COMUNE DI COLOGNO MONZESE SETTORE PRG E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ZONAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO ai sensi della DGR 7/7365 del 11 dicembre 2002 e della successiva DGR 8/1566 del 22 dicembre 2005 PARTE B ZONAZIONE DEL RISCHIO Gruppo di lavoro REA Il Sindaco Mario Soldani ................................. dott. geol. Domenico D’Alessio ......................... L’Assessore al territorio Angelo Raffaele Cantalupo dott. geol. Anna Gentilini ................................. ......................... Il Direttore del Settore Collaboratori esterni: Arch. Danilo Bettoni Studio di ingegneria Civile – Idraulica Dott. Ing. Federico Gianoli ................................. Dott. Ing. Matteo Schena Approvato con delibera GC n. Adottato con delibera GC n. del del Giugno 2006 Aggiornato settembre 2006 Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Zonazione del rischio idraulico Ai sensi delle - DGR 7/7365 del 11 dicembre 2002 - DGR 8/1566 del 22 dicembre 2005 Esecuzione: rea s.c.r.l. – Monza Data: Giugno 2006 aggiornamenti: ottobre 2006 Autori: Domenico D’Alessio (zonazione del rischio) Anna Gentilini (zonazione del rischio) Matteo Schena (modello idraulico) Federico Gianoli (modello idraulico) REA s.c.r.l. – via Raiberti, 9 – 20052 Monza (MI) e-mail [email protected] Ing. Matteo Schena - via Al Forte, 15 – 23032 Bormio (SO) e-mail [email protected] Ing. Federico Gianoli - via Fiume, 10 – 23100 Sondrio e-mail [email protected] 1 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it INDICE GENERALE 1 PREMESSA....................................................................... 3 2 METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI RISCHIO................................................ 5 2.1 Elementi di fragilità territoriale........................................6 2.1.1 Azzonamento e destinazioni d’uso .................................... 7 2.1.2 Viabilità .......................................................................12 2.1.3 Rete di approvigionamento idrico ....................................15 2.1.4 Idrografia superficiale ....................................................16 3 CRITICITA’ RISCONTRATE NELLE DIVERSE AREE .......... 19 4 ZONAZIONE DELLE CLASSI DI RISCHIO ........................ 23 5 PRESCRIZIONI NORMATIVE .......................................... 37 5.1 Classe di rischio 1: rischio moderato .............................. 38 5.2 Classe di rischio 2: rischio medio................................... 39 5.3 Classe di rischio 3: Rischio elevato ................................ 40 5.4 Classe di rischio 4: Rischio molto elevato ....................... 42 5.5 Situazioni particolari locali ............................................ 44 5.6 Misure di mitigazione del rischio.................................... 47 Allegato 8 – Zonazione delle classi di rischio (scala 1:5.000) 2 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it 1 PREMESSA Il Comune di Cologno Monzese, al fine di procedere alla individuazione degli interventi compatibili nelle aree soggette ad esondazione del fiume Lambro ed individuate dal Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del Fiume Po (PAI) approvato con d.p.c.m. 24 maggio 2001 e ridefinite dalla variante PAI (approvata con d.p.c.m. 10 dicembre 2004) “Lambro nel tratto dal Lago di Pusiano alla confluenza con il Deviatore Redefossi”, come ricadenti in fascia C delimitata da B di progetto, ha commissionato a REA Societa’ cooperativa a.r.l. l’incarico di procedere alla zonazione del rischio idraulico in tali territori, nonchè nelle aree classificate come fascia A e B e ricadenti all’interno dei centri edificati. La presente relazione è parte integrante dello studio di zonazione del rischio idraulico, che risulta composto da una sezione “A”, di indirizzo idraulico, che descrive le sezioni, le portate di progetto, il modello idraulico, la distribuzione delle piene a Tr definito sul territorio, e dalla presente sezione “B” che analizza l’interazione tra i risultati del modello idraulico e il territorio, mettendo in luce gli elementi di fragilità dello stesso e sviluppando, a partire dalle normative vigenti in materia, indicazioni per la gestione del territorio. La definizione delle aree esondabili, relative alle portate centenarie, bicentenarie e cinquecentenarie, e la successiva valutazione delle condizioni di rischio all’interno delle stesse e’ avvenuta secondo quanto previsto dall’Allegato 4 della DGR 8/1566 del 22 dicembre 2005 (Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del territorio, in attuazione dell’art. 57, comma 1 della l.r. 11 marzo 2005, n. 12), riprendendo in parte il Metodo di 3 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Approfondimento illustrato nell’Allegato 3 della DGR n. 7/7365 – 11/12/2001 (Attuazione del PAI in campo urbanistico). 4 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it 2 METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI RISCHIO Ai sensi della DGR 8/1566, Allegato 4, la valutazione delle condizioni di rischio deve tener conto dei seguenti parametri: probabilita’ di esondazione livelli idrici raggiungibili velocita’ di scorrimento delle acque Si ritiene che, per una completa comprensione e analisi degli effetti delle piene sul territorio, non sia possibile non considerare la presenza sul territorio stesso di opere, insediamenti (edifici sensibili come scuole, punti di soccorso, uffici per la gestione del rischio ecc), strutture (strade e collegamenti metropolitani), punti di sensibilità ambientale particolarmente vulnerabili durante gli eventi di piena, e che possono riportare danni che si ripercuotono sulla gestione complessiva del territorio anche successiva all’evento, costituendo talvolta un rischio per la salute publica. Un esempio chiarificante è relativo alla gestione dei pozzi potabili, che possono essere contaminati durante gli episodi di esondazione sia da infiltrazioni di acqua del Lambro, sia per la presenza in superficie di materiale inquinante proveniente da serbatoi, cisterne ecc. spesso presenti nelle unità produttive. Si ritiene importante anche la considerazione delle previsioni urbanistiche, che devono essere valutate rispetto alle condizioni di pericolosità previste, e integrate, ove il livello di rischio lo permetta, con apposite indicazioni di uso del suolo finalizzate al contenimento delle condizioni di rischio stesso. 5 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it La delimitazione delle aree soggette a pericolosità idraulica (illustrata nella parte A del presente lavoro) costituisce quindi la base per valutare le condizioni di rischio nei territori sopra citati e per formulare adeguate norme di uso del suolo. Nel presente capitolo viene pertanto effettuata un’analisi a piu’ ampio respiro del territorio comunale, orientata all’ individuazione degli elementi che caratterizzano il patrimonio culturale, socio-economico ed ambientale del Comune di Cologno Monzese. Delle caratteristiche emerse da tale analisi si è tenuto conto nella valutazione del livello di rischio da attribuire all’area in cui gli elementi si trovano. Le considerazioni così scaturite hanno permesso di effettuare alcune valutazioni di massima che permettono di stimare potenziali danni sociali, economici e ambientali. Tutti gli elementi analizzati sono stati raggruppati in tematiche principali e rappresentati nelle figure inserite nel testo. Nel paragrafo 5.5 sono inoltre indicati ulteriori tematismi che non è stato possibile indagare nel presente studio, ma che concorrono alla definizione del rischio. Nello stesso paragrafo sono fornire alcune indicazioni utili per la gestione della vulnerabilità territoriale da essi introdotta. 2.1 Elementi di fragilità territoriale Sono state evidenziate, a partire dai documenti forniti dall’Amministrazione comunale, le situazioni per le quali l’interferenza con eventi esondativi può risultare impegnativa per la gestione diretta dell’emergenza e del rischio territoriale derivante (per esempio nel caso di scuole o altri edifici pubblici), e per le conseguenze più ampie che si potrebbero verificare (per esempio interruzione del transito sull’autostrada, inquinamento dei pozzi ecc). 6 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Di seguito sono descritte e localizzate le situazioni di vulnerabilità territoriale più frequenti e diffuse in Comune di Cologno Monzese; si fa presente che alcuni dati potrebbero non essere completi, visto il continuo e costante aggiornamento delle banche dati comunali. 2.1.1 Azzonamento e destinazioni d’uso La valutazione dell’interazione tra pericolosità idraulica e insediamenti esistenti prende avvio dalle banche dati fornite dagli uffici tecnici comunali. In particolare sono stati analizzati gli strati relativi all’azzonamento e agli standard introdotti dall’attuale strumento urbanistico. Attraverso la suddivisione in zone territoriali omogenee, nel rispetto di quanto stabilito dalla normativa vigente, lo strumento urbanistico vigente disciplina l’intero territorio comunale definendo norme specifiche di zona. La Figura 1 rappresenta in forma schematica l’attuale azzonamento del Comune di Cologno Monzese. L’analisi evidenzia la quasi completa assenza sul territorio di nuclei ed edifici storici, rappresentati eclusivamente dall’edificio rurale della C.na Cava Rossa, dalla zona di Villa Casati, dalla chiesa di S. Giuliano e da alcuni edifici nella frazione S. Maurizio, mentre sono molto diffue le zone D3 (produttivio artigianale ed industriale), concentrate lungo il Lambro attorno a Viale Europa e a Viale Spagna, e nella zona di via Mascagni; le stesse aree presentano superfici D2 (Zona mista per attività artigianale), mentre le zone D4 sono più rappresentate nella zona di viale Europa - via di Vittorio. Ampie aree di completamento residenziale (B3) sono presenti nella zona compresa tra la tangenziale e via Cavallotti, e tra quest’ultima e via Trento fino al confine con il Comune di Vimodrone, ad est di Corso 7 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Roma e a nord nella frazione di S. Maurizio. Gli ambiti di consolidamento dei caratteri urbani (B2) sono pressochè ubiquitari. Figura 1 Per permettere una visione di insieme le classi di azzonamento sono state raggruppate in tre categorie, che rappresentano indicativamente: - le aree residenziali (B2 e B3) - le aree a destinazione produttiva (D1, D2, D3 D4) - gli edifici storici (A) 8 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Figura 2 L’immagine (Figura 2) illustra con chiarezza la distribuzione nel territorio delle aree produttive e residenziali. Le prime si concentrano a nord della tangenziale lungo viale Spagna e via Mascagni, e nella parte meridionale del territorio nei pressi dello svincolo per il peduncolo (viale Europa). Il quartiere di S. Maurizio è soprattutto residenziale, come pure il territorio a sud est della Tangenziale. 9 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Un ulteriore elemento di analisi del territorio è fornito dalla successiva Figura 3 che evidenzia la presenza di standard tipologici per zone omogenee. Figura 3 Delle quattro tipologie individuate, risultano essere elementi di vulnerabilità territoriale rispetto agli eventi considerati, quelle individuate al punto 1 10 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it (Istruzione) e 2 (Servizi comunali), in quanto tra esse sono compresi gli edifici scolastici e le strutture a cui potrebbe competere la gestione del rischio. Molto diffuse le aree a verde e con attrezzature sportive (3), che non creano, a meno di casi particolari che dovranno essere individuati in altra sede, particolari interferenze con la pericolosità idraulica del territorio. Per quanto riguarda i parcheggi, quelli riportati in Figura 3 sono in genere di superficie e non rappresentano punti di particolare vulnerabilità del territorio. La figura seguente (Figura 4), che estrapola le superfici a standard con tipologie insediative 1 e 2, vuole permettere la visuallizzazione immediata delle aree con edifici vulnerabili. 11 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Figura 4 2.1.2 Viabilità Al fine di valutare l’interferenza tra un evento di piena e la rete dei trasporti del comune di Cologno Monzese, e in assenza di uno strato cartografico adatto allo scopo fornito dall’Amministrazione, sono state evidenziatie quelle che in prima analisi sono sembrate le direttrici più importanti per il 12 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it collegamento della città con le città limitrofe e per lo spostamento all’interno della città stessa. E’ stata anche evidenziata la presenza della Tangenziale, come direttrice di importanza regionale, e della linea metropolitana, che comunque nel territorio comunale risulta essere in rilevato. Il sistema viabilistico cittadino rappresenta una vera e propria situazione di criticità, sia per la presenza di alcuni punti obbligati di transito (sottopassi) che in occasione di eventi esondativi diventano vere e proprie barriere e punti di pericolo per i cittadini, sia perchè la rete viabilistica, soprattutto nel quartiere di S. Maurizio e nella restante area a nord della tangenziale deve fungere obbligatoriamente da via di fuga per l’eventuale evacuazione degli abitanti e per lo spostamento delle autovetture dai box interrati privati verso le aree sicure (a tal proposito si veda quanto esposto nell’opuscolo “Metodi di Auotoprotezione in caso di emergenza per esondazione del fiume Lambro” prodotto dal Settore Lavori Pubblici/Ecologia e dal Servizio di Protezione Civile-2003). La rete viaria deve inoltre garantire il raggiumento di tutte le aree interessate dall’esondazione da parte dei mezzi di soccorso. Nella figura seguente (Figura 5) vengono riportati i tracciati che si presentano più critici per la loro importanza nel sistema di comunicazione del comune e sono evidenziati i punti del sistema viabilità che risultano più vulnerabili. Nella stessa figura viene rappresentato inoltre, come punto di criticità su elementi lineari, anche il sifone che permette il sottopasso del Canale Martesana da parte del Lambro. 13 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Figura 5 14 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. 2.1.3 http://www.reacoop.it Rete di approvigionamento idrico Per la definizione del rischio sul territorio è stata considerata la presenza di pozzi idropotabili, in quanto l’acqua rappresenta una risorsa di primaria importanza, molto vulnerabile. La presenza diffusa sul territorio di aree produttive, che in qualche modo potrebbero, durante una piena, contaminare la falda per versamento di sostanze inquinanti sul terreno rende ancora maggiore la vulnerabilità dei punti di prelievo. La Figura 6 rappresenta la distribuzione dei pozzi idropotabili attualmente presenti sul territorio o in fase di costruzione, e la relativa fascia di rispetto di 200 m, calcolata con criterio geometrico come previsto dal DL 152/99 art 21 e dal D.Lgs 152 del 3 aprile 2006, art.94, comma 6. 15 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Figura 6 2.1.4 Idrografia superficiale L’evento del novembre 2002 ha dimostrato che la propagazione della piena in superficie è fortemente controllata dalla presenza, anche in forma discontinua e non più di immediato riconoscimento sul terreno, di reti di canali irrigui e di scolo. Infatti nella zona di borgo S. Maurizio l’acqua esondata a monte del ponte omonimo è stata incanalata lungo un vecchio 16 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it percorso irriguo (Roggia Molinara) e nel solco superficiale attribuito alla Roggia Lupa. La massa d’acqua nella Roggia Molinara ha sottopassato il cimitero di S. Maurizio e ha interessato il borgo storico, mentre quella nel ramo di Roggia Lupa è corsa parallelamente alla via S. Maurizio e successivamente si è incanalata lungo viale Lombardia. In assenza di un rilievo del reticolo idrico, si riporta per conoscenza il reticolo di rogge fornito dall’Amministrazione comunale, dal quale si evince che, come è peraltro comune negli agglomerati urbani di recente espansione, la rete idrografica risulta abbastanza conservata nelle aree esterne all’abitato, mentre l’edificato ha occultato i tratti storici presenti. In particolare nella zona di S. Maurizio, che risulta la più colpita dalle esondazioni, sono presenti alcuni tratti tombinati con direzione N-S appartenenti alla Roggia Molinara, un percorso NE-SW della Roggia Reggiana e un tracciato con andamento W-E del Fontanile S. Cristoforo. I tratti appartenenti alla Roggia Molinara in prossimità del ponte di S. Maurizio sono stati chiusi dopo il 2002, in accordo con AIPO, nel tentativo di limitare il trasferimento di acqua all’interno dell’abitato. 17 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Figura 7 18 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. 3 CRITICITA’ DIVERSE AREE http://www.reacoop.it RISCONTRATE NELLE Dal confronto con i tematismi illustrati precedentemente è possibile suddividere l’intero territorio comunale in 4 grandi porzioni, con caratteristiche diverse. La prima zona si estende tra la via S. Maurizio e la tangenziale, e comprende l’insediamento di borgo S. Maurizio, storicamente interessato dalle alluvioni. Quest’area risulta la più colpita dall’evento del 2002; in particolare si registra una carenza nell’alveo del Lambro a monte del ponte di S. Maurizio, con allagamenti in destra e in sinistra idrografica. Questi ultimi convogliano le acque, attraverso i tracciati idrografici relitti e seguendo la viabilità, a sud. Le quote, degradanti verso sud, facilitano il transito dell’acqua e la dirigono verso il centro. Vengono registrati altri locali punti critici lungo il percorso del Lambro in prossimità di via Guernica, dove nel 2002 è stato superato l’argine. In questa area si registra una presenza cospicua di insediamenti produttivi, concentrati a ridosso del Lambro (si ricorda che su questa porzione di territorio gravitano anche alcuni insediamenti produttivi siti in una porzione del comune di Sesto S. Giovanni in sinistra idrografica del Lambro). Altri insediamenti produttivi sono presenti tra via S. Maria e la tangenziale e tra via Mascagni e viale Campania. Le problematicità legate alla rete viaria sono rappresentate essnzialmente da viale Lombardia, via S. Maurizio e viale Spagna, che vengono invase dalle acque, dal ponte di S. Maurizio e dai sottopassi di viale Lombardia e di viale Spagna. In quest’area eventi simili a quello del 2002 rischiano di compromettere in modo pesante le comunicazioni stradali. Per quanto riguarda la rete idrografica, si segnala la presenza di tratti di rogge tombinate (Roggia Molinara, Fontanile S. Cristoforo, Roggia 19 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Reggiana) che diventano via preferenziale di scorrimento delle acque, mentre sono censiti quattro pozzi idropotabili attivi con relativa fascia di rispetto. Infine nella direttrice via Filzi – via Battisti – viale Lombardia sono presenti alcune aree con Servizi Comunali e/o dedicate all’Istruzione. La seconda zona è situata nella parte sud ovest del territorio, a cavallo di viale Europa, e presenta carattere prevalentemente produttivo con aree commerciali e direzionali. Le vie di comunicazione importanti presenti in questo settore sono rappresentate dal viale Europa, dalla via di Vittorio e dalla rotonda di innesto con la tangenziale. Il peduncolo autostradale in questo tratto è costruito in rilevato, pertando non costituisce elemento di vulnerabilità. Si segnala la presenza di un pozzo idropotabile nel tratto settentrionale di viale Europa. L’incrocio del Lambro con il canale Martesana, a sud dell’area, è un punto di forte criticità, in quanto il passaggio del Lambro al di sotto del canale avviene attraverso un sifone. La situazione viene discussa e approfondità dal punto di vista idraulico nella parte A della presente relazione. La terza zona, a carattere prevalentemente residenziale, comprende il centro di Cologno e i quartieri che si sviluppano a sud est di via Milano verso il comune di Vimodrone. I limiti della zona sono indicativamente forniti da Viale Brianza, via Emilia, via Volta e via Pascoli. In quest’area sono quasi completamente assenti gli insediamenti produttivi, mentre sono presenti molti edifici legati all’istruzione e a Servizi Comunali. Le vie di comunicazione di una certa importanza sono rappresentate da via Milano e dalla linea metropolitana; in questa zona è sito il maggior numero di pozzi, posti nella parte nord tra la tangenziale e via Milano e nella parte centro meridionale, tra viale Piave e il comune di Vimodrone. 20 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it I collegamenti con l’area a nord della tangenziale sono costituiti dai sottopassi pdonali e carrabili evidenziati in Figura 5, che, come già accennato, rappresentano punti di forte criticità nel caso di piene. La quarta area è infine costituita dalle zone più orientali del territorio, nelle quali è stata conservata la destinazione d’uso agricola. Queste aree residuali non sono interessate, nei modelli idraulici predisposti per la zonazione del rischio, da inondazioni. Si segnala la presenza di un tracciato tombinato (Fontanile S. Cristoforo?) che sembra collegare il reticolo irriguo della zona a nord di S. Maurizio con le aree agricole di C.na Cava Rossa, e che potrebbe essere utilizzato, in futuro, per scolmare parte dele acque esondate nell’abitato di S. Maurizio verso aree libere. Tra tutti gli elementi citati come portatori di criticità, vengono di seguito sintetizzati quelli che, per le loro caratteristiche, ubicazione, interrelazione con la realtà locale, hanno contribuito in modo specifico all’attribuzione della classe di rischio. Ovviamente non si riporta la quarta area in quanto priva di fattori di pericolosità (battente idrico), e quindi non soggetta a rischio idraulico. Quartiere a nord della tangenziale e borgo S. Maurizio All’interno di quest’area si segnalano in particolare: aree produttive a margine del Lambro le direttrici di viale Spagna e di viale Lombardia il ponte di S. Maurizio alcuni pozzi potabili alcune scuole alcuni servizi comunali, in particolare la sede del coordinamento della Protezione civile alcune rogge tombinate 21 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it i due sottopassi carrabili che collegano la zona al centro di Cologno Zona di viale Europa All’interno di quest’area si segnalano in particolare: insediamenti produttivi direttice di viale Europa via di Vittorio, con il Ponte sul Lambro (in comune di Sesto S. Giovanni) un pozzo potabile sifone del Lambro Zona del centro storico All’interno di quest’area si segnalano in particolare: scuole e uffici comunali Villa Casati Pozzi idropotabili 22 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it 4 ZONAZIONE DELLE CLASSI DI RISCHIO Dall’incrocio tra la pericolosità idraulica calcolata per la piena duecentennale e cinquecentennale con gli elementi di criticità territoriale precedentemente descritti è stato possibile produrre la carta del Rischio Idraulico del Comune di Cologno. Il procedimento ha tenuto conto, in prima istanza, dellla probabilità del verificarsi di un evento, essenzialmente considerando il tempo di ritorno dello stesso (200 e 500 anni). Tale operazione ha operato concretamente attraverso la sovrapposizione delle carte di pericolosità idraulica così come definite nella parte A della presente relazione. 23 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Figura 8 Come si evince dalla Figura 8, la situazione per piene duecentennali e cinquecentennali non si differenzia in modo sostanziale, se non in aree limitate, per la maggiore estensione delle classi più pericolose. Da segnalare soprattutto l’estendersi della zona P3 veso sud lungo il Lambro. E’ stato definito innanzitutto un primo livello di rischio, chiamato Rp, in funzione dei risultati della zonazione idraulica, illustrato di seguito. Questo 24 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it primo livello di rischio dà un peso maggiore alle classi di pericolosità P3, integrando il modello Tr200 con i risultati ottenuto per la piena cinquecentennale; amplia la zona P1 comprendendo le aree P1 individuate nel modello a Tr 500 e attribuisce rischio Rp 2 alla zona a sud ovest del territorio lungo il Lambro, per la presenza della classe di pericolosità 3 dovuta alla piena catastrofica (Tr500). Per quanto riguarda la classe P4, che definisce di fatto superfici in edificabili, si è deciso di non comprendere le aree risultanti dal modello a Tr500 anni. La decisione è supportata dal fatto che previsioni per tempi di ritorno così importanti debbano considerare una serie di fattori non esattamente identificabili attraverso la sola proiezione dei dati attualmente a disposizione. Sono di fatto necessarie serie storiche relative a portate del corso d’acqua e precipitazioni nel bacino, che coprono un periodo temporale più lungo dei pochi decenni di dati attualmente a disposizione, e previsioni realistiche sulle possibili variazioni climatiche e di precipitazioni. Inoltre l’assetto del territorio per tempi così lunghi può variare anche notevolmente, mentre possono essere messe in atto strategie di contenimento del corso d’acqua. Pertanto, considerando anche la probabilità dell’evento, le aree P4 del modello Tr500 sono state inserite in nel livello di rischio Rp3. 25 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Figura 9 Al confronto tra la pericolosita a Tr 200 e 500 sono stati poi aggiunti gli strati rappresentativi dei punti di criticità territoriale e delle aree interessate dalle esondazioni nelle piene recenti. 26 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it In particolare di seguito si illustra il confronto tra le aree allagate nel 2002 (unico evento cartografato con precisione) e i livelli di rischio parziale Rp. Figura 10 Occorre precisare che nel 2002 i battenti idraulici desunti dai dati forniti dalla Protezione Civile nella carta allegata al fascicolo “Metodi di autoprotezione in caso di emergenza per esondazione del Fiume Lambro”, pur considerevoli, risultano più contenuti rispetto alle previsioni per piene a 27 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Tr 200 e 500; questo è in accordo con le portate di piena che risulterebbero, come dettagliato nella parte A della presente relazione, superiori, per la piena di progetto, di circa 100 mc/s rispetto a quelle registrate nell’evento 2002. Di seguito sono riportate le sovrapposizioni tra i livelli di rischio ottenuti in funzione della pericolosità idraulica e i tematismi precedentemente descritti. Il risultato del confronto produce la Carta di zonazione del rischio idraulico, riportata nell’Allegato 8, e corredata dalle relative prescrizioni normative, presentate nel capitolo 5. 28 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Figura 11 29 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Figura 12 L’analisi comparata dei vari strati permette di incrociare il livello di rischio ottenuto dal modello idraulico (Rp) con gli elementi di fragilità riscontrati sul territorio, e di modificare la pericolosità idraulica in funzione delle 30 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. vulnerabilità riscontrate. http://www.reacoop.it In particolare tale analisi ha portato all’ampliamento della classe R2 nella zona di Viale Brianza in prossimità di via Ovidio, per una concentrazione di aree legate all’istruzione e di pozzi potabili. L’individuazione di classi di rischio ha come obiettivo quello di suddividere il territorio in zone da assoggettare a differenti norme d’uso del suolo in funzione dei diversi livelli di rischio. La quantificazione dei livelli di rischio ha fatto riferimento alle seguenti quattro classi definite dall’ art. 7 delle NTA del PAI: R1 – moderato Per il quale sono possibili danni sociali ed economici marginali R2 – medio Per il quale sono possibili danni minori agli edifici e alle infrastrutture che non pregiudicano l’incolumita’ delle persone, l’agibilita’ degli edifici e lo svolgimento delle attivita’ socio-economiche R3 – elevato Per il quale sono possibili problemi per l’incolumita’ delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilita’ degli stessi e l’interruzione delle attivita’ socio-economiche, danni al patrimonio culturale R4 – molto elevato 31 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici e alle infrastrutture, danni al patrimonio culturale. La normativa di riferimento dà indicazioni circa le condizioni di compatibilità con le azioni di piano; in particolare le aree caratterizzate da un livello di rischio R1 o R2 possono ritenersi generalmente in condizioni di compatibilita’, mentre quelle caratterizzate da un livello di rischio R3 possono ritenersi compatibili a seguito della realizzazione di opere di mitigazione del rischio o attraverso l’adozione di accorgimenti costruttivi che impediscano danni a beni e strutture, e/o che consentano la facile e immediata evacuazione dell’area inondabile da parte di persone e beni mobili. Per quanto riguarda le aree caratterizzate da livelli di rischio R4, esse, secondo la normativa vigente, sono da ritenersi in condizioni di non compatibilita’ con qualunque tipo di urbanizzazione; in suddette aree dovranno essere escluse nuove edificazioni. Sulla base delle considerazioni di carattere prettamente idraulico e delle valutazioni illustrate in precedenza, nell’allegato 8 (Zonazione delle classi di rischio) viene proposta una perimetrazione delle classi di rischio del territorio in esame. La classificazione è stata applicata alle aree direttamente interessate da fenomeni di esondazione con Tr 200 anni, integrando il dato con - i risultati del modello Tr500 - le aree effettivamente allagate durante gli eventi di piena - le criticità riscontrate sul territorio 32 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. - http://www.reacoop.it le considerazioni di carattere locale e le informazioni sulle dinamiche fluviali del F. Lambro desumibili dal PAI e dalla bibliografia esistente. In virtù delle conoscenze acquisite, nei casi precedentemente descritti, si si è ritenuto opportuno modificare il perimetro delle aree interessate da rischio, a scopo cautelativo. Inoltre, dove è stato ritenuto opportuno, i limiti delle classi di rischio sono stati posti in corrispondenza di elementi legati all’urbanizzazione del territorio, quali strade, limiti di edifici o di proprietà ecc. Le aree soggette a zonazione del rischio ammontano a 592 ha (circa 6 kmq) su una superficie comunale di 8.47 kmq. La Tabella 1 schematizza l’area interessata da ogni classe di rischio. Tabella 1: classi di rischio e superfici interessate Classe di rischio idraulico R1 – rischio moderato Superficie % rispetto in kmq all’area soggetta a rischio 2.45 41.4 % rispetto alla superficie comunale 28.9 R2 – rischio medio 0.90 15.2 10.6 R3 – rischio elevato 1.53 25.8 18.1 R4 – rischio molto elevato 1.04 17.6 12.3 5.92 100 69.9 TOTALE 33 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Classe R1 – rischio moderato Viene inserita in questa classe di rischio una porzione abbastanza consistente del territorio comunale, che comprende il centro storico e tutta l’area a sud della tangenziale tra la stessa e la linea metropolitana, nonchè l’area agricola a nord dello svincolo. Ricadono in questa classe di rischio i territorio che risultano inondabili per la piena di progetto (Tr 200) con battente idraulico inferiore a 0.3 m; in forma cautelativa il perimetro è stato esteso a comprendere alcuni territori interessati da livello di pericolosità 1 nella piena Tr 500. Classe R2 – rischio medio La definizione di questa classe di rischio ha preso in considerazione le superfcici con battente idraulico compreso tra 0.3 e 0.6 m (P2). La delimitazione della classe di rischio è stata estesa in via precauzionale a sud della tangenziale nella zona di via Boccaccio, per la presenza di alcuni punti di criticità, tra i quali alcuni pozzi. Rientra in questa classe la parte nord orientale del territorio tra viale Campania e via Guzzina, una fascia NE-SW lungo la tangeziale e la parte sud occidentale del territorio in prossimità del Lambro. Classe R3 – elevato Rientra in questa classe un’ampia porzione di territorio a nord della tangenziale, ubicata tra la tangenziale stessa, il Lambro e via S. Maria, e tra viale Lombardia e viale Campania, e una zona di estensione limitata posta tra la tangenziale stessa e Viale Europa. 34 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Anche in questo caso l’attribuzione alla classe di rischio è avvenuta partendo dal battente idraulico calcolato per la piena di progetto e individuato nella classe di pericolosità P3 (tra 0.6 e 1.0 m); il perimetro della zona così identificata è stato modificato attraverso il confronto con i risultati del modello per la piena Tr 500. Le criticità riscontrate n e il confronto con le superfici esondate nel 2002 hanno confermato la delimitazione dell’area individuata. Classe R4 – molto elevato In queste aree viene attribuito il più alto livello di rischio. La classe R4 interessa la parte nord occidentale del territorio comunale, generalmente tra il Lambro, viale Lombardia e via S. Maria a sud, ed è delimitata a partire dalla classe di pericolosità P4 calcolata per Tr200. 35 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Figura 13: le classi di rischio idraulico 36 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it 5 PRESCRIZIONI NORMATIVE Vengono di seguito descritte le prescrizioni normative e le eventuali mitigazioni relative alle classi di rischio individuate nel territorio del Comune di Cologno Monzese, nonchè alcune indicazioni generali di gestione del territorio e di protezione e salvaguardia degli elementi vulnerabili individuati nel corso dello studio. Il contenuto del presente capitolo, dopo approvazione dello studio da parte dell’autorità competente, ha valenza normativa sull’uso del territorio. La disciplina urbanistica dovrà pertanto recepire al suo interno tali norme. Il modello idraulico sviluppato ha evidenziato che durante gli episodi esondativi possono essere interessate anche aree esterne alle fasce PAI, come peraltro si è verificato nell’evento del novembre 2002; la zonazione del rischio idraulico e la relativa normativa sono state estese a tutto il territorio potenzialmente interessato dagli eventi di piena, così come individuato dal modello idraulico (Parte A della presente relazione); sono quindi comprese anche aree esterne alla fascia C del PAI. Si fa presente che il modello idraulico e la conseguente zonazione del rischio, a causa dell’estrema variabilità delle dinamiche degli eventi alluvionali, non possono comprendere problemi legati a situazioni straordinarie quali cedimenti di muri, interventi in emergenza per il contenimento delle piene, e altre situazioni particolari che si possono venire a creare durante un evento alluvionale. Queste situazioni possono influire in modo significativo sulle dinamiche delle esondazioni e di conseguenza sul livello di rischio effettivo riscontrabile sul territorio. 37 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Tutte le aree soggette a rischio idraulico devono essere coperte da un Piano di Protezione Civile, adeguato rispetto al grado di rischio assegnato e alla realtà territoriale; tale piano dovrà individuare, tra le altre situazioni, le aree da evacuare, le vie di fuga, i luoghi di raccolta della popolazione, dei veicoli e di eventuali attrezzature, le centrali operative ecc. Sarà compito della Protezione Civile stilare ed aggiornare un elenco delle situazioni particolarmente critiche per l’impossibilità di evacuare persone e/o per la necesità di interventi di personale specializzato. Per una più precisa valutazione del rischio effettivo agente sul territorio, il Comune è tenuto, nelle zone limitrofe tra due classi di rischio, a prendere in considerazione le mitigazioni relative alla classe di rischio più elevata. Nel recepimento delle presenti prescrizioni, l’Amministrazione Comunale dovrà tener conto di tutti gli strumenti normativi e di indirizzo in suo possesso, quali per esempio il Piano di Protezione Civile, il Regolamento Edilizio, le Normative di PRG e lo Studio Geologico (a tal proposito si sottolinea che le Norme Tecniche Geologiche dovranno adeguarsi alla zonazione del rischio), ecc., per ottenere un quadro complessivo e dettagliato delle criticità territoriali presenti, delle quali dovrà tener conto nelle specifiche scelte progettuali. 5.1 Classe di rischio 1: rischio moderato Si tratta di aree inondabili nelle quali si ritengono possibili danni economici e sociali marginali. Indicazioni generali: 38 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Si tratta di aree generalmente compatibili con l’urbanizzazione e le nuove costruzioni, anche se, trattandosi di superfici comunque esondabili, sarebbe opportuno verificare di volta in volta l’impossibilità a collocare gli interventi in aree non a rischio. Prescrizioni I nuovi interventi dovranno essere progettati considerando la possibilità di rischio di allagamento; sarebbe opportuno limitare la perdita di capacità di inflitrazione del suolo e la sotttrazione di volumi altrimenti esondabili, nonchè la costruzione di barriere che possano favorire l’incanalamento delle acque. Si consiglia di evitare la progettazione di spazi sotterranei ove sia prevista la presenza di persone, e di porre attenzione alla posizione degli ingressi ai locali sotterranei o a piano campagna. 5.2 Classe di rischio 2: rischio medio Si tratta di porzioni di territorio nelle quali sono possibili danni minori agli edifici e alle infrastrutture che non pregiudicano l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici e lo svolgimento delle attività socio economiche. Indicazioni generali: Rispetto al rischio idraulico, queste aree sono da ritenersi generalmente in condizioni di compatibilità con le azioni di piano. Ciò nonostante si tratta comunque di aree esondabili, che durante gli eventi di piena possono costituire zone di espansione della piena stessa; sarebbe opportuno verificare di volta in volta l’impossibilità a collocare gli interventi in aree non a rischio. 39 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it Prescrizioni Gli interventi in queste aree devono essere accompagnati da relazione idraulica. La relazione deve dettagliare, attraverso la ricostruzione degli effetti di piene storiche sul sito e rilievi morfologici di dettaglio, - la distribuzione del battente idrico, della direzione e velocità della corrente nel sito, - verificare la compatibilità dell’intervento con la funzione dell’area, - indicare eventuali tipologie costruttive e opere di mitigazione del rischio. Inoltre è opportuno verificare la possibilità di localizzare gli interventi altrove, anche per contenere la perdita di suolo. 5.3 Classe di rischio 3: Rischio elevato In queste zone sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi e l’interruzione delle attività socio economiche, danni al patrimonio culturale. Indicazioni generali: si tratta di aree nelle quali il battente idraulico può raggiungere altezze superiori ai 0,6 m per piene con Tr 200, o particolarmente sensibili per la presenza di elementi di fragilità. Sono da ritenersi compatibili con le azioni di piano a patto che vengano messi in atto accorgimenti costruttivi che impediscano danni a beni e strutture e/o consentano la facile e immediata evacuazione dell’area inondabile da parte di persone e beni mobili. E’ 40 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it comunque necessario verificare di volta in volta l’impossibilità a collocare gli interventi previsti in aree a rischio più contenuto. Prescrizioni Sono comunque ammissibili interventi di ristrutturazione e di demolizione e ricostruzione dell’esistente con diminuzione delle volumetrie. I nuovi interventi dovranno essere valutati in ordine a: - necessità e priorità - impossibilità a collocare gli interventi in zone a rischio più contenuto - benefici per la comunità, evitando di collocare nelle aree ricadenti in questa classe di rischio strutture vulnerabili e di gestione dell’emergenza. Ogni intervento di nuova realizzazione dovrà essere accompagnato da relazione idraulica redatta ai sensi della Direttiva dell’Autorità di Bacino “Verifica della Compatibilità Idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico in fascia A e B” (approvata con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 2 dell’11 maggio 1999). I progetti di nuova realizzazione e gli interventi di ristrutturazione devono comunque prevedere misure di mitigazione del rischio, come indicato nella Tabella 2 In una fascia di 10 m dalle sponde del Lambro o dal piede esterno dell’argine sono vietati tutti gli interventi, come previsto dall’art. 96 del RD 528/1904, ad esclusione delle demolizioni dell’esistente. Tale fascia dovrà essere mantenuta libera e accessibile liberamente, per poter permettere il libero sfogo delle acque e il controllo della situazione di argini e sponde. 41 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it In queste aree e su tutte le superfici libere sono ammessi gi interventi di rinaturalizzazione e comunque tutti gli interventi ammessi nelle aree di esondazione e deflusso della piena (fascia A e B del PAI), così come indicato rispettivamente dall’art. 29 e 39 comma 3, e dall’art 30 e 39 comma 4 delle NTA del PAI. 5.4 Classe di rischio 4: Rischio molto elevato In queste zone sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici e alle infrastrutture, danni al patrimonio culturale. Indicazioni generali: si tratta di aree nelle quali il battente idraulico può superare, nella piena con tempo di ritorno di 200 anni, il metro. Sono da ritenersi generalmente poco compatibili con le infrastrutture di urbanizzazione a meno di consistenti interventi atti a mitigare il rischio. In questa classe ricade tutto il nucleo abitato di S. Maurizio e la parte settentrionale dell’abitato di Cologno, dove lo strumento urbanistico prevede il consolidamento e completamento dei caratteri urbani esistenti, nonchè le aree industriali della zona di via Barcellona-via S. Maria. In queste aree il livello di rischio, peraltro elevato, viene a scontrarsi con la necessità di gestire e pianificare il territorio, partendo da una situazione peraltro consolidata negli ultimi decenni. Prescrizioni Vista la situazione si ritiene che in queste aree sia indispensabile: 42 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. - http://www.reacoop.it mantenere ed eventualmente ampliare tutte le zone a verde esistenti e previste, e le superfici libere; favorire l’infiltrazione nei terreni; - autorizzare qualsiasi intervento solo ed esclusivamente in seguito a approfondite e puntuali indagini e verifiche di compatibilità idraulica - evitare la collocazione di opere e infrastrutture che dovranno essere utilizzate nella gestione delle emergenze; - redarre un accurato piano di protezione civile che dovrà essere divulgato alla popolazione anche tramite esercitazioni. L’ubicazione degli interventi all’interno di questa zona deve essere comunque attentamente valutata, al fine di verificare la possibilità di una rilocalizzazione in un’area a rischio più basso. Sono ritenuti incompatibili con il livello di rischio le situazioni che comportino la presenza a tempo indeterminato di persone in condizioni di non sicurezza, come per esempio edifici residenziali con piani interrati abitabili. Ogni intervento ammissibile deve essere accompagnato da relazione idraulica redatta ai sensi della Direttiva dell’Autorità di Bacino “Verifica della Compatibilità Idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico in fascia A e B” (approvata con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 2 dell’11 maggio 1999). La relazione dovrà comprendere un apposito studio che verifichi che l’occupazione di suolo non ostacoli il deflusso delle acque e non aumenti le condizioni di rischio per gli altri insediamenti e le infrastrutture esistenti (allegato 4 della DGR 8/1566). Tale relazione dovrà evidenziare nel sito, a partire dal tirante utilizzato per definire la classe di pericolosità idraulica (parte A del presente studio) o, se ritenuto più opportuno, da studi successivi e/o valutazioni ad hoc, la 43 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it distribuzione puntuale del battente idrico nella piena di progetto, la presenza di direrzioni preferenziali di movimento, la velocità della corrente. La verifica di compatibilità idraulica dovrà inoltre individuare, nel dettaglio, gli interventi di mitigazione del rischio adottabili per il singolo progetto, nell’ottica di una visione globale del territorio, evidenziando le ricadute sulle aree limitrofe. In Tabella 1 sono indicate, a titolo di esempio e senza pretesa di esaustività, alcune tipologie di interventi adottabili. Lungo il corso del Lambro andrà mantenuta una fascia di almeno 10 m dalla sponda o dal piede esterno dell’argine, ai sensi dell’art. 96 del RD 528/1904 nella quale sono ammissibili solo interventi di rinaturalizzazione e tutti gli interventi ammessi nelle aree di deflusso e esondazione della piena (fascia A e B del PAI), così come indicato rispettivamente dall’art. 29 e 39 comma 3, e dall’art 30 e 39 comma 4 delle NTA del PAI. Sono comunque ammissibili interventi di ristrutturazione e di demolizione e ricostruzione dell’esistente, a patto che non ci sia aumento delle superfici occupate; sono preferibili interventi orientati alla diminuzione delle superfici edificate. 5.5 Situazioni particolari locali L’estensione delle aree interessate dagli eventi di piena, anche alla luce di quanto verificatosi nel 2002, la modalità di propagazione della piena, che spesso segue vie preferenziali determinate dalla presenza di strade, vecchi canali, morfologie non più evidenti ecc, la presenza sul territorio di numerose strutture sensibili, evidenzia la necessità di individuare alcune linee generali di gestione del territorio e del rischio che potranno essere sviluppate e recepite dall’Amministrazione locale in appositi piani e documenti. 44 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it In particolare lo studio di dettaglio del territorio ha evidenziato le seguenti fragilità, alcune delle quali non riportate nelle carte tematiche inserite nello studio: A. presenza di edifici ed opere sensibili e rilevanti così come definiti dal D.d.u.o. 21 novembre 2003 – n. 19904 B. presenza di aree e edifici nei si riscontra una forte concentrazione di persone, quali ad esempio gli edifici scolastici C. presenza di punti critici, generalmente rappresentati da spazi o superfici poste sotto la quota di piano campagna, nei quali il livello dell’acqua in un evento di piena può raggiungere in poco tempo livelli anche di molto superiori al metro D. punti di conosciuta criticità territoriale, quali ad esempio il ponte di S. Maurizio, viale Lombardia, via Guernica, noti per il ripresentarsi di situazioni esondative e già monitorati durante l’evento del novembre 2002 E. edifici produttivi che stoccano o utilizzano mariali potenzialmente pericolosi o dannosi per il suolo, le acque sotterranne, la salute pubblica F. strutture produttive e di servizio alla collettività, quali autodemolitori, piattaforme ecologiche ecc, che generano forte rischio territoriale sia per la possibile contaminazione delle acque superficiali e sotterranee, sia per la presenza di materiale facilmente asportabile dal flusso d’acqua G. pozzi idropotabili e relative fasce di rispetto, in molti casi a valle degli edifici produttivi precedentemente citati, e quindi soggetti a rischio di contaminazione H. gli interventi eseguiti sul territorio a seguito dell’evento 2002, che hanno portato all’adeguamento della rete fognaria, alla costruzione di griglie per favorire il drenaggio delle acque attraverso la rete fognaria 45 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it I. ogni intervento che sarà eseguito per il contenimento, anche locale, del rischio, quali cordoli, innalzamenti di quota del piano campagna, posizionamento di paratoie fisse o mobili, particolari disposizioni di aperture ecc Si consiglia all’amministrazione le seguenti operazioni: 1. tutti i punti sensibili dovranno essere censiti e documentati. Per gli elementi di cui al punto A e B ricadenti nelle classi di rischio 3 e 4 occorre prevederne il monitoraggio e l’eventuale evacuazione. 2. I punti C e D dovranno prevedere un sistema di monitoraggio che permetta di controllare in tempo reale l’evoluzione della situazione 3. Gli elementi al punto E (aree produttive) dovranno essere individuati cartograficamente e con apposite schede che illustrino il tipo di rischio derivante per gli elementi naturali o antropici e per la salute pubblica. E’ auspicabile l’individuazioe di un responsabile e di procedure atte al contenimento del rischio 4. Per quanto riguarda autodemolitori e discariche (punto F), il Comune dovrà provvedere dall’asta del Lambro e dalle aree a rischio di esondazione, predisponendo, in attesa dei piani sovraordinati preposti alla gestione di tali strutture, la loro delocalizzazione in aree adatte 5. Per gli elementi di cui al punto G (pozzi) dovrà essere redatto un apposito documento che permetta: - l’individuazione di eventuali interferenze con elementi potenzialmente inquinanti - un protocollo di monitoraggio a seguito dell’evento di piena per escludere la possibilità di avvenute contaminazioni. Tale protocollo dovà prevedere anche il tipo di analisi da effettuarsi sul singolo pozzo. - Eventuali programmi per la messa in sicurezza del punto di prelievo. 46 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. 6. http://www.reacoop.it gli elementi di cui al punto H e I dovranno essere accuratamente identificati in appositi documenti che possano essere divulgati agli uffici competenti alla gestione del rischio e agli interventi sul territorio. 7. E’ inoltre necessario che tutta la documentazione e i programmi utili per la gestione del rischio siano trasmessi in forma dettagliata, completa e esaustiva a tutti gli Amministratori e Tecnici competenti attuali e futuri, per questo potrebbe essere predisposto un protocollo di trasmissione di dati e operazioni. 5.6 Misure di mitigazione del rischio L’Allegato 3 della DGR 7/7365 e l’allegato 4 della DGR 8/1566 presenta no alcune indicazioni sulle misure di mitigazione del rischio idraulico. Tali indicazioni costituiscono uno schema semplificativo delle misure di mitigazione che è possibile adottare a seconda del tipo di intervento e della classe di rischio. Tali misure sono solo indicative degli accorgimenti che è possibile mettere in atto per la mitigazione del rischio idraulico. Per ogni misura viene indicata la classe di rischio nella quale si ritiene più adatta l’adozione della stessa. Sarà compito del progettista individuare, anche a seguito di un adeguato studio idraulico, le mitigazioni più adatte in funzione del tipo di intervento e della situazione all’intorno. Tabella 2: misure per la mitigazione del rischio idraulico R1 A Misure per evitare il danneggiamento dei R2 R3 R4 X 47 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese X Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it beni e delle strutture: A1 Realizzare le superfici abitabili, le aree sede dei X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X processi industriali, degli impianti tecnologici e degli eventuali depositi di materiali sopraelevate rispetto al livello della piena di riferimento, evitando in particolare la realizzazione di piani interrati A2 Realizzare le aperture degli edifici poste sotto il livello di piena di riferimento a tenuta stagna; disporre gli ingressi in modo che non siano perpendicolari al flusso principale della corrente A3 Progettare la viabilità minore interna e la disposizione dei fabbricati così da limitare allineamenti di grande lunghezza nel senso di scorrimento delle acque, che potrebbero indurre la creazione di canali di scorrimento a forte velocità A4 Progettare la disposizione dei fabbricati in modo da limitare la presenza di lunghe strutture trasversali alla corrente principale A5 Favorire il deflusso/assorbimento delle acque di X esondazione, evitando interventi che ne comportino l’accumulo B Misure atte a garantire la stabilità delle fondazioni B1 Opere drenanti per evitare le sottopressioni idrostatiche dei terreni di fondazione B2 Opere di difesa per evitare i fenomeni di erosione delle fondazioni superficiali B3 Fondazioni profonde per limitare i fenomeni di X 48 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese Cooperativa REA s.c.r.l. http://www.reacoop.it cedimento o rigonfiamento di suoli coesivi C Misure per facilitare l’evacuazione di X X X X X X X X X X X X persone e beni in caso di inondazione C1 Uscite di sicurezza situate sopra il livello della piena centennale aventi dimensioni sufficienti per l’evacuazione di persone e beni verso l’esterno o verso i piani superiori C2 Vie di evacuazione situate sopra il livello della piena di riferimento D Utilizzo di materiali e tecnologie costruttive che permettano alle strutture di resistere alle pressioni idrodinamiche E Utilizzo di materiali per costruzioni poco danneggiabili al contatto con l’acqua 49 Zonazione del rischio idraulico – comune di Cologno Monzese