LANZALONE
GIOVANNI
ACCENNI DI CRITICA NUOVA
INTERA\IF,NTK
4..-.ini/.IONR
PRECEDUTA
LETTERE-
PREFAZIONI
De
Angelo
DI
RIFUSA
DA
FERDINANDO
Gubernatis,
Se
BRUNETIÈRE,
Lino
Ferriani
la critica
perchè dunque
la
nazioni
anche
barbari
del
finche
critica
loro
se
ne
S A L r. R N
TIP.
FRATELLI
JOVANE
superiorità
arte
1913
QAETANf.
ciò
Ma
è
lezza,
bel-
o
ne
i
vincere
non
col
alleata
disinteressa
O
DI
essa
la
costume.
la
di
nare
condan-
d'un'opera d'arte?
debbono
PARTE
PRIMA
non
latine
con
loro
giudizio
dovrà
morale
bruttezza
Le
è
estetica
e
la
lezza
bel-
avverrà,
vizio,
e
la
l'applaude.
LANZALONE
GIOVANNI
ACCENNI DI CRITICA NUOVA
4.a
PDIZIONF
INTI
PRECEDUTA
LETTERE-PREFAZIONI
DA
FERDINANDO
DI
De
Angelo
RIFUSA
RA.\\KNTF.
Lino
Oubernatis,
PARTE
PRIMA
SALERNO
TIP.
FRATELLI
JOVANE
1918
DI
GAETANO
BrUNETIÈRE,
Ferriani
INDICE
Prefazioni.
Lettera
di
Ferdinando
Lettera
di
Angelo
Lettera
di
Lino
Accenni
Sulla
La
di
Nuovi
di
studii
il Carducci
libertà
Per
L'arte
n
degenerato?
di
Gabriele
d'Annunzio
tale
(critica umoristica)
.
Benedetto
"
13
statua
Croce,
15
ideale
poco
il Novecentismo
il Seicentismo.
e
28
«
62
«
74
«
84
"
89
»
93
..
98
.
l'arte
per
11
»
ideale
poco
quella
Rimini
Genio
un
"
-
Qaiibaidi
sul
è
Qubernatis
nuova
da
9
Pag.
Ferriani
critica
canzone
Una
De
Francesca
n
Brunetière
107
"
.
Il bello
Alle
signore
L'arte
e
La
Fontana
La
Gloria
L'
la
Un
La
"137
Terme
"146
di
dell'arte
Benedetto
?
Croce
Dantesco
aristocratica
tassa
nuova
critica
Una
degli
fama
vero
!
»
159
"
163
n
168
«
171
175
«
Aoristi
179
«
usurpata
senso
154
"
capovolte
Una
133
»
delle
quercia
Cose
"130
morale
indovinello
La
"124
galanti
indipendenza
Risposta
Il
il brutto
e
185
-
allegorico
del
1" Canto
della
Divina
media
Com"191
Raffaele
La
morale
Mariano
e
la critica
dell'egoismo
e
del
italiana
piacere
'197
«
201
Lettera
(premessa
villa
Rome,
Ferdinando
di
a
L'Arte
??
Briinetiere
voluttuosa
nel
pubblicata
Voikonsky.
Janvifi- 1900.
27
Monsieur
C'est
fin
l'Art
suite
n'esf
de
la
Italie
plus
de
ce
la
d'ahord,
qu'
mémes
de
d'avair
l'air
la
les
toutes
qu'
un
corruption,
felle
une
sans
sur
ne
on
ce
l'Arte
jouissance,
de
saurait
de
mena(ant
luttuosa,
vo-
et
par
energiquement
trop
a
fìerté,
parait, puisque
il
qn
de
peu
cantre
'
à
conccption de l'art
de
un
ou
mayen
/' ajontenii
et
'
du
Vérité
et
croire
de
l'art
de
à
a
des
ruines
fauf
dire
plaisir: Labor
quadam
remet
on
qu
inter
n'est
se
pas
Moralité,
de
de
dangereux
de
ou
pour
morfei
pour
ce
voluptasque,
morale,
camme
en
Reaiité
d'une
la
les
daufe
en
seule
principes
croire,
de
continue
on
France,et
en
ou
de
soi, qui,
qui subsiste
!
l'art
sunt
Italif
l'absolu, serait
autres
naturali
la
la
en
perpétuellemenf
l'exisfence
manifesfations
les
sur
Mais
et
f'rance,
en
non
livre
votre
est-il e'fonnanf, qu'
bien
si
US
ailleurs, tandis
et
plaisir, et
lui-mènic.
A
mit
'icoi.- de
aujourdliui
eomhattre
morale
l
^rar
camme
inst rumeni
un
l'art
plus
Confrère
cher
et
le
uvee
/" accepte
que
1900)
qu'
un
dissiniillima
juncta. La
mais
ancien
on
ne
morale
saurait
disait
natura,
n'est
travail
du
societate
pas
impunément
l'art,
les
10
l'iin
séparer
la
qiic
la
et
morale
ne
ver
dans
ma
modeste
sir,
piiis
pensée
meilleurs
que
de
pari,
je
moins
le
bon
Veuillez
tous
esl,
cntre
mais
ciix,
l'art
mal
d'ahord,
vous
que
et
plus
la
dévoucs
le
eu
de
croir,
coscience
Monsieur
nouveuu,
votre
pour
avez
On
voeux.
à
mais
de
agrcer
mes
persiste
con/rére,
entreprise,
avez
tous
sens,
cher
et
vous
remerciements
mes
elle
gii'
inutile
Monsieur
donc,
tutte
la
seulcment
ce
dislinction
celle
saia
saiis
suite
e n
pervers.
de
ou
toiit
est
haladìna^re,
cjii'un
finalement
toiitcfois
avvc
l'art
saiis
n'est
morale
Jc
l'aiitir,
tic
me
trop
l'adresser,
et
vous
finii
on
a
approu-
aider,
y
toiijours
quand
de
vous
que
pour
re'tis-
pour
pour
lui,
non
l'Iiumanìté.
et
cher
confrcre,
uvee
dédicace,
aimable
l'expression
senliments.
F.
Brunetière.
la
e(
de
mes
Lettera
di
alla
(premessa
Angelo
2." edizione
De
degli
pubblicala
Gubernatis
Accenni
?
nel
di critica
nuova
./
1907)
Roma,
Dicembre
28
1906.
Egregio Lanzalone,
Ella
mi
espressione
proemio
Ma
fa l'onore, e
di
alla
cosa
non
edizione
nnova
de' suoi
quale mi^^liorproemio
nella Nuova
generoso,
in
intona
le idee
tutte
vi consento
e
il
che
Antologia, che
Consento
di desiderare
l'onore
vera,
che
dove
de' libri nuovi
la critica
Crederei
risanerebbe
che
l'aria
fatta mctifica,ne
a
altri
vestiti di
chirurgico
i
di
rinascere
affidata a
Lei.
molti,
troppo, si è
fermarsi
di
più
se
i
rilevare
raro,
bene
se
gioventii,
la nostra
anclie
mente
diretta-
pessimi, anche
autori
buone,
cosi spesso
proseguire
quali corrompono
in
I.cUci.iiìm,
così fatta, letta da
gli
sopra
veramente
opere
potesse
potrebbe
piii arduo, più delicato, ed
nascosti
e
letteratura, che, pur
critici,e
magnifici drappi,
lavoro
pregi
lavoro
suo
oiadizioso
h"insta
più bisogno
ella avrebbe
scritto
lo
e
nuova
una
continua
nostra
«.
?
tale
vorrei
venisse
rassej^na
della
battagliare contro
il
e,
una
in
io
Italia,diffondersie divenir popolare,
nuova
riflettetutto
libro
suo
sparse
lauto
critica
di
un
proprio articolo, pubblicato
suo
il
la
ma
richiedermi
e
Accenni
"•
frase,
vieta
"/iie^ta una
r
punto
o
poco
strombettate.
lo ammiro,
sua
rara
:
nella
Firenze
se
o
Ella
da
solo
avesse
Milano,
da
il
nobile
suo
nel
difendere
letteratura.
ella lo esercita
Forse
non
nel
perseveranza,
la morale
da
intanto,
Molti
parlato sempre
invece
die
da
in
di
sacerdozio
Roma,
Salerno,
la
terario
let-
benefico.
modo
così da
ma
tica,
dell'este-
stesso
nome
parlano
parecchi anni,
coraggio,
la
da
sua
Napoli,
voce
sì
12
sarebbe
Raggiere Bonghi
e
di
ragione
nella
penetra
ora
Croce
Benedetto
Giovanni
di
e
sincerità
dice
delle
e
fiori già
che
cose
Ma
da
nome
di
scuola
bisognosi di provvedersi
nuovi
microbi
della
Ella
al
studiato
nella
evoluzione
sua
mostrare
nella
ma
quale
queste
continui
dalla
la voce,
nobile
il bene
ed
in
anche
di
che
cose
Salerno,
contravveleni
il
ove
di lei
i
contro
non
tipo della
Griselda
minime
ha
dispiace,
boccaccesca,
non
di questa ultima
che
termi
po-
forma,
il Boccaccio
già guasta,
ciò
;
mi
resse,
occor-
Decaiiieione, di
al
tradizione
come
ed
che
e
dell'arte;
gli ammiratori
divergenze
levare
delle
i limiti
leggendaria fino
la raccolse
sono
a
fondo
a
lei fra
con
ufficiodi
suo
po'
un
teraria
Let-
già acquistato, per
Fogazzaro pilisevero
restringendo soverchiamente
avendo
hiusta
letteratura.
stato
e
Roma,
medici, affluirebberopresso
Italiani
di
autorevole
voce
la bontà
che
molti
Forse
Lei
accento, per
suo
quei/a
di
risorgesse una
se
vuole, io crederei
celebre
una
regione estetica, la
e
il buon
vigoria del
e
sentire
faceva già
Zannoni, nella Cultura
Napoli.
da
/// Salerno, per
la
si
fatta meglio sentire, come
importa
è
eh
'
;
ella
fatto fin qui, seguitando
il
efficaceAristarco, per iscoprirecoraggiosamente
il male
che
nella
scorge
letteratura
nostra
contemporanea.
In
questa
nutritivi
e
fermano
i suoi
lasciano
modo
caso,
di tonici è ben
perchè
F
il
Con
il
suo
casa
bella
r
Baretti
r
modo
gli
;
bisogno
Accenni
cosi evidente
equivoco; ora
conviene
della
presto gli effetti
del
paia,
nuovo
pagina più
alcun
si vedano
non
grande
principiiin
ad
dell'aria,della
piliche
età nevrastenica, il
nostra
della
morbo
avrà
vita
cibi
critica
di
e
nuova
non
applicarliad ogni
col risanamento
quale
letterario che
ci appesta.
nella
storia
nostra
sani
risoluto,che
e
cura
la
nazionale,
di
si
risente,
letteraria
una
più gloriosa dell'antico.
quelito augurio, egregio
volume, augurandogli buon
Il
suo
Collega,accompagno
viaggio e
sincero
Angelo
ed
buona
lietamente
fortuna.
affezionato Estimatore
De
Oubernatis
Lettera
la 2
(scritt I per
Sua
la
L'Arte
che
ed
ammira
ed
conosce
de'
rigenerazione
scriva
...
Come
dirle
costumi?
bene
del
libro
Accetto
io
se
l'emanazione
morale
popoli ")
con
il lenocinlo
che
osa
pur
tutto
il
No,
no,
di
fine
né
sereni
site
squi-
prove
al
libro
mia
autorità
presentazioni
(citi non
fatto
la
opera
sua
la
per
d'una
stesso
sia
seconda
meritatamente
stato
né
ma
alle
fosse
non
altro
percorrendo
pur
mollo
con
è
amore
giovanile
altre
vie,
da
—
e
titolo
a
però
battaglia
f^enerosa
una
che
nel
penetra
il
sacro
(/nella
contro
territorio
Maestro
civiltà, la spirituale irradiazione
forma,
della
far ridere
nienti
un
lutto
della
un'arte
anche
contro
ammonì
Lei
di
ormai
come
supremo,
io
predicatrice,
orizzonti
")
ammorba.
ed
stalo
{che dev'essere,
arte,
"'
è
se
certo
contrabbandiera,
letteratura
volte
pure
tenace
come
rigenerazione
la
per
Suo
libro
voluttuosa
Arte
prefazione
di
di
feconda,
il
più
se
no,
amabile,
l'insidia, contamina,
che
Il
ingegno,
con
lotto
di
prova
spirituale,giacché,
non
trentennio
ciò
/' invito
dunque
fratellanza
??
pubblico.
dal
accollo
linee
perchè
battagliero
ebbi
bisogno
la
lun^o
,
edizHìne
cui
a/cune
abbia
non
da
di
—
io
Ella
fatta, dell'
fu
non
cortesia
voliitluosa
modesta,
poi
Ferriaiii
Amico,
e
viva
desidera
—
sia
ediz., che
Professore
Caro
"
''
Lino
di
e
con
la
d'intascar...
vogliamo
gaiezza
Carducci,
dei
dell' audacia,
quattrini
per
—
laminarne
con-
nobilissima.
l'essenza
sana,
j^ran
l'
del-
un'arte
che
mente
uggiosa-
bacchettona,
ingentilisci i cuori,
giovanili, e però
monda
da
schiuda
ogni
tabe
14
pornot^tafica,
da
ogiii
suggestione
aretinesca.
"L'ideale
tito
sen-
—
profondamente
ed
Castelar,
dice
di
ed
malsana
tutta
quella
quanto
appunto
ogni
fama
arte,
in
virile
fiacca,
di
frolli,
Di
libri,
articoli,
con
fiera
una
galeotta,
Questo
come
ho
di
voluto
cuore
anime
ed
che
sentire
idea\e
per
proposito
generazione
una
è
intanto
la
vita
la
loro
vibra,
coloro,
contro
gabbare
di
consacrano
rosa
pode-
voce
che
e
mercè
che
dolce
tuiscono
costi-
un'arte
giovanili.
È
dire.
glie
Lei,
quell'
quali
—
|3Ìacere.
nostra,
facciano
ne'
vuol
"•
febbre
ogni
prepara
il
come
requisitoria
le
snervano
e
Italia
educativo,
ministero
all'arduo
si
misconosce,
dio:
solo
un
benemeriti
uomini
che
ideale
l' arte
ecco
i/uattrinario,
che
letteratura,
bisogno
ha
lucro
insudicia,
in
credono
altro
ben
bellezza
ogni
che
conforto,
cuore,
profanazione,
però
e
bellezza;
la
con
espresso
lo
poco,
lo
offre
il
so,
ma
il
poco
accolga
Suo
Aff.mo
Lino
amico
Ferri
a
ni.
di
Accenni
dì
critica
nuova
A
R.
Bérenger,
Forse
integrata:
critica
una
e
ha
umana
i
siffatte
ideali,
alle
viva
foise
che
altrove,
è
i
Di
civili.
coscienze
più
fra
mai
e
ci
verrà
la
di
l'
u/i(uu
ricnsli
l'anima
oggi
scienza,
la
di
sahile,
arte
come
per
ris[)lendeltcro
e
In'
che
ottenuta
l'opera
urgente
morale.
vita;
umana
popoli,
qui
rinnovata
sempre
della
ideali
felicità
vera
universale
dell'amore
alti
critica
la
ma
1' idea
rifiorite;
sempre
negli
della
vecchia,
predominerà
cui
sono
fede
ripreso
santissimi
e
in
Perchè
rinnovata.
molto
cosa
una
critica
una
critica
scrivere
t'ondo,
in
sarà,
nuova
meglio
era
h' rancia.
di
Istituto
dell'
luce
cosi
in
Italia,
nella
vita,
,
nell'aite
e
So
che
critica,
idee
sono
so
la
che
che
vita,
1)
prevalgono
il
Dalla
già
appassito;
vittorioso
Nuova
le
tuttora
considera
che
di
critica.
nella
l'arte
nella
onde
come
è
16
avanzata
facile
rigermogliare
Antologia.
indi|iendeiile
maturità
loro
novembre
contrarie:
idee
presagire,
e
accestire
WO-i
le
idee
mostrano
dejle
quella
morale.
dalla
nella
di
Ala
un
eterna
idee
non
lotta
contrarie.
per
16
G.
S' incomincia
l'arte
è
non
sentire
una
forza
debba
suoi
al
più egli può
energia
l'arte. La
morale
critica
nuova
sarà
storica, ma
che
la critica
fare
la
al
dei
cosa
da
fiori
suoi
in
diverso
che
vibra
è
non
dunque
acuta
vivo
voglia
ogni
non
.Ma
onesta.
formola
nel
senso,
una
cosa
la cosa;
come
domina
dire
al terreno
(critica
rovina,
sua
che
e
più
arte
duce
pro-
alta
deve
tutto
né
essere
e
tostare.
sot-
estetica,
Ciò
dire,
vuol
e
al clima
in
cui
storica); considerare
vi
se
rimanga
visse,
il
bello
qualche
tuttora
considerare
estetica);
(critica
se
frutti utili per
individuale
la coscienza
al critico
assegnare
non
dirne
critico
la
pianta
anche
altro
nessun
ufficio
il botanico, studiando
tenuto
e
gli
che
è
tenuto
nello
l'arte
effetti
utili
nella
venefici
o
e
guardare addentro,
è utile, quando
peto,
ri-
essere,
consideraisi
unilaterale. Chi
non
paesaggio
vuol
tistico
ar-
tempo.
stessa,
nel
problema
perfetta deve
deve
non
paesaggio. Criticare
e
stesso
cosa
il
guardare
frammentaria
ristretta
pittore,situato
solo
a
la critica
troppo
si chinile
il
è
la critica intera
l'arte per
il
non
di
cesserà
dell'elettrico,
stessa,
sua
per il
assoggetta
a
non
anch'essa:
arte
non
morale,
storica-esteticaLa
e
principalmente,morale.
e
lutti i lati: e anche
e
jiro,
usarsi
e
vapore
utili, i
suoi
l'uomo
se
mento
svolgi-
umano?
sull'organismo
da
suo
foglie,e
sue
pianta, a
d'una
Certo,
da
vivere, alla quale
quello del botanico,
da
sociale
nell'anima
che
del
i
energie del
a
cui libero
comodi,
e
fuori, che
e
morale).
si
se
i caratteri
vuol
usare
relazione
delle
e
critica
Anche
non
deve
prodotti e produca
sociale
non
società; e che
anche,
di durevolmente
abbia
è
della
si svolse
cui
Italia
siderare
completa d'un'opera d'arte, significherà:con-
pianta
seme
individuale
l'arte suprema
importante,
né
e
i suoi
forza
le terribili
divina
La
sacrificare
e
proprio vantaggio
questa
e
una
dell' individuo
tanto
e
è
in
fuigicliintelletti,
selvaggia incoercibile,al
l'umanità
ideali,ma
bene
da
a
LANZALONE
dire
ma
'
falsa,
nel
care
giudi-
comprende
che
vuol
se
tutta
dipingere,
giudicare,e giudicare
guardare
dall'alto
e
da
18
LANZALONE
Q.
in
all'altra: l'elettricità si trasforma
luce, calore, moto;
in calore, luce, elettricità;precisamente
trasforma
È
Esso
il nostro
forse
è, che
non
poggia,
da
e
cui
il
trae
E
coopera/ione
Esse
indipendentifra loro;
sono
volontà, influiscono
in
dati
di
ciò
Ora
esse.
che
Come
del
prima
si svolge
di sé
stessa.
appunto
prima
guardiamo
del
indietro
vediamo
perfettisono
che,
i
più
a
dopo
il mondo
giunto, domina
a
le funzioni
della
del
né
corpo,
indi
ciò
con
individuo,
funzioni
senza
si
vita
Ma
i
finisce
soòiale
più
il
elevala
ilominio;
assai
manifesta
estetico
senso
:ippunt() perché
al
essa
si
e
la
morale
cosciente,
perchè,
ci
se
meravigliosi [irocessidella
svilupparsi,ma
Cosi
vegetale, lo
domina:
il
l'animale:
tiom
il mondo
il mondo
si
pendente,
indi-
cooperanti,e poi
piacere
nota
sociali
esorbita, dichiarandosi
nella
elementari.
condizioni
predominare
varie
funzione
una
vegetale e
totale
si renda
generale, gli organismi
tardi
più primitivied
che
del
considerare
in
frono
sof-
alla
date
in
una
le funzioni
senso
destinata
è
questo
sino
funzioni
se
le
una
morale.
senso
rappresenta
e
|ier
il
dell'utile,così
senso
dopo,
se
prima
fanciullo
nel
tutte
nell'organismo
da
danneggia
l'esaurimento
e
continua
una
soffre, ne
uno
potrebbe
non
nota
scambievolmente;
limitano
nasce
anzi
si
di
dalle
è
non
nell'organismo collettivo;ove
anche
con
si dica
conda.
cir-
sentimento, fantasia, intelligenza,
ma
predomina,
altre, che
dalle
pendente
se
e
lo
quanto
in
non
su
né dal freddo,
da
può giungere
sull'altra,
e
l'ima
momenti
che
indipendenti
sono
non
se
dipendenza;
il simile
vita. E
della
estinzione
funzionano
non
vicendevole
e
dal terreno
nutrimento,
p.riiicipaie
gli altri;sofferenza
tutti
psiche.
suoi
gli organi
una
dente
indipen-
è
non
ne
né
spazio?
modo
certo
compenetra,
e
nello
esso
dall'umido, né dal caldo, né dalla luce,
ne
e
involge
io
in
è immerso:
cui
energia morale.
in
isolato
e
speciale,e
in
materia
dall'aria che
né
cui
condizione
una
della
continuazione
indipendente
corpo
si
l'energiamorale
come
artistica
e l'energia
energia artistica,
in
il moto
e
più complessi
tura,
na-
e
inailo sugli organismi
animale,
ultimo
umano,
il cervello, ultimo
nato
a
giun-
ACCENNI
al
gere
CRITICA
la inoiale
miglior
titolo del
nella
aiiparve
si
come
ili
preiioininiosi tratta, e
\ero
e
due
abbatte
ne
è
inlesa
abbia
ad
oggi
la
di sopportare
di
vocaboli
A
tale
Come
indipendenti l'uno
frulli
ma
se
schiavitù.
Ora
le biade
e
proprio
così
cioè che
oltraggiaree
manomettere
l'arte
la morale
diritto alcuno, salvo
abbia
uno
denza,
parlare d' indipen-
morale:
non
indi-
strombazzata
di
caso
un'assai
indipendenza questa,
vi
ripeto,non
in noi
sono
quello
proprietà
strana
loro pertetta-
tra
cose
farà
dalla
un
indipendente
dal
quid,
Officiis).
umane.
del
neque
Neque
si
cum
molto
e
di alchimia
sano,
n
del
è
in
cioè
nulla,
o
publicis
altera
ù
neque
contrahas,
radici,dal
in
nihil
funzione
pianta
a
seme?
Può
idealmente
filosofica;ma
senso
fracido.
qualche
la
farà
complesso.
il gusto
la
artistica),il quale sia
dalle
senso
ribrezzo
e
1) Infatti la morale
le attività
un
? Come
esercitare
ad
armonico,
funzione
indipendente dal
orrore
luiipaloil gusto
è
sua
organismo
stesso
dall'altra?
luna
morale
tronco,
chimica
è tutt'altro che
naturalmente
la
dal
ramo,
di
forza
è
(che
estetico
senso
a
isolarsi,
fiore
lutto
un
indipendentemente
dello
e
umana
è
che
l'uomo,
indipendentemente
produrre
11
psiche
della
la
insuperabile,
in modo
indipendenza contrasta,
funzioni
sue
artistica
agas
così
rapisce i
il
tende
s'in-
tacere.
e
! Ma,
una
umano.
esso
il' indipendenza.
iicm
dell'arte dalla
di
la morale
fondamentale
unità
il
indipendenti.
mente-
le
il diritto
curiosa
una
Se
è
litoies. Come
una
dicono
ne
più
è
indipendenza
ogni istante,e
È
dell'altro,e
sopraffazione,di rapina,di
nascila
per
si
|iropiietarii
gli alberi, non
di
ma
Due
i limiti
usurpa
oijjani.
i reciprocidiritti e contini;
risiieltano
dall'altro,quando
del
è
caso,
applica, in realtà,questa
dell'arie?
penden/a
altri
^li
ilopo l'arte,questo
società
L'indipendeii/a,in questo
e
lutti
su
predominio.
suo
iiil'atti,
qui
10
Nt'OVA
coni|ilc'li"
s\ilu|ipo,domina
dunque
E
DI
morale
'). Il sano
(!hi ha
davvero
morale,
cosa
che
è
fatto,
ha
svi
impossibile che
deve
privatis rebus,
vacare
nel
entrare
neque
in
si
tutte
tecum
officio palesi (ClC. De
20
si
di
compiaccia
anzi
in
era
armonia
col
l'arte ardita, cioè
ardire
si è
che
produrgii
a
ogni
il
della
nell'ideale,e insomma
il
quale,
Ora,
senso
via
di
più
seguirla?
e
il
?
morale
di
ciò
vuol
di
decere
pure
a
la
che
Ma
è la seconda
estetico;
senso
male,
dell'anor-
la
critica
sia
non
quell'altrodannoso
dell'artifi-
s'imbarbarisce.
critico?
Studiare
è
comoda:
più
conforme
perditempo
è
al dovere
dannoso
un
di
estetico all'accordo
via
più
debolito
in-
iter inelius, tentar
il senso
prima
dire
molto
solo
compiace
l'ufficio del
qual'è
gnanimo
ma-
nel sentimento
del
perfezionarsipiù
tentar
o
Capisco
D. Abbondio.
aggiungersi
da
si
senno,
con
è in noi
anche
gusto pubblico, richiamando
critico; se
vero
crede
tali condizioni,
in
la corrente
risanare
danno
morale
deride
e
morale
ai nostri
patologico, dello stuzzicante, del mostruoso,
quanto
e
col
più regolato dal
non
vizio
Se
quali
applaudisce che
nell'azione
senso
grave
si
non
le
il senso
condotta,
bellezza
il
che
pervertito,con
del
zioso,
principio di
retto
senso
oggi
glorificail
che
in loro
che
estetico. Se
senso
quella
perduto
e
dire
immorali:
sofferenza.
vera
una
l'arte morale, vuol
piaceva
artistiche
rappresentazioni
arrixare
possono
nonni
e
LANZALONE
G.
la
del
perditempo,
è
che
diventata
l'arte !
Ma
e
il
gusto del buono
che
ciò
cioè
il
più
tanto
evoluto,
gli giova
lo avvertirà, come
progredire dell'umanità, il gusto
andranno
si sarà
jiiùl'uomo
di
col
certamente,
di
e
sempre
tanto
ciò che
fida scolta, del
avrà
gli nuoce;
suo
estetico
senso
suo
più
meglio
sarà
d'accordo.
limpida
tanto
bene
e
del
del
in armonia
Quanto
la
più
coscienza
il suo
gusto
male
suo
bello
col
suo
reali,
senso
morale.
esiste
Ma
un'estetica?
di
bello.
E
essa,
che
morale?
una
I filosofi
e
cosa
è
riescono
non
Tolstoi
l.a domanda
ne
vorrebbe
si
può
ad accoidarsi
peifino
il bello'-' Le definizioni
ritorcere:
neppure
esclusa
sono
più
Esiste
getto
sull'og-
l'idea
di
del
mille.
E
ACCENNI
gusto del
il
secolo, da
dalla
del
bello
variabile
e
individuo
dalla
Venere
Venere
di
loro
Milo.
Non
ciò, esistono, vivono;
gusti
adatti,
cioè
in
re,
di
più
prevedere
vincono
il
si diffondono
e
interessi
degli
e
la vittoria d'una
esistono
non
le
? Dovremmo
Dante
dolo
di
aiutò
dal
oggi
è
il fiore di
tutte
di mora/e
e
tutte
le
come
miscredenze
/(/ suprema
specie.Ma
universale
secoli.
le
specie
iilili ai
dei
fliremo
somiglia perfettamente
tipi
sono
1' individuo,
vari
tabili
immu-
perchè
di ieri, (^ome
dall'individuo
illustre, liaenuniversale
la morale
popoli, passate
università,
verso
attrauna
?..)
in cui tutte
morale,
accordarsi:
d'una
legge della felicitàumana,
della
principi)di questa morale,
se
le credenze
morale
come
specie,d'una
piacere, sull'utile,sull'egoismo
i
lottare
più
umana,
(Esiste,in qualche
|iarlod'una
possono
gusto, è
sopravvivono
individuo
esiste neppure
morali
morali
specie. E già è possibileoggi
nessun
e
degl'individui
legge degl'interessi
sul
e
svolgersi del volgare
comparata
si vede, io
Come
le
vari
le varie grammatiche
adatte, cioè
tutti i dialetti d'Italia,cosi
l'esperienzadei
cattedra
delle
più
del
la vita
i
gusti più
dei
(cioè fra
piii
diverso
lo
per
fra
lottare per essa,
lulia per
iiep|iiire
non
già
potentemente
fiore di
è
umana
dire che
svolge
specie, cioè
morali
ima
specie, perchè
a
nel
appunto
critico, educatore
morale
o
all'altro,
perchè
l'individuo
alla
le morali
individui
si
Come
sopravvivenza
e
le varie
fra
soggette
anzi
ciò,
sopravvivenza definitiva,e
costume) si svolge
prevedere
che
la
a«;liiiulividiii
lui);cosi anche
del
veri
la
vive!
ilei
all'idea
significamuoversi.
dunque
lotta, il compito
questa
anche
utili
diverse
contriddirsi
a
versa
di-
all'estetica.
sono
umane,
persino
vivere
vita, con
assai
all'aite,ne
ne
a
è ben
rinun/iamo
non
ostante
non
perchè
la
noi
secolo
Ottentotta
entrambe
ciò,
evolverai,
si evolve:
lotta per
una
Venere
sono
da
popolo,
a
le scienze
progressivo: e,
morale
La
ilei jjusto,
a
2l
NUOVA
popolo
ostante
tutte
lentamente,
lammino
La
da
Miisuliii.ina,
e
le attività umane,
modificarsi
CRITICA
individuo.
a
bello, né all'ediica/ione
Tutte
e
DI
la suprema
morale
dell'individuo
sono
bene
rata
conside-
e
data
fon-
della
intesi,non
22
LANZALONE
Q.
sono
diversi
bene
assoluto; perchè la morale
il
dai
quale,
ugualmente
occhio
E
chiara
specie. Noi
al dovere.
noi; cioè
e
lentamente
in
fu
d'un
Ora,
a
tutte
È
tanto
il
politici,
ci
oggi
asteniamo,
agli interessi
incoscienti
dai
della
cestuosi,
in-
specie; e
un
assetto
nostri antichi
pei nostri posterisarà
che
vamente,
istinti-
matrimoni
spintiverso
che
umana,
morali
trasformarsi
a
dai
ci richiama
interessi
veri
tendono
la
la
non
seguenza
con-
istintivo.
visibilmente
trionfale,che diviene
prendono
estranee
radicato
parte
l'arte
e
nuovi
sempre
la critica,ma
sempre
popoli, non
cooperarvi
più male,
nella
natura
umana
il
d'una
bisogno
abolito, o quasi,da filosofi,da artisti
criterio
sostituire
è
cui
più
loro
coscienza
in-
con
che
rimorso
dei
della
con
forze.
di condotta, che
non
a
rimanere
le loro
noi
possibile,e
sentimento
e
e
più
e
facciamo
immensamente
contrari
fratellanza
questa marcia
più accelerata,
debbono
di
e
con
brutale
con
lo
il
nasce
morali
Così
forze coscienti
sognato
neppure
facciamo,
ragioni
pirateria,usi
pace
regge
svolto dei
più
il male
coscienti
più
Le
liedro,
po-
guardi
dell'individuo
cannibalismo, dai sacrifizi umani,
mille
di
lo
posteri saranno
istinti morali.
dalla
sociale
i
E
si
immensamente
d'onde
male;
sociali.
dal
da
è
immensamente
individuali
siamo
morale
noi, quando
che
un
ricadute,acquistasempre
e
antenati; i quali facevano
consapevolezza
come
posi,si
si
facce
sue
interesse
supremo
il senso
laddove
di
errori
mille
questo
abbiamo
è
umana
sul
e
quella stessa.
sempre
di
lontani
delle
suil'altrnismo
figura generale, purché
sua
attraverso
coscienza
nostri
la
e
rimane
l'uomo,
universale
qualunque
su
bene,
puro,
t'ondata
principiidi quella,
morale, si è creduto
il criterio
è
Il bene
da uomini
mente
da molti, potervi comoda-
estetico. Il male, fatto
applaudito.
e
norma
fatto
con
un
bel gesto,
goffamente,
merita
ACCENNI
fischi
torsoli.
e
CRITICA
DI
23
NUOVA
QiialiiiKnicporcheria, coiitVttata
i|iiallrofrasi
con
(? |iiùporcheria.
iinn
ele).!;aiiti,
Ora,
che
è
questo
accelera
criterio
un
la putrefazione
alla sostanza,
capovolto,
sociale, perchè
l'apparenza alla realtà,il
il capriccio al dovere.
all'utile,
essere
perche
un'età
mutabilissime
il
si evolve,
esso
al
e
né
i
anche
piacere rappresenta
né
la terra
d'una
com'è
e
il sole
il sole
siano
norma,
è
è il
norma
il
cioè
del
senso
detto, anche
le legtii;ma
tipie
ri
fisso,com'è
centro
un
sono
pos-
individuo, da
a
già si
quale, come
si evolvono
rispettoalla luna,
benché
Il
forma
piacere non
bisogno
duraturo;
ma
la
il piacere
leyj^e,
giorno all'altro. P: questa
un
morale.
perchè
il
e
individuo
da
immeiliato,
senso
spetto al gusto
terra
essi
cose
dell'utile,non
dovere; cioè
hanno
meglio,
all'altra,
quasi da
senso
il gusto
ilementi,
da
sostituisce
libito alla
Ma
norma:
sono
criterio
un
la
rispetto alla terra,
per
essi immobili
neppure
nello
spazio.
Non
contraddittoria
dal
gusto
soltanto
e
Se
ricchezza.
credete
identificava
virtù
assai
in
che
in
noi
meno
dei
illumina
sulla
e
la
intorno
solo
sé dolori
a
con
la smania
per
ad
e
vita
scalda.
che
conseguirlo, il
e
Oli
gelosa
ogni costo,
si
nebbia
che
il
Ci
nostro
e
godiamo,
di tedio
e
piacere si
la
con
nel
fatto,
dell'ideale
in
muta
due
e
cere,
pia-
di desolazione
il sole
manca
il
epicurea)di
un'arte
noi
oltrepassano questi
dolore
temperanza
da
vita,
preziosa
bene
sommo
la
con
della
questa
cura
come
(acuita
sull'arte.
è
ricchezza
più grande
piacere vero
padri nostri; una
dolore, sempre
nel
il
tutti i modi
ci si diffonde
amarezza-
limiti: 1" evitare,
degli altri; 2°
dissipare
non
propria capacità di godimento.
E
è
piacere
dunque
però
Ma
stessa.
godere
la
il
perchè Epicuro, ponendo
Ecco
pazza
?
bene, amministratela
or
ridda
una
ipiellevite,guidate
piacere individuale, spargendo
rovine
voi
danno
tragica,ci
spesso
e
dal
e
di
quale spettacolomiserando,
vediamo
che
infatti,che
relazione
piacereaccumulato:
c'è fra
piacere e
utile?
quasi risparmio, conserva
L'utile
di
non
piacere,o.
24
G.
11
piacere capitalizzato.
è
meglio,
dell'utile. 11
n'è
è
gl'interessi,
la
farsi
assoluto). La
e
il
e
è che
la
non
il
che
legge
deve
nella
regolato da
esser
inconsultamente
(ilbene
ha
il dritto di
ciò
che
giova;
Il dire
la
che
mille
il
ma
cade
primo
in
piomba
una
vibrante
sublime, innanzi
Ora,
indipendente dal
è
ragione,
ombre
a
torbide
l'altruismo
il
pendente
indi-
l'istinto è
le
le
quali non
(e
esse
che
in
cui
e
i
gonfia
il
sentendo
nell'anima
tenebrosa
la
luce, d'armonia,
vina,
di-
tutto
Entrambi
chi
propria
d'amore,
il
Insomma,
e
la luce
più squisitipiaceri della
offuscanti.
e
l'avvenire
del-
inconsolabile.
e
potentissimo;ma
Rendere
io
proprio
ne
se
perenne
individuale.
e
tificano
s'iden-
interesse,e
alto
un
interesse
notte
ricchissimo
di
e
bono
deb-
equivale a dire,
leggi cosmiche:
sposa
meschino
suo
benefico
è
le
felice di chi
più
dell'anima?
egoismo
dominare
progresso.
rappresentante, gode un'ebbrezza
diventare
anche
Chi
stessa
volte
cadere:
che
dall'utile;
questa indipendenza si oppongono
a
miseria
dall'inguaribile
sono
che
l'equilibrioturbato.
il
e
l'altro
centro
derisa, deve
indipendenti; e, violate, pensano
s'impiccioliscenel
Potrà
o
dalla
indipendente
la virtù
campione
è
piacere
piaceli psichicisublimi, sereni, purissimi,che
con
possono
l'utile
regolare la vita,
dalla morale,
indipendente
Ma
ristabilire
sono
ed
è
dovere.
cose
!) a
fa il
è che
non
vera
la vita, l'arte,la critica
gloriosadel
leggi sociologiche,anzi
riconoscono
il
indipendente dall'utile,il bello
passione
inesorabili
Vi
l'arte è
è
dal
modo
l'erta
per
il piacere
buono,
la
Questa idea semplicissima,
dimenticata
oggi
vita, nell'arte,nella critica;se
avanzarsi
che
regolare
Ma
esso.
morale
gusto dal dovere; il bello dal buono.
troppo
deve
regolareil piacere,e
capricci di
legge morale, dunque,
capitale: ma
questo
capitaleche
deve
rovinosi
spicciola
moneta
questa è la rappresentazione del piacevole. Ciò
l'arte, se
piace
dai folli
di
l'interesse
dell'utile
legge
è la
piacere
dissipazione!È
la
guidare
dell'utile
legge
dev'essere
piacere
guai quando
non
ALONE
LANZ
lo libera
anima
è
carne
un
un
cere
pianon
piìi squisito
stesso.
iirevaleree
liiffondersi
sempre
più
di
questi piaceri
26
rotta, ogni pedagogia è
inediicativa
è
la scuola,
accademia?
vana
allora
dimenarsi
nel
la vita
pubblica
il
fango; ogni lume
funzione
Ma
chi
e
due
l'appunto
per
guarire
questo cibo
l'arte,farebbe
l'ammalato
le sole
con
assai
sapit
di qualunque
più
a
pensare
popolo,
che
di
e
lesse
vo-
alla
badare
senza
di
lomanzi, novelle,
di alta efficacia
rale,
mo-
Qiiod
doveri.
e
se
io
non
dal
parti a
tempo
un
esercitare
donde
so
Ma
! Ed
se
economici
sfruttatrice di
ci sarebbe
depressa ;
scandalosa.
arte
da
d'onde
non
questa
vuole
quale
so
il sentimento
una
! Anzi
fa
correggersi,
di
opera
dal
cominci
rezione;
cor-
pensiero,
da tutte
efficacia il pensiero possa
e
1' immaginazione
statistica dei danni
economici!), che
cagiona
(primi
rimanerne
licenziosa, vita
una
morali, |iolitici,
all'Italiaquest'arte,
eccitamento
giovani energie, eterno
Imperversa
mia
mi
contrarli.
possibilefare
isì,anche
di
fermo
se
dall'iniiuaginazione;
o
io
sull'azione,
fosse
Se
cominciare
cominci
siano
dell'arte)
elementi
il quale si mostrasse
sentimento
dall'azione.
prioritàdella riforma,
quistione,sulla
dissoluto,
un
dicesse:
eterna
vita civile;
d'un
diritti
di
trattato
della
gioventù sopratutto,
dotate
cose
la critica
niitrit.
Questa bizantina
se
insomma;
arte
la
dal
e
quel medico,
come
medicine,
e
le altre funzioni.
l'arte
morale
si nutrisce:
specialniente
morale
poesie, di
drammi,
ma
l'ambiente
dietetica; giacché il popolo,
cura
Ma
—
tita,
perver-
Cominciate
la critica V
parecchi)
risanare
di risanarne
trascurasse
e
del
è naturale:
tutte
importantissime funzioni
di
si proponesse
di
tica
poli-
osceno
vita civile si è
il guasto
l'arte
la vita ! (cosi diranno
riformare
sono
riformare
volete
voi
la
un
Ed
si spegne.
della
seco
riesce
i disastri
]irepara
privata diventano
d'ideale
pervertirsi poita
suo
la
e
solo
non
stessa; allora
essa
dell'oggi,che
perchè un'importantissima
e
Allora
si corrompe
ma
gretto opportunismo
domani;
o
LANZALONE
O.
a
quere,
delin-
spaventati!
."Xrte deprimente, vita
licenziosa
arte
terribile
;
malattia
del
scandalosa, vita
senno
e
della
volontà; le idee si scompij;liano e si capovolgono; il gusto irnpaz»
ACCENNI
zisce.
È
chi'
tempo
che
critica
le
darci
di
l'arte
rischiari
più
una
darci
ripitjli
una
il
intensa
più
intensa
CRITICA
cessando
I arte,
divenga
passatempo,
tempo
DI
di
via
cammino;
coscienza
coscienza
essere
di
strumento
la
giacché
un
salute
e
perverso
se
vita,
dell'arte.
ufficio
ufficio
noso
rovi-
È
civile
e
umana.
buoniSenso,'_e
dell'onesto^
della
27
NUOVA
dell'arte
della
che
la
è
critica
di
è
Sulla
Francesca
'
Gabriele
delie
anni
quattro
mie
tante
selli,
poi
ma
un'alta
anzi
fecondo
della
Francesca
poco:
d'
moderno,
partito
saprà
Per
che
1)
?pic
IWJ.
quale
Dalla
e
italiane
una
e
cosa
potevamo
Rivisìii
il
dtW
Gabriele
a
traverso
a
E
innocuo,
l'esempio
citai
bene,
aggiunsi,
decadente
un
D'Annunzio,
scussione,
di-
della
calore
diventa
Inferno.
morale
Sottile-Totna-
passando
purifica,
quanto
V
canto
a
lui
bella
in
il male,
una
presso
ad
o
un
vedrete
e
che
?.
volta,
riviste
è
datJo
anzi
anche
quest'argomento
trarne
una
composta,
non
invece
Nel
altri).
morali
famoso
Sante
anche
si
alla
intorno
professor
d'artista,
insegnamenti
nel
verista
come
coscienza
Date
"
lizza
in
ebbi
Catania,
polemiche
valoroso
dimostrare
onesta
e
col
di
Palingenesi
rinnovate
entrarono
per
a
volta
(quella
nell'arte
D'Annunzio
sulla
fa,
sempre
e
')
Rimini
'
di
Un
da
Moderna
tcco
profeta,
Debbo
straniere.
fui
aspettarcela,
itolitica
e
dato
Irttiriiriu,
tema
1."
luglin
cipali
prin-
scritta,
scabroso,
IWJ
e
mente,
candida-
è
tragedia
la
il
sulle
confessare
però
profeta:
bella
discussa
rappresentata,
stampata,
non
Francesca
la
qui
e
e
!S
ma
dato
scttem-
SULLA
il
del
temperamento
insaziabile
poi
il diavolo
punto, desiderare
pi)trebbe,è
vero,
forza
in
che
ho
letta solo
vista questa
ammirative,
su
impressione
mia
è
colta
sommamente
in arte, la vita è
continuare
situazioni
di
che
quelle frasi
nel
mille
di
mento
dal
straggono
Per
essere
buona
comincio
quel
nitario;
uma-
di tutto
mano
quella
le mancano,
ora
Voglio
com'è
della
prova
e
brano
qualche
dirne, senza
ora
antico
mio
oi
su
in tutto
pelli,la
molti,
a
pare
e,
L'ho
scena.
parecchie critiche,quasi
non
che
conta.
è
dovuto
il lettore
illuminano
che
e
primi
la
anche
talvolta
particolari,
ed
stesso,
me
di
una
quelle
situazione
una
o
un
azione; aggroviglia-
bellissimi, ma
che
ili-
annoiano.
giusto, una
riferirla
forma
Ura,
l'ansia,m:ii
una
vera
scena
morta.
con
atti: mai
riassumono
1' intreccio, scarsa
tema
lottare
destano
ne
e
vitale.
in
qualche
pure
un'elegante opera
Ho
n
Ri-
da
cesellatore, d'una
e
ha
assimilatrice;
complesso,
incatenano
debbo
dalla
interesse; è un'opera
senza
e
h'rancesca
è questa: La
la lettura,specie nei
Mancante
carattere.
non
che
granile e (paziente lavoratore
concepita; ma,
per
man
gustato
averne
sommaria
freddo,
lavoro
un
È l'opera d'un
ben
alto ed
più
si
qua
costume.
La
mente
le gazzette.
per
impressione,
schietta
mini
tragedia alla
lettene
qualche periodico, e dopo
saggio
la sfronderà
questi giorni, dopo
in
in
parecchio
indirizzo
scrisse
come
necessarie,quanto nel tlrammalicu.
tanto
sono
genere
non
da
nuovo
un
raro
sogna
nell'insieme, bi-
quasi sempre,
l'are che
casto,
qualche
poeta della voluttà qui
quella rapiilanaturalezza,
e
nessun
lo
mia
riuscire
e
tico
dramma-
ostentato, eccessivo, ingombrante, dandole
sfarzo
nervosa
in
molto
con
! Si
questo, auguriamocelo,
è
riconosco,
il celebrato
ed
sfrontato
questo poema
nell'arte Dannunziana
che
dallo
lato morale,
goderne,
e
Levi, nobilmente
e
ciò
esaltato
dal
contenersi,
molto
saputo
affermi
ed
29
•"
maggiore castigatezza;ma,
una
riconoscerlo
i^iimo
RIMINI
priapisnio dei tempi. Insomma,
è
non
DA
poeta, sedotto
compiacimento, che,
mio
ha
FRANCESCA
1.
buona
a
parte di questa mia
circostanze
dell'eiiizione.
11
formali
Treves
ed
ci
ha
impressione
esteriori.
dato
senza
E
30
dubbio
splendida
una
rinascimento;
tragedia. 11
fare
ricca edizione
una
all' indole
gli ornamenti
danno
l'ultima
più simpatica
posta,
stile
D'Annunziano:
d'ossa
misero
suo
Ma
il Treves
e
magnifico
È
il
vestito
ha
riccamente
ed
di
polpo
suo
dono
ren-
appare
è tutt'altro
scelta
i difetti dello
che
ben
sa
farne
stile
dissimulare
risaltare i
i
forse
seguendo
foggia più
atta
cliente. Quella
carta
nella
ratteri,
ca-
appendici retoriche,ina
sa
e
D'Annunzio,
del
e
una
priati,
appro-
donna
vestita
esagerare
persona,
ed
tipograficasembra
abile il sarto
lui stesso,
di
imperfezioni
le
luce
difetti della
le indicazioni
mostra
in
fare
scrittole,la
bella
una
la veste
qui
muscoli.
di
e
taglilii
col
più
mettere
per
l'essere
vestita. Ora
l'essere ben
che
affascinante; come
e
vestita. Ma
è ben
più bella,se
all'operadello
mano
sulla
la carta, i
scelti
bene
sono
veniente
con-
lettore
basta; bisogna
non
se
tipografici,
quasi
del
libro. 11 formato,
del
più
la t'orma
scelta
l'attenzione
concentrare
e
armonica
edizione
abbia
dei
dell'edizioni
imitazione
ricchissimi
e
credo, che
non
ma
favorire
a
a
LANZALONE
Q.
pregi.
consigli
in
mettere
a
e
quei
teri
carat-
all'antica,quei fregi, quelle lettere iniziali ricamate, quelle
lunghe
frequentididascalie
e
il lettore,
momento
ad
ad
per
diporto
chi
sprona
il fermarsi
si addirebbe
il
Altra
disposte
in
sempre
viene
sciatti
neppure
di
messi
fatti,e
dà
o
varia
chi
a
va
non
fiorite,
attiralo
da
a
una
liramma
chiamar
a
metro
come
il
caso
cascanti; versi così lontani
sarebbero
chi
legge, è
una
il
metro
sequela di parole
lunghezza: endecasillabi,settenarii,quinari!,
lì, così
sarebbero
l'affanno:
pare
stam-
dello
importantissima,anzi capitale,
questo
si deve
pure
linee
aiuole
boscaglie e steppe,
per
di
si addice
alle
tutto
interesse.
che
adoperatovi;se
forma
questa
viali davanti
estrinseca,ma
causa
piacere
scarso
che
cavallo
suo
di altissimo
mèta
pei
interesse del
scarso
passione, nel quale
poesie liriche;come
di
raccolta
una
di
distraggono ogni
rosso,
jsiù il già
dramma
un
festinaread eventum,
deve
di
attenuano
e
che
Meglio
dramma.
in inchiostro
tollerabili in
ottimamente
una
li ha
dal
generati, quasi
vero
tono
commedia.
.\
appellativersi
tragico,
leggerli,
ansimanti.
SULLA
Dov'è
più
il lamosii
qui
spesso,
da
h'RANCESCA
«
cesellatore
inolio
In
DA
«IMINl
tgli cesella, i|uaiiili)
vuole:
?
abbonaccia.
i|ua,
31
"?
lua
ini po':
I.eiisjianio
I WANCKSCA.
1 Chi
Il fuoco
j;reco
r
mai
veduto,
conosce
alla
avevo
si
non
più terribile
si salva?
h
Non
ihe
vero
liattagliastia/lo
?
Il
TOKRKilANO.
Questo
poi è terrihilissimo, è
d'una
ricetta
elle
di
Mala
.Wesser
ehhe
està
l'i'ia,il ijuale fu
ail aS'Naliu'
E
sej"ielo
un
coi
(
da
un
veci
liio
jisl'aui
Daiiiiata.
altrove:
•Waiate-stino.
IVr
lo
l'avevo
lascialo
iiionlù
Quella
U'Iif
lii
sopra
]irese. la percosse
trovai
non
pena.
c'è
?
così
incerto
La
lingua
periodo
che
ch'era
falcone
aveva
e
lauto
fosse
la
yrii;
nn'ai|uilH.
fu
morto
era
nieolio
Sono
versi
non
Novellino
terra
m'adirai.
perché
io,
a
sotto
l'uccise.
che
1; il bel
vera
lei, e
t/iif^fi"yì
un'aquila jjiovane volare.
Allora
ritmo
;'
vide
ma
un
Vf/ao
luolin
si mise
("orsi credenilo
del
t;rù.
una
allo, il falcone
rtizzit
la tenne
prosa
ad
allo
la
.V\a,dico
giiisli/l:i,
la
e
decapitato
il
suo
signore.
trascrivere, senza
questi ? F. versi
licenzioso, che
nostra
di prosa,
è così ritmica
che
non
possa
a
volerlo
per
sua
alterarla,la
tragici?
1 latino
seguire
è
natura, che
ricomporsi
in
una
quasi
verseti'
32
quinarii e
~
LANZALONE
O.
//
che,
fuoco
ecc.
—
piena
settenarii
greco
! chi
Oh
—
anarchia
in endecasillabi,a
e
si
! è
salva ?
metrica
Oh
mio
e
vostro,
novissimo
Eccovi
a
il
volge
fra
due
catene
interrotte
di
golfi, a
seconda
e
del
a
restringersie
rientrar
che
renda
il
l'Adda
forma
dove
parte:
il punte,
e
le due
più
ancor
lago
ricomincia,
e
nome
di
le rivi-
nuovo,
lascian
l'acqua distendersi
e
rallentarsi
in nuovi
e
nuovi
golfi
seni.
rive, par
sensibile
cessa
allontanandosi
di
tratto
costiera
riprendere poi
per
un
destra
a
trasformazione,
cui
a
prender
a
cougiunge
questa
in
spoigcic
fra
un'ampia
ch'ivi
dello
seni
quelli,viene
promontorio
dall'altra
e
di
a
figura
e
fiume,
ed
tutti
monti,
a
un
die
non
e
di
Como,
mezzogiorno,
a
corso
Promessi
dei
di
lago
del
ramo
voi
Ne
lago,
qualunque
ed
io, senza
volete
e
ali occhio
sejjni il punto
la
labi,
endecasil-
di voi, lettori,tiene
ognuno
primo periodo
Quel
che
a
settenarii,
quinarii ed
in
qui trascritti,
memoria:
in
regale Melpomene
e
Dannunziani.
versi...
periodo celebre, che
un
vero
cosi ! Siamo
ritrovato
accorgerete subito
scritto in
volerlo, abbiamo
prova?
vi
e
severa
È
veduto.
i versi
! la
questi:
terra !
per
Applichiamo questo stupendo
periodo
mai
avevo
il fare
ritmica.
e
plebeamente
sdraiata
ìson-L
comodo
assai
dipresso come
un
sposi:
mente
certa-
34
Lo
mini.
dalla
lanzaLone
o.
stile è
rapida
vibrate/za
il D'Annunzio
lussuiegL.ianteili frasche, troppo
troppo
necessaria
colorire
a
minuzie,
liriche.
immagini
alla
tragedia.Troppo
ad
o
enumerare
lontano
s'
indugia
o
cose,
tornare
con-
a
Leggiamo:
II. .Mercante.
tutto
Magnifici .Vladoiiiia,
clic si conviene
vostra:
zendadi
d'alto
ricamo,
alla
quellii
magnificen/a
leggieri e
riccio
Inoccati
riccio,
sopra
erniesini, damaschi,
sciamiti, cambellotli,
staniign?.
ijrossagrana,
pisnolati,Mccellati,
frnstaiii,
liarraccani,
zetani, camniiicà,
l'asce, dolileUi
R
l'enumerazione
dovuto
ha
Ma,
del
vivacità
del
Marini
dramma,
stile è
uno
qui
la
dialogo
e
in
del
che
più
fare
mercante,
discende
del
continua
che
tutto
con
che
è
se
ci
linea
mai
()
perderebbe
il Borromini
che
l'aolo
al
vivono
si fosse
Lo
ipiello così
vana
dugento.
meno
al
rattere
ca-
lunga,
stile del
la
nunzio
D'An-
sovrabbondante
tlclla parola. Ma
chiacchieia,
un
nel
siffatto
posto.
(atto V.
vita, non
yià venir
nulla.
tlel
disdica
non
la metà
[:gliè
il desiderio
dentro
fosse
essa
da
fuori
tessuti
enumerazione
passione,non
e
mia
spcciaK'sui
diretta
Raitoli.
azione
altri 13 versi! Certo, il D'Annunzio
per
huiga
pine,
non
iiapnlctana....
studio
l'Aoro
Se
alla
mio
fui
di
IV)
scena
mai
to:
tanto
folle
sentivo
meno
core
yli spirili
oci
de;.;li
fermato
In
qui,
Inoi.
sarebbe
riuscito
naturale
ed
SULLA
il nostro
L'ft'icacc.Ma
RlMlN'l
la sobrietà:
poeta ignoia
35
."
Paolo
e
coiitiiuia,
riiiicolo:
nel
cadentio
DA
FRANCESCA
"
la
l'i"r/;i
...
mi
si
pcnkv.i
nella
nulle,
un
luiiiii'
il:"l petti) collie
terribile
Oedo
Ma
che
come
che
fiume
terribile di
il
iitiperversasse
non
e
perchè,
sbadiglia,o
peggio;
azione
e
li difetto
motte:tti
Parole
che
per
noi
con
le intralci
ha
parlare in
devono
forma
in Francia, debbo
Il
bisogno
di
è
ncs-
stile tragico;
non
comprende,
suo
interesse alla
e
le
distragga con
nello
nostra
rafforzi
e
namenti
or-
vani.
stile è accresciuto
parole, frasi
di
lingua.Certo
l'illusione dei
tempi
e
po'
un
tati;
rappresen-
senso,
motti
arguti,
ogni profilinoed ogni punta,
che
e
.Ma in
accompagni
incetta
piti alcun
adattamento
spettatore moderno,
cati,
pec-
passata, al solito,ogni giusta misura.
cura,
dimenticato
della
darci
a
hanno
non
tare
il
già
Questa
capricciosie
limpidezza
secoli
ha
amorosa
il necessario
senza
vado
ili
e
giovava
tolto i secoli
hanno
collezionati
lo
stile che
uno
che
di sobrietà
d'antico
tanti
nello
come
XIII
ripetiamolo,sopratutto
essere,
lascivie di suoni
con
il D'Annunzio
ma
cui
deve
quale
pro|)riidei primi
sapore
i suoi
nebulosità.
sminuire
studio, posto dall'autore, nel
dallo
di
La
passione, non
ambiziosi,
nel secolo
lo spettatore
o
sente
richiede
passione, e
la
il lettore
almeno
o
rappresentala.
e
della
inopportuna,
è cosi
qui
favola
l'azione
che
quale però, fra
e
aiwttf.
non
e
infréquenteaggiuntaDanniin/ian.i.
non
dove
forza
dal petto nella notte,
esce
Pare
ilell'oscurità
stile la nebulosità
simo
! Il
eci'.
riferirsi a
debba
sanane?
seicentisnio
quello
aveva
graziosa
una
iisciiami
queW
frayiìinsa, eee.
forza fragorosa, che
^.\uì:".{a
sarà
un
ili saiiyiu',
nscitaini
che
ma
egli doveva
Paolo
a
moderni;
nella
gusto,
senza
fusione.
tradurre
di
a
per
moderni,
se
come,
parlare in
lingua, l' illusione
e
nunzio
Il D'An-
il fatto antico
proprio
sforzarmi
qui
sono
Francesca, davanti
e
necessità
dare, anche
profusione
la necessaria
e
agevole
per
con
a
dei
io
cese.
fran-
tempi,
36
fra limiti assai
inteso
va
personaggi cinesi
e
al teatro
vedere
ripetuto,che
d'
ogni
Riassumendo
e
alla lingua
i
via
alla
allo
stile
questa
qualche
Salvo
rondine
drammatica
è
che
che
che
(qui
utile
ora
riassumerne
forte
ne
hanno
quegli
presente
ed
prima
a
Ravenna
con
feste
tano
scherzi
La
essere
scena
ha
noiosamente
e
buona
parte
lettore,debba
jirescelto,
metro
stile
tragedia? A
di
e
me
Gian
1' idea
brevemente
lunga,
anzi
canzone
il lavoro
marrebbe,
ri-
tragedia, credo
ogni
l'hanno
affinchè
scena,
letta né vista rappresentare,
udita
o
letta, non
però
giullare,vetuito
povero
da
guadagnarsi qualche regalo
dalle
qualche punto
no.
I.
trattenuto
motteggi
di
la struttura.
Figo,
di
pare
interesse.
partitamente questa
memoria
gati
fu-
D'Annunziano,
campo),
scarso
non
anche
la bellissima
vero
altri che, avendola
nuziali,è
prossime
con
scena
dello
suo
Atto
Nella
che
la prosa,
efficace,salvo
quelli che
nella
è opera
vivificazione.
sul
adottando
vitale
e
discuterne
sia
cronismo;
ana-
un
drammatica
branti
vi-
detto
è stato
necessariamente
dramma
luccichii
esaminare
e
sia
Perciò
stampare, al
o
il poeta è nel
intendermi,
possano
palpitantie
e
opera
solo
adoperativi.
bella
scena
di
il verso,
una
biblioteca;
una
evidente,
pare
fa questo
neir insieme, fiacco
Volendo
ogni
mi
foggia
fumosi
vaporosi e
diverrebbe
moderna.
già detto,
mutando
anche
Ma,
della
e
vive
anima
si direbbe
il
attribuirsi,oltre
ad
o
pazienticontraffazioni; egli ama
e
opera
lo spettatore non
no;
d'antichità
sua
impressione
fiacca
Ma
ottentoto.
all'assurdo,che
esprimersi in cinese,
di traduzione, sopratutto di
interpretazionee
della
la
con
meglio
ma
italiano
palcoscenicopersone
sul
all'unisono
si arriva
no,
teatro
museo
un
di erudite
farne
s";ntire
e
sul
in idioma
ad
come
che
sa
non
discreti;se
debbano
personaggi ottentoti
va
e
LANZALONE
G.
nella
donne
vivace,
del
corte
di
ma
interminabile;
logna
Bo-
nelle
palazzo Polen-
Francesca.
ha
e
il grave
difetto di
il difetto
apparisce
SULLA
più
grave,
allo
svolgimento
iiuando
di
FRANCESCA
"
si consideri
della
che
forse
duecento;
una
corte
conforme
alla
verisimiglianzastorica
Francesca
così
sboccate
jiartedi Gian
i motti
salaci. Per
purché
viva;
opera
Figo
cosi
e
scherzi
giudizio
al
io sottometto
dei
quei tempi questa
nelle donne
Le
della
donne
di
corte
che
cianciano
in
sicuro
un
sentire
solo
il poeta
la
nelle
nella
Paolo
scena
donne
Le
—
di Ostasio,
voce
peste il povero
domande
con
perchè gli si
scena
sono
np.'to,
é
stata
i
tribuita
at-
tempi,
sia
di
forme
con-
modi
ma
non
ad ognuna
di dare
impediscadi
e'
che
Biancofiore,
:
cinque nomi,
si è curato
confonderle
metta
Questa
che
il
paura
servile
con
e
non
Scena
è stato
il
del
umoristica
la prepotente
terza
—
di
coni'
ila
seguito (ii
di
uso
comica
giullare,messa
burbanza
custodia,
poi spiega
(come
è
lasciato
il giullare e
in
del
al
siffatta
Francesca.
certa
di Ostasio.
vivezza
la
per
assai
bene
Non
siint persona-
a
trasto
con-
dieta.
Discussione
fra
Ostasio
consiglieredell'inganno
Francesca, bellissima,e lo sciancato
testa,serve
lo
Ostasio
a
una
han
afferra
infine
troppo,
si prepara
manca
absona
fortiinis
e
Ostasio
giullare faccia parte
che, ciarlando
e
scena
Figo;
Francesca, ed
bavaglia. Teme
un
seguente),
Malatesta,
fratello di
sospettose,
fuggite dalla corte,
tutte
i^^in
Gian
gente, sveli l'inganno che
tra
critico
linguaggioe
Sono
non
distintivo
tratto
seconda
lo incalza
che
insomma,
rica;
sto-
loro.
Scemi
rum
incoraggiarne
quistione,se
la
di
questa
perchè
tra
faccia
da
Minore.
cinque
persone,
di
l'arte falsi la verità
e
licenziosità
nuido
sia
se
tollerare
volgari,e
e
competenti
.?Mtichiara, Adonella.
esse
moili, da
autorevole
Alda, Qarsenda,
di
nei
umana,
qualche
biente
idea dell'am-
un'
questa tragedia la lode di riprodurre fedelmente
a
a
darci
a
è difetto che
da
poiché
ma,
perfettamentesuperflua
il rappresentarci le donne
libere
falsi la verità
non
37
w
potrei domandare,
ma
arditissimi
non
me
è
essa
favola. Serve
del
RIMINl
DA
ai Polentani
e
Toldo
ser
a
Francesca.
e
guercio
notaro,
Il uialrimonio
Oianciotto
(entrambe famiglieguelfe),per
Mala-
scacciare
da
38
la partf
Rimiiii
da
preso
ordita:
la
LANZALONE
Q.
nel
questa
quasi
animo
suo
gentile bellezza
nemici
è
pentimenti, ed
lottano
In
Traversara.
risoluto
l'amore
quali
i
vincere
ghibellini,
per
per
si
mostra
la brutta tram
rompere
a
i
la sorella,di cui ammira
la vicina
compiange
e
Ostasio
scena
sorte,
i
contro
rinunziare
può
non
l'odio
e
leanza
all'al-
di Qianciotto.
Questa
necessaria
quali
lo
figura di
Erano
dovuto
all'azione,e, invece
poi
accenna
avrebbe
scena
allunga per
si
troppi fatti,abbastanza
a
spettatore difticilinente
erudita
all'uditore
ntelligibili
Chi
vuol
pagine!
alla
può comprendere,
tutto,
al
e
12
estranei
enumerazione
ingombrante
lasciarsi del
fatti da
brevissima, perchè poco
essere
rendersi
da
o
scialba
che
fanno
i
la
rilievo.
senza
e
si
azione,
vera
e
Vi
immediatamente
lettore:
il himn
Cdine
sapere
Rettore
si giace
pontit'i/in
inoj^liedi
con
la
Ch)
vuol
coi
....
denari
Ostasio, insieme
il
del
nepote
re
d'
mi
Ire
caratteristico
e
il contado
ed
Puglia....
e
altri uomini
è questa
varia
fratello
efficace
che
Forlì, fanno
col ferro
e
d'armi,
Cervia,
egli stesso, [-dannino,e
tutto
di
scapigliato,Bannino,
e
di scorta
guastano
disposato,
l'apa, il figliuolo
piìiviva
assalito,sotto
Faenza
ha
apposi;
hanno
quelli di
ipiella
Ungheria....
Forlivesi
con
che
la tarantola
Assai
—
?....
geremea
rognosa,
cagna
morde
con
provvist"
Traversaria,
.\ndrea
ansante
è
penso
.\h, ah, hcne
quarta
Calholi
"i)uand' io
dopo
Scena
da
parte
vecchia
vi
V'albona?
di
\edova
di
da
sapere
Kinier
come
Ij7Ìo
e
i
i carri
e
del
bastardo
sale, a cm'
fuoco,
l'urlo di Ostasio
per
e
tutte
di
di
i
che
nuova,
usciti
ghibellini,
gualdane
col
dà
praggiung
So-
scena.
era
Bologna
le
terre,
altri disastri. Assai
contro
di Bannino:
SULLA
111 lo
ha
non
e
di
H.uiiiino, che
ncppuic
3Q
"
l'IianiM s;;iì/./atii
1
ili dolori;
Ostasio, |iÌL'iio
lantatricc
RIMINI
DA
supcva;
Milli
e
FRANCESCA
"
si stoica i-oiitru
ti'ii'a,
e
è tornato
stilla di
ima
spada
senza
e
la villa iiiil-
bacinetto,
sen/.a
suH'aiinatuia:
sangue
I tildi iR'inici
tniiKi
CI
(\\d
che
ili
Ai
dii\' inilìanlalorc
di
fatti,non
al
vene,
lii
niill;iiit:itiiru
j^ran
vuol
feroci
rivelare
?ietv/.ii
che
egli
d'ogni grazia
r
le buone
guancia.
a
farlo
Bannino
liannino
è
sóli Ostasio
che
ogni
quindi
adatterebbe
non
ai suoi
sone
Ostasio
danni
ora
di
continua
dunque,
alla
Tokio,
quale
di
è
ed è
quali ragioni
dai
Ma
più
se
è
ad
quarta.
scena
D'Annunzio,
ostante
non
lo
a
scena,
d'arme,
e
se
l'igli,
masti
ri-
son
costo,
di cinque
è
senso
non
fosse
sarto,
sacrificherebbe
iii.i
chè
per-
stabilito
aveva
11 buon
via
portano
nuova
ogni
una
le |3er-
incomodi,
dai
che
mai
di
venilicare
nuovi
smesso
risoluto di seguire il consiglio
allo sciancato, facendole
lui, Paolo,
sposare,
tanti
ghibellini,ha
nemici
Francesca
bella, e
d' interessi
e,
il D'Aiinun/io
la
la sorella
per
una
uomini
tre
quell'accenno,
;jueria
essere,
il fratello di
in
di
dovesse
fazione
in Ravenna
scena
uomini
di
infermo,
era
ferisce Bannino
Tokio,
ser
A
io stocco
trae
vista la necessità
sua
dare
sposare
già
Questa
e
avvelenato.
abiti alle persone,
eleganti e
ogni scrupolo,
credere
per
abiti
arrecati
ser
Tokio.
tragedia
gli
di
via
il forte dell'arte del
mai
stato
della
atto
scene:
ser
lantava
mil-
si
Ostasio
il padre
comincerebbe
portato
e
[Jio,
i tre
veramente
stalo
minaccia
risente, e
vino
di
parole
sviene, e
Qui
curare.
si
con
Ostasio, fuor
inteiporsie
Bannino
parole?
giorno, mentre
un
spedirlo all'altro mondo
tentò
di
parole !...).
dileggi, liannino,
padre,
painK-.
per
serve
dalla
bella
jkt
procura,
a
partigianila
conto
farci meglio
casa
da
persona,
il
altrui.
intendere,
Polenta
s' in-
40
dusse
al triste mercato
tentato
fraudolento.
Ostasio
di
parricidio
perchè ?...),
e
fa
non
Bannino.
Non
in
dico,
che
tutto
mi
spiega
tanto
più
arte
questa
è
vi
e
magnifici,può
polavoro.
è
insieme.
manca
del
Gli
figura di
al
dei
quinta
due
in
di 5;
la
parti:
minore,
si
prima
chiamata
ma,
della
sua
11 poeta
non
tra
un
ca.
d'una
e
maginazion
im-
il
senso
la fan
immaginativo,
figura ben
una
cosi
condotta?
ce
ne
si
il
nella
dalle
per
la
sue
Toldo.
ser
Perchè
numero
ha
dato
'lovuto
sacro
e
dersi
divi-
labile
invio-
distinguerein
due
sorella
sua
parte, Francesca,
donne,
e
Che
nulla.
avrebbe
seconda
sposto
di-
colorita. Cosi
Samaritana
corte,
è
tutto
accenna
può
Francesca,
Smaragdi;
Paolo, passare
sposo,
tere;
carat-
anzi
particolari,
partigiano,che
si passava
allegra premura
con
bellissimi
deficiente
lunghissima, che
allora
svolge
la schiava
e
ganismo
or-
tutto
senza
fortissima
1' intelletto
guai !.... In ogni modo,
e
o
nei
millantatore'. Non
Scena
—
tre;
o
di ornato
sempre
è
partito;
motivi
quel consiglio perverso?
Sce/ia
motivi
un
vita del
disarmonico
terribile
suo
vigliaccoe
noi
sappiamo
é
gli
di
reale.
una
Bannino,
particolari col
più s'assomigliaa
memoria
una
ma
tragedia. Un'opera
magnifico
sempre
ma
di sacrificare
anche
difetto;
quattro linee semplicissime, può farmi
inesauribile:
è
Ostasio
dei
né
Ostasio,
un
partecipa della
mille
?
Similmente,
né
Toldo,
della
edifizio
un
minuzie, in grazia di
fasia profonda
dramma.
fusione
interesse
al
Bannino
generico (quando
e
del
ser
membro
costruire
Il D'Annunzio
squisito dell'
nel resto
architetto,con
altro, con
un
nelle
Un
coopera.
vago
perfetta,quanto
e
vivo, di cui ogni
e
troppo
d' intima
languido
bella
di
l'accenno
questo sia assolutamente
mancanza
il
Ma
seguito, né
che
dico
è
più gioco
appariscono più,
non
m
LANZALONE
Q.
vede
il
riceve
ne
suo
duto
cre-
immensa
impressione.
La
essere
prima parte
una
tenera
prossimamente
riesce, nel
a
dovrebbe
scena
di
riuscire tutta commovente;
vorrebbe
le
costrette
affetto, tra
due
sorelle,
dividersi, e Smaragdi, la schiava
fatto, in
mezzo
a
gran
pretensione
di
affezionata;ma
sentimentalità
42
Q.LANrArONE
PRANCESCA.
Dove
mia
venire,
tu
dolce
Inojjo piofondo
dove
nn
arde
puoi
non
vita,
un
siilo
e
fnoco
gran
.ilimento.
senza
Samaritana
Parli
10 confesso
e
cuore
Ma
acceso.
enimmatiche,
lettore
vivo
il D'Annunzio
Egli
è spesso
nel
la
a
solo
è
È
vero.
sensazione,
un
vero
sinora
descritta
passa
per
che
bastava
quanto
non
rimane
muto
manca,
o
sensi, e
e
lasciare
nuoce
il
teresse
all'in-
magistralmente.
qui gli
tutto
rido ? Ah
mi
piango
e
quando
l'asino;
casca
forse
è
piii.Non
ramente
ra-
interpetred'anime,
ciò che
per
non
latente.
alla
vedi
rido
basta.
il lettdre. E, invece, sentite:
si
può
lui. lo credo,
suscitare-in
Francesca
piango
Ma
al di là del vero, assai
potrebbe
l'impressione di
cesca,
Fran-
pittorescodelle
bruta.
incompreso
che
o
Il
assai fiacco
un
nei
oli
per
nel mio
perifrasi
chiamano
sempre
umana,
qua
sempre
è tutta
Corte.
della' natura
al di
trova
h
le donne
ritrae
animatore
pianj^erpiii.Non
non
e
oh
sorella, sorella.
O
Qui
quando
dolore
.c;.ande
e
lunghe
dire, questo
non
dubbio,
colpisce e
stato
anima
sua
facoltà, che
modo
è
scena
grande
si
superficiale,
ridurre
e
d'interpretarela psiche
tratta
che
della
lo
un
voglia dire:
parlare per
dire
di Samaritana;
caso
della favola!
Paolo, che
cose
medesimo
Francesca
continuo
questo
alla vivezza
mirare
a
perchè
che
pare
questo continuo
11 punto
riesce
qui. Mi
nel
quasi
lo spettatore in continuo
e
e
si
d'eninmii.
di trovarmi
solo
non
via
per
lui questa
Fcco
vista di
in
che
Paolo:
SULLA
rRANceSCA.
"
E
....
mi
il
pare
e
il riso
e
tutta
mia
le
tutte
con
virtù
sue
e
tutte
le
già consumata,
i solili
sue
petto della
al
tu
e
in
mi
e
tutte
che
ridono
nei
luoghi
le fonti
die
e
piangono,
eh' io
non
di
piena
e
il
e
il tumulto
si fa
che
rumor
grandi più
son
tinge le porte de
di
diavolo
bel soggetto per
roba
In
arte
chi
dice
è
gli studi
è una
l'amplificazione
è
E
si
vera,
troppo
esprimevano
con
nella
aggiunga:
la loro
tale pazzesca
in giorno
che
il sangue
case....
questa?
Che
Lombrosiani
sia anche
psiche. Ma
non
le
sia
diceva
esser
pioggia e
dice abbastanza.
«
Francesca
?.... Si, comprendo,
figura necessaria,e può
nella
vera
le nostre
piit terribile della moderazione
cosa
l'aria
e
terribili
grida
vendetta, sorella, quando
di
spesso
valore;
squillidi trombe,
come
come
so,
il mio
sparso
paro
io la odo
Che
sospesa
solo
la terra;
mi
era
trema
sopra
per
cieco
tempio
quando
madre
tremito
un
tutti ! )
eri,
non
tutto
|iare;
più lontane,
cose
fin da
muto,
mi
giorni
fin laggiù fin laggiù nel
e
potenzn,
vene
tutti i suoi
con
43
"
vita
[ecco
e
questa
gioco leggiero
un
la
per
ima
RIMINI
Stretto
cuore
pianto
e
il
DA
"
il De
Non
tempesta.
conosco
Sanctis.
anche
nell'arte,
vera
non
un
Ed
arma
mava
affer-
nell'arte.
politicacome
vergini della
casa
commozione
con
esagerazione?
Dov'è
di
tal
Polenta, prese d'amore,
profluvio
di
parole,
quel verginale riserbo
e
che
44
il cuore?
tocca
tanto
freddi
No,
è
gusto
nulla
vale
(del quale
anche
in
umana,
alla
canzone
mentre
la
vale
d'iperboli,
perchè
che
l'animo
della
padre
i
primo
questo
religiosi. Nel
dell'
difetto
Gli
è
intera
il
ci
facoltà
darà
nostro
accade
essere;
necessario
scif
questo
del
di
cuore,
lei
lasciare?
accenno
motivi
E
il
verso
nessuna
in
prediletto?
altare
di
povertà
non
grande
sentimenti
a
morali
religiosie
al
Noi
basta
poiiere
primo
e
e
a
morali
La
sola
D'Annunzio)
certi
come
sensi,
specchi
la
1'
nemmeno
il cuore,
e
immaginazione
chiunque
ove
falsa
realtà
con
si
tutto
intelligen/a sola,
il senno,
che
dirige
e
è
troppo
lungo
e
poco
e
mira
dina
coor-
totani.
atto
e
di
sforzo
un'itnniagine
apprendiamo
ciò
percepire
a
invece, dell'armonico
bisogno
spesso
dei
sola
della
bisogno
h:i
non
raffinatezza
intellettuali
il sentimento
il tutto,
Tutto
ha
caricatura.
e
la
dalla
realtà,
propria
Wa
artista
realtà:
della
la
vero
fisiche
(come
deformata
vede
la
di doverli
un
lusso
più compiutamente
e
i sentimenti
vi è neppure
non
di tanto
tragedia.
aiutata
immaginazione
le
atto,
in altre anime,
l'aridità
Nessun
lo
spesso
al manicomio..../;
cambio
fondo
a
erano
amati?
luoghi
dugento!....
che
rappresentare
Quali
fratelli,al pensiero
di
vizio, che
nascondere
a
virtù,
gran
espandersi
In
vuota
e
d'una
come
di
sentire.
poeta ritratto più
eroina?
immagine
tenera
tutte
il
sua
verso
e
valgono
nulla
ci ha
non
dei
oscura
una
condurlo
all'anima
vieta
delicatezza
ingenua
anche
intender
goglio
dell'egoistico or-
volgarissimo
e
il
con
è che, ad
in
si vanta,
potrà
più dell'orgoglio,che
assai
tutto
che
e
il D'Annunzio
volume,
questo
freddo.
agitarsi a
Nietzschiana
la posa
inestetico
un
ridicolo,
nel
fa cadere
che
è
noi,
proprio
il D'Annunzio
Duse,
non
è
rimaniamo
più
e
l'eccessivo, il falso. Oli
l'anormale,
a
l'anima
da
lontana
parla,
che
dice,
Francesca
sentiamo,
la
Francesca
per
più
Qui,
stupiti,più
e
non
suo
è
LANZALONE
O.
interessante.
il
e
SULLA
C)A
FRANCESCA
"
Atto
Il secondo
in
sala
una
il' una
svolge
crociera, che
a
rocche
aspetta solo
si
Santa
di
in
Parcitadi
dai
Riniini
Scena
prima
è
che
Francesca,
di Giovanni
oramai
Ciotto
questa
scena,
né
molto
bene, né
breve.
desiderio.
è
Non
Scena
a
fuoco,
ne
saputo
la
lo stato
e
dell'animo
dall'amara
il dramma
le
né
natura
del
grida
del prossimo
è
di
ai
si-
di
può
ne
metà
una
pili
questo
spesso
parte essenziale
assoluta);
Tacito, né
un
il D'.An-
e
.Mfieri.
im
Francesca.
fuochi
l'efficacia
del-
La
quale
lavorati,e,
non
Torrigiano, dà di piglioa
una
pennacchio
terribile di
quei
nella
caklaia
fiamma
quella
bolle
ove
tizzi,esprimendo
il gesto folle di Francesca
la
sua
la mistura,
viglia
mera-
micidiale.
ritrae stupendamente
inganno patito
esasperato dall'oltraggioso
suo,
delusione
delle
ella si mostra
Caratteri
segno,
Sciancato, cioè
io esprimo
se
essere
l'accende
troppo eccessiva, troppo
feminea.
la vorrei
la brevità
Ma
della
tuffa il
bellezza
dubbio
Senza
lo
Sopraggiunge improvvisa
-
poi rapidamente
per
quel
all'atto,non
(brevità relativa,non
l'apprensione e
ostante
il lettore
mia.
curiosità
con
panile
cam-
il destino
parlano
dello
moglie
male,
molto
colpa
mai
seconda
s' informa
rocca
ha
non
dal
consultando
il Torrigiano
e
introduzione
come
drammatica
nunzio
di campana
si aspetta solo
Rimini
a
si meravigli
Non
lavorati,
Malatesta.
Di
dire
fuochi
rando
prepa-
dello Sciancato, del fratello di lui,Malatestino,
combattimento,
di
va
Omodei.
Il Balestriere
—
pia/./a
parte ghibellina,rappresentata
contro
dagli
e
di
tocchi
tre
combattimento;
la fazione
incominciare
di
alla
metti'
Malatesta
sorta
l'astrologosta
ove
sull'esito dell' imminente
per
Torrit^ianodei
il segno
Colomba,
andito
bre\f
un
falariche,e ogni
fuoco,
a
Rimini, nel palazzodei Malatesla,
a
il
45
"
II.
per
Quivi
rotonda.
torre
perchè
si
atto
RlMINl
simili
sue
nozze.
.\\a debbo
troppo ardente
povera
di
nelle
donne
e
ci
In tutto
sensuale, troppo ardita,
sentimenti
veri
dirlo?
riescono
di
tenerezza
quasi
sempre
46
secondo
il che,
antipatici;
da
evitarsi nei
È
bella
LANZALONE
G.
u.f.;
l'antico
consiglio aristotelico,è
sempre
personaggi principati.
la descrizione
degli
effetti del
È
arde
arde
nel
greco:
vero,
....
che
fuoco
mare,
fiumi,
nei
brucia
le
navi,
brucia
le
torri,
soffoca, ammorba,
fa
dell'uomo,
della
carne
cenere
trae
dallo
nera,
strazio
dell'uomo
e
Ma
prodottidal
impietrano
fuoco
morbosa,
belva
i cavalli
impazzano
i
più prodi
di
senso
?
donnesca
pietà
! 11 sentimento
greco
piìicomplesso,
esser
urli di
tenero
nessun
dell'ossa
e
una
che
il sangue
repente
secca
esser
per
naturale:
un
orrore
di
di stupore, di
È
di
che
vero
e
di
arde
per
tanti dolori
Francesca
misto
di
dovrebbe
feminea
riosità
cu-
pietà:
colori
....
meravigliosi, come
mescolanza
d'una
che
altra
fugace,
creatura
e
nessun'
l'occhio
non'
colori
di
sostiene,
diversità
d'una
indicibile, d'una
moltitudine
Ghe
ridondante.
frase
e
sublime
vive
nei
pianeti erranti,
nelle ampolle
dei
maghi,
che
È
sola
fervida
e
nei vulcani
pieni
o
nei
so^ui
dell'uomo
E il fuoco
orribilmente
greco
metalli,
di
cicco?
arde
seicentistica
e
È
d'una
vero?
mollituditw
antidramijiaticai
fenUa!
SULLA
Ma,
FRANCESCA
"
Francesca
ecco,
Vita
ha
I Vola
mortale
cade, investe rimino
gli s' insinua
sonora,
piastra,gli
è
dovunque
contorce,
prima
l'anima
tutta
Così
quel
fuoco
ha
disdice
Neroniana,
Mi
rincresce
(che
si
greco), che
Ma
sia
egli
potrebbe
/
il
alla
pieno
la
pompe
di
gesti e
Scena
terza
che
—
gli rimprovera la
nudo,
capo
resta
se
gli
i
vederlo
la
confessione
scena
sua
del
è sempre
tale:
Dialogo
d'una
fosse
se
suo
vero
troppa
con
lussureggiante
di vita intima.
frode. Comincia
la bertesca
e
egli vi s'indugia,e
Paolo.
significheràche
salvo
nel
trova
questa
del fuoco
più potente,
poeta si
povera
di
e
tra
la
I^aolo
e
cesca,
Fran-
Francesca
battaglia.
specie di giudizio di Dio;
una
lo fa esporre
finestra,ai dardi
egli è perdonato. Una
nemici;
verretta
ferirlo;apprensione di Francesca;
capellisenza
gioia nel
Questa
a
alzando
incolume,
traversa
prima
D'Annunzio
esteriori,ma
sottopone Paolo
col
il nostro
Sopravviene
bagli
bar-
crudeltà
squisita
proposito
a
effetto assai
il pittoresco,
ed
l'esteriorità;
di
di
di Francesca
scena
elemento:
del
farci
pare,
gentile Francesca.
chiamare
Qui però
voluto,
come
magnifico squarcio, tutto
di
L'arte
ha
Questo
—
suo
un
Incendiarsi
Francesca!
sfrondata
compiacenza.
l'uccide.
ripetere,anche
otterrebbe
molto.
degli occhi
perdutamente
sua
in bocca
acceca;
cieco
lavorati, ma
di dover
essa
soffoca, lo
invece
fuochi
quei
come
scena
E
il D'Annunzio.
pensare
lo
forse l'amore
sognato
greco!
le midolle,
ricerca
nello splendore che
urla
«
l'ossa
vena,
eh'
piastra
tra
si caccia
gli fende, gli
ma
senza
gì' invilnppa 1' armatura
armato,
lo
la notte
per
stelle; nel capo
e
Bellezza
rapida!
e
47
"
la roccafiioco:
accesa
tremenda
RIMIMI
DA
perdonato.A
suo
amore
può piacere.più
Paolo
sfugge
in questa
sua
scena
colpevole.
alla lettura che
alla rapprese.n-
48
LANZALONE
Q-
tazione, nella quale riesce troppo
e
pudica gentildonna, sposa
calma
tanta
con
dopo
recente,
al cognato
l'orribile notte
d'
ferrea
cognato. È verosimile
l'amato
morte
l'esporre a
frastuono
inverosimilmente
vi si mostra
Francesca
di
piena
le
di
parlicosì
crudele, con
e
poi
un'altiera
che
lungo
a
impressioni provate
guerra.
alla
spieghi
e
alba
prima
inganno?
\'idero
^li
miei
ocelli
r alba
che
porta
nutrice
la
di
sopra
occhi
1' onta
con
me
l'orrore, come
con
un'acqua impura
gittatad' improvviso
contro
volto
un
di
anelante
parlareè
Questo
oltre, il dialogo
tra
diventare
inefficace
spezzato
artificiosi.
Francesca,
e
affannoso:
commozione
nasce
d'animo
guaita
—
balestrata
fronte
per
aver
di
di sulla
ciotto, aspro
da
come
manganato
Non
altre
diavolerie,finisce
così
parla
esclamazioni
già
non
al De
vera
sione:
paslogo
dia-
con
ellittiche,
Sanctis
il
di mente
La vittoria si è dichiarata
capi avversarli,
Gianciotto, è caduto
torre
la
allegoriestudiate
con
sforzo
In
più
più
e
tropi
freddo
che
dei
da
vera
di fantasia.
e
dei
Cignatta, uno
a
innaturale.
sempre
è drammatico?—
furia di simboli, di attenuazioni,
a
e di
perifrasi,
L'allegoriasembrava
tropi,perchè
Scena
e
s' alzi
poetico:ma
tronchi, con
accenti
con
ma
e
oltraggio
per
la luce.
bevete
di scorci di stile,di
col
che
certamente
Paolo
latte
suo
sogno
i miei
la videro
il
piccolo origlien-,
al
venuto
era
diana,
darci
per
1' ul imo
quando
la stella
cielo
del
ci destava
che
e
1' alba,
da
Paolo.
il ferro,
poco
lino
Ugo-
sulla strada
batteva
com-
mentre
colpito da
Sopraggiunge
zoppicante, che
fuoco.
pei Alalatesta.
Scoperto
una
nella torre
la
Gian-
i balestrieri
malmena
che
verretta
morte
del
Ci-
50
LANZJtt,ONE
G.
riprende i sensi; le sue
Malatestino
prigionierofugga: vorrebbe
il Parcitade
che
balestrieri
ucciderlo.
di
ha
prigioniero,
11
voluto
(Queste parole, in
gli fascia
cadendo
addio
Questo
è
secondo
atto
è
la
partidi questo
in
pensare
atto
moderni
quanti
partire
della
!...Oh,
dolore
di
fragore guerresco,
la chiara
avere
della
sua
coscienza
comincia
per
credere
abbia
sentito
che
credo
letteraria,io
opera
bruttezza
nello
dolore
cune
al-
rimorso
al
libri abbiano
turpitudine
solo,
momento
un
sogna
bi-
scrivere
e
suoi
morale
ne
con
incoscienza
che
potesse, per
finisce
e
serena
i numerosi
adulterii
della
dj
monotono.
! Quale
il D'Annunzio
se
croce
terra.
diffondendo
rappresentato apjjunto l'ufficio di galeotti,
e
renze,
Fi-
per
a
l'atto che
colpa,
non
stino
Malate-
III.
D'Annunzio,
al
attribuire
po'
galeotto.Ahimè
libro
del
lettura
l'atto della
dovendo
fino
un
Atto
Questo
penda.)
stu-
l'atto finisce tra il frastuono
pieno
troppo
di ferocia, e nell'insieme
sangue,
benda.
questa si fa il segno
e
il
recato
pennellata
sua
j
magnanimo.
una
una
Paolo,
prostrandosi
e
con
E
mentre
Francesca,
a
ginocchi
sui
la ferita
ha
mostrarsi
sono
il timore,
ucciso, e prega
Malatestino
vita,per
al combattimento.
tornare
dice
in
averlo
cui
a
Malatestino,
a
battagliariaccesa;
della
padre,
tenerlo
bocca
Francesca
vuoi
prime paroleesprimono
di
gran
morrebbe
parte
d'orrore
e
disperazione !
Scena
un'altra
prima
letto
sala, con
chiacchiera
con
Siamo
—
le
sue
Francesca
soprallettoridono
le donne
affidava
e
a
donne,
legge
intente
di
jiel duecento?
figliae
Giovanni.
a
Malalesta, in
Qui
trapungere
gli orli
(Erano, ripeto,cosi
E
Ciotto
Francesca
di Lancillotto,e le donne
la storia
salaci commenti.
sua.
dei
cortinaggi,ricchissima.
vi fanno
corte
palazzo
nel
ancora
a
quelle
sua
donne
moglie?
d'un
ne
sfacciate
il Polcntaiio
SULLA
FRANCESCA
..
RIMINI
DA
51
.-
Alda
la
rcina
povera
ili
si struggeva
dargli lineilocti'ci non
domauilava
!
lilANCOFlIlRE
Dirgli doveva:
O
"
malinconia
vostra
cavalier
valente,
\al
non
niente.
„
significaparlar chiaro !)
Questo
Francesca
e
infine
manda
chiamare
Questa
e
la
e'
gelosa
suo
la
di
la
di
falconeria.
lunga
spinge
marzo,
al D'Annunzio
e
fredda,
tra
Francesca
atterrita delia
e
Malatestino, improvvisamente
dovrebbe
scena
ci
può
Tutta
passione
rivelatasi,e
il cognato
verso
Tutti
le
i
per
Paolo.
abbandonarsi
ad
core
starò
volte
fatto da
di
lusso
poi
certe
di
lo donianderei
da
trar
a
di
e
esse
dimostrare
cervelin,
al
cor
non
rettorica
di
qui
potranno
riesce
con
dov'è
infine
la
farci inarcar
stilla!
una
esempi (ciò che
subisca
frasi e. di certi movimenti
invece:
di cuore;
non
jiarla.
il D'Annunzio
come
altri),
forma,
d.i il patetico
chi
verso
parte dal
non
Non
tanto
è arte
sua
più splendidi squarci
ma
ciglia,
il fascino
il
non
patetica.Ma
essere
l'arte
commuovere
che
in
in
ili
fiorentino.
occasione
afflitta
si mostra
caièn
conforta, e la incoraggia apertamente
al D'Annunzio?
più
essendo
questi col lógoro
amore.
Questa
né
dà
e
troppo
propria passione, che
sua
Smaragdi
al
Francesca
Smaragdi.
ferina
Scena
—
pregiato falcone,
un
il mercante
e
profonde cognizioni
sue
seconda
Scena
donne,
medico,
mediocre,
è
scena
sfoggiare le
le altre
il
e
fuggito
allo strozziere, perchè
poi
musici,
l'è
perchè
Adonella
manda
le richiami;
a
è dolente
sempre
di stile;di modo
monotono
vera
pur
è stato
lotta
e
si
che,
ripete.
tragica nell'anima
52
di
?
Francesca
Quanta
ai suoi
del
del
?
dugento
Scena
temi
sciorinare
il
è
di
Firenze,
lieta
di
e
il
fa
è
invece
e
ciarliero
è
è ben
Scena
e
celebra
ne
compiace. Egli
ne
Paolo
Malatesta,
al Comune
licenza
del
di
notizia
di
popolo. Francesca,
regalie.
e
farci
(quantunque
conoscere
nella
accennato
aveva
Doveva
Firenze.
lunghissima.
se
messer
chiesto
ha
capitano
da
tornato
11 carattere
medico.
Una
donna
la bellissima
del
scena
dente),
prece-
dunque
mercante
esser
accorto
i sonatori, l'astrologo,il
donne,
annunzia, che
in giro
il falcone
Le
l'astrologo.
della
canzone
scrive
(no, exeiint, come
le
Entrano
—
ripreso.Il giullareprende
danzando,
di
compere
vi
in Firenze,
signora
specialmente a
e
stoffe,dà
sue
delineato.
quarta
giullare,il
di
grandi
già lo sapeva,
Paolo
mesi,
posto
mira
scena
che
breve,
due
appena
tali nuove,
Smaragdi
la
senza
l'es-
sopprime
fiorentino, che, nello
portamenti
compagnia
in
appunto
lasciare
Questa
ottimi
sentimenti,
scriverne?
il mercante
parlantina le
dell'inferno
i varii
tra
che
a
cenno
ac-
Ma, soppressi gli
il dovere, si
e
allora....
più s'accorge die
venuto
quale,dopo
passione
introdotto
dei suoi
lodi, quanto
(dice)
È
inesauribile
e
feminee?
un
sulle coscienze
nulla
per
la lotta
Neppure
!
la paura
! E
figlia
sulle coscienze
fra la
morali
agivano
non
tragedia.E
—
con
Paolo
messer
di
e
psichici,soppressa
tiella
stessa
moglie
paradiso
la lotta
tutto
sopra
di
motivi
di
povertà
neppure
contrasti
intimi
le
doveri
la speranza
o
e
LANZALONE
G.
donne
Poi
rondine.
tutti
l'autore),eccetto
sempre
è
stato
cantano,
via
vanno
Francesca
e
Smaragdi.
Questa
è
non
scena
rappresentazioneriesce
puro
ornato,
Scena
e,
è ? Non
certamente
La
quinta
assai
mai
della
scena
vera
l'orrore
non
più
caduta.
ma,
si sente.
di tradire
allegra comicità,
pittoresca.Ma
essere
po' voluttuosa;
cognati, passione
sente
certa
al solito, dovrebbe
freilda. .All'ultimo,un
i due
priva d'una
il
di
scena
breve.
Debbo
dirlo?
in tutto
E
è
nella
e
quel
il
Paolo
scena
dialogo
che
la moglie
fratello;
fra
uomo
Orabile
SULLA
(perchè
F^aolo
è
FRANCESCA
?•
ammogliato)
DA
RIMINI
gli costa
non
passione
la
tra
lotta: solo
desiderio.
così
di sentimenti
vuoti
(vecchiumi!).
il dovere
e
Troppo
|)oco
morali
sud
tragedia 1
c'è
non
Ma
del
uomini
lotta
nessuna
Neli'auii\io
gli
erano
divina;
una
per
pensiero, mai;
un
pure
tieiia possibile vendetta
iiessun'appreiisione
53
??
proprio
secolo
cimoterzo
de-
?
L'amore
di
Paolo
alto ideale; l'amore
nessun
irresistibile. Non
fin dal
principio è
risoluto
poesia
dei
amorosa
cavaliere:
La
mai
pare
termina
scenajpoi
nella
detto
ho
mille
volte
altrove;
Vi
è
per
la
imbandita
una
Il
Pesaro.
dialogo
quale esprime
il
orrore
suo
Parcitade, prigioniero fra
a
Francesca
agli amori
del
della
afferra
purché
una
•
mano
Salvo
condotta.
e
i
orrido
cognata
con
mannaia
una
All'orrore
in
suo
della
lo
ripeto
morale
ne
ciò
qui
estetico-
ne
le
e
amore,
Dall' Occhio
Vistosi
Malatestino
minaccia
oscura
con
andare
rifiuto
mozzare
a
di
far
nell'altra,nel buio
scena
figura di Malatestino,
tutta
nel
parla
accenna
cesca,
Fran-
di
la testa
al Parcitade.
fuggire
il
respinto,si avvia,con
la
Francesca;
e
di Montagna
urla",continue
irritato dal
Paolo,
ottagona.
partirepodestà
deve
nel sotterraneo.
ceppi
per
torcia
popolo
un
IV.
per
qualche lungaggine,
La
r
cognata, le propone
ella ceda.
una
tutto
nuova
mille altre nei drammi
non
fra Malatestino
è
sione
pas-
condotta.
sua
per Giovanni, che
mensa
sua
della
L'n'altra sala del palazzo Malatesta,
--
prima
cui
indecenza,
fio
Atto
Scemi
in
terminano
come
desiderio
la
appartenga al secolo
che
odierni, sulla soglia cioè dell'ultinn
che
combatte
non
peccare;
cavalleria
al brutale
da
essi sedotti al peccato. Paolo
trovatori,al secolo
c'è poca
nobilitato
appare
si riduce
sono
a
ci
non
in loro
dal sentimento
colpevole. Né
era
hiancesca
e
gioniero
pri-
la mannaia
sotterraneo.
insieme
suo
ferocia
e
è
ben
agilità felina,
"
S-f
spicca sinistramente.
Scena
Parcitade.
del
concepita
gelosa
rozzezza
Gianciotto,
ritornare
Scena
di
testa
ciotto
terza
la prova
dara,
al
padre,
la scorta
scoppia
in modi
in
da
Giantello
al fra-
di dargliene
glipropone
e
Sciancato
simili
è
quello
a
modo
di Otello
per
i due
di tutta
in
reso
vorrà
Gra-
ranno
notte, poi, lasce-
sorprendere
a
drammatica
più
A
la
drappo
un
svelando
subito
perdono.
Rimini
a
scena
geloso dello
tendo
Sen-
mensa.
a
consegnarlo,passando
gli dia castigo o
è la
ultimo
stessa,se eglinel partireper Pesaro
torneranno
e
forse
Questa
11 furore
che
la
inorridita.
fugge
di Paolo;
di
glie,
mo-
meglio
grido
partire,siede
a
si vendica
e
colore
sotto
il
la
e
Rimproverato aspramente
moglie,
la notte
S'ode
Malatestino, recando
Francesca
di
sé,
con
la
Gianciotto
Spicca sempre
Francesca
Parcitade.
il tradimento
condurlo
prossimo
Torna
—
offesa
aver
sotterraneo
carcere
tra
di Gianciotto.
Malatestino,
Montagna
di
condotta.
e
affettuosa
e
dal
.'^nche questa scena,
—
ben
Parcitade
del
scena.
seconda
è assai
d=;'^LÀNZÀlb-PrÉ'
L'urlo
effetto alla
accresce
'•
la
amanti.
tragedia.
efficacissimo,
e
Jago:
con
Malatestino, castigo d' inferno,
se
l'altro
occhio
offende
il
e
Ah!
!
dimmi
per
mondo,
e
cui
scrivesse
Evidentemente,
si
sempre
in
l'auiiiia tua
bieca
parla
hai
tpielloche
il D'Annunzio
se
frasche
sue
eh' io ti str.ippi
vuoi
non
veduto.
ilimcnticasse
questa
verità
tanta
con
definitivamente
e
delle
naturalezza
priata
appro-
la situazione, veramente
scena,
ilrammatica, ha conquistato il poeta.
in
Una
cosa
mano,
come
Pare
che
che
un
non
mi
feroce
il D','\nnunzio,
esagerando
piace
è
quella testa,che
e che
gingillo,
impotente
l'orrido.
dell'impressionetragica; ma
al
F. l'orrore
ne
quid
domina
due
passa
lunghe
patetico,abbia
è
certamente
nimis.
di
mano
scene.
voluto
un
Quel capo
plirvi
sup-
elemento
mozzo
pò-
SULLA
riiiiaiicrc nel
leva
l'effetto sui
FRANCeSCA
•'
sotterraneo,
55-
»
ncclclilell'a/ionc,
danno
uè
piieros
corani
si-nza
\.\t:\\e
?i\gnov\i.Nec
nervi
RlMINl
: D/C
Me-dea
populuin
tnicidet.
Scena
quarta
Giovanni
Paolo
lo Sciancato,
poi
e
da
parole di
con
Francesca.
può
non
Quest'atto è,
in
senza
il
paragone,
ultimi
generale,gli
due
stessa
Scena
prima
cianciano,
voce
l'assedia
è
Francesca
antichissimo
con
Francesca
è
sa,
come
non
imbavagliata,perchè
inutilmente,
ad
una
tutte
e
e
sveglia per
da
assai
qualche
apprensione
sanno
le donne,
spiie
ricercare
la
per
che
Smaragdi.
donne
ha
la
fortano.
con-
sparizionedì Smaragdi;
Alalatestino
sveli l'inganno
non
toso,
spaven-
il D'Annunzio
nuovo). Le
di
sogno
(Questo espediente
sfruttato, né
cosa
donne
letto. I.c
un
notti.
molte
in
non
sul
atto.
Poi
l'ha presa
oniito).Manda,
ati
via le donne
manda
e
una.
Scena
tra
a
si
la tormenta
e
tre.
cose.
seconda
saputo ravvivarlo
ma
di tante
Scena
sogni
(non
vestita
quasi inutile,e troppo lunga.
—
come,
incoitinato, ilei 3."
Ictlo
dorme
sommessa,
cinque;
i
V.
con
Francesca
—
fra
miglioridei primi
Scena
che
dei
a
adorna,
camera
di cui
senza
quell'ansia,
migliore
assai
sono
Atto
La
belle. Si desta
drammatico.
interesse
vero
essere
da
alcune
fuorché
scene,
generale abbastanza
in
dell' atto,
scene
finta fiducia,si accomiata
quella sospensione d'animo,
lettore
due
queste due
Anche
e languide,sono
partiprolisse
nel
ultime
Nelle
(/uinta
e
Francesca, presa
affezionate
comunicative
nel
Scena
vorrebbe
lunghissima, che
a
del
da
un
lei. Ma
cuore?
tristo
dove
Benché
dividersi, il lettore
terza
—
sono
resta
riuscire
affettuosa
presentimento, e
le voci
Francesca
le
sue
tenera,
donne,
potentemente semplici
e
Biancofiore
irresoluto.... sul da
Soliloquio di Francesca,
e
la
quale
gano
pian-
farsi.
è risoluta
a
56
far
G.
Paolo,
entrare
Smaragdi.
di
più
II
facile
LANZALONE
la
ostante
non
al solito, riuscirebbe
monologo,
intelligenzaal
lettore
Quale
disse
(lei vostri
di
Sì, riflettendo
spettatore
ha
non
affocata
cuore;
fugge
....
a
capirle,così, a
di
lettori. Ala
dei
pochi ingenui sopravvissuti,che
potrebbe
che
essere,
di
un
io
lo
Ma
presso.
il più cretino
sono
tanti, fossi io
fra
dove
nunziani,
Dan-
altri misteri
tanti
riflettere. Forse
dei
capisco
non
uno
dico
di
capire?
non
Scena
Paolo
e
quarta
Scena
—
Francesca.
(nella scena
magnanimo
di
ardore
se
no,
chi
sa
a
assistere! Alla lettura,
questa
dovrebbe;
non
e,
la
ostante
tra
amoroso,
sopraggiunge
quale
scena
somma
estremo
riesce
non
arditezza
ardire!), riesce quasi casta, perchè l'autore ha
distillate le mutue
non
tutta
gli spettatoriche
per
seguente) Qianciotto;
appassionata come
quasi
quasi
Fortuna
spettacolodovrebbero
(o
bella?
tanto
parole, come
di
tempo
non
voce
disparte
il sangue
quasi
pare
del
queste
a
allo spettatore.
squilla
voce
tiittn
e
mi
in
la cima
su
fosse
se
forza,
combattendo
una
vigile
e
occhi, vi-^suti
si veloce
Solo
mai
fui
non
nella solitudine
K
??
cht
fida
freddo,
meno
peggio,
o,
....
mi
della
mancanza
sensazioni
contagiose.
nei
lambicchi
è così
Ma
poi
\'ieni, vieni. iMancesca!
ci
lunghe
la
con
e
il
rapimento
e
ma
clic
p\ir
di
s;audii
melodia
d'autunno
ilclla solitudine
il violento
e
la sete
Ore
teatro?
davanti,
selvaggia
il fuoco
fiume
son
sul
rettorici,da
non
ha
immortale
l'ora
che
foce
(!...?...)
;
fugge
^
Certo
cosi
renderle
che
no.
58
in
ahimè, che
il
che
e
LANZALONE
G.
pochi sopravvive
magoior
i corvi
putrefatto, come
che
lo
in
quale gloria infine
so
il
stato
più
Scena
ultima
ed
quinta
ad
va
dell'
amanti
Paolo
impiantitodella
rimane
la falda
per
della
Oianciotto
cateratta.
forza
lo
risalire. La
a
stanza
sciancato
li
donna
modo
i caratteri
e
di sentire
di San
del
ha
il ricco
gli affetti
Dove
di
scarsa
motivi
male:
poco
intera
di
non
debba
essere
anche
spiegare
e
Vittorio
a
potente
un
giudicare
santo:
le
tre
o
di
in
grado
Ma
vita.]
secoli
ho
letta
soltanto
il sentimento
Ma
se
come
la
sua
Dov'
è
detto
morale
anacronismo,
e
vita
anima
non
avere
con
può
il poeta
é
tragediacosì
una
l'esempio dei grandi
Non
morale.
mo:
som-
religioso?
toglieretorza
non
11
questo
dopo.
un
al
stessi.
sé
Alfieri)il poeta tragico devo
anime,
Lo
dei trovieri
sentimento
vero
ci mostra
delittuoso.
lo
e
consoni
secolo
della
e
il
poteva
il si-ntimento
un
in
natura
ciò fosse
se
tragedia;perchè (come
e
che
F
della
sanguinoso.
più
egli possiede
Raramente
i'ainiglia?
moiali.
ila Eschilo
che
vita italiana due
questo
ma
troppo
Dove
egli
generale.
fuori
cavalleresco?
il sentimento
ferro
un
Io stocco
Tutti
della
Ma
minacciosa.
de!
pagano
vento
Spa-
mezzo
viso
rinascimento, anziché
ciò
prevalse nella
senso
a
tragedia sembrano
vivono
nel
chiome,
spezza
considerazione
largitoloro
senso
poi
è
le belle
al
avventa
e
di questa
Francesco.
D'Annunzio
gli si
l'uscio.
inferiore.
stanza
l'afferra per
entrambi,
ammazza
Qualche
Tutti
vede,
!
tica.
dramma-
scuote
trattenuto
sopravvesta
!
sano
incoraggiata dall'amante,
porta alla
e
del
dire,
dall'esSere
cateratta, che
una
apre
bello
veramente
e
violento,
urlo
un
vuol
non
del
e
del gusto contetnporaneo
e
sorpresi.Francesca,
aprire, mentre
però
al D'Annunzio
Rapidissima
—
Oianciotto, mandando
degli
verrà
ne
del costume
corruttore
gran
Il che
morale,
senso
del corrotto
putrefattosia più
il
e
vero
il gusto
preso
gli avoltoi.
e
il corrotto
natura
non
hanno
ninnerò
traccia dei
una
alla
gici,
tra-
fondo
pro-
questo,
essere
tissimo
for-
può
scrutare
*^'
ha
pi )fon
lità
SULLA
morale, né
Come
vibra
di
già
in
esuberanza
tanta
Potrà
Non
ma
della
vera
che
in sé
umana,
di
trastullarci
ridicola.
o
è
la
condotta
di
L'arte
prelude
se
inferiorità
alla
sempre
il rischio
dall'adulterio,li
vita
come
vede
e
si sente
e
del
un
per
morirne
la vita è
e
duto,
ca-
è
essa
il
ha
inceppa
non
lei stessa
delle
altissima
bellezze, perchè
delle
e
fronte, si
a
vota
perdita del gusto
rale
mo-
artistico.
gusto
solo
momento
d'orrore
quasi
la chiara
la
tutia
sione
visua
disperazione!
e
invece
Vi
dire, che
percliè appunto
importantissimo
più
popoli;al quale
morale
intima, di
il
cosa
sempre
dei sentimenti
la
all'adulterio.
vale
la sente;
La
sia
il fiore. Essa
dei
e
dramma,
questo
seduca
l'arte è
le mette
se
decadenza;
e
tragica.Né
la vede
le azioni
e
sociale:
la suprema
e
morale, cioè
che
cui
dei costumi
perdita
artistica,dovrebbe
morale
e
avesse
bruttezza
mal-
l'ha tentato, è
e
progresso
è
distacca
ne
il D'Annunzio
potenza
Un
delle azioni
sentita
più potenti: è
ideale:
anime
delle
che
irrimediabile
C'è
no?
è sinora
la morale
legge,
opporsi.
ali sempre
è altissimo
è la bellezza
del
e
non
cooperare,
l'arma
e
quando
individuale
felicità
poesia, perchè
animi
Essa
della
l'arte deve
opera
perchè
i caratteri
l' idea, che
con
il segreto
della
mensa
im-
retorico.
vita sociale, di
Se
d'un'
11 D'Annunzio
fronte
e
della
azioni.
nunzio,
D'An-
il
:
soffre
caratteri
a
il frutto
l'arte,ma
a
bontà
realtà, della
a
scopo
D'Annunzio,
anni
E
probabile.
mettere
nel
mai,
conto,
e
molti
e
auguro.
saputo
profonda
e
conforme
seme
Glielo
facile né
cosa
vi ha
Smettiamo
niun
il
d'immaginazione,
liberarsene?
però
non
più
di
molti
sopratutto nella dipintura dei
vage;
umani?
ideali
ritemprarsi.
è
riuscito
degli alti
morale.
egli
può
uomo
59
-"
dell'io?
il culto
altrove, da
notato
miseria
RIMINI
i cuori, chi, come
simpatia
professa così apertamente
L'ho
DA
potenfeinenté alla luce
far vibrare
può
FRANCESCA
"
di
atterrire
dunque
manca
ogni
il
in arte,
gli
la
artìst.i ritrae la
modo
e
vi
come
sono
si
mille
60
G.
di
punti
belli
vista per
solita
già
l'artista
ciie
notato
meticolosa
cura
autore
sonnua.
e
impone
fa le tre
stelle
di
lavoro.
O
qualche
Sono
questa
fiume
che
di
volta
infine
luccicanti,e
Senza
o
fino
quattro libri
che
cantica
ogni
in
nell'arte
tali
a
con
ha
due
la
norme
curare
per
delle
regola
introdotta
5
di
scena
qualche
scena
l' interesse
tre, accrescendo
o
del
burocrazia?
qualche
messa
bitrarie
ar-
generale
i difetti della
inalterata
in
io
e
e
il poeta
fusi
arte
servito
si è
che
ciò.
Non
vi è
le fonti
sono
l'opera,
del-
servazione,
l'os-
però spontanea
di
parrà un'eresia,
Annunzio,
che
si vanta
alcuni
!
è
materiali
con
è che
non
creduto,
invece
cesellatore
abborracciatore,
vana
ma
ed
stile,dovrebbe
di
qualche tempo
anno
di
di
all' insieme.
verboniin
un
le fonti
notate
non
vitale. Viene
pifi incontentabile
e
eruditi
voglio occuparmi
viva
cesellatole
sua
da
che
l'economia
si guasta
spezzare
l'aria d'tin
ha
dubbio,
che
Dante
leggisuperiorid'arte, e
ha
cosa
una
11 D
la
stro
no-
queste.
veggo
atto
né
talvolta
è, fino
se
altro
opera
Dirò
mi
biasimare,
1' importante in
e
;
assimilati
egli
finisce
nel
formali,
biasimare
e
soii
egregi critici ed
;
»
bene
latlo,più
siiiii, virtù
e
il D'Annunzio
da
il fare
sacrosanta.
che
la
dell'azione.
state
che
dovrei
ciascuna,
canti
poteva
fonti
senza
volta
leggi
qualche
Francesca
ma
non
queste
pei' mantenere
atto
in
e
già
"
biasimo
perchè
È
scene.
io
introdurre
la varietà
e
5
Ne
importanza,
evidente, che,
lunghissima,
di
minuzie,
si sacrificano
poca
ornato,
si compone
atto
delle
Sfililo
vogliamo
in
puro
etjualmente
;
forma
particolaridi
scene,
tutti
non
particolarie
il diritto di
ho
di
è
vita, ma
dei
33
iliiv'ù
Ma
ogni
sé stesso,
a
cantiche
parola
Ora
la
contemplare
comprensivi.
e
Ho
la
LANZALONE
e
rità
ve-
che
qual-
essere,
non
di stile. Qualche
tutti i suoi
tropi
voliibilitas atqiie irridenda
in qua
egli produce
L'orgoglio,di
cui
troppo:
si vanta,
se
!
tre
fosse
SULLA
alterezza,
vera
stesso
se
guadagno
ai
in
E
un'opera
non
può
aiuto
della
e
vita
sua
JV\a
le
sue
la
di
lima
preparare,
attitudini
Manzoni,
e
eonvinz
del
amore
il
alla
GlUOIZiO
La
qualche
Francesca
splendida
interesse;
la
per
troppo
di
per
0
il
metro
prezioso,
dramma.
da
certe
artifizioso
troppo
assai
è
deficienza
scene
e
del
la
la
cui
sincerità
della
parte
solo.
romanzo
perfetto
non
concorselo
che
meno
la
le
modestia,
1' incondizionato
specchiata,
immediato,
successo
in
getto;
il necessario
esempio,
per
di
si compone,
gran
Manzoni,
del
fuori
un
così
perfezione
di
O.
in
generale
di
profondi
della
slabrato
rarauRiiie
farlo
a
depressioni-
F.cco
impiega
pagine
il
tutto.
RIASSUNTIVO
Riniini
scena,
e
disprezzo
tendere
in
correggere
come,
oni,
vero,
faticoso
a
vivrà;
morali:
momenti
che
filosofiche
e
uscir
può
anche
altre
di
?^lato
di
jjloria
vera
scoprire
vivaci,
e
ineguaglianze.
scrivere,
qualità
delle
profondità
e
il
vive
grandissime
varii
molte
a
artistiche
dei
la
facile
uno
poesia
con
ecco
;
romanzo
paziente
risente
riuscire
in
iiiag""iov rispetto
È
beile
61
•
?
preferire
voga.
come
breve
una
:
assai
pagine
a
Ncrittr
polso
non
a
quel
accanto
naturale
un
far
della
rumore
vita,
RIMIMI
jjlidovrebbe
vano
senza
ma
DA
ispirare
sua;
tragedia,
cerebrale.
ma
ai
e
questa
erudite
gli dovrebbe
dell'arte
e
FRANCESCA
?•
I)',^niuinzio,
motivi
passione
cascante,
vibrato
e
assai
morah';
per
principale;
sovrabbondanza
e
di
lavoro
un
dei
e
lo
rapido
avendo
pur
per
motivi
stile
come
di
spesso
si
scarso
il
la
guaggio
lin-
ghezza
lun-
ornato;
oscuro
richiede
al
Garibaldi
di
Canzone
La
io
td
vi dico,
che
questi fanciulli,
come
dei
regno
voi
se
vostro
diverrete
non
non
sarà
il
deli.
Cristo.
tanti
Benché
questo
nuovo
dire
Questa
Pampa
mille
e
che
la
Notte
di
ce
dà
ne
Certo
è
una
ora
1) Da
sia
non
a
ine
pare
di
terne
po-
volgare ripetizione
una
dell'Eroe
Da
--
Roma
della
corone
il
Pace
Treves,
dedicata
appunto
dei
corrispondenza
costituisce
«
comporrà,
si
•"
nascita
pubblica
ne
Caprera
L'Oceano
Palude
La
morte
conipremìe
superstitidei
ai
due
—
alla
—
mille
la terza
promette
come
sia
—
la
e
monte
Aspro-
dell'Eroe.
poco
più di
mille.
casuale.
parte dell'intero
Nò
Questa
poema,
saggio importantissimo.
un
l'argomento
figura
gesta
Caprera
Le
—
versi, com'è
credo
«
Mentana
di
di
notte
parte, che
La
che
cosa,
parti: La
sette
La
—
e
Canzone
«
l'autore, di
qualche
d'Annunzio,
altri.
da
detto
già
Gabriele
di
già parlato
giornali abbiano
tanti
e
di
poema
ancora
del
critici
di
/ Diritti
tale
della
è
degnissimo
compiutezza
Scuola,
n.
35
e
di
altezza
(22 giugno
epico. Garibaldi
poema
poetica, che
IQOl).
al
suo
La
poeta (se
vero
a
mai
t'ondo
canzone
di
si rivelerà)
non
nelle
ritrarla
e
63
qaridaldi
tenderla
in-
darci
fattezze, per
vere
sue
che
compito,
altro
resta
il
capolavoro.
la storia
Qui
(per dirne
d'un
di sotto
ima),
guerriero
il
alzava
proiettile,
molti,
Per
fantasia
Nella
il biondo
al tacco.
Garibaldi
è
Garibaldi, il
b
per
baldi
Gari-
vero
poesia vissuta.
Dice
.
.
.
Il poeta
storia
della
far questo,
della
e
occorre
attitudini,un
altro che
studiare
leggenda, e
tradurla
intellettuale
altissimo
un
a
sorride:
e
poeti.
o
genio, e
un
genio
sposata
fare
può
non
Livio
.
^torin
}?" (if Li
mente
narsi
all'avvici-
proiettile
passava
il
e
erano
meridionale,
popolo
invulnerabile;
era
piede,
vi
del
morto.
era
a
sciupare.
più meravigliosa di qualunque leggenda. La quale
è
l'eroe già vivo.
circondò
poesia
dire
l'aggiungere,il togliere,l'abbellire, vuol
Qui
morale
e
a
nella
dutato
genio
un
sentire
e
questa
parola. Ma,
di
particolari
tempo, un'altissima
un
cuore.
*
*
Bellissimo
la
l'argomento.
dunque
parole
sulla
a
Caprera, a
dei
ed
ricordi,
a
riandare
e
tarda,
passa
nel
Milazzo,
e
più indietro, Roma,
sua
non
il ti'Annunzio
saputo
che
i
fossero
favolosa
impresn, naviga
sublime
ili semente.
sacco
può prender
partenza da
il Volturno,
e
la
fuga
e,
adatti
11 poeta ci presenta Garibaldi
a
spartirele
Quatto,
e
spingendosi
miracolosa,
e
prera,
Ca-
verso
Giunto
per il tumulto
sonno,
sue
pensiero alcuni episodiidella
la
più
gliere
sce-
no.
ricchezza, un
la notte
suo
i .Mille, e
e
la
unica
seco,
notte
recisamente:
composizione.
nell'atto che, compiuta
recando
Ha
lo stile,il metro,
composizione,
all'argomento? Rispondo
Due
«
lo
sua
sementi,
vita
sbarco,
con
la morte
la
e
venturosa:
av-
lermo,
Pa-
memoria
della
sua
64
O.
Anita.
Dopo
agnello
ricordare, si corica
tanto
venirgli da
ode
lung
Non
nella
e
delle
esito
semplicità delle
poetica;quantunque,
del
alla natura
più
mille
andava
drammatica,
lirica. Per
circa
perchè
rion
lo fanno,
non
ma
il poema
nella
natura
delle
nota, che
e
egli ha
immaginata, in
nia
sono
cui
stessa
è
è
le
riflesse nella
di
dell'epicae
più
per
minano
do-
non
Ora, ciò
dei
della
elemenii
precipui
sono
due
due
stanca
terzi
spesso
l'arco.
e
tensione
debbono
noi
gesta eroiche
anima
interessare,
e
mo;
d'ani-
conquistarci e sparire,e,
ci
farla
differenza
due
stessa
non
del
elementi
della
sono
sta
sparire, secondo
il D'Annunzio
che
1
stancano.
ragionevole lunghezza;
una
è dato
fondere
e
di mente
lampo. Qaesta
un
nell'indole
vasta
de'
tesa
lettore gran
a
riuscito
lavoro
svolgersi a lungo
quello
bene
tentato
il lirico: ciò
in questo
che
troppo
essere
né
cose,
di
stato
sarebbe
glielementi
richiedono
lirico deve
e
acconcia
più
poeta è
s'indugiano accidiosamente,
se
capriccio.Sta
nostro
se
nel
drammatici
poemi epici e
badi,
ricordare.
possono
richiedono
del
sé,
in
bella
corrispondenza
versi, cioè
che
il ricordo, il sogno,
ma
se
l'azione
mare.
là il poeta:
e
qua
Spezza
e
la
sono
fa che
non
Corda
Il fatto
si
sia la
il poema
e
così
se
settecento
stanca
lettore,come
il
verso
questo semplicisssimo ordito,
su
ricordo, il sogno,
il
ma
dell'opera,Garibaldi
il
male
l'azione, che
e
l'alba,
veramente
non
torto
bastavano,
perduta ! Perchè,
il fatto
della
ricamare,
efficace. Poco
assai
già detto,
prescelto,il
versi. Trecento
mille
di
più
ho
soggetto
e
generali,è
linee
sue
come
intessere
voluto
aver
l'agnello,
del-
cerca
Essendo
pascola
e
d'un
questa composizione, considerata
dire, che
a
pecore,
sue
in
va
alla madre.
e
l'eroe
il lamento
piedi, si riveste,esce,
in
il branco
assopirsi. Ma
per
intermesso,
riporta all'ovile
lo trova, lo
l'eroe caccia
il vento
sopra
,
Balza
smarrito.
LANZALONE
dice
di
in
poesia,
composizione da
direttamente
il
una
pico
l'elui
narrate,
guerriero,e quindi
rese
66
Consideriamo
lo stile. Lo
ora
abbondante,
difficile
ha
alla
dal
liberarsi
ultima
sua
maniera
vi
mente
è
ricchezza
questa
dal
senno,
e
ciò
ecco
la saldezza
In lui
esprimere che
che
più
e
cosa?
e
a
ne
nasce
a
bambinescamente,
con
cosa
; è
ha
la
la
valore
per
più
viva
tanto
cosa
:
regolata dal
freno
dell'arte,dal
e
in
; ma
cui
si accavallano
parola,
noi,
misura
come
col
coerenza,
scherza
il
cemento.
quanto
bella, quanto
e
zione.
propor-
la misura
:
terna,
in-
morale.
l' io
d'espressione;ma
sensoria
spesso
pietra e
verità,bellezza,
è
la sensazione.
scoprire la
canza
man-
meglio
di
maniera, in
una
si fatica
edifizì,con
(badiamo,
convinzioni,
mezzi
rara
abbagliante
quid exprimendum
macchina
D'Annunzio
in tanto
il
sola
una
TOrrispondano.11
suoi
delle
e
Ma
il fascino
sempre
al D'Annunzio
talvolta nel cielo
come
quelleimmagini
nei
al concetto
potenti i
Appunto
delicatissima
rettrice. Quindi
immagini,
esser
di
l' Immaginifico. Ma
è
ed
immaginazione
manca
pensiero
del
ridursi
quasi può
pur
anima
popolo.
dell'immagine
sé stesso
d'
del
ha mirato
e
divina
della verità. Perchè, insomma,
ricchissimi
sono
complessa
subisce
entità riducibili tutte
Ma
sovraccarico,
Laudi),
gusto, dall' intelletto,dal
severo
sono
l'anima
sonora,
e
meravigliosa
della misura
bontà,
orribili
di fantasia),dovrebbe
assoluta
senso
nuova
precisa; egli chiama
che
è
che
e
11 D'Annunzio
riuscito.
il D'Annunzio
là, che
e
esprimere quella
per
Garibaldi
era
della frase elegante,
più
(quelladelle
come
solenne, spesso
e
dal
tronfio, dall'artificioso,
necessaria
semplicità,
fanciullo,che
enfatico
qua
qui
stile lirico,è troppo
come
troppo
pomposo,
Si sente, è vero,
oscuro.
e
tentato
della
troppo
stile Dannunziano,
lirico; ed anche
altrove,è troppo spesso
e
LANZALONE
O.
è
deficiente,
Abbiamo
una
vi
è
si
accavallano
debole
le nuvole;
e
a
quali
Yalta
ma
le
di
realtà
capricciosamente,
Borromini
scherzava,
Eppure,
immagine
meglio
per
ci
l' immagine
di
qualche
riflette viva
la
CANZONE
LA
realtà ;
p ù
dice
efficace
più
mai
volare
osservato
grandissime e pennute
al tenue
un
a
più,
dice
o
troppo,
chi
ma
di volar
po' più
bene
in alto, un
sinistra,seguendo
di
incertezza
che
vob,
delusione
le linee
tutte
loro
volere.
di cacciatori
stile Dannunziano
di
e
moltissime
:
Mi
porzionata
spro-
penne,
impedisce
corpo,
dritta,con
dalla
m^sìi
danno
cuochi)
piume
in questa
po' a destra,
un
la
meno
paiono più
hanno
ubbriachi,a sghembo,
come
in basso,
po' più
guidati dal
che
l'aria
per
di
del
volume
al tenue
; vanno
(come,
corpo
abbondanza
L'eccessiva
e
peso
quegli uccelli,che
di
uno
pochissimo
e
stagione, il succiacapre)?
loro
dice
chi
giusto.
Avete
ali
è
non
e
67
OARIDALDI
DI
e
una
l'aria
del-
uccelli
l' immagine
punta
o
nua
conti-
mabilità
questi
poca
po'
un
quente
(fredello
vera
sostanza.
*
D^
sforzi
tali
del
come
anzi
difetti,
poeta,
da
esente
va
njn
questa
,illc finestre, yran
elamore
grande
"
O
colui
urlo
sorride
che
parla
sparir
popolo
ebro.
ancor
non
e
l'ultimo
tutto
volti
tutte
le bocche
mani
d stese
che
sei ?
veggente
ferve,
gesto,
solleva
un
come
il sangue
petto
repente
iimuEi:erevoli, e
urlanti,
in alto
Pretoria
del
suo
popolo
muto
e
occhi
la città che
su
pa'pito
quel
dai
immenso
Palermo,
a
di
Caprera,
quando,
a
come
gli
ma
;
il sole
immortale,
Piazza
urlo
di
,.
il furibondo
lutto
di
maestro
balzi ? Placato
cuore,
veggono
Notte
vento
anse
quando
Palermo
a
l.'Eroe
nelle
a
grido, selvaggio
come
di
vento
clie romba
mar
«
È gran
....
sul
ostante
non
squarcio :
uno
prova,
tali eccessi,
fatta
tutte
alla
dal
le
ringhiera
;
tranvincentc
gli evidenti
Caprera
".
cone,
Ec-
68
vasta
amore
bellezza
una
triste
nel
un'alta
Strabocchevole
(le quali,usate
È
in
dubbio
un
:
sul
è
E
perchè
!
al
modo
alla
notte
Suppergiù,
di
l'ardore
Chi
?
il
che
è
necessarie
erano
solo ? Era
meglio,
di più.
particolare
di
aver
detto
meglio
E,
a
forza
di
poco,
che
tante
a
immagini,
e
che
i
al
vuol
giorno?
di
per
dei
piccoli
tutti
di meno,
abbia
aggiunge qualche tropo
sbalestra.
Ecco:
e
ricordo
qualche
sempre
ancora,
aggiungesse qualche pensiero, o
questi
raffreddarlo.
non
rappresentarciun
immagine
frasi
anzi
Ma
possono
E
gassoso,
presso,
bandiera.
bertà?
li-
sarà questa
nelle
ma
allo stato
un
E
rappresentarci
petti:
il D'Annunzio
aggiungere, eccede,
stesso, o
cielo, o
un
uguale
poeta
è ridotto
la maniera,
o
c;e-
libertà?
di
—
lo lasciano
d'eguaglianza
tutti
al solito,qualche
Pare
il
impressione
cielo
forse,
razza
il
e
Garibaldi
?
un
forse, in cui inciampa ogni lettore,non
Ed
dall'
essere
velo, forse, sarà la
vano
come
abusa
quanto
il lettore
parla
può
che
pensiero
parole):
l'espressionisuperlativeli
fermano
infiammava
di
Palermo....
a
(Oh
tutte.
che
sa
imitatori,sono
ingombro
come
—
L'anima
cielo
comprende,
si
spesso
Il
inutile
e
ripetizioni
efficacissime,
da' suoi
e
tulle
ardente?
raggiante. Era
romantici.
riescono
luogo,
e
colui
un
libertà che
Dannunziane
allo stato
tempo
propriamente
giorno
discordante
solite
le
abbiamo
qui
di maestro
è
chi
cosa
in che
non
oretta
distraendolo
significato,
loro
che
uguale
E
Terr.-i '.
tutto.... tutte....
esempio,
per
altro?
chi
alla
che
poi quelle frasi,
mancano
nerale
velo,
assai
iiiao;niloqueiiza,
questo tutto,e di
di
D'Annunzio
vano
sciupo
vento
tutto...
—
eterna
D'Annunzio
balbettio, sono
Palermo
Non
a
dal
abusate
vento.... gran
gran
data
vai^orosa
parcamente
sono
ridicolo
un
e
accesa
sempre
nel
dell'eroe ! Anche
carattere
come
ala
cima,
ardente,
un' imaoine
mondo,
;
cielo
un
giorno
per
gloria impressa
di
ma
nuova
intera
fatta
popolo
libertà, eguale al
di
del
1' Italia
come
l'aniiiKi d'un
a
LANZALONE
a.
paura
quando
qualche
rebbe
sa-
fatto.
CANZONE
LA
Questa
miracolo,
è
Piazza
PretiTia
Aniiire
vasta
e
di
bella
pili fanno
ammiratrice
e
il
sia per
ha
e
dove
che
io
caricatura
un
colpo, e
altro
abile dicitore
è
dcltanto
spesso
poi, a lesi-
io fossi ]:iresente
a
se
!
libera,
folla entusiasta
una
sballate. Ma
sia
t-
cui
le
deile
una
corrisponde
Basti, per
affida
al
espluraiur
ilie
indaga gli antri, che
elle
parla
che
poi
rombante
elle sei vento
Reca
"
di
vele
tra
Italia
e
l'cmente
ili libertà
poi
rugge.
nostpi
robnsfn
latine, durti
selve, tu
e
Borea
spiri,per
segui l'Appennino
dei iiromontori
le rupi,
lungi l'augurio
italico,più
scotitor di latine
che
e
ogni altro, .Maestrale,
tenditor
nnttuiiiM
visita
tace
tace,
il pilota:
l'ensa
tu
e
tuae
Maestrale
sul
iii
le gonfiezze
vuol
non
e
le
luarv
lungi
tutta
punte
giuni;!
l'altezza del
siero
pen-
tutti, l'esempio dei
Roma:
.\sc(ilta il venlo.
qui
le
pel-
innegabili doti, specialmente
le
sentimento.
noto
Daiinunziana, ciò
forma
l'eroe
miglioriacque,
pereliè,se io
maniera
disconosca
ne
seguenti versi, in
a
le vele;
della
del
saluto
a
arditamente
correre
alzate
ora
verità
la
ma
piazza vasto
moltitudine
una
dicitore,fanno
piti sono
magnificenza della
alla
e
del
una
poeta fa in varie città d' Italia,applaudirei anch'io;
le esuberanze
però,
target. Nessun
recitate da
cose,
Dichiaro, che,
incoraggiarlo a
quali
ascoltate da
come,
colpo, quanto
letture che
orandia
è sublimità,
non
il D'Annunzio,
meditatamente.
^i^erle
dire
Questa
!
com'è
voce
l'argomento,
intera...
Pro/essus
!
piaciute.Certe
siano
cose
lianvincentc
entusiasmo, poteva far diventare
nessun
spiega benissimo,
queste
dal
iiiiantn 1' Italia
ilavvcro
grossa
(filantol'Italia intera
Si
fatta
6Q
GARIBALDI
DI
Maestrale
il
suo
70
Ó.
iti
questa prima
dell'
notte
quella
a
uomo
LANZALONE
il saluto
reca
che
nella pianura
sta
oltre Argentaiiro, nell'Agro taciturno
che
lei
a
sciolse
la
E,
a
se
r inverno
e
primavera.
vi siano
fiacchezza.
la forma
molte
Ma
Ma
lirico,non
l'assicura
tu
all' autunno
sempre
dall' inverno
ei
surga
veglia
del
scruta.
e
in questo
.,
magnifico squarcio
necessario,
calore
un
della frase è
è sempre
Volturno.
pensiero lirico si
sente
lo stile del
se
pur
Intanto
al
laggiù
Faro, dal
anche
qui
certo
colorito
Romani,
parole più
lirica; ci si
legge,il
in ogni pugna
l'uomo,
lei verrà
oserei dire che
Non
dei
attende
segua
la
Pianto
come
lei quando
a
sempre
e
Oibilrossa, dal
che
non
riva,
la prua
quando
ed
Quarto,
lei, dal
da
1' assicura
stirpi,e
pensò 1' uomo
da
presso
.1
le
divorò
che
che
si
apprende
considerato
anche
approvabile,per quel
chi
a
forza del sentimento.
appropriatoalla
D'Annunzio,
stupendamente
accorda
vero
qualche
anche
e
lirico
tendere
suo
stile
come
alio
sempre
sfarzoso, al lussureggiante,al solenne, al sublime, al sibillino,
dove
anche
c'è da
di
quando
e
anche
porre
tali eccessi, il
presa
così
Nella
domanda
Lo
ma
veste
persona
esser
adatto
è
un
deve
Esso
è
tanto
di sé,
e
quanto
che
letto
essere
qui importa
o
da un'im
che, ispirato
vivere nell'anima
recitato
pittoresco ma
più bello, quanto
più
del
popolo?
tutto
di
più. Un
di
sul
rivela
poema
seguito,o
a
fluente
calmo,
richiama
meno
la concentra
meglio
più bella, quanto
tanto
mondo
lo stile lirico,anche
poema
e
presente
caso
implicita la risposta.
stile narrativo
su
ad
nel
opportuno;
pregiudiziale:è
popolare, voglia penetrare
vario.
zione
la
più
sarebbe
meno
la
l'atten
racconto;
persona;
narrativo
ed
è
una
è
la
è fatto per
lunghi tratti,e
lo stile
LA
deve
usato
DI
71
GARIBALDI
qualità adatte
le
avere
CANZONE
tale scopo;
a
deve
Tali qualitàhanno
oggettivo,linipidissiino.
de gestes- Così
sonante
e
lo stile
il
e
ci
sciolto ha
verso
usativi
verso
lirico)si ammirano
brevi
lunghe composizioni.
preferiscodi
le
narra
{ ingegno
tratti,ma
del
e
Per
essenzialmente
insostenibili
sono
epico
a
una
è tollerabile solo
me,
eroiche
questa enfatica
a
"
Memorie
«
rari
e
"
tratti
di Caprera
Notte
eroica
in
Goethe,
di Garibaldi
veramente
con
del
e
in brevi
Berchet), o
lunga le
gran
imprese
sue
chi
mai
tutti
sa
punti dura
sa
potrà
fatica
bene
diventare
popolare questa
gli episodi dell'epoiieadelle
a
intendere?
Figuriamoci
l' ignora affatto ! E
o
ancora
contemporanei
dunque
pei
di
vole
scorre-
stesso,
ingenuità
naturalezza.
Come
li
Grossi
del
romanze
"
se
Monti, il cui
nelle ballate dello Schiller
composizioni (come
nelle
che
Foscolo
dal
stile lirico di argomento
Insomma,
di
dal
chansons
insuperabileefficacia epica;laddove
brevi
per
tradotta
le stesse
lettura.
lunga
e
l' Iliade
piace
quillo,
tran-
essere
nostri
dell'
se
questo
camice
chi
si
rosse,
facilmente
i
gesta,
in molti
quegli episodinon
avvera
per
imprese qui cantate,
posteri?Ma
di
canzone
noi,quasi
che
posterinon
sarà
cosa
leggeranno
questa roba.
Tanto
questo
meno
potrà esser
poema
popolare
per
il metro
prescelto.
Per
al
riuscir
popolo.
adottar
la
E
se
popolare, doveva
voleva
rima,
nona
ad
ogni
il
costo
certamente
nuova
dall'ottava,e maneggiata da
lui
creda
troppo
tutto
che
sta
la
nel
nona
rima
variarne
all'epopeas'addice
poeta seivirsi
sia
l'impresa Garibaldina, ben
e
caro
poteva
nuova,
nell' epica, poco
molle
solamente
cantata,
cosa
metro
diversa
perfetta padronanza.
con
opportunamente
sempre
introdur
d'un
per
gli accenti
l'austera
sarebbe
Né
si
l'epopea;perchè
e
le pause;
solennità.
facilmente
né
Certo
imparata
e
72
Q.
ricordata
dal
è
leggerlicome
detti versi, bisogna
a
gli accenti
sentirne
interesse
nostro
la medesima
svapora.
vocale.
sostenere
può
pazienza benedettina.
di
orecchio
vocale
Ovvero:
la vocale
quali
di
nulla,
rozzo
libera
questa
•
Ciò
•
è
non
genio
mezzi;
si
in
e
per
rivela
genio,
Lombrosiana
E
di
c'era
i mezzi
allo scopo.
molto
con
pochi
il
sciupare
le funzioni
gentilissima sorella
di
E, aggiungo,
a
a
me
nato
se
non
pare
suono
fatto
uomo
un
riprodurre i
abbia
il
verso,
l'epopea,di gettare
rinnovare
per
Proprio come
novità, prendesse
quale
moltitudine
una
nulla, questo
sua
letta
essere
l'impiegar grandi
ma
ricorrere
gloriosoendecasillabo, e
il nostro
il D'Annunzio
il
la
con
proprio bisogno,
dei troveri?
zia!
il D'Annunzio
fatta per
neU'olten'-r
per
accorto
sigaro, questo significainvertire
un
scambiarlo
o
è
grande Garibaldi;
o
nelle
—
conoscenza.
ciarpame
verso
anche
fu
ciò
ne
vie-
—
avvertiti. Difficile il
coordinale
un
ad
dare
sarebbe
si
ascoltata da
essere
per
esercizio
suolo
Eppure,
tanto
gliene
sillaba tonica, la
—
n'avesse
non
principalmente
accendersene
del
nel
canzone
piccolissimi risultati
per
chi
silenziosamente
—
Nessuno
o?
dovuto
speciale può
immondo
~
ce
non
precisamente
.
sole
ripetutaè
tonica
pagine mute, quanto
mezzi
parole:re
schifò
—
il D'Annunzio
se
scrive, che
ha
questo
quali ritorna, sulla
nelle
—
da
astenersi
leggendo, figuriamociascoltando!
badarci
sulle
breve
—
e?
sillaba tonica
il D'Annunzio
graditosuono
Che
la serie delle
italiano
sera
—
Il
benissimo
Poteva
grato?
ogni
l'autore)
nota
nell'ultima
dubbio
Senza
—
(scrivein
lasse,hanno
in
ostinarci
intanto
l'affanno, e
versi
Questi
•
questi così
vogliamo
se
passionato
ap-
metro
un
di
lettura
Ma
prosa.
ricordare
e
bella fatica in questa caccia di vocali. Ma
una
esser
«
alla
il ritmo, ci viene
e
legatidall'assonanza
sono
imparare
durare
Per
metro?
più ispiratoe
brano
qualche
in
il popolo
può
come
quasi non
che
almeno
popolo,
Ma
LANZALONE
adulto, per
balbettamenti
che, anche
per
una
verso
non
eroico
lingua
a
fanatismo
sua
infan
tazione,
questa imi-
ammessa
riprodotto,se
del
della
all'antico
forse
della
ritmo
molto
prossimati
ap-
lingua d'oil;
saltellante
e
studii
Nuovi
Il Lombroso
suoni
nome
ricerche,
un
le
si
non
vasto
tate
oltre
ire
umane,
studii
volume
stesso
rapid.unente
sono
Gaetana
Cambise,
una
a
infaticabile
la
prima
1) lJ:il Co.imos,
pazzia
Umi.
que-
il
avrà
sultato
ri-
fatto,nelle
(À-sare
e
il
questa
evidente
Nuovi
questi
In
Lombroso.
genio
Colombo,
di
Petrarca, Pascal, Guerrazzi,
accennate
Savonarola,
leggere
saranno
ora
quindi,
e
le
anomalie
Agnesi, Strindberg, Wagner,
Rousseau,
Anche
ipsiim
sue
mondo
nel
degli oppositori,
pubblica
Tolstoi;
Goethe,
laine, Schopenhauer,
da
tf
nosce
Sandron
esaminate
sono
il
quando
delle
innanzi.
Remo
dello
e
S\venderbo;;j;, Cardano,
Manzoni,
neuve.
che
suscitato
E,
seguaci
italiani, il cui
si pensi
hanno
intellettuale.
questo,
editore
scienziati
queste
dei
')
Checché
mare.
che
negare,
passo
Genio,
sui
questo
sarà
un
Il solerte
il
e
esagerazioni
ultimo
menti
Alpi
molti
non
movimento
le
e
le
può
vivo
e
dei
uno
e
Genio
sul
Augusto
Conte,
semplice
sequela
esagerazione:
in
breve
una
di
Verpendice,
ap-
Alessandro,
Goldoni,
AAaison-
Leopardi.
di nomi,
il Lombroso
siamo
ha
piti
col-
imbran-
NUOVI
cato
per
fra i
genii,alcuni, che
al Guerrazzi
esempio,
Se
STUDII
noi
daremo
qualcuno
veri
genii non
diverrà
Chi
sono.
dare,
vorrà
huius
nomen
honoris?
mare
tale estensione, il chia-
parola "ieniouna
normale
uomo
75
GENIO
al Verlaine
e
alla
SUL
il
sulti
degl'in-
più sprezzante
!
Un'
il chiamare
pazzi i genii.
della
della
Sono
che
vero
|ierditadi
produrre
possono
diversa
gli estremi
appunto
se
dai
dire, che
la nostra
dimostrano
genii sono
;
ma
la
questa
altra
debba
che
se
deriva
combinarsi
si
derivi
solo
che
ciò
noi
affermassimo:
dal
carbonio.
col
//
sìne
zione
no-
nuova
Sarà
mistura
granello di
non
grado
menza
de-
sia
semplice
in
dalla
sol
ben
stinto,
di-
frase:
questa
follia,e'
di
carbonio, il genio può
non
un
ferro è carbonio;
Contentiamoci
i
come
miniere
che
a
sia, sia
essa;
nelle
gli
equivale
essa
con
Ora
deriva
la
ci sia in tutti
ferro, corpo
col carbonio.
cosa
dalla follia.
realtà
un
Oraziana)
ma
è
essenziale?
carbonio, né
// (^enio
ovvero:
durre
con-
perde
ìnomiiim
rinvengono
il
cosa
una
differenza
confondersi
dal
sfolgorio
possono
Il pazzo
il dire, che
satira
ramento
l'oscu-
sfarzi della ricchezza
rivela agli altri
e
esatto
che
o
facilmente
pazzi,
ferro
ferro può
ben
si toccano.
la nota
il ferro
falsità che
//
è
mentalità, di qualunque
si combina
stessa
più
di feiro
esso
ragione
riilliim ma^^num
è
demenza,
che
con
che
dimostra
filoni di carburo
i
genio
è
tanto, la ricchezza
per
ai più ebeti;
più intelligenti
effetto della
tutto
che
abolire
non
pure
(come
uomini,
il
realtà: il genio s.'nte
l'adagio antico,
dementiae,
non
povertà, e
della
pazzia
è supremo
gli eccessivi
come
essa,
prima ignorata. Come
vero
la
comune,
gli abusi
la miseria:
della
della
Neil' idea
è
linguaggio Lombrosiano
del
ragione: al contrario,il gen'o
ragione. È
alla
ben
fondamentale
improprietà
è
o
la
che:
an-
affermare:
combinarsi
//
con
follia.
Gli
di buon
torto
di
studii
senso
aver
Lombrosiani
troverebbero
(quel prezioso
discreditalo
con
buon
senso
poco
sensate
più
che
credito
nella
il Lombroso
gente
ha
il
e offrirebbero
ragioni),
76
alia caricatura,
il fianco
meno
il
definitivamente
anomalie
del
solo
non
di
perchè
E
dalla
esce
delle
e
da
può
ce
n' è
davvero
il
genio
è dc;^enerazione, è
delle
anomalie
ai
genii qui studiati,
di
essere
dire
perchè
e
no?
delle
pagnato
accom-
degenerazione
esso
ulteriore
dell'
il Lombroso
è,
non
ingegno,
e
chiamarlo
a
meglio, l'uso
di
dissiparemolti
a
però
molti
può
ili essi
soggetti a
sostenute.
Tutti
genii?
infermità
irarie
fatti
Che
le
questo
non
amnesie,
libro.
dal
come
Quale
Lombroso.
essi?
cercati
far numero,
provano,
jier
col
non
lanternino,
per
esempio
accrescer
le
e
parte, ciascuno
offrono
distrazioni
anche
esse
di -noi .conosce
però nulla
coniunissime
di
geniale. E
fra
glomerati
ag-
forza
capaci di profonde meditazioni,
gli uomini,
distrattissimi,che
da
appaiono
per
e
di servir di prove,
bisogno, prima
distrarsi. E, d'altra
provano
attribuite, in
lutti i fatti affermati
si
il progresso,
provate, .Via io voglio ammettere,
agli altri, tanto
alle dottrine
degenerazione
barbarie.
avrebbero
documentati,
conseguenza
Già
e
po' meglio
un
e
della
de"renerazione
Molte
cosa
nio,
ge-
degenerazione.
confusione
bisogno!) la
casi, gioverebbe
l'opportunitàdei
la civiltà è
(lei
perciòè
ficato
pazzia, ha signi-
di
(lei vocabolo, o,
Il cambiamento
di
ma
altro,nobilitante,vuol
meglio
Farebbe
altro.
essere
di
quella
sviluppo
uno
mente
comune.
ma
degenerativi;
è
la
straordinaria;
cautamente
come
comune,
le
studiare
equivoci.
Se
sicuri
parlalepiù
Esso
essere
due, secondo
norma
lingue. Il genio puòjessere,
pergenerazionc.
molti
di
parlare, finché
a
assegnargliene un
fenomeni
può
non
è
tion
regola, dalla
anche
e
non
le
menti
si contentasse
e
brilla di luce
ma
parola, nell'uso
accrescere
e
pazzia
psichiatra omettesse
anormalità, sì, |oerchè il genio appunto
degradante;
non
Di
si oscura,
bisognerebbe
Questa
l' insigne
se
Ji pazzia,
nome
genio.
non
anomalie,
e
LANZALONE
O.
sono
mini
uo-
che
gli uomini
NUOVI
di
Ogni grado
I:
il misoneismo
se
il suo
dunque
Ho
genii?
che
poi
cosi
oggi
neofilia?
diffuso
bisognerebbe dedurne,
di
e
genialità:
cosi
e
dobbiamo
ridere
di
denti
quasi
di
e
affetta
della
nell'arte contemporanee:
e
è anomalia
non
sono
ci
certi
del
sia stato
non
dolore
genii. Pare
caratteri
coiui.'
solo.
genio
un
parla perfino
che
se
propria del genio,
costituisca
le malattie
normale,
megalomania?
della
noi
qui
una
rativi.
degene-
qualche volta
di
sono
mi
appartiene
produce
propria patologia
dall' illustre
solo
sue
ma
forme),
in tutti i
genii
una
Conseguenza
produce
1' imbecillità I Ciò
mi
biamo
ab-
No,
più
bosi,
mor-
gravi
di mentalità.
nevrosi.
la nevrosi
-
riscontrarsi
possono
gradi
genii?
i sintomi
i sintomi
colpitida
genio:
ai
genio?
lutti
umana,
anche
professore,
svariate
del
uomini
produce
nei
biamo
Abpatologici.
nevrosi:
il
medi:
ci sia
paic
genii colpitida
cretini
nei
o
grandezza,
E
grandezza.
la balbuzie
e
genii solamente,
la nevrosi
delirio
propria patologia
Vepilessianelle
nevrosi:
negli scemi,
!
vera
e
collezionati
nei
Se
questa lunga esposizione di fenomeni
vera
una
di
coscienza
continuando,
Mia lasciamo
vrosi
vivere, che
generazionesia
di
cefalalgie
delle
tutte
l'uomo
differenza
cosi
E,
Vi
Vegoismo
e
leggerezza,difetti che
quando
nevralgie e
è che
non
bellissima
non
ili
norma
vita
Napoli
tutta
si può parlare di
intelligenza,
invece
da
nella
il Lombroso,
dire
che
(come
cretini:
?
ammalato
E
che
qual' è
Ma
come
nella iettatura
e
egli consideri
che
sono
caratteri d' intere legioni di deficienti. E
ma
sogni
delle
e
onestissimi
la presente
tutta
sovrane
ammettere
Fa
/mini
ciulli,
siinilmente. la precocità\n tanti fan-
della vanità
privilegidel genio,
nei
anche
parliamo, per carità,della cleptomania, né
non
neppure
la credenza
esserlo
novarum
per
è geniale.
però
può
cupidi
bandito
che
dominatrici
menzogna,
i
tutti
anche
t-
non
iiiaggioranza;
riusciti che
sono
la folla, è,
geniale,come
osservata,
non
77
QENIO
il misoneismo?
sua
è carattere
la
apposto,
SUL
intelligenza?E
d'
natura, misoneista, nella
sua
è
STUDII
intelligenticolpiti
logica: la
la media
fa ricordare
ne
intelligenza:
d'aver
visto
78
O.
volta
una
e
insieme
il
A
voi
voi ?
bagno marino,
dimagrile
Per
troppo, per
che
sono
che
strana,
serve
nelle
Che
c'è
concluder
molto?
è restio
a
a
piaceva troppo
numerose
del
è
chi
è
forse
chimicamente
vero,
il tannino, la materia
base,
cosa
intenda
dirsi
che
nel
E
«
e
di
e
chi
vuole
insegnar
paradossale,
più
mezzo
a
?
—
sicuro
molto
c'è
di
Ancora:
questo è
un
figure
le
fatica
che
O
per
osserva
superficialmenteè
il poco
ma
peggio che
tutte
e
affrettate. Che
agli osti
colorante,
la parte
è....il
l'acqua.
senso
incisivo.
tempo
osserva
e
non
reca,
po' umoristica, o
un
logico, che
e
di domandarne
vi dico
che
vino
buon
nevrosi
tanto
poco
l'antitesi fra il molto
la base
di
pensiero più
di
ne
piaceva troppo,
ne
paradossale,o peogio
È naturale,
"
che
ogni modo,
segni
sservar
illazioni
Non
la
L'(
"
mentre
? Forse
conti
di
concludere,
trarre
se
ad
sciupiamo
!
pensiero:
usi
dialoghetto:
ingrassare.E
si
gli esempì,
il
come
che
in questo
so
Per
—
Egli
"
che
uno
rendere
a
scuole
Esempì.—
non
?
qualche espressione
per
rettoriche ? Peccato
rettorica
Ma
possono,
non
considerare
il Lombroso
forma
facevano
mentre
il seguente
piene, in fondo,
sentenze
paradossali,solo
dei
Manzoni:
del
»
scarsi
sono
a
insieme
tenevano
dell'espressione.
arguta osservazione;
po'
che
allampanato;
e
poli-
uomo
!
il Lombroso
contrasto
non
raffiguratiun
erano
.tenze, peggio che paradossali,basate sulla forma, sul suono,
in....se
solo
cui
prescrittoil bagno
hanno
perchè
—
lungo
uomo
un
Scrive
sul
caricatura, in
una
sarcico,
LANZALQNE
rivo
cor-
sale
parados«
Infine
paradosso?
un
ai cantinieri.
Ma
non
è
vino, oltre il glucosio, l'alcool,
ecc.,
vi
principale,della
Lombroso
per
questa parola assai impropriamente,
è
sua
l'acqua,
anzi
comjjosizione?
Temo
paradosso!
come
questa
pazzia
e
Io
che
razione
degene-
!
E cosi
potreiesaminare
ad
uno
ad
uno
tutti i
supposti pa-
STUDII
NUOVI
dei
radessi
che
Manzoni,
paradossi
comunissime,
che
E
dotti
salvo
volume?
calligraforiconosce
che
si notano
che
la scrittura
nulla,
è
lipro-
(^)ualunqiieperito
quella,
sempre
la
senta
pre-
differenze,
certe
maggiore
ilei nervi, l'età, il
e
Man/uni,
ostante
scritture,secondo
le
sime,
semplicis-
Manzoniana.
gli autoi^rafidel
proprio
dell'animo
stato
fabbrica
riconoscibile, non
in tutte
volte verità
certe
e
di
marca
di dimostrarvelo,
bisogno
Muila,
subito
subito
tipo
fretta,lo
la
7Q
OENIO
senza
verità:
ma
ci dimostrano
cosa
in questo
un
vedreste,
e
sono,
non
SUL
U-
tempo,
minor
o
malattie
sofferte,ecc.
che
E
dimostrano
mettiamok-
tutte
cretinissimi
genii ?
E
Manzoni,
scrivendo
(sic!) un'altra.
-
poca
affettività?E
di poca
bene
E
siana:
l'uomo
normale
è
una
la
deve
quanto
non
incorrere
II
non
la
poca
Beccaria,dopo
sposa
dopo
tre anni
la prima
morta
lutto
fu
periodo
fu
di stabilire
di
sospetto
di
anni,
tre
per
—
segno
prof. Lombroso
nel
sono
Come
moglie,
il
loro
le abulie?....
dimostrato
"
pruua
durare
genio, o
E
dopo dopo
tre
rispettatoil
l'averne
normale, per
dell' HO/wo
(p. 60):
affettività?E pregato
esattamente,
serio
le
con
forse altiettanti
umane?
prima moglie, ne
caldamente
! l'aver amata
È
la
sul
aver
Intendasi:
—
Come
segno
debolezze
(aiu-
uomini
sono
donne,
solo al
appartengono
di
caldamente
amato
aver
le nostre
Vi
degli scarafaggi,sono
e
il Lombroso
affettività del
tutte le paure
Lombardo?-'
poeta
tutte
comunissime
tante
crede
E
topi
le contraddizioni
delle
una
dei
paure
dell'oscurità,e
del
vere)
per
paurosissimi. E
e
invincibili
la paura
vedovanza
di
genialità.
spiegarsichiaro.
questo è appunto
il famigerato
normale?
è
frase
quello
Non
che
generica
il lato
piiidebole
normale.
uomo
basta
che
Com'è
non
determina
scuola
Lombro-
precisamente
il Lombroso
manilla, beve, dorme
che
della
scriva, che
e
veste
nulla.
panni:
fatto
1' uomo
questa
Egli invece, prima
83
Ó.
parlare di
di
caratteri
Che
denti?
la
dei
della
forza
sua
Prima
di
dunque
Ma, facilmente,
normale.
presto lasciarla
ben
il
che
tipo oscillante
un
e
suo
le
fra
io
cui
e
infine
i
di
bizzarria,
qualche
dovrebbe
presto alla
clusione,
con-
astrazione, è
un
tempi, i luoghi, i climi
renze
sui brut', le diffe-
mia
che
e
quelle
che
,
esperienza personale,
conosciuto
il Lombroso
presentasse
pazzie.È
chiama
di
uomo,
un
non
dimostra, che
Orazio, quando
dovrebbe
più grand
ben
avere
cranio,
orecchie?
sue
ben
specie. Nella
stessa
sere
es-
suo
impresa,
esiste,è
enormemente
sono
quelle che
di
vero
verrebbe
non
deve
intellettuali dell'uomo
superioritàdell'uomo
ancora
notato
qualcuna
tutti
gli
que
dun-
uomini
pazzi.
Io
siana
normale
ricordo
non
nel
pii^i
sono
uomo
della
bruto
avessi
non
dispeiata; o
uomo
e
del
il Lombroso
tale
a
variabilissimo,secondo
e
uomo
fra bruto
per
l'immensa
Per
razze.
si mettesse
se
di
braccia,lo sviluppo
sue
fisici e
requisiti
i
stabilire,esattamente, tutti
dolor
Quale
la forma
parlaredi anormalità,
riprender
avere
dritto?
ha
avere
gli è permessa?
configurazionedelle
la
muscolare,
deve
è lecito
lunghezza delle
suoi occhi, la
il colore
Gli
corporatura? Qnale
e
affettività deve
d'immaginazione
malattie
generale, a quali
statura
sua
e
esattezza, i
di vedovanza
anni
contraddirsi?
può
punto
in
E,
quanti
volontà
di
dose
che
a
Dopo
precisarela
matematica
con
gradi di
Quanti
normale.
normale?
moglie?
descriverci,
di
il dovere
ha
di anomalie,
e
di
dell'uomo
l'uomo
Fino
il dovere
ha
regoh;
eccezioni
LANZXLONE
abbia
qualcuno degli oppositori della
se
so,
non
mai
pensato
Sarebbe,
normale.
scrivere
a
in
ogni
un'opera
caso,
questa esperienza:si sfidi
il Lombroso
egli dichiari normale; poi
si studi
ai suoi
anche
pelo nell'uovo,
molte
Con
possano
ciò
di
non
essere,
si
antenati,
lo
sulle
indicarci
s' intende
nel
si
usa
giurerei,che,
negare
chiamare
a
fare
che
uomo
un
e
senza
salendo
riil
cercare
nella
anomalìe.
priori,che
l'uomo
del-
quest'uomo,
accuratamente
scoprirebberoin quest'uomo,
quelle che
anomalie
dell'operadi
il prezzo
a
Lombro-
scuola
sua
E
certe
genio, piiifrequenti e più gravi che
logia,
genea-
dunque?
anomalie
nella
co-
82
LANZALONE
O.
Ed
per
non
ora,
combattere
certe
finire
uno
con
Perchè
X'elce di
esagerazioni della
(pensavo
giorno
un
Manfredi), perchè
tu,
alta Valle, tra
S. Liberatore,
ed
]iiùvasto
centinaia
vallata,per
di
bellezza
Perchè
fulmine, nemico
nei
circa
la
tua
selva
nera?
Perchè
un
stirpe;tu
ne
Genio
un
gli
Le
E
solo
non
delle
nell'altro
fuori
di
questa
si ammira
non
un
pareggi?
ti
ti
querce,
slanci
tu
anche
almeno
superi, o
clinico, la ramosi;
d'una
Elee
vera
perchè
le
Tu
rispettò
nell'alto
azzurro
più
Dante
belle
sugli elei
ampie
affetto da
e,
e
normali.
robuste
si abbrancano
tronco,
così
mente
anormal-
troncasi; i tuoi rami che
evidente, all'occhio
Tu
così, il troppo ricco fogliame, hi /0}iliosi.
geniale,non
e
plicate
centu-
vigore irresistibile,
con
di radicasi; il tuo
sei
psicosi delle fibre
ti elevi
sprofondano
Tu
furono
non
geniale, senti
ìntima
straordinariamente
è
energie.
Napoleone
e
un'
rappresenti la l'or-
ne
altrettanti fusti d'alberi,svelano
somigliano ad
o
gli elei.
tutte
che
bitorzoluto,
e
grosso
tra
superbamente
vi si
e
ammalate
dunque
dunque,
giro; perchè
che
e
anche
forse
e
vegetative da
così
al suolo
sono
ti
Cava;
Tu, gigantesco albero
così
radici, che
tue
in
da
riassumi
uomini.
succhi; onde
dei
anni
Genio
funzioni
le tue
e
lati,in questa
a' tuoi
il Gaudio?
vallata di
devastatore
e
gli elei,più
fra
fra
Genii
tanto,
?
certo
tissiina
mille
sei
Tu
e
grandeggi
maestoso,
nereggiano
elevalo;
maestà
per
sempre,
cesso
con-
configurate
fiancheggiano,capricciosamente
miglia
elee, che
il
elee
o
disposte,quest'ampia
assai
versante
sia
ottobre, guardando
passato
Postiglione e
le alture che
in tutte
e
del
tutti gli elei,che
su
ma
dottrina, mi
sua
scherzo.
primeggiando
qui,
rispettoall' illustre scienziato,ma
di
mancar
per
sei che
propria elcosL
sei ammalato,
perchè
il
Tu
ncm
prodotto
sei così
duna
alto
sei normale:
e
zione,
infiamma-
robusto,
punto
ap-
è la malattia
StUDII
NUOVI
ti
che
ha
fatto
fa
Gi-nii:
la
perdita
è
la
deila
Salve,
o
mille
può
acutamente
Genio
fra
da
è
loro
fa
tanto
è
ragione
li
cioè,
proprio,
di
capace
normali.
geto
ve-
che
Vepilessia
ragione:
ragioni
è
gionare
ra-
Meraviglioso
mai
altro
da
e
la
la
che
bellezza
derivi
offendere,
che
aggiungere
barbarie,
dall'
nascerà
V
scienza
stessa
è
bruttasi,
Lombrosi
del
o
maestoso
non
è
e
chi
dell'ombra,
!
né
sarà
mai
da
umanosi:
il
minerale,
è
né
nel
altro
di/osi:
ba-
una
l'uomo
come
àoW'
gresso
pro-
vegetosi:
una
nel
che
mondo
derivato
un
si
dotto
prosa
che
superuomo.
Elee
che
una
infiammazione
un'
infiammazione
propria....
è
d'iin'asinosi:
adunque,
civiltà
fu
insetto
vero
d'infermità;
da
non
rispondere
ogni
del
il
querce,
rispondi,
che
e
il su|5eruomo
di
ovvero,
animale
infatti,
mille
! Contentati
aquiloni,
infiammazione
dalla
nasce
un'
e
di
vita
silenzio:
progresso
l'effetto
scimmiosi,
ti
Non
fu
sé
la
alberi
gli
se
[perchè,
infiammazione
un'
ogni
adontare,
adontare,
infiammazione
infiammatorio:
il cavallo
della
agli
il mondo
stesso,
processo
un
da
nacque
ti
ti
follia
altero
di
Non
in
noto
mineralosi:
animale
Non
e
con
frutto
che
!
querce
anormalità
linguaggio,
una
modo
vera
loro
ti
che
umani
la
il concentrare
invidiosi
vegetale
mondo
la
rende
folle.
e
che
fratelli
non
che
la
delle
le
chiamano
anni,
sonante
cioè
che
malattia
la
Gemi
acuisce
più
essere
tuoi
tuo
che
ragione
ti
fratelli
vivere
ai
frai
83
GENIO
!
mistero
non
è
anni;
come
follia
tanto
tuoi
mille
appunto
sano;
e
vivere
SUL
geniale
che
e
non
la
ignoranza,
luce
sia
stessa
quindi
puoi
delle
suppurazione
dell'
sa
! Tu
che
che
non
una
Carducci
Il
Si
è
Carducci.
se
con
Ma,
di celebrarlo,
prima
è
si
No,
della
poeta. 11
mi
basterà
ilu-
lu
clic
te,
Che
cedesti
1) Da
qualche
un
po'
critica
1
tentare
solo
al
e
Diritti
della
umoristica
ed
può
glorioso
a
in
che
u
tuoi
i
al
me/./.o
calvi
e
su
è
che
tutt' altro
protestò!
È
uno
altri scherzi
oranm
il-'M
n.
riguardarsi
come
è
che
un'
un'
offesa
sc/iirzo
simili
ani
ioiiihiii.
11
anno
verdi
verno
iinncratoi
Scuola
amo.
Inumo.
e
giornali, quest' artìcolct'o,
come
plicazione.
quest'ap-
ramo.
ainniiru
insulti,
accampi
fronu-
materia,
del
sonetto
pili non
ii)
il mite
menti
in
guercio,
io
i
lioul' insani
capo
infecoiidu,
che
Carducci
piani
iiitsii
"?
lauto
I.ombrosiani,
la
Ora
3tl
—
..
altri
da
metodi
"
Giosuè
voglio
nerato?
dege-
un
ai buoi.
applicatia
un
pensosa,
lii cittadi
Orgogli
1 "
lial/c
quercia
u
l:versor
Né
davvero
avanti
carro
esaminare
sulinulic
Umbri,
Poi
è
se
assicurarsi,
il seguente:
è
sonetto
mai
Lombrosiaiia.
scuola
cioè
del
giubileo
bene
bisognava
non
il
mettere
altri abbia
il
festeggiamenti,
genio,
un
voluto
se
E
grandi
davvero
è
so
non
metodi
degenerato?
un
celebrato,
il Carducci
Io
è
Carducci,
critico,
nuova.
IWl.l'u
come
qui per
messo
Del
dotto
ripro-
applicazione
umoristica
al
piìi appresso.
critica
luglio
resto,
dei
parve
a
ranivare
anche
la
Amo
Pampinea
?Via
sapiente de
più
Del
il lauro;
l'abete.
Ora,
evidenti
È
di
sensi
dire
di tutti
questi odii
di
e
quercia;
la
più
ma,
desio.
van
più
anima,
Orlando
di
amori
e
nel
uomo
un
|piante? Segni
le
evidente
che,
né
ammira
non
glialtri alberi,ama
come
In oltre,segno
quello di
a
II
e
ama
di sessualità anormale.
simile
as"ii
alfin li oscuri
voglion
cosa
privi
delirio
un
ei fra quattro
vite;
la
ama
che
esseri
verso
non
maturi
obblìo.
tumulti
peii".ier
poeta
brama
la vita
85
sassi
pia
me
chiuda
bara,
mio
il
a
l'abete:
amo
Nitida
Dunque
ridi, ed
?
DEGENERATO
UN
Vito, clic fra bruni
te,
Il
È
CARDUCCI
IL
di
paranoia.
furore,
pazzo
suo
strappava
abeti
,
intatti,il
parola. Ma
Nella
degV insani
a
d'una
a
"
l'amava
sulle
ai
anzi
mi
ragionar
un
te....io
più
La
_labbra: quando?
\'ama
più. Ora,
corona
se
le
mie
ovvia.
agli
conoscenze
però
di
non
jDoteva fare
come
tima
in sostanza,-fu vitmeno
ragionare
un
(che dava
pre
sem-
più! Dunque,
l'ama
la domanda
spontanea
Il poeta
amava
eversori
di città.
storiche
iljgiornopreciso,in
murale, credo
al capo
ramo
ragionare affatto. Ancora,
Ed 'ora viene
ramo....
la
s'intrecciassero
Abbondio
Non
amo.
risposta è
lo
per
D.
non
un
non
il mite
cedesse
io,
più
ama
il mite
domando
da
non
fronde
sue
sembra
prepotenti);anzi
dice:
che
delle
egli
che
quercia, sol perchè,
umana,
di determinare
della
la
prima, è chiarissimo.
prima
non
Odiare
prepotenza
sghimbescio,
Carducci
dico,
di cittadi. Ma,
eversor
ragione
qualche particolare.
dei distruttori di città: cedette
cederlo?
non
in
che
all'ultima
delirio, dalla prima
il poeta
permise
essa
iinoti.
;?
un
esaminarlo
quartina
veiclii
ehuli
tutto
e
bene
prima
al capo
corone
olmi
e
,
sonetto
sarà
quercia, poiché
.
t'osser finocehi
Come
E
,
cui
rimanere
non
la quercia
mi
Dopo,
sentono
con-
spuntò
la moda
molto
lungi dal
86
LANZALONE
O.
stabilendo,
vero,
il barbaro
con
ambito
non
e
più, secolo
secolo
il
Dunque
calcolo
un
alla
era
di
professore
Tremila
lontana
ghiandaia,
Bologna,
! Gli
metempsicosi
una
si
e
anni
È
le saporose
poi
in cor;
in
a
e,
e
duia,
duccia,
modo
daia,
onde
noi
se
stridulo
si mutò
di
uccello, qual'è
risponderebbe,
che
la trasformazione
bero
dell'al-
ne
ingoiava
può
far
in ^an,
prima
Ed
più
in
si trasformano
facilità ci
tutta
sufficienti
che
a
spiegare
giorni!);né
tre
così
un
lo
forse ci
mostrano
non
cate
progenitrice.E quelle bec-
antichissima
sua
da
potuto derivare
con
beccate, che
sue
il
in che
ecco
modo
abbia
vivente, egli
delle
ruppe
cor-
Carducci.
a
son
in gar,
rinforzandosi
e,
finale, a ducei.
anni
poi
delle vocali, si
dacia,
a
derivare
sangue!
fanno
Ma
egli
egli forse, chi
perchè
si
pica ghiandaia,
tremila
della
la
vita anteriore,
una
tra' rami
al Carducci, in che
italiano
(oggi
al tutto
amava,
da
eguale
la
risparmierebbe qualcuna
degenere
1'a
essere
poeta
Dunque
di
posar
il facile scambio
per
domandassimo
celebrato
più
fa,
più
ama
addietro.
Carducci
facile passare
fu
ghiandaia può
M.i
di
nome
infine, caduta
e
anni
ghiande.
lo stesso
così
non
ora
millennii, quando
compiaceva
ghiandaia. Infatti ghian
da
il
che
vero
subì
quercia
tremila
un
di ricordarsi
pare
di tre
che
maestoso, che il poeta-uccelloallora
ingordemente
di
prima
la
meno.
nientemeno
sa,
che
probabilità,
non
onore,
quercia, l'amava.... quando?
crede
di
chi, anche
aiuto
senza
lenti, qui
di
distingue
non
il paradosso,
?
r allucinazione, 1'epilessia
E
tempo
che
i suoi
di
ammira
egli non
perchè
al
reggono
e
nere
;
quindi,
non
di
bacche
è
perchè piacciono assai
non
ama
della
lume
tutto, ingiustamente il lauro
in autunno,
questa, l'autore
alla 2."'*quartina. In
passare
Né
alle merule,
vediamo
infecondo.Il
alla oliva,
simili
Ma
quelle
se
della critica. Innanzi
logicae
è chiamato
infecondo.
il lauro.
chiara,
di-
lauro
si
rica,
ca-
prima ulivignee poi
bacche
ai tordi, ai
sono
inutili,
capineri, ai petti-
È
CARDUCCI
IL
rossi
e
ad
altri
uccelli.
Dunque,
meno
e
vero
che
il lauro
mente
di
molte
che
alcuna
sulla
di
degli
innocente
uomini?
ho
qualche
fenomeno
anche
di daltonismo,
maturo.
li
si
odia, perchè
potrebbe
Ma
A
tutto
hanno
fatto
calvi, o,
sono
notare
perchè
giacché egli vede
gli
nozione
una
il mondo;
perchè
del
meglio,
tempo
il poeta
in tutti i
Nella
di
quello
assai
pomodoro
il Carducci
(e qui
imperfettae
ragione
La
fusa).
con-
è nota
foltissima
una
manifesto
di ego-
si riscontra
proprio io, che
del
laddove
calvi
ha
segno
un
temo,
tori
gl'impera-
ma
erano
i calvi?
è
di
contro
mareminaiio
quell'adorazione eccessiva
di
di equanimità;
senso
rosso
Nulla;
lui?
a
l'
al-
sfacciataggine
egli soffra
odio
tanto
capellatura.Quest'antipatia,
dunque,
mania,
buire
gli oroot^liverdi,
antipatiacontro
tanta
sembrare
attr
la
alloro,
di
può
ogni
il più bel
dir
per
conosciuta
corona
nuovo,
manca
intimo
dei sensi, e,
trasposizione
qual ragione poi
Che
romani?
poeta
è la
la
di carote,
sospetto, che
grave
mai
usurpazione,
l'orgoglio
presenta
?. per
che
vero
Tanto
~
amico
sono
averne
perchè, di
al
che
epilettico
normale
—
Ma
lo
non
degno
1' ipocrisia,la
strano
all'occhio
di
È
versaiuolo
Evidentemente,
anzi
insulta,
giuro
insulto.
un
e
perchè infecondo?
e
insultasse!
e
qualche
menzogna
albero
alloro, e
mentisse
testa
una
di
piante
87
DEGENERATO?
UN
degenerati.
I." terzina
fa
il vino
perchè gli dà
il bisticcio
fra
Rileggiamo
.Vino
u-,
ima
dimenticare
gli fa
e
vite
11
vita?
e
dichiarazione
vera
d'amore
il peso
alla vite,
della
bisticcio,altra smania
vita. Notate
dei
nerati.
dege-
:
vite. cIk' fra bruni
ridi, ed
Pampinea
a
sassi
pia
me
niatiiii
«
Il
Questi
evidente
alza
assai
confessata
che
tre
spiente
versi
sono
volentieri
tendenza
i
de
la
vita
ubblio.
sono
la
più
sentiti:
il
gomito,
cosa
più
segno
bella
causa
sonetto:
segno
evidentissimo, che il poeta
.\bbiamo
àWalcoolismo,
del
dunque
ed
una
effetto di
notevole
e
degenerazione.
88
di
Di
avertani.
omen
normale
di
desiderio
della
bastone,
Guai
il
e
di
deve
un
giccatorovizioso, e, specialmente di
Ce
n'è
frenesia
fin
Del
L'uomo
normale,
l'esame
Così
sfido
io,
di
questo
piena coscienza,
con
di
Si
delinquenza precoce.
degenerato
d'un
Possiamo
celebrato.
poeta molti
11
dunque
nuovo
altri
li
non
sonetto
con
di calabrcsella.
spinta la
della
può
il diritto
di
aspettarsi a
di
rilasciare,
Carducci,
Giosuè
a
ciW alcoolismo
vero
più bell'acqua,
sua
!
paranoico, di egomane,
quindi d'un
gustosi frutti della
ai tumulti
questi tumulti
cioè
respirar liberi. Il giubileo fu
secolo
primiera?
a
paranoico evidente!
un
ci dà
sua
portato al
esser
spiccata tendenza
tratta
dubbio,
accenna
verso,
conosce
più bei caratteri
di allucinato,
epilettico,
alla
e
asso
quattro!...
e
giocano
diploma di degenerato
un
i
perchè egli presenta
i morti
forse
confitentem reum,
Habeinus
—
mediatore
nell'ultimo
resto, egli medesimo,
pensiero
del
O
assi!
spade,
senza
essere,
l'augurio di
farsi
punto, da
fni quattro
camposanto
tutti
fin'ora, ch'io sappia, aveva
nessuno
questo
a
di
asso
coppe,
essere
uno!,.. Il Carducci
tanti; ma
:
desio.
van
devono
E
quel
li oscuri
Asso
denari.
di
asso
mancarne
a
tumulti
quattro assi!
Fra
Udite?
pensier
in
(issi
quattro
alfin
chiuda
bara,
min
Del
E la vuole
il colmo
toccano
quattro assi
fra
l'^lietc; fi fra
:;iiui
Nitida
ci
morto
un
di abete.
la vuole
degenerazione
chiuso
più
tanto,
uomo
degenerato!
essere
.\;i
Un
pioppo?
di
fosse
No, il Carducci
bene!
gì'indizii
Ma
gli sia fatta presto la bara!
alla differenza:
badato
Capricci da
nitida!
bara
la
se
avrebbe
non
egualmente
sta
Ma
gli alberi,
tutti
sopra
ama,
che
si augura
quel legno
l'abete; e
egli
dice, che
11 poeta
inverosimili.
addirittura
2.* terzina, sono
della
il pazzesco,
il barocco,
Ma
di
LANZALONf
Q.
ragione
e
generato
proprio de-
e
d'un
genio.
degnamente
dal
degenerazione
glorioso
!
90
LANZALONE
Q.
il
lirospicieiite
nelle
pompeggia
della
Libertà,
che
ha
i frammenti
chiusi
nel
che
le
pendenti
dai
in tutta
e
Ma
che
a
decente
era
fusa
catene
intuisce, che
la |}Osa
le
nello
modo?
quel
il mantello
chiome
rotti i suoi
È
il
giaceva
sta
ritta in
non
doveva
Libertà
io condanno
difficile
le
sfrontatezza
nudo,
catene,
piedi
e
mostrarsi
quel nudo,
ma
a
in
trattiene
ora
le
che, sparse
famosa
canzone
Ma
minacciosa.
e
in
la
che
atteggiamenti
licenza
mollezza.
e
Non
quella occasione,
in
e
per
neglettae sconsolata,
ribelle
invitare
e
proprio
caduto
donna,
terra
a
Si
spiegarlo.
alla formosissima
quella, che
indicare
possano
perchè
Ma
rarsene.
libe-
inutile?
coprire era
il
gni
pu-
lascia scoperto ciò
che
infrangere
per
nei
fatto per
sforzo
prima quella correggia, che
era
legami,
della
lo
che
mostra
ne
esprimendo
velo, personifica 1' Italia nella
leopardiana: ora
statua
fatto
si pensa
senza
e
ciò
copre
int(ìrno alle cosce?
Guardando,
volto
ai lombi,
braccia, e
polsi,bene
le sia caduto.
dove
e
e
sforzo
rilevarsi,il mantello
le
legavano
si
e
la statua
fino
bronzo, ignuda
nel
e
piiibasso
giunoniche
quel mantello,
serve
coprire
forme
vigorose
e
donna
una
spezzato le
tuttora
che
grandi
scalino
sullo
pogi^ia i piedi
mare,
in
e
quel luogo.
1
dicono
maligni
reclame
di
molte
foggia
di
opere
di
mantello
decoro, né
sa
quale
gl'idealid'un'
F.
della
le
civiltà
gambe?
onesta
farà
come
l'orse la
coi
vedere
a
e
del
Che
camorra,
altro
dal
freddo,
ne
ufficio di mantello
1' attenzione
martiri
ilei Salernitano
anzi
parti, che
tanto
non
quello
sia
non
e
il
custodirne
a
certe
questa
difendere
a
onesto:
se
sopra
che
dire
meno
di
poco
con
libertà.
questa
Libertà
progresso,
cosa
vale
non
gnifica
ma-
una
potrebbe
però,
certo
modo
propriamente adem|iia,
ufficio
maggiormente
attrarre
hanno
compier-
a
quel
né
caldo
dal
È
di scultura.
lì in
messo
né
questa signora
si
pitturae
ciò si
Veramente
cocotte.
nota
una
a
sia
sostanza, questo nudo
in
che,
ad
quel
con
avanzarsi
per
mantello
che
il cammino
le
impaccia
Esprime
esprime qiu-1ni;intello impasloiatite?
l'affarismo,
il
lavorilisUK^
lo
spirito settario,
LIBERTÀ
UNA
ai
altri mali, che, pur
POCO
troppo,
91
IDFALr
inciampi
tanti
sono
al nostro
jiro-
gredire civile?
io
Libertà
una
è
della
volto
uuiia,
tutta
E
ideale.
un
catene
il
donna,
In oltre, a
certo
spezzate?
Forse
saldezza
delle
la colonna
che
è
allegorizzala
dunque
Libertà
spalle alla colonna,
le
volge
Libertà
una
scende
che
e
nello spettatore che
che
si
si
e
giacente nella parte posteriore del
gradini. Perchè
la bandiera
giacente
eretta,
non
e
il dorso
volge
doveva,
ad
esso
mai, mettersi
se
alla colonna
e
la Libertà
doveva
si
al dubbio,
i
è
pure
e
la
E
i
e
bandiera?
appoggiato
Il vessillo
alla colonna,
abbracciarsi
che
l'allegoria,
e
la statua,
all'ombra
lore,
trico-
del
si presta alla
ora
è
la Libertà
perchè
sua
appoggiarsio
riuscita
base
la
evidente, alla prima,
ricatura
ca-
tutti
a
riguardanti.
E
due
quei fregio di
date:
1790
un' imitazione
a
sarebbe
fra
bronzea,
parte posteriore?Perchè
appoggia saldamente,
la libertà italiana. Così
0
quella bandiera
trionfa?
eretto
una
sgradevoleimpressione,
monumento,
è lì,nella
alla bandiera, che
alle Istituzioni
come
se
donna
Istituzioni,è
dalle
da
se
gradino più basso,
nel
E questa
è aumentata
pensa,
Istituzioni,
questa
scende
la
dei martiri. Ma
sangue
allontana
degrada.
mento
monu-
un
esprime
la colonna
delle
saldezza
eretto
dunque
dal
quelle
la colonna
In tal caso,
certamente
Istituzioni,cementate
figura, a
l'avvincevano
dove
Abbiamo
no,
modellata
ben
questa
alla colonna?
Ma
sul
balenare
vrebbe
minaccia, do-
la
e
la libertà
dell'avvenire.
il dubbio:
la Tirannide.
alla Tirannide?
lo sforzo
gioiosa
naturale
meglio
anche
che
considerare
viene
rappresenterebbe
quale, più
più significativa
e
ideali. Oiacchè
più
di forme
ma
la visione
ben
punto
ora
piiidecorosa
stata
questo ideale dovrebbe
esprimere
un
sarebbe
dire, che
oso
Napoli;
e,
1870, forse
e
del
fregio alla
i,na 1' imitatore
Vittoria è alta
tozza;
bronzo
di
e
non
nel
mezzo
era
meglio
colonna
ha
svelta, e questa
più, che
della colonna,
non
ci fosse.
nel monumento
badato
in
che
che
piazza
quel fregio di piazza
dei
con
Pare
alla Vittoria
la colonna
Martiri
Vittoria
quelle
di
è
jiiazza
alquanto
(a quanto
si
92
Q.
assicura)
Ma
dove
il
diritto,
dei
memoria
in
fu
era
dedicato
Comitato
questo:
ma
di
sbagliati,
di
sorti,
dal
solo!
sessanta
in
di
qua,
a
in
di
leggere
è
uno
detur]5are
dei
la
tanti
tante
storia
simo
pochis-
ma
del
spese
iniziativa
per
due
sé
mento
monu-
a
ricordo
martiri
il
ad
e
martiri
O
ai
pregio,
qualche
tutti
Salerno
di
l'importante
monumento
perpetua
che
privati
degnissimi
nome
un
enti
Settembre:
martiri,
questo
mancando
di
alla
basamento,
frutti,
tamente
apposi-
elevato
contentarsi
del
doi^o
i
godiamo
provincia
e
XX
tanti
lati
si
poveretti,
riassumerli
a
dovranno
della
capoluogo
neppure
Conclusione:
non
martiri
ai
Quei
noi
questo:
Invano
consacrati
bastata
tre
a
i^ermanente
ricordati,
pur
bronzo,
del
provincia,
della
del
di
è
monumento
un
posteri
un
collocarla
per
Salernitano?
cui
di
fossero
è
come
monumento
nomi.
i
in
che!
1
del
del
ideale
nomi
semiiuida!
targhette
tre
difetto
almeno
Ma
sollevarla
martiri
un
aggiunto
fu
mezzo.
perpetui
loro
posteri.
donnaccia
una
i
per
i
nel
grave
ne
che,
essi,
per
j^iù
che
vita
nel
ruppe
ricordati
la
sacrificata
avevano
il
iscrizione
un'
cerca
si
che
sono
come
vi
ma
colonna,
bella
dubbio
senza
e
aver
la
accadde
plinto,
ori.tfine,
in
era
poiché
rappezzo,
sul
vi
non
LANZALONE
volte!
Salernitano,
monumenti
città
d'Italia.
tale
quella
Per
1 lettori riconieraiino
d'Italia, domenica
statua....
mie
le
ragionate criticlie (vedi
Salernitano, inauguratosi in Salerno.
a
ma
anche
articolo
lungo
nel
L'Asino,
sullo
protestò violentemente
non
nel
che
donnaccia,
nessuno
seppe
di
numero
stesso
un
del
vero
ragioni
opporre
domenica
(second
tnonsignor Capone;
del
io
mai
iWa
vibrata
quasi
brevissima
ma
tempo
un
a
ho
non
lo
casuale,
voler
lo
dire
sono
un
si
meraviglia
bordone
tenuto
d'
ad
mangiapreti,come
Italia).
che
ho
La
l'u
senso.
mangiasocialisti,e
convinto,
lodi,
Iwrdonc
mia
rivista Arte
sono
Buon
di cortesi
alcuno.
non
povero
quella
a
altamente.
sul
un
'irnso
di
tenuto
l'articolo
o
Rnon
suo
zucchero
protesta usci nella mia
un
non
rappresentare la Liberia);
dallo
orpellila verità, o
senza
1) (Dal Giornale
che
reca
articolo
indecenza
l'articolista)/n"
)
agosto,
quale
con
mangiarepubblicani,
narchici.
dovrebbe
addolcite
25
(che nel
la provocante
monumento
che
me,
a
nel
argomento;
contro
risparmia,benché
ne
neppure
di
martiri
Quell'articolo destò
risparmia ingiurie a monsignor Capone
e
Giornale
ragioni.
Ora
un
giornali locali:
i
putiferiotra
ai
al monumento
luglio 1912)
14
')
ideale
poco
non
neppure
la
quella
un
e
jirima
Morale
puro
sono
uiv
a
me
un
mangia-
deplorevole
che
contro
in-
mania
sembra
94
LANZALONi:
O.
tale; e, nel
i
con
dirla,posso,
o
clericali,o socialisti,o
]3reti,
il diavolo
diavolo, quando
bordone.
tener
trovarmi
naUiraliiieiite,
è in
E, del resto, lo
da
tui
son
messo
anni
22
(sono
pezzo
scocciare
a
il
circa, o
instancabile
mi
sono
disse
assennate
àtWAsiiw,
parole
severe
e
rendono
ne
Fermato
Giornale
che
io lo faccia
idee
d'Italia
idee,
a
ribatte
si allontana
da
E
colonna, cioè
così
Non
è
|30co
era
alle libere
e
quegli
tollerata licenza
da
dei nostri
dico
di
bronzo,
enormi
oppone
artistico,
e
nazionale, in bronzo,
le
le
volge
volge
spalle
le
delle
alla
spalle e
colonna,
spezzate, la legavano prima
patrie?
i nomi
giro
deturpare
celi, che
zioni
inten-
jiatrieistituzioni?
E
dei
perchè
donna
una
martiri
la
alla
colonna,
la colonna
fanno
alla
la Libertà,
di forme
del Salernitano?
almeno
piii bello scolpirli,
che
delle
una,
maligno potrebbe scorgervi
sono
clic
jirima
non
neppure
la bandiera
ha
o
lettore
sé, anche
io feci,dal lato simbolico
ricordare, in
disposti a spirale,anzi
di
visto
una,
istituzioni
dove
più 0)5i3ortuno
fregio
Po-
Camera
ogni diligente
ideale, è allegorizzata da
E
ideali?
possibilesapere
uno
avrà
la Libertà
la Libertà
bellissimo
un
che
rappresentare la saldezza
deve
partitie
nella
l'articolista ù"i\\'
Asino
Qualche
Perchè
le catene, che
che
Asino
Perchè
essa?
sovversive.
questa
di
la salute
eretta, e perchè la Libertà
non
e
egli
insidiano
spero,
neppure
monumento.
giacente
se
àtW
e
rilevare,che
non
al mediocre
è
io
ragionate critiche,che
molte
ad alcuno,
onorevole
stesso
in
Ora,
bordone
la troppo
contro
in libri,
quasi impossibile l'educazione.
questo punto,
del
lo
io
come
immorale.
quando
degli spettacolicinematografici,che
figlie
dicendosi,
contrad-
tengo !)mi
ne
parecchi, pur
con
col
significa
non
propaganda,
tener
con
ultimamente,
drecca, spiritoso direttore
me
l'arte
contro
d'accordo
diversi;come,
tendenze
la mia
firossiinocon
pro]iaganda,senza
trovato
spesso
persino
ma
elegante,accenna,
signore, e
solo
non
articolista lo ammette,
frase
con
opuscoli,articoli innumerevoli,
questa mia
anarchici,
di sincerità. Ciò
vena
stesso
suir/4i7'«t),
quando
d'accordo
quanto
con
stessa
caratteri
con
l'orribile
quel-
proprio somigliare
si accendono,
se
non
era
ad
isbaglio,
PER
Santa
della
piana
anche
contro
di
il
in
Salerno, col fare
Ala
è
pubbliche
quella
che
facciano
due
preti,monache,
(non
tutti liberi cittadini anche
sentimenti.
in certi loro
loro,
Sia
O
dell'arte è
lo scopo
e
nel
ivi
hanno
pure
e
di
pudore
tiella
descritta.
cosa
bello,
E
ci
unisco
chi
va
pure
vuole:
quella Libertà
fret|uentate,
sono
obbligati a
pure
madre
tempi),che
diritto ili non
liberissiuu)
della
sulle
mettere
frei"ola? Mettete
all'altezza dei
la libertà dell' innocenza
violi
statua.
giovanetti,giovanette,padrie
tutti discesi
ancora
della
è
in
strade così
oltraggio alla libertà,perchè
un
il
statna,
lineilastatua /flmrt andare
andare
transeat;
museo,
un
salvare
':on
gesuiteriascandolezzarsi
è
io, è opportuno,
tra
quella piazzetta,
in
ma
in
statua
descrizione
il guardale
che
ragione
aver
visio la
seaiulole/./.ate della
vi
domando
vie statue
costui, avendo
spudorata,
non
provinciale
un
piglia ferocemente
ita eominciato, per
ammettete
Ora,
fre^^ola.
la
se
che
spudorata
descrizione, quando
voi, duni|ue,
ed
una
la statua
se
^MYAsiiio
scrivendo
fregola
se
Roma.'
de
campione
Come
blocco,
ili
i/iK'/lr
sono
potesse ijuaiche volta
non
Romano
Capone,
Monsignor
è andato
Salerno
un
Invece,
è
Salerno!
provincialedi-Ila piaiui di
simili
e
in
tutte
ossrrvtizioni
le mie
che
sassata, asserendo,
queste
denioliile
Crede
nnlla.
Nidla, pioprio
nna
con
eainpioiu-dell'/ls/z/fia
il
risponde
cosa
critiche?
in
Settimana
della
k- fun/ioni
per
?
Che
un
ranno,
volta
nelle* cattedrali,una
05
ibliAI.K
POCO
STATUA....
TALE
QUKI-I.A
il
sare
pas-
di famiglia
sono
offesi
essere
vizio;
pure
ma
non
costumatezza.
proprio iiuesto,di fare
andare
in
gola
fre-
?
Almeno,
l'arte deve
subito
i
futuristi sono
di assicurarsi,se
Siate almeno
obbligati, appena
—
Ma
lussuria; perchè cosi
eccitar
spariranno
il
sinceri: batuliscono
e
la vita rimarrà
la lussuria
non
pudore....
(dicono
osa
essi j
i
deboli
ai soli forti. Dimenticano
renda
deboli
anche
\ futuristi.
E smettete
sinceri,come
qualcuno
apertamente, che
parlar di
morale:
però
i forti.
certi ritornelli
96
LanZalone
o.
Come
—
! anche
Ah!
—
—
—
siete
avete
il costume
Ho
capito: siete
pubblico....
ci vuol
poco
in breve
sarebbe
egli dal
dieci
li
perfettostato
che
guarentigia d'uno
lo,
nella
fondata
e
mia
al vivo
e
ho
Uno
lo
l'arte che
orribili,incesti,par-
spettacolo delle
i
sono
altrui
tori
più potenti eccitala
sono
più
sicura
ordinato.
assai
ho
piacere, in
clericale di Platone,
meno
d'una
parlato sempre
di
nome
affermato, che
sempre
ordinato
suscita
nell'uomo
dorme
passioni,
dice
un
epicureismo
sano
l'arte
Platone;
ma
morale
é, di
non
vi
sua
due
sono
l'altra utile.
bene
stato
rovinosi;
insane
più
le
leggi,che
corruttrice,come
dannosa,
arti, una
alle
propaganda,
sul
e
positivismo;ed
nociva
e
Egli,
gli artisti,perchè questi
sono
licei...,
antica
Fiatone.
esclude
gli artisti
bene
stato
parva
sull'utile
essenza,
clericali
dei
essenzialmente
vendette, crudeltà
le nostre, così
io, si
privativa
giudica
rappresentare
ribellarsi alla morale
Ma
im
repubblica,parla degli
alla
ricidii,e altri simili eccessi, e, siccome
a
è
e
clericale antichissimo;
e
libidini sfrenate,ferocissime
passionieccita
la morale
che
vero,
libri intorno
costumi,
suo
altro
fanno
non
d'un
nome
sui
effetti dell'arte
onde
il
suoi
dei
nell'ultimo
fosse
se
è
vostro
questo
sicura.
citerò
vi
Io
che
comprendere,
a
clericali,la vittoria dei cattolici
dei
e
clericale!
un
giuoco pericoloso;perchè
cattolici
?
dell' inferno
paura
Ma
Eppure,
dei
?
i]30crita
un
la morale....
Ma
—
voi
deve
insane
civile;è
passioni, e
utilissima
È
nosa
dan-
bestia
che
l'arte utile.
promuovere
risveglia la
quell'arteche
suscita
nobili
passioni.
Non
ma
in
Ma
si vieta all'arte di
modo,
la lussuria!
che
fdi
appunto,
da
ritrarre anche
destarci
orrore
le
passioni più orrende;
e
aborrimento.
Questa terribile passione è cosi facilmente
gli artisti,se
rappresentarlasenza
pure
nuocere.
lo
volessero, non
hanno
E
ha
che
bisogno
fusiva,
dif-
il modo
l'arte
ili fare
L'arte
l'altro ieri
Leggevo
(Ictfo Croce;
riguardi
che
a
attratto,
e,
considerare
D'0\'idio
dei
Leggevo
io
il
2)
Si
mi
la morale,
e
L'arte
per
l'arte,
discorso
seduta
reale del 4
giugno
una
fermai
del
recensione
327,
Croce
A
È
—
sullo
me,
dell'
principio
Im
Vita
Benedetto
avverte
articolo, salvo
la
tutte
(ediz.
1905
si svolse, fra lo scrittore
poco
Croce
mi
libro:
dal
parlava
letto.
ha
non
facile
l'ha
non
stesso
dell'arte.
il
dire, che
.-Xnche
voi,
argomento,
dell'arte
in
caro
chi
combatte
breve
una
amico,
lemica
po-
scriveste,
è difficilissimo
a
li
coni-
lilii=".
|iarole altrilniite
soppressione
alla lontana
neppure
?)
compreso.
indipendenza
le
compreso
comodo
e
liìti-nitizioiidie,
che
a
poco
l'Accade
al-
letto
1905, in fol.).
giugno
5
155,
Il D'Ovidio
—
principio
nostro
l'arte
pag.
principio dell' indipendenza
Da
suo
n.
dal
gli rispondevo
con
che
nella
pensavo.
e
Lanzcdone.
un
—
dialogo ideale.
un
Croce.
il
Lincei
d'Italia
Giornale
me,
a
fra
Beiie-
di
rivista
preferenza, da ogni questione
a
sempre,
relazioni
le
la bella
",
intitolata:
Francesco
e
Ciitica
come
attentamente,
stesso, così
del
La
"
')
l'arte
per
tli
al
Croce
qualelie periodo
sono
inutile
quelle
al
stesso
dialogo.
ilei
i.'akiu
!
prenclcrsi
difficoltà
Clic
si tratti ili simho/rsmo
nel
sta
non
liiinostrarlo. 1: nel
base
d'ogni
Croce.
sia
il
che
su
O
Il
ciò
Glie
deve
Uinzalone.
la
non
e
le altre cose,
morale
è
non
guarda
non
perde
cioè
di
bellezza?
morale
un
Galileo)
libro
scientifico
si
non
può
morale, oltre che
puramente.
che
Un
morale
un'opera
si deve
fatta
Se
diceste
in
è
dare
con
un'azione
grazia
buona,
lie muti
mal
Non
bella,
ras
piiriis
vi è
dialoghi
anche
ili
estetico
Tutte
lume
d'arte
è
non
le azioni
della
mente
puraVi
morale.
Platone
un'azione
giudicareai
lume
in
e
non
E
rali,
mo-
nihil vacare'
umana;
della
tii
estetico
sono
è
E
o
natura.
umane
morale:
è
asìnus,
morale.
esiste
bastanza
ab-
non
fatto
un
giudizio
un
è
non
estetica della
una
i
delicatezza,
e
solamente
e
buona
Principalmente scientifico,sì,
?
una
grazia
con
fatto ijuramente
un
giudicare al
l'opera d'arte
essere
relazioni
sue
viceversa
è
antichi.
(poniamo
si deve
è
di
che
fatto puramente
Ma
deve
non
approfondisce
è solamente
vi
scientifico ?
si possono
officiopotest.
anche
e
significaun'azione
cioè
E
mancanza
vi è
come
dell'estetica,
si
quando
bella?
cosa,
non
ramente
pu-
giudizio compiuti!. Un'azione
un
degli
senso
giudizio
]iro]iosizionescientifica
fuori,e nelle
buona,
uiui
estetico,come
sopra
mai
Un'azione, che
il buon
insegnava
—
essere
perchè, di grazia?
bella, l'iiramciitr ! Piinis
abbastanza
il
deve
morale
una
al di
è anche
come
l'arte
del-
esclusivamente
essere
voi. Chi
valore, per
suo
buona;
una
su
E
anche
doppiamente
del
porre
egliosserva
-
è questa storia?
con
darà
ne
delicatezza, e quindi
non
mostrato.
di-
scientifico ?
principalmente, jjotreiessere
cosa,
dire
debba
un'azione
su
l'uramente!
—
\uol
non
cosa
giudizio
puramente
essere
nel
l'arte nel campo
l'opera d'arte,non
giudizio
Il
morale?
puramente
postnlato, da
die
ammette
ma
«
mai?
come
estetico?
vera
l'avete mai
non
il'un
la
principio;sta
bel
cotesto
come
un'oliera d'arte
su
filosofica?Ma
dimostrazione.
indipendente:
".
servite
ne
99
(né altri,cretkìi
il D' Ovidio
Ma
-?
voi
fatto estetico,quale è
un
non
ve
vostra
niudizio
estetico
comprenderlo,
fatto
Piuttosto
a
i.'ari'i.
\'HK
quindi
morale,;
100
Croce.
astrazione
Lanzaloiic.
il D'Ovidio,
voi
una
incompleta
della
o
Croce.
stessa
come
neila
chiudervi
Lanzalone.
rimanendo
dato
momento,
morale...
Due
"
moralità
e
non
che
retto
o
Lanzalone.
il color
Voi
—
matematici,
e
un'opera
l'eterno
d'arte
in sostanza, il vostro
ma
verde
di
ma
non
che
è la
ficandosi.
speci-
non
dosi,
scomponen-
le
in
un
abolite.
immorale,
l'altra
qualifiche che
ad opere
egli
di bellezza,
di
rosso
un
ottuso.
dimenticate, che,
può
se
in geometria il color
ne
ri
a
cooperano,
sono
avete, egregio amico,
ve
zione
dichiara-
specificarsi,
sempre
suo
l'una
(d'arte),
un
della
astrazione
non
facoltà
mentre
dirsi né morale
un
non
almeno
sono
ritornello,contrario
non
qui
opera
bene,
sospetta
nel campo
poter andare
non
sue
una,
sarebbe
definizioni sull'angoloottuso,
Ripetendo
le
che
vero,
qualche
d' immoralità, attribuite
irrazionali,quanto
angolo
a
belle opere
Il D'Ovidio
».
tutte
subordinate
—
adopera, di
che
come
dell'arte.
operando, in questo
e
intero, in modo
quando
chiama
sta
Specificandosi,
tutto
sono
il D'Ovidio
non
argute, benché
e
innanzi
indipendenza
ciò che
—
dotte
a
dice
principio
cotesto
ciò è tanto
ponte levatoio, per
dell'
rocca
quando
a
che
E
cosi
mettendo
pur
un
Ma
—
Croce.
pura
sbagliato, perchè
impossibile,se
anilaterale.
potenza dello spiritoumano,
ma
una
giustamente notato)
avete
è
critiche
tante
scienza,
scusa,
o
sbagliato,e
entrambi:
di
e
giuste,scivolate
sempre
voi
critica d'arte
para
stesso, nelle vostre
morale
l'astrazione in questo
meraviglia! Appunto questo
Che
io, e altri,credo, prima
critica molto
non
Se
di
lavoro
un
e...
princi|)ioè
il
di lui (come
prima
e
sbagliato e
una
resto
necessaria?
Si, appunto,
—
è arbitraria.
quell'astrazione
è
il
tutto
—
impossibile.
critica d'arte
dicevo
il D' Ovidio
soggiunge
—
il principiosarebbe
arbitraria,
fosse
caso
da
estetico
Arbitraria, o
—
i".
l'ercliè
perchè ?
E
—
l'elemento
isolare
«
LANZALONE
(j.
ad
ne
debole
vi
per i paragoni
sono
mille
ogni buon
immorale,
due
sull'arte!
senso,
\oi
che
ripetete,
principio,indimostrato, dell' indipendenza
l'artf.
ilcir.utc. Ma,
a
dimostrarlo
fatto
e
nn'opera d'arte
limano;
è dannoso
esempio,
è
utile; dunque
è
La
può
dannoso
ne
velenoso!
esser
male,
la
non
intorno
sé
a
è
si
lieve giudicare dal
imperatoria ed
Croce.
Ma
—
della
alcuni
lato morale,
da
entra
ha
vita si limitano
La
imponeva
era
la santa
—
Lanzalone.
la limitazione
morale
vicenda
una
importante esperienza di
—
della
è permesso
vita?
?
richiesta, anzi
sua
tura
na-
non
imposta,
la
richiedeva
santa
memoria.
che
d'ammazzare
vivisezione
è
questo
è
e
Ma
morale.
che
oggi,
ci
e
figliaper
vostra
?
limitato
forse
festazioni
altre mani-
da
affermato;
slato
ma
gesuitica,di
la morale
—
lunque
Qua-
tività
limita forse l'at-
morale
La
stata
morale
Anche
l'affermava, era
che
è
forse
E: il dovere
gere
spar-
zioni
le manifesta-
dell'attività scientifica ci è anche
sempre.
Croce.
è di
che
religiosoe politicopiù
sarà
Vi
il D'Ovidio
di
liU|uisizione,
Organo
—
può
lato estetico,cosi
dal
l'organo morale,
ma
del
perversa.
e
la inorale
perchè
trovato
limitazione
secoli addietro;
anche
non
tutto.
per
a
malefica
e
bella
donna
può
seduzione
la
è
igiene.
è bello,
fiore, se
un
accresce
può giudicare
dove
scientifica?
d'una
è che
non
per
altro
un
di bellezza,non
un'opera
un'opera d'arte bella
e
libro,
Un
uniano.
sostanza,
la bellezza
rovine
|3iii
come
in
morale,
utile,e perchè
Anzi,
elimina;
azione,
.s7
né
fatto
un
ogni
in
i-nira
iluiu|ueè immorale;
Siiiegatemiperchè quel libro,se
riuscire
morale
ti voglio ! La
al costume;
morale.
101
l'arte
per
trina
la dot-
pulita
non
memoria.
Lanzalone.
coesistere
forze
che
morale
quasi
non
! Il
il
rispomlcrà
limitare
esteso
a
il campo
tutte
Voi
no.
gli resta s|iazioper
del
arte per
dovere
le manifestazioni
a
della
lunque
Qua-
vicenda?
a
del
tal punto di miseria,
colpa specialmentedella
E voi,
spadroneggiante.
l'arte,non
morale,
piii
possono
la limitazione
negate
vivere:
indipendente, ma
alto il vessillo deW
tenendo
compenetrarsi
e
ili
poisi così:
dew
poveretto è ridotto oggi
politicae dell'arte,non
a
problema
limitarsi
senza
scienziato
dovere
Ma
—
che
vita,
venite
pur
se
la
ciò solo
con
dovrebbe
\ita
essere
fosse
una
102
imisica, e
lieta
giiitidi
feroci
Lanzalone.
spirito!È
dello
un
forse
nell'arancia
come
o,
è
contradittoria,
che
non
la
vuol
modus
han
nulla
il
è la
noi
fare
che
inchinevole
|_iresumiamo che
non
solo,
più
essa
varrebbe
Tanto
mai
la
ciuto
no-
morte.
il prof. D'Ovidio, è così
afferrabile, che
poco
la seria
con
invocare
è
egli
la
"
zione
discre-
la
o
si
alla rinunzia
del
riposano.
dei
l'arte rinunzi
alH
diritti
vero,
e
Fate
sottrazione; ma,
tranno
poper
nostra
acquisiti(?); e
ottenuta:
(iiscrezione.
con
le
pure
per
L'età
"
indipendenza
intendere
a
—
ricerca
degli spirititriviali,che
transazioni
raccomandare:
l'addizione
ha
non
dagli
Certo
essi.
vigore,non
e
discorso, ad
la critica l'avrebbero
e
osservare,
in rebus, il conciliatorismo, le transazioncelle,
pigriziae incapacitànelle
non
di
morale
nobiltà
il plauso soltanto
riscuotere
un'arancia
limitato
spicchio sia
sostenere
suo
tisce
pa-
l'unità fondamentale
corruzione
così
non
morte.
sua
fosse... basterebbe
sempre
lui stesso
per
la
compenetrazione
tesi,che
Vest
della
dato
le ha
ijru^
e
e
spiritoa spicchi,come
così
se
auto-noma
sempre
nell'agliociascuno
concludere
costretto, per
"i,
anche
meglio,
La
—
E
e
anzi
all'arte,
Croce.
lo
soffra subito
spicchi vicini,e
limitazione
sarebbero
voi dimenticate
composto
d'aglio?
capo
spiritualeè
funzione
Ma
-
urli
?
estrinseche, che
limitazioni
di
sconcerto
uno
immondi
e
Ciascuna
-
iliventata
fosse
non
animali
Croce.
o
LANZALONE
G.
n
tiche,
operazioni aritme-
carità,fatele,con
c/i-
screzìone.
Lanzalone.
a
E
—
certi
sarebbe
cassieri,che
a|iplicantlo
appunto
dell'arte dalla morale, l'anno
e
?
vi
pare
senso
si
può
se
scappano
ne
.Ma mettendo
da
della
trarre
cipii,elle
alle
sue
dci'iva dal
si limitano
discrezione
senza
col
parte il vostro
dazione
raccoman-
indipendenza
s])ecialmentela
paragoni
È questo
vuoti
trazione
sot-
nosi
voragi-
matematici...
appunto
il
principio,riguardante la vita,
conseguenze,
latto, che
l'un
tic dei
in rebus?
verità. Nessun
ultime
la
niilioncino,lasciando
rigettare Yest modus
supremo
Ciò
da
ino|iportunacotesta
tanto
noi
abbiamo
senza
cadere
surdo.
nell'as-
scoperto molti prin-
eccediamo
e :ippena
l'altro,
nell'applica-
l'arte
ili uno,
/ione
che
"^\\ altri
res^oli tulli
il
ma
Non
solo.
è
conduce
Cosi
virti'ila castità ?
una
dritto
anche
all'estinzione
la vostia
ma
fals;i;
diritto
dell'arte
Croce.
li
—
sia cotesta
cosa
fosse
e
che
a
poco
indipendenti
dire
l'uno
vostri, io liberamente
ma
se
tutti i
vostra
?
Perchè
e
Ora
con
che
parola indipendenza ?
miei,
voi
e
me
fosse applicata
che
è
non
\'uol dire
io
forse
due
Noi
no.
rispettateme,
nome
un
fate liberamente
voi
sulla
i fatti
rispettovoi:
pendermi
vilid'insultarmi, schiaffeggiarmi,
giorni,
indipendenza d'Egitto è
che
è
la vostra,
discrezione, secondo
questa
dalla
dipendesse
già
non
da
indipendenza
.^ Certamente
dall'altro,se
le
piacesse),ma
momento
.Ma
vocaboli
la
nelle opere
C'è
óeW
proprietàdei
obbligata a proporsi
morale.
dette
e
la
mia
è
la
indegna
vilth.
l'artfe non
ogni
già
la
il diritto
santi
adoperarla.
la formola
applicarsiVindipendeiizu dell'arte,
cioè
zione
all'estin-
sjiiegareche
di
discrezione, basterebbe
Sopraffazione, camorra,
schiavitù
e
i
vi arrogate
voi
guenze,
conse-
Sarò obbligato
spiegarvela.
cose
oppressione, so/)raffazione,camorra
siamo
ultime
sue
si faccia ad
come
e
altrove.
vuol
è assolutamente
non
dimenticato
po' diverso,
un
applicata con
cosa
immorale.
al seicentismo, an/i
ha
! ci vuol
proprietà.Se
con
vano,
Oh
modo
Antolot^ia
dell'urte
prof. D'Oxiclio
—
ripeterviin
e
in rebus
diventa
alle
un
critica.
discrezione,
Lanza/one.
Nuova
all'Arcadia
della
e
l'arte
l'iirtf per
limitazioni,tratta
applicatasenza
mena
vita, cioè
perta
sco-
in
il modus
Applicatasenza
della
forinola
la
se
ma
filosofici si fonderebbero
tutti i sistemi
t'osse vera,
luto,
asso-
noi
ilell'essere,
sia la chiave
che
e
principio supremo,
iiiuorianio.()i;ni l'ilosofo creile a\'erlo scoperto,
lo
a
il falso;
alteniaiiK)
103
l'arti:
per
non
che
prevedo
che
più
a
chiara
dovrebbe
con
scopi
sue
morali
non
in diritto di
questo voi
questa?
non
mi
C'è
si sentisse
(salvo quando
interesse sociale,che
di
intendersi
questa proprietà,
morale, ossia
si stimasse
questo supremo
discrezione
anzi
me,
cosa
tere
manomet-
si chiama
più ragionevole?
risponderete,come
rispondeste nella precedente polemica. Infatti,come
potreste
104
a.
In circa
rispondere?
quest'argomento,e
ingegno
per
tenuta
Del
resto, il D'Ovidio
—
abbia
l'estetica
per
e
! oh
anche
dunque
! Ecco
Oh
—
qui,
ora
O
teoria!
almeno
riconosciuta
e
marioleria
sinonimo
è
le chiedi
me
Evvia
—
fatto sempre,
licenza
di
ad
Lanzalone.
epico
non
«
di
sul
! i
pratica
sublime
legi;e,così
ralmente
gene-
contrario
tutto, per
o
di
oalari-
amico
utile
inorale, la quale
le
che
mi
cauzione:
pre-
Giacché
artista?
come
nagliata
ca-
tato
diven-
è
arte
e
innanzi
a
lunque
qua-
lire...
IO
è
mondo
l'arte: per
ha
mondo,
dere
chie-
quale
altra
ragione,
l'arte ?
principiiteorici
guai
solo
a
Aristotelici sul poema
composizione
il
suo
ii'acondo
quel superbo
muso,
dalle
le teorie?..
artista mio
Dante, scrivendo
ricambiarvi
egli pretese,il
vista
prov-
principio teorico,senza
d'alcun
[ler nulla sulla
? E
l'arte? Se
dirgliciò
Che
Come
influirono
liberata
l'arte per
egli fatto
—
? Voi
una
un
se
ogni artista, da
!
alcuno, l'arte per
grazia,avrebbe
avete
arte,
di restituirmi
bisogno
senza
perta
sco-
qualcosa
servono
quasi
galantuomo
come
altro comanderebbe
Croce.
una
anche
! Ne
una
con
artista,sei indipendente dalla
come
solo
il principio
giustificaogni più turpe
artista
e
puto
sa-
pratica dell'arte.
oramai
lire,io gli domanderò
IO
che
già
non
diavolo
che
io, d'oggi innanzi,
che
credere
critica,ma
confettata
d'immoralismo,
Tanto
ha
nessuno
indipendenza dunque
abusata, che
purché
è
non
l'indipendenza della praticaartistica
diventata
e
l'arte
sfornata, l'indipendenza della
fresca
L'indipendeiìzadell'arte
tu,
sia
indipendenze
allora,a
chiederà
la
per
teorie artistiche. IVla ditemi
ttiomo.
nel
erra
! un'altra
il tic delle
cui
per
vincevano
mi
assai
c'è !
non
efficacia sull'arte stessa, sulla
Lanzalonc
poleiniciiesu
ragione
vera
dell'indipendenzadell'arte
conquista
e
che
ragione
vera
perchè proprio
teorico
dalla
la
ma
continue
avuto
nomini
con
spesso
dirmela:
Croce
avete
ho
rispettarela morale, questa
a
mai
che
vent'anni
cultura;
e
LANZALONE
voi, io
con
un
non
biella ..Gerusalemme
fece
poema,
fosse
so
vivo,
fondo
voi
eglisi
se
diste
ar-
tenterebbe
con-
rabbuffo
solennissimo
pazzo, descriver
e
solo
a
tutto
!
l'uni-
106
felicità ! Ma
siete
non
influenza,
la vostra
società
ti
la società
se
vi pare
Croce.
che
dunque
Nulla
—
svolto
assemblea
molta
dalla
del
discorso
no:
resta
stesso, contenente
ci sembra
di
profonde
d'una
reale
dei
ai ministri
Lincei,
Certo,
per
È
—
idee
quelle
facile
hanno
per
Italia le propugnano,
prof. K.
poveio
Bettazzi
e
prof. D'Ovidio,
otto
la
voi
con
però
di viva
ab
citare
luce
al servizio
E
nel
nella
e
duta
se-
maggioranza.
quelli
Brigola,
Mariano,
Manfredi
acume
cpiando
e
la vostra
caos
è
e
e
vanni
Gio-
d'altri)
parecchi punti
editi
morale
artista:
dal
sin'ora
dei
bèra,
Barun
ailistico. 11 tempo
voi,
non
ostante
il
spaventevole erudizione, posti
pi^ssima causa,
salutale, di \'edei-
Anzoletti,
diritiuia, spargendo
e
ralità
mo-
un'alta coscienza,
e
in-
in
Po-
per la
(|iertacere
e
mente
che
che
Momigliano,
Felice
non
è facile,
vero:
Avolio, Luisa
antico, un'alta
presente
anche
ti'una
fra
Oraf,
Arturo
volumi, di scritti vaili,
grande ingegno
vi auguro
serie
idee che
la gran
l'avvenire.
Ciavenna
con
i.|uistione
galantuomo...
vostro
più
agli accademici,
somministrate
avete
loro
critico R iffaele
poderosi
tratta
o,
—
contradditorio,—
e
del
Ferriani, Gennaro
le propugna
il filosofo
solenne
pensiero
(Presidente dell'Associazione
Azzali, Maddalena
è
ponimento
com-
un
qualsiasicaffè, frequentato
in
Scipio Sighele, Virginia Olper Monis,
che
tii
vuota
gitfareil disprezzo sopra
vi posso
Lino
]iubblici).
raggio
è
un'accademia
che
all'arte idee
bocca
più che, oggi com'oggi,
il
Ma
intorno
state
sono
perchè
confutare, perchè poggiano sulla base del
si possono
suoi
che
qual-
ai sovrani.
e
Lanzalone.
uno
una
resti
in
raccogliersi
prosa,
pensiero
un
quelle che,
la prosa,
maestria.
e
artisti,si può sentire esporre
rena,
del D'Ovidio
Italia,debba
anacronismo.
un
cura
nuova
la audizione
per
io
cioè
—
con
creata
scientifica,
Ma
cicarci
appic-
permette, è
lo
ve
di
?
cosa
tanto
rischio
col
pubblico,
vute
do-
le
senza
dissennata.
Non
ch'è
in
di venire,
libero
egualmente
starnutarceli
cautele, a
da
LANZALONE
Q.
trionfare
avrete
la
causa
presto il dolore, che
contraria.
che
Croce
questi
Ma
ed
due
userò
lo
per
la sincerità
che
I lettori potranno
e
tiella maldicenza
sarà
Questa
po'
un
della
prova
una
di
sare
pen-
nale.
questo gior-
su
d' Italia,
Mezzogiorno
onore.
l'editore
per
spesso
il
onorano
ripetuticon
siano
scrittore
Laterza!
appaiono troppo
nomi
nomi
giustiziache
è
Giuseppe
e
due
sono
')
il Novecentismo
e
BLMicdetto
il Seicentismo
Croce,
Benedetto
volta
però
maldicenza
;
e
sin'cerità della
lode.
Nell'ultimo
di
più
alcune
gusto,
è
diretta
e
promossa
in
notavo
false,che
gemme
La
della
esservi
lascivia
proprio
caso
ima
vera
"
Oiornalc
dal
e
collezione
colpa, in questa
il
lascivi,né
Non
terza
Lame,
trovo
bero
avreb-
scrittori di cattivo
i Marinisti.
1914.
„
per
collana
pregio.
oramai
è
ove
si arile,
giunta
di
d' Itali.!
Anzi,
mettevo
protori
Scrit-
"
l'editore
presso
difetto.
grave
letteraria
e
Croce
novellieri
Asigiiingei Ic.nna
1) U.il
splendida
diminuiscono
ammessi
artistica
il
un
ne
il jMarino
come
essa
ricorderà) io
lettore
(qualche
ancora
difetto,la giudico
dovuto
non
'?,
Bari; e
che
articolo
occuparmi
d'Italia
di
mio
.il fnrn
a
tale, che
108
O.
mi
Qui
dei
si ricanterà
costumi.
Volete
anche
brutti,e
lo
lo
e
la fantasia
forze
L'arte
fredda
L'arte
opera.
gelatina di
il costume,
l'arte delle
e
irresistibile
La
vita?
è
Ma
cosi
la voluttà
amministrarsi
in
reca
è il
e
le
razze.
e
di
gloria.Perchè
e
di
gloria, vuol
forse
trasformarsi
creatuia
Sia
abusi
e
liellu
degiadarsi
creatura
una
non
ci
diietto
de!
nella
deve
la
appunto
sciupa
sultamente
incon-
gl'individui
di meraviglioso progresso
lussuria, di bestialità,di
di
noiue
"
«
?
L'arte, la più nobile
cortegiana?
d'un
piacere; ma
più
vizioso
risospinga,a
decadente
arte
voluttà, perchè l'arte debba
all'ufficio d'una
di
la voluttà
la voluttà
decadere
afrodisiaco?
l'arte il conforto
il vile
il Tolstoi.
di farsi antesignana di iirogresso
del
un
|iiù
trice
modifica-
Abolite
Chi
fanno
essa
eccitare
spirito,scendere
Sia
spirituale.
dell'avvenire;
iu
delia
è la
efficace
specie, e
tesoro.
piopagatrice di
|ier
difica
mo-
il fiore
come
essa
abolire
della
periodo
un
a]ipunto
i mezzi
l'artista
non
di
e
il prezioso seme
seno
di voler
un
l'arte,invece
decadenza, onorandosi
Mancano
come
L'Italia attraversa
farsi
costume,
è
nuovo;
così
!
tesoro
sacro
Oli
peide.
dal
dell'arte è immensa:
sognarsi
gelosamente
la
Nasce
assai
l'uomo
sente,
irragionevoleil dire:
da
pazzo
la vita umana,
e
loro
due
inerti,ma
cose
reggono
vita, e sparirà l'arte voluttuosa
Chi
e
si
della
sentimento;
linguaggio universale, secondo
È quindi ridicolamente
nella
e
del
e
sentimenti, la più
propagatrice di
il
due
costume,
un
prepara
è
fantasia
più
inanimata
cosa
una
o
quelle
cosa
migliore
l'arte a
immagina
suggestione
costume:
la parte
sentimento.
piante),il quale
pianta futura.
del
guidano
belli
più
qualche
sanno
sono
ragione. Come
è
ne
esso
non
reggete
Cor-
specchio ?
nello
renderci
a
figliadella
è
specchio
diversa.
si paragona
però
che
]30tentissiine,
della
più
ail
il sentimento
e
serve
specchio
davanti
passano
specchio.
sarà
L'arte è lo
—
l'immagine
ci
specchio
giornata.Malamente
cantilena:
l'immagine
e
dell'efficacia dello
signore,che
come
la solita
correggere
il costume,
Ma
LANZALONE
nobile
e
ritroso
e
piacere
più
bello
dell'ozioso.
degli
anni
Sia
e
ideale
del
voratore,
la-
la luce
dei
fati,
lìtNEUKTTO
SEICENTISMO
11.
cuoci:,
ci renila
la bestialità ori";;inaria;
non
verso
renda
Perchè
dinu|ne ilelur|xne questa
utile
"
Scrittori
d'Italia
mettendo
",
quellidel Barelli,del
Sanctis, del
costume
il gusto,
per
Neil'
nulla
o
gusto:
costume
fu
recare
con
dei
serietà
tutta
le
-
Anzi
Da
in
Fìd ecco,
in
",
che
in
per
di
voi
il
tio]j|")ospesso,
fu
una
petrarchistico;
limite. Ecco
che
Narducci,
capellidella
(per
loda
donna:
sua
d'oro
scotete
natio
interminabile
l'onore
tesoro.
lettera
parla
amano
a
se
trafiggerel'invidia
non
crin
hcn
"
Al
dell'attentato
rivalità di
Duca
del
mestiere,
il Marino
pistolacontro
l'immortalità
si sforzano
bosco
die
pnr
Torino, per
una
che
d'ingannare
e
di
i
notare
il buon
contio
Il marinismo
Maria
tra
può
si ricca siete:
onde
il Marino
jMa-
di Savoia
Murtola,
aveva
stesso, che
rato
sparimase
miracolo:
Coloro
procurano
del
sua
modo
bruciapelo
'?
fama
una
Anton
in
del
lettele dcl-
si
molto
passò ogni
"?
novelle
pine
classicismo
e
d'avorio
son
gemine
l'aureo
piazza
una
a
salvo
che
fere
fere erranti
Le
bensì
insieme.
fere d'avoiio
Sciiibian
contiene
si offende,
che
poeta,
un
che
idealismo
il
per
Oiambattista
seicento, veramente
gusto
pazzesca,
esempio)
un
Marino,
delle
di
come
Gioberti, del
velenosi
e
ili
?
?•
Marinisti
noioso
reazione
una
"
costume,
il buon
e
all'ornai
reazione
del
collezione
nobilissimi,
volumi
b"pistolario
m
il buon
versi
libri
a
cinque
altri scrittori del
contro
nei
ma
buon
ma
di
bella
e
ficile
i^iàdif-
il dovere.
Boccalini, del
Lirici Marinisti
"?
"
e
i
dell'
epistolario
"
l'Achillini
poco
di
volume
rino, il
bello
Vico, libri nocivi
come
\olumi
i due
Bandello,
accanto
Berchet, del
Gozzi, del De
e
ma
difficile il
più
ci
aiienipinientddel dovere,
lO')
NOVECENTISMO
II.
E
di
il tempo
far sentire
per
le
stessi
non
e
e
per
piazze
e
lo
non
della
e
non
gloria hanno
la morte
d'ammazzare
di
tradire
l'accademie
ad
ambizione
tano
altri,ten-
gli uomini,
chi
non
il rimbombo
si
cano
cer-
guarda,
della
strepitodello scopietto (sici.E
lor
che
110
hanno
da
snono
delle
col
rime
dei
lingue
non
le
con
non
cui
sparate ?
pure
nutriva
bastarglidi
fuoco, vomitar
di
una
lo stile
cui
con
i
si uccidono
continua
non
e
fiamme,
non
di
lingue
veleno
gola serpentina
una
venir
con
e
l'epistolee
con
lo stiletto,con
con
me
l'arco
lira,stromento
quello
della
del
Duca
con
nese
faretra, ar-
pitoni...
»
questo andare
su
rime
l'arco della
non
e
tali stramberie, io mi
leggendo
e
con
gli animi;
s'inteneriscono
fiele da
di
contro
cuore
vibrar
ferrata;doveva
canna
pistole,con
nei
di
il
le fischiate delle burle
fulminar
contentarsi
l'archibugio:dico
con
E
? Se
micidiali ?
gii ordigni
con
delle
snono
cannoni
da
piombo
non
col
palle;doveva
non
e
non
innocenti
le penne
talento,doveva
mal
satire
e
far
fischio
così
e
LANZALONE
O.
! Nei
panni
sarei sentito
di
ad
tentato
Savoia,
assolvere
il Murtola.
E
sentite
iscrizione
dei
Alla
u
ottimi
-
nostri
della
custode
bontà
di
-sole
Spirito
prencipi-di moli
quinto
della
immense
di
di
Marinisti
che
saccheggiati e
sono
più dove,
ricordo
tagliacon
Come
"
è,
noi
dei
diciamo
«
novecentismo
spesso
„
!
raggi
di
",
preziosità
ci ricorda
non
imperversa.1
vista
metafora
all'ombra
così
".
?
superati.Ho
il collo
seicentismo
di
rinato, e
celebre
di
esagerazioni,vuota
ostentatrice
moda
di
eccetera
di ornamenti,
troppo,
riprodotta la
scure
la
|iur
di
-
stizia-pr
giu-
rubelli -conciliatore
-
troppo
il seicentismo
della
magnifico eccetera,
maniera
Ahimè,
-
vicario di Cristo-
-
erettore
è pur
Dio-
prudenza -specchio
enfatica, ubbriaca
che
beatissimo
padre
religione difensore
domatore
-
di
-fonte
sovraccarica
una
qualche
pastore della greggia cattolica
-
leziosità,sovrabbondante,
non
fedeli
pensiero, sfarzosa, concettinosa,
vero
a
ponteficemigliore degli
-
dell'anime
Santo
pietà
Ora, questa maniera
e
-
gloria-cultore
della
.di
Paolo
-
apostolica-simulacro
nave
dello
di
ecclesiastica
vigna
ministro
-
massimi
dei
della
nocchiero
ci fa pensare
che
giorni:
immortalità
maggiore
iscrizione
i3o'questa
un
forse
del
"
i
financo,
u
sole
!
posteri
ranno
di-
BENEDI-TTO
Del
e
suo
in
una
si consolino
dei
secondo
V.
noia.
Ininiio
all'universal
secche
Se
brache.
quel
e
crede
V.
a
S.
in teorica
natura
farla
a
(ìiiittone
volersi
poi
mirar
si
Non
vivace
Ma
piacere
ad
morti
che
è,
che
sentono
Giambattista
avviene
a
tutto
gradire, non
di
il
più
Così
.\\a la
al
cui
pubblico, da
forte: ed
il poeta
più grande
è
vuole
comodo
piacciasi.
«.
Marino
a
chi
ad
parlicon
non
parla
dello
cerità.
sin-
con
chi
per
esprimere
applauso
vendo,
scri-
se
sincerità.
l'in-
stesso,
ma
crede
danaro.
11
seguire la politicadi
D.
bondio.
Ab-
La
sin-
e
si trasforma, facilmente, in
forza
Ora
piacere ai contemporanei:
pensa
il
riprender
e
orinano.
a|5|iunto è il pericolo maggiore
sopra
fra
e
mio,
parer
che
la
tempo
a
sentono,
non
fatto
Petrarca
Giano,
coloro
lo
come
le ha
e
a
poesia sia
i^iù tosto
Dante
tilene
can-
calze
più
torto
cosa
di
atteggiarsi,a drappeggiarsi, a saltabellare,come
piacerà
è
ai
nella
di
se
non
e
lodar
non
stuffo
adesso
faceva
fanno
come
qui
questo
se
rito delle
straniezza
come
dire
Egli, per
che
Gran
ai vivi che
si preoccupa
pensa
dinanzi
parte
sua
chiappe
e
essere
qualche
e
ricoloso;
pe-
aggradire quanto
oggimai
s'usa
giorni
dalla
alle
è
pratica,gran
coraggiosa efficacia,come
e
niego
non
il muffo
che
piacere
può
alquanto
mio,
età sia buono,
l'altra genia.
vuol
vo'
me
per
quel
a' nostri
si miri
chi
che
avuto
dietro
che
mio
insomma
Io
tutta
e
che
tulio
Tomaso
apjirovare
in altre
nascere
titillal'orecchie
"
altretanto
me
quale
l'esercita in
cosi
antico, dov'avrebbe
a
il
mondi),
pare
s'usò
che
novità,
o"f"ridi
piace
fortunato, condonando
intende
non
e
elle
poetare
t'alsameiite
"
egli, signor
come
181
Laterza). Le.Ljijano
io stile, ch'io
jjenio ed
del
gusto
che
parimente
tolerar
Stiiiliani (pattina
edizione
ilei
'sic) della
Vuoisi
rino
la tlà il Ma-
og.t;i:
quello
naturai
11 1
NOVECENTISMO
11.
.\\arinisiiio ? Ce
primo,
il inoilo
è
è
questo
S. dà
tristo
di
bi/arria
il mio
come
voliiine
vivente, siccome
e
I
ea\aliere
lettera al
sua
appunto
lettori colla
SEICENTISMO
del
l'apoloi^ia
i Marinisti
Questo
al secol
IL
Epistolario",
«
"
a
volete
resto,
stesso
ilei
CROCI:,
scrittore
blico
pub-
istrione.
è la sincerità.
1 12
LANZALUNL
Q.
la forza
cerila,c'insegna l'Alighieri,fu
stil nuovo,
dolce
diretro
al dittatore
è timido
amico
deve
cioè
n,
questo
tanto
i
gusto
dei
suoi
tempi,
ideale
che
ai
sorvola
il
la
anche
è
se
del
i
mode
adattato
essersi
punizione, perchè
fu
legge più
Chi
di
l'azione
e
in
atti
n
di azione
col
descrittivo;al
ferato,con
il
ma
Lo
al
fama
quasi
E
della
cattiva
retorica.
difetto
si
cerca
di
vero
ad
in
a
"
di
u
La
nell'aite. Abbiamo
della
misura,
si vanta
che
vero
poai
La
ma
a
noi
ne
nasce
in
dalla
!
«"
romanzo
si divide
Alla
mancanza
col
crudele, coll'ef-
non
spettacoloso,
ad
serve
destare
mere
espri-
sentimenti,
lusingar
la
l'orecchio.
serrata
e
è nulla.
della falsità,
della
dell'esagerazione,
siamo,
perduto,
il
lo
parola
a
che
con
»,
non
•'.
che
Liberata
tragedia non
episodi
pathos
il cuore,
toccare
intanto
supplire
opprimerlo;
è il trionfo
L
11
riconosce
l'azione del nostro
profonda rappresentazionedel soggetto,
11 seicentismo
ma
sconosciuto
l'accessorio, l'ornamentale,è tutto;
minuzia,
temporanei:
con-
europea:
Gerusalemme
»
sempre,
giustamente,
pensiero, ma
non
11 Marino
dei
genio
Marino
stesso
cosa.
povera
l'orrendo, col voluttuoso.
sensazioni;
La
cosa,
d'invenzione
e
?
"
più lungo
ma,
",
gusto
jnresto dimenticato.
tragedia contemporanei.
nostra
della
più
è troppo
esso
è povera
Così
l'.'^done
"
il
gloria mondiale.
sia molto
poema
suo
oramai
ha
tempi,
tanto
perpetuo.
Leopardi invece, poeta grandissimo, quasi
suoi
stizia;
giu-
buon
quel
vive
e
la
e
posteri;non
grandi, ricchezze,
onori
vero
ufficio, non
la verità
ma
quanto
perverso,
suo
del
antico.
l'applauso,
e
chi
"
dell'altissimo
e
capricci delle
premio
ottenne
n'ebbe
nome
e
strette
coloro
fra
cliiaiiiemiino
tempo
n'andavano
dettava;
contem]5oranei, quanto
non
ebbe
la vita
il lucro
di mira
che
del
i^regiodei poeti
se
penne
cuore
del
scrittore, degno
tener
loro
"
al
perderà
"
Che
Lo
le
perchè
il
e
pur
molte
onèsta
nella
troppo, infetti,
cose,
quel
sincerità
prezioso
e
dal
senso
vita
e
senso
del
Bello
il
Chi
volesse
dagli antichi
saggio delle
un
filosofi insino
varie
bellissimo
suo
Il discutere, ad
di
chi
in
il
neppure
Ma
legge
di
caso
fra
io,
definizione, che
si e,
di
e
io
non
trovo
:
L'Arte
la
è
sua
ingegnosa
qui
i due
è
ad
è
non
che
una,
lo
quella
spingono
quel
seguenti
a
a
dal
nuale
(ma-
preferirla,
quel
tesoro
proverbi.
egli
nella
si è attenuto
non
notissima
proverbio: // bello
hello
anche
Estetica
attenersi
egli vuole
i
adottata
brillante
e
ragioni, che
sono
questo
questo: Non
e
oliera
soggettiva; a
è la definizione
popolare. Almeno
trovo
sciitlo
prima
più seguita nella pratica e nella teoria:
fra le altre
voluttuosa.
a
rebbe
richiede-
e
che
fermarmi
natura
qui bisogna premettere, che
1) Questo
1900
pazienza,
una
altre, di
molte
nella
al motto
ma
a
sapienza popolare che
Ma
il Tolstoi, nella
sterminata,
definizioni, voglio
egli dice, questa, che
come
Giusti
scrive
chi
che
è l'arte?
cosa
cidtura
una
piace. Questa
Pilo
Hoepli);
in
avrebbe
non
quelle definizioni, sarebbe
una,
di
e
Che
fa
ne
bello, date
supporre.
oggi
è ciò che
Mario
nostro
e
tante
suppergiù equivale
// hello
ad
una
altissima
mente
una
libro:
che
del
definizioni
piìi moderni,
ai
leggerne la lunga enumerazione,
parte del
')
sono
eh
'
è
tratti
hello,
ilal
raccolta
è
ciò
ma
è
volume
tamente
esat-
che
hello
del
piace;
quel
pubblicato
nel
IL
clic
piace. Closi, nulla
intuizione
le
del
prinit parole, /loii
afferma
il
che
senziente
bello
r
bello, per
ha
non
distingue ottimamente
preferitodimezzarlo
Ancora,
che
vero
che
vino
ha
vino,
ha
vi
vi
come
Ora
negata
dai
sarà
di
è brutto.
A
il malato
e
chi
il
poi
piacciono
vino
egualmente belle,e
neppure
stabilire. Al
per
nero
non
belle, che
me
sostanza, che
tutti
fra
il bello
sarà,
chi
il
gradazione
è brutto.
questo.
Ma
potrà
Molti
il
l'effetto può
e
non
sono
tuttavia
ciono.
piacè
Pilo.
quegli
il critico
È
nell'adagio popolare,
che
è bello
semplice
a
chi
a
piace
chi
esseri
l'azzurro.
che
hanno
di bellezza
il
che
tutto
e
sano
quelle
e
il
ai ratti
dirà
cosa
cose
chi
a
l'affeitato
Che
La
sono
egualmente ragione;
eglipotrà logicamente
dire: questo
critici,in
vi pare
tutte
?
il brutto
e
tutto
il bianco,
logico, dirà
essere
altre
inebria.
piacciono le tenebre, agli scarafaggie
una
più,
oltre che
cose
a
chi
una
piacere,e
un
inebbriano
la distinzione
putrefatto;a
voler
è ciò che
che
le cloache, all'allodola
il critico ? A
effetti.Perchè
cose
di Mario
piace il
di
effetti. Paragonate la definizione:
quella definizione
lezioso; alle nottole
il soggettivo? Perchè
definizione
suoi
l'ebbrezza; ma,
essere
possono
del gusto.
stupendo proverbio,
adeguata
e
soltanto
altre
sono
nella definizione
conseguenza
quindi
oggettivo e
questa possibilità,ammessa
Quale
perchè
il bello
lo
e
effetto,ordinariamente,
per
effetto ordinario
per
mancare,
spesso
coni'
essere
profitto dalla
trar
lasciato
//
piace,a quest'altra:
il bello
le variazioni
davvero
seguenti
altro
ogni
con
?
la definisce
// bello è ciò che
le
con
ad
e
segue
voleva
se
produrre gli stessi
possono
cose
noi
dirsi buona
può
non
quella
cosa,
elie è bello, e
quel
mirabile
una
del bello,
l'ogsjettività
rispettoa
il Filo,
dunque
sapienza popolare,
ha
riconosce
è soggettivoe
intelligente,
e
Perchè
che
interezza, il pioveibio è
sua
perchè
vero,
1 15
liKI.LO
non
verità,
basti ?
piace
non
a
me,
fanno,
e
in
116
In
quella
dissoluzione
Francia,
perchè,
giova
cioè
il bello suo,
al
cere
Ogni
di finzione.
e
pubblico
che
piace
si dica
e,
l'opposto,si
o
si
adulano
e' è
non
avviene
lei
a
saria,
cui
da
avviene
a
malsani
più
cosmetico
ella
rifugga; e
oli
seguire
con-
per
c'è
belle
/;/'«-
a
samente
altezzo-
piacere, e
certe
troppo Gliel dissero
imi
esprimere
anche
i suoi
l'arte è di
moina,
che
quello
si affermi
un
sforzo
si mira
però
sostanza
belletto,non
leziosaggine o
spesso
Bella
c'è
non
grande
un
si solleticano
per
formarsi
è artista,deve
taccia,o
e
perversiistinti. L'im|3ortante
questo scopo,
di
con
pure
se
artista,
lai. In
a
artistica;
spregiand
piace, ogni artista, di-
artistica,cerca
personale, sia
sua
In
pare.
anarchia
vera
una
ciò che
la tradizione
un'estetica
di artifizio
sia
Non
teoria?
siffatta
una
// bello
che
ammesso
e
di
la
quindi
e
critica.
ogni
essa
l'anarchia
in germe
è
in Italia,imperversa
troppo
gusto
di
la morte
e
anche
e
\i
definizione
l'arte? Si
E
e
I.ANZALONE
(ì.
noso,
velecosì
troppo
amanti....
nitose.
va-
e
per
piacer, dispiacque.
La
e,
definizione, dunque: // bello è ciò che piace, è inadeguata,
investigarela
Per
Supponiamo
In
vera.
è bella. In
alla vita
falso
ciò
il male
quanto
col
degli esseri, è
è il
non
suo
dell'essenza
il bello
la critica.
bello, io ragionerei così.
Questa molecola, in quanto esiste,
odora
di
sensazione
che
per
si manifesta, in quanto
splende,suona,
una
del
natura
molecola.
una
quanto
cioè
e
di meglio.
Cerchiamo
è
l'arte
oltre, perniciosaper
in
suo
piacere in
movimento
buona,
è. Il buono
movimento
delle
dunque
è
ecc.
cose,
il vero,
rivela
producendo
vibratorio
dunque,
il brutto
n'è
le
con
e
è
ciò
È
oggettivoe soggettivo.
un'onda
brazioni
vi-
sue
proficua
che
è;
il
dell'essere;
è la parvenza
la parvenza
sere,
es-
intelligenti,
riesce
benefico
11 bello
intimo
suo
esseri senzienti
è il movimento
malefico.
il
ziosa
gra-
spiacevole.
luminosa
c
che
sonora
ma
la
cosa
i'attiindine
me
produrre
le
Spesso
ottuso,
le
Spesso,
o
in
convessi.
Nel
seicento
e
nonni
1 nostri
Le
Perchè?
idillica dei
forti
il delirio
tempo
ai
le altre
l'ode
la
ha
del
milioni
corda, che
di
Così
inorridire
ai nostri
cuori,
vera
poco.
ilei
mondo.
stavano
de-
non
seicentisti: i versi
dei
la
e
i nostri
avi,
nell'anima
di
fu
è
bella
zoni
Man-
mente,
oggettivaresiste al
bellezza, che
ilei sentimenti;
quasi
ma
tutte
ma
perchè jjoesie,
tanto
patriottismo esaltato, quando
faceva
toccata
piii nel
certe
forme
forse
faranno
e
oggi
Alessandro
di
Manzoni
non
delizia
la
del '59, appena
e
durevole
e
iioesiaera
e
'4S
j82I
del
e
gusto
appena
oggi piacciono
vibrare
pubblico
sorridere
all'unisono
che
nel
avrebbero
d'arte, che
o
era
poeta.
fatto
il muso
torcere
discendenti.
I mutevoli
(li
del
poosie patriottichepiacquero
una
piacque
rispondenza
Marzo
poesia
quella
cambiare
del
perchè patriottiche,in tempi
quella
gusto.
Dantesca
che
patriottica,
lirica
generazioni
ApiDunto perchè
e
del
poeta
poesia
deliranti
e
Dante
o
nonni.
si ammira
quindi
tlella
concavi
specchi
malattie
le
le
travisate, come
o
primo
trovavano
ilella ricchissima
e
e
servili
Metastasio
dell'eroiche
legge
vibrazioni
animi
negli
il
d'un
s]Droporzionatamente
del settecento
il Metastasio
sane
trebbero
po-
cose
all'orecchio
in certi
capricci e
metà
prima
e
nostri
Perchè
?
nella
facili del
e
i
mutazioni,
tennero
echi
teneri
le
me:
speciali dell'organo,
alterate
tutto
pupilla d' itterico,o
una
Ecco
del
ovvero
musica
producono
si
le
tutte
in
l'organo percettivo
condizioni
per
è
sensazioni.
melodiosa
una
difetto
esagerate,
0
immagini
si
identiche
impressioni dell'oggetto vi
deboli
sensazione
dell'oggetto trovano
come
per
La
produrla. Altrimenti,
a
vibrazioni
arrivano
e
sordo.
al soggetto.
dali'ogi^etto
\a
ha
in
117
BELLO
IL
capricci del
comprendere
e
certi artisti,
che,
poi cpiasidel
gusto, cioè
apprezzare
il
dimcnticnti
capaciià soo^ettim
bello, spiegano
apparsi grandissimi
tutto
della
dai
ai loro
il fenomeno
contemporanei,
posteri;e, viceversa,
di
di
furono
quegli
118
altri che,
non
crescono
di
pregiatidai
più
è alto
esso
e
e
s]3eciali
Un
di
soggettisenzienti
e
vole
piace-
intelligenti:
le
invece
piìisi
fondano
destinati
istintiva
riesce
la tendenza
a
a
impressioni
sue
di
modi
su
sono
essere
percepirlo.
a
aglialtri la
comunicare
mettersi
impressione
un'
prova
sua
in
acconciamente
l'arte.
atto, ecco
Come
si vede, io accetto
più potente
sia
aggiungo,
dall'arte
tempo.
estrinsecazione
una
che
intelligente,
e
la tendenza
impressione. Se
mezzo
più
degli organi
senziente
bellezza, ha
a
è
Leopardi),
tima
durevole, quanto più corrisponde all' in-
e
quanto
passeggere,
essere
cose
tanto
cose;
transitori!
il bello
delle
essere
realtà della
caduche
che
il
(esempio doloroso,
il flutto del
cresce
dunque,
dell' intimo
tanto
coetanei
gloria come
Stabiliamo
e
LANZALONE
G.
per
cui
l'organo più
1' idea
uomini
gli
efficace
civiltà universale.
della
1'idea
del
bello, anzi
posto
che
il bello
Tolstoi,
del
nel
bello
suo
e,
escludere
so
non
il
timenti,
sen-
universale
fratellanza
Soltanto, io
veggo
i loro
si comunicano
della
il
l'arte sia
che
innegabile
contenuto.
Ma,
i suoi
dell'essere,quali sono
perchè questa
da
parvenza
una
rivelazione, e quasi
distintivi ?
altri termini:
In
forma,
una
che
corre,
oc-
dell'essere riesca gradevole in modo
dirsi bella ?
Occorre
ordine, (innoiiia.
definizioni
Moltissime
come
è
quelle
rispondenza
Il bello
Quando
che
delle
fanno
consistere
il bello
il bello
nella
da
questo
simmetria,
punto:
nella
parti, nel molteplice nell'uno, ecc.
ailunque
noi
considerano
è armonia,
|iarliamo ili
un
è musica,
è matematica.
legi^iadrodisordine, a.cce\mia.uw
a
ordiiK'
un
soniiiie
nelle
più complicatd,
vero
linee,
sue
freddi,
mai
anche
o
quella
d'arte
un'opera
o
è
Anzi, quest'armonia interiore
ai lineamenti
Solo
d'arte.
un'opera
espressiva d'una
d'una
linea
armonia
è
non
come
che
talora
e
piacere (VeliitiBalblnum
allora
la
fra
V. per
(ìrave
II
anima.
a
noi
pare
lacera
armonie.
un
:illor
a
linea
golare
irresteriosa
mi-
una
dei
Noti:
di
quando
e
("iiove,a
l' ideale
mostro.
gli orecchi
violata.
nel
È
una
è
soggetto,
nota, che
legge
una
jjamlio ravviva
il teiieliroso
dalla
?
soggetto.
trepidanti il
campi
carro
disarmonica
si volve
l'etra liijiiiclo
armonizzava
assai
corrisponde
è
vibra
il
Venere
La
noi
aere
Leopardi piaceva
Similmente,
si allontana
d'armonia
nota, che
per
Tonando,
Perchè
quella
immediata
certi esseri, apparir seducente,
a
l'oggetto e
Polveroso
?
che
potypits Maxime)
r insueto
(Quando
al
più
di
più
riuscire
evidentemente
cosa
una
legge
un'altra
di compensazione
Perchè
difetti tecnici
rivelazione
significacioè,
in certi momenti,
Noi
vi
essere,
irresistibile attraenza
pii'i
gravi
ma
è
interna.
brutta, può
con
l'armonia
che
irregolare può
asimmetrica,
e
armonizza
ai
o
linea
una
allora
veramente
va
Neppure
viso,
sciano
la-
è la vita, è l'anima.
che
una
sininietrica,come
intima:
simmetria
Ma
così
dà
spesso
irregolari d'un
eseguita, ci
dell' intimo
superiore armonia,
e
perfetto
volto
mi
dire
la rivelazione
11 di.
apparente.
arnionicainente
resi^ingono, vuol
ci
intima
solo
tlisonliiic
im
a
li iiuaiulo
leui;iai.iro.
esteriore, non
puramente
manca
è
non
119
BRLLO
IL
flutto
il carro,
sul
capo
divide.
il pauroso
scompiglio degli
col
tioloroso
scompiglio
della
bellezza
fenn'nile,per
di Prassitele:
musica
e
la Venere
strepitosa di
degli Ktiropei, avvezzi
certi
a
della
il
menti
elesua
Turco,
Ottentotta
popoli
piticivili
e
cani
Afri-
site
squi-
120
Gelsi
practereiint
Centiiriac
COSÌ, ciò
c,
che
anche
ho
il bello
pilinulla
che
sensi
il
e
non
ai
bello
par
ahimè,
e,
uil dica
giovani.
questo distico:
malinconicamente
ocelli, orecchi
pensiero,
I
il vero;
pensiero, affievoliti,percepivano
suo
Manzoni
dal
diversamente
bellezza
La
secondo
del
autore
5
maggio
e
è
il
un
sopra
che
cosa,
casaccio
? Se
poi
tracciate
di esse,
si
quando
la
tra
compie,
si
non
provato
una
cosa
la
il
la
figura simmetrica.
Un
cosa
bella
sta
in
il
Quando
esseri, e
più
soggetto
senziente
organi
sono
di bellezza
souo
i suoi
piacere e
può
piacere;
rente
indiffe-
impressioni
più
le
tanto
più
sono
che
la
il bello
più
quanto
bello
emanazione
vera
è
del
unnoiiia,
all'uomo,
uè
le
sue
scala
degli
sensazioni
Al contrario,
grossolane e superficiali.
il soggetto è alto,
tanto
bruto
il fenomeno
quando
e
nella
basso
rudimentali, anche
più l'intelligenzaè pronta
squisiti,
Ripeto
mile
si-
fenomeno
riuscire
può
delle
riproduzione
schifosa
più
getto
l'og-
penna,
l'inchiostro
una
e
non
indecifrabili, a
e
foglio,mentre
orribile
tra
la
con
segnare
ottenuto
più
compie,
corrispondenza
l'organo percettivo;
e
cosa
a
Ep-
ecc.
circostanze,
ghirigoriintricati
fresco, avete
ancor
di
date
l'età
repulsiva.
e
quanto
era
avvera
si
mai
in
e
legge
arcana
piegato
avete
n' è risultato
e
dati esseri
a
di carta, dei
pezzo
nel-
tutta
dendo
soggetto, rispon-
nel
meno,
clima, gì'individui, il tempo,
il soggetto. Avete
e
sia
questa
idiosincrasie,
specialidi esistenza,a particolari
piacere,per questa
possa
linee
vi
non
che
o
completi, piiio
si
la razza,
armonia,
sempre
condizioni
a
però
è
che
l'ogoetto,0
di
vecchi,
ai
Cori.
dei
e
bello
naso,
i suoi
dunque
agitant expertia fnis^is;
decrepito,scriveva
Bocca,
Non
iioemata Rhaimies,
austera
senitiriim
p^v
II Manzoni,
e
LANZALONE
G.
è
tanto
i suoi
e
sono
sensi
potenti,sani,
sono
lucida, più
la fantasia
è viva,
profonde, perfettee
dell' intimo
rivelazione; ma
all'uomo
essere
non
delle
vere,
cose.
si rivela al
selvaggio quanto
al
122
LANZALONC
Q.
11 brutto
il bello, in
patte deirarnionia
fa
preparazione
l^reparazioneilei
anteriore.
ed
cosmo,
o
in dissoluzione,
e
forse
è la fecondazione
di
tante
di
è
non
il
come
il dissolvimento
la corruzione
è
11 letame
Forse
universale.
caos
la
era
altro
d'un
bellezze
tante
che
smo
co-
niche,
orga-
bellezze, erbe, alberi,
nuove
fiori,farfalle,ecc.
Il brutto
ordine
un
ad
Possiamo
concepire
cui
relativo,in
sé
di
tracce
siamo
traccia
qualche
Scovrire
ed
Abbondio,
L'artista
a
piacere (come
le
rilievo
fa
per
noi
D.
del
divenire
duraturo,
anche
delle
o
rinnovabile
la immortalità
]3orta in
di
i
sé
cose,
del bello
semi
bellezza, ad
della
esempio,
della
perduti la
Commedia
avrà
ne
il brutto
di
spiacevole,e
nei
raccontata
o
orrore
alcun
del
e
il
Divina
gua
lin-
ai
di
Tasso, ci
di
l'ombra
spoglia
di
mezzi
Omero,
attrae
come
spiccare
alla bellezza. Ma, inoltre,il brutto,
di alcun
con
che
di
o
un
nelle
ottave
nn'sto
si sa,
di disarmonico
armonia
ciascun'arte.
diletto, sia perchè il racconto
pericolo,e,
fa
dare, coll'antitesi,maggior
caratteri nuovi
assume
versi
bello, come
per
è riflesso nell'arte,si
dell'Ariosto
di
mantica:
ro-
Pindaro, col trasformarsi
meglio spiccare
bellezza, caratteri inerenti
strage,
dell'arte
canoni
esempio, Quasimodo,
rende
esso
più profon"la efficacia
in quanto
e
se
anni.
L'artista ritrae
e
dei
uno
momenti
di
quanti
e
in
abbia
non
immortali.
dei
poesie
clie
in
abbia
non
dissolvimento.
per
lo
cristallizza,
costumi;
Il brutto
la luce.
era
che
brutto
Pensate, quanti elementi
perduti
fra duemila
è
bellezza
è
dato,
relativa, anche
tutta
dei
vi
fa la musica). Ma
propria morte.
e
ci ha
vi
ne!
Ma
assoluti.
bello
un
non
brutto,
colpisce uno
lo fissa,quasi lo
abbiano
nel
e
proprio
altre creazioni
e
artistico è
del
germi
che
canone,
brutto
un
bello, né
il bello
ad un'altra,
un'armonia
da
ordine.
immersi,
di
i
brutto,
transizione
altro
un
l'essere;
del-
disorganato, disarmonico,
stato
uno
di necessaria
stato
da
è
thuique
e
di
Un'orribile
armoniose
vole
disaggrade-
non
non
presenta
Suave
h
sia
mari
terra
poeta, cioè
delle
varie
Cosa
spaventevole
! Ma
bella
nota
di
ed
che
altri
ritratta:
e
si
vera
ogni
del
Boccaccio,
Plinio, del
in
le
ammiriamo
ne
la
più brutta)
cosa
zoni.
Man-
qualche
di
conto
tener
mose
fa-
figura
la commovente
peste,
sublime
! L'
nel
del
in
greca,
compie
bello
deformità
altre
fisica
bellezza
È
danni
e
un
di
o
impressione
sarebbe
dei
ad
del
a
lo zucchero
meraviglie, così
e
più
morale,
in
cui
non
peste
sentazione
rappre-
analizzare
meno
il reale,
Ma,
stesso.
soavissimi
barbabietole
l'arte
comprensiva
della
poco
odori
dalle
della
brutta.
una
brutto
estrarre
modo
rassomiglia alla realtà
rassomiglia
dell'analisi
vivezza
in
periodi;
l' impressione
assai
l'ha
pietà, di ammirazione
di
volte
alcune
bella
insegna
più profonda
particolari, dalla
stesso
suono
perchè sapeva
brutto,
tante
brutto
dei
mili,
si-
e
che
magisirale
generale, si compiaceva
putrefatti,e
o
un'
scelta
altra
sorella
una
moderna
triviali
Ben
iinmagine
investigare il
chimica
dal
lettore
orrore.
come
contagiosità, il fetore,
la
come
presi attraenti, dall'arte
immagini,
del
di
scovrire
dall'opportuna
delle
L'arte
e
Eppure
vogliamo
non
bruttezza,
ha
ne
risulta
ne
brutta,
per
se
può
di
come
novit"à
di
di
Tucidide,
(anche
elementi
che
la peste.
nell'opera di quei quattro grandi scrittori, ha perduto parecchi
riflessa
e
è
spicca, in quell'orrida cornice,
Cecilia
tria
simme-
parti, ecc.
descrizioni
di
del
dall'arte
bellezza
di
siinilitudini, dalla
dalle
rima,
•
laborem,
nuovi
attinge elementi
dalla
ventis,
aequora
alteriiis spedare
ila! verso,
Come
tiirbantihiis
mayiin,
magnuin
il fatto
perchè
123
BRUTTO
IL
nostra
o
è
dell'antica,
sappia
da
corpi
dalle
ossa,
senza
e
scoprire
la
come
gone
paravi
non
tracce
è
di
piacere.
lavoro
gravi.
d'
indagine
meraviglioso;
ma
non
senza
pericoli
124
0.
LANZALONE
Il bello
Nulla
concepire un
ci vieta di
il bello
in questa concezione
insieme,
è
buono,
che
due
attributi
sua
forma.
11 sole
una
virtù
benefica
grandezze:
mutevoli
è
del
è
si fondono
vero
cioè
la
incandescente:
vivificante
mille
su
sarebbero
non
azione,
sua
ecco
il
bello, la
il
vero;
in
mille
ha
svariatissime
pianeti di
infinite
risplende, colora, dipinge
buono;
ralmente
natu-
l'essere,operando
il buono
e
buono,
massa
si rivela
scene,
Il bello
il
una
e
il
ecco
bello.
il
e
assoluti;e
buono
un
e
il vero,
che
vero:
belio
il buono
modo
per
rivelandosi
e
II buono.
e
viventi:
aspettiagli esseri
e
ecco
il bello.
da
una
realtà relativa
dei
Ma
il
se
la
luce,
di
l^roporzionie
profondamente,
dubbio
il vero,
abbiamo
Come
il
buono,
calore
nostri
e
di
Se
la temperatura
esiste
bona
mixta
inalis.
Quando
dovrebbe
diciamo
solamente
un
d'una
in
di
non
intendere,
che
mente
zioni
combina-
gradazioni
i
il
per
quale
il
esiste
assoluto,
è
pure
zero
assoluto,
è
è
un
cattiva,o
meno
buona
brutto
o
salvo
mancanza
cade
che
vero
il falso.
ivi assoluta
che
eroi
grandi
sono
lo
di
e
troppo
illusione,cioè
che
cosa
in
ci feriscono
questo universo,
male
vero.
apparenze
dalla
cose
abbiamo
Leopardi,
sono
in
e
che
dal
e
intuiti
nelle
pessimismo,
il bello
non
sensi,
beilo,
le dissonanze
abbiamo
vita), così
colori
nella
vediamo
noi
dal bene
infinita varietà
negli spazi interplanetari(se
forse
Sitnt
per
e
in
si manifestano
il
dolore:
è il male, il buono
di
il
ilissonanze.
del
e
discorda
scompone
miscugli infiniti,con
e
del
se, si
scendiamo
ci circondano,
che
principio unico,
un
come
dell'universo
troppo spesso,
in
una
così
innumerevoli,
ideale
fenomeni
anzi
bello, spesso,
Come
sintesi
sotto
i
assoluto.
è
meno
brutta, si
bella
IL
di altre cose;
buono
è
in
il bello
e
di
brutto
brutta, che
ila
delitto,non
ad
è
bene
un
che
modo
che
e
Né
cose.
una
ha
essa
vi è
che
che
la
bene
sovrapposizione d'un
di
superiore, dal
il ladro
fa che
non
cioè
più grande,
d'ordine
cosi
o
buono,
inferiore
umano:
bene
preferireun
e
male, colpa,
di vista
punto
cattivo
di
o
o
quella
cattiva
bello
bene
in
che
così
di
è bella
cosa
meno
cosa
al
prevalgono
intendere,
alcun
mostrar
possa
il brutto
e
diciamo
quando
altre
d'ordine
esempio,
un
il male
prevalgono,
125
HUONO
|Huito di vista. E quel che noi chiamiamo
dato
un
IL
allo stesso
che
non
E
essa
così
e
buona, si dovrebbe
men
a
che
al bello;
e
il bene
a
cioè
BELLO
immediato
suo
all'amore, al dovere,
come
all'incolumità
sociale.
L'universo
infinito
un
bello
insomma
necessarii,non
che
mutevole
e
miscuglio
del
meno
bello
del
e
degli esseri,all'interminabile
vita.
Ogni
l'essere
tende
di
Supponete
possa
al
il
grande bellezza, ma
elementi
pochi
o
viso
anni
una
ferita lo
trasformato,
le
tutte
a
impressionegradevole di
occhiaie
e
vuote,
e
i lobi
orribilmente
comica.
perchè ogni
cosa,
di tutto
quello
che
cioè
forse
o
del
quanto
essa
che
cose
ad
Dunque
in
di
l'occhio
bellezza
provate
rosea
cioè
non
da
la vita
donna
il
e
sono
graduale
sione
ascen-
della
marea
a
marsi:
trasforeterno
questo
universale
con
fra
pochi giorni una
cervello, e
Quel
recchi
pa-
viso
fra
malattia
l' imperfezione della
ecco
circondano.
voi
In
quel viso, ma
oltre,ogni
sotto
il teschio
la smorfia
è, si afferma
una
anche
bruttezza.
ne
umana
vi scorgono
immaginare
è.
mente
pensiero scorgono
sparisce,se
è bello
che
di
irriconoscibile:
renderà
caducità, inerente
vellutata
viso
d'imperfezione,
sarà
il male
e
altra,cioè
e
namento,
perfezio-
di male, di
e
della
essere
cioè
relativa;
sempre
di
dolore.
di
più angelico
concepire. In quel
bene
alla
movimento
ad
scala
brutto
buono,
universale,
piacere e
di
viceversa:
nulla, e
il moto
squilibrioderiva
tanti fenomeni
è, tende
mentre
cosa,
un'infinita
quale miscuglio, il
di brutto; nel
e
è
non
alla
osseo,
delle
pelle
e
le
mascelle
relativamente;
difettosa: cioè
difettosa
126
Noi
di
chiamiamo
dunque
questa miscela
e
LANZALONE
(..
male,
infinitamente
varia
delle
dunque
cose
In
in
stessa
una
cosa
pochissima
da
può
colori
quante altre
non
trionfa
della
versi
nella
un
grave
per
ne
una
e
quasi
se
resta
della
vive
il
e
che
e
buccia
hanno
di
amare
linee
son
l'anima
è
compagnata
ac-
e
di
tari.
salu-
perversa
!
zione
continua-
una
hanno
bellezza.
che
poco
Ricordate
i
?
il libro
tocclii
vi
manca
in breve
il libro 1
di bontà
è sempre
alcuna, anche
lezza
la bel-
distrutta.
d'apparenza. Pure,
la trovate
bacata.
non
vera
l'espressione
era
coppiata
ac-
è talora
belle,ma
vi è bontà
e
essere
interna, cioè la bontà,
sono
mai
che
bellissima
mela
ispide e
entrano
sventurata
ma
non
macchiata
gustarne la polpa
la bellezza
Or
bella,quel
cosa
difetto:
stessa
Eccovi
una
splendido
al Decamerone
accennano
fanciulla
può
bontà
nell'arte,che
d'arte
dagli dei:
Quella
in
è
piìibontà
...
Ma
e
esteriori !
fattezze
opere
che
Dettato
fiore
erbe
così
il buono
e
bellezza
stupende,
hanno
Foscolo
Un
molte
natura,
altre
il beilo
moltissima
come
nelle
Molte
natura.
del
ascendere
altrove.
in cui la bellezza
sono,
ne
ve
di bontà; molte
bei
bene
risplende
meno
e
bruttezza.
degnamente
com'è
E
brutto, di
distribuiti il bello
moltissima
di forme
donne,
e
sempre
con
velenoso;
essere
Quante
e
non
bontà,
molta
penetra
parte più
nna
eguali porzioni:anzi
in
di
e
*
variamente
sono
l'er l'universo
E
di bello
senza
e
che
è luce
buono:
brutto;
meno
cose.
*
Nelle
il
spiegarci il progressivo
potremmo
non
discendere
bellissimo
voi
In questa mela
l'aprite
dunque
dell'interno
BELLO
IL
essere,
corrispondeva
non
punto di vista
(.lei merli,
visto,che
giorno, avreste
volte
e
di
Ma
ciò
(~oiiie face
e
contemporanei
di
quanto
affetto
anzi
e
luminosa
Leone
idea
non
e
ci
profondo,
morale
non
letteraria,
e
nello
stesso
mal
di
grandeggiano
di tante
rovina
e
poi
dendo
inva-
invade
società, ne
in
quiiuli
e
cose,
ch'essa,
an-
estìngue,
si
vita.
Augusto
elegante e corrotto,
Anzi
seicento.
toglieloro
di
sentiamo
una
gran
bruttezza.
Virgilio, la
sotto
la
fu
che
il
scrittori
l' indebolimento
sinua
in-
e
ci
non
adulazione
!
d'ogni
mancanza
eleganza
stro
no-
seguito
forza,
Quanto
sfacciata
ciquecentistila
liissimulata
così
negli stessi
noi
quasi
successero,
lunga decadenza;
una
dispiace nei
ostante
idea del buono
Ogni
attenua
di
elementi
molti
antecedenti,
Infatti la corruzione,
di Mecenate,
o
età
che
l'estremo
esce
di
tenebre
nell'arte loro
Orazio,
molte
della
bagliore,si
follie del
dalle
d'ogni
in
lata
rive-
vediamo
li perverte, li ottunde;
classicamente
cinquecento,
febbri
altro
nella midolla
corroso
il gusto del bello
e
agli splendori dell' età
crepuscolo, le
senza
E
artistica
tempo.
rinforza
fiamme
Le
di
superstitenella
ultimo
un
tutto
il frutto
poco
per
bello, unica
dopo
Cosi
anche
e
frutto avrebbe
fioritura ricchissima, così
una
gli organi estetici,e
del
la luce
urta
albero,
un
piìi tutti gli organi
sempre
anche
del
la buccia
quasi affatto smarrita; l'idea
breve
bachi
aspettavate qualche
spaventevole corruzione.
d'una
sfavillano.
dalle
anche
meravigliosa pompa
una
il diffondersi
si è
voi
se
dal
(almeno
di vista dei
punto
e
età, raccogliendo quasi
spiegano
interiore
bellezza
dal
si vede
liei fusto, covrirsi
certe
127
BUONO
di dentro.
la magagna
a
IL
una
tutt'altra cosa);
e
Come
a
che
umano,
E
sfarzosa
del
periodare !
All'opposto,l'intima
più
quando
duraturi),
è anche
la bellezza.
comoda
produce piacere,è
bontà
fonte
e
di
rende
Una
salubre:
emozioni
più splendida, piti
casa
perchè
bella è assai
anche
stente,
consi-
più bella,
in quanto
l'utile,
estetiche (l'avaronon
è
che
128
LANZALONE
Q.
fanatico
esteta
un
immaginarvi
che
energie fisiche,intellettuali
di
complesso
Divina
una
informa,
la
del
Commedia
che
capolavoro?
di un'intima
manifestazione
Si
pensi poi,
l'incondizionato
del
amore
serietà
Possiamo
le
1. Tutte
bene
e
2.
di male, di bello
11 bello
di
e
il buono
e
quasi de!
la
tutto
l'innato
seguenti
opere
interiore?
la
come
stia,
mode-
sentimento
di
della
perfezione,quanta
all'operadi
lui.
canoni:
sono
mistura
una
di
brutto.
trovarsi
possono
bontà,
le
bellezza
conferirono
non
disugualeproporzione:cioè
assai
d'una
comprensibiliall'uomo
cose
che
fosse l'armonica
non
desiderio
stabilire i
dunque
voi
rale
mo-
zione,
immagina-
vostra
Manzoni,
vero,
quanto pregio maggiore
e
bellezza
del
il meticoloso
la filantropia,
giustizia,
Se voi poteste
della sublimità
credete
bontà, cioè
qualitàmorali
le
un
ci si svelerebbero, alla prova,
la loro
resistente,se
di
prodotto
morali.
k--
nella
E
del Parini, del Manzoni,
dell'Alfieri,
così
è il
destituita
rimarrebbe
ne
sovrumano
di bellezza
d'arte
dell'utile).
Un'opera
in
in
come
una
in
bella
cosa
buona
cosa
una
stessa
una
può
in
cosa
mancare
far difetto
può
la formosità.
difetto;
arave
forma.
della
4.
Una
Nulla
ottimo.
è
buono
le
più
più
alte
e
r idea
coscienza
mille
è
bella
a
ideale
intima,
cioè
Le
combinato
la bontà
metà.
armonia
di
bontà,
che
an-
esterna,
d'arte
al bello
sia
non
è
opere
un
sempre
con
bellissimo, che
altre armonie.
armonicamente
che
e
in
sciti
su-
cui
il
(utiledulci) sono
perfette.
Raramente,
e
sé
è
in armonia
buona
bellezza
La
armonia
di
interna
non
e
bsUa
cosa
una
relativamente
dirsi
può
a
bella
cosa
sia la effusione
intorno
in
la bellezza
manca
relativamente
che
di bontà
deficienza
3. La
o
mai
non
morale
presente. A
sono
noi,
forse, nella
state
o
così
almeno
nostra
storia, l'idea
in antitesi,come
ai veri
tica
este-
nella nostra
moderni,
il buono
Alle
Parrebbe
che
belle
delle
col
fortezze
fondo
a
trovare
quante
feniinee
la
libro
è
e
signora. Voi,
dell'amore,
d'
avete
era
possibileandar
era
intransitiva
e
proposizione
nella
E
quante
trovato,
oltre
la
difettiva?
perchè
parte della
caffè
cantanti, nei
d'amore,
o
all'assalto
prima
il
e
orecchio,
un
che
avete
diata
stu-
forse
avete
più
vi
non
riuscito
è
volte, ditemi
la
coniugazione,
giunta
che
delusione,
non
quella
anche
e
verità,
torno
in-
prei^osizioni,ma
aniarissiina
con
E
varie
periodo, ahimè, zoppicava giusto
principale !
umiliazioni, quanti dolori
buona
arti
indugiarvi romanticamente
agli aggettivi,agli avverbii, alle
poi al verbo,
in
Parlatemi
perfetto; quante
occorso
qnesta
capitolare.
testo, appunto
unico
vi
non
a
il contrario.
grammatica
di
nelle
spingersi all'assedio
pronte
di
per
gioventù fosse
nostra
eccitata
ed
essere,
interessate
più la
quanto
amabilissima
tutta
il testo
volte
ardore
mano,
cambiato
volte
signore galanti dovessero
erudita
api^uiito
in
cuore
galanti
capricci, fantrici
che
letture
con
avviene
Ma
di
da
più dovesse
tanto
loro
Parrebbe,
spettacolie
da
e
dei
voluttuosa.
le
almeno
il soddisfacimento
arte
signore
nostra
gioventù
!.. Ahimè,
si esaurisce
teatri; si esaurisce
gentile signora,
nei
prematuramente
romanzi,
in
un
nei
per-
ambiente
petuo
di
quasi
per
belle
tedio,
con
o
sempre,
svogliati.
e
sterili
e
si
Le
La
Molti
diventato
ormai
sembrano
d'uomo;
E
il
resta,
o
vostro
regno,
sudditi
da
posposte
fiacchi
inconfessabili
a
miseramente
giovanile
si
mogli
occulte
rigoroso
si
capitarci;
senza
attenua
l'alea
correre
di
fedeli
delle
meno
crociata,
nuovi
Non
saraceni
debbono
vanamente
il sogno
alla
rendere
E
o
Perchè,
questo
!
con
arte
umano;
alle
e
anche
E
è
vendetta
gedie,
tra-
possibile
comminate
pene
è
le
quante
insomma,
pure
terzi
appena
spesso
defraudate.
ineluttabile
signore
dal
rasentarlo
possibile
della
più
sempre
loro
spose
per
anch'esse,
galanti,
vedersi
nelle
frodate
essere
zeri.
intero!
uomo
offesa
natura
!
le
Dunque
penale
ma
sfugge
nessuno
per
un
mezzi,
sono
prova,
scoprano
sottrarsi
codice
il trovare
indegnamente
palesi,
Cantani)
del
(parole
si
non
trovano
o
alla
ma,
pure
difficile
po'
un
interi:
quando
giovani
dei
realtà;
sana
scura,
tra-
e
spegne.
È
più
e
popolato
o
anche
sono
fiamma
sacra
bella
conquistarla.
a
spopolato,
gioie
voluttuoso,
sogno
la
paura,
inetta
salubri
ardori.
lungo
un
con
rimane
o
in
o
lungo,
a
signore,
e
voluttà,
131
GALANTI
SIGNORE
ALLE
più
giuste
delle
e
liberare
dove
in
messe
esigenze,
quarantena,
debbono
madri,
accorte
il santo
vogliano
non
sepolcro
in
unirsi,
una
dell'arte
di
o
nuova
dalle
non
vincibile
inmani
profanatori.
le
malsane
gli ardori
insipida
letture
dovuti
o
avvelenare
e
alla
i
malsani
bellezza
la
realtà.
spettacoli
vivente.
Non
perare
sperdeve
L'arte
Achille
Torelli
volume
nuovo
mi
L'arte
Trattandosi
quasi
d'un
la
tutta
Il libro
è
quanta
in
l'impaginato
io
conferenze.
La
divagazioni
di
necessità
trattazione
una
piccante,
e
quasi
ora
con
alla luce.
della
conferenza,
]5ure
alcuni
ordinata
ripetizioni,anche
nelle
e
inimaginazione, che
di forma
ci seduce
la
! Il
ad
barzelletta
piacevole erudizione,
più sembra,
la meta,
mostrandoci
con
trova
che
qualche
il
mezzo
ducazione
l'e-
l'indiscrezione
commetta
forma
tutta
se
difetti
del
cile,
diffi-
divagazioni, ripetizioni,lungaggini.
argomento:
vivezza
interessa
l'opera venga
che
da
che
e
cato
dedi-
tempo
gran
nelle
scintillio
Torelli,dovendoci
gini,
lungag-
di
spirito,
guidare
alpestri e irti di speculazioni filosofiche, ci allevia
cammino
e
che
umano
dettato, porta di
agilitàe ricchezza
sentieri
varia
è
lo scrittore
nelle
anche
quale ho da
al
attività letteraria,
mia
al
vivezza
allontanano
che
mandarmene
di
morale,
argomento,
diviso
inesauribile
Ma
la
subito, prima
occuparmene
che
prima di pubblicare il suo
Iia fatto l'onore,
e
nazionale,
aggiunge
morale
volume.
rilegato a
di
la
e
ora
esso,
ora
acuta
con
e
l'aneddoto
raro
lirica ;
con
e
non
alla via che
era
che
una
e
la
quando
cata
dimenti-
digressione,aver
di ricondurci
l'aspro
inaspettata, ora
la volata
interessante
quella digressione
con
per
vi
adduce,
curva
per
l'arte
attenuarci
renderci
e
questo libro
danno;
senza
altamente
critica
la
salita. Non
sarebbe
d'un
completa, d'un'opera
volerne
Torelli,nel
pubblicata.Ho
ancora
non
limitarmi
idee,a
pagina 460,
riferire
a
Ecco
ciò
"
Il trionfo
che
qui
mia
che
citarmi
la
è
perchè
l.anzalone
dell'Istinto si ha
far
piace
da
detta
l'Arte
Arte
il Bello
questa,
e
indicare
ciò
Volete
"
che
Ora,
lo
mi
L'Arte
La
ci dà
è
per
operato
lasciate che
uno
la
il
costringere
di
che
tneno
quando
non
guardarci
dalla
attuabile,
e
riscontrato
e
che
quella
lei
di
nascere,
sione;
rifles-
per
l'Arte,è sufficiente
a
alle
idee
ci
pensi
lei !
morali
(De
in
sognato,
nessun
altrove, d'inculcare
come
il
poeta, che
volontà
Sanctìs)
non
siano
al
punto
del
Poeta
di
coraggio: del quale
l'ha, non
non
dal
Non
nell'Arte?
n.
osservare:
mai
son
far
vuol
produrre
a
a
istintiva
può
non
consiglio saggio
Genialità
veramente
Ciò
l'ispirazione.
e
alle mie
è Arte.
non
pretendere
riflessione
mente
sola-
poiché
l'Anima
più né
ni-
quando
un
è atta
non
ispirazioneè
quando
una
zione.
rispettosaosserva-
egli, volendo
ammonendoci
voluttuosa
se
si riesce
Ma
viene
il Lanzalone
voluttuosa, uè
razioue.
più
Al
voluttuosa.
si consenta
mi
non
mia
infera
moiale, gì'inculca
servire
ci pensate voi:
che
volte, io
due
quando
VArte
caso
madre.
Arfe
Ma
noi.
a
perchè
abbia
tal
e
l'ispirazione;
questa
avere
così
a
in
sua
chiama
il Poeta
gine
pa-
egli scrive:
geniale. E
spenta
E
intorno
egli dice
....
spegne
sono
detto
impressione.
seguire qualche
farvi
e
ciò
vi
primere
sop-
un'esposizione,né
dell'opera,si degna
voglio
potrebbero
notate.
fare
anticipare qualche
corso
si
di
pagine
grande scrittore,e
delle deficienze
conveniente
qui
le
tutte
è esagerato il dire, che
non
ma
morale
bellezza;anzi molte
ampiamente
non
di
il
in
133
la
poetiche,pagine degne
ci compensano
.Ma
piacevole
eguali
sono
e
vuol
se
lo
può
scriva, se
dire
che
annullate:
bondio:
D. Ab-
diceva
anzi, operano
siamo
pos-
quando
non
allora
libro
l'ispi-
avere
dare. Solamente
egli non
però
mio
in
lui la
intensa-
134
Con
mente.
vuol
detto
dire
Stael: Le
de
ciò,
detto
Ma,
nell'arte.
Io
cose;
ma
in una,
sono
d'accordo:
non
che
non
della
morale
fondamentale,
è
condizioni
non
ciò
tutto
che
che
se
veia
di
di
sforzo
li Torelli
volontà
Ottimamente.
volontà
Ma
? Non
umana
dirigere il
la
loro
lasciando
Ma,
che
L'artista
è frutto
st.ire
altro
ciò,
un
supremo
In altri
uomo
quella
benissimo
mente
abil-
sfruttando
hanno
è
saputo
sabile,
respon-
di niente.
sano
si può
della
a
oggi
tempi
la
frenato
o
di Nerone
anche
sanno
forse
provocato
esser
dunque, nell'operasua,
e
dell'ispirazione
e
gegni.
ispiratiin-
annulla
d'amore
volontà
come
di
more.
l'estro artistico all'estro d'a-
estro
contemporanea.
campi.
è anche
ilei tornaconto,
meta
amorosa,
tanti
a
in questo, la volontà
alla
qualunque
come
d'arte
resto, gli artisti
estro
satiriasi
altri
sfruttare
! Del
dalla
manca
o
ispirazione,
sola
paziente e
cura
paragona
lo stesso
può
regolato? Paragonate,
di S. Antonio
la
fine, e
la
con
giungere
rag-
cultura
di
mancanza
si consegue
non
jjerfettaopera
una
bella,
crescere
senza
iniziale,
bellezza
una
artistica,la quale pure
Insomma
non
temperie, o d'altro,così un'opera d'arte,
il gusto
anche
l'incontentabilità
terreno, può
vitale bellezza, per
e
bellezza
vera
occorre
Se
del
spontaneo
bello. Io direi di sì. Come
esser
non
possa
avverse
morale,
esser
non
possa
bello.
d'ispirazione,potrà avere
altro. La
morale
sola), non
il
moltissime
in
Torelli
cioè, che
ammettere
cosa
esser
stare
la
ciò
flessione
ri-
senza
patience.
problema
pensiero
suo
posso
una
pianta, frutto
frutto
e
il
il
Achille
con
per
non
sono
possa
Lasciamo
ma
si è risoluto
non
io
c'est fait de
genie
d'accordo
sono
il Torelli
come
per
senza
dall'intuizione,dalla genialità
dall'ispirazione,
(tre cose
nasce
una
poesia
poesia; come
senza
poesia
poesia sregolata e imperfetta.È profondo
dire
di M.nie
poesia
d'accordo:
tutti
questo, credo, siamo
ispirazionevuol
per
LANZALONE
Q.
dimostrare, che
tutto
genialitàsia, perciò solo,
?
io
ed
sono
ho
un
non
delinquente nato,
ostante
una
certa
o
un
vizioso
come
genialità,
corrotto
nima,
nell'a-
potrà questa
l'arte
che
ispirarmicose
delinquente
nato
da
sue
frutto
di
spontaneo
qualche scrittore,
di onesti
costumi.
di questa
i due
casi
opposti
nato
in fondo
di
(sempre
qualche
nell'uomo
obbedendo
sua
probo,
La
L'arte
il bello
diversi,
cultura
non
è che
in
fondo,
lo stesso
Achille
esprime
d'arte
la
data
riceverla.
Ora,
ha:
che
vino
natu.a,
il
riceva
e,
alla
quelli conformi
d'arte
dernando,
rimo-
Croce,
Benedetto
L'arte
il
Fornari, per
quale
espressione,ammette
è
si
l'asino
come
col
il leone
dice
di Vito
pensiero
esprime
l'uomo
ruggito, così
licenziose, il morigerato
ispirazionenon
È
Divina
riceve:
e
vaso,
è
alle idee
pensi
il
a
può
e
che
L'acqua piglia il
in
che
coi
raglio,
licenzioso
con
opere
proposito d'ispirazione,il
nell'arte
De
?
Non
Sanctis:
poteva
del
verbo
Volete
ci pensate
venire
l'ispirazione
Marino
colore
atta
un'anima
Dante
a
Giambattista
a
consiglio del
morati
venire
l' immaginare,
assurdo
Commedia.
da
Ottimo
ci
il
ispirazione dtU'Adone,
della
tutto
nell'arte, pur
quel
sua
è
sceglie.
Torelli.
opere
Chi
cosa
castigate.
Una
a
con
anche
che
feconderà
non
sfogo.
di
dà
alla
dell'essere.
l'usignolo col canto,
si
botte
nell'arte,e
espresso
suo
esprimerà
espressione,
è /a parvenza
il
conformi
geiniogli
semi
natura.
si
tale
artistica) c'era
latente, qualche
allo stato
trovato
ispirazione.La
produce
mille
jha
è
si
che
quente
delin-
nel
che
non
Ma
!
l'uomo
e
sincerità
piena
di buono,
nell'arte
alla
terreno
pure
che
tutto
o
la
ammessa
cosa
altro, se
morigerato c'era,
licenzioso
corrotto,
dimostrano
non
tezza,
esat-
quanta
con
so
non
fra il poeta
contraddizione
bella
vi è
negli scritti,eppure
licenziosissimo
si vanta,
Catullo
sempre
ricordare, che
anche
genialità,bisogna
stato
",n-an moralista
sia stato
moralismo
quel
viceversa
stato
che
che
c'è
che
vero
Sallustiol
(esempio illustre,
ammesso
ma,
opere;
È
?
vizioso
casi, da
dei
niiinero
nia.c;gior
nel
corrotto
qualche delintiuentenato
nelle
135
morale
la
siano,
non
e
e
vaso
che
invasare-
veramente
voi:
la
vire
ser-
lasciate
clie
lei !
Ottimo
il
consiglio;ma
ottimo
solo
per
l'artista che
quelle
136
O.
idee
morali
le abbia
trasfuse
nella
in
LANZALONE
mente
il
tutto
meglio quanto
tanto
chi
Ma
nella
vita
fa che
dell'arte
(anche
il
appiccare
Spetta
Costui,
sentimenti
porrà
alla società
il dovere
ai suoi
di
faccia ? Chi
che
quando dipinga o
pisca
scol-
cattive azioni. Si
del
volerlo) come
proprio contagio
sé
volerlo, anzi,
volete
come
cattive azioni, anche
senza
timenti,
sen-
di voluto.
ha,
non
in
esprimendo
senza
farà,probabilmente, che
scriva, non
o
per
sentimenti
quei
non
vi
meno
quei
e
trasformate
cuore,
essere.
suo
stesso, esprimerà quelle idee
nel
e
diffusivo
più
mezzo
virà
ser-
simili.
premunirsi.
Dunque?
io
Dunque,
l'altra
ispirazione.Ma
avessi
un
giardino
senza
inutili,
con
alla
alla
le
ispirate,o
no,
produzione spontanea:
Perchè
commettono
ed
è
d'un'arma
L'arte
e
salvo
essere
mani
però
in
loro
11 colera
jdìù micidiale
di
in
corruzione,
almeno
ammorbato
teppismo
spero,
un
e
un
comio
maniil Patrizi)
cattiva
al |5osto
inciso:
giacché
mille
1' Italia, non
è
essere
d'una
armi.
bordello, qual'è quella del D'Annunzio
hanno
in
un
superuomini, superiori ad ogni morale,
che
zione
produ-
penna
una
nell'ultimo
l'arte
e
ha
del
dei mille
fatto
che
bordello.
po' meglio
le mie
all'operadell'illustre poeta napoletano
si merita.
la
(scrive
luogo
e
dannose,
i colerosi
criminaloidi
un'ode
o
d'arte
chiusi
esser
e
tivare
col-
e
artisti dovrebbero
società, ed
stia nelle
d'oro:
talvolta
del
Chiarite,
auguro
Parole
dei
D'Annunzietti
che
ventura
può
diffondere
alcuni
nocive
pubblico
sociale.
appartare
certi esteti
"
al
tutti i modi
progresso
usiamo
romanzo
un
n.
la penna
della
contatto
criminale.
teppismo
noi
ma
apposito. Similmente,
appartati dal
azione:
utile al
erbe
di proteggere
le opere
d'incoraggiarein
e
ta-
o
giardiniere (se
raccomando
in tutti i modi
artistica morale, cioè
lazzaretto
al mio
spontaneità,e
piante utili,così
critica di ostacolare
siano
loro
tale
una
di estirparele
giardiniere),
un
e
avere
raccomanderei
come
riguardo
amore
all'artista di
impongo
non
tutta
antiche
la fortuna
idee,
che
138
un'eternità
al
esposte
così
pubblico,
scomposti,
loro
io fossi nei
dire
senza
ad
essere
di
marmo:
che
tutti
Ma
eppure,
si
non
posso
muove
!
Domine
nos,
in
sognando
li
li ho
ce
stropiccio....
sì....Europa
sì, ma
lo
muove,
si
qua?...
Ma
eccola, Dio
ritta !
Eccola, che
eccola
toro,
agita
son
...
volta!... Misericordia!
alla mia
viene
! Che
! Zitto
per
dell'arte?... Ma
noi ?
guardi
mi
tu
lasciami
Ah!
! O
momenti
bera
Li-
po' respirare
un
libertà ci ha da
altre statue, noi libere
noi
pur
la
hai
che
sere
es-
la libertà nell'arte consiste
Forse
schiave
immobilmente
tenere
cotesti strilli? Di
sono
Marte?
pochi
libera, per
tutti, fuorché
per
a
sempre
bocca
aperta,
figlie
non
e
riaverti....
CiUARDiA
Sì.... cioè....
—
mi
Europa
fa
specie
Ah
—
no....
è
non
certo
ma
paura....
tamente....
cer-
che....
ali....ti fa
specie
che
le
statue
vivano
si
e
?
muovano
Guardia
E
—
Europa
Tu
—
le
come
sono
Sto
Ma
vedo...
quando
degenere figliodi
o
a
divino....
toro
me
palmo
un
!
Piano
—
muovermi
riesci
con
a
..
Europa
nel
che
I....Si
dal
io
.
muove
si stacca
Misericordia!
cammina!
e
che
! eccola
paura,
si
li tocco..
me
ciò
a
Da
raccapriccio....
di
santo
credere
Eppure
col
vedo?...
Che
darei
la
me
Lucia, patrona della vista, io
Santa
per
io
gli occhi aperti.,.,
due
e
pieno
no,
vedo?
ci durerei
panni),non
ninfa
là, per esempio, quella
giamenti
atteg-
fredda.... Se
doccia
allo scultore,e lascerei il pubblico
sì, quella. Europa.... Ma
forse?...
aria, in
per
continua
una
vuol
Eccola
naso....
gambe
panni (il che
in barba
gambe,
le
con
sotto
0
secondo, neppure
un
di
LANZALONE
Q.
come
non
no
?
sai che
anche
guardie municipali ?
le statue
Tutte
soggette al potentissimo dio Statut/iis.
ciascuna
di
noi,
una
volta
hanno
la loro gerarchia,
le statue
Il
del
mondo
qnale permette
all'anno, di muoversi
un
po', per
a
una
mezz'oretta....
Guardia
con
me?
—
Tu
Sicché
la
questa è
la tua
sbagli,l'avorisca
mezz'oretta,
immediatamente
e
vuoi
tela
far-
in Questura.
LA
Europa
Fossi
—
Guardia
subito, senza
Europa
-
E
—
mostrarsi
alcuno
-
Guardia
Come
!
Ma
Giove
Ah!
l'ho
dei
sei !
!
lui, quel
anche
tomo
uomini...
degli
e
Scott.
o
almeno
Spicciamoci, via,
regolamento
di
va
ti stendo
che
Aspetta
mezzo?
un
ridi ?.... Per
lo
bale
ver-
diana, il
lione
contempla....Ribel-
Le
regolamento, con
To', copriti con
qui.
guardie!....
povere
certa
una
regola....
mantello.
questo
fai ?
un
sacrifizio. Ne
gran
importa.
non
di
muovo
Tu
pubblica....
ne
Bravo!...
E
—
Salviamo
guadagnerò
la decenza,
e
la
datura.
un'infred-
posizione
nanzi
in-
imbacuccata
!
!.,.
iMa
—
Guardia
Ora, finché
bel
un
mi
non
nessun
chi
Che
•—
Guardia
Europa
io
regolarsi,senza
pescata!
tutto
Giove
dirla alla Walter
alla forza
statue!.... E
bisogna
di
padre degli
è curioso!...
Qui
?
che
Sì,
.'\h! ti ribelli ?
—
di ribellione
.\la
? cioè, senza
arnese
baldracca
sposa
Giove!
Insomma,
—
Europa
in cotesto
poliziapermettano
!
Guardia
di
no,
rispettala
parte, per
gran
c.HSO
di
regolamenti
permettono
ma
Sposa!
—
Europa
mio
!
cornigero ganzo,
madama
i
di Roma
non
no,
Olà
Guardia
una
che
tu
per te !
perdere il posto
posso
?
modo
piazze
-
Europa
di
in che
non
?
arnese
Europa
tuo
Andiamo,
arresto.
!
alle corte, io
le
per
è di trarli in
fai ridere.
Credi
—
!
dovere
mi
Oh,
—
Guardia
di
Tu
139
TERME
DELLE
chiacchiere
tante
Guardia
matta
Il mio
—
Europa
FONTANA
E
—
il tuo
che
decenza
si che
dio
? Che
sembri
ora
Stahitius
posizione ?
meglio,
ti
non
così
richiama
all'ordine,
ora
possiamo parlare.
Europa
Guardia
in
Ora
—
—
Ma,
quale capitaledel
si
e
prima
cara
mondo
no
Europa
?
mia, ("c
mi
i re;.'ol,Tinenti
di
sentisse
Camilla
!)
polizia permettono
140
Q.
alle
o
d'
guardie
alle
intrattenersi,nelle vie, con....
di Giove
mogli
Europa
Ah
—
Guardia
E
—
Guardia
si mettesse
in
Or
—
Guardia
E
-
Guardia
di
quelle
donna
passeggiare,una
quelle posizioni lì !...
di
una
scandalo
degnissime
tue
?
compagne
I
atteggiasseimmobile, proprio
come
una
che
rimanendo
e
io, si
ci
]5asticcio
matti....
Per
in pasta, né
permesso
voi
Ma
—
delle
e
?
te
statue
né
che
ignuda
resti ferma
pubblico
il
! è
e
a
È
bravo
delle
piena
ci
E
al posto
civili,
pittuie.Ma
va
le vostre
soddisfazione
tutti
a
come
pezza
racca-
che
sorta
per
indecenza,
predicarlo
avuto
ti tengono
scostumatissime
di
si
i
del cervello?
e
avessi
io, se
in
pasticcio.Sì,
sconcezza
quelle sfacciatene,che
con
chi
costume?
è sempre
costume
l'offende,se,
precisamente un
puoi giurare, che
a
folla; ma
vostro
altri,uomini
ti' insultare
pubblico costumato,
donna
passeggi, sia
sito.
codesto
brava
ci
me,
a
marmo
carne
una
offende
della
suo
l' indecenza
e
che
non
dal
po'
avete
sconcezza
sia
poi
impastato
quella
di
naturalissimamente,
le curiosità
un
! Com'è
la
di
quelle li,in perpetuo esposte
come
muove
Guardia
costume.
permettete alle donne
statua
tutte
a
in Questura.
permettete alle donne
costume,
una
ferma,
i conienti
pubblico
voi
non
pubblico
strada;
una
al
Dunque,
-
il
Subito
Naturalissimamente.
—
Europa
matta?
qual colpa?
Offesa
ciò
Guardia
offende
Sei
Dunque
di bronzo
avrei
si
per
—
Europa
anche
! che
se
in
al manicomio.
gattabuiao
?
Peggio.
—
Europa
me
di
in
invece
se,
una
bene
Ma
—
Guardia
di
subito
Ma
passeggiasse svestita?
carne
?
statua
ora
di
uomo,
o
Oibù
—
Europa
donna
una
Come
—
Europa
in
se
pubblico, l'erma,
Guardia
Giove,
no.
Curiosa!
—
di
mogli
]3ermettùno ?
non
Donna
—
Europa
!
le
passeggiare svestite?
di
Ma
—
Europa
LANZALONE
ai
le mani
bordone,
pose
quelloscostumato...
il
Europa
Eh, eh...
—
Guardia
Puoi
dovrebbe
non
né Camilla
condurrò
mai
nò
Stefanuccio,
in
passeggio
.i
chiamarsi
più
!
pigli calda
sicura, che
star
141
TKRMF
la
te
come
li
sarà grandicello,
i.|uancio
piazza,che
DEI.LF
lONTANA
LA
delle
Terme,
questa
M-
ma
V Indecenza.
Europa
Guardia
Europa
i vizii I...Se
Tutti
—
Tu
--
da:
Mi
Parruccone!...
—
l'hai
ce
la daiei
l'avessi,non
Tu
altre!
noi
con
sigaretta?
una
dunque
te.
a
gliasti
pi-
non
?
parte al plebiscito
Guardia
Europa
quale,
del
Quale
-
F'er
—
alla
monumento
il
E
vai ricantando
il prò
il contro
e
poi^olo abbattè
alla
? Senti
fra
lo steccato
padri
i
coscritti
il nostro
apparve
e
il
sole...
della
vergogna
un
plebiscito,mediante
po', e
Luna!
ti
non
Che
plebiscito mi
dico
piccare,se
qualche
pungente...
Europa
Fa
—
Guardia
del
popolo,
della
o
Così
—
Guardia
che
conto
Ora, che
—
Plebiscito
di
possibilità
Europa
Tu
come
Guardia
qualunque,
cosi ?
è
Bel
modo
di
decreto
decretare, quello d'impedire
la
con
che
Egitto,e
del
violenza
fatto
ogni
di
tua
che
a
—
avere
regola, non
una
guardia
l'unica
sono
dir
torniamo
pale,
munici-
poco,
fino
300
a
Dunque,
com'è
il santo
timor
mila
un
punto.
certo
Dio,
mila
questi siano
di
possibile avere
di
guardia, che
alla
abbia, cifra tonda, 500
Roma
Concedo
—
come
Liceale, io!.... Ma
Licenza
che,
già
Demostene!
Per
—
Mettiamo
Europa
d'
maggioranza
ragioni, non
un
Guardia
.V\i concedi
non
creto
significare de-
decretare!
—
tanto
!
dovrebbe
maggioranza,
sua
decreto, distruggendo
ogni
statua
una
proprio.
Babilonia, fu quello?
ma
io sia
Ragioniamo.
—
Europa
abbia
Statore ! Al
gloria del
Guardia
di
Giove
si discuteva
mentre
Campidoglio,
verità
plebiscito?
e
ammettere
E
ci
ranza.
maggioabitanti.
credenti
?
dunque?
religione
una
come
leciti i
142
pubblici
di
quadri
è
non
devi
che
ammettere,
anzi
plebiscitofamoso,
tuo
del
loro
a
cittadini:
i liberi
300
e
celebratissimo
Europa
Guardia
loro
se
i rimanenti
mila
nel
fanciulli,i quali
poi
le oneste
Europa
Guardia
lirecoce,
tu
tante
sottrarne
sole
e
Vedresti
che
a
vi
dato
siano
sottrarne
aver
e
un
in
voce
questo
non
cesso,
con-
ora
si
e
siano
di
tu
certa
una
jier
la grossa
riduce,
te
! Perchè
e
esercito
capitolo,
hanno
dalla
corruzione
le
e
quali,benché
Guardia
E
—
da
me
scredenti
mi-
sottrazione,e poi sappimi
analisi, quel famigerato
sorelle, alla
si fa
un
vero
gloria
!... E
stareste
del
referendum
facciamolo.
Dipendesse
poi,
innato,
senso
allora....
—
e
troppo
trionfante;
invincibile
un
le tue
non
no,
arte
persone,
ultima
in
o
assassinati
altre
tante
condannò,
dell'acqua fresca
Europa
beri
li-
tutti
paiiriili famiglia....
indifferenti,odiano,
che
plebiscito,
(.lei
Ma
dell'Urbe
quali,miscredenti
risultato
nobilissimo
stessa,
una
te!
figlinon
spudoratezza...ha
dire
già
momento
D'accordo.
dal
possono
gli onesti
e
i loro
abitanti
cominciare
non
....i
quali e le
—
o
certo
Come
che
cuore,
bisogna
madri
—
tutti
])er
c'erano!
non
mila
200
pensatori, bisogna però
la
300
Anzi, pecoraggine loro.
—
che
a
questi
sposto
di-
hanno
costituiscono
giustificail meraviglioso plebiscito.Ancora,
non
di
mila
lazione
vio-
una
plebiscito?
Colpa
—
esso
è fatta
che
piazza
500
su
in
sentito
e
al
intenzione,
in
schiamazzatori
pochi
Dov'erano
grande maggioranza.tuo
mila
le eccezioni,
credenti, suppergiù,
fatto, nò
visto
d'una
capriccio
matto
questa contraddizione?
Ma, lasciando
in
hanno
diritto, perchè
loro
citarti....
questi trecentomila
jaarte,né
preso
aver
possono
mezzo
per
?
eccetera
in
contraddittorio.
animale
un
potrei
cadono
che
Parecchi
—
peccali,sia
dei
libri,eccetera
Infatti.... E]3pure,
—
Guardia
mi
di
ili statue, sia
o
Si, l'uomo
più pericoloso
al
eccitamenti
Europa
tu
LANZALONE
O.
fresche
!
?
FONTANA
LA
Europa
EuROi'A
è
F. lo
—
Tn
—
gloria della
la
GuAKOiA
La
e
trionfo!
Berlina, berlina
fi'ase di
coilesta
con
]iaura
I 11 nudo
modo
di rettorica ?
po'
un
oloria della creazione
Senza
—
il
niitlo
le vesti, il veder
il nudo
casto,
le vie
per
in
zione,
crea-
tante
qualunque
rendono
si rendono
che
quelle
contare
ci si
non
gloriadella
passare
le vesti si
con
pure
!
sco.
tede-
cominciamo
C'è
bella
una
Bah
! Ma
da nudo.
poi, sarebbe
Ma
fatte,che
mal
lìuKOi'A
mi
dire.
quel deputato
gobbe, o sciancate,o storte, o allampanate,o
persone
altro
lascivo.
si abolissero
se
devi
che
tan"j;hero.Sappi
nn
dire, che bisogna distinguerenudo
c'è il nudo
In
seiitiiti,
a
trionfo.
come
conosco
farmi
ciba d'altro ormai
dal
stessi
creazione.
-"
di
Credi
chiami
parli
143
TERME
così ?... Se
il i^iisto(.k'I mio
tutto
toglieresti
Guardia
fresclu' di
Più
-
DELLE
tabili....
presen-
goffe
dicole
ri-
e
!
Guardia
Domineddio
di
la "iloriadella
se
espone
breve,
come
i suoi
come
vestito
che
ha
cominciò
a
Guardia
—
com'è
vesti,è più
anacronismo,
dico
E
—
tu,
cavallo ?
ignudi: li vesti
forse
appaiono
Lo
stesso
scura
e
quando
naturale.
cominciò
a
e
ha
che
ignudi
moderno,
uomo
si
impressioni tlell'aria,
primitivo vestito
riveste
villosa.
fatto
in
È
il
perdere,
Insomma
l'uomo
vestirsi.
perciò ?
E
perciò ho
fatto \-"c\esser
il diritto di conchiudere, che
ingentilitodal
coperto, che
esposto al cielo, come
tutto
spudorata
turpissima...
Ci
pelle così fina, e gli
sua
al presente,
la civiltà ha
che
un
alle
sentirsi nudo
Europa
che
suo
statistica. Orto
dei climi. Vedi
bisogni e
antenati,di pelle ilura
la
reso
inutile,il
umano,
un'oca,
dei
c'entra.
non
l'epidermide
quistione di
gli alberi né gli animali
creazione
orso,
un
né
è
Ma
pelli,in ragione
di
e
toro,
creò
non
scorze
un
D'accordo.
—
l'interesse di
druda
d'un
millenario
per essere,
incitamento
frenare, non
bove,
con
uso
delle
innaturale
ad abusi
di
il nutlo
brutali,
esasperarli.E
rappresenti
una
parte
144
O.
Europa
è
voluttà
la
Ma
—
Guardia
è
la
bella
Ah
—
sai tu,
non
più
la
LANZALONE
! è
la
cotesta
godendone
infacchirne
o
che
mi
tu
Stefanuccio
io?...
sul
dov'è?...
Europa
è passata. Bene.
mi
ha
un
fatto?
Se
lo
crederà, che
1) Ad
che
più
nel
avessi
del
salvo
fatto
di
mi
io
mentre
già fatta, e
quale,
un
in
un
non
mi
ima
suo
mi
volta.
E
alla
basti
libro
mia
coglie vittoriosamente
a
ne
la
non
intitolato
Arte
qui
del discutere
un'allucinazione,
Quella
fresco!
?
rapporto
o
mi
chi
Ma
fiatarne
non
\\o inai visto
La
con
mutarvi
di
questo dialogo, o
Raffaele
Fontana
benissimo,
quindi darsi
da
io
Mariano)
un'ette.
Non
di
mi
rebbe
fa-
qualche
linguaggio quasi licenzioso,
dell'arte.
tutti
per
Tale
Piero
accusa
Delfino
Riflessi (Laterza, Bari
e.
un
terra il mio
a
ho
licenza
voluttuosa
parlo
venga
filosofo
d'un
ricordare
non
il
proposito
accusasse
combattere
pregevole
studio
restano:
qualcuno,
di
scrisse
ne
chi
dialogo fantastico...')
un
fotografia.Potrebbe
me
durrò
con-
lì, sdraiata
! Il calore
un
io
! A
finché
Meglio
scriverò
ne
qualche
generali
che
?
va,
Tostatius... la mezz'ora
si, sto
scrivo
mossa
lo
ce
nuovo
Però... è stata
dichiarare, die
questo volume,
propongo
importante
essa,
in
le idee
poi meraviglia
altro brano
debbo
speciale (come
Ma
torto.
più,
al
vtro,
che
si è
non
come
lasciato
Camilla...
a
! io
di
freddo
gelosia.Ne
la
statua
una
omir
Terme,
racconto
per
viva. Al
anima
Brr ! Che
gerne
distrug-
a
la virilità.... Va,
! oh !
m'ha
che
sentirlo...
di
impedito
gli occhi
cava
male
Rimettiamolo...
mantello.
Oh
malora...
sua
ad
queste belle porcherie...
eccola, eccola
stia in
trasmetterla
gioventù
Oh
!... Capisco, il dio
Meno
plebiscito...
altro
delle
Si
e
la fanciullezza
la
e
spuntati, e
ad ammirare
Ah!
Giove
cornuto
suo
spuntino,
sul fuoco...
mano
sedurre
perare
sper-
di conservarla
frutti,per
la tramontana...
il mio
la
si deve
germogli
perdere
mettere
puoi
i
i
saggezza
che
faresti
mai
ci
con
germi prima
i
avvelenarne
perchè
cortigiana,perciò
invece
pazzamente,
? Perciò
agli eredi
intatta
poi
E
gettare dalle finestre,si deve
questa bella ricchezza
amministrarla
vita ?
bella ricchezza?...
più
che
municipale,
dici,miserabile
tu
questa bella ricchezza
si deve
della
ricchezza
bella ricchezza, come
più
insipido eunuco
a
proposito
di
una
mi
fu
Pesce, Il
1904) dedica
pagina
in flagrante delitto di pornografia ! Nientemeno!
di
gloria.
La
ci
Certo
per
il
gli editori
richieste
e
e
limitarmi
agli onesti
il cervello
sui
riposi
il
sette
facile.
Molti, anche
danno
iìdVil/ustre,
o
in
come
beni
due
bene,
agli onesti
le
un
fra
e
e
in
odio
gloria;
la
e
della
tutto
debba,
mia
vita.
?
ziare
Rinun-
nome
in
e
in
perchè?
questo
che
! ti
nell'indirizzo
simile
nabile
parago-
che
tanto
ma
perdere l'appetito, vivere
Lanzalone
il cognome
è
ciò
tutto
ripetere, più spesso
il
viste,
inter-
ammiratori,
scalmanarsi
trasognato,
quelli che
altre
vita di seccature:
vorrei
No,
non
piaceri, sciuparsi la vista
notti
cambiano
mi
la
supremi
che
a
sillabe: Giovanni
Gaetano;
zelloni, Lazzaroni,
pace:
zioni,
pubblica-
sopratutlo, che
e,
gloria quieta. Nulla
mia
im|)ari a
pubblico
faccia, queste
alla
libri, vegliare
proprii simili
Perchè
e
cielo.
piacerebbe,
bigliettida mille. Ma
assedia
che
una
questi
infatti,pensandoci
E
i
e
di
d'interessati
castighi del
libertà
mia
inutilmente,
visite
po'....oscura,
un
alla
tra
stupide,
altri simili
gloria
una
furia
a
Mi
le mie
divorasse,
e
parte, quella gloiia
vorrei, d'altra
offerte
disputassero
le
vanità.
vivamente
discutesse
le comperasse
pubblico
se
parte di
la mia
la critica
che
esempio,
e
anch'io
ho
non
sulla
Giuseppe,
oggi
è
non
impresa
busta
o
in
Lanzaloni, Ansatone,
varianti, bellissime, ma
mi
cinto,
GiaLanpoco
147
LA' OLORIA
il mio
lusins^hicreper
scrivendo
giornale della Toscana,
l'attribuì alla
gentilesignorina G///a
compiaciuto;
virilmente.
indirizzala
venta
nell'arte
Del
Non
più
ad
li
è
dimostra
il che
raro:
che
possa
anche
che
non
uno
sia né
nella scrittuia
scrivono
definirsi: // diritto
potrebbe
posteri di storpiare un
del
tegolo può
conciato
di
Ma
nome
! Ma
la vita ! Ma
farne
quel
che
le feste
per
quante
hanno
ne
Giacomo
i
la sola
sette
gloria di
sillabe
con
proprio
pseudonimo
potrei
mondo,
i
quali
in che
hanno
modo
mie
E
anche
ed
ai
pedante jietl'hanno
Dante
Alighieri,
quel
a
in
o
io
un
tanto
tino
cre-
quelle
poco?
tutta
Per
quelle
zionale:
conven-
malattia,dimenticano
sillabe in
Io
non
posso,
altre,o
in
uno
(per esempio. Gelilo
sillabe
quanti
nunziare
pro-
Gio-van-ni
hanno
vera
relazione
anagramma
chi
io
così
dimenticarlo.
sette
a
sillabe:
per
una
quelle
sa
inijiarinoa
sette
quelle sette
dritto
farò
gloria
si contentassero
po',come
relazione
nessuna:
voglia,cambiare
qualunque,
Ogni
un
illusorio. Molti, per
tutto
di altri?
le
Che
sillabe?
Vannoz) ? In che
mie, più che
me?
e
!
il mondo
lavorato
dunque
? Quasi
me
nome;
che
Annia
sette
legame
un
sempre
io
la
quasi
di crude, intorno
l'Italia e
dovere
a
nomi
grandi
otiise. E
pilistrane
e
non
!
che
pure,
Avrò
cotte
quanti
contemporanei
epiletticodi
povero
Leopardi
scrivere
a
Lan-za-lo-ne.
quel
la moralità
Quanti
scorrettamente
Guardate
comincia
Italia s'in-
gloria vera,
ai
tli-
baciapile.
pronunzia?
le opere
vuole.
dette, di
mettiamo
e
nelle
nome
mi
per
né
parroco
riconosciuto
lettera
caso
in
anche
dalla
nella
e
pronunziano
o
il
pigliarselacalda
consacrati
i nomi
! Ma
che
testò
pro-
qualche
ancora
Lanzalone
parte,
una
secolo
mezzo
Cervantes, di Goethe, di Shakespeare? Quasi
di
il
G.
almeno
avesse
rimasi,da
il mio
un
pubblicazione,
nuova
Z.a//za/(;w"'/ Mi
io riceva
ammettere,
storpiano
che
che
raro
Reverendo
resto, anche
vi sono,
e
mia
tutto
dall'altra,
ma
al Molto
sempre
non
d'una
Sig/iora/No, proprio Signorina!Ne
chiamato
molto
critico notissimo, in
Un
proprio.
amor
miei
sette
distinguerele
propriamente
sono
omonimi
sillabe
mie
non
sette
vivono
meno
sillabe
al
di
gio-
148
riose
da
altre, identiche
tante
gloria?
E
ai miei
omonimi
in
già
come
tal caso,
la
che
quelle
? lo
avvenne
avrebbe
dire
poi che,
la
si ha
non
Compagni,
proprio
di
è di
evitati
debbo
io certo
io
pronunzio
Colombo;
nella
queste
due
serie di
mio
nome.
quelle del
il trono
si
sempre
a
di
essere
mi
e
fa
più
da
e
uomo;
superbo
Non
il
sono
appartengono
Eppure,
secoli.
pensiero
di
pensiero
di
mi
a
loro,
proprio
homo
a
si
che
grandi,
più
gloria?
tutti. E
non
vesciato
ro-
riosa
miste-
Immani
genere
patria,
sento
più
vivo
nelle
io
di
superbo
loro
! nomi
sono
io
trasmettono,
fa
la stessa
e
virtù
stesso
mi
di
più
et nihil
sani
ripensarlo,mi
loro
stoforo
Cri-
come
Ho
benefica
pulsa più rapido
ma
quelle:
cuore,
una
game
le-
essere.
appartenessero
sortito
a
che
mio
da
appartenere allo
aver
partecipe delia
io
più
di
pure
Sento, nel pronunziarle,
suoni,
Sì,
Italiano:
essere
il sangue
puro,
mi
ajDpartennero quei due
cui
sillabe al
nel
temi.
equivoco mie,
scoperta io l'America?
venerandi
quei
il
palo,
sillabe
?
Borboni
caldo
un
forse
più squillanti,nei
viventi,a
e
sette
Ho
dei
sprigiona
alienum
me
mente
storie
raffigurarmiil
per
Garibaldi.
Giuseppe
sono
di
corto
a
diverse
affatto
Battista
nelle
senza
e
quelle sette
sillabe
sette
Leon
se
11 Governo
Shakespeare
eruditi
grande sforzo,
un
ovvero.-
luce
una
di
Abbondano
degli
ad
Dino
posteriore?
di
mie, sempre
unisce
che
è di
questi pericoli,ammesso
tutti
fare
ora
sottilissimo
Ecco,
fortuna
sillabe rimarranno
quelle sette
1 drammi
vedere
medesimo,
Fiorentina
Bacone?
di
per
anche
il
Agnolo Pandolfini,o
Shakespeare, o
? Senza
pericolo di
secolo
qualche
chi, in
dossato
loro ad-
essere
desiderata
sempre
pur
Cronaca
Speroni?
Sperone
letterarie simili dubbi,
Ma,
La
di
ignoto
famiglia
di
o
fortuna.
di
il
essi,
con
ad altri attribuita
non
gli omonimi,
che
più
me,
artisti: e
questi altri,per
propria gloria è
d'un
o
della
Alberti,
esclusi
po'
un
di vedere
senza
ma
a
guerrieri e
e
nominanza
postuma
anche
suono,
scambiato
essere
lagnarsi,io
sillabe,o
sette
d'una
altri attribuita
di
di
e
sillabe appartengono
sette
potrei benissimo
dritto
gloria di quelle
di forma
tanti scienziati
a
il peso
se
LANZALONE
G.
loro
alto
terie.
ar-
non
partecipe,
Aretino?
Pietro
anche
quindi
alìeniim
e
si
rischiara
architettati
ben
in versi
in
nel
nobili
e
i fiori
come
me
a
tre
fecero
e
versi
torniti
ben
schietta
gloria!
vera
e
perchè
ma
espressero
alte
versi
le loro
i loro
e
vite
loio
delle
e
rose
ope-
bene.
tormento
inconcepibile dovrà
che
malvagiamente
effetti delle
proporzione del
coscienza
del
loro,
opere
del
bene
vero
scellerati
quanto
la
! E
noi
al
coscienza
il divino
cioè
della
limpida
quel tormento,
per certi
progresso,
che
pensare,
tormento
un
indistruttibile ! E
godimento
di
in
obbrobrio
loio
crescente
vero
vissuti,
l'assistere ai perversi
di natura,
doni
e
principio intelligente,
un
mal
per gl'illustri
essere
corruttori, sarà
e
propria
essere
dei
usarono
crescere
celebri
eterno,
quale, per
eterno
converso,
vissuti
iiut-i
grandi" sjiiriti,
bene, nell'assistere invisibili al germogliare rigogliosodella
il
buona
che sparsero,
sementa
una
come
musica
Se
poi
coscienza
lo
con
ricadrà, come
della
grandeggiare
al
luminosa
si
vibratite
propria gloria,
nei
cieli dell'avvenire
scomporsi
pensiero, che, dopo
memoria
dei
Lanzalone?
mio
fiamma
estinguerà,come
delle
goccia nell'oceano,
cosmica; che
nel
più
sempre
la mia
più alimento,
io scruti
e
!
eterno
nella
alta
immortali
frutti
e
che
0
di
passioni, e
la morte, esisterà di
per
nomi
nervosa
Se, dopo
dovrà
e
Manzoni!
(vanitasvanitatum!),
prosa
prosa
verità, alte
sono
questi
a
periodi di
possenti e
benefiche
prose
hiiinani
nìhii
A/fieri,Alessandro
perche quei
gloria, non
vera
e
questi
d' Italia
disonore
et
siun
Vittorio
Giuseppe Parini,
l'anima
Alta
Homo
mio
di
Borgia,
ptito.
Ma,
Come
disonore
Cesare
accompagna
deirumanità,
disonore
è
di
Nerone,
immortale, che
disonore
Il
esecrandi,
nomi
di
dell'infainia
dall'opposto lato,
14Q
GLORIA
LA
particelleonde
nell'infinito
essa
grembo
può dare,
la mia
estinzione, rimarranno
totale
sopravviventi queste
Per
se
intimo,
sette
stesso, questo
non
mi
dà alcuna
me
ora
misere
pensiero,
ardeva,
nergia
dell'e-
vivente, il
soddisfazione
a
senza
di
me
sillabe: Giovanni
per
commozione.
quanto
Quelle
150
sillabe
sette
quelle
sulle
sillabe
bocche
dei
utile ai
e
morali.
Non
da
germi,
frutti
miei
così,
i miei
mia,
posteri,il
miei
potessi
concittadini
me
buoni
sottoscrivere
duraturi.
Per
mie
sette
sillabe. Che
bene
che
si fa
e
diventare
che
quasi
dell'umanità,
sciocchi
disoccupati innanzi
di riso
N/s/
di
e
utile
altre
e
vedevano
minut.unente
rare
in molti
bene
men
Se
la
dal
non
fare
non
in tutti i modi.
due
dello
egoismi,
mira
qui,
ed
e
col
sofistica
e
facciamo,
odierna
bene
alla
del
il secondo,
primo:
del
ne
fonte
molte
le
cose
vediamo
non
e
gloria. È
la
solo
si
non
lettore,ma
a
Quasi
non
la
egoistica.
al
successo,
poiché
sono
qui
è da
meno
di
vincere, scende
le
tutta
sfruttare il lettore
al buon
E
stolta
guardano
è troppo stoltamente
lettore
chiara,
meglio, ed espio
veder
stolta
costo.
seconda
in tante
scetticismo.
gloria,ma
per
dicevano
come
dannosissime.
cose
qualunque
l'egoismo
così
scrittore,
transazioni
a
teria
ma-
tuffati nella fonte, abbiamo
ci siamo
fanno
si mira
ciglia degli
nella
sereno
l'acqua,sicché
al
mortale
im-
bravure, aita
in questa
per
scrittori viventi,che
Non
immediato
occhio
con
jjroduzione letteraria
scrittore
nel
cuore
gran
gloria:lo
est
vero,
cosa,
ma
inutili,
cose
del
ogni
Di
a
fuggevole:è
e
le
inutili
e
gloria è
vano
nel
j^ronto
dimenticanza
vera
inarcare
stulta
limpido. Noi,
intorbidita
molti
fare
i
che
ai savii !
intuizione
utile ciò che
e
nel
tutto
di loro.
gloria di
nostra
Lo
punti
opera
per
sarei
io
La
suono
mirabili
a
guardavano
quasi
un
?
e
debole, daranno
ma
essenziale
qiiod facimiis,
piena
Essi
cose.
spregio
est
gliantichi,con
in
già
non
che
gioia,la piena
con
molecola
una
restare
materiali
beni
certezza,
questa
non
potrà
loro
importerebbe
resta,
freddo.
migliori e più felici,e
patto, e lo farei
delle
correrà
nome
nome
volenterosa
mano
per
quel
la certezza,
aver
diverranno
sparsi con
e
che
penso
quel
rimane
cuore
figli,producendo
io
se
mio
un
hanno
fittizia,
non
o
vera,
Per
loro?
per
All'ipotesiche
così, quando
non
onorato
relazione
me?
con
io lavorato
Ho
me?
articolato ? Che
sette
Ma
forse
sono
di vento
po'
nel
LANZALONE
G.
debolezze, ne
a
le
a
cesso
suc-
fronte
quello
più
solletica i
vili
gusti
adula
pervertiti,ne
bassi
istinti. Che
Gonfia
il
Cada
purché
e
il
importa
nella
lo scrittore
più
e
più
accarezza
giovare
suo
più
il nuocere?
o
putredine
ottenga il
i
idealizza
e
si richiede
non
sozza
pagante. Penne
tutto
pubblico costume,
il
pubblico
un
scopo:
!
vendute
ignobilmente
plaudente
al
!
successo
l'essere utile importa; importa piacere:piacere a qualunque
anche
prezzo,
la
opinioni, ne
cappuccio
pure
sopra
Non
le
151
GLORIA
LA
a
dignitàè
Ma
Il
sciupo
Ho
detto
non
è che
reso
duraturo
ma
il danaro
è utile ciò che
piacere che
è stolto
è
!
cosa
una
stolta è la
facciamo,
è anche
non
di
utile,è germe
gloria.
dolori
iniiniti,
di felicità.
altrove,che
il
propria dignità degradata: giacche-
della
parola, e
una
non
se
quello
l'utile
che
è
non
piacerestesso, privato del
risparmio. Recherò
col
piacere
accumulato:
di
carattere
suo
qui
fugacità,
volgare,
esempio
un
convincente.
lo
soglio
dirsi artisti anch'essi.
possono
seguire due
guise più
alcun
strane
riguardo
mostarde
più
sistemi
i
neppure
semplici
dei
della
dettami
inetti
a
più
serie
e
il nostro
di tali
male
modo
da
finirà col
far servire
regolata nutrizione
scuola, noi
lavorare,
e
senza
il
del
con
cioè
sentir
non
giare
man-
corpo.
al nostro
cere?
pia-
vero
i
secondo
preparato
pesanti, torpidi,
difficile e
sonno
la bocca
sostanze
piacere del
sentiremo
il
da
amara,
con
torbido,
un
peso
svogliatezzae d'irrequietudine,bisognosi
di nuovi
e
ci
aviemo
seguente
nelle
gola,
manipolare piattigustosicon
o
resto,
palato stesso, che, stuzzicato
decadente,
pieni di
eccitanti
della
punti
pranzo
a
quali, del
il soddisfare
provvedere meglio
la mattina
stomaco,
di nuovi
un
mira
sistemi
prima
pensare
ci leveremo
allo
due
Dopo
—
ben
e
di
delicati
al
i
cuochi, in generale,sogliono
più brucianti,
sempre
senapismi:
alla buona
Quale
più
e
i
aver
o
allo stomaco
igieniche,in
e
i
nuove
droghe
e
Ora
opposti :
e
ai cuochi:
gli artisti
paragonare
i nostri
|)ranzi,ne
stuzzicanti
che
aggraveranno
bisogni malsani;
risentiremo
danni
e
dopo
dolorosi
sempre
una
in
lunga
tutte
le
152
funzioni
nostre
renderanno
male,
vitali,che
infine
quasi
si diminuisce
e
le
della
norme
ci leveremo
dai
altri sani
tutte
in
tutti i nostri
l'avvertiremo
noi
le nostre
l'abitudine
e
dei
del
gloria, dell'aver
piaceri,non
dei
è
detto
e
della
Lo
dei
ci dà
un
quali quasi
e
nulla
nel
dovere.
insomma,
come
// bello
nel
vero
blica,
pub-
tanti altri
sia
pranzi. Ma
esclusivamente
da
lori:
do-
piacere, cioè
ci dà
e
Non
ogni costo;
da
quella
del
la potenza
Ma
il bello
questa è
è solamente
è solamente
e
per
cuoco
il buono.
del
la
la
ottengono
ad
differisce
con
l'arte che
che
il cuoco
il
dolori,
conseguire, perchè
piacere
i loro
paga
saviamente
assai
il
e
|3iacerepiù breve, seguito
rivelano
a
stima
il merito
tutto
e
culinario, mirando
piacevole l'utile,ci
difficile
procura
crapuloni.
dai
colpa
ordina
piacere
a
l'ottengono quelli che,
più
ci
sani, questi
e
la
degli artisti.
solo
in
la dimani
leveremo
non
e
sandolo
spo-
infine
una
incomparabilmente più grande.
è anche
mirano
facile
vivificare
a
conseguiti, della
tutta
economizzando
godimento
stesso
quelli che
che
ci
e
di
tezza,
piaceri della salute, dell'agia-
I
ci risiiarmiamolti
l'utile,
con
di
?
figlibuoni
sistema
scorrente
felicità
quanta
ad
senso
un
digestione stessa,
la
onori
di chi
primo
gola,
il secondo,
somma
ciò,
anche
il
all'opera,con
regola, conseguiti
con
non
è che
piacere
di
sono,
cuochi,
il certo
desinari
l'utile dulci, noi
allegri,disposti
benissimo,
salubri
felice,degli
nutritivo,ammannito
e
balsamo
E
godere.
concilia
e
e
un
vivere.
lavoro
della
organi;
di
e
sereni
pensiero
lieti di
dere
go-
capacità
mensa
come
per
come,
la
salutare
fibre; dormiremo
alacri
Non
al
ecco
risparmio del piacere,si gode
scuola, che
piaceri della
Ed
si
godimento
al
pranzo
buona
di
smania
godere.
a
perde
un
piaceri,pronti
benessere
piena,
inette
si
e
All'opposto,dopo
con
inconsulta
per
riguardo all'utile,cioè
senza
al
LANZALONE
Q.
genio, ci
rendono
Questa
gloria
buono.
è
gloria
arte
non
Ecco
non
professione
cortigiane;ma
delle
loro
non
la
gloria
vera
da
tutti lo
è
scoprire
!
vera
è abbastanza
è abbastanza
la mia
formola
arte,
cuoco.
antica,
Sanctis,
ha
che
dato
giustifica:
lo
e
teoria
della
è
L'uomo
da
tutti
11
di
poderoso
e
per
col
che
mille
vive
dalla
respira
e
il prevalere
dell'arte dalla
speciosi sofismi,
passione,
o
rale.
mo-
lo trascina,
a
giustificare
dall'
interesse,
del
Croce
esetnpio,
e
uno
anche
.;
è
e
la
^
come
vera
una
di
(pag. 57):
1' inganno
L'artista
tstetica
..
scienza
miniera
di
dell'
dottrina
sottigliezzee di paradossi.
Se
nell'animo
la forma
menzogna,
perchè estetica,non
dell'artista
può
essere,
essa,
che
dà
gio,
purifica l'altro sé stesso, ciarlatano, malva-
1) Dalla
"
ragionamento
/iivistit
i"oi"oUirf.
! E
se
nell'animo
a
inganno
rispecchiarlo.
Curioso
e,
la
il fatto,sorge
l'interesse
o
De
campioni;
pori, è naturale
tutti i
passione
prodotto
geniali; ma
questi fatti,appunto
menzogna.
Dato
fatto, d'un'arte
linguisticagenerale
(scrive il Croce)
e
è
libro
osservazioni
Eccone,
di
la
Italia, dal
in
due.
e
espressione
se
annata
che
criminoso
il fatto
Croce.
da
')
mai, strenui
i^roclama l' indipendenza
cosi:
fatto
il
immoralità
che
la ragione,
occorre
e
trasuda
i;ià,
oggi più che
gli altri, Benedetto
fra
immoralità,
o
oggi, anzi
pur
strenuissimo
teoria
dell'aite, propugnata
indipendenza
L'
?
dell'arte
L' indipendenza
dell'artista c'è la
scem-
l'
dell'arte
indipendenza
l'asinità ? Allora,
piaggine o
questi fatti,appunto
?
155
perchè estetica,non
l'artista dà
che
la forma
dunque,
può
essere
a
piaggine
scem-
essa,
asinità ?
e
L'artista
purifical'altro
col
scempio, asino,
sé stesso,
chiarlo
rispec-
?
Sì
anche
la
scempiaggine
,
materia
di
Gervaso
quale,
ritraendo
stessissima
sia ritratto
uno
ritratto da
onesta
Tartufo,
galantuomo,
di
Solo
allora
l' inganno
intima
è di
l'arte falsa,che
che
quando
riparo
quasi
così, se
per
un
e
a
il
della
ed
nell'arte
disinfettante:
è il
mezzo
maniera
un
!
niente
alla
possa,
in genere
e
il male,
di disinfezione, si moralizzano
la coscienza
attrazione
d'un
artista
artista corrotto
o
non
L'arte,
perverso.
e
biscono
su-
(direi),
galantuomo;
l'arte idealizza:
del
l'adulterio
modo,
non
in che
e
idealizzare,in
vizio, e specie la voluttà,significacentuplicare
di
certo
un
unici
male:
può
al.
menzognera:
far la gente.
purifica nulla:
forze
prostituzione:e
è
processo
non
modo,
le naturali
quasi
vi
rappresentatida
sé stessa,
in
un
attraverso
sono
certo
un
volere
menzogna.
perniciosissima,
l' inganno, la menzogna,
Insomma,
passano
mal
mentire,
a
natura
sua
l'argomento
?^'aggiungeal
nessun
e
o
tistica,
ar-
ceramente,
rivelare, sin-
possono
ingannatricee
natura
sia
non
creazione
ogni inganno
la menzogna
ingannare
a
da
teria
ma-
l'artista sia
nell'atto della
capace,
e
Tartufo
patto cioè che
a
il proprio animo
purificare
trimenti, continuano
se
Molière,
sia almeno
o
la loro
Ecco
da
ma
offrir
possono
patto però che
il
Nella
scema.
cosa
lo
che
Manzoni;
dal
ma
la menzogna
sincera, a
e
sé stesso,
tutt'altro che
fece
scemo,
maniera, l'inganno e
di arte
un
da
non
però,
condizione
rappresentazione artistica;a
scemo
offrir
l'asinaggine,possono
e
,
vizio
e
la
e
della
essa
è
una
con
gli occhi
forza, che
più elettricamente
zare,
Idealiz-
prostituzione(argomenti
diffondere
presente) significa
lo vedete
voluttà.
può
l'adulterio
vostri ? L'arte
impiegarsi a
e
la
non
bene
irresistibile per propagare
156
buono
contagio morale,
un
l'aria intorno,
cloaca, ne
Per
le cloache
bene
ascose
chiuse
e
espressione.Solo
Posto
cui
pura
l'arte fu
essa:
oggi com'oggi,
dalla
morale,
è
che
bene
In
della
nota
una
così
che
11, fase. II, pag.
{anno
l'arte sia
quelle
tesi fondamentali
chi
non
è
io
non
ho
Fcco,
anteriore
alla
L'arte
diritto al
ha
è del
primo
bisogno
Ma
?
del
è
bene
Scienza
nella
del
essa
frutto
diritto
e
interesse
a
di
cosa
si rivela
d'un'evoluzione
a
se
e
critico
grado
destinati
piacere
un
che
dire, che così
del
di
scrive:
alla
morale,
non
è
il
per
questo,
La
bello, e quindi
più
ma,
appunto
alto
e
per
prevalere;e prevarrà
in fatto
sono
alto
più
della
dopo,
sciente,
co-
e
dell'utile
negli
della
e
tando
rappresenil
essendo
questo
nell'avvenire,se
e
co-
individui
questo,
per
il posto
nati
più universale, ed
più progredita, appunto
•?
leggi
complesso
essa
di
più
l'arte sia
O
coscienza
e
di
maggidraschi?
ai
evoluzione
Che
"•
ma
gliorganismi
e
"
una
caso
filosofo, che
più profondo
dopo;
è
persuaderà.
ne
e
dominare.
Critica
La
..
Croce
forse tornare
le funzioni
di l'egola un
qualche
società
a
\\a, anzi, le più elementari
sociologia c'insegnano, che
essi
calpestatricedella
e
rivista
studiare
vogliamo
con
indipendente
predominio, perchè primogenita?
occupante
sono
di
dotto
col
morale.
rappresentando
studii
persuaso,
in
tempi
sempre.
anteriore
dell' estetica
d'accordo
pienamente
l'arte è
Benedetto
Io stesso
civa,
no-
armonia
in
equivale
interessante
sua
un'arte
e
stati
fu
che
non
disinfettante,
un
sono
cui
essere
indipendente, perchè
discutere:
Vi
vero,
ciò
ma
debba
92)
ogni pubblica
utile
un'arte
immorale.
troppo
pur
è cosi;
oggi
sia, e
sé stessa
per
schernitrice
tlilaniatrice,
anzi
Il fatto
morale.
è
morale, altri in
è
loro
impedir
impura,
un'arte
della
serva
purifica
non
ipocrisia:tenerle
santa
una
e
non
un'arte
e
cloaca
esprimersi
innocue.
l'arte
e
morale
un'aite
sottosuolo
restano
che
che
meglio
nel
così
dunque
un'arte
avremo
di
c'è
non
Ma
venza,
par-
e
l'espressionesia adeguata!
quanto
per
il Croce.
d'una
)i\gnUicnpurificarsi;e Vesprimersi
non
i casi. L'arte
cattivo, secondo
o
espressione,dice
disse il Fornari; è
la
LANZALONE
U.
ha
abbiamo
il
fede
leggi lit-1
nelle
dal
buono,
sé
stessi,dopo
Del
resto, accettiamo
ma
patto che
a
coll'Austria
relazioni
Se
conlini.
senso,
si
se
La
anche
della
sua
gutissime
è
fredda, riduce
è
uii
È
il
bel
io
piena
di
anni
io, molti
Ma
riesce
è
se
La
fa, nella
le sublimi
del
Ciò
che
Gazzetta
il
meno
ammirate,
che
con
k
Non
egli
fa dei
lire posso
Scrive
Non
negherò
lentieri
vo-
altro
suoi
miseria
compiere
grandezza
morale
(lo
egli abbia
tutte
lemente;
foluna
il
di quest'artista
Letteraria) yii impedisce
che
lioni.
mi-
potete
stupendamente
alla
manca
pare
mentaria,
fram-
certo
un
di
ar-
riconosco
e
in
io
coi vostri milioni
mille
immensa
sua
lungo
a
rovine, sperperandoli
bellezza.
altezze; onde
genio,
voi
di
e
Liberale:
cuore.
l'uso
produrre
povere
sivi
succes-
esorbitante.
—
senso,
utili: voi
cose
nulla, o
bontà
ntW'Idea
è //
fa le
le mie
con
!
certo
un
deploro
ma
che
un
in
scorge
Egli dimostra,
sommo
vero
si
numeri
acquisite del D'Annunzio,
e
milionario:
senno
Croce
è
ciproci
re-
tutti d'accordo.
In due
sensazioni,
a
i
suo
l'arte del D'Annunzio
artista
egli,miserabile
ed
Thovez
tutto
come
naturali
conchiudere
opera
Dannunziana.
e
conserva
nel
citata,si occupa
genialiosservazioni, che
che
usurpazione
non
parole,allora
applica.
innanzi
",
l'arte,
del-
indipendenza
estetici del
e
le ricchezze
senso
li
come
ciò, lo ammira
ostante
di
canoni
produzione
la svariata
tutta
modo
società.
d'una
entrambi
vicinato, e rispettano
ogni equivoco
Critica
«
deW
indipendenza,
vera
di certi
nel
ideale
contenuto
cosi,
l'indipendenza s'interpreta,
debolezza
meglio
sia
stanza,
so-
esauriscono
dell'utile,
norme
la formola
pure
di buon
da
esce
ogni
dalla
staccata
oggi indipendente dall'Austria,ma
L'Italia è
tirannide.
le
manomette
esaurito
aver
dente
pretendeindipen-
si
che
bello
si considera
che
torma
piacere che
un
Un
progresso.
una
157
dell'arte?
l'indipendenza
scrissi
di
tingere
at-
le virtuosità
genio ').
come
artista
sommo,
uno
scrittore
che
freddo, frammentario, esorbitante,superficiale
(giacché tale
l'arte della sensazione), quale
1) U'ubr.
questa
hasL-
a
l'iiolo
rcnari.
nome
darete
poi
a
un
artista che
158
faccia
calde
opere
di
ricche
queste
della
la
motrice
macchina
un
guidate
e
fine
da
versi
utile
da
quell'anima
:
lui,
che
fortuna
di
un
che
tutte
alto
egli
sarebbe
chiaro
più
le
qualità
sentimento
invoca
stata
per
esatto,
l'energia
enormemente
fanno
facoltà.
sue
che
possiede,
da
e
spesso
IMtalia
!....
vergere
con-
Supponete
ora
morale,
troppo
si
rale,
mo-
come
disciplinano,
le
e
sentimento
11
accrescono
tutte
sono
l'arte
quando
nell'artista
sono
grande
che
danno.
suo
organizzano,
e
dotato
animate
tutto
Ma
importanti.
parlar
a
meravigliosa:
di
D'Annunzio,
a
convinzioni,
dell'arte
ad
fa
e
dimostra,
o,
nell'insieme,
sentimento?
alte
più
morale,
lo
di
ci
dalla
delle
d'una
qualità
armoniche
vera,
profonde
D'Annunzio
morale,
forza
l'efficacia
suoi
del
indipendente
nemica
vera,
le
vita
di
sobrietà,
l'appunto
per
rende
frementi
e
potente
L'esempio
un
LANZALONÈ
Q.
ma
un'anima
invano
nei
Risposta
Croce
Benedetto
di
Napoli,
OentUissimo
molto
certamente
rendo
mi
modo
altro
che
si farà
Se
di
io
da
e
tra
Se
della
dello
da
i
prima
scitare.
su-
v' è
non
angosce,
la luce
spirata
so-
non
con
di
conoscere,
volere
poi
e
vuole
che
buono
diciamo
lasciare
morale.
indipendente
e
né
sono
la morale,
la
dalla
il bene
perciò
o
direi
Ella
che
fa,
né persone,
cose
si
scono
stabili-
').
pregherei
con
Le
l'Austria,e simiglianti;
perchè
e
avviamento,
un
è
quelli
come
rapporti che, ragionevolmente,
scienza
il vero;
indipendente dal
1' Italia
dell'arte
la scienza
io
può
suggerimento.
un
paragoni,
le persone
tra
o
dimostrazione, La
che
che
pensiero: finché
di darle
spirito umano
tentare
della
dalle
e
so|)ra col
con
loro
il rapporto
mentali
angosce
dubbii
filosofici,ed
').
morale
cose
dovessi
conosce
senza
sé
tra
le
quello
dire
delle
è
dell'arte
indipendenza
tutti i concetti
potessipermettermi
hanno
non
banda
e
d' insistervi
le funzioni
della
dubbi!
lasciarsi sedurre
non
dell'arte
e
come
liberarsi dai
per
dell'
o
difficile
dei
conto
Ma,
amico,
dell'autonomia
Il concetto
1905.
maggio
()
il
e
cosi, pedagogico
per
prendere
Trova
Lei
morale?
? che
conoscere
cattivo ? Credo
di
rare
conside-
l'uomo
si
è
a
difficoltà
che
non
da
momento
un
può
ma
pri-
volere
anteriore,
no:
sono
a
e
prò-
160
posizioni evidenti. Or
di verità;e
ed
bene:
l'arie è
della
se
più
che
riflettere
quella della
di
ingenua
forma
è
questa
di
la scienza:
come
scienza
rispettoalla morale,
autonoma
tanto
e
LANZALONE
Q.
che
si dice
lo stesso
indipendente
è
dire dell'arte:
anche
più semplice
il punto
Ecco
cui
su
alle
pratiche da
misure
dell'arte, io tanto
ho negato la
ne
poco
adottare
chi
contro
avere
teorema
dell' indipendenza dell'arte,distinguendo, come
mia
pel primo
dell'arte
se
dessi
VAmabo
del
come,
il cervello
scienza
d'arte,sentirei
facessi
sentirei di
ma
di
una
lezione
mancare
anche
tradurre
a
arte
la
e
col
fatto
ho
comunicazione
metafisica
mutarla
in
di
al mio
male
dovere,
di
mi
e
ginnasio
che
costringendolo a
abusando
di tortura
di questa mia,
so
del male;
sforzarsi
della
cosi
!
cordialmente
mi abbia
e
tullo;
Ca-
gnerei,
vergo-
—
potreifar
ragazzo
mi
e
delizioso
al
dovere,
Aristotile,ed
istrumento
crede
l'uso che
di moralità
Al
Ipsìtilla.
cara
mio
al
mancare
ragazzo
un
resto, potrei fargli del
col
Faccia
a
mca
sulla
conciliarsi
possono
^).
critico
vergognerei, se
—
come
Estetica,tra l'arte in quanto
Come
io ?
mostrato
abusa
ragionevolezza,che credo,
anzi, di
sociale
bisogna
').
Quanto
nella
plazione
contem-
si deve
conoscenza
scienza.
è
Suo
B.
aff.mo
Croce
Postille
') Ma
E
ornai
io appunto
dubbii
teoria dell'
fra
ne
ho:
insistito col
per
me
è
indipendenza dell'arte,come
sbagliata,ed
sì, ma
non
vi ho
è
rovinosa
quali limiti ?
alla
morale
e
pensiero per
chiaro
è
come
il
anni
e
anni.
sole,che
la
generalmente inlesa,è
all'arte
stessa.
Autonomia
162
sua
coscienza,
ma
non
E
è
perchè
sarà
non
mettessi
bella
Del
o
vivo
con
j^ensiero
Infatti, egli
adottare
sentisse
io
di
mancare
biasimo
aspro
bella
bella
mio
e
versa,
per-
e
l'intima
buona,
non
una
frase
buona
e
al
bella
fisiologica. Ripeterò
un'opera
dannose
o
d'arte, io (al contrario
un'opera
con
blico,
pub-
è
mente
doppia-
buona.
riconosco
il mio
diventato
quello di Benedetto
e
che
compiacimento,
la discrepanza
Croce
è tutt'altro
grande.
che
da
Gian:
doppiameutc
e
sentirei
un'opera
la bellezza
Vittorio
resto,
fra
esaminando
se,
critico
vista
in
prodotto.
suo
qualità utili
esaminando
se,
anche
rilievo
in
scrisse
mi
che
mettessi
le
d'accordo:
il
prodotto,
Come
contradittore)
vergognerei,
morale,
bruttezza
e
siamo
fuori
mette
svelarne
a
destinato?
è
amico
ne
studio,
suo
questo
tenuto
cui
a
mi
e
del
libero, quando
anche
mio
del
dovere,
solitudine
critico, esaminando
il
società
la
per
nella
ugualmente
non
ne
lanZàloné
o.
contro
il
bisogno
dico, che
della
campo
turpitudine
rinfronzolita
di
coraggio
sta
e
! Vede
filosofiche, nel
Mi
eleganti,
nel
bene
per
la
il
quale egli può
intanto
dal
ben
o
umile
queste
forse
aver
forse
terra, dove
nel
gentile risposta.
mai
che
si
cielo
di
abbia
io
delle
ed
aver
i
nel
ogni
ben
o
e
il
chi
contro
tiro
il nostro
tutto
sento
cielo
il modo
pratici
ragione,
si
po'^tille,
e
al
descritta,
amico,
problema
Così
?
spiegate
levare
avrà
dotto
pratiche
poco
bandiere
nessuno
pratico. E
egli solleva
fatti di questa
perdoni
il mio
campo
par
provvedimenti
attuare
misure
pratiche ! Solamente
a
colorita,
ben
o
vi
almeno
cessa
non
e
E
passa
non
delle
misure
queste
la critica
metafore
qui, che
nei
attuarle
scolpita,
quistione
la
di
proporre
dell'arte
abusa
abusa
morale,
di
dell'arte.
chi
finché
bene
ragionevolezza
la
ammette
pre
sem-
rere
dispa-
astrattezze
io
lo
basso
ab-
ragione io.
miei
ziamenti
ringra-
Un
Fra
i tanti
di
dirsi
incerto; altri
una
terzina
Beatrice
suoi
ai
Dante
posteri,ve
modo
addirittura
restano
sin'ora
mi
non
parla
ne
Dante
a
in
alcuni
modo
che
che
io
in
proprio)
si sotto
di
Ben
che
te, che
varie
credo
modo
specie di
la
Fede
solo
ed
ha
nessuno
fuor
nei
podere
delle
il
pioggia continua
innocenza
onde
tue
!
volere,
converte
le susine
vere.
reperte
son
parvoletti;poi ciascuna
pria fugge,
che
Tale, balbuziendo
poi divora,
qualunque
cibo
le
di
o
'
avere
definitivo,
cupidigia,e
affonde
fiorisce negli uomini
in bozzacchioni
che
i mortali
ritrar gli occhi
ma
possono
Paradiso.
del
delle
cupidigia,
piacque
com-
approssimativo
tristi effetti:
O
si
poema
irresoluti.
l'amor
canto
suo
sono
irresoluto,e
fa velo
XXVll
del
nel
definitivo,altri
indovinello
spiegato (se
è
in
Dantesco
indovinelli, che
proporre
risoluti
Un
indovinello
guance
sian
coperte.
digiuna,
ancor,
con
la
per
qualunque
lingua sciolta,
luna;
dei
164
LANZALONE
Q.
tal, balbiìzTendo.
L-
la madre
che,
sua,
nei
ili
essi
A
qualche
cosa,
Tanto
è
lasria
sera.
tuttora,la disperazione dei
note, si comprende
loro
del
onore
dare
per
le
e
mane
ed
figlia
bella
spiegazionequalunque,
nella
fede
hanno
non
appor'a
sempre,
una
per
e
nera
aspetto della
che
leggere
darne
cercano
quei
sepolta.
pelle hianca
la
primo
è stata
Quest'ultima
commentatori.
fa
si
loquela intera,
con
disia, poi, di vederla
Cosi
ascolta
ed
ama
mestiere,
tanto
dire
per
medesimi
essi
che
ma
che
bene
propria spiegazione.
delle varie
saggio
un
spiegazioni tentate,
cherò
re-
qualche esempio.
Il Fraticelli commenta
Costruisci
"
che
apporta
col
mane
bella
umana,
e
così:
intendi:
Cosi
la
lascia
sera,
così
e
virtù
filosofi attribuivano
han
ha
così
poi
vita: canto
la
XXII,
pelle delicata
da
bianca
e
nell'età virile l'ha
"
Pelle:
XLIV,
della
dello
di
sembra
terzina
della
Chiesa
nelle
La
—
sue
di
nell'aspetto
Primo
—
bella
Cantic.
fanciullo
bruna;
e
e
".
aspetto: nell'aspetto
la Chiesa;
fii^lia:
più
volte Sole.
essere:
nera
".
In
Il
senso
tal modo
l'aspettodi
sotto
santa
tronta
con-
tendevano
VII, 1, i quali passi s'in-
quei: del Sole, spiritualeed
originifu
Dio
che
innocente,
e
il peccato
per
antichi
cose
tenero
candida
la
qui
Di
dunque
si fa
le
nell'età virile l'ha aspra
oscura
14, Cant.
chiama
dice
tutte
da
p.imo
Scartazzini:
Dio.
Chiesa.
Dante
che
i; sozza
ed
nel
quest'astro
gli
l'uomo
l'aspetto,la sembianza.
Salm.
che
poi
natura
porta il giorno,
Si
scura.
a
la coscienza
nera
il commento
divino, negli occhi
Chiesa
poi
Come
e
ha
della
venire
generazione di
nella
116.
v.
fanciullo
tenero
Ecco
diviene
nera,
figliuoladel Sole, perchè
natura
figliadi. quei
primo aspettobianca, che
la notte, nel
aspetto è bianca, si fa
bella
sembianza
la
del Sole, il quale col
figliuola
partirelascia
umana
pelle della
e
pura,
si è
lettuale,
intel-
di questa difficile
la
bianca
Dio,
fatta
cioè
parenza
apla
malvagia
UN
è
E
non
E
il Torraca:
molti
Versi
a
questo
figliadi quei,
colui
"
lo
che
trovato
aver
che
nomi,
splendore
dei
davano
Nel
la
che, al
della
luce, venire
nera
nasce,
la
sua
in
E
".
la
si è
non
Una
che /a bella
Satiirn..
che
uno
I, 17,
cava:
signifi-
aggiunge:
ché
Giac-
"
il Sole,
ogni parte precede
poco
caliginedelle tenebre,
nascita,
ideileha
colore
noi
era
rosso
latino
in
adspicere
questo
così si fa bianca
Non
nera.
è
certo
al
diciamo
Dunque:
assoluto;
senso
corrisponde
anche
alla luce.
della
momento
e
a
luce
significanascere;
bianca
credo
ora
?
«.
primo aspetto
lucem, che
Veder
luce
da
raggi, il quale
Dantesco
il Poeta.
al Sole
la luce
genera
si avvicina, dissipando a poco
partoriscela
alluda
cosa
la luce. Macrobio,
i Greci
sorgendo
del
perchè
tormentati,
che
a
Sole, sia
il
ecc.,
tra altri
che,
molto
e
tentai altra volta, io stesso;
spiegazione ne
nota
165
DANTESCO
enigma [liùindecifrabile
un
discussi
sicuri di
ancora
INDOVINELLO
che
cupo,
e
si
vuol
quando
subito
senso:
la
pelle,
prendere
il bambino
dopo
disce
impalli-
II.
E
bastino,come
saggio, queste
il lettore. Si
può dare,
le altre omesse,
tutte
chiare
e
e
è
non
di tutte
il
di Arianna:
ragionamento
la parte chiara
soluzioni
di
:
inutile
noiare
an-
citate,e di
riescono
poco
jiossibile
inquadrarle,neppure
prosiniativamento,nel ragionamento
Seguiamo
le
giudizio somm:irio
questo
convincenti,
citazioni. E
ire
di
Beatrice.
di Beatrice:
sia
ci
ad
esso
ap-
serva
il nostro
esso
illuminare
filo
la parte
oscura.
parla della cupidigia. È la cupidigia che allontana
Beatrice
gli
uomini
"
da
Dio
e
si rattrovano
cupidigia,prima
ne
fuggono
E
qui
li attacca
solo
che
ai beni
nei fanciulli:
della
poi
al
terra:
fede
e
cenza
inno-
sopravvenire
della
le guance
sian
coperte, fede
parla delle
varie
specie di cupidigia;le quali,
e
innocenza
se
...
Beatrice
166
Q.
spiegatoe rappresentato
è
come
LANZALONE
Purgatorio, sono
nel
gola,
tre:
avarizia, lussuria.
La
trasformazione
sé buona,
dalla
nel
prodotta
Nel
di
dalla
per
gola, è
cennata
ac-
soddisfare
per
giorno
cibo
la
di magro
digiuna,
ancor,
poi divora,
qualunque
a
nata
umana,
terzetto:
che
badare
creatura
prima specie di cupidigia,cioè
Tale, balbu^ìendo
Cioè,
nella
lingua sciolta,
con
la
per
qualunque
luna.
gola, mangia qualunque cibo,
di
o
grasso.
la seconda
seguente si parla dell'avarizia,
terzetto
senza
forma
cupidigia:
tal, balbuziendo,
E
la madre
che
sua,
ed
ama
loquela intera,
con
disia, poi, di vederla
Cioè,
avarìzia, desidera
per
ascolta
sepolta.
della
la morte
madre,
ditarne
ere-
per
i beni.
Non
quid
dunque,
resta
in entimeratione
alla terza
innocenza
Paradiso, in
modo
molto
completare
l'enumerazione
praeterirenmximttn
vitìum
specie di cudidigia,alla lussuria;
dall'uomo
spariscono
la creatura
per
ai
si abbrutisce.
umana
di
presenza
velato.
Ed
primi
Ma
Dante,
la
ragione
ali-
est), che
nare
accen-
al
fede
come
della
accennarvi
artistica
e
voluttà, e
purissima Beatrice,
poteva
non
l'alta
ecco
assalti
(nam
che
di
nel
in
questo
enigma:
Così
si fa la pelle bianca
nel
di
La
bella
sera), secondo
uomini
primo
quei
aspetto della bella
che
appor:a
mane
figliadel Sole, {di quei
ci canta
(e tuttora
nera
Omero,
li converte,
era
e
che
figli.!
lascia
sera.
apporta
mane
e
lascia
Circe, la quale convertiva
perchè
il mito
di Circe
è eterno
gli
!)
INDOVINELLO
UN
in
bruti,
della
senso
terzina
/o
porcina,
si
primo
Cosi
dal
la
e
Ripeto,
convincente,
Ma
sarò
nati
riuscito
i
da
io
a
così
convincere
proprio
ciò
che
cioè
bene
la
riesce
nel
qualche
lussuria
voluttà
richiesto
era
rimarrebbe
di
il
cupidigia,
dantista
!
chiara
di
Beatrice.
?
Ne
..
assai.
più
genere
egualmente
discorso
brutiscono,
ab-
Circe).
generi
proprio
si
e
altrimenti,
due
in
muta
della
di
parte
effetti,
assalti
cioè
primi
si
pervertono
Sole,
quale,
interpretazione
s'inquadra
si
primi
del
il
enumerati
nessun'altra
ai
dice
Beatrice,
bianca
parvoletti),
innocenti,
terzetto
suoi
dei
figlia
bella
nei
né
il
Dunque
porci.
originariamente
porci,
lascerebbe
rovinoso
in
umana
l'innocenza
in
dopo
l'avarizia,
e
pelle
uomini,
di
giacche,
gola
e
terribile
ragionamento
terribile
e
fede
della
questo
monco;
la
trasformano
aspetto
Ulisse
evidente:
gli
e
di
compagni
(così),
(allegoricamente,
(al
è
Similmente
"
nera,
i
converti
e
167
DANTESCO
bito
du-
La
La
bellissima
Fata
quasi infiniti,capitò
secolare
maestosa,
e
viste
avesse
e
e
a
ne
così
fama,
si
cori'eva
dell'ombia,
chiamavano
lungo
di
intendeva
mi
ed
Me
—
—
io
Te
lo
Grazie
1) Dalla
tanto
son
data, che
pronta
son
lo
ti
di
al
ella
parlava
Ombrosa,
qualche
se
vento.
compiacque
tu
e
mi
frescura
deliziosa
questa
dirmi
goderne
a
cosa
deri,
desi-
L'Ombrosa
nel
suo
sonoro
gio
linguag-
ai maestrali.
la
per
dunque,
rivista
grata
—
la
sonava
concedertela.
a
giuri? rispose
giuro,
cosi le disse:
ti prego
io
si
Fata
pianta, e, poiché
grandiosa
querce,
giro
vibranti
chiome
così
ombra
meraviglia, e
bellissima
La
in
miglia
una
delle
L'Ombrosa.
la
ai zefiri ed
caro
—
ed
come
la musica
e
così ricchi
erboso
sul terreno
querce
nel cielo,
alta
frastaglidi verde
molte
e
vederla
lingua delle
hai
io
molte
quercia
d'una
così
spingeva
con
spandeva
a
ammirare
la
piaci tanto,
ch»e tu
tutti
si
l'azzurro
dominii
i suoi
piìi bella fra quante
la
Nessun'altra
Per
per
riposarsi all'ombra
le parve
ricamava
amena.
e
il fresco
La
che
a
)
girando
querce,
giorno
un
capricciosi, nessun'altra
vasta
sua
delle
fin'allora.
nessun'altra
aristocratica
quercia
Aspasia,
o
di
signora di
fata
tutte
le
benigna. Eccoti
Bari, diretta
già
ria
Piero
fate.
il mio
Delfino
antico
l'esce,
desi-
170
G.
scaiuoli, cittadini
il
nel
ai
cantante
alcuno
leu;ame
ci
non
sacrificala
alla
Quercia,
fiutlo
piii
vanità
I
!
volse
e
sbraitavano,
della
ripetendo,
filosofo:
allo
che
e
Ma
vita
la
Ecco
cuni
spettacolo. Al-
strano
quella
che
senza
dissero:
1 coloni
folla.
spalle
le
radici,
generata!
Qualche
—
Supen/iicrcia,
una
ma
voci
le
con
l'aveva
che
terra,
le
erano
darà
fanatici
la
e
servare
os-
gloriosa, librata
quercia
fronde
le
con
la
ad
accorsero
numero,
\'Ombrosa,
venti
con
Innumerevoli
cosi
grandissimo
in
miracolo:
nuovo
cielo,
più
anche
LANZALONE
più
era
non
una
adorarla
bisognava
come
Divina.
i
Ma
che
e
di
rete
[liù conchiusero,
Ma,
fatti
a
suoi,
E
nutrirlo;
an/i
disseccò
cadde;
e
Una
sparare
e
di
sera
bombe
.Ma
fucilate
ila
ariilo
procurandosi
mai
sorgere
più visto,
del
un
sole.
appiccare
incendio
che
e
se
più,
al
potuto,
brosa
l'Omdurre
pro-
Superporci.
dai
se
\'Ombrosa,
ai
tornò
ne
Siipcri/iicrcia,
adoratori.
Parve
che
lo
il
poi
rimase
brutte,
ognuno
ammirare
vastissima
una
come
avrebbe
rocco,
ba-
abbastanza
era
mangiate
gonfiasse
informe
un
come
una
fuoco
uno
forme
appassì, si
gigantesco,
scheletro
e
alla
stupendo
meraviglioso
cominciarono
Siipcnitier^ta,
spettacolo
che
durò
che
macchia
bizzarra
quei dintorni
stasse
ba-
zioni
propor-
e
si
fogliame
miserabile
di
in
l'aria
che
(luell'aereo bersaglio,
contro
il
])rincipio
a
niagnifico
festa, gli abit:inti
e
aria
dirado;
avvenne?
adoperarono,
legno,
folla
.'\d
nell'azzurro
disegnava
nera.
la
parve
l'anlasticlie.
in
assai
erano
esser
pochissimi
che
pifi
si
che
dell'albero
a
da
poco
sbadigliando.
rimasero
non
a
a
poco
spettacolo
Sii/Krqaercia,
una
Siiperghiande,
delle
lo
auitantisi
ser|.5entelli
e
divenuta
era
ladici
quelle
serpenti
che
e
tanto
si
fatt:i orinai
pirotecnico
fin
quasi
al
Cose
Come
del
.Manzoni
quasi
le
imitatid
(nel
il codice
del
cose
!n
carme
della
Pura
è,
far
e
tratlir: né
Che
planda
al
Scena
la
già, fino
mano
ti basti
mai
servo
santo
Vero
m:ii
verbo
virtù
a
;
derida.
circa
anni
trenta
ad
Un
—
è
una
uno
cavolo
!
uno:
! il sentire
superfluità.Chi
ingenuo. L'artista
illustrato.
ad
addietro,
castronerie
oggi... tanti precetti,altrettante
meditare.
furono
cose
proferir
vizio, o
momento,
un
umane
ti far
non
la
conservar
delle
mente:
non
pili al più,
I) r):dla
gli occhi:
Mai
un
meta
tregna col vili: il
l'artista,il meditare
al
inai
precetti parvero
Consideriamoli
per
dalla
curarle;
pezzi di Vangelo. Ma
Sentire
poco
sperimentar, quanto
non
Non
Questi
la
e
Tanto
per
iiieciitar: di
contento:
torcer
versi
romantica?
Sentii', riprese, e
Non
Iniboiiati),die
Curio
di
i celebri
Ricordate
mondo!...
morte
scuola
Fisser
')
capovolte
deve
è
mostra
mostrar
un
imjwccio
di
sentire
bravura
di
172
LANZALONE
Q.
i mutevoli
e
d'istrione,secondo
])restigiatore
11 poeta
deve
non
guai
nulla
essere
lui !... Anzi,
a
gli
contento.
esser
poco
incontentabile, e
Il
sua.
si
che
romanzi
Tutt'altro ! L'artista
—
all'anno.
vivere
E deve
come
di \'aria natura.
Dalla
salvo
meta,
mai
meta
pronto
il vento.
Aver
da
sempre
iono
del
di stile,di
mutar
a
Piuttosto,
!
lusso
un
Nordau
Max
gli
torcer
quella
sempre
di
le idee
non
mai
arrivarci
non
per
Leggi
occhi.
proprio
incerti
con
il
mezzo
vero
Esser
tornaconto
dodici
a
coccarde
alcuna
sempre
varfa
che
Le
in tasca.
pericolosissimo,proprio
due
successo.
Si ! è
—
manziere
ro-
i romanzi
di scuola, secondo
opinione,
dieci
sul
di
se
e
manzo
ro-
un
bisogna proporsi
non
pera
l'o-
d'un
meno
signore. E
un
essere
Oggi,
di
qualche debituccio,
bastano, si supplisce con
non
la vita.
contentarsi
deve
rispetta,non
deve
contentò
si
iiuasi tutta
attorno
mente
vera-
cose
nel correggere
che
ipiel ilabben'uonio,
ci sudò
e
tre
2''; reclame; 3"': reclame.
in tutti i sensi, salvo
ciò
Manzoni,
solo
che
occorrono
indispensabili:l": reclame;
Di
t'olia.
menti,
parrucchiere. Altri-
d'un
meglio
non
capricci delia
vinzioni
con-
\\ sentire
come
e
meditare.
Conservar
/
mano
la via è
puri ! Se
rinunziare
umane
vita, se
non
mente.
fangosa, chi vuole
cose
ecc.
E
-
le
Non_
darci
davvtio
farà l'artista a
alla feccia?
sino
ti
mai
ti farai mai
mai
È
!
servo.
sta
servo,
davvero
vivesse
Vnomo
far
di
curit)sa
dij^nitoso?11
cavolo
di
celebrità
e
come
riverirli,
di
ci
taverna, la
La
se
inesplorato,
scialare
sarai neanche
Pretenderebbe
ha
che
fare
! Se
non
padrone
che
l'artista
tista
l'arcol-
merenda!
a
—
fortuna!
esseri
non
massima.
che
mentre
far Ireo'ua coi vili.
Non
e
questa
dignità;
che
securo
rappresentare
vita.
! così ci sarà da
Oh
—
pur
di
vibrante
arte
freschi
dovrà
pillacchere,
1 ; cloaca, nulla, gli dev'essere
suburra, l'ergastolo,
egli vuol
star
arrivare.
come
il calice
Vogliono
—
evitare
ad
quindi
e
beve
ne
la
e
pura
camminare,
a
Delle
la
la
Vale
1
a
\'ili
dire:
rinunzia
bisogna
ad ogni speranza
altamente
Invece,
pericolosissimi.
i
tarli
rispetgeneiosi,
COSE
si
questi
disce
maltrattaili,|htcIr'
può
di
loro
// santo
tutto, chi
rciukit'
ci è il Santo
chi
Vero,
che
e
deve
non
è
esso
di
Vico.
battista
Posto
il
bello, cioè
nel
di
piaeere, qiial'èil
che
si
è
non
li fanno
o
! Innanzi
appena
ancora
se
santi
del
ma
che
stanno
in
rovescio.
a
tradire
iloveie
sero
Mi-
in
oltre,
bello; questo
Aristotile
Plafone
e
il vero,
ci ri.
Oi.im-
a
di
tradire
Ecco
la
o
dell'artista?
osa
vero
t|uestialtari! K,
a
ilei vero,
bivio,
E
quei
innanzi
ancora
consiglio
Oggi
/'/vero.
tutti i filosofi dell'arte,da
cantano
parolcite si placano.
Prezioso
miracoli,
occuparsi
inckiisatiginciinpi.'
sia il Vero?
uno
tanno
non
ilue
con
tradir.
non
s'inginocchia
l'artista
la iiatmak'
la lettera minuscola:
con
calendario,
o
oggi quale
conosce
scriverlo
il male,
inni
vero
173
cAi'ovoi.riì
il
vera
quistione.
profferirmai
Né
Questo
poi
la virtù
è
il
è
il lusso
senza
benedett'uomo
di
Tanto
delle
la
quailri,né
del
Manzoni
delle
decine
e
un'altra
mico
di
Mi
sua
ai
Una
d'anni
Inibonati.
giorni correnti,se
Veio, è assoluta
necessità
Nulla
esser
fontir,
cuntcnto:
fuor
che
sozza
e
Se
E
non
la mente;
quei
conservar
delle
L'arte
di
è.
non
Rousseau.
sballava
ne
furono
scritti
cogli occhi chiusi;
davvero
versi
inilla
ntill'altra meta
Slesso:
J. J.
versi
morale,
dal
nobile
a-
nei soi;ni,sapete...si sogna
sofficttar: di
aver
t]uel
il progresso
nasce
Alessandro
nasceva
si vuole
trasformare
ma
vizio
recitati in sogno,
al poeta
Carlo
d'inedia.
quei
si
se
rebbero
vende-
faccia tosta
trattati di
D.
che
atklietro,quando
furono
madre
è,
scusa
vizio,
si
romanzi
che
dimostrato
il povero
del
—
tista?
questo consiglio all'ar-
dal
ha
che
grande
è, che
dare
morire
vizio. E
arti, come
Bisogna conchiudere,
ilelle grosse.
l'arte vive
se
elegante;con
a
la virtìi derida.
e
statue, né
pretende
rappresentazionedel
e
al vizio
consigliarglidi produrre
vale
scienze
molte
vizio
all'arte,di rassegnarsi
rinunziare
che
né
se
plauda
di grazia! M.i,
colpo
noiosa,
che
verbo
um.'.ne
la
niailn
cos^.
tradire il Santo
nel seguente
modo!
;
174
o.
sperimentar,
tutto
le
tutte
nulla
Questi,
quelli,
lombardo.
così
fecce:
far
non
che
lanzaLone
curar:
a
questi
sono
puerili
e
virtii
il
avere
coi
tregua
né
gli
risibili,
servile:
cor
buoni:
e
il
mai
proferir
plancia
tutto
sopra
ma
che
articoli
compilati
\'ero
santo
verho
derida
del
nuovo
dalla
il
vizio.
codice
buon'anima
artistico,
del
non
]5oeta
Una
Si
un'idea
tassa:
buccinando,
va
tassa, che
una
spirito.Una
Che
Per
25;
dite?
14;
metafora,
lo credo
ha
si, comincio
la
la pensata
mano
sojjra
perchè, quale
non
si fa, in
Italia
che, per
dei
poveri
di
12:
una
jiradazione.
una
eufemismo,
un
ironia, 11;
un'
pagherebbe
la
lo'
che
sia
un
15;
una
ipeibole,
dine:
similitu-
una
colpo di f^euio.Il
\ero
miniera
vera
potrà sul serio
potrà mai
consumo
almeno,
dei
tropi
e
abolirsi
essere
delle
stro
Mini-
inesauribile.
Ora
il dazio
esiuale
figure?
a
sumo;
con-
quello
Moltissimi
gli effetti economici, bisogna considerare
oltre
effetti morali
nuova
una
altro,quasi direi.
producono
Ma,
beneficio
a
centesimi;
Il iniiiiuio
ecc.
credere
a
d'impone
avuta
figure.
sulle
20
abbia
appena!
che
posto
e
tutta
sineddoche,
una
centesimi
2
che
tropi
reticenza, 23;
una
tratterebbe
andrebbe
Pinan/c
ilclic
Naturahnente, si stabilirebbe
L'na
esempio:
metonimia,
sui
tassa
ne
il Ministio
geniale. Si
veramente
ma
che
f
tassa
nuova
ed
intellettuali della
economia
1) rxllla Scena
illustrata.
o
sullodata
spilorceria,o
per
anche
imposta. C'è
indigenza, ci
da
gli
rare
spe-
adatte-
176
remo
bel
un
il
vino.
Tanto
di
cloaca.
una
Ma
metta.
benedetto
ci
se
buona
pensiero;
via
e
il
tutt'allro da
11 fatto
è
il
va
quel
che
scritta
tante
tratti
così: L' idea
parlata.
che
un
figurato,che
o
il balzello.
l'usare
sapià,
quella
per
iklicata
scritta
la cosa,
o
parisce
ap-
La
cosa.
è il rappresentante
parola
passando
i veri
verso
attra-
tutti i suoi
la
più
rappresenta
non
ro/a
pa-
cosa
interessi
sue.
11 lettore
parola propria;e
questo difetto può
se
ben
opportuno,
oggi,
indelicatezza
essere
dunque
venga
realtà.
e
truffa o furto.
quasi indispensabile,è
Ma
quando
lo
scrittore
gii costerà, delicatamente,
resterà assai
i truffatori
del
rappresentativo,o metaforico,
centesimi, preferirà scrivere, indelicatamente, truffa; e chi
pigliason
il
adornarlo,
sfigura,perde
alla santa
comunissimo
si sarebbe
rap|3resentante della
che
Ma
balzello
un
la
con
oppresso,
della
rappresenti
spesso,
riavvicineremo
indelicatezza
che
con
paro/a
si altera, si
tutt'uno.
suona
eufemismo
Un
risulta
questo
parola,
di
n'ha
realmente.
il
il liifetto del sistema
temperato
Ci
è
con
di broccati, di sbuffi,
rimane
ne
più
da
innanzi
diciamo
tanto
La
tropo, spesso,
deputato,
collegio.È
corretto
tropo
rappresentanze,
un
la
con
è il rappresentante
pallata.Ne
o
originali:e
meglio
Il
li
chi
e
volta
passo
gran
è
esso
ra|ipresentante de\Vit/cn.
della
propria,
buona
pensiero
poveretto
esprimerlo.
pozzanghera,
una
i testamenti...
sincerità ! Noi
che
gingillie fronzoli,
virà
ser-
alimenti, le lane, i denti
una
un
non
!
come
! Oli
oggi
il
parola
ad
al
vino
e
fiori,messi
precipizio,o
viceversa, lo aggraviamo
ma,
i
preferire
a
pane
! La
come
liberassimo
della
al
pane
senso
sono
casca,
falsificare
loro:
nome
si acconcerà
ma
un
linguaggio figurato, oh
fatto sulla
15
gente ci
di
vezzo
del
scusa
o
tropi
si falsificano
cose
dire
capelli,il patriottismo,le cambiali,
pili ne
suo
pensiero,
i
col
cose
il buon
per
fossato, o
un
E: la
Quante
di
il
le
figurato:a
guadagnato
nascondere
a
al
voi ? spesso
scherzate
arte
i
chiamare
a
sofisticare
|3iùa
o
giorno
linguaggio proprio
Ci
LANZALONÉ
G.
rimarranno
più impressionato
sgomenti
le
dalla rude
ai pensare,
che
178
un
forte
premio
di
questa
merce
più
il
A
paese
una
invece
di
ricco
è
la
ili
di
quanta
ricchezza
letteratura
un
tropo,
ai
piglino
metafore
meno
ne
perchè,
esportate;
in
resta
paese,
tanto
vera.
badi
necessarissima
cosa
alle
esportazione
ventosa,
bene
studiar
che
LANZAL-ONE
O.
nuovi
anche
Adenti
un
^rainiiio
Sua
Eccellenza:
dei
tropi,
a
secco.
faccia
per
evitare
Io
—
Nasi
il ministro
cho
dico
Aoristi
degli
critica
La
'
fatta
l'ha
....
Perchè
—
?
Perchè
—
1
grossa
nella
abolito,
ha
licenza
liceale,la prova
scritta di
greco.
ha
anch'io
Dico
—
abolita
anche
Come
—
che
la
?
E
—
voi
fatta
grossa....
solo
ma
perchè
non
orale.
prova
!
come
Proprio così
—
l'ha
!
il
perchè, intanto, insegnate
greco?
È questione di vivere, lo sapete.
—
niinqne,
—
Già,
—
a
serve
certe
come
furia
pure
a
qualche
industrie
di
protezioni,che
io
insegnate
il greco
cosa,
impiantate
tenute
e
poi si viene
se
!
su
davvero
mente,
artificialal n-tfde
rationetn....
Sicché
—
No,
—
posto
a
1) Hai
io
faccio
difendere
Corriere
una
di
il mio
convinzione?
senza
dovere,
posizione
Napoli, inaguio
come
lo
insostenibile.
1001.
fa
un
Ma
buon
mentre
soldato
che
180
la
spiego
la
crasi,o
di
impedirmi
posso
Quante
contrazione,
la
attico, 0
ridere
piangere
e
inutili !
cognizioni
d'essere
par
Quante
generale organata
Corbezzoli
—
delle
! pare
dunque
che
li
se
di
energie
danno
a
che
dentro
almeno
o
il
nietaplasmo, o
incretinimento
impostore,
un
il
o
il diavolo
prolepsi,o
meravigliosa disciplinad'
Che
mi
lanzaloMe
o.
i"iglia,non
esclamando:
me,
cerebrali
!
In
piamento
raddop-
sciupate!
quel
momento
complice dell'impostura
un
giovani generazioni.
i
grecisti siano
altrettanti
malfattori, soggetti da galera !
Nient'at'fatto. Sono
—
altrettanti
siete api-iunto un
grecista. Ma
quando
manifatturare
vogliono
e
è
Ma
—
è
inutile. Ma
è
il 3°
dato
fra
morbi
dei
uno
più
città
nostre
manca
ogni
traffico
poi
(destinati
quasi
restar
a
di
la cultura
per
per
cui
e
intanto
pilialte
è
una
cime
lo
o
vita
posto,
sbaglio. La
magine
im-
è
e
di
creduto
come
di
opere
creare
un
pinzata
rim-
eliminando
indispensabili,
non
che
tendesse
nei
ginnasii e
alle necessità
licei
qualche
ove
tali
monumen-
eilucativa,tiuando l'abbiamo
ma
ed
stato
porti
di teatri
noi
smania
chiusi),trasandando
abbiamo
derna
mo-
italiana;e
arricchite
il mare,
noi
scuola
dai
pratiche
atta
cosa
a
profanazione !
ideale
i
utili,nella
società
nuova
manca
! il secolo
Bacco
la scuola
alle
loro
a
dell'omega
e
il necessario,
quasi sempre
! che
! Bah
classica
Sì ? Ma
—
nei
Insegnar
Ma,
—
e
miseramente
ogni insegnamento
procacciarpane
dell'alfa
il centesimo
trascurando
sono
disciplinebelle
vita.
della
cose
della
e
modello
insu|3erabile
programmi
cento
posto. Ecco
urgentissima necessità; così
di
fuori
acuti
si
talune
di
che
occupa
il 4"
o
lusso, dell'ornamentale,
del
generazione
una
grecisti,
inutile?
indiavolatissima, il greco
gli abbiamo
i
possibile.
proprio
Niente
—
tutta
voi, che
come
esorbitano
ed
sbagliano
simiglianza,illudendosi
vi sia salute
non
galantuomini,
è
è
il
già troppo positivoe affarista,
suo
popoli, che
diretta
della
più
non
efficace
perdono
preparazione
prosperità e
correttivo.
tempo,
quelli
alla vita, quelli salgono
della
potenza,
e
ci
su-
LA
e
poraiio,
e
! anche
come
ai'mi
frecce, con
e
meriterebbero
di
belle
antiquate,
sì
inoffensive,
\\\a
nei musei,
rispettosamentecunservale
essere
retrocarica
a
e
con
incaponitiad arme");c;iare
ci siamo
noi
fucili
con
la felicità
lotta per
'). Nella
ideale
campo
"-'SSÌcombattono
la k'iori'i.
per
mentre
mitragliatrici,
archi
nei
181
AORISTI
niìUl.l
CRITICA
che
sposizione
di-
a
degli archeologi.
Pure
—
E
—
degli
come
?
no
Ma
quelli
Ma
volete
non
liva sull'animo
dei
Quali sentimenti
moderni
questi, il
degli
poi, se
si
non
scrittori antichi.
usano
nei pettigiovanili,istinti
istillare,
Baie ! in
—
naturalismo
Nessun
—
di Saffo, di
nella
Anacreonte,
storia
nostra
di
frenesia
studi
greci
e
resto, fate pur
Ma
capolavori greci
in questo
avrete
di dare
invece
-
si mo":traiio
E
quei poveri
loro
azioni
milionavii
provocati
dal
immensamente
Calabresi
generoso
tutto
della
o
|-a//Tii. durante
lo
s:mno
l'ultimo
i)uò
tare,
no-
di poco
vati.
pubblici e pri-
leggere
idealisti
quello
i
giovani
di traduzioni
?
E
intere,
opere
gieca.
buone
Canicgie
più
oscenità.
precede
letteratura
come
si
E
in parte, ai
far
tichi,
an-
anche
pari con
costumi
I.e traduzioni
(clic forse
scrittori
questa periodica
o
di servirvi
di
vantaggio
Americani,
alla
sempre
in
decadenti...
di
Luciano.
dei
v'impedisce
tratluce?
miliardaiii
famosi
nelle
chi
quali
artistica,che
insozzarsi
leggere, in
il
modo
stare
latini coincide
saggi omeopatici
Bravo!
I) Quei
chi
può
bili
no-
esempio,
per
di brutale
e
e
di Aristofane, di
e
più
cautela, possono
naturalisti
letteraria
I
V
umana
tli ferocia
odierno
e
generale inijiaganirsi
Del
di
questa orgia
Dov'è,
molta
con
assai
sentimenti
esprimono
della fratellanza
sentimento
classici antichi ?
tori
migliori degli antichi, e gli scrit-
assai
consegnenza
umanitarii
e
mento
agl'impiegati.
di umanità!..
essi, di patriottismo,
in
siamo
conoscenza
tale efficacia educa-
è di
la lettura dei
giovani, quanto
Noi
per
nulla
capire, che
tli eroismo
Adagio.
—
di
la
impongono
non
aoristi ai notai, agli architetti, agli avvocati,
—
un
americani.
grecistiinglesi e
valorosi
conosco
e
ci sareb-
non
l'icrpuiit.Morgan,
(s;nza
saper
di
!) ginstamenti'
terremoto.
greco
e
!)
inni il
182
bero
di
LANZALONE
G.
lo studio
senza
lingua originale,ed
della
Ma
—
domicilio
toltone
si è
nessuno
! Si
coatto
mai
ad
l'obbligo, continueranno
esservi
!n
Voglio
Cile
die
fino
Dimeni
Ma
torniamo
vi
ergo
saranno
alla
di
Ne
—
della
fra
faccio
quel professore
i suoi
scolari
e
o
il
di
Ma
Paride.
di
una
e
me
—
E
poi?
^
Sicuro,
giovani
essere
a
forme
con-
delle
almeno
metà
? Non
traduzione
astengo;
ne
ai
in
nel
e,
lezze
bel-
fate
suna
nes-
badiamo,
sentire
il famoso
cinque
tutto?
di
anni
credi
tu
mi
sul
quale
di
fisciiio dell'arco
Un
voi,
Forse
qualche troppo
spezzarsi della spada
questo è
ha
veramente,
originaria?
forma
far
a
copia
la
fede s' illuda di addurre
buona
nella
cui
invece,domando;
poter veramente,
arriverete
famoso
greca
ciò,oltre
grecisti,
i
ergo
potrei citarvi casi, in
liceo, che
gli domando:
poesia
greco,
E
una
nella
risti,inflitta ai giovani? .\nzi, io
mondo,
esservi
lavoro....
che
perde
Demostene
proporzionato
sarà
del
voi,
come
imitativa,
meno
non
ad
dal
traduzioni.
tanta, che
spiegando Omero,
armonia
loro
si
'.
greco
traduttori
al punto, da
gustare Omero
all'uso
originale e copia ?
Ma
superato l'originale.
è
meco
divisione
capolavoro
differenza
grecismo
voglio
e
Continueranno
buoni
delle
grecismo,
ho
codi
sua
ammeftette
non
un
che
caii
bomba.
pure
legge
Ma
—
la
avvalersi
potranno
sia
tutto
il
a
al
mia
casa
...
dopo
?
il Lorenzi
Ricordate
il
pena
grecisti,ma
Italia
in
condannati
già
grecistiveri, grecistivolontarii, non
forzato.
il greco,
proibìle
togliernel'obbligo.Anche
solo di
tratta
di
sognato
bisogno
in secolo.
secolo
di
ritentate,rimodernate,
essere
hanno
esse
di Menelao
risultato
tortura, la
dente
evi-
Apollo,
sull'elmo
puerile
così
tortura
degli ao-
rivolgo al primo grecistadel
serio
di
sentire
il
bello
di
testo ?
sicurissimo!
Illusione ! Voi
ci sentite
solo quel tanto
di bellezza
che
ri-
LA
nella
inane
vi pare
un
gran
ritmo
è che
di versi
numero
voi
riuscite
non
Lisia
Temistocle.
da
e
della
almanaccare
che
siete certo
non
bellezza
morte
andate
ricercare
a
lingue
che
s'
Voi
la
Dei
in
!
e
è
il turco
ingiusto a
di stabilire questo
giova
greco
pro-
la
carriera;
grecistimorti
postulato:un
e
invece
gioventù alla conquista
meno
al
Ho
di
della
a
chi
natura
aspirare ad
di
vita
li vuole
pone,
essere
o
della
scettica,più operosa,
io
non
questa
però
il diritto
avrà
sempre
orccistu affamato.
un
liberamente
per
un
agguerrire meglio e
e
Se
greco
sazio
oulanliiomo, clic
che
punto
Ap-
greco.
Ma
finora!...
danti-
cominci
del
educativa
nazionale....
ili lusso
dei
si lasci ai dotti, agli specialisti.
ricavatine
rimaner
di fame, cerchiamo
anche
pre
sem-
dei dotti in turco!
lingua
necessità
fibra
quel fondamento
per
è pur
che
è la scienza
volta, attribuendo
mia
certi studi
Lasciamo
lingua
una
il greco
della
ma"^giore probabilitàdi
renderemo
del
la matematica
giudicare dagli effetti
spaventevoledecadenza
la
lic|uoregeneroso
versa
ostrogoti, e vice-
di ventimila
come
la fisima, della
essere
sua
tiel
citarvi venti
Fosso
contro
troppo
dotti.... in greco
matematica,
si dovesse
della
Sì,
dotti !....
dei
Smettiamo
o
teria
ma-
s'ascoltano.
non
profumo
l'a male.
peggio
questo io chiedo, che
voglio
il
ruderi,
sono
fa !
anni
non
scrivono
vi riscaldate
lingua
—
si
quale
citarvi....
posso
dotti
sì....quando
che
grecisti,
—
ad
state
della
potrete negarmi che lo studio
non
Giova
fontli
morte;
sono
etrusco
tremila
ritmo
un
mi
non
lingua,
d'una
interpretano, ma
vaso
dove
italiano.
allo scrivere
—
un
conteneva
Almeno
—
in
anche
pronunzia, è concepibilealcuna
senza
d'archeologia;esse
e
scoprire un
a
l'apimiito quello percepito
sia per
ignora la certa pronunzia. Né,
Le
moderno;
fonetica
fate. Se altro
ne
nemmeno
E, in tesi generale,
bellezza
fonetica.
voi
allucinazione, j^erchè in
dotta
una
siculo, percepibilea orecchio
ci sentite,
da
mentale, che
traduzione, sia pure
di sentirci,non
183
AOKI5T1
DEGLI
CRITICA
ricchezza,
le
guire,
se-
esigenze
popolo
di
per tempo
e
così
più seria,più accesa
la
184
di
Q.
alti
ideali; perchè u;lialti
dagli ozii pretenziosi ed
Ho
da
—
In
che
—
Dite
—
O
—
la fame
opporre?
da
avete
crescerà
non
!
iTiodo ?
che
po',
un
bella !
E
—
ce
insegneremo
bene
che
che
veggo
fondo,
faremo
ne
professori di
altri
noi
fatto, i giovani
a
Oh
—
i
di
mettere
il
suo
pubblica opinione,
per
penisola,
non
dei
i nasi
li lasci
—
clic
darvela
questa
abolizione
il
a
nasi
naso.
delle
a
avrà
ha
certo
faccenda,
e
jialmo
un
evviva
quando
che
E
una
vinta
così
!
dare
an-
facesse
un
?
il risultato
voterebbero
lo
di
commovente
tenete
Ri-
ha
Ma
che
la
come
compisca
nanzi,
in-
naso
tutti i nasi
i nasi
la
annasare
il
messo
ora
anche
fino, prima
voluto
ha
\an-
S. E. l'on. Nasi,
naso
un
madri,
supplicano
naso
le madri?
abolita
giovani, lutti si rivolgono,
Nasi,
con
Innanzi
con
che
lo
inutile
jjrofessorescriverebbe
questa
jiadri,i
dei
solo, all'onorevole
non
in
voi, sarebbe
mezzo
rompersi ap|uinto
i nasi
nonni,
e
un
Il Nasi,
naso
si
se
pienamente,
tabaccoso
l'altro mezzo,
greco.
tempi.
pociii, che
|iadri di famiglia?
dò
me,
per
dargli
di
orale
prova
i
qualche
lo,
...
nostri
!
E
giovani?
Il
giudicato.
dei
fati. Vediamo:
concedo
Senofonte
soltanto
aspettando
vi
pei giovani,
Solo
tigna probo
dei
e
in
meglio. È
forse
e
in
esigono. Noi,
piìi, eccetto
obbligo,
anni
lo
coscienza
referendum, quale, secondo
!
che
nella
Per
volentieri.
molto
già passata
cosa
due.
e
vittime.
sue
maturi
lo studiano
senza
l'onorevole
contro
di
le
ha
tempi
morto
non
degli
ritroso
plebiscito,un
~
già
anche
studierebbero
i
che
tutti
italiano, o
o
vi sacrificate
voi
è
obbligatorio
latino
progresso
discutiamo
fondo,
in
greco
Nel
ogni
Sì, perchè -sento
—
resta
dall'azione,
rampollano
Che
eruditi.
che
opporre
voi
altro, sapete
dei
ideali
?
greco
di
LANZALONE
degli
della
zii
e
naso
un
l'opera
e
!
unanimità
nasale,
non
mi
186
G.
Eccovi
la testimonianza
qui pronta
Pipillo? E
anto
ha
ili
bel gatto, bianco
un
che
LANZALONE
imparato
anche
—
la neve,
come
leggere (come
a
Ora, interrogatelovoi stessi,quante
tutto
del
si}orco
nero,
manto
suo
certa
ima
e
di
si jiermette la
hanno
cui
E
pulitie comodi,
più
In
da
in cui
l'invasione
la
di
pulitezza,ditelo
E
almeno
di
calda
cenere
dei
che
vero,
gli antichi
Parnaso;
che
e
Quando
cuore.
il
il
Erato,
i
e
.
e
e
piinid
del
di
o
con
dalle
vincibile
in-
un
svisceratissimo
chiama
amore
e
l'acqua. Ma
poco
in
spesso
dignità,da
divine
sorelle
bottiglia
Euterjje, da
abitatrici
lor
!
la
con
lingua
per
tutto
quel generale leccamento,
cura
e
quanta
socchiudendo
lunga
quanta
e
rasposa
incredibile
il
appare
la lingua,
con
qiiaiuione
aigomento,
e
del
del
tiall'intimo
iiivoca\ano
si liscia
testina
con
una
che
quell'ispirazione,
pulito, (precisamente come,
quella sua
corpo,
amano
poca
scrittori !).('on' quanta
suo
in
Maometto,
a
questo si
se
Xeres,
altre
il loro
lisciano
indietro
ni
son-
allevare
osservato
amore
trovano
e
il progresso
animaletto, agitando la
innanzi
vino;
spesso,
pelame pililucido
vuoti
luoghi
dei suoi
Cesare
tutti ho
un
Ora,
romantici
poeti
si dice
e
l'istinto di
casa
di
l'onore
da
tutti,
decadenti
quale, in fatti,dopo
leccano
certi
molti
di Barbèra,
gatto, spesso
il
corpo,
col
da
in
l'acqua,e
poeti invocavano,
Melpomene,
decadenti
poeti
dolcezza
il
voi.
anche
o
civile,
dunque,
nella
a\'uto
Pipillo^ in
a
focolare.
vi sostituiscono
Champagne,
ho
sorci,
per
del
mondo
Pipillo ha
mancano
ad
ma
!
Tigretto e
a
La candidezza
alla neve,
molti
raggomitolarsinella
abborrimento
per
gli
non
oltre, in quanti gatti io
Pippo
Come
si dirà).
ci si presenta
egli
città del
dell'oscuro, cosi
si che
innocenti
meno
contro
casa
e
0
e
intelligente,
cittadini ! Dov'è,
pulitezza?
laido
volte
qualche
conosce
piìiappresso
simile
ancor
non
molto
fra i carboni!
gli usi
per
istinto della
fare il carbonaro.
dirsi
talora, in
vendita
l'istinto del
dormito
aver
allora
può
neve
famigerato
iier
Chi
Pìpillo.
hanno
uno,
grazia, l'agile
gli occhi, porta
linguetta
per
ogni
pieghevolezza la
spinge
certi
a
187
USURPATA
FAMA
UNA
così... arditi
punti, diremo
tropi li'un
i
come
bolista
sim-
!
1:
cosa
potendo
non
la zampetta,
nel
chi
io
Cilento
la zampetta
ili
i
esteti
anzi
insomma,
di scopa,
che
decailcnti,
di
razza
abbassa
anzi
raffinato
e
la
(jià, io
di straccio
credo
pulitezza,sia
pure
alcune
è sporco,
pelame
tutto
dello
stato
e
certo
l'aria,
del-
ri
di certi scritto-
meno
pronti e
siano, sempre
nella
i veri
repubblica
tenti
at-
esteti,
delle
bestie
i
gattisi
si
non
la
Egli
e
spazzola,
che
lito
pu-
propria lingvuia
per
del
e
i
care,
lec-
corpo?
di
istinto
un
mio
altre
lisciarsi;
di
pulito
Si dice
peggio?
applicato.11
cura
Dunque?
e
liscino
male
e
Si dice
all'ufficio di
dell'anima
sozzure
inteso
e
que^ta?
l'
abbassa
sensitivi all'elettricità atmosferica,e
il
delle orecchie, segno
tempo
cucina,
da
le
che
male
si liscia.
pulito,eppure
pregiudizio,
K
non
pulizia
scrittore,che
uno
non
volte
testa.
vicina.
propria lingua
predilezione,tutte
con
che
della
incivilite.
e
animale, che
un
pelame,
pelo
infido.I gatti,proprio, sono
i veri simbolisti, i veri
Ma
tiel
lingua
pioggia
di
e
decadenti
il vento
addomesticate
tempo
la
con
dir
oso
al di sopra
passa
elettrico
simbolisti, o
o
odorare
a
loro
nel
(non
che
lin.i^nia,
sua
volte
si liscia il
umida
i cambiamenti
gatti avveitono
specie
'ii
mutazione
la
con
più
v'è questa credenza
se
sa?...):
certo
che
la zampetta
con
e
la testa
iiuimidisce
il furbacchione?
pensa
Anzi,
leccarsi anche
Pipillo
è
volte
molto
gattisono
in certi stati dell'aria sentono
elettrizzato,e quindi il bisogno
d'inumidirlo
e
di leccarlo.
Precisamente
dell'immoutiizia
orrore
col
bella
(se
lanternino
falsa apparenza,
e
vuol
che
Ma
male
nemico
nomea
dei
ne
nel
leccano
non
laidume
morale);
ogni
di
come
ma,
la
non
amore
per
vecchia
una
per
rebbero
cerche-
della
giana
corti-
costo.
animale
pulito e
raffinato
da
topi, principalmente,
interpretatodai
forma
la loro
orrore,
avessero
s'imbellettano,
piacere ad
la fallace
al fortunato
stato
così, gli esteti
critici
un
è
derivata
fatto, che
superficiali;
quei critici,che
è
si
188
fermano
delle
li fatto è
ha
questo,
di
manata
? Lo
fa
curioso
Questo
dell'antica
alavico
decadenti
Il fatto
a
è
hanno
ciascuno,
dei
felino, uno
con
lo
con
un
po'
gatto ha
da
non
poi
a
generò.
anche
velare
offendere
il
la paura
con
e
la
con
|5o'di retorica, si
e
un
lecita I
Si sa,
che
nemici
suoi
paura
è
come
più
il
noto
piccolo
accorti
le tracce
sua
e
dei
e
che
sue
e
suoi, sia
nasconderli
sia col
nello
e
stato
piiidenza, e
domestico,
promossa
dall'uomo.
pro|iriocomodo,
i decadenti
prudenza consiglianospesso
l'indecente
ancora
può
incappale (anche l'impossibile....
codice.
dell'uomo.
abitudine, originata
|)ro\'\'ida
sua
troppo gli schifiltosi
del
dei
l'istinto sopravvive lungamente
tropi e figure
articolo
ricordo
un
tragiche esperienze,
così, anche
da
suo
dei
luoghi lemoti,
quella
in
per
E
agisca
spudoratezza
gatto,
sicurezza
poi, che
sa
pulizia ma
incoraggiata,
e
alla
rifiuti
suoi
continuato
istinto di
Così
non
lo
ai
dore
pu-
il rappresentante
che
gatti è
uno
ma
per
E
bravura.
la
del
dolorose
dopo
Si
di terra.
che
i felini
sicuramente
sceglierepei
alia necessità
il
fra
così
specialissimo.Ora,
e
con
pensiero
un
voi
di
o
vela
brutalità
all'originaria
forte
famiglia;e provvide
sua
dei
eliminazioni
odore
forse
svelava
quell'odore
Le
terra
vi
affatto.
Niente
selvaggia,come
atavica
deboli
più
di
popolo
del
vita
così.
un
astuti, comprese,
della
loro
reversione
una
pulizia?
o
faccia
bestie, credete
le
costume
spiegato
va
di
amore
e
fatto
un
ostentazione
fra
di
po'
un
il decadente
che
e
estetismo
pudore
per
voi
quando può,
poeta decadente
o
di eufemismi
civetteria
dcW
cosi
romanziere
mali,
ani-
gli
digestioni;
sue
sopra,
delicatamente,
e
credete
delle
più reconditi, e
un
metafore
per
i residui
nascondere
come
pulito. iVla
poco
l'intimo
tutti: il gatto, fra tutti
sanno
la zampa,
con
polvere: appunto
una
lo
e
essi i cantucci
raspando
esaminano
non
e
cose.
l'istinto di
sceglie per
forma,
alla sola
si appagano
e
contenuto
tira
LANZALONE
G.
trasforma
in
una
l'osceno, sia
sia
suijerstiti,
darsi!"
qualunque
e
in
per
qualche
per
non
deriso
maialeria, inzuccherata
leccornia
squisitissima
UNA
Giustizia
l'antica
vuole,
diiiK|iie
giustizianel
che
ristabilirla
due
nazioni,
tiei decadenti
tori di
ghiande,
ai
ai
buona
suo
il setoloso
favorito
il
somiglianza (come
laddove
Danno
piuttosto!
E
è
del
e
E
i decadenti
mordono.
la
sono
dei
e
fondamentale:
lardo
dopo
teoria,
pratica,equivale
in
al
utile alcuno.
cavarne
professano,come
poi, tradotto
alla
i
loro
conviene;
gli altri. E
e
i
i veri
gatti,
dell'egoismo. I gatti
altissima
losi;
go-
lussuria.
virtù,la
leccano
soffiano
e
i
hanno
nissimo.
be-
graffiano
crudeli, proprio
alla crudeltà
supergatti
gattisono
i decadenti
gattie decadenti,
prepotentie
1
gustai.I gattisoffrono
buon
anche
egoisti;
gattisono
li adorano.
golosissimie
gatti sono
superuomini.
noti:
bellezza
i decadenti
bisogno,
e
gatti,
i decadenti.
suprema
decadenti,che inneggiano
tori,gli uni
mente
elegante-
meno
differenza
da
stessi
celebrano,come
chi
un
I
o
qualche
nego
alle unghie, dal
c'è
non
già detto, si
propri comodi;
a
più
nostri.
lascerei al posto
perchè, non
setole
decadenti
oltre al
decantano
E,
io
tempi
è utilissimo,specie
ai fegatelli,
di lettere,sono
gattileccano
e
i
gli epicurei di
dei
esteti
decadenti, fra le bestie,sono
di foia; i decadenti
I
gli esteti,
e
bello !
in vero,
i
amano
piti
pizzico, chiama
che
sa
innegabilequesta
bello, il che
i veri
decadenti
esservi
mortadelle, perchè
d'un
Orazio,
di S. Antonio;
dei decadenti
morto;
si
ed
di
e
delle
gusto di avvoltolarsi
brago), ma
gli uomini
i tiecadenti
più
ai decadenti
dalle soppressate
prosciutto,
fra
fra le
Eppure,
d'origine.
e
e
porciim,
dalle
quest'animale rispettabile,
No,
difficile,
potrebbe
comunanza
n'aveva
dell'amico
pace
l'inutilità del
gatti,non
delle salsicce
^re^c
quei tempi equivalevano
nocevolezza
tiecadcnli
meno
dei decadenti.
avverte, che
d'epicureo
Epiciiri ile
con
ilei
hanno
mi
padri
infatti Orazio, che
nel
ai
gatti,potrebbero paragonarsi ai grugnenti sgretola-
che
Ma,
e
Forse
amico
un
meglio
sé stesso
gattesco, è assai
regno
nell'impero tirannico
somiglianza!
Invano
lolitaai yatti u
l-Iu- si
ili puliziae di raffiiiatoz/.a.(Capisco, clic
iisiir/xitti
fama
ristabilire la
intima
180
USURPAIA
I AMA
come
i
all'oppressio nesfruttal'identico
orgoglio
190
O.
più?
Che
I
dieresi. Certi
cui
si deve
di
i
mentre
versi, veri
del
i decadenti
elidono,
dei
pronunzia
leggere
sanno
di tutto,
è
non
scrivania,gli
fra le
la penna
gli fa
destra
e
in
gatti,non
tutti
è vero,
curo
io vi assi-
bene.
ma
Andreuccio.
che
non
scrivere,
e
è vero,
scrivere
Egli
innanzi
mette
scrivere,
e
provato,
d'insegnar leggere e
metodo,
sulla
leggere
a
scrive; poco,
e
figlio undicenne,
mio
un
le zampe
sua
sulla
imparare
possono
Inventore
aggiusta
si
non
?
proprii niiagolii
e
Pipi/lo legge
che
con
le vocali
versi
specialmente
e
sappiano proprio leggere e scrivere; e poi
gatti non
è stato
cui
perciiè,prima
gattino;
i decadenti
i
balbettamenti,
pai'ole modellate
si dica, infine, che
Né
che
versi, in
scrivono
pronunziare veliero, oucrriciv, iiicgUale,
pietoso, augurio,
simili
sono,
poeti decadenti
di
ripetizioni,
loro
altre simili
e
i
gattimiagolano;
miagolanti, pieni
di
I.ANZALONE
ai
situa
gatti,
Pipillo
gli
foglietto,
un
dita, e guidandogli la zampetta
la
con
scrivere:
Miao.
Poi
e
alla lezione
passa
ordina:
gli
E
Pipillosubito
qualche
Se
legge: Miao
che
situa
fra
luti scritto
le
gambe
sue
«.
!
!
Benissimo
—
lettura. Lo
leggi ciò
Avanti!
»
di
volta
lo scoiaio
è
non
sollecito
gli stringe la punta
svogliato,Andreuccio
della
è
o
distratto
coda.
E
e
allora
Pipillo subito:
Miao!
—
Benone
—
un
!
Come
vedete,
intejo
trattato
ziando
il metotlo
di
falso vi sia nella
che,
se
rimetta
due
non
fame
loro
la storia
la verità
me
sarebbe
gattesca
decadente.
basta
vantata
che
dei
pulizia e
merita,
|3ossono
e
l'aver dimostrata
contemporanea,
al posto che
usurpate,
infallibile. Ci
parentela dei gattie
la strettissima
di
pedagogia
quest'impresa,a
a
è
sino
e
rinun
denza
all'evi-
quanto
raffinatezza; e
faccia
considerarsi
scrivere
Ma
decadenti,
almeno
e
da
la
storia
spero
avvenire,
giustiziadi queste
come
una
fama
sola.
Il
vero
allegorico
senso
Divina
«
le
Tutte
che
sono
è
quasi
finalmente,
io;
la
Commedia
diviuo
grimaldelli. La
o
la porgo,
e
del
|iorta l'errata
false
della
Canto
escogitate fin'ora, del
intcrpitìta/ioni,
chiavi
tutte
1"
del
1" ("auto
castello
chiave
vera
tesco,
Dan-
misterioso,
l'ho
trovata,
gratis, ai lettori.
.Attenti:
Dante,
il
cioè
se/va
smarrito
nella
quale, nel
del
mezzo
più probabilmente
di
oscura
debiti
ha
Questa
Solo
ed
mille
nel
e
umiliazioni
debitore, solo
senso
di
selva
della
figli,si
e
dir
qiial'era è
selvaggia ed
lui,
sua
r.on
si è
la
paura
mai
!
nella
sperduto
dei
mille
tristi
fortunato
pensieri che
può
mortale
questi versi !
aninra
una
forte
e
aspra
obbligazioni, delle
è
in
dura
cosa
delle
questo
liano,
ita-
vita, quaiulo
smarrisce
forte
e
Tanto
il C'ontribuente
miseria.
pensier rinnova
chi, beato
aspra
a
cammino
moglie
di
e
Alii I quanto
Che
selva, rappresenta
che
poco
è
più
mortel
non
selva
vaggia
sel-
cambiali, delle
assillano
intendere
il povero
Velinaro
192
contribuenti, indebitati
Anzi, molti
la
morte,
Io
Chi
Il
Pareva
col
ben
ridir
so
non
macchia
una
sottopone
stringe quanto
il
può
giungere
pie
a
Sole
cioè
del
col
quale
a
del
danaro,
senza
si riesce
in
thitto
Che
La
Ma
ecco,
fn
altrni
la
nel
lago
notte
ch'io
quasi ai
del
2"
cioè
m'era
a
fame
molti
che
tanti nomi,
pria, cioè
toglie
il vestimento
si
al
e
messe,
riconfortarsi:
a
pitHa.
tre
lonza,
una
È
fiere?
all' infelicissimo
leone,
Esse
Fisco
e
una
tre
lupa.
gurano,
raffi-
italiano,che
trino, perchè
1° la lonza, cioè la Provincia;
ingiusto e
un
presentano
chiarissimo.
italiano,uno
voraci:
di
un
opprimente
il Cioverno,
serve
cantano
dell'erta,gli si
il Pisco
il Comune,
si
non
tanta
con
il passo:
belve
tre
animali, cioè
privazioni,
dnrata
balzelli;3° la spaventevole insaziabile
più
spera,
di-
c^ueta
poco
insieme, l'inesorabile
il Contribuente:
il leone,
cui
po'
cominciar
raffigurano queste
rappresentato da
agita, si
calle,
ogni
per
un
passai
Che
dissangua
riduce
sugante!
carta
si
primo
questo mondo.
cor
gli impediscono
tutte
condizione,
sua
di
nn
paura
fiere, che
cosa
fogliodi
un
il
incredibili
a
sacrifizii,
comincia
Allor
cominciò
pianeta,
mena
11 Contribuente
sopra
modo
perfino la camicia; finalmente,riesce
Cile
tutto
che
luminato
colle, del sospirato colle del pareggio, il-
del
raggi
d'olio
vende
d'un
agli occhi, preferiscono
v'entrai!
proprio cinturino,
indispensabile,si
dai
è
coni'io
durissimi
a
fino
suicidio!
nell'orribile
Contribuente,
si
puro
finiscono
può ridire, jirecisamente,in
debito?
a
LANZALONE
G.
prepotente
lupa,
il
che
quale,
gran
dopo
numero
Contribuentc
il
si
mentre
di
di
esattore
pasto ha
ummoi^/ia
agenti
ogni
sotto
speranza
194
Cj.
.
.
.
LANZALONE
ijiielgiusto
.
Figlino! li'Anchise, che
vale
Poi
die
Ma
tu
il
percliè ritorni
ritoini
dire, peichè
a
Il Contribuente,
di ammirazione
\'cdi
il
Allora
mcnto
la
miseria
cioè
d'
e
dalla
cui
por
emigrazione
convien
te
altro
tenere
dopo
e
grido
un
la
cagione
volsil
risolutamente
in
ai'go-
viaggio!
del
qnesta
Noi
lascia
cioè
America,
dallo
se
squallore
tu
della
fallimento.
In
hestia, per
altrui
in
emigrare
luogo selvaggio,
Che
passar
qnal
la
per
gride,
tu
sua
via,
Contribuente
bollata
ecc.,
questri,
citazioni, se-
con
lo
tanto
e
impedisce
uccide.
E
Eccoci
caccenà
Esso
Faggiuola,
gli animali
son
più
Vena,
Fisco?
debiti?
salvatore
suo
entra
]ier te, che
vergogna
Molti
che
i' mi
perseguita spietatamente il
lo
al
addita
espropriazioni, carta
che
dei
proposta:
d'esto
campar
selva
nell'orrida
Regio Fisco).
c'è altra via
Non
vuoi
la hestia
sua
A
noia?
tanta
a
speranza,
l'Agente
fa
e
coinhusto.
ricadere:
suo
(la lupa, cioè
fn
Troia
queste jjarole,si rianima:
a
di
e
principale del
llion
superbo
da
venne
saranno
che
alla famosa
rimetterà
e
non
né
è Can
ancora,
la farà
chi
s'ammoglia,
infin che
di
morir
nell'inferno
Grande
è?
Veltro.
la
della
Gesti
il Veltro
doglia.
quistione ilei
Arrigo VII, uè
sapete
cui
a
Chi
lupa,
è questo
cioè
l'avarizia del
Scala, né Uguccione
Cristo, né
li. Socialismo.
Veltro,
della
altri. Esso, evidentissimamente,
II.
SENSO
VERO
chiare
1.0 diiiioslrii,
a
Oiiesli) nini
perciiè il
abolirà
Socialismo
il ilanaro,
cioè
dal
nò
tcrr.i
abolirà
la
DELI
sarà
nazimi
disagio
delle
195
?'
verso:
ciberà
terra,
[wltro: però
feltro
tra
tVItm,
e
poveri panni, |ierchèil Socialismo
tra
COMM.
non
iiiiiiuli
proprietà,
.
.
DIV.
"
pi-llro.
ciberà
non
t|uincli
A
il seguente
note,
cìhcni
Sua
.
1" CANTd
Dl-I.
ALLEOOKICO
lui
iiazioiif,
nasce,
sua
classi povere.
È chiaro.
f;
qui l'Agente d'emigrazione,
Veltro,
subito
ritorna
Agente d'emigrazione,
del
l'implacabilepersecuzione
Oiid'io
|)cr Ih
r.lie tn
il tuo
io, per
quelli che
la seconda
morte
ciascun
fuoco
dei
di salire
che
quando
a
degna,
quel paradiso,io
cioè
al
Capitano
Con
In
/Nmerica
emigra
che
lassù
Allora
cioè
genti,
anche
nel
cioè
Agente
per
mio
si
mosse
e
d'in2egno
vuoi
tentare
di
l'indipende
del-
di
più
me
vera
canto, che
a
1' imperator
li tollera.
il Contribuente
e
suno
inutili,
perchè nes-
nell'inferno,e
non
capi, la
misterioso
paradiso
partire.
tornare
il Miliardo,
sommi
meravigliosoe
l'iuini ti'inchiostro
per
purgatorio
la speranza
un'anima
a
debitori
Transatlantico:
un
paradiso
al
tu
gli Agenti d'emigrazionesono
regna,
r
di
il
hanno
debiti,ma
poi
emigrare:
dei
grida, poi
ti consegnerò
Ini ti lasoerò
dal
Questa è,
del
sia alle beate
che
I' inferno
prima
se
dell'agiatezza:
e
salire
nel
resta
non
sjnida...
tna
mostrerò
soffrono
Stante
conchiude:
e
discerno
e
penso
io sarò
ed
segna
te
a
meglio, ti
insolvibili,che
di
mi
Fisco,
me'
tuo
profeta del
niomenfaneamenle
e
gli
tenne
dietro.
genuina interpetrazione
ha
fatto
tanti commentatori!
tanti
versare
Chi
mi
fa-
lOÒ
(i.
l'obbiezione,
cesse
architettare
fatti
resto,
dei
è
di
iiianti
"
la
per
siato
Francesco
chi
preso
o
nostri
virtù
da
D'Ovidio.
secoli
fa,
un
sappia,
ar.";ulo
Dante
così
del
lo
poteva
non
appuntino
mostrerebbe
tempi,
profetica
lo
non
sei
corrispondesse
che
condizioni
completamente
Del
cinque
ciie,
un'allegoiia,
alle
e
LANZALONE
di
ai
scere
miscono-
Genio.
spunto
periodo
di
degli
pretazione
inter-
questa
ottimi
"
Rini-
Mariano
Raffaele
Ho
sui
t]iialchecosa
varii
di
articolo
io
Ma
due
ciò
volumi,
pensa
scrive
ancora
un
su
se
n'è
letto
trattato
del
Mantellaccio,
di
ma,
tante
a
Raffaele
le
gazze,
ciarlare
buono
articolo,
intorno
Rivista
oh
?
.\rtc
non
e
comari
mesi
del
è gusto.
.Morale
„.
uno
d'un
dal
carta
metta
e
un
equanime
(giacché
che
schiettamente), e
poderosi
ci
solo
ma
allora, ecco
due
a
b"ih !
che
questa
./
e
rivista italiana. Avrei
filosofo
scritto
tanta
per
pettegole
Mariano,
1) Dalla
di
liberi,
studio
primo
qualche
su
passatioltre cinque
né
Morale
e
tale
dirla
a
lua,
Arte
..
il
Dio
rivista d'un
oramai
sono
che
scrivere
pubblicare sidrargomento
di
non
apparso
stimo,
e
questa
di
arrogarmi competeu/'a
mi
non
ricorderà) di
lo
Barbèra;
riprodurre qui
fosse
ne
di
cervello
ornato
ai lettori
animo,
di
ma
che
evitato
suo
in
mio,
autorevole
etliti dal
io facevo
''
italiana
voluuii, usciti di fresco, degli Scritti
ultimi
Mariano
avevo
promessa,
così
due
Raffaele
quale, quando
lettore
(forse qualche
promesso
critica
la
e
un
|)ensa
tutte
col
avrei anche
insigne.
nome
primo appparire dei
quotidianamente
conto
sofo
filo-
pata
stam-
i^arlarne.Si
le gazzette,
fosse
peggio
ciarlarne:
bosco, pronte
a
volumi
filosofo, di
d'un
,
198
G.
Del
che
resto,
in
valore, riconosciuto
il
ostante
non
Italia,di questo filosofo
Non
in cui
ultima
egli si
nei
suoi
in Italia ! Ma
siamo
la testa
romperci
vede
il papa
direttamente
A
possiede
necessarie
della
a
vita
un
e
poco
mille
fico. Finora
nitide
di
il
E,
ii
non
ha
esempio, quello
due
sono
alle
veri
pieni di
Giordano
fanno
media
com-
quale,
12
Bruno,
di
Raffaele
interessanti
di
piccoli capolavori);ma
me
fare
Mariano;
(come,
|K'r
clame
re-
in paragone
edizioni, il Barbèra
altri eilitori per le loio
e
Vera,
un'efficace
che, almeno
pare
un
edizioni
in
Angusto
su
pone
im-
e
valgono
non
volumi,
quello
e
da
intronando
bei
studii
ciato
asso-
ingegnosi
certi
a
è
galantuomo
un
di certi libracci che
pubblicazionidi Un',a
(luanto
occupato
su
tumultuosa
i^are, è
la
pubblicato
tutti
istrioniche, così
e
ricorrere
sa
tuomo
galan-
troppo
si
disgrazia,
maggiore
quale,
è
pubblico, gli si suggestiona
buon
al
la compera
sono
la
se
serietà di convinzioni,
nella
farsi strada
per
quale
e
pubblicità, con
il Barbèra
volumi
in materia
tutti,e
per
malleabili
qualità
lui, e
anche
e
indifferenti,o
o
pensa
correttissime, degli Scritti varii
e
questi
di
odierna.
orecchie
la ricerca
che
delle
i^ulitimezzi
|xirtile
secolare,
tutti d'accordo, che
Mariano;
editore, il Barbera,
un
tradizione
malinconie:
troppa sincerità
voglia oggi
gentiluomo
e
ha
nessuna
chi
a
giosi,
reli-
dola
possiamo aggiungere un'altra,desumen-
ne
Raffaele
gentiluomo,
e
non
di
carattere
lezione
predi-
maggiore
Padreterno
col
questa ragione
dal
materia
Studii
religiosi.
abituati, per
c'è lui che
basta:
e
il silenzio.
si faccia
con
gli studi
cattolici,o liberi pensatori, siamo
religiosac'è
ragioni
popolaritàdelle
quale
certe
con
all'estero
più
mancano
nome
suo
poca
sulla
scritti:
noi
al
la stessa
e
specializzato,
è
ritorna
non
è
ragione
scrittore,non
e
intorno
generali e speciali,perchè
a
LANZALONE
si sia
poco.
Aggiungi
il
ancora:
cricca letteraria
sue
convinzioni
che
si sia
messo
e
o
non
ma
filosofica,
alla lenta
anche
fuori
Mariano,
di
solo
per
essere
evoluzione
quahnu|ue
non
appartiene a
troppo
di esse,
fedele
si
può
suna
nes-
alle
dire
di qiuilunpaitito|iolitico,
«ArpAF.l.h
dovrebbe
solitario. Quale
pn^prio
lo
pensatori
trovano
un
cattolico; i cattolici lo escludono
un
razionalista;i modernisti
gli anticlericali
il gruppo
dunque
può
non
la
piena sincerità
disiiersi
qua
sono
gruppo,
studii:
questi pochi
ma
la loro
là, e
e
v'è
Do-
scudi?
che
figli
amano
unita
va
foiniano
non
perde
si
voce
i clericali
avversario.
loro
quei pochi
da
chè
per-
lo guardano
sospetto;
con
portarlo sugli
che
plauso
i loro
tra
convinzioni, s|iecic quando
delle
ai buoni
e
e
I liberi
credono
lo
e
i democratici
egualmente
potrebbe
assentimento
avere
averlo
il modernismo;
che
file
lor
possono
lo credono
e
lo giudicano
protestanti
i
rabbia; gli aristocratici
di
occhio
con
vero
un
pubblico?
il suo
dalle
non
egli riprova così com'è
e
Ictteian'a. Lì
essere
credente;
troppo
l^Q
lANA
ITAl
CRITICA
scuola
di tiiialiiiuiuo
iclii;iosa,
setta
quc
LA
lì
MARIANO
l'ingegno
alun
stuono
fra-
nel
generale.
Alla
giustizia della
poca
forte
un
luzione.
Si
grande
e
scrivono
i Pietri
Aretini, e
niira
li
Il
articoli di lode
in gran
crede
rispettae
pubblico,
pel
naso;
in
stare
la
si faccia
e
e
dell'editore,
Infine
che
di
Il
Benedetto
del
vero
colore
della
vero
è
Siamo
vero.
è
suo
che
e
ventiute?
italiano, di
tatezza)
l'orgogliosasfron-
d'un
giudicare
senza
umano.
fabbrica
e
am-
lealtà. Ma, lasciando
dalla
e
li
facilmente
menare
copertina, dal
tornati
il ceivello
quello
Croce, nel
si fa
giudichi
non
spesso
nel
bisogna dimenticare,
non
interessate
più volgari e sfacciate,quale
giudizio, spesso
del
all'oggettività
la misura
rettitudine
pubblico
l'antico difetto
sangue
il critico, che
dal
imporre
soli elementi
dalla
di corruzione
rivista,e qual'è
parole
e
cor-
ripullulati
Sono
il
perche
colto
poco
mente
certa-
lilenuti autorevoli,
di critici,
il sajjere (e lopratutto
l'ingegno e
le forme
alle loro
oltre, ha nel
scompagnati
E
dà
sfacciata
meno
o
pagamento.
a
numero!
generale, è
in
e,
ammirare
più
la
parla e sparla pubblicamente
che
e
incentivo
italiana
critica
presente
oggi
libro,
non
dell'autore
nome
mandi
è
secondo
questi
leggere ?
che
oggi
alle idee
Questo
giorno
per
si crede
non
degli
Alessandrini:
porta
giorno
opificiodella Critica,in
più
il neo-idealismo.
il senatore
via Atri
n.
13,
200
e
quello
che
la
sfornata
la
fabbrica
del
impasta
sia
la
e
prodotto
il
là.
di
Tempo
fa,
era
scrittore
da
Papi
sono
e
Ma,
buon
Mariano
si
infallibili
sempre
lor
Cile
non
.Mentre
lungo
andare,
solo
sé
terribilmente
nialedizion
i
stessi.
possa
clie
la
critici
Il
si
l'eterno
speranza
ha
vendicativo.
non
e
è
sempre
e
le
uno
Però
chiavi
le
il
probabilità,
ottimo.
e
po,
tem-
del
i
radiso
pa-
scomuniche.
perde
amore
fior
del
ingiusti
solo
cattivo
avverte:
si
non
tornar
parziali
vero
ci
qualità
filosofo
la
pugno
oggi
Gentile,
un
benedizioni
Dante
dimentichiamolo.
non
vero
filosofo
un
in
le
11
esclusa
è
tengono
il
e
di
sfornata
e
suo
fabbrica
la
Giovanni
diventato
in
lanciano
purgatorio,
del
e
?
per
Non
nel
Sulla
buono
monta
è
trasformi
la
e
il
e
lui.
per
che
superata.
Che
oggi
Peggio
strapazzo.
rimane
Croce
filosofo:
badi
fabbrica
la
scirocco.
lo
si
E
stagione,
la
Benedetto
Per
a
ieri
e
per
il
di
tutto;
terra
un
domani
che
con
Gentile
Giovanni
prof.
Palermo.
perchè,
sfornata
influisce
vento
Mariano
di
fresca;
il
sforna
e
dell'Università
panificio
e,
LANZALONE
Q-
è
verde;
finiscono
oggettivo...
col
ma
neggiare
dan-
è
dicativo,
ven-
202
G.
là, senza
e
qua
di
fede
fede
della
proprio
morale
sul
l'egoismo
di
sono,
bene
assoluto,
sulle
o
presente,
senza
non
e
sarebbero
riodo
pe-
dubbio
aver
e
nica
sia questa l'unecessità
la
forse
di
questa
di
essere
rischiarata
è
costume,
tratti irresistibilmente
coscienza
a
ordinarsi
specie,
qualunque
società, senza
una
del
fatto
gran
di
data
fon-
questa
della
ultramondane
norma
sità
neces-
questa morale,
sull'interesse
prosperare
si ponga
una
pazza
una
e
un'accozzaglia
solo
caotici, i quali però dall'infelicità
e
un
deve
quando
possono
promesse
una
dalla
e
il
fedi, pui'e
tante
fondata
esistere
cozzanti
anzi
piacere,e
utopia: può esistere,in questo modo,
ili elementi
che
proprio godimento,
sul
e
morale
condotta,
il
e
i dettami
sentire;e
quelli della
di
anche
perciò distrutta,anzi
da
perversa
stato
dimostrare, che
tornaconto
possa
un' altra:
ad
è
non
fede; giacché lo scettico
epicurea, non
religione.Che
legge
viene
non
dubbio
scetticismo.
vita
maggiormente
sul
0
fede
una
soltanto
propria
pilota.Il
superstiteal naufragio
si fa
diversi
una
proprio
morale
vera
da
nel
della
guida
senza
modo,
voglio
io
e
certo
aluieno
Ma
a
transizione
è, in
stesso
meta
LANZALONE
del
loro
del
proprio meglio,
o
riordinarsi.
a
*
*
dell'indivitiuo
L'organismo
è
il lavoro
occhio
stesso
terra
la
più
tutta
quanta
specie
e
specie
non
vasta
\i
senza
è
una
opposizione
può
essere
dell'
individuo;
non
il danno
per
e
che
della
vita
non
infinita
vita
l'interesse
tra
specie,
assai
e
e
è che
la
e
versale.
unidella
ciò, basta
specie, come
il bene
a
viduo
l'indi-
terrestre;
comprendere
esisterebbe
individui,
e
degli uomini
della
e
individuo
d'un
dell'intera
cellula
invisibili
microrganismi;
cellula
stessa
di cellule;
com|30sto
un
piccolissimie
o
una
specie
che
individui
il bene
che
complessa
e
esisterebbero
è
la
e
non
l'interesse
che
pensare,
non
è
non
specie;
cellula
Ora
microbi
chiamiamo
che
nudo,
umano
una
è
umano
trilioni di altri individui
di
più grande,
«
il danno
viceversa.
senza
gl'individ
de-
Ben
può
ili alcuni
in
individui; e
tal
E
gioranza
mag-
è il bene
specie,che
della
il bene
che
degl'individui,
l'interesse
specie
dell'immensa
è interesse
caso
203
PIACERE
DEL
l'iiileiesse della
opposizione con
in
essere
DELL'EGOISMO
MORALE
LA
loro,
prevalga.
Posto
Gli
ciò, che
consiglia di
specie, di
e
la
mettersi
non
degradare,
non
in
in contiasto
mai
sé,
forse
degradazione stessa, che
dalla
all'estinzione
della
lui
specie
la
e
egoismo?
l'interesse della
con
propria condotta,
la
con
inteso
ben
un
le forze
sarebbe
fatalmente
condannerebbe
al dolore
dignità della propria specie; perchè
punito, sia
e
consiglia all'uomo
cosa
ne
discendenza, sia dagli altri
^ua
dividui
in-
medesima.
*
*
Se
noi
coscienza
ad
atta
che
bene
che
nota
una
mai
potremmo
non
musicale,
nota
una
la felicità in
ma
l'inimaginazione ci
con
ad
*
in armonia
vibra
i doveri
la
verso
verso
sé stesso, vibrando
esseri:
l'egoismo istesso gl'impone
proprio piacere
dal
ingannato:
egli ha
felicità: come
disarmonia,
Il
caos
caotiche
dei
capo.
Il buono
dentro
il tristo,anche
Basta
tutti vissero
non
é finito: continuano
mondo
morale:
degli
trarre
alla fine tragicamente
potià
non
rono
|wclii fu-
quanto
fra rimoisi, paure
in circostanze
armonia,
è
che
da
tormentato
a
operare
incoscienti,continuano
meno
i
tunate:
sforintima
un'intima
sofferenza.
è per
o
incontrarsi
un'intima
che
più
ricordare
fortunato, è
sé stessa
crede
Clii
egli diffonde, non
può
di sé
adempie
la musica
simili,si trova
suoi
come
bene
con
l'altruismo.
che
dolore,
tiranni, e
morte
sospetti tormentosi.
ma
il
ricadérglisul
e
i sicca
e
dolore
in armonia
dente,
stri-
e
lo strazio. L'uomo
specie,
sua
generale;
stonata
nota
una
e
immaginare
non
col concerto
esprimere piuttostol'angosciae
adempie
rimbalzare
in
immaginarla
doveri
il
possiamo
non
vita
attribuire
di
sforziamo
a
nel
mondo
operare
forze
nel mondo
l'ordine, l'armonia, il progresso
fisico,come
nel
morale,
sentite profondamente dai migliori.
ideali,aspirazioni,
La
sono
volontà, sempre
meglio
illuminata
dall'intelligenza
progredita.
204
G.
sostituisce,sempre
l'evoluzione
Resta
altri
più, all'evoluzione
cosciente
qualche
è la fine
periodi seguenti
in
sola
che
supremo,
vi
è
E
rispondere
della
il
conseguito
intellettuali
Evitate
che
fra i
Benissimo.
dalla
(essa
che
e
l'uomo
L'uomo
dono
ziosissimo
pre-
è il compito
non
vi
buono,
e
assai
più
della
torità
l'au-
voi
e
senza
morali
godimenti
e
ed
sappiate goderla.
piaceri che
mente,
per
arrecano
voi
i
stessi;
pratutto
quali so-
biuto.
non
a
bene
e
non
a
sono,
jiarte migliore di
conti, mettendo
evitati,tirate
goduto
scelta,e
una
dice) la vita; ma
e
voi
innumerevoli
fisici i
il
è facile
non
piacere,ricercato
il
necessaria
dell'animo
uomo
che
quale v'insegna,con
dolori
la
dei
tutti i dolori
ha
di
modo
miglior
goderla, e questa
La
danneggiano
si sente
chiusura
temperante
di
eccessi, evitate quei brevi
preferitegli alti piaceri
e
scritto;è
bene
inchiesta
badate,
Ma
morale.
piaceri è
Godetevi
i rovinosi
Alla
doverosa
nostra
preferirsiai godimenti
lunghi dolori,
una
interesse
farsi di questo
discrezione, genera
che
da
paragone,
sia
finitivame
de-
clie
è nostro
è il
all'esperienzadei secoli, che
senza
agli altri,e
si vive
non
volume
possa
la vita; vi è un'arte
potete apprenderla
attinta
si chiude
i
vita.
questa
piacere?
bene
godersi
che
uso
cui seguono
a
il libro
più
quale
morte
?
morale
Amate
unico
di sapere,
della
a
ed
La
interesse,che
nostro
infinito,tanto
breve
supiemo
unico
è
e
errata-corrige,
il tempo
vivere, quale è l'ottimo
e
punto fermo,
un
migliori;se, invece,
il nostro
interesse
nostro
seinincosciente
o
dell'intlividuo?
pagine continuano,
siano
tutto
coscienza
è solamente
non
e
volta
della
cosi
le
Se
periodi?
incosciente
volontaria.
e
libro, o
del
LANZALONE
nota
tutti
le somme,
i
piaceri goduti
si trova, che
il
jiiùlungamente
dell' intemperante.
ambiente
o
giova ripeterlo,per
avverso,
per
l.A
dell'egoismo
morali:
contrarietà
di eventi,
.u;ià
per sé
stessa
il tristo
foriunalo;
essere
in
noi
rasserenano
saggio egoismo
stessi, un
anche
in
buotii
sono
centri
medesimi
il buon
sfiuttano
sé
per
la
il
bontà,
bili
no-
di
aiiore
verace
la
non
1
cattiveria.
il'infelicità:i tristi
cenhi
dei
cuore
le
prendere questa i")ai'ola
(se vogliamo
i tristi sono
l'elicità,
di
j^ià
dell'anima, quanto
Dunque
l)uono) ci ordina
senso
è
annebbiano
ii^nobili|3assioni
le
lo riscaldano.
e
è
bontà
sua
godimu-nto; come
tristizia
sua
il cielo
turbine,
un
la
ma
;
intimo
un
la
ma
inl'elieità;
giacché
agitano, come
lo
armonia,
205
l'IACEKE
sfortunato
essere
un'intima
un'intima
stessa
ed
|iuò
può
IIEL
e
buoni.
*
Supponiamo
da
cieco
male
e
l'un
l'altro:
ecco
goduto,
invece,
a
società
una
il dare
bene
sarà
non
società
una
inglese:uno
società
Nella
sarà
prima
la
tutti
per
una
tutto
e
abbiano
tutti per
per
fattosi
pensino
sinceramente
il celebre
guida
moltiplicazione
una
decade, nella seconda
fiorisce
tutto
e
niamo,
Suppo-
residuo.
la felicità collettiva
ano;
anzi
somma,
che
farsi
a
felicità
loro
il male
miserabile
di buoni,
giovarsi l'un l'altro,che
la
l'avere,cioè
un
che
penseranno
infelicissima:
e
che
non
dominati
ili uomini
tutta
composta
egoismo: questi
perverso
collettiva,calcolato
il bene
società
una
motto
di questa
beni.
ili
e
disce,
progre-
giustizia,le arti,le scienze, l'agricoltura,l'industria,il
commercio;
tutto
si
giova
dell'assidua
collaborazione
onesta
di
tutti.
Perchè
il
Settentrione?
Mezzogiorno
Non
vi manca,
rischio
non
e
associazione
La
mala
volte, a qualcuno
nella
stima
perché
anche
ma
si associano
costume.
solo
senza
lede
d'Italia è assai
la tradizione
perchè
l'industria
di capitali,e
la fiducia
e
i
industriale
meno
delle
può
non
capitalinon
la buona
fede
pubblica): ma
essa
moralmente
uccide
ogni
grandi
strie
indu-
sorgere
senza
si arrischiano
può giovare, materialmente,
(\im danneggiandolo
del
radicate
per
e
una
e
nel
o
due
dolo
diminuen-
progresso
coni-
206
merciale
In conclusione, il tristo
il
bene
Dice
i furbi:
vincono
sincero
E
resta.
società
una
sugli
dipende
in
quegli stessi,che
scudi
giova
cui
la
salvezza
certo
un
avere,
non
ordinarli
tempi
il
l'essere
tanto
onesti, e si ricercano
ed
sinceri
che
dall'avere,o
tutta
semplici
i
andare
frangenti,in
maschera:
senza
gliato.
sba-
calcolo
un
il tristo si scoprono,
e
congiunture,
le
vengono
uomini
di
numero
il falso
andare
è
lungo
a
inferiorità
povertà e
a
egoismo
che
Settembrini,
lungo
a
sperimentato
stato
popoli
i
condanna
industriale,e
e
vergognose.
di
LANZALONE
Q.
si
e
portano
stati derisi
sono
giudicatiillusi.
e
*
*
Ed
sia,
io
credo,
non
come
fatto
a
basi, filosofi,poeti, artisti,e uomini
la
morale, cioè
l'Italia
e
oggi
che
importante
A
di
della
atta
e
a
Quegli
è
ed
guerra,
odierni
o
paesana
la
sognano
arcadi
vuoti
e
La
dell'egoismo
finché
siamo
in
e
e
mamenti.
ar-
popolo, privo
nei
corpi, sarà
eroismi
sacrifizii ed
vagheggiano
di
guerre
pagine
la educano
abbiezioni
morale
anime
nelle
arduo
degli
e
:
materia
1' imperialismo
rivendicazioni
lascivia
di
e
compassionevoli contraddizioni;
gioventù
si rivelano
Un
più
per
forestiera.
che
scrittori
essi scrivono
in
cadono
assai
popolo anticipatamente vinto
un
Italia,che
le armi?
ai necessari
,
conquiste, mentre
effeminando
già
servitù
grande
d'una
corrotto
È questo
politicacoloniale
sole,
disciplinaed
alla terribile
inetto
vile
morale,
direttiva
una
da
giovano,
che
della
quello
non
la
d'affari:
uomini
costume.
piti vitale; problema
problema
il
quale
distruggere
e
politicie
del
la bellezza
e
minare
a
gara
le
la bontà
la
per
italiana,così urgente il ricostruire
han
di cui
propria morale,
al mondo,
vi sia società
che
società
la
per
*
di
alla
di
e
tezza,
discostumasfrollando
e
vigliaccheria
iiKila fetie,|ire|3arano
alla
ed
fitta,
scon-
alla
tria
pa-
dolori.
tempo,
e
del
piacere ci consiglia di evitare,
questi dolori, e,
rieducando
virilmente
La
le volontà
che
esiziali di
di
corpi, tendere
costituiscono
ne
che
i
e
il
ciò
tutto
che
dalla
Dannunziane
virtù
quali quattro
glorificazione e l'apoteosi
la
che
sono
non
cesto.
all'in-
prostituzione
nuove
1' istinto
voluttà, l'orgoglio,la volontà,
la
:
postribolo,
suggestione delle quattro
perversa
vita,
daifl'influssi
del
e
nocivo, dalla
e
della
poesie
ilei manicomio
aite, eil è
immorale
è
Libci'i.imoci
virtù
di
unuic
sublimi
felicità. Liberiamoci
pilialta
la
207
piacere
del
e
più
alle
questo straripamento
usurpa
Le
dell'egoismo
morale
pazzie, quattro
quattro
rende
or-
bestemmie.
voluttà
La
l'abuso
di
ad
lussuria,è
un'abitudine
col
tliventare
ossessionante,
col
dovuto
di
dell'anima.
finisce
saggia
forze,
e
lo
a
che
vero
a
sentirle
l'un
sangue
c'impedisce
la
volontà
è
e
fatuità
virtù
e
il
sono
Una
ner
te-
non
la
quale
zioni.
umilia-
e
il
riceverne
a
società
fa
ne
ce
dolori
stre
no-
stro
no-
tinue
con-
di orgogliosi
infelice,di esseri spinosi, che
e
di scendere
l'istinto
virtù?
delle
piaceri e
virtù, invece, la nobile
ad
bella
pregio
due
atti
e
indegni,
frequente
la
grandi
e
c-
potenze
il
stoltezza
l'orgoglioaltrui,e
l'altro. E'
accresce
le
tutte
la tempeiauza;
nostri
(sia
imitabili
l'orgoglio.Esso, gonfiando
semplice modestia,
merito, di cui
La
è
più aspramente.
ridicola
bestiale
e
capitalidi energia, ma
virtù
ferire
a
società
una
pungono
con
e
che
piacere, ma
ci danno
soli interessi,evitandoci
chiamare
esiione
cui
i nostri
i
lungo,
a
ferite
è
dividuali
in-
precoci,
chiamarla, impunemente,
dispensiera dei
e
sciupa
si deve
io,
invece
economa
non
tormentosa
l'offuscare
con
E si ardisce
c'insegna
conto,
Né
e
specie; ma
morte
e
i^iù un
neppure
rispettodelle bestie, che
temperanza);
nobili
godere,
essa
d' inf niti dolori
fonte
rabbia
una
L'esperienza dei niillennii,di
è la
gola :
della
operosità,vecchiaia
altra
ogni
finisce
suicidii;essa
più
sia la
follie,
sociali;infezioni, morti, esaurimenti, tetraggini,
inettitudine
sempi
noi
la conservazione
per
la rovinosa
essa,
e
detto
virtù, più che
una
preziosa
sensazione,
una
è
non
ben
si
compagna
si
rezza,
altecilia
con-
del
grazia.
forze
impulsive.
Ma
208
LANZALONE
O.
volontà
di
volontà
e
male
l'istinto ci
la
è
stinto, che
gnida
E
bestialismo.
che
civiltà
della
delle
faremo
ne
della
e
all' i-
allo stato
tornare
faticose
la
possono
ciecamente
moderno
il
pretende
ragione? Questo
Se
bene?
modo
che
Dobbiamo
bruti ?
dei
in
male,
di
0
abbandonarci
noi
alla
brutale, rinunziando
al
spingono
Dobbiamo
virtù ?
chiamarsi
male
Istinto di
di bene?
o
quiste
splendidissimecon-
e
storia?
*
*
le
No,
stelle
chiare
che
cardinali
virtù
quattro
Sono
quattro massime
l'edificio della
E
che,
di
troppo,
onestà, riceve
in
nulla,
miglior
nelle aule
geste
e
Ed
la
a
ma
lei
questi tempi
la
cervelli
giovanili
di
indigeribili,poco
oh
felicità sociale,noi
La
gia
pog-
in
Italia
l'arte
lui
non
poca
nella
cumulo
gran
di
e
è
vita
nostra
nell'aggra-
della
potrebbero
farci male
perarsi
tem-
a
cognizioni
rispondenti ai bisogni
sciupiamo, per
blica
pub-
comparsa
sapienza, consiste
o
vita
che
giustizia,
popoli, fa
preziose energie, che
quante
cui
specchiata
incitamento,
tribunali,poca
nei
prudenza,
nostra
disciplina,di
continuo
un
petuamente,
per-
carattere,
gli spettacolitutti della
felicità dei
della
custode
di
fermezza
sbrigliarsipazzamente.
scolastiche, poca
politica.E
i
per
queste
italiana ? Il teatro, il romanzo,
gioventù
privata,sono
in
vare
la
processi scandalosi,
i
genere,
e
la
sacrifizi eroici, di
coraggio civile,di
peranza,
fortezza, tem-
saranno
e
quattro
umana.
scarseggiano. Quali esenqiì di fortezza, di
di
:
incrollabili,su
colonne
pur
le
sempre
di Catone
queste,
possibilefelicità
virtù
tutte
son
restano
la faccia
raggiavano
giustizia,prudenza.
le
*
iniii-
vita pratica.
accrescere
ingannarci
ciprocamente
re-
!
In
modo,
che
priva
serenamente
generazione
scettica
intemperanze
e
e
d'ogni
di
fortezza
lietamente
sfrollata ? E
genere,
fisica
morale, |iotràsopportare
e
mali
gl'inevitabili
in che
saprà
modo,
evitare
o
della vita
sfrenandosi
limitare
ima
ad
i mali,
e
21Ó
So
che
non
forse
vissuti
della
resistenza
loro
le
clie
assurda,
inconsulto
sciupo
Siamo
buoni, viviamo
morale
dell'egoismo
figli?
la
voi
Date
"
come
malattie
e
Mio
domestico.
cavalleresco
titolo
in
ottenuto
ricompensa
padre,
ha
di
anno.
91
grave
del
ogni
e
con
cosa;
la
ed
cammina
è
ha
sé. A
vita, non
che
Ferdinando
Non
vi
di
e
dell'anno
per
o
mio
vi
non
fu
non
(qui
sollecitato
grazia IQIO,
leggere
da
cosa
immune
riscuote, e di cui
guai
ed
con
ricorda
non
ama
appetito,
il
suo
mirabilmente
savi
riserba
consigli,
un
simo
cente-
questa felice decrepitezza? A
è dovuta
da
la sopporta
qualche nipote
e
per
malattia
umore,
mangia
casa,
né
la bellezza
vecchio
buon
suo
il
Prefettura),mio
il venerando
il
pio
esem-
elettorali,ma
utile alla famiglia, sia coi
che
curate
pro-
damente
rapi-
nobile
Lanzalone
mene
di
l'ampia
si fa
ci
mente,
savia-
esaurite
segretariodi
conserva
siglia
con-
rendete
amministrate
un
poiché
lucida,
l'intelligenza
ancora
pensione
cav.
insomma,
stri
no-
".
conferma,
come
ci
Questo
che, disgraziatamente,la novaiitite è
serenamente,
giornale,
per
una
sa
legge ogni giorno
solito
sia
Si
servizi
lo
patrimonio !
longevità ai
piacere?
a
strisciamenti
scorcio
allo
la vita:
ancora
di
lunghi
ora,
bene
si
di
il
norma
piacere.La temperanza
al
fa vergogna,
non
premio
il
dissennati, non
godere
padre,
: ma,
inguaribile
e
abusi
per
sia lecito recare,
mi
qui
la
più puri,
e
essi
longevità,cioè
onesti.
e
la
prezioso, i piaceri materiali,
tesoro
le fonti stesse
E
del
e
piaceri piìialti
un
affanni
sereni
grande importanza
inetti ai
dunque
la
trasmettere
e
cui
patrici
sfrenatezze,dissi-
a
piili
lungo
lungo,
a
le
e
conseguire
a
conservare
a
ricavarne
a
passioni logoranti
valga
vivere
Vogliamo
dice:
insane
ammirare
da
maggiori
disor-
e
farci
può
da
mai
non
tristissimi
ciò
ma
fibra, ereditata
energie, giovino
di
uomini
lungo:
a
degenerarono,
moralmente
di
esempì
mancano
dinatissimi,eppure
la
LANZALONE
G.
e
da
molte
ma
agitazioni,
tem-
LA
in
pcrantc
i doveri
DELL'EGOISMO
MORALE
lutto, [lassata
Quanti, invece, con
di frusta
cavallo
nella
sé stessi
e
stessi,non
al
La
è bellezza
il
vita
della
da
organica
e
le
avvelenare
e
loro
e
l'amore
sanno
di
sé
amare
si leva
longevo
nauseato;
non
corpo.
adoratori
della
della
dimenticano,
interiore;e
vizii,le passioni perverse,
affannosamente
non
la rivelazione
é
bellezza
vera
del
e
si dicono
esteti,che
il
maledicendolo.
igiene dell'anima
è
la
sé
lavorano
spingere
per
coinùvii satiir,ma
un
pifi
grato).')
non
sregolata,
essi
e
ritta,
di-
del
più gli son
piacere. Il galantuomo
come
sbandisce
ne
massime
?
consigliano
piacere? No,
domestici
coscienza
accelerare
piacere, per
del
amare
dall
sfacchinano
non
l'amore
bontà
che
al
d'una
Shakespeare)
vecchiaia':* Questo
I moderni
sanno
lo
la lorj
sanno
se
condotta
Quanti
precipizio?
corsa
banchetto
il tristo
la loro
gli affetti
di cui
cosa
211
PIACERE
tra
capello
la
sproni (direbbe
tormentosa
disonorare
dal
di
e
DEL
inalterabile
ti'allontan irsi d'un
puroyalantomismo (ed è questa
loro
intera
tutta
d'ufficio, nella serenità
incapace
E
imbruttiscono
bellezza, non
bontà,
che
la
quale
i
gli abusi,
le famiglie,
gl'individui,
stirpi.
Divinamente
dell'anima:
dal
In
di dentro,
un
della
sadatto;
a
forma
essa
sua
e, per
mano
a
Leonardo
da
sé
trova
luce
interna
il
Il corpo
«
inviluppo
suo
è
sempre
il modo
diffonde
di
mal
Io disabbellisce
lo
e
rivelarsi,e
fatta,in
e
tella
mar-
un'anima
quell'involucroa
su
l'opera
i rilievi ",.
produrre
per
un'anima
converso,
Vinci:
può albergare,per eccezione,
essa
mano
da
stessa
l'orafo
come
deforme
corpo
bellissima; ma
cosa
scrive
un
corpo
Io informa
della
qualche
lei
di"
dro,
leggiasua
tima
in-
bruttezza.
1) Quest'articolo fu
il
caro
timo
e
venerando
egli si
spense
scrilto
vegliardo
serenamente
nel
non
dicembre
l'avrebbe
senza
malattie
1910.
letto
e
Non
prevedevo, ahimè,
stampato!
senza
Il 13
sofferenze.
febbraio
che
nl-
212
Dunque,
volete
se
le
in
ogni
di
bieve,
da
dicono, che
di
egoistica crudeltà,
se
le
le
anche
mai
Le
nostri
turpa,
perverside-
più
e
vago
gioia dei
luce
come
beati
e
esser
nel
sulla
è
nella
è
sua,
Gabriele
se
visione
d'orrore
nobile
sul
inij^ressione
dipintura
e
vero
e
di
di
eroismi,
naturale
che
volto.
suo
D' .•\nnuiizio
dell'intima
clic ai
ragsii d'amore
credere
ai sembianti
testimon'
del
orrenda
a-
tezza
brut-
disperazione!
amore
illumina
il
core.
jiaradisoDantesco
nell'inferno
ma
si rivela
con
s'abbuia
scimento
accre-
l'ombia
trista.
tlell'anima,la generosità,
nostra
repellente:
volgare. E, infatti,
apparire
morirne
di bellezza;
la niente
dà
di
la
interno?
donna,
soglion
luci interne
irradiano
sole
e
studiando
glorificandolecome
debba
un
scaldi, s'io vo'
Cile
di
come
d'un
O
fuori,
nerosi
ge-
D'Annunzio.
ora,
compiace
dell'anima
sua
dovrebbe
notato,
Ti
si
la chiara
momento
un
viso, quasi raggio
di
dei
all'opposto,
volto
mi
sensualità
ripeto qui:
e
Ma
occhi
degli
e
riflesso
un
dell'opera sua,
Avete
buoni
sui
e
e
di turpe
cosa
passionimostruose,
scritto altrove,
per
La
labbra
riflesso dell'anima
un
Ho
vesse
qualche
quali tanto
sono
opere
sue
bellissimo.
era
di ferocia, di
nelle
di
scelleragginie
se
atti immorali
il ritratto di Gabriele
me,
scopro
delle
agli angoli
opere,
a
giovane
vi
fisonomia, io
sue
azioni,
viso
nostro
dei
meglio proporzionato.
corpo
la linea
nobili
simpatia:come,
e
degli
e
L'abito
impronte accusatrici, ogni
con
Ecco, ho qui, innanzi
sua
grazia
passioni malvage
delle
sul
orme
sue
li adorna
atteggiamenti, e
l'abito delle
sentimenti,
alti
ideali,stampa
belli,siate buoni.
essere
pensieri,dei gentilie
Mi
LANZALOME
G.
faccia
un
fulgore
la
ili
lealtà,la
dine,
rettitu-
aperta simpatia,
LA
DELL'EOOISMO
MORALL
atlasciiKi i nostri
clic
li i:i inchinevoli
simili, e
E
così
anche,
per
sublimi
e
dei
cuori, suscitatore
tiranno
il ritratto
di
con
Filippo 11; il
(jcnio
balenò
vi è
cui
i
che
volti le
passioni quella
che
un'espressione
sguardo,
di
come
che
offende
il petto
gli altri,e
i
L'ira, secondo
alla testa
sangue
ci rende
dell'avaro
occhi
così
tutte
troppo
alta
di
acquistano qualche
le
della
cosa
alcun
imprimervi
nei
anche
della
dall'insieme
in
più
modo
che
bruti,
di
le forme
testa, ci esprimono
lenta
e
solenne
del
della
tigre,dell'astuzia
la
testa, in
e
dj|
di
pazienza
non
troppo
tempie,
e
o
gli
dell'arpia.
corpo,
Così
immediata
dell' asino,
atteggiare
antipatico,
e
volgare.
loro
la loro indole?
e
ricatura.
ca-
volgare ambizione,
sgradevole
e
alla
e
lineamenti
possono
l'impressione
bue, della
della
meno
disarmonico
con)e
tielle membra,
o
duro
delle
volpe
lo
fa
correre
e
paralisi.I
passioni riprovevoli,non
fattezze
fa
ci
collo
del
vene
tremanti
o
l'odio, la crudeltà, l'egoismo, la trista
insomma
le nostre
le
gola v'impronta
La
piesta al ridicolo
si
ciamento
arriclascia
lussuria
La
chio
oc-
livido,
spiacevole
ci
levare
ad
di
superbia
temperamenti,
gonfiandoci
pallidie quasi
La
e
di
labbra.
tutti note.
a
maialesco.
ci fa sporgere
modo
e
specie
delle
e
dissimidarsi
un' ombra
come
una
l'invidia;la
quanto
pnò
meno
produce
e
rivelatrici
orme
sue
l' Aleardi)
canta
abbruttisca
tanto
agli angoli degli occhi
sui
quello
con
mondo.
nuovo
lineamenti,
X,
Leone
riforma,
bellamente
(come
crudele
e
umanista
della
esperto; perchè getta sul volto
scompone
del sospettoso
gaudente
dell'incendio
passione,
è fra le
quale
di Garibaldi, affascinatore
quello
ritratto del
in
genovese,
l'istinto d'un
Non
eroi,
accenditore
imprevidente
del
fra loro
Paragonate
core.
testimoni
sui sembianti
bellezza
della loro
siasmi
entu-
eroiche,
risoluzioni
magnanime
le
idealità,tutte
del
e
noi
fratellanza, tntti gli
di
tntti i sentimenti
c^ualchecosa
effondono
E
lidaisi di
a
aniaici.
ad
un
213
PIACERE
DEL
E
E
non
e
diamo
ve-
mente
special-
noi abbiamo,
della
della
forza
ferocia
volpe, della stupiditàdel rinoceronte,
214
della
della
rapacità del falcone,
della
lepre
L'uomo,
del
e
diventa
di sempre
energie
Se
di
modo
forze
che
(insorgerà qualcuno),
spiegate l'eroe
come
utilitaria,
ad
contribuire
a
morale,
il
e
atto
edonistica
la morale
con
sfruttare
a
proprie energie.
le
essa
dotato
quindi
e
più
vero
felicità possibile:
la massima
essere
un
errori, acquista
proprio utile,del proprio
bellezze, sempre
e
della società,e
non
ritorni ed
conseguire
più
sempre
maggiori
del
midità
ti-
via dicendo.
trionfi,cadute,
la coscienza
chiara
piacere,del miglior
cioè
ghiottoneria del inaiale, della
coniglio,e
attraverso
più
sempre
le
LANZALONE
O-
si sacrificano
martire, che
e
per
la felicità comune?
l'eroe
Rispondo: sì, anche
ideale; e vi
circostanze
sono
la lotta
eroica,
cui
il lottare
speciale morale
una
e
il martirio.
Garibalili
e
il dovere
di liberare
dell'eroismo
dai
e
modo,
se
diverrebbe
senza
tutti
consiste
libero
un
atto
bene.
delirio,che
faceva
del
valli
nostro
non
gli uomini
quasi inutile,e
salvo
comune,
bellezze
supreme
comune:
aveva
forse
dei
popoli
redenzione
d'Italia? iV\a la bellezza
Mezzogiorno
del
agl'intrepidileoni
Come
il
due
la
per
gliore
mi-
dovere, l'eroismo
come
dovere
il modo
è
morale
sono
d'ogni
là
martirio
innamorata
sublime
di
Borboni
del
lottando,
nessuna
ma
di combattere
un'imposizione, ma
quel
cadere
il martirio
e
al
vanno
siglia
con-
saliiteni;
sperare
eroica, può imporre,
L'eroismo
dell'azione,che
il
il dolore;
meno
l'egoismo stesso
rinunzia, il sacrifizio;in cui
la
eroicamente,
di sentir
premio
il loro
hanno
in cui
estreme,
saliis vìctis nullam
una
in
il martire
e
appunto
nell'essere
spontaneo
Il loro
della
volontà
premio
è
bella
anche
apparire
già
non
la
gnanima
ma-
gloria, e
la
morte
risorgimento.
vi
saiebbero
seguisserouna
avremmo
una
montagne,
morale
umanità
allo
stesso
eroica, l'eroismo
felicissima.
LA
Ciò
che
manca
i tristi: la cui
contro
con
Ma
ai buoni, di
non
associarsi
per
astuzia
furberi.i;abbiano
a
altro
un
il
per
il passo
per
quale
ben
alla lettera,farebbe
e
la terra,
bene
nessun
luogo
Certo
fratelli
clie
progredita,
luminosa,
iTieta
col
fosse
male, alla violenza
buoni
dai
grave
nel
di
terra,
male;
e,
una
storia,
tempo
a
Ala
nostri
questi
fratelli
severità,sia
i)er il
con
di essi è
pietà verso
sociale, e
e
i veleni.
i tristi: sono
anche
l'eccessiva
della
anche
un'equa
danno
dalla
cammino
di noi.
usare
applicata
violenti, diverrebbe
e
amare
evoluti
il tlirittoed
la
marcia
i buoni, mentre
si adattino
lasciarsi
un'evidente
stizia
ingiu-
il dovere
tlella civiltà
mirano
in parte ai
a
una
d'imporsi
e
ilei
peggiori,
E'
progresso.
morale
tempi, almeno
ai
più
per
alta
e
più
difendersene
sopprimere.
popolo,
le loro
la
solerzia,
a
i fiatelli buoni.
capitanare essi
Ogni
di
giusto
perniciosa,è
necessità
non
male
sapiente usa
vantaggio, sia perchè
stesso
la
pei'
loro
sai^pianotra
solerzia
mistura
una
il medico
è
I migliori hanno
e
senza
meno
e
evoluti
verso
di
Invece,
il dovere
abbiamo
meno
debolezza
e
al
malvagi
feroci.
misura,
piliinfelici
tristi e
loro
melensi:
sguardo
opporsi
di
si realizza
con
e
compagnata
ac-
grande
una
presto sparire tutti i buoni
solo
di belve
gabbia
vera
a
popolata
con
e
fendersi
di-
e
tlclle volte,
più
vita,oppongano
uno
1' altro,
un
difficile delta vita pratica.L'utopia di Tolstoi,
è lecito
non
e
violenza, questa utopia, quando
la
con
la lotta della
1'
1' accortezza
dano
l'egoismo della specie coman-
e
ignavi
essere
il
straordinaria
imiividuale
l'egoismo
giovarsi
per
215
PIACERE
anche
e
l'attività,
è
tristizia è,
operosità
una
DEL
E
ai buoni
spesso
collegarsitra loro,
di ben
astuzia.
DLLL'EOOISMO
MORALE
o
morali
morali,
religione;
di
gruppo
che
più
o
borano
popoli, ogni periodo storico, elain
meno
vivono,
come
armonia
ogni
con
altra
cosa
la scienza
umana,
e
in
216
continua
in
LANZALONE
Q.
evoluzione,
legge
una
salvo
razze.
Questa
varietà
dei
costumi,
adattamento
lotte
asprissime
utile
e
vera
tutta
la terra, del
e
così
guerra;
la
sarà
felicità
accordo
del
infallibile ili
meno
esempio,
E'
rimena
interesse
le
le loro
loro
nuova
le rondini
sicura
e
grande
momento
se
che,
comparate,
abbia
ad
una
cattedra
illuminare
non
di
in
feroce
sima
dannosis-
e
della
grande
donna
vi
anno
alla
e
morale
assicurino
umana?
necessario
in
istinto,non
specie brute, e che,
al
projjrio nido.
si studiino
popoli,
e
si
il succo,
dell'umanità.
almeno,
umano.
è
vera
una
una
di
o
tra
creare
Questo
università
nessuna
comparata,
per
civile. Ed
per
mente
profonda-
paragonino
filologia comparata,
genere
nel
le
l'umanità
tutta
di
umana
specie
nuovo
un
il fiore
sia,credo
del
morale
condotta, che
la
quasi
vari
mentre
di morale
il cammino
vero
riporre il proprio piacere
tragga
ne
cattedra
una
suo
della
ferocissima
civiltà,che
dei
universale
e
vergogna,
nianca
ogni
morali
e
a
governa
della
supremo
morali
e
sostanza, al difficile ma
in
nell'uomo
problema più importante
e
qual'è
quello, che
esperienze
certate
ac-
liberata,quasi
redenzione
di questa
riduce,
creare
a
s'è
possibileagl'individui e
si
la
lavoro.
piacere col dovere,
proprio dovere,
della
completa
questo: qual'è il costume,
qual; problema
11
la
dei
la coscienza
cannibalismo
si libererà
fondamenlale
problema
la massima
la
attuerà
perfettagiustiziadel
11
e
dannoso
e
schiavitù;così
dannosa
annullerà
non
leggi d'armonia,
con
possibilefelicità. Così
feroce
alle
e
tragiche esperienze, 1'umanità
e
più lucidi, l'istinto
sue
climi
u-
secoli.
acquista,sempre
della
tutte
famiglia
ai
che
umana,
fondersi
a
la gran
tutta
l'accorderà
ma
dall'esperienzadei
Attraverso
di
morale
la gran
sarà
di
universale
di condotta
particolarinecessità
mana,
gran
tendono, lentissimamente,
e
è 1!
vera
qualche
di
rature
lette-
università,che
fiaccola
destinata
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