COMUNICATO STAMPA BOCCONI AVVELENATI – LA STRAGE CONTINUA Nel 2010 in aumento gli episodi di avvelenamento - Arezzo capofila in provincia nel numero di casi, con esche avvelenate gettate anche in città. WWF – LAV- ENPA hanno consegnato alla Provincia una petizione con 1000 firme per chiedere un incremento dell’attività di prevenzione e per rendere accessibili a tutti i cittadini le informazioni sul fenomeno Continua, anzi, aumenta nel 2010 la strage silenziosa con i bocconi killer: dal 2001 al 2010 oltre rimasti uccisi e più di 300 gli animali 700 i casi di avvelenamento denunciati. Bastano queste due cifre a rendere “agghiacciante” la situazione di quella che purtroppo, continua ad essere una “macchia” sull’immagine della nostra terra! Secondo i dati forniti dalla Polizia Provinciale, nel 2010 i casi di avvelenamento segnalati sono stati 71, a cui si aggiungono 10 rinvenimenti di esche per un totale di 81 episodi segnalati. Le mani criminali che hanno sparso i veleni hanno causato la morte di 32 animali, tra questi 16 cani, 14 gatti e due volpi, mentre un cavallo che aveva ingerito il veleno sparso nel mangime è riuscito a salvarsi. Purtroppo questa è solo una parte di quella che continua a rivelarsi come una situazione grave che non tende a diminuire. Gli episodi di avvelenamento segnalati sono, infatti, molti meno di quelli di cui non si viene a conoscenza, perché i proprietari non li segnalano o perché si tratta di animali selvatici. Analizzando il tasso di mortalità emerge che è il gatto l’animale che più subisce questa pratica, in quanto nel 99% dei casi soccombe al veleno, mentre per i cani, il tempestivo intervento del veterinario in ben 43 casi si è rivelato fondamentale, salvando la vita all’animale. Tutto il territorio provinciale è coinvolto dal fenomeno, in ogni vallata ci sono stati episodi di avvelenamento e dei 39 comuni quest’anno ben 28 ossia circa il 75% del totale sono stati interessati dal fenomeno. Arezzo guida la macabra classifica con ben 17 episodi che hanno visto coinvolte le aree di Stroppiello-Puglia, Poggio Rosso-Poggio Ciliegio, Antria-Campriano, S.Leo-Pratantico e addirittura la zona di via Fiorentina in pieno centro urbano. Seguono Anghiari (11 episodi tra zona Stadio, Catigliano e Scuiano), Civitella in Val di Chiana (8 episodi tra Albergo e Oliveto), Castiglion Fiorentino (5 episodi tra La Nave – Brolio – Castroncello e Montecchio Vesponi), e poi tutti gli altri 24 comuni interessati nel 2010. Coordinamento delle Associazioni c/o Ass.ne W.W.F. Arezzo Onlus via J.F. Kennedy, 1 - 52100 Arezzo tel. 333/378//21 e. mail: [email protected] – [email protected] – [email protected] WWF, ENPA e LAV da anni cercano di sensibilizzare la cittadinanza e le Istituzioni ad una maggiore attenzione sul fenomeno. Sicuramente di passi in avanti negli ultimi anni ne sono stati fatti ma i dati, purtroppo, dimostrano che non sono ancora sufficienti. È per questo che poche settimane fa, le nostre Associazioni hanno consegnato al Presidente della Provincia di Arezzo una lettera accompagnata da una petizione sottoscritta da circa 1000 cittadini, con la quale si chiede l’adozione di alcune misure volte a prevenire il fenomeno e a sensibilizzare la popolazione. In particolare le Associazioni hanno chiesto: -l’incremento del personale addetto alla vigilanza proponendo la collaborazione delle tante guardie volontarie presenti nelle varie associazioni (anche venatorie) sotto il coordinamento della Polizia Provinciale , come già accade da anni in provincia di Firenze con risultati importanti ; -che siano predisposti maggiori controlli anche di natura preventiva nei periodi in cui storicamente si registrano il maggior numero di casi di avvelenamento; -che siano resi disponibili a tutti i cittadini i dati completi relativi al fenomeno (ad eccezione di quelli soggetti a privacy), anche mediante la pubblicazione sul sito internet della Provincia e, nei limiti del possibile, attraverso la diffusione di opuscoli informativi da realizzare in collaborazione; in particolare è fondamentale una mappatura aggiornata e dettagliata delle località interessate dagli avvelenamenti, anche dove non è prevista la tabellazione; La prevenzione e l’informazione sono due aspetti fondamentali per contrastare questo fenomeno. Se il personale della polizia provinciale per comprensibili problemi legati alla carenza di organico e delle numerose incombenze a cui è chiamato a far fronte ogni giorno, non è sufficiente per organizzare un servizio di efficiente contrasto del fenomeno, si faccia come in altre realtà della Toscana, in particolare Firenze, dove anche le guardie volontarie delle varie associazioni sono chiamate a prestare la loro opera a supporto del nucleo investigativo appositamente creato. Per quanto riguarda la disponibilità dei dati e delle informazioni su questa piaga, che al momento sono scarsamente reperibili se non inesistenti, sarebbe importante, a nostro avviso, che l’Amministrazione Provinciale destinasse una pagina o due del sito al contenimento dei documenti, dei moduli di segnalazione, della mappatura degli episodi di avvelenamento e quanto altro possa servire a rendere informata la cittadinanza in qualunque momento. Ricordiamo infine ai proprietari di animali che dovessero ritrovarsi coinvolti in episodi di avvelenamento, che è importante denunciare l’accaduto alla Polizia Provinciale (oppure anche alle associazioni che poi potranno procedere informando le autorità), in modo da permettere indagini giudiziarie, che in alcuni casi hanno anche portato alla denuncia degli autori di tali crimini. Arezzo, 24 maggio 2011 WWF AREZZO ONLUS ENPA AREZZO LAV AREZZO Coordinamento delle Associazioni c/o Ass.ne W.W.F. Arezzo Onlus via J.F. Kennedy, 1 - 52100 Arezzo tel. 333/378//21 e. mail: [email protected] – [email protected] – [email protected]