o
n
r
e
v
in
Anno 52 - n. 19 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno
Periodico di informazione, attualità, cultura
dicembre - gennaio - febbraio 2014 - n. 18 - copia omaggio
Martorella
Premio
alla Carriera
Luci
Personaggio
dell’Anno
Maria Pia
la Regina
4
dicembre - gennaio - febbraio 2014
Foto Luigi Angelica
UN NUOVO SERVIZIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO:
LO SPORTELLO ETICHETTATURA PER I PRODOTTI NON ALIMENTARI
Come deve essere etichettato un giocattolo?
Quali informazioni obbligatorie deve contenere un prodotto
tessile o calzaturiero?
Cosa prevede il Codice del Consumo per tutti i prodotti
destinati al consumatore finale?
La marcatura CE apposta sul prodotto posto in vendita è
formalmente conforme?
Alle domande in materia di etichettatura e sicurezza prodotti risponde la Camera di Commercio di Livorno.
Dal 1° gennaio 2014 sarà attivo presso l'Ufficio funzioni ispettive e di vigilanza il nuovo servizio di informazione e assistenza agli operatori economici - produttori, importatori e
rivenditori - di:





prodotti generici destinati al consumatore finale (non alimentari)
giocattoli
dispositivi di protezione individuale (occhiali da sole, occhialini mare, occhiali da sci,
guanti di protezione)
prodotti tessili e calzaturieri
materiale elettrico a bassa tensione
L'assistenza, offerta gratuitamente, si propone come azione preventiva affinché le imprese
immettano sul mercato prodotti sicuri rispondenti ai requisiti di legge a tutela del
consumatore. L'Ufficio funzioni ispettive e di vigilanza risponderà ai quesiti sottoposti da
produttori, distributori e commercianti, compreso l'esame visivo delle etichette dei prodotti
prima di porli in vendita al consumatore finale.
Per informazioni: Ufficio funzioni ispettive e di vigilanza
Tel. 0586/231218-216
e-mail: [email protected]
www.li.camcom.gov.it
5
AIUTIAMO L’ECONOMIA DELLA NOSTRA TERRA.
Con i prodotti
contribuiamo a far crescere i produttori locali.
Unicoop Tirreno è da sempre vicina al territorio. I prodotti Vicino a noi, che
Unicoop acquista direttamente dai produttori locali, sostengono l’economia
della tua regione e ti garantiscono tutta la qualità e la sostenibilità che cerchi.
6
dicembre - gennaio - febbraio 2014
Proponiamo affari dal 1981
COMPRAVENDITE - AFFITTI
CESSIONE ATTIVITÀ COMMERCIALI
www.immobiliarecristiani.com
Tel. 0565 702484
Corso Matteotti, 142 - SAN VINCENZO (LI)
di Livio Cristiani
t
Edicola Tabaccheria n. 10
di Rita & Paolo
Centro commerciale Coop - Venturina
Tel. 0565 855623
Quotidiani e riviste
Cartolibreria
Tabacchi
Articoli da regalo
Gratta e Vinci
Ricariche telefoniche e fax
Punto servizi
Nella vasta esposizione,
le migliori porcellane,
cristalli
e articoli da regalo
P
Un nome di fiducia dal 1955
Orologi
LISTE DI NOZZE
Accessori
GIOIELLERIA
Corso Italia, 2-4 - Tel. 0565 225495 - Piombino
www.rosignoli.it - e-mail: [email protected]
7
Quest’inverno
9 Editoriale di Ivio e Umberto Barlettani
10 Manifestazioni e fiducia nel futuro di Marco Bonanni
11 Cosa si può fare per rimanere in corsa di Mauro Sozzi
11 Quella fabbrica maledetta di Emanuele Pepoli
12 Fabiani e Lippi confermati segretari Pd
13 Le incognite Renziane
14 Esclusivo: il nostro sondaggio sulla città di Vincenzo Caciulli
17 La finestra di Giampaolo Talani
18 Maria Pia, la Regina di Luca Goerg
23 Forza Bill, ricarica l’America!
24 Fatti & persone (Costa prenota la Vanguard)
25 Fatti & persone (Lardarello Museo della geotermia)
26 Fatti & persone (Nencini presidente Fidapa)
27 Fatti & persone (Soul of dance, riconoscimento Unesco)
28 Giannitrapani, l’ultimo dei mohicani di Daniele Toncelli
30 Comune unico, flop della fusione di Fiorenzo Bucci
32 Parla la renziana Martina Pietrelli di Luca Goerg
34 Il capitano Andrea Luci Personaggio dell’Anno
36 Gianna Martorella Premio alla Carriera
37 I campioni delle passate edizioni
40 Relax di Paolo Pachi
41 Spigolature
42 La palla di vetro, proiettati nel futuro (2023) di Dionysos
43 La Concordia’s albergo di lusso ancorata al Giglio
44 Stop rughe e iperidrosi di Riccardo Vigetti
44 Celiachia, come affrontarla di Allegra Ciaponi
45 Aido, abbattere i tabù di Tony Montero
46 Alessio e Matilde e le loro foto di Pierluigi Galassi
48 Di Pietro, l’amore per il triathlon di Mattia Picchi
48 Il decalogo del villeggiante di Giacomo Tagliaferro
50 Antiche tradizioni del Natale di Barbara Noferi
52 La magia dell’Arte di Daniele Toncelli
54 Volterra, il teatro dei detenuti di Raffaello Spanò
56 In libreria di Emilio Guardavilla
58 La gestazione del congresso Pd di Roberto Lampredi
59 Ricordi
60 Il nuovo libro di Silvia Avallone di Luca Goerg
61 Quel mare bello e traditore di Franco Biegi
62 La parola ai lettori
64 Piombino lotta e resiste
66 Lette al volo
Anno 52 - n. 19
dicembre - gennaio - febbraio 2014
Periodico trimestrale
di informazione,
attualità, cultura
Direttore responsabile
Ivio Barlettani
[email protected]
Coordinatore redazionale
Stefano Sanna
[email protected]
Marketing-pubblicità
Umberto Maria Barlettani
[email protected]
Direzione, redazione, pubblicità
Corso Italia 95 - Piombino
[email protected]
Tel 0565 32843 - Fax 0565 474572
334 3378121
Registrazione Tribunale Livorno
n. 167 in data 4/7/1962 r.s.
Sped. abb. post. 70% DCB Livorno
Poste Italiane Spa
Editore e pubblicità
Costa Etrusca Comunicazione
Grafica e impaginazione
Opus Piombino
Stampa
Centro Rotoweb
Tivoli Terme (Roma)
Gli articoli firmati
o con pseudonimo riflettono
unicamente le opinioni dell’autore
Chiuso in tipografia,
28 novembre 2013
L’Immobiliare del Corso
di Guglielmi dott.ssa Elena
COMPRAVENDITA
RICERCHE IPOTECARIE
STIME
Corso V. Emanuele II, 67 - Piombino (LI)
Tel. e Fax 0565 49541 - Cell. 347 9372859
Iscrizione Albo Agenti immobiliari n. 1017
e-mail: [email protected]
8
dicembre - gennaio - febbraio 2014
SBM group
TIONE
NUOVA GES
Doriano Daniela Stefania
la bitta
ristorante
La ristorazione dal 1988.
In tutti questi anni abbiamo
cercato di trovare il giusto
equilibrio della cucina toscana,
seguendo con attenzione l’evoluzione
e le tendenze, rivisitandola,
ma fedeli alle tradizioni,
cucinando piatti di pesce o carne
TI ASPETTIAMO
PER IL PRANZO DI NATALE
E CENONE DI CAPODANNO
1988 - 2013
Ristorante
Antica Osteria
Ristorante
Ristorante
Il Calidario
Bambolo
Paradisino
La bitta
Venturina
Donoratico
San Vincenzo
San Vincenzo
Domenica 15 dicembre
Doriano, Daniela e Stefania, saranno lieti di offrire un calice di
bollicine a tutti gli intervenuti per brindare insieme al 25°anno
di ristorazione dalle ore 18
EDIL COOP
FIORENZANI
Via Vittorio Emanuele II, 119 – San Vincenzo (Li)
Tel. 0565 704080 – Cell. 331 9191250/334 8776776
www.labittasanvincenzo.it - [email protected]
Costruzioni
Ristrutturazioni
IMPRESA CERTIFICATA ISO 9001 2008
Via del Fosso 12/a
Tel 0565.220945 - Fax 0565.261994
Cellulare:
3939823499 - 3929210474 - 3929210858
e-mail : [email protected]
57025 Piombino (Li)
9
le
a
i
r
o
t
i
ed
di Ivio e Umberto
Barlettani
O
rmai il grido
“Piombino non
deve chiudere” è
già superato dal molto
più rassicurante “Piombino verso il nuovo futuro”.
Ma quante battaglie, quante lotte, quante azioni (anche aspre), si sono dovute
fare per giungere a questo
risultato. Sono stati anni
pieni di incertezze con
mazzate quotidiane sulle
teste dei tanti lavoratori
– e delle loro famiglie –
impegnati da sempre nella
siderurgia.
Finalmente quel tanto atteso passo in avanti verso
la definizione di un accordo di programma per
la nostra area siderurgica
è stato compiuto. No del
governo all’annunciata
chiusura dell’altoforno
“Piombino verso il nuovo futuro”
per consentire, di conseguenza, il trapasso verso
i nuovi progetti: forno
elettrico e Corex.
Il sottosegretario allo sviluppo economico Claudio
De Vincenti, il sindaco
Anselmi, i sindacati, il
commissario Lucchini
Piero Nardi (grazie alla
spinta di Letta e del governatore Rossi) hanno
alla fine tirato un gran
respiro di sollievo per l’evolversi della vicenda.
***
Abbiamo chiesto a Vincenzo Caciulli, dottore
di ricerca e amministratore
unico della società NetPolis di eseguire un sondaggio per Costa Etrusca
per “fotografare il presente
e guardare al futuro di
Piombino”. In poche parole cercare di conoscere
le opinioni della città.
È interessante la lettura.
Siamo certi che la classe
politica ne saprà trarre
spunti interessanti in vista
delle elezioni amministrative del 2014.
***
Siamo arrivati alla quarta
edizione del Personaggio
dell’Anno e del Premio
alla Carriera. Andrea Luci,
il bravo capitano del Livorno calcio ha prevalso
su tutti i candidati a furor
di popolo, aggiudicandosi
il prestigioso titolo.
A Gianna Martorella attrice-imitatrice, piombinese purosangue, è stato
infine assegnato il Premio
alla Carriera per aver portato in alto la bandiera
della nostra terra in quell’insidioso mondo dello
spettacolo.
***
Avete la luna storta? Attraversate un momento di
crisi depressiva? Abbiamo
per voi la ricetta giusta:
passate a trovare la Regina
Maria Pia (nel suo bar
davanti alla Coop in via
Costa a Piombino) la quale, ne siamo certi, riuscirà
a farvi sorridere e a dimenticare (se le avete) le
tante tristezze della vita.
***
Brindiamo con i nostri
lettori e i nostri inserzionisti al 2014: che sia finalmente per Piombino
l’anno della ripresa. A tal
proposito in accordo con
le sigle sindacali stiamo
tentando di organizzare
per le feste natalizie “Il
pranzo della solidarietà”
al Palazzetto dello sport.
Insieme agli operai saranno invitate tutte le associazioni del volontariato,
i cassaintegrati, le autorità
e chiunque voglia intervenire.
INSERZIONISTI:
Arte & Cornici 28; Asiu 38; Assicurazione Fondiaria Sai (Luca Ardenghi) 54; Assicurazione Ina
Assitalia (Andrea Baroncelli Snc) 60; Assicurazione Unipol (Lami & Bruscolini) 58; Automeccanica
11; Banca Credito Cooperativo Castagneto Carducci 2; Caffè Nanni 51; Calidario Terme Etrusche 23;
Camera di Commercio Livorno 4; Conca D’oro 7; Coop Unicoop Tirreno 5; Edicola Sala Slot Agorà
27; Edicola Tabaccheria di Rita & Paolo 6; Edilcoop Fiorenzani 7; Garbo 6; Gioielleria Rosignoli 6;
Grassi Arredamenti 44; Immobiliare Cristiani 6; Lampogas Tirrena 31; L’Immobiliare del Corso 7;
Martini Professionale 55; Mazzola Sport 48; Misericordia Campiglia Marittima 68; Moby & Toremar
67; Mobo Impianti 43; Neri Pneumatici 12; Park Albatros 63; Parrucchiera Stefania Carron 9; Piccolo
Mondo Giochi 50; Podere Tre Cipressi Casa Vacanze 13; Ristorante Il Garibaldi Innamorato 26;
Ristorante La Bitta 7; Ristorante La Rocchetta 17; Ristorante Otello 41; Ristorante Zanzibar 27; Style
51; Studio Medico Libra 29 ; Super Casa Bucciantini 3.
10
dicembre - gennaio - febbraio 2014
PIOMBINO NON DEVE CHIUDERE
di Marco Bonanni
a paura e la speranza.
E in mezzo un caldo 3
ottobre e 10mila cuori,
e insieme forza, unità e passione. Le serrande abbassate dei negozi in segno di
solidarietà. Donne, uomini,
bambini, studenti, pensionati. Generazioni diverse
ma unite contro la rassegnazione e il pessimismo.
Per crederci ancora. In un
susseguirsi di iniziative, come l’occupazione del Rivellino, l’incontro a Firenze con
Letta e Napolitano, l’occupazione della variante Aurelia nello svincolo di Venturina, la catena umana degli
studenti. Tante iniziative per
scongiurare la chiusura
dell’altoforno. Ne abbiamo
parlato con i soggetti sindacali che, insieme all’Amministrazione comunale, nella
figura del sindaco Gianni Anselmi, stanno vivendo in prima linea questa mobilitazione per assicurare una prospettiva di lavoro e sviluppo
a Piombino e a tutto il territorio del comprensorio. I
rappresentanti delle tre sigle
sindacali
maggiori
(Fiom, Fim, Uilm) hanno
espresso una posizione comune in questo senso, che
va nella direzione intrapresa
dal Governo del territorio.
Come sostenuto da Mirko
Lami, delegato Fiom Lucchini: «Il margine industriale,
(…) parametro economico
(che parte dalla materia prima ed arriva al prodotto finito passando per i costi della
lavorazione), secondo i dati
a nostra disposizione è stato abbattuto». Per questo, a
detta dello stesso segretario Fiom, si rende necessario che a fronte di questo risultato e della contemporanea mancanza di risorse per
il pagamento delle materie
prime, lo Stato debba intervenire per assicurare una
continuità produttiva che
porti lo stabilimento fino al
31 dicembre 2015.
Sulla stessa linea si pongono anche le posizioni di Fau-
Foto Umberto Barlettani
L
Tutti stretti intorno alla fabbrica
Manifestazioni e
fiducia nel futuro
Amministrazione locale e sindacati uniti.
Investire sul Corex e sul forno elettrico,
continuare i lavori di ampliamento del porto
sto Fagioli, e Vincenzo Renda,
rispettivamente delegati Fim e Uilm. «In questo
senso sono necessari i 36
milioni di euro – convergono
i tre delegati – come anticipazione di cassa, oppure in
forma di commesse, associate a sinergie con Taranto.
A questi andrebbe ad aggiungersi una parte dei 25
milioni ricavabili da parte
del Commissario dall’affitto
della Ferriera Servola del
Gruppo Lucchini di Trieste
per un periodo di 8 mesi ad
Arvedi. E tutto ciò – prosegue lo stesso Fagioli – a
fronte di una cassa integrazione che implicherebbe un
maggior costo per lo Stato,
nell’ordine di circa 55 milioni di euro». In cambio il sindacato si è impegnato a portare responsabilmente a termine con la collaborazione
dei lavoratori e del commissario la fine corsa dell’altoforno (fine 2015). Tra l’altro, sottolineano gli esponenti sindacali: «Senza area
a caldo ci sarebbero più di
mille esuberi, contando solo
i lavoratori diretti. In secondo luogo senza un impianto
a ciclo integrale non si potrebbe garantire una produ-
zione di alta qualità e la vergella».
Il sindacalista Uilm, unendosi alle richieste già espresse a livello unitario, aggiunge che: «Pensiamo al termine di fine 2015 proprio perché vogliamo vedere con i
nostri occhi l’avvio di una
reale opera di reindustrializzazione».
Le posizioni dei sindacati
hanno quindi come finalità
quella di stabilire una programmazione che combini
utilizzo di fondi comunitari
ed interventi finanziati dalla
Cassa Depositi e Prestiti.
Tutto questo, nel periodo di
mantenimento dell’area a
caldo, dovrebbe essere alla
base di una strategia atta a
concretizzare l’interesse di
potenziali investitori e a porre le basi per avere garanzie
sul nuovo forno elettrico
(tempo di realizzazione 24
mesi) ed il Corex (tempo di
realizzazione almeno 36
mesi).
Mentre sullo sfondo proseguono i lavori per l’ampliamento del porto di Piombino, quel porto che dovrebbe
diventare, secondo la linea
del Governatore Rossi, uno
dei futuri 52 poli europei per
lo smaltimento delle grandi
navi. In vista di una diversificazione industriale che rilanci Piombino e il resto del
territorio comprensoriale.
Insomma, la richiesta che
viene da sindacati ed istituzioni implica delle scelte governative di politica industriale in settori, come quello siderurgico, ritenuti strategici dagli altri partner europei (quali Francia, Germania, Gran Bretagna). Tuttavia, alcuni elementi di speranza sembrano affacciarsi
all’orizzonte; anzitutto c’è
stato il via libera da parte
del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici all’abbassamento dei fondali del porto
di Piombino che secondo il
Sindaco Gianni Anselmi: «È
importante anche per il futuro delle nostre industrie,
perché potranno entrare in
porto le navi capesize da
200mila tonnellate con risparmi notevoli sui costi di
approvvigionamento».
Infine la notizia che accende
la speranza, l’incontro a Roma del 14 novembre: l'altoforno non chiuderà a gennaio ma resterà in funzione
il tempo necessario a garantire la transizione verso i
nuovi progetti, Corex e forno
elettrico per i quali sarà definito a breve l’accordo di
programma.
11
Mantenere attivo l’altoforno e poi Corex e forno elettrico
Cosa si può fare per rimanere in corsa
di Mauro Sozzi
onoscendo la situazione critica
che sta attraversando lo stabilimento e tenendo presente l’attuale condizione di mercato nonché le
difficoltà economiche del Paese, senza
però dimenticarci del negativo aspetto
sociale che una chiusura dell’impianto
comporterebbe, abbiamo cercato di individuare quale potrebbe essere un
nuovo assetto impiantistico più idoneo
al caso.
Alla base di tutto sta la tenuta in marcia dello stabilimento, legata soprattutto al funzionamento dell’altoforno
che si ritiene, ormai, alla fine della sua
campagna operativa.
È ovvio che fermandosi l’altoforno, in
uno stabilimento a ciclo integrale con
acciaieria L.D. come il nostro, si blocca tutto il ciclo operativo. Solo i laminatoi possono marciare se alimentati
con semiprodotti provenienti da fuori
comportando però maggiori costi. Comunque sarebbe tagliato fuori tutto il
personale dell’area a caldo.
C
Allora, non bloccare il tutto significa
mantenere in esercizio l’altoforno almeno per un periodo di tempo valido
alla costruzione di nuovi impianti che
producano acciaio in sostituzione
dell’attuale area a caldo, cioè altoforno – acciaieria.
Oggi gli impianti che possono ritenersi
validi allo scopo sono:
Corex: può produrre ghisa liquida, sino ad un milione e mezzo di tonnellate
annue, con costi operativi inferiori del
20% rispetto al ciclo altoforno e con inquinamento di gran lunga inferiore.
Questo nuovo impianto permetterebbe
di mantenere la produzione sul livello
dell’attuale ciclo integrale nonché un
uguale, o poco meno, numero di maestranze. Sarebbe anche all’avanguardia in Europa. Ci sono però aspetti negativi sulla sua realizzazione e cioè il
costo che certamente supera i 500 milioni di euro ed il tempo di costruzione
che non sarà certo inferiore ai 3 anni
(l’altoforno, può mantenersi in vita ancora per quel tempo?).
Forno elettrico: può rappresentare
una soluzione interessante, pur non
essendo tutto rose e fiori. Potrebbe essere realizzato un forno ad arco da
150 tonnellate a colata, per utilizzare
così gli attuali impianti di affinazione e
degasaggio fuori forno, con i quali si
possono superare tutti i problemi qualitativi ed avere la possibilità di fabbricare qualsiasi tipo di acciaio.
I tempi di realizzazione non dovrebbero
andare tanto aldilà dei due anni (tempo più ragionevole per tenere ancora in
marcia l’altoforno). Il costo non dovrebbe superare i 300 milioni, considerati
anche gli annessi e connessi (cabina
elettrica, preriscaldo ecc.).
Un forno del genere dovrebbe permettere una produzione di un milione e più
di tonnellate annue e renderebbe possibile l’alimentazione dei treni vergella,
medio piccolo e rotaie.
Gli aspetti negativi sarebbero una riduzione del personale di qualche centinaia di unità, problemi di natura logistica e di inquinamento acustico.
Non va dimenticato l’andamento
espansionistico della siderurgia in molti Paesi del mondo ed un mercato la
cui domanda è inferiore all’offerta.
di Emanuele Pepoli
Quella fabbrica maledetta
ono piombinese, figlio
di operai. Sono uno
dei Figli della Fabbrica, la Lucchini. Quei ragazzi
che negli anni 80 pregavano di vedere il padre tornare dal lavoro sano e salvo
perché molti amici purtroppo avevano perso la vita in
quella maledetta fabbrica.
Sì, proprio quella fabbrica
che ha dato la possibilità
a me e mio fratello di studiare.
Noi che giocavamo nei campetti terrosi coperti dallo
smog e che la sera aveva-
«Da ragazzi volevamo
raderla al suolo»
S
mo la “fortuna” di avere due
tramonti, uno naturale e
quella nuvola rossa proveniente da quella maledetta
fabbrica.
Noi figli di quella fabbrica
che da adolescenti fantasticavamo su come fare per raderla al suolo per poterci costruire un bel parco. Noi che
per non seguire le orme dei
genitori ed entrare in un po-
sto malsano siamo partiti.
Noi che non abbiamo dimenticato e da lontano sentiamo le voci di coloro che
ancora vivono per quella
maledetta fabbrica. Pronta
a spegnersi per qualche anno o forse per sempre. Una
fabbrica pronta a morire ma
non da sola. Quella stramaledetta fabbrica dopo essersi portata via amici, familia-
ri, conoscenti, dopo essersi
portata via la dignità delle
persone è pronta a portarsi
via la città. Quella fabbrica
che tutti odiano, nessuno
vuole, ma che ora è la linfa
vitale della città, che sta
per essere abbandonata a
sé e con lei più di 35mila
persone. Quella fabbrica
adesso non è di nessuno e
nessuno salverà. Io sono
qui inerme, mentre leggo
che a gennaio 2014 l’altoforno verrà spento, e l’unica cosa che posso fare è
pregare, sperare che qualcuno o qualcosa arrivi per
salvare la mia città natale.
AUTOMECCANICA snc
Loc. Montecaselli, 14 - Piombino
Tel. 0565 221471 - 0565 221481
Fax. 0565 224431
e-mail: [email protected]
12
dicembre - gennaio - febbraio 2014
iconfermato segretario
della Federazione Val
di Cornia - Elba del Partito Democratico Valerio Fabiani.
Nella penultima tornata congressuale locale era stato
eletto con il 99,4 % dei voti.
Oggi mantiene la leadership
ma vince con una ben diversa percentuale: 54% (851
voti, 49 delegati). Da notare
anche le performance degli
altri tre candidati alla segreteria della federazione: Peria
23% (365 voti, 18 delegati),
Capuano 17% (268 voti, 12
delegati) e Barbieri 5% (83
voti, 2 delegati).
Ciò che toccherà a Fabiani
ora, dopo questa tornata di
congressi, è ricostruire un
partito visceralmente spaccato cercando di riunirlo in vista della amministrative
2014. La battaglia si preannuncia aspra.
Sono stati eletti anche i nuovi segretari dei circoli. Di seguito tutti i nomi.
Piombino. 2 Giugno: Marcello Maio (che con questa elezione potrebbe aprirsi la strada per la propria candidatura
a sindaco di Piombino); Ber-
R
Samuele Lippi
vince a Livorno
l cecinese Samuele Lippi
(area Cuperlo e di orientamento socialdemocratico)
alla fine ha avuto la meglio
sul renziano Alessio Quintavalle. Il segretario uscente
della Federazione Pd Livorno
e provincia (Rosignano, Cecina, Collesalvetti, Bibbona,
Castagneto Carducci e Capraia) è stato riconfermato
con 910 voti (Quintavalle
385, bianche/nulle 99).
Yari de Filicaia (Cuperlo) segretario dell’Unione comunale di Livorno è stato rieletto
I
l
da
1967
Si sono svolti in tutta Italia i congressi per rinnovare le
cariche delle segreterie dei circoli Pd e delle federazioni
di cui fanno parte.
Tra le polemiche per il tesseramento in extremis di molti
sostenitori dell’ultimo minuto, diversi colpi di scena e momenti di tensione si è svolta la lotta per decidere le sorti
dei piccoli potentati locali del Partito Democratico.
Il prossimo appuntamento è per l’8 dicembre, quando le
porte saranno aperte a tutti coloro che vorranno decidere
il futuro leader del centrosinistra, non solo quindi ai tesserati. La strada pare spianata per il rottamatore Renzi,
ma i colpi di scena possono sempre presentarsi.
Federazione Pd Val di Cornia - Elba
Fabiani confermato
linguer: Rosa Fedi; Salivoli:
Sauro Amerighi; Campagna:
Franco Franchini; Riotorto:
Pier Luigi Rinaldi; Cotone: Ilvio Camberini.
Ettore Rosalba confermato
segretario dell’Unione comunale con 438 voti (51 %) seguito da Marco Bonanni
(247, 29%) e Bruna Geri
(160, 18%).
Fuori dal capoluogo della Val
di Cornia notevole il risultato
di San Vincenzo che elegge,
dopo un congresso molto
travagliato, il renziano Massimiliano Roventini, unico caso in continente prendendo
così le distanze dalla federazione guidata da Fabiani (Cuperlo). Campiglia: Viola Fer-
con 860 voti, mentre lo sfidante Alberto Silvestri (renziano) ne ha ottenuti 498.
Schede nulle o bianche 34.
A Cecina Benedetto Roventini si conferma segretario dell’Unione comunale del Pd.
191 voti contro i 74 di Luna
Biondo. Singolare la confluenza di voti avvenuta su
Roventini che ha incassato
l’appoggio sia della sua
area, ritenuta quella bersaniana oggi Cuperlo, che di
quella dei renziani di “Cecina
Adesso”. Hanno optato per
la Biondo invece Laboratorio
Democratico (perché ritenuta
a parer loro meno “contigua”
col gruppo di potere locale) e
i civatiani.
Il congresso a Rosignano ha
visto un Pd letteralmente
spaccato in due. Riconfermato alla segreteria dell’Unione
comunale Fabrizio Bagnoli
con soli 7 voti in più rispetto
a Michele Bianchi (area Civati). Le percentuali sono sul
filo del rasoio: 51,04% di
preferenze per Bagnoli (171
voti), che ricopre questo incarico dalla primavera del
2010 e con un passato nei
Comunisti italiani, contro il
48,96% di preferenze per
Bianchi (164 voti), che ha comunque vinto nelle frazioni
collinari e la sua Castiglioncello.
A Collesalvetti, patria del sindaco renziano Lorenzo Bacci, è stato eletto il candidato
unico Maurizio Scatena, let-
roni; Venturina: Alberta Ticciati; Cafaggio: Salvatore La
Mastra; Suvereto: Roberto
Gallai.
All’isola d’Elba grande successo per il candidato alla
segreteria della federazione
Peria (sindaco di Portoferraio) renziano e diretto rivale
di Fabiani. Se si fosse votato
solamente sull’isola avrebbe
vinto. Per quanto riguarda i
segretari di circolo elbani ecco gli eletti. Marciana e Marciana Marina: Cristina Gasparri; Rio nell’Elba: Fabrizio
Sivori; Rio Marina: Alberto
Giannoni; Portoferraio: Angelo Zini; Campo nell’Elba: Simone De Rosas; Capoliveri:
direttivo allargato; Porto Azzurro: non è stato eletto alcun segretario di circolo.
Per la segreteria dell’Unione
intercomunale elbana del Pd
il candidato unico Lorenzo
Lombardi è stato eletto con
176 voti su 188.
tiano. Primo firmatario della
sua candidatura il segretario
dell’associazione renziana
“Collesalvetti Adesso” Dario
Fattorini, anche se ufficialmente l’area del Pd di Colle
che fa riferimento alla corrente del sindaco di Firenze
non ha ufficializzato alcun
appoggio.
NERI VITALIANO
RIPARAZIONE E VENDITA PNEUMATICI
Venturina - Via Grosseto 2 - Tel. 0565 852472
Piombino - Via Trento e Trieste 17 - Tel. 389 5550933
13
La sfida è aperta: tutti pronti a salire sul carro dei vincitori
Le incognite renziane
enzi si o Renzi no?
Conviene o non conviene? Questa è l’incognita che si accalca nella
testa non solo di molti elettori ma anche di molti sindaci. C’è chi si è già schierato
come il sindaco di San Vincenzo Michele Biagi e il sindaco di Livorno Alessandro
Cosimi, che ha fatto anche
un salto all’ultima Leopolda, e chi è in procinto di farlo. Paura di perdere un posto nei futuri quadri del partito? Di perdere consenso
elettorale? Oppure vero e
proprio convincimento politico? L’altra incognita che gi-
R
Avrei voluto seguire con più
attenzione il Congresso del
Pd, che non mi pare abbia
avuto grande risonanza, certo che questa poteva essere
un’ottima occasione per parlare a tutte le persone del
partito insieme ai problemi
del comprensorio. Da cittadino libero, posso affermare
che quello che si fa difficoltà
a percepire sono le differen-
ra intorno alla corrente del
sindaco di Firenze si annida
nella elezione di Roventini
alla segreteria del circolo Pd
sanvincenzino. No, non si
tratta di un caso di omonimia o di un ritorno in grande
stile dell’ex sindaco Carlo
Alberto, si tratta di Massimiliano, figlio dell’ex primo
cittadino. Classe ’72, laureato in scienze politiche,
ha vinto un Master in gestione e sviluppo delle risorse
umane all’Università di Pisa. Impiegato dell’Ebtt (Ente
bilaterale per il turismo), bagnino d’estate, vanta molte
esperienze nell’associazio-
nismo locale.
Con la sua elezione avviene
uno strappo molto importante
con l’egemonia della federazione Pd piombinese sul
territorio. Secchi sono infatti
i tre no del neosegretario:
no al progetto dell’ Alta Maremma, no alle fusioni intercomunali e no al Comune
Unico. Per questi motivi molto
probabilmente il congresso
di San Vincenzo ha visto consumarsi diversi momenti di
tensione e rinvii continui,
con camere di consiglio tra
le varie correnti e telefonate
giunte addirittura da Roma.
In extremis anche il tesse-
Gelichi, Pd in controtendenza
ze, fatta eccezione per qualche mente fresca, ho visto
nuovi rottamatori ben consolidati, qualcuno addirittura
con genealogie nel ramo politico. Di nuovo almeno c’è
stata la competizione, non
mi meraviglia la vittoria di Fabiani, la macchina funziona
ancora, non mi stupiscono le
spaccature anche aspre, in
un contesto abituato a cifre
bulgare che deve per la prima volta, almeno confrontarsi. Il Pd piombinese è in controtendenza con la nazione,
proprio ora che servirebbe
un cambio di passo impor-
ramento del vicesindaco Camerini che pare riconoscersi
molto nel programma di Roventini junior. Alla fine delle
rocambolesche giornate, comunque, ne esce un direttivo
composto da 24 membri: 8
renziani, 8 della vecchia guardia e 8 scelti direttamente
dal segretario. Con questi
numeri è stato scontato il
voto per Peria, unico caso
in continente, che ha vinto
con 88 voti (Fabiani è stato
messo in minoranza con 80).
I delegati comunque alla fine
passati sono stati 5 per ciascuno dei due candidati alla
segreteria della federazione.
tante, vince la conservazione, forse in città qualcosa di
nuovo si è visto, è trapelato
nel sentire comune, che sia
positivo o molto negativo lo
giudicheranno i cittadini, che
non sono più gli stessi, almeno loro, questo è certo.
Riccardo Gelichi
Portavoce della Lista Civica
AscoltaPiombino
PodeRE TRE CIPRESSI
CASA VACANZE
Podere
Tre Cipressi
eale
on id nti,
i
t
a
c
Lo
eve
este, afici
f
r
e
p
togr
i
set fo atografic
m
e
e cin
Loc. Casalappi, 32 - Campiglia M.ma (LI) - Tel: 0039 0565 843148 - Cell.: 0039 338 6067547
www.poderetrecipressi.it - e-mail: [email protected]
14
dicembre - gennaio - febbraio 2014
Un sondaggio per fotografare il presente e guardare al futuro
Le opinioni di una città
di Vincenzo Caciulli*
onoscere gli umori di
una città, le sue opinioni correnti intorno
all’agenda politico-amministrativa, a quelle che sono
considerate emergenze o
priorità, misurare la notorietà e la reputazione dei possibili candidati alle future elezioni è sempre un’avventura
affascinante. Come spesso
accade, i risultati offrono informazioni importanti, aprono nuovi scenari, pongono
anche al ricercatore nuovi
stimoli e nuove domande. Rispetto a Piombino, a pochi
mesi dalla consultazione
elettorale che darà una nuova guida alla città, Costa
Etrusca ha voluto approfondire lo stato dell’arte. Ne è
nata prima l’ipotesi e poi la
realizzazione pratica di un
sondaggio d’opinione svoltosi tra il 7 e il 15 ottobre
2013. Un sondaggio, effettuato con il metodo CATI,
che ha interessato un campione di circa 500 maggiorenni residenti nel comune,
stratificati per sesso e fasce
d’età in maniera tale da essere rappresentativo della
C
popolazione cittadina e del
corpo elettorale. Condotto in
collaborazione da Ipr feedback e NetPolis, l’una specializzata nelle rilevazioni
d’opinione come nelle ricerche di mercato, l’altra nel
settore della comunicazione,
il sondaggio si è svolto sulla
base di un questionario di
ventidue domande alcune
delle quali utili a inquadrare
l’intervistato nel suo contesto familiare e di lavoro, altre a misurare la percezione
della città e delle sue necessità, l’attenzione all’attività
dell’amministrazione e il giudizio su di essa. La parte più
stimolante ovviamente, quella destinata inevitabilmente
a sollevare maggior dibattito,
è quella legata alle candidature future.
Costa Etrusca, anche in virtù del suo lavoro quotidiano
di scavo nella realtà piombinese, della Val di Cornia e
dell’intera provincia di Livorno, ha indicato le ipotesi ricorrenti nel pour parler cittadino. Ipotesi tutte afferenti al
campo del centrosinistra. A
quel campo politico cioè che,
storicamente, governa la città ed è accreditato per una
nuova affermazione. Piombino ha risposto, fornendo
un’opinione che i player politici locali possono vagliare e
utilizzare per confrontarsi.
Un sondaggio rimane un sondaggio. Coglie delle tendenze in atto nel tempo in cui è
fatto. Non è la verità, ma è
comunque una buona base
di partenza.
* Dottore di ricerca
e amministratore unico
di NetPolis
METODO CATI
Il metodo CATI (ovvero Computer-assisted Telephone Interviewing) è uno dei metodi di rilevazione diretta più consolidati e utilizzati dagli istituti di ricerca e sondaggi. Gran parte delle rilevazioni d’opinione che sono quotidianamente illustrate
nel corso delle trasmissioni televisive e nei talk show dei network nazionali sono
realizzate con questo metodo che ricorre a interviste telefoniche casuali sino a
comporre il quadro di risposte ottenute da un campione statistico predefinito e
rappresentativo (per genere e fasce d’età, per localizzazione territoriale) della popolazione che s’intende sondare. Ovviamente, anche l’insieme delle domande (il
questionario) è predefinito sulla base delle opinioni che si vuole conoscere. Tecnicamente, funziona così: l’intervistatore legge all’intervistato le domande e registra sul computer, tramite apposito software, le risposte ottenute.
La catalogazione automatica e i controlli di qualità che il software compie passo
dopo passo, riducono gli errori possibili e restituiscono celermente i risultati del
lavoro eseguito.
15
Altissima percentuale 85%
Soddisfatti di vivere
a Piombino
ffezionati alla città nella quale sono in gran
parte nati o nella quale
vivono da lungo tempo, consapevoli del progressivo peggioramento della qualità della vita e convinti che a Piombino serva un’azione energica per garantire sviluppo
economico e opportunità di
occupazione. Queste alcune
delle opinioni espresse dai
piombinesi interpellati, nella
prima metà di ottobre, attraverso un sondaggio statistico voluto da Costa Etrusca
per avere una fotografia articolata e precisa degli umori
della città capoluogo della
Val di Cornia. Ben l’85% degli intervistati, senza significative differenze tra uomini e
donne e per fasce d’età, si
dichiara molto o abbastanza
soddisfatto di vivere a Piombino. Rispetto a tre-quattro
anni addietro tuttavia, la
qualità della vita in città è,
per il 65% del campione,
peggiorata o molto peggiorata. In questo caso, sono le
donne, i giovani tra i 18 e i
34 anni, gli over 75, a esprimere il parere più pessimistico. Un caso? Probabilmente
no, considerato che a vario
titolo sono quelle le categorie che, in generale, risultano maggiormente preoccupati e penalizzati dalla crisi che
attraversa il Paese. Piombino riflette, in questo, non solo la propria specifica situazione quanto la situazione
A
generale. Una situazione
che, come notavamo prima,
li spinge a considerare il lavoro la priorità assoluta e di
vedere in via subordinata altri aspetti sottoposti al governo della città, dalla viabilità alla sicurezza, dalle infrastrutture all’ambiente. Anzi,
alcuni di questi aspetti (riqualificazione urbana e ambientale ad esempio) sono
nuovamente correlati alla
possibilità di dare a Piombino una nuova leva di sviluppo e di occupazione quale il
turismo. Prova indiretta di
questa “proiezione” è il giudizio complessivamente positivo dell’amministrazione
comunale uscente e del sindaco Gianni Anselmi. Nonostante l’infinita crisi della
siderurgia e le incertezze sul
futuro, i piombinesi sembrano individuare “fuori” dal
contesto locale le responsabilità, in un processo di trasposizione misurabile anche
altrove. Peraltro, solo il 30%
circa del campione dichiara
di seguire assiduamente o
abbastanza assiduamente,
attraverso i media locali, le
attività dell’amministrazione
comunale.
Disinteresse?
Distacco dalla politica e dalle istituzioni? In parte. Poiché una buona fetta del campione ha comunque espresso la sua opinione sull’amministrazione comunale e il
sindaco uscente, si può ipotizzare che i canali informati-
FABIANI: Nel 2001 si
iscrive all’organizzazione
giovanile dei Ds. Consigliere comunale nel 2009
e successivamente segretario federazione Pd
Val di Cornia-Elba con il
99,4% dei voti. Nell’ultima tornata congressuale
è stato confermato segretario.
GIULIANI: Dal 2004 ad oggi, per due legislature, assessore al bilancio, sport
e politiche giovanili del
Comune di Piombino. Ha
aderito al Pd dalla sua
fondazione. Dal 1995 è
commissario tecnico (plurimedagliato) della nazionale di nuoto in acque libere.
MURZI: Laureato in Farmacia, consigliere comunale a Piombino nel 1985
nelle file del Pci.
Dal
1983 al 1991 ricopre la
carica di presidente Usl
25. Nel 1994 ha dato vita alla Società Gestione
Farmacie. Dal 2006 ad
oggi è presidente di Asiu
e Tap.
PIETRELLI: Laureata in
Filosofia, consigliere comunale a Piombino dal
1999 per i Ds per due legislature. Lavora al Comune di San Vincenzo, responsabile ufficio scuola,
sociale e comunicazione.
Coordinatrice nel 2012
del Comitato Renzi Piombino-Val di Cornia.
TORTOLINI: Assessore
urbanistica Comune di
Piombino nel 2004, dal
2005 segretario della federazione Ds Val di Cornia-Elba e dal 2007 segretario federazione Pd
Val di Cornia-Elba. Nel
2009 è eletto nel consiglio provinciale di Livorno. Dal 2010 consigliere
regionale.
In mancanza,
al momento,
di designazioni
ufficiali per la
candidatura
a sindaco
di Piombino
nell’area
di centrosinistra,
abbiamo chiesto
con il sondaggio,
il giudizio
su queste persone
16
dicembre - gennaio - febbraio 2014
vi e di formazione delle opinioni siano anche altri rispetto al circuito dei media.
Nel panorama toscano,
Piombino, con oltre 34mila
abitanti, si colloca tra le medie città. Ha e mantiene, tuttavia, i caratteri del piccolo
centro dove i luoghi della socialità, i vincoli parentali, le
storie familiari esercitano ancora un peso non indifferente nel trasmettere convinzioni, opinioni e appartenenze.
Più interessante per capire
gli umori rispetto ai partiti e
alla politica, il dato relativo
alle intenzioni di voto. Il 57%
quasi del campione dichiara
esplicitamente di aver votato, nella precedente tornata
amministrativa, per la sinistra o il centrosinistra. Più
sfumate le affermazioni di
chi ha votato per altre forze e
coalizioni, larga (22%) la fascia di chi sceglie di non rispondere alla domanda.
Per il futuro, per la prossima
tornata amministrativa cioè,
il 66,8 % dichiara di essere
orientato a confermare la
propria scelta elettorale
mentre il 29,1% risponde di
non sapere. Un terzo di coloro che hanno risposto al quesito si mostra, dunque, incerto. Il dato ulteriormente
interessante è costituito dal
fatto che una parte del campione salta direttamente la
domanda e non risponde. Il
fronte dell’incertezza appare
quindi abbastanza ampio,
segno quanto meno di disponibilità a valutare le offerte
che saranno messe in campo. Le serie elettorali storiche di Piombino mostrano
chiaramente che il centrosinistra, sul piano amministrativo, sia stato, in passato,
largamente maggioritario.
L’ultima tornata elettorale
politica ha invece evidenziato un calo nei consensi di
quel campo e la chiara affermazione, con il 23,3% dei voti, del Movimento 5 Stelle.
Certo che quando si sceglie
il governo locale entrano in
ballo considerazioni e motivazioni diverse da quelle che
si registrano per un voto nazionale. Non è però azzardato ipotizzare che, anche a
Piombino, si sia ampliata la
fascia di elettori mobili, disposti cioè a votare non in base ad appartenenze storiche
ma alle offerte che saranno
messe in campo. Già, di nuovo il problema dell’offerta politica che, in una città e per
l’elezione del sindaco riguarda sia i candidati e sia le coalizioni.
In mancanza di designazioni
ufficiali, ascoltando quel dibattito sotterraneo che anima i circuiti cittadini, quel toto candidato che appassiona
molti e preoccupa altri e che
riguarda essenzialmente il
centrosinistra, ponendo il
quesito al campione statistico, alcune indicazioni sembrano emergere.
Non siamo di fronte, ovviamente, a delle intenzioni di
voto. Più semplicemente, si
è misurata la notorietà di alcuni dei protagonisti della vita politica e amministrativa
piombinese, scavando sul
giudizio relativo alle competenze di ognuno di loro. Netto il risultato riguardante la
notorietà. Fulvio Murzi, attuale presidente dell’Asiu,
con il 74,4% di risposte positive, batte nettamente la giovane renziana Martina Pietrelli (24,3%), il neo confermato segretario della federazione PD Valerio Fabiani
(46,8%), il consigliere regionale
Matteo
Tortolini
(51,7%) e l’assessore Massimo Giuliani (47,2%). Un’affermazione, quella di Murzi,
sostanzialmente omogenea
nelle diverse fasce d’età
(con il picco negli adulti tra i
35 e i 45 anni d’età) e nei
generi. Articolato il dato relativo alle competenze, influenzato dalla notorietà e che determina, caso per caso, la
numerosità delle risposte al
quesito. Tra il 40 e il 45%
delle risposte positive (capacità buone o eccellenti) si situano Fabiani, Pietrelli e
Murzi. Sotto e sopra quella
soglia si collocano rispettivamente Tortolini e Giuliani.
In attesa di capire come e
quando i giochi per le elezioni si apriranno una fotografia
di riferimento e i materiali
per la riflessione sono, adesso, disponibili.
(v.c.)
17
È
un regalo di inestimabile valore quello
che la famiglia
Guarnieri e Campiglia hanno fatto al nostro territorio
con l'apertura del Museo
Carlo Guarnieri al Palazzo
Pretorio. Ora è compito di
tutti, non solo di Campiglia
difendere e conservare, soprattutto promuovere questa
donazione di opere superbe
di un nostro Maestro.
In altre parole è ora di far
capire che la cultura si
può e si deve vendere bene
anche qua da noi, come
del resto dappertutto in
Italia. In una realtà triste
dove le fabbriche chiudono
e si cercano con affanno
nuove vie di salvezza, più
triste è vedere che l'unica
fabbrica attiva è ancora
quella della promozione
delle vecchie idee. Occorre
abbatterla perché non c'è
salvezza là dentro, solo
muffa e paura di perdere
ladi Giampaolo
finestra
Talani
Museo Carlo Gaurnieri,
regalo di inestimabile valore
il controllo di cose che già
stanno cambiando per necessità storica. Queste ultime invece, ora, vanno ge-
stite e condotte sane a demolire l'ultimo muro che
è rimasto ancora in piedi
nella testa degli ostinati.
or a
a
Abbiamo da sempre avuto
tutta la fortuna sotto agli
occhi: storia, arte, clima,
paesaggio, in una parola
cultura, apriamoli e cominciamo a venderla davvero ed avremo bisogno di
poco altro per risollevarci.
Il vero potere da controllare
è questo, ed è di tutti.
Difendere
e conservare
le opere
del grande
Maestro.
Storia,
arte,
paesaggio:
la fortuna
del nostro
territorio
!
a
z
z
i
p
nche
Nella nuova cornice
di piazza Bovio appena ristrutturata nell’elegante bar, ristorante, pizzeria,
gelateria, La Rocchetta - potrai
pranzare e cenare con ottimo vino e
degustare le specialità di terra e di
mare. Il nostro pizzaiolo si prenderà
cura di te sfornando i più svariati tipi di
pizza. Grandi novità per la produzione
dei più esclusivi cocktails.
18
dicembre - gennaio - febbraio 2014
Maria Pia
la Regina
19
«S
e non le so io
che so’ Maria
Pia…» con questa battuta possiamo riassumere lo spirito del Bar Nuovo, storico locale di Piombino, situato in via Costa, davanti alla Coop. Maria Pia
Gargalini da sessant’anni
gestisce con amore e dedizione il suo locale. Consigli,
opinioni, confidenze. Ogni
giorno, tra queste quattro
mura, attorno al grande tavolo di legno situato in mezzo al locale, moltissimi affezionati clienti passano per
parlare con lei. Maria Pia
(76 anni, ndr) con la saggezza di una donna e la vivacità
di una ragazza, è sempre
pronta a dispensare buoni
consigli.
Non solo gente del posto,
ma anche turisti di passaggio incuriositi dallo stile
naif del locale, ogni giorno
varcano la soglia del Bar
Nuovo. Per non parlare delle
molte persone del mondo
dello spettacolo che la conoscono: non c’è troupe cinematografica che giri nei dintorni, infatti, che non passi
per un caffè.
La dedizione e l’amore di
Maria Pia per questa attività viene ricambiata ogni
giorno da familiari ed amici. E proprio di loro chiediamo. Chi sono le persone
che più le stanno vicino
per portare avanti l’attività dopo tutti questi anni?
«Tutte le mattine quando arrivo trovo mio genero, impiegato Magona, che mi aiuta ad aprire il bar. Rassetta e
controlla che tutto sia a posto. Da qualche tempo c’è
anche Pier Luigi, conosciuto
da tutti come Tabarino. Mi
vuole tanto bene, dopo una
vita passata all’Asiu, spazzando le strade di Piombino
con molta cura, ora viene a
darmi una mano e fa diverse
commissioni. Il suo è un
contributo importante».
Maria Pia, una vita nel commercio
Recentemente la Confesercenti di Piombino ha dedicato una targa a Maria Pia
per la sua carriera e la sua pluriennale
attività. Di seguito la dedica.
Maria Pia, racconto di una vita vissuta
tra storia e favola.
Maria Pia è nostra socia da una vita, la
stessa trascorsa dentro il suo bar piazzato in via Costa da un tempo che pare
– a pensarci oggi – addirittura infinito,
ma questo è quasi l’aspetto meno importante. Infatti la cosa che più ci inorgoglisce è la sua storia e vivacità, (…)
ogni piombinese dovrebbe imparare da
lei, amministratori compresi, per guardare la nostra città con occhi, cuore e
spirito diversi.
In fondo la storia di una città, sopratMentre parliamo, anche noi
attorno al famoso tavolo di
legno dove Maria Pia riceve
tutti i suoi ospiti e, soprattutto, le loro confidenze, arrivano i clienti: lasciano
qualche spicciolo sul bancone e col beneplacito di Maria Pia si servono da soli.
«Questo non è un bar. Vedete? È come una seconda casa».
La prima casa di Maria
Pia, però, è sempre stata la
famiglia. Figlia unica, sposò giovanissima Edro, con
il quale è rimasta in ottimi
rapporti. Dal loro matrimonio è nata Patrizia, oggi
madre di Samuele. E proprio di Samuele, la nonna,
orgogliosa, esibisce un mega poster su una parete del
locale. Quando gli chiediamo infatti di chi si tratti
afferma: «È mio nipote, Samuele, sono fierissima di
lui. Fa l’alberghiero all’Elba. Deve imparare due lingue e tutte le regole del mestiere. Anche se giovane ha
lavorato in un ristorante della zona. Gli hanno fatto tutti
i complimenti. Si vede che
ha il mestiere nel sangue».
Anche lei ha sempre voluto fare questo mestiere?
tutto la nostra, è fatta di storie di singoli, di uomini e donne che hanno saputo
affrontare i cambiamenti che il tempo
gli ha imposto, stretti tra la necessità e
la convinzione che il futuro fosse una
scommessa da vincere: e se Piombino
dopo le fabbriche sta tornando ad essere una “Piccola Parigi”, forse è merito
anche di coloro che come Maria Pia,
non hanno mai smesso di essere giovani dentro.
(…) Passate dunque da Maria Pia per
un caffè, lasciatevi affascinare e quando uscirete non sarete più gli stessi: con
il sorriso sulle labbra varcherete la soglia che vi porterà alla realtà con un
cuore più leggero, molti pregiudizi in
meno e un pizzico di orgoglio piombinese in più. Buon lavoro Maria Pia!
«Sono diplomata ragioniera
dal ‘53. I miei studi sono
stati molto utili per tenere i
conti dell’attività. Anche se
il mio sogno era quello di
frequentare il Liceo Classico, per fare poi l’avvocato.
Ma la crisi della Magona mi
impedì di intraprendere gli
studi classici, infatti, mio
padre, come molti altri
piombinesi, negli anni Cinquanta subì la crisi dell’azienda».
Una vita dedicata al pubblico quella di Maria Pia.
Quale è stato il suo primo
lavoro?
«La mia carriera nel commercio comincia quand’ero
giovanissima, al Semaforo
Rosso di Aulo Giuliani. Lavoravo come capo confezioni nel reparto d’abbigliamento da uomo. Dopo nove
anni, poi, passai a gestire la
bottega di scarpe del Donati
in via Antonio da Piombino».
Dopo gli anni passati nel
mondo della calzatura aprì il
Bar Nuovo che, all’epoca,
aveva una porta, ancora oggi
visibile nel locale, che comunicava con il ristorante Il
Maria Pia nel suo bar in una foto d’epoca scattata dal
New York Times per la pubblicità Martini
씯
di Luca Goerg
20
dicembre - gennaio - febbraio 2014
Toscano: «il migliore di tutta Piombino – afferma la
donna – e da quel momento
ne sono successe di tutti i
colori ma, in particolare,
tante soddisfazioni». Ne sono testimonianza le pareti
del locale tappezzate di ricordi: in una grande foto incorniciata c’è Maria Pia con
un vestito ghepardato e un
frustino mentre tiene un piede sopra un uomo sdraiato
per terra. «Era una festa di
carnevale, una delle serate
meglio riuscite».
Sopra il bancone troneggia
un grandissimo quadro
dai colori accesi dove si intravede il suo volto, con sopra gli immancabili capelli
biondi cotonati, circondato da molte immagini di
Piombino. Guardandolo
meravigliati ci facciamo
raccontare la sua storia.
«Si intitola “La regina dal
comune di Piombino fino alla Coop”, me lo ha regalato
Guido Soffici, pittore di talento» dice con una punta
d’orgoglio. Ci fa poi vedere
un altro quadro che la ritrae
davanti alla sua automobile:
«Questo me lo ha fatto una
pittrice belga che passava di
qua per caso. Incuriosita dal
locale è entrata e, in un
quarto d’ora, ha fatto questo
disegno».
Davanti al bar, infatti, è
parcheggiata sempre la
sua auto gialla decappottabile a due posti. La scritta sulla fiancata della carrozzeria recita in inglese
una dedica personale proprio a lei. Come mai una
macchina così esclusiva?
«La Daiahatsu l’ha fatta costruire appositamente per
me e di questa cosa sono
particolarmente orgogliosa.
Quando la parcheggio davanti al bar, metto sempre
delle scatole di cartone davanti ai paraurti così che
non me la coccino…».
Parlando del passato, qual
è stata la cosa più importante?
«Il mio grande amore, con il
quale ho trascorso ventidue
anni: Renato Ginanneschi,
conosciuto da tutti per essere stato il comandante dei
vigili urbani a Piombino».
Passando poi alla vena artistica che la contraddistingue, confida di aver
studiato canto da soprano
leggero.
«Vinsi un concorso a Roma
per frequentare le lezioni al
Maria Pia al bancone del bar con un cliente
Teatro Piccolo di Milano.
Ero appena diciottenne. Purtroppo, c’era un maestro
82enne, con il vizio della
mano lunga. Lasciai stare,
anche perché lo dissi a mio
padre che venne a difendermi… successe un putiferio.
Se permettete mi faccio toccare da chi pare a me non di
certo da un vecchio bavoso!».
L’ultimo dei grandi amori
di cui Maria Pia ci parla
con grande enfasi, di certo, è Piombino. E proprio
sulla sua città si infervora
nel parlare. Cosa è per lei
Piombino?
«Io e Piombino siamo una
cosa sola. Non potrei mai
vivere da nessun’altra parte.
Abbiamo dei luoghi magnifici. Niente da invidiare
all’Elba o a San Vincenzo.
La costa est ha una delle
Maria Pia al volante della sua decappottabile gialla, con dedica sulla fiancata
spiagge più belle che esistano. Per non parlare di piazza
Bovio. Pensare che ci siamo
fatti fregare Pratoranieri.
L’abbiamo “regalata” al comune di Follonica. Una vergogna!».
Tra un ricordo e un altro,
ci soffermiamo su una
grande foto, posta proprio
dietro il tavolo di legno. Di
cosa si tratta?
«Questa è la pubblicità del
Martini: venne a farmela,
dagli Stati Uniti, un fotografo del New York Times.
Questa foto-reclame ha fatto
il giro del mondo. Avevo
cinquant’anni». E dal viso
giovane e ben truccato non
si direbbe, infatti il fisico è
quello di una vent’enne.
Tiene una pistola in mano
rivolta verso l’obiettivo, dietro al bancone del bar, tra
dieci bottiglie di Martini,
21
con un costume da Saloon
del Far West.
Lasciamo Maria Pia ai suoi
clienti, verso le cinque, infatti, arriva un gruppo per
giocare a scopone. «Giochiamo ogni pomeriggio,
ormai è una tradizione». Ma
prima di andare, lasciando
perdere l’intervista, ci lasciamo andare a qualche
racconto.
Confidenze su amori passati, fatti di persone e gente
che hanno sempre voluto
bene e avuto fiducia in Maria Pia. Come dice lei «di
cose di fuoco ne so molte. Io
Il sorriso solare di Maria Pia ti attende nel suo locale
le so’ perché so’ Maria Pia».
Se anche voi, quindi, siete
curiosi e un po’ depressi,
passate un’oretta da lei… la
giornata migliorerà sicuramente, ne siamo certi!
Botta e risposta
di Umberto Barlettani gente.
Il tratto principale del suo
carattere?
Determinata, non lascio mai
le cose a metà.
Dono di natura che vorrebbe avere?
Ce l’ho già, sono soprano
leggero.
Un suo difetto?
Sono troppo sincera.
Stato attuale del suo animo?
Sono un po’ preoccupata e
dispiaciuta per la situazione
degli stabilimenti industriali.
La persona cui chiederebbe consiglio?
Lo chiederei al mio migliore amico Adriano Tesi, che è
molto saggio.
Il giorno più felice della
sua vita?
Quando è nata mia figlia Patrizia.
E il più infelice?
Quando Patrizia a 18 anni
ebbe un brutto incidente
d’auto.
Di cosa ha bisogno per essere felice?
Penso di niente, perché sono
nata ottimista.
Una cosa che non ha mai
capito della gente?
Il parlar male dell’altra
Il vero lusso è?
Vestire bene.
Il più bel ricordo da bambina?
Cantare e recitare poesie al
direttore Lovetti alla direzione Magona. Mi regalava
sempre bambole e mazzi di
fiori.
Materia scolastica preferita?
L’italiano.
Un consiglio ai giovani di
oggi?
Avere tanta forza di volontà,
studiare e cercare lavoro.
Città preferita?
Piombino, l’adoro.
Dove vorrebbe vivere se
non a Piombino?
Baratti, Populonia, il posto
più bello del mondo!
Il piatto che predilige?
Il polpo lesso, e lo so cucinare anche bene.
E la bevanda?
Il rosè frizzante, quello di
San Gimignano.
La qualità che preferisce
in un uomo?
Che non sia farfallone, che
sia serio.
E di una donna?
Essere modesta.
Quel che detesta di più?
Le bugie non le sopporto.
Una vita
dietro il banco
del suo bar
davanti
alla Coop.
Le bambole
e i fiori
del direttore
della Magona.
Il grande aiuto
di Tabarino
Pia
a
i
r
a
M
Un bugiardo è capace di fare di tutto.
Personaggio storico più
ammirato?
Garibaldi, ne ha fatte di cose… piccinino!
Ha il potere assoluto per
un giorno: la prima cosa
che fa?
Mando via tutti i politici di
oggi, di ogni partito.
Film cult?
Via col vento. C’è tutto,
passione, amore e guerra.
Attori preferiti?
Gregory Peck.
Cantanti preferiti?
Pavarotti, il più grande del
mondo.
Pittore preferito?
Michelangelo.
Una frase che porterebbe
sulla t-shirt?
Avanti tutta.
Libri preferiti?
Libro Cuore che mi ha fatto
piangere tanto a scuola. Ingentilisce l’animo.
La soddisfazione più grande?
Aver vinto i concorsi di canto.
Hobby?
Quando ero bimba facevo
atletica leggera, velocità pura, come mio padre Rutilio
Gargalini, campione italia-
no ai tempi di Mussolini.
Oggi il lavoro è il mio
hobby.
Programma televisivo preferito?
Le fiction italiane, sono fatte bene.
Squadra del cuore?
La Fiorentina, guardo tutte
le partite.
Il regalo più bello che ha
ricevuto?
L’encomio che mi ha conferito la Confesercenti per la
mia attività, e le riviste che
hanno scritto di me, accostandomi a Piombino.
Un suo rimpianto?
Non aver potuto esibirmi
come cantante nei teatri del
mondo.
Le colpe che le ispirano
maggiore indulgenza?
Chi ruba per fame.
Ciò di cui non può fare a
meno?
Del mio lavoro.
Nella vita a chi deve dire
grazie?
A tutti. Bimbi, uomini e
donne di ogni età.
Io vorrei?
Esser più giovane almeno di
dieci anni per avere maggiore energia e dare ancora di
più. Sarebbe senz’altro un
bel sogno!
22
dicembre - gennaio - febbraio 2014
o
n
o
c
i
D
di lei
Maria Pia,
impressioni
a caldo
Paola Bassi
(Titolare bar La Bella Vita,
corso Italia):
Chi è Maria Pia Gargalini
«Siamo colleghe da sempre.
Che dire? È una persona alla
quale sono molto affezionata, ogni mattina passo per
salutarla e lei, con il suo sorriso e la sua allegria, mette
sempre di buon umore. La
conobbi quando ancora esisteva il ristorante Toscano e
spesso andavo a mangiare
là. Il suo lavoro le è sempre
piaciuto, è nata per fare questo mestiere. È un personaggio eclettico e di una
grande umanità. In campo
professionale ha tanto ancora da insegnarmi».
Luca Pallini
(Assessore Commercio
e Turismo Piombino):
«Quando ero un ragazzo
passavo spesso dal locale di
Maria Pia per giocare a bi-
Maria Pia Gargalini nasce a Piombino nel 1937. Si diploma in Ragioneria nel 1953. Comincia la sua carriera nel commercio al Semaforo Rosso di Aulo Giuliani
come capo confezioni nel reparto abbigliamento uomo.
Poi gestisce la bottega di scarpe del Donati in via Antonio da Piombino. Quando decide di mettersi in proprio
apre il Bar Nuovo, all'interno del famoso ristorante Toscano. Ancora oggi gestisce il suo bar in via Costa, davanti alla Coop. Si sposò giovanissima con Edro con cui
ebbe la sua unica figlia: Patrizia, oggi madre dell'amatissimo nipote Samuele. L'altro grande amore di Maria
Pia è stato quello per Renato Ginanneschi, ex comandante dei vigili urbani di Piombino. Ultimamente le è
stata consegnata una targa per la sua pluriennale carriera nel commercio dalla Confesercenti di Piombino.
liardino con i miei amici. È
sempre stata una donna anticonformista ma allo stesso
tempo una persona con la
quale parlare e confidarsi.
Ho un ricordo vivo di quelle
chiacchierate e nutro un profondo affetto per lei. In
quanto assessore al commercio, inoltre, posso aggiungere che vedere un'attività come la sua durare per
tutti questi anni è una punta
d'orgoglio per tutta la città.
Maria Pia è una delle persone di Piombino che riesce a
mettere d'accordo più generazioni e rimane nel cuore di
tutti. Non esiste persona in
città che non la conosca e
che non nutra per lei un profondo affetto».
Antonio Baronti
(Presidente Confesercenti
Piombino):
«Maria Pia Gargalini è nostra socia da una vita. L’importanza che ultimamente i
media le stanno dedicando è
del tutto meritata. Ci inorgoglisce il fatto che abbia
un’attività a Piombino da
moltissimi anni. La sua forza vitale e l’energia dimostrata nel settore del commercio ne fanno un vero
esempio di grande lavoratrice. Molti amministratori locali dovrebbero fare più attenzione ai piccoli commercianti come lei che stanno
tenendo a galla l’economia
in profonda crisi di Piombino. È merito di persone come lei se, infatti, la nostra
città sta tornando a essere
una “Piccola Parigi”. Maria
Pia non ha mai smesso di essere giovane dentro e la sua
tenacia e forza di volontà
sono da ammirare!».
Letizia e Alberto Piazzesi
(Titolari primizie orto-frutta Da Rosa, piazza Gramsci):
«Maria Pia è una grande! Ogni mattina è la prima tra noi
commercianti ad aprire, ha una forza e un’energia incredibile. È sempre stata molto disponibile e noi gli abbiamo affidato tante volte nostro figlio se eravamo presi d'assalto dai
clienti. Mio figlio la ama, insieme guardano le partite della
Fiorentina o giocano a biliardino! Il nostro è un rapporto d'amicizia fortissima. Inoltre, capita spesso di vederla allenarsi
con la cyclette tra una pausa e l'altra, quella donna ha energia da vendere! ».
23
B
ill De Blasio è il nuovo
sindaco di New York.
Origini italiane (provincia di Benevento) e statura
impressionante, sfiora i due
metri. Chiamato da tutti il
"gigante buono" è riuscito ad
accaparrarsi i voti della capitale
del mondo. Amato soprattutto
dalle classi sociali mediobasse, promette di cambiare
la politica, in particolar modo
quella fiscale, della grande
mela.
Ironicamente soprannominato
Bill il rosso, vista la sua simpatia per la sinistra radicale
statunitense, ha conquistato
la popolazione della megalopoli
americana grazie anche alla
sua famiglia, il prodotto di
una multietnicità che è il sim-
Forza Bill
ricarica
l’America!
Il “gigante buono”
italo-americano
trionfa e diventa
sindaco
di New York.
La bella storia
dell’ “american
dream”
bolo stesso di New York. A
partire dal figlio: pelle scura
dono della madre afroamericana, cespuglio in testa e nome
che più italiano non si può,
Dante. Niente di più esemplare.
Da lui tutti si aspettano una
posizione molto netta sul fronte
dell'uguaglianza sociale ma,
specialmente, una riscossa
economica che possa partire
da NY ed investire tutta l’America. Speriamo che
la riscossa arrivi, grazie
a lui, anche nella vecchia
Europa, magari anche
nella sua Italia, da dove
molti anni fa suo nonno
partì verso il sogno americano. Un "american
dream", a quanto pare, perfettamente realizzato.
24
dicembre - gennaio - febbraio 2014
fatti & persone
La ballerina Katia
danzerà in Irlanda
Katia Pagni, danzatrice della
compagnia sanvincenzina “Le
Crisalidi” è entrata a far parte
della compagnia irlandese “Dublin
Youth Dance Company”. Ora la
venticinquenne "Crisalide" vive
a Dublino e danza da professionista con una delle compagnie
di danza più prestigiose al mondo
con grande soddisfazione della
sua insegnante Giorgia Macchi.
Costa prenota la Vanguard
In attesa di sapere quale
sarà il porto per la rottamazione della Concordia,
la Costa ha prenotato la meganave Vanguard che accoglierà il relitto nella sua enorme pancia.
Il colosso olandese è la più
grande nave semi sommergibile del mondo: lunghezza
275 metri, altezza 70 metri,
capacità di portata di 110mila
tonnellate e una velocità di
I
navigazione che può toccare
i 14 nodi.
L’accordo tra la Costa e la
società olandese armatrice
Dockwise prevede l’impiego
della Vanguard per l’estate
2014. Il costo per il trasferimento si aggira sui 30milioni
di dollari.
Il governatore della Toscana
Rossi esprime ottimismo:
«La prenotazione della Vanguard, stando a quello che
si legge, è prevista per la
prossima estate. E questo
coincide perfettamente con
i tempi che ci siamo dati
per l’adeguamento del porto
di Piombino: è infatti previsto
che i lavori necessari per
sistemare i fondali, adeguare
le banchine e realizzare il
bacino di carenaggio siano
completati a maggio 2014.
Quindi in tempo per ospitare
la Concordia».
Campiglia in festa
per don Marcello
Grande festa a Campiglia Marittima per don Marcello Boldrini,
nato a Piombino, classe ‘60.
Ricade infatti quest’anno il venticinquesimo anniversario del
servizio sacerdotale prestato
nella parrocchia di San Lorenzo.
Alla funzione, celebrata in suo
onore, erano presenti il vescovo
Ciattini e il sindaco Rossana
Soffritti.
Il pittore Daniele Toncelli
riapre la galleria “Il Pianerottolo”
“Ius soli” per 84
ragazzini stranieri
Stra…corrida,
grande successo
Il pittore Daniele Toncelli, dopo numerose
richieste, dal 14 al
24 dicembre 2013
riapre al pubblico il
suo studio d'arte “Il
Pianerottolo” che si
trova a Venturina in
via Trieste n. 19.
Sarà l'occasione per
conoscere nuovamente la sua mostra
antologica, compresi
i dipinti esposti con successo questa estate a Palazzo Panciatichi
a Firenze, sede del Consiglio Regionale della Toscana.
Nelle belle e antiche sale del piccolo museo, dove si respira
l'aria artistica e familiare vissuta dai Toncelli, sono esposti
oltre trecento dipinti che fanno parte del ciclo “Cielo...
Terra... Mare...”.
La mostra avrà il seguente orario: feriali e festivi ore 17.00/19.30.
Il Pianerottolo comunque può essere visitato gratuitamente
anche fuori orario e per tutto l'anno, in questo caso con appuntamento: tel. 3405681740.
Ottantaquattro ragazzini figli di
immigrati ma nati in Italia e residenti a Piombino hanno ricevuto
la cittadinanza onoraria. Un
forte messaggio mandato dall’amministrazione comunale al
governo affinché cambi le regole
per diventare italiani. Presenti
alla cerimonia il sindaco Anselmi
e l’assessore Tempestini.
Lo spettacolo organizzato da
Claudio Mazzola e Gianna Martorella ha fatto il boom. Trentuno
i concorrenti che si sono sfidati
sul palco del Metropolitan, a
trionfare però solo uno: l’imitatore
Moreno Melia. Durante la serata
sono intervenuti anche Roberto
Carlisi e il capitano del Livorno
Andrea Luci.
Port Authority: le nuove cariche
La Confindustria della provincia di Livorno ha rinnovato le proprie
cariche di rappresentanza all’interno dell'Autorità Portuale di
Piombino ed isola d’Elba. Ecco gli industriali nominati nel
comitato portuale: Giovanni Piazza (Tenaris Dalmine spa), Laura
Miele (Mixos srl) per gli spedizionieri, Elda Miele (Mixos srl) per
gli agenti marittimi e Stefano Mansani (Ferrovie dello Stato spa)
per le ferrovie. Nelle commissioni consultive, sono stati nominati
per Piombino Emanuele Bravin (Confindustria Livorno) e per
l’isola d’Elba Umberto Buzzoni (Esaom Cesa spa).
25
fatti & persone
Larderello: Museo della geotermia
naugurato a Larderello il
primo Museo nazionale
della geotermia. Presenti
al taglio del nastro Anna Rita
Bramerini, assessore all'ambiente ed energia della regione
Toscana e Francesco Starace,
amministratore delegato di
Enel Green Power.
Si compone di una struttura
completamente rinnovata che
si sviluppa attraverso dieci
sale, tutte ad alto contenuto
tecnologico e multimediale.
Non si tratta però solo di uno
scenario per mostrare tutte
le tipologie di fonti rinnovabili
e le attività di Enel Green Power sia in Italia che nel mondo,
ma anche di un tuffo nella
storia del territorio. Si parla
infatti anche delle terme etrusco-romane presenti nella
nostra zona ed è esposta
I
Fiamme Gialle,
donna al comando
Svolta al femminile per la compagnia della Guardia di Finanza
di Piombino. La nuova comandante delle Fiamme Gialle della
nostra città è la giovane Teresa
Marchesano, 28enne originaria
della provincia di Roma e formatasi nella prestigiosa scuola
ispettori e sovrintendenti de
L'Aquila. Appena arrivata batte
già un record: è la prima donna
a ricoprire infatti un ruolo così
importante di comando all'interno
delle Fiamme Gialle di Piombino.
La donna sostituisce il maggiore
Mario de Cunzolo (trasferito a
Livorno) che per ben cinque
anni ha prestato servizio nel
nostro territorio.
una copia della tavola Peutingerina risalente al 70 d.C.
che riporta le acque termali
di Volterra e Populonia, recentemente riportate alla luce
dalla Sovrintendenza a Sasso
Pisano, nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina. Nelle
sale successive è poi raccontata la storia della scoperta
della risorsa geotermica più
nel particolare, come l'accensione delle prime cinque
lampadine nel 1904 grazie
all'intuizione del Principe
Ginori Conti. Di notevole interesse il viaggio al centro
della terra in una sala 3D
che porta lo spettatore in
una discesa virtuale nel ventre
del pianeta. L’inaugurazione
del nuovo Museo della geotermia, dotato all’esterno di
un’apposita area turistica at-
Taglio del nastro al Museo nazionale della geotermia
trezzata e di uno spazio accoglienza, cade nel centenario
dell’entrata in esercizio della
prima centrale geotermica,
avvenuta nel settembre 1913.
Sugli scalini di ingresso dell’edificio posarono per le foto
di rito i premi Nobel Madame
Curie nel 1918 ed Enrico
Fermi nel 1956, a dimostra-
Lacagnina torna a Piombino
Passaggio di consegne alla Guardia Costiera di San
Vincenzo. Il 2° Capo Scelto Marco Lacagnina, dopo
oltre 7 anni di servizio al
Comando della Delegazione di Spiaggia Guardia Costiera di San Vincenzo,
torna a Piombino per un
altro incarico. Al suo posto il Capo di 1°classe
Vincenzo De Angelis, di
Donoratico, per 18 anni
alla Capitaneria di Livorno. Alla cerimonia del
passaggio di consegne
hanno partecipato il sin-
daco di San Vincenzo Michele Biagi, rappresentanti delle istituzioni, il comandante dell’Ufficio circondariale di Piombino
Martino Rendina, il comandante della stazione
carabinieri di San Vincenzo Raciti e il comandante
della Guardia di Finanza
di Cecina Fasciano.
Marco Lacagnina, visibilmente emozionato, ha ricevuto la stima da parte
delle istituzioni e dei cittadini per l’ottimo lavoro
svolto.
Da sinistra De Angelis, il sindaco Biagi e Lacagnina
zione del fatto che Larderello
è sempre stata una delle capitali mondiali della scienza
e della tecnologia. L’ingresso
al Museo è gratuito, aperto
sette giorni su sette dal 16
marzo al 31 ottobre (ore 9:00
– 18:30) e dal martedì alla
domenica il resto dell’anno
(ore 10:00 – 17:00).
Nuovo capitano
per i Carabinieri
Cambio di guardia alla caserma
di via Giordano Bruno. Il nuovo
capitano dei Carabinieri è il
39enne Massimiliano Massarelli,
proveniente dalla radiomobile
di Scandicci. Prende il posto di
Salvatore Muratore che per
sette anni ha prestato servizio
nella nostra città. Molte le
vicende delicate che si è trovato
ad affrontare sempre con grande
professionalità ed umanità. La
compagnia dei Carabinieri di
Piombino ha salutato con grande
commozione il capitano Muratore
accogliendo con molto calore
il nuovo arrivato Massarelli.
Oggi Muratore si trova a capo
della sezione operazioni e logistica
del comando fiorentino.
26
dicembre - gennaio - febbraio 2014
fatti & persone
Nencini presidente Fidapa
i è insediato il nuovo consiglio
direttivo della Fidapa Val di
Cornia (Federazione Italiana
Donne Arti Professioni Affari). L'associazione nata il 21 marzo 2009
conta una trentina di soci e ha lo
scopo di promuovere e sostenere le
iniziative di donne del nostro territorio
che operano in vari campi professionali
autonomamente o in collaborazione
con altri soggetti. Molte le iniziative
portate avanti, ultima delle quali la
promozione di un video contro la violenza sulle donne.
È stata quindi eletta presidente a
voto unanime per il prossimo biennio
l’imprenditrice venturinese Antonella
Nencini: «Spero di proseguire il cammino avviato in questi anni dalla
amica Anna Parrini – afferma la neo
presidente – denso di iniziative
culturali, sociali e di solidarietà che
hanno fatto crescere la nostra seppur
giovane sezione. Sono sicura che
con il sostegno di tutte le socie raggiungeremo insieme obiettivi importanti,
come del resto siamo riusciti a fare
dal 2009, anno di fondazione della
S
Nella personale di Finno
la Piombino di una volta
Nencini (a sinistra) e Parrini
Fidapa Val di Cornia, ad oggi». La
dottoressa Anna Parrini, fondatrice
del circolo, invece ricoprirà il ruolo
di Past President e sarà anche consigliere del distretto centro della Fidapa.
Il nuovo direttivo è così composto.
Presidente: Antonella Nencini. Past
President: Anna Parrini. Vicepresidente:
Elena Badalassi. Tesoriere: Giulia
Bini. Segreteria: Angela Buoncristiani.
Revisori dei conti: Paola Anzuini,
Rossella Galoppini, Luella Centelli.
Consiglieri: Caludia Ridella, Maria
Teresa Pizzichini, Delia Demma, Valentina Bezzi, Clara Bozzolan, Federica
Genovesi.
Marijuana, boom coltivazione
Non solo pomodori, basilico e
rosmarino negli orti e sui terrazzi
delle nostre case. Secondo gli
accertamenti, che negli ultimi
mesi le forze dell'ordine stanno
compiendo a tappeto sulla provincia di Livorno, sono diversi i
casi di coltivazione di piante
illegali. Canapa indiana, cannabis e foglie di marijuana sembrano
fiorire in molte case, oltre che in campi dispersi per le nostre
campagne. Il più delle volte si tratta di coltivazione volta allo
spaccio di sostanze stupefacenti.
I protagonisti che si macchiano di tali reati sono in genere
giovani ma, non mancano neanche i casi di persone adulte,
se non addirittura pensionati.
Notevole successo per la mostra di fotografia
del nostro apprezzato collaboratore Domenico
Finno. La personale “Piombino anni settanta.
Frammenti di vita quotidiana” ha avuto la
cornice delle sale di Palazzo Appiani in piazza
Bovio.
Centinaia sono stati i visitatori che hanno
ritrovato nelle immagini esposte la Piombino
di una volta, una Piombino che in molti casi
non esiste più. Le fotografie, infatti, rigorosamente
in bianco e nero, avevano come soggetto
luoghi, eventi e personaggi del passato. Alcuni
volti commossi hanno ripercorso così a ritroso
il tempo. La magia della fotografia, dopotutto,
è proprio quella di immortalare un momento
per sempre. E questo, il fotoamatore Domenico
Finno lo sa bene, da oramai moltissimi anni
infatti immortala scene quotidiane. Riconoscimenti
e premi non mancano nel suo curriculum di
tutto rispetto. Chiusa questa personale attendiamo la prossima.
Buon risultato colletta Coop
Oltre 43 tonnellate di prodotti
alimentari. Questo il risultato
dell’ultima recente raccolta
alimentare organizzata in 66
supermercati Coop-Unicoop
Tirreno in Toscana, Lazio e
Umbria.
Nei 15 punti vendita
dove è stata organizzata anche la raccolta di articoli per
la scuola i pezzi donati dai clienti sono
stati circa 30mila.
Tanti i volontari –
Il Garibaldi
Innamorato
Ristorante
Via G. Garibaldi, 5 - Piombino - Tel. 0565 49410
www.ilgaribaldiinnamorato.it
soci, dipendenti, associazioni
del territorio – che hanno lavorato per raggiungere questo
incredibile risultato che andrà
a sostenere le persone e le
famiglie in difficoltà dei territori
in cui opera la cooperativa.
27
fatti & persone
Soul of dance, riconoscimento dall’Unesco
restigioso riconoscimento
per il centro coreografico
Soul of dance.
La scuola piombinese, diretta
dalla coreografa Daniela Pardini, insieme agli istruttori
Gabriella e Dario Tagliaferri
è entrata a far parte del
Conseil Internationale de la
Danse, (Cid) organismo riconosciuto dall’Unesco.
Il Cid è l’organizzazione ufficiale
per tutte le forme di danza
P
nel mondo.
Riunisce importanti strutture
internazionali
e seleziona
soggetti singoli o scuole
attive nella
danza che superino una selezione accurata, mirata a verificare il possesso dei
requisiti previsti.
Tra i suoi
membri ci
sono le più
importanti
federazioni, associazioni,
singoli e
scuole di
ben 155
Paesi.
Questo importante
organismo, riconosce il carattere universale della danza
come forma d’arte, mezzo di
educazione e ricreazione.
L’associazione dilettantistica
Soul of dance (via A. Volta Piombino) è da sempre sensibile alle tematiche sociali:
nelle sue performance spesso
sono rappresentate le morti
sul lavoro, disabilità, parità
e discriminazioni.
ma.pi.
Organizza la Banda Cittadina
Festival della Canzone
La Banda Cittadina Galantara, con il patrocinio del Comune di
Piombino, indice e organizza “II Festival della Canzone” riservato
ai cantanti dilettanti, senza limite di età, che ne faranno richiesta.
Il Festival si svolgerà al Centro Giovani di Piombino i giorni 13
- 14 - 15 - 16 marzo 2014.
Giovedì 13 ore 21:15 - “La canzone napoletana” - “La canzone
d’autore”.
Venerdì 14 ore 21:15 - “La canzone italiana” - “La canzone internazionale”.
Sabato 15 ore 21:15 - “La canzone per bambini”. Domenica
16 ore 16:00 “Finalissima”
I cantanti potranno scegliersi la canzone preferita e saranno
accompagnati, dal vivo, dalla Banda Cittadina.
Per informazioni e richiesta regolamento, rivolgersi presso la
sede della Banda Cittadina, via Della Resistenza n°4, oppure
telefonare a Michela cell. 334-7357834.
PIAZZA DEL PORTO - SAN VINCENZO
TEL. 0565 702927
[email protected]
Concerto di Natale per Spazio H
La Massoneria della Val di
Cornia, Palazzo Giustiniani,
organizza giovedì 5 dicembre
al teatro Metropolitan di Piombino (ore 21) un concerto di
Natale – ingresso ad offerta
– i cui proventi andranno in
beneficenza all’associazione
Spazio H Piombino. Si esibiranno sul palco il soprano Susanna Biagini e i musicisti Daniela Rocchi al violino e Stefano
Bigoni al pianoforte. Nel corso
dello spettacolo verranno eseguite canzoni napoletane, musiche da film e canti natalizi.
Agorà
Edicola - Cartoleria - Giocattoli
Ricariche telefoniche - Slot machine
privata
Saletta
Slot
ne
machi
VIA LUNGOMARE MARCONI, 109/111 - PIOMBINO - TEL./FAX 0565 43333
28
dicembre - gennaio - febbraio 2014
di Daniele Toncelli
A
Venturina, da tempo
si è rifugiato uno
degli ultimi mohicani, così ama definirsi il
fiorentino Carlo Giannitrapani. È venuto ad abitare in
Maremma perché deluso
dalla nuova gestione del
Conventino luogo caro a tutti gli artisti e artigiani di Firenze, dove Carlo si era formato come disegnatore, pittore e ceramista e dove aveva allestito una efficiente
bottega.
È indubbiamente un personaggio unico, artista di
grande spessore, maestro artigiano e predisposto da
buon toscano, ad una vena
di sapiente ironia. È polemico con l’amministrazione
comunale di Firenze perché
con le modifiche strutturali
e organizzative del nuovo
Conventino è stata completamente stravolta la tradizione artigianale, artistica e sociale dell’antico complesso
e quasi tutti gli artisti hanno
dovuto lasciare i loro atelier
perché le nuove regole erano troppo onerose e complesse.
Mentre mi parla, con la tristezza e l’orgoglio che trapelano dai suoi occhi vispi e
arguti, rivedo la sua storia.
Un ragazzino che segue il
suo istinto di artista e che invece di compiere gli studi
commerciali voluti dal padre, frequenta i laboratori
del Conventino, come quello del restauratore Rolando
Ferroni. La vena creativa era
stata del resto evidente già
nei disegni dell’infanzia,
quando a soli sette anni fa-
Carlo Giannitrapani, l’ultimo dei mohicani
Il maestro della ceramica
ceva i ritratti alle persone a
lui più care. Quindi per lui il
percorso di artista-artigiano
fu naturale e imparò presto
le tecniche elementari per
disegnare, dipingere, scolpire e fare ceramica. La ceramica diventò la sua arte preferita, sia per la sua naturale
predisposizione, sia perché
gli consentiva con il commercio di mantenere la sua
famiglia.
Carlo creò subito un mondo
tutto suo, popolato di personaggi veri ma coinvolti con
sottile ironia in atteggiamenti e aspetti umoristici
molto fantasiosi. Un umorismo originale, che evidenzia
la personalità del soggetto
rappresentato, conferendogli anche il sapore e l’importanza della storia. Cari-
Il vecchio Conventino fuori le mura
Il mitico vecchio Conventino, si trova a Firenze nel rione
di San Frediano ed era un monastero fondato alla fine
dell’Ottocento dalle suore di clausura delle Carmelitane
Scalze. Quando le religiose lo lasciarono, dopo la disfatta
di Caporetto, diventò ospedale militare. Dopo il 1921 i
vari ambienti furono affittati per botteghe artigiane e studi
di artisti. Da allora è stato il fulcro della vita culturale e
artigianale fiorentina fino al 2007, quando fu ristrutturato
e furono aumentate notevolmente le spese di affitto e di
condominio. A causa di ciò, uno ad uno, quasi tutti i vecchi
maestri sono stati costretti ad abbandonarlo, fra questi il
nostro Giannitrapani.
cature che diventano così,
attuali e primordiali al tempo stesso.
La sua produzione è stata
notevole perché ha lavorato
intensamente inventando
con maestria, finezza tecnica e umiltà di artista artigiano, centinaia di opere. Queste immagini di terracotta,
di varie dimensioni, rappresentano uno spaccato della
vita e della storia del nostro
Paese. I suoi personaggi appartengono al mondo dello
sport, del cinema, della musica, della politica, dell’arte,
ma anche della vita quotidiana.
Nel suo atelier, “il garage”di
Venturina, fra la polvere e
gli attrezzi del mestiere ricoIn alto l’artista
Giannitrapani con la
scultura del popolare
giornalista Indro
Montanelli
29
nosco alcuni di questi: Giuseppe Verdi, Lucio Dalla,
Berlinguer, Nereo Rocco,
Giovanni Benini, Roberto
Giannoni, Fabio Mussi.
Fra loro, ma rispettosamente
in disparte appare un Cristo.
Giannitrapani ha infatti realizzato anche opere di ispirazione spirituale e quel crocifisso con il corpo inarcato
e morente ci fa capire come
talvolta si possa vivere in
due mondi paralleli: il sacro
e il profano.
I suoi lavori fanno parte di
numerose ed importanti collezioni, come quella del museo del calcio di Coverciano
e quella della soprano Rosa
Ponsell, di Rocky Marciano,
del baritono Rolando Panerai e della Perugina. Le sue
caricature sono inoltre state
pubblicate tra gli altri, dai
quotidiani Nazione e Repubblica.
Per terra, appoggiata ad uno
scaffale vedo una piccola tavola di legno, dipinta ad
olio. Rappresenta un bel
paesaggio toscano, colorato
ad ampie macchie cromatiche, che esaltano la luce ed
evidenziano lo splendore
della nostra campagna. Carlo è infatti anche pittore e la
Chi è Carlo Giannitrapani
Carlo Giannitrapani è nato a Firenze nel
1933. Inizia a disegnare a soli dieci anni
nel 1943.
È autodidatta, ma si è formato allo studio
del pittore e restauratore Rolando Ferroni
e frequentando gli artisti del Conventino.
Negli anni Cinquanta inizia a lavorare la
ceramica dopo aver conosciuto Arnaldo
Miniati. Nel 1957 apre un laboratorio di
ceramica nel Conventino dove rimarrà fino al 2007. Ha tenuto mostre in Italia e all’estero ed è stato arbitro e presidente del
sua tecnica aveva raggiunto
un livello quasi perfetto,
tanto da consentirgli di duplicare, su commissione,
molti dipinti dei pittori macchiaioli più noti. Pregevoli
sono inoltre i suoi acquarelli, una tecnica considerata
da tutti molto difficile ma,
mi spiega con un sospiro,
che nella vita tutto non si
può fare, e l’arte del dipingere è stata messa da parte
per dare spazio alla ceramica che gli era, tra l’altro,
molto richiesta. L’artista arguto e pungente diventa ora
uomo di profonda saggezza
morale che si è distinto
nell’impegno sociale, con
attività di volontariato quan-
Giovanni Benini
con il suo organetto
gruppo arbitri di calcio del centro sportivo di Firenze.
Nel 1989 ha ottenuto, per la sua attività,
la cittadinanza onoraria a Forno di Zoldo
in provincia di Belluno.
Negli anni Duemila si è trasferito a Venturina, dove, raggiunta la pensione, ama
trascorrere il tempo dedicandosi alla famiglia, alla pesca, agli asparagi e quando
è ispirato a creare immagini per la sua
personale collezione e a scrivere libri come “Gli ultimi Mohicani del Conventino”.
do ha messo a disposizione
per i ragazzi la sua grande
esperienza insegnando a
lungo nei centri per il recupero delle devianze giovanili, per i diversamente abili e
nei carceri minorili. Uomo
che ha saputo anche rifiutare
il facile guadagno e successo in America, per seguire la
famiglia e per dare un senso
dignitoso ad una esistenza
vissuta anche per gli altri.
Mentre parliamo, all’improvviso mi ritorna in mente
un caro ricordo. Anche io,
quando studiavo all’istituto
d’arte di Porta Romana a Firenze, ho frequentato per
breve tempo il Conventino.
Dopo la scuola andavo in-
Irene Pivetti
fatti a trovare il mio professore preferito, Marcello
Guasti, che aveva lì uno studio di scultura. Ricordo che
vi erano tanti laboratori,
corniciai, restauratori e senza saperlo anche quello del
ceramista Giannitrapani,
che ho conosciuto però, a
Venturina, solo dopo oltre
quarant’anni perché era diventato un caro amico di
mio padre.
Mentre con questi pensieri
lascio Carlo, sento le voci e
le risate delle sue creature, è
il suo mondo burlone che mi
saluta e mi trascina in questo racconto.
Il Presidente Sandro Pertini
STUDIO MEDICO LIBRA
CORSO ITALIA, 87 - PIOMBINO
Medicina Estetica dr. R. Vigetti Cell. 338 3186467
Omeopatia dr. R. Moretti
Cell. 338 9343261
Osteopatia dr. M. Bernardini
Cell. 331 1092392
Dietista dr.ssa S. Cubattoli
Cell. 338 8865577
Psicologa-Psicoterapeuta dr.ssa M. Rapè Cell. 349 6024815
30
dicembre - gennaio - febbraio 2014
Questo matrimonio non s’ha da fare
Comune unico, flop della fusione
di Fiorenzo Bucci
P
rima un’auto zeppa di
bandiere arancioni, poi
un ragazzotto con una
maglietta al collo. Alle 16,30
Suvereto era invasa dai caroselli
delle auto, nel corso principale
la gente applaudiva sull’uscio
dei negozi, la nonnina che
gestisce l’edicola del Borgo
saltava ed alzava i pugni al
cielo quasi avesse segnato un
gol nella finale di Champions,
nella piazzetta in cima alla
salita Rossano Pazzagli era
festante tra la folla, in posa
per i fotografi. Ignaro un turista
tedesco di passaggio ha timidamente chiesto: “Football?”
No, questa volta “a political
Giampaolo Pioli
(Sindaco Suvereto):
«La grande partecipazione
dei nostri cittadini ad una
consultazione su un tema
così complesso è un fatto di
grande democrazia. Abbiamo, così come hanno fatto
molte altre amministrazioni
matter”. “Political?” – ha biascicato scuotendo la testa mentre incredulo si allontanava.
A Suvereto l’epilogo della
lunga campagna referendaria
per la fusione dei Comuni ha
avuto i caratteri della festa.
Nel piccolo Comune sono
corsi in massa a votare: 1727
cittadini su 2521, poco meno
del 70 per cento e quasi tutti
hanno votato contro lo sposalizio con il Comune di Campiglia (82,12%).
A pochi chilometri, a Campiglia e Venturina, in quegli
stessi momenti la gente viveva
la vita di sempre e in molti
forse neanche sapevano che
si era appena finito di scrutinare
le schede del referendum. Del
resto al richiamo del voto avevano risposto solo in 2864 su
10766, un 26,6 per cento, sconosciuto alle statistiche da
quando esistono i seggi elettorali nel Comune, se si esclude
l’elezione del difensore civico.
Eppure sindaco ed assessori
avevano fatto di tutto per richiamare alla partecipazione:
opuscoli, incontri, assemblee,
comunicati stampa, manifestini
e messaggi sui cellulari. A
Venturina era corso anche il
Governatore Rossi per dare
una mano al Sì, guadagnandosi
i “no” da chi esigeva la sua
imparzialità. Entusiasti gli
uni, disinteressati gli altri. Sta
tutta qui la storia del referendum per unire i due Comuni,
di cui Suvereto a questo punto
sarà chiamato, nella sua riaffermata autonomia, ma con
meno di 5mila abitanti, ad associare tutte le sue funzioni
con uno o più Comuni entro
il 31 dicembre 2013. La Regione, che aveva indetto il referendum consultivo, aveva
garantito ai sindaci che per il
matrimonio occorreva il Sì in
entrambi gli enti locali. A Suvereto ha stravinto il No (il
Hanno detto
in Toscana, sottomesso alla
volontà dei nostri cittadini
quella che abbiamo valutato come un’opportunità. I
cittadini hanno detto di no.
Ne prendiamo volentieri atto e, come abbiamo sempre
fatto, lavoreremo per assicurare a Suvereto le migliori prospettive possibili in
questa situazione».
Rossana Soffritti
(Sindaco Campiglia
Marittima):
«Campiglia ha espresso a
larghissima maggioranza la
volontà di cogliere un'occasione di crescita e sviluppo.
Una moderna concezione
del Comune in grado di dare
servizi ai cittadini e a fare
investimenti per l’economia
Sì si è fermato al 17,88%).
A Campiglia i pochi votanti
hanno scelto il Sì (76,69%
contro 23,31%). Quindi tutto
inutile, anzi no perché il referendum qualcosa è pur costato.
Ora Rossana Soffritti, che ha
dovuto registrare una certa
inerzia dei propri cittadini di
fronte al suo attivismo, e Giampaolo Pioli che ha visto la gioia
dei suoi per la bocciatura della
fusione da lui voluta, devono
rimboccarsi le maniche per ricostruire. Sì perché il referendum, rivelatosi inutile, ha prodotto qualche crepa nelle comunità e tra le comunità.
e il benessere. Bisogna rispettare l'esito della consultazione, non altrettanto le
opinioni espresse in modo
offensivo verso persone, comunità ed istituzioni, degne
di ben altra considerazione.
La politica deve favorire le
condizioni per una società
capace di guardare oltre i
propri confini».
Rossano Pazzagli
(Ex sindaco di Suvereto):
«È una vittoria dei cittadini
e del territorio contro i politici che avrebbero voluto
chiudere il Comune. Una
sonora lezione per gli amministratori del territorio che
31
hanno perso il senso della
realtà. Tanta gente gli ha
voltato le spalle. A Suvereto
la partecipazione della gente
è stata commovente. Ora si
tratta di costruire là dove altri volevano distruggere:
mantenere l'autonomia e al
tempo stesso lavorare per
coerenti politiche di area,
con pari dignità tra i Comuni».
Matteo Tortolini
(Consigliere regionale Pd):
«Dopo il responso referendario il Pd deve provare ad
analizzare alla radice, con
apertura e onestà intellettua-
le questo risultato, soprattutto in un quadro regionale
dove si sono alternate fusioni riuscite ad altre fallite. Se
nel Comune di Suvereto che
poteva trarre più vantaggi da
questo processo si è registrato una così alta partecipazione e un così nitido risultato, significa che Il Pd
territoriale deve entrare nelle pieghe di questo apparente paradosso con uno sforzo
di analisi e senza presunzioni di verità».
Comune dei cittadini
(Lista civica):
«La fusione Campiglia Suvereto era improvvisata, as-
sunta senza consultare i cittadini, senza nessun progetto e senza motivazioni convincenti.
La clamorosa sconfitta della
fusione a Suvereto e l’enorme astensionismo a Campiglia sono i risultati che dimostrano una distanza abissale tra amministrati e amministratori. In un paese
normale, dove chi governa
risponde davvero del proprio operato ai cittadini, si
ammetterebbe l’errore e se
ne trarrebbero subito le dovute conseguenze con le dimissioni. Purtroppo però
da noi queste cose non accadono».
Gianfranco Benedettini
(Assessore Affari Generali
Comune Campiglia M.ma):
«Il referendum sulla fusione
dei due Comuni ha decretato la sconfitta dei favorevoli
e, dunque, la fusione non si
farà. Il No era una delle due
possibilità. Quella che a me
non piaceva. Prendo atto del
risultato. Ora si tratta di fare
al meglio ciò che deve fare
Suvereto: associare tutte le
funzioni rimanenti. Lo dobbiamo fare senza i contributi
promessi che erano tanti.
Mi spiace solo per i campigliesi che debbono rinunciare ad un progetto possibile e realistico. Tutto sarà
più difficile».
produce energia, riscalda,
rinfresca, amico dell’ecologia
LAMPOGAS TIRRENA srl
Via Aurelia km 245 - Venturina - Tel. 0565 851452 - [email protected]
32
dicembre - gennaio - febbraio 2014
di Luca Goerg
M
artina Pietrelli, combattiva e passionale,
con il chiodo fisso
del rinnovamento. Così si presenta in redazione la coordinatrice del gruppo Adesso!
Piombino, nato per sostenere
Matteo Renzi alle primarie
Pd dello scorso anno, ed ora
diventato un gruppo di lavoro
che, declinando i principi ispiratori del sindaco di Firenze,
vuole dare una risposta alle
esigenze e ai bisogni della
nostra città.
La sua famiglia è originaria
di Sassalbo, piccolo paese
della Lunigiana al confine
con l’Emilia. I suoi bisnonni
ogni anno affrontavano la
transumanza giungendo fino
alla Val di Cornia col loro
bestiame. Suo nonno nacque
a Campiglia e poi si stabilì a
Piombino. La sua è una famiglia storicamente di sinistra: nonno partigiano, padre nel Pci e lei nata politicamente con i Ds.
Ultimamente è presente in
piazza con l’iniziativa del
“Gazebo delle idee”. Un
modo nuovo per comunicare
e raccogliere informazioni
dai cittadini, ideato da Carla
Maestrini, sua collaboratrice
all’interno del gruppo Adesso! Piombino.
In molti la vedono come
probabile candidata per le
primarie Pd per il futuro sindaco di Piombino ma, per
sapere cosa ne pensa lei, dovrete arrivare all’ultima domanda.
Un giudizio sulla situazione politica attuale del nostro territorio. Quale opinione a riguardo?
Il nostro è un territorio tradizionalmente di sinistra. Il
monopolio del potere può
portare però molte volte dei
problemi. Lo dicevamo noi
a livello nazionale riguardo
al potere pluriennale della
Dc, è giusto riconoscere che
una situazione altrettanto simile, in piccolo, si è ricreata
Parla la renziana Martina Pietrelli
La politica è servizio,
no ai personalismi
Matteo Renzi con Martina Pietrelli
qui da noi. Negli ultimi dieci anni, però, abbiamo assistito ad un evidente sfaldamento delle relazioni politiche e a un decadimento graduale, sia economico che
politico, che ha ridimensionato Piombino. I legami istituzionali così sono andati
pian piano frantumandosi ed
oggi ci ritroviamo con divisioni molto forti: San Vincenzo che guarda a nord, ad
esempio, e la stessa Piombino che guarda a sud. Credo
che partendo da questo punto dovremo ricostruire una
maggiore unità nel nostro
territorio, aggiungendo nel
quadro anche l’isola d’Elba.
L’isola non può rimanere a
far parte solamente del panorama di Piombino, deve
crearsi un’alleanza tale che
porti vantaggi sia al continente che all’Elba.
Una visione del nostro territorio che vede al centro
Piombino quindi?
Assolutamente no. Negli ultimi anni altre realtà hanno
rivendicato, giustamente,
maggiore importanza rispetto al passato, e nessuno deve
negargliela. Quello che dobbiamo costruire non è un
nuovo principato di Piombino pronto a fagocitare i paesi confinanti ma è, piuttosto,
un nuovo paradigma economico e sociale nel quale
Piombino, anche per la sua
dimensione e struttura di città, continui a mantenere un
ruolo di servizio per il territorio, mettendo la sua forza
e le sue risorse a disposizione di processi di innovazione profonda che investano
tutta l’area, a partire ad
esempio dalla gestione dei
servizi pubblici e dalla pubblica amministrazione.
Accorpamento di funzioni,
Comune unico, fusione,
qual è la scelta migliore? E
come legge il risultato sul
referendum CampigliaSuvereto?
Il problema è come imposti
la discussione. Non puoi da
un giorno all’altro chiedere
ai cittadini di votare sì e
creare un nuovo Comune
senza prima preparare un
percorso. In questo modo
giochi sull’emozione non
sulla ragione. In altre realtà,
dove ha vinto il sì, era stato
aperto un confronto con le
comunità e una collaborazione fra i vari Comuni interessati già da diversi anni e
il processo di ridefinizione
dell’ identità civica si è svolto gradualmente e con le
motivazioni giuste, che non
sono e non possono essere
solo di carattere economico.
Detto questo, dico anche
che gestire i servizi insieme
si può e si deve e la strada
dell’associazione delle funzioni mi sembra la migliore.
Le opposizioni secondo lei
non hanno chance. Come
giudica però il loro operato?
Non è che non hanno chanche, è che fino ad oggi mi
sembra che non siano riuscite a proporre una visione veramente alternativa a quella
di chi ha sempre governato,
caratterizzandosi
come
esperienze nate più contro
un sistema che per costruirne un altro. Intendiamoci, è
anche un problema che riguarda la cultura profonda
di questo territorio che è
molto radicata. Sarebbe difficile per chiunque. Anche
per questo chi fa opposizione qui da noi ha molti meriti
e svolge un ruolo fondamentale per la democrazia.
L’ultima collaborazione
tra i comuni della nostra
area si chiama “Alta Maremma”, cosa pensa di
questo nuovo brand turistico?
Penso sia inutile creare nuovi marchi. Il mercato del turismo va studiato a livello
mondiale: è già difficile
spiegare ad un cinese cosa è
la Toscana, figuriamoci la
Maremma. A Viareggio, in
occasione dell’ultimo Open
Pd, ci hanno spiegato che
ogni anno dall’estero arrivano in Italia 42milioni di turisti, la Francia ci batte con
ben 84milioni. Il problema è
il sistema Italia, non come
chiami un territorio specifi-
Dobbiamo lavorare
tutti dentro il Pd.
Creiamo startup
per il territorio.
Molto scettica sul
polo europeo di
smaltimento navi.
No al nuovo brand
“Alta Maremma”
33
co. Per costruire un brand
bisogna pensare ad un target. Il brand “Alta Maremma”, sono convinta, darà
pochi risultati.
Ma qual è il target a cui
dovremmo rivolgerci?
La Toscana è un mercato turistico fortemente diversificato con una forte impronta
volta al turismo tradizionale
e familiare. Ma è fondamentale sviluppare anche un turismo di qualità legato alla
natura e all’enogastronomia.
E un pensierino lo farei anche sul target giovanile e sugli anziani.
Come può sposarsi questo
tipo di turismo con il forte
impatto che il polo industriale ha su Piombino?
Esistono due Piombino. Una
che finisce dentro le mura di
Leonardo Da Vinci e che,
molto probabilmente, sarebbe stata anche la Piombino
di oggi se non ci fossero state le industrie. Poi c’è la città degli ultimi cento anni:
dopo l’acciaio, che ha trasformato radicalmente la
nostra identità, non possiamo più essere gli stessi. La
verità è anche che da un certo punto in poi ci siamo adagiati, con la sicurezza del lavoro in fabbrica. Oggi non
possiamo più permettercelo,
dobbiamo essere anche altro. Ma sarebbe sbagliato
impostare il problema come
una scelta stile “essere o non
essere”. Dobbiamo innanzitutto capire cosa produrre,
perché se no è inutile parlare
di lavoro e di mantenere il
polo industriale. Deve essere qualcosa di innovativo.
Vanno benissimo le rotaie
ma abbiamo bisogno anche
di altro. Dovremmo diventare una start up per tecnologie ambientali e puntare sulla meccanica di precisione,
il vero volano dell’economia nazionale.Tutto ciò all’interno di un progetto nazionale. Se manca un governo che da indicazioni pos-
Chi è Martina Pietrelli
Nasce a Piombino da babbo Settimo
(operaio) e mamma Giovanna (casalinga). Classe '77, ha una sorella di ventinove anni, Agnese. Si è diplomata al liceo
Classico Carducci e nel 2002 ha consesiamo però fare pochi discorsi.
E l’idea di far diventare
Piombino un polo europeo
per lo smaltimento di navi
come lo vede?
Sono molto scettica a riguardo per due motivi. Il
primo che le prospettive del
nostro territorio nel settore
turistico consigliano altre
scelte. Non credo che diventare un polo di rottamazione
navale che è sostanzialmente un luogo dove si trattano
rifiuti, proprio a due passi
dai 20 km di spiaggia del
golfo di Follonica sia una
scelta indolore. L’impatto
per l’immagine della città e
di tutto il territorio sarebbe
evidentemente
negativo.
Piuttosto bisognerebbe fare
le bonifiche e sviluppare lavoro e professionalità in un
settore, quello ambientale,
dalle potenzialità enormi e
che produce bellezza. L’altro motivo riguarda il ruolo
e lo sviluppo del nostro porto. Potremmo essere un luogo dove si arriva e si parte
solo se ci caratterizziamo
con spazi infrastrutture e
servizi a disposizione delle
imprese, portuali e non, e
guito la laurea in Filosofia all'Università
di Pisa con il massimo dei voti. Durante
gli anni universitari lavora presso la Coop Toscana Lazio nel settore comunicazione sociale e multimediale. Nel 2006 ha
completato la sua formazione con un master in comunicazione pubblica e politica
sempre presso l'Università di Pisa. Oggi
lavora al comune di San Vincenzo come
responsabile dell'ufficio relazioni con il
pubblico e comunicazione, scuola e politiche sociali dopo un'esperienza come responsabile della segreteria del sindaco. Il
suo impegno politico nasce sin da adolescente. A ventidue anni entra per la prima volta in Consiglio Comunale a Piombino con i Ds, è la donna più votata. Tra
le iniziative portate avanti in consiglio
l'apertura del Centro Giovani, l'avvio
della consulta degli immigrati e l'istituzione del registro delle unioni civili.
dei passeggeri. Se scegliamo di smaltire le navi di tutta Europa finiremo per fare
solo quello. E non diventeremo mai veramente quello
per il quale il nostro porto è
naturalmente predisposto: il
viaggio, vale da dire essere
parte fondamentale della rete dei porti del Mediterraneo.
All’ultima festa del Partito
Democratico l’intervento
di Renzi ha suscitato grande clamore e il suo intervento ha fatto il pienone.
Ne è passata di acqua sotto
i ponti da quando vi fu impedito di fare volantinaggio a favore del sindaco di
Firenze…
Per me non è cambiato assolutamente nulla, ma la giornata del 6 settembre alla festa Pd è stata una bella conferma. Credevo in Renzi allora e ne sono ancora più
convinta adesso. Sono stata
sempre consapevole del fatto che fosse l’uomo giusto
per cambiare la sinistra italiana. E anche se il suo progetto era quello di diventare
presidente del consiglio, secondo me da segretario del
Pd farà comunque grandi
cose. In una prima fase lavorare dall’esterno del partito
è stato fondamentale. L’ho
vissuto di prima persona: riuscire a portare molte persone nuove, giovani, che di
politica non se ne interessavano, è stata una grandissima soddisfazione. Ora dobbiamo lavorare nel partito.
A livello locale il gruppo
Adesso! Piombino ha fatto
molto quindi. In una rosa
di nomi per i candidati alle
primarie Pd per il sindaco
di Piombino pare scontato
contare anche Martina
Pietrelli oppure no?
Innanzitutto è bene secondo
me che le primarie ci siano e
che siano aperte a tutti e,
perché no, gratuite. Dopodichè chiunque si candiderà
non dovrà essere nè un candidato di parte, nè concorrere per ritagliarsi uno spazio
personale o per partigianeria, ma lo dovrà fare perché
crede in questa città e pensa
di poter dare un contributo
per il suo futuro. Io amo
profondamente la mia città e
concepisco la politica come
servizio. Per questo rispondo che nulla è scontato ma
se servirà, io ci sarò.
34
dicembre - gennaio - febbraio 2014
assione. Grinta. Determinazione.
Il Personaggio dell'Anno 2013 è
Andrea Luci, campione della Serie
A e capitano dell'A.S. Livorno Calcio,
squadra appena tornata in questa stagione
a disputare le partite nell'olimpo del
pallone. Un grosso contributo per arrivare
a questo punto è stato dato proprio dal
capitan Luci, come lo chiamano tutti a
Livorno.
Classe ottantacinque, piombinese di nascita, a gennaio sarà insignito del prestigioso premio indetto da Costa Etrusca: Personaggio dell'Anno 2013. La
serata che si svolgerà anche questa
volta al Centro Giovani de Andrè a Piombino sancirà la quarta edizione dell'evento.
Negli anni passati, in ordine di tempo,
avevano vinto il pittore di San Vincenzo
Giampaolo Talani, la scrittrice bestseller
Silvia Avallone e l'imprenditore piombinese
Bruno Pietrini. Personaggi al top nella
propria professione e legati alla provincia
di Livorno. Questa volta, per portare alta
la bandiera del nostro territorio, è stato
scelto il campionissimo Andrea Luci,
pilastro portante della squadra labronica.
È dai tempi di Lido Vieri e Aldo Agroppi
infatti che uno sportivo del nostro territorio
non arrivava alla vetta dello sport più
popolare d'Italia.
Il riconoscimento arriva dopo una intensa
competizione che ha visto diversi nomi
nella rosa dei possibili vincitori per il Personaggio dell'Anno. Oltre al calciatore
erano in lizza un noto giornalista e scrittore,
un ricercatore e un importante imprenditore.
Ma non c'è stata gara, sull'onda emotiva
della promozione del Livorno in Seria A
e l'accorato appello dei tifosi ha fatto sì
che Andrea Luci, cuore del centrocampo
amaranto, praticamente a furor di popolo,
si aggiudicasse l'ambito premio.
Ma non esiste successo e affermazione
professionale senza la parola umiltà. A
confermarlo sono gli amici, per lui gli
stessi dell'asilo e i piombinesi che lo
vedono andare al mare ogni estate al
Quagliodromo, dove sfocia il Cornia,
come se non fosse cambiato niente: ombrellone in spalla e pargoli al seguito
preferisce la spiaggia di quando era ragazzo ai lidi esclusivi della Versilia dove
molti suoi colleghi ogni estate corrono
per farsi immortalare dai paparazzi. Lui
no, preferisce passare le domeniche di
giugno sulla spiaggia della sua Piombino,
tra gli amici di una volta, gli amici di sempre.
La passione per il calcio è nata con lui,
a confermarlo è il babbo Mauro Luci,
proprietario di una pescheria in via Dalmazia: «Da bimbo mangiava sempre
con il pallone sotto i piedi e quando
faceva il bagnetto pretendeva almeno
una decina di palline».
Ed è sempre il padre, involontariamente,
ad essere stato artefice del suo primo
P
Il bravo capitano
del Livorno
Andrea Luci
Personaggio
dell’Anno
Spettacolare gesto atletico del capitano amaranto. (Ph Gabriele Maltinti)
contatto col campo di calcio. Era solo
un bambino delle elementari quando lo
portava con sè all'A.S. Salivoli, dove
faceva l'allenatore. Mentre lui si dedicava
alle giovanili, lasciava infatti il piccolo
Andrea con i Pulcini. Ma subito fu chiaro
a tutti, a partire dai suoi allenatori, che
quello che scalciava nel campo sterrato,
non era un bambino come tutti: era un
talento. Il presidentissimo Gilberto Allori,
Sergio Bartalini, Francesco Pesare e
Giorgio Grassoni lo fecero crescere prima
nei Pulcini, poi negli Esordienti e infine
nei Giovanissimi del Salivoli, ma Piombino
era troppo poco per un futuro fuoriclasse
del pallone.
Foto Gabriele
Maltinti
La gioia dopo il trionfo
«Durante una partita a Livorno – racconta
sempre il babbo – lo notarono alcuni dirigenti della Fiorentina che lo chiamarono
per un provino a Firenze. Aveva solo
dodici anni ma lo presero subito. Non
me la sentivo però di lasciarlo da solo,
così piccolo a Firenze, lontano da casa.
Decisi quindi di portarlo io agli allenamenti».
Per tre, quattro volte alla settimana, al
tocco e dieci Mauro Luci chiudeva la saracinesca della sua pescheria. Andrea
usciva da scuola, un panino veloce e
dritti in auto verso Firenze. Il duro allenamento e poi distrutti di nuovo a Piombino
dove Andrea doveva dedicare la sera
allo studio. «La cosa che mi spinse a
continuare con questa routine massacrante
– afferma il padre – era il fatto che Andrea
non si lamentava mai. Neanche una volta
che chiedesse di saltare l'allenamento.
La grinta, la determinazione e la sua
passione furono il principale input che
mi diede la forza di continuare e non
mettere mai in dubbio quello che stavamo
facendo».
A dimostrazione della tenacia del giovane
Luci il fatto che nonostante i massacranti
orari e l'impegno professionale con il
calcio riuscì a diplomarsi con ben 94/100
in ragioneria.
In seguito l'esperienza a Torino nelle giovanili della Juventus e la convocazione
nella Nazionale Under 19. Poi la carriera
nelle squadre di club, prima in Sardegna
35
con la Torres poi a Pescara e nell'Ascoli.
Ma la svolta arriva nel 2010 quando il
suo procuratore, Claudio Pasqualin, comunicò le trattative con il Livorno. «Andrea
era felicissimo – affermano i familiari –
noi anche se contenti di riaverlo vicino
a casa eravamo titubanti. Mai nessuno
è stato profeta in patria, temevamo la
reazione dei tifosi».
Invece Luci ha sorpreso ancora una volta
tutti riuscendo ad entrare nei cuori dei
tifosi labronici. Le soddisfazioni più grandi
infatti arrivano proprio nella squadra ama-
ranto: la nomina a capitano e la promozione
in A.
Andrea Luci però, non è solo un bravissimo
centrocampista ma, è anche un ottimo
marito e padre di famiglia. Ha due figli:
Marco, di sei anni ed Edoardo di quasi
due anni. «Mi ha subito colpito la sua
maturità – afferma Lisa Ulivieri, moglie
di Andrea da ormai cinque anni – mi ha
colpito il fatto che già a diciannove anni,
quando ci siamo conosciuti, era più
maturo di un ragazzo della sua età e soprattutto il suo carattere sempre positivo».
Non solo successi nella carriera e nella
famiglia. Andrea si è rivelato anche un
bravo imprenditore creando diversi posti
di lavoro nel suo ristorante la "Vecchia
Ciurma", aperto insieme all'amico e
collega Luca Mazzoni, a Livorno in Borgo
Cappuccini.
Insomma Andrea Luci è un campione a
trecentosessanta gradi. Il successo è il
suo marchio di fabbrica e l'umiltà la caratteristica che riesce a farlo amare da
tutti. Il Personaggio dell'Anno 2013, senza
ombra di dubbio, è lui: il capitan Luci.
Il cammino del campione
Nasce a Piombino il 30
marzo 1985. Inizia a
giocare nella Scuola
Calcio Salivoli ma, subito, visto il suo talento,
comincia a militare nelle
giovanili della Fiorentina.Vince all'inizio della
sua carriera il Torneo
Gaetano Scirea, disputato a Cusano Milanino,
con le giovanili della squadra
gigliata contro squadre del
calibro del Real Madrid o dell'Inter. È il 2002, poi, quando
vince la Coppa Alberto D'Aguano come miglior calciatore
della competizione durante
il Torneo Città di Arco-Beppe
Viola. Si dimostra, quindi, sin
dall'inizio una vera e propria
promessa del calcio italiano.
Infatti lo stesso anno la Juventus decide di acquistarlo
e farlo militare nelle squadre
giovanili prima nella Beretti
e poi nella Primavera.
Il 2004 è l'anno della svolta
e dei più grandi riconoscimenti
della sua carriera giovanile:
con la Primavera della Ju-
ventus vince il Torneo Calcistico Internazionale di Viareggio e viene convocato
nella Nazionale Under 19.
Dopo una carriera giovanile
così importante e costellata
di grandi successi comincia
nel 2005 il duro cammino
nelle squadre di club. A soli
vent'anni con la Torres gioca
ventidue partite segnando
ben due gol. L'anno successivo, prestato con diritto di
riscatto al Pescara, debutta
in Serie B guadagnandosi
un posto fisso da titoalre: 32
partite e un gol.
Arrivano nel 2007 gli anni
nella squadra marchigiana
dell'Ascoli. Fino al 2010 si
Una questione
di famiglia
Destino, casualità o semplicemente una
combinazione? Andrea Luci è solo uno
dei recenti campioni che il nostro territorio
ha regalato alla Serie A. Prima di lui,
infatti, hanno calpestato l'erba dei più
importanti stadi italiani, in ordine di
tempo, Lido Vieri e poi Aldo Agroppi. E
proprio con quest'ultimo il capitan Luci
ha un legame di parentela. Il destino
ha voluto che la moglie di Agroppi, Nadia
Luci, fosse la cugina di Mauro Luci,
padre di Andrea. Così oltre che legati
dal destino calcistico Andrea e Aldo
sono rispettivamente nipote e zio. Quando
il calcio è una questione di famiglia.
dimostra un'indispensabile centrocampista
giocando centoquattro
partite di campionato
e sette di Coppa Italia,
portando a casa ben
quattro gol di cui uno
proprio in Coppa.
Infine, il ritorno in
Toscana, proprio nella sua provincia, dove rincuorato dai suoi conterranei riesce a dare il meglio di sé cambiando le sorti
dell'A.S. Livorno Calcio. Si
guadagna dopo solo un
campionato la fascia di capitano diventando colonna
portante della squadra.
Il 2 giugno 2013, grazie al
suo fondamentale contributo,
il Livorno vince i play-off
promozione e torna a disputare le proprie partite nell'olimpo del calcio italiano:
la Serie A.
Contro il Cagliari, il 26 settembre, nell'ovazione generale
dei tifosi amaranto all’Ardenza,
segna il primo gol assoluto
in Serie A.
Casa
Luci
Andrea Luci nasce da babbo Mauro, titolare di una
pescheria in via Dalmazia
a Piombino e mamma Alessandra, impiegata all'ex
studio commercialista di
Franco Iacometti (grande
tifoso e appassionato di
calcio che seguì sin dall'inizio
con trepidazione la carriera
del piccolo Andrea), oggi
studio Tinti e associati. Ha
una sorella di diciassette
anni, Alessandra, pallavolista
e fan numero uno del fratello. È sposato da cinque
anni con Lisa Ulivieri, classe
1986, anche lei piombinese.
Nel 2007 nasce Marco, per
niente appassionato di calcio
ma amante di tutto ciò che
è tecnologico e, nel 2011,
Edoardo che «senza pallone
non può vivere – afferma
il nonno – sembra proprio
suo padre da piccolo». Che
sia già nato il prossimo
campione di casa Luci?
E Totti… ci rimase male
La prima di campionato della stagione
2013-2014. Livorno vs Roma. Nel
tunnel, prima dell'uscita in campo,
i giocatori si riscaldano e fanno
due chiacchiere con i bambini che li accompagneranno per mano in campo.
I due capitani, Andrea
Luci per il Livorno e Francesco Totti per la Roma,
si mettono d'accordo.
Papà Luci infatti vuole
regalare al figlio l'emozione
di accompagnare in campo
per mano il famoso "pupone", idolo di tutti i ragazzini.
Niente da fare, la fede per il
colore amaranto prevale. Il piccolo Marco
sentenzia: «Io voglio scendere in campo
con te babbo – stupisce tutti il bambino – non voglio dare la mano
a Totti. Piuttosto mi metto la
maglia della Roma pur di scendere in campo con te». Totti
e Luci increduli obbediscono
e nei minuti prima della discesa in campo, quando il
capitano della Roma prova
a fare qualche domanda al
piccolo Luci non riceve neanche una risposta. Non solo
affetto filiale ma vera e propria
questione d'orgoglio e fede calcistica. Avanti Livorno, sempre!
36
dicembre - gennaio - febbraio 2014
L’AFFERMATA IMITATRICE-ATTRICE PIOMBINESE SUL PODIO
Martorella, Premio alla Carriera
a risata della Carrà, la
voce della Vanoni, la
scaltrezza della Mondaini. Frankestein? No, Gianna Martorella, la nota imitatrice-attrice, piombinese purosangue. Va a lei il Premio
alla Carriera indetto da Costa
Etrusca. Anche quest'anno
il vincitore è stato selezionato
attraverso un sondaggio d'opinione. Ed è risultata lei la
più apprezzata tra le persone
che possono vantare un curriculum importante. Anche
quest'anno il volto di un personaggio del nostro territorio
che è riuscito a portare alta
la bandiera della Toscana
nel proprio settore.
E il settore in questione è
uno dei più agguerriti e difficili:
lo spettacolo, la televisione.
«Basta rimboccarsi le maniche» afferma lei, in redazione,
con il suo solito sorriso e la
positività di un'artista. La contraddistinguono fascino e talento ma, soprattutto, umiltà.
Non è semplice rimanere con
i piedi per terra quando abbiamo a che fare per molti
anni con il mondo dorato
dello spettacolo. Ma lei no,
non è come gli altri. Probabilmente le origini "normali"
l'hanno molto aiutata (padre
operaio dell'Ilva e madre casalinga), consapevole del
fatto che il sogno può anche
non durare per sempre.
L
Il sindaco Anselmi con Gianna Martorella
«Sembra ieri quando a ventuno anni, da debuttante, vincevo il Festival Nazionale
degli Imitatori di Alfredo Papa
a Milano». Poi, dopo, una
sfilza di partecipazioni in programmi Rai e Mediaset: Domenica In, Clap Clap, Pronto
chi gioca, Grand Hotel, Drive
In, Una grande occasione,
Buona Domenica, Bella d'estate.
«Di gavetta ne ho fatta tantissima, ma devo dire che
ho lavorato sin da subito, anche se il successo vero è arrivato nel 1990 con Gran Premio, uno dei programmi di
Pippo Baudo più seguiti. E
allora gente per strada che
ti ferma, serate, eventi». Ma
non è tutto oro quel che luccica, soprattutto nello spietato
mondo dello spettacolo. Specialmente quando una donna
decide di diventare madre e
si dedica alla famiglia, almeno
per un po', almeno per quel
che pare giusto. «Il problema
è quando cerchi di rientrare
nel giro. Io ce l'ho fatta, ma
non è per tutti così. Bisogna
rimboccarsi le maniche e soprattutto non disperarsi. Ne
ho visti molti di colleghi fermarsi al palo».
Tra i collaboratori più cari
Gigi Sabani. «Un uomo dalla
professionalità indiscussa.
Da lui ho imparato tanto. Mi
convinse a partecipare a Stasera mi butto, programma
che mi ha dato grandi soddisfazioni. All'inizio ero reticente, se non fosse stato per
lui…».
Dopo la pubblicazione del
suo libro, "Nei panni degli
altri", ha collaborato a un
reality show su Sky ed è in
trattativa per un programma
con Paolo Limiti. «Paolo mi
ha fatto crescere. Negli anni
ho collaborato tantissimo con
lui. Siamo molto legati».
Insomma, un Premio alla
Carriera che più che un riconoscimento è un’ancora,
per un vulcano in piena eruzione, alla quale può aggrapparsi un attimo, prima di ripartire per il prossimo successo.
eo
Il trof usca
ta Etr
di Cos
Patrocinio
Comune Piombino
Gianna (alias Milly Carlucci) con Paolo Limiti
37
I CAMPIONI
DELLE PASSATE
EDIZIONI
Quarta edizione per il Premio alla
Carriera e il Personaggio dell’Anno. L’evento, organizzato da Costa
Etrusca, vuole portare anche quest’anno alla ribalta le personalità
del nostro territorio che del successo hanno fatto una ragione di
vita. Questo è il primo scalino da
compiere per ispirare ed inorgoglire il nostro territorio. Ma vediamo
chi sono stati i fuoriclasse delle
passate edizioni.
Durante la prima edizione (tre anni
fa) è stato eletto Personaggio
dell’Anno il pittore sanvincenzino
Giampaolo Talani. Protagonista
del jet-set artistico internazionale
ha esposto in tutto il mondo. E’
stato l’artefice di installazioni originali e di opere faraoniche come
la statua del Marinaio, alta quattro
metri e posta all’entrata della diga
foranea del porto di San Vincenzo
– è in progetto di crearne una copia anche per il porto di Miami
(Florida) – o l’affresco Partenze, di
ottanta metri quadri, che domina
la galleria di testa della stazione
fiorentina di Santa Maria Novella.
Il premio è stato consegnato da
Marco Lami, presidente Unicoop
Tirreno, sponsor della manifestazione. Lo stesso anno ha vinto il
Prima edizione:
Talani e Tovoli
Premio alla Carriera il cineasta Luciano Tovoli. Premiato già in passato ad esempio con il David di
Donatello, non ha mai fatto mancare il suo impegno nel mondo del
cinema e della fotografia. Nato a
Massa Marittima ma legato visceralmente a Piombino, dove ha vissuto, è uno dei nostri conterranei
che è riuscito letteralmente a sfondare in un campo competitivo e
importante come quello del cinema. Per l’occasione Gianni Anselmi, sindaco di Piombino, ha consegnato personalmente il premio.
Il secondo anno ha visto protagonista del premio per il Personaggio
dell’Anno, indetto da Costa Etrusca, la scrittrice esordiente Silvia
Avallone. La giovane ragazza vincitrice del premio Campiello e arrivata seconda al premio Strega è stata la protagonista di un acceso dibattito all’interno della cittadinanza per aver ambientato il suo libro,
Acciaio, proprio a Piombino. E’ stata poi anche co-sceneggiatrice del
film, diretto da Stefano Mordini,
che ha visto portare sul grande
schermo la storia delle due adolescenti piombinesi. La pellicola,
purtroppo, non ha avuto il successo sperato. Ancora oggi è alla ribalta del mondo letterario con il
suo nuovo romanzo, Marina Bellezza, uscito recentemente. Anche lei
è stata premiata dal presidente
della Unicoop Tirreno, Marco Lami.
Durante la stessa serata, la deputata Silvia Velo ha consegnato il
Premio alla Carriera ad Aldo
Agroppi. Piombinese doc, ex centrocampista del Torino, allenatore
di serie A, opinionista televisivo e
scrittore. Ha sempre viaggiato in
tutto il mondo per i suoi mille impegni ma ha sempre portato con
sé un po’ della sua Piombino e del
suo mare. E’ tornato infatti sempre a casa rinunciando ad importanti ingaggi pur di tornare nella
sua città.
Lo scorso anno è stata la volta
dello scoppiettante ed intraprendente industriale Bruno Pietrini.
L’amministratore e direttore della
SiderPiombino è stato eletto Personaggio dell’anno 2013 da una
commissione di esperti e dai lettori di Costa Etrusca. A premiarlo ancora una volta Marco Lami per
Seconda edizione:
Avallone e Agroppi
l’importante realtà industriale che
rappresenta nel territorio e per gli
importanti lavori che la sua azienda porta avanti in tutto il mondo.
La genialità di una mente visionaria applicata ad una realtà industriale che può e deve rinascere.
Nell’occasione ha debuttato Savana, la nuova rivoluzionaria automobile destinata ai paesi in via di sviluppo, ideata nei cantieri della sua
azienda. Il Premio alla Carriera è
andato, invece, al direttore del
Vernacoliere Mario Cardinali. Con
le sue battute graffianti e irriverenti ha bacchettato i potenti e fatto
sorridere generazioni con il tipico
humor labronico che lo contraddistingue. Grazie al suo giornale, un
concentrato di satira e sfacciata
creatività, lo spirito del nostro territorio raggiunge ogni mese migliaia di abbonati in tutto il mondo.
A premiarlo Gianni Anselmi.
Terza edizione:
Pietrini e Cardinali
dicembre - gennaio - febbraio 2014
ASIU INFORMA
38
RACCOLTA DIFFERENZIATA:
Ancora troppi errori compromettono
l’effettivo avvio a riciclo dei materiali raccolti
La raccolta differenziata è
una pratica importante ma
si tratta ad ogni modo di un
primo passo nel circuito virtuoso che trasforma i rifiuti
in risorse e che riciclandoli
garantisce loro una nuova
vita.
Questo primo passo è fondamentale ed è un compito
di tutti i cittadini farlo nella
maniera più corretta. Senza
una buona raccolta differenziata, infatti, è impossibile
proseguire nella direzione
che porta ad un effettivo riciclo.
L’obiettivo che si deve raggiungere è quello di riciclare
il più possibile. Per far ciò
lo strumento a disposizione
di tutti noi è la raccolta differenziata.
Non dobbiamo confondere
il mezzo con il fine e credere
che una volta effettuata la
raccolta differenziata le problematiche legate al tema
dei rifiuti siano finite. Ciò
risulta vero a patto però che:
1. I materiali gettati nei
diversi contenitori siano
appropriati
2. I materiali raccolti in
maniera differenziata
trovino una loro adeguata collocazione nel
mercato delle materie
prime seconde; se cioè
esiste un mercato di oggetti derivati da riciclo
Una cattiva raccolta differenziata comporta implica-
zioni che invece riguardano
tutti noi:
- implicazioni ambientali:
il mancato avvio a riciclo
dei materiali comporta
dover prendere materie
prime in natura e smaltire
i materiali in discariche
- implicazioni economiche:
il mancato raggiungimento
di determinati standard
di qualità in merito alle
raccolte differenziate comporta penali che vengono
riversate sui gestori, e di
conseguenza sui cittadini.
Questo ultimo punto significa
che se di tutto il materiale
presente in una campana
verde vi è più del 18% (in
peso) di scarto, viene emessa
una penale a nostro discapito.
Si evince che bastano poche
bottiglie di vetro per far sì
che si arrivi a tale percentuale
di scarto (per chi non lo sapesse il vetro va nella campana gialla non in quella
verde). Tali penali fanno lievitare i costi del servizio,
che per legge devono essere
finanziati attraverso le tariffe
applicate a tutti i cittadini.
A volte, più che una poca
conoscenza di ciò che deve
o non deve essere gettato all’interno dei diversi contenitori, sembra quasi che non
vi sia assoluta volontà; o
meglio che vi sia la volontà
di danneggiare ciò che tutti
gli altri fanno. Il gesto sbagliato anche di uno solo, infatti, compromette quanto
di buono viene effettuato da
altri.
39
Le raccolte differenziate
di ASIU s.p.a.
Come, perché e cosa diventano
Multimateriale:
Cosa SÌ
Imballaggi alimentari in plastica:
- piatti e bicchieri monouso in plastica;
- bottiglie acqua, bibite, olio, succhi, latte ;
- flaconi sciroppi, creme, salse, yogurt;
- confezioni rigide per dolciumi
(esempio: scatole trasparenti e
vassoi);
- confezioni rigide/flessibili per alimenti in genere, (esempio: affettati, formaggi, pasta fresca, frutta
e verdura);
- buste e sacchetti per alimenti in
genere, (esempio: pasta, riso, salatini, biscotti, caramelle, surgelati);
- vaschette porta uova;
- vaschette per alimenti carne e pesce/vaschette e barattoli per gelati;
- contenitori per yogurt, creme di
formaggio, dessert;
- reti per frutta e verdura;
- barattoli per alimenti in polvere;
- cassette per prodotti ortofrutticoli
e alimentari in genere.
Imballaggi non alimentari in plastica:
- flaconi per detersivi, saponi, prodotti per l'igiene della casa e della
persona, cosmetici, acqua distillata;
- barattoli per confezionamento di
prodotti vari (esempio: cosmetici,
articoli da cancelleria, contenitori
per detersivi);
- film e pellicole da imballaggio
(anche espanse per imballaggi di
beni durevoli);
- blister e contenitori rigidi e formati a sagoma (esempio: gusci
per giocattoli);
- scatole e buste per confezionamento di capi di abbigliamento;
- gusci, barre, chips per imballag-
gio in polistirolo espanso per piccoli contenitori;
- sacchi, sacchetti, buste (esempio:
shoppers, sacchi per detersivi, per
alimenti di animali).
- cartoni per passate di pomodoro,
passate di verdura
- contenitori di panna da cucina o
da montare
Imballaggi in alluminio:
- lattine in alluminio
- vaschette
- teglie
- pellicola in alluminio
Imballaggi in acciaio:
- lattine in acciaio
- barattoli per alimenti
- mangiare per i cani e per i gatti
- ogni altro contenitore in acciaio
Imballaggi in poliaccoppiato
(ad esempio Tetrapak):
- buste di latte
- contenitori di succhi di frutta
- contenitori di spremute
Cosa NO
Imballaggi in plastica:
- contenitori con ancora residui
(anche se acqua)
Qualsiasi manufatto
in plastica
- posate di plastica;
- rifiuti da medicazioni (esempio: siringhe, sacche di plasma, contenitori per liquidi
fisiologici e per emodialisi);
- beni durevoli in plastica
(esempio: elettrodomestici,
articoli casalinghi, complementi di arredo);
- giocattoli, custodie di cd,
dvd;
- canne di irrigazione, articoli
per l'edilizia;
- barattoli e sacchetti per
colle, vernici e solventi;
- stampelle appendiabiti;
- borse, zainetti;
- bidoni e cestini porta rifiuti;
- cartellette, portadocumenti ;
- componentistica ed accessori auto;
- sacconi per materiale
edile (esempio: calce e cemento) e per il giardinaggio;
- imballaggi con evidenti residui del contenuto (rifiuto pericoloso, non pericoloso);
- sacchetti gelo;
- tavolette per wc.
Imballaggi in alluminio
e acciaio:
- barattoli d'alluminio o in acciaio che contenevano prodotti tossici o infiammabili.
- contenitori con evidenti residui all'interno
Imballaggi in poliaccoppiato
(ad esempio Tetrapak):
- contenitori con ancora residui
40
dicembre - gennaio - febbraio 2014
Le pillole di Paolo Pachi
♥
Il denaro degli altri non fa la nostra
felicità.
La bellezza prima o poi svanisce, mentre
l’intelletto si afferma.
Un evaso si veste meglio da quando è
ricercato.
Chi sa che la felicità è in noi stessi, spesso
va a cercarsi la sventura fuori.
Il battesimo è proprio la prima doccia
fredda della vita.
♣
Il tergicristallo non si cura del tempaccio e
va avanti e indietro sotto la pioggia.
L’inventore trova sempre quello che non c’è.
I ragni espongono tele in tutti gli angoli.
Il sigaro toscano ha le aspirazioni che
vanno in fumo.
“Vendesi casa completa di moglie, due figli
e un cane”.
Solo dal dentista do la precedenza.
Solo i virtuosi esempi miglioreranno i figli.
PAROLE INCROCIATE (di Paolo Pachi)
1
2
3
4
10
11
13
14
5
6
15
9
16
20
23
22
8
12
19
18
7
17
21
24
25
26
27
29
28
30
31
35
32
33
36
38
34
37
39
40
41
43
44
42
45
ORIZZONTALI
1. Fa parte dell’indirizzo – 4. Affogati nell’aceto – 10. Le voci degli
ovini – 12. Santuario della Madonna Nera, frazione di Biella – 13.
È quasi un urlo – 14. Un antico impermeabile – 16. Le prime voci
della radio – 18. Si usa per tralasciare frasi non necessarie – 20. Gota
allo specchio – 22. Nababbi Italiani Beffano Erario – 23. Auto Trasporti Internazionali –25. Dea mitologica degli incantesimi – 26.
Vuol dire “gioca” in inglese (y=i) – 28. Formaggio greco – 29. Si
crede che possa contattare i defunti– 30. Il nomignolo della Weber,
personaggio tv – 31. La scuola di Zenone – 33 Il nome di Nolte, attore americano – 35. Solo e senza vocali – 36. Profonda – 37. La più
bella dote di Frank Sinatra – 38. La nostra Regione – 41. Una preposizione semplice – 42. La quarta preposizione semplice – 43. Le
consonanti di latore – 44. Andare col poeta – 46. Il nostro giornale
– 50. Maiale, porco – 51. Si utilizzano nelle fratture.
VERTICALI
1. Altro nome dello spaghetto – 2. Vergine, pura – 3. Le iniziali di
50
51
Aleardi– 4. Nei medicinali è accompagnata da grammi – 5. Noto canLe caselle a bordo ingrossato
tante italiano – 6. Circa senza estremi – 7. Per Califano era tutto il renascondono un messaggio della nostra rivista
sto – 8. Ascoli Piceno – 9. Fiume emiliano che nasce dal monte Penna
– 10. Un auspicio gradito – 11. Attesa senza vocali – 15. È di fronte all’ovest – 17. Ortaggi a spicchi – 19. La produce un baco
– 21. Qualcuno in altri casi – 24. Scaturisce da chi pensa – 26. Pisa – 27. Chi ce li ha li tenga stretti – 29. Adesso per i romani
– 31. Si spalma sulle unghie – 32. È molta – 34. Lo stato con Nairobi – 36. Istituto Classico – 37. Un microbo delle infezioni
– 39. Né miei, né tuoi – 40. Antichi altari – 41. Esprimersi, parlare – 45. Mezzo essere – 46. Inizio della custodia – 47. Società
Napoletana – 48. Telegiornale – 49. Codice Interno.
49
U
I
N
O
G
O
46
S
T
A
E
47
U
E
S
T
T
O
38
E
C
T
A
N
I
A
M
L
A
T
S
C
I
N
42
V
O
T
O
A
C
N
32
I
33
M
E
D
I
U
A
T
E
D
P
L
26
I
B
E
A
T
23
M
I
18
E
K
34
M
S
S
R
L
A
R
14
E
L
A
S
10
E
A
I
I
2
A
3
C
T
O
R
G
21
I
R
16
O
11
V
1
N
15
T
I
L
24
I
20
T
A
27
I
19
13
A
I
I
41
A
A
22
B
A
29
N
U
E
45
25
O
I
C
37
31
E
R
D
40
I
28
E
S
S
49
R
36
30
F
S
U
44
39
L
35
R
48
L
43
S
E
51
C
O
P
A
17
A
12
M
4
A
R
5
I
6
N
7
A
8
T
9
I
48
S
47
50
46
41
Giornali al palo
e
r
u
t
a
l
o
g
i
p
S
a
v
i
s
s
e
c
c
e
a
Burocrazi
Tutti sono concordi nell’affermare che la burocrazia è il vero
freno allo sviluppo e che sarebbe necessario
un intervento
drastico. Anche
i nostri politici
lo ripetono da decenni, ma senza produrre
provvedimenti concreti. Come diceva Einstein,
i problemi non li risolvono chi li ha creati!
Giornali. Piangere la loro scomparsa
ma non comprarne nemmeno uno.
La fuga dei cervelli
L’esodo dei giovani che lasciano il nostro Paese per raggiungere
Germania, Svizzera, Stati Uniti, Canada, Australia, Cina. Tanti dei
“cervelli in fuga” sono ricercatori e accademici, ma non solo. Anche
semplici giovani che cercano un futuro altrove, dove merito e competenze
sono valorizzati a scapito di burocrazia e raccomandazioni.
I nostri giovani sono il nostro futuro… costruiamo le basi per non
farli scappare e far tornare quelli che già hanno scelto Paesi lontani.
42
dicembre - gennaio - febbraio 2014
Il megaparcoh
Anno 2023
La palla di vetro
di Dionysos
G
li scenari incerti e cupi che si profilano per il futuro
hanno imposto una decisione: recuperare, dall’archivio
di Costa Etrusca, la palla di vetro. Per prima cosa,
la sfera di cristallo ci ha suggerito di prendere quello che
verrà con una buona dose di ironia, aspettandoci cambiamenti
tali che, in confronto, le profezie dei Maya sono barzellette.
Poi, grazie ai suoi poteri magici, ci ha proiettato, anzi
catapultato in un istante dieci anni più in là. Un volo, e ci
ritroviamo nel 2023. (I disegni sono di Mario Barsellini)
Idromassaggi, bagni e sole nelle piscine del grande albergo
Turista australiano si diverte con la canna da pesca
A
nche quest'anno i bilanci al dicembre
2023 del megaparcohotel della Costa’s Concordia’s hanno macinato utili
da urlo. La cordata di imprenditori che dieci anni fa
decise di investire su questo
progetto può dormire sonni
tranquilli.
Sembra ieri quando diversi
Comuni italiani correvano
per accaparrarsi il relitto affondato sulla costa gigliese
il 12 gennaio 2012. Prima
Piombino, poi Palermo e Civitavecchia. Infine Napoli e
Porto Torres. Tutti a litigare
e pronti ad accogliere la carcassa della nave nel proprio
porto per i lavori di demolizione. Addirittura, giungevano
candidature dalla Turchia e
dall'Africa.
Ma niente da fare per nessuno
di loro. Infatti il geniale imprenditore Diego Della Valle,
sempre pronto a investire in
progetti avveniristici (come
la ristrutturazione del Colosseo), avanzò la proposta del
megaparcohotel della Costa’s
Concordia’s. Battendo tutti
sul tempo e con un'offerta faraonica tacitò i “demolitori”:
«Ci pensiamo noi! Riporteremo la nave agli antichi
splendori. Lasciamola qui.
Diventerà un'attrazione internazionale e creeremo tanti
posti di lavoro».
Definite le pratiche burocratiche rimise in sesto il relitto
lasciandolo davanti al litorale
dell'isola del Giglio, là dove
migliaia di telecamere da tutto
il mondo l' avevano filmato.
Un' immagine comune a milioni di persone, tutti potenziali
turisti.
E proprio da questa idea,
Diego Della Valle, patron di
uno dei più importanti gruppi
italiani di moda, avanzò la
proposta che ha cambiato il
destino dell'economia gigliese
e dell'intere province di Grosseto e Livorno. Dopo averne
parlato con imprenditori toscani e stranieri, costituì una
cordata per comprare il relitto
della Costa’s Concordia’s.
Tra gli imprenditori della nostra regione, pronti a finanziare
l'idea, l'amico Ferruccio Ferragamo (che all’epoca aspet-
43
hotel del Giglio
Dopo tanti rimpalli (per la scelta del porto per la demolizione della nave) l’imprenditore Diego Della Valle spiazzò tutti: «Ci pensiamo noi. Trasformeremo il
relitto in un grande albergo galleggiante che sarà ormeggiato al molo del Giglio. Diventerà un’attrazione
internazionale e creeremo tanti posti di lavoro».
tava di poter costruire nella
tenuta di Rimigliano), la famiglia Lazzi, gli imprenditori
piombinesi Bruno Pietrini e
Massimiliano Spagnesi e il
patron del Livorno Calcio
Aldo Spinelli. Non si fece
sfuggire l'occasione per un
buon investimento neanche
Oliviero Toscani, il noto fotografo e pubblicitario, che
già aveva investito nel vicino
Casale Marittimo. Dal livornese
invece, tra gli imprenditori
portuali, una consistente quota
della cordata fu rilevata dalle
famiglie Fremura, Neri e Lucarelli. La presentatrice Mediaset Federica Panicucci, originaria di Cecina, non si fece
sfuggire l’occasione e acquistò
un certo numero di azioni.
La stessa Costa’s Concordia’s
vendendo il relitto si assicurò
una buona percentuale di quote
della neo società capitanata
da Della Valle. Pronti a seguire
il maestro della calzatura made
in Italy anche Bill Gates, fondatore di Microsoft, Roman
Abramovich, uno degli uomini
più ricchi di tutta la Russia,
Murdoch, magnate dell’informazione, Al Fayed, proprietario del colosso Harrod’s,
Marck Zuckemberg, fondatore
Facebook e Luca Cordero di
Montezemolo patron della
Ferrari e di Italo.
Non solo big però, anche tanti
piccoli risparmiatori, delusi
dagli interessi bassissimi che
le banche assicuravano negli
anni della crisi, preferirono
chiudere i depositi ed investire
nel megaparcohotel. Fra questi
tale Franco Bezzini da Piombino (alias Minestrina, per gli
amici Minestra).
A garanzia per i sindacati un
livello occupazionale da capogiro per gli abitanti del Giglio per tutto l’anno.
In pochi mesi il relitto della
Costa’s Concordia’s fu risistemato. Le sale, i ristoranti
e le cabine tornarono agli antichi splendori. Arrivano, oggi,
da tutto il mondo, i turisti per
poter soggiornare sulla famosa
nave. Una sorta di Titanic del
Duemila.
Sempre complete le 1500 camere della nave incagliata
sugli scogli dell'isola. Sempre
pieni i cinque ristoranti dove
lavorano più di duecento dipendenti tra sala e cucina.
Una ventina i bar sempre
aperti. Sul ponte principale
due grandi piscine olimpioniche ospitano gare di livello
internazionale e due piscine
con scivoli e giochi acquatici
compongono l'AcquaPark
della Concordia’s. Centinaia
le famiglie che decidono di
trascorrere le vacanze all'isola
del Giglio.
Palestre, saune, bagni turchi
e percorsi benessere. All'interno
della nave, poi, è sorto un
multisala dove vengono proiettate molte anteprime mondiali
e dove ogni anno si svolge
un festival organizzato dal
critico cinematografico piombinese Fabio Canessa in collaborazione con Vittorio Sgarbi.
Un teatro su tre piani dove
ogni sera vengono organizzate
rappresentazioni con attori di
fama internazionale. Diverse
le discoteche aperte fino all'alba, quando dalla nave si
può ammirare una meravigliosa
aurora. Un centro commerciale
con più di cento negozi offre
La Concordia naufragata
Oggi, ancorata al Giglio
una vastissima gamma di scelta
per ogni tipo di tasca. Il Casinò,
è uno dei migliori e più frequentati d'Europa, con molti
croupier pronti ad intrattenere
gli ospiti che vogliono tentare
la fortuna. Il ponte più basso
del transatlantico è stato riservato, invece, agli amanti
della pesca. Ogni giorno migliaia di pesci vengono richiamati dal mangime gettato
in mare e i provetti pescatori
si divertono a tirare su con
l'amo pesci di ogni genere.
Anche il comandante Schettino, l'uomo dello sciagurato
inchino, dopo le sue vicende
processuali, si dice, avrebbe
fatto domanda per lavorare
nella società di Della Valle.
Ma niente da fare.
Quella che era stata una tragedia, soprattutto per le vittime
del catastrofico incidente, si
è rivelata una risorsa importante
per l'isola del Giglio. Posti di
lavoro garantiti, introiti importanti per gli investitori,
nuova vita per l'economia, turismo tutto l'anno. Il megaparcohotel della Costa’s Concordia’s, l'idea che mancava.
Tra gli sportivi una voce fuori dal coro
Agroppi: «No alla speculazione»
Molti gli sportivi che aderirono subito all’iniziativa tra
olimpionici, calciatori, tennisti e ciclisti. Unica voce fuori
dal coro Aldo Agroppi, ex calciatore-allenatore e opinionista.
«Non condivido affatto questo progetto. Non si può
speculare su una tragedia del genere. Il ricordo delle
persone scomparse potrebbe essere offeso. Io non ci sto!».
Il dato certo però è l’alto numero di dipendenti impiegati:
oltre mille infatti lavorano ogni giorno al megaparcohotel,
attraccato al molo del Giglio.
44
dicembre - gennaio - febbraio 2014
di Riccardo Vigetti*
S
i sente parlare molto di
tossina botulinica, spesso
e volentieri anche in
maniera errata e a sproposito.
Cerchiamo di fare un po’ di
chiarezza.
Il trattamento con la tossina
botulinica è indicato per il
temporaneo miglioramento
delle rughe dinamiche, comunemente dette “di espressione” (rughe glabellari – on
label), zampe di gallina e
rughe frontali (off label). Lo
scopo è quello di bloccare
temporaneamente la secrezione
di una sostanza (acetilcolina)
per rilassare il muscolo e pertanto ridurre le rughe. Chiunque può sottoporsi al trattamento con tossina botulinica,
tranne soggetti con malattie
della placca neuromuscolare,
di Allegra Ciaponi*
L
a celiachia è una malattia autoimmune dell’intestino che si manifesta in soggetti geneticamente predisposti. Le persone
celiache risultano intolleranti
al glutine, proteina presente
nel frumento e in altri cereali,
che determina un danno alla
membrana intestinale con alterazione della funzione di
digestione e assorbimento
degli alimenti.
Il risultato è essenzialmente
uno stato di malnutrizione
cronica. La forma tipica della
celiachia prevale nei bambini
e si manifesta con diarrea, arresto della crescita e/o calo
ponderale, anemia; tuttavia
sono sempre più frequenti le
forme atipiche o subcliniche,
BOTULINO, TANTI EFFETTI BENEFICI
Stop rughe e iperidrosi
La tossina botulinica viene
anche utilizzata nel caso dell’iperidrosi ascellare, plantare
e palmare (cioè nella sudorazione eccessiva). In questo
caso si ha un blocco temporaneo della secrezione delle
ghiandole sudoripare con notevole miglioramento del disagio del paziente (l’iperidrosi
è considerata una patologia
sociale).
*Medico estetico
che assumono anticoagulanti
o in gravidanza e in allattamento. Il trattamento viene
eseguito in ambulatorio ed
essendo un farmaco, soltanto
da medici. Come tutti i farmaci
può avere degli effetti collaterali, ma, come gli effetti
estetici, sono temporanei e
nell’arco di poche settimane
si risolvono. In questo caso
comunque è sempre meglio
rivolgersi al medico che ha
eseguito il lavoro, che saprà
darvi consigli utili per migliorare il problema.
ED ORA LA PAROLA PASSA ALLA DIETISTA
Celiachia: come affrontarla
che si manifestano anche in
età adulta, con sintomi sfumati
che possono interessare
altri organi ed apparati (stipsi, meteorismo, stanchezza cronica,
affaticabilità,
lesione della
mucosa orale).
L'unica terapia
conosciuta al momento è un'alimentazione rigorosamente
priva di glutine da seguire per
tutta la vita. Il ritorno ad una
dieta libera, anche dopo anni
di trattamento, causa la ri-
comparsa delle lesioni intestinali. I cereali da eliminare
dalla dieta sono: frumento, segale,
orzo, farro, kamut, avena e
spelta.
Quindi è
necessario
escludere
tutti gli alimenti che contengono questi
cereali come pane,
pasta, pizza, biscotti. Ma
purtroppo non è così semplice,
perché il glutine può essere
utilizzato anche come ingre-
diente o additivo in alcune
preparazioni industriali. Attenzione anche a quei cibi
che, sebbene privi di glutine,
possono essere lavorati in
ambienti dove vengono manipolate farine contenenti
glutine.
Riso, patate, granoturco, miglio
e tapioca possono essere assunti
liberamente, inoltre sono disponibili molti prodotti speciali
senza glutine formulati appositamente per le persone
celiache.
Un dietista qualificato può
aiutare il celiaco a identificare
gli alimenti giusti e a trovare
il modo di costruirsi una dieta
gradevole, bilanciata e adatta
al proprio stile di vita.
*Dottoressa, dietista
Via dell'Industria, 8 - VENTURINA (LI) - tel. 0565 850218 fax 06 91271156
www.grassiarredamenti.com - e-mail [email protected]
45
L’esistenza umana più riuscita e più gratificante è quella
che si trasforma in offerta e in dono. (Padri Francescani)
Aido,
abbattere
i tabù
di Tony Montero
'Aido (Associazione Italiana
per la Donazione di Organi)
conta nel nostro territorio
1280 iscritti. In tutta la Toscana
85mila tesserati e in Italia
1milione e mezzo. L'Aido Val
di Cornia è stata una delle
prime associazioni a formarsi
in Italia il 18 ottobre 1976.
L
Ufficialmente, infatti, la prima
associazione di donatori di organi nacque solamente tre
anni prima a Bergamo. Un bel
vanto per il nostro territorio
che recepì già, quasi quarant'anni fa, l'importanza di abbattere questo tabù.
«Ultimamente – afferma il presidente Alessandro Razzauti,
in carica dal 1990 – sono moltissimi i giovani che chiedono
di iscriversi alla nostra associazione. Nel totale sono le
donne a prevalere sugli uomini».
Ma quali sono le ragioni dell'importanza dell'iscrizione all'Aido? Non basta esplicitare
il volere ai familiari? «Assolutamente no. Nel 33% dei casi
sono gli stessi familiari ad opporsi alla donazione – mette
in guardia – e tutte le volte si
perdono organi vitali per centinaia di persone».
La Toscana è la regione dove
avvengono più donazioni di organi, con centri di eccellenza
come Pisa o Lucca, quest'ultima
specialmente per le cornee.
«Piombino, invece, – continua
il presidente – non brilla di
certo. Mancanza di donazioni
di organi e forse poco coinvolgimento nel proporre ai familiari dei deceduti la donazione.
Bisognerebbe morire al posto
giusto. Ancora oggi a Villamarina
– conclude Razzauti – sono
molti a morire per mancanza
di organi». Quindi il tabù della
donazione è ancora da abbattere.
Un passo in avanti molto probabilmente nei prossimi anni
verrà fatto: «è in fase di sperimentazione – ci informa il vicepresidente dell'Aido, il dottor
Domenico Cifalinò – la possibilità di esprimere la scelta
di donare i propri organi mentre
facciamo la carta d'identità».
Una scelta di civiltà che permetterà in moltissimi casi di
non sprecare attimi importanti
e salvare moltissime vite.
La sede dell'Aido si trova a
Piombino, in via della Repubblica, nella sede Avis. L'attuale
consiglio è così composto.
Presidente, Alessandro Razzauti. Vicepresidente, dott.
Domenico Cifalinò. Segretario,
Augusto Bendinelli. Amministratore, Allessandra Lessi.
Consiglieri, dott. Alessandro
Bertelli, Elisa Meschini, Carlo
Riparbelli.
46
dicembre - gennaio - febbraio 2014
di Pierluigi Galassi
M
La fotografia: questione di famiglia.
Matilde amante degli animali.
Alessio fotografo sulla strada
ALESSIO E MATILDE RICCI
Padre e figlia
uniti
dall’amore
per il click
LA PIÙ GIOVANE DEL FOTO CLUB
SULLE ORME DEL BABBO FOTOAMATORE
atilde e Alessio, nati a Piombino, sono rispettivamente figlia e padre, 11 e 51 anni,
studente di scuola media lei e laureato in
scienze politiche lui. Una passione comune: fare fotografie.
Alessio inizia a scattare foto nei primi anni Settanta
con la Ferrania, avuta in dono per la prima comunione, mentre Matilde realizza i primi click con una digitale Fuji.
Ben presto emerge in lei la passione per gli animali:
volontaria e collaboratrice instancabile Enpa, partecipa
da tre anni alla realizzazione dei calendari aventi per
soggetto cani e gatti, conquistando la prestigiosa prima
copertina. Amministratrice del gruppo Flickr Animali e
Co, inizia ad esplorare il mondo fotografico seguendo i
consigli del padre, ma dimostrando già una personalità
ben decisa. Matilde, che è la più giovane socia del foto
club Sant’Antimo, riesce ad immortalare i soggetti, cogliendo particolari inaspettati, come ha dimostrato nell'ultima mostra personale che ha avuto luogo questa
estate nel Vicolo dell'Arte a Piombino. Possiamo evincere da quanto detto che i suoi "modelli" prediletti sono
gli animali, anche se ogni tanto si diverte a cogliere le
espressioni più peculiari delle persone. Scatta con tutto
il parco fotografico a disposizione: Canon 60D, 400D,
AE1, AT1, sia in analogico che in digitale, due anime
presenti in Alessio.
In tempi non sospetti, alla fine degli anni Settanta, ho
avuto modo di segnalare in giuria con Gias Carobbi, alcune foto di Alessio in occasione del Concorso fotografico organizzato dal centro soci "La Proletaria", oggi
"Unicoop Tirreno", dove attualmente Ricci riveste il
ruolo di direttore del punto vendita di Salivoli.
Secondo lui la fotografia riproduce all'infinito quello
che è successo una sola volta, trasformando il soggetto
in oggetto; ma riuscire a fermare quel preciso istante, è
l'elemento fondamentale di una buona immagine. Il ritratto e la foto di strada sono i suoi temi preferiti, quelli
in cui riesce ad esprimere la sua sensibilità di artista.
Recentemente si è classificato terzo al concorso sul Giro d'Italia ed è stato menzionato nell'ultimo concorso
della Fratres.
Per concludere, ringrazio personalmente Ricci per
svolgere con impegno e professionalità il ruolo di segretario all'interno del Circolo fotografico Sant’Antimo, occupazione non semplice come può apparire dall'esterno.
Galassi, il decano dei fotoamatori
presenta Alessio e Matilde Ricci
Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidente
della sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la
presentazione di Domenico Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido
Morelli, Oreste Malvisi, Luigi Tozzi, Roberto Baroni, Stefano Valdiserri,
Davide Bedini, Corrado Coppetta, Luca Ruffoli, Patrick Donati, Fabio Del
Ghianda, Manuela Innocenti, Enrico Genovesi, Eleonora Carlesi, Luca
Vangelisti, Massimo Daddi porta oggi alla ribalta Alessio Ricci e la figlia.
47
Gli scatti
di Alessio
Gli scatti
di Matilde
48
dicembre - gennaio - febbraio 2014
Alessandro Di Pietro, l’amore per il triathlon
di Mattia Picchi
S
oddisfazione per l'atleta piombinese Alessandro Di Pietro (classe 1978) che ha centrato il
suo obiettivo: portare a termine un’importante gara di
triathlon medio con il tempo
di 5 ore e 58 minuti. Di Pietro è stato il primo triathleta
piombinese ad aver gareg-
giato su questo tipo di distanze, l’Halfcastman. La
gara (tenutasi a Castiglion
della Pescaia) prevedeva
1900 metri a nuoto, 90 chilometri in bici da corsa e una
mezza maratona di 21 chilometri. «Mi affascinava l'idea
di raccogliere la sfida di coprire distanze sempre maggiori – afferma Di Pietro –
con lo sforzo del mio corpo
e della mia mente in un'unica prova: ho imparato a gestirmi nel nuotare a lungo,
pedalare per ore e ore e correre in ogni condizione imparando a non mollare mai.
Uno sport davvero impegnativo ma che dà grandi soddisfazioni ed emozioni. Spero
– continua Di Pietro – che
questo possa essere un positivo e incoraggiante esem-
pio per molti altri. Ringrazio
tutti coloro che hanno creduto in me e che hanno continuato a farlo, la società
Freestyle Triathlon Val di
Nievole alla quale appartengo e in particolar modo –
conclude il triathleta – l'amico Roberto Bini, mio
compagno di squadra, che
mi ha fatto scoprire questo
sport».
Bomber Lunghi segna
e il Venturina vola!
1
Mazzola
Sport
Corso Vittorio Emanuele II, 80
Piombino
Lorenzo 348 9564615
Claudio 335 7507897
a 0. È questo il parziale virtuale con il quale il Venturina comincia tutte le partite grazie al bomber Matteo
Lunghi. Piombinese, classe 1992, ha una media di almeno un gol a partita e, nonostante cambino le categorie, una
cosa rimane costante: le sue reti. Due anni fa infatti ne ha
segnate 18 nel campionato di Seconda Categoria e
lo scorso anno, sebbene il
Venturina militasse in Prima Categoria, riuscì lo
stesso ad arrivare in doppia cifra, anche se non fu
sufficiente per salvare la
propria squadra. Quest'anno ha ripreso da dove
aveva finito, trascinando il
Venturina nelle parti alte
della classifica ed essendo
già in testa alla classifica
cannonieri.
Che dire... complimenti! E
il presidentissimo Alberto
Martini non può che esserne entusiasta. (ma.pi.)
49
Dieci singolari tipologie di frequentatori di campeggi
Ecco il decalogo del villeggiante
Adorabili.
9) Il ribelle. Al contrario,
non supera i diciassette anni
e fa di tutto per assicurarsi
l’odio eterno del vigilante,
impegnandosi a non rispettare qualsiasi regola esistente interna al villaggio. Il tutto senza mancare di una discreta dose di arroganza.
10) L’insistente. È capace
di venire a chiedere la stessa
cosa dieci volte nell’arco di
un’ora. È infido e subdolo e
non si vergogna di porre la
medesima richiesta a membri diversi dello staff per
confrontare le risposte. Malfidato.
Per chi sostiene che il lavoro di vigilante-receptionist
non è stressante.
di Giacomo Tagliaferro
H
o lavorato per sette
stagioni in un noto
camping-village fra
Piombino e Follonica in
qualità di vigilante-receptionist, e sono stato un attento
osservatore. In questi anni
ho imparato a comprendere
tutte le tipologie di clienti e
ad accogliere le loro esigenze più varie. A fine stagione,
anche quest’anno, mi sento
di poter suddividere i suddetti clienti in dieci principali “categorie”, che non
mancano mai. Difatti ho stilato una lista che può fungere da campanello d’allarme
per il neo dipendente inesperto affinché possa in futuro saper affrontare questi
temibili soggetti.
1) Il turista lavoratore. La
sua innata operosità-iperattività lo costringe a doversi
forzatamente rendere utile
al personale del villaggio;
segnala problemi, fornisce
consigli e dispensa indicazioni ai dipendenti – secondo lui – sprovveduti. Spesso
sfocia nel famigerato “cliente lamentoso”. Una vera spina nel fianco.
2) Il macabro. È quello che
viene a chiedere informazioni sui disastri e incidenti
locali più o meno recenti, è
un necrologio umano e negli
ultimi tempi si identifica in
colui che vuole a tutti i costi
raggiungere l’isola del Giglio per ammirare la carcassa della Concordia.
3) Avventuriero–Assaggiatore. È solitamente colui
che tartassa la reception
chiedendo informazioni rispettivamente su gite / tour /
escursioni / traghetti e sagre
/ feste / degustazioni. Ha un
carattere mite e docile fino a
quando viene assecondato.
4) L’ipocondriaco. È uno
dei peggiori. È capace di
farti chiamare l’ambulanza
perchè il figlio ha 37 gradi
di febbre. Passa almeno il
30% della vacanza tra ambulatorio e farmacia ed è di
indignazione facile. Va assecondato sempre e subito.
5) Lo sportivo. Non va in
vacanza per il mare. Va in
vacanza per giocare a tennis
o andare in bicicletta per
sfoggiare i propri completini da professionista quale
(non) è. Mediamente è di
mezza età e non sa distinguere i vigilanti dagli animatori, ed è capace solamente di chiedere informa-
zioni riguardo ai tornei di
calcetto.
6) Il genitore esigente. È di
gran lunga il peggiore. A
sentirlo è l’unico ad avere
dei bambini piccoli, dunque
si sente autorizzato a vedere
esaudita al più presto e bene
ogni sua singola richiesta,
meglio se messo in precedenza. In realtà dovrebbe organizzarsi meglio invece di
richiedere attenzioni particolari.
7) L’ospite illustre. Arriva
senza preavviso e senza permesso dicendo di essere un
amico di vecchia data del direttore, chiamandolo addirittura col nome di battesimo. Il direttore ovviamente
non si ricorda di lui ma è
sempre consigliabile accontentarlo, perché è più che
capace di prendere il dipendente per sfinimento.
8) L’accomodante. Uomo o
donna, è il più umile e malleabile. Non discute mai ed
ammette gli errori con un
sorriso benevolo. È estremamente raro in natura e non
ha meno di sessant’anni.
Dalla reception
di un villaggio
turistico
della provincia.
Ecco la rassegna
degli ospiti
più tipici
che trascorrono
le loro vacanze
sulla nostra
bella costa.
Dall’avventuriero
all’ipocondriaco
a quello ribelle
50
dicembre - gennaio - febbraio 2014
di Barbara Noferi
A
rriva il Natale ed
anche quest’anno le
famiglie si preparano a trascorrere questa importante festività. Visto il
periodo difficile, di ristrettezze e privazioni, sicuramente ognuno cercherà di
evitare gli eccessi e gli inutili acquisti, tutto ciò che in
pratica può risultare superfluo per dare invece spazio
alla convivialità, ai sentimenti, e allo stare insieme.
Magari proprio la ricerca dei
vecchi e solidi valori, ci potrà aiutare a vivere meglio
questo periodo di festa, considerato da sempre un momento di gioia da passare in
famiglia. Proviamo quindi a
riscoprire alcune tradizioni
e facendo un tuffo nel passato, vediamo quali sono le
storie, le leggende e le vere
origini di tutti quegli addobbi e di tutti quei gesti che
noi normalmente adottiamo
in questo periodo dell’anno.
Siamo infatti ormai abituati
ad addobbare la nostra casa
con luci, ghirlande, stelle di
natale un bellissimo albero e
spesso anche il presepe: ma
ci ricordiamo veramente il
loro significato?
Cero di Natale
La luce del cero natalizio
simboleggia Gesù, luce del
mondo, “una luce è nata nel
mondo” sono le parole della
liturgia, e il cero con la sua
fiamma richiama proprio
questo significato.
In Francia e in Gran Bretagna fa parte della tradizione
accendere tre ceri fusi insieme alla base, come segno di
adorazione della Trinità.
Antiche tradizioni
del Natale
Regali di Natale
Gli abitanti dell’antica Roma erano soliti scambiarsi,
in occasione di feste e a capodanno, dei regali chiamati
“strenne”. Tale consuetudine, si collegava ad una tradizione secondo la quale, il
primo giorno dell’anno al re
veniva offerto in dono un ramoscello raccolto nel bosco
della dea Strenna. Questo rito augurale si diffuse tra il
popolo e, ben presto, i rametti di alloro, di ulivo e di
fico vennero sostituiti da veri e propri regali.
Ceppo di Natale
Soprattutto in passato, nella
notte di Natale, si accendeva
nel caminetto un grande
ceppo di abete, per rendere
confortevole e più caldo
l’ambiente, in segno di ospitalità. Un modo per accogliere nel modo migliore
possibile la venuta del Figlio di Dio.
La Stella di Natale
È una pianta arbustiva che
deve la sua bellezza in particolar modo al colore rosso
vivo delle grandi foglie disposte a forma di stella. Fiorisce da dicembre a marzo.
Questo fiore è inoltre protagonista di una toccante storia.
A Città del Messico, viveva
una povera bambina di nome Ines. La sera della vigilia di Natale voleva portare
un fiore a Gesù Bambino,
ma non aveva i soldi per acquistarlo. Decise di raccogliere dei rametti da un cespuglio visto per caso tra i
ruderi di una chiesa. Dopo
averli raccolti, pensò di abbellire il mazzetto con l’unica cosa bella che possedeva,
un fiocco rosso per i capelli.
Arrivò alla chiesa che ormai
era buio e Ines pensò di non
trovarci nessuno. Una volta
davanti a Gesù Bambino,
depose il suo mazzolino.
Subito dopo averlo messo
sulla statua, sentì dietro di
sé delle voci: erano delle
persone stupite ed incuriosite dal bellissimo fiore di
Ines, così le chiesero dove lo
avesse trovato. Ines si voltò
verso il suo mazzolino e incredula, vide che le foglie
verdi del cespuglio si erano
colorate di rosso e le bacche
color oro al centro avevano
preso la forma di un cuore.
Ines tornò a casa felice pensando che a Gesù fosse piaciuto il suo dono perché lo
aveva trasformato nel fiore
più bello del Messico: la
Stella di Natale.
Via Pisacane, 9/11
Piombino (Li)
Tel. 0565 34359
e-mail: [email protected]
PICCOLO MONDO
51
Agrifoglio
È un arbusto spinoso con foglie di un bel verde scuro e
infiorescenze a grappolo di
un rosso acceso. È divenuto
simbolo di Natale perché fin
dai tempi dei primi cristiani
era divenuto un portafortuna
ed era utilizzato per abbellimento. Esso per la sua forma è carico di simboli: le foglie spinose ricordano la corona di spine di Gesù. Il rosso delle bacche il suo sangue. Anche per questa pianta una bella storia. Un piccolo orfanello viveva presso
alcuni pastori quando degli
angeli apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Gesù. Sulla via di
Betlemme, il bimbo intrecciò una corona di rami d’alloro per il neonato re. Ma
quando la pose davanti a
Gesù, la corona gli sembrò
così indegna che il pastorello si vergognò del suo dono
e cominciò a piangere. Allora Gesù Bambino toccò la
corona e fece in modo che le
sue foglie brillassero di un
verde intenso e cambiò le lacrime dell’orfanello in bacche rosse.
Il vischio
È una pianta parassita con
foglie verdi e bacche gialle
piene di resina. Secondo la
tradizione ripresa dai
Celti il vischio
porta fortuna.
I Druidi attribuivano
al vischio
un grande
potere. Essendo una
pianta aerea,
che non ha radici ma vive attaccata
al tronco di altri alberi, era
considerata manifestazione
degli dei che vivono in
cielo; il toccare l’umana terra avrebbe voluto dire perdere i propri preziosi poteri.
In effetti se usato bene aveva
effetti curativi e miracolosi,
se usato male poteva essere
velenoso. Viene definita la
pianta della Luna, grazie alle sue bacche bianche e lattiginose, che quasi brillano
al buio. I Celti usavano coglierlo soltanto in caso di
reale necessità e con un falcetto d’oro, vestiti di bianco,
scalzi e digiuni.
Ghirlanda di Natale
Una delle decorazioni più usate
per addobbare
le nostre case
durante le feste di Natale
è la ghirlanda, tradizionalmente di forma rotonda e realizzata in legno, agrifoglio, stoffa e tanti altri materiali. La ghirlanda ha una
storia lontana, fin dai tempi
antichi è stata simbolo di
vittoria, basta pensare all’impero romano dove gli
atleti venivano adornati di
corone di alloro che venivano poi appese anche alle
porte di casa per segnalare
le vittorie conseguite.
Volendo, potremmo ricordare molte altre usanze e tradizioni: quella del Presepe,
l’albero di Natale e la Befana, tutte con antichi e suggestivi significati.
Senza poi dimenticare alcune tipiche ricette come il panettone o il torrone, colme
anch’esse di storie interessanti. L’importante è non dimenticarle mai e riportarle
alla memoria soprattutto durante questi giorni piacevoli,
da festeggiare con i nostri
cari.
FA B I A N A F I L I P P I
Aperitivi
Cioccolate
Specialità varie
Via Lombroso, 25 - Piombino - 0565 222106
e-mail: [email protected]
www.styleboutique.it
Sala da the interna
52
dicembre - gennaio - febbraio 2014
La magia...
Daniele Gargano
Prendi l’arte e mettila ovunque
Daniele Gargano è nato a Piombino
nel 1968. Dopo gli studi di ragioneria
frequenta prima il corso universitario Architetture d’interni a Firenze,
poi l’accademia d’arte Vander Kelen
di Bruxelles. Segue inoltre corsi di
scenotecnica a Pompadour in Francia e di grafica pubblicitaria alla Siderfor. Dopo aver lavorato in Francia e ai Caraibi, dal 2006 si ferma a
Piombino organizzando mostre e
corsi d’arte.
L’eccentrico Daniele Gargano è veramente un artista contemporaneo. Un
giovane cresciuto nella società multimediale che vede l’arte come «sviluppo di potenzialità e atteggiamenti
attivi, propositivi e stimolo alla capacità di scelta».
È poliedrico nei suoi interessi e nelle
sue molteplici forme di comunicazione. Sa esprimersi sia con i mezzi tradizionali quali il teatro e la pittura, sia
con i nuovi linguaggi come
performances, foto, video,
installazioni e design grafico. È artefice di bellissimi
trompe l’oeil che decorano
alcune ville del territorio e
ha realizzato a Piombino le
installazioni del “Giro d’Italia” e di “Agosto con gusto”. Suggestiva è l’opera
“2012 l’anno della mela”.
Si tratta di un albero ritagliato e decorato con insistenti tectures che rappre-
sentano enigmatici occhi. È l’albero
biblico, quello del peccato e gli occhi
sono l’esasperazione di una società
osservata e controllata. Il loro ritmo
che varia, ricorda la sinuosa pelle del
serpente.
Le pitture, che trascura per le sue tante iniziative, sono come lui poliedriche e creative, mai uguali, ma hanno
un comune denominatore: la ricerca
dell’attualità e del dramma sociale.
Ha allestito in via Garibaldi, uno spazio dove,
in collaborazione con
Lucia Fabiani e con associazioni culturali,
onlus, psicologi e designer, si terranno seminari, stages, workshops
e corsi di recitazione e
di arti visive per bambini e adulti.
Qui, davvero, “prendi
l’arte e mettila ovunque”.
Giuliano Ghelli
I colori della fantasia
Giuliano Ghelli è nato a Firenze nel
1944 e vive a San Casciano Val di
Pesa. Ha esposto a Parigi, negli
Usa, in Australia, Germania, Belgio, Grecia, Portogallo, Spagna,
Giappone e Russia. Significative le
mostre al Castello Sforzesco a Milano e a Palazzo Medici Riccardi a Firenze. Nel 2009 ha realizzato il Palio di Siena.
Ho conosciuto l’arte del fiorentino Giuliano Ghelli nella splendida cornice
del Calidario di Venturina, in occasione
della sua mostra “Esercito di terracotta”.
È un artista di fama internazionale, con
oltre cento esposizioni in Italia e
all’estero, ma era la prima volta che
personalmente potevo apprezzare e ammirare le sue opere. Il suo esercito di
donne, composto da busti femminili
di terracotta, decorati con i simboli
fantastici della sua pittura o con frammenti di poesie, sembrava essere sempre
stato lì, presenze antiche, monumentali
e fantasiose. Le figure riflettevano sull’acqua del piccolo lago termale, coinvolgendoci in un dialogo fantastico
tra passato (esercito cinese X’Ian) e il
presente (le donne che fiere diventano
un manipolo pacifico di amazzoni che
trasmettono con la loro grazia e i loro
misteri un messaggio di viva speranza).
Quella speranza e quella gioia che
viene rivelata dalla fantasia unica dell’artista anche nella sua pittura. Una
pittura dove i colori si esaltano con i
felici accostamenti dei complementari
e che mettono in evidenza le forme inventate da una fonte creativa inesauribile.
Esemplare il ciclo delle Porte, che ci
invitano ad entrare o uscire in spazi
aperti, in nuovi mondi fantastici dove
compaiono le solari creature di Giuliano
Ghelli, creature che sono fuori dalla
realtà ma che della realtà conservano
mitiche allusioni e simbologie.
53
dell’Arte
a cura di D a n i e l e T o n c e l l i
Niclo Bernazzi
Il giardino incantato
Niclo Bernazzi è nato a Portoferraio
nel 1929 e si è trasferito a Piombino
fin da bambino. Autodidatta, ma in
contatto con le principali correnti
artistiche, inizia nel 1950 un percorso che lo porta negli anni Ottanta e
Duemila a realizzare i cicli fiabeschi, mitologici e biblici. Ha esposto
a Roma, a Modena, in Vaticano, a
Castiglione D’Orcia, a Duddova e a
Piombino dove è morto nel 2010.
Con il suo meraviglioso caleidoscopio,
l’artista piombinese Niclo Bernazzi,
ha saputo cogliere i semi colorati del
suo giardino, creando un mondo fiorito,
sospeso tra la realtà e il sogno.
Niclo è un pittore che ha vissuto intensamente coltivando quel giardino
fantasioso, anche quando negli anni
Cinquanta dipingeva i suoi tetti a
macchie di colore, o quando più tardi
con un’appassionata ricerca stilistica
e cromatica, cominciava a inventare
armoniose fantasie dove il colore si
discostava sempre più
dalla realtà e diventava
sempre più intenso e
suggestivo.
Paesaggi con cieli ricchi di nuvole colorate
e poi gli stessi che
venivano popolati da
serpenti, draghi, montagne, rovine antiche,
dando vita a cicli pit-
torici quali “Il cantico delle creature”
di San Francesco, “L’apocalisse” di
San Giovanni e “Le stanze” del Poliziano.
S’intrecciano così temi fantastici,
religiosi, poetici, storici, che animano
l’arte del Bernazzi, che però rimane
sempre fedele alla sua libertà di espressione, al suo codice etico, alla sua interpretazione cromatica sempre più
moderna. Ed ecco allora che i mostri
del male, non sono più minacciosi come
nelle leggende, ma partecipano con la
loro presenza alla vita misteriosa, mitica,
spirituale dei paesaggi
sognati e inventati, dove
la natura sboccia fiorita,
in tutto il suo splendore.
Oltre che artista, Niclo è
stato un inesauribile animatore culturale svolgendo la sua attività prima
al Centro d’arte visive e
poi nel Circolo culturale
Sant’Antimo.
Elisa Lorenzelli
La linea, il marmo e il ferro
Elisa Lorenzelli vive e lavora a San
Vincenzo ed è nata a Piombino nel
1983. Ha frequentato il Liceo artistico di Grosseto e l’Accademia delle
belle arti di Carrara. Ha esposto in
Italia e all’estero, in città come Carrara, Wiesbaden, Berlino, Firenze,
Teramo e Roma. Ha vinto premi ad
importanti concorsi, come il Festival
Art di Spoleto e il Premio Mondadori
di Milano.
Elisa Lorenzelli è una giovane donna
di grande talento e grande determinazione. È molto difficile navigare nel
mondo dell’arte e ancora più difficile
in quello della scultura, specialmente
quando si vive nelle città di periferia.
Ma Elisa ha fatto scelte precise e coraggiose ed è diventata scultrice vera,
dopo un intenso percorso accademico,
ispirandosi a Brancusi, Arp e Moore.
Ci sono artisti, anche famosi, che si limitano a disegnare le idee per farle
realizzare in scultura dagli artigiani di
Carrara e Pietrasanta. Lei invece esegue tutte le fasi della elaborazione,
idea, bozzetto, scultura. Nonostante il
suo fisico esile, plasma la materia dura
con vigore e al tempo stesso con delicatezza. Ricava dai blocchi di marmo
forme fantastiche che la sua immaginazione riesce ad intravedere osservando la realtà. Sono figure femminili
che ricordano sia le veneri arcaiche
che i profili della cultura moderna.
Sono donne, sirene senza tempo e spazio, fragili e forti, elegantemente coinvolte in fantastiche metamorfosi di
animali marini e terrestri.
Usa con sapienza, gli scalpelli, il flessibile con i dischi diamantati, il martellino pneumatico e le mole con le
frese. Con questi attrezzi accarezza le
varie materie, il marmo bianco di Carrara, rosa del Portogallo e nero del
Belgio e il ferro. Le sue sculture, come
le “Due sorelle” evidenziano la raggiunta armonia, tra le linee del disegno-idea e le sensuali forme plastiche.
54
dicembre - gennaio - febbraio 2014
di Raffaello Spanò
G
razie al patrocinio
di Costa Etrusca, tre
fotoamatori piombinesi del fotoclub “Il Rivellino”, sono stati invitati ad assistere alle prove e poi ad
uno spettacolo teatrale interpretato dai detenuti del carcere di Volterra.
Luigi Danzi, Francesco Livi
e Raffaello Spanò, hanno
dovuto presentare una serie
di documenti personali, oltre alla richiesta del giornale
ed ottemperare alle regole
dettate dalla casa di reclusione per essere ammessi all’interno del carcere. Vi posso garantire che non è stata
una cosa facile, né tanto meno veloce, però ne è valsa la
pena.
La Compagnia della Fortezza – rappresentante la direzione artistica, organizzativa
ed amministrativa del Festival Volterra Teatro – è stato
l’anello di congiunzione che
ci ha permesso di fotografare il lavoro degli attori. È
stata un’esperienza notevole, sia dal punto di vista fotografico ma soprattutto è
stato emozionante trovarsi a
stretto contatto con i detenuti e scoprire il rovescio della
medaglia a cui non avresti
mai pensato.
Varcato un antico portone di
legno, prima di arrivare ad
una guardia che ci ha controllato i documenti e le at-
trezzature fotografiche, devi
oltrepassare diverse porte
blindate a vetri, che sorvegliate dalle telecamere e comandate elettricamente, si
aprono e si chiudono con
una lentezza esasperante.
L’atmosfera è pesante, sei
teso, entri in carcere. Cosa ti
aspetta dopo le altre porte
che quasi ti spingono ad andare avanti? Ecco ci siamo,
entri in un corridoio con tanti specchi alle pareti, gente
in maschera, uomini con la
parrucca, con il viso truccato, africani, cinesi, bianchi,
tutti si muovono, parlano o
recitano rivolti verso lo
specchio. Un regista coordina lo svolgimento delle
azioni e impartisce gli ordini
con un microfono alla bocca. Sapeva del nostro arrivo,
ci ha salutato in modo cortese e sbrigativo, quindi ci ha
invitato ad infilarci in mezzo
alla gente e far di tutto perché diventassimo parte integrante della troupe.
È fatta, siamo in mezzo agli
attori che provano le battute,
cantano accompagnati da un
pianoforte, si muovono in
uno spazio abbastanza ristretto, si incrociano tra di
loro, ci si urta, ci si fa spazio
per scegliere le inquadrature, non ci sono pigiami a
strisce, non ci sono più i carcerati: siamo in teatro dove
si recita.
Varcata la soglia del carcere
abbiamo trovato degli attori
di teatro: sono bravi, scherzano, ridono, si immedesimano nel personaggio, noi
puntiamo i nostri obiettivi e
loro assecondano le mosse.
Ci sono gli stagisti, allievi
della Compagnia della Fortezza, ragazzi e ragazze che
Luca Ardenghi
Agente Generale Procuratore
L’emozionante esperienza di
Volterra, il teat
imparano il mestiere, scenografi, attrici, aiuto regista.
Loro sono abituati, si muovono con disinvoltura, le
azioni scorrono con natura-
lezza, è un ambiente di lavoro del tutto normale, siamo
in scena, stanno provando le
parti di una commedia ed anche noi piano piano ci trovia-
Le prove dello spettacolo. (Fotoservizio Raffaello Spanò)
Corso Italia, 71
Tel. 0565 222312
Piombino
55
Immagine di clown
i tre fotoamatori tra le sbarre
tro dei detenuti
mo integrati con il gruppo.
I nostri timori, le incertezze
iniziali sono scomparsi: li
ascoltiamo recitare, chiediamo loro informazioni sul
personaggio che interpretano, sui contenuti del messaggio rivolto al pubblico, sull’ambientazione scenografica ed altro ancora. Parliamo
solo di teatro, non ci è permesso rivolgere loro doman-
mo visto.
La sorpresa è stata proprio
questa, ci siamo ritrovati a
parlare in modo naturale
con questi personaggi come
può capitare in treno con
una persona seduta sul sedile davanti e ci siamo resi
conto che non avevano scritto in fronte “detenuto”. La
loro è una sfida, è un modo
per ricostruire un futuro diverso, siamo noi che dobbiamo imparare a guardarli
con occhi diversi.
Tre fotoamatori
de “Il Rivellino"
allo spettacolo
dei detenuti
del carcere
di Volterra.
Un’ esperienza
molto emozionante.
Dopo porte blindate
e cancelli pesanti
arriva un’atmosfera
pesante e tesa.
Gente in maschera,
uomini
con parrucca
e visi truccati.
Gli attori provano
le battute e cantano.
I timori e
le incertezze
scompaiono.
La loro è una sfida
de di carattere personale, e
molto probabilmente, giustamente, non ci avrebbero
neanche risposto.
Ci tengo a precisarlo ancora
una volta: noi siamo fotografi, ci piace immortalare
le azioni e possibilmente
trasmettere le emozioni. Di
fronte abbiamo l’uomo attore, il detenuto non c’è, è nella sua cella, noi non l’abbia-
CASA, LEGNO, BRICOLAGE, COLORI E VERNICI GIARDINAGGIO
VENTURINA
Novità
Zona Commerciale la Monaca
tel 0565 85 27 03 - www.martiniprofessionale.it
Scegli il vero
risparmio
Acquista oggi la tua stufa a
pellet ad un prezzo speciale
Cleo - 6 Kw
1.090 ,00
€
Lia - 8,5 Kw
Compatta
e canalizzabile
56
dicembre - gennaio - febbraio 2014
in libreria
Luigi Carletti ancora per Mondadori
Cadavere squisito, un intrigo nella capitale
Luigi Carletti, elbano di origine nato
a Piombino nel 1960, è una delle figure più rappresentative del giornalismo italiano, dove emerge e si distingue non prima di essere passato sotto
le grinfie bonarie ma per niente rassicuranti di personaggi storici del calibro di Ivio Barlettani, Carlo Caracciolo e Mario Lenzi. Non ancora
maggiorenne entra nel mondo della
carta stampata come cronista del Tirreno a Piombino. Percorre poi – giorno dopo giorno – una strada piena di
successi fino ad oggi come giornalista e manager editoriale, lavorando,
da quando l'evolversi dell'informazione lo impone, anche per testate digi-
tali di levatura internazionale.
L'esordio nella narrativa risale al
1996 quando Baldin&Castoldi pubblica “Una traccia nella palude” seguito a breve da “Giuramento etrusco” (1998), da “Alla larga dai comunisti” (2006) e “Lo schiaffo” (2008).
Nel 2012 il passaggio a Mondadori
con il giallo “Prigione con piscina”
pubblicato anche in Francia dalla casa editrice Liana Levi con il titolo
“Prison avec piscine”. Sempre per il
pubblico francese e per i tipi della
Liana Levi esce nel 2013 “Six femmes au foot”, un graffiante ritratto
malizioso e disincantato dell'Italia dei
nostri giorni elaborato sugli spalti di
Milano San Siro.
Da settembre è in libreria “Cadavere
squisito”, un thriller che si innesca
dalle insicurezze rinnovate dai quarant’anni del protagonista Niki, mostro sacro del marketing e della comunicazione, e che svolge le sue trame retroattive nel centro della capitale. Tra piazza di Spagna e piazza del
Popolo riemerge un passato in cui Niki stenta a riconoscersi e nel quale
continua a brancolare senza apparen-
te speranza. Sarà un quadro, un dipinto di scuola surrealista, “Il cadavere
squisito” appunto, la chiave di lettura
di un intrigo degno della migliore fiction televisiva. Tra le opere non pubblicate in maniera autonoma da Luigi
Carletti è da ricordare il racconto “Il
pilota” (1998) che ha ispirato la miniserie trasmessa da Rai Uno “Operazione pilota”, prodotta da Rai Fiction
e Albatross Entertainment, con Massimo Ranieri e Michelle Bonev diretti
dal regista Umberto Marino.
Cadavere squisito, Mondadori,
pagine 274, € 15.90.
Antologia di autori piombinesi
Raccontare Piombino, atto d’amore per la città
Edizioni Il Foglio Letterario pubblica
la prima antologia di racconti di autori
piombinesi a vario titolo rigorosamente
ambientate a Piombino. Le undici trame
si collocano infatti in una precisa zona
della città e ne comprendono in maniera
anche indiretta l’intera topografia. Gli
angoli più suggestivi del territorio piombinese, così come il tratto di mare antistante, fanno da filo conduttore ad
una raccolta dove il genere è quello
scelto dall’autore che lo sposa come
suo preferito. Vicende semplici o storie
elaborate, descrizioni attente o semplicemente accennate per la fantasia
del lettore, fanno da contorno a undici
narrazioni dai contenuti eterogenei e
dagli stili più personalizzati. Il personaggio principale, mai nominato per
esteso ma rievocato da ogni interlinea
è la città, il luogo che questo gruppo
di scrittori vuol omaggiare con un vero
e proprio atto d’amore messo nero su
bianco. Gli autori che hanno partecipato
a questo primo progetto sono, in ordine
alfabetico, Umberto Bartoli, Valentina
Della Lena, Paolo Ferrari, Alessandro
Fulcheris, Emilio Guardavilla, Federico
Guerri, Gordiano Lupi, David Marsili,
Marco Miele, Simone Pazzaglia, Paolo
Silvestri e di ognuno è possibile apprezzare una breve nota biografica in
calce al racconto. Completa il quadro
paesaggistico e ambientale l’appendice
fotografica, una dodicesima sezione
costituita da una ricercata collezione
di fotografie scattate da Andrea Frediani;
un bianco e nero degno di una cartolina
per ogni zona descritta nei componimenti.
Dalla quarta di copertina: “Quelli che
ritornano a Piombino lo fanno perché,
in un certo periodo della loro vita, se
ne erano andati.”
Raccontare Piombino, Edizioni Il Foglio,
pagine 123, € 14.
57
a cura di Emilio Guardavilla
La Volterra medievale nell’ultimo libro di Nacci
L’alchimista e il codice delle pergamene
Il nono libro di Andrea Nacci è un
giallo ambientato nella Volterra degli
inizi del 1300, in quella porzione di
Medioevo in cui la Chiesa, l'Inquisizione e il potere temporale si misurano senza esclusione di colpi per prevalere e imporre i propri dettami su
una società oscurata da menti incolte,
coscienze ottenebrate e cuori minati
dall'impellente giudizio divino. Già
dalle prime pagine il lettore è proiettato in un caso di omicidi plurimi ad
opera di un serial killer arguto e spregiudicato a tal punto da sfidare gli inquirenti con un codice dall'intelligibilità apparentemente impossibile. A
farsi carico delle gravose indagini è
tale Andrea Lacci, detto Strìcche, alchimista sui generis per niente affascinato dalla pietra filosofale e dei
suoi prodigiosi poteri, la cui attualità
intellettuale lo rende antesignano dello scienziato dei nostri giorni e precursore della chimica moderna. L'evolversi del plot, il dipanarsi dell'intreccio architettato dall'autore con
una logica sottile e alle volte sfuggente, offre la possibilità di calarsi nella
vita reale di un periodo storico tradizionalmente avvolto dal mistero e per
questo affascinante per la maggior
parte dei lettori. L'apparato didascalico che si concretizza in un consistente e prezioso piè di pagina è il frutto
di un lavoro di ricerca ammirevole
che l'autore ha voluto concedere alla
verosimiglianza della propria invenzione e alla plausibilità del particolare descrittivo. Andrea Nacci, volterrano di nascita e cecinese di adozione,
si dedica da molti anni alla scrittura, a
tempo pieno da quando ha abbandonato la sua attività manageriale nel ramo bancario e finanziario.
L’alchimista e il codice delle pergamene, Felici Editore, pagine 156, € 12.
Secondo romanzo per Marco Miele
Un pesce da aprire
Anche nel suo secondo lavoro letterario
Marco Miele gioca con l'italiano inventando un titolo per niente indicativo
ma che allo stesso tempo affascina chi
sfiora per la prima volta una suggestiva
copertina esotica scolpita nella terza
dimensione. Il nonsense che scaturisce
dalla combinazione di queste quattro
parole lascia perplessi, incuriosendo
senza un motivo apparente, e perderà
la sua ragione di essere solo nelle ultime
pagine del giallo quando la resa dei
conti scioglierà, oltre che l'intreccio,
anche le perplessità sul titolo stesso.
Quello con cui anche questa volta
l'autore non gioca affatto e nel modo
più assoluto soddisfacendole a pieno
sono le aspettative del lettore, il suo
affezionato e quello che si avvicina
alla sua fiction senza conoscerne i precedenti. Il primo, il divoratore de “L'umore del caffè”, estimatore del Nero
e della sua combriccola, incantato dalla
narrazione scorrevole e coinvolgente,
può apprezzare il degno sequel a poco
più di un anno dalla risoluzione del
primo caso. L'altro, quello che suo malgrado si è perso l'esordio di Miele nel
romanzo poliziesco, si trova positivamente catapultato e per niente a disagio
in un secondo atto di cui, grazie allo
scrupoloso lavoro dell'autore sui piani
narrativi paralleli nel presente e passato,
può godere di una trama altrettanto articolata e seducente. I flashback efficacissimi ed una capacità di sintesi
narrativa invidiabile colmano in maniera
definitiva ogni tipo di lacuna nel lettore.
Come nella prima pubblicazione, gli
over quaranta del litorale toscano gradiscono il lavoro di recupero linguistico
che in questo caso risulta più evocativo
e sentimentale.
Un pesce da aprire, Giovane Holden
Edizioni, pagine 209, € 15.
58
dicembre - gennaio - febbraio 2014
di Roberto Lampredi
I
l congresso del Pd, con
la sua lunga gestazione,
è il dato più rilevante su
cui nella nostra zona da tempo
si è incentrata la discussione
politica. Dal suo esito, infatti,
dipendono gli assetti istituzionali di un’area territoriale
dove la sinistra, da sempre
maggioritaria, è chiamata tra
breve a proporre suoi candidati
per il rinnovo delle amministrazioni locali.
Ancor prima che fossero definite regole e calendario di
svolgimento dei congressi,
a Piombino, in occasione
della Festa dei Democratici
di settembre, abbiamo avuto,
a distanza di pochi giorni,
due iniziative con protagonisti
Matteo Renzi e Gianni Cuperlo, ossia i due più autorevoli
candidati a segretario nazionale del Pd.
Ed è stato un primo “assaggio”
assai interessante: l’occasione
per cogliere dal vivo più che
le divergenze tra i due contendenti, gli umori e le aspirazioni di quanti hanno partecipato a sostegno dell’uno
o dell’altro nelle due distinte
manifestazioni.
Il pomeriggio in cui si è proposto il sindaco di Firenze,
la piazza ha registrato una
partecipazione debordante,
e la “standing ovation” con
cui è stato accolto ha dato
subito il senso della dimensione del consenso da lui
guadagnato nello spazio di
un solo anno.
Renzi l’anno prima era stato
vissuto dal nucleo attivo del
Pd come un corpo estraneo,
quasi un reprobo, ed ora –
in seguito al mancato successo
Congresso Pd, la gestazione
elettorale della leadership
bersaniana – anche da coloro
che non lo additano come
il condottiero ideale per la
sinistra, gli viene riconosciuto
il merito di essere il leader
più idoneo per sconfiggere
il centro-destra in nuove elezioni che in tanti vorrebbero
tra breve.
Certo non tutti i presenti
erano lì per sostenerlo; si coglieva dagli sguardi anche la
curiosità di molti ancora indecisi a chi accordare la propria preferenza tra i probabili
candidati.
Poi, che molti sostenitori del
sindaco “rottamatore” fossero
giunti da fuori città e se ne
avesse avuto conferma dal
congestionamento dei ristoranti della festa subito dopo
la manifestazione, ha dato
adito ad una doppia lettura.
C’era chi coglieva questo
elemento come riprova della
forte attrazione del sindaco
fiorentino, e chi, invece, tendeva a vedervi un consenso
più appariscente che reale,
almeno dal punto di vista
quantitativo, convincendosi
che al suo seguito, in ogni
piazza, fossero effettivamente
in tanti, ma sempre gli stessi.
Effettivamente Renzi non ha
deluso le attese, facendo ancora una volta sfoggio del
suo linguaggio brioso e della
sua effervescenza.
Non ha convinto i “puristi
della politica” che continuano
a trovarlo un po’ troppo epidermico. Comunque alcuni
meriti gli vengono riconosciuti
anche dagli osservatori più
esigenti, come la capacità di
sollecitare i giovani all’impegno politico, e alla sinistra
di cogliere il futuro senza attardarsi in nostalgici richiami
al passato.
Probabilmente ciò che maggiormente del suo messaggio
entra subito in sintonia con
una buona fetta di opinione
pubblica, e non solo di quella
schierata a sinistra, è il giudizio
negativo sulle modalità con
cui il Paese è stato governato
per troppi anni dalla politica
tutta, la quale con i suoi ritardi
e le sue omissioni ha finito
per strangolare l’economia,
come testimoniano l’elevato
debito pubblico ed i problemi
che ne sono derivati per le
nuove generazioni.
Giudizi che trovano molte
resistenze a sinistra per timore
di fare di più erbe un unico
fascio e di non individuare
le differenti responsabilità
per la grave situazione in cui
versa il paese.
Non a caso Gianni Cuperlo,
pochi giorni dopo, nella sua
apparizione davanti ad un
pubblico numericamente inferiore, ma pur sempre ragguardevole, in merito alla
crisi attuale si è dilungato
sugli esiti fallimentari delle
visioni neo-liberiste sostenute
dalle destre, che in questi
anni hanno egemonizzato
l’Occidente e fatto sì che la
politica soccombesse rispetto ai
mercati e all’economia.
Il parlamentare
triestino è riuscito
inoltre a rappresentare in
modo plastico quelli che sono
i valori fondanti della sinistra:
giustizia, equità, dignità. Di
porli in alternativa al presente
stato di cose. E dimostrare,
con appropriate citazioni, come talvolta anche i sogni in
politica si trasformino in
realtà. Ha preso tra l’altro a
riferimento l’ultimo discorso
pubblico di Martin Luther
King, suscitando l’emozione
di una parte piuttosto nutrita
della platea.
Si è avuto l’impressione, al
termine della manifestazione,
dagli applausi insistiti e dai
volti commossi che molti tra
i presenti avessero riscoperto
le ragioni di una lunga e “sofferta” militanza, contrassegnata sicuramente da insuccessi clamorosi, ma non priva
di buone ragioni.
Due piazze, si potrebbe concludere, dove, osservando i
comportamenti collettivi e
gli “stati d’animo” dei presenti, si intuisce l’esito del
congresso. Più difficile è capire se questi due modi di
essere potranno convivere
nello stesso partito.
Intanto, sembra di poter rilevare che, nella fase attuale,
le differenze presenti nello
stesso schieramento siano
“vissute” solo in minima parte
secondo lo schema “amiconemico”, e francamente non
sarebbe una novità da poco
se pensiamo alla storia della
sinistra italiana.
59
Porto Azzurro piange la scomparsa di Daniele
17 anni, vita rubata dalla leucemia
P
orto Azzuro piange la
prematura scomparsa
del giovane Daniele
Cecchini. Daniele aveva solo 17 anni, una terribile forma di leucemia lo ha portato via, si è spento all’ospedale Santa Chiara di Pisa
dove era ricoverato dopo un
peggioramento. Da tre anni
combatteva con grande coraggio e forza di volontà
contro la malattia.
Non ci sono parole quando
il destino si accanisce su
una giovane vita, resta lo
sbigottimento, il dolore e il
senso d’impotenza.
A Porto Azzurro lo conoscevano tutti, apprezzato
per le sue qualità umane,
sempre col sorriso sulle labbra. In paese tantissime persone si erano mobilitate per
aiutare il ragazzo rispondendo all’appello del sindaco Luca Simoni per donare
il midollo osseo. Una gara
di solidarietà che ha portato
alcuni mesi fa al trapianto,
restituendo un po’ di speranze. Non è bastato.
Daniele era un grande appassionato di calcio e sin da
bambino giocava in porta,
prima nel Porto Azzurro e
poi nella squadra del Progetto Giovani Isola d’Elba.
Tifosissimo della Juventus,
il suo idolo era Buffon. Dopo le scuole dell’obbligo si
era iscritto all’Itcg Cerbonesi a Portoferraio. Da parte del sindaco di Porto Azzurro Luca Simoni tutto
l’affetto e la solidarietà ai
familiari: al padre Antonio,
alla madre Elisabetta e al
fratellino Alessio.
La famiglia ha voluto celebrare il funerale al campo
sportivo comunale Santissimo. Qui Daniele si è allenato e ha vissuto tanti bei momenti in compagnia dei
suoi compagni di squadra
che per l’ultima volta gli si
sono strinti attorno in un
lungo commosso abbraccio.
Ciao Duccio, cuore e motorino nerazzuro
Michela Toniol
ci ha lasciato
Al momento di andare in stampa abbiamo appreso la tragica notizia della
scomparsa di Michela Toniol, nostra
preziosa collaboratrice.
Aveva 47 anni, è deceduta all'ospedale di Villamarina a Piombino per un'emorragia interna. Lavorava in Comune al quartiere Salivoli. Appassionata
di sport, in particolare basket e calcio.
Sempre sensibile al mondo del sociale collaborava con Cittadinanzattiva e
la San Vincenzo de' Paoli. A fianco di
Costa Etrusca nell'organizzazione di
eventi e manifestazioni.
A Lori e Piero Toniol le sentite condoglianze della redazione.
Ci ha lasciato Duccio Mazzaccherini
centrocampista del Piombino. Aveva
64 anni e da oltre un
anno era in coma ricoverato a Cecina per
una malattia alla quale
i medici non sono riusciti a dare risposta.
Duccio ha esordito nel
campionato 1969-70 di
Promozione a Piombino (dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili) entrando subito
nel cuore dei tifosi:
grande corsa, ottima posizione in
campo, combattente su ogni pallone,
semplicemente inesauribile. Dopo aver giocato
in prima squadra per circa 10 anni è poi rimasto
nella società nerazzurra
per allenare i pulcini.
Tanti lo hanno conosciuto e non dimenticheranno
le sue qualità umane. Per
tutti il motorino nerazzurro era un persona
buona, onesta, gentile e
riservata.
Addio a Bedarida, stimato medico
Un auto sul viale Carducci di Livorno e la comparsa sulle strisce di David Bedarida. Un fatale impatto. Così
se ne va l’ex primario di psichiatria
(classe trentasei) dell’ Asl di Livorno,
Pisa e Piombino. Inutile la corsa all'ospedale e troppo profonde le ferite
riportate su tutto il corpo per l'impatto avvenuto con l'utilitaria. Il dottore
aveva curato moltissime persone nel
corso della sua carriera accompagnando alla sua grande sensibilità
una serietà che lo contraddistingueva
nel campo lavorativo.
Tanti i colleghi scioccati per l'incidente imprevisto che hanno fatto
sentire la loro vicinanza ai familiari
di Bedarida.
60
dicembre - gennaio - febbraio 2014
di Luca Goerg
Il nuovo libro di Silvia Avallone
M
Una storia d’amore
sconfigge la crisi
arina Bellezza è il
nuovo libro di Silvia Avallone. Dopo il successo di Acciaio,
posizionatosi al secondo posto al Premio Strega e vincitore del Premio Campiello,
la scrittrice, dopo tre anni,
esce con il suo secondo romanzo, sempre edito da Rizzoli. Ricordiamo che l’autrice di origini biellesi ha vissuto a Piombino durante il
periodo del Liceo e proprio
nella nostra città ha ambientato la sua opera prima.
È stata, inoltre, insignita del
Premio Personaggio dell’Anno (nel 2011) indetto da
Costa Etrusca, sponsorizzato da sempre da Unicoop
Tirreno (nella foto con il
presidente Marco Lami). Intervenne alla serata di gala
suscitando un acceso dibattito nella cittadinanza per
come aveva descritto nel suo
libro la città, la fabbrica e la
realtà operaia.
Stesso stile e stesso appeal
anche per il nuovo romanzo,
Marina Bellezza. Protagonisti, come nel caso di Acciaio, sono i giovani. Ma se
nell’opera piombinese le ragazze erano spacciate a crescere in un ambiente decadente, questa volta, la coppia protagonista prova a cercare una rivalsa. La realtà
descritta dalla Avallone è
ancora una volta quella della
provincia italiana, questa
volta si tratta della provincia
di Biella e delle sue valli. La
descrive come un luogo isolato, spopolato e triste. Casermoni abbandonati, centri
commerciali cattedrali nel
deserto, fabbriche fallite
Dopo Acciaio, il libro ambientato a Piombino
e diventato film, arriva Marina Bellezza
ovunque. Uno scenario quasi post bellico. Anche se una
lieve speranza c’è, infatti le
valli del biellese si stanno
pian piano ripopolando, soprattutto di giovani che non
possono permettersi di vivere in città o che come Andrea, uno dei due protagonisti, vuole tornare sulle montagne per fare il lavoro del
nonno: il margaro.
Andrea viene descritto come un eroe, capace di fregarsene di tutto e di voler
tornare alle origini. Capace
di sfidare la generazione di
suo padre che dei contadini
si vergogna. Unico ostacolo
possibile a questo sogno è
l’altra protagonista, a cui
Andrea è visceralmente legato da un amore folle: Marina Bellezza, da cui l’opera
prende il titolo. Ragazza
bellissima, più interessata al
mondo luccicante della televisione che alla vita reale.
Ossessionata dalla figura
paterna perennemente assente e una madre incapace
di reagire (stessa situazione
di Acciaio). Attraverso di lei
esce la descrizione di una
generazione tagliata fuori da
tutto, senza prospettive, se
non effimere come quelle
della strada del successo ottenuto per vendetta su una
vita crudele, per scappare
dalla provincia soffocante e
Agenzia Generale
Andrea Baroncelli Snc
Piombino - Via Spalato 34/36 - Tel. 0565 222201
Venturina - Via Indipendenza 55 - Tel. 0565 855572
Follonica - Via Bicocchi 33 - Tel. 0566 263462
Porto Azzurro - Via Ricasoli 3 - Tel. 0565 914134
dalle umili origini. La scrittrice risponde anche alla domanda del perché di questa
ossessione: perché potevano
anche crollare lo Stato, l’economia, l’Europa, ma la
televisione non sarebbe
crollata mai.
La Avallone si conferma un’
abile scrittrice, capace di
utilizzare un linguaggio veloce, pratico e coinvolgente.
Senza rinunciare mai ad una
scrittura scorrevole e continua, riesce a rendere piacevole la lettura. Osa mescolare miti di ieri e di oggi, mossa fondamentale per attrarre
un pubblico anche giovane,
che può riconoscersi facilmente nei personaggi.
Marina Bellezza è un’ottima
opera che riesce a cogliere
lo spirito del tempo magistralmente. Piacevole alla
lettura, ottimo specchio della realtà. Coinvolgente storia d’amore.
61
La leggendaria Amica esce
dal porticciolo di marina.
Un po’ più a largo un piroscafo
alla fonda, dove ormeggiava
anche lo Sgarallino, in attesa
dei barconi dal porticciolo
con i passeggeri e le merci.
In altri tempi per qualche operazione
di carico e scarico venivano impiegati
i galeotti del “bagno penale”
di piazza Bovio
Una celebre frase di Giovanni Verga di cent’anni fa
“Quel mare bello e traditore”
di Franco Biegi
H
o letto in una vecchia rivista, nella
sala d’aspetto del
dentista, che Piombino ha la
“cultura del mare” e ne sono
rimasto alquanto perplesso.
Ho sempre ritenuto, infatti,
che si riferisse, come dice il
vocabolario, non solo “all’individuo, ma a tutto il suo
aggregato civile, in possesso
di specifica erudizione e di
un vero e proprio abito mentale”, addirittura ereditato
nel tempo.
È vero che gli Etruschi conoscevano bene il mare, che
costruirono porti e traffici
marittimi, ma, mi sembra,
che “l’erudizione” che li ha
resi famosi nella Storia è
quella del ferro e delle miniere.
Tanto è vero che, quando a
fine ‘800 fu decisa l’installazione delle fabbriche
dell’Ilva e della Magona
d’Italia, la scelta cadde su
Portovecchio, non solo per
la qualità dell’acqua, ma anche, a mio avviso più che
modesto, per qualche nascosta speranza sulle attitudini
al mestiere dei discendenti
dei maestri “Tusci”. E furono speranze nascoste, ma
ben riposte, visto che i “tre-
naioli” della Magona riconoscevano da casa le fasi del
lavoro dai rumori che uscivano dallo stabilimento.
Per questo non parlerei di
“cultura”, ma di amore, passione e attaccamento al mare, di sentimenti che hanno
sempre spinto pescatori e
“polpaioli” del dopolavoro a
passare giornate libere nel
porticciolo di Marina intorno al proprio “gozzo” o nel
magazzino di via Sferracavalli.
E con ogni cosa al suo posto, via a “calare” e “sarpare” palamiti lungo la costa o
a mezzo Canale, oppure in
due, uno ai remi e l’altro
“gobboni” sullo specchio, a
frugare lungo gli scogli con
la “polpaia”.
Infine, seduti sul selciato
della Piazzetta dei Grani, a
innescare le coffe dei palamiti, magari sparando balle
sulle misure e il peso del pesce tirato a bordo… l’altro
giorno, fra i sorrisetti dei pescatori di professione. Anch’essi sul selciato a rammagliare reti.
I Grieco, i Menichino, i Vanacore e altri, tutti di origine napoletana e ben inseriti
nella realtà della città. La
loro sì che è “cultura del
mare”, anche se, forse, non
hanno mai letto un rigo delle due pagine dell’enciclopedia Universo sull’argomento.
Penso che il discorso vada
bene anche per le vecchie
famiglie piombinesi dei lupi di mare, i Compiani, per
esempio, e i Pisani con i loro capitani di lungo corso
sempre pronti a raccontare,
seduti al bar Sansone con
un “nanni” nel bicchiere,
dei loro viaggi e delle mille
burrasche affrontate.
C’era anche la vela a coltivare la passione del mare,
grazie all’Amica, la barca
da leggenda di Giovanni
Sansoni che dominava i
triangoli di regata da Imperia a Salerno con quel cam-
pione delle partenze che
era Gino Della Monica al
timone.
E la Luana dei Paoli, gli Zinali, i Poggianti e Bucella e
Mesopotami e cento altri.
Con i piombinesi sulla tribuna di piazza Bovio o in mare
con il gran pavese alzato.
Il mare, però, non è solo entusiasmo e diletto, non è solo colore di albe e di tramonti, è anche rabbia e furia
cieche e burrasche improvvise e cattive.
Mario Callai, Giuseppe Pescini, Francesco Colombi e
Libero Mazzei non tornarono da una battuta di pesca
che doveva allietare il
pranzo delle loro famiglie
per la pasquetta del 1934. E
fu tragedia e lutto per tutta
la città.
Il 29 settembre 1943 un sottomarino inglese affondò
con due siluri il piroscafo
Sgarallino in servizio di linea Piombino-isola d’Elba.
E le vittime furono oltre
300.
Accadde sul mare, come altri avvenimenti di una tragicità tale che non li puoi
nemmeno raccontare per
l’angoscia che ti mettono
addosso, una angoscia che
ne rende penoso anche il ricordo.
62
dicembre - gennaio - febbraio 2014
Questa rubrica è libera. Il
contenuto delle lettere può
non collimare col pensiero
del giornale. Costa Etrusca
si riserva di ridurre le lettere
e di eliminare espressioni
che possano integrare ipotesi
di diffamazione. Gli autori,
purchè noti alla direzione,
potranno chiedere che la loro
firma sia omessa.
Precisazioni o rettifiche saranno pubblicate.
qualcosa di positivo c’è stato.
Non piangiamoci sempre addosso.
p.o.
Follonica.
SFRATTO ESECUTIVO
Inquilino moroso,
lentezza incredibile
LE FRECCE
L’onorevole Velo
passa col verde
Nello scorso numero di Costa
Etrusca (n.18) nella pagina
dedicata alla politica mi ha
fatto piacere trovare la parlamentare Silvia Velo all'interno
di una grande freccia verde
rivolta verso l'alto a significare
la positività della carriera della
deputata Pd.
Pur non avendo mai apprezzato
il deputato campigliese devo
dire che ultimamente, all'interno
della legislatura Letta, l'onorevole ha fatto un salto di qualità. Come riportato all'interno
della freccia, infatti, l'onorevole
Velo è sempre molto presente
e pronta all'attacco. Finalmente
una donna Pd pronta a partire
col semaforo verde!
b.r.
UNIVERSITÀ
Corsi di laurea
e pochi studenti
Tutti parlano dell'importanza
di aumentare gli investimenti
per la scuola. Nobile intento!
Tutte le spese fatte, però, dovrebbero essere indirizzate a
fornire una migliore formazione agli studenti, ma purtroppo nelle università ci sono
corsi di laurea con pochissimi
studenti, e in alcuni addirittura
ci sono più docenti che studenti.
Il dubbio sorge spontaneo:
che questi corsi siano stati
fatti per dare una cattedra a
qualcuno.
Sergio Guadagnoli
IL BUON ESEMPIO
Le ipocrisie di questo mondo
Succede in giro e lascia me di ghiaccio
sentir dire dal padre di un amico:
«Non dire e non rifare quel che faccio,
ma fai soltanto quello che ti dico!».
Al Parlamento (anche se insabbiato)
è stato dimostrato e ancora è in voga,
una cosa che lascia senza fiato:
troppi onorevoli usano la droga!
E quelli che s’indorano la bocca
con la “sacralità della famiglia”?
La troppa ipocrisia qui trabocca.
Il divorzio, a tacer non li consiglia?
***
Il medico spaventa il fumatore,
ordinando imperioso che la smetta
e dopo, seminato quel terrore,
esce fuori a fumar la sigaretta.
L’intorno agli ospedali, ambulatori,
astanterie o stazione sanitaria
brulica d’infermieri e di dottori:
l’incoerenza fa annebbiare l’aria!
Una farsa, un finale da operette:
al medico affidabile e corretto
gli doni per Natale, sigarette
o tabacco per pipa, un cofanetto!
Dopo 22 mesi di morosità il
giudice ha depositato la sentenza di sfratto esecutivo nei
confronti di un mio inquilino.
A tutt'oggi l'ufficiale giudiziario
non ha ancora notificato la
sentenza. In Italia la proprietà
privata è ancora considerata
un furto!
Anna Torri
SPESA PUBBLICA
Riforme mancate,
abolire le Province
Se invece di cincischiare sulle
riforme da fare, si fosse tempestivamente proceduto con
l'abolizione di tutte le Province,
oggi non ci sarebbe il dilemma
di dove trovare la copertura
finanziaria per evitare altri aumenti. Cambiano i governi ma
le riforme vere che incidono
sulla spesa pubblica restano
sistematicamente al palo.
Maurizio Arrigoni
DA SILVIO VITIELLO
E a questo punto rido come un matto…
Voi, ridete con me,
Pachino, il gatto
COSTA CONCORDIA
Il lato positivo
della tragedia
I gigliesi si sono molto lamentati
per le lungaggini legate al recupero del relitto della Costa
Concordia. Mi chiedo come
mai. Infatti in tutto questo periodo che la nave, affondata
dal comandante Francesco
Schettino il 13 Gennaio 2012,
è rimasta sugli scogli dell’isola,
il Giglio ha avuto un picco di
presenze turistiche impressionante. Magari solamente di
presenze giornaliere, ma senza
dubbio i gigliesi ne hanno guadagnato in introiti. Mi sembra
dunque eccessivo lagnarsi piangendo disperatamente. Nella
tragedia, e tale rimane, forse
Grazie e saluti
da Pordenone
Ad ogni uscita di Costa
Etrusca il nostro lettore,
Silvio Vitiello, ci invia sempre saluti e tanti ringraziamenti da Pordenone dove
attualmente risiede. Contraccambiamo e con l’occasione formuliamo auguri
di buone feste. Un saluto
particolare anche da Stefano
Banchi, suo ex collega di
lavoro.
63
el numero autunnale di Costa Etrusca, a pagina dieci,
nella rubrica "Parliamo di politica"
mi ha molto colpito l'angolo
dedicato alle frecce.
In una freccia verde rivolta
verso l'alto si trovava l'onorevole
Silvia Velo, mentre in una
freccia rossa rivolta verso il
basso l'onorevole Andrea Manciulli. Nel testo dedicato a
quest'ultimo ho notato l'assenza della nuova carica ricoperta dal deputato: la nomina
nell'assemblea permanente
della Nato, all'interno della
Commissione difesa e sicurezza, quella che decide su
vicende militari molto importanti.
N
LA TERZA ETÀ
La vecchiaia di oggi
è un’altra storia
Una volta per gli anziani c'era
la cosiddetta terza età. Chi
non ricorda i nonni che dispensavano saggi consigli ai
giovani sposi e rappresentavano
per i nipoti una figura importante? Soprattutto la nonna,
pronta a sostituire la mamma
La protesta di un simpatizzante Pd
Manciulli e la freccia rossa
m.f.
Caro lettore, riguardo la mancanza della nuova carica ricoperta dall'onorevole Andrea
Manciulli ha perfettamente ragione. Ci scusiamo ma, purtroppo, quando le agenzie
stampa hanno battuto la notizia
della nomina del deputato il
giornale era già in stampa.
Per quanto riguarda invece la
durezza con cui è stato inserito
Andrea Manciulli nella freccia
rossa rivolta verso il basso
crediamo che l'onorevole l'abbia
impegnata in altre faccende.
Da lei sbocciavano fiabe e
antiche cantilene, mentre il
nonno tramandava volentieri
il suo mestiere ai nipoti, sicuro
dell'esperienza accumulata
negli anni.
Oggi tutto ciò esiste ancora
ma si avverte il cambiamento
dei tempi. Non ci sono più i
vecchi.
Si ha più cura della salute fa-
cendo spesso controlli medici,
in giro si vedono pochi capelli
bianchi e si frequentano palestre, dimostrazione del fatto
che lo sport ha sostituito le
panchine dei giardinetti.
Anche l'abbigliamento è cambiato: ci si veste colorati e
non più di grigio o nero come
allora.
Adesso si vedono tanti anziani
"giovani" e si fatica a distin-
Mi ha meravigliato trovare
quindi il nostro concittadino
preso di mira e così duramente
schiaffato nella freccia rossa.
Non è forse abbastanza essere
deputato e nella Commissione
Nato?
Cosa altro dovrebbe fare Andrea
Manciulli, l’ex segretario regionale del Pd per trovarsi
nella freccia verde, verso l'alto,
come la collega Velo?
saputa prendere sportivamente,
ricordandosi che in politica
anche questo può accadere.
Tra l'altro, la sua collega Silvia
Velo che nello scorso numero
si trovava nella freccia verde
rivolta verso l'alto, non poco
tempo fa era anche lei stata
presa di mira per altre questioni
politiche. Le frecce cambiano
spesso direzione, vedrà che
anche quella di Andrea Manciulli
presto lo farà.
guerne la vera età anagrafica.
Altra parte importante del
cambiamento avvenuto nel
tempo è il tenere allenata la
mente.
Crescono, infatti, gli iscritti
a varie associazioni culturali.
Insomma oggi si fa di tutto
per vivere serenamente la nostra età, la terza età.
Giuseppina Toncelli
Sulla Costa degli Etruschi,
in una splendida e immensa pineta secolare,
il Park Albatros è un gioiello
incastonato tra il meraviglioso golfo di Baratti
e i tipici paesini medievali.
Loc. Pineta di Torre Nuova, 2
57027 San Vincenzo (Li)
Tel. 0565.701018
e-mail: [email protected]
www.ecvacanze.it
CAMPING VILLAGES IN ITALY
64
dicembre - gennaio - febbraio 2014
e manifestazioni che per
mesi hanno impegnato
istituzioni, partiti politici,
sindacati, lavoratori e studenti in difesa dell’occupazione e dell’identità industriale del nostro territorio,
hanno ottenuto risultati concreti.
Dopo l’incontro a Roma del
14 novembre è certo che l’altoforno resterà acceso e continuerà a funzionare allo scopo di garantire la transizione
verso nuovi progetti, Corex e
forno elettrico per i quali l’accordo di programma sarà presto definito.
Secondo indiscrezioni trapelate dal quotidiano Il sole 24
ore, alcuni imprenditori di zona sarebbero pronti ad entrare in una cordata a maggioranza pubblica per mantenere in vita il ciclo produttivo
L
dell’industria, si parla intanto di Bertocci e Sol.
La fumata bianca per il futuro di Piombino appare proprio all’indomani dell’incontro del sindaco Gianni Anselmi con Papa Francesco che
sul sagrato di San Pietro ha
consegnato una lettera e
chiesto la benedizione del
Santo Padre e attenzione per
la tragica situazione dell’economia del territorio. Il miracolo, pare proprio il caso di
dirlo, è avvenuto.
Alla luce degli ultimi sviluppi
Costa Etrusca, sempre attento al clima sociale che si
respira in città, in accordo
con i sindacati, vorrebbe organizzare un pranzo sociale
al Palazzetto dello sport in
prossimità delle feste natalizie. Insieme agli operai saranno invitate tutte le associazioni del volontariato, i
cassaintegrati, le autorità e
chiunque voglia intervenire. Il
tutto accadrà se gli impegni
della nostra redazione lo permetteranno. La volontà c’è.
Ormai il grido “Piombino non
deve chiudere” è già superato dal molto più rassicurante
“Piombino verso il futuro”.
Foto Umberto Barlettani
Piombino lotta
Foto Umberto Barlettani
Il cuore b
Foto Umberto Barlettani
Non c’è sconfitta nel cuore di chi
65
a e resiste
Le parole del Papa “lavoro... lavoro”
batte ancora
FRANCESCO – Sul sagrato di San Pietro, fasciato dal tricolore
coi nostri simboli, ho appena parlato con Papa Francesco.
Gli ho detto di Piombino, delle ansie legate al futuro e al lavoro.
Gli ho consegnato una mia lettera che parla di noi, e invoca
attenzione alla nostra vicenda.
Gli ho consegnato un giubbotto blu di quelli che indossano i
nostri operai, e una maglietta fatta dai nostri studenti con la
scritta "Piombino non deve chiudere".
Il Papa ha mostrato attenzione, ripetendo più volte la parola
"lavoro".
Parlare della mia città con il Santo Padre mi ha procurato
un'emozione fortissima.
Gianni Anselmi (Sindaco Piombino)
Il ritorno da Roma
con risultati positivi
AVANTI! Rientrati all'una da Roma dopo tre giorni intensi. I risultati sono questi, e non esito a
definirli positivi.
1) Entro poche settimane sarà sottoscritto un
accordo di programma con il Governo che definirà obiettivi e risorse finanziarie pubbliche disponibili per la riconversione ecologica della nostra siderurgia e per la diversificazione produttiva dell'area. L'accordo affiancherà in parallelo
la procedura di vendita dello stabilimento Lucchini, creando un quadro di incentivi per i possibili investitori.
2) L'altoforno resterà acceso almeno finché non
ci saranno certezze su piano industriale, investimenti e soggetti industriali di riferimento per la
fase nuova.
Non mi pare poco rispetto a qualche giorno fa,
ed è frutto della mobilitazione di tutti: istituzioni, sindacati, partiti, imprenditori, cittadini, e
questi nostri straordinari giovani che ci danno
grandi motivazioni.
Continuiamo a lavorare come una squadra, passo dopo passo.
lotta
Gianni Anselmi (Sindaco Piombino)
66
dicembre - gennaio - febbraio 2014
Lette al volo
Il graffio di D’Alema
«Matteo può dire
ciò che vuole.
È come Virna Lisi»
Gianni Anselmi
(sindaco di Piombino)
«Dobbiamo fare muro. I governi non devono solo risolvere i problemi di equilibrio politico ma devono dare risposte, perchè Piombino non può e non deve morire»
Napolitano
striglia le banche
«Dovete dare più credito»
Il compagno di Lucio Dalla
«Quando muore un folletto
il tempo si ferma»
Ligresti:
«Una tonnellata
di aragoste per i politici»
Il leader 5Stelle
Ora Grillo
si gioca tutto
«Al voto,
e se perdo mollo»
Giuseppe Bartoletti
(sindacalista)
«Dopo gli scioperi del
’93 chiesi un incontro a
Luigi Lucchini. Mi ricevette a Brescia con molta gentilezza, ma fu un
confronto duro. Comunque almeno allora c’erano referenti con cui discutere»
Seedorf
(centrocampista olandese)
«Balotelli va lasciato in pace, è
un ragazzo che col tempo e
con la volontà migliorerà. È il
futuro dell’Italia»
«L’ho fatto per ragioni umanitarie»
I Ligresti alla Cancellieri:
«Fai uscire Giulia dal carcere»
Sondaggio Datamedia
Il presidente toscano è il più amato
Rossi in testa tra i governatori
Barbara Berlusconi
Quell’uccisione politica
«Nel Pdl con mio padre soltanto per le poltrone.
Non accetto che il Pd, mentre
governa insieme a lui, voglia
ucciderlo politicamente»
La polemica
De Benedetti–Tronchetti
È duello a distanza
Duello fra Carlo De Benedetti e Marco Tronchetti
Provera. L’Ingegnere critica i «capitani coraggiosi Colaninno e Tronchetti Provera». Poco dopo arriva la
reazione dell’attuale numero uno di Pirelli: «Mi
confronto sui fatti – afferma Provera –, anche pronto a farlo pubblicamente se
l’Ingegnere accetta… non
sugli insulti»
Rossana Soffritti (Sindaco di Campiglia)
«Entrare in questo Museo dedicato a Carlo
Guarnieri e ammirare tutte le sue opere
d’arte è una grande soddisfazione. Questa è
un’altra perla che si aggiunge alla collana
del centro storico»
La torre di Pisa
si va raddrizzando
«Un giorno
potrebbe non pendere»
Portoferraio
Silvia Velo:
«Bisogna salvare
Villa Romana delle
Grotte»
La ballerina moldava
Interrogata sui rapporti
con il comandante
alla fine ammette:
«Io e Schettino abbiamo
avuto una relazione
Marco Mantovani
(Amministratore delegato
Locman)
«L’Elba è vista come il luogo
ideale dove vivere, a misura d’uomo. Sicuro, dove i
cittadini sono tutori del
territorio»
Prestigioso incarico per il sindaco di Livorno
Il presidente dell’Anci Piero Fassino scrive al
primo cittadino di Livorno Alessandro Cosimi:
«Sarai responsabile per l’Anci nazionale sulla
materia delle “Città Portuali”»
67
Misericordia Campiglia Marittima
Ambulatori Medici di Via Portelli, 1
(Zona centro, davanti la Chiesa parrocchiale)
Professionalità e cortesia al vostro servizio. Moderne attrezzature diagnostiche.
Costi in linea con il pubblico. Visite entro pochi giorni dalla richiesta con risposte istantanee.
Madonna di Fucinaia
Specialistica
Dott.Dott.ssa
- visita cardiologica - elettrocardiografia –
ecocardiografia color doppler - Test ergometrico con
cicloergometro – registrazione ecg delle 24 ore (“holter cardiaco”)
valutazione cardiologica per attività sportiva agonistica ed
amatoriale
Carlo Franchini
Agopuntura lombosciatalgie, cervicalgie, cefalee,
Omeopatia sindromi respiratorie circolatorie,
Ossigeno/ozono terapia - Terapia del dolore
Riccardo Bartaletti
Chirurgia generale
Paolo Tamberi (Cons. gratuita)
Dermatologia
Laura Ricci
Ecodoppler - Diabetologia
vascolare, arti, addome
Valerio Gherardini
Dietologia e nutrizione
Francesca Pistolesi
Ecografia
Nevio Saporetti
Endocrinologia e patologie della TIROIDE
Fulvio Cerri
Podologia terapia ortesica e trattamenti ungueali
Camilla Vieri
Ortopedia Piede - spalla - ginocchio - mano - anca
Ubaldo Sidoti
Apparato respiratorio - Allergologia
Valerio Beltrami
Chiropratica e Osteopatia
Alessandro Neri
Urologia
Massimiliano Catastini
Primo soccorso "medico in sede"
+ defibrillatore DAE
Giovanni Ceccarelli
Medicina interna - medicazioni, iniezioni, controllo pressione arteriosa
A G G I O R N AT O A L 1 6 O T T O B R E 2 0 1 3
Cardiologia
Dal lunedì al venerdì 10,30 – 12,00
Medici di famiglia: Marco Adinolfi, Stefano Musi, Guido Tamberi
Direttore amministrativo
Governatore
Renzo Panetti
Leandro Paladini
Prenota direttamente, non necessita prescrizione medica
al numero: 0565
http://www.misericordiacampigliamarittima.it
- 83.70.64 attivo h24
[email protected]
Scarica

Dicembre - Gennaio - Febbraio 2014