www.gazzetta.it martedì 24 giugno 2014 1,30 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO anno 118 - Numero numero 147 Anno www.forst.it ITALIA NATAL, ORE 18: ITALIA-URUGUAY NO, A CASA NO BALO CON IMMOBILE PER DIRE A TUTTI CHE NON FINISCE QUI 3 Mario Balotelli, 23 anni e Ciro Immobile, 24 anni Azzurri chiamati a una grande prova. Basta un pareggio, ma contro Suarez e Cavani è importante la vittoria. Prandelli: «Servono carattere, testa e agonismo» . Gli inglesi: «Battiamo la Costa Rica» BOLDRINI, CECCHINI, CECERE, ELEFANTE, GARLANDO, VELLUZZI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 15 l’Analisi PER UNA SFIDA COSÌ IL 3-5-2 E’ GIUSTO DI BEPPE BERGOMI GIRONE A VINCE ANCHE IL MESSICO CHE SI QUALIFICA GIRONE B BATTUTO IL CILE, CHE VA AVANTI E’ sempre più Neymar Il Brasile è primo Ottavi contro i cileni RISULTATI DI IERI OLANDA-CILE 2-0 AUSTRALIA-SPAGNA 0-3 CAMERUN-BRASILE 1-4 CROAZIA-MESSICO 1-3 COSI’ OGGI ITALIA-URUGUAY (ore 18) COSTA RICA-INGHILTERRA (ore 18) GIAPPONE-COLOMBIA (ore 22) GRECIA-COSTA D’AVORIO (ore 22) 3 Neymar, con 4 gol è capocannoniere del Mondiale CALAMAI E GUIDI ALLE PAG. 16 -17, DE CALÒ PAG. 31 L’Olanda di Robben ora trova il Messico Spagna, tris d’addio 3 Arjen Robben, 30 anni, stella dell’Olanda EPA BOCCI, RICCI ALLE PAGINE 18-19-21 MERCATO L’INTER VUOLE SUBITO BIABIANY: IN CAMBIO SCHELOTTO E CONTANTI Scatto della Juve per Iturbe Al Verona soldi e Montero (Ecuador) per superare il Milan Tassotti liquida Seedorf: «Con lui a disagio» ALLE PAGINE 33-34-35 TV OBIETTIVO 1078 MILIONI BASKET FINALE SCUDETTO 40 6 2 4> Satellite e digitale Cuore Siena La Lega vuole Supera Milano dividere i diritti e va sul 3-2 9 771120 506000 IARIA PAG. 32 COMMENTO DI ANDREA MONTI PAG. 31 IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI IL CASO LA PORTAVOCE AVVERTE Schumi, rubate cartelle cliniche «E’ un crimine» CHIABOTTI, DI SCHIAVI PAG. 40-41 IANIERI A PAGINA 37 3 Janning, in palleggio, e Langford 3 Michael Schumacher, 45 LAPRESSE w Non c’è pace per i 7 giocatori della Costa Rica sottoposti all’antidoping: domani dopo la partita saranno ospiti di Elisir. 2 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 GIRONE D OGGI ITALIA-URUGUAY URUGUAY IERI E’ BRASILE-CILE COSTA RICA Terminati i primi due gruppi, definiti i primi due ottavi: OlandaMessico e Brasile-Cile. L’Olanda batte 2-0 il Cile (Fer, Depay) ed è prima nel girone B. Inutile Australia-Spagna 0-3 (Villa, Torres, Mata). Il Brasile ha vinto 4-1 con il Camerun (doppio Neymar, Fred, Fernandinho; Matip) ed è primo nel girone A. Secondo il Messico dopo il 3-1 alla Croazia (Marquez, Guardado, Hernandez; Perisic) OLANDA PRIMA ITALIA INGHILTERRA OGGI SI DECIDE ANCHE IL GIRONE C ITALIA, O PASSI O SONO URUGUAY LE SFIDE CHIAVE DARMIAN-PEREIRA, SI ATTACCA DALLA FASCIA LO STADIO cifre riferite alle qualificazioni a Brasile 2014. I dati con l'asterisco invece sono relativi al Mondiale (media a partita) Barzagli vs Suarez Chiellini vs Cavani ESTADIO DAS DUNAS NATAL Darmian vs A. Pereira 28 Rio Grande do Norte 0 Uno contro uno gol subiti dall'Italia con Barzagli 1,7 0,66 6,25 9 5,75 5,7 17 palloni intercettati Passaggi riusciti Pirlo 550 Lodeiro 133 Media voto Mondiale 6,75 6 Uno contro uno gol segnati dall'Italia con Balotelli 27 3,5 1 cross di Alvaro Pereira* Palle recuperate* Darmian 2,5 A.Pereira 2 Media voto Mondiale Balotelli vs Godin Uno contro uno occasioni create palle recuperate da Rodriguez* Occasioni create* 2 Verratti Rodriguez 1,5 Media voto Mondiale GDS 0,5 6, ,25 6,25 6,75 Pirlo vs Lodeiro Uno contro uno palle perse da Verratti* 6 occasioni create da Cavani Contrasti vinti Chiellini 89% Cavani 75% Media voto Mondiale 4,75 Verratti vs Rodriguez 6 11 9 5,75 nuvoloso con on ni precipitazioni CAPIENZA 39.971 80 mila Uno contro uno cross di Darmian* Uno contro uno palloni intercettati da Chiellini gol segnati dall'Uruguay con Suarez Contrasti vinti Barzagli 83% Suarez 86% Media voto Mondiale 73% gradi umidità 1,75 1,5 gol subiti dall'Uruguay con Godin Contrasti vinti Balotelli 33% Godin 91% Media voto Mondiale 5,75 ,75 5,5 Forza azzurri basta un punto Pirlo può inventare Occhio a Rodriguez Pioggia a Natal, ci giochiamo gli ottavi in 90’ Italia con il 3-5-2 contro Suarez e Cavani Decideranno la grinta, la corsa e sei duelli DAL NOSTRO INVIATO LUIGI GARLANDO NATAL (Brasile) Se la Nazionale di un Paese come l’Uruguay, che ha la metà degli abitanti di Rio de Janeiro, ha fatto piangere il Brasile intero, ha conquistato il mondo e si tiene costantemente al vertice, non è solo per merito delle mamme e degli allenatori. È anche per quel cuore guerriero che gli indigeni Charrua hanno tramandato nei secoli e che da sempre scuote la casacca della Celeste. Prandelli lo sa. Non a caso ieri in conferenza stampa ha troncato i discorsi tattici per illuminare un concetto: «Conterà arrivare primi sulla palla, conquistarla con voglia, dare tutto. Gli uruguaiani lo faranno. Hanno più orgoglio di patria». Prima di metterci a palleggiare, dovremo domare la «garra charrua» e vincere tanti duelli contro i guerrieri del Maestro Tabarez. Ci serve almeno un pari per restare nel Mondiale. Barzagli-Suarez Al Pistolero Suarez il c.t. azzurro sbatte in faccia tre sceriffi. Contiamo soprattutto su Barzagli, il migliore del reparto finora, pur acciaccato. Il Pistolero ama i duelli da mezzogiorno di fuoco: punta e dribbla. Nelle qualificazioni mondiali ha vinto l’86% dei contrasti. Mostruoso. Ma Barzagli non cede il passo volentieri: 83% di duelli a suo favore. E poi Sua- MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 DOMANI TOCCA A MESSI Alle 18, oltre all’Italia, giocano Costa Rica, già qualificata, e Inghilterra, già eliminata. Alle 22 il girone C: GiapponeColombia e Grecia-Costa d’Avorio (nella foto Drogba). Ai colombiani, già agli ottavi, basta un punto per il primo posto. Il Giappone di Zaccheroni (differenza reti -1) e la Grecia (-3) hanno 1 punto, devono vincere per superare gli ivoriani, secondi a 3. LA GAZZETTA DELLO SPORT 3 Alle 18 il girone F: Nigeria-Argentina e Bosnia-Iran. L’Argentina (nella foto Messi) è qualificata, la Bosnia è out. L’Iran, a un punto e con -1 di differenza reti, spera di vincere per raggiungere la Nigeria, a 4 punti e +1 di differenza reti. Alle 22 Honduras-Svizzera ed Ecuador-Francia nel girone E. La classifica: Francia (+6) 6 punti, Ecuador (0) e Svizzera (-2) 3 punti, Honduras (-4) 0. E LA FRANCIA COSÌ IN CAMPO ALLE 18 DIRETTA RAI 1 E SKY MONDIALE 1 PANCHINA: 12 Sirigu (port.), 13 Perin (port.), 7 Abate, 20 Paletta, 5 Thiago Motta, 6 Candreva, 14 Aquilani, 18 Parolo, 10 Cassano, 11 Cerci, 22 Insigne. SQUALIFICATI: nessuno. DIFFIDATI: Balotelli. INDISPONIBILI: De Rossi. ITALIA BUFFON BARZAGLI 1 36 anni Presenze 141 Juventus (Ita) BONUCCI 15 33 anni Presenze 49 Gol segnati 0 Juventus (Ita) CHIELLINI 19 27 anni Presenze 37 Gol segnati 2 Juventus (Ita) I PRECEDENTI 29 anni DARMIAN 3 Presenze 70 Gol segnati 4 Juventus (Ita) VERRATTI 4 24 anni 3 0 Presenze Gol segnati Torino (Ita) PIRLO 23 21 anni 7 1 Presenze Gol segnati Psg (Fra) MARCHISIO 21 35 anni Presenze 111 Gol segnati 13 Juventus (Ita) 28 anni DE SCIGLIO 8 Presenze 46 Gol segnati 4 Juventus (Ita) DE SCIGLiO Presenze 32 Gol segnati 13 Milan (Ita) 17 24 anni 56 anni Presenze 3 Gol segnati 0 Borussia D. (Ger) I PRECEDENTI Vittorie Italia 8 CACERES 20 17 9 IMMOBILE SUAREZ 2 3 Vittorie Uruguay A. GONZALEZ 9 13 MARCHISIO 4 GIMENEZ 10 Gol Uruguay 1 BUFFON 19 21 14 17 BONUCCI PIRLO LODEIRO AREVALO RIOS 1 L’ITALIA NEGLI ULTIMI 5 MONDIALI Finale BARZAGLI Quarti 9 21 BALOTELLI CAVANI VERRATTI 15 Semifinale Gironi 1998 2002 2006 CAMPIONE 6 Semifinale FInale Ottavi Gironi ARBITRO: Rodriguez (Messico) GUARDALINEE: Torrentera e Quintero (Messico) QUARTO UOMO: Geiger (Usa) 2010 4° Quarti A. PEREIRA DARMIAN Ottavi 1994 L’URUGUAY NEGLI ULTIMI 5 MONDIALI GODIN 7 C. RODRIGUEZ 4 Pareggi MUSLERA 3 23 CAMPIONE ASSENTE ASSENTE 1994 1998 ASSENTE 2006 2002 2010 PANCHINA: 12 Munoz (port.), 23 Silva (port), 4 Fucile, 16 Maxi Pereira, 19 Coates, 5 Gargano, 15 Perez, 18 Ramirez, 8 Hernandez, 10 Forlan, 11 Stuani. SQUALIFICATI: nessuno. DIFFIDATI: Gargano, Lugano, Godin, Caceres. INDISPONIBILI: Lugano. URUGUAY GIMENEZ CACERES 1 All. Prandelli IMMOBILE 9 4-3-1-2 3 MUSLERA 23 anni 22 2 CHIELLINI 28 anni Presenze 11 Gol segnati 0 Milan (Ita) 3-5-2 Gol Italia 9 BALOTELLI 2 21 anni 22 27 anni 60 Presenze 59 Gol segnati 1 Galatasaray (Tur) Juventus (Ita) Presenze 19 anni A. PEREIRA GODIN 13 Presenze 7 Gol segnati 0 Atletico M. (Spa) 28 anni 3 Presenze 79 Gol segnati 3 Atletico M. (Spa) 28 anni A. GONZALEZ 6 Presenze 58 Gol segnati 6 San Paolo (Bra) 29 anni 20 Presenze 45 Gol segnati 2 Lazio (Ita) AREVALO RIOS 32 anni 17 Presenze 57 Gol segnati 0 M. Morelia (Mex) C. RODRIGUEZ 28 anni 7 Presenze 75 Gol segnati 8 Atletico M. (Spa) LODEIRO 25 anni SUAREZ 14 Presenze 28 Gol segnati 3 Corinthians (Bra) 27 anni All. Tabarez CAVANI 9 Presenze 78 Gol segnati 41 Liverpool (Ing) 27anni 21 67 anni Presenze 64 Gol segnati 22 Psg (Fra) GDS rez potrebbe accusare il calo da seconda partita, dopo l’infortunio e la convalescenza accelerata. Chiellini-Cavani Cavani toglierà punti di riferimento e cercherà di attaccare alle spalle dei nostri esterni per trovare i fianchi scoperti della difesa a 3. È dalla fascia che ha assistito il primo gol di Suarez agli inglesi. Chiellini lo conosce, sa come intercettarlo anche se la sua media voto brasiliana (4,75) non lo segnala al top. Ma ha una voglia matta di ribaltare i giudizi. Le pagelle post-Costarica lo hanno ferito come un toro. Il nostro guerriero giocherà con grinta charrua e siamo certi di rivederlo alle percentuali delle qualificazioni mondiali: 89% contrasti vinti. Pirlo-Lodeiro Qui la media voto pende dalla nostra parte: 6,75-5,75. E anche la classe, soprattutto. Nelle qualificazioni il Maestro Pirlo ha recapitato 550 passaggi, il piccolo Lodeiro, ex compagno di Seedorf al Botafogo, 133. Lodeiro batterà zolle da trequartista e spenderà il primo pressing su Pirlo, che evaderà senza ansie. Comunque, Verratti al suo fianco e Bonucci alle spalle hanno la delega per impostare. Verratti-Rodriguez Occhio che qui possiamo soffrire. «El Cebolla» Rodriguez, campione di Spagna col Cholo Simeone, ha la gamba per affondare in una zona morbida, perché Verratti e Pirlo non sono incontristi. Potrebbe approfittare dell’attenzione risucchiata da Suarez-Cavani per farci male in percussione. Darmian impegnato contro l’ex interista Alvaro Pereira, dovrà soccorrere Verratti e rincorrere. A qualificazione mondiale raggiunta, El Cebolla, per voto, si fece 60 km a cavallo. Questo intende Prandelli quando spiega che loro «sentono» la patria più di noi. Balotelli-Godin José Gimenez, 19 anni, il «nuovo Montero», sostituto di capitan Lugano, lotterà con Immobile per negargli la profondità. Godin, guerriero d’area arrivato a un passo dalla Champions, si azzufferà con Balotelli in entrambe le aree perché fa paura anche quando avanza, come sa Ancelotti. Scontro muscolare e di nervi, come nell’amichevole del 2011 e negli incroci di club. Il 91% dei duelli vinti nelle qualificazioni mondiali spiega che razza di muro sia Godin, anche se appare stremato dall’infinita stagione dell’Atletico. Balotelli, che di contrasti ne vince un terzo (33%), stavolta dovrà morire su ogni pallone, perché il suo destino passa da questa partita. L’ultima sensazione da Natal? Nella rifinitura di ieri, sotto una pioggia rinfrescante, si è intuita una rifioritura atletica e nuova fame di rivincite. Speriamo. Contro i Charrua (questi Charrua) basta e avanza una «garra» tutta italiana. © RIPRODUZIONE RISERVATA COSA PUO’ ACCADERE GLI AZZURRI HANNO DUE RISULTATI SU TRE: C’E’ ANCORA LA POSSIBILITA’ DI ARRIVARE PRIMI, MA SERVE UN AIUTO DEGLI INGLESI Con un pari si va agli ottavi poi il pericolo Colombia TUTTE LE COMBINAZIONI TERZO TURNO Costa Rica- ItaliaInghilterra Uruguay 1 1 1 X 1 2 X 1 X X X 2 2 1 2 X 2 2 CLASSIFICA Costa Rica ITALIA 9 7 6 9 7 6 9 7 6 6 6 6 4 4 4 3 3 3 * Decide la differenza reti che per ora è Costa Rica +3, Italia 0 Uruguay 3 3 3 4 4 4 6 6 6 Inghilterra prima 0 1 3 0 1 3 0 1 3 Costa Rica Costa Rica Costa Rica/ITALIA* Costa Rica Costa Rica Costa Rica Costa Rica Costa Rica Costa Rica/Uruguay ** seconda ITALIA ITALIA ITALIA per differenza reti ITALIA per differenza reti ITALIA per differenza reti Uruguay Uruguay ** Decide la differenza reti che per ora è Costa Rica +3, Uruguay -1 GDS Spareggio, quindi. Tutto in 90’ contro l’Uruguay. Il Mondiale dell’Italia, complicato non poco dopo la sconfitta con la Costa Rica, è al momento chiave. La tabella a fianco sintetizza le possibilità degli azzurri che potrebbero chiudere in testa il girone se gli inglesi, fuori, ci facessero il favore che non abbiamo fatto loro battendo la Costa Rica. Con questi risultati (Inghilterra- Costa Rica 2-0 e Italia-Uruguay 2-0) saremmo primi per differenza reti. In sintesi: azzurri primi vincendo con due gol di scarto e Costa Rica sconfitta con passivo analogo. Oppure pareggiando la differenza reti (ora +3 Costa Rica e 0 Italia) e prevalendo nei criteri successivi, come i gol segnati. Bicchiere mezzo pieno Molto più probabile arrivare secon- di. Punto di partenza è che abbiamo due risultati su tre a favore, dettaglio non da poco. Sarebbe sufficiente un pareggio con l’Uruguay visto che la nostra differenza reti (zero, 2 gol fatti e 2 subiti) è migliore di quella di Tabarez. Secondo posto sicuro, a maggior ragione, con la vittoria. Bicchiere mezzo vuoto Con la sconfitta siamo fuori e, toccando ferro, sarebbe la seconda eliminazione di fila nella fase a gironi. Qualcosa già vi- 2 precedenti ai Mondiali pari (0-0) a Messico ‘70 nei gironi e vittoria 2-0 a Italia ‘90 negli ottavi (Schillaci, Serena) sto a Brasile ‘50, Svizzera ‘54, Cile ‘62 e Inghilterra ‘66, per non parlare di Svezia ‘58 quando l’Italia non riuscì neppure a conquistare la qualificazione alla fase finale. Se si passa Arrivare secondi potrebbe portarci la sfida contro la temibile Colombia, a punteggio pieno, in campo stasera contro il Giappone quattro ore dopo gli azzurri. Il primo posto, invece, significherebbe una sfida non impossibile con la Costa d’Avorio (o Giappone o Grecia). Ma nelle nostre condizioni, fisiche e psicologiche, è inutile fare gli schizzinosi: pensiamo prima a qualificarci. E consoliamoci con la statistiche: la qualificazione degli azzurri è prevista in sei combinazioni su nove. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 GIRONE D OGGI ITALIA-URUGUAY URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA LA GAZZETTA DELLO SPORT 5 ITALIA Primo Balo di coppia Immobile e il rossonero: è Italia di fuoco Non hanno mai giocato insieme in Nazionale: dovranno garantire i tiri in porta mancati finora 4 I NUMERI 28 i gol realizzati da Ciro Immobile con il Pescara nel 2011-12 in Serie B: è il suo record di reti stagionali 2 i milioni più i premi che guadagnerà al Borussia Dortmund dalla prossima stagione 3 presenze di Immobile in Nazionale: l’attaccante ha giocato una sola volta da titolare, contro l’Irlanda DAL NOSTRO INVIATO Passaggio 1 PIRLO BALOTELLI IMMOBILE Qui i movimenti di Ciro e Mario. In alto una possibile azione con il lancio di Pirlo per Immobile TOCCHI PER ZONA BALOTELLI* Il ct: «Mai detto che non possono far coppia ma bisogna cambiare qualcosa» non dare sempre gli stessi riferimenti. Non a caso il c.t. ieri ha specificato: «Immobile è un attaccante moderno: sa andare in profondità, giocare fuori linea, aiuta la squadra e dentro l’area ha il senso del gol. Se ti manca anche solo una di queste caratteristiche non sei un giocatore completo e Ciro in prospettiva lo è. Mai detto che non avrebbe potuto giocare in coppia con Balotelli, ma solo che sarebbe stato necessario cambiare qualcosa». tura di un corridoio utile per andare al tiro. Tagli Sarà importante, poi, saper sfruttare al meglio anche il gioco che verrà proposto sulle fasce. In questa chiave le sincronie avranno un peso importante, perché occorrerà che i due attaccanti sappiano automaticamente capire chi dei due debba attaccare in velocità il primo palo e chi invece possa restare a presidiare il centro dell’area. Decisivi, inoltre, saranno i movimenti «a treccia» da utilizzare nelle ripartenze a campo aperto. L’incrocio dell’attaccante non in possesso di palla, infatti, potrebbe servire per favorire il servizio in profondità o l’aper- Copertura Ultima indicazione. A entrambi sarà chiesto di sacrificarsi per la squadra, dando tutto quello che hanno , pronti a essere anche sostituiti. E’ logico, però, che per caratteristiche sarà Immobile ad andare sui piedi dell’avversario che imposterà il gioco fin dalla prima area, mentre Balotelli aiuterà cercando di coprire le linee di passaggio, favorendo così il generico rilancio lungo. Tutto questo, però, è solo teoria. Se le lezioni di Prandelli avranno fatto breccia lo scopriremo tra poche ore. Avere i brividi è consentito. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 i milioni più premi che guadagna al Milan: contratto di 4 anni 32 presenze in Nazionale per Mario Balotelli che ha segnato 13 gol (di cui 3 su calcio di rigore) Ciro Immobile, 24 anni, e Mario Balotelli, 23 scherzano con le cuffie. Il napoletano ha come cantante preferito il neomelodico Tony Colombo, il bresciano impazzisce per il rap dell’amico Emis Killa e la musica r’n’b PEGASO IMMOBILE* Il verde è più intenso nelle zone in cui sono stati giocati più palloni * con Milan e Torino, Serie A 2013-14 GOL Campionato 2013-14 IMMOBILE (Torino) BALOTELLI (Milan) 22 14 GDS Jessica: «Io e Fanny siamo grandi amiche Ciro e Mario facciano come noi. E sarà finale» Ha fatto qualche voto particolare per - diciamo così - agevolare la pratica? «No, come ha visto non sono scaramantica. Ho fiducia in questo gruppo. La squadra se la caverà alla grande». «Ho scoperto una ragazza simpaticissima e alla mano. È molto differente dall’immagine che molti hanno descritto. Con lei mi trovo benissimo, speriamo che Ciro e Mario trovino lo stesso affiatamento in campo». «Certo, non è il tipo che si guarda indietro. Ha voglia di giocare alla grande e fare vedere a tutti di che pasta è fatto. Soprattutto adesso che ci aspetta la Germania. Quelli del Borussia, a Dortmund non si perderanno la partita». In generale, come si trova nel gruppo delle «wags» della Nazionale, curato da Andrea Mereghetti della Dreams Team? «C’è grande sintonia tra tutte quante. Certo, conosco meglio Federica, Francesca e Jenny (le compagne di Cerci, Darmian e Insigne, ndr) perché negli ultimi anni abbiamo passato tempo insieme, però ho legato subito anche con le altre». Un pronostico alla faccia della scaramanzia? «Ho fiducia, secondo me vinciamo». Magari proprio con un gol di Immobile... «Magari, sarebbe il classico sogno che si avvera alla perfezione. Comunque io ho una sensazione». Quindi è pronta a restare fino a metà luglio, quando si giocherà la finale di Rio de Janeiro? Quale? «Sappiamo che l’Uruguay, con due come Cavani e Suarez, è proprio forte e in questo momento l’Italia ha un piede dentro e uno fuori, ma sono convinta che, se superiamo il turno, la strada sarà in discesa. Potremmo arrivare in finale». d HA DETTO Se Prandelli vara la coppia Immobile-Balotelli, come se la cava il tandem Jessica-Fanny? Ha già smaltito l’amarezza per la Costa Rica? L’oceano è solo un grigio ringhioso in lontananza. La spiaggia di Natal, stavolta, è accarezzata con lo sguardo. Ha vinto la pioggia. Il gruppo delle «ragazze azzurre» vira malinconicamente verso una giornata di shopping. Nel gruppo - che è impossibile non notare per ovvi motivi estetici Jessica Melena sembra spiccare per una radiosità tutta particolare. Ci viene da pensare, banalmente, che forse è perché l’Italia del calcio non sembra parlare altro di suo marito, Ciro Immobile, come possibile salvatore della patria azzurra, ma non ci i rigori consecutivi realizzati da Balotelli da professionista. La striscia record è stata interrotta da Reina del Napoli 3 Movimento «Prontissimo. E non solo da adesso. Ci siamo sposati da appena un mese, ma da quando è cominciato il ritiro mi racconta di sentirsi carico e preparato. Stavolta lo dimostrerà». NATAL 2 VERRATTI Jessica, stavolta tocca a suo marito giocare dall’inizio. Dica la verità, lo vede pronto? DAL NOSTRO INVIATO 21 BALOTELLI interroghiamo più di tanto, perché abbiamo disperatamente bisogno della sua luminosità per esorcizzare i fantasmi di Suarez e Cavani. Alena Seredova, Jenny Insigne e Jessica Immobile Movimento IMMOBILE Chilometri zero Il problema e la moglie di Immobile I NUMERI I MOVIMENTI Inevitabile: la pioggia sottile e il cielo grigio portano a cattivi pensieri. La zazzera bionda di Ciro Immobile durante il riscaldamento, però, sembra restituire allo sguardo quel riflesso di luce che mancava. Non corrono molto vicini, lui e Mario Balotelli, come se in qualche modo si fossero rassegnati a scoprirsi solo oggi, quando non si potrà più sbagliare. il fascino della sfida a cui si offre Cesare Prandelli, infatti, cannibalizza tanti dei pensieri tattici della vigilia. Un dato è certo: in Nazionale l’attaccante del Torino e quello del Milan non hanno mai giocato insieme. Il c.t. quindi ha preparato per loro un corso accelerato di coppia che li possa far coesistere in fretta, visto che di tiri verso lo specchio della porta avversaria finora l’Italia ne ha prodotti pochi. L’inserimento di Immobile per prima cosa è la richiesta di una profondità che finora il solo Balotelli non è riuscito a fornire. Illuminante, in questo senso, quanto ha dichiarato ieri Mauro Tassotti, vice allenatore del Milan: «Mario non ha conoscenze profonde per quello che riguarda il ruolo di primo attaccante». E allora non è difficile ipotizzare che, con gli azzurri in possesso di palla, sia la punta rossonera a venire incontro al costruttore di gioco, lasciando il compito a quella granata di andare verso la porta avversaria, magari sfruttando eventuali torri di testa se la palla correrà alta e non a terra (ieri il terreno era molto bagnato). Il segreto, però, sarà anche quello di invertirsi nelle posizioni anche per 4 IL DISEGNO TATTICO MASSIMO CECCHINI Natal (Brasile) Il matrimonio di Ciro e Jessica celebrato a Bucchianico, in Abruzzo, paese natale della sposa, il 23 maggio INSTAGRAM «Questo non lo so, perché ho lasciato a casa nostra figlia Michela. Ha solo un anno e non so se ce la faccio a lasciarla così a lungo. Gliel’ho detto: con Ciro in campo l’Italia andrà avanti. Si fidi». ma.cec. © RIPRODUZIONE RISERVATA S Sul rapporto con Fanny «Fanny è simpaticissima, differente dall’immagine che molti hanno dato di lei. Insieme ci troviamo benissimo, ma con tutte le altre ragazze del gruppo azzurro c’è grande sintonia» 6 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 GIRONE D OGGI ITALIA-URUGUAY URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA ITALIA Qui Pirlo, a te Verratti: ma non subito Lo juventino vuole allontanare l’addio, intanto eccolo in coppia con il suo sostituto naturale tima presenza di Pirlo in azzurro. Speriamo di no, facciamo gli scongiuri, ma il rischio eliminazione è concreto e va calcolato. Non è tutto: oggi alla destra di Andrea si schiererà Marco Verratti, l’erede designato. Italia-Uruguay potrebbe diventare una partita di confine, potrebbe trasformarsi in una staffetta generazionale. Pirlo è del ’79, Verratti del ’92. Tredici anni di differenza, quasi un’epoca. Come una finale Pirlo alla conferenza stampa della vigilia. Solito format, poche stringate, ma efficaci parole: «Questo Italia-Uruguay è paragonabile a una semifinale o a una finale. Avverto la stessa tensione e lo stesso entusiasmo delle partite importanti. E’ una gara fondamentale. Sappiamo che tutto dipende da noi e questo ci dà forza». L’eliminazione equivarrebbe a un fallimento: il concetto è molto gettonato in queste ore, Gigi Buffon l’ha espresso per primo l’altro ieri. Pirlo non si nasconde: «Sarebbe una grande delusione per me, per la squadra e per il Paese, ma lavoriamo perché non accada». Il cattivo pensiero dell’ultima partita in Nazionale non lo sfiora: «Non mi è venuto in mente né mi verrà. Spero di vincere e di andare avanti nel Mondiale. L’unico obiettivo è giocare con questa maglia, la cosa più bella che possa capitare a un calciatore». Andrea Pirlo, 35 anni, stella della Juve ACTIVA FOTO DAL NOSTRO INVIATO SEBASTIANO VERNAZZA @GazzaVernazza NATAL (Brasile) Che Italia sarà senza Pirlo? No, tranquilli, non oggi: contro l’Uruguay, l’«Italian Maestro» sarà al suo posto in regia. La domanda si riferisce al futuro. Pirlo ha più volte detto che col Mondiale in Brasile chiuderà la sua carriera in Nazionale. Si è lasciato una porta aperta: in casi di estrema necessità potrebbe ritornare, ma la riga è stata tracciata. «Bisogna lasciare spazio ai giovani», ha spiegato nei mesi scorsi. Ragion per cui quella di oggi potrebbe essere l’ul- Due mondiali Che Italia vedremo oggi al Das Dunas? «Diversa da quella contro Inghilterra e Costa Rica. Abbiamo tutte le possibilità di imporre il nostro gioco. Nessuna squadra si accontenta del pareggio e non saremo noi a farlo». Considerazioni meteo-geografiche: «Il sole battente di Recife ci ha messo in difficoltà. Chi ha giocato all’una come noi contro la Costa Rica, o alle sedici, ha avuto gli stessi problemi. Penso all’Argentina, alla Germania. Sono in corso due Mondiali differenti, uno al Nord del Brasile (bollente, ndr) e l’altro al Sud (più fresco, ndr), lo si capisce anche se si guardano le partite alla televisione. I fattori geografici sono importanti, certe nazionali sono abituate a questi climi, al caldo e all’umidità. Le difficoltà 4 I NUMERI 32 le presenze di Pirlo in ambito Mondiale, 22 nelle qualificazioni (15 vittorie) e 10 nelle fasi finali con 6 vittorie, 2 pareggi e 2 k.o. Marco Verratti, 21 anni, pescarese, uno dei punti di forza dei francesi del PSG GETTY Il veterano: «Questa partita è paragonabile a una semifinale o una finale» «Ora c’è chi gioca al caldo e chi al fresco. Siamo solo all’inizio, vedremo più avanti...» però ci sono per tutti. Siamo soltanto all’inizio, bisogna vedere che cosa succederà più avanti». L’erede Il regista è quel calciatore che chiede sempre il pallone. Una squadra può permettersi due menti pensanti? Dipende. Spagna e Barcellona sono riuscite a coniugare Xavi e Iniesta. Marco Verratti è il Pirlo del nostro futuro, ma abbiamo una priorità, dobbiamo uscire dalle secche dell’oggi. Nelle sue prime apparizioni in Nazionale il ragazzo del Psg ha tracimato: eccessi di personalità, come se volesse dimostrare di essere pronto da subito a raccogliere il testimone. Per fortuna ha capito, ha accettato una fase di transizione. Pirlo resta il comandante in campo, e in capo, e Verratti deve prestarsi al ruolo dell’attendente. Equilibri ed equilibrismi che contro l’Uruguay saranno fondamentali, l’asse del doppio «play» sarà una delle chiavi di lettura della nostra partita al Das Dunas di Natal. Il futuro appartiene a Verratti, il presente passa ancora per i piedi e per i pensieri di Pirlo. L’obiettivo è chiaro: entrare negli ottavi per spostare più in là l’ultima apparizione di Andrea in Nazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6,95 la media voto di Pirlo nelle 10 partite ai Mondiali, unica insufficienza il 5,5 contro l’Australia nel 2006, 9 nella finale contro la Francia 7 le presenze di Verratti in Nazionale con una vittoria, 3 pareggi e 3 sconfitte, una rete segnata MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 7 8 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 GIRONE D OGGI ITALIA-URUGUAY URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA ITALIA Prandelli dentro o fuori Il c.t. ordina: «Testa, carattere e agonismo» All’Italia basta un pari: «Ma non faremo calcoli. E’ la vigilia più importante della mia carriera» 4 I NUMERI 3 sole vittorie per Prandelli nel 2013/14 su un totale di 12 gare ufficiali, contro Bulgaria e Repubblica Ceca nelle qualificazioni e contro gli inglesi nella prima del Mondiale; 3 anche i ko, 6 i pari 0 le sconfitte nelle partite di qualificazione europee e mondiali (14 vittorie e 6 pari), 3 i ko nelle fasi finali dei tornei (Spagna, Brasile, Costa Rica) 55 DAL NOSTRO INVIATO ANDREA ELEFANTE @andrelefante NATAL (Brasile) L’impressione: ieri era un altro Cesare Prandelli rispetto a quello visto alla vigilia della gara con la Costa Rica. Speriamo di non sbagliarci: come se avesse altre sensazioni. Lo sguardo, la convinzione nelle parole, la fermezza dei concetti: tutto è sembrato diverso. Dopo l’impressione, la certezza: ora il c.t. vorrebbe rivedersi nei suoi giocatori. Si aspetta un’Italia diversa, anzitutto di pancia: l’ha chiesta anzitutto alla squadra e ieri ha detto a tutti, con un microfono sotto il naso, quello che prima aveva detto solo al gruppo, senza amplificatori. In due parole: tirate fuori tutto quello che avete. Tirate fuori quello che vi è rimasto dentro venerdì scorso. Prima il cuore: il calcio sarà conseguenza. L’sms di Renzi Di cuore gli ha scritto il premier Matteo Renzi dopo la sconfitta con la Costa Rica: un sms pieno di fiducia, per dirgli che è sicuro di un cammino che non si interromperà stasera. Vorrebbe esserne sicuro anche Prandelli, ma prima ha bisogno di altre certez- IL GIOCO PUÒ CAUSARE DIPENDENZA PATOLOGICA panchine azzurre Cesare Prandelli vanta 55 panchine con la Nazionale italiana, oggi contro l’Uruguay raggiungerà Marcello Lippi al terzo posto tra i ct con più presenze alle spalle di Enzo Bearzot (104) e Vittorio Pozzo (95) ze: «Parlare di tattica è inutile, domani conterà anzitutto altro: carattere, testa, agonismo. Gli uruguaiani non hanno solo una delle coppie d’attacco più forti del Mondiale, ma pure un senso patriottico che noi non abbiamo. E invece non dobbiamo dimenticare che siamo qui per rappresentare l’Italia: fin- ché si starà in campo bisognerà dare tutto, al cento per cento, su ogni contrasto. E se ne perderemo uno non dev’essere perché non siamo andati a farlo, ma perché loro sono stati più forti». Non ci sono alibi Non è più tempo di alibi: «I rilevamenti IL GIOCO È VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI MARTEDì 24 GIUGNO ORE 18 VS Con Mundial Better Time, oggi dalle 18 alle 20, puoi puoi vincere il 10% in più, rispetto alla vincita potenziale, per ogni avvenimento* inserito nella giocata a partire dal 5°. Promozione valida dal 9 giugno al 13 luglio nei punti vendita abilitati. Prima di effettuare la giocata chiedi al rivenditore se è abilitato. Per maggiori informazioni sulla promozione chiedi al tuo ricevitore o vai sul sito www.lottomaticaitalia.it *Non concorrono all’assegnazione del bonus: scommesse con quote inferiori o uguali a 1,20 e scommesse sull’automobilismo e motociclismo. LOTTOMATICA SCOMMESSE SRL - CONC. AAMS N.4032 e N.4313 del 28/03/2007 e CONC. N. 4502 del 08/07/2013. Informati sulle probabilità di vincita e sul regolamento di gioco sui siti www.aams.gov.it, www.lottomatica.it e presso i punti vendita. L’Italia si allena a Natal sotto lo sguardo attento di Cesare Prandelli, 56 anni, e di Gabriele Pin (assistente tattico) diversi di ritmo e corsa in base all’orario e alla città dove si gioca sono dati di fatto, non opinioni. Però noi siamo pronti: abbiamo risposte molto buone a livello di recupero di energie fisiche e anche nervose». Non è più tempo di parlare di quanti gol si prendono: «Quante squadre hanno subito zero gol finora? E comunque quello che è successo fino ad oggi non conta: conta solo domani». Non è già tempo di parlare di fallimento in caso di eliminazione o di sue prospettive personali: «Non possiamo permetterci di fare adesso ragionamenti da post partita: siamo concentrati solo sulla partita». Come Lippi Per lui sarà la gara azzurra numero 56: oggi avrà le stesse presenze da allenatore con cui Marcello Lippi ha concluso la sua carriera in Nazionale, e successe alla terza partita del Mondiale passato. Ma Prandelli accarezza la suggestione positiva del parallelo con un tecnico che seduto sulla sua stessa panchina ha vinto il massimo: «Siamo in gara, ho pensieri solo positivi». Pensa a regalarsi un altro domani, non a chiedersi se ci sarà, quel domani. Se lo pensa non lo dice, deve tenere a bada altri brividi: «E’ la vigilia più importante della mia carriera. Sì, è un dentro o fuori, ma il giorno del sorteggio avremmo firmato per qualificarci alla terza partita. Ci basta un pareggio? Non siamo capaci di affrontare una partita per pareggiarla: non voglio vedere la mia squadra subire e se succederà dovremo contrattaccare, andare a cercare il gol. Se poi alla fine pareggeremo, vorrà dire che la squadra sarà stata brava a tenere certi equilibri». E a dare tutto, perché meno di tutto potrebbe essere come niente. © RIPRODUZIONE RISERVATA PREVISIONI METEO Zupping Ieri pioggia Oggi a Natal nuvole e sole DI VINCENZO CITO Ieri a Natal pioggia forte a partire dall’alba. Il diluvio ha peggiorato la situazione della voragine apertasi alla favela di Mae Luiza. Il cratere ha inghiottito altre automobili e un’altra casa è andata giù. Cresce il numero degli sfollati, per precauzione altre 80 abitazioni sono state evacuate. Per fortuna non si segnalano feriti gravi. «La nostra priorità è l’assistenza ai senza tetto – ha detto Francisco Teixeira, ministro dell’Integrazione Territoriale -. In un secondo tempo ci dedicheremo alla messa in sicurezza del terreno e al ripristino della zona». L’area del disastro è vicina allo stadio Das Dunas, ma la partita non è a rischio. Molte strade di Natal sono al limite della praticabilità, un po’ dappertutto si sono formate delle pozze. Ieri all’ora di pranzo gli azzurri si sono allenati sotto l’acqua. La temperatura era scesa a 25 gradi, ma era preoccupante il dato dell’umidità che ha toccato il 90 per cento. Per oggi sono previste piogge durante la mattinata e schiarite nel corso della giornata, 28 i gradi annunciati. Sarebbe importante che non ci fosse il sole: il calcio d’inizio è fissato all’una e a quell’ora i raggi, in questa zona del Brasile molto vicina all’equatore, picchiano duro. Il meteo parla di «schiarite», annuncia una certa variabilità: speriamo che prevalgano le nuvole. © RIPRODUZIONE RISERVATA La testata a Materazzi la diede Platini Roberto Ciufoli a «Mattina mondiale» (Raisport) rievoca la finale del 2006 vista in tv con la moglie francese. «Alla testata di Platini abbiamo rischiato la rottura di matrimonio». Davide Camicioli (Sky) «Ora la conferenza stampa del Brasile e poi cerchiamo di caprire, di carpire e di capire i problemi di Scolari....e anche i miei». Un indignato Fabrizio Failla a «Dribbling mondiale» (Rai Due). «Pirlo si è rifugiato in un luogo comune dicendo che Uruguay-Italia è come una finale mondiale». Poi chiude la trasmissione così «Sono convinto che Prandelli, da buon condottiero, saprà trasmettere ai giocatori le motivazioni giuste». Una intuitiva Paola Ferrari (Rai) «Alessandro Antinelli è senza ombrello! Questo mi fa pensare che il tempo sta migliorando» «Una serata comunque storica perché segna la chiusura di un grande ciclo» (un eroico Antonio Nucera su Sky cerca di dare un significato a SpagnaAustralia, la partita più inutile del Mondiale) © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 Il retroscena GLI SCENARI NEL PALAZZO La Federcalcio all’erta Se sarà flop azzurro Abete finirà nel mirino Il presidente della Federcalcio ha mantenuto il posto dopo la brutta figura dell’Italia al Mondiale 2010, ma un bis in Brasile renderebbe traballante la sua poltrona. E Prandelli... ne del presidente federale Giancarlo Abete. Proprio ciò di cui non avrebbe bisogno. Anzi. DAL NOSTRO INVIATO MASSIMO CECCHINI NATAL (Brasile) Avviso ai naviganti: aspettatevi possibili effetti collaterali. Una eventuale eliminazione dell’Italia da parte dell’Uruguay, infatti, aprirebbe scenari che andrebbero al di là della pura questione tecnica. La partita politica, in fondo, è più grande del ruolo di Cesare Prandelli che, pur avendo da poco rinnovato il contratto fino al 2016, non è escluso abbia in animo di rassegnare le dimissioni, qualora fosse al centro di critiche che travalicassero il buon gusto e il buon senso (e in un Paese di c.t. «in pectore» a volte senza educazione, la cosa è possibile). Ma è una sensazione che per ora non ha pezze d’appoggio e che, di certo, andrebbe a indebolire la posizio- (basti pensare alla questione della riforma della giustizia sportiva) e far salire la pressione per indurre Abete alle dimissioni. Chi lo conosce bene, però, dubita che questo avvenga a stretto giro di posta. La sede eventuale, allora, potrebbe essere l’assemblea federale fissata per agosto (l’11), sempre che si defilino le componenti (primo fra tutti il candidato alla successione, Giancarlo Tavecchio) che finora hanno appoggiato Abete, la cui posizione peraltro era già indebolita dalle dimissioni già annunciate del vicepresidente Demetrio Albertini, sul quale pure il numero uno federale in fase di elezione si era speso parecchio. Insomma, i giochi sono aperti, e anche sul fronte del Club Italia, dove per prendere il posto di Albertini sono in lizza Perrotta (sponsorizzato dall’Aic) e Gravina (portato da Abete). Da assegnare, poi, anche il posto in consiglio federale, per il quale sono stati sondati - oltre a Perrotta - anche De Sanctis e Pasqual. Le riforme Tornando però al Resa dei conti Intendiamoci, il mandato di Abete scade solo nel 2016, alla fine del quadriennio olimpico, ma è noto come tra il numero uno della Figc e il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il feeling non sia mai stato ai massimi livelli. Detto che in ogni caso Abete ha già detto che tra due anni non si ricandiderà, una eliminazione traumatica al primo turno potrebbe accentuare il solco vertice, Abete vorrebbe concludere il proprio mandato portano a casa quella riforma dei campionati che da tempo gli sta a cuore, ma il Coni potrebbe usare disfatta per rompere gli indugi, approfittando anche del riavvicinamento che in Lega pare sia in corso tra il fronte Agnelli e quello di Lotito. Un «memento» è d’obbligo: già quattro anni fa, dopo il flop sudafricano, ci furono coloro che chiesero la testa del presidente federale. Abete però mantenne la sua posizione anche grazie all’appoggio fermo fornitogli dall’ex presidente del Coni, Gianni Petrucci. Altri tempi. Adesso meglio confidare su Prandelli. La resa dei conti potrebbe esserci nell’assemblea federale prevista per l’11 agosto Giancarlo Abete, presidente della Figc © RIPRODUZIONE RISERVATA A NOMI CALDI LA GAZZETTA DELLO SPORT il neo campione Nba C’è pure Belinelli a sostenere l’Italia È ospite della Rai S Demetrio Albertini, 42 anni, vice presidente Figc, ha già fatto sapere che lascerà il suo incarico al termine del Mondiale in Brasile Marco Belinelli, 28 anni, festeggia la vittoria Nba AP NATAL (Brasile) S Simone Perrotta, 36 anni, campione del Mondo nel 2006 ed ex giocatore della Roma è in lizza per sostituire Albertini in Federcalcio. E’ sostenuto dall’Aic (a.e.) Un tifoso in più, e molto speciale: è arrivato da poco sul tetto di un altro mondo, quello del basket americano, primo italiano a vincere il titolo Nba, con i San Antonio Spurs. Oggi all’Arena das Dunas per Italia-Uruguay ci sarà anche Marco Belinelli: ospite della Rai (che lo avrà in studio), è arrivato ieri a Natal da Miami, dove è in vacanza dopo la chiusura della stagione. Prima il Brasile Lui assieme agli amici Alessandro, Cristiano e Renato: nel pomeriggio ha scelto di vedere Brasile-Camerun in un semplice bar, in mezzo alla torcida improvvisata dei tifosi brasiliani riuniti per vedere la partita davanti alla tv. Oggi toccherà a Belinelli, tifoso interista (si allenò anche con una maglia nerazzurra numero 3 personalizzata, apprezzatissimo da Thohir) e curioso di vedere dal vivo una partita della Nazionale. Dopo la gara, dovrebbe anche andare a salutare gli azzurri negli spogliatoi: ci tiene in particolare a ringraziare De Rossi, che giorni fa aveva speso parole ammirate per la sua impresa sportiva. . FORTE PER NATURA. NUOVO 9 TUO A €22.400 IL MIGLIOR DAILY DI SEMPRE È ARRIVATO, TUTTO NUOVO. 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L’immagine è a solo scopo illustrativo. *Consumi riferiti al ciclo urbano calcolato secondo i Regolamenti UE 715/2007 e 692/2008 e Regolamenti ECE 83 e 101 dell’UNECE, rispetto alla gamma precedente. 10 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 GIRONE D OGGI ITALIA-URUGUAY URUGUAY COSTA RICA ITALIA INGHILTERRA Riti, amuleti, vestiti d Anche il tifo dei vip ha le proprie liturgie il Pronostico HA DETTO S Quagliariello: «Guai a chi parla». Cracco: «Rimango in piedi» La Brandi: «Ho il peluche millepiedi». Iacchetti: «Bevo spritz» FRANCESCO VELLUZZI SCARAMANTICI E TIFOSI DAL POLITICO ALLA SHOWGIRL Dedicato a tutti quelli che/rimangono dei sognatori... Perché in fondo siamo tutti dei sognatori che sperano che l’italia vada avanti. E allora ci si appella agli amuleti, alle scaramanzie, al solito divano, alla maglia azzurra da indossare, all’amico da tenere accanto per ottenere quel che si desidera. In questo caso la qualificazione dell’Italia agli ottavi di finale del Mondiale. E gli amanti del calcio ricorrono agli stessi riti usati in campionato per la squadra del cuore. Un napoletano Gaetano Quagliariello, ex ministro delle Riforme e oggi coordinatore del Nuovo Centrodestra, è un patito del Napoli ed è noto per l’innumerevole quantità di riti e amuleti e oggetti scaramantici usati per la squadra del cuore: «La partita la guardo rigorosamente con mia figlia Anna Elisa, 18 anni, interista. Io sto rigorosamente nella poltrona a dondolo. E, sempre rigorosamente, vanno evitati i commenti e le previsioni anche sul 3-0 per noi all’88’. Chi le fa viene espulso dalla stanza. Da poco mio nipote, tifoso del Bari, dopo il vantaggio dei pugliesi sul Latina, mi ha detto “zio mi porti a Cesena?”. E’ finita col Bari eliminato dal Latina». Stessa idea ha il cantante Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, sul palco del Mundial Village di Milano, proprio stasera dopo ItaliaUruguay: «Di solito la vedo con gli amici. Sennò che partita è? Ma è vietato fare commenti quando si vince, vietato lasciarsi andare». La sua compagna Claudia Gerini è ammessa: «Per la Nazionale è più contenuta, quando c’è la Roma diciamo che è decisamente più coinvolta». intesapourhomme.it Millepiedi portafortuna E a proposito di Roma, Matilde Brandi, la ballerina e condut- 1 2 Sugli azzurri «I miei preferiti sono Pirlo e Balotelli. Sì, mi sento una di voi e sto per chiedere la cittadinanza italiana. Consigli? Fa caldo. Bevano molta acqua» Prandelli e la governatrice del Rio Grande do Norte Rosalba Ciarlini La governatrice Ciarlini «Mi spiace per l’Uruguay Ma l’Italia vincerà 2-0» DAL NOSTRO INVIATO S 4 1 Gaetano Quagliariello, 54 anni, senatore e coordinatore nazionale del Nuovo centro destra; 2 Carlo Cracco, 48 anni, chef e giudice di MasterChef Italia; 3 Enzo Iacchetti, 61 anni, attore e conduttore tv; 4 Matilde Brandi, 45 anni, showgirl, e conduttrice televisiva LAPRESSE/ANSA trice romana, una delle donne dello spettacolo più appassionate di pallone, vedrà la sfida di stasera «col mio millepiedi della Roma. Un portafortuna dal quale non mi stacco mai. Di solito la partita preferisco vederla da sola. Mio marito è interista, quindi non è proprio il caso....Per la Nazionale è ammesso. Ma io sono presissima. Con la Costa Rica mi volevo mangiare l’allenatore avversario,mi dava fastidio. A proposito di cibo, mangio dopo la partita. Mai prima o durante». Chef Stesso metodo usa Carlo Cracco, lo chef più amato dalle italiane, il giudice cattivo di Master Chef: «Niente cibo, sennò si mangerebbe troppo. Io per la partita dell’Italia ho un rito: la vedo in piedi, il più possibile lontano dalla tv. E sono sempre in compagnia. Di solito con alcuni amici». Amici anche per l’attore Enzo 3 Iacchetti, il conduttore di Striscia: «Ne ho convocati a casa a Milano due che non vedo da quattro anni. Spero possa servire per vincerla. Ci sediamo con un bello spritz, la pizza si prende dopo. Sono fiducioso. Devo ammettere che per l’altra partita avevo puntato 20 euro sulla Costa Rica. ne ho vinti 150». Amici anche per Renzo Rosso, il signor Diesel. «Finite le sfilate, mi fiondo a Bassano e mi metto davanti alla tv con gli amici di sempre. Per l’Italia indosso sempre la maglia azzurra numero 10 di Roberto Baggio. Da solo Solitario, ma non triste il conduttore dell’Arena di Rai 1 Massimo Giletti: «Stesso divano, stesso cuscino colorato, Coca Cola accanto e frutta in un salone molto azzurro. Durante l’intervallo mangio. Ma per la Juve ho più scaramanzie». © RIPRODUZIONE RISERVATA Sulla Piccinini «Mio nonno Pietro ha avuto tre mogli. La seconda si chiamava Piccinini e mi risulta che sia del ramo da cui discende la pallavolista. Dovremmo essere parenti» S Sul tifo «Io adoro il Fluminense, nonno Pietro e papà, che progettò lo stadio di Mossorò, erano milanisti. Uno dei miei zii, Orlando Ciarlini, giocò nel Santos» SEBASTIANO VERNAZZA @GazzaVernazza NATAL (Brasile) Natal è la capitale del Rio Grande do Norte e la governatrice di questo Stato brasiliano ha chiare origini italiane. Si chiama Rosalba Ciarlini e venerdì a tarda sera è andata all’aeroporto a ricevere la nostra Nazionale. Ai piedi della scaletta ha stretto la mano a Cesare Prandelli e ai giocatori. «I miei azzurri preferiti sono Pirlo e Balotelli. Mi spiace per l’Uruguay, ma noi “italiani” vinceremo per 2-0. Sì, mi sento una di voi, sto per chiedere la cittadinanza italiana». Governatrice Ciarlini, lei è medico pediatra. Quali consigli dà ai giocatori per fronteggiare il caldo? «E’ semplice: bere molta acqua, altro non si può fare. In questo periodo dell’anno la temperatura è più fresca, stai sui 27-28 gradi, a gennaio sarebbe stato molto peggio». Da quale parte dell’Italia viene la sua famiglia? «Mio nonno Pietro era di Reggio Emilia ed emigrò in Brasile ai primi del Novecento. Partì da Genova. Era un ingegnere, aveva studiato all’Università di Bologna. Ebbe 36 figli da tre mogli diverse. La seconda si chiamava Piccinini e mi risulta che sia del ramo da cui discende la vostra famosa pallavolista Francesca Piccinini: dovremmo essere parenti alla lontana. Io stessa in gioventù giocavo a volley… Nonno Pietro organizzava molti tornei di calcio. Suo figlio Clovis, che era poi mio padre, progettò lo stadio di Mos- Balotelli e la governatrice Ciarlini sorò (la città a 281 km da Natal in cui abitano i Ciarlini, ndr). Uno dei miei zii, Orlando Ciarlini, giocò nel Santos. Nonno Pietro e mio papà erano milanisti. Io tifo per il Fluminense». Quanti italiani vivono a Natal e nel Rio Grande do Norte? «Non molti, anche se negli ultimi tempi diversi italiani qui hanno aperto ristoranti e alberghi. Il piano urbanistico della città venne elaborato dall’architetto Giacomo Palumbo alla fine degli anni Venti. Natal è conosciuta come la “Noiva do Sol” (la Fidanzata del Sole, ndr). La gente è simpatica e ospitale. Siamo il “caribe” brasiliano, abbiamo 420 chilometri di spiagge e siamo il punto del Brasile più vicino all’Europa, Lisbona dista “appena” sei ore e mezza di volo. Qui abbiamo la più grande produzione di gamberi del Paese. Ci chiamano “potiguar”, che significa “mangiagamberi” nella lingua indigena, il tupi guaranì”. Confermiamo la bontà dei gamberi di Natal, ma speriamo che l’Italia non vada all’indietro come un gambero… © RIPRODUZIONE RISERVATA PER VINCERE OGNI GIORNO LA CERTEZZA DI PIACERE MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11 12 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 GIRONE D OGGI ITALIA-URUGUAY URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA ITALIA FORLAN Ha giocato nell’Inter (2011-2012) GARGANO Ha giocato con Napoli (20072012), Inter (20122013) e Parma (2013-2014) HERNANDEZ Gioca nel Palermo dal 2009 MUSLERA Ha giocato nella Lazio dal 2007 al 2011 inPasserella ALVARO GONZALEZ Gioca nella Lazio dal 2010 ALVARO PEREIRA Ha giocato nell’Inter (2012gennaio 2014) DAL NOSTRO INVIATO NICOLA CECERE NATAL Il quarto posto del 2010 (2-3 contro la Germania) più la vittoria della Coppa America 2011 hanno reso Oscar Washington Tabarez un totem. Al quale tutto l’Uruguay sogna di poter legare gli azzurri. Già ai tempi di Italia ‘90 era lui il c.t. della Celeste. Ce lo ricordiamo a Roma, una partita difficilissima, agli ottavi, sbloccata da Schillaci e chiusa da Serena. Da eliminato, lasciò la nazionale per i club. Boca Juniors, Penarol, il Cagliari di Cellino (1994-95), poi il Milan, dove durò da giugno a dicembre del 1996. Breve ritorno a Cagliari (giugno-settembre 1999), poi rieccolo girovago in Argentina e infine, maggio 2006, di nuovo sulla panchina della nazionale. Oggi ha 67 anni. Se arrivasse al 2018 stabilirebbe un record di durata imbattibile per un c.t. Il dono Ma secondo alcuni, la conferma dipende dal risultato di questo torneo sudamericano, nel quale l’intero Paese so- AREVALO RIOS Ha giocato nel Palermo (2012-2013) CACERES Gioca nella Juve (e ci era già stato nel 2009-2010) CAVANI Ha giocato nel Palermo (dal 2007 al 2010) e nel Napoli (dal 2010 al 2013) DIEGO PEREZ Gioca nel Bologna dal 2010 Sono i «fratelli d’Italia» la vera forza dell’Uruguay Ben 12 pedine di Tabarez giocano o hanno giocato in Italia Il Maestro: «Il vostro calcio per tanti di noi è stato una scuola» Oscar Tabarez, 67 anni, è l’allenatore dell’Uruguay. In Italia ha guidato il Cagliari (1994-1995 e nel 1999) e il Milan (1996) REUTERS gna di trovare e battere di nuovo il Brasile. Cosa possibile, eliminando l’Italia, nei quarti di finale. «Giocare questa sfida è un dono del cielo», osserva il maestro. «Non puoi averne paura, nel calcio non esiste, puoi essere preoccupato, questo sì. Ma ho detto ai ragazzi che in loro deve prevalere la gioia di esserci. L’Italia ha fatto la storia di questo sport, noi abbiamo la possibilità di realizzare un’impresa altrettanto storica. E’ proprio bello viverla, questa situazione: l’attesa, la partita...». Cita scrittori sudamericani, poi torna a parlare di calcio. «Il nostro atteggiamento sarà mo- dellato su quello degli azzurri. Quando saprò la formazione di Prandelli darò istruzioni ai miei. Il fatto che a loro basti un pari può essere un vantaggio alla fine, ma non prima. Nel senso che non condizionerà il comportamento dei miei». Patriottismo La parole pronunciate in precedenza da Cesare Prandelli sull’orgoglio dei calciatori sudamericani di rappresentare il proprio Paese vengono rilanciate in una sala stampa affollatissima e caotica. Tabarez le cavalca in modo leggiadro: tutto serve per caricare i suoi. «E’ vero che i miei RAMIREZ Ha giocato nel Bologna dal 2010 al 2012 STUANI Ha giocato nella Reggina nel 2008-2009 giocatori e il popolo uruguaiano sono legatissimi, è vero che esiste nella squadra questo feeling con i suoi tifosi. Ma vorrei spiegarmi bene. Non credo che i nazionali uruguaiani siano attaccati al Paese più di quelli italiani, in un Mondiale poi ogni squadra sa di rappresentare milioni di connazionali. Credo però nella superiore capacità di noi uruguaiani di identificarci con i vari strati della popolazione. Balotelli? Penso sia forte e dunque mi aspetto che giochi. I miei difensori sanno come va fermato. Ho l’esperienza e la profonda conoscenza del campionato italiano per poterlo bloccare. Il calcio italiano è una scuola che ha affinato o esaltato le qualità di tanti calciatori uruguaiani». Stasera fra campo e panchina ce ne saranno dodici che giocano o hanno giocato da noi. Una formazione intera con Muslera, Caceres, Gargano, Alvaro Gonzalez, Alvaro Pereira, Diego Perez, Cavani, Forlan, Hernandez, Stuani, Rios, Ramirez. Poteva essere il derby del cuore, la Costa Rica gli ha tolto il cuore. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’UOMO DEL MARACANAZO «IO ANCHE ITALIANO» Ghiggia: «Prevedo un pari. Comunque vada sarò felice» equilibrata tra due squadre che si conoscono a memoria, perfettamente in grado di annullarsi a vicenda. Ecco perché credo che finirà in parità». Il pareggio, però, farebbe fuori il suo Uruguay... «Logicamente mi dispiacerebbe un po’. Ma non sarebbe un dramma, perché una parte del mio cuore è rimasto in Italia e provo sempre una grande gioia nel vedere vincere gli Azzurri: comunque vada sarò comunque felice». Alcides Ghiggia, 87 anni REUTERS ADRIANO SEU Comunque vada a finire a Natal, c’è un uomo che festeggerà lo stesso. E non si tratta di uomo qualunque, ma dell’artefice del cosiddetto Maracanazo, la pagina più triste nella storia del calcio brasiliano. Parliamo di Alcides Ghiggia, colui che fece piangere il Brasile nel 1950 consegnando il secondo titolo mondiale all’Uruguay grazie al gol del 2-1 nella sfida decisiva al Maracanà. Tre anni dopo quell’impresa, Ghiggia approdò in Italia per vestire le maglie di Roma e Milan, fino a ottenere la naturalizzazione che gli aprì le porte della nostra nazionale, con cui giocò tra il 1957 e il 1959. Quali sono i punti di forza dell’Uruguay? «Prima di tutto il carattere, perché la Celeste ha sempre dimostrato di esaltarsi nei momenti più difficili. E poi ci sono Cavani e Suarez». L’Italia, invece, su che armi potrà contare? «Sicuramente su Balotelli, che è un giocatore imprevedibile e di grandi doti fisiche. Ma credo che il segreto della squadra di Prandelli sia il centrocampo: l’uomo chiave è Pirlo». Chiunque passi stasera, avrebbe possibilità di arrivare in finale? Come vede la sfida tra la Celeste e gli Azzurri? «Difficile fare previsioni, ma credo di sì e, in fondo, ci spero proprio. Sarebbe stupendo rivivere la gioia del 1950 e se non toccherà all’Uruguay, allora spero ci riesca l’Italia». «Prevedo una partita molto © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13 Carica Suarez: «Azzurri vulnerabili» L’attaccante dell’Uruguay: «Io non ancora al 100% della forma, ma sono pronto a dare battaglia» DAL NOSTRO INVIATO NICOLA CECERE NATAL Ci conoscono bene, li conosciamo bene. Ne hanno dodici su ventitré che giocano o hanno giocato da noi. Gente che, parole di Tabarez «il calcio italiano ha completato o reso più forte». Ma anche gente che il nostro calcio ha respinto. E che stasera avrà un motivo in più per farsi ammirare. Per questo Prandelli ha deciso di modificare assetto tattico e uomini, per questo loro sono convinti di farcela. «Mi aspetto l’Italia migliore, sappiamo perfettamente chi andiamo ad affrontare. Sarà una bella sfida e per me è elettrizzante poterla vivere». Luis Suarez ha l’occhio furbo di chi è davvero sicuro di spuntarla. I due gol all’Inghilterra dopo un mese di apprensione e duro lavoro per il suo ginocchio operato, lo hanno messo nella condizione di poter sfidare chiunque. Sta vivendo le ore dell’euforia dopo i lunghi giorni dell’apprensione. I ricordi «Mi ricordo l’Italia della Confederations, e poi diversi azzurri giocano le coppe, per cui si conoscono. Sappiamo che tatticamente sono assai attrezzati, sappiamo che si tratta di un avversario con pochi punti deboli. E se proprio ne devo indicare uno, mi pare che davanti abbiano qualche problema». Solo che nel frat- E’ IL NUOVO MONTERO E Tabarez in difesa lancia baby Gimenez José Gimenez ha 19 anni NATAL Balo e Immobile, i nostri gemelli del 1990, avranno di fronte un semi esordiente (7 presenze) del gennaio 1995: José Maria Gimenez de Vargas. E’ stato acquistato l’anno scorso dall’Atletico Madrid per centomila euro (versate al Danubio di Montevideo), su suggerimento di Diego Simeone che lo aveva notato nel mondiale Under 20 dell’anno scorso in Turchia, perso dall’Uruguay in finale contro la Francia di Pogba. Quest’anno però, chiuso da Godin e altri mastini, ha fatto panchina (tre apparizioni, coppe comprese) ma Tabarez si fida e dovendo rimpiazzare l’esperto Lugano (sempre male a un ginocchio) ha preferito puntare su questo torellino che in patria definiscono il nuovo Montero con evidente allusione al carattere tosto e alla spiccata cattiveria agonistica. Secondo alcuni osservatori neutrali, il ragazzo non ha incantato contro l’Inghilterra e deve migliorare nei movimenti brevi. Ciononostante il maestro c.t. lo preferisce a Coates. Da notare che sono quattordici i giocatori della Celeste presenti qui dal quarto posto di Sudafrica 2010. tempo è stata divulgata la sintesi di una intervista fatta con Maradona nella quale Suarez dice che «L’Italia è stanca e come l’Inghilterra è temibile dalla cintola in su ma dietro invece lascia a desiderare. E i miei amici che giocano là sanno come punirli». Insomma, siamo forti o deboli? Peggio in avanti o in difesa? La polemica Non c’è modo 41 Gol con la Celeste Luis Suarez ha segnato 41 gol in 78 partite con la maglia dell’Uruguay di approfondire o chiarire queste confuse contraddizioni, la verità viene sommersa dai tempi sempre stringatissimi di questi incontri. E così ecco gli inglesi: ci spieghi il perché di certi atteggiamenti dopo la tua doppietta? «Ma lo sapete, in Inghilterra alcuni hanno riso di me, voi della stampa ne siete al corrente. Però io ho replicato senza offendere nessuno, ho voluto soltanto ricordare che a dicembre 2013 la gente mi aveva votato come il miglior giocatore del campionato. Adesso sono qui per il mio Paese e quindi è giusto che io abbia esultato sino alle lacrime per i gol che hanno permesso alla mia squadra di potersi giocare questa sfida da dentro o fuori». Il ginocchio «Come mi sento fisicamente? Il ginocchio non mi duole ed è importante. Ho concluso il match con l’Inghilterra anzitempo, ero proprio sfinito. Mi sono riposato, ho recuperato e quindi sono in condizioni di andare in campo sereno e motivato. Certo, non posso dire di essere fisicamente al cento per cento, però lo sono moralmente, caratterialmente. Siamo tutti pronti a dare battaglia all’Italia. Vogliamo andare avanti, vogliamo rendere felice il nostro popolo. Io da ragazzo ho avuto come modello Gabriel Batistuta: un trascinatore. Penso che in Italia se lo ricordino bene». Luis Suarez, 27 anni, gioca nel Liverpool dal gennaio 2011 ANSA © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 GIRONE D L’ALTRA PARTITA URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA DAL NOSTRO INVIATO STEFANO BOLDRINI BELO HORIZONTE (Brasile) C’è anche il principe Harry in una delle partite più inutili della storia del calcio inglese e non sai se sia una delle tante burle di un ragazzo dalla goliardia talvolta discutibile, o se invece ci sia tutta l’originalità della monarchia britannica. L’unico contento è Frank Lampard, che saluta la nazionale, benché rinvii l’annuncio: un giorno potrà dire «al mio addio c’era anche un principe». Per tutti gli altri, con Hodgson che lancia le seconde linee, è un Mondiale da dimenticare. Sbarcata in Brasile tra squilli di tromba e proclami, l’Inghilterra torna a casa dopo la prima fase, col peggior risultato dal 1958. Espletata la formalità Costa Rica, la truppa (72 persone tra staff tecnico, medici, dirigenti e addetti vari) rientrerà subito in Inghilterra. Flop totale Il bilancio è nega- tivo e non solo sul versante sportivo. L’eliminazione dopo appena dieci giorni è un bagno di sangue economico. Tutte le attività che confidavano nelle imprese calcistiche di Rooney e compagnia dovranno rivedere i loro piani. Un brutto colpo per pub, ristoranti, supermercati e negozi di abbigliamento sportivo. Al di- «Se li battiamo posso fare un favore all’Italia del mio amico Massimo Moratti» ROY HODGSON C.T. INGHILTERRA 15 ITALIA Sponsor irritati Inglesi ai saluti «Ma vinciamo per gli azzurri» L’eliminazione è anche un flop economico Lampard gioca l’ultima gara in nazionale E Hodgson: «Non snobbiamo la Costa Rica» LA GAZZETTA DELLO SPORT la gaffe del principe Alla partita più inutile arriva Harry (s.b.) Il Mondiale = dell’Inghilterra è finito, Frank Lampard, 35 anni, al suo ultimo Mondiale, e Bryan Ruiz, 28 anni, attaccante della Costa Rica AP/AFP sastro economico, bisogna aggiungere l’irritazione dello sponsor sportivo, la Nike, che foraggia l’Inghilterra. La federazione va però avanti per la sua strada, confermando Hodgson. Zio Roy dice: «Contro la Costa Rica darò spazio a chi non ha giocato, ma non snobbiamo la gara, semmai il contrario: le diamo molta importanza. E’ la prima tappa verso il futuro. Se poi vinciamo come ha fatto la Spagna e aiutiamo l’Italia, sarò contento per il mio amico Massimo Moratti». Nell’analisi della situazione inglese, Hodgson si allinea ai lamenti di Capello: «Abbiamo il campionato più famoso, ma anche quello più ricco di stranieri – ha detto il commissario tecnico inglese –. Questo fenomeno limita le possibilità della nostra scuola. Il futuro di Lampard? Non ne abbiamo parlato, lui deve ancora capire dove andrà a giocare. Il bilancio? Ho capito quanto sia doloroso lavorare ad un progetto, coltivare speranze e vedere che tutto va in fumo». Lampard L’addio dell’ex cen- trocampista del Chelsea appare scontato e rappresenta la fine di un’epoca, ma pure Lampard, come Gerrard, rinvia l’annuncio ufficiale: «Non ho ancora preso una decisione. La mia carriera in nazionale? Ho giocato più di cento gare, era il mio sogno di quando ero «Il calcio italiano è un punto di riferimento: è un modello di equilibrio tattico» JORGE LUIS PINTO C.T. COSTA RICA bambino, ma sono mancati i grandi risultati. Questo Mondiale è una delusione. Ora pensiamo a chiudere bene, mostrando il nostro orgoglio». Costa Rica ricco La squadra di Pinto è una delle sorprese «Non abbiamo segreti, ma solo duro lavoro – ha detto il c.t. della Costa Rica –. Per questa ragione, mi ha dato fastidio l’antidoping di massa. Noi corriamo più degli avversari perché ci alleniamo bene». Pinto svela di avere il calcio italiano come punto di riferimento: «E’ un modello di equilibrio tattico». Il Mondiale può cambiare la carriera di tanti. Campbell tornerà all’Arsenal. Tejeda piace a Everton e Southampton. Bolanos cerca acquirenti. Ruiz si è guadagnato la conferma al Psv. Il presidente della Repubblica, Luis Guillermo Solìs, vedrà il match in tv. Niente viaggio in Brasile: «Non uso il denaro pubblico per andare allo stadio». Un’altra lezione firmata Costa Rica. © RIPRODUZIONE RISERVATA ma il principe Harry è sbarcato ieri in Brasile e oggi sarà in tribuna a Belo Horizonte per la gara dei Tre Leoni contro la Costa Rica. Il figlio minore di Carlo e Diana è un collezionista di gaffe e questa potrebbe essere considerata l’ultima, ma in Inghilterra i programmi sono programmi. Harry è venuto in Brasile per dividersi tra calcio e pubbliche relazioni. Ecco la visita all’ospedale internazionale di Brasilia, un meeting, la festa finale al consolato britannico per il compleanno della Regina. La festa più triste è quella di oggi: la gara inutile della vecchia Inghilterra. Il principe Harry in visita a Brasilia, in un centro di riabilitazione infantile AP 16 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 GIRONE A IERI IN CAMPO le Pagelle DI L. CAL. ENOH CI PROVA FERNANDINHO IN GRAN FORMA ALVES IN CRISI CAMERUN 5,5 ITANDJE 6 Viene preso in controtempo dal destro di Neymar che vale il 2-1. Si riscatta con un paio di interventi importanti sempre sul 10 brasiliano. NYOM 5,5 Il Brasile sfonda sempre dalla sua parte. Non basta l’assist per Matip a conquistare la sufficienza. NKOULOU 5 È sempre un attimo in ritardo quando deve fronteggiare le incursioni degli attaccanti della Seleçao. MATIP 6 In versione attaccante segna il gol e crea altre situazioni di pericolo su azioni da calcio piazzato. Ma come difensore non convince. BEDIMO 5,5 Una prova senza lampi. MBIA 6 Ci mette gambe e grinta. NGUEMO 5 Sbanda in alcuni momenti delicati della gara. E’ il primo a scaldare le mani a Julio Cesar con un’importante conclusione dalla distanza. E lavora con personalità tanti palloni. CHOUPO-MOTING 6 Prova ad attaccare Dani Alves. Ci riesce a fasi alterne (Makoun s.v.) ABOUBAKAR 6 Elegante in alcuni numeri in palleggio. WEBO 5,5 Non convince. MOUKANDJO 5,5 Ha lo scomodo compito di partire al posto di Eto’o. Spazia a destra e a sinistra ma senza incidere. SALLI 6 Entra quando ormai i Leoni hanno alzato bandiera bianca. ALL. FINKE 6 Aveva promesso un Camerun guerriero. E’ stato di parola. BRASILE 7 JULIO CESAR 5,5 Sul gol di Matip ha un attimo di incertezza. Attento sulla conclusione di Enoh. DANI ALVES 5 Quando avanza fa male ma in fase difensiva è un disastro. Possibile che Scolari non voglia prendere in considerazione Maicon? THIAGO SILVA 5,5 Gioca con il freno a mano tirato per non rischiare il secondo giallo (era diffidato). E, infatti, è meno incisivo del solito. DAVID LUIZ 6 Perde Matip sul gol ma serve un assist prezioso a Fred. MARCELO 6 Una spina nel fianco per il Camerun sulla corsia di sinistra. PAULINHO 6 Era sotto esame dopo le prime due partite deludenti. È in lenta crescita. FERNANDINHO 7 Entra e segna un gran gol. E’ uno dei brasiliani più in forma. Merita attenzione. LUIZ GUSTAVO 7 Consegna l’assist del primo gol a Neymar e recupera molti palloni in mezzo. HULK 5,5 A destra sembra un pesce fuor d’acqua. Nel primo tempo si mangia anche un gol. Balbettante. RAMIRES 6,5 Il centrocampista del Chelsea sta bene. E si vede. IL MIGLIORE 8 NEYMAR Devastante. E’ ancora lui a fare la differenza. La classifica dei cannonieri non gli interessa però se continua a questi ritmi... Esce dopo un colpo alla caviglia. Felipao preferisce non rischiare. h WILLIAN 6 Un buon impatto. OSCAR 5,5 Molto defilato sulla fascia sinistra. Non accende entusiasmi. FRED 6,5 Finalmente a segno. Anche se in sospetto fuorigioco. Una piccola iniezione di autostima. ALL. SCOLARI 7 La sua Seleçao non lo tradisce. GLI ARBITRI ERIKSSON 5,5 Il gol di Fred doveva essere annullato per il fuorigioco del centravanti del Fluminense. Giuste le ammonizioni. Klasenius 5-Warnmark 6 RE SSO CROAZIA MESSICO CAMERUN Che Neymar Samba Brasil Batte il Camerun e chiude primo Negli ottavi col Cile Doppietta della star del Barça, ora capocannoniere A segno anche Fred e Fernandinho, esterni deludenti DAL NOSTRO INVIATO MIGLIORE h 6,5 ILENOH OR D EM E P RO G BRASILE LUCA CALAMAI BRASILIA (Brasile) Come al solito ci pensa Neymar. Un’altra doppietta dopo quella messa a segno nella partita inaugurale contro la Croazia. Un’altra gara da fuoriclasse. In un Mondiale che sta per perdere Cristiano Ronaldo comincia a prendere corpo una sfida, a colpi di magie, tra Messi e «O Ney». Amici (forse in futuro rivali) nel Barcellona. Due primedonne che hanno nel loro dna la possibilità di uscire, a comando, dalla normalità. Inventandosi qualcosa di speciale. La Seleçao chiude il girone al comando grazie al poker rifilato al Camerun. Era scritto. Ma, a parte Neymar, il resto della squadra di Scolari ancora non convince al cento per cento. Ad esempio, non c’è grande qualità nella partenza del gioco e i due difensori esterni, in particolare Dani Alves, sono vulnerabili quando vengono puntati in velocità. Per vincere il Mondiale questo Brasile, probabilmente, non basta. E già lo scontro contro il Cile di Sanchez e Vidal negli ottavi non sarà certo una passeggiata. Forse hanno ragione i vecchi campioni tipo Pelè e Romario a suggerire l’inserimento in mezzo al campo di un centrocampista in più per dare qualità alle geometrie di gioco ed equilibrio alla squadra (ma già con Fernandinho al posto di Paulinho da inizio ripresa qualcosa s’è visto). Del resto, Hulk non è quello della Confederations, il suo potrebbe essere un sacrificio accettabile. Felipao per il momento si accontenta di Neymar, che a questo punto può anche pensare alla classifica dei cannonieri, e del ritorno al gol di Fred. Avvio feroce La partenza della Seleçao ha qualcosa di feroce. Nei primi minuti il Camerun fatica a uscire dalla propria area di rigore. Al 3’ una travolgente discesa di Dani Alves si chiude con una palla al bacio per Luiz Gustavo. La conclusione del centrocampista brasiliano viene ribattuta da Matip. Scolari parte con Hulk a destra e Oscar a sinistra. Entrambi molto larghi CAMERUN BRASILE 1 4 (4-3-3) (4-2-3-1) Itandje; Nyom, Nkoulou, Matip, Bedimo; Mbia, Nguemo, Enoh; Choupo-Moting (dal 36’ s.t. Makoun), Aboubakar (dal 27’ s.t. Webo), Moukandjo (dal 13’ s.t. Salli). PANCHINA Feudjou, Ndjock, Djeugoue, Nounkeu, Chedjou, Olinga, Assou Ekotto, Eto’o. ALLENATORE Finke. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO BASSO 50 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Enoh, Salli e Mbia per gioco scorretto. Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Paulinho (dal 1’ s.t. Fernandinho), Luiz Gustavo; Hulk (dal 18’ s.t. Ramires), Neymar (dal 27’ s.t. Willian), Oscar; Fred. PANCHINA Jefferson, Victor, Dante, Maicon, Maxwell, Henrique, Hernanes, Bernard, Jo. ALLENATORE Scolari. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 51,1 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. MARCATORI Neymar (B) al 17’, Matip (C) al 26’, Neymar (B) al 34’ p.t.; Fred (B) al 4’, Fernandinho (B) al 39’ s.t. ARBITRO Eriksson (Sve). NOTE Spettatori 69.112. In fuorigioco 1-3. Angoli 6-7. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. POSSESSO PALLA CAMERUN 45.8% PASSAGGI POSITIVI BRASILE 54.2% TIRI IN PORTA IIIIII CAMERUN 6 CAMERUN 79.8% BRASILE 83.4% TIRI FUORI IIIIIIIIIIIIIIIIII IIIII BRASILE 18 MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1-2 GOL! 17’ Recupero alto del pallone di Luiz Gustavo in pressing, poi cross basso per Neymar che a centro area appoggia di piatto destro all’angolino. 20’ Gran sinistro al volo di Neymar, il portiere Itandje respinge d’istinto. 25’ Angolo di Moukandjo, Paulinho per anticipare Matip rischia l’autorete: pallone sulla traversa. GOL! 26’ Nyom salta Dani Alves a sinistra e dal fondo con il cross basso trova Matip che davanti alla porta vuota mette in rete da un metro. GOL! 34’ Marcelo di prima per Neymar, che salta Nkoulou e con un destro rasoterra supera Itandje. CAMERUN 5 I BRASILE 1 SECONDO TEMPO 2’ Si vede Fred: gran sinistro da fuori, Itandje si allunga e devia in angolo. 4’ Punizione di Neymar da posizione laterale, Itandje alza sopra la traversa GOL! 4’ Sugli sviluppi del calcio d’angolo seguente, Fernandinho allarga per David Luiz, cross verso il secondo palo dove Fred (in sospetta posizione di fuorigioco) di testa battezza in rete. GOL! 39’ Combinazione tutta di prima tra Oscar, Fred e Fernandinho che liberato davanti a Itandje lo sorprende in diagonale con un tocco di punta. il personaggio NEYMAR «Viene dal mare», scala la montagna E supera Rivaldo «O Ney» a quota 35 con la Seleçao: già meglio dell’ex Milan, adesso punta Bebeto e i grandissimi della storia verdeoro. Lo staff del c.t. Finke lo assedia per una foto all’intervallo Samuel Eto’o chiude col Camerun: qui scambio di complimenti e maglia a fine partita con Neymar AP per non rubare spazio a Neymar e per regalare qualche varco in più agli inserimenti dei centrocampisti. Fallito il primo assalto i padroni di casa alzano un attimo il piede dall’acceleratore per far venire fuori gli avversari. La «trappola» funziona alla perfezione. Il Camerun si fa coraggio, mette il naso fuori dal bunker e, subito, viene giustiziato. Al 17’ il solito, scatenato, Luiz Gustavo recupera palla e scende sulla sinistra. Perfetto l’invito al centro per Neymar che in corsa devia in rete con un destro morbido che lascia immobile il portiere Itandje. La Seleçao insiste. Ancora una volta c’è Neymar, che in questa occasione cambia piede, colpendo al volo di sinistro. Il portiere del Camerun respinge d’istinto. Uno spettacolo. MARCO GUIDI L’uomo della provvidenza «viene dal mare». Non è una leggenda o una profezia, solo la realtà del Brasile di oggi. Neymar, «colui che viene dal mare», vale mezza Seleçao e pure qualcosa in più. Dribbling, giochetti di fino, gol. Il primo tempo col Camerun non è una partita, è l’«O Ney» show. Altro che «Quadrado magico» o vecchia scuola, il futebol a Brasilia lo balla da solo il numero 10: capocannoniere del Mondiale con quattro reti in tre gare. In attesa che anche il resto della compagnia verdeoro scenda in pista. Irriverente e «social» Non sta simpatico a tutti, Neymar. Basta farsi un giro su Twitter dopo ogni suo gol. Alle ragazze generalmente piace, più per il suo faccino (ricordate che è già un padre di famiglia, però...) che per i piedi fatati. Neymar, 22, festeggiato dai compagni IPP Sono i maschietti a dividersi. La barra dei sentimenti anche ieri si spostava rapidamente con un click: «Fenomeno», «Tuffatore»; «Leader», «Pagliaccio». Fa discutere, ma tutti ne parlano. Ogni suo numero fa il giro del globo. Come quando domenica in allenamento ha irriso il compagno Fernandinho con la «lambreta», il solito giochino d’alta scuola e ha segnato direttamente da calcio d’angolo d’esterno sinistro (per la cro- MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 Il salto di Neymar dopo uno dei 2 gol: dietro, il muro umano dei tifosi a Brasilia REUTERS LA GAZZETTA DELLO SPORT 17 Messico d’acciaio Stende la Croazia e trova l’Olanda Il Tricolor vince lo «spareggio»: Marquez segna e trascina i suoi. In gol pure Guardado e Hernandez le Pagelle DI BOLD. REBIC-KOVACIC CHE DISASTRO MORENO OKAY DOS SANTOS GIÙ CROAZIA 4,5 MIGLIORE h 5,5 ILPLETIKOSA Salvato dalla traversa, due uscite disperate, poi affonda L’esultanza del messicano Guardado dopo il gol segnato alla Croazia AP Ancora «O Ney» La partita è piacevole. Il Camerun, ormai eliminato, gioca in allegria. Senza tante alchimie tattiche. Ripartendo ogni volta che può a cento all’ora. E al 26’ arriva, a sorpresa, il pareggio. Un gran numero di Nyom trova libero in area Matip, appoggiare in rete è un gioco da ragazzi. Il Brasile sbanda un attimo. Non di più. I ragazzi di Felipao hanno la faccia cattiva. E, soprattutto, hanno Neymar. Che al 35’ si trova il pallone tra i piedi sulla trequarti e parte in verticale. Puntando dritto la porta. La difesa arretra, sbanda. Invece di affrontarlo, lo aspetta. Errore fatale. Neymar entra in area e fulmina Itandje com un micidiale rasoterra. E i sessantamila del «Mane Garrincha» impazziscono per il loro nuovo «Fenomeno». A inizio ripresa Felipao inserisce Fernandinho al posto di un Paulinho che ha dato qualche timido segnale di ripresa ma che è ancora lontano parente del trascinatore dell’ultima Confederations. La Seleçao prova a non far rientrare in partita la squadra di Finke. Il solito Neymar prova a fare centro, stavolta com un destro a girare su punizione. Itandje si salva. Al 4’ rompe il digiuno anche Fred. Il cross di David Luiz è perfetto, il centravanti del Fluminense appoggia di testa in rete (in sospetto fuorigioco). Scolari fa festa davanti alla panchina. La Seleçao ritrova il suo bomber. E trova anche il quarto gol nei minuti finali, con una combinazione che porta al gol Fernandinho. E ora avanti con un derby sudamericano da sangue e arena. © RIPRODUZIONE RISERVATA CROAZIA MESSICO PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Marquez (M) al 27’, Guardado (M) al 30’, Hernandez (M) al 37’, Perisic (C) al 42’ s.t. CROAZIA (4-2-3-1) Pletikosa; Srna, Corluka, Lovren, Vrsaljko (dal 13’ s.t. Kovacic); Modric, Pranjic (dal 29’ s.t. Jelavic); Perisic, Rakitic, Olic (dal 24’ s.t. Rebic); Mandzukic. PANCHINA Zelenika, Vukojevic, Brozovic, Badelj, Schildenfeld, Vida, Eduardo, Subasic. ALLENATORE Kovac. BARICENTRO MEDIO 53,4 metri ESPULSI Rebic al 44’ s.t. per gioco scorretto AMMONITI Rakitic per gioco scorretto. MESSICO (3-5-2) Ochoa; Rodriguez, Marquez, Moreno; Aguilar, Herrera, Vazquez, Guardado (dal 39’ s.t. Fabian), Layun; Peralta (dal 34’ s.t. Pena), Dos Santos (dal 17’ s.t. Hernandez). PANCHINA Corona, Salcido, Reyes, Jimenez, Pulido, Ponce, Brizuela, Aquino, Talavera. ALLENATORE Herrera. BARICENTRO MOLTO BASSO 48 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Marquez e Vazquez per gioco scorretto. ARBITRO Irmatov (Uzbekistan). NOTE spettatori 41.212. Tiri in porta 3-5. Tiri fuori 6-7. Angoli 7-9. In fuorigioco 1.1. Recuperi: 2’ p.t.; 4’ s.t. Fred, di testa, si sblocca e segna il gol del 3-1 AP Una volta si diceva uno scatto da mostrare ai propri nipoti, oggi sarebbe meglio dire da postare sul proprio profilo Facebook. Questo è però solo il contorno, poi ci sono i numeri di campo. «O Ney» sta cancellando intere generazioni del passato. «Irriverente», direbbero i suoi detrattori. Campione, risponde il tabellino. naca, sarebbe il suo piede debole...). Valanghe di commenti online. Neymar è uno dei giocatori più «social» del Mondiale, ha 26,4 milioni di tifosi su Facebook, spopola su Twitter. E addirittura in Angola e Mozambico il suo nome è tra i più digitati nel web. Che sia un’icona, lo dimostra l’atteggiamento dello staff del Camerun a fine primo tempo. I collaboratori di Finke lo hanno accerchiato per farsi fotografare con lui. 1 3 Meglio di Rivaldo Con la Croazia Neymar aveva raggiunto Ronaldinho e Jairzinho nella classifica dei marcatori all time della Seleçao. Con la doppietta di ieri li ha lasciati alle spalle e nello scatto si è «bevuto» pure Rivaldo: 35 a 34. Il prossimo è Bebeto a 39, il primo Pelé a 77. A 22 anni c’è tempo e speranza di arrivare in cima, anche se per ora la differenza con «O Rey» non sta solo nell’iniziale del soprannome. Uno era re, l’altro per ora «viene dal mare». E sta scalando la montagna. © RIPRODUZIONE RISERVATA le Moviole STEFANO BOLDRINI RECIFE (Brasile) DI A.FR. Mani di Srna: negato un rigore per il Messico BRASILE-CAMERUN Qualche dubbio sul terzo gol del Brasile: è in posizione regolare David Luiz, tenuto in gioco da Bedimo, ma sul suo cross Fred sembra oltre la linea della palla. CROAZIA-MESSICO Giuste le ammonizioni per gioco scorretto a Rakitic e Marquez. Al minuto 38 del primo tempo Pranjic, fuori area, colpisce nettamente il pallone con il braccio, ma l’arbitro uzbeko Irmatov non fischia. Giuste proteste dei messicani per un fallo di mano evidente di Srna su tiro di Guardado. Il centrocampista croato si volta, ma il braccio è molto largo. Giusto anche il rosso di Rebic per un’entrataccia su Peña. Messico e gol. La squadra del simpaticissimo Herrera, l’allenatore meno pagato del Mondiale, forse l’unico tecnico del torneo ad avere uno stipendio normale, centra la qualificazione agli ottavi grazie a una partita di grande intelligenza, in cui la Croazia perde su tutta la linea, stile compreso. Il fallo da criminale di Rebic all’89’ esprime la frustrazione di un gruppo dove, come sempre, il talento non si abbina alla lucidità e ai giusti comportamenti. E’ come se la Croazia fosse rimasta legata al suo passato jugoslavo, in cui dei giocatori della vecchia federazione titina si diceva «bravi, tecnici, ma inaffidabili». Tra bagni in piena nudità, silenzi stampa e dichiarazioni fuori luogo come quelle rilasciate da Modric alla vigilia del match con il Messico «siamo più forti, passiamo», il gruppo di Kovac torna a casa. L’ennesima lezione da imparare in fretta. Marquez Leader si nasce e Rafa Marquez, vagabondo del calcio mondiale, trascina la squadra agli ottavi con una prestazione da totem vero. Prima la zuccata sull’angolo calciato da Herrera che abbatte il fortino croato, poi l’assist per il tris di Hernandez, entrato al quarto d’ora della ripresa e protagonista della svolta. L’ingresso dell’attaccante del Manchester United è la mossa che manda in tilt i croati. Hernandez è fresco e motivato. Quando l’arbitro nega un rigore clamoroso per un braccio-mano di Srna, è tra i più arrabbiati. Hernandez tramuta l’ira in calcio vero e a quel punto addio Croazia. Spettacolo Bellissimo, figlio di un calcio veloce e mandato giù a memoria, è il bis di Guardado, con un’azione in velocità in cui l’attaccante si esalta stangando il pallone in porta e mettendo la parola fine ad una gara ormai segnata. A quel punto, la Croazia affonda e il Messico, affamato, va a cercare il terzo gol, giusto premio per il contributo decisivo di Hernandez. La rete di Perisic ha un semplice valore simbolico e l’onore ristabilito dalla marcatura viene però subito oltraggiato dal fallo di Rebic, una delle immagini peggiori di questo Mondiale. Lavoro La qualificazione del Messico è meritata ed è il coronamento di un percorso che ha visto la squadra di Herrera capace di fermare anche il Brasile. Nella gara contro i padroni di casa è stato esaltato il portiere Ochoa, bravo anche nell’ultima parata della serata, ma la verità è che questo Messico pratica un calcio leggero e dimostra che l’oro olimpico di Londra non è stato un episodio. In questo Paese gigantesco, da sempre affamato di calcio, la crescita di alcuni talenti e il lavoro di allenatori importanti sta dando i suoi frutti. Il Messico è una squadra che può creare problemi a tutti. La classica squadra da evitare in una partita modello dentro o fuori. Può colpire ed affondare anche gli avversari più famosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA SRNA 5 Il salvataggio braccio/mano in area è il suo contributo maggiore. CORLUKA 5 Soffre la velocità dell’attacco messicano. LOVREN 5 Il fisico è bestiale, ma latita in modo imperdonabile. VRSALJKO 5 E’ la mossa a sorpresa, ma si perde nella tonnara messicana. KOVACIC 5 E’ la carta della disperazione. Mondiale da dimenticare anche per lui. MODRIC 5,5 Leader assoluto della squadra, cerca invano di accendere la luce del gioco. PRANJIC 5 Un’ombra che vaga in campo. Giocatore modesto. JELAVIC 5 Entra nel momento più difficile e combina poco. PERISIC 5 Fa legna, ma sbaglia anche diversi passaggi. RAKITIC 5 In una zona d’ombra, mai protagonista. Deludente. OLIC 5 Scambia talvolta il calcio per la lotta libera. REBIC 4 Sfiora il gol. Il tiro respinto sulla linea, poi l’espulsione. MANDZUKIC 4 Il grande assente della serata. Da uno come lui ti aspetti molto di più. Inguardabile. ALL. KOVAC 5 Una nazione ricca di talenti come la sua merita di più. MESSICO 7 OCHOA 6 Vive una serata più tranquilla rispetto alla gara con il Brasile. Salvato sulla linea da Moreno, becca il gol di Perisic. RODRIGUEZ 7 Bel velocista, bravo negli allunghi e nei recuperi. MIGLIORE h 7,5 ILMARQUEZ L’esperienza, il gol e l’assist per il tris di Hernandez. Trascinatore MORENO 6,5 Fa il suo dovere, con salvataggio sulla linea. AGUILAR 6,5 Il classico faticatore anonimo, ma importante. HERRERA 6,5 La traversa è il pezzo più importante. VAZQUEZ 6 Fa il suo con intelligenza tattica. GUARDADO 7 Una delle chiavi del gioco messicano. Il più lucido. (Fabian sv). LAYUN 6 Uno dei meno brillanti. PERALTA 6 Il più pericoloso, il più attivo. Ma anche quello che sbaglia di più. (Pena sv). DOS SANTOS 5 Conferma di essere un talento che non riesce mai a diventare protagonista. HERNANDEZ 6,5 Entra e il Messico decolla. ALL. HERRERA 7 E’ l’allenatore meno pagato, ma è bravo. GLI ARBITRI IRMATOV 4 Il rigore negato al Messico è una vergogna. Merita di essere cacciato dal Mondiale. L’espulsione è sacrosanta, un fallo da killer. Rasulov 5-Kochkarov 5 18 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 GIRONE B IERI IN CAMPO SPAGNA OLANDA CILE AUSTRALIA Gioielli oranje Fer e Depay decisivi Olanda cinica e prima Van Gaal ridisegna la squadra per l’assenza di Van Persie, ma riesce a battere il Cile solo con l’ingresso dei due giovani OLANDA CILE 2 0 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Fer al 32’, Depay al 47’ s.t. DAL NOSTRO INVIATO ALESSANDRA BOCCI SAN PAOLO (Brasile) Bravo; Medel, Silva (dal 25’ s.t. Valdivia), Jara; Isla, Aranguiz, Diaz, Mena; Gutierrez (dal 1’ s.t. Beausejour); Sanchez, Vargas (dal 36’ s.t. Pinilla). PANCHINA Toselli, Herrera, Albornoz, Carmona, Vidal, Rojas, Orellana, Fuenzalida, Paredes. ALLENATORE Sampaoli CAMBI DI SISTEMA 3-4-3 dal 36’ BARICENTRO MEDIO 52,7 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Silva per gioco scorretto Qualcosa di tipicamente olandese c’è anche in questo terzo successo dell’Olanda: è il sistema dei polder, dighe e chiuse che prosciugano e permettono di recuperare terra dal mare. Ecco, lo studioso Van Gaal deve essersi ispirato agli ingegneri del suo Paese per costruire il polder-catenaccio che ha tolto terreno ai cileni, per nulla caldi o piccanti. Appesa a un Sanchez indiavolato ma poco portato al gioco collettivo, la squadra di Sampaoli non ha potuto ripetere la partita giocata contro la Spagna: possesso palla esagerato, ma poche idee in attacco, con Vargas evanescente e Gutierrez poco adatto a sostenere le pretese di successo dei sudamericani che riempivano lo stadio. ARBITRO Menkouande, Gambia NOTE spettatori 62.996. Tiri in porta 8-1; Tiri fuori 5-6; Fuorigioco 1-2; Angoli 2-7; Recuperi primo tempo 1’, secondo tempo 3’. Tocco magico Leader nel possesso palla, i cileni lo sono anche sulle tribune inondate OLANDA (4-3-1-2) Cillessen; Janmaat, Vlaar, De Vrij, Blind; Wijnaldum, De Jong, Kuyt (dal 44’ s.t. Kongolo); Sneijder (dal 30’ s.t. Fer), Robben, Lens (dal 25’ s.t. Depay). PANCHINA Vorm, Krul, Martins Indi, De Guzman, Verhaegh, Veltman, Clasie, Huntelaar, ALLENATORE Van Gaal. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 42,1 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Blind per gioco scorretto CILE (3-4-1-2) dal sole: un solo spicchio dell’Arena Corinthians è decisamente arancione, il resto è rosso o giallo Brasile. Salutati all’ingresso in campo e accompagnati spesso dai fischi, gli oranje non si sono lasciati intimorire: troppo esperto Kuyt, il sostituto anomalo di Van Persie, per aver paura del match, troppo duro Van Gaal per preoccuparsi di compiacere pubblico e critica. Senza Van Persie non si poteva giocare allo stesso modo: lo ha detto chiaramente alla vigilia, e lo ha fatto ridisegnando un 4-3-3 con Kuyt basso e Sneijder promosso a finto trequartista che sulla carta rende omaggio alla tradizione olandese e in realtà è assai più difensivo del 5-3-2 inaugurato contro la Spagna. È come se si prendesse gioco di tutti, Van Gaal, ma la sua bravura e la fortuna lo baciano: dopo un’ora e un quarto di quasi nulla in attacco, il neoentrato Fer coglie un lungo lancio in diagonale di Janmaat e di testa gira la palla in rete. Frustrato, il Cile cerca di reagire, ma c’è solo Sanchez, che fa tutto da solo e cerca insistentemente almeno il rigore che stavolta l’arbitro del Gambia è meno lesto dei predecessori a concedere. Quando Sampaoli fa entrare anche Pinilla per cercare di dare più peso all’attacco, i famelici oranje hanno definitivamente strappato la terra al mare. Corsia rovente E il sigillo al terreno conquistato lo mette ancora una volta Arjen Robben, che nei minuti di recupero, innescato da De Jong che ha appena recuperato un pallone ai limiti dell’area, si lancia nella solita fuga solitaria. Stavolta è meno egoista di quanto era accaduto in un paio di occasioni nel primo tempo, ed è sostenuto da un compagno più svelto: Memphis Depay, già decisivo contro l’Australia, non si fa sfuggire il perfetto passaggio da sinistra dell’esterno del Bayern. Tocco in velocità e gol. Lo spicchio la Moviola DI LU.TAI. I cileni chiedono 5 rigori: giusto non fischiarli Gara corretta, con appena due gialli (giusti, a Silva e Blind), ma anche cinque rigori reclamati dal Cile. Bravo l’arbitro a far correre sull’entrata di Blind su Aranguiz (scivolata rischiosa, ma l’olandese prende la palla); sulla spinta minima di Kuyt su Sanchez, che invano crolla a terra; sulla caduta di Vargas, anticipato in modo corretto da Vlaar; sul contrasto CilessenSanchez. Il portiere smanaccia il pallone, ma c’era il corner per il Cile. Nel finale, De Vrij tocca di braccio sul tentativo di autogol di De Jong. Ma l’arto è sul corpo di Jara. oranje impazzisce di gioia, il generale Van Gaal ridacchia pensando ai nemici interni beffati ancora una volta. Il pubblico cileno borbotta e i brasiliani constatano felici che per questa volta l’Olanda andrà a rompere le scatole a qualcun altro. La chiave Come nel 2010, l’Olanda non piace, ma passa. Passeggia con la sicurezza dei suoi campioni e con l’arroganza del suo allenatore, ma ha un tratto nuovo, recuperato e affinato da quel che restava dell’impresa mondiale dopo il naufragio europeo: il lavoro difensivo è capillare e obbligatorio per tutti. Il Patton delle panchine non fa sconti: difende Vlaar (un mastino), ma difendono anche Janmaat e pure Kuyt, Sneijder, Robben. Fermamente convinto che la vittoria sia figlia del collettivo, Van Gaal va per la sua strada. E le terre strappate al mare sono sempre di più. © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 1 le Pagelle la polemica LA SFURIATA DEI CILENI Le accuse di Vidal: «Pensavano solo a stare in difesa...» Lo juventino e il c.t. Sampaoli: «Giocare così non si può». La replica di Van Gaal: «Noi dietro? Contano i punti e la crescita del nostro gruppo» 2 DAL NOSTRO INVIATO SAN PAOLO (Brasile) 3 1 Memphis Depay, 20 anni, anticipa Diaz e segna il gol del definitivo 2-0 2 Il colpo di testa di Leroy Fer, 24, che sblocca la gara su cross di Janmaat 3 Depay ringrazia Arjen Robben dopo l’assist ACTION IMAGES/LAPRESSE Il calcio è uno sport che si può giocare anche senza palla e alla fine vince sempre chi fa più gol. La filosofia di Louis van Gaal, l’uomo che ha fatto totalmente cambiare pelle all’Olanda, si potrebbe riassumere così. Forte dei nove punti e della certezza del gradimento dei suoi giocatori, il tecnico olandese si fa beffe della critica interna ed estera. «Non si può giocare così, è difficile, l’Olanda pensava soltanto a stare dietro», si lamenta il cileno Vidal, che non è stato schierato per precauzione, ma agli ottavi ci sarà. «Abbiamo capito che l’Olanda voleva soltanto difendersi, abbiamo dato tutto quello che avevamo però non è stato sufficiente», gli fa eco il suo c.t. Sampaoli. E c’è polemica anche sull’arbitraggio. I giornalisti olandesi storcono il naso e affilano le unghie contro la diga di Van Gaal, il quale non fa una piega. «In fase di LA GAZZETTA DELLO SPORT possesso palla dobbiamo migliorare, ma senza palla siamo stati molto bravi. E’ stata una partita di alta qualità, abbiamo neutralizzato il Cile. In questa situazione, senza Van Persie, dovevamo cambiare stile e siamo riusciti a farlo. I cambi hanno funzionato bene, abbiamo conquistato un altro successo e sono molto soddisfatto». Solidità «Se mi aves- sero detto che avremmo fatto 9 punti nel girone non ci avrei creduto - prosegue Van Gaal -. Ma ora siamo qui e non abbiamo intenzione di fermarci. Il Cile farà strada, è una buona squadra però abbiamo vinto noi. Stile difensivo? L’unica cosa importante è che il gruppo lavori bene e cresca tutti i giorni: ed è quello che stiamo facendo». al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Louis van Gaal, 62 anni, c.t. dell’Olanda dal 2012, era sulla panchina oranje anche al Mondiale 2002 EPA 19 DI AL.BO. ROBBEN EGOISTA MA DI CLASSE VARGAS EVAPORA, SANCHEZ FLOP OLANDA 7 CILLESSEN 6,5 Sembrava dovesse essere l’anello debole della catena, ma per il momento non è così. JANMAAT 6,5 Con un lungo lancia ispira il primo gol e dietro è attento. VLAAR 6,5 Sempre concentrato, se sbagliano i compagni più giovani, lui c’è. DE VRIJ 6 E’ ancora acerbo per la lotta, e il rigore che gli è stato fischiato contro la Spagna deve avergli ispirato cautela. Troppa. BLIND 6,5 Ha a che fare con il cileno più dinamico, Sanchez, e non sempre riesce a fermarlo, ma non perde mai il passo. WIJNALDUM 6,5 Una riserva di qualità. Sa fare tante cose e assolve anche il dogma vangaaliano della difesa a tutto campo. DE JONG 6,5 Imprescindibile. Qualche svarione capita pure a lui, ma è il mago delle palle recuperate. KUYT 6 Van Gaal sceglie lui per ridisegnare la squadra senza Van Persie. Siccome è intelligente, non prova a fare il Van Persie ma fa il Kuyt. (KONGOLO S.V.). MIGLIORE h 7,5 ILROBBEN Come a volte capita nelle situazioni complicate diventa un po’ egoista, ma che classe in velocità. SNEJIDER 6 Anima inquieta, si adatta a un lavoro difensivo sfiancante. LENS 5,5 Dovrebbe essere lui il vero sostituto di Van Persie, ma fa poco. DEPAY 6,5 Una certezza. FER 7 Entra e segna. Meglio di così... ALL. VAN GAAL 7 Dal calcio totale alla difesa totale. Ma funziona. CILE 5 BRAVO 6 Due gol totalmente imparabili. MEDEL 5,5 Quando l’Olanda alza il tono dello scontro, perde la posizione. SILVA 5,5 Nervoso e polemico, non riesce a tenere Robben quando passa dalle sue parti e spesso usa le maniere forti con Lens. JARA 5,5 Gli avversari non riescono a innescare il contropiede tanto quanto vorrebbero, ma se ci riescono balla. IL MIGLIORE 6 ISLA Scala in difesa quando entra Valdivia e non dà segni di confusione. h ARANGUIZ 6 Almeno esegue il compito, anche se l’intasamento provocato dagli oranje gli toglie ossigeno. DIAZ 6 Non si arrende. Nel finale cerca di stoppare Depay senza successo. MENA 5,5 Impotente di fronte al vagante Robben, e frullato dalla velocità dell’avversario. GUTIERREZ 5 Schierato al posto di Vidal, fa quello che può, cioè poco. SANCHEZ 5,5 Fa tutto lui, tutto da solo e quasi tutto male. VARGAS 5 Evaporato in area, e sì che a San Paolo non fa caldo. BEAUSEJOUR 5 Entra all’inizio del secondo tempo al posto di Gutierrez. VALDIVIA 5 Acclamatissimo dal pubblico (gioca nel Palmeiras), entra al posto di Silva. PINILLA S.V. Lo mandano in campo per mettere pressione in area olandese, ma può far poco. ALL. SAMPAOLI 5,5 Un passo indietro e anche di più. GLI ARBITRI GASSAMA 6,5 Bravo a non lasciarsi fuorviare dalle frequenti cadute in area di Sanchez e ad ammonire quando serve. Menkounde 6 - Kabanda 6 watches calvinklein.com 02 575971 20 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 GIRONE B IERI IN CAMPO SPAGNA OLANDA CILE h Spagna, tris d’addio LA GAZZETTA DELLO SPORT AUSTRALIA IERI I FISCHI, OGGI IL RITORNO A MADRID 1 I MIGLIORI S Ryan 6,5 Il portiere prende tre gol, ma ne evita altri. Lucido, pronto, e in grado di trasmettere sicurezza a un reparto da horror E Villa sostituito si mette a piangere 0 3 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Villa (S) al 36’ p.t.; Torres (S) al 24’, Mata (S) 37’ s.t. AUSTRALIA (4-2-3-1) S Iniesta 7,5 Se ne va con una grande prestazione. I tre gol partono dal suo piede: nel secondo assist diretto, nel primo e nel terzo ispiratore dell’azione Ryan 6,5; McGowan 4, Wilkinson 5, Spiranovic 5, Davidson 5; Jedinak 5,5, McKay 5; Leckie 5,5, Bozanic 5 (dal 27’ s.t. Bresciano 6), Oar 4,5 (dal 16’ s.t. Troisi 6); Taggart 4,5 (dal 1’ s.t. Halloran 5). PANCHINA Milligan, Wright, Langerak, Holland, Galekovic, Vidosic, Luongo. ALLENATORE Postecoglu 5 ESPULSI nessuno AMMONITI Spiranovic, Jedinak g. scorretto BARICENTRO BASSO 50 metri CAMBI DI SISTEMA nessuno SPAGNA (4-1-4-1) Reina 6; Juanfran 6,5, Albiol 6, Sergio Ramos 6, Jordi Alba 6; Xabi Alonso 5,5 (dal 39’ s.t. Silva s.v.); Cazorla 5 (dal 23’ s.t. Fabregas 6), Koke 5,5, Iniesta 7,5, Villa 7 (dal 12’ s.t. Mata 6); Torres 6,5. PANCHINA Casillas, Pique, Hernandez, Azpilicueta, Pedro, Martinez, Busquets, Diego Costa. ALLENATORE Del Bosque 6 ESPULSI nessuno AMMONITI Sergio Ramos gioco scorretto BARICENTRO BASSO 50,3 metri CAMBI DI SISTEMA nessuno ARBITRO Shukralla (Bahrein) 6 NOTE spettatori 39.375. Tiri in porta 0-5, tiri fuori 4-3, angoli 3-4, fuorigioco 0-4; Recuperi 1’ p.t. e 3’ s.t. sede ufficiale ritiro estivo f.c. internazionale DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO MARIA RICCI filippomricci CURITIBA (Brasile) No, non è stato un bel Mondiale per Vicente Del Bosque. Non lo è stato per la Spagna in generale, eliminata dopo 6 giorni e questa mattina già atterrata a Madrid dopo aver battuto 3-0 l’Australia, però il c.t. ci ha messo del suo. Superato tatticamente da Van Gaal e Sampaoli, condizionato (e innervosito) dalle bizze dei suoi giocatori, ha finito col fare scelte poco comprensibili. Le lacrime di Villa L’ultima, ieri: al 12’ della ripresa, primo cambio, ha chiamato in panchina David Villa. Che ha fatto una faccia da «non ci posso credere» poi si è seduto in panchina e ha cominciato a piangere, sconsolato. Quella di ieri è stata la sua 97a«e ultima partita con la Roja. Stava giocando bene, aveva segnato un gol di tacco per allungare a 57 reti il suo bottino di pichichi della nazionale, non voleva uscire. Non doveva uscire. Del Bosque in zona mista ha dato motivazioni tattiche, ma contro la pessima Australia c’era ben poco da variare. E l’immagine delle lacrime di Villa resterà sempre legata al funerale della Roja, vestita di nero a Curitiba. Già in vacanza Del resto Vicente aveva già stupito facendo giocare Xabi Alonso titolare, l’uomo attorno al quale in questo Mondiale di lunghi coltelli sono girate voci, polemiche e dibattiti relazionali, e lasciando fuori Mata, che ancora non aveva giocato nemmeno un minuto. Fuori c’erano pure Piqué e Xavi, ovvero i due che hanno perso il posto tra Olanda e Cile. Il primo sabato ha messo le mani avanti accusando un dolorino a una coscia, non sappiamo quale perché dalla federazione non l’hanno saputo specificare. Il secondo si è allenato alla perfezione ma ieri è rimasto fuori «per un problema alle gambe», secondo le poco chiare parole di Del Bosque. I due hanno fatto capire di non voler giocare questa partita inutile. Il secondo resterà in Brasile in vacanza con i I PEGGIORI S Ultimo posto evitato grazie ai 3 gol all’Australia L’attaccante umiliato dal c.t. con la sostituzione AUSTRALIA SPAGNA 21 2 3 McGowan 4 Terzino destro che si guadagna da vivere in Cina, la sua performance è imbarazzante. Non sa dove mettersi, figuriamoci difendere S 1 David Villa realizza il primo gol della Spagna 2 L’attaccante piange in panchina dopo il cambio 3 ll triste abbraccio tra il c.t. Vicente Del Bosque e Iniesta ACTION IMAGES/AFP Shakira, come anche Fabregas che ieri ha innervosito i colleghi spagnoli abbandonando per primo lo stadio senza parlare e con un’aria vacanziera che strideva con la pessima immagine lasciata dalla Spagna e da Cesc nel Mondiale. Che sia Del Bosque o un altro, il c.t. avrà il suo bel daffare nel ricostruire questa squadra che ha trionfato per 4 anni e si è liquefatta in una settimana. Dalla paura allo scherno Ieri la Spagna ha vinto 3-0 con l’Australia, reti di Villa, Torres e Mata tutte ispirate da Iniesta, sempre disponibile, professionale, quasi sempre magico. La squadra di Postecoglu ha mostrato limiti incredibili. La Roja se ne va fischiatissima dai brasiliani: «Eliminati, eliminati» e «Addio, Spagna addio» i cori più ripetuti. Prima del torneo in Brasile temevano i campioni del mondo, i fischi di paura si sono trasformati in scherno. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cazorla 5 Nello scampolo col Cile aveva rivitalizzato la Spagna, ieri non ha praticamente toccato palla. E dire che l’avversario era veramente modesto 22 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 GIRONE G I SOLITI SOSPETTI GERMANIA PORTOGALLO GHANA STATI UNITI Occhio al biscotto ALLA TEDESCA Klinsmann, la sua Germania e il pari più utile (non a CR7) Portogallo e Ghana temono un favore agli Usa e al “figlio del panettiere” «Non è nella nostra cultura». Ma c’è un precedente al Mondiale 1982 DAL NOSTRO INVIATO PIERFRANCESCO ARCHETTI SANTO ANDRE’ (Brasile) Bella impresa, dimostrare al mondo che non si accomoderanno sul pareggio che qualifica entrambi. Quasi più difficile che vincere la coppa, perché da domenica sera, ore 20.55 brasiliane, è partita l’onda del possibile biscotto tra Germania e Stati Uniti (con automatica eliminazione di Ronaldo). «Fossimo in Italia si penserebbe male», ride Oliver Bierhoff . Noi italiani abbiamo esportato tante malsane abitudini, anche criminose, molti termini internazionalizzati per significare porcherie o peggio. E biscotto è una delle ultime trovate. Stavolta però a pensare subito male sono stati proprio loro, coinvolti direttamente. E quando l’altra notte a Jürgen Klin- Le combinazioni PER PASSARE IL TURNO PORTOGALLO, SERVONO ALMENO 4 GOL DI SCARTO ll Portogallo per qualificarsi deve battere con almeno 4 gol di scarto il Ghana e sperare nella sconfitta degli Stati Uniti (basta anche lo 0-1 perché in quel caso Ronaldo passerebbe per il maggior numero di gol fatti). Anche il Ghana può sperare di andare avanti se batte il Portogallo con almeno 2 gol di scarto e gli Stati Uniti perdono con qualsiasi risultato. La Germania per restare fuori deve perdere con almeno 4 gol di scarto, ma al tempo stesso il Ghana deve vincere con 2 gol di scarto oppure il Portogallo battere gli africani con 5 gol di scarto. smann hanno parlato della «vergogna di Gijon», l’espressione del c.t. Usa è diventata torva. «Non fa parte della nostra cultura giocare per il pari. Il nostro spirito è costruito sulla vittoria, gli americani lottano per ottenerla. Siamo consapevoli di poterlo dimostrare». Nessun sospetto deve essere infornato, dunque: parola del figlio di un panettiere tedesco. La vergogna A Gijon, Asturie, Spagna settentrionale, la Germania Ovest incontrò i cugini di lingua dell’Austria nell’ultima giornata della prima fase del Mundial 82: la contemporaneità non era utilizzata al tempo; l’Algeria aveva battuto il Cile 3-2 il giorno prima, ma tedeschi e austriaci sarebbero passati entrambi per la differenza reti in caso di vittoria non larga dei primi. Horst Hrubesch segnò al minuto 10, nessuno poi osò più. «Patto di non aggressione» fu la definizione più carina, perché qualcosa che ricorda la guerra loro devono sempre infilarlo. Il resto fu una cascata di insulti planetari. Il telecronista della tv tedesca Eberhard Stanjek parlò di vergogna, imprimendo sulla partita un titolo perenne. Quello austriaco Robert Seeger consigliò di spegnere la tv. Pensiamo se succedesse oggi: in una gara un po’ troppo amichevole il commentatore suggerisce al tifoso di non guardare. Minimo si prende una querela dagli inserzionisti pubblicitari e rischia il licenziamento. Il Telegraaf (olandese, di parte, certo) scrisse di «uno sporco calcio pornografico», la Gazzetta titolò: «Che squallida farsa» e rinunciò alle pa- S Joachim Löw 54 anni, c.t. della Germania dal luglio 2006: all’attivo un 3° posto mondiale (2010), un 2° e 3° posto europeo (20082012) EPA gelle (non c’era il fantacalcio). I tifosi dell’Algeria tentarono di invadere il campo: respinti, tirarono delle banconote contro le telecamere. L’Algeria aspetta I fantasmi di Gijon sorvolavano le spiagge brasiliane già da tempo, evocati dagli algerini che potrebbero trovare la Germania negli ottavi. Fa niente se quella squadra suscitò sospetti più pesanti, doping e dintorni, visto che 7 giocatori nordafricani hanno avuto figli con handicap. La vendetta per l’82 sembra il traguardo massimo, ora che possono qualificarsi. Ma i fantasmi di Gijon sono atterrati sulla sabbia dopo il 2-2 di Usa-Portogallo: «Roba vecchia di decenni, e poi è una brutta storia della Germania, non degli Stati Uniti» ha ribadito il tedesco Klinsmann. Ma Harald Schumacher, portiere quel giorno, ha spiegato: «Fu una partita inguardabile. Non mi stupirei se si ripetesse, perché le posizioni di partenza sono chiare e un giocatore non se le toglie dalla testa». Già, non è questione di valigette con soldi, quelle sono per i dirigenti Fifa, secondo gli inglesi. E nemmeno di amicizia tra i clan, visto che lo staff di Klinsmann è rimasto tutto con i bianchi, da Löw in giù. Bierhoff dice che «qualcuno dei nostri ha un conto aperto con Jürgen, per la stagione fallita al Bayern». Va bene, ma può essere che un riflesso mentale nell’ultima uscita del girone, alle 13, nel caldo di Recife, con la stanchezza e il rischio di infortuni e ammonizioni, induca alla cautela. Non la usassero, Germania e Usa vincerebbero insieme il Mondiale. Alla terza partita. © RIPRODUZIONE RISERVATA I PRECEDENTI E... I FALLIMENTI 1 1 Argentina-Perù 6-0 (nella foto il 2° gol di Kempes) al Mondiale 78 e argentini in finale; 2 Germania OvestAustria 1-0, gol di Hrubesch, Mondiale 82; 3 DanimarcaSvezia: 2-2 a Euro 2004 (il gol di Jonson) con l’Italia fuori; 4 Il biscotto mancato tra Spagna e Croazia a Euro 2012 (il gol di Jesus Navas) MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 Insieme nel 2006 Dal 2004 al 2006 Jürgen Klinsmann ha avuto Joachim Löw come vice nella nazionale tedesca: qui sono al Mondiale 2006, finito al terzo posto AFP LA GAZZETTA DELLO SPORT 23 il reportage LA RIVOLUZIONE CALCIO Da sfottò a mania Negli Stati Uniti c’è solo il soccer Stelle e strisce Sopra, Jermaine Jones, 32 anni, guida la festa Usa dopo il gol con il Portogallo; sotto, i tifosi americani AP Volano gli ascolti in tv, crescono ancora i praticanti, biglietti mondiali a ruba: la nazionale fa innamorare Ma il c.t. attacca la Fifa: «Le grandi trattate meglio» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK 2 3 4 Mai visti i bar e i ristoranti di Bleecker street, la celebre strada che taglia il Greenwich Village di Manhattan, ribollire strapieni per una partita di calcio della nazionale Usa: prima di gioia, poi di rabbia per la vittoria sfumata con il Portogallo. Mai sentito un simile fracasso per un gol, quello del temporaneo vantaggio di Clint Dempsey, davanti allo schermo gigante di Madison Square. Tutti in maglia bianca o rossa bianca e blu. Tutti innamorati di Howard e Jones. E come a New York, la passione ha contagiato il resto del Paese. I rating tv del bistrattato soccer cominciano a infastidire i cugini più nobili del basket e del baseball. UsaGhana è stata la partita più vista nella storia di Espn. E ci si aspetta il 54% in più di audience rispetto a Sudafrica 2010. Il boom Non è proprio una novità. Da una decina d’anni, negli Stati Uniti il pallone sta rotolando con un effetto valanga. O quasi. Il numero dei praticanti sotto i 19 anni è quasi raddoppiato: da 1,9 a 3 milioni. La Mls va a gonfie vele: si è passati da 10 franchigie alle 19 di oggi con altre 4 pronte a entrare in campo; la media è di quasi 19 mila spettatori, più di molte squadre della nostra A. Nel 1982 il Mondiale di Spagna era roba per carbonari: sono passati 32 anni, non un secolo. Il soccer aveva solo bisogno di entrare nei salotti degli americani e di scardinare i loro assurdi stereotipi. Un tipo sulla sessantina, con la faccia dipinta a stelle e strisce, racconta come abbandonò le sue ambizioni di calciatore: S Jürgen Klinsmann 49 anni, è stato nominato commissario tecnico degli Stati Uniti il 29 luglio 2011 EPA «Mi dissero: “Lascia perdere, quello è uno sport per signorine”. Ma usarono un termine molto meno educato». George Vecsey, ex editorialista del New York Times e autore di un libro di successo appena uscito (Otto Coppe del Mondo: il mio viaggio attraverso la bellezza e i lati oscuri del Calcio), sostiene che la rivoluzione culturale ha avuto inizio grazie alla tv: «Con le emittenti via cavo e l’arrivo di Internet. Hanno invaso le nostre case con una copertura sempre più massiccia dell’evento». Espn quest’anno manda in onda tutte le dirette, più di 300 ore. Ma il Mondiale non è un episodio isolato: non c’è più il rischio di avere una pausa di 4 anni, come accadde dopo Usa 94. Oggi c’è la Mls, che allora non esisteva. E da settembre a maggio arrivano la Champions, la Liga e il resto dei campionati eccellenti. Aggiunge Vecsey: «Ho capito che il calcio stava sfondando quando nel 2006 in Germania mi arrivarono le email di molti tifosi inferociti con il nostro coach, Bruce Arena: ne chiedevano la testa. Solo fino a pochi anni prima molti non conoscevano neppure il nome dell’allenatore». Furia Klinsmann È un’amara verità, ma la crescita calcistica di un Paese si capisce anche dall’insulto al c.t. Come quelli che ha ricevuto Klinsmann, tecnico Usa, dopo aver «tagliato» dai 23 Donovan, il monumento nazionale. E Jürgen ieri si è arrabbiato con la Fifa: «Abbiamo un giorno in meno di riposo rispetto alla Germania e un viaggio più lungo. Le grandi vengono sempre trattate meglio». E ora gli Usa mettono persino in discussione il fatto di essere stati gli inventori del termine un po’ snob: «soccer». Il New York Times ha recentemente rispolverato antiche cronache di giornali inglesi in cui si usava quella parola invece di football. Piccoli segnali che l’odio per lo sport degli «emigranti» è ormai roba obsoleta. Ora nelle pubblicità di cerotti e detersivi il bambino si fa male o si sporca giocando a pallone, non a basket o a football. Ora gli States sono la Nazione che ha acquistato più biglietti per Brasile 2014 (quasi 200 mila), subito dopo il Paese ospitante. Oggi c’è uno slogan che fa vibrare un intero Paese: «I believe that we will win». Crediamo nella vittoria. Riposto l’odio, sta nascendo una bella storia d’amore. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA PARTITA DI DOMENICA In porta c’era Beto Nella 2a edizione del giornale di ieri, per errore è uscito che il portiere portoghese con gli Usa non era Beto ma Eduardo. Ce ne scusiamo. STATI UNITI-PORTOGALLO 2-2 MARCATORI Nani (P) al 5’ p.t.; Jones (SU) al 19’, Dempsey (SU) al 36’, Varela (P) al 50’ s.t. STATI UNITI (4-4-2) Howard 6,5; Johnson 7, Cameron 6, Besler 6, Beasley 5; Jones 6,5, Beckerman 6,5; Bedoya 5,5 (dal 26’ s.t. Yedlin 6,5), Bradley 6,5, Zusi 6,5 (dal 46’ s.t. Gonzalez s.v.); Dempsey 7 (dal 42’ s.t. Wondolowski s.v.). ALLENATORE Klinsmann 6,5. PORTOGALLO (4-3-3) Beto 5,5; Pereira 6, R. Costa 5, Bruno Alves 5, Almeida 5 (dal 1’ s.t. William 6); Meireles 5,5 (dal 24’ s.t. Varela 7), Miguel Veloso 5,5, Moutinho 6; Nani 7, Postiga s.v. (dal 16’ p.t. Eder 6), C. Ronaldo 6,5. ALLENATORE Paulo Bento 6,5. ARBITRO Pitana (Arg) 6. AMMONITI Jones per gioco scorretto. 24 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 25 BLOG MONDIALE GARE COMBINATE LA SORPRESA AMARCORD L’ACCUSA DEL DAILY TELEGRAPH SECONDO I DATI FIFA IN BRASILE-ZAIRE 3-0 DEL 1974 L’inchiesta inglese: «I dirigenti ghanesi truccano le partite» Biglietti comprati: dietro ai brasiliani ci sono gli americani La «punizione» di Ilunga Mwepu festeggia 40 anni Gravi accuse del Daily Telegraph al Ghana. Secondo il giornale inglese il presidente della federcalcio locale Kwesi Nyantakyi avrebbe accettato proposte per far sì che la sua nazionale giocasse partite amichevoli combinate. Il Daily Telegraph pubblica un video nel quale un giornalista, fingendosi l’emissario di una società di investimenti, ha incontrato un mese fa Nyantakyi trovando un accordo per truccare I brasiliani, com’era ovvio, sono la maggioranza dei tifosi presenti nei vari stadi. Il mondiale giocato in casa li vede sempre protagonisti, come conferma il numero di biglietti venduti suddivisi per nazionalità degli acquirenti: 1.363.179 tagliandi hanno un proprietario verdeoro. La vera sorpresa nella classifica è che al secondo posto c’è il pubblico statunitense (196.838 biglietti comprati). Il podio è Uno dei gesti atletici più noti della storia del calcio ha compiuto 40 anni. Una ricorrenza che non è stata celebrata, come se fosse una vergogna da nascondere, che di diritto è entrata nella leggenda dei Mondiali. Il 22 luglio 1974 Ilunga Mwepu, giocatore dello Zaire, si trova in barriera: l’arbitro Rainea ha fischiato fallo per un intervento di Kilasu su Valdomiro. Rivelino, incaricato della battuta, temporeggia e Ilunga esce E’ Rio o la Svizzera? Chi sporca in terra qui rischia grosso L’operazione «Lixo zero» va avanti tra le polemiche Fermo di polizia alla frontiera per chi trasgredisce Operatori ecologici in azione a Ipanema per ripulire la spiaggia dalla massa di rifiuti ARBITRI LE DESIGNAZIONI PER LE GARE DI DOMANI Tifosi statunitensi a Manaus AP completato dagli argentini (61.021 ticket acquistati). Seguono Germania (58.778), Inghilterra (57.917), Colombia (54.447) e Australia (52.289). Altra sorpresa: l’Italia è fuori dalla top ten, dietro a Cile, Francia e Messico. DAL NOSTRO INVIATO STEFANO BOLDRINI RIO DE JANEIRO (Brasile) Magari non capiterà come a Singapore, dove alla terza multa per aver lordato le strade ti mandano alla gogna con un cartello sul quale è scritto «sono uno zoticone», ma Rio de Janeiro ha varato nel 2013 la campagna «Lixo Zero», Sporcizia Zero, e già 316 stranieri al seguito del mondiale sono stati multati. Basta gettare un mozzicone di sigaretta per terra per essere puniti dagli agenti della Guarda Municipal. La sanzione costa 32,96 euro e per chi non paga, se appartiene ai Paesi del Mercosul (Argentina, Uruguay, Paraguay, Venezuela, Bolivia, Cile, Perù, Colombia), l’inadempienza viene registrata sul passaporto. Per gli altri stranieri, c’è il rischio di essere fermati alla frontiera e di essere bloccati. Le proteste Non è facile mantenere la pulizia in una città di sette milioni di abitanti come Rio. Il mondiale è un aggravante. Solo nella settimana dal 12 al 19 giugno, sono state raccolte 147 tonnellate di immondizia. La partita più sporca, quella che ha registrato il maggior numero di rifiuti, è stata Argentina-Bosnia Erzegovina: 26 tonnellate di scorie urbane. Lavori straordinari per i net- turbini, che ripuliscono Rio al tramonto e all’alba. Le zone dove sono concentrate le maggiori attenzioni sono Copacabana, Lama e l’area che circonda lo stadio Maracanà. Ci sono uomini-sandwich che distribuiscono opuscoli con tutte le avvertenze riguardanti il programma Lixo Zero, ma non tutti hanno consultato il prontuario e ci sono state diverse proteste tra gli stranieri, come quelle di una coppia di cileni che ha rifiutato di pagare la multa e ha annunciato «non metteremo più piede in Brasile». Diritti umani Lo zelo e la voglia di mostrare al mondo l’immagine di un Paese pulito si è estesa a poveri, prostitute e drogati, rimossi dai quartieri più in vista della città e trasportati, a forza, in strutture di accoglienza dove, come nel caso di «Abrigao da Paciencia», a 70 km da Rio, sono state ammassate oltre 500 persone in un centro che può accoglierne appena 150. Sono stati rinchiusi vagabondi, sniffatori, senzatetto e malati, mischiando chi ha la tubercolosi con chi ha l’Aids. Le organizzazioni umanitarie hanno denunciato questa promiscuità, ma l’allarme è caduto nel vuoto. In nome del mondiale pulito, si sporcano i diritti umani. © RIPRODUZIONE RISERVATA tra Lukaku e Origi Nigeria-Argentina va a Rizzoli Nicola Rizzoli, 42 anni GETTY Sarà l’italiano Nicola Rizzoli l’arbitro della partita Nigeria-Argentina in programma domani a Porto Alegre e valida per il girone F del Mondiale. L’altra partita del girone tra Bosnia e Iran all’Arena Fonte Nova di Salvador sarà diretta dallo spagnolo Carlos Velasco Carballo. La Fifa ha comunicato gli arbitri dei due incontri del girone E in programma domani. Al Maracanà di Rio De Janeiro Ecuador-Francia sarà diretta dall’ivoriano Noumandiez Doue. Il match di Manaus tra Honduras e Svizzera è stato affidato all’argentino Nestor Pitana. DALLA FRANCIA AL REAL MADRID IL DIFENSORE DOMANI CI SARÀ CON L’ECUADOR Varane ricoverato. Benzema firma Il difensore della Francia, Raphael Varane, non ha partecipato all’allenamento perché ricoverato all’ospedale di Riberao Preto per problemi gastrici. Di ritorno da Salvador, dopo la vittoria con la Svizzera, Varane ha cominciato ad avere problemi poi sfociati in forti dolori che alla fine hanno spinto i medici al ricovero preventivo. Il difensore del Real Madrid ci sarà comunque domani con l’Ecuador. Il suo compagno di nazionale e club, Karim Benzema, ha invece rinnovato il contratto attualmente in scadenza nel giugno 2015. Raphael Varane, 21 anni AFP SCONTRI CON LA POLIZIA DISORDINI IN FRANCIA DOPO LA VITTORIA CON LA COREA Algerini scatenati: 28 arresti La festa degli algerini a Marsiglia La comunità algerina in Francia (oltre un milione di persone, la più numerosa del Paese) ha festeggiato a lungo la vittoria ai Mondiali contro la Corea. Una gioia che è stata però oscurata dall’esplosione di violenza che si è manifestata domenica sera a Lione, Grenoble e Marsiglia: gruppi di tifosi algerini hanno approfittato della situazione per venire a contatto con le forze dell’ordine, dare fuoco a un autobus e saccheggiare alcuni piccoli supermercati. Il bilancio della nottata è di 28 tifosi arrestati e di cinque poliziotti medicati per le ferite riportate. La gaffe reale di Mathilde del Belgio «Grazie per il gol», ma sbaglia bomber La regina Mathilde del Belgio è stata protagonista di una gaffe «mondiale», congratulandosi con il giocatore sbagliato dopo la vittoria della nazionale belga contro la Russia di Capello. «Bravo, grazie al suo gol abbiamo vinto, no?», ha detto la regina mentre stringeva la mano di Romelu Lukaku (in alto a sinistra). L’attaccante non ha potuto contenere il sorriso e ha indicato con il dito Divock Origi (a destra) autore del gol nell’1-0 sulla Russia d lafrase DEL GIORNO Il presidente Kwesi Nyantakyi AFP alcuni incontri per la cifra di 170 mila dollari. L’incontro è avvenuto, secondo il Daily Telegraph, grazie alla mediazione dell’agente Fifa Christopher Forsythe e del dirigente della federcalcio ghanese Obed Nketiah. Müller pugile suonato «Grazie a tutti quanti per gli auguri di pronta guarigione. Ora sto meglio anche se adesso assomiglio a un pugile» THOMAS MÜLLER ATTACCANTE GERMANIA Mwepu esce dalla barriera e calcia correndo dal muro africano sparando il pallone a distanza siderale. Una «trovata» che lascia allibiti gli spettatori e i giocatori, che gli costerà l’ammonizione e farà scoppiare il brasiliano Jairzinho in una risata incontenibile. Mondialisti Anonimi DI LUCA BIANCHIN Gekas il duro Lottatore di provincia Il greco Theofanis Gekas, 34 anni AFP Facile prendere posto sul carro (armato) di Miro Klose: grande attaccante, umile, segna anche quando sogna. Ci vuole coraggio a rifiutare il passaggio e aspettare l’utilitaria che trasporta i fan di Theofanis Gekas, l’uomo che nel 2006-07 segnò 7 gol più di lui per diventare capocannoniere della Bundesliga. In questo Mondiale ha lasciato una sola traccia significativa, una traversa presa di testa a porta vuota da due-metri-due contro la Colombia. Non è detto che la Grecia lo abbia perdonato, non è detto che a lui importi qualcosa. In una carriera degna di Bobo Vieri ha cambiato, dal Capodanno 2000 a oggi, dodici squadre. È stato eroe da provincia: ha giocato per Bochum e Samsunspor, Levante e Konyaspor. A volte ha segnato tanto, a volte meno. Al Portsmouth per nulla, anche perché lo mandarono in campo solo per un minuto in sei mesi. Quando si lamentò, il manager Paul Hart rispose: «Capisco la sua frustrazione, ma un sacco di persone nel mondo sono frustrate». Cinico. Ad Hart andò bene, perché Gekas da ragazzo faceva lotta grecoromana e c’è il caso non abbia dimenticato i fondamentali. In Inghilterra, incuranti, sono andati avanti a prenderlo in giro per un tatuaggio in ideogrammi... scritto sbagliato. Chi ha studiato, ha spiegato: «Voleva scrivere “killer a sangue freddo”, ma gli hanno scritto “killer del freddo”». Gekas non ha risposto, ma di sicuro non sarebbe stato gentile. Quando gli hanno fatto notare che dopo sei anni di Bundesliga non aveva ancora imparato il tedesco, ha replicato serafico: «Mi pagano per fare i gol, non per parlare». In greco. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 MONDIALE LA GUIDA TUTTO IL TORNEO GIORNO PER GIORNO CHE COSA E' SUCCESSO GIOCATE DATA LOCALITA’ 12 GIUGNO SAN PAOLO 13 GIUGNO NATAL 13 GIUGNO SALVADOR 13 GIUGNO CUIABA 14 GIUGNO BELO HORIZONTE 14 GIUGNO FORTALEZA 14 GIUGNO MANAUS 14 GIUGNO RECIFE 15 GIUGNO BRASILIA 15 GIUGNO PORTO ALEGRE 15 GIUGNO RIO DE JANEIRO 16 GIUGNO SALVADOR 16 GIUGNO CURITIBA 16 GIUGNO NATAL 17 GIUGNO BELO HORIZONTE 17 GIUGNO FORTALEZA 17 GIUGNO CUIABA 18 GIUGNO PORTO ALEGRE 18 GIUGNO RIO DE JANEIRO 18 GIUGNO MANAUS 19 GIUGNO BRASILIA 19 GIUGNO SAN PAOLO 19 GIUGNO NATAL 20 GIUGNO RECIFE 20 GIUGNO SALVADOR 20 GIUGNO CURITIBA 21 GIUGNO BELO HORIZONTE 21 GIUGNO FORTALEZA 21 GIUGNO CUIABA 22 GIUGNO RIO DE JANEIRO 22 GIUGNO PORTO ALEGRE 22 GIUGNO MANAUS IERI CURITIBA IERI SAN PAOLO IERI BRASILIA IERI RECIFE GRUPPO A A B B C D D C E E F G F G H A H B B A C D C D E E F G F H H G B B A A PARTITA BRASILE-CROAZIA MESSICO-CAMERUN SPAGNA-OLANDA CILE-AUSTRALIA COLOMBIA-GRECIA URUGUAY-COSTA RICA INGHILTERRA-ITALIA COSTA D’AVORIO-GIAPPONE SVIZZERA-ECUADOR FRANCIA-HONDURAS ARGENTINA-BOSNIA GERMANIA-PORTOGALLO IRAN-NIGERIA GHANA-STATI UNITI BELGIO-ALGERIA BRASILE-MESSICO RUSSIA-SUD COREA AUSTRALIA-OLANDA SPAGNA-CILE CAMERUN-CROAZIA COLOMBIA-COSTA D’AVORIO URUGUAY-INGHILTERRA GIAPPONE-GRECIA ITALIA-COSTARICA SVIZZERA-FRANCIA HONDURAS-ECUADOR ARGENTINA-IRAN GERMANIA-GHANA NIGERIA-BOSNIA BELGIO-RUSSIA SUD COREA-ALGERIA STATI UNITI-PORTOGALLO AUSTRALIA-SPAGNA OLANDA-CILE CAMERUN-BRASILE CROAZIA-MESSICO RIS. 3-1 1-0 1-5 3-1 3-0 1-3 1-2 2-1 2-1 3-0 2-1 4-0 0-0 1-2 2-1 0-0 1-1 2-3 0-2 0-4 2-1 2-1 0-0 0-1 2-5 1-2 1-0 2-2 1-0 1-0 2-4 2-2 0-3 2-0 1-4 1-3 IL PROGRAMMA PRIMA FASE DATA ORE LOCALITA' OGGI 18 NATAL OGGI 18 BELO HORIZONTE OGGI 22 CUIABA OGGI 22 FORTALEZA DOMANI 18 PORTO ALEGRE DOMANI 18 SALVADOR DOMANI 22 MANAUS DOMANI 22 RIO DE JANEIRO 26 GIUGNO 18 BRASILIA 26 GIUGNO 18 RECIFE 26 GIUGNO 22 CURITIBA 26 GIUGNO 22 SAN PAOLO OTTAVI DI FINALE DATA ORE LOCALITA 28 GIUGNO 18 BELO HORIZONTE 28 GIUGNO 22 RIO DE JANEIRO 29 GIUGNO 18 FORTALEZA 29 GIUGNO 22 RECIFE 30 GIUGNO 18 BRASILIA 30 GIUGNO 22 PORTO ALEGRE 1 LUGLIO 18 SAN PAOLO 1 LUGLIO 22 SALVADOR QUARTI DI FINALE 4 LUGLIO 18 RIO DE JANEIRO 4 LUGLIO 22 FORTALEZA 5 LUGLIO 18 BRASILIA 5 LUGLIO 22 SALVADOR SEMIFINALI 8 LUGLIO 22 BELO HORIZONTE 9 LUGLIO 22 SAN PAOLO FINALE 3° POSTO 12 LUGLIO 22 BRASILIA FINALE 1° POSTO 13 LUGLIO 21 RIO DE JANEIRO GRUPPO D D C C F F E E G G H H PARTITA ITALIA-URUGUAY COSTA RICA-INGHILTERRA GIAPPONE-COLOMBIA GRECIA-COSTA D’AVORIO NIGERIA-ARGENTINA BOSNIA-IRAN HONDURAS-SVIZZERA ECUADOR-FRANCIA PORTOGALLO-GHANA STATI UNITI-GERMANIA ALGERIA-RUSSIA SUD COREA-BELGIO PARTITA 1a girone A - 2a girone B 1a girone C - 2a girone D 1a girone B - 2a girone A 1a girone D - 2a girone C 1a girone E - 2a girone F 1a girone G - 2a girone H 1a girone F - 2a girone E 1a girone H - 2a girone G 4 CLASSIFICA MARCATORI 4 RETI Neymar (1) (Bra) 3 RETI Benzema (1) (Fra); Müller (1) (Ger); E. Valencia (Ecu); Van Persie, Robben (Ola) 2 RETI Messi (Arg); Cahill (Aus); Perisic, Mandzukic (Cro); J. Rodriguez (Col); Gervinho (C.Av.); A. Ayew (Gha); Depay (Ola); Dempsey (Usa); Suarez (Uru) 1 RETE Brahimi, Djabou, Feghouli (1), Halliche, Slimani (Alg); Jedinak (1) (Aus); Fellaini, Mertens, Origi (Bel); Ibisevic (Bos); Fernandinho, Fred, Oscar (Bra); Matip (Cam); Aranguiz, Beausejour, A. Sánchez, Valdívia, Vargas (Cil); Armero, Gutierrez, Quintero (Col); Bony (C.Av.); Lee Keun-Ho, JC Koo, HM Son (S.Cor.); Campbell, Duarte, Ruiz, Urena (C.Ri.); Olic (Cro); Costly (Ecu); Giroud, Matuidi, Sissoko, Valbuena (Fra); Götze, Hummels, Klose (Ger); Gyen (Gha); Honda (Gia); Rooney, Sturridge (Ing); Balotelli, Marchisio (Ita); De Vrij, Fer (Ola); Guardado, Hernandez, Marquez, Peralta (Mes); Odemwingie (Nig); Nani, Varela (Por); Kerzhakov (Rus); X.Alonso (1), Mata, Torres, Villa (Spa); Brooks, Jones (Usa); Dzemaili, Mehmedi, Seferovic, Xhaka (Svi); Cavani (1) (Uru) IL TABELLONE OTTAVI DI FINALE OTTAVI DI FINALE FINALE BELO HORIZONTE 28 GIUGNO ORE: 18 Brasile Cile Sky Mondiale 1 Hd FORTALEZA 29 GIUGNO ORE: 18 Olanda Messico Sky Mondiale 1 Hd RIO DE JANEIRO 13 LUGLIO ORE: 21 Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd QUARTI DI FINALE QUARTI DI FINALE FORTALEZA 4 LUGLIO ORE: 22 RIO DE JANEIRO 28 GIUGNO ORE: 22 1ª girone C 2ª girone D Sky Mondiale 1 Hd SALVADOR 5 LUGLIO ORE: 22 Sky Mondiale 1 Hd Sky Mondiale 1 Hd BRASILIA 30 GIUGNO ORE: 18 1ª girone E 2ª girone F Sky Mondiale 1 Hd RIO DE JANEIRO 4 LUGLIO ORE: 18 PORTO ALEGRE 30 GIUGNO ORE: 22 1ª girone G 2ª girone H Sky Mondiale 1 Hd SEMIFINALE SEMIFINALE BELO HORIZONTE 8 LUGLIO ORE: 22 SAN PAOLO 9 LUGLIO ORE: 22 Sky Mondiale 1 Hd Rai1 e Rai Hd RECIFE 29 GIUGNO ORE: 22. girone D 1ª girone C 2ª Sky Mondiale 1 Hd SAN PAOLO 1 LUGLIO ORE: 18 1ª girone F 2ª girone E Sky Mondiale 1 Hd Sky Mondiale 1 Hd Rai1 e Rai Hd BRASILIA 5 LUGLIO ORE: 18 FINALE 3°-4° POSTO BRASILIA 12 LUGLIO ORE: 22 Sky Mondiale 1 Hd Sky Mondiale 1 Hd Sky Mondiale 1 Hd, Rai1 e Rai Hd SALVADOR 1 LUGLIO ORE: 22 girone H 1ª 2ª girone G Sky Mondiale 1 Hd GDS IL REGOLAMENTO I CRITERI FIFA PER PASSARE IL TURNO A parità di punti, decide la differenza reti Questi i criteri per il passaggio del turno nella fase a gironi: a) maggior numero di punti; b) differenza reti; c) maggior numero di reti segnate. In caso di parità dei precedenti criteri tra due o più squadre si procede alla compilazione della classifica avulsa tra queste squadre con i seguenti criteri: a) maggior numero di punti nella classifica avulsa; b) differenza reti nella classifica avulsa; c) maggior numero di reti segnate nella classifica avulsa;d) sorteggio. GIRONE A GIRONE B GIRONE C RISULTATI BRASILE-CROAZIA MESSICO-CAMERUN BRASILE-MESSICO CAMERUN-CROAZIA CAMERUN-BRASILE CROAZIA-MESSICO RISULTATI SPAGNA-OLANDA CILE-AUSTRALIA AUSTRALIA-OLANDA SPAGNA-CILE AUSTRALIA-SPAGNA OLANDA-CILE RISULTATI COLOMBIA-GRECIA COSTA D’AVORIO-GIAPPONE COLOMBIA-COSTA D’AVORIO GIAPPONE-GRECIA 3-1 1-0 0-0 0-4 1-4 1-3 PT G BRASILE* MESSICO* CROAZIA CAMERUN 7 7 3 0 3 3 3 3 PARTITE V N P 2 2 1 0 1 1 0 0 0 0 2 3 RETI F S 7 4 6 1 2 1 6 9 1-5 3-1 2-3 0-2 0-3 2-0 PT G OLANDA* CILE* SPAGNA AUSTRALIA 9 6 3 0 3 3 3 3 PARTITE V N P 3 2 1 0 0 0 0 0 0 1 2 3 RETI F S 10 5 4 3 3 3 7 9 COLOMBIA* COSTA D’AVORIO GIAPPONE GRECIA GIRONE D PT G 6 3 1 1 2 2 2 2 PARTITE V N P 2 1 0 0 DA DISPUTARE GIAPPONE-COLOMBIA GRECIA-COSTA D’AVORIO GIRONE E GIRONE F GIRONE G RISULTATI SVIZZERA-ECUADOR FRANCIA-HONDURAS SVIZZERA-FRANCIA HONDURAS-ECUADOR RISULTATI ARGENTINA-BOSNIA IRAN-NIGERIA ARGENTINA-IRAN NIGERIA-BOSNIA RISULTATI GERMANIA-PORTOGALLO GHANA-STATI UNITI GERMANIA-GHANA STATI UNITI-PORTOGALLO PT G FRANCIA ECUADOR SVIZZERA HONDURAS 6 3 3 0 2 2 2 2 PARTITE V N P 2 1 1 0 0 0 0 0 0 1 1 2 RETI F S 8 3 4 1 2 3 6 5 PT G ARGENTINA* NIGERIA IRAN BOSNIA 6 4 1 0 2 2 2 2 PARTITE V N P 2 1 0 0 0 1 1 0 0 0 1 2 RETI F S 3 1 0 1 1 0 1 3 *Già qualificata agli ottavi DA DISPUTARE HONDURAS-SVIZZERA ECUADOR-FRANCIA DOMANI DOMANI DA DISPUTARE NIGERIA-ARGENTINA BOSNIA-IRAN DOMANI DOMANI 0 1 1 1 RETI F S 5 3 1 0 1 3 2 3 PT G 6 3 3 0 2 2 2 2 COSTA RICA* ITALIA URUGUAY INGHILTERRA 1-3 1-2 2-1 0-1 PARTITE V N P 2 1 1 0 0 0 0 0 0 1 1 2 RETI F S 4 2 3 2 1 2 4 4 OGGI OGGI DA DISPUTARE COSTA RICA-INGHILTERRA ITALIA-URUGUAY OGGI OGGI GIRONE H PT G GERMANIA STATI UNITI GHANA PORTOGALLO RISULTATI URUGUAY-COSTA RICA INGHILTERRA-ITALIA URUGUAY-INGHILTERRA ITALIA-COSTA RICA *Già qualificata agli ottavi * Qualificate agli ottavi 2-1 0-0 1-0 1-0 0 0 1 1 *Già qualificata agli ottavi * Qualificate agli ottavi 2-1 3-0 2-5 1-2 3-0 2-1 2-1 0-0 4 4 1 1 4-0 1-2 2-2 2-2 PARTITE V N P 2 2 2 2 DA DISPUTARE PORTOGALLO-GHANA STATI UNITI-GERMANIA 1 1 0 0 1 1 1 1 0 0 1 1 RISULTATI BELGIO-ALGERIA RUSSIA-SUD COREA BELGIO-RUSSIA SUD COREA-ALGERIA RETI F S 6 4 3 2 2 3 4 6 2-1 1-1 1-0 2-4 PARTITE BELGIO* ALGERIA RUSSIA SUD COREA RETI PT G V N P F S 6 3 1 1 2 1 0 0 0 0 1 1 0 1 1 1 3 5 1 3 1 4 2 5 2 2 2 2 *Già qualificata agli ottavi 26/6 26/6 DA DISPUTARE ALGERIA-RUSSIA SUD COREA-BELGIO 26/6 26/6 MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT to, ancora una volta, a partire con Drogba in panchina. Non è una guerra personale con una delle leggende del calcio africano ma solo una scelta tecnica che suona come un messaggio a chi, magari anche in Italia, vorrebbe proporre un contratto biennale al leader storico degli Elefanti. In questo momento il giocatore di riferimento della Costa d’Avorio è Gervinho, capace di segnare e di divertire. In campo ci sarà anche Yaya Touré che ha deciso di restare in Brasile nonostante la morte improvvisa del fratello di 28 anni Ibrahim. La rivale degli Elefanti è una Grecia che, per il momento, non ha lasciato traccia se non per un gioco duro, a volte cattivo. La speranza è che oggi Prandelli e gli azzurri siano impegnati a guardare in televisione queste due sfide. Vorrebbe dire che l’Italia è ancora dentro la Coppa. E che sta già cominciando a studiare il prossimo rivale. lo, giocheremo perché si realizzi». L’allenatore di Cesenatico si aspetta una prova d’orgoglio anche da Kagawa, mai protagonista in questo mondiale. La verità è che il Giappone non è riuscito a trovare la punta centrale in grado di finalizzare il progetto tattico dei Samurai Blu. Lo stesso Kakitani ha tradito le aspettative. Se non dovesse succedere il miracolo invocato da Honda, Zac chiuderà qui la sua avventura orientale. Il tecnico ha ricevuto offerte da federazioni africane ma non gli dispiacerebbe riprendersi una Didier Drogba, 34 panchina italiana. Pekerman, anni GETTY c.t. della Colombia, è orientato a concedere un turno di riposo a qualcuno dei titolari. Quindi ci potrebbe essere spazio per Ibarbo e in corso d’opera anche per il nerazzurro Guarin. Zac a caccia del miracolo Drogba, ancora panchina Girone C Giappone costretto a vincere (e sperare) con la Colombia Ostacolo Grecia per la Costa d’Avorio, favorita per il secondo posto Keisuke Honda, 28 anni ACTION DAL NOSTRO INVIATO LUCA CALAMAI CUIABA (Brasile) Mission Impossible. Per andare avanti il Giappone deve battere gli scatenati Cuadrado&c e sperare che la Costa d’Avorio sia bloccata dalla Grecia. Incroci complicati. siamo mancati in fase conclusiva» ammette il tecnico. La conferma arriva dai numeri. I Samurai Blu hanno sempre realizzato tanti gol. Stavolta, invece, l’unico ad andare a segno è stato Honda. «E l’attaccante del Milan ha tutto per fare centro anche con la Colombia, in questo momento è un punto di riferimento prezioso». Gli fa eco il milanista, apparso carico in conferenza stampa: «Io credo nel miraco- Aggrappato a Honda. È una vigilia triste per Alberto Zaccheroni. Quella con la Colombia potrebbe essere la sua ultima partita alla guida dei Samurai Blu e per il tecnico di Cesenatico non è piacevole scoprire che tutto quello che ha costruito in 4 anni è stato dimenticato. Oggi lo aspetta una Oggetto incompiuto Anche perché in questa Coppa la creatura di Zac è apparsa un oggetto incompiuto. «Non siamo mai riusciti a sviluppare il nostro gioco, non siamo riusciti a esprimere qualità e velocità e ITALIA-URUGUAY ORE 18 COSTA RICA-INGHILTERRA ORE 18 GIAPPONE-COLOMBIA ORE 22 ITALIA 3-5-2 4 COSTA RICA 5-4-1 Corsa al secondo posto Sulla carta la favorita per la seconda piazza è la Costa d’Avorio di Lamouchi. L’ex giocatore del Parma è orienta- GIAPPONE 4-2-3-1 © RIPRODUZIONE RISERVATA GRECIA-COSTA D’AVORIO ORE 22 GRECIA 4-5-1 1 1 1 1 BUFFON NAVAS KAWASHIMA KARNEZIS 15 19 3 BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI VERRATTI 23 MARCHISIO 8 21 PIRLO DARMIAN 9 17 IMMOBILE 21 17 RUIZ TEJEDA 15 22 5 15 KONNO YOSHIDA NAGATOMO TOROSIDIS 17 16 HASEBE YAMAGUCHI DIAZ 20 7 13 4 10 BORGES BOLANOS OKUBO HONDA KAGAWA 21 LALLANA 17 20 BARKLEY 7 GONZALEZ KONE 8 MANIATIS 14 MILNER IBARBO 10 11 J. RODRIGUEZ LAMPARD 8 SANCHEZ SALPINGIDIS 14 10 KARAGOUNIS AGUILAR 6 3 13 22 23 5 12 16 7 16 2 18 A. PEREIRA GODIN GIMENEZ CACERES SHAW CAHILL SMALLING JONES ARMERO BALANTA ZAPATA ZUNIGA 10 12 15 GERVINHO BONY GRADEL 20 19 9 SEREY DIE YAYA TOURÉ TIOTE 3 4 BOKA 22 KOLO TOURÉ BAMBA 1 13 1 1 MUSLERA FOSTER OSPINA BARRY URUGUAY 4-3-1-2 1 2.65 INGHILTERRA 4-2-3-1 X 3.25 2 2.65 GIRONE D a Natal (Estadio das Dunas) ARBITRO Rodriguez (Messico) GUARDALINEE Torrentera (Mes)-Quintero (Mes) IV UOMO Geiger (Usa) TV Sky Mondiale 1 HD e Rai1 1 4.00 COLOMBIA 4-2-3-1 X 3.75 2 1.83 GIRONE D a Belo Horizonte (Estadio Mineirao) ARBITRO Haimoudi (Algeria) GUARDALINEE Achik (Algeria)-Etchiali (Algeria) IV UOMO Faghani (Iran) TV Sky Mondiale 2 HD 1 2.90 7 SAMARAS 9 CUADRADO 6 19 MITROGLOU 9 GUTIERREZ 17 4 HOLEBAS MANOLAS PAPASTATHOPOULOS 18 OSAKO 8 WILSHERE 20 2 5 9 STURRIDGE SUAREZ C. RODRIGUEZ AREVALO RIOS 2 UCHIDA 14 BRENES LODEIRO 7 15 DUARTE 10 9 14 CAVANI GONZALEZ 3 6 GAMBOA 2 DE SCIGLIO BALOTELLI MILLER 19 16 27 17 AURIER COSTA D’AVORIO 4-3-3 X 3.40 2 2.35 GIRONE C a Cuiaba (Arena Pantanal) ARBITRO Proença (Portogallo) GUARDALINEE Miranda (Por)-Trigo (Por) IV UOMO Moreno (Panama) TV Sky Mondiale 1 HD 1 3.75 X 3.50 2 1.95 GIRONE C a Fortaleza (Estadio Castelao) ARBITRO Vera (Ecuador) GUARDALINEE Lescano (Ecu)-Romero (Ecu) IV UOMO Ricci (Bra) TV Sky Mondiale 2 HD ITALIA URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA GIAPPONE COLOMBIA GRECIA COSTA D’AVORIO PANCHINA 12 Sirigu, 13 Perin, 7 Abate, 20 Paletta, 5 Thiago Motta, 6 Candreva, 14 Aquilani, 18 Parolo, 10 Cassano, 11 Cerci, 22 Insigne. ALLENATORE Prandelli. SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Balotelli. INDISPONIBILI De Rossi. PANCHINA 12 Munoz, 23 Silva, 4 Fucile, 16 Maxi Pereira, 19 Coates, 5 Gargano, 15 Perez, 18 Ramirez, 8 Hernandez, 10 Forlan, 11 Stuani. ALLENATORE Tabarez. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Gargano, Lugano, Godin, Caceres. INDISPONIBILI Lugano. PANCHINA 18 Pemberton, 23 Cambronero, 2 Acosta, 4 Umana, 8 Myrie, 11 Barrantes, 12 Francis, 13 Granados, 20 Calvo, 21 Urena, 22 Cubero, 9 Campbell. ALLENATORE Pinto. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Cubero. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 1 Hart, 22 Forster, 2 Johnson, 3 Baines, 6 Jagielka, 4 Gerrard, 14 Henderson, 19 Sterling, 10 Rooney, 11 Welbeck, 18 Lambert. ALLENATORE Hodgson. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Sterling, Cahill e Gerrard. INDISPONIBILI OxladeChamberlain. PANCHINA 23 Gonda, 12 Nishikawa, 19 Inoha, 6 Morishige, 3 G. Sakai, 21 H. Sakai, 7 Endo, 8 Kiyotake, 14 Aoyama, 20 Saito, 11 Kakitani, 9 Okazaki. ALLENATORE Zaccheroni. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Hasebe, Yoshida, Morishige. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 22 Mondragon, 12 Vargas, 3 Yepes, 4 Arias, 23 Valdes, 15 Mejia, 20 Quintero, 13 Guarin, 5 Carbonero, 17 Bacca, 21 Martinez, 19 Ramos. ALLENATORE Pekerman. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Sanchez. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 12 Glykos, 13 Kapino, 3 Tzavelas, 5 Moras, 11 Vyntra, 6 Tziolis, 16 Christodoulopoulos, 14 Salpingidis, 22 Samaris, 17 Gekas, 18 Fetfatsidis. ALLENATORE Santos. SQUALIFICATI Katsouranis. DIFFIDATI Papastathopoulos, Salpingidis, Torosidis, Samaras. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 16 Gbohouo, 23 Mande, 2 Diarrassouba, 5 Zokora, 7 Akpa, 18 Djakpa, 6 Bolly, 14 Diomande, 8 Kalou, 21 Sio. ALLENATORE Lamouchi. SQUALIFICATI Zokora. DIFFIDATI Bamba, Tiote. INDISPONIBILI Ya Konan. 28 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 MAGIC +3 MONDIALE Enner, il Valencia che segna Antonio gioca nel Manchester United, ma a brillare nell’Ecuador è l’attaccante «economico»: 8 milioni (USA) (USA) (USA) (USA) PORTIERI Squadra Cod. Nome Costo Punti (ALG) (ALG) (ARG) (ARG) (AUS) (AUS) (BEL) (BEL) (BOS) (BRA) (BRA) (CAM) (CAV) (CIL) (CIL) (COL) (COR) (CRI) (CRO) (CRO) (ECU) (ECU) (FRA) (FRA) (GER) (GER) (GHA) (GHA) (GIA) (GRE) (GRE) (HON) (ING) (ING) (IRA) (IRA) (IRA) (ITA) (ITA) (MEX) (MEX) (NIG) (OLA) (OLA) (POR) (POR) (RUS) (RUS) (SPA) (SPA) (SVI) (SVI) (URU) (URU) (USA) 152 134 143 103 145 130 113 135 105 124 123 122 104 108 120 140 125 137 141 149 116 154 131 153 138 151 114 129 128 127 126 150 119 118 115 156 101 109 147 112 139 117 111 155 144 107 102 132 110 142 106 148 136 146 121 5 1 12 1 4 2 14 1 7 14 1 7 7 9 1 10 6 4 8 2 6 1 13 1 14 1 6 2 6 7 1 3 12 1 3 2 1 13 1 7 2 10 12 1 11 1 12 1 14 1 10 1 12 1 6 ZEMMAMOUCHE MBOLHI ROMERO ANDUJAR RYAN LANGERAK COURTOIS MIGNOLET BEGOVIC JULIO CESAR JEFFERSON ITANDJE BARRY BRAVO HERRERA OSPINA JUNG S.R. NAVAS PLETIKOSA SUBASIC DOMINGUEZ BANGUERA LLORIS LANDREAU NEUER WEIDENFELLER DAUDA KWARASEY KAWASHIMA KARNEZIS KAPINO VALLADARES HART FOSTER DAVARI HAGHIGHI A. AHMADI BUFFON SIRIGU CORONA OCHOA ENYEAMA CILLESSEN KRUL RUI PATRICIO BETO AKINFEEV LODYGIN CASILLAS REINA BENAGLIO SOMMER MUSLERA SILVA HOWARD 4,5 7 2 6,5 6 6 0,5 4 7,5 5 0,5 6,5 6 5,5 4,5 4 4 7 6,5 4,5 4 6 5 8 6 4 3,5 5 4 3,5 6 4,5 DIFENSORI Squadra Cod. Nome Costo Punti (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (AUS) (AUS) (AUS) (AUS) (AUS) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (CAM) (CAM) (CAM) (CAM) (CAM) (CAM) (CAM) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COR) (COR) (COR) (COR) (COR) (COR) (CRI) (CRI) (CRI) (CRI) (CRI) (CRI) (CRO) (CRO) (CRO) 258 229 312 316 303 267 376 257 252 339 400 216 399 243 353 424 254 425 290 365 205 366 362 299 288 352 224 370 390 320 239 357 305 242 240 302 308 268 235 322 310 417 211 323 241 359 227 378 410 212 409 311 276 313 280 419 418 210 379 397 373 209 377 398 271 285 297 286 294 287 262 256 361 246 317 411 354 238 300 6 5 4 3 3 2 10 9 6 6 5 4 3 4 3 3 3 2 13 8 6 6 4 3 5 5 4 3 2 2 15 14 13 13 8 6 4 3 7 6 5 5 4 3 2 6 5 5 4 4 3 6 6 5 4 4 2 7 6 5 4 4 3 2 5 4 3 2 2 1 4 4 3 2 2 1 10 7 6 GHOULAM BOUGHERRA MEDJANI MESBAH MANDI HALLICHE ZABALETA GARAY FERNANDEZ F. ROJO DEMICHELIS BASANTA CAMPAGNARO DAVIDSON SPIRANOVIC MC GOWAN FRANJIC WILKINSON KOMPANY VERMAELEN ALDERWEIRELD VERTONGHEN VAN BUYTEN LOMBAERTS KOLASINAC SPAHIC BICAKCIC VRSAJEVIC VRANJES MUJDZA DANI ALVES THIAGO SILVA MARCELO DAVID LUIZ DANTE MAICON MAXWELL HENRIQUE CHEDJOU NKOULOU MBIA BEDIMO ASSOU EKOTTO NYOM DANY TOURE BOKA ZOKORA DJAKPA AURIER BAMBA MEDEL ISLA MENA JARA ALBORNOZ ROJAS JOSE ARMERO ZUNIGA BALANTA YEPES ARIAS ZAPATA VALDES HONG KIM Y.G. LEE Y. KIM J.S. KWAK KIM C.S. GONZALEZ G. GAMBOA UMANA DIAZ MILLER DUARTE SRNA CORLUKA LOVREN 6 8 6,5 6,5 10 5 5,5 5 6,5 5 6,5 6,5 5 6,5 5,5 5 5 6,5 5,5 6 5 6,5 5,5 6,5 5 5 4 4 4,5 5 4,5 7 5,5 7,5 6,5 6,5 7 6,5 6 7 5,5 6 4 4 4 7,5 6,5 7 8 7 7 6,5 6,5 699 676 700 701 DAVIS ZUSI BECKERMAN GREEN 4 3 3 2 7,5 6,5 - ATTACCANTI Enner Valencia, 24 anni, esulta dopo il gol alla Svizzera. A destra Antonio Valencia, 28, altra pedina dell’Ecuador al Mondiale EPA/GETTY IMAGES (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GRE) (GRE) (GRE) (GRE) (GRE) (GRE) (HON) (HON) (HON) (HON) (HON) (ING) (ING) (ING) (ING) (ING) (ING) (ING) (IRA) (IRA) (IRA) (IRA) (IRA) (IRA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (MEX) (MEX) (MEX) (MEX) (MEX) (MEX) (MEX) (NIG) (NIG) (NIG) (NIG) (NIG) (NIG) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) 337 402 401 346 250 264 213 330 201 251 343 245 364 392 292 341 393 295 273 416 315 226 415 414 426 356 326 314 275 230 423 321 375 360 342 291 380 381 358 329 270 304 389 388 277 253 222 218 391 282 233 214 278 351 383 382 272 219 340 269 266 318 215 236 228 422 420 327 421 319 306 265 202 296 309 384 206 325 427 374 324 249 225 307 279 244 367 407 406 408 PRANJIC VIDA VRSALJKO SCHILDENFELD ERAZO GUAGUA AYOVI' PAREDES ACHILIER EVRA SAKHO DEBUCHY VARANE MANGALA KOSCIELNY SAGNA DIGNE LAHM HUMMELS GROSSKREUTZ MERTESACKER BOATENG J. HOWEDES DURM MUSTAFI SUMAILA OPARE MENSAH INKOOM BOYE AFFUL NAGATOMO YOSHIDA UCHIDA SAKAI G. KONNO MORISHIGE SAKAI H. TOROSIDIS PAPASTATHOPOULOS HOLEBAS MANOLAS MORAS TZAVELLAS IZAGUIRRE FIGUEROA BERNARDEZ BECKELES CHAVEZ JOHNSON CAHILL BAINES JAGIELKA SMALLING SHAW JONES HOSSEINI BEIKZADEH SADEGHI HEYDARI HAJSAFI MONTAZERI BARZAGLI CHIELLINI BONUCCI DE SCIGLIO ABATE PALETTA DARMIAN MORENO MARQUEZ GUARDADO AGUILAR LAYUN MAZA RODRIGUEZ REYES AMBROSE OMERUO OSHANIWA YOBO OBOABONA EGWUEKWE BLIND MARTINS INDI JANMAAT DE VRIJ VLAAR VELTMAN KONGOLO VERHAEGH 5 4 3 3 5 4 4 3 2 10 9 8 7 6 5 4 3 14 12 10 9 7 5 4 2 4 4 3 3 2 1 8 6 5 4 3 3 2 7 6 6 3 3 2 4 3 2 2 1 12 10 8 7 5 5 4 4 3 3 3 2 2 11 11 8 6 5 5 4 7 6 5 4 4 3 2 6 5 4 4 3 2 8 7 6 6 5 4 3 3 8 5,5 5 8 6,5 6,5 6,5 7,5 7,5 6 5 6 5,5 6 7 5 6 6 7,5 6 6 7 6 6 6 6 6 6 5 5 5 7,5 5 5,5 5 6,5 6,5 6 6 6,5 6 4 4 5,5 6,5 6,5 6,5 6 6,5 6 6 5,5 6 5,5 6,5 5 6 6 6,5 - (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) (RUS) (RUS) (RUS) (RUS) (RUS) (RUS) (SPA) (SPA) (SPA) (SPA) (SPA) (SPA) (SPA) (SVI) (SVI) (SVI) (SVI) (SVI) (SVI) (URU) (URU) (URU) (URU) (URU) (URU) (URU) (USA) (USA) (USA) (USA) (USA) (USA) (USA) 237 332 231 281 386 387 385 289 274 413 220 293 412 349 283 336 284 404 405 204 298 338 368 345 247 348 259 334 301 232 335 255 403 217 234 396 394 223 395 260 COENTRAO PEPE BRUNO ALVES JOAO PEREIRA NETO RICARDO COSTA ALMEIDA KOMBAROV IGNASHEVICH ESCHENKO BEREZUTSKIY V. KOZLOV GRANAT SERGIO RAMOS JORDI ALBA PIQUE JUANFRAN AZPILICUETA MARTINEZ ALBIOL LICHTSTEINER RODRIGUEZ VON BERGEN SCHAR DJOUROU SENDEROS GODIN PEREIRA M. LUGANO CACERES PEREIRA A. FUCILE COATES BEASLEY CAMERON JOHNSON F. BROOKS BESLER CHANDLER GONZALEZ O. 12 11 6 5 3 3 2 8 6 5 5 3 3 15 13 13 7 6 6 4 12 8 5 5 5 4 11 9 8 7 5 4 4 6 5 5 4 4 3 2 5 6 5 5 5 6,5 5 6 6,5 4 4 5,5 5 5 5 4,5 5 5,5 6 6 6 5 6 7 6 - CENTROCAMPISTI Squadra Cod. Nome Costo Punti (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (AUS) (AUS) (AUS) (AUS) (AUS) (AUS) (AUS) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) 548 515 615 509 590 654 728 536 600 552 510 710 707 708 709 518 577 666 735 736 609 737 566 607 529 533 549 692 672 691 690 633 644 596 610 564 605 693 667 624 670 628 636 551 8 7 5 4 4 3 2 16 8 6 5 4 4 3 2 10 6 6 5 4 4 3 21 13 13 12 11 10 9 8 3 13 11 10 8 6 5 5 4 16 13 11 8 8 FEGHOULI BRAHIMI MOSTEFA BENTALEB LACEN TAIDER YEBDA DI MARIA MASCHERANO GAGO BIGLIA PEREZ RODRIGUEZ M. ALVAREZ FERNANDEZ CAHILL JEDINAK VIDOSIC OAR BRESCIANO MILLIGAN TROISI HAZARD MERTENS DE BRUYNE DEMBELE FELLAINI JANUZAJ WITSEL CHADLI DEFOUR PJANIC SALIHOVIC LULIC MISIMOVIC HAJROVIC MEDUNJANIN IBRICIC VISCA OSCAR WILLIAN PAULINHO RAMIRES FERNANDINHO 8 10 6,5 6,5 5,5 5,5 9,5 10 6,5 7 8 6,5 6,5 6 6 6 5,5 5 5 5 4,5 5 6 3,5 - (BRA) (BRA) (CAM) (CAM) (CAM) (CAM) (CAM) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COR) (COR) (COR) (COR) (COR) (CRI) (CRI) (CRI) (CRI) (CRI) (CRI) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GRE) (GRE) (GRE) (GRE) (GRE) (GRE) 595 568 597 652 543 617 601 658 657 561 538 721 665 661 537 729 563 505 521 730 641 526 562 704 501 646 739 587 583 584 593 627 513 722 519 512 655 527 611 635 631 588 713 668 714 745 662 622 612 743 572 705 744 706 634 660 517 602 740 697 696 741 625 647 560 589 725 582 726 727 683 503 669 619 734 504 545 742 579 570 542 585 565 677 687 581 580 689 659 524 LUIZ GUSTAVO HERNANES MAKOUN SONG ENOH MOUKANDJO MATIP TOURE TIOTE' GRADEL DIE ISMAEL VIDAL VALDIVIA DIAZ ARANGUIZ GUTIERREZ BEAUSEJOUR CARMONA SILVA F. RODRIGUEZ J. CUADRADO GUARIN QUINTERO AGUILAR SANCHEZ CARBONERO KOO KI S.Y. KIM B.Y. LEE C.Y. PARK BORGES BARRANTES CALVO BOLANOS TEJADA CUBERO MODRIC RAKITIC PERISIC KOVACIC BROZOVIC VUKOJEVIC SAMMIR BADELJ VALENCIA NOBOA MONTERO ARROYO IBARRA MENDEZ SARITAMA GRUEZO POGBA VALBUENA CABAYE MATUIDI CABELLA SISSOKO MAVUBA SCHNEIDERLIN OZIL SCHWEINSTEIGER GOTZE KROOS DRAXLER KHEDIRA GINTER KRAMER AYEW ASAMOAH WAKASO MUNTARI ATSU BADU ESSIEN RABIU KAGAWA HONDA ENDO KIYOTAKE HASEBE AOYAMA SAMARIS KATSOURANIS KARAGOUNIS KONE TZIOLIS CHRISTODOULOPOULOS 7 7 7 6 5 5 4 19 7 7 4 3 17 13 6 5 5 4 3 2 15 14 9 6 5 4 2 6 5 4 4 3 5 4 3 3 2 2 15 12 11 6 5 4 3 2 10 7 6 5 4 3 3 2 15 10 9 9 5 5 4 3 17 16 13 11 8 7 5 3 13 7 6 6 5 4 4 3 12 10 7 6 4 3 6 6 5 5 4 4 5,5 2 5 5,5 5 6,5 5,5 5 5 7 6,5 11,5 6 6 11 8,5 10 6,5 6 9 5,5 5 6,5 7,5 6,5 5,5 6,5 6,5 12 6,5 7 6,5 6,5 5,5 7,5 11,5 6,5 10,5 10 7 6 9,5 6 6 10 6,5 5,5 7,5 6,5 6,5 6 6 6 5 3,5 6,5 6 - (GRE) (GRE) (HON) (HON) (HON) (HON) (HON) (HON) (ING) (ING) (ING) (ING) (ING) 688 598 626 544 694 555 553 738 556 653 567 671 592 (ING) 679 (ING) (ING) (ING) (IRA) (IRA) (IRA) (IRA) (IRA) (IRA) (IRA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (MEX) (MEX) (MEX) (MEX) (MEX) (NIG) (NIG) (NIG) (NIG) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (POR) (POR) (POR) (POR) (POR) 591 680 678 532 650 621 711 656 576 712 632 531 520 616 599 731 733 732 629 682 681 569 604 623 608 702 703 640 651 530 720 525 719 718 620 618 606 664 502 (POR) 686 (RUS) (RUS) (RUS) (RUS) (RUS) (RUS) (RUS) (SPA) (SPA) (SPA) (SPA) (SPA) (SPA) (SPA) (SPA) (SPA) (SVI) (SVI) (SVI) (SVI) (SVI) (SVI) (SVI) (URU) (URU) (URU) (URU) (URU) (URU) (USA) (USA) (USA) (USA) (USA) 540 547 645 557 723 724 535 528 574 674 673 546 523 717 516 716 648 575 675 541 507 684 685 594 642 558 554 639 715 534 514 698 578 506 FETFATZIDIS 4 MANIATIS 3 PALACIOS 6 ESPINOZA 4 NAJAR 3 GARRIDO 3 GARCIA 3 CLAROS 2 GERRARD 16 STERLING 13 HENDERSON 13 WILSHERE 12 LAMPARD 11 OXLADE CHAMBER9 LAIN LALLANA 8 BARKLEY 6 MILNER 5 DEJAGAH 7 SHOJAEI 5 NEKOUNAM 5 RAHMANI 4 TEYMOURIAN 3 JAHANBAKHSH 3 HAGHIGHI 2 PIRLO 16 DE ROSSI 12 CANDREVA 10 MOTTA 8 MARCHISIO 8 AQUILANI 6 VERRATTI 6 PAROLO 4 PENA 6 FABIAN 5 BRIZUELA 5 HERRERA 5 MEDINA 4 ONAZI 5 MIKEL 5 AZEEZ 4 REUBEN 2 ROBBEN 20 SNEIJDER 16 DE JONG 7 WIJNALDUM 6 CLASIE 6 DE GUZMAN 5 FER 4 NANI 13 MOUTINHO 11 MEIRELES 7 VELOSO 7 AMORIM 3 WILLIAM CAR2 VALHO DZAGOEV 10 FAIZULIN 8 SAMEDOV 7 GLUSHAKOV 5 ZHIRKOV 5 SHATOV 4 DENISOV 4 DAVID SILVA 18 INIESTA 17 XAVI 15 XABI ALONSO 13 FABREGAS 12 CAZORLA 10 MATA 9 BUSQUETS 8 KOKE 6 SHAQIRI 14 INLER 11 XHAKA 7 DZEMAILI 6 BEHRAMI 6 BARNETTA 5 FERNANDES 3 LODEIRO 7 RODRIGUEZ C. 6 GONZALEZ 6 GARGANO 5 RIOS 4 PEREZ D. 3 DEMPSEY 11 BRADLEY 7 DISKERUD 6 JONES 5 BEDOYA 4 5 6 7 6 6 6 4,5 5,5 6 6 6 7 6,5 6 7 6 5 4 4 4,5 6 6,5 6 5,5 10,5 6 7 6,5 10 6 5,5 5,5 6 6,5 5,5 6 7 5,5 6 3,5 6 4 5 4,5 6 8 8,5 4,5 6 6,5 6 7 10 6,5 9 5,5 Squadra Cod. Nome Costo Punti (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (AUS) (AUS) (BEL) (BEL) (BEL) (BOS) (BOS) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (CAM) (CAM) (CAM) (CAM) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COR) (COR) (COR) (COR) (COR) (CRI) (CRI) (CRI) (CRI) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (GER) (GER) (GER) (GER) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GIA) (GIA) (GIA) (GRE) (GRE) (GRE) (GRE) (HON) (HON) (HON) (ING) (ING) (ING) (ING) (IRA) (IRA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (MEX) (MEX) (MEX) (MEX) (NIG) (NIG) (NIG) (NIG) (NIG) (NIG) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (POR) (POR) (POR) (POR) (RUS) (RUS) (RUS) (RUS) (SPA) (SPA) (SPA) (SPA) (SVI) (SVI) (SVI) (SVI) (SVI) (URU) (URU) (URU) (URU) (URU) (URU) (USA) (USA) (USA) 893 895 932 941 867 802 839 858 876 859 938 862 868 912 824 843 873 830 841 847 811 827 904 818 801 823 831 851 812 928 927 890 902 934 933 865 836 807 916 917 894 845 855 877 860 886 814 940 929 863 844 875 825 921 813 899 918 919 810 833 835 913 871 856 880 891 908 837 903 937 874 850 906 869 889 888 911 819 809 864 885 897 905 907 834 920 808 935 815 817 936 879 838 832 846 826 870 872 915 804 939 900 842 861 926 820 884 840 910 901 853 857 930 931 821 925 878 924 896 822 892 866 909 898 816 829 881 923 922 803 848 914 8 7 6 6 36 26 22 18 17 7 6 17 12 4 22 17 28 22 18 13 7 21 13 11 7 21 17 14 11 8 7 19 15 8 6 17 14 12 10 9 10 8 6 5 3 9 8 5 2 20 13 13 10 4 12 8 5 4 26 16 12 11 24 22 18 13 15 15 10 8 13 9 4 18 14 11 8 8 6 4 27 23 13 8 8 5 23 16 15 15 11 15 14 13 9 15 13 12 11 10 6 28 17 14 11 11 37 13 9 8 15 14 6 5 30 17 16 13 13 12 10 9 6 33 28 14 12 8 7 13 7 5 SLIMANI SOUDANI GHILAS DJABOU MESSI AGUERO HIGUAIN LAVEZZI PALACIO LECKIE TAGGART LUKAKU MIRALLAS ORIGI DZEKO IBISEVIC NEYMAR FRED HULK JO BERNARD ETO'O WEBO CHOUPO MOTING ABOUBAKAR DROGBA GERVINHO KALOU BONY SIO YA KONAN SANCHEZ VARGAS PINILLA ORELLANA MARTINEZ J. GUTIERREZ BACCA IBARBO RAMOS SON JI D.W. KIM S.W. PARK LEE K.H. RUIZ CAMPBELL URENA BRENES MANDZUKIC JELAVIC OLIC EDUARDO REBIC CAICEDO VALENCIA ROJAS AYOVI' J. BENZEMA GIROUD GRIEZMANN REMY MULLER KLOSE PODOLSKI SCHURRLE BOATENG K.P. GYAN WARIS AYEW J. OKAZAKI KAKITANI OKUBO MITROGLOU SAMARAS SALPINGIDIS GEKAS COSTLY BENGTSON MARTINEZ R. ROONEY STURRIDGE WELBECK LAMBERT GHOOCHANNEJHAD ANSARIFARD BALOTELLI IMMOBILE CASSANO CERCI INSIGNE PERALTA HERNANDEZ GIOVANI DOS SANTOS JIMENEZ EMENIKE MOSES MUSA ODEMWINGIE AMEOBI UCHEBO VAN PERSIE HUNTELAAR LENS KUYT DEPAY RONALDO HUGO ALMEIDA POSTIGA VARELA KERZHAKOV KOKORIN IONOV KANUNNIKOV DIEGO COSTA TORRES PEDRO VILLA STOCKER DRMIC SEFEROVIC MEHMEDI GAVRANOVIC SUAREZ CAVANI FORLAN RAMIREZ STUANI HERNANDEZ A. ALTIDORE JOHANNSSON WONDOLOWSKI 11,5 6 11 10 5 4,5 7,5 4,5 7 9,5 7 5,5 7 4 5,5 6 6 5 6 6 10 5 5 7,5 10 6 6 9 6 5 7 10,5 6,5 6 13,5 10,5 6 6,5 6,5 13 10 12 7,5 10 5 10 6 5,5 6 5,5 5,5 5,5 10,5 6,5 9 6 5,5 7 3,5 4 5 5 5 5,5 5 8 6 9,5 6 9,5 12 7,5 10 4,5 6 5 5 4,5 4,5 5 15 8,5 5 - MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 GIRONE F L’INTERVISTA ARGENTINA BOSNIA IRAN LA GAZZETTA DELLO SPORT 29 NIGERIA Fidatevi del capitano Zanetti: «Messi e Italia, ora tocca a voi» « Il nuovo vicepresidente dell’Inter in Brasile a tifare Argentina: «Mi emoziono come in campo» FABIO BIANCHI @fabiowhites BELO HORIZONTE (Brasile) Magone? Forse, ma non lo dice. Emozione? Tanta. E lo dice. Si poteva pensare di avere un’allucinazione nel vedere Javier Zanetti sugli spalti durante Argentina-Iran. Ha fatto in fretta a cambiare pelle. Da ex giocatore a neo dirigente della sua Inter. Da ex campione a tifoso della sua amata Argentina. Zanetti, com’è vivere il Mondiale dall’altra parte del «mondo» pallone? «Ma io sono sempre stato prima di tutto un “incha” della Seleccion. Noi argentini siamo legatissimi alla nazionale, tutti. E non ho perso un attimo a decidere di fare le vacanze in Brasile con moglie e figli alla mia prima estate davvero libera. Sto a Rio e mi muovo per le gare. La prima vista è stata con l’Iran a Belo Horizonte. Angoscia di non essere più in campo? No, solo un po’ strano. Mi veniva in mente tutte le volte che ho lottato per questa nazionale. Ma è un’esperienza nuova e bellissima. Mi sono messo la maglia che indossavo quando giocavo. La camminata fino allo stadio coi tifosi e i miei bambini mi ha emozionato tantissimo, quasi commosso. Ma ha visto quanti argentini ci sono? Impressionante. Hanno fatto molti sacrifici per venire, vista la situazione economica del nostro Paese». D numeri& STATISTICHE DAL NOSTRO INVIATO JAVIER ZANETTI SCUDETTI 5 COPPE ITALIA 4 SUPERCOPPE ITALIANE Argentina già qualificata, ma non gioca bene. D’accordo? «Le prime gare non sono andate come si sperava. Ma all’esordio ci stava un po’ di difficoltà. Giocare al Mondiale non è mai facile. Per tutta la difesa è il primo, se escludiamo il portiere Romero. Invece alla seconda ditemi chi si aspettava una partita del genere dell’Iran? Sono stati bravissimi a chiudere gli spazi, l’Argentina non riusciva a entrare. In contropiede poi sono stati pericolosi». 4 CHAMPIONS LEAGUE Bandiera Javier Zanetti, 40 anni, in 4 scatti: in Gazzetta, allo stadio con la famiglia, vicino al Papa e in campo con Messi Messi ha risolto i problemi. E’ il suo Mondiale? «Sembra proprio di sì. E me lo auguro. Ha preso la squadra sulle spalle nel momento del bisogno. Solo i super campioni lo sanno fare. E’ un leader assoluto di questo gruppo». la scheda JAVIER ZANETTI 40 ANNI VICEPRESIDENTE INTER Messi segna, tutti gli altri attaccanti no. Bisogna cambiare? «Contro di noi in tanti si chiuderanno. E’ chiaro che si deve trovare la soluzione per far breccia nelle difese bunker. I finalizzatori come Higuain e Aguero in queste situazioni fanno più fatica. Messi e Di Maria, invece, abituati a partire più dietro riescono a trovare spazi». Forse un assaltatore come Tevez serviva? «Nessuno discute la bravura di Carlos: ha fatto un anno straordinario. Ma per mettere « L’attaccante Origi del Belgio e il nostro difensore Rojo le sorprese del Mondiale MARCOS ROJO DIFENSORE ARGENTINA lui dovevi togliere uno degli altri che hanno fatto altrettanto bene sia nel club che in nazionale. E se il gruppo funziona è difficile entrare». Invece Romero che alla Sampdoria non giocava sempre, qui fa il fenomeno. L’Italia non l’ha capito? «Quando è arrivato alla Samp ha vissuto una situazione complicata e al Monaco non ha trovato continuità. Ma ha dimostrato in queste gare perché è il portiere della nazionale. E’ stato decisivo nelle vittorie. Ha dimostrato che nonostante l’assenza di continuità sa essere determinante. E’ un grande portiere». In Germania era baby, ma anche nel 2010 non ha inciso. Perché? «Già si conosceva il suo enorme talento ma era ancora giovane e doveva maturare. In questi ultimi 3-4 anni è cresciuto tantissimo e ora è il capitano e si prende più responsabilità. Per questo può essere il suo Mondiale». 1 BOZZANI/LAPRESSE/REUTERS Forse troppo, no? «Si riferisce alla polemica sul cambio di gioco eh? Non c’è mai stata. Il gruppo è molto unito. Dopo la gara con la Bosnia avranno parlato tra loro di come risolvere i problemi. Ma decide l’allenatore come giocare. Io lo conosco bene. Nel ’94, quando ho esordito, lui era il terzo di Passarella. S’intende di calcio e anche se è molto tranquillo, ha grande personalità. E Messi è intelligente, figurati se in un Mondiale va a mettere zizzania». 1 COPPA UEFA Nato a Buenos Aires il 10 agosto 1973, cresce nell’Independiente, prima di passare al Talleres, con cui debutta tra i professionisti. Nel 1993 va al Banfield, dove due anni dopo viene ingaggiato dall’Inter. NERAZZURRO A Milano Zanetti arriva con il connazionale Rambert e ci rimane per 19 anni da calciatore, vincendo praticamente tutto. Il 30 giugno scadrà il suo ultimo contratto, poi inizierà la nuova avventura da vicepresidente dell’Inter. IN NAZIONALE Con l’Argentina Zanetti gioca 145 gare segnando 5 reti e prendendo parte a due Mondiali (1998 e 2002). Per lui anche 12 presenze con l’Olimpica, con cui conquista l’argento ad Atlanta 1996 (foto). MONDIALE PER CLUB 1 OLIMPIADI DI ATLANTA 1996 1 Medaglia d’argento gio. E’ pieno di talenti. Sarà la sorpresa. Nell’Argentina, Rojo è cresciuto molto: bravo, fisicamente tosto e spinge come un dannato». La Seleccion crescerà come Rojo? «Lo spero e lo credo. Dagli ottavi in poi sarà diverso. Queste gare sono servite per rendersi conto delle difficoltà che troverà e che bisognerà cercare delle soluzioni. Intanto domani vado a tifare a Porto Alegre, sperando che arrivi prima nel girone. Il cammino sarebbe più facile». Le piacerebbe una finale Italia-Argentina? Ride. «Mi piacerebbe l’Argentina in finale e poi chi c’è, c’è. Io ci credo. E ci spero perché resto fino alla fine». A proposito, che dice dell’Italia? «Prima di partire non capivo tutto il vostro pessimismo. L’Italia per me poteva arrivare lontano. Ho visto in tv entrambe le gare. Gran prova con l’Inghilterra, ma la sconfitta con la Costa Rica non me l’aspettavo. Azzurri sfortunati e loro hanno giocato benissimo. Ora con l’Uruguay è dura. L’Italia è meglio, in una partita normale vincerebbe facile. Ma ora non c’è un favorito: l‘Uruguay nella sfide decisive diventa un leone». Consigli per gli acquisti? In generale eh, non per l’Inter. «Mi è piaciuto molto Origi del Lilla, punta agile e potente. E in generale tutto il Bel- « L’Italia? Più forte dell’Uruguay, ma in una gara secca e decisiva non ci sono favoriti... CESARE PRANDELLI C.T. ITALIA Poi è pronto a indossare, dopo la veste di tifoso, quella di neo dirigente nell’Inter? «Pronto. Per me sarà un mondo nuovo. Magari commetterò degli errori, ma all’inizio ci sta. Imparerò strada facendo. Ma i tifosi interisti sappiano che la mia filosofia sarà la stessa che avevo da giocatore: rendermi utile alla squadra. Comunque questo è il mio futuro. Per fare l’allenatore, credo tu debba sentirlo dentro. E io non lo sento. Mi piace più essere il rappresentante di un gruppo». » © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 ilCommento LA GAZZETTA DELLO SPORT 31 DIRITTI TV: DALLA PARTE DI CHI AMA IL CALCIO di ANDREA MONTI isogna ammettere che la telenovela sui diritti televisivi della Serie A è un prodotto B innovativo. Unisce il genere fantasy e la commedia all’italiana: un mix così, tra il surreale e l’esoterico, non s’era mai visto. C’è a chi piace. A noi no. Tranne gli addetti ai lavori e qualche giureconsulto, nessuno ci ha capito quasi nulla. Il triennio 2015-18 si preannuncia per il povero teleutente come una riedizione della grande guerra. Su quale piattaforma e con quale decoder mi vedo la partita stasera? E soprattutto, quanto mi costa? Ecco l’unica cosa su cui potete scommettere: di più. Certo, il groviglio di interessi è imponente e nessuno degli attori è una vergine vestale. Aggiudicandosi l’asta con un’offerta sostanziosa, Sky vuole rifarsi dello scacco subito sulla Cham- SostieneloZio pions costringendo Mediaset a trattare. Il Biscione tenta di far saltare il tavolo con ogni cavillo conosciuto. E infatti riesce a bloccare la procedura. Qualcuno parla di ennesimo regalo a Berlusconi e rispolvera l’antico conflitto d’interesse che affligge (si fa per dire) il Milan di Galliani. In realtà, la benigna collaborazione di molti presidenti della Lega A è bassa cucina prima che alta politica: da questo pasticcio sperano di ricavare 300 milioni in più, portando il pacchetto dell’ex campionato più bello del mondo all’astronomica cifra di 1.078 milioni. Dal punto di vista della valorizzazione, tanto di cappello all’advisor Infront. La certezza del diritto, invece, è un’altra storia. In tutti i paesi industrializzati, un bando di gara è una faccenda seria. E a suo modo sempli- laPuntura ce. Chi offre di più si porta a casa il piatto. Da noi no. Aperte le buste, entra in gioco l’interpretazione delle leggi e dei codicilli, dei regolamenti e dei pronunciamenti… Ma come, non era considerata nel bando? Non proprio, forse che sì forse che no. Vallo a spiegare a quel globalista di Murdoch: nel paese delle tre carte l’asta è sempre aperta e la chiarezza non fa parte del gioco. Ora, prima che la faccenda si trasferisca in tribunale, la Lega ha deciso una sospensione di due giorni sperando di portare i contendenti al tavolo della pace. Pare difficile, ma ce lo auguriamo: un’intesa eviterebbe al calcio italiano l’ennesima brutta figura. E ai nostri lettori di impazzire di fronte al televisore. In fondo, il fine giustifica i mezzi. O no? © RIPRODUZIONE RISERVATA TempiSupplementari di ROBERTO PELUCCHI di BEPPE BERGOMI IL MODULO 3-5-2 È LA SCELTA GIUSTA DIFESA COPERTA E PIÙ PROTEZIONE l 3-5-2 modulo più adatto per affrontare l’UruIproprio guay in una sfida da dentro o fuori? Io credo di sì. Non è un sistema più offensivo del solito, semmai è giusto il contrario. Vero, ci saranno due punte in campo dall’inizio come mai era successo finora in questo Mondiale, ma ci sarà anche un centrocampo più folto e soprattutto una difesa più coperta, e in generale maggiore protezione per i tre centrali di retroguardia. Per questo credo sia un modulo che offra maggiori garanzie e certo non più offensivo del solito, se non nei due interpreti d’attacco che dovranno trovare i giusti automatismi. Tornando alla difesa credo sia giusta la scelta di Prandelli di optare sui tre centrali per avere superiorità numerica rispetto ai due attaccanti dell’Uruguay: con la linea a quattro, basta una palla lunga spizzata da Cavani, per restare tagliati fuori, come si è visto nella partita contro l’Inghilterra. Con Suarez e Cavani servirà granattenzione de nelle coperture preventive e non farsi sorprendere sulle palle lunghe. In questo modo, ripeto, ci sarà maggiore copertura centrale, l’inserimento di Bonucci in mezzo porterà più solidità. E’ uno schema tattico adatto a questa gara, visto che abbiamo in primo luogo l’esigenza di non perdere. L’Uruguay non farà la partita, per il semplice fatto che non ha le qualità tecniche per impostare, ha un centrocampo datato senza grande classe, ad accezione di Lodeiro e Gaston Ramirez, gli unici in grado di portare un po’ di fantasia. Così un accorgimento necessario diventerà non farsi sorprendere sulla profondità. Tornando alla difesa a tre e affidandosi a un blocco collaudato come quello della Juve credo che alla squadra possano essere garantire maggiori certezze. Balotelli e Immobile dovranno fare movimenti contrari, uno deve venire incontro l’altro dare profondità: Mario in questo è più seconda punta. Giusto provare questa soluzione, l’unica preoccupazione è che se la partita non andasse bene ci mancherebbe un centravanti di ricambio, modificare in corsa sarebbe stavolta più dura del solito. De Sciglio e Darmian saranno fondamentali se riusciranno a stare alti e larghi: la loro mediana a tre non li prenderebbe mai. Dobbiamo avere coraggio, dispiace per De Rossi ma Pirlo nel suo ruolo naturale con due interni dinamici rappresentano la soluzione migliore. Il pericolo che vedo è che si gioca in Sudamerica e i sudamericani si sentono a casa loro: arrivano in tanti, hanno un entusiasmo in più. Ma noi, oggettivamente, siamo più bravi. f In Brasile il traffico è paralizzato e lì in mezzo Thiago Motta si trova da Dio. DI VALERIO MARINI Marco Verratti, 21 anni. Mai una partita in Serie A. Gioca nel Psg ANSA TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO TRENTINO VOLLEY Club di pallavolo serie A FilorossoMondiale di ALESSANDRO DE CALÒ F orse Olanda-Cile riassume, come un bonsai, quello che può dirci il Mondiale da qui alla finale del 13 luglio, con l’adrenalina che sale a mille, le partite che diventano un gioco della torre spietato e senza paracadute. Speriamo di no, speriamo che i ritmi e il livello siano piuttosto quelli di Brasile-Camerun, con partenze travolgenti, tanti cambi di fronte e magìe alla Neymar. Ma i sintomi ci sono, lo “spareggio” tra messicani e croati (tutto il succo del 3-1 è spremuto nel finale) in parte li conferma. Cos’è successo a San Paolo, dentro allo stadio del Corinthians, nelle ore più calde della giornata? Niente, per 70 minuti quasi niente. Le due squadre erano già qualificate, c’era il rischio di cuocersi sotto il sole, rimaneva solo da definire l’ordine d’arrivo: prima e seconda del girone. Bisogna capire, olandesi e cileni si erano già svenati, nei giorni scorsi, per mettere al tappeto la grande Spagna campione del mondo: centrato l’obiettivo, hanno cominciato a camminare nel presente con un occhio ben piantato nel futuro. Via alle rotazioni, dunque, con Vidal in panchina da una parte e Van Persie in tribuna dall’altra. Parità anche in campo, per più di un’ora, lunghissima e abbastanza noiosa. La differenza reti premiava gli Oranje, dunque era interesse dei cileni prendere l’iniziativa per sbloccare lo 0-0. E’ quello che ha fatto la nazionale di Sampaoli, ma senza dannarsi l’anima come contro Iniesta e compagni. Il vecchio Louis van Gaal ha fatto sependere ancora meno energie ai suoi: li ha ammassati in difesa – abbracciando le storiche abitudini italianiste – si è messo a marcare a uomo i centrocampisti avversari e ha concesso al Cile anche il 70 per cento del possesso palla. Tra l’altro, è incredibile vedere come è sceso d’abito il gioco olandese, rispetto al vecchio magnifico calcio totale. Comunque: quando ha capito che il tempo stava scivolando via, a venti minuti dalla fine, il citì cileno ha deciso che era il momento di rischiare. Basta con la difesa a cinque: linea a quattro, dentro un attaccante. Anche Van Gaal mette un paio di ragazzi freschi ma non si sogna di togliere Arien Robben che per chi gioca in contropiede è come una manna calata sul campo. Robben spacca, i baby Fer e Depay vanno in gol. L’Olanda vince anche questo terzo match e prepara il trasloco a Fortaleza dove sotto il sole delle 13 (locali) e i 30 e passa gradi previsti per domenica, affronterà il Messico che — a proposito di difese — finora ha subito un solo gol. Potendolo fare, è logico che il Brasile abbia scelto di evitare gli arancioni (conta la differenza reti) per puntare all’ottavo di Belo Horizonte, situazione più fresca e più comoda per affrontare il Cile di Vidal e Sanchez. Nella Seleçao sarà ancora fondamentale il piccolo grande Neymar, uno che si diverte quando la pressione cresce. A Brasilia, contro il Camerun, nello stadio intitolato a Garrincha che è la sua icona, l’asso del Barça apre lo show con una doppietta, e a 22 anni, da capocannoniere del torneo, si candida a diventare la stella del Mondiale. Servono assi come O Ney per fare gol alla noia. © RIPRODUZIONE RISERVATA In «A» più italiani comunque vada laVignetta © RIPRODUZIONE RISERVATA IL BRASILE FA BENE A EVITARE L’OLANDA E NEYMAR SI CANDIDA A SUPERSTAR A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: [email protected] #Sintini all’Ospedale S.Chiara per consegnare macchinari sanitari donati dalla sua Associazione @trentinovolley ELISA SANTONI Azzurra della ginnastica ritmica Felice #olympicday !!! @youtholympics #nanjing2014 @elysantoni CLEMENTE RUSSO Campione di boxe Ladies and Gentlemen, vi presento la mia nuova amica di avventure: “Complimentary Yours” ma per gli amici,”Bionda”! @ClementeRusso Siamo qua a stringere le chiappe costretti a pareggiare per non tornare a casa. Buffon è ormai l’ombra del portiere che era, Balotelli lasciamolo andare dove vuole, sul c.t. e sul suo codice etico del tubo è meglio sorvolare. Chiellini magari avrà un futuro nel wrestling ma la realtà, caro Alberto, è che non siamo più capaci di produrre i Baggio e i Del Piero. Non c’è più la scuola calcio, lo Stato Italia non esiste più nè economicamente nè sportivamente. Leandro Comin Rotterdam (Olanda) Tra le tante lettere di tifosi italiani, precedenza a chi soffre dall’estero, con la speranza di ribaltare con un pareggio, o meglio ancora con una vittoria contro l’Uruguay, tanti (pre)giudizi negativi. La vita e il calcio offrono spesso occasioni di rivincita e mai come oggi, 24 giugno 2014, possiamo riscattare la bruciante eliminazione del 24 giugno di quattro anni fa dopo la sconfitta contro la Slovacchia. Sarebbe il modo migliore per entrare negli ottavi sognando la vittoria finale il 13 luglio, magari con un gol di Cassano che alla vigilia festeggerà 32 anni. Tra i sogni e la realtà, però, c’è il verdetto del campo che dopo tre partite raramente penalizza i migliori. Nel 2006, malgrado il pareggio contro gli Usa nella seconda partita, Lippi entrò volando nell’autostrada che gli presentava Australia e Ucraina nei caselli successivi. Nel 2010, invece, lo stesso Lippi sbandò subito con due pareggi contro Paraguay e Nuova Zelanda. Stavolta ci siamo complicati la vita da soli, tra le contraddizioni e i cambi di rotta di Prandelli, ma anche se andrà bene oggi e ancora meglio nelle prossime gare pensando agli europei del 2016 e ai mondiali del 2018, al ritorno in Italia bisognerebbe intervenire con i fatti e non con le parole per curare la preoccupante realtà del nostro calcio, con la speranza di far crescere i nuovi Baggio e Del Piero, Baresi e Cannavaro, Zambrotta e Gattuso. Non a caso, nella stagione da poco conclusa sono ulteriormente aumentati gli stranieri, come è aumentata l’età media della Serie A (27,1) molto più alta di quella in Germania (24,9). Gli italiani, selezionabili da Prandelli quindi, sono sempre più in minoranza (259 contro 351) mentre vent’anni fa, nella stagione successiva al secondo posto mondiale negli Usa, gli stranieri in A erano 55 su 424, poi saliti a 61 su 393 e così via. Nel 1982, quando in Serie A c’era soltanto uno straniero per squadra in un campionato a 16, Bearzot stravinse l’unico mondiale (impiegando soltanto 15 azzurri in 7 gare) senza oriundi. Nel 2006 gli stranieri erano già 161 su 532, ma la qualità degli italiani era ancora altissima, tanto è vero che Totti e Del Piero, per acciacchi o per scelta, non hanno giocato tutte le partite in Germania. Se oggi i punti fermi sono ancora i campioni del mondo di Berlino, Buffon, Pirlo, Totti e Barzagli, allora terza scelta, vuol dire che siamo messi male. Nel 1966, dopo l’umiliante sconfitta contro la Corea del Nord, vennero chiuse le frontiere e due anni dopo l’Italia vinse il suo unico titolo europeo, arrivando poi seconda ai mondiali nel 1970. Adesso le frontiere non si possono più chiudere. Ma si potrebbe almeno evitare di snobbare tanti giovani come Immobile, che ha esordito in Serie A con la Juventus cinque anni fa (!), o come Verratti che in A non ha mai giocato, invece di acquistare stranieri nemmeno presenti ai mondiali con le loro nazionali. E a scanso di equivoci il discorso vale per tutte le società e per tutti i dirigenti, dei club, della lega e della federazione, ugualmente complici del progressivo declino del nostro calcio. Perché senza giovani e senza italiani si può soltanto navigare a vista. Con gli stessi rischi che corre oggi Prandelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 IL CASO La Lega: digitale a Sky e satellite a Mediaset per ricavare 1078 milioni Maggioranza dei club orientata a dividere i diritti tv tra le due rivali ma l’assemblea è stata rinviata a domani. Sperando in un armistizio Una telecamera su un rettangolo verde: il calcio, anche in Italia, è il«driver» delle tv a pagamento LIVERANI MARCO IARIA @marcoiaria1 MILANO La tentazione del denaro si sta rivelando più forte del rischio di ricorsi. Così la proposta di Infront di assegnare i diritti tv 2015-18 in modo da massimizzare i ricavi (a Sky il digitale terrestre, a Mediaset il satellite e il pacchetto D contenente gli scontri diretti in esclusiva di 12 squadre) e di arginare eventuali abusi di posizione dominante ha fatto breccia tra le società di Serie A che, a larga maggioranza, si sono orientate verso un’aggiudicazione del bando in grado di far registrare un incre- mento del 32% dei ricavi dalla vendita delle partite: dagli attuali 829 milioni a stagione ai 1078 del triennio successivo. Rinvio Non c’è stata, però, una votazione ma solo un giro d’orizzonte tra i 21 club presenti (assenti Livorno e Catania, ma c’erano le tre neopromosse), con le posizioni a favore, tra gli altri, di Milan, Inter e Juventus («per me vota il Milan», ha scherzato Agnelli), quelle contrarie di Fiorentina e Roma, i dubbi del Napoli e l’astensione del Palermo perché mancava Zamparini. Alla fine si è deciso si rinviare l’assemblea di Lega a domani, in modo da chiarirsi di più le idee sulle conseguenze giuridiche della scelta (oggi c’è riunione tra legali). Sky, con una diffida, ha preannunciato ricorso: sono sue le offerte più alte sui pacchetti A e B, quelli con le partite in casa e trasferta di 8 squadre tra cui Inter, Juve, Milan e Napoli, cioè la crema del campionato. Perché, allora, la Lega vuole spartire la torta tra Sky e Mediaset? Intanto perché così incassa di più: solo se a Mediaset viene assegnato uno dei due pacchetti principali, si concretizza l’offerta del Biscione da 306 milioni per il pacchetto D. Ma alla base c’è la volontà del venditore di mantenere vivo il mercato ed evitare un monopolio. Da qui l’appello alla Legge Melandri e ai pronunciamenti dell’Antitrust contro gli abusi di posizione dominante. 4 LE OFFERTE Esperto I club hanno ascolta- to il parere di Giorgio De Nova, luminare di diritto civile, il quale ha spiegato che assegnando i pacchetti A e B a uno stesso operatore si configurerebbe, appunto, un abuso di posizione dominante, vietato dalla Legge Melandri che regola la materia dei diritti tv, con un rischio forte di annullamento del bando da parte delle authority. L’avvocato della Fiorentina Montagna ha ribattuto dicendo che non può essere la Lega a stabilire a priori se c’è una concentrazione. Un dirigente ha pure ricordato a De Nova la difesa di Fininvest nel Lodo Mondadori, ma la grande maggioranza dei club si è sintonizzata sulla tesi dello spacchettamento. Il presidente della Lazio Claudio Lotito è stato il mattatore dell’assemblea: ha orchestrato il «sondaggio» informale tra le società, si è battuto per far passare la linea della massimizzazione dei ricavi. Il rinvio di 48 ore è anche tattico. Si vuole mandare un messaggio ai broadcaster rivali: sappiate che la Lega è orientata ad assegnarvi i diritti sulle piattaforme dove non operate, a meno che non lanciate segnali di fumo... Insomma, un disperato tentativo di creare le condizioni per un tavolo informale e per un compromesso storico, anche rinunciando a qualche milione. Sky e Mediaset, per ora, sono in guerra ma Agcom e Antitrust potrebbero consentire la sublicenza dei diritti, con conseguente scambio di piattaforme nell’ambito di una trattativa più vasta, che comprenda la Champions finita al Biscione. Ecco le offerte arrivate per i pacchetti domestici esclusivi della Serie A 2015-18. Le cifre rappresentano il valore medio annuo del triennio. S Pacchetto A Satellite Sky 357 milioni Mediaset 350 Fox 275 S Pacchetto B Digitale Sky 422 Fox 400 Mediaset 280 S Pacchetto C Diritti accessori Sky 15 Fox 10 S Pacchetto D Esclusiva 12 squadre Mediaset 306 Fox 180 Sky 150 Eurosport 140 S Pacchetto E Internet nessuna offerta DIFFIDA E CONTRODIFFIDA Murdoch: «Nostre le offerte più alte» Il Biscione replica «No al monopolio» MATTEO BREGA MILANO La battaglia tra Mediaset e Sky si gioca anche con le carte bollate. È arrivata infatti ieri la diffida di Sky alla Lega di A dall’assegnare i diritti tv del triennio 2015-18 secondo la proposta di Infront. «È un passo a cui siamo stati costretti perché crediamo che il rispetto delle regole sia sempre fondamentale e, proprio in pieno rispetto delle regole, in questa gara noi abbiamo fatto le offerte più alte». Non è trascorso molto tempo prima che Mediaset rispondesse con una controdiffida a Sky per turbativa d’asta e una minaccia alla Lega di richiesta danni in caso di assegnazione dei pacchetti A e B a Sky: «Inutile far finta di non capire: assegnare a un unico operatore pay le 248 partite delle 8 squadre di A che da sole rappresentano oltre l’86% dei tifosi è esattamente ciò che la Legge, le autorità regolamentari e la Lega hanno sempre voluto impedire a difesa dei consumatori e della concorrenza». Appelli e comunicati Dopo gli appelli dei giorni scorsi di due volti noti quali Ilaria D’Amico e Mino Taveri, i competitor hanno alzato il livello dello scontro. «È evidente che se, grazie a campagne di disinformazione e a intimidazioni dei club italiani a suon di diffide - dice Mediaset - un operatore di pay tv dovesse riuscire a stravolgere le regole e ottenere il monopolio delle squadre più allettanti, nessun altro concorrente potrebbe continuare a esercitare l’attività pay in Italia». «Dobbiamo salvaguardare gli investimenti del nostro azionista - aveva spiegato Sky e non possiamo accettare l’idea che l’assegnazione dei diritti avvenga secondo principi e ipotesi non regolari». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA I proprietari di Samp e Cagliari Primo giorno di scuola per Ferrero e Giulini «Pres» in taxi e Vespa MILANO Massimo ti guarda e vorrebbe risponderti con una battuta rapida, si intuisce dagli occhi. Tommaso ti osserva e invece pondera la risposta, sospeso tra la saggezza e la discrezione. Massimo è Ferrero, nuovo proprietario della Sampdoria: andatura veloce e disordinata, nodo della cravatta (con piccoli leoni disegnati) molle già a metà giornata. Tommaso è Giulini, successore di Massimo Cellino a Cagliari: elegante nelle movenze, passa quasi inosservato quando sale e scende un paio di volte dal quarto piano per ricevere un plico di documenti. Dalla famiglia Garrone a Ferrero e da Cellino a Giulini. La discontinuità è palese. Primo giorno di scuola Ferrero e Giulini erano all’esordio. Prima assemblea di Lega e subito un compito impegnativo. Non solo un atto di presenza, non bisognava semplicemente alzare la mano e rispondere «presente». Sul banco ci sono i diritti televisivi del triennio 2015-18, buona parte degli alimenti di una società di Serie A. Ferrero ha iniziato presto la giornata, incontrando per pranzo Andrea Agnelli e Beppe Marotta; un modo per rinsaldare anche il legame che la Dall’alto Massimo Ferrero e Tommaso Giulini PEGASO Samp dell’ancien regime aveva stabilito con la Juve. Poi l’arrivo in Lega in taxi, stesso mezzo di trasporto per lasciare via Rosellini. «Sto studiando - risponde -, il ricorso alle carte bollate rappresenterebbe una sconfitta. Il calcio è un mondo meraviglioso e divertente. Emozioni? Era una canzone di Battisti... Forza Samp». Giulini viaggia in Vespa, casco ben allacciato e parole misurate: «Cosa mi aspettavo? Ciò che ho visto, molti li conoscevo già». m.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 33 MERCATO Juve, mossa per Iturbe Marotta può girare Montero al Verona L’ecuadoregno, bloccato dai bianconeri, possibile chiave per battere il Milan nell’asta per l’argentino dopo la parentesi anonima al Porto. MIRKO GRAZIANO CARLO LAUDISA Entra anche Jefferson Montero nella partita a scacchi per Juan Iturbe. La Juventus insiste con il Verona per l’esterno argentino che intriga molto anche il Milan. Così ogni giorno consegna una nuova mossa in una trattativa che ancora non ha trovato una direzione precisa. Pressing Il corteggiamento della Juve è costante. Dopo gli incontri delle scorse settimane sono seguiti dei contatti indiretti con Sean Sogliano, il d.s. gialloblù, che la scorsa estate ha avuto il fiuto di puntare su questo talento voglioso di trovare la chance giusta Investimento E i fatti gli hanno dato ragione. E’ vero che il club portoghese è uscito di scena, ma il presidente Setti ha dovuto pagare ben 15 milioni per riscattarlo dal club presieduto da Pinto da Costa. Ed è il motivo per cui la dirigenza veneta ha fatto un prezzo importante: 30 milioni di euro. Inizialmente sia la Juve che il Milan hanno provato ad ottenere uno sconto. Ma tutti i protagonisti di questa vicenda hanno capito presto che non paga giocare al ribasso. Se ne è accorta la Roma che pure s’era mossa per prima, proponendo 23 milioni con l’inserimento di alcuni giocatori nell’affare. Il prezzo Ormai la linea del Verona è chiara: incassare il IL BORSINO 40% più possibile per Iturbe e poi semmai vagliare degli acquisti a parte. La chiave Ecco perché l’ecuadoregno Jefferson Montero può diventare importante in questa storia. La Juventus lo ha bloccato da un po’ ed ora appare disposto ad indirizzarlo verso Verona, visto che al club gialloblù l’ala sudamericana piace non poco. Il suo cartellino costa sui 4 milioni, ma è importante soprattutto che Marotta e Paratici aiutino i veneti ad agganciarlo senza sussulti. L’indizio è interessante, visto che nel frattempo stenta a prendere quota la candidatura di Federico Peluso. Per il mancino bianconero s’è fatto sotto il Juventus 35% Milan 10% Real Madrid 10% Roma 5% Barcellona Sassuolo, disposto ad acquistarlo a titolo definitivo. Né ci sono sviluppi su Padoin, il centrocampista di Conte che potrebbe far comodo ai veneti. trare in azione se non assottiglia la rosa e soprattutto il monte-stipendi. Attenzione, però, al lavoro sotto traccia ed è i motivo per cui a Torino non vogliono perder tempo. Anche perché sullo sfondo ci sono sempre le grandi di Spagna. Sia il Real Madrid che il Barcellona hanno altre priorità, ma sono vigili. E la conferma viene dai contatti degli ultimi giorni con l’agente del giocatore, Paolo Triulzi. Nell’immediato non ci sono accelerazioni significative, ma lo scenario è in continua evoluzione. La sensazione è che il pallino sia ancora in mano ai nostri club. Per il momento l’idea è che il talento argentino possa continuare il suo percorso di crescita in Serie A. E la Juventus ha conquistato la pole position, Milan permettendo. Schermaglie In tal modo l’opzione Montero tiene in piedi il dialogo per Iturbe e conferma che in casa bianconera stanno sempre più prendendo sul serio questa soluzione. Del resto da Barcellona non arrivano segnali incoraggianti su Alexis Sanchez. Il club catalano continua a chiedere 40 milioni per il cileno ed è concreto il rischio d’intestardirsi su una pista inconcludente. E’ meglio, allora, anticipare i tempi su Iturbe, provando ad anticipare un Milan evidentemente condizionato dal tema delle cessioni. Dal Brasile arrivano notizie contraddittorie sul futuro di Kakà e l’a.d. rossonero Adriano Galliani non può en- © RIPRODUZIONE RISERVATA UNA STAGIONE DA INCORNICIARE Occasioni create 39 Cross 82 Dribbling riusciti Precisione 100 1,2 1,18 2,5 1,0 2,48 3,5 3,0 2,0 3,03 48% 2,5 0,8 0,92 0,6 1,5 0,0 0,0 Media a partita Media ruolo 25 0,9 1,0 Media ruolo 0 Media a partita Media ruolo Roma-Uçan: è fatta Lazio: pressing Astori Biava va all’Atalanta Il blitz di Sabatini è servito. Da ieri Uçan è a tutti gli effetti un giocatore della Roma. Trovato l’accordo sulla base del prestito biennale (4 milioni da pagare subito), con diritto di riscatto nel 2016 fissato a 11 milioni. Il d.s. giallorosso ad Istanbul ha convinto il presidente del Fenerbahçe Yldirim e il giocatore ieri ha lasciato Marmaris per far tornare ad Istanbul e parlare con il suo club. Nelle prossime 48 ore il possibile sbarco a Roma per la firma del contratto. Ora la Roma stringe per Basa: formulata un’offerta ufficiale di 2 milioni di euro. Il Lille, che si raduna 16% 0,24 0,23 2,0 0,1 0,5 domenica, ne vuole però 3: s i tratta. Oggi Garcia si riaffaccia a Trigoria e farà il punto di mercato con Sabatini. Punto Lazio Contatto LotitoGiulini a margine dell’assemblea di Lega. Argomento Astori, per il quale la Lazio offre 6 milioni, mentre la richiesta del Cagliari è di 8 milioni. Si continuerà a trattare, anche se sul difensore c’è pure il Tottenham. Intanto Basta ha fatto le visite mediche e firmato un contratto di 4 anni (900 mila euro l’ingaggio). Altri affari Per l’Atalanta ec- co Biava, svincolato dalla Lazio: sarà ufficiale a metà luglio. Il Cagliari insiste per Longo, 5 Media a Media partita ruolo ALTRE TRATTATIVE IL PALERMO TRATTA LODI E CEDE LAFFERTY AL NORWICH CIERI-PUGLIESE-A.RUSSO 14% 10 0,0 Media a partita 8 0,15 1,5 1,1 0,5 Reti 0,25 20 15 2,0 1,0 0,4 0,2 % realizzativa 50% 50 sul quale si è fatta avanti anche la Samp. Il Palermo ha chiesto Lodi al Catania, lavora sempre per Lazaros e stringe per Cherubin (Bologna), infine è stato ceduto Lafferty al Norwich. L’Udinese ha in pugno Thereau (Chievo) e ha messo nel mirino anche il talentino Luca Garritano (Cesena) chiesto espressamente da Stramaccioni. Il Sassuolo continua a trattare per Cigarini, Peluso e Cassani. Il Torino lavora per il ritorno di El Kaddouri dal Napoli, stringe per Sanchez Mino, e il marocchino Bergdich. Dopodomani il cda della Fiorentina che definirà le strategie di mercato a partire dalla base d’asta per Cuadrado (se al ritorno dal Mondiale chiederà la cessione c’è il Barcellona in pole). A Montella piace Morosini (Brescia). Il Cesena rivuole Camporese dai viola (era in prestito) e segue Petagna (Milan). L’Empoli ha fatto un tentativo per Zaza: no del Sassuolo. Il Chievo aspetta Bardi (Inter) e Crisetig (Inter). © RIPRODUZIONE RISERVATA 0,0 Media a Media partita ruolo Media a Media partita ruolo IL PASTICCIO PANCHINA AFFARI IN B E LEGA PRO Gentile-Sion Oggi l’incontro per la risoluzione Breda saluta il Latina Miccoli resta a Lecce (a.fan.) Oggi Claudio Gentile e il Sion si incontreranno per trovare una soluzione consensuale «all’affaire panchina». Si va verso una pacifica intesa che scongiuri la causa civile minacciata dal club dopo che - a contratto firmato - l’ex ct dell’Under 21 italiana non si era presentato a Sion il giorno stabilito per la prima conferenza stampa ufficiale. Il presidente Constantin vedrà Gentile (probabile la presenza dei legali di entrambe le parti) e proporrà una risoluzione consensuale per chiudere la vicenda senza contusioni giuridiche. Amici (quasi) come prima. Al momento il Sion è senza allenatore e la squadra è stata affidata a Frederic Chassot, ex attaccante della Svizzera e d.t. del club. © RIPRODUZIONE RISERVATA BREGA-CALVI Roberto Breda e il Latina si separano. I laziali cercano un nuovo tecnico, Breda una squadra (contatti con il Bari). Altre di B A Siena Mezzaroma è al lavoro per reperire la liquidità per iscrivere la squadra, mentre l’imprenditore Tartaglia, interessato alla società, già oggi potrebbe incontrare l’Mps per avviare una trattativa. Allo Spezia potrebbe essere Angelozzi la figura da affiancare a Budan. Lys Gomis (Torino) si avvicina al Trapani. Lecce Manca la firma sul contratto ma Fabrizio Miccoli (che a fine mese si svincolerà) ha raggiunto un’intesa di massima nell’incontro con il presidente Savino Tesoro per restare al Lecce, con un nuovo vincolo sino al 2015. Nelle prossime ore l’attaccante partirà per le vacanze; al rientro, nei primi giorni di luglio, sottoscriverà il contratto. Intanto, il Lecce, che per l’attacco ha come primo obiettivo Della Rocca, conta di convincere il Parma a riconcedere in prestito l’esterno offensivo Doumbia, richiesto pure dalla Salernitana. Il Milan ridarebbe il difensore Diniz e il d.s. Tesoro lavora per i nuovi contratti da proporre all’uruguaiano Lopez e al brasiliano Sacilotto, decisi a rimanere nel Salento. Altre Lega Pro Asta è il nuovo allenatore del Bassano (contratto biennale). L’Ancona ha ingaggiato Moretti (Matelica). La Spal punta Floriano del Mantova. Marotta (Grosseto, proprietà Bari) è in cima alla lista dei desideri dell’Ascoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 MERCATO DAL NOSTRO INVIATO FABIANA DELLA VALLE NAPOLI Per capire che cosa rappresenta Mauro Tassotti per i giocatori basta guardare come si comportano Poli e Pazzini durante la Crociera Rossonera: lo cercano e scherzano come se fosse uno di loro. Mauro è un taciturno, però ha sempre un sorriso per tutti. «Ho un ottimo rapporto con i ragazzi, il vantaggio di essere il numero due è di non dover fare scelte», racconta. Il Tasso è a bordo della Msc Splendida: un po’ di vacanza prima di ricominciare con il suo unico amore. Eppure c’è stato un momento in cui aveva deciso di lasciare il Milan. Colpa di un feeling mai nato con Seedorf. «Con Seedorf non vivevo più bene al Milan» Tassotti: «Non ero a mio agio né in panchina né a Milanello. Inzaghi invece mi ha reso partecipe» IL RADUNO DEL 10 LUGLIO A disagio a casa mia Tassotti glissa sulla email che Clarence gli avrebbe mandato per chiedergli di restare seduto in panchina, però racconta: «Sono stato molto vicino ad andarmene, sapevo che sarebbe arrivato un nuovo staff e che io non ne ero parte. Il club mi aveva proposto un ruolo diverso ma io volevo allenare. Quando le cose sono cambiate Pippo in diretta sul maxischermo di Casa Milan «Sono stato molto vicino a lasciare, avevo promesso ad Allegri che lo avrei seguito» Clarence Seedorf sulla panchina «rialzata» accanto a Mauro Tassotti FORTE ho parlato con Pippo e con Galliani e ho deciso di restare. Avevo promesso ad Allegri che lo avrei seguito ma lui ha capito che per me non era facile rompere il legame con il Milan. Seedorf non mi aveva scelto e forse anche per questo le cose non sono andate bene. E’ stato un rapporto non facile. Io ho cercato di comportarmi nel modo migliore, mettendo a disposizione le mie competenze e la mia esperienza. Ma per lavorare con qualcuno devi sentirti a tuo agio, io non stavo bene né in panchina né a Milanello». Pippo particolare A Inzaghi invece sono bastate poche parole per fargli cambiare idea: «Pippo mi ha fatto sentire partecipe fin da subito. Dopo il primo colloquio ho capito che il Milan era nuovamente il mio posto. Si è confrontato con me su tutto. Inzaghi era un giocatore particolare e lo è anche da allenatore. Ha grandi conoscenze e vive di calcio. Lo dimostra anche l’attenzione nella scelta dello staff, ha voluto un nuovo preparatore dei portieri e uno specialista delle palle inattive. Ha tutte le qualità per fare bene, il responso arriverà dal campo. Se sarà lui l’uomo dell’ottava Champions? Speriamo». Iturbe perfetto Tassotti è pronto a fare da chioccia a un altro tecnico e spera in qualche regalino estivo per avere una squadra più competitiva: «Non è detto che useremo il tridente, dipenderà dai giocatori che arriveranno. Iturbe è sulla bocca di tutti, anche su quella di Inzaghi: è l’ideale per il 4-3-3. Mandzukic è un giocatore di grande livello. Balotelli ha delle difficoltà a interpretare al meglio il ruolo di centravanti, preferisce avere qualcuno accanto». Inzaghi ha voluto Tassotti accanto a sé, perché sa che non esiste un altro secondo come lui. NAPOLI Non succedeva da 13 anni: l’ultima volta che il Milan fece la presentazione della squadra lontano da Milanello fu nel 2001 e tra i nuovi acquisti c’era Inzaghi. Pippo sarà il primo tecnico rossonero a essere presentato a Casa Milan: la data scelta è il 10 luglio, lo stesso giorno del battesimo ufficiale della nuova stagione. Il 9 (numero portafortuna di Inzaghi) la squadra si radunerà a Milanello, farà i test di MilanLab e dormirà lì. È stata un’idea di Barbara, subito appoggiata da Galliani, per sottolineare la centralità della nuova sede e coinvolgere i tifosi. La conferenza di Inzaghi potrà essere seguita in piazza dal maxischermo o dalle tv di Cucina Milanello. L’evento inizierà alle 18-18.30, dalle 17 i giocatori saranno a disposizione dei tifosi per firmare autografi, accompagnarli al museo e vendere magliette nello store. La squadra cenerà a Cucina Milanello in un’area separata, ma con lo stesso menù di Milanello studiato per il ritiro. 4 I NUMERI 35 i punti conquistati dal Milan di Seedorf in campionato, ovvero nel girone di ritorno. I rossoneri, nella classifica parziale che va dalla 20a alla 38a giornata, sono stati inferiori soltanto a Juve (50 punti), Roma (41) e Napoli (36) 5,84 la media voto di Clarence in campionato. Ha spaziato dal 7 al 4 in pagella 583 le presenze da giocatore in rossonero per Tassotti, quinto assoluto nella classifica dei più presenti GIOCO AL RIBASSO Tira e molla Kakà Il San Paolo si chiama fuori «Guadagna troppo». E da Orlando: «Vogliamo un big brasiliano, lui non è l’unico» MILANO Non può diventare un balletto estenuante come avvenne per Robinho col Santos solo perché c’è una clausola che scade a fine mese. Ma di certo il triangolo Kakà-San Paolo-Orlando City sta già iniziando a diventare stucchevole, anche perché oltreoceano si divertono molto a rimangiarsi le loro stesse dichiarazioni. Se soltanto quattro-cinque giorni fa il San Paolo raccontava trionfale per bocca del presidente Aidar che «il ritorno di Kakà è quasi certo, con lui c’è già l’accordo», seguito a ruota dall’Orlando City («sulla trattativa con Kakà possiamo confermare che siamo in uno stato avanzato delle discussioni»), ora è partito il giochino dei se e dei ma. Dinamiche normali, peraltro, quando in ballo c’è il trasferimento di un personaggio popolare come Ricky, che si porta dietro un lauto stipendio. Fatto sta che nelle scorse ore il vicepresidente del San Paolo, Guerreiro, ha frenato bruscamente: «Non abbiamo la possibilità di pagare il suo ingaggio, quello che possiamo offrire è molto inferiore alla richiesta. Il presidente dell’Orlando City era presente, loro vogliono un club che paghi per intero lo stipendio durante il prestito. Al momento l’arrivo di Kakà mi sembra irrealistico». Parole a cui si sono aggiunte quelle di Flavio Augusto da Silva, proprietario dell’Orlando City: «Il nostro progetto è ingaggiare una stella brasiliana per la nostra prima stagione in Mls. Stiamo parlando con 4-5 grandi giocatori. Kakà? Sarebbe un sogno averlo con noi, ma ci sono anche altre possibilità». Turchia e Romagna Un evidente gioco al ribasso, ma gli indizi comunque raccontano che per Ricky l’approdo a San Paolo via Orlando non è così scontato. Sempre alla voce uscite, Zaccardo sta trattando con il Balikesirspor. Nonostante l’ottimismo del presidente del club turco, le parti sono lontane dall’accordo economico. Infine, pista romagnola per Petagna. Il d.s. del Cesena, Foschi, ieri ha chiarito l’interesse per la punta e di averne già parlato col Milan. f.d.v. m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA FISCO IN SPAGNA REINTRODOTTA LA NORMA CONGELATA NEL 2010 PER LE PROTESTE DELL’UE © RIPRODUZIONE RISERVATA IL CASO UDINESE Riecco la «Legge Beckham» Ma basta tasse scontate Chi guadagna più di 600 mila euro escluso dai benefici al 24%: non come nel 2005 scita tanti mugugni a livello internazionale, comprese delle iniziative in ambito UE per lamentare questa sperequazione fiscale. CARLO LAUDISA @carlolaudisa MILANO In Spagna torna la cosiddetta legge Beckham, ma senza le storture che avevano messo in subbuglio l’Europa. Ieri il governo Rajoy ha deciso di reintrodurre i benefici della tassazione al 24% per i professionisti stranieri che guadagnano al massimo 600 mila euro, escludendo così i ricchi contratti dei calciatori. Questa nuova legge s’inserisce in una riforma fiscale più ampia di cui ancora non si conoscono i dettagli. E c’è molta curiosità tra i presidenti della Liga che sperano di vedere abbassata l’attuale quota del 54%, tra le più onerose in Europa. Proteste E qui serve fare un passo indietro. Nel 2005 il go- David Beckham ai tempi del Real dove ha giocato dal 2003 al 2007 verno Aznar introduce la legge originaria, famosa come «Ley Beckham» proprio perché permette alla star inglese di vincolarsi al Real pagando solo il 24% di tasse. In scia arrivano altri campioni come Ibrahimovic (dall’Inter al Barcellona) e Kakà (dal Milan al Real) e questo fenomeno su- Il cambio Così nel 2010 il governo Zapatero corse ai ripari con un emendamento che, di fatto, congela gli effetti della legge. Anzi, determina un risultato contrario. E’ vero che nei primi sei mesi la soglia resta favorevole, ma dopo passa al 54%; vale a dire oltre la media della nostra Irpef che pesa per il 43%. Ora in Spagna aspettano di conoscere la nuova tassazione per gli sportivi ed è un elemento d’incertezza che impedisce di fare un raffronto esatto con il passato. Ma ormai ci sono i presupposti per indicare una nuova strada, in linea con gli orientamenti degli altri Paesi. Non si prevedono ripercussioni per il mercato internazionale che ormai ha scontato da tempo questi mutamenti spagnoli. Del resto lo strapotere economico di Real (soprattutto) e Barcellona prescinde dal Fisco. © RIPRODUZIONE RISERVATA Taccuino SORTEGGI COPPE EUROPEE Champions, La Fiorita contro club estone La portoghese Helena Costa, 36 anni, in una foto di Facebook ANSA Gianpaolo Pozzo con la prima pietra del nuovo stadio PETRUSSI Niente panchina nella B francese Helena Costa ha rinunciato Stadio: via ai lavori della Curva Nord Ma si potrebbe giocare a Trieste CLERMONT FERRAND Helena Costa rinuncia proprio alla vigilia della presentazione: non allenerà il Clermont nella prossima stagione. Come si legge in una nota ufficiale del club francese di Ligue 2 firmata dal presidente, la portoghese, che sarebbe stata la prima donna a guidare una squadra di calcio professionistico maschile in Francia, «ha deciso di non onorare i suoi impegni nei confronti del Clermont Foot 63». In attesa di capire meglio i motivi che l’hanno spinta a disattendere l’accordo col club dell’Auvergne, il sito ufficiale societario riporta anche: «Questa decisione è improvvisa e sorprendente. Ci rammarichiamo profondamente di questa situazione». (fr.vell.) Ieri è stato un altro giorno importante per ll’Udinese che guarda al futuro. E’ stata posata la prima pietra per i lavori della curva Nord del Friuli. «A gennaio sarà agibile», ha detto Alberto Rigotto che segue i lavori dal primo giorno. Ma l’Udinese ha un problema: le partite di cartello potrebbe giocarle a Trieste. «E’ una possibilità perché abbiamo 10.200 posti. Con la Curva arriveremo a 13.700 . Se per la Juve le richieste dovessero essere smisurate, potremmo ricorrere a questa possibilità». Lo stadio sarà pronto per settembre 2015. Intanto oggi a Udine sbarca il tecnico Andrea Stramaccioni e il club sorride per la rinnovata partnership con lo sponsor Dacia. Si sono svolti ieri a Nyon i sorteggi del primo e secondo turno preliminare di Champions League. Gli accoppiamenti del primo turno (1-2 e 8-9 luglio) sono Santa Coloma (And)-Banants (Arm), Lincoln (Gib)-Torshavn (Far Oer) e La Fiorita (San Marino)-Levadia (Est). Le date del secondo turno sono 15-16 e 2223 luglio. Sorteggiati anche primo (3-10 luglio) e secondo turno (17-24 luglio) di Europa League. LECCE-CARPI DEL 2013 Incidenti ai playoff Condannati 14 tifosi LECCE (m.e.) Sono stati condannati con rito abbreviato 14 ultrà del Lecce per i disordini al termine della finale playoff col Carpi del 16 giugno 2013. Il gup Antonia Martalò ha inflitto complessivamente oltre 25 anni di carcere. La pena più pesante, 3 anni e 10 mesi, per Antonino Raccardi, tifoso palermitano ritenuto responsabile dell’incendio di un fuoristrada della polizia. PREMIO ALLA CARRIERA Il Maestrelli a Baresi Consegnato a Montecatini Terme il premio Maestrelli alla carriera: il riconoscimento è andato a Franco Baresi, che la giuria di dirigenti sportivi e giornalisti ha definito «uno dei più grandi difensori della storia del calcio». MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 35 MERCATO Biabiany subito Mazzarri spinge L’Inter propone soldi e Schelotto Il tecnico conta di avere il francese per il raduno del 4 luglio: i nerazzurri propongono l’ala, il Parma vorrebbe solo cash. Per Rolando il Porto fa muro MATTEO DALLA VITE @Emmedivu MILANO Undici giorni per non lasciare da solo Mauro Icardi. Il 4 luglio c’è il raduno: Appiano Gentile, allenamenti leggeri prima e più ritmati poi, colloqui di Walter Mazzarri coi nuovi arrivi. E fra questi nuovi arrivi l’Inter spera ci sia Jonathan Biabiany. Spera perché lo ritiene maturato e perfetto per la Lista Europa League (è cresciuto nell’Inter) e sì, anche per... non lasciare solissimo Icardi nei giorni in cui si ricomincerà a lavorare. Quella percentuale Poi è vero che al raduno si presenterà anche Botta con una serie di giovani (l’argentino però andrà probabilmente in prestito, al Parma piace) ma resta il fatto che Biabiany è pienamente nel mirino. E’ per questo che da oggi in poi il d.t. Ausilio riprenderà a lavorare sulla seconda casella in programma: un attaccante in più (oltre a un’altra prima punta che arriverà). Biabiany pochi giorni fa è diventato del Parma: riscatto gialloblù per 1 milione più percentuale (in favore-Samp) sulla futura cessione. E anche da qui si intuisce che i ducali vogliono cash, più un giocatore semmai. Jonathan Biabiany, 26 anni, cresciuto nelle giovanili dell’Inter e oggi tutto del Parma LAPRESSE Valutazione 7-8 milioni Poi è vero che come alternativa c’è sempre Ibarbo (e come sogno Chicharito), ma molti sussurri parlano di un’offensiva a breve per il francese che nel gennaio 2011 andò alla Samp nell’affare-Pazzini. «Andai a Genova molto deluso: non mi aspettavo una cessione dopo soli 6 mesi» ha detto recentemente Jonathan. La sua valutazione fu di 7 milioni, l’Inter aggiunse 12 milioni per arrivare al Pazzo. Ora potrebbe tornare, ma per il club nerazzurro è una vera lotta contro il tempo per scardinare, assecondare o limare le volontà del Parma. Nel gennaio scorso, Biabiany fu nel mirino di Lippi (il Guangzhou offrì 8 milioni), e rifiutò. Ma la valutazione è più o meno questa. Curiosità-coreana, Schelotto E mentre il sito fcinter1908 scopre che l’attaccante coreano (del Leverkusen) Son è stato abbinato su wikipedia (e per poche ore) all’...Inter, ecco cosa gira nella testa dell’Inter: dopo aver lasciato tutto Belfodil ai ducali, il club nerazzurro si siederà a giorni per parlare di Biabiany: in prestito, a Parma, ci sono Schelotto e Obi, e proprio il primo potrebbe diventare la contropartita giusta da aggiungere a un gruzzolo di milioni da stabilire. Siamo a metà del percorso, ma Mazzarri ha fretta di avere un altro attaccante fin da Appiano e Pinzolo: e tecnicamente Biabiany, per le capacità di strappo, gli garba. Contento e Rolando Mentre riappare l’idea-Bernat per la sinistra (e spunta Contento, Bayern), e Brozovic resta nel tema-centrocampo, ecco Rolando: Inter e Porto non si sentono da tempo, Ausilio offre 3,5 milioni, i Dragoni chiedono 5. Problemi. Ieri sera, festa per il tricolore degli Allievi: presenti Massimo Moratti e il d.g. Marco Fassone. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL CAMERUNESE E’ A SCADENZA DI CONTRATTO Fiorentina-Eto’o: contatto L’ex eroe del Triplete ha nostalgia dell’Italia I viola hanno offerto un anno di contratto a 2 milioni. L’attaccante chiede un biennale a cifre più elevate. E c’è sempre la Juve alla finestra... S Samuel Eto’o, 33 anni. L’attaccante camerunese a scadenza di contratto dopo l’ultima stagione al Chelsea EPA ALESSANDRO RUSSO Samuel Eto’o e l’Italia, una storia che ritorna. Un amore tenuto in caldo anche dalle ripetute incursioni milanesi del fuoriclasse africano, legato all’Italia da interessi e frequentazioni per i due anni d’oro all’Inter. In questi giorni il nome del camerunese è tornato d’attualità per un possibile ritorno nel campionato italiano. Nelle scorse settimane, infatti, l’entourage del giocatore ha avuto un pour parler con la Fiorentina. Viola stuzzicati dall’ipotesi di avviare una trattativa per un attaccante di livello assoluto, immaginato un valore aggiunto per la Fiorentina manovriera di Montella. Il fuoriclasse africano, a scadenza di contratto dopo l’esperienza in chiaroscuro al Chelsea con Josè Mourinho, cerca ora una squadra dove giocare con continuità. In questo scenario si colloca la proposta arrivata da Fi- renze sulla base di 2 milioni per un contratto annuale. Cifra che sarebbe molto al di sotto delle aspettative dell’ex interista, alla ricerca di un contratto più ricco e magari pluriennale, tale da garantirgli una prospettiva stimolante. Il primo contatto coi viola dunque non ha avuto sviluppi: parti tropo distanti per avviare una trattativa concreta. L’idea Eto’o in maglia viola, tranne cambi di rotta improvvisi, resterà solo una bella idea, mentre altre piste italiane sono ancora in campo e tutte da sviluppare. Juventus alla finestra Eto’o ha molti estimatori in Italia. L’attaccante infatti è già nei radar della Juventus alla ricerca di un giocatore di esperienza internazionale per la prossima Champions League. Il suo nome, poi, è transitato incidentalmente anche in area Roma e Milan. A trentatre anni, dopo il Mondiale in Brasile dove il suo Camerun è stato eliminato al primo turno, Samuel è alla ricerca della sua nuova gioventù calcistica. Sarà ancora l’Italia la meta prescelta? © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 FORMULA 1 DOPO IL GP AUSTRIA « Kimi Raikkonen, finlandese di 34 anni, cerca la concentrazione nell’abitacolo della sua Ferrari. Con la rossa ha vinto il titolo nel 2007 EPA La macchina non reagisce come vorrei, bisogna trovare stabilità e aderenza davanti KIMI RAIKKONEN PILOTA FERRARI « Non facciamo sforzi particolari per Kimi, fa parte tutto del normale lavoro di sviluppo MARCO MATTIACCI TEAM PRINCIPAL FERRARI LUIGI PERNA twitter@pernagazzetta Facile adesso dire che il Kimi Raikkonen in rosso è la brutta copia di quello ammirato negli ultimi due anni alla Lotus. Scontato fare i disfattisti dandolo per bollito e tirando fuori il confronto (impietoso) con il compagno di squadra Fernando Alonso. In realtà, dietro e dentro alla crisi del finlandese ci sono ragioni (soprattutto tecniche) molto più sottili. È vero, a contare i punti raccolti finora da Raikkonen in otto gare, ci sarebbe quasi da rimpiangere l’ex Felipe Massa, scaricato proprio per mancanza di risultati. Ma le colpe non sono tutte di Kimi. Frenata È la Ferrari stessa a sottolinearlo, convinta che sia la vettura a dover migliorare per venire incontro alle esigenze di guida di Raikkonen, il cui talento è considerato fuori discussione e il cui contratto (due stagioni più un’opzione per la terza a favore del pilota) lo rende una pedina su cui dover puntare anche in futuro. Non c’è nessun male oscuro per il soldato Kimi. Semplicemente Kimi aiuta? La Ferrari non lo molla Anche il futuro è con lui Raikkonen soffre: forse colpa della sospensione anteriore E Maranello, che l’ha voluto per 2 anni, studia accorgimenti «Iceman» non riesce ad esprimersi sulla F14 T. Si è capito dai test invernali in Bahrain, dove era stato bersagliato dagli inconvenienti tecnici, e il disagio è emerso (anche visivamente) fin dalla prima gara a Melbourne, con il finlandese vittima di ripetuti bloccaggi delle ruote anteriori in frenata. Era la conseguenza, non la causa dei problemi, e Raikkonen ha continuato a ripeterlo in questi mesi, sottolineando che il nuovo sistema elettronico «brake by wire» non c’entrava. Neppure la testa, la psicologia c’entrano, visto che per carattere Kimi è un tipo combatt i vo c h e n o n s i l a s c i a demoralizzare. Inserimento Qual è allora la ragione delle difficoltà? Una miscela di fattori. Innanzitutto la mancanza di fiducia nell’inserimento in curva. Legata sia al comportamento della Ferra- ri sia alle gomme adottate quest’anno, che sono più dure rispetto al passato. Raikkonen era un mago a gestire le vecchie Pirelli, come in occasione delle vittorie ad Abu Dhabi 2012 e Melbourne 2013, mentre la cosa non gli riesce con le mescole attuali. Però, visto che gomme sono uguali per tutti, il vero problema resta l’adattamento con la F14 T. Una macchina molto diversa rispetto alla Lotus, i cui punti di forza era- no la trazione e il carico aerodinamico, proprio quelli in cui la Ferrari è carente. Il feeling con la rossa infatti non è sbocciato. Raikkonen non «sente» l’anteriore della vettura, il limite della tenuta, e questo non gli permette di «attaccare» le curve come vorrebbe. Un problema aggravato dalla mancanza di stabilità della Ferrari nella fase di frenata, che contribuisce al bloccaggio delle ruote. Così, quando prova a spingere in in- gresso di curva, Raikkonen si ritrova spesso a inchiodare oppure non è preciso. Si è visto sabato, nelle qualifiche di Zeltweg, quando è arrivato due volte lungo alla curva 1. Mentre in gara è stato penalizzato dal surriscaldamento dell’impianto frenante e delle componenti elettriche. Oltre che da una prima sosta troppo ritardata, nel tentativo di evitare il traffico, che gli ha fatto distruggere le gomme. Sospensione Ma come si può migliorare la Ferrari venendo allo stesso tempo incontro a Raikkonen? Non è facile. Perché il comportamento potrebbe essere legato alla particolare geometria della sospensione anteriore pull rod, che la rossa dovrebbe abbandonare nel 2015. Alonso ha gli stessi problemi. Ma riesce a compensarli. Primo perché è più abituato a vetture difficili da guidare, secondo perché ha avuto più tempo per adattarsi alla Ferrari e poi perché... è Alonso. Ma un Raikkonen recuperato è necessario per il Mondiale costruttori. Perciò, a Hockenheim o in Ungheria, sono previste modifiche che dovrebbero aiutarlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA PARLA ECCLESTONE DISASTRO IRIDATO «Sono felice se per guai economici vanno via dei team» Seb «spento» da un difetto dell’elettronica Alcune delle 11 scuderie di F.1 sarebbero in difficoltà finanziarie e rischiano di sparire. «Ne sarei felice» a ha detto Bernie Ecclestone ad Autosport. Aggiungendo: «Non puoi stare in gara se non puoi permettertelo». Ecclestone teme di più altri aspetti: «Le macchine non fanno il giusto rumore». E ancora: «Ci sono troppe regole non necessarie. Se un pilota tocca la linea bianca viene punito. È sbagliato. I piloti sono in pista per correre, lasciateli fare. I commissari dovrebbero rimanere in una stanza durante la gara e prendere le loro decisioni dopo, non durante». E sul dominio Mercedes Ecclestone dice: «Non sono preoccupato, spesso abbiamo avuto un team dominatore. E con la lotta tra i compagni, non c’è alcun problema». Travolto dal disastro Red Bull-Renault l’immagine è quella di Sebastian Vettel che, alle prese con guai al motore, implorava in mondovisione i tecnici su che fare. E si sentiva rispondere di «spegnere e riaccendere», come col computer dell’ufficio. Ma cosa è successo? Un problema di natura elettronica che «ha privato il motore di potenza per 30”», fa sapere la Renault. «Il problema può aver avuto origine nel nostro software, ma potrebbe anche essere collegato ad altri sistemi di bordo» ha aggiunto Remi Taffin, capo delle attività di pista del motorista. Un’umiliazione seguita a un GP del Canada segnato dalla vittoria di Daniel Ricciardo con Vettel 3o. E la scuderia ha fatto mestamente portare la macchina di Seb al box per risparmiare in motore. MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 4 ilRetroscena COMANDA NICO Così il Mondiale dopo 8 gare S Fernando Alonso, 32 anni, sulla F14 T LAPRESSE Alonso cercato dalla McLaren, Il Cavallino rilancia: contratto al 2019? PINO ALLIEVI Alonso lo ha detto senza giri di parole: per avere una Ferrari competitiva bisognerà attendere un altro anno. E subito c’è chi ha commentato che Fernando nel frattempo se ne andrà alla McLaren-Honda, nonostante il contratto con Maranello scada nel 2016. Notizia trita e ritrita, che da tempo sbuca da ogni angolo dei box. Ma il fatto che la squadra di Ron Dennis abbia cominciato a puntare gli occhi su Grosjean, Vettel, Hamilton (!), Hülkenberg, rinunciando (per ora) alla conferma di Button, fa pensare che Alonso abbia ribadito ciò che dice da tempo: non abbandonerà la rossa. Del resto, la Ferrari sa che un pari pilota non esiste e se lo tiene stretto. Tanto che, non potendogli al momento offrire una macchina veloce come la Mercedes, gli avrebbe proposto il rinnovo del contratto per altre tre stagioni con scadenza 2019, quando Fernando avrà 38 anni. Progetti Nel frattempo, però, la Ferrari sta cercando di fare il massimo per presentare ad Alonso un plateau di livello. Il responsabile della Gestione Sportiva, Marco Mattiacci, in una intervista a Gianfranco Mazzoni per la Rai ha confessato le sue sicurezze: «La macchina del 2015 sarà innovativa e abbraccerà la cultura del rischio, non quella del compromesso. Stiamo cercando di ridisegnare il futuro della Ferrari, c’è l’opportunità dell’apertura di un nuovo ciclo». Parole impegnative che aprono nuovi orizzonti anche ai tifosi, i quali da anni sentono ripetere le stesse cose con pochi riscontri e quindi sono diventati sospettosi e scettici. Ma Mattiacci è persona seria e non si sbilancerebbe se non avesse delle carte da giocare. Quali? Compagnia Non c’è però solo la Ferrari a navi- gare in acque agitate. La Red Bull domenica ha lasciato la pista di Zeltweg, il «Red Bull Ring», con i soli 4 punti di Ricciardo (8o). La responsabilità della disfatta è stata accollata, una volta di più, alla Renault, dimenticando che il solo motore sinora capace di rompere l’egemonia Mercedes è stato proprio quello francese. Dieter Mateschitz, geniale proprietario della Red Bull, ha fatto intendere che un domani potrebbe an- Ron Dennis sta tentando tanti piloti a cominciare da Vettel, Grosjean e perfino Hamilton evitando di confermare (per ora) il contratto con Button che farsi una «power unit» in proprio. Premesso che nulla è impossibile a un visionario come lui, gli investimenti sarebbero ingentissimi e i tempi lunghi, anche se l’Austria ha ben 700 aziende e 200 mila persone impegnate nel settore auto (la Magna, ad esempio, produce per Bmw, Mercedes, Opel e altri) e l’impresa rivestirebbe un indubbio fascino. Tra l’altro, la prima Porsche nacque in Austria, il Paese nel quale crebbe e fece i primi lavori Ferdinand Porsche. Alternative Ma, al momento, Red Bull deve tenersi stretta la Renault. E semmai sperare – ma non si hanno notizie — in una seconda fornitura Honda nel 2016 o 2017. Tempi duri per il presidente del gruppo Renault-Nissan, Carlos Ghosn, personaggio permaloso che vive solo di certezze, ora un po’ incrinate. Perché la F.1 è una vetrina universale che regala prestigio, ma diventa un boomerang se le cose vanno male. Lo sanno Jaguar, Toyota e Bmw, costrette a ritirarsi senza risultati. Quindi onore a Ferrari, Mercedes e Renault, che hanno il coraggio di esserci e continuare, facendo a turno lo slalom tra le difficoltà ma anche, a volte, tra i successi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Piloti 1. Rosberg Mercedes p. 163 2. Hamilton Mercedes 136 3. Ricciardo Red Bull 83 4. Alonso Ferrari 79 5. Vettel Red Bull 60 6. Hülkenberg Force India 59 7. Bottas Williams 55 8. Button McLaren 43 9. Massa Williams 30 10. Magnussen McLaren 29 11. Perez Force India 28 12. Raikkonen Ferrari 19 13. Grosjean Lotus 8 14. Vergne Toro Rosso 8 15. Kvyat Toro Rosso 4 16. Bianchi Marussia 2 S Costruttori 1. Mercedes p. 301 2. Red Bull 143 3. Ferrari 98 4. Force India 87 5. Williams 85 6. McLaren 72 7. Toro Rosso 12 8. Lotus 8 9. Marussia 2 LA GAZZETTA DELLO SPORT 37 LA DENUNCIA DOPO IL TRASFERIMENTO DEL 7 VOLTE IRIDATO DI F.1 A LOSANNA Schumi, cartelle mediche in vendita a 50 mila euro! La manager Kehm «Sono file rubati, non si sa se veri o falsi, e pubblicarli è un crimine» PAOLO IANIERI C’è qualcuno che, da qualche giorno, prova a vendere ai media di mezza Europa i file medici di Michael Schumacher. Veri, falsi? Non si sa. Quello che si sa, invece, è che sono offerti a 50 mila euro! C’è da stupirsi che non sia accaduto prima, dopo che per cinque mesi e mezzo il pilota tedesco è rimasto ricoverato all’ospedale universitario di Grenoble in seguito all’incidente sugli sci del 29 dicembre nel quale ha riportato un Michael Schumacher, 45 anni, ricoverato dal 29 dicembre scorso LAPRESSE gravissimo trauma cerebrale. In questi mesi c’è stato chi ha tentato di accedere alla sua stanza nel reparto di rianimazione, anche vestendosi da prete, per fotografarlo. Riserbo Ma finora sulle reali condizioni del sette volte iridato familiari e medici erano riusciti a mantenere il riserbo più completo. La scorsa settimana Schumi, ormai uscito dal coma, è stato trasferito in ambulanza (agli addetti sono stati sequestrati i cellulari!) alla clinica Vaudois di Losanna, all’avanguardia nella rieducazione neurologica. Furto La pressione e l’attenzione sulla struttura francese sono così inevitabilmente calate ed ecco che qualcuno è probabilmente riuscito a mettere le mani sui documenti. La polizia sta indagando se possano essere stati copiati da qualche computer. La conferma è arrivata da Sabine Kehm, manager di Schumi: «Da diversi giorni documenti e dati rubati sono stati offerti a diversi rappresentanti dei media. Chi li offre sostiene che si tratti del file di Michael Schumacher. Non possiamo sapere se sono autentici. In ogni caso, i documenti sono stati rubati. Il furto è stato denunciato. Le autorità stanno indagando. Vorremmo chiarire che l’acquisto e la pubblicazione di questi documenti è vietata. Il contenuto di ogni file medico è totalmente privato e non può essere reso pubblico. Per questo, in ogni singolo caso di pubblicazione faremo denuncia penale e richiesta di danni». © RIPRODUZIONE RISERVATA Mercedes, alta tensione e sfottò sulla Red Bull La tregua Rosberg-Hamilton pare fragile. Lauda: «A Silverstone Lewis più motivato». Su twitter: «La Freccia ti mette... le ali» S Prossimo GP Gran Bretagna (Silverstone) 6 luglio Nico Rosberg, 28 anni, tedesco, è leader in campionato con 165 punti. A Zeltweg ha festeggiato il 3o trionfo del 2014 con la Mercedes EPA MAURO CASADIO Nico Rosberg venerdì compirà 29 anni. Alla sua età, papà Keke era ancora lontano dal vincere il Mondiale. Lui invece si sta avvicinando sempre più al titolo, grazie a una costanza e una cattiveria fuori dal comune. E dire che un mese e mezzo fa, dopo il GP Spagna, coinciso con la quarta vittoria consecutiva di Hamilton, in pochi avrebbero scommesso sul figlio d’arte. Uno di quei pochi era Dino Chiesa, capo di Nico e Lewis ai tempi dei kart: «Rosberg ha sempre lavorato di più, pensava al set up, parlava con i meccanici e gli ingegneri. Lewis non si è mai impegnato come Nico dietro le quinte». Testa Il tedesco riesce a com- pensare il talento, minore rispetto all’inglese, con un volontà maniacale e una ricerca dei dettagli che possono fare la differenza. In questo assomiglia a Michael Schumacher, il campionissimo messo alle corde dal 2010 al 2012, quando hanno convissuto in Mercedes. E se è riuscito a tenersi dietro Schumi, perché non dovrebbe battere Hamilton? Detto fatto. A Montecarlo è scattata la scintilla. Con il lungo birichino in qualifica al Mirabeau, seguito da una gara perfetta. Lì Hamilton ha iniziato a sentire il fiato sul collo. E Rosberg non ci ha pensato due volte ad azzannarlo sportivamente. Prima del Principato, Lewis comandava 100-97, oggi Nico è davanti 165 a 136. Nelle ultime 3 gare (Monaco, Canada e Austria) il biondino ha firmato un parziale di 68 a 36. Lo ha fatto con la testa, conoscendo la debolezza psicologica di Hamilton: sotto pressione l’inglese ha iniziato a sbagliare. Gli errori in qualifica a Montreal e Zeltweg sono gli esempi più lampanti. Baffi «A Silverstone Lewis arriverà più motivato», sostiene Niki Lauda. Sarà. Ma il coltello dalla parte del manico adesso ce l’ha Rosberg. Il tedesco dice di non pensare ancora al titolo (occhio: l’ultima gara di Abu Dhabi dà doppio punteggio), poi però si lancia: «Se vinco il Mondiale mi faccio crescere i baffoni come papà!», tra l’altro già superato nelle vitto- pubblicità e ironia DOPO LA VITTORIA IN AUSTRIA LO SLOGAN DELLA BIBITA «USATO» DAI TEDESCHI «La Freccia d’argento ti mette le ali» dice un tweet della scuderia di Brackley, che ha postato una pubblicità con questo messaggio. Il riferimento è allo slogan Red Bull. «La migliore motivazione per una prestazione d’alto livello è una battaglia tra amici - dice la pubblicità -. Ci congratuliamo per la riapertura del Red Bull Ring. E naturalmente con Nico e il team Mercedes per la fantastica gara» rie (6 a 5). Nel frattempo Hamilton prova a ritrovare la serenità postando su Twitter foto con la fidanzata Nicole e vittorie datate con la McLaren. L’impressione è che Nico e Lewis, dopo le scaramucce in Spagna e a Montecarlo, vivano una pace armata. La tempistica e la lentezza dei pit stop di Hamilton a Zeltweg hanno fatto il gioco di Rosberg, ma l’inglese è riuscito a mantenere i toni pacati nel dopo gara. Gestione e sfottò Come al solito, la palla passa a Wolff e Lauda: i vertici Mercedes devono gestire i due gioielli senza perdere di vista gli avversari, ora un po’ più vicini (vedi la vittoria di Ricciardo a Montreal e la pole di Massa a Zeltweg). Dice Wolff: «Dopo Hockenheim decideremo se continuare a spingere al massimo o correre più tranquilli». Intanto su Twitter arriva lo sfottò Mercedes alla Red Bull: «La Freccia d’argento ti mette le ali!». Mentre Rosberg posta la foto della statua del toro di Zeltweg con la Stella a tre punte: «Chi avrà dato al toro la nuova collana?». © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 39 CICLISMO LA STORIA n Appunti il fuoriclasse SABATO TRICOLORE OGGI DA NOVI LIGURE A GENOVA Una salita-mito che scoprì in rosa nel 2008 S Il Giro dell’Appennino chiama Da domani Raduno azzurro Alla vigilia della due giorni tricolore, 20 i convocati dal c.t. Davide Cassani per il raduno azzurro di Malè (Trento), da domani sera a venerdì, guidato da Vincenzo Nibali e Diego Ulissi. Convocato dell’ultima ora il giovane Davide Formolo, 7° al Giro di Svizzera, al posto di Sacha Modolo. Alberto Contador, 31 anni, ha scoperto il Mortirolo al Giro 2008, in maglia rosa (BETTINI). A destra, il madrileno domenica al fianco di Astrid Schartmüller FOTO PLAY FULL NIKON Un lampo sul Mortirolo con Astrid c’è Contador Granfondo in Valtellina: lo spagnolo si allena per il Tour, l’italo— tedesca è in testa alla corsa. Pedalano insieme: «Un sogno» LUCA GIALANELLA Astrid Schartmüller è una granfondista tedesca di Amburgo. Nel 2003, dopo una vacanza estiva, si innamora delle Dolomiti, decide di lasciare la Germania e si trasferisce a Merano. Parla benissimo l’italiano. E’ laureata in ingegneria edile, 40 anni, si occupa di certificazione energetica per l’Agenzia per l’Energia AltoAdige–KlimaHaus, è responsabile dei prodotti qualità. In bici è una delle migliori, ha vinto due volte la Maratona delle Dolomiti (percorso medio), la Sportful, la Granfondo Roma, la Charly Gaul, la Davide Cassani. Domenica centra la decima vittoria stagionale nella Granfondo Aprica-GaviaMortirolo. Con un incontro speciale che non dimenticherà: Alberto Contador. Giorni caldi Vincenzo Nibali è dalla settimana scorsa sul Passo San Pellegrino con sette compagni dell’Astana. Allenamenti e lavori specifici per il Tour, che scatterà sabato 5 luglio da Leeds (Inghilterra). E tra Italia e Svizzera ha pianta- to le tende anche Alberto Contador. Lo spagnolo fa paura, ricordate il Delfinato? Chris Froome ha disperatamente cercato di staccarlo. E invece Contador l’ha staccato, eccome. Partono alla pari nella griglia dei superfavoriti. Nibali appena sotto. Alberto, che abita da un anno a Lugano, passa gli ultimi dieci giorni a Livigno, 1800 metri di quota. In un primo momento doveva fermarsi con la Tinkoff-Saxo sul passo Por- « Gli sono rimasta a ruota, non so dove abbia trovato le forze Lui mi ha sorriso ASTRID SCHARTMÜLLER 40 ANNI doi, erano state prenotate anche le stanze. Poi Contador cambia programma. Con i compagni Jesus Hernandez (spagnolo) e Sergio Paulinho (portoghese), un giorno scala lo Stelvio, un altro il Gavia. E domenica il Mortirolo, dove si trova in mezzo ai 3000 cicloamatori della 10a Granfondo Giordana: partenza e arrivo all’Aprica (Sondrio), da scalare Gavia, Mortirolo e Santa Cristina. Flash Astrid è sul Mortirolo, che si affronta dal versante vero: Mazzo di Valtellina, lunghezza 12,4 km, pendenza media 10,5%, dislivello 1300 metri. «Lo sento ancora nelle gambe». E’ in testa alla prova femminile, quando... «Ero a circa 2 km dalla vetta del Mortirolo, appena dopo il pezzo durissimo. Sentivo da dietro delle voci, poi un flash, velocissimo. E ho visto Alberto. Un sogno... Ero in salita, ero a tutta, ho fatto uno scatto che non so dove abbia trovato le forze, avrò piantato uno scatto a 20 all’ora, ma in quei momenti non senti la fatica, era un’occasione da non perdere. Gli sono rimasta a ruota, e allora lui mi ha aspettato. Una roba bella... Non mi ha detto niente quando ci siamo affiancati, ma ha sorriso». Ora Parigi Astrid continua: «Sono rimasta così sorpresa di questo incontro che mi mancavano le parole. Era impressionante quanto andava forte, mi ha passato a velocità doppia, io andavo intorno ai 10-11 km all’ora. Alberto e i suoi compagni si sono poi fermati in cima al Mortirolo, hanno fatto altre foto con i tifosi, ci hanno aspettato. E qualche chilometro in discesa con me, mi segnalavano le curve bagnate. Pazzesco anche quanto Contador sia andato forte in discesa. Poi dopo qualche chilometro mi hanno lasciato». Loro verso Livigno, Astrid verso la vittoria nel «lungo»: 6 ore e mezza, per fare 175 km e 4500 metri di dislivello. Curiosità: lei, come Contador, ha sponsor Specialized. «Sono testimone dei prodotti da donna. E sarò a Parigi il 27 luglio per il criterium femminile sui Campi Elisi. Lo incontrerò di nuovo, sicuramente». Magari in maglia gialla. © RIPRODUZIONE RISERVATA S Sabato Tricolore in linea Da Malè a Fondo, in Trentino, si assegna il titolo italiano pro’ (campione uscente Mauro Santaromita). Il via alle 10.45, in programma 220,5 km S Domenica Tricolore crono Da Taio a Malè (40,9 km) in palio il tricolore della crono (nel 2013 vinse Marco Pinotti), Prima partenza alle 13 Battaglin, Bongiorno e Ponzi Enrico Battaglin, 24 anni, 1° a Oropa al Giro BETTINI Prove generali per molti oggi da Novi Ligure a Genova nel 75° Giro dell’Appennino, in vista del Tricolore di sabato: nel menu 192,6 km selettivi, con Passo del Turchino, Bocchetta, Castagnola e Passo dei Giovi (a 30 km dall’arrivo). Al via 136 corridori di 19 team (6 Professional, 13 Continental). Con il numero 1 il vincitore 2013, Davide Mucelli. Tra i più attesi: Battaglin, vincitore della tappa di Oropa al Giro d’Italia, Bongiorno e Colbrelli (freschi di successi di tappa al Giro di Slovenia), Zardini, Pirazzi, Pellizotti, Belletti, Zilioli, Sbaragli, Ponzi, Rabottini, Finetto, Cecchinel, Fedi, il sudafricano Meintjes, i colombiani Pantano, Duarte, Rubiano, Chalapud, il russo Klimov, lo sloveno Bole. Il via alle 11.30, differita Raisport2 dalle 18.05. I 9 TITOLARI DELL’OMEGA-QUICK STEP Tour, tutti per Cavendish Anche Petacchi e Trentin Ci saranno anche Alessandro Petacchi, 40 anni, e Matteo Trentin, 24, nel treno di Mark Cavendish per il Tour. L’Omega Pharma-Quick Step ha ufficializzato ieri i 9 titolari per la Grande Boucle, confermando quindi le sensazioni dei giorni scorsi. Per Ale-jet (6 tappe e la maglia verde nel 2010) è l’ottava partecipazione mentre il giovane trentino, fresco vincitore di una tappa al Giro di Svizzera, torna in Francia per la seconda volta a un anno dal giorno più bello della carriera, quello della vittoria a Lione. Gli altri convocati sono: Martin, Kwiatkowski, Bakelants, Golas, Renshaw e Terpstra. BOUHANNI A CASA — Sorpresa nella Fdj: Tour vietato per il velocista francese Nacer Bouhanni, che ha vinto 3 tappe e la classifica a punti al Giro. Il team manager Marc Madiot gli ha preferito Arnaud Demare. L’ULTIMA PROVA DEL CIRCUITO DI MTB Fontana e Calvetti vincono gli Internazionali d’Italia Nella 6a e ultima prova degli Internazionali d’Italia di mountain bike a Volpago del Montello (Tv), successo del 38enne francese Miguel Martinez con 1’10”6 sullo spagnolo Ivan Gutierrez e 1’24”9 su Andrea Tiberi. In campo femminile l’altoatesina Lisa Rabensteiner (Focus) ha battuto di 3’’06”5 Serena Calvetti e di 5’44”8 Anna Oberparleiter. Tra gli juniores successi di Moreno Pellizon e Chiara Teocchi. Vincitori finali del circuito: Marco Aurelio Fontana (assente a Volpago) e Serena Calvetti nella categoria maggiore, Gioele Bertolini e Lisa Rabensteiner tra gli under 23, Alessandro Naspi e Chiara Teocchi tra gli juniores. Assegnato anche il tricolore di staffetta: vittoria della Forestale con Mirko Tabacchi, Nicholas Pettinà, Alessia Bulleri e Luca Braidot. 40 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 BASKET PLAYOFF SERIE A: MPS SUL 3-2, VICINO L’OTTAVO SCUDETTO DI FILA Clamoroso sorpasso Favolosa Siena Sbanca Milano e vede il tricolore La Mps risponde al vantaggio EA7 con un 16-2 Crespi: «Gara-6 altra chance di sfidare i più forti» LUCA CHIABOTTI MILANO Tomas Ress prima che finisca la partita, ci dà la risposta alla domanda che frulla nella testa sul 3-2 di Siena, ancora una volta dominatrice, stavolta a Milano. Ci chiedevamo se la leggerezza mentale di chi è in campo solo per vincere e stupire, senza i pesi, le angosce, le ansie, gli egoismi, le scenate dell’EA7, svanirà sul più bello, davanti al match ball per vincere lo scudetto più incredibilmente inatteso forse di sempre. Domani, a Siena, sì che la tensione sarà tutta sulle spalle della Mens Sana. Una notte così non ricapiterà più, non a Siena, purtroppo. qualità migliore della nostra partita, molto difficile. Ancora una volta il nostro obbiettivo sarà di stare tutti insieme e cercare di giocare ancora meglio. La prossima partita non la considero una gara di questa serie ma come una nuova occasione di sfidare chi è più forte di noi ancora una volta». Attesa C’è attesa per vedere la reazione emotiva dell’EA7 dopo le due sconfitte e le facce scure di gara-4, ma a parte un Gentile contro tutti, con poco successo, sembra di essere ancora a Siena: nonostante i due falli fischiati a Haynes in 2’12”, la Mps parte 3-12 e tiene sotto Milano per tutto il primo tempo. Stavolta è Banchi che si fa inseguire tatticamente e cavato poco, come in tutta la serie, dalle sue ali-pivot, gioca quasi tutta la partita con Moss o Gentile da «quattro», sia per far finalmente dare minuti all’idolo del Forum, Cerella utilizzato su Janning, per non togliere minuti ai big che poi si lamentano... L’EA7 pareggia con Langford a quota 20, ma ogni volta, messa sotto pressione, Siena risponde con qualcosa di positivo soffrendo Carter per la prima volta e solo un parzialino di Jerrells man- 68 72 MILANO SIENA (15-20, 33-34; 49-52) EA7 MILANO: Hackett 11 (2/9, 1/2), Langford 14 (4/8, 1/5), Gentile 11 (1/4, 1/2), Melli (0/1 da 3), Samuels 8 (4/4); Cerella 6 (2/3), Wallace, Lawal 5 (2/4), Moss (0/2, 0/4), Jerrells 13 (4/7, 1/5). N.e.: Kangur, Toure. All.: Banchi. MONTEPASCHI SIENA: Haynes 10 (3/5, 0/4), Janning 5 (2/6, 0/4), Carter 14 (2/3, 3/5), Ress 4 (0/1, 1/2), Hunter 18 (8/11); Viggiano 6 (0/1, 2/2), Cournooh (0/1, 0/2), Ortner (0/1), Nelson 10 (2/2, 1/2), Green 5 (1/4, 1/2). N.e.: Udom, Bucarelli. All.: Crespi. Prepotente schiacciata di Othello Hunter, 28 anni, lungo di Siena, 18 punti e 7 rimbalzi in gara-5. A destra, la delusione di Alessandro Gentile dopo il 3° k.o. in fila SCACCINI-CIAM ARBITRI: Begnis, Sahin, Seghetti. NOTE - T.l.: Mil 18/23, Sie 12/15. Rimb.: Mil 39 (7 con 4), Sie 30 (Hunter 7). Ass.: Mil 6 (Langford, Samuels 2), Sie 14 (Haynes, Janning 4). Progr.: 5’ 5-12, 15’ 25-26, 25’ 40-43, 35’ 54-59. Usc. 5f.: Hunter 38’28” (61-67). Spett. 12.100. da al riposo l’EA7 col minimo scarto corroborato anche da 17 tiri liberi tirati a 7. Il sorpasso arriva dopo 23’20” con Hackett che è bravo a puntare Haynes con tre falli mentre Siena sbaglia tiri aperti da tre punti. Langford porta addirittura Milano a +4 per la prima volta nelle ultime tre partite (4743), forse crede che possa bastare per far crollare gli avversari che rispondono con un immediato 7-0. Parziale E quando inizia l’ultimo quarto, con un altro 7-0, il parziale poi diventa 16-2 (49-59) . Siena prova ad abbassare il ritmo per tenere il vantaggio, è fallosa al tiro, l’EA7 si riavvicina ma difende male (subisce un 7/9 da due nell’ultimo quarto) nonostante l’uso prolungato di Cerella e Moss mentre spopolano Hunter e Nelson. Le letture dell’attacco senese sono troppo semplici per degli scienziati, la difesa super. Se durano altri 40’ così, accadrà il miracolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA il Film Niente feste Mentre la squa- dra in campo sta mettendo in ghiaccio la terza vittoria, ottenuta con una forza mentale strepitosa a fronte di cifre modeste, e la panchina di Siena comincia a saltare impaziente di festeggiare, arriva Ress: «Don’t celebrate» è l’ordine perentorio. Non si fa festa. Il messaggio è chiaro: c’è un lavoro ancora da finire, manca il pezzo più importante. Anche Marco Crespi non ci casca: «Abbiamo prodotto una prestazione di grande qualità mentale – dice –, sorpassando diverse difficoltà dentro la partita ma con gli occhi di 5 giocatori che si cercavano sempre, anche dopo l’errore. Anche chi aveva sbagliato cercava gli occhi dei compagni e questa è stata la Nelle prime 4 sfide, protagonisti diversi e fattore campo decisivo VINCE MILANO 74-61 (1-0) I miracoli di Jerrells Al Forum, Jerrells segna 26 punti con 6/8 da 3 contro l’1/19 di Siena e l’EA7 vince agevolmente CIAMILLO VINCE MILANO 79-65 (2-0) Samardo domina l’area La doppia doppia (20+15) di Samuels e i 20 punti di Gentile conducono l’EA7 al secondo successo in casa CIAMILLO VINCE SIENA 85-68 (2-1) Il vero Haynes e Hunter A Siena, dopo due gare difficili. Haynes è decisivo con 23 punti: 25, con 10 rimbalzi, per Hunter LAPRESSE le Pagelle DI CHIABO SI SALVA SOLO CERELLA, SAMUELS DIMENTICATO MILANO 5 GENTILE 5.5 Atteso dopo le due brutte partite di Siena, parte male subendo Carter, poi gioca a lungo da ala forte senza trovare bilanciamento tra voglia ed efficiacia. Subisce 6 falli, due perse. Gioca 21’. MIGLIORE h 6,5 ILCERELLA Seguiamo il voto della giuria popolare del Forum che lo elegge migliore, guadagna i primi minuti veri che festeggia con due recuperi nel primo tempo e Janning tenuto a bada, sta in campo 20’ discreti. MELLI 5 Otto minuti senza lasciare il segno. HACKETT 5.5 Tira male, ma si guadagna falli e, soprattutto, a differenza di Jerrells, appena ha davanti Haynes con 2 falli gli fa commettere il terzo. Ha momenti in VINCE SIENA 75-68 (2-2) Janning, attacco e difesa Con 20 punti, 6 rimbalzi, 6 assist e una grande difesa, Janning firma il 2-2 a Siena. Langford 20 punti LAPRESSE Bruno Cerella, 27 anni CIAMILLO cui è l’unico che legge la gara ma nei momenti chiave anche lui sbanda. LANGFORD 6 Strano il basket, vero? Strano che Langford soffra la marcatura di Cournooh che lo tiene a 5 punti nel primo tempo. Poi qualcosa combina, 2 assist, 2 stoppate. Tira male, ci ha provato, ma segna solo 2 punti nell’ultimo quarto. SAMUELS 6 Riceve meno palloni del solito, anzi il minimo salariale per un centro dominante in altre occasioni. Secondo noi i 2’ giocati nell’ultimo quarto sono pochini considerando i buchi di Lawal. WALLACE N.G. Gioca 4’15” con due rimbalzi e un recupero. LAWAL 5 Vede passare un 747 sulla sua testa ogni volta che Hunter è nei paraggi, difende male sui pick and roll, 4 rimbalzi in 12’. MOSS 5 Come sempre fa il suo lavoro in difesa ma se non gli entra il tiro, soprattutto quando gioca da ala forte, sono guai per tutti. Siamo a 1/11 da tre nelle ultime tre partite, soffre anche nelle marcature dei piccoli. JERRELLS 6 Segna 8 punti nell’ultimo quarto, riporta Milano a -4 dal -10, certo non è impeccabile in difesa, ma recupera due palloni e i tiri da tre che sbaglia sono buoni. COURNOOH UTILE IN DIFESA, FINALMENTE CARTER! SIENA 7,5 VIGGIANO 6,5 Riesce a essere decisivo anche senza i fuochi d’artificio di gara-4, nel quintetto piccolo ha un ruolo importante. MIGLIORE h 7,5 ILHUNTER Parte piano, segna 12 punti nella ripresa, soprattutto è un protagonista volante delle azioni che scavano il segno. In difesa non soffre i pivot avversari, 7 rimbalzi, due assist, una stoppata in 33’ COURNOOH 6,5 Ha uno scout disastroso ma se Siena è in vantaggio lo deve anche ai suoi 13’ del primo tempo nei quali ha marcato Langford molto bene. Come a tanti italiani giovani, a favore mai un fallo.... HAYNES 7 Fa tre falli nei primi 4’45” in cui sta in campo, David Cournooh, 23 anni CIAM condizionato, senza mettere mai una tripla, è il grande capo che dà fiducia a Siena. Due recuperi, 4 assist. CARTER 7,5 Eccolo qua, sparito o quasi fino a ieri, segna 11 punti nel primo tempo, quando Haynes non può farli, difende molto bene sempre limitando Gentile. Anche 6 rimbalzi. JANNING 6.5 Altro caso di scout che non dice la forza mentale della partita di Matt, e della difesa che ha saputo produrre. A Milano deve ancora segnare da tre (siamo a 0/12) ma non fa una piega e macina gioco. RESS 6.5 Presenza costante in area, per sé tiene poco e tutto per la squadra. Se sai che da dietro può arrivare lui a stopparti, tiri male. ORTNER N.G. Solo tre 3’30” NELSON 7 Come fa? L’azione in cui porta in post up Langford e segna il +6 a 100” dalla fine è da manuale del giocatore intelligente. Poi fa il +7 a 40” dalla sirena e infila anche il libero della staffa. Unico neo le 3 palle perse. GREEN 6 Fatica ancora a entrare nella serie, ogni partita è un pochino meglio, gioca 10’, fa 5 punti, è anche sfortunato al tiro ma in questa serie sta entrando anche lui. MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 la grande paura EA7 CON LE SPALLE AL MURO Banchi: «Ora serve un’impresa. Sconfitti dalla pressione» Il coach di Milano: «Non sono riuscito ad estirparla, è parte della nostra vulnerabilità. Ma c’è ancora una partita da giocare» VINCENZO DI SCHIAVI MILANO Milano a un passo dal baratro. Dopo aver dominato per metà stagione rischia di trovarsi con un pugno di mosche in mano. Andata la Coppa Italia figlia di un flop inaspettato, archiviata una promettente ma infruttifera Eurolega, ora rischia di scivolare via anche l’unico, vero obiettivo stagionale: lo scudetto. Domani a Siena serve quella che Luca Banchi definisce «un’impresa», ma Milano ci arriva in un clima lugubre: carica d’ansia e di mugugni, in un gruppo in cui affiorano dubbi e lacerazioni. Sempre lo stesso film: investimenti importanti, la squadra che deve vincere per forza e che si perde in se stessa quando conta, trafitta dalle proprie NBA MENTRE ANTHONY MOLLA I KNICKS Duncan ha detto sì Un’altra stagione con San Antonio MASSIMO ORIANI Glielo avevano urlato durante le finali, sul Riverwalk quando è sfilato col trofeo appena vinto, il 5° di una straordinaria carriera, e alla festa dell’Alamodome: «One more year!». E un anno ancora Tim Duncan l’ha regalato ai tifosi dei San Antonio Spurs. Ma soprattutto ai compagni, a coach Gregg Popovich e alla dirigenza che ne ha fatto un gioiello inimitabile. Ieri sera il caraibico ha notificato i texani che eserciterà la clausola che prolunga di una stagione (a soli 10.3 milioni di dollari, un affarone coi tempi che corrono) il suo contratto con gli Spurs. Gestione Anche se una gamba quasi ormai non lo regge, è la scelta più logica, perché Pop saprà gestire come ha sempre fatto (anzi, nel 2014-15 probabilmente ancor di più) i suoi minuti durante la regular season, in modo di averlo il più fresco possibile nei playoff. Sarebbe stato un delitto spezzare i Big Three e il nucleo di una squadra che ha incantato durante le finali come forse nessun altro negli ultimi trent’anni. Con un Ginobili rigenerato, le fresche energie di Leonard. Green, Mills (che deve però ancora rinnovare) e Belinelli, non c’è motivo per non pensare di rivedere gli Spurs come contendenti numero uno a Ovest. Tim Duncan, 38 anni, col figlio AP Carmelo Anthony ha invece deciso di uscire dal contratto con i Knicks e diventare free agent. La destinazione più probabile è Chicago. I Bulls hanno bisogno di un realizzatore. Sotto la guida di Thibodeau, sono diventati una delle migliori difese della lega, ma in attacco siamo alle aste, anche per mancanza di materia prima, tenuto conto della prolungata assenza di Derrick Rose. In corsa però anche Dallas e Houston e, in minor misura, Miami. Cavs Un altro ex trevigiano, Vinny Del Negro (play dei veneti dal ‘90 al 92), potrebbe andare a far compagnia a David Blatt, diventando suo assistente a Cleveland. L’ex squadra di Blatt, il Maccabi Tel Aviv, appresenterà l’Uleb nella tournée americana di ottobre, sfidando proprio l’ex tecnico a Cleveland il 5 ottobre, bissando poi due sere dopo a Brooklyn. © RIPRODUZIONE RISERVATA paure e incomprensioni: «Io cerco di trasmettere alla squadra serenità – abbozza Luca Banchi –, ma ci sono difficoltà oggettive: innanzitutto la bravura degli avversari e poi le aspettative su di un club che ha l’imperativo di vincere. E governare questa situazione non è semplice. E’ un dato oggettivo: questa pressione, anche legittima, è parte della nostra vulnerabilità. Non sono riuscito ad estirparla del tutto. Mi prendo le responsabilità di questa stagione ma non è finita: c’è ancora una partita da giocare». Muro Intanto Milano è spalle al muro. E per capire come ci sia finita bisogna scivolare indietro, al dopo gara-4, a quell’insofferenza diffusa di alcuni giocatori, alla dure parole scandite da un drappello di ti- fosi davanti al pullman. Il sospetto è che il giochino si sia inceppato sul più bello, dopo un playoff faticoso, troppo faticoso. «Abbiamo perso coesione è lucidità – precisa Banchi, riferendosi a gara-5 – quando siamo riusciti a rimontare. Lì è venuta fuori l’energia di Hunter ed ora ci troviamo a dover inseguire. Ci aspetta una trasferta durissima. In casa loro è difficile centrare un successo e questa serie lo ha dimostrato. E’ il momento di rimanere concentrati e uniti». Flop Facile a dirsi. Lo spettro di un nuovo flop è davanti agli occhi. Non minerebbe la continuità aziendale perchè Giorgio Armani, che a fine gara è balzato in campo per stringere la mano ai suoi, non mollerà. E non lo farà finché non metterà le mani sullo scudetto, ma rimettere insieme i cocci dell’ennesima stagione fallimentare sarebbe durissimo. Una nuova rivoluzione spazzerebbe via tutto o quasi. Gara-5 intanto è andata e Banchi la racconta così: «Abbiamo vissuto le stesse difficoltà di gara-4. Un approccio complicato, condizionato da un tiro scadente. La poca fiducia nel nostro attacco non ci ha permesso di crearci un vantaggio quando li abbiamo raggiunti». Anche la scelta dei quattro piccoli, alla lunga, non ha portato i dividendi sperati: «Abbiamo fatto scelte radicali e Siena ci è venuta dietro. Il quintetto piccolo ci ha dato versatilità e intensità in difesa ma qualcosa abbiamo pagato in attacco dove non potevamo contare sul gioco classico dentro-fuori. Ma parlarne a posteriori è facile». Non sarà facile invece scucire lo scudetto dalle maglie di Siena. E per Milano sarebbe un dramma. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GAZZETTA DELLO SPORT 41 la situazione Domani (20.30, diretta RaiSport 2) gara-6 in Toscana Le finali scudetto sono al meglio delle 7 gare, con la formula 2-2-1-1-1. Milano ha il fattore campo e giocherebbe l’eventuale gara-7 in casa. Milano e Siena si sono sfidate anche l’anno scorso nei quarti di finale, allora al meglio delle 7. L’EA7 vinse le prime due partite in casa, perdendo poi le due successive al PalaSclavo, aggiudicandosi gara-5 al Forum ma perdendo poi la 6a a Siena e la bella in casa, con Hackett migliore in campo per i tricolori. Così la serie, con tutte le partite in diretta su Rai Sport 2. Gara-1 Milano-Siena 74-61 Gara-2 Milano-Siena 79-65. Gara-3 Siena-Milano 85-68. Gara-4 Siena-Milano 75-68. Gara-5 Milano-Siena 68-72. Gara-6 domani a Siena (ore 20.30). Gara-7 (eventuale) venerdì 27 a Milano (ore 20.30). Gazzetta.it IN DIRETTA LE FINALI ITALIANE E, GIOVEDÌ NOTTE, IL DRAFT NBA Sul nostro sito potete seguire in diretta le finali scudetto tra Milano e Siena, col tempo reale ma anche con gli highlight il giorno successivo, ovvero le immagini delle giocate più importanti della sfida. Non dimenticate poi il draft Nba di giovedì notte (ore 1 italiana) con la diretta Twitter dei nostri esperti e, in fase di presentazione, il mock draft con le nostre previsioni sui giocatori che verranno chiamati al primo giro. 42 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 NUOTO E GOLF Usa: le ragazze prodigio LA NUOTATRICE 4 GIORNI DA FENOMENO DELLO STILE LIBERO a Shenandoah 200 SL Record personale 4'03"09 3'59"15 3'59"82 Federica Pellegrini 800 SL 8'11"00 8'11"00 8'11"00 8'13"86 r. m. 2013 Nuovo record mondiale 1.500 SL 15'34"23 15'34"23 15'34"23 Classifica mondiale: per la Wie parte dal 2009 2o7 Record mondiale 800 sl donne 1'56"45 1'56"27 1'52"98 Federica Pellegrini 400 SL 4'03"09 CRONOLOGIA Record mondiale I RECORD (scarto in centesimi di secondo) 1'56"45 LA GOLFISTA VERSO LA VETTA DEL RANKING 15'36"53 r. m. 2013 Nuovo record mondiale Tempo Atleta anno 8'35"04 8'34"86 8'31"30 8'30"53 8'24"62 8'22"44 8'19"53 8'17"12 8'16"22 8'14"10 8'13"86 8'11"00 Petra Thuemer (Ger E.) Michèle Ford (Aus) Michèle Ford (Aus) Tracey Wickham (Aus) Tracey Wickham (Aus) Janet Evans (Usa) Anke Moehring (Ger E.) Janet Evans (Usa) Janet Evans (Usa) Rebecca Adlington (Gb) Katie Ledecky (Usa) Katie Ledecky (Usa) 1977 1978 1978 1978 1978 1987 1987 1988 1989 2008 2013 2014 10° 12 11 20° 17 30° 34 40° 50° 60° 68 70° 80° 2009 2010 2011 2012 LA GAZZETTA DELLO SPORT A 13 anni giocava i Major da protagonista, poi la crisi: vince lo Us Open a 24. «La vita è buffa, così il successo ha più valore» Ledecky show 800 da record con un tempo da uomini... Katie frantuma di oltre 2” il primato di un anno fa: 8’11”00. E’ la nuova Gould? Pellegrini: «E’ forte, farà il record dei 400» STEFANO ARCOBELLI Sensazioni Ledecky. Sensazionale Ledecky, la teenager che abbatte di secondi i suoi record, e si appresta ad infrangere nuovi muri in piscina. Trentanove anni fa, un uomo a Long Beach in California, Tim Show, realizzava il record mondiale degli 800 sl in 8’13”68. Domenica a Shenandoah, in Texas, Katie Ledecky ha cancellato di 2”86 il suo record dell’oro mondiale di Barcellona 2013: 8’11” netti. Un record nato da un altro record: quello dei 1500 sl per stampare il quale, tre giorni prima, era transitata in 8’16”18. Una sorta di formalità cronometrica, una banale formula matematica è stata per la piccola Katie aumentare le frequenza per la distanza olimpica (4’05”70 stavolta ai 400). «Lì avevo capito che ero in forma, in questi giorni sono stata davvero veloce ma sono sinceramente stordita». Lo era anche quando a 15 anni si presentò al mondo (olimpico) conquistando l’oro a Londra. Precedenti illustri Sorpresa sempre, per sorprendere sempre. «Non ero arrivata qui con tutte queste aspettative, ma sono stata più reattiva che ai Mon- A SANTA CLARA Phelps torna ai 200 misti: terzo Michael Phelps non nuotava i 200 misti dai Giochi di Londra: nel GP di Santa Clara, tocca 3° dietro Conor Dwyer (che vince la classifica finale per i 10.000 dollari con 53 punti, tra le donne l’ungherese Hosszu 57) e il compagno di allenamenti Kalisz. Uomini, 1500 sl Jaeger 15’00”97, McBroom 15’04”51, Ryan 15’07”82; 100 dorso Vyatchanin 54”34, Grevers 54”95; 100 rana Kordes 1’00”91, Alexandrov 1’01”65, Lima (Bra) 1’01”78; 200 farf. Rosseau (Saf) 1’58”50, Bollier 1’58”65, Kalisz 1’59”76; 200 mx Dwyer 1’59”49, Kalisz 1’59”53, Phelps 1’59”76. Donne, 800 sl Runge 8’26”71, Friis (Dan) 8’27”26, MacLean 8’29”51; 100 dorso Franklin 1’00”99, Bilquist 1’01”44, Pelton 1’01”48; 100 rana Sogar 1’09”15, Van Beilen (Can) 1’09”59, Doyle 1’09”61; 200 farf. Pinto (Ven) 2’10”59, Mann 2’12”24, Harrington 2’12”68; 200 mx Leverenz 2’12”51, Seltenreich Hodgson (Can) 2’13”79, Michalik (Ger) 2’14”03. A San Antonio. Donne, 200 ra Larson 1’08”33. diali, ora non mi voglio fare influenzare da tanto entusiasmo, ho provato a non sentire la folla e tenere la testa libera dai pensieri». E’ venuto tutto d’istinto alla minorenne d’assalto che dopo aver oscurato il mito di Janet Evans, sta pensando di fare filotto in tutte le distanze dello stile libero. E il pensiero va dritto all’australiana Shane Gould, precoce come l’americana, che tra il 1971 e 1972 riuscì a dominare il crawl passando da un primato all’altro su tutte le distanze: dai 100 ai 1500 sl. I prossimi appuntamenti della prodigiosa Katie saranno i campionati americani di Irvine validi per qualificarsi ai Mondiali 2015 di luglio, e i Panpacifici australiani di agosto. L’ascesa pare inarrestabile: il record che rischia di traballare adesso è quello dei 400 sl di Federica Pellegrini. Un anno fa, la Ledecky ruppe, dopo 4 anni, il muro dei 4 minuti come solo Fede col body seppe fare in occasione del titolo iridato di Roma in 3’59”15; adesso, Katie è già in cima al ranking mondiale in 4’03”, ma preoccupa anche per i 200 sl, in cui ha «solo» sfiorato il personale di pochi centesimi sabato scorso rispetto al sesto crono mondiale di Mesa. «E’ molto forte. Non penso si fermerà perché giovanissima e sicuramente presto farà anche il record nei 400» commenta Fede che si prepara per gli Europei di Berlino, dove spera di realizzare una doppietta 200-400 sl riuscitale ai Mondiali 2 volte ma non (strano) in ambito continentale. Furore Insomma, questa Le- decky ha il furore nelle braccia, è indiavolata quando si tuffa, si sta rivelando imbarazzante per la sua superiorità come dimostra la voragine — 7”36” — tra il suo tempo e quello della seconda in classifica stagionale negli 800 sl, la britannica Jazmine Carlin. «Mangia, nuota, dorme», raccontano dal suo clan per spiegare il segreto di tanta bravura e irresistibile accelerazione. Stregati dalla piccola Katie. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT Finalmente Wie la predestinata Primo trionfo dopo il buio Katie Ledecky, 17 anni, americana, 178 cm per 65 kg, oro olimpico 800, 4 titoli e record mondiali 2013 Michelle Wie, 24 anni, è figlia di un professore universitario di Seul che vive alle Hawaii, e di miss Corea top 3 nei Major femminili. Spinta dall’ingordigia dei grandi, sparava frasi come questa: «Il mio preferito è Tiger e penso che quando avrò 20 anni lo batterò». Oppure: «Il mio obiettivo è partecipare alla Ryder Cup e al Masters». Aveva la fissa di battersi con gli uomini, prima ancora di aver dimostrato di poter dominare le donne. Di frasi stupide ce n’è un’intera collezione: «Io guardo il Pga, non il tour femminile che mi annoia»; «se mi stuferò del golf, inizierò a giocare con la mano sinistra». Spacconate da ragazzina viziata che riempivano i giornali e moltiplicavano il peso del metaforico sacco di sabbia. Per otto volte l’avevano accontentata. Sul tour degli uomini aveva collezionato otto tagli in altrettanti tornei, ma anche un giro da 68, tuttora il più basso mai realizzato da una donna in un torneo maschile. Poi si era persa, come accade a tante sue coetanee. Colpo al passato Così, quando domenica ha alzato la coppa del suo primo Major, lo U.S. Open femminile, è come se avesse dato un colpo di spugna a quell’ingombrante passato di bambina-fenomeno. Ha detto: «La vita è buffa. Senza i momenti bui non credo si possa apprezzare quelli stupendi come questo. Se lo avessi conquistato a 15 anni, questo torneo non avrebbe il valore che ha adesso». Oggi Michelle Wie dispensa perle di saggezza, non più le fesserie che si dicono sui banchi del liceo. Si è ritrovata andando all’università e laureandosi a pieni voti a Stanford dove ha trovato interessi al di fuori del golf. Ma anche il suc- Sbruffona, diceva: «Il mio preferito è Tiger, lo batterò» E ha provato a sfidare gli uomini LA CLASSIFICA L’altra baby Li era uscita al taglio Lo Us Open della 11enne Lucy Li si era chiuso sabato: la bambina - più giovane di sempre a qualificarsi per il torneo - non aveva superato il taglio dopo i primi due giri 78 78, +16). «Ho chiuso con 8 colpi sopra il par - ha detto sabato -, non è male. Sette li ho persi in tre buche, quindi nelle restanti 15 ho fatto +1». Risultati: 1. Wie -2 (68 68 72 70); 2. Lewis par (67 73 74 66); 3. Meadow (N.Irl) +1 (71 72 69 69); 49. Sergas +15 (77 72 74 72) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK Se a 10 anni dimostri un talento straordinario e ti meriti il titolo di bimbo prodigio è come se ti mettessero sulle spalle un sacco di sabbia da un quintale. Con infanzia e adolescenza spesso rovinate dalle ambizioni degli adulti. E’ successo anche a Michelle Wie, 24 anni, figlia di un professore universitario di Seul trasferito alle Hawaii e di Miss Corea. Quando a 10 anni diventò la più piccola a qualificarsi per lo Usga Amatour, le predissero un futuro da Tiger Woods. A 13 aveva già fatto parte dell’ultimo gruppo di un Major. Fra i 15 e i 16 aveva collezionato quattro cesso a Pinehurst non è stato semplice. In vantaggio di quattro colpi sulla numero uno del mondo, Stacy Lewis, a tre buche dal termine, manca poco che alla 16 fa il patatrac con un doppio bogey. La Michelle adolescente si sarebbe smarrita, la donna matura si è ricomposta e ha infilato un birdie da otto metri. Ci sono voluti quattordici anni per toccare il cielo: oltre allo U.S. Open, nel 2014 ha già vinto due volte (in totale i suoi successi erano 4), inanellato nove top-10 in 13 tornei e sta scalando il ranking mondiale. La morale della favola la spiega direttamente lei: «Se non avessi commesso tutti quegli errori, non sarei mai diventata la persona che sono oggi». © RIPRODUZIONE RISERVATA MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 43 TENNIS WIMBLEDON l’Analisi DI PAOLO BERTOLUCCI Solido e cinico Murray è tornato a casa Andy Murray è tornato sul luogo del delitto. Ha scelto di farsi accompagnare, nella difesa del titolo, da Amelie Mauresmo che ha sostituito da pochi giorni sulla panchina dell’inglese il mitico Ivan Lendl. Fin dai primi passi ha dimostrato di aver sapientemente congelato le emozioni, di essere riuscito ad archiviare il passato e di essere in grado di rivolgere l’attenzione sulla nuova sfida che lo attende. Lasciatosi alle spalle le altalenanti prestazioni della terra battuta, giustamente sorretto e coccolato dal pubblico amico ha, come per incanto, ritrovato sul prato di casa le sensazioni positive e le giuste coordinate, illuminando il pomeriggio londinese con un tennis solido e concreto. La lettura tattica, che viene svolta in regime di assoluta sicurezza, si avvale di azioni propositive e i movimenti sono quasi sempre rivolti in verticale lasciando poco spazio agli spostamenti laterali. Si dimostra ben acclimatato, a differenza del suo avversario, anche sul campo scivoloso come se viaggiasse in modalità automatica, senza forzare più di tanto, ma sempre tenendo a debita distanza il rivale. A Fatica, gestacci e sorrisi GLI ITALIANI S ANDREAS SEPPI Il 30enne di Bolzano è stato eliminato dall’argentino Leonardo Mayer in cinque set: 6-3 2-6 4-6 7-6 (5) 6-4 GETTY S FILIPPO VOLANDRI Il 32enne livornese è stato battuto in tre set dal francese Edouard RogerVasselin: 7-6 (1) 6-2 6-4 Fabio e Flavia avanti tutta Fognini soffre Kuznetsov, gli fa le corna e lo batte al quinto: «Ho meritato» Pennetta facile con la Cepelova: «E pensare che nel 2013 volevo mollare» DAL NOSTRO INVIATO RICCARDO CRIVELLI RiccardoCrivel2 LONDRA Fabio e Flavia, i fidanzati in erba. Il programma, quasi fosse la pagina di un romanzo rosa, li mette praticamente in contemporanea. Ma se sul campo 4, con la folla di Wimbledon che viene e va elettrizzata dall’adrenalina del primo giorno, lei impiega meno di un’ora a rimettere al suo posto la giovane slovacca Cepelova, poco più in là, sul 18, con la gente che dall’alto della terrazza sembra quasi opprimerti, lui offre un’altra puntata del Fogninishow, passando dalla disperazione all’esaltazione e mettendoci pure le corna all’avversario. La ribattuta di Murray è un termometro preciso per valutare il timing sulla palla e i colpi da dietro che gli permettono di condurre le danze confermano il suo buono stato di salute. I pochi errori in manovra e l’alta percentuale nel convertire le palle break denotano confidenza e la giusta dose di cinismo. Il suo gioco appare meno remissivo e i piedi frullano a grande velocità districandosi con maestria tra i fili d’erba. L’unico appunto riguarda la seconda palla di servizio che deve essere calibrata con qualche ritocco per ritrovare velocità e consistenza. Il messaggio che Andy ha inviato oggi agli avversari è chiaro e chiunque vorrà baciare il trofeo dovrà prima fare i conti con lui. FLAVIA PENNETTA La 32enne brindisina, numero 12 del ranking mondiale, ha battuto la slovacca Cepelova in due set: 6-2 6-3 S Rimonta e polemiche Che rimpianto per le spiagge di Ibiza e le vacanze con la Pennetta di 15 giorni fa, deve aver pensato Fogna dopo due set inguardabili, in cui il servizio del russo d’America Kuznetsov fa danni e il ligure non riesce a schiodarsi dal centro della riga di fondo, tradito dalle gambe molli e dai soliti fantasmi mentali. Forse è l’esordio sui prati senza tornei propedeutici, forse è la pressione di dover sempre dimostrare qualcosa di più, fatto sta che la verità, fin lì, è una sola: «Ho giocato male, malissimo – dice Fabio – e all’inizio non tenevo tre scambi. Ovvio che fossi nervoso, lo sono sempre quando non trovo soluzioni. Ma nel quinto ho meritato di vincere». Già, perché nonostante i soliloqui, gli errori marchiani e il gestaccio dopo un net del rivale, negli sprazzi in cui si gioca solo a tennis Fognini fa valere il marchio della superiore classe e arriva a giocarsi la sfida all’ultimo set. © RIPRODUZIONE RISERVATA GETTY Contro le regole E qui, ottimo segno, la razionalità vince sulla rabbia cieca, esplosa dopo il penalty point che lo manda 0-40 sul 2-2 e servizio e finisce per consegnare un break delicatissimo al n. 148 del mondo: «Una decisione stupida – racconta Fogna – ma è colpa mia, ormai mi puniscono alla prima che faccio. Ho buttato solo la rac- GETTY S FABIO FOGNINI Dopo aver perso i primi due parziali, il ligure ha superato lo statunitense Alex Kuznetsov 2-6 1-6 6-4 6-1 9-7 AFP AFP/REUTERS chetta a terra, senza romperla, ma il supervisor McKewen mi ha detto che a Wimbledon l’erba è di cristallo». La furia però diventa lucidità, Fabio recupera subito il break e anche se deve annullare una pericolosa palla break sul 6-6, si costruisce molte più occasioni e chiude dopo 3h09’, recuperando per la terza volta da due set sotto in uno Slam: «Giocare sull’erba mi piace, non le regole di Wimbledon, come doversi vestire di bianco o seguire certi rituali. Ma mi rendo conto che ogni tanto le regole vanno rispettate e se lo dico io...». Anno d’oro Il giorno di riposo calmerà i bollenti spiriti, un altro allenamento consoliderà la confidenza con la supeficie e i momenti di serenità con Flavia lo tranquillizzeranno in vista dell’incrocio col carneade Puetz, n. 248 del mondo uscito dalle qualificazioni («Mi dispiace, non so neppure che faccia abbia», dice Fogna). Avversaria sconosciuta (l’americana Davis) anche per la Pennetta, il cui umore però è decisamente più consono alla magia dello Slam british e non solo per il facile successo: «Dodici mesi fa – ricorda - pensavo di ritirarmi definitivamente e invece ho passato un anno straordinario, con le semifinali a New York, i quarti in Australia e la vittoria a Indian Wells. Ora so gestire la tensione, in campo sono più lucida e serena. Perciò quando dirò basta sarà perché lo decido io e non per gli infortuni». A dire il vero, di ritiro aveva parlato con papà Oronzo: «Quando sono tornata n. 1 italiana, gli ho detto per scherzo che forse era il momento di smettere. Gli è venuto un colpo...». C’è tempo per passare dall’altra parte. fragole & panna RISCHIO ATTENTATO? SICUREZZA INVARIATA Secondo il Daily Express, i 500 britannici in Siria col gruppo terroristico Isis avrebbero pianificato un attentato dinamitardo a Wimbledon. Gli organizzatori smentiscono di aver rafforzato la sicurezza. LUCKY LOSER L’Atp studia di attribuire il 75% del premio di 1° turno al giocatore che si ritira prima del torneo, col 25% al lucky loser che subentra. Per evitare che gli infortunati giochino in ogni caso. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL CAMPIONE USCENTE SOTTO GLI OCCHI DI COACH MAURESMO la guida IERI Singolare. Primo turno. Uomini: Murray (Gb) b. Goffin (Bel) 6-1 6-4 7-5; Djokovic (Ser) b. Golubev (Kaz) 6-0 6-1 6-4; Berdych (R.Cec) b. Hanescu (Rom) 6-7(5) 6-1 6-4 6-3; Gulbis (Let) b. Zopp (Est) 7-6(7) 7-5 7-6(10); Cilic (Cro) b. Mathieu (Fra) 6-4 6-7(2) 6-2 6-1; Tsonga (Fra)-Melzer (Aut) 6-1 3-6 3-6 6-2 5-4 sosp. Donne: V. Williams (Usa) b. Torro (Spa 6-4 4-6 6-2; Li Na (Cina) beat Kania (Pol) 7-5 6-2; Azarenka (Bie) b. LucicBaroni (Cro) 6-3 7-5; Wickmayer (Bel) b. Stosur (Aus) 6-3 6-4; Vesnina (Rus) b. Mayr-Achleitner (Aut) 6-0 6-4; Wozniacki (Dan)-Peer (Isr) 6-2 2-0 sosp. OGGI Dalle 13. Centre Court: Lisicki (Ger) c. Glushko (Isr), Nadal (Spa) c. Klizan (Slk), S. Williams (Usa) c. Tatishvili (Usa). Campo 1: Federer (Svi) c. LORENZI, Sharapova (Rus) c. Murray (Gb), Bouchard (Can) c. Hantuchova (Slk). Campo 8: BOLELLI c. Ito (Giap). Campo 9: KNAPP c. Pliskova (R.Ceca). Campo 11: GIORGI c. Cadantu (Rom). Campo 17: BOLELLI c. Vekic. Campo da assegnare: SCHIAVONE c. Ivanovic (Ser). IN TV Dirette dalle 12.30 su Sky. Sopra e in alto a destra esultanza e proteste di Fabio Fognini, 27 anni, numero 15 del ranking mondiale; è alla 6a partecipazione a Wimbledon, come miglior risultato ha il terzo turno raggiunto nel 2010; a destra Flavia Pennetta: nel 2013 era uscita agli ottavi S SARA ERRANI La partita della 27enne romagnola contro la francese Caroline Garcia è stata sospesa per pioggia sul 6-2 6-7(3) LAPRESSE Andy salva un cane randagio E poi passeggia con Goffin LONDRA Più che Goffin, poté il football. Esordio più dolce di così per Murray, l’eroe che ha riportato i Championships a casa dopo 77 anni, era difficile da immaginare, perché il belga n. 105 del mondo si rivela troppo tenero e il campione uscente, a buon livello per almeno due set e mezzo, non corre rischi sotto gli occhi esaminatori del nuovo coach Amelie Mauresmo, mentre nel Royal Box Shaquille O’Neal sembra divertirsi molto. Rooney chi? Così, a mandargli di traverso un pomeriggio idilliaco ci pensa il giornalista che a metà della conferenza stampa gli chiede se adesso non si senta portabandiera sportivo della nazione dopo l’eliminazione dell’Inghilterra dai Mondiali. A parte che lui è scozzese, la risposta taglia l’aria come una lama di ghiaccio: «Assolutamente no, sono qui per fare il mio dovere e basta. E gradirei che non mi faceste più domande in merito, almeno fino a quando Rooney non parlerà dei miei match a Wimbledon». Cani e vino E pensare che perfino la domenica di vigilia lo aveva immerso nello zucchero dell’amor patrio, quando si era improvvisato vigile per raccogliere un cane abbandonato. La passione di Murray è nota: ha due border collie, Rusty e Maggy May con account twitter dove commentano risultati e vita privata del padrone. Su un argomento, però, Andy deve progredire: la conoscenza dei vini, punto forte della Mauresmo: «Al Queen’s Amelie ha intavolato il discorso, ma era a senso unico». Ora trova lo sloveno Rola, mancino che ha battuto tutti i record universitari a Ohio State, laureandosi in affari internazionali: «Sono andato in America perché sul veloce ero una schiappa». Ora avrà l’onore del Centrale. ri.cr. Amelie Mauresmo, 34 anni e Andy Murray, 27 LAPRESSE © RIPRODUZIONE RISERVATA 44 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 45 TUTTENOTIZIE & RISULTATI PALLANUOTO I CAMPIONI D’ITALIA DI NUOVO A CACCIA DI ALLENATORI PALLAVOLO/1 SULLA STRADA PER L’AEROPORTO DI ALGHERO, LA GIOLI TESTIMONE Clamoroso: no a Recco Bovo torna a Brescia Grave incidente in Sardegna Morto tecnico, ferite 2 atlete Per la famiglia rinuncia a 5 anni di contratto: il legame è durato solo 12 giorni Perde la vita Martini, in ospedale il libero di Frosinone Ruzzini e la centrale di Novara Casillo FRANCO CARRELLA VALERIA BENEDETTI Non siete su Scherzi a parte, ma sorridete lo stesso. In questo pazzo mondo della pallanuoto, tutto può accadere: lo scrivevamo due settimane fa, senza neanche immaginare che a un inatteso ribaltone avrebbe fatto seguito un controribaltone. Le indiscrezioni di domenica sono diventate realtà alle 18 di ieri, quando Sandro Bovo con un breve comunicato ha annunciato la «separazione consensuale» dalla Pro Recco. Torna (anzi resta) a Brescia. Tra l’olimpionico e il club campione d’Italia, che ha diffuso una nota di uguale tenore, un legame durato solo 12 giorni. «Ringrazio il presidente Angiolino Barreca per la straordinaria opportunità professionale che mi è stata proposta. Questioni personali e familiari mi hanno portato alla decisione di non finalizzare l’accordo che mi avrebbe legato alla Pro Recco. Sono altresì grato ai dirigenti per la disponibilità dimostrata in questa vicenda» scrive Bovo, che per il momento preferisce Dovevano essere giorni di festa con campionesse di volley e tanti ragazzi e ragazze appassionati. Invece è diventato un giorno di lutto e dolore per il mondo della pallavolo. Sulla strada dei Due mari che collega Alghero a Porto Torres è deceduto in un incidente stradale nella notte fra domenica e lunedì Luigi Martini, 55 anni, di Zagarolo, tecnico molto noto soprattutto nel volley femminile. Attualmente collaborava con il Città di Frascati ma aveva lavorato con molti tecnici, fra cui Luca Cristofani a Pomezia in serie A-2, e molte società come Zagarolo, Potenza, Labico. Con lui in macchina c’erano anche Jole Ruzzini, romana, libero di Frosinone, e Luisa Casillo, campana, centrale di Novara, entrambe ricoverate in ospedale ma, a quanto pare, non in pericolo di vita. Secondo i primi accertamenti la Citroen C4, guidata da Martini, si è scontrata frontalmente con un furgone Peugeot in un punto già in passato teatro di gravi incidenti. Ad avere la peggio sono stati gli occupanti dell’auto finita in una cunetta. I soccorsi, chiamati da alcuni automobilisti di passaggio, hanno faticato ad estrarre dalle lamiere gli occupanti. Per il tecnico non c’è stato nulla da fare: estratto per ultimo dall’auto, è deceduto durante il trasporto all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari. L’incidente È avvenuto poco dopo l’incrocio per Sassari e l’Argentiera verso le 23.30. Testimone Luigi Martini, insieme alle ragazze stava andando a prendere Simona ATLETICA lahoma Mn (12), Picolit (15), Paloma by Pass (6), Mozart Ban (5) e Manolo Zs (9). SI CORRE ANCHE Trotto: Albenga (14.50), San Giovanni Teatino (14.40). Galoppo: Napoli (15.10). IPPICA OGGI SI DECIDE SE SARÀ SCIOPERO Alessandro Bovo, 45 anni, durante un time out CIAMILLO-CASTORIA non aggiungere altro. Era stato annunciato un programma quinquennale. I risvolti Storia surreale, che il d.g. bresciano Piero Borelli prova a sintetizzare poeticamente: «Ci sono tre vincitori morali. Bovo, che rinuncia a tanti soldi per restare in un ambiente in cui si trova bene. Il nostro patron Marco Bonometti, che non ha mai perso le speranze di riabbracciarlo. Il patron recchese Gabriele Volpi, per la comprensione dimostrata». Va però aggiunto che Bonometti aveva inizialmente accusato Volpi di scorrettezza. Effettivamente, l’aspetto sentimentale non appare secondario. Vero è che non sarebbe sta- TIRO A VOLO to un trasferimento nell’emisfero australe, ma la famiglia Bovo sarebbe rimasta a Brescia perchè ormai perfettamente integrata (moglie e quattro figlie, Evelyn promettente ballerina dell’Accademia della Scala) e a Sandro sono bastati pochi giorni per capire che anche una piccola lontananza avrebbe avuto peso. In Liguria che cosa succederà adesso? Improbabile un ritorno di Pino Porzio: i tifosi lo adorano, ma con Barreca non flirta. Il nome suggestivo è Vlado Vujasinovic, il grande ex che col Partizan ha fatto fuori la Pro Recco in Champions. Però cresce anche la candidatura di Petar Porobic, ex c.t. del Montenegro. © RIPRODUZIONE RISERVATA GHIACCIO: FIGURA BIELORUSSIA, NORVEGIA E FINLANDIA PROMOSSE EUROPEI A SARLOSPUSZTA Da oggi lo skeet Tocca alla Cainero e al team di mamme Niente pagamenti: trotto, no ai partenti Triossi a rischio (lu.migl.) Giornata campale ieri al Mipaaf. Fumata grigia per quel che concerne i pagamenti dei premi al traguardo dal momento che la nomina del Dirigente Delegato (il nome è quello noto di Gualtiero Bittini) abilitato a firmare i mandati sarebbe stata fissata per il 30 luglio, ma potrebbe anche essere anticipata con una procedura d’urgenza per quel che riguarda le spettanze dell’ultimo trimestre 2012. Poi ci sarebbe da attendere un eventuale rimborso Iva e comunque la liquidazione non sarebbe possibile prima del 2015. A questo punto regna l’incertezza, almeno nell’immediato, sull’ipotesi di un nuovo stop, magari non uniforme, dell’attività agonistica dopo la mancata dichiarazione dei partenti di ieri mattina da parte del trotto. Le categorie del galoppo e del trotto si riuniranno in queste ore per decidere la loro strategia. Nel caso di conferma del blocco, sarebbe a rischio il Gran Premio Tino Triossi (gr. 1) che dovrebbe disputarsi domenica a Capannelle (unico autorizzato dal ministero a mano destra) e per il quale, invece, i partenti sono stati dichiarati ieri. Agli Europei di Sarlospuszta (Ungheria) oggi comincia il programma dello skeet: due serie per gli uomini e altrettante per le donne. Nel femminile, che domani avrà semifinale e finali, in pedana il trio delle mamme che un anno fa a Suhl vinse l’oro a squadre: Diana Bacosi, Katiuscia Spada e Chiara Cainero, grande protagonista di quel trionfo, con l’oro individuale conquistato al 5° mese di attesa. Ora il figlio Edoardo ha 5 mesi e lei è di nuovo in pista. La Bacosi è invece al rientro dopo che a febbraio le era stata revocata l’idoneità sportiva per una aritmia cardiaca. Solo a maggio, una volta appurato che non corre pericoli, le è stato concesso di tornare ad allenarsi. Nel maschile il c.t. Andrea Benelli ha convocato Luigi Lodde, Tammaro Cassandro e Riccardo Filippelli. PALLAVOLO/2 A-1 DONNE San Casciano riporta il volley a Firenze A FIRENZE (a.p.) Il Bisonte San Casciano Val di Pesa, neopromosso in A-1 donne, giocherà le gare interne al Mandela Forum di Firenze. SUNDER UMBRO (an.me.-niba) La Sir Safety Perugia ha ingaggiato lo schiacciatore Usa Joe Sunder (25 anni). Ferreira va in Turchia, allo Ziraat Bankasi Ankara. ACCADEMIA BENELLI Presentata a Ravenna la prima accademia per palleggiatori d’Italia, è quella di Manù Benelli indimenticata regista della Teodora e della Nazionale. LA CAMPIONESSA OLIMPICA La Sotnikova in allenamento a Piancavallo La campionessa olimpica, la 17enne russa Adelina Sotnikova, foto Epa (che a Sochi precedette tra le polemiche Yu-Na Kim e Carolina Kostner), fino al 6 luglio condurrà la preparazione estiva a Piancavallo (Pd) col gruppo di connazionali guidato dalla sua coach, Elena Buianova: ne fanno parte il campione nazionale in carica Maxim Kovtun e l’ex bronzo iridato Artur Gachinski. KOLBE-CARUSO La coppia di danza tedesco-italiana Tanja Kolbe-Stefano Caruso si sepera. Allenata da Barbara Fusar Poli in rappresentanza della Germania, la scorsa stagione è stata 11a agli Europei, 19a all’Olimpiade e 21a ai Mondiali. (si.g.) A Tallinn (Est) Bielorussia, Norvegia e Finlandia promosse nella Super League dell’Europeo a squadre. A Riga (Let) vanno in 1st League Svizzera e Lettonia, a Tbilisi (Geo) salgono in 2nd Cipro e Islanda. Qui bel progresso del sanmarinese Eugenio Rossi, 2.24 in alto. A Tallinn. Uomini. 100 (+3.2): Saidy Ndure (Nor) 10”12. 400 hs: Barr (Irl) 49”30. Lungo: Tsatoumas (Gre) 8.25 (+3.2). Donne. Asta: Stefanidi (Gre) 4.55. Triplo: Mamona (Por) 14.26 (+2.4, r. 14.08). Disco: Sendriute (Lit) 65.83. Martello: Perie (Rom) 71.93. A Riga. Uomini. 800/1500: 4./3. Nava (Ser/Ita) 1’52”07/ 3’46”65. Lungo: Misans (Let) 8.05 (+1.4). Donne. 100 (0.0)/200 (+2.1): Lalova (Bul) 11”34/22”92. Disco: Perkovic (Cro) 64.05. Martello: Hrasnova (Slk) 71.30. PISTA ITALIA (si.g.) Due primati italiani cadetti domenica: a Donnas (Ao), 13”03 nei 100 hs (+1.6) di Luca Merli, a Viterbo 52.58 di Carolina Visca nel giavellotto. Conclusi a Rieti i tricolori allievi, Tobia Bocchi a 16.04 nel triplo (+1.2). A Rieti. Allievi. 200 (+1.4): F. Tortu 21”42. Lungo: Pianti 7.30 (-0.2). Martello: Di Blasio 70.40. Giavellotto: Zinelli 67.43. Allieve. 200 (+2.3): Tassani 24”26. 400: Mangione 54”80. 800: Bellò 2’06”74; Ferdani 2’07”88. 3000: Reina 9’45”01. 400 hs: 2. Marchiando 59”90. Lungo: Fiorese 6.18 (-0.2). Triplo: Kalmykova 12.62 (+0.3). Martello: Prinetti A. 64.94 (q. 66.22). 5000 marcia: Stella 23’26”96. A Viterbo. Uomini. Disco: Apolloni 60.35; Faloci 59.64. Martello: Falloni 69.27. A Firenze. Donne. 400 hs: Doveri 58”60. BASEBALL FUORICAMPO ZUNINO E LIDDI (m.c.) Il 9° fuoricampo stagionale di Mike Zunino Accorsi (2/4) regala la vittoria a Seattle contro Kansas. In triplo A Liddi firma il 5o fuoricampo stagionale, non sufficiente ad Albuquerque per battere Iowa. HOCKEY GHIACCIO ELITE A E’ slittato da ieri al 15 luglio il termine per l’iscrizione alla prossima Elite A. KOSTNER (m.l.) Al Renon dopo una stagione col Val di Fassa il 23enne attaccante Simon Kostner (fratello di Carolina). IPPICA IERI 10-3-13-1-9 A Taranto (m 1600): 1 Olariamede Gsm (C. Fiore) 1.14.3; 2 Off Limits Om; 3 Lampo Bybo; 4 Neldgrado Vil; 5 Ottaviano Augusto; Tot.: 17,23; 3,94, 3,54, 2,80 (218,34). Quinté: n.v. Quarté: 2.959,44. Tris: 690,59. OGGI QUINTÉ A TRIESTE Al Montebello (dalle 14.30) scegliamo Ortica Jet (18), Ok- La vettura di Martini e il furgone dopo lo scontro nel Sassarese GABRIELLI PALLAMANO RINUNCE (an.gal.) Il Mestrino (A-1 donne), recente semifinalista playoff, non si iscriverà al prossimo campionato e ripartirà dai campionati giovanili. PENTATHLON EUROPEI JR (g.l.g.) Gli Europei juniores a Minsk (Biel) si chiudono con l’argento della staffetta mista con Gloria Tocchi e Valerio Grasselli. Risultati: 1. Ucraina 1469; 2. Italia 1461; 3. Polonia 1440. RUGBY TREVISO RIPARTE ALTRI DUE STRANIERI (e.sp.) Riprendono stamattina in Ghirada, in attesa degli arrivi di tutti gli atleti e, dal 28 luglio dei nazionali, gli allenamenti in casa Treviso. Agli ordini del neo tecnico Umberto Casellato e dei vice Goosen e Van Zyl, altri 2 stranieri ufficializzati ieri: il 25enne mediano di mischia (e ala) figiano Henry Ratu Wainiu Seniloli e il 29enne terza linea argentino Tomas Vallejos Cinalli. Confermato Sbaraglini. RANKING (i.m.) Il Giappone, grazie alla prima storica vittoria sull’Italia entra per la prima volta nella top 10 del ranking Irb: gli azzurri restano al 14° posto. Ora Giappone 10° (+2), Figi 11° (-1), Argentina 12° (-2). Invariate le altre posizioni di vertice. SOFTBALL SEMIFINALE (m.c.) Scatta oggi (a Forlì, ore 18.30-21) la 2a semifinale scudetto tra La Loggia e Forlì. TENNIS RISULTATI WIMBLEDON Primo turno. Uomini, singolo: Becker (Ger) b. Young (Usa) 6-4 6-3 6-4; Dolgopolov (Ucr) b. Groth (Aus) 7-5 7-6(2) 7-6(5); Kuznetsov (Rus) b. Evans (Gb) 6-1 7-5 3-6 7-6(5); Hernych (R.Cec) b. Kamke (Ger) 6-3 6-7(5) 6-3 5-7 6-4; Haider-Maurer (Aut) b. Edmund (Gb) 6-3 7-6(4) 6-2; Bautista (Spa) b. Johnson (Usa) 6-3 6-7(3) 6-4 7-5; Saville (Aus) b. Thiem (Aut) 7-5 6-4 3-6 6-4; Ferrer (Spa) b. Carreno (Spa) 6-0 6-7(3) 6-1 6-1; Haase (Ola) b. Pospisil (Can) 7-6(6) 4-6 7-5 6-3; Stepanek (R.Cec) b. Cuevas (Uru) 6-2 6-4 6-4; Puetz (Ger) b. Gabashvili (Rus) 2-6 6-4 6-2 6-2; Dimitrov (Bul) b. Harrison (Usa) 7-6(1) 6-3 6-2; Baghdatis (Cip) b. Brown (Ger) 6-4 7-5 2-6 7-6(4); Chardy (Fra) b. Cox Gioli all’aereoporto di Alghero. L’ex azzurra doveva essere testimonial del camp organizzato allo stesso Martini a Stintino. La stessa giocatrice, lo scorso anno a Frosinone, vedendo che nessuno arrivava a prenderla e non riuscendo a mettersi in contatto con Martini, ha preso un taxi e si è ritrovata così sul punto dell’incidente. Ha intuito quello che era successo e si è fermata. Si è trovata così testimone involontario nel momento in cui agivano i soccorsi. Dopo una notte passata in ospedale per rimanere vicino alle due colleghe giocatrici in attesa dei loro parenti, è tornata ieri a casa a Perugia. © RIPRODUZIONE RISERVATA (Gb) 6-2 7-6(3) 6-7(6) 6-3; Anderson (Saf) b. Bedene (Slk) 6-3 7-5 6-2; Tomic (Aus) b. Donskoy (Rus) 6-4 6-3 6-2; Youzhny (Rus) b. Ward (Gb) 6-2 6-2 6-1; Wang (Taiwan) b. Gonzalez (Col) 6-3 6-3 6-2; Matosevic (Aus) b. Verdasco (Spa) 6-4 4-6 6-4 6-2; Simon (Fra) b. Kravchuk (Rus) 6-2 7-6(4) 7-5; Rola (Slo) b. Andujar (Spa) 6-3 6-1 6-4; Stakhovsky (Ucr) b. Berlocq (Arg) 6-3 6-3 6-3. Donne. Donne: Cibulkova (Slk) b. Wozniak (Can) 6-1 6-2; Vandeweghe (Usa) b. Muguruza (Spa) 6-3 3-6 7-5; Dellacqua (Aus) b. Kontaveit (Est) 3-6 7-6(4) 6-3; Kvitova (R.Cec) b. Hlavackova (R.Cec) 6-3 6-0; Van Uytvanck (Bel) b. Niculescu (Rom) 7-5 6-3; Smitkova (R.Cec) b. Hsieh Su-Wei (Taiwan) 6-3 6-3; Broady (Gb) b. Babos (Ung) 2-6 7-6(7) 6-0; Barthel (Ger) b. Oprandi (Svi) 7-5 6-0; Gajdosova (Aus) b. Voegele (Svi) 6-3 7-6(6); Nara (Giap) b. Friedsam (Ger) 6-4 6-4; Safarova (R.Cec) b. Goerges (Ger) 7-6(3) 7-6(3); Meusburger (Aut) b. King (Usa) 7-5 6-3; Jovanovski (Ser) b. Larsson (Sve) 7-6(2) 6-0; Davis (Usa) b. Kleybanova (Rus) 6-1 6-2; Makarova (Rus) b. Date-Krumm (Giap) 3-6 6-4 7-5; Peng Shuai (Cina) b. Konta (Gb) 6-4 3-6 6-4; Kirilenko (Rus) b. Stephens (Usa) 6-2 7-6(6); Konjuh (Cro) b. Erakovic (N.Zel) 6-3 4-6 6-0; Hercog (Slo) b. Ormaechea (Arg) 6-4 6-4; Zahlavova (R.Cec) b. Kudryavtseva (Rus) 6-2 6-2; Doi (Giap) b. Svitolina (Ucr) 6-4 6-1. COMUNE DI MILANO DIREZIONE CENTRALE SPORT, BENESSERE E QUALITA’ DELLA VITA SETTORE SPORT E BENESSERE Via Marconi n. 2 - 20121 Milano tel. 02-88464045 e-mail: [email protected] ESTRATTO BANDO DI GARA Questo Ente indice gara, mediante procedura aperta con aggiudicazione a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per l’affidamento in concessione d’uso dell’impianto sportivo di proprietà comunale ubicato in Via Molinetto n. 64 - 20153 MILANO. La durata della concessione sarà determinata in funzione degli investimenti che saranno realizzati ed in particolare 19 anni per investimenti uguali o superiori ai 500.000,00 euro, 11 anni per investimenti tra i 200.000,00 euro e i 500.000,00 euro, 6 anni per investimenti inferiori ai 200.000,00 euro. L’importo del canone annuo posto a base di gara è pari a € 2.712,47 oltre I.V.A.. Termine ricezione offerte 25 luglio 2014 ore 12,00. Documentazione integrale disponibile sul sito www.comune.milano.it sezione bandi. IL DIRETTORE DEL SETTORE SPORT E BENESSERE Dott.ssa Daniela Fabbri 46 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 47 SEGUITECI SU ALTRI MONDI @AltriMondiGazza Il fatto del giorno _le mani sulla città DI GIORGIO DELL'ARTI [email protected] Ma la mafia nonostante le batoste è ancora così forte? Maxi blitz a Palermo: arrestati 95 picciotti. I clan sono indeboliti, però fatturano almeno 140 miliardi all’anno e fanno i veri affari fuori dalla Sicilia A Palermo, secondo la topografia del ministero dell’Interno, esistono 15 mandamenti mafiosi controllati da 78 famiglie sparpagliate nelle varie San Lorenzo, Resuttana, Boccadifalco, Noce, Pagliarelli eccetera eccetera. Ieri, con un’operazione notevole per quantità, 95 di questi famigli che tengono in pugno la città, appartenenti in gran parte all’area occidentale di Palermo (San Lorenzo e Resuttana, specialmente, insomma la zona che sta tra viale Strasburgo e l’Arenella), sono finiti dentro per mano di carabinieri, polizia e guardia di finanza. L’accusa: associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento eccetera eccetera. La Divisione Distrettuale Antimafia (Dda), che ha coordinato le indagini e l’operazione, ha identificato capi e gregari e ricostruito l’organigramma dei due mandamenti. Sequestrati anche beni per parecchi milioni. L’operazione è stata battezzata “Apocalisse”. L’operazione preferita dai soggetti finiti dentro era l’estorsione: gli inquirenti ne hanno ricostruite 34, grazie soprattutto al coraggio dell’imprenditore che nell’ex fabbrica della Coca Cola sta realizzando la più grande multisala della Sicilia e che, unico, ha respinto la minaccia e denunciato alla magistratura i malavitosi che gli erano andati sotto. Fra le prepotenze commesse dai clan, quella di imporre a certe macellerie l’acquisto di carne fornita LA GAZZETTA DELLO SPORT da amici degli amici, priva di qualunque controllo o certificato di qualità. Fra quelle di maggior peso, il tentativo di un politico locale, di nome Pietro Franzetti, che nel 2012 tentò di farsi eleggere in consiglio comunale comprando 1.500 voti per 10 mila euro (ne ebbe poi solo 308, sicché da corruttore si trovò truffato). L’arresto di Franzetti, innocente comunque fino a sentenza, ha destato sensazione: l’uomo faceva campagna elettorale proprio scagliandosi contro il racket. 1Qual è il nome di maggior spicco? Girolamo Biondino, 65 anni, fratello del Salvatore che faceva l’autista a Totò Riina. Spiegano in polizia che Biondino si sforzava di non farsi notare: andava in giro in autobus, evitava pranzi e feste, faceva vita da pensionato. Però, secondo i magistrati, era lui a comandare a San Lorenzo, è stato lui a organizzare la riscossione del pizzo ai negozi di viale Strasburgo e ai cantieri edili impegnati nella ristrutturazione di alcuni edifici. Negli ultimi diciotto mesi, sono stati scarcerati 36 mafiosi di primo piano del gotha di Cosa nostra, e tra questi c’era anche Biondino. Fra loro, anche un rampollo di mafia, appartenente alla storica famiglia dell’Acquasanta, Vito Galatolo. Il A I PM: «FONDI ALL’ESTERO» IOVINE DAI GIUDICI S Bacio tra i boss Il saluto tra i boss Gregorio Palazzotto ed Emilio Pizzurro ripreso da una telecamera nascosta del nucleo speciale di polizia a Palermo ANSA A RISOLTO IL GIALLO PETROSINO S Un boss: «Mio prozio lo uccise nel 1909» Le indagini che hanno portato ai 95 arresti di ieri risolvono un giallo: Domenico Palazzotto, uno degli arrestati, raccontava (intercettato) che era stato il suo prozio Paolo Palazzotto a freddare Joe Petrosino (nella foto), famoso poliziotto italo americano impegnato nel 1909 contro Cosa nostra boss, al soggiorno obbligato a Mestre, si faceva portare il pesce dalla Sicilia. Un altro nome da raccontare è quello di Domenico Palazzotto, 29 anni. 2Perché? C’è un’intercettazione in cui lo si sente dire: «Il centenario stiamo facendo». Sembra incredibile, ma si riferisce all’assassinio di Joe Petrosino, nel marzo del 1909: «Lo zio di mio padre si chiamava Paolo Palazzotto, ha fatto l’omicidio del primo poliziotto ucciso a Palermo. Lo ha ammazzato lui Joe Petrosino, per conto di Cascio Ferro». Joe Petrosino era un italoamericano, prima spazzino, poi ingaggiato dalla polizia di New York soprattutto perché sapeva l’italiano. Poliziotto formidabile, in realtà, capitato in Italia per indagare sui legami della Mano Nera Usa con la Sicilia. Lo ammazzarono con quattro colpi al giardino Garibaldi in piazza Marina. Il nome del mandante, Vito Cascio Ferro, più o meno si sapeva. Quello dell’assassino materiale invece lo abbiamo sentito per la prima volta ieri. 3Questo Palazzotto è un pesce grosso o un pesce piccolo dell’organizzazione? Un pescetto. Un pesce un po’ più grande è suo cugino Gregorio, che adesso sta in galera e che metteva su Facebook sue foto con la moglie accompagnate da scritte antipentiti: «Meglio perdere la libertà che l’onore e la dignità», «Apriamo questi cancelli amnistiaaa» (con la foto di un carcere), «Non fanno paura le manette, ma chi per aprirle si mette a cantare». 4Tutta questa operazione mi lascia perplesso per questo: sapevo che la mafia era stata praticamente sgominata, che i peggiori erano a questo punto i calabresi o i camorristi. La mafia esiste, magari non è più potente come prima, ma continua a esistere. È che molti affari si sono trasferiti fuori Palermo e anche fuori dall’Italia. Resta un pezzo notevole della criminalità organizzata, che fatturerebbe secondo gli ultimi dati tra i 140 e i 180 miliardi l’anno. 5Finché non prendono matteo Messina Denaro, però, non si potrà considerare battuta? A Messina Denaro, che è latitante da vent’anni e s’aggira dalle parti della sua Castelvetrano, la polizia ha ricostruito da pochi mesi la vera faccia. Potrebbe essere la premessa della cattura. Il pentito: «Nessuna violenza a Saviano» Antonio Iovine non aveva intenzione di mettere in atto azioni violente contro Roberto Saviano e la cronista Rosaria Capacchione. Lo ha detto, ieri, lo stesso pentito (nella foto), ex boss del clan dei Casalesi, deponendo in videoconferenza al processo per le minacce allo scrittore e alla giornalista contenute in una istanza di remissione del processo Spartacus presentata dal suo ex legale, avvocato Michele Santonastaso (imputato anch’egli in questo processo) Giancarlo Galan alla Camera ANSA Mose, Galan si difende: «Fesserie contro di me» «Sono stato travolto da un ciclone mediatico senza precedenti, non ho le colpe che mi vengono attribuite dai miei accusatori e sul mio conto sono state dette tante fesserie». Così ieri il deputato Fi ed ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan si è difeso, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, dalle accuse che gli sono state mosse nello scandalo Mose, l’opera per salvaguardare Venezia dall’acqua alta. I pm nella richiesta d’arresto del 4 giugno scorso, e che dovrà essere valutata dalla Giunta per le Autorizzazioni della Camera, hanno parlato, invece, di «cospicue operazioni commerciali nel Sud Est asiatico nell’ordine di 50 milioni di dollari», trovate in documenti in possesso del «prestanome» Paolo Venuti, per le quali emergerebbe «la riconducibilità alla famiglia Galan». Punto per punto L’ex governatore se l’è presa con i magistrati che non l’hanno ascoltato, la guardia di finanza che ha commesso «errori e omissioni» e con la stampa che ha riportato «notizie false sulla sua famiglia». Ieri Galan ha depositato in Giunta una memoria difensiva di 500 pagine. Domani sarà ascoltato. Parole dure sono state riservate alla sua ex segretaria Claudia Minutillo, sua accusatrice nell’ambito dell’inchiesta: «Era antipatica a tutti. Avevo la segretaria più lussuosamente vestita del’emisfero boreale». Critiche che il legale della donna, Carlo Augenti, ha giudicato essere «una debole difesa mediatica». L’ex governatore, poi, ha difeso la moglie: «Mia moglie non faceva la cubista, non ne ha neppure il fisico anche se è una bellissima donna a cui voglio bene». dan. va. © RIPRODUZIONE RISERVATA 48 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 RADDOPPIATI PER L’ISTAT ALTRI MONDI Il 9,3% dei matrimoni in frantumi al 7° anno La crisi del settimo anno esiste ed è sempre più diffusa. i matrimoni interrotti in Italia dopo sette anni, infatti, tra il 1985 e il 2005 sono raddoppiati, passando dal 4,5% al 9,3%. Lo conferma una ricerca dell’Istat per la quale, però, i tassi di divorzio «in continua crescita dal 1995, hanno avuto una battuta d’arresto nel 2012». Le crisi coniugali colpiscono di più laureati e quarantenni (47 anni la media maschile, 44 per le donne). In Iraq è guerra civile A «Centinaia di soldati decapitati dai ribelli» LA CLASSIFICA DEL «SOLE» Le migliori università Verona e Trento al top L’Università di Trento al top con quella di Verona nella classifica del «Sole 24 Ore» per qualità didattica e di ricerca. E se Trento stacca tutti per il livello dell’insegnamento e Verona eccelle per la ricerca, combinando i parametri i due atenei si ritrovano appaiati, davanti al Politecnico di Milano, all’Alma Mater di Bologna e all’Università di Padova. Palma d’oro degli atenei non statali al San Raffaele di Milano. Il dopo Stones a Roma LIBERTÀ DI STAMPA NEGATA S I jihadisti contendono all’esercito i confini occidentali Blitz di Kerry a Bagdad: «Governo di unità nazionale» FRANCESCO RIZZO A Baiji, a nord di Bagdad, i jihadisti cercano donne nubili da far sposare ai miliziani. A Mosul, la seconda città più grande del Paese, una donna ha denunciato di essere stata frustata perché non indossava il velo integrale e i combattenti distribuiscono copie del Corano agli automobilisti. Accade nell’Iraq dove i sunniti pro-Al Qaeda dell’Isis controllano gran parte della frontiera occidentale con la Siria (Paese in cui la loro area di influenza si spinge fino ad Aleppo) e la Giordania, e mirano alla diga di Haditha, sul fiume Eufrate, che alimenta la seconda centrale idroelettrica del Paese. La guerra che sta frantumando l’area e delineando, tra Siria e Iraq, un ipotetico «califfato» dei sunniti (la principale corrente dell’Islam), lascia una scia di sangue: «Centinaia di soldati sono stati decapitati e impiccati a Salahaddin, Ninive, Dilaya, Kirkuk e nelle zone dove si trovano i jihadisti», ha ammesso una fonte governativa. Sicofanti Le informazioni sono contrastanti: l’esercito regolare avrebbe ripreso la gestione dei valichi di frontiera di al Walid e Trebil, al confine con la Giordania ma altrove arretra o si mostra corrotto e senza mezzi: sono simboliche le immagini, diffuse online, dell’alto comandante incaricato di riconquistare Mosul che fugge in territorio curdo. «Il problema è che l’esercito iracheno è una forza settaria», composta da sciiti (corrente rivale dei sunniti) e guidato da «generali sicofanti», osserva l’ex ambasciatore Usa a Baghdad, James Jeffrey. Washington ha speso 130 miliardi di dollari per ad- Iracheni in armi scendono in strada per protestare contro l’avanzata dell’Isis AP destrare i militari di Bagdad, oggi in difficoltà davanti a 40 mila uomini meglio equipaggiati. «Ciò che accade in Iraq non accade a causa nostra», ha precisato John Kerry, segretario di Stato. «Abbiamo versato sangue e lavorato per anni per dare agli iracheni l’occasione di scegliersi il proprio governo». E ieri Kerry è arrivato proprio a Bagdad, dove ha incontrato i leader politici e promesso «un aiuto intenso e sostenuto contro i terroristi» Ma la soluzione «in un momento critico» deve essere politica: «Il futuro dell’Iraq dipende dalla capacità delle varie fazioni di prendere una posizione unita contro l’Isis». Il premier iracheno Nouri al-Maliki, sciita, si è impegnato a formare un nuovo esecutivo entro il 1 luglio. L’opposizione lo accusa, però, di essere il responsabile della crisi. DOPO 4 MESI LA CONDANNA ANNULLATA Sudan, Meriam torna libera Rischiava la pena di morte per aver sposato un cristiano Egitto: in carcere 3 giornalisti di Al Jazeera Sono stati condannati a sette anni di carcere i tre giornalisti della tv Al Jazeera (nella foto) sotto processo al Cairo per il sostegno ai Fratelli musulmani. L’accusa aveva chiesto condanne più pesanti. C’è possibilità di fare il ricorso in Cassazione. Unanime lo sdegno internazionale. Il segretario generale dell’Onu, Ban Kimoon, si è detto «profondamente preoccupato» per le sentenze. «Sono solo colpevoli di aver fatto il loro lavoro», il commento di Amnesty International «È stata fondamentale la mobilitazione internazionale», ammette Antonella Napoli, presidente della Ong Italians for Darfur: anche grazie alle pressioni dall’estero, la Corte d’appello del Sudan ha liberato, dopo 4 mesi, Meriam Yahia Ibrahim Ishag, la 27enne laureata in fisica condannata a morte per aver rinnegato la fede musulmana del padre e per aver sposato un cristiano. La donna, già madre di un bimbo di 2 anni, in carcere ha dato alla luce Maya. Anche in Sudan ci sono state pressioni a favore della prigioniera: la Commissione per i diritti umani ha fatto notare come la Costituzione del Sudan preveda la libertà di culto per tutti. Il giudice che aveva condannato Meriam si rifaceva invece alla legge islamica. Attivisti umanitari in Sudan hanno chiesto che la donna venga ospitata dagli Usa: il marito è cittadino americano dal 2005. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Circo Massimo diventa una discarica Lattine, bottigliette di plastica, cartacce: ecco (foto Ansa) quello che è rimasto del concerto dei Rolling Stones, che si è tenuto domenica sera al Circo Massimo a Roma. Gli operatori ecologici dell’Ama si sono messi al lavoro alle prime ore del giorno per raccogliere i rifiuti. Pure il traffico è rimasto bloccato a causa del mezzi di pulizia che si sono trovati ad affrontare del lavoro straordinario nell’ampia area recintata e riservata all’esibizione. Il Comune ha fatto sapere che entro questa mattina l’area sarà ripulita. «Prima è stato necessario rimuovere il palco e le strutture di servizio, ma non c’è stata nessuna criticità», spiegano i funzionari. E intanto il sindaco Ignazio Marino annuncia: «Ora vorrei portare qui i Coldplay». IL CASO SI CERCA MERCEDES CON TARGA STRANIERA Bimbo ucciso sulle strisce È caccia a un’auto pirata Il piccolo di tre anni travolto a Ravenna Il nonno: «Chi è stato ora si costituisca» Un attimo: una macchina che sbuca e travolge Gionatan, un bimbo di 3 anni, uccidendolo davanti agli occhi della mamma, con la quale stava attraversando sulle strisce pedonali. A Ravenna è caccia al pirata della strada da domenica sera. A investire il piccolo sarebbe stata una Mercedes di colore scuro, pare con una targa straniera. A nulla è valsa la corsa in ospedale dove il bimbo era arrivato in condizioni disperate. Ieri mattina, intanto, in procura si è svolto un vertice per fare il punto sulle indagini. Le reazioni Uno dei primi a parlare è stato il nonno del bambino e ha lanciato un accorato appello: «Se è una persona che ha cuore, che è padre di famiglia e ha figli, credo che capisca il dolore che abbiamo. Dopo saprà lui se farsi vedere o meno. Purtroppo è mio nipote, e il dolore è troppo. Speriamo che si metta la mano sulla coscienza e si faccia vedere». In questi primi 6 mesi dell’anno ci sono stati 383 incidenti causati da un pirata della strada con 47 morti (2 bambini). «Le vittime della strada sono troppe e i loro familiari giustamente da anni chiedono alla politica di intervenire con norme più severe. Serve il reato di omicidio stradale». Queste, invece, le parole del sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri. 47 i morti nel 2014 I pirati della strada hanno causato 383 incidenti in 6 mesi: 47 le vittime (2 i bimbi) notizie Tascabili Frattura si accentua In aula in settembre Scontro immunità per i senatori M5S: «Sparisca» L’inchiesta Expo: per Rognoni giudizio immediato Giovedì e venerdì il vertice Ue La questione dell’immunità parlamentare continua a pregiudicare l’arrivo in porto della riforma del Senato. La pioggia di emendamenti sulla soppressione dell’art. 6 del ddl in discussione in Parlamento, così, divide i partiti a un giorno dall’atteso confronto tra Renzi e M5S. I grillini insistono: «Ci aspettiamo buona volontà, ma immunità deve scomparire». Ncd e Forza Italia ritengono inaccettabile eliminarla, lasciandola invece alla Camera, mentre il Pd sembra diviso sul tema e accusa il M5S di aver presentato emendamenti sull’immunità per poi adesso rinnegarli, spinto dal calcolo politico. Renzi: crescita e lavoro per la nuova Europa La Merkel apre sui conti Un’agenda di politica economica incentrata su crescita e occupazione e margini in bilancio per gli Stati membri che si impegnano a definire ed attuare riforme strutturali. Questi sarebbero gli elementi centrali, su richiesta di Matteo Renzi, del nuovo programma della Commissione europea che Herman Van Rompuy presenterà al prossimo vertice europeo di giovedì e venerdì a Bruxelles. Nella bozza, che sarà limata ancora oggi, il presidente del Consiglio europeo sollecita «audaci riforme strutturali e un’agenda che favorisca la crescita e il lavoro» e chiede un consolidamento di bilancio differenziato e attento alla crescita. Nel documento vengono indicate Il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy con Renzi le priorità dei prossimi cinque anni per la Ue. Fra queste si scrive che occorre sfruttare le potenzialità del mercato unico, sostenere l’imprenditorialità e rafforzare l’unione economica e monetaria. Segnali distensivi sono intanto arrivati da Berlino, dove il cancelliere Angela Merkel ha fatto riferimento alla flessibilità sul patto di stabilità Ue, senza dimenticare che le «regole comunitarie vanno rispettate». Il teatro Grande di Pompei ANSA Ipotesi precettazione Caos a Pompei, l’alt del ministro «Basta scioperi» Riapre il teatro Grande ma ieri, a Pompei, scavi chiusi un’ora a causa di un’assemblea sindacale. E turisti costretti ad attendere. «Danno di immagine», tuona il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, che vuole inserire «i luoghi della cultura tra i servizi pubblici essenziali», con possibilità di precettare il personale. Il gip di Milano Andrea Ghinetti ha disposto il giudizio immediato per l’ex d.g. di Infrastrutture Lombarde, Antonio Giulio Rognoni e per altre sette persone indagate in uno dei tre filoni d’indagine legati a Expo. Sono accusati di associazione per delinquere, truffa, turbativa d’asta e falso. La data della prima udienza è stata fissata per il prossimo 18 settembre. Negati gli arresti domiciliari, invece, all’ex senatore del Pdl Luigi Grillo, coinvolto nell’inchiesta sulla «cupola degli appalti»: per il tribunale può ancora «influenzare scelte politiche» con «altissimo livello di attività turbativa». MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 49 ALTRI MONDI A Battistoni e la sua opera pop DESPLAT PRESIEDE VENEZIA GUAI A TARANTO «Sul podio come allo stadio» DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA DI FIAMMA SATTA Il giovane direttore all’Arena di Verona: «Verdi “rock” quanto gli Stones...» MARISA POLI S Il musicista francese per la Mostra del Cinema Dal 2007 il compositore parigino Alexandre Desplat (nella foto), 52 anni, ha ottenuto sei nomination agli Oscar, per la musica di film come «Philomena» o «Argo» Sarà lui il presidente della giuria della 71esima Mostra del Cinema di Venezia (27 agosto6 settembre): è la prima volta che un compositore viene scelto per questo ruolo. «Il cinema italiano ha influenzato sia il mio gusto che la mia musica più di tutti», dice Desplat Il suo stadio quest’estate sarà l’Arena di Verona. Andrea Battistoni, una carriera da direttore d’orchestra da “presto con fuoco” (a 24 anni era sul podio della Scala, a 26 è primo direttore ospite al Carlo Felice di Genova e lo diventerà della Tokyo Philharmonic Orchestra) sarà impegnato nella sua città con Un ballo in maschera di Verdi. Idee per riconquistare i giovani? «Ora la musica è considerata un hobby. Ma è alle basi della nostra cultura, ha sempre parlato italiano nel mondo, in tutte le epoche tranne in quella Belen col marito nel carroattrezzi dal benzinaio: auto in panne Ama il rock, suona il basso: tra i Rolling Stones a Roma e Verdi all’Arena di Verona chi sceglie? «Stiamo parlando di geni assoluti. I Rolling Stones hanno il loro perché, ma Verdi non è da meno. E a oltre cent’anni dalla morte è sempre attualissimo». « Un’orchestra è come una squadra: se c’è spirito di gruppo un Balotelli ci sta sempre bene La passione per l’opera è simile al tifo calcistico? «Sì. La passione per il gesto atletico diventa quella per il virtuosismo. E dopo ogni prima tutti sono direttori, come succede con Prandelli: dopo l’Inghilterra un genio, dopo la Costa Rica un incapace. Uno sa quando ha fatto bene e che cosa c’è da sistemare. Gli consiglio di andare avanti con le sue idee». Lo vorrebbe un Balotelli nella sua orchestra? «Come in una squadra di calcio, anche nelle orchestre ci sono solisti di alto livello che ti offrono magari interpretazioni diverse dal solito. L’importante è creare lo spirito di gruppo». ) L’hotel ha tutto ma il disabile Belen truffata non esce mai attuale. Vorrebbe dire dimenticare le nostre radici. Se la scuola non ce la fa, tocca a noi musicisti scendere dal palcoscenico per divulgare, far conoscere, appassionare». Com’è dirigere all’Arena? «A me piace tantissimo. C’è un pubblico trasversale, dai melomani ai turisti, a gente che magari non ha mai visto un’opera, ai giovani. C’è una fruizione dell’opera disincantata, senza sovrastrutture, come dovrebbe essere». Diversamente affabile Andrea Battistoni, 27 anni il 2 luglio, attualmente è impegnato con «Un ballo in maschera» di Verdi all’Arena di Verona più estroso, sa parlare a tutti». Se la sente di sbilanciarsi per Italia-Uruguay? Qual è il suo Maradona dei compositori? «Farò un tifo indiavolato, non sono appassionato di calcio, troppo pigro per essere sportivo, ma i Mondiali li seguo. Di solito dopo una vittoria ci rilassiamo, poi arriva la reazione d’orgoglio. Sono certo che sarà così». «Cajkovskij. Il più sincero, il © RIPRODUZIONE RISERVATA In vacanza può succedere pure di ricevere un bel «bidone». È capitato a Belen Rodriguez che in provincia di Taranto, sulla statale 106, si è fermata a un distributore per fare benzina ma, insieme al carburante, nel serbatoio le hanno messo anche dell’acqua. Belen è stata costretta così a fermarsi e ha dovuto chiamare un carroatrezzi del soccorso stradale, arrivato da Palagiano (Ta). È stata la stessa Belen a dare la notizia su Facebook, allegando anche una foto e attirando subito una valanga di commenti. «Dicono che il viaggio faccia parte della vacanza e fino a qui ci siamo.... - scrive Belen nel suo post sul social network - ma acqua al posto della benzina sulla ss 106 direzione Taranto anche no!!!». Probabile che Belen stesse andando proprio a Taranto, città di Francesco Monte, ex tronista della trasmissione di Maria De Filippi, «Uomini e donne» e fidanzato della sorella Cecilia. Imiei nonni erano sardi doc, ma io sono stata in Sardegna solo una volta 20 anni fa, in una vita precedente e avrei gran voglia di tornarci. Così, domenica mi son messa a scartabellare nel web per trovare un albergo «buono» anche dal mio punto di vista. Ne ho puntato uno attratta dal colore di mare, spiagge e fenicotteri, rigorosamente rosa. Sentite cosa «vanta»: tre spiagge, due piscine, un campo da calcio, campi da tennis e ping-pong. «Vanta» camere con patio o terrazza dotate di aria condizionata, frigo bar, tv Lcd, connessione wi-fi. «Vanta» l’apertura a bambini e animali e la «presenza di camere e strutture per ospiti disabili». Peccato non «vanti» una sillaba della presentazione per spiegare se esista una sia pur minima accessibilità a spiagge e piscine. Pensano che debba star chiusa in camera o in apposite strutture, isolata e lontana da sguardi? Questo pessimo albergo dove non andrò è un esempio di un certo modo abilione di considerare il mondo. I fenicotteri rosa me li vedo ne «La grande bellezza» di Sorrentino. B Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). A MILANO gross center per ampliamento reparto ricerca personale per gestione clienti e magazzino. Per info 02.81.94.78 NUOVA filiale a Milano. Ricerchiamo personale per mansioni amministrative-gestionali e commerciali. Anche senza esperienza. Tel.: 02.84.94.33.46 PRIVATO cerca programmatore laureato per creare facile ma insolito programma. Tel. 349.76.20.225 Adiacenze Parco Basiliche vendesi luminosissimo: salone 3 camere, 2 bagni, prezzo interessante. Possibilità formula Rent to by. CE: G - IPE: 262,82 kWh/mqa. 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Rubriche in abbinata facoltativa: n. 4: Corriere della Sera € 4,42; Gazzetta dello Sport € 1,67; abbinata € 5,00. n. 16: Corriere della Sera € 1,67; Gazzetta dello Sport € 0,83; abbinata € 2,08. n. 22: Corriere della Sera € 4,08; Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 4,67. n. 23: Corriere della Sera € 4,08; Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 5,00. RICHIESTE SPECIALI Per tutte le rubriche tranne la 21, 22 e 24: Neretto: +20% Capolettera: +20% Neretto riquadrato: +40% Neretto riquadrato negativo: +40% 50 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 FABRIZIO SCLAVI MILANO PRIMAVERA/ESTATE 2015 Terza giornata di sfilate moda uomo a Milano per l’estate 2015. In passerella per Emporio Armani, Giorgio si impone con tutto il rigore che ha sempre contraddistinto la sua sperimentazione per l’abbigliamento dedicato ai giovani. Parametri quasi da calcolo di architettura fanno da corazza ai ragazzi in passerella. Bianco e nero, fantasia e grafismo. Comodità ed estetica i due motivi contrapposti che davanti a questo susseguirsi di righe incrociate, spezzate e degradè, creano un equilibrio stabile che non ha bisogno del colore per far sognare. Ci sono giubbotti leggerissimi in lana e cotone tagliati e poi saldati, il massimo della pulizia. Ci sono giacche revers stretti, a un bottone, portate con pantaloni ampi stretti sul fondo. Camicie stampate a motivi geometrici prendono la forma di felpe per poi diventare canottiere. Ci sono anche le camicie allacciate con una zip. tre tipologie di abbigliamento sportivo. La cornice sono 30 ragazzi vestiti solo con un’aderente tuta bianca di Arena. Ecco in passerella i moderni nuotatori che indossano mute tecniche, pantaloni elasticizzati mescolati a completi formali tuffati nel colore blu. Seguono uomini vestiti con abbigliamento bikers in pelle dura e vissuta e poi jeans denim indaco trattati con effetto vintage. Grande clamore quando entra in scena con il suo passo vincente, Daniel Hofer, campione italiano di triathlon. Mare e musica Sempre rappresentanti dello sport in passerella da Gucci, ragazzi istintivamente rock appassionati della marina, il più esclusivo dei club di tutto il mondo. Giacconi che diventano quasi giacche da sera con la linea aderente e i bottoni dorati. Tessuti termosaldati, pantaloni stretti che lasciano intravedere la caviglia e i mocassini simbolo dell’eleganza di Gucci indossati a piede nudo. Anche in questa collezione riappare il jeans, quello dalla linea essenziale e con l’orlo non rifinito o addirittura arrotolati, per non bagnarli salendo sulla barca a vela. Colori bianco e blu, righe 1 2 4 3 5 6 1 Tom Ford Giacca di camoscio con foulard stampato 2 Woolrich Field Jacket, berretto e papillon 3 Boglioli Abito di lino doppiopetto 4 Car Shoe Sandali di cuoio con suola colorata 5 Belstaff Giacca di pelle con spille e borchie 6 Bally Total look con borsa da viaggio Il campione Poi, nella sala di Bikkembergs, trasformata in un videogame tema sport. Il Triathlon, tre sport in uno, nuoto, ciclismo e corsa. Immersi in un rumore umano assordante, il rumore del battito del cuore di chi ha deciso di valicare i limiti dell’umana resistenza. Coreografia da grande spettacolo per fotografare le Il jeans è ovunque, sfilacciato, arrotolato. Quello Fendi sembra gommato GAZZALOOK SPECIALE SFILATE LE PRESENTAZIONI FRANGE E CUOIO PER TOM FORD Il blazer di Woolrich Il sandalo di Car Shoe LUCA ROSCINI DA EMPORIO STILE E RIGORE BIKKEMBERGS VIDEOGAME Geometrie per la linea giovane di Armani Hofer e il triathlon ispirano lo stilista belga e stemma da marina. Da Fendi siamo immersi in un modo per uomini nomadi, intenti ad ascoltare la propria musica nelle cuffie. Un modo per riuscire a sopravvivere nella giungla di cemento invaso da mostri meccanici. Eliminati i particolari inutili. Nessuna combinazione precostruita, ma tanti pezzi che possono essere messi insieme con casualità e gusto personale, dove sembra normale anche un pantalone di denim stampato con nuove tecnologie che lo fanno sembrare gommato. È classico quello Diesel da portare col chiodo dei veri motociclisti. Rinnovare il guardaroba maschile senza stravolgerlo. È questo quello che si propongono di fare i marchi che dettano legge nell’armadio dell’uomo di tendenza. Come? Partendo da capi classici e irrinunciabili mutati e aggiornati tramite tessuti innovativi, lavorazioni tech e colori inaspettati. Emporio Armani Righe e quadri disegnano la collezione Diesel Total look nero e sulla giacca il giubbino da motociclista Gucci Abito a righe, tshirt e gilet. Pantalone corto e mocassino Frange e colori L’attore feticcio di Andy Warhol, Joe Dallesandro, incontra l’estetica del cowboy nel nuovo showroom di Tom Ford. Il marchio di lusso estremo si cimenta in giacche di suède con frange e blouson in cuoio fino ad arrivare a tinte dark con spolverini neri abbinati a pantaloni di pelle scura. Non mancano accenni casual con il denim, bianco o nero, e le sneakers. Nel cortile di Villa Invernizzi si ricrea uno spazio rilassante e vacanziero dove l’uomo di Boglioli sfoggia look che ricordano quelli degli avventori dell’hotel Il pellicano di Porto Ercole negli Anni 60. Lino, seta, spugna e cashmere vanno ad arricchire la silhouette sartoriale resa più leggera grazie alla riduzione dell’imbottitura sulle spalle della giacche. Car Shoe si ci- menta invece con il vitello gommato per creare il classico mocassino rivisitato in morbidezza e impermeabilità anche attraverso i tasselli rinforzati. Suole colorate accendono i sandali di cuoio traforato. Sostenuti da tronchi di abete, i manichini di Woolrich indossano le proposte per la prossima estate: la Field Jacket con interno nastrato e la Comfort Jacket, bomber dall’aspetto di piumino ma in realtà imbottito di poliestere per una più rapida asciugatura. Testimone dell’ispirazione del viaggio è il Travel Blazer, giacca con tasche interne e tessuto waterproof. Borchie e Anni 60 Architettura e geometrie sono le regole per abbigliamento e accessori di Bally che inserisce elementi che si rifanno alle costruzioni di Le Corbusier su borse con pellami a contrasto a cui si abbinano sneakers impeccabili e denim puliti. I pezzi d’eccezione dell’archivio Belstaff sono ripresentati indossati da ideali racers e rockers Anni 60. Chiodi e tute intere di pelle cerata, oltre ai tradizionali pantaloni di pelle da motociclista, garantiscono un aspetto ribelle, rinforzato da borchie e spille. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gazzetta.it TUTTE LE SFILATE MILANESI IN TEMPO REALE Sul canale Sport Life della Gazzetta dello Sport ogni giorno le più belle foto delle sfilate uomo di Milano: www.gazzetta.it. © RIPRODUZIONE RISERVATA ALL’ORTO BOTANICO Stella McCartney: la donna romantica a fiori e rondini Bikkembergs Giacca con abbottonatura alta e pantalone morbido risvoltato: tutto bianco. Dettaglio verde per la scarpa La festa di Stella McCartney In uno dei posti piu belli e segreti di Milano, l’Orto Botanico di Brera, Stella McCartney presenta la collezione da donna per l’estate 2015, tutta energia e spirito romantico. Tessuti traforati, leggeri per camicie e giubbini decorati con una rondine. Righe prese dal mondo del rugby per una felpa portata su una gonna floreale. Fiori mescolati ai motivi paisley e tessuti patchwork per realizzare divertenti borse con il logo Stellasuperheroes. Poi scarpe di tutti i colori con tacchi e zeppe. MARTEDÌ 24 GIUGNO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 51 ALTRI MONDI Oroscopo 21/3 - 20/4 21/4 - 20/5 21/5 - 21/6 22/6 - 22/7 23/7 - 23/8 24/8 - 22/9 IL MIGLIORE. Spira vento propizio ai soldi, nonostante i malatempora che currunt per tutti. Ok anche colloqui, lavoro e piaceri palatosuini. Fino alle 13 vi metterete in evidenza, anche sul lavoro, seminando benerrimo. Dopo, andrete però a rilento. Ma non nel fornicare. I rivali tramano. E se pure non sono rivali, sono pur sempre fallocefali. Occhio. Pomeriggio produttivo e sudombelicalamoroso. Lavoro e progetti van bene, amici e staff aiutano. Ma dalle 13 gli zebedei precipiteranno nell’Eufrate. E ci sarà astinence suina. Non combinate “leonate”, esplodendo o implodendo: ci rimettereste. Dalle 13 sarete propositivi e fortunati. Il sudombelico recupera. Stamane otterrete molto. Perché sarete dei fulmini. Oltre che premiatissimi. Dalle 13, non fate le sfigovittime, don’t mord, state su. 23/10 - 22/11 23/11 - 21/12 22/12 - 20/1 21/1 - 19/2 20/2 - 20/3 Una mattinata d’insofferenza. Fors’anche di ribellione. Evitate sbotti da skizzati, occhio alla pecunia. Pomeriggio loffio. Il lavoro trionfa. Ma non precipitate le cose e tenete il cece fra i glutei: rivelare è rischioso. Sudombelico precipitosino. Lavoro e sentimenti premiano e confortano almeno fino a metà giornata. Poi gli zebedei franeranno. Teneteli su. Si fornichicchia, però. Luna sfigatina in mattinata: organizzatevi e ripigliatevi. Dalle 13 in poi starete meglio, voi e i vostri ormoni, bombati e sugosi. Uau. Il picco dell’efficienza arriva entro le 13: sfruttatelo. Pomeriggio-sera mogi. E di riforme suine, per il momento, non si parla. Pazienza. Ariete 7,5 LE PAGELLE DI ANTONIO CAPITANI Toro 7 23/9 - 22/10 Bilancia 6 L’allenatore del Guangzhou, in Cina, è nato il 12 aprile 1948. Ha cominciato allenando le giovanili della Sampdoria, fra il 1982 e il 1985 Cancro 6 Sagittario 7 Scorpione 5,5 MARCELLO LIPPI Scacciate l’umor cassamortifero: vi precluderebbe il successo. Dalle 13, però, darete il meglio di voi nel lavoro e col sudombelico. Gemelli 6 Leone 6 + Capricorno 6 ) ')66 "" $) 2*&+(&*/ ')66 "" $) 2*&+(&*/ 11)66 ') '1)06 &$ " ) *&$ !5 &$ " ' !5 #"&$ 0 ')66 11)66 1')66 +/ / " /+ %)66 " 1')06 ,)06 6)' + &2*) *"" // $ / &$ " ) *&$ ) &4 (&*/+ 1 >XqqXD\k\f @\i` 8 :LI8 ;@ 8C>?<IF (/ *- 8E:FE8 )( )0 d`e dXo 8FJK8 C\^\e[X (. )* 98I@ (0 *( 9FCF>E8 )' *( )0 :@<CF M<EK@ :8>C@8I@ )) Jfc\ ;\Yfc` :8DGF98JJF (- )/ Elmfcf Df[\iXk` :8K8E@8 (, *' =@I<EQ< (/ )' )06 +/ / '6)' * ') &"* " & (/ ), Ki`\jk\ D`cXef Kfi`ef >\efmX G\il^`X (/ *) (, )/ (, ). )( )- IFD8 E8GFC@ (0 *' (/ *( G8C<IDF )' *) 8^`kXk` @c jfc\ f^^` D@C8EF IFD8 ), ). *) (. *' KFI@EF )' )+ GXc\idf KI<EKF (0 ), )) *, ,1*+ )(1(, ,1*, )'1+/ M<E<Q@8 )( ), CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti [email protected] VICEDIRETTORI Pier Bergonzi [email protected] Stefano Cazzetta [email protected] Andrea Di Caro [email protected] Umberto Zapelloni [email protected] Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014 (- )0 (0 ), PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri K\dgf Z_\ g\^^`fiX Xc Efi[fm\jk Zfe ifm\jZ` \ k\dgfiXc` [`]]lj`# cfZXcd\ek\ ]fik`% Jfc\^^`Xkf Xc Efi[\jk% G`f^^\ `ek\i\jjXef XeZ_\ klkk\ c\ i\^`fe` Z\ekiXc` X[i`Xk`Z_\# Zfe k\dgfiXc` jl^c` 8gg\ee`e`% G`f^^\ `e Gl^c`X# Zfe cfZXc` k\dgfiXc`% )) *- Gfk\eqX IFD8 )( ;fgf[fdXe` Jg`ZZXkX `ejkXY`c`k~ jlcc\ efjki\ i\^`fe` j\kk\eki`feXc` Zfe ifm\jZ` \ k\dgfiXc` ]i\hl\ek`# jg\Z`\ [liXek\ `c gfd\i`^^`f# jl` i`c`\m` dX XeZ_\ `e g`XeliX% >\e\iXcd\ek\ jfc\^^`Xkf jlc i\jkf [\ccX g\e`jfcX# jXcmf [`jkliY` jl DXiZ_\ \ CXq`f% 9Xi` (- )/ (0 ** I<>>@F :8C89I@8 )/ KI@<JK< DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI [email protected] :XdgfYXjjf EXgfc` (, KiXdfekX ;fdXe` (- ). (+ Jfi^\ www.gazzetta.it CÊ8hl`cX GFK<EQ8 KiXdfekX Che Gianfranco Zola abbia lasciato il segno nel calcio britannico è un dato di fatto. Ora c’è anche una canzone a sancire questo feeling: l'ha intitolata proprio «Zola» una band di giovanissimi nordirlandesi, «The Wonder Villains». E Gianfranco ha apprezzato partecipando al video )( )/ G<IL>@8 Jfi^\ La compilation delle 10 migliori coreografie, andate in scena negli stadi di tutto il mondo durante la scorsa stagione calcistica, votate dai tifosi del canale YouTube Ultras World. La più cliccata è stata quella della curva della Dinamo Bucarest. Ma ce ne sono di molto spettacolari. Da vedere 8eZfeX *( =`i\eq\ D@C8EF Dfjj` Una canzone dedicata a Zola E lui è nella clip (/ )0 )( )- C8HL@C8 E\YY`X *2$+3 *#$ VIDEO Le coreografie più belle dagli stadi di tutto il mondo 9fcf^eX (/ )* ><EFM8 E\m\ (*$&*#(+ " & VIDEO (/ )- Dfckf ]fik` :Xcd` * 1) &"* " & ')66 )06 Pesci 6 + )' ). M\e\q`X (0 )- :fg\ikf D8I@ * ') &"* " & ',)66 K\dgf Z_\ g\^^`fiX Xc Efi[ e\c Zfijf [\c gfd\i`^^`f Zfe ifm\jZ` \ k\dgfiXc` [`]]lj` [XccX CfdYXi[`X m\ijf klkkf `c Efi[\jk% 8dg`Xd\ek\ jfc\^^`Xkf Xc :\ekif \ Xc Jl[ Zfe ZXc[f `ek\ejf# XeZ_\ ]`ef X *- ^iX[` jlccX Gl^c`X \ `e J`Z`c`X% Ki\ekf 8fjkX (, )) =fik` K\dgfiXc` #(*5 *$ F^^` Ifm\jZ` G`f^^`X *2$+3 *#$ +/ / ')66 '-)' +/ / &$ " ) *&$ !5 &$ " 1 '0)' * (2" "" $) 2*&+(&*/ '-)06 &$ " ) *&$ !5 #"&$ ' 1 '-)06 ')66 &$ " ) *&$ * 1) &"* " & * ') +$& /" *2$+3 *#$ +/ / '')66 '') '1)66 '')06 &$ " ) *&$ ')6 &$ " ) *&$ !5 &$ " 1 *&& *"" ) * 1) *$& (2" '0)66 '0)06 ')66 '6)06 &$ " ) *&$ "" $) 2*&+(&*/ &$ " ) *&$ !5 &$ " ' (&*/ ' ' ) '')06 Acquario 6 + Gazzetta.it ! !$ # !! # ! !! Vergine 6 + :X^c`Xi` :XkXeqXif )) ** (/ ** I\^^`f :XcXYi`X )( *+ :XkXe`X )) ** RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. 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