CIRCOLO DIDATTICO DI SAN DAMIANO D’ASTI SCUOLA STATALE DELL’INFANZIA DI CISTERNA D’ASTI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 DOCUMENTO PER IL POF INSEGNANTI: BURDESE DANIELA DAMASO MARIA ROSA FRANCO LAURA MO TIZIANA Insegnante di religione VOLPE ANNA ANALISI DEL CONTESTO La scuola è situata in Via Giovanni XXIII, 1 – tel: 0141979522 SERVIZI SOCIO – CULTURALI : - Sanitari : 1 farmacia 1 ambulatorio medico - Sociali : Proloco 1 banche 1 ufficio postale il municipio 1 parrocchia 3 circoli ricreativi (bocciofila, gruppo donne, circolo anspi) 1 biblioteca associazione museo “Arti e Mestieri di un tempo” - Scolastici : 1 scuola materna statale 1 scuola elementare Non esistono servizi extrascolastici RISORSE PLESSO DI CISTERNA – DUE SEZIONI ORARIO: 8,30-16,30 GLI ALUNNI: SEZIONE A: 22 SEZIONE B: 26 ETA’ • ANTICIPO 9 • 1° LIVELLO 13 (3 anni) • 2° LIVELLO 11 (4 anni) • 3° LIVELLO 15 (5 anni) STRUTTURA EDILIZIA Piano terra: • 1 salone utilizzato per le attività di sezione, inglese e linguistica con attiguo corridoio adibito a spogliatoio • 1 REFETTORIO • 1 servizio igienico per alunni • 1 servizio igienico adulti con spogliatoio • 1 spogliatoio per adulti Primo piano: • 1 aula per psicomotricità • 1 aula per pittura • 1 aula per logica • 1 corridoio • 1 aula dormitorio • 1 servizio igienico per l’addetto alla refezione • 1 servizio igienico per i bambini • • 2 Esterno • 1 cortile recintato davanti alla scuola, con giochi • 1 cortile recintato sul retro della scuola con giochi, sabbionaia • Dal cortile della scuola si accede al teatro parrocchiale SERVIZI EROGATI DAL COMUNE: • MENSA • SCUOLABUS PER TRASPORTO BAMBINI A CASA (CON ORARIO COINCIDENTE A QUELLO DELLA SCUOLA PRIMARIA) E PER USCITE DIDATTICHE (su richiesta) SERVIZI EROGATI DALLA DIREZIONE DIDATTICA • Collaboratori scolastici che effettuano il servizio PRE-SCUOLA dalle ore 8,00 alle 8.30 PERSONALE • DOCENTE: • AUSILIARIO: 4 insegnanti a tempo indeterminato 1 insegnante di religione 2 collaboratori scolatici IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA: CAMPI DI ESPERIENZA (DALLE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO – SETTEMBRE 2007) IL SE’ E L’ALTRO I bambini formulano le grandi domande esistenziali e sul mondo e cominciano a riflettere sul senso e sul valore morale delle loro azioni, prendono coscienza della propria identità, scoprono le diversità e apprendono le prime regole necessarie alla vita sociale. Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura, la vita e il suo evolversi ed estinguersi, l’ambiente che lo circonda, le relazioni tra le persone; ascolta le narrazioni degli adulti, le espressioni delle loro opinioni e della loro fede; è testimone degli eventi e ne vede la rappresentazione attraverso i media, partecipa alle tradizioni della famiglia e della comunità. Sente di appartenere alla sua famiglia, alla sua comunità, alla sua scuola; si accorge di essere uguale e diverso nella varietà delle situazioni, di poter essere accolto o escluso, di poter accogliere o escludere. Si chiede dove era prima di nascere e se e dove finirà la sua esistenza e quella di chi gli è caro, quale sia l’origine del mondo; si interroga su Dio e si confronta con l’esperienza religiosa. La presenza di bambini che parlano altre lingue e hanno tratti diversi e famiglie con tradizioni e religioni diverse, apre nuovi orizzonti, suscita reazioni, curiosità, preoccupazioni e sentimenti che non possono essere ignorati. In questi anni, dunque, si definisce e si articola l’identità di ciascun bambino e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità e del proprio stare con gli altri. Sono gli anni della scoperta degli adulti come fonte di protezione e contenimento, degli altri bambini come compagni di giochi e come limite alla propria volontà. Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere e le difficoltà della condivisione e i primi conflitti, supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista. Esperienze, emozioni, pensieri e domande generano riflessioni, ipotesi, discorsi, comportamenti sociali che hanno bisogno di spazi di incontro e di elaborazione. La scuola si pone come luogo di dialogo, di approfondimento culturale e di reciproca formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre ai bambini un modello di ascolto e di rispetto, per convenire come aiutare ciascun bambino a trovare risposte alle grandi domande in coerenza con le scelte della sua famiglia e al tempo stesso 3 riconoscendo e comprendendo scelte diverse e mostrando per loro rispetto. La scuola si confronta con le famiglie per condividere le regole che consentono di realizzare le finalità educative e propone ai bambini prime forme di dialogo sulle domande che essi pongono, sugli eventi della vita quotidiana, sulle regole del vivere insieme. • • • • • • • • Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e sviluppa un senso di appartenenza. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri, dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto. È consapevole delle differenze e sa averne rispetto. Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista. Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini. Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti, sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità.” IL CORPO E IL MOVIMENTO Identità, autonomia, salute I bambini prendono coscienza e acquisiscono il senso del proprio sé fisico, il controllo del corpo, delle sue funzioni, della sua immagine, delle possibilità sensoriali ed espressive e di relazione e imparano ad averne cura attraverso l’educazione alla salute. Il bambino che entra nella scuola ha già acquisito il dominio delle principali funzioni del corpo, il senso della propria identità e alcune conoscenze fondamentali riguardanti lo schema e il linguaggio corporeo, attraverso le quali si esprime e organizza la sua presenza attiva nel mondo circostante. Sviluppa la conoscenza del proprio corpo attraverso l’esperienza sensoriale e percettiva che gli permette di sperimentarne le potenzialità, di affinarle e di rappresentarlo. I giochi e le attività di movimento consolidano la sicurezza di sé e permettono ai bambini e alle bambine di sperimentare le potenzialità e i limiti della propria fisicità, i rischi dei movimenti incontrollati e violenti, le diverse sensazioni date dai momenti di rilassamento e di tensione, il piacere del coordinare le attività con quelle degli altri in modo armonico. Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio caratterizzato da una propria struttura e da regole che il bambino apprende attraverso specifici percorsi di apprendimento: i gesti mimici, sostituiscono o sottolineano la parola, mantengono la conversazione o la sospendono, esprimono sentimenti ed emozioni, accompagnano la fruizione musicale. Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altrettanto importanti delle attività espressive e di movimento libero o guidato e possono essere occasione per l’educazione alla salute attraverso una sensibilizzazione alla corretta alimentazione e all’igiene personale. La scuola dell'infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere, capire e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, di rispettarlo e di averne cura, di esprimersi e di comunicare attraverso di esso per giungere ad affinarne la capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo fantasia e creatività. 4 Traguardi per lo sviluppo della competenza • Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi, riconosce i segnali del corpo, sa che cosa fa bene e che cosa fa male, conosce il proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e consegue pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. • Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre, stare in equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso di attrezzi e il rispetto di regole, all’interno della scuola e all’aperto. • Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri. • Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo. • Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo in stasi e in movimento. • Sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. • Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità. • L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali. • Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione, come spettatore e come attore. La scuola può aiutarlo a familiarizzare con l’esperienza della multimedialità, favorendo un contatto attivo con i media e la ricerca delle loro possibilità espressive e creative. OBIETTIVI DIDATTICI Prova piacere nel movimento e nelle diverse forme di attività; Prova piacere nelle attività di destrezza; Corre; Sta in equilibrio; Si coordina con gli altri nei giochi di gruppo; Coordina i movimenti nei giochi individuali; Usa attrezzi in modo appropriato; Rispetta le regole; Esercita le potenzialità del proprio corpo:sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche, espressive - Ha sviluppato la motricità fine: impugna correttamente oggetti nelle attività; - Utilizza in modo personale il corpo e il movimento per esprimersi, comunicare stati d’animo, emozioni e sentimenti, anche nelle forme della drammatizzazione e della danza; - Controlla la forza del proprio corpo valuta i rischi del contesto in cui si trova e delle azioni che compie; - Sviluppa strategie adeguate per superare le difficoltà motorie; - Si coordina con gli altri; - Conosce e denomina le varie parti del corpo su di sé e sugli altri - rappresenta il corpo statico rappresenta il corpo in movimento. - LINGUAGGI, CREATIVITÀ, ESPRESSIONE Gestualità, arte, musica, multimedialità I bambini sono portati a esprimere con immaginazione e creatività le loro emozioni e i loro pensieri: l’arte orienta questa propensione, educa al sentire estetico e al piacere del bello. Lo sforzo di esplorare i materiali, di interpretare e creare sono atteggiamenti che si manifestano nelle prime esperienze artistiche e che possono estendersi e appassionare ad altri apprendimenti. I bambini possono esprimersi in linguaggi differenti: con la voce, il gesto, la 5 drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione e la trasformazione dei materiali più diversi, le esperienze grafico-pittoriche,i mass-media, ecc. La fruizione di questi linguaggi educa al senso del bello, alla conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà. L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per osservare con occhi diversi il mondo che li circonda. I diversi materiali esplorati con tutti i sensi, le tecniche sperimentate, confrontate, condivise ed esercitate, le osservazioni di quadri, sculture o architetture aiuteranno a migliorare la capacità di osservare, coltivare il piacere della fruizione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico. I bambini che si cimentano nelle diverse pratiche di pittura, di manipolazione, di costruzione plastica e meccanica osservano, imitano, trasformano, interpretano, inventano e raccontano. La musica è un linguaggio universale, carico di emozioni e ricco di tradizioni culturali. Traguardi per lo sviluppo della competenza • Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, cinematografici…); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di opere d’arte. • Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive. • Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività. • Formula piani di azione, individualmente e in gruppo, e sceglie con cura materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare. • È preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro. • Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato. • Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. • Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. • Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli. • Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche, per comunicare e per esprimersi attraverso di esse. OBIETTIVI DIDATTICI - Comunica-esprime emozioni utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo offre; - Sa raccontare utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo offre; - Esprime sensazioni, emozioni, pensieri attraverso il disegno e la pittura; - Sa esprimersi attraverso attività manipolative; - Utilizza diverse tecniche espressive; - Esplora i materiali; Utilizza i materiali che ha a disposizione; Utilizza i materiali con creatività; - Descrive ciò che vede in un’opera d’arte, prova a riprodurla o a reinventarla; - Idea, crea realizza individualmente e in gruppo progetti; - Sceglie con cura i materiali, rimane concentrato sull’attività che svolge si appassiona alle attività scelte e a ciò che succede nella scuola; - Porta a termine l’attività iniziata; - Conosce nel proprio ambiente i “beni comuni” artistici e culturali, li rispetta 6 I DISCORSI E LE PAROLE Comunicazione, lingua, cultura I bambini apprendono a comunicare verbalmente, a descrivere le proprie esperienze e il mondo, a conversare e dialogare, a riflettere sulla lingua, e si avvicinano alla lingua scritta. Attraverso la conoscenza e la consapevolezza della lingua materna e di altre lingue consolidano l’identità personale e culturale e si aprono verso altre culture. I bambini giungono alla scuola dell’infanzia avendo acquisito le principali strutture linguistiche: hanno appreso, nell’interazione con i familiari, la lingua materna, le sue intonazioni e i ritmi, le principali regole del discorso; sanno usare la lingua per esprimere le proprie intenzioni e i propri desideri e per interagire con gli altri; hanno osservato e appreso come le diverse persone comunicano tra loro; hanno avuto contatti con i messaggi prodotti dai media. Spesso hanno già incontrato lingue diverse. La lingua diventa via via uno strumento con il quale giocare ed esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati; sul quale riflettere per comprenderne il funzionamento; attraverso il quale raccontare e dialogare, pensare logicamente, approfondire le conoscenze, chiedere spiegazioni e spiegare il proprio punto di vista, progettare, lasciare tracce. Se opportunamente guidati, i bambini estendono il patrimonio lessicale, le competenze grammaticali, conversazionali, logiche e argomentative, confrontano la propria lingua materna con altre lingue, formulano ipotesi e si cimentano con l’esplorazione della lingua scritta. Possono apprendere efficacemente una seconda lingua purché il contesto sia dotato di senso, l’apprendimento avvenga in modo naturale, sia inserito nelle attività quotidiane e diventi esso stesso occasione di riflessione e di dialogo. La scuola dell’infanzia ha il compito di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana e la consapevolezza dell’importanza dell’uso della propria lingua materna da parte dei bambini di origini culturali diverse. Offre la possibilità di vivere contesti di espressione-comunicazione nei quali il bambino possa imparare a utilizzare la lingua in tutte le sue funzioni e nelle forme necessarie per addentrarsi nei diversi campi di esperienza. Sollecita le pratiche linguistiche che mettano i bambini in condizione di scambiare punti di vista, confrontare le proprie interpretazioni attorno a fatti ed eventi, esprimere i propri pensieri, negoziare e condividere con gli altri le proprie opinioni. Incoraggia il progressivo avvicinarsi dei bambini alla lingua scritta, che potenzia e dilata gli orizzonti della comunicazione, attraverso la lettura di libri illustrati e l’analisi dei messaggi presenti nell’ambiente. Traguardi per lo sviluppo della competenza • Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico. • Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività. • Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole. • Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti nei diversi campi di esperienza. • Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica e il linguaggio poetico. • È consapevole della propria lingua materna. • Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, anche utilizzando le tecnologie. 7 OBIETTIVI DIDATTICI: - Partecipare ad una conversazione con interventi pertinenti; - Comprendere gli argomenti oggetto di discussione; - Ascoltare la narrazione di testi o storie cogliendo gli elementi essenziali ed è in grado di rielaborarli verbalmente; - Raccontare vissuti o storie inventate; - Comprendere le regole di semplici giochi e del contesto in cui si vive; - E’ in grado di ascoltare e comprendere una storia letta dall’adulto; - E’ in grado di leggere e interpretare immagini; - Formulare le prime ipotesi in relazione alla lettura di parole presenti nell’ambiente scolastico, anticipazione di significato etc… - Sviluppare tecniche di metamemoria attraverso l’uso delle immagini e assonanze - Riflettere su come si può imparare a ricordare; - Comunicare le proprie emozioni e i propri pensieri attraverso il disegno e la scrittura spontanea; - Individuare, con l’aiuto del gruppo, le parole chiave relative alle esperienze compiute; - Produrre scritture spontanee individuali e collettive anche attraverso l’uso del computer; - Confrontare i suoni delle parole cercando rime, assonanze, elementi per comprendere e ricordare parole nuove - Sviluppare le abilità fonologiche LA CONOSCENZA DEL MONDO Ordine, misura, spazio, tempo, natura I bambini esplorano la realtà, imparando a organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli quali il raggruppare, il comparare, il contare, l’ordinare, l’orientarsi e il rappresentare con disegni e con parole. Attraverso le attività proposte, le organizzazioni dei fenomeni naturali e degli organismi viventi, le conversazioni, le attività ludiche, costruttive o progettuali, il bambino comincia a capire l’importanza di guardare sempre meglio i fatti del mondo, confrontando le proprie idee con le idee proposte dagli adulti e dagli altri bambini. Partendo da situazioni di vita quotidiana, dal gioco, dalle domande e dai problemi che nascono dall’esperienza concreta il bambino comincia a costruire competenze trasversali quali: osservare, manipolare, interpretare i simboli per rappresentare significati; chiedere spiegazioni, riflettere, ipotizzare e discutere soluzioni; cogliere il punto di vista degli altri in relazione al proprio, nelle azioni e nelle comunicazioni; prevedere, anticipare, osservare, organizzare, ordinare gli oggetti e le esperienze; interagire con lo spazio in modo consapevole e compiere i primi tentativi per rappresentarlo; avvicinarsi al numero come segno e strumento per interpretare la realtà e interagire con essa; riflettere sulla misura, sull’ordine e sulla relazione; osservare i viventi, sempre in relazione con aspetti del mondo fisico, mossi dalla curiosità verso di sé e verso l’ambiente naturale nonché verso le sue continue trasformazioni; progettare e perseguire progetti nel tempo documentandone gli sviluppi. Nella scuola dell’infanzia i bambini apprendono a organizzarsi gradualmente nel tempo e nello spazio, a partire dai loro vissuti quotidiani di vita familiare, scolastica, ludica e facendo riferimento alle attività degli adulti e agli eventi naturali e culturali. Spazio e tempo sono legati tra loro nell’esperienza fondamentale del movimento, le cui caratteristiche di durata, estensione e rapidità costituiscono per i bambini sia elementi di analisi degli stessi movimenti direttamente osservati, sia criteri di interpretazione del cambiamento in generale. I bambini acquisiscono consapevolezza del proprio corpo attraverso una corrispondente consapevolezza del mondo e viceversa: la prima “organizzazione fisica” del mondo esterno (forma, movimento, luce, calore, ecc.) si sviluppa in stretta e reciproca corrispondenza con i 8 canali di percezione e motricità. In modo analogo il bambino mette in relazione le funzioni interne e le funzionalità esterne di qualunque organismo vivente e si accosta alla consapevolezza delle trasformazioni della materia mettendole in relazione con le esperienze del proprio corpo. Il bambino può interpretare qualunque macchina, meccanismo, strumento, artefatto tecnologico che fa parte della sua esperienza mediante un contrappunto fra “come è fatto” e “cosa fa”. L’intreccio fra linguaggio e azione nell’attività di conoscenza del bambino favorisce la scoperta della varietà degli aspetti del mondo e, al tempo stesso, promuove l’organizzazione culturale. Il compito degli insegnanti è quello di rendere i bambini gradualmente consapevoli della ricchezza potenziale della loro esperienza quotidiana e dei modi in cui la cultura dà forma a tale esperienza; di assecondarli e sostenerli nel processo dello sviluppo della competenza e nei loro primi tentativi di simbolizzare e formalizzare le conoscenze del mondo; di aiutarli e indirizzarli nel costruire le prime immagini del mondo e di sé che siano coerenti e significative, a percepire e coltivare il benessere che deriva dallo stare nell’ambiente naturale. Traguardi per lo sviluppo della competenza • Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici strumenti. • Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. • Si orienta nel tempo della vita quotidiana. • Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale; formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro immediato e prossimo. Coglie le trasformazioni naturali. • Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicità. • Prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprirne funzioni e possibili usi. • È curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni. • Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze. OBIETTIVI DIDATTICI - Raggruppare oggetti in base a una o più caratteristiche; - Ordinare più oggetti in base a un criterio; - Formare insiemi con quantità uguali, maggiori o minori, confrontarli utilizzando i termini maggiore, minore e uguale; - Utilizzare simboli concordati per rappresentare quantità posizioni spaziali fenomeni meteorologici; - Elaborare e utilizzare strategie per contare; - Abbinare quantità al simbolo numerico (0-10); - Utilizzare strategie per trovare strumenti adatti a pesare, misurare lunghezze e capacità; - Confrontare strumenti diversi; - Collocare se stesso, un compagno o una figura in una determinata posizione(soprasotto, davanti-dietro, dentro-fuori); - Orientarsi nello spazio reale e nello spazio foglio; - Muoversi nello spazio seguendo indicazioni verbali; - Orientarsi nei labirinti nello spazio reale e nello spazio foglio; 9 - E’ curioso di sapere, si interroga, formula ipotesi e le confronta, cerca di trovare soluzioni, adeguate (agisce) elaborando strategie diverse e confrontandosi con i compagni; Osservare e cogliere le trasformazioni dell’ambiente naturale formulare ipotesi sul “dopo”; Utilizzare correttamente i termini prima, dopo, forse…; Utilizzare simboli, tabelle,… per registrare le trasformazioni; Descrivere in modo chiaro e comprensibile le esperienze effettuate; Conoscere il significato dei termini e utilizzarli in modo appropriato; Osservare e cogliere le trasformazioni dell’ambiente naturale Formulare ipotesi sul “dopo” Avere la percezione di se stessi come persona; Conoscere la propria storia individuale e rielaborarla; Riconoscere gli elementi caratteristici del proprio paese; Rappresentare graficamente e verbalmente le attività, i fatti vissuti e narrati, definire semplici durate temporali; Utilizzare la sequenza logico – temporale per collocare un fatto o un evento; Rappresenta graficamente eventi di un passato recente ed è in grado di verbalizzarlo; Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, sapendosi orientare attraverso punti di riferimento e utilizzando gli organizzatori topologici (sopra, sotto, avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.); Individuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano il proprio ambiente; Realizzare semplici mappe; 10 PROGETTO “L’UNITA’ A MISURA DI BAMBINO E DI TERRITORIO” dal bosco della Costituzione all’Unità d’Italia andata e ritorno - IL BOSCO DELLA COSTITUZIONE: L’UNITA’ DELLE REGOLE - MACROAREA DI RIFERIMENTO: CITTADINANZA ATTIVA FINALITA’ Nel precedente anno scolastico il concetto di CURA ha costituito la matrice su cui si è sviluppata l’azione didattica della scuola. Cura di ogni bambino, “essere speciale” affidato dai genitori alla scuola, degli spazi (intesi anche come territorio), dei tempi, del contesto in cui è inserito; cura delle relazioni, da quelle tra pari a quelle tra scuola e territorio; cura della memoria come capacità di ripercorrere spazi e tempi passati per costruire significati orientati al futuro, ma anche cura dei percorsi di ricerca attivati negli anni; cura della Terra, a partire dall’assunzione di responsabilità nei confronti del contesto in cui si vive… Lo sfondo culturale e pedagogico che ha portato ad una progettazione articolata sulla CURA ha le sue radici nel Rapporto Unesco del 1996, curato da Jacques Delors che già nel titolo “Nell’educazione un tesoro”, sintetizzava il senso di molte riflessioni precedenti e successive al documento stesso. Il testo propone l’idea di una educazione che deve servire per tutta la vita, capace di orientare le persone verso una maggiore comprensione reciproca, un maggiore senso di responsabilità e una maggiore solidarietà, attraverso l’accettazione delle differenze spirituali e culturali e che sa fornire a tutti l’accesso al sapere per aiutare gli uomini a capire il mondo, a capire gli altri ma, in primo luogo, se stessi. «L'educazione è (...) un'espressione d'amore per i bambini e i giovani, che dobbiamo saper accogliere nella società offrendo loro, senza alcuna riserva, un posto nel sistema educativo, ovviamente, ma anche nella famiglia, nella comunità locale e nella nazione». L'educazione non si risolve in «un processo continuo di miglioramento delle conoscenze e delle abilità». Le finalità della scuola non sono quindi limitate a obiettivi strumentali perché è necessario «andare oltre una visione strumentale dell'educazione, come un processo nel quale ci si sottopone per raggiungere determinati scopi (in termini di abilità, di capacità o di potenziale economico), per arrivare a una visione che metta in risalto lo sviluppo della persona nella sua interezza, cioè della persona che impara a essere». La scuola del ventunesimo secolo, secondo la Commissione Delors, dovrebbe poggiare su «quattro pilastri dell'educazione»: imparare a essere, imparare a conoscere, imparare a fare, imparare a vivere insieme. Nel documento c’è un forte richiamo alla cittadinanza attiva, ripreso in quelli successivi elaborati a livello nazionale ed europeo. A partire dal 2002, anno di costituzione della scuola dell’infanzia statale a Cisterna, questo orizzonte di senso è stato il sestante che ha guidato i percorsi proposti dalla scuola dell’infanzia in continuità con quella primaria, in una dimensione progettuale che di anno in anno riprendeva il percorso precedente implementandolo. La progettazione del corrente anno scolastico si inserisce in questa logica e rappresenta la continuazione dell’itinerario precedente. Le declinazioni di questa grande finalità sono molteplici e rappresentano orizzonti verso cui tendere a partire dalla scuola dell’infanzia, adattando i percorsi relativi alle diverse età in un’ottica di continuità: 11 Promuovere la capacità di “avere cura” di sé, dell’”altro”, degli ambienti, delle relazioni; favorire lo sviluppo del senso di responsabilità; promuovere la partecipazione critica e consapevole; promuovere negli alunni il senso della comunità; promuovere la scoperta della necessità di regole; comprendere l’ interconnessione dei diritti e dei doveri; promuovere competenze trasversali di cittadinanza attiva; far sentire gli alunni protagonisti e attori consapevoli del percorso; promuovere l’autonomia e l’autostima; promuovere e “SALVAGUARDARE” il pensiero critico divergente (saper pensare con la propria testa); favorire condizioni che permettano agli alunni di sperimentare il sapere come scoperta; promuovere la capacità di esprimere le proprie opinioni; promuovere la capacità di rispettare le opinioni degli altri; favorire la collaborazione per il raggiungimento di un fine comune; promuovere le iniziative della scuola sul territorio; promuovere lo scambio e la cooperazione tra gli alunni; promuovere lo scambio, la “RELAZIONE” tra i docenti in una prospettiva di miglioramento della professionalità; promuovere LA SCUOLA SUL TERRITORIO; offrire ai genitori occasioni di partecipazione e condivisione del progetto della scuola affinché comprendano i significati che fanno da sfondo alla progettazione educativa; promuovere e rendere fruibili i risultati raggiunti ed i materiali prodotti all’esterno. Le stesse finalità sono collegate al raggiungimento dei traguardi di sviluppo propri di ogni età, che sono alla base delle competenze chiave di cittadinanza, definite nel “Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione” (D.M. 22 agosto 2007): imparare ad imparare; progettare; comunicare; collaborare e partecipare; agire in modo autonomo e responsabile; risolvere problemi; individuare collegamenti e relazioni; acquisire e interpretare l’informazione. 12 PERCORSO Nel precedente anno scolastico, a partire dal mondo delle api e dalle sue regole, i bambini hanno esplorato il mondo delle regole e le regole del mondo. Il progetto “La misura di tutte le cose” dal piccolo al grande, dal vicino al lontano, vivere la Costituzione nel quotidiano” (inserito nell’ampio progetto MATEcoMUSEI, proposto dalla Rete Museale e dall’Ecomuseo delle Rocche), è stato articolato attraverso esperienze predisposte al fine di emozionare cognitivamente e permettere ai bambini di comprendere il significato della REGOLA, inteso in senso latino, dove il termine règola indicava per l’appunto un’ assicella per tirare le linee, una misura sulla quale vi era stato un precedente accordo. Dalle regole del mondo delle api, attraverso quelle che regolano la vita a scuola e a casa, si è arrivati alle regole del bosco, del paese e della Nazione. La Costituzione è stata il punto di arrivo, esplorata attraverso gli 13 articoli più accessibili ai bambini, mediante la riflessione e la trasposizione grafica che ha portato alla realizzazione delle “Etichette della Costituzione”. Tutte le attività proposte hanno avuto come sfondo la cura; la cura delle regole presuppone l’avere cura di sé, degli altri e del contesto, legata alla capacità di confrontarsi con qualcuno o qualcosa, processo che evolve solo se il bambino viene messo nelle condizioni di riflettere all’interno di un sistema per comprendere a pieno le regole del suo funzionamento e interiorizzarle. A partire dalla cura dell’ambiente scuola, dei percorsi attivati negli anni precedenti e del progetto comune “Il bosco dei bambini”, si è arrivati a comprendere il significato che le regole assumono, regole che non costringono ma che diventano necessarie. Un percorso di ricerca che ha fatto emergere, in particolare nel gruppo dei “grandi”, passati alla scuola primaria, la “necessità” delle regole: della classe, di un gioco, le regole del percorso sicuro e del bosco sicuro, delineate nei precedenti anni scolastici e diventate patrimonio comune, le regole della società di mutuo soccorso, le norme non scritte, tramandate oralmente, che regolavano la vita nei paesi di un tempo, regole che “regolano” la vita degli animali (ad esempio il mondo delle api, itinerario di ricerca degli anni scorsi), per arrivare alle regole scritte del nostro piccolo paese, della nostra Regione, della nostra Nazione. In questo modo la costruzione delle regole è stata vissuta come “interna” e non esterna, costruita dentro un’ interazione reale. Il fatto che i bambini più grandi, che hanno vissuto con più consapevolezza questo percorso, siano andati alla scuola primaria, rende necessario, nello sviluppo del percorso nel corrente anno scolastico, la ripresa dei temi affrontati per arrivare a portare a termine quel “compito difficile” proposto dai bambini della scuola primaria cioè la realizzazione del “Il bosco della Costituzione”. Si partirà, come ogni anno, dal Bosco dei bambini. Il coniglio Attilio e l’Apina Pina, porteranno, attraverso messaggi e predisposizione di contesti motivanti, i bambini a scoprire quali tipologie di piante ci sono nel bosco, le regole per riconoscerle, quelle che “regolano” la loro vita, le relazioni che le legano all’ecosistema, il loro ruolo in esso… Riprendendo le regole del mondo delle api, attraverso l’analisi di quelle della scuola, della casa, del paese, giungeranno alla scoperta delle regole della Costituzione. Saranno sollecitati ad adottare, per i principi più semplici, un albero nel BOSCO DELLA COSTITUZIONE, che sarà realizzato in un appezzamento contiguo a quello del Bosco dei bambini. Infatti, come la Costituzione, gli alberi sono ancorati ad un terreno che è cultura, tradizione, storia ma stagliano le chiome al vento raccogliendo anche le brezze primaverili cariche di ossigeno per portare, ogni anno, nuovi fiori e frutti. Il bosco e le piante verranno esplorati sotto vari punti di vista: scientifico, storico, fantastico… Particolare attenzione verrà posta sul tema del rapporto piante-ecosistema. La scuola, come è sua consuetudine, lavorerà in collegamento con il territorio. A partire dal mese di dicembre, il Comune di Cisterna avvierà la raccolta “porta a porta” dei rifiuti. Il tema della raccolta differenziata, già trattato negli anni precedenti in relazione al mondo dell’ape, verrà ripreso e rielaborato all’interno del percorso. La progettazione del bosco della Costituzione coinvolgerà tutte le classi dei due ordini di scuola. Gli alberi verranno scelti (messi a dimora e curati) dai bambini, a partire dalle ricerche fatte dalle varie classi, in base alle caratteristiche che meglio rappresenteranno i diversi articoli (flessibilità, resistenza…) e sugli stessi verranno apposti dei cartelli - sempre realizzati dagli alunni- con le motivazioni della scelta. In questo modo, attraverso percorsi concreti, la concertazione con i compagni e il collegamento con il territorio per la scelta, i bambini saranno guidati anche a riflettere sul significato di “cura e tutela” della Costituzione stessa in un’ottica unitaria. Unità, infatti, sarà il termine che quest’anno affiancherà la Costituzione. Per la scuola dell’infanzia i concetti di Costituzione, Unità d’Italia, nella loro accezione adulta sono di difficile comprensione. La lettura di tali idee, invece, attraverso il loro significato simbolico, che permea la realtà nella dimensione di “regola” e di “unità”, può portare alla loro comprensione anche da parte dei più piccoli. 14 Attraverso il percorso, oltre al raggiungimento dei traguardi di sviluppo indicati (documento del settembre 2007), si pone come obiettivi di apprendimento, per tutte le età ed in relazione alle stesse: comprendere il collegamento fra il concetto di “cura” e quello di regole (dalle micro regole alla Costituzione); comprendere l’importanza del gruppo; comprendere e condividere il significato di “bene comune”; cercare soluzioni per difendere e tutelare un “bene comune” scoprire il significato della parola “regola”; comprendere il significato della parola “unità”, che non implica l’eliminazione delle discordanze, ma può configurarsi anche come “unità di differenze”. METODOLOGIA Mediante l’Apina Pina e il Coniglio Attilio, personaggi che da anni fungono da sfondo integratore, i bambini saranno coinvolti in esperienze che rappresenteranno l’incipit per lo sviluppo di riflessioni, la costruzione di conoscenze e di significati condivisi. I personaggi, inoltre, solleciteranno i bambini a osservare il lato “unitario” delle cose, come ulteriore elemento unificatore dell’esistente. Le metodologie che verranno utilizzate all’interno del percorso didattico sono volte a sviluppare l’autodeterminazione nei bambini, favorendo quella che Berlyne definisce “curiosità epistemica”, concepita come un bisogno universale di conoscere e di apprendere, che si manifesta tramite l’esplorazione dell’ambiente fin dai primi anni di vita, motivata solo dal desiderio di sapere, attraverso la proposta di esperienze “collative” motivanti. Questa prospettiva concepisce l’intelligenza come modificabile attraverso opportune stimolazioni. Il riferimento a questa teoria incrementale e non entitaria, si ripercuote sulla metodologia utilizzata, caratterizzata, in primo luogo, dal “perdere tempo”, utilizzando la “pedagogia della lumaca” Come dice Eugenio Scardaccione: “Iscriviamoci al PIL! Non pensate alla formula economica, ma al Partito degli Incontri Lenti” perché: “Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne soltanto la copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino, fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l’ anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada” (G. Zavalloni, La pedagogia della lumaca, EMI,2008). Partendo dal presupposto che i bambini e le bambine non abbiano bisogno di mere informazioni, di contenuti frammentati, ma di un contesto costruito entro cui imparare a comprendere (H. Gardner), per riuscire ad applicare ciò che si è compreso in situazioni nuove, nella risoluzione di problemi concreti, le scuole di Cisterna definiscono, a inizio anno, alcuni punti attorno ai quali si svilupperà l’azione educativa. L’idea di scuola, alla base di questo tipo di progettazione, è quella di un ambiente pedagogico caratterizzato da: - cura delle diverse dimensioni della persona (affettiva, cognitiva, sociale) collegata all’attenzione nei confronti sia dei processi cognitivi “freddi” che dei processi psicologici “caldi”, legati alla sfera affettiva; - equilibrata successione di momenti educativi che permettano ai bambini di vivere serenamente l’esperienza a scuola; incontro con i sistemi simbolico culturali in un contesto adeguato all’età. Elemento prioritario per attivare tale contesto è la cura dell’organizzazione, caratterizzata dalla presenza di una flessibilità organizzativa e didattica che consente di ricorrere a soluzioni diverse sul piano dell’orario e dell’organizzazione del lavoro didattico, che prevede 15 un’apertura al territorio “oggetto di ricerca”, strumento per conoscere a partire dall’esperienza concreta. Questa stessa flessibilità, consente di trasformare anche gli imprevisti (come qualcosa che accade durante la giornata a scuola o durante un’ uscita) in occasioni educative straordinarie, non in modo estemporaneo, ma adeguandoli al percorso avviato. Un altro punto nodale è la cura del soggetto che apprende, inteso nella sua globalità: corpo, mente, affettività; considerato non come “tabula rasa”, ma come individuo che possiede proprie conoscenze. “Se dovessi condensare in un unico principio l’intera psicologia dell’educazione direi che il singolo fattore più importante che influenza l’apprendimento sono le conoscenze che lo studente già possiede. Accertatele e comportatevi in conformità nel vostro insegnamento.” (Ausubel). In questa prospettiva diventa indispensabile considerare, nel percorso educativo, la cura del legame tra intelligenza ed affettività. "L'insegnamento è una missione di trasmissione. La trasmissione richiede certamente competenza, ma richiede anche, oltre a una tecnica, un'arte. Essa richiede ciò che nessun manuale spiega, ma che Platone aveva già indicato come condizione indispensabile di ogni insegnamento: l'eros che è allo stesso tempo desiderio, piacere e amore, desiderio e piacere di trasmettere amore per la conoscenza e amore per gli allievi" (Morin) La cura della comunicazione e del pensiero, che in questa dimensione progettuale, sono strettamente connessi “… senza comunicazione non c’è pensiero. Quel che “io” esperisco come una “mia” idea è sempre frutto dinamico di accoppiamenti relazionali. La parola conoscenza è insomma il nome di un processo intrinsecamente – non solo a monte e a valle – interattivo, comunicativo, sociale.” (S. Manghi) La cura della relazione e del contesto, diventano quindi prioritari per una azione didattica che davvero sia significativa: “Prive di contesto, le parole e le azioni non hanno alcun significato. Ciò vale non solo per la comunicazione verbale umana ma per qualunque comunicazione, per tutti i processi mentali, per tutta la mente…” (G. Bateson) Una delle teorie di riferimento di questo percorso di educazione ambientale è quella costruttivista. Questa teoria sostiene che non si impari dal semplice al complesso, né dal facile al difficile, ma che la crescita (l’apprendimento come le relazioni) avviene quando la persona “si costruisce” l’idea e la conoscenza: “Un insegnante che vuole tenere desta l’attenzione degli studenti prima di tutto deve parlare lentamente in modo da lasciare a ciascuno di loro lo spazio per costruire la loro storia; se non procedete lentamente e scandendo bene le parole, i vostri ascoltatori non potranno usare quel che dite per costruirci attorno dei significati. (…) E’ colui che ascolta, non colui che parla a determinare il significato di un’affermazione” (Von Foerster). La preoccupazione prioritaria delle maestre è quella di instaurare un "clima relazionale positivo" che consenta di vivere in modo sereno l’esperienza alla scuola dell’infanzia e stimoli la produttività culturale di ciascuno nel rispetto dei bisogni delle diverse età. Scrive Maturana: “L’unica emozione che amplia l’intelligenza è l’amore. L’amore è il miglior nutrimento per l’intelligenza ed ha solide fondamenta biologiche nella metafora che dice: ”Se vuoi che un altro sia intelligente, amalo di più”. Produrre sfiducia blocca l’intelligenza; se chiedete a qualcuno di fare una cosa, per poi controllare come l’ha fatta, non farete altro che bloccare la sua intelligenza. Se, invece, date a qualcuno un compito, manifestate la vostra fiducia e rispettandolo in ciò che fa, vedrete che la sua intelligenza si amplia”. Questo significa: - offrire sicurezza e riferimenti (persone e spazi); - curare la costruzione del Sè di ciascun bambino: accoglienza, valorizzazione delle peculiarità individuali, autopercezione; - curare la percezione di ciascuno come parte di un gruppo: la sezione, la famiglia, la comunità -paese; - costruire insieme momenti dove ciascuno possa esprimersi, essere ascoltato; - attenzione particolare alle strategie/modalità che favoriscono l'intervento, l'ascolto di ciascuno; 16 - abitudine a fermarsi e parlare di esperienze appena vissute; - abitudine/attenzione all'espressione di emozioni, sentimenti, stati d'animo, idee...; - accettare ed affrontare in modo costruttivo il conflitto; - evitare e scoraggiare la formulazione di giudizi; - attenzione/valorizzazione di domande legittime, più o meno pertinenti, che possono sorgere nei vari momenti della giornata; - curare la molteplicità dei linguaggi e degli input per consentire a tutti di porsi come soggetti attivi e propositivi e di sviluppare le diverse potenzialità; - attenzione al rapporto tra la costruzione di conoscenza individuale e le dinamiche affettive e culturali del gruppo; - usare in modo flessibile tempi e spazi in funzione di bisogni ed esigenze; - attivare strumenti di memoria che consentano a ciascuno di effettuare controlli metacognitivi. In tutte le attività si cerca di sviluppare l’abitudine a riflettere su significati, suoni percorsi e processi, al fine di attivare strategie di metamemoria e e di metacognizione; - favorire l’apprendimento cooperativo; - lo sviluppo degli argomenti non è lineare ma, seguendo il percorso curricolare, si evolve “a spirale”, prevedendo rimandi e ridefinizioni dei percorsi conoscitivi delineati dagli allievi a partire dagli itinerari sviluppati negli anni scorsi. Ciò permette ai bambini di tutte le età di “costruire conoscenze” intorno a specifiche tematiche, che vengono comunicate agli altri bambini in occasioni predisposte per gli scambi “conoscitivi”. Sulla base di questi presupposti, lo sviluppo delle competenze linguistiche, affettivorelazionali, logiche, fisiche, espressive, scientifiche, può avvenire in modo armonico e rispettoso delle diverse attitudini individuali. Tutto ciò avviene con una continua dinamica tra: fare esperienza e dare parole attraverso la riflessione e la ricostruzione delle esperienze. L'obiettivo è portare questi bambini al saper partecipare attivamente allo sviluppo del loro itinerario didattico e ad essere elementi consapevoli e propositivi (originali e divergenti) nel proprio contesto di vita scolastica e non. L’insegnante, quindi, si pone come mediatore, in grado “di modificarsi insieme ai bambini”, con capacità: ☺ di ascolto (empatia) ☺ di cogliere e rispettare il punto di vista dell'altro ☺ di comunicare e coinvolgere ☺ di suscitare interesse, motivazione, curiosità e meraviglia ☺ di scegliere materiali e strategie adeguate alle età ☺ di proporre situazioni di apprendimento collegate alle esperienze scolastiche, culturali, sociali pregresse dei bambini ☺ di creare un clima relazionale positivo, fondato sulla fiducia. La prospettiva di riferimento per l’approccio alla lettura e alla scrittura sarà quella definita dalle teorie di Ferreiro e Teberosky. Il processo di acquisizione della lingua scritta è caratterizzato da una ricerca attiva mirante alla comprensione-utilizzazione del sistema e da una interazione evolutiva tra le ipotesi del soggetto e le informazioni che riesce a cogliere dall’ambiente, attraverso l’elaborazione di “regole” complesse che, attraverso fasi di esercizio e di conflitto interno, si avvicinano sempre più al nostro sistema convenzionale di letturascrittura.1 Ne deriva che “gli aspetti grafomotori, cioè la capacità di realizzare correttamente i segni grafici, non sono gli aspetti principali dell’apprendimento della lettura e della scrittura”.2 I bambini costruiscono le proprie ipotesi (una vera e propria “teoria linguistica”) su ciò che si può leggere e scrivere prima e indipendentemente dall’alfabetizzazione sistematica che ricevono a scuola a partire dai 6 anni. Già nella scuola dell’infanzia, pertanto, si possono attivare percorsi di avvicinamento al complesso sistema di segni, rappresentato dalla lingua scritta, che aiutino i bambini a passare gradualmente “dai discorsi e le parole all’ambito linguistico”. La preoccupazione prioritaria delle insegnanti sarà quella di instaurare un "clima relazionale positivo" che consenta di vivere in modo sereno l’esperienza alla scuola dell’infanzia e stimoli la produttività culturale di ciascuno nel rispetto dei bisogni delle diverse età. 17 L’approccio alla lingua inglese (vedi e-laboratorio specifico) verrà basato su materiali prodotti dall’Università di Roma in relazione al progetto che ha come sfondo integratore i personaggi di Hocus and Lotus. L’aspetto numerico-matematico si svilupperà attraverso la rielaborazione delle teorie di Camillo Bortolato, in particolare quelle relative alla Linea del 20, che recepisce gli indirizzi della ricerca che evidenziano sempre più le capacità innate dei bambini in fatto di numeri. ORGANIZZAZIONE La consapevolezza dell’alta valenza educativa della scansione dei tempi, della strutturazione degli spazi, dei momenti routinari che caratterizzano la giornata a scuola, determina la necessità di riservare un’attenzione particolare a questi elementi affinché vi sia un’effettiva rispondenza alle esigenze dei bambini. Attraverso la cura delle relazioni, delle regole, dell’organizzazione di spazi, tempi e delle attività routinarie che scandiscono le giornate a scuola dall’ingresso all’uscita, è possibile promuovere atteggiamenti responsabili, da “cittadini attivi”. Le attività più strutturate verranno svolte sia nel grande gruppo che in piccoli gruppi, che potranno essere eterogenei od omogenei, in relazione alle esigenze dei bambini, avranno una durata adeguata alla loro capacità d’attenzione e si altereranno a momenti di gioco guidato o libero. Vista la disponibilità di spazi, le aule sono state strutturate con materiali che permetteranno un uso diversificato degli ambienti (salone con costruzioni, angolo cucina, disegno libero per attività di linguistica, inglese, di grande gruppo e per le attività pomeridiane; aula al piano superiore per attività di logica e attività scientifiche, aula con materiali psicomotori, costruzioni, angolo attrezzato con 5 computer; aula per il riposo pomeridiano – per i bambini di 3 e 4 anni; aula di pittura per attività di piccolo gruppo). Ogni giornata è caratterizzata da momenti routinari: dal gioco libero a inizio mattinata che si svolge sia al piano terra che al primo piano (i bambini scelgono dove andare) alle attività mirate allo sviluppo di competenze legate alla lingua italiana e alla logica (appello, calendario, giochi di metalinguistica e metamemoria collegati al “nostro vocabolario di italiano”, giochi guidati…) e all’introduzione di altre lingue (piemontese, inglese e quelle dei bambini frequentanti, che riprendono le stesse routine fatte in italiano). La ripetizione di frasi, parole nelle diverse lingue e la riflessione (metamemoria) su come memorizzare i diversi termini, se diventa prassi abituale non determina confusione, ma diventa stimolante per l’apprendimento di nuove lingue. Il pranzo, l’igiene personale, il sonno (per i bambini di 3 e 4 anni), saranno momenti caratterizzati da intenzionalità educativa (sviluppo autonomia, competenze…). Le attività più “strutturate” comprendono lo sviluppo del tema individuato dal progetto, che costituisce l’argomento delle attività del mattino dal martedì al giovedì (dalle 10,30 alle 12,00) e di alcuni pomeriggi. Settimanalmente, le insegnanti ruoteranno sui gruppi (omogenei per età), riprendendo il percorso del gruppo e sviluppandolo. Ogni insegnante si inserirà sull’itinerario già attuato dai bambini e ciò avverrà grazie al confronto, in sede di programmazione settimanale, del gruppo docente. I contesti esperienziali che verranno proposti saranno legati all’argomento sviluppato e alle competenze maturate in questi anni dalle docenti. L’insegnante Burdese si occuperà dell’ambito psicomotorio, l’insegnante Damaso darà un “taglio” più orientato allo sviluppo delle competenze logico-matematiche, l’insegnante Franco prediligerà gli aspetti grafico-espressivi e l’insegnante Mo quelli linguistico-espressivi. Nei pomeriggi e durante le mattinate del lunedì e del venerdì verranno attivate esperienze elaboratoriali: E-LABORATORI Sono definiti e-laboratori contesti esperienziali nei quali i bambini sono aiutati a rielaborare i significati collegati a particolari espressioni. Avranno un’articolazione che durante il percorso 18 potrà intersecarsi con l’argomento che costituisce l’elemento prioritario della nostra progettazione, ma avranno una scansione settimanale (il lunedì e nei pomeriggi) che garantirà lo sviluppo di particolari attività senza che necessariamente vi siano agganci con l’argomento della ricerca. E-LABORATORIO DI LINGUA INGLESE Alla lingua inglese verranno dedicati momenti della giornata attraverso la proposta, da parte delle insegnanti Burdese e Mo, di semplici frasi collegate ad azioni routinarie (es. mettete la sedia sotto il tavolo, andate ai servizi, lavatevi le mani...). Anche durante il momento dell’appello, del calendario e del gioco organizzato l’ins. proporrà attività in lingua inglese (es. contare i bambini, i giorni della settimana, i colori dei giorni, scatolino chiuso...). A queste attività verrà collegato l’utilizzo di supporti quali: format di Hocus and Lotus, musicassette, libri e video- libri, cards... Tali attività verranno proposte dopo la merenda del mattino (al grande gruppo), dopo l’appello, nel pomeriggio (ai bambini grandi) e il lunedì mattina (a piccoli gruppi). E-LABORATORIO DELLA NARRAZIONE Allo sviluppo delle competenze collegate alla lingua (orale e scritta), oltre alle attività sviluppate all’interno del percorso di ricerca, è riservato un pomeriggio la settimana. In questo contesto l’ins. privilegerà la narrazione di storie tratte dalla tradizione inserendo anche storie inventate dall’ins. e dai bambini. La drammatizzazione sarà una costante conseguenza della narrazione. L’ins. solleciterà anche i bambini allo sviluppo delle competenze metalinguistiche e collegate alla scrittura attraverso la proposta di attività collegate alla prospettiva Ferreiro-Teberoskj. Con i bambini dell’ultimo anno, a partire da storie con argomenti “invisibili”, legati all’esistenza (vita, felicità, amicizia, pace…) l’insegnante inviterà i bambini a riflettere e proporre idee intorno a… in un’ottica di “scuola filosofica” in cui “nessuno sa” e insieme si costruiscono i significati. Ognuno sarà libero di esprimere il proprio parere. Il confronto tra le varie teorie potrà portare a cambiamenti di rotta o a discussioni. L’insegnante si farà garante della validità di tutte le idee proposte. I “pensieri” potranno, in seguito essere disegnati, dipinti o scritti con la scrittura spontanea. Questo tipo di attività integrerà quelle proposte nello spazio narrativo. E-LABORATORIO DI LOGICA Allo sviluppo delle competenze logico-matematiche verrà dedicato il lunedì mattina e un pomeriggio la settimana. L’ins. proporrà attività di approfondimento o di ricerca su argomenti o problemi emersi nelle attività collegate all’argomento del progetto o presenterà blocchi di esperienze significative che aiuteranno il bambino a porsi domande, a riflettere, a confrontarsi e trovare strategie e soluzioni condivise E-LABORATORIO DI PSICOMOTRICITA’ Anche a questo ambito sarà dedicato il lunedì mattina e un pomeriggio la settimana. Partiamo dal presupposto che il movimento rappresenti per il bambino il "nutrimento" naturale per la sua crescita e il suo sviluppo. L’alunno "pensa", conosce, scopre, sperimenta attraverso il fare. La psicomotricità non va quindi confusa con la "ginnastica", lo sport, ma è un modo per utilizzare il movimento in modo funzionale allo sviluppo degli apprendimenti. L’insegnante organizzerà attività di “movimento”, finalizzandole al raggiungimento di traguardi di sviluppo utilizzando strumenti ,materiali ludici strutturati e non strutturati (cerchi, conetti, materiale di recupero –lenzuolini, scatoloni- …). Promuoverà e svilupperà negli alunni la capacità di star bene a scuola, di esprimersi liberamente attraverso il recupero e l’arricchimento di esperienze sonoro musicali (canzoni, testi musicali accompagnati da gesti e mimi). L’insegnante attuerà interventi mirati allo sviluppo delle capacità di discriminazione senso-percettiva, alla strutturazione dello schema corporeo e dei rapporti spaziali e temporali. Durante i laboratori pomeridiani si proporranno ai bambini di 5 anni attività che favoriscano l’apprendimento e l’automatizzazione di schemi motori. Si tratterà di attività ludiche mirate alla strutturazione di condizioni favorevoli per lo sviluppo di un gesto sciolto, in relazione agli aspetti strumentali della scrittura (tracciati di pregrafismo). 19 E-LABORATORIO DI ESPRESSIVITA’ Nel laboratorio grafico-espressivo (il lunedì e un pomeriggio la settimana), i bambini verranno stimolati ad esprimere se stessi attraverso il disegno e la pittura, ad esprimere le proprie emozioni, idee e opinioni. I bambini potranno manipolare, trasformare materiali esplorando diverse forme espressive e sperimentare varie tecniche affinché ognuno possa acquisire fiducia nelle proprie capacità grafiche-creative e potenziare la propria autonomia e la propria autostima. ORA 08,00-08,30 08,30-09,15 09,15-09,45 09,45-10,30 10,30-12,00 12,00-12,15 12,15-13,00 13,00-13,15 13,15-14,00 14,00-15,45 15,45-16,00 16,00-16,30 ATTIVITA’ PRE-SCUOLA (a cura del personale ATA) INGRESSO – GIOCO LIBERO RIORDINO – COLAZIONE APPELLO, CALENDARIO, GIOCO ORGANIZZATO – GIOCO LIBERO – INGLESE ATTIVITA’ LEGATE AL PERCORSO PROPOSTO PREPARAZIONE AL PRANZO PRANZO PULIZIA DENTI – IGIENE PERSONALE GIOCO LIBERO ATTIVITA’ PER I BAMBINI GRANDI E SONNO PER I PICCOLI MERENDA USCITA CON GIOCO LIBERO E/O ORGANIZZATO CONTINUITA’ Il percorso si articolerà in continuità con associazioni del territorio (Museo Arti e mestieri di un tempo), l’Amministrazione Comunale di Cisterna, l’Ecomuseo delle Rocche, la Rete museale Roero Monferrato e, in particolare, con la scuola primaria del paese. Il bosco dei bambini sarà anche quest’anno luogo dove i bambini potranno sviluppare i loro percorsi di ricerca. Ogni classe avrà come tema “Il bosco della Costituzione”. Il lavoro della scuola dell’infanzia si collegherà in particolare con la terza primaria; come negli anni precedenti, le esperienze più significative verranno fatte insieme e poi rielaborate all’interno dei gruppi in base alle età dei bambini. Verranno inoltre proseguiti i percorsi relativi alla TEATRALITA’ POPOLARE (magnin, cantè j’euv, cantè magg… ) e, più in generale alla cultura popolare con il recupero di alcune delle feste di un tempo, in particolare grazie al contributo dell’ECOMUSEO DELLE ROCCHE DEL ROERO. Il progetto proposto alle scuole del territorio per questo anno scolastico dall’Ecomuseo delle Rocche e dalla Rete Museale avrà la scuola dell’infanzia e la scuola primaria di Cisterna come protagoniste. Il progetto è intitolato “Api alla lavagna” e vedrà l’esperienza maturata in questi ultimi anni dalle scuole di Cisterna al centro dello sviluppo progettuale che verrà riportato in seguito. “API ALLA LAVAGNA…” Enti Propontenti: - Aspromiele - Istituti Scolastici dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero - Istituti Scolastici della Rete Museale Roero – Monferrato 20 Tempi: anno scolastico 2010/2011 Il progetto nasce all’interno di un territorio compreso tra il Roero e Astigiano, dove da anni si sviluppano percorsi di rete orientati alla valorizzazione delle caratteristiche sociali, storicoculturali e ambientali dell’area. Le realtà più importanti sono l’Ecomuseo delle Rocche del Roero e la Rete Museale Roero Monferrato. L’istituzione, nel mese di aprile 2003, dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero ha permesso nuove forme di collaborazione tra realtà che da anni lavoravano insieme, rappresentando un’ulteriore occasione per un nuovo sviluppo dei significati culturali che legano i paesi, attraverso variegate modalità di espressione del divenire delle comunità, della loro evoluzione a partire da matrici di significato comuni. Uno dei settori in cui l’Ecomuseo ha investito è quello didattico, che ha sviluppato la sua proposta in collaborazione con le scuole del territorio attraverso il progetto “Ecomuseo a misura di bambino”, la cui finalità è stata ed è quella di costruire, a partire dalle strutture che già operavano con le scuole, un progetto molto più ampio, che favorisse la progettazione scuole-territorio finalizzata a rendere quest’ultimo sempre più a misura di persona. Le Istituzioni Scolastiche presenti sul territorio e coinvolte in questo progetto sono gli Istituti Comprensivi di Santa Vittoria, Sommariva Perno, Canale, Montà e la Direzione Didattica di San Damiano. Le scuole comprese nell’area: Pocapaglia – scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado; Sommariva Perno - scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado; Baldissero - scuola dell’infanzia e primaria; Montaldo Roero - scuola dell’infanzia e primaria; Monteu Roero – scuola dell’infanzia e primaria; Santo Stefano Roero – scuola dell’infanzia e primaria; Montà – scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado; Cisterna – scuola dell’infanzia e primaria. Nel corso di questi anni, oltre ai corsi di formazione per gli insegnanti e ai laboratori per gli alunni, è stata promossa la documentazione dei percorsi delle classi attraverso la pubblicazione della collana dei “Quaderni dell’’ Ecomuseo delle Rocche” e del volume “Veuti che tra conta?” Per quanto riguarda la Rete Museale Roero Monferrato, il principio ispiratore che ha permesso, nel 2002, la sua nascita, è stato quello di collegare strutture che rispondessero ad alcuni criteri fondamentali: contiguità tematica, coerenza del discorso culturale, presenza di un bagaglio di esperienze da mettere in comune ed una rete di volontari. Lo scopo è stato dunque quello di realizzare un’offerta articolata e rendere per il pubblico più chiaro, comprensibile e fruibile l’insieme dei musei del territorio (Museo Arti e Mestieri di un tempo – Ente Capofila, Cisterna d’Asti; Appartamenti Reali del Re Carlo Felice – Govone; Museo di Arti e Tradizioni, “La cultura del gesso” – Magliano Alfieri; Museo Naturalistico del Roero – Vezza d’Alba; Museo del gesso – Moncucco To.se). L’obiettivo prioritario della rete è quello di attivare un sistema museale avente lo scopo di costituire un’offerta integrata, per il collegamento di risorse culturali, artistiche e ambientali diffuse in un’area allargata e articolata, che interessa il territorio delle province di Cuneo ed Asti. Una delle caratteristiche comuni ai musei della rete è l’origine: tutte le raccolte museali sono nate dal territorio, dalla necessità di recuperare l’identità culturale per metterla al servizio della società e del suo sviluppo. Acquisire, conservare, studiare, comunicare, esporre sono quindi le azioni prioritarie per tutti i musei, ma non le finalità; queste ultime sono invece lo studio, l’educazione, il ‘far provare piacere’ a conoscere i segni, le persistenze materiali delle popolazioni e il loro ambiente, e queste finalità possono essere raggiunte anche attraverso la collaborazione con le scuole Nei comuni in cui hanno sede i vari musei, le scuole, particolarmente attente alla dimensione territoriale, hanno sempre interagito con le realtà museali e sono entrate a far parte del progetto di Rete con un protocollo d’intesa firmato nell’aprile 2003 dai dirigenti degli Istituti di Castelnuovo Don Bosco, Canale, Govone e la Direzione Didattica di San Damiano – Ente capofila - e rinnovato dagli stessi nel 2008 (ad eccezione di Castelnuovo Don Bosco). Attualmente, le scuole coinvolte nel progetto 21 sono: Scuole dell’Infanzia e Primaria Statali di Cisterna d’Asti, Canale, Govone, Magliano, Vezza. Numerosissime sono state le iniziative promosse dalla Rete Museale per le scuole dei Comuni sede dei musei, grazie ai finanziamenti della Regione Piemonte e dei Comuni coinvolti. Nel corso di questi anni sono stati realizzati: opuscoli comuni, cd di documentazione dei percorsi, un sito che documenta i percorsi di ricerca delle scuole e di formazione per gli insegnanti (www.scuolealmuseo.it, all’interno di www.retemusealeroeromonferrato.it), materiali promozionali, spazi-laboratori per le scuole, attività rivolte alle scuole e di formazione per gli insegnanti. Inoltre, è stata realizzata la pubblicazione “Volver a ver” (disponibile in formato digitale sul sito sopra citato, nella sezione download), che documenta il percorso di formazione delle insegnanti e le attività realizzate con le classi sul tema della sicurezza. Il progetto “Ecomuseo a misura di bambino” e il progetto “Una rete di scuole nella rete” si fondano sull’idea che queste realtà debbano promuovere lo sviluppo del senso di appartenenza degli individui al territorio; un percorso di riscoperta e recupero della memoria culturale dei luoghi finalizzato alla progettazione di nuovi scenari a “misura d’uomo”. Il recupero della memoria come motore della progettazione di un futuro sostenibile è uno degli elementi che hanno portato l’Ecomuseo delle Rocche e la Rete Museale a definire percorsi collegati alle scuole. Il lavoro con le scuole è infatti uno dei modi imprescindibili per ricostruire quel “...percorso di ricomposizione della memoria... in una narrazione che trae vigore dalle radici del passato, ma guarda oltre il presente” (W. Giuliano). Altro valore aggiunto alla presenza di queste reti, è il Polo Provinciale per la Cittadinanza Attiva per le scuole della Provincia di Asti e dell’Albese. A seguito della circolare regionale n^ 409 del 4 novembre 2007 - con la quale l’USR del Piemonte ha comunicato la sua intenzione alle scuole di favorire la costituzione di una rete di scuole che già operano sulle varie tematiche in cui si declina l’Educazione alla Legalità - e del protocollo d’intesa firmato in data 1 ottobre 2008, la Direzione Didattica di San Damiano è stata individuata come capofila. Le ins. Cravanzola Giovanna e Mo Tiziana, delle scuole di Cisterna, sono le referenti del progetto. Nel corso dell’anno scolastico 2008/2009, primo anno di attività, il polo ha promosso un percorso di formazione-informazione rivolto al territorio dell’Astigiano e dell’Albese, che parte dall’idea che promuovere percorsi relativi alla Cittadinanza attiva non significhi attivare percorsi disciplinari specifici, ma favorire un modo di pensare che veda gli individui coinvolti e responsabili rispetto alla realtà ed alle proprie azioni, attraverso la creazione di contesti di senso nei quali sia possibile interagire, cooperare, esprimere le proprie opinioni e, se necessario, anche il proprio disagio per riconoscerlo anche negli altri. Il percorso ha avuto, nell’anno scolastico 2009/2010 un ulteriore sviluppo sul tema della cittadinanza collegato alla Costituzione. La presenza di questi elementi ha permesso, nell’anno scolastico 2009/2010 lo sviluppo di un progetto denominato: MATEcoMUSEI, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Canale, sede dei corsi, che ha visto la partecipazione delle insegnanti delle scuole della Rete Museale e dell’Ecomuseo a un percorso di formazione sulla matematica legata al territorio, con il conseguente lavoro delle scuole su temi legati alla matematica in un’ottica interdisciplinare e, nei paesi dove ci sono i musei, con un forte collegamento agli stessi. I positivi risultati della formazione comune, che hanno consentito di arrivare a più insegnanti e risparmiare risorse, hanno portato la Rete e l’Ecomuseo a ipotizzare collaborazioni future sui percorsi formativi al fine di creare una cultura pedagogica condivisa, che abbia al centro bambini, scuole e territorio. Descrizione del progetto La finalità del presente progetto rimane quella degli scorsi anni: rendere gli alunni protagonisti attivi nella costruzione dei propri percorsi di conoscenza “sul” e “nel” territorio. 22 Lo sviluppo della progettazione per il presente anno scolastico si avvarrà della preziosa collaborazione di Aspromiele (Associazione Regionale Produttori Apistici del Piemonte), che negli scorsi anni ha già attivato progetti collegati alle scuole del territorio. Alla luce dei risultati ottenuti con le scuole, che hanno evidenziato l’ottima preparazione dei referenti dell’Associazione sul piano didattico, gli Enti Coinvolti hanno ritenuto di poter ipotizzare la realizzazione di un progetto più ampio che si svolgerà su più piani di sviluppo e avrà come filo conduttore l’ape e il suo mondo: 1. PIANO FORMATIVO – RIVOLTO ALLE INSEGNANTI DELL’AREA (comprese le insegnanti che operano all’interno degli Istituti) A CURA DELL’ASPROMIELE 1. Titolo progetto di formazione: Api alla lavagna 2. Obiettivo generale Fornire agli insegnanti del territorio dell’Ecomuseo delle Rocche e della Rete Museale (comprendendo anche i docenti facenti parte degli Istituti di riferimento) gli strumenti teorici e pratici per educare le nuove generazioni alla salvaguardia dell'ambiente usando come veicolo l'apicoltura. 3. Obiettivi specifici e attività - Organizzare un'offerta formativa per l'educazione a una cittadinanza responsabile, attraverso un processo di conoscenza e di coscienza delle problematiche ambientali, per promuovere azioni a favore della natura e di conseguenza delle api: • dando supporto tecnico ai docenti del primo ciclo di istruzione per costruire ed attivare un percorso didattico-pedagogico di educazione ambientale/culturale usando come strumento l'apicoltura. • Sviluppando laboratori didattici aderenti al programma. sull'apicoltura per le scuole 4. Descrizione attività 4.1. Attività di supporto tecnico. Organizzazione di seminari con cadenza trisettimanale e durata 2 ore da sviluppare da settembre 2010 a marzo 2011 sempre lo stesso giorno della settimana. Ogni seminario verrà presentato da un tecnico Aspromiele specializzato nel tema con il supporto del tecnico coordinatore del progetto. All'inizio di ogni seminario ci sarà uno spazio per la condivisione di risultati ottenuti del seminario precedente. Alla fine di ogni modulo si illustreranno le esperienze acquisite nei progetti precedenti e pubblicati nel libro “Il mondo nel volo di un'ape” e si darà spazio alla progettazione di attività sulle tematiche del seminario da sviluppare dai docenti nelle 3 settimane successive all'incontro. Aspromiele mette a disposizione dei corsisti il tecnico coordinatore del progetto per dare assistenza tecnica telefonica in modo da aiutare nel risolvere problemi pratici legati allo sviluppo delle attività (contatti con apicoltori locali, fornitori di materiali specifici, materiali didattici...) Schema dei seminari: 23 • 1/2 ora condivisione risultati seminario precedente • 1 ore relazione tecnica • 1/2 ora breve illustrazione attività precedenti su questa tematica, e progettazione attività possibili Sede corsi: ● Montà d'Alba (CN) ( presso l’Istituto Comprensivo) Giorno e ora della settimana per tenere i seminari: ● mercoledì pomeriggio ore 17:00-19:00 (IL PRIMO INCONTRO SI TERRA’ ALLE ORE 15.00) Seminari proposti: Data Seminario 15/09/10 ORE 15.00 con Claudio Cauda (apicoltore e presidente AAPI) Ape e territorio: il sentiero dell'apicoltura, museo arti e mestieri, parco di Sommariva Perno, il bosco dei bambini - ESCURSIONE SUL SENTIERO DELL’APICOLTURA DI MONTA’ - RITROVO PRESSO LA SEDE DELL’ECOMUSEO DELLE ROCCHE DEL ROERO (PIAZZA VITTORIO VENETO). SI CONSIGLIA ABBIGLIAMENTO COMODO. 13/10/10 con Ulderica Grassone (tecnica Aspromiele) Biologia delle api: ape dentro, ape fuori, regina, fuco ed operaia 03/11/10 con Roberto Barbero (tecnico Aspromiele e coordinatore tecnici) L'organizzazione sociale delle api (La vita nell'alveare) 13/11/10 MUSEO DI CISTERNA presentazione volume “Il mondo nel volo di un’ape” 24/11/10 con Carlo Olivero (tecnico Aspromiele) I mieli monoflorali italiani e i mieli del mondo, analisi organolettica, estrazione del miele, mielricettario 12/01/11 con Maria Josè Pastor Rodriguez (tecnico Aspromiele) L’arte con le api: arnie dipinte, teatro 24 23/02/11 con Maria Josè Pastor Rodriguez La cera 02/03/11 con la Prof.ssa Gemma Gallino Api e matematica Api e tradizioni, ricette di una volta 23/03/11 con Carlo Olivero, Maria Josè Pastor Rodriguez, Anna Cherio Limite di partecipanti al corso: ● 70 docenti Criteri di selezione dei docenti Le iscrizioni al corso verranno raccolte dagli insegnanti referenti per l’Ecomuseo e la Rete Museale, che invieranno l’elenco all’indirizzo di posta elettronica [email protected] entro il 10 settembre. Se il numero di insegnanti iscritti supererà il limite previsto verrà data la precedenza agli insegnanti che negli anni scorsi hanno partecipato ai percorsi proposti dall’Ecomuseo e dalla Rete e che fanno parte delle scuole comprese nei Comuni della Rete e dell’Ecomuseo. L’elenco con i nominativi degli insegnanti verrà stilato in accordo con i referenti degli Istituti. Aspromiele provvederà a raccogliere le firme di presenza, che verranno trasmesse agli Istituti di riferimento. Al fine di evitare problemi in relazione alla certificazione delle ore di formazione, si invitano i Collegi dei Docenti ad approvare il presente progetto per consentire la redazione dei documenti attestanti la partecipazione all’interno degli Istituti di appartenenza degli insegnanti. 4.2. Laboratori didattici. Avranno acceso ai laboratori didattici i corsisti che hanno partecipato ad un minimo di 5 seminari. Le richieste di laboratori si raccoglieranno a partire dal 12/01/11. Laboratorio di smielatura Aspromiele offre la possibilità di fare un laboratorio di smielatura per un massimo di 60 bambini per laboratorio. Laboratorio di arnie artistiche Per i corsisti partecipanti al corso interessati a questo laboratorio si contatteranno apicoltori locali disposti a fornire arnie vecchie inutilizzate o nuove che potranno essere decorate dalle classi. Queste arnie saranno dipinte in modo completamente libero. Si incoraggia l'originalità nell'espressione artistica. Le arnie saranno 25 esposte nella giornata conclusiva. Una giuria sceglierà l'arnia più bella o originale. 2. PIANO DIDATTICO – la formazione offerta alle insegnanti, integrata dalla disponibilità dell’Aspromiele a fornire la consulenza necessaria, permetterà alle scuole coinvolte di promuovere progetti interdisciplinari aventi come sfondo integratore l’ape. 3. PIANO DOCUMENTALE – durante lo sviluppo del progetto le scuole sono invitate a documentare i percorsi attivati attraverso le modalità che riterranno più opportune. L’Ecomuseo delle Rocche e la Rete Museale propongono due sotto-progetti cui le scuole potranno aderire se riterranno le proposte interessanti. A) ECOMUSEO DELLE ROCCHE: CONCORSO “COCITO GIOVANI” ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Premessa Visto il successo riscontrato lo scorso anno scolastico dal concorso “Cocito giovani”, all’interno dell’Istituto Comprensivo di Montà, si è pensato di estendere quest’esperienza a tutte le scuole dell’ Ecomuseo che intendano parteciparvi e di strutturarla maggiormente, rendendola un vero concorso letterario per giovani scrittori. Finalità La finalità principale del Concorso è di avvicinare, in modo creativo, gli alunni alla produzione scritta, con un occhio di riguardo al loro territorio, alla loro cultura e alle tradizioni locali. Il Concorso vuole essere il momento conclusivo di un percorso didattico coinvolgente che permetta ai ragazzi di apprendere e incrementare il loro bagaglio di conoscenze, attraverso attività pratiche e un contatto diretto con la natura. La produzione di racconti da presentare al Concorso sarà un modo per rielaborare le nozioni apprese e rimaneggiarle in modo creativo e originale. I più piccoli sperimenteranno il lavoro di gruppo, lavorando in modo sinergico alla realizzazione del loro racconto, affrontando le varie fasi creative dall’ideazione, alla stesura e rappresentazione grafica o scritta del proprio elaborato. Potranno così cogliere in modo intuitivo la struttura di un testo narrativo. Gli alunni più grandi invece lavoreranno in modo individuale alla stesura dei loro racconti e, attraverso una sana e guidata competizione, saranno stimolati all’utilizzo del testo scritto per esprimere opinioni, sensazioni, riflessioni personali e vissuti. Il Concorso prevederà inoltre un momento conclusivo di aggregazione e condivisione di esperienze durante il quale verranno premiati coloro che avranno dimostrato di possedere particolari capacità comunicative. Obiettivi ● Conoscere alcune caratteristiche proprie dell’ambiente roerino, in particolare l’allevamento delle api, la vita sociale di quest’insetto e il lavoro dell’apicoltore ● Sviluppare la capacità di osservazione ● Stimolare la capacità di ascolto ● Saper collaborare all’interno di un gruppo ● Saper rielaborare in modo creativo informazioni acquisite ● Conoscere, distinguere e sperimentare diverse tipologie di testo ● Favorire la produzione scritta REGOLAMENTO a. Il Concorso è aperto a tutti gli alunni degli Istituti dell’Ecomuseo e della Rete Museale Roero Monferrato. b. I partecipanti della Scuola dell’Infanzia e delle classi prime e seconde della Scuola Primaria lavoreranno in piccolo gruppo, mentre gli alunni delle classi terze, quarte e 26 quinte della Scuola Primaria e della Scuola secondaria di primo grado dovranno produrre elaborati individuali. c. Si stabiliscono cinque sezioni di concorso sulla base dell’età anagrafica dei partecipanti: sez. 1 Scuola dell’ Infanzia sez. 2 classi prime e seconde di Scuola Primaria sez. 3 classi terze e quarte di Scuola Primaria sez. 4 classi quinte di Scuola Primaria e classi prime di Scuola Secondaria di primo grado sez 5 classi seconde e terze di Scuola Secondaria di primo grado d. Gli elaborati prodotti dalle sezioni di concorso 1 e 2 non dovranno sottostare a vincoli di estensione o formato e potranno essere racconti per immagini. e. Per quanto riguarda le sezioni 3, 4 e 5,ogni racconto non dovrà superare le tre cartelle di lunghezza, con interlinea 1,5 e carattere 12 e dovrà risultare anonimo (l’autore scriverà il proprio nome in una busta allegata la testo). f. I testi prodotti potranno essere di genere diverso: realistici, storici, fantastici, pagina di diario, lettera …. g. Gli elaborati dovranno avere per argomento l’ape, la sua vita sociale, il lavoro dell’apicoltore o argomenti a essi correlati che gli alunni avranno affrontato nel corso dell’anno scolastico. h. I racconti dovranno essere consegnati, entro il giorno 20 di aprile, al proprio insegnante di classe che si occuperà di realizzare una prima scrematura, riducendo il numero degli elaborati a non più di quattro per classe. i. Gli elaborati di ogni sezione che passeranno la prima selezione verranno sottoposti al giudizio di una giuria di esperti, costituita da un insegnante per Istituto, un esperto apicoltore e un giornalista di Aspromiele. j. La premiazione dei racconti vincitori avverrà il 6 giugno alle ore 21 a Canale. I giovani scrittori riceveranno una dotazione libraria per la propria classe e un premio in miele corrispondente al peso del vincitore o di uno dei vincitori (se si tratterà di un gruppo). Ogni partecipante al Concorso riceverà un premio di consolazione gentilmente offerto da Aspromiele. B) RETE MUSEALE ROERO MONFERRATO: RETE DI (eco) MUSEI E RETE DI SCUOLE ALLA… LAVAGNA Obiettivi: documentare i percorsi didattici sul territorio, attraverso il web; offrire alle scuole la possibilità di creare una banca dati di materiali relativi ai lavori eseguiti dalle classi sul territorio, in relazione all’argomento scelto, a cui poter accedere per inserire e scaricare materiali. Un po’ di storia… Nell’anno scolastico 2005/2006 è stata creata la sezione dedicata alle scuole all’interno del sito www.retemusealeroeromonferrato.it, per avere uno spazio riservato “a misura di bambino”, non solo nella realizzazione dei percorsi e dei materiali di documentazione, ma anche delle pagine web realizzate come finestre per raccontare le esperienze dei bambini all’interno dei musei e del territorio. Questo nuovo spazio dedicato alle scuole, all’interno del sito, nel 2008/2009 ha preso il nome di www.scuolealmuseo.it. Su questo nuovo sito, che risulta inserito all’interno di www.retemusealeroeromonferrato.it, nella sezione scuole, sono stati trasferiti tutti i percorsi di ricerca realizzati dalle scuole a partire dall’anno scolastico 2005/2006 e la sezione download contenente il volume “Volver a ver” e i volumi realizzati dall’Ecomuseo delle ● ● 27 Rocche in formato digitale, con i files relativi ad alcuni percorsi formativi rivolti a insegnanti e territorio. Accanto a questa parte statica sono state create sezioni dinamiche, strutturate come blog: il giornale della rete e la didattica. La struttura a blog ha permesso alle singole classi di inserire direttamente i propri articoli e le proprie fotografie sul giornale della rete (http://www.scuolealmuseo.it/giornale/ ). Le insegnanti hanno avuto a disposizione le passwords per inserire direttamente i dati con i bambini. Questi ultimi sono diventati protagonisti non solo del loro percorso di ricerca, ma anche di quello di documentazione, il sito è diventato uno spazio per comunicare i risultati dei percorsi di ricerca attivati dalle classi e per condividere le conoscenze acquisite e implementarle con l’aiuto di altri bambini. Ogni Istituto ha scelto un tema, che nell’anno scolastico 2009/2010 era collegato alla matematica del territorio, oggetto sul quale le classi hanno avviato le ricerche in collegamento con i musei e con il territorio stesso. Per facilitare la ricerca dei lavori delle singole scuole, sono state create le categorie per scuola e musei di riferimento. Un’altra modalità di ricerca che si è inserita è stata quella delle parole chiave. Nella sezione dedicata alla didattica (http://www.scuolealmuseo.it/blogdidattica/), si è creato uno spazio di comunicazione per gli insegnanti e i genitori. In questa parte sono stati inseriti i materiali sul progetto e quelli ad essi collegati, in particolare quelli relativi ai percorsi di formazione per gli insegnanti e per insegnanti e territorio. In questa sezione sono stati inseriti tutti i materiali relativi al progetto sulla “Cittadinanza attiva”. Il blog, con l’utilizzo da parte delle scuole, è diventato un vero e proprio “luogo virtuale” dove scambiare esperienze e comunicazioni. Sviluppo proposto A partire dalla proposta progettuale di rete, che vede coinvolte le scuole di un territorio molto ampio e la collaborazione dell’Aspromiele, alla luce delle enormi potenzialità dello spazio web e in considerazione del fatto che le scuole stanno sviluppando percorsi didattici attraverso l’uso di nuovi strumenti multimediali, per l’anno scolastico 2010/2011, il progetto avrà le seguenti declinazioni: - Giornale della rete - spazio riservato alle scuole della Rete Museale, che documenteranno i propri percorsi sul blog (collegato ai finanziamenti che annualmente la Rete eroga alle classi partecipanti) – sia quelli sull’argomento, oggetto di formazione, sia quelli definiti all’interno delle progettazioni delle singole scuole ; - Didattica - spazio sul blog dove verrà messa la documentazione dei percorsi formativi proposti in collaborazione con l’Aspromiele e la Cittadinanza Attiva; - Formazione specifica condotta dal Prof. Davide Arcuri (per le insegnanti che aderiranno al progetto) per la realizzazione di materiali, realizzati a partire dalle ricerche sul territorio, da utilizzare sulle LIM e da inserire su uno spazio web a cui tutti potranno accedere per scaricare i materiali. Oltre allo spazio alla pagina http://www.scuolealmuseo.it/blogdidattica/ (in cui le scuole della rete potranno inserire materiali per le lim), grazie alla disponibilità dell’ASPROMIELE, i percorsi sul mondo dell’ape potranno essere inseriti sul sito www.mieliditalia.it. La LIM (lavagna interattiva multimediale) è un dispositivo elettronico che si presenta come una superficie di dimensioni simili a quelle della tradizionale lavagna di ardesia sulla quale è possibile non solo scrivere, disegnare e schematizzare appunti, ma anche visualizzare immagini e video, interagire con i contenuti proiettati. E’ possibile, inoltre, interagire con altri programmi già presenti su PC (word, Excel, Power Point, Acrobat ecc.) e proporre percorsi collettivi di navigazione su web grazie al collegamento ad Internet. La LIM deve essere collegata ad un PC e ad un videoproiettore e su di essa deve essere caricato un software specifico che permetta di tradurre gli stimoli percepiti dalla superficie della lavagna in azioni richieste dal computer. La LIM svolge un ruolo chiave per l’innovazione della didattica. E’ infatti uno strumento che consente di realizzare percorsi 28 didattici interdisciplinari, in modo trasversale alle diverse discipline, creati dalle insegnanti in relazione agli argomenti trattati. Anche la didattica collegata al territorio potrà essere sviluppata attraverso la LIM. Le scuole stesse potranno creare, attraverso programmi specifici (es. Il software Notebook Smart o altri, come questo, tra i più diffusi, che sono compatibili con quasi tutte le lavagne) la documentazione dei propri percorsi didattici, che potranno essere inserite sul sito dell’Aspromiele e scaricate dalle scuole interessate. Gli Istituti, la Rete Museale e l’Ecomuseo potranno inserire i link di collegamento per facilitare l’accesso. La possibilità di inserire link a video o files audio, oltre alla possibilità di creare giochi, realizzare approfondimenti, permetterà la creazione di percorsi coinvolgenti e divertenti. Nel 2009 il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ha promosso il Piano per l’Innovazione Digitale nella Scuola per sviluppare e potenziare l’innovazione didattica attraverso l’uso della lavagna interattiva, strumento che favorisce l’integrazione delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione nei processi di apprendimento in classe. Tale piano ha coinvolto in un primo tempo le scuole secondarie di primo grado e, in seconda battuta le primarie. Nel prossimo anno scolastico tutte le scuole facenti parte della Rete, avranno, quindi una lavagna interattiva a disposizione, fornita dal Ministero. Si ipotizza che nei prossimi mesi quasi tutte le scuole coinvolte nel progetto potranno avere una lavagna all’interno della scuola. La formazione sopra citata, finanziata dalla Rete Museale Roero Monferrato, potrà fornire alle insegnanti partecipanti indicazioni che permetteranno loro di realizzare pacchetti utilizzabili con tutti i tipi di lavagna. Le date degli incontri verranno stabilite con gli insegnanti che aderiranno al percorso di formazione. LABORATORIO SCIENTIFICO E’ in fase di allestimento un laboratorio scientifico strutturato, aperto alle scuole del circolo come deliberato nel corso del Collegio docenti del 28 maggio 2009. L’iniziativa è stata resa possibile grazie al bando “Scuola aperta” nell’ a.s. 2007/2008 per mezzo del progetto BOSCO DEI BAMBINI e alle numerose iniziative delle scuole dell’infanzia e primaria di Cisterna d’ Asti, in orario extrascolastico, rivolte alle famiglie e al territorio. Il laboratorio sarà utilizzato per le ricerche sul territorio che verranno effettuate anche in collaborazione della Protezione Civile locale e del Museo Arti e Mestieri di un tempo per il riprendere e recuperare il percorso, realizzato dalla scuola alcuni anni fa, sugli antichi sentieri ALBERI E NON SOLO – LA FESTA DELL’ ALBERO A partire dall’ a.s. 2007/2008 le scuole di Cisterna partecipano al progetto ALBERI E NON SOLO organizzato da Legambiente-Scuolaformazione. Nello scorso anno il progetto è diventato “Un albero per il clima”. All’interno di questo progetto, il 25 ottobre 2009, le scuole di Cisterna hanno ospitato due classi terze della scuola primaria di Leinì - To. Per il corrente anno scolastico la scuola ha aderito nuovamente alle proposte di Legambiente, con il progetto “La festa dell’albero”, inserendo lo stesso all’interno del proprio percorso. PROGETTO VIVIDARIA – FEDERPARCHI –INSTITUT KLORANE Per il terzo anno, le scuole di Cisterna aderiscono al progetto nazionale VIVIDARIA che ha visto impegnate alcune insegnanti del plesso anche in una formazione in presenza presso il Parco del Circeo. Gli obiettivi principali di Vividaria investono sia la sfera delle conoscenze, sia quella della consapevolezza e della responsabilità, sia quella dei comportamenti. 29 Vividaria: è il nome proposto per un progetto sperimentale di educazione ambientale, volto a valorizzare il ruolo delle piante e della biodiversità vegetale nei confronti della salute dell’atmosfera e degli equilibri climatici, promosso da Istitut Klorane ed attuato d’intesa con la Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali. Il progetto si colloca nell’ambito delle raccomandazioni della Carta di Lisbona e del Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (DESS), la “campagna” lanciata dall’UNESCO per sensibilizzare giovani e adulti di tutto il mondo verso la necessità di un futuro più equo ed armonioso, rispettoso del prossimo e delle risorse del pianeta. Vividaria è anche in linea con le indicazioni nazionali che prevedono l’opportunità di attivare o di sviluppare ulteriormente nelle scuole iniziative di educazione ambientale e vuole valorizzare il ruolo della scuola nella diffusione di valori, conoscenze e competenze, orientati verso lo sviluppo sostenibile. In particolare, il progetto prende le mosse dalla consapevolezza dei profondi cambiamenti che si profilano per il clima del Pianeta, a causa dell’impatto che le attività umane hanno sull’ambiente e sull’atmosfera, e delle minacce che tali cambiamenti causano alla conservazione della biodiversità. Per l’anno scolastico in corso le scuole partecipanti sono invitate ad elaborare un progetto e a documentarlo. I materiali parteciperanno ad una selezione a livello nazionale. SOGGIORNO Nello scorso anno il soggiorno è stato sostituito dal pernottamento nella frazione Valmellana. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Protezione Civile del paese, è stata inserita nella progettazione come momento ufficiale per rinnovare i componenti della “Società di Mutuo Soccorso” e realizzare l’assemblea annuale. In questa occasione è stato lanciato, dalle classi della scuola primaria, il progetto di realizzare il Bosco della Costituzione. Considerato il successo che l’iniziativa ha avuto, si ritiene importante riproporre il pernottamento e le attività ad esso collegate. PROGETTO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE Le scuole di Cisterna dall’ a.s. 2007/2008 si occupano del Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese (tramite le insegnanti Cravanzola Giovanna e Tiziana Mo) i cui percorsi, anch’essi aperti al territorio provinciale e non solo, si raccordano e si completano con quelli promossi dalla scuola. Nel precedente anno scolastico il tema sviluppato negli incontri aperti al territorio è stato “Dal piccolo al grande, dal vicino al lontano, vivere la Costituzione nel quotidiano”. Ogni incontro è stato dedicato ad un articolo della Costituzione, che veniva analizzato dal relatore invitato. L’iniziativa ha riscosso notevole successo (più di mille persone sono intervenute agli incontri) e ha confermato l’idea, che fa da sfondo al progetto, che la scuola ha bisogno di condividere significati pedagogici, culturali e orizzonti di senso per non rischiare di proporre percorsi avulsi dal contesto in cui opera. Nel presente anno scolastico, quindi, il percorso proposto sarà dedicato all’Unità d’Italia. Il tema dell’Unità sarà il filo conduttore non solo degli incontri proposti, ma anche di iniziative che la scuola promuoverà in collaborazione con i genitori e il territorio. Oltre alla realizzazione del bosco della Costituzione, che, ancora una volta, vedrà i genitori coinvolti in prima persona, si prevede di coinvolgerli nella progettazione e realizzazione di iniziative culturali, che potrebbero avere come tema “Unità d’Italia… Unità del Mondo”, aperte al territorio. In questa progettazione potrebbero essere valorizzate le persone che compongono la variegata popolazione cisternese. Non solo i nuovi immigrati, provenienti da Macedonia, Serbia, Romania, Bulgaria, Spagna, Nord Africa, ma anche coloro che provengono da regioni italiane diverse dal Piemonte. Attraverso laboratori di cucina o altre attività concordate con i genitori stessi, si potrebbe arrivare a realizzare, in collaborazione con l’Associazione Museo Arti e Mestieri e l’Amministrazione Comunale di Cisterna, una festa conclusiva dell’anno scolastico, aperta a tutto il territorio e dedicata al tema dell’unità delle differenze. 30 DOCUMENTAZIONE Uno dei temi prioritari che caratterizza lo sviluppo dei progetti della scuola dell’infanzia di Cisterna è quello della DOCUMENTAZIONE. Le diverse modalità di documentazione concordate dal gruppo docente sono le seguenti: ☺ PER I BAMBINI: FINALIZZATA A RICOSTRUIRE I PERCORSI DI CONOSCENZA ATTIVATI NELLA SCUOLA. ☺ PER I DOCENTI: FINALIZZATA AL CONFRONTO APERTO DI POSIZIONI CULTURALI SUI PERCORSI DI INSEGNAMENTO, CHE RENDE POSSIBILE L’AGGIUSTAMENTO, LA RICOSTRUZIONE, LA RIDEFINIZIONE DI SCELTE, OBIETTIVI, SOLUZIONI METODOLOGICHE – DIDATTICHE – ORGANIZZATIVE. ☺ Per le famiglie: rende praticabile l’idea di “trasparenza” della vita scolastica e incentiva la partecipazione ad una progettualità positiva. ☺ Per il territorio: che sollecita una maggior attenzione verso la scuola. ☺ Per le altre scuole: che rafforza la prospettiva della continuità. In questi ultimi anni le insegnanti della scuola dell’infanzia di Cisterna hanno costruito percorsi di documentazione dei progetti sviluppati nella scuola con l’obiettivo di “fare memoria”. L’idea si basa sulla constatazione che la scuola spesso è “smemorata”, perché non conserva la memoria del proprio percorso, non ha cura di ciò che produce. La conservazione di documenti e materiali è spesso casuale, non intenzionale, così come la perdita e la distruzione. Si può forse leggere, in questa trascuratezza della memoria, un senso di precarietà del nostro lavoro, la difficoltà di stabilire intrecci tra presente e futuro, tra esperienza singolare e dimensione storica più generale. La scuola è smemorata anche nel senso che raramente i soggetti della scena scolastica elaborano, attraverso la scrittura, l'esperienza, spesso affannosa, lacerata, pressata da incombenze. Rimangono scritture "oggettive", atti dovuti scritti con linguaggio gergale, programmazioni, piani, valutazioni: la vita burocratico-istituzionale, non il pulsare della vita di classe; raramente riemergono le tracce degli individui, della loro soggettività. Attraverso le varie forme di documentazione le insegnanti tentano di non disperdere i risultati ottenuti nei percorsi di ricerca attuati con i bambini. Nella prospettiva assunta dalla nostra scuola, la documentazione svolge diverse funzioni: RECUPERO DELLA CULTURA: la documentazione concorre a creare quella "memoria storica" che facilita la definizione e la ridefinizione dell'identità di una scuola. CONTINUITA’ EDUCATIVA (sia orizzontale tra le diverse scuole dell’infanzia, sia verticale tra scuola dell’infanzia e scuola primaria): la raccolta e la comunicazione delle esperienze e dei percorsi formativi rafforza la prospettiva della continuità COLLEGAMENTO CON IL TERRITORIO: la documentazione delle esperienze fatte dalla scuola sul territorio crea maggior legame tra scuola e realtà locale RICERCA E SVILUPPO. Lo scambio di esperienze e di informazioni tra i docenti attiva il confronto, sollecita l'autoanalisi e l'apertura verso percorsi non ancora sperimentati. FORMAZIONE PROFESSIONALE. L'autoanalisi permette di ripensare i processi attivati e quindi di valutare anche il quadro delle competenze professionali, alla luce dei bisogni emergenti. PUBBLICITA’ E TRASPARENZA: la documentazione diventa strumento per pubblicizzare la scuola e per garantire la trasparenza del servizio. VALUTAZIONE: la valutazione dell'efficacia e dell'efficienza del servizio consente di rendere l'offerta sempre più adeguata ai bisogni dell'utenza. L’informazione e la documentazione devono essere considerate una risorsa della scuola e del ‘fare scuola’. In questa prospettiva, il termine ‘sistema di documentazione’ riceve sostegno da questa nuova dimensione del produrre e comunicare conoscenza Quindi, documentazione come sistema di rappresentazione delle conoscenze, prima di tutto di quelle che la scuola stessa produce. La documentazione educativa rappresenta non tanto un tema 31 di moda, un archivio che nasce per registrare e conservare, ma una risorsa reale in grado di alimentare l’innovazione . Naturalmente i problemi aperti sono molti: il più importante di tutti è comunque quello del linguaggio, della ‘narrazione’ di una esperienza che richiede soluzioni innovative in grado di non appiattire quello che è un processo dinamico. DOCUMENTAZIONE DEI E PER I BAMBINI Partendo dal presupposto che “ogni conoscenza è una ricostruzione”, una parte importante del percorso del gruppo di bambini è costituita dalla riflessione-ricostruzione di significati. Le insegnanti ritengono che il momento di riflessione collettiva sull’itinerario sia importante per consentire a ciascun bambino di ricostruire il significato del suo percorso affettivo/relazionale/cognitivo. I bambini di 5 anni, grazie alla mediazione delle insegnanti e l’utilizzo del computer, sono gli artefici primi di questa ricostruzione attraverso la realizzazione di fogli che riassumono con foto, scritte, disegni, narrazioni collettive il percorso effettuato, che viene condiviso anche con i bimbi più piccoli. Queste pagine, alternate ai disegni dei bambini, alle loro conversazioni trascritte e a pagine di documentazione elaborate dalle insegnanti, vengono utilizzate per costruire il “libro” che diventa lo strumento per documentare alle famiglie il percorso di tutti i bambini (oltre agli incontri periodici nei quali viene illustrata l’attività della scuola). Il “libro” diventa anche lo strumento per fare memoria e per recuperare, nel corso dei tre anni di frequenza alla scuola materna, le scoperte già fatte al fine di riutilizzarle o implementarle. Grazie a queste riflessioni emergono le varie “visioni” in relazione ai problemi e il confronto tra i diversi punti di vista. Da ciò si può partire per aiutare i bambini a capire che la realtà non è una sola, ma può essere sempre diversa e che proprio l’intuizione di questa diversità, insita in ciascuno di noi, è il presupposto per arrivare alla comprensione umana e intellettuale degli altri e della realtà che ci circonda . Oltre alla versione cartacea, la documentazione del percorso viene realizzata in formato digitale sul blog del sito www.scuolealmuseo.it all’interno di www.retemusealeroeromonferrato.it, fruibile dai genitori e dal territorio. Il web diventa anche lo strumento di comunicazione tra i bambini dei due ordini di scuola; attraverso le pagine i bambini potranno scambiarsi i messaggi in relazione al percorso attuato. All’interno della documentazione si pone il CORTOMETRAGGIO che la scuola realizza nel periodo natalizio al fine di condividere con i genitori il percorso proposto. La presentazione del cortometraggio rappresenta, inoltre, un’occasione di incontro tra scuola e famiglie. DOCUMENTAZIONE DEGLI INSEGNANTI (E PER…) La documentazione realizzata dagli insegnanti è composta da due parti: una redatta a inizio anno scolastico dal gruppo di insegnanti (progetto), e una che viene definita a posteriori e che racconta i percorsi attuati con i bambini. Questa documentazione degli itinerari diventa la “narrazione” che l’insegnante fa dei percorsi al fine di recuperarne i significati pedagogico – didattici e verificarne la validità. A partire dalla definizione degli obiettivi formativi l’insegnante si pone in una condizione di continua ricerca. La scrittura del percorso non avviene “a priori”, ma è sempre una post scrittura, definita sulla base delle risposte che i bambini hanno dato ai contesti esperienziali predisposti dagli insegnanti. Nella scrittura l’insegnante cerca di evidenziare gli elementi che hanno “variato” il percorso a partire da indicazioni date dai bambini narrando le situazioni-stimolo dalle quali si è partito, le risposte dei bambini attraverso l’articolarsi delle attività di ricerca. Questo documento, oltre a rappresentare la declinazione dei percorsi di apprendimento dei bambini, diventa lo strumento per verificare lo sviluppo dell’itinerario didattico. La post scrittura viene realizzata a partire dal diario che ogni insegnante redige a conclusione della giornata. Sul diario vengono rilevate le proposte fatte, le risposte date dai bambini, eventuali modifiche operate dagli stessi e le ipotesi di sviluppo. E’ lo strumento che permette alle insegnanti, negli incontri periodici, di ridefinire i percorsi sulla base degli sviluppi delle esperienze. Dalla 32 narrazione del diario vengono tratti, successivamente, gli elementi più significativi che andranno a comporre la stesura definitiva delle unità di apprendimento. VERIFICA E VALUTAZIONE Durante la compresenza delle insegnanti i bambini svolgeranno le attività in gruppi omogenei per età. Le docenti ruoteranno settimanalmente sui gruppi. Ogni insegnante redigerà il diario delle attività svolte con il gruppo evidenziando su esso il percorso attuato e le osservazioni sulle risposte dei bambini. A fine settimana il confronto tra le insegnanti sull’itinerario svolto dal gruppo e sugli elementi più significativi emersi (in particolare quelli legati ai singoli bambini osservati nel contesto) permetterà di riprogettare lo sviluppo del percorso sulla base delle indicazioni emerse dai bambini. Questo tipo di valutazione permetterà di adattare l’itinerario progettuale e di ridefinirlo a partire dagli interessi dei bambini stessi. Le osservazioni che le maestre condurranno sui bambini saranno rivolte sia alla rilevazione di elementi sulla base degli indicatori legati ai traguardi di sviluppo (cfr. indicatori tratti dai traguardi di sviluppo del documento ministeriale del sett. 2007) sia alla valutazione di elementi significativi (atteggiamenti, pensieri, riflessioni, comportamenti) attraverso cui rilevare l’interiorizzazione dei significati proposti come finalità del percorso. Per ogni bambino le insegnanti compileranno il PORTFOLIO che raccoglie il percorso triennale. All’interno del documento sono inseriti prodotti significativi che indicano passaggi importanti (es. a livello grafico, nella scrittura…) ed elementi significativi legati ai percorsi proposti. Questo documento sarà integrato con la documentazione realizzata dalle insegnanti che narrerà come la scuola ha operato al fine di favorire lo sviluppo armonico del bambino/a e come la famiglia si è inserita in questo percorso. Le insegnanti, che da anni utilizzano questo strumento, ritengono che sia il più idoneo a “raccontare” i bambini, nel passaggio alla scuola primaria e che sia anche importante per favorire il rapporto scuola-famiglia. Sul gruppo dei cinquenni gli insegnanti saranno due. In particolari momenti si alterneranno nel ruolo di conduttore e in quello di osservatore. Le osservazioni saranno mirate all’analisi delle modalità di conduzione del gruppo e delle risposte dei bambini alle sollecitazioni proposte. In un’ottica di ricerca-azione, le osservazioni permetteranno alle insegnanti, nei momenti di confronto settimanale, di dare ulteriori contributi alla riflessione sull’impostazione pedagogico-didattica della scuola, al fine di condividere significati e prospettive, in particolare quelli legati alla cura. “La valutazione, è innanzitutto, un atteggiamento e contemporaneamente un insieme di strategie di cui tutti i soggetti coinvolti in un progetto dovrebbero avvalersi. Strategie che si devono tradurre in strumenti e occasioni di una lettura critica del percorso intrapreso. Dalla valutazione infatti, non dovrebbero emergere giudizi, ma informazioni utili a orientare nella direzione desiderata la realtà del progetto”. (Mayer, 2003) Solo mediante un continuo ripensamento, anche alla ricerca di ciò che non ha funzionato, può dare nuova vita e alimentare un progetto che, altrimenti, potrebbe correre il rischio di essere considerato un’incombenza burocratica. 33