LANZALONE GIOVANNI ACCENNI DI CRITICA NUOVA INTERA\IF,NTK 4..-.ini/.IONR PRECEDUTA LETTERE- PREFAZIONI De Angelo DI RIFUSA DA FERDINANDO Gubernatis, Se BRUNETIÈRE, Lino Ferriani la critica perchè dunque la nazioni anche barbari del finche critica loro se ne S A L r. R N TIP. FRATELLI JOVANE superiorità arte 1913 QAETANf. ciò Ma è lezza, bel- o ne i vincere non col alleata disinteressa O DI essa la costume. la di nare condan- d'un'opera d'arte? debbono PARTE PRIMA non latine con loro giudizio dovrà morale bruttezza Le è estetica e la lezza bel- avverrà, vizio, e la l'applaude. LANZALONE GIOVANNI ACCENNI DI CRITICA NUOVA 4.a PDIZIONF INTI PRECEDUTA LETTERE-PREFAZIONI DA FERDINANDO DI De Angelo RIFUSA RA.\\KNTF. Lino Oubernatis, PARTE PRIMA SALERNO TIP. FRATELLI JOVANE 1918 DI GAETANO BrUNETIÈRE, Ferriani INDICE Prefazioni. Lettera di Ferdinando Lettera di Angelo Lettera di Lino Accenni Sulla La di Nuovi di studii il Carducci libertà Per L'arte n degenerato? di Gabriele d'Annunzio tale (critica umoristica) . Benedetto " 13 statua Croce, 15 ideale poco il Novecentismo il Seicentismo. e 28 « 62 « 74 « 84 " 89 » 93 .. 98 . l'arte per 11 » ideale poco quella Rimini Genio un " - Qaiibaidi sul è Qubernatis nuova da 9 Pag. Ferriani critica canzone Una De Francesca n Brunetière 107 " . Il bello Alle signore L'arte e La Fontana La Gloria L' la Un La "137 Terme "146 di dell'arte Benedetto ? Croce Dantesco aristocratica tassa nuova critica Una degli fama vero ! » 159 " 163 n 168 « 171 175 « Aoristi 179 « usurpata senso 154 " capovolte Una 133 » delle quercia Cose "130 morale indovinello La "124 galanti indipendenza Risposta Il il brutto e 185 - allegorico del 1" Canto della Divina media Com"191 Raffaele La morale Mariano e la critica dell'egoismo e del italiana piacere '197 « 201 Lettera (premessa villa Rome, Ferdinando di a L'Arte ?? Briinetiere voluttuosa nel pubblicata Voikonsky. Janvifi- 1900. 27 Monsieur C'est fin l'Art suite n'esf de la Italie plus de ce la d'ahord, qu' mémes de d'avair l'air la les toutes qu' un corruption, felle une sans sur ne on ce l'Arte jouissance, de saurait de mena(ant luttuosa, vo- et par energiquement trop a fìerté, parait, puisque il qn de peu cantre ' à conccption de l'art de un ou mayen /' ajontenii et ' du Vérité et croire de l'art de à a des ruines fauf dire plaisir: Labor quadam remet on qu inter n'est se pas Moralité, de de dangereux de ou pour morfei pour ce voluptasque, morale, camme en Reaiité d'une la les daufe en seule principes croire, de continue on France,et en ou de soi, qui, qui subsiste ! l'art sunt Italif l'absolu, serait autres naturali la la en perpétuellemenf l'exisfence manifesfations les sur Mais et f'rance, en non livre votre est-il e'fonnanf, qu' bien si US ailleurs, tandis et plaisir, et lui-mènic. A mit 'icoi.- de aujourdliui eomhattre morale l ^rar camme inst rumeni un l'art plus Confrère cher et le uvee /" accepte que 1900) qu' un dissiniillima juncta. La mais ancien on ne morale saurait disait natura, n'est travail du societate pas impunément l'art, les 10 l'iin séparer la qiic la et morale ne ver dans ma modeste sir, piiis pensée meilleurs que de pari, je moins le bon Veuillez tous esl, cntre mais ciix, l'art mal d'ahord, vous que et plus la dévoucs le eu de croir, coscience Monsieur nouveuu, votre pour avez On voeux. à mais de agrcer mes persiste con/rére, entreprise, avez tous sens, cher et vous remerciements mes elle gii' inutile Monsieur donc, tutte la seulcment ce dislinction celle saia saiis suite e n pervers. de ou toiit est haladìna^re, cjii'un finalement toiitcfois avvc l'art saiis n'est morale Jc l'aiitir, tic me trop l'adresser, et vous finii on a approu- aider, y toiijours quand de vous que pour re'tis- pour pour lui, non l'Iiumanìté. et cher confrcre, uvee dédicace, aimable l'expression senliments. F. Brunetière. la e( de mes Lettera di alla (premessa Angelo 2." edizione De degli pubblicala Gubernatis Accenni ? nel di critica nuova ./ 1907) Roma, Dicembre 28 1906. Egregio Lanzalone, Ella mi espressione proemio Ma fa l'onore, e di alla cosa non edizione nnova de' suoi quale mi^^liorproemio nella Nuova generoso, in intona le idee tutte vi consento e il che Antologia, che Consento di desiderare l'onore vera, che dove de' libri nuovi la critica Crederei risanerebbe che l'aria fatta mctifica,ne a altri vestiti di chirurgico i di rinascere affidata a Lei. molti, troppo, si è fermarsi di più se i rilevare raro, bene se gioventii, la nostra anclie mente diretta- pessimi, anche autori buone, cosi spesso proseguire quali corrompono in I.cUci.iiìm, così fatta, letta da gli sopra veramente opere potesse potrebbe piii arduo, più delicato, ed nascosti e letteratura, che, pur critici,e magnifici drappi, lavoro pregi lavoro suo oiadizioso h"insta più bisogno ella avrebbe scritto lo e nuova una continua nostra «. ? tale vorrei venisse rassej^na della battagliare contro il e, una in io Italia,diffondersie divenir popolare, nuova riflettetutto libro suo sparse lauto critica di un proprio articolo, pubblicato suo il la ma richiedermi e Accenni "• frase, vieta "/iie^ta una r punto o poco strombettate. lo ammiro, sua rara : nella Firenze se o Ella da solo avesse Milano, da il nobile suo nel difendere letteratura. ella lo esercita Forse non nel perseveranza, la morale da intanto, Molti parlato sempre invece die da in di sacerdozio Roma, Salerno, la terario let- benefico. modo così da ma tica, dell'este- stesso nome parlano parecchi anni, coraggio, la da sua Napoli, voce sì 12 sarebbe Raggiere Bonghi e di ragione nella penetra ora Croce Benedetto Giovanni di e sincerità dice delle e fiori già che cose Ma da nome di scuola bisognosi di provvedersi nuovi microbi della Ella al studiato nella evoluzione sua mostrare nella ma quale queste continui dalla la voce, nobile il bene ed in anche di che cose Salerno, contravveleni il ove di lei i contro non tipo della Griselda minime ha dispiace, boccaccesca, non di questa ultima che termi po- forma, il Boccaccio già guasta, ciò ; mi resse, occor- Decaiiieione, di al tradizione come ed che e dell'arte; gli ammiratori divergenze levare delle i limiti leggendaria fino la raccolse sono a fondo a lei fra con ufficiodi suo po' un teraria Let- già acquistato, per Fogazzaro pilisevero restringendo soverchiamente avendo hiusta letteratura. stato e Roma, medici, affluirebberopresso Italiani di autorevole voce la bontà che molti Forse Lei accento, per suo quei/a di risorgesse una se vuole, io crederei celebre una regione estetica, la e il buon vigoria del e sentire faceva già Zannoni, nella Cultura Napoli. da /// Salerno, per la si fatta meglio sentire, come importa è eh ' ; ella fatto fin qui, seguitando il efficaceAristarco, per iscoprirecoraggiosamente il male che nella scorge letteratura nostra contemporanea. In questa nutritivi e fermano i suoi lasciano modo caso, di tonici è ben perchè F il Con il suo casa bella r Baretti r modo gli ; bisogno Accenni cosi evidente equivoco; ora conviene della presto gli effetti del paia, nuovo pagina più alcun si vedano non grande principiiin ad dell'aria,della piliche età nevrastenica, il nostra della morbo avrà vita cibi critica di e nuova non applicarliad ogni col risanamento quale letterario che ci appesta. nella storia nostra sani risoluto,che e cura la nazionale, di si risente, letteraria una più gloriosa dell'antico. quelito augurio, egregio volume, augurandogli buon Il suo Collega,accompagno viaggio e sincero Angelo ed buona lietamente fortuna. affezionato Estimatore De Oubernatis Lettera la 2 (scritt I per Sua la L'Arte che ed ammira ed conosce de' rigenerazione scriva ... Come dirle costumi? bene del libro Accetto io se l'emanazione morale popoli ") con il lenocinlo che osa pur tutto il No, no, di fine né sereni site squi- prove al libro mia autorità presentazioni (citi non fatto la opera sua la per d'una stesso sia seconda meritatamente stato né ma alle fosse non altro percorrendo pur mollo con è amore giovanile altre vie, da — e titolo a però battaglia f^enerosa una che nel penetra il sacro (/nella contro territorio Maestro civiltà, la spirituale irradiazione forma, della far ridere nienti un lutto della un'arte anche contro ammonì Lei di ormai come supremo, io predicatrice, orizzonti ") ammorba. ed stalo {che dev'essere, arte, "' è se certo contrabbandiera, letteratura volte pure tenace come rigenerazione la per Suo libro voluttuosa Arte prefazione di di feconda, il più se no, amabile, l'insidia, contamina, che Il ingegno, con lotto di prova spirituale,giacché, non trentennio ciò /' invito dunque fratellanza ?? pubblico. dal accollo linee perchè battagliero ebbi bisogno la lun^o , edizHìne cui a/cune abbia non da di — io Ella fatta, dell' fu non cortesia voliitluosa modesta, poi Ferriaiii Amico, e viva desidera — sia ediz., che Professore Caro " '' Lino di e con la d'intascar... vogliamo gaiezza Carducci, dei dell' audacia, quattrini per — laminarne con- nobilissima. l'essenza sana, j^ran l' del- un'arte che mente uggiosa- bacchettona, ingentilisci i cuori, giovanili, e però monda da schiuda ogni tabe 14 pornot^tafica, da ogiii suggestione aretinesca. "L'ideale tito sen- — profondamente ed Castelar, dice di ed malsana tutta quella quanto appunto ogni fama arte, in virile fiacca, di frolli, Di libri, articoli, con fiera una galeotta, Questo come ho di voluto cuore anime ed che sentire idea\e per proposito generazione una è intanto la vita la loro vibra, coloro, contro gabbare di consacrano rosa pode- voce che e mercè che dolce tuiscono costi- un'arte giovanili. È dire. glie Lei, quell' quali — |3Ìacere. nostra, facciano ne' vuol "• febbre ogni prepara il come requisitoria le snervano e Italia educativo, ministero all'arduo si misconosce, dio: solo un benemeriti uomini che ideale l' arte ecco i/uattrinario, che letteratura, bisogno ha lucro insudicia, in credono altro ben bellezza ogni che conforto, cuore, profanazione, però e bellezza; la con espresso lo poco, lo offre il so, ma il poco accolga Suo Aff.mo Lino amico Ferri a ni. di Accenni dì critica nuova A R. Bérenger, Forse integrata: critica una e ha umana i siffatte ideali, alle viva foise che altrove, è i Di civili. coscienze più fra mai e ci verrà la di l' u/i(uu ricnsli l'anima oggi scienza, la di sahile, arte come per ris[)lendeltcro e In' che ottenuta l'opera urgente morale. vita; umana popoli, qui rinnovata sempre della ideali felicità vera universale dell'amore alti critica la ma 1' idea rifiorite; sempre negli della vecchia, predominerà cui sono fede ripreso santissimi e in Perchè rinnovata. molto cosa una critica una critica scrivere t'ondo, in sarà, nuova meglio era h' rancia. di Istituto dell' luce cosi in Italia, nella vita, , nell'aite e So che critica, idee sono so la che che vita, 1) prevalgono il Dalla già appassito; vittorioso Nuova le tuttora considera che di critica. nella l'arte nella onde come è 16 avanzata facile rigermogliare Antologia. indi|iendeiile maturità loro novembre contrarie: idee presagire, e accestire WO-i le idee mostrano dejle quella morale. dalla nella di Ala un eterna idee non lotta contrarie. per 16 G. S' incomincia l'arte è non sentire una forza debba suoi al più egli può energia l'arte. La morale critica nuova sarà storica, ma che la critica fare la al dei cosa da fiori suoi in diverso che vibra è non dunque acuta vivo voglia ogni non .Ma onesta. formola nel senso, una cosa la cosa; come domina dire al terreno (critica rovina, sua che e più arte duce pro- alta deve tutto né essere e tostare. sot- estetica, Ciò dire, vuol e al clima in cui storica); considerare vi se rimanga visse, il bello qualche tuttora considerare estetica); (critica se frutti utili per individuale la coscienza al critico assegnare non dirne critico la pianta anche altro nessun ufficio il botanico, studiando tenuto e gli che è tenuto nello l'arte effetti utili nella venefici o e guardare addentro, è utile, quando peto, ri- essere, consideraisi unilaterale. Chi non paesaggio vuol tistico ar- tempo. stessa, nel problema perfetta deve deve non paesaggio. Criticare e stesso cosa il guardare frammentaria ristretta pittore,situato solo a la critica troppo si chinile il è la critica intera l'arte per il non di cesserà dell'elettrico, stessa, sua per il assoggetta a non anch'essa: arte non morale, storica-esteticaLa e principalmente,morale. e lutti i lati: e anche e jiro, usarsi e vapore utili, i suoi l'uomo se mento svolgi- umano? sull'organismo da suo foglie,e sue pianta, a d'una Certo, da vivere, alla quale quello del botanico, da sociale nell'anima che del i energie del a cui libero comodi, e fuori, che e morale). si se i caratteri vuol usare relazione delle e critica Anche non deve prodotti e produca sociale non società; e che anche, di durevolmente abbia è della si svolse cui Italia siderare completa d'un'opera d'arte, significherà:con- pianta seme individuale l'arte suprema importante, né e i suoi forza le terribili divina La sacrificare e proprio vantaggio questa e una dell' individuo tanto e è in fuigicliintelletti, selvaggia incoercibile,al l'umanità ideali,ma bene da a LANZALONE dire ma ' falsa, nel care giudi- comprende che vuol se tutta dipingere, giudicare,e giudicare guardare dall'alto e da 18 LANZALONE Q. in all'altra: l'elettricità si trasforma luce, calore, moto; in calore, luce, elettricità;precisamente trasforma È Esso il nostro forse è, che non poggia, da e cui il trae E coopera/ione Esse indipendentifra loro; sono volontà, influiscono in dati di ciò Ora esse. che Come del prima si svolge di sé stessa. appunto prima guardiamo del indietro vediamo perfettisono che, i più a dopo il mondo giunto, domina a le funzioni della del né corpo, indi ciò con individuo, funzioni senza si vita Ma i finisce soòiale più il elevala ilominio; assai manifesta estetico senso :ippunt() perché al essa si e la morale cosciente, perchè, ci se meravigliosi [irocessidella svilupparsi,ma Cosi vegetale, lo domina: il l'animale: tiom il mondo il mondo si pendente, indi- cooperanti,e poi piacere nota sociali esorbita, dichiarandosi nella elementari. condizioni predominare varie funzione una vegetale e totale si renda generale, gli organismi tardi più primitivied che del considerare in frono sof- alla date in una le funzioni senso destinata è questo sino funzioni se le una morale. senso rappresenta e |ier il dell'utile,così senso dopo, se prima fanciullo nel tutte nell'organismo da danneggia l'esaurimento e continua una soffre, ne uno potrebbe non nota scambievolmente; limitano nasce anzi si di dalle è non nell'organismo collettivo;ove anche con si dica conda. cir- sentimento, fantasia, intelligenza, ma predomina, altre, che dalle pendente se e lo quanto in non su né dal freddo, da può giungere sull'altra, e l'ima momenti che indipendenti sono non se dipendenza; il simile vita. E della estinzione funzionano non vicendevole e dal terreno nutrimento, p.riiicipaie gli altri;sofferenza tutti psiche. suoi gli organi una dente indipen- è non ne né spazio? modo certo compenetra, e nello esso dall'umido, né dal caldo, né dalla luce, ne e involge io in è immerso: cui energia morale. in isolato e speciale,e in materia dall'aria che né cui condizione una della continuazione indipendente corpo si l'energiamorale come artistica e l'energia energia artistica, in il moto e più complessi tura, na- e inailo sugli organismi animale, ultimo umano, il cervello, ultimo nato a giun- ACCENNI al gere CRITICA la inoiale miglior titolo del nella aiiparve si come ili preiioininiosi tratta, e \ero e due abbatte ne è inlesa abbia ad oggi la di sopportare di vocaboli A tale Come indipendenti l'uno frulli ma se schiavitù. Ora le biade e proprio così cioè che oltraggiaree manomettere l'arte la morale diritto alcuno, salvo abbia uno denza, parlare d' indipen- morale: non indi- strombazzata di caso un'assai indipendenza questa, vi ripeto,non in noi sono quello proprietà strana loro pertetta- tra cose farà dalla un indipendente dal quid, Officiis). umane. del neque Neque si cum molto e di alchimia sano, n del è in cioè nulla, o publicis altera ù neque contrahas, radici,dal in nihil funzione pianta a seme? Può idealmente filosofica;ma senso fracido. qualche la farà complesso. il gusto la artistica),il quale sia dalle senso ribrezzo e 1) Infatti la morale le attività un ? Come esercitare ad armonico, funzione indipendente dal orrore luiipaloil gusto è sua organismo stesso dall'altra? luna morale tronco, chimica è tutt'altro che naturalmente la dal ramo, di forza è (che estetico senso a isolarsi, fiore lutto un indipendentemente dello e umana è che l'uomo, indipendentemente produrre 11 psiche della la insuperabile, in modo indipendenza contrasta, funzioni sue artistica agas così rapisce i il tende s'in- tacere. e ! Ma, una umano. esso il' indipendenza. iicm dell'arte dalla di la morale fondamentale unità il indipendenti. mente- le il diritto curiosa una Se è litoies. Come una dicono ne più è indipendenza ogni istante,e È dell'altro,e sopraffazione,di rapina,di nascila per si |iropiietarii gli alberi, non di ma Due i limiti usurpa oijjani. i reciprocidiritti e contini; risiieltano dall'altro,quando del è caso, applica, in realtà,questa dell'arie? penden/a altri ^li ilopo l'arte,questo società L'indipendeii/a,in questo e lutti su predominio. suo iiil'atti, qui 10 Nt'OVA coni|ilc'li" s\ilu|ipo,domina dunque E DI morale '). Il sano (!hi ha davvero morale, cosa che è fatto, ha svi impossibile che deve privatis rebus, vacare nel entrare neque in si tutte tecum officio palesi (ClC. De 20 si di compiaccia anzi in era armonia col l'arte ardita, cioè ardire si è che produrgii a ogni il della nell'ideale,e insomma il quale, Ora, senso via di più seguirla? e il ? morale di ciò vuol di decere pure a la che Ma è la seconda estetico; senso male, dell'anor- la critica sia non quell'altrodannoso dell'artifi- s'imbarbarisce. critico? Studiare è comoda: più conforme perditempo è al dovere dannoso un di estetico all'accordo via più debolito in- iter inelius, tentar il senso prima dire molto solo compiace l'ufficio del qual'è gnanimo ma- nel sentimento del perfezionarsipiù tentar o Capisco D. Abbondio. aggiungersi da si senno, con è in noi anche gusto pubblico, richiamando critico; se vero crede tali condizioni, in la corrente risanare danno morale deride e morale ai nostri patologico, dello stuzzicante, del mostruoso, quanto e col più regolato dal non vizio Se quali applaudisce che nell'azione senso grave si non le il senso condotta, bellezza il che pervertito,con del zioso, principio di retto senso oggi glorificail che in loro che estetico. Se senso quella perduto e dire immorali: sofferenza. vera una l'arte morale, vuol piaceva artistiche rappresentazioni arrixare possono nonni e LANZALONE G. la del perditempo, è che diventata l'arte ! Ma e il gusto del buono che ciò cioè il più tanto evoluto, gli giova lo avvertirà, come progredire dell'umanità, il gusto andranno si sarà jiiùl'uomo di col certamente, di e sempre tanto ciò che fida scolta, del avrà gli nuoce; suo estetico senso suo più meglio sarà d'accordo. limpida tanto bene e del del in armonia Quanto la più coscienza il suo gusto male suo bello col suo reali, senso morale. esiste Ma un'estetica? di bello. E essa, che morale? una I filosofi e cosa è riescono non Tolstoi l.a domanda ne vorrebbe si può ad accoidarsi peifino il bello'-' Le definizioni ritorcere: neppure esclusa sono più Esiste getto sull'og- l'idea di del mille. E ACCENNI gusto del il secolo, da dalla del bello variabile e individuo dalla Venere Venere di loro Milo. Non ciò, esistono, vivono; gusti adatti, cioè in re, di più prevedere vincono il si diffondono e interessi degli e la vittoria d'una esistono non le ? Dovremmo Dante dolo di aiutò dal oggi è il fiore di tutte di mora/e e tutte le come miscredenze /(/ suprema specie.Ma universale secoli. le specie iilili ai dei fliremo somiglia perfettamente tipi sono 1' individuo, vari tabili immu- perchè di ieri, (^ome dall'individuo illustre, liaenuniversale la morale popoli, passate università, verso attrauna ?..) in cui tutte morale, accordarsi: d'una legge della felicitàumana, della principi)di questa morale, se le credenze morale come specie,d'una piacere, sull'utile,sull'egoismo i lottare più umana, (Esiste,in qualche |iarlod'una possono gusto, è sopravvivono individuo esiste neppure morali morali specie. E già è possibileoggi nessun e degl'individui legge degl'interessi sul e svolgersi del volgare comparata si vede, io Come le vari le varie grammatiche adatte, cioè tutti i dialetti d'Italia,cosi l'esperienzadei cattedra delle più del la vita i gusti più dei (cioè fra piii diverso lo per fra lottare per essa, lulia per iiep|iiire non già potentemente fiore di è umana dire che svolge specie, cioè morali ima specie, perchè a nel appunto critico, educatore morale o all'altro, perchè l'individuo alla le morali individui si Come sopravvivenza e le varie fra soggette anzi ciò, sopravvivenza definitiva,e costume) si svolge prevedere che la a«;liiiulividiii lui);cosi anche del veri la vive! ilei all'idea significamuoversi. dunque lotta, il compito questa anche utili diverse contriddirsi a versa di- all'estetica. sono umane, persino vivere vita, con assai all'aite,ne ne a è ben rinun/iamo non ostante non perchè la noi secolo Ottentotta entrambe ciò, evolverai, si evolve: lotta per una Venere sono da popolo, a le scienze progressivo: e, morale La ilei jjusto, a 2l NUOVA popolo ostante tutte lentamente, lammino La da Miisuliii.ina, e le attività umane, modificarsi CRITICA individuo. a bello, né all'ediica/ione Tutte e DI la suprema morale dell'individuo sono bene rata conside- e data fon- della intesi,non 22 LANZALONE Q. sono diversi bene assoluto; perchè la morale il dai quale, ugualmente occhio E chiara specie. Noi al dovere. noi; cioè e lentamente in fu d'un Ora, a tutte È tanto il politici, ci oggi asteniamo, agli interessi incoscienti dai della cestuosi, in- specie; e un assetto nostri antichi pei nostri posterisarà che vamente, istinti- matrimoni spintiverso che umana, morali trasformarsi a dai ci richiama interessi veri tendono la la non seguenza con- istintivo. visibilmente trionfale,che diviene prendono estranee radicato parte l'arte e nuovi sempre la critica,ma sempre popoli, non cooperarvi più male, nella natura umana il d'una bisogno abolito, o quasi,da filosofi,da artisti criterio sostituire è cui più loro coscienza in- con che rimorso dei della con forze. di condotta, che non a rimanere le loro noi possibile,e sentimento e e più e facciamo immensamente contrari fratellanza questa marcia più accelerata, debbono di e con brutale con lo il nasce morali Così forze coscienti sognato neppure facciamo, ragioni pirateria,usi pace regge svolto dei più il male coscienti più Le liedro, po- guardi dell'individuo cannibalismo, dai sacrifizi umani, mille di lo posteri saranno istinti morali. dalla sociale i E si immensamente d'onde male; sociali. dal da è immensamente individuali siamo morale noi, quando che un ricadute,acquistasempre e antenati; i quali facevano consapevolezza come posi,si si facce sue interesse supremo il senso laddove di errori mille questo abbiamo è umana sul e quella stessa. sempre di lontani delle suil'altrnismo figura generale, purché sua attraverso coscienza nostri la e rimane l'uomo, universale qualunque su bene, puro, t'ondata principiidi quella, morale, si è creduto il criterio è Il bene da uomini mente da molti, potervi comoda- estetico. Il male, fatto applaudito. e norma fatto con un bel gesto, goffamente, merita ACCENNI fischi torsoli. e CRITICA DI 23 NUOVA QiialiiiKnicporcheria, coiitVttata i|iiallrofrasi con (? |iiùporcheria. iinn ele).!;aiiti, Ora, che è questo accelera criterio un la putrefazione alla sostanza, capovolto, sociale, perchè l'apparenza alla realtà,il il capriccio al dovere. all'utile, essere perche un'età mutabilissime il si evolve, esso al e né i anche piacere rappresenta né la terra d'una com'è e il sole il sole siano norma, è è il norma il cioè del senso detto, anche le legtii;ma tipie ri fisso,com'è centro un sono pos- individuo, da a già si quale, come si evolvono rispettoalla luna, benché Il forma piacere non bisogno duraturo; ma la il piacere leyj^e, giorno all'altro. P: questa un morale. perchè il e individuo da immeiliato, senso spetto al gusto terra essi cose dell'utile,non dovere; cioè hanno meglio, all'altra, quasi da senso il gusto ilementi, da sostituisce libito alla Ma norma: sono criterio un la rispetto alla terra, per essi immobili neppure nello spazio. Non contraddittoria dal gusto soltanto e Se ricchezza. credete identificava virtù assai in che in noi meno dei illumina sulla e la intorno solo sé dolori a con la smania per ad e vita scalda. che conseguirlo, il e Oli gelosa ogni costo, si nebbia che il Ci nostro e godiamo, di tedio e piacere si la con nel fatto, dell'ideale in muta due e cere, pia- di desolazione il sole manca il epicurea)di un'arte noi oltrepassano questi dolore temperanza da vita, preziosa bene sommo la con della questa cura come (acuita sull'arte. è ricchezza più grande piacere vero padri nostri; una dolore, sempre nel il tutti i modi ci si diffonde amarezza- limiti: 1" evitare, degli altri; 2° dissipare non propria capacità di godimento. E è piacere dunque però Ma stessa. godere la il perchè Epicuro, ponendo Ecco pazza ? bene, amministratela or ridda una ipiellevite,guidate piacere individuale, spargendo rovine voi danno tragica,ci spesso e dal e di quale spettacolomiserando, vediamo che infatti,che relazione piacereaccumulato: c'è fra piacere e utile? quasi risparmio, conserva L'utile di non piacere,o. 24 G. 11 piacere capitalizzato. è meglio, dell'utile. 11 n'è è gl'interessi, la farsi assoluto). La e il e è che la non il che legge deve nella regolato da esser inconsultamente (ilbene ha il dritto di ciò che giova; Il dire la che mille il ma cade primo in piomba una vibrante sublime, innanzi Ora, indipendente dal è ragione, ombre a torbide l'altruismo il pendente indi- l'istinto è le le quali non (e esse che in cui e i gonfia il sentendo nell'anima tenebrosa la luce, d'armonia, vina, di- tutto Entrambi chi propria d'amore, il Insomma, e la luce più squisitipiaceri della offuscanti. e l'avvenire del- inconsolabile. e potentissimo;ma Rendere io proprio ne se perenne individuale. e tificano s'iden- interesse,e alto un interesse notte ricchissimo di e bono deb- equivale a dire, leggi cosmiche: sposa meschino suo benefico è le felice di chi più dell'anima? egoismo dominare progresso. rappresentante, gode un'ebbrezza diventare anche Chi stessa volte cadere: che dall'utile; questa indipendenza si oppongono a miseria dall'inguaribile sono che l'equilibrioturbato. il e l'altro centro derisa, deve indipendenti; e, violate, pensano s'impiccioliscenel Potrà o dalla indipendente la virtù campione è piacere piaceli psichicisublimi, sereni, purissimi,che con possono l'utile regolare la vita, dalla morale, indipendente Ma ristabilire sono ed è dovere. cose !) a fa il è che non vera la vita, l'arte,la critica gloriosadel leggi sociologiche,anzi riconoscono il indipendente dall'utile,il bello passione inesorabili Vi l'arte è è dal modo l'erta per il piacere buono, la Questa idea semplicissima, dimenticata oggi vita, nell'arte,nella critica;se avanzarsi che regolare Ma esso. morale gusto dal dovere; il bello dal buono. troppo deve regolareil piacere,e capricci di legge morale, dunque, capitale: ma questo capitaleche deve rovinosi spicciola moneta questa è la rappresentazione del piacevole. Ciò l'arte, se piace dai folli di l'interesse dell'utile legge è la piacere dissipazione!È la guidare dell'utile legge dev'essere piacere guai quando non ALONE LANZ lo libera anima è carne un un cere pianon piìi squisito stesso. iirevaleree liiffondersi sempre più di questi piaceri 26 rotta, ogni pedagogia è inediicativa è la scuola, accademia? vana allora dimenarsi nel la vita pubblica il fango; ogni lume funzione Ma chi e due l'appunto per guarire questo cibo l'arte,farebbe l'ammalato le sole con assai sapit di qualunque più a pensare popolo, che di e lesse vo- alla badare senza di lomanzi, novelle, di alta efficacia rale, mo- Qiiod doveri. e se io non dal parti a tempo un esercitare donde so Ma ! Ed se economici sfruttatrice di ci sarebbe depressa ; scandalosa. arte da d'onde non questa vuole quale so il sentimento una ! Anzi fa correggersi, di opera dal cominci rezione; cor- pensiero, da tutte efficacia il pensiero possa e 1' immaginazione statistica dei danni economici!), che cagiona (primi rimanerne licenziosa, vita una morali, |iolitici, all'Italiaquest'arte, eccitamento giovani energie, eterno Imperversa mia mi contrarli. possibilefare isì,anche di fermo se dall'iniiuaginazione; o io sull'azione, fosse Se cominciare cominci siano dell'arte) elementi il quale si mostrasse sentimento dall'azione. prioritàdella riforma, quistione,sulla dissoluto, un dicesse: eterna vita civile; d'un diritti di trattato della gioventù sopratutto, dotate cose la critica niitrit. Questa bizantina se insomma; arte la dal e quel medico, come medicine, e le altre funzioni. l'arte morale si nutrisce: specialniente morale poesie, di drammi, ma l'ambiente dietetica; giacché il popolo, cura Ma — tita, perver- Cominciate la critica V parecchi) risanare di risanarne trascurasse e del è naturale: tutte importantissime funzioni di si proponesse di tica poli- osceno vita civile si è il guasto l'arte la vita ! (cosi diranno riformare sono riformare volete voi la un Ed si spegne. della seco riesce i disastri ]irepara privata diventano d'ideale pervertirsi poita suo la e solo non stessa; allora essa dell'oggi,che perchè un'importantissima e Allora si corrompe ma gretto opportunismo domani; o LANZALONE O. a quere, delin- spaventati! ."Xrte deprimente, vita licenziosa arte terribile ; malattia del scandalosa, vita senno e della volontà; le idee si scompij;liano e si capovolgono; il gusto irnpaz» ACCENNI zisce. È chi' tempo che critica le darci di l'arte rischiari più una darci ripitjli una il intensa più intensa CRITICA cessando I arte, divenga passatempo, tempo DI di via cammino; coscienza coscienza essere di strumento la giacché un salute e perverso se vita, dell'arte. ufficio ufficio noso rovi- È civile e umana. buoniSenso,'_e dell'onesto^ della 27 NUOVA dell'arte della che la è critica di è Sulla Francesca ' Gabriele delie anni quattro mie tante selli, poi ma un'alta anzi fecondo della Francesca poco: d' moderno, partito saprà Per che 1) ?pic IWJ. quale Dalla e italiane una e cosa potevamo Rivisìii il dtW Gabriele a traverso a E innocuo, l'esempio citai bene, aggiunsi, decadente un D'Annunzio, scussione, di- della calore diventa Inferno. morale Sottile-Totna- passando purifica, quanto V canto a lui bella in il male, una presso ad o un vedrete e che ?. volta, riviste è datJo anzi anche quest'argomento trarne una composta, non invece Nel altri). morali famoso Sante anche si alla intorno professor d'artista, insegnamenti nel verista come coscienza Date " lizza in ebbi Catania, polemiche valoroso dimostrare onesta e col di Palingenesi rinnovate entrarono per a volta (quella nell'arte D'Annunzio sulla fa, sempre e ') Rimini ' di Un da Moderna tcco profeta, Debbo straniere. fui aspettarcela, itolitica e dato Irttiriiriu, tema 1." luglin cipali prin- scritta, scabroso, IWJ e mente, candida- è tragedia la il sulle confessare però profeta: bella discussa rappresentata, stampata, non Francesca la qui e e !S ma dato scttem- SULLA il del temperamento insaziabile poi il diavolo punto, desiderare pi)trebbe,è vero, forza in che ho letta solo vista questa ammirative, su impressione mia è colta sommamente in arte, la vita è continuare situazioni di che quelle frasi nel mille di mento dal straggono Per essere buona comincio quel nitario; uma- di tutto mano quella le mancano, ora Voglio com'è della prova e brano qualche dirne, senza ora antico mio oi su in tutto pelli,la molti, a pare e, L'ho scena. parecchie critiche,quasi non che conta. è dovuto il lettore illuminano che e primi la anche talvolta particolari, ed stesso, me di una quelle situazione una o un azione; aggroviglia- bellissimi, ma che ili- annoiano. giusto, una riferirla forma Ura, l'ansia,m:ii una vera scena morta. con atti: mai riassumono 1' intreccio, scarsa tema lottare destano ne e vitale. in qualche pure un'elegante opera Ho n Ri- da cesellatore, d'una e ha assimilatrice; complesso, incatenano debbo dalla interesse; è un'opera senza e h'rancesca è questa: La la lettura,specie nei Mancante carattere. non che granile e (paziente lavoratore concepita; ma, per man gustato averne sommaria freddo, lavoro un È l'opera d'un ben alto ed più si qua costume. La mente le gazzette. per impressione, schietta mini tragedia alla lettene qualche periodico, e dopo saggio la sfronderà questi giorni, dopo in in parecchio indirizzo scrisse come necessarie,quanto nel tlrammalicu. tanto sono genere non da nuovo un raro sogna nell'insieme, bi- quasi sempre, l'are che casto, qualche poeta della voluttà qui quella rapiilanaturalezza, e nessun lo mia riuscire e tico dramma- ostentato, eccessivo, ingombrante, dandole sfarzo nervosa in molto con ! Si questo, auguriamocelo, è riconosco, il celebrato ed sfrontato questo poema nell'arte Dannunziana che dallo lato morale, goderne, e Levi, nobilmente e ciò esaltato dal contenersi, molto saputo affermi ed 29 •" maggiore castigatezza;ma, una riconoscerlo i^iimo RIMINI priapisnio dei tempi. Insomma, è non DA poeta, sedotto compiacimento, che, mio ha FRANCESCA 1. buona a parte di questa mia circostanze dell'eiiizione. 11 formali Treves ed ci ha impressione esteriori. dato senza E 30 dubbio splendida una rinascimento; tragedia. 11 fare ricca edizione una all' indole gli ornamenti danno l'ultima più simpatica posta, stile D'Annunziano: d'ossa misero suo Ma il Treves e magnifico È il vestito ha riccamente ed di polpo suo dono ren- appare è tutt'altro scelta i difetti dello che ben sa farne stile dissimulare risaltare i i forse seguendo foggia più atta cliente. Quella carta nella ratteri, ca- appendici retoriche,ina sa e D'Annunzio, del e una priati, appro- donna vestita esagerare persona, ed tipograficasembra abile il sarto lui stesso, di imperfezioni le luce difetti della le indicazioni mostra in fare scrittole,la bella una la veste qui muscoli. di e taglilii col più mettere per l'essere vestita. Ora l'essere ben che affascinante; come e vestita. Ma è ben più bella,se all'operadello mano sulla la carta, i scelti bene sono veniente con- lettore basta; bisogna non se tipografici, quasi del libro. 11 formato, del più la t'orma scelta l'attenzione concentrare e armonica edizione abbia dei dell'edizioni imitazione ricchissimi e credo, che non ma favorire a a LANZALONE Q. pregi. consigli in mettere a e quei teri carat- all'antica,quei fregi, quelle lettere iniziali ricamate, quelle lunghe frequentididascalie e il lettore, momento ad ad per diporto chi sprona il fermarsi si addirebbe il Altra disposte in sempre viene sciatti neppure di messi fatti,e dà o varia chi a va non fiorite, attiralo da a una liramma chiamar a metro come il caso cascanti; versi così lontani sarebbero chi legge, è una il metro sequela di parole lunghezza: endecasillabi,settenarii,quinari!, lì, così sarebbero l'affanno: pare stam- dello importantissima,anzi capitale, questo si deve pure linee aiuole boscaglie e steppe, per di si addice alle tutto interesse. che adoperatovi;se forma questa viali davanti estrinseca,ma causa piacere scarso che cavallo suo di altissimo mèta pei interesse del scarso passione, nel quale poesie liriche;come di raccolta una di distraggono ogni rosso, jsiù il già dramma un festinaread eventum, deve di attenuano e che Meglio dramma. in inchiostro tollerabili in ottimamente una li ha dal generati, quasi vero tono commedia. .\ appellativersi tragico, leggerli, ansimanti. SULLA Dov'è più il lamosii qui spesso, da h'RANCESCA « cesellatore inolio In DA «IMINl tgli cesella, i|uaiiili) vuole: ? abbonaccia. i|ua, 31 "? lua ini po': I.eiisjianio I WANCKSCA. 1 Chi Il fuoco j;reco r mai veduto, conosce alla avevo si non più terribile si salva? h Non ihe vero liattagliastia/lo ? Il TOKRKilANO. Questo poi è terrihilissimo, è d'una ricetta elle di Mala .Wesser ehhe està l'i'ia,il ijuale fu ail aS'Naliu' E sej"ielo un coi ( da un veci liio jisl'aui Daiiiiata. altrove: •Waiate-stino. IVr lo l'avevo lascialo iiionlù Quella U'Iif lii sopra ]irese. la percosse trovai non pena. c'è ? così incerto La lingua periodo che ch'era falcone aveva e lauto fosse la yrii; nn'ai|uilH. fu morto era nieolio Sono versi non Novellino terra m'adirai. perché io, a sotto l'uccise. che 1; il bel vera lei, e t/iif^fi"yì un'aquila jjiovane volare. Allora ritmo ;' vide ma un Vf/ao luolin si mise ("orsi credenilo del t;rù. una allo, il falcone rtizzit la tenne prosa ad allo la .V\a,dico giiisli/l:i, la e decapitato il suo signore. trascrivere, senza questi ? F. versi licenzioso, che nostra di prosa, è così ritmica che non possa a volerlo per sua alterarla,la tragici? 1 latino seguire è natura, che ricomporsi in una quasi verseti' 32 quinarii e ~ LANZALONE O. // che, fuoco ecc. — piena settenarii greco ! chi Oh — anarchia in endecasillabi,a e si ! è salva ? metrica Oh mio e vostro, novissimo Eccovi a il volge fra due catene interrotte di golfi, a seconda e del a restringersie rientrar che renda il l'Adda forma dove parte: il punte, e le due più ancor lago ricomincia, e nome di le rivi- nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi e nuovi golfi seni. rive, par sensibile cessa allontanandosi di tratto costiera riprendere poi per un destra a trasformazione, cui a prender a cougiunge questa in spoigcic fra un'ampia ch'ivi dello seni quelli,viene promontorio dall'altra e di a figura e fiume, ed tutti monti, a un die non e di Como, mezzogiorno, a corso Promessi dei di lago del ramo voi Ne lago, qualunque ed io, senza volete e ali occhio sejjni il punto la labi, endecasil- di voi, lettori,tiene ognuno primo periodo Quel che a settenarii, quinarii ed in qui trascritti, memoria: in regale Melpomene e Dannunziani. versi... periodo celebre, che un vero cosi ! Siamo ritrovato accorgerete subito scritto in volerlo, abbiamo prova? vi e severa È veduto. i versi ! la questi: terra ! per Applichiamo questo stupendo periodo mai avevo il fare ritmica. e plebeamente sdraiata ìson-L comodo assai dipresso come un sposi: mente certa- 34 Lo mini. dalla lanzaLone o. stile è rapida vibrate/za il D'Annunzio lussuiegL.ianteili frasche, troppo troppo necessaria colorire a minuzie, liriche. immagini alla tragedia.Troppo ad o enumerare lontano s' indugia o cose, tornare con- a Leggiamo: II. .Mercante. tutto Magnifici .Vladoiiiia, clic si conviene vostra: zendadi d'alto ricamo, alla quellii magnificen/a leggieri e riccio Inoccati riccio, sopra erniesini, damaschi, sciamiti, cambellotli, staniign?. ijrossagrana, pisnolati,Mccellati, frnstaiii, liarraccani, zetani, camniiicà, l'asce, dolileUi R l'enumerazione dovuto ha Ma, del vivacità del Marini dramma, stile è uno qui la dialogo e in del che più fare mercante, discende del continua che tutto con che è se ci linea mai () perderebbe il Borromini che l'aolo al vivono si fosse Lo ipiello così vana dugento. meno al rattere ca- lunga, stile del la nunzio D'An- sovrabbondante tlclla parola. Ma chiacchieia, un nel siffatto posto. (atto V. vita, non yià venir nulla. tlel disdica non la metà [:gliè il desiderio dentro fosse essa da fuori tessuti enumerazione passione,non e mia spcciaK'sui diretta Raitoli. azione altri 13 versi! Certo, il D'Annunzio per huiga pine, non iiapnlctana.... studio l'Aoro Se alla mio fui di IV) scena mai to: tanto folle sentivo meno core yli spirili oci de;.;li fermato In qui, Inoi. sarebbe riuscito naturale ed SULLA il nostro L'ft'icacc.Ma RlMlN'l la sobrietà: poeta ignoia 35 ." Paolo e coiitiiuia, riiiicolo: nel cadentio DA FRANCESCA " la l'i"r/;i ... mi si pcnkv.i nella nulle, un luiiiii' il:"l petti) collie terribile Oedo Ma che come che fiume terribile di il iitiperversasse non e perchè, sbadiglia,o peggio; azione e li difetto motte:tti Parole che per noi con le intralci ha parlare in devono forma in Francia, debbo Il bisogno di è ncs- stile tragico; non comprende, suo interesse alla e le distragga con nello nostra rafforzi e namenti or- vani. stile è accresciuto parole, frasi di lingua.Certo l'illusione dei tempi e po' un tati; rappresen- senso, motti arguti, ogni profilinoed ogni punta, che e .Ma in accompagni incetta piti alcun adattamento spettatore moderno, cati, pec- passata, al solito,ogni giusta misura. cura, dimenticato della darci a hanno non tare il già Questa capricciosie limpidezza secoli ha amorosa il necessario senza vado ili e giovava tolto i secoli hanno collezionati lo stile che uno che di sobrietà d'antico tanti nello come XIII ripetiamolo,sopratutto essere, lascivie di suoni con il D'Annunzio ma cui deve quale pro|)riidei primi sapore i suoi nebulosità. sminuire studio, posto dall'autore, nel dallo di La passione, non ambiziosi, nel secolo lo spettatore o sente richiede passione, e la il lettore almeno o rappresentala. e della inopportuna, è cosi qui favola l'azione che quale però, fra e aiwttf. non e infréquenteaggiuntaDanniin/ian.i. non dove forza dal petto nella notte, esce Pare ilell'oscurità stile la nebulosità simo ! Il eci'. riferirsi a debba sanane? seicentisnio quello aveva graziosa una iisciiami queW frayiìinsa, eee. forza fragorosa, che ^.\uì:".{a sarà un ili saiiyiu', nscitaini che ma egli doveva Paolo a moderni; nella gusto, senza fusione. tradurre di a per moderni, se come, parlare in lingua, l' illusione e nunzio Il D'An- il fatto antico proprio sforzarmi qui sono Francesca, davanti e necessità dare, anche profusione la necessaria e agevole per con a dei io cese. fran- tempi, 36 fra limiti assai inteso va personaggi cinesi e al teatro vedere ripetuto,che d' ogni Riassumendo e alla lingua i via alla allo stile questa qualche Salvo rondine drammatica è che che che (qui utile ora riassumerne forte ne hanno quegli presente ed prima a Ravenna con feste tano scherzi La essere scena ha noiosamente e buona parte lettore,debba jirescelto, metro stile tragedia? A di e me Gian 1' idea brevemente lunga, anzi canzone il lavoro marrebbe, ri- tragedia, credo ogni l'hanno affinchè scena, letta né vista rappresentare, udita o letta, non però giullare,vetuito povero da guadagnarsi qualche regalo dalle qualche punto no. I. trattenuto motteggi di la struttura. Figo, di pare interesse. partitamente questa memoria gati fu- D'Annunziano, campo), scarso non anche la bellissima vero altri che, avendola nuziali,è prossime con scena dello suo Atto Nella che la prosa, efficace,salvo quelli che nella è opera vivificazione. sul adottando vitale e discuterne sia cronismo; ana- un drammatica branti vi- detto è stato necessariamente dramma luccichii esaminare e sia Perciò stampare, al o il poeta è nel intendermi, possano palpitantie e opera solo adoperativi. bella scena di il verso, una biblioteca; una evidente, pare fa questo neir insieme, fiacco Volendo ogni mi foggia fumosi vaporosi e diverrebbe moderna. già detto, mutando anche Ma, della e vive anima si direbbe il attribuirsi,oltre ad o pazienticontraffazioni; egli ama e opera lo spettatore non no; d'antichità sua impressione fiacca Ma ottentoto. all'assurdo,che esprimersi in cinese, di traduzione, sopratutto di interpretazionee della la con meglio ma italiano palcoscenicopersone sul all'unisono si arriva no, teatro museo un di erudite farne s";ntire e sul in idioma ad come che sa non discreti;se debbano personaggi ottentoti va e LANZALONE G. nella donne vivace, del corte di ma interminabile; logna Bo- nelle palazzo Polen- Francesca. ha e il grave difetto di il difetto apparisce SULLA più grave, allo svolgimento iiuando di FRANCESCA " si consideri della che forse duecento; una corte conforme alla verisimiglianzastorica Francesca così sboccate jiartedi Gian i motti salaci. Per purché viva; opera Figo cosi e scherzi giudizio al io sottometto dei quei tempi questa nelle donne Le della donne di corte che cianciano in sicuro un sentire solo il poeta la nelle nella Paolo scena donne Le — di Ostasio, voce peste il povero domande con perchè gli si scena sono np.'to, é stata i tribuita at- tempi, sia di forme con- modi ma non ad ognuna di dare impediscadi e' che Biancofiore, : cinque nomi, si è curato confonderle metta Questa che il paura servile con e non Scena è stato il del umoristica la prepotente terza — di coni' ila seguito (ii di uso comica giullare,messa burbanza custodia, poi spiega (come è lasciato il giullare e in del al siffatta Francesca. certa di Ostasio. vivezza la per assai bene Non siint persona- a trasto con- dieta. Discussione fra Ostasio consiglieredell'inganno Francesca, bellissima,e lo sciancato testa,serve lo Ostasio a una han afferra infine troppo, si prepara manca absona fortiinis e Ostasio giullare faccia parte che, ciarlando e scena Figo; Francesca, ed bavaglia. Teme un seguente), Malatesta, fratello di sospettose, fuggite dalla corte, tutte i^^in Gian gente, sveli l'inganno che tra critico linguaggioe Sono non distintivo tratto seconda lo incalza che insomma, rica; sto- loro. Scemi rum incoraggiarne quistione,se la di questa perchè tra faccia da Minore. cinque persone, di l'arte falsi la verità e licenziosità nuido sia se tollerare volgari,e e competenti .?Mtichiara, Adonella. esse moili, da autorevole Alda, Qarsenda, di nei umana, qualche biente idea dell'am- un' questa tragedia la lode di riprodurre fedelmente a a darci a è difetto che da poiché ma, perfettamentesuperflua il rappresentarci le donne libere falsi la verità non 37 w potrei domandare, ma arditissimi non me è essa favola. Serve del RIMINl DA ai Polentani e Toldo ser a Francesca. e guercio notaro, Il uialrimonio Oianciotto (entrambe famiglieguelfe),per Mala- scacciare da 38 la partf Rimiiii da preso ordita: la LANZALONE Q. nel questa quasi animo suo gentile bellezza nemici è pentimenti, ed lottano In Traversara. risoluto l'amore quali i vincere ghibellini, per per si mostra la brutta tram rompere a i la sorella,di cui ammira la vicina compiange e Ostasio scena sorte, i contro rinunziare può non l'odio e leanza all'al- di Qianciotto. Questa necessaria quali lo figura di Erano dovuto all'azione,e, invece poi accenna avrebbe scena allunga per si troppi fatti,abbastanza a spettatore difticilinente erudita all'uditore ntelligibili Chi vuol pagine! alla può comprendere, tutto, al e 12 estranei enumerazione ingombrante lasciarsi del fatti da brevissima, perchè poco essere rendersi da o scialba che fanno i la rilievo. senza e si azione, vera e Vi immediatamente lettore: il himn Cdine sapere Rettore si giace pontit'i/in inoj^liedi con la Ch) vuol coi .... denari Ostasio, insieme il del nepote re d' mi Ire caratteristico e il contado ed Puglia.... e altri uomini è questa varia fratello efficace che Forlì, fanno col ferro e d'armi, Cervia, egli stesso, [-dannino,e tutto di scapigliato,Bannino, e di scorta guastano disposato, l'apa, il figliuolo piìiviva assalito,sotto Faenza ha apposi; hanno quelli di ipiella Ungheria.... Forlivesi con che la tarantola Assai — ?.... geremea rognosa, cagna morde con provvist" Traversaria, .\ndrea ansante è penso .\h, ah, hcne quarta Calholi "i)uand' io dopo Scena da parte vecchia vi V'albona? di \edova di da sapere Kinier come Ij7Ìo e i i carri e del bastardo sale, a cm' fuoco, l'urlo di Ostasio per e tutte di di i che nuova, usciti ghibellini, gualdane col dà praggiung So- scena. era Bologna le terre, altri disastri. Assai contro di Bannino: SULLA 111 lo ha non e di H.uiiiino, che ncppuic 3Q " l'IianiM s;;iì/./atii 1 ili dolori; Ostasio, |iÌL'iio lantatricc RIMINI DA supcva; Milli e FRANCESCA " si stoica i-oiitru ti'ii'a, e è tornato stilla di ima spada senza e la villa iiiil- bacinetto, sen/.a suH'aiinatuia: sangue I tildi iR'inici tniiKi CI (\\d che ili Ai dii\' inilìanlalorc di fatti,non al vene, lii niill;iiit:itiiru j^ran vuol feroci rivelare ?ietv/.ii che egli d'ogni grazia r le buone guancia. a farlo Bannino liannino è sóli Ostasio che ogni quindi adatterebbe non ai suoi sone Ostasio danni ora di continua dunque, alla Tokio, quale di è ed è quali ragioni dai Ma più se è ad quarta. scena D'Annunzio, ostante non lo a scena, d'arme, e se l'igli, masti ri- son costo, di cinque è senso non fosse sarto, sacrificherebbe iii.i chè per- stabilito aveva 11 buon via portano nuova ogni una le |3er- incomodi, dai che mai di venilicare nuovi smesso risoluto di seguire il consiglio allo sciancato, facendole lui, Paolo, sposare, tanti ghibellini,ha nemici Francesca bella, e d' interessi e, il D'Aiinun/io la la sorella per una uomini tre quell'accenno, ;jueria essere, il fratello di in di dovesse fazione in Ravenna scena uomini di infermo, era ferisce Bannino Tokio, ser A io stocco trae vista la necessità sua dare sposare già Questa e avvelenato. abiti alle persone, eleganti e ogni scrupolo, credere per abiti arrecati ser Tokio. tragedia gli di via il forte dell'arte del mai stato della atto scene: ser lantava mil- si Ostasio il padre comincerebbe portato e [Jio, i tre veramente stalo minaccia risente, e vino di parole sviene, e Qui curare. si con Ostasio, fuor inteiporsie Bannino parole? giorno, mentre un spedirlo all'altro mondo tentò di parole !...). dileggi, liannino, padre, painK-. per serve dalla bella jkt procura, a partigianila conto farci meglio casa da persona, il altrui. intendere, Polenta s' in- 40 dusse al triste mercato tentato fraudolento. Ostasio di parricidio perchè ?...), e fa non Bannino. Non in dico, che tutto mi spiega tanto più arte questa è vi e magnifici,può polavoro. è insieme. manca del Gli figura di al dei quinta due in di 5; la parti: minore, si prima chiamata ma, della sua 11 poeta non tra un ca. d'una e maginazion im- il senso la fan immaginativo, figura ben una cosi condotta? ce ne si il nella dalle per la sue Toldo. ser Perchè numero ha dato 'lovuto sacro e dersi divi- labile invio- distinguerein due sorella sua parte, Francesca, donne, e Che nulla. avrebbe seconda sposto di- colorita. Cosi Samaritana corte, è tutto accenna può Francesca, Smaragdi; Paolo, passare sposo, tere; carat- anzi particolari, partigiano,che si passava allegra premura con bellissimi deficiente lunghissima, che allora svolge la schiava e ganismo or- tutto senza fortissima 1' intelletto guai !.... In ogni modo, e o nei millantatore'. Non Scena — tre; o di ornato sempre è partito; motivi quel consiglio perverso? Sce/ia motivi un vita del disarmonico terribile suo vigliaccoe noi sappiamo é gli di reale. una Bannino, particolari col più s'assomigliaa memoria una ma tragedia. Un'opera magnifico sempre ma di sacrificare anche difetto; quattro linee semplicissime, può farmi inesauribile: è Ostasio dei né Ostasio, un partecipa della mille ? Similmente, né Toldo, della edifizio un minuzie, in grazia di fasia profonda dramma. fusione interesse al Bannino generico (quando e del ser membro costruire Il D'Annunzio squisito dell' nel resto architetto,con altro, con un nelle Un coopera. vago perfetta,quanto e vivo, di cui ogni e troppo d' intima languido bella di l'accenno questo sia assolutamente mancanza il Ma seguito, né che dico è più gioco appariscono più, non m LANZALONE Q. vede il riceve ne suo duto cre- immensa impressione. La essere prima parte una tenera prossimamente riesce, nel a dovrebbe scena di riuscire tutta commovente; vorrebbe le costrette affetto, tra due sorelle, dividersi, e Smaragdi, la schiava fatto, in mezzo a gran pretensione di affezionata;ma sentimentalità 42 Q.LANrArONE PRANCESCA. Dove mia venire, tu dolce Inojjo piofondo dove nn arde puoi non vita, un siilo e fnoco gran .ilimento. senza Samaritana Parli 10 confesso e cuore Ma acceso. enimmatiche, lettore vivo il D'Annunzio Egli è spesso nel la a solo è È vero. sensazione, un vero sinora descritta passa per che bastava quanto non rimane muto manca, o sensi, e e lasciare nuoce il teresse all'in- magistralmente. qui gli tutto rido ? Ah mi piango e quando l'asino; casca forse è piii.Non ramente ra- interpetred'anime, ciò che per non latente. alla vedi rido basta. il lettdre. E, invece, sentite: si può lui. lo credo, suscitare-in Francesca piango Ma al di là del vero, assai potrebbe l'impressione di cesca, Fran- pittorescodelle bruta. incompreso che o Il assai fiacco un nei oli per nel mio perifrasi chiamano sempre umana, qua sempre è tutta Corte. della' natura al di trova h le donne ritrae animatore pianj^erpiii.Non non e oh sorella, sorella. O Qui quando dolore .c;.ande e lunghe dire, questo non dubbio, colpisce e stato anima sua facoltà, che modo è scena grande si superficiale, ridurre e d'interpretarela psiche tratta che della lo un voglia dire: parlare per dire di Samaritana; caso della favola! Paolo, che cose medesimo Francesca continuo questo alla vivezza mirare a perchè che pare questo continuo 11 punto riesce qui. Mi nel quasi lo spettatore in continuo e e si d'eninmii. di trovarmi solo non via per lui questa Fcco vista di in che Paolo: SULLA rRANceSCA. " E .... mi il pare e il riso e tutta mia le tutte con virtù sue e tutte le già consumata, i solili sue petto della al tu e in mi e tutte che ridono nei luoghi le fonti die e piangono, eh' io non di piena e il e il tumulto si fa che rumor grandi più son tinge le porte de di diavolo bel soggetto per roba In arte chi dice è gli studi è una l'amplificazione è E si vera, troppo esprimevano con nella aggiunga: la loro tale pazzesca in giorno che il sangue case.... questa? Che Lombrosiani sia anche psiche. Ma non le sia diceva esser pioggia e dice abbastanza. « Francesca ?.... Si, comprendo, figura necessaria,e può nella vera le nostre piit terribile della moderazione cosa l'aria e terribili grida vendetta, sorella, quando di spesso valore; squillidi trombe, come come so, il mio sparso paro io la odo Che sospesa solo la terra; mi era trema sopra per cieco tempio quando madre tremito un tutti ! ) eri, non tutto |iare; più lontane, cose fin da muto, mi giorni fin laggiù fin laggiù nel e potenzn, vene tutti i suoi con 43 " vita [ecco e questa gioco leggiero un la per ima RIMINI Stretto cuore pianto e il DA " il De Non tempesta. conosco Sanctis. anche nell'arte, vera non un Ed arma mava affer- nell'arte. politicacome vergini della casa commozione con esagerazione? Dov'è di tal Polenta, prese d'amore, profluvio di parole, quel verginale riserbo e che 44 il cuore? tocca tanto freddi No, è gusto nulla vale (del quale anche in umana, alla canzone mentre la vale d'iperboli, perchè che l'animo della padre i primo questo religiosi. Nel dell' difetto Gli è intera il ci facoltà darà nostro accade essere; necessario scif questo del di cuore, lei lasciare? accenno motivi E il verso nessuna in prediletto? altare di povertà non grande sentimenti a morali religiosie al Noi basta poiiere primo e e a morali La sola D'Annunzio) certi come sensi, specchi la 1' nemmeno il cuore, e immaginazione chiunque ove falsa realtà con si tutto intelligen/a sola, il senno, che dirige e è troppo lungo e poco e mira dina coor- totani. atto e di sforzo un'itnniagine apprendiamo ciò percepire a invece, dell'armonico bisogno spesso dei sola della bisogno h:i non raffinatezza intellettuali il sentimento il tutto, Tutto ha caricatura. e la dalla realtà, propria Wa artista realtà: della la vero fisiche (come deformata vede la di doverli un lusso più compiutamente e i sentimenti vi è neppure non di tanto tragedia. aiutata immaginazione le atto, in altre anime, l'aridità Nessun lo spesso al manicomio..../; cambio fondo a erano amati? luoghi dugento!.... che rappresentare Quali fratelli,al pensiero di vizio, che nascondere a virtù, gran espandersi In vuota e d'una come di sentire. poeta ritratto più eroina? immagine tenera tutte il sua verso e valgono nulla ci ha non dei oscura una condurlo all'anima vieta delicatezza ingenua anche intender goglio dell'egoistico or- volgarissimo e il con è che, ad in si vanta, potrà più dell'orgoglio,che assai tutto che e il D'Annunzio volume, questo freddo. agitarsi a Nietzschiana la posa inestetico un ridicolo, nel fa cadere che è noi, proprio il D'Annunzio Duse, non è rimaniamo più e l'eccessivo, il falso. Oli l'anormale, a l'anima da lontana parla, che dice, Francesca sentiamo, la Francesca per più Qui, stupiti,più e non suo è LANZALONE O. interessante. il e SULLA C)A FRANCESCA " Atto Il secondo in sala una il' una svolge crociera, che a rocche aspetta solo si Santa di in Parcitadi dai Riniini Scena prima è che Francesca, di Giovanni oramai Ciotto questa scena, né molto bene, né breve. desiderio. è Non Scena a fuoco, ne saputo la lo stato e dell'animo dall'amara il dramma le né natura del grida del prossimo è di ai si- di può ne metà una pili questo spesso parte essenziale assoluta); Tacito, né un il D'.An- e .Mfieri. im Francesca. fuochi l'efficacia del- La quale lavorati,e, non Torrigiano, dà di piglioa una pennacchio terribile di quei nella caklaia fiamma quella bolle ove tizzi,esprimendo il gesto folle di Francesca la sua la mistura, viglia mera- micidiale. ritrae stupendamente inganno patito esasperato dall'oltraggioso suo, delusione delle ella si mostra Caratteri segno, Sciancato, cioè io esprimo se essere l'accende troppo eccessiva, troppo feminea. la vorrei la brevità Ma della tuffa il bellezza dubbio Senza lo Sopraggiunge improvvisa - poi rapidamente per quel all'atto,non (brevità relativa,non l'apprensione e ostante il lettore mia. curiosità con panile cam- il destino parlano dello moglie male, molto colpa mai seconda s' informa rocca ha non dal consultando il Torrigiano e introduzione come drammatica nunzio di campana si aspetta solo Rimini a si meravigli Non lavorati, Malatesta. Di dire fuochi rando prepa- dello Sciancato, del fratello di lui,Malatestino, combattimento, di va Omodei. Il Balestriere — pia/./a parte ghibellina,rappresentata contro dagli e di tocchi tre combattimento; la fazione incominciare di alla metti' Malatesta sorta l'astrologosta ove sull'esito dell' imminente per Torrit^ianodei il segno Colomba, andito bre\f un falariche,e ogni fuoco, a Rimini, nel palazzodei Malatesla, a il 45 " II. per Quivi rotonda. torre perchè si atto RlMINl simili sue nozze. .\\a debbo troppo ardente povera di nelle donne e ci In tutto sensuale, troppo ardita, sentimenti veri dirlo? riescono di tenerezza quasi sempre 46 secondo il che, antipatici; da evitarsi nei È bella LANZALONE G. u.f.; l'antico consiglio aristotelico,è sempre personaggi principati. la descrizione degli effetti del È arde arde nel greco: vero, .... che fuoco mare, fiumi, nei brucia le navi, brucia le torri, soffoca, ammorba, fa dell'uomo, della carne cenere trae dallo nera, strazio dell'uomo e Ma prodottidal impietrano fuoco morbosa, belva i cavalli impazzano i più prodi di senso ? donnesca pietà ! 11 sentimento greco piìicomplesso, esser urli di tenero nessun dell'ossa e una che il sangue repente secca esser per naturale: un orrore di di stupore, di È di che vero e di arde per tanti dolori Francesca misto di dovrebbe feminea riosità cu- pietà: colori .... meravigliosi, come mescolanza d'una che altra fugace, creatura e nessun' l'occhio non' colori di sostiene, diversità d'una indicibile, d'una moltitudine Ghe ridondante. frase e sublime vive nei pianeti erranti, nelle ampolle dei maghi, che È sola fervida e nei vulcani pieni o nei so^ui dell'uomo E il fuoco orribilmente greco metalli, di cicco? arde seicentistica e È d'una vero? mollituditw antidramijiaticai fenUa! SULLA Ma, FRANCESCA " Francesca ecco, Vita ha I Vola mortale cade, investe rimino gli s' insinua sonora, piastra,gli è dovunque contorce, prima l'anima tutta Così quel fuoco ha disdice Neroniana, Mi rincresce (che si greco), che Ma sia egli potrebbe / il alla pieno la pompe di gesti e Scena terza che — gli rimprovera la nudo, capo resta se gli i vederlo la confessione scena sua del è sempre tale: Dialogo d'una fosse se suo vero troppa con lussureggiante di vita intima. frode. Comincia la bertesca e egli vi s'indugia,e Paolo. significheràche salvo nel trova questa del fuoco più potente, poeta si povera di e tra la I^aolo e cesca, Fran- Francesca battaglia. specie di giudizio di Dio; una lo fa esporre finestra,ai dardi egli è perdonato. Una nemici; verretta ferirlo;apprensione di Francesca; capellisenza gioia nel Questa a alzando incolume, traversa prima D'Annunzio esteriori,ma sottopone Paolo col il nostro Sopravviene bagli bar- crudeltà squisita proposito a effetto assai il pittoresco, ed l'esteriorità; di di di Francesca scena elemento: del farci pare, gentile Francesca. chiamare Qui però voluto, come magnifico squarcio, tutto di L'arte ha Questo — suo un Incendiarsi Francesca! sfrondata compiacenza. l'uccide. ripetere,anche otterrebbe molto. degli occhi perdutamente sua in bocca acceca; cieco lavorati, ma di dover essa soffoca, lo invece fuochi quei come scena E il D'Annunzio. pensare lo forse l'amore sognato greco! le midolle, ricerca nello splendore che urla « l'ossa vena, eh' piastra tra si caccia gli fende, gli ma senza gì' invilnppa 1' armatura armato, lo la notte per stelle; nel capo e Bellezza rapida! e 47 " la roccafiioco: accesa tremenda RIMIMI DA perdonato.A suo amore può piacere.più Paolo sfugge in questa sua scena colpevole. alla lettura che alla rapprese.n- 48 LANZALONE Q- tazione, nella quale riesce troppo e pudica gentildonna, sposa calma tanta con dopo recente, al cognato l'orribile notte d' ferrea cognato. È verosimile l'amato morte l'esporre a frastuono inverosimilmente vi si mostra Francesca di piena le di parlicosì crudele, con e poi un'altiera che lungo a impressioni provate guerra. alla spieghi e alba prima inganno? \'idero ^li miei ocelli r alba che porta nutrice la di sopra occhi 1' onta con me l'orrore, come con un'acqua impura gittatad' improvviso contro volto un di anelante parlareè Questo oltre, il dialogo tra diventare inefficace spezzato artificiosi. Francesca, e affannoso: commozione nasce d'animo guaita — balestrata fronte per aver di di sulla ciotto, aspro da come manganato Non altre diavolerie,finisce così parla esclamazioni già non al De vera sione: paslogo dia- con ellittiche, Sanctis il di mente La vittoria si è dichiarata capi avversarli, Gianciotto, è caduto torre la allegoriestudiate con sforzo In più più e tropi freddo che dei da vera di fantasia. e dei Cignatta, uno a innaturale. sempre è drammatico?— furia di simboli, di attenuazioni, a e di perifrasi, L'allegoriasembrava tropi,perchè Scena e s' alzi poetico:ma tronchi, con accenti con ma e oltraggio per la luce. bevete di scorci di stile,di col che certamente Paolo latte suo sogno i miei la videro il piccolo origlien-, al venuto era diana, darci per 1' ul imo quando la stella cielo del ci destava che e 1' alba, da Paolo. il ferro, poco lino Ugo- sulla strada batteva com- mentre colpito da Sopraggiunge zoppicante, che fuoco. pei Alalatesta. Scoperto una nella torre la Gian- i balestrieri malmena che verretta morte del Ci- 50 LANZJtt,ONE G. riprende i sensi; le sue Malatestino prigionierofugga: vorrebbe il Parcitade che balestrieri ucciderlo. di ha prigioniero, 11 voluto (Queste parole, in gli fascia cadendo addio Questo è secondo atto è la partidi questo in pensare atto moderni quanti partire della !...Oh, dolore di fragore guerresco, la chiara avere della sua coscienza comincia per credere abbia sentito che credo letteraria,io opera bruttezza nello dolore cune al- rimorso al libri abbiano turpitudine solo, momento un sogna bi- scrivere e suoi morale ne con incoscienza che potesse, per finisce e serena i numerosi adulterii della dj monotono. ! Quale il D'Annunzio se croce terra. diffondendo rappresentato apjjunto l'ufficio di galeotti, e renze, Fi- per a l'atto che colpa, non stino Malate- III. D'Annunzio, al attribuire po' galeotto.Ahimè libro del lettura l'atto della dovendo fino un Atto Questo penda.) stu- l'atto finisce tra il frastuono pieno troppo di ferocia, e nell'insieme sangue, benda. questa si fa il segno e il recato pennellata sua j magnanimo. una una Paolo, prostrandosi e con E mentre Francesca, a ginocchi sui la ferita ha mostrarsi sono il timore, ucciso, e prega Malatestino vita,per al combattimento. tornare dice in averlo cui a Malatestino, a battagliariaccesa; della padre, tenerlo bocca Francesca vuoi prime paroleesprimono di gran morrebbe parte d'orrore e disperazione ! Scena un'altra prima letto sala, con chiacchiera con Siamo — le sue Francesca soprallettoridono le donne affidava e a donne, legge intente di jiel duecento? figliae Giovanni. a Malalesta, in Qui trapungere gli orli (Erano, ripeto,cosi E Ciotto Francesca di Lancillotto,e le donne la storia salaci commenti. sua. dei cortinaggi,ricchissima. vi fanno corte palazzo nel ancora a quelle sua donne moglie? d'un ne sfacciate il Polcntaiio SULLA FRANCESCA .. RIMINI DA 51 .- Alda la rcina povera ili si struggeva dargli lineilocti'ci non domauilava ! lilANCOFlIlRE Dirgli doveva: O " malinconia vostra cavalier valente, \al non niente. „ significaparlar chiaro !) Questo Francesca e infine manda chiamare Questa e la e' gelosa suo la di la di falconeria. lunga spinge marzo, al D'Annunzio e fredda, tra Francesca atterrita delia e Malatestino, improvvisamente dovrebbe scena ci può Tutta passione rivelatasi,e il cognato verso Tutti le i per Paolo. abbandonarsi ad core starò volte fatto da di lusso poi certe di lo donianderei da trar a di e esse dimostrare cervelin, al cor non rettorica di qui potranno riesce con dov'è infine la farci inarcar stilla! una esempi (ciò che subisca frasi e. di certi movimenti invece: di cuore; non jiarla. il D'Annunzio come altri), forma, d.i il patetico chi verso parte dal non Non tanto è arte sua più splendidi squarci ma ciglia, il fascino il non patetica.Ma essere l'arte commuovere che in in ili fiorentino. occasione afflitta si mostra caièn conforta, e la incoraggia apertamente al D'Annunzio? più essendo questi col lógoro amore. Questa né dà e troppo propria passione, che sua Smaragdi al Francesca Smaragdi. ferina Scena — pregiato falcone, un il mercante e profonde cognizioni sue seconda Scena donne, medico, mediocre, è scena sfoggiare le le altre il e fuggito allo strozziere, perchè poi musici, l'è perchè Adonella manda le richiami; a è dolente sempre di stile;di modo monotono vera pur è stato lotta e si che, ripete. tragica nell'anima 52 di ? Francesca Quanta ai suoi del del ? dugento Scena temi sciorinare il è di Firenze, lieta di e il fa è invece e ciarliero è è ben Scena e celebra ne compiace. Egli ne Paolo Malatesta, al Comune licenza del di notizia di popolo. Francesca, regalie. e farci (quantunque conoscere nella accennato aveva Doveva Firenze. lunghissima. se messer chiesto ha capitano da tornato 11 carattere medico. Una donna la bellissima del scena dente), prece- dunque mercante esser accorto i sonatori, l'astrologo,il donne, annunzia, che in giro il falcone Le l'astrologo. della canzone scrive (no, exeiint, come le Entrano — ripreso.Il giullareprende danzando, di compere vi in Firenze, signora specialmente a e stoffe,dà sue delineato. quarta giullare,il di grandi già lo sapeva, Paolo mesi, posto mira scena che breve, due appena tali nuove, Smaragdi la senza l'es- sopprime fiorentino, che, nello portamenti compagnia in appunto lasciare Questa ottimi sentimenti, scriverne? il mercante parlantina le dell'inferno i varii tra che a cenno ac- Ma, soppressi gli il dovere, si e allora.... più s'accorge die venuto quale,dopo passione introdotto dei suoi lodi, quanto (dice) È inesauribile e feminee? un sulle coscienze nulla per la lotta Neppure ! la paura ! E figlia sulle coscienze fra la morali agivano non tragedia.E — con Paolo messer di e psichici,soppressa tiella stessa moglie paradiso la lotta tutto sopra di motivi di povertà neppure contrasti intimi le doveri la speranza o e LANZALONE G. donne Poi rondine. tutti l'autore),eccetto sempre è stato cantano, via vanno Francesca e Smaragdi. Questa è non scena rappresentazioneriesce puro ornato, Scena e, è ? Non certamente La quinta assai mai della scena vera l'orrore non più caduta. ma, si sente. di tradire allegra comicità, pittoresca.Ma essere po' voluttuosa; cognati, passione sente certa al solito, dovrebbe freilda. .All'ultimo,un i due priva d'una il di scena breve. Debbo dirlo? in tutto E è nella e quel il Paolo scena dialogo che la moglie fratello; fra uomo Orabile SULLA (perchè F^aolo è FRANCESCA ?• ammogliato) DA RIMINI gli costa non passione la tra lotta: solo desiderio. così di sentimenti vuoti (vecchiumi!). il dovere e Troppo |)oco morali sud tragedia 1 c'è non Ma del uomini lotta nessuna Neli'auii\io gli erano divina; una per pensiero, mai; un pure tieiia possibile vendetta iiessun'appreiisione 53 ?? proprio secolo cimoterzo de- ? L'amore di Paolo alto ideale; l'amore nessun irresistibile. Non fin dal principio è risoluto poesia dei amorosa cavaliere: La mai pare termina scenajpoi nella detto ho mille volte altrove; Vi è per la imbandita una Il Pesaro. dialogo quale esprime il orrore suo Parcitade, prigioniero fra a Francesca agli amori del della afferra purché una • mano Salvo condotta. e i orrido cognata con mannaia una All'orrore in suo della lo ripeto morale ne ciò qui estetico- ne le e amore, Dall' Occhio Vistosi Malatestino minaccia oscura con andare rifiuto mozzare a di far nell'altra,nel buio scena figura di Malatestino, tutta nel parla accenna cesca, Fran- di la testa al Parcitade. fuggire il respinto,si avvia,con la Francesca; e di Montagna urla",continue irritato dal Paolo, ottagona. partirepodestà deve nel sotterraneo. ceppi per torcia popolo un IV. per qualche lungaggine, La r cognata, le propone ella ceda. una tutto nuova mille altre nei drammi non fra Malatestino è sione pas- condotta. sua per Giovanni, che mensa sua della L'n'altra sala del palazzo Malatesta, -- prima cui indecenza, fio Atto Scemi in terminano come desiderio la appartenga al secolo che odierni, sulla soglia cioè dell'ultinn che combatte non peccare; cavalleria al brutale da essi sedotti al peccato. Paolo trovatori,al secolo c'è poca nobilitato appare si riduce sono a ci non in loro dal sentimento colpevole. Né era hiancesca e gioniero pri- la mannaia sotterraneo. insieme suo ferocia e è ben agilità felina, " S-f spicca sinistramente. Scena Parcitade. del concepita gelosa rozzezza Gianciotto, ritornare Scena di testa ciotto terza la prova dara, al padre, la scorta scoppia in modi in da Giantello al fra- di dargliene glipropone e Sciancato simili è quello a modo di Otello per i due di tutta in reso vorrà Gra- ranno notte, poi, lasce- sorprendere a drammatica più A la drappo un svelando subito perdono. Rimini a scena geloso dello tendo Sen- mensa. a consegnarlo,passando gli dia castigo o è la ultimo stessa,se eglinel partireper Pesaro torneranno e forse Questa 11 furore che la inorridita. fugge di Paolo; di glie, mo- meglio grido partire,siede a si vendica e colore sotto il la e Rimproverato aspramente moglie, la notte S'ode Malatestino, recando Francesca di sé, con la Gianciotto Spicca sempre Francesca Parcitade. il tradimento condurlo prossimo Torna — offesa aver sotterraneo carcere tra di Gianciotto. Malatestino, Montagna di condotta. e affettuosa e dal .'^nche questa scena, — ben Parcitade del scena. seconda è assai d=;'^LÀNZÀlb-PrÉ' L'urlo effetto alla accresce '• la amanti. tragedia. efficacissimo, e Jago: con Malatestino, castigo d' inferno, se l'altro occhio offende il e Ah! ! dimmi per mondo, e cui scrivesse Evidentemente, si sempre in l'auiiiia tua bieca parla hai tpielloche il D'Annunzio se frasche sue eh' io ti str.ippi vuoi non veduto. ilimcnticasse questa verità tanta con definitivamente e delle naturalezza priata appro- la situazione, veramente scena, ilrammatica, ha conquistato il poeta. in Una cosa mano, come Pare che che un non mi feroce il D','\nnunzio, esagerando piace è quella testa,che e che gingillo, impotente l'orrido. dell'impressionetragica; ma al F. l'orrore ne quid domina due passa lunghe patetico,abbia è certamente nimis. di mano scene. voluto un Quel capo plirvi sup- elemento mozzo pò- SULLA riiiiaiicrc nel leva l'effetto sui FRANCeSCA •' sotterraneo, 55- » ncclclilell'a/ionc, danno uè piieros corani si-nza \.\t:\\e ?i\gnov\i.Nec nervi RlMINl : D/C Me-dea populuin tnicidet. Scena quarta Giovanni Paolo lo Sciancato, poi e da parole di con Francesca. può non Quest'atto è, in senza il paragone, ultimi generale,gli due stessa Scena prima cianciano, voce l'assedia è Francesca antichissimo con Francesca è sa, come non imbavagliata,perchè inutilmente, ad una tutte e e sveglia per da assai qualche apprensione sanno le donne, spiie ricercare la per che Smaragdi. donne ha la fortano. con- sparizionedì Smaragdi; Alalatestino sveli l'inganno non toso, spaven- il D'Annunzio nuovo). Le di sogno (Questo espediente sfruttato, né cosa donne letto. I.c un notti. molte in non sul atto. Poi l'ha presa oniito).Manda, ati via le donne manda e una. Scena tra a si la tormenta e tre. cose. seconda saputo ravvivarlo ma di tante Scena sogni (non vestita quasi inutile,e troppo lunga. — come, incoitinato, ilei 3." Ictlo dorme sommessa, cinque; i V. con Francesca — fra miglioridei primi Scena che dei a adorna, camera di cui senza quell'ansia, migliore assai sono Atto La belle. Si desta drammatico. interesse vero essere da alcune fuorché scene, generale abbastanza in dell' atto, scene finta fiducia,si accomiata quella sospensione d'animo, lettore due queste due Anche e languide,sono partiprolisse nel ultime Nelle (/uinta e Francesca, presa affezionate comunicative nel Scena vorrebbe lunghissima, che a del da un lei. Ma cuore? tristo dove Benché dividersi, il lettore terza — sono resta riuscire affettuosa presentimento, e le voci Francesca le sue tenera, donne, potentemente semplici e Biancofiore irresoluto.... sul da Soliloquio di Francesca, e la quale gano pian- farsi. è risoluta a 56 far G. Paolo, entrare Smaragdi. di più II facile LANZALONE la ostante non al solito, riuscirebbe monologo, intelligenzaal lettore Quale disse (lei vostri di Sì, riflettendo spettatore ha non affocata cuore; fugge .... a capirle,così, a di lettori. Ala dei pochi ingenui sopravvissuti,che potrebbe che essere, di un io lo Ma presso. il più cretino sono tanti, fossi io fra dove nunziani, Dan- altri misteri tanti riflettere. Forse dei capisco non uno dico di capire? non Scena Paolo e quarta Scena — Francesca. (nella scena magnanimo di ardore se no, chi sa a assistere! Alla lettura, questa dovrebbe; non e, la ostante tra amoroso, sopraggiunge quale scena somma estremo riesce non arditezza ardire!), riesce quasi casta, perchè l'autore ha distillate le mutue non tutta gli spettatoriche per seguente) Qianciotto; appassionata come quasi quasi Fortuna spettacolodovrebbero (o bella? tanto parole, come di tempo non voce disparte il sangue quasi pare del queste a allo spettatore. squilla voce tiittn e mi in la cima su fosse se forza, combattendo una vigile e occhi, vi-^suti si veloce Solo mai fui non nella solitudine K ?? cht fida freddo, meno peggio, o, .... mi della mancanza sensazioni contagiose. nei lambicchi è così Ma poi \'ieni, vieni. iMancesca! ci lunghe la con e il rapimento e ma clic p\ir di s;audii melodia d'autunno ilclla solitudine il violento e la sete Ore teatro? davanti, selvaggia il fuoco fiume son sul rettorici,da non ha immortale l'ora che foce (!...?...) ; fugge ^ Certo cosi renderle che no. 58 in ahimè, che il che e LANZALONE G. pochi sopravvive magoior i corvi putrefatto, come che lo in quale gloria infine so il stato più Scena ultima ed quinta ad va dell' amanti Paolo impiantitodella rimane la falda per della Oianciotto cateratta. forza lo risalire. La a stanza sciancato li donna modo i caratteri e di sentire di San del ha il ricco gli affetti Dove di scarsa motivi male: poco intera di non debba essere anche spiegare e Vittorio a potente un giudicare santo: le tre o di in grado Ma vita.] secoli ho letta soltanto il sentimento Ma se come la sua Dov' è detto morale anacronismo, e vita anima non avere con può il poeta é tragediacosì una l'esempio dei grandi Non morale. mo: som- religioso? toglieretorza non 11 questo dopo. un al stessi. sé Alfieri)il poeta tragico devo anime, Lo dei trovieri sentimento vero ci mostra delittuoso. lo e consoni secolo della e il poteva il si-ntimento un in natura ciò fosse se tragedia;perchè (come e che F della sanguinoso. più egli possiede Raramente i'ainiglia? moiali. ila Eschilo che vita italiana due questo ma troppo Dove egli generale. fuori cavalleresco? il sentimento ferro un Io stocco Tutti della Ma minacciosa. de! pagano vento Spa- mezzo viso rinascimento, anziché ciò prevalse nella senso a tragedia sembrano vivono nel chiome, spezza considerazione largitoloro senso poi è le belle al avventa e di questa Francesco. D'Annunzio gli si l'uscio. inferiore. stanza l'afferra per entrambi, ammazza Qualche Tutti vede, ! tica. dramma- scuote trattenuto sopravvesta ! sano incoraggiata dall'amante, porta alla e del dire, dall'esSere cateratta, che una apre bello veramente e violento, urlo un vuol non del e del gusto contetnporaneo e sorpresi.Francesca, aprire, mentre però al D'Annunzio Rapidissima — Oianciotto, mandando degli verrà ne del costume corruttore gran Il che morale, senso del corrotto putrefattosia più il e vero il gusto preso gli avoltoi. e il corrotto natura non hanno ninnerò traccia dei una alla gici, tra- fondo pro- questo, essere tissimo for- può scrutare *^' ha pi )fon lità SULLA morale, né Come vibra di già in esuberanza tanta Potrà Non ma della vera che in sé umana, di trastullarci ridicola. o è la condotta di L'arte prelude se inferiorità alla sempre il rischio dall'adulterio,li vita come vede e si sente e del un per morirne la vita è e duto, ca- è essa il ha inceppa non lei stessa delle altissima bellezze, perchè delle e fronte, si a vota perdita del gusto rale mo- artistico. gusto solo momento d'orrore quasi la chiara la tutia sione visua disperazione! e invece Vi dire, che percliè appunto importantissimo più popoli;al quale morale intima, di il cosa sempre dei sentimenti la all'adulterio. vale la sente; La sia il fiore. Essa dei e dramma, questo seduca l'arte è le mette se decadenza; e tragica.Né la vede le azioni e sociale: la suprema e morale, cioè che cui dei costumi perdita artistica,dovrebbe morale e avesse bruttezza mal- l'ha tentato, è e progresso è distacca ne il D'Annunzio potenza Un delle azioni sentita più potenti: è ideale: anime delle che irrimediabile C'è no? è sinora la morale legge, opporsi. ali sempre è altissimo è la bellezza del e non cooperare, l'arma e quando individuale felicità poesia, perchè animi Essa della l'arte deve opera perchè i caratteri l' idea, che con il segreto della mensa im- retorico. vita sociale, di Se d'un' 11 D'Annunzio fronte e della azioni. nunzio, D'An- il : soffre caratteri a il frutto l'arte,ma a bontà realtà, della a scopo D'Annunzio, anni E probabile. mettere nel mai, conto, e molti e auguro. saputo profonda e conforme seme Glielo facile né cosa vi ha Smettiamo niun il d'immaginazione, liberarsene? però non più di molti sopratutto nella dipintura dei vage; umani? ideali ritemprarsi. è riuscito degli alti morale. egli può uomo 59 -" dell'io? il culto altrove, da notato miseria RIMINI i cuori, chi, come simpatia professa così apertamente L'ho DA potenfeinenté alla luce far vibrare può FRANCESCA " di atterrire dunque manca ogni il in arte, gli la artìst.i ritrae la modo e vi come sono si mille 60 G. di punti belli vista per solita già l'artista ciie notato meticolosa cura autore sonnua. e impone fa le tre stelle di lavoro. O qualche Sono questa fiume che di volta infine luccicanti,e Senza o fino quattro libri che cantica ogni in nell'arte tali a con ha due la norme curare per delle regola introdotta 5 di scena qualche scena l' interesse tre, accrescendo o del burocrazia? qualche messa bitrarie ar- generale i difetti della inalterata in io e e il poeta fusi arte servito si è che ciò. Non vi è le fonti sono l'opera, del- servazione, l'os- però spontanea di parrà un'eresia, Annunzio, che si vanta alcuni ! è materiali con è che non creduto, invece cesellatore abborracciatore, vana ma ed stile,dovrebbe di qualche tempo anno di di all' insieme. verboniin un le fonti notate non vitale. Viene pifi incontentabile e eruditi voglio occuparmi viva cesellatole sua da che l'economia si guasta spezzare l'aria d'tin ha dubbio, che Dante leggisuperiorid'arte, e ha cosa una 11 D la stro no- queste. veggo atto né talvolta è, fino se altro opera Dirò mi biasimare, 1' importante in e ; assimilati egli finisce nel formali, biasimare e soii egregi critici ed ; » bene latlo,più siiiii, virtù e il D'Annunzio da il fare sacrosanta. che la dell'azione. state che dovrei ciascuna, canti poteva fonti senza volta leggi qualche Francesca ma non queste pei' mantenere atto in e già " biasimo perchè È scene. io introdurre la varietà e 5 Ne importanza, evidente, che, lunghissima, di minuzie, si sacrificano poca ornato, si compone atto delle Sfililo vogliamo in puro etjualmente ; forma particolaridi scene, tutti non particolarie il diritto di ho di è vita, ma dei 33 iliiv'ù Ma ogni sé stesso, a cantiche parola Ora la contemplare comprensivi. e Ho la LANZALONE e rità ve- che qual- essere, non di stile. Qualche tutti i suoi tropi voliibilitas atqiie irridenda in qua egli produce L'orgoglio,di cui troppo: si vanta, se ! tre fosse SULLA alterezza, vera stesso se guadagno ai in E un'opera non può aiuto della e vita sua JV\a le sue la di lima preparare, attitudini Manzoni, e eonvinz del amore il alla GlUOIZiO La qualche Francesca splendida interesse; la per troppo di per 0 il metro prezioso, dramma. da certe artifizioso troppo assai è deficienza scene e del la la cui sincerità della parte solo. romanzo perfetto non concorselo che meno la le modestia, 1' incondizionato specchiata, immediato, successo in getto; il necessario esempio, per di si compone, gran Manzoni, del fuori un così perfezione di O. in generale di profondi della slabrato rarauRiiie farlo a depressioni- F.cco impiega pagine il tutto. RIASSUNTIVO Riniini scena, e disprezzo tendere in correggere come, oni, vero, faticoso a vivrà; morali: momenti che filosofiche e uscir può anche altre di ?^lato di jjloria vera scoprire vivaci, e ineguaglianze. scrivere, qualità delle profondità e il vive grandissime varii molte a artistiche dei la facile uno poesia con ecco ; romanzo paziente risente riuscire in iiiag""iov rispetto È beile 61 • ? preferire voga. come breve una : assai pagine a Ncrittr polso non a quel accanto naturale un far della rumore vita, RIMIMI jjlidovrebbe vano senza ma DA ispirare sua; tragedia, cerebrale. ma ai e questa erudite gli dovrebbe dell'arte e FRANCESCA ?• I)',^niuinzio, motivi passione cascante, vibrato e assai morah'; per principale; sovrabbondanza e di lavoro un dei e lo rapido avendo pur per motivi stile come di spesso si scarso il la guaggio lin- ghezza lun- ornato; oscuro richiede al Garibaldi di Canzone La io td vi dico, che questi fanciulli, come dei regno voi se vostro diverrete non non sarà il deli. Cristo. tanti Benché questo nuovo dire Questa Pampa mille e che la Notte di ce dà ne Certo è una ora 1) Da sia non a ine pare di terne po- volgare ripetizione una dell'Eroe Da -- Roma della corone il Pace Treves, dedicata appunto dei corrispondenza costituisce « comporrà, si •" nascita pubblica ne Caprera L'Oceano Palude La morte conipremìe superstitidei ai due — alla — mille la terza promette come sia — la e monte Aspro- dell'Eroe. poco più di mille. casuale. parte dell'intero Nò Questa poema, saggio importantissimo. un l'argomento figura gesta Caprera Le — versi, com'è credo « Mentana di di notte parte, che La che cosa, parti: La sette La — e Canzone « l'autore, di qualche d'Annunzio, altri. da detto già Gabriele di già parlato giornali abbiano tanti e di poema ancora del critici di / Diritti tale della è degnissimo compiutezza Scuola, n. 35 e di altezza (22 giugno epico. Garibaldi poema poetica, che IQOl). al suo La poeta (se vero a mai t'ondo canzone di si rivelerà) non nelle ritrarla e 63 qaridaldi tenderla in- darci fattezze, per vere sue che compito, altro resta il capolavoro. la storia Qui (per dirne d'un di sotto ima), guerriero il alzava proiettile, molti, Per fantasia Nella il biondo al tacco. Garibaldi è Garibaldi, il b per baldi Gari- vero poesia vissuta. Dice . . . Il poeta storia della far questo, della e occorre attitudini,un altro che studiare leggenda, e tradurla intellettuale altissimo un a sorride: e poeti. o genio, e un genio sposata fare può non Livio . ^torin }?" (if Li mente narsi all'avvici- proiettile passava il e erano meridionale, popolo invulnerabile; era piede, vi del morto. era a sciupare. più meravigliosa di qualunque leggenda. La quale è l'eroe già vivo. circondò poesia dire l'aggiungere,il togliere,l'abbellire, vuol Qui morale e a nella dutato genio un sentire e questa parola. Ma, di particolari tempo, un'altissima un cuore. * * Bellissimo la l'argomento. dunque parole sulla a Caprera, a dei ed ricordi, a riandare e tarda, passa nel Milazzo, e più indietro, Roma, sua non il ti'Annunzio saputo che i fossero favolosa impresn, naviga sublime ili semente. sacco può prender partenza da il Volturno, e la fuga e, adatti 11 poeta ci presenta Garibaldi a spartirele Quatto, e spingendosi miracolosa, e prera, Ca- verso Giunto per il tumulto sonno, sue pensiero alcuni episodiidella la più gliere sce- no. ricchezza, un la notte suo i .Mille, e e la unica seco, notte recisamente: composizione. nell'atto che, compiuta recando Ha lo stile,il metro, composizione, all'argomento? Rispondo Due « lo sua sementi, vita sbarco, con la morte la e venturosa: av- lermo, Pa- memoria della sua 64 O. Anita. Dopo agnello ricordare, si corica tanto venirgli da ode lung Non nella e delle esito semplicità delle poetica;quantunque, del alla natura più mille andava drammatica, lirica. Per circa perchè rion lo fanno, non ma il poema nella natura delle nota, che e egli ha immaginata, in nia sono cui stessa è è le riflesse nella di dell'epicae più per minano do- non Ora, ciò dei della elemenii precipui sono due due stanca terzi spesso l'arco. e tensione debbono noi gesta eroiche anima interessare, e mo; d'ani- conquistarci e sparire,e, ci farla differenza due stessa non del elementi della sono sta sparire, secondo il D'Annunzio che 1 stancano. ragionevole lunghezza; una è dato fondere e di mente lampo. Qaesta un nell'indole vasta de' tesa lettore gran a riuscito lavoro svolgersi a lungo quello bene tentato il lirico: ciò in questo che troppo essere né cose, di stato sarebbe glielementi richiedono lirico deve e acconcia più poeta è s'indugiano accidiosamente, se capriccio.Sta nostro se nel drammatici poemi epici e badi, ricordare. possono richiedono del sé, in bella corrispondenza versi, cioè che il ricordo, il sogno, ma se l'azione mare. là il poeta: e qua Spezza e la sono fa che non Corda Il fatto si sia la il poema e così se settecento stanca lettore,come il verso questo semplicisssimo ordito, su ricordo, il sogno, il ma dell'opera,Garibaldi il male l'azione, che e l'alba, veramente non torto bastavano, perduta ! Perchè, il fatto della ricamare, efficace. Poco assai già detto, prescelto,il versi. Trecento mille di più ho soggetto e generali,è linee sue come intessere voluto aver l'agnello, del- cerca Essendo pascola e d'un questa composizione, considerata dire, che a pecore, sue in va alla madre. e l'eroe il lamento piedi, si riveste,esce, in il branco assopirsi. Ma per intermesso, riporta all'ovile lo trova, lo l'eroe caccia il vento sopra , Balza smarrito. LANZALONE dice di in poesia, composizione da direttamente il una pico l'elui narrate, guerriero,e quindi rese 66 Consideriamo lo stile. Lo ora abbondante, difficile ha alla dal liberarsi ultima sua maniera vi mente è ricchezza questa dal senno, e ciò ecco la saldezza In lui esprimere che che più e cosa? e a ne nasce a bambinescamente, con cosa ; è ha la la valore per più viva tanto cosa : regolata dal freno dell'arte,dal e in ; ma cui si accavallano parola, noi, misura come col coerenza, scherza il cemento. quanto bella, quanto e zione. propor- la misura : terna, in- morale. l' io d'espressione;ma sensoria spesso pietra e verità,bellezza, è la sensazione. scoprire la canza man- meglio di maniera, in una si fatica edifizì,con (badiamo, convinzioni, mezzi rara abbagliante quid exprimendum macchina D'Annunzio in tanto il sola una TOrrispondano.11 suoi delle e Ma il fascino sempre al D'Annunzio talvolta nel cielo come quelleimmagini nei al concetto potenti i Appunto delicatissima rettrice. Quindi immagini, esser di l' Immaginifico. Ma è ed immaginazione manca pensiero del ridursi quasi può pur anima popolo. dell'immagine sé stesso d' del ha mirato e divina della verità. Perchè, insomma, ricchissimi sono complessa subisce entità riducibili tutte Ma sovraccarico, Laudi), gusto, dall' intelletto,dal severo sono l'anima sonora, e meravigliosa della misura bontà, orribili di fantasia),dovrebbe assoluta senso nuova precisa; egli chiama che è che e 11 D'Annunzio riuscito. il D'Annunzio là, che e esprimere quella per Garibaldi era della frase elegante, più (quelladelle come solenne, spesso e dal tronfio, dall'artificioso, necessaria semplicità, fanciullo,che enfatico qua qui stile lirico,è troppo come troppo pomposo, Si sente, è vero, oscuro. e tentato della troppo stile Dannunziano, lirico; ed anche altrove,è troppo spesso e LANZALONE O. è deficiente, Abbiamo una vi è si accavallano debole le nuvole; e a quali Yalta ma le di realtà capricciosamente, Borromini scherzava, Eppure, immagine meglio per ci l' immagine di qualche riflette viva la CANZONE LA realtà ; p ù dice efficace più mai volare osservato grandissime e pennute al tenue un a più, dice o troppo, chi ma di volar po' più bene in alto, un sinistra,seguendo di incertezza che vob, delusione le linee tutte loro volere. di cacciatori stile Dannunziano di e moltissime : Mi porzionata spro- penne, impedisce corpo, dritta,con dalla m^sìi danno cuochi) piume in questa po' a destra, un la meno paiono più hanno ubbriachi,a sghembo, come in basso, po' più guidati dal che l'aria per di del volume al tenue ; vanno (come, corpo abbondanza L'eccessiva e peso quegli uccelli,che di uno pochissimo e stagione, il succiacapre)? loro dice chi giusto. Avete ali è non e 67 OARIDALDI DI e una l'aria del- uccelli l' immagine punta o nua conti- mabilità questi poca po' un quente (fredello vera sostanza. * D^ sforzi tali del come anzi difetti, poeta, da esente va njn questa ,illc finestre, yran elamore grande " O colui urlo sorride che parla sparir popolo ebro. ancor non e l'ultimo tutto volti tutte le bocche mani d stese che sei ? veggente ferve, gesto, solleva un come il sangue petto repente iimuEi:erevoli, e urlanti, in alto Pretoria del suo popolo muto e occhi la città che su pa'pito quel dai immenso Palermo, a di Caprera, quando, a come gli ma ; il sole immortale, Piazza urlo di ,. il furibondo lutto di maestro balzi ? Placato cuore, veggono Notte vento anse quando Palermo a l.'Eroe nelle a grido, selvaggio come di vento clie romba mar « È gran .... sul ostante non squarcio : uno prova, tali eccessi, fatta tutte alla dal le ringhiera ; tranvincentc gli evidenti Caprera ". cone, Ec- 68 vasta amore bellezza una triste nel un'alta Strabocchevole (le quali,usate È in dubbio un : sul è E perchè ! al modo alla notte Suppergiù, di l'ardore Chi ? il che è necessarie erano solo ? Era meglio, di più. particolare di aver detto meglio E, a forza di poco, che tante a immagini, e che i al vuol giorno? di per dei piccoli tutti di meno, abbia aggiunge qualche tropo sbalestra. Ecco: e ricordo qualche sempre ancora, aggiungesse qualche pensiero, o questi raffreddarlo. non rappresentarciun immagine frasi anzi Ma possono E gassoso, presso, bandiera. bertà? li- sarà questa nelle ma allo stato un E rappresentarci petti: il D'Annunzio aggiungere, eccede, stesso, o cielo, o un uguale poeta è ridotto la maniera, o c;e- libertà? di — lo lasciano d'eguaglianza tutti al solito,qualche Pare il impressione cielo forse, razza il e Garibaldi ? un forse, in cui inciampa ogni lettore,non Ed dall' essere velo, forse, sarà la vano come abusa quanto il lettore parla può che pensiero parole): l'espressionisuperlativeli fermano infiammava di Palermo.... a (Oh tutte. che sa imitatori,sono ingombro come — L'anima cielo comprende, si spesso Il inutile e ripetizioni efficacissime, da' suoi e tulle ardente? raggiante. Era romantici. riescono luogo, e colui un libertà che Dannunziane allo stato tempo propriamente giorno discordante solite le abbiamo qui di maestro è chi cosa in che non oretta distraendolo significato, loro che uguale E Terr.-i '. tutto.... tutte.... esempio, per altro? chi alla che poi quelle frasi, mancano nerale velo, assai iiiao;niloqueiiza, questo tutto,e di di D'Annunzio vano sciupo vento tutto... — eterna D'Annunzio balbettio, sono Palermo Non a dal abusate vento.... gran gran data vai^orosa parcamente sono ridicolo un e accesa sempre nel dell'eroe ! Anche carattere come ala cima, ardente, un' imaoine mondo, ; cielo un giorno per gloria impressa di ma nuova intera fatta popolo libertà, eguale al di del 1' Italia come l'aniiiKi d'un a LANZALONE a. paura quando qualche rebbe sa- fatto. CANZONE LA Questa miracolo, è Piazza PretiTia Aniiire vasta e di bella pili fanno ammiratrice e il sia per ha e dove che io caricatura un colpo, e altro abile dicitore è dcltanto spesso poi, a lesi- io fossi ]:iresente a se ! libera, folla entusiasta una sballate. Ma sia t- cui le deile una corrisponde Basti, per affida al espluraiur ilie indaga gli antri, che elle parla che poi rombante elle sei vento Reca " di vele tra Italia e l'cmente ili libertà poi rugge. nostpi robnsfn latine, durti selve, tu e Borea spiri,per segui l'Appennino dei iiromontori le rupi, lungi l'augurio italico,più scotitor di latine che e ogni altro, .Maestrale, tenditor nnttuiiiM visita tace tace, il pilota: l'ensa tu e tuae Maestrale sul iii le gonfiezze vuol non e le luarv lungi tutta punte giuni;! l'altezza del siero pen- tutti, l'esempio dei Roma: .\sc(ilta il venlo. qui le pel- innegabili doti, specialmente le sentimento. noto Daiinunziana, ciò forma l'eroe miglioriacque, pereliè,se io maniera disconosca ne seguenti versi, in a le vele; della del saluto a arditamente correre alzate ora verità la ma piazza vasto moltitudine una dicitore,fanno piti sono magnificenza della alla e del una poeta fa in varie città d' Italia,applaudirei anch'io; le esuberanze però, target. Nessun recitate da cose, Dichiaro, che, incoraggiarlo a quali ascoltate da come, colpo, quanto letture che orandia è sublimità, non il D'Annunzio, meditatamente. ^i^erle dire Questa ! com'è voce l'argomento, intera... Pro/essus ! piaciute.Certe siano cose lianvincentc entusiasmo, poteva far diventare nessun spiega benissimo, queste dal iiiiantn 1' Italia ilavvcro grossa (filantol'Italia intera Si fatta 6Q GARIBALDI DI Maestrale il suo 70 Ó. iti questa prima dell' notte quella a uomo LANZALONE il saluto reca che nella pianura sta oltre Argentaiiro, nell'Agro taciturno che lei a sciolse la E, a se r inverno e primavera. vi siano fiacchezza. la forma molte Ma Ma lirico,non l'assicura tu all' autunno sempre dall' inverno ei surga veglia del scruta. e in questo ., magnifico squarcio necessario, calore un della frase è è sempre Volturno. pensiero lirico si sente lo stile del se pur Intanto al laggiù Faro, dal anche qui certo colorito Romani, parole più lirica; ci si legge,il in ogni pugna l'uomo, lei verrà oserei dire che Non dei attende segua la Pianto come lei quando a sempre e Oibilrossa, dal che non riva, la prua quando ed Quarto, lei, dal da 1' assicura stirpi,e pensò 1' uomo da presso .1 le divorò che che si apprende considerato anche approvabile,per quel chi a forza del sentimento. appropriatoalla D'Annunzio, stupendamente accorda vero qualche anche e lirico tendere suo stile come alio sempre sfarzoso, al lussureggiante,al solenne, al sublime, al sibillino, dove anche c'è da di quando e anche porre tali eccessi, il presa così Nella domanda Lo ma veste persona esser adatto è un deve Esso è tanto di sé, e quanto che letto essere qui importa o da un'im che, ispirato vivere nell'anima recitato pittoresco ma più bello, quanto più del popolo? tutto di più. Un di sul rivela poema seguito,o a fluente calmo, richiama meno la concentra meglio più bella, quanto tanto mondo lo stile lirico,anche poema e presente caso implicita la risposta. stile narrativo su ad nel opportuno; pregiudiziale:è popolare, voglia penetrare vario. zione la più sarebbe meno la l'atten racconto; persona; narrativo ed è una è la è fatto per lunghi tratti,e lo stile LA deve usato DI 71 GARIBALDI qualità adatte le avere CANZONE tale scopo; a deve Tali qualitàhanno oggettivo,linipidissiino. de gestes- Così sonante e lo stile il e ci sciolto ha verso usativi verso lirico)si ammirano brevi lunghe composizioni. preferiscodi le narra { ingegno tratti,ma del e Per essenzialmente insostenibili sono epico a una è tollerabile solo me, eroiche questa enfatica a " Memorie « rari e " tratti di Caprera Notte eroica in Goethe, di Garibaldi veramente con del e in brevi Berchet), o lunga le gran imprese sue chi mai tutti sa punti dura sa potrà fatica bene diventare popolare questa gli episodi dell'epoiieadelle a intendere? Figuriamoci l' ignora affatto ! E o ancora contemporanei dunque pei di vole scorre- stesso, ingenuità naturalezza. Come li Grossi del romanze " se Monti, il cui nelle ballate dello Schiller composizioni (come nelle che Foscolo dal stile lirico di argomento Insomma, di dal chansons insuperabileefficacia epica;laddove brevi per tradotta le stesse lettura. lunga e l' Iliade piace quillo, tran- essere nostri dell' se questo camice chi si rosse, facilmente i gesta, in molti quegli episodinon avvera per imprese qui cantate, posteri?Ma di canzone noi,quasi che posterinon sarà cosa leggeranno questa roba. Tanto questo meno potrà esser poema popolare per il metro prescelto. Per al riuscir popolo. adottar la E se popolare, doveva voleva rima, nona ad ogni il costo certamente nuova dall'ottava,e maneggiata da lui creda troppo tutto che sta la nel nona rima variarne all'epopeas'addice poeta seivirsi sia l'impresa Garibaldina, ben e caro poteva nuova, nell' epica, poco molle solamente cantata, cosa metro diversa perfetta padronanza. con opportunamente sempre introdur d'un per gli accenti l'austera sarebbe Né si l'epopea;perchè e le pause; solennità. facilmente né Certo imparata e 72 Q. ricordata dal è leggerlicome detti versi, bisogna a gli accenti sentirne interesse nostro la medesima svapora. vocale. sostenere può pazienza benedettina. di orecchio vocale Ovvero: la vocale quali di nulla, rozzo libera questa • Ciò • è non genio mezzi; si in e per rivela genio, Lombrosiana E di c'era i mezzi allo scopo. molto con pochi il sciupare le funzioni gentilissima sorella di E, aggiungo, a a me nato se non pare suono fatto uomo un riprodurre i abbia il verso, l'epopea,di gettare rinnovare per Proprio come novità, prendesse quale moltitudine una nulla, questo sua letta essere l'impiegar grandi ma ricorrere gloriosoendecasillabo, e il nostro il D'Annunzio il la con proprio bisogno, dei troveri? zia! il D'Annunzio fatta per neU'olten'-r per accorto sigaro, questo significainvertire un scambiarlo o è grande Garibaldi; o nelle — conoscenza. ciarpame verso anche fu ciò ne vie- — avvertiti. Difficile il coordinale un ad dare sarebbe si ascoltata da essere per esercizio suolo Eppure, tanto gliene sillaba tonica, la — n'avesse non principalmente accendersene del nel canzone piccolissimi risultati per chi silenziosamente — Nessuno o? dovuto speciale può immondo ~ ce non precisamente . sole ripetutaè tonica pagine mute, quanto mezzi parole:re schifò — il D'Annunzio se scrive, che ha questo quali ritorna, sulla nelle — da astenersi leggendo, figuriamociascoltando! badarci sulle breve — e? sillaba tonica il D'Annunzio graditosuono Che la serie delle italiano sera — Il benissimo Poteva grato? ogni l'autore) nota nell'ultima dubbio Senza — (scrivein lasse,hanno in ostinarci intanto l'affanno, e versi Questi • questi così vogliamo se passionato ap- metro un di lettura Ma prosa. ricordare e bella fatica in questa caccia di vocali. Ma una esser « alla il ritmo, ci viene e legatidall'assonanza sono imparare durare Per metro? più ispiratoe brano qualche in il popolo può come quasi non che almeno popolo, Ma LANZALONE adulto, per balbettamenti che, anche per una verso non eroico lingua a fanatismo sua infan tazione, questa imi- ammessa riprodotto,se del della all'antico forse della ritmo molto prossimati ap- lingua d'oil; saltellante e studii Nuovi Il Lombroso suoni nome ricerche, un le si non vasto tate oltre ire umane, studii volume stesso rapid.unente sono Gaetana Cambise, una a infaticabile la prima 1) lJ:il Co.imos, pazzia Umi. que- il avrà sultato ri- fatto,nelle (À-sare e il questa evidente Nuovi questi In Lombroso. genio Colombo, di Petrarca, Pascal, Guerrazzi, accennate Savonarola, leggere saranno ora quindi, e le anomalie Agnesi, Strindberg, Wagner, Rousseau, Anche ipsiim sue mondo nel degli oppositori, pubblica Tolstoi; Goethe, laine, Schopenhauer, da tf nosce Sandron esaminate sono il quando delle innanzi. Remo dello e S\venderbo;;j;, Cardano, Manzoni, neuve. che suscitato E, seguaci italiani, il cui si pensi hanno intellettuale. questo, editore scienziati queste dei ') Checché mare. che negare, passo Genio, sui questo sarà un Il solerte il e esagerazioni ultimo menti Alpi molti non movimento le e le può vivo e dei uno e Genio sul Augusto Conte, semplice sequela esagerazione: in breve una di Verpendice, ap- Alessandro, Goldoni, AAaison- Leopardi. di nomi, il Lombroso siamo ha piti col- imbran- NUOVI cato per fra i genii,alcuni, che al Guerrazzi esempio, Se STUDII noi daremo qualcuno veri genii non diverrà Chi sono. dare, vorrà huius nomen honoris? mare tale estensione, il chia- parola "ieniouna normale uomo 75 GENIO al Verlaine e alla SUL il sulti degl'in- più sprezzante ! Un' il chiamare pazzi i genii. della della Sono che vero |ierditadi produrre possono diversa gli estremi appunto se dai dire, che la nostra dimostrano genii sono ; ma la questa altra debba che se deriva combinarsi si derivi solo che ciò noi affermassimo: dal carbonio. col // sìne zione no- nuova Sarà mistura granello di non grado menza de- sia semplice in dalla sol ben stinto, di- frase: questa follia,e' di carbonio, il genio può non un ferro è carbonio; Contentiamoci i come miniere che a sia, sia essa; nelle gli equivale essa con Ora deriva la ci sia in tutti ferro, corpo col carbonio. cosa dalla follia. realtà un Oraziana) ma è essenziale? carbonio, né // (^enio ovvero: durre con- perde ìnomiiim rinvengono il cosa una differenza confondersi dal sfolgorio possono Il pazzo il dire, che satira ramento l'oscu- sfarzi della ricchezza rivela agli altri e esatto che o facilmente pazzi, ferro ferro può ben si toccano. la nota il ferro falsità che // è mentalità, di qualunque si combina stessa più di feiro esso ragione riilliim ma^^num è demenza, che con che dimostra filoni di carburo i genio è tanto, la ricchezza per ai più ebeti; più intelligenti effetto della tutto che abolire non pure (come uomini, il realtà: il genio s.'nte l'adagio antico, dementiae, non povertà, e della pazzia è supremo gli eccessivi come essa, prima ignorata. Come vero la comune, gli abusi la miseria: della della Neil' idea è linguaggio Lombrosiano del ragione: al contrario,il gen'o ragione. È alla ben fondamentale improprietà è o la che: an- affermare: combinarsi // con follia. Gli di buon torto di studii senso aver Lombrosiani troverebbero (quel prezioso discreditalo con buon senso poco sensate più che credito nella il Lombroso gente ha il e offrirebbero ragioni), 76 alia caricatura, il fianco meno il definitivamente anomalie del solo non di perchè E dalla esce delle e da può ce n' è davvero il genio è dc;^enerazione, è delle anomalie ai genii qui studiati, di essere dire perchè e no? delle pagnato accom- degenerazione esso ulteriore dell' il Lombroso è, non ingegno, e chiamarlo a meglio, l'uso di dissiparemolti a però molti può ili essi soggetti a sostenute. Tutti genii? infermità irarie fatti Che le questo non amnesie, libro. dal come Quale Lombroso. essi? cercati far numero, provano, jier col non lanternino, per esempio accrescer le e parte, ciascuno offrono distrazioni anche esse di -noi .conosce però nulla coniunissime di geniale. E fra glomerati ag- forza capaci di profonde meditazioni, gli uomini, distrattissimi,che da appaiono per e di servir di prove, bisogno, prima distrarsi. E, d'altra provano attribuite, in lutti i fatti affermati si il progresso, provate, .Via io voglio ammettere, agli altri, tanto alle dottrine degenerazione barbarie. avrebbero documentati, conseguenza Già e po' meglio un e della de"renerazione Molte cosa nio, ge- degenerazione. confusione bisogno!) la casi, gioverebbe l'opportunitàdei la civiltà è (lei perciòè ficato pazzia, ha signi- di (lei vocabolo, o, Il cambiamento di ma altro,nobilitante,vuol meglio Farebbe altro. essere di quella sviluppo uno mente comune. ma degenerativi; è la straordinaria; cautamente come comune, le studiare equivoci. Se sicuri parlalepiù Esso essere due, secondo norma lingue. Il genio puòjessere, pergenerazionc. molti di parlare, finché a assegnargliene un fenomeni può non è tion regola, dalla anche e non le menti si contentasse e brilla di luce ma parola, nell'uso accrescere e pazzia psichiatra omettesse anormalità, sì, |oerchè il genio appunto degradante; non Di si oscura, bisognerebbe Questa l' insigne se Ji pazzia, nome genio. non anomalie, e LANZALONE O. sono mini uo- che gli uomini NUOVI di Ogni grado I: il misoneismo se il suo dunque Ho genii? che poi cosi oggi neofilia? diffuso bisognerebbe dedurne, di e genialità: cosi e dobbiamo ridere di denti quasi di e affetta della nell'arte contemporanee: e è anomalia non sono ci certi del sia stato non dolore genii. Pare caratteri coiui.' solo. genio un parla perfino che se propria del genio, costituisca le malattie normale, megalomania? della noi qui una rativi. degene- qualche volta di sono mi appartiene produce propria patologia dall' illustre solo sue ma forme), in tutti i genii una Conseguenza produce 1' imbecillità I Ciò mi biamo ab- No, più bosi, mor- gravi di mentalità. nevrosi. la nevrosi - riscontrarsi possono gradi genii? i sintomi i sintomi colpitida genio: ai genio? lutti umana, anche professore, svariate del uomini produce nei biamo Abpatologici. nevrosi: il medi: ci sia paic genii colpitida cretini nei o grandezza, E grandezza. la balbuzie e genii solamente, la nevrosi delirio propria patologia Vepilessianelle nevrosi: negli scemi, ! vera e collezionati nei Se questa lunga esposizione di fenomeni vera una di coscienza continuando, Mia lasciamo vrosi vivere, che generazionesia di cefalalgie delle tutte l'uomo differenza cosi E, Vi Vegoismo e leggerezza,difetti che quando nevralgie e è che non bellissima non ili norma vita Napoli tutta si può parlare di intelligenza, invece da nella il Lombroso, dire che (come cretini: ? ammalato E che qual' è Ma come nella iettatura e egli consideri che sono caratteri d' intere legioni di deficienti. E ma sogni delle e onestissimi la presente tutta sovrane ammettere Fa /mini ciulli, siinilmente. la precocità\n tanti fan- della vanità privilegidel genio, nei anche parliamo, per carità,della cleptomania, né non neppure la credenza esserlo novarum per è geniale. però può cupidi bandito che dominatrici menzogna, i tutti anche t- non iiiaggioranza; riusciti che sono la folla, è, geniale,come osservata, non 77 QENIO il misoneismo? sua è carattere la apposto, SUL intelligenza?E d' natura, misoneista, nella sua è STUDII intelligenticolpiti logica: la la media fa ricordare ne intelligenza: d'aver visto 78 O. volta una e insieme il A voi voi ? bagno marino, dimagrile Per troppo, per che sono che strana, serve nelle Che c'è concluder molto? è restio a a piaceva troppo numerose del è chi è forse chimicamente vero, il tannino, la materia base, cosa intenda dirsi che nel E « e di e chi vuole insegnar paradossale, più mezzo a ? — sicuro molto c'è di Ancora: questo è un figure le fatica che O per osserva superficialmenteè il poco ma peggio che tutte e affrettate. Che agli osti colorante, la parte è....il l'acqua. senso incisivo. tempo osserva e non reca, po' umoristica, o un logico, che e di domandarne vi dico che vino buon nevrosi tanto poco l'antitesi fra il molto la base di pensiero più di ne piaceva troppo, ne paradossale,o peogio È naturale, " che ogni modo, segni sservar illazioni Non la L'( " mentre ? Forse conti di concludere, trarre se ad sciupiamo ! pensiero: usi dialoghetto: ingrassare.E si gli esempì, il come che in questo so Per — Egli " che uno rendere a scuole Esempì.— non ? qualche espressione per rettoriche ? Peccato rettorica Ma possono, non considerare il Lombroso forma facevano mentre il seguente piene, in fondo, sentenze paradossali,solo dei Manzoni: del » scarsi sono a insieme tenevano dell'espressione. arguta osservazione; po' che allampanato; e poli- uomo ! il Lombroso contrasto non raffiguratiun erano .tenze, peggio che paradossali,basate sulla forma, sul suono, in....se solo cui prescrittoil bagno hanno perchè — lungo uomo un Scrive sul caricatura, in una sarcico, LANZALQNE rivo cor- sale parados« Infine paradosso? un ai cantinieri. Ma non è vino, oltre il glucosio, l'alcool, ecc., vi principale,della Lombroso per questa parola assai impropriamente, è sua l'acqua, anzi comjjosizione? Temo paradosso! come questa pazzia e Io che razione degene- ! E cosi potreiesaminare ad uno ad uno tutti i supposti pa- STUDII NUOVI dei radessi che Manzoni, paradossi comunissime, che E dotti salvo volume? calligraforiconosce che si notano che la scrittura nulla, è lipro- (^)ualunqiieperito quella, sempre la senta pre- differenze, certe maggiore ilei nervi, l'età, il e Man/uni, ostante scritture,secondo le sime, semplicis- Manzoniana. gli autoi^rafidel proprio dell'animo stato fabbrica riconoscibile, non in tutte volte verità certe e di marca di dimostrarvelo, bisogno Muila, subito subito tipo fretta,lo la 7Q OENIO senza verità: ma ci dimostrano cosa in questo un vedreste, e sono, non SUL U- tempo, minor o malattie sofferte,ecc. che E dimostrano mettiamok- tutte cretinissimi genii ? E Manzoni, scrivendo (sic!) un'altra. - poca affettività?E di poca bene E siana: l'uomo normale è una la deve quanto non incorrere II non la poca Beccaria,dopo sposa dopo tre anni la prima morta lutto fu periodo fu di stabilire di sospetto di anni, tre per — segno prof. Lombroso nel sono Come moglie, il loro le abulie?.... dimostrato " pruua durare genio, o E dopo dopo tre rispettatoil l'averne normale, per dell' HO/wo (p. 60): affettività?E pregato esattamente, serio le con forse altiettanti umane? prima moglie, ne caldamente ! l'aver amata È la sul aver Intendasi: — Come segno debolezze (aiu- uomini sono donne, solo al appartengono di caldamente amato aver le nostre Vi degli scarafaggi,sono e il Lombroso affettività del tutte le paure Lombardo?-' poeta tutte comunissime tante crede E topi le contraddizioni delle una dei paure dell'oscurità,e del vere) per paurosissimi. E e invincibili la paura vedovanza di genialità. spiegarsichiaro. questo è appunto il famigerato normale? è frase quello Non che generica il lato piiidebole normale. uomo basta che Com'è non determina scuola Lombro- precisamente il Lombroso manilla, beve, dorme che della scriva, che e veste nulla. panni: fatto 1' uomo questa Egli invece, prima 83 Ó. parlare di di caratteri Che denti? la dei della forza sua Prima di dunque Ma, facilmente, normale. presto lasciarla ben il che tipo oscillante un e suo le fra io cui e infine i di bizzarria, qualche dovrebbe presto alla clusione, con- astrazione, è un tempi, i luoghi, i climi renze sui brut', le diffe- mia che e quelle che , esperienza personale, conosciuto il Lombroso presentasse pazzie.È chiama di uomo, un non dimostra, che Orazio, quando dovrebbe più grand ben avere cranio, orecchie? sue ben specie. Nella stessa sere es- suo impresa, esiste,è enormemente sono quelle che di vero verrebbe non deve intellettuali dell'uomo superioritàdell'uomo ancora notato qualcuna tutti gli que dun- uomini pazzi. Io siana normale ricordo non nel pii^i sono uomo della bruto avessi non dispeiata; o uomo e del il Lombroso tale a variabilissimo,secondo e uomo fra bruto per l'immensa Per razze. si mettesse se di braccia,lo sviluppo sue fisici e requisiti i stabilire,esattamente, tutti dolor Quale la forma parlaredi anormalità, riprender avere dritto? ha avere gli è permessa? configurazionedelle la muscolare, deve è lecito lunghezza delle suoi occhi, la il colore Gli corporatura? Qnale e affettività deve d'immaginazione malattie generale, a quali statura sua e esattezza, i di vedovanza anni contraddirsi? può punto in E, quanti volontà di dose che a Dopo precisarela matematica con gradi di Quanti normale. normale? moglie? descriverci, di il dovere ha di anomalie, e di dell'uomo l'uomo Fino il dovere ha regoh; eccezioni LANZXLONE abbia qualcuno degli oppositori della se so, non mai pensato Sarebbe, normale. scrivere a in ogni un'opera caso, questa esperienza:si sfidi il Lombroso egli dichiari normale; poi si studi ai suoi anche pelo nell'uovo, molte Con possano ciò di non essere, si antenati, lo sulle indicarci s' intende nel si usa giurerei,che, negare chiamare a fare che uomo un e senza salendo riil cercare nella anomalìe. priori,che l'uomo del- quest'uomo, accuratamente scoprirebberoin quest'uomo, quelle che anomalie dell'operadi il prezzo a Lombro- scuola sua E certe genio, piiifrequenti e più gravi che logia, genea- dunque? anomalie nella co- 82 LANZALONE O. Ed per non ora, combattere certe finire uno con Perchè X'elce di esagerazioni della (pensavo giorno un Manfredi), perchè tu, alta Valle, tra S. Liberatore, ed ]iiùvasto centinaia vallata,per di bellezza Perchè fulmine, nemico nei circa la tua selva nera? Perchè un stirpe;tu ne Genio un gli Le E solo non delle nell'altro fuori di questa si ammira non un pareggi? ti ti querce, slanci tu anche almeno superi, o clinico, la ramosi; d'una Elee vera perchè le Tu rispettò nell'alto azzurro più Dante belle sugli elei ampie affetto da e, e normali. robuste si abbrancano tronco, così mente anormal- troncasi; i tuoi rami che evidente, all'occhio Tu così, il troppo ricco fogliame, hi /0}iliosi. geniale,non e plicate centu- vigore irresistibile, con di radicasi; il tuo sei psicosi delle fibre ti elevi sprofondano Tu furono non geniale, senti ìntima straordinariamente è energie. Napoleone e un' rappresenti la l'or- ne altrettanti fusti d'alberi,svelano somigliano ad o gli elei. tutte che bitorzoluto, e grosso tra superbamente vi si e ammalate dunque dunque, giro; perchè che e anche forse e vegetative da così al suolo sono ti Cava; Tu, gigantesco albero così radici, che tue in da riassumi uomini. succhi; onde dei anni Genio funzioni le tue e lati,in questa a' tuoi il Gaudio? vallata di devastatore e gli elei,più fra fra Genii tanto, ? certo tissiina mille sei Tu e grandeggi maestoso, nereggiano elevalo; maestà per sempre, cesso con- configurate fiancheggiano,capricciosamente miglia elee, che il elee o disposte,quest'ampia assai versante sia ottobre, guardando passato Postiglione e le alture che in tutte e del tutti gli elei,che su ma dottrina, mi sua scherzo. primeggiando qui, rispettoall' illustre scienziato,ma di mancar per sei che propria elcosL sei ammalato, perchè il Tu ncm prodotto sei così duna alto sei normale: e zione, infiamma- robusto, punto ap- è la malattia StUDII NUOVI ti che ha fatto fa Gi-nii: la perdita è la deila Salve, o mille può acutamente Genio fra da è loro fa tanto è ragione li cioè, proprio, di capace normali. geto ve- che Vepilessia ragione: ragioni è gionare ra- Meraviglioso mai altro da e la la che bellezza derivi offendere, che aggiungere barbarie, dall' nascerà V scienza stessa è bruttasi, Lombrosi del o maestoso non è e chi dell'ombra, ! né sarà mai da umanosi: il minerale, è né nel altro di/osi: ba- una l'uomo come àoW' gresso pro- vegetosi: una nel che mondo derivato un si dotto prosa che superuomo. Elee che una infiammazione un' infiammazione propria.... è d'iin'asinosi: adunque, civiltà fu insetto vero d'infermità; da non rispondere ogni del il querce, rispondi, che e il su|5eruomo di ovvero, animale infatti, mille ! Contentati aquiloni, infiammazione dalla nasce un' e di vita silenzio: progresso l'effetto scimmiosi, ti Non fu sé la alberi gli se [perchè, infiammazione un' ogni adontare, adontare, infiammazione infiammatorio: il cavallo della agli il mondo stesso, processo un da nacque ti ti follia altero di Non in noto mineralosi: animale Non e con frutto che ! querce anormalità linguaggio, una modo vera loro ti che umani la il concentrare invidiosi vegetale mondo la rende folle. e che fratelli non che la delle le chiamano anni, sonante cioè che malattia la Gemi acuisce più essere tuoi tuo che ragione ti fratelli vivere ai frai 83 GENIO ! mistero non è anni; come follia tanto tuoi mille appunto sano; e vivere SUL geniale che e non la ignoranza, luce sia stessa quindi puoi delle suppurazione dell' sa ! Tu che che non una Carducci Il Si è Carducci. se con Ma, di celebrarlo, prima è si No, della poeta. 11 mi basterà ilu- lu clic te, Che cedesti 1) Da qualche un po' critica 1 tentare solo al e Diritti della umoristica ed può glorioso a in che u tuoi i al me/./.o calvi e su è che tutt' altro protestò! È uno altri scherzi oranm il-'M n. riguardarsi come è che un' un' offesa sc/iirzo simili ani ioiiihiii. 11 anno verdi verno iinncratoi Scuola amo. Inumo. e giornali, quest' artìcolct'o, come plicazione. quest'ap- ramo. ainniiru insulti, accampi fronu- materia, del sonetto pili non ii) il mite menti in guercio, io i lioul' insani capo infecoiidu, che Carducci piani iiitsii "? lauto I.ombrosiani, la Ora 3tl — .. altri da metodi " Giosuè voglio nerato? dege- un ai buoi. applicatia un pensosa, lii cittadi Orgogli 1 " lial/c quercia u l:versor Né davvero avanti carro esaminare sulinulic Umbri, Poi è se assicurarsi, il seguente: è sonetto mai Lombrosiaiia. scuola cioè del giubileo bene bisognava non il mettere altri abbia il festeggiamenti, genio, un voluto se E grandi davvero è so non metodi degenerato? un celebrato, il Carducci Io è Carducci, critico, nuova. IWl.l'u come qui per messo Del dotto ripro- applicazione umoristica al piìi appresso. critica luglio resto, dei parve a ranivare anche la Amo Pampinea ?Via sapiente de più Del il lauro; l'abete. Ora, evidenti È di sensi dire di tutti questi odii di e quercia; la più ma, desio. van più anima, Orlando di amori e nel uomo un |piante? Segni le evidente che, né ammira non glialtri alberi,ama come In oltre,segno quello di a II e ama di sessualità anormale. simile as"ii alfin li oscuri voglion cosa privi delirio un ei fra quattro vite; la ama che esseri verso non maturi obblìo. tumulti peii".ier poeta brama la vita 85 sassi pia me chiuda bara, mio il a l'abete: amo Nitida Dunque ridi, ed ? DEGENERATO UN Vito, clic fra bruni te, Il È CARDUCCI IL di paranoia. furore, pazzo suo strappava abeti , intatti,il parola. Ma Nella degV insani a d'una a " l'amava sulle ai anzi mi ragionar un te....io più La _labbra: quando? \'ama più. Ora, corona se le mie ovvia. agli conoscenze però di non jDoteva fare come tima in sostanza,-fu vitmeno ragionare un (che dava pre sem- più! Dunque, l'ama la domanda spontanea Il poeta amava eversori di città. storiche iljgiornopreciso,in murale, credo al capo ramo ragionare affatto. Ancora, Ed 'ora viene ramo.... la s'intrecciassero Abbondio Non amo. risposta è lo per D. non un non il mite cedesse io, più ama il mite domando da non fronde sue sembra prepotenti);anzi dice: che delle egli che quercia, sol perchè, umana, di determinare della la prima, è chiarissimo. prima non Odiare prepotenza sghimbescio, Carducci dico, di cittadi. Ma, eversor ragione qualche particolare. dei distruttori di città: cedette cederlo? non in che all'ultima delirio, dalla prima il poeta permise essa iinoti. ;? un esaminarlo quartina veiclii ehuli tutto e bene prima al capo corone olmi e , sonetto sarà quercia, poiché . t'osser finocehi Come E , cui rimanere non la quercia mi Dopo, sentono con- spuntò la moda molto lungi dal 86 LANZALONE O. stabilendo, vero, il barbaro con ambito non e più, secolo secolo il Dunque calcolo un alla era di professore Tremila lontana ghiandaia, Bologna, ! Gli metempsicosi una si e anni È le saporose poi in cor; in a e, e duia, duccia, modo daia, onde noi se stridulo si mutò di uccello, qual'è risponderebbe, che la trasformazione bero dell'al- ne ingoiava può far in ^an, prima Ed più in si trasformano facilità ci tutta sufficienti che a spiegare giorni!);né tre così un lo forse ci mostrano non cate progenitrice.E quelle bec- antichissima sua da potuto derivare con beccate, che sue il in che ecco modo abbia vivente, egli delle ruppe cor- Carducci. a son in gar, rinforzandosi e, finale, a ducei. anni poi delle vocali, si dacia, a derivare sangue! fanno Ma egli egli forse, chi perchè si pica ghiandaia, tremila della la vita anteriore, una tra' rami al Carducci, in che italiano (oggi al tutto amava, da eguale la risparmierebbe qualcuna degenere 1'a essere poeta Dunque di posar il facile scambio per domandassimo celebrato più fa, più ama addietro. Carducci facile passare fu ghiandaia può M.i di nome infine, caduta e anni ghiande. lo stesso così non ora millennii, quando compiaceva ghiandaia. Infatti ghian da il che vero subì quercia tremila un di ricordarsi pare di tre che maestoso, che il poeta-uccelloallora ingordemente di prima la meno. nientemeno sa, che probabilità, non onore, quercia, l'amava.... quando? crede di chi, anche aiuto senza lenti, qui di distingue non il paradosso, ? r allucinazione, 1'epilessia E tempo che i suoi di ammira egli non perchè al reggono e nere ; quindi, non di bacche è perchè piacciono assai non ama della lume tutto, ingiustamente il lauro in autunno, questa, l'autore alla 2."'*quartina. In passare Né alle merule, vediamo infecondo.Il alla oliva, simili Ma quelle se della critica. Innanzi logicae è chiamato infecondo. il lauro. chiara, di- lauro si rica, ca- prima ulivignee poi bacche ai tordi, ai sono inutili, capineri, ai petti- È CARDUCCI IL rossi e ad altri uccelli. Dunque, meno e vero che il lauro mente di molte che alcuna sulla di degli innocente uomini? ho qualche fenomeno anche di daltonismo, maturo. li si odia, perchè potrebbe Ma A tutto hanno fatto calvi, o, sono notare perchè giacché egli vede gli nozione una il mondo; perchè del meglio, tempo il poeta in tutti i Nella di quello assai pomodoro il Carducci (e qui imperfettae ragione La fusa). con- è nota foltissima una manifesto di ego- si riscontra proprio io, che del laddove calvi ha segno un temo, tori gl'impera- ma erano i calvi? è di contro mareminaiio quell'adorazione eccessiva di di equanimità; senso rosso Nulla; lui? a l' al- sfacciataggine egli soffra odio tanto capellatura.Quest'antipatia, dunque, mania, buire gli oroot^liverdi, antipatiacontro tanta sembrare attr la alloro, di può ogni il più bel dir per conosciuta corona nuovo, manca intimo dei sensi, e, trasposizione qual ragione poi Che romani? poeta è la la di carote, sospetto, che grave mai usurpazione, l'orgoglio presenta ?. per che vero Tanto ~ amico sono averne perchè, di al che epilettico normale — Ma lo non degno 1' ipocrisia,la strano all'occhio di È versaiuolo Evidentemente, anzi insulta, giuro insulto. un e perchè infecondo? e insultasse! e qualche menzogna albero alloro, e mentisse testa una di piante 87 DEGENERATO? UN degenerati. I." terzina fa il vino perchè gli dà il bisticcio fra Rileggiamo .Vino u-, ima dimenticare gli fa e vite 11 vita? e dichiarazione vera d'amore il peso alla vite, della bisticcio,altra smania vita. Notate dei nerati. dege- : vite. cIk' fra bruni ridi, ed Pampinea a sassi pia me niatiiii « Il Questi evidente alza assai confessata che tre spiente versi sono volentieri tendenza i de la vita ubblio. sono la più sentiti: il gomito, cosa più segno bella causa sonetto: segno evidentissimo, che il poeta .\bbiamo àWalcoolismo, del dunque ed una effetto di notevole e degenerazione. 88 di Di avertani. omen normale di desiderio della bastone, Guai il e di deve un giccatorovizioso, e, specialmente di Ce n'è frenesia fin Del L'uomo normale, l'esame Così sfido io, di questo piena coscienza, con di Si delinquenza precoce. degenerato d'un Possiamo celebrato. poeta molti 11 dunque nuovo altri li non sonetto con di calabrcsella. spinta la della può il diritto di aspettarsi a di rilasciare, Carducci, Giosuè a ciW alcoolismo vero più bell'acqua, sua ! paranoico, di egomane, quindi d'un gustosi frutti della ai tumulti questi tumulti cioè respirar liberi. Il giubileo fu secolo primiera? a paranoico evidente! un ci dà sua portato al esser spiccata tendenza tratta dubbio, accenna verso, conosce più bei caratteri di allucinato, epilettico, alla e asso quattro!... e giocano diploma di degenerato un i perchè egli presenta i morti forse confitentem reum, Habeinus — mediatore nell'ultimo resto, egli medesimo, pensiero del O assi! spade, senza essere, l'augurio di farsi punto, da fni quattro camposanto tutti fin'ora, ch'io sappia, aveva nessuno questo a di asso coppe, essere uno!,.. Il Carducci tanti; ma : desio. van devono E quel li oscuri Asso denari. di asso mancarne a tumulti quattro assi! Fra Udite? pensier in (issi quattro alfin chiuda bara, min Del E la vuole il colmo toccano quattro assi fra l'^lietc; fi fra :;iiui Nitida ci morto un di abete. la vuole degenerazione chiuso più tanto, uomo degenerato! essere .\;i Un pioppo? di fosse No, il Carducci bene! gì'indizii Ma gli sia fatta presto la bara! alla differenza: badato Capricci da nitida! bara la se avrebbe non egualmente sta Ma gli alberi, tutti sopra ama, che si augura quel legno l'abete; e egli dice, che 11 poeta inverosimili. addirittura 2.* terzina, sono della il pazzesco, il barocco, Ma di LANZALONf Q. ragione e generato proprio de- e d'un genio. degnamente dal degenerazione glorioso ! 90 LANZALONE Q. il lirospicieiite nelle pompeggia della Libertà, che ha i frammenti chiusi nel che le pendenti dai in tutta e Ma che a decente era fusa catene intuisce, che la |}Osa le nello modo? quel il mantello chiome rotti i suoi È il giaceva sta ritta in non doveva Libertà io condanno difficile le sfrontatezza nudo, catene, piedi e mostrarsi quel nudo, ma a in trattiene ora le che, sparse famosa canzone Ma minacciosa. e in la che atteggiamenti licenza mollezza. e Non quella occasione, in e per neglettae sconsolata, ribelle invitare e proprio caduto donna, terra a Si spiegarlo. alla formosissima quella, che indicare possano perchè Ma rarsene. libe- inutile? coprire era il gni pu- lascia scoperto ciò che infrangere per nei fatto per sforzo prima quella correggia, che era legami, della lo che mostra ne esprimendo velo, personifica 1' Italia nella leopardiana: ora statua fatto si pensa senza e ciò copre int(ìrno alle cosce? Guardando, volto ai lombi, braccia, e polsi,bene le sia caduto. dove e e sforzo rilevarsi,il mantello le legavano si e la statua fino bronzo, ignuda nel e piiibasso giunoniche quel mantello, serve coprire forme vigorose e donna una spezzato le tuttora che grandi scalino sullo pogi^ia i piedi mare, in e quel luogo. 1 dicono maligni reclame di molte foggia di opere di mantello decoro, né sa quale gl'idealid'un' F. della le civiltà gambe? onesta farà come l'orse la coi vedere a e del Che camorra, altro dal freddo, ne ufficio di mantello 1' attenzione martiri ilei Salernitano anzi parti, che tanto non quello sia non e il custodirne a certe questa difendere a onesto: se sopra che dire meno di poco con libertà. questa Libertà progresso, cosa vale non gnifica ma- una potrebbe però, certo modo propriamente adem|iia, ufficio maggiormente attrarre hanno compier- a quel né caldo dal È di scultura. lì in messo né questa signora si pitturae ciò si Veramente cocotte. nota una a sia sostanza, questo nudo in che, ad quel con avanzarsi per mantello che il cammino le impaccia Esprime esprime qiu-1ni;intello impasloiatite? l'affarismo, il lavorilisUK^ lo spirito settario, LIBERTÀ UNA ai altri mali, che, pur POCO troppo, 91 IDFALr inciampi tanti sono al nostro jiro- gredire civile? io Libertà una è della volto uuiia, tutta E ideale. un catene il donna, In oltre, a certo spezzate? Forse saldezza delle la colonna che è allegorizzala dunque Libertà spalle alla colonna, le volge Libertà una scende che e nello spettatore che che si si e giacente nella parte posteriore del gradini. Perchè la bandiera giacente eretta, non e il dorso volge doveva, ad esso mai, mettersi se alla colonna e la Libertà doveva si al dubbio, i è pure e la E i e bandiera? appoggiato Il vessillo alla colonna, abbracciarsi che l'allegoria, e la statua, all'ombra lore, trico- del si presta alla ora è la Libertà perchè sua appoggiarsio riuscita base la evidente, alla prima, ricatura ca- tutti a riguardanti. E due quei fregio di date: 1790 un' imitazione a sarebbe fra bronzea, parte posteriore?Perchè appoggia saldamente, la libertà italiana. Così 0 quella bandiera trionfa? eretto una sgradevoleimpressione, monumento, è lì,nella alla bandiera, che alle Istituzioni come se donna Istituzioni,è dalle da se gradino più basso, nel E questa è aumentata pensa, Istituzioni, questa scende la dei martiri. Ma sangue allontana degrada. mento monu- un esprime la colonna delle saldezza eretto dunque dal quelle la colonna In tal caso, certamente Istituzioni,cementate figura, a l'avvincevano dove Abbiamo no, modellata ben questa alla colonna? Ma sul balenare vrebbe minaccia, do- la e la libertà dell'avvenire. il dubbio: la Tirannide. alla Tirannide? lo sforzo gioiosa naturale meglio anche che considerare viene rappresenterebbe quale, più più significativa e ideali. Oiacchè più di forme ma la visione ben punto ora piiidecorosa stata questo ideale dovrebbe esprimere un sarebbe dire, che oso Napoli; e, 1870, forse e del fregio alla i,na 1' imitatore Vittoria è alta tozza; bronzo di e non nel mezzo era meglio colonna ha svelta, e questa più, che della colonna, non ci fosse. nel monumento badato in che che piazza quel fregio di piazza dei con Pare alla Vittoria la colonna Martiri Vittoria quelle di è jiiazza alquanto (a quanto si 92 Q. assicura) Ma dove il diritto, dei memoria in fu era dedicato Comitato questo: ma di sbagliati, di sorti, dal solo! sessanta in di qua, a in di leggere è uno detur]5are dei la tanti tante storia simo pochis- ma del spese iniziativa per due sé mento monu- a ricordo martiri il ad e martiri O ai pregio, qualche tutti Salerno di l'importante monumento perpetua che privati degnissimi nome un enti Settembre: martiri, questo mancando di alla basamento, frutti, tamente apposi- elevato contentarsi del doi^o i godiamo provincia e XX tanti lati si poveretti, riassumerli a dovranno della capoluogo neppure Conclusione: non martiri ai Quei noi questo: Invano consacrati bastata tre a i^ermanente ricordati, pur bronzo, del provincia, della del di è monumento un posteri un collocarla per Salernitano? cui di fossero è come monumento nomi. i in che! 1 del del ideale nomi semiiuida! targhette tre difetto almeno Ma sollevarla martiri un aggiunto fu mezzo. perpetui loro posteri. donnaccia una i per i nel grave ne che, essi, per j^iù che vita nel ruppe ricordati la sacrificata avevano il iscrizione un' cerca si che sono come vi ma colonna, bella dubbio senza e aver la accadde plinto, ori.tfine, in era poiché rappezzo, sul vi non LANZALONE volte! Salernitano, monumenti città d'Italia. tale quella Per 1 lettori riconieraiino d'Italia, domenica statua.... mie le ragionate criticlie (vedi Salernitano, inauguratosi in Salerno. a ma anche articolo lungo nel L'Asino, sullo protestò violentemente non nel che donnaccia, nessuno seppe di numero stesso un del vero ragioni opporre domenica (second tnonsignor Capone; del io mai iWa vibrata quasi brevissima ma tempo un a ho non lo casuale, voler lo dire sono un si meraviglia bordone tenuto d' ad mangiapreti,come Italia). che ho La l'u senso. mangiasocialisti,e convinto, lodi, Iwrdonc mia rivista Arte sono Buon di cortesi alcuno. non povero quella a altamente. sul un 'irnso di tenuto l'articolo o Rnon suo zucchero protesta usci nella mia un non rappresentare la Liberia); dallo orpellila verità, o senza 1) (Dal Giornale che reca articolo indecenza l'articolista)/n" ) agosto, quale con mangiarepubblicani, narchici. dovrebbe addolcite 25 (che nel la provocante monumento che me, a nel argomento; contro risparmia,benché ne neppure di martiri Quell'articolo destò risparmia ingiurie a monsignor Capone e Giornale ragioni. Ora un giornali locali: i putiferiotra ai al monumento luglio 1912) 14 ') ideale poco non neppure la quella un e jirima Morale puro sono uiv a me un mangia- deplorevole che contro in- mania sembra 94 LANZALONi: O. tale; e, nel i con dirla,posso, o clericali,o socialisti,o ]3reti, il diavolo diavolo, quando bordone. tener trovarmi naUiraliiieiite, è in E, del resto, lo da tui son messo anni 22 (sono pezzo scocciare a il circa, o instancabile mi sono disse assennate àtWAsiiw, parole severe e rendono ne Fermato Giornale che io lo faccia idee d'Italia idee, a ribatte si allontana da E colonna, cioè così Non è |30co era alle libere e quegli tollerata licenza da dei nostri dico di bronzo, enormi oppone artistico, e nazionale, in bronzo, le le volge volge spalle le delle alla spalle e colonna, spezzate, la legavano prima patrie? i nomi giro deturpare celi, che zioni inten- jiatrieistituzioni? E dei perchè donna una martiri la alla colonna, la colonna fanno alla la Libertà, di forme del Salernitano? almeno piii bello scolpirli, che delle una, maligno potrebbe scorgervi sono clic jirima non neppure la bandiera ha o lettore sé, anche io feci,dal lato simbolico ricordare, in disposti a spirale,anzi di visto una, istituzioni dove più 0)5i3ortuno fregio Po- Camera ogni diligente ideale, è allegorizzata da E ideali? possibilesapere uno avrà la Libertà la Libertà bellissimo un che rappresentare la saldezza deve partitie nella l'articolista ù"i\\' Asino Qualche Perchè le catene, che che Asino Perchè essa? sovversive. questa di la salute eretta, e perchè la Libertà non e egli insidiano spero, neppure monumento. giacente se àtW e rilevare,che non al mediocre è io ragionate critiche,che molte ad alcuno, onorevole stesso in Ora, bordone la troppo contro in libri, quasi impossibile l'educazione. questo punto, del lo io come immorale. quando degli spettacolicinematografici,che figlie dicendosi, contrad- tengo !)mi ne parecchi, pur con col significa non propaganda, tener con ultimamente, drecca, spiritoso direttore me l'arte contro d'accordo diversi;come, tendenze la mia firossiinocon pro]iaganda,senza trovato spesso persino ma elegante,accenna, signore, e solo non articolista lo ammette, frase con opuscoli,articoli innumerevoli, questa mia anarchici, di sincerità. Ciò vena stesso suir/4i7'«t), quando d'accordo quanto con stessa caratteri con l'orribile quel- proprio somigliare si accendono, se non era ad isbaglio, PER Santa della piana anche contro di il in Salerno, col fare Ala è pubbliche quella che facciano due preti,monache, (non tutti liberi cittadini anche sentimenti. in certi loro loro, Sia O dell'arte è lo scopo e nel ivi hanno pure e di pudore tiella descritta. cosa bello, E ci unisco chi va pure vuole: quella Libertà fret|uentate, sono obbligati a pure madre tempi),che diritto ili non liberissiuu) della sulle mettere frei"ola? Mettete all'altezza dei la libertà dell' innocenza violi statua. giovanetti,giovanette,padrie tutti discesi ancora della è in strade così oltraggio alla libertà,perchè un il statna, lineilastatua /flmrt andare andare transeat; museo, un salvare ':on gesuiteriascandolezzarsi è io, è opportuno, tra quella piazzetta, in ma in statua descrizione il guardale che ragione aver visio la seaiulole/./.ate della vi domando vie statue costui, avendo spudorata, non provinciale un piglia ferocemente ita eominciato, per ammettete Ora, fre^^ola. la se che spudorata descrizione, quando voi, duni|ue, ed una la statua se ^MYAsiiio scrivendo fregola se Roma.' de campione Come blocco, ili i/iK'/lr sono potesse ijuaiche volta non Romano Capone, Monsignor è andato Salerno un Invece, è Salerno! provincialedi-Ila piaiui di simili e in tutte ossrrvtizioni le mie che sassata, asserendo, queste denioliile Crede nnlla. Nidla, pioprio nna con eainpioiu-dell'/ls/z/fia il risponde cosa critiche? in Settimana della k- fun/ioni per ? Che un ranno, volta nelle* cattedrali,una 05 ibliAI.K POCO STATUA.... TALE QUKI-I.A il sare pas- di famiglia sono offesi essere vizio; pure ma non costumatezza. proprio iiuesto,di fare andare in gola fre- ? Almeno, l'arte deve subito i futuristi sono di assicurarsi,se Siate almeno obbligati, appena — Ma lussuria; perchè cosi eccitar spariranno il sinceri: batuliscono e la vita rimarrà la lussuria non pudore.... (dicono osa essi j i deboli ai soli forti. Dimenticano renda deboli anche \ futuristi. E smettete sinceri,come qualcuno apertamente, che parlar di morale: però i forti. certi ritornelli 96 LanZalone o. Come — ! anche Ah! — — — siete avete il costume Ho capito: siete pubblico.... ci vuol poco in breve sarebbe egli dal dieci li perfettostato che guarentigia d'uno lo, nella fondata e mia al vivo e ho Uno lo l'arte che orribili,incesti,par- spettacolo delle i sono altrui tori più potenti eccitala sono più sicura ordinato. assai ho piacere, in clericale di Platone, meno d'una parlato sempre di nome affermato, che sempre ordinato suscita nell'uomo dorme passioni, dice un epicureismo sano l'arte Platone; ma morale é, di non vi sua due sono l'altra utile. bene stato rovinosi; insane più le leggi,che corruttrice,come dannosa, arti, una alle propaganda, sul e positivismo;ed nociva e Egli, gli artisti,perchè questi sono licei..., antica Fiatone. esclude gli artisti bene stato parva sull'utile essenza, clericali dei essenzialmente vendette, crudeltà le nostre, così io, si privativa giudica rappresentare ribellarsi alla morale Ma im repubblica,parla degli alla ricidii,e altri simili eccessi, e, siccome a è e clericale antichissimo; e libidini sfrenate,ferocissime passionieccita la morale che vero, libri intorno costumi, suo altro fanno non d'un nome sui effetti dell'arte onde il suoi dei nell'ultimo fosse se è vostro questo sicura. citerò vi Io che comprendere, a clericali,la vittoria dei cattolici dei e clericale! un giuoco pericoloso;perchè cattolici ? dell' inferno paura Ma Eppure, dei ? i]30crita un la morale.... Ma — voi deve insane civile;è passioni, e utilissima È nosa dan- bestia che l'arte utile. promuovere risveglia la quell'arteche suscita nobili passioni. Non ma in Ma si vieta all'arte di modo, la lussuria! che fdi appunto, da ritrarre anche destarci orrore le passioni più orrende; e aborrimento. Questa terribile passione è cosi facilmente gli artisti,se rappresentarlasenza pure nuocere. lo volessero, non hanno E ha che bisogno fusiva, dif- il modo l'arte ili fare L'arte l'altro ieri Leggevo (Ictfo Croce; riguardi che a attratto, e, considerare D'0\'idio dei Leggevo io il 2) Si mi la morale, e L'arte per l'arte, discorso seduta reale del 4 giugno una fermai del recensione 327, Croce A È — sullo me, dell' principio Im Vita Benedetto avverte articolo, salvo la tutte (ediz. 1905 si svolse, fra lo scrittore poco Croce mi libro: dal parlava letto. ha non facile l'ha non stesso dell'arte. il dire, che .-Xnche voi, argomento, dell'arte in caro chi combatte breve una amico, lemica po- scriveste, è difficilissimo a li coni- lilii=". |iarole altrilniite soppressione alla lontana neppure ?) compreso. indipendenza le compreso comodo e liìti-nitizioiidie, che a poco l'Accade al- letto 1905, in fol.). giugno 5 155, Il D'Ovidio — principio nostro l'arte pag. principio dell' indipendenza Da suo n. dal gli rispondevo con che nella pensavo. e Lanzcdone. un — dialogo ideale. un Croce. il Lincei d'Italia Giornale me, a fra Beiie- di rivista preferenza, da ogni questione a sempre, relazioni le la bella ", intitolata: Francesco e Ciitica come attentamente, stesso, così del La " ') l'arte per tli al Croce qualelie periodo sono inutile quelle al stesso dialogo. ilei i.'akiu ! prenclcrsi difficoltà Clic si tratti ili simho/rsmo nel sta non liiinostrarlo. 1: nel base d'ogni Croce. sia il che su O Il ciò Glie deve Uinzalone. la non e le altre cose, morale è non guarda non perde cioè di bellezza? morale un Galileo) libro scientifico si non può morale, oltre che puramente. che Un morale un'opera si deve fatta Se diceste in è dare con un'azione grazia buona, lie muti mal Non bella, ras piiriis vi è dialoghi anche ili estetico Tutte lume d'arte è non le azioni della mente puraVi morale. Platone un'azione giudicareai lume in e non E rali, mo- nihil vacare' umana; della tii estetico sono è E o natura. umane morale: è asìnus, morale. esiste bastanza ab- non fatto un giudizio un è non estetica della una i delicatezza, e solamente e buona Principalmente scientifico,sì, ? una grazia con fatto ijuramente un giudicare al l'opera d'arte essere relazioni sue viceversa è antichi. (poniamo si deve è di che fatto puramente Ma deve non approfondisce è solamente vi scientifico ? si possono officiopotest. anche e significaun'azione cioè E mancanza vi è come dell'estetica, si quando bella? cosa, non ramente pu- giudizio compiuti!. Un'azione un degli senso giudizio ]iro]iosizionescientifica fuori,e nelle buona, uiui estetico,come sopra mai Un'azione, che il buon insegnava — essere perchè, di grazia? bella, l'iiramciitr ! Piinis abbastanza il deve morale una al di è anche come l'arte del- esclusivamente essere voi. Chi valore, per suo buona; una su E anche doppiamente del porre egliosserva - è questa storia? con darà ne delicatezza, e quindi non mostrato. di- scientifico ? principalmente, jjotreiessere cosa, dire debba un'azione su l'uramente! — \uol non cosa giudizio puramente essere nel l'arte nel campo l'opera d'arte,non giudizio Il morale? puramente postnlato, da die ammette ma « mai? come estetico? vera l'avete mai non il'un la principio;sta bel cotesto come un'oliera d'arte su filosofica?Ma dimostrazione. indipendente: ". servite ne 99 (né altri,cretkìi il D' Ovidio Ma -? voi fatto estetico,quale è un non ve vostra niudizio estetico comprenderlo, fatto Piuttosto a i.'ari'i. \'HK quindi morale,; 100 Croce. astrazione Lanzaloiic. il D'Ovidio, voi una incompleta della o Croce. stessa come neila chiudervi Lanzalone. rimanendo dato momento, morale... Due " moralità e non che retto o Lanzalone. il color Voi — matematici, e un'opera l'eterno d'arte in sostanza, il vostro ma verde di ma non che è la ficandosi. speci- non dosi, scomponen- le in un abolite. immorale, l'altra qualifiche che ad opere egli di bellezza, di rosso un ottuso. dimenticate, che, può se in geometria il color ne ri a cooperano, sono avete, egregio amico, ve zione dichiara- specificarsi, sempre suo l'una (d'arte), un della astrazione non facoltà mentre dirsi né morale un non almeno sono ritornello,contrario non qui opera bene, sospetta nel campo poter andare non sue una, sarebbe definizioni sull'angoloottuso, Ripetendo le che vero, qualche d' immoralità, attribuite irrazionali,quanto angolo a belle opere Il D'Ovidio ». tutte subordinate — adopera, di che come dell'arte. operando, in questo e intero, in modo quando chiama sta Specificandosi, tutto sono il D'Ovidio non argute, benché e innanzi indipendenza ciò che — dotte a dice principio cotesto ciò è tanto ponte levatoio, per dell' rocca quando a che E cosi mettendo pur un Ma — Croce. pura sbagliato, perchè impossibile,se anilaterale. potenza dello spiritoumano, ma una giustamente notato) avete è critiche tante scienza, scusa, o sbagliato,e entrambi: di e giuste,scivolate sempre voi critica d'arte para stesso, nelle vostre morale l'astrazione in questo meraviglia! Appunto questo Che io, e altri,credo, prima critica molto non Se di lavoro un e... princi|)ioè il di lui (come prima e sbagliato e una resto necessaria? Si, appunto, — è arbitraria. quell'astrazione è il tutto — impossibile. critica d'arte dicevo il D' Ovidio soggiunge — il principiosarebbe arbitraria, fosse caso da estetico Arbitraria, o — i". l'ercliè perchè ? E — l'elemento isolare « LANZALONE (j. ad ne debole vi per i paragoni sono mille ogni buon immorale, due sull'arte! senso, \oi che ripetete, principio,indimostrato, dell' indipendenza l'artf. ilcir.utc. Ma, a dimostrarlo fatto e nn'opera d'arte limano; è dannoso esempio, è utile; dunque è La può dannoso ne velenoso! esser male, la non intorno sé a è si lieve giudicare dal imperatoria ed Croce. Ma — della alcuni lato morale, da entra ha vita si limitano La imponeva era la santa — Lanzalone. la limitazione morale vicenda una importante esperienza di — della è permesso vita? ? richiesta, anzi sua tura na- non imposta, la richiedeva santa memoria. che d'ammazzare vivisezione è questo è e Ma morale. che oggi, ci e figliaper vostra ? limitato forse festazioni altre mani- da affermato; slato ma gesuitica,di la morale — lunque Qua- tività limita forse l'at- morale La stata morale Anche l'affermava, era che è forse E: il dovere gere spar- zioni le manifesta- dell'attività scientifica ci è anche sempre. Croce. è di che religiosoe politicopiù sarà Vi il D'Ovidio di liU|uisizione, Organo — può lato estetico,cosi dal l'organo morale, ma del perversa. e la inorale perchè trovato limitazione secoli addietro; anche non tutto. per a malefica e bella donna può seduzione la è igiene. è bello, fiore, se un accresce può giudicare dove scientifica? d'una è che non per altro un di bellezza,non un'opera un'opera d'arte bella e libro, Un uniano. sostanza, la bellezza rovine |3iii come in morale, utile,e perchè Anzi, elimina; azione, .s7 né fatto un ogni in i-nira iluiu|ueè immorale; Siiiegatemiperchè quel libro,se riuscire morale ti voglio ! La al costume; morale. 101 l'arte per trina la dot- pulita non memoria. Lanzalone. coesistere forze che morale quasi non ! Il il rispomlcrà limitare esteso a il campo tutte Voi no. gli resta s|iazioper del arte per dovere le manifestazioni a della lunque Qua- vicenda? a del tal punto di miseria, colpa specialmentedella E voi, spadroneggiante. l'arte,non morale, piii possono la limitazione negate vivere: indipendente, ma alto il vessillo deW tenendo compenetrarsi e ili poisi così: dew poveretto è ridotto oggi politicae dell'arte,non a problema limitarsi senza scienziato dovere Ma — che vita, venite pur se la ciò solo con dovrebbe \ita essere fosse una 102 imisica, e lieta giiitidi feroci Lanzalone. spirito!È dello un forse nell'arancia come o, è contradittoria, che non la vuol modus han nulla il è la noi fare che inchinevole |_iresumiamo che non solo, più essa varrebbe Tanto mai la ciuto no- morte. il prof. D'Ovidio, è così afferrabile, che poco la seria con invocare è egli la " zione discre- la o si alla rinunzia del riposano. dei l'arte rinunzi alH diritti vero, e Fate sottrazione; ma, tranno poper nostra acquisiti(?); e ottenuta: (iiscrezione. con le pure per L'età " indipendenza intendere a — ricerca degli spirititriviali,che transazioni raccomandare: l'addizione ha non dagli Certo essi. vigore,non e discorso, ad la critica l'avrebbero e osservare, in rebus, il conciliatorismo, le transazioncelle, pigriziae incapacitànelle non di morale nobiltà il plauso soltanto riscuotere un'arancia limitato spicchio sia sostenere suo tisce pa- l'unità fondamentale corruzione così non morte. sua fosse... basterebbe sempre lui stesso per la compenetrazione tesi,che Vest della dato le ha ijru^ e e spiritoa spicchi,come così se auto-noma sempre nell'agliociascuno concludere costretto, per "i, anche meglio, La — E e anzi all'arte, Croce. lo soffra subito spicchi vicini,e limitazione sarebbero voi dimenticate composto d'aglio? capo spiritualeè funzione Ma - urli ? estrinseche, che limitazioni di sconcerto uno immondi e Ciascuna - iliventata fosse non animali Croce. o LANZALONE G. n tiche, operazioni aritme- carità,fatele,con c/i- screzìone. Lanzalone. a E — certi sarebbe cassieri,che a|iplicantlo appunto dell'arte dalla morale, l'anno e ? vi pare senso si può se scappano ne .Ma mettendo da della trarre cipii,elle alle sue dci'iva dal si limitano discrezione senza col parte il vostro dazione raccoman- indipendenza s])ecialmentela paragoni È questo vuoti trazione sot- nosi voragi- matematici... appunto il principio,riguardante la vita, conseguenze, latto, che l'un tic dei in rebus? verità. Nessun ultime la niilioncino,lasciando rigettare Yest modus supremo Ciò da ino|iportunacotesta tanto noi abbiamo senza cadere surdo. nell'as- scoperto molti prin- eccediamo e :ippena l'altro, nell'applica- l'arte ili uno, /ione che "^\\ altri res^oli tulli il ma Non solo. è conduce Cosi virti'ila castità ? una dritto anche all'estinzione la vostia ma fals;i; diritto dell'arte Croce. li — sia cotesta cosa fosse e che a poco indipendenti dire l'uno vostri, io liberamente ma se tutti i vostra ? Perchè e Ora con che parola indipendenza ? miei, voi e me fosse applicata che è non \'uol dire io forse due Noi no. rispettateme, nome un fate liberamente voi sulla i fatti rispettovoi: pendermi vilid'insultarmi, schiaffeggiarmi, giorni, indipendenza d'Egitto è che è la vostra, discrezione, secondo questa dalla dipendesse già non da indipendenza .^ Certamente dall'altro,se le piacesse),ma momento .Ma vocaboli la nelle opere C'è óeW proprietàdei obbligata a proporsi morale. dette e la mia è la indegna vilth. l'artfe non ogni già la il diritto santi adoperarla. la formola applicarsiVindipendeiizu dell'arte, cioè zione all'estin- sjiiegareche di discrezione, basterebbe Sopraffazione, camorra, schiavitù e i vi arrogate voi guenze, conse- Sarò obbligato spiegarvela. cose oppressione, so/)raffazione,camorra siamo ultime sue si faccia ad come e altrove. vuol è assolutamente non dimenticato po' diverso, un applicata con cosa immorale. al seicentismo, an/i ha ! ci vuol proprietà.Se con vano, Oh modo Antolot^ia dell'urte prof. D'Oxiclio — ripeterviin e in rebus diventa alle un critica. discrezione, Lanza/one. Nuova all'Arcadia della e l'arte l'iirtf per limitazioni,tratta applicatasenza mena vita, cioè perta sco- in il modus Applicatasenza della forinola la se ma filosofici si fonderebbero tutti i sistemi t'osse vera, luto, asso- noi ilell'essere, sia la chiave che e principio supremo, iiiuorianio.()i;ni l'ilosofo creile a\'erlo scoperto, lo a il falso; alteniaiiK) 103 l'arti: per non che prevedo che più a chiara dovrebbe con scopi sue morali non in diritto di questo voi questa? non mi C'è si sentisse (salvo quando interesse sociale,che di intendersi questa proprietà, morale, ossia si stimasse questo supremo discrezione anzi me, cosa tere manomet- si chiama più ragionevole? risponderete,come rispondeste nella precedente polemica. Infatti,come potreste 104 a. In circa rispondere? quest'argomento,e ingegno per tenuta Del resto, il D'Ovidio — abbia l'estetica per e ! oh anche dunque ! Ecco Oh — qui, ora O teoria! almeno riconosciuta e marioleria sinonimo è le chiedi me Evvia — fatto sempre, licenza di ad Lanzalone. epico non « di sul ! i pratica sublime legi;e,così ralmente gene- contrario tutto, per o di oalari- amico utile inorale, la quale le che mi cauzione: pre- Giacché artista? come nagliata ca- tato diven- è arte e innanzi a lunque qua- lire... IO è mondo l'arte: per ha mondo, dere chie- quale altra ragione, l'arte ? principiiteorici guai solo a Aristotelici sul poema composizione il suo ii'acondo quel superbo muso, dalle le teorie?.. artista mio Dante, scrivendo ricambiarvi egli pretese,il vista prov- principio teorico,senza d'alcun [ler nulla sulla ? E l'arte? Se dirgliciò Che Come influirono liberata l'arte per egli fatto — ? Voi una un se ogni artista, da ! alcuno, l'arte per grazia,avrebbe avete arte, di restituirmi bisogno senza perta sco- qualcosa servono quasi galantuomo come altro comanderebbe Croce. una anche ! Ne una con artista,sei indipendente dalla come solo il principio giustificaogni più turpe artista e puto sa- pratica dell'arte. oramai lire,io gli domanderò IO che già non diavolo che io, d'oggi innanzi, che credere critica,ma confettata d'immoralismo, Tanto ha nessuno indipendenza dunque abusata, che purché è non l'indipendenza della praticaartistica diventata e l'arte sfornata, l'indipendenza della fresca L'indipendeiìzadell'arte tu, sia indipendenze allora,a chiederà la per teorie artistiche. IVla ditemi ttiomo. nel erra ! un'altra il tic delle cui per vincevano mi assai c'è ! non efficacia sull'arte stessa, sulla Lanzalonc poleiniciiesu ragione vera dell'indipendenzadell'arte conquista e che ragione vera perchè proprio teorico dalla la ma continue avuto nomini con spesso dirmela: Croce avete ho rispettarela morale, questa a mai che vent'anni cultura; e LANZALONE voi, io con un non biella ..Gerusalemme fece poema, fosse so vivo, fondo voi eglisi se diste ar- tenterebbe con- rabbuffo solennissimo pazzo, descriver e solo a tutto ! l'uni- 106 felicità ! Ma siete non influenza, la vostra società ti la società se vi pare Croce. che dunque Nulla — svolto assemblea molta dalla del discorso no: resta stesso, contenente ci sembra di profonde d'una reale dei ai ministri Lincei, Certo, per È — idee quelle facile hanno per Italia le propugnano, prof. K. poveio Bettazzi e prof. D'Ovidio, otto la voi con però di viva ab citare luce al servizio E nel nella e duta se- maggioranza. quelli Brigola, Mariano, Manfredi acume cpiando e la vostra caos è e e vanni Gio- d'altri) parecchi punti editi morale artista: dal sin'ora dei bèra, Barun ailistico. 11 tempo voi, non ostante il spaventevole erudizione, posti pi^ssima causa, salutale, di \'edei- Anzoletti, diritiuia, spargendo e ralità mo- un'alta coscienza, e in- in Po- per la (|iertacere e mente che che Momigliano, Felice non è facile, vero: Avolio, Luisa antico, un'alta presente anche ti'una fra Oraf, Arturo volumi, di scritti vaili, grande ingegno vi auguro serie idee che la gran l'avvenire. Ciavenna con i.|uistione galantuomo... vostro più agli accademici, somministrate avete loro critico R iffaele poderosi tratta o, — contradditorio,— e del Ferriani, Gennaro le propugna il filosofo solenne pensiero (Presidente dell'Associazione Azzali, Maddalena è ponimento com- un qualsiasicaffè, frequentato in Scipio Sighele, Virginia Olper Monis, che tii vuota gitfareil disprezzo sopra vi posso Lino ]iubblici). raggio è un'accademia che all'arte idee bocca più che, oggi com'oggi, il Ma intorno state sono perchè confutare, perchè poggiano sulla base del si possono suoi che qual- ai sovrani. e Lanzalone. uno una resti in raccogliersi prosa, pensiero un quelle che, la prosa, maestria. e artisti,si può sentire esporre rena, del D'Ovidio Italia,debba anacronismo. un cura nuova la audizione per io cioè — con creata scientifica, Ma cicarci appic- permette, è lo ve di ? cosa tanto rischio col pubblico, vute do- le senza dissennata. Non ch'è in di venire, libero egualmente starnutarceli cautele, a da LANZALONE Q. trionfare avrete la causa presto il dolore, che contraria. che Croce questi Ma ed due userò lo per la sincerità che I lettori potranno e tiella maldicenza sarà Questa po' un della prova una di sare pen- nale. questo gior- su d' Italia, Mezzogiorno onore. l'editore per spesso il onorano ripetuticon siano scrittore Laterza! appaiono troppo nomi nomi giustiziache è Giuseppe e due sono ') il Novecentismo e BLMicdetto il Seicentismo Croce, Benedetto volta però maldicenza ; e sin'cerità della lode. Nell'ultimo di più alcune gusto, è diretta e promossa in notavo false,che gemme La della esservi lascivia proprio caso ima vera " Oiornalc dal e collezione colpa, in questa il lascivi,né Non terza Lame, trovo bero avreb- scrittori di cattivo i Marinisti. 1914. „ per collana pregio. oramai è ove si arile, giunta di d' Itali.! Anzi, mettevo protori Scrit- " l'editore presso difetto. grave letteraria e Croce novellieri Asigiiingei Ic.nna 1) U.il splendida diminuiscono ammessi artistica il un ne il jMarino come essa ricorderà) io lettore (qualche ancora difetto,la giudico dovuto non '?, Bari; e che articolo occuparmi d'Italia di mio .il fnrn a tale, che 108 O. mi Qui dei si ricanterà costumi. Volete anche brutti,e lo lo e la fantasia forze L'arte fredda L'arte opera. gelatina di il costume, l'arte delle e irresistibile La vita? è Ma cosi la voluttà amministrarsi in reca è il e le razze. e di gloria.Perchè e di gloria, vuol forse trasformarsi creatuia Sia abusi e liellu degiadarsi creatura una non ci diietto de! nella deve la appunto sciupa sultamente incon- gl'individui di meraviglioso progresso lussuria, di bestialità,di di noiue " « ? L'arte, la più nobile cortegiana? d'un piacere; ma più vizioso risospinga,a decadente arte voluttà, perchè l'arte debba all'ufficio d'una di la voluttà la voluttà decadere afrodisiaco? l'arte il conforto il vile il Tolstoi. di farsi antesignana di iirogresso del un |iiù trice modifica- Abolite Chi fanno essa eccitare spirito,scendere Sia spirituale. dell'avvenire; iu delia è la efficace specie, e tesoro. piopagatrice di |ier difica mo- il fiore come essa abolire della periodo un a]ipunto i mezzi l'artista non di e il prezioso seme seno di voler un l'arte,invece decadenza, onorandosi Mancano come L'Italia attraversa farsi costume, è nuovo; così ! tesoro sacro Oli peide. dal dell'arte è immensa: sognarsi gelosamente la Nasce assai l'uomo sente, irragionevoleil dire: da pazzo la vita umana, e loro due inerti,ma cose reggono vita, e sparirà l'arte voluttuosa Chi e si della sentimento; linguaggio universale, secondo È quindi ridicolamente nella e del e sentimenti, la più propagatrice di il due costume, un prepara è fantasia più inanimata cosa una o quelle cosa migliore l'arte a immagina suggestione costume: la parte sentimento. piante),il quale pianta futura. del guidano belli più qualche sanno sono ragione. Come è ne esso non reggete Cor- specchio ? nello renderci a figliadella è specchio diversa. si paragona però che ]30tentissiine, della più ail il sentimento e serve specchio davanti passano specchio. sarà L'arte è lo — l'immagine ci specchio giornata.Malamente cantilena: l'immagine e dell'efficacia dello signore,che come la solita correggere il costume, Ma LANZALONE nobile e ritroso e piacere più bello dell'ozioso. degli anni Sia e ideale del voratore, la- la luce dei fati, lìtNEUKTTO SEICENTISMO 11. cuoci:, ci renila la bestialità ori";;inaria; non verso renda Perchè dinu|ne ilelur|xne questa utile " Scrittori d'Italia mettendo ", quellidel Barelli,del Sanctis, del costume il gusto, per Neil' nulla o gusto: costume fu recare con dei serietà tutta le - Anzi Da in Fìd ecco, in ", che in per di voi il tio]j|")ospesso, fu una petrarchistico; limite. Ecco che Narducci, capellidella (per loda donna: sua d'oro scotete natio interminabile l'onore tesoro. lettera parla amano a se trafiggerel'invidia non crin hcn " Al dell'attentato rivalità di Duca del mestiere, il Marino pistolacontro l'immortalità si sforzano bosco die pnr Torino, per una che d'ingannare e di i notare il buon contio Il marinismo Maria tra può si ricca siete: onde il Marino jMa- di Savoia Murtola, aveva stesso, che rato sparimase miracolo: Coloro procurano del sua modo bruciapelo '? fama una Anton in del lettele dcl- si molto passò ogni "? novelle pine classicismo e d'avorio son gemine l'aureo piazza una a salvo che fere fere erranti Le bensì insieme. fere d'avoiio Sciiibian contiene si offende, che poeta, un che idealismo il per Oiambattista seicento, veramente gusto pazzesca, esempio) un Marino, delle di come Gioberti, del velenosi e ili ? ?• Marinisti noioso reazione una " costume, il buon e all'ornai reazione del collezione nobilissimi, volumi b"pistolario m il buon versi libri a cinque altri scrittori del contro nei ma buon ma di bella e ficile i^iàdif- il dovere. Boccalini, del Lirici Marinisti "? " e i dell' epistolario " l'Achillini poco di volume rino, il bello Vico, libri nocivi come \olumi i due Bandello, accanto Berchet, del Gozzi, del De e ma difficile il più ci aiienipinientddel dovere, lO') NOVECENTISMO II. E di il tempo far sentire per le stessi non e e per piazze e lo non della e non gloria hanno la morte d'ammazzare di tradire l'accademie ad ambizione tano altri,ten- gli uomini, chi non il rimbombo si cano cer- guarda, della strepitodello scopietto (sici.E lor che 110 hanno da snono delle col rime dei lingue non le con non cui sparate ? pure nutriva bastarglidi fuoco, vomitar di una lo stile cui con i si uccidono continua non e fiamme, non di lingue veleno gola serpentina una venir con e l'epistolee con lo stiletto,con con me l'arco lira,stromento quello della del Duca con nese faretra, ar- pitoni... » questo andare su rime l'arco della non e tali stramberie, io mi leggendo e con gli animi; s'inteneriscono fiele da di contro cuore vibrar ferrata;doveva canna pistole,con nei di il le fischiate delle burle fulminar contentarsi l'archibugio:dico con E ? Se micidiali ? gii ordigni con delle snono cannoni da piombo non col palle;doveva non e non innocenti le penne talento,doveva mal satire e far fischio così e LANZALONE O. ! Nei panni sarei sentito di ad tentato Savoia, assolvere il Murtola. E sentite iscrizione dei Alla u ottimi - nostri della custode bontà di -sole Spirito prencipi-di moli quinto della immense di di Marinisti che saccheggiati e sono più dove, ricordo tagliacon Come " è, noi dei diciamo « novecentismo spesso „ ! raggi di ", preziosità ci ricorda non imperversa.1 vista metafora all'ombra così ". ? superati.Ho il collo seicentismo di rinato, e celebre di esagerazioni,vuota ostentatrice moda di eccetera di ornamenti, troppo, riprodotta la scure la |iur di - stizia-pr giu- rubelli -conciliatore - troppo il seicentismo della magnifico eccetera, maniera Ahimè, - vicario di Cristo- - erettore è pur Dio- prudenza -specchio enfatica, ubbriaca che beatissimo padre religione difensore domatore - di -fonte sovraccarica una qualche pastore della greggia cattolica - leziosità,sovrabbondante, non fedeli pensiero, sfarzosa, concettinosa, vero a ponteficemigliore degli - dell'anime Santo pietà Ora, questa maniera e - gloria-cultore della .di Paolo - apostolica-simulacro nave dello di ecclesiastica vigna ministro - massimi dei della nocchiero ci fa pensare che giorni: immortalità maggiore iscrizione i3o'questa un forse del " i financo, u sole ! posteri ranno di- BENEDI-TTO Del e suo in una si consolino dei secondo V. noia. Ininiio all'universal secche Se brache. quel e crede V. a S. in teorica natura farla a (ìiiittone volersi poi mirar si Non vivace Ma piacere ad morti che è, che sentono Giambattista avviene a tutto gradire, non di il più Così .\\a la al cui pubblico, da forte: ed il poeta più grande è vuole comodo piacciasi. «. Marino a chi ad parlicon non parla dello cerità. sin- con chi per esprimere applauso vendo, scri- se sincerità. l'in- stesso, ma crede danaro. 11 seguire la politicadi D. bondio. Ab- La sin- e si trasforma, facilmente, in forza Ora piacere ai contemporanei: pensa il riprender e orinano. a|5|iunto è il pericolo maggiore sopra fra e mio, parer che la tempo a sentono, non fatto Petrarca Giano, coloro lo come le ha e a poesia sia i^iù tosto Dante tilene can- calze più torto cosa di atteggiarsi,a drappeggiarsi, a saltabellare,come piacerà è ai nella di se non e lodar non stuffo adesso faceva fanno come qui questo se rito delle straniezza come dire Egli, per che Gran ai vivi che si preoccupa pensa dinanzi parte sua chiappe e essere qualche e ricoloso; pe- aggradire quanto oggimai s'usa giorni dalla alle è pratica,gran coraggiosa efficacia,come e niego non il muffo che piacere può alquanto mio, età sia buono, l'altra genia. vuol vo' me per quel a' nostri si miri chi che avuto dietro che mio insomma Io tutta e che tulio Tomaso apjirovare in altre nascere titillal'orecchie " altretanto me quale l'esercita in cosi antico, dov'avrebbe a il mondi), pare s'usò che novità, o"f"ridi piace fortunato, condonando intende non e elle poetare t'alsameiite " egli, signor come 181 Laterza). Le.Ljijano io stile, ch'io jjenio ed del gusto che parimente tolerar Stiiiliani (pattina edizione ilei 'sic) della Vuoisi rino la tlà il Ma- og.t;i: quello naturai 11 1 NOVECENTISMO 11. .\\arinisiiio ? Ce primo, il inoilo è è questo S. dà tristo di bi/arria il mio come voliiine vivente, siccome e I ea\aliere lettera al sua appunto lettori colla SEICENTISMO del l'apoloi^ia i Marinisti Questo al secol IL Epistolario", « " a volete resto, stesso ilei CROCI:, scrittore blico pub- istrione. è la sincerità. 1 12 LANZALUNL Q. la forza cerila,c'insegna l'Alighieri,fu stil nuovo, dolce diretro al dittatore è timido amico deve cioè n, questo tanto i gusto dei suoi tempi, ideale che ai sorvola il la anche è se del i mode adattato essersi punizione, perchè fu legge più Chi di l'azione e in atti n di azione col descrittivo;al ferato,con il ma Lo al fama quasi E della cattiva retorica. difetto si cerca di vero ad in a " di u La nell'aite. Abbiamo della misura, si vanta che vero poai La ma a noi ne nasce in dalla ! «" romanzo si divide Alla mancanza col crudele, coll'ef- non spettacoloso, ad serve destare mere espri- sentimenti, lusingar la l'orecchio. serrata e è nulla. della falsità, della dell'esagerazione, siamo, perduto, il lo parola a che con », non •'. che Liberata tragedia non episodi pathos il cuore, toccare intanto supplire opprimerlo; è il trionfo L 11 riconosce l'azione del nostro profonda rappresentazionedel soggetto, 11 seicentismo ma sconosciuto l'accessorio, l'ornamentale,è tutto; minuzia, temporanei: con- europea: Gerusalemme » sempre, giustamente, pensiero, ma non 11 Marino dei genio Marino stesso cosa. povera l'orrendo, col voluttuoso. sensazioni; La cosa, d'invenzione e ? " più lungo ma, ", gusto jnresto dimenticato. tragedia contemporanei. nostra della più è troppo esso è povera Così l'.'^done " il gloria mondiale. sia molto poema suo oramai ha tempi, tanto perpetuo. Leopardi invece, poeta grandissimo, quasi suoi stizia; giu- buon quel vive e la e posteri;non grandi, ricchezze, onori vero ufficio, non la verità ma quanto perverso, suo del antico. l'applauso, e chi " dell'altissimo e capricci delle premio ottenne n'ebbe nome e strette coloro fra cliiaiiiemiino tempo n'andavano dettava; contem]5oranei, quanto non ebbe la vita il lucro di mira che del i^regiodei poeti se penne cuore del scrittore, degno tener loro " al perderà " Che Lo le perchè il e pur molte onèsta nella troppo, infetti, cose, quel sincerità prezioso e dal senso vita e senso del Bello il Chi volesse dagli antichi saggio delle un filosofi insino varie bellissimo suo Il discutere, ad di chi in il neppure Ma legge di caso fra io, definizione, che si e, di e io non trovo : L'Arte la è sua ingegnosa qui i due è ad è non che una, lo quella spingono quel seguenti a a dal nuale (ma- preferirla, quel tesoro proverbi. egli nella si è attenuto non notissima proverbio: // bello hello anche Estetica attenersi egli vuole i adottata brillante e ragioni, che sono questo questo: Non e oliera soggettiva; a è la definizione popolare. Almeno trovo sciitlo prima più seguita nella pratica e nella teoria: fra le altre voluttuosa. a rebbe richiede- e che fermarmi natura qui bisogna premettere, che 1) Questo 1900 pazienza, una altre, di molte nella al motto ma a sapienza popolare che Ma il Tolstoi, nella sterminata, definizioni, voglio egli dice, questa, che come Giusti scrive chi che è l'arte? cosa cidtura una piace. Questa Pilo Hoepli); in avrebbe non quelle definizioni, sarebbe una, di e Che fa ne bello, date supporre. oggi è ciò che Mario nostro e tante suppergiù equivale // hello ad una altissima mente una libro: che del definizioni piìi moderni, ai leggerne la lunga enumerazione, parte del ') sono eh ' è tratti hello, ilal raccolta è ciò ma è volume tamente esat- che hello del piace; quel pubblicato nel IL clic piace. Closi, nulla intuizione le del prinit parole, /loii afferma il che senziente bello r bello, per ha non distingue ottimamente preferitodimezzarlo Ancora, che vero che vino ha vino, ha vi vi come Ora negata dai sarà di è brutto. A il malato e chi il poi piacciono vino egualmente belle,e neppure stabilire. Al per nero non belle, che me sostanza, che tutti fra il bello sarà, chi il gradazione è brutto. questo. Ma potrà Molti il l'effetto può e non sono tuttavia ciono. piacè Pilo. quegli il critico È nell'adagio popolare, che è bello semplice a chi a piace chi esseri l'azzurro. che hanno di bellezza il che tutto e sano quelle e il ai ratti dirà cosa cose chi a l'affeitato Che La sono egualmente ragione; eglipotrà logicamente dire: questo critici,in vi pare tutte ? il brutto e tutto il bianco, logico, dirà essere altre inebria. piacciono le tenebre, agli scarafaggie una più, oltre che cose a chi una piacere,e un inebbriano la distinzione putrefatto;a voler è ciò che che le cloache, all'allodola il critico ? A effetti.Perchè cose di Mario piace il di effetti. Paragonate la definizione: quella definizione lezioso; alle nottole il soggettivo? Perchè definizione suoi l'ebbrezza; ma, essere possono del gusto. stupendo proverbio, adeguata e soltanto altre sono nella definizione conseguenza quindi oggettivo e questa possibilità,ammessa Quale perchè il bello lo e effetto,ordinariamente, per effetto ordinario per mancare, spesso coni' essere profitto dalla trar lasciato // piace,a quest'altra: il bello le variazioni davvero seguenti altro ogni con ? la definisce // bello è ciò che le con ad e segue voleva se produrre gli stessi possono cose noi dirsi buona può non quella cosa, elie è bello, e quel mirabile una del bello, l'ogsjettività rispettoa il Filo, dunque sapienza popolare, ha riconosce è soggettivoe intelligente, e Perchè che interezza, il pioveibio è sua perchè vero, 1 15 liKI.LO non verità, basti ? piace non a me, fanno, e in 116 In quella dissoluzione Francia, perchè, giova cioè il bello suo, al cere Ogni di finzione. e pubblico che piace si dica e, l'opposto,si o si adulano e' è non avviene lei a saria, cui da avviene a malsani più cosmetico ella rifugga; e oli seguire con- per c'è belle /;/'«- a samente altezzo- piacere, e certe troppo Gliel dissero imi esprimere anche i suoi l'arte è di moina, che quello si affermi un sforzo si mira però sostanza belletto,non leziosaggine o spesso Bella c'è non grande un si solleticano per formarsi è artista,deve taccia,o e perversiistinti. L'im|3ortante questo scopo, di con pure se artista, lai. In a artistica; spregiand piace, ogni artista, di- artistica,cerca personale, sia sua In pare. anarchia vera una ciò che la tradizione un'estetica di artifizio sia Non teoria? siffatta una // bello che ammesso e di la quindi e critica. ogni essa l'anarchia in germe è in Italia,imperversa troppo gusto di la morte e anche e \i definizione l'arte? Si E e I.ANZALONE (ì. noso, velecosì troppo amanti.... nitose. va- e per piacer, dispiacque. La e, definizione, dunque: // bello è ciò che piace, è inadeguata, investigarela Per Supponiamo In vera. è bella. In alla vita falso ciò il male quanto col degli esseri, è è il non suo dell'essenza il bello la critica. bello, io ragionerei così. Questa molecola, in quanto esiste, odora di sensazione che per si manifesta, in quanto splende,suona, una del natura molecola. una quanto cioè e di meglio. Cerchiamo è l'arte oltre, perniciosaper in suo piacere in movimento buona, è. Il buono movimento delle dunque è ecc. cose, il vero, rivela producendo vibratorio dunque, il brutto n'è le con e è ciò È oggettivoe soggettivo. un'onda brazioni vi- sue proficua che è; il dell'essere; è la parvenza la parvenza sere, es- intelligenti, riesce benefico 11 bello intimo suo esseri senzienti è il movimento malefico. il ziosa gra- spiacevole. luminosa c che sonora ma la cosa i'attiindine me produrre le Spesso ottuso, le Spesso, o in convessi. Nel seicento e nonni 1 nostri Le Perchè? idillica dei forti il delirio tempo ai le altre l'ode la ha del milioni corda, che di Così inorridire ai nostri cuori, vera poco. ilei mondo. stavano de- non seicentisti: i versi dei la e i nostri avi, nell'anima di fu è bella zoni Man- mente, oggettivaresiste al bellezza, che ilei sentimenti; quasi ma tutte ma perchè jjoesie, tanto patriottismo esaltato, quando faceva toccata piii nel certe forme forse faranno e oggi Alessandro di Manzoni non delizia la del '59, appena e durevole e iioesiaera e '4S j82I del e gusto appena oggi piacciono vibrare pubblico sorridere all'unisono che nel avrebbero d'arte, che o era poeta. fatto il muso torcere discendenti. I mutevoli (li del poosie patriottichepiacquero una piacque rispondenza Marzo poesia quella cambiare del perchè patriottiche,in tempi quella gusto. Dantesca che patriottica, lirica generazioni ApiDunto perchè e del poeta poesia deliranti e Dante o nonni. si ammira quindi tlella concavi specchi malattie le le travisate, come o primo trovavano ilella ricchissima e e servili Metastasio dell'eroiche legge vibrazioni animi negli il d'un s]Droporzionatamente del settecento il Metastasio sane trebbero po- cose all'orecchio in certi capricci e metà prima e nostri Perchè ? nella facili del e i mutazioni, tennero echi teneri le me: speciali dell'organo, alterate tutto pupilla d' itterico,o una Ecco del ovvero musica producono si le tutte in l'organo percettivo condizioni per è sensazioni. melodiosa una difetto esagerate, 0 immagini si identiche impressioni dell'oggetto vi deboli sensazione dell'oggetto trovano come per La produrla. Altrimenti, a vibrazioni arrivano e sordo. al soggetto. dali'ogi^etto \a ha in 117 BELLO IL capricci del comprendere e certi artisti, che, poi cpiasidel gusto, cioè apprezzare il dimcnticnti capaciià soo^ettim bello, spiegano apparsi grandissimi tutto della dai ai loro il fenomeno contemporanei, posteri;e, viceversa, di di furono quegli 118 altri che, non crescono di pregiatidai più è alto esso e e s]3eciali Un di soggettisenzienti e vole piace- intelligenti: le invece piìisi fondano destinati istintiva riesce la tendenza a a impressioni sue di modi su sono essere percepirlo. a aglialtri la comunicare mettersi impressione un' prova sua in acconciamente l'arte. atto, ecco Come si vede, io accetto più potente sia aggiungo, dall'arte tempo. estrinsecazione una che intelligente, e la tendenza impressione. Se mezzo più degli organi senziente bellezza, ha a è Leopardi), tima durevole, quanto più corrisponde all' in- e quanto passeggere, essere cose tanto cose; transitori! il bello delle essere realtà della caduche che il (esempio doloroso, il flutto del cresce dunque, dell' intimo tanto coetanei gloria come Stabiliamo e LANZALONE G. per cui l'organo più 1' idea uomini gli efficace civiltà universale. della 1'idea del bello, anzi posto che il bello Tolstoi, del nel bello suo e, escludere so non il timenti, sen- universale fratellanza Soltanto, io veggo i loro si comunicano della il l'arte sia che innegabile contenuto. Ma, i suoi dell'essere,quali sono perchè questa da parvenza una rivelazione, e quasi distintivi ? altri termini: In forma, una che corre, oc- dell'essere riesca gradevole in modo dirsi bella ? Occorre ordine, (innoiiia. definizioni Moltissime come è quelle rispondenza Il bello Quando che delle fanno consistere il bello il bello nella da questo simmetria, punto: nella parti, nel molteplice nell'uno, ecc. ailunque noi considerano è armonia, |iarliamo ili un è musica, è matematica. legi^iadrodisordine, a.cce\mia.uw a ordiiK' un soniiiie nelle più complicatd, vero linee, sue freddi, mai anche o quella d'arte un'opera o è Anzi, quest'armonia interiore ai lineamenti Solo d'arte. un'opera espressiva d'una d'una linea armonia è non come che talora e piacere (VeliitiBalblnum allora la fra V. per (ìrave II anima. a noi pare lacera armonie. un :illor a linea golare irresteriosa mi- una dei Noti: di quando e ("iiove,a l' ideale mostro. gli orecchi violata. nel È una è soggetto, nota, che legge una jjamlio ravviva il teiieliroso dalla ? soggetto. trepidanti il campi carro disarmonica si volve l'etra liijiiiclo armonizzava assai corrisponde è vibra il Venere La noi aere Leopardi piaceva Similmente, si allontana d'armonia nota, che per Tonando, Perchè quella immediata certi esseri, apparir seducente, a l'oggetto e Polveroso ? che potypits Maxime) r insueto (Quando al più di più riuscire evidentemente cosa una legge un'altra di compensazione Perchè difetti tecnici rivelazione significacioè, in certi momenti, Noi vi essere, irresistibile attraenza pii'i gravi ma è interna. brutta, può con l'armonia che irregolare può asimmetrica, e armonizza ai o linea una allora veramente va Neppure viso, sciano la- è la vita, è l'anima. che una sininietrica,come intima: simmetria Ma così dà spesso irregolari d'un eseguita, ci dell' intimo superiore armonia, e perfetto volto mi dire la rivelazione 11 di. apparente. arnionicainente resi^ingono, vuol ci intima solo tlisonliiic im a li iiuaiulo leui;iai.iro. esteriore, non puramente manca è non 119 BRLLO IL flutto il carro, sul capo divide. il pauroso scompiglio degli col tioloroso scompiglio della bellezza fenn'nile,per di Prassitele: musica e la Venere strepitosa di degli Ktiropei, avvezzi certi a della il menti elesua Turco, Ottentotta popoli piticivili e cani Afri- site squi- 120 Gelsi practereiint Centiiriac COSÌ, ciò c, che anche ho il bello pilinulla che sensi il e non ai bello par ahimè, e, uil dica giovani. questo distico: malinconicamente ocelli, orecchi pensiero, I il vero; pensiero, affievoliti,percepivano suo Manzoni dal diversamente bellezza La secondo del autore 5 maggio e è il un sopra che cosa, casaccio ? Se poi tracciate di esse, si quando la tra compie, si non provato una cosa la il la figura simmetrica. Un cosa bella sta in il Quando esseri, e più soggetto senziente organi sono di bellezza souo i suoi piacere e può piacere; rente indiffe- impressioni più le tanto più sono che la il bello più quanto bello emanazione vera è del unnoiiia, all'uomo, uè le sue scala degli sensazioni Al contrario, grossolane e superficiali. il soggetto è alto, tanto bruto il fenomeno quando e nella basso rudimentali, anche più l'intelligenzaè pronta squisiti, Ripeto mile si- fenomeno riuscire può delle riproduzione schifosa più getto l'og- penna, l'inchiostro una e non indecifrabili, a e foglio,mentre orribile tra la con segnare ottenuto più compie, corrispondenza l'organo percettivo; e cosa a Ep- ecc. circostanze, ghirigoriintricati fresco, avete ancor di date l'età repulsiva. e quanto era avvera si mai in e legge arcana piegato avete n' è risultato e dati esseri a di carta, dei pezzo nel- tutta dendo soggetto, rispon- nel meno, clima, gì'individui, il tempo, il soggetto. Avete e sia questa idiosincrasie, specialidi esistenza,a particolari piacere,per questa possa linee vi non che o completi, piiio si la razza, armonia, sempre condizioni a però è che l'ogoetto,0 di vecchi, ai Cori. dei e bello naso, i suoi dunque agitant expertia fnis^is; decrepito,scriveva Bocca, Non iioemata Rhaimies, austera senitiriim p^v II Manzoni, e LANZALONE G. è tanto i suoi e sono sensi potenti,sani, sono lucida, più la fantasia è viva, profonde, perfettee dell' intimo rivelazione; ma all'uomo essere non delle vere, cose. si rivela al selvaggio quanto al 122 LANZALONC Q. 11 brutto il bello, in patte deirarnionia fa preparazione l^reparazioneilei anteriore. ed cosmo, o in dissoluzione, e forse è la fecondazione di tante di è non il come il dissolvimento la corruzione è 11 letame Forse universale. caos la era altro d'un bellezze tante che smo co- niche, orga- bellezze, erbe, alberi, nuove fiori,farfalle,ecc. Il brutto ordine un ad Possiamo concepire cui relativo,in sé di tracce siamo traccia qualche Scovrire ed Abbondio, L'artista a piacere (come le rilievo fa per noi D. del divenire duraturo, anche delle o rinnovabile la immortalità ]3orta in di i sé cose, del bello semi bellezza, ad della esempio, della perduti la Commedia avrà ne il brutto di spiacevole,e nei raccontata o orrore alcun del e il Divina gua lin- ai di Tasso, ci di l'ombra spoglia di mezzi Omero, attrae come spiccare alla bellezza. Ma, inoltre,il brutto, di alcun con che di o un nelle ottave nn'sto si sa, di disarmonico armonia ciascun'arte. diletto, sia perchè il racconto pericolo,e, fa dare, coll'antitesi,maggior caratteri nuovi assume versi bello, come per è riflesso nell'arte,si dell'Ariosto di mantica: ro- Pindaro, col trasformarsi meglio spiccare bellezza, caratteri inerenti strage, dell'arte canoni esempio, Quasimodo, rende esso più profon"la efficacia in quanto e se anni. L'artista ritrae e dei uno momenti di quanti e in abbia non immortali. dei poesie clie in abbia non dissolvimento. per lo cristallizza, costumi; Il brutto la luce. era che brutto Pensate, quanti elementi perduti fra duemila è bellezza è dato, relativa, anche tutta dei vi fa la musica). Ma propria morte. e ci ha vi ne! Ma assoluti. bello un non brutto, colpisce uno lo fissa,quasi lo abbiano nel e proprio altre creazioni e artistico è del germi che canone, brutto un bello, né il bello ad un'altra, un'armonia da ordine. immersi, di i brutto, transizione altro un l'essere; del- disorganato, disarmonico, stato uno di necessaria stato da è thuique e di Un'orribile armoniose vole disaggrade- non non presenta Suave h sia mari terra poeta, cioè delle varie Cosa spaventevole ! Ma bella nota di ed che altri ritratta: e si vera ogni del Boccaccio, Plinio, del in le ammiriamo ne la più brutta) cosa zoni. Man- qualche di conto tener mose fa- figura la commovente peste, sublime ! L' nel del in greca, compie bello deformità altre fisica bellezza È danni e un di o impressione sarebbe dei ad del a lo zucchero meraviglie, così e più morale, in cui non peste sentazione rappre- analizzare meno il reale, Ma, stesso. soavissimi barbabietole l'arte comprensiva della poco odori dalle della brutta. una brutto estrarre modo rassomiglia alla realtà rassomiglia dell'analisi vivezza in periodi; l' impressione assai l'ha pietà, di ammirazione di volte alcune bella insegna più profonda particolari, dalla stesso suono perchè sapeva brutto, tante brutto dei mili, si- e che magisirale generale, si compiaceva putrefatti,e o un' scelta altra sorella una moderna triviali Ben iinmagine investigare il chimica dal lettore orrore. come contagiosità, il fetore, la come presi attraenti, dall'arte immagini, del di scovrire dall'opportuna delle L'arte e Eppure vogliamo non bruttezza, ha ne risulta ne brutta, per se può di come novit"à di di Tucidide, (anche elementi che la peste. nell'opera di quei quattro grandi scrittori, ha perduto parecchi riflessa e è spicca, in quell'orrida cornice, Cecilia tria simme- parti, ecc. descrizioni di del dall'arte bellezza di siinilitudini, dalla dalle rima, • laborem, nuovi attinge elementi dalla ventis, aequora alteriiis spedare ila! verso, Come tiirbantihiis mayiin, magnuin il fatto perchè 123 BRUTTO IL nostra o è dell'antica, sappia da corpi dalle ossa, senza e scoprire la come gone paravi non tracce è di piacere. lavoro gravi. d' indagine meraviglioso; ma non senza pericoli 124 0. LANZALONE Il bello Nulla concepire un ci vieta di il bello in questa concezione insieme, è buono, che due attributi sua forma. 11 sole una virtù benefica grandezze: mutevoli è del è si fondono vero cioè la incandescente: vivificante mille su sarebbero non azione, sua ecco il bello, la il vero; in mille ha svariatissime pianeti di infinite risplende, colora, dipinge buono; ralmente natu- l'essere,operando il buono e buono, massa si rivela scene, Il bello il una e il ecco bello. il e assoluti;e buono un e il vero, che vero: belio il buono modo per rivelandosi e II buono. e viventi: aspettiagli esseri e ecco il bello. da una realtà relativa dei Ma il se la luce, di l^roporzionie profondamente, dubbio il vero, abbiamo Come il buono, calore nostri e di Se la temperatura esiste bona mixta inalis. Quando dovrebbe diciamo solamente un d'una in di non intendere, che mente zioni combina- gradazioni i il per quale il esiste assoluto, è pure zero assoluto, è è un cattiva,o meno buona brutto o salvo mancanza cade che vero il falso. ivi assoluta che eroi grandi sono lo di e troppo illusione,cioè che cosa in ci feriscono questo universo, male vero. apparenze dalla cose abbiamo Leopardi, sono in e che dal e intuiti nelle pessimismo, il bello non sensi, beilo, le dissonanze abbiamo vita), così colori nella vediamo noi dal bene infinita varietà negli spazi interplanetari(se forse Sitnt per e in si manifestano il dolore: è il male, il buono di il ilissonanze. del e discorda scompone miscugli infiniti,con e del se, si scendiamo ci circondano, che principio unico, un come dell'universo troppo spesso, in una così innumerevoli, ideale fenomeni anzi bello, spesso, Come sintesi sotto i assoluto. è meno brutta, si bella IL di altre cose; buono è in il bello e di brutto brutta, che ila delitto,non ad è bene un che modo che e Né cose. una ha essa vi è che che la bene sovrapposizione d'un di superiore, dal il ladro fa che non cioè più grande, d'ordine cosi o buono, inferiore umano: bene preferireun e male, colpa, di vista punto cattivo di o o quella cattiva bello bene in che così di è bella cosa meno cosa al prevalgono intendere, alcun mostrar possa il brutto e diciamo quando altre d'ordine esempio, un il male prevalgono, 125 HUONO |Huito di vista. E quel che noi chiamiamo dato un IL allo stesso che non E essa così e buona, si dovrebbe men a che al bello; e il bene a cioè BELLO immediato suo all'amore, al dovere, come all'incolumità sociale. L'universo infinito un bello insomma necessarii,non che mutevole e miscuglio del meno bello del e degli esseri,all'interminabile vita. Ogni l'essere tende di Supponete possa al il grande bellezza, ma elementi pochi o viso anni una ferita lo trasformato, le tutte a impressionegradevole di occhiaie e vuote, e i lobi orribilmente comica. perchè ogni cosa, di tutto quello che cioè forse o del quanto essa che cose ad Dunque in di l'occhio bellezza provate rosea cioè non da la vita donna il e sono graduale sione ascen- della marea a marsi: trasforeterno questo universale con fra pochi giorni una cervello, e Quel recchi pa- viso fra malattia l' imperfezione della ecco circondano. voi In quel viso, ma oltre,ogni sotto il teschio la smorfia è, si afferma una anche bruttezza. ne umana vi scorgono immaginare è. mente pensiero scorgono sparisce,se è bello che di irriconoscibile: renderà caducità, inerente vellutata viso d'imperfezione, sarà il male e altra,cioè e namento, perfezio- di male, di e della essere cioè relativa; sempre di dolore. di più angelico concepire. In quel bene alla movimento ad scala brutto buono, universale, piacere e di viceversa: nulla, e il moto squilibrioderiva tanti fenomeni è, tende mentre cosa, un'infinita quale miscuglio, il di brutto; nel e è non alla osseo, delle pelle e le mascelle relativamente; difettosa: cioè difettosa 126 Noi di chiamiamo dunque questa miscela e LANZALONE (.. male, infinitamente varia delle dunque cose In in stessa una cosa pochissima da può colori quante altre non trionfa della versi nella un grave per ne una e quasi se resta della vive il e che e buccia hanno di amare linee son l'anima è compagnata ac- e di tari. salu- perversa ! zione continua- una hanno bellezza. che poco Ricordate i ? il libro tocclii vi manca in breve il libro 1 di bontà è sempre alcuna, anche lezza la bel- distrutta. d'apparenza. Pure, la trovate bacata. non vera l'espressione era coppiata ac- è talora belle,ma vi è bontà e essere interna, cioè la bontà, sono mai che bellissima mela ispide e entrano sventurata ma non macchiata gustarne la polpa la bellezza Or bella,quel cosa difetto: stessa Eccovi una splendido al Decamerone accennano fanciulla può bontà nell'arte,che d'arte dagli dei: Quella in è piìibontà ... Ma e esteriori ! fattezze opere che Dettato fiore erbe così il buono e bellezza stupende, hanno Foscolo Un molte natura, altre il beilo moltissima come nelle Molte natura. del ascendere altrove. in cui la bellezza sono, ne ve di bontà; molte bei bene risplende meno e bruttezza. degnamente com'è E brutto, di distribuiti il bello moltissima di forme donne, e sempre con velenoso; essere Quante e non bontà, molta penetra parte più nna eguali porzioni:anzi in di e * variamente sono l'er l'universo E di bello senza e che è luce buono: brutto; meno cose. * Nelle il spiegarci il progressivo potremmo non discendere bellissimo voi In questa mela l'aprite dunque dell'interno BELLO IL essere, corrispondeva non punto di vista (.lei merli, visto,che giorno, avreste volte e di Ma ciò (~oiiie face e contemporanei di quanto affetto anzi e luminosa Leone idea non e ci profondo, morale non letteraria, e nello stesso mal di grandeggiano di tante rovina e poi dendo inva- invade società, ne in quiiuli e cose, ch'essa, an- estìngue, si vita. Augusto elegante e corrotto, Anzi seicento. toglieloro di sentiamo una gran bruttezza. Virgilio, la sotto la fu che il scrittori l' indebolimento sinua in- e ci non adulazione ! d'ogni mancanza eleganza stro no- seguito forza, Quanto sfacciata ciquecentistila liissimulata così negli stessi noi quasi successero, lunga decadenza; una dispiace nei ostante idea del buono Ogni attenua di elementi molti antecedenti, Infatti la corruzione, di Mecenate, o età che l'estremo esce di tenebre nell'arte loro Orazio, molte della bagliore,si follie del dalle d'ogni in lata rive- vediamo li perverte, li ottunde; classicamente cinquecento, febbri altro nella midolla corroso il gusto del bello e agli splendori dell' età crepuscolo, le senza E artistica tempo. rinforza fiamme Le di superstitenella ultimo un tutto il frutto poco per bello, unica dopo Cosi anche e frutto avrebbe fioritura ricchissima, così una gli organi estetici,e del la luce urta albero, un piìi tutti gli organi sempre anche del la buccia quasi affatto smarrita; l'idea breve bachi aspettavate qualche spaventevole corruzione. d'una sfavillano. dalle anche meravigliosa pompa una il diffondersi si è voi se dal (almeno di vista dei punto e età, raccogliendo quasi spiegano interiore bellezza dal si vede liei fusto, covrirsi certe 127 BUONO di dentro. la magagna a IL una tutt'altra cosa); e Come a che umano, E sfarzosa del periodare ! All'opposto,l'intima più quando duraturi), è anche la bellezza. comoda produce piacere,è bontà fonte e di rende Una salubre: emozioni più splendida, piti casa perchè bella è assai anche stente, consi- più bella, in quanto l'utile, estetiche (l'avaronon è che 128 LANZALONE Q. fanatico esteta un immaginarvi che energie fisiche,intellettuali di complesso Divina una informa, la del Commedia che capolavoro? di un'intima manifestazione Si pensi poi, l'incondizionato del amore serietà Possiamo le 1. Tutte bene e 2. di male, di bello 11 bello di e il buono e quasi de! la tutto l'innato seguenti opere interiore? la come stia, mode- sentimento di della perfezione,quanta all'operadi lui. canoni: sono mistura una di brutto. trovarsi possono bontà, le bellezza conferirono non disugualeproporzione:cioè assai d'una comprensibiliall'uomo cose che fosse l'armonica non desiderio stabilire i dunque voi rale mo- zione, immagina- vostra Manzoni, vero, quanto pregio maggiore e bellezza del il meticoloso la filantropia, giustizia, Se voi poteste della sublimità credete bontà, cioè qualitàmorali le un ci si svelerebbero, alla prova, la loro resistente,se di prodotto morali. k-- nella E del Parini, del Manzoni, dell'Alfieri, così è il destituita rimarrebbe ne sovrumano di bellezza d'arte dell'utile). Un'opera in in come una in bella cosa buona cosa una stessa una può in cosa mancare far difetto può la formosità. difetto; arave forma. della 4. Una Nulla ottimo. è buono le più più alte e r idea coscienza mille è bella a ideale intima, cioè Le combinato la bontà metà. armonia di bontà, che an- esterna, d'arte al bello sia non è opere un sempre con bellissimo, che altre armonie. armonicamente che e in sciti su- cui il (utiledulci) sono perfette. Raramente, e sé è in armonia buona bellezza La armonia di interna non e bsUa cosa una relativamente dirsi può a bella cosa sia la effusione intorno in la bellezza manca relativamente che di bontà deficienza 3. La o mai non morale presente. A sono noi, forse, nella state o così almeno nostra storia, l'idea in antitesi,come ai veri tica este- nella nostra moderni, il buono Alle Parrebbe che belle delle col fortezze fondo a trovare quante feniinee la libro è e signora. Voi, dell'amore, d' avete era possibileandar era intransitiva e proposizione nella E quante trovato, oltre la difettiva? perchè parte della caffè cantanti, nei d'amore, o all'assalto prima il e orecchio, un che avete diata stu- forse avete più vi non riuscito è volte, ditemi la coniugazione, giunta che delusione, non quella anche e verità, torno in- prei^osizioni,ma aniarissiina con E varie periodo, ahimè, zoppicava giusto principale ! umiliazioni, quanti dolori buona arti indugiarvi romanticamente agli aggettivi,agli avverbii, alle poi al verbo, in Parlatemi perfetto; quante occorso qnesta capitolare. testo, appunto unico vi non a il contrario. grammatica di nelle spingersi all'assedio pronte di per gioventù fosse nostra eccitata ed essere, interessate più la quanto amabilissima tutta il testo volte ardore mano, cambiato volte signore galanti dovessero erudita api^uiito in cuore galanti capricci, fantrici che letture con avviene Ma di da più dovesse tanto loro Parrebbe, spettacolie da e dei voluttuosa. le almeno il soddisfacimento arte signore nostra gioventù !.. Ahimè, si esaurisce teatri; si esaurisce gentile signora, nei prematuramente romanzi, in un nei per- ambiente petuo di quasi per belle tedio, con o sempre, svogliati. e sterili e si Le La Molti diventato ormai sembrano d'uomo; E il resta, o vostro regno, sudditi da posposte fiacchi inconfessabili a miseramente giovanile si mogli occulte rigoroso si capitarci; senza attenua l'alea correre di fedeli delle meno crociata, nuovi Non saraceni debbono vanamente il sogno alla rendere E o Perchè, questo ! con arte umano; alle e anche E è vendetta gedie, tra- possibile comminate pene è le quante insomma, pure terzi appena spesso defraudate. ineluttabile signore dal rasentarlo possibile della più sempre loro spose per anch'esse, galanti, vedersi nelle frodate essere zeri. intero! uomo offesa natura ! le Dunque penale ma sfugge nessuno per un mezzi, sono prova, scoprano sottrarsi codice il trovare indegnamente palesi, Cantani) del (parole si non trovano o alla ma, pure difficile po' un interi: quando giovani dei realtà; sana scura, tra- e spegne. È più e popolato o anche sono fiamma sacra bella conquistarla. a spopolato, gioie voluttuoso, sogno la paura, inetta salubri ardori. lungo un con rimane o in o lungo, a signore, e voluttà, 131 GALANTI SIGNORE ALLE più giuste delle e liberare dove in messe esigenze, quarantena, debbono madri, accorte il santo vogliano non sepolcro in unirsi, una dell'arte di o nuova dalle non vincibile inmani profanatori. le malsane gli ardori insipida letture dovuti o avvelenare e alla i malsani bellezza la realtà. spettacoli vivente. Non perare sperdeve L'arte Achille Torelli volume nuovo mi L'arte Trattandosi quasi d'un la tutta Il libro è quanta in l'impaginato io conferenze. La divagazioni di necessità trattazione una piccante, e quasi ora con alla luce. della conferenza, ]5ure alcuni ordinata ripetizioni,anche nelle e inimaginazione, che di forma ci seduce la ! Il ad barzelletta piacevole erudizione, più sembra, la meta, mostrandoci con trova che qualche il mezzo ducazione l'e- l'indiscrezione commetta forma tutta se difetti del cile, diffi- divagazioni, ripetizioni,lungaggini. argomento: vivezza interessa l'opera venga che da che e cato dedi- tempo gran nelle scintillio Torelli,dovendoci gini, lungag- di spirito, guidare alpestri e irti di speculazioni filosofiche, ci allevia cammino e che umano dettato, porta di agilitàe ricchezza sentieri varia è lo scrittore nelle anche quale ho da al attività letteraria, mia al vivezza allontanano che mandarmene di morale, argomento, diviso inesauribile Ma la subito, prima occuparmene che prima di pubblicare il suo Iia fatto l'onore, e nazionale, aggiunge morale volume. rilegato a di la e ora esso, ora acuta con e l'aneddoto raro lirica ; con e non alla via che era che una e la quando cata dimenti- digressione,aver di ricondurci l'aspro inaspettata, ora la volata interessante quella digressione con per vi adduce, curva per l'arte attenuarci renderci e questo libro danno; senza altamente critica la salita. Non sarebbe d'un completa, d'un'opera volerne Torelli,nel pubblicata.Ho ancora non limitarmi idee,a pagina 460, riferire a Ecco ciò " Il trionfo che qui mia che citarmi la è perchè l.anzalone dell'Istinto si ha far piace da detta l'Arte Arte il Bello questa, e indicare ciò Volete " che Ora, lo mi L'Arte La ci dà è per operato lasciate che uno la il costringere di che tneno quando non guardarci dalla attuabile, e riscontrato e che quella lei di nascere, sione; rifles- per l'Arte,è sufficiente a alle idee ci pensi lei ! morali (De in sognato, nessun altrove, d'inculcare come il poeta, che volontà Sanctìs) non siano al punto del Poeta di coraggio: del quale l'ha, non non dal Non nell'Arte? n. osservare: mai son far vuol produrre a a istintiva può non consiglio saggio Genialità veramente Ciò l'ispirazione. e alle mie è Arte. non pretendere riflessione mente sola- poiché l'Anima più né ni- quando un è atta non ispirazioneè quando una zione. rispettosaosserva- egli, volendo ammonendoci voluttuosa se si riesce Ma viene il Lanzalone voluttuosa, uè razioue. più Al voluttuosa. si consenta mi non mia infera moiale, gì'inculca servire ci pensate voi: che volte, io due quando VArte caso madre. Arfe Ma noi. a perchè abbia tal e l'ispirazione; questa avere così a in sua chiama il Poeta gine pa- egli scrive: geniale. E spenta E intorno egli dice .... spegne sono detto impressione. seguire qualche farvi e ciò vi primere sop- un'esposizione,né dell'opera,si degna voglio potrebbero notate. fare anticipare qualche corso si di pagine grande scrittore,e delle deficienze conveniente qui le tutte è esagerato il dire, che non ma morale bellezza;anzi molte ampiamente non di il in 133 la poetiche,pagine degne ci compensano .Ma piacevole eguali sono e vuol se lo può scriva, se dire che annullate: bondio: D. Ab- diceva anzi, operano siamo pos- quando non allora libro l'ispi- avere dare. Solamente egli non però mio in lui la intensa- 134 Con mente. vuol detto dire Stael: Le de ciò, detto Ma, nell'arte. Io cose; ma in una, sono d'accordo: non che non della morale fondamentale, è condizioni non ciò tutto che che se veia di di sforzo li Torelli volontà Ottimamente. volontà Ma ? Non umana dirigere il la loro lasciando Ma, che L'artista è frutto st.ire altro ciò, un supremo In altri uomo quella benissimo mente abil- sfruttando hanno è saputo sabile, respon- di niente. sano si può della a oggi tempi la frenato o di Nerone anche sanno forse provocato esser dunque, nell'operasua, e dell'ispirazione e gegni. ispiratiin- annulla d'amore volontà come di more. l'estro artistico all'estro d'a- estro contemporanea. campi. è anche ilei tornaconto, meta amorosa, tanti a in questo, la volontà alla qualunque come d'arte resto, gli artisti estro satiriasi altri sfruttare ! Del dalla manca o ispirazione, sola paziente e cura paragona lo stesso può regolato? Paragonate, di S. Antonio la fine, e la con giungere rag- cultura di mancanza si consegue non jjerfettaopera una bella, crescere senza iniziale, bellezza una artistica,la quale pure Insomma non temperie, o d'altro,così un'opera d'arte, il gusto anche l'incontentabilità terreno, può vitale bellezza, per e bellezza vera occorre Se del spontaneo bello. Io direi di sì. Come esser non possa avverse morale, esser non possa bello. d'ispirazione,potrà avere altro. La morale sola), non il moltissime in Torelli cioè, che ammettere cosa esser stare la ciò flessione ri- senza patience. problema pensiero suo posso una pianta, frutto frutto e il il Achille con per non sono possa Lasciamo ma si è risoluto non io c'est fait de genie d'accordo sono il Torelli come per senza dall'intuizione,dalla genialità dall'ispirazione, (tre cose nasce una poesia poesia; come senza poesia poesia sregolata e imperfetta.È profondo dire di M.nie poesia d'accordo: tutti questo, credo, siamo ispirazionevuol per LANZALONE Q. dimostrare, che tutto genialitàsia, perciò solo, ? io ed sono ho un non delinquente nato, ostante una certa o un vizioso come genialità, corrotto nima, nell'a- potrà questa l'arte che ispirarmicose delinquente nato da sue frutto di spontaneo qualche scrittore, di onesti costumi. di questa i due casi opposti nato in fondo di (sempre qualche nell'uomo obbedendo sua probo, La L'arte il bello diversi, cultura non è che in fondo, lo stesso Achille esprime d'arte la data riceverla. Ora, ha: che vino natu.a, il riceva e, alla quelli conformi d'arte dernando, rimo- Croce, Benedetto L'arte il Fornari, per quale espressione,ammette è si l'asino come col il leone dice di Vito pensiero esprime l'uomo ruggito, così licenziose, il morigerato ispirazionenon È Divina riceve: e vaso, è alle idee pensi il a può e che L'acqua piglia il in che coi raglio, licenzioso con opere proposito d'ispirazione,il nell'arte De ? Non Sanctis: poteva del verbo Volete ci pensate venire l'ispirazione Marino colore atta un'anima Dante a Giambattista a consiglio del morati venire l' immaginare, assurdo Commedia. da Ottimo ci il ispirazione dtU'Adone, della tutto nell'arte, pur quel sua è sceglie. Torelli. opere Chi cosa castigate. Una a con anche che feconderà non sfogo. di dà alla dell'essere. l'usignolo col canto, si botte nell'arte,e espresso suo esprimerà espressione, è /a parvenza il conformi geiniogli semi natura. si tale artistica) c'era latente, qualche allo stato trovato ispirazione.La produce mille jha è si che quente delin- nel che non Ma ! l'uomo e sincerità piena di buono, nell'arte alla terreno pure che tutto o la ammessa cosa altro, se morigerato c'era, licenzioso corrotto, dimostrano non tezza, esat- quanta con so non fra il poeta contraddizione bella vi è negli scritti,eppure licenziosissimo si vanta, Catullo sempre ricordare, che anche genialità,bisogna stato ",n-an moralista sia stato moralismo quel viceversa stato che che c'è che vero Sallustiol (esempio illustre, ammesso ma, opere; È ? vizioso casi, da dei niiinero nia.c;gior nel corrotto qualche delintiuentenato nelle 135 morale la siano, non e e vaso che invasare- veramente voi: la vire ser- lasciate clie lei ! Ottimo il consiglio;ma ottimo solo per l'artista che quelle 136 O. idee morali le abbia trasfuse nella in LANZALONE mente il tutto meglio quanto tanto chi Ma nella vita fa che dell'arte (anche il appiccare Spetta Costui, sentimenti porrà alla società il dovere ai suoi di faccia ? Chi che quando dipinga o pisca scol- cattive azioni. Si del volerlo) come proprio contagio sé volerlo, anzi, volete come cattive azioni, anche senza timenti, sen- di voluto. ha, non in esprimendo senza farà,probabilmente, che scriva, non o per sentimenti quei non vi meno quei e trasformate cuore, essere. suo stesso, esprimerà quelle idee nel e diffusivo più mezzo virà ser- simili. premunirsi. Dunque? io Dunque, l'altra ispirazione.Ma avessi un giardino senza inutili, con alla alla le ispirate,o no, produzione spontanea: Perchè commettono ed è d'un'arma L'arte e salvo essere mani però in loro 11 colera jdìù micidiale di in corruzione, almeno ammorbato teppismo spero, un e un comio maniil Patrizi) cattiva al |5osto inciso: giacché mille 1' Italia, non è essere d'una armi. bordello, qual'è quella del D'Annunzio hanno in un superuomini, superiori ad ogni morale, che zione produ- penna una nell'ultimo l'arte e ha del dei mille fatto che bordello. po' meglio le mie all'operadell'illustre poeta napoletano si merita. la (scrive luogo e dannose, i colerosi criminaloidi un'ode o d'arte chiusi esser e tivare col- e artisti dovrebbero società, ed stia nelle d'oro: talvolta del Chiarite, auguro Parole dei D'Annunzietti che ventura può diffondere alcuni nocive pubblico sociale. appartare certi esteti " al tutti i modi progresso usiamo romanzo un n. la penna della contatto criminale. teppismo noi ma apposito. Similmente, appartati dal azione: utile al erbe di proteggere le opere d'incoraggiarein e ta- o giardiniere (se raccomando in tutti i modi artistica morale, cioè lazzaretto al mio spontaneità,e piante utili,così critica di ostacolare siano loro tale una di estirparele giardiniere), un e avere raccomanderei come riguardo amore all'artista di impongo non tutta antiche la fortuna idee, che 138 un'eternità al esposte così pubblico, scomposti, loro io fossi nei dire senza ad essere di marmo: che tutti Ma eppure, si non posso muove ! Domine nos, in sognando li li ho ce stropiccio.... sì....Europa sì, ma lo muove, si qua?... Ma eccola, Dio ritta ! Eccola, che eccola toro, agita son ... volta!... Misericordia! alla mia viene ! Che ! Zitto per dell'arte?... Ma noi ? guardi mi tu lasciami Ah! ! O momenti bera Li- po' respirare un libertà ci ha da altre statue, noi libere noi pur la hai che sere es- la libertà nell'arte consiste Forse schiave immobilmente tenere cotesti strilli? Di sono Marte? pochi libera, per tutti, fuorché per a sempre bocca aperta, figlie non e riaverti.... CiUARDiA Sì.... cioè.... — mi Europa fa specie Ah — no.... è non certo ma paura.... tamente.... cer- che.... ali....ti fa specie che le statue vivano si e ? muovano Guardia E — Europa Tu — le come sono Sto Ma vedo... quando degenere figliodi o a divino.... toro me palmo un ! Piano — muovermi riesci con a .. Europa nel che I....Si dal io . muove si stacca Misericordia! cammina! e che ! eccola paura, si li tocco.. me ciò a Da raccapriccio.... di santo credere Eppure col vedo?... Che darei la me Lucia, patrona della vista, io Santa per io gli occhi aperti.,., due e pieno no, vedo? ci durerei panni),non ninfa là, per esempio, quella giamenti atteg- fredda.... Se doccia allo scultore,e lascerei il pubblico sì, quella. Europa.... Ma forse?... aria, in per continua una vuol Eccola naso.... gambe panni (il che in barba gambe, le con sotto 0 secondo, neppure un di LANZALONE Q. come non no ? sai che anche guardie municipali ? le statue Tutte soggette al potentissimo dio Statut/iis. ciascuna di noi, una volta hanno la loro gerarchia, le statue Il del mondo qnale permette all'anno, di muoversi un po', per a una mezz'oretta.... Guardia con me? — Tu Sicché la questa è la tua sbagli,l'avorisca mezz'oretta, immediatamente e vuoi tela far- in Questura. LA Europa Fossi — Guardia subito, senza Europa - E — mostrarsi alcuno - Guardia Come ! Ma Giove Ah! l'ho dei sei ! ! lui, quel anche tomo uomini... degli e Scott. o almeno Spicciamoci, via, regolamento di va ti stendo che Aspetta mezzo? un ridi ?.... Per lo bale ver- diana, il lione contempla....Ribel- Le regolamento, con To', copriti con qui. guardie!.... povere certa una regola.... mantello. questo fai ? un sacrifizio. Ne gran importa. non di muovo Tu pubblica.... ne Bravo!... E — Salviamo guadagnerò la decenza, e la datura. un'infred- posizione nanzi in- imbacuccata ! !.,. iMa — Guardia Ora, finché bel un mi non nessun chi Che •— Guardia Europa io regolarsi,senza pescata! tutto Giove dirla alla Walter alla forza statue!.... E bisogna di padre degli è curioso!... Qui ? che Sì, .'\h! ti ribelli ? — di ribellione .\la ? cioè, senza arnese baldracca sposa Giove! Insomma, — Europa in cotesto poliziapermettano ! Guardia di no, rispettala parte, per gran c.HSO di regolamenti permettono ma Sposa! — Europa mio ! cornigero ganzo, madama i di Roma non no, Olà Guardia una che tu per te ! perdere il posto posso ? modo piazze - Europa di in che non ? arnese Europa tuo Andiamo, arresto. ! alle corte, io le per è di trarli in fai ridere. Credi — ! dovere mi Oh, — Guardia di Tu 139 TERME DELLE chiacchiere tante Guardia matta Il mio — Europa FONTANA E — il tuo che decenza si che dio ? Che sembri ora Stahitius posizione ? meglio, ti non così richiama all'ordine, ora possiamo parlare. Europa Guardia in Ora — — Ma, quale capitaledel si e prima cara mondo no Europa ? mia, ("c mi i re;.'ol,Tinenti di sentisse Camilla !) polizia permettono 140 Q. alle o d' guardie alle intrattenersi,nelle vie, con.... di Giove mogli Europa Ah — Guardia E — Guardia si mettesse in Or — Guardia E - Guardia di quelle donna passeggiare,una quelle posizioni lì !... di una scandalo degnissime tue ? compagne I atteggiasseimmobile, proprio come una che rimanendo e io, si ci ]5asticcio matti.... Per in pasta, né permesso voi Ma — delle e ? te statue né che ignuda resti ferma pubblico il ! è e a È bravo delle piena ci E al posto civili, pittuie.Ma va le vostre soddisfazione tutti a come pezza racca- che sorta per indecenza, predicarlo avuto ti tengono scostumatissime di si i del cervello? e avessi io, se in pasticcio.Sì, sconcezza quelle sfacciatene,che con chi costume? è sempre costume l'offende,se, precisamente un puoi giurare, che a folla; ma vostro altri,uomini ti' insultare pubblico costumato, donna passeggi, sia sito. codesto brava ci me, a marmo carne una offende della suo l' indecenza e che non dal po' avete sconcezza sia poi impastato quella di naturalissimamente, le curiosità un ! Com'è la di quelle li,in perpetuo esposte come muove Guardia costume. permettete alle donne statua tutte a in Questura. permettete alle donne costume, una ferma, i conienti pubblico voi non pubblico strada; una al Dunque, - il Subito Naturalissimamente. — Europa matta? qual colpa? Offesa ciò Guardia offende Sei Dunque di bronzo avrei si per — Europa anche ! che se in al manicomio. gattabuiao ? Peggio. — Europa me di in invece se, una bene Ma — Guardia di subito Ma passeggiasse svestita? carne ? statua ora di uomo, o Oibù — Europa donna una Come — Europa in se pubblico, l'erma, Guardia Giove, no. Curiosa! — di mogli ]3ermettùno ? non Donna — Europa ! le passeggiare svestite? di Ma — Europa LANZALONE ai le mani bordone, pose quelloscostumato... il Europa Eh, eh... — Guardia Puoi dovrebbe non né Camilla condurrò mai nò Stefanuccio, in passeggio .i chiamarsi più ! pigli calda sicura, che star 141 TKRMF la te come li sarà grandicello, i.|uancio piazza,che DEI.LF lONTANA LA delle Terme, questa M- ma V Indecenza. Europa Guardia Europa i vizii I...Se Tutti — Tu -- da: Mi Parruccone!... — l'hai ce la daiei l'avessi,non Tu altre! noi con sigaretta? una dunque te. a gliasti pi- non ? parte al plebiscito Guardia Europa quale, del Quale - F'er — alla monumento il E vai ricantando il prò il contro e poi^olo abbattè alla ? Senti fra lo steccato padri i coscritti il nostro apparve e il sole... della vergogna un plebiscito,mediante po', e Luna! ti non Che plebiscito mi dico piccare,se qualche pungente... Europa Fa — Guardia del popolo, della o Così — Guardia che conto Ora, che — Plebiscito di possibilità Europa Tu come Guardia qualunque, cosi ? è Bel modo di decreto decretare, quello d'impedire la con che Egitto,e del violenza fatto ogni di tua che a — avere regola, non una guardia l'unica sono dir torniamo pale, munici- poco, fino 300 a Dunque, com'è il santo timor mila un punto. certo Dio, mila questi siano di possibile avere di guardia, che alla abbia, cifra tonda, 500 Roma Concedo — come Liceale, io!.... Ma Licenza che, già Demostene! Per — Mettiamo Europa d' maggioranza ragioni, non un Guardia .V\i concedi non creto significare de- decretare! — tanto ! dovrebbe maggioranza, sua decreto, distruggendo ogni statua una proprio. Babilonia, fu quello? ma io sia Ragioniamo. — Europa abbia Statore ! Al gloria del Guardia di Giove si discuteva mentre Campidoglio, verità plebiscito? e ammettere E ci ranza. maggioabitanti. credenti ? dunque? religione una come leciti i 142 pubblici di quadri è non devi che ammettere, anzi plebiscitofamoso, tuo del loro a cittadini: i liberi 300 e celebratissimo Europa Guardia loro se i rimanenti mila nel fanciulli,i quali poi le oneste Europa Guardia lirecoce, tu tante sottrarne sole e Vedresti che a vi dato siano sottrarne aver e un in voce questo non cesso, con- ora si e siano di tu certa una jier la grossa riduce, te ! Perchè e esercito capitolo, hanno dalla corruzione le e quali,benché Guardia E — da me scredenti mi- sottrazione,e poi sappimi analisi, quel famigerato sorelle, alla si fa un vero gloria !... E stareste del referendum facciamolo. Dipendesse poi, innato, senso allora.... — e troppo trionfante; invincibile un le tue non no, arte persone, ultima in o assassinati altre tante condannò, dell'acqua fresca Europa beri li- tutti paiiriili famiglia.... indifferenti,odiano, che plebiscito, (.lei Ma dell'Urbe quali,miscredenti risultato nobilissimo stessa, una te! figlinon spudoratezza...ha dire già momento D'accordo. dal possono gli onesti e i loro abitanti cominciare non ....i quali e le — o certo Come che cuore, bisogna madri — tutti ])er c'erano! non mila 200 pensatori, bisogna però la 300 Anzi, pecoraggine loro. — che a questi sposto di- hanno costituiscono giustificail meraviglioso plebiscito.Ancora, non di mila lazione vio- una plebiscito? Colpa — esso è fatta che piazza 500 su in sentito e al intenzione, in schiamazzatori pochi Dov'erano grande maggioranza.tuo mila le eccezioni, credenti, suppergiù, fatto, nò visto d'una capriccio matto questa contraddizione? Ma, lasciando in hanno diritto, perchè loro citarti.... questi trecentomila jaarte,né preso aver possono mezzo per ? eccetera in contraddittorio. animale un potrei cadono che Parecchi — peccali,sia dei libri,eccetera Infatti.... E]3pure, — Guardia mi di ili statue, sia o Si, l'uomo più pericoloso al eccitamenti Europa tu LANZALONE O. fresche ! ? FONTANA LA Europa EuROi'A è F. lo — Tn — gloria della la GuAKOiA La e trionfo! Berlina, berlina fi'ase di coilesta con ]iaura I 11 nudo modo di rettorica ? po' un oloria della creazione Senza — il niitlo le vesti, il veder il nudo casto, le vie per in zione, crea- tante qualunque rendono si rendono che quelle contare ci si non gloriadella passare le vesti si con pure ! sco. tede- cominciamo C'è bella una Bah ! Ma da nudo. poi, sarebbe Ma fatte,che mal lìuKOi'A mi dire. quel deputato gobbe, o sciancate,o storte, o allampanate,o persone altro lascivo. si abolissero se devi che tan"j;hero.Sappi nn dire, che bisogna distinguerenudo c'è il nudo In seiitiiti, a trionfo. come conosco farmi ciba d'altro ormai dal stessi creazione. -" di Credi chiami parli 143 TERME così ?... Se il i^iisto(.k'I mio tutto toglieresti Guardia fresclu' di Più - DELLE tabili.... presen- goffe dicole ri- e ! Guardia Domineddio di la "iloriadella se espone breve, come i suoi come vestito che ha cominciò a Guardia — com'è vesti,è più anacronismo, dico E — tu, cavallo ? ignudi: li vesti forse appaiono Lo stesso scura e quando naturale. cominciò a e ha che ignudi moderno, uomo si impressioni tlell'aria, primitivo vestito riveste villosa. fatto in È il perdere, Insomma l'uomo vestirsi. perciò ? E perciò ho fatto \-"c\esser il diritto di conchiudere, che ingentilitodal coperto, che esposto al cielo, come tutto spudorata turpissima... Ci pelle così fina, e gli sua al presente, la civiltà ha che un alle sentirsi nudo Europa che suo statistica. Orto dei climi. Vedi bisogni e antenati,di pelle ilura la reso inutile,il umano, un'oca, dei c'entra. non l'epidermide quistione di gli alberi né gli animali creazione orso, un né è Ma pelli,in ragione di e toro, creò non scorze un D'accordo. — l'interesse di druda d'un millenario per essere, incitamento frenare, non bove, con uso delle innaturale ad abusi di il nutlo brutali, esasperarli.E rappresenti una parte 144 O. Europa è voluttà la Ma — Guardia è la bella Ah — sai tu, non più la LANZALONE ! è la cotesta godendone infacchirne o che mi tu Stefanuccio io?... sul dov'è?... Europa è passata. Bene. mi ha un fatto? Se lo crederà, che 1) Ad che più nel avessi del salvo fatto di mi io mentre già fatta, e quale, un in un non mi ima suo mi volta. E alla basti libro mia coglie vittoriosamente a ne la non intitolato Arte qui del discutere un'allucinazione, Quella fresco! ? rapporto o mi chi Ma fiatarne non \\o inai visto La con mutarvi di questo dialogo, o Raffaele Fontana benissimo, quindi darsi da io Mariano) un'ette. Non di mi rebbe fa- qualche linguaggio quasi licenzioso, dell'arte. tutti per Tale Piero accusa Delfino Riflessi (Laterza, Bari e. un terra il mio a ho licenza voluttuosa parlo venga filosofo d'un ricordare non il proposito accusasse combattere pregevole studio restano: qualcuno, di scrisse ne chi dialogo fantastico...') un fotografia.Potrebbe me durrò con- lì, sdraiata ! Il calore un io ! A finché Meglio scriverò ne qualche generali che ? va, Tostatius... la mezz'ora si, sto scrivo mossa lo ce nuovo Però... è stata dichiarare, die questo volume, propongo importante essa, in le idee poi meraviglia altro brano debbo speciale (come Ma torto. più, al vtro, che si è non come lasciato Camilla... a ! io di freddo gelosia.Ne la statua una omir Terme, racconto per viva. Al anima Brr ! Che gerne distrug- a la virilità.... Va, ! oh ! m'ha che sentirlo... di impedito gli occhi cava male Rimettiamolo... mantello. Oh malora... sua ad queste belle porcherie... eccola, eccola stia in trasmetterla gioventù Oh !... Capisco, il dio Meno plebiscito... altro delle Si e la fanciullezza la e spuntati, e ad ammirare Ah! Giove cornuto suo spuntino, sul fuoco... mano sedurre perare sper- di conservarla frutti,per la tramontana... il mio la si deve germogli perdere mettere puoi i i saggezza che faresti mai ci con germi prima i avvelenarne perchè cortigiana,perciò invece pazzamente, ? Perciò agli eredi intatta poi E gettare dalle finestre,si deve questa bella ricchezza amministrarla vita ? bella ricchezza?... più che municipale, dici,miserabile tu questa bella ricchezza si deve della ricchezza bella ricchezza, come più insipido eunuco a proposito di una mi fu Pesce, Il 1904) dedica pagina in flagrante delitto di pornografia ! Nientemeno! di gloria. La ci Certo per il gli editori richieste e e limitarmi agli onesti il cervello sui riposi il sette facile. Molti, anche danno iìdVil/ustre, o in come beni due bene, agli onesti le un fra e e in odio gloria; la e della tutto debba, mia vita. ? ziare Rinun- nome in e in perchè? questo che ! ti nell'indirizzo simile nabile parago- che tanto ma perdere l'appetito, vivere Lanzalone il cognome è ciò tutto ripetere, più spesso il viste, inter- ammiratori, scalmanarsi trasognato, quelli che altre vita di seccature: vorrei No, non piaceri, sciuparsi la vista notti cambiano mi la supremi che a sillabe: Giovanni Gaetano; zelloni, Lazzaroni, pace: zioni, pubblica- sopratutlo, che e, gloria quieta. Nulla mia im|)ari a pubblico faccia, queste alla libri, vegliare proprii simili Perchè e cielo. piacerebbe, bigliettida mille. Ma assedia che una questi infatti,pensandoci E i e di d'interessati castighi del libertà mia inutilmente, visite po'....oscura, un alla tra stupide, altri simili gloria una furia a Mi le mie divorasse, e parte, quella gloiia vorrei, d'altra offerte disputassero le vanità. vivamente discutesse le comperasse pubblico se parte di la mia la critica che esempio, e anch'io ho non sulla Giuseppe, oggi è non impresa busta o in Lanzaloni, Ansatone, varianti, bellissime, ma mi cinto, GiaLanpoco 147 LA' OLORIA il mio lusins^hicreper scrivendo giornale della Toscana, l'attribuì alla gentilesignorina G///a compiaciuto; virilmente. indirizzala venta nell'arte Del Non più ad li è dimostra il che raro: che possa anche che non uno sia né nella scrittuia scrivono definirsi: // diritto potrebbe posteri di storpiare un del tegolo può conciato di Ma nome ! Ma la vita ! Ma farne quel che le feste per quante hanno ne Giacomo i la sola sette gloria di sillabe con proprio pseudonimo potrei mondo, i quali in che hanno modo mie E anche ed ai pedante jietl'hanno Dante Alighieri, quel a in o io un tanto tino cre- quelle poco? tutta Per quelle zionale: conven- malattia,dimenticano sillabe in Io non posso, altre,o in uno (per esempio. Gelilo sillabe quanti nunziare pro- Gio-van-ni hanno vera relazione anagramma chi io così dimenticarlo. sette a sillabe: per una quelle sa inijiarinoa sette quelle sette dritto farò gloria si contentassero po',come relazione nessuna: voglia,cambiare qualunque, Ogni un illusorio. Molti, per tutto di altri? le Che sillabe? Vannoz) ? In che mie, più che me? e ! il mondo lavorato dunque ? Quasi me nome; che Annia sette legame un sempre io la quasi di crude, intorno l'Italia e dovere a nomi grandi otiise. E pilistrane e non ! che pure, Avrò cotte quanti contemporanei epiletticodi povero Leopardi scrivere a Lan-za-lo-ne. quel la moralità Quanti scorrettamente Guardate comincia Italia s'in- gloria vera, ai tli- baciapile. pronunzia? le opere vuole. dette, di mettiamo e nelle nome mi per né parroco riconosciuto lettera caso in anche dalla nella e pronunziano o il pigliarselacalda consacrati i nomi ! Ma che testò pro- qualche ancora Lanzalone parte, una secolo mezzo Cervantes, di Goethe, di Shakespeare? Quasi di il G. almeno avesse rimasi,da il mio un pubblicazione, nuova Z.a//za/(;w"'/ Mi io riceva ammettere, storpiano che che raro Reverendo resto, anche vi sono, e mia tutto dall'altra, ma al Molto sempre non d'una Sig/iora/No, proprio Signorina!Ne chiamato molto critico notissimo, in Un proprio. amor miei sette distinguerele propriamente sono omonimi sillabe mie non sette vivono meno sillabe al di gio- 148 riose da altre, identiche tante gloria? E ai miei omonimi in già come tal caso, la che quelle ? lo avvenne avrebbe dire poi che, la si ha non Compagni, proprio di è di evitati debbo io certo io pronunzio Colombo; nella queste due serie di mio nome. quelle del il trono si sempre a di essere mi e fa più da e uomo; superbo Non il sono appartengono Eppure, secoli. pensiero di pensiero di mi a loro, proprio homo a si che grandi, più gloria? tutti. E non vesciato ro- riosa miste- Immani genere patria, sento più vivo nelle io di superbo loro ! nomi sono io trasmettono, fa la stessa e virtù stesso mi di più et nihil sani ripensarlo,mi loro stoforo Cri- come Ho benefica pulsa più rapido ma quelle: cuore, una game le- essere. appartenessero sortito a che mio da appartenere allo aver partecipe delia io più di pure Sento, nel pronunziarle, suoni, Sì, Italiano: essere il sangue puro, mi ajDpartennero quei due cui sillabe al nel temi. equivoco mie, scoperta io l'America? venerandi quei il palo, sillabe ? Borboni caldo un forse più squillanti,nei viventi,a e sette Ho dei sprigiona alienum me mente storie raffigurarmiil per Garibaldi. Giuseppe sono di corto a diverse affatto Battista nelle senza e quelle sette sillabe sette Leon se 11 Governo Shakespeare eruditi grande sforzo, un ovvero.- luce una di Abbondano degli ad Dino posteriore? di mie, sempre unisce che è di questi pericoli,ammesso tutti fare ora sottilissimo Ecco, fortuna sillabe rimarranno quelle sette 1 drammi vedere medesimo, Fiorentina Bacone? di per anche il Agnolo Pandolfini,o Shakespeare, o ? Senza pericolo di secolo qualche chi, in dossato loro ad- essere desiderata sempre pur Cronaca Speroni? Sperone letterarie simili dubbi, Ma, La di ignoto famiglia di o fortuna. di il essi, con ad altri attribuita non gli omonimi, che più me, artisti: e questi altri,per propria gloria è d'un o della Alberti, esclusi po' un di vedere senza ma a guerrieri e e nominanza postuma anche suono, scambiato essere lagnarsi,io sillabe,o sette d'una altri attribuita di di e sillabe appartengono sette potrei benissimo dritto gloria di quelle di forma tanti scienziati a il peso se LANZALONE G. loro alto terie. ar- non partecipe, Aretino? Pietro anche quindi alìeniim e si rischiara architettati ben in versi in nel nobili e i fiori come me a tre fecero e versi torniti ben schietta gloria! vera e perchè ma espressero alte versi le loro i loro e vite loio delle e rose ope- bene. tormento inconcepibile dovrà che malvagiamente effetti delle proporzione del coscienza del loro, opere del bene vero scellerati quanto la ! E noi al coscienza il divino cioè della limpida quel tormento, per certi progresso, che pensare, tormento un indistruttibile ! E godimento di in obbrobrio loio crescente vero vissuti, l'assistere ai perversi di natura, doni e principio intelligente, un mal per gl'illustri essere corruttori, sarà e propria essere dei usarono crescere celebri eterno, quale, per eterno converso, vissuti iiut-i grandi" sjiiriti, bene, nell'assistere invisibili al germogliare rigogliosodella il buona che sparsero, sementa una come musica Se poi coscienza lo con ricadrà, come della grandeggiare al luminosa si vibratite propria gloria, nei cieli dell'avvenire scomporsi pensiero, che, dopo memoria dei Lanzalone? mio fiamma estinguerà,come delle goccia nell'oceano, cosmica; che nel più sempre la mia più alimento, io scruti e ! eterno nella alta immortali frutti e che 0 di passioni, e la morte, esisterà di per nomi nervosa Se, dopo dovrà e Manzoni! (vanitasvanitatum!), prosa prosa verità, alte sono questi a periodi di possenti e benefiche prose hiiinani nìhii A/fieri,Alessandro perche quei gloria, non vera e questi d' Italia disonore et siun Vittorio Giuseppe Parini, l'anima Alta Homo mio di Borgia, ptito. Ma, Come disonore Cesare accompagna deirumanità, disonore è di Nerone, immortale, che disonore Il esecrandi, nomi di dell'infainia dall'opposto lato, 14Q GLORIA LA particelleonde nell'infinito essa grembo può dare, la mia estinzione, rimarranno totale sopravviventi queste Per se intimo, sette stesso, questo non mi dà alcuna me ora misere pensiero, ardeva, nergia dell'e- vivente, il soddisfazione a senza di me sillabe: Giovanni per commozione. quanto Quelle 150 sillabe sette quelle sulle sillabe bocche dei utile ai e morali. Non da germi, frutti miei così, i miei mia, posteri,il miei potessi concittadini me buoni sottoscrivere duraturi. Per mie sette sillabe. Che bene che si fa e diventare che quasi dell'umanità, sciocchi disoccupati innanzi di riso N/s/ di e utile altre e vedevano minut.unente rare in molti bene men Se la dal non fare non in tutti i modi. due dello egoismi, mira qui, ed e col sofistica e facciamo, odierna bene alla del il secondo, primo: del ne fonte molte le cose vediamo non e gloria. È la solo si non lettore,ma a Quasi non la egoistica. al successo, poiché sono qui è da meno di vincere, scende le tutta sfruttare il lettore al buon E stolta guardano è troppo stoltamente lettore chiara, meglio, ed espio veder stolta costo. seconda in tante scetticismo. gloria,ma per dicevano come dannosissime. cose qualunque l'egoismo così scrittore, transazioni a teria ma- tuffati nella fonte, abbiamo ci siamo fanno si mira ciglia degli nella sereno l'acqua,sicché al mortale im- bravure, aita in questa per scrittori viventi,che Non immediato occhio con jjroduzione letteraria scrittore nel cuore gran gloria:lo est vero, cosa, ma inutili, cose del ogni Di a fuggevole:è e le inutili e gloria è vano nel j^ronto dimenticanza vera inarcare stulta limpido. Noi, intorbidita molti fare i che ai savii ! intuizione utile ciò che e nel tutto di loro. gloria di nostra Lo punti opera per sarei io La suono mirabili a guardavano quasi un ? e debole, daranno ma essenziale qiiod facimiis, piena Essi cose. spregio est gliantichi,con in già non che gioia,la piena con molecola una restare materiali beni certezza, questa non potrà loro importerebbe resta, freddo. migliori e più felici,e patto, e lo farei delle correrà nome nome volenterosa mano per quel la certezza, aver diverranno sparsi con e che penso quel rimane cuore figli,producendo io se mio un hanno fittizia, non o vera, Per loro? per All'ipotesiche così, quando non onorato relazione me? con io lavorato Ho me? articolato ? Che sette Ma forse sono di vento po' nel LANZALONE G. debolezze, ne a le a cesso suc- fronte quello più solletica i vili gusti adula pervertiti,ne bassi istinti. Che Gonfia il Cada purché e il importa nella lo scrittore più e più accarezza giovare suo più il nuocere? o putredine ottenga il i idealizza e si richiede non sozza pagante. Penne tutto pubblico costume, il pubblico un scopo: ! vendute ignobilmente plaudente al ! successo l'essere utile importa; importa piacere:piacere a qualunque anche prezzo, la opinioni, ne cappuccio pure sopra Non le 151 GLORIA LA a dignitàè Ma Il sciupo Ho detto non è che reso duraturo ma il danaro è utile ciò che piacere che è stolto è ! cosa una stolta è la facciamo, è anche non di utile,è germe gloria. dolori iniiniti, di felicità. altrove,che il propria dignità degradata: giacche- della parola, e una non se quello l'utile che è non piacerestesso, privato del risparmio. Recherò col piacere accumulato: di carattere suo qui fugacità, volgare, esempio un convincente. lo soglio dirsi artisti anch'essi. possono seguire due guise più alcun strane riguardo mostarde più sistemi i neppure semplici dei della dettami inetti a più serie e il nostro di tali male modo da finirà col far servire regolata nutrizione scuola, noi lavorare, e senza il del con cioè sentir non giare man- corpo. al nostro cere? pia- vero i secondo preparato pesanti, torpidi, difficile e sonno la bocca sostanze piacere del sentiremo il da amara, con torbido, un peso svogliatezzae d'irrequietudine,bisognosi di nuovi e ci aviemo seguente nelle gola, manipolare piattigustosicon o resto, palato stesso, che, stuzzicato decadente, pieni di eccitanti della punti pranzo a quali, del il soddisfare provvedere meglio la mattina stomaco, di nuovi un mira sistemi prima pensare ci leveremo allo due Dopo — ben e di delicati al i cuochi, in generale,sogliono più brucianti, sempre senapismi: alla buona Quale più e i aver o allo stomaco igieniche,in e i nuove droghe e Ora opposti : e ai cuochi: gli artisti paragonare i nostri |)ranzi,ne stuzzicanti che aggraveranno bisogni malsani; risentiremo danni e dopo dolorosi sempre una in lunga tutte le 152 funzioni nostre renderanno male, vitali,che infine quasi si diminuisce e le della norme ci leveremo dai altri sani tutte in tutti i nostri l'avvertiremo noi le nostre l'abitudine e dei del gloria, dell'aver piaceri,non dei è detto e della Lo dei ci dà un quali quasi e nulla nel dovere. insomma, come // bello nel vero blica, pub- tanti altri sia pranzi. Ma esclusivamente da lori: do- piacere, cioè ci dà e Non ogni costo; da quella del la potenza Ma il bello questa è è solamente è solamente e per cuoco il buono. del la la ottengono ad differisce con l'arte che che il cuoco il dolori, conseguire, perchè piacere i loro paga saviamente assai il e |3iacerepiù breve, seguito rivelano a stima il merito tutto e culinario, mirando piacevole l'utile,ci difficile procura crapuloni. dai colpa ordina piacere a l'ottengono quelli che, più ci sani, questi e la degli artisti. solo in la dimani leveremo non e sandolo spo- infine una incomparabilmente più grande. è anche mirano facile vivificare a conseguiti, della tutta economizzando godimento stesso quelli che che ci e di tezza, piaceri della salute, dell'agia- I ci risiiarmiamolti l'utile, con di ? figlibuoni sistema scorrente felicità quanta ad senso un digestione stessa, la onori di chi primo gola, il secondo, somma ciò, anche il all'opera,con regola, conseguiti con non è che piacere di sono, cuochi, il certo desinari l'utile dulci, noi allegri,disposti benissimo, salubri felice,degli nutritivo,ammannito e balsamo E godere. concilia e e un vivere. lavoro della organi; di e sereni pensiero lieti di dere go- capacità mensa come per come, la salutare fibre; dormiremo alacri Non al ecco risparmio del piacere,si gode scuola, che piaceri della Ed si godimento al pranzo buona di smania godere. a perde un piaceri,pronti benessere piena, inette si e All'opposto,dopo con inconsulta per riguardo all'utile,cioè senza al LANZALONE Q. genio, ci rendono Questa gloria buono. è gloria arte non Ecco non professione cortigiane;ma delle loro non la gloria vera da tutti lo è scoprire ! vera è abbastanza è abbastanza la mia formola arte, cuoco. antica, Sanctis, ha che dato giustifica: lo e teoria della è L'uomo da tutti 11 di poderoso e per col che mille vive dalla respira e il prevalere dell'arte dalla speciosi sofismi, passione, o rale. mo- lo trascina, a giustificare dall' interesse, del Croce esetnpio, e uno anche .; è e la ^ come vera una di (pag. 57): 1' inganno L'artista tstetica .. scienza miniera di dell' dottrina sottigliezzee di paradossi. Se nell'animo la forma menzogna, perchè estetica,non dell'artista può essere, essa, che dà gio, purifica l'altro sé stesso, ciarlatano, malva- 1) Dalla " ragionamento /iivistit i"oi"oUirf. ! E se nell'animo a inganno rispecchiarlo. Curioso e, la il fatto,sorge l'interesse o De campioni; pori, è naturale tutti i passione prodotto geniali; ma questi fatti,appunto menzogna. Dato fatto, d'un'arte linguisticagenerale (scrive il Croce) e è libro osservazioni Eccone, di la Italia, dal in due. e espressione se annata che criminoso il fatto Croce. da ') mai, strenui i^roclama l' indipendenza cosi: fatto il immoralità che la ragione, occorre e trasuda i;ià, oggi più che gli altri, Benedetto fra immoralità, o oggi, anzi pur strenuissimo teoria dell'aite, propugnata indipendenza L' ? dell'arte L' indipendenza dell'artista c'è la scem- l' dell'arte indipendenza l'asinità ? Allora, piaggine o questi fatti,appunto ? 155 perchè estetica,non l'artista dà che la forma dunque, può essere a piaggine scem- essa, asinità ? e L'artista purifical'altro col scempio, asino, sé stesso, chiarlo rispec- ? Sì anche la scempiaggine , materia di Gervaso quale, ritraendo stessissima sia ritratto uno ritratto da onesta Tartufo, galantuomo, di Solo allora l' inganno intima è di l'arte falsa,che che quando riparo quasi così, se per un e a il della ed nell'arte disinfettante: è il mezzo maniera un ! niente alla possa, in genere e il male, di disinfezione, si moralizzano la coscienza attrazione d'un artista artista corrotto o non L'arte, perverso. e biscono su- (direi), galantuomo; l'arte idealizza: del l'adulterio modo, non in che e idealizzare,in vizio, e specie la voluttà,significacentuplicare di certo un unici male: può al. menzognera: far la gente. purifica nulla: forze prostituzione:e è processo non modo, le naturali quasi vi rappresentatida sé stessa, in un attraverso sono certo un volere menzogna. perniciosissima, l' inganno, la menzogna, Insomma, passano mal mentire, a natura sua l'argomento ?^'aggiungeal nessun e o tistica, ar- ceramente, rivelare, sin- possono ingannatricee natura sia non creazione ogni inganno la menzogna ingannare a da teria ma- l'artista sia nell'atto della capace, e Tartufo patto cioè che a il proprio animo purificare trimenti, continuano se Molière, sia almeno o la loro Ecco da ma offrir possono patto però che il Nella scema. cosa lo che Manzoni; dal ma la menzogna sincera, a e sé stesso, tutt'altro che fece scemo, maniera, l'inganno e di arte un da non però, condizione rappresentazione artistica;a scemo offrir l'asinaggine,possono e , vizio e la e della essa è una con gli occhi forza, che più elettricamente zare, Idealiz- prostituzione(argomenti diffondere presente) significa lo vedete voluttà. può l'adulterio vostri ? L'arte impiegarsi a e la non bene irresistibile per propagare 156 buono contagio morale, un l'aria intorno, cloaca, ne Per le cloache bene ascose chiuse e espressione.Solo Posto cui pura l'arte fu essa: oggi com'oggi, dalla morale, è che bene In della nota una così che 11, fase. II, pag. {anno l'arte sia quelle tesi fondamentali chi non è io non ho Fcco, anteriore alla L'arte diritto al ha è del primo bisogno Ma ? del è bene Scienza nella del essa frutto diritto e interesse a di cosa si rivela d'un'evoluzione a se e critico grado destinati piacere un che dire, che così del di scrive: alla morale, non è il per questo, La bello, e quindi più ma, appunto alto e per prevalere;e prevarrà in fatto sono alto più della dopo, sciente, co- e dell'utile negli della e tando rappresenil essendo questo nell'avvenire,se e co- individui questo, per il posto nati più universale, ed più progredita, appunto •? leggi complesso essa di più l'arte sia O coscienza e di maggidraschi? ai evoluzione Che "• ma gliorganismi e " una caso filosofo, che più profondo dopo; è persuaderà. ne e dominare. Critica La .. Croce forse tornare le funzioni di l'egola un qualche società a \\a, anzi, le più elementari sociologia c'insegnano, che essi calpestatricedella e rivista studiare vogliamo con indipendente predominio, perchè primogenita? occupante sono di dotto col morale. rappresentando studii persuaso, in tempi sempre. anteriore dell' estetica d'accordo pienamente l'arte è Benedetto Io stesso civa, no- armonia in equivale interessante sua un'arte e stati fu che non disinfettante, un sono cui essere indipendente, perchè discutere: Vi vero, ciò ma debba 92) ogni pubblica utile un'arte immorale. troppo pur è cosi; oggi sia, e sé stessa per schernitrice tlilaniatrice, anzi Il fatto morale. è morale, altri in è loro impedir impura, un'arte della serva purifica non ipocrisia:tenerle santa una e non un'arte e cloaca esprimersi innocue. l'arte e morale un'aite sottosuolo restano che che meglio nel così dunque un'arte avremo di c'è non Ma venza, par- e l'espressionesia adeguata! quanto per il Croce. d'una )i\gnUicnpurificarsi;e Vesprimersi non i casi. L'arte cattivo, secondo o espressione,dice disse il Fornari; è la LANZALONE U. ha abbiamo il fede leggi lit-1 nelle dal buono, sé stessi,dopo Del resto, accettiamo ma patto che a coll'Austria relazioni Se conlini. senso, si se La anche della sua gutissime è fredda, riduce è uii È il bel io piena di anni io, molti Ma riesce è se La fa, nella le sublimi del Ciò che Gazzetta il meno ammirate, che con k Non egli fa dei lire posso Scrive Non negherò lentieri vo- altro suoi miseria compiere grandezza morale (lo egli abbia tutte lemente; foluna il di quest'artista Letteraria) yii impedisce che lioni. mi- potete stupendamente alla manca pare mentaria, fram- certo un di ar- riconosco e in io coi vostri milioni mille immensa sua lungo a rovine, sperperandoli bellezza. altezze; onde genio, voi di e Liberale: cuore. l'uso produrre povere sivi succes- esorbitante. — senso, utili: voi cose nulla, o bontà ntW'Idea è // fa le le mie con ! certo un deploro ma che un in scorge Egli dimostra, sommo vero si numeri acquisite del D'Annunzio, e milionario: senno Croce è ciproci re- tutti d'accordo. In due sensazioni, a i suo l'arte del D'Annunzio artista egli,miserabile ed Thovez tutto come naturali conchiudere opera Dannunziana. e conserva nel citata,si occupa genialiosservazioni, che che usurpazione non parole,allora applica. innanzi ", l'arte, del- indipendenza estetici del e le ricchezze senso li come ciò, lo ammira ostante di canoni produzione la svariata tutta modo società. d'una entrambi vicinato, e rispettano ogni equivoco Critica « deW indipendenza, vera di certi nel ideale contenuto cosi, l'indipendenza s'interpreta, debolezza meglio sia stanza, so- esauriscono dell'utile, norme la formola pure di buon da esce ogni dalla staccata oggi indipendente dall'Austria,ma L'Italia è tirannide. le manomette esaurito aver dente pretendeindipen- si che bello si considera che torma piacere che un Un progresso. una 157 dell'arte? l'indipendenza scrissi di tingere at- le virtuosità genio '). come artista sommo, uno scrittore che freddo, frammentario, esorbitante,superficiale (giacché tale l'arte della sensazione), quale 1) U'ubr. questa hasL- a l'iiolo rcnari. nome darete poi a un artista che 158 faccia calde opere di ricche queste della la motrice macchina un guidate e fine da versi utile da quell'anima : lui, che fortuna di un che tutte alto egli sarebbe chiaro più le qualità sentimento invoca stata per esatto, l'energia enormemente fanno facoltà. sue che possiede, da e spesso IMtalia !.... vergere con- Supponete ora morale, troppo si rale, mo- come disciplinano, le e sentimento 11 accrescono tutte sono l'arte quando nell'artista sono grande che danno. suo organizzano, e dotato animate tutto Ma importanti. parlar a meravigliosa: di D'Annunzio, a convinzioni, dell'arte ad fa e dimostra, o, nell'insieme, sentimento? alte più morale, lo di ci dalla delle d'una qualità armoniche vera, profonde D'Annunzio morale, forza l'efficacia suoi del indipendente nemica vera, le vita di sobrietà, l'appunto per rende frementi e potente L'esempio un LANZALONÈ Q. ma un'anima invano nei Risposta Croce Benedetto di Napoli, OentUissimo molto certamente rendo mi modo altro che si farà Se di io da e tra Se della dello da i prima scitare. su- v' è non angosce, la luce spirata so- non con di conoscere, volere poi e vuole che buono diciamo lasciare morale. indipendente e né sono la morale, la dalla il bene perciò o direi Ella che fa, né persone, cose si scono stabili- '). pregherei con Le l'Austria,e simiglianti; perchè e avviamento, un è quelli come rapporti che, ragionevolmente, scienza il vero; indipendente dal 1' Italia dell'arte la scienza io può suggerimento. un paragoni, le persone tra o dimostrazione, La che che pensiero: finché di darle spirito umano tentare della dalle e so|)ra col con loro il rapporto mentali angosce dubbii filosofici,ed '). morale cose dovessi conosce senza sé tra le quello dire delle è dell'arte indipendenza tutti i concetti potessipermettermi hanno non banda e d' insistervi le funzioni della dubbi! lasciarsi sedurre non dell'arte e come liberarsi dai per dell' o difficile dei conto Ma, amico, dell'autonomia Il concetto 1905. maggio () il e cosi, pedagogico per prendere Trova Lei morale? ? che conoscere cattivo ? Credo di rare conside- l'uomo si è a difficoltà che non da momento un può ma pri- volere anteriore, no: sono a e prò- 160 posizioni evidenti. Or di verità;e ed bene: l'arie è della se più che riflettere quella della di ingenua forma è questa di la scienza: come scienza rispettoalla morale, autonoma tanto e LANZALONE Q. che si dice lo stesso indipendente è dire dell'arte: anche più semplice il punto Ecco cui su alle pratiche da misure dell'arte, io tanto ho negato la ne poco adottare chi contro avere teorema dell' indipendenza dell'arte,distinguendo, come mia pel primo dell'arte se dessi VAmabo del come, il cervello scienza d'arte,sentirei facessi sentirei di ma di una lezione mancare anche tradurre a arte la e col fatto ho comunicazione metafisica mutarla in di al mio male dovere, di mi e ginnasio che costringendolo a abusando di tortura di questa mia, so del male; sforzarsi della cosi ! cordialmente mi abbia e tullo; Ca- gnerei, vergo- — potreifar ragazzo mi e delizioso al dovere, Aristotile,ed istrumento crede l'uso che di moralità Al Ipsìtilla. cara mio al mancare ragazzo un resto, potrei fargli del col Faccia a mca sulla conciliarsi possono ^). critico vergognerei, se — come Estetica,tra l'arte in quanto Come io ? mostrato abusa ragionevolezza,che credo, anzi, di sociale bisogna '). Quanto nella plazione contem- si deve conoscenza scienza. è Suo B. aff.mo Croce Postille ') Ma E ornai io appunto dubbii teoria dell' fra ne ho: insistito col per me è indipendenza dell'arte,come sbagliata,ed sì, ma non vi ho è rovinosa quali limiti ? alla morale e pensiero per chiaro è come il anni e anni. sole,che la generalmente inlesa,è all'arte stessa. Autonomia 162 sua coscienza, ma non E è perchè sarà non mettessi bella Del o vivo con j^ensiero Infatti, egli adottare sentisse io di mancare biasimo aspro bella bella mio e versa, per- e l'intima buona, non una frase buona e al bella fisiologica. Ripeterò un'opera dannose o d'arte, io (al contrario un'opera con blico, pub- è mente doppia- buona. riconosco il mio diventato quello di Benedetto e che compiacimento, la discrepanza Croce è tutt'altro grande. che da Gian: doppiameutc e sentirei un'opera la bellezza Vittorio resto, fra esaminando se, critico vista in prodotto. suo qualità utili esaminando se, anche rilievo in scrisse mi che mettessi le d'accordo: il prodotto, Come contradittore) vergognerei, morale, bruttezza e siamo fuori mette svelarne a destinato? è amico ne studio, suo questo tenuto cui a mi e del libero, quando anche mio del dovere, solitudine critico, esaminando il società la per nella ugualmente non ne lanZàloné o. contro il bisogno dico, che della campo turpitudine rinfronzolita di coraggio sta e ! Vede filosofiche, nel Mi eleganti, nel bene per la il quale egli può intanto dal ben o umile queste forse aver forse terra, dove nel gentile risposta. mai che si cielo di abbia io delle ed aver i nel ogni ben o e il chi contro tiro il nostro tutto sento cielo il modo pratici ragione, si po'^tille, e al descritta, amico, problema Così ? spiegate levare avrà dotto pratiche poco bandiere nessuno pratico. E egli solleva fatti di questa perdoni il mio campo par provvedimenti attuare misure pratiche ! Solamente a colorita, ben o vi almeno cessa non e E passa non delle misure queste la critica metafore qui, che nei attuarle scolpita, quistione la di proporre dell'arte abusa abusa morale, di dell'arte. chi finché bene ragionevolezza la ammette pre sem- rere dispa- astrattezze io lo basso ab- ragione io. miei ziamenti ringra- Un Fra i tanti di dirsi incerto; altri una terzina Beatrice suoi ai Dante posteri,ve modo addirittura restano sin'ora mi non parla ne Dante a in alcuni modo che che io in proprio) si sotto di Ben che te, che varie credo modo specie di la Fede solo ed ha nessuno fuor nei podere delle il pioggia continua innocenza onde tue ! volere, converte le susine vere. reperte son parvoletti;poi ciascuna pria fugge, che Tale, balbuziendo poi divora, qualunque cibo le di o ' avere definitivo, cupidigia,e affonde fiorisce negli uomini in bozzacchioni che i mortali ritrar gli occhi ma possono Paradiso. del delle cupidigia, piacque com- approssimativo tristi effetti: O si poema irresoluti. l'amor canto suo sono irresoluto,e fa velo XXVll del nel definitivo,altri indovinello spiegato (se è in Dantesco indovinelli, che proporre risoluti Un indovinello guance sian coperte. digiuna, ancor, con la per qualunque lingua sciolta, luna; dei 164 LANZALONE Q. tal, balbiìzTendo. L- la madre che, sua, nei ili essi A qualche cosa, Tanto è lasria sera. tuttora,la disperazione dei note, si comprende loro del onore dare per le e mane ed figlia bella spiegazionequalunque, nella fede hanno non appor'a sempre, una per e nera aspetto della che leggere darne cercano quei sepolta. pelle hianca la primo è stata Quest'ultima commentatori. fa si loquela intera, con disia, poi, di vederla Cosi ascolta ed ama mestiere, tanto dire per medesimi essi che ma che bene propria spiegazione. delle varie saggio un spiegazioni tentate, cherò re- qualche esempio. Il Fraticelli commenta Costruisci " che apporta col mane bella umana, e così: intendi: Cosi la lascia sera, così e virtù filosofi attribuivano han ha così poi vita: canto la XXII, pelle delicata da bianca e nell'età virile l'ha " Pelle: XLIV, della dello di sembra terzina della Chiesa nelle La — sue di nell'aspetto Primo — bella Cantic. fanciullo bruna; e e ". aspetto: nell'aspetto la Chiesa; fii^lia: più volte Sole. essere: nera ". In Il senso tal modo l'aspettodi sotto santa tronta con- tendevano VII, 1, i quali passi s'in- quei: del Sole, spiritualeed originifu Dio che innocente, e il peccato per antichi cose tenero candida la qui Di dunque si fa le nell'età virile l'ha aspra oscura 14, Cant. chiama dice tutte da p.imo Scartazzini: Dio. Chiesa. Dante che i; sozza ed nel quest'astro gli l'uomo l'aspetto,la sembianza. Salm. che poi natura porta il giorno, Si scura. a la coscienza nera il commento divino, negli occhi Chiesa poi Come e ha della venire generazione di nella 116. v. fanciullo tenero Ecco diviene nera, figliuoladel Sole, perchè natura figliadi. quei primo aspettobianca, che la notte, nel aspetto è bianca, si fa bella sembianza la del Sole, il quale col figliuola partirelascia umana pelle della e pura, si è lettuale, intel- di questa difficile la bianca Dio, fatta cioè parenza apla malvagia UN è E non E il Torraca: molti Versi a questo figliadi quei, colui " lo che trovato aver che nomi, splendore dei davano Nel la che, al della luce, venire nera nasce, la sua in E ". la si è non Una che /a bella Satiirn.. che uno I, 17, cava: signifi- aggiunge: ché Giac- " il Sole, ogni parte precede poco caliginedelle tenebre, nascita, ideileha colore noi era rosso latino in adspicere questo così si fa bianca Non nera. è certo al diciamo Dunque: assoluto; senso corrisponde anche alla luce. della momento e a luce significanascere; bianca credo ora ? «. primo aspetto lucem, che Veder luce da raggi, il quale Dantesco il Poeta. al Sole la luce genera si avvicina, dissipando a poco partoriscela alluda cosa la luce. Macrobio, i Greci sorgendo del perchè tormentati, che a Sole, sia il ecc., tra altri che, molto e tentai altra volta, io stesso; spiegazione ne nota 165 DANTESCO enigma [liùindecifrabile un discussi sicuri di ancora INDOVINELLO che cupo, e si vuol quando subito senso: la pelle, prendere il bambino dopo disce impalli- II. E bastino,come saggio, queste il lettore. Si può dare, le altre omesse, tutte chiare e e è non di tutte il di Arianna: ragionamento la parte chiara soluzioni di : inutile noiare an- citate,e di riescono poco jiossibile inquadrarle,neppure prosiniativamento,nel ragionamento Seguiamo le giudizio somm:irio questo convincenti, citazioni. E ire di Beatrice. di Beatrice: sia ci ad esso ap- serva il nostro esso illuminare filo la parte oscura. parla della cupidigia. È la cupidigia che allontana Beatrice gli uomini " da Dio e si rattrovano cupidigia,prima ne fuggono E qui li attacca solo che ai beni nei fanciulli: della poi al terra: fede e cenza inno- sopravvenire della le guance sian coperte, fede parla delle varie specie di cupidigia;le quali, e innocenza se ... Beatrice 166 Q. spiegatoe rappresentato è come LANZALONE Purgatorio, sono nel gola, tre: avarizia, lussuria. La trasformazione sé buona, dalla nel prodotta Nel di dalla per gola, è cennata ac- soddisfare per giorno cibo la di magro digiuna, ancor, poi divora, qualunque a nata umana, terzetto: che badare creatura prima specie di cupidigia,cioè Tale, balbu^ìendo Cioè, nella lingua sciolta, con la per qualunque luna. gola, mangia qualunque cibo, di o grasso. la seconda seguente si parla dell'avarizia, terzetto senza forma cupidigia: tal, balbuziendo, E la madre che sua, ed ama loquela intera, con disia, poi, di vederla Cioè, avarìzia, desidera per ascolta sepolta. della la morte madre, ditarne ere- per i beni. Non quid dunque, resta in entimeratione alla terza innocenza Paradiso, in modo molto completare l'enumerazione praeterirenmximttn vitìum specie di cudidigia,alla lussuria; dall'uomo spariscono la creatura per ai si abbrutisce. umana di presenza velato. Ed primi Ma Dante, la ragione ali- est), che nare accen- al fede come della accennarvi artistica e voluttà, e purissima Beatrice, poteva non l'alta ecco assalti (nam che di nel in questo enigma: Così si fa la pelle bianca nel di La bella sera), secondo uomini primo quei aspetto della bella che appor:a mane figliadel Sole, {di quei ci canta (e tuttora nera Omero, li converte, era e che figli.! lascia sera. apporta mane e lascia Circe, la quale convertiva perchè il mito di Circe è eterno gli !) INDOVINELLO UN in bruti, della senso terzina /o porcina, si primo Cosi dal la e Ripeto, convincente, Ma sarò nati riuscito i da io a così convincere proprio ciò che cioè bene la riesce nel qualche lussuria voluttà richiesto era rimarrebbe di il cupidigia, dantista ! chiara di Beatrice. ? Ne .. assai. più genere egualmente discorso brutiscono, ab- Circe). generi proprio si e altrimenti, due in muta della di parte effetti, assalti cioè primi si pervertono Sole, quale, interpretazione s'inquadra si primi del il enumerati nessun'altra ai dice Beatrice, bianca parvoletti), innocenti, terzetto suoi dei figlia bella nei né il Dunque porci. originariamente porci, lascerebbe rovinoso in umana l'innocenza in dopo l'avarizia, e pelle uomini, di giacche, gola e terribile ragionamento terribile e fede della questo monco; la trasformano aspetto Ulisse evidente: gli e di compagni (così), (allegoricamente, (al è Similmente " nera, i converti e 167 DANTESCO bito du- La La bellissima Fata quasi infiniti,capitò secolare maestosa, e viste avesse e e a ne così fama, si cori'eva dell'ombia, chiamavano lungo di intendeva mi ed Me — — io Te lo Grazie 1) Dalla tanto son data, che pronta son lo ti di al ella parlava Ombrosa, qualche se vento. compiacque tu e mi frescura deliziosa questa dirmi goderne a cosa deri, desi- L'Ombrosa nel suo sonoro gio linguag- ai maestrali. la per dunque, rivista grata — la sonava concedertela. a giuri? rispose giuro, cosi le disse: ti prego io si Fata pianta, e, poiché grandiosa querce, giro vibranti chiome così ombra meraviglia, e bellissima La in miglia una delle L'Ombrosa. la ai zefiri ed caro — ed come la musica e così ricchi erboso sul terreno querce nel cielo, alta frastaglidi verde molte e vederla lingua delle hai io molte quercia d'una così spingeva con spandeva a ammirare la piaci tanto, ch»e tu tutti si l'azzurro dominii i suoi piìi bella fra quante la Nessun'altra Per per riposarsi all'ombra le parve ricamava amena. e il fresco La che a ) girando querce, giorno un capricciosi, nessun'altra vasta sua delle fin'allora. nessun'altra aristocratica quercia Aspasia, o di signora di fata tutte le benigna. Eccoti Bari, diretta già ria Piero fate. il mio Delfino antico l'esce, desi- 170 G. scaiuoli, cittadini il nel ai cantante alcuno leu;ame ci non sacrificala alla Quercia, fiutlo piii vanità I ! volse e sbraitavano, della ripetendo, filosofo: allo che e Ma vita la Ecco cuni spettacolo. Al- strano quella che senza dissero: 1 coloni folla. spalle le radici, generata! Qualche — Supen/iicrcia, una ma voci le con l'aveva che terra, le erano darà fanatici la e servare os- gloriosa, librata quercia fronde le con la ad accorsero numero, \'Ombrosa, venti con Innumerevoli cosi grandissimo in miracolo: nuovo cielo, più anche LANZALONE più era non una adorarla bisognava come Divina. i Ma che e di rete [liù conchiusero, Ma, fatti a suoi, E nutrirlo; an/i disseccò cadde; e Una sparare e di sera bombe .Ma fucilate ila ariilo procurandosi mai sorgere più visto, del un sole. appiccare incendio che e se più, al potuto, brosa l'Omdurre pro- Superporci. dai se \'Ombrosa, ai tornò ne Siipcri/iicrcia, adoratori. Parve che lo il poi rimase brutte, ognuno ammirare vastissima una come avrebbe rocco, ba- abbastanza era mangiate gonfiasse informe un come una fuoco uno forme appassì, si gigantesco, scheletro e alla stupendo meraviglioso cominciarono Siipcnitier^ta, spettacolo che durò che macchia bizzarra quei dintorni stasse ba- zioni propor- e si fogliame miserabile di in l'aria che (luell'aereo bersaglio, contro il ])rincipio a niagnifico festa, gli abit:inti e aria dirado; avvenne? adoperarono, legno, folla .'\d nell'azzurro disegnava nera. la parve l'anlasticlie. in assai erano esser pochissimi che pifi si che dell'albero a da poco sbadigliando. rimasero non a a poco spettacolo Sii/Krqaercia, una Siiperghiande, delle lo auitantisi ser|.5entelli e divenuta era ladici quelle serpenti che e tanto si fatt:i orinai pirotecnico fin quasi al Cose Come del .Manzoni quasi le imitatid (nel il codice del cose !n carme della Pura è, far e tratlir: né Che planda al Scena la già, fino mano ti basti mai servo santo Vero m:ii verbo virtù a ; derida. circa anni trenta ad Un — è una uno cavolo ! uno: ! il sentire superfluità.Chi ingenuo. L'artista illustrato. ad addietro, castronerie oggi... tanti precetti,altrettante meditare. furono cose proferir vizio, o momento, un umane ti far non la conservar delle mente: non pili al più, I) r):dla gli occhi: Mai un meta tregna col vili: il l'artista,il meditare al inai precetti parvero Consideriamoli per dalla curarle; pezzi di Vangelo. Ma Sentire poco sperimentar, quanto non Non Questi la e Tanto per iiieciitar: di contento: torcer versi romantica? Sentii', riprese, e Non Iniboiiati),die Curio di i celebri Ricordate mondo!... morte scuola Fisser ') capovolte deve è mostra mostrar un imjwccio di sentire bravura di 172 LANZALONE Q. i mutevoli e d'istrione,secondo ])restigiatore 11 poeta deve non guai nulla essere lui !... Anzi, a gli contento. esser poco incontentabile, e Il sua. si che romanzi Tutt'altro ! L'artista — all'anno. vivere E deve come di \'aria natura. Dalla salvo meta, mai meta pronto il vento. Aver da sempre iono del di stile,di mutar a Piuttosto, ! lusso un Nordau Max gli torcer quella sempre di le idee non mai arrivarci non per Leggi occhi. proprio incerti con il mezzo vero Esser tornaconto dodici a coccarde alcuna sempre varfa che Le in tasca. pericolosissimo,proprio due successo. Si ! è — manziere ro- i romanzi di scuola, secondo opinione, dieci sul di se e manzo ro- un bisogna proporsi non pera l'o- d'un meno signore. E un essere Oggi, di qualche debituccio, bastano, si supplisce con non la vita. contentarsi deve rispetta,non deve contentò si iiuasi tutta attorno mente vera- cose nel correggere che ipiel ilabben'uonio, ci sudò e tre 2''; reclame; 3"': reclame. in tutti i sensi, salvo ciò Manzoni, solo che occorrono indispensabili:l": reclame; Di t'olia. menti, parrucchiere. Altri- d'un meglio non capricci delia vinzioni con- \\ sentire come e meditare. Conservar / mano la via è puri ! Se rinunziare umane vita, se non mente. fangosa, chi vuole cose ecc. E - le Non_ darci davvtio farà l'artista a alla feccia? sino ti mai ti farai mai mai È ! servo. sta servo, davvero vivesse Vnomo far di curit)sa dij^nitoso?11 cavolo di celebrità e come riverirli, di ci taverna, la La se inesplorato, scialare sarai neanche Pretenderebbe ha che fare ! Se non padrone che l'artista tista l'arcol- merenda! a — fortuna! esseri non massima. che mentre far Ireo'ua coi vili. Non e questa dignità; che securo rappresentare vita. ! così ci sarà da Oh — pur di vibrante arte freschi dovrà pillacchere, 1 ; cloaca, nulla, gli dev'essere suburra, l'ergastolo, egli vuol star arrivare. come il calice Vogliono — evitare ad quindi e beve ne la e pura camminare, a Delle la la Vale 1 a \'ili dire: rinunzia bisogna ad ogni speranza altamente Invece, pericolosissimi. i tarli rispetgeneiosi, COSE si questi disce maltrattaili,|htcIr' può di loro // santo tutto, chi rciukit' ci è il Santo chi Vero, che e deve non è esso di Vico. battista Posto il bello, cioè nel di piaeere, qiial'èil che si è non li fanno o ! Innanzi appena ancora se santi del ma che stanno in rovescio. a tradire iloveie sero Mi- in oltre, bello; questo Aristotile Plafone e il vero, ci ri. Oi.im- a di tradire Ecco la o dell'artista? osa vero t|uestialtari! K, a ilei vero, bivio, E quei innanzi ancora consiglio Oggi /'/vero. tutti i filosofi dell'arte,da cantano parolcite si placano. Prezioso miracoli, occuparsi inckiisatiginciinpi.' sia il Vero? uno tanno non ilue con tradir. non s'inginocchia l'artista la iiatmak' la lettera minuscola: con calendario, o oggi quale conosce scriverlo il male, inni vero 173 cAi'ovoi.riì il vera quistione. profferirmai Né Questo poi la virtù è il è il lusso senza benedett'uomo di Tanto delle la quailri,né del Manzoni delle decine e un'altra mico di Mi sua ai Una d'anni Inibonati. giorni correnti,se Veio, è assoluta necessità Nulla esser fontir, cuntcnto: fuor che sozza e Se E non la mente; quei conservar delle L'arte di è. non Rousseau. sballava ne furono scritti cogli occhi chiusi; davvero versi inilla ntill'altra meta Slesso: J. J. versi morale, dal nobile a- nei soi;ni,sapete...si sogna sofficttar: di aver t]uel il progresso nasce Alessandro nasceva si vuole trasformare ma vizio recitati in sogno, al poeta Carlo d'inedia. quei si se rebbero vende- faccia tosta trattati di D. che atklietro,quando furono madre è, scusa vizio, si romanzi che dimostrato il povero del — tista? questo consiglio all'ar- dal ha che grande è, che dare morire vizio. E arti, come Bisogna conchiudere, ilelle grosse. l'arte vive se elegante;con a la virtìi derida. e statue, né pretende rappresentazionedel e al vizio consigliarglidi produrre vale scienze molte vizio all'arte,di rassegnarsi rinunziare che né se plauda di grazia! M.i, colpo noiosa, che verbo um.'.ne la niailn cos^. tradire il Santo nel seguente modo! ; 174 o. sperimentar, tutto le tutte nulla Questi, quelli, lombardo. così fecce: far non che lanzaLone curar: a questi sono puerili e virtii il avere coi tregua né gli risibili, servile: cor buoni: e il mai proferir plancia tutto sopra ma che articoli compilati \'ero santo verho derida del nuovo dalla il vizio. codice buon'anima artistico, del non ]5oeta Una Si un'idea tassa: buccinando, va tassa, che una spirito.Una Che Per 25; dite? 14; metafora, lo credo ha si, comincio la la pensata mano sojjra perchè, quale non si fa, in Italia che, per dei poveri di 12: una jiradazione. una eufemismo, un ironia, 11; un' pagherebbe la lo' che sia un 15; una ipeibole, dine: similitu- una colpo di f^euio.Il \ero miniera vera potrà sul serio potrà mai consumo almeno, dei tropi e abolirsi essere delle stro Mini- inesauribile. Ora il dazio esiuale figure? a sumo; con- quello Moltissimi gli effetti economici, bisogna considerare oltre effetti morali nuova una altro,quasi direi. producono Ma, beneficio a centesimi; Il iniiiiuio ecc. credere a d'impone avuta figure. sulle 20 abbia appena! che posto e tutta sineddoche, una centesimi 2 che tropi reticenza, 23; una tratterebbe andrebbe Pinan/c ilclic Naturahnente, si stabilirebbe L'na esempio: metonimia, sui tassa ne il Ministio geniale. Si veramente ma che f tassa nuova ed intellettuali della economia 1) rxllla Scena illustrata. o sullodata spilorceria,o per anche imposta. C'è indigenza, ci da gli rare spe- adatte- 176 remo bel un il vino. Tanto di cloaca. una Ma metta. benedetto ci se buona pensiero; via e il tutt'allro da 11 fatto è il va quel che scritta tante tratti così: L' idea parlata. che un figurato,che o il balzello. l'usare sapià, quella per iklicata scritta la cosa, o parisce ap- La cosa. è il rappresentante parola passando i veri verso attra- tutti i suoi la più rappresenta non ro/a pa- cosa interessi sue. 11 lettore parola propria;e questo difetto può se ben opportuno, oggi, indelicatezza essere dunque venga realtà. e truffa o furto. quasi indispensabile,è Ma quando lo scrittore gii costerà, delicatamente, resterà assai i truffatori del rappresentativo,o metaforico, centesimi, preferirà scrivere, indelicatamente, truffa; e chi pigliason il adornarlo, sfigura,perde alla santa comunissimo si sarebbe rap|3resentante della che Ma balzello un la con oppresso, della rappresenti spesso, riavvicineremo indelicatezza che con paro/a si altera, si tutt'uno. suona eufemismo Un risulta questo parola, di n'ha realmente. il il liifetto del sistema temperato Ci è con di broccati, di sbuffi, rimane ne più da innanzi diciamo tanto La tropo, spesso, deputato, collegio.È corretto tropo rappresentanze, un la con è il rappresentante pallata.Ne o originali:e meglio Il li chi e volta passo gran è esso ra|ipresentante de\Vit/cn. della propria, buona pensiero poveretto esprimerlo. pozzanghera, una i testamenti... sincerità ! Noi che gingillie fronzoli, virà ser- alimenti, le lane, i denti una un non ! come ! Oli oggi il parola ad al vino e fiori,messi precipizio,o viceversa, lo aggraviamo ma, i preferire a pane ! La come liberassimo della al pane senso sono casca, falsificare loro: nome si acconcerà ma un linguaggio figurato, oh fatto sulla 15 gente ci di vezzo del scusa o tropi si falsificano cose dire capelli,il patriottismo,le cambiali, pili ne suo pensiero, i col cose il buon per fossato, o un E: la Quante di il le figurato:a guadagnato nascondere a al voi ? spesso scherzate arte i chiamare a sofisticare |3iùa o giorno linguaggio proprio Ci LANZALONÉ G. rimarranno più impressionato sgomenti le dalla rude ai pensare, che 178 un forte premio di questa merce più il A paese una invece di ricco è la ili di quanta ricchezza letteratura un tropo, ai piglino metafore meno ne perchè, esportate; in resta paese, tanto vera. badi necessarissima cosa alle esportazione ventosa, bene studiar che LANZAL-ONE O. nuovi anche Adenti un ^rainiiio Sua Eccellenza: dei tropi, a secco. faccia per evitare Io — Nasi il ministro cho dico Aoristi degli critica La ' fatta l'ha .... Perchè — ? Perchè — 1 grossa nella abolito, ha licenza liceale,la prova scritta di greco. ha anch'io Dico — abolita anche Come — che la ? E — voi fatta grossa.... solo ma perchè non orale. prova ! come Proprio così — l'ha ! il perchè, intanto, insegnate greco? È questione di vivere, lo sapete. — niinqne, — Già, — a serve certe come furia pure a qualche industrie di protezioni,che io insegnate il greco cosa, impiantate tenute e poi si viene se ! su davvero mente, artificialal n-tfde rationetn.... Sicché — No, — posto a 1) Hai io faccio difendere Corriere una di il mio convinzione? senza dovere, posizione Napoli, inaguio come lo insostenibile. 1001. fa un Ma buon mentre soldato che 180 la spiego la crasi,o di impedirmi posso Quante contrazione, la attico, 0 ridere piangere e inutili ! cognizioni d'essere par Quante generale organata Corbezzoli — delle ! pare dunque che li se di energie danno a che dentro almeno o il nietaplasmo, o incretinimento impostore, un il o il diavolo prolepsi,o meravigliosa disciplinad' Che mi lanzaloMe o. i"iglia,non esclamando: me, cerebrali ! In piamento raddop- sciupate! quel momento complice dell'impostura un giovani generazioni. i grecisti siano altrettanti malfattori, soggetti da galera ! Nient'at'fatto. Sono — altrettanti siete api-iunto un grecista. Ma quando manifatturare vogliono e è Ma — è inutile. Ma è il 3° dato fra morbi dei uno più città nostre manca ogni traffico poi (destinati quasi restar a di la cultura per per cui e intanto pilialte è una cime lo o vita posto, sbaglio. La magine im- è e di creduto come di opere creare un pinzata rim- eliminando indispensabili, non che tendesse nei ginnasii e alle necessità licei qualche ove tali monumen- eilucativa,tiuando l'abbiamo ma ed stato porti di teatri noi smania chiusi),trasandando abbiamo derna mo- italiana;e arricchite il mare, noi scuola dai pratiche atta cosa a profanazione ! ideale i utili,nella società nuova manca ! il secolo Bacco la scuola alle loro a dell'omega e il necessario, quasi sempre ! che ! Bah classica Sì ? Ma — nei Insegnar Ma, — e miseramente ogni insegnamento procacciarpane dell'alfa il centesimo trascurando sono disciplinebelle vita. della cose della e modello insu|3erabile programmi cento posto. Ecco urgentissima necessità; così di fuori acuti si talune di che occupa il 4" o lusso, dell'ornamentale, del generazione una grecisti, inutile? indiavolatissima, il greco gli abbiamo i possibile. proprio Niente — tutta voi, che come esorbitano ed sbagliano simiglianza,illudendosi vi sia salute non galantuomini, è è il già troppo positivoe affarista, suo popoli, che diretta della più non efficace perdono preparazione prosperità e correttivo. tempo, quelli alla vita, quelli salgono della potenza, e ci su- LA e poraiio, e ! anche come ai'mi frecce, con e meriterebbero di belle antiquate, sì inoffensive, \\\a nei musei, rispettosamentecunservale essere retrocarica a e con incaponitiad arme");c;iare ci siamo noi fucili con la felicità lotta per '). Nella ideale campo "-'SSÌcombattono la k'iori'i. per mentre mitragliatrici, archi nei 181 AORISTI niìUl.l CRITICA che sposizione di- a degli archeologi. Pure — E — degli come ? no Ma quelli Ma volete non liva sull'animo dei Quali sentimenti moderni questi, il degli poi, se si non scrittori antichi. usano nei pettigiovanili,istinti istillare, Baie ! in — naturalismo Nessun — di Saffo, di nella Anacreonte, storia nostra di frenesia studi greci e resto, fate pur Ma capolavori greci in questo avrete di dare invece - si mo":traiio E quei poveri loro azioni milionavii provocati dal immensamente Calabresi generoso tutto della o |-a//Tii. durante lo s:mno l'ultimo i)uò tare, no- di poco vati. pubblici e pri- leggere idealisti quello i giovani di traduzioni ? E intere, opere gieca. buone Canicgie più oscenità. precede letteratura come si E in parte, ai far tichi, an- anche pari con costumi I.e traduzioni (clic forse scrittori questa periodica o di servirvi di vantaggio Americani, alla sempre in decadenti... di Luciano. dei v'impedisce tratluce? miliardaiii famosi nelle chi quali artistica,che insozzarsi leggere, in il modo stare latini coincide saggi omeopatici Bravo! I) Quei chi può bili no- esempio, per di brutale e e di Aristofane, di e più cautela, possono naturalisti letteraria I V umana tli ferocia odierno e generale inijiaganirsi Del di questa orgia Dov'è, molta con assai sentimenti esprimono della fratellanza sentimento classici antichi ? tori migliori degli antichi, e gli scrit- assai consegnenza umanitarii e mento agl'impiegati. di umanità!.. essi, di patriottismo, in siamo conoscenza tale efficacia educa- è di la lettura dei giovani, quanto Noi per nulla capire, che tli eroismo Adagio. — di la impongono non aoristi ai notai, agli architetti, agli avvocati, — un americani. grecistiinglesi e valorosi conosco e ci sareb- non l'icrpuiit.Morgan, (s;nza saper di !) ginstamenti' terremoto. greco e !) inni il 182 bero di LANZALONE G. lo studio senza lingua originale,ed della Ma — domicilio toltone si è nessuno ! Si coatto mai ad l'obbligo, continueranno esservi !n Voglio Cile die fino Dimeni Ma torniamo vi ergo saranno alla di Ne — della fra faccio quel professore i suoi scolari e o il di Ma Paride. di una e me — E poi? ^ Sicuro, giovani essere a forme con- delle almeno metà ? Non traduzione astengo; ne ai in nel e, lezze bel- fate suna nes- badiamo, sentire il famoso cinque tutto? di anni credi tu mi sul quale di fisciiio dell'arco Un voi, Forse qualche troppo spezzarsi della spada questo è ha veramente, originaria? forma far a copia la fede s' illuda di addurre buona nella cui invece,domando; poter veramente, arriverete famoso greca ciò,oltre grecisti, i ergo potrei citarvi casi, in liceo, che gli domando: poesia greco, E una nella risti,inflitta ai giovani? .\nzi, io mondo, esservi lavoro.... che perde Demostene proporzionato sarà del voi, come imitativa, meno non ad dal traduzioni. tanta, che spiegando Omero, armonia loro si '. greco traduttori al punto, da gustare Omero all'uso originale e copia ? Ma superato l'originale. è meco divisione capolavoro differenza grecismo voglio e Continueranno buoni delle grecismo, ho codi sua ammeftette non un che caii bomba. pure legge Ma — la avvalersi potranno sia tutto il a al mia casa ... dopo ? il Lorenzi Ricordate il pena grecisti,ma Italia in condannati già grecistiveri, grecistivolontarii, non forzato. il greco, proibìle togliernel'obbligo.Anche solo di tratta di sognato bisogno in secolo. secolo di ritentate,rimodernate, essere hanno esse di Menelao risultato tortura, la dente evi- Apollo, sull'elmo puerile così tortura degli ao- rivolgo al primo grecistadel serio di sentire il bello di testo ? sicurissimo! Illusione ! Voi ci sentite solo quel tanto di bellezza che ri- LA nella inane vi pare un gran ritmo è che di versi numero voi riuscite non Lisia Temistocle. da e della almanaccare che siete certo non bellezza morte andate ricercare a lingue che s' Voi la Dei in ! e è il turco ingiusto a di stabilire questo giova greco pro- la carriera; grecistimorti postulato:un e invece gioventù alla conquista meno al Ho di della a chi natura aspirare ad di vita li vuole pone, essere o della scettica,più operosa, io non questa però il diritto avrà sempre orccistu affamato. un liberamente per un agguerrire meglio e e Se greco sazio oulanliiomo, clic che punto Ap- greco. Ma finora!... danti- cominci del educativa nazionale.... ili lusso dei si lasci ai dotti, agli specialisti. ricavatine rimaner di fame, cerchiamo anche pre sem- dei dotti in turco! lingua necessità fibra quel fondamento per è pur che è la scienza volta, attribuendo mia certi studi Lasciamo lingua una il greco della ma"^giore probabilitàdi renderemo del la matematica giudicare dagli effetti spaventevoledecadenza la lic|uoregeneroso versa ostrogoti, e vice- di ventimila come la fisima, della essere sua tiel citarvi venti Fosso contro troppo dotti.... in greco matematica, si dovesse della Sì, dotti !.... dei Smettiamo o teria ma- s'ascoltano. non profumo l'a male. peggio questo io chiedo, che voglio il ruderi, sono fa ! anni non scrivono vi riscaldate lingua — si quale citarvi.... posso dotti sì....quando che grecisti, — ad state della potrete negarmi che lo studio non Giova fontli morte; sono etrusco tremila ritmo un mi non lingua, d'una interpretano, ma vaso dove italiano. allo scrivere — un conteneva Almeno — in anche pronunzia, è concepibilealcuna senza d'archeologia;esse e scoprire un a l'apimiito quello percepito sia per ignora la certa pronunzia. Né, Le moderno; fonetica fate. Se altro ne nemmeno E, in tesi generale, bellezza fonetica. voi allucinazione, j^erchè in dotta una siculo, percepibilea orecchio ci sentite, da mentale, che traduzione, sia pure di sentirci,non 183 AOKI5T1 DEGLI CRITICA ricchezza, le guire, se- esigenze popolo di per tempo e così più seria,più accesa la 184 di Q. alti ideali; perchè u;lialti dagli ozii pretenziosi ed Ho da — In che — Dite — O — la fame opporre? da avete crescerà non ! iTiodo ? che po', un bella ! E — ce insegneremo bene che che veggo fondo, faremo ne professori di altri noi fatto, i giovani a Oh — i di mettere il suo pubblica opinione, per penisola, non dei i nasi li lasci — clic darvela questa abolizione il a nasi naso. delle a avrà ha certo faccenda, e jialmo un evviva quando che E una vinta così ! dare an- facesse un ? il risultato voterebbero lo di commovente tenete Ri- ha Ma che la come compisca nanzi, in- naso tutti i nasi i nasi la annasare il messo ora anche fino, prima voluto ha \an- S. E. l'on. Nasi, naso un madri, supplicano naso le madri? abolita giovani, lutti si rivolgono, Nasi, con Innanzi con che lo inutile jjrofessorescriverebbe questa jiadri,i dei solo, all'onorevole non in voi, sarebbe mezzo rompersi ap|uinto i nasi nonni, e un Il Nasi, naso si se pienamente, tabaccoso l'altro mezzo, greco. tempi. pociii, che |iadri di famiglia? dò me, per dargli di orale prova i qualche lo, ... nostri ! E giovani? Il giudicato. dei fati. Vediamo: concedo Senofonte soltanto aspettando vi pei giovani, Solo tigna probo dei e in meglio. È forse e in esigono. Noi, piìi, eccetto obbligo, anni lo coscienza referendum, quale, secondo ! che nella Per volentieri. molto già passata cosa due. e vittime. sue maturi lo studiano senza l'onorevole contro di le ha tempi morto non degli ritroso plebiscito,un ~ già anche studierebbero i che tutti italiano, o o vi sacrificate voi è obbligatorio latino progresso discutiamo fondo, in greco Nel ogni Sì, perchè -sento — resta dall'azione, rampollano Che eruditi. che opporre voi altro, sapete dei ideali ? greco di LANZALONE degli della zii e naso un l'opera e ! unanimità nasale, non mi 186 G. Eccovi la testimonianza qui pronta Pipillo? E anto ha ili bel gatto, bianco un che LANZALONE imparato anche — la neve, come leggere (come a Ora, interrogatelovoi stessi,quante tutto del si}orco nero, manto suo certa ima e di si jiermette la hanno cui E pulitie comodi, più In da in cui l'invasione la di pulitezza,ditelo E almeno di calda cenere dei che vero, gli antichi Parnaso; che e Quando cuore. il il Erato, i e . e e piinid del di o con dalle vincibile in- un svisceratissimo chiama amore e l'acqua. Ma poco in spesso dignità,da divine sorelle bottiglia Euterjje, da abitatrici lor ! la con lingua per tutto quel generale leccamento, cura e quanta socchiudendo lunga quanta e rasposa incredibile il appare la lingua, con qiiaiuione aigomento, e del del tiall'intimo iiivoca\ano si liscia testina con una che quell'ispirazione, pulito, (precisamente come, quella sua corpo, amano poca scrittori !).('on' quanta suo in Maometto, a questo si se Xeres, altre il loro lisciano indietro ni son- allevare osservato amore trovano e il progresso animaletto, agitando la innanzi vino; spesso, pelame pililucido vuoti luoghi dei suoi Cesare tutti ho un Ora, romantici poeti si dice e l'istinto di casa di l'onore da tutti, decadenti quale, in fatti,dopo leccano certi molti di Barbèra, gatto, spesso il corpo, col da in l'acqua,e poeti invocavano, Melpomene, decadenti poeti dolcezza il voi. anche o civile, dunque, nella a\'uto Pipillo^ in a focolare. vi sostituiscono Champagne, ho sorci, per del mondo Pipillo ha mancano ad ma ! Tigretto e a La candidezza alla neve, molti raggomitolarsinella abborrimento per gli non oltre, in quanti gatti io Pippo Come si dirà). ci si presenta egli città del dell'oscuro, cosi si che innocenti meno contro casa e 0 e intelligente, cittadini ! Dov'è, pulitezza? laido volte qualche conosce piìiappresso simile ancor non molto fra i carboni! gli usi per istinto della fare il carbonaro. dirsi talora, in vendita l'istinto del dormito aver allora può neve famigerato iier Chi Pìpillo. hanno uno, grazia, l'agile gli occhi, porta linguetta per ogni pieghevolezza la spinge certi a 187 USURPATA FAMA UNA così... arditi punti, diremo tropi li'un i come bolista sim- ! 1: cosa potendo non la zampetta, nel chi io Cilento la zampetta ili i esteti anzi insomma, di scopa, che decailcnti, di razza abbassa anzi raffinato e la (jià, io di straccio credo pulitezza,sia pure alcune è sporco, pelame tutto dello stato e certo l'aria, del- ri di certi scritto- meno pronti e siano, sempre nella i veri repubblica tenti at- esteti, delle bestie i gattisi si non la Egli e spazzola, che lito pu- propria lingvuia per del e i care, lec- corpo? di istinto un mio altre lisciarsi; di pulito Si dice peggio? applicato.11 cura Dunque? e liscino male e Si dice all'ufficio di dell'anima sozzure inteso e que^ta? l' abbassa sensitivi all'elettricità atmosferica,e il delle orecchie, segno tempo cucina, da le che male si liscia. pulito,eppure pregiudizio, K non pulizia scrittore,che uno non volte testa. vicina. propria lingua predilezione,tutte con che della incivilite. e animale, che un pelame, pelo infido.I gatti,proprio, sono i veri simbolisti, i veri Ma tiel lingua pioggia di e decadenti il vento addomesticate tempo la con dir oso al di sopra passa elettrico simbolisti, o o odorare a loro nel (non che lin.i^nia, sua volte si liscia il umida i cambiamenti gatti avveitono specie 'ii mutazione la con più v'è questa credenza se sa?...): certo che la zampetta con e la testa iiuimidisce il furbacchione? pensa Anzi, leccarsi anche Pipillo è volte molto gattisono in certi stati dell'aria sentono elettrizzato,e quindi il bisogno d'inumidirlo e di leccarlo. Precisamente dell'immoutiizia orrore col bella (se lanternino falsa apparenza, e vuol che Ma male nemico nomea dei ne nel leccano non laidume morale); ogni di come ma, la non amore per vecchia una per rebbero cerche- della giana corti- costo. animale pulito e raffinato da topi, principalmente, interpretatodai forma la loro orrore, avessero s'imbellettano, piacere ad la fallace al fortunato stato così, gli esteti critici un è derivata fatto, che superficiali; quei critici,che è si 188 fermano delle li fatto è ha questo, di manata ? Lo fa curioso Questo dell'antica alavico decadenti Il fatto a è hanno ciascuno, dei felino, uno con lo con un po' gatto ha da non poi a generò. anche velare offendere il la paura con e la con |5o'di retorica, si e un lecita I Si sa, che nemici suoi paura è come più il noto piccolo accorti le tracce sua e dei e che sue e suoi, sia nasconderli sia col nello e stato piiidenza, e domestico, promossa dall'uomo. pro|iriocomodo, i decadenti prudenza consiglianospesso l'indecente ancora può incappale (anche l'impossibile.... codice. dell'uomo. abitudine, originata |)ro\'\'ida sua troppo gli schifiltosi del dei l'istinto sopravvive lungamente tropi e figure articolo ricordo un tragiche esperienze, così, anche da suo dei luoghi lemoti, quella in per E agisca spudoratezza gatto, sicurezza poi, che sa pulizia ma incoraggiata, e alla rifiuti suoi continuato istinto di Così non lo ai dore pu- il rappresentante che gatti è uno ma per E bravura. la del dolorose dopo Si di terra. che i felini sicuramente sceglierepei alia necessità il fra così specialissimo.Ora, e con pensiero un voi di o vela brutalità all'originaria forte famiglia;e provvide sua dei eliminazioni odore forse svelava quell'odore Le terra vi affatto. Niente selvaggia,come atavica deboli più di popolo del vita così. un astuti, comprese, della loro reversione una pulizia? o faccia bestie, credete le costume spiegato va di amore e fatto un ostentazione fra di po' un il decadente che e estetismo pudore per voi quando può, poeta decadente o di eufemismi civetteria dcW cosi romanziere mali, ani- gli digestioni; sue sopra, delicatamente, e credete delle più reconditi, e un metafore per i residui nascondere come pulito. iVla poco l'intimo tutti: il gatto, fra tutti sanno la zampa, con polvere: appunto una lo e essi i cantucci raspando esaminano non e cose. l'istinto di sceglie per forma, alla sola si appagano e contenuto tira LANZALONE G. trasforma in una l'osceno, sia sia suijerstiti, darsi!" qualunque e in per qualche per non deriso maialeria, inzuccherata leccornia squisitissima UNA Giustizia l'antica vuole, diiiK|iie giustizianel che ristabilirla due nazioni, tiei decadenti tori di ghiande, ai ai buona suo il setoloso favorito il somiglianza (come laddove Danno piuttosto! E è del e E i decadenti mordono. la sono dei e fondamentale: lardo dopo teoria, pratica,equivale in al utile alcuno. cavarne professano,come poi, tradotto alla i loro conviene; gli altri. E e i i veri gatti, dell'egoismo. I gatti altissima losi; go- lussuria. virtù,la leccano soffiano e i hanno nissimo. be- graffiano crudeli, proprio alla crudeltà supergatti gattisono i decadenti gattie decadenti, prepotentie 1 gustai.I gattisoffrono buon anche egoisti; gattisono li adorano. golosissimie gatti sono superuomini. noti: bellezza i decadenti bisogno, e gatti, i decadenti. suprema decadenti,che inneggiano tori,gli uni mente elegante- meno differenza da stessi celebrano,come chi un I o qualche nego alle unghie, dal c'è non già detto, si propri comodi; a più nostri. lascerei al posto perchè, non setole decadenti oltre al decantano E, io tempi è utilissimo,specie ai fegatelli, di lettere,sono gattileccano e i gli epicurei di dei esteti decadenti, fra le bestie,sono di foia; i decadenti I gli esteti, e bello ! in vero, i amano piti pizzico, chiama che sa innegabilequesta bello, il che i veri decadenti esservi mortadelle, perchè d'un Orazio, di S. Antonio; dei decadenti morto; si ed di e delle gusto di avvoltolarsi brago), ma gli uomini i tiecadenti più ai decadenti dalle soppressate prosciutto, fra fra le Eppure, d'origine. e e porciim, dalle quest'animale rispettabile, No, difficile, potrebbe comunanza n'aveva dell'amico pace l'inutilità del gatti,non delle salsicce ^re^c quei tempi equivalevano nocevolezza tiecadcnli meno dei decadenti. avverte, che d'epicureo Epiciiri ile con ilei hanno mi padri infatti Orazio, che nel ai gatti,potrebbero paragonarsi ai grugnenti sgretola- che Ma, e Forse amico un meglio sé stesso gattesco, è assai regno nell'impero tirannico somiglianza! Invano lolitaai yatti u l-Iu- si ili puliziae di raffiiiatoz/.a.(Capisco, clic iisiir/xitti fama ristabilire la intima 180 USURPAIA I AMA come i all'oppressio nesfruttal'identico orgoglio 190 O. più? Che I dieresi. Certi cui si deve di i mentre versi, veri del i decadenti elidono, dei pronunzia leggere sanno di tutto, è non scrivania,gli fra le la penna gli fa destra e in gatti,non tutti è vero, curo io vi assi- bene. ma Andreuccio. che non scrivere, e è vero, scrivere Egli innanzi mette scrivere, e provato, d'insegnar leggere e metodo, sulla leggere a scrive; poco, e figlio undicenne, mio un le zampe sua sulla imparare possono Inventore aggiusta si non ? proprii niiagolii e Pipi/lo legge che con le vocali versi specialmente e sappiano proprio leggere e scrivere; e poi gatti non è stato cui perciiè,prima gattino; i decadenti i balbettamenti, pai'ole modellate si dica, infine, che Né che versi, in scrivono pronunziare veliero, oucrriciv, iiicgUale, pietoso, augurio, simili sono, poeti decadenti di ripetizioni, loro altre simili e i gattimiagolano; miagolanti, pieni di I.ANZALONE ai situa gatti, Pipillo gli foglietto, un dita, e guidandogli la zampetta la con scrivere: Miao. Poi e alla lezione passa ordina: gli E Pipillosubito qualche Se legge: Miao che situa fra luti scritto le gambe sue «. ! ! Benissimo — lettura. Lo leggi ciò Avanti! » di volta lo scoiaio è non sollecito gli stringe la punta svogliato,Andreuccio della è o distratto coda. E e allora Pipillo subito: Miao! — Benone — un ! Come vedete, intejo trattato ziando il metotlo di falso vi sia nella che, se rimetta due non fame loro la storia la verità me sarebbe gattesca decadente. basta vantata che dei pulizia e merita, |3ossono e l'aver dimostrata contemporanea, al posto che usurpate, infallibile. Ci parentela dei gattie la strettissima di pedagogia quest'impresa,a a è sino e rinun denza all'evi- quanto raffinatezza; e faccia considerarsi scrivere Ma decadenti, almeno e da la storia spero avvenire, giustiziadi queste come una fama sola. Il vero allegorico senso Divina « le Tutte che sono è quasi finalmente, io; la Commedia diviuo grimaldelli. La o la porgo, e del |iorta l'errata false della Canto escogitate fin'ora, del intcrpitìta/ioni, chiavi tutte 1" del 1" ("auto castello chiave vera tesco, Dan- misterioso, l'ho trovata, gratis, ai lettori. .Attenti: Dante, il cioè se/va smarrito nella quale, nel del mezzo più probabilmente di oscura debiti ha Questa Solo ed mille nel e umiliazioni debitore, solo senso di selva della figli,si e dir qiial'era è selvaggia ed lui, sua r.on si è la paura mai ! nella sperduto dei mille tristi fortunato pensieri che può mortale questi versi ! aninra una forte e aspra obbligazioni, delle è in dura cosa delle questo liano, ita- vita, quaiulo smarrisce forte e Tanto il C'ontribuente miseria. pensier rinnova chi, beato aspra a cammino moglie di e Alii I quanto Che selva, rappresenta che poco è più mortel non selva vaggia sel- cambiali, delle assillano intendere il povero Velinaro 192 contribuenti, indebitati Anzi, molti la morte, Io Chi Il Pareva col ben ridir so non macchia una sottopone stringe quanto il può giungere pie a Sole cioè del col quale a del danaro, senza si riesce in thitto Che La Ma ecco, fn altrni la nel lago notte ch'io quasi ai del 2" cioè m'era a fame molti che tanti nomi, pria, cioè toglie il vestimento si al e messe, riconfortarsi: a pitHa. tre lonza, una È fiere? all' infelicissimo leone, Esse Fisco e una tre lupa. gurano, raffi- italiano,che trino, perchè 1° la lonza, cioè la Provincia; ingiusto e un presentano chiarissimo. italiano,uno voraci: di un opprimente il Cioverno, serve cantano dell'erta,gli si il Pisco il Comune, si non tanta con il passo: belve tre animali, cioè privazioni, dnrata balzelli;3° la spaventevole insaziabile più spera, di- c^ueta poco insieme, l'inesorabile il Contribuente: il leone, cui po' cominciar raffigurano queste rappresentato da agita, si calle, ogni per un passai Che dissangua riduce sugante! carta si primo questo mondo. cor gli impediscono tutte condizione, sua di nn paura fiere, che cosa fogliodi un il incredibili a sacrifizii, comincia Allor cominciò pianeta, mena 11 Contribuente sopra modo perfino la camicia; finalmente,riesce Cile tutto che luminato colle, del sospirato colle del pareggio, il- del raggi d'olio vende d'un agli occhi, preferiscono v'entrai! proprio cinturino, indispensabile,si dai è coni'io durissimi a fino suicidio! nell'orribile Contribuente, si puro finiscono può ridire, jirecisamente,in debito? a LANZALONE G. prepotente lupa, il che quale, gran dopo numero Contribuentc il si mentre di di esattore pasto ha ummoi^/ia agenti ogni sotto speranza 194 Cj. . . . LANZALONE ijiielgiusto . Figlino! li'Anchise, che vale Poi die Ma tu il percliè ritorni ritoini dire, peichè a Il Contribuente, di ammirazione \'cdi il Allora mcnto la miseria cioè d' e dalla cui por emigrazione convien te altro tenere dopo e grido un la cagione volsil risolutamente in ai'go- viaggio! del qnesta Noi lascia cioè America, dallo se squallore tu della fallimento. In hestia, per altrui in emigrare luogo selvaggio, Che passar qnal la per gride, tu sua via, Contribuente bollata ecc., questri, citazioni, se- con lo tanto e impedisce uccide. E Eccoci caccenà Esso Faggiuola, gli animali son più Vena, Fisco? debiti? salvatore suo entra ]ier te, che vergogna Molti che i' mi perseguita spietatamente il lo al addita espropriazioni, carta che dei proposta: d'esto campar selva nell'orrida Regio Fisco). c'è altra via Non vuoi la hestia sua A noia? tanta a speranza, l'Agente fa e coinhusto. ricadere: suo (la lupa, cioè fn Troia queste jjarole,si rianima: a di e principale del llion superbo da venne saranno che alla famosa rimetterà e non né è Can ancora, la farà chi s'ammoglia, infin che di morir nell'inferno Grande è? Veltro. la della Gesti il Veltro doglia. quistione ilei Arrigo VII, uè sapete cui a Chi lupa, è questo cioè l'avarizia del Scala, né Uguccione Cristo, né li. Socialismo. Veltro, della altri. Esso, evidentissimamente, II. SENSO VERO chiare 1.0 diiiioslrii, a Oiiesli) nini perciiè il abolirà Socialismo il ilanaro, cioè dal nò tcrr.i abolirà la DELI sarà nazimi disagio delle 195 ?' verso: ciberà terra, [wltro: però feltro tra tVItm, e poveri panni, |ierchèil Socialismo tra COMM. non iiiiiiuli proprietà, . . DIV. " pi-llro. ciberà non t|uincli A il seguente note, cìhcni Sua . 1" CANTd Dl-I. ALLEOOKICO lui iiazioiif, nasce, sua classi povere. È chiaro. f; qui l'Agente d'emigrazione, Veltro, subito ritorna Agente d'emigrazione, del l'implacabilepersecuzione Oiid'io |)cr Ih r.lie tn il tuo io, per quelli che la seconda morte ciascun fuoco dei di salire che quando a degna, quel paradiso,io cioè al Capitano Con In /Nmerica emigra che lassù Allora cioè genti, anche nel cioè Agente per mio si mosse e d'in2egno vuoi tentare di l'indipende del- di più me vera canto, che a 1' imperator li tollera. il Contribuente e suno inutili, perchè nes- nell'inferno,e non capi, la misterioso paradiso partire. tornare il Miliardo, sommi meravigliosoe l'iuini ti'inchiostro per purgatorio la speranza un'anima a debitori Transatlantico: un paradiso al tu gli Agenti d'emigrazionesono regna, r di il hanno debiti,ma poi emigrare: dei grida, poi ti consegnerò Ini ti lasoerò dal Questa è, del sia alle beate che I' inferno prima se dell'agiatezza: e salire nel resta non sjnida... tna mostrerò soffrono Stante conchiude: e discerno e penso io sarò ed segna te a meglio, ti insolvibili,che di mi Fisco, me' tuo profeta del niomenfaneamenle e gli tenne dietro. genuina interpetrazione ha fatto tanti commentatori! tanti versare Chi mi fa- lOÒ (i. l'obbiezione, cesse architettare fatti resto, dei è di iiianti " la per siato Francesco chi preso o nostri virtù da D'Ovidio. secoli fa, un sappia, ar.";ulo Dante così del lo poteva non appuntino mostrerebbe tempi, profetica lo non sei corrispondesse che condizioni completamente Del cinque ciie, un'allegoiia, alle e LANZALONE di ai scere miscono- Genio. spunto periodo di degli pretazione inter- questa ottimi " Rini- Mariano Raffaele Ho sui t]iialchecosa varii di articolo io Ma due ciò volumi, pensa scrive ancora un su se n'è letto trattato del Mantellaccio, di ma, tante a Raffaele le gazze, ciarlare buono articolo, intorno Rivista oh ? .\rtc non e comari mesi del è gusto. .Morale „. uno d'un dal carta metta e un equanime (giacché che schiettamente), e poderosi ci solo ma allora, ecco due a b"ih ! che questa ./ e rivista italiana. Avrei filosofo scritto tanta per pettegole Mariano, 1) Dalla di liberi, studio primo qualche su passatioltre cinque né Morale e tale dirla a lua, Arte .. il Dio rivista d'un oramai sono che scrivere pubblicare sidrargomento di non apparso stimo, e questa di arrogarmi competeu/'a mi non ricorderà) di lo Barbèra; riprodurre qui fosse ne di cervello ornato ai lettori animo, di ma che evitato suo in mio, autorevole etliti dal io facevo '' italiana voluuii, usciti di fresco, degli Scritti ultimi Mariano avevo promessa, così due Raffaele quale, quando lettore (forse qualche promesso critica la e un |)ensa tutte col avrei anche insigne. nome primo appparire dei quotidianamente conto sofo filo- pata stam- i^arlarne.Si le gazzette, fosse peggio ciarlarne: bosco, pronte a volumi filosofo, di d'un , 198 G. Del che resto, in valore, riconosciuto il ostante non Italia,di questo filosofo Non in cui ultima egli si nei suoi in Italia ! Ma siamo la testa romperci vede il papa direttamente A possiede necessarie della a vita un e poco mille fico. Finora nitide di il E, ii non ha esempio, quello due sono alle veri pieni di Giordano fanno media com- quale, 12 Bruno, di Raffaele interessanti di piccoli capolavori);ma me fare Mariano; (come, |K'r clame re- in paragone edizioni, il Barbèra altri eilitori per le loio e Vera, un'efficace che, almeno pare un edizioni in Angusto su pone im- e valgono non volumi, quello e da intronando bei studii ciato asso- ingegnosi certi a è galantuomo un di certi libracci che pubblicazionidi Un',a (luanto occupato su tumultuosa i^are, è la pubblicato tutti istrioniche, così e ricorrere sa tuomo galan- troppo si disgrazia, maggiore quale, è pubblico, gli si suggestiona buon al la compera sono la se serietà di convinzioni, nella farsi strada per quale e pubblicità, con il Barbèra volumi in materia tutti,e per malleabili qualità lui, e anche e indifferenti,o o pensa correttissime, degli Scritti varii e questi di odierna. orecchie la ricerca che delle i^ulitimezzi |xirtile secolare, tutti d'accordo, che Mariano; editore, il Barbera, un tradizione malinconie: troppa sincerità voglia oggi gentiluomo e ha nessuna chi a giosi, reli- dola possiamo aggiungere un'altra,desumen- ne Raffaele gentiluomo, e non di carattere lezione predi- maggiore Padreterno col questa ragione dal materia Studii religiosi. abituati, per c'è lui che basta: e il silenzio. si faccia con gli studi cattolici,o liberi pensatori, siamo religiosac'è ragioni popolaritàdelle quale certe con all'estero più mancano nome suo poca sulla scritti: noi al la stessa e specializzato, è ritorna non è ragione scrittore,non e intorno generali e speciali,perchè a LANZALONE si sia poco. Aggiungi il ancora: cricca letteraria sue convinzioni che si sia messo e o non ma filosofica, alla lenta anche fuori Mariano, di solo per essere evoluzione quahnu|ue non appartiene a troppo di esse, fedele si può suna nes- alle dire di qiuilunpaitito|iolitico, «ArpAF.l.h dovrebbe solitario. Quale pn^prio lo pensatori trovano un cattolico; i cattolici lo escludono un razionalista;i modernisti gli anticlericali il gruppo dunque può non la piena sincerità disiiersi qua sono gruppo, studii: questi pochi ma la loro là, e e v'è Do- scudi? che figli amano unita va foiniano non perde si voce i clericali avversario. loro quei pochi da chè per- lo guardano sospetto; con portarlo sugli che plauso i loro tra convinzioni, s|iecic quando delle ai buoni e e I liberi credono lo e i democratici egualmente potrebbe assentimento avere averlo il modernismo; che file lor possono lo credono e lo giudicano protestanti i rabbia; gli aristocratici di occhio con vero un pubblico? il suo dalle non egli riprova così com'è e Ictteian'a. Lì essere credente; troppo l^Q lANA ITAl CRITICA scuola di tiiialiiiuiuo iclii;iosa, setta quc LA lì MARIANO l'ingegno alun stuono fra- nel generale. Alla giustizia della poca forte un luzione. Si grande e scrivono i Pietri Aretini, e niira li Il articoli di lode in gran crede rispettae pubblico, pel naso; in stare la si faccia e e dell'editore, Infine che di Il Benedetto del vero colore della vero è Siamo vero. è suo che e ventiute? italiano, di tatezza) l'orgogliosasfron- d'un giudicare senza umano. fabbrica e am- lealtà. Ma, lasciando dalla e li facilmente menare copertina, dal tornati il ceivello quello Croce, nel si fa giudichi non spesso nel bisogna dimenticare, non interessate più volgari e sfacciate,quale giudizio, spesso del all'oggettività la misura rettitudine pubblico l'antico difetto sangue il critico, che dal imporre soli elementi dalla di corruzione rivista,e qual'è parole e cor- ripullulati Sono il perche colto poco mente certa- lilenuti autorevoli, di critici, il sajjere (e lopratutto l'ingegno e le forme alle loro oltre, ha nel scompagnati E dà sfacciata meno o pagamento. a numero! generale, è in e, ammirare più la parla e sparla pubblicamente che e incentivo italiana critica presente oggi libro, non dell'autore nome mandi è secondo questi leggere ? che oggi alle idee Questo giorno per si crede non degli Alessandrini: porta giorno opificiodella Critica,in più il neo-idealismo. il senatore via Atri n. 13, 200 e quello che la sfornata la fabbrica del impasta sia la e prodotto il là. di Tempo fa, era scrittore da Papi sono e Ma, buon Mariano si infallibili sempre lor Cile non .Mentre lungo andare, solo sé terribilmente nialedizion i stessi. possa clie la critici Il si l'eterno speranza ha vendicativo. non e è sempre e le uno Però chiavi le il probabilità, ottimo. e po, tem- del i radiso pa- scomuniche. perde amore fior del ingiusti solo cattivo avverte: si non tornar parziali vero ci qualità filosofo la pugno oggi Gentile, un benedizioni Dante dimentichiamolo. non vero filosofo un in le 11 esclusa è tengono il e di sfornata e suo fabbrica la Giovanni diventato in lanciano purgatorio, del e ? per Non nel Sulla buono monta è trasformi la e il e lui. per che superata. Che oggi Peggio strapazzo. rimane Croce filosofo: badi fabbrica la scirocco. lo si E stagione, la Benedetto Per a ieri e per il di tutto; terra un domani che con Gentile Giovanni prof. Palermo. perchè, sfornata influisce vento Mariano di fresca; il sforna e dell'Università panificio e, LANZALONE Q- è verde; finiscono oggettivo... col ma neggiare dan- è dicativo, ven- 202 G. là, senza e qua di fede fede della proprio morale sul l'egoismo di sono, bene assoluto, sulle o presente, senza non e sarebbero riodo pe- dubbio aver e nica sia questa l'unecessità la forse di questa di essere rischiarata è costume, tratti irresistibilmente coscienza a ordinarsi specie, qualunque società, senza una del fatto gran di data fon- questa della ultramondane norma sità neces- questa morale, sull'interesse prosperare si ponga una pazza una e un'accozzaglia solo caotici, i quali però dall'infelicità e un deve quando possono promesse una dalla e il fedi, pui'e tante fondata esistere cozzanti anzi piacere,e utopia: può esistere,in questo modo, ili elementi che proprio godimento, sul e morale condotta, il e i dettami sentire;e quelli della di anche perciò distrutta,anzi da perversa stato dimostrare, che tornaconto possa un' altra: ad è non fede; giacché lo scettico epicurea, non religione.Che legge viene non dubbio scetticismo. vita maggiormente sul 0 fede una soltanto propria pilota.Il superstiteal naufragio si fa diversi una proprio morale vera da nel della guida senza modo, voglio io e certo aluieno Ma a transizione è, in stesso meta LANZALONE del loro del proprio meglio, o riordinarsi. a * * dell'indivitiuo L'organismo è il lavoro occhio stesso terra la più tutta quanta specie e specie non vasta \i senza è una opposizione può essere dell' individuo; non il danno per e che della vita non infinita vita l'interesse tra specie, assai e e è che la e versale. unidella ciò, basta specie, come il bene a viduo l'indi- terrestre; comprendere esisterebbe individui, e degli uomini della e individuo d'un dell'intera cellula invisibili microrganismi; cellula stessa di cellule; com|30sto un piccolissimie o una specie che individui il bene che complessa e esisterebbero è la e non l'interesse che pensare, non è non specie; cellula Ora microbi chiamiamo che nudo, umano una è umano trilioni di altri individui di più grande, « il danno viceversa. senza gl'individ de- Ben può ili alcuni in individui; e tal E gioranza mag- è il bene specie,che della il bene che degl'individui, l'interesse specie dell'immensa è interesse caso 203 PIACERE DEL l'iiileiesse della opposizione con in essere DELL'EGOISMO MORALE LA loro, prevalga. Posto Gli ciò, che consiglia di specie, di e la mettersi non degradare, non in in contiasto mai sé, forse degradazione stessa, che dalla all'estinzione della lui specie la e egoismo? l'interesse della con propria condotta, la con inteso ben un le forze sarebbe fatalmente condannerebbe al dolore dignità della propria specie; perchè punito, sia e consiglia all'uomo cosa ne discendenza, sia dagli altri ^ua dividui in- medesima. * * Se noi coscienza ad atta che bene che nota una mai potremmo non musicale, nota una la felicità in ma l'inimaginazione ci con ad * in armonia vibra i doveri la verso verso sé stesso, vibrando esseri: l'egoismo istesso gl'impone proprio piacere dal ingannato: egli ha felicità: come disarmonia, Il caos caotiche dei capo. Il buono dentro il tristo,anche Basta tutti vissero non é finito: continuano mondo morale: degli trarre alla fine tragicamente potià non rono |wclii fu- quanto fra rimoisi, paure in circostanze armonia, è che da tormentato a operare incoscienti,continuano meno i tunate: sforintima un'intima sofferenza. è per o incontrarsi un'intima che più ricordare fortunato, è sé stessa crede Clii egli diffonde, non può di sé adempie la musica simili,si trova suoi come bene con l'altruismo. che dolore, tiranni, e morte sospetti tormentosi. ma il ricadérglisul e i sicca e dolore in armonia dente, stri- e lo strazio. L'uomo specie, sua generale; stonata nota una e immaginare non col concerto esprimere piuttostol'angosciae adempie rimbalzare in immaginarla doveri il possiamo non vita attribuire di sforziamo a nel mondo operare forze nel mondo l'ordine, l'armonia, il progresso fisico,come nel morale, sentite profondamente dai migliori. ideali,aspirazioni, La sono volontà, sempre meglio illuminata dall'intelligenza progredita. 204 G. sostituisce,sempre l'evoluzione Resta altri più, all'evoluzione cosciente qualche è la fine periodi seguenti in sola che supremo, vi è E rispondere della il conseguito intellettuali Evitate che fra i Benissimo. dalla (essa che e l'uomo L'uomo dono ziosissimo pre- è il compito non vi buono, e assai più della torità l'au- voi e senza morali godimenti e ed sappiate goderla. piaceri che mente, per arrecano voi i stessi; pratutto quali so- biuto. non a bene e non a sono, jiarte migliore di conti, mettendo evitati,tirate goduto scelta,e una dice) la vita; ma e voi innumerevoli fisici i il è facile non piacere,ricercato il necessaria dell'animo uomo che quale v'insegna,con dolori la dei tutti i dolori ha di modo miglior goderla, e questa La danneggiano si sente chiusura temperante di eccessi, evitate quei brevi preferitegli alti piaceri e scritto;è bene inchiesta badate, Ma morale. piaceri è Godetevi i rovinosi Alla doverosa nostra preferirsiai godimenti lunghi dolori, una interesse farsi di questo discrezione, genera che da paragone, sia finitivame de- clie è nostro è il all'esperienzadei secoli, che senza agli altri,e si vive non volume possa la vita; vi è un'arte potete apprenderla attinta si chiude i vita. questa piacere? bene godersi che uso cui seguono a il libro più quale morte ? morale Amate unico di sapere, della a ed La interesse,che nostro infinito,tanto breve supiemo unico è e errata-corrige, il tempo vivere, quale è l'ottimo e punto fermo, un migliori;se, invece, il nostro interesse nostro seinincosciente o dell'intlividuo? pagine continuano, siano tutto coscienza è solamente non e volta della cosi le Se periodi? incosciente volontaria. e libro, o del LANZALONE nota tutti le somme, i piaceri goduti si trova, che il jiiùlungamente dell' intemperante. ambiente o giova ripeterlo,per avverso, per l.A dell'egoismo morali: contrarietà di eventi, .u;ià per sé stessa il tristo foriunalo; essere in noi rasserenano saggio egoismo stessi, un anche in buotii sono centri medesimi il buon sfiuttano sé per la il bontà, bili no- di aiiore verace la non 1 cattiveria. il'infelicità:i tristi cenhi dei cuore le prendere questa i")ai'ola (se vogliamo i tristi sono l'elicità, di j^ià dell'anima, quanto Dunque l)uono) ci ordina senso è annebbiano ii^nobili|3assioni le lo riscaldano. e è bontà sua godimu-nto; come tristizia sua il cielo turbine, un la ma ; intimo un la ma inl'elieità; giacché agitano, come lo armonia, 205 l'IACEKE sfortunato essere un'intima un'intima stessa ed |iuò può IIEL e buoni. * Supponiamo da cieco male e l'un l'altro: ecco goduto, invece, a società una il dare bene sarà non società una inglese:uno società Nella sarà prima la tutti per una tutto e abbiano tutti per per fattosi pensino sinceramente il celebre guida moltiplicazione una decade, nella seconda fiorisce tutto e niamo, Suppo- residuo. la felicità collettiva ano; anzi somma, che farsi a felicità loro il male miserabile di buoni, giovarsi l'un l'altro,che la l'avere,cioè un che penseranno infelicissima: e che non dominati ili uomini tutta composta egoismo: questi perverso collettiva,calcolato il bene società una motto di questa beni. ili e disce, progre- giustizia,le arti,le scienze, l'agricoltura,l'industria,il commercio; tutto si giova dell'assidua collaborazione onesta di tutti. Perchè il Settentrione? Mezzogiorno Non vi manca, rischio non e associazione La mala volte, a qualcuno nella stima perché anche ma si associano costume. solo senza lede d'Italia è assai la tradizione perchè l'industria di capitali,e la fiducia e i industriale meno delle può non capitalinon la buona fede pubblica): ma essa moralmente uccide ogni grandi strie indu- sorgere senza si arrischiano può giovare, materialmente, (\im danneggiandolo del radicate per e una e nel o due dolo diminuen- progresso coni- 206 merciale In conclusione, il tristo il bene Dice i furbi: vincono sincero E resta. società una sugli dipende in quegli stessi,che scudi giova cui la salvezza certo un avere, non ordinarli tempi il l'essere tanto onesti, e si ricercano ed sinceri che dall'avere,o tutta semplici i andare frangenti,in maschera: senza gliato. sba- calcolo un il tristo si scoprono, e congiunture, le vengono uomini di numero il falso andare è lungo a inferiorità povertà e a egoismo che Settembrini, lungo a sperimentato stato popoli i condanna industriale,e e vergognose. di LANZALONE Q. si e portano stati derisi sono giudicatiillusi. e * * Ed sia, io credo, non come fatto a basi, filosofi,poeti, artisti,e uomini la morale, cioè l'Italia e oggi che importante A di della atta e a Quegli è ed guerra, odierni o paesana la sognano arcadi vuoti e La dell'egoismo finché siamo in e e mamenti. ar- popolo, privo nei corpi, sarà eroismi sacrifizii ed vagheggiano di guerre pagine la educano abbiezioni morale anime nelle arduo degli e : materia 1' imperialismo rivendicazioni lascivia di e compassionevoli contraddizioni; gioventù si rivelano Un più per forestiera. che scrittori essi scrivono in cadono assai popolo anticipatamente vinto un Italia,che le armi? ai necessari , conquiste, mentre effeminando già servitù grande d'una corrotto È questo politicacoloniale sole, disciplinaed alla terribile inetto vile morale, direttiva una da giovano, che della quello non la d'affari: uomini costume. piti vitale; problema problema il quale distruggere e politicie del la bellezza e minare a gara le la bontà la per italiana,così urgente il ricostruire han di cui propria morale, al mondo, vi sia società che società la per * di alla di e tezza, discostumasfrollando e vigliaccheria iiKila fetie,|ire|3arano alla ed fitta, scon- alla tria pa- dolori. tempo, e del piacere ci consiglia di evitare, questi dolori, e, rieducando virilmente La le volontà che esiziali di di corpi, tendere costituiscono ne che i e il ciò tutto che dalla Dannunziane virtù quali quattro glorificazione e l'apoteosi la che sono non cesto. all'in- prostituzione nuove 1' istinto voluttà, l'orgoglio,la volontà, la : postribolo, suggestione delle quattro perversa vita, daifl'influssi del e nocivo, dalla e della poesie ilei manicomio aite, eil è immorale è Libci'i.imoci virtù di unuic sublimi felicità. Liberiamoci pilialta la 207 piacere del e più alle questo straripamento usurpa Le dell'egoismo morale pazzie, quattro quattro rende or- bestemmie. voluttà La l'abuso di ad lussuria,è un'abitudine col tliventare ossessionante, col dovuto di dell'anima. finisce saggia forze, e lo a che vero a sentirle l'un sangue c'impedisce la volontà è e fatuità virtù e il sono Una ner te- non la quale zioni. umilia- e il riceverne a società fa ne ce dolori stre no- stro no- tinue con- di orgogliosi infelice,di esseri spinosi, che e di scendere l'istinto virtù? delle piaceri e virtù, invece, la nobile ad bella pregio due atti e indegni, frequente la grandi e c- potenze il stoltezza l'orgoglioaltrui,e l'altro. E' accresce le tutte la tempeiauza; nostri (sia imitabili l'orgoglio.Esso, gonfiando semplice modestia, merito, di cui La è più aspramente. ridicola bestiale e capitalidi energia, ma virtù ferire a società una pungono con e che piacere, ma ci danno soli interessi,evitandoci chiamare esiione cui i nostri i lungo, a ferite è dividuali in- precoci, chiamarla, impunemente, dispensiera dei e sciupa si deve io, invece economa non tormentosa l'offuscare con E si ardisce c'insegna conto, Né e specie; ma morte e i^iù un neppure rispettodelle bestie, che temperanza); nobili godere, essa d' inf niti dolori fonte rabbia una L'esperienza dei niillennii,di è la gola : della operosità,vecchiaia altra ogni finisce suicidii;essa più sia la follie, sociali;infezioni, morti, esaurimenti, tetraggini, inettitudine sempi noi la conservazione per la rovinosa essa, e detto virtù, più che una preziosa sensazione, una è non ben si compagna si rezza, altecilia con- del grazia. forze impulsive. Ma 208 LANZALONE O. volontà di volontà e male l'istinto ci la è stinto, che gnida E bestialismo. che civiltà della delle faremo ne della e all' i- allo stato tornare faticose la possono ciecamente moderno il pretende ragione? Questo Se bene? modo che Dobbiamo bruti ? dei in male, di 0 abbandonarci noi alla brutale, rinunziando al spingono Dobbiamo virtù ? chiamarsi male Istinto di di bene? o quiste splendidissimecon- e storia? * * le No, stelle chiare che cardinali virtù quattro Sono quattro massime l'edificio della E che, di troppo, onestà, riceve in nulla, miglior nelle aule geste e Ed la a ma lei questi tempi la cervelli giovanili di indigeribili,poco oh felicità sociale,noi La gia pog- in Italia l'arte lui non poca nella cumulo gran di e è vita nostra nell'aggra- della potrebbero farci male perarsi tem- a cognizioni rispondenti ai bisogni sciupiamo, per blica pub- comparsa sapienza, consiste o vita che giustizia, popoli, fa preziose energie, che quante cui specchiata incitamento, tribunali,poca nei prudenza, nostra disciplina,di continuo un petuamente, per- carattere, gli spettacolitutti della felicità dei della custode di fermezza sbrigliarsipazzamente. scolastiche, poca politica.E i per queste italiana ? Il teatro, il romanzo, gioventù privata,sono in vare la processi scandalosi, i genere, e la sacrifizi eroici, di coraggio civile,di peranza, fortezza, tem- saranno e quattro umana. scarseggiano. Quali esenqiì di fortezza, di di : incrollabili,su colonne pur le sempre di Catone queste, possibilefelicità virtù tutte son restano la faccia raggiavano giustizia,prudenza. le * iniii- vita pratica. accrescere ingannarci ciprocamente re- ! In modo, che priva serenamente generazione scettica intemperanze e e d'ogni di fortezza lietamente sfrollata ? E genere, fisica morale, |iotràsopportare e mali gl'inevitabili in che saprà modo, evitare o della vita sfrenandosi limitare ima ad i mali, e 21Ó So che non forse vissuti della resistenza loro le clie assurda, inconsulto sciupo Siamo buoni, viviamo morale dell'egoismo figli? la voi Date " come malattie e Mio domestico. cavalleresco titolo in ottenuto ricompensa padre, ha di anno. 91 grave del ogni e con cosa; la ed cammina è ha sé. A vita, non che Ferdinando Non vi di e dell'anno per o mio vi non fu non (qui sollecitato grazia IQIO, leggere da cosa immune riscuote, e di cui guai ed con ricorda non ama appetito, il suo mirabilmente savi riserba consigli, un simo cente- questa felice decrepitezza? A è dovuta da la sopporta qualche nipote e per malattia umore, mangia casa, né la bellezza vecchio buon suo il Prefettura),mio il venerando il pio esem- elettorali,ma utile alla famiglia, sia coi che curate pro- damente rapi- nobile Lanzalone mene di l'ampia si fa ci mente, savia- esaurite segretariodi conserva siglia con- rendete amministrate un poiché lucida, l'intelligenza ancora pensione cav. insomma, stri no- ". conferma, come ci Questo che, disgraziatamente,la novaiitite è serenamente, giornale, per una sa legge ogni giorno solito sia Si servizi lo patrimonio ! longevità ai piacere? a strisciamenti scorcio allo la vita: ancora di lunghi ora, bene si di il norma piacere.La temperanza al fa vergogna, non premio il dissennati, non godere padre, : ma, inguaribile e abusi per sia lecito recare, mi qui la più puri, e essi longevità,cioè onesti. e la prezioso, i piaceri materiali, tesoro le fonti stesse E del e piaceri piìialti un affanni sereni grande importanza inetti ai dunque la trasmettere e cui patrici sfrenatezze,dissi- a piili lungo lungo, a le e conseguire a conservare a ricavarne a passioni logoranti valga vivere Vogliamo dice: insane ammirare da maggiori disor- e farci può da mai non tristissimi ciò ma fibra, ereditata energie, giovino di uomini lungo: a degenerarono, moralmente di esempì mancano dinatissimi,eppure la LANZALONE G. e da molte ma agitazioni, tem- LA in pcrantc i doveri DELL'EGOISMO MORALE lutto, [lassata Quanti, invece, con di frusta cavallo nella sé stessi e stessi,non al La è bellezza il vita della da organica e le avvelenare e loro e l'amore sanno di sé amare si leva longevo nauseato; non corpo. adoratori della della dimenticano, interiore;e vizii,le passioni perverse, affannosamente non la rivelazione é bellezza vera del e si dicono esteti,che il maledicendolo. igiene dell'anima è la sé lavorano spingere per coinùvii satiir,ma un pifi grato).') non sregolata, essi e ritta, di- del più gli son piacere. Il galantuomo come sbandisce ne massime ? consigliano piacere? No, domestici coscienza accelerare piacere, per del amare dall sfacchinano non l'amore bontà che al d'una Shakespeare) vecchiaia':* Questo I moderni sanno lo la lorj sanno se condotta Quanti precipizio? corsa banchetto il tristo la loro gli affetti di cui cosa 211 PIACERE tra capello la sproni (direbbe tormentosa disonorare dal di e DEL inalterabile ti'allontan irsi d'un puroyalantomismo (ed è questa loro intera tutta d'ufficio, nella serenità incapace E imbruttiscono bellezza, non bontà, che la quale i gli abusi, le famiglie, gl'individui, stirpi. Divinamente dell'anima: dal In di dentro, un della sadatto; a forma essa sua e, per mano a Leonardo da sé trova luce interna il Il corpo « inviluppo suo è sempre il modo diffonde di mal Io disabbellisce lo e rivelarsi,e fatta,in e tella mar- un'anima quell'involucroa su l'opera i rilievi ",. produrre per un'anima converso, Vinci: può albergare,per eccezione, essa mano da stessa l'orafo come deforme corpo bellissima; ma cosa scrive un corpo Io informa della qualche lei di" dro, leggiasua tima in- bruttezza. 1) Quest'articolo fu il caro timo e venerando egli si spense scrilto vegliardo serenamente nel non dicembre l'avrebbe senza malattie 1910. letto e Non prevedevo, ahimè, stampato! senza Il 13 sofferenze. febbraio che nl- 212 Dunque, volete se le in ogni di bieve, da dicono, che di egoistica crudeltà, se le le anche mai Le nostri turpa, perverside- più e vago gioia dei luce come beati e esser nel sulla è nella è sua, Gabriele se visione d'orrore nobile sul inij^ressione dipintura e vero e di di eroismi, naturale che volto. suo D' .•\nnuiizio dell'intima clic ai ragsii d'amore credere ai sembianti testimon' del orrenda a- tezza brut- disperazione! amore illumina il core. jiaradisoDantesco nell'inferno ma si rivela con s'abbuia scimento accre- l'ombia trista. tlell'anima,la generosità, nostra repellente: volgare. E, infatti, apparire morirne di bellezza; la niente dà di la interno? donna, soglion luci interne irradiano sole e studiando glorificandolecome debba un scaldi, s'io vo' Cile di come d'un O fuori, nerosi ge- D'Annunzio. ora, compiace dell'anima sua dovrebbe notato, Ti si la chiara momento un viso, quasi raggio di dei all'opposto, volto mi sensualità ripeto qui: e Ma occhi degli e riflesso un dell'opera sua, Avete buoni sui e e di turpe cosa passionimostruose, scritto altrove, per La labbra riflesso dell'anima un Ho vesse qualche quali tanto sono opere sue bellissimo. era di ferocia, di nelle di scelleragginie se atti immorali il ritratto di Gabriele me, scopro delle agli angoli opere, a giovane vi fisonomia, io sue azioni, viso nostro dei meglio proporzionato. corpo la linea nobili simpatia:come, e degli e L'abito impronte accusatrici, ogni con Ecco, ho qui, innanzi sua grazia passioni malvage delle sul orme sue li adorna atteggiamenti, e l'abito delle sentimenti, alti ideali,stampa belli,siate buoni. essere pensieri,dei gentilie Mi LANZALOME G. faccia un fulgore la ili lealtà,la dine, rettitu- aperta simpatia, LA DELL'EOOISMO MORALL atlasciiKi i nostri clic li i:i inchinevoli simili, e E così anche, per sublimi e dei cuori, suscitatore tiranno il ritratto di con Filippo 11; il (jcnio balenò vi è cui i che volti le passioni quella che un'espressione sguardo, di come che offende il petto gli altri,e i L'ira, secondo alla testa sangue ci rende dell'avaro occhi così tutte troppo alta di acquistano qualche le della cosa alcun imprimervi nei anche della dall'insieme in più modo che bruti, di le forme testa, ci esprimono lenta e solenne del della tigre,dell'astuzia la testa, in e dj| di pazienza non troppo tempie, e o gli dell'arpia. corpo, Così immediata dell' asino, atteggiare antipatico, e volgare. loro la loro indole? e ricatura. ca- volgare ambizione, sgradevole e alla e lineamenti possono l'impressione bue, della della meno disarmonico con)e tielle membra, o duro delle volpe lo fa correre e paralisi.I passioni riprovevoli,non fattezze fa ci collo del vene tremanti o l'odio, la crudeltà, l'egoismo, la trista insomma le nostre le gola v'impronta La piesta al ridicolo si ciamento arriclascia lussuria La chio oc- livido, spiacevole ci levare ad di superbia temperamenti, gonfiandoci pallidie quasi La e di labbra. tutti note. a maialesco. ci fa sporgere modo e specie delle e dissimidarsi un' ombra come una l'invidia;la quanto pnò meno produce e rivelatrici orme sue l' Aleardi) canta abbruttisca tanto agli angoli degli occhi sui quello con mondo. nuovo lineamenti, X, Leone riforma, bellamente (come crudele e umanista della esperto; perchè getta sul volto scompone del sospettoso gaudente dell'incendio passione, è fra le quale di Garibaldi, affascinatore quello ritratto del in genovese, l'istinto d'un Non eroi, accenditore imprevidente del fra loro Paragonate core. testimoni sui sembianti bellezza della loro siasmi entu- eroiche, risoluzioni magnanime le idealità,tutte del e noi fratellanza, tntti gli di tntti i sentimenti c^ualchecosa effondono E lidaisi di a aniaici. ad un 213 PIACERE DEL E E non e diamo ve- mente special- noi abbiamo, della della forza ferocia volpe, della stupiditàdel rinoceronte, 214 della della rapacità del falcone, della lepre L'uomo, del e diventa di sempre energie Se di modo forze che (insorgerà qualcuno), spiegate l'eroe come utilitaria, ad contribuire a morale, il e atto edonistica la morale con sfruttare a proprie energie. le essa dotato quindi e più vero felicità possibile: la massima essere un errori, acquista proprio utile,del proprio bellezze, sempre e della società,e non ritorni ed conseguire più sempre maggiori del midità ti- via dicendo. trionfi,cadute, la coscienza chiara piacere,del miglior cioè ghiottoneria del inaiale, della coniglio,e attraverso più sempre le LANZALONE O- si sacrificano martire, che e per la felicità comune? l'eroe Rispondo: sì, anche ideale; e vi circostanze sono la lotta eroica, cui il lottare speciale morale una e il martirio. Garibalili e il dovere di liberare dell'eroismo dai e modo, se diverrebbe senza tutti consiste libero un atto bene. delirio,che faceva del valli nostro non gli uomini quasi inutile,e salvo comune, bellezze supreme comune: aveva forse dei popoli redenzione d'Italia? iV\a la bellezza Mezzogiorno del agl'intrepidileoni Come il due la per gliore mi- dovere, l'eroismo come dovere il modo è morale sono d'ogni là martirio innamorata sublime di Borboni del lottando, nessuna ma di combattere un'imposizione, ma quel cadere il martirio e al vanno siglia con- saliiteni; sperare eroica, può imporre, L'eroismo dell'azione,che il il dolore; meno l'egoismo stesso rinunzia, il sacrifizio;in cui la eroicamente, di sentir premio il loro hanno in cui estreme, saliis vìctis nullam una in il martire e appunto nell'essere spontaneo Il loro della volontà premio è bella anche apparire già non la gnanima ma- gloria, e la morte risorgimento. vi saiebbero seguisserouna avremmo una montagne, morale umanità allo stesso eroica, l'eroismo felicissima. LA Ciò che manca i tristi: la cui contro con Ma ai buoni, di non associarsi per astuzia furberi.i;abbiano a altro un il per il passo per quale ben alla lettera,farebbe e la terra, bene nessun luogo Certo fratelli clie progredita, luminosa, iTieta col fosse male, alla violenza buoni dai grave nel di terra, male; e, una storia, tempo a Ala nostri questi fratelli severità,sia i)er il con di essi è pietà verso sociale, e e i veleni. i tristi: sono anche l'eccessiva della anche un'equa danno dalla cammino di noi. usare applicata violenti, diverrebbe e amare evoluti il tlirittoed la marcia i buoni, mentre si adattino lasciarsi un'evidente stizia ingiu- il dovere tlella civiltà mirano in parte ai a una d'imporsi e ilei peggiori, E' progresso. morale tempi, almeno ai più per alta e più difendersene sopprimere. popolo, le loro la solerzia, a i fiatelli buoni. capitanare essi Ogni di giusto perniciosa,è necessità non male sapiente usa vantaggio, sia perchè stesso la pei' loro sai^pianotra solerzia mistura una il medico è I migliori hanno e senza meno e evoluti verso di Invece, il dovere abbiamo meno debolezza e al malvagi feroci. misura, piliinfelici tristi e loro melensi: sguardo opporsi di si realizza con e compagnata ac- grande una presto sparire tutti i buoni solo di belve gabbia vera a popolata con e fendersi di- e tlclle volte, più vita,oppongano uno 1' altro, un difficile delta vita pratica.L'utopia di Tolstoi, è lecito non e violenza, questa utopia, quando la con la lotta della 1' 1' accortezza dano l'egoismo della specie coman- e ignavi essere il straordinaria imiividuale l'egoismo giovarsi per 215 PIACERE anche e l'attività, è tristizia è, operosità una DEL E ai buoni spesso collegarsitra loro, di ben astuzia. DLLL'EOOISMO MORALE o morali morali, religione; di gruppo che più o borano popoli, ogni periodo storico, elain meno vivono, come armonia ogni con altra cosa la scienza umana, e in 216 continua in LANZALONE Q. evoluzione, legge una salvo razze. Questa varietà dei costumi, adattamento lotte asprissime utile e vera tutta la terra, del e così guerra; la sarà felicità accordo del infallibile ili meno esempio, E' rimena interesse le le loro loro nuova le rondini sicura e grande momento se che, comparate, abbia ad una cattedra illuminare non di in feroce sima dannosis- e della grande donna vi anno alla e morale assicurino umana? necessario in istinto,non specie brute, e che, al projjrio nido. si studiino popoli, e si il succo, dell'umanità. almeno, umano. è vera una una di o tra creare Questo università nessuna comparata, per civile. Ed per mente profonda- paragonino filologia comparata, genere nel le l'umanità tutta di umana specie nuovo un il fiore sia,credo del morale condotta, che la quasi vari mentre di morale il cammino vero riporre il proprio piacere tragga ne cattedra una suo della ferocissima civiltà,che dei universale e vergogna, nianca ogni morali e a governa della supremo morali e sostanza, al difficile ma in nell'uomo problema più importante e qual'è quello, che esperienze certate ac- liberata,quasi redenzione di questa riduce, creare a s'è possibileagl'individui e si la lavoro. piacere col dovere, proprio dovere, della completa questo: qual'è il costume, qual; problema 11 la dei la coscienza cannibalismo si libererà fondamenlale problema la massima la attuerà perfettagiustiziadel 11 e dannoso e schiavitù;così dannosa annullerà non leggi d'armonia, con possibilefelicità. Così feroce alle e tragiche esperienze, 1'umanità e più lucidi, l'istinto sue climi u- secoli. acquista,sempre della tutte famiglia ai che umana, fondersi a la gran tutta l'accorderà ma dall'esperienzadei Attraverso di morale la gran sarà di universale di condotta particolarinecessità mana, gran tendono, lentissimamente, e è 1! vera qualche di rature lette- università,che fiaccola destinata