CIRCOLO DIDATTICO DI SAN DAMIANO D’ASTI
SCUOLA STATALE
DELL’INFANZIA
DI CISTERNA D’ASTI
ANNO SCOLASTICO 2010/2011
DOCUMENTO PER IL POF
INSEGNANTI:
BURDESE DANIELA
DAMASO MARIA ROSA
FRANCO LAURA
MO TIZIANA
Insegnante di religione
VOLPE ANNA
ANALISI DEL CONTESTO
La scuola è situata in Via Giovanni XXIII, 1 – tel: 0141979522
SERVIZI SOCIO – CULTURALI :
- Sanitari : 1 farmacia
1 ambulatorio medico
- Sociali :
Proloco
1 banche
1 ufficio postale
il municipio
1 parrocchia
3 circoli ricreativi (bocciofila, gruppo donne, circolo anspi)
1 biblioteca
associazione museo “Arti e Mestieri di un tempo”
- Scolastici : 1 scuola materna statale
1 scuola elementare
Non esistono servizi extrascolastici
RISORSE PLESSO DI CISTERNA – DUE SEZIONI
ORARIO: 8,30-16,30
GLI ALUNNI:
SEZIONE A: 22
SEZIONE B: 26
ETA’
• ANTICIPO 9
• 1° LIVELLO 13 (3 anni)
• 2° LIVELLO 11 (4 anni)
• 3° LIVELLO 15 (5 anni)
STRUTTURA EDILIZIA
Piano terra:
• 1 salone utilizzato per le attività di sezione, inglese e linguistica con attiguo corridoio
adibito a spogliatoio
• 1 REFETTORIO
• 1 servizio igienico per alunni
• 1 servizio igienico adulti con spogliatoio
• 1 spogliatoio per adulti
Primo piano:
• 1 aula per psicomotricità
• 1 aula per pittura
• 1 aula per logica
• 1 corridoio
• 1 aula dormitorio
• 1 servizio igienico per l’addetto alla refezione
• 1 servizio igienico per i bambini
•
•
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Esterno
• 1 cortile recintato davanti alla scuola, con giochi
• 1 cortile recintato sul retro della scuola con giochi, sabbionaia
• Dal cortile della scuola si accede al teatro parrocchiale
SERVIZI EROGATI DAL COMUNE:
• MENSA
• SCUOLABUS PER TRASPORTO BAMBINI A CASA (CON ORARIO COINCIDENTE
A QUELLO DELLA SCUOLA PRIMARIA) E PER USCITE DIDATTICHE (su
richiesta)
SERVIZI EROGATI DALLA DIREZIONE DIDATTICA
• Collaboratori scolastici che effettuano il servizio PRE-SCUOLA dalle ore 8,00 alle 8.30
PERSONALE
• DOCENTE:
•
AUSILIARIO:
4 insegnanti a tempo indeterminato
1 insegnante di religione
2 collaboratori scolatici
IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA:
CAMPI DI ESPERIENZA
(DALLE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO – SETTEMBRE 2007)
IL SE’ E L’ALTRO
I bambini formulano le grandi domande esistenziali e sul mondo e cominciano a riflettere sul
senso e sul valore morale delle loro azioni, prendono coscienza della propria identità,
scoprono le diversità e apprendono le prime regole necessarie alla vita sociale.
Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura, la vita e il suo evolversi ed
estinguersi, l’ambiente che lo circonda, le relazioni tra le persone; ascolta le narrazioni degli
adulti, le espressioni delle loro opinioni e della loro fede; è testimone degli eventi e ne vede
la rappresentazione attraverso i media, partecipa alle tradizioni della famiglia e della
comunità. Sente di appartenere alla sua famiglia, alla sua comunità, alla sua scuola; si
accorge di essere uguale e diverso nella varietà delle situazioni, di poter essere accolto o
escluso, di poter accogliere o escludere. Si chiede dove era prima di nascere e se e dove
finirà la sua esistenza e quella di chi gli è caro, quale sia l’origine del mondo; si interroga su
Dio e si confronta con l’esperienza religiosa.
La presenza di bambini che parlano altre lingue e hanno tratti diversi e famiglie con tradizioni
e religioni diverse, apre nuovi orizzonti, suscita reazioni, curiosità, preoccupazioni e
sentimenti che non possono essere ignorati. In questi anni, dunque, si definisce e si articola
l’identità di ciascun bambino e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo,
della propria personalità e del proprio stare con gli altri. Sono gli anni della scoperta degli
adulti come fonte di protezione e contenimento, degli altri bambini come compagni di giochi e
come limite alla propria volontà. Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo,
sperimenta il piacere e le difficoltà della condivisione e i primi conflitti, supera
progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista. Esperienze, emozioni,
pensieri e domande generano riflessioni, ipotesi, discorsi, comportamenti sociali che hanno
bisogno di spazi di incontro e di elaborazione.
La scuola si pone come luogo di dialogo, di approfondimento culturale e di reciproca
formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre ai bambini
un modello di ascolto e di rispetto, per convenire come aiutare ciascun bambino a trovare
risposte alle grandi domande in coerenza con le scelte della sua famiglia e al tempo stesso
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riconoscendo e comprendendo scelte diverse e mostrando per loro rispetto. La scuola si
confronta con le famiglie per condividere le regole che consentono di realizzare le finalità
educative e propone ai bambini prime forme di dialogo sulle domande che essi pongono,
sugli eventi della vita quotidiana, sulle regole del vivere insieme.
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Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie
esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato.
Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia,
della comunità e sviluppa un senso di appartenenza.
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o
male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti
degli altri, dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento.
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che esistono
punti di vista diversi e sa tenerne conto.
È consapevole delle differenze e sa averne rispetto.
Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista.
Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo
costruttivo e creativo con gli altri bambini.
Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti, sa seguire regole di
comportamento e assumersi responsabilità.”
IL CORPO E IL MOVIMENTO
Identità, autonomia, salute
I bambini prendono coscienza e acquisiscono il senso del proprio sé fisico, il controllo del
corpo, delle sue funzioni, della sua immagine, delle possibilità sensoriali ed espressive e di
relazione e imparano ad averne cura attraverso l’educazione alla salute.
Il bambino che entra nella scuola ha già acquisito il dominio delle principali funzioni del
corpo, il senso della propria identità e alcune conoscenze fondamentali riguardanti lo
schema e il linguaggio corporeo, attraverso le quali si esprime e organizza la sua presenza
attiva nel mondo circostante.
Sviluppa la conoscenza del proprio corpo attraverso l’esperienza sensoriale e percettiva che
gli permette di sperimentarne le potenzialità, di affinarle e di rappresentarlo. I giochi e le
attività di movimento consolidano la sicurezza di sé e permettono ai bambini e alle bambine
di sperimentare le potenzialità e i limiti della propria fisicità, i rischi dei movimenti incontrollati
e violenti, le diverse sensazioni date dai momenti di rilassamento e di tensione, il piacere del
coordinare le attività con quelle degli altri in modo armonico.
Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio
caratterizzato da una propria struttura e da regole che il bambino apprende attraverso
specifici percorsi di apprendimento: i gesti mimici, sostituiscono o sottolineano la parola,
mantengono la conversazione o la sospendono, esprimono sentimenti ed emozioni,
accompagnano la fruizione musicale.
Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altrettanto
importanti delle attività espressive e di movimento libero o guidato e possono essere
occasione per l’educazione alla salute attraverso una sensibilizzazione alla corretta
alimentazione e all’igiene personale.
La scuola dell'infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere,
capire e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, di rispettarlo e di
averne cura, di esprimersi e di comunicare attraverso di esso per giungere ad affinarne la
capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio, di
muoversi e di comunicare secondo fantasia e creatività.
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Traguardi per lo sviluppo della competenza
• Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi,
riconosce i segnali del corpo, sa che cosa fa bene e che cosa fa male, conosce il
proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e consegue pratiche corrette di cura
di sé, di igiene e di sana alimentazione.
• Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali
correre, stare in equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo che
richiedono l’uso di attrezzi e il rispetto di regole, all’interno della scuola e all’aperto.
• Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri.
• Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del
corpo.
• Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo in stasi e in movimento.
• Sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare,
ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi.
• Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative,
accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità.
• L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla
condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali.
• Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione,
come spettatore e come attore. La scuola può aiutarlo a familiarizzare con
l’esperienza della multimedialità, favorendo un contatto attivo con i media e la ricerca
delle loro possibilità espressive e creative.
OBIETTIVI DIDATTICI
Prova piacere nel movimento e nelle diverse forme di attività;
Prova piacere nelle attività di destrezza;
Corre;
Sta in equilibrio;
Si coordina con gli altri nei giochi di gruppo;
Coordina i movimenti nei giochi individuali;
Usa attrezzi in modo appropriato;
Rispetta le regole;
Esercita le potenzialità del proprio corpo:sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche,
espressive
- Ha sviluppato la motricità fine: impugna correttamente oggetti nelle attività;
- Utilizza in modo personale il corpo e il movimento per esprimersi, comunicare stati
d’animo, emozioni e sentimenti, anche nelle forme della drammatizzazione e della
danza;
- Controlla la forza del proprio corpo valuta i rischi del contesto in cui si trova e delle
azioni che compie;
- Sviluppa strategie adeguate per superare le difficoltà motorie;
- Si coordina con gli altri;
- Conosce e denomina le varie parti del corpo su di sé e sugli altri - rappresenta il corpo
statico rappresenta il corpo in movimento.
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LINGUAGGI, CREATIVITÀ, ESPRESSIONE
Gestualità, arte, musica, multimedialità
I bambini sono portati a esprimere con immaginazione e creatività le loro emozioni e i loro
pensieri: l’arte orienta questa propensione, educa al sentire estetico e al piacere del bello. Lo
sforzo di esplorare i materiali, di interpretare e creare sono atteggiamenti che si manifestano
nelle prime esperienze artistiche e che possono estendersi e appassionare ad altri
apprendimenti. I bambini possono esprimersi in linguaggi differenti: con la voce, il gesto, la
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drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione e la trasformazione dei materiali più
diversi, le esperienze grafico-pittoriche,i mass-media, ecc. La fruizione di questi linguaggi
educa al senso del bello, alla conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà.
L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per osservare con occhi diversi il mondo che li
circonda. I diversi materiali esplorati con tutti i sensi, le tecniche sperimentate, confrontate,
condivise ed esercitate, le osservazioni di quadri, sculture o architetture aiuteranno a
migliorare la capacità di osservare, coltivare il piacere della fruizione e ad avvicinare alla
cultura e al patrimonio artistico. I bambini che si cimentano nelle diverse pratiche di pittura, di
manipolazione, di costruzione plastica e
meccanica osservano, imitano, trasformano, interpretano, inventano e raccontano.
La musica è un linguaggio universale, carico di emozioni e ricco di tradizioni culturali.
Traguardi per lo sviluppo della competenza
• Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo (teatrali,
musicali, cinematografici…); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la
fruizione e l’analisi di opere d’arte.
• Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il
linguaggio del corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di
rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e
altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive.
• Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività.
• Formula piani di azione, individualmente e in gruppo, e sceglie con cura materiali e
strumenti in relazione al progetto da realizzare.
• È preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio
lavoro.
• Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato.
• Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale
utilizzando voce, corpo e oggetti.
• Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze
sonoro-musicali.
• Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale per
codificare i suoni percepiti e riprodurli.
• Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche,
per comunicare e per esprimersi attraverso di esse.
OBIETTIVI DIDATTICI
- Comunica-esprime emozioni utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo
offre;
- Sa raccontare utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo offre;
- Esprime sensazioni, emozioni, pensieri attraverso il disegno e la pittura;
- Sa esprimersi attraverso attività manipolative;
- Utilizza diverse tecniche espressive;
- Esplora i materiali;
Utilizza i materiali che ha a disposizione;
Utilizza i materiali con creatività;
- Descrive ciò che vede in un’opera d’arte, prova a riprodurla o a reinventarla;
- Idea, crea realizza individualmente e in gruppo progetti;
- Sceglie con cura i materiali, rimane concentrato sull’attività che svolge si appassiona
alle attività scelte e a ciò che succede nella scuola;
- Porta a termine l’attività iniziata;
- Conosce nel proprio ambiente i “beni comuni” artistici e culturali, li rispetta
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I DISCORSI E LE PAROLE
Comunicazione, lingua, cultura
I bambini apprendono a comunicare verbalmente, a descrivere le proprie esperienze e il
mondo, a conversare e dialogare, a riflettere sulla lingua, e si avvicinano alla lingua scritta.
Attraverso la conoscenza e la consapevolezza della lingua materna e di altre lingue
consolidano l’identità personale e culturale e si aprono verso altre culture.
I bambini giungono alla scuola dell’infanzia avendo acquisito le principali strutture
linguistiche: hanno appreso, nell’interazione con i familiari, la lingua materna, le sue
intonazioni e i ritmi, le principali regole del discorso; sanno usare la lingua per esprimere le
proprie intenzioni e i propri desideri e per interagire con gli altri; hanno osservato e appreso
come le diverse persone comunicano tra loro; hanno avuto contatti con i messaggi prodotti
dai media. Spesso hanno già incontrato lingue diverse.
La lingua diventa via via uno strumento con il quale giocare ed esprimersi in modi personali,
creativi e sempre più articolati; sul quale riflettere per comprenderne il funzionamento;
attraverso il quale raccontare e dialogare, pensare logicamente, approfondire le conoscenze,
chiedere spiegazioni e spiegare il proprio punto di vista, progettare, lasciare tracce.
Se opportunamente guidati, i bambini estendono il patrimonio lessicale, le competenze
grammaticali, conversazionali, logiche e argomentative, confrontano la propria lingua
materna con altre lingue, formulano ipotesi e si cimentano con l’esplorazione della lingua
scritta. Possono apprendere efficacemente una seconda lingua purché il contesto sia dotato
di senso, l’apprendimento avvenga in modo naturale, sia inserito nelle attività quotidiane e
diventi esso stesso occasione di riflessione e di dialogo.
La scuola dell’infanzia ha il compito di promuovere in tutti i bambini la padronanza della
lingua italiana e la consapevolezza dell’importanza dell’uso della propria lingua materna da
parte dei bambini di origini culturali diverse. Offre la possibilità di vivere contesti di
espressione-comunicazione nei quali il bambino possa imparare a utilizzare la lingua in tutte
le sue funzioni e nelle forme necessarie per addentrarsi nei diversi campi di esperienza.
Sollecita le pratiche linguistiche che mettano i bambini in condizione di scambiare punti di
vista, confrontare le proprie interpretazioni attorno a fatti ed eventi, esprimere i propri
pensieri, negoziare e condividere con gli altri le proprie opinioni. Incoraggia il progressivo
avvicinarsi dei bambini alla lingua scritta, che potenzia e dilata gli orizzonti della
comunicazione, attraverso la lettura di libri illustrati e l’analisi dei messaggi presenti
nell’ambiente.
Traguardi per lo sviluppo della competenza
• Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il
proprio lessico.
• Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie
emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il
linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse
attività.
• Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga,
discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per
definirne le regole.
• Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti
compiuti nei diversi campi di esperienza.
• Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la
pluralità linguistica e il linguaggio poetico.
• È consapevole della propria lingua materna.
• Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione
attraverso la scrittura, anche utilizzando le tecnologie.
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OBIETTIVI DIDATTICI:
- Partecipare ad una conversazione con interventi pertinenti;
- Comprendere gli argomenti oggetto di discussione;
- Ascoltare la narrazione di testi o storie cogliendo gli elementi essenziali ed è in grado
di rielaborarli verbalmente;
- Raccontare vissuti o storie inventate;
- Comprendere le regole di semplici giochi e del contesto in cui si vive;
- E’ in grado di ascoltare e comprendere una storia letta dall’adulto;
- E’ in grado di leggere e interpretare immagini;
- Formulare le prime ipotesi in relazione alla lettura di parole presenti nell’ambiente
scolastico, anticipazione di significato etc…
- Sviluppare tecniche di metamemoria attraverso l’uso delle immagini e assonanze
- Riflettere su come si può imparare a ricordare;
- Comunicare le proprie emozioni e i propri pensieri attraverso il disegno e la scrittura
spontanea;
- Individuare, con l’aiuto del gruppo, le parole chiave relative alle esperienze compiute;
- Produrre scritture spontanee individuali e collettive anche attraverso l’uso del
computer;
- Confrontare i suoni delle parole cercando rime, assonanze, elementi per
comprendere e ricordare parole nuove
- Sviluppare le abilità fonologiche
LA CONOSCENZA DEL MONDO
Ordine, misura, spazio, tempo, natura
I bambini esplorano la realtà, imparando a organizzare le proprie esperienze attraverso
azioni consapevoli quali il raggruppare, il comparare, il contare, l’ordinare, l’orientarsi e il
rappresentare con disegni e con parole.
Attraverso le attività proposte, le organizzazioni dei fenomeni naturali e degli organismi
viventi, le conversazioni, le attività ludiche, costruttive o progettuali, il bambino comincia a
capire l’importanza di guardare sempre meglio i fatti del mondo, confrontando le proprie idee
con le idee proposte dagli adulti e dagli altri bambini.
Partendo da situazioni di vita quotidiana, dal gioco, dalle domande e dai problemi che
nascono dall’esperienza concreta il bambino comincia a costruire competenze trasversali
quali: osservare, manipolare, interpretare i simboli per rappresentare significati; chiedere
spiegazioni, riflettere, ipotizzare e discutere soluzioni; cogliere il punto di vista degli altri in
relazione al proprio, nelle azioni e nelle comunicazioni; prevedere, anticipare, osservare,
organizzare, ordinare gli oggetti e le esperienze; interagire con lo spazio in modo
consapevole e compiere i primi tentativi per rappresentarlo; avvicinarsi al numero come
segno e strumento per interpretare la realtà e interagire con essa; riflettere sulla misura,
sull’ordine e sulla relazione; osservare i viventi, sempre in relazione con aspetti del mondo
fisico, mossi dalla curiosità verso di sé e verso l’ambiente naturale nonché verso le sue
continue trasformazioni; progettare e perseguire progetti nel tempo documentandone gli
sviluppi.
Nella scuola dell’infanzia i bambini apprendono a organizzarsi gradualmente nel tempo e
nello spazio, a partire dai loro vissuti quotidiani di vita familiare, scolastica, ludica e facendo
riferimento alle attività degli adulti e agli eventi naturali e culturali. Spazio e tempo sono legati
tra loro nell’esperienza
fondamentale del movimento, le cui caratteristiche di durata, estensione e rapidità
costituiscono per i bambini sia elementi di analisi degli stessi movimenti direttamente
osservati, sia criteri di interpretazione del cambiamento in generale.
I bambini acquisiscono consapevolezza del proprio corpo attraverso una corrispondente
consapevolezza del mondo e viceversa: la prima “organizzazione fisica” del mondo esterno
(forma, movimento, luce, calore, ecc.) si sviluppa in stretta e reciproca corrispondenza con i
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canali di percezione e motricità. In modo analogo il bambino mette in relazione le funzioni
interne e le funzionalità esterne di qualunque organismo vivente e si accosta alla
consapevolezza delle trasformazioni della materia mettendole in relazione con le esperienze
del proprio corpo.
Il bambino può interpretare qualunque macchina, meccanismo, strumento, artefatto
tecnologico che fa parte della sua esperienza mediante un contrappunto fra “come è fatto” e
“cosa fa”. L’intreccio fra linguaggio e azione nell’attività di conoscenza del bambino favorisce
la scoperta della varietà degli aspetti del mondo e, al tempo stesso, promuove
l’organizzazione culturale.
Il compito degli insegnanti è quello di rendere i bambini gradualmente consapevoli della
ricchezza potenziale della loro esperienza quotidiana e dei modi in cui la cultura dà forma a
tale esperienza; di assecondarli e sostenerli nel processo dello sviluppo della competenza e
nei loro primi tentativi di simbolizzare e formalizzare le conoscenze del mondo; di aiutarli e
indirizzarli nel costruire le prime immagini del mondo e di sé che siano coerenti e
significative, a percepire e coltivare il benessere che deriva dallo stare nell’ambiente
naturale.
Traguardi per lo sviluppo della competenza
• Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità;
utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici
strumenti.
• Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente
un percorso sulla base di indicazioni verbali.
• Si orienta nel tempo della vita quotidiana.
• Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro
collocazione temporale; formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al
futuro immediato e prossimo. Coglie le trasformazioni naturali.
• Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con
attenzione e sistematicità.
• Prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprirne funzioni e
possibili usi.
• È curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni,
soluzioni e azioni.
• Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze.
OBIETTIVI DIDATTICI
- Raggruppare oggetti in base a una o più caratteristiche;
- Ordinare più oggetti in base a un criterio;
- Formare insiemi con quantità uguali, maggiori o minori, confrontarli utilizzando i termini
maggiore, minore e uguale;
- Utilizzare simboli concordati per rappresentare quantità posizioni spaziali fenomeni
meteorologici;
- Elaborare e utilizzare strategie per contare;
- Abbinare quantità al simbolo numerico (0-10);
- Utilizzare strategie per trovare strumenti adatti a pesare, misurare lunghezze e
capacità;
- Confrontare strumenti diversi;
- Collocare se stesso, un compagno o una figura in una determinata posizione(soprasotto, davanti-dietro, dentro-fuori);
- Orientarsi nello spazio reale e nello spazio foglio;
- Muoversi nello spazio seguendo indicazioni verbali;
- Orientarsi nei labirinti nello spazio reale e nello spazio foglio;
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-
E’ curioso di sapere, si interroga, formula ipotesi e le confronta, cerca di trovare
soluzioni, adeguate (agisce) elaborando strategie diverse e confrontandosi con i
compagni;
Osservare e cogliere le trasformazioni dell’ambiente naturale formulare ipotesi sul
“dopo”;
Utilizzare correttamente i termini prima, dopo, forse…;
Utilizzare simboli, tabelle,… per registrare le trasformazioni;
Descrivere in modo chiaro e comprensibile le esperienze effettuate;
Conoscere il significato dei termini e utilizzarli in modo appropriato;
Osservare e cogliere le trasformazioni dell’ambiente naturale
Formulare ipotesi sul “dopo”
Avere la percezione di se stessi come persona;
Conoscere la propria storia individuale e rielaborarla;
Riconoscere gli elementi caratteristici del proprio paese;
Rappresentare graficamente e verbalmente le attività, i fatti vissuti e narrati, definire
semplici durate temporali;
Utilizzare la sequenza logico – temporale per collocare un fatto o un evento;
Rappresenta graficamente eventi di un passato recente ed è in grado di verbalizzarlo;
Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, sapendosi orientare attraverso
punti di riferimento e utilizzando gli organizzatori topologici (sopra, sotto, avanti, dietro,
sinistra, destra, ecc.);
Individuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano il proprio ambiente;
Realizzare semplici mappe;
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PROGETTO
“L’UNITA’ A MISURA DI BAMBINO E DI TERRITORIO”
dal bosco della Costituzione all’Unità d’Italia andata e ritorno
- IL BOSCO DELLA COSTITUZIONE: L’UNITA’ DELLE REGOLE -
MACROAREA DI RIFERIMENTO: CITTADINANZA ATTIVA
FINALITA’
Nel precedente anno scolastico il concetto di CURA ha costituito la matrice su cui si è
sviluppata l’azione didattica della scuola.
Cura di ogni bambino, “essere speciale” affidato dai genitori alla scuola, degli spazi (intesi
anche come territorio), dei tempi, del contesto in cui è inserito; cura delle relazioni, da quelle
tra pari a quelle tra scuola e territorio; cura della memoria come capacità di ripercorrere spazi
e tempi passati per costruire significati orientati al futuro, ma anche cura dei percorsi di
ricerca attivati negli anni; cura della Terra, a partire dall’assunzione di responsabilità nei
confronti del contesto in cui si vive…
Lo sfondo culturale e pedagogico che ha portato ad una progettazione articolata sulla CURA
ha le sue radici nel Rapporto Unesco del 1996, curato da Jacques Delors che già nel titolo
“Nell’educazione un tesoro”, sintetizzava il senso di molte riflessioni precedenti e successive
al documento stesso.
Il testo propone l’idea di una educazione che deve servire per tutta la vita, capace di
orientare le persone verso una maggiore comprensione reciproca, un maggiore senso di
responsabilità e una maggiore solidarietà, attraverso l’accettazione delle differenze spirituali e
culturali e che sa fornire a tutti l’accesso al sapere per aiutare gli uomini a capire il mondo, a
capire gli altri ma, in primo luogo, se stessi.
«L'educazione è (...) un'espressione d'amore per i bambini e i giovani, che dobbiamo
saper accogliere nella società offrendo loro, senza alcuna riserva, un posto nel
sistema educativo, ovviamente, ma anche nella famiglia, nella comunità locale e nella
nazione».
L'educazione non si risolve in «un processo continuo di miglioramento delle conoscenze
e delle abilità». Le finalità della scuola non sono quindi limitate a obiettivi strumentali perché
è necessario «andare oltre una visione strumentale dell'educazione, come un processo
nel quale ci si sottopone per raggiungere determinati scopi (in termini di abilità, di
capacità o di potenziale economico), per arrivare a una visione che metta in risalto lo
sviluppo della persona nella sua interezza, cioè della persona che impara a essere».
La scuola del ventunesimo secolo, secondo la Commissione Delors, dovrebbe poggiare su
«quattro pilastri dell'educazione»: imparare a essere, imparare a conoscere, imparare a
fare, imparare a vivere insieme.
Nel documento c’è un forte richiamo alla cittadinanza attiva, ripreso in quelli successivi
elaborati a livello nazionale ed europeo.
A partire dal 2002, anno di costituzione della scuola dell’infanzia statale a Cisterna, questo
orizzonte di senso è stato il sestante che ha guidato i percorsi proposti dalla scuola
dell’infanzia in continuità con quella primaria, in una dimensione progettuale che di anno in
anno riprendeva il percorso precedente implementandolo. La progettazione del corrente anno
scolastico si inserisce in questa logica e rappresenta la continuazione dell’itinerario
precedente.
Le declinazioni di questa grande finalità sono molteplici e rappresentano orizzonti verso cui
tendere a partire dalla scuola dell’infanzia, adattando i percorsi relativi alle diverse età in
un’ottica di continuità:
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Promuovere la capacità di “avere cura” di sé, dell’”altro”, degli ambienti, delle
relazioni;
favorire lo sviluppo del senso di responsabilità;
promuovere la partecipazione critica e consapevole;
promuovere negli alunni il senso della comunità;
promuovere la scoperta della necessità di regole;
comprendere l’ interconnessione dei diritti e dei doveri;
promuovere competenze trasversali di cittadinanza attiva;
far sentire gli alunni protagonisti e attori consapevoli del percorso;
promuovere l’autonomia e l’autostima;
promuovere e “SALVAGUARDARE” il pensiero critico divergente (saper pensare con
la propria testa);
favorire condizioni che permettano agli alunni di sperimentare il sapere come
scoperta;
promuovere la capacità di esprimere le proprie opinioni;
promuovere la capacità di rispettare le opinioni degli altri;
favorire la collaborazione per il raggiungimento di un fine comune;
promuovere le iniziative della scuola sul territorio;
promuovere lo scambio e la cooperazione tra gli alunni;
promuovere lo scambio, la “RELAZIONE” tra i docenti in una prospettiva di
miglioramento della professionalità;
promuovere LA SCUOLA SUL TERRITORIO;
offrire ai genitori occasioni di partecipazione e condivisione del progetto della scuola
affinché comprendano i significati che fanno da sfondo alla progettazione educativa;
promuovere e rendere fruibili i risultati raggiunti ed i materiali prodotti all’esterno. Le
stesse finalità sono collegate al raggiungimento dei traguardi di sviluppo propri di ogni età,
che sono alla base delle competenze chiave di cittadinanza, definite nel “Regolamento
recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione” (D.M. 22 agosto 2007):
imparare ad imparare;
progettare;
comunicare;
collaborare e partecipare;
agire in modo autonomo e responsabile;
risolvere problemi;
individuare collegamenti e relazioni;
acquisire e interpretare l’informazione.
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PERCORSO
Nel precedente anno scolastico, a partire dal mondo delle api e dalle sue regole, i bambini
hanno esplorato il mondo delle regole e le regole del mondo. Il progetto “La misura di tutte le
cose” dal piccolo al grande, dal vicino al lontano, vivere la Costituzione nel quotidiano”
(inserito nell’ampio progetto MATEcoMUSEI, proposto dalla Rete Museale e dall’Ecomuseo
delle Rocche), è stato articolato attraverso esperienze predisposte al fine di emozionare
cognitivamente e permettere ai bambini di comprendere il significato della REGOLA, inteso in
senso latino, dove il termine règola indicava per l’appunto un’ assicella per tirare le linee, una
misura sulla quale vi era stato un precedente accordo. Dalle regole del mondo delle api,
attraverso quelle che regolano la vita a scuola e a casa, si è arrivati alle regole del bosco, del
paese e della Nazione. La Costituzione è stata il punto di arrivo, esplorata attraverso gli
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articoli più accessibili ai bambini, mediante la riflessione e la trasposizione grafica che ha
portato alla realizzazione delle “Etichette della Costituzione”.
Tutte le attività proposte hanno avuto come sfondo la cura; la cura delle regole presuppone
l’avere cura di sé, degli altri e del contesto, legata alla capacità di confrontarsi con qualcuno o
qualcosa, processo che evolve solo se il bambino viene messo nelle condizioni di riflettere
all’interno di un sistema per comprendere a pieno le regole del suo funzionamento e
interiorizzarle.
A partire dalla cura dell’ambiente scuola, dei percorsi attivati negli anni precedenti e del
progetto comune “Il bosco dei bambini”, si è arrivati a comprendere il significato che le regole
assumono, regole che non costringono ma che diventano necessarie. Un percorso di ricerca
che ha fatto emergere, in particolare nel gruppo dei “grandi”, passati alla scuola primaria, la
“necessità” delle regole: della classe, di un gioco, le regole del percorso sicuro e del bosco
sicuro, delineate nei precedenti anni scolastici e diventate patrimonio comune, le regole della
società di mutuo soccorso, le norme non scritte, tramandate oralmente, che regolavano la
vita nei paesi di un tempo, regole che “regolano” la vita degli animali (ad esempio il mondo
delle api, itinerario di ricerca degli anni scorsi), per arrivare alle regole scritte del nostro
piccolo paese, della nostra Regione, della nostra Nazione.
In questo modo la costruzione delle regole è stata vissuta come “interna” e non esterna,
costruita dentro un’ interazione reale.
Il fatto che i bambini più grandi, che hanno vissuto con più consapevolezza questo percorso,
siano andati alla scuola primaria, rende necessario, nello sviluppo del percorso nel corrente
anno scolastico, la ripresa dei temi affrontati per arrivare a portare a termine quel “compito
difficile” proposto dai bambini della scuola primaria cioè la realizzazione del “Il bosco della
Costituzione”.
Si partirà, come ogni anno, dal Bosco dei bambini. Il coniglio Attilio e l’Apina Pina,
porteranno, attraverso messaggi e predisposizione di contesti motivanti, i bambini a scoprire
quali tipologie di piante ci sono nel bosco, le regole per riconoscerle, quelle che “regolano” la
loro vita, le relazioni che le legano all’ecosistema, il loro ruolo in esso… Riprendendo le
regole del mondo delle api, attraverso l’analisi di quelle della scuola, della casa, del paese,
giungeranno alla scoperta delle regole della Costituzione. Saranno sollecitati ad adottare, per
i principi più semplici, un albero nel BOSCO DELLA COSTITUZIONE, che sarà realizzato in
un appezzamento contiguo a quello del Bosco dei bambini. Infatti, come la Costituzione, gli
alberi sono ancorati ad un terreno che è cultura, tradizione, storia ma stagliano le chiome al
vento raccogliendo anche le brezze primaverili cariche di ossigeno per portare, ogni anno,
nuovi fiori e frutti.
Il bosco e le piante verranno esplorati sotto vari punti di vista: scientifico, storico, fantastico…
Particolare attenzione verrà posta sul tema del rapporto piante-ecosistema. La scuola, come
è sua consuetudine, lavorerà in collegamento con il territorio. A partire dal mese di dicembre,
il Comune di Cisterna avvierà la raccolta “porta a porta” dei rifiuti. Il tema della raccolta
differenziata, già trattato negli anni precedenti in relazione al mondo dell’ape, verrà ripreso e
rielaborato all’interno del percorso.
La progettazione del bosco della Costituzione coinvolgerà tutte le classi dei due ordini di
scuola. Gli alberi verranno scelti (messi a dimora e curati) dai bambini, a partire dalle ricerche
fatte dalle varie classi, in base alle caratteristiche che meglio rappresenteranno i diversi
articoli (flessibilità, resistenza…) e sugli stessi verranno apposti dei cartelli - sempre realizzati
dagli alunni- con le motivazioni della scelta.
In questo modo, attraverso percorsi concreti, la concertazione con i compagni e il
collegamento con il territorio per la scelta, i bambini saranno guidati anche a riflettere sul
significato di “cura e tutela” della Costituzione stessa in un’ottica unitaria. Unità, infatti, sarà il
termine che quest’anno affiancherà la Costituzione. Per la scuola dell’infanzia i concetti di
Costituzione, Unità d’Italia, nella loro accezione adulta sono di difficile comprensione. La
lettura di tali idee, invece, attraverso il loro significato simbolico, che permea la realtà nella
dimensione di “regola” e di “unità”, può portare alla loro comprensione anche da parte dei più
piccoli.
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Attraverso il percorso, oltre al raggiungimento dei traguardi di sviluppo indicati (documento
del settembre 2007), si pone come obiettivi di apprendimento, per tutte le età ed in relazione
alle stesse:
comprendere il collegamento fra il concetto di “cura” e quello di regole (dalle micro
regole alla Costituzione);
comprendere l’importanza del gruppo;
comprendere e condividere il significato di “bene comune”;
cercare soluzioni per difendere e tutelare un “bene comune”
scoprire il significato della parola “regola”;
comprendere il significato della parola “unità”, che non implica l’eliminazione delle
discordanze, ma può configurarsi anche come “unità di differenze”.
METODOLOGIA
Mediante l’Apina Pina e il Coniglio Attilio, personaggi che da anni fungono da sfondo
integratore, i bambini saranno coinvolti in esperienze che rappresenteranno l’incipit per lo
sviluppo di riflessioni, la costruzione di conoscenze e di significati condivisi. I personaggi,
inoltre, solleciteranno i bambini a osservare il lato “unitario” delle cose, come ulteriore
elemento unificatore dell’esistente.
Le metodologie che verranno utilizzate all’interno del percorso didattico sono volte a
sviluppare l’autodeterminazione nei bambini, favorendo quella che Berlyne definisce
“curiosità epistemica”, concepita come un bisogno universale di conoscere e di apprendere,
che si manifesta tramite l’esplorazione dell’ambiente fin dai primi anni di vita, motivata solo
dal desiderio di sapere, attraverso la proposta di esperienze “collative” motivanti.
Questa prospettiva concepisce l’intelligenza come modificabile attraverso opportune
stimolazioni. Il riferimento a questa teoria incrementale e non entitaria, si ripercuote sulla
metodologia utilizzata, caratterizzata, in primo luogo, dal “perdere tempo”, utilizzando la
“pedagogia della lumaca”
Come dice Eugenio Scardaccione: “Iscriviamoci al PIL! Non pensate alla formula economica,
ma al Partito degli Incontri Lenti” perché: “Bisogna essere lenti come un vecchio treno di
campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il
mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne soltanto la
copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino, fatto, sentire la
stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l’ anarchia dolce di chi
inventa di momento in momento la strada” (G. Zavalloni, La pedagogia della lumaca,
EMI,2008).
Partendo dal presupposto che i bambini e le bambine non abbiano bisogno di mere
informazioni, di contenuti frammentati, ma di un contesto costruito entro cui imparare a
comprendere (H. Gardner), per riuscire ad applicare ciò che si è compreso in situazioni
nuove, nella risoluzione di problemi concreti, le scuole di Cisterna definiscono, a inizio anno,
alcuni punti attorno ai quali si svilupperà l’azione educativa.
L’idea di scuola, alla base di questo tipo di progettazione, è quella di un ambiente
pedagogico caratterizzato da:
- cura delle diverse dimensioni della persona (affettiva, cognitiva, sociale) collegata
all’attenzione nei confronti sia dei processi cognitivi “freddi” che dei processi psicologici
“caldi”, legati alla sfera affettiva;
- equilibrata successione di momenti educativi che permettano ai bambini di vivere
serenamente l’esperienza a scuola;
incontro con i sistemi simbolico culturali in un contesto adeguato all’età.
Elemento prioritario per attivare tale contesto è la cura dell’organizzazione, caratterizzata
dalla presenza di una flessibilità organizzativa e didattica che consente di ricorrere a
soluzioni diverse sul piano dell’orario e dell’organizzazione del lavoro didattico, che prevede
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un’apertura al territorio “oggetto di ricerca”, strumento per conoscere a partire dall’esperienza
concreta.
Questa stessa flessibilità, consente di trasformare anche gli imprevisti (come qualcosa che
accade durante la giornata a scuola o durante un’ uscita) in occasioni educative
straordinarie, non in modo estemporaneo, ma adeguandoli al percorso avviato.
Un altro punto nodale è la cura del soggetto che apprende, inteso nella sua globalità:
corpo, mente, affettività; considerato non come “tabula rasa”, ma come individuo che
possiede proprie conoscenze. “Se dovessi condensare in un unico principio l’intera
psicologia dell’educazione direi che il singolo fattore più importante che influenza
l’apprendimento sono le conoscenze che lo studente già possiede. Accertatele e
comportatevi in conformità nel vostro insegnamento.” (Ausubel).
In questa prospettiva diventa indispensabile considerare, nel percorso educativo, la cura del
legame tra intelligenza ed affettività. "L'insegnamento è una missione di trasmissione. La
trasmissione richiede certamente competenza, ma richiede anche, oltre a una tecnica,
un'arte. Essa richiede ciò che nessun manuale spiega, ma che Platone aveva già indicato
come condizione indispensabile di ogni insegnamento: l'eros che è allo stesso tempo
desiderio, piacere e amore, desiderio e piacere di trasmettere amore per la conoscenza e
amore per gli allievi" (Morin)
La cura della comunicazione e del pensiero, che in questa dimensione progettuale, sono
strettamente connessi “… senza comunicazione non c’è pensiero. Quel che “io” esperisco
come una “mia” idea è sempre frutto dinamico di accoppiamenti relazionali. La parola
conoscenza è insomma il nome di un processo intrinsecamente – non solo a monte e a valle
– interattivo, comunicativo, sociale.” (S. Manghi)
La cura della relazione e del contesto, diventano quindi prioritari per una azione didattica
che davvero sia significativa: “Prive di contesto, le parole e le azioni non hanno alcun
significato. Ciò vale non solo per la comunicazione verbale umana ma per qualunque
comunicazione, per tutti i processi mentali, per tutta la mente…” (G. Bateson)
Una delle teorie di riferimento di questo percorso di educazione ambientale è quella
costruttivista. Questa teoria sostiene che non si impari dal semplice al complesso, né dal
facile al difficile, ma che la crescita (l’apprendimento come le relazioni) avviene quando la
persona “si costruisce” l’idea e la conoscenza: “Un insegnante che vuole tenere desta
l’attenzione degli studenti prima di tutto deve parlare lentamente in modo da lasciare a
ciascuno di loro lo spazio per costruire la loro storia; se non procedete lentamente e
scandendo bene le parole, i vostri ascoltatori non potranno usare quel che dite per costruirci
attorno dei significati. (…) E’ colui che ascolta, non colui che parla a determinare il significato
di un’affermazione” (Von Foerster).
La preoccupazione prioritaria delle maestre è quella di instaurare un "clima relazionale
positivo" che consenta di vivere in modo sereno l’esperienza alla scuola dell’infanzia e stimoli
la produttività culturale di ciascuno nel rispetto dei bisogni delle diverse età. Scrive Maturana:
“L’unica emozione che amplia l’intelligenza è l’amore. L’amore è il miglior nutrimento per
l’intelligenza ed ha solide fondamenta biologiche nella metafora che dice: ”Se vuoi che un
altro sia intelligente, amalo di più”. Produrre sfiducia blocca l’intelligenza; se chiedete a
qualcuno di fare una cosa, per poi controllare come l’ha fatta, non farete altro che bloccare la
sua intelligenza. Se, invece, date a qualcuno un compito, manifestate la vostra fiducia e
rispettandolo in ciò che fa, vedrete che la sua intelligenza si amplia”.
Questo significa:
- offrire sicurezza e riferimenti (persone e spazi);
- curare la costruzione del Sè di ciascun bambino: accoglienza, valorizzazione delle
peculiarità individuali, autopercezione;
- curare la percezione di ciascuno come parte di un gruppo: la sezione, la famiglia, la
comunità -paese;
- costruire insieme momenti dove ciascuno possa esprimersi, essere ascoltato;
- attenzione particolare alle strategie/modalità che favoriscono l'intervento, l'ascolto di
ciascuno;
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- abitudine a fermarsi e parlare di esperienze appena vissute;
- abitudine/attenzione all'espressione di emozioni, sentimenti, stati d'animo, idee...;
- accettare ed affrontare in modo costruttivo il conflitto;
- evitare e scoraggiare la formulazione di giudizi;
- attenzione/valorizzazione di domande legittime, più o meno pertinenti, che possono sorgere
nei vari momenti della giornata;
- curare la molteplicità dei linguaggi e degli input per consentire a tutti di porsi come soggetti
attivi e propositivi e di sviluppare le diverse potenzialità;
- attenzione al rapporto tra la costruzione di conoscenza individuale e le dinamiche affettive e
culturali del gruppo;
- usare in modo flessibile tempi e spazi in funzione di bisogni ed esigenze;
- attivare strumenti di memoria che consentano a ciascuno di effettuare controlli
metacognitivi. In tutte le attività si cerca di sviluppare l’abitudine a riflettere su significati,
suoni percorsi e processi, al fine di attivare strategie di metamemoria e e di metacognizione;
- favorire l’apprendimento cooperativo;
- lo sviluppo degli argomenti non è lineare ma, seguendo il percorso curricolare, si evolve “a
spirale”, prevedendo rimandi e ridefinizioni dei percorsi conoscitivi delineati dagli allievi a
partire dagli itinerari sviluppati negli anni scorsi. Ciò permette ai bambini di tutte le età di
“costruire conoscenze” intorno a specifiche tematiche, che vengono comunicate agli altri
bambini in occasioni predisposte per gli scambi “conoscitivi”.
Sulla base di questi presupposti, lo sviluppo delle competenze linguistiche, affettivorelazionali, logiche, fisiche, espressive, scientifiche, può avvenire in modo armonico e
rispettoso delle diverse attitudini individuali. Tutto ciò avviene con una continua dinamica tra:
fare esperienza e dare parole attraverso la riflessione e la ricostruzione delle esperienze.
L'obiettivo è portare questi bambini al saper partecipare attivamente allo sviluppo del loro
itinerario didattico e ad essere elementi consapevoli e propositivi (originali e divergenti) nel
proprio contesto di vita scolastica e non.
L’insegnante, quindi, si pone come mediatore, in grado “di modificarsi insieme ai bambini”,
con capacità:
☺ di ascolto (empatia)
☺ di cogliere e rispettare il punto di vista dell'altro
☺ di comunicare e coinvolgere
☺ di suscitare interesse, motivazione, curiosità e meraviglia
☺ di scegliere materiali e strategie adeguate alle età
☺ di proporre situazioni di apprendimento collegate alle esperienze
scolastiche, culturali, sociali pregresse dei bambini
☺ di creare un clima relazionale positivo, fondato sulla fiducia.
La prospettiva di riferimento per l’approccio alla lettura e alla scrittura sarà quella definita
dalle teorie di Ferreiro e Teberosky. Il processo di acquisizione della lingua scritta è
caratterizzato da una ricerca attiva mirante alla comprensione-utilizzazione del sistema e da
una interazione evolutiva tra le ipotesi del soggetto e le informazioni che riesce a cogliere
dall’ambiente, attraverso l’elaborazione di “regole” complesse che, attraverso fasi di esercizio
e di conflitto interno, si avvicinano sempre più al nostro sistema convenzionale di letturascrittura.1 Ne deriva che “gli aspetti grafomotori, cioè la capacità di realizzare correttamente i
segni grafici, non sono gli aspetti principali dell’apprendimento della lettura e della scrittura”.2
I bambini costruiscono le proprie ipotesi (una vera e propria “teoria linguistica”) su ciò che si
può leggere e scrivere prima e indipendentemente dall’alfabetizzazione sistematica che
ricevono a scuola a partire dai 6 anni. Già nella scuola dell’infanzia, pertanto, si possono
attivare percorsi di avvicinamento al complesso sistema di segni, rappresentato dalla lingua
scritta, che aiutino i bambini a passare gradualmente “dai discorsi e le parole all’ambito
linguistico”. La preoccupazione prioritaria delle insegnanti sarà quella di instaurare un "clima
relazionale positivo" che consenta di vivere in modo sereno l’esperienza alla scuola
dell’infanzia e stimoli la produttività culturale di ciascuno nel rispetto dei bisogni delle diverse
età.
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L’approccio alla lingua inglese (vedi e-laboratorio specifico) verrà basato su materiali prodotti
dall’Università di Roma in relazione al progetto che ha come sfondo integratore i personaggi
di Hocus and Lotus.
L’aspetto numerico-matematico si svilupperà attraverso la rielaborazione delle teorie di
Camillo Bortolato, in particolare quelle relative alla Linea del 20, che recepisce gli indirizzi
della ricerca che evidenziano sempre più le capacità innate dei bambini in fatto di numeri.
ORGANIZZAZIONE
La consapevolezza dell’alta valenza educativa della scansione dei tempi, della strutturazione
degli spazi, dei momenti routinari che caratterizzano la giornata a scuola, determina la
necessità di riservare un’attenzione particolare a questi elementi affinché vi sia un’effettiva
rispondenza alle esigenze dei bambini. Attraverso la cura delle relazioni, delle regole,
dell’organizzazione di spazi, tempi e delle attività routinarie che scandiscono le giornate a
scuola dall’ingresso all’uscita, è possibile promuovere atteggiamenti responsabili, da
“cittadini attivi”. Le attività più strutturate verranno svolte sia nel grande gruppo che in
piccoli gruppi, che potranno essere eterogenei od omogenei, in relazione alle esigenze dei
bambini, avranno una durata adeguata alla loro capacità d’attenzione e si altereranno a
momenti di gioco guidato o libero.
Vista la disponibilità di spazi, le aule sono state strutturate con materiali che permetteranno
un uso diversificato degli ambienti (salone con costruzioni, angolo cucina, disegno libero per
attività di linguistica, inglese, di grande gruppo e per le attività pomeridiane; aula al piano
superiore per attività di logica e attività scientifiche, aula con materiali psicomotori,
costruzioni, angolo attrezzato con 5 computer; aula per il riposo pomeridiano – per i bambini
di 3 e 4 anni; aula di pittura per attività di piccolo gruppo).
Ogni giornata è caratterizzata da momenti routinari: dal gioco libero a inizio mattinata che si
svolge sia al piano terra che al primo piano (i bambini scelgono dove andare) alle attività
mirate allo sviluppo di competenze legate alla lingua italiana e alla logica (appello,
calendario, giochi di metalinguistica e metamemoria collegati al “nostro vocabolario di
italiano”, giochi guidati…) e all’introduzione di altre lingue (piemontese, inglese e quelle dei
bambini frequentanti, che riprendono le stesse routine fatte in italiano). La ripetizione di frasi,
parole nelle diverse lingue e la riflessione (metamemoria) su come memorizzare i diversi
termini, se diventa prassi abituale non determina confusione, ma diventa stimolante per
l’apprendimento di nuove lingue.
Il pranzo, l’igiene personale, il sonno (per i bambini di 3 e 4 anni), saranno momenti
caratterizzati da intenzionalità educativa (sviluppo autonomia, competenze…).
Le attività più “strutturate” comprendono lo sviluppo del tema individuato dal progetto, che
costituisce l’argomento delle attività del mattino dal martedì al giovedì (dalle 10,30 alle 12,00)
e di alcuni pomeriggi. Settimanalmente, le insegnanti ruoteranno sui gruppi (omogenei per
età), riprendendo il percorso del gruppo e sviluppandolo. Ogni insegnante si inserirà
sull’itinerario già attuato dai bambini e ciò avverrà grazie al confronto, in sede di
programmazione settimanale, del gruppo docente. I contesti esperienziali che verranno
proposti saranno legati all’argomento sviluppato e alle competenze maturate in questi anni
dalle docenti. L’insegnante Burdese si occuperà dell’ambito psicomotorio, l’insegnante
Damaso darà un “taglio” più orientato allo sviluppo delle competenze logico-matematiche,
l’insegnante Franco prediligerà gli aspetti grafico-espressivi e l’insegnante Mo quelli
linguistico-espressivi.
Nei pomeriggi e durante le mattinate del lunedì e del venerdì verranno attivate esperienze elaboratoriali:
E-LABORATORI
Sono definiti e-laboratori contesti esperienziali nei quali i bambini sono aiutati a rielaborare i
significati collegati a particolari espressioni. Avranno un’articolazione che durante il percorso
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potrà intersecarsi con l’argomento che costituisce l’elemento prioritario della nostra
progettazione, ma avranno una scansione settimanale (il lunedì e nei pomeriggi) che
garantirà lo sviluppo di particolari attività senza che necessariamente vi siano agganci con
l’argomento della ricerca.
E-LABORATORIO DI LINGUA INGLESE
Alla lingua inglese verranno dedicati momenti della giornata attraverso la proposta, da parte
delle insegnanti Burdese e Mo, di semplici frasi collegate ad azioni routinarie (es. mettete la
sedia sotto il tavolo, andate ai servizi, lavatevi le mani...). Anche durante il momento
dell’appello, del calendario e del gioco organizzato l’ins. proporrà attività in lingua inglese
(es. contare i bambini, i giorni della settimana, i colori dei giorni, scatolino chiuso...).
A queste attività verrà collegato l’utilizzo di supporti quali: format di Hocus and Lotus,
musicassette, libri e video- libri, cards... Tali attività verranno proposte dopo la merenda del
mattino (al grande gruppo), dopo l’appello, nel pomeriggio (ai bambini grandi) e il lunedì
mattina (a piccoli gruppi).
E-LABORATORIO DELLA NARRAZIONE
Allo sviluppo delle competenze collegate alla lingua (orale e scritta), oltre alle attività
sviluppate all’interno del percorso di ricerca, è riservato un pomeriggio la settimana. In
questo contesto l’ins. privilegerà la narrazione di storie tratte dalla tradizione inserendo anche
storie inventate dall’ins. e dai bambini. La drammatizzazione sarà una costante conseguenza
della narrazione. L’ins. solleciterà anche i bambini allo sviluppo delle competenze
metalinguistiche e collegate alla scrittura attraverso la proposta di attività collegate alla
prospettiva Ferreiro-Teberoskj. Con i bambini dell’ultimo anno, a partire da storie con
argomenti “invisibili”, legati all’esistenza (vita, felicità, amicizia, pace…) l’insegnante inviterà i
bambini a riflettere e proporre idee intorno a… in un’ottica di “scuola filosofica” in cui
“nessuno sa” e insieme si costruiscono i significati.
Ognuno sarà libero di esprimere il proprio parere. Il confronto tra le varie teorie potrà portare
a cambiamenti di rotta o a discussioni. L’insegnante si farà garante della validità di tutte le
idee proposte. I “pensieri” potranno, in seguito essere disegnati, dipinti o scritti con la scrittura
spontanea. Questo tipo di attività integrerà quelle proposte nello spazio narrativo.
E-LABORATORIO DI LOGICA
Allo sviluppo delle competenze logico-matematiche verrà dedicato il lunedì mattina e un
pomeriggio la settimana.
L’ins. proporrà attività di approfondimento o di ricerca su argomenti o problemi emersi nelle
attività collegate all’argomento del progetto o presenterà blocchi di esperienze significative
che aiuteranno il bambino a porsi domande, a riflettere, a confrontarsi e trovare strategie e
soluzioni condivise
E-LABORATORIO DI PSICOMOTRICITA’
Anche a questo ambito sarà dedicato il lunedì mattina e un pomeriggio la settimana. Partiamo
dal presupposto che il movimento rappresenti per il bambino il "nutrimento" naturale per la
sua crescita e il suo sviluppo. L’alunno "pensa", conosce, scopre, sperimenta attraverso il
fare. La psicomotricità non va quindi confusa con la "ginnastica", lo sport, ma è un modo per
utilizzare il movimento in modo funzionale allo sviluppo degli apprendimenti.
L’insegnante organizzerà attività di “movimento”, finalizzandole al raggiungimento di traguardi
di sviluppo utilizzando strumenti ,materiali ludici strutturati e non strutturati (cerchi, conetti,
materiale di recupero –lenzuolini, scatoloni- …). Promuoverà e svilupperà negli alunni la
capacità di star bene a scuola, di esprimersi liberamente attraverso il recupero e
l’arricchimento di esperienze sonoro musicali (canzoni, testi musicali accompagnati da gesti e
mimi). L’insegnante attuerà interventi mirati allo sviluppo delle capacità di discriminazione
senso-percettiva, alla strutturazione dello schema corporeo e dei rapporti spaziali e temporali.
Durante i laboratori pomeridiani si proporranno ai bambini di 5 anni attività che favoriscano
l’apprendimento e l’automatizzazione di schemi motori. Si tratterà di attività ludiche mirate alla
strutturazione di condizioni favorevoli per lo sviluppo di un gesto sciolto, in relazione agli
aspetti strumentali della scrittura (tracciati di pregrafismo).
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E-LABORATORIO DI ESPRESSIVITA’
Nel laboratorio grafico-espressivo (il lunedì e un pomeriggio la settimana), i bambini verranno
stimolati ad esprimere se stessi attraverso il disegno e la pittura, ad esprimere le proprie
emozioni, idee e opinioni. I bambini potranno manipolare, trasformare materiali esplorando
diverse forme espressive e sperimentare varie tecniche affinché ognuno possa acquisire
fiducia nelle proprie capacità grafiche-creative e potenziare la propria autonomia e la propria
autostima.
ORA
08,00-08,30
08,30-09,15
09,15-09,45
09,45-10,30
10,30-12,00
12,00-12,15
12,15-13,00
13,00-13,15
13,15-14,00
14,00-15,45
15,45-16,00
16,00-16,30
ATTIVITA’
PRE-SCUOLA (a cura del personale ATA)
INGRESSO – GIOCO LIBERO
RIORDINO – COLAZIONE
APPELLO, CALENDARIO, GIOCO ORGANIZZATO – GIOCO
LIBERO – INGLESE
ATTIVITA’ LEGATE AL PERCORSO PROPOSTO
PREPARAZIONE AL PRANZO
PRANZO
PULIZIA DENTI – IGIENE PERSONALE
GIOCO LIBERO
ATTIVITA’ PER I BAMBINI GRANDI E SONNO PER I PICCOLI
MERENDA
USCITA CON GIOCO LIBERO E/O ORGANIZZATO
CONTINUITA’
Il percorso si articolerà in continuità con associazioni del territorio (Museo Arti e mestieri di un
tempo), l’Amministrazione Comunale di Cisterna, l’Ecomuseo delle Rocche, la Rete museale
Roero Monferrato e, in particolare, con la scuola primaria del paese. Il bosco dei bambini sarà
anche quest’anno luogo dove i bambini potranno sviluppare i loro percorsi di ricerca. Ogni
classe avrà come tema “Il bosco della Costituzione”. Il lavoro della scuola dell’infanzia si
collegherà in particolare con la terza primaria; come negli anni precedenti, le esperienze più
significative verranno fatte insieme e poi rielaborate all’interno dei gruppi in base alle età dei
bambini.
Verranno inoltre proseguiti i percorsi relativi alla TEATRALITA’ POPOLARE (magnin, cantè
j’euv, cantè magg… ) e, più in generale alla cultura popolare con il recupero di alcune delle
feste di un tempo, in particolare grazie al contributo dell’ECOMUSEO DELLE ROCCHE DEL
ROERO.
Il progetto proposto alle scuole del territorio per questo anno scolastico dall’Ecomuseo delle
Rocche e dalla Rete Museale avrà la scuola dell’infanzia e la scuola primaria di Cisterna
come protagoniste.
Il progetto è intitolato “Api alla lavagna” e vedrà l’esperienza maturata in questi ultimi anni
dalle scuole di Cisterna al centro dello sviluppo progettuale che verrà riportato in seguito.
“API ALLA LAVAGNA…”
Enti Propontenti:
- Aspromiele
- Istituti Scolastici dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero
- Istituti Scolastici della Rete Museale Roero – Monferrato
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Tempi:
anno scolastico 2010/2011
Il progetto nasce all’interno di un territorio compreso tra il Roero e Astigiano, dove da anni si
sviluppano percorsi di rete orientati alla valorizzazione delle caratteristiche sociali, storicoculturali e ambientali dell’area. Le realtà più importanti sono l’Ecomuseo delle Rocche del
Roero e la Rete Museale Roero Monferrato.
L’istituzione, nel mese di aprile 2003, dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero ha permesso
nuove forme di collaborazione tra realtà che da anni lavoravano insieme, rappresentando
un’ulteriore occasione per un nuovo sviluppo dei significati culturali che legano i paesi,
attraverso variegate modalità di espressione del divenire delle comunità, della loro
evoluzione a partire da matrici di significato comuni.
Uno dei settori in cui l’Ecomuseo ha investito è quello didattico, che ha sviluppato la sua
proposta in collaborazione con le scuole del territorio attraverso il progetto “Ecomuseo a
misura di bambino”, la cui finalità è stata ed è quella di costruire, a partire dalle strutture che
già operavano con le scuole, un progetto molto più ampio, che favorisse la progettazione
scuole-territorio finalizzata a rendere quest’ultimo sempre più a misura di persona.
Le Istituzioni Scolastiche presenti sul territorio e coinvolte in questo progetto sono gli Istituti
Comprensivi di Santa Vittoria, Sommariva Perno, Canale, Montà e la Direzione Didattica di
San Damiano. Le scuole comprese nell’area: Pocapaglia – scuola dell’infanzia, primaria e
secondaria di primo grado; Sommariva Perno - scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di
primo grado; Baldissero - scuola dell’infanzia e primaria; Montaldo Roero - scuola
dell’infanzia e primaria; Monteu Roero – scuola dell’infanzia e primaria; Santo Stefano
Roero – scuola dell’infanzia e primaria; Montà – scuola dell’infanzia, primaria e secondaria
di primo grado; Cisterna – scuola dell’infanzia e primaria.
Nel corso di questi anni, oltre ai corsi di formazione per gli insegnanti e ai laboratori per gli
alunni, è stata promossa la documentazione dei percorsi delle classi attraverso la
pubblicazione della collana dei “Quaderni dell’’ Ecomuseo delle Rocche” e del volume “Veuti
che tra conta?”
Per quanto riguarda la Rete Museale Roero Monferrato, il principio ispiratore che ha
permesso, nel 2002, la sua nascita, è stato quello di collegare strutture che rispondessero ad
alcuni criteri fondamentali: contiguità tematica, coerenza del discorso culturale, presenza di
un bagaglio di esperienze da mettere in comune ed una rete di volontari. Lo scopo è stato
dunque quello di realizzare un’offerta articolata e rendere per il pubblico più chiaro,
comprensibile e fruibile l’insieme dei musei del territorio (Museo Arti e Mestieri di un tempo –
Ente Capofila, Cisterna d’Asti; Appartamenti Reali del Re Carlo Felice – Govone; Museo di
Arti e Tradizioni, “La cultura del gesso” – Magliano Alfieri; Museo Naturalistico del Roero –
Vezza d’Alba; Museo del gesso – Moncucco To.se).
L’obiettivo prioritario della rete è quello di attivare un sistema museale avente lo scopo di
costituire un’offerta integrata, per il collegamento di risorse culturali, artistiche e ambientali
diffuse in un’area allargata e articolata, che interessa il territorio delle province di Cuneo ed
Asti. Una delle caratteristiche comuni ai musei della rete è l’origine: tutte le raccolte museali
sono nate dal territorio, dalla necessità di recuperare l’identità culturale per metterla al
servizio della società e del suo sviluppo. Acquisire, conservare, studiare, comunicare,
esporre sono quindi le azioni prioritarie per tutti i musei, ma non le finalità; queste ultime
sono invece lo studio, l’educazione, il ‘far provare piacere’ a conoscere i segni, le persistenze
materiali delle popolazioni e il loro ambiente, e queste finalità possono essere raggiunte
anche attraverso la collaborazione con le scuole Nei comuni in cui hanno sede i vari musei,
le scuole, particolarmente attente alla dimensione territoriale, hanno sempre interagito con le
realtà museali e sono entrate a far parte del progetto di Rete con un protocollo d’intesa
firmato nell’aprile 2003 dai dirigenti degli Istituti di Castelnuovo Don Bosco, Canale, Govone
e la Direzione Didattica di San Damiano – Ente capofila - e rinnovato dagli stessi nel 2008
(ad eccezione di Castelnuovo Don Bosco). Attualmente, le scuole coinvolte nel progetto
21
sono: Scuole dell’Infanzia e Primaria Statali di Cisterna d’Asti, Canale, Govone, Magliano,
Vezza.
Numerosissime sono state le iniziative promosse dalla Rete Museale per le scuole dei
Comuni sede dei musei, grazie ai finanziamenti della Regione Piemonte e dei Comuni
coinvolti. Nel corso di questi anni sono stati realizzati: opuscoli comuni, cd di
documentazione dei percorsi, un sito che documenta i percorsi di ricerca delle scuole e di
formazione
per
gli
insegnanti
(www.scuolealmuseo.it,
all’interno
di
www.retemusealeroeromonferrato.it), materiali promozionali, spazi-laboratori per le scuole,
attività rivolte alle scuole e di formazione per gli insegnanti. Inoltre, è stata realizzata la
pubblicazione “Volver a ver” (disponibile in formato digitale sul sito sopra citato, nella sezione
download), che documenta il percorso di formazione delle insegnanti e le attività realizzate
con le classi sul tema della sicurezza.
Il progetto “Ecomuseo a misura di bambino” e il progetto “Una rete di scuole nella rete” si
fondano sull’idea che queste realtà debbano promuovere lo sviluppo del senso di
appartenenza degli individui al territorio; un percorso di riscoperta e recupero della memoria
culturale dei luoghi finalizzato alla progettazione di nuovi scenari a “misura d’uomo”. Il
recupero della memoria come motore della progettazione di un futuro sostenibile è uno degli
elementi che hanno portato l’Ecomuseo delle Rocche e la Rete Museale a definire percorsi
collegati alle scuole. Il lavoro con le scuole è infatti uno dei modi imprescindibili per
ricostruire quel “...percorso di ricomposizione della memoria... in una narrazione che trae
vigore dalle radici del passato, ma guarda oltre il presente” (W. Giuliano).
Altro valore aggiunto alla presenza di queste reti, è il Polo Provinciale per la Cittadinanza
Attiva per le scuole della Provincia di Asti e dell’Albese. A seguito della circolare
regionale n^ 409 del 4 novembre 2007 - con la quale l’USR del Piemonte ha comunicato la
sua intenzione alle scuole di favorire la costituzione di una rete di scuole che già operano
sulle varie tematiche in cui si declina l’Educazione alla Legalità - e del protocollo d’intesa
firmato in data 1 ottobre 2008, la Direzione Didattica di San Damiano è stata individuata
come capofila. Le ins. Cravanzola Giovanna e Mo Tiziana, delle scuole di Cisterna, sono le
referenti del progetto. Nel corso dell’anno scolastico 2008/2009, primo anno di attività, il polo
ha promosso un percorso di formazione-informazione rivolto al territorio dell’Astigiano e
dell’Albese, che parte dall’idea che promuovere percorsi relativi alla Cittadinanza attiva non
significhi attivare percorsi disciplinari specifici, ma favorire un modo di pensare che veda gli
individui coinvolti e responsabili rispetto alla realtà ed alle proprie azioni, attraverso la
creazione di contesti di senso nei quali sia possibile interagire, cooperare, esprimere le
proprie opinioni e, se necessario, anche il proprio disagio per riconoscerlo anche negli altri. Il
percorso ha avuto, nell’anno scolastico 2009/2010 un ulteriore sviluppo sul tema della
cittadinanza collegato alla Costituzione.
La presenza di questi elementi ha permesso, nell’anno scolastico 2009/2010 lo sviluppo di
un progetto denominato: MATEcoMUSEI, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di
Canale, sede dei corsi, che ha visto la partecipazione delle insegnanti delle scuole della Rete
Museale e dell’Ecomuseo a un percorso di formazione sulla matematica legata al territorio,
con il conseguente lavoro delle scuole su temi legati alla matematica in un’ottica
interdisciplinare e, nei paesi dove ci sono i musei, con un forte collegamento agli stessi. I
positivi risultati della formazione comune, che hanno consentito di arrivare a più insegnanti e
risparmiare risorse, hanno portato la Rete e l’Ecomuseo a ipotizzare collaborazioni future sui
percorsi formativi al fine di creare una cultura pedagogica condivisa, che abbia al centro
bambini, scuole e territorio.
Descrizione del progetto
La finalità del presente progetto rimane quella degli scorsi anni: rendere gli alunni
protagonisti attivi nella costruzione dei propri percorsi di conoscenza “sul” e “nel”
territorio.
22
Lo sviluppo della progettazione per il presente anno scolastico si avvarrà della preziosa
collaborazione di Aspromiele (Associazione Regionale Produttori Apistici del Piemonte), che
negli scorsi anni ha già attivato progetti collegati alle scuole del territorio.
Alla luce dei risultati ottenuti con le scuole, che hanno evidenziato l’ottima preparazione dei
referenti dell’Associazione sul piano didattico, gli Enti Coinvolti hanno ritenuto di poter
ipotizzare la realizzazione di un progetto più ampio che si svolgerà su più piani di sviluppo e
avrà come filo conduttore l’ape e il suo mondo:
1.
PIANO FORMATIVO – RIVOLTO ALLE INSEGNANTI DELL’AREA (comprese le
insegnanti che operano all’interno degli Istituti) A CURA DELL’ASPROMIELE
1. Titolo progetto di formazione:
Api alla lavagna
2. Obiettivo generale
Fornire agli insegnanti del territorio dell’Ecomuseo delle Rocche e della Rete Museale
(comprendendo anche i docenti facenti parte degli Istituti di riferimento) gli strumenti teorici e
pratici per educare le nuove generazioni alla salvaguardia dell'ambiente usando come
veicolo l'apicoltura.
3. Obiettivi specifici e attività
- Organizzare un'offerta formativa per l'educazione a una cittadinanza responsabile,
attraverso un processo di conoscenza e di coscienza delle problematiche ambientali, per
promuovere azioni a favore della natura e di conseguenza delle api:
•
dando supporto tecnico ai docenti del primo ciclo di istruzione per
costruire ed attivare un percorso didattico-pedagogico di
educazione ambientale/culturale usando come strumento
l'apicoltura.
•
Sviluppando laboratori didattici
aderenti al programma.
sull'apicoltura per le scuole
4. Descrizione attività
4.1. Attività di supporto tecnico.
Organizzazione di seminari con cadenza trisettimanale e durata 2 ore da sviluppare da
settembre 2010 a marzo 2011 sempre lo stesso giorno della settimana.
Ogni seminario verrà presentato da un tecnico Aspromiele specializzato nel tema con il
supporto del tecnico coordinatore del progetto. All'inizio di ogni seminario ci sarà uno spazio
per la condivisione di risultati ottenuti del seminario precedente. Alla fine di ogni modulo si
illustreranno le esperienze acquisite nei progetti precedenti e pubblicati nel libro “Il mondo
nel volo di un'ape” e si darà spazio alla progettazione di attività sulle tematiche del seminario
da sviluppare dai docenti nelle 3 settimane successive all'incontro.
Aspromiele mette a disposizione dei corsisti il tecnico coordinatore del progetto per dare
assistenza tecnica telefonica in modo da aiutare nel risolvere problemi pratici legati allo
sviluppo delle attività (contatti con apicoltori locali, fornitori di materiali specifici, materiali
didattici...)
Schema dei seminari:
23
• 1/2 ora condivisione risultati seminario precedente
• 1 ore relazione tecnica
• 1/2 ora breve illustrazione attività precedenti su questa tematica, e progettazione
attività possibili
Sede corsi:
●
Montà d'Alba (CN) ( presso l’Istituto Comprensivo)
Giorno e ora della settimana per tenere i seminari:
●
mercoledì pomeriggio ore 17:00-19:00 (IL PRIMO INCONTRO SI TERRA’ ALLE ORE
15.00)
Seminari proposti:
Data
Seminario
15/09/10
ORE 15.00
con Claudio
Cauda
(apicoltore e
presidente
AAPI)
Ape e territorio: il sentiero dell'apicoltura, museo arti e mestieri, parco di
Sommariva Perno, il bosco dei bambini - ESCURSIONE SUL SENTIERO
DELL’APICOLTURA DI MONTA’ - RITROVO PRESSO LA SEDE
DELL’ECOMUSEO DELLE ROCCHE DEL ROERO (PIAZZA VITTORIO
VENETO). SI CONSIGLIA ABBIGLIAMENTO COMODO.
13/10/10
con Ulderica
Grassone
(tecnica
Aspromiele)
Biologia delle api: ape dentro, ape fuori, regina, fuco ed operaia
03/11/10
con Roberto
Barbero
(tecnico
Aspromiele e
coordinatore
tecnici)
L'organizzazione sociale delle api (La vita nell'alveare)
13/11/10
MUSEO DI
CISTERNA
presentazione volume “Il mondo nel volo di un’ape”
24/11/10
con Carlo
Olivero
(tecnico
Aspromiele)
I mieli monoflorali italiani e i mieli del mondo, analisi organolettica, estrazione
del miele, mielricettario
12/01/11
con Maria
Josè Pastor
Rodriguez
(tecnico
Aspromiele)
L’arte con le api: arnie dipinte, teatro
24
23/02/11
con Maria
Josè Pastor
Rodriguez
La cera
02/03/11
con la
Prof.ssa
Gemma
Gallino
Api e matematica
Api e tradizioni, ricette di una volta
23/03/11
con Carlo
Olivero, Maria
Josè Pastor
Rodriguez,
Anna Cherio
Limite di partecipanti al corso:
●
70 docenti
Criteri di selezione dei docenti
Le iscrizioni al corso verranno raccolte dagli insegnanti referenti per l’Ecomuseo e la Rete
Museale,
che
invieranno
l’elenco
all’indirizzo
di
posta
elettronica
[email protected] entro il 10 settembre.
Se il numero di insegnanti iscritti supererà il limite previsto verrà data la precedenza agli
insegnanti che negli anni scorsi hanno partecipato ai percorsi proposti dall’Ecomuseo e dalla
Rete e che fanno parte delle scuole comprese nei Comuni della Rete e dell’Ecomuseo.
L’elenco con i nominativi degli insegnanti verrà stilato in accordo con i referenti degli Istituti.
Aspromiele provvederà a raccogliere le firme di presenza, che verranno trasmesse agli
Istituti di riferimento. Al fine di evitare problemi in relazione alla certificazione delle ore di
formazione, si invitano i Collegi dei Docenti ad approvare il presente progetto per consentire
la redazione dei documenti attestanti la partecipazione all’interno degli Istituti di
appartenenza degli insegnanti.
4.2. Laboratori didattici.
Avranno acceso ai laboratori didattici i corsisti che hanno partecipato ad un minimo di 5
seminari. Le richieste di laboratori si raccoglieranno a partire dal 12/01/11.
Laboratorio di smielatura
Aspromiele offre la possibilità di fare un laboratorio di smielatura per un massimo di 60
bambini per laboratorio.
Laboratorio di arnie artistiche
Per i corsisti partecipanti al corso interessati a questo
laboratorio si contatteranno apicoltori locali disposti a
fornire arnie vecchie inutilizzate o nuove che potranno
essere decorate dalle classi. Queste arnie saranno
dipinte in modo completamente libero. Si incoraggia
l'originalità nell'espressione artistica. Le arnie saranno
25
esposte nella giornata conclusiva. Una giuria sceglierà l'arnia più bella o originale.
2.
PIANO DIDATTICO – la formazione offerta alle insegnanti, integrata dalla
disponibilità dell’Aspromiele a fornire la consulenza necessaria, permetterà alle
scuole coinvolte di promuovere progetti interdisciplinari aventi come sfondo
integratore l’ape.
3.
PIANO DOCUMENTALE – durante lo sviluppo del progetto le scuole sono invitate a
documentare i percorsi attivati attraverso le modalità che riterranno più opportune.
L’Ecomuseo delle Rocche e la Rete Museale propongono due sotto-progetti cui le
scuole potranno aderire se riterranno le proposte interessanti.
A) ECOMUSEO DELLE ROCCHE:
CONCORSO “COCITO GIOVANI” ANNO SCOLASTICO 2010/2011
Premessa
Visto il successo riscontrato lo scorso anno scolastico dal concorso “Cocito giovani”,
all’interno dell’Istituto Comprensivo di Montà, si è pensato di estendere quest’esperienza a
tutte le scuole dell’ Ecomuseo che intendano parteciparvi e di strutturarla maggiormente,
rendendola un vero concorso letterario per giovani scrittori.
Finalità
La finalità principale del Concorso è di avvicinare, in modo creativo, gli alunni alla produzione
scritta, con un occhio di riguardo al loro territorio, alla loro cultura e alle tradizioni locali.
Il Concorso vuole essere il momento conclusivo di un percorso didattico coinvolgente che
permetta ai ragazzi di apprendere e incrementare il loro bagaglio di conoscenze, attraverso
attività pratiche e un contatto diretto con la natura.
La produzione di racconti da presentare al Concorso sarà un modo per rielaborare le nozioni
apprese e rimaneggiarle in modo creativo e originale.
I più piccoli sperimenteranno il lavoro di gruppo, lavorando in modo sinergico alla
realizzazione del loro racconto, affrontando le varie fasi creative dall’ideazione, alla stesura e
rappresentazione grafica o scritta del proprio elaborato. Potranno così cogliere in modo
intuitivo la struttura di un testo narrativo.
Gli alunni più grandi invece lavoreranno in modo individuale alla stesura dei loro racconti e,
attraverso una sana e guidata competizione, saranno stimolati all’utilizzo del testo scritto per
esprimere opinioni, sensazioni, riflessioni personali e vissuti.
Il Concorso prevederà inoltre un momento conclusivo di aggregazione e condivisione di
esperienze durante il quale verranno premiati coloro che avranno dimostrato di possedere
particolari capacità comunicative.
Obiettivi
● Conoscere alcune caratteristiche proprie dell’ambiente roerino, in particolare
l’allevamento delle api, la vita sociale di quest’insetto e il lavoro dell’apicoltore
● Sviluppare la capacità di osservazione
● Stimolare la capacità di ascolto
● Saper collaborare all’interno di un gruppo
● Saper rielaborare in modo creativo informazioni acquisite
● Conoscere, distinguere e sperimentare diverse tipologie di testo
● Favorire la produzione scritta
REGOLAMENTO
a. Il Concorso è aperto a tutti gli alunni degli Istituti dell’Ecomuseo e della Rete Museale
Roero Monferrato.
b. I partecipanti della Scuola dell’Infanzia e delle classi prime e seconde della Scuola
Primaria lavoreranno in piccolo gruppo, mentre gli alunni delle classi terze, quarte e
26
quinte della Scuola Primaria e della Scuola secondaria di primo grado dovranno
produrre elaborati individuali.
c. Si stabiliscono cinque sezioni di concorso sulla base dell’età anagrafica dei
partecipanti:
sez. 1 Scuola dell’ Infanzia
sez. 2 classi prime e seconde di Scuola Primaria
sez. 3 classi terze e quarte di Scuola Primaria
sez. 4 classi quinte di Scuola Primaria e classi prime di Scuola Secondaria di
primo grado
sez 5 classi seconde e terze di Scuola Secondaria di primo grado
d. Gli elaborati prodotti dalle sezioni di concorso 1 e 2 non dovranno sottostare a vincoli
di estensione o formato e potranno essere racconti per immagini.
e. Per quanto riguarda le sezioni 3, 4 e 5,ogni racconto non dovrà superare le tre
cartelle di lunghezza, con interlinea 1,5 e carattere 12 e dovrà risultare anonimo
(l’autore scriverà il proprio nome in una busta allegata la testo).
f. I testi prodotti potranno essere di genere diverso: realistici, storici, fantastici, pagina di
diario, lettera ….
g. Gli elaborati dovranno avere per argomento l’ape, la sua vita sociale, il lavoro
dell’apicoltore o argomenti a essi correlati che gli alunni avranno affrontato nel corso
dell’anno scolastico.
h. I racconti dovranno essere consegnati, entro il giorno 20 di aprile, al proprio
insegnante di classe che si occuperà di realizzare una prima scrematura, riducendo il
numero degli elaborati a non più di quattro per classe.
i. Gli elaborati di ogni sezione che passeranno la prima selezione verranno sottoposti al
giudizio di una giuria di esperti, costituita da un insegnante per Istituto, un esperto
apicoltore e un giornalista di Aspromiele.
j. La premiazione dei racconti vincitori avverrà il 6 giugno alle ore 21 a Canale. I
giovani scrittori riceveranno una dotazione libraria per la propria classe e un premio in
miele corrispondente al peso del vincitore o di uno dei vincitori (se si tratterà di un
gruppo). Ogni partecipante al Concorso riceverà un premio di consolazione
gentilmente offerto da Aspromiele.
B) RETE MUSEALE ROERO MONFERRATO:
RETE DI (eco) MUSEI E RETE DI SCUOLE ALLA… LAVAGNA
Obiettivi:
documentare i percorsi didattici sul territorio, attraverso il web;
offrire alle scuole la possibilità di creare una banca dati di materiali relativi ai
lavori eseguiti dalle classi sul territorio, in relazione all’argomento scelto, a cui
poter accedere per inserire e scaricare materiali.
Un po’ di storia…
Nell’anno scolastico 2005/2006 è stata creata la sezione dedicata alle scuole all’interno del
sito www.retemusealeroeromonferrato.it, per avere uno spazio riservato “a misura di
bambino”, non solo nella realizzazione dei percorsi e dei materiali di documentazione, ma
anche delle pagine web realizzate come finestre per raccontare le esperienze dei bambini
all’interno dei musei e del territorio.
Questo nuovo spazio dedicato alle scuole, all’interno del sito, nel 2008/2009 ha preso il
nome di www.scuolealmuseo.it. Su questo nuovo sito, che risulta inserito all’interno di
www.retemusealeroeromonferrato.it, nella sezione scuole, sono stati trasferiti tutti i percorsi
di ricerca realizzati dalle scuole a partire dall’anno scolastico 2005/2006 e la sezione
download contenente il volume “Volver a ver” e i volumi realizzati dall’Ecomuseo delle
●
●
27
Rocche in formato digitale, con i files relativi ad alcuni percorsi formativi rivolti a insegnanti e
territorio.
Accanto a questa parte statica sono state create sezioni dinamiche, strutturate come blog: il
giornale della rete e la didattica.
La struttura a blog ha permesso alle singole classi di inserire direttamente i propri articoli e le
proprie fotografie sul giornale della rete
(http://www.scuolealmuseo.it/giornale/ ). Le
insegnanti hanno avuto a disposizione le passwords per inserire direttamente i dati con i
bambini. Questi ultimi sono diventati protagonisti non solo del loro percorso di ricerca, ma
anche di quello di documentazione, il sito è diventato uno spazio per comunicare i risultati
dei percorsi di ricerca attivati dalle classi e per condividere le conoscenze acquisite e
implementarle con l’aiuto di altri bambini.
Ogni Istituto ha scelto un tema, che nell’anno scolastico 2009/2010 era collegato alla
matematica del territorio, oggetto sul quale le classi hanno avviato le ricerche in
collegamento con i musei e con il territorio stesso. Per facilitare la ricerca dei lavori delle
singole scuole, sono state create le categorie per scuola e musei di riferimento. Un’altra
modalità di ricerca che si è inserita è stata quella delle parole chiave.
Nella sezione dedicata alla didattica (http://www.scuolealmuseo.it/blogdidattica/), si è
creato uno spazio di comunicazione per gli insegnanti e i genitori. In questa parte sono stati
inseriti i materiali sul progetto e quelli ad essi collegati, in particolare quelli relativi ai percorsi
di formazione per gli insegnanti e per insegnanti e territorio. In questa sezione sono stati
inseriti tutti i materiali relativi al progetto sulla “Cittadinanza attiva”.
Il blog, con l’utilizzo da parte delle scuole, è diventato un vero e proprio “luogo virtuale” dove
scambiare esperienze e comunicazioni.
Sviluppo proposto
A partire dalla proposta progettuale di rete, che vede coinvolte le scuole di un territorio molto
ampio e la collaborazione dell’Aspromiele, alla luce delle enormi potenzialità dello spazio
web e in considerazione del fatto che le scuole stanno sviluppando percorsi didattici
attraverso l’uso di nuovi strumenti multimediali, per l’anno scolastico 2010/2011, il progetto
avrà le seguenti declinazioni:
- Giornale della rete - spazio riservato alle scuole della Rete Museale, che documenteranno
i propri percorsi sul blog (collegato ai finanziamenti che annualmente la Rete eroga alle
classi partecipanti) – sia quelli sull’argomento, oggetto di formazione, sia quelli definiti
all’interno delle progettazioni delle singole scuole ;
- Didattica - spazio sul blog dove verrà messa la documentazione dei percorsi formativi
proposti in collaborazione con l’Aspromiele e la Cittadinanza Attiva;
- Formazione specifica condotta dal Prof. Davide Arcuri (per le insegnanti che aderiranno al
progetto) per la realizzazione di materiali, realizzati a partire dalle ricerche sul territorio, da
utilizzare sulle LIM e da inserire su uno spazio web a cui tutti potranno accedere per
scaricare i materiali.
Oltre allo spazio alla pagina
http://www.scuolealmuseo.it/blogdidattica/ (in cui le
scuole della rete potranno inserire materiali per le lim), grazie alla disponibilità
dell’ASPROMIELE, i percorsi sul mondo dell’ape potranno essere inseriti sul sito
www.mieliditalia.it.
La LIM (lavagna interattiva multimediale) è un dispositivo elettronico che si presenta come
una superficie di dimensioni simili a quelle della tradizionale lavagna di ardesia sulla quale è
possibile non solo scrivere, disegnare e schematizzare appunti, ma anche visualizzare
immagini e video, interagire con i contenuti proiettati. E’ possibile, inoltre, interagire con altri
programmi già presenti su PC (word, Excel, Power Point, Acrobat ecc.) e proporre percorsi
collettivi di navigazione su web grazie al collegamento ad Internet.
La LIM deve essere collegata ad un PC e ad un videoproiettore e su di essa deve essere
caricato un software specifico che permetta di tradurre gli stimoli percepiti dalla superficie
della lavagna in azioni richieste dal computer. La LIM svolge un ruolo chiave per
l’innovazione della didattica. E’ infatti uno strumento che consente di realizzare percorsi
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didattici interdisciplinari, in modo trasversale alle diverse discipline, creati dalle insegnanti in
relazione agli argomenti trattati.
Anche la didattica collegata al territorio potrà essere sviluppata attraverso la LIM. Le scuole
stesse potranno creare, attraverso programmi specifici (es. Il software Notebook Smart o
altri, come questo, tra i più diffusi, che sono compatibili con quasi tutte le lavagne) la
documentazione dei propri percorsi didattici, che potranno essere inserite sul sito
dell’Aspromiele e scaricate dalle scuole interessate. Gli Istituti, la Rete Museale e
l’Ecomuseo potranno inserire i link di collegamento per facilitare l’accesso.
La possibilità di inserire link a video o files audio, oltre alla possibilità di creare giochi,
realizzare approfondimenti, permetterà la creazione di percorsi coinvolgenti e divertenti.
Nel 2009 il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ha promosso il Piano
per l’Innovazione Digitale nella Scuola per sviluppare e potenziare l’innovazione didattica
attraverso l’uso della lavagna interattiva, strumento che favorisce l’integrazione delle
Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione nei processi di apprendimento in classe.
Tale piano ha coinvolto in un primo tempo le scuole secondarie di primo grado e, in seconda
battuta le primarie.
Nel prossimo anno scolastico tutte le scuole facenti parte della Rete, avranno, quindi una
lavagna interattiva a disposizione, fornita dal Ministero.
Si ipotizza che nei prossimi mesi quasi tutte le scuole coinvolte nel progetto potranno avere
una lavagna all’interno della scuola. La formazione sopra citata, finanziata dalla Rete
Museale Roero Monferrato, potrà fornire alle insegnanti partecipanti indicazioni che
permetteranno loro di realizzare pacchetti utilizzabili con tutti i tipi di lavagna.
Le date degli incontri verranno stabilite con gli insegnanti che aderiranno al percorso di
formazione.
LABORATORIO SCIENTIFICO
E’ in fase di allestimento un laboratorio scientifico strutturato, aperto alle scuole del circolo
come deliberato nel corso del Collegio docenti del 28 maggio 2009. L’iniziativa è stata resa
possibile grazie al bando “Scuola aperta” nell’ a.s. 2007/2008 per mezzo del progetto
BOSCO DEI BAMBINI e alle numerose iniziative delle scuole dell’infanzia e primaria di
Cisterna d’ Asti, in orario extrascolastico, rivolte alle famiglie e al territorio.
Il laboratorio sarà utilizzato per le ricerche sul territorio che verranno effettuate anche in
collaborazione della Protezione Civile locale e del Museo Arti e Mestieri di un tempo per il
riprendere e recuperare il percorso, realizzato dalla scuola alcuni anni fa, sugli antichi sentieri
ALBERI E NON SOLO – LA FESTA DELL’ ALBERO
A partire dall’ a.s. 2007/2008 le scuole di Cisterna partecipano al progetto ALBERI E NON
SOLO organizzato da Legambiente-Scuolaformazione. Nello scorso anno il progetto è
diventato “Un albero per il clima”. All’interno di questo progetto, il 25 ottobre 2009, le scuole di
Cisterna hanno ospitato due classi terze della scuola primaria di Leinì - To.
Per il corrente anno scolastico la scuola ha aderito nuovamente alle proposte di
Legambiente, con il progetto “La festa dell’albero”, inserendo lo stesso all’interno del proprio
percorso.
PROGETTO VIVIDARIA – FEDERPARCHI –INSTITUT KLORANE
Per il terzo anno, le scuole di Cisterna aderiscono al progetto nazionale VIVIDARIA che ha
visto impegnate alcune insegnanti del plesso anche in una formazione in presenza presso il
Parco del Circeo. Gli obiettivi principali di Vividaria investono sia la sfera delle conoscenze,
sia quella della consapevolezza e della responsabilità, sia quella dei comportamenti.
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Vividaria: è il nome proposto per un progetto sperimentale di educazione ambientale, volto a
valorizzare il ruolo delle piante e della biodiversità vegetale nei confronti della salute
dell’atmosfera e degli equilibri climatici, promosso da Istitut Klorane ed attuato d’intesa con la
Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali.
Il progetto si colloca nell’ambito delle raccomandazioni della Carta di Lisbona e del Decennio
dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (DESS), la “campagna” lanciata dall’UNESCO per
sensibilizzare giovani e adulti di tutto il mondo verso la necessità di un futuro più equo ed
armonioso, rispettoso del prossimo e delle risorse del pianeta.
Vividaria è anche in linea con le indicazioni nazionali che prevedono l’opportunità di attivare
o di sviluppare ulteriormente nelle scuole iniziative di educazione ambientale e vuole
valorizzare il ruolo della scuola nella diffusione di valori, conoscenze e competenze, orientati
verso lo sviluppo sostenibile.
In particolare, il progetto prende le mosse dalla consapevolezza dei profondi cambiamenti
che si profilano per il clima del Pianeta, a causa dell’impatto che le attività umane hanno
sull’ambiente e sull’atmosfera, e delle minacce che tali cambiamenti causano alla
conservazione della biodiversità.
Per l’anno scolastico in corso le scuole partecipanti sono invitate ad elaborare un progetto e a
documentarlo. I materiali parteciperanno ad una selezione a livello nazionale.
SOGGIORNO
Nello scorso anno il soggiorno è stato sostituito dal pernottamento nella frazione Valmellana.
L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Protezione Civile del paese, è stata inserita
nella progettazione come momento ufficiale per rinnovare i componenti della “Società di
Mutuo Soccorso” e realizzare l’assemblea annuale. In questa occasione è stato lanciato,
dalle classi della scuola primaria, il progetto di realizzare il Bosco della Costituzione.
Considerato il successo che l’iniziativa ha avuto, si ritiene importante riproporre il
pernottamento e le attività ad esso collegate.
PROGETTO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE
Le scuole di Cisterna dall’ a.s. 2007/2008 si occupano del Polo Cittattiva per l’Astigiano e
l’Albese (tramite le insegnanti Cravanzola Giovanna e Tiziana Mo) i cui percorsi, anch’essi
aperti al territorio provinciale e non solo, si raccordano e si completano con quelli promossi
dalla scuola.
Nel precedente anno scolastico il tema sviluppato negli incontri aperti al territorio è stato
“Dal piccolo al grande, dal vicino al lontano, vivere la Costituzione nel quotidiano”. Ogni
incontro è stato dedicato ad un articolo della Costituzione, che veniva analizzato dal relatore
invitato. L’iniziativa ha riscosso notevole successo (più di mille persone sono intervenute agli
incontri) e ha confermato l’idea, che fa da sfondo al progetto, che la scuola ha bisogno di
condividere significati pedagogici, culturali e orizzonti di senso per non rischiare di proporre
percorsi avulsi dal contesto in cui opera. Nel presente anno scolastico, quindi, il percorso
proposto sarà dedicato all’Unità d’Italia. Il tema dell’Unità sarà il filo conduttore non solo degli
incontri proposti, ma anche di iniziative che la scuola promuoverà in collaborazione con i
genitori e il territorio.
Oltre alla realizzazione del bosco della Costituzione, che, ancora una volta, vedrà i genitori
coinvolti in prima persona, si prevede di coinvolgerli nella progettazione e realizzazione di
iniziative culturali, che potrebbero avere come tema “Unità d’Italia… Unità del Mondo”,
aperte al territorio. In questa progettazione potrebbero essere valorizzate le persone che
compongono la variegata popolazione cisternese. Non solo i nuovi immigrati, provenienti da
Macedonia, Serbia, Romania, Bulgaria, Spagna, Nord Africa, ma anche coloro che
provengono da regioni italiane diverse dal Piemonte. Attraverso laboratori di cucina o altre
attività concordate con i genitori stessi, si potrebbe arrivare a realizzare, in collaborazione
con l’Associazione Museo Arti e Mestieri e l’Amministrazione Comunale di Cisterna, una
festa conclusiva dell’anno scolastico, aperta a tutto il territorio e dedicata al tema dell’unità
delle differenze.
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DOCUMENTAZIONE
Uno dei temi prioritari che caratterizza lo sviluppo dei progetti della scuola dell’infanzia di
Cisterna è quello della DOCUMENTAZIONE.
Le diverse modalità di documentazione concordate dal gruppo docente sono le seguenti:
☺
PER I BAMBINI: FINALIZZATA A RICOSTRUIRE I PERCORSI DI CONOSCENZA ATTIVATI NELLA
SCUOLA.
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PER I DOCENTI: FINALIZZATA AL CONFRONTO APERTO DI POSIZIONI CULTURALI SUI
PERCORSI DI INSEGNAMENTO, CHE RENDE POSSIBILE L’AGGIUSTAMENTO, LA RICOSTRUZIONE, LA
RIDEFINIZIONE DI SCELTE, OBIETTIVI, SOLUZIONI METODOLOGICHE – DIDATTICHE – ORGANIZZATIVE.
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Per le famiglie: rende praticabile l’idea di “trasparenza” della vita scolastica e
incentiva la partecipazione ad una progettualità positiva.
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Per il territorio: che sollecita una maggior attenzione verso la scuola.
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Per le altre scuole: che rafforza la prospettiva della continuità.
In questi ultimi anni le insegnanti della scuola dell’infanzia di Cisterna hanno costruito
percorsi di documentazione dei progetti sviluppati nella scuola con l’obiettivo di “fare
memoria”. L’idea si basa sulla constatazione che la scuola spesso è “smemorata”, perché
non conserva la memoria del proprio percorso, non ha cura di ciò che produce. La
conservazione di documenti e materiali è spesso casuale, non intenzionale, così come la
perdita e la distruzione. Si può forse leggere, in questa trascuratezza della memoria, un
senso di precarietà del nostro lavoro, la difficoltà di stabilire intrecci tra presente e futuro, tra
esperienza singolare e dimensione storica più generale. La scuola è smemorata anche nel
senso che raramente i soggetti della scena scolastica elaborano, attraverso la scrittura,
l'esperienza, spesso affannosa, lacerata, pressata da incombenze. Rimangono scritture
"oggettive", atti dovuti scritti con linguaggio gergale, programmazioni, piani, valutazioni: la vita
burocratico-istituzionale, non il pulsare della vita di classe; raramente riemergono le tracce
degli individui, della loro soggettività. Attraverso le varie forme di documentazione le
insegnanti tentano di non disperdere i risultati ottenuti nei percorsi di ricerca attuati con i
bambini.
Nella prospettiva assunta dalla nostra scuola, la documentazione svolge diverse funzioni:
RECUPERO DELLA CULTURA: la documentazione concorre a creare quella
"memoria storica" che facilita la definizione e la ridefinizione dell'identità di una scuola.
CONTINUITA’ EDUCATIVA (sia orizzontale tra le diverse scuole dell’infanzia, sia
verticale tra scuola dell’infanzia e scuola primaria): la raccolta e la comunicazione delle
esperienze e dei percorsi formativi rafforza la prospettiva della continuità
COLLEGAMENTO CON IL TERRITORIO: la documentazione delle esperienze fatte
dalla scuola sul territorio crea maggior legame tra scuola e realtà locale
RICERCA E SVILUPPO. Lo scambio di esperienze e di informazioni tra i docenti
attiva il confronto, sollecita l'autoanalisi e l'apertura verso percorsi non ancora sperimentati.
FORMAZIONE PROFESSIONALE. L'autoanalisi permette di ripensare i processi
attivati e quindi di valutare anche il quadro delle competenze professionali, alla luce dei
bisogni emergenti.
PUBBLICITA’ E TRASPARENZA: la documentazione diventa strumento per
pubblicizzare la scuola e per garantire la trasparenza del servizio.
VALUTAZIONE: la valutazione dell'efficacia e dell'efficienza del servizio consente di
rendere l'offerta sempre più adeguata ai bisogni dell'utenza.
L’informazione e la documentazione devono essere considerate una risorsa della scuola e
del ‘fare scuola’. In questa prospettiva, il termine ‘sistema di documentazione’ riceve
sostegno da questa nuova dimensione del produrre e comunicare conoscenza Quindi,
documentazione come sistema di rappresentazione delle conoscenze, prima di tutto di quelle
che la scuola stessa produce. La documentazione educativa rappresenta non tanto un tema
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di moda, un archivio che nasce per registrare e conservare, ma una risorsa reale in grado di
alimentare l’innovazione . Naturalmente i problemi aperti sono molti: il più importante di tutti è
comunque quello del linguaggio, della ‘narrazione’ di una esperienza che richiede soluzioni
innovative in grado di non appiattire quello che è un processo dinamico.
DOCUMENTAZIONE DEI E PER I BAMBINI
Partendo dal presupposto che “ogni conoscenza è una ricostruzione”, una parte
importante del percorso del gruppo di bambini è costituita dalla riflessione-ricostruzione di
significati. Le insegnanti ritengono che il momento di riflessione collettiva sull’itinerario sia
importante per consentire a ciascun bambino di ricostruire il significato del suo percorso
affettivo/relazionale/cognitivo. I bambini di 5 anni, grazie alla mediazione delle insegnanti e
l’utilizzo del computer, sono gli artefici primi di questa ricostruzione attraverso la realizzazione
di fogli che riassumono con foto, scritte, disegni, narrazioni collettive il percorso effettuato,
che viene condiviso anche con i bimbi più piccoli. Queste pagine, alternate ai disegni dei
bambini, alle loro conversazioni trascritte e a pagine di documentazione elaborate dalle
insegnanti, vengono utilizzate per costruire il “libro” che diventa lo strumento per
documentare alle famiglie il percorso di tutti i bambini (oltre agli incontri periodici nei quali
viene illustrata l’attività della scuola). Il “libro” diventa anche lo strumento per fare memoria e
per recuperare, nel corso dei tre anni di frequenza alla scuola materna, le scoperte già fatte al
fine di riutilizzarle o implementarle.
Grazie a queste riflessioni emergono le varie “visioni” in relazione ai problemi e il confronto
tra i diversi punti di vista. Da ciò si può partire per aiutare i bambini a capire che la realtà non
è una sola, ma può essere sempre diversa e che proprio l’intuizione di questa diversità, insita
in ciascuno di noi, è il presupposto per arrivare alla comprensione umana e intellettuale degli
altri e della realtà che ci circonda .
Oltre alla versione cartacea, la documentazione del percorso viene realizzata in formato
digitale
sul
blog
del
sito
www.scuolealmuseo.it
all’interno
di
www.retemusealeroeromonferrato.it, fruibile dai genitori e dal territorio.
Il web diventa anche lo strumento di comunicazione tra i bambini dei due ordini di scuola;
attraverso le pagine i bambini potranno scambiarsi i messaggi in relazione al percorso
attuato.
All’interno della documentazione si pone il CORTOMETRAGGIO che la scuola realizza nel
periodo natalizio al fine di condividere con i genitori il percorso proposto.
La presentazione del cortometraggio rappresenta, inoltre, un’occasione di incontro tra scuola
e famiglie.
DOCUMENTAZIONE DEGLI INSEGNANTI (E PER…)
La documentazione realizzata dagli insegnanti è composta da due parti: una redatta a inizio
anno scolastico dal gruppo di insegnanti (progetto), e una che viene definita a posteriori e che
racconta i percorsi attuati con i bambini.
Questa documentazione degli itinerari diventa la “narrazione” che l’insegnante fa dei percorsi
al fine di recuperarne i significati pedagogico – didattici e verificarne la validità. A partire dalla
definizione degli obiettivi formativi l’insegnante si pone in una condizione di continua ricerca.
La scrittura del percorso non avviene “a priori”, ma è sempre una post scrittura, definita sulla
base delle risposte che i bambini hanno dato ai contesti esperienziali predisposti dagli
insegnanti. Nella scrittura l’insegnante cerca di evidenziare gli elementi che hanno “variato” il
percorso a partire da indicazioni date dai bambini narrando le situazioni-stimolo dalle quali si
è partito, le risposte dei bambini attraverso l’articolarsi delle attività di ricerca. Questo
documento, oltre a rappresentare la declinazione dei percorsi di apprendimento dei bambini,
diventa lo strumento per verificare lo sviluppo dell’itinerario didattico. La post scrittura viene
realizzata a partire dal diario che ogni insegnante redige a conclusione della giornata. Sul
diario vengono rilevate le proposte fatte, le risposte date dai bambini, eventuali modifiche
operate dagli stessi e le ipotesi di sviluppo. E’ lo strumento che permette alle insegnanti, negli
incontri periodici, di ridefinire i percorsi sulla base degli sviluppi delle esperienze. Dalla
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narrazione del diario vengono tratti, successivamente, gli elementi più significativi che
andranno a comporre la stesura definitiva delle unità di apprendimento.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Durante la compresenza delle insegnanti i bambini svolgeranno le attività in gruppi omogenei
per età. Le docenti ruoteranno settimanalmente sui gruppi.
Ogni insegnante redigerà il diario delle attività svolte con il gruppo evidenziando su esso il
percorso attuato e le osservazioni sulle risposte dei bambini. A fine settimana il confronto tra
le insegnanti sull’itinerario svolto dal gruppo e sugli elementi più significativi emersi (in
particolare quelli legati ai singoli bambini osservati nel contesto) permetterà di riprogettare lo
sviluppo del percorso sulla base delle indicazioni emerse dai bambini.
Questo tipo di valutazione permetterà di adattare l’itinerario progettuale e di ridefinirlo a
partire dagli interessi dei bambini stessi.
Le osservazioni che le maestre condurranno sui bambini saranno rivolte sia alla rilevazione di
elementi sulla base degli indicatori legati ai traguardi di sviluppo (cfr. indicatori tratti dai
traguardi di sviluppo del documento ministeriale del sett. 2007) sia alla valutazione di
elementi significativi (atteggiamenti, pensieri, riflessioni, comportamenti) attraverso cui
rilevare l’interiorizzazione dei significati proposti come finalità del percorso.
Per ogni bambino le insegnanti compileranno il PORTFOLIO che raccoglie il percorso
triennale. All’interno del documento sono inseriti prodotti significativi che indicano passaggi
importanti (es. a livello grafico, nella scrittura…) ed elementi significativi legati ai percorsi
proposti. Questo documento sarà integrato con la documentazione realizzata dalle insegnanti
che narrerà come la scuola ha operato al fine di favorire lo sviluppo armonico del bambino/a
e come la famiglia si è inserita in questo percorso. Le insegnanti, che da anni utilizzano
questo strumento, ritengono che sia il più idoneo a “raccontare” i bambini, nel passaggio alla
scuola primaria e che sia anche importante per favorire il rapporto scuola-famiglia.
Sul gruppo dei cinquenni gli insegnanti saranno due. In particolari momenti si alterneranno
nel ruolo di conduttore e in quello di osservatore. Le osservazioni saranno mirate all’analisi
delle modalità di conduzione del gruppo e delle risposte dei bambini alle sollecitazioni
proposte. In un’ottica di ricerca-azione, le osservazioni permetteranno alle insegnanti, nei
momenti di confronto settimanale, di dare ulteriori contributi alla riflessione sull’impostazione
pedagogico-didattica della scuola, al fine di condividere significati e prospettive, in particolare
quelli legati alla cura.
“La valutazione, è innanzitutto, un atteggiamento e contemporaneamente un insieme
di strategie di cui tutti i soggetti coinvolti in un progetto dovrebbero avvalersi.
Strategie che si devono tradurre in strumenti e occasioni di una lettura critica del
percorso intrapreso. Dalla valutazione infatti, non dovrebbero emergere giudizi, ma
informazioni utili a orientare nella direzione desiderata la realtà del progetto”. (Mayer,
2003)
Solo mediante un continuo ripensamento, anche alla ricerca di ciò che non ha funzionato,
può dare nuova vita e alimentare un progetto che, altrimenti, potrebbe correre il rischio di
essere considerato un’incombenza burocratica.
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