Eidgenössisches Institut für Geistiges Eigentum Institut Fédéral de la Propriété Intellectuelle Istituto Federale della Proprietà Intellettuale Swiss Federal Institute of Intellectual Property Einsteinstrasse 2 · CH-3003 Berna · telefono +41 (0)31 325 25 25 · fax +41 (0)31 325 25 26 · www.ipi.ch Rapporto annuale 2001/2002 Impressum Edizione e redazione: Istituto Federale della Proprietà Intellettuale, in seno al Dipartimento federale di giustizia e polizia Traduzione italiana: Monica Bruno-Savoldelli, Gerra Piano Composizione: Typopress Bern AG, Berna Fotografie/fonti: pagine 3 e 4: Roland Blattner, Jegenstorf pagine 6 e 14 (dall’opuscolo «La protezione del design»): Croci & du Fresne, Worblaufen pagina 13: si ringrazia la Société des Produits Nestlé S.A. di Vevey per avere acconsentito alla riproduzione del suo marchio «Thomy» nel presente rapporto annuale. Stampa: Fischer AG für Data und Print, Münsingen Il presente rapporto annuale è pubblicato in italiano, francese, tedesco e inglese. È ottenibile gratuitamente e può anche essere scaricato in formato PDF dal nostro sito www.ipi.ch (rubrica «Istituto/Rapporto annuale»). Istituto Federale della Proprietà Intellettuale Einsteinstrasse 2 CH-3003 Berna Tel. +41 (0)31 325 25 25 Fax +41 (0)31 325 25 26 www.ipi.ch Novembre 2002 Indice Prefazione 2 Registrazione di marchi: Il 500 000esimo marchio: un motivo per festeggiare Natale anche in estate 3 La protezione del design nel 2002: Una legge afferrabile per una materia afferrabile 5 Relazioni commerciali internazionali: La conferenza ministeriale dell’OMC a Doha nell’ottica della proprietà intellettuale 7 e-government: «e-trademark»: presentare domande di registrazione di marchi semplicemente via Internet 9 Rapporto d’attività 2001/2002: Compendio del 6° anno d’esercizio 11 L’organigramma 22 Rapporto finanziario 2001/2002: Cifre nere a dispetto di un contesto difficile 23 Finanze in cifre 24 1 Prefazione In occasione della festa per la registrazione del 500 000° marchio svizzero, abbiamo avuto l’onore di avere nostra ospite l’onorevole Ruth MetzlerArnold, nostra superiore a livello politico, la quale ha pronunciato il discorso ufficiale. Rendendoci visita, la consigliera federale ha sottolineato l’importanza che attribuisce alla proprietà intellettuale nella sua funzione di capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia, e nel suo discorso ha infatti evidenziato il ruolo svolto dall’Istituto al servizio dell’economia pubblica svizzera. Se volessimo considerare questo ruolo come un tetto comune, allora potremmo distinguere quattro colonne che lo reggono congiuntamente: la prima colonna è costituita dall’esame, dal rilascio e dalla gestione dei diritti di protezione commerciali. A questo riguardo rappresentiamo l’autorità statale e operiamo in una rete di norme giuridiche nazionali e internazionali che concretizziamo mediante la nostra prassi. In tale contesto, la nozione di «cliente» va differenziata. È ben vero che possiamo e dobbiamo fare tutto quanto il possibile per avvicinare gli utenti al sistema di protezione, indicare loro il percorso da seguire nel sistema e facilitare questa operazione, ma dobbiamo comunque attenerci alle regole e rispettare gli interessi di terzi. Qualità, nel nostro lavoro, non significa soltanto essere gentili, rapidi e competenti, ma anche, e soprattutto, essere prevedibili. La seconda colonna è costituita dalle prestazioni di servizio a livello politico, vale a dire la preparazione della legislazione, la rappresentanza della Svizzera su scala internazionale e la consulenza fornita al Governo. È fuor di dubbio che nell’adempimento di questo compito esercitiamo un influsso importante, ma siamo sempre coscienti del fatto che a questo riguardo siamo subordinati ai decisori politici e che è esclusivamente nel loro interesse che siamo autorizzati a esercitare questo influsso. Il nostro punto di forza consiste dunque nella padronanza delle diverse tematiche, nella conoscenza delle loro interrelazioni e nella forza degli argomenti. Per quanto riguarda le prestazioni di servizio fornite liberamente, che rappresentano la terza colonna, abbiamo a disposizione un margine di manovra più ampio rispetto alle prime due colonne. Possiamo e dobbiamo offrire tali prestazioni di servizio disciplinate dal diritto privato, e siamo chiamati a commercializzarle. Questo mandato 2 ci è stato conferito dal legislatore nei nostri statuti: con la consapevolezza che in tal modo viene a crearsi un ulteriore utile per l’economia nazionale. In tale contesto vi è il cliente in senso classico, che ha sempre ragione. Perché il successo nell’adempimento di questo compito si misura con la quantità delle prestazioni richieste. Tuttavia, queste devono coprire le loro spese: altrimenti, che successo sarebbe? Ecco quindi che la prova della qualità è fornita dal mercato. I settori trasversali, la quarta colonna, fanno sì che possiamo far valere i nostri punti di forza sapendo di essere ben approvvigionati, equipaggiati e finanziariamente sani. Essi sono i fornitori di prestazioni interni, e ad essi incombe la gestione dal profilo dell’economia aziendale. In tal modo fanno sì che gli altri settori possano concentrarsi sulle loro competenze prioritarie. Ma ciò non deve affatto indurre a pensare che siano orientati esclusivamente verso l’interno, al contrario: con l’informatica, per esempio, assistono anche interfacce estremamente importanti con i clienti e i partner, mentre ad esempio le finanze e il controlling svolgono un ruolo decisivo nei confronti del Consiglio d’Istituto e delle autorità di vigilanza. Come si vede, ciascuna di queste colonne, che sostengono insieme il tetto comune, svolge una funzione complementare, ma anche un ruolo diverso che all’interno dell’orientamento comune soggiace a regole differenziate e richiede una configurazione specifica del comportamento. Nel suo insieme, tuttavia, l’Istituto serve alla nostra economia nazionale, come ha sottolineato l’onorevole Metzler. E questo servizio lo forniamo prendendo decisioni corrette, coerenti e moderne nel settore di sovranità e quindi offrendo l’indispensabile certezza del diritto, lavorando con competenza, forza di persuasione e grinta per ottenere, su mandato dei decisori politici, un ordinamento giuridico nazionale e internazionale che sia ottimale, e preparando nel migliore dei modi quella che è la più importante materia prima del nostro Paese, cioè il sapere, offrendola in maniera adeguata alle esigenze dei clienti. Roland Grossenbacher Il 500 000esimo marchio: un motivo per festeggiare Natale anche in estate Il 13 giugno 2002 l’Istituto ha registrato il 500 000esimo marchio: si tratta di «2x Natale», l’omonima colletta a scopo benefico della SRG SSR idée suisse, della Posta Svizzera e della Croce Rossa Svizzera (CRS). In occasione di una suggestiva cerimonia, la consigliera federale Ruth Metzler-Arnold ha espresso apprezzamento per la protezione dei marchi e per l’azione caritativa. Il maestoso abete nel cortile era stato adornato per la solenne occasione e contornato da pacchi regalo. Sono stati serviti biscotti di Natale e vino brûlé, mentre dagli altoparlanti note natalizie facevano da sfondo alla suggestiva atmosfera. Mancava solo qualche bel fiocco di neve a completare il quadro. Ma fortunatamente non è cominciato a nevicare: quando invitati e giornalisti si sono riuniti nel cortile dell’Istituto eravamo esattamente a sei mesi da Natale – era il 25 giugno, il sole splendeva e la colonnina del mercurio segnava 28 gradi. Il motivo per questa festa di Natale in piena estate era dato da mezzo milione di marchi iscritti nell’apposito Registro svizzero e dallo stesso nome del 500 000esimo marchio: «2x Natale». La grande importanza dell’evento è testimoniata dal fatto che la consigliera federale Ruth Metzler non ha voluto fare a meno di congratularsi di persona con l’Istituto e con i titolari del marchio. Questi ultimi erano rappresentati dai signori Armin Walpen, direttore generale della SRG SSR idée suisse, Ulrich Gygi, direttore generale della Posta Svizzera e René Rhinow, presidente della Croce Rossa Svizzera. La protezione dei marchi: grande importanza dal profilo dell’economia pubblica Ogni anno l’IPI registra all’incirca 12 000 marchi. Mentre la protezione dei marchi è da molto tempo radicata nella strategia dei marchi delle grandi imprese, anche le piccole e medie imprese beneficiano sempre più della registrazione dei marchi. Questa tendenza al rialzo è dimostrata anche dalla statistica: nel 1880 è stato registrato il primo marchio, 61 anni dopo sono stati registrati i primi 100 000 marchi, nel 1973 il primo quarto di milione e solo 29 anni più tardi, il 13 giugno 2002, è già stato possibile registrare il 500 000esimo marchio. Nella sua allocuzione ufficiale, la signora Metzler ha sottolineato la grande importanza del marchio e della protezione dei marchi. In particolare ha ricordato il ruolo estremamente importante dell’Istituto a favore dell’economia pubblica della Svizzera: senza il prezioso lavoro dell’Istituto, il mercato moderno, ma anche la piazza scientifica e intellettuale svizzera, sarebbero privati di una condizione quadro determinante. La responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia ha elogiato l’azione «2x Natale» come un’idea originale, di successo e quindi degna di essere protetta, ma soprattutto come contributo sensato e simpatico a favore delle persone sfortunate. I protagonisti della festa (da sinistra): Ulrich Gygi, Roland Grossenbacher, la consigliera federale Ruth Metzler-Arnold, René Rhinow, Armin Walpen e Eric Meier Registrazione di marchi 3 Un’offerta al posto delle cartoline d’auguri per Natale A nome dell’Istituto, il direttore Roland Grossenbacher ha consegnato a René Rhinow un simbolico assegno di 40 000 franchi fatto di pane con spezie, a favore dell’azione. Metà di tale importo sarà impiegato in Svizzera, l’altra metà all’estero. In compenso, quest’anno l’Istituto rinuncia all’invio di cartoline d’auguri per Natale. E intanto i collaboratori dell’Istituto lavorano da bravi alla registrazione del secondo mezzo milione di marchi. Non è necessario essere profeti per pronosticare che difficilmente passeranno altri 122 anni prima di potere organizzare la festa per il milionesimo marchio. Congratulazioni dalle alte sfere: la consigliera federale Ruth Metzler-Arnold sottolinea la grande importanza della protezione dei marchi. René Rhinow, presidente della CRS, prende in consegna dal direttore dell’Istituto Roland Grossenbacher un’offerta di 40 000 franchi, sotto forma di un simbolico assegno fatto di pane con spezie. Il 500 000esimo marchio L’azione «2x Natale» «2x Natale» è un’azione congiunta della SRG SSR idée suisse, della Posta Svizzera e della Croce Rossa Svizzera (CRS): dal 1997 la Radiotelevisione svizzera invita la popolazione di tutte le regioni del Paese a dividere i regali di Natale, tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, con le persone sfortunate. Durante questo periodo tutti gli uffici postali della Svizzera prendono gratuitamente in consegna i pacchi e li forniscono alla Centrale della CRS. In occasione dell’azione dell’anno scorso sono stati consegnati complessivamente 63 500 pacchi. I regali vengono distribuiti per metà in Svizzera e per metà nei Paesi dell’Europa orientale. Oltre alla versione italiana, i titolari del marchio «2x Natale» hanno fatto registrare anche le corrispettive versioni romancia («2x Nadal»), francese («2x Noël») e tedesca («2x Weihnachten»). 4 Registrazione di marchi La protezione del design nel 2002: una legge afferrabile per una materia afferrabile Dopo oltre sei anni di lavori preliminari, nell’anno in rassegna è giunta a buon porto la revisione totale della legislazione svizzera in materia di design: il 1° luglio 2002 è entrata in vigore la nuova legge sul design. Quest’ultima ha sostituito l’ultracentenaria legge sui disegni e modelli industriali, la quale infine non era più in grado di rispondere alla crescente importanza della protezione del design e alle maggiori sollecitazioni da parte dell’economia. In seguito a un’iniziativa dell’Unione svizzera di commercio e d’industria (VORORT, attualmente economiesuisse), nel 1996 il Consiglio federale ha incaricato l’Istituto di elaborare un progetto di revisione totale della legge sui disegni e modelli industriali. Grazie alla stretta collaborazione con le cerchie interessate, per quanto possibile l’Istituto ha tenuto conto delle loro esigenze specifiche già durante la genesi del progetto, di modo che si è potuto rinunciare a una procedura di consultazione formale. Lo scopo della revisione totale era quello di mettere a disposizione una protezione del design moderna ed efficace che tenesse conto delle mutate condizioni economiche e degli sviluppi a livello internazionale. Nel contempo si intendevano però mantenere i punti di forza indiscussi della legge sui disegni e modelli industriali, ossia la protezione a basso costo e la rapida e semplice procedura di registrazione. Il 16 febbraio 2000 il Consiglio federale ha sottoposto al Parlamento il messaggio e il disegno di una nuova legge sul design. Dopo le deliberazioni nelle due Camere, il 5 ottobre 2001 l’Assemblea federale ha infine approvato la nuova legge sul design. Maggiore importanza al titolare della protezione Già lo stesso titolo dell’atto legislativo denota l’innovazione probabilmente più vistosa: la nozione di «design», che ha sostituito l’espressione «disegni e modelli industriali». Di fatto, in un primo momento l’introduzione di un termine inglese in una legge svizzera aveva suscitato concitate discussioni, ma finalmente si è imposta la convinzione che il termine «design» è da parecchio tempo pienamente acclimatato nel linguaggio di tutti i giorni e che presenta inoltre il vantaggio di essere compreso in pari misura nelle tre lingue ufficiali. La nuova nozione simbolizza non da ultimo anche la pretesa della nuova legge di garantire una protezione moderna ed efficace. L’intento di potenziare la protezione rispetto al diritto anteriore si manifesta in diversi aspetti. Ad esempio, la legge sul design si orienta a nuovi parametri a proposito della definizione delle condizioni e dell’estensione della protezione. A tale riguardo, il tenore della legge sui disegni e modelli industriali si era spesso rivelato troppo limitato, inducendo spesso i giudici a interpretare in maniera restrittiva l’estensione della protezione. La conseguenza è stata una protezione che si limitava praticamente alle imitazioni pedisseque e quindi risultava troppo restrittiva per poter dotare i titolari della protezione di uno strumento efficace per proteggere i loro investimenti. Per contro, la legge sul design si basa ora, sia per le condizioni che per l’estensione della protezione, sull’effetto generale. Se un design si differenzia soltanto per una serie di dettagli da un design già registrato, il titolare della protezione può adire le vie legali. Una protezione moderna e adeguata alle esigenze Ma la protezione del design è stata ampliata anche dal punto di vista temporale: mentre con la vecchia legge un disegno o modello industriale veniva cancellato dal registro al più tardi dopo 15 anni, in futuro i design potranno avvalersi della protezione per un periodo fino a 25 anni. Di questa nuova normativa beneficeranno in particolare le creazioni di prodotti non soggette alla moda dei tempi, le quali si sono imposte con successo sul mercato e quindi rappresentano un importante valore economico per il loro titolare. Inoltre sono state rielaborate radicalmente le disposi- A un tempo informativo e attrattivo: il nuovo opuscolo relativo alla nuova legge sul design La protezione del design nel 2002 5 zioni concernenti la protezione dal profilo del diritto civile e penale, adeguandole in ampia misura ai più recenti atti legislativi in materia di beni immateriali, in particolare alla legge sulla protezione dei marchi. La legge sul design è inoltre il primo atto legislativo in materia di beni immateriali che offre ai titolari di licenze esclusive la possibilità di procedere autonomamente contro le violazioni. Una delle esigenze principali della revisione era infine costituita dalla pubblicazione con riproduzione dei design depositati. Precedentemente si pubblicavano soltanto i cosiddetti dati bibliografici, mentre dalla pubblicazione non era possibile evincere l’informazione più importante, e di per sé più interessante per gli attori del mercato, ossia l’immagine del disegno o modello industriale depositato. In futuro, in linea di principio tutti i design saranno pubblicati con riproduzione dopo la loro registrazione. In tal modo risulterà facilitata anche la ricerca di design già registrati. Parallelamente all’elaborazione della legge sul design, l’Istituto ha progettato anche nuove ordinanze d’esecuzione, approvate dal Consiglio federale l’8 marzo 2002 e poste in vigore assieme alla legge. La nuova ordinanza sul design apporta in diversi punti un’ulteriore semplificazione della procedura di registrazione. Ad esempio, in futuro la domanda di registrazione non dovrà più essere firmata e la tassa di registrazione non dovrà più essere pagata contemporaneamente alla presentazione della domanda. D’altro canto, ai fini della pubblicazione con riproduzione, per ogni design occorrerà in linea di principio inoltrare una o più immagini atte ad essere riprodotte. a essenziali adeguamenti del sistema informatico, è stato in particolare necessario assicurare anche la pubblicazione con riproduzione dei design depositati nell’organo di pubblicazione dell’Istituto (per ulteriori informazioni a questo riguardo si veda il rapporto d’attività). Ma anche l’opuscolo e il sito Internet sono stati dotati di una nuova veste. Dopo un periodo di 21 mesi e complessivamente oltre 600 giorni-uomo, questi adeguamenti sono stati portati a compimento tempestivamente per l’entrata in vigore della nuova legge. Il progetto «Implementazione della legge sul design» rivestiva il carattere di progetto pilota ed è stato pianificato e realizzato secondo nuovi metodi. Questa forma di gestione di un progetto ha dato buone prove e sarà costantemente adeguata e affinata alla luce delle esperienze fatte, allo scopo di raggiungere un’efficienza e un’efficacia ancora maggiori. Un’implementazione portata a termine con successo Questa e altre innovazioni hanno reso necessari cambiamenti in grande stile nell’ambito amministrativo. Per questo motivo, nell’ottobre 2000 è stato avviato un progetto destinato a garantire il passaggio indisturbato alla nuova legge. Oltre 6 La protezione del design nel 2002 La Conferenza ministeriale dell’OMC a Doha nell’ottica della proprietà intellettuale In occasione della Conferenza ministeriale dell’OMC a Doha, nel mese di novembre del 2001, è stato lanciato un nuovo round commerciale a livello mondiale. Una valutazione dei risultati dal punto di vista del diritto dei beni immateriali evidenzia la crescente interdisciplinarietà e importanza della proprietà intellettuale. Appena due mesi dopo lo shock degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti, che ha paralizzato l’economia mondiale, dal 9 al 14 novembre 2001 si sono riuniti a Doha (Qatar) eminenti rappresentanti di governo e negoziatori provenienti da 142 Stati membri dell’OMC. Con questo evento hanno voluto segnalare al mondo che la comunità internazionale non permetterà agli atti di violenza di matrice fondamentalista di impedire il raggiungimento del loro obiettivo di avvicinarsi vicendevolmente grazie a una politica e un commercio comuni, favorendo così la comprensione reciproca, la pace e il benessere. Doha è stata la quarta Conferenza ministeriale da quando, il 1° gennaio 1995, l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) ha avviato le proprie attività. L’obiettivo principale perseguito dai ministri era quello di trovare a Doha un consenso tra le 142 delegazioni per il lancio di un nuovo round commerciale a livello mondiale. Visto che un tentativo analogo era fallito due anni prima a Seattle (Stati Uniti), la Conferenza di Doha era sottoposta a una forte pressione perché ci si attendeva un successo a questo riguardo. Tenuto conto delle crescenti critiche mosse alla globalizzazione, si trattava inoltre di segnalare in maniera inequivocabile che l’OMC riserva una particolare attenzione e il suo sostegno ai problemi e alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo. Un tema centrale: i brevetti a e l’accesso ai medicamenti Già nel corso delle sessioni ordinarie del Consiglio OMC/TRIPS (Consiglio per gli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio) e dei relativi lavori preparatori per la Conferenza ministeriale, si andava delineando la certezza che il tema «TRIPS e accesso ai medicamenti» avrebbe occupato una posizione centrale nell’ambito della proprietà intellettuale a Doha: nella discussione, condotta in seno a diversi consessi internazionali, sulla lotta all’epidemia dell’AIDS e sull’accesso insufficiente ai medicamenti necessari in determinati Paesi in via di sviluppo africani e asiatici, la protezione dei brevetti, e quindi anche l’Accordo TRIPS, erano stati oggetto di aspre critiche, soprattutto da parte di alcune organizzazioni non governative. E ciò Relazioni commerciali internazionali senza che tenessero conto del fatto che nei più poveri Paesi in via di sviluppo particolarmente colpiti da AIDS, malaria o tubercolosi l’importanza pratica dei medicamenti protetti da brevetto è esigua. Infatti, la par te da essi occupata all’interno della lista dei farmaci essenziali (EDL) dell’Organizzazione mondiale della salute (OMS) è inferiore al 5 per cento. Per quanto concerne l’obbligo relativo alla protezione dei brevetti previsto dall’Accordo TRIPS, la maggior parte dei Paesi in via di sviluppo maggiormente interessati dalle crisi in ambito sanitario beneficia inoltre di un periodo transitorio che dura fino al 2006. La discussione in seno ai consessi internazionali ha avuto una certa risonanza anche a livello nazionale. Nel quadro della sua preparazione quale membro della delegazione Svizzera per Doha, l’Istituto si è coordinato con gli altri servizi coinvolti dell’Amministrazione, ha consultato le cerchie economiche e industriali rilevanti, si è seduto al tavolo con le organizzazioni non governative impegnate e ha dato risposta a numerose domande della stampa. Sia nell’ambito di questi contatti che durante il lavoro legato all’OMC, l’Istituto ha attribuito parecchia importanza al lavoro informativo in merito al ruolo e al funzionamento della protezione dei brevetti, allo scopo di fronteggiare gli equivoci diffusi. Si trattava di mostrare che la protezione dei brevetti quale incentivo alla ricerca di nuovi e più efficaci medicamenti è fondamentale e quindi rappresenta una parte integrante della soluzione al complesso e multiforme problema dell’accesso insufficiente ai medicamenti nei Paesi in via di sviluppo. Adozione di una dichiarazione ministeriale Dagli intensi negoziati prima e durante Doha è risultata una dichiarazione ministeriale separata sul tema «Accordo TRIPS e salute pubblica». Tenuto conto della complessità giuridica della materia, delle implicazioni politiche e del breve tempo a disposizione, tale dichiarazione è da ritenersi un grande successo. L’enunciato principale della dichiarazione è che l’Accordo TRIPS lascia ai Paesi in via di sviluppo una sufficiente flessibilità per attuare una politica efficace volta a combattere le crisi sanitarie. La dichiarazione conferma inoltre in modo chiaro l’importanza della protezione della proprietà intellettuale 7 per lo sviluppo di nuovi medicamenti. Inoltre si è concordato di prorogare di 10 anni, e quindi fino al 2016, il periodo transitorio valido per il gruppo dei 30 membri dell’OMC meno sviluppati per quanto riguarda l’attuazione dei loro impegni TRIPS relativi ai prodotti farmaceutici. Al Consiglio TRIPS è stato conferito il mandato di risolvere, entro un anno, il problema di come gli Stati privi di una propria capacità produttiva nel settore farmaceutico possano fare uso, in caso di necessità, dello strumento della licenza obbligatoria previsto nell’Accordo TRIPS. L’Istituto, che dirige la delegazione svizzera in seno al Consiglio TRIPS, si adopererà affinché venga adottata, come già nella stessa Doha, una soluzione attagliata al problema effettivo, senza minare in tal modo il sistema di protezione multilaterale dell’Accordo TRIPS. Indicazioni di provenienza geografica e sapere tradizionale Accanto alla protezione dei brevetti, la lista delle trattande di Doha era capeggiata, dal punto di vista della proprietà intellettuale, anche dal tema «Indicazioni geografiche dell’origine». Fin dall’entrata in vigore dell’Accordo TRIPS, la Svizzera si è impegnata a favore di un miglioramento di tale protezione, collaborando a tal fine con un numero sempre crescente di delegazioni associate, tra cui molti Paesi in via di sviluppo. Nella sua versione attuale, l’Accordo TRIPS prevede due livelli di protezione: uno più elevato, per le indicazioni geografiche per vini e alcolici, e uno più basso, per tutti gli altri prodotti. La Svizzera persegue lo scopo di raggiungere l’estensione della protezione più elevata alle indicazioni di provenienza geografica per tutti i prodotti. A ciò si oppongono tuttavia importanti delegazioni, in particolare i grandi Paesi esportatori del gruppo Cairns, come l’Argentina, l’Australia e gli Stati Uniti. Questi Paesi temono che l’introduzione di una simile protezione più elevata possa escluderli dall’utilizzazione di indicazioni di provenienza geografica conosciute ma estranee per i propri prodotti. A Doha si è riusciti a inserire nella dichiarazione ministeriale l’esigenza relativa all’estensione della protezione. Per l’economia svizzera, che nel mercato mondiale e nella concorrenza globale si impone piuttosto con la 8 qualità che con la quantità dei suoi prodotti di nicchia tradizionali, le indicazioni di provenienza geografica costituiscono un importante strumento di marketing. Pertanto, la Svizzera si impegnerà nell’ambito del round di Doha affinché l’estensione della protezione sia parte integrante dei risultati finali. Per quanto riguarda le indicazioni di provenienza geografica occorre ancora menzionare il fatto che a Doha è stato fissato un termine, fino alla 5a Conferenza ministeriale nel Messico nel settembre 2003, per la conclusione dei negoziati, in corso da anni, concernenti un sistema multilaterale per la registrazione delle indicazioni di provenienza geografica. Il round commerciale a livello mondiale lanciato a Doha ha il valore di un «Development Round». Ciò significa che nell’ambito di questi negoziati si riserverà una particolare attenzione alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo e alla loro integrazione nel commercio mondiale. Una richiesta formulata dai Paesi in via di sviluppo nell’ambito dell’Accordo TRIPS e della proprietà intellettuale è costituita dalla protezione del «sapere tradizionale». Con tale termine si intende ad esempio il sapere tradizionale delle popolazioni indigene in merito all’utilizzazione di piante a scopi medicinali. Anche se l’oggetto da proteggere non è ancora definito in modo chiaro, esso sembra sottrarsi ai settori esistenti del diritto dei beni immateriali. Occorre quindi creare uno speciale meccanismo di protezione. Nonostante non figuri tra i «demandeurs», la Svizzera intende mostrarsi ricettiva nei confronti di questa esigenza dei Paesi in via di sviluppo e collaborare in maniera costruttiva alla ricerca di una soluzione. L’OMC si è prefissa l’obiettivo ambizioso di concludere i negoziati del round di Doha entro il 2005. Nell’ambito della proprietà intellettuale, la Svizzera auspica un risultato negoziale che sia equo e volto a proteggere il diritto dei beni immateriali, tenendo conto degli interessi giustificati dei Paesi in via di sviluppo. Relazioni commerciali internazionali «e-trademark»: presentare domande di registrazione di marchi semplicemente via Internet Nell’estate 2002 l’Istituto ha introdotto «e-trademark», il sistema elettronico per la presentazione di domande di registrazione di marchi. I depositanti di marchi svizzeri hanno quindi a loro disposizione una nuova possibilità per registrare e trasmettere via Internet tutti i dati rilevanti. Accanto a «CH-EASY», la soluzione già esistente, lanciando «e-trademark» l’Istituto offre ai suoi clienti una seconda procedura per il deposito in forma elettronica. «CH-EASY»: lo strumento del professionista Già dal settembre 2001 i depositanti che dispongono di una propria banca dati relativa ai marchi possono servirsi di CH-EASY, un sistema per il deposito di marchi in forma elettronica. L’aspetto centrale di CH-EASY consiste nell’esportazione diretta dei dati della domanda dalla banca dati del cliente e nella trasmissione automatica di tali informazioni all’IPI. Allo scopo di garantire la maggiore sicurezza possibile nella trasmissione dei dati l’Istituto si serve di firme elettroniche. I clienti sono costantemente tenuti al corrente di ogni fase dell’elaborazione automatica. Diverse regole di convalida concorrono a garantire la qualità dei dati. Software di registrazione CH-EASY Passaggio dei dati al modulo di trasferimento Trattamento automatico dei dati E-mail con i dati della domanda e informazioni sull’elaborazione Generazione dell’E-mail di elaborazione Immissione automatica dei dati nel sistema interno dell’IPI Sistema proprietario banca dati Versante cliente Versante IPI Iter di una domanda di registrazione di un marchio con «CH-EASY» «e-trademark»: lo strumento «easy» per tutti Per i clienti che non dispongono di una propria banca dati relativa ai marchi, e che non intendono sviluppare la corrispondente interfaccia d’esportazione, il sistema «e-trademark» offre ora la possibilità di registrare i dati on-line. Dato che «e-trademark» viene utilizzato mediante un sito Internet, è sufficiente avere un computer qualsiasi con accesso a Internet. L’unico requisito di sistema è un browser capace di lavorare con una codificazione a 128 bit. Sulla pagina iniziale di «e-trademark» il depositante registra innanzitutto il suo indirizzo di posta elettronica. Questa informazione serve in primo luogo da indirizzo del destinatario per la comunicazione automatizzata d’elaborazione che viene inviata dopo la trasmissione elettronica; in secondo luogo, l’indirizzo di posta elettronica può essere utilizzato, assieme al numero d’elaborazione assegnato da «e-trademark» per ogni nuova domanda di registrazione, per rielaborare dati già registrati ma non ancora trasmessi. La pagina iniziale di «e-trademark» e-government 9 Un passo dopo l’altro per presentare definitivamente la domanda di registrazione Sulle successive pagine web vengono registrate tutte le indicazioni necessarie per la domanda di registrazione di un marchio svizzero. Per ogni settore ha inoltre luogo una convalida dei dati immessi. Se mancano dati essenziali, «e-trademark» lo fa notare al depositante. La registrazione dell’indirizzo del rappresentante, ad esempio, implica automaticamente un’osservazione in merito alla procura necessaria. Per le domande di registrazione che non concernono puri marchi verbali, «e-trademark» richiede la corrispondente raffigurazione in forma digitalizzata. Dopo la scelta del file d’immagine corretto, quest’ultimo viene visualizzato sullo schermo. Anche altri allegati alla domanda di registrazione, quali ad esempio regolamenti relativi a marchi collettivi o di garanzia, possono essere annessi e inviati in forma elettronica. Nel settore dei prodotti e dei servizi, «e-trademark» offre la registrazione diretta e la scelta dall’elenco standard della classificazione di Nizza. Una modalità d’interrogazione speciale consente inoltre di cercare determinate espressioni e le corrispondenti classi di prodotti e servizi. Anche le tasse legate al deposito vengono visualizzate da «e-trademark», come pure la tassa di classe che ci si deve attendere sulla base del numero di classi di prodotti e servizi che sono state scelte. Soltanto quando tutti i settori sono stati registrati in modo completo e corretto, la domanda di registrazione può essere trasmessa all’IPI. Il depositante ha però anche la possibilità di interrompere il processo di registrazione e di riprenderlo entro cinque giorni. A tale scopo sono necessari il già citato numero d’elaborazione e l’indirizzo di posta elettronica immesso all’inizio. I dati già registrati potranno quindi essere richiamati e rielaborati. Una volta registrati completamente, i dati relativi alla domanda di registrazione possono essere trasmessi all’IPI. A trasmissione avvenuta, «e-trademark» visualizza al depositante un riepilogo dei dati con la data del deposito. Nella fase successiva, la domanda di registrazione del marchio viene elaborata automaticamente e inserita nel sistema di banca dati interno dell’Istituto. In seguito, il depositante riceve automaticamente, mediante e-mail, una comunicazione relativa allo stato dell’elaborazione tecnica dei suoi dati. Successivamente i collaboratori del settore dell’entrata delle domande procedono all’esame dal quale scaturisce la decisione in merito ai dati trasmessi: se essi costituiscano cioè una domanda ai sensi dell’articolo 28 della legge sulla protezione dei marchi, nel merito della quale si possa dunque entrare. La presentazione elettronica delle domande aiuta a risparmiare Riassumendo si può quindi affermare che con «e-trademark» è possibile elaborare in modo semplice, rapido e sicuro una domanda di registrazione di un marchio svizzero e trasmetterla all’Istituto. Considerato che chi trasmette elettronicamente la propria domanda beneficia inoltre di una riduzione della tassa di deposito, l’Istituto è convinto che con le due varianti di presentazione di domande di registrazione «CH-EASY» e «e-trademark» vengano offerte soluzioni ottimali e orientate alle esigenze dei clienti per la presentazione di domande di registrazione per via elettronica. Grazie all’attenzione alle esigenze dell’utente, con «e-trademark» anche il navigatore profano giungerà a buon porto. 10 e-government Compendio del 6° anno d’esercizio Marchi: stabilizzazione delle domande di registrazione Nel 2001 il numero delle domande di registrazione per marchi svizzeri è diminuito del 30 per cento rispetto all’anno precedente. Sembrerebbe che il 2000, con oltre 15 600 domande di registrazione (il 30 per cento in più rispetto all’anno precedente), sia stato uno straordinario anno da primato. Il calo delle domande, che si è fatto sentire anche a livello internazionale ed è riconducibile soprattutto a motivi d’ordine congiunturale, si è fermato dall’inizio del 2002. Nel primo semestre di quest’anno ci sono infatti pervenute 5994 domande di registrazione, il che fa ammontare a 11 615 il numero delle domande di registrazione presentate nell’esercizio in rassegna. Abbreviazione della procedura di registrazione I provvedimenti adottati nell’esercizio 2000/01, soprattutto l’aumento dell’effettivo del personale nella Divisione dei marchi, stanno già dando i primi frutti: il tempo necessario per il disbrigo degli incartamenti è stato ulteriormente abbre- Domande di registrazione Registrazioni Opposizioni 18 000 16 000 14 000 12 000 10 000 1200 8000 1000 800 6000 600 4000 400 Domande di registrazione nazionali Registrazioni nazionali Opposizioni presentate 2000 200 0 0 92 93 94 95 Evoluzione nel settore dei marchi: dopo il boom verificatosi nel 2000 nel set- 96 97 98 99 tore dei marchi, il numero delle domande di registrazione è ritornato, per motivi 00 01 2002 congiunturali, al livello del 1999. Per l’anno in corso si attendono cifre analoghe. Rapporto d’attività 2001/ 02 viato, con la gradita conseguenza che il numero degli incartamenti inevasi è stato ridotto notevolmente: dai 10 000 del mese di luglio del 2001 a poco più di 6000 incartamenti un anno dopo. Collaborazione tecnica L’Istituto ha portato avanti l’eccellente collaborazione con l’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (UAMI). Vanno menzionati tre aspetti prioritari: primo, l’incontro tra esperti sui temi «esame dei marchi» e «procedura d’opposizione»; secondo, la formazione di due esaminatori dell’Istituto e di due dell’UAMI a Berna e ad Alicante per una durata di due settimane; e terzo, la partecipazione di rappresentanti dell’Istituto quali osservatori ai tre incontri di collegamento dell’UAMI con gli esperti degli Uffici nazionali. Queste diverse forme di cooperazione consentono all’Istituto di partecipare attivamente allo sviluppo del diritto e, nel contempo, di rimanere indipendente nell’applicazione dei criteri d’esame. Il 18 giugno 2002 ha inoltre avuto luogo a Zurigo una conferenza organizzata dall’IPI d’intesa con l’UAMI, intitolata «La Svizzera e il marchio comunitario dell’UE», alla quale si sono iscritti più di 60 partecipanti e che ha riscosso un ampio successo. La manifestazione, animata da conferenzieri di fama internazionale, ha permesso di tracciare un bilancio intermedio in merito ai più recenti sviluppi nel settore del diritto dei marchi. L’attuale giurisprudenza della Corte europea a proposito dei motivi assoluti d’esclusione e delle relative conseguenze per gli Uffici ha provocato accese discussioni. Sviluppi giuridici in ambito internazionale (OMPI) Il 1° gennaio 2002 è entrata in vigore l’ottava edizione della Classificazione di Nizza. La principale modifica materiale di questa edizione consiste nell’introduzione di tre classi di servizi supplementari, risultate dalla suddivisione della vecchia classe 42 in quattro classi. Questo cambiamento è stato attuato dall’Istituto senza alcun problema. I lavori concernenti la revisione del regolamento d’applicazione comune relativo all’Accordo di Madrid e al Protocollo di Madrid sono stati portati a termine con successo. Accanto ad altre modifiche, dal 1° aprile 2002 è possibile registrare una licenza nel Registro internazionale. 11 Compendio statistico della protezione dei marchi, dei brevetti e dei design Esercizi Marchi A livello nazionale Domande di registrazione di marchi – di cui con procedura accelerata Registrazioni Domande pendenti Proroghe Opposizioni Nuove procedure Procedure concluse Procedure pendenti A livello internazionale Registrazioni internazionali con estensione della protezione alla Svizzera, incl. rinnovi Brevetti Domande di brevetto e brevetti nazionali Domande di brevetto presentate – di cui provenienza Svizzera – di cui provenienza estero Brevetti rilasciati Domande di brevetto evase Domande di brevetto pendenti Brevetti in vigore Domande di brevetto e brevetti europei Presentate all’Istituto e trasmesse all’UEB Totale domande per venute all’UEB Brevetti europei rilasciati con validità per la Svizzera e il Liechtenstein Brevetti europei in vigore con validità per la Svizzera e il Liechtenstein Domande di brevetto internazionali (PCT) Presentati all’Istituto quale ufficio d’accettazione e trasmessi all’OMPI Totale domande trasmesse dagli uffici d’accettazione all’ufficio internazionale Design Numero di depositi – Numero di oggetti Numero di seconde proroghe Numero di terze proroghe Cancellazioni Design in vigore 2001/2002 2000/2001 Variazione in % rispetto all’anno precedente 1999/2000 1998/1999 1997/1998 11 615 1 550 14 025 6 175 2 254 14 136 1 500 12 574 10 118 2 056 –17,8 3,3 11,5 –39,0 9,6 14 342 1 197 11 269 10 157 1 984 11 360 563 9 987 7 603 1 807 10 565 – 9 108 – 1 809 737 870 1 053 718 615 1 162 2,6 41,5 –9,4 817 1 014 1 036 719 768 1 249 817 442 1 298 15 484 16 970 –8,8 15 892 – – 2001/2002 2000/2001 Variazione in % rispetto all’anno precedente 1999/2000 1998/1999 1997/1998 2 311 1 885 426 1 125 3 214 10 009 10 718 2 451 1 927 524 1 053 2 993 10 839 11 843 –5,7 –2,2 –18,7 6,8 7,4 –7,7 –9,5 2 495 2 019 476 720 2 571 11 202 12 596 2 412 1 890 522 630 1 799 11 235 13 739 2 799 2 201 598 735 3 115 10 548 16 893 1 184 – 1 324 – –10,6 – 1 227 – 1 234 – 1 222 – 19 199 9 333 105,7 14 176 15 999 14 751 73 013 75 845 –3,7 76 526 73 850 70 267 691 740 –6,6 699 569 510 – – – – – – 2001/2002 2000/2001 Variazione in % rispetto all’anno precedente 1999/2000 1998/1999 1997/1998 809 3 939 417 160 802 7 276 961 4 370 410 146 931 7 269 12 –15,8 –9,9 1,7 9,6 –13,9 0,1 Rapporto d’attività 2001/ 02 958 3 770 406 178 921 7 239 948 3 877 318 159 895 7 202 940 4 408 277 181 817 7 149 Anni civili 2001 2000 Variazione in % rispetto all’anno precedente 1999 1998 1997 12 361 1 618 13 412 8 075 2 235 15 622 1 452 11 889 10 743 1 939 –20,9 11,4 12,8 –24,8 15,3 11 933 921 10 515 8 194 1 862 10 862 490 9 596 7 323 2 041 10 472 – 13 400 – 1 738 716 777 1 062 814 729 1 145 –12,0 6,6 –7,2 722 1 000 1 100 684 522 1 350 1 025 374 1 224 16 674 16 956 –1,7 11 061 – – 2001 2000 Variazione in % rispetto all’anno precedente 1999 1998 1997 2 387 1 859 528 1 276 3 508 10 160 11 256 2 551 2 083 468 877 2 933 11 200 11 903 –6,4 –10,8 12,8 45,5 19,6 –9,3 –5,4 2 405 1 916 489 651 1 919 11 404 12 975 2 589 2 025 564 591 2 251 10 877 15 174 2 989 2 408 581 1 104 3 837 10 465 19 698 1 276 56 857 1 259 54 626 1,4 4,1 1 219 50 236 1 275 48 550 1 032 45 438 14 363 11 381 26,3 14 783 15 662 16 978 73 245 74 150 –1,2 73 643 75 762 72 705 744 689 8,0 632 563 484 103 947 90 948 14,3 74 023 67 007 54 422 2001 2000 Variazione in % rispetto all’anno precedente 1999 1998 1997 878 4 265 375 164 861 7 281 971 3 961 432 157 897 7 264 –9,6 7,7 –13,2 4,5 –4,0 0,2 956 3 272 371 146 934 7 190 930 4 392 272 186 870 7 168 897 4 093 303 170 768 7 108 Rapporto d’attività 2001/ 02 Dopo la conclusione positiva del primo «Internet Domain Name Process», che ha condotto alla formulazione di raccomandazioni concernenti la protezione dei marchi dalla registrazione abusiva come nomi di dominio, nel luglio 2000 l’OMPI ha avviato una secondo processo di consultazione internazionale, che verte sulla protezione di ulteriori generi di contrassegni. Il rapporto finale relativo al «Second WIPO Internet Domain Name Process» è stato pubblicato il 3 settembre 2001. Sulla base dei risultati, nel settembre 2002 l’Assemblea generale dell’OMPI deciderà in merito all’ulteriore modo di procedere. Revisione del 1° luglio 2002 dell’ordinanza sulla protezione dei marchi Il 1° luglio 2002 è entrata in vigore la revisione parziale dell’ordinanza sulla protezione dei marchi. Tale revisione parziale ha implicato per diversi aspetti inerenti al diritto procedurale un’uniformazione con il settore di protezione relativo al design. È stato inoltre necessario adeguare alle nuove disposizioni legali la parte formale delle direttive per l’esame dei marchi e delle direttive per la procedura d’opposizione. Ricerca in materia di marchi Nell’esercizio 2001/02 la cifra d’affari della ricerca in materia di marchi è calata del 20,5 per cento, assestandosi a CHF 1 640 000. Questo risultato è riconducibile in primo luogo alla situazione congiunturale e al mutato comportamento dei clienti nell’ambito della ricerca: le prime ricerche vengono oggi effettuate sempre più frequentemente su banche dati Internet; non appena si vogliono risultati qualitativamente affidabili, si conferiscono mandati di ricerca all’Istituto. Abbiamo già reagito a questa situazione: per le ricerche in materia di marchi è stato istituito recentemente un rapidissimo servizio completo via Internet. Per l’esercizio corrente sono previsti diversi provvedimenti di promozione che porranno in rilievo i vantaggi dei punti forti offerti dall’IPI, ovvero «qualità» e «individualità». Questo impegno sarà appoggiato dall’opuscolo «Ricerca in materia di marchi» (presentato nel rapporto annuale 2000/01), che in occasione dei «New York Festivals 2002», internazionalmente importanti per gli ambienti del marketing, è stato insignito di una medaglia d’oro. È lecito interpretare l’assegnazione di questo premio in questo senso: gli 13 operatori pubblicitari, che rappresentano uno dei gruppi target, sono evidentemente stimolati dal modo di presentarsi del documento in questione e quindi sono sensibilizzati sull’importanza delle ricerche. Protezione delle indicazioni di provenienza L’Istituto ha nuovamente trattato un gran numero di casi inerenti all’utilizzazione illecita di indicazioni di provenienza svizzere e dello stemma svizzero. Mentre a livello nazionale è stato necessario ricordare a diverse imprese che merci estere importate non possono essere commercializzate con indicazioni di provenienza svizzere, all’estero si è dovuto intervenire numerose volte, in collaborazione con le rappresentanze diplomatiche svizzere e gli ambienti economici interessati, presso le ditte in questione e le autorità competenti. Registri privati Nel settore dei registri privati l’Istituto ha svolto, come l’anno precedente, un lavoro d’informazione mirato e ha fornito numerosi ragguagli in merito. 80 000 70 000 60 000 50 000 40 000 30 000 20 000 10 000 0 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 ■ Brevetti nazionali ■ Brevetti europei validi in Svizzera e nel Liechtenstein Brevetti in vigore alla fine dell’anno: tasse annuali pagate alla data di scadenza del 31 dicembre 14 Divisione dei brevetti: l’attività di ricerca acquisisce importanza L’esercizio trascorso è stato il primo «anno di collaudo» delle nuove prestazioni di servizio legate alle ricerche, sviluppate dal 1999 al 2001 e descritte dettagliatamente nell’ultimo rapporto annuale. La Divisione dei brevetti può ora basarsi su obiettivi chiaramente misurabili per quanto concerne la cifra d’affari, cosa che implica aspetti alquanto gradevoli dopo la lunga fase di consolidamento. I collaboratori della Divisione dei brevetti hanno profuso sforzi particolari e non solo hanno raggiunto gli ambiziosi obiettivi prefissati, ma li hanno addirittura superati leggermente. Non meno importante del raggiungimento di mere cifre è stata la volontà di assicurare che il fondamento della Divisione rimanesse stabile anche in presenza di condizioni mutate. Infatti, nonostante il forte aumento dei valori della cifra d’affari nel settore delle ricerche, è stato necessario ridurre ulteriormente anche le pendenze nell’ambito degli esami delle domande e rispettare sia gli standard qualitativi che i termini di realizzazione. Tutto ciò è stato conseguito senza incrementare l’orario di lavoro e con buona soddisfazione del personale. Ricerche Le ricerche sullo stato della tecnica continuano a rappresentare la spina dorsale delle prestazioni di servizio fornite liberamente. Tuttavia la loro quota rispetto alla cifra d’affari è calata da oltre il 60 per cento al 50 per cento circa. In compenso gli accertamenti d’ampia portata, quali le analisi sulle tendenze tecnologiche o le valutazioni di portafogli di brevetti, hanno interessato circa un quinto della cifra d’affari di quasi 2 milioni di franchi svizzeri (l’anno precedente poco più di 1,3 milioni!). Questo dato di fatto dimostra una chiara esigenza del mercato nei confronti di ricerche di nuovo genere. Un benchmarking da parte di una ditta esterna ha evidenziato che i rapporti sulle ricerche realizzati dall’Istituto sono prodotti di punta sia per quel che riguarda profilo materiale che per quello della rappresentazione e della comprensibilità. L’attuale struttura organizzativa della Divisione dei brevetti non soddisfa più la crescente complessità del ventaglio di servizi. In vista di una per- Rapporto d’attività 2001/ 02 Organi di pubblicazione con nuovo nome e nuovo look In seguito al trasferimento della parte concernente i marchi nel Foglio ufficiale svizzero di commercio (FUSC) e all’introduzione della nuova legge sul design, è stato necessario trovare un nuovo nome per il venerabile «Foglio svizzero dei brevetti, disegni e marchi»: dal 1° luglio 2002 l’organo di pubblicazione per la parte concernente i brevetti si chiama «+pat+», mentre quello per i design ha preso il nome «mod. dép.». Alle copertine delle due pubblicazioni è stata conferita una veste moderna. manente gestione della qualità e di un aumento della flessibilità, occorrerà introdurre adeguamenti nei processi lavorativi e un’organizzazione orientata alle esigenze dei clienti. Brevetti Dopo una temporanea ripresa del numero delle domande nazionali di registrazione di brevetti, in calo per molto tempo, la tendenza al ribasso sembra proseguire il suo corso. Si rivela quindi più che giusta la decisione di spostare verso le ricerche il fulcro delle attività della Divisione. Parallelamente a tale calo, le oltre 1000 registrazioni nazionali di brevetti effettuate implicano un netto calo delle domande in sospeso e una sensibile riduzione dei tempi d’attesa. Le tasse d’esame vengono riscosse al più tardi 43 mesi dopo l’inoltro della domanda, mentre nel 90 per cento dei casi l’avvio dell’esame avviene nel giro di tre mesi dal pagamento della tassa d’esame. Rapporto d’attività 2001/ 02 Contrariamente ai brevetti nazionali, quelli internazionali si trovano ancora in pieno boom: come si evince dalle tabelle, sia le domande presentate all’Ufficio europeo dei brevetti sia le domande PCT hanno raggiunto nuovi valori da primato. Alla fine del 2001 il numero complessivo dei brevetti in vigore per la Svizzera e il Liechtenstein ammontava a 84 501. Design Come evidenziano le cifre, il settore del design ha subíto un calo delle domande, analogamente a quello dei marchi. È comunque motivo di consolazione osservare che se tale calo si fosse prodotto dopo l’introduzione della nuova legge sul design, saremmo stati indotti a trarne conclusioni sbagliate. I lavori preliminari in vista della legge sul design, entrata in vigore il 1° luglio 2002, hanno sollecitato sino allo stremo i collaboratori coinvolti. Tutti loro hanno dato prova di esemplare coraggio nel far fronte alla sfida; l’infrastruttura è stata approntata entro i termini prefissati e in maniera competente – il courant normal ha poco a poco ripreso piede. A questo riguardo si veda anche l’articolo a pagina 5. Centro di formazione per la proprietà intellettuale Dopo un’intensa fase di costruzione, in questo settore delle prestazioni di servizio fornite liberamente abbiamo raggiunto un primo livello intermedio. Il compito della diffusione del sapere nell’ambito della proprietà intellettuale viene adempita in maniera esemplare: oltre un centinaio di manifestazioni formative presso università e scuole universitarie professionali rappresentano una prestazione di tutto riguardo. Molte scuole hanno nel frattempo assegnato alle conferenze dell’Istituto un posto fisso nei loro programmi didattici e alcune hanno adottato la proprietà intellettuale come materia d’esame. Una novità è costituita dall’integrazione dei nostri corsi nel programma di formazione per i docenti delle scuole universitarie professionali. Le attività attecchiscono sempre più anche all’interno delle associazioni professionali, le quali in misura crescente conferiscono all’Istituto mandati permanenti. Vi è un potenziale supplementare a proposito della formazione per le imprese private e le professioni di consulenza. A tale riguardo è stato sviluppato un modello con cosiddette settimane- 15 Basel Winterthur St. Gallen Aarau Zürich Olten Vaduz Sul nostro sito www.ipi.ch («News/Fiere specializzate») è riportato un compendio aggiornato delle attività fieristiche dell’esercizio in corso. Biel Burgdorf Luzern Bern Neuchâtel Thun Yverdon Chur Fribourg Davos Diritto d’autore: revisione parziale della legge sul diritto d’autore Lausanne Sierre Sion Lugano Genève ● Università, ETH e EPFL ● Scuole universitarie professionali Il sapere della proprietà intellettuale viene trasmesso negli istituti d’insegnamento e di ricerca di tutta la Svizzera, parzialmente anche nell’ambito di corsi organizzati a scadenze regolari. blocco che dovrebbe avere un effetto d’accellerazione: corsi intensivi compatti permettono ai partecipanti di trascorrere un solo giorno a Berna, o se necessario più giorni consecutivi, assistendo a conferenze in maniera molto selettiva. Fiere ed esposizioni In occasione di una decina di fiere specializzate, il pubblico interessato all’informazione tecnologica e ai brevetti ha avuto l’opportunità di effettuare ricerche su determinati argomenti, autonomamente o sotto la guida di specialisti, all’interno della banca dati dei brevetti «Espacenet» o di altre banche dati liberamente accessibili. Gli esperti dell’Istituto hanno fornito qualsiasi informazione in merito alla proprietà intellettuale e hanno presentato le più diverse ricerche professionali nel settore dei brevetti e dei marchi. Alla Fiera internazionale delle invenzioni di Ginevra abbiamo informato, per la prima volta, assieme ad altri dodici uffici dei brevetti nazionali e internazionali. In particolare, grazie alla collaborazione con l’OMPI e con l’Ufficio Europeo dei Brevetti, sia i visitatori che gli espositori hanno avuto l’occasione di accedere a informazioni di prima mano in merito a tutti gli aspetti legati alle domande internazionali. 16 In occasione della consultazione informale sull’avamprogetto elaborato dall’Istituto, la maggior parte delle organizzazioni che si sono espresse ha giudicato necessaria la revisione della legge sul diritto d’autore per la prevista ratifica dei «trattati Internet» dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI). Tuttavia solo una minoranza era del parere che tale revisione fosse urgente. Diversi partecipanti alla consultazione hanno proposto di far proseguire i lavori preliminari da una commissione peritale. Non vi era però affatto unanimità di vedute circa la composizione di una siffatta commissione e il mandato da conferirle. L’11 febbraio 2002 ha avuto luogo un colloquio con le cerchie interessate in merito all’ulteriore modo di procedere. Sulla base dei risultati di tale colloquio, l’Istituto ha deciso di proseguire per intanto i lavori preliminari a livello dell’amministrazione. Sono due gli obiettivi da perseguire: da un lato, attuare i due trattati dell’OMPI e, dall’altro, tenere conto delle tematiche introdotte nella revisione da diversi interventi parlamentari. Le modifiche legislative a cui occorre procedere per la ratifica dei trattati dovranno essere armonizzate con i corrispondenti sforzi intrapresi a livello comunitario. Le questioni supplementari sollevate dagli interventi parlamentari saranno invece trattate da tre gruppi di lavoro composti da rappresentanti delle cerchie interessate. Si tratta della posizione degli utenti nei confronti delle società di gestione, della posizione dei produttori nei confronti degli aventi diritto originari e della posizione degli autori di opere d’arte figurativa nei confronti del commercio dell’arte. Nell’anno trascorso sono stati presentati numerosi interventi parlamentari. Alcuni di essi infoltiscono il già lungo elenco delle «questioni supplementari» alle quali occorre dare risposta nell’ambito della revisione della legge sul diritto d’autore, mentre altri mirano a escludere proprio tali questioni e a limitare la revisione parziale alla ratifica dei due trattati dell’OMPI: Rapporto d’attività 2001/ 02 Panoramica delle società svizzere di gestione SUISA SUISSIMAGE PROLITTERIS SSA SWISSPERFORM Anno di fondazione 1923 1981 1974 1986 1993 Repertorio delle Opere musicali non teatrali Opere audiovisive Opere letterarie, drammatiche e delle arti figurative Opere drammatiche, letterarie e musicali ed opere audiovisive Diritti di remunerazione nell’ambito dei diritti affini Soci Compositori, autori di testi, editori di musica Sogettistisceneggiatori, registi, produttori e altri titolari dei diritti Scrittori, giornalisti, artisti delle arti figurative, fotografi, grafici, architetti, editori di libri, giornali, riviste, nonché editori d’arte Drammaturghi, compositori, sceneggiatori, registi Artisti interpreti, produttori di supporti audio e audiovisivi e organismi di diffusione Numero soci ca. 18 000 ca. 1500 ca. 6200 ca. 1500 ca. 3500 129 813 000.– 134 571 000.– 34 602 296.– 35 397 326.– 20 267 689.– 19 701 962.– 14 610 237.– 15 239 469.– 23 037 196.– 24 111 495.– Società di gestione collettiva opere Entrate conseguite dalla gestione dei diritti in franchi svizzeri 2000 2001 postulato del 3 luglio 2001 della Commissione degli affari giuridici del Consiglio Nazionale (01.3417; Legge sul diritto d’autore. Revisione parziale); interpellanza Saudan del 20 marzo 2002 (02.3090; Tasse per le fotocopie. A che punto sta la questione); mozione Nabholz del 22 marzo 2002 (02.3146; Ratifica dei due accordi OMPI); iniziativa parlamentare Lombardi del 22 marzo 2002 (02.421; Modifica della LDA – copia di supporti audio allo scopo di trasmetterli alla radio e alla televisione); mozione Suter del 17 aprile 2002 (02.3206; Ratifica di due accordi WIPO sulla protezione contro la pirateria); Rapporto d’attività 2001/ 02 mozione Triponez del 20 giugno 2002 (02.3322; Moderazione nell’applicazione dei diritti d’autore); postulato Baumann J. Alexander del 21 giugno 2002 (02.3356; Diritti d’autore: ratifica di due trattati OMPI e norme applicabili alle copie per uso privato). Anche gli Stati membri dell’Unione Europea stanno lavorando intensamente per adeguare le loro legislazioni nazionali ai trattati dell’OMPI. A tale riguardo essi si orientano alla Direttiva 2001/29/CE sull’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione. L’Istituto segue con attenzione questi lavori allo scopo di garantire un adeguamento il più eurocompatibile possibile 17 della protezione del diritto d’autore all’era della tecnologia digitale. In tale contesto, esso partecipa anche ai lavori dell’OMPI volti a migliorare la protezione degli organismi di diffusione e delle banche dati e si impegnerà a far confluire i risultati di questi sforzi profusi a livello internazionale nei lavori di revisione in corso. Diritto e affari internazionali Persiste con sempre uguale intensità la tendenza a politicizzare ed emozionalizzare il dibattito intorno alla protezione della proprietà intellettuale, intesa come materia interdisciplinare (con aree d’intersezione segnatamente con il diritto in materia di concorrenza, con questioni etiche e di politica dello sviluppo, con la sanità pubblica e così via) che diventa sempre più oggetto privilegiato di discussione in seno a organismi nazionali e internazionali. Per questo motivo è necessaria un’intensa attività d’informazione e convincimento sia nei confronti del Parlamento, dell’Amministrazione federale e dell’opinione pubblica svizzera, sia su scala internazionale, allo scopo di giungere a risultati appropriati nelle varie questioni. Qui di seguito forniamo un compendio dei principali sviluppi registrati nell’esercizio in esame. L’Istituto informa sullo stato attuale dei diversi dossier sia sul proprio sito Internet (www.ipi.ch, rubrica «Informazioni giuridiche») sia sulla «Pagina dell’Istituto» della rivista «sic!», che si occupa di diritto in materia di beni immateriali, informazione e concorrenza. Importazioni parallele Anche nell’esercizio trascorso, la problematica delle importazioni parallele (cfr. rapporti annuali 1999/2000 e 2000/01) ha occupato la politica, in relazione alla revisione della legge sui cartelli. La Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale, incaricata dell’esame preliminare, aveva chiesto al Consiglio federale di presentare un rapporto complementare in cui si esprimesse anche in merito a quegli aspetti della problematica delle importazioni parallele che sono rilevanti dal punto di vista del diritto in materia di concorrenza. Il Consiglio federale ha espresso il chiaro parere che le intese di concorrenza verticali, con le quali è possibile ostacolare le importazioni parallele indipendentemente dal- 18 l’esistenza di diritti dei beni immateriali, sottostanno illimitatamente al giudizio del diritto dei cartelli. Il Governo ha inoltre dichiarato che le importazioni parallele di beni protetti dal diritto d’autore e dei marchi sono possibili incondizionatamente, in virtù dell’estinzione internazionale vigente nel diritto d’autore e dei marchi. In virtù della giurisprudenza del Tribunale federale, i titolari di brevetti potrebbero inoltre opporsi alle importazioni parallele di beni brevettati soltanto nella misura in cui ciò non implichi un ostacolo alla concorrenza che viola il diritto dei cartelli. Pertanto il Consiglio federale non ha ritenuto necessario agire in relazione alla legge sui cartelli. Esso ha tuttavia segnalato la sua disponibilità a precisare il campo d’applicazione della legge sui cartelli per quanto concerne il diritto dei beni immateriali (articolo 3 capoverso 2), fondandosi sulla sentenza del Tribunale federale emessa nella vertenza Kodak (DTF 126 III 129). Il Collegio governativo ha del resto rinviato ai lavori in corso del gruppo di lavoro interdipartimentale «Importazioni parallele», che sta attualmente elaborando le basi necessarie che permetteranno di riesaminare il disciplinamento dell’estinzione nel diritto dei brevetti. Revisione totale della legge sui disegni e modelli industriali L’8 marzo 2002 il Consiglio federale ha deciso di mettere in vigore per il 1° luglio 2002 la nuova legge sul design. Contemporaneamente esso ha approvato la nuova ordinanza sul design e i necessari adeguamenti del regolamento sulle tasse dell’Istituto. Per ulteriori informazioni sulla nuova legislazione in materia di design, si veda la pagina 5. Revisione parziale della legge sui brevetti Il 7 dicembre 2001 il Consiglio federale ha deciso di avviare la consultazione sull’avamprogetto di revisione parziale della legge sui brevetti, elaborato dall’Istituto. Il punto centrale della revisione parziale è costituito dall’adeguamento della legge sui brevetti alla direttiva dell’UE sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, per la quale si intendono definire criteri uniformi e chiari. Lo spunto per tale revisione proviene dalla mozione 98.3243 della consigliera agli Stati Helen Leumann. La consultazione in merito a questo oggetto era stata rinviata in seguito alla discussione Rapporto d’attività 2001/ 02 sulla problematica delle importazioni parallele. Si volevano inoltre attendere gli ulteriori sviluppi all’interno dell’UE. L’azione dei Paesi Bassi contro la direttiva è stata respinta dalla Corte europea nell’ottobre 2001, consolidando la situazione giuridica in seno all’UE. L’avamprogetto di revisione parziale della legge sui brevetti conferma la possibilità, già oggi esistente, di proteggere le invenzioni biotecnologiche mediante brevetti. Lo scopo è di cogliere le opportunità che si attendono dalla biotecnologia segnatamente nell’ambito della salute. A tale riguardo la protezione dei brevetti crea un incentivo essenziale a investire nella ricerca e nello sviluppo, settori spesso estremamente costosi. Nel quadro della revisione parziale della legge sui brevetti si intendono però anche porre chiari limiti alla brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche, senza tuttavia trascurare gli interessi economici della Svizzera. L’obiettivo è di sostenere la forte posizione del nostro Paese nell’ambito della biotecnologia, istituendo un’adeguata protezione dei brevetti. Oltre alla questione della brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche, la revisione contempla anche le modifiche di legge necessarie per la ratifica di tre convenzioni internazionali nel settore del diritto dei brevetti. Si tratta dell’Atto di revisione della Convenzione sul brevetto europeo (CBE), dell’Accordo sulle lingue e dell’Accordo sul diritto dei brevetti (PLT). Il termine per inoltrare i pareri è scaduto il 30 aprile 2002. Delle 328 organizzazioni invitate a esprimersi nell’ambito della consultazione, 130 hanno risposto. La valutazione non è ancora conclusa. Armonizzazione del regolamento delle controversie per i brevetti europei Nell’esercizio trascorso, un sottogruppo del gruppo di lavoro «Regolamento delle controversie» ha portato avanti con grande zelo i lavori in vista della creazione di un Accordo facoltativo concernente il regolamento delle controversie derivanti dai brevetti europei (European Patent Litigation Agreement; EPLA). Il punto di partenza era costituito dal documento di struttura, presentato alla Conferenza governativa degli Stati contraenti della CBE nel 2000, che definisce i principi per l’istituzione di un sistema giudiziario europeo dei brevetti. Non da ultimo grazie alla partecipazione Rapporto d’attività 2001/ 02 attiva dell’Istituto, il gruppo di undici Stati, tra cui Germania, Francia e Regno Unito, è riuscito a stendere, nel breve periodo di un anno e mezzo, un progetto di accordo completamente elaborato, compreso uno statuto per un tribunale. Il sottogruppo ha concordato di istituire un tribunale europeo dei brevetti di prima e seconda istanza, il quale deciderebbe negli Stati contraenti esclusivamente sulla violazione e la legalità di brevetti europei. Allo scopo di garantire la prossimità delle parti nella prima istanza, in linea di principio ogni Stato contraente sarà libero di costituire un massimo di tre camere regionali, le quali dovrebbero tuttavia essere dotate di giudici provenienti da diversi Paesi europei. In tal modo si intende assicurare la diffusione delle differenti culture giuridiche, necessaria in vista dell’armonizzazione del diritto dei brevetti. Si prevede di sottoporre i progetti al gruppo di lavoro «Regolamento delle controversie» nel dicembre 2002. Il gruppo di lavoro dovrà pure decidere in merito all’ulteriore modo di procedere in relazione al progetto. Nuovi sviluppi nell’ambito della diversità biologica All’inizio del mese di novembre del 2001, dopo un periodo di sette anni, sono state portate a termine, con l’approvazione del testo riveduto dell’accordo, le trattative in vista della revisione dell’«International Undertaking on Plant Genetic Resources» dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). La Svizzera ha preso parte attivamente alle trattative e, assieme ad altri Stati industrializzati, ha lottato contro l’«annacquamento» dell’attuale protezione giuridica dei beni immateriali. Nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (Convenzione sulla biodiversità), nell’aprile 2002 ha avuto luogo la sesta conferenza delle Parti contraenti (COP6), in occasione della quale sono state approvate le «Bonn Guidelines on Access and Benefit Sharing». Tali direttive disciplinano, su base facoltativa, l’accesso alle risorse genetiche e la ripartizione dei vantaggi che derivano dalla loro utilizzazione. L’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI) ha portato avanti le sue attività nel settore «diritto dei beni immateriali – biodiversità». L’«Intergovernmental Committee on 19 Intellectual Property and Genetic Resources, Traditional Knowledge and Folklore», istituito nell’autunno 2000, si è riunito in altre due occasioni, nel dicembre 2001 e nel giugno 2002. L’Istituto si è impegnato, a nome della Svizzera, affinché in una prima fase vengano affrontate le problematiche fondamentali che si pongono. Si tratta di questioni terminologiche e della definizione dello scopo perseguito con la protezione del «sapere tradizionale» e del «folclore». Organizzazione mondiale del commercio / Accordo TRIPS I lavori nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e, più particolarmente, del suo Consiglio per gli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (Consiglio TRIPS), alle cui sedute l’Istituto detiene la conduzione della delegazione, sono stati influenzati dalla Conferenza ministeriale di Doha/Qatar, durata dal 9 all’14 novembre 2001. Doha è stata un successo: l’obiettivo di lanciare un nuovo round commerciale a livello mondiale è stato raggiunto. Per quanto riguarda il settore «Proprietà intellettuale», a proposito dei risultati ottenuti a Doha, vanno evidenziati soprattutto due aspetti: primo, è stata approvata una dichiarazione ministeriale separata sul tema TRIPS e salute pubblica. Con tale dichiarazione l’OMC ha lanciato un segnale politico per sottolineare quanto prenda sul serio la pandemia dell’AIDS, che imperversa soprattutto in determinati Paesi africani e asiatici in via di sviluppo. Dal profilo contenutistico, la dichiarazione conferma che l’Accordo TRIPS non impedisce l’accesso ai medicamenti e che esso è sufficientemente elastico per combattere attivamente i gravi rischi per la salute quali l’AIDS, la malaria o la tubercolosi. Il miglioramento della protezione delle indicazioni di provenienza geografica grazie all’Accordo TRIPS è il secondo aspetto importante per il quale la Svizzera si è impegnata d’intesa con numerose delegazioni alleate nelle sedute del Consiglio TRIPS, ma anche alla Conferenza ministeriale di Doha. (Per una valutazione dettagliata dei risultati di Doha e una descrizione dei futuri negoziati, dal punto di vista della proprietà intellettuale, si veda il contributo speciale a pagina 7.) A proposito dell’OMC occorre inoltre menzionare l’adesione della Cina e di Taiwan. Il numero dei membri dell’OMC è quindi salito a 144. 20 Mentre l’adesione di Taiwan all’OMC ha implicazioni soprattutto politiche, l’adesione della Cina riveste anche una grande importanza economica: infatti in Cina, dove falsificazioni e pirateria sono molto diffuse, vigono ora gli impegni dell’Accordo TRIPS per la protezione e l’imposizione dei diritti della proprietà intellettuale. Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale Il programma e il budget per gli anni 2002–2003 confermano la solida situazione finanziaria dell’Organizzazione. Il budget ammonta a 678,4 milioni di franchi svizzeri, il che corrisponde a un aumento del 19,9 per cento rispetto al budget precedente. I ripetuti sorpassi di budget, riconducibili all’ampliamento del parco immobiliare dell’OMPI, hanno tuttavia indotto gli Stati membri a sollecitare una valutazione della nuova costruzione. I risultati di tale valutazione, eseguita dal Controllo federale delle finanze, saranno esaminati nel settembre 2002 dal Comitato di programma e budget. Nell’ambito della sua riforma degli statuti, quest’anno l’OMPI ha proseguito i lavori intesi a razionalizzare la sua struttura e il suo funzionamento. Le raccomandazioni del gruppo di lavoro saranno verosimilmente approvate nel settembre 2002, in occasione delle assemblee degli Stati membri. Tali raccomandazioni implicheranno una modifica di diversi accordi gestiti dall’OMPI allo scopo di adeguarli alla prassi vigente, soprattutto per quanto concerne i contributi degli Stati membri. Altre organizzazioni internazionali L’Istituto è stato membro della delegazione svizzera alla 55a Assemblea mondiale della sanità, l’organo supremo dell’Organizzazione mondiale della sanità, e ha nuovamente partecipato attivamente al dibattito sull’accesso ai medicamenti, in particolare in relazione a pandemie quali HIV/AIDS, malaria o tubercolosi. Considerate le tragedie provocate da queste malattie, l’Istituto si è impegnato affinché la protezione della proprietà intellettuale non sia indebolita, ma sia considerata, al contrario, come elemento fondamentale per l’accesso ai medicamenti e motore per la ricerca e lo sviluppo di nuovi medicamenti e di un vaccino. Esso ha inoltre seguito con la massima attenzione anche la discussione sulle questioni concernenti la proprietà intellettuale in Rapporto d’attività 2001/ 02 occasione delle sedute della Commissione dei diritti dell’uomo e del Comitato per i diritti economici, sociali e culturali. Infine, l’Istituto ha preso parte attivamente, nel quadro della Commissione economica per l’Europa del Consiglio economico e sociale dell’ONU, al gruppo consultivo per la protezione e l’imposizione dei diritti dei beni immateriali nel settore degli investimenti. Associazione europea di libero scambio Consapevole dell’importanza di uno sviluppo dinamico degli accordi regionali, la Svizzera ha portato avanti il suo impegno nell’ambito dell’Associazione europea di libero scambio (AELS). L’Istituto vi ha contribuito difendendo gli interessi della Svizzera nel settore della proprietà intellettuale in occasione della negoziazione di accordi di libero scambio tra l’AELS e Stati terzi. Nel corso dell’esercizio in rassegna hanno avuto luogo nuovi round di negoziazione con il Cile. L’AELS prevede inoltre di intavolare anche con il Sudafrica negoziati su questioni inerenti la proprietà intellettuale. Anche con Singapore è stato firmato un accordo di libero scambio. Questa è la prima volta che l’AELS conclude un accordo di questo genere con un Paese asiatico, assumendo così un ruolo pionieristico visto che fino ad oggi né l’Unione europea né gli Stati Uniti hanno concluso un accordo di libero scambio con Singapore. commerciali. Inoltre è stata commissionata una perizia volta ad accertare la situazione e le lacune della legislazione vietnamita in materia di protezione della proprietà intellettuale e ad indicare dove occorra intervenire ai fini della compatibilità con l’Accordo TRIPS. Lo studio fornirà inoltre preziose indicazioni circa le priorità da definire per il progetto di cooperazione nei due anni rimanenti. E infine sono stati tradotti in lingua vietnamita i principali accordi internazionali nel settore della proprietà intellettuale, i quali saranno stampati e distribuiti in occasione del 20° anniversario del NOIP. Sia nel quadro delle attività dell’Accademia Mondiale dell’OMPI che a livello bilaterale, l’Istituto ha accolto nei propri uffici delegazioni provenienti da oltre 25 Paesi e organizzazioni. I seminari d’informazione e di perfezionamento organizzati dall’Istituto erano dedicati ai diversi settori del diritto dei beni immateriali nonché allo statuto e alla struttura dell’Istituto stesso. Cooperazione tecnica Assieme agli uffici vietnamiti preposti alla protezione della proprietà intellettuale (NOIP) e dei diritti d’autore (COV), l’Istituto ha portato avanti solertemente il progetto di cooperazione nell’ambito del diritto dei beni immateriali, che è basato sull’accordo dell’8 giugno 2000 sulla proprietà intellettuale e la relativa cooperazione tra i due Paesi. Nell’esercizio in esame sono stati organizzati quattro nuovi seminari. In questa occasione sono stati discussi argomenti importanti per il Vietnam quali la protezione del design e la protezione delle specie vegetali, sono stati analizzati gli sviluppi più recenti nell’Organizzazione Mondiale del Commercio in seguito alla Conferenza ministeriale di Doha e è stato approfondito il tema dell’imposizione dei diritti dei beni immateriali. A questi seminari hanno partecipato sia rappresentanti degli enti governativi preposti alla proprietà intellettuale sia rappresentanti delle comunità Rapporto d’attività 2001/ 02 21 Direttore Direzione Roland Grossenbacher Diritto e affari internazionali Felix Addor Marchi Brevetti* Risorse e ser vizi Eric Meier Andreas Kurt Christian Bock André Escher Diritto d’autore Carlo Govoni Servizio giuridico Diritto generale Ueli Buri Servizio giuridico Marchi Anja Herren Stato maggiore Valerio Candolfi Finanze e contabilità/ controlling Matthias Kläy Servizio giuridico Rapporti commerciali internazionali Mathias Schäli Stato maggiore Melchior Caduff Edilizia e tecnologia ecologica Beda Bischof Personale Erika Kirchen Servizio giuridico Brevetti e design Lukas Bühler Martin Girsberger Ricerche in materia di marchi Christian Peter Biotecnologia e chimica Michele Bordoni Marketing Yvonne Kohler Amministrazione 1 Brigitte Bolli Jost Elettronica e ottica Walter Hofmann Logistica Urs Lehmann Amministrazione 2 Mathias Lörtscher Tecnologia dell’informazione Walter Hofmann Informatica Matthias Günter Esame dei marchi 1 Michel Chavanne Ingegneria e energia Theodor Nyfeler Userdesk Gerda Steck Esame dei marchi 2 Eric Rojas Sviluppo prodotti Alban Fischer IS-Operations Rolf Leuenberger Esame dei marchi 3 Leo Longauer Centro di formazione Roland Tschudin Gestione progetti e Internet Pietro Nottaris Esame dei marchi 4 Roland Hutmacher Registrazione brevetti Rolf Hofstetter Sviluppo software Gino Colombo Procedura di opposizione Roland Bucher Design Beat Schiesser * La Divisione dei brevetti è posta sotto la conduzione congiunta di Andreas Kurt e André Escher. La struttura organizzativa dell’Istituto è caratterizzata da una gerarchia piatta. Il Consiglio d’Istituto Il Consiglio d’Istituto, nominato dal Consiglio federale, è l’organo direttivo supremo nell’ambito della gestione aziendale dell’Istituto. Esso approva il bilancio preventivo, il rapporto di gestione e il conto annuale. Il Consiglio d’Istituto è composto dai seguenti membri: Klaus Hug, presidente, dott. iur., avvocato e consulente economico, Berna Carlo Gaggini, vicepresidente, ing. ETHZ, agente di brevetti, Agno Andreas Huber-Schlatter, dott. rer. publ. HSG, segretario generale del Dipartimento federale di giustizia e polizia, Berna Michel P. Micheli, ing. EPFL, agente di brevetti, Ginevra-Thônex Eric A. Notegen, dott. phil., responsabile della divisione dei brevetti presso la Hoffmann-La Roche AG, Basilea Marianne Panchaud, lic. iur., consulente marchi, Société des Produits Nestlé SA, Vevey Claudia Bolla-Vincenz, dott. iur., avvocato, Berna Barbara Schaerer, dott. iur., avvocato, LL.M., vicedirettrice, Amministrazione federale delle finanze, Berna Jean-Claude Badoux, prof. dott., Rete svizzera per l’innovazione, Losanna Stato al 31 ottobre 2002 22 Organigramma Cifre nere a dispetto di un contesto difficile Neanche l’Istituto è stato risparmiato dal difficile contesto economico. Specialmente nel settore dei marchi si è osservato un sensibile calo delle registrazioni e quindi anche delle entrate derivanti dalle ricerche in materia di marchi. Grazie a rigorosi sforzi di risparmio, è stato possibile realizzare un utile di CHF 3,0 milioni, risultante da uscite per CHF 62,8 milioni ed entrate per CHF 65,8 milioni. Costi coperti in tutti i settori di diritti di protezione È motivo di particolare soddisfazione il fatto che tutti i settori di diritti di protezione (brevetti, marchi e diritto d’autore) sono riusciti a chiudere con un bilancio positivo. Mentre il settore del diritto di protezione dei brevetti beneficia soprattutto delle tasse annuali dei brevetti europei, elevate ma in continuo calo, il settore del diritto di protezione dei marchi è direttamente esposto al mercato e alle oscillazioni della domanda. In tale settore è stato realizzato un risultato positivo, nonostante una modifica della prassi di separazione abbia comportato una correzione pari a CHF 2,7 milioni. Questa modifica concerne il conto economico dell’esercizio 2001/02, ma non è considerata nella valutazione della copertura dei costi nella media quadriennale secondo l’articolo 13 capoverso 2 della legge federale sullo statuto e sui compiti dell’Istituto federale della proprietà intellettuale (LIPI), perché riguarda segnatamente l’esercizio 1996/97. dente. Ciò è riconducibile ai risparmi realizzati nell’ambito dell’informatica e all’assunzione in proprio di compiti informatici. Nel prossimo esercizio, un’importanza particolare sarà rivestita dall’introduzione del software finanziario SAP R/3. Dal nuovo sistema ci si attendono gestioni finanziarie più precise e una maggiore trasparenza delle finanze. Standard in materia di contabilità Gli International Accounting Standards (IAS; nuovo: International Financial Reporting Standards IFRS) stanno evolvendo sempre più in direzione di uno standard per la stesura di rapporti finanziari trasparenti. Ciò dimostra che la decisione dell’Istituto di allestire il bilancio in conformità agli IAS è stata giusta. A partire dal 2004, gli IFRS saranno applicati anche dall’Organizzazione europea dei brevetti. Ripartizione delle entrate Le principali fonti d’entrata operative dell’Istituto sono le tasse, le retribuzioni per prestazioni di servizio fornite liberamente e le indennità per prestazioni economiche generali da parte della Confederazione. Rispetto all’anno precedente, le percentuali delle tre fonti d’entrata sono rimaste praticamente immutate: tasse (nette): 85,6% (86,7%) prestazioni di servizio fornite liberamente: 8,0% (7,5%) prestazioni economiche generali: 5,8% (5,3%) Un’ulteriore fonte d’entrata è costituita dal risultato finanziario. Secondo la LIPI, l’Istituto è tenuto a investire i suoi mezzi eccedenti presso la Confederazione a tassi d’interesse di mercato. Visto che ciò equivale a un investimento privo di rischi in prestiti di Stato, siamo riusciti a realizzare un risultato pari a CHF 2,7 milioni, il che corrisponde praticamente al risultato dell’anno precedente. Uscite Sforzi particolari sono stati profusi sul versante delle uscite. Nonostante i costi del personale siano aumentati del 6,4 per cento, le spese complessive sono diminuite rispetto all’anno prece- Rapporto finanziario 2001/02 Rapporto finanziario dell’Istituto Il rapporto finanziario dettagliato dell’Istituto, conforme agli IAS, è ottenibile scaricandolo dal nostro sito Internet www.ipi.ch (rubrica «Istituto, Rendiconto annuale/Bilancio») oppure ordinandolo mediante la cartolina-risposta allegata. 23 Finanze in cifre Bilancio In migliaia di franchi (CHF) Conti Anno precedente al 30 giugno 2002 al 30 giugno 2001 Disponibilità Crediti da prestazioni Determinazione di ratei e risconti attivi Crediti residui 3 410 1 026 3 731 503 1 945 753 4 215 1 014 Capitale circolante 8 670 7 927 Beni patrimoniali Investimenti finanziari Beni immateriali 963 82 370 301 1 337 78 513 825 Capitale di investimento 83 634 80 675 Totale attività 92 304 88 602 1 899 5 409 9 170 4 815 2 359 4 906 8 370 5 719 Prestiti a breve termine 21 293 21 354 Accantonamenti/obblighi dell’Istituto verso la cassa pensioni 19 354 18 554 Prestiti a lungo termine 19 354 18 554 Utile Riserve 2 963 48 694 4 345 44 349 Capitale proprio 51 657 48 694 Totale Passività 92 304 88 602 Debiti da prestazioni Conto corrente Determinazione di ratei e risconti passivi Debiti residui Le differenze nel totale sono determinate dall’arrotondamento. 24 Rapporto finanziario 2001/02 Conto economico In migliaia di franchi (CHF) Conti Anno precedente Periodo dal 1.7. 2001 al 30. 6. 2002 Periodo dal 1.7. 2000 al 30. 6. 2001 Tasse Prestazioni di servizi Pubblicazioni Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) Prestazioni inerenti all’economia collettiva Ricavi diversi 53 956 3 785 224 1 911 2 900 320 56 818 3 455 241 2 000 2 632 236 Ricavi diretti 63 096 65 382 Prestazioni di servizi Costi diversi Tasse annuali UEB –527 –544 –15 426 – 399 – 518 –15 985 Costi variabili –16 497 –16 902 46 599 48 480 Retribuzioni Prestazioni sociali Onorari, spese, formazione Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) Pubblicazioni Informatica Spese di materiale Locali Ammortamenti –24 262 –4 506 –2 497 –684 –1 376 –6 325 –1 828 –3 373 –1 487 – 22 704 – 4 055 – 3 097 – 684 – 1 778 – 7 248 – 2 249 – 3 441 – 1 636 Costi fissi –46 338 – 46 892 261 1 588 Proventi finanziari Oneri finanziari Risultato finanziario 2 735 –33 2 702 2 790 – 33 2 757 Utile 2 963 4 345 Quota di copertura 1 Quota di copertura 2 (Risultato operativo) Le differenze nel totale sono determinate dall’arrotondamento. Rapporto finanziario 2001/02 25 Calcolo del flusso medio In migliaia di franchi (CHF) Conti Anno precedente Periodo dal 1.7. 2001 al 30. 6. 2002 Periodo dal 1.7. 2000 al 30. 6. 2001 2 963 4 345 1 486 5 1 636 –2 Entrate/(Uscite) derivate dall’attività commerciale Utile Voci del calcolo del risultato positivo che non influiscono sulle spese – Ammortamenti su beni patrimoniali – (Annullamento)/Creazione di delcredere – (Annullamento)/Creazione di accantonamenti per capitale di copertura mancante per la cassa pensioni – (Annullamento)/Creazione di accantonamenti per accomodamenti Variazione del capitale aziendale circolante e dei debiti a breve termine – (Aumento)/Diminuzione di crediti da prestazioni – (Aumento)/Diminuzione di crediti residui e ratei attivi – Aumento/(Diminuzione) di debiti da prestazioni – Aumento/(Diminuzione) di crediti residui e ratei passivi – (Ricavi da interessi di investimenti finanziari) – Costi per interessi da investimenti finanziari – Entrate da interessi – (Uscite per interessi) – Flusso medio netto derivato dall’attività commerciale 900 –100 614 – 851 –98 1 051 –459 363 –2 703 0 2 647 0 6 055 42 – 2 198 – 542 1 678 – 2 757 0 2 640 0 4 605 Entrate/(Uscite) derivate da attività di investimento – (Investimenti)/Disinvestimenti di capitale costituito da beni patrimoniali – (Investimenti)/Disinvestimenti di capitale di investimento finanziario – (Investimenti)/Disinvestimenti di beni immateriali Flusso medio netto derivato da attività di investimento –252 –4 037 –337 –4 626 – 327 – 4 448 – 190 – 4 965 36 36 352 352 1 465 –8 1 945 1 953 3 410 1 945 Conti Anno precedente Periodo dal 1.7. 2001 al 30. 6. 2002 Periodo dal 1.7. 2000 al 30. 6. 2001 48 694 2 963 51 657 44 349 4 345 48 694 Entrate/(Uscite) derivate da attività di finanziamento – (Diminuzione)/Aumento di conto corrente Flusso medio netto derivato da attività di finanziamento Aumento/(Diminuzione) netto/a della disponibilità liquida del periodo contabile Disponibilità liquide all’inizio dell’anno amministrativo, al 1° luglio 2001 e al 1° luglio 2000, rispettivamente Disponibilità liquide alla fine dell’anno amministrativo, al 30 giugno 2002 e al 30 giugno 2001, rispettivamente Le differenze nel totale sono determinate dall’arrotondamento. Informazioni sul capitale proprio In migliaia di franchi (CHF) Consistenza iniziale al 1.7. 2001 o 1.7.2000 Utile Consistenza finale al 30. 6. 2002 o 30. 6. 2001 26 Rapporto finanziario 2001/02 Copertura dei costi In conformità con l’art. 13 cpv. 2 LIPI, le tasse sono stabilite in modo che, insieme ai compensi per prestazioni di servizi e pagamenti per prestazioni inerenti all’economia collettiva, a favore del settore dei diritti di protezione, risultino in grado di coprire i costi nella media dei quattro anni. Vengono identificati come settori dei diritti di protezione il settore Marchi, il settore Brevetti (compresi Disegni e Modelli) e il settore Diritti d’autore. Il presente resoconto per settori non è un relazione di periodo in base allo IAS 14 (rivisto nel 1997). Il settore Diritti d’autore è stato utilizzato per la prima volta dall’anno amministrativo 1998/99. I valori del precedente settore «Prestazioni inerenti all’economia collettiva», sono stati convertiti nella nuova struttura. Con effetto all’esercizio 2001/02 è stato portato a compimento con successo l’adeguamento della prassi inerente alla separazione nel settore del diritto di protezione relativo ai marchi. Considerato che tale modifica concerne soprattutto il primo esercizio 1996/97, il conto per settori di diritto di protezioni diverge dal conto annuale conforme agli IAS. Brevetti 2001/ 02 Tasse 37 729 Prestazioni di servizi 1 992 Pubblicazioni 129 Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) 219 Prestazioni inerenti all’economia collettiva 839 Ricavi diversi 7 Ricavi diretti 40 915 Prestazioni di servizi –526 Costi diversi –525 Tasse annuali UEB –15 426 Costi variabili –16 477 Quota di copertura 1 24 438 Costi fissi –10 257 Quota di copertura 2 14 181 2000/ 01 39 269 1 380 241 226 763 0 41 879 – 399 – 496 –15 985 –16 880 24 999 – 9 478 15 521 1999/2000 46 355 1 142 376 209 420 0 48 502 –302 –316 –18 609 –19 227 29 275 –8 913 20 362 1998/99 49 319 905 485 198 343 11 51 262 –257 –341 –19 646 – 20 245 31 017 –8 402 22 615 Quota –12 369 –13 899 –11 962 –10 032 1 812 1 622 8 400 12 583 Risultato del titolo di protezione Risultato cumulativo dei quattro anni Rapporto finanziario 2001/02 24 417 27 Copertura dei costi (continuazione) Marchi 2001/ 02 Tasse 18 868 Correzioni dovute a separazioni di tasse1) 0 Prestazioni di servizi 1 782 Pubblicazioni 0 Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) 1 693 Prestazioni inerenti all’economia collettiva 271 Ricavi diversi 0 Ricavi diretti 22 614 Prestazioni di servizi –1 Costi diversi –15 Costi variabili –16 Quota di copertura 1 22 598 Costi fissi –11 827 Quota di copertura 2 10 771 2000/01 17 529 –88 2 072 0 1 774 202 0 21 489 0 –24 –24 21 465 –10 470 10 995 1999/2000 15 858 –112 1 970 0 1 381 79 1 19 177 –2 –4 –6 19 171 – 9 112 10 059 1998/99 14 146 –119 1 757 0 1 160 130 1 17 076 0 –4 –4 17 072 – 8 346 8 726 Quota –9 665 –10 963 – 8 876 – 8 567 Risultato del titolo di protezione 1 106 32 1 183 159 Risultato cumulativo dei quattro anni 2 480 1) Nella copertura dei costi secondo settori di diritti di protezione, le correzioni dovute a separazione per un ammontare di CHF 2,665 milioni, contenute nel conto annuale 2001/02 conforme agli IAS, sono registrate negli esercizi in cui sono intervenute (esercizio 96/97: CHF 2,299 milioni; 97/98: CHF 47000; 98/99: CHF 119 000; 99/00: CHF 112 000; 00/01: CHF 88 000). Diritti d’autore 2001/ 02 Tasse 24 Prestazioni di servizi 3 Pubblicazioni 0 Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) 0 Prestazioni inerenti all’economia collettiva 764 Ricavi diversi 0 Ricavi diretti 791 Prestazioni di servizi 0 Costi diversi 0 Costi variabili 0 Quota di copertura 1 791 Costi fissi –631 Quota di copertura 2 160 Quota 2000/01 20 0 0 0 759 0 779 0 0 0 779 –710 69 1999/2000 20 0 0 0 517 0 537 0 0 0 537 –662 –125 1998/99 27 0 0 0 886 2 915 0 0 0 915 –647 267 –147 –222 –353 –232 13 –153 – 478 35 Risultato del titolo di protezione Risultato cumulativo dei quattro anni –583 Tutte le cifre sono da considerarsi in migliaia di CHF. Le differenze nel totale sono determinate dall’arrotondamento. 28 Rapporto finanziario 2001/02