RIVISTA UFFICIALE DELLE ASSOCIAZIONI SPINA BIFIDA IL DIALOGO TRIMESTRALE I NUMERO 72 I NOVEMBRE 2010 BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO IN PRIMO PIANO LA SETTIMANA DELLA SPINA BIFIDA pagina 4 IL RICORDO Ciao Romano pagina 3 “Il Dialogo” - n. 70 - 1/2010 - Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/C Legge 662/96 Milano IL DIALOGO I RIVISTA UFFICIALE DELLE ASSOCIAZIONI SPINA BIFIDA l’editoriale Cari amici lettori, dopo aver approfittato delle vacanze estive per ritemprare il fisico e la mente, è arrivato il momento di affrontare gli impegni che ci condurranno alla fine dell’anno. Il mese di ottobre ha visto protagoniste le varie associazioni regionali di due importantissimi appuntamenti: La Settimana Nazionale della SB ed il Convegno Nazionale per le Famiglie che si è svolto in Puglia. In questo stesso periodo è salito alla ribalta della cronaca un altro argomento “scottante”, legato all’inserimento dei bambini disabili nelle scuole. Con l’inizio dell’anno scolastico si è, infatti presentato il problema degli insegnanti di sostegno e del numero di ore durante le quali essi affiancano l’alunno, ma per arricchire ulteriormente questa situazione, sono giun- IL DIALOGO NUMERO 72 - 70 NOVEMBRE NUMERO – MAGGIO2010 2010 te attraverso i vari mass-media (ma soprattutto da internet) le “brillanti” dichiarazioni di politici e di docenti, secondo le quali i bambini disabili rappresenterebbero una sorta di degenerazione genetica che giustificherebbe il ricorso alla tristemente famosa Rupe Tarpea e che non vale la pena inserirli nelle scuole in quanto “non imparano” come gli altri e Periodico Trimestrale edito da ALISB Registrato presso il Tribunale di Milano, n.420, del 20.5.1987 Rivista ufficiale delle Associazioni Spina Bifida “disturbano” durante le lezioni. Ovviamente queste dichiarazioni sono state smentite subito dagli interessati, ma hanno puntualmente scatenato le inevitabili e giustificate reazioni delle famiglie di disabili e delle associazioni che operano nel settore della disabilità. Questa situazione, mi porta inevitabilmente a ripensare a quei bambini disabili, oggi adulti, che provenienti da istituti “speciali” nella seconda metà degli anni ’70 sono stati inseriti Redazione e Amministrazione c/o Croce Verde A.P.M. Via San Vincenzo, 25 – 20123 Milano Tel. 338-5840417 E-mail [email protected] nella scuola pubblica grazie all’assunzione (spesso temporanea) di personale armato semplicemente della propria buona volontà che garantiva all’alunno disabile l’assistenza necessaria e, anche se mi rendo perfettamente conto che alcune situazioni sono indubbiamente più difficili da gestire, sapere che a trent’anni di distanza non si sia ancora trovata la giusta soluzione a questo problema mi lascia amareggiato. Direttore Responsabile: DARIO CONTI DARIO CONTI Direttore Responsabile Direttore Editoriale: ENZO BELLOTTO Cari mici lettori, Redazione: EMILIO GALLI, MAURO GALLI, MARIO ORGIANA Art director: FRANCESCO POROLI francescoporoli.it Questo Periodico è inviato gratuitamente agli iscritti, agli operatori del settore e a tutti gli interessati. Stampato in 3500 copie con la collaborazione di: Tipografia PIGNACCA Michele & C. In ottemperanza alla legge 675/96 La informiamo che il Suo nominativo compare nella banca dati dell’Associazione ALISB, editore di “Il Dialogo” e viene utilizzato per l’invio del periodico. Ai sensi dell’art.13 L.675/96 potrà, in ogni momento, avere accesso ai dati, chiederne la modifica o la cancellazione scrivendo alla Redazione. colgo l’occasione dell’uscita di questo numero del giornalino per fare a Voi ed alle vostre famiglie a nome di tutta la redazione i migliori auguri di Buon Natale e di Buon Anno. NUMERO 72 I NOVEMBRE 2010 IN COPERTINA CIAO ROMANO Il saluto del Presidente di AVISB a Romano Moscon, anima dell’associazione veneta e non solo MOSCON. Come non era semplice il suo carattere. Ti chiamava a tutte le ore, era testardo e introverso, accentrava su di se tutti gli impegni ed in una giornata riusciva a metterci mille appuntamenti, mai mancandone uno anche se a volte all’ultimo arrivava sudato e trafelato. Ma era un “GRANDE”. Solo un grande fonda e cresce un’associazione come l’AVISB. Più di 200 iscritti, organizzatrice di progetti, convegni, incontri da più di vent’anni. Un direttivo affiatato composto da più di dieci persone che all’occorrenza si allarga a venti. Bastava sapere che ROMANO aveva bisogno. Un giorno di fine settembre se ne è andato un grande uomo. Tre giorni dopo, una chiesa gremita lo ha salutato per un ultima volta con un grande applauso. Se ne è andato troppo presto, aveva solo 56 anni. La sua famiglia e la nostra grande famiglia del movimento Spina Bifida hanno perso una cara persona, una schietta, a volte ruvida, ma sempre sincera e grande persona. Non è semplice parlare di ROMANO Ci siamo conosciuti sul finire degli anni ’80, quando il compianto prof. Belloli ci convinse a fondare l’AVISB. Quanti ricordi: le prime feste a Valeggio, il primo incontro per famiglie a Bardolino, le “gite” a Milano ed in giro per l’Italia quando ero Presidente della FAISBI, gli aerei dell’aereoporto di Villafranca con i nomi dei Santi che ci hanno portato a Taormina; Roma, Gaetano e casa Ricciardelli. dell’AVISB. Gli pesava la carica, o meglio tutta la burocrazia che c’è dietro la carica di Presidente di un’associazione regionale così importante. Voleva avere più tempo da dedicare all’attività “sul campo”. Così, nell’estate del 2009 il suo spirito “scout”, lo ha portato ad organizzare il primo campo scuola “in tenda”. Fresco di nomina di Presidente, ricordo di esserlo andato a trovare il venerdì di quella splendida settimana. Era un ROMANO nel suo mondo, tra i monti veronesi, i falò all’aperto e per coperta un cielo di stelle (come direbbe Tex Willer). Purtroppo non poteva sapere che quello sarebbe stato il suo ultimo campo scuola. Infatti, quest’estate mentre con i miei collaboratori si portava a termine il campo scuola di Cesenatico lui combatteva la sua personale battaglia contro il male che lo aveva colpito. Ciao ROMANO, ci mancherai molto, ci mancheranno le tue idee, il tuo impegno, le tue scommesse (L’IMPOSSIBILE NON ESISTE), ma ti promettiamo che la tua associazione, la tua AVISB crescerà e lo farà per TE. CIAO RO. Guerrino Sacchella Presidente AVISB Nel 2009 aveva espresso il desiderio di non venire riconfermato Presidente 02 03 IL DIALOGO I RIVISTA UFFICIALE DELLE ASSOCIAZIONI SPINA BIFIDA DIAMO A CHI E’ AFFETTO DA SPINA BIFIDA UN MONDO ALL’ALTEZZA DEI SUOI SOGNI Nella ‘Settimana della Spina Bifida’ (2-10 ottobre) per la prima volta diffuse in Italia le raccomandazioni internazionali in tema di diritto alla vita, alle cure e all’assistenza A partire da venerdì 8 ottobre, nell’ambito della Settimana della Spina Bifida, dal 2 al 10 ottobre, sul sito www.spinabifidaitalia.it sono stati pubblicati - per la prima volta tradotti in italiano - i punti delle raccomandazioni internazionali che promuovono il diritto alla vita e alle cure dei bambini e delle persone affette da spina bifida e il diritto dei loro familiari a ricevere supporto e assistenza. E’ inoltre attiva sul sito una petizione online per sottoscrivere le linee guida. Primi firmatari Ellen Hidding e Leo Gullotta, testimonial di ASBI - Interpretazioni errate di cosa significa qualità della vita per le persone con la Spina Bifida e/o Idrocefalo, così come la valutazione dei costi sociali di queste persone non dovrebbero mai giustificare atti come l’interruzione della vita stessa. Questi violerebbero i diritti umani in ambito di disabilità riconosciuti a livello internazionale. Idrocefalo e circa le iniziative legislative, tra cui la non discriminazione e la legislazione sui diritti umani, che offrono maggiore sicurezza giuridica per la protezione alle persone disabili ed alle loro famiglie. I genitori dovrebbero avere il tempo di adattarsi alla loro nuova situazione e sentirsi liberi di prendere decisioni pienamente informate. - Le organizzazioni della Spina Bifida e/o Idrocefalo devono essere partner a pieno titolo nei dibattiti sui quesiti morali ed etici - Qualsiasi pregiudizio esplicito o implicito, pratica o procedura in consulenza, che svaluta il valore della vita delle persone con Spina Bifida e/o Idrocefalo è una forma di discriminazione e viola i principi dei diritti umani e come tale soggetta a ripercussioni legali. Riportiamo qui le raccomandazioni, dirette alle istituzioni, agli operatori sanitari, all’opinione pubblica e alle famiglie delle persone affette da Spina Bifida. I punti sono stati approvati a livello internazionale dall’IFSBH, International Federation for Spina Bifida and Hydrocefalus. L’iniziativa è a cura di ASBI-Associazione Spina Bifida Italia, con il supporto del Coordinamento Nazionale delle Associazioni Spina Bifida. - Ogni forma di discriminazione contro le persone con la Spina Bifida e/o Idrocefalo dovrebbe essere fuorilegge compresa qualsiasi normativa legata alla terminazione attiva della vita di neonati con disabilità. - La parola ‘eutanasia’ è fuorviante quando si tratta di un neonato con Spina Bifida e/o di Idrocefalo che non sta morendo e in questo caso non dovrebbe essere utilizzata in modo intercambiabile con i termini legati alla terminazione attiva della vita. - Tutti i neonati affetti da Spina Bifida e/o Idrocefalo hanno il diritto di vivere e di ricevere tutte le cure e i trattamenti che possano migliorare la loro qualità di vita o prevenire ulteriori handicap. - Avere la Spina Bifida e/o l’Idrocefalo non dovrebbe mai essere un motivo per non essere curati e non ricevere trattamenti volti a migliorare la qualità della vita. - Porre fine alla vita di un bambino non è la soluzione da contemplare per alleviare il dolore e la sofferenza causate dalla Spina Bifida e/o Idrocefalo. - Le differenze sono fonte di ricchezza per la società nella misura in cui queste sono accettate e capite. Il grado di civiltà di una società si misura anche nella capacità di integrazione delle persone con disabilità. Maria Cristina Dieci, presidente di ASBI, ci tiene moltissimo a ringraziare tutte le persone che hanno già sottoscritto la petizione e invita i lettori ad uno sforzo in più: sollevati dai processi decisionali per i bambini neonati con la Spina Bifida e/o Idrocefalo. - La consulenza ai genitori deve rappresentare un sostegno, con particolare attenzione a tutti gli aspetti della vita dei bambini con Spina Bifida e/o Idrocefalo. I genitori dovrebbero essere informati su tutti i recenti progressi scientifici che hanno migliorato notevolmente la qualità di vita delle persone con la Spina Bifida e/o “ se ognuno di voi chiederà ad un proprio amico, familiare o conoscente di firmare le raccomandazioni e di fare conoscere queste a sua volta ad altre persone, sono sicura che in un tempo brevissimo potremo festeggiare le 1000 firme! Grazie” Aiutaci a creare un mondo all’altezza dei loro sogni: firma anche tu ! Maria Cristina Dieci Presidente ASBI Onlus NUMERO 72 I NOVEMBRE 2010 a c n a i b a n i la pag Carissimo Dario come ti auspicavi nell’ed itoriale del numero 70 de Il Dialogo eccomi a scriv sulle pagine del nostro pe ere nuovamente riodico. Permettimi di de finirlo ancora ‘nostro’ e mio, visto il tempo che qu indi anche un po’ ho dedicato alla sua redaz ione e non solo. Vi scrivo con un po’ di rit ardo a causa dell’intensa attività cui sono stata rec sta per la promozione de entemente sottopolla 7° edizione della Setti ma na Nazionale della Spina poco conclusa e il Conv Bifida che si è da egno delle Famiglie che ha trovato riscontro e pa dei familiari e dei clinic rtecipazione da parte i. Sono contenta che il mio operato del passato sia ap prezzato ma credo che do re ASBI, che ha contribu vremmo ringraziaito a sostenere economica mente tutto il restyling de negli anni 2008 e 2009, l nuovo Dialogo supportando così ALISB. Ci tengo inoltre a puntu alizzare un paio di osserv azioni riportate da Leon “punto di vista dell’edito ardo Magistro nel re”. Il Dialogo è stato se mpre un quadrimestrale i termini di uscita nonosta e ha sempre rispettato nte eventuali ritardi nella raccolta dei contributi da Come segnalate nel n. 70 parte dei singoli. questo è un periodico di servizio alle famiglie de Spina Bifida e il contribu lle persone affette da to di ogni singolo è fond amentale per la sua riusc mento del suo principale ita e per il raggiungiobiettivo: offrire un serv izio alla collettività. La dedicate a normative de ma nc anza di pagine rivava dalla mancanza di contributi e segnalazioni di persone che orbitano da parte della ‘rete’ intorno a questa problem atica e che appartengono ni che si occupano di Sp alle varie associazioina Bifida su tutto il territ orio nazionale e non dalla Redazione. Si tratta quindi, come sp esso accade, di una ques tione di volontà (qualità mancare a nessuno di no che non dovrebbe i vista la natura delle no stre associazioni, a base soprattutto costituite da vo lontaristica e familiari di persone colpi te da questa patologia) e condivisione, che non sig di collaborazione e nifica solamente mettere a disposizione una pagin Dialogo. a bianca ne Il Sarò lieta di tenervi aggio rnati sulle future iniziativ e dell’Associazione che in ottica di sensibilizzazio rappresento (ASBI) ne e comunicazione al fin e di offrire, come sempre, famiglie e ai nostri ragaz un servizio alle zi. Un caro saluto a tutti i let tori, Maria Cristina Dieci Presidente ASBI 04 05 IL DIALOGO I RIVISTA UFFICIALE DELLE ASSOCIAZIONI SPINA BIFIDA territorio LA NOSTRA BACHECA: NOTIZIE E APPUNTAMENTI DELLE ASSOCIAZIONI SPINA BIFIDA RICERCA SULLE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO: RISULTATI PRELIMINARI ATISB / ASSOCIAZIONE TOSCANA IDROCEFALO E SPINA BIFIDA Si sta concludendo il lavoro di ricerca sule difficoltà di apprendimento, che all’inizio del nuovo anno porterà alle stampe il testo definitivo, curato dall’A.T.I.S.B., ma proprio perché è stato molto importante il contributo di tanti e tanti associati, avrà una “veste” comune a tutto il movimento spina bifida. Vi ricordate? Al termine dello scorso anno venne inviato alle famiglie italiane iscritte alle associazioni ed inserite nell’indirizzario del Dialogo, un questionario riguardante le difficoltà a scuola dei ragazzi con spina bifida e, soprattutto, nelle abilità logico-matematiche. La sua compilazione era a cura dell’interessato/a o dei suoi genitori, in casi particolari dovuti all’età o ad altre impossibilità, e, per lo stesso, veniva garantito l’uso dei dati solo a scopo di studio e di ricerca. L’uscita del nuovo numero del giornalino nazionale ad un anno di distanza è la giusta occasione per divulgare preliminarmente qualche dato, gli stessi che saranno poi inseriti in un capitolo apposito del testo. La risposta è stata molto buona, anche considerando le fasce di età delle persone che hanno contributo: 217 su 2.476 censite; l’88% dei questionari ritornati ha impegnato le poste fiorentine dal 13 dicembre 2009 al 10 aprile 2010 e hanno avuto varie provenienze. Chi ha compilato il questionario? Ecco il suo identikit in base: alla sua situazione motoria: 55 con sedia a rotelle, 45 alternano la sedia a rotelle ai tutori, 51 utilizzano tutori, 39 non utilizzano ausili 27 usufruiscono di tipi di ausili di vario tipo. all’età: l’ età è varia. Si vuole sottolineare la volontà di collaborazione di coloro che, nati negli anni ‘50, ’60 e ’70, hanno apportato un contributo soprattutto sul “dopo” il periodo scolastico affermando la loro condizione di lavoratori e di persone integrate socialmente. La maggiore adesione è stata dei nati negli anni ’80 e nel 1990, ora universitari e/o impiegati in attività lavorative: per essi l’esperienza scolastica è ancora recente, se non attuale. Per quanto riguarda i ragazzi che ancora frequentano, distinguiamo: 48 alle scuole secondarie di secondo grado (superiori), 15 alla scuola secondaria di primo grado (medie), 15 alla scuola primaria (elementari), 1 alla scuola dell’infanzia (materna). I quesiti del questionario riguardavano le abilità di percezione spaziale e l’esperienza acquisita sin da piccini nella valutazione dello spazio, le abilità prassiche, di lettura e di logica sia linguistica che matematica. Le richieste sull’acquisizione della postura eretta e del “lancio” degli oggetti avevano lo scopo di monitorare quali e quante esperienze il bambino potesse aver attuato nella conoscenza dell’ambiente circostante, valutando il senso e la profondità dello spazio. L’esplorazione dell’ambiente è una delle attività necessarie al fine di un futuro apprendimento scolastico. La motricità e l’apprendimento sono strettamente connessi: il bambino comincia a combinare velocemente gli schemi motori che gli permettono di produrre gesti fondamentali più complessi, conosce ancora poche parti del proprio corpo, ma con le esperienze s’impossessa di una maggior capacità motoria. È fondamentale che il bambino sia sollecitato a fare il maggior numero di esperienze motorie possibili per acquisire, migliorare i propri processi di apprendimento. Le successive richieste volevano indagare su quante persone, nella loro carriera scolastica, avessero avuto un buon andamento in matematica e, in caso contrario, in quale disciplina avevano avuto maggiore successo. È risultato che la matematica non è la materia, in cui le persone con spina bifida eccellono, mentre hanno avuto migliori risultati nella lingua italiana, nella storia e nella geografia. Per quanto attiene il percorso scolastico nella lingua italiana, seppur la maggioranza delle dichiarazioni erano per aver ottenuto buone valutazioni, si riscontra una migliore performance nell’orale piuttosto che nello scritto. Quest’ultimo, per circa un quarto delle persone, risulta carente nell’ortografia e l’esposizione è breve, poco argomentata, basata soprattutto sulla propria esperienza senza un coinvolgimento emotivo e personale. I testi scritti difettano, anche, nella fantasia, così come risulta difficile soprattutto nei bambini, inventare frasi (quelle solitamente richieste negli esercizi di grammatica). Nella stesura di un testo scritto, si deve anche tener presente le abilità prassiche che, spesso, in una la persona con spina bifida sono carenti. Sono quelle difficoltà che impediscono nella prima infanzia e… anche oltre di fare nodi, di abbottonarsi, se i bottoni sono piccoli, e, in campo scolastico, di avere una bella calligrafia, di saper utilizzare al meglio squadra e riga, di riuscire a seguire nel tratto le linee dei quadretti. In queste persone il tratto grafico può presentarsi incerto ed irregolare, soprattutto se si richiede l’uso del corsivo. A poche di loro, quando frequentavano la scuola elementare, è stato permesso di “rimanere” allo stampato maiuscolo. Essi hanno dichiarato di avere una scrittura regolare o irregolare, ma chiara. La persona che dichiara “altro” utilizza il computer, colei che non ha risposto frequenta ancora la scuola dell’infanzia, ma a detta del genitore, che ha compilato il questionario in sua vece, vi sono già delle avvisaglie di difficoltà nella prensione della penna e del tratto. Per qualcuno, l’uso di riga e squadra ha reso difficoltosa la pratica del disegno geometrico, al di là della comprensione dei concetti di geometria. L’incertezza del tratto nella scrittura si riscontra anche nel disegno libero. Qui entrano in gioco la coordinazione oculo manuale, se parliamo di campitura, e le difficoltà visuo-spaziali nell’organizzazione nello spazio del foglio. Il disegno è la proiezione degli stati d’animo del bambino, (bisogni, mondo interiore, speranze, gioie, sicurezze, paure, angosce), ma è anche espressione di motricità e NUMERO 72 I NOVEMBRE 2010 coordinazione motoria. Con il questionario è stata anche monitorata l’abilità motoria della mano e dell’arto superiore nel controllo del colore entro le linee del disegno, l’organizzazione spaziale del foglio, ma anche il desiderio di manifestazione degli stati d’animo. Nella descrizione delle loro risposte, risulta che per molte persone il disegno non è stata un’attività piacevole e che la buona campitura è stata raggiunta più tardi rispetto ai compagni. Inoltre l’oggetto è stato spesso disegnato in proporzioni piccole, anche se in modo centrato rispetto al foglio. Siamo dunque passati alle abilità di lettura: leggere e comprendere. L’abilità di lettura è stata raggiunta, se pur con qualche difficoltà, riscontrata soprattutto dalle persone non in sedia a rotelle. (12% = 24 persone su 217; di esse 19 deambulanti solo con tutori o senza ). La strumentalità della lettura implica, per alcune persone, uno sforzo tale da compromettere l’abilità di comprensione del testo letto, di qualunque tipo, ma soprattutto del testo delle materie orali con linguaggio specifico disciplinare. Per ovviare a ciò, e riuscire a studiare, è stata utilizzata la strategia della lettura da parte di un’altra persona, così come i più giovani utilizzano i mezzi multimediali (audiolibri, e -book), soprattutto per la lettura dei libri di narrativa. Un aiuto allo studio delle discipline è stato fornito dall’utilizzo di schemi, riassunti, diagrammi di flusso o elenchi. Per quanto riguarda lo studio delle tabelline, sono risultate difficili nella memorizzazione soprattutto alle persone in sedie a rotelle. Le strategie di studio sono state diverse ed hanno prodotto anche buoni risultati, (cartelloni murali nella cameretta, canzoni o cantilene, tavola pitagorica e … continuo esercizio fino ad arrivare alla calcolatrice). È bene evidenziare, che, comunque, il traguardo della memorizzazione delle tabelline, non è stato raggiunto alla conclusione dei 5 anni della scuola elementare, e, per molti, nemmeno alla scuola superiore. La maggior parte degli intervistati ha denunciato difficoltà nell’esecuzione di calcoli orali, senza particolare distinzione. Nell’incolonnamento delle cifre per le operazioni scritte, soprattutto addizioni e sottrazioni, i dati rilevano che giusto il 18% presenta delle difficoltà e di essi la maggior parte è costituita dalle persone su sedie a rotelle e da coloro che la alternano ai tutori. Gli ultimi aspetti presi in considerazione sono stati quelli della concentazione, dell’organizzazione personale e della capacità di portare a termine i lavori iniziati: dati che riguardano l’autonomia personale. CONCLUSIONI Leggendo le risposte dei questionari e valutando i dati ottenuti, è evidente una considerazione, che, in qualità di genitori, ci ha rassicurato. Nonostante le difficoltà che le persone affette da questa patologia possono incontrare nel loro cammino, grazie alla pazienza, alla costanza, alla caparbietà, doti di cui non difettano, esse riescono a superarle, avendo poi una vita sempre più vicina allo standard di normalità: diploma, lavoro e, per qualcuno, una vita indipendende e/o la costruzione di una famiglia. Il messaggio che vogliamo mandare, soprattutto a genitori ed educatori, è di non demoralizzarsi davanti ai risultati non proprio soddisfacenti del proprio bambino, ma con serenità continuino nel loro lavoro, anche sentendosi, talvolta troppo esigenti. I bambini con spina bifida, come tutti gli altri, sanno affrontare il “nostro attacco educativo”, che comunque deve essere accorto e rispettoso dei tempi di sviluppo di ogni singolo individuo. A cura: Mariacristina SARTIRANI, Docente di scuola primaria, membro dell’Osservatorio Scolastico Nazionale ed associata A.T.I.S.B.- ASSOCIAZIONE TOSCANA IDROCEFALO E SPINA BIFIDA - O.N.L.U.S. CERTIFICARE LA QUALITA’ L’A.T.I.S.B., a partire dal mese di maggio e fino a tutto settembre di quest’anno, ha sostenuto un percorso di “certificazione” della propria attività, che si è concluso positivamente con il rilascio di una attestazione denominata “Percorso di Qualità per le Organizzazioni di Volontariato 2010” da parte del Centro Servizi Volontariato della Toscana. Ma perché “certificare” il lavoro dell’Associazione ? Di essere bravi e capaci possiamo dircelo da soli, oppure possono dirlo i nostri associati….ma se la correttezza, la “bravura”, l’importanza dell’operato, la trasparenza comunicativa e gestionale, e quant’altro vengono sanciti da figure “estranee” (e non coinvolte da un punto di vista delle emozioni !!!), il tutto assume una importanza maggiore. Soprattutto diventa un parametro reale di giudizio, nonché un “bollino di qualità” spendibile anche nei confronti delle Istituzioni e dei sostenitori, aspetto tutt’altro che trascurabile, ma anzi di particolare importanza ed apprezzamento in un momento di generale difficoltà del Volontariato e di difficile reperimento delle risorse E’ opportuno chiarire che l’A.T.I.S.B. non ha ricercato l’ennesimo “diploma” da appendere in sede, bensì ha proseguito quel cammino di apprendimento di nuove capacità e di accreditamento nei confronti del territorio di riferimento e le sue istituzioni (ad esempio con l’ormai nota “personalità giuridica”), per CRESCERE proprio come Associazione, per affrontare e superare le sfide presenti e future, per migliorare il livello della nostra offerta di servizi alle famiglie. Come suggeriva l’Ispettore che ci ha seguito nel “percorso di qualità” , è il momento di “alzare l’asticella” dell’ostacolo da superare e porci nuovi traguardi. Buon lavoro A.T.I.S.B. e buon lavoro a tutte quelle Associazioni, che sono altrettanto convinte che non è più sufficiente “fare del bene”, senza interrogarsi sulle proprie capacità e sul proprio operato. Il Presidente dell’A.T.I.S.B. Marco ESPOSITO 06 07 IL DIALOGO I RIVISTA UFFICIALE DELLE ASSOCIAZIONI SPINA BIFIDA territorio LA NOSTRA BACHECA: NOTIZIE E APPUNTAMENTI DELLE ASSOCIAZIONI SPINA BIFIDA ASSOCIAZIONE TOSCANA IDROCEFALO E SPINA BIFIDA - O.N.L.U.S. L’INFORMAZIONE DIFFUSA L’idea ha preso origine dal concetto di “albergo diffuso”, ovvero quella nuova forma di turismo, che non prevede grosse strutture alberghiere, bensì una ospitalità distribuita in più ambiti dello stesso paese o borgo. Parimenti è stato pensato di dare alle famiglie una informazione completa e di “qualità” , ma senza organizzare il “grande” convegno, bensì distribuita in più appuntamenti svolti in date ravvicinate fra loro. Tutto ciò si è tradotto in tre incontri nel giro di otto giorni presso la sede operativa dell’A.T.I.S.B. – Centro Attività “La mongolfiera” – e tutti accompagnati da un successivo momento conviviale (sempre in sede), aspetto sinceramente mia trascurato dall’A.T.I.S.B., per le sensazioni di unione e di “comunità”, che dona la condivisone del “pane”. Così sabato 20 novembre è stata la Dott.ssa Francesca Gialli – Provincia di Firenze, Dirigente collocamento mirato L.68/99 - ad aprire gli appuntamenti con l’informazione. Naturalmente si è parlato di inserimento lavorativo, ma in modo estremamente rilassato e familiare (così come tutti i successivi seminari), con la possibilità di fare tante e tante domande per tutti i partecipanti, mentre si gustava tè e biscotteria. Il successivo sabato 27 novembre il tavolo degli esperti “rubava” lo sguardo: Dott. IL FUTURO DEL MONDO E’ NELLE TUE MANI Sfidare le nostre possibilità per vivere bene Alfredo Danti, Dott. Lorenzo Genitori, Dott. Luca Landi e Dott. Flavio Giordano, ovvero un team che preso nel suo insieme e sicuramente una delle realtà di assoluta eccellenza nel trattamento della Spina Bifida nel settore Urologia e Neurochirurgia. E trovarseli tutti insieme, rilassati e sorridenti, a “portata di mano”, per condividere un lungo pomeriggio di informazione e confronto, nella gremitissima sala conferenze della sede A.T.I.S.B. è sembrato qualcosa di SPECIALE. Sono state prima presentate due relazioni introduttive, relative ai rispettivi ambiti di intervento (vescica neurogena, cateterismo e nursering, ancoraggio midollare, idrocefalo ed endoscopia….), per poi lasciare ampissimo (quasi interminabile !) spazio ai quesiti di genitori e ragazzi. A livello personale non mi era mai successo di assistere ad oltre tre ore di dibattito serrato specialista/paziente: tutti hanno così potuto “portare a casa” un pezzetto di conoscenza in più. Ma è vero che le associazioni esistono anche per questo. Inutile dirlo: l’appuntamento è terminato con la cena a base di pizza per tutti. Ultimo appuntamento per domenica 28 novembre, con la Dott.ssa Marzia Gentilini (molti la ricorderanno per l’intervento al Convegno di Salice Terme e la relazione su queste stesse pagine) che ha incontrato e L’AVISB per il 2010 ha voluto per i ragazzi una vacanza all’insegna di mare, sole, spiagge!!! La scelta è caduta sulla Casa per Ferie “CROCRODRILLO HOLIDAYS CENTER”, di Cesenatico (FC). Come già in passato, anche quest’anno si è pensato ad una vacanza tutti insieme in un unico grande gruppo: i più piccoli accompagnati dalle rispettive famiglie, mentre s’è trattato di vacanza indipendente per i ragazzi e ragazze più grandi. Il primo giorno, felicissimi, ci si è ritrovati dopo un anno di lontananza: chi già si conosceva dagli anni scorsi e chi era alla prima esperienza di camposcuola. “guidato” fratelli e sorelle dei nostri figli “speciali”, in una mattinata di confidenze, di paure espresse, di intime speranze… Naturalmente nessun genitore era presente alla discussione, ma le famiglie si sono poi ritrovate per condividere il pranzo domenicale. Un pranzo particolare e che mi ha reso felice: sfruttando la cucina della sede associativa mio figlio Alessandro ha dato prova di cosa ha “imparato” in anni di studio presso l’Istituto Alberghiero “Saffi” di Firenze. Così abbiamo potuto testare anche l’accessibilità della cucina stessa e dare un “suggerimento” ai ragazzi e ragazze dell’A.T.I.S.B. per i loro futuri incontri. Quale Presidente dell’A.T.I.S.B. cosa aggiungere a conclusione ? Tanta “fatica” sicuramente, non è stato semplice pensare, organizzare e gestire una tale mole di eventi ravvicinati, ma ho potuto fare conto sull’amicizia ed il sostegno di un bel gruppo di persone, sulla loro voglia di partecipare alla vita associativa ed in tale modo abbiamo svolto un servizio utile per tante famiglie, abbiamo dato un segnale forte e tangibile della presenza sul territorio dell’A.T.I.S.B., abbiamo DIFFUSO INFORMAZIONE. Gli organizzatori hanno pensato a vari passatempi per allietare le giornate… e le serate!!! Non sono mancati certamente i divertimenti in spiaggia e nella piscina dell’hotel dove animatori e ragazzi hanno giocato tutti assieme. Ma non è finita qui, anzi, questo è stato solo l’inizio!Tante sono state le sorprese!! A partire dall’uscita a Ravenna per visitare Porta Adriana e il mausoleo di Galla Placidia e la gita all’Oltremare di Riccione, dove tra le altre cose tutti hanno conosciuto il famosissimo delfino Ulisse! Vista l’immensità della struttura si è pensato di dividere ragazzi e Il Presidente dell’A.T.I.S.B. Marco ESPOSITO famiglie in due gruppi distinti, in due mattinate diverse. I giorni in cui non si è usciti, è stato quindi il momento dei lavoretti manuali : un vasetto con pesciolini e alghe fatti di perline e immersi in acqua e brillantini, e altri in legno con cui a fine settimana è stato fatto un cartellone dove ogni ragazzo ha successivamente incollato un piccolo delfino di legno dipinto di azzurro, col proprio nome. Il tutto rispettando la tematica UN MONDO MIGLIORE, con un momento di riflessione sul tema, tutti insieme in cerchio. Le serate sono state vissute come momento di relax ma anche di NUMERO 72 I NOVEMBRE 2010 ASSOCIAZIONE TOSCANA IDROCEFALO E SPINA BIFIDA - O.N.L.U.S. STAGE SPINA BIFIDA Nel mese di settembre si è svolto il consueto (ma sempre innovativo !) stage residenziale votato all’autonomia e mobilità del minore con Spina Bifida, presso la struttura dell’Azienda Sanitaria di Firenze denominata “Villa il Sorriso”; tale attività è proprio frutto della solida e concreto collaborazione fra l’Azienda e l’Associazione Toscana Idrocefalo e Spina Bifida. Una attività di tale importanza ha per forza di cose coinvolto nel processo decisionale ed organizzativo sia la Direzione aziendale (Dr. Sanquerin e Dr. Baldi), sia la gestione di “Villa il Sorriso” diretta dal Dr. Morelli, che alcuni Fisioterapisti (Badan e Sabatini) ed apprendimento: una sera infatti c’è chi ha preferito recarsi al Museo della Marineria e chi invece ha optato per un giro ai Mercatini in centro. Poi è stata la volta della serata in discoteca sulla spiaggia dove alcuni ragazzi si sono scatenati a ballare! Non è mancato neppure un giro alle giostre, poco lontano dalla struttura. Momento di particolare nota è stato l’incontro col cantante, musicista e attore vicentino Luca Bassanese, che con le sue canzoni ha rallegrato un’intera serata… alla fine nessuno voleva se ne andasse, tant’è che è rimasto più del previsto… ma per tutti troppo Educatrici (Bicchielli e Marasco) provenienti anche da altre strutture dell’Azienda e di particolare preparazione proprio per la Spina Bifida, oltre che di ammirevole sensibilità. I contenuti tecnici e formativi sono stati di assoluto livello, grazie all’impegno dei Fisioterapisti ed Educatori dell’ASF, ma anche delle infermiere, della Psicologa e della Psicomotricista messe a disposizione dall’A.T.I.S.B.. Un nutrito team di professionalità, che si è dedicato anima e corpo per quattro giorni ai giovani partecipanti, di età compresa fra i 7 ed i 12 anni, tutti con le note problematiche connesse alla patologia e prove- poco ancora! Serata finale con giro per i negozi del centro e immancabile gelato!! Concludo questo mio breve racconto con le opinioni di due dei protagonisti: Quest’anno, per il sesto anno consecutivo, ho partecipato al Camposcuola AVISB. È la prima vacanza che faccio da sola a devo dire di essermela cavata abbastanza bene. Appena arrivata all’aeroporto di Bologna, sono venuti a prendermi Guerrino, un mio amico, ed Elisa, una delle infermiere. Arrivando sono stata subito colpita dalla bel- nienti da più Regioni: Lombardia, Veneto, Campania, Puglia, Umbria. Sempre con il sorriso sul volto, giocando e scherzando, gli “esperti” sono riusciti a far provare e riprovare gli spostamenti dalla sedia a rotelle, il cateterismo, la gestione personale (lavarsi, vestirsi, il consumo dei pasti…), a far comprendere l’importanza dello stare insieme e del rispetto delle regole…. I genitori hanno potuto seguire un programma di attività a loro dedicato centrato principalmente sulle “motivazioni”, quale base e premessa di un reale percorso di autonomia dei figli, ma anche fruire di un seminario di approfondimento sull’integrazione scolastica e le difficoltà di apprendimento. Una citazione a parte, infine, la meritano i Volontari della Croce Rossa Italiana – Delegazione di Empoli, che hanno assicurato un costante supporto nel corso di tutte le attività, oltre a tanta simpatia ed amicizia ! Preme evidenziare come tale stage, sia per il tasso tecnico espresso e sia per la modalità residenziale, rappresenti ancora oggi una occasione del tutto eccezionale ed innovativa… Ma è proprio un futuro diverso e migliore per il minore con Spina Bifida, quello che si vuole costruire con questa attività. Nonché fare un investimento forte per il futuro: il bambino di oggi è l’adulto di domani, pertanto quel bagaglio di abilità e di motivazioni che viene formato a “Villa il Sorriso” , potrà poi essere “speso” un domani, per una vita indipendente e di qualità. lezza del luogo e giunti sul posto ci siamo ritrovati tutti insieme e abbiamo fatto un gioco per conoscerci meglio. Un giorno si è andati a Ravenna: è stata una città che mi è piaciuta molto per le sue bellezze artistiche. A Riccione all’Oltremare, dopo aver visto uno spettacolo di delfini e aver consumato la colazione a sacco, siamo andati a visitare l’acquario dove c’era diverse specie di pesci. L’ultimo giorno è stato come sempre accompagnato dai pianti e dai saluti, ma è stata una settimana stupenda. (Valeria Lupia) Il Presidente dell’A.T.I.S.B. Marco ESPOSITO Le attività sono state interessanti, il campo è andato benissimo, mi è molto piaciuto soprattutto le gite a Ravenna e Riccione. L’unica cosa che mi dispiace è quella che non si è avuto il tempo di poter visitare tutto… speriamo ci sia un’occasione in futuro per ritornare!!! Un prossimo anno a me piacerebbe andare in spiaggia anche più spesso, se possibile. E ugualmente, fare più uscite serali perché mi sono divertito tantissimo! (Paolo Trevisan) Alla prossima e ciao a tutti da Valentina Lovato 08 09 IL DIALOGO I RIVISTA UFFICIALE DELLE ASSOCIAZIONI SPINA BIFIDA territorio LA NOSTRA BACHECA: NOTIZIE E APPUNTAMENTI DELLE ASSOCIAZIONI SPINA BIFIDA A.Pu.S.B.I. - ASSOCIAZIONE PUGLIESE SPINA BIFIDA E IDROCEFALO CAMPO ESTIVO 2010 Dal 4 all’8 agosto si è svolto per il secondo campo estivo dell’A.Pu.S.B.I. con i ragazzi affetti da spina bifida insieme alle loro famiglie. Come tema principale aveva l’autonomia e l’integrazione per noi ragazzi affetti da Spina Bifida. Il campo si è svolto in un piccolo paese ai confini tra la Puglia e il Molise cioè: Celenza Valfortore presso il Santuario Madonna delle Grazie. Al campo hanno partecipato anche i ragazzi volontari dell’A.Pu.S.B.I. della città di Carlantino e infermieri. Abbiamo visitato la stupenda oasi al lago di Occhito, in collaborazione dell’Associazione l’Araba Fenice, immersa nel verde degli alberi. Abbiamo svolto attività sportiva come tiro con l’arco con i responsabili della FITARCO Molise, abbiamo avuto momenti di manualità con la lavorazione della creta con lo scultore non vedente Felice Tagliaferri, abbiamo partecipato ad una seduta tecnica-infermieristica con l’utilizzo del “Peristeen” e altro, oltre ad un incontro tra genitori e psicologo che ha consigliato loro di ritrovare un spazio dedicato alla coppia. Poi abbiamo avuto un momento religioso: la messa nella stupenda cappella del santuario, edificata nel 1740, accanto alla casa di accoglienza che ci ha ospitato, abbiamo partecipato alla festa patronale della città di Carlantino insieme alla “giornata del dolce”. I gavettoni rinfrescavano periodicamente le nostre idee …. Nelle serate si sono fatti dei giochi d’intrattenimento organizzati dai ragazzi volontari ( karaoke e ciao darwin) dove ci è stato un puro e sano divertimento che ha coinvolto tutti i partecipanti. In questi giorni ci è stato una collaborazione tra tutti i componenti del campo, con vari compiti come le pulizie delle stanza, cucina e sala da pranzo, preparazione del pranzo e della cena in cui non sono mancati scambi di idee e opinioni tra gli adulti e l’aiuto dei ragazzi dell’associazione nelle faccende domestiche (fin dove era possibile) e dei volontari. È stata una esperienza bellissima, che ci ha fatto capire dove noi ragazzi possiamo arrivare e fare ancora meglio fino allo scoccare della freccia verso il paglione arrivando allo stesso obbiettivo: “AUTONOMIA”. Ringrazio il presidente dell’ A.Pu.S.B.I., le famiglie con i loro figli, i dottori, i maestri e tutti i ragazzi volontari di aver partecipato al campo con la speranza di ripeterci in un’altra iniziativa. Mauro Dal 4 all’8 agosto si è tenuto al santuario della Madonna delle Grazie nei pressi di Celenza Valfortore, un paesino collocato a metà strada tra la Puglia e il Molise, il campo estivo organizzato dall’associazione A.Pu.S.B.I. Al campo hanno aderito alcuni tra bambini e giovani affetti da spina bifida, le loro famiglie, il personale medico e infermieristico, i giovani volontari dell’associazione A.Pu.S.B.I. di Carlantino. Le giornate sono trascorse tra il divertimento e l’allegria dei ragazzi, sono state organizzate diverse uscite per visitare i luoghi caratteristici della zona. Infatti i ragazzi hanno visitato, grazie all’associazione Araba fenice, il lago di Occhito con un’escursione nel paesaggio naturale circostante. Inoltre hanno partecipato a delle esercitazioni di tiro con l’arco e ad un laboratorio artistico coordinato da Felice Tagliaferri. Il campo estivo si è tenuto contemporaneamente alla festa patronale di Carlantino permettendo ai ragazzi di assistere alle varie manifestazioni comunali e a degli spettacolari fuochi artificiali sonori. In più il gruppo ha preso parte all’annuale “giornata dei dolci” organizzata dal gruppo giovani di Carlantino il cui ricavato andrà in beneficenza proprio all’associazione A.Pu.S.B.I. Nonostante la varie uscite non sono mancati al campo anche i momenti di informazione con dei convegni diretti da specialisti del campo medico. Le gite, i laboratori e i viaggi non hanno impedito ai ragazzi e a tutto lo staff di rilassarsi, di divertirsi e di avere dei momenti di condivisione tra giochi e serate organizzate dai volontari. Sebbene il tempo a disposizione non sia stato molto, si è creato sin da subito un forte legame che ha unito tutti dando origine a un clima sereno quasi di familiarità che ha permesso a tutti di esprimersi liberamente. Vivere quotidianamente a contatto con gli altri persino nelle piccole cose, come la cucina, la pulizia delle stanze e il pranzo insieme, ha dato vita ad un’unione straordinaria che, grazie alle varie iniziative organizzate dall’associazione, è destinata a perdurare e rafforzarsi. Il gruppo è diventato una grande famiglia dove non mancano le discussioni, ma anche i chiarimenti . Ognuno all’interno della famiglia ha un proprio ruolo. C’è la mamma protettiva che controlla la situazione, il padre tuttofare che sembra avere il dono dell’ubiquità, e tanti chiassosi figli che si divertono e fra cui non mancano di certo le pecore nere. Infine l’esperienza del campo è stata indimenticabile ed è stata anche un occasione irripetibile per la crescita sia dei bambini, che hanno imparato ad essere più autonomi, e sia dei volontari che invece hanno compreso le difficoltà quotidiane delle famiglie con dei componenti affetti da spina bifida ed hanno imparato a confrontarsi con questo limite. Il gruppo, al termine del campo, non si è separato con la malinconia di un addio, ma con la felicità di un arrivederci alle prossime avventure a cui, si spera, parteciperanno ancora più persone e ci sarà ancora più divertimento e tempo per stare insieme. Mariangela NUMERO 72 I NOVEMBRE 2010 LA QUALITA’ DEI SERVIZI ALLA PERSONA CON SPINA BIFIDA IN ITALIA STATO DELL’ARTE E PROSPETTIVE FUTURE INCONTRO NAZIONALE FAMIGLIE 2010 - SAN GIOVANNI ROTONDO (FG) Si è svolto nella città di Padre Pio, nei giorni 1 – 2 – 3 Ottobre l’Incontro Nazionale delle Famiglie. Quest’anno l’evento è stato inserito all’interno della 7° edizione della Settimana Nazionale della Spina Bifida, organizzato dall’A.Pu.S.B.I. (Associazione Pugliese Spina Bifida e Idrocefalo) con il supporto di ACISB (Associazione Campana Idrocefalo e Spina Bifida) e di ASBI (Associazione Spina Bifida Italia). La sede del convegno e la sistemazione alberghiera sono state presso il Centro di Accoglienza Approdo di San Giovanni Rotondo, una bella struttura che offre particolare attenzione alle persone disabili. Per l’organizzazione e lo svolgimento dell’incontro siamo stati impegnati in tanti, quindi ho l’obbligo di ringraziare: - tutti i moderatori, relatori e specialisti di Centri Spina Bifida che sono intervenuti in questi giorni alle tavole rotonde; - M. Cristina Dieci e Paola Majello per la grande collaborazione nell’organizzare l’evento; - il Dott. Leopoldo Zelante, al Dott. Giuseppe Cretì ed alla Dott.ssa Donata Cianciaruso e a tutti gli specialisti dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza che si occupano di Spina Bifida per la loro disponibilità, la professionalità e la sensibilità mostrata nei nostri confronti; - tutti i componenti del direttivo dell’A.Pu.S.B.I. per l’affiancamento nei preparativi e nell’organizzazione; - gli sponsor che ci hanno sostenuto in questa iniziativa; - i giovani volontari dell’A.Pu.S.B.I. che ci hanno aiutato nell’organizzazione, ed hanno badato ed animato i nostri figli; - tutte le famiglie che hanno accettato l’invito a partecipare a questo incontro. Chiedo scusa a chiunque abbia dei risentimenti sulla nostra, forse non impeccabile, organizzazione. Noi ce l’abbiamo messa tutta! Anche se la partecipazione delle famiglie, nonostante i costi contenuti per il soggiorno, non è stata molto elevata, e certamente sotto le aspettative, nella giornata di sabato avevamo, comunque 174 persone registrate, in ogni caso siamo entusiasti per la buona riuscita dell’evento. Vi riepilogo gli argomenti trattati nei tre giorni con alcune riflessioni. I lavori sono iniziati venerdì mattina con il toccante momento di ricordo del nostro grande amico Romano Moscon, con la proiezione di foto e la lettura di un pensiero da parte di M.Cristina Dieci. L’interminabile applauso e la commozione ci facevano da apripista ai lavori del convegno. Nella mattinata di venerdì si è avuto un concreto momento di confronto e scambio di esperienze tra professionisti e Centri Spina Bifida competenti in interventi multidisciplinari, in rappresentanza di quasi tutte le regioni. Sono state toccate tutte le problematiche legate alla Spina Bifida ed all’attività organizzativa dei medici ed operatori in ospedale. Dal confronto è emerso che i Centri Spina Bifida mancano di uno “standard” organizzativo ma hanno schemi d’azione analoghi, con una buona concordanza di metodologie e di approccio clinico sulle diverse problematiche. Mancando, però, una reale interazione tra i diversi Centri sono state le asso- ciazioni a assumere negli anni un ruolo di “collante”. Riconoscendo l’esigenza di una più profonda e proficua collaborazione i referenti dei Centri Spina Bifida, con la consapevolezza che la contingente situazione economica in Italia rende estremamente difficile il reperimento di finanziamenti per il potenziamento dei singoli Centri, si sono posti l’ambizioso obiettivo di creare i presupposti affinché i Centri Spina Bifida presenti sul territorio Italiano possano mettersi “in rete”. Nel pomeriggio di venerdì i giovani con Spina Bifida si sono incontrati, senza genitori, in una tavola rotonda per confrontarsi sul tema dell’autonomia e sul ruolo dei giovani nell’associazionismo. La tavola rotonda è stata condotta da P. Gelli e G. Griffo che hanno accompagnato i ragazzi nell’affrontare tematiche inerenti le criticità nella gestione quotidiana della vita delle persone con Spina Bifida: barriere architettoniche e culturali, gestione della continenza, autostima ed integrazione sociale, associazionismo ecc …. Molto bello il clima di amicizia che si è venuto a creare tra i giovani nell’ambito di questo confronto tra coetanei, che ha permesso loro di discutere sul concetto di autonomia e sull’impegno e la determinazione necessari per acquisirla. I giovani chiedono di organizzare nuovi momenti per incontrarsi e relazionarsi fra di loro, per avere un confronto immediato/diretto sul modo di affrontare le difficoltà della vita. La significativa frase che ha chiuso il resoconto da loro stessi fatto del loro incontro è stata: ‘non possiamo delegare altri a gestire la nostra vita ’. Il sabato mattina, dopo i saluti ed il toccante ricordo dell’amico Romano Moscon a tutti i nuovi partecipanti, è stata riportata una sintesi degli argomenti del giorno precedente, per poi passare all’argomento delle piaghe da decubito. La problematica delle lesioni cutanee nella 10 11 IL DIALOGO I RIVISTA UFFICIALE DELLE ASSOCIAZIONI SPINA BIFIDA territorio LA NOSTRA BACHECA: NOTIZIE E APPUNTAMENTI DELLE ASSOCIAZIONI SPINA BIFIDA LA QUALITA’ DEI SERVIZI ALLA PERSONA CON SPINA BIFIDA IN ITALIA (CONTINUA) persona con Spina Bifida è stata esposta in modo completo parlando a 360° dei rischi, della prevenzione e della cura quando si verifica una lesione, affrontando anche le problematiche assistenziali. In occasione dell’Incontro Nazionale Famiglie 2010 è stato stampato a cura di ASBI, ACISB e APuSBI con AIUC e distribuito ai presenti l’opuscolo “La prevenzione delle lesioni cutanee - quello che un genitore di un bambino con spina bifida deve sapere”, dove sono riportate, oltre ad alcuni consigli utili per la prevenzione, tutte le strutture AIUC di ogni regione idonee per curare le piaghe da decubito. Il pomeriggio di sabato si è continuato a parlare dei rischi legati al deficit della sensibilità e della mobilità, con riferimento anche all’utilizzo di ausili (tutori, scarpe, sedia a rotelle) che spesso possono essere la causa di lesioni. Infine si è affrontato il trattamento delle lesioni cutanee profonde dove si rende necessario l’intervento del chirurgo plastico. Per chiudere la sessione si è affrontata la tematica degli ausili e prodotti per la cura delle lesioni, i nostri diritti per il loro ottenimento e l’impatto del Federalismo sul sistema sanitario. Fermo restando che i portatori di Spina Bifida hanno diritto all’assistenza integrativa; l’attuazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) è di competenza delle regioni, mentre ancora non si è pervenuti all’attuazione di un modello LEA nazionale, compreso il nuovo provvedimento per i prodotti di assistenza integrativa. Le gare d’appalto centralizzate già in uso in molte aziende sanitarie di molte regioni dovrebbero portare alla standardizzazione del servizio, alla riduzione di spese ed alla gestione dell’appropriatezza con focus sul momento prescrittivo. E’ emerso, però, che la via delle gare regionali e del criterio di aggiudicazione al prezzo più basso comporta la standardizzazione degli acquisti con una minore attenzione alle esigenze individuali e notevoli ritardi nell’utilizzo di prodotti frutto di innovazione tecnologica, creando, così, complicanze sanitarie e sociali per utilizzatori e famiglie. Da ciò è, dunque, emersa la necessità di continuare a presidiare i tavoli regionali per l’Assistenza Integrativa, far conoscere e sostenere le nostre esigenze specifiche e i nostri diritti. Il Dott. Cevenini ha chiuso il proprio intervento ponendo l’accento su due parole: CHOICE = possibilità di scelta e VOICE = far sentire la propria voce. I lavori della giornata si sono chiusi con l’intervento dei presidenti delle Associazioni Spina Bifida Pugliese, Sarda, Campana, Toscana, Lombarda, del Niguarda e dell’Associazione Spina Bifida Italia, i quali hanno evidenziato alle famiglie la necessità di un riscontro da parte loro per capire se le associazioni stanno andando nella giusta direzione rispetto alle loro aspettative. Dalla discussione è infatti emerso che: Le nostre associazioni sono nate in un contesto nel quale reperire informazioni era molto più difficile. Oggi l’accesso a internet rende le informazioni più velocemente e facilmente reperibili, quindi le richieste alle associazioni sono diminuite drasticamente e molte sono le famiglie che sono disinteressate a valorizzare il lavoro delle associazioni. Si ha l’impressione che si sia allentato “l’appetito” delle famiglie, che non c’è più il clima che faceva dei convegni occasione importante di confronto, anche per incontrare vecchi e nuovi amici desiderosi di conoscersi e scambiarsi esperienze e consigli. I bisogni delle famiglie, oltre alle cure mediche, puntano al miglioramento della qualità di vita, al raggiungimento dell’autonomia ed a un vero inserimento sociale, ma le associazioni lamentano problemi organizzativi, costi di sopravvivenza, e carenza di persone disponibili nel dedicare tempo all’attività delle stesse associazioni. In genere i soggetti attivi all’interno delle associazioni sono i familiari delle persone con Spina Bifida, e non i portatori stessi, mentre sarebbe importante che i portatori di Spina Bifida siano più protagonisti all’interno delle singole associazioni senza delegare ad altri la programmazione e la gestione delle iniziative. I Presidenti hanno, dunque, chiesto una partecipazione più assidua, più forte e più sentita da parte delle famiglie alla progettazione e alla conduzione delle attività delle associazioni affinché queste siano effettivamente rispondenti alle esigenze di tutti, concludendo con l’auspicio di ricevere sostegno e suggerimenti. La sera dopo cena ……… gli animatori della “Pinocchio Animazione” … ci hanno fatto divertire e giocare e ci hanno presentato l’entusiasmante spettacolo: “Il musical Peter Pan” con voci dal vivo e musiche di Bennato. La domenica mattina ci siamo dati appuntamento alle ore 9,30 per recarci al Santuario e visitare i mosaici, la cripta di Padre Pio e partecipare alla S.S. Messa nella nuova e maestosa Chiesa di Padre Pio, a forma di conchiglia, progettata da Renzo Piano. Dopo il pranzo, i saluti. Non ci sono state solo strette di mano, baci e abbracci …… UN ARRIVEDERCI AL PROSSIMO INCONTRO NAZIONALE. Domenico Innaimo NUMERO 72 I NOVEMBRE 2010 INCONTRIAMOCI A... Ancora una volta l’ALISB ha saputo conciliare la Festa di Primavera (che si è svolta il 9 maggio a Goito) con la piacevole sosta a Mantova per visitare Palazzo Tè che, grazie alla presenza di percorsi agevoli, risulta accessibile anche ai turisti in carrozzina. Accompagnati da un’espertissima guida, ci siamo arricchiti di storia e meraviglie artistiche che sono state apprezzate dai partecipanti che si sono poi riuniti per il pranzo al quale ha fatto seguito un pomeriggio trascorso in un clima di amicizia e serenità. Per merito delle iniziative turistiche culturali organizzate dall’ALISB a cui ho partecipato, posso dire di aver colmato con grande soddisfazione dei vuoti che pensavo ormai incolmabili. Durante i piacevolissimi soggiorni a Lucignano, abbiamo visitato Arezzo, Siena, Orvieto, il Lago di Bolsena, Pienza e Pisa. Recentemente, durante una vacanza di cinque giorni a Misano Adriatico, oltre a goderci la spiaggia abbiamo rivisitato (con una guida) Ravenna e Urbino. Questi viaggi, rappresentano la parte buona e felice che non dimenticheremo mai. Abbiamo sempre portato con noi i nostri nipotini in età scolare, ed è incredibile quanto sia rimasto loro impresso il ricordo di una piacevole compagnia, l’affiatamento fra loro e l’entusiasmo per un viaggio ricco di sorprese. C’è stata anche la richiesta di visitare Roma, Firenze e Venezia e per la loro, ma anche per la nostra, felicità chiediamo all’ALISB di organizzare in futuro altre iniziative che permettano ai nostri ragazzi di respirare, insieme ai propri parenti ed amici, la piacevole atmosfera vissuta in queste occasioni che uniscono allo svago la possibilità di arricchirsi culturalmente. Grazie ALISB per questi incontri che rimarranno indelebili nella nostra memoria. Maria Rosa Esposito Comana L’articolo che segue, avrebbe dovuto essere pubblicato sul numero precedente ma, per cause non dipendenti dalla ns. volontà è andato perduto. Mi scuso, a nome dell’intera redazione, con la famiglia di Paola Trevisani e con chi ha inviato l’articolo per il disguido. CIAO PAOLA! Abbiamo conosciuto Paola in occasione di congressi ed assemblee e il nostro rapporto si è consolidato nel tempo. Siamo rimaste subito attratte dal suo coraggio nell’affrontare le difficoltà, decisa a raggiungere i suoi obiettivi con determinazione. Mamma Giovanna era orgogliosa per la sua vivace volontà ed eccezionale voglia di vivere e per il suo ottimismo. Paola ha sofferto tanto, ma non ha mai rattristato nessuno. Da lei abbiamo raccolto tanto coraggio. Ti salutiamo, dolcissima Paola, con rimpianto. Annamaria Esposito e Mariarosa Comana Esposito speciale scuola INTEGRAZIONE SCOLASTICA LA SITUAZIONE EUROPEA Il tema della tutela sociale delle persone disabili è stato negl’anni oggetto di studi legislativi in tutti i paesi UE ed il segno più evidente di questa attenzione è quanto sancito nella “Carta dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori” (1989), dove la tutela delle persone disabili e la garanzia alla loro partecipazione a tutti gli aspetti della vita sociale e professionale è definita come “dovere istituzionale”. In questo contesto, rientra a pieno titolo e con effetto di prevalenza, il diritto all’educazione ed all’istruzione che molti paesi dell’area comunitaria hanno regolamentato con una normativa specifica fin dagli anni ‘70 e che ha avuto il suo sviluppo nel decennio successivo. L’istruzione e la formazione scolastica, sono stati identificati dai legislatori europei, come la prima ed autentica forma di emancipazione, di crescita e di vera integrazione sociale delle persone con disabilità. Ogni paese comunitario ha risposto a questa dichiarazione di intenti, mutuandola in base alle proprie concezioni culturali e sociali dell’handicap, ma anche alle condizioni economiche del sistema-paese e del proprio apparato scolastico. In genere, si può notare che quanto più particolare e specialistica è sentita la disabilità, tanto più settoriale e specifico è l’intervento. Inoltre, le modalità di integrazione sono funzione del decentramento delle competenze in materia d’istruzione e del ruolo delle scuole non statali nel contesto del sistema pubblico. Ogni paese ha messo in atto diverse modalità di insegnamento che vanno a costituire soluzioni variegate e spesso anche contrastanti. Esse si possono così esemplificare: Classi speciali completamente separate; Classi speciali completamente separate, ma occasionalmente sono previste interazioni con classi comuni; Classi speciali in scuole comuni; Inserimento di uno o più (pochi) alunni disabili in classi comuni; Di seguito una breve panoramica di alcune più significative realtà: Spagna ed Italia: in questi paesi l’educazione speciale è molto ridotta e si è preferito il progressivo inserimento dell’alunno disabile in scuole comuni; Grecia e Portogallo: le scuole speciali sono limitate nel numero e nella struttura. E’ anche qui privilegiato l’inserimento individuale in classi comuni, malgrado in questi paesi la figura del docente di sostegno non sia prevista; Regno Unito, Francia e Danimarca: hanno un sistema misto, ovvero, scuole speciali coesi- stono con classi speciali in scuole comuni; Belgio: l’educazione speciale separata è praticata con prevalenza, con otto tipi di scuole relative ad altrettante tipologie di handicap; Germania: ci sono dieci tipi diversi di scuole speciali; Paesi Bassi: dispone di quindici indirizzi di formazione speciale. LA SITUAZIONE ITALIANA Da quasi trent’anni, la scuola italiana ha scelto di accogliere alunni disabili nelle classi normali. Questa decisione è stata negl’anni accompagnata da numerose decisioni in ambito normativo e legislativo, da ingenti investimenti economici per formazione e strutture. Nel tempo, il termine “integrazione” scolastica ha cambiato significato; infatti, ad esempio, negli anni ‘70 significava essenzialmente, ingresso preparato degli alunni con disabilità nelle classi comuni, in modo che essi potessero superare la disabilità con l’educazione insieme ai compagni non disabili; con il passare del tempo ci si è soffermati principalmente sulle modalità di adattamento degli alunni con disabilità alla classe, attraverso la presenza degli insegnanti per il sostegno, degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione oltre ad eventuali sussidi e ausili tecnologici. Si può, quindi, dire che l’integrazione si è “specializzata” per rispondere ai “bisogni educativi speciali” (definizione dell’Unesco) attraverso l’impiego di normative e risorse speciali. Il compito di predisporre l’offerta formativa per le persone disabili è principalmente delle regioni, in collegamento con province e comuni e in cooperazione con le istituzioni scolastiche territoriali. In questo contesto, le regioni hanno il compito di valorizzare le iniziative delle istituzioni scolastiche, degli organismi formativi accreditati e delle imprese a favore delle persone disabili. Inoltre, al fine di dare compimento al processo di inserimento sociale e lavorativi delle persone disabili, le regioni sono intitolate a realizzare interventi rivolti all’orientamento, formazione ed accompagnamento al lavoro. Date queste premesse le regioni (ma anche gli enti locali) hanno il compito della presa in carico della persona disabile, dovendo non soltanto rispondere ad un bisogno specifico (apprendimento, riabilitazione, lavoro, etc.), ma soprattutto il dovere di costruire con la persona disabile un “Progetto di Vita”. Enzo Bellotto 12 13 IL DIALOGO I RIVISTA UFFICIALE DELLE ASSOCIAZIONI SPINA BIFIDA l’angolo dell’esperto INSEGNANTI DI SOSTEGNO, LEGALMENTE PARLANDO 1. Intervento ad adiuvandum in giudizio promosso contro Provincia di Milano per mancata predisposizione servizio di assistenza ad personam nelle scuole superiori La Ledha interverrebbe con un atto di adesione a sostegno del ricorso presentato dai genitori di un ragazzo frequentante la prima superiore. Si tratterebbe di un caso pilota in quanto sino ad oggi non esiste ancora una sentenza nella Regione Lombardia che abbia condannato le Province a fornire il servizio di assistenza nelle scuole superiori (esiste solo una pronuncia del Tar Milano, però limitatamente al trasporto scolastico). I genitori sono stati seguiti dal Servizio Legale sia in termini di consulenza che di sostegno nella diffida all’ente locale. La Provincia nonostante i numerosi solleciti dei genitori ha sempre dato risposte evasive, costringendo la famiglia ad auto organizzarsi nella predisposizione del servizio (da qualche settimana hanno stipulato un contratto con un educatore in accordo con la scuola) I genitori stanchi di questa situazione hanno espresso la volontà di promuovere un’azione legale contro la Provincia e mi hanno chiesto di essere indirizzati ad un avvocato competente. Lo Studio Legale Pattarini ha dato la disponibilità a portare in tribunale il caso, evidenziando però come sia probabile che senza l’intervento in giudizio di un’associazione, il giudizio potrebbe concludersi con una semplice transazione e non con una vera e propria sentenza (La Provincia ha tutto l’interesse ad evitare che su questo tema si formi giurisprudenza e quindi “spingerebbe” per chiudere il processo offrendo alla famiglia dei soldi). Una transazione pertanto risolverebbe sì il problema del singolo alunno e della sua famiglia, ma lascerebbe impregiudicata ed irrisolta la questione per la generalità degli studenti con disabilità nelle scuole superiori. L’intervento di Ledha invece giustificherebbe la richiesta di giungere a sentenza nonostante l’offerta di transazione della Provincia e pertanto sarebbe prezioso se si vuole creare un precedente che può aiutare tutti gli studenti con disabilità. L’intervento di Ledha richiede la necessaria assistenza di un legale cui verrebbe dato mandato per rappresentare le proprie ragioni ed interessi in giudizio. L’intervento non comporterebbe alcun onere economico in quanto l’Avv. Pattarini fornirebbe la sua assistenza a titolo gratuito. L’atto di intervento verrebbe redatto dallo Studio Pattarini. Occorre solo la firma del Presidente sul mandato posto nel ricorso. 2. Ricorso antidiscriminatorio ex Legge 67.2006 contro Ufficio Scolastico Regionale per contestare l’inadeguata assegnazione delle ore di sostegno a livello regionale In questo caso si tratta di una vera e propria iniziativa legale promossa dal nostro movimento associativo, attraverso un ricorso in cui si contesta in via generale l’insufficiente assegnazione di insegnanti di sostegno. Nel ricorso si andrebbe a sostenere che il numero di cattedre predisposte per il sostegno (nonostante i recentissimi aumenti) è ancora assolutamente insufficiente per garantire un adeguato sostegno che consenta agli alunni con disabilità di frequentare la scuola alla pari degli altri. In altre parole si andrebbe a sostenere che tale sistema non è sufficiente per rispettare il principio di uguaglianza sostanziale su cui si basa la tutela antidiscriminatoria. L’idea di presentare un ricorso Ledha è venuta nell’ambito degli incontri che sto avendo con un avvocato dell’Associazione “Avvocati per niente” (Avv. Neri Livio). Questo avvocato si è reso disponibile a sostenere Ledha Milano nel prendersi in carico alcuni casi singoli legati al problema insegnanti di sostegno. Ledha Milano mi ha chiesto di supportarlo tecnicamente nella predisposizione dei ricorsi ed in questo contesto mi è stato evidenziata l’utilità di un’iniziativa legale più generale promossa da un’associazione che si affiancasse alle azioni sui singoli casi. Da qui la disponibilità data dall’Avvocato Neri di assistere un eventuale ricorso collettivo antidiscriminatorio promosso dalla Ledha. L’Avvocato Neri è abbastanza convinto sulla possibilità di ottenere un provvedimento positivo e soprattutto sull’opportunità di cominciare ad utilizzare lo strumento antidiscriminatorio anche in questo campo (anziché rivolgersi al Tar). Anche in questo caso l’iniziativa legale non avrebbe alcun costo per la Ledha, in quanto l’Avv Neri si è reso disponibile ad assisterci a titolo gratuito Gaetano De Luca – Servizio Legale NUMERO 72 I NOVEMBRE 2010 PROGETTI LEDHA 2010-2013 14 15 Le Associazioni Spina Bifida Italiane A.S.B.I Associazione Spina Bifida Italia Presidente: M.Cristina Dieci E-mail: [email protected] Sito internet: www.asbi.info www.spinabifidaitalia.it A.C.I.S.B. Associazione Campana per l’Idrocefalo e la Spina Bifida Presidente: Paola Majello E-mail: [email protected] Sito internet: www.acisb.org A.L.I.S.B. Associazione Lombarda per l’Idrocefalo e la Spina Bifida Presidente: Leonardo Magistro E-mail: [email protected] Sito internet: www.alisb.it A.S.B.I.N. Associazione Spina Bifida per l’Idrocefalo Niguarda Presidente: Marco Zuccollo E-mail: [email protected] Sito internet: www.asbin.it Associazione Varesina per il Mielomeningocele Presidente: Matteo Cazzola E-mail: [email protected] Sito internet: www.avmmc.it A.Li.Pa.S. Associazione Ligure per le patologie spinali Presidente: Giancarlo Marabotti E-mail: [email protected] Sito internet: www.spinabifidaliguria.it A.M.I.S.B. Associazione Marchigiana per l’Idrocefalo e la Spina Bifida Presidente: Maria Paola Bellini E-mail: [email protected] A.T.I.S.B. Associazione Toscana per l’Idrocefalo e la Spina Bifida Presidente: Marco Esposito E-mail: [email protected] Sito internet: www.atisb.it A.Pi.S.B. Associazione Piemontese Spina Bifida Presidente: Gabriele Piovano E-mail: [email protected] Sito internet: www.apisb.it A.PU.S.B.I. Associazione Pugliese Spina Bifida e Idrocefalo Presidente: Domenico Innaimo E-mail: [email protected] Sito internet: www.apusbi.it Associazione Trentina per le Lesioni Midollari Presidente: Andrea Franceschi E-mail: [email protected] A.V.I.S.B. Associazione Veneta per l’Idrocefalo e la Spina Bifida Presidente: Guerrino Sacchella E-mail: [email protected] Sito internet: www.spinabifidaveneto.it A.R.I.S.B. Associazione Regionale Idrocefalo e Spina Bifida Friuli Venezia Giulia Presidente: Elena Degano E-mail: [email protected] A.S.B.I. Sardegna Associazione Spina Bifida e Idrocefalo Sardegna Presidente: Mario Orgiana E-mail: [email protected] Sito internet: www.asbisardegna.it La Strada per l’Arcobaleno Presidente: Antonio Antonellis E-mail: [email protected] Sito Internet: www.stradaperlarcobaleno.com A.Si.S.B.I. Associazione Siciliana Spina Bifida e Idrocefalo Presidente: Carlo Campione E-mail: [email protected] Sito internet: www.asisbi.it