o n r e v in Anno 52 - n. 19 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno Periodico di informazione, attualità, cultura dicembre - gennaio - febbraio 2014 - n. 18 - copia omaggio Martorella Premio alla Carriera Luci Personaggio dell’Anno Maria Pia la Regina 4 dicembre - gennaio - febbraio 2014 Foto Luigi Angelica UN NUOVO SERVIZIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO: LO SPORTELLO ETICHETTATURA PER I PRODOTTI NON ALIMENTARI Come deve essere etichettato un giocattolo? Quali informazioni obbligatorie deve contenere un prodotto tessile o calzaturiero? Cosa prevede il Codice del Consumo per tutti i prodotti destinati al consumatore finale? La marcatura CE apposta sul prodotto posto in vendita è formalmente conforme? Alle domande in materia di etichettatura e sicurezza prodotti risponde la Camera di Commercio di Livorno. Dal 1° gennaio 2014 sarà attivo presso l'Ufficio funzioni ispettive e di vigilanza il nuovo servizio di informazione e assistenza agli operatori economici - produttori, importatori e rivenditori - di: prodotti generici destinati al consumatore finale (non alimentari) giocattoli dispositivi di protezione individuale (occhiali da sole, occhialini mare, occhiali da sci, guanti di protezione) prodotti tessili e calzaturieri materiale elettrico a bassa tensione L'assistenza, offerta gratuitamente, si propone come azione preventiva affinché le imprese immettano sul mercato prodotti sicuri rispondenti ai requisiti di legge a tutela del consumatore. L'Ufficio funzioni ispettive e di vigilanza risponderà ai quesiti sottoposti da produttori, distributori e commercianti, compreso l'esame visivo delle etichette dei prodotti prima di porli in vendita al consumatore finale. Per informazioni: Ufficio funzioni ispettive e di vigilanza Tel. 0586/231218-216 e-mail: [email protected] www.li.camcom.gov.it 5 AIUTIAMO L’ECONOMIA DELLA NOSTRA TERRA. Con i prodotti contribuiamo a far crescere i produttori locali. Unicoop Tirreno è da sempre vicina al territorio. 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Sped. abb. post. 70% DCB Livorno Poste Italiane Spa Editore e pubblicità Costa Etrusca Comunicazione Grafica e impaginazione Opus Piombino Stampa Centro Rotoweb Tivoli Terme (Roma) Gli articoli firmati o con pseudonimo riflettono unicamente le opinioni dell’autore Chiuso in tipografia, 28 novembre 2013 L’Immobiliare del Corso di Guglielmi dott.ssa Elena COMPRAVENDITA RICERCHE IPOTECARIE STIME Corso V. Emanuele II, 67 - Piombino (LI) Tel. e Fax 0565 49541 - Cell. 347 9372859 Iscrizione Albo Agenti immobiliari n. 1017 e-mail: [email protected] 8 dicembre - gennaio - febbraio 2014 SBM group TIONE NUOVA GES Doriano Daniela Stefania la bitta ristorante La ristorazione dal 1988. In tutti questi anni abbiamo cercato di trovare il giusto equilibrio della cucina toscana, seguendo con attenzione l’evoluzione e le tendenze, rivisitandola, ma fedeli alle tradizioni, cucinando piatti di pesce o carne TI ASPETTIAMO PER IL PRANZO DI NATALE E CENONE DI CAPODANNO 1988 - 2013 Ristorante Antica Osteria Ristorante Ristorante Il Calidario Bambolo Paradisino La bitta Venturina Donoratico San Vincenzo San Vincenzo Domenica 15 dicembre Doriano, Daniela e Stefania, saranno lieti di offrire un calice di bollicine a tutti gli intervenuti per brindare insieme al 25°anno di ristorazione dalle ore 18 EDIL COOP FIORENZANI Via Vittorio Emanuele II, 119 – San Vincenzo (Li) Tel. 0565 704080 – Cell. 331 9191250/334 8776776 www.labittasanvincenzo.it - [email protected] Costruzioni Ristrutturazioni IMPRESA CERTIFICATA ISO 9001 2008 Via del Fosso 12/a Tel 0565.220945 - Fax 0565.261994 Cellulare: 3939823499 - 3929210474 - 3929210858 e-mail : [email protected] 57025 Piombino (Li) 9 le a i r o t i ed di Ivio e Umberto Barlettani O rmai il grido “Piombino non deve chiudere” è già superato dal molto più rassicurante “Piombino verso il nuovo futuro”. Ma quante battaglie, quante lotte, quante azioni (anche aspre), si sono dovute fare per giungere a questo risultato. Sono stati anni pieni di incertezze con mazzate quotidiane sulle teste dei tanti lavoratori – e delle loro famiglie – impegnati da sempre nella siderurgia. Finalmente quel tanto atteso passo in avanti verso la definizione di un accordo di programma per la nostra area siderurgica è stato compiuto. No del governo all’annunciata chiusura dell’altoforno “Piombino verso il nuovo futuro” per consentire, di conseguenza, il trapasso verso i nuovi progetti: forno elettrico e Corex. Il sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti, il sindaco Anselmi, i sindacati, il commissario Lucchini Piero Nardi (grazie alla spinta di Letta e del governatore Rossi) hanno alla fine tirato un gran respiro di sollievo per l’evolversi della vicenda. *** Abbiamo chiesto a Vincenzo Caciulli, dottore di ricerca e amministratore unico della società NetPolis di eseguire un sondaggio per Costa Etrusca per “fotografare il presente e guardare al futuro di Piombino”. In poche parole cercare di conoscere le opinioni della città. È interessante la lettura. Siamo certi che la classe politica ne saprà trarre spunti interessanti in vista delle elezioni amministrative del 2014. *** Siamo arrivati alla quarta edizione del Personaggio dell’Anno e del Premio alla Carriera. Andrea Luci, il bravo capitano del Livorno calcio ha prevalso su tutti i candidati a furor di popolo, aggiudicandosi il prestigioso titolo. A Gianna Martorella attrice-imitatrice, piombinese purosangue, è stato infine assegnato il Premio alla Carriera per aver portato in alto la bandiera della nostra terra in quell’insidioso mondo dello spettacolo. *** Avete la luna storta? Attraversate un momento di crisi depressiva? Abbiamo per voi la ricetta giusta: passate a trovare la Regina Maria Pia (nel suo bar davanti alla Coop in via Costa a Piombino) la quale, ne siamo certi, riuscirà a farvi sorridere e a dimenticare (se le avete) le tante tristezze della vita. *** Brindiamo con i nostri lettori e i nostri inserzionisti al 2014: che sia finalmente per Piombino l’anno della ripresa. A tal proposito in accordo con le sigle sindacali stiamo tentando di organizzare per le feste natalizie “Il pranzo della solidarietà” al Palazzetto dello sport. Insieme agli operai saranno invitate tutte le associazioni del volontariato, i cassaintegrati, le autorità e chiunque voglia intervenire. INSERZIONISTI: Arte & Cornici 28; Asiu 38; Assicurazione Fondiaria Sai (Luca Ardenghi) 54; Assicurazione Ina Assitalia (Andrea Baroncelli Snc) 60; Assicurazione Unipol (Lami & Bruscolini) 58; Automeccanica 11; Banca Credito Cooperativo Castagneto Carducci 2; Caffè Nanni 51; Calidario Terme Etrusche 23; Camera di Commercio Livorno 4; Conca D’oro 7; Coop Unicoop Tirreno 5; Edicola Sala Slot Agorà 27; Edicola Tabaccheria di Rita & Paolo 6; Edilcoop Fiorenzani 7; Garbo 6; Gioielleria Rosignoli 6; Grassi Arredamenti 44; Immobiliare Cristiani 6; Lampogas Tirrena 31; L’Immobiliare del Corso 7; Martini Professionale 55; Mazzola Sport 48; Misericordia Campiglia Marittima 68; Moby & Toremar 67; Mobo Impianti 43; Neri Pneumatici 12; Park Albatros 63; Parrucchiera Stefania Carron 9; Piccolo Mondo Giochi 50; Podere Tre Cipressi Casa Vacanze 13; Ristorante Il Garibaldi Innamorato 26; Ristorante La Bitta 7; Ristorante La Rocchetta 17; Ristorante Otello 41; Ristorante Zanzibar 27; Style 51; Studio Medico Libra 29 ; Super Casa Bucciantini 3. 10 dicembre - gennaio - febbraio 2014 PIOMBINO NON DEVE CHIUDERE di Marco Bonanni a paura e la speranza. E in mezzo un caldo 3 ottobre e 10mila cuori, e insieme forza, unità e passione. Le serrande abbassate dei negozi in segno di solidarietà. Donne, uomini, bambini, studenti, pensionati. Generazioni diverse ma unite contro la rassegnazione e il pessimismo. Per crederci ancora. In un susseguirsi di iniziative, come l’occupazione del Rivellino, l’incontro a Firenze con Letta e Napolitano, l’occupazione della variante Aurelia nello svincolo di Venturina, la catena umana degli studenti. Tante iniziative per scongiurare la chiusura dell’altoforno. Ne abbiamo parlato con i soggetti sindacali che, insieme all’Amministrazione comunale, nella figura del sindaco Gianni Anselmi, stanno vivendo in prima linea questa mobilitazione per assicurare una prospettiva di lavoro e sviluppo a Piombino e a tutto il territorio del comprensorio. I rappresentanti delle tre sigle sindacali maggiori (Fiom, Fim, Uilm) hanno espresso una posizione comune in questo senso, che va nella direzione intrapresa dal Governo del territorio. Come sostenuto da Mirko Lami, delegato Fiom Lucchini: «Il margine industriale, (…) parametro economico (che parte dalla materia prima ed arriva al prodotto finito passando per i costi della lavorazione), secondo i dati a nostra disposizione è stato abbattuto». Per questo, a detta dello stesso segretario Fiom, si rende necessario che a fronte di questo risultato e della contemporanea mancanza di risorse per il pagamento delle materie prime, lo Stato debba intervenire per assicurare una continuità produttiva che porti lo stabilimento fino al 31 dicembre 2015. Sulla stessa linea si pongono anche le posizioni di Fau- Foto Umberto Barlettani L Tutti stretti intorno alla fabbrica Manifestazioni e fiducia nel futuro Amministrazione locale e sindacati uniti. Investire sul Corex e sul forno elettrico, continuare i lavori di ampliamento del porto sto Fagioli, e Vincenzo Renda, rispettivamente delegati Fim e Uilm. «In questo senso sono necessari i 36 milioni di euro – convergono i tre delegati – come anticipazione di cassa, oppure in forma di commesse, associate a sinergie con Taranto. A questi andrebbe ad aggiungersi una parte dei 25 milioni ricavabili da parte del Commissario dall’affitto della Ferriera Servola del Gruppo Lucchini di Trieste per un periodo di 8 mesi ad Arvedi. E tutto ciò – prosegue lo stesso Fagioli – a fronte di una cassa integrazione che implicherebbe un maggior costo per lo Stato, nell’ordine di circa 55 milioni di euro». In cambio il sindacato si è impegnato a portare responsabilmente a termine con la collaborazione dei lavoratori e del commissario la fine corsa dell’altoforno (fine 2015). Tra l’altro, sottolineano gli esponenti sindacali: «Senza area a caldo ci sarebbero più di mille esuberi, contando solo i lavoratori diretti. In secondo luogo senza un impianto a ciclo integrale non si potrebbe garantire una produ- zione di alta qualità e la vergella». Il sindacalista Uilm, unendosi alle richieste già espresse a livello unitario, aggiunge che: «Pensiamo al termine di fine 2015 proprio perché vogliamo vedere con i nostri occhi l’avvio di una reale opera di reindustrializzazione». Le posizioni dei sindacati hanno quindi come finalità quella di stabilire una programmazione che combini utilizzo di fondi comunitari ed interventi finanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti. Tutto questo, nel periodo di mantenimento dell’area a caldo, dovrebbe essere alla base di una strategia atta a concretizzare l’interesse di potenziali investitori e a porre le basi per avere garanzie sul nuovo forno elettrico (tempo di realizzazione 24 mesi) ed il Corex (tempo di realizzazione almeno 36 mesi). Mentre sullo sfondo proseguono i lavori per l’ampliamento del porto di Piombino, quel porto che dovrebbe diventare, secondo la linea del Governatore Rossi, uno dei futuri 52 poli europei per lo smaltimento delle grandi navi. In vista di una diversificazione industriale che rilanci Piombino e il resto del territorio comprensoriale. Insomma, la richiesta che viene da sindacati ed istituzioni implica delle scelte governative di politica industriale in settori, come quello siderurgico, ritenuti strategici dagli altri partner europei (quali Francia, Germania, Gran Bretagna). Tuttavia, alcuni elementi di speranza sembrano affacciarsi all’orizzonte; anzitutto c’è stato il via libera da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici all’abbassamento dei fondali del porto di Piombino che secondo il Sindaco Gianni Anselmi: «È importante anche per il futuro delle nostre industrie, perché potranno entrare in porto le navi capesize da 200mila tonnellate con risparmi notevoli sui costi di approvvigionamento». Infine la notizia che accende la speranza, l’incontro a Roma del 14 novembre: l'altoforno non chiuderà a gennaio ma resterà in funzione il tempo necessario a garantire la transizione verso i nuovi progetti, Corex e forno elettrico per i quali sarà definito a breve l’accordo di programma. 11 Mantenere attivo l’altoforno e poi Corex e forno elettrico Cosa si può fare per rimanere in corsa di Mauro Sozzi onoscendo la situazione critica che sta attraversando lo stabilimento e tenendo presente l’attuale condizione di mercato nonché le difficoltà economiche del Paese, senza però dimenticarci del negativo aspetto sociale che una chiusura dell’impianto comporterebbe, abbiamo cercato di individuare quale potrebbe essere un nuovo assetto impiantistico più idoneo al caso. Alla base di tutto sta la tenuta in marcia dello stabilimento, legata soprattutto al funzionamento dell’altoforno che si ritiene, ormai, alla fine della sua campagna operativa. È ovvio che fermandosi l’altoforno, in uno stabilimento a ciclo integrale con acciaieria L.D. come il nostro, si blocca tutto il ciclo operativo. Solo i laminatoi possono marciare se alimentati con semiprodotti provenienti da fuori comportando però maggiori costi. Comunque sarebbe tagliato fuori tutto il personale dell’area a caldo. C Allora, non bloccare il tutto significa mantenere in esercizio l’altoforno almeno per un periodo di tempo valido alla costruzione di nuovi impianti che producano acciaio in sostituzione dell’attuale area a caldo, cioè altoforno – acciaieria. Oggi gli impianti che possono ritenersi validi allo scopo sono: Corex: può produrre ghisa liquida, sino ad un milione e mezzo di tonnellate annue, con costi operativi inferiori del 20% rispetto al ciclo altoforno e con inquinamento di gran lunga inferiore. Questo nuovo impianto permetterebbe di mantenere la produzione sul livello dell’attuale ciclo integrale nonché un uguale, o poco meno, numero di maestranze. Sarebbe anche all’avanguardia in Europa. Ci sono però aspetti negativi sulla sua realizzazione e cioè il costo che certamente supera i 500 milioni di euro ed il tempo di costruzione che non sarà certo inferiore ai 3 anni (l’altoforno, può mantenersi in vita ancora per quel tempo?). Forno elettrico: può rappresentare una soluzione interessante, pur non essendo tutto rose e fiori. Potrebbe essere realizzato un forno ad arco da 150 tonnellate a colata, per utilizzare così gli attuali impianti di affinazione e degasaggio fuori forno, con i quali si possono superare tutti i problemi qualitativi ed avere la possibilità di fabbricare qualsiasi tipo di acciaio. I tempi di realizzazione non dovrebbero andare tanto aldilà dei due anni (tempo più ragionevole per tenere ancora in marcia l’altoforno). Il costo non dovrebbe superare i 300 milioni, considerati anche gli annessi e connessi (cabina elettrica, preriscaldo ecc.). Un forno del genere dovrebbe permettere una produzione di un milione e più di tonnellate annue e renderebbe possibile l’alimentazione dei treni vergella, medio piccolo e rotaie. Gli aspetti negativi sarebbero una riduzione del personale di qualche centinaia di unità, problemi di natura logistica e di inquinamento acustico. Non va dimenticato l’andamento espansionistico della siderurgia in molti Paesi del mondo ed un mercato la cui domanda è inferiore all’offerta. di Emanuele Pepoli Quella fabbrica maledetta ono piombinese, figlio di operai. Sono uno dei Figli della Fabbrica, la Lucchini. Quei ragazzi che negli anni 80 pregavano di vedere il padre tornare dal lavoro sano e salvo perché molti amici purtroppo avevano perso la vita in quella maledetta fabbrica. Sì, proprio quella fabbrica che ha dato la possibilità a me e mio fratello di studiare. Noi che giocavamo nei campetti terrosi coperti dallo smog e che la sera aveva- «Da ragazzi volevamo raderla al suolo» S mo la “fortuna” di avere due tramonti, uno naturale e quella nuvola rossa proveniente da quella maledetta fabbrica. Noi figli di quella fabbrica che da adolescenti fantasticavamo su come fare per raderla al suolo per poterci costruire un bel parco. Noi che per non seguire le orme dei genitori ed entrare in un po- sto malsano siamo partiti. Noi che non abbiamo dimenticato e da lontano sentiamo le voci di coloro che ancora vivono per quella maledetta fabbrica. Pronta a spegnersi per qualche anno o forse per sempre. Una fabbrica pronta a morire ma non da sola. Quella stramaledetta fabbrica dopo essersi portata via amici, familia- ri, conoscenti, dopo essersi portata via la dignità delle persone è pronta a portarsi via la città. Quella fabbrica che tutti odiano, nessuno vuole, ma che ora è la linfa vitale della città, che sta per essere abbandonata a sé e con lei più di 35mila persone. Quella fabbrica adesso non è di nessuno e nessuno salverà. Io sono qui inerme, mentre leggo che a gennaio 2014 l’altoforno verrà spento, e l’unica cosa che posso fare è pregare, sperare che qualcuno o qualcosa arrivi per salvare la mia città natale. AUTOMECCANICA snc Loc. Montecaselli, 14 - Piombino Tel. 0565 221471 - 0565 221481 Fax. 0565 224431 e-mail: [email protected] 12 dicembre - gennaio - febbraio 2014 iconfermato segretario della Federazione Val di Cornia - Elba del Partito Democratico Valerio Fabiani. Nella penultima tornata congressuale locale era stato eletto con il 99,4 % dei voti. Oggi mantiene la leadership ma vince con una ben diversa percentuale: 54% (851 voti, 49 delegati). Da notare anche le performance degli altri tre candidati alla segreteria della federazione: Peria 23% (365 voti, 18 delegati), Capuano 17% (268 voti, 12 delegati) e Barbieri 5% (83 voti, 2 delegati). Ciò che toccherà a Fabiani ora, dopo questa tornata di congressi, è ricostruire un partito visceralmente spaccato cercando di riunirlo in vista della amministrative 2014. La battaglia si preannuncia aspra. Sono stati eletti anche i nuovi segretari dei circoli. Di seguito tutti i nomi. Piombino. 2 Giugno: Marcello Maio (che con questa elezione potrebbe aprirsi la strada per la propria candidatura a sindaco di Piombino); Ber- R Samuele Lippi vince a Livorno l cecinese Samuele Lippi (area Cuperlo e di orientamento socialdemocratico) alla fine ha avuto la meglio sul renziano Alessio Quintavalle. Il segretario uscente della Federazione Pd Livorno e provincia (Rosignano, Cecina, Collesalvetti, Bibbona, Castagneto Carducci e Capraia) è stato riconfermato con 910 voti (Quintavalle 385, bianche/nulle 99). Yari de Filicaia (Cuperlo) segretario dell’Unione comunale di Livorno è stato rieletto I l da 1967 Si sono svolti in tutta Italia i congressi per rinnovare le cariche delle segreterie dei circoli Pd e delle federazioni di cui fanno parte. Tra le polemiche per il tesseramento in extremis di molti sostenitori dell’ultimo minuto, diversi colpi di scena e momenti di tensione si è svolta la lotta per decidere le sorti dei piccoli potentati locali del Partito Democratico. Il prossimo appuntamento è per l’8 dicembre, quando le porte saranno aperte a tutti coloro che vorranno decidere il futuro leader del centrosinistra, non solo quindi ai tesserati. La strada pare spianata per il rottamatore Renzi, ma i colpi di scena possono sempre presentarsi. Federazione Pd Val di Cornia - Elba Fabiani confermato linguer: Rosa Fedi; Salivoli: Sauro Amerighi; Campagna: Franco Franchini; Riotorto: Pier Luigi Rinaldi; Cotone: Ilvio Camberini. Ettore Rosalba confermato segretario dell’Unione comunale con 438 voti (51 %) seguito da Marco Bonanni (247, 29%) e Bruna Geri (160, 18%). Fuori dal capoluogo della Val di Cornia notevole il risultato di San Vincenzo che elegge, dopo un congresso molto travagliato, il renziano Massimiliano Roventini, unico caso in continente prendendo così le distanze dalla federazione guidata da Fabiani (Cuperlo). Campiglia: Viola Fer- con 860 voti, mentre lo sfidante Alberto Silvestri (renziano) ne ha ottenuti 498. Schede nulle o bianche 34. A Cecina Benedetto Roventini si conferma segretario dell’Unione comunale del Pd. 191 voti contro i 74 di Luna Biondo. Singolare la confluenza di voti avvenuta su Roventini che ha incassato l’appoggio sia della sua area, ritenuta quella bersaniana oggi Cuperlo, che di quella dei renziani di “Cecina Adesso”. Hanno optato per la Biondo invece Laboratorio Democratico (perché ritenuta a parer loro meno “contigua” col gruppo di potere locale) e i civatiani. Il congresso a Rosignano ha visto un Pd letteralmente spaccato in due. Riconfermato alla segreteria dell’Unione comunale Fabrizio Bagnoli con soli 7 voti in più rispetto a Michele Bianchi (area Civati). Le percentuali sono sul filo del rasoio: 51,04% di preferenze per Bagnoli (171 voti), che ricopre questo incarico dalla primavera del 2010 e con un passato nei Comunisti italiani, contro il 48,96% di preferenze per Bianchi (164 voti), che ha comunque vinto nelle frazioni collinari e la sua Castiglioncello. A Collesalvetti, patria del sindaco renziano Lorenzo Bacci, è stato eletto il candidato unico Maurizio Scatena, let- roni; Venturina: Alberta Ticciati; Cafaggio: Salvatore La Mastra; Suvereto: Roberto Gallai. All’isola d’Elba grande successo per il candidato alla segreteria della federazione Peria (sindaco di Portoferraio) renziano e diretto rivale di Fabiani. Se si fosse votato solamente sull’isola avrebbe vinto. Per quanto riguarda i segretari di circolo elbani ecco gli eletti. Marciana e Marciana Marina: Cristina Gasparri; Rio nell’Elba: Fabrizio Sivori; Rio Marina: Alberto Giannoni; Portoferraio: Angelo Zini; Campo nell’Elba: Simone De Rosas; Capoliveri: direttivo allargato; Porto Azzurro: non è stato eletto alcun segretario di circolo. Per la segreteria dell’Unione intercomunale elbana del Pd il candidato unico Lorenzo Lombardi è stato eletto con 176 voti su 188. tiano. Primo firmatario della sua candidatura il segretario dell’associazione renziana “Collesalvetti Adesso” Dario Fattorini, anche se ufficialmente l’area del Pd di Colle che fa riferimento alla corrente del sindaco di Firenze non ha ufficializzato alcun appoggio. NERI VITALIANO RIPARAZIONE E VENDITA PNEUMATICI Venturina - Via Grosseto 2 - Tel. 0565 852472 Piombino - Via Trento e Trieste 17 - Tel. 389 5550933 13 La sfida è aperta: tutti pronti a salire sul carro dei vincitori Le incognite renziane enzi si o Renzi no? Conviene o non conviene? Questa è l’incognita che si accalca nella testa non solo di molti elettori ma anche di molti sindaci. C’è chi si è già schierato come il sindaco di San Vincenzo Michele Biagi e il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, che ha fatto anche un salto all’ultima Leopolda, e chi è in procinto di farlo. Paura di perdere un posto nei futuri quadri del partito? Di perdere consenso elettorale? Oppure vero e proprio convincimento politico? L’altra incognita che gi- R Avrei voluto seguire con più attenzione il Congresso del Pd, che non mi pare abbia avuto grande risonanza, certo che questa poteva essere un’ottima occasione per parlare a tutte le persone del partito insieme ai problemi del comprensorio. Da cittadino libero, posso affermare che quello che si fa difficoltà a percepire sono le differen- ra intorno alla corrente del sindaco di Firenze si annida nella elezione di Roventini alla segreteria del circolo Pd sanvincenzino. No, non si tratta di un caso di omonimia o di un ritorno in grande stile dell’ex sindaco Carlo Alberto, si tratta di Massimiliano, figlio dell’ex primo cittadino. Classe ’72, laureato in scienze politiche, ha vinto un Master in gestione e sviluppo delle risorse umane all’Università di Pisa. Impiegato dell’Ebtt (Ente bilaterale per il turismo), bagnino d’estate, vanta molte esperienze nell’associazio- nismo locale. Con la sua elezione avviene uno strappo molto importante con l’egemonia della federazione Pd piombinese sul territorio. Secchi sono infatti i tre no del neosegretario: no al progetto dell’ Alta Maremma, no alle fusioni intercomunali e no al Comune Unico. Per questi motivi molto probabilmente il congresso di San Vincenzo ha visto consumarsi diversi momenti di tensione e rinvii continui, con camere di consiglio tra le varie correnti e telefonate giunte addirittura da Roma. In extremis anche il tesse- Gelichi, Pd in controtendenza ze, fatta eccezione per qualche mente fresca, ho visto nuovi rottamatori ben consolidati, qualcuno addirittura con genealogie nel ramo politico. Di nuovo almeno c’è stata la competizione, non mi meraviglia la vittoria di Fabiani, la macchina funziona ancora, non mi stupiscono le spaccature anche aspre, in un contesto abituato a cifre bulgare che deve per la prima volta, almeno confrontarsi. Il Pd piombinese è in controtendenza con la nazione, proprio ora che servirebbe un cambio di passo impor- ramento del vicesindaco Camerini che pare riconoscersi molto nel programma di Roventini junior. Alla fine delle rocambolesche giornate, comunque, ne esce un direttivo composto da 24 membri: 8 renziani, 8 della vecchia guardia e 8 scelti direttamente dal segretario. Con questi numeri è stato scontato il voto per Peria, unico caso in continente, che ha vinto con 88 voti (Fabiani è stato messo in minoranza con 80). I delegati comunque alla fine passati sono stati 5 per ciascuno dei due candidati alla segreteria della federazione. tante, vince la conservazione, forse in città qualcosa di nuovo si è visto, è trapelato nel sentire comune, che sia positivo o molto negativo lo giudicheranno i cittadini, che non sono più gli stessi, almeno loro, questo è certo. Riccardo Gelichi Portavoce della Lista Civica AscoltaPiombino PodeRE TRE CIPRESSI CASA VACANZE Podere Tre Cipressi eale on id nti, i t a c Lo eve este, afici f r e p togr i set fo atografic m e e cin Loc. Casalappi, 32 - Campiglia M.ma (LI) - Tel: 0039 0565 843148 - Cell.: 0039 338 6067547 www.poderetrecipressi.it - e-mail: [email protected] 14 dicembre - gennaio - febbraio 2014 Un sondaggio per fotografare il presente e guardare al futuro Le opinioni di una città di Vincenzo Caciulli* onoscere gli umori di una città, le sue opinioni correnti intorno all’agenda politico-amministrativa, a quelle che sono considerate emergenze o priorità, misurare la notorietà e la reputazione dei possibili candidati alle future elezioni è sempre un’avventura affascinante. Come spesso accade, i risultati offrono informazioni importanti, aprono nuovi scenari, pongono anche al ricercatore nuovi stimoli e nuove domande. Rispetto a Piombino, a pochi mesi dalla consultazione elettorale che darà una nuova guida alla città, Costa Etrusca ha voluto approfondire lo stato dell’arte. Ne è nata prima l’ipotesi e poi la realizzazione pratica di un sondaggio d’opinione svoltosi tra il 7 e il 15 ottobre 2013. Un sondaggio, effettuato con il metodo CATI, che ha interessato un campione di circa 500 maggiorenni residenti nel comune, stratificati per sesso e fasce d’età in maniera tale da essere rappresentativo della C popolazione cittadina e del corpo elettorale. Condotto in collaborazione da Ipr feedback e NetPolis, l’una specializzata nelle rilevazioni d’opinione come nelle ricerche di mercato, l’altra nel settore della comunicazione, il sondaggio si è svolto sulla base di un questionario di ventidue domande alcune delle quali utili a inquadrare l’intervistato nel suo contesto familiare e di lavoro, altre a misurare la percezione della città e delle sue necessità, l’attenzione all’attività dell’amministrazione e il giudizio su di essa. La parte più stimolante ovviamente, quella destinata inevitabilmente a sollevare maggior dibattito, è quella legata alle candidature future. Costa Etrusca, anche in virtù del suo lavoro quotidiano di scavo nella realtà piombinese, della Val di Cornia e dell’intera provincia di Livorno, ha indicato le ipotesi ricorrenti nel pour parler cittadino. Ipotesi tutte afferenti al campo del centrosinistra. A quel campo politico cioè che, storicamente, governa la città ed è accreditato per una nuova affermazione. Piombino ha risposto, fornendo un’opinione che i player politici locali possono vagliare e utilizzare per confrontarsi. Un sondaggio rimane un sondaggio. Coglie delle tendenze in atto nel tempo in cui è fatto. Non è la verità, ma è comunque una buona base di partenza. * Dottore di ricerca e amministratore unico di NetPolis METODO CATI Il metodo CATI (ovvero Computer-assisted Telephone Interviewing) è uno dei metodi di rilevazione diretta più consolidati e utilizzati dagli istituti di ricerca e sondaggi. Gran parte delle rilevazioni d’opinione che sono quotidianamente illustrate nel corso delle trasmissioni televisive e nei talk show dei network nazionali sono realizzate con questo metodo che ricorre a interviste telefoniche casuali sino a comporre il quadro di risposte ottenute da un campione statistico predefinito e rappresentativo (per genere e fasce d’età, per localizzazione territoriale) della popolazione che s’intende sondare. Ovviamente, anche l’insieme delle domande (il questionario) è predefinito sulla base delle opinioni che si vuole conoscere. Tecnicamente, funziona così: l’intervistatore legge all’intervistato le domande e registra sul computer, tramite apposito software, le risposte ottenute. La catalogazione automatica e i controlli di qualità che il software compie passo dopo passo, riducono gli errori possibili e restituiscono celermente i risultati del lavoro eseguito. 15 Altissima percentuale 85% Soddisfatti di vivere a Piombino ffezionati alla città nella quale sono in gran parte nati o nella quale vivono da lungo tempo, consapevoli del progressivo peggioramento della qualità della vita e convinti che a Piombino serva un’azione energica per garantire sviluppo economico e opportunità di occupazione. Queste alcune delle opinioni espresse dai piombinesi interpellati, nella prima metà di ottobre, attraverso un sondaggio statistico voluto da Costa Etrusca per avere una fotografia articolata e precisa degli umori della città capoluogo della Val di Cornia. Ben l’85% degli intervistati, senza significative differenze tra uomini e donne e per fasce d’età, si dichiara molto o abbastanza soddisfatto di vivere a Piombino. Rispetto a tre-quattro anni addietro tuttavia, la qualità della vita in città è, per il 65% del campione, peggiorata o molto peggiorata. In questo caso, sono le donne, i giovani tra i 18 e i 34 anni, gli over 75, a esprimere il parere più pessimistico. Un caso? Probabilmente no, considerato che a vario titolo sono quelle le categorie che, in generale, risultano maggiormente preoccupati e penalizzati dalla crisi che attraversa il Paese. Piombino riflette, in questo, non solo la propria specifica situazione quanto la situazione A generale. Una situazione che, come notavamo prima, li spinge a considerare il lavoro la priorità assoluta e di vedere in via subordinata altri aspetti sottoposti al governo della città, dalla viabilità alla sicurezza, dalle infrastrutture all’ambiente. Anzi, alcuni di questi aspetti (riqualificazione urbana e ambientale ad esempio) sono nuovamente correlati alla possibilità di dare a Piombino una nuova leva di sviluppo e di occupazione quale il turismo. Prova indiretta di questa “proiezione” è il giudizio complessivamente positivo dell’amministrazione comunale uscente e del sindaco Gianni Anselmi. Nonostante l’infinita crisi della siderurgia e le incertezze sul futuro, i piombinesi sembrano individuare “fuori” dal contesto locale le responsabilità, in un processo di trasposizione misurabile anche altrove. Peraltro, solo il 30% circa del campione dichiara di seguire assiduamente o abbastanza assiduamente, attraverso i media locali, le attività dell’amministrazione comunale. Disinteresse? Distacco dalla politica e dalle istituzioni? In parte. Poiché una buona fetta del campione ha comunque espresso la sua opinione sull’amministrazione comunale e il sindaco uscente, si può ipotizzare che i canali informati- FABIANI: Nel 2001 si iscrive all’organizzazione giovanile dei Ds. Consigliere comunale nel 2009 e successivamente segretario federazione Pd Val di Cornia-Elba con il 99,4% dei voti. Nell’ultima tornata congressuale è stato confermato segretario. GIULIANI: Dal 2004 ad oggi, per due legislature, assessore al bilancio, sport e politiche giovanili del Comune di Piombino. Ha aderito al Pd dalla sua fondazione. Dal 1995 è commissario tecnico (plurimedagliato) della nazionale di nuoto in acque libere. MURZI: Laureato in Farmacia, consigliere comunale a Piombino nel 1985 nelle file del Pci. Dal 1983 al 1991 ricopre la carica di presidente Usl 25. Nel 1994 ha dato vita alla Società Gestione Farmacie. Dal 2006 ad oggi è presidente di Asiu e Tap. PIETRELLI: Laureata in Filosofia, consigliere comunale a Piombino dal 1999 per i Ds per due legislature. Lavora al Comune di San Vincenzo, responsabile ufficio scuola, sociale e comunicazione. Coordinatrice nel 2012 del Comitato Renzi Piombino-Val di Cornia. TORTOLINI: Assessore urbanistica Comune di Piombino nel 2004, dal 2005 segretario della federazione Ds Val di Cornia-Elba e dal 2007 segretario federazione Pd Val di Cornia-Elba. Nel 2009 è eletto nel consiglio provinciale di Livorno. Dal 2010 consigliere regionale. In mancanza, al momento, di designazioni ufficiali per la candidatura a sindaco di Piombino nell’area di centrosinistra, abbiamo chiesto con il sondaggio, il giudizio su queste persone 16 dicembre - gennaio - febbraio 2014 vi e di formazione delle opinioni siano anche altri rispetto al circuito dei media. Nel panorama toscano, Piombino, con oltre 34mila abitanti, si colloca tra le medie città. Ha e mantiene, tuttavia, i caratteri del piccolo centro dove i luoghi della socialità, i vincoli parentali, le storie familiari esercitano ancora un peso non indifferente nel trasmettere convinzioni, opinioni e appartenenze. Più interessante per capire gli umori rispetto ai partiti e alla politica, il dato relativo alle intenzioni di voto. Il 57% quasi del campione dichiara esplicitamente di aver votato, nella precedente tornata amministrativa, per la sinistra o il centrosinistra. Più sfumate le affermazioni di chi ha votato per altre forze e coalizioni, larga (22%) la fascia di chi sceglie di non rispondere alla domanda. Per il futuro, per la prossima tornata amministrativa cioè, il 66,8 % dichiara di essere orientato a confermare la propria scelta elettorale mentre il 29,1% risponde di non sapere. Un terzo di coloro che hanno risposto al quesito si mostra, dunque, incerto. Il dato ulteriormente interessante è costituito dal fatto che una parte del campione salta direttamente la domanda e non risponde. Il fronte dell’incertezza appare quindi abbastanza ampio, segno quanto meno di disponibilità a valutare le offerte che saranno messe in campo. Le serie elettorali storiche di Piombino mostrano chiaramente che il centrosinistra, sul piano amministrativo, sia stato, in passato, largamente maggioritario. L’ultima tornata elettorale politica ha invece evidenziato un calo nei consensi di quel campo e la chiara affermazione, con il 23,3% dei voti, del Movimento 5 Stelle. Certo che quando si sceglie il governo locale entrano in ballo considerazioni e motivazioni diverse da quelle che si registrano per un voto nazionale. Non è però azzardato ipotizzare che, anche a Piombino, si sia ampliata la fascia di elettori mobili, disposti cioè a votare non in base ad appartenenze storiche ma alle offerte che saranno messe in campo. Già, di nuovo il problema dell’offerta politica che, in una città e per l’elezione del sindaco riguarda sia i candidati e sia le coalizioni. In mancanza di designazioni ufficiali, ascoltando quel dibattito sotterraneo che anima i circuiti cittadini, quel toto candidato che appassiona molti e preoccupa altri e che riguarda essenzialmente il centrosinistra, ponendo il quesito al campione statistico, alcune indicazioni sembrano emergere. Non siamo di fronte, ovviamente, a delle intenzioni di voto. Più semplicemente, si è misurata la notorietà di alcuni dei protagonisti della vita politica e amministrativa piombinese, scavando sul giudizio relativo alle competenze di ognuno di loro. Netto il risultato riguardante la notorietà. Fulvio Murzi, attuale presidente dell’Asiu, con il 74,4% di risposte positive, batte nettamente la giovane renziana Martina Pietrelli (24,3%), il neo confermato segretario della federazione PD Valerio Fabiani (46,8%), il consigliere regionale Matteo Tortolini (51,7%) e l’assessore Massimo Giuliani (47,2%). Un’affermazione, quella di Murzi, sostanzialmente omogenea nelle diverse fasce d’età (con il picco negli adulti tra i 35 e i 45 anni d’età) e nei generi. Articolato il dato relativo alle competenze, influenzato dalla notorietà e che determina, caso per caso, la numerosità delle risposte al quesito. Tra il 40 e il 45% delle risposte positive (capacità buone o eccellenti) si situano Fabiani, Pietrelli e Murzi. Sotto e sopra quella soglia si collocano rispettivamente Tortolini e Giuliani. In attesa di capire come e quando i giochi per le elezioni si apriranno una fotografia di riferimento e i materiali per la riflessione sono, adesso, disponibili. (v.c.) 17 È un regalo di inestimabile valore quello che la famiglia Guarnieri e Campiglia hanno fatto al nostro territorio con l'apertura del Museo Carlo Guarnieri al Palazzo Pretorio. Ora è compito di tutti, non solo di Campiglia difendere e conservare, soprattutto promuovere questa donazione di opere superbe di un nostro Maestro. In altre parole è ora di far capire che la cultura si può e si deve vendere bene anche qua da noi, come del resto dappertutto in Italia. In una realtà triste dove le fabbriche chiudono e si cercano con affanno nuove vie di salvezza, più triste è vedere che l'unica fabbrica attiva è ancora quella della promozione delle vecchie idee. Occorre abbatterla perché non c'è salvezza là dentro, solo muffa e paura di perdere ladi Giampaolo finestra Talani Museo Carlo Gaurnieri, regalo di inestimabile valore il controllo di cose che già stanno cambiando per necessità storica. Queste ultime invece, ora, vanno ge- stite e condotte sane a demolire l'ultimo muro che è rimasto ancora in piedi nella testa degli ostinati. or a a Abbiamo da sempre avuto tutta la fortuna sotto agli occhi: storia, arte, clima, paesaggio, in una parola cultura, apriamoli e cominciamo a venderla davvero ed avremo bisogno di poco altro per risollevarci. Il vero potere da controllare è questo, ed è di tutti. Difendere e conservare le opere del grande Maestro. Storia, arte, paesaggio: la fortuna del nostro territorio ! a z z i p nche Nella nuova cornice di piazza Bovio appena ristrutturata nell’elegante bar, ristorante, pizzeria, gelateria, La Rocchetta - potrai pranzare e cenare con ottimo vino e degustare le specialità di terra e di mare. Il nostro pizzaiolo si prenderà cura di te sfornando i più svariati tipi di pizza. Grandi novità per la produzione dei più esclusivi cocktails. 18 dicembre - gennaio - febbraio 2014 Maria Pia la Regina 19 «S e non le so io che so’ Maria Pia…» con questa battuta possiamo riassumere lo spirito del Bar Nuovo, storico locale di Piombino, situato in via Costa, davanti alla Coop. Maria Pia Gargalini da sessant’anni gestisce con amore e dedizione il suo locale. Consigli, opinioni, confidenze. Ogni giorno, tra queste quattro mura, attorno al grande tavolo di legno situato in mezzo al locale, moltissimi affezionati clienti passano per parlare con lei. Maria Pia (76 anni, ndr) con la saggezza di una donna e la vivacità di una ragazza, è sempre pronta a dispensare buoni consigli. Non solo gente del posto, ma anche turisti di passaggio incuriositi dallo stile naif del locale, ogni giorno varcano la soglia del Bar Nuovo. Per non parlare delle molte persone del mondo dello spettacolo che la conoscono: non c’è troupe cinematografica che giri nei dintorni, infatti, che non passi per un caffè. La dedizione e l’amore di Maria Pia per questa attività viene ricambiata ogni giorno da familiari ed amici. E proprio di loro chiediamo. Chi sono le persone che più le stanno vicino per portare avanti l’attività dopo tutti questi anni? «Tutte le mattine quando arrivo trovo mio genero, impiegato Magona, che mi aiuta ad aprire il bar. Rassetta e controlla che tutto sia a posto. Da qualche tempo c’è anche Pier Luigi, conosciuto da tutti come Tabarino. Mi vuole tanto bene, dopo una vita passata all’Asiu, spazzando le strade di Piombino con molta cura, ora viene a darmi una mano e fa diverse commissioni. Il suo è un contributo importante». Maria Pia, una vita nel commercio Recentemente la Confesercenti di Piombino ha dedicato una targa a Maria Pia per la sua carriera e la sua pluriennale attività. Di seguito la dedica. Maria Pia, racconto di una vita vissuta tra storia e favola. Maria Pia è nostra socia da una vita, la stessa trascorsa dentro il suo bar piazzato in via Costa da un tempo che pare – a pensarci oggi – addirittura infinito, ma questo è quasi l’aspetto meno importante. Infatti la cosa che più ci inorgoglisce è la sua storia e vivacità, (…) ogni piombinese dovrebbe imparare da lei, amministratori compresi, per guardare la nostra città con occhi, cuore e spirito diversi. In fondo la storia di una città, sopratMentre parliamo, anche noi attorno al famoso tavolo di legno dove Maria Pia riceve tutti i suoi ospiti e, soprattutto, le loro confidenze, arrivano i clienti: lasciano qualche spicciolo sul bancone e col beneplacito di Maria Pia si servono da soli. «Questo non è un bar. Vedete? È come una seconda casa». La prima casa di Maria Pia, però, è sempre stata la famiglia. Figlia unica, sposò giovanissima Edro, con il quale è rimasta in ottimi rapporti. Dal loro matrimonio è nata Patrizia, oggi madre di Samuele. E proprio di Samuele, la nonna, orgogliosa, esibisce un mega poster su una parete del locale. Quando gli chiediamo infatti di chi si tratti afferma: «È mio nipote, Samuele, sono fierissima di lui. Fa l’alberghiero all’Elba. Deve imparare due lingue e tutte le regole del mestiere. Anche se giovane ha lavorato in un ristorante della zona. Gli hanno fatto tutti i complimenti. Si vede che ha il mestiere nel sangue». Anche lei ha sempre voluto fare questo mestiere? tutto la nostra, è fatta di storie di singoli, di uomini e donne che hanno saputo affrontare i cambiamenti che il tempo gli ha imposto, stretti tra la necessità e la convinzione che il futuro fosse una scommessa da vincere: e se Piombino dopo le fabbriche sta tornando ad essere una “Piccola Parigi”, forse è merito anche di coloro che come Maria Pia, non hanno mai smesso di essere giovani dentro. (…) Passate dunque da Maria Pia per un caffè, lasciatevi affascinare e quando uscirete non sarete più gli stessi: con il sorriso sulle labbra varcherete la soglia che vi porterà alla realtà con un cuore più leggero, molti pregiudizi in meno e un pizzico di orgoglio piombinese in più. Buon lavoro Maria Pia! «Sono diplomata ragioniera dal ‘53. I miei studi sono stati molto utili per tenere i conti dell’attività. Anche se il mio sogno era quello di frequentare il Liceo Classico, per fare poi l’avvocato. Ma la crisi della Magona mi impedì di intraprendere gli studi classici, infatti, mio padre, come molti altri piombinesi, negli anni Cinquanta subì la crisi dell’azienda». Una vita dedicata al pubblico quella di Maria Pia. Quale è stato il suo primo lavoro? «La mia carriera nel commercio comincia quand’ero giovanissima, al Semaforo Rosso di Aulo Giuliani. Lavoravo come capo confezioni nel reparto d’abbigliamento da uomo. Dopo nove anni, poi, passai a gestire la bottega di scarpe del Donati in via Antonio da Piombino». Dopo gli anni passati nel mondo della calzatura aprì il Bar Nuovo che, all’epoca, aveva una porta, ancora oggi visibile nel locale, che comunicava con il ristorante Il Maria Pia nel suo bar in una foto d’epoca scattata dal New York Times per la pubblicità Martini 씯 di Luca Goerg 20 dicembre - gennaio - febbraio 2014 Toscano: «il migliore di tutta Piombino – afferma la donna – e da quel momento ne sono successe di tutti i colori ma, in particolare, tante soddisfazioni». Ne sono testimonianza le pareti del locale tappezzate di ricordi: in una grande foto incorniciata c’è Maria Pia con un vestito ghepardato e un frustino mentre tiene un piede sopra un uomo sdraiato per terra. «Era una festa di carnevale, una delle serate meglio riuscite». Sopra il bancone troneggia un grandissimo quadro dai colori accesi dove si intravede il suo volto, con sopra gli immancabili capelli biondi cotonati, circondato da molte immagini di Piombino. Guardandolo meravigliati ci facciamo raccontare la sua storia. «Si intitola “La regina dal comune di Piombino fino alla Coop”, me lo ha regalato Guido Soffici, pittore di talento» dice con una punta d’orgoglio. Ci fa poi vedere un altro quadro che la ritrae davanti alla sua automobile: «Questo me lo ha fatto una pittrice belga che passava di qua per caso. Incuriosita dal locale è entrata e, in un quarto d’ora, ha fatto questo disegno». Davanti al bar, infatti, è parcheggiata sempre la sua auto gialla decappottabile a due posti. La scritta sulla fiancata della carrozzeria recita in inglese una dedica personale proprio a lei. Come mai una macchina così esclusiva? «La Daiahatsu l’ha fatta costruire appositamente per me e di questa cosa sono particolarmente orgogliosa. Quando la parcheggio davanti al bar, metto sempre delle scatole di cartone davanti ai paraurti così che non me la coccino…». Parlando del passato, qual è stata la cosa più importante? «Il mio grande amore, con il quale ho trascorso ventidue anni: Renato Ginanneschi, conosciuto da tutti per essere stato il comandante dei vigili urbani a Piombino». Passando poi alla vena artistica che la contraddistingue, confida di aver studiato canto da soprano leggero. «Vinsi un concorso a Roma per frequentare le lezioni al Maria Pia al bancone del bar con un cliente Teatro Piccolo di Milano. Ero appena diciottenne. Purtroppo, c’era un maestro 82enne, con il vizio della mano lunga. Lasciai stare, anche perché lo dissi a mio padre che venne a difendermi… successe un putiferio. Se permettete mi faccio toccare da chi pare a me non di certo da un vecchio bavoso!». L’ultimo dei grandi amori di cui Maria Pia ci parla con grande enfasi, di certo, è Piombino. E proprio sulla sua città si infervora nel parlare. Cosa è per lei Piombino? «Io e Piombino siamo una cosa sola. Non potrei mai vivere da nessun’altra parte. Abbiamo dei luoghi magnifici. Niente da invidiare all’Elba o a San Vincenzo. La costa est ha una delle Maria Pia al volante della sua decappottabile gialla, con dedica sulla fiancata spiagge più belle che esistano. Per non parlare di piazza Bovio. Pensare che ci siamo fatti fregare Pratoranieri. L’abbiamo “regalata” al comune di Follonica. Una vergogna!». Tra un ricordo e un altro, ci soffermiamo su una grande foto, posta proprio dietro il tavolo di legno. Di cosa si tratta? «Questa è la pubblicità del Martini: venne a farmela, dagli Stati Uniti, un fotografo del New York Times. Questa foto-reclame ha fatto il giro del mondo. Avevo cinquant’anni». E dal viso giovane e ben truccato non si direbbe, infatti il fisico è quello di una vent’enne. Tiene una pistola in mano rivolta verso l’obiettivo, dietro al bancone del bar, tra dieci bottiglie di Martini, 21 con un costume da Saloon del Far West. Lasciamo Maria Pia ai suoi clienti, verso le cinque, infatti, arriva un gruppo per giocare a scopone. «Giochiamo ogni pomeriggio, ormai è una tradizione». Ma prima di andare, lasciando perdere l’intervista, ci lasciamo andare a qualche racconto. Confidenze su amori passati, fatti di persone e gente che hanno sempre voluto bene e avuto fiducia in Maria Pia. Come dice lei «di cose di fuoco ne so molte. Io Il sorriso solare di Maria Pia ti attende nel suo locale le so’ perché so’ Maria Pia». Se anche voi, quindi, siete curiosi e un po’ depressi, passate un’oretta da lei… la giornata migliorerà sicuramente, ne siamo certi! Botta e risposta di Umberto Barlettani gente. Il tratto principale del suo carattere? Determinata, non lascio mai le cose a metà. Dono di natura che vorrebbe avere? Ce l’ho già, sono soprano leggero. Un suo difetto? Sono troppo sincera. Stato attuale del suo animo? Sono un po’ preoccupata e dispiaciuta per la situazione degli stabilimenti industriali. La persona cui chiederebbe consiglio? Lo chiederei al mio migliore amico Adriano Tesi, che è molto saggio. Il giorno più felice della sua vita? Quando è nata mia figlia Patrizia. E il più infelice? Quando Patrizia a 18 anni ebbe un brutto incidente d’auto. Di cosa ha bisogno per essere felice? Penso di niente, perché sono nata ottimista. Una cosa che non ha mai capito della gente? Il parlar male dell’altra Il vero lusso è? Vestire bene. Il più bel ricordo da bambina? Cantare e recitare poesie al direttore Lovetti alla direzione Magona. Mi regalava sempre bambole e mazzi di fiori. Materia scolastica preferita? L’italiano. Un consiglio ai giovani di oggi? Avere tanta forza di volontà, studiare e cercare lavoro. Città preferita? Piombino, l’adoro. Dove vorrebbe vivere se non a Piombino? Baratti, Populonia, il posto più bello del mondo! Il piatto che predilige? Il polpo lesso, e lo so cucinare anche bene. E la bevanda? Il rosè frizzante, quello di San Gimignano. La qualità che preferisce in un uomo? Che non sia farfallone, che sia serio. E di una donna? Essere modesta. Quel che detesta di più? Le bugie non le sopporto. Una vita dietro il banco del suo bar davanti alla Coop. Le bambole e i fiori del direttore della Magona. Il grande aiuto di Tabarino Pia a i r a M Un bugiardo è capace di fare di tutto. Personaggio storico più ammirato? Garibaldi, ne ha fatte di cose… piccinino! Ha il potere assoluto per un giorno: la prima cosa che fa? Mando via tutti i politici di oggi, di ogni partito. Film cult? Via col vento. C’è tutto, passione, amore e guerra. Attori preferiti? Gregory Peck. Cantanti preferiti? Pavarotti, il più grande del mondo. Pittore preferito? Michelangelo. Una frase che porterebbe sulla t-shirt? Avanti tutta. Libri preferiti? Libro Cuore che mi ha fatto piangere tanto a scuola. Ingentilisce l’animo. La soddisfazione più grande? Aver vinto i concorsi di canto. Hobby? Quando ero bimba facevo atletica leggera, velocità pura, come mio padre Rutilio Gargalini, campione italia- no ai tempi di Mussolini. Oggi il lavoro è il mio hobby. Programma televisivo preferito? Le fiction italiane, sono fatte bene. Squadra del cuore? La Fiorentina, guardo tutte le partite. Il regalo più bello che ha ricevuto? L’encomio che mi ha conferito la Confesercenti per la mia attività, e le riviste che hanno scritto di me, accostandomi a Piombino. Un suo rimpianto? Non aver potuto esibirmi come cantante nei teatri del mondo. Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza? Chi ruba per fame. Ciò di cui non può fare a meno? Del mio lavoro. Nella vita a chi deve dire grazie? A tutti. Bimbi, uomini e donne di ogni età. Io vorrei? Esser più giovane almeno di dieci anni per avere maggiore energia e dare ancora di più. Sarebbe senz’altro un bel sogno! 22 dicembre - gennaio - febbraio 2014 o n o c i D di lei Maria Pia, impressioni a caldo Paola Bassi (Titolare bar La Bella Vita, corso Italia): Chi è Maria Pia Gargalini «Siamo colleghe da sempre. Che dire? È una persona alla quale sono molto affezionata, ogni mattina passo per salutarla e lei, con il suo sorriso e la sua allegria, mette sempre di buon umore. La conobbi quando ancora esisteva il ristorante Toscano e spesso andavo a mangiare là. Il suo lavoro le è sempre piaciuto, è nata per fare questo mestiere. È un personaggio eclettico e di una grande umanità. In campo professionale ha tanto ancora da insegnarmi». Luca Pallini (Assessore Commercio e Turismo Piombino): «Quando ero un ragazzo passavo spesso dal locale di Maria Pia per giocare a bi- Maria Pia Gargalini nasce a Piombino nel 1937. Si diploma in Ragioneria nel 1953. Comincia la sua carriera nel commercio al Semaforo Rosso di Aulo Giuliani come capo confezioni nel reparto abbigliamento uomo. Poi gestisce la bottega di scarpe del Donati in via Antonio da Piombino. Quando decide di mettersi in proprio apre il Bar Nuovo, all'interno del famoso ristorante Toscano. Ancora oggi gestisce il suo bar in via Costa, davanti alla Coop. Si sposò giovanissima con Edro con cui ebbe la sua unica figlia: Patrizia, oggi madre dell'amatissimo nipote Samuele. L'altro grande amore di Maria Pia è stato quello per Renato Ginanneschi, ex comandante dei vigili urbani di Piombino. Ultimamente le è stata consegnata una targa per la sua pluriennale carriera nel commercio dalla Confesercenti di Piombino. liardino con i miei amici. È sempre stata una donna anticonformista ma allo stesso tempo una persona con la quale parlare e confidarsi. Ho un ricordo vivo di quelle chiacchierate e nutro un profondo affetto per lei. In quanto assessore al commercio, inoltre, posso aggiungere che vedere un'attività come la sua durare per tutti questi anni è una punta d'orgoglio per tutta la città. Maria Pia è una delle persone di Piombino che riesce a mettere d'accordo più generazioni e rimane nel cuore di tutti. Non esiste persona in città che non la conosca e che non nutra per lei un profondo affetto». Antonio Baronti (Presidente Confesercenti Piombino): «Maria Pia Gargalini è nostra socia da una vita. L’importanza che ultimamente i media le stanno dedicando è del tutto meritata. Ci inorgoglisce il fatto che abbia un’attività a Piombino da moltissimi anni. La sua forza vitale e l’energia dimostrata nel settore del commercio ne fanno un vero esempio di grande lavoratrice. Molti amministratori locali dovrebbero fare più attenzione ai piccoli commercianti come lei che stanno tenendo a galla l’economia in profonda crisi di Piombino. È merito di persone come lei se, infatti, la nostra città sta tornando a essere una “Piccola Parigi”. Maria Pia non ha mai smesso di essere giovane dentro e la sua tenacia e forza di volontà sono da ammirare!». Letizia e Alberto Piazzesi (Titolari primizie orto-frutta Da Rosa, piazza Gramsci): «Maria Pia è una grande! Ogni mattina è la prima tra noi commercianti ad aprire, ha una forza e un’energia incredibile. È sempre stata molto disponibile e noi gli abbiamo affidato tante volte nostro figlio se eravamo presi d'assalto dai clienti. Mio figlio la ama, insieme guardano le partite della Fiorentina o giocano a biliardino! Il nostro è un rapporto d'amicizia fortissima. Inoltre, capita spesso di vederla allenarsi con la cyclette tra una pausa e l'altra, quella donna ha energia da vendere! ». 23 B ill De Blasio è il nuovo sindaco di New York. Origini italiane (provincia di Benevento) e statura impressionante, sfiora i due metri. Chiamato da tutti il "gigante buono" è riuscito ad accaparrarsi i voti della capitale del mondo. Amato soprattutto dalle classi sociali mediobasse, promette di cambiare la politica, in particolar modo quella fiscale, della grande mela. Ironicamente soprannominato Bill il rosso, vista la sua simpatia per la sinistra radicale statunitense, ha conquistato la popolazione della megalopoli americana grazie anche alla sua famiglia, il prodotto di una multietnicità che è il sim- Forza Bill ricarica l’America! Il “gigante buono” italo-americano trionfa e diventa sindaco di New York. La bella storia dell’ “american dream” bolo stesso di New York. A partire dal figlio: pelle scura dono della madre afroamericana, cespuglio in testa e nome che più italiano non si può, Dante. Niente di più esemplare. Da lui tutti si aspettano una posizione molto netta sul fronte dell'uguaglianza sociale ma, specialmente, una riscossa economica che possa partire da NY ed investire tutta l’America. Speriamo che la riscossa arrivi, grazie a lui, anche nella vecchia Europa, magari anche nella sua Italia, da dove molti anni fa suo nonno partì verso il sogno americano. Un "american dream", a quanto pare, perfettamente realizzato. 24 dicembre - gennaio - febbraio 2014 fatti & persone La ballerina Katia danzerà in Irlanda Katia Pagni, danzatrice della compagnia sanvincenzina “Le Crisalidi” è entrata a far parte della compagnia irlandese “Dublin Youth Dance Company”. Ora la venticinquenne "Crisalide" vive a Dublino e danza da professionista con una delle compagnie di danza più prestigiose al mondo con grande soddisfazione della sua insegnante Giorgia Macchi. Costa prenota la Vanguard In attesa di sapere quale sarà il porto per la rottamazione della Concordia, la Costa ha prenotato la meganave Vanguard che accoglierà il relitto nella sua enorme pancia. Il colosso olandese è la più grande nave semi sommergibile del mondo: lunghezza 275 metri, altezza 70 metri, capacità di portata di 110mila tonnellate e una velocità di I navigazione che può toccare i 14 nodi. L’accordo tra la Costa e la società olandese armatrice Dockwise prevede l’impiego della Vanguard per l’estate 2014. Il costo per il trasferimento si aggira sui 30milioni di dollari. Il governatore della Toscana Rossi esprime ottimismo: «La prenotazione della Vanguard, stando a quello che si legge, è prevista per la prossima estate. E questo coincide perfettamente con i tempi che ci siamo dati per l’adeguamento del porto di Piombino: è infatti previsto che i lavori necessari per sistemare i fondali, adeguare le banchine e realizzare il bacino di carenaggio siano completati a maggio 2014. Quindi in tempo per ospitare la Concordia». Campiglia in festa per don Marcello Grande festa a Campiglia Marittima per don Marcello Boldrini, nato a Piombino, classe ‘60. Ricade infatti quest’anno il venticinquesimo anniversario del servizio sacerdotale prestato nella parrocchia di San Lorenzo. Alla funzione, celebrata in suo onore, erano presenti il vescovo Ciattini e il sindaco Rossana Soffritti. Il pittore Daniele Toncelli riapre la galleria “Il Pianerottolo” “Ius soli” per 84 ragazzini stranieri Stra…corrida, grande successo Il pittore Daniele Toncelli, dopo numerose richieste, dal 14 al 24 dicembre 2013 riapre al pubblico il suo studio d'arte “Il Pianerottolo” che si trova a Venturina in via Trieste n. 19. Sarà l'occasione per conoscere nuovamente la sua mostra antologica, compresi i dipinti esposti con successo questa estate a Palazzo Panciatichi a Firenze, sede del Consiglio Regionale della Toscana. Nelle belle e antiche sale del piccolo museo, dove si respira l'aria artistica e familiare vissuta dai Toncelli, sono esposti oltre trecento dipinti che fanno parte del ciclo “Cielo... Terra... Mare...”. La mostra avrà il seguente orario: feriali e festivi ore 17.00/19.30. Il Pianerottolo comunque può essere visitato gratuitamente anche fuori orario e per tutto l'anno, in questo caso con appuntamento: tel. 3405681740. Ottantaquattro ragazzini figli di immigrati ma nati in Italia e residenti a Piombino hanno ricevuto la cittadinanza onoraria. Un forte messaggio mandato dall’amministrazione comunale al governo affinché cambi le regole per diventare italiani. Presenti alla cerimonia il sindaco Anselmi e l’assessore Tempestini. Lo spettacolo organizzato da Claudio Mazzola e Gianna Martorella ha fatto il boom. Trentuno i concorrenti che si sono sfidati sul palco del Metropolitan, a trionfare però solo uno: l’imitatore Moreno Melia. Durante la serata sono intervenuti anche Roberto Carlisi e il capitano del Livorno Andrea Luci. Port Authority: le nuove cariche La Confindustria della provincia di Livorno ha rinnovato le proprie cariche di rappresentanza all’interno dell'Autorità Portuale di Piombino ed isola d’Elba. Ecco gli industriali nominati nel comitato portuale: Giovanni Piazza (Tenaris Dalmine spa), Laura Miele (Mixos srl) per gli spedizionieri, Elda Miele (Mixos srl) per gli agenti marittimi e Stefano Mansani (Ferrovie dello Stato spa) per le ferrovie. Nelle commissioni consultive, sono stati nominati per Piombino Emanuele Bravin (Confindustria Livorno) e per l’isola d’Elba Umberto Buzzoni (Esaom Cesa spa). 25 fatti & persone Larderello: Museo della geotermia naugurato a Larderello il primo Museo nazionale della geotermia. Presenti al taglio del nastro Anna Rita Bramerini, assessore all'ambiente ed energia della regione Toscana e Francesco Starace, amministratore delegato di Enel Green Power. Si compone di una struttura completamente rinnovata che si sviluppa attraverso dieci sale, tutte ad alto contenuto tecnologico e multimediale. Non si tratta però solo di uno scenario per mostrare tutte le tipologie di fonti rinnovabili e le attività di Enel Green Power sia in Italia che nel mondo, ma anche di un tuffo nella storia del territorio. Si parla infatti anche delle terme etrusco-romane presenti nella nostra zona ed è esposta I Fiamme Gialle, donna al comando Svolta al femminile per la compagnia della Guardia di Finanza di Piombino. La nuova comandante delle Fiamme Gialle della nostra città è la giovane Teresa Marchesano, 28enne originaria della provincia di Roma e formatasi nella prestigiosa scuola ispettori e sovrintendenti de L'Aquila. Appena arrivata batte già un record: è la prima donna a ricoprire infatti un ruolo così importante di comando all'interno delle Fiamme Gialle di Piombino. La donna sostituisce il maggiore Mario de Cunzolo (trasferito a Livorno) che per ben cinque anni ha prestato servizio nel nostro territorio. una copia della tavola Peutingerina risalente al 70 d.C. che riporta le acque termali di Volterra e Populonia, recentemente riportate alla luce dalla Sovrintendenza a Sasso Pisano, nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina. Nelle sale successive è poi raccontata la storia della scoperta della risorsa geotermica più nel particolare, come l'accensione delle prime cinque lampadine nel 1904 grazie all'intuizione del Principe Ginori Conti. Di notevole interesse il viaggio al centro della terra in una sala 3D che porta lo spettatore in una discesa virtuale nel ventre del pianeta. L’inaugurazione del nuovo Museo della geotermia, dotato all’esterno di un’apposita area turistica at- Taglio del nastro al Museo nazionale della geotermia trezzata e di uno spazio accoglienza, cade nel centenario dell’entrata in esercizio della prima centrale geotermica, avvenuta nel settembre 1913. Sugli scalini di ingresso dell’edificio posarono per le foto di rito i premi Nobel Madame Curie nel 1918 ed Enrico Fermi nel 1956, a dimostra- Lacagnina torna a Piombino Passaggio di consegne alla Guardia Costiera di San Vincenzo. Il 2° Capo Scelto Marco Lacagnina, dopo oltre 7 anni di servizio al Comando della Delegazione di Spiaggia Guardia Costiera di San Vincenzo, torna a Piombino per un altro incarico. Al suo posto il Capo di 1°classe Vincenzo De Angelis, di Donoratico, per 18 anni alla Capitaneria di Livorno. Alla cerimonia del passaggio di consegne hanno partecipato il sin- daco di San Vincenzo Michele Biagi, rappresentanti delle istituzioni, il comandante dell’Ufficio circondariale di Piombino Martino Rendina, il comandante della stazione carabinieri di San Vincenzo Raciti e il comandante della Guardia di Finanza di Cecina Fasciano. Marco Lacagnina, visibilmente emozionato, ha ricevuto la stima da parte delle istituzioni e dei cittadini per l’ottimo lavoro svolto. Da sinistra De Angelis, il sindaco Biagi e Lacagnina zione del fatto che Larderello è sempre stata una delle capitali mondiali della scienza e della tecnologia. L’ingresso al Museo è gratuito, aperto sette giorni su sette dal 16 marzo al 31 ottobre (ore 9:00 – 18:30) e dal martedì alla domenica il resto dell’anno (ore 10:00 – 17:00). Nuovo capitano per i Carabinieri Cambio di guardia alla caserma di via Giordano Bruno. Il nuovo capitano dei Carabinieri è il 39enne Massimiliano Massarelli, proveniente dalla radiomobile di Scandicci. Prende il posto di Salvatore Muratore che per sette anni ha prestato servizio nella nostra città. Molte le vicende delicate che si è trovato ad affrontare sempre con grande professionalità ed umanità. La compagnia dei Carabinieri di Piombino ha salutato con grande commozione il capitano Muratore accogliendo con molto calore il nuovo arrivato Massarelli. Oggi Muratore si trova a capo della sezione operazioni e logistica del comando fiorentino. 26 dicembre - gennaio - febbraio 2014 fatti & persone Nencini presidente Fidapa i è insediato il nuovo consiglio direttivo della Fidapa Val di Cornia (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari). L'associazione nata il 21 marzo 2009 conta una trentina di soci e ha lo scopo di promuovere e sostenere le iniziative di donne del nostro territorio che operano in vari campi professionali autonomamente o in collaborazione con altri soggetti. Molte le iniziative portate avanti, ultima delle quali la promozione di un video contro la violenza sulle donne. È stata quindi eletta presidente a voto unanime per il prossimo biennio l’imprenditrice venturinese Antonella Nencini: «Spero di proseguire il cammino avviato in questi anni dalla amica Anna Parrini – afferma la neo presidente – denso di iniziative culturali, sociali e di solidarietà che hanno fatto crescere la nostra seppur giovane sezione. Sono sicura che con il sostegno di tutte le socie raggiungeremo insieme obiettivi importanti, come del resto siamo riusciti a fare dal 2009, anno di fondazione della S Nella personale di Finno la Piombino di una volta Nencini (a sinistra) e Parrini Fidapa Val di Cornia, ad oggi». La dottoressa Anna Parrini, fondatrice del circolo, invece ricoprirà il ruolo di Past President e sarà anche consigliere del distretto centro della Fidapa. Il nuovo direttivo è così composto. Presidente: Antonella Nencini. Past President: Anna Parrini. Vicepresidente: Elena Badalassi. Tesoriere: Giulia Bini. Segreteria: Angela Buoncristiani. Revisori dei conti: Paola Anzuini, Rossella Galoppini, Luella Centelli. Consiglieri: Caludia Ridella, Maria Teresa Pizzichini, Delia Demma, Valentina Bezzi, Clara Bozzolan, Federica Genovesi. Marijuana, boom coltivazione Non solo pomodori, basilico e rosmarino negli orti e sui terrazzi delle nostre case. Secondo gli accertamenti, che negli ultimi mesi le forze dell'ordine stanno compiendo a tappeto sulla provincia di Livorno, sono diversi i casi di coltivazione di piante illegali. Canapa indiana, cannabis e foglie di marijuana sembrano fiorire in molte case, oltre che in campi dispersi per le nostre campagne. Il più delle volte si tratta di coltivazione volta allo spaccio di sostanze stupefacenti. I protagonisti che si macchiano di tali reati sono in genere giovani ma, non mancano neanche i casi di persone adulte, se non addirittura pensionati. Notevole successo per la mostra di fotografia del nostro apprezzato collaboratore Domenico Finno. La personale “Piombino anni settanta. Frammenti di vita quotidiana” ha avuto la cornice delle sale di Palazzo Appiani in piazza Bovio. Centinaia sono stati i visitatori che hanno ritrovato nelle immagini esposte la Piombino di una volta, una Piombino che in molti casi non esiste più. Le fotografie, infatti, rigorosamente in bianco e nero, avevano come soggetto luoghi, eventi e personaggi del passato. Alcuni volti commossi hanno ripercorso così a ritroso il tempo. La magia della fotografia, dopotutto, è proprio quella di immortalare un momento per sempre. E questo, il fotoamatore Domenico Finno lo sa bene, da oramai moltissimi anni infatti immortala scene quotidiane. Riconoscimenti e premi non mancano nel suo curriculum di tutto rispetto. Chiusa questa personale attendiamo la prossima. Buon risultato colletta Coop Oltre 43 tonnellate di prodotti alimentari. Questo il risultato dell’ultima recente raccolta alimentare organizzata in 66 supermercati Coop-Unicoop Tirreno in Toscana, Lazio e Umbria. Nei 15 punti vendita dove è stata organizzata anche la raccolta di articoli per la scuola i pezzi donati dai clienti sono stati circa 30mila. Tanti i volontari – Il Garibaldi Innamorato Ristorante Via G. Garibaldi, 5 - Piombino - Tel. 0565 49410 www.ilgaribaldiinnamorato.it soci, dipendenti, associazioni del territorio – che hanno lavorato per raggiungere questo incredibile risultato che andrà a sostenere le persone e le famiglie in difficoltà dei territori in cui opera la cooperativa. 27 fatti & persone Soul of dance, riconoscimento dall’Unesco restigioso riconoscimento per il centro coreografico Soul of dance. La scuola piombinese, diretta dalla coreografa Daniela Pardini, insieme agli istruttori Gabriella e Dario Tagliaferri è entrata a far parte del Conseil Internationale de la Danse, (Cid) organismo riconosciuto dall’Unesco. Il Cid è l’organizzazione ufficiale per tutte le forme di danza P nel mondo. Riunisce importanti strutture internazionali e seleziona soggetti singoli o scuole attive nella danza che superino una selezione accurata, mirata a verificare il possesso dei requisiti previsti. Tra i suoi membri ci sono le più importanti federazioni, associazioni, singoli e scuole di ben 155 Paesi. Questo importante organismo, riconosce il carattere universale della danza come forma d’arte, mezzo di educazione e ricreazione. L’associazione dilettantistica Soul of dance (via A. Volta Piombino) è da sempre sensibile alle tematiche sociali: nelle sue performance spesso sono rappresentate le morti sul lavoro, disabilità, parità e discriminazioni. ma.pi. Organizza la Banda Cittadina Festival della Canzone La Banda Cittadina Galantara, con il patrocinio del Comune di Piombino, indice e organizza “II Festival della Canzone” riservato ai cantanti dilettanti, senza limite di età, che ne faranno richiesta. Il Festival si svolgerà al Centro Giovani di Piombino i giorni 13 - 14 - 15 - 16 marzo 2014. Giovedì 13 ore 21:15 - “La canzone napoletana” - “La canzone d’autore”. Venerdì 14 ore 21:15 - “La canzone italiana” - “La canzone internazionale”. Sabato 15 ore 21:15 - “La canzone per bambini”. Domenica 16 ore 16:00 “Finalissima” I cantanti potranno scegliersi la canzone preferita e saranno accompagnati, dal vivo, dalla Banda Cittadina. Per informazioni e richiesta regolamento, rivolgersi presso la sede della Banda Cittadina, via Della Resistenza n°4, oppure telefonare a Michela cell. 334-7357834. PIAZZA DEL PORTO - SAN VINCENZO TEL. 0565 702927 [email protected] Concerto di Natale per Spazio H La Massoneria della Val di Cornia, Palazzo Giustiniani, organizza giovedì 5 dicembre al teatro Metropolitan di Piombino (ore 21) un concerto di Natale – ingresso ad offerta – i cui proventi andranno in beneficenza all’associazione Spazio H Piombino. Si esibiranno sul palco il soprano Susanna Biagini e i musicisti Daniela Rocchi al violino e Stefano Bigoni al pianoforte. Nel corso dello spettacolo verranno eseguite canzoni napoletane, musiche da film e canti natalizi. Agorà Edicola - Cartoleria - Giocattoli Ricariche telefoniche - Slot machine privata Saletta Slot ne machi VIA LUNGOMARE MARCONI, 109/111 - PIOMBINO - TEL./FAX 0565 43333 28 dicembre - gennaio - febbraio 2014 di Daniele Toncelli A Venturina, da tempo si è rifugiato uno degli ultimi mohicani, così ama definirsi il fiorentino Carlo Giannitrapani. È venuto ad abitare in Maremma perché deluso dalla nuova gestione del Conventino luogo caro a tutti gli artisti e artigiani di Firenze, dove Carlo si era formato come disegnatore, pittore e ceramista e dove aveva allestito una efficiente bottega. È indubbiamente un personaggio unico, artista di grande spessore, maestro artigiano e predisposto da buon toscano, ad una vena di sapiente ironia. È polemico con l’amministrazione comunale di Firenze perché con le modifiche strutturali e organizzative del nuovo Conventino è stata completamente stravolta la tradizione artigianale, artistica e sociale dell’antico complesso e quasi tutti gli artisti hanno dovuto lasciare i loro atelier perché le nuove regole erano troppo onerose e complesse. Mentre mi parla, con la tristezza e l’orgoglio che trapelano dai suoi occhi vispi e arguti, rivedo la sua storia. Un ragazzino che segue il suo istinto di artista e che invece di compiere gli studi commerciali voluti dal padre, frequenta i laboratori del Conventino, come quello del restauratore Rolando Ferroni. La vena creativa era stata del resto evidente già nei disegni dell’infanzia, quando a soli sette anni fa- Carlo Giannitrapani, l’ultimo dei mohicani Il maestro della ceramica ceva i ritratti alle persone a lui più care. Quindi per lui il percorso di artista-artigiano fu naturale e imparò presto le tecniche elementari per disegnare, dipingere, scolpire e fare ceramica. La ceramica diventò la sua arte preferita, sia per la sua naturale predisposizione, sia perché gli consentiva con il commercio di mantenere la sua famiglia. Carlo creò subito un mondo tutto suo, popolato di personaggi veri ma coinvolti con sottile ironia in atteggiamenti e aspetti umoristici molto fantasiosi. Un umorismo originale, che evidenzia la personalità del soggetto rappresentato, conferendogli anche il sapore e l’importanza della storia. Cari- Il vecchio Conventino fuori le mura Il mitico vecchio Conventino, si trova a Firenze nel rione di San Frediano ed era un monastero fondato alla fine dell’Ottocento dalle suore di clausura delle Carmelitane Scalze. Quando le religiose lo lasciarono, dopo la disfatta di Caporetto, diventò ospedale militare. Dopo il 1921 i vari ambienti furono affittati per botteghe artigiane e studi di artisti. Da allora è stato il fulcro della vita culturale e artigianale fiorentina fino al 2007, quando fu ristrutturato e furono aumentate notevolmente le spese di affitto e di condominio. A causa di ciò, uno ad uno, quasi tutti i vecchi maestri sono stati costretti ad abbandonarlo, fra questi il nostro Giannitrapani. cature che diventano così, attuali e primordiali al tempo stesso. La sua produzione è stata notevole perché ha lavorato intensamente inventando con maestria, finezza tecnica e umiltà di artista artigiano, centinaia di opere. Queste immagini di terracotta, di varie dimensioni, rappresentano uno spaccato della vita e della storia del nostro Paese. I suoi personaggi appartengono al mondo dello sport, del cinema, della musica, della politica, dell’arte, ma anche della vita quotidiana. Nel suo atelier, “il garage”di Venturina, fra la polvere e gli attrezzi del mestiere ricoIn alto l’artista Giannitrapani con la scultura del popolare giornalista Indro Montanelli 29 nosco alcuni di questi: Giuseppe Verdi, Lucio Dalla, Berlinguer, Nereo Rocco, Giovanni Benini, Roberto Giannoni, Fabio Mussi. Fra loro, ma rispettosamente in disparte appare un Cristo. Giannitrapani ha infatti realizzato anche opere di ispirazione spirituale e quel crocifisso con il corpo inarcato e morente ci fa capire come talvolta si possa vivere in due mondi paralleli: il sacro e il profano. I suoi lavori fanno parte di numerose ed importanti collezioni, come quella del museo del calcio di Coverciano e quella della soprano Rosa Ponsell, di Rocky Marciano, del baritono Rolando Panerai e della Perugina. Le sue caricature sono inoltre state pubblicate tra gli altri, dai quotidiani Nazione e Repubblica. Per terra, appoggiata ad uno scaffale vedo una piccola tavola di legno, dipinta ad olio. Rappresenta un bel paesaggio toscano, colorato ad ampie macchie cromatiche, che esaltano la luce ed evidenziano lo splendore della nostra campagna. Carlo è infatti anche pittore e la Chi è Carlo Giannitrapani Carlo Giannitrapani è nato a Firenze nel 1933. Inizia a disegnare a soli dieci anni nel 1943. È autodidatta, ma si è formato allo studio del pittore e restauratore Rolando Ferroni e frequentando gli artisti del Conventino. Negli anni Cinquanta inizia a lavorare la ceramica dopo aver conosciuto Arnaldo Miniati. Nel 1957 apre un laboratorio di ceramica nel Conventino dove rimarrà fino al 2007. Ha tenuto mostre in Italia e all’estero ed è stato arbitro e presidente del sua tecnica aveva raggiunto un livello quasi perfetto, tanto da consentirgli di duplicare, su commissione, molti dipinti dei pittori macchiaioli più noti. Pregevoli sono inoltre i suoi acquarelli, una tecnica considerata da tutti molto difficile ma, mi spiega con un sospiro, che nella vita tutto non si può fare, e l’arte del dipingere è stata messa da parte per dare spazio alla ceramica che gli era, tra l’altro, molto richiesta. L’artista arguto e pungente diventa ora uomo di profonda saggezza morale che si è distinto nell’impegno sociale, con attività di volontariato quan- Giovanni Benini con il suo organetto gruppo arbitri di calcio del centro sportivo di Firenze. Nel 1989 ha ottenuto, per la sua attività, la cittadinanza onoraria a Forno di Zoldo in provincia di Belluno. Negli anni Duemila si è trasferito a Venturina, dove, raggiunta la pensione, ama trascorrere il tempo dedicandosi alla famiglia, alla pesca, agli asparagi e quando è ispirato a creare immagini per la sua personale collezione e a scrivere libri come “Gli ultimi Mohicani del Conventino”. do ha messo a disposizione per i ragazzi la sua grande esperienza insegnando a lungo nei centri per il recupero delle devianze giovanili, per i diversamente abili e nei carceri minorili. Uomo che ha saputo anche rifiutare il facile guadagno e successo in America, per seguire la famiglia e per dare un senso dignitoso ad una esistenza vissuta anche per gli altri. Mentre parliamo, all’improvviso mi ritorna in mente un caro ricordo. Anche io, quando studiavo all’istituto d’arte di Porta Romana a Firenze, ho frequentato per breve tempo il Conventino. Dopo la scuola andavo in- Irene Pivetti fatti a trovare il mio professore preferito, Marcello Guasti, che aveva lì uno studio di scultura. Ricordo che vi erano tanti laboratori, corniciai, restauratori e senza saperlo anche quello del ceramista Giannitrapani, che ho conosciuto però, a Venturina, solo dopo oltre quarant’anni perché era diventato un caro amico di mio padre. Mentre con questi pensieri lascio Carlo, sento le voci e le risate delle sue creature, è il suo mondo burlone che mi saluta e mi trascina in questo racconto. Il Presidente Sandro Pertini STUDIO MEDICO LIBRA CORSO ITALIA, 87 - PIOMBINO Medicina Estetica dr. R. Vigetti Cell. 338 3186467 Omeopatia dr. R. Moretti Cell. 338 9343261 Osteopatia dr. M. Bernardini Cell. 331 1092392 Dietista dr.ssa S. Cubattoli Cell. 338 8865577 Psicologa-Psicoterapeuta dr.ssa M. Rapè Cell. 349 6024815 30 dicembre - gennaio - febbraio 2014 Questo matrimonio non s’ha da fare Comune unico, flop della fusione di Fiorenzo Bucci P rima un’auto zeppa di bandiere arancioni, poi un ragazzotto con una maglietta al collo. Alle 16,30 Suvereto era invasa dai caroselli delle auto, nel corso principale la gente applaudiva sull’uscio dei negozi, la nonnina che gestisce l’edicola del Borgo saltava ed alzava i pugni al cielo quasi avesse segnato un gol nella finale di Champions, nella piazzetta in cima alla salita Rossano Pazzagli era festante tra la folla, in posa per i fotografi. Ignaro un turista tedesco di passaggio ha timidamente chiesto: “Football?” No, questa volta “a political Giampaolo Pioli (Sindaco Suvereto): «La grande partecipazione dei nostri cittadini ad una consultazione su un tema così complesso è un fatto di grande democrazia. Abbiamo, così come hanno fatto molte altre amministrazioni matter”. “Political?” – ha biascicato scuotendo la testa mentre incredulo si allontanava. A Suvereto l’epilogo della lunga campagna referendaria per la fusione dei Comuni ha avuto i caratteri della festa. Nel piccolo Comune sono corsi in massa a votare: 1727 cittadini su 2521, poco meno del 70 per cento e quasi tutti hanno votato contro lo sposalizio con il Comune di Campiglia (82,12%). A pochi chilometri, a Campiglia e Venturina, in quegli stessi momenti la gente viveva la vita di sempre e in molti forse neanche sapevano che si era appena finito di scrutinare le schede del referendum. Del resto al richiamo del voto avevano risposto solo in 2864 su 10766, un 26,6 per cento, sconosciuto alle statistiche da quando esistono i seggi elettorali nel Comune, se si esclude l’elezione del difensore civico. Eppure sindaco ed assessori avevano fatto di tutto per richiamare alla partecipazione: opuscoli, incontri, assemblee, comunicati stampa, manifestini e messaggi sui cellulari. A Venturina era corso anche il Governatore Rossi per dare una mano al Sì, guadagnandosi i “no” da chi esigeva la sua imparzialità. Entusiasti gli uni, disinteressati gli altri. Sta tutta qui la storia del referendum per unire i due Comuni, di cui Suvereto a questo punto sarà chiamato, nella sua riaffermata autonomia, ma con meno di 5mila abitanti, ad associare tutte le sue funzioni con uno o più Comuni entro il 31 dicembre 2013. La Regione, che aveva indetto il referendum consultivo, aveva garantito ai sindaci che per il matrimonio occorreva il Sì in entrambi gli enti locali. A Suvereto ha stravinto il No (il Hanno detto in Toscana, sottomesso alla volontà dei nostri cittadini quella che abbiamo valutato come un’opportunità. I cittadini hanno detto di no. Ne prendiamo volentieri atto e, come abbiamo sempre fatto, lavoreremo per assicurare a Suvereto le migliori prospettive possibili in questa situazione». Rossana Soffritti (Sindaco Campiglia Marittima): «Campiglia ha espresso a larghissima maggioranza la volontà di cogliere un'occasione di crescita e sviluppo. Una moderna concezione del Comune in grado di dare servizi ai cittadini e a fare investimenti per l’economia Sì si è fermato al 17,88%). A Campiglia i pochi votanti hanno scelto il Sì (76,69% contro 23,31%). Quindi tutto inutile, anzi no perché il referendum qualcosa è pur costato. Ora Rossana Soffritti, che ha dovuto registrare una certa inerzia dei propri cittadini di fronte al suo attivismo, e Giampaolo Pioli che ha visto la gioia dei suoi per la bocciatura della fusione da lui voluta, devono rimboccarsi le maniche per ricostruire. Sì perché il referendum, rivelatosi inutile, ha prodotto qualche crepa nelle comunità e tra le comunità. e il benessere. Bisogna rispettare l'esito della consultazione, non altrettanto le opinioni espresse in modo offensivo verso persone, comunità ed istituzioni, degne di ben altra considerazione. La politica deve favorire le condizioni per una società capace di guardare oltre i propri confini». Rossano Pazzagli (Ex sindaco di Suvereto): «È una vittoria dei cittadini e del territorio contro i politici che avrebbero voluto chiudere il Comune. Una sonora lezione per gli amministratori del territorio che 31 hanno perso il senso della realtà. Tanta gente gli ha voltato le spalle. A Suvereto la partecipazione della gente è stata commovente. Ora si tratta di costruire là dove altri volevano distruggere: mantenere l'autonomia e al tempo stesso lavorare per coerenti politiche di area, con pari dignità tra i Comuni». Matteo Tortolini (Consigliere regionale Pd): «Dopo il responso referendario il Pd deve provare ad analizzare alla radice, con apertura e onestà intellettua- le questo risultato, soprattutto in un quadro regionale dove si sono alternate fusioni riuscite ad altre fallite. Se nel Comune di Suvereto che poteva trarre più vantaggi da questo processo si è registrato una così alta partecipazione e un così nitido risultato, significa che Il Pd territoriale deve entrare nelle pieghe di questo apparente paradosso con uno sforzo di analisi e senza presunzioni di verità». Comune dei cittadini (Lista civica): «La fusione Campiglia Suvereto era improvvisata, as- sunta senza consultare i cittadini, senza nessun progetto e senza motivazioni convincenti. La clamorosa sconfitta della fusione a Suvereto e l’enorme astensionismo a Campiglia sono i risultati che dimostrano una distanza abissale tra amministrati e amministratori. In un paese normale, dove chi governa risponde davvero del proprio operato ai cittadini, si ammetterebbe l’errore e se ne trarrebbero subito le dovute conseguenze con le dimissioni. Purtroppo però da noi queste cose non accadono». Gianfranco Benedettini (Assessore Affari Generali Comune Campiglia M.ma): «Il referendum sulla fusione dei due Comuni ha decretato la sconfitta dei favorevoli e, dunque, la fusione non si farà. Il No era una delle due possibilità. Quella che a me non piaceva. Prendo atto del risultato. Ora si tratta di fare al meglio ciò che deve fare Suvereto: associare tutte le funzioni rimanenti. Lo dobbiamo fare senza i contributi promessi che erano tanti. Mi spiace solo per i campigliesi che debbono rinunciare ad un progetto possibile e realistico. Tutto sarà più difficile». produce energia, riscalda, rinfresca, amico dell’ecologia LAMPOGAS TIRRENA srl Via Aurelia km 245 - Venturina - Tel. 0565 851452 - [email protected] 32 dicembre - gennaio - febbraio 2014 di Luca Goerg M artina Pietrelli, combattiva e passionale, con il chiodo fisso del rinnovamento. Così si presenta in redazione la coordinatrice del gruppo Adesso! Piombino, nato per sostenere Matteo Renzi alle primarie Pd dello scorso anno, ed ora diventato un gruppo di lavoro che, declinando i principi ispiratori del sindaco di Firenze, vuole dare una risposta alle esigenze e ai bisogni della nostra città. La sua famiglia è originaria di Sassalbo, piccolo paese della Lunigiana al confine con l’Emilia. I suoi bisnonni ogni anno affrontavano la transumanza giungendo fino alla Val di Cornia col loro bestiame. Suo nonno nacque a Campiglia e poi si stabilì a Piombino. La sua è una famiglia storicamente di sinistra: nonno partigiano, padre nel Pci e lei nata politicamente con i Ds. Ultimamente è presente in piazza con l’iniziativa del “Gazebo delle idee”. Un modo nuovo per comunicare e raccogliere informazioni dai cittadini, ideato da Carla Maestrini, sua collaboratrice all’interno del gruppo Adesso! Piombino. In molti la vedono come probabile candidata per le primarie Pd per il futuro sindaco di Piombino ma, per sapere cosa ne pensa lei, dovrete arrivare all’ultima domanda. Un giudizio sulla situazione politica attuale del nostro territorio. Quale opinione a riguardo? Il nostro è un territorio tradizionalmente di sinistra. Il monopolio del potere può portare però molte volte dei problemi. Lo dicevamo noi a livello nazionale riguardo al potere pluriennale della Dc, è giusto riconoscere che una situazione altrettanto simile, in piccolo, si è ricreata Parla la renziana Martina Pietrelli La politica è servizio, no ai personalismi Matteo Renzi con Martina Pietrelli qui da noi. Negli ultimi dieci anni, però, abbiamo assistito ad un evidente sfaldamento delle relazioni politiche e a un decadimento graduale, sia economico che politico, che ha ridimensionato Piombino. I legami istituzionali così sono andati pian piano frantumandosi ed oggi ci ritroviamo con divisioni molto forti: San Vincenzo che guarda a nord, ad esempio, e la stessa Piombino che guarda a sud. Credo che partendo da questo punto dovremo ricostruire una maggiore unità nel nostro territorio, aggiungendo nel quadro anche l’isola d’Elba. L’isola non può rimanere a far parte solamente del panorama di Piombino, deve crearsi un’alleanza tale che porti vantaggi sia al continente che all’Elba. Una visione del nostro territorio che vede al centro Piombino quindi? Assolutamente no. Negli ultimi anni altre realtà hanno rivendicato, giustamente, maggiore importanza rispetto al passato, e nessuno deve negargliela. Quello che dobbiamo costruire non è un nuovo principato di Piombino pronto a fagocitare i paesi confinanti ma è, piuttosto, un nuovo paradigma economico e sociale nel quale Piombino, anche per la sua dimensione e struttura di città, continui a mantenere un ruolo di servizio per il territorio, mettendo la sua forza e le sue risorse a disposizione di processi di innovazione profonda che investano tutta l’area, a partire ad esempio dalla gestione dei servizi pubblici e dalla pubblica amministrazione. Accorpamento di funzioni, Comune unico, fusione, qual è la scelta migliore? E come legge il risultato sul referendum CampigliaSuvereto? Il problema è come imposti la discussione. Non puoi da un giorno all’altro chiedere ai cittadini di votare sì e creare un nuovo Comune senza prima preparare un percorso. In questo modo giochi sull’emozione non sulla ragione. In altre realtà, dove ha vinto il sì, era stato aperto un confronto con le comunità e una collaborazione fra i vari Comuni interessati già da diversi anni e il processo di ridefinizione dell’ identità civica si è svolto gradualmente e con le motivazioni giuste, che non sono e non possono essere solo di carattere economico. Detto questo, dico anche che gestire i servizi insieme si può e si deve e la strada dell’associazione delle funzioni mi sembra la migliore. Le opposizioni secondo lei non hanno chance. Come giudica però il loro operato? Non è che non hanno chanche, è che fino ad oggi mi sembra che non siano riuscite a proporre una visione veramente alternativa a quella di chi ha sempre governato, caratterizzandosi come esperienze nate più contro un sistema che per costruirne un altro. Intendiamoci, è anche un problema che riguarda la cultura profonda di questo territorio che è molto radicata. Sarebbe difficile per chiunque. Anche per questo chi fa opposizione qui da noi ha molti meriti e svolge un ruolo fondamentale per la democrazia. L’ultima collaborazione tra i comuni della nostra area si chiama “Alta Maremma”, cosa pensa di questo nuovo brand turistico? Penso sia inutile creare nuovi marchi. Il mercato del turismo va studiato a livello mondiale: è già difficile spiegare ad un cinese cosa è la Toscana, figuriamoci la Maremma. A Viareggio, in occasione dell’ultimo Open Pd, ci hanno spiegato che ogni anno dall’estero arrivano in Italia 42milioni di turisti, la Francia ci batte con ben 84milioni. Il problema è il sistema Italia, non come chiami un territorio specifi- Dobbiamo lavorare tutti dentro il Pd. Creiamo startup per il territorio. Molto scettica sul polo europeo di smaltimento navi. No al nuovo brand “Alta Maremma” 33 co. Per costruire un brand bisogna pensare ad un target. Il brand “Alta Maremma”, sono convinta, darà pochi risultati. Ma qual è il target a cui dovremmo rivolgerci? La Toscana è un mercato turistico fortemente diversificato con una forte impronta volta al turismo tradizionale e familiare. Ma è fondamentale sviluppare anche un turismo di qualità legato alla natura e all’enogastronomia. E un pensierino lo farei anche sul target giovanile e sugli anziani. Come può sposarsi questo tipo di turismo con il forte impatto che il polo industriale ha su Piombino? Esistono due Piombino. Una che finisce dentro le mura di Leonardo Da Vinci e che, molto probabilmente, sarebbe stata anche la Piombino di oggi se non ci fossero state le industrie. Poi c’è la città degli ultimi cento anni: dopo l’acciaio, che ha trasformato radicalmente la nostra identità, non possiamo più essere gli stessi. La verità è anche che da un certo punto in poi ci siamo adagiati, con la sicurezza del lavoro in fabbrica. Oggi non possiamo più permettercelo, dobbiamo essere anche altro. Ma sarebbe sbagliato impostare il problema come una scelta stile “essere o non essere”. Dobbiamo innanzitutto capire cosa produrre, perché se no è inutile parlare di lavoro e di mantenere il polo industriale. Deve essere qualcosa di innovativo. Vanno benissimo le rotaie ma abbiamo bisogno anche di altro. Dovremmo diventare una start up per tecnologie ambientali e puntare sulla meccanica di precisione, il vero volano dell’economia nazionale.Tutto ciò all’interno di un progetto nazionale. Se manca un governo che da indicazioni pos- Chi è Martina Pietrelli Nasce a Piombino da babbo Settimo (operaio) e mamma Giovanna (casalinga). Classe '77, ha una sorella di ventinove anni, Agnese. Si è diplomata al liceo Classico Carducci e nel 2002 ha consesiamo però fare pochi discorsi. E l’idea di far diventare Piombino un polo europeo per lo smaltimento di navi come lo vede? Sono molto scettica a riguardo per due motivi. Il primo che le prospettive del nostro territorio nel settore turistico consigliano altre scelte. Non credo che diventare un polo di rottamazione navale che è sostanzialmente un luogo dove si trattano rifiuti, proprio a due passi dai 20 km di spiaggia del golfo di Follonica sia una scelta indolore. L’impatto per l’immagine della città e di tutto il territorio sarebbe evidentemente negativo. Piuttosto bisognerebbe fare le bonifiche e sviluppare lavoro e professionalità in un settore, quello ambientale, dalle potenzialità enormi e che produce bellezza. L’altro motivo riguarda il ruolo e lo sviluppo del nostro porto. Potremmo essere un luogo dove si arriva e si parte solo se ci caratterizziamo con spazi infrastrutture e servizi a disposizione delle imprese, portuali e non, e guito la laurea in Filosofia all'Università di Pisa con il massimo dei voti. Durante gli anni universitari lavora presso la Coop Toscana Lazio nel settore comunicazione sociale e multimediale. Nel 2006 ha completato la sua formazione con un master in comunicazione pubblica e politica sempre presso l'Università di Pisa. Oggi lavora al comune di San Vincenzo come responsabile dell'ufficio relazioni con il pubblico e comunicazione, scuola e politiche sociali dopo un'esperienza come responsabile della segreteria del sindaco. Il suo impegno politico nasce sin da adolescente. A ventidue anni entra per la prima volta in Consiglio Comunale a Piombino con i Ds, è la donna più votata. Tra le iniziative portate avanti in consiglio l'apertura del Centro Giovani, l'avvio della consulta degli immigrati e l'istituzione del registro delle unioni civili. dei passeggeri. Se scegliamo di smaltire le navi di tutta Europa finiremo per fare solo quello. E non diventeremo mai veramente quello per il quale il nostro porto è naturalmente predisposto: il viaggio, vale da dire essere parte fondamentale della rete dei porti del Mediterraneo. All’ultima festa del Partito Democratico l’intervento di Renzi ha suscitato grande clamore e il suo intervento ha fatto il pienone. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando vi fu impedito di fare volantinaggio a favore del sindaco di Firenze… Per me non è cambiato assolutamente nulla, ma la giornata del 6 settembre alla festa Pd è stata una bella conferma. Credevo in Renzi allora e ne sono ancora più convinta adesso. Sono stata sempre consapevole del fatto che fosse l’uomo giusto per cambiare la sinistra italiana. E anche se il suo progetto era quello di diventare presidente del consiglio, secondo me da segretario del Pd farà comunque grandi cose. In una prima fase lavorare dall’esterno del partito è stato fondamentale. L’ho vissuto di prima persona: riuscire a portare molte persone nuove, giovani, che di politica non se ne interessavano, è stata una grandissima soddisfazione. Ora dobbiamo lavorare nel partito. A livello locale il gruppo Adesso! Piombino ha fatto molto quindi. In una rosa di nomi per i candidati alle primarie Pd per il sindaco di Piombino pare scontato contare anche Martina Pietrelli oppure no? Innanzitutto è bene secondo me che le primarie ci siano e che siano aperte a tutti e, perché no, gratuite. Dopodichè chiunque si candiderà non dovrà essere nè un candidato di parte, nè concorrere per ritagliarsi uno spazio personale o per partigianeria, ma lo dovrà fare perché crede in questa città e pensa di poter dare un contributo per il suo futuro. Io amo profondamente la mia città e concepisco la politica come servizio. Per questo rispondo che nulla è scontato ma se servirà, io ci sarò. 34 dicembre - gennaio - febbraio 2014 assione. Grinta. Determinazione. Il Personaggio dell'Anno 2013 è Andrea Luci, campione della Serie A e capitano dell'A.S. Livorno Calcio, squadra appena tornata in questa stagione a disputare le partite nell'olimpo del pallone. Un grosso contributo per arrivare a questo punto è stato dato proprio dal capitan Luci, come lo chiamano tutti a Livorno. Classe ottantacinque, piombinese di nascita, a gennaio sarà insignito del prestigioso premio indetto da Costa Etrusca: Personaggio dell'Anno 2013. La serata che si svolgerà anche questa volta al Centro Giovani de Andrè a Piombino sancirà la quarta edizione dell'evento. Negli anni passati, in ordine di tempo, avevano vinto il pittore di San Vincenzo Giampaolo Talani, la scrittrice bestseller Silvia Avallone e l'imprenditore piombinese Bruno Pietrini. Personaggi al top nella propria professione e legati alla provincia di Livorno. Questa volta, per portare alta la bandiera del nostro territorio, è stato scelto il campionissimo Andrea Luci, pilastro portante della squadra labronica. È dai tempi di Lido Vieri e Aldo Agroppi infatti che uno sportivo del nostro territorio non arrivava alla vetta dello sport più popolare d'Italia. Il riconoscimento arriva dopo una intensa competizione che ha visto diversi nomi nella rosa dei possibili vincitori per il Personaggio dell'Anno. Oltre al calciatore erano in lizza un noto giornalista e scrittore, un ricercatore e un importante imprenditore. Ma non c'è stata gara, sull'onda emotiva della promozione del Livorno in Seria A e l'accorato appello dei tifosi ha fatto sì che Andrea Luci, cuore del centrocampo amaranto, praticamente a furor di popolo, si aggiudicasse l'ambito premio. Ma non esiste successo e affermazione professionale senza la parola umiltà. A confermarlo sono gli amici, per lui gli stessi dell'asilo e i piombinesi che lo vedono andare al mare ogni estate al Quagliodromo, dove sfocia il Cornia, come se non fosse cambiato niente: ombrellone in spalla e pargoli al seguito preferisce la spiaggia di quando era ragazzo ai lidi esclusivi della Versilia dove molti suoi colleghi ogni estate corrono per farsi immortalare dai paparazzi. Lui no, preferisce passare le domeniche di giugno sulla spiaggia della sua Piombino, tra gli amici di una volta, gli amici di sempre. La passione per il calcio è nata con lui, a confermarlo è il babbo Mauro Luci, proprietario di una pescheria in via Dalmazia: «Da bimbo mangiava sempre con il pallone sotto i piedi e quando faceva il bagnetto pretendeva almeno una decina di palline». Ed è sempre il padre, involontariamente, ad essere stato artefice del suo primo P Il bravo capitano del Livorno Andrea Luci Personaggio dell’Anno Spettacolare gesto atletico del capitano amaranto. (Ph Gabriele Maltinti) contatto col campo di calcio. Era solo un bambino delle elementari quando lo portava con sè all'A.S. Salivoli, dove faceva l'allenatore. Mentre lui si dedicava alle giovanili, lasciava infatti il piccolo Andrea con i Pulcini. Ma subito fu chiaro a tutti, a partire dai suoi allenatori, che quello che scalciava nel campo sterrato, non era un bambino come tutti: era un talento. Il presidentissimo Gilberto Allori, Sergio Bartalini, Francesco Pesare e Giorgio Grassoni lo fecero crescere prima nei Pulcini, poi negli Esordienti e infine nei Giovanissimi del Salivoli, ma Piombino era troppo poco per un futuro fuoriclasse del pallone. Foto Gabriele Maltinti La gioia dopo il trionfo «Durante una partita a Livorno – racconta sempre il babbo – lo notarono alcuni dirigenti della Fiorentina che lo chiamarono per un provino a Firenze. Aveva solo dodici anni ma lo presero subito. Non me la sentivo però di lasciarlo da solo, così piccolo a Firenze, lontano da casa. Decisi quindi di portarlo io agli allenamenti». Per tre, quattro volte alla settimana, al tocco e dieci Mauro Luci chiudeva la saracinesca della sua pescheria. Andrea usciva da scuola, un panino veloce e dritti in auto verso Firenze. Il duro allenamento e poi distrutti di nuovo a Piombino dove Andrea doveva dedicare la sera allo studio. «La cosa che mi spinse a continuare con questa routine massacrante – afferma il padre – era il fatto che Andrea non si lamentava mai. Neanche una volta che chiedesse di saltare l'allenamento. La grinta, la determinazione e la sua passione furono il principale input che mi diede la forza di continuare e non mettere mai in dubbio quello che stavamo facendo». A dimostrazione della tenacia del giovane Luci il fatto che nonostante i massacranti orari e l'impegno professionale con il calcio riuscì a diplomarsi con ben 94/100 in ragioneria. In seguito l'esperienza a Torino nelle giovanili della Juventus e la convocazione nella Nazionale Under 19. Poi la carriera nelle squadre di club, prima in Sardegna 35 con la Torres poi a Pescara e nell'Ascoli. Ma la svolta arriva nel 2010 quando il suo procuratore, Claudio Pasqualin, comunicò le trattative con il Livorno. «Andrea era felicissimo – affermano i familiari – noi anche se contenti di riaverlo vicino a casa eravamo titubanti. Mai nessuno è stato profeta in patria, temevamo la reazione dei tifosi». Invece Luci ha sorpreso ancora una volta tutti riuscendo ad entrare nei cuori dei tifosi labronici. Le soddisfazioni più grandi infatti arrivano proprio nella squadra ama- ranto: la nomina a capitano e la promozione in A. Andrea Luci però, non è solo un bravissimo centrocampista ma, è anche un ottimo marito e padre di famiglia. Ha due figli: Marco, di sei anni ed Edoardo di quasi due anni. «Mi ha subito colpito la sua maturità – afferma Lisa Ulivieri, moglie di Andrea da ormai cinque anni – mi ha colpito il fatto che già a diciannove anni, quando ci siamo conosciuti, era più maturo di un ragazzo della sua età e soprattutto il suo carattere sempre positivo». Non solo successi nella carriera e nella famiglia. Andrea si è rivelato anche un bravo imprenditore creando diversi posti di lavoro nel suo ristorante la "Vecchia Ciurma", aperto insieme all'amico e collega Luca Mazzoni, a Livorno in Borgo Cappuccini. Insomma Andrea Luci è un campione a trecentosessanta gradi. Il successo è il suo marchio di fabbrica e l'umiltà la caratteristica che riesce a farlo amare da tutti. Il Personaggio dell'Anno 2013, senza ombra di dubbio, è lui: il capitan Luci. Il cammino del campione Nasce a Piombino il 30 marzo 1985. Inizia a giocare nella Scuola Calcio Salivoli ma, subito, visto il suo talento, comincia a militare nelle giovanili della Fiorentina.Vince all'inizio della sua carriera il Torneo Gaetano Scirea, disputato a Cusano Milanino, con le giovanili della squadra gigliata contro squadre del calibro del Real Madrid o dell'Inter. È il 2002, poi, quando vince la Coppa Alberto D'Aguano come miglior calciatore della competizione durante il Torneo Città di Arco-Beppe Viola. Si dimostra, quindi, sin dall'inizio una vera e propria promessa del calcio italiano. Infatti lo stesso anno la Juventus decide di acquistarlo e farlo militare nelle squadre giovanili prima nella Beretti e poi nella Primavera. Il 2004 è l'anno della svolta e dei più grandi riconoscimenti della sua carriera giovanile: con la Primavera della Ju- ventus vince il Torneo Calcistico Internazionale di Viareggio e viene convocato nella Nazionale Under 19. Dopo una carriera giovanile così importante e costellata di grandi successi comincia nel 2005 il duro cammino nelle squadre di club. A soli vent'anni con la Torres gioca ventidue partite segnando ben due gol. L'anno successivo, prestato con diritto di riscatto al Pescara, debutta in Serie B guadagnandosi un posto fisso da titoalre: 32 partite e un gol. Arrivano nel 2007 gli anni nella squadra marchigiana dell'Ascoli. Fino al 2010 si Una questione di famiglia Destino, casualità o semplicemente una combinazione? Andrea Luci è solo uno dei recenti campioni che il nostro territorio ha regalato alla Serie A. Prima di lui, infatti, hanno calpestato l'erba dei più importanti stadi italiani, in ordine di tempo, Lido Vieri e poi Aldo Agroppi. E proprio con quest'ultimo il capitan Luci ha un legame di parentela. Il destino ha voluto che la moglie di Agroppi, Nadia Luci, fosse la cugina di Mauro Luci, padre di Andrea. Così oltre che legati dal destino calcistico Andrea e Aldo sono rispettivamente nipote e zio. Quando il calcio è una questione di famiglia. dimostra un'indispensabile centrocampista giocando centoquattro partite di campionato e sette di Coppa Italia, portando a casa ben quattro gol di cui uno proprio in Coppa. Infine, il ritorno in Toscana, proprio nella sua provincia, dove rincuorato dai suoi conterranei riesce a dare il meglio di sé cambiando le sorti dell'A.S. Livorno Calcio. Si guadagna dopo solo un campionato la fascia di capitano diventando colonna portante della squadra. Il 2 giugno 2013, grazie al suo fondamentale contributo, il Livorno vince i play-off promozione e torna a disputare le proprie partite nell'olimpo del calcio italiano: la Serie A. Contro il Cagliari, il 26 settembre, nell'ovazione generale dei tifosi amaranto all’Ardenza, segna il primo gol assoluto in Serie A. Casa Luci Andrea Luci nasce da babbo Mauro, titolare di una pescheria in via Dalmazia a Piombino e mamma Alessandra, impiegata all'ex studio commercialista di Franco Iacometti (grande tifoso e appassionato di calcio che seguì sin dall'inizio con trepidazione la carriera del piccolo Andrea), oggi studio Tinti e associati. Ha una sorella di diciassette anni, Alessandra, pallavolista e fan numero uno del fratello. È sposato da cinque anni con Lisa Ulivieri, classe 1986, anche lei piombinese. Nel 2007 nasce Marco, per niente appassionato di calcio ma amante di tutto ciò che è tecnologico e, nel 2011, Edoardo che «senza pallone non può vivere – afferma il nonno – sembra proprio suo padre da piccolo». Che sia già nato il prossimo campione di casa Luci? E Totti… ci rimase male La prima di campionato della stagione 2013-2014. Livorno vs Roma. Nel tunnel, prima dell'uscita in campo, i giocatori si riscaldano e fanno due chiacchiere con i bambini che li accompagneranno per mano in campo. I due capitani, Andrea Luci per il Livorno e Francesco Totti per la Roma, si mettono d'accordo. Papà Luci infatti vuole regalare al figlio l'emozione di accompagnare in campo per mano il famoso "pupone", idolo di tutti i ragazzini. Niente da fare, la fede per il colore amaranto prevale. Il piccolo Marco sentenzia: «Io voglio scendere in campo con te babbo – stupisce tutti il bambino – non voglio dare la mano a Totti. Piuttosto mi metto la maglia della Roma pur di scendere in campo con te». Totti e Luci increduli obbediscono e nei minuti prima della discesa in campo, quando il capitano della Roma prova a fare qualche domanda al piccolo Luci non riceve neanche una risposta. Non solo affetto filiale ma vera e propria questione d'orgoglio e fede calcistica. Avanti Livorno, sempre! 36 dicembre - gennaio - febbraio 2014 L’AFFERMATA IMITATRICE-ATTRICE PIOMBINESE SUL PODIO Martorella, Premio alla Carriera a risata della Carrà, la voce della Vanoni, la scaltrezza della Mondaini. Frankestein? No, Gianna Martorella, la nota imitatrice-attrice, piombinese purosangue. Va a lei il Premio alla Carriera indetto da Costa Etrusca. Anche quest'anno il vincitore è stato selezionato attraverso un sondaggio d'opinione. Ed è risultata lei la più apprezzata tra le persone che possono vantare un curriculum importante. Anche quest'anno il volto di un personaggio del nostro territorio che è riuscito a portare alta la bandiera della Toscana nel proprio settore. E il settore in questione è uno dei più agguerriti e difficili: lo spettacolo, la televisione. «Basta rimboccarsi le maniche» afferma lei, in redazione, con il suo solito sorriso e la positività di un'artista. La contraddistinguono fascino e talento ma, soprattutto, umiltà. Non è semplice rimanere con i piedi per terra quando abbiamo a che fare per molti anni con il mondo dorato dello spettacolo. Ma lei no, non è come gli altri. Probabilmente le origini "normali" l'hanno molto aiutata (padre operaio dell'Ilva e madre casalinga), consapevole del fatto che il sogno può anche non durare per sempre. L Il sindaco Anselmi con Gianna Martorella «Sembra ieri quando a ventuno anni, da debuttante, vincevo il Festival Nazionale degli Imitatori di Alfredo Papa a Milano». Poi, dopo, una sfilza di partecipazioni in programmi Rai e Mediaset: Domenica In, Clap Clap, Pronto chi gioca, Grand Hotel, Drive In, Una grande occasione, Buona Domenica, Bella d'estate. «Di gavetta ne ho fatta tantissima, ma devo dire che ho lavorato sin da subito, anche se il successo vero è arrivato nel 1990 con Gran Premio, uno dei programmi di Pippo Baudo più seguiti. E allora gente per strada che ti ferma, serate, eventi». Ma non è tutto oro quel che luccica, soprattutto nello spietato mondo dello spettacolo. Specialmente quando una donna decide di diventare madre e si dedica alla famiglia, almeno per un po', almeno per quel che pare giusto. «Il problema è quando cerchi di rientrare nel giro. Io ce l'ho fatta, ma non è per tutti così. Bisogna rimboccarsi le maniche e soprattutto non disperarsi. Ne ho visti molti di colleghi fermarsi al palo». Tra i collaboratori più cari Gigi Sabani. «Un uomo dalla professionalità indiscussa. Da lui ho imparato tanto. Mi convinse a partecipare a Stasera mi butto, programma che mi ha dato grandi soddisfazioni. All'inizio ero reticente, se non fosse stato per lui…». Dopo la pubblicazione del suo libro, "Nei panni degli altri", ha collaborato a un reality show su Sky ed è in trattativa per un programma con Paolo Limiti. «Paolo mi ha fatto crescere. Negli anni ho collaborato tantissimo con lui. Siamo molto legati». Insomma, un Premio alla Carriera che più che un riconoscimento è un’ancora, per un vulcano in piena eruzione, alla quale può aggrapparsi un attimo, prima di ripartire per il prossimo successo. eo Il trof usca ta Etr di Cos Patrocinio Comune Piombino Gianna (alias Milly Carlucci) con Paolo Limiti 37 I CAMPIONI DELLE PASSATE EDIZIONI Quarta edizione per il Premio alla Carriera e il Personaggio dell’Anno. L’evento, organizzato da Costa Etrusca, vuole portare anche quest’anno alla ribalta le personalità del nostro territorio che del successo hanno fatto una ragione di vita. Questo è il primo scalino da compiere per ispirare ed inorgoglire il nostro territorio. Ma vediamo chi sono stati i fuoriclasse delle passate edizioni. Durante la prima edizione (tre anni fa) è stato eletto Personaggio dell’Anno il pittore sanvincenzino Giampaolo Talani. Protagonista del jet-set artistico internazionale ha esposto in tutto il mondo. E’ stato l’artefice di installazioni originali e di opere faraoniche come la statua del Marinaio, alta quattro metri e posta all’entrata della diga foranea del porto di San Vincenzo – è in progetto di crearne una copia anche per il porto di Miami (Florida) – o l’affresco Partenze, di ottanta metri quadri, che domina la galleria di testa della stazione fiorentina di Santa Maria Novella. Il premio è stato consegnato da Marco Lami, presidente Unicoop Tirreno, sponsor della manifestazione. Lo stesso anno ha vinto il Prima edizione: Talani e Tovoli Premio alla Carriera il cineasta Luciano Tovoli. Premiato già in passato ad esempio con il David di Donatello, non ha mai fatto mancare il suo impegno nel mondo del cinema e della fotografia. Nato a Massa Marittima ma legato visceralmente a Piombino, dove ha vissuto, è uno dei nostri conterranei che è riuscito letteralmente a sfondare in un campo competitivo e importante come quello del cinema. Per l’occasione Gianni Anselmi, sindaco di Piombino, ha consegnato personalmente il premio. Il secondo anno ha visto protagonista del premio per il Personaggio dell’Anno, indetto da Costa Etrusca, la scrittrice esordiente Silvia Avallone. La giovane ragazza vincitrice del premio Campiello e arrivata seconda al premio Strega è stata la protagonista di un acceso dibattito all’interno della cittadinanza per aver ambientato il suo libro, Acciaio, proprio a Piombino. E’ stata poi anche co-sceneggiatrice del film, diretto da Stefano Mordini, che ha visto portare sul grande schermo la storia delle due adolescenti piombinesi. La pellicola, purtroppo, non ha avuto il successo sperato. Ancora oggi è alla ribalta del mondo letterario con il suo nuovo romanzo, Marina Bellezza, uscito recentemente. Anche lei è stata premiata dal presidente della Unicoop Tirreno, Marco Lami. Durante la stessa serata, la deputata Silvia Velo ha consegnato il Premio alla Carriera ad Aldo Agroppi. Piombinese doc, ex centrocampista del Torino, allenatore di serie A, opinionista televisivo e scrittore. Ha sempre viaggiato in tutto il mondo per i suoi mille impegni ma ha sempre portato con sé un po’ della sua Piombino e del suo mare. E’ tornato infatti sempre a casa rinunciando ad importanti ingaggi pur di tornare nella sua città. Lo scorso anno è stata la volta dello scoppiettante ed intraprendente industriale Bruno Pietrini. L’amministratore e direttore della SiderPiombino è stato eletto Personaggio dell’anno 2013 da una commissione di esperti e dai lettori di Costa Etrusca. A premiarlo ancora una volta Marco Lami per Seconda edizione: Avallone e Agroppi l’importante realtà industriale che rappresenta nel territorio e per gli importanti lavori che la sua azienda porta avanti in tutto il mondo. La genialità di una mente visionaria applicata ad una realtà industriale che può e deve rinascere. Nell’occasione ha debuttato Savana, la nuova rivoluzionaria automobile destinata ai paesi in via di sviluppo, ideata nei cantieri della sua azienda. Il Premio alla Carriera è andato, invece, al direttore del Vernacoliere Mario Cardinali. Con le sue battute graffianti e irriverenti ha bacchettato i potenti e fatto sorridere generazioni con il tipico humor labronico che lo contraddistingue. Grazie al suo giornale, un concentrato di satira e sfacciata creatività, lo spirito del nostro territorio raggiunge ogni mese migliaia di abbonati in tutto il mondo. A premiarlo Gianni Anselmi. Terza edizione: Pietrini e Cardinali dicembre - gennaio - febbraio 2014 ASIU INFORMA 38 RACCOLTA DIFFERENZIATA: Ancora troppi errori compromettono l’effettivo avvio a riciclo dei materiali raccolti La raccolta differenziata è una pratica importante ma si tratta ad ogni modo di un primo passo nel circuito virtuoso che trasforma i rifiuti in risorse e che riciclandoli garantisce loro una nuova vita. Questo primo passo è fondamentale ed è un compito di tutti i cittadini farlo nella maniera più corretta. Senza una buona raccolta differenziata, infatti, è impossibile proseguire nella direzione che porta ad un effettivo riciclo. L’obiettivo che si deve raggiungere è quello di riciclare il più possibile. Per far ciò lo strumento a disposizione di tutti noi è la raccolta differenziata. Non dobbiamo confondere il mezzo con il fine e credere che una volta effettuata la raccolta differenziata le problematiche legate al tema dei rifiuti siano finite. Ciò risulta vero a patto però che: 1. I materiali gettati nei diversi contenitori siano appropriati 2. I materiali raccolti in maniera differenziata trovino una loro adeguata collocazione nel mercato delle materie prime seconde; se cioè esiste un mercato di oggetti derivati da riciclo Una cattiva raccolta differenziata comporta implica- zioni che invece riguardano tutti noi: - implicazioni ambientali: il mancato avvio a riciclo dei materiali comporta dover prendere materie prime in natura e smaltire i materiali in discariche - implicazioni economiche: il mancato raggiungimento di determinati standard di qualità in merito alle raccolte differenziate comporta penali che vengono riversate sui gestori, e di conseguenza sui cittadini. Questo ultimo punto significa che se di tutto il materiale presente in una campana verde vi è più del 18% (in peso) di scarto, viene emessa una penale a nostro discapito. Si evince che bastano poche bottiglie di vetro per far sì che si arrivi a tale percentuale di scarto (per chi non lo sapesse il vetro va nella campana gialla non in quella verde). Tali penali fanno lievitare i costi del servizio, che per legge devono essere finanziati attraverso le tariffe applicate a tutti i cittadini. A volte, più che una poca conoscenza di ciò che deve o non deve essere gettato all’interno dei diversi contenitori, sembra quasi che non vi sia assoluta volontà; o meglio che vi sia la volontà di danneggiare ciò che tutti gli altri fanno. Il gesto sbagliato anche di uno solo, infatti, compromette quanto di buono viene effettuato da altri. 39 Le raccolte differenziate di ASIU s.p.a. Come, perché e cosa diventano Multimateriale: Cosa SÌ Imballaggi alimentari in plastica: - piatti e bicchieri monouso in plastica; - bottiglie acqua, bibite, olio, succhi, latte ; - flaconi sciroppi, creme, salse, yogurt; - confezioni rigide per dolciumi (esempio: scatole trasparenti e vassoi); - confezioni rigide/flessibili per alimenti in genere, (esempio: affettati, formaggi, pasta fresca, frutta e verdura); - buste e sacchetti per alimenti in genere, (esempio: pasta, riso, salatini, biscotti, caramelle, surgelati); - vaschette porta uova; - vaschette per alimenti carne e pesce/vaschette e barattoli per gelati; - contenitori per yogurt, creme di formaggio, dessert; - reti per frutta e verdura; - barattoli per alimenti in polvere; - cassette per prodotti ortofrutticoli e alimentari in genere. Imballaggi non alimentari in plastica: - flaconi per detersivi, saponi, prodotti per l'igiene della casa e della persona, cosmetici, acqua distillata; - barattoli per confezionamento di prodotti vari (esempio: cosmetici, articoli da cancelleria, contenitori per detersivi); - film e pellicole da imballaggio (anche espanse per imballaggi di beni durevoli); - blister e contenitori rigidi e formati a sagoma (esempio: gusci per giocattoli); - scatole e buste per confezionamento di capi di abbigliamento; - gusci, barre, chips per imballag- gio in polistirolo espanso per piccoli contenitori; - sacchi, sacchetti, buste (esempio: shoppers, sacchi per detersivi, per alimenti di animali). - cartoni per passate di pomodoro, passate di verdura - contenitori di panna da cucina o da montare Imballaggi in alluminio: - lattine in alluminio - vaschette - teglie - pellicola in alluminio Imballaggi in acciaio: - lattine in acciaio - barattoli per alimenti - mangiare per i cani e per i gatti - ogni altro contenitore in acciaio Imballaggi in poliaccoppiato (ad esempio Tetrapak): - buste di latte - contenitori di succhi di frutta - contenitori di spremute Cosa NO Imballaggi in plastica: - contenitori con ancora residui (anche se acqua) Qualsiasi manufatto in plastica - posate di plastica; - rifiuti da medicazioni (esempio: siringhe, sacche di plasma, contenitori per liquidi fisiologici e per emodialisi); - beni durevoli in plastica (esempio: elettrodomestici, articoli casalinghi, complementi di arredo); - giocattoli, custodie di cd, dvd; - canne di irrigazione, articoli per l'edilizia; - barattoli e sacchetti per colle, vernici e solventi; - stampelle appendiabiti; - borse, zainetti; - bidoni e cestini porta rifiuti; - cartellette, portadocumenti ; - componentistica ed accessori auto; - sacconi per materiale edile (esempio: calce e cemento) e per il giardinaggio; - imballaggi con evidenti residui del contenuto (rifiuto pericoloso, non pericoloso); - sacchetti gelo; - tavolette per wc. Imballaggi in alluminio e acciaio: - barattoli d'alluminio o in acciaio che contenevano prodotti tossici o infiammabili. - contenitori con evidenti residui all'interno Imballaggi in poliaccoppiato (ad esempio Tetrapak): - contenitori con ancora residui 40 dicembre - gennaio - febbraio 2014 Le pillole di Paolo Pachi ♥ Il denaro degli altri non fa la nostra felicità. La bellezza prima o poi svanisce, mentre l’intelletto si afferma. Un evaso si veste meglio da quando è ricercato. Chi sa che la felicità è in noi stessi, spesso va a cercarsi la sventura fuori. Il battesimo è proprio la prima doccia fredda della vita. ♣ Il tergicristallo non si cura del tempaccio e va avanti e indietro sotto la pioggia. L’inventore trova sempre quello che non c’è. I ragni espongono tele in tutti gli angoli. Il sigaro toscano ha le aspirazioni che vanno in fumo. “Vendesi casa completa di moglie, due figli e un cane”. Solo dal dentista do la precedenza. Solo i virtuosi esempi miglioreranno i figli. PAROLE INCROCIATE (di Paolo Pachi) 1 2 3 4 10 11 13 14 5 6 15 9 16 20 23 22 8 12 19 18 7 17 21 24 25 26 27 29 28 30 31 35 32 33 36 38 34 37 39 40 41 43 44 42 45 ORIZZONTALI 1. Fa parte dell’indirizzo – 4. Affogati nell’aceto – 10. Le voci degli ovini – 12. Santuario della Madonna Nera, frazione di Biella – 13. È quasi un urlo – 14. Un antico impermeabile – 16. Le prime voci della radio – 18. Si usa per tralasciare frasi non necessarie – 20. Gota allo specchio – 22. Nababbi Italiani Beffano Erario – 23. Auto Trasporti Internazionali –25. Dea mitologica degli incantesimi – 26. Vuol dire “gioca” in inglese (y=i) – 28. Formaggio greco – 29. Si crede che possa contattare i defunti– 30. Il nomignolo della Weber, personaggio tv – 31. La scuola di Zenone – 33 Il nome di Nolte, attore americano – 35. Solo e senza vocali – 36. Profonda – 37. La più bella dote di Frank Sinatra – 38. La nostra Regione – 41. Una preposizione semplice – 42. La quarta preposizione semplice – 43. Le consonanti di latore – 44. Andare col poeta – 46. Il nostro giornale – 50. Maiale, porco – 51. Si utilizzano nelle fratture. VERTICALI 1. Altro nome dello spaghetto – 2. Vergine, pura – 3. Le iniziali di 50 51 Aleardi– 4. Nei medicinali è accompagnata da grammi – 5. Noto canLe caselle a bordo ingrossato tante italiano – 6. Circa senza estremi – 7. Per Califano era tutto il renascondono un messaggio della nostra rivista sto – 8. Ascoli Piceno – 9. Fiume emiliano che nasce dal monte Penna – 10. Un auspicio gradito – 11. Attesa senza vocali – 15. È di fronte all’ovest – 17. Ortaggi a spicchi – 19. La produce un baco – 21. Qualcuno in altri casi – 24. Scaturisce da chi pensa – 26. Pisa – 27. Chi ce li ha li tenga stretti – 29. Adesso per i romani – 31. Si spalma sulle unghie – 32. È molta – 34. Lo stato con Nairobi – 36. Istituto Classico – 37. Un microbo delle infezioni – 39. Né miei, né tuoi – 40. Antichi altari – 41. Esprimersi, parlare – 45. Mezzo essere – 46. Inizio della custodia – 47. Società Napoletana – 48. Telegiornale – 49. Codice Interno. 49 U I N O G O 46 S T A E 47 U E S T T O 38 E C T A N I A M L A T S C I N 42 V O T O A C N 32 I 33 M E D I U A T E D P L 26 I B E A T 23 M I 18 E K 34 M S S R L A R 14 E L A S 10 E A I I 2 A 3 C T O R G 21 I R 16 O 11 V 1 N 15 T I L 24 I 20 T A 27 I 19 13 A I I 41 A A 22 B A 29 N U E 45 25 O I C 37 31 E R D 40 I 28 E S S 49 R 36 30 F S U 44 39 L 35 R 48 L 43 S E 51 C O P A 17 A 12 M 4 A R 5 I 6 N 7 A 8 T 9 I 48 S 47 50 46 41 Giornali al palo e r u t a l o g i p S a v i s s e c c e a Burocrazi Tutti sono concordi nell’affermare che la burocrazia è il vero freno allo sviluppo e che sarebbe necessario un intervento drastico. Anche i nostri politici lo ripetono da decenni, ma senza produrre provvedimenti concreti. Come diceva Einstein, i problemi non li risolvono chi li ha creati! Giornali. Piangere la loro scomparsa ma non comprarne nemmeno uno. La fuga dei cervelli L’esodo dei giovani che lasciano il nostro Paese per raggiungere Germania, Svizzera, Stati Uniti, Canada, Australia, Cina. Tanti dei “cervelli in fuga” sono ricercatori e accademici, ma non solo. Anche semplici giovani che cercano un futuro altrove, dove merito e competenze sono valorizzati a scapito di burocrazia e raccomandazioni. I nostri giovani sono il nostro futuro… costruiamo le basi per non farli scappare e far tornare quelli che già hanno scelto Paesi lontani. 42 dicembre - gennaio - febbraio 2014 Il megaparcoh Anno 2023 La palla di vetro di Dionysos G li scenari incerti e cupi che si profilano per il futuro hanno imposto una decisione: recuperare, dall’archivio di Costa Etrusca, la palla di vetro. Per prima cosa, la sfera di cristallo ci ha suggerito di prendere quello che verrà con una buona dose di ironia, aspettandoci cambiamenti tali che, in confronto, le profezie dei Maya sono barzellette. Poi, grazie ai suoi poteri magici, ci ha proiettato, anzi catapultato in un istante dieci anni più in là. Un volo, e ci ritroviamo nel 2023. (I disegni sono di Mario Barsellini) Idromassaggi, bagni e sole nelle piscine del grande albergo Turista australiano si diverte con la canna da pesca A nche quest'anno i bilanci al dicembre 2023 del megaparcohotel della Costa’s Concordia’s hanno macinato utili da urlo. La cordata di imprenditori che dieci anni fa decise di investire su questo progetto può dormire sonni tranquilli. Sembra ieri quando diversi Comuni italiani correvano per accaparrarsi il relitto affondato sulla costa gigliese il 12 gennaio 2012. Prima Piombino, poi Palermo e Civitavecchia. Infine Napoli e Porto Torres. Tutti a litigare e pronti ad accogliere la carcassa della nave nel proprio porto per i lavori di demolizione. Addirittura, giungevano candidature dalla Turchia e dall'Africa. Ma niente da fare per nessuno di loro. Infatti il geniale imprenditore Diego Della Valle, sempre pronto a investire in progetti avveniristici (come la ristrutturazione del Colosseo), avanzò la proposta del megaparcohotel della Costa’s Concordia’s. Battendo tutti sul tempo e con un'offerta faraonica tacitò i “demolitori”: «Ci pensiamo noi! Riporteremo la nave agli antichi splendori. Lasciamola qui. Diventerà un'attrazione internazionale e creeremo tanti posti di lavoro». Definite le pratiche burocratiche rimise in sesto il relitto lasciandolo davanti al litorale dell'isola del Giglio, là dove migliaia di telecamere da tutto il mondo l' avevano filmato. Un' immagine comune a milioni di persone, tutti potenziali turisti. E proprio da questa idea, Diego Della Valle, patron di uno dei più importanti gruppi italiani di moda, avanzò la proposta che ha cambiato il destino dell'economia gigliese e dell'intere province di Grosseto e Livorno. Dopo averne parlato con imprenditori toscani e stranieri, costituì una cordata per comprare il relitto della Costa’s Concordia’s. Tra gli imprenditori della nostra regione, pronti a finanziare l'idea, l'amico Ferruccio Ferragamo (che all’epoca aspet- 43 hotel del Giglio Dopo tanti rimpalli (per la scelta del porto per la demolizione della nave) l’imprenditore Diego Della Valle spiazzò tutti: «Ci pensiamo noi. Trasformeremo il relitto in un grande albergo galleggiante che sarà ormeggiato al molo del Giglio. Diventerà un’attrazione internazionale e creeremo tanti posti di lavoro». tava di poter costruire nella tenuta di Rimigliano), la famiglia Lazzi, gli imprenditori piombinesi Bruno Pietrini e Massimiliano Spagnesi e il patron del Livorno Calcio Aldo Spinelli. Non si fece sfuggire l'occasione per un buon investimento neanche Oliviero Toscani, il noto fotografo e pubblicitario, che già aveva investito nel vicino Casale Marittimo. Dal livornese invece, tra gli imprenditori portuali, una consistente quota della cordata fu rilevata dalle famiglie Fremura, Neri e Lucarelli. La presentatrice Mediaset Federica Panicucci, originaria di Cecina, non si fece sfuggire l’occasione e acquistò un certo numero di azioni. La stessa Costa’s Concordia’s vendendo il relitto si assicurò una buona percentuale di quote della neo società capitanata da Della Valle. Pronti a seguire il maestro della calzatura made in Italy anche Bill Gates, fondatore di Microsoft, Roman Abramovich, uno degli uomini più ricchi di tutta la Russia, Murdoch, magnate dell’informazione, Al Fayed, proprietario del colosso Harrod’s, Marck Zuckemberg, fondatore Facebook e Luca Cordero di Montezemolo patron della Ferrari e di Italo. Non solo big però, anche tanti piccoli risparmiatori, delusi dagli interessi bassissimi che le banche assicuravano negli anni della crisi, preferirono chiudere i depositi ed investire nel megaparcohotel. Fra questi tale Franco Bezzini da Piombino (alias Minestrina, per gli amici Minestra). A garanzia per i sindacati un livello occupazionale da capogiro per gli abitanti del Giglio per tutto l’anno. In pochi mesi il relitto della Costa’s Concordia’s fu risistemato. Le sale, i ristoranti e le cabine tornarono agli antichi splendori. Arrivano, oggi, da tutto il mondo, i turisti per poter soggiornare sulla famosa nave. Una sorta di Titanic del Duemila. Sempre complete le 1500 camere della nave incagliata sugli scogli dell'isola. Sempre pieni i cinque ristoranti dove lavorano più di duecento dipendenti tra sala e cucina. Una ventina i bar sempre aperti. Sul ponte principale due grandi piscine olimpioniche ospitano gare di livello internazionale e due piscine con scivoli e giochi acquatici compongono l'AcquaPark della Concordia’s. Centinaia le famiglie che decidono di trascorrere le vacanze all'isola del Giglio. Palestre, saune, bagni turchi e percorsi benessere. All'interno della nave, poi, è sorto un multisala dove vengono proiettate molte anteprime mondiali e dove ogni anno si svolge un festival organizzato dal critico cinematografico piombinese Fabio Canessa in collaborazione con Vittorio Sgarbi. Un teatro su tre piani dove ogni sera vengono organizzate rappresentazioni con attori di fama internazionale. Diverse le discoteche aperte fino all'alba, quando dalla nave si può ammirare una meravigliosa aurora. Un centro commerciale con più di cento negozi offre La Concordia naufragata Oggi, ancorata al Giglio una vastissima gamma di scelta per ogni tipo di tasca. Il Casinò, è uno dei migliori e più frequentati d'Europa, con molti croupier pronti ad intrattenere gli ospiti che vogliono tentare la fortuna. Il ponte più basso del transatlantico è stato riservato, invece, agli amanti della pesca. Ogni giorno migliaia di pesci vengono richiamati dal mangime gettato in mare e i provetti pescatori si divertono a tirare su con l'amo pesci di ogni genere. Anche il comandante Schettino, l'uomo dello sciagurato inchino, dopo le sue vicende processuali, si dice, avrebbe fatto domanda per lavorare nella società di Della Valle. Ma niente da fare. Quella che era stata una tragedia, soprattutto per le vittime del catastrofico incidente, si è rivelata una risorsa importante per l'isola del Giglio. Posti di lavoro garantiti, introiti importanti per gli investitori, nuova vita per l'economia, turismo tutto l'anno. Il megaparcohotel della Costa’s Concordia’s, l'idea che mancava. Tra gli sportivi una voce fuori dal coro Agroppi: «No alla speculazione» Molti gli sportivi che aderirono subito all’iniziativa tra olimpionici, calciatori, tennisti e ciclisti. Unica voce fuori dal coro Aldo Agroppi, ex calciatore-allenatore e opinionista. «Non condivido affatto questo progetto. Non si può speculare su una tragedia del genere. Il ricordo delle persone scomparse potrebbe essere offeso. Io non ci sto!». Il dato certo però è l’alto numero di dipendenti impiegati: oltre mille infatti lavorano ogni giorno al megaparcohotel, attraccato al molo del Giglio. 44 dicembre - gennaio - febbraio 2014 di Riccardo Vigetti* S i sente parlare molto di tossina botulinica, spesso e volentieri anche in maniera errata e a sproposito. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Il trattamento con la tossina botulinica è indicato per il temporaneo miglioramento delle rughe dinamiche, comunemente dette “di espressione” (rughe glabellari – on label), zampe di gallina e rughe frontali (off label). Lo scopo è quello di bloccare temporaneamente la secrezione di una sostanza (acetilcolina) per rilassare il muscolo e pertanto ridurre le rughe. Chiunque può sottoporsi al trattamento con tossina botulinica, tranne soggetti con malattie della placca neuromuscolare, di Allegra Ciaponi* L a celiachia è una malattia autoimmune dell’intestino che si manifesta in soggetti geneticamente predisposti. Le persone celiache risultano intolleranti al glutine, proteina presente nel frumento e in altri cereali, che determina un danno alla membrana intestinale con alterazione della funzione di digestione e assorbimento degli alimenti. Il risultato è essenzialmente uno stato di malnutrizione cronica. La forma tipica della celiachia prevale nei bambini e si manifesta con diarrea, arresto della crescita e/o calo ponderale, anemia; tuttavia sono sempre più frequenti le forme atipiche o subcliniche, BOTULINO, TANTI EFFETTI BENEFICI Stop rughe e iperidrosi La tossina botulinica viene anche utilizzata nel caso dell’iperidrosi ascellare, plantare e palmare (cioè nella sudorazione eccessiva). In questo caso si ha un blocco temporaneo della secrezione delle ghiandole sudoripare con notevole miglioramento del disagio del paziente (l’iperidrosi è considerata una patologia sociale). *Medico estetico che assumono anticoagulanti o in gravidanza e in allattamento. Il trattamento viene eseguito in ambulatorio ed essendo un farmaco, soltanto da medici. Come tutti i farmaci può avere degli effetti collaterali, ma, come gli effetti estetici, sono temporanei e nell’arco di poche settimane si risolvono. In questo caso comunque è sempre meglio rivolgersi al medico che ha eseguito il lavoro, che saprà darvi consigli utili per migliorare il problema. ED ORA LA PAROLA PASSA ALLA DIETISTA Celiachia: come affrontarla che si manifestano anche in età adulta, con sintomi sfumati che possono interessare altri organi ed apparati (stipsi, meteorismo, stanchezza cronica, affaticabilità, lesione della mucosa orale). L'unica terapia conosciuta al momento è un'alimentazione rigorosamente priva di glutine da seguire per tutta la vita. Il ritorno ad una dieta libera, anche dopo anni di trattamento, causa la ri- comparsa delle lesioni intestinali. I cereali da eliminare dalla dieta sono: frumento, segale, orzo, farro, kamut, avena e spelta. Quindi è necessario escludere tutti gli alimenti che contengono questi cereali come pane, pasta, pizza, biscotti. Ma purtroppo non è così semplice, perché il glutine può essere utilizzato anche come ingre- diente o additivo in alcune preparazioni industriali. Attenzione anche a quei cibi che, sebbene privi di glutine, possono essere lavorati in ambienti dove vengono manipolate farine contenenti glutine. Riso, patate, granoturco, miglio e tapioca possono essere assunti liberamente, inoltre sono disponibili molti prodotti speciali senza glutine formulati appositamente per le persone celiache. Un dietista qualificato può aiutare il celiaco a identificare gli alimenti giusti e a trovare il modo di costruirsi una dieta gradevole, bilanciata e adatta al proprio stile di vita. *Dottoressa, dietista Via dell'Industria, 8 - VENTURINA (LI) - tel. 0565 850218 fax 06 91271156 www.grassiarredamenti.com - e-mail [email protected] 45 L’esistenza umana più riuscita e più gratificante è quella che si trasforma in offerta e in dono. (Padri Francescani) Aido, abbattere i tabù di Tony Montero 'Aido (Associazione Italiana per la Donazione di Organi) conta nel nostro territorio 1280 iscritti. In tutta la Toscana 85mila tesserati e in Italia 1milione e mezzo. L'Aido Val di Cornia è stata una delle prime associazioni a formarsi in Italia il 18 ottobre 1976. L Ufficialmente, infatti, la prima associazione di donatori di organi nacque solamente tre anni prima a Bergamo. Un bel vanto per il nostro territorio che recepì già, quasi quarant'anni fa, l'importanza di abbattere questo tabù. «Ultimamente – afferma il presidente Alessandro Razzauti, in carica dal 1990 – sono moltissimi i giovani che chiedono di iscriversi alla nostra associazione. Nel totale sono le donne a prevalere sugli uomini». Ma quali sono le ragioni dell'importanza dell'iscrizione all'Aido? Non basta esplicitare il volere ai familiari? «Assolutamente no. Nel 33% dei casi sono gli stessi familiari ad opporsi alla donazione – mette in guardia – e tutte le volte si perdono organi vitali per centinaia di persone». La Toscana è la regione dove avvengono più donazioni di organi, con centri di eccellenza come Pisa o Lucca, quest'ultima specialmente per le cornee. «Piombino, invece, – continua il presidente – non brilla di certo. Mancanza di donazioni di organi e forse poco coinvolgimento nel proporre ai familiari dei deceduti la donazione. Bisognerebbe morire al posto giusto. Ancora oggi a Villamarina – conclude Razzauti – sono molti a morire per mancanza di organi». Quindi il tabù della donazione è ancora da abbattere. Un passo in avanti molto probabilmente nei prossimi anni verrà fatto: «è in fase di sperimentazione – ci informa il vicepresidente dell'Aido, il dottor Domenico Cifalinò – la possibilità di esprimere la scelta di donare i propri organi mentre facciamo la carta d'identità». Una scelta di civiltà che permetterà in moltissimi casi di non sprecare attimi importanti e salvare moltissime vite. La sede dell'Aido si trova a Piombino, in via della Repubblica, nella sede Avis. L'attuale consiglio è così composto. Presidente, Alessandro Razzauti. Vicepresidente, dott. Domenico Cifalinò. Segretario, Augusto Bendinelli. Amministratore, Allessandra Lessi. Consiglieri, dott. Alessandro Bertelli, Elisa Meschini, Carlo Riparbelli. 46 dicembre - gennaio - febbraio 2014 di Pierluigi Galassi M La fotografia: questione di famiglia. Matilde amante degli animali. Alessio fotografo sulla strada ALESSIO E MATILDE RICCI Padre e figlia uniti dall’amore per il click LA PIÙ GIOVANE DEL FOTO CLUB SULLE ORME DEL BABBO FOTOAMATORE atilde e Alessio, nati a Piombino, sono rispettivamente figlia e padre, 11 e 51 anni, studente di scuola media lei e laureato in scienze politiche lui. Una passione comune: fare fotografie. Alessio inizia a scattare foto nei primi anni Settanta con la Ferrania, avuta in dono per la prima comunione, mentre Matilde realizza i primi click con una digitale Fuji. Ben presto emerge in lei la passione per gli animali: volontaria e collaboratrice instancabile Enpa, partecipa da tre anni alla realizzazione dei calendari aventi per soggetto cani e gatti, conquistando la prestigiosa prima copertina. Amministratrice del gruppo Flickr Animali e Co, inizia ad esplorare il mondo fotografico seguendo i consigli del padre, ma dimostrando già una personalità ben decisa. Matilde, che è la più giovane socia del foto club Sant’Antimo, riesce ad immortalare i soggetti, cogliendo particolari inaspettati, come ha dimostrato nell'ultima mostra personale che ha avuto luogo questa estate nel Vicolo dell'Arte a Piombino. Possiamo evincere da quanto detto che i suoi "modelli" prediletti sono gli animali, anche se ogni tanto si diverte a cogliere le espressioni più peculiari delle persone. Scatta con tutto il parco fotografico a disposizione: Canon 60D, 400D, AE1, AT1, sia in analogico che in digitale, due anime presenti in Alessio. In tempi non sospetti, alla fine degli anni Settanta, ho avuto modo di segnalare in giuria con Gias Carobbi, alcune foto di Alessio in occasione del Concorso fotografico organizzato dal centro soci "La Proletaria", oggi "Unicoop Tirreno", dove attualmente Ricci riveste il ruolo di direttore del punto vendita di Salivoli. Secondo lui la fotografia riproduce all'infinito quello che è successo una sola volta, trasformando il soggetto in oggetto; ma riuscire a fermare quel preciso istante, è l'elemento fondamentale di una buona immagine. Il ritratto e la foto di strada sono i suoi temi preferiti, quelli in cui riesce ad esprimere la sua sensibilità di artista. Recentemente si è classificato terzo al concorso sul Giro d'Italia ed è stato menzionato nell'ultimo concorso della Fratres. Per concludere, ringrazio personalmente Ricci per svolgere con impegno e professionalità il ruolo di segretario all'interno del Circolo fotografico Sant’Antimo, occupazione non semplice come può apparire dall'esterno. Galassi, il decano dei fotoamatori presenta Alessio e Matilde Ricci Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidente della sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la presentazione di Domenico Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido Morelli, Oreste Malvisi, Luigi Tozzi, Roberto Baroni, Stefano Valdiserri, Davide Bedini, Corrado Coppetta, Luca Ruffoli, Patrick Donati, Fabio Del Ghianda, Manuela Innocenti, Enrico Genovesi, Eleonora Carlesi, Luca Vangelisti, Massimo Daddi porta oggi alla ribalta Alessio Ricci e la figlia. 47 Gli scatti di Alessio Gli scatti di Matilde 48 dicembre - gennaio - febbraio 2014 Alessandro Di Pietro, l’amore per il triathlon di Mattia Picchi S oddisfazione per l'atleta piombinese Alessandro Di Pietro (classe 1978) che ha centrato il suo obiettivo: portare a termine un’importante gara di triathlon medio con il tempo di 5 ore e 58 minuti. Di Pietro è stato il primo triathleta piombinese ad aver gareg- giato su questo tipo di distanze, l’Halfcastman. La gara (tenutasi a Castiglion della Pescaia) prevedeva 1900 metri a nuoto, 90 chilometri in bici da corsa e una mezza maratona di 21 chilometri. «Mi affascinava l'idea di raccogliere la sfida di coprire distanze sempre maggiori – afferma Di Pietro – con lo sforzo del mio corpo e della mia mente in un'unica prova: ho imparato a gestirmi nel nuotare a lungo, pedalare per ore e ore e correre in ogni condizione imparando a non mollare mai. Uno sport davvero impegnativo ma che dà grandi soddisfazioni ed emozioni. Spero – continua Di Pietro – che questo possa essere un positivo e incoraggiante esem- pio per molti altri. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in me e che hanno continuato a farlo, la società Freestyle Triathlon Val di Nievole alla quale appartengo e in particolar modo – conclude il triathleta – l'amico Roberto Bini, mio compagno di squadra, che mi ha fatto scoprire questo sport». Bomber Lunghi segna e il Venturina vola! 1 Mazzola Sport Corso Vittorio Emanuele II, 80 Piombino Lorenzo 348 9564615 Claudio 335 7507897 a 0. È questo il parziale virtuale con il quale il Venturina comincia tutte le partite grazie al bomber Matteo Lunghi. Piombinese, classe 1992, ha una media di almeno un gol a partita e, nonostante cambino le categorie, una cosa rimane costante: le sue reti. Due anni fa infatti ne ha segnate 18 nel campionato di Seconda Categoria e lo scorso anno, sebbene il Venturina militasse in Prima Categoria, riuscì lo stesso ad arrivare in doppia cifra, anche se non fu sufficiente per salvare la propria squadra. Quest'anno ha ripreso da dove aveva finito, trascinando il Venturina nelle parti alte della classifica ed essendo già in testa alla classifica cannonieri. Che dire... complimenti! E il presidentissimo Alberto Martini non può che esserne entusiasta. (ma.pi.) 49 Dieci singolari tipologie di frequentatori di campeggi Ecco il decalogo del villeggiante Adorabili. 9) Il ribelle. Al contrario, non supera i diciassette anni e fa di tutto per assicurarsi l’odio eterno del vigilante, impegnandosi a non rispettare qualsiasi regola esistente interna al villaggio. Il tutto senza mancare di una discreta dose di arroganza. 10) L’insistente. È capace di venire a chiedere la stessa cosa dieci volte nell’arco di un’ora. È infido e subdolo e non si vergogna di porre la medesima richiesta a membri diversi dello staff per confrontare le risposte. Malfidato. Per chi sostiene che il lavoro di vigilante-receptionist non è stressante. di Giacomo Tagliaferro H o lavorato per sette stagioni in un noto camping-village fra Piombino e Follonica in qualità di vigilante-receptionist, e sono stato un attento osservatore. In questi anni ho imparato a comprendere tutte le tipologie di clienti e ad accogliere le loro esigenze più varie. A fine stagione, anche quest’anno, mi sento di poter suddividere i suddetti clienti in dieci principali “categorie”, che non mancano mai. Difatti ho stilato una lista che può fungere da campanello d’allarme per il neo dipendente inesperto affinché possa in futuro saper affrontare questi temibili soggetti. 1) Il turista lavoratore. La sua innata operosità-iperattività lo costringe a doversi forzatamente rendere utile al personale del villaggio; segnala problemi, fornisce consigli e dispensa indicazioni ai dipendenti – secondo lui – sprovveduti. Spesso sfocia nel famigerato “cliente lamentoso”. Una vera spina nel fianco. 2) Il macabro. È quello che viene a chiedere informazioni sui disastri e incidenti locali più o meno recenti, è un necrologio umano e negli ultimi tempi si identifica in colui che vuole a tutti i costi raggiungere l’isola del Giglio per ammirare la carcassa della Concordia. 3) Avventuriero–Assaggiatore. È solitamente colui che tartassa la reception chiedendo informazioni rispettivamente su gite / tour / escursioni / traghetti e sagre / feste / degustazioni. Ha un carattere mite e docile fino a quando viene assecondato. 4) L’ipocondriaco. È uno dei peggiori. È capace di farti chiamare l’ambulanza perchè il figlio ha 37 gradi di febbre. Passa almeno il 30% della vacanza tra ambulatorio e farmacia ed è di indignazione facile. Va assecondato sempre e subito. 5) Lo sportivo. Non va in vacanza per il mare. Va in vacanza per giocare a tennis o andare in bicicletta per sfoggiare i propri completini da professionista quale (non) è. Mediamente è di mezza età e non sa distinguere i vigilanti dagli animatori, ed è capace solamente di chiedere informa- zioni riguardo ai tornei di calcetto. 6) Il genitore esigente. È di gran lunga il peggiore. A sentirlo è l’unico ad avere dei bambini piccoli, dunque si sente autorizzato a vedere esaudita al più presto e bene ogni sua singola richiesta, meglio se messo in precedenza. In realtà dovrebbe organizzarsi meglio invece di richiedere attenzioni particolari. 7) L’ospite illustre. Arriva senza preavviso e senza permesso dicendo di essere un amico di vecchia data del direttore, chiamandolo addirittura col nome di battesimo. Il direttore ovviamente non si ricorda di lui ma è sempre consigliabile accontentarlo, perché è più che capace di prendere il dipendente per sfinimento. 8) L’accomodante. Uomo o donna, è il più umile e malleabile. Non discute mai ed ammette gli errori con un sorriso benevolo. È estremamente raro in natura e non ha meno di sessant’anni. Dalla reception di un villaggio turistico della provincia. Ecco la rassegna degli ospiti più tipici che trascorrono le loro vacanze sulla nostra bella costa. Dall’avventuriero all’ipocondriaco a quello ribelle 50 dicembre - gennaio - febbraio 2014 di Barbara Noferi A rriva il Natale ed anche quest’anno le famiglie si preparano a trascorrere questa importante festività. Visto il periodo difficile, di ristrettezze e privazioni, sicuramente ognuno cercherà di evitare gli eccessi e gli inutili acquisti, tutto ciò che in pratica può risultare superfluo per dare invece spazio alla convivialità, ai sentimenti, e allo stare insieme. Magari proprio la ricerca dei vecchi e solidi valori, ci potrà aiutare a vivere meglio questo periodo di festa, considerato da sempre un momento di gioia da passare in famiglia. Proviamo quindi a riscoprire alcune tradizioni e facendo un tuffo nel passato, vediamo quali sono le storie, le leggende e le vere origini di tutti quegli addobbi e di tutti quei gesti che noi normalmente adottiamo in questo periodo dell’anno. Siamo infatti ormai abituati ad addobbare la nostra casa con luci, ghirlande, stelle di natale un bellissimo albero e spesso anche il presepe: ma ci ricordiamo veramente il loro significato? Cero di Natale La luce del cero natalizio simboleggia Gesù, luce del mondo, “una luce è nata nel mondo” sono le parole della liturgia, e il cero con la sua fiamma richiama proprio questo significato. In Francia e in Gran Bretagna fa parte della tradizione accendere tre ceri fusi insieme alla base, come segno di adorazione della Trinità. Antiche tradizioni del Natale Regali di Natale Gli abitanti dell’antica Roma erano soliti scambiarsi, in occasione di feste e a capodanno, dei regali chiamati “strenne”. Tale consuetudine, si collegava ad una tradizione secondo la quale, il primo giorno dell’anno al re veniva offerto in dono un ramoscello raccolto nel bosco della dea Strenna. Questo rito augurale si diffuse tra il popolo e, ben presto, i rametti di alloro, di ulivo e di fico vennero sostituiti da veri e propri regali. Ceppo di Natale Soprattutto in passato, nella notte di Natale, si accendeva nel caminetto un grande ceppo di abete, per rendere confortevole e più caldo l’ambiente, in segno di ospitalità. Un modo per accogliere nel modo migliore possibile la venuta del Figlio di Dio. La Stella di Natale È una pianta arbustiva che deve la sua bellezza in particolar modo al colore rosso vivo delle grandi foglie disposte a forma di stella. Fiorisce da dicembre a marzo. Questo fiore è inoltre protagonista di una toccante storia. A Città del Messico, viveva una povera bambina di nome Ines. La sera della vigilia di Natale voleva portare un fiore a Gesù Bambino, ma non aveva i soldi per acquistarlo. Decise di raccogliere dei rametti da un cespuglio visto per caso tra i ruderi di una chiesa. Dopo averli raccolti, pensò di abbellire il mazzetto con l’unica cosa bella che possedeva, un fiocco rosso per i capelli. Arrivò alla chiesa che ormai era buio e Ines pensò di non trovarci nessuno. Una volta davanti a Gesù Bambino, depose il suo mazzolino. Subito dopo averlo messo sulla statua, sentì dietro di sé delle voci: erano delle persone stupite ed incuriosite dal bellissimo fiore di Ines, così le chiesero dove lo avesse trovato. Ines si voltò verso il suo mazzolino e incredula, vide che le foglie verdi del cespuglio si erano colorate di rosso e le bacche color oro al centro avevano preso la forma di un cuore. Ines tornò a casa felice pensando che a Gesù fosse piaciuto il suo dono perché lo aveva trasformato nel fiore più bello del Messico: la Stella di Natale. Via Pisacane, 9/11 Piombino (Li) Tel. 0565 34359 e-mail: [email protected] PICCOLO MONDO 51 Agrifoglio È un arbusto spinoso con foglie di un bel verde scuro e infiorescenze a grappolo di un rosso acceso. È divenuto simbolo di Natale perché fin dai tempi dei primi cristiani era divenuto un portafortuna ed era utilizzato per abbellimento. Esso per la sua forma è carico di simboli: le foglie spinose ricordano la corona di spine di Gesù. Il rosso delle bacche il suo sangue. Anche per questa pianta una bella storia. Un piccolo orfanello viveva presso alcuni pastori quando degli angeli apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Gesù. Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecciò una corona di rami d’alloro per il neonato re. Ma quando la pose davanti a Gesù, la corona gli sembrò così indegna che il pastorello si vergognò del suo dono e cominciò a piangere. Allora Gesù Bambino toccò la corona e fece in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e cambiò le lacrime dell’orfanello in bacche rosse. Il vischio È una pianta parassita con foglie verdi e bacche gialle piene di resina. Secondo la tradizione ripresa dai Celti il vischio porta fortuna. I Druidi attribuivano al vischio un grande potere. Essendo una pianta aerea, che non ha radici ma vive attaccata al tronco di altri alberi, era considerata manifestazione degli dei che vivono in cielo; il toccare l’umana terra avrebbe voluto dire perdere i propri preziosi poteri. In effetti se usato bene aveva effetti curativi e miracolosi, se usato male poteva essere velenoso. Viene definita la pianta della Luna, grazie alle sue bacche bianche e lattiginose, che quasi brillano al buio. I Celti usavano coglierlo soltanto in caso di reale necessità e con un falcetto d’oro, vestiti di bianco, scalzi e digiuni. Ghirlanda di Natale Una delle decorazioni più usate per addobbare le nostre case durante le feste di Natale è la ghirlanda, tradizionalmente di forma rotonda e realizzata in legno, agrifoglio, stoffa e tanti altri materiali. La ghirlanda ha una storia lontana, fin dai tempi antichi è stata simbolo di vittoria, basta pensare all’impero romano dove gli atleti venivano adornati di corone di alloro che venivano poi appese anche alle porte di casa per segnalare le vittorie conseguite. Volendo, potremmo ricordare molte altre usanze e tradizioni: quella del Presepe, l’albero di Natale e la Befana, tutte con antichi e suggestivi significati. Senza poi dimenticare alcune tipiche ricette come il panettone o il torrone, colme anch’esse di storie interessanti. L’importante è non dimenticarle mai e riportarle alla memoria soprattutto durante questi giorni piacevoli, da festeggiare con i nostri cari. FA B I A N A F I L I P P I Aperitivi Cioccolate Specialità varie Via Lombroso, 25 - Piombino - 0565 222106 e-mail: [email protected] www.styleboutique.it Sala da the interna 52 dicembre - gennaio - febbraio 2014 La magia... Daniele Gargano Prendi l’arte e mettila ovunque Daniele Gargano è nato a Piombino nel 1968. Dopo gli studi di ragioneria frequenta prima il corso universitario Architetture d’interni a Firenze, poi l’accademia d’arte Vander Kelen di Bruxelles. Segue inoltre corsi di scenotecnica a Pompadour in Francia e di grafica pubblicitaria alla Siderfor. Dopo aver lavorato in Francia e ai Caraibi, dal 2006 si ferma a Piombino organizzando mostre e corsi d’arte. L’eccentrico Daniele Gargano è veramente un artista contemporaneo. Un giovane cresciuto nella società multimediale che vede l’arte come «sviluppo di potenzialità e atteggiamenti attivi, propositivi e stimolo alla capacità di scelta». È poliedrico nei suoi interessi e nelle sue molteplici forme di comunicazione. Sa esprimersi sia con i mezzi tradizionali quali il teatro e la pittura, sia con i nuovi linguaggi come performances, foto, video, installazioni e design grafico. È artefice di bellissimi trompe l’oeil che decorano alcune ville del territorio e ha realizzato a Piombino le installazioni del “Giro d’Italia” e di “Agosto con gusto”. Suggestiva è l’opera “2012 l’anno della mela”. Si tratta di un albero ritagliato e decorato con insistenti tectures che rappre- sentano enigmatici occhi. È l’albero biblico, quello del peccato e gli occhi sono l’esasperazione di una società osservata e controllata. Il loro ritmo che varia, ricorda la sinuosa pelle del serpente. Le pitture, che trascura per le sue tante iniziative, sono come lui poliedriche e creative, mai uguali, ma hanno un comune denominatore: la ricerca dell’attualità e del dramma sociale. Ha allestito in via Garibaldi, uno spazio dove, in collaborazione con Lucia Fabiani e con associazioni culturali, onlus, psicologi e designer, si terranno seminari, stages, workshops e corsi di recitazione e di arti visive per bambini e adulti. Qui, davvero, “prendi l’arte e mettila ovunque”. Giuliano Ghelli I colori della fantasia Giuliano Ghelli è nato a Firenze nel 1944 e vive a San Casciano Val di Pesa. Ha esposto a Parigi, negli Usa, in Australia, Germania, Belgio, Grecia, Portogallo, Spagna, Giappone e Russia. Significative le mostre al Castello Sforzesco a Milano e a Palazzo Medici Riccardi a Firenze. Nel 2009 ha realizzato il Palio di Siena. Ho conosciuto l’arte del fiorentino Giuliano Ghelli nella splendida cornice del Calidario di Venturina, in occasione della sua mostra “Esercito di terracotta”. È un artista di fama internazionale, con oltre cento esposizioni in Italia e all’estero, ma era la prima volta che personalmente potevo apprezzare e ammirare le sue opere. Il suo esercito di donne, composto da busti femminili di terracotta, decorati con i simboli fantastici della sua pittura o con frammenti di poesie, sembrava essere sempre stato lì, presenze antiche, monumentali e fantasiose. Le figure riflettevano sull’acqua del piccolo lago termale, coinvolgendoci in un dialogo fantastico tra passato (esercito cinese X’Ian) e il presente (le donne che fiere diventano un manipolo pacifico di amazzoni che trasmettono con la loro grazia e i loro misteri un messaggio di viva speranza). Quella speranza e quella gioia che viene rivelata dalla fantasia unica dell’artista anche nella sua pittura. Una pittura dove i colori si esaltano con i felici accostamenti dei complementari e che mettono in evidenza le forme inventate da una fonte creativa inesauribile. Esemplare il ciclo delle Porte, che ci invitano ad entrare o uscire in spazi aperti, in nuovi mondi fantastici dove compaiono le solari creature di Giuliano Ghelli, creature che sono fuori dalla realtà ma che della realtà conservano mitiche allusioni e simbologie. 53 dell’Arte a cura di D a n i e l e T o n c e l l i Niclo Bernazzi Il giardino incantato Niclo Bernazzi è nato a Portoferraio nel 1929 e si è trasferito a Piombino fin da bambino. Autodidatta, ma in contatto con le principali correnti artistiche, inizia nel 1950 un percorso che lo porta negli anni Ottanta e Duemila a realizzare i cicli fiabeschi, mitologici e biblici. Ha esposto a Roma, a Modena, in Vaticano, a Castiglione D’Orcia, a Duddova e a Piombino dove è morto nel 2010. Con il suo meraviglioso caleidoscopio, l’artista piombinese Niclo Bernazzi, ha saputo cogliere i semi colorati del suo giardino, creando un mondo fiorito, sospeso tra la realtà e il sogno. Niclo è un pittore che ha vissuto intensamente coltivando quel giardino fantasioso, anche quando negli anni Cinquanta dipingeva i suoi tetti a macchie di colore, o quando più tardi con un’appassionata ricerca stilistica e cromatica, cominciava a inventare armoniose fantasie dove il colore si discostava sempre più dalla realtà e diventava sempre più intenso e suggestivo. Paesaggi con cieli ricchi di nuvole colorate e poi gli stessi che venivano popolati da serpenti, draghi, montagne, rovine antiche, dando vita a cicli pit- torici quali “Il cantico delle creature” di San Francesco, “L’apocalisse” di San Giovanni e “Le stanze” del Poliziano. S’intrecciano così temi fantastici, religiosi, poetici, storici, che animano l’arte del Bernazzi, che però rimane sempre fedele alla sua libertà di espressione, al suo codice etico, alla sua interpretazione cromatica sempre più moderna. Ed ecco allora che i mostri del male, non sono più minacciosi come nelle leggende, ma partecipano con la loro presenza alla vita misteriosa, mitica, spirituale dei paesaggi sognati e inventati, dove la natura sboccia fiorita, in tutto il suo splendore. Oltre che artista, Niclo è stato un inesauribile animatore culturale svolgendo la sua attività prima al Centro d’arte visive e poi nel Circolo culturale Sant’Antimo. Elisa Lorenzelli La linea, il marmo e il ferro Elisa Lorenzelli vive e lavora a San Vincenzo ed è nata a Piombino nel 1983. Ha frequentato il Liceo artistico di Grosseto e l’Accademia delle belle arti di Carrara. Ha esposto in Italia e all’estero, in città come Carrara, Wiesbaden, Berlino, Firenze, Teramo e Roma. Ha vinto premi ad importanti concorsi, come il Festival Art di Spoleto e il Premio Mondadori di Milano. Elisa Lorenzelli è una giovane donna di grande talento e grande determinazione. È molto difficile navigare nel mondo dell’arte e ancora più difficile in quello della scultura, specialmente quando si vive nelle città di periferia. Ma Elisa ha fatto scelte precise e coraggiose ed è diventata scultrice vera, dopo un intenso percorso accademico, ispirandosi a Brancusi, Arp e Moore. Ci sono artisti, anche famosi, che si limitano a disegnare le idee per farle realizzare in scultura dagli artigiani di Carrara e Pietrasanta. Lei invece esegue tutte le fasi della elaborazione, idea, bozzetto, scultura. Nonostante il suo fisico esile, plasma la materia dura con vigore e al tempo stesso con delicatezza. Ricava dai blocchi di marmo forme fantastiche che la sua immaginazione riesce ad intravedere osservando la realtà. Sono figure femminili che ricordano sia le veneri arcaiche che i profili della cultura moderna. Sono donne, sirene senza tempo e spazio, fragili e forti, elegantemente coinvolte in fantastiche metamorfosi di animali marini e terrestri. Usa con sapienza, gli scalpelli, il flessibile con i dischi diamantati, il martellino pneumatico e le mole con le frese. Con questi attrezzi accarezza le varie materie, il marmo bianco di Carrara, rosa del Portogallo e nero del Belgio e il ferro. Le sue sculture, come le “Due sorelle” evidenziano la raggiunta armonia, tra le linee del disegno-idea e le sensuali forme plastiche. 54 dicembre - gennaio - febbraio 2014 di Raffaello Spanò G razie al patrocinio di Costa Etrusca, tre fotoamatori piombinesi del fotoclub “Il Rivellino”, sono stati invitati ad assistere alle prove e poi ad uno spettacolo teatrale interpretato dai detenuti del carcere di Volterra. Luigi Danzi, Francesco Livi e Raffaello Spanò, hanno dovuto presentare una serie di documenti personali, oltre alla richiesta del giornale ed ottemperare alle regole dettate dalla casa di reclusione per essere ammessi all’interno del carcere. Vi posso garantire che non è stata una cosa facile, né tanto meno veloce, però ne è valsa la pena. La Compagnia della Fortezza – rappresentante la direzione artistica, organizzativa ed amministrativa del Festival Volterra Teatro – è stato l’anello di congiunzione che ci ha permesso di fotografare il lavoro degli attori. È stata un’esperienza notevole, sia dal punto di vista fotografico ma soprattutto è stato emozionante trovarsi a stretto contatto con i detenuti e scoprire il rovescio della medaglia a cui non avresti mai pensato. Varcato un antico portone di legno, prima di arrivare ad una guardia che ci ha controllato i documenti e le at- trezzature fotografiche, devi oltrepassare diverse porte blindate a vetri, che sorvegliate dalle telecamere e comandate elettricamente, si aprono e si chiudono con una lentezza esasperante. L’atmosfera è pesante, sei teso, entri in carcere. Cosa ti aspetta dopo le altre porte che quasi ti spingono ad andare avanti? Ecco ci siamo, entri in un corridoio con tanti specchi alle pareti, gente in maschera, uomini con la parrucca, con il viso truccato, africani, cinesi, bianchi, tutti si muovono, parlano o recitano rivolti verso lo specchio. Un regista coordina lo svolgimento delle azioni e impartisce gli ordini con un microfono alla bocca. Sapeva del nostro arrivo, ci ha salutato in modo cortese e sbrigativo, quindi ci ha invitato ad infilarci in mezzo alla gente e far di tutto perché diventassimo parte integrante della troupe. È fatta, siamo in mezzo agli attori che provano le battute, cantano accompagnati da un pianoforte, si muovono in uno spazio abbastanza ristretto, si incrociano tra di loro, ci si urta, ci si fa spazio per scegliere le inquadrature, non ci sono pigiami a strisce, non ci sono più i carcerati: siamo in teatro dove si recita. Varcata la soglia del carcere abbiamo trovato degli attori di teatro: sono bravi, scherzano, ridono, si immedesimano nel personaggio, noi puntiamo i nostri obiettivi e loro assecondano le mosse. Ci sono gli stagisti, allievi della Compagnia della Fortezza, ragazzi e ragazze che Luca Ardenghi Agente Generale Procuratore L’emozionante esperienza di Volterra, il teat imparano il mestiere, scenografi, attrici, aiuto regista. Loro sono abituati, si muovono con disinvoltura, le azioni scorrono con natura- lezza, è un ambiente di lavoro del tutto normale, siamo in scena, stanno provando le parti di una commedia ed anche noi piano piano ci trovia- Le prove dello spettacolo. (Fotoservizio Raffaello Spanò) Corso Italia, 71 Tel. 0565 222312 Piombino 55 Immagine di clown i tre fotoamatori tra le sbarre tro dei detenuti mo integrati con il gruppo. I nostri timori, le incertezze iniziali sono scomparsi: li ascoltiamo recitare, chiediamo loro informazioni sul personaggio che interpretano, sui contenuti del messaggio rivolto al pubblico, sull’ambientazione scenografica ed altro ancora. Parliamo solo di teatro, non ci è permesso rivolgere loro doman- mo visto. La sorpresa è stata proprio questa, ci siamo ritrovati a parlare in modo naturale con questi personaggi come può capitare in treno con una persona seduta sul sedile davanti e ci siamo resi conto che non avevano scritto in fronte “detenuto”. La loro è una sfida, è un modo per ricostruire un futuro diverso, siamo noi che dobbiamo imparare a guardarli con occhi diversi. Tre fotoamatori de “Il Rivellino" allo spettacolo dei detenuti del carcere di Volterra. Un’ esperienza molto emozionante. Dopo porte blindate e cancelli pesanti arriva un’atmosfera pesante e tesa. Gente in maschera, uomini con parrucca e visi truccati. Gli attori provano le battute e cantano. I timori e le incertezze scompaiono. La loro è una sfida de di carattere personale, e molto probabilmente, giustamente, non ci avrebbero neanche risposto. Ci tengo a precisarlo ancora una volta: noi siamo fotografi, ci piace immortalare le azioni e possibilmente trasmettere le emozioni. Di fronte abbiamo l’uomo attore, il detenuto non c’è, è nella sua cella, noi non l’abbia- CASA, LEGNO, BRICOLAGE, COLORI E VERNICI GIARDINAGGIO VENTURINA Novità Zona Commerciale la Monaca tel 0565 85 27 03 - www.martiniprofessionale.it Scegli il vero risparmio Acquista oggi la tua stufa a pellet ad un prezzo speciale Cleo - 6 Kw 1.090 ,00 € Lia - 8,5 Kw Compatta e canalizzabile 56 dicembre - gennaio - febbraio 2014 in libreria Luigi Carletti ancora per Mondadori Cadavere squisito, un intrigo nella capitale Luigi Carletti, elbano di origine nato a Piombino nel 1960, è una delle figure più rappresentative del giornalismo italiano, dove emerge e si distingue non prima di essere passato sotto le grinfie bonarie ma per niente rassicuranti di personaggi storici del calibro di Ivio Barlettani, Carlo Caracciolo e Mario Lenzi. Non ancora maggiorenne entra nel mondo della carta stampata come cronista del Tirreno a Piombino. Percorre poi – giorno dopo giorno – una strada piena di successi fino ad oggi come giornalista e manager editoriale, lavorando, da quando l'evolversi dell'informazione lo impone, anche per testate digi- tali di levatura internazionale. L'esordio nella narrativa risale al 1996 quando Baldin&Castoldi pubblica “Una traccia nella palude” seguito a breve da “Giuramento etrusco” (1998), da “Alla larga dai comunisti” (2006) e “Lo schiaffo” (2008). Nel 2012 il passaggio a Mondadori con il giallo “Prigione con piscina” pubblicato anche in Francia dalla casa editrice Liana Levi con il titolo “Prison avec piscine”. Sempre per il pubblico francese e per i tipi della Liana Levi esce nel 2013 “Six femmes au foot”, un graffiante ritratto malizioso e disincantato dell'Italia dei nostri giorni elaborato sugli spalti di Milano San Siro. Da settembre è in libreria “Cadavere squisito”, un thriller che si innesca dalle insicurezze rinnovate dai quarant’anni del protagonista Niki, mostro sacro del marketing e della comunicazione, e che svolge le sue trame retroattive nel centro della capitale. Tra piazza di Spagna e piazza del Popolo riemerge un passato in cui Niki stenta a riconoscersi e nel quale continua a brancolare senza apparen- te speranza. Sarà un quadro, un dipinto di scuola surrealista, “Il cadavere squisito” appunto, la chiave di lettura di un intrigo degno della migliore fiction televisiva. Tra le opere non pubblicate in maniera autonoma da Luigi Carletti è da ricordare il racconto “Il pilota” (1998) che ha ispirato la miniserie trasmessa da Rai Uno “Operazione pilota”, prodotta da Rai Fiction e Albatross Entertainment, con Massimo Ranieri e Michelle Bonev diretti dal regista Umberto Marino. Cadavere squisito, Mondadori, pagine 274, € 15.90. Antologia di autori piombinesi Raccontare Piombino, atto d’amore per la città Edizioni Il Foglio Letterario pubblica la prima antologia di racconti di autori piombinesi a vario titolo rigorosamente ambientate a Piombino. Le undici trame si collocano infatti in una precisa zona della città e ne comprendono in maniera anche indiretta l’intera topografia. Gli angoli più suggestivi del territorio piombinese, così come il tratto di mare antistante, fanno da filo conduttore ad una raccolta dove il genere è quello scelto dall’autore che lo sposa come suo preferito. Vicende semplici o storie elaborate, descrizioni attente o semplicemente accennate per la fantasia del lettore, fanno da contorno a undici narrazioni dai contenuti eterogenei e dagli stili più personalizzati. Il personaggio principale, mai nominato per esteso ma rievocato da ogni interlinea è la città, il luogo che questo gruppo di scrittori vuol omaggiare con un vero e proprio atto d’amore messo nero su bianco. Gli autori che hanno partecipato a questo primo progetto sono, in ordine alfabetico, Umberto Bartoli, Valentina Della Lena, Paolo Ferrari, Alessandro Fulcheris, Emilio Guardavilla, Federico Guerri, Gordiano Lupi, David Marsili, Marco Miele, Simone Pazzaglia, Paolo Silvestri e di ognuno è possibile apprezzare una breve nota biografica in calce al racconto. Completa il quadro paesaggistico e ambientale l’appendice fotografica, una dodicesima sezione costituita da una ricercata collezione di fotografie scattate da Andrea Frediani; un bianco e nero degno di una cartolina per ogni zona descritta nei componimenti. Dalla quarta di copertina: “Quelli che ritornano a Piombino lo fanno perché, in un certo periodo della loro vita, se ne erano andati.” Raccontare Piombino, Edizioni Il Foglio, pagine 123, € 14. 57 a cura di Emilio Guardavilla La Volterra medievale nell’ultimo libro di Nacci L’alchimista e il codice delle pergamene Il nono libro di Andrea Nacci è un giallo ambientato nella Volterra degli inizi del 1300, in quella porzione di Medioevo in cui la Chiesa, l'Inquisizione e il potere temporale si misurano senza esclusione di colpi per prevalere e imporre i propri dettami su una società oscurata da menti incolte, coscienze ottenebrate e cuori minati dall'impellente giudizio divino. Già dalle prime pagine il lettore è proiettato in un caso di omicidi plurimi ad opera di un serial killer arguto e spregiudicato a tal punto da sfidare gli inquirenti con un codice dall'intelligibilità apparentemente impossibile. A farsi carico delle gravose indagini è tale Andrea Lacci, detto Strìcche, alchimista sui generis per niente affascinato dalla pietra filosofale e dei suoi prodigiosi poteri, la cui attualità intellettuale lo rende antesignano dello scienziato dei nostri giorni e precursore della chimica moderna. L'evolversi del plot, il dipanarsi dell'intreccio architettato dall'autore con una logica sottile e alle volte sfuggente, offre la possibilità di calarsi nella vita reale di un periodo storico tradizionalmente avvolto dal mistero e per questo affascinante per la maggior parte dei lettori. L'apparato didascalico che si concretizza in un consistente e prezioso piè di pagina è il frutto di un lavoro di ricerca ammirevole che l'autore ha voluto concedere alla verosimiglianza della propria invenzione e alla plausibilità del particolare descrittivo. Andrea Nacci, volterrano di nascita e cecinese di adozione, si dedica da molti anni alla scrittura, a tempo pieno da quando ha abbandonato la sua attività manageriale nel ramo bancario e finanziario. L’alchimista e il codice delle pergamene, Felici Editore, pagine 156, € 12. Secondo romanzo per Marco Miele Un pesce da aprire Anche nel suo secondo lavoro letterario Marco Miele gioca con l'italiano inventando un titolo per niente indicativo ma che allo stesso tempo affascina chi sfiora per la prima volta una suggestiva copertina esotica scolpita nella terza dimensione. Il nonsense che scaturisce dalla combinazione di queste quattro parole lascia perplessi, incuriosendo senza un motivo apparente, e perderà la sua ragione di essere solo nelle ultime pagine del giallo quando la resa dei conti scioglierà, oltre che l'intreccio, anche le perplessità sul titolo stesso. Quello con cui anche questa volta l'autore non gioca affatto e nel modo più assoluto soddisfacendole a pieno sono le aspettative del lettore, il suo affezionato e quello che si avvicina alla sua fiction senza conoscerne i precedenti. Il primo, il divoratore de “L'umore del caffè”, estimatore del Nero e della sua combriccola, incantato dalla narrazione scorrevole e coinvolgente, può apprezzare il degno sequel a poco più di un anno dalla risoluzione del primo caso. L'altro, quello che suo malgrado si è perso l'esordio di Miele nel romanzo poliziesco, si trova positivamente catapultato e per niente a disagio in un secondo atto di cui, grazie allo scrupoloso lavoro dell'autore sui piani narrativi paralleli nel presente e passato, può godere di una trama altrettanto articolata e seducente. I flashback efficacissimi ed una capacità di sintesi narrativa invidiabile colmano in maniera definitiva ogni tipo di lacuna nel lettore. Come nella prima pubblicazione, gli over quaranta del litorale toscano gradiscono il lavoro di recupero linguistico che in questo caso risulta più evocativo e sentimentale. Un pesce da aprire, Giovane Holden Edizioni, pagine 209, € 15. 58 dicembre - gennaio - febbraio 2014 di Roberto Lampredi I l congresso del Pd, con la sua lunga gestazione, è il dato più rilevante su cui nella nostra zona da tempo si è incentrata la discussione politica. Dal suo esito, infatti, dipendono gli assetti istituzionali di un’area territoriale dove la sinistra, da sempre maggioritaria, è chiamata tra breve a proporre suoi candidati per il rinnovo delle amministrazioni locali. Ancor prima che fossero definite regole e calendario di svolgimento dei congressi, a Piombino, in occasione della Festa dei Democratici di settembre, abbiamo avuto, a distanza di pochi giorni, due iniziative con protagonisti Matteo Renzi e Gianni Cuperlo, ossia i due più autorevoli candidati a segretario nazionale del Pd. Ed è stato un primo “assaggio” assai interessante: l’occasione per cogliere dal vivo più che le divergenze tra i due contendenti, gli umori e le aspirazioni di quanti hanno partecipato a sostegno dell’uno o dell’altro nelle due distinte manifestazioni. Il pomeriggio in cui si è proposto il sindaco di Firenze, la piazza ha registrato una partecipazione debordante, e la “standing ovation” con cui è stato accolto ha dato subito il senso della dimensione del consenso da lui guadagnato nello spazio di un solo anno. Renzi l’anno prima era stato vissuto dal nucleo attivo del Pd come un corpo estraneo, quasi un reprobo, ed ora – in seguito al mancato successo Congresso Pd, la gestazione elettorale della leadership bersaniana – anche da coloro che non lo additano come il condottiero ideale per la sinistra, gli viene riconosciuto il merito di essere il leader più idoneo per sconfiggere il centro-destra in nuove elezioni che in tanti vorrebbero tra breve. Certo non tutti i presenti erano lì per sostenerlo; si coglieva dagli sguardi anche la curiosità di molti ancora indecisi a chi accordare la propria preferenza tra i probabili candidati. Poi, che molti sostenitori del sindaco “rottamatore” fossero giunti da fuori città e se ne avesse avuto conferma dal congestionamento dei ristoranti della festa subito dopo la manifestazione, ha dato adito ad una doppia lettura. C’era chi coglieva questo elemento come riprova della forte attrazione del sindaco fiorentino, e chi, invece, tendeva a vedervi un consenso più appariscente che reale, almeno dal punto di vista quantitativo, convincendosi che al suo seguito, in ogni piazza, fossero effettivamente in tanti, ma sempre gli stessi. Effettivamente Renzi non ha deluso le attese, facendo ancora una volta sfoggio del suo linguaggio brioso e della sua effervescenza. Non ha convinto i “puristi della politica” che continuano a trovarlo un po’ troppo epidermico. Comunque alcuni meriti gli vengono riconosciuti anche dagli osservatori più esigenti, come la capacità di sollecitare i giovani all’impegno politico, e alla sinistra di cogliere il futuro senza attardarsi in nostalgici richiami al passato. Probabilmente ciò che maggiormente del suo messaggio entra subito in sintonia con una buona fetta di opinione pubblica, e non solo di quella schierata a sinistra, è il giudizio negativo sulle modalità con cui il Paese è stato governato per troppi anni dalla politica tutta, la quale con i suoi ritardi e le sue omissioni ha finito per strangolare l’economia, come testimoniano l’elevato debito pubblico ed i problemi che ne sono derivati per le nuove generazioni. Giudizi che trovano molte resistenze a sinistra per timore di fare di più erbe un unico fascio e di non individuare le differenti responsabilità per la grave situazione in cui versa il paese. Non a caso Gianni Cuperlo, pochi giorni dopo, nella sua apparizione davanti ad un pubblico numericamente inferiore, ma pur sempre ragguardevole, in merito alla crisi attuale si è dilungato sugli esiti fallimentari delle visioni neo-liberiste sostenute dalle destre, che in questi anni hanno egemonizzato l’Occidente e fatto sì che la politica soccombesse rispetto ai mercati e all’economia. Il parlamentare triestino è riuscito inoltre a rappresentare in modo plastico quelli che sono i valori fondanti della sinistra: giustizia, equità, dignità. Di porli in alternativa al presente stato di cose. E dimostrare, con appropriate citazioni, come talvolta anche i sogni in politica si trasformino in realtà. Ha preso tra l’altro a riferimento l’ultimo discorso pubblico di Martin Luther King, suscitando l’emozione di una parte piuttosto nutrita della platea. Si è avuto l’impressione, al termine della manifestazione, dagli applausi insistiti e dai volti commossi che molti tra i presenti avessero riscoperto le ragioni di una lunga e “sofferta” militanza, contrassegnata sicuramente da insuccessi clamorosi, ma non priva di buone ragioni. Due piazze, si potrebbe concludere, dove, osservando i comportamenti collettivi e gli “stati d’animo” dei presenti, si intuisce l’esito del congresso. Più difficile è capire se questi due modi di essere potranno convivere nello stesso partito. Intanto, sembra di poter rilevare che, nella fase attuale, le differenze presenti nello stesso schieramento siano “vissute” solo in minima parte secondo lo schema “amiconemico”, e francamente non sarebbe una novità da poco se pensiamo alla storia della sinistra italiana. 59 Porto Azzurro piange la scomparsa di Daniele 17 anni, vita rubata dalla leucemia P orto Azzuro piange la prematura scomparsa del giovane Daniele Cecchini. Daniele aveva solo 17 anni, una terribile forma di leucemia lo ha portato via, si è spento all’ospedale Santa Chiara di Pisa dove era ricoverato dopo un peggioramento. Da tre anni combatteva con grande coraggio e forza di volontà contro la malattia. Non ci sono parole quando il destino si accanisce su una giovane vita, resta lo sbigottimento, il dolore e il senso d’impotenza. A Porto Azzurro lo conoscevano tutti, apprezzato per le sue qualità umane, sempre col sorriso sulle labbra. In paese tantissime persone si erano mobilitate per aiutare il ragazzo rispondendo all’appello del sindaco Luca Simoni per donare il midollo osseo. Una gara di solidarietà che ha portato alcuni mesi fa al trapianto, restituendo un po’ di speranze. Non è bastato. Daniele era un grande appassionato di calcio e sin da bambino giocava in porta, prima nel Porto Azzurro e poi nella squadra del Progetto Giovani Isola d’Elba. Tifosissimo della Juventus, il suo idolo era Buffon. Dopo le scuole dell’obbligo si era iscritto all’Itcg Cerbonesi a Portoferraio. Da parte del sindaco di Porto Azzurro Luca Simoni tutto l’affetto e la solidarietà ai familiari: al padre Antonio, alla madre Elisabetta e al fratellino Alessio. La famiglia ha voluto celebrare il funerale al campo sportivo comunale Santissimo. Qui Daniele si è allenato e ha vissuto tanti bei momenti in compagnia dei suoi compagni di squadra che per l’ultima volta gli si sono strinti attorno in un lungo commosso abbraccio. Ciao Duccio, cuore e motorino nerazzuro Michela Toniol ci ha lasciato Al momento di andare in stampa abbiamo appreso la tragica notizia della scomparsa di Michela Toniol, nostra preziosa collaboratrice. Aveva 47 anni, è deceduta all'ospedale di Villamarina a Piombino per un'emorragia interna. Lavorava in Comune al quartiere Salivoli. Appassionata di sport, in particolare basket e calcio. Sempre sensibile al mondo del sociale collaborava con Cittadinanzattiva e la San Vincenzo de' Paoli. A fianco di Costa Etrusca nell'organizzazione di eventi e manifestazioni. A Lori e Piero Toniol le sentite condoglianze della redazione. Ci ha lasciato Duccio Mazzaccherini centrocampista del Piombino. Aveva 64 anni e da oltre un anno era in coma ricoverato a Cecina per una malattia alla quale i medici non sono riusciti a dare risposta. Duccio ha esordito nel campionato 1969-70 di Promozione a Piombino (dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili) entrando subito nel cuore dei tifosi: grande corsa, ottima posizione in campo, combattente su ogni pallone, semplicemente inesauribile. Dopo aver giocato in prima squadra per circa 10 anni è poi rimasto nella società nerazzurra per allenare i pulcini. Tanti lo hanno conosciuto e non dimenticheranno le sue qualità umane. Per tutti il motorino nerazzurro era un persona buona, onesta, gentile e riservata. Addio a Bedarida, stimato medico Un auto sul viale Carducci di Livorno e la comparsa sulle strisce di David Bedarida. Un fatale impatto. Così se ne va l’ex primario di psichiatria (classe trentasei) dell’ Asl di Livorno, Pisa e Piombino. Inutile la corsa all'ospedale e troppo profonde le ferite riportate su tutto il corpo per l'impatto avvenuto con l'utilitaria. Il dottore aveva curato moltissime persone nel corso della sua carriera accompagnando alla sua grande sensibilità una serietà che lo contraddistingueva nel campo lavorativo. Tanti i colleghi scioccati per l'incidente imprevisto che hanno fatto sentire la loro vicinanza ai familiari di Bedarida. 60 dicembre - gennaio - febbraio 2014 di Luca Goerg Il nuovo libro di Silvia Avallone M Una storia d’amore sconfigge la crisi arina Bellezza è il nuovo libro di Silvia Avallone. Dopo il successo di Acciaio, posizionatosi al secondo posto al Premio Strega e vincitore del Premio Campiello, la scrittrice, dopo tre anni, esce con il suo secondo romanzo, sempre edito da Rizzoli. Ricordiamo che l’autrice di origini biellesi ha vissuto a Piombino durante il periodo del Liceo e proprio nella nostra città ha ambientato la sua opera prima. È stata, inoltre, insignita del Premio Personaggio dell’Anno (nel 2011) indetto da Costa Etrusca, sponsorizzato da sempre da Unicoop Tirreno (nella foto con il presidente Marco Lami). Intervenne alla serata di gala suscitando un acceso dibattito nella cittadinanza per come aveva descritto nel suo libro la città, la fabbrica e la realtà operaia. Stesso stile e stesso appeal anche per il nuovo romanzo, Marina Bellezza. Protagonisti, come nel caso di Acciaio, sono i giovani. Ma se nell’opera piombinese le ragazze erano spacciate a crescere in un ambiente decadente, questa volta, la coppia protagonista prova a cercare una rivalsa. La realtà descritta dalla Avallone è ancora una volta quella della provincia italiana, questa volta si tratta della provincia di Biella e delle sue valli. La descrive come un luogo isolato, spopolato e triste. Casermoni abbandonati, centri commerciali cattedrali nel deserto, fabbriche fallite Dopo Acciaio, il libro ambientato a Piombino e diventato film, arriva Marina Bellezza ovunque. Uno scenario quasi post bellico. Anche se una lieve speranza c’è, infatti le valli del biellese si stanno pian piano ripopolando, soprattutto di giovani che non possono permettersi di vivere in città o che come Andrea, uno dei due protagonisti, vuole tornare sulle montagne per fare il lavoro del nonno: il margaro. Andrea viene descritto come un eroe, capace di fregarsene di tutto e di voler tornare alle origini. Capace di sfidare la generazione di suo padre che dei contadini si vergogna. Unico ostacolo possibile a questo sogno è l’altra protagonista, a cui Andrea è visceralmente legato da un amore folle: Marina Bellezza, da cui l’opera prende il titolo. Ragazza bellissima, più interessata al mondo luccicante della televisione che alla vita reale. Ossessionata dalla figura paterna perennemente assente e una madre incapace di reagire (stessa situazione di Acciaio). Attraverso di lei esce la descrizione di una generazione tagliata fuori da tutto, senza prospettive, se non effimere come quelle della strada del successo ottenuto per vendetta su una vita crudele, per scappare dalla provincia soffocante e Agenzia Generale Andrea Baroncelli Snc Piombino - Via Spalato 34/36 - Tel. 0565 222201 Venturina - Via Indipendenza 55 - Tel. 0565 855572 Follonica - Via Bicocchi 33 - Tel. 0566 263462 Porto Azzurro - Via Ricasoli 3 - Tel. 0565 914134 dalle umili origini. La scrittrice risponde anche alla domanda del perché di questa ossessione: perché potevano anche crollare lo Stato, l’economia, l’Europa, ma la televisione non sarebbe crollata mai. La Avallone si conferma un’ abile scrittrice, capace di utilizzare un linguaggio veloce, pratico e coinvolgente. Senza rinunciare mai ad una scrittura scorrevole e continua, riesce a rendere piacevole la lettura. Osa mescolare miti di ieri e di oggi, mossa fondamentale per attrarre un pubblico anche giovane, che può riconoscersi facilmente nei personaggi. Marina Bellezza è un’ottima opera che riesce a cogliere lo spirito del tempo magistralmente. Piacevole alla lettura, ottimo specchio della realtà. Coinvolgente storia d’amore. 61 La leggendaria Amica esce dal porticciolo di marina. Un po’ più a largo un piroscafo alla fonda, dove ormeggiava anche lo Sgarallino, in attesa dei barconi dal porticciolo con i passeggeri e le merci. In altri tempi per qualche operazione di carico e scarico venivano impiegati i galeotti del “bagno penale” di piazza Bovio Una celebre frase di Giovanni Verga di cent’anni fa “Quel mare bello e traditore” di Franco Biegi H o letto in una vecchia rivista, nella sala d’aspetto del dentista, che Piombino ha la “cultura del mare” e ne sono rimasto alquanto perplesso. Ho sempre ritenuto, infatti, che si riferisse, come dice il vocabolario, non solo “all’individuo, ma a tutto il suo aggregato civile, in possesso di specifica erudizione e di un vero e proprio abito mentale”, addirittura ereditato nel tempo. È vero che gli Etruschi conoscevano bene il mare, che costruirono porti e traffici marittimi, ma, mi sembra, che “l’erudizione” che li ha resi famosi nella Storia è quella del ferro e delle miniere. Tanto è vero che, quando a fine ‘800 fu decisa l’installazione delle fabbriche dell’Ilva e della Magona d’Italia, la scelta cadde su Portovecchio, non solo per la qualità dell’acqua, ma anche, a mio avviso più che modesto, per qualche nascosta speranza sulle attitudini al mestiere dei discendenti dei maestri “Tusci”. E furono speranze nascoste, ma ben riposte, visto che i “tre- naioli” della Magona riconoscevano da casa le fasi del lavoro dai rumori che uscivano dallo stabilimento. Per questo non parlerei di “cultura”, ma di amore, passione e attaccamento al mare, di sentimenti che hanno sempre spinto pescatori e “polpaioli” del dopolavoro a passare giornate libere nel porticciolo di Marina intorno al proprio “gozzo” o nel magazzino di via Sferracavalli. E con ogni cosa al suo posto, via a “calare” e “sarpare” palamiti lungo la costa o a mezzo Canale, oppure in due, uno ai remi e l’altro “gobboni” sullo specchio, a frugare lungo gli scogli con la “polpaia”. Infine, seduti sul selciato della Piazzetta dei Grani, a innescare le coffe dei palamiti, magari sparando balle sulle misure e il peso del pesce tirato a bordo… l’altro giorno, fra i sorrisetti dei pescatori di professione. Anch’essi sul selciato a rammagliare reti. I Grieco, i Menichino, i Vanacore e altri, tutti di origine napoletana e ben inseriti nella realtà della città. La loro sì che è “cultura del mare”, anche se, forse, non hanno mai letto un rigo delle due pagine dell’enciclopedia Universo sull’argomento. Penso che il discorso vada bene anche per le vecchie famiglie piombinesi dei lupi di mare, i Compiani, per esempio, e i Pisani con i loro capitani di lungo corso sempre pronti a raccontare, seduti al bar Sansone con un “nanni” nel bicchiere, dei loro viaggi e delle mille burrasche affrontate. C’era anche la vela a coltivare la passione del mare, grazie all’Amica, la barca da leggenda di Giovanni Sansoni che dominava i triangoli di regata da Imperia a Salerno con quel cam- pione delle partenze che era Gino Della Monica al timone. E la Luana dei Paoli, gli Zinali, i Poggianti e Bucella e Mesopotami e cento altri. Con i piombinesi sulla tribuna di piazza Bovio o in mare con il gran pavese alzato. Il mare, però, non è solo entusiasmo e diletto, non è solo colore di albe e di tramonti, è anche rabbia e furia cieche e burrasche improvvise e cattive. Mario Callai, Giuseppe Pescini, Francesco Colombi e Libero Mazzei non tornarono da una battuta di pesca che doveva allietare il pranzo delle loro famiglie per la pasquetta del 1934. E fu tragedia e lutto per tutta la città. Il 29 settembre 1943 un sottomarino inglese affondò con due siluri il piroscafo Sgarallino in servizio di linea Piombino-isola d’Elba. E le vittime furono oltre 300. Accadde sul mare, come altri avvenimenti di una tragicità tale che non li puoi nemmeno raccontare per l’angoscia che ti mettono addosso, una angoscia che ne rende penoso anche il ricordo. 62 dicembre - gennaio - febbraio 2014 Questa rubrica è libera. Il contenuto delle lettere può non collimare col pensiero del giornale. Costa Etrusca si riserva di ridurre le lettere e di eliminare espressioni che possano integrare ipotesi di diffamazione. Gli autori, purchè noti alla direzione, potranno chiedere che la loro firma sia omessa. Precisazioni o rettifiche saranno pubblicate. qualcosa di positivo c’è stato. Non piangiamoci sempre addosso. p.o. Follonica. SFRATTO ESECUTIVO Inquilino moroso, lentezza incredibile LE FRECCE L’onorevole Velo passa col verde Nello scorso numero di Costa Etrusca (n.18) nella pagina dedicata alla politica mi ha fatto piacere trovare la parlamentare Silvia Velo all'interno di una grande freccia verde rivolta verso l'alto a significare la positività della carriera della deputata Pd. Pur non avendo mai apprezzato il deputato campigliese devo dire che ultimamente, all'interno della legislatura Letta, l'onorevole ha fatto un salto di qualità. Come riportato all'interno della freccia, infatti, l'onorevole Velo è sempre molto presente e pronta all'attacco. Finalmente una donna Pd pronta a partire col semaforo verde! b.r. UNIVERSITÀ Corsi di laurea e pochi studenti Tutti parlano dell'importanza di aumentare gli investimenti per la scuola. Nobile intento! Tutte le spese fatte, però, dovrebbero essere indirizzate a fornire una migliore formazione agli studenti, ma purtroppo nelle università ci sono corsi di laurea con pochissimi studenti, e in alcuni addirittura ci sono più docenti che studenti. Il dubbio sorge spontaneo: che questi corsi siano stati fatti per dare una cattedra a qualcuno. Sergio Guadagnoli IL BUON ESEMPIO Le ipocrisie di questo mondo Succede in giro e lascia me di ghiaccio sentir dire dal padre di un amico: «Non dire e non rifare quel che faccio, ma fai soltanto quello che ti dico!». Al Parlamento (anche se insabbiato) è stato dimostrato e ancora è in voga, una cosa che lascia senza fiato: troppi onorevoli usano la droga! E quelli che s’indorano la bocca con la “sacralità della famiglia”? La troppa ipocrisia qui trabocca. Il divorzio, a tacer non li consiglia? *** Il medico spaventa il fumatore, ordinando imperioso che la smetta e dopo, seminato quel terrore, esce fuori a fumar la sigaretta. L’intorno agli ospedali, ambulatori, astanterie o stazione sanitaria brulica d’infermieri e di dottori: l’incoerenza fa annebbiare l’aria! Una farsa, un finale da operette: al medico affidabile e corretto gli doni per Natale, sigarette o tabacco per pipa, un cofanetto! Dopo 22 mesi di morosità il giudice ha depositato la sentenza di sfratto esecutivo nei confronti di un mio inquilino. A tutt'oggi l'ufficiale giudiziario non ha ancora notificato la sentenza. In Italia la proprietà privata è ancora considerata un furto! Anna Torri SPESA PUBBLICA Riforme mancate, abolire le Province Se invece di cincischiare sulle riforme da fare, si fosse tempestivamente proceduto con l'abolizione di tutte le Province, oggi non ci sarebbe il dilemma di dove trovare la copertura finanziaria per evitare altri aumenti. Cambiano i governi ma le riforme vere che incidono sulla spesa pubblica restano sistematicamente al palo. Maurizio Arrigoni DA SILVIO VITIELLO E a questo punto rido come un matto… Voi, ridete con me, Pachino, il gatto COSTA CONCORDIA Il lato positivo della tragedia I gigliesi si sono molto lamentati per le lungaggini legate al recupero del relitto della Costa Concordia. Mi chiedo come mai. Infatti in tutto questo periodo che la nave, affondata dal comandante Francesco Schettino il 13 Gennaio 2012, è rimasta sugli scogli dell’isola, il Giglio ha avuto un picco di presenze turistiche impressionante. Magari solamente di presenze giornaliere, ma senza dubbio i gigliesi ne hanno guadagnato in introiti. Mi sembra dunque eccessivo lagnarsi piangendo disperatamente. Nella tragedia, e tale rimane, forse Grazie e saluti da Pordenone Ad ogni uscita di Costa Etrusca il nostro lettore, Silvio Vitiello, ci invia sempre saluti e tanti ringraziamenti da Pordenone dove attualmente risiede. Contraccambiamo e con l’occasione formuliamo auguri di buone feste. Un saluto particolare anche da Stefano Banchi, suo ex collega di lavoro. 63 el numero autunnale di Costa Etrusca, a pagina dieci, nella rubrica "Parliamo di politica" mi ha molto colpito l'angolo dedicato alle frecce. In una freccia verde rivolta verso l'alto si trovava l'onorevole Silvia Velo, mentre in una freccia rossa rivolta verso il basso l'onorevole Andrea Manciulli. Nel testo dedicato a quest'ultimo ho notato l'assenza della nuova carica ricoperta dal deputato: la nomina nell'assemblea permanente della Nato, all'interno della Commissione difesa e sicurezza, quella che decide su vicende militari molto importanti. N LA TERZA ETÀ La vecchiaia di oggi è un’altra storia Una volta per gli anziani c'era la cosiddetta terza età. Chi non ricorda i nonni che dispensavano saggi consigli ai giovani sposi e rappresentavano per i nipoti una figura importante? Soprattutto la nonna, pronta a sostituire la mamma La protesta di un simpatizzante Pd Manciulli e la freccia rossa m.f. Caro lettore, riguardo la mancanza della nuova carica ricoperta dall'onorevole Andrea Manciulli ha perfettamente ragione. Ci scusiamo ma, purtroppo, quando le agenzie stampa hanno battuto la notizia della nomina del deputato il giornale era già in stampa. Per quanto riguarda invece la durezza con cui è stato inserito Andrea Manciulli nella freccia rossa rivolta verso il basso crediamo che l'onorevole l'abbia impegnata in altre faccende. Da lei sbocciavano fiabe e antiche cantilene, mentre il nonno tramandava volentieri il suo mestiere ai nipoti, sicuro dell'esperienza accumulata negli anni. Oggi tutto ciò esiste ancora ma si avverte il cambiamento dei tempi. Non ci sono più i vecchi. Si ha più cura della salute fa- cendo spesso controlli medici, in giro si vedono pochi capelli bianchi e si frequentano palestre, dimostrazione del fatto che lo sport ha sostituito le panchine dei giardinetti. Anche l'abbigliamento è cambiato: ci si veste colorati e non più di grigio o nero come allora. Adesso si vedono tanti anziani "giovani" e si fatica a distin- Mi ha meravigliato trovare quindi il nostro concittadino preso di mira e così duramente schiaffato nella freccia rossa. Non è forse abbastanza essere deputato e nella Commissione Nato? Cosa altro dovrebbe fare Andrea Manciulli, l’ex segretario regionale del Pd per trovarsi nella freccia verde, verso l'alto, come la collega Velo? saputa prendere sportivamente, ricordandosi che in politica anche questo può accadere. Tra l'altro, la sua collega Silvia Velo che nello scorso numero si trovava nella freccia verde rivolta verso l'alto, non poco tempo fa era anche lei stata presa di mira per altre questioni politiche. Le frecce cambiano spesso direzione, vedrà che anche quella di Andrea Manciulli presto lo farà. guerne la vera età anagrafica. Altra parte importante del cambiamento avvenuto nel tempo è il tenere allenata la mente. Crescono, infatti, gli iscritti a varie associazioni culturali. Insomma oggi si fa di tutto per vivere serenamente la nostra età, la terza età. Giuseppina Toncelli Sulla Costa degli Etruschi, in una splendida e immensa pineta secolare, il Park Albatros è un gioiello incastonato tra il meraviglioso golfo di Baratti e i tipici paesini medievali. Loc. Pineta di Torre Nuova, 2 57027 San Vincenzo (Li) Tel. 0565.701018 e-mail: [email protected] www.ecvacanze.it CAMPING VILLAGES IN ITALY 64 dicembre - gennaio - febbraio 2014 e manifestazioni che per mesi hanno impegnato istituzioni, partiti politici, sindacati, lavoratori e studenti in difesa dell’occupazione e dell’identità industriale del nostro territorio, hanno ottenuto risultati concreti. Dopo l’incontro a Roma del 14 novembre è certo che l’altoforno resterà acceso e continuerà a funzionare allo scopo di garantire la transizione verso nuovi progetti, Corex e forno elettrico per i quali l’accordo di programma sarà presto definito. Secondo indiscrezioni trapelate dal quotidiano Il sole 24 ore, alcuni imprenditori di zona sarebbero pronti ad entrare in una cordata a maggioranza pubblica per mantenere in vita il ciclo produttivo L dell’industria, si parla intanto di Bertocci e Sol. La fumata bianca per il futuro di Piombino appare proprio all’indomani dell’incontro del sindaco Gianni Anselmi con Papa Francesco che sul sagrato di San Pietro ha consegnato una lettera e chiesto la benedizione del Santo Padre e attenzione per la tragica situazione dell’economia del territorio. Il miracolo, pare proprio il caso di dirlo, è avvenuto. Alla luce degli ultimi sviluppi Costa Etrusca, sempre attento al clima sociale che si respira in città, in accordo con i sindacati, vorrebbe organizzare un pranzo sociale al Palazzetto dello sport in prossimità delle feste natalizie. Insieme agli operai saranno invitate tutte le associazioni del volontariato, i cassaintegrati, le autorità e chiunque voglia intervenire. Il tutto accadrà se gli impegni della nostra redazione lo permetteranno. La volontà c’è. Ormai il grido “Piombino non deve chiudere” è già superato dal molto più rassicurante “Piombino verso il futuro”. Foto Umberto Barlettani Piombino lotta Foto Umberto Barlettani Il cuore b Foto Umberto Barlettani Non c’è sconfitta nel cuore di chi 65 a e resiste Le parole del Papa “lavoro... lavoro” batte ancora FRANCESCO – Sul sagrato di San Pietro, fasciato dal tricolore coi nostri simboli, ho appena parlato con Papa Francesco. Gli ho detto di Piombino, delle ansie legate al futuro e al lavoro. Gli ho consegnato una mia lettera che parla di noi, e invoca attenzione alla nostra vicenda. Gli ho consegnato un giubbotto blu di quelli che indossano i nostri operai, e una maglietta fatta dai nostri studenti con la scritta "Piombino non deve chiudere". Il Papa ha mostrato attenzione, ripetendo più volte la parola "lavoro". Parlare della mia città con il Santo Padre mi ha procurato un'emozione fortissima. Gianni Anselmi (Sindaco Piombino) Il ritorno da Roma con risultati positivi AVANTI! Rientrati all'una da Roma dopo tre giorni intensi. I risultati sono questi, e non esito a definirli positivi. 1) Entro poche settimane sarà sottoscritto un accordo di programma con il Governo che definirà obiettivi e risorse finanziarie pubbliche disponibili per la riconversione ecologica della nostra siderurgia e per la diversificazione produttiva dell'area. L'accordo affiancherà in parallelo la procedura di vendita dello stabilimento Lucchini, creando un quadro di incentivi per i possibili investitori. 2) L'altoforno resterà acceso almeno finché non ci saranno certezze su piano industriale, investimenti e soggetti industriali di riferimento per la fase nuova. Non mi pare poco rispetto a qualche giorno fa, ed è frutto della mobilitazione di tutti: istituzioni, sindacati, partiti, imprenditori, cittadini, e questi nostri straordinari giovani che ci danno grandi motivazioni. Continuiamo a lavorare come una squadra, passo dopo passo. lotta Gianni Anselmi (Sindaco Piombino) 66 dicembre - gennaio - febbraio 2014 Lette al volo Il graffio di D’Alema «Matteo può dire ciò che vuole. È come Virna Lisi» Gianni Anselmi (sindaco di Piombino) «Dobbiamo fare muro. I governi non devono solo risolvere i problemi di equilibrio politico ma devono dare risposte, perchè Piombino non può e non deve morire» Napolitano striglia le banche «Dovete dare più credito» Il compagno di Lucio Dalla «Quando muore un folletto il tempo si ferma» Ligresti: «Una tonnellata di aragoste per i politici» Il leader 5Stelle Ora Grillo si gioca tutto «Al voto, e se perdo mollo» Giuseppe Bartoletti (sindacalista) «Dopo gli scioperi del ’93 chiesi un incontro a Luigi Lucchini. Mi ricevette a Brescia con molta gentilezza, ma fu un confronto duro. Comunque almeno allora c’erano referenti con cui discutere» Seedorf (centrocampista olandese) «Balotelli va lasciato in pace, è un ragazzo che col tempo e con la volontà migliorerà. È il futuro dell’Italia» «L’ho fatto per ragioni umanitarie» I Ligresti alla Cancellieri: «Fai uscire Giulia dal carcere» Sondaggio Datamedia Il presidente toscano è il più amato Rossi in testa tra i governatori Barbara Berlusconi Quell’uccisione politica «Nel Pdl con mio padre soltanto per le poltrone. Non accetto che il Pd, mentre governa insieme a lui, voglia ucciderlo politicamente» La polemica De Benedetti–Tronchetti È duello a distanza Duello fra Carlo De Benedetti e Marco Tronchetti Provera. L’Ingegnere critica i «capitani coraggiosi Colaninno e Tronchetti Provera». Poco dopo arriva la reazione dell’attuale numero uno di Pirelli: «Mi confronto sui fatti – afferma Provera –, anche pronto a farlo pubblicamente se l’Ingegnere accetta… non sugli insulti» Rossana Soffritti (Sindaco di Campiglia) «Entrare in questo Museo dedicato a Carlo Guarnieri e ammirare tutte le sue opere d’arte è una grande soddisfazione. Questa è un’altra perla che si aggiunge alla collana del centro storico» La torre di Pisa si va raddrizzando «Un giorno potrebbe non pendere» Portoferraio Silvia Velo: «Bisogna salvare Villa Romana delle Grotte» La ballerina moldava Interrogata sui rapporti con il comandante alla fine ammette: «Io e Schettino abbiamo avuto una relazione Marco Mantovani (Amministratore delegato Locman) «L’Elba è vista come il luogo ideale dove vivere, a misura d’uomo. Sicuro, dove i cittadini sono tutori del territorio» Prestigioso incarico per il sindaco di Livorno Il presidente dell’Anci Piero Fassino scrive al primo cittadino di Livorno Alessandro Cosimi: «Sarai responsabile per l’Anci nazionale sulla materia delle “Città Portuali”» 67 Misericordia Campiglia Marittima Ambulatori Medici di Via Portelli, 1 (Zona centro, davanti la Chiesa parrocchiale) Professionalità e cortesia al vostro servizio. Moderne attrezzature diagnostiche. Costi in linea con il pubblico. Visite entro pochi giorni dalla richiesta con risposte istantanee. Madonna di Fucinaia Specialistica Dott.Dott.ssa - visita cardiologica - elettrocardiografia – ecocardiografia color doppler - Test ergometrico con cicloergometro – registrazione ecg delle 24 ore (“holter cardiaco”) valutazione cardiologica per attività sportiva agonistica ed amatoriale Carlo Franchini Agopuntura lombosciatalgie, cervicalgie, cefalee, Omeopatia sindromi respiratorie circolatorie, Ossigeno/ozono terapia - Terapia del dolore Riccardo Bartaletti Chirurgia generale Paolo Tamberi (Cons. gratuita) Dermatologia Laura Ricci Ecodoppler - Diabetologia vascolare, arti, addome Valerio Gherardini Dietologia e nutrizione Francesca Pistolesi Ecografia Nevio Saporetti Endocrinologia e patologie della TIROIDE Fulvio Cerri Podologia terapia ortesica e trattamenti ungueali Camilla Vieri Ortopedia Piede - spalla - ginocchio - mano - anca Ubaldo Sidoti Apparato respiratorio - Allergologia Valerio Beltrami Chiropratica e Osteopatia Alessandro Neri Urologia Massimiliano Catastini Primo soccorso "medico in sede" + defibrillatore DAE Giovanni Ceccarelli Medicina interna - medicazioni, iniezioni, controllo pressione arteriosa A G G I O R N AT O A L 1 6 O T T O B R E 2 0 1 3 Cardiologia Dal lunedì al venerdì 10,30 – 12,00 Medici di famiglia: Marco Adinolfi, Stefano Musi, Guido Tamberi Direttore amministrativo Governatore Renzo Panetti Leandro Paladini Prenota direttamente, non necessita prescrizione medica al numero: 0565 http://www.misericordiacampigliamarittima.it - 83.70.64 attivo h24 [email protected]