Anno VII. Num. 22
L'AH
AREUGNAMENTI ED INSE BEONI
NTun anno L. 6; un semestre L. 3,50;
Un numero Ceni. 10; arretrato, 20.
Inserzioni dopo la firma del Gerente Cent. 40
per linea o spazio corrispondente.
Avvisi Ceni. 20 per linea o spazio di linea,
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Se buzna_p_aPfe dei fatti narrati
nella relazione del cavaliere Adarni
sono r i usciti nuovi pei nostri lettori,
non è certamente riuscito nuovo per
essi il giudizio che conviene trarre
da quell' insieme: che cioè l' Amministrazione del Conservator'o è proceduta in questi ultimi anni sotto la
direzione del Commendator Folini
nel modo il più deplorevole.
11 resoconto del cavaliere Adami
ha avuto il merito di mettere in sodo,
in modo chiaro e irrefutabile, questo fatto, che per altro era già nella
coscienza del paese; ma il giudizio
che egli ne ha fatto è tanto più autorevole, in quanto proviene da persona competentissima in materia di
pubblica amministrazione (la persona
assolutamente estranea alle divisioni
della eittà. Così questa volta è costretto a rimanersene in scuderia il
caval di battaglia più favorito di
tutti gli amministratori soggetti a
distrazioni più o meno momentanee:
che, se trovano nei pubblici sindacatori alcuno poco disposto a prender
per buone delle contabilità fabbricate
a comodo di cassa, si atteggiano subito
a martiri, e si gridano vittime della
rabbia partigiana, di persecuzioni
politiche ed amministrative.
APPENDICE DEL CORRIERE DELL' ARNO
MALATA MUSICALE
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Qualche cosa sarà ; saran parole
Sart un libro ; sard, quel che Dio vuole.
( Dal CICERONI: di quella buon' anima
di G. C. l'asseroni
L' altra sera prendevo degli appunti in un
mio logoro scartafaccio, quando mi capitò sotto gli occhi una noterella da me scarabocchiata qualche mese fa, tanto per fermar sulla carta alcune idee sull' esecuzione del Re
di Lahore al Teatro Nuovo. Mi ricordai allora che dopo scritte due appendici sul merito della musica di Massenet, io aveva promesso a me stesso di dare una toccatina anche all' esecuzione e a qualche altra cosuccia,
che mi pareva degna di nota. Come abbia
potuto dimenticare quella promessa, non lo
so . Il fatto è che letta appena quell' annotazioncella, pensai di rimediar subito allo scorso della mia memoria, e detto fatto, presa
la penna, incominciai a tirar giù. Quando ebbi vergato l' ultimo scarabocchio , e rilessi
l' articolo poco mancò non lo mettessi in pezzi, tanto mi parve goffo, sparpagliato, deforme. Ma dato poi campo alla riflessione, dissi fra me e me; infine questo mucchio di periodacci non è destinato a vivere che un giorno, e vivrebbe lo stesso anco se fosse meglio
pensato e meglio scritto. A. che prò dunque
dar mano alla lima, lasciamolo andar così.
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GIORNALE POLITICO AMMINISTRATIVO
1. Giugno 1879
INDICAZIONI ED AVVERTENZE
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Per insipienza di alcuno e per
malizia di altri (non è il caso qui
d' indagare qual parte di responsabilità tocchi a ciascuno) è fuor
di dubbio, (sebbene il commendator
Folini, impugnando la verità conosciuta, pretenda asserire il contrario) che il Conservatorio di S.
Anna è venuto a subire nell' ultimo
veutennio una notevole diminuzione
nel suo patrimonio; che non si può
calcolare ancora con precisione a
qual somma sia per ammontare,
perchè, non essendo ancora compiuto il consuntivo del 1878, non
è ancora stato fissato e valutato
lo Stato attivo e passivo patrimoniale all' epoca stessa.
Quello che è certo si è che
una diminuzione patrimoniale esiste,
I ed è una diminuzione importante:
l e che le cause devono tutte ceri carsi nella cattiva amministrazione,
nell' arbitrio ridotto a sistema, nel! la tolleranza continuata di fatti riprovevoli pienamente conosciuti dall' amministratore.
Il cornmendator Folini ha creduto bene di fare a sua difesa una
pubblicazióne segreta, ricca di fantasia e povere d' argomentazioni e
di cifre, per corroborare la sua
asserzione di avere egli aumentato
il patrimonio del Conservatorio
sebbene quanto alle rendite non
si mostri più sicuro delle cifre
pubblicate quindici giorni so no
e riduca già l' aumento vantato
da lire settemila a lire quattromila
eirea; cosicchè, facendo strada, e' è
il caso che scenda a convenire che
le entrate sono invece diminuito,
e in fondo veniamo a trovarci d'accordo.
Frattanto, siccome egli non inapugna neppure uno dei fatti recati
dalla relazione .Aclatni, così noi dobbiamo ritenerli pienamente provati
anco per la sua acquiescenza. Non
possono infatti ammettersi come
prove delle semplici denegazioni.
Secondo il cavalier Adami lo staeconomico
del Conservatorio
to
quando egli no assunse l' amministrazione, ora pessimo : non vi era
chi avesse relazioni di affari col
Conservatorio che non fosse in credito di somme vistose i fornitori per
i generi da loro forniti, gl' insegnanti, le oblate, i manifattori, gl' inservienti poi loro onorarii di mesi e
perfino di anni ; alcuni più pressati
dal bisogno, o più stanchi di attendere, avean ricorso agli atti ; i fornitori si rivalevano dell' indugio
forzato con lo aumento del prezzo
dei generi : i magazzini eran o vuoti ; del grano, che avrebbe dovuto
servire per tutto il consumo dell' anno, non esisteva più traccia in
aprile : i titoli di rendita del Con
servatorio erano impegnati, alcuni
con autorizzazione ed altri senza
autorizzazione; e in cassa esisteva
la egregia somma di Lire 21 !
Sono veri o non sono veri questi fatti? Per tutta risposta il Comm.
Folini ci fa sapere che Egli ha
I' portalo l' actiita potabile da terra a
tetto per tutte le parti del InCtiCSin10
(sle.) che durante la sua amministrazione « si allentarono un poco
alle Fanciulle le pastoie (sic) che
dovè spendere assai por la costruzione di una Cassa- furie quattrini
buttati via ); o dico che i reclami
dei creditori sono stati li provocati
ma che il Conservatorio fosso pieno
di debiti e la cassa di ragnateli non
si attenta a negarlo.
E nemmeno egli nega la bella
pratica passata in sistema di vendere il grano a basso prezzo a raccolta, per ricomprarlo poi, per il
bisogno del Conservatorio, a prezzi
elevati; e, se ha lamentato la straordinaria gravezza delle imposizioni,
si è guardato bene dall' aggiungere
che egli colla sua trascura.nza le
avea rese più gravi, pagando oltre
l' imposta a.nco le multe del quattro
per cento.
Ma, se lo ha taciuto, non lo ha
negato ; come non ha potuto negare
di aver caricato il Conservatorio,
senza autorizzazione alcuna, della
spesa di lire 3000 per la stampa di
una pretesa Sioria d'Italia, piena di
strafalcioni storici, di giudizii sbagliati, e di periodi che gridano vendetta al cospetto della grammatica
e del senso comune, e che, nonostan-
E con qual titolo? Non con quello di Rasse.
fina, perchè sarebbe un titolo usurpato; e allora ? Allora, conclusi, da banda gli scrupli,
e diamogli il nome che merita, chiamiamolo
cicalata. Vorrai tu perdonarmi, o lettore, il
titolo strambo e più ancora la strambissima
diceria?
chesia senza prima aver visto bene la cosa,
pesato il pro e il contra e fatta ragiono di
tutto; e poi perchè guai se dopo aver dato
un giudizio poco benevolo dello spartito mi
fossi trovato dinanzi il pubblico trasognato e
plaudente, guai a me. Tutti i fanatici, tutti
i toagneristi anche quelli che hanno una tinta
appena di nozioni musicali mi avrebbero rovesciato addosso un diluvio di cartoline, di
epigrammi e di altre galanterie, il succo delle quali sarebbe stato il seguente — « Vedi
tu, critico da quattro soldi, quanto è difforme dal tuo il giudizio del pubblico? Eh fai
silenzio una volta, e non ti arrogare il diritto di scrivere su cose, che non sai, e di giudicare quello che non cc:mosci ! Sei caduto,
o animale, perchè questa volta non hai potuto
pnntellarti a ha tna biblioteca, e fiancheggiare
i tuoi melensi articoli coli' autorità di celebri
scrittori ; questa volta i volumi della Enciclopedia sono stati da te consultati invano
abbandonato a te stesso hai fatto un enorme
capitombolo. Ti sta bene. Il Re di Lahore
è un opera sublime ; il Massenet è un genio,
e tu non sei che un lettore assiduo della Enciclopedia » — Questo sottosopra sarebbe stato il costrutto degli epigrammi e delle
letterine profumate dei prefati avversari. Ma
qui sentiamo domandarci dai lettori, che è
mai quel negozio (dell' Enciclopedia da noi
tirato in ballo per ben due volte?
Ve lo dico subito. Dovete sapere, e so
siete lettori assidui del Corriere dell'Arno
( coni' io, secondo i prelodati signori, il sono dell' Enciclopedia) lo sapete di già, che
in quest' anno io ho avuto Una polemica, un
duello musicale con un direttore d' orchestrai
concertatore e coltivatore di meliquadri,
duello incruento, perchè da ambo lo parti noti
si è versato che dell' inchiostro.
Or bene statemi a sentire. In uno degli
scontri più accaniti il mio avversario vedendosi strenuamente assalito, volle spacciarmi
con un colpo decisivo, o mi assestò questo
manrovescio. Egli disse, che io non rn' intendo un' acca di musica, e cito i miei articoli
sono un' accozzaglia di roba altrui accertamento cucita insieme e spacciata per mia; o
che questo lavoro di mosaico non può nemmeno costarmi troppa fatica, perche le mio
letture e i miei studi si fermano alla Enciclopedia, e non vanno un passo più in
L' avversario. voi lo capito, o lettori, con
questo imprudentissimo manrovescio si scopriva talmente i fianchi, eh' io non dovevo
far altro che' lasciare andar giù un colpaccio
senza misericordia, e me lo stendevo dinanzi
esanime in un lago d' inchiostro. Ma no ; volli esser generoso; il duello finì h, i secondi,
tutta gente per bene, dichiararono essersi riparato ogni cosa, o felice notte.
Però io mi riserbai di tornar sopra a
quello strategico manrovescio, e giacchè ho
la penna in mano ci torno oggi. E dico che
ci vuole una bella sfacciataggine a tacciare
un galantuomo di ladro senza provarglielo,
senza dirgli nemmeno quel che ha rubato.
Io, si affannò, motto a saccomanno l' Enciclopedia, ma, buon Dio, quale dello tante e
poi tante e poi troppo Enciclopedie, che si
Eravamo di carnevale e al Teatro Nuovo
allegramente, sebbene non (impunemento, si
stonavano, si storpiavano e si mettevano alla
berlina nientemeno che la Sonnambula , il
Rigoletto, e il Ballo in Maschera, quando con
grande meraviglia udii che in quaresima ci
sarebbe toccato di sentire il Re di Lahore
ai Massenet. E dico con grande meraviglia,
perchè conoscendo lo spartito, non mi pareva
che il Re di Lahore, dopo uno scempio carnevalesco di quella fatta, fosse opera da sodisfare la giusta espettativa del nostro pubblico. E siccome d' avere della buona musica
importa anche a me, non esitai a dir francamente il mio parere a chi di ragione. Lo credereste? Si ebbe il coraggio di rispondermi
che il Re di quel paese che sapete, aveva
avuto successo dovunque, e che percio doveva averlo tale e quale anche a Pisa ; che del
resto quella musica aveva incontrato laltresi
il favore della critica illuminata ed imparziale, e tante e tante altre cose tutte bellissime e utilissime a sapersi. Bisognò chetarsi e sopra tutto lasciare in pace penna,
carta e calamaio. Perchè in primis non è
mio costume avventurarmi a scrivere di chec-
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te questi, o forse per questi suoi
pregi, gli procacciò dal Ministero
della Pubblica Istruzione la conimenda della Corona d' Italia.
11 Comm. Folini si guarda pure
dal negare quello che il cav. Adatni
si è fermato a mettere in luce circa i disordini amministrativi e la
confusione massima che regnava
nell' Ufficio, la mancanza dell' inventario del mobiliare, i contratti di
compre, vendite, mutui, fatti senza
autorizzazione, la mancanza di preventivi e di consuntivi approvati,
le irregolarità nei mandati ad uscita
ed altre rilevanti. Per il Comm.
Folini tutte queste sono quisquilie
di poco conto, sebbene siano appunto queste irregolaritA quelle che
hanno cagionate le malversazioni
che il patrimonio del Conservatorio
ha dovuto soffrire, ed hanno impedito che venissero in tempo utile
scoperte.
Chi abbia dovuto per cagion
a' ufficio cacciare gli occhi nell'Amministrazione del Conservatorio si
è trovato dinanzi questo singolare
sistema amministrativo : cioè, che
il Cassiere maneggiava denaro, il
Computista maneggiava denaro
l' Operaio ne riscuoteva anch' esso:
e con tanta gente, che si occupava
(li una faccenda così semplice, la,
cassa-forte costantemente in bisogno di essere sovvenuta.
Le cose disgraziatamente sono
talmente pubiliche che il parlarne
che noi facciamo non può datmeg«iare alcuno. Se uno stesso individuo ha potuto successivamente compiere più vuoti di cassa ; se a questo ne è succeduto un altro che
ha fatto altrettanto ; se ancora non
si può sapere il danno che il Conservatorio ne ha risentito perchè
ogni giorno vanno rintracciandosi
le ricevute da essi rilasciate, senza
farne annotazione nei libri del Conservatorio e dimenticando nelle tasche loro il relativo contante; se
poterono esara.rsi tanti mandati per
lire 54,937, 00 senza la firma dell' Operaio, senza giustificazione alcuna, con questa semplice causale
¶, spese fatte e da farsi per le Educande e senza la firma della persona a cui favore appariscono rilasciati ; che, non avendo avuto il
denaro, si ricusa di firmare tutto
quello che in coscienza sà di non
avere avuto e che non può giustificare; se tutto questo è accaduto,
la responsabilità morale, o fors'anco quella civile, e fors' anco qualche altra ancora, non è forse del
con-nn. Operaio? Se questi fatti furono possibili; se i colpevoli non
fermati sui primi gradini della triste scala che discendevano, non
possono essi stessi accusarne la
colpevole tolleranza del loro superiore?
Il quale lavorava poi a conto
suo a rovinare il patrimonio del
Conservatorio con pretese inconsulte di essere Egli arbitro e donno, facendo a meno delle deliberazioni della Commissione e delle
sanzioni della Autorità Prefettizia
e del Ministero, e ponendosi sotto
i piedi i decreti e i regolamenti
come, se non esistessero.
Per dare un ameno saggio dell' Amministraziona del Comm. Folini, basti il dire che Egli teneva le
Educando in Convitto, non colla
stessa retta tutte, ma con tante varianti quante gli erano suggerite da
criterii che nessuno è ancora riuscito
a scoprire ; tanto chè vi era chi pagava 600 lire, chi 576, chi 500 e
giù giù fino ad una che ne pagava 186.
Dipiù, secondo il Regolamento
interno del Conservatorio, avrebbero dovuto conferirsi sei posti di
grazia a intiera retta e cinque a
mezza retta. Due altri posti dovevano darsi direttamente sul suo bilancio dal Ministero della Pubblica
Istruzione, a parità di circonstanze
dovevano preferirsi fanciulle del
Comune e della Provincia di Pisa ;
e le collazioni avrebbero dovuto
esser fatte dal Ministero, sul concorso, e relazione della Commissione
Amministratrice.
Ebbene: il concorso non è stato
mai fatto; la Commissione non è
stata mai adunata; la prelazione
stabilita a favore delle famiglie del
Comune e della Provincia non è
stata mai rispettata: ed invece degli
otto posti a tutta retta e dei cinque
a mezza retta, sono attualmente a
carico del Conservatorio, se non
siamo male informati, sei posti a
intiera retta e tredici. semigratuiti.
Si è visto quale incertezza presentino i registri del Conservatorio.
Sornniie cospicue per rette di
educande ( 17000, 00 lire circa )
apparirebbe non fossero state esatte
da alcuno. Se così è veramente,
sebbene sia permesso di dubitarne,
è lecito di domandare, come mai
l'amministrazione del Conservatorio
che aveva diritto di esigire le rette a
tre mesi anticipati, lasciase salire i
debiti a migliaia e migliaia di lire: e
non si sa comprendere come il Com rn.
Operaio possa a faccia fresca e senza
pensare che Egli dovrebbe esserne
tenuto responsabile civilmente, nell'opuscolo clandestino a sua discolpa
stampare che, alcuni crediti saranno
Prescritti o non avranno tr .vato collocazione utile in alcune graduatorie
e uullostante considerarli poi come
-
crediti ottimi e portarli ad aumento
di patrimonio.
Povero patrimon:o, destinato ad
aumentare di siffatta guisa ; che, secondo il modo di vedere del Comm.
Folini, aumenta anche perchè
vuoto di cassa è stato ripianato
colla cessione al Conservatorio di
un immobile già proprietà di una
parente del debitore. E a pagina 13
ciell' opuscolo surraannentato che si
trova questo stupendo raziocinio
dell' egregio Commendatore. Egli
piglia il prezzo di stima ( impropriamente Egli dice prezzo di costo)
dell' immobile in Lire 11340 e le
aggiunge all' attivo : prende le
— Lire 764 — e le aggiunge
alle rendite; di tanto Egli sostiene
avere vautaggiato il patrimonio e
l' entrata dell' Istituto. I denari non
contano affatto : stavano in cassa
a disposizione del primo
forte
che capitasse, e non davano alcun
frutto. 11 Cornm. Folini appartiene,
si vede alla scuola dei Fisiocratici.
L' ingenuo lettore domanderà
forse: o come mai è stato possibile
al Comm. Folini di operare tante nobili gesta senza che la Commissione Amministratrice se ne mostrasse
intesa, senza che il Prefetto o il
Ministero della Pubblica Istruzione
vi ponesser riparo?
L' ingenuo lettore in quest' altro
numero troverà la risposta.
—
—
LAVORI PARLAMENTARI
Nella tornata del mattino del giorno 26
fit ripresa la discussione della tassa sugli
zuccheri e in quella della sera s' imprese la
discussione della linea Parma-Spezia con diramazione per Sarzana e dopo varie considerazioni di diversi oratori il Presidente annunziò che la Camera avrebbe tenuto seduta la
...■•••■■•/..
sono stampate e si stampano al giorno d' oggi? Non si dice. Ma allora salto su io, e
dico aperlis verbis che quando si accusa uno
scrittore di aver portato via di sana pianta
un' idea, un periodo da qualche libro, bisogna sapere indicare e colla più scrupolosa
esattezza l' autore, il titolo, e trattandosi di
opere voluminose, anello il tomo, il capitolo
e la pagina di esso libro.
Eh se l' accusa di farsi bello con quel
degli altri non fosse, com' è a parer mio, il
più vile degli insulti, che può farsi a uno
scrittore, io non avrei più aperto bocca su
quella sciabolata; ma premendomi assai che
di quel che dico, e che firmo, si sappia da
tutti essere io e non altri l' autore, ho voluto oggi rifrustare la cosa, e dì più aggiungere si come aggiungo, che se qualcuno spogliando una per volta tutte le mie povere
rassegne trovera Un paso, eh' io abbia sconficcato da qualche dizionario o libro qualsiasi
senza citare ne, l' autore, nè l' opera cui attinsi, gli do ampia balta di menare a zonzo
su pei giornali il mio povero nome tacciandolo dì ogni vituperio, eh' io non mi farò
viyo di certo, se non forse per confessarmi
pubblicamente lettore assiduo di quers tale
enciclopedia, che mi s'erra indicata. Ma non
ci è caso che arrivi quel giorno, e son sicuro dì questo, come sua sicuro che per
cosa al mondo sì dica e si stampi di me,
io non, smetterò sì presto di scrivere e di dir
sempre o francamente La mia modesta opinione.
Torno
al Re del suo paese. Adunque per
non tirarmi addosso un' altra tenzone e un'altra sciabolata marionettesca deliberai di starmene zitto e cheto finchè il parto non fosse
venuto in luce e dichiarato vivo e vitale.
Allora scrissi, e se non ebbi l' ineffabile consolazione di ricevere i salamelecchi dell'Editore e i compliments dell' autore, che eapitarono ad altri arcibenevoli appendicisti sotto
forma di letterine inzuccherate etc. etc. non
mi toccarono neanche i rimbrotti e le censure de' miei colleghi. Quanto ai wayteristi
e compagnia nessun fiatò, nessuno stampò o
scrisse epigrammi al mio indiriízo. Pur nondimeno i fanatici restaron fanatici, i wagneristi restarono wagneristi, e tali restin pure
che non me ne importa un fico secco.
Dopo l' esame critico sul merito dell' o-
insegnato al nostro buon pubblico e alle direzioni teatrali delle cose, che prima non
sapevano e che erano da sapersi.
E di vero, che cosa fu gridato ai quattro
venti quando venne in testa a non so chi
questo noiosissimo Re di Lahore ? Fu gridato che nessun spartito moderno aveva
destato altrettali entusiasmi, che l' onnipotente editore aveva preso sotto la sua protezione questo miracolo di genio, di guisa
che non si poteva mettere sulle scene se non
c' era il tal tenore, la tale prima donna, il
tal baritono e quel determinato numero di
coristi, di ballerine, di comparse e quella
tale orchestra e quei vestiari e quelli scenari cc. ec.
Questa cose sì mandarono fin dapprincipio
ai quattro venti, ed erano tutte solennissime
bugie. Le quali furono credute verità schietta e sincera per la potenza di quella ingegnosa quanto vastissima rete, che il giornalismo teatrale e anche non teatrale per mez-
lensaggine nostra è tanta, che nemmeno allora sappiamo guardarcene.
Se non elle la verità torna sempre a galla; e ci vuol altro che le sbracate lodi dei
giornali e i cartelloni colle figurine e la minacoiosa ombra dell' Editore, che si aggira
negli androni dal teatro e i portraits dell'autore
appesi alle colonne dell'atrio, perchè il pubblico possa vedere corta' è fatto il genio, che
occhi, che fronte, che naso ha. ci vuol altro
che questi giuochi di prestigio e queste grullerie per tener ritto ciò che è destinato a
cadere. D tempo, questo grande amicone
della verità, o prima o poi sa fare le sue
aspre vendette.
Nondimeno io comprendo fino a un certo
segno le larghe protezioni, che il giornalismo
pera di Massenet, io volevo (come dissi nel
ha offerto all' opera del Massent, e anche le
proemio di questa mia cicalata) mandar fuori
scuso. Siamo giusti, il Re Alim ad onta de' suoi
un' appendice in cui si dicesse chiara e tonabiti tempestati di gemme e de' suoi viaggi
da la verità anche intorno alla esecuzione e
in paradiso, è un re molto disgraziato. Fin quì
gli eroi de' nostri melodrammi quando muoquell' altra pagliacciata delle pretese editoriali. Allora mi mancò e tempo e occasio- zo di telegrammi mai telegrafati, di episto- iono, muoiono una volta sola; egli, poverino,
ne e reo ne scordai, oggi che me ne ram- Ieri e di rassegne color di rosa, che sono grazie alla bella fantasticaggine di MOnSiCUr
mento e occasione c' è, vo' dire il mezzo una beatitudine a leggerle, è riuscito a di- Gallet, muore due volte.
È proprio un grande infelice, e perciò qual
fiasco del Re con quel che segue, a Genova, stendere per tutto il nostro bellissimo stivale, e in cui o prima o poi furbi e imbe- meraviglia, o lettori, se il giornalismo pietoso
non ci sto a pensare dell' altro e sciolgo il
cilli restiamo tutti accalappiati. Chi può dire fa di tutto perchè non abbia a morire la tervoto.
za volta ?
Un proverbio antico quanto il male ed il i successi che il giornalismo sa mascherare,
Malgrado per altro che la suaccennata rete
bene dice che tutto il male non vien per e i fiaschi che riesce a nascondere ? Non
nuocere, e dice ottimamente. Vedete, verbi. pure di qut a Milano, a Napoli, a Venezia fosse ben fitta e ovunque accuratamente digrazia, quel malanno di esecuzione del Re è difficile sapere la verità nuda e cruda di stesa, perchè i merlotti non avessero a scappar
cli Lalìore, che abbiamo avuto al Teatro un avvenimento teatrale, ma anche di qui a via, qualche buco qua e colà il pubblico e la sana
Nuovo, ha recato anch' esso (o chi lo cre- Firenze. Più ancora nelle stesse mura di Una critica CO lo seppero fare ; e se si fosse cerderebbe?) la sua parte di bene, perchè ha cittú si stende brevemente la rete, o la me- cato bene si sarebbe trovato che i decantati
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mera respinta a grande maggioranza, votato
mattina susseguente per proseguire la discuspoi l' enaeuidamento on. Mantellinì, dopo
sione della tassa sugli zuccheri.
La mattina del 27 fù aperta la discussio- prova e controprova fu rigettato por un voto
ne degli articoli della legge sulla tassa degli O la Camera approvò quindi la linea FaenzaPo ntassieve. Vennero successivamente approzuccheri e furono approvati i due primi articoli, quindi r on. Nicotera propose di prose- vate senza discussione, le linee Terni-Rietiguire le sedute mattutine, dopo terminata la Aquila, Campobasso-Bettevento, e Cedola .Nocera.
discussione del dazio sugli zuccheri, per discutere il progetto dell' indennità a Firenze,
Nella seduta mattutina del giorno 30 fù
proposta che venne dalla Camera approvata. ripresa la discussione per l' aumento del daLa sera dello stesso giorno ripresa la di- zio sugli zuccheri; proposti verdi emendamenti
scussione delle nuove costruzioni ferroviarie la
da diversi oratori il Ministero li respinse,
chiesta poi la chiusura da diverse parti della
Camera consultata respinse la sospensiva e
vani emendamenti approvando la linea ParmaCamera, questa consultata, approvò la chiusura.
L' on. Nicotera e l' on. Mordini presentaSpezia con diramazione per Sarzana.
Nella seduta del mattino 28 fu proseguita
rono il seguente ordine del giorno « La Cala discussione della legge .sul dazio degli zuc- mera udite le dichiarazioni e prendendone atto
cheri e furono approvati gli articoli dal terzo
passò all' ordine del giorno » .
al sesto inclusive come pure venne approvato
Dovendo farsi la votazione sui vari ordini
un articolo aggiunto dal ministero, quindi fu del giorno ha la precedenza quello degli onoaperta la discussione sull' articolo settimo e revoli Nicotera e Mordini.
La Camera consultata approvò l' ordine
fù rinviato il seguito alla prossima seduta.
del giorno Nicotera-Slordini quindi approvò
Nella tornata della sera per le nuove co1' articolo settimo relativo all' attuazione della
struzioni ferroviarie fu posta in discuasione
legge discussa.
la linea Faenza-Pontassieve.
Fatto l' appello nominale per la votazione
Nella tornata del 29 fu fatta la votazione
segreta
la legge per modificazioni al dazio susegreta del progetto per rettificazione di ergli zuccheri fù approvato con voti favorevoli
rore materiale relativo alla convenzione per
155, contrarii 80.
la Regia cointeressata dei tabacchi.
Gli onorevoli Ercole e Chiaves chiesero
Nella tornata della sera la Camera sulla
di svolgere una interrogazione alt' on. Ministro proposta dell' on. Vere fissò il prossimo merdelle finanze per sapere se intende differire
coledì per discutere il progetto di legge per
la esazione dell' imposta fondiaria nei paesi
I' indennità a Firenze.
dell' alta Italia danneggiati dalle recenti inonFu ripresa la discussione sul progetto di
dazioni.
legge per le nuove costruzioni ferroviarie l' on.
L' on. Depretis disse accettare l' interro- Plutino combatte lungamente la linea Eboligazione, ma aspettare l' on. Ministro delle fi- Reggio per le valli della Noce e di Diano.
nanze per fissare il giorno per lo svolgimento
L' on. Ministro della guerra presentò il
della medesima.
progetto di legge della leva sui nati del 1859
Venne poi ripresa la discussione della li- chiedendone l'urgenza che venne dalla Camera
nea Faenza-Pontassieve e dopo varie consideaccordata.
razioni di diversi oratori venne chiusa la disL' cc. Lovito difese la linea qual' è stabicussione generale.
lita nel progetto di legge, l' on. Magliani preAperte le urne per la votazione del prosentò un progetto di legge sulla fabbricazione
getto relativo all' errore materiale incorso delle carte da giuoco chiedendone 1' urgenza,
nella legge sui tabacchi, questo venne approe on. Nicotera nell' interesse della provincia
vato con voti favorevoli 237 contrarii 18.
di Basilicata vuole il congiungimento della
Ritornati a discutere la linea Faenza-Ponlinea Eboli-Reggio con la linea Eboli-Potenza
tassieve il Presidente lesse una proposta del- dopo di che fu levata la seduta.
l' onor. Codronchi per la sospensiva, e 1' on.
Mantellini svolse un emendamento per sostituire la linea Faenza-Firenze alla linea Faenza-Pontassieve.
Messa ai voti clan' on. Presidente la sospensiva dell' on. Codronchi venne dalla Capiramidali successi erano allo stringer del nodo
tutt' al più successi di stima, ergo mezzi fiaschi.
Quasi dappertutto quell' opera si rappresentò
pochissime sere, e quasi dappertutto si dove
tagliarne dei brani per far posto a un ballo.
Ma ditemelo voi, lettori, o che un'opera nuova
quando al pubblico è andata propriamente a
genio, non ha da reggersi in piedi sulle scene
le quindici. le venti sere di seguito e senza
altri fronzoli, senz'altri ripieghi, che atti forse
a salvare le im prese, nuocciono di certo al
decoro dell' opera stessa?
E se si fossero interrogati, come feci io,
quei conoscenti, quegli amici, che tutti o quasi
tutti abbiamo sparsi qua e là per l' Italia, si
avrebbero avute le risposte ch' io m' ebbi, e
che suonavano il rovescio di quel che si
strombazzava a Pisa. Da Bologna un amico
punto sospetto, perchè fanatico arrabbiato del
Massenet e del Re di Lahore, ch' egli chiama
il Re dei Re musicali, mi scrisse; « l' opera
non ha affatto incontrato il voto di questo
pubblico, esso si mantiene freddo, irrequieto
e scarso uno strazio vedere accogliere un
capolavoro di quel genere così villanamente »
Povero amico !; e da Venezia un' altro musicista di molto merito mi informò « che anche là il Re dei Re, come dice l' amico di
Bologna, aveva finito per seccare tv..tti quelli,
chenon si erano lasciati abbindolare dall' orpello, sparso a profusione in questa noiosa
opera »; e da Milano « il successo di qui non
è stato proporzionato alla grande curiosità, che
si aveva di udire il lavoro di Massenet ». Del
fatto di Piacenza non occorrono i dispacci pri-
NOTIZIE ITALIANE
LA GAllETTA UFFICIALE del 24 maggio
contiene:
1. Nomino nell' Ordine dei Santi Maurizio
e Lazzaro e in quello della Corona.
Decreto IO aprile che erige in corpo
morale l' Asilo Infantile Gandolfo in Chiussa
di Pesio, Comune di S. Bartolomrneo.
Decreto 24 aprile che costituisco in corpo
morale la pia casa d' industria con patronato
per i giovani oziosi e abbandonati istituita
nel Co mune di Chioggia.
Decreto 24 aprile che costituisce in corpo
morale il Monte dei pegni Vittorio Emanuele .17. istituito in Alesio.
Nomine, disposizioni re promozioni nel
personale dipendente dal Ministero dell' interno.
vati, basta leggere il Secolo di quei giorni.
Quanto al successo di Genova voglio essere
imparziale. Di la mi sono pervenute due lettere, una dice che è stato un fiasco; l' altra
che no, e io dico; è fiasco e non è nasco?
Dunque è una fiasca; e così il disparere è
aggiustato.
Concludo, e mi par tempo, che se invece
di viversene nelle beate illusioni si fosse pazientemente cercata la verità, la si sarebbe
trovata e senza bisogno di scendere nel pozzo.
Il Re dei Re ha dunque insegnato:
1.0 — « Che del merito delle opere nuove
bisogna sem pre diffidare, e che bisogna diffidare
eziandio di tutte o della maggior parte di quelle
notizie, che si scornlciech erano sui giornali al generoso scopo di sostenere gl' interessi economici
delle benemerite imprese ».
Ma non era soltanto il Re indiano, che
si aspettava a braccia aperte e a cuore spalancato; si aspettava ancora una falange di
celebrità cantanti, suonanti ndanzanti , perchè
fin dapprincipio si era andati propalando e si
leggeva fino sui manifesti appiccicati alle cautonate, che la esecuzione di quest' opera sarebbe costata un occhio, e ciò a cagione delle
rigidissime pretese degli editori.
Ebbene, lettori miei, un bel giorno sulle
gazzette della città si lessero finalmente i nomi
di questi rinomati artisti. Che volete che vi
dica? Tutti coloro. che non se ne stanno da
un anno all' altro rinchiusi in Pisa, come il
topo della favola nella forma di cacio parmigiano, ma che di tanto in tanto vanno a prendere
una boccata d' aria altrove, si meravigliarono
NOTIZIE MINISTERIALI. — Italia Militare crede che il Ministro della guerra
abbia divisato, nella circostanza della prossima festa nazionale, di aggiungere un nuovo
criterio a quelli fin qui seguiti per le proposte a cavaliere nell' Ordine della Corona
d' Italia, quelle cioè di contare diciannove
anni di grado di ufficiale, tre campagne di
guerra fra quelle dal 1848 al 1866 inclusive,
ed inoltre aver ottenuto la medaglia o due
menzioni onorevoli al valer militare.
In questa prima occasione, il criterio innanzi accennato per gli ufficiali subalterni
sarebbe limitato a quelli aventi l' anzianità
a tutto l' anno 1872.
NoTelE PARLAMENTARI. — La Commissione incaricata di esaminare il progetto di
legge per la riforma elettorale è tuttora a
discutere r articolo secondo al titolo della
capacità per essere elettore.
Le deliberazioni che è stato annunciato,
aver preso la Commissione sono vere, però
la Commissione stessa s' é riservato il diritto di tornarvi sopra allo scopo di coordinarle ed occorrendo di modificarle.
— La Commissione pee 1' esame del progetto di riforma al dazio-consumo risultò
composta degli onorevoli Leardi, Sella, Di
itudinl, Massa, Piccoli, Bertolini, Ceresa,
Magliano, Toscanelli, avendo tre commissari
l' incarico di respingere il progetto, ed i rimanenti mandato di fiducia.
NOTIZIE POLITICHE Il conte di Robilant conferì con l' onorevole Dopretis presiderite del Consiglio dei Ministri e chiese
di avere una udienza da S. M. il Ra Urnberto.
sario,.
~
.42‘
.CRONACA PROVINCIALE
Rosignano Marittimo (NO.) li 30
Maggio 1879. — La corrispondenza da questo Paese inserita nel Giornele da Lei moritemente diretto, in data di Domenica 26 corr.
merita qualche rettificazione, ed io mi accingo
a farla per servire alla verità.
Il R. Pretore locale, non precipitò; ma
neppure può dirsi che abbia mancato ppr la
parte investigatrice nel caso luttuoso della •
Bambina o quando si trattò di agire,
agì, e probabilmente la sovraecitazione in cui
trovavasi la Popolazione che tanto interesse, o
lodevolmente, prendeva poi miserando caso,
può avere indotto a ritenere indugio, quello
che era procedura e legalità.
Mi premo poi, di far pubblicamente noto
e come protesta del buon senso e dello appellativo di Civile che giustamente ha ognora
goduto la Popolazione di Rosignano, che nessuna violenza o coazione di qualunque genere
ebbe a soffrire la forza carabiniere nel disimpegno delle proprie attribuzioni, ed anzi che
Essa fu l' oggetto del rispetto il più sentito
in tutte le circostanze nelle quali si presentò
per adempiere il proprio dovere, come è una
vera favola che io occasione dell' arresto (che
non avvenne) dei coniugi M ...... la popolazione cercasse di commettere azione alcuna,
men che rispettosa verso la pubblica forza.
Le sarò grato, sig. Direttore, se vorrà
compiacersi inserire queste poche righe dirette
a riportare lo cose allo stato di verità vera.
subito nel vedere, che i cantanti imposti dal
Giove Olimpico, e spacciati a muso duro por
tante celebrità, erano un baritono quondam
tenore, e propriamente parlando nè tenore, nè
baritono ; una prima donna soprano senza fiato
e senza voce, un tenore assai buon artista ma
di mezzi vocali infelicissimo. Quel soprano
però, attesa invano una buona quantità di
voce, che il Giove Olimpico aveva promesso
di mandargli, pensò bene di ammalarsi; si
stamparono le solite lettere di condoglianze,
di congedo, di giustificazione ec. cc. e al posto della Duval fu messa una delle vittime
del Re de' Re a Piacenza, la Naldi. Se questa
cara donnina avesse avuto voce pari all' avvenenza della persona, poteva star sicura del
più clamoroso successo; ma disgraziatamente
tanto era bella a vedersi quanto sgradevole
a sentirsi. E questi erano i cantanti celebri,
i cantanti scelti a bella posta. Ma di questi
cantanti ce ne sono a centinaia, e, sebbene
siamo in carestia, qualche buon numero di
cantanti migliori di quelli 1' Italia l' ha ancora
e senza andare a pescare le stelle o i divi e
le dive!
Questo degli artisti di canto. E dov' erano
poi le strombazzate decorazioni sceniehe, il
lusso dei gioielli o dei vestiti d oro e d' ai'Pento?
e
• Oh si è visto ben altro su quelle'scene l
2.° In secondo luogo adunque l' esecuzione
del Re di Lahore potrebbe avere insegnato
(e oh quale utile ammaestramento ! ) alle direzioni teatrali a ridere sulla faccia agi' impresari, tutte le ,volte eh' essi tiran fuori quel
loro spauracchio di Editore perchè espe-
re-•••■=.
•-••■-■
La Festa Nazionale. — Avranno
luogo oggi in Pisa una gran rivista del presidio, l' estrazione dello doti a dodici fanciulle povere del Comune e una tombola in
piazza S. Caterina a favore dell' Ospizio di
Mend icità.
Oggi stesso verrà fregiato della medaglia al valor civile il giovane studente sirienza, maestra d' ogni cosa, ci ha fatto toccar con mano che o quello spauracchio non
ha sostanza, oppure che è incappato anche lui
nella rete del favoritismo, lo che viene a dire, che egli è uno spauracchio solamente per
quei gonzi, che credono alle vuote promesse,
ai cartelloni dipinti e ai nomi altisonanti.
Dunque ripeto da quindi innanzi quando
un impresario ribadirà il chiodo dello suo
pretese mettendo fuori le LL. MM. Editoriali, si avrà tutto il diritto di ridergli sul muso, e si farà benissimo a usare di questo diritto.
Come vedete, lettori miei, io non sbagliai quendo dissi nel prindpio di questa cicalata che l' esecuzione del Re di Lahore
qualche cosa di buono, dl utile, di pratico ci
ha insegnato. Diamine che tutti i vivissimi
fulgori del paradiso d' Indrà non ci avessero
a illuminare. Per me io credo, sia stata proprio una illuminazio ne generale. E 'coli' illuminazione faccio punto. Veramente ci avrei
qualche altra cosuccia da confidare ai miei
lettori, ma penso di farne soggetto di un'altra cicalata. Non ve lo prometto però, perchè potrei scordarmene e allora felicissima
notte. Per oggi la diceria è stata anche troppo lunga, ed io non voglio che mi abbiate
a tenere per un importuno e per un seccatore; tutt' al più, so siete di quelli che amano i marrovesci, teeeterei per un lettore
assiduo dell' Enciclopedia
»
pOTT.
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gnor Armando Romani, per la parte da esso presa in occasione dello scoppio della
bomba contro la dimostrazione per lo scampato pericolo del Re Umberto.
Accattonaggio. Sappiamo che ad mai-
7lativa dell egregio Capo della Provincia sono stati presi degli accordi fra la Sicurezza
Pubblica, 1' Ufficio di Vigilanza Comunale ed
il Comando dei RR. Carabinieri per una più
energica repressione dell' accattonaggio, del
giuoco della palla e simili altri inconvenienti, a ragiono lamentati dalla cittadinanza e
dalla stampa.
11 29 Maggio fu commemorato anche
quest' anno fra noi, ma non con la solita solennita degli anni scorsi.
Il nostro Municipio mandò una rappresentanza ad appendere una corona di lauro
'lla lapide che ricorda i nomi dei cittadini
pisani caduti a Curtatone e Montanara in
quel giorno mernorando, e una corona mandò
pure il Comizio dei Veterani dalle patrie
tattaglie.
Alcune altro associazioni cittadine recarono anela' esse varie ghirlande, alcune delle
quali, per le iscrizioni che portavano, furon
tolte dall' autorità di P. S.
Alla R. Università venne commemorato
l' anniversario di Curtatone dagli studenti e
dai professori insieme. Fu deposta una corona
Almararreaseaust
sulla lapide che ricorda i morti del battaglione
universitario; e il prof. Ferrucci veterano di
quel battaglione disse belle ed eloquenti parole, interrotto spesso dagli applausi. Parlarono poi gli studenti Corcos e Battolla.
di simpatia.
Benissimo andarono pure il duetto del
prirn' atto e il quartetto finale del secondo,
che fu bissato fra applausi frenetici. E applauditissima fu pure, e ben meritatamente,
la romanza elel tenore sig. Cantoni.
Dalli' Associazione di mutuo soccorso
previdenza
fra gli insegnanti della Provine
cia Pisana, riceviamo i nomi di altri soci
onorari della società stessa, che sono i signori : — cav. avv. Dario Carrai, Francesca
Ferrucci, avv. Ugo Barsanti, Alfredo Barsanti farmacista, cav. Francesco Orsini.
Poleanta Pisano.
La Fiera della Società Operaia a profitto del fondo per i Soci cronici ed inabili
al lavoro, verrà aperta in una sala della
Camera di Commercio, gentilmente concessa,
nei giorni 1, 2 e 3 giugno dalle ore 10 ant.
alle ore 2 poni. e dalle 4 alle 7 pom.
Il prezzo di ciascun numero a premio
certo è stabilito in centesimi 50.
11. Teatro Nuovo. — La signora
Ro-
sina Isidor ha data mercoledì sera al nostro
R. Teatro Nuovo una rappresentazione straordinaria, coadiuvata da altri distinti artisti.
Alr alzarsi della tela, la signora Isidor
fu accolta da un religioso silenzio d' aspettazione, ma all' aria del Kim' atto uno scoppio fragoroso d' applausi rivelò al' artista
che il nostro pubblico era convinto delle sue
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Ieri ci ha la-
sciati l' eletta e briosa schiera degli artisti
del Bergonzoni, ed oggi il cancello del nostro Politeama si riapre per chiamarci alle
serate che promette la compagnia drammatica Bellotti-Bon n. I.
Gli artisti di questa compagnia son nostre care e vecchie conoscenze, con cui abbiamo trascorse molte e dilettava serate.
La Pia Marchi, la Pierina Giagnoni, il Novelli, il Biagi, il Giagnoni, Tebaldo Checchi.
e gli altri tutti, ci garantiscono che il mese
di giugno sarà proprio bene speso.
Nostre Informazioni
Igri il Consiglio Comunale adunato in seduta segreta ha proceduto
alle nomine di alcuni apprendisti nel
Dazio Consumo e di vani copisti
nell' Ufficio interno, ed ha emesso
varie disposizioni a riguardo di alcuni impiegati in disponibilità.
Abbiamo sott' occhio il prospetto
dell' entrate e spese comunali del
primo quadrimestre dell' anno in
corso.
L' Entrate ordinarie sono ammon-
tate a Lire 572732. 63, quelle straordinayie a Lire 10141. 85.
Le spese ordinarie ascesero a
Lire 498766, 86, le straordinarie a
Lire 44820, 78, le facoltative a
Lire 26969, 75.
Complessivamente l'Entrate corne
si vede sornmarono a L. 581874, 48
e le spese a Lire 570557, 39, con
sopravanzo dell' Entrata di Li-
re 11317, 09.
In altro numero speriamo poter
dare particolari maggiori.
Intanto constatiamo con piacere
tali resul ta,ti sommamente lusinghieri
per l'Amministrazione.
EUGENIO TOGNETTI Gerente resp
11111 TERME PISANE A SAN GRUM)
CAFFE BAGNAMI
Fino dal l.° Maggio è stata aperta la consueta stagione
delle bagnature in queste antiche e reputatissime Terme.
I buonissimi effetti e talora maravigliosi, ottenuti
coli' uso di questi bagni, Delle malattie reumatiche sieno
esse dei muscoli o delle articolazioni: nelle affezioni nervose ; e sopra tutto in alcune malattie degli organi genito
orintai, in particolar modo della donna. dispensano dalenumerare i pregi e le virtù curative di queste acque
minerali, ormai accertate dalla costante osservazione.
La Direzione delle Terme è come in passato affidata al Chiarissimo Signore Cav. Dott. GIOVANNI
NISTRI Prof. nella R. 'Univers tà di Pisa coadiuvato
eccellentissimo signor Dottor FRANCESCO CASTELLI.
La Società affittuaria ba inoltre assicurato il concorso alla Direzione di ttn Consultore Ginecologico pregando ad assumere questo ufficio il Chiariss. Signor Cav.
Dott. CARLO MINATI Professore di Ostetricia nella
R. Università di Pisa.
.
Direttore Amministrativo TITO TORCIGLIANI
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Joekey Club
Violet• Rosa bianca
Frangipanni Rondeletia.
Patchoul ì
Millefleurs
ecc., ecc.,
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DI
F.
N.t.agralgundEn
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.....22.1.=.1.1TS, ~i
GIOVA:\ \ I GRASSI- LIJPETTI
negoziante di Pane e Pasta
di faccia alla Chiesa di S.
Giuseppe, previene, che per
aderire alle molte richieste
che le vengono fatte anche
da altre Città d' Italia, continuerà la lavorazione e-vendita della sua
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— Pisa Tip. Cit
Scarica

Anno VII. Num. 22 IDC)Mr7,1\TID_A. 1. Giugno 1879 NI