L'AMOR CONIUGALE! E D'AR POESIE LE GOMENTO AFFI] Di GIOVANNI PONTANO è C AR AB " BÀ EDITORE LANCIANO ss PROPRIETÀ LETTERARIA INTRODUZIONE Pontano Giovanni Cristiana di al 1464 1458 nel Otranto ad i Turchi guerra di di della seguente di stato, vi Roma una venuta di a Alla le gli consegnò 1495) Al e a sposato Adriana Sassone, il due chiavi famiglia '69, quattro ultimi • 172 passò parte segui il re anche restò (1494-'95) e fici uf- i contemporanei, gli Angioini, lunga contro confusa e lui si deve a di mente principal( 1484 ) Bagnolo al Petrucci durò Vili fino di Castel in e di fino di al figli,Aurelia, febbraio popolo. riebbe non 1498. di settantasette Napoli. a diciassette quale Eugenia, Lucia gli premorirono, Napoli, a 1503, in età 1461, dalla napoletana, 1492 Vili. (20 del presso gennaio Nel egli restò nel carica Innocenzo (7 luglio 1495) Antignano fanciulla 1495. nome privata, mori il 31 nella Capuano a corte a al col papa (1494) 1 A e importanti nella e giuramento vita Aveva e II e pace Carlo restò ma anni ricca Alfonso pace degli Aragonesi ritorno queir ufficio, e dove anno nuova gli prestò Ritiratosi Napoli, contro 1481 nel segretario stipulò Giacomo (1486). Roma Succeduto anno presso 1482-'84 nel Ferrara la conclusione quella reto, Cer- a considerazione. dal Combatté ventun guadagnandosi, e alta più di padre, disimpegnando (1495-'96) diplomatici a di (1458-1494) I II e alla corte Ferdinando Ferdinando orfano Perugia a (1442-1458) Alfonso la da 1426, maggio bambino ancor fanciullezza sotto famiglia, Pontano. Rimasto della il 7 Spoleto, presso nobile di nacque, di trentasei anni, anni, di nobile ebbe, Lucia, tra il 1462 Lucio. tredici, Lucio I di INTRODUZIONE Il poesie degli Eridani nelle voluttuose cantò ebbe nei traccia versi; suoi durevole donne parecchie dunque Amò e fidanzata, come in pur V fu certamente cantò e dei suoi amori lasciò i suoi affetti quello di tutti ma profondo, e dalla quale e fasce. in figlio,morto un più da Stella certa con nozze 1491, passò a seconde (Ferrara) che egli Argenta nel vedovo Restato trent' anni. mezzo novella, sposa come la verso amore curiose a traddizioni, con- che moglie madre come pianse teneramente. che Le del letterarie opere furono Pontano scritte tutte latino. in quelle in Tra se prosa sofia parecchie di filo- ricordano ne prudentia, De fortitudine,De libera* De humanitate De fortuDe litote na magnificentia De De conviventia De De principe splendore De bello di storia: obedientia ìieapolitano una ecc.; morale De : — — — — — — di (1458-1464) in sei libri;una un filologia:De di (sei libri); due commentario a Catullo; — una queste opere — rebus vanno Autonius — Aegidius, Asinus. tano gli scritti ai quali è affidata la gloria del Ponle sue poetiche, nelle quali si lascia a sono opere Ma notevole distanza grandi. In 1'una 1'altra e La poema ispirazione è pari alla sua i più arte sua ; grandissime. delle opere sue didascalico libri, in cui /. I. Fontani gli altri umanisti, anche tutti la esse raccolta lungo 1 De di astronomia: aggiunti i cinque celebri dialoghi: Charon — sermone (due libri)e Aspiratione coelestibus, in quattordici libri. A Actius De rettorica: la a cura * si apre mitologico, 1*Urania fantasia sua Carmina, e poetiche di B. si sbizzarri SOLDATI. con un in cinque nelle più Firenze, 1908. t voli. INTRODUZIONE forme varie di narrazione pianeta in pianeta al di stella e figliaLucia All' Urania coltivazione le sive comprende Amorum liriche di sposo di e tumulis due Baiarum, le Eclogae in numero odi dei due libri tenenti con- libri tre ispirate ai casi della sono sua padre; le epigrafi elegiache dei due le ; le e giovanili; le elegie dei elegie del libro De Laudibus divi- religioso;g*liHendecasyllaborum libri di tutti endecasillabi bici, sei poesiole in trimetri saffiche; le elegie dei due di ventidue giambici falecii ; i Jam- Lyra, sedici ; libri Eridani liriche seu e infine odi pendice un'ap- disperse. scelto le quest'opera poetica noi abbiamo familiare,quelle cioè dedicate alla argomento tutta poesie d' prima moglie, ai suoi sua ordinate, il De coniugali, di cui amore quanto per concezione e P. vita, al 1503 Tengono il posto ebbero in cui tutte, pere rom- la i tre dazione re- eccezione, senza riportarsi alla fine (Cfr. Soldati, primo voluto la riguardo, s'intende,al- caso dovrebbero nipotina, e possibile (escluso sua abbiamo al tempo non definitiva,che in tal poesie del era non l'unità) cronologicamente, prima alla figlie le abbiamo sua sulla (il 2° è di sole elegie) coniugali che nis, d'argomento le Hesperidum la sue amore Da fenomeni su Lepidina, poemetto idillico considerato dei capolavori della poesia latina ca; umanisti- Parthenopei libri De dicato de- una hortis le elegie, gli endecasillabi vita Il poema, deploratio in la glorificazione di sé.1 con libri De volume cui uno De di cedri. dei Il secondo di sei, tra due e stella. in con e descrizione, vagando il libro Meteororum seguono meteorologici, come di e figlio Lucio, termina della morte in della Op. cit. Introd.). libri De gali, coniu- amore quasi completi. 1 Lucia P Urania p. fu era più dunque 433; GASPARY, giovane di Lucio terminata II, p. 387) prima se pur (nato del nel 1480 limata 1469) (Cfr. e ROSSI. più tardi. mori di 13 anni, Il Quattrocento, INTRODUZIONE IV parte del volume seconda La egloghe, due Urania, Eridani, coi libri De compiuto e vero un gioie, la sue La raccolta nostra immediatezza di d' crediamo l' del- sesto della un ecc.) arte ispirazione, per fatto aver di profondità e samente, diffu- assai e unica sentimento, nel forse per originalità,e noi e raccogliendo utile cosa quest'opera, volume un decimo complessiva. schiettezza per le pregi delle poesie familiari, il capolavoro dei P. un circa e già altri (Rossi, Gaspary, Dissero del circa poetica del P. lirica produzione sua quelli con familiare, con vita comprende produzione intera nesse con- lutti. i suoi e strettamente formanti e della poema pace sua tutte coniugali amore di Tumuli} otto poesie ventitré complesso In brano un endecasillabi, sei giambici, due tre lirica ed breve una contiene in tutta in genere suo ogni letteratura. La rende versione nostra Ho Allo stesso alla quinta in certo sono anno le poesie del incerta al à elegia del libro I è, decima (21 marzo) Più Il poeta libro è 1483, II, in anno parte, fu cui nascita dimostrato di la con la del terza, sono del forse libro, la 1469 1469-1470 è stesso mentre luogo, del suo e elegie del IH due le elegie dalla tutte, del 1482-84. a Lucietto, elegia dello prime scritta infatti mentre probabilmente ma sarà come delle la cronologia Siamo comprese. le poesie inserirvi senza elegie seguenti, la terza mentre più possibile anni. le tre della giorno e 36 stati il originario, esservi ci riportano anno nona C. neìl' ordine A. dovrebbero elegia al 1462. prima La il D. lasciato cronologicamente che il testo verso per d'essere latino, al quale crediamo I verso 1484. riori ante- certo è quarta di poco posteriore. sulla sulla e moglie. che della Pure la poesia moglie (1491 di due anni ben il è suo affetto fluisce dal suo anno fanno perciò trascorsi moglie sono 1474, di Lucia morte morte elegia alla anni è del Quinquennius II poesie e per cuore in cui a gruppo oltre) e Lucio del anni del dall' epoca lei è, nonostante incredibilmente viva pure Il poeta 1500. della tutto, cosi quelle ( 1498 ). L'ultima figlio Lucio più tardi, cioè 38 e Le anni. cinque aveva (1479-80) sé ancor e ha 74 elegia alla prima tanto fresca. caldo INTRODUZIONE latino quasi trasformato è impossibile creare rime, quando Gli del il solo in imitati sono trimetro del grande familiare simpatia Modena, che Per il testo i pochi umana e giugno umanista, schietto in mi oscula? a valso son Rossi ; e Fontano delle del Gaspary e 117 pag. i suoi incórsivi, quali ad v. 99 UH tibi in Me pubblicazioni e soprattutto tempi- son messo per- poetica seguita con d'arte. entusiasmo 1920. latino ho seguito 1' edizione errori mi la storia essere Gimorri Adriano 1 fatta analogo, giambico il libro vorrebbe Comunque, modo più liberamente. di tradurre sincera qualche modo in latino. per della vita quantità. Le lodica peculiaritàme- come lingua che compensi altri metri eccezione si accettino ci sono, italiano esametro un l' italiano un' esatta per della nostra l'armonia in metro L'esa- rispetto all'originale, essendo ipermetro sempre preferito piuttosto che modificarli.1 versi alcuni omettere abbiamo nuziali, dove carmi nei fedeli anche v citate dell' opera Napoli, 1874. ( 2 es. del Soldati, già citata, nel voi. II tibi etc. nelle Per appendici di C. M. voli. ) p. 51 v. le note e 23 reggendo cor- oscula le notizie bibliografiche del TALLARIQO, Giovanni CONIUGALE L'AMOR LE E POESIE AFFINE D'ARGOMENTO leniti* dolor Pax, bene carminibus, carmina excerpsi Pontoni pectora quo ruta, amor, mirentur, grato lepore, per/usa quae caeruleis Cunegunda, oculis, o tuia. tangant I "DE LIBRI TRE CONIUGALI" AMORE Inde optati viga sit complexibu» primum tuis utque qui vidisti sobolts fido* coniugi» expertu» pignora rude» ad S. certa recinisti murmura cuna» A. qutri. virginitate Neniolasque oscula, uxor surgens erepta Felix, ara», coniugii, foedera referens ad Hymenaeon festas tacrum vocas SANNAZABII. igne», tuae: blanda et nata Elcgiarum. parenti» sua». Lib. I, 8. I LIBRO i AD Vieni che fino di ai di Vaga adorna, baleni molli splenda, lucente Rida sul collo Stringa L' arabo nardo dove vada tu Vengano danze 1 Di 1462, oui anno del scenda. mare eritreo lucide le nova fa »uo una scie care matrimonio di tue innamorata con 11 decoro: aureo sui seni d' frange volgere ninfa seni. un la veste oro effonda arte il P. veste vestito. spiri fragrante ancor con d' concedi: corpo piccoli i tuoi il serico oro risvolti dai sporgano del d' fibbia una una tornito, sugli omeri i monili ama fra neo, il'tuo perla del la contorna, elegia, divine, o piedi lenta nivei di mirto ramo bellezza splenda nuova tuoi d'un fulgido crine le chiome vieni: e il tuo e » ELEGIA oro. mollissima profumi un' onda, assiri. Grazie, vergini ed raccolti, cui giova intrecciare. del Adriana, dio o Clitumno. di poco La poesia è anteriore. Venere Di guidi e il tu con il tuo Onde serbare caldo Onde che dea conquisti con già te a fu i lirici ti apprese anzi tu corca su quando sostar padre carezze ma con 4 Mercurio le spiagge e plettrola o Diva: nell' opra narrasi soavi Qual gioia comodo 1 è nome mai per l'onde? paterne non ed Eurimia: foggiato dal P. stesso padre e e madre significa dal almeno i quel Dio prati, o fan- ciul più gioconde? della ) dell'Umbria, ti piacque selvagge. offrono più il trastullo,gioie assai Mercurio cortese : del fiume Quivi scorgestinuotante per l'acque e prèseti desio teco d'averlo amante: " lira madre; dell'acque del Clitumno presso gli amori leni. corde, già provavi ( a quanto ancor molle fieno,furti d' amor scorrendo Citerea molle l'Eurimia canti posa. dei giovan sue ameno governa. le Vieni,deh, dunque e avviva, suono più dolce ispira alle poi che ninfa, beltà audaci i cuori godersi più a gioventù tua ai furti meni tu tutti la tua eterna die, benigna candida seno, consiglio, tuo riposa ei V ozio dell' arco quando lasciva anni suoi figlionei primi attiva, reggi col opra sopra ti CONIUGALE L'AMOR 12 ninfa bel ritmo. Elegia. Eurimia Con ghirlanda Qui fine comporre la viola di corolle e nell' ombrosa Coro Preso da della voce teco stanchi, ma i fiori la e melodie." te ardore eh' letto del pur io ti prego, canti soavi mira cuore le membra verde stette: benigno il mio occhio con la mia al sorriso trasparia sincero Dal colmo e al sen giallo croco le univa: piacer ricolmi. mutuo grato per suo giovinetto, giaceste all'amplesso iterato donna Questo cantavo, quando sorridere vidi illuminando. splendori disusati la casa mi bella tua il cuore, numi i salci il dio tra gli olmi e dei arse anco alle danze la forma seguendo usciva sul al ne pur verzura. fragranze, le dolci Onde Presso sonno sull'erba sorella le viti sotto crine. potresti nel tra stanco sùbito a cingerti il biondo giulie dall'acque candide molle una invita di Driadi le molli con puoi tu frescura il corpo stendere 13 I LIBRO conobbila già dall' apparso rose avvinti versava i ed gigli e amore, ispira. i Penati tosto: il pensiero viso. i molli le viole. giacinti la seguace " !1 Deh né con vii mercato un loderei non abbandoni del poeta un è d' Dono nulla per temi, la Odia i fugge l'amante irrigidiano le care a Elegia détta e del ed altera, in tempestoso oggi al desio di Glauco sorda sassi mutate mare. le navi : natie allontanando. le vele i versi nei cuori, noie tue scintille. bellezza pur sogna. cuore lunghe poesia: per Ariadna, 9e come Ariadna fosse stessa lei presente. 2 Perché cui P. al P. 2 dolce alla il membra restando vie Iddio. saran sua sue irate scoglio malfido più sicure di Dio l'onde battonle 1 le Cermena sprezzante oro. veloce vecchiaia davanti vagheggiatori, d' odio Mentre a la bianca mille il lusso: anche con ricchezza. mia, in ciò che fanciulla fida,o moneta può cambiarsi né vergogna e volgare agli affannati precoce è delitto L'oro per die bellezza! fanciulla. cólta una il desio: Bella, raffrena la per è 1'avida lavoro terreno se beato, anteporre verso la tua la bellezza, dio un al vender percosse concorde. suon la ricchezza voler non col voce mosse plettro d'avorio col le corde cantò: Quivi e CONIUGALE L'AMOR 14 qui 1' adatta, Scilla sia qui 9i accenna, come è detta Cermena narrata al solito,al caso da suo. m' non Ovidio e da è riuscito altri in sapere. vario La modo. vola faJl 16 CONIUGALE L'AMOR Ecco già d'apollinea fronda: Seco ti vuol ne' di lieti Purché o all'ultime Né o le splendan Ti la vita sarà intera goder Quando tu Qual gioia Ti loderanno nell' abbraccio qual letto cosi con Pur non allettante io con il pari ( accende più della essa i sul luce un al stretto doppieri marito. o stelo di fior notte tuoi. non adorno, lume. senza deliziosa giace. non amor Clitumno caro cari e cara sponsale caro desioso ha te belli oziosa tuoi compia all'ombra sposa riposo abbandonata Venere e se a goder si dolce? fiume, piace nodo sera: gli anni non gli anni tuo il giorno sole senza candida di Venere legale del senz' acque Come arene gelati campi. senza il rito se le libiche gravi se sposa sch di miele. è amara, vivi, il piacer di mi- pugne puoi 1' ossequio di un' alma ti molce mai fianco. all'orride alla luna una la vecchiezza non ai dall'alba fedele resterà Orse serene al tuo piagge sole. il sole avvampi se essergli brami, non sarà sempre scitiche recarsi resterà moglie circonda lieta? saresti piaccia egli vuole te a grami nei e la fronte e ne non se anco pur t' ama che poeta arguto un abbracciata petto. i notturni 1'alba essa piaceri, conduce ). LIBRO Vieta sola che vergine, il Disse,e La precetto saggia suo allora cinse visione d' nebbia una mi divampa mentre per me o vezzoso tu pure, la forza del fuoco la vaga d' caro o Amore: Ardi, ferisci, più gode nel tormento più il ch'esce Tu un tu o eterno Siami, del Ch' io possa frutto di tanto B - 172 mio imper mi lamento, per letto,cara amore, è il cuore: 1' armonia sonora. del mio vincolo felice marito la faretra: fiero furore alimenta chi prega pietosa: me per lieta sarà dalla bocca d'amante ti prego, compagna a accorda, quando infocato sei la sola pace speranza, vuota io del tuo non Ariadna, il mio ancora. Dura, via lira sua propaga trastullo. amor allora,più verso fluendo Vieni, la fanciullo,tu è la lirica cetra molle dea via l'incendio e sfiora. oro, poi dileguò sui venti: segnando l'aerea sua fluenti. la flagrante scia delle chiome con Mentre ; seguire?" vuoi non letto vedovo leggero le tempie d' alloro scettro uno 17 t' indugi nel dormire a I non te essere mi sola: e ostile al sem- biant lega. consumo futura d' Imene con- pensiero. te mi a e d'affetto, sposa. col grato pòrti l'anello in dito. favore, II CARME NUZIALE Al Flautista ( 31 gennaio Queste, deduci sul Primo ammolliva primo sul giulivo flauto agli talamo carpiva la dea della Queste, o deduci sul Egli, o vaganti il fiore bellezza egli bisticci Franco se Queste fin che di sponsale, gli amanti. giovinezza, lui a rese onore. al mio consacra un e mostrò giorno festivo, paci insegna: labbro tocca la al tuo e 1'altro alle porte mie dolci nei ei rende, per amore sonoro la bocca chiusa se del 18 baci. l'umida gola cuore. congiungi, pende il si posi, abbraccio; primo parola dai recessi canto al collo come loro sposi nel il linguaggio d' guidando ei diede insiem prima il braccio soave e le iene: giulivo flauto le melodie. stringansi due resta sti selvagge: ancora il vincolo soave armonie cantore, fe- giorno le melodie. legale giacquero Primo al mio consacra egli-aggiogò sagge amori ) le vergini Imene arti con sacro armonie cantore, o 1462 divino o flautista,armo- nie, alloro. LIBRO silenzio! Ecco: Interrompi, il dio è giungere gli sponsali i suoi con Io Ecco: del Si, la sposa: dica tu, sposo, e Alla sua essa pudica vergine, Oh! viso rossa. ti celar non Amore se fede e date vivan unisce Si tralasciano assai. otto ciò che tu beata: questo. che e non le pene, letto. giovani tanga versi, la poesia le dita! V anello. al concorde Imene, senti, cuore. cinga d'entrambi sarà l'ore nel la notte sol ti do pegno : egliil bacio augurale fulgore degli occhi è bello bene ancor quelli che guadagna te a fiamma come cosi suggello d'amore, non neghi. il pari affetto,le gioie divise ogni dovuto 1 data, bocca. dice. dà primo il e dell' unita con Vecchi la sposa il resto l'oro come Pari sul labbro i lieti accenti e la fede Simbolo ricevi frale è e T'insegneranno io per lo sposo commossa sposa il tuo Mostri come il fiore bacio puro egli vuole le destre felice congiungo augurio con nuziali, nodi. lui cari a la divina feste sue casti pei voti Meglio ascoltar ci tocca: queste sancir parole con " le veder gode che Presente quale fulgore! l'impari melodia. cantore, o 19 qui giunge. Con il dio — I godon congiunti oi perde serene: Amore. nulla e la decenza ci Ili NUZIALE1 CARME Ad Espero (31 Sorgi, del o talamo sul le porta faci Fa' insegnale Fede e caste dei da Una essa segue Sassi 1' elegia immutata, Sassi, assai con Perché rime, si veda riporto che quattro sorgi al dolce tu è e le e da due Le con talami canori faci. una e spandi, aggiogati che esser chezza dimesti- elegia rime e versioni sufficiente dell' sposi ; rutilanti 20 rime, senza però Ad rimati. non fantastico versione ai Fabriano a terza: gradito giovinette porta tradotto versione una 1915 distici versione. la d'Amore, stelle. elemento Ericina, gli augelli pure, rito, tra della il raggio di desio invocato scendi e tale dimostrano non passa versi in già aveva Migliore poetica. differenza qual i primi ). È elaborata più e fedeli, e io e nel pubblicata la poesia elegante forma Espero, anch' Grazie virginee stata decima accurate simile è Malvaioli-Mancini più una suprema. (nozze contenendo invocata, miei. splendan ore quest' elegia non di ?uscettibile del all' di suoli dell'inclite sorelle versione Romualdo lascio la voluttà Concordia rito; sacro gli scrupoli volgi in piacere, tema, non sogni al volanti, aggioga passeri desideri ai godere a splendore. congiungere amata più i e degli sposi giocondi, il tuo fulgide avanti la sposa ch'essa 1 l' invito gì' imenei poi che guida desio amore, diffondi, Espero, accogli Venere e cielo 1462) gennaio : decima. senza LIBRO L'ora felice il tardo Genio del crine Espero e un Ecco sol dite tre Dalla volte madida è la Venner dai a' suoi Ecco mari volte Giunge la alla diva Tutta la rivedono Muove casa le il dio la sohiera plaude la turba guida e divina ci onora, le idalie sorelle: dive. già sembran stanze enorme, la le note, Imene, evviva!" castalie nove segreta care gli arsi deserti, del dio che sembianza "Evviva ancora: le belle guidano assira. piede seguendo d' agili danzatori. ninfa: una fragranza per ! : " aroma, col i cori ruote Tutti acclamate d' arabo Imene ad evviva Imene, l'onde, per sabei. serti i balsami eritrei egli guida fra vorticose della chioma sua la rosa, e ufficio viene. Evviva : " evviva! Imene, suo spira profumo fragranti dite tre " assieme bocca sua Evviva Su, tutti acclamate le faci avviva. e s'effonde: di tede lieto al sposa il santo nardo. Imene, spargendo il giacinto si bella Viene di molle " grido risponde: lo stesso presso sparga la luce viva sorge: qui fermi ed passo suo il vanto 21 I conoscere e amare: del lor poeta. segnando la trama plaude la scossa dell'orme; lira. "Evviva Non te: uno Sposo avrai vili al confronto Disse. bianca " di santi l'oro che le membra Piangi ? le e o canti, nel viso: rossa accenti. dormirai. di Creso o le dell'Ermo arene gli sei tesoro." fine sotto lacrime, dai piede ; e' è un nido tua famiglia. s' appressa, Elegia frattanto e penati ricetto: sola tiene: il tuo è la sul ..tuo letto candido tu è ai cari mescesi fido: entra: sposo felice avrai pace dai suoni la bella. ancor figlia,solleva esitare, o Casa in riso il dolce d' Erato le stanze. passi già lenti sofferma: i suoi Ecco: cessate esita davanti al limitar per novella: alla diva osannanti echeggino evviva!" Imene, la sposa Ecco tra i suoni delle danze fervor ! nel Oh " CONIUGALE L'AMOR 22 è adorna nel crine, manto. purpureo bella, offuscan degli occhi il fulgore, felicità d' T'attendon amore la dolce del soffice tuo E e quivi godrai novella. letto quiete, il lungo le voluttà sereno diletto, segrete. Ti fisa con trepido sguardo il tuo piangi ancor? à da sé divisa. al pianto doloroso l'alma sposo IV ALLA MOGLIE ( 1° febbraio Ebe che fu della quando di il perduta di Giusta se ciglio lagnasi la schietta sei piega nel dolce legge t' è il socio Oh Usa della tristamente Vivere di gioventù Fiore sul in che gemino tua sorte, chiudendo ozio che nel presto o te, mia tuo pudore. questo desideri miei (s'accora puoi non t' è più godere, dato in : mia, del diletto. pudore nell'alba darà: origliere:l'amor ìi in piacere vuoi. danno raccogli il fiore, fresco pudore?) piangendo, piacer le porte. tuo giova? al marito: vergineo se il tuo diletta, : è il mutato fare il frutto il e tuo sposo sposa non lamenti. è per del lo amore dolerti certo tue causa letto: ; nozze le ai guardare osò non disciolto e riaperti al mattino, "Venere a soffusa occhi voce rito il permesso usa tuoi la dolore debitrice Ma più chino tal dolersi, gote care il volto e amplessi giaciuta verginità i lenti tale, Ariadna, il le pianto crin, d' Ercole umido ) aspersi d'ambrosia in sembrò 1462 e tu godine tuo tenero amore nuova. cogli il piacere: tutto. : LIBRO voluttà La talamo e lascia ritrosia Delle bene il futuro D'Ettore un desiosa Quello che tenera al tutta gode tutta Solo Imen desia. l'amor cerca il letto eh' è nelle ai mariti, la pace. ad sacro carezze amore Olimpo una degl'Immortali al viso che di i baci le sera sue mira ed ples intrisa calde e sudore, braccia. sponsali, la schiera. vi convenia tutta l'am- serra; ignoti bandiva il vanto e bistonii à lasciato campi polvere con splende vecchio i e Imene: nuove. perdutamente la faccia in d'Apollo eroe guerra amato gli terge Quella ogni sollazzi giaceva. seno Luce, la dea ogni scrupolo in bando. al mite stringe il diletto Giove verginale: castità Andromaca l' aspra solo onore. giorno chiedeva presso un grati piacer coniugali: dai di liti: carezze in sono piace nel letto nuziale non è talor causa godi la tua uguali e ed vincolo e male) la ritrosia i diletti La duolo, e farai (non Fugga e gioia potrai salvando Goder ama pudore congiunti qui il e 25 I divino nel bel contende sorriso. ogni più giovane d'Apolline al desio forte ogni dea sospira. dio, 26 bramavanlo Tutte gli occhi su Germina a Danze nelle è la dea: balbetta Videro tutti Questi con gli dei degna e nuora, di tale sposo dovuto a lei più degno, in fede Disse Al Luce pensa per mano prese allo sposo la desiosa Febo: "0 Luce la forza presto è la Luce le danze: informato: potrei. ancora: d'alcuno non senz' altro ai carmi furtive fulgido ciel radioso del certo d' amore, le mani e disse, sposar (se moglie di tal duce cenno Già E e Luce. sbigottito. fu degna mia, la dea: manchi grate. carezze Giove e giogo amato, al Tonante Degna cenni l'accento amore, il fuoco. Apollo: obliano stordito di speranze primo la speme. nascondere schive, nelle carezze il occhi si scorge cupide occhiate, i le Rossa sposo 1'ardore può Parlan insieme e pensoso. te ne' tuoi dolore, è Apollo se ricrea, lungi da Febo, 1' amore non Luce, in o poco, tuo conduce non non Cresce oltre a poco più musica dolenti, dell' amor te fulgenti quello fisava ma sposo: è il tuo volto nel " CONIUGALE L'AMOR troverei." Apolline e Imene già Febo diletto, coppia all'amato mia, carissima ella sia) e Luce. attese. dà i baci alla sposa; letto. Luce, deh, chiedi quello che meglio credi,ciò che il tuo cuor desia." LIBRO Luce " di senza chiedo, ti ruote lucenti onde da portata libar come da ed Bellezza di amor sarà non Febo piacere o la annui; spettacolo ammirando, Bella col suo Dunque con un come le Questi vita, o lieve nulla lunghe tuoi questo ti dice d' Imene la sposa, pene, la forma il luce cosi di invano d' rosa. sen viene bruna. sola rammenterai vorrai bella vorrai? di fanciulla: vecchiaia la morte rito, questo cuore, non è beltà triste tua sul ostinata? più breve non : conduce. imitar La se godere recando, carro marito color trascorsi vola ! ) di il tuo reca possa felice! è cosi sempre fortuna? anni godi ( l'istante Questo ella vivrai me al moglie adorata, Ahi, qual ci resta reca la amore moglie è la Breve è diletto tu, mia E dice ciascuno sul ogni seco non giammai." me bianca sua seno beata. amor di senza Luce Apollo: splendenti e al tuo eh' io teco avrai non veda mi calice pieno dorati o percorrerai, ciascuno un splendore: vivo chiedo, ti questo cocchi nei l'etra sulle te Amore, o mai non me il suo il collo in tutto abbracciandogli Questo 27 I e amor rimorsi. V ardor la del marito, norma. : V ALLA del Lagnandosi servizio ( 1482-'84 io, diletto Non alle tue trassemi grazia la te a al moveami questo sembrai felice Venere die il felici delle carezze Voti io " la Deh, riposa, seno 1 Elegia di guerra 2 da o brama stanco, o riferirsi al deponi di Venere 1482-'84, amante di catene pieni! e buono, mio e preghiere supplicati altari, ai nei Ferrara. Marte, sponsali Dio2 pèsti sanguinolento feroce lato: giorni beate, d'ira avvampi, dell'Emilia desioso, te Amore. soavi gaudi schiere, sante a le molli dei forma: di sposa ai Lari, al Genio recava quando.... ecco e connubio ci sorrideva leni, o luci e bella tua tale favore, suo amate alle molte di sposo Imene, ci preparava Notti grato dorate la fede, il costume, pura, della lume ricchezze vagheggiatore: tua norma virgineo e stetti militare ) cercando amore, amate porte « MOGLIE Venere. 28 che i funesti campi! dell' armi che quali le terre anni e sul bianco t'ama! il P. combatté nella LIBRO ti serba Ella ti serba Corri il Libera tiene bella e simil un il guerra baci, d' Sei col pensier lontano più, né i suoi la Dopo giovanile in scorrer blandi te i come Grave è già d'armi malaugurate Ozi obber nozze, 1 e già muse, e il vate: nozze Vulcano. Ciprigna volto suo cavalier ? si fine di rosa." attorno serrano ai -vessilli, già trotta! ei segue le schiere confuse: malaugurate! preclusa, le qual gioia avete? tormenti languor sottile un squilliil rammenti sei villano! come più strani in frotta si agli acuti che ahi amplessi Dio, Dopo la guerra, posa! T'invita splende il suo biondo crine, il Ahi, già le schiere già più dolce. non i cari e usurpi! stragi tu sol ti compiaci, accenti: fatica marito1 ti affretti all'amore? non arma né senti non l'artiere d'amante di a : ei martella. nome ti molce sen già di molli non cuore l'ala à sangue. ti attende: turpi: perché — ignote. seguendoti stanca e il lito: i fulmini le guerre con indugi tu ancora? di gala: tergi l'umano di Lemno Ahi, ed — 29 plora, le ricompense langue suo amante Lascia La che cuor Vestiti su: ignote delizie l'Amor : I nozze e che mi le rime, quiete: vali, o Musa? 30 CONIUGALE L'AMOR il né m' è lieve,non giogo eguagliato dalla ferita Ogni perpetua sola, quand' ei ti rimembra, Tu che viver il possa cuore al ricordo duolo dolore : sembra. non di te vedovato sonno è la vision amato neve. sola infinito di te m' è il m' è il di, più grave Grave tu senza 1'agguato, di morte temo : soave. vi MOGLIE ALLA (1482-'84t) Cara, il fu non se Non dato votive le promesse e che Cerbero le Furie e roda Quello rapiva piange il mio L' armi non Via! la mia e le donne cara solo cuore con già il nemico errante al leggere cattive, e tolga alla fossa ne fame. il mio giovane la lontananza feriscon,mail torni al legava guerra la rabbiosa consorte fianco suo V atroce raspando il carcame alla vita crudele primo l'ossa affetto. dimenticando. il ferro armava lontano, marito d' eterno pegno caste primo audacemente uccidali invano al conserva altri,imitando fai'lo per Quello letto vedovo suo amore: amara. cuor d' un amante. riposo antico. talor Parlari " Rendi la le vicine grazia, alla vedova rendi Piange il piange e non tal E notti e il lontano Non canti, stai, la lenta Misera me, chi vuoi Eccola in nell'ascose degna 1 note, tua lontana la tu di mezzo Moglie di.Capaneo consola. cuor non preghiere devote, sacre giardin fragranze. la mia intenta squallide mute grande esempio la morte che dolore, piangendo casa giorni gioia è dei cari miei alle ancelle lontane al sviene lagrimosa spola?" adorni che di ricordanza marito. non suo danze, o traendo già s'ebbero Lode del portici non il ne cura querele ? perché resti sola? perché nella "Evadne, per nulla amore le festive non traendo, non nefasta, guerra tristi spargea casta giorni sola per " l alla lontano: torna. non movendo serto." al tuo le gemme e : crine ; gemme gli anelli Protesilao di Tebe già schiva vezzo Protesilao deserto mura Evadne non glianelli,le più s'adorna, Capaneo ogni al disadorno diva, o cuor suo lei d' a mano dall'iliache se E CONIUGALE L'AMOR 32 si uccise bellezza a filar le " ? vana sue : lane celle. d'eroica costanza: fu d' entrambe. gettandosi tra le fiamme della pira I LIBRO Non ti certo spingono, o 33 gli esempi cara, a che trovi piacere nel tu il e so non Forse mi di te, se oh, senza Io mi a sol mia tu del Pur suo mi godere nell' ozio Serbaci, rinascerà C - 172 ti tua fede ci avvinse, il nodo! destra più di te privo ancora. lieta la pace se a te da le sereno casto Imene, 1'ardore nel ritorni, presso: del letto gioie soavi diletto stringerti al caldo o figli. potrai: trascorrere ora concesso, giorni vivere nel mutuo dolci lontano, quiete presente, tu sol mio pensiero lontana, cuor sovrana guidi lo sposo assente. sarà i desiati un' non al casa concordia cara : eguale pensiero un la nostra strinse giulivo della sentii Tu la la i tuoi confidar in facile modo pegno curi che t'adorna infelice marito, m'abbia se sincero cuor pensai mi del ti chiederai non né ritorna consigli:che t' adopri invano per ben che rara: sai: te lo dice la bella virtù pensier che che e ben stessa e dovere, nella costanza dolce tuo i vincoli rinnovato seno. puri del bene. cuore, 34 L'AMOR Memore sia la Né 1' frattanto già dall'illirica già "Scalda la Presso chiusa la stanza, e pare pudore: il speme pianto. già l' ultima dolce il freddo l'inverno è trasvola gemon riva la terga amore: pigiate nuziale sacro t'inganna: speranza di uve del il tuo verrà presto CONIUGALE manna, s'avanza: aquilone ecco la che stanco estate, " arriva! neve il guerrier già sen vada riportar a Ed anche a sento già Ecco: tra tra e quando tu non d'abbracciare le radi alla m'abbracci più da Non mi puro divino duole diviso più Imene, tolta, o queste cadi si sfaccia: cuor vedovi suoi parole giorni; il mio ricopri viso: accanto. sposo sposa, lunghe con baci lo vedi esanime narro dei di intanto, te sarai si cuor quasi ti limitare, tuo membra. il tuo ritorni sul giunger desiate tu che par vita di le braccia mie lare. paterno sembra già me il mio quanto al, suo spada sospiri e e la o preghiere solo mio ascolta! bene: VII SUA ALL'ANIMA (1482-'84) Andrai, anima o dimmi!) L'amor Andrai. E mia, di senza e mostri t'arrida, ti l'amor ti duce, sia guida? che (Con me. la via. amor ad compagno Ariadna l'amore, al ospite grato viaggio, Buon o le si conduce. teco cuore sarai tu Amor, di più felice al ri- tor me : fosse Misero lungi, Ariadna o E monti e il Reno l'Arno e lascia, spade Marte, o e dona, l'Amore vini quando 1' amica a all' le danze s'intrecciano Bacco Tu con frutti la lira le dai appassionato intona vigne tu a si pace! di fiori con il i canti e 35 il la nota suo a gente ) del flauto le nebbie Cerere ; pensier dell'amato, plettro d' apriche rallegri Vertunno, corona; 1' allegra canto lontani. cor candida o volge in coro, mio guerra: vieni, serto gettò, Marte dell'orrida scioglie l'Amore assente ( plaude al nomi gli elmi cui 1'aspro noi tra Po, la terra: follie d'amanti, Teco e il tuoi. gli amplessi sono piani e ci separa, cammin lungo un cara, fiumi e le feroci Via vuoi? che cuor, condurrai! là mi che quel giorno vicin le risuona, oro. d'Autunno spighe. CONIUGALE L'AMOR 36 più al fuso donna La non al lavora pensa, non compro vino, suo al tino col marito va al vento ventila e nell' ampio onde cidonie lega il e esce lo asconda. pula grappoli dei A tra eh' è dove la quivi la coppia amata al applaude travi. podere natio, coppia adorna; la la festa il vino onora, 1'origliere noto Venere di calici si spumanti; a mesce col vino manda, essa coppia felice si rende, signore la turba suo odore: al sacra i canti, la ed splende mensa sapore, soglie) care offre al dio i suoni grano, diffondono grato capretti e le agnelle,i fiori del gregge la sacra ghirlanda le primizie novelle. casa, suo il dolce i molli con il ardente, la fiamma sopra ritorna voto suo granaio alle imminenti stami la festa Quando la scegliendo dai penduli rami soavi brevi con mensa: da tutta figlia alle la minore (li porta le mele potente dolce sua raccoglie che arborali i frutti del vano liquore il divin cuoce monda torchio dal Deriva la per va il liquore, affaccendata; vicenda il sonno e il piacere, quel giorno infiora. t Qual reca Tu mai, qual nembo, vento 1' amore che portami a mio l'amor alla mia nel sincero cara tuo soave o bella Arìadna, grembo sai quanto sul tuo ? l'assenza cocchio qual dio, sia amara, leggero, LIBRO o Bacco, viti, se piccoli vimini con essa: alle zolle che sol dell' uomo i e forse, lavoro di mani con d'Arabia sui seguon lor la fatica alla ricciolo sua fine, fronte. le mogli rapidi operosa baci, un genti, là dove destrieri al i guerrieri trascorrenti: agli sposi i lor giavellottied periglio eguali le coppie d' animosi : ad comune entrambi la sorte, il comune i pali; travaglio di guerra, mordono Oh, se insiem anche la terra a me il nella cimiero, gloriosa se l'asta morte. portasse il mio amore, vedresti il forte del tuo cuore * L'armi porgete: mi là dove l'oste incombe menar lontan guerriero. » piace al : loro. riarzarle intorno i rastrelli e le lance recan sono le la falce e rapire i dolci pronte sollevi, io stesso; il sarchio piaci premiar rosa ; cadenti i rami l'opre il crine accomodarle Felici ti le mariti è questo amano Amor, o alle labbra bello presso lenta, opera agli olmi grevi vibrerò corpi tenerelli E con pure intenta Ariadna onde cuore le pianterò 37 lode; tu allevii agliafflittiil dolore, di te mai senza gode. farò la tua il mortale nulla Ti e I delle belliche suon la mano audace trombe, : 38 CONIUGALE L'AMOR solo pugnar solo opporre vorrei lo difende mi se m'ardi, si forte mentre Ahi, scudo di Amore tutti temerei: gagliardi, i nemici all'ardore; il fianco avrò non il calore o io non guerrier contro il freddo non cara, o ignudo." scabro più il renda, non la né Oh, se lancia mia sarebbe non perdessi, tu Come offenda soffrir potrei t' angustin le alle avvezza di amore, gelate piogge il trionfo nevi ed bellezza tua t' ardano che o : ai il candore! mani tue gradito tanto o di viso tuo al mio cuore, il vanto. i soli d' estate, mio, amor Oh venti. sei non lungi la gloria di Marte volate in Pace, divina l'Amor teco 1 dall' parte, altrice " amor eoli versi per di Ferrara. Queritur de in sé rivolge ad Apollo ed a cultore lungo delle alla tempo muse e con nulla Marte moglie dalla lontano. È " essa placida non sa esspndo non lagnandosi quale anch' felice.1 te di notevole, della amante genti! obeunda expeditione avendo di piaceri, ritorna: è tutto né accennano si di blandi coniugale, si lui guerra, terror pugne, soggiorna, L* elegia Vili Il Pontano stare altra come è da di vita noi dover andare campestre. potrà forse del periodo ispirato tralasciata. alla Due resistere della guerra a 40 L'AMOR sia tra CONIUGALE le dita di vimini, l'ago, davanti il paniere tessuto gli stami torti col lieve fuso. e Questo lavor Tanaquilla,1quest'ebbe costume Penelope e la moglie del Filacide3 ancora. Possono molte trasfonder cose il diritto dell'avo di natura ma e l'abito L'arte il germe felice vesta la desiata gode a rami la bacchica d' uopo ed cresce diversi ai sonanti la mente sé, rinnovarsi quando dovendo, ogni parte diffonde, ai liberi vènti, fecondi ma i frutti rami. sagace cenno i nostri cuori. il padrone già solo all'aratro, lungo la bianca via. al incontro puledro impara a correre l'audace suona. squillo bellica tromba il Domo trova. falce del potatore. seguono carri l'arte ammaestra anche sé d' ne' suoi il giovenco, avvezzo Domo 1 costume. dell'arte, al cui la natura amor da vite porta s' afforzi costante dell'aratore; à dell' attenta solo V innesto Giovasi per opra Sterile ogni albero pone del buon la terra, feconda Anche usi opra abbisogna: l'uso attento che fa perfetto ciò che l'arte ma con figlii parenti: nipote; nei al tardo passa Lucrezia,2 Moglie di Tarquinio 2 Moglie di Collatino. * Protesilao,tanto Prisco. amato dalla moglie Laodamia. nemico LIBRO Tenera età sopporta tempo è che allora nei cuori Dunque la pietà che Anche d' giusta legge una signora è vanto Breve è bellezza: il splendida può a nel madre, il sug- gell vuole. pudore figliole, solo regia una la tavola severa frugale. il lusso vizio, dà rimane, nuora. giusta la vita e ognuno. pudicizia sola. solo mostrarsi trascina deve tu. pregio dell'animo pudor conviene noi, l'opera insonne, L' ozio che belle le nostre la il Serio il e maestro: un molli, imprimi pregi fan molti se semplice cuore apprenda l'arte e ancor la e 41 I agli amori ali- men : di Venere ai Dicesi amasse la dea che piaceri, crudel le fonti à la tutela dicesi odiasse i succhi Orsa perché Callisto Narrano e da il soleasi recar lunghe Diana. Callisto,figlia di traviata orsa udendo e di nuovo vergini errava il chiacchierando 1 in 2 coppe suo Licaone da dalle Naiadi vi re Zeus l di campi ? coro, ai fondi amata in costellazione. recessi, 1' ore. trascorreva di amori Bacco, gli arcadi divino d'Arcadia, racconti sorgenti sue. per giorno di Naiadi * Era lenèi, le lasciato che di pure i numi della verginità: alle cosi dannose coppe e Lieo, conduci. da Zeus, Secondo clandestini. trasformata il P. si sarebbe L'AMOR 42 CONIUGALE ' d' Enone Paride e Quivi conobbe gli dèi proclivi ai clandestini seppe 2 d' Evèno seppe essersi nel vorticoso arde L' le d'Ida: detto osceno allo il puro scherzo costume turpe allontana, o sposa, diligente affetto, dalle Certo Penelope mai, scenico non che esce, Rozza parole sebben possa delicata La lungi, ben 1 Moglie Marpessa, infelice, ma Apollo. e Il padre, che da lascivi, Lucrezia cori cuòre udire. a pudico, se presto nocivo. figlia non mia sia. macchia. senza amare figliolaa i diletti, me! fedele, di Paride. figliadi Eveno, si gettò nel fiume dei presta ad sia tale lungi 2 chi da è procace il cuore, compagni e la casta delicata essere ed turpi fatti. l'indugio essergli può rozzezza Giove. figliecare. tue un siami, troppo non di i molle macchia facili amori, corrompe corse il canto attor, né la chiesa Anche né Eveno fine. dai seguono Dunque con Apollo all'amor piega vinta ; pugnaci ripulsa,ed questo le ninfe narrano e V armi tra la triste cercar amori affetti: il divino soffrir la amata gorgo Callisto spesso figliarapita scelto il letto della fanciulla Mentre la i miseri re dell' Etolia, che i fuggenti inseguendo lui lei,che, arbitro Zeus, scelse prese a il marito nome. Ida. e fu rapita, chi dice da Ida. non Jda ed potendoli raggiungere, Apollo si batterono per LIBRO I 43 Laodàmia Quali danzar non apprese ma quali lane trarre dalle conocchie Scipione Mentre. e celebrò giovani insieme a misto il "0 e coi la liberata feste sue canti Dunque solo le danze Narran che uscir, sol recarsi per casta la gente, nuoce Sia ben le stanze parla sempre e seguissero D' Elena Troia prima mostrò amiche. di brutte lare: suo cose. capelli: bella che, trascurata, spiace. Piacque quest'ornamento non paterna casa il paterno e danze, note. care pulito il viso, ed abbiano dovuta opra le le tutte Argia2 dalla presso s' udiva gl'innidi Roma, né conoscan osava appena : melodie." oneste, solo le oneste la donna Ama pe' trivii suonaci le nostre i canti tutti non genti del lidio flauto. Scipione,or tu, straniero, prova le carro suo Roma, vario suono danze, piene. danzaron matrone Emilia,1 diceva al legate trasse ritmiche certo delle giammai di quanto 1 Figlia di Paolo 1 Figlia di Adrasto * Moglie di Catone a eleganze e moglie affettuosa di Ortensio. bene trecce bellezza di Marzia,3 seb- a strane. compraronsi Emilio, moglie del primo e ed Evadne quella ai cura Africano Polinioe. le donne, giova; e madre di Cornelia. 44 L'AMOR e non e le rotonde l Sirene afflisse pena di Dalle finestre entra Gli la sia tristo aperte chiudete l'esca Allontanate fiamme; né se la 1 ( V. corona consigli, Le nota fallaci,che il la libertà si e gloria o cara, la fatica sirene è per al libro ne sian loro II ) erri, si perde non cara. le chi a prime trionfa. preghiere pensier mercede sfacciata prigionieri: la via. cor t' invio costante. figli conduci grande la del imposte? colpa. cuore come sol dei grande, mutate introduttiva la restano non cura le fuoco, estinguete frutto l'oprar: talor negate, nuovo. sempre gli occhi dal ammonimenti: Segui delitto chiudere ma nell' inganno facile 1' eleganze quelli sceglie pel di piacer occhi Questi mente, il viso porpora. questo raccomandarti ed acconciarsi dettar Come Libera di tingersi gote le scaltre nuova ma il collo ancora sapeano Prime CONIUGALE a buon fine, avrai. eleganza in mostri marini X PER ESULTANZA (21 pensieri lontano gioia! Gl'insonni Oh )' 1469 marzo FIGLIO DEL NASCITA LA quest'oggi sen vanno questo giorno pensieri insonni memore di Via, il sol fulgido Nato m'è tutta la aromali misto col Presso Genio lauro i divini altari onori il Compionsi in sue volute Muove cadde dal Segni veraci stella sortisti, 1 Lucio, 1498, Era di dunque nato : con la davanti e 1' (il T. di fronde la delicata il 21 epitafio ( Tallarigo, certo marzo per errore, 1469. 45 Op. scrive del Dio, chiara. e di- fiori : rosa. che tu e figlio,giorni felici o il vino. l' opra fiamma ei disse: mano prostrato, libo te a i serti scuote verso fuochi. ci mostrano la Lari. turiboli sacri lauro diede e adorni in solenni presagi spargete il mirto gd casa, agli ai felice. rose. gì' incensi adorno secondo 29 variopinte tristezza: vitali: all'aure all' are capo crine di penda augùri egli il questo ora crepitante i voti dolore rendere santo, fuoco in antico. costume d'ogni odori verde mio al di casa fuochi i dovuti per do figlio or lieta Degli e risplende un al noto cit 39) propizia avrai. I 100 anni, ) 5 il 24 mori mesi e 3 sto ago- giorni. 46 L'AMOR il fatale Vivi de' tuoi Speme 1' Ermo T di auguro furon carmi, che le vie del cielo che leggi prossimi Te che ài tu alla Troppo tua gli esempi foro gloria mesi debole, in fin di vita, quando E che tu da si grande volgi in piacere, differir pivi a Non perché non posa Somiglia negli voglia, tu tuoi. di duol seduca, sarai. à sofferto, mamma al mondo! ti mise i trapassati mali. lungo l'ufficio il bimbo già sul occhi 2 pericolo sei già scampata, sposa, o forme occulte, di guerra te la tua per le e trattare causa sempre nove piaccia degli antenati né amore, mamma per del le Muse d' alloro. scrutare cause giorno un antica. casa ti cercare 1'armi e che detteranno te a più belli: arene. coronerà quella in il tristo non verso, Apollo e le vita. i lor voti alla ! le sorelle le dorate con gloria lume e della natura sia la felice per fluisca il divo te faran parenti, adempì piaccia il ti se mani lungo ripensare all' arti paterne di studi Che Sia te per che stame loro esperte con CONIUGALE padre, suo a di madre: soave materno seno? nel alla viso madre somiglia: ei nell'aspetto reca la Ecco gioia degli anni fiori la casa, 1 2 vede Le tre 11 testo e sente tutta l'imagin lontani. spirin le aromi care nostra. Spargete di molti stanze. Parche. à formai, più non le forme bene che il Sassi i misteri traduce della natura. i misteri: l'umanesimo L'AMOR 48 Ah tano. lasciami, cuore." Questa IV. e de' Si diletta della villa sua P. de' e dell' P. alla della quale della vita rustica fine pose la semplice sua moglie alla freddo già mio coniugale. Gioie oro diretta è ohe felice è al ed giardini. età Il elegia L' altro suoi Èrebo. vecchiaia mia tutt' dell1 dall' campagna. col nata sfre- vita semplice e tivo voca- ripetuto. spesso Consacrazione ninfa elegia, Descrizione sfuggita V. la della Cupidigia ozi II la breve, del coniux, e in alla indulgi Ginevra, campicelli degli CONIUGALE a Bacco. ( la Antiniana Dedica del villa insieme ) poeta moglie alla dei tini lascivamente invita il Bacco a Dio al suo amore. VI. Ad campo e di VII. narra ai Finge a da della ostetrico gioia perenne, nascita delle (da Dulcidia del rive Sebeto, due i nacquero Venere Giunone. la e Mercurio fa gli presso un devozione maggior ninfa sulle Ne uni. Consiglia con origine la giorno un onorare L' come contadino un fu che stesso auguri la come seguita Lepores gemelli al felice dèi gli unge neonato, Partenope. al Dulcidia che ) trovandosi ( Tegea con vorrà fanciulle alle le Amenità, un sempre il campagne. inventata Mercurio le meglio delle cantando P. solito, da ( lavorare protettori Il Amenità. lui, di contadino ) e con Piacevolezze unguento seco, lui I. rubato simbolo ni ESULTANZA PER CONCLUSIONE LA DELLA PACE (1484) Dalle battaglie, o torna lo Rende sposo, emerso la pace buona Menalo del la Anche del ogni lieto le danze e torna Amor della città le noie dèi la meco La o in fede La à quivi buona sorride Meco laggiù, diamo per o al amor tanti Diana stanza sua cuore mio, e • 172 abbandona la alla villa, dei campi t'aspetta: figlio,Amore. nuli' altro le Muse accanto v'è è più bello, amanti. il casto pudore, placida abbondanza. del verde alla gioia deh beni, alla città l' addio. 4» D stanze; diletta, impara. suo campi prato, gioie. il verde tra dei sonanti, dell'aprii novello son pace, diletta, anche vuol, moglie città fiore nel vaganti: esuliamo cara, tranquilla sua primavera Addio, divine operoso piace. Ciprigna sue il dono, il Piacere conduce verso risuona. alle campestri le seguiamo, si del amara. il villano città la lieta alle ville dona Gli ti desiato Pan s'allieta pace; ozi Dioniso e di clivo agli vita sua Cerere di tranquillo riposo ogni Facile ed à terra dalla prono ed campi ai cara, vieni ! 50 L'AMOR più molle Cosa dell' ombra quivi il divino ed platani Dolce e sul intrecciare ai porre 1'offerta blanda d' frutti colmare oro tender Farti indugiar non verso la villa amata i oro. ; ghirlanda, agli altari gl'incauti addio : le fragole agresti ; aromali pomi : uccelletti: quiete. bella prigione dorata: il tuo io seguo del quil giganti tenue una à la campestre bramo; d' córre ai monti e con m' è guida tran- piante in giardino: rosa cacciare rete, piaceri schietti moglie le tenere arborali, ai frutti di Cerere i cesti la cieca dai Lari, sedendo, mille La disposa 1' umida mattino bello cogliere i il verde disporre la mente populea fronda; fragranti cedri ai lavoro dolce alloro v' è per non della villa sotto i viali tra CONIUGALE richiamo. nell' esiglioi seguiam cuore: suoi bianca, -O a fida ma ai cari concessa me pace quiete amica, dove Forse da vecchio Salve, qui con o divina la Questo destin ingannerem mezzo amata, Oi consoli la sorte da amore. lunga fatica, giace! ciò che cuor, terra, feconda moglie si la mente godrai, o riposi agresti in al fido dopo pur dolce i tuoi ed voti pria ai verdi ed felice vecchi lari: non avesti, mài. immacolata: ora : e dura, vivendo mi se serra. giunga soli! la morte, NENIE LE Armene, parve Ubi, sacra laeti puer, nate, longa spes parentis, naeniola. naenia et * Nenie Le non addirittura loro bellezza che le latino è à si Le due seconda, versione, secondo che dell' edita L'Adimari, di Il di redazioni poi Foffano che confrontare Poiohé, neW ) sonetti la a Aldina, certo sperato avesse fatto lo esuma delle e Tallarigo, (Pavia 1' altra che col il testo la sua il Soldati nenie: diligenza vari coi o ( Op. cit. del 1' una definitiva 51 massima ai suoi (e nel si I, 1498 1496 pag. non e è delle con ultima nel l'Adimari del- nozze. libertà; le il nenie suo dato tinaia cen- nome. la briga pontaniane. ) fu molte sue però giunge, ag- metrici. capricci autorizzata non reso versione per LIX-LX che mentre è contenuta posteri non testi non è la la lontani noi ed opuscolo versione quella Quest' mentre un latino a tanta testo citata, in latino. e distico esatta traduceudo, ricordare con già già 1899) usa, piacimento a spiega stampa del essenziale, diversi, alternate. è accurata, stampe, Foffano versione ben come opera sdrucciole e tradurle. del più ogni seologica fra- propri e dell'Adimari letterario, piane secentista, adatta avrebbe rime migliori dal poeta toglie, a le pause, a è qui metro i metri usati sono esametro veri sono che stesso quolla sono valore per lo tili, infan- linguistica, invogliati ritmico usando Nenie quali inferiore le dell' elemento delle delle furono L' diminutivi, i poesiole P. d' arte occhi dondola. se La nuova. con musicale, dodici del rendere, note ottonari volume non più segue rispondenza queste conto parte prima di fu Egli in assai quartina una tener versioni nella di che cuna P., elementi veduto è tutto cosa vari le ripetizioni, e esatta sono dei del originali più genere, una gli ammiratori e solo di barcarola, trovano poesie rispondenza ritmo Alcune genere, poteva dell'Ardito: nella vi à saputo però che da loro rimpicciolito, semplice sintattica. del capolavori vi è andatura i balbettii bisticci, Nessuno al nel Certo, nell' esatta Tutto un' qui belle. sopratutto le considerate sempre più è adattato e e le compongono. tutto i state sono due e seno le riprodotta pubblicata se 52 alcuni non e CONIUGALE L'AMOR 1' altra anni redazione furono da subita conosciute le due con (4* 8' nenie assai Ma di più. c'è segue L'Adimari po' 1* una, un piacere, inserendo, che Aldina, egli nella nenia redazioni à rilevato la e per ( Exitus può (al contrario che undicesima nenia la migliore, i quattro da Vien, perch'indugi? Ha sete piange e il bimbo cerca Ahi, le poppe torrò che che dimori? a che ritardi? '1 e ire Cosi attenta in sono figlio; definitiva. questi le ire, i finti amori, ah vieni! pieni ; scusa che la rarità " dui Serbo Piange sia Or la destra Dolce ride tu mordi, perché non taci no, mie, tue, e né è manca petto mia. Mutiamo ti sia. in buon' ora, mi sen le mie or vie il detto: or ancora. '1 e crudele, ambi son e di Lueio? più son tira. poppe! s' adira : troppe, poi di latte pieno, 1' abbia alcun, chiudile nella redazione terza, delizia dei nostri a la destra mia bimbo, io dico fuggile tutte, la la sinistra e il mio Or, perch' taci, e pianger, non su, primi. quattro priva di vivaoità della nenia del mio ma sen. Cosmint manca, è tua la versione è tua, il mio la tua è è non Foffano, riportiamo poppa ora Ahi! dell'Adimari questo te a la destra Lisa evitate accuratamente sono la migliore dell' opuscolo di gl'inganni ai ) della mamma? veràione ci sembra evidentemente rispondono piccole incongruenze Qualche della lo ricusa." ei versi quell'intrusione Queste nia ne- il Soldati, Op. cit. ibid.) fia mia ultimi non la lettura ( Adimari I quattro di più son amori, et e fuggi col petto, tu ci fuori e d' inganni pur suo le tieni. tu fingete ambidue siete ma a cosi: suona e esse deriva. a le t Egli di 18 versi ( 16 essere Un' pensa ti rampogna, e eh' ambidue di tale imbroglio Lisa, che versi 22. di ciò che di due sola contiene. essa almeno dell'Aldina desiata Vien, che e à nell'Adimari ne la confusione " Quella l' del- definitivo,nell' edizione ) dell'Aldina, invece somno e ) italiana far rilevare Perché taminazione con- opera le versioni. rimaneggia e I" argomento pare della Summontiana nella summontiana versione mi entrambe conoscere po' I' altra un crede torto a dovette questo e quarta settima Dove una tempo. per ed. Soldati) certo 11' L' stesso. autore La dunque tre (edizione summontiana), del poeta il Soldati à fatto il confronto Già infatti la morte dopo in ieno." e di brio. che, data lettori. Vili Invito bel Sonno, vieni sonno, bel Sonno, e lento o Lucietto ti vuol languido sonno, vieni, bel T' invitan della Ti l'ora: gli occhietti amico, notte al Lucietto sul e cuore, piccino, affrettati,vieni, tu cuna. qui a ancora? tu dormire. guanciale pudico, molle vieni. sonno, suo il sonno. sé, ed indugi méttiti candido canta, t' invita nella con sereni querulo ti vuole al suo tenero amplesso, cenno ti fa Lento sei 1' uman posa 1 Le e lavoro nenie, il bimbo egli stesso, quest' angiolo d' giunto era dedicate in culla a grave, divino nell' ombra Lucietto, ( 1469-1470 furono ). M : vieni. sé, con dormire è sonno, chiama cuna vieni, stènditi a te sonno, qui dentro nella ti vuole Lucietto o a sonnellino, piccolo dolce blando piccino vieni! Lucietto sonno, il t' invita occhi sonno, ottimo canta, Via, lusinghevol sonno cogli : vieni: sonno, dolce e al placido vieni, bel sonnellino, » PRIMA NENIA amore. dell' alma tua certo ristoro, soave. in gran parte scritte tre men- IX NENIA Per SECONDA chetare ( Canta Non piangere, anima o il vagito la balia ) mia, piangere, non beli' o angio- letto : già viene Non al Lucietto suo pianger, la piccola Lucia.1 le gote ti guastan le tue lacrimucce e gli occhietti, quei tuoi ed Ecco, negli ecco Eugenietta orecchi in e delle parole o anche coraggio Oh guarda: lecca le te sue snelle senti? e fa le moine cagnolina. saltella,si rizza, già le gambe le guance fole sue le strofe scodinzola tata Curziolino2 e non vicina Luscula, bella, fine, la Ed Aurelia accenti caro, per gote. ti balbetta: gioco per già modular belle piangere, rotondette bisbiglia pieghevoli favole Non occhietti, le vezzosi si fa al padroncino. gli lecchi? ve' che oh, lascivo mariolo! Bada, 1 corto Lucia ( Op. cit. a oa in 1 Marzia, è chiaro Dunque Curziolo, bada che Eugenia, Luoietto I, p. 92) sfuggi determinare cui fu Un cagnolino. terminata 1' che Doraitilla: Aurelia fu 1' ultimo l'indicazione anno della non morte 1' Urania. H t'azzecchi! le tre sorelline figlio del di questa di Lucia Pontano: nenia che ( 1479-80 ci ) e di Lucietto. al Tallarigo serve tamente indiret- quindi 1' epo- XI NENIA QUARTA Scherzosa balia, celiando ( La Chi è le Sono Chi il collo la e di questo voglie ingorde che è il labbro che quel birichino ) mi lingua ladroncino. le poppe morde, morde? mi ed il mio seno bello? Di lo Eh, Serbo (Via: tu!...)ad vorresti più buono è ad le tenere ad almeno.... bello, a mio Antino vieni me ingorde. non Antino, quell'altro piccino a quello le brame sono bacino.... bel il più Serbo " cattivello questo toccarmi Antino.1 non ed poppe ad Antino : più! ora vedi il seno: Antino. che t' apro le braccia Eccoti e, il latte, deliziosa chi Ma faccia la tua nascondi è o cosa, dal che in tesoro, mezzo bottoncini di rosa, sonoro." il cembalo collo questi seni. a ne' tuoi ? mi d'Antino invece pende mio bello? È Lucio, il al mio Un laccio no, catti vel 1 Nome cattivello, che d' un non bimbo vizietti i suoi collo egli fece già: è cosi immaginario. 56 i dolci e buono prende. suoi invece! baci mi dà: XII QUINTA NENIA Per ( La Dolce e gli Ti occhietti canticchia mamma le tenere mio, tesoro il bimbo addormentare figlio mio. " piano l' ombrina mormora nascondi gote unico giocondi, ) Gli occhietti : socchiuder vuoi non s'accuccia le Ecco, sul non piedi di mormora e una nel mamma suo gli occhietti placida il bimbo fronda ai riscalda leggeri l' aere dolce seno, e riposa: diffuso. è figlio mio, ti scaldano e circonda: baci! suoi sereno mio. tesoro XIII NENIA SESTA Scherzosa ( La Chi è questo Lisa,2 le poppe piccino serra:. mamma, l che è Chiùditi, chiùditi, Lisa: le poppe a 1 II solito 1 La Luciettino? bimbo per i seni qualche rubare Chiùditi immaginario. balia. 57 " Lusculina. nasconde il sopore rosa un' auretta Unico la tata tuoi ciglia à chiuso, visino Viene e a' ? gioco ) ti cerca e t'afferra? ladroncino. tu vuoi, il seno, birichino, Lisa. E CONIUGALE L'AMOR 58 Lucietto, corri, fa' presto, tu. bene, candido mio o corri, quell'altro viene, corri più forte,corri! ! col labbro Bravo via tu di qua, la e cattivo, prendile entrambe or mano vanne livo lontano. cercar a giu- XIV SETTIMA NENIA Per c'è il Babau che vola Se dormano che vola e e ) la mamma ( Parla Uh! il bimbo addormentare c'è l'Orco viene! che vola.... Guarda i bimbi egli spia: guai e che la notte nere! penne trova ne se vola, uno sveglio! Dormi, Se tesoro, è meglio: sente piangere no. se via! ti porta bambino, lo prende un e lo porta con sé! Zitto, Lucietto, ve',l'Orco Vedi: questa Freme le tenebre mia creatura il suo labbro ei divora Sembra addensa: chi già qui vicino. à intorno egli rapir già ancora grida, chi di tenebre è e par non che dorme una nuvola oscura: pensa. coi denti egli strida; divora. pieno: à neri i capellie il berretto: presto, Lisa, Lucietto nascondi nel tuo seno. LIBRO ahi, che il cuor Ahi copri Lucietto, Oh Lucietto è tanto è andato alla quelle Dorme Bacia la sua in mano ha il Lucietto quando sa giorno, la notte la madre nel tace e randello! eppoi qui più villa; chi santa Perdono! c'è: sarà di ritorno! tranquillo. lascialo in pace. lettin di rose. alla dolce insieme e " non sta ora suo la testa: feroce spalanca. un pelose, cattivo! man favola le fauci buono! sua fa bizze non Via che 59 ei scuote manca! lesta! me! poveretta poi mi II sorella canta." bella melodioso XV NENIA OTTAVA Si chiama ( Parla "Lucio prima povero Luciettino, la Sta' buono : a Lucietto ) o sete, piange, s' adira Ha Lisa, poi a Lisa, ti prego, t'affretta! aspetta; via, non fermarti, vieni! ti aspetta, vieni! Lisa, Lucietto " la mamma, la balia il suo con te tetè sua : t' ingiuria sospira." affrettato passo persino, si sente : è vicina Lisetta. s' affretta,il Senti come Ecco, animuccia il seno bella,il turgidetto seno, la soave à già slacciato. fiore di latte mammella. ripieno, CONIUGALE L'AMOR 60 Lisa. è te per le tue con d' mani^ Placido più quando la nenia è tua quanta: tutta i nivei oro dormirai seni Lisetta, alla tua tesoro, o agguanta. prendi il tuo se lene la latte, bene,, mio o udrai." cuna XVI NENIA NONA Scherzosa I Canta l Eunomìuccio di giorno Lucietto à due piangere il di I boccioli Si noi rossi di annoia Lucietto ma latte, bacia vuole le favole perché questo ride suo Tizietto: di la piange. notte candore sul niveo notte due Tizietto e non bimbi e li batte: seni. e non ama le fole, le nenie. alla Lisa si tiene, glielo portin brutti fiorenti, posa. rigonfi stretto e bene i bruno: troppo par ripieni dispregia Eunomio alle nenie dormendo Kunomio, rosa Lippa Anche 1 di senti, tutta e il mi l'altro uno, guance Lucietto ama V ) Tizietto esangue, piange la balia e i-attivi. Lippa: via. la balia di zietto. Ti- XVIII NENIA ( La fa' la Luscula, dormi anche Entra tu le gli occhietti ti strizza Essa sonnellino, vieni, dicono: bella che tace: ora sonno. il piccino, aspetti? cosa che si sente canina o buona quasi li chiude e piccino, Lusculuccia. vezzosa piaci, al sonno la Luscula le tu e ) pel bimbo sonno il rompere sonno: o piace non il invita e pochino, un invece, Lucietto La cuccia, tu DECIMA la cagnolina accarezza mamma è dorme e che russa un po- chin : a Dormi, Lucietto, alla cuna vicino Oh, come il gli esso Esso nel ci dona che pace dentro buono colma toglie dall' latte di e verso Dormi, sorride le poppe o ogni gravi il sembra fluisce il rivoletto ohe un tu i vecchi mammelle sogno agiti le piccino assetato: e giace. già stanchi soavi, egli giulio. le sugga piccino, si placidi sopori, nei le bianche mio ogni affanno, alma corpo ristori i giovani pel bimbo onde e lini bianchi ai tuoi si dolce! le vene! accarezza placido inganno suo dormi! ti canta, molce, la piccino, lene, riposo concede è occhietti 0 sonno, Ode Lisa lente. ciglia e riposa, diletto dormi: sonno le stanche Luciettino cadono di gli rimembra : manine. latte ad berrai «1 il tetè un candido svegliato. petto XVIII UNDECIMA NENIA ( La " fa' presto, Lisa celiando mamma, vien discendi, ) bimbo il mio qua, è già desto, diletta, questo Lisa Ha sete, gli occhietti volge Oh gli puoi Coraggio, Mordili busse Ah, fan Ora ti " e più Strappale senza le pur di imparerai ti due! vuole rubo, sai, le ciascun Lucietto! tu, Lisa, e a pic- cino ! tue?" seno : cosi ! esce." non paga il rispetto." poppe il bricconi poppe, fuggi : proprio ch'essa viso. temi non i seni percuotile ambedue, aspetta! e stolta, le vedrai ché? piene? poppe merita le trecce, qui le in per- abbracciare! persino prendile non guarda Cattiva! fuggi? Lucietto, a viste prendo, Lucio, tu ti e Lisa, negare, il volto: gì' illumina cara, ti Luciettino, tutti "Negherai " bene: Lisaccia! Come, te, prendi. tesoro sorriso a vuol ti come come " dolce un ma bel tuo ! Lucietto le te, Lisa, imparerai!" e Lisetta. sue. il maschietto : LIBRO III i CELEBRA Delle I PELIGNI fanciulle i suoi Ecco l aonie luoghi questi i nativi laghi e I CAMPI E le queste son SULMONA sorgenti, care peligno veglio?8 del son DI Qui stavi, o gli antri. scrittor degli amori Sacri non Porta ed una ed porta tra stessa questi, ai Mani or Driade il mirto l'edera " son gigli i del e il verde Erriamo, o e le viole doni fiorenti. del canta pei prati, al vate, suo brune, i doni maggio appare, Amor, tuoi, poeta? i rustici amata ? fiume v' è non chi Corinna3 all' aure. disturbi gli amanti, la fanciulla può (lieve l'Amor 1 Le Ovidio, 3 Cantata trasvola) al diletto sull'erba abbracciati Teneramente J stare presso con un Muse. di da Sulmona, città dei Ovidio negli Amoret- ti Peligni. suo. l'auretta battito d'ale. ci sfiora, 65 III LIBRO Egli risponde : ai rilucenti " dolce seno." più d' ogni fanciulla, Corinna, vieni: Vieni, o cara laghi, bella dell' acque, il mormorio qui ricorda? lontani Qual bosco mai, qual ombra, gli amori amato, vieni al mio Vieni, o Nasone del l' ombra qui lauro obliosa Molle è la terra tutto il in fiore il seno, e, denudato gli occhi dalla 1' ombre Calde divenner 1' una all'altra la dolce Godete, ombre E solo che il i suoi e tenero cuore e la serto, odora. vergine tosto piedi; nivei gli cinse: i le labbra univa: amore al Chi nel mio suo vento - 172 d' opra solo me novello, chiede. amore piacere vi resta, i desolati da fuoco cuori. già piantati proteggi, giardin governi, Antinìana, miei, reca: Qual i mirti dal accese congiunge amor poche alla mia E Ei disse mosse felici,un tu, ninfa, che tu e fiorisce al tuo sospirie i baci e gì'intimi sensi congiunti sol respiro uscia. lor doppia bocca un ed i un te il collo il petto e s' intreccia il mirto ti attende." già noti luoghi i verso : lo strepere dell' onde. giardino irriguo per Qui, certo, amor e opache le fronde copron : diletta,che vecohio vecchio mai sposo cuore le faci legga lei stessa, più Citerea gliamori non già morti parole diede. riaccende quasi già spente scuote? ? CONIUGALE L'AMOR 66 di Causa cuore è Qui dal la dal sorge la arde la sogni notte mutuo pel i sospiri amore. desio, vano prende. fuoco il e novello, amore moglie dall' altro l' uno pena a' miei Vieni pel crescendo lontano, dolce alla esca arde acceso ancora: la vorace: fiamma mutua d' novello dell' tuoi? sospiri soffio un ascende e i fuoco fuoco fiamma l'amor Arde arriva cuore sei ? tu sono sposa, vecchio la desta: o voce, tuo novella incendio tanto mio fiamme sopra le rosse anche di giorno diurna alle Rutile già di l'ossa tra già nelle il fuoco, Tu che il fuoco le faville scende, ahi tutto guardi, parton già il corpo ti dal sola scosta, che la fiamma e anelo. cuore infocato, cuore face: l'adusta penetra l' ime midolle involge. fiamma una il fuoco anche s' la Or violenta fiamma tra ardiamo le faci e entrambi muove le fiamme e ormai qua e io parto fiamma là i suoi a non te non apprenda coni. già in fuoco e petto: : occhi, del spira splende consunte vene mi si cuore a' miei davanti vieni vene 1' adusto geme al apprendi tu altro mutato: siamo. : II MOGLIE ALLA Senza di triste nel dal triste Là l' Epifania e Triste il Natale me del tempio, marito malinconia là il resta del Cresce pieghi, tu della Non solo nel nato assisti alla casa tua il ricorda occhi la e sua. ferita, duolo. grave figliela dal toglierti può appena tuoi: 1' acuta delle non ricordi, sponda il tuo sotto torni. piacer dell'amore: ti duole sposa, devota, i molti presso cuore, sorella cara il tuo o uffici tu lagrime agli vuoto, Capodanno fai. t' attendono letto il me tu me sposa, cuore, il dolor vinta o posto suo santi assente deserto quel di senza ai tempio di senza e voce, pianto. / Lascia, ten altri questo altri sofferse ed Tale destino ancora tu sopportasti Arduo e negli bimba è il penar, ma più lieve è il duol, Noto or l'esempio del degna casa ed tuo se fu dolore, anni tuoi di lode in pure infiniti i nuovi Ariadna, o prego, o cara. primi donna forte avevi. sei nel soffrire,o sposa. all'altre fanciulle, ricordi? pudore esempio resti per l'altre davver dell'amplesso del caro il noto da ogni lode s' acquista, esso avvezza lamenti, letto ben di 67 goder spose: marito: sei degna. la dolce CONIUGALE L'AMOR 68 alle dure Splende buon sposa della acquista nome poche Son in cose pregio: agli dèi, virtù: la bella prove nulla più D'uopo ài tu non è il Natal Presto di certo del voti suoi pudica mente una piega. di madre Signore: sai. fai cuore, buona, mia o ti se non Poi te, per l' opre al mattino che lieta lontana, o pel figlio e 1'odio feral Buoni gli dèi stesso col Con tale tutta Tutto l'anno Cura te per misero figlieài per dal ritorna piut che Marte quiete. 1'esaudita tempio com- placa. li sposo: la dolce torni accenna voto alle giuste le preci: già vedo e capo pel prega deponga, e voglio. pe' figlituoi. insieme volgi agli dèi le giuste preci Prega raro questi consigli, o diletta: 1' opra 1' ufficio di sposa, sai coi più eguali. v' è d' non : questa Dio raro, è nel mondo nulla ci rende essa Sposa, rallegrati dunque Penelopèa. come ma pudica la virtù: e che Giove prece. la casa risplenda pei di festivi,liberi d' ogni nube. te per che ben la mensa, semplice, nella senza casa comincia anch' essa sia lieto: segua per lusso, ricca nel nulla di l'augurio felice suo cammino. sconviene molti cibi. alle : figlie LIBRO Abbia la spesso del caro felice Rito rosmarino, Versa, paterno avrà ardente altre ed lieta. Oh, verrà: Versa di mensa. della sorte sorte il favore? tu. di vin coppe ben risplende ed il lauro recate. venga ritorni e sul sparso guizzi à tre nuovo: vetusto gettate: ed il mirto fanciullo, l' anno o dell' uso e padre, nome. dell' imbandita chi del spesso l'amato figlio,la regia o fuoco sul Legna il fausto: e l'avrai, Certo s' oda il regno stabiliva che rito 69 diletto, ma suo sposo vi sia del Cura e il mensa III fuoco la fiamma la pace il vino. che crepita e odora, il lauro volte tre la pace Ecco : le adusto Date 1' urne un bicchier cara, che sol sospir rinnova d' un caro ritorno che e al re quello di Creta passo. mi farai: molli. labbra al lontano affretteranno nube: onore. quest'onor alle tue dorato Questi baci t' invio Dolci tu e scorgo. vino. senza vino vacillante allor dirai, brindando Memore " moglie al mio di Chio dal i commensali tu, mia reca turba già del vecchio giorno è ormai il vino assente me a bevano E sia: il l'affaccendata renda fuoco. insegne che in patria ritornan Corri, fanciullo,e porta Ospite, allegro al vivo mossesi marito: i tuoi." sorgerà presto quel giorno ti porterà la nuova. : Ili PER EPITALAMIO LE AURELIA1 FIGLIA DELLA ( 1483 Vieni, Imeneo, o ) campi: i tra NOZZE puoi non accoglier non l' invito le ville in ebber prime molle calzar quando la fanciulla 1' arco piante all' ombra qui delle del Arse face primo toccando spesso invocato Prima per d'aurea 1 lucente Per ragioni alcune sconce 1483. Aurelia un ricco felice. dei e frasi del chi a la signore, ( Tallarigo,op. legge, testo Domitilla, nobile prima cit. figlia maggiore Paolo Don I, p. patto fu 70 la e nuova del la sposa, ornava: evidenti, versi. Pontano, di Imene. o mano alcuni gli sposi, comune adorna la di Caviano 93 ). faci. caldo appariranno tralasciare e saette, nuove qui venisti, tu gemma che, con nuziali veli gara. j fanciulla; la tenera ai tetti te le giovane le destre quivi congiunser a echeggiava, canto suo le acute arse il amore ardeva gli sposi gli snelli piedi; strinse e prime adorne, ben cantan mosse qui fece Amore diedero piede; vie col lieto nuovo adorna e per augurio qui il flauto Prima tue, purpureo condusser fausto con sacrarono al tuo croco processioni belle e di le faci prime giochi nuovi te a festa : ò dovuto Questa sposò Napoli, e in fu omettere poesia è del quest' anno matrimonio miele lieti del alle come i favi pur (d'esso le Driadi or d' bagnò cinga 1'adorna la orni E clamide delle son quando trovasi ama Imen Imeneo stoffe di son del di sposi, mille congiunge le canne, cui le canne gli amori) grappolo Frigia ma la pace dolce del screziate comun letto d' asiatico e amomo prepara. sussurri, dell' altro Imene all'ombra, : purpureo di cari e ) ghirlande. il sposo. congiunge Imeneo piacciono il velo nuziale che Napee. ramo. ama piacer 1'uno te contento Pan, pur perfuso rose delizie,o letto, in esso pampini onore, d' essenza di Felice Pane stanze ai novelli mille verde le verdi con e le fonte ). gloria i rosseggianti pomi ricami con il puro suo un (ed dei onore dei meli con festa rosa vanto: insiem e alla (di quello s' allietan gliamanti il lauro in casa della vite sono ed porta d'Apollo Onor giardino purpureo Naiade il mirto di Venere Gloria molle già s'ebbero stanca una in l'almo cura s'adorna vate il talamo. prepara contende schiusa lo oggi Imene: canti figliadel giacinto che fiorente Quale i suoi la esso per di sposa pudica lieta è la quercia di ghiande e lieto dice nozze lieto è Imeneo, e CONIUGALE L'AMOR 72 gli amanti gli suona: e dei giovani i baci, letto brama. LIBRO Dalle contese il letticciolo a vincolo di fede Canta, o canta: Imeneo Simile al che Imene, della notte desia lo spirar dei venti, né né l'ombra s' addensa solo nei che nella rugiada petali cadenti tal della sposa dello sposo del non né perduto Quella, rapita alla porta il dolce Imen d' caro cui aprile un in tutta ormai seno la sua si aure intrecciati il consola rami, pioggia, langue: d' gode la amore dei baci di o fiamma, mamma, porpora, del il bacio e caro marito ogni ritegno antico. di mamma coniuge Imen piace il molle d' eguale il vincolo Come e del dal dell' ella desia: di ricamata sospira assetata, rugiada, scaldando amplesso paterno è mesta: bellezza Imeneo, nome. sol nella e i baci promesso l'abbraccio sotto sua cuore della bella veste solo e la il la il fresco ei spera Imene la terra languido né tranquillo, Imene. ripetuto ardendo estate cuori; cantami su del gode si fior,V si scelse questo zampogna, i concordia, che di pace luogo a amore vuol non concordi rende stesso si scelse questo rifugge: amore 73 III fede e dal collo del padre, conduce, nuziale congiunto e imeneo amore. fulgido sole risplende gloria gode la lieta porpora, fiore nel 74 e L'AMOR del il fresco mattino la vergin tale cinge lo sposo dolce sopor delle dolci Ecco, la stanca morbido amata posa sul la la ama Giovani, moduli Ecco le e l'altro lo sposo Venere ciò prima che Imeneo dettò: dicea Venere ed ecco la norma o chi Imene. ed ai canti, flauto. le sue lo sposo: disse dal a Si tralasciano accoglie. comune vergine, è l'ora vi congiunge: ciò per che suprema; Amore. gli occhi copre bramosi amore; labbra parole alle tenere "Cara, mi piaci,vieni!" cielo al giovane "Sposi felici,è giunta l'ora d'amor 1 è l'ora. le mense, alle danze prescrisse disvela, amor primo letto sposo la stanza, Imeneo ecco cielo, godete, fanciulli: fanciulle, godete! sera: già l' uno levate l' eburneo note sussurro canti: canti, gode dei canti lievi sue il stelle nel voi, fanciulle,andate e la Vede i sera nuziale, Imene." Imene, è presente V irrora seno: lascia tuoi i lenti sera: caro accetto rifulge di vivide sera letto tiene, le piace d' udire parole, o ben e bellezza; sua sul zampogna Ecco lo moke risplende e la 1' aura e lieto di rugiada notturna, la a CONIUGALE dieci versi. ed alla fanciulla: suprema!"1 LIBRO bella allo eh' è tenero dà: in diede: le Dorman unanime fiori 1'aprii,l'estate in ma ogni tempo l'edera Cosi baciansi, Breve s' addicono La lieve dei Simile 1'uve, dà concede.1 e tal le colombe lor bocche coglietene i godete si breve: date nonni nasca 1 Si tralasciano 2 Allo sposo bimbo un d'entrambi che dalle quiete, pomi: s' abbarbica, vita: sonno. concorde i dolci murmure 1'augurio s' ode. fiori più belli, all' aprile d' ogni piacer delizie. gioventù prole s'asconde: e il dolce gioie l'amor care al tronco un e le messi, l'autunno l'aprii della è felice dolce in colgano senso Imeneo nel cielo Imene venne placide notti diletta respiro chiude. un già gli sposi dormono ma sposa; già c'invita. Venere alle stanze Dentro che tramonta sera la divina ciò e la vita rendon all'amata cara doppio bocca le note, la sonno gioie che dolce e sola una Mutan con amato, sposo ciò al le sola concede Venere 75 III i suoi due versi. d'Aurelia. al e cupido a Paolo* nonni dal vostro piacere desio. vivace mostri e vezzoso, l'esperto ingegno. L'AMOR 76 il che Poi le l'altro dell'antro protesse Nasca a serbi il tuo viso però che a madre tutto e Grazie le dall' Scenda figlia e dall' e una che la puro lor co- stum : Minerva giusta lunga ben tuo tuo al loro: divini, il decoro concesse altra il favore suo.2 serbi furono amiche Marte recessi l'elmo V alto serbi e i con Aurelia, o di all'opre conobbe Marte ancora e crebberlo gara aonio figlia, una d'Apollo nonno Muse e lo ' paterno s'ebbe e CONIUGALE pudore. " progenie. O dei campi figlie, dei o mattino e fior 1 94, nota 2 di del latte, nella che agli recate panieri tutti dei portando i canta da giovane guerra le novello miele di sali." di [ al i doni: favi i tuoi studioso amate, sposi campi fescennini angioina selve lettere, 1458-'64 ] più tardi ( Tallarigo tosi segnalaI, pag. 93- 8). Modestia umanista, Caviano, guerriero dèe fiori Antinìana, Antonello come bei in e stessa, il donne, ghirlande fresche tu boschi vantare a parte! ancora In i quest'epoca (1483) suoi diplomatici. successi egli non poteva, da buon IV EPITALAMIO PER (Dopo Chiamano oggi di Lieta le ville te piaceri ai Antinlana novelli serti insolita con la tua gioie a te note, fanciulle le belle nuovi. carmi cantano città! alle e nozze, sali; fescennini preparan voce ) ti chiama di te a lascia ancora arguta il 1483 canti, ai tìasi, alle ai Imene: o nuovo, EUGENIA1 FIGLIA DELLA NOZZE LE FANCIULLE " la Te te la Noi rosa molle, la e villa t'invitiamo, talamo del Perché Qui bianca Si la Imene: a Già tralasciano di eburne, de Constabulis due del suoi i promette candida Pontano, di Benevento 77 t'invita letto. porpora versi. assiri. t'offre dolci giacinto, delizie care adorno il ben secondogenita Bartolomeo d' aromi sparsa la sposa le membra il purpureo invita amplessi e vedrai Eugenia, Marco 5 te indugi, Imeneo? tu 1 o nuziale fanciulla ogni Don viola effusa come sposò, baci teneri ancora.2 le gote, neve, non molto ( Tallarigo, op. dopo cit. il 1483, I',p. 94 ). CONIUGALE L'AMOR 78 le ancelle lavacri bagnarsi, nei 0 dei le dita e di sua E non Napee: l'altre che labbra, effuso; stupore. premio un copriva membra sue le dèe s' ebber t'affretti Imene? di vento aliare molle petto scendente niveo grande bellezza ancora. l'altra le tenere e il manto sollevando fanciulla con sonno ammirando dal il candor sull' erba posare le soavi sul viso molcevanle 1' una il ed essa vista ignude tuoi, Teramna,1 blanda prati, vergin verdeggianti Dormiva ed fu qual Laodamia d' Elena le membra quali mirar vedi non al tuo viaggio t' apre^Antinlana con non odi 1 soavi non di lievi canti, accenti, alla villa, o corri la rorida L'ape attico2 fiore pur 1 Luogo Dal 8 Di Venere, 4 Nei di Sparta, patria sedici grazie cosi versi senza detta qui veli. sue? Imene, forma ne deliba, e languida Imeneo, piaceri tuoi. ponendo ne il il liquore miele; trae l'acidalio3 delizia. d' Elena. Inietto, nell'Attica, ricco monte ai deliba, o Imene d' amanti, 2 sussurro parole vieni dolce favi tenero liquor, cara le loro Imene, stilla cerei in il passo? vieni, affrettati,o deh Imeneo, Dolce il odi non delle Imene, o faci sacre dalla tonte ? d' api. Acidalia tralasciati le fanciulle in del Beozia. coro offrono ad Imene i evviva dicano fausto " i campi, al felice Renda col viva l'amor degli caro dei gode del Quando viene mia tosto dei meco è Qui ci 1'uno La notte quando al freddo ancora. sai che canto, CONTADINO porta e Amore, lume la mano che 1' acqua corriamo mi ristora ; posarci nell'ombra, a della ma brucia, rapido sole mi il V altro dio tempera al tenue felici, dio, fa' gli auguri alla sposa, gode dei carmi Imene." sposa, l'Amore, al fianco con e : al folti salci congiunge cari amore il dovuto trarre giorno estivo moglie stirpe, sua fertile campo, del IL " d' pegni esperto la letto. giorni tranquilli i zampogna suon felice Imeneo, nipote, caro : evviva!7' giovani sia di lor vecchi geniali versi dinne o concorde dolce un ed i vènti campo lungi: "Imene Imene, Eugenia anni cultore dolce dalla o marito caro Suvvia, bello nonno al marito renda o ogni e da risuoni Imene, cantino le case, tutte l'men "Evviva O CONIUGALE L'AMOR 80 mia Imene è 1' opra d' inverno è Imene. cara ad amore com- pagn sua. cardando le s' intorpidisce stanca, lane, prende questa la moglie mi e il dio qui ci congiunge O Opra è di te, Imeneo. placide che Imeneo dimmi, suole la scalda Opra casa e è pur porta; vide che il questa marito la dolce lieta lascia d' Imene : per mammina: figlia, l'alleva; amor caro leggere la tenera grembo ogni con della becco nel seno, suo quella poi lieta la il dolce trepida madre col la nutre ma ed il nido lasciano becco suo cose 1' augello cresciuti,vestiti di piume ormai quelli- sonno amare. nel nido piccolialleva, li scalda trepidamente e il cibo con il le zampogna, campi i tra Teneri ma nel placido al petto anelo. il sopore va posano, seno; Imene; è cara le membra stanche e nel fervido scalda e della mia al fianco il sonno, viene 81 III LIBRO le e nozze madre. lui la fanciulla il suo crine pettina il giorno notte a prepara e i baci, prepara pensa al diletto amore, Come in che e ristora ma poi che del suo - educa, mano l'aure accarezzan rorida F pensa più bella ognora; gli amplessi e i piaceri, alle sue giardino aprico germoglia il attenta quello farsi cerca tra vaga 172 e mano il notturna le aio! e i signor la acqua delizie. soave giacinto, felice irriga, tepido sole riscalda stilla; fulgidipetali apriva, tenero ancor lo coglie: L'AMOR 82 CONIUGALE lei della a il madre le stanze il giovane, la la sua è Via, per è di te Cura te muovano Nume, i e chiome, piaceri desia, sé la vuole, ed opra Antiniana, ninfa, tuoi. il campo, sante norme Imeneo: ufficio tuo. candida o altare suo sacro sali,tenera la casa, le al Imene, o caro ripeti carmi invita e questa, il le messe porpora; portale, a mano proclama opera ben già del letto i dolci poi che ma scalda, e godesi dei ricami, godesi della letto suo teneramente seno adorne lei piacciono molle gentile sul figlia cosi cresciuta il padron, le fanciulle, Imene." 1'amico e ANTINIANA "Nobile contesa, al senza e bella,concedi eh' egli chiede Pace l'uno Non l'altro sposo la dolce tu, cara, caro, sposo, non tuo adopra a sposo: sua. voce concorde risuoni: amore. v* ò di contesa bisogno, piacer si dà. esser non è la di pace abbia figliaal allo dolce, lo scherzo o allo carezze di pace la fanciulla stringerai: dolce, dolce sussurro contraddirle, vinta E voi: con la tutta le dolci è è tua sia: tu seno tu, ciò e buono sposo, nemica discacciar e lo scherzo le nubi. LIBRO Godete, d'ogni contesa S'odono già le ai porte: di Spose, alla fate E già e con i cuore gaudi eterni tuoi attese amata, coro, al le cuore soavi letto. desiato anche anche non dite al tede a chiudete ritorno marito, caro pace presente. Imeneo, o fanciulle auguri fervente che dal voci: care sia, la sia. compagna due di trionfi, pace dolce bisbigli fuochi casa ed fausti i virgineo voi, lato a la gaudii i tra ma 83 III felice nuziali voi serba sposate, giorno, pensando, Imene." LE AFFINE D'ARGOMENTO POESIE aDE AL AMORE CONIUGALI" CONIUGALE L'AMOR 88 Scaccialo,mamma: che vedi non il gambe? orride suo capo ed scuote un' à ispida sul barba mento : oh scaccialo, mamma! PELVINA Va' via, Esso zoppo, la notte va' nei deserti che cattivo! dorme, e il e da vuoi giorno non bimbo? piange: Va' smodata la fame di fave questo mio via, ti sazia! QUINQUENNIO È mamma, ver, eh' ei la scuote gli drizzando mazza orecchi ? PELVINA No, bimbo mio, nell' antro l'ò chiuso e gli ò il bastone tolto. QUINQUENNIO L' ài ben legato ? PELVINA Con solide funi, o tesoro. QUINQUENNIO Ora t' abbraccio, o e mamma, prènditi tutti i miei baci. PELVINA' Come son dolci i tuoi baci! Quinquennio, dammene ancora. POESIE D'ARGOMENTO AFFINE 89 QUINQUENNIO Eccoli. Ed È forse dimmi, ora o chi è mai quest'Orco mamma, ? Dio? un PELVINA Si, caro, un maligno nume feroce assale ombra dentivorace, orribile,e porta e la destra con tutti e quei bimbi schifano buono giorno e com' notte il latte e fanno il giorno la la notte: piangon un bastone e divora impazzire, mamma ma i bimbi intorno, va coli' unghie afferra,ghermisce che ombra che la con sua coda sorridono e in seno quelliche a mamma dormono l'assenzio col miele. alla nutrice e prendon Che di cavolo.1 a questi egli dona se poi prendono il seme uccellino di nido, o quella gentile colomba un dal variopinto collo,che un ti aveva. giorno promesso accarezza QUINQUENNIO E ancora promesso avea bel un biscottino spalmato di miele! PELVINA E e lo darà. ci vuol tanto Cosi di buon cuore è quel dio, bene! QUINQUENNIO Ma 1 per II seme di brasicula. guarire i bimbi da spiegami, ( cavolo T) che, certa debolezza mamma, chi è. più sotto è asserito, è ottimo come degli sfinteri urici. CONIUGALE L'AMOR 90 PELVINA Quello il tenero che quando fiore del latte il bimbo sta mamma con ci dà- colazione, a buono e bene vuol alla balia. Quel che dona se le mele ai bimbi dolci l' alfabeto imparano le e gialle focacce l'esili rime. e QUINQUENNIO darà E mi se starò le fragole ed buono domani panierin di ciliege un a scuola gli altri compagni? con PELVINA Si, e fichi secchi e le mele cidonie E insiem pure, i sorbi e ripiene di secche le prugne le noci. e i pignoli si dolce. succo tórte e e focacce e biscotti. e QUINQUENNIO È forse,mamma, il pane e il vin dà che questo col miele al sacerdote da l'uovo e che canta E gli dà bere? PELVINA i bei anche E ti darà tutte polli: vuole le nocciòle, le volte che che siano i fichi al tempio e bei grassi i suoi servi. 1' uva andrai ancor a fresca e pregare dirai parole buone. QUINQUENNIO Io e il campanello quando il voglio che suona la gazza durante prete è all'altare. e la tortora le sacre in gabbia, funzioni POESIE D'ARGOMENTO AFFINE 91 PELVINA Ed aranci tu alla ad Unctilia lor verde: abbia purché bagnato stanotte, il latte quand'eri piccino. ti devi di ciò grandicello sei io stessa aggiungo ramo non diedeti che col tempo grembo il nutrice che Ora anzi maturi vi anzi vergognare. QUINQUENNIO Mamma, t'arrabbiare non Spesso nell' ombra o di nuotar nella Mi rete e sembra o lasciarli di gli cederei molle e Dio per sonno. compagni a di- por i fichi acqua. dall' onde, riuscire compiacimi, svegli mi questo coi guizzare nell' nuovo di stille. Di questo questo colparè del la : prèndere gli agili pesci di tuffarmi che me d' andar pare sul lido rorido il corpo prega mi con il vasino e la dolce e mamma, o mi porga: focaccia. PELVINA piccino, quel dio Ma, Prendi del tuo vasino. che ti guariscon Se no, Vola e quel dio esplorando pur quando io posso Ei troppo feroce col mai se seco stai buono e e una fune affatto anche i semi fluir dell'umore. flagelti spaventa. duro i suoi lini à con la mi d'ortica. nero mantello lo bocca sua macchiato, inghiotte. le orribili fauci chiude il capo pettinarti per porta e s' occupa prendi ma involge col e il letto e non dieci fascetti ben si rabbonisce e bimbo un lo scudiscio con quello che bagna Ma i doni dal porta nelle mani Batte à fame non porgi bene raccolta e e ravviarti pulirtidai intorno al i capelli lèndini. suo capo, quella con e CONIUGALE L'AMORE 92 tonante con Perciò, su e seno foche le chiudi il ciglia ti capo, a prova e farai mi i carezze, ancora versi tuoi cantando? PELVINA Si, canterò, modulerò: o mi tesoro: ascolta, presso e e i neri la tuoi cuna una occhi posa dormire. QUINQUENNIO E espone, mangiarlo. a abbracciami bene, mio le lo deserta spiaggia su invita voce caro questo lega, bimbo il nenia nascondi. II LIBRO URANIA" DALL'" ( Verao Dolci felici e cari del nipoti te per le Son misere Tu giaci, babbo al figlia, e o ed i bramati grati i nonno piacere pensavo questi son vecchio nenie figlia: o vedevo, le cune nozze: al questi le vati, prepara intorno imenei? dei piacer parli non i canti. nipoti ? alla e mamma tua O desiderio Morta or dove per le Oh per giace, lasciasti Ornavo 1 figlia il 1467 verso Driadi, udrai del 2 Non e la la serti È ) nell' addio, volentieri mio faccia acerbo figlia di di età Op. tu, o 95). Aurora, le voci Ariadna 12 a 93 1' animo anni, mesi del aveva e mio ultima dodici piangi le tra la giorni o Muse, il tuo none, Meni- dunque, voi, compagne colpito è auo nata "Addio mentre siatemi e ripetete questo. sposò p. sette sorelle. care essendo 1480, anni, I cit. lamenti.... si tue imenei, profumo perché il verso tredici Solo dolore, Aurelia le ! amare. il sirio il poema, ( morta miei maraviglia ed feste2 le preparato avea lagrime e mamma, oh lieti dei spargean Napee. i t' invece casa interrompere di doni, mamma tenebre ( Tallarigo. Lucia sua addio, nere lutto. inconsolabile figlie, e deve Puntano che piange. sempre! per splendidi danze, nuziali stanze II le che bello, delizia si Oh vesti e di te a le per anni le i doni perduta corpo cara? o e nozze tutto da quel sei: tu Suvvia, padre tuo cara: ascondi. tu dunque? meritò speranza vano, soavi consola gli occhi, figlia, solleva occhi gli e infelice babbo il tuo Questo giaci silenzio in muta • ) il 1480 già già per e nonno, Ecco io nozze (819-889) V aure, e stimoni te- lamento.'' sposato il Pontano a 17 lasci Che I CONIUGALE L'AMOR 94 giorni e dalla sua sole, le notti senza di prive piange sonno: cuna riapri, in Oh, chi il tuo padre sulla o scitica stimolando tempesta o portasse là in il grave terra sciagure che le molte dall' di umani. il decoro la vita). (perché troppe grazie, se unite, distruggon L' onestà e rivolte la bellezza uccisero, alla morte Quale, spargendo di sale dall' oriente all'occidue fin che Il sole spiagge stesse se il cammino, giunga non via, sua percorre luce le mani tributo. l'estremo pagando dèi, crudeltà! o in mare pudore, e e ! fuoco, distrugge, e i miseri tra ti tuo si del scuote rapiva il fiore d'età di bellezza diffusa del nobile la venustà sguardo No: unghie rapaci rovina che vanno alle Sirti mezzo 1'aspra non tremare infelice. novello, gli uccelli cielo cadente dal non e nella né quel vecchio rapi la furia di Marte, ti Non lamenti.1 al babbo legato. Prometeo sbranarlo il fratello voce insanabile2 lasciando canuto rupe a la tutta ferita lutto eterno di stelle questi i tuoi giochi che lasci son Antica lasci vagiti ed amari carezze, al fratellino? profumo? sirio pel tu con amari e le tue Queste lasci i serti, che per alla certa sua sera: all' età 1 prima II Soldati ) Sansoni torto, la base la stessa essendo 2 Non cit. I p. di a una cosa, ai dolorosi Allude La questo la bianca e fiore languido suo di ricca i rami vecchiaia speranza.3 poesia astrologica nel quattrocento (Firenze, valore storico, facendone, un esagerato verso pontaniana. cronologia nuova noi, per tempi V esattezza, della sua preferiamo fanciullezza, Poesia e storia non la seconda. per la violenta tura prema- del padre. morte 3 nell'opera viaggio togliendo il spoglia e dare tenta il vita ci assale la via lungo a è della dubbio ma tengo 174 ) conto dei versi 861 e segg. recati dal Soldati in nota (Op. Ili " DAL DE " TUMULIS II LIB. ii TOMBA DI FIGLIA LUCIA, II DEL del lamento PONTANO padre • (1480?) Figlia, luce dalla No, e Vedo sei che padre Copreti solo il Ma se una che ti rapia Eccomi il cielo: mi tuo resta premio, tua lutto o di e tu ancora, tua te, potrai giovinezza, tenebre figlia,d'esserti *G o Lucia? sogni? già più in lasciasti anzi risplendi. triste senso prima in tu rapita Lucia. rapita, che vanienti la quando mia o scorgi suoi sepolcro, parte la vita fosti fulgida finge cener la fosti, non sole nel questo figlia,ma mentre nel tenebre, in tu nell' ombra che il padre nell' ombra l' oscurità o il lasciasti fine consola, serba. non dirti^ felice o io figlia, vivo stato ancora.... padre. -^sM. Ili MADRE DELLA LAMENTO IL LUCIA FIGLIA DELLA TOMBA SULLA ADRIANA (1480?) canestri Figlia, questi oh lane le con Figlia, questi e ti i cesti aghi Figlia, conocchia e fusi conocchia e i fusi la Figlia, quest' prendi queste con Prendi anche prendi il Prendi anche e aurei le quelle, prendi e reco, lacrime. queste ti reco, lacrime. queste dei lino lacrime. queste anche certo di doni a te lo scrigno e grati, piccole forbicine. queste capelli questi anche piccole foglie questi capelli,son ventaglio il tessuto anche prendi lacrime. queste ripieni di filo ti doni, e e quelli prendi e con questi fili questi e già monde: lane anche prendi prendi, con di reco insieme e i tuoi ori, le prendi Prendi la collane tue anche sciarpa Prendi, e questa i gemmei capelli questi mia o e tua e monili. insieme piccola adorna figlia,i capelli miei, fili di seta, i tuoi rete. le mie lacrime attendi l' ossa e l' esequie mie dentro 87 G - 172 la tomba, o cara. e IV . " "HENDECASYLLABORUM DAGLI XII INVITA MOGLIE LA SUO IL al sposa è tempio il mio mi e al Ora il a convito notte al sorsi andremo vecchio è dentro versarlo finché lecito: si celino anni veda io accarezzandomi, parole tronche sonori nella tranquillo, cuor Qui a donano i baci altri giorni, nipoti dilettino : Iddio ed i cari pii pregate questo balbettano mentre conforto, giorno, i miei padre, voti notando felicemente che del con viviamo noi finché gemme, vecchio marito al venite che ) figlio, piacer caro oggi Maggio figliuole, paterne Care CELEBRARE A COMPLEANNO ( 7 mio FIGLI I E e villetta, dolore, senza con molli. lucerne. le padre bere tre quattro picciol gli occhi 98 il falerno volte bicchiere nel sonno. LIB. I D'ARGOMENTO POESIE Ma voi cui sete dolce cui pudore il vino, purissim' onda, vieta leva servitevi cibi quand' è cannella: e il alla mirto, chiamata. alla servo, viole mensa, casta divin ai conviti tu rose miele questi di Diana son Poni AFFINE terra, per spargi di ciprio liquor la 1'eburneo e plettro che al Genio Questo conceda e danza conviene. ilari pregate: del cupido il resto le danze: muova cara voi casa la lira scuota grate al Genio lasci che porta, cuore giusto Iddio onore: governi. XIII MOGLIE ALLA ADRIANA Moglie, delizia del vecchio del talamo casto un' età ed amore, m' è la vecchiezza verde albergo te, né per fede sposo, senil pensiero: supero vecchio la vecchia canuto celebro giovani amori. Come tornino se e sia tu o del il primo antichi Quale nel florido petali amore, 1' angoscia impeto riaccendere i rossi gli ardori palpito del primo voglio che età, le antiche giardin la non schiude fiera, fiamme. rosa ancora, 99 CONIUGALE L'AMOR 100 petali quasi dischiude i rossi ma la sul d' aprir pompa rara lieto ramo cercando, rifulge: bella le gote tale purpurea chi il tenero non come dedicare cui nel primo Grazie tre lieto di Venere dal seno caro la gentilezza, l'almo splendore. Quale nel fulgido quella cui portano risplende viso i bianchi cigni, pettinatasi la liscia chioma al talamo s' accosta e pudore, suo letto desiosa aromi spargendo se baci splendevi per me, V amore spirando dalle pupille, bimba delle ancora bramarlo, i molli tra vedovo tuo brama per virgineo del il fior tu sta pure ma sposo, il viso e suscita nuovi olezza tutto nuovi e d'amor presso amori desii; il crine suo viso: risplende presso il suo il piede, movessi tale dovunque o gli occhi fulgidi volgessi,o cara, dovunque il viso tuo rispecchiassi, tutto i stillavi il sirio tutta d' ambrosia Quale dal l'Aurora quando irrora sparge i odori ciprii soavi spiravi croceo l'ombre tuo buon l'aura letto profumo, odorando. sorgendo fuga al mattino, portando la luce e il giorno teneri benigna i fiori, di varii color la terra, prati ridono, gli uccelli cantano, D'ARGOMENTO POESIE fonti le tale mormorano dal i ramoscelli: e talamo molli ai AFFINE tìasi vieni ne dolori, torbidi, litigi,strepiti, tumulti di e di giochi spargi le che sia vergine, matura dal ciel o suole picciol ardere fiamme presto tale in d'amore fuoco neri e mi m' ardeva il niveo m'ardea la ardean correndo roseo per il candido e per i candidi che non più due lieve profondo. del seni e di le sue e e ma riscalda viso, capelli, nascosti collo viso, del mirrei denti aggiunga, occhi cuor per amore, la vecchiaia vi candor guance, legna un di qua amore sue alcun turgidi e già eh' arida chioma, i repente fulgor il le e al corse ardeva per fuoco poser M' m' favilla favilla tenue vecchio, marito tenue che un felici. nozze crescere, me buon un divorano o fanciulla una ti pregano Allor, qual in ti veda già t' augurano tutti amori: schiari, tu giovane un pace, spargi gli veneri, sorride, l'aria tutto piaceri, e sollazzi, candida e un irrori, gaudii, gioie e scherzi e gli animi quiete canti, e tristezze, timor, scacci quando chiamata, la pel : là, mani fronte seno, fuoco ancora. e fiamma 101 V MELISEO MOGLIE LA PIANGE CHE ( 1491 " [Dalle Parlano i Eclogae" MORTA ) Soldati] II, ediz. Cicerisco pastori Faburno e CICERISCO Meliseo Qui del segni e vivo "Ahi cantava " ancor? che " dolore suo vidi, Te : del o l' incisa pioppo morendo, avellana questa e conserva mia corteccia lo sposo Ariadna, morire sposa, rammenta: abban- morente doni ! " FABURNO si Meliseo, L' sol questa Fòsfori?1 voce o salici boschi, "Chi tua: il dolor dunque convalli, dei delle eco fu grande meco, fu che meco e dei t'afflisse? che rendeva monti da te divise, mi piangete, o mirice!" CICERISCO la Suona antri gli ed in Ariadna, voce pianto rispondono grida: "Ariadna, il misero ove sei? Ariadna mi non vedi. 1 era dina, Lucia stata Pompa Marzia, il primo quarta figlia del grande Peritano, dolore ( 110-111 del morta poeta. ). 103 alcuni anni I due versi prima erano della già madre, in Lepi- 104 I/AMOR il deserto Pianga della piangi ma e deserta delle sterile i alle le valli dalla lamenti bocca sua col lieve fuso Essa itenui riponea ben che col onde ordiva abito ed in e città dolore! negli tesa or sposo e portasse le quella purpureo,1 e 1 Si allude intorno al capello lo stame, vimineo che e vesti. scialle moveva coli' agile con al capo nell'ombra rosso del re verdure, le fresche agli altari. i licci crudele tele sue il candido rose paniere. e alla tela spola, mano filo,scegliendo dal crine tagliato poi dalla figlia Scilla. insieme le fronde. collocate recasse orli i fili traeva il duro Ariadna figlidurevoli con i fiori pianto usignolo, ed bianco sé per signoreggia la Parca troncando ai il i fiumi. pollice fili; i gomitoli tondi scelti nel della primavera Pianto celere coro: conclamano il mesto nome suo ripete, rispondano, coro formava elegante quando o caro Ariadna Ariadna pettine fine le ben al chioma, senza eguale traeva studiosamente essa annovale: ripetonlo in Ariadna. col volgendo son la morta effonda sospirino stormendo, frutto marra v' è la sementa. non gemendo in del e Ariadna, le selve al morta rupi sonanti e se i sentieri: e lavor, della vano prati, i salici i campi la e o buoi i colli Ariadna. ululi Ed primi, giardino deserto, i tetti piangano dei il pianga e campi, privati o sono echeggiano dicono i la fatica fu Squallidi 1' eco lei tra biade, piangono campo villa tu CONIUGALE ferale il volandole Niso, dal quale dipendeva capello oscura. la sua vita, POESIE Dove le Dove la tela Pianto spole, le due pennute la tela Mentre padrona il nido tendeva Ariadna l'opra lenendo col canto, accompagnava le note, univa lagrimosa. E il cui dispensava le monde l'onda i piccoli confetti e tenera ed la selva Ariadna 1'ombre tra opache ' del gema di canna2 di questa fonte. squallida villa: sua gli armenti, 1'estinta di buccine suoni, gli antri Ariadna, e voce del miele e salubre gemendo stridenti, alla Liguri noci pastori Ariadna, Ariadna i trave. i lini voce misero i sentieri tutti la mesta la flebile alata la sue ceci. amorosa funebre ed allora e Piangano del intorno piccole i oh, miseramente abbandoni ed padrona. morta alle ? gema scherzavano versava Gema, accarezzava. rondine mentre e cornino, la dolce il tenero le quelle e gli stami tortora, alla 105 l'ordito? dove e compagne àn uso la misera la conocchia traea qual infausta? Gema care AFFINE i fili? l'opra dolore! e Essa dove e e colombella, la e D'ARGOMENTO ed Ariadna gli stessi monti, la luce Nelle stalle della e chiudete o campagna, il mentre 1' amor 1 tessete Forse 3 in e le pecore, spargendo del figlie sposate, ripeton le madri, le rive di e del bimbo dal vostro bel capo gabbia; sole richiami. o anche non ragazze il crine e d'Ariadna nome d'Ariadna fiori uccellino un belle il lutto ghirlande in il le capre nome caro raccogliete i voi ed 1'ombra e la parola può pianto, piangente strappato: significare: " dal chiaro canto." corone 1 Lo zucchero. * // lutto del funebri. Apollo (Sole) sole e l'amore Il giacinto nato e ucciso del bimbo dal sangue involontariamente lacrimoso del giovane da lui, che due son omonimo poi tanto fiori per amato lo le da pianse: L'AMOR 106 e quando. "Ariadna tutta la selva onor, le " CONIUGALE noi pie parole del lutto al aggiungete indicibile di dove già grida sepolcro segno: panieri quel cresce del e queste ghirlande, o Ariadna. e tumulo il tuo Ariadna!" invece, dei bianchi questi fiori presso ivi questo suona, conocchia Della Evviva evviva! fuso, poniamo lauro che ó!' ombra 1' ossa coprendoti Non noi tele le tue ti Ecco latte noi ti rechiamo noi ti L' abitino e di Nel al sua il fiore lo scorrevole frondose argento, ad un di dolce dall' urna tomba pace!" tua alle figlie liquore. dell' onde spargeva salici per d' acque murmure votivi. vagante le vesti e l' aura e 1'ombra e versava il Sebéto ricamo suo doni e godi 1'eterna e gli orditi e fragrante alla devoti cuciva le tazze riposo. stami lacrime il miele e bimbo suo i tuoi ma Ariadna. o veglia l' eterno non i Mani e mano e Ariadna, o plachiamo, ti pace i lini e portiamo, del in ripe e sposava un suo lieve sussurro. sorgendo solcava di fiamme l'aure e coi raggi splendenti fugava le tenebre oscure dorata risplende l'aureola quale del sol mattutino fulgida che tremola sul cerulo riso dell' onde. Dalla Pianto la luce destra sua dolore! e Oh gema commosso e al suo tumulo venga l'ischio e il narciso, il quale, di che vista morirne quercia lasciando la dura e la di prima sua d' esser immagine languore. fiore era le selve quel bel fanciullo che nell' acqua, s' innamorò di se natie. tutti sanno, stesse al punto : che Però gli ischi molli, da lungi d' ischi verdi di querce e de' suoi e Dove andasti, ne raggio crudele? venite, meco cui Naiadi, luce, o dee, o o oh memori delle e né rugiada in queruli ruscelli nel sospiroso Morta le e è corso e Ariadna 1'umide luce, 1'ombra la e e il mirto monti la rugiada piogge la pioggia; e l'estiva margo, ripetano, Ariadna arene. gemano La si sparse. tristi si notturne: messe funebre rovere getti gloria del verde scindan le foglieperenni, fronde, perdan gli agili ontani il lauro Napee le amiche le fonti, le dal sorelle gemiti amari. i il campo lagrime invece o giorno fanciulle, o la molle sali,ma di canori dei sciolgano e del campestri Ariadna liquidi fonti bagnando. l'ombre tra qui le dee mormorii venite, si affrettin insieme danze corone cinta. purpureo, nei scorran in sole le danze Sparve la luce, 1'ombra brami, pascolo più non e di tenebre e meco membra le Driadi dell' alte gli estremi si perde notturne pianger venite, a giungeva Vengan piangano vuoto Meco, le bianche stessa nel profonde tramonta, e tra 1'ombre Ariadna effusa oscuramente il sole la luce raggi lanciando. disperde muove gloria rapiscono i venti. la ricami ai viventi Toglie 1'ombre e l'Èrebo ecco le forti radici svelle che tempesta nera 107 formava nell' ombra le verdi l' ago mentre tra querce AFFINE DARGOMENTO POESIE la e CONIUGALE L'AMOR 108 fronde foglie e girino in vortici al aria, e le fronde chiome e vento lievi nell' agile volo piangano tristi Ariadna. il rinnovi vecchio il Chiuse mani, le rupi sonanti misto vedovo questi dal " Àrida la i secchino moglie più non mi che spengasi il fuoco, di fiamme chi le fonti S' inaridiscan moglie Scenda né non il farro il fuoco sopra non dal più mi cielo gli agnelli e un produca i dal resta i teneri mi il vino contagio maligno cara cielo il male il frutteto, mi riluca, ormai. restami non neghi su fiume, ogni coli' onda diano, né mi pecore il latte e sposi. capre, soave: formaggi costringe. le lane, tolga all'armento il latte e sprema: più il focolare 1' acque che mi scelga: gentili il giardino, erbaggi mi colga: soavi pomi cuoccia i capretti mi più la moglie Scenda e il miele non me mi non mi diede lamenti. i lor favi che resta allor ò che più resta clamore versava gli orti, mi neghi suoi frutti secchino moglie mi non lungo dure capelli strappando per non non solingo." con il vecchio ed : divenga, fiori,pomi più di profondi moglie gravi lo stesso e il petto i bianchi e cuore rugiada 1' api. la donino lamenti più forte gemito un con pianto le gote bagnato di empivan femminili coi sonanti, aure dall'antro esca tristi,battendosi le compagne e pianto ed Patulci dir suo ripeta rupi Ariadna, Ariadna. dall' alte ritmi l'eco e la stessa e di selve gemiti d' flebili tra all'aure, mescano là trasvolando, e qua si foglie, le chiome le e insieme in più né più mi moglie non Scenda dal la terra cosa e che non falci d' riporre ogni E ò non letto, o desiato nel col dia, né o di lacrime o mi il dolore dove quest'oggi Forse Proprio, alla " Faburno, o porta, una il né riponga suona, all'estinto, giorno, un quindi nell'ombra, vecchio e dolente, fu invano. quel mirto, sembrò me, consuma. il silenzio lungo là presso ora il sol e misera mia sommessa 1' acque derivate vi di grano. chi mano il vedovo siate, o lauri, di Memori compagna campi potrà consolare or voce balia: in le chiome doni nascosesi stesso alleviandogli il male: terrena al cantore di opra o il tempo e ogni parta pel viaggio eternale." dell'antro Meliseo: Tal io quando saluti d' o la tomba sparga d' del vecchio parole e gli occhi chiuda chi mi non note aiuti canto e nei o già stanche più chi 1' ossa superbo, taglio arrotarne, grata fatica nei boschi pur cucire. guarda, sarchielli mi casa il e tenda, a perda dell'onde più la scuri e degli alberi si tutta tessuti 109 precipiti il monte strage moglie la a i molli resta ciel la rovina, strage dei campi, velli si morbidi licci tela dai sui AFFINE D'ARGOMENTO POESIE voi vicino mormorare: Naiadi care, riparate ai giacinti." FABURNO la Mentre e insieme teso moglie a or ora lei io stesso l'orecchio, udimmo la menta la notte almeno, né e gemito un querula sospirante: "Perché, meco 1' aneto coglieva mio amica i tra il sisimbrio lungo dolore, parvenza e non mi una cedri, pulivo, voce vieni segui ? " Ascolta, o che corvo Cicerisco, il Anche del stesso seco di perché, perché la gronda, padrone, vecchio medita e 1'ombre dei morti eh' è sopra corvo i lamenti sa quello che " CONIUGALE L'AMOR 110 crocida e senti non geme? e sfuggon, la vita s'aggreva: mi noi, o venti, pensier vi non prende ? " CICERISCO Anzi potrei gli orecchi dove la porta battenti ai vecchi è fessa. Tu qui resterai, accostare Faburno. o FABURNO Oh, e leggiam ma i loti i cedri e piuttosto là dove i incise le tristi cipressi superbi parole. cogliete, conservan " Api, perdon, se mai i succhi più amari colpa è delle mie lacrime sui prati e sugli argini sparse. Oh dolore, oh desio! e gli antri e le rupi e le selve, valli giardini e Memore il tufo di lacrime gocce tal che fiumi e qui ancora dai versa persino il ricordano il pianto del vecchio. vestigia di pianto: reca tristi suoi egli à testimone sasso bevute, occhi al dolore. CICERISCO Piange egli ancor, ma forse potrà consolarsi,o Faburno, molte di già parole lo mostrano molti suoi canti: e ben osservai quel volto e bene notai la sua voce. Mentre sulla alla Chi forma porta, Orfeo sua compagna giunco " canestro un il suo sanerà insieme memore del mio che vimini con sé ei sta col sposa l'acerba consola canto figurando pianto la cuore suo scelti, sedendo e per ogni perduta lamenta. ferita? " egli canta, tal v'è al dei opra la dolor delle memore 1' CONIUGALE L'AMOR 112 messi sue rastri e la del memore e falce Meliseo uscirà Dall'antro meta. a varranno giardino, suo il lenirgli dolore. C1CERISCO Anzi poiché tanto egli con mentre le già cura, cortecce l' aperto viene i la bella falcetti s' allevii innesto e di con stagione cunei i nuovo mastice per la e lui dura spalma gì' innesti prepariamo: ferita e ricopre. VI " DAL " TUMULIS DE II LIB. XXIV DI TOMBA il Genio Viaggiatore, Il SASSONE ARIADNA Giacinto e (dopo NAPOLETANA parlano tra loro il 1491) VIAGGIATORE viole Donde Rose le alle tombe tombe forse donde e qui produssero e le venner rose? viole? GENIO alle Diede di doni Napee Dall' tristi la Fiorir cosi tenero tu e splende triste e si V aprile delle rose, fonte acidalio Venere ceneri le Grazie le viole, al quel nuovo fior triste 113 H - 172 ninfe rive. vago, fanciullo giusto le l'acque, recarono biancheggiano risplendi nel giacinto dieder i doni. dell' acidalie rugiada lagna viole e dolor i roridi o gigli, Giacinto ; già in fiore mutato, sospira. CONIUGALE L'AMOR 114 Non sospiri già volan odi ? I tristi flebile tra foglie gemendo le molli l'aria ed il vento per spira. GIACINTO padrona un giorno io ero V amore, fu l'inverno. mi caldi soli,mite bella Della riparo ai era sempre a volte la gentile, eura fui ! sempre l'aurea e cbioma sua si lacerò e Ciprigna la pianse, le gote. m' adorna il fior cbe periva il mio colse, tutto mi triste la morta di bellezza cosi Cadde in 1' aprile,rorido me le ninfe Pianser tre già m'ebbero le facili dita D'essa 1 inverno e splendore. VIAGGIATORE Tomba felice,e ceneri bimbo, donde quel te a vago dimmi più felici! Ma ancor splendore? venne GIACINTO mori Quando il vedovo questi sul Arìadna marito a io già inaridivo, bagnarmi di questi irrigò di pioggia perpetua Fiore ed cosi il noto 1 È noto ritorno lamento il mito di sorgendo sui Giacinto i lamenti cioè di Apollo. versava amorose, le ceneri. vigor dalle tombe petali reco.1 miei che, amato di Zefiro, ucciso, fu convertito AI-AI, in venne lagrime: stille dagli occhi tumulo ma in da Apollo, fiore, recaute e nei da lui, per ganno in- petali le lettere AFFINE D'ARGOMENTO POESIE 115 VIAGGIATORE Tomba felice morte rapia la ceneri e più felici! Ma ancor donna, cara Giacinto, o quale te? a GIACINTO La si l'invidia rapiva bagnava Della di calde fiele avvelena 'e lacrime, da pur stupiva Misenia3 da quei pianti e rose al dolore perenne gloria. superbe e il verde crebbesi quelle lacrime nero vile. invidia fu sua con e piansero, unendo la alla tomba da Nacquero e e dèe Le i. l belle. le membra l' onde, presa ? lucrina nell' onda essa acque alle forme ninfa2 Quindi mentr' viole: in me. VIAGGIATORE Sempre ti bagnino te la frescura ombrosa fiore di lacrime nato, e fiore ed viole irrighi di flebil onda: sempre o e rose il bevi, lacrime che gloria,dimmi di lei la dimmi lacrime suo ancora. nome GIACINTO Essa del casto curò le 1 Quivi H letto fedele conocchie, sue lago d'Averno forse Ariadna 2 Ariadna, * Ninfa presso fu bella creata dal 1' opra il capo dal presa come una Pontano: compagna male e dell' ago Miseno che e Baia, la oondusse custode, amava. visitato alla dai tomba. ninfa. personificazione del Capo Miseno. bagnanti. 116 i serti ed e le lacrime madre amorevole caro marito tale fu dov' essa già s'ebbe lare del casto Cura CONIUGALE L'AMOR - Ariadna lacrime e posa solo bella: e viole qui dorme: fioriscano splendore al mio gl'incensi e dava; ed al figli, piacere casta e altari agli essa di teneri amava del fuoco, e e rose io beva. VIAGGIATORE un'urna Croco da sulla tomba si versi alle ceneri e lei,e a cilicia scorra l'amomo si sparga spiga.1 XXV TOMBA ALLA PONTANO ARIADNA MOGLIE ( dopo Quali, o Le lacrime Pure e lustrali Prega tu sposa, 1 nel funebre voce e rito pel offerte i gemiti caro alla tua mi ufficio t' invio? mancano! ricordo di sposa, tomba io recbi. tue rituali parole, gli dèi, sacerdote, con gl'incensi reca, chierico,e l'acqua santa. le faci Accendete o la il 1491 ) lamenti sposa, l'antico a annue e mia DELLA II croco nel e o mio zafferano: di rito: seno la frate che tu è, morta ti nascondi come in me vivi, ancora: al aolito, degli elegiaci latini. D'ARGOMENTO POESIE a' miei (viva davanti piaceri meco la viva sei nella casa delizie i lari nell' ordine e o casa, Ariadna, gli orti,pei verdi me Tale sei compagna : la morte vita mi che pur per le me tua cosi Questi ricevi intanto ed o in eterno, il mio te con conforti Ariadna ni' è grata, sia. pel vecchio teco diporto, a giorni. i la vecchiezza Questo al sepolcro io dico: ma sarà che dopo i giorni brevi dimora, cuore più lieto. alla misera fine compianta, vale! tanto cara) ancora: campi miei trascorri notti, meco tua poni, tu nel letto e 117 prendi, antico viva giri con passi con l' imagin io vedo occhi meco ancora, AFFINE IX ALLA la notte di te la luce Senza me si fa la notte e meco io vado di me in vagando chiara privo io sembro me vivrai, che vivo : resto il come mutasi, tale è luce: l'ombra e si tenebre Addio, sole: t'ascondi, o per ) il 1491 ( dopo Teco SOGNO IN MOGLIE a tu per giorno. quasi e l'ombra me sola, o te a viene tua mia morire. e il sole. cara, LXI AL LAURO PIANTATO DALLA ( dopo Serba il tuo di però te: Grazie Ecco: verde ed con essa, Oh, vi e serti che ti rende la sotto nome lauro, mia la Dafne, e lauro, col fronde concordi fronte il nome date 118 di la o gloria tua. come ninfa, viva se ancora. moglie gloria e germoglia destra lauro, caldissime, scorza serbate alla li esso la quello ti saluto io o crebbe in MORTA ) il 1491 lauro, un MOGLIE serbi nei tempi verdi rami. mia cara, eguali. futuri: CONIUGALE L'AMOR 120 umani agli Pace la notte: l' anime, la tolta via della devoti, siate, memori mirra e e congiunge. sacrificale la e che e in ricongiunga ne i sogni nel l'amore e il letto sabei balsami i deh Fin vivi vecchiezza mia l' incenso averno ai morte l'ombre Mani sogni profondo dal chiama e i concede ne ricevete! elisio recesso nodo, nuovo rivedere non o amato ti sia grave. Ariadna, Vili " DAGLI " ERIDANI Il LIB. i ( dopo lamento: Libero io mondo son Legge mi libero sono Ruppe la vincolo sono: legge morte più non mai ? che di là Tu per le amene 1 oui da Quest' si aggira bellezza della elegia la maritai legali vanti, sposo è seconda per tu durevole oltre Lete, documento del fiorite moglie ogni ! 121 colpa lagni. tuoi toglie abolita; disciolti, sempre più hai. non i patti sponsali consigliava à sede. d'Eliso campagne contraddizioni Lodare amore, consigliero amor bellezza umanista. tuo legame. lo Stige delle nostro lo di leghi, mi Sussistono ? pazzo eguaglia mente legge e i lacci Son che del causa scioglie. morte gl'inutili risplendi bellezza tua del d' impegno e v'è non già strinse, che Amor fedeltà la patto dovere, adunque fu, e un giusta è la non lascia deh, io: che nostri di sponsale die dico Che ogni ) il 1491 lagni, o Ariadna? ti Perché ARIADNA1 MORTA SUA ALLA antica, ingenue ed alla moglie assurde morta tra le L'AMOR CONIUGALE l'invidierebbe, se invidia 122 tal che ombre turbasse, forse, delle già Lascia che con fin che e mi la morte l'attesa: sarà già vengo chiami, amore/ a te, ma Dura l'affetto nell'amore s'insinua chi Teme che ama Permetterai sponsali, letto cuore, discreto. timor l' amor nei pur ripensando alle sue nuove suo, vecchio tuo !) padani campi, all' onde, giardini scherzi tranquillidel Sèbeto "Ai cantando: cedri, candida ninfa, vieni," che caro. gioia al cielo. sua verdi nordici sui timor quel ogni seno ancora. (oh abbi pietà del anche pur scherzi con innalza il tuo sospiri del un sempre accresce e poi cresciuto ch'egli i lenti quanto dolci tuoi lunghi gli aspettati gaudii restano ma riveda, quei degli amanti, ignoro quali sospiri sian non il molle schiudimi cara, le stanze, prepara i Bella, prepara m' affretto,o Ariadna, stendi ecco, Io io cara, breve, molesta: pur se mia o te, o mia e poco, stringa l'elisio Imene. il nodo nuovamente Breve canizie, per terreno, breve, immaginato un alcuna. morte la nostra scherzi intanto le beate laggiù oltre nozze al termin di morte e quale gioia al 1 Veramente nel sincero I" amore Pontano vecchio per e Stella quest' alterazione al non giovine conviene: era solo della verità. " immaginato." È strana POESIE felici sonni D'ARGOMENTO gioie del letto e le conosciute Parla te la sposa che Laodaraia in Questi già più della ma e Tali noi Col e tuo Stella di dal Stella abita Essa me che Breve resta io canti del dei in il cielo concedi ci è l' attesa ogni cosa: invero che eterna al le altezze la terra seop somministra scherzare nel : all' onde fiume, e senza stelle, larghi fiumi. à ricongiunga lunga) danzi. ricantino scorrono or Sèbeto al fulgor delle compagne, la fiamma dunque Imen à Po aromi accende, però sol,degli occhi essa le Grazie Stella fu cigni l'armonie. le faci l'Eridano A intanto Stella quegli aromi vecchiaia mio. cigni del giorni oblia. (nessuna diffonde sen lutto la bella fatale, vedovi ai suoi il petto i seguendo canti duolo, ripensa ritmate posa. gode. sopra tu Evadne, alla guerra Troia desiderato vivremo consenso marito di Y antico consenso all' armonie Col del sarai tuo tanto, ed accorto suo pensa nuove presto Laodamia del il viso moglie delizie tra di accresciute Ulisse di seno non quella Memore 123 quelle giù nell'elisio talamo! e con AFFINE mutar ed Amore a lui 1' acque. quaggiù dopo la cielo imbianca. e desiato del fino all' ora Eliso. morte più perenne mai. IX " DAL DE " TUMUL1S LIB. II XXVI TOMBA LUCIO DI FIGLIO FRANCESCO DEL PONTANO II lamento ( 1498 Io tempio questo che facessi, tu Ahi, del destin legge! lo Canto ad padre forza dell' Eterno già diversa tempo seppellisce, ti erigevo mio. cener del e l' esequie, giovin un del figlio, urna o sinistra stesso ) altare questo e padre del o figlio. ad vecchio il dure le pongo: Pure qualunque sarà: passò È fu stelle il testamento il suo retaggio stelle le cosa il mio tempo, questo e compir questo la il che tomba tu 124 padre a figlio sepolcro talora! preparino, resta un breve morte sola. ti lascia: patrimonio dolore avrai. XXVII PONTANO IL ALL'UFFICIO FIGLIO LUCIO FRANCESCO il 1498 ( dopo Queste, gli annui Questi, Con sempre, per Anzi.... te, ed oh un' al tumulo a e o sola ricevi e s' apra le copra 125 sciolgo, riposta urna capelli questi lacrime. dovute tomba, la terra nostre te lacrime. queste figlio,lugubre e all' molte e a pie lacrime. e esequie queste voti alle doni, ahi, ahi, apriti, tomba, urna gli annui e insieme crine lacrime queste addio i e ) insieme doni padre triste già grigio mio voti Lucio, mio o esequie tristi l'esequie Queste del Lucio, miei il tuo reca a mio o DEL FUNEBRE ti chiudo addio! e ceneri. mi renda, : X JAMBICI NIPOTINA TRANQUILLA, A IN FIGLIO DEL MORTE DI ( 1498 O del vecchio chi piangi orfana del dolore Certo padre che ridi tu mio allevia il lutto Tranquilla! genitor. guardi ridi? e mio, è pianto, mio o bene, e morto bimba o al ridi, Oh tesoro? consoli? mia, tuo nonno dà dolore suo suo mi ora padre il o al al piangi mai il nonno ridi, seme, e tu unico Conforto Ecco, ? ti duoli. perché dopo umano nonno nonno Ma.... del natura al il perso, malinconia flebili lamenti nei rampollo col mio di dono ài bimba? la ti fai O si presto materno o pace, e piangi? forse, che sen eco e tu, chi mesta suggi, ) delizia tuo nonno padre Dal LUCIO Tranquilla, misera Il DUE dà togli l' angoscia pace alla sua tarda 126 età. i baci, MESI, a della lamentarmi infelice Vecchio E tu, unico in a fortuna. rea infelice età! perderai, sostegno tuo, Tranquilla, il se nonno del vital succo poco a novella diverrai qual maggiorana che CONIUGALE L'AMOR 123 priva di luce e illanguidiscee poco muore. Ili O bimba TRANQUILLA NIPOTINA ALLA della tua inconscia sventura, perché ridi,o Tranquilla? perché m'inviti co' tuoi giochi del padre, ahimé, Sulla tomba Triste se ma pensiero è lutto la vita ridi tu, Ruba è il cosa bimba, scherzi! tu : miseria, è almeno. alla lo stame ed al riso? materna parca adopralo tutto, alla tristezza togli l' istante e un raggio, se breve, le tenebre disperda. pur ed Notte è ciò che rimane. IV SI LAGNA ROSE CON LE DEL FIGLIO DELLA LUCIO perché languide il.capo piegate e i molli petali la gloria del verde anche perdete? e Perché, A voi o rose, l'aria non nuoce, MORTE D'ARGOMENTO POESIE v' irrorano rugiada di v' il calore: dell'aria né il tepor vi riscalda Perché, dunque, che potava padre Che più infelice e piangete, voi il padre infelicissimo? giardini, il lor colono lauri amato: fronde le perpetue languenti rami. voi, miseri arbusti, arse i e Chi voi, erbette,annafferà? chi vi vecchio? gigli, e i mirti dei geman e miseri o maggiorane piangano padre? tu il vecchio farà Meco infelice ed vecchio misero oro falci? argentee con far dovresti Che d: rastri con far dovrei io che misero e Lucio le aiuole coltivava Ed primavera. ripiegate il capo? i petali e le foglie? forse contadinello vi di stanche e Piangete e notti, perché caddero Perché le 1'aure, accarezzano languide AFFINE dall' estivo e guarderà Dalle chi con erbette Poveri del mano? amorosa e da procelle scongiuro sacro vi salverà? arbusti e giardino, è morto contadinello gelo, sole bestie nocive con Dal e povere il vostro squallide resterete,la bella gloria dei fior perduta. Ed anche sei come tu, vecchio ceppo in seminato da lento I - 172 infelice e stanco antico campo fuoco consumato ed arso, 129 CONIUGALE L'AMOR 130 che fiamma senza luce senza e senza e splendore, fumigando a LA CON LAGNA SI si fa. cenere poco a poco DEL MORTE Piccola nuda foglie di fiori, e squallida e si mesta le tue Languida perché in anche tu con puoi? Ti 1' argenteo alla il di canicolare Ora solo, pianticella, e tua Prendile al par per la ed altre Tu nuove vanto di baci fronde di ecco ti darò verso altrettante, degli amplessi amati ne sua compagnia novello lacrime. che lacrime ancora e della dò non eh' ei ti dava rugiada memore i fiori. infelice. trecento l'acqua sete, quando vecchio un de' suoi per e d' son di te Memore queste altro sete : tua vaso io ti resto alla guance manca ardeva povera piangi? tu le riarse con l'acqua versando lugubre si t' annaffiava chi sei? fronde veste piangere tu il seno, disadorna Forse LUCIO FIGLIO maggiorana perché e DELLA MAGGIORANA grazia cara vigor da vestendo foglie nuove, e gentile. queste avrai : D'ARGOMENTO POESIE dell' umor ma 131 felice: amarico o AFFINE vitale priva la vita mia ogni rigoglio perderà, siccome arde piccolo stelo, verde l'arbor come o fiamma, rossa su dalle radici fulmin eh' è dal illanguidisce tocco muore. e IV Io cipresso misero fui giovane crebbemi con divenni lacrime sue mai d' dar vi possa? padre che il figlioin un' premio a 1 Forse Allude allude alla vecchio.2 Ahi misero età si tarda il solo delle tue 3 un credete ch'io perdesti! eccoti madre. una adulto e le lacrime con frutto Qual tempo: un ancora,1 tenero CIPRESSO IL PARLA lacrime! alla morte morte Quella del figlio Lucio. della figlia Lucia. della moglie Ariadna ( 1491 ) anteriore di 7 anni XI " DAGLI HENDECASYLLABORUM " L. II XXIX ALLA ( Dopo Gioia fallace che al più fallace Io sono connubio ritorni neppur più né al Queste Vane di patti 1 Si era fatta Adriana, morta Stella, nulla Vi di voi languente. nei figli, osservati. non la ormai e spose addio! dico speme solitudine lontane il bimbo morto vecchiaia, senza sposa sogno il figlio pensi che freddo parole: vecchio in della padre. solo all' amore, e consolarmi a procelle soffrirò che te permetti vecchio letto tremulo affanni gravi ) infedele! cuore da 1498 nostro pensi misero un abbandonato dei del affetto, il vecchiaia mia dimentichi ti né di » MOGLIE lei da al intorno Aurelia ed Della nato. vecchio Poeta. Eugenia, nuora, Morta Lucia, morta la seconda madre di glie mo- Tranquilla, sappiamo. Non oari restava trapassati, che poesie il suo seguono canto al vecchio, rivedere le sembrano del sordo sue e debole e opere veramente, cigno. 132 oramai prepararsi dopo il di vista, al dolore gran dei che ricordare passo. giambici Le i du« lati, deso- XII " DAGLI " ERIDANI LIB. II XXXII ALLA SuW MOGLIE immatura MORTA ) ( 1500 Già autunni, nove l' insaziata Memore e frattanto si pietà i cari con delle gravi tue mescevi ai Ogni comune di Qual odio da far mai tu ti tu in le solevi pensiero spesso dolente, tue. dividevi, me mio; incontro me a ufficio Qual dio 133 il gioie ogni il tuo tu me consolavi con ogni con cure, pur dolore prese? lasciassi le anche nell'ombra all' opre, casa che ogni sempre viva, presente viva ed tu gaudii nostri piacere te con sciagure sposo, fermarti alleviar accenti felice sponsale i' amato sogni, quando rapiva. letto verso nei tristi,da passarono ti del cara scherzavi meco e florida morte tu con sposa, o Lucio. figlio del fine mi venivi pio. fu già vecchio tanto sposo? nemico Te ombra Dove sorte, dolorosi o Tu i verdi per lieta,e Rose con oscure gli aspergi Anche forse esse, le tre onde tuo recassero solo mele e della caro Lo collo sposo cadente ti fa propizia, vivi felice Godi l'elisie gioie, o i tuoi dolci me buona, godi affetti, e dal materno vivi per placasti graditi doni, tuoi spinse? ed i fiori rami. carezze privandolo.... o diletta,pur godi disposi, amaranto i curvi tali serti, con ti mai vai il crine. l'eterno gravano sorelle,coi sostegno ten liquida ambrosia figlio,strappato dal il agli elisi,presso Qual odio marito, gl'intreccicorone, alle Parche tai con Eliso rorido del fiori soave d' africane che E di serbi tu vecchio pensi, lieta col figliotuo. di porporini miste cara? tua destino! mio superbe, ai sparsi narcisi le viole: i gigli candidi lui per vieni. delizie. dedita campi altro non letto ingrata, ingrata col soltanto sogni cari, l'imagin compagni, del i né il mio presso tempi all' amore alle tue ed notturna i Mani essi son Moglie e più non rendono mi le solite notti non 0 CONIUGALE L'AMOR 134 e del padre, seno cuore. lasciasti,del figlio, vita, felice: la sorte ancora. del giovane i materni i beni. baci, Questo l'immagin questo la terra, mostra cosi Tutte le quale fu Come la notte morte si il lume ignoto pur ma mille ma Molte le vie 1' umide causa che Tale morte Ordina il suo i adorno la la vita: questi, or noi or la natura comando di lei da insidia è le tutte giustizia suo adorni loro e sono ; male non i restanti : rami. parti la lenta piegar del giusto esser i venti, 1' arsura, e quelli celere afferra morire cade quelli e corrotte legge, legge eh' duce pomi. grandine a il avviene. d'aprile, ghiacci, le nevi 1' arie ignoto: tempo suo nuocciono ostile dai Quella seguiamo: senza molti attrista forza una ed a parte dal cielo deriva la massima scuote è il termine questi su nebbie a cade. essa pochi maturi autunno di morte: di morte la ruggine con fiori è l'albero fredde e la fine. di vita incerto, tutto e governa giorno rapisce, di vita resta: al tardo reca natura estingue, tutto mille e il nera ancora. la vita. principio, tale sarà lor sopore, grandi sofferti dolori, cosi la madre nate cose l'ora incerta Pur la morte di gli esempi il mio darà questo e allevia, questo la vita mostra lene tua mancheranno Né Di CONIUGALE L'AMOR 136 può e del buono e uccide. ci conviene: è eterna e e bontà. uguale. alla vita: D'ARGOMENTO POESIE la bontà Ma in anno Morte non e alla a che me Ma note Urania di divina musa della divina Che se furon tua il volto tuo il dolore caro nonno sterile che albero mio cand terreni, destino. voce. 1'ufficio dei numi, e ben dalla te dolori re- le stelle raggianti, dell' eterna del frutto la vita: discendenza, Sola del morte e gli affanni paterna padre a conosce, non ancora. del nota. morte e già godi vita. ed retaggio al padre, furono Manca la alla vista nato il mal tutti dalla al Urania, Figlio, il piacere è sua. i mali. felice esser ti mostra nuovo : di dell' Eliso 1' ora tempo prepose quiete. già vedi ormai già da te a d' attendo nel cielo tu la desiata dato stanco lei la natura a che già libero appari da che te eguale. norma oltre la tomba cuore sia teco me e saggia ragion ci ammaestra, o felici, tìglio,i te a la : cediamo morte travagliato A a conviene 137 fisso in natura V obbedienza e agli umani essere Auguro codice adempie dunque Dunque 1'ordine e sfugge alla legge che l' ossequio Cedere legge accordo comune non essa al la e AFFINE affanni sorte tolta mi senza lasciavi mia. fu del mio sangue frutto. allevii,Tranquilla, ben degna nipote e degna figliadi tale padre vita presto vedrò Dio lieto la i che tetti lucenti del in confini in raccolto cielo eterno i con la mia la beata secoli, del percorresti, tu verso già te a come nei libera seguendo via vedrò, vivrò male del toccò, che pensando, consolo mi pur e CONIUGALE L'AMOR 138 mondo estremi; un moglie profondo, seno cara. INDICE Pag. Introduzione 1 ...... I Tre " Libri De " Coniugali Amore ,9 . Libro Primo .11 . ... . Carme . . . . . . Alla vi. . . All' anima vii sua . . Alla IX. . Esultanza . la per . .20 . . del milit.) serv. . . . . .35 . nascita dei del figli). figlio .47 . Esultanza ili. . Le . la per . Nenia X. . . Nenia (lusinghevole quarta (scherzosa) addorm. ( quinta per sesta (scherzosa) settima (per addorm. Nenia ottava Nenia . . xv (si chiama . Nenia xvn decima ( la . XVIII. Nenia undecima XIX. Nenia dodicesima il . . il bimbo). Alla . . III . . . . IV Poesie i . il. balia) 59 .60 . etc.) moglie Epitalamio . . . . . Epitalamio . . .64 i campi . . per le per le di nozze al De Avviamento alla fede . il . Urania 64 .67 . di nozze " affine e " di Sulmona . A.urelia 70 . "Quinquennio" Dall' 62 .63 . e 61 accarezza * Peligni d'argomento i 58 celiando) mamma ( il babbo . Celebra . 57 ) .57 accarezza (la piccino) . . . Terzo I 55 56 . il bimbo . mamma . . la (scherzosa) nona . . e 54 . Nenia xvi. . vagito). scherzosa). . XIV. Libro 53 . il (per chetare terza . . sonno) seconda Nenia XIII. al Nenia . . 49 pace . Nenia Nenia XII . (invito prima . XI. della .51 . . . . Nenie . IX. . conclusione . vili. 39 45 . Secondo Libro 28 .30 . ( sull' educazione moglie . X . .24 . . 18 . Espero ) moglie moglie ( lagnandosi moglie. Alla v ( ad nuziale. Alla iv. . (al Flautista) . ili. . 11 nuziale, Carme II. . Elegia Ad I . . " Libro . Eugenia Con." Am. 85 cazione all'edu.87 . V. .93 . 139 77 . INDICE 140 ni " Dal De " tumulis Libro madre della Il lamento .96 figlia del Pontano di Lucia Tomba II 96 . Ariadna 97 . IV Dagli "Hendecasyllaborum"' Libro . moglie e i figlia celebrare compleanno suo Alla moglie Ariadna la Invita " vi " MELISEO " Dal De che piange " Tumulis la . . moglie .98 .99 102 morta. 113 II . Sassone Da " " Dagli Alla " Dal . della moglie alla tomba 116 . 117 . . . moglie 118 morta. " Lyra Alla 113 . Alla moglie in- sogno. Al lauro piantato dalla IX . Libro di Ariadna Il Pontano Vili. . il . Tomba VII. 98 I 119 moglie in " Eridani De Libro " Tumulis Tomba . . . . . . . . . II 121 Ariadna. morta sua .119 sogno di Lucio 121 Libro II 124 Francesco .124 . all' ufficio funeb. Il Pontano del figlio 125 .126 Jambici A . . . Tranquilla, nipotina Si duole con la di due mesi nipotina Tranquilla Alla nipotina Tranquilla. le rose della morte Si lagna con Si Parla XI la maggiorana il cipresso lagna con 126 . 127 etc. 128 . . 128 etc. . 130 etc. . 131 .... Dagli "Hendecasyllaborum" Alla moglie Lib. II 132 . 132 .... XII. Dagli " Eridani Alla moglie O. CARABBA, " Libro SETTEMBRE . . . . . . 133 morta 8TAMP. 133 II DJ 1920 LANCIANO