ECONOMIA VERONESE n.3 - Anno 6 - Luglio 2007 - Promossa da Apindustria Verona - Apiservizi - via Albere 21/C - Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. - 27/02/2004 n 46) art. , comma 1 DCB VERONA - 2,58 Euro.
R I V I S TA P R O M O S S A D A A P I N D U S T R I A V E R O N A
Samo
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Anno 6 - Numero 3 - Luglio 2007
Rivista promossa da
ASSOCIAZIONE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
DELLA PROVINCIA DI VERONA
DIRETTORE RESPONSABILE
Cirillo Aldegheri
EDITORE
APISERVIZI S.r.l.
Via Albere 21/C
37138 Verona
SEGRETERIA DI REDAZIONE
Tosca Lucchini
REDAZIONE
c/o APINDUSTRIA Verona
Via Albere, 21 - 37138 Verona
Tel. 045/8102001
Fax 045/8101988
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STAMPA
Centro Stampa Cerea - Verona
FOTOGRAFIE
Ennevi
Archivio Apindustria
GRAFICA
Just in time - Verona
PALAZZI SCALIGERI
36
CONFAPI VENETO
40
EURO PORFIDI
APIVENETOFIDI
44
12
BRUNO ZAMPA
TUTELA DEL CONSUMATORE TURISTA
48
16
CANTINA ZENI
SPORTELLO DI CONCILIAZIONE
50
20
PROSCIUTTIFICIO CROSARE
GIOVANI LAVORATORI
52
22
AESSE
TRASFERIMENTO D’AZIENDA
54
26
GIUSEPPE ZENTI
DIECIRIGHE
56
30
PRIVACY
IL PUNTO
59
34
FLAVIO TOSI
3
EDITORIALE
4
SAMO
9
S O M M A R I O
Cinzia Trussardi
INSERZIONISTI
Viani Assicurazioni
Gruppo Banco Popolare
di Verona e Novara
Funivia Malcesine
Monte Baldo
Santo Passaia
Cedal Graniti
Banca Ifis
Santa Margherita
Ferrari BK
Generale Industrielle
Consorzio Zai
Registrazione Tribunale di Vr
Poste Italiane Spa
n. 1234 del 22 marzo 2000
Spedizione in abbonamento postale
Agsm
Zanetti
Banca di Verona
Samo
Mig Lunch
Gruppo Argenta
Fiorio
Eccofatto.biz
Albrigi
Banca Agrileasing
Verona Fiere
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D.L. 353/2003 (con. in L. 27/02/2004 n°46)
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Qui si incontrano
le aziende del futuro.
Il Laboratorio delle Imprese nasce con lo scopo di fornire un contributo importante al
miglioramento del rapporto banca-impresa e propone al mondo degli imprenditori una
nuova forma di dialogo: operare insieme alle aziende, secondo un metodo di lavoro ampiamente condiviso, per lo studio di soluzioni innovative su tematiche individuate di concerto e
che possono riguardare sia le generalità delle imprese che specifici settori merceologici.
Il Laboratorio delle Imprese è un’iniziativa della Banca Popolare
di Verona. Tel. 045 867 5322 - Fax 045 867 5341.
Conoscenza, Confronto, Sperimentazione
P
rima della meritata pausa estiva è tempo di bilanci e di riflessioni…Sembra che l'orizzonte del "sistema Verona" si stia movimentando e tutto lascia presagire che cominci a concretizzarsi anche
quel Polo Finanziario di cui si parla da tempo e che rappresenterà per le
nostre imprese una opportunità le cui ricadute potranno essere un ulteriore
volano di crescita, di ricchezza, di redditività e di occupazione.
Ma il passato ci insegna che non sempre Verona e la sua provincia hanno
saputo sfruttare le tante opportunità che hanno avuto. Verona deve sapere e
volere "fare sistema". Deve trovare la saldatura degli interessi pubblici con
quelli privati, in particolare delle imprese, in tutta una serie di progetti che
non siano avulsi l'uno dall'altro.
E' tempo che, mettendo da parte ogni preconcetto, si trovi la responsabile
consapevolezza di lavorare tutti uniti nell'interesse generale altrimenti i
tempi di realizzazione di qualsiasi progetto saranno lunghissimi. Sta di
fatto, comunque, che il Polo Finanziario non può prescindere dall'attuazione prioritaria di infrastrutture, come la viabilità, che non soffochino lo sviluppo della Fiera e quello dell'intera
Verona Sud.
Innovare e fare sistema tutti, per competere. Questa deve essere la parola d'ordine nell'era della globalizzazione e
non solo per le piccole e medie imprese che, proprio per la loro flessibilità, sanno essere ancora la punta avanzata
dell' export di qualità. E' innegabile che le PMI investendo in innovazione, di processo, di prodotto, di mercato, si
sono messe al riparo dalle ciclicità congiunturali e (almeno in parte) dai contraccolpi delle criticità internazionali.
Il tessuto imprenditoriale sembra avere superato il momento di crisi, anzi ha saputo trasformare le possibili minacce in occasioni di crescita e sviluppo.
Bisogna quindi che anche le diverse realtà, istituzionali, politiche ed associative, trovino soluzioni concrete e condivise di sviluppo. Si deve essere consapevoli che risolvere questi problemi significa rilanciare Verona come città
cerniera di un comprensorio ad alta densità imprenditoriale e che domani, con la realizzazione dei corridoi 1 e 5
oltre che della Tav, potrà assumerà un ruolo strategico nei traffici commerciali e non. Dobbiamo impegnarci per
annullare la recente abolizione, da parte di Trenitalia, della fermata dell'Eurostar (tratta Vr-To) nella stazione di
Porta Nuova. Una decisone miope che danneggia non poco il mondo delle imprese e il ruolo strategico del nostro
territorio. Sembriamo purtroppo abituati "a guardare le occasioni perdute" e soprattutto dobbiamo interrogarci, sui
Sicurezza Alimentare (a Foggia), l'Osservatorio Regionale sulle Dipendenze (forse a Padova). Istituzioni che
Verona aveva tutti i titoli per ospitare.
E' un segnale tangibile del peso della nostra rappresentanza politica, ma aggiungerei che parte di questi "insuccessi" va imputata anche a tutti noi, alla nostra congenita incapacità di far valere e valorizzare le eccellenze, e non
poche, che abbiamo da sempre.
Economia Veronese
EDITORIALE
motivi che hanno fatto emigrare verso "altri lidi" la succursale dell'Ermitage (a Ferrara), l'Autority Nazionale della
3
LA STELLA
SAMO
brilla nel settore
dei box doccia
Q
uarantacinque milioni
di euro di fatturato (+
25% rispetto all’anno
precedente) per il 65% determinato dalle vendite nel mercato
nazionale e per il 35% in quelli
esteri; più di 200 dipendenti
diretti;
importanti
filiali
in
Francia, Spagna, Portogallo,
Grecia,
Germania,
Gran
Bretagna. 500 articoli di base
personalizzabili all’infinito a
seconda delle rifiniture richieste
dalla clientela; una capacità produttiva giornaliera di ben 2.000
box; un magazzino robotizzato, a
Bonavigo, di 8.500 mq. che contiene oltre 30.000 box doccia;
uno Shoow Room di 500 mq.,
4.000 punti vendita tra grossisti e
rivenditori; una capillare rete di
centri di assistenza sparsi sul territorio nazionale e all’estero.
Questa è la sintetica carta d’identità di Samo, un’azienda che in
più “spiata” d’Italia, quella del
di silicio del vetro ed evita gli
reality “Grande Fratello 7” con
antiestetici aloni di calcare e lo
uno dei suoi ultimi box doccia
rende più resistente e brillante,
“Open Square”. Questo modello
semplificando le operazioni di
è un vero e proprio concentrato
pulizia.
di tecnologia, realizzato comple-
Trattamento applicabile, come
dove, attualmente, ha raggiunto
tamente in vetro e dotato del-
optional, sui vetri di molta parte
livelli di specializzazione e di
l’esclusivo trattamento idrore-
della produzione Samo e di serie
innovazione di indiscussa eccel-
pellente StarClean, brevettato su
sui prodotti della Linea Polistar e
lenza, tanto da essere stata scelta
licenza americana, che agisce
Trendy
per arredare il bagno della casa,
permanentemente sulle molecole
Acrux, Polaris).
meno di mezzo secolo si è collocata ai vertici del marcato nazionale ed europeo delle cabine per
PROFILI
4
doccia. Un segmento produttivo
nel quale Samo è stata attiva sin
dalla sua fondazione (1960) e
Economia Veronese
(serie
Open, Astro,
rato nel rispetto degli standard
imposti dai controlli di sistema
qualità.Inoltre le cabine polifunzionali Samo dotate di bagno
turco sono conformi alle direttive europee 73/23/CEE (materiale elettrico destinato a essere
adoperato entro taluni limiti di
tensione) e 89/336/CEE (compatibilità
elettromagnetica)
sucessive
modifiche
e
intro-
dotte dalla Direttiva Europea
93/68/CEE.
Una moderna declinazione dell’originalità imprenditoriale, dell’inventiva e delle intuizioni di
Orvile Venturato, un personaggio che ha saputo
coniugare la professionalità con una sensibilità umana difficilmente riscontrabile.
Doti che hanno dato una
impronta originale al percorso di Samo e che oggi
ritroviamo, amalgamate con la
tenacia e la coesione della
famiglia, nella gestione
dell’azienda che ha scalato
primati dopo primati e fa dei suoi
successi il volano per affrontare
Collezioni che si aggiungono ad
l’acquisizione dell’ordine alla
altre e che fanno dell’azienda,
consegna del prodotto – è assicu-
le sfide del futuro.
Una impresa che, dopo un perio-
una delle più dinamiche e qualificate espressioni della capacità
PROFILI
e delle creatività della piccola e
media impresa di questa area del
Nord Est.
L’impegno per la qualità in tutte
le accezioni – nella ricerca del
miglior risultato in termini di
affidabilità e durata, nella globalità dei processi operativi, dal-
Economia Veronese
5
do di rodaggio in Verona (tre
scorso anno quando si è procedu-
9002 (1994). Un risultato che ci
anni), Orvile Venturato, ha volu-
to alla riconsiderazione del 50%
ha stimolati a perseguire sempre
to trasferire nel suo paese d’ori-
dell’intera gamma), un accurato
più qualificanti obiettivi come
gine, Bonavigo, per contribuire
monitoraggio delle tendenze del
l’adesione dei procedimenti e dei
allo sviluppo occupazionale, red-
mercato attraverso periodici e
materiali alle norme Uni, i con-
dituale e sociale, di un compren-
sistematici confronti con la forza
trolli sui prodotti, i minuziosi
sorio che altrimenti sarebbe
vendita, con gli installatori e i
collaudi.
rimasto essenzialmente agricolo.
rivenditori, una attività di forma-
Sono questi passaggi il presup-
Lo spirito pionieristico che ha
zione e di aggiornamento del
posto dell’efficienza dei prodotti
stimolato il fondatore, anima
personale che l’azienda
porta
che immettiamo sul mercato,
oggi i suoi figli, spingendoli a
della semplicità di installazione,
individuare soluzioni logistiche
della comodità di utilizzo dei
in grado di superare i vincoli
medesimi, della sicurezza e della
determinati dalla localizzazione
facilità di manutenzione, nonché
periferica dell’azienda. Un pas-
della loro igienicità. Comunque
saggio generazionale ben riusci-
è da sottolineare che il nostro
to, dunque, che unitamente alla
“credo” imprenditoriale riguarda
produzione più efficiente, e a
la cura con cui soddisfiamo le
prodotti sempre più innovativi -
esigenze della clientela anche
le famose 3 P del Made in Italy
CARTA D’IDENTITÀ
– fa di Samo una realtà leader nel
panorama delle piccole e medie
SEDE AMMINISTRATIVA
Via Trieste, 62
37040 Bonavigo (Verona)
Tel. 0442 73018
Fax 0442 670033
imprese.
«È indiscusso - sottolinea Diana
Venturato, portavoce dell’azienda, da anni membro del consiglio
direttivo Apindustria Verona e,
attualmente, componente della
Commissione
Imprenditoria
Femminile dell’Ente camerale
scaligero - che, al di là delle idee
e della creatività di nostro padre,
la collegialità gestionale, ai cui
principi ancora oggi ci ispiriamo,
ha consentito a Samo di scalare
PROFILI
6
posizioni, sia sul mercato nazionale che su quelli esteri, così da
portarci ai vertici della graduatoria del settore».
Posizionamento
che
impone
scelte coraggiose quali la revisione continua dell’offerta dell’azienda (come avvenuto lo
Economia Veronese
PRODUZIONE
Cabine per doccia
avanti.
La ricerca e la progettazione
delle nuove linee di prodotto,
che avviene all’interno e segue
procedimenti del tutto particolari
(come la scelta di un design
accattivante, una lineare e economica industrializzazione, un
collaudo minuzioso - mai su
ANNO DI FONDAZIONE
1960
PRESIDENTE
Anna Venturato
C.d.a.
Diana Venturato, Laura Venturato,
Davide Venturato,
Sandra Venturato, Denis Venturato.
FATTURATO 2006
45 milioni di euro
campione - di ogni suo componente), sono parte integrante di
un
disegno
imprenditoriale
molto accurato e concreto.
«Siamo stati la prima azienda del
settore - sottolinea con una punta
di orgoglio Diana Venturato - a
ottenere la certificazione Iso
SUPERFICIE AZIENDALE
Totale 250.000 mq
Coperta 147.000 mq
RISORSE UMANE
Addetti alla produzione 150
Impiegati 50
SITO INTERNET
www.samo.it
[email protected]
grado di assicurare una qualità
riconosciuta come “marchio” di
elevata. Non è casuale, d’altra
affidabilità per quanti sono atten-
parte, che uno degli obiettivi che
ti e propensi a compiere scelte
perseguiamo riguarda l’incre-
accurate per arredare con prodot-
mento estetico-qualitativo della
ti di pregio estetico e funzionale
produzione, dopo aver incremen-
il proprio bagno e in primis con
tato quello quantitativo di circa il
un ottimo rapporto qualità/prez-
40% agli inizi del terzo millen-
zo». «Tutto ciò - prosegue Diana
nio».
- ha come effetto
l’impegno a investire (in questa direzione l’azienda impegna circa il 4%
del proprio fatturato) per mettere a
punto linee di produzione flessibili,
all’avanguardia, in
OSCAR… PER TUTTI Onlus
Ricordare chi hanno amato. Non dimenticare
chi è stato compagno, padre, figlio, fratello e
amico. Chi li ha stimolati con l’ esempio e di
cui non vogliano si possa sbiadire il ricordo.
A tutti questi propositi, la famiglia Venturato
ha dato una risposta, il 23 febbraio scorso,
con la costituzione ufficiale davanti al notaio Macchi di Legnago, dell’associazione
“OSCAR…PER TUTTI onlus” allo scopo di
promuovere e organizzare la raccolta di
fondi, attraverso manifestazioni e iniziative
varie, risorse da destinare alla ricerca in
campo oncologico. Il dolore della famiglia
per l’immatura scomparsa di Oscar ha trovato una condivisione corale anche tra amici,
maestranze e conoscenti che hanno collaborato alla nascita di questa associazione che
ha come scopo il finanziamento di progetti di
ricerca, con la formula delle borse di studio,
destinate a sostenere il lavoro di medici e
ricercatori impegnati sul fronte della battaglia
alle neoplasie, in particolare a quelle che colpiscono organi vitali quali il pancreas. Una
battaglia che viene combattuta in sintonia con
associazioni similari già operanti sul territorio nazionale e, in particolare, con l’Airc
(Associazione Italiana per la Ricerca sul
Cancro) a cui aderiscono ben 2 milioni di
soci e che annualmente eroga 150 borse di
studio. Tutto ciò che “OSCAR…PER
TUTTI Onlus” realizzerà, sarà un passo
avanti per sconfiggere il nemico. Non solo,
quindi, un omaggio a Oscar bensì un civile
contributo a sostegno di quanti lottano quotidianamente per aiutarli, unitamente alle loro
famiglie, a superare l’ostacolo cancro. Il
finanziamento minimo per una borsa di studio è di 20 mila euro annui. Per questo motivo i Venturato hanno chiamato a raccolta tutti
affinché si uniscano a loro nel reperire fondi.
Per versare i contributi rac- colti è stato aperto il conto corrente dell’Associazione
“OSCAR…PER TUTTI onlus” attivo alla
Banca Popolare di Vicenza - filiale di
Bonavigo, n 050570 493 868 (Abi 5728, Cab
60060, Cin V), codice fiscale 91015970238 .
La somma per la prima borsa di studio è stata
raggiunta lo scorso 6 giugno. Ora, di comune
accordo con l’Airc, è operativa e potrà sostenere il primo step di ricerca specifica sui
tumori pancreatici. Maggiori informazioni
possono essere richieste all’Associazione
“OSCAR…PER
TUTTI
Onlus”
(Via Canton 2, 37040 Bonavigo - VR) oppure inviando una e-mail a “[email protected]" o cliccando sul sito
www.samo.it sul banner dedicato all’associazione.
Economia Veronese
PROFILI
perché la Stella Samo sia sempre
7
EURO PORFIDI
N
Lona-Lases) - spiega la Dott.ssa
portato l’azienda a compiere, sep-
Germana Allegri, responsabile
pur timidamente, un “salto di qua-
marketing e qualità - e vanta una
lità” nella lavorazione e nell’uti-
lunga esperienza
maturata nel-
lizzazione del porfido, esaltando-
l’estrazione e lavorazione del por-
ne attraverso un design appropria-
fido, attività nella quale seguiamo
to abbinamenti con il legno e l’ac-
gli standard imposti dal marchio
ciaio.
“Porfido Trentino Controllato” cui
Tra le realizzazioni pubbliche più
e ha fatta molta di stra-
abbiamo aderito deliberatamente e
significative le pavimentazioni di
da nel corso dei suoi
per i quali ci sottoponiamo,
Borghetto di Valeggio s/Mincio, di
trent’anni Euro Porfidi.
periodicamente,
ai
controlli
Castellano Lagusello, il porto di
(Ente
Molta da quel 1977 allorché Lino
dell’E.S.Po.
Sviluppo
Cisano, il lungolago di Lazise,
Allegri e i suoi due soci (uno vero-
Porfido). Ma nel tempo abbiamo
Bardolino, Garda e Torri del
nese come lui e l’altro trentino)
avvertito la necessità di cercare
Benaco, dove con equilibrata sen-
gettarono le basi di una azienda
nuovi spazi di fruizione imprendi-
sibilità sono stati spesso uniti i
oggi gestita dalla seconda genera-
toriale delle professionalità acqui-
pregi estetici e cromatici del porfi-
zione che, con piglio manageriale,
site e soprattutto di remuneratività
do a quelli delle pietre naturali
assolve l’impegnativo compito di
degli
locali.
fondere i principi dell’organizza-
Nuovi sbocchi necessari per man-
Innovazione nel solco della tradi-
zione industriale con quelli del-
tenere a livello elevato la competi-
zione e grande attenzione alle
l’artigianalità.
tività del nostro prodotto sul mer-
opportunità di una mercato alla
In questa simbiosi e nel coraggio
cato interno e su quelli internazio-
ricerca di nuovi prodotti che esal-
di aver insediato lo stabilimento a
nali».
tino l’originalità progettuale e
Sega di Cavaion, una tra le aree
Ovviamente le competenze matu-
arricchiscano lo spazio ambienta-
più importanti ed evolute nella
rate attraverso la collaborazione
le.
lavorazione dei materiali lapidei,
con alcune delle industrie lapidee
Così, nel 2004, Euro Porfidi inizia
sta sicuramente uno degli elemen-
del comprensorio e il dialogo
il processo di diversificazione pro-
ti del successo di questa realtà che
instaurato con noti progettisti con
duttiva affiancando alle lavorazio-
si apre, con convinzione e chiarez-
cui Euro Porfidi ha lavorato per
ni tradizionali la realizzazione di
za di
idee, al dialogo con il
significative realizzazioni, gli sti-
piani cucina, top bagno e lavorati
mondo dell’architettura d’interni e
molanti contatti avviati con la pre-
speciali.
con quello dell’industria d’arreda-
senza alle più importanti manife-
Una scelta che impone, né poteva
mento (cucine ma non solo).
stazioni fieristiche di settore, la
essere diversamente, una riconsi-
«La nostra azienda possiede due
visione innovativa di fare impresa
derazione delle tecnologie. Ai
cave (una a Cembra e l’altra a
della seconda generazione, hanno
centri di lavoro a controllo nume-
investimenti
compiuti.
Economia Veronese
PROFILI
DIALOGA CON L’ARCHITETTURA D’INTERNI
9
rico si affiancano macchine a idrogetto per il taglio di precisione, ma
anche professionalità qualificate
nella rifinitura manuale del prodotto. Professionalità che viene
affinata periodicamente con corsi
interni di formazione, utilizzando
le opportunità di finanziamento
del Fondo Sociale Europeo (FSE),
che si focalizzano nell’approfondimento, specie per gli addetti dell’area commerciale, delle più
moderne tecniche di marketing,
requisito indispensabile per il dialogo con il cliente.
«I nuovi obiettivi verso cui siamo
proiettati - sottolinea Germana
Allegri - richiedono la non procrastinabile riorganizzazione e diversificazione della rete vendita, già
in atto. L’attuale dimensione del
fatturato, nel 2006 ci siamo attestati sui 5,3 milioni di euro con un
incremento rispetto all’anno precedente del 10%, l’interesse a
sfruttare le opportunità che si
vanno palesando su nuovi mercati
(Est Europa, con particolare
riferimento alla Russia e alla
PROFILI
10
Repubblica Ceca, Gran Bretagna e
e le procedure dell’azienda a veri-
produttiva si ha subito la percezio-
Stati Uniti), l’impegno a consoli-
fica annuale, l’adozione del mar-
ne dell’efficienza organizzativa,
dare la presenza su quelli tradizio-
chio CE per tutti i nostri prodotti.
della professionalità con cui ogni
nali (Italia, Austria, Germania,
Garanzie con cui ci presentiamo
reparto si compenetra con tutti gli
Belgio e Olanda) richiedono una
alla clientela e che si aggiungono
altri. Una sorta di “puzzle” finaliz-
preparazione di base innovativa e
ai test interni che eseguiamo, spe-
zato ad offrire alla clientela pro-
fortemente motivante. Non è stata
cie per i piani cucina ed i lavelli di
dotti
di certo casuale l’approdo (2004)
pietra, prima di procedere alla
migliore assistenza nella fase di
alla certificazione ISO 9001:2000
consegna della merce».
montaggio.
(Vision), che sottopone i processi
Visitando gli spazi della struttura
E’ comunque certo che la storia di
Economia Veronese
ineccepibili,
oltre
alla
CARTA D’IDENTITÀ
SEDE AMMINISTRATIVA
Via Michelangelo
37010 Sega di Cavaion (Verona)
Tel. 045 6860880
Fax 045 7731469
PRODUZIONE
Estrazione, trasformazione, lavorazione di porfido trentino e di pietre
naturali
ANNO DI FONDAZIONE
1977
PRESIDENTE E DIRETTORE
AMMINISTRATIVO
Lino Allegri
DIRETTORE COMMERCIALE
E QUALITÀ
Germana Allegri
DIRETTORE PRODUZIONE
Nicola Marchesini
nel futuro della nostra azienda,
vere, una “perla” circondata da
non ci possa essere spazio per più
alcune delle più importanti azien-
ampie collaborazioni e, soprattut-
de mondiali nella lavorazione dei
to, per attivare corsi di aggiorna-
materiali lapidei, come sono tutti
mento, sia per architetti che per
da scoprire gli spazi di utilizzazio-
interior designers, sulle opportuni-
ne del porfido. «Vede - conclude
tà di diversificati utilizzi del
Germana Allegri - noi oggi stiamo
Porfido nell’architettura d’interni
lavorando con alcuni importanti
e di esterno».
FATTURATO 2006
5,3 milioni di euro
SUPERFICIE AZIENDALE
Totale 30.000 mq
Coperta 17.000 mq
RISORSE UMANE
Addetti alla produzione 24
Impiegati 10
SITO INTERNET
www.euro-porfidi.com
[email protected]
studi di architetti. Non è detto che,
Economia Veronese
PROFILI
Euro Porfidi è ancora tutta da scri-
11
BRUNO
ZAMPA
I DIVANI DI DESIGN
CHE FANNO MODA
«E
ra
La
il
1960.
passione
per il proprio
mestiere si tramandava di
padre in figlio. Non c’era
tecnologia, ma solo l’esperienza e l’amore per le cose
curate e fatte bene. E anche
oggi, che siamo una grande
azienda, produciamo credendo in quei valori autentici
PROFILI
12
dove l’artista e l’artigiano si
specializzò nella creazione
passaggio generazionale con
fondono in una unica figu-
di divani completi, corredati
i figli di Bruno, Andrea e
ra». Con queste semplici
di accessori e complementi
Laura, ai quali sono stati
parole,
Zampa,
d’arredo. Da questo momen-
affidati fin da subito incari-
descrive i suoi quasi 50 anni
to l’impresa di Zampa cono-
chi importanti, smentendo
alla
sce un vero e proprio boom
quella usanza, tipica del-
azienda di Cerea, diventata
di
a
l’imprenditore veronese, di
un punto di riferimento nel
inserirsi in un target di mer-
accentrare gli incarichi su di
settore, con un trend di cre-
cato medio-alto e ampliando
sé. Andrea Zampa si occupa
scita che si è mantenuto
notevolmente la produzione.
del settore commerciale, e
costante negli anni anche
L’altro grande cambiamento
grazie a lui si sono aperti
durante la tanto decantata
in azienda l’ha portato il
altri mercati. Laura Zampa,
Bruno
guida
dell’omonima
fatturato,
riuscendo
crisi del mobile. Parte
invece,
negli anni ’60, dun-
creativa e guida
que, l’avventura della
lo staff dei desi-
famiglia Zampa, con i
gner presenti in
primi telai per divani,
azienda. «Siamo
lasciati grezzi e riven-
subito stati coin-
duti ad altre azien-
volti all’interno
de
curava-
dell’impresa – ha
no il completamento.
spiegato Andrea
Il vero salto industria-
– potendo così
le è datato 1970, quan-
mettere a dispo-
do la produzione si
sizione le nostre
che
ne
Economia Veronese
è
una
indifferente, perché si deve
nio, così come è in continuo
continuamente innovare e
sviluppo la rete di vendita,
rilanciare
produzioni.
arrivata a toccare anche il
Proprio per questo uno dei
far east, come Cina e India,
nostri punti di forza è il
passando per il medio orien-
reparto
vero
te e la Russia. I primi mesi
della
del 2007 hanno fatto segnare
fiore
le
creativo,
il
all’occhiello
Bruno Zampa». La qualità è
risultati
indubbia
stesso
punto di vista della crescita:
Andrea Zampa a spiegare la
«Siamo in espansione anche
filosofia della ditta in questo
sul fronte italiano, in contro-
senso: «Per noi quella deve
tendenza rispetto a tutto il
essere scontata e non abbia-
settore, il quale sta soffren-
mo bisogno di sbandierarla
do la situazione di stal-
continuamente. Ai marchi
lo », ha continuato Andrea
più famosi dell’alta moda
Zampa. Dal 2003 la Bruno
non serve dire al cliente che
Zampa si è trasferita nella
quel prodotto è di elevata
nuova sede di via Crosaron,
conoscenze per raggiungere
qualità. Quella deve esserci
a Cerea, circa 7000 metri
lo scopo comune della cre-
a priori e l’acquirente è con-
quadrati per poter operare in
scita e del consolidamento
sapevole di questo. Quello
completa sicurezza in spazi
dei mercati pre-esistenti. In
che invece va comunicato
adeguati allo sviluppo della
questo è stato lungimirante
è la particolarità, la ri-
società. Nella storica sede di
nostro padre che ha saputo
cercatezza, l’impatto visivo
via Calcara è rimasto lo sho-
re con due cataloghi all’an-
unico, insomma: l’estetica».
wroom, strumento importan-
no – ha proseguito il diret-
Il trend di crescita aziendale
te per capire i gusti e le
tore
commerciale Andrea
si è assestato intorno al
inclinazioni della clientela:
Zampa – uno sforzo non
10%-15% da quasi un decen-
«Grazie allo show room riu-
ed
è
lo
lusinghieri
dal
delegare i compiti evitando
di accentrare troppe responsabilità».
I divani e i complementi
d’arredo di Bruno Zampa
sono molto legati al mondo
della moda e proprio da quel
settore
l’azienda
prende
spunto, per rinnovare contie proporre continuamente
novità ricercate: «Siamo una
delle poche, se non l’unica
impresa del settore, ad usci-
Economia Veronese
PROFILI
nuamente il proprio stile
13
sciamo a capire quali sono le
ni e dei loro complementi
tracciano una continuità tra
reali esigenze del cliente, il
d’arredo». Insomma, le ope-
le esigenze dell’attuale e il
quale diventa quasi il prota-
re
Zampa
fascino di una tradizione
gonista
delle
sono una sintesi di design,
viva e ricca di significati.
design.
cura dei materiali e scelta
«Bruno Zampa è moda – ha
Riteniamo che ancora oggi
dei più pregiati tessuti, dalla
questo
molto
quale si ottiene un perfetto
l’azienda,
equilibrio di eleganza e spe-
future
principale
scelte
spazio
importante
per
di
sia
firmate
Bruno
anche per far avvicinare al
rimentazione.
marchio i privati e farlo
Due sono le linee: Metro-
conoscere il più possibile»,
polis e Percorsi Sartoriali.
conclude Andrea Zampa. E il
La prima, nata nel 2005 è in
futuro? «Stiamo percorrendo
grado di prestarsi a versatili
la strada
che porterà alla
disposizioni e comodi utiliz-
completa riconoscibilità del
zi. I tessuti si lasciano acca-
concluso Laura Zampa
questo è il motto che meglio
spiega la nostra azienda».
CARTA D’IDENTITÀ
SEDE AMMINISTRATIVA
Via Calcara, 68/70
37053 Cerea (Verona)
Tel. 0442 80594
Fax 0442 329534
PRODUZIONE
Divani, poltrone, tendaggi e accessori tessili
ANNO DI FONDAZIONE
1960
FONDATORE
Bruno Zampa
GOVERNANCE
Andrea Zampa – Laura Zampa
RESPONSABILI COMMERCIALI
Andrea Zampa – Elena Meneghello
RESPONSABILE PROGETTAZIONE
Laura Zampa
RESPONSABILE AMMINISTRAZIONE
Laura Cavallaro
RESPONSABILE PRODUZIONE
Andrea Cestaro
RESPONSABILE ACQUISTI
Massimo Orsolato
PROFILI
14
nostro
brand,
attraverso
rezzare dallo sguardo e gli
scelte
di
comunicazione
abbinamenti cromatici sfu-
mirate e lanci di prodotti
mano nelle molteplici va-
nuovi, come la linea di
rianti, trovando nella tradi-
borse, la quale riporta ben
zione l’anello di congiunzio-
evidente il marchio Bruno
ne con la contemporaneità.
Zampa e con tessuti che si
La seconda, invece, è più
legano alle fantasie dei diva-
sofisticata, con arredi che
Economia Veronese
-
SUPERFICIE AZIENDALE
Totale 15.000 mq
Coperta 7.000 mq
RISORSE UMANE
Totale addetti 35
SITO INTERNET
www.brunozampa.it
[email protected]
G R A NI
TI
unitadv.it
CEDAL
CEDAL GRANITI dal 1969 si occupa
della lavorazione e della commercializzazione di prodotti
in granito, provenienti da tutto il mondo.
Nata dall’inventiva di Roberto Dal Corso e ubicata nel distretto industriale di Stallavena,
in provincia di Verona, è oggi un’azienda solida che con l’esportazione dei propri prodotti ha
conquistato i maggiori mercati mondiali.
CEDAL GRANITI è evoluta negli anni grazie all’attenzione che ha saputo prestare all’innovazione
tecnologica delle attrezzature e dei macchinari, che si è aggiunta alla crescente esperienza maturata
sul campo e all’attenzione alle novità del mercato, caratteristiche che hanno portato la struttura ad
offrire oggi una vasta gamma di prodotti di alta qualità per la soddisfazione di una clientela differenziata.
CEDAL GRANITI si rivolge infatti a rivenditori, costruttori, progettisti e specialisti del contract,
poiché partendo dall’acquisto dei blocchi grezzi, direttamente dai vari paesi di origine, è in grado
di lavorarli fino a ricavarne prodotti finiti per l’edilizia sia pubblica che privata, che spiccano sul
mercato grazie alla cura delle finiture e all’attenzione riservata ai trattamenti.
CEDAL GRANITI è inoltre certificata ISO 9002 IQNET CISQ/ICIM, dal 2000,
per il controllo della gestione e dei percorsi del processo produttivo.
Siamo certificati:
Alcuni lavori eseguiti in fornitura sia pubblica che privata da CEDAL GRANITI:
Centro Servizi Banca Popolare di Modena – pavimenti e scale
Ospedale di Silandro – Bolzano – pavimenti e scale
Rifacimento facciata Ministero delle Poste – Roma – facciata ventilata
Stazione Termini – Roma – pavimenti ,scale e rivestimenti
Ministero degli interni – Roma – Centro Operativo
Partenze internazionali – aeroporto Fiumicino – Roma -pavimenti
Ministero degli interni – Roma – pavimenti e scale
Metropolitane – Roma - pavimenti
Ospedale di san Bonifacio
UNI EN ISO 9001:2000
Cert. n. 1625/1
CEDAL GRANITI SpA – viale dell’Artigianato, 6 – Stallavena - Verona - Tel 045 907336 - Fax 045 907253
[email protected] - www.cedalgraniti.com
CANTINA F.LLI ZENI
UNO SPAZIO DI…VINO
ntri e subito ti senti avvolto dalla “sacralità” del
luogo. Tutto è ordine ed
efficienza. Soprattutto lo spazio
della vinoteca e l’area museale
(strutturata in maniera sistematica
dal 1991 e oggi meta di un flusso
di turisti più che consistente) “parlano” un linguaggio diverso. Un
linguaggio in cui alcune delle più
sofisticate tecniche del marketing
si coniugano intimamente con la
cultura, con l’orgoglio delle proprie radici imprenditoriali, con la
passione che, generazione dopo
generazione, ha “forgiato” la
famiglia. Un linguaggio che ha
ancora la capacità di misurarsi con
la realtà di un sistema mercato
che, sospinto dalla globalizzazione, si modifica di continuo. «La
storia dell’ azienda affonda le proprie radici nel lontano 1870, quando il nostro antenato, Gaetano,
decise di dare forma e contenuti
imprenditoriali alla produzione e
commercializzazione del vino.
Non solo. Contrariamente a quanto avveniva, decise di procedere
alla produzione del vino attraverso
la vinificazione separata delle uve
delle varie zone produttive.
Così terroir, esposizione, altitudine, sesto d’impianto, età
delle viti sono diventati il
segno distintivo della filosofia che presiede la nostra produzione. Filosofia che - sottolinea con convinzione
Fausto Zeni, attuale amministratore della F.lli Zeni - rappresenta il motivo di fondo
che ci collega ad un passato
che, per quanto remoto, fu ed
è una scelta di identità quali-
E
PROFILI
16
Economia Veronese
tativa». «Una scelta divenuta nel
tempo, consideri che la nostra è la
quinta generazione, un riferimento
identificativo, quasi un vero e proprio “marchio” di fabbrica che,
idealmente, viene impresso su
ognuna del milione di bottiglie
che escono dalla nostra cantina».
Una produzione che “abbraccia”
l’ampia gamma dei grandi vini
classici veronesi a partire dal
Bardolino, Doc e Docg (superiore) per poi transitare tra il
Chiaretto, il Bianco di Custoza, il
Soave, il Valpolicella, l’ormai
mitico Amarone e il tradizionale,
sempre verde, Recioto.
Una offerta che scaturisce dalla
meticolosa cura nel coltivare i 25
ettari di vigneto, tra proprietà e
affitto a lungo termine, oltre che
all’acquisto di uve, mediante un
consolidato rapporto di collaborazione pluriennale instaurato con
alcuni produttori dai quali ci vengono fornite partite di uva selezionatissime in parte vinificate
(seguendo il dettato dei disciplinari) in sede o presso lo stesso produttore, sempre sotto il controllo
dell’enologo aziendale.
Attualmente la cantina, adeguatamente automatizzata, ha una capacità di 18.300 hl. L’area di stoccaggio ha una capacità di 6.000 hl:
4.000 in botti di rovere per lo stoccaggio dei vini rossi e 2.000 hl
destinati al condizionamento e
refrigerazione dei vini prima dell’imbottigliamento, in piccole
botti di varia natura e barrique.
Una azienda modernamente
gestita che dalle esperienze
del passato recupera linfa
vitale per affrontare le sfide
presenti e quelle che si vanno
profilando nel medio termine. Il fatturato, senza voler
rappresentare un indicatore
di successo visto e considerato che esso deriva, principalmente, dalla qualità del
prodotto, è attestato sui 4,2
milioni di euro, per il 60%
determinato dalle vendite
all’estero (in particolare,
nazionali e internazionali oltre che
a tasting di alto livello (come ad
esempio la Guida dei Vini d’Italia
del Gambero Rosso dove
l’Amarone Zeni 1988 ha ottenuto
gli ambitissimi 3 bicchieri), conquistando due medaglie d’oro
(2005 e 2006) al banco di
Assaggio di Torgiano e una Gran
Medaglia d’Oro, con l’Amarone
1995, al Concorso Enologico
Internazionale del Vinitaly unanimemente considerato il più autorevole “banco di prova” per la
produzione enologica mondiale.
CARTA D’IDENTITÀ
SEDE AMMINISTRATIVA
Via Costabella, 9
37011 Bardolino (Verona)
Tel. 045 7210022
Fax 045 6212702
PRODUZIONE
Vini doc e igt
(50%); il “Merlar”, risultato della
vinificazione di uve cabernet sauvignon (100%); il “Costa Lago”,
fatto maturare nella botte classica,
felice unione di corvina (60%),
merlot (20%) e cabernet sauvignon (20%). “Carta dei vini” in
cui non manca il più classico e
conclamato dei vini veronesi,
l’Amarone, per la produzione del
quale l’azienda ha realizzato un
apposito “fruttaio” termocondizionato, così da ottimizzare i livelli di temperatura e umidità, nella
zona più conosciuta della Valpolicella, Fumane, e che realizza
in tre tipologie distinte: due con
l’impiego di botti classiche, una
con l’uso della barrique. E proprio
dall’Amarone sono giunte le più
interessanti soddisfazioni alla
azienda che, come tutti, testa il
livello qualitativo dei propri prodotti con la partecipazione ai più
autorevoli concorsi enologici
ANNO DI FONDAZIONE
1870
RAPPRESENTANTE LEGALE
Fausto Zeni
DIRETTORE GENERALE E
AMMINISTRATIVO
Fausto Zeni
DIRETTORE COMMERCIALE
Federica Zeni - Elena Zeni
DIRETTORE PRODUZIONE
E QUALITÀ
Giampietro Zardini
FATTURATO 2006
4 milioni e 200 mila euro
SUPERFICIE AZIENDALE
Totale 4.000 mq
Coperta 2.500 mq
RISORSE UMANE
Addetti alla produzione 6
Impiegati 4
SITO INTERNET
www.zeni.it
[email protected]
Economia Veronese
PROFILI
Svizzera, Germania, Olanda,
Danimarca e Stati Uniti), il 32%
per cento dal mercato nazionale e
circa l’8% dalle vendite dirette in
azienda (vinoteca). Un livello che
documenta una indiscussa efficienza gestionale - va sottolineato
che a parte il mercato svizzero
dove F.lli Zeni porta avanti un
consolidato rapporto con la GDO,
per il resto l’attenzione e l’interesse si indirizzano verso i segmenti
dell’horeca e sul consumatore
finale - oltre che una particolare
analisi verso le tendenze di consumo che si manifestano a tutti i
livelli. Indicazioni che hanno dato
vita a vini igt di notevole interesse
e di indiscussa personalità, quali:
il “Cruino”, nato dalla vinificazione in purezza del più classico dei
vitigni autoctoni, la corvina grossa; il “Corvar” equilibrato risultato del connubio tra la corvina
(50%) ed il cabernet sauvignon
17
STORIA E TRADIZIONE DEL VINO NEL MUSEO ZENI
Allestito all’interno della
Cantina Zeni, in località
Costabella di Bardolino da
cui si ammira uno dei panorami più suggestivi del Lago
di Garda, il Museo del Vino,
tenacemente
voluto
da
Gaetano Zeni per il quale
ha lavorato sin dal 1991,
PROFILI
18
rappresenta una delle più
articolate e felici testimonianze della cultura e del
percorso che la viticoltura e
l’enologia hanno compiuto
dal XIX secolo ai nostri
giorni.
Un percorso didattico che
facilita la comprensione
delle tipologie di coltivazione della vite utilizzata nel
veronese e dei testi d’impianto più comuni (“doppio
capovolto”, “pergola trenti-
Economia Veronese
na”, “guyot” etc.), molti dei
quali ancora in voga. Ma
anche una pregevole collezione di mezzi per la raccolta delle uve, per il trasporto
e la pigiatura, attrezzature
per il travaso del vino, tavoli da lavoro per la manutenzione o la riparazione delle
botti, torchi (tra cui un
esemplare in ottimo stato di
conservazione del XV secolo), vasi vinari e anfore di
rara bellezza.
Una preziosa enciclopedia
che mentre da un lato esalta
l’ingegnoso percorso compiuto dalla viticoltura e dall’enologia nazionali, oggi il
più dinamico volano di produzione di ricchezza del
sistema
agroalimentare
nazionale,
dall’altro
è
anche un efficace strumento
di marketing che la F.lli
Zeni utilizza con sapiente
equilibro per documentare il
percorso compiuto dal 1870
a oggi e soprattutto per sottolineare il livello qualitativo che caratterizza e personalizza la sua produzione.
PROSCIUTTIFICIO CROSARE
ALLA CORTE DEL PRINCIPATO DI MONACO
ra Verona e Padova, a
pochi passi dai Colli
Euganei, esiste un gruppo di imprese che da anni lavora
per portare la più alta qualità
gastronomica sulle tavole dei
consumatori italiani ed europei.
Stiamo parlando del Consorzio
del Prosciutto Veneto, fondato
negli anni ’70 per preservare e
maturare le potenzialità di un
prodotto che è un fiore all’occhiello delle produzioni scaligere, vicentine e patavine. Tra le
aziende che hanno dato vita a
questa realtà c’è il Prosciuttificio Crosare, con sede a Crosare
di Pressana, piccola frazione al
confine con gli Euganei. La ditta
è stata fondata nel 1972 da Gian
Antonio Visentin, continuando
l’attività già intrapresa dalla sua
famiglia. I Visentin, infatti, conducevano una tipica trattoria in
cui veniva servito il prosciutto
crudo dolce, prodotto e stagionato appositamente per essere
proposto alla sempre più numerosa clientela. La spiccata mentalità imprenditoriale di Gian
Antonio ha fatto il resto.
È stato lui stesso a intuire
le potenzialità di questo
prodotto dall’inconfondibile sapore, portandolo
sulle tavole dei più
importanti ristoranti e
hotel. Nel 1985 ci fu il
passaggio fondamentale,
in cui la ditta individuale
venne conferita in società, coinvolgendo tutta la
famiglia Visentin. Questa
trasformazione non ha,
T
PROFILI
20
Economia Veronese
tuttavia, intaccato la lavorazione
artigianale del prodotto, che ha
mantenuto una qualità di altissimo livello, al punto da essere
richiesto come principale forni-
tore per le tavole regali del
Principato di Monaco: «A questo proposito - ha spiegato il
titolare - abbiamo ricevuto
anche diversi riconoscimenti di
apprezzamento del prosciutto da parte degli stessi
reali del Principato, i quali
ci hanno più volte scritto
per sottolineare la qualità
dei prodotti di cui li riforniamo». Il mercato dell’azienda può contare, oltre
a tutta l’Italia, anche sui
paesi confinanti con il
Belpaese, Francia e Svizzera in testa, dove i prodotti
Visentin vengono proposti
dagli chef dell’alta gastro-
utilizzato in gastronomia per il
suo aroma delicato e particolare
e per la sua morbidezza unica. È
una base ideale per preparare
antipasti, primi e secondi piatti,
contorni di elevato livello. «Le
sue caratteristiche nutrizionali,
organolettiche e il suo contenuto
di grassi, sali e proteine, lo rendono adatto a qualsiasi dieta alimentare. Posso dire con certezza
che il nostro prosciutto è un
equilibrio perfetto di dolcezza e
profumo», ha concluso Visentin,
che nel frattempo, grazie anche
alla sua esperienza, è stato
nominato vicepresidente del
Consorzio da lui stesso fortemente voluto negli anni ’70.
Anche la Camera di Commercio
di Verona ha riconosciuto il
valore dell’impresa, premiandola nel 2004 con la medaglia
d’oro per i risultati raggiunti in
termini di qualità e protezione
del marchio. Il futuro per il
Prosciuttificio Crosare, dunque,
è sempre più roseo, come il
colore del prosciutto più consumato dai Principi di Monaco.
PROFILI
nomia locale.
Con il tempo l’impresa si è evoluta e la produzione è stata
ampliata. Oggi, con
la stessa peculiare
attenzione ai particolari,
vengono
lavorati altri prodotti come lo speck, e
lo scosciato: «Tutto
il know how che
abbiamo acquisito
negli anni con il
prosciutto veneto,
l’abbiamo riversato
su questi nuovi
prodotti, ottenendo
ancora una volta il
favore del pubblico
e dell’alta gastronomia, il nostro target
di riferimento», ha
proseguito
Gian
Antonio Visentin.
Intanto il Prosciutto
Veneto, nel 1996,
ha
ottenuto
la
denominazione Dop
dall’Unione Europea, un chiaro segnale di come le aziende di questa porzione di territorio abbiano
lavorato in sinergia perseguendo
la qualità: «Il nostro è un chiaro
esempio di come la collaborazione tra più imprese possa dare
risultati eccellenti. L’aver creato
un consorzio ha protetto il
Prosciutto Veneto da contaminazioni che ne avrebbero alterato il
risultato in termini di sapore e
qualità. Così siamo arrivati alla
Denominazione di Origine
Protetta, un traguardo importante per tutta la zona che va da
Pressana nel veronese, passando
per le province di Vicenza e
Padova».
Il Prosciutto Veneto Dop viene
Economia Veronese
21
AESSE E CANADIENS
DUE MARCHI UNA SOLA ANIMA
N
IMPRESA DONNA
22
asce a Isola della
Scala, nel cuore della
pianura veronese, una
delle più importanti realtà
nel settore dell’abbigliamento
tecnico e non. Il suo nome è
Aesse, marchio che ha accompagnato per anni gli atleti
della coppa del mondo di sci
sulle piste più importanti del
circuito, riscuotendo sempre
maggiore successo grazie alle
garanzie di qualità ed affidabilità delle sue giacche e tute.
Ma non solo, nell’orbita
Aesse è arrivato da pochi anni
anche il marchio Canadiens,
una serie casual adatta a qualsiasi occasione e che ha riscosso notevole successo tra il
pubblico. A guidare l’azienda
è da sempre la famiglia
Rebonato, oggi con i fratelli
Vanna e Giuliano con la
moglie Paola, che, pur mantenendo la conduzione familiare, hanno saputo internazionalizzare l’impresa, portandola
ai vertici del settore.
La storia della ditta isolana
parte negli anni ’60 con
Bruno Rebonato, padre degli
attuali titolari. La passione
per lo sport fu la scintilla che
diede vita ad Aesse.
Inizialmente la produzione
riguardava scarpe e palloni da
calcio, di cui Rebonato riforniva tutta la regione, dalle società professionistiche
come l’Hellas Verona e
LaneRossi Vicenza, a quelle
dilettantistiche sparse nel
vasto territorio veneto.
Nel corso degli anni Aesse ha
spostato la propria attività dal
calcio alla montagna, affrontando durissime sfide, studiando equipaggiamenti ad
hoc per spedizioni alpinistiche e geografico-scientifiche
Economia Veronese
in ogni parte del mondo e
contraddistinte dalle condizioni climatiche proibitive.
Grazie alle conoscenze acquisite in questo campo, l’azienda decide nella seconda metà
degli anni ’80 di ampliare la
produzione di abbigliamento
sportivo per lo sci e l’alpinismo, diventando in pochi anni
leader del mercato e punto di
riferimento per molte squadre
nazionali professionistiche.
«Aesse ha assunto connotati
ben diversi rispetto all’inizio ha commentato Vanna Rebonato - trasformandosi in
azienda di livello internazionale produttrice di marchi leader. Dalle origini artigianali si
riportano ben saldi alcuni elementi che hanno contribuito
al successo dell’azienda: una
cura maniacale nelle lavorazioni e l’attenzione al consumatore e alle specifiche esigenze. Alla base del successo
rimane sempre la grande passione per mondo sportivo, che
ci ha portati a entrare anche in
altri settori». E proprio per
questo motivo nasce Aesse
Bike, una linea di abbigliamento tecnico per il ciclismo.
Con il 1995 e la prima collezione bike invernale, Aesse ha
potuto esprimersi al meglio
nella ricerca sul prodotto e sui
materiali, proponendosi con
uno stile innovativo che ha
portato un grande cambiamento nel mondo delle due
ruote. L’impresa dei Rebonato
è da sempre attiva in altri settori sportivi come supporto e
sponsorizzazione, come nel
volley, dove Aesse è sponsor
di importanti squadre nazionali, quali Marmi Lanza
Verona,
Volley
Latina,
Virgilio Mantova, Anton-
veneta Padova. «Siamo entrati nella pallavolo inizialmente
perché a Isola della Scala
esisteva una società
importante arrivata fino alla serie A2, in
seguito
l’abbiamo
scelta per il suo
carattere di sport
pulito e sincero
che rispecchia il
nostro
credo
aziendale», ha
proseguito
Vanna
Rebonato.
Col
tempo
Aesse decide
di ampliare
la sua offerta
e di raggiungere settori
fino a prima
sconosciuti.
Nasce così
nel 1998 Les
Explorateurs
riconoscimento dall’Ente del
Turismo Canadese quale marchio di abbigliamento che
meglio interpreta la filosofia
del Canada.
Da una distribuzione più tecnica si è passati a una più vicina alla moda, rafforzando
sempre più lo stile fashion
rispetto a quello tecnico e
arrivando a essere uno dei
marchi di maggior riconoscibilità nel settore.
Un successo che prosegue da
oltre 45 anni, dunque, grazie
soprattutto alla dinamicità e
alla professionalità dei dipendenti e collaboratori dell’azienda che sono prevalentemente di sesso femminile.
Ultima nata in casa Aesse è la
linea Les Petits Explorateurs
Canadiens, dedicata ai “giovani esploratori canadesi” e che
condivide la filosofia e i con-
CARTA D’IDENTITÀ
nello stile del proprio abbigliamento vuole ritrovare lo
spirito di libertà che gli appartiene. L'abbigliamento Canadiens soddisfa l'esigenza di
indossare capi comodi, adeguati al tempo libero e contemporaneamente originali nel
carattere che si ispira al
Canada, territorio di grandi
spazi per grandi spiriti liberi,
contrari all'omologazione», ha
spiegato Vanna Rebonato. Il
successo di questa linea è
stato tanto inaspettato quanto
importante. Attualmente la
produzione verte per il 70% su
Canadiens e il rimanente 30%
è dedicata agli altri prodotti
Aesse. Molto importante per il
successo del marchio è stata
senza dubbio la comunicazione, improntata sul forte legame al mondo del Canada e alle
sue atmosfere. E proprio per
questo nell’aprile del 2000 il
nuovo brand ha ottenuto il
SEDE AMMINISTRATIVA
Viale Caduti sul Lavoro, 1/a
37063 Isola della Scala (Verona)
Tel. 045 6630555
Fax 045 6630561
PRODUZIONE
Abbigliamento tecnico neve e
casual uomo,donna,bambino
ANNO DI FONDAZIONE
1985
RESPONSABILE PRODUZIONE
Paola Gozzi
RESPONSABILE COMMERCIALE
Vanna Rebonato
FATTURATO 2006
12 milioni di euro
SUPERFICIE AZIENDALE
Totale 20.000 mq
Coperta 5.000 mq
RISORSE UMANE
Addetti 27
SITO INTERNET
www.aesse.com
www.canadiens.it
[email protected]
Economia Veronese
IMPRESA DONNA
Canadiens. Attraverso questa
linea l’impresa mette insieme
il proprio stile e gusto sportivo con elementi di moda
creando un mix di assoluta
tendenza. La propria
esperienza ventennale,
inoltre, è garanzia del
prodotto.
L'abbigliamento
Canadiens è stato
proposto per la
prima volta con
la collezione Inverno 1998, con
capi dal perfetto
equilibrio
tra il gusto
sportivo e l'attenzione alle
tendenze della
moda.
«Lo stile si rinnova puntualmente in
tutte le collezioni
estate e inverno, con
proposte ideali per chi
23
cetti di prodotto. Per il futuro
Vanna Rebonato ha le idee
chiare: «L’obiettivo è consolidare il mercato europeo in
particolare Germania, Svizzera, Austria e Norvegia e di
sviluppare nuove realtà come
Francia e Olanda con uno
sguardo anche a Paesi lontani
come il Giappone che ha
dimostrato già un particolare
interesse. Nel contempo stiamo lavorando per rafforzare il
comparto “donna” e “bambino” del marchio Canadiens,
proseguendo gli investimenti
in risorse umane, ricerca e
comunicazione. Sul versante
Aesse abbiamo un progetto
importante per il 2008, dove
saremo impegnati nel rilancio
del marchio con novità che
riguarderanno tutto il settore.
Lo sci è in crisi da un po’ di
tempo a questa parte, per svariate cause quali l’aumento
IMPRESA DONNA
24
Economia Veronese
dei prezzi, la mancanza di
strutture all’altezza e di personaggi come Alberto Tomba
che hanno reso popolare negli
anni ’90 questo sport. Sembra
che la tendenza sia destinata a
cambiare e proprio per questo
non possiamo permetterci di
perdere l’enorme know how
acquisito e dobbiamo farci
trovare pronti nel momento
del rilancio».
Q
U A R T Z
E
N G I N E E R E D
S
T O N E
La superficie
di oggi
per le esigenze
di domani
37020 VOLARGNE (Verona) ITALY - Via del Marmo, 1098 - Tel. +39 0456835888 - Fax +39 0456835800 - www.santamargherita.net - e-mail: [email protected]
RADICI
nella terra
CUORE
NEL VANGELO
S
ono passati solo tre anni
da
quando
Giuseppe
Zenti aveva lasciato la
Diocesi di Verona di cui era
Vicario generale, per diventare
vescovo di Vittorio Veneto. Nel
2003, Padre Flavio Roberto
Carraro, per farlo suo vice, era
andato a “pescarlo” nella Bassa
veronese, esattamente al Duomo
di Legnago, dove faceva il parroco. Di quel parroco, dinamico,
amabile e tenace si conosceva
l’efficacia oratoria e catechistica. Era un contadino tosto, dalle
parole schiette e dai contorni
definiti, ma anche un uomo di
ampia cultura. La sua tesi di lau-
IL PERSONAGGIO
26
rea su sant’Agostino aveva
lasciato il segno ed era stata pubblicata, mentre la solidità della
dottrina che aveva assimilato era
ben nota e qualche vescovo vi
attingeva a piene mani per preparare le proprie omelie. Del
GIUSEPPE ZENTI
resto non era già dai tempi del
liceo che il vecchio e buon monsignor Mirandola si scioglieva
ogni volta che l’alunno Zenti lo
gratificava con la sua straordinaria preparazione e intuizione? Se
il buon giorno si vede dal mattino…
Economia Veronese
Nato a San Martino B.A. il 7.3.1947
ordinato 26.6.1971 (Parr. San Martino Buon Albergo). Collaboratore
San Martino Buon Albergo (1971 – 1975).
Laurea Lettere Classiche (1975). Assistente (1974 – 1983) e insegnante
Seminario San Massimo dal 1974. Consulente Ecclesiastico U.C.I.I.M.
dal 1977. Pro Rettore Seminario San Massimo (1989 – 1983). Preside
(1985 – 19949. Cappellano di Sua Santità (1992). Parroco Santa Maria
Immacolata in Verona (1993 – 1997), Legnago dal 1997. Vicario
Generale dal 2002. Consacrato Vescovo in Cattedrale a Verona
l’11.1.2004. ordinario di Vittorio Veneto.
gio. Diocesi dai numeri contenu-
instancabilità impressionante. In
andasse bene a tutti, tra il clero
ti, ma palestra di vita e di espe-
ogni posto un unico denominato-
veronese. Come il Piave o come
rienza interessantissima. Del
re: chiarezza di idee e amore per
le budella, qualche mormorio ci
resto si trattava pur sempre di
la verità, franchezza, fascino
scappava anche tra i preti.
una Diocesi di grandi tradizioni.
della parola, semplicità di lin-
Soprattutto gli intellettuali-pro-
Basti pensare ad un certo Albino
guaggio e tratto sorridente e
gressisti, quelli che, a forza di
Luciani, che proprio da là era
bonario. I primi a restarne “tra-
volare nell’infinito, si dimentica-
decollato per il Patriarcato di
volti” furono gli stessi giovani
no di aver le scarpe che toccano
Venezia per raggiungere, poi, il
incontrati. Li catturava col lin-
per terra. Ma erano bastati pochi
soglio di Pietro.
guaggio incisivo delle parole e
mesi per farsi apprezzare da una
Monsignor Zenti, non appena
con quello del cuore, che i ragaz-
grandissima fetta del clero.
approdato da vescovo a Vittorio
zi sentono a fiuto.
Quando si annunciò la sua nomi-
Veneto, aveva messo la quinta.
In una conversazione privata,
na a vescovo, fu un sussulto di
Per dirla col linguaggio dei vitto-
monsignor Zenti ha detto che, se
gioia, seguito da un entusiasmo
riesi, «è stato un vescovo con una
non avesse fatto il prete, gli
incontenibile, il giorno dell’or-
Cinquecento, alla quale ha messo
sarebbe piaciuto fare il giornali-
dinazione episcopale, avvenuta
il motore di una Ferrari». Una
sta. Quando si dice il carisma del
nella Cattedrale di Verona.
generosità di energie da far
comunicatore! Una volta, ai
Tre anni a Vittorio Veneto sono
impallidire uno stacanovista.
ragazzi della cresima ai quali
stati certamente un buon rodag-
Presente ovunque, con una
faceva fatica a spiegare la fun-
MIHI VIVERE CHRISTUS
(Fil.1,21) PER ME VIVERE È
CRISTO.
Questo il motto scelto dal
Vescovo Mons. Giuseppe Zenti e
che ha orientato la scelta dei
simboli impiegati per comporre
lo scudo episcopale. Nella
prima partitura (a sinistra),in
posizione dominante, sta la
Croce di Nostro Signor Gesù
Cristo. In hoc signo vinces, il
cuore misericordioso di Cristo.
Da quel cuore la vita , cioè
l’amore effuso sul credente e la
Chiesa. Elevato da terra attirerò tutti a me (Gv.12,32). E noi
vedemmo la sua gloria
(Gv.1,14). Il monte a tre cime
rappresenta la terra e con essa,
tutte le genti abbracciate dalla
Croce di Cristo. La terra, le
genti sono elementi che alludono a qualche aspetto propriamente personale del Vescovo
Mons. Zenti: la terra veneta, le
origini, il cognome. Maria
Ss.ma, la Madre di Dio e della
Chiesa, è rappresentata dalla
stella d’argento a cinque punte.
Questo simbolo posto in alto, a
sinistra della Croce richiama
l’Assunta della Cattedrale di
Verona che la Chiesa veronese
invoca Madonna del Popolo.
Nella seconda partitura dello
scudo (a destra), il pastorale
d’oro racchiude nel riccio l’immagine di Gesù Pastore che
applicò a sè la qualifica di Buon
Pastore ( Gv.11,14).
Vuole significare che colui che
tiene in pugno il pastorale
ricorda a se stesso l’incarico
ricevuto da Cristo di essere
guida, difesa, condivisione di
vita col gregge affidatogli e, alle
pecorelle,richiama la premura,
la tenerezza del Pastore Grande
delle pecore che dà la vita perchè il suo gregge abbia la vita
(Gv.11,11). Il pastorale è caricato di un simbolo più propriamente veronese con il pesce
appeso alla lenza. La tradizione
vuole che San Zeno, ottavo
Vescovo di Verona (362—372 o
38O), patrono della città e della
diocesi, pescava nell’Adige. In
verità viene insegnato che egli,
predicando, condusse Verona alla
fede cristiana. Ha tolto i veronesi
dalle acque malsane del paganesimo e li ha generati a Cristo con
l’onda del battesimo.
Il padre e pastore della nostra
Chiesa veronese compì, l’opera
evangelizzatrice con il sorriso di
una affettuosa amabilità.
Economia Veronese
IL PERSONAGGIO
Oddio, ad essere sinceri, non che
27
zione dello Spirito Santo nella
soprattutto, non è consentito fin-
umanizzanti. Ma sempre pronto a
vita di un cristiano, ha detto con
gere. Oltretutto si evita un rischio
fare il vescovo quando l’essenza
candore disarmante: «è il vostro
che capita ad ogni cambio di
del vangelo sia messa in discus-
satellitare». Non l’hanno più
vescovo: la scalata al potere.
sione da letture superficiali e
dimenticato.
Conoscendosi è proibito barare.
banalizzanti. Soprattutto ci tiene
Il ritorno di un veronese al gover-
Parlando del suo ritorno a
ad un impegno dei cattolici
no della Diocesi segna una novi-
Verona, monsignor Zenti non si
rispettoso della laicità, ma anche
tà, anche se, alla fine del-
nasconde le fatiche di questo ter-
consapevole della propria dignità
l’Ottocento, c’era già stato il car-
ritorio. Non tanto per le persone e
e libertà. «La questione della lai-
dinale Bacilieri, originario di
per la veronesità che considera
cità non può essere contrapposta
alla cattolicità. La Repubblica,
che ha come fondamento la
democraticità, riconosce uguale
dignità a tutti e in quanto cittadini, tutti sono laici, a prescindere
dalla fede. Quindi nessuno può
pretendere di accaparrarsi i cattolici da una parte o dall’altra,
come se fossero un bottino da
spartirsi. Da parte loro i cattolici
devono aiutare la politica a non
essere più scontro e a non fare
ingerenza. Oggi è la politica che
interferisce nella vita della chiesa, creando spesso antagonismi
durissimi tra i cristiani e colpen-
IL PERSONAGGIO
28
Molina, che aveva guidato la
un grande valore, quanto per la
do così il cuore del cristianesimo,
chiesa veronese per alcuni anni.
posizione strategica della città,
nel suo comando fondamentale
Oggi è una tendenza che sta pren-
crocevia d’Europa, nel bene e nel
dell’amore» (da un’intervista ad
dendo piede. Per restare nel
male. Si pensi al traffico legato
Avvenire).
Veneto, la cosa è avvenuta a
alla prostituzione o ai fenomeni
Tra le priorità del suo ministero,
Padova, Treviso ed anche a
di clandestinità, giusto per fare
famiglia,
Belluno.
qualche esempio.
Senza dimenticare i preti con i
Lo svantaggio potrebbe essere
Da uomo dalle idee chiare, il
quali bisogna fare unità. È con
quello della eccessiva confiden-
nuovo vescovo ha detto da subito
loro che la Diocesi cammina ed
za, soprattutto con il clero. Ma i
di collaborare volentieri con la
essere in comunione è una impre-
vantaggi sono infinitamente di
politica locale, come semplice
scindibile esigenza di credibilità
più. Con un vescovo che conosce
cittadino, quando essa va a inter-
ed efficacia evangelica.
uomini e territorio non occorre
cettare le grandi sfide etiche del
perdere tempo in preamboli e,
nostro tempo, per dare risposte
Economia Veronese
giovani e sofferenti.
Luca Di Stefano
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I
l Garante per la protezione
dei dati personali, con un
mette a disposizione del proprio dipendente. Il Garante for-
sensibili (sfera privata) sul
dipendente. Occorre, quindi,
nuovo provvedimento a
carattere generale adottato il 1°
nisce, in buona sostanza, una
serie di indicazioni pratiche
prevenire usi arbitrari degli
strumenti informatici aziendali
PRIVACY
LINEE GUIDA DEL GARANTE
PER L’UTILIZZO DELLA POSTA ELETTRONICA E L’ACCESSO AD INTERNET DEL LAVORATORE
A T T U A L I T À
30
marzo 2007, è tornato sull’argomento “privacy/datore di
lavoro/dipendente”.
Dopo il precedente provvedi-
circa il corretto utilizzo del
personal computer sul luogo di
lavoro, in considerazione del
fatto che dalla verifica dei siti
e la lesione della riservatezza
dello stesso lavoratore.
Le regole aziendali da osservare, in esecuzione alle indica-
mento del novembre del 2006,
web visitati e dai messaggi di
zioni del Garante, impediscono
in cui sono state prese in
esame le tematiche relative
alla “privacy applicata sul
posto di lavoro” (misure di
ai datori di lavoro di poter controllare la posta elettronica e la
navigazione in Internet dei
propri dipendenti, se non in
sicurezza per il trattamento dei
casi eccezionali. Spetta al tito-
dati personali dei dipendenti,
gestione delle busta paga, consenso informato al trattamento,
lare definire le modalità d'uso
di tali strumenti ma tenendo
conto dei diritti dei lavoratori e
ecc...),
l’Autorità chiarisce
della disciplina in tema di rela-
ora le modalità di accesso/consultazione e le possibilità
d’uso delle risorse informati-
posta elettronica si possono
zioni sindacali. L'Autorità prescrive innanzitutto all’azienda
datoriale di informare con
che che il datore di lavoro
acquisire informazioni anche
chiarezza e in modo dettaglia-
Economia Veronese
lavorativa; utilizzare filtri che
prevengano determinate opera-
che di reparto, di ufficio, di
gruppo di lavoro, in modo da
accesso/utilizzo della rete
Internet e della posta elettroni-
zioni, quali l'accesso a siti inseriti in una sorta di “black list”
individuare l'area da richiamare
all'osservanza delle regole e
ca e sulla possibilità che vengano effettuati controlli. In parti-
o lo scaricare (download) file
musicali o multimediali. Per
solo in seguito, ripetendosi l'irregolarità, si potrebbe passare
colare, è vietata al datore di
lavoro la lettura e la registra-
quanto riguarda la posta elettronica, è opportuno che
alla verifica del singolo.
L'elenco degli adempimenti a
zione sistematica delle e-mail
così come il monitoraggio
regolare delle pagine web
l'azienda: renda disponibili
anche indirizzi condivisi tra più
lavoratori, palesando così la
carico dell’azienda comprende
l'informativa al lavoratore,
l'adozione del disciplinare
visualizzate dal lavoratore, per-
natura non privata della corri-
interno, l'organizzazione del
ché ciò realizzerebbe un controllo a distanza dell'attività
lavorativa vietato dall’art. 4
spondenza; valuti
la possibilità di
attribuire al dipen-
dello Statuto dei lavoratori.
Viene inoltre indicata tutta una
serie di misure tecnologiche e
organizzative per prevenire la
possibilità, prevista solo in casi
limitatissimi, dell'analisi del
contenuto della navigazione in
Internet e dell'apertura di alcuni messaggi di posta elettronica
contenenti
dati
necessari
all'azienda.
Il provvedimento raccomanda
l'adozione da parte delle aziende di un “disciplinare inter-
dente un altro indirizzo (oltre quello
di lavoro) destinato ad un uso personale; preveda, in
caso di assenza del
lavoratore, messaggi di risposta
automatica con le
coordinate di altri
colleghi cui rivolgersi; permetta al
dipendente di delegare un collega
no”, perfezionato coinvolgendo anche le rappresentanze sindacali, nel quale siano espres-
(fiduciario) a verificare il contenuto dei messaggi a lui indirizzati e a inoltrare al titolare
lavoro con la elaborazione dei
profili di autorizzazione dei
dipendenti, l'individuazione dei
samente indicate le regole per
l'uso di Internet e della posta
quelli ritenuti rilevanti per l'ufficio, ciò in caso di assenza
soggetti preposti ai controlli
interni.
elettronica. Il datore di lavoro è
inoltre chiamato ad adottare
prolungata o non prevista del
lavoratore interessato e di
Il Garante esclude la necessità
di raccogliere il consenso del
ogni misura in grado di prevenire il rischio di utilizzi impro-
improrogabili necessità legate
all'attività lavorativa.
lavoratore per l'effettuazione
dei controlli leciti e consentiti
pri, così da ridurre i controlli
successivi sui lavoratori. Per
quanto riguarda l’accesso a
Qualora queste misure preventive non fossero sufficienti ad
evitare comportamenti “ano-
che implicano il trattamento di
dati diversi da quelli sensibili.
Per prendere visione dei docu-
Internet è opportuno ad esempio: individuare preventiva-
mali”, gli eventuali controlli da
parte del datore di lavoro devo-
menti correlati, si rimanda al
sito web del Garante per la pro-
mente i siti considerati correlati o meno con la prestazione
no essere effettuati con gradualità: potranno effettuarsi verifi-
tezione dei dati personali:
www.garanteprivacy.it
Economia Veronese
A T T U A L I T À
to (quindi per iscritto) i lavoratori
sulle
modalità
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31
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A
ma i libri gialli e, in alternativa,
i classici della letteratura, in
particolare i russi, con tutti i
romanzi di Dostojevski, che ha letto da
ragazzo. Film preferiti: i western e i
A T T U A L I T À
34
gialli. Ma guarda volentieri anche i
film storici e, in genere, i film impegnati. Flavio Tosi, 38 anni, sposato
con Stefania Villanova, dal 28 maggio è il nuovo sindaco di Verona. E’
stato eletto con un ampio consenso
popolare, un risultato importante
che gli ha assegnato il 60,75 per
cento dei voti. Hanno votato per lui
quasi 93 mila veronesi.
Ama la musica italiana, in particolare le canzoni degli anni ’60, ’70 e
’80. Da ragazzo ha praticato quasi
tutti gli sport: dalla corsa al calcio,
dal nuoto allo sci, dal basket al
rugby, dal tennis alla bici. Adesso,
nel poco tempo libero che gli rimane, ha mantenuto la passione per lo
sci e il calcio. I suoi piatti preferiti
sono il cotechino e le trippe. Quel
che vorrebbe fare più spesso?
Viaggiare.
La persona più importante del
suo passato?
Senz’altro mia madre
La qualità che apprezza di più
negli altri?
La schiettezza e la lealtà.
Il suo maggior pregio?
La lealtà e la caparbietà.
Il suo difetto?
La caparbietà.
Lei ha conseguito un risultato
elettorale importante, che ha
creato grandi aspettative: che sindaco vuol essere per i veronesi?
Un sindaco del fare, come del resto
Economia Veronese
sono io di carattere: decisionista,
pragmatico. D’altro canto, dopo i
cinque anni precedenti che hanno
dato poco, lasciando un segno quasi
nullo sulla città, vorrei che alla fine
del mandato i veronesi potessero
vedere che quanto è stato detto in
campagna elettorale si traduce in
atti concreti.
Alla sua elezione ha avuto una
grande apertura di credito da
parte delle categorie economiche:
come intende agire?
Con il confronto. In due anni di
assessorato alla sanità in Regione
abbiamo risolto molte problematiche con il metodo del confronto.
Intendo proseguire su questa strada,
per affrontare i problemi, man mano
che si porranno, direttamente con le
categorie interessate.
E per quel che riguarda le problematiche più strategiche?
Ho già annunciato in campagna
elettorale che daremo vita alla
Consulta dell’economia: un meccanismo che consenta la partecipazione di tutte le categorie economiche,
per un confronto serrato con l’amministrazione comunale sui grandi
temi dello sviluppo della città.
Le sue proposte per il futuro di
Verona?
Fra le questioni da affrontare a
breve-medio termine metto prima di
tutto la vivibilità e la sicurezza.
Significa avere una città più pulita,
più ordinata, più sicura, con una
cura maggiore per i marciapiedi, le
strade, il verde. Potrebbero sembrare questioni banali, ma per i cittadini sono, giustamente, di primaria
con la realizzazione del tunnel
lungo delle Torricelle, per liberare il
centro della città dal traffico. Altre
priorità: il collegamento della statale 434 con Basso Acquar; lo spostamento del casello di Verona sud con
la creazione di un grande parcheggio scambiatore; l’incremento dei
parcheggi per la Fiera; la variante
alla statale 12 di Cadidavid per liberare dal traffico Borgo Roma.
E la tramvia?
Il progetto attuale, così com’è stato
pensato dalla precedente amministrazione, è inutile, insufficiente ed
eccessivamente costoso. No alla
tramvia nel centro della città, quindi, ma sì ad un minimetrò lungo
l’asse di viale del Lavoro, per collegare il futuro parcheggio scambiatore di Verona sud con la stazione di
Porta Nuova.
Il minimetrò potrà anche servire per
il collegamento fra la stazione e
narlo alle esigenze della città in
corso d’opera.
Ad esempio, prevedendo lo spostamento di molti uffici pubblici verso
le periferie, inserendo soluzioni
urbanistiche più vicine alle esigenze
dei quartieri, progettando soluzioni
viabilistiche idonee a risolvere i
problemi del traffico.
I progetti prioritari per le grandi
infrastrutture?
Prima di tutto il completamento dell’anello circonvallatorio dalla tangenziale est alla tangenziale nord,
l’aeroporto, e per altri collegamenti
extraurbani.
I primi nodi che la sua amministrazione si trova ad affrontare?
La sicurezza e il ripristino della
legalità. Oltre a queste priorità, le
prime scadenze impellenti che ci
troviamo davanti sono l’area San
Giacomo e la caserma Passalacqua.
Per l’area di Borgo Roma, dove
entro sei mesi la Provincia potrebbe
iniziare a costruire, occorre concretizzare entro l’anno la permuta per
mantenerla a verde.
Per la Passalacqua c’è la stessa tempistica: entro quest’anno i militari la
lasciano libera, quindi prima di fine
anno, insieme all’Università, bisogna decidere che cosa farne.
Infine la nota dolente per un sindaco-tifoso: l’Hellas in serie C...
La politica deve fare la sua parte per
aiutare la squadra a risalire.
L’Hellas è un patrimonio della città,
in termini di indotto economico e di
immagine, oltre che la squadra del cuore
di tanti veronesi.
Ci vuole uno sforzo della città, in particolare del mondo economico, per un
progetto imprenditoriale forte, che punti
subito alla serie B, per poi magari
sognare…
E’ nato a Verona il 18 Giugno
1969 e tutt’ora vi abita. Dopo la
maturità classica, conseguita presso il liceo statale “Scipione
Maffei” di Verona, è diventato
programmatore elettronico nell’ambito dell’automazione industriale ed ha esercitato questa professione.
La politica è stata la sua passione
da sempre: iscritto alla Lega Nord
- Liga Veneta sin dall’inizio del
1991, dal 1992 al 1994 è stato
responsabile provinciale del movimento giovanile. Nel 1994, a 25
anni, è stato eletto Consigliere
comunale a Verona: da allora e
fino al maggio 2007 è sempre stato
Capogruppo per il suo partito.
Dal 1997 al 2003 ha ricoperto il
ruolo di Segretario provinciale
della Lega Nord - Liga Veneta.
Nell’aprile del 2000 è stato eletto
Consigliere regionale, ricoprendo
l’incarico di capogruppo consiliare
fino al gennaio 2002. E’ stato candidato Presidente della Provincia
per la Lega Nord alle elezioni del
2004 ed eletto consigliere provinciale. Alle ultime elezioni regionali del 2005 è stato rieletto, ottenendo il record assoluto di preferenze
tra tutti i candidati. Anche grazie a
questo risultato ha ricoperto l’incarico di Assessore alla Sanità della
Regione Veneto, fino alla sua elezione a Sindaco di Verona.
Economia Veronese
A T T U A L I T À
importanza.
E per quel che riguarda le grandi
strategie?
Abbiamo da risolvere tutti i problemi non affrontati dalla precedente
amministrazione. Abbiamo grandi
aree dismesse che vanno riqualificate: dagli ex Magazzini Generali
al Polo finanziario, dalle ex Cartiere
all’Arsenale. Aree immense, che
possono dare risposte ai bisogni
della città, ma per le quali i cittadini
devono poter vedere dei risultati
concreti entro i cinque anni del
nostro mandato amministrativo.
Continuità o discontinuità con
l’amministrazione precedente sui
grandi temi?
Sulle grandi scelte l’amministrazione precedente non ha fatto nulla, ha
prodotto più chiacchiere che fatti
concreti. Per quel che riguarda lo
strumento pianificatorio, il PAT,
vedremo di aggiustarlo e di aggior-
35
PALAZZI
SCALIGERI
NEL
RINNOVATO
PALAZZO DELLA RAGIONE
PASSATO E PRESENTE
SI DANNO LA MANO
R
TERZA
PAGINA
36
iuscire a soddisfare
insieme due esigenze
apparentemente contrapposte: conservare le testimonianze del passato senza
alterarle e, consapevoli che il
passato “non sta mai fermo”,
inserirle come realtà operante
nella vita del presente.
Crediamo che si possa sintetizzare in questa non facile ma
preziosa regola il lungo lavoro
che ha restituito a Verona –
dopo due anni e mezzo - la
bellezza, la ricca eredità di
oltre sette secoli di storia e la
possibilità di una moderna,
fondamentale funzione culturale del Palazzo della Ragione
(o Palazzo del Comune, come
viene altrimenti chiamato) nel
centro pulsante di vita della
città, fra la piazza delle Erbe e
la piazza dei Signori.
Alla fine del febbraio scorso è
stato tolto il velario che
nascondeva la facciata su piazza dei Signori ed è apparso il
colorismo che la anima,
vibrante come non l’avevamo
mai visto: vi congiurano le
“zebre”, ossia i corsi orizzontali che alternano il rosso del
mattone all’avorio della pietra,
il gioco svariante in continui
chiaroscuri di fregi, stemmi e
medaglioni, il bianco abbagliante di quel leone veneziano ferito a colpi di scalpello
Economia Veronese
quando il dominio della
Serenissima fu infranto dai
francesi (un esempio di storia
raccontata dalle pietre).
Poi dalla fine di marzo, quando gli spazi interni hanno iniziato a vivere la loro nuova,
affascinante funzione di centro
espositivo con l’inaugurazione
della mostra “Il settimo splendore - La modernità della
malinconia”, il palazzo della
Ragione è diventato per
Verona una straordinaria realtà
nella quale, mentre si leggono
tante radici della nostra storia
e della nostra cultura, si esprime anche la nostra volontà e
capacità di continuare ad essere e a fare, nel presente, storia
e cultura.
Il Palazzo della Ragione fu
edificato alla fine del XII
secolo, in epoca comunale,
oltre mezzo secolo prima dell’imporsi della signoria scaligera: erano quattro corpi dalla
struttura poderosa, formanti
un quadrato attorno a un cortile interno con porticati. Nelle
grandi sale del piano nobile si
riuniva il consiglio cittadino,
formato dai membri delle
famiglie ragguardevoli che
detenevano il governo del
Comune. Numerosi e continui
furono gli interventi di restauro e i rimaneggiamenti che si
susseguirono lungo i secoli, in
conseguenza sia di danneggia-
Economia Veronese
PAGINA
leggianti, ha ritenuto il lavoro
di Boito una “violenza” inferta alla complessa e articolata
verità storica del Palazzo
veronese. Perciò tutto l’attuale lavoro è consistito nella
ricerca di salvare e riportare
in evidenza, senza aggiunte o
facili rifacimenti, l’essenzialità delle strutture unitamente
alle tracce lasciate dalle successive tappe della funzione
che via via il palazzo ha
assunto lungo lo scorrere dei
secoli. Tutto ciò, naturalmente, bilanciato con l’obiettivo
della nuova funzione che
l’edificio deve assumere,
ossia di centro espositivo
polivalente, capace di attrarre
visitatori alla ricerca di
mostre di alto livello. Di qui
la scelta che, accanto alla
riproposta del vivacissimo
cromatismo della facciata su
piazza dei Signori, ha invece
privilegiato per gli interni,
soprattutto per le grandi sale
espositive del piano nobile, il
tono soffice e neutro dato alle
pareti - quasi sempre prive di
intonaci - da una specie di
velatura a base di calce e sabbia: una soluzione che rende
un tono omogeneo a tutti gli
spazi, ma che lascia in vista i
segni di mutazioni, aggiustamenti, scassi. Di marmo grigio, dunque ancora di un colore dalla tonalità non forte,
sono i pavimenti.
Spicca, nella neutra omogeneità di questi interni, l’eleganza delle forme e dei rivestimenti e il rutilante cromatismo dei dipinti della cappella
dei Notai così come fu rinno-
TERZA
menti dovuti, per esempio, ad
incendi, sia di mutate situazioni ed esigenze politiche e
sociali. Il restauro attuale,
resosi necessario fin da quando, negli anni Ottanta del
Novecento, il Palazzo cessò di
essere sede del Tribunale, è
stato progettato dall’architetto
Tobia Scarpa (figlio del grande Carlo Scarpa a cui Verona
deve l’esemplare riassetto
di Castelvecchio, realizzato
quasi mezzo secolo fa).
Scarpa qui ha dovuto fare i
conti soprattutto con l’ampio
restauro compiuto a fine
Ottocento sotto la direzione di
Camillo Boito (quel Boito
che, oltre che architetto teso
ad un rinnovamento delle
forme attraverso un originale
ripensamento delle esperienze
medioevali, fu anche scrittore,
autore della bellissima novella
“Senso”, da cui fu tratto il
celebre film omonimo di
Visconti). Tobia Scarpa, non
condividendo certe posizioni
più indulgenti per quanto
riguarda la negatività dei
restauri ottocenteschi portati a
vistosi rifacimenti medioeva-
37
vata tra la fine del Seicento e i
primi decenni del Settecento:
notevoli soprattutto, fra la
ricca decorazione ispirata alle
vite dei santi Zeno e Daniele
cui la cappella era dedicata, le
tre grandi lunette di Louis
Dorigny, l’elegante, raffinato e
TERZA
PAGINA
38
Economia Veronese
insieme anche
popolareggiante
pittore francese che portò a
Verona, in questo ambiente del
palazzo
della
Ragione, i colori
smaglianti della
sua tavolozza.
Da marzo in poi
il restaurato Palazzo della Ragione è alla prova della sua
nuova funzione con la mostra
che ha ottenuto grande risonanza in Italia e all’estero e diffusi consensi critici. Organizzare
una rassegna vasta sul tema
della malinconia, sulle sue plurime e originali valenze, acco-
stando capolavori del passato
ad opere della più originale,
discussa e discutibile attualità
(questo il progetto del curatore
Giorgio Cortenova) è un’impresa veramente in sintonia col
rinnovato Palazzo della Ragione che, mentre testimonia
tanto passato nostro, intende
tornare al ruolo di parte attiva
di un luogo privilegiato dell’attuale vita della città.
C
onfapi Veneto, rappresentata dal presidente Monica
Galvanin e dal segretario
regionale, Roberto Michieletti, ha
illustrato i risultati della tredicesima indagine congiunturale (consuntivo II semestre 2006 e previsionale I semestre 2007) realizzata su un campione di 419 imprese
associate, espressione delle dina-
Veneto 2004 (ultima rilevazione
effettuata) sono positivi, segno di
un’avvenuta ripresa economica
generale. Analizzando i dati aggregati, si osserva come, a prescindere dal settore d’appartenenza, sono state le imprese di maggiori dimensioni a caratterizzarsi
percentualmente per la crescita
più elevata dei livelli di produzio-
il 60% delle aziende interpellate
segnala di aver effettuato investimenti e di averne già programmati altri. Mediamente buoni i risultati del legno-mobile-arredo, dell’alimentare, della chimica-plastica-gomma e della grafica-cartotecnica; orafo e tessile-abbigliamento, invece, sembrano ancora
essere i comparti produttivi meno
L’INDAGINE CONGIUNTURALE
CONFAPI VENETO CONFERMA LA RIPRESA
CONFAPIVENETO
40
miche e della composizione dell’intero universo API.
Lo studio è stato realizzato in collaborazione con la Banca
Popolare di Vicenza e il campione
delle 419 aziende è stato scelto
con criteri che garantissero la rappresentatività delle aziende iscritte all’associazione e che consentissero di monitore lo stato di
salute del sistema piccola e media
impresa regionale «Si è ormai
arrestata - sottolinea il Presidente Galvanin - la selezione
naturale delle imprese: le più
deboli, le meno innovative, quelle
incapaci di metamorfosi, sono già
state espulse dal mercato. Sono
invece emerse, ormai pronte per
la competizione internazionale,
quelle più vitali e maggiormente
capaci di rischio e di cambiamento». Gli indicatori disponibili,
comparati con i dati Confapi
Economia Veronese
ne, occupazione e propensione
all’investimento (materiale ed
immateriale). Spiccata, inoltre, la
tendenza media all’esportazione:
le imprese segnalano di esportare
fino all’80% della produzione,
raggiungendo anche i mercati dei
Paesi aderenti al Nafta (Canada e
Messico in primis).
Il comparto che registra la performance più brillante è il metalmeccanico, cuore del made in Italy:
basti pensare che il 56% dei contattati dichiara, a consuntivo, un
aumento della produzione rispetto
al 2004 e che il 58,6% prevede
anche per il prossimo semestre
un trend produttivo in ascesa. Il
59,5% delle aziende si caratterizza, a consuntivo, per aumenti di
fatturato e per previsioni 2007
ancora più rosee. Il settore metalmeccanico risulta inoltre essere
un settore fortemente innovativo :
floridi. Nel 2006, la percentuale
di imprese venete con aumenti di
fatturato è stata pari al 53,1%, un
incremento considerevole rispetto
alla quota del 36,8% del 2004.
Risultati stazionari dichiarati dal
31% del totale; la diminuzione
del fatturato caratterizza invece
circa il 16% dei rispondenti.
Ordinativi e produzione sono in
aumento per il 46% delle imprese
(lo stesso dato si attestava vicino
al 29% nel 2004). I costi di produzione si sono alzati per il
55,1% delle imprese (percentuale
simile a quella registrata nel
2004), a fronte di un incremento
dei prezzi finali praticato dal
35,7% del totale. L’utile lordo è in
contrazione per il 25,3% dei
rispondenti, è invece invariato per
il 48,1% del campione.
Profittabilità in aumento, rispetto
al 2004, specialmente per il
legno-mobile-arredo e il metalmeccanico; profittabilità in calo
specialmente per i servizi e l’edilizia. Guardando ai dati relativi
all’occupazione, è il 26,6% delle
imprese a dichiarare un aumento
delle risorse umane (contro il
15% del 2004), a fronte di un
64,3% che indica di aver mantenuto invariato il numero dei
dipendenti. Dimezzato rispetto
all’ultima rilevazione, e dunque
attestato sul 9,1% la quota di
imprese che denunciano una
diminuzione occupazionale.
Questo indicatore viene accolto
con particolare soddisfazione da
Confapi Veneto, essendo, come
dichiarato dal Presidente Monica
Galvanin, dato-civetta «Della
ormai diffusa tendenza alla crescita dimensionale delle aziende e
della capacità, tutta veneta, di
saper riassorbire anche gli esuberi della grande industria». Altro
indicatore, significativo della rinnovata volontà di “rischio” e di
crescita, nonché della fiducia
nelle prospettive di business futuro è la propensione all’investimento: il 56,3% delle aziende
contattate dichiara di averne
effettuati e di essersi attestati su
livelli superiori a quelli del biennio precedente. Sintomatica, in
particolare, la quota di imprese
(63,9% del totale) che conferma
di aver effettuato investimenti
immateriali (brevetti, marchi,
R&S, formazione, comunicazione
etc). L’indicatore è clamoroso
specie se si confronta con l’analogo parametro del 2004, quando
solo il 22,3% del totale segnalava
di aver effettuato investimenti
immateriali. Rispetto al capitolo
“ricorso al credito” (di breve e di
medio/lungo termine), il 14,4%
del campione sottolinea come sia
più agevole, a fronte di un 17%
che afferma al contrario come sia
più difficoltoso. Commentando
questo tema, Monica Galvanin
richiama le banche a «Un’attenzione reale sui progetti di crescita
imprenditoriale, attenzione che
significa fiducia nelle idee innovative e condivisione del rischio
d’impresa».
PREMIATA MONICA GALVANIN
DONNA E IMPRENDITRICE 2007
CONFAPIVENETO
42
Monica Galvanin, Presidente di
Confapi Veneto, è stata premiata
ad Arezzo come “Donna e
imprenditrice del 2007”.
Il premio, consegnatole da
Vincenzo Marra presidente della
Fondazione Italo-Americana Ilica,
viene conferito ogni anno alle
figure più rappresentative dell’imprenditoria e della ricerca italiana.
Fra i premiati, insieme a Monica
Galvanin, Salvatore Ferragamo,
Economia Veronese
premiato come imprenditore dell’anno, e il professor Antonio
Giordano, docente e ricercatore
della Temple University.
Monica Galvanin ha ricevuto il
premio “per gli alti meriti di
imprenditrice, da anni impegnata
in ruoli di primo piano anche sul
fronte della rappresentanza di
categoria”.
«Un premio che dedico a tutti i
nostri associati veneti - ha sottolineato ringraziando Monica
Galvanin - e a chi interpreta e trasmette nel suo lavoro quotidiano
i valori propri di chi sa e vuole
fare impresa oggi: abnegazione,
sacrificio e la capacità di sapersi
reinventare ogni giorno se e
quando la situazione lo richiede.
Un riconoscimento che va all’imprenditoria veneta, categoria che
riesce ancora a trasformare le
mete distanti in traguardi raggiunti».
LE PICCOLE IMPRESE SONO
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LA DIMENSIONE AZIENDALE
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PICCOLA E MEDIA IMPRESA
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44
Economia Veronese
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46
Economia Veronese
APIVENETOFIDI
Economia Veronese
47
LA TUTELA DEL CONSUMATORE -TURISTA
Q
L E G A L E
48
uesti consigli hanno lo scopo di
illustrare le forme di tutela del
turista in quanto consumatore,
cioè acquirente non professionale di
servizi turistici, che attualmente si
basano su due atti normativi fondamentali: il Decreto Legislativo n. 111 del
1995 che disciplina l’acquisto di viaggi
organizzati e il recente Regolamento
CE n. 261 del 2004 che regola il cosiddetto overbooking, ovverosia il diniego
di imbarco su un aereo per eccesso di
prenotazioni. Il Decreto Legislativo n.
111/95 si applica anche “ai pacchetti
turistici” negoziati fuori dai locali commerciali, ferme restando le disposizioni
del D.L. 50/92 che disciplina proprio
quest’ultima forma di contratti. Le
tipologie di utilizzo dei servizi turistici
sono nella quasi totalità i “pacchetti di
servizi” aventi ad oggetto i viaggi, le
vacanze ed i circuiti “tutto compreso”,
di durata superiore alle 24 ore o che
includono almeno una notte, offerti in
vendita a un prezzo forfetario e che
comprendono almeno due tra questi
elementi : trasporto, alloggio e altri servizi turistici non accessori a questi due
che costituiscono parte significativa e
fondamentale del pacchetto turistico
(ad esempio escursioni e visite, pasti
principali, spettacoli, servizi per la cura
del corpo, etc.). Ai sensi degli articoli 3
e 4 del Decreto Legislativo 111/95,
l’organizzatore e il venditore del viaggio tutto compreso possono essere le
Agenzie di Viaggio e le associazioni
senza scopo di lucro, vale a dire le
associazioni che operano a livello
nazionale per finalità ricreative, culturali, religiose o sociali e che sono autorizzate a esercitare attività turisticoricettive esclusivamente per i propri
associati. Precisiamo subito che il contratto di vendita di un pacchetto turistico o di un viaggio tutto compreso deve
essere redatto in forma scritta, in termini chiari e precisi e una copia di esso,
Economia Veronese
sottoscritta o timbrata dal venditore od
organizzatore va rilasciata al consumatore. Nel caso di acquisto su Internet di
un pacchetto turistico (soprattutto, ma
non solo Last minute) da un organizzatore o venditore comunitario (cioè
avente sede nell’Unione Europea), il
requisito della forma scritta e della sottoscrizione della copia del contratto da
rilasciare al cliente può essere soddisfatto, oltre che con l’invio di un documento cartaceo, anche con quello di un
documento informatico su cui sia stata
apposta la firma digitale del rappresentante legale o del delegato del venditore, ai sensi del Decreto Legislativo
10/02 sulle firme elettroniche. Gli elementi che il contratto scritto di vendita
di un pacchetto turistico “tutto compreso” deve contenere sono: l’esatta
descrizione dei servizi turistici offerti o
concordati, la destinazione, la durata, le
date di inizio e di conclusione del viaggio, i mezzi e le tipologie di trasporto,
ubicazione, categoria e modalità di
alloggio, i pasti forniti, gli itinerari, le
escursione e le visite, l’eventuale presenza di guide o accompagnatori turistici. A questi dati tecnici essenziali si
aggiungono i dati identificativi e i recapiti dell’organizzatore, il prezzo, l’importo da versarsi all’atto della prenotazione (non superiore al 25% del prezzo), il termine per il pagamento del
saldo e gli estremi delle coperture assicurative a favore del viaggiatore.
Tutte queste informazioni possono
essere contenute in un opuscolo informativo che vincola l’organizzatore a
meno che eventuali modifiche nelle
condizioni contrattuali non siano
comunicate per iscritto al consumatore
prima della stipulazione del contratto.
In caso di mancato o inesatto adempimento delle obbligazioni assunte con la
vendita del pacchetto turistico, l’organizzatore o il venditore sono tenuti al
risarcimento del danno previsto dal-
l’art.1218 del Codice Civile secondo le
loro responsabilità, se non provano che
il mancato o inesatto adempimento è
stato determinato dall’impossibilità
della prestazione derivante da causa a
loro non imputabile. Il diritto al risarcimento dei danni alla persona si prescrive in 3 anni dalla data del rientro del
viaggiatore nel luogo di partenza, salvo
il termine di 18 o 12 mesi per quanto
attiene all’inadempimento delle prestazioni di trasporto comprese nel pacchetto turistico. Il diritto al risarcimento dei danni diversi da quelli alla persona si prescrive in un anno dalla data di
rientro del viaggiatore nel luogo di partenza. L’art.21 del D.L. 111/95 ha poi
istituito un Fondo Nazionale di
Garanzia alimentato annualmente da
una quota pari allo 0,5% dell’ammontare del premio delle polizze di assicurazione obbligatorie per consentire, in
caso di insolvenza o di fallimento del
venditore o dell’organizzatore, il rimborso del prezzo versato e il rimpatrio
del consumatore nel caso di viaggi
all’estero, nonché per consentire una
immediata disponibilità economica in
caso di rientro forzato di turisti da Paesi
extracomunitari a causa di emergenze.
Per quanto attiene il reclamo da parte
del cliente, si precisa che la segnalazione di una disfunzione non comporta
necessariamente ed automaticamente il
recesso o l’esercizio di una azione
legale, ma può anche portare ad un rimborso parziale del prezzo in caso di
modifiche delle condizioni contrattuali
dopo la partenza. Ogni mancanza nell’esecuzione del contratto deve essere
contestata dal consumatore senza ritardo, anche verbalmente, affinché l’organizzatore possa porvi tempestivo rimedio oppure in forma scritta mediante
l’invio di una raccomandata con avviso
di ricevimento entro10 giorni lavorativi dalla data di rientro presso la località di partenza.
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SERVIZIO BUONI PASTO
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A
pindustria Verona ha firmato una convenzione
per rendere disponibile ai
propri associati il servizio di conciliazione attivato dalla Camera
di Commercio.
Lo strumento permette di risolvere, in via stragiudiziale e amichevole, controversie di natura eco-
ramente la procedura. Il conciliatore, soggetto neutrale e indipendente rispetto alle parti, ha la funzione di aiutarle a trovare una
soluzione che ponga fine alla loro
lite;
- la soluzione stessa è alternativa,
infatti, non si basa solo su diritti e
obblighi, ma si adatta facilmente
troversia, ossia di un accordo che
le soddisfi entrambe.
Il conciliatore
Il conciliatore, a differenza dell’arbitrato, non decide la controversia, ma aiuta le parti a trovare
un accordo ed è individuato dalla
CCIAA in base a standard di competenza definiti da UnionCamere
SPORTELLO DI CONCILIAZIONE
SIGLATA CONVENZIONE TRA APINDUSTRIA VERONA E CAMERA DI COMMERCIO
FISCALE
50
nomica tra imprese e nei confronti dei consumatori.
L’accordo permette di ottenere la
prestazione camerale con una
riduzione dei costi e dà la possibilità di svolgere la procedura nella
sede dell’Associazione.
Cos’è?
Il servizio di conciliazione consiste in uno sportello istituito nella
sede della Camera di Commercio
per la risoluzione non contenziosa
di controversie tra imprese e tra
imprese e consumatori e utenti.
E' un servizio che si pone come
strumento di risoluzione alternativa delle liti, in quanto:
- offre alle imprese e ai consumatori una possibilità concreta ed
efficace di risolvere i loro contrasti;
- sono le parti stesse a gestire inte-
Economia Veronese
alle effettive esigenze economiche e commerciali delle parti, che
potranno anche trovare un accordo su basi innovative, discostandosi dalle posizioni originarie.
Tipologie di controversie
Le tipologie di controversie possono essere di natura economica,
inerenti contratti di subfornitura
(art. 10 Legge 192/98) o i diritti
dei consumatori (Legge 281/98) e
qualsiasi altro tipo di controversia
non deferita alla competenza di
altri uffici di conciliazione (sono
escluse, ad esempio, le controversie riguardanti la materia del lavoro).
Obiettivi della conciliazione
Lo scopo della conciliazione è
quindi quello di guidare le parti
verso il raggiungimento di una
soluzione amichevole della con-
tra gli iscritti in apposite liste.
I vantaggi
I vantaggi della conciliazione si
ritrovano nella rapidità dei tempi
di soluzione, nella semplicità del
procedimento, nei costi ridotti e
predeterminati e nella assoluta
riservatezza della procedura.
Accordo tra Apindustria e
Camera di commercio
Grazie all’ accordo le imprese
rappresentate non pagheranno i
diritti di segreteria e otterranno
una riduzione sulle tariffe in vigore pari al 10%.
Inoltre, i procedimenti di conciliazione attivati da imprese associate ad Apindustria Verona
potranno svolgersi, su richiesta, e
previa accettazione della controparte, direttamente negli uffici
dell’Associazione.
SICUREZZA DEI GIOVANI LAVORATORI
SUGGERIMENTI PER I DATORI DI LAVORO
S
AMBIENTE
E
SALUTE
52
ono circa 43 milioni i giovani lavoratori tra i 15 e i 29 anni nell’UE a
25, dei quali 5 milioni con un’età
inferiore ai 20 anni. Ogni anno oltre 430
lavoratori europei con meno di 25 anni
muoiono sul lavoro. E ogni anno sono
714.000 gli infortuni subiti da giovani tra
18 e 24 anni. Sempre secondo le statistiche europee (sostanzialmente confermate
anche dai dati INAIL per l’Italia) il tasso
di infortuni sul lavoro per i giovani dai 18
ai 24 anni è maggiore del 50% rispetto
alle altre fasce di età. Sono dati che evidenziano che i giovani si infortunano di
più mentre lavorano: più di quanto non
accada ai loro colleghi adulti. I datori di
lavoro devono quindi considerare i giovani lavoratori come maggiormente vulnerabili ed esposti a rischio di infortuni sul
lavoro. Inoltre secondo una ricerca dell’
European Survey on Working Conditions
i lavoratori sotto i 24 anni sono quelli
maggiormente esposti ai rumori, alle
vibrazioni e al calore. Quasi uno su cinque
di loro lavora tenendo una postura dannosa, il 12,5% è chiamato a sopportare sforzi fisici gravosi e molti di loro effettuano
movimenti ripetitivi (il 35,8% dei giovani
contro il 30% del resto della forza lavoro).
Senza contare che quasi un giovane su tre
lavora “ad alta velocità” (a causa del controllo diretto del capo, perché indotti dai
loro colleghi o per la velocità automatica
dei macchinari).
I giovani sono quindi particolarmente vulnerabili quando l’ambiente di lavoro nel
quale operano non offre un’adeguata
garanzia di sicurezza e salute. Le cause
sono molteplici e spesso agiscono sinergicamente tra loro: mancanza di esperienza,
di maturità fisica e psicologica, di consapevolezza delle questioni di salute e sicurezza, oltre che di competenza e di adeguata formazione. Possono infatti ignorare i doveri che incombono al datore di
lavoro ma anche i propri diritti e respon-
Economia Veronese
sabilità. Da parte loro i datori di lavoro
possono non tenere conto della vulnerabilità dei giovani, proponendo una mansione o dei compiti lavorativi non consoni
alle loro capacità. Ricordiamo che la legislazione impone ai datori di lavoro di proteggere i giovani dai rischi di cui loro
stessi forse probabilmente non hanno
coscienza, effettuando valutazioni e fornendo una formazione e una supervisione
adeguate. I datori di lavoro devono comprendere che prestare una adeguata attenzione alla tutela della salute e della sicurezza dei giovani lavoratori, oltre che
essere un obbligo di legge, è una pratica
che produce evidenti benefici: una buona
gestione della sicurezza fa bene all’azienda ed è indice di un’organizzazione gestita in maniera efficiente; le misure intraprese per garantire la sicurezza dei giovani proteggono tutti i lavoratori; oltre che
garantire la sicurezza sul lavoro, una corretta attività di formazione ed istruzione
dei giovani consente al datore di lavoro di
trarre vantaggio dalla loro energia, dal
loro entusiasmo e dalla disponibilità ad
apprendere. I datori di lavoro devono individuare i pericoli ed effettuare una valutazione dei rischi volta a determinare i
rischi particolari cui sono esposti i giovani e, di riflesso, le necessarie misure preventive da adottare. La valutazione dei
rischi e le misure nonché le azioni intraprese sulla base dei risultati della valutazione stessa dovrebbero mettere in evidenza: le mansioni che i giovani non
devono svolgere, specificando in maniera
chiara i divieti posti all’uso di apparecchiature specifiche e alla partecipazione a
determinati processi di lavorazione; le esigenze e le disposizioni relative all’addestramento e alla supervisione; i bisogni di
informazione, istruzione, formazione e
addestramento dei giovani lavoratori e le
relative disposizioni; la prevenzione del
fenomeno del bullismo e delle molestie
sessuali; le attività di informazione dirette
ai genitori e ai supervisori dei rischi e
delle misure di controllo. I datori di lavoro devono anche organizzare e impartire
le necessarie disposizioni relative alla
supervisione dei giovani per un periodo
adeguato: alcune aziende, per esempio,
affiancano ai giovani i tutor che ovviamente devono possedere competenze,
adeguata formazione, disposizioni su
come deve essere esercitata la supervisione e sull’obbligo di segnalare al datore di
lavoro qualsiasi problema riguardante la
salute e la sicurezza dei giovani. Un fattore che pare essere fondamentale per determinare la maggiore vulnerabilità dei giovani lavoratori e la carenza di informazione e formazione. E’ importante quindi
che, prima di iniziare a lavorare, i giovani
ricevano una formazione efficace in materia di salute e sicurezza, impartita in un
lasso di tempo adeguato e comprensiva di:
pericoli specifici correlati al lavoro; pericoli generici comuni a tutti i luoghi di
lavoro; misure di protezione; indicazioni
sulla condotta da adottare quando il giovane ritiene di operare in un ambiente non
sicuro; indicazione delle persone a cui
rivolgersi per avere consigli; indicazioni
sul da farsi in caso di emergenze, infortuni o episodi per i quali è necessario attivare misure di pronto intervento, responsabilità dei giovani a collaborare con il datore di lavoro sulla questioni di salute e
sicurezza in azienda. Ritengo infine
importante, per “educare” i giovani alla
sicurezza sul lavoro che il datore di lavoro dimostri il suo impegno nei confronti
della salute e della sicurezza ribadendo in
ogni occasione che le abitudini che compromettono la sicurezza non sono accettabili e reagendo tempestivamente ai problemi di salute e sicurezza nella sua azienda.
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TRASFERIMETO D’AZIENDA
DIRITTI DEI LAVORATORI
SINDACALE
PREVIDENZA
54
apita sempre più di frequente, specie negli ultimi tempi,
che un imprenditore, in
genere anziano e senza figli o
discendenti che possano proseguire
la sua attività ceda, venda oppure dia
in affitto a terzi la propria azienda.
Un esempio eclatante è quello recente della ditta Melegatti, un marchio
che ha fatto conoscere Verona a tutto
il mondo da più di un secolo, e che
sembra verrà ceduto tra breve a
imprenditori di altre regioni italiane.
In questi trasferimenti di azienda, la
questione più rilevante e spinosa è
quella riguardante la sorte dei lavoratori dipendenti dell’impresa ceduta.
A questo proposito, già l’originario
art. 2112 del Codice civile del 1942,
intitolato
semplicemente
“Trasferimento dell’azienda”, stabiliva espressamente che i rapporti di
lavoro continuavano con l’acquirente, e i dipendenti conservavano tutti i
diritti che ne conseguivano; aggiungeva ancora che sia l’alienante che
l’acquirente erano obbligati in solido
al pagamento di tutti gli eventuali
crediti che i lavoratori avevano al
momento del trasferimento.
Questa disposizione, già abbastanza
significativa, è stata peraltro modificata e aggiornata con il Decreto
Legislativo 2 febbraio 2001, n. 18, il
C
Economia Veronese
quale, ribadendo i principi soprarichiamati dell’art. 2112 del Codice
civile, ha precisato poi che il cessionario dell’azienda deve applicare ai
lavoratori i trattamenti economici e
normativi previsti dai contratti collettivi vigenti al tempo del trasferimento, fino alla scadenza degli stessi.
E’ stato poi sancito ex novo che in
ogni caso un eventuale trasferimento
di azienda non può mai costituire
giustificato motivo di licenziamento,
salva peraltro la facoltà per il lavoratore di presentare le proprie dimissioni nell’ipotesi in cui le sue condizioni di lavoro subiscano una modifica sostanziale nei tre mesi successivi alla data del trasferimento (si
pensi, ad esempio, al caso del
demansionamento).
Un’altra importante innovazione
introdotta dalle recenti disposizioni
riguarda l’estensione della nozione
di “trasferimento d’azienda”.
Infatti, il quinto e sesto comma del
nuovo art. 2112 precisano al riguardo che: “Ai fini e per gli effetti del
presente articolo, s’intende per trasferimento di azienda qualsiasi operazione che, in seguito a cessione
contrattuale o fusione, comporti il
mutamento nella titolarità di un’attività economica organizzata, con o
senza scopo di lucro, preesistente al
trasferimento, e che conserva nel trasferimento la propria identità, a prescindere dalla tipologia negoziale o
dal provvedimento sulla base del
quale il trasferimento è attuato, ivi
compresi l’usufrutto o l’affitto di
azienda.
Le disposizioni del presente articolo
si applicano altresì al trasferimento
di parte (o ramo) dell’azienda, intesa
come articolazione funzionalmente
autonoma di un’attività economica
organizzata, identificata come tale
dal cedente e dal cessionario al
momento del suo trasferimento”.
Come si può rilevare, le nuove
norme hanno portato a forme più
accentuate di tutela per i lavoratori
coinvolti in ipotesi di trasferimento
di azienda ed hanno chiarito anche il
concetto di “trasferimento di ramo di
azienda” che in precedenza era stato
oggetto di interpretazioni difformi.
Altrettanto ha fatto la giurisprudenza
più recente, e in proposito va ricordata la sentenza della Cassazione 7
dicembre 2006, n. 26215, in base
alla quale il trasferimento d’azienda
può avvenire anche in due fasi
distinte, e cioè per effetto dell’intermediazione di una terza impresa, e
non direttamente tra cedente e cessionario.
Gianluigi Girardi
ABO PROJECT: AZIENDE E RICERCA INSIEME
COMBATTERE IL TUMORE NON È PIÙ UN’IMPRESA …
Abo Project è un'organizzazione nata nel
mondo imprenditoriale, con l'obiettivo
di nutrire finanziariamente e guidare, da
un punto di vista manageriale, la ricerca
promossa da ABO (Applicazioni
Biotecnologie in Oncologia) Associazione Medico-Scientifica con
sede dal 1979 nell'Ospedale Civile di
Venezia, oggi a capo del Network
Scientifico che collega i più prestigiosi
centri di eccellenza di ricerca sul cancro
(Istituto Tumori di Milano, CRO di
Aviano, IRCC - Istituto di Ricerca e
Cura del Cancro - Candiolo, Università
di Venezia, Padova, Ferrara, Bologna e
altri Centri eccellenti).
La scelta strategica di mettere in rete
studi ed esperienze ad alto livello scientifico si è rivelata vincente. Negli ultimi
3 anni sono stati registrati 30 progetti
avviati di ricerca che hanno coinvolto
oltre 70 ricercatori e si sono conclusi i
primi 7 progetti con la registrazione di 2
brevetti i cui risultati sono stati pubblicati su riviste scientifiche di primo
piano.
Il vero motore della ricerca sono però
le aziende che, con impegno, fiducia e
passione hanno deciso di finanziare interamente o parzialmente i progetti.
Imprenditori e managers di oltre 350
aziende, di cui 21 veronesi, hanno visto
nell'innovativo binomio scienzaimpresa proposto da Abo Project il
modo giusto per rapportarsi alla ricerca
oncologica e rispondere alle istanze di
comportamento socialmente responsabile provenienti dagli stakeholders.
Il modello di finanziamento Abo Project
supera il carattere della semplice donazione: il rapporto con l'azienda sostenitrice è regolato da un contratto di abbinamento di marchio e il logo Abo
Project è utilizzato dall'azienda in tutta
la comunicazione d'impresa a testimonianza dell'impegno sociale svolto a
favore della ricerca.
La trasparenza nell'utilizzo delle risorse
è uno degli elementi centrali; al momento dell'adesione all'azienda finanziatrice
vengono comunicati: caratteristiche del
progetto, obiettivi, tempi, metodi e centri coinvolti.
Periodicamente il Project Leader redige
uno stato di avanzamento dei lavori e, a
conclusione dello studio, viene prodotto
all'azienda finanziatrice un report finale.
I risultati sono poi condivisi con tutta la
comunità scientifica per favorire il più
possibile la comunicazione e l'interazione tra i Centri di Ricerca evitando così
inutili dispersioni di tempo e risorse.
Abo rappresenta l'unione di due pianeti
fino ad oggi molto distanti: quello specialistico, istituzionale della ricerca
medico scientifica e quello privato dell'imprenditoria.
Il punto d'incontro è rappresentato dalla
comunicazione. Da un lato la comunità
scientifica deve prendere coscienza che
la ricerca non può essere solo un obiettivo per gli addetti ai lavori; dall'altro,
l'imprenditoria deve prendere coscienza
che ha ora, attraverso Abo, la possibilità di partecipare attivamente e in modo
mirato agli obiettivi della ricerca, facendo proprio un particolare progetto, credendo e investendo in esso, e sentendosi
protagonista attiva della
realizzazione dello stesso.
Il collante di questa visione è il coordinamento, tanto della ricerca, quanto dei
suoi sostenitori, in modo che un obiettivo di portata epocale come quello della
soluzione del problema cancro, sia possibile in tempi ragionevolmente brevi.
Esiste un numero considerevole di ricercatori e di qualificati centri di ricerca,
nonché di cliniche e ospedali che applicano le nuove soluzioni. Il coordinamento, la comunicazione e la NON
DISPERSIONE di energie sono il primo
grande traguardo che ABO si prefigge.
Il progetto di ricerca attualmente in
fase di finanziamento - isolamento e
studio di anticorpi ricombinati umani
per l'identificazione di nuovi marcatori del carcinoma prostatico e per lo
sviluppo dei biofarmaci- verrà condotto a Verona nel reparto di
Patologia Clinica dell'Ospedale di
Borgo Roma.
I VANTAGGI DEI BUONI PASTO MIG RESTAURANT
DIECIRIGHE
56
Siglata da Apindustria Verona una
convenzione con MIG Restaurant,
società del gruppo MIGROSS che
vanta una trentennale esperienza
nel settore alimentare e che recentemente ha focalizzato la sua
attenzione anche sui buoni pasto.
È nata così Mig Restaurant una
società per il “servizio dei buoni
pasto” che da Bussolengo si sta
espandendo in altre province del
centro nord conquistando spazi
importanti in questo settore che
rischiava di diventare solo il
monopolio delle grandi multinazionali.
Le aziende hanno così l’opportunità di acquistare i buoni pasto “Mig
Economia Veronese
Lunch” a ottime condizioni e con
grandi vantaggi sia per il dipendente che per l’esercizio di ristorazione che li accetta.I buoni vengono emessi secondo la richiesta e le
esigenze particolari dell’azienda,
sono nominali e di qualsiasi valore
(il costo per l’azienda sarà limitato
al solo valore del buono senza
spese di spedizione o stampa). Si
parla di 2,3 miliardi di euro all’anno di buoni, nel 2006 e gli utilizzatori sono gli oltre 2 milioni di
dipendenti che giornalmente non
rientrano a casa per il pranzo.
Il buono è quindi una soluzione
alternativa alla mensa interna per
le aziende che non sono in grado
di organizzare il servizio perché
dispongono ad esempio di sedi
dislocate in varie zone, o perché il
personale è prevalentemente in
trasferta.
Il buono pasto Mig Lunch è convenzionato con oltre 350 esercizi
selezionati e dislocati nel territorio
veronese ed è uno strumento che
gratifica il cliente e inoltre l’azienda può godere di un’esenzione
fiscale fino a 5,29 euro per ogni
buono, per ogni giorno lavorativo
del dipendente o collaboratore,
esenzione di cui può usufruire
anche il dipendente e il collaboratore.
USI ITALIA: DA VENTI ANNI CABINE FORNO DI SUCCESSO
Usi Italia, una delle aziende leader
nella progettazione e produzione di
cabine forno per la verniciatura di
automobili consolida ogni giorno di
più la sua posizione sul mercato mondiale conquistandosi – con i suoi
prodotti - la fiducia delle più
importanti case automobilistiche.
Un successo conseguito oltre ogni
più ottimistica previsione: è calcolato, infatti, che ogni giorno nel
mondo oltre 4000 auto sono verniciate nella cabina Chronotech,
cabina innovativa per prestazioni,
affidabilità, facile utilizzo e fiore
all’occhiello della produzione di
Usi Italia.
Un fatturato di oltre 21 milioni per
l’anno appena concluso, sedi commerciali in Spagna, Brasile e Nord
America, 90 dipendenti nonché
una capillare rete di agenti: questi alcuni degli ingredienti che hanno permesso all’azienda veronese di tagliare il
traguardo del ventesimo “compleanno”. I titolari Massimo Greggio e
Matteo Melegatti hanno voluto condividere questo momento con tutti i protagonisti del loro percorso: gli importatori provenienti da più di 40 paesi nel
mondo, nonché la forza vendita di
tutta Italia.
Insieme ai responsabili delle filiali Usi
Italia ha organizzato una giornata “speciale” e l’ invito è stato rivolto anche ai
collaboratori dei paesi più lontani,
come da Cho giunto dalla Korea, o da
Fabio Coghi, arrivato dal Brasile.
La giornata è iniziata nella sala convegni del Museo dell’automobile Nicolis
di Villafranca dove gli ospiti sono stati
accolti dai titolari Massimo Greggio e
Matteo a nome dello staff di Usi Italia.
Dopo aver ammirato le automobili
esposte nel Museo, gli invitati sono
stati accompagnati nella sede del-
l’azienda e qui i convenuti hanno potuto assistere alla dimostrazione della
perfezione tecnologica raggiunta con
l’installazione della nuova linea di produzione interamente automatizzata.
Tutti hanno provato i sistemi di
controllo e comando della cabina
forno tramite un innovativo e computerizzato pannello di controllo
sviluppato e realizzato dal centro
ricerche della Usi Italia e, ancora
una volta, “Il made in Italy e Usi
Italia si sono presentati all’avanguardia e vincenti.
I festeggiamenti si sono conclusi
con una serata di gala - nella suggestiva cornice di Villa Cà Vendri a
Quinto di Verona - che è stata
anche per i titolari l’occasione per
premiare il miglior importatore e il
miglior agente Italia 2006, nonché
il momento ideale per consegnare alcuni premi di eccellenza e ringraziare il
solido e compatto team di “dealers”
che contribuiscono ogni giorno a diffondere la filosofia di Usi Italia: progettare e produrre strumenti che soddisfano al meglio le esigenze della clientela finale, mantenendo immutate nel
tempo le prestazioni e l’affidabilità dei
prodotti.
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ne low cost, dove l’aereo atterra passandoti sopra l’ombrellone, spalmandoti di sabbia.
Poco importa se il Club con
foto mozzafiato sul mare, ti
regala il Mediterraneo a mezz’ora di macchina, mentre la
stanza da letto ha il condizionatore che dà solo aria calda e il
bagno ti fornisce secchio e
spazzolone per la doccia che
non scarica.
Gli psicologi discettano se uno
sia più felice alla partenza
oppure al ritorno. Questione
fondamentale, come lo scalone delle pensioni, che turba il
sonno dei comunisti. Secondo
alcuni, la gioia nasce tutta
dal pensiero di evadere. Per
altri, nel desiderio di scappare da nuovi stress e crisi di
adattamento.
Sia come sia, le ferie sono
fuori discussione, santa
Madonna! Magari dentro ci
scappa qualche tentazione,
ma anche quella è adrenalina. Eh già, perché vacanza
vuol dire libertà, libertà vuol
dire scoprirsi e scoprirsi spesso vuol dire
disponibilità.
Avventure giovanili, a
dispetto dell’anagrafe,
tra qualche scoglio e
qualche locale notturno. Vivere è cambiare e
cambiare magari solo
per una settimana non
fa eccezione al principio. Alla fine resta
qualche numero di telefono, per chiamate
sempre più rade e qualche spesa extra, suggerita dal cuore. Ma resta
soprattutto un incentivo psicologico: nonostante tutto… non sono
ancora da buttare. La
consolazione ci sta
tutta, anche se mia suocera,
veronese de soca, la banalizzerebbe volentieri: ogni carne
‘n macelleria, par poco o
tanto la va via.
W le ferie allora, soprattutto
per chi può permettersele da
serie A. Qualche viaggio
importante o qualche barca
ospitale. Alla fine la tintarella
IL
«Divertirsi da morire». Il vecchio adagio, che indicava il
massimo della goduria, lascia
spazio a interpretazioni più
pessimistiche. Almeno secondo
Neil Postman, il sociologo dei
media, morto a New York nel
2003. Il suo era il lamento su
una società incapace di godere
per davvero, liberandosi dallo
stress mortale che si
porta dentro e che imprigiona e morde come una
tagliola.
Che sia così anche per le
ferie? Sono convinto che
tutto dipenda dalla testa.
Che esse siano un’opportunità, non ci piove. Che
spesso siano un boomerang è altrettanto vero.
Che senso ha farsi un
giorno di coda in macchina per raggiungere la
località di mare e magari
uno al rientro, quando
sotto il sole cocente e con
i figli impaccati tra le
valigie, smoccoli come
un turco per la coda che
non molla? Si fa presto a
dire siamo stati in vacanza, se l’alternativa era di ritagliarsi qualche centimetro tra
cosce unte e mare da filtrare col
colino!
Eppure le ferie ci vogliono. È
un fatto mentale. Non importa
che uno si diverta.
L’importante è dire: ho tagliato
i ponti per qualche giorno.
Magari con qualche destinazio-
PUNTO
Ma dove sta il segreto delle ferie?
Economia Veronese
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IL
PUNTO
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ricompensa, come un biglietto
da visita di un salutismo estetico che, da un salotto all’altro racconta unghie curate e
benessere esistenziale, lontano dai fornelli e dalle volgari
incombenze dei comuni mortali. Senza scordare i “trofei”
di viaggio, da stipare in case
sempre più sature, da dove far
sloggiare i ricordi datati, dentro qualche cantina o qualche
soffitta di stoccaggio.
Ferie da raccontare, come i
ricordi di naja. Lì a mostrare
foto e filmini, in serate interminabili, dove si godono solo
coloro che rivivono la vacanza e dove gli ospiti sorseggiano preziosi dissetanti, per
stemperare la noia più che la
calura. Serate a raccontarsi
le disavventure, come in un
Economia Veronese
reality virtuale di sopravvivenza, pronti a rassicurare
che tutto s’è aggiustato con
l’efficienza competente di
Superman e col volto sorridente
dell’impassibilità,
rimuovendo le smoccolature e
le litigate da palcoscenico dei
fatti reali.
E se le ferie fossero ferie davvero? Non importa dove o con
chi. Se in famiglia o restando
in città, giocando a carte o
con uscite fuori porta, a
rimettere a posto l’orto piuttosto che il giardino, a stare
in braghe corte o nella piscina gonfiabile… Ferie come
fuga dagli orari scanditi dalla
sveglia, da quelli dei pasti da
combinare col lavoro, dal
bisogno di andare presto a
dormire per essere pronti
all’indomani, dalla necessità
della cravatta o di essere
sempre sotto la doccia, dal
bisogno di leggere i giornali o
guardare i telegiornali, dal
leggere le quotazioni di Borsa
e i giochi dirigenziali delle
aziende che contano. Ferie
come emancipazione dai comportamenti formali, perché la
spontaneità ci riconsegni
un’umanità più autentica.
Ferie come gioco con qualche
figlio moccioso o accanto ad
una moglie, con qualche ruga
in più, ma con maggiore
disponibilità davanti alla
ritrovata disponibilità del
compagno. La nostra solita
moglie, il nostro solito marito.
Sapendo che ognuno di noi, in
fondo, è sempre il solito.
Tse Tse
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Sommiamo relazioni. Sottraiamo ostacoli. Moltiplichiamo idee. Condividiamo esperienze.
19-20-21 Vivi la Casa - Mostra dell’abitare. Evento mostra mercato. Soluzioni d’arredo classiche e moderne
26-27-28 Prodotti e servizi per la casa e gli sposi
26-28 Salus - Salone della salute e del benessere
FEBBRAIO
10-18 Luxury & Yachts - Salone internazionale del lusso
10-18 Nauticshow - Salone internazionale della nautica
15-18 Legno & Edilizia - Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia
23-25 Forum “Il nuovo club” - International congress & trade show for fitness, wellness and acquatic clubs
MARZO
29/3-2/4 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati
29/3-2/4 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie
olivicole ed olearie
29/3-2/4 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità
29/3-2/4 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale dell’alimentare made in Italy
APRILE
17-19 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età
19-21 Greenbuilding - Mostra e convegno internazionale su efficienza energetica e architettura sostenibile
19-21 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita
MAGGIO
5-9 Siab - International techno-bake exhibition
10-12 Saldat - Mostra convegno della saldatura e taglio
12-13 Model Expo Italy - Fiera del modellismo
12-13 Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica
16-17 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per la commercializzazione
automobilistica
25-27 Veronafil 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila
25-27 Verona Mineral Show Geo Business
GIUGNO
5-8 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale
14-16 Saloni della verniciatura 2007: Polveri, Cleantech, Ecocoating
Mostre convegno sui prodotti, servizi e tecnologie di verniciatura e altri trattamenti superficiali
SETTEMBRE
20-24 Abitare il Tempo - Giornate internazionali dell’arredo
23-25 CREA - Expo business forum internazionale condizionamento, riscaldamento, energia, ambiente
NOVEMBRE
8-11 Fieracavalli - Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzature e delle attività ippiche
16-19 Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare made in Italy
21-24 Bus & Bus Business - Salone internazionale del trasporto in autobus
22-24 Job & Orienta - Scuola, orientamento, formazione e lavoro
23-25 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria di prodotti ufficio/casa/scuola
per grandi compratori italiani ed esteri
23-25 Cartoshow - Mostra di prodotti e servizi per il mondo della cartoleria
DICEMBRE
***
***
7-9
***
Model Expo Italy - Fiera del modellismo
Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica
Veronafil 2 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila
Data da definire
MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO
15
Gennaio
17-18
Gennaio
23-25
Marzo
17
Maggio
Vinitaly India - Mumbay - Salone dei migliori vini italiani
Vinitaly India - New Delhi - Salone dei migliori vini italiani
Marmomacc USA / Stonexpo East - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie
Samoter Tour Polonia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
dell’edilcantieristica
Giugno Samoter Tour Russia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
dell’edilcantieristica
4-5 Vinitaly Russia - Mosca - Salone dei migliori vini italiani
Giugno
7 Vinitaly Russia - San Pietroburgo - Salone dei migliori vini italiani
Giugno
Settembre Fieragricola Eastern Europe Tour - Raid di 4.500 km con trattori e macchine agricole attraverso
Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia
Ottobre Vinitaly - US Tour - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani
Novembre Marmomacc USA / Stonexpo - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie
8 Samoter Tour Romania - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
Novembre dell’edilcantieristica
27 Vinitaly Japan - Tokyo - Salone dei migliori vini italiani
Novembre
29 Novembre Vinitaly China - Shanghai - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani
1 Dicembre
CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI
IN COLLABORAZIONE CON
www.veronafiere.it
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