Anno 38, numero 134
Qui Ticino...
...a voi missionari
giugno 2006
Periodico trimestrale ticinese del Gruppo Medaglia Miracolosa di Mendrisio
www.medaglia-mendrisio.org
Notizie ed avvisi
Risplendi tu, piccolo cero...
Io non so pregare,
non so cosa dire,
non ho molto tempo.
Ecco, offro questo lume,
è un po’ del mio bene,
un po’ del mio tempo,
un po’ di me stesso
che lascio davanti a te,
Vergine Santa.
Questa fiamma che brilla
significa la mia preghiera
che in me continua
mentre me ne vado.
La Medaglia Miracolosa:
la Madonna ha promesso che
coloro che la porteranno con fiducia,
godranno della Sua specialissima protezione e
riceveranno grandi grazie!
Le medaglie (anche in oro e dorate) come pure i ceri, si possono ottenere contattando il nostro segretariato.
Vita dell’associazione...
Il vostro contributo alla nostra Associazione
è deducibile dalle tasse!
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L’Associazione Medaglia Miracolosa di
Mendrisio è un ente senza scopo di lucro e
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Missione speciale...
Si era presentato al parroco al mattino presto di
lunedì, prima di andare a scuola.
Ho voluto proporvi la storia vera di Michele in
questi giorni di Pentecoste, la festa dello Spirito
che affida a ciascuno di noi una “missione
speciale”. “Non importa dove, come, se…”
– dice una canzone – ciò che importa è che tu
sappia di aver ricevuto un dono dello Spirito per
una missione unica di amore, che nessun altro
può svolgere al tuo posto. Niente di più triste di
uno zaino riposto in un armadio, ricoperto di
polvere. Eppure dentro ciascuno di noi c’è un
Michele pronto a partire o a …ripartire, sacco in
spalla, per la sua missione, anzi, per la missione
speciale affidatagli dall’unzione dello Spirito. Ma
tanti sono gli ostacoli, le resistenze, le scuse per
non partire.
Maria di Nazaret si è lasciata muovere dallo
Spirito, per la sua missione, davvero speciale.
Anche i nostri missionari, alcuni oramai
ottantenni, ma dal cuore fresco come quello di
Michele, si muovono leggeri e coraggiosi sulle
strade del mondo al soffio dello Spirito per la
loro missione speciale.
La vita è vocazione, è missione, è sfida da cogliere.
Da qualche parte il tuo zaino, coi doni che lo
Spirito ti ha fatto, freme e aspetta di partire con
te: non importa dove, come, con quale vocazione,
vicino o lontano. Purchè sia obbedienza al dono
dello Spirito, in vista di un bene comune.
Non avere paura del “Michele” che c’è in te:
prendi il tuo zaino e parti.
Lo Spirito farà il resto.
Buona estate a tutti!
Don Angelo Crivelli, Assistente
GRAZIE DI CUORE
a tutti i benefattori,
associati ed amici dell’Associazione
“Gruppo Medaglia Miracolosa” di Mendrisio
per il costante sostegno spirituale e materiale a
favore delle missioni e dei fratelli più bisognosi.
La nostra Associazione può realizzare progetti
e portare aiuto solo grazie alla vostra costante
generosità e solidarietà!
Lettera dell’Assistente...
Don Giuseppe era rimasto stupito al vedere
Michele, raggiante in viso, con lo zaino in spalla,
come chi attende qualcosa: “Cosa c’è? – Chiese
il prete un po’ sorpreso. – È capitato qualcosa di
grave? Non hai voglia di andare a scuola?”.
“Come? Non ha bisogno di me?” – rispose
Michele. “Di te? No… in questo momento non
proprio, ma…”
“Eppure – continuò risoluto Michele – ieri,
durante la Cresima, il Vescovo ci ha detto che
dopo il dono dello Spirito Santo abbiamo una
missione speciale da compiere. Ecco, io sono
pronto, credevo di cominciare subito!”.
Don Giuseppe rimase molto colpito dalla
freschezza del cuore di quel ragazzo appena
cresimato.
Oggi Michele lo trovate in India, in un
lebbrosario, medico laico, con la sua famiglia,
a compiere la missione speciale affidatagli dallo
Spirito.
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Qui Lodonga...
...a voi Ticino missionario!
Inizia così la lettera di Padre Luigi Moser, nato 72 anni fa a Palu di Giovo in
provincia di Trento, che da anni opera nella missione comboniana di Lodonga,
in Uganda, nella regione di Arua. L’apostolato è pure esteso all’educazione,
all’istruzione e alla formazione professionale dei giovani. In questo ambito
Padre Luigi ci chiede un aiuto per la costruzione di una scuola per ragazze. Ancora oggi le giovani
donne si trovano in uno stato di schiavitù, ecco perciò la necessità di aiutarle ad emanciparsi.
Progetti per le missioni...
Carissimi amici,
vi spero tutti bene e felici di continuare uniti
per l’avvento del Regno di Dio sotto gli occhi
materni di Maria. Chi vi scrive è un vecchio
amico e sono anch’io felice, anche se indegno, di
servire la Madonna nella Basilica di Lodonga. È
la prima Basilica in onore di Maria dal deserto del
Sahara in giù. Il titolo di Basilica è stato dato da
Papa Giovanni XXIII alla Madonna Mediatrice
di tutte le Grazie, invocata dalla nostra gente col
titolo di “Sultana dell’Africa”.
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Il nostro territorio è massicciamente occupato
da circa 100’000 Musulmani, mentre i Cattolici
sono solo 20’000 circa. Da qui il titolo di
“Sultana”. Credo che conveniate con me che
la Madonna della Medaglia Miracolosa e
quella della Mediatrice di tutte le Grazie, siano
strettamente imparentate per cui dando onore ad
una si dà onore anche all’altra.
Eccovi allora la mia richiesta per un piccolo
progetto.
La Missione di Lodonga conta già tante istituzioni
e ve le ricordo telegraficamente: un collegio per
maestri; una scuola per catechisti; una scuola
tecnica; due scuole elementari con circa 1’000
allievi; un dispensario–maternità, molto stimato,
specie per la maternità, dove nascono in media
dai 35 ai 40 bambini al mese; un asilo infantile
con le prime due classi elementari con circa 130
bambini; un centro di spiritualità per ritiri ed
incontri. Vorremmo aggiungere a questa lista
una scuola secondaria per ragazze. Sentiamo
il bisogno di dare questo aiuto alle ragazze per
aiutarle ad uscire dai loro complessi di inferiorità
e dai più o meno evidenti stati di schiavitù.
Sentiamo questo impegno molto urgente,
specialmente nella zona musulmana in cui ci
troviamo. La scuola l’abbiamo già iniziata col
titolo di “St. Clare Lodonga Girls Secondary
Padre Luigi mentre controlla i lavori di costruzione del
primo blocco della nuova scuola
School” e, per il momento, abbiamo sistemato
i primi due corsi in un vecchio edificio delle
elementari. Abbiamo già comperato il terreno
per il nuovo edificio e, come vedete nella foto,
siamo già all’opera.
Il primo blocco che include quattro classi e
l’ufficio sta già affiorando dalle fondamenta.
I lavori si sono fermati in attesa di nuovi aiuti
finanziari. Se qualcuno di voi vuole darci una
mano per onorare la Sultana dell’ Africa con
questa nuova gemma, si faccia avanti. So che la
Svizzera è una nazione di “banchieri”, ebbene,
vi assicuro che la Sultana dell’Africa non si
lascerà superare dalle banche svizzere nel farvi
percentuali altissime sui vostri depositi... mi
pare che sia qualcosa come il 100%. Provare per
credere!
Detto questo vi saluto tutti e vi chiedo anche
di pregare sempre per noi affinché possiamo
continuare a fare del bene a nome vostro.
Dio vi benedica e la mia Sultana vi tenga in
braccio!
Padre Luigi Moser
La licenza di costruzione non arriva
perchè siamo cristiani!
Questo, in sintesi, è il messaggio che Suor Giacinta Niboli (Comboniana) ci
ha inviato da Nazlet Khater (Egitto). Il terreno per la costruzione della scuola
materna c’è già, tuttavia, oltre ai soldi, manca la licenza edilizia. Essere
cristiani in un paese musulmano non è facile, ma Suor Giacinta non demorde e
confida nella Divina Provvidenza. La gente bisognosa del luogo però ricorre ugualmente agli aiuti
delle suore cristiane.
Carissimi amici dell’Associazione Medaglia
Miracolosa,
in questi giorni è giunto a noi il vostro giornalino
che, con grande gioia, ho letto subito; è
veramente meraviglioso che continuate ad essere
operosi per le missioni attraverso la cara Madre
della Medaglia Miracolosa.
L’incontro che ho avuto con voi il mese di
settembre 2003 è sempre vivo nel mio cuore e
specialmente la preghiera del Santo Rosario. La
signora Stefania quel giorno è venuta fino alla
frontiera ad incontrarci; è stata meravigliosa!
Come si può dimenticare?
Sarebbe mio desiderio scrivervi di più, ma
purtroppo il tempo è sempre limitato e noi
siamo sempre sopraffatte dal lavoro; il villaggio
è grande e tutti vogliono la Suora, specialmente
quando stanno poco bene. Allora devo prendere
la mia borsa e andare a domicilio.
Ora lavoriamo in due villaggi abitati da poveri
I bimbi della scuola materna nel giardino delle suore in
attesa della costruzione del nuovo edificio
Suor Giacinta nel suo dispensario mentre visita un
bambino con la polmonite e sua mamma
bisognosi. È gente buona e, certo, ci vuole tanta
pazienza.
Vi scrivo per chiedere preghiere perché, sul
terreno che già abbiamo, vorremmo far costruire
una scuola materna. Ma stiamo incontrando
tante difficoltà: non abbiamo i soldi e in più le
autorità non rilasciano il permesso. La causa è
perché siamo cristiani. Allora non ci manca che
affidarsi alla Divina Provvidenza.
Potete forse voi darci una mano?
Sempre in unione di preghiera, con l’augurio
di ogni bene, vi saluto e vi abbraccio con tanto
affetto.
Suor Giacinta Niboli e Comunità
Suor Giacinta con il gruppo di bambini che ha preparato
per la Prima Comunione
Progetti per le missioni...
Godo sentire che il 27 novembre c’è stata una
grande festa, la ricorrenza di 45 anni di attività.
Bravi! Maria vi aiuti a continuare sempre
così. Mi spiace di non essere stata presente
in tale circostanza, ma vi sono stata vicina
spiritualmente e vi ho seguito con una preghiera
tutta particolare.
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In Turkana occorrono pozzi d’acqua
Progetti per le missioni...
Da Lodwar (Kenya) Padre Raffaele Cefalo, missionario Comboniano, lancia un
drammatico appello a favore della povera gente del Turkana, dove ogni giorno
è una lotta per la semplice sussistenza. L’elevato tasso di mortalità infantile,
l’analfabetismo, la fame e la siccità sono temi che reclamano un’urgente risposta,
ma il bisogno più impellente in quella zona, dove la temperatura non scende quasi mai sotto i 40°,
è l’acqua. Per trovarla occorre trivellare e costruire pozzi artesiani oltre i 65 metri di profondità.
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Carissimi,
...Vi scrivo per ringraziare e congratularmi per il
bollettino che ricevo regolarmente e per il vostro
costante aiuto.
Sono qui con Padre Elia Ciapetti, entrambi sopra
i 70 anni suonati, dopo quasi 50 anni d’Africa,
in una Missione nuova e vasta. Il Signore non ci
fa mancare mai forza e coraggio.
Ci stiamo impegnando a trivellare pozzi artesiani
perché è il bisogno più urgente in questa nostra
zona. Senza mangiare si può resistere fino ad
una cinquantina di giorni, ma senza acqua
(qui la temperatura è sempre sui 40 gradi tutto
l’anno) neanche una settimana. Finora ne
abbiamo scavati 17 di cui solo 5 riusciti. In aprile
riprenderemo a scavarne altri. In due posti, dove
è impossibile trovare acqua, abbiamo deciso di
fare due dighe, anche se costano quasi il triplo di
un pozzo. Un pozzo, della profondità di circa 65
metri, ci viene a costare circa dieci mila dollari.
Non c’è difficoltà a mettere una targa ricordo se
qualcuno vuole contribuire alla costruzione!
Il nostro Vescovo, Monsignor Patrick Harrington,
per il 2006, ha voluto inviare un messaggio “ai
Turkana e a tutta la gente di buona volontà.”
Egli infatti scrive: “Nel 2006 ci aspettiamo
miglioramenti nella nostra vita qui in Turkana.
La prima cosa per cui preghiamo, speriamo e
continueremo a lavorare è “Pace e Sicurezza”.
Incolpiamo sempre i nostri nemici (Karimojong
in Uganda, Toposa in Sudan, Merille in Etiopia,
Pokot in Kenya ecc...) dimenticando che noi
Turkana non siamo “Angeli”. La seconda cosa
per cui preghiamo, speriamo e continueremo
a lavorare è il miglioramento del nostro tenore
di vita. È inaccettabile che nel 2006 in Turkana
ogni giorno debba essere una lotta per la semplice
sussistenza. Si parla tanto di eliminare la povertà,
ma finora non abbiamo visto cambiamento
alcuno. La mortalità infantile è ancora 3 volte
superiore alla media del resto del Kenya. Neanche
Padre Raffaele nel Centro per Bambini con due
insegnanti
il 50% dei bambini Turkana frequenta la scuola
di base. La speranza di vita è scesa a soli 42 anni.
Su una popolazione di circa mezzo milione di
abitanti solo il 6% riceve un salario mensile. Con
questa prolungata siccità, si sta perdendo anche il
bestiame che per un popolo dedito alla pastorizia
è tutto. Così la gente continua a morire di fame.
Con l’aiuto di Dio, col nostro impegno e con la
creatività e la perseveranza, noi siamo però decisi
a continuare nell’impegno di migliorare la vita di
questa nostra gente in Turkana.”
È proprio per questo che noi missionari
continuiamo a lavorare, sempre con la vostra
cooperazione, con coraggio e con speranza, anche
in situazioni così drammatiche. Grazie perciò fin
da ora per il vostro aiuto spirituale e materiale.
Con i miei migliori auguri di ogni bene nel
Signore e con tanta riconoscenza vi saluto
fraternamente.
Padre Raffaele Cefalo
Preghiera
Averardo Dini
Dio sta parlando e mi dice:
“Ora che dentro di te
ci siamo anche noi Tre,
Padre, Figlio e Spirito Santo,
non sentirti mai solo, né di giorno né di notte
e non aver mai paura
perché niente di male ti accadrà.
e che guarda il cuore degli uomini
e non il loro vestito.
Vai anche tu,
come Francesco, per le strade del mondo
a chiamare fratello e sorella
ogni volto e ogni cosa che incontri.
Vai anche tu,
come i dodici primi apostoli,
ad annunziare il Vangelo di salvezza.
Vai anche tu,
come i santi, a spargere nelle case
il profumo dell’amore generoso e puro.
Vai anche tu,
come gli innamorati di noi Tre
a spingere con forza la storia
verso la Gerusalemme celeste
perché il mondo sia una cosa sola
come noi Tre siamo un Dio solo.
Vai anche tu
a far conoscere che Dio
non è quello che la gente spesso pensa.
Vai.
Noi saremo sempre con te!
Vai a dire a tutti
che Dio è misericordioso
Spirito santo del Signore,
vieni con la tua grazia;
accendi le menti e i cuori
con la tua santa fiamma.
Ti sappiamo consolatore,
viva sorgente e fuoco,
che vieni con i sette doni
nel cuore dei tuoi fedeli.
Tu che sei la luce del vero
illumina la mente,
così con viva fede
crediamo al tuo mistero.
Sei luce del nostro cammino,
guida soave e forte:
sostieni il nostro passo,
donaci la tua grazia.
Preghiamo e meditiamo insieme...
Vai anche tu
a narrare le opere meravigliose
operate in te e intorno a te.
J. Crüger
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Visita missionaria...
Vivere la Pasqua in Brasile
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Dal 1 al 23 aprile abbiamo
avuto la gioia e la grazia di
vivere il periodo pasquale
visitando tre comunità missionarie in Brasile,
portando il sostegno, l’affetto e la solidarietà da
parte di tutti voi. Ognuna di queste comunità
missionarie ha un proprio carisma nell’annuncio
della Parola di Dio con lo scopo unico: quello di
portare tutti, bambini, donne e uomini a Cristo.
La nostra visita è iniziata, dopo un lungo viaggio,
nel Mato Grosso ad Araputanga dove da 30 anni
è presente Padre Celso Duca che ci ha accolto
con grande umiltà ed affetto.
Araputanga è una città che in trenta anni ha
vissuto una crescita e uno sviluppo sociale
ed economico notevole. Sono molteplici le
iniziative intraprese da Padre Celso, alla guida
della comunità affidatagli. La cura spirituale
è il suo compito principale, ma molte sono le
iniziative divenute realtà, come, la realizzazione
di scuole, la cooperativa, la creazione di una
radio, che può portare una parola di speranza e
raggiungere così molte persone in cerca di aiuto
e conforto. Essendo solo in questa Parrocchia che
conta oltre 20 mila abitanti, è stato importante
formare persone per un servizio pastorale, per
l’animazione liturgica, per la catechesi e la
preparazione ai sacramenti. È una realtà che,
grazie all’entusiasmo e alla preghiera, porta molte
persone a vivere nel servizio e nella carità verso il
prossimo.
Rolando, Padre Celso Duca e Simone
La nostra visita è continuata nello stato di
Minas Gerais, a Uberaba, dove è presente una
comunità di Padri Somaschi. L’incontro con
Padre Alexandre Machado, ci ha portato alla
conoscenza della sua opera dove prevale l’aiuto
ai bambini, agli adolescenti e giovani più
poveri, che necessitano un luogo di accoglienza
e di formazione nella crescita cristiana e di
formazione professionale. La presenza di un
carcere minorile fa sì che molti giovani, una
volta usciti, si trovano nella necessità di essere
aiutati per un inserimento nella vita sociale e di
avere la possibilità di ricevere una formazione
professionale. Oltre al già esistente Centro di
accoglienza diurno per bambini ed adolescenti,
grazie anche al contributo di benefattori, si
è concretizzata la costruzione di una scuola
di formazione professionale con laboratori
per falegnami, meccanici, sartoria, tipografia,
panetteria e altre attività che, nelle prossime
settimane, sarà inaugurata con immensa gioia
di Padre Alexandre e di tutta la comunità. Per
tutto questo egli ringrazia tutte le persone che,
per il tramite dell’Associazione, hanno condiviso
questo progetto sino alla sua piena realizzazione.
La Settimana Santa l’abbiamo vissuta immersi
nella grande e “pazza” San Paolo, una città
pericolosa che conta 24 milioni di abitanti,
dove troviamo un divario fra una grande
ricchezza e la più squallida povertà. Siamo
ospiti della Comunità Alleanza di Misericordia,
una Comunità fondata nell’anno Giubilare del
2000 da Padre Antonello, Padre Enrico ed una
missionaria, Maria Paola, che hanno scelto di
vivere nell’abisso della povertà, condividendo
il dolore, la violenza e la miseria dei bambini,
dei drogati e di tante famiglie distrutte che
vivono senza più speranza. Iniziano cosi il loro
pellegrinaggio nelle strade più perverse della
città, affidando il loro cammino alla preghiera
e allo spirito di condivisione nell’incontro
Simone saluta una bimba di una Favela di São Paulo
In una delle tante favela che si trovano in diversi
punti della città, abbiamo partecipato e vissuto
la Passione di Cristo, il Venerdì Santo, con i suoi
abitanti. Senza renderci conto ci siamo trovati
in una realtà sconvolgente, case costruite con
materiale di recupero, tappezzate alla meglio,
senza parlare dell’interno ed in quali condizioni
molte famiglie vivono. È stata una vera “Passione”
incontrare questi bambini, donne e giovani, il
vedere in quale miseria crescono e vivono. Lì,
abbiamo visto nelle persone, Cristo sofferente e
noi, guardandole, ci siamo sentiti impotenti.
Durante la Veglia Pasquale abbiamo condiviso la
preghiera per un mondo migliore, dove anche i
poveri possano trovare tanto amore, giustizia e
dignità. Questo è stato un grande insegnamento
per noi, “poveri ricchi”!
Dopo questa esperienza, che possiamo definire
dura, speriamo di poter sostenere un progetto
per la costruzione di una Casa di accoglienza
per bambini “fratelli di strada” e di preparare e
proporre un futuro “campo lavoro”, nell’estate
del prossimo anno, che ci permetterà di vivere
un’esperienza sicuramente ricca e gioiosa,
condividendo e lavorando accanto ai poveri,
anche solo per un breve periodo.
Sentiamo ora il dovere di ringraziare quanti hanno
permesso questa nostra visita, in particolare le
tante persone che ci hanno accompagnato con
la preghiera. Un pensiero speciale va a Padre
Celso Duca, a Padre Alexandre Machado, a
Padre Antonello e a Padre Enrico per il grande
lavoro che svolgono con coraggio e la preghiera,
diffondendo il Vangelo di Cristo, portando
speranza e gioia e curando molte ferite.
Terminiamo questo nostro scritto con le parole
di Padre Enrico: “ Ogni uomo ha una ferita da
curare, una vergogna da essere abbracciata, una
dignità da riscattare e una miseria che invoca
misericordia”.
Simone e Rolando
Padre Antonello, Padre Enrico e Simone
Visita missionaria...
e nell’ascolto di bambini, giovani, drogati,
prostitute e anziani senza dimora, abbandonati al
loro destino. Sono “i fratelli di strada” per i quali
sono sorti centri di accoglienza con l’intento di
costruire un ponte di Misericordia, nel donare
alle persone accolte una nuova famiglia, nel farli
sentire accolti in un solo Spirito come figli e
figlie della stessa Misericordia. Con la preghiera e
tanti sacrifici, la Comunità ha iniziato a crescere.
Sono molti i giovani brasiliani, che vogliono
vivere l’esperienza condividendo il carisma della
Comunità, mettendosi al servizio dei loro fratelli
più poveri. Molti di loro, dopo un cammino di
formazione, decidono di continuare gli studi
per consacrarsi totalmente a Cristo, altri fanno
la scelta di vivere nella povertà e al servizio del
prossimo nel carisma della Comunità di Alleanza
di Misericordia. Oltre al centro di formazione,
che conta una presenza di oltre 130 giovani,
sono stati realizzati diversi centri di accoglienza
con la finalità di far sentire loro che sono amati
e che la loro vita è preziosa ed importante. I più
fragili sono sicuramente i bambini che vagano
abbandonati nelle notti buie e violente della
città. Non hanno più nulla, neppure l’affetto dei
propri genitori. Di notte li incontri che sniffano
colla per non sentire i morsi della fame e per
avere la forza e il coraggio di affrontare la propria
esistenza divenuta folle e violenta.
9
Sadani (Tanzania), aprile 2006
tre mesi mi trovo a Sadani, la nuova missione che
mi è stata affidata.
Sadani è una fra le prime missioni avviate dai
Missionari della Consolata: risale al 1938. Fanno
capo a questa missione tredici villaggi. Le passa
accanto un bel fiume che ha sempre acqua tutto
l’anno e che degrada piano piano verso la “Rift
Walley”. È una zona piuttosto calda, ma in
questo periodo di piogge è anche umido data
la vicinanza del fiume. Sulle sue cascate i nostri
missionari, una trentina di anni fa, installarono
una bella turbina che dà corrente giorno e
notte. Da dodici anni è stata sostituita con una
più grossa ed ora otteniamo ben 100’000 Watt.
Prezioso dono che ci dà la possibilità di offrire
molti servizi alla nostra gente: il dispensario, i
mulini che macinano per ore le granaglie della
gente, un’officina e falegnameria per tanti lavori,
una scuola di taglio e cucito per una quindicina
di ragazze e un piccolo collegio per giovani che
studiano alla scuola secondaria del governo e che
provengono dai villaggi più lontani…
A turno tre grosse pompe spingono acqua alla
scuola secondaria, alla parte alta del villaggio e
al serbatoio della missione a cui attinge la parte
bassa del villaggio.
Con me collaborano due confratelli: Padre
Egidio Crema e Padre Riccardo Ossola, quattro
Suore africane della Congregazione diocesana
di Santa Teresina e, nei villaggi, una trentina di
catechisti. Molte perciò sono le cose a cui pensare
e da coordinare…
Grazie di cuore per il vostro ricordo sempre
generoso e delicato, vero segno di fraternità e
di missionarietà… Ogni goccia di bontà forma
un mare di generosità per aiutare chi oggi soffre
e fatica a vivere, ma che spera in un domani
migliore. Ho diversi sogni in mente: innanzi
tutto avviare un bel programma di lavoro
pastorale nei villaggi assieme ai catechisti e ai
consigli pastorali; poi ho altri progetti alcuni dei
quali hanno una certa urgenza: sistemare bene
l’asilo, dove accogliamo 110 bambini al giorno;
preparare un salone parrocchiale dove poter
radunarci per gli incontri con i giovani e i consigli
pastorali; aiutare giovani a studiare, soprattutto
quelli appartenenti a famiglie numerose. Ora
sono sogni, ma che con il vostro aiuto possono
diventare realtà: non avete mai mancato ai miei
appelli… Grazie!
Carissimi amici e benefattori,
vi spero tutti bene e pieni di speranza. Da oltre
Sempre con stima e affetto.
Padre Mario Baseggio
Khartoum (Sudan), 9 febbraio 2006
Notizie dalle missioni...
Cari amici,
ad un mese esatto da quando sono partito
dall’Italia, parto per Wau dove parleremo con il
Vescovo e vedremo di fare un piano per il lavoro
a Raga o a Deim Zubeir. Qui i tempi di decisione
sono un po’ più lunghi, specialmente con il
nuovo clima di “dopo guerra”. Comunque è già
un bene che mi sposti a Wau dove potrò andare a
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vedere i vari bisogni della nuova missione. Come
potete ben immaginare sono ansioso di arrivare a
Raga per cominciare a conoscere quella gente che
diventerà la mia nuova gente. Vi farò poi sapere.
In questi giorni ho comperato pasta, riso,
lenzuola, zanzariera e altre cose di prima necessità
che mi permetteranno almeno di cominciare a
lavorare con una certa stabilità. Può darsi che
dopo il primo giro di ispezione debba tornare
a Khartoum per comperare e spedire con il
camion almeno il materiale più urgente prima
che cominci il periodo delle piogge. Prima di
partire per il sud però voglio ringraziare tutti voi
per la vostra calda amicizia, per il generosissimo
aiuto e per la preghiera con cui continuate ad
accompagnarmi. Vorrei poter avere il tempo di
scrivere personalmente a ciascuno di voi, e ne
avrei di cose da dirvi! Il Signore, che mi ha fatto
il grande regalo di passare cinque mesi in Italia e
di potermi così riprendermi e acquistare nuove
forze, mi accompagni anche in questo nuovo
periodo di vita missionaria. A voi un saluto e un
grande grazie anche a nome di tutti i bambini e
gli adulti che potrò avvicinare ed aiutare.
Padre Eugenio Caligari
Carissimi amici,
mi faccio vivo, finalmente, dopo tanto silenzio, in
questo nuovo paese: lo Zambia. Chiedo perdono
per non aver comunicato con voi prima, anche
se non vi ho dimenticato e siete sempre presenti
nella preghiera e nel cuore…
I miei superiori mi hanno chiesto la disponibilità
ad un nuovo servizio ed in una nuova missione.
Ho lasciato l’Uganda e dal mese d’agosto dello
scorso anno sono qui in Zambia. Il salto è stato
grande: passare dall’organizzazione di una diocesi
nuova al lavoro sedentario del noviziato non mi
è stato facile; ma ora mi sono ambientato ed
entrato anche col cuore dentro questo nuovo
ambiente di lavoro.
Siamo a pochi passi dalla capitale dello Zambia,
Lusaka; abbiamo 18 novizi africani e siamo in
due formatori. Il mio superiore è un Ugandese
che viene dalla stessa regione dove ho lavorato
per la maggior parte del tempo che ho trascorso
in Uganda. Il mio lavoro consiste nel seguire
questi giovani, accompagnandoli nella loro
scelta vocazionale per due anni… Ringraziando
il Signore, qui in Africa, ci sono ancora molte
vocazioni. Oltre a questo lavoro di noviziato
faccio ben poco anche perché non conosco i
dialetti locali: mi accontento di fare un po’ di
ministero domenicale o altri servizi dove posso
usare l’inglese.
Lo Zambia è un paese abbastanza vasto: due volte
l’Italia, ma con solo 11 milioni di abitanti, molti
dei quali concentrati nelle città.
Naturalmente il paese ha tutti i problemi che
l’Africa vive: fame, malattia, difficoltà allo
sviluppo,... Il 65% della popolazione vive con un
dollaro al giorno! Altri invece sono ricconi e non
si capisce dove abbiano trovato tanta ricchezza.
Anche l’istruzione scolastica e la sanità lasciano
molto a desiderare. Il paese sarebbe ricco di rame,
ma negli ultimi anni c’è stata una crisi mondiale
del metallo per cui l’economia ne ha parecchio
risentito. Purtroppo il problema di questo paese
è la pioggia: c’è una sola stagione delle piogge,
da novembre a marzo. Il resto dell’anno è secco
e la natura diventa irriconoscibile. L’anno scorso
ha piovuto pochissimo e ciò ha significato fame
per molti, fino a creare uno stato di emergenza
in tutto il paese. Questo anno invece le piogge
sono state molte e si spera perciò in un buon
raccolto…
I miei programmi per il futuro? Sarei dovuto
venire in Italia l’anno prossimo, ma nei mesi
liberi per le nostre vacanze avremo dei corsi da
fare qui in Africa, per cui verrò questo anno da
metà maggio a metà luglio… avremo perciò
occasione di incontrarci presto…
Assicuro a tutti il mio ricordo continuo nella
preghiera, ringraziando il Signore per la vostra
amicizia e soprattutto per la vostra continua
generosità a sostegno delle nostre opere
missionarie. Possa il Signore benedire tutti voi e i
vostri cari. Un abbraccio e un caro saluto.
Padre Enrico Colleoni
Padre Pierluigi Carletti, 57 anni, di Verscio
opera come missionario salesiano in Ecuador,
a Guazaquil, una cittadina di 120’000 abitanti
alla periferia di Guayaquil. Padre Pierluigi, qui
ritratto con un gruppetto di bambini della sua
parrocchia, ci invia il suo più caro saluto con un
grazie di cuore a tutti i generosi benefattori del
Ticino per il prezioso aiuto ricevuto.
Assicura il suo ricordo nella Santa Messa e prega
per tutti gli amici della Medaglia Miracolosa e
per le loro famiglie.
Notizie dalle missioni...
Lusaka (Zambia), aprile 2006
11
Bellefonte (India), aprile 2006
Carissimi amici e benefattori,
la prima parola per voi tutti è il nostro sentito
“GRAZIE” per il vostro aiuto alla nostra missione.
Il Buon Dio ci benedice proprio tramite la vostra
generosità. È con il vostro aiuto che la missione
continua feconda. Noi, in Comunità, andiamo
Notizie dalle missioni...
I nostri più cari auguri per il traguardo raggiunto dei 90
anni di età, di cui 66 dedicati alla vita missionaria.
12
avanti lavorando in diversi settori aiutando i
poveri e cercando di annunciare il Regno di Dio
ovunque possiamo. Le difficoltà non mancano,
ma la fede si espande. Le 19 novizie sono ben
impegnate nella loro formazione religiosa…
Sono tutte vocazioni locali, molto impegnate per
portare la luce del Vangelo a tanta gente ancora
nell’ombra della vere fede.
La scuola parrocchiale, diretta da una delle nostre
suore, dà risultati soddisfacenti. Gli scolari sono
molto interessati agli studi e facciamo del nostro
meglio per aiutarli con libri, materiale scolastico,
rette scolastiche ed anche nutrimento. In Casa
Madre abbiamo pure incominciato una scuola
per i giovani senza mezzi che non possono
frequentare una scuola regolare. Questi alunni
vengono per le lezioni dalle ore 06:30 fino alle
09:30 del mattino, poi vanno a lavorare per
guadagnarsi il pane.
Il nostro Oratorio giornaliero ed i quattro festivi
sono affollati da bambini e giovani e cerchiamo
di formarli in onesti cittadini e buoni cristiani. Il
loro esempio attira tanta gioventù!
La Suora incaricata del dispensario si prende cura,
oltre dei tanti ammalati, di circa 200 mamme
con i loro bimbi procurando loro medicinali e
nutrimento provenienti dalla Divina Provvidenza.
Io sono ormai l’ultima Suora Missionaria, ma
non c’è nulla da temere. Le vocazioni locali
sono ben formate nello spirito della Chiesa e del
nostro Istituto e l’apostolato continuerà.
Tanti cari saluti e sentiti auguri di ogni bene.
Suor Giuseppina Gaod
Kacheliba (Kenya), 2 maggio 2006
Carissimi,
grazie della vostra lettera e per la vostra offerta
per la mia missione e per la celebrazione di Sante
Messe. Grazie perché vi ricordate di noi!
Abbiamo avuto la visita di tre giorni del nostro
Vescovo che ha visitato le nostre cappelle. Il
25 marzo ha benedetto la nuova cappella di
Cherangan e il 26 Messa e Cresime a Kacheliba.
La Pasqua era iniziata con un po’ di pioggia,
subito scomparsa. Speriamo che non tardi troppo
ad arrivare. Il Vescovo ci ha inviato 100 sacchi
di grano come segno della sua partecipazione.
Siamo ora nelle vacanze scolastiche, ne abbiamo
approfittato per fare corsi per giovani e
catecumeni che sono sempre moltissimi…
Dopo Pasqua dovrebbero iniziare i lavori di
trivellazione dei pozzi… Tutte le carte ed i
permessi sono in regola. Vi ringrazio di averci
suggerito di usare i soldi per la costruzione di
pozzi. I costi sono molto alti.
Con lunedì prossimo si aprirà il secondo trimestre
scolastico e perciò si riprenderà la routine
normale. Abbiamo in progetto di aumentare
il numero delle aule scolastiche in alcune
delle nostre venti scuole. I ragazzi aumentano
considerevolmente. Di nuovo grazie del vostro
aiuto e ricordo.
Padre Antonio Dolzan
L’importatore equo solidale:
Claro Fair Trade SA
Aiutiamo iniziando dai nostri acquisti: Commercio Equo e Solidale!
Chi è “Claro Fair Trade SA”?
“Claro Fair Trade SA”, fondata nel 1997 dalla
cooperativa d’importazione OS3, è una società
anonima svizzera per il commercio equo che
raccoglie le esperienze di 20 anni di Commercio
Equo in Svizzera.
Claro Fair Trade SA si fa garante dei seguenti
principi: operare per il bene dell’uomo e
dell’ambiente; offrire ai propri clienti una totale
trasparenza in fatto di produzione, composizione
e vendita di tutti i prodotti; impegnarsi per un
miglioramento economico ed una maggiore
autodeterminazione dei propri partners in
tutto il mondo; una produzione intelligente ed
Ricetta: Caffè Glacé Mascobado
60 gr. di caffè Mascobado*
1 dl di latte
2 dl di panna
0.5 dl di caffè forte
3 tuorli di uova fresche
zucchero di canna
Preparazione:
Sbattere a schiuma i tuorli, aggiungere e mescolare
il caffè forte, montare la panna, aggiungere il
latte e mescolare bene il tutto. Raffreddare nel
congelatore e servire con la cannuccia. Potete
aggiungere alla preparazione pezzettini di
cioccolato nero Mascao*. In questo caso fare
indurire la crema nel congelatore per un’ora e
mezza, rimestando un paio di volte. Utilizzare
il caffè Nica* o Baraza* se vi piace il caffè forte,
oppure il Bio Classico*, se invece preferite un
caffè più leggero. A disposizione anche il caffè
decaffeinato Bio*.
* acquistabili nelle Botteghe del Mondo
ecologica a lungo termine; un impegno affinché
l’intermediazione venga ridotta al minimo e per
informare apertamente a proposito del valore
aggiunto.
Claro Fair Trade SA apre quindi i mercati per i
gruppi di produttori situati in parti del mondo
svantaggiate. Consente quindi a moltissime
persone di ottenere un miglioramento
economico, poiché il denaro va a favore di chi
lavora. Acquistare i prodotti con questo marchio
significa anche permettere ai vari produttori di
produrre nel pieno rispetto dell’ambiente, con
tanto di certificazione BIO (argomento di grande
attualità).
Abbiamo quindi la fortuna di trovare sugli scaffali
di Bottega del Mondo questo marchio di qualità.
Le merci rappresentate da questo marchio sono
molteplici, vanno dall’oggettistica ai prodotti per
la cura ed il benessere personale. Troviamo inoltre
una vasta gamma di articoli alimentari come tè,
caffè, miele, cioccolata e spezie in varie qualità;
ma anche altri generi alimentari di base come
cereali e pasta o dolci, dalla crema di nocciole
alla frutta secca.
L’uscita delle volontarie di Bottega del Mondo
non è stata quindi solo un’allegra scampagnata,
ma un’interessante opportunità di arricchimento
personale.
Venite a trovarci e vi faremo scoprire alcuni dei
tesori che abbiamo portato dal nostro viaggio.
Alla prossima!
Gli orari di apertura della sede di Mendrisio
durante quest’estate:
mese di luglio:
09:00–11:00 solo mercoledì
mese di agosto:
chiuso
Da settembre, gli orari di apertura della sede
di Mendrisio sono i seguenti:
lunedì:
14.00–16.30
martedì - venerdì: 09.00–11.00 / 14.00–16.30
sabato:
09.00–11.00
Bottega del mondo...
Il 9 aprile scorso le volontarie di Bottega del
Mondo, si sono recate a visitare la sede della
società Claro Fair Trade SA a Orpond nel canton
Berna. Abbiamo quindi pensato di prendere
spunto da questa visita per attirare la vostra
attenzione su un marchio fondamentale per
Bottega del Mondo.
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Incontro internazionale dell’Associazione
Medaglia Miracolosa a Roma
La famiglia vincenziana è costituita da un gruppo di associazioni operanti in tutto il mondo.
La più antica è l’Associazione Internazionale della Carità (1617), seguono: la Congregazione
della Missione (1625), le Figlie della Carità (1633), la Società di San Vincenzo de’ Paoli (1833),
la Gioventù Mariana Vincenziana (1847), l’Associazione della Medaglia Miracolosa (1909) e i
Missionari Laici Vincenziani (1999). L’Associazione della Medaglia Miracolosa si è organizzata
nel 2001 in un ente internazionale e l’anno scorso ha tenuto il suo secondo convegno a Roma dal
24 al 28 ottobre, al quale alcuni nostri associati del Mendrisiotto hanno partecipato.
Vita dell’associazione...
Dal 24 al 28 ottobre 2005, e nel 175mo
anniversario delle apparizioni della Vergine a
Santa Caterina Labouré, ha avuto luogo a Roma,
presso la Casa Maria Immacolata delle Figlie
della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, il secondo
incontro internazionale dell’Associazione della
Medaglia Miracolosa (AMM).
Erano presenti 87 delegati provenienti da 29
nazioni. A differenza della struttura della nostra
associazione, tutte le altre erano organismi
nazionali rappresentati da sacerdoti o da suore e
accompagnati da laici. Per conto dell’Associazione
Medaglia Miracolosa di Mendrisio erano presenti
il presidente Rolando, il vicepresidente Florindo,
Stefania come membro del Comitato e Yvonne
come associata.
14
L’invito esteso alla nostra associazione aveva un
triplice scopo: conoscere le più disparate attività
del fronte nei vari continenti, far conoscere il
nostro impegno a sostegno delle Missioni in
tutto il mondo e portare le nostre esperienze
con e per i giovani. A tale proposito Rolando ha
illustrato le peculiarità della nostra associazione e
si è soffermato a lungo sulle varie esperienze con
i giovani nei vari campi di lavoro estivi.
La sua conferenza, presentata con l’ausilio di
supporti tecnici, ha suscitato grande interesse
ed ha trovato unanime consenso. È stato
Rolando mentre racconta la storia del nostro Gruppo
Florindo, Stefania, Rolando ed Yvonne.
molto apprezzato il coinvolgimento dei giovani
nell’ambito della collaborazione con le varie
parrocchie del Mendrisiotto.
Il primo scopo dell’incontro era quello di verificare
il percorso tracciato dopo il primo incontro a
livello internazionale del 2001, volto a scoprire
la nostra vocazione nella comunità ecclesiale
e proseguire il nostro impegno missionario al
servizio dei più poveri. Fra le molteplici verifiche
si è constatato che l’AMM ha ritrovato la sua
presenza e la sua importanza nella grande famiglia
vincenziana e, nell’abbinamento della devozione
con l’operosità, ha ritrovato conferma che la
preghiera non solo conduce all’aiuto ai poveri,
ma conferisce una carica particolare. L’AMM ha
aumentato la sua presenza nei vari paesi in tutto
il mondo, persino laddove la famiglia vincenziana
non è presente.
Gran parte del tempo è stata dedicata
all’individuazione delle sfide che già sono
presenti oppure che sorgeranno nei prossimi
anni. A proposito di questi temi ti rendi conto
che ogni paese registra grossissimi problemi
in uno o più settori quali: la fame, la miseria
materiale e spirituale, le malattie infettive,
l’alcolismo, la disoccupazione, l’analfabetismo,
Alla luce dei bisogni accertati sono poi stati fissati
gli impegni d’azione e le modalità per affrontare
le sfide. L’apostolato principe e specifico
dell’AMM è costituito dalla visita a domicilio.
Al cospetto delle nuove povertà emergenti essa
si impegna ad adattare e a rinnovare questo suo
apostolato. Certi gruppi stanno portando avanti
vari progetti di sviluppo e di promovimento
integrale dell’individuo ricorrendo a sostegni
esterni di qualunque tipo. L’apostolato
dell’AMM si esercita in modo efficace se però,
al centro, si colloca la preghiera. All’inizio e alla
fine di ogni attività occorre pregare e i membri
sono invitati a pregare anche per i loro colleghi.
L’AMM deve integrarsi nella parrocchia in cui
ha sede e fare maggiormente ricorso ai mezzi di
comunicazione.
Un capitolo particolare è stato riservato ai
giovani.
L’AMM vuole aprirsi ai giovani e si prefigge
di far conoscere loro la propria identità e le
caratteristiche del suo apostolato. È pertanto
opportuno che essi vengano coinvolti nell’aiuto
al povero, nella preghiera e nella riflessione sulle
azioni intraprese. Occorre pure agevolare la loro
creatività e permettere che esprimano i loro
timori e, perché no, delle proposte.
L’intensa attività del convegno non ha permesso
di partecipare all’udienza generale del Santo
Padre. Non sono però mancati forti momenti di
preghiera comunitaria; tra questi una visita alla
chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, nota come
luogo in cui si verificò la conversione dell’ebreo
Alphonse Ratisbonne, al quale, il 20 gennaio
1842, apparve la Vergine. Nella stessa chiesa
Padre Massimiliano Kolbe celebrò la sua prima
Santa Messa.
Da segnalare che una serata è stata dedicata
ad un momento di distensione, nel quale i
rappresentanti dei vari paesi si sono esibiti nei
loro tipici costumi in danze, canzoni o recite
di poesie, eccetera. In quella settimana del
convegno le varie associazioni hanno allestito
delle bancarelle sulle quali esibivano opuscoli,
oggetti devozionali, fotografie ed altro.
La liturgia della Santa Messa conclusiva fu
preparata dai membri di lingua italiana, al
termine della quale Rolando, facendo allusione
alle “pietre vive” e al contenuto della sua
conferenza, distribuì a tutti i partecipanti un
sassolino raccolto in Terra Santa in occasione del
campo di lavoro della scorsa estate.
Un ballo africano proposto durante la serata di...
distensione.
Florindo Brazzola
Vita dell’associazione...
l’emancipazione, l’istruzione, la formazione
professionale.
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[Indirizzo]
GAB
6850 Mendrisio
Annunciare i cambiamenti d’indirizzo. Grazie!
Felice Estate!
Chi dà al povero presta a Dio!
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...a voi missionari
via Carlo Croci 6 – 6850 Mendrisio
Tel. 091 646 28 20 – Fax 091 646 28 15
CCP 69-853-6
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