UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE
FACOLTA’ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione
Tesi di Laurea in Metodologia della Ricerca Pedagogica
EDUCAZIONE E SOCIALIZZAZIONE IN “THE
FAMILY” UNA SETTA CONTEMPORANEA
Laureanda:
Cristina CAPARESI
Relatore:
Dott. Paolo SORZIO
correlatore:
Chiar.mo Prof. Enzo PACE
________________________________
ANNO ACCADEMICO 1998-1999
Indice
Introduzione……………………………………………………………..5
Cap. 1 Le sette: un fenomeno complesso……………………… ...9
1.1 Prefazione…………………………………………………9
1.1.1 Caratteristiche generali………………………………………..9
1.1.2 Numeri e tipologie…………………………………………….11
1.2
Lo specifico disciplinare………………………………...15
1.2.1
1.2.2
1.2.3
1.2.4
1.2.5
1.2.6
1.3
Sociologia delle Religioni…………………………………….15
Teologia………………………………………………………..16
Storia…………………………………………………………...17
Antropologia………………………………………………......18
Psicologia e psichiatria………………………………………19
L’attenzione politica…………………………………………..20
Oggetto e metodologie di studio……………………….22
1.3.1 Oggetto di studio……………………………………………...22
1.3.2 Tecniche di rilevazione………………………………………22
1.4
1.5
Uno studio controverso…………………………………23
L’approccio pedagogico………………………………...27
1.5.1
1.5.2
1.5.3
1.5.4
1.6
1.7
Pedagogia: scienza composita……………………………...28
Applicatività della pedagogia………………………………..28
L’homo educandus…………………………………………...29
L’atto educativo……………………………………………….30
La situazione italiana……………………………………32
I tratti della setta…………………………………………35
1.7.1 Separazione…………………………………………………..35
1.7.2 Conflitto………………………………………………………..36
1.8
L’evoluzione della setta…………………………………38
1.8.1
1.8.2
1.8.3
1.8.4
1.8.5
1.9
Presa di posizione, struttura e orientamento………………38
Leadership carismatica………………………………………40
Cambiamenti organizzativi…………………………………..41
Caratteristiche emergenti……………………………………41
Crescita ed effetti della secolarizzazione………………….42
Il fallimento delle sette………………………………….43
1.9.1
1.9.2
1.9.3
1.9.4
1.9.5
1.9.6
Ideologia………………………………………………………43
Leadership…………………………………………………….44
Organizzazione……………………………………………….45
Tipologia degli aderenti………………………………………46
Istituzionalizzazione………………………………………….47
Fattori esogeni………………………………………………..47
1.10 La conversione………………………………………….48
1.10.1 Teorie dell’adesione………………………………………….48
1.10.2 Esperienze di conversione…………………………………..52
1.10.3 Reclutamento…………………………………………………54
1.10.4 Promesse……………………………………………………..55
1.11 I soggetti………………………………………………….57
1.11.1 L’adepto……………………………………………………….57
1.11.2 L’adepto bambino…………………………………………….59
1.11.3 L’impegno……………………………………………………..59
2
1.11.4 L’ex adepto……………………………………………………61
Riepilogo………………………………………………………….65
Cap. 2 Il cristianesimo e le organizzazioni cristiane……………68
2.1 Il cristianesimo delle origine……………………………69
2.1.1 La predicazione…………………………………………..69
2.1.2 La prima comunità cristiana……………………………..71
2.1.3 Da comunità a istituzione: tipo-chiesa…………………72
2.2
Organizzazioni e raggruppamenti cristiani……………75
2.2.1 Tipo-setta……..…………………………………………..76
2.2.2 Tipo misticismo (o spiritualismo)………………………..77
2.3
La società e il cristianesimo……………………………79
2.3.1 Il mondo..……..…………………………………………...80
2.3.2 Lo stato…………………………..………………………..81
2.3.3 L’etica e la famiglia……………………………………….84
Riepilogo…………………………………………………………..85
Cap. 3 The Family……………………………………………………..87
3.1 La storia…………………………………………………..88
3.1.1 Il fondatore.…..…………………………………………...88
3.1.2 Gli inizi.…………………………..………………………..94
3.1.3 Lo sviluppo……….……………………………………...101
3.1.4 Nuove sperimentazioni…………………………………108
3.1.5 I processi………………………………………………...116
3.1.6 Gli abusi sui minori……………………………………..118
3.1.7 Il dopo Berg……………………………………………..125
3.1.8 L’attualità………………………………………………...127
3.1.9 Le nuove rivelazioni…………………………………….129
3.1.10 Il futuro…………………………………………………...134
3.1.11 The Family in Italia……………………………………...138
3.1.12 Le scissioni………………………………………………140
3.2
Ideologia e dottrine…………………………………….141
3.2.1
3.2.2
3.2.3
3.2.4
3.2.5
3.2.6
3.3
Le dottrine di fede…...………………………………….142
Il mondo………………………..………………………..145
Il discepolato…….……………………………………...146
Il mondo dello spirito……………………………………147
Il tempo della fine…………………………………….....157
La legge dell’amore…………………………………….160
Organizzazione e struttura……………………………164
3.3.1
3.3.2
3.3.3
3.3.4
La leadership………...………………………………….164
Lo statuto……………………..…………………………166
Regole e procedure…………………………………....168
Il discepolo………………………………………………171
Riepilogo…………………………………………………………175
Cap. 4 Educazione e socializzazione in The Family…………180
4.1 I protagonisti………………………………………….180
4.1.1 La famiglia………...…………………………………..180
3
4.1.2
4.1.3
4.1.4
4.1.5
4.2
Il bambino……………………..…………………………191
L’adolescente……...…………………………………....199
L’insegnante……………………………………………..201
La comunità……………………………………………..202
Temi educativi………………………………………….204
4.2.1
4.2.2
4.2.3
4.2.4
Educazione e socializzazione?………………………..204
Il processo educativo………..…………………………214
La disciplina.……...………………………………….....222
I fini dell’educazione….………………………………..230
Riepilogo…………………………………………………………240
Cap. 5 La scolarizzazione…………………………………………..242
5.1 Il dipartimento dell’educazione……………………….242
5.1.1
5.1.2
5.1.3
5.1.4
5.1.5
5.2
La scuola paterna……………..………………………..242
L’educazione infantile………..…………………………245
La scuola dell’obbligo……………………………….....248
L’educazione superiore e i CVC……………………...250
Le scuole interne……………………………………….252
Aspetti curricolari………………………………………259
5.2.1
5.2.2
5.2.3
5.2.4
Le 3 “R”………….……………..………………………..259
Gli studi sociali………………..…………………………261
Le scienze naturali….……………………………….....265
Le discipline espressive………...……………………...267
Riepilogo…………………………………………………………269
Cap. 6 La ricerca educativa………………………………………..270
6.1 La ricerca……………………………………………….270
6.1.1
6.1.2
6.1.3
6.1.4
6.1.5
6.1.6
6.1.7
6.2
Quadro teorico….……………..………………………..270
Obiettivi………………………..…………………………273
Soggetti…………...….……………………………….....274
Materiale……………….………...……………………...275
Procedura………………………………………………..275
Analisi dati……………………………………………….276
Risultati…………………………………………………..283
Implicazioni pedagogiche……………………………..296
6.2.1
6.2.2
6.2.3
6.2.4
6.2.5
Conoscere la problematica…..………………………..296
L’aiuto alla persona…………..…………………………297
Le relazioni interpersonali…………………………......301
Reinserirsi nella società………...……………………...303
L’aiuto al bambino……..………………………………..305
Conclusioni…………………………………………………………...310
Bibliografia……………………………………………………………314
4
INTRODUZIONE
Con questo lavoro ci si propone di portare all’attenzione della
comunità scientifica pedagogica il fenomeno delle nuove religiosità, con
l’obiettivo di stimolare la discussione e la riflessione pedagogica. Per
questo scopo si esaminarà e valuterà l’educazione dei minori nella setta
pseudocristiana conosciuta come The Family, sia attraverso l’analisi degli
scritti interni, sia con una ricerca qualitativa fra un gruppo di ex-membri.
Si è voluto scegliere questo gruppo per ragioni oggettive e
soggettive. Da un punto di visto oggettivo, The Family è un gruppo
totalitario e rappresentativo delle nuove religiosità, ha formato un sistema
educativo alternativo, ha incoraggiato una forte natalità al suo interno che
dà la possibilità di osservare le relazioni parentali. Dal punto di vista
soggettivo si ha una conoscenza pregressa dell’ideologia del gruppo e la
facilità per accedere agli ex-membri.
Si partirà da una presentazione del fenomeno delle sette nelle sue
caratteristiche generali, per poi procedere nello specifico.
Nella realtà odierna caratterizzata da una frantumazione di modelli
culturali, da uno smisurato individualismo, da una società percepita
sull’orlo dell’abisso, nascono e prosperano le cosiddette “religioni del sé”,
dell’egobuilding o mentalità egoistica. E’ il fenomeno del populismo
religioso, ovvero un sistema religioso funzionale ai bisogni personali, in un
connubio tra cura dello spirito e piaceri della modernità, scandito dalla
legge del mercato globale. Sullo scaffale delle nuove religiosità si può
trovare qualunque ricetta per i propri gusti, tuttavia la caratteristica
principale dei prodotti è il sincretismo o presenza di elementi comuni a
sistemi di pensiero tra loro diversi, in una mescolanza spesso confusa che
amplifica e proietta nuovi valori nell’immaginario collettivo. Fra le
moltitudini di gruppi presenti nella società, di dimensioni diverse,
5
osservanze e credi di varia natura alcuni, definiti culti distruttivi si rivelano
particolarmente lesivi alla libertà umana. E’ il fenomeno delle sette, anche
denominate nuove religiosità, o nuovi movimenti religiosi (NMR).
All’interno di questi gruppi, i cui tratti distintivi sono la separazione ed il
conflitto, da un credo religioso o dalla società di riferimento o da entrambi,
gli adepti spesso si sottopongono ad una ristrutturazione della propria
identità, in molti casi senza rendersene completamente conto, acquisendo
nuovi valori di riferimento, distaccandosi da familiari ed amici contrari, ed
assumendo con dedizione totale gli incarichi ed impegni della setta. La
metamorfosi, descritta da vari studiosi, definita inizialmente in chiave
metaforica “lavaggio del cervello”, viene conosciuta e descritta
attualmente, in particolare in ambiente psichiatrico, “riforma del pensiero”.
Questo lavoro prende avvio con la descrizione delle caratteristiche
rilevanti del fenomeno, analizzato con un approccio sociologico nel primo
capitolo. Successivamente, nel secondo capitolo, si ripropone in via
sommaria l’analisi dello storico e sociologo del Cristianesimo Ernst
Troeltsch, il quale concentra la sua ricerca sui raggruppamenti e formazioni
cristiane originatesi, nel corso dei secoli, a partire dal messaggio di Cristo e
dalla predicazione di San Paolo. Le implicazioni sociologiche proposte
dallo studioso permetteranno, in un secondo momento, di operare delle
comparazioni con il movimento settario di The Family.
Il terzo capitolo affronta la storia del movimento contemporaneo The
Family (La Famiglia), anche conosciuto come Bambini di Dio e Famiglia
dell’Amore. Originatasi nel 1968 ad opera di David Berg (detto Mosè
David dai seguaci), la setta pseudocristiana fin dai suoi albori, riempie i
titoli delle cronache di molti paesi per le vicende giudiziarie che la vedono
spesso coinvolta, l’ultima delle quali termina nel 1995. Il capitolo descrive
anche l’ideologia e le dottrine, la struttura organizzativa secondo un
approccio sociologico che, non solo cerca di avvalersi della ricerca del
6
passato, ma tende ad interpretare l’aggregazione settaria attraverso i
principi della sociologia dell’organizzazione.
Le problematiche sollevate dalla descrizione dell’organizzazione
sono il punto di partenza per l’analisi pedagogica. Il capitolo quarto
affronta la tematica dell’educazione nella sua accezione più vasta attraverso
i protagonisti coinvolti, avvalendosi delle relazioni interne, degli scritti
ideologici del fondatore e dei documenti. Il quinto capitolo descrive il
sistema di scolarizzazione autonomo di The Family ed il curricolo di studi.
Il sesto capitolo è dedicato alla ricerca educativa e le implicazioni
pedagogiche. L’inchiesta si effettua tra un gruppo di ex-aderenti, uomini e
donne rimasti nell’aggregazione per periodi più o meno lunghi, accomunati
dal loro stato di genitorialità. Si vogliono analizzare le motivazioni per
l’adesione e se l’educazione dei propri figli abbia influito sulle ragioni del
distacco. I genitori ex-membri denunciano una condizione di forte abuso,
una negazione dei diritti fondamentali della persona: abusi sessuali su
minori, separazioni tra genitori e figli, ostacolo ai rapporti familiari,
sanzioni coercitive ed abusi psicologici.
Dalle loro testimonianze emerge un altro dato allarmante: le
difficoltà affrontate insieme ai propri figli per riuscire a re-integrarsi nella
società e la consapevolezza di essere soli in questa tragica e faticosa
esperienza.
Il fenomeno del settarismo, per la sua complessità e le numerose
sfaccettature ha sollecitato ed incuriosito studiosi di diversi campi
disciplinari, quali teologi, sociologi, antropologi ed, infine anche psicologi
e psichiatri, spesso in disaccordo tra loro sia per la diversa impostazione
disciplinare sia per la formazione ed ideologia del ricercatore stesso.
Curiosamente, nonostante la larga diffusione del fenomeno, stenta a
diffondersi una cultura dell’informazione, della prevenzione e tanto meno
7
della comprensione, al punto che le vittime dei culti più distruttivi sono
spesso soli nella lotta per il recupero della propria identità originaria.
Nei culti distruttivi, di tipo religioso, politico, psicoterapeutico e
commerciale, l’adepto è di solito sottoposto a processi di destrutturazione,
cambiamento e ristrutturazione della propria personalità e comportamento,
attraverso i meccanismi principali del controllo mentale, ovvero il controllo
del comportamento, del pensiero, delle emozioni e dell’informazione.
Questo lavoro, avvalendosi dei vari contributi, cerca di spostare la
riflessione sulla persona umana, membro o ex-membro di setta e, con
strumenti propri della pedagogia generale, e soprattutto l’inscindibilità tra
teoria e prassi tenta di offrire possibili soluzioni alle problematiche
derivanti dall’affiliazione a tali movimenti.
8
CAPITOLO 1
LE SETTE: UN FENOMEMO COMPLESSO
1.1 PREFAZIONE
In questo primo capitolo si presenteranno gli aspetti afferenti al
fenomeno settario che, per la sua complessità, si presta ad uno studio
interdisciplinare. Si daranno alcuni dati introduttivi per inquadrare la
problematica, quali l’entità del fenomeno, le discipline che se ne occupano,
l’oggetto e tecniche di rilevazione, ed infine si illustrerà il contributo della
pedagogia a questo studio controverso.
Successivamente si descriverà la setta da un punto di vista
organizzativo e strutturale presentandone i tratti caratteristici, le fasi
evolutive ed i principali fattori disgregativi. In ultimo si prenderà in
considerazione lo specifico umano con la conversione, le tecniche di
reclutamento, le promesse, ed i soggetti coinvolti nell’esperienza settaria,
adulti, bambini, ex-adepti.
1.1 .1 CARATTERISTICHE GENERALI
Il fenomeno delle sette, sebbene non possa essere considerato solo
una realtà moderna, ha assunto oggi proporzioni e caratteristiche nuove.
E’ senz’altro un fenomeno assai complesso, con confini spesso
sfumati e di difficile classificazione per l’eterogeneità delle numerose
aggregazioni, la variabilità di parecchie di esse e per il dissolversi delle
rispettive tipologie le une nelle altre. Grazie ai mezzi di comunicazione di
massa si è esteso a livello internazionale, riuscendo ad acquisire rilevanza
sociale perché, se il numero degli adepti e simpatizzanti rappresenta
ovunque una minoranza (sebbene il numero continui ad aumentare),
9
sorprendentemente alto è il numero delle denominazioni esistenti e
notevolmente ampio il raggio d’influenza culturale1.
Le nuove aggregazioni religiose, pur non conformandosi ad un
modello unico né ideologicamente, né strutturalmente, si caratterizzano per
l’esclusivismo e per la contrapposizione alle tradizioni dominanti di una
società, di un credo o di una condotta. Si avvalgono del lavoro volontario di
coloro che accettano queste nuove professioni di fede; sono la prima fonte
d’identità sociale per i propri membri, i quali sono “settari” prima di essere
altro.2
E’ bene chiarire la polemica legata al termine con cui definire tali
aggregazioni. Il termine setta viene fatto risalire ad assunti normativi della
teologia e secondo il sociologo Bryan Wilson, scaturisce dall’odio
teologico e dal tentativo di stigmatizzare realtà divergenti dalla “vera
religione” ed assume una connotazione peggiorativa attraverso la
ripercussione dei mass-media e dell’uso popolare. “Un brillante studioso di
sette ha proposto di non usare più il termine setta perché ormai esso viene
connotato in modo negativo (…) [si può] chiamarle movimenti non
conformisti o nuovi movimenti religiosi [o minoranze religiose], ma
l’allarme sociale che alcune formazioni settarie suscitano non si ridurrà
certo mettendo in circolazione formule più neutre,”3 soprattutto per il
pericolo di cui queste aggregazioni sono accusate di costituire e per i gravi
fatti di cronaca che in più occasioni sono saltati sulle prime pagine dei
quotidiani. Il termine setta usato dai sociologi, che hanno reclamato tale
studio come un campo all’interno della loro disciplina, è considerato,
1
Anna Maria Melli (1998) “Sette e nuovi movimenti religiosi in Italia e in Friuli, Reana del
Rojale, Chiandetti p. 9
2
Bryan R. Wilson (1990) “The Social Dimension of Sectarianism”, Oxford, Clarendon
Paperbacks p. 2
3
Enzo Pace (1997) Le sette Bologna, Il Mulino p. 9
10
tuttavia, un concetto neutrale che non implica connotazioni emotive e
valutative e, dunque, sarà utilizzato anche nel presente lavoro.
E’ necessario specificare che i concetti di separazione, conflitto o
protesta verso la religione tradizionale si sviluppano attraverso l’analisi di
raggruppamenti religiosi occidentali in ambito cristiano e possono essere
trasferiti in altri ambiti religiosi solo dopo aver operato alcune precisazioni.
Il fenomeno delle sette nel mondo contemporaneo non risulta
facilmente classificabile, si rimane disorientati dalla molteplicità delle
forme assunte da aggregazioni che hanno origine e diffusione in diversi
contesti sociali e religiosi.4 Esso abbraccia movimenti di matrice cristiana,
di provenienza orientale, di sviluppo del potenziale umano, magiche,
esoteriche, occultiste, neo-pagane, di massoneria, di radice ebraica ed
islamica, spiritistiche, rosacruciane, sataniche, ufologiche, umanistiche, di
derivazione o di ispirazione New age, teosofiche, antroposofiche, neognostiche,
neo-pitagoriche.
Le
principali
caratteristiche
di
tali
raggruppamenti sono: la mutevolezza e le connotazioni sincretistiche.5 E’
soprattutto l’elevato grado di sincretismo a differenziare le nuove
formazioni religiose da quelle storiche.
1.1.2 NUMERI E TIPOLOGIA.
I due criteri principali per orientarci nel riconoscimento delle
molteplici nuove aggregazioni religiose sono: il grado di separazione dal
mondo e quello di purezza della via di salvezza proposti agli aderenti. Se si
rappresentano questi due criteri attraverso due rette che s’incrociano
formando quattro quadranti, otteniamo quattro tipi ideali nei quali collocare
le varie formazioni.6 I tipi ideali sono: le sette radicali, le ascetico4
Ibidem cfr. p. 35
5
Anna Maria Melli “Sette e nuovi movimenti…” cit. pp. 11,12
6
Enzo Pace (1997) “Le sette”, cit. p.41
11
mondane, le sette mistiche-realistiche e quelle terapeutiche e sincretistiche.
Le sette radicali e le ascetico-intramondane condividono un ideale di
purezza e la necessità di ispirarsi a modelli di purificazione; tuttavia, le
prime si pongono in contrasto col mondo e propongono un modello
ascetico ed autarchico, le seconde non rinunciano a stare nel mondo ed
affrontano le difficoltà della vita impegnandosi a riformare le leggi che
governano la società. Un esempio del primo tipo sono gli Amish e i
Mennoniti, mentre il secondo tipo può essere rappresentato con l’ascesi
intramondana dello spirito del capitalismo moderno o in campo buddista
con il Soka Gakkai.
Le sette mistiche-realistiche condividono con le radicali l’ideale di
rifiuto del mondo tuttavia, per le prime, tale rifiuto si manifesta solo
spiritualmente attraverso una forma d’indifferenza, per cui i membri
continuano a vivere realisticamente nel mondo separandosene solo
interiormente. Annoveriamo i circoli esoterici tradizionali, di ecologia
profonda ed ecosofia.
Le sette terapeutiche e sincretistiche presentano i tratti meno marcati
delle sette. Esse condividono con le ascetico.intramondane l’ideale della
trasformazione del mondo e con le mistiche-realistiche l’interesse a
percorrere un cammino di ricerca spirituale. Queste formazioni possono
muoversi come se fossero delle sette quando presentano un leader
carismatico cui si attribuisce il potere di guarigione dai mali fisici e
psichici. E’ il caso del pentecostalismo moderno nato su terreno protestante
in paesi latino-americani o di alcuni movimenti carismatici presenti in
ambito cattolico dopo il 1976.7
Per quanto riguarda i numeri, secondo il rapporto fornito dall’On.
Caccavale, deputato al Parlamento Europeo, le Commissioni Parlamentari
dei vari paesi europei forniscono dati e numeri diversi. Si parla di 820.000
7
Ibidem cfr. p. 41-53
12
persone in Germania, sebbene il numero di coloro che ha ammesso di aver
partecipato a manifestazioni dei Nuovi Movimenti religiosi, arriva a
1.200.000 persone. In Francia si parla di 172 organizzazioni madre e 800
filiali, gli aderenti sarebbero 160.000 ed i simpatizzanti 100.000. In Spagna
si segnalano dalle 300 alle 600 sette (del tipo “religioni fai da te”), che
avrebbero tra i 150.000 e 300.000 aderenti, però il Parlamento spagnolo
parla di 700.000 giovani vicino a questi movimenti religiosi.8 In Italia le
cifre possono aggirarsi sul 2%, ma contando i 5 milioni in area New Age,
la percentuale si quintuplica, il numero delle denominazioni esistenti
raggiunge le 600 sette.9 In Italia il 35% crede nella reincarnazione, il 45%
nelle capacità extrasensoriali di persone “dotate” e il 36% nell’attendibilità
dell’astrologia.10
In America si parla di 5.000 sette che, in totale, hanno influenzato la
vita di 10 milioni di persone.
1.1.3 IL FASCINO DELLE SETTE.
Le ragioni di tanto fascino va ricondotto principalmente a cause
sociali, politiche e culturali, a queste motivazioni possiamo anche
aggiungere le variabili personali che differenziano le scelte o il tipo di
impegno, e dunque afferenti alla psicologia dell’individuo.
Malessere per la crisi d’identità culturale e personale, per il crollo di
un sistema
di valori e
delle
ideologie
politiche
che
conduce
all’estraniamento ed all’anomia dell’individuo dalla vita sociale e politica.
Le sette offrono delle spiegazioni plausibili al senso di smarrimento
prodotto da un mondo frazionato e frazionante e diventano luoghi
privilegiati in cui sperimentare il senso di appartenenza.
8
dalla relazione dell’On. Caccavale al Convegno CESNUR DEL 1998
9
Anna Maria Melli “Sette e nuovi movimenti…” cit. p. 9
10
Cecilia Gatto Trocchi (1994) “Le sette in Italia” Newton Compton, Roma p. 9
13
“Nella società è in atto un malessere (di cui il fenomeno delle sette e
nuovi movimenti religiosi è piuttosto manifestazione che causa) che va
dalla crisi di identità culturale e personale, alla perdita di fiducia nella
scienza, alla mancanza di orientamenti e di senso conseguiti al crollo di un
sistema organico di valori e anche al crollo delle ideologie politiche, alla
estraneità rispetto al passato e al proprio presente, alla de-culturalizzazione
dell’Occidente nelle tradizioni e nei valori propri che vengono sostituiti da
universi di valori esotici e simbolici esotici, estranei al passato europeo e
senza radici nella società occidentale, alla crescente criptocrazia per cui
pochi detengono effettivi poteri e prendono le grandi decisioni che
coinvolgono tutti, alla paura del futuro, alla crisi della famiglia non solo
nella sua instabilità ma anche nelle sue trasformazioni strutturali”11. E’
soprattutto la ricerca di salvezza vissuta, non come tensione escatologica
ma in quanto liberazione da un presente caotico, a spingere l’individuo
verso proposte alternative alle religioni tradizionali.
A potenziare l’eco di queste domande, favorendone il processo di
espansione, possiamo annoverare due cause: la capacità di proselitismo
degli appartenenti a queste aggregazioni e l’uso dei moderni mezzi di
diffusione. I membri di sette, differentemente da coloro che aderiscono ad
una religione tradizionale, si sentono maggiormente spinti a divulgare il
proprio credo e nel far ciò utilizzano sempre nuove tecniche: stampa di
periodici e pubblicazioni, stages, seminari, centri culturali, negozi addetti
alle vendite di prodotti biodinamici, terapie mediche alternative suffragate
da appropriate tecniche di persuasione, ed indottrinamento.12
11
Anna Maria Melli (1998) “Sette e nuovi movimenti…” cit. p. 14
12
Ibidem cfr. p.13
14
1.2 LO SPECIFICO DISCIPLINARE
Il fenomeno sette è al centro di estenuanti dibattiti ed è oggetto di
studio nell’ambito di varie discipline ed approcci. In questo lavoro si vuole
esporre una breve presentazione dei diversi approcci. Pur riconoscendo
validità ad ogni prospettiva disciplinare, si sceglierà la spiegazione
sociologica e, per alcuni aspetti interpretativi, anche l’antropologica per
quanto attiene la descrizione nell’ambito di questa ricerca. Si ricercheranno
soluzioni pedagogiche ai problemi che scaturiscono dall’osservazione e
dalla stessa descrizione.
1.2.1 SOCIOLOGIA DELLE RELIGIONI
Le sette sono considerate un fenomeno sociale e pertanto il loro
studio è rivendicato come pertinente al campo sociologico. Nonostante
l’importanza sociale dei movimenti che oggi influenzano la vita di tante
persone in tutto il mondo, (dato che attualmente non esistono società senza
sette), il sociologo Bryan Wilson annota con rammarico che tali studi
rimangono al margine delle discipline accademiche. Nel passato lo studio
delle sette era quasi esclusivamente collocato all’interno delle scuole
teologiche, e utilizzato come argomento di derisione; raramente era oggetto
di inchieste sociali, dimostrabili, oggettive e disinteressate. Con la
secolarizzazione della società ed il crescente disinteresse per le questioni
teologiche, le minoranze religiose apparivano ancora più inconsistenti. Se
la stessa religione era percepita come poco rilevante alla realtà sociale,
ancora di più la religione settaria era un soggetto di studio ancora più
insignificante e bizzarro. Il passaggio dal campo teologico agli studi della
religione, da un approccio normativo e confessionale alla prospettiva
positivista e verstehende della sociologia, ha comportato l’emergere di un
atteggiamento di comprensione non pregiudiziale delle sette ed un
approccio oggettivo allo studio del fenomeno. Nonostante l’evoluzione ed
15
il cambiamento di prospettiva, gli studi sociologici sulle sette, in confronto
ad altre discipline quali l’antropologia o la storia, non hanno ricevuto né
incoraggiamento, né appoggio e si configurano ancora accademicamente
inconsistenti. Secondo la definizione di Wilson sono il pariah nell’ambito
della sociologia delle religioni, mentre quest’ultima è la Cenerentola della
sociologia.13
Il tentativo di descrivere la setta come una comunità totale ha attratto
i sociologi, soprattutto, nel caso di sette comunitarie nelle quali i membri
creano una vera comunità vivendo insieme, e condividendo ogni cosa. Tali
sette offrono uno schema alternativo di organizzazioni sociali distinte dalla
società più ampia, costituiscono una società in microcosmo, ed hanno
attratto non solo i teorici sociali ma anche i riformatori, che hanno guardato
a tali movimenti come ad esperimenti utopici.14
1.2.2 TEOLOGIA
Concordi gli autori cattolici nell’affermare che le sette fungono da
stimolo ed impongono nuove sfide alla Chiesa, sia come autoriflessione, sia
come capacità di accendere un’autentica dimensione di vita interiore e sia
come capacità di costituire comunità nelle quali si vive un autentico
sentimento cristiano.15
Il documento della CEI L’impegno pastorale della Chiesa di fronte
ai nuovi movimenti religiosi e alle sette (1993) invita i cristiani ad
affrontare il problema delle sette con un atteggiamento serio e sereno, a
dare atto agli aspetti positivi, ad assumerne le sfide. In modo particolare i
nuovi movimenti mettono in discussione la pastorale del passato,
13
Bryan R. Wilson “The Social Dimension …” cit. p.5
14
Ibidem cfr. p. 9
15
Giovanni Cereti (1993) “I nuovi movimenti religiosi, le sette e i nuovi culti” Roma, Centro Pro
Unione p. 70-85
16
rispondente ad una società omogenea. Essi sono una testimonianza del
pluralismo religioso attualmente presente nella società.16
In ambito cattolico si considera che il fenomeno risalga al
relativismo culturale teorizzato dagli antropologi Boas ed Herskovits. La
persona umana ha di solito origine in una cultura particolare e, sebbene non
si esaurisca in essa, si struttura sull’elemento religioso che, trasmesso e
appreso come fatto fondante della stessa persona, darà origine ai valori
morali, civili e soprattutto spirituali, propri di quella cultura. “Il relativismo
religioso può essere concepito come la semplice possibilità che la religione
si “stemperi” nell’incertezza e indefinitezza valutativa (una religione vale
l’altra); ciò pone l’individuo nella drammatica condizione di non avere
certezze circa le sue origini, il perché della sua esistenza e il suo destino”.17
Secondo questa interpretazione quando la fede religiosa è di tipo
relativistico produce divisione ed instabilità, perché l’uomo nel profondo
della sua coscienza non può accettare che sia vero tutto e contrariamente il
contrario di tutto. Ciò equivarrebbe, infatti, a decretare l’impossibilità di
raggiungere la verità.
1.2.3 STORIA
Nettamente superiore è il valore attribuito agli studi storici sulle
sette. Per gli storici, le sette hanno rappresentato un persistente fascino. Il
sociologo Wilson ipotizza che il maggior successo degli studi storici possa
attribuirsi ad una più intensa influenza religiosa e perfino all’importanza
del dissenso religioso nel passato. Con l’avvento dell’era moderna, ed in
particolare del periodo influenzato dall’Illuminismo, lo studio delle sette ha
16
Giuseppe Dal Ferro (1997) “La terra promessa dei nuovi movimenti religiosi” Vicenza,
Edizioni Rezzara, p. 49,50
17
Giuseppe Ferrari (1996) Prefazione in AAVV “Relativismo religioso sul finire del secondo
millennio” Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, p.12, 13
17
perduto la rispettabilità come oggetto di ricerca accademica. Se si prendono
in considerazione le fonti ci si accorge della disparità tra l’eccessiva
quantità e qualità del materiale a disposizione dei sociologi rispetto a quello
degli storici. Va inoltre rilevato che le fonti in possesso degli storici sono
spesso frammentate e, per lo più, derivano dagli oppositori e persecutori
delle sette, mentre il sociologo può avere accesso ad un materiale più
variegato, intervistare i diretti interessati, osservare la vita in una comunità
totalitaria. Nonostante la maggiore abbondanza e le migliori evidenze, non
si capovolge la disparità di considerazione accordata agli studi storici, che
per Wilson può essere ricondotta a due ordini di motivi. Innanzitutto le
fonti storiche sono spesso, non solo antiche, ma intrinsicamente preziose,
mentre i materiali a disposizione dei sociologi sono, di solito, privi di
valore proprio. In secondo luogo è più facile adottare un atteggiamento di
distacco da materiale morto, che tratta di controversie e dispute terminate
tanto tempo fa, mentre è più difficile ottenere e mantenere lo stesso
distacco da fatti sui quali tutti, grazie alla comunicazione di massa, sanno
qualcosa18, e che possono avere un impatto sulla quotidianità degli
individui.
1.2.4 ANTROPOLOGIA
Importante anche l’apporto dell’antropologia che tende a considerare
queste aggregazioni come piccole tribù da esplorare, studiare e
comprendere. In Italia si è contraddistinta l’antropologa Cecilia Gatto
Trocchi che ha studiato vari gruppi vivendo esperienze iniziatiche
dall’interno. La stessa afferma che la prassi antropologica insegna che per
comprendere un fenomeno occorre inserirlo in una categoria più ampia che
possa giustificarlo e comprenderlo. Secondo una visione antropologica il
sacro rappresenta per molta parte dell’umanità l’esperienza principale. “Se
18
Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. p. 5-7
18
la secolarizzazione ha lasciato sul suo cammino una vittima illustre, la
religione istituzionale, nulla ha potuto contro le istanze del sacro (…) oggi
il sacro, tornato ad uno stato selvaggio, ha ritrovato in una sorte di
situazione primitiva la sua qualità di energia, che scaturisce da esperienze
individuali, emozionali non ancora canalizzate ma volte alla ricerca erratica
del senso.”19
1.2.5 PSICOLOGIA E PSICHIATRIA
Consistente la letteratura prodotta dagli approcci psicologici e
psichiatrici al fenomeno. I sociologi avallano un modello volontario di
conversione alla religione, che presuppone che si entri nei movimenti per
motivi razionali legati alla capacità del gruppo di soddisfare i propri
bisogni, gli psicologi enfatizzano che uno stimolo ambientale ripetuto può
provocare una risposta condizionata, privando il soggetto della sua
autonomia. La letteratura psicologica e psichiatrica verte principalmente
sulla teoria del lavaggio del cervello e della persuasione coercitiva.
Gli scritti sul lavaggio del cervello hanno inizio con le analisi delle
manipolazioni avvenute nelle prigioni cinesi.20 La metafora del lavaggio
del cervello viene coniata da Edward Hunter Jr. per indicare il sistema di
persuasione in uso nei campi di concentramento cinesi e coreani.21 Gli studi
decollano con lo psichiatra Lifton, il quale sostituisce il termine lavaggio
del cervello con quello di riforma del pensiero (traduzione del termine
19
Cecilia Gatto Trocchi (1998) “Nomadi spirituali” Milano, Arnoldo Mondadori Editore, p. 17
20
Erving Goffman (1961) “Asylums. Essays on the Social Situation of Mental Patients and Other
Inmates” Doubleday; trad. it. “I meccanismi dell’esclusione e della violenza” Torino, Einaudi
1968
21
Edward Hunter (1951) “Brainwashing in Red China. The Calculated Destruction of Men’s
Mind” New York, The Vanguard Press
19
ufficiale del programma comunista cinese) ed indica otto variabili
psicologiche che possono condurre al totalitarismo ideologico.22
Data la rilevanza della problematica, “La Suprema Corte degli Stati
Uniti richiese all’APA [American Psychological Association] di prendere
una posizione pubblica sul problema concernente l’affidabilità scientifica
delle teorie del lavaggio del cervello applicate ai nuovi movimenti religiosi.
(…) L’APA, nel 1984, nominò Margaret Singer, presidente del comitato
DIMPAC (Comitato sui metodi ingannevoli ed indiretti di persuasione e
controllo), per indagare su questa ed altre questioni. Questo comitato
preparò un rapporto che fu rifiutato dalla commissione preposta dall’APA
(…) in una breve lettera, chiamata Memorandum, dell’11 maggio 1987”.23
La commissione rifiutò tale rapporto per mancanza di sufficienti
informazioni verificate scientificamente ed inadatte, perciò, a prendere una
posizione scientifica su questa questione.
Su posizione diversa “nel rapporto ufficiale dell’Associazione degli
Psichiatri statunitensi Cults and New Religious Movements (1989) West
riassume gli studi che hanno avvalorato il rilievo dell’impiego di tecniche
manipolatorie da parte dei culti controversi: esperimenti di laboratorio con
uomini sani; studi sulla persuasione coercitiva o la riforma del pensiero al
di fuori del campo di culti; studi di persone in precedenza membri di culti;
relazioni di coloro che hanno trattato vittime dei culti”.24
1.2.6 L’ATTENZIONE POLITICA
Il fenomeno sconfina in altri campi non propriamente disciplinari,
che tuttavia tentano di comprenderlo e classificarlo, come quello
22
R.J. Lifton (1963) “Thought Reform and the Psychology of Totalism” New York, Nortorn
Library
23
Alberto Amitrani e Raffaella Di Marzio (1998) “Il lavaggio del cervello nei Nuovi Movimenti
Religiosi: precisazioni” G.R.I.S. p.4 http://members.xoom.com/grisroma/articoli/articoli.htm
24
Mario Di Fiorino (1998) “L’illusione comunitaria” Bergamo, Moretti e Vitali pp. 59, 60
20
rispettivamente del potere politico e di quello giudiziario. Considerando,
infatti,
la
ripercussione
delle
ideologie
sulla
vita
quotidiana
e
l’organizzazione dello stato, il fenomeno viene seguito anche a livello di
governo come testimoniano il rapporto della Direzione generale della
Polizia Italiana dell’aprile 1998 “Sette religiose e nuovi movimenti magici
in Italia”, e le relazioni parlamentari sulle sette in Francia nel 1996 e in
Belgio nel 1997. Presso lo stesso Parlamento Europeo è costituita una
Commissione, la Commissione delle Libertà Pubbliche, con l’incarico di
studiare il fenomeno e proporre riflessioni e conclusioni, tuttavia, dopo due
anni e mezzo di emendamenti e diatribe, la risoluzione non è stata ancora
votata.
Il problema è delicato e di non facile soluzione. Ci sono stati tentativi
di ex-membri o di parenti di aderenti di ricorrere ai Tribunali per presunti
reati o per stabilire l’affidamento di un minore o per risarcimenti, ma
difficilmente la giustizia si è pronunciata contro le sette in mancanza di
reati precisi. Va ricordato, infatti, che in Italia con la sentenza n.98
dell’8.6.1981 la Corte Costituzionale dichiarava il reato di plagio (art. 603
c.p.) costituzionalmente illegittimo, per l’impossibilità di attribuirgli un
contenuto
oggettivo,
e
per
l’arbitrarietà
della
sua
applicazione.
L’abolizione di tale reato non voleva negare il plagio sul piano fenomenico.
“ [Riportando le parole del Dott. De Fazio] (…) Senza alcun
rimpianto per la fattispecie abolita, che era giuridicamente evanescente ed
insostenibile e fonte di possibili errori ed abusi in sede giudiziaria, occorre
dunque riconoscere che si è realizzato un vuoto di tutela della personalità
nei riguardi delle dinamiche plagiarie, vuoto che andrebbe in qualche
misura colmato (…)”.25 Rimane il reato della circonvenzione di incapace,
che si applica nei delitti contro il patrimonio mediante frode.
25
Mario Di Fiorino (1990) “La persuasione socialmente associata, il plagio e il lavaggio del
cervello”, vol. 1 Psichiatria e territorio, Forte dei Marmi p. 44
21
1.3 OGGETTO E METODOLOGIE DI STUDIO
1.3.1 OGGETTO DI STUDIO
Il campo d’investigazione è ampio e la ricerca sociologica non si
concentra, come gli studi storici, solo alla presentazione di resoconti
descrittivi. Gli studi possono avere come oggetto un aspetto dell’attività di
una setta, possono far uso dell’analisi comparativa o di teorie sociologiche
generali, e dato che le sette moderne producono di solito una copiosa
letteratura, il sociologo può prendere in considerazione anche solo il
materiale cartaceo prodotto.26
Studiare una setta implica: dare un resoconto dei suoi insegnamenti e
della loro provenienza, descrivere il carattere e la trasmissione della
leadership, i metodi di reclutamento e la natura della conversione, il
mantenimento del controllo sociale, il modo in cui i bambini vengono
educati, la relazione dell’ideologia con l’organizzazione, la struttura
economica e la relazione della setta con il resto della società.
1.3.2 TECNICHE DI RILEVAZIONE
Il lavoro del sociologo si può avvantaggiare della collaborazione
della setta quando questa gli apre i propri archivi e gli sottopone documenti
interni. Utili si configurano le storie di vita degli adepti, le interviste con i
leaders, l’uso di questionari. Una tecnica privilegiata è l’osservazione
partecipante, con la quale più facilmente si riesce a comprendere aspetti
che sfuggirebbero ad altre forme d’inchiesta. Il sociologo decide di vivere
per un tempo in comunità e partecipa alle attività della setta.
26
Bryan Wilson “The Social Dimension…” cit. p. 7
22
E’ una tecnica che presenta delle difficoltà: si richiede una giusta
dose di equilibrio da parte dello studioso per non perdere il senso critico e
della realtà, ma anche capacità empatica per comprendere un’esperienza
estranea.
Altra fonte di notizie è l’uso di testimoni privilegiati, simpatizzanti o
persone che hanno contatti con la setta. Alcuni studiosi escludono da questa
categoria gli apostati, cioè coloro che lasciano l’aggregazione dopo un
periodo più o meno lungo di affiliazione, ritenendo che gli ex-membri non
siano attendibili perché nel tentativo di ricostruire il loro passato
tenterebbero di porre il biasimo sui loro ex-consociati. Altra critica riguarda
l’intento di lucrare sulla propria esperienza vendendo le storie personali a
giornali ed editori. Altri studiosi, invece, hanno cominciato ad interessarsi a
questa categoria. Marybeth Ayella, per esempio, critica la posizione di
quegli studiosi che definiscono i racconti dei fuoriusciti, niente altro che
delle storielle di atrocità e mette in guardia sulla cooptazione del
ricercatore inconsapevole che può diventare una pedina a favore dei gruppi
controversi.27
Infine bisogna menzionare come fonte d’informazione indiretta le
diatribe interne quando si presentano sotto forma di letteratura critica,
prodotta dall’interno di una setta.
1.4 UNO STUDIO CONTROVERSO
Il fenomeno settario, dai contorni sfumati e imprecisi, che attira
l’attenzione di studiosi o ricercatori appartenenti a più campi disciplinari ai
quali competono approcci diversi e spesso in contrasto tra loro, è spesso al
centro di polemiche, diatribe che fanno sostanzialmente capo a due scuole
di pensiero: coloro che si pongono a difesa della libertà di credo e vivono
27
Marybeth Ayella (1990) “They Must Be Crazy: Some of the Difficulties in Researching Cults”
American Behavioral Scientist, 33 (5) pp. 562-577
23
qualunque forma di ostacolo alla libertà di religione come un attentato ai
diritti dell’individuo, e coloro che vedono nelle sette il luogo ideale in cui
possono perpetrarsi crimini spesso impuniti.
Si discute, come già visto, sulla bontà euristica della terminologia e
se questa debba essere prevalentemente psicologica, teologica o
sociologica. Si discute soprattutto perché il problema è attuale e spesso
attraversato da fatti di cronaca che allarmano i governi e la popolazione. La
polemica infiamma anche per i risvolti pratici ed applicativi di questi studi.
I governi, infatti, basano molto spesso le loro politiche in materia di setta
sulle relazioni e rapporti che provengono in parte dagli studiosi, ma anche
dai servizi segreti o da movimenti anti-setta. Un altro sviluppo pratico è il
coinvolgimento degli studiosi nei processi, a favore o contro le sette.
Il campo degli studiosi di sette è uno dei più divisi del mondo
accademico. “Divisi da ideologia, formazione e storia disciplinare, i
sociologi e gli psicologi che studiano le sette si confrontano su un enorme
(…) abisso culturale. E il dibattito spesso diventa personale; nonostante si
siano avuti recenti segni di rappacificazione, gli antagonisti accademici
hanno frequentemente cercato di screditare le reciproche motivazioni di
ricerca. (…) Il campo è completamente polarizzato, osserva Thomas
Robbins, un sociologo della religione indipendente di Rochester,
Minnesota. (…) Il maggior numero dei libri sull’argomento sta da una parte
o dall’altra, e gli studiosi di entrambe le fazioni non leggono i libri del
campo avverso.”28
Nello stesso mondo accademico c’è chi accusa i colleghi sociologi di
aver accettato somme di denaro, messi a disposizione dalle stesse sette per
promuovere ricerche sulla propria aggregazione.
28
Charlotte Allen (1998) “Brainwashed. Scholars of Cults Accuse Each Other of Bad Faith”
” New York Lingua Franca The Review of Academic Life
hhtp://www.linguafranca.com/9812/allen.html
24
Zablocki, docente di sociologia alla Rutgers University, afferma che
un ostacolo ad una maggior conoscenza sulle sette, riguarda la sovvenzione
di spese per le ricerche, per la pubblicazione e l’organizzazione di
conferenze. Ciò che il professore rimprovera è la mancanza di spiegazione
pubblica sulla provenienza del denaro e di precauzioni prese perché il
denaro non interferisca con l’obiettività delle ricerche. Secondo Benjamin
Beit Hallami, psicologo dell’Università di Haifa, in conseguenza di questa
situazione bisognerebbe rileggere l’intero corpo della letteratura sui Nuovi
Movimenti Religiosi.29 Robert Balch definisce la posizione di alcuni
ricercatori l’approccio apologetico.30
La maggiore controversia verte sostanzialmente su un problema
fondamentale: l’esistenza o meno del lavaggio del cervello. Fra gli studiosi
di scienze sociali il dibattito verte sulle caratteristiche che dovrebbe avere il
lavaggio del cervello nella conversione. L’opinione generale ha indicato
che si può considerare tale solo una conversione che implichi isolamento,
incarcerazione e coercizione fisica. Dato che condizioni simili non sono
state riscontrate, i sociologi preferiscono accantonare il concetto. Kent
annota tuttavia che i ricercatori hanno sottostimato gli sforzi di alcuni
gruppi nel mantenere e riconvertire i propri membri (1997).
Zablocki, che per 30 anni ha intervistato sia membri attivi sia exmembri di Nuovi Movimenti Religiosi, è fra gli studiosi che hanno
abbracciato questa tesi. L’autore sostiene che molte aggregazioni hanno
causato la distruzione di molte vite, sia di adulti che di bambini. I dati che
emergono dalle ricerche imporrebbero un maggior impegno da parte dello
studioso di scienze sociali per cercare di capire il fenomeno,
29
Ibidem cfr. p. 13
30
Robert Balch (1996) “Review of Sex, Slander and Salvation: Investigating the Family/Children
of God”Journal for the Scientific Study of Religion 35 (1) p. 72
25
indipendentemente dalle applicazioni conseguenti o dall’eventualità di
nuocere alla causa della libertà religiosa.31
Contro la tesi del lavaggio del cervello altri sociologi e psicologi, i
quali escludono il fenomeno non essendo direttamente osservabile,
aggiungono che, anche se questo potesse essere isolato e misurato,
ovviamente sarebbe un test eticamente non attuabile.
Altre spiegazioni avanzate sono: la teoria dell’etichettamento e della
condizione pre-esistente. La teoria dell’etichettamento mette in risalto il
pregiudizio della cultura di massa intorno a questo fenomeno e l’assenza di
un vero pericolo nell’adesione a queste aggregazioni, se non l’opinione
pubblica. La teoria della condizione pre-esistente considera gli appartenenti
alle sette delle persone disadattate ancor prima di aver aderito alla setta.
Altri elementi contro il lavaggio del cervello, secondo David Broomley,
sociologo alla Virginia Commonwealth University, sono gli alti tassi di
turnover, ovvero il ricambio continuo degli aderenti che rimangono nella
setta per poco tempo, e la vita breve di molte sette che nascono e muoiono
in tempi brevi.32 Questi dati potrebbero suggerire che gli aderenti non
abbiano ricevuto un lavaggio del cervello se sono liberi di entrare ed uscire
da un’aggregazione.
Alla luce delle forti controversie e degli approcci contrastanti,
rinvigoriti dalle opinioni personali e dalle ripercussioni sulla vita pratica, è
possibile superare questi contrasti assumendo un diverso punto di vista?
Noi pensiamo di sì e riteniamo che potrebbe essere la prospettiva
pedagogica, la quale per sua natura è omnicomprensiva e tende a
31
Benjamin Zablocki (1997), “The Balcklisting of a Concept. The Strange History of the
Brainwashing Conjecture in the Sociology of Religion”, in Nova Religio: The Journal of
Alternative and Emergent Religions,vol.1, n.1 pp97-98
32
Charlotte Allen (1998), “Brainwashed…” cit.
26
confrontarsi con diversi approcci ed integrare contributi disciplinari
differenti.
Sicuramente, a prima vista, sembrerebbe inutile dibattersi su
questioni come il lavaggio del cervello, soprattutto quando si intende
studiare un fenomeno sociale ricorrendo a tecniche di indagine quantitativa.
Risulta inoltre arbitraria, a mio avviso, il non prendere in considerazione le
opinioni degli ex-membri come categoria di persone. Ciò forse potrebbe
risalire ad una teoria funzionalista della società che tende a descriverla in
modo coeso ed unitario. Il non tenere conto delle disfunzioni reca
un’immagine falsata della realtà. Secondo l’approccio funzionalista una
società è composta da strutture che si ingranano le une nelle altre.
Seguendo la metafora dell’organismo vivente, cara a Comte e Durkheim, le
società sono formate da parti che si specializzano per assolvere le diverse
funzioni e cooperano secondo un accordo di base. Ad eccezione di Merton,
che ha introdotto anche le disfunzioni, i pensatori funzionalisti, a
cominciare da Talcott Parsons, hanno privilegiato i fattori che portano alla
coesione sociale, a discapito di quelli che provocano il conflitto.33
Lo studio del fenomeno, aprendosi ad una prospettiva pedagogica,
permetterebbe di esaminare il rapporto tra ideologia, qualunque essa sia, e
l’evolutività della persona ed il suo progetto di vita.
1.5 L’APPORTO PEDAGOGICO
La pedagogia si presenta come un campo neutro, sul quale possono
misurarsi ed intersecarsi le varie discipline ed approcci che studiano ed
affrontano il fenomeno della setta. Esaminiamo alcuni elementi a favore di
questa tesi.
33
Talcott Parsons (1965) “Il sistema sociale” Milano, Comunità (ed. orig. “The Social System”
London, Tavistock, 1952)
27
1.5.1 PEDAGOGIA: SCIENZA COMPOSITA
La pedagogia è una scienza teoretica, che ha per oggetto
l’educazione dell’uomo. E’ una riflessione che, iniziata nei tempi antichi
insieme alla riflessione sull’uomo, ha mantenuto nel tempo un rapporto
stretto e privilegiato con la filosofia, con l’etica e con la politica (si educa
un uomo che deve vivere in uno stato). Nel tempo i collegamenti con altre
scienze sono aumentati ed oggi si guarda ad altre scienze come la
psicologia, la sociologia, l’antropologia, la didattica, la statistica, la
medico-biologica, e tuttavia la pedagogia non può ridursi ad alcune di esse.
“La considerazione dell’uomo sotto la specie del soggetto di
evoluzione culturale e di storia umana ne individua uno specifico
irriducibile: nessun’altra scienza umana s’incentra su di esso, ed ha la
stessa tensione tra teoretica ed applicatività. (…) La pedagogia diviene
anche un campo d’integrazione, coordinamento e volgimento ad un
pensiero e ad un’azione unitari degli apporti di discipline diverse, e dei
rispettivi fini tenuto conto dei rispettivi mezzi (…).34
La pedagogia raccoglie gli apporti di altre scienze dell’uomo per
trasformarli in progetto educativo.
1.5.2 APPLICATIVITA’ DELLA PEDAGOGIA
La pedagogia è la riflessione sugli atti educativi e, dunque,
potremmo indicare l’educazione come il risvolto pratico della pedagogia.
La pedagogia è inseparabile dall’applicatività e non può essere ridotta a
pura scienza teoretica. Essa oscilla tra il fare, l’agire, il riflettere, tra ricerca
quantitativa, qualitativa e principi di valore. Lo studio della materia
educativa implica anche una necessaria discussione dei fini di ogni atto
proposto per l’avanzamento culturale. La riflessione pedagogica attraverso
34
Franco Blezza (1993) “Educazione 2000” Cosenza, Pellegrini p. 286
28
il controllo con i fatti, diventa discussione critica grazie all’interazione con
la realtà umana35
1.5.3 L’HOMO EDUCANDUS
L’homo educandus”, da educare ed educabile nella sua soggettività
essenziale è il criterio entro il quale realizzare questo progetto umano.
L’educativo di cui si occupa il pedagogista si differenzia da quello
dello psicologo o del sociologo perché, mentre questi guardano all’uomo in
modo parziale, la pedagogia guarda alla persona nella sua totalità e
peculiarità cercando di integrare i diversi contributi. La prospettiva
dell’homo educandus è ampia ma si articola su una base fondamentale, in
altre parole aiutare la persona a realizzarsi e guidarla alla riflessione e la
responsabilità. L’educazione deve guidare l’uomo alla libertà di
decisione.36
Fondamentale per la pedagogia è considerare l’uomo in quanto
persona dotata di valori in sé e doti da sviluppare, ed il considerare la stessa
educazione un valore attraverso il quale l’uomo rende comprensibile la sua
umanità. E’ chiaro che il modello educativo è fortemente influenzato dalla
filosofia, dalla visione del mondo, dalla cultura, dall’ambiente in cui
avviene, dai mezzi culturali e risorse a disposizione, e dalla stessa visione
del rapporto tra uomo e società di appartenenza. Appare, quindi, proficuo al
fine di questo lavoro, un confronto tra gli elementi ed i principi pedagogici
che caratterizzano l’educazione dell’uomo e del bambino in una visione
35
Ibidem cfr. p.287
36
Diega Orlando Cian (1996) “Alla ricerca di un paradigma unitario nelle scienze
dell’educazione” p. 130, in Giorgio Cian e Diega Orlando (1996) “Studium educationis”
vol. 1, Padova, Cedam
29
moderna e quelli che si possono evincere da filosofie ed ideologie inerenti
ad altri sistemi di pensiero.
1.5.4 L’ATTO EDUCATIVO
LA CULTURA: Secondo la visione antropologica di Franz Boas,
s’intende per cultura ogni aspetto tipico di un ambiente. Cultura, dunque,
non è solo quella “umanistica”, altisonante, ma ogni elemento presente in
una tradizione: i costumi, i riti, i piccoli fatterelli quotidiani, che formano la
sua identità culturale. Una considerazione può essere avanzata riguardo il
relativismo culturale di cui si è fatto menzione. Il relativismo culturale è un
concetto antropologico che nasce come risposta all’etnocentrismo e per
legittimare le culture considerate inferiori, ed il cui scopo, dunque, non è
mai stato quello di appiattire le differenze ma, al contrario, valorizzare e
legittimare ogni tradizione. Non richiede di spogliarsi della propria cultura
o religione per abbracciare quella di altri popoli, ma può essere considerato
l’humus dal quale si diramano altri concetti: il pluralismo culturale,
l’intercultura, un modo di intendere l’educazione che mette in rilievo la
relazionalità e l’integrazione. L’educazione interculturale è un modo di
affrontare le diversità in generale, ed in particolare usata per favorire
l’integrazione di individui provenienti da altre culture in quella
predominante: si basa sul rispetto e sulla valorizzazione della cultura di
origine. Il fenomeno che spinge tanti individui ad abbandonare la propria
cultura o religione di origine per abbracciare quella di popoli esotici, non
può trovare origine, a mio avviso, nel relativismo culturale. La pedagogia
interculturale si propone infatti di stabilire delle connesioni tra le diverse
culture, ma non a scapito della cultura di origine. Un’altra accezione del
termine educazione la considera come il complesso della comunicazione
interpersonale, tutto ciò che appartiene all’uomo, è prodotto dall’uomo e
trasmesso alle generazioni seguenti, ed è condizione di evoluzione culturale
30
della specie umana, intendendo con ciò anche la trasmissione di artefatti
culturali. Con evoluzione culturale s’intende un processo senza fine, un
divenire continuo, con il quale l’uomo ha potuto risolvere i problemi posti
dall’esistenza indipendentemente dal contesto sociale in cui si formano.
CONTESTO
Il processo educativo avviene in un contesto, ovvero l’ambiente
specifico in cui l’uomo vive, con le risorse e i mezzi a disposizione, sia in
quanto artefatti culturali, sia nel senso di risorse concettuali ed ideologiche,
ma anche in quanto vincoli e limitazioni. Risorse e vincoli possono, perciò,
favorire o limitare ed ostacolare la crescita e lo sviluppo. Il contesto agisce
in modo determinante sulle possibilità che l’uomo ha di svilupparsi in un
senso o in un altro, o di assumere comportamenti patologici e regressivi.
Facendo riferimento anche ad una prospettiva psicologica è possibile
affermare che le stesse funzioni psicologiche dell’uomo sono strettamente
correlate e mediate con gli strumenti della cultura e sono soggette ad
un’evoluzione storica.37
PERSONA.
E’ importante far riferimento alla persona in quanto si specifica cosa
s’intenda per uomo destinatario dell’educazione. La persona è ente
portatore di valori secondo un concetto avanzato da Mounier nell’ambito
della corrente di pensiero del Personalismo Pedagogico (1935).
Caratteristiche della persona sono: la razionalità, l’unitarietà ed
identità con le quali s’identificano tutti gli aspetti che formano la persona e
cioè la razionalità, l’affettività, la progettualità, l’emotività, la storia, ecc.
Altra caratteristica è l’inseità che vede l’uomo come in sé, un uomo cioè
che deve fare uno sforzo per uscire da sé ed andare verso gli altri. La
37
Clotilde Pontecorvo (1994) “L’apprendimento tra culture e contesti” in ,Pontecorvo, Ajello,
Zucchermaglio (1994) “I contesti sociali dell’apprendimento” Milano LED, p.21
31
persona è anche dotata di finitezza, di limiti. Infine la persona è
contemporaneamente
libertà
e
responsabilità,
è
l’uscita
dai
condizionamenti, dagli schemi verso ideali di giustizia e di emancipazione.
La libertà implica la responsabilità delle scelte: entrambi i concetti
assumono un grande valore educativo, perché chiamano in causa gli
impegni personali senza derogarli completamente all’ambiente, alla
famiglia e a cause esterne. Ancora un altro concetto importante è la
relazionalità, in quanto la persona non vive da sola ma insieme ad altri e
realizza se stessa nel confronto, nel rispetto e nella valorizzazione dell’altro
da sé.
1.6 LA SITUAZIONE ITALIANA
Anche in Italia, paese poco avvezzo al pluralismo religioso, si sono
moltiplicate le associazioni di tipo religioso, magico e spirituale tanto che il
Ministero dell’Interno, tramite il Dipartimento di Sicurezza, Direzione
Generale Polizia di Prevenzione, ha prodotto un rapporto dal titolo “Sette
religiose e Nuovi Movimenti magici in Italia” (1998) per tentare di
classificare il fenomeno in atto nel nostro paese.
L’articolo 8 della Costituzione Italiana considera “Tutte le
confessioni religiose libere di fronte la legge” e l’articolo 19 “tutti hanno il
diritto di professare liberamente la propria fede religiosa”. Sebbene non si
registrino episodi gravissimi attribuibili alle sette, non sono esclusi i
possibili pericoli ed implicazioni penali nelle attività di alcuni movimenti e
quindi la necessità di monitorare la situazione. Attualmente sono in atto
alcune iniziative giudiziarie a carico di alcune aggregazioni.
E’ difficile stabilire delle stime numeriche reali, sia per l’alto numero
di turnover, sia per le eventuali aggregazioni sommerse, e per le statistiche
a volte gonfiate di alcune associazioni. Lo stesso rapporto di Polizia indica
circa 137 gruppi e 83.000 adepti; il G.R.I.S. (Gruppo di Ricerca ed
32
informazione sulle Sette) calcola circa 400 aggregazioni e 600.000
aderenti. L’I.S.P.E.S. in una ricerca sulle credenze degli italiani nel
paranormale, condotta dall’antropologa Cecilia Gatto Trocchi, rileva
l’esistenza di 70.000 maghi, astrologhi e guaritori, e milioni di utenti.
A continuazione si vuole fare una breve presentazione delle
principali associazioni private che in Italia si occupano in forma
continuativa e secondo un proprio approccio, del fenomeno settario.
CESNUR o Centro Studi sulle Nuove Religioni, fondato nel 1988, è
una rete internazionale di associazioni di specialisti diretta da Massimo
Introvigne, con sede a Torino. La biblioteca del CESNUR, conta oltre
10.000 volumi. Obiettivo di questa associazione, che ha una sede
corrispondente anche negli Stati Uniti, è quello di promuovere ricerche nel
campo dei NMR e di difendere il principio di libertà religiosa.
Il G.R.I.S. (Gruppo Ricerca e Informazione Sette), associazione
cattolica approvata dalla C.E.I. nel 1987 con sede nazionale a Bologna e
sedi locali che possono formarsi nelle varie diocesi sul territorio nazionale
con approvazione dei vescovi locali. Obiettivi del G.R.I.S. sono la
conoscenza e studio delle nuove aggregazioni, il dialogo ecumenico
quando ciò sia possibile, un monitoraggio della realtà locale in cui opera;
l’informazione ed una denuncia delle violazioni dei diritti della persona
quando ciò avviene. Il G.R.I.S. predispone centri di ascolto per coloro che
vogliano approfondire la tematica o chiedere consigli.
Un gruppo di studio si raccoglie intorno alla RIVISTA PSICHIATRIA
E TERRITORIO, fondata dallo psichiatra Mario Di Fiorino nella Regione
Toscana nel 1984, e pubblicata da Teseo Ricerche (Pisa) che si occupa
anche del fenomeno settario e che nel 1989 ha promosso il Convegno “La
persuasione socialmente accettata, il plagio e il lavaggio del cervello”. Nel
luglio 1999 si è inoltre costituita la Società italiana per lo studio di
Psicopatologia e Religione, con lo scopo di promuovere ricerche e
33
convegni, tra gli psichiatri, sul tema dei rapporti tra psicopatologia e
religione. Nell’ambito di queste finalità, nell’ottobre 1999 la società ha
promosso il Convegno “Affiliazione e distacco dalle comunità settarie”.
Ce.S.A.P. (Centro Studi sugli Abusi Psicologici), nata nel 1999 con
sedi a Bari e Firenze, è un’associazione che lavora attraverso una rete di
professionisti, presenti sul territorio nazionale ed internazionale, esperti sul
fenomeno dell’abuso psicologico in generale, ed in particolare sull’abuso
derivante dall’affiliazione ad una aggregazione di tipo religioso, magico o
spirituale. Obiettivi sono: la ricerca, l’istruzione, la formazione attraverso
convegni, dibattiti e corsi di aggiornamento sulla problematica dell’abuso
psicologico. Istituisce centri di ascolto per le vittime delle sette e per i loro
familiari.
C.I.C.A.P. (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul
Paranormale), un’organizzazione scientifica e pedagogica che promuove
indagini scientifiche sul paranormale e porta avanti un’opera di
informazione ed educazione alle scienze. Fondata nel 1989 a Padova, è
guidata da Piero Angela. Si occupa in particolare dei seguenti fenomeni
che affronta con una metodologia razionale scientifica: parapsicolologia,
astrologia, spiritismo, medicina alternativa, pseudoscienze, paranormale
religioso, UFO.
Sulle attività dei maghi e con uno sguardo anche al fenomeno
settario, si adopera anche il TELEFONO ANTIPLAGIO, il cui obiettivo è
quello di denunciare abusi e truffe e scoprire le organizzazioni occultistiche
e spiritistiche sommerse.
34
1.7 I TRATTI DELLA SETTA
Tratti costitutivi della setta sono la separazione rispetto ad una
tradizione religiosa ed il conflitto sia in campo religioso, sia con lo stato e
con la società in generale.
1.7.1 SEPARAZIONE
Secondo Enzo Pace i tratti costitutivi andrebbero ricondotti a quattro
aspetti fondamentali: a) l’alterazione dei confini di una determinata
credenza religiosa; b) la costituzione di un nuovo principio d’autorità; c) la
ricerca di condotte di vita che marchino la radicalità della scelta religiosa
che s’intende compiere; d) la temporanea o definitiva fuoriuscita dal
mondo, cioè, simbolicamente, dai comportamenti ritenuti normali in un
certo ambito sociale, e dal complesso delle istituzioni quali modelli di
famiglia, sistema scolastico, stato, che regolano una comunità umana. 38
L’idea di separazione implica sia l’esistenza di un’autorità religiosa
ed un sistema da cui ci si separa, sia la contrapposizione del nuovo ordine
che si differenzia, per qualche aspetto, dal primo ed attorno al quale si
forma un gruppo di aderenti.
Molto spesso la setta non si separa solo da una religione ma anche
dal mondo perché sede del male: questa fuga dalla società di appartenenza
può essere sia simbolica che reale. Lo scopo della setta è di proporsi come
società alternativa sulla terra del modello di santità cui si aspira.
Per religione tradizionale non dobbiamo solo intendere la chiesa, ma
tutti i ritualismi che sono entrati nel patrimonio collettivo di una società. In
questo senso, un’organizzazione religiosa implica la presenza di un sistema
di credenze e pratiche religiose tramandate da generazione in generazione
attraverso gesti rituali e considerate normali da una società maggioritaria.
38
Enzo Pace (1997) “Le sette” cit. p. 11
35
Esiste un equilibrio fra le varie sfere della vita individuale e sociale in una
società e spesso la religione ufficiale fa da collante alle varie dimensioni. In
questo caso una religione non si configura solo come un luogo nel quale
rinvenire ed assumere comportamenti ispirati alla fede o aperti alla
dimensione del sacro, ma è anche un’istituzione sociale. La Chiesa diventa
sinonimo di religione o tradizione religiosa ufficiale, maggioritaria,
etnicamente radicata per ragioni storiche in una società determinata. La
religione in tal caso diventa una sorta di religione di tutti, una volta sacra,
sotto cui tutti i membri della comunità si sentono a casa propria.39 La setta,
dunque, non solo si oppone ad un sistema religioso in senso stretto, ma
anche ad una società rappresentata da una specifica tradizione religiosa.
1.7.2 IL CONFLITTO
Il conflitto è alla base delle formazioni settarie. La setta può
sperimentare tre tipi di conflitti: a) di tipo religioso; b) con lo Stato; c) con
la società.
Il conflitto religioso può derivare da questioni dottrinarie o
dall’organizzazione della vita interna. “In linea di massima tutti i conflitti
hanno a che fare sostanzialmente con il principio d’autorità”, cioè con il
tema dell’esercizio legittimo del potere d’interpretazione autentica di un
determinato sistema di credenza.”40 Viene messa in discussione la capacità
interpretativa del patrimonio di credenza. Il conflitto può investire le grandi
tradizioni già stabilite attraverso dei testi sacri, e quelle in via di
consolidamento e che riguardano il processo di sistematizzazione dei
canoni universali.
Il conflitto fra setta e Stato verte di solito su aspetti specifici e
dipende, naturalmente, dal tipo di stato e dal tipo di questione. Wilson
39
Ibidem p. 17
40
Ibidem. Pp.18,19
36
distingue gli insegnamenti e le pratiche settarie che solitamente conducono
una setta ad opporsi alle autorità dello Stato. Sono inclusi:
- questioni in cui la setta sfida le autorità dello Stato; [ad es. il
servizio di leva]
- questioni in cui gli insegnamenti di una setta sono contrari
all’autorità dello Stato;
- questioni in cui possa essere addotto che l’aderenza alla setta o ai
suoi insegnamenti metta in pericolo i diritti umani, perfino degli
individui che ne fanno parte [ ad es. nel caso di problemi di salute
riguardanti i bambini coinvolti nella setta o nei casi di affidamento
dei minori al genitore rimasto fuori dalla setta]
- questioni in cui le autorità cercano di difendere la moralità
convenzionale e proteggere il pubblico generale. [ad es. promiscuità
sessuale, strutture familiari improprie come la poligamia, la frode,
ecc.]41
Le tensioni con la società si manifestano perché la setta spesso è
portatrice di valori contrari alla morale, e richiede l’osservanza di pratiche
controverse. La setta si propone come mezzo di salvezza e rivendica un
monopolio sulla verità e, sebbene si tratti di rivendicazioni spirituali, queste
hanno un impatto sulla vita pratica perché implicano una serie di restrizioni
e di richieste. Nell’ambito delle sette cristiane viene enfatizzato che la vita
può essere un anticipo della bontà di Dio e che non bisogna aspettare di
andare in cielo per provare la gioia del paradiso. Dato che molte dottrine,
azioni o limitazioni sono controcorrente rispetto alle convinzioni della
società in generale, le sette sperimentano tensioni quando le loro
occupazioni urtano, come spesso succede, con il mondo all’esterno.42
41
Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. p. 31
42
Ibidem p. 48
37
Raramente, tuttavia, tali conflitti conducono a limitazioni o azioni
repressive della società circostante, soprattutto in Occidente.
1.8 L’EVOLUZIONE DELLA SETTA
I sociologi hanno cercato di stabilire delle leggi generali per spiegare
la formazione di tali aggregazioni attraverso il metodo comparativo. Si
deve soprattutto all’opera di Max Weber ed Ernst Troeltsch che, per primi,
hanno dato inizio allo studio delle aggregazioni religiose e dei quali si
tratterà in modo specifico nel secondo capitolo. Ogni setta è in parte unica
sia nei suoi tratti distintivi, sia per le circostanze storiche in cui è sorta. Si
possono riconoscere, tuttavia, dei punti comuni che riguardano la presa di
posizione, la struttura e l’orientamento, lo stile della leadership,
l’organizzazione e le caratteristiche emergenti. Le sette si contrappongono
ad un sistema religioso ufficiale ed hanno una durata ed un impatto di varia
entità sulla società, altrettanto diversi sono gli effetti della società
maggioritaria sulle aggregazioni. Nella maggior parte dei casi, con il
tempo, le sette attutiscono i loro toni di opposizione e di contrasto contro la
società circostante.
1.8.1 PRESA DI POSIZIONE, STRUTTURA E
ORIENTAMENTO
Un movimento religioso può cominciare come setta in contrasto
all’autorità tradizionale. La setta si attribuisce il monopolio della verità,
esigendo assoluta lealtà, e manifestando incompatibilità con altre istituzioni
religiose; applica una disciplina rigorosa espellendo coloro che deviano dal
cammino indicato. Alcune sette si riducono e scompaiono, altre si
sviluppano, e si possono trasformare in religioni dominanti: è il
meccanismo denominato “da setta a chiesa”.
38
“Quando una formazione religiosa, nota come setta, per ragioni
storiche e per sua interna vitalità, finisce per aderire al sentire della
maggioranza di una società, costituendone progressivamente il nuovo
codice di simboli e di credenze individuali e collettive, tende a funzionare
come “chiesa”. I suoi riti, i suoi professionisti del sacro, le sue norme
morali, insomma la visione del mondo che essa contribuisce a diffondere
nelle menti e nei cuori di intere generazioni, diventano parte integrante del
paesaggio sociale, un dato naturale, scontato, un orizzonte di senso che
nessuno si sognerebbe di valicare.”43 Questo processo è anche denominato
istituzionalizzazione, è spesso legato al destino di imprese politiche quali la
formazione di uno stato o di imperi o in generale di chi detiene il potere
che,
nel
momento
in
cui
aderisce
ai
valori
propagandati
da
un’aggregazione, può utilizzarli anche per fondare e costruire un’unità
politica. Può esserne un esempio la costruzione del Sacro Romano Impero
sui valori del cristianesimo. Non sempre però la setta diventa chiesa
predominante. Ci sono sette, infatti, che riescono a rimanere tali perché si
rifiutano di scendere a compromesso con i valori predominanti del mondo
esterno. La separazione, in questo caso, viene mantenuta di generazione in
generazione: sono tuttavia delle eccezioni perché in genere le sette tendono
ad assumere comportamenti meno conflittuali.44Questo modello evolutivo
fu teorizzato da Richard Niebuhr nel 1929, il quale formulò che la setta
diventava denominazione con la seconda generazione. Lo studioso si era
basato sulla peculiarità della storia americana e su quella falsa premessa era
arrivato a delle false conclusioni. L’America era il primo paese cristiano
senza una chiesa predominante, mentre le denominazioni erano la struttura
43
Enzo Pace (1997) “Le sette” Il Mulino, Bologna pp. 25,26
44
Ibidem p. 30
39
religiosa più diffusa. La stessa mobilità sociale che investiva gli individui,
facilmente si estendeva anche alle organizzazioni religiose.45
Rispetto alla forza di diffusione si riconoscono due modelli: la
gemmazione continua ed il contagio di moda. La gemmazione è il processo
con il quale, da un nucleo originario di idee di tipo settario, per scissione, si
forma una serie differenziata di sette che condividono qualche elemento
con la formazione originale, ma se ne differenziano per tipo di
organizzazione. Il contagio di moda avviene quando imprenditori religiosi
si appropriano di simboli religiosi in libera circolazione e li ricompongono
con altri provenienti da altre tradizioni religiose: sono le cosiddette
formazioni sincretistiche.
1.8.2 LEADERSHIP CARISMATICA
Molte organizzazioni religiose crescono e si affermano grazie alla
leadership carismatica. Nel passato era facile credere che un individuo
fosse dotato di carisma e meritasse, perciò, il rispetto e la fiducia dei suoi
seguaci, indipendentemente da qualunque dimostrazione logica. Oggi, in
seguito al processo di democratizzazione ed allo sviluppo del processo
razionale-empirico, è più difficile legittimare una leadership carismatica. Si
tende, infatti, ad esporre le fobie, le debolezze ed ambizioni dei leader e ad
attribuire, eventuali doti carismatiche, a caratteristiche psicogenetiche e
non divine. La pretesa di una leadership carismatica, in ambito cristiano,
attrae, di solito, molte critiche e si corre perfino il rischio di essere accusati
di plagio.
Uno sguardo alle figure carismatiche del passato rivela che questi
personaggi, con le proprie caratteristiche e tratti, erano figli del proprio
tempo, uomini appartenenti ad una cultura specifica in un periodo storico
preciso. Il carisma è attualmente una forma estrema per rivendicare la
45
Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. pp. 108/109
40
legittimità e poiché si basa sulla fede e la fiducia totale, quando si verifica
un errore o una colpa, il leader carismatico è soggetto alle critiche, ai
rimproveri o perfino le denunce dei suoi seguaci.”46
1.8.3 CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI
Un elemento evolutivo che caratterizza lo sviluppo “da setta a
denominazione”, è l’affermarsi di una classe di “ministri stipendiati”, cioè
professionisti, pagati dalla chiesa, i quali acquistano una posizione centrale
nell’organizzazione. Con la costituzione di questa categoria si assiste ad
una separazione tra clero e laici, con diversità di ruoli, funzioni ed
importanza nell’organizzazione, spesso all’origine di tensioni all’interno
della struttura.
Tali conflitti possono sorgere anche quando, invece della nomina dei
ministri, si scelgano degli amministratori i quali, sovente, sviluppano un
interesse per lo status, il potere, un desiderio di manipolazione e la sfiducia
verso gli altri. I ruoli amministrativi spesso richiedono l’uso di tecniche
tipiche delle organizzazioni razionali, come la contabilità, l’informatica, le
tecniche di comunicazione, gli investimenti, il marketing. “L’adozione di
queste disposizioni colloca le nuove sette in circuiti di sviluppo che le
porterà a contrapporre l’efficienza alla spiritualità”47 e che saranno origine
di conflittualità all’interno.
1.8.4 CARATTERISTICHE EMERGENTI
Un aspetto che spinge verso l’istituzionalizzazione è la rinuncia al
rigore nell’ideologia, e alla pretesa di una propria superiorità rispetto alle
altre denominazioni. Nel processo di maturazione di una setta anche quei
principi all’inizio considerati indispensabili nel manifestare l’obbedienza
46
Ibidem p. 115
47
Ibidem p. 118
41
alla volontà di Dio, ed utilizzati come strategia per l’isolamento, vengono
successivamente relativizzati.
1.8.5 CRESCITA ED EFFETTI DELLA SECOLARIZZAZIONE
Per secolarizzazione s’intende convenzionalmente il processo per cui
la religione perde il suo significato sociale. Questo processo si impone in
modo diverso a seconda degli insegnamenti di una setta e del contesto
sociale in cui si è diffusa. La secolarizzazione è più forte in città che in
campagna; aumenta con la mobilità sociale della popolazione.
L’allontanamento, infatti, indebolisce le affiliazioni personali e
dunque agisce sulle relazioni all’interno di un’organizzazione religiosa. La
mobilità sociale, quando porta maggiore ricchezza all’individuo, lo spinge
verso persone dello stesso status sociale anche se non aderenti alla propria
organizzazione religiosa ed affievolisce, perciò, le relazioni con gli altri
affiliati.
Questi effetti sono attutiti quando un gruppo mantiene i suoi tratti
distintivi, attraverso il rispetto rigoroso della dottrina e della pratica. Se
viene a mancare questo rigore un movimento può perdere la sua ragion
d’essere. Il persistere in questi orientamenti distintivi, tuttavia, porta al
conflitto con la società, e la conseguente difficoltà a reperire nuovi membri
e difenderli nei confronti di un mondo sempre più scettico. Le sette che
mantengono il proprio rigore ideologico si isolano sempre di più, e difficile
risulta
l’affiliazione.
Esse
basano
la
propria
evoluzione,
quasi
esclusivamente sul reclutamento interno attraverso le nascite dei figli ai
membri dell’aggregazione. Questo fenomeno è assimilabile ad una città
assediata e segregata, impermeabile alla realtà esterna.
42
1.9 IL FALLIMENTO DELLE SETTE
Per attestare il fallimento di una setta bisogna prendere in
considerazione quali obiettivi si era proposta di raggiungere, infatti, non
sempre, la crescita è rappresentativa della riuscita della missione.
La ricerca sociologica, tuttavia, considera alcuni parametri quali
indicatori di successo o fallimento: numeri, durata, mantenimento
dell’impegno, raggiungimento degli obiettivi. Un altro criterio che permette
di investigare fra le cause di successo e fallimento è la distinzione tra fattori
esogeni ed endogeni. Secondo Festinger, i fattori endogeni sono: ideologia,
leadership, organizzazione, tipologia di aderenti ed istituzionalizzazione.48
1.9.1 IDEOLOGIA
L’ideologia non è fra le cause principali dei fallimenti perché,
sebbene questa si mostri fallibile (es. profezie non adempiute), esistono dei
meccanismi di difesa studiati dallo psicologo Leo Festinger49.
Il fallimento delle promesse ideologiche non riesce, da solo, a
causare il declino di un movimento. “(…) dobbiamo ricercare le mancanze
strutturali piuttosto che ideologiche, per reputare il fallimento di un
movimento.”50 Fondamentale per la spiegazione del fenomeno è la teoria
della dissonanza cognitiva. L’azione dell’individuo è il risultato di un
accordo tra il suo pensiero, le credenze ed i sentimenti. Quando questi
elementi entrano in disaccordo tra loro, si crea una dissonanza o squilibrio
e l’individuo dovrà compiere uno sforzo per ridurla. In altri termini la
dissonanza è uno stato di tensione interna per la coesistenza discordante di
opinioni precedenti a nuovi fatti che si possono verificare. Le persone
48
Ibidem p. 227
49
vedi L. Festinger, H.W. Riecken, S. Schachter (1956) “When Prophecy Fails: A Social and
Psychological Study of a Modern Group that Predicted the Destruction of the World” Harper
And Row, New York
50
Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. p. 230
43
riducono lo stato di tensione in modi diversi: cambiando opinione,
reinterpretando le nuove informazioni in funzione di loro atteggiamenti
precedenti, cambiando il proprio comportamento in funzione dei nuovi
dati.51
1.9.2 LEADERSHIP
Il fallimento di un movimento religioso è correlato ai limiti della
gestione o della leadership.
Nell’ambito delle sette cristiane possiamo annoverare due tipi di
leadership: democratica e carismatica.
I raggruppamenti che ricorrono ad una gestione democratica (forte
nel protestantesimo radicale), hanno preferito un modello di fratellanza che
si basi sul consenso e sulle decisioni unanimi come forma di garanzia per il
singolo membro. In questi gruppi i problemi scaturiscono da gelosie,
competizioni, invidie, sebbene queste si celino dietro una facciata di
controversie dottrinali. Tali movimenti tendono ad essere scismatici e, di
per sé, lo scisma costituisce il fallimento delle comunità cristiane che si
basano sull’imperativo ideologico dell’unità e, obiettivamente, lo scisma
costituisce il fallimento per tutti i leader religiosi.
Nelle organizzazioni con leader carismatici (in gran numero
prevalenti), i pericoli sono rappresentati sia dal carisma in sé, sia dalla
successione al leader.
Il carisma, nel mondo moderno, è un forte fattore di rischio, come
già precedentemente illustrato. Come può un uomo da solo, pur accettando
la presenza di straordinari poteri e unzione divina, risolvere i problemi
sociali che un’intera collettività con tutta la buona volontà non riesce a
fare?
51
Leo Festinger (1957) “A Theory of Cognitive Dissonance” Stanford California, Stanford
University Press
44
L’altra causa che abbiamo considerato è la successione al leader
carismatico. Una setta abituata a dipendere dal carisma personale del
proprio leader, che non ha previsto modalità successive di operatività alla
morte del leader, può rischiare di andare incontro a processi disgreganti,
riducendosi ad un piccolo cenacolo di reduci.52
La morte del leader può provocare la rivalità fra i pretendenti alla
successione, ed innestare dispute e dibattiti dottrinali con possibili
scissioni. Le conseguenze dei conflitti interni causano spesso una
riorganizzazione del sistema simbolico dell’organizzazione e comportano
inevitabili cambiamenti nelle motivazioni e pratiche degli aderenti. Si può
osservare l’irrigidimento dell’ideologia e della struttura, come soluzione
per rafforzare l’appartenenza e l’identità dei membri, arginando le possibili
defezioni. Uno dei dispositivi simbolici più usati a tale scopo è la
rappresentazione di un nemico esterno che voglia distruggere la verità della
setta, con la conseguente necessità di costruire un fronte unito con cui
difendersi.
1.9.3 ORGANIZZAZIONE
Una delle difficoltà che i nuovi movimenti incontrano ancor prima
che comincino i problemi di istituzionalizzazione, è l’adattamento ed il
compromesso tra le procedure organizzative e gli elementi mistici,
trascendenti e spirituali del messaggio del movimento. Esiste un conflitto
tra i metodi moderni, razionali ed elementi della religiosità quali
l’inspirazione ed il carisma.53
I nuovi movimenti spesso usano tecniche moderne che, sebbene utili
a propagandare il messaggio, poco si adattano alle rivendicazioni di poteri
carismatici e l’impegno religioso. Queste discrepanze attirano spesso le
52
Enzo Pace “Le sette” cit. p. 105
53
Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. p. 235
45
critiche dei mass-media o di altri corpi religiosi che accusano i nuovi
movimenti di essere dei racket o delle associazioni volte al lucro, e possono
deludere le aspettative degli aderenti.
1.9.4 TIPOLOGIA DEGLI ADERENTI
I movimenti si rivolgono quasi sempre ad una stessa tipologia di
aderenti e questo può indebolire l’attrattiva ad altre categorie di persone.
Un movimento che è prettamente composto da individui simili, in
conformità ad un elemento discriminante (sesso, età, stato sociale, ecc.), ha
difficoltà. Sono gli stessi membri ad avere un’idea stereotipata degli esterni
che possono attrarre, e sono anche le relazioni stabilite a determinare un
certo ambiente di riferimento; allo stesso tempo gli stessi esterni si fanno
un’idea del tipo di ambiente solo guardando agli appartenenti. Ci sono altri
pericoli legati alla tipologia del movimento.
E’ il caso dei gruppi cui aderiscono solo adolescenti. I genitori
spesso non ne condividono la scelta ritenendo che il ragazzo sia ancora
giovane ed abbia bisogno di essere tutelato. Le sette hanno meno problemi
con chi non ha ruoli sociali precisi o forti legami familiari alle spalle, come
nel caso degli immigranti, i poveri, le minoranze etniche. Fra le ragioni di
maggiore opposizione è la richiesta avanzata agli adolescenti di
abbandonare gli studi per dedicarsi alla vita della comunità, avvertita come
un forte pericolo dai genitori dato che l’istruzione è considerata
indispensabile per gli impegni lavorativi che il giovane assumerà più avanti
nella sua vita.
Persecuzione e pressione pubblica, pur non essendo una causa diretta
di fallimento, possono impedire il successo di un’organizzazione.
46
1.9.5 ISTITUZIONALIZZAZIONE
Il processo indicato da Niebuhr, sebbene falsificato per via empirica,
mette in evidenza un aspetto cruciale: stabilire un impegno per le famiglie
che continui anche per le nuove generazioni.
Di solito i movimenti non si rivolgono alle famiglie, ma agli
individui e solo conseguentemente coinvolgono anche la famiglia. Il
problema è quello di sviluppare un sistema educativo per i giovani e sapersi
rivolgere a coppie sposate, impegnate nella crescita dei propri figli.
Nei modelli di setta comunitaria si sviluppano, spesso, conflitti tra le
relazioni familiari e la preminenza richiesta dalla comunità religiosa, che
mira a stabilire la sua supremazia.
Nei modelli terapeutici, invece, è più difficile stabilire relazioni
personali durevoli tra l’auditor ed il cliente. Questi movimenti dipendono
dalla commerciabilità del prodotto e dei modelli terapeutici.
1.9.6 FATTORI ESOGENI
Fra le cause esterne di maggior impatto sullo sviluppo di un
movimento, si possono annoverare le seguenti problematiche:
- la reazione della stampa e del pubblico in generale all’ideologia o
alla comprensione del ruolo sociale del movimento
- eventuali problemi giudiziari che possono portare esiti positivi o
negativi. Anche quando il gruppo vincesse, le controversie legali
sono dispendiose e l’immagine pubblica ne rimane sempre
danneggiata
- il clima che si crea intorno ad una setta quando gli ex-membri le
fanno una pubblicità negativa
- il clima di panico sociale che si forma in seguito ad avvenimenti
tragici che, pur originati in una setta particolare, tende ad
estendersi a tutto il fenomeno
47
- la cultura moderna che con la sua enfasi sull’autonomia
individuale, il pluralismo culturale, il diritto delle proprie scelte,
va contro quei valori che nel passato hanno portato al successo
delle organizzazioni religiose.
1.10 LA CONVERSIONE
E’ un’esperienza fondamentale per coloro che aderiscono ad una setta,
segna una linea di confine con la vita precedente e l’inizio di una nuova
socializzazione. La conversione può avvenire subito o, molto più spesso,
dopo un periodo (più o meno lungo) in cui l’individuo è esposto
all’ideologia ed al rapporto con i membri dell’associazione. Molti sono gli
studi che tentano di spiegare e descrivere il cambiamento di quegli
individui che decidono di abbandonare le proprie abitudini e valori con i
quali sono stati educati, per adottare quelli nuovi proposti dalla setta. In
questo paragrafo si tenterà di far luce sulle teorie dell’adesione, i metodi di
reclutamento e si cercherà di descrivere l’identità settaria.
1.10.1 TEORIE DELL’ADESIONE
L’adesione ad una setta è un percorso di conversione complesso e,
dal punto di vista sociologico, si esclude, in generale l’ipotesi del lavaggio
del cervello. Si avalla, invece, un modello volontario di conversione alla
religione, ed una scelta razionale dell’individuo. La conversione è un
processo di interazione graduale che avviene per stadi. All’inizio la persona
entra in contatto con interlocutori che gli offrono delle risorse o delle
tecniche adeguate al superamento di eventuali sue difficoltà o al
soddisfacimento dei suoi bisogni.
Questo momento iniziale in cui la persona, attirata dalle promesse
presentate, decide di iniziare il percorso offerto, è seguito da microdecisioni che solo alla fine sfociano in una scelta. Importante, a questo
48
livello, sono le relazioni che si stabiliscono con gli altri membri e le
risposte che questi forniscono, nonché il clima affettivo che si stabilisce.
“Ciò che conta nel processo di conversione ad una setta sono le reti di
relazioni che si presentano a un soggetto come soluzione concreta a un
dubbio esistenziale: in altre parole, la setta rappresenta un dubbio risolto”54
Diverse le metodologie adottate: dal bombardamento d’amore con il quale
una persona viene sommersa da attenzione e affetto immediato, ai sensi di
colpa con cui si fa leva sulla coscienza della persona, o altre volte alla
combinazione dei due metodi.55 Alcune aggregazioni sviluppano delle
tecniche razionali che applicano in forma costante a coloro che avvicinano.
Man mano che si procede in questo cammino e ci si sente accolti, si
stringono amicizie e si assume il linguaggio ed il sistema di
rappresentazioni sociali proprie del gruppo, s’incomincia a vedere la realtà
attraverso l’interpretazione del gruppo. Alla fine di questo processo la
persona ha mutato identità e modo di pensare, risocializzandosi nei valori
della nuova società cui ha aderito. Si considera l’adesione una scelta
volontaria, cui segue l’esposizione all’ideologia e alla pratica di setta, che
di solito sfocia in una decisione cosciente o una serie di decisioni.
Attraverso il processo di socializzazione l’individuo impara ad esprimere i
suoi bisogni e soddisfarli in maniera diversa dal resto della società, nelle
forme promosse dalla sua aggregazione.56
Zablocki, favorevole alla tesi del lavaggio del cervello e quindi in
contrasto con la tesi maggioritaria, è convinto, come altri sociologi, che la
conversione avvenga dopo un periodo di tempo dall’adesione ad una setta.
Egli sostiene l’inverosimilità che il lavaggio del cervello implichi la
54
Enzo Pace “Le sette” cit. p. 84
55
Eileen Barker (1982) “New Religious Movements: a Perspective for Understanding Society”
Edwin Mellen, New York (trad. it. “I nuovi movimenti religiosi”, Arnoldo Mondadori, Cles
Trento) p.46
56
Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. p. 196
49
negazione della capacità di libera scelta. Accettare l’ipotesi del lavaggio del
cervello, infatti, non vuol dire credere che la persona non sia in grado di
scegliere liberamente, ma che essa sceglie liberamente sulla base, però, di
quei valori propugnati dal gruppo o dal leader, che ha accettato con o senza
consapevolezza. L’autore sostiene che esiste una sequenza di eventi
osservabili nel concetto di lavaggio del cervello che certe volte persiste per
anni. Questa sequela visibile e relativamente chiara si articola in 4 tappe: 1)
affiliazione, 2) modifica dello stile di vita, 3) disaffiliazione, 4)
disillusione. In determinate situazioni una persona può essere sottoposta ad
un certo tipo di persuasione, e trasformare i suoi valori di riferimento e il
suo concetto di identità personale. Fra le condizioni si annoverano: la
presenza di un gruppo molto unito in grado di controllare totalmente o
quasi l’ambiente circostante e l’individuo; l’uso di un forte stress e
disorientamento; messaggi contraddittori e tecniche sofisticate. Spesso le
tecniche di persuasione operano in modo così efficace che anche dopo il
distacco, l’individuo non riesce a liberarsi delle paure indotte e rimane
perciò fortemente influenzato dall’ideologia grupparia.57 Il lavaggio del
cervello è tuttavia un fenomeno relativamente raro a causa della difficoltà
ad ottenere un forte livello di controllo ambientale e di influenza
carismatica necessari per produrlo.58 Con molta più facilità, infatti, si
assiste al cosiddetto nomadismo spirituale, cioè al vagare della persona da
un gruppo all’altro, o ad un’adesione circoscritta ad un periodo.
Pur escludendo la tesi del lavaggio del cervello, i sociologi accettano
l’ipotesi
di
un
reclutamento
ingannevole,
da
parte
di
qualche
organizzazione. “ (…) una volta che alcune persone hanno aderito ad un
movimento sulla base di informazioni false, è più probabile che rimangano,
57
Alberto Amitrani e Raffaella Di Marzio (1998) “Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere”
GRIS p. 7 http://members.xoom.com/grisroma/articoli/articoli.htm
58
Benjamin Zablocki “The Blacklisting of a Concept…” cit. p. 103
50
perché sono cadute vittime di ulteriori influenze; ad esempio possono aver
stretto forti legami emotivi con membri del movimento durante il tempo
supplementare che questo ha ottenuto mediante l’inganno”.59
Ci sono altre teorie generali che tentano di spiegare il fenomeno
come l’anomia e la deprivazione relativa. Bryan Wilson si sofferma su
quest’ultima, in particolare, spiegando che si applica a tutti coloro che si
sentono svantaggiati in confronto ad altri. L’autore fa riferimento al lavoro
di C. Glock e R. Stark60 nel quale la religione in generale è considerata
come un’agenzia di compensazione ad eventuali forme di privazioni (es.
povertà) dell’individuo: pur accettando che, almeno nel cristianesimo, la
fede è offerta come forma di compenso, non tutti coloro che sono
effettivamente deprivati si sentono tali, né fra questi, tutti si rivolgono alla
religione (sia nella sua forma tradizionale o nei nuovi movimenti). Questa
teoria, dunque, non permette di prevedere quali individui possono essere a
rischio o quale individuo risponderà alle soluzioni offerte da una
particolare setta.
Un ultimo aspetto della conversione che desta preoccupazione è la
suggestione
sublimale.
Alcune
organizzazioni
utilizzano
questa
metodologia per influenzare il subconscio degli individui guidandoli verso i
cambiamenti auspicati. Sembrerebbe una tecnica di apprendimento con la
quale si tenta di trovare una soluzione efficace e collaudata al problema di
cambiare la propria mente e successivamente il proprio modo di vita.61
59
Eileen Barker “I nuovi movimenti religiosi” cit. p. 47
60
C.Y. Glock and R. Stark (1965) “Religion and Society in Tension” Chicago, Rand McNally
pp. 242-59
61
Dr. Diana J Hodgson “A Sound Idea for Personal Growth Whole Life” riprodotto sul retro di
un pieghevole di pubblicità per “Human Potential Series” distribuito al Festival Mind-BodySpirit, London 1989.
51
1.10.2 ESPERIENZE DI CONVERSIONE
Che cosa conduce un individuo a lasciare un modello di vita preesistente per abbracciarne uno nuovo ed in contrasto con la società? Alla
base della conversione ci sono delle richieste, una sensazione di
deprivazione che spingerebbe la persona ad aderire a proposte che
sembrano soddisfare i suoi bisogni. Ritroviamo questo stesso concetto in
varie testimonianze di adepti i quali, nel menzionare i benefici della nuova
fede, danno per implicito lo stato di bisogno avvertito. Il neofita, cui si
chiede da cosa sia stato attratto, si esprimerà nei termini ideologici proposti
dalla setta, cercando legittimazione attraverso i riferimenti diretti alla
scrittura (se è un movimento cristiano), a qualche profezia specifica o ad
eventi storici. “La Verità, cui gli adepti di vari tipi di setta si riferiscono, è
il messaggio del proprio movimento, è autorivelante e sufficiente per la
loro lealtà. (…) dietro gli slogan e gli stereotipi, gli aderenti prendono il
messaggio del loro movimento come una verità sufficiente e convincente,
che non solo riesce a spiegare la vita, il mondo, gli scopi di Dio nella storia,
ma stabilisce i principi alla luce dei quali organizzare la propria vita.”62
Fra i motivi dichiarati da alcuni membri dei Testimoni di Geova
intervistati per una ricerca, annoveriamo:
- la persona è stata avvicinata da parenti o amici ed ha cominciato
ad interessarsi
- si è convinta della necessità di dedicarsi ad altri
- ha trovato nel gruppo quell’affetto e rispondenza in un momento
di crisi della sua vita, che non aveva provato in famiglia
- ha trovato risposte ad una crisi esistenziale
- ha trovato assistenza e supporto materiale
- si è avvicinata in seguito a tragedie personali, nei confronti delle
quali la sua chiesa o il suo mondo aveva mostrato indifferenza
62
Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit.p. 181
52
- ha trovato un nuovo status sociale più soddisfacente
- la setta ha provveduto regole morali, ed ha incoraggiato lo
sviluppo di nuove abilità
Sostiene Bryan Wilson che, essendo la motivazione religiosa
trascendente, il neofita assume implicitamente la bontà del suo credo: il
vero è anche buono e reca benefici. I segni esteriori della credenza religiosa
sono: il senso di una certezza intellettuale, l’acquisizione di uno scopo di
vita, i benefici dell’aiuto reciproco in un gruppo segregato e totalmente
impegnato, lo sviluppo di talenti, la prospettiva di un futuro migliore, una
maggiore autostima, il raggiungimento di una levatura morale.63
Coloro che vengono a contatto con una setta possono riscoprire
concetti imparati da piccoli, o si possono risvegliare dubbi nascosti; quando
inizia questo cammino, l’individuo sente che la vita precedente era vuota.
Innanzitutto gli individui quando aderiscono ad un gruppo ne apprendono i
valori attraverso la socializzazione e successivamente imparano ad
esprimersi in un linguaggio appropriato.64 E’ difficile accettare la
spiegazione degli adepti sulla loro scelta, perché si tratta di una
rappresentazione parziale della realtà, perciò l’unica ricerca che può essere
fatta dal sociologo è annotare l’esperienza precedente e certe sequenze del
momento di conversione.
Va ancora menzionato sull’esperienza di conversione che gli
individui sperimentano, a volte, sensazioni fisiche, alterazioni di coscienza,
in alcuni casi anche provocati dalle droghe. Tali episodi vengono poi
interpretati in modo che confermino e provino la dottrina del movimento.
63
Ibidem p. 192
64
Ibidem p. 200
53
1.10.3 RECLUTAMENTO
Al pari di altre organizzazioni sociali anche la setta deve risolvere i
problemi tipici di qualunque organizzazione: intercettare consensi e
mantenere, una volta conquistata, la propria clientela.65 La setta deve
stabilire il modo migliore per entrare in contatto con la società e cosa
offrire. Secondo Enzo Pace una setta può avere successo solo se è in grado
di cogliere la portata dei timori diffusi nella società o delle attese inconsce
degli individui. In questo caso, diversamente dalle altre formazioni
religiose, di solito maggioritarie, la setta accoglie e legittima le paure e le
aspettative degli individui riscuotendo consensi ed adesioni.
E’
fondamentale che i temi proposti siano già presenti nel dialogo quotidiano,
nell’immaginario collettivo, che facciano parte delle conoscenze pregresse
delle persone, anche se in forma superficiale, così da apparire familiari.
“L’adesione ad una setta è il frutto di un complesso gioco fra scelte
individuali e rapporti sociali che essa riesce a sviluppare investendo tutte le
proprie risorse umane
e simboliche: un equilibrio
difficile
fra
convincimento personale e capacità di convincimento da parte dei membri
militanti o missionari. La scelta è come una impresa che riesce a indovinare
la formula vincente per piazzare un prodotto che incontra l’interesse di
potenziali acquirenti”.66
Il primato di diffusione spetta alle sette americane le quali, dopo aver
preso piede nel luogo di origine, si lanciano verso l’Europa, riuscendo
spesso ad attecchire grazie alla loro aggressività, il pragmatismo
dell’organizzazione, la capacità di razionalizzare la routine delle attività
religiose. L’Europa protestante si è dimostrata un terreno fertile per le sette
americane. I paesi cattolici hanno potuto resistere di più per
65
Enzo Pace “Le sette” cit. pp. 84,85
66
Ibidem pp. 85, 86
54
l’atteggiamento della Chiesa verso le forme devianti, tuttavia la strada si è
aperta molto spesso con gli emigranti di ritorno nel paese d’origine.
Le tecniche di reclutamento sono fra le più svariate: stampa e
distribuzione di letteratura di vario genere (non solo a sfondo religioso),
con la quale riescono a presentare un messaggio distinto, e forniscono ai
convertiti una serie di interessi approvati; le visite a domicilio, le
conferenze pubbliche, concerti, feste, manifestazioni culturali, l’offerta di
corsi gratuiti di lingua, gruppi di lavoro su argomenti di interesse collettivo.
Il reclutamento (o affiliazione) è la prima fase del processo
d’indottrinamento. Difficilmente in questo primo momento viene
completamente illustrata la teoria della salvezza promossa dalla setta,
ovviamente per allontanare il sospetto suscitato dalle critiche della stampa
e costruire un rapporto di fiducia. I primi incontri generano un effetto
seducente grazie al “Love bombing” e l’impressione, spesso artatamente
creata, di trovarsi in una società ideale, un mondo sano, coeso, in
un’armonia perfetta. In questa fase si incitano e provocano emozioni
profonde,
spesso
vissute
collettivamente.
Segue
la
presentazione
dell’ideologia o dottrina di salvezza e, se l’individuo continua nel cammino
intrapreso, il radicamento nel gruppo.
1.10.4 PROMESSE
Le sette offrono e promettono soluzioni a diversi problemi. Pur nelle
differenze fra le varie proposte, il sociologo Bryan Wilson individua degli
aspetti che accomunano le varie aggregazioni.
La salvezza
In tutti i movimenti si riscontra una via più sicura, breve e chiara per
raggiungere la salvezza. Nella prospettiva sociologica la salvezza
corrisponde alla possibilità di vincere il male, in qualunque forma questi sia
rappresentato: malattie, disgrazie, sfortuna, morte precoce, punizioni o
55
dannazione. Queste nuove vie si scontrano con la salvezza prescritta dai
sistemi religiosi istituzionalizzati i quali, proprio a causa del processo di
secolarizzazione, offrono riti e routine formali che spesso hanno perso
l’intento originale.
Mobilità e terapia
Il successo delle sette può essere rinvenuto nella capacità di offrire
un accesso più immediato alla salvezza.
Generalmente è condiviso un ostracismo alla distinzione tra
specialisti e laici. I primi, di solito, sono accusati di rendere la via per la
salvezza oscura e di proteggere i loro interessi di detentori di verità
superiori e di occuparsi solo di presenziare con minuzia i riti.
Le sette, sebbene pubblicizzino maggiori opportunità ed una più
rapida mobilità spirituale, offrono tecniche le quali, anche se semplici,
diventano la base per la formazione di nuovi specialisti. Spesso offrono
terapie per lo stress mentale e fisico, sollecitano il recupero di funzioni
legate alle preoccupazioni antiche dell’uomo, o tecniche moderne
estrapolate da altri contesti religiosi.
Le nuove religioni offrono di più e più immediatamente a molte
persone e superano la mentalità della scarsezza delle religioni tradizionali,
per le quali la via della salvezza è costellata da difficoltà e ristrettezze. In
contrapposizione le nuove religioni prospettano una maggiore abbondanza
spirituale.67 Per questi motivi riescono a mobilitare molto entusiasmo
iniziale, ma ciò deve essere accompagnato da una serie di pratiche
organizzative per dare al movimento stabilità unendo l’entusiasmo del
fervore religioso con il rigore e la disciplina.68 Nel momento in cui il
processo di routinizzazione non si realizza e non si riescono a sviluppare
67
Bryan Wilson “The Social Dimension…” cit. p. 211
68
Ibidem p. 213
56
quei legami necessari a mantenere un senso d’identità, il movimento
fallisce per la mancanza di stabilità dell’impegno e della consistenza.
1.11 I SOGGETTI
1.11.1 L’ADEPTO
Qualunque siano stati i motivi alla base della sua scelta, quando un
individuo intraprende questo processo, gradualmente interiorizza i nuovi
valori. Una volta nell’organizzazione la persona sviluppa interessi e
modalità di comportamento gruppari tipici, cercando di avvicinarsi il più
possibile all’ideale rappresentato. L’individuo indubbiamente sperimenta
dei benefici nel conformarsi ai comportamenti approvati. Egli ha la
possibilità di misurare la sua lealtà in determinati momenti di verifica, quali
ad esempio l’abilità nel reclutamento. Qualora tuttavia esercitasse una
spiritualità non autorizzata o non si conformasse all’etica grupparia, oltre a
non
poter
progredire
all’interno
dell’aggregazione,
riceverebbe
disapprovazione, rischiando l’etichettamento ed ingenerando pregiudizi nei
suoi confronti.69 Facendo riferimento alle sette di origine cristiana
provenienti dall’America, B. Wilson nota che il controllo sociale è evidente
in tutti questi gruppi i quali si caratterizzano per essere anti-edonistici, per i
quali i membri debbono raggiungere la felicità sulla terra solo nelle forme
prescritte e molte sono le privazioni richieste all’aderente.70 All’opposto ci
sono sette che non proibiscono ai propri membri l’adesione ad attività
mondane e puntano, principalmente, su un controllo ideologico e mentale.
“La setta è esclusiva, non tollera una doppia lealtà, né compromessi con i
suoi principi, né defezioni dagli standard di condotta, né infrazioni ai tabù
che mantiene. E’ una comunità chiusa, che non permette ambiguità, rispetto
allo status degli aderenti, dichiara di avere il monopolio della verità ed un
69
Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. p. 180
70
Ibidem p. 145
57
mandato esclusivo per le sue pratiche; reclama la fedeltà trascendentale di
tutti coloro che vi appartengono sulla base della sua legittimità
supernaturale.”71
La setta tendenzialmente, infatti, si propone di stabilire una comunità
di persone che accettano con lealtà un unico modello di santità e purezza,
assumendo con responsabilità l’impegno che ne consegue. L’ideale e la
pratica comunitaria perseguiti con costanza e sacrificio, sviluppano un
senso di solidarietà molto elevato fra i membri della setta, continuamente
sottoposti sia al controllo che all’autocontrollo.72 Grazie a questo principio
di eguaglianza, secondo il quale tutti i fedeli sono chiamati ad essere santi e
puri, si origina una forma di pervasiva e totale fusione.73
E’ innegabile che l’adepto cambia rispetto ai comportamenti
precedenti, e la stessa esperienza di conversione rappresenta una linea
sottile che taglia la sua vita e rappresenta un momento importantissimo. Per
Eileen Barker la persona opera una divisione tra la sua esperienza di vita
prima della conversione e dopo. L’adesione porta spesso a rivedere anche il
proprio passato, interpretandolo con il nuovo ideale: probabilmente il prima
sarà deprimente, senza valore e negativo, e il dopo bellissimo, valido e
divino.74 I cambiamenti dei nuovi convertiti, anche quando siano positivi
(es. il ragazzo malvestito che taglia i capelli e si veste in giacca e cravatta,
o smette di drogarsi, ecc.) vengono quasi sempre accolti con apprensione
dalla sua famiglia. A ciò si aggiunge che gli stessi convertiti ( ancora poco
saldi nella nuova dottrina) ricorrano al gergo proprio della setta, dando
l’impressione di non parlare per convinzione ma solo perché indotti. A
volte, tuttavia, si possono notare cambiamenti ancora più preoccupanti,
71
Ibidem p. 179
72
Enzo Pace “Le sette” cit. p. 25
73
Ibidem p. 24
74
Eileen Barker “I nuovi movimenti …” cit. p. 67
58
come la perdita di umorismo, l’incapacità a concentrarsi, il rifiuto alle
attività intellettuali. Il neofita incontra, comunemente, l’opposizione della
sua famiglia. Considerando che l’affiliazione ad una setta implica, per lo
più, la separazione dagli affetti e l’incompatibilità con altre forme di
fedeltà, è evidente che la setta non tolleri la concorrenza della famiglia di
origine e che immancabilmente si originano reazioni negative e conflitti.
1.11.2 L’ADEPTO BAMBINO
Esiste anche un’altra categoria di adepti e questa è rappresentata dai
bambini che nascono e crescono nella setta. Questi non debbono essere
convertiti perché vengono educati secondo i principi dell’aggregazione ed
il mondo è loro rappresentato e spiegato attraverso l’ideologia. I bambini,
quando frequentano una scuola pubblica, debbono imparare ad equilibrare i
doppi standard di valore e credenze se vogliono integrarsi nelle due società:
le difficoltà aumentano quando al bambino viene proibito di parlare di
aspetti della pratica o dell’ideologia della setta che devono essere tenuti
segreti. La conseguenza di queste richieste è un maggior isolamento,
sfiducia e paura verso chi non appartenga alla setta.75
1.11.3 L’IMPEGNO
La setta, in genere, sollecita una eguale e totale spartizione di lavoro
fra i membri e, rispetto ad una Chiesa tradizionale, pone degli standard di
coinvolgimento molto alti. Possono esistere, comunque, delle differenze nel
grado di coinvolgimento, legate sia all’impegno sia alle esperienze di vita e
le caratteristiche personali.
La religione settaria è solitamente più intensa di quella di chiesa, gli
adepti sono più occupati e si impegnano a livello sociale in una forma
75
M. Landau Tobias, J. Lalich (1998) “Captive Hearts, Captive Minds Hounter House, Alameda
p. 245
59
superiore. Mentre le religioni tradizionali tendono a perdere la loro
influenza nella vita dei credenti, le sette in contrasto, esercitano una presa
sui membri, riuscendo non solo a mantenere i numeri e continuare ad
espandersi, ma anche ad esercitare un controllo nella vita privata degli
adepti.76 Nonostante queste premesse, la vita di setta è pur sempre riservata
a pochi perché non tutti riescono ad accettare la difficile via di salvezza
proposta.
Fra le principali risorse di una setta, Enzo Pace annovera: 1) la forza
del carisma del suo leader; 2) il lavoro volontario e gratuito dei membri
attivi che dedicano il loro tempo ed il loro entusiasmo alla vita interna ed
esterna della setta; 3) le risorse tangibili. L’autore porta degli esempi. Il
leader carismatico, nonostante il rischio legato al carisma, rimane un polo
di attrazione. Sull’attività incessante dei membri, calzante è l’esempio dei
Testimoni di Geova, i quali si dedicano alla diffusione del messaggio
geovista mettendo a disposizione tempo ed energie personali senza
benefici, se non una gratificazione di tipo morale per il successo riportato
nella predicazione. Il terzo tipo di risorse comprende una serie di aspetti
concreti, quali la capacità da parte di una setta di raccogliere risorse
finanziarie, acquisire spazi e luoghi di riunione e di incontro, godere di un
regime fiscale differenziato, entrare nel circuito della comunicazione ed
informazione mass-mediale. In questa tipologia di risorse può essere
indicata anche la capacità di accaparrarsi competenze in grado di apportare
ulteriori risorse (umane o finanziarie). E’ il caso della setta che annovera
fra i suoi fedeli un nome noto al grande pubblico, come un personaggio del
cinema o dello spettacolo o del mondo dello sport, il quale per la sua
notorietà può aprire nuovi circuiti di comunicazione, ampliando la
possibilità di acquisire maggiori benefici collettivi. 77
76
Bryan Wilson “The Social Dimension…” cit. p. 147
77
Enzo Pace “Le sette” cit. pp. 89-93
60
1.11.4 L’EX-ADEPTO
Questi, definiti anche apostati, sono i disaffezionati, coloro che, dopo
un periodo più o meno lungo di adesione ad un’organizzazione religiosa,
decidono di andarsene.
L’ex-adepto può andarsene dal movimento per sua scelta, può essere
espulso dall’organizzazione stessa, oppure può essere deprogrammato.78 Il
distacco da una comunità settaria in genere provoca una serie di emozioni
potenzialmente distruttive, come la rabbia ed i sensi di colpa, e l’ex-adepto
dovrà elaborare il suo vissuto, esprimendo la propria rabbia, ma anche
riuscendo a perdonarsi per cose che ha fatto quando era nel movimento.79
A volte è necessaria l’assistenza medica quando chi è stato espulso
era strettamente dipendente dal movimento. E’ probabile che, oltre al
supporto morale, debba ricostruirsi la sua vita privata. Molte sono le
problematiche che l’ex-membro dovrà affrontare: può aver perso i beni
materiali che aveva, e avere magari debiti, spesso si trova spiazzato rispetto
ai suoi coetanei, molto più avanti di lui sul mercato del lavoro, e può
trovarsi nell’angosciante situazione di dover nascondere il suo passato per
sperare di ottenere il tipo di lavoro che desidera. Nonostante queste
difficoltà ormai ci sono molti esempi di ex-membri che non solo sono
guariti dal periodo passato in un nuovo movimento religioso diventando a
tutti gli effetti membri della società, ma che hanno tratto vantaggi dalle
responsabilità, sfide ed esperienze vissute nel movimento. Aver superato
78
La deprogrammazione è l’atto di rapimento di membri di setta, di solito richiesto dalla
famiglia, e l’uso di tecniche violente per costringere la persona ad abbandonare il suo gruppo . Il
primo deprogrammatore fu Ted Patrick che nel 1971 iniziò il suo programma operando tra i
Bambini di Dio.
79
Eileen Barker “I nuovi movimenti religiosi” cit. p. 199
61
tante difficoltà, ha dotato l’ex-membro di capacità e resistenza al punto da
guadagnarsi l’appellativo di sopravvissuto.80
Per quanto riguarda il reinserimento di bambini che abbiano vissuto
per un periodo nella setta, bisogna tenere in considerazione l’età di
reinserimento, il tempo passato nel movimento e le esperienze personali
vissute. Fra i maggiori problemi nel processo d’inserimento, si contano: il
bisogno di acculturazione, la mancanza di autocontrollo, la poca esperienza
nel prendere decisioni indipendenti, la noia nel vivere in una famiglia
normale, la sfiducia negli altri, la conflittualità nella lealtà, l’arresto nello
sviluppo, la mancanza di sviluppo sociale e di autostima. La psicologa
Margaret Singer ed altri collaboratori a contatto con la realtà, sottolineano
che i bisogni dei minori al distacco da una setta sono:
- immediati controlli medici e dentali, vaccini contro le malattie
dell’infanzia
- istruzioni istantanee sugli atteggiamenti appresi nella setta, ma
inadeguati per la società
- esposizione ad esperienze sociali ed educative che aiutino i
minori a relazionarsi ed adattarsi alla società, ed ai suoi valori
- apprendimento di tecniche per la risoluzione dei conflitti
provenienti dal confronto tra i due mondi, e sviluppo dell’arte del
compromesso
La studiosa indica altre soluzioni per problematiche specifiche quali:
- l’identificazione con il leader per la quale si applicano terapie allo
scopo di superare i comportamenti manageriali
- l’insicurezza
- l’alto rischio di comportamenti ribelli degli adolescenti all’uscita
dalle sette, che spesso si manifestano in devianza ed abuso di
sostanze stupefacenti
80
Ibidem pp. 200, 201
62
- l’incapacità dei genitori ad assumere un ruolo di guida nella
struttura familiare
- l’apprendimento dei genitori ad assumere un ruolo attivo nella
collaborazione con la scuola, discutendo sul ruolo della setta nella
vita del figlio con insegnanti ed amministratori.81
Gli ex-membri sono, come già accennato, una categoria esclusa dalla
ricerca sociologica da parte di alcuni studiosi i quali ritengono che
l’individuo in questione, quando espone aspetti negativi dell’aggregazione
cui ha fatto parte, sia mosso da rancore o da un tornaconto personale.
Va tuttavia sottolineato, a mio avviso, che tale categoria esiste e che ,
al pari di altri ex (come ad es. i pentiti della mafia o i dissidenti di paesi
dittatoriali), sono l’unica via per una conoscenza delle attività o
dell’ideologia di un gruppo, quando questi è caratterizzato da segretezza82 o
quando le sue azioni sono contrarie alla pubblica morale o alla legge.
Sovente i fuoriusciti da qualche gruppo hanno rivelato aspetti sconosciuti,
come ad esempio, l’esistenza di un tempio sotterraneo di undici piani
scavato abusivamente nella montagna dagli adepti di Damanhur, una setta
che ha creato uno stato in provincia di Torino, in una delle vallate del
Canavese.83
Gli ex-membri sono spesso considerati traditori ed in alcune sette si
proibisce ai membri di intrattenere relazioni con loro. Non desta sorpresa
che una setta, di per sé movimento chiuso, tenti di annullare la pubblicità
negativa degli ex-adepti, e di nascondere elementi o verità “scomode”,
81
M. Landau Tobias, J. Lalich “Captive Hearts, Captive Minds” cit. pp.253, 256
82
Enzo Pace “Le sette” cit. p. 75
83
L. Berzano (1992) “Apocalittica ecologica e comunità dell’acquario” in La Critica
sociologica, n°102, Roma ; L. Berzano “Religione e autoperfezionamento” in M.I
. Macioti (a cura di), Maghi e magie nell’Italia di oggi, Firenze, Pontecorboli 1991, pp. 141-186;
M. Cardano “Natura sacra, uno studio iconografico” in Rassegna italiana di sociologia (1995)
n° 4 , Bologna Il Mulino
63
tuttavia lo studioso mosso da rigore scientifico, deve assumere un
atteggiamento imparziale ed obiettivo. Eliminando a priori una variabile
fondamentale dallo studio di un fenomeno, non si possono che avere dei
risultati falsati. Se, l’operazione viene compiuta consapevolmente, come
asserito da Zablocki, diventa ancora più grave.
“Da quando molti apostati di Nuovi Movimenti Religiosi erano
sorgente di prova riguardo all’esistenza del lavaggio del cervello, una
campagna tendenziosa fu iniziata per definire il ruolo degli apostati come
quelli i cui racconti erano inattendibili a questo riguardo. Invece di
accettare l’affermazione dell’attendibilità dei racconti degli apostati dal
punto di vista empirico si cercò di stabilirla per definizione. (…)”84
D’altra parte, se è vero che alcuni ex-membri possono avere degli
interessi personali a denunciare un’organizzazione, è anche vero che:
- i membri di una setta possono avere gli stessi interessi a tenere
segreti dei comportamenti vietati dalla legge della società (ma
non dalla loro), o dal codice morale approvato in una società
- non tutti gli ex-membri sono sempre critici verso la loro
precedente appartenenza o negano eventuali benefici che hanno
tratto
- non tutti gli ex-membri cercano fama o denaro, al contrario,
spesso, nascondono la loro passata appartenenza per timore di
essere ridicolizzati dalla società o di essere accusati per aver
compiuto atti non approvati
- sono pochi i casi di ex-membri che intentano cause contro la setta
o la denunciano pubblicamente, rispetto alla grande maggioranza,
che per paura di conseguenze, o anche solo per difese
psicologiche, preferisce non parlare
Perché dunque escludere un’intera categoria da una ricerca sociologica?
84
Benjamin Zablocki “The Blacklisting of a Concept….” cit. p. 113
64
RIEPILOGO
Oggi milioni di persone nel mondo cambiano i valori e lo stile di vita
ai quali sono stati educati dalla prima socializzazione in modo fulmineo e
repentino, adottandone di nuovi, a volte pericolosi o controproducenti,
senza alcun apparente beneficio. Lasciano genitori, coniugi, figli, amici ed
un ambiente sicuro, esponendosi in alcuni casi ad ingenti pericoli, abusi e
violenze. E’ il fascino della setta, vissuta dai neofiti come un’oasi di
certezza, nella confusione di un universo culturale colpito da un babelismo
ideologico e valoriale. In un mondo ormai senza confini né barriere, la setta
appare come una nicchia riparata, nella quale stringere e vivere relazioni
sicure, senza correre il rischio di fare brutti incontri, e magari potendo
espandere le proprie conoscenze, acquisire prestigio e possibilmente
coltivare il culto del sé, l’individualismo ed “il fai da te spirituale”. E’
anche il crollo di certezze scientifiche, e la paura di un mondo sempre più
minaccioso che rischia di capitolare da un momento all’altro, a spingere un
discreto numero di individui a cercare soluzioni irrazionali a paure e quesiti
ancestrali.
Il fenomeno non è nuovo, ma si presenta sotto i segni della
modernità: un maggior numero di persone coinvolte e tipologie di
aggregazioni sempre nuove si presentano sul panorama, tanto da aver
acquisito le caratteristiche del prodotto da mercato e dei fenomeni di moda.
Le aggregazioni si moltiplicano differenziandosi solo per qualche piccolo
dettaglio, prendono in prestito ideologie, modalità di offerta, interfaccia: è
il fenomeno del sincretismo religioso. Alcune di queste aggregazioni sono
passeggere, aperte e non richiedono strette osservanze, altre sono circoli
molto chiusi, totalitari, nei quali non sono garantiti neanche i più elementari
diritti umani.
65
Il fenomeno settario diventa un campo interdisciplicare di studio
perché molte sono le problematiche che solleva: influenza sociale,
cambiamenti repentini delle persone coinvolte, al punto da suggerire che
l’individuo abbia subito una manipolazione mentale, forti conflitti
familiari, comportamenti devianti e criminali, a rischio e pericolosi per il
benessere sociale.
Il dibattito scientifico è spesso rovente soprattutto su aspetti specifici,
quali l’esistenza o meno del lavaggio del cervello, espressione metaforica
che indica i repentini cambiamenti; la pericolosità sociale di alcuni
raggruppamenti; la libertà religiosa; l’uso degli ex-membri fra le tecniche
di rilevazione, il finanziamento delle ricerche. Il disaccordo comprende
aspetti apparentemente marginali, quali la terminologia con cui definire tali
raggruppamenti, ed altri più spinosi quali la differenza tra religione e setta.
Alcuni studiosi cercano di ampliare i confini con i quali trasformare un
credo in una religione, ed ecco che appaiono nuove religioni, che
richiedono benefici, privilegi fiscali e riconoscimenti giuridici dagli stati
nazionali.
Con questo lavoro si intende allargare le possibilità di studio
includendo come modalità di approccio anche quello pedagogico. E’ cosa
nota come il campo pedagogico si presti ad un confronto fra le varie
discipline, per la sua apertura e per la sua dimensione composita e
pluralista, da una parte, e dall’altra, per il suo sguardo focalizzato
sull’uomo e sui mezzi più congrui per raggiungere un suo sano sviluppo. In
particolare si possono analizzare e confrontare gli strumenti di salvezza
sviluppati nelle diverse aggregazioni, e quelli tipicamente pedagogici, quali
il progetto di vita, la liberazione dell’uomo, il senso storico, l’autonomia ed
il propiziare il divenire, la controllabilità con i fatti, le idee per l’uomo e
66
non viceversa, la ricerca di falsificazioni e la coerenza logica e
metodologica.85
A questi strumenti concettuali generici vanno aggiunti, nell’ambito
di questa ricerca, quelli più strettamente correlati allo sviluppo del
bambino, attinenti alla ricerca educativa in generale e quella psicopedagogica. In questo modo sembrerebbe possibile superare la diatriba,
spostando l’attenzione dall’ideologia, all’uomo. Non si vuole valutare la
setta quanto tale, ma nel suo impatto sull’evoluzione della persona.
Nel prossimo capitolo si affronterà un’analisi storica e sociale del
Cristianesimo e dei raggruppamenti cristiani, così come venne concepita
dallo storico del Cristianesimo Ernst Troeltsch.
85
Franco Blezza (1996) “Un’introduzione allo studio dell’educazione” Venosa Edizioni Osanna
pp.148-212
67
CAPITOLO 2
IL CRISTIANESIMO E LE ORGANIZZAZIONI
CRISTIANE
Con un’analisi diacronica che parte dalla predicazione di Cristo ed
arriva fino al XX secolo, Ernst Troeltsch, storico e sociologo del
Cristianesimo, ne “Le dottrine sociali delle chiese e dei gruppi cristiani”86
analizza il rapporto e l’influenza reciproca tra la società ed il cristianesimo
evidenziando la concorrenza dei raggruppamenti settari protestanti alla
formazione del pensiero moderno. L’influsso, spesso indiretto a causa del
conflitto tra setta e società, trova ugualmente terreno nel momento in cui le
sette perdono la loro radicalità e la società modifica i propri valori
avvicinandosi a quelli settari. Tolleranza, concezione relativistica della fede
religiosa, rivendicazione della libertà di credo, coscienza individuale ed
individualismo etico, egualitarismo moderno, separazione tra Stato e
Chiesa, sono i tratti della modernità che Troeltsch attribuisce al conflittodialogo tra le sette e la società del tempo.
Il teorico deve molto anche all’ipotesi di Max Weber87. Nella sua
opera il sociologo traccia le conseguenze indirette della concezione
calvinista di predestinazione nelle attività economiche ed in particolare
nella nascita del capitalismo.
L’analisi di Troeltsch segue anche l’impostazione metodologica di
Weber con la creazione di tipi ideali. Questi strumenti sono delle
costruzioni artificiali e teoriche con le quali si delineano le caratteristiche
utopiche ed astratte dell’oggetto da investigare, misurando successivamente
86
Ernst Troeltsch (I° ed. it. 1941) “Le dottrine sociali delle chiese e dei gruppi cristiani”, FI, La
Nuova Italia, (orig. Tubingen 1922)
87
Max Weber (I° ed. it. 1945) “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”, FI, Sansoni (ed.
orig. Tubingen 1922)
68
la differenza tra il dato concreto e quello teorico. “La generalizzazione
sociologica, per il fatto che non pretende di classificare oggettivamente ma
soltanto di introdurre un ordine relativamente oggettivo e provvisorio
rispetto ad un modello, pone in risalto il carattere individuale delle
manifestazioni,
attribuendogli
un
significato
nel
quadro
di
una
problematica teorica.”88
Nell’esposizione che seguirà si traccerà un compendio dell’opera
troeltschiana cercando di individuare quelle tematiche che ancora oggi
ricorrono nelle formazioni cristiane e pseudocristiane, ed in particolare in
The Family.
2.1 IL CRISTIANESIMO DELLE ORIGINI
Nell’analisi delle tre organizzazioni e raggruppamenti cristiani tipochiesa, setta, mistica, stretto è il rapporto tra l’idea originaria (predicazione
di Gesù) e le congiunture sociali. Il messaggio di Gesù e gli scritti neotestamentari hanno ispirato soluzioni organizzative diverse secondo il
momento storico. Idee e congiunture storico-sociali si influenzano a
vicenda sebbene per l’autore il ruolo primario spetti all’idea e solo in alcuni
casi attribuisce maggiore importanza ai fattori esterni.
2.1.1 LA PREDICAZIONE
Il Cristianesimo delle origini, pur coinvolgendo gli strati più poveri
della società, non è riducibile ad un moto di classe o ad una questione
economica ed, infatti, pochi sono gli schiavi accettati nella prima comunità,
né si osserva un’emancipazione dalla propria condizione.
L’avvento del Cristianesimo si spiega meglio con la storia religiosa
dell’antichità, ed in particolare con la caduta delle religioni nazionali e
88
J Seguy (1994) “Cristianesimo e società. La sociologia di Ernst Troeltsch” a cura di Prandi,
Brescia, Morcelliana p. 146
69
popolari, ed il bisogno per l’Impero Romano di creare una religione
universale. A questo dato politico va aggiunta la profondità cui era giunto il
pensiero filosofico, con il dissolvimento del politeismo e la nascita delle
nuove formazioni religiose a carattere speculativo e razionale del
platonismo e dello stoicismo. Questo cambiamento di tendenza, originatosi
dall’alto, si sarebbe poi congiunto, a partire dal II secolo d.C., con la forza
prorompente della religione degli strati inferiori. Gesù fu uomo di popolo
ed il suo messaggio si rivolge ai poveri e gli umili che più facilmente lo
intendono ed accolgono.89
La predicazione di Gesù fu essenzialmente religiosa. Centrale è
l’avvento del Regno di Dio, inteso come volontà di Dio sulla terra e
manifestazione dei veri valori dello spirito, cui segue la fine del mondo ed
il giudizio. I credenti attendono la venuta nella comunità, predicandola ad
altri e preparandosi attraverso la santificazione personale. La morale della
santificazione coincide con l’obbedienza a Dio nel compiere il Suo
servizio, lo spirito di sacrificio di se stessi, la rinuncia al godimento e la
necessità di essere schietti e veraci per trovare unione con Dio.90 L’idea
dell’avvento e dell’attesa predicata da Gesù, acquisteranno un significato
particolare nel millenarismo ed apocalittismo, tipico dei movimenti settari.
La
predicazione
raggruppamento
sociale.
non
Si
si
risolve
evincono
immediatamente
due
elementi
con
un
importanti:
individualismo ed universalismo. Il Cristianesimo non è un ideale di massa
perché l’individuo è chiamato personalmente ad una comunione con Dio ed
alla santificazione personale. Esso racchiude però anche un pensiero
collettivo dato che “coloro che si santificano per Dio s’incontrano nel
medesimo fine, Dio appunto”91, attraverso l’amore e la collaborazione
89
E. Troeltsch “Le dottrine sociali…”,cit., pp. 33-36
90
Ibidem pp. 44-48
91
Ibidem p. 53
70
fraterna nella missione cristiana. Gesù si rivolge a tutti ed invita ad un
cambiamento interiore, ed infatti i primi credenti continuano a vivere nel
mondo insieme ai non credenti.
Il messaggio evangelico, pur senza un vero programma di
rinnovamento della società, prepara ad un nuovo ordine sociale fondato da
Dio, cui l’uomo, non sapendo che aspetto assumerà, può solo prepararsi ad
accettare. “Organizzandosi, strutturandosi creandosi delle rappresentazioni
sociali del mondo, la comunità diventerà capace di influenzare il mondo
circostante.”92
2.1.2 LA PRIMA COMUNITA’ CRISTIANA
Dopo la morte di Gesù la comunità di fedeli, raccolta intorno a lui,
proclamerà la divinità del fondatore e su questo dogma si strutturerà la
prima organizzazione. Con Cristo si diventa figli di Dio, in Cristo si
realizza la fratellanza fra credenti, e attraverso la fede comunitaria si
diventa membri del corpo di Cristo. L’ingresso in comunità avviene
attraverso il battesimo e con l’eucarestia si partecipa del suo corpo.93
Il nuovo ordinamento d’amore diventa principio organizzatore con il
quale la piccola comunità si struttura, ed è definito da Troeltsch,
“comunismo d’amore” per la comunione dei beni. Una simile struttura
poteva solo realizzarsi in una piccola comunità, quale quella descritta negli
Atti degli apostoli ed infatti scomparve presto per riaffiorare solo nei
pensatori rivoluzionari successivi.94
Il proselitismo e l’aumento del numero dei fedeli apportano
cambiamenti nella composizione sociale del gruppo, non più costituito solo
da poveri, e tuttavia la disuguaglianza sociale non entra in contrasto con
l’ideale universale del Cristianesimo. L’uguaglianza, infatti, si attua nel
92
J Seguy (1994) “Cristianesimo e società …”,cit., p. 182
93
E. Troeltsch (1941) “Le dottrine sociali…”, cit., p. 76
94
Ibidem pp. 64-66
71
rapporto religioso con Dio e soprattutto nella distanza che separa gli uomini
dal divino a causa del peccato originale. L’uomo non ha neanche diritto ad
essere salvato e la predestinazione è cosa che riguarda Dio.
La disuguaglianza, nelle dottrine di Paolo, diventa strumento positivo
per esercitare la carità cristiana ed è fissata nell’immagine dei membri
nobili ed ignobili. La diversità individuale, anzi, è volontà divina per il
raggiungimento dei suoi obiettivi. Attraverso questa forma d’integrazione
denominata patriarcalismo cristiano, Paolo tenta di superare le differenze
sociali, e renderle accettabili.95 Paolo riconosce e apprezza lo Stato perché
permesso da Dio e riconosce la divisione delle classi sociali. Il
conservatorismo di Paolo, tuttavia, non nasce dal suo amore per le
istituzioni, ma per un misto di disprezzo, sottomissione e riconoscimento.
Nel messaggio paolino possiamo ritrovare tutti gli elementi che
permetteranno la graduale costituzione delle comunità cristiane nelle varie
forme: la
dottrina del corpo mistico, caratteristica del tipo-chiesa, gli
elementi mistici, quali il parlare in lingue, i diversi doni spirituali, la
concezione del Battesimo e dell’Eucarestia che assumeranno un ruolo
rilevante nel tipo-misticismo ed infine gli aspetti settari come la
separazione dal mondo, la serietà dell’impegno personale, elementi
fondanti del tipo-setta.96
2.1.3 DA COMUNITA’ A ISTITUZIONE: TIPO-CHIESA
Il Cristianesimo si fonda sulla predicazione e sul carisma di Gesù
Cristo. La prima comunità ha una forma organizzativa fluida, senza
struttura. La sua origine in seno al giudaismo, suggerisce a Troeltsch di
poter applicare, entro certi limiti, la categoria della setta al movimento
religioso suscitato da Cristo. Esso, infatti, si distacca dal giudaismo
95
Ibidem pp. 85-88
96
J. Seguy “Cristianesimo e società…”, cit., p. 183
72
criticandone alcuni aspetti quali il ritualismo ed il formalismo della classe
sacerdotale. Gesù, oltre a contestare l’ordine costituito, si propone come
innovatore e con il suo innegabile carisma, riesce ad attrarre molti individui
a sé.97
Da idea religiosa contestataria il cristianesimo diventa religione
ufficiale e successivamente, da questa istituzione, si staccheranno
raggruppamenti settari.
Nella prima fase evolutiva (compresa tra il II secolo d. C. e le
invasioni barbariche) avvengono la conversione di Costantino e la
proclamazione del Cristianesimo a religione d’impero. Società e Chiesa si
contrappongono senza tuttavia escludersi. Per fissare il nuovo contenuto
religioso si crea il sacerdozio cristiano e si assegnano al culto ed ai
sacramenti un’efficacia taumaturgica. L’autorità del sacerdote si fonda non
sull’uomo, ma sull’elemento divino che è entrato in lui attraverso la
consacrazione e la tradizione. Strumento di salvezza sono i sacramenti
assoggettati al sacerdote, e fuori di questi e della Chiesa, non c’è salvezza
dell’anima: la Chiesa possiede la verità e la trasmissione, comunicazione
dei sacramenti.98
E’ in questo momento che l’idea religiosa comincia a fondersi con la
cultura, poggiandosi su elementi comunemente accettati e trovandovi una
base sulla quale sviluppare la propria organizzazione. Si è già osservato che
la nascita del Cristianesimo avviene in un momento di trasformazione
politica (avvento dell’impero romano), e religiosa (perdita delle religioni
nazionali). Nella tarda antichità si ricerca una religione che offra valori
certi ed eterni per fronteggiare la forte crisi sociale in atto. Il Cristianesimo
non promette un mondo sociale migliore, ma predica la rinuncia ad ogni
97
Enzo Pace “Le sette”, cit. p. 15
98
E. Troeltsch “Le dottrine sociali…”, cit. pp. 112-115
73
ideale terreno ed il ripiegamento verso la pace e la salvezza dell’anima.99
L’appartenenza al corpo di Cristo (la testa) garantisce la salvezza in quanto
ontologicamente il corpo è simile alla testa. I sacerdoti, portatori dello
spirito di Cristo, sono designati a diffondere grazia e salvezza anche al
mondo profano rivestendolo d’autorità divina.100 “La nuova vita è ormai
considerata principalmente come il frutto di un contatto concreto con i
portatori giuridicamente designati di beni di salvezza, oggettivati in
rappresentazioni, credenze e pratiche obbligatorie. A partire da qui, diventa
possibile includere gli elementi mondani stessi (la società globale e le sue
attività) in un’ascesa graduale verso il divino…”101
Come può la Chiesa imporre la sua legge al resto della società?
Troeltsch evidenzia il nesso con la lex naturae della dottrina stoica. Dio è
legge universale, spirituale e fisica, è legge della natura che governa ed
ordina il cosmo e fissa la posizione dell’uomo nella natura e nella società.
Nell’uomo la legge di natura è legge morale e religiosa della ragione ed
egli, attraverso di essa, trova l’unione con Dio. Alle origini l’uomo viveva
sotto la legge naturale assoluta: uguaglianza, assenza di stato e della
proprietà privata. La debolezza e la peccaminosità dell’uomo hanno reso
necessaria la coercizione e la forza dello stato: è la legge naturale relativa
che lo stoico accetta in quanto, pur se imperfetta, è l’unica possibile da
imporre a livello collettivo. Lo stoico, invece, vivrà secondo i principi etici
della legge naturale assoluta.
I Padri della Chiesa, adottando il concetto di legge naturale assoluta,
assimilano la legge della Chiesa a legge morale universale e
successivamente, compiendo un’altra fusione con la dottrina stoica,
integrano gli elementi profani nei gradi inferiori dell’ascesi cristiana.
99
Ibidem pp. 41, 42
100
Ibidem p. 113
101
J. Seguy “Cristianesimo e società…”, cit. p. 130
74
Questo passaggio è ciò che Troeltsch denomina mondanizzazione della
Chiesa. La Chiesa ed i sacramenti sono un mezzo per la salvezza, lo Stato e
le istituzioni, volute e permesse da Dio, sono il mezzo perché ci sia un
minimo di armonia e morale nei rapporti sociali.102 La Chiesa è perciò la
legge naturale assoluta e lo Stato quella relativa ed entrambe si occupano
della salvezza dell’uomo. Lo Stato, perciò, viene giustificato sul piano
teologico ed integrato nei piani di Dio, se ed in quanto si pone al servizio
dei fini perseguiti dalla Chiesa: la Chiesa indicherà ai governanti il senso
dell’azione sociale che essi promuovono, sottomettendo in cambio le masse
al loro potere. L’integrazione della vita sociale va ad occupare i primi gradi
di un’ascesi preparatoria, seguita poi da uno sviluppo religioso progressivo.
In questo modo, se pur al prezzo di un compromesso, si apre il cammino
per promuovere il messaggio cristiano a cultura dominante delle masse.103
2.2 ORGANIZZAZIONI E RAGGRUPPAMENTI
CRISTIANI
Il modello appena descritto è ciò che Troeltsch definisce tipo-chiesa.
E’ pre-esistente ai suoi membri, l’individuo ne viene annesso per nascita
tramite il battesimo e detiene il monopolio per la salvezza.
Il compromesso con gli ordinamenti non riesce, tuttavia, a soffocare
completamente gli aspetti di radicalità e di tensione contenuti nel
messaggio cristiano delle origini e veicolati successivamente attraverso
quello paolino. Il cattolicesimo, tuttavia, riesce a ricondurre gli elementi
scismatici e settari sotto la sua gerarchia attraverso la duplice etica o doppia
morale (es. monachesimo). Le prodezze ascetiche sono riservate a pochi
volontari che desiderano crescere in virtù, senza che si neghi l’autorità
102
Ibidem pp. 132-133
103
Ibidem pp. 134-135
75
dell’istituzione a fungere da strumento di salvezza per coloro che, pur non
praticando un radicalismo evangelico, gli si accostano.104
A prescindere da ciò, la storia del Cristianesimo annovera numerosi
raggruppamenti settari fin dalle sue prime origini e Troeltsch ne traccia le
caratteristiche principali.
2.2.1 TIPO SETTA
La setta per formarsi ha bisogno di una Chiesa istituzionale alla
quale opporsi e staccarsi. Alla base di questo raggruppamento è
fondamentale la conversione personale. L’appartenenza al corpo di Cristo
avviene con un’adesione e volontà personale e non dipende dalla
tradizione.
Il modello ideale per la setta è la Chiesa primitiva negli Atti degli
apostoli. Il messaggio di Cristo va vissuto quotidianamente, con sacrificio,
attraverso la pratica pietistica ed uno sforzo personale. Punto di riferimento
per ogni riflessione è il Discorso della montagna. E’ una chiamata
personale ed inutile, perciò, la mediazione sacerdotale. Non il possesso di
una grazia oggettiva ma lo sforzo personale, la mutua sorveglianza e
l’ammonizione stabiliscono l’unità della comunanza religiosa.
All’interno della comunità è accettata la divisione del lavoro ed i
ruoli. I ministri sono scelti per la propria vocazione ed impegno religioso e
non per tradizione o formazione scolastica. Essi vengono scelti
dall’assemblea con una maggioranza di voti. Non detengono un potere
oggettivo, sacrale, come i sacerdoti, ed il loro compito è di esortare gli altri
membri a mantenersi in contatto con il divino.
C’è una continua ricerca da parte dei membri ad adeguare la propria
pratica ai contenuti di fede e tale sforzo spesso conduce a frammentazioni e
scismi. L’ascesi settaria si differenzia da quella del tipo-chiesa. Nel
104
Ibidem pp. 135-136
76
secondo caso si attua con la pratica della virtù e l’obbedienza alle regole
morali e alle norme civili dello Stato, nel tipo setta corrisponde ad
un’opposizione alla società globale e alla Chiesa. La legge di Cristo è
sufficiente a tutto: si rifiutano la legge naturale relativa, la doppia morale,
l’oggettivazione sacramentale, il sacerdozio tradizionale.
Il rifiuto al compromesso con la società porta spesso alla nascita di
piccoli gruppi chiusi, all’interno dei quali si pratica la propria legge
religiosa. Questi gruppi sono sovente l’oggetto di disprezzo e persecuzione
perché la setta pone dei limiti alla partecipazione dei suoi membri alla vita
civica. Essa offre ai suoi adepti luoghi sostitutivi alle istanze mondane. Le
sette cristiane generalmente condannano il mondo in quanto luogo
dell’azione di Satana e di solito assumono contro di esso un atteggiamento
d’indifferenza; solo in alcuni casi possono diventare rivoluzionarie ed
opporsi con la forza allo status-quo socio-politico. In questi casi, per
Troeltsch, il Nuovo Testamento non fornisce particolari giustificazioni e
bisogna ricercarne l’origine in altre ideologie.
Il tipo-setta puro attinge la sua ragione d’essere in una delle
interpretazioni possibili e plausibili del Cristianesimo primitivo ed in
particolare nei Vangeli sinottici e nel messaggio paolino.105 La stessa
Chiesa primitiva ha per molti decenni oscillato tra tipo-chiesa e tipo-setta,
mantenendo elementi di entrambi i raggruppamenti.
2.2.2 TIPO-MISTICISMO (O “SPIRITUALISMUS”)
Lo Spiritualismus, o mistica, si basa sul principio che ogni uomo ha
in sé il divino e proprio a causa di questo bisogno Dio è avvertito
universalmente.
105
Ibidem pp. 136-143
77
La mistica, diversamente dal tipo-setta, non si struttura in
raggruppamenti specifici, a volte dà vita a scuole o correnti all’interno delle
chiese e delle sette. Dal XVI secolo si sviluppa anche in modo autonomo ai
margini di tutte le chiese e le sette della Riforma. Prima di quella data è
presente in certi aspetti del messaggio di Gesù, in Paolo e Giovanni anche
se non è sistematizzata. Anche la Chiesa antica utilizza idee simili; gli
gnostici vi si avvicinano ed infine i mistici tedeschi del XI secolo
sviluppano punti di vista simili.
Si fa risalire la sua origine in versi neo-testamentari quali: “Il Regno
di Dio è dentro di voi”; “Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore,
ma non sai né donde viene né donde va; così è di chiunque è nato nello
spirito”; e nell’opposizione paolina tra la conoscenza secondo lo spirito e
secondo la carne.
La mistica può svilupparsi in credenze collettive oppure presentarsi
come pratica per individui di un gruppo, come una via facoltativa per
accrescere in virtù e nel contatto col divino. Manifestazioni mistiche sono i
doni dello spirito: sapienza, conoscenza, fede, guarigioni, operare miracoli,
discernimento degli spiriti, parlare in altre lingue (glossolalia) e
interpretazione delle lingue.
Essa può diventare principio di un nuovo sistema ed in questo caso
contestare e condannare la religione oggettivata, i riti e tutte le forme
esteriori di mediazione: scrittura, sacramenti, predicazione. E’, infatti,
un’esperienza personale, non mediata col divino. Non vuole svuotare le
chiese e non sviluppa teologie autonome, ma sistemi filosofici che cercano
di spiegare il mondo.
Il tipo-misticismo si sviluppò propriamente ai margini delle Chiese e
sette della Riforma (Carlostadio, Schwenckfeld, Sebastian Franck) ed i
raggruppamenti e pensatori che ne portarono la riflessione furono spesso
emarginati e perseguitati sia dalle chiese che dalle sette, a causa del proprio
78
messaggio pericoloso. Lo Spiritualismo, infatti, non ha bisogno di segni
sacri, di un’organizzazione concreta, di un gruppo costituito, di nominare
ministri. La Chiesa è invisibile e non serve ai credenti riconoscersi nella
carne. E’ emblematico che, mentre l’attesa settaria si concretizza nel
millennio e nel libro dell’Apocalisse, il mistico attende l’età dello spirito
per la sua manifestazione.
Lo spirito soffia dove vuole, anche sul pagano ed il mistico è
certamente più tollerante del settario nei confronti del mondo.
L’indifferenza per le forme esteriori può condurre tuttavia ad un
relativismo della fede, ad un’opposizione agli elementi storici e magici del
Cristianesimo. La relativizzazione della fede e della verità assoluta, anche
della propria, tenderà, dopo il XVI secolo, al teismo universale.
Il tipo-misticismo, pur differenziandosi dal tipo-setta negli aspetti già
menzionati, presenta prospettive con esso convergenti. Si possono
enucleare: il desiderio di instaurare un cristianesimo pratico, coerente con
la fede anche in contrasto con la società, e la formazione di circoli o gruppi
dai confini fluidi sotto la direzione spirituale dei leader. L’assenza di
principi organizzativi o di riflessione sul profano, impone al misticismo di
ricercare soluzioni a tali problemi in altri sistemi di pensiero e di confluire,
in alcune situazioni, in strutture tipo-setta.106
2.3 LA SOCIETA’ E IL CRISTIANESIMO
Secondo il punto di vista weberiano, abbracciato anche dall’autore
delle Dottrine Sociali, “le credenze generano delle rappresentazioni del
mondo che a loro volta producono degli atteggiamenti sociali in coloro che
le professano: le idee, insomma, creano dei tipi d’uomini”107 Ovviamente le
106
Ibidem pp. 152-163
107
Ibidem pp. 146-147
79
idee, per affermarsi e svilupparsi, si debbono confrontare con l’ambiente
circostante (i raggruppamenti diventano dei luoghi nei quali s’intrecciano
gli influssi) ed i fattori esterni.
Esamineremo in questo paragrafo alcuni elementi tipici della
dialettica società e cristianesimo osservandoli nella loro evoluzione dalla
concezione paleo-cristiana, al tipo-chiesa, setta e misticismo.
Attraverso questa analisi si potranno successivamente identificare gli
aspetti strutturali e sociali di The Family direttamente ricollegabili
all’esperienza cristiana nelle sue diverse tipologie, e quelli esterni a tale
tradizione. In particolare si prenderanno in considerazione alcune categorie:
il mondo (società e cultura), lo stato (governo, vita economica e lavoro),
l’etica cristiana (impegno, comportamento morale e la vita famigliare).
2.3.1 IL MONDO
Dalla predicazione di Gesù si evince che i problemi sociali
appartengono al mondo e con esso passeranno. Il mondo è misto di bene e
male; il credente non può fare a meno di incontrarsi con la società ed il
lavoro stesso è necessario per potersi mantenere. L’etica di Gesù non è
ascetica, perché Gesù non invita ad abbandonare il mondo, ma avverte del
pericolo di compromessi con le esigenze mondane. Il cristiano, infatti, deve
impegnarsi nella santificazione di sé in vista della venuta del Regno di Dio.
Per Gesù, nonostante il peccato, la vita comune presenta le tracce della
bontà divina. L’opposizione si realizza fra presente e futuro e nell’avvento
del Regno divino.108
Con la mondanizzazione della Chiesa e con i padri apologetici si
accentua il contrasto con il mondo come regno di Satana, che conduce alla
perdizione. Il mondo è ciò che non rientra nella salvezza e nel Regno di
Dio.
108
E. Troeltsch “Le dottrine sociali…”, cit. pp. 59-62
80
Sulla base dell’opposizione tra mondo e Regno di Dio si innesta il
principio settario che la Chiesa Cattolica riesce a dominare attraverso
l’ascesi, presente ad esempio nel monachesimo. L’ascesi non svaluta il
mondo, ma lo supera: dinanzi alla comunione con Dio qualunque altra cosa
perde valore. 109
Nel movimento gnostico l’ascesi si radicalizza attraverso un
dualismo che contrappone spirito e sensi. A questo punto “basta identificare
la materia con gli spiriti maligni e i principi del mondo pagano, con la
signoria di Satana, per dar motivo all’allontanamento da tutto ciò che è
mondo e senso”.110
Successivamente si sostituisce all’avvento del Regno di Dio
l’escatologia: il cielo, l’inferno ed il paradiso, in altre parole la vita
ultraterrena. Il superamento della vita terrena in vista di meriti o punizioni
futuri ha come conseguenza la svalutazione di tutto il mondo e non solo di
quello pagano, ed a questo punto il dualismo “mondo/al di là” è
completo.111
La setta condanna il mondo come luogo dell’azione di Satana e cerca
perciò di ridurre il più possibile ogni contatto con la società profana della
quale vengono svalutati e respinti i piaceri, le distrazioni e la cultura.
2.3.2 LO STATO
Nella predicazione originale Gesù non parla dello Stato sebbene si
rinnegano in modo risoluto le istanze del nazionalismo giudaico. Si accetta
lo Stato romano in quanto esistente per volontà di Dio.
Nelle istituzioni tipo-chiesa cattolica e protestante, seppur con
soluzioni diverse, lo Stato viene giustificato sul piano teologico ed
109
Ibidem pp. 121-125
110
Ibidem p. 129
111
Ibidem 142, 143
81
accettato quando si pone al servizio della Chiesa. Lo Stato ha la funzione di
mantenere l’ordine sociale: Stato e Chiesa appartengono alla stessa cultura
unitaria.
Nelle sette si opera un’assimilazione della legge di Gesù alla legge
naturale assoluta e manca la giustificazione teologica dello Stato. Rifiutano
il compromesso anche se nella pratica questo atteggiamento può tradursi in
prospettive diverse: fondazione di un altro raggruppamento, impegno nel
mondo per trasformarlo in Regno di Dio, o fuga dal mondo. In genere
questi vari comportamenti hanno sempre comportato l’attacco più o meno
radicale dello Stato.112
Di particolare interesse la sintesi tra alcuni elementi dei tre tipi di
raggruppamenti rinvenibili nel Protestantesimo ascetico, ed in particolare:
accettazione dello Stato quando appoggia i fini della Chiesa, ascesi,
relativizzazione del concetto di verità posseduta. Tra il XVIII ed il XX
secolo questi ideali hanno esercitato un’influenza nella costituzione del
pensiero moderno. Tale forma di protestantesimo rappresentato dal
Puritanesimo ed il Pietismo, valorizza l’idea di vocazione ed ascesi
ultramondana ed incoraggia la formazione di una Chiesa libera.
Nei rapporti con gli Stati, le Chiese libere si troveranno spesso
concomitanti ai regimi democratici-liberali, ai quali sono indifferenti gli
affari privati dei cittadini, fin tanto che questi continuano a perseguire i fini
dello Stato. Gli Stati, d’altronde, debbono ottemperare ai loro fini senza
interferire nelle Chiese. Secondo Troeltsch non bisogna ricondurre la
formazione degli stati liberal-democratici
113
all’influenza diretta del
Protestantesimo ascetico. Egli parla di concomitanza di vari fattori, fra i
quali l’economia, la stessa ideologia democratica liberale, ed il
razionalismo illuminista.
112
J. Seguy “Cristianesimo e società…”, cit. p.212
113
Ibidem pp. 253-256
82
Nel messaggio di Cristo il lavoro ed il vivere quotidiano non hanno
un proprio valore etico, però sono necessari e Gesù non li disprezza di per
sé. Il lavoro serve al sostentamento e la povertà è auspicata, non perché
equivalga ad una ricompensa in una vita futura, ma in quanto nel dolore si
possono conoscere Dio ed i veri valori della vita con maggior intensità. La
vita economica prende in considerazione solo l’oggi con i suoi affanni,
mentre il domani è nelle mani di Dio.
Nel Cattolicesimo antico si rispettano gli ordini esistenti e le
disuguaglianze sociali. Il cristiano è un buon cittadino, diligente ed ognuno
si guadagna il necessario rispettando l’ordine esistente. Importante è la
pratica della beneficenza.114
Nella cultura globale del Cattolicesimo medievale con la formazione
della vita urbana e degli ordini mendicanti, la Chiesa può influenzare la
pratica dei ceti urbani: onestà, autocontrollo e rispetto degli impegni assunti
favoriscono lo spirito di comunità fraterna delle imprese domestiche.
E’ soprattutto nell’etica calvinista che il lavoro e l’ascesi sociale, non
solo sono permesse, ma diventano addirittura indicatori delle benedizioni
ed approvazione di Dio. Il successo conduce alla ricchezza ma non al
piacere o ad una vita dissoluta.
Nel Protestantesimo ascetico si ribadisce il concetto di uguaglianza
di diritti e disuguaglianza delle loro condizioni ad opera della Provvidenza
La Provvidenza assegna all’uomo il suo posto nella società: il successo
deriva dall’obbedienza a Dio ed è segno di elezione, il dovere professionale
è il mezzo per la salvezza. Il lavoro è conseguenza della caduta originaria e
punizione del peccato, un mezzo per obbedire a Dio e glorificarlo e per
servire il prossimo. Il capitalismo che ne consegue non perde certi tratti
114
E. Troeltsch “Le dottrine sociali…”, cit. 91-92
83
cristiani: onestà, dirittura morale, salvaguardia degli interessi degli operai,
utilizzo di una parte del reddito per opere filantropiche.115
2.3.3 L’ETICA E LA FAMIGLIA
Troeltsch definisce l’etica di Gesù eroica e non ascetica, in quanto
Gesù non predica l’abbandono del mondo, ma la pratica delle virtù per la
santificazione di sé: schiettezza, umiltà, sacrificio di sé, volontaria
astinenza sessuale, pratica della carità.116 Il consumo deve rimanere
moderato. La famiglia offre il modello primo per la discepolanza di Gesù,
essa viene spesso assunta ad esempio ed equiparata al Regno di Dio.
Caratteri della famiglia sono: indissolubilità del matrimonio, limitazione
sessuale al matrimonio, cellula embrionale della vita collettiva. La
vocazione missionaria impone la rinunzia alla vita coniugale.117
Paolo rafforza l’atteggiamento conservatore. Il predominio del
marito sulla moglie è accettato come ordinamento di natura. Si esige anche
dall’uomo la purezza sessuale prima del matrimonio, la fedeltà
monogamica e l’affetto verso la moglie e i figli.118
Nel Cattolicesimo medievale sparisce il paganesimo, si moralizzano i
costumi e gli ideali dei feudatari, si forma l’uomo tipico delle città,
l’artigiano ed il commerciante, e si compensano i bisogni sociali dell’uomo
di campagna con le virtù ecclesiastiche. Gli abitanti dei ceti urbani trovano
conveniente moralizzare la vita sessuale e familiare, e si aprono all’ascolto
di una dottrina che giustifichi il proprio stile di vita.
Sul versante protestante l’etica luterana in materia sessuale e della
famiglia è conservatrice. L’uomo calvinista, totalmente dipendente da una
volontà superiore, si affida all’agire autonomo e concreto e ad un’etica
115
J Seguy “Cristianesimo e società…”, cit. pp. 270- 271
116
E. Troeltsch “Le dottrine sociali…”, cit. pp. 49-51
117
Ibidem p. 63
118
Ibidem p. 93
84
individuale che cerca di compiere la volontà di Dio migliorando la società.
Caratteri dell’etica calvinista sono: spirito di decisione e d’iniziativa,
rigore, onestà, perseveranza, scrupolosità di comportamento, frugalità e
risparmio,
perfezionismo,
impegno
sociale.
La
ricchezza,
spesso
accumulata, si abbina alla repressione dei bisogni, al disprezzo dell’ozio e
dello sfarzo. Nel puritano tale ascesi trova la sua massima espressione nel
mondo e nell’azione su di esso, egli incontra la salvezza e perciò si
impegna in ambiti profani e professionali, politici, sociali ed economici.
Nel Protestantesimo ascetico la morale sessuale cerca di proteggere
la famiglia per assicurare la riproduzione sociale. Procreare serve alla causa
di Cristo solo se i figli saranno utili alla società e alla Chiesa, e da qui
l’enfasi sull’educazione sistematica per inculcare le responsabilità, e la
formazione di movimenti giovanili.
Nelle sette viene praticata un’etica ed un individualismo radicali,
uguaglianza sociale ed economica, rifiuto del compromesso morale e serio
impegno cristiano. Nei raggruppamenti mistici si evidenzia ancora di più
l’esperienza individuale.
RIEPILOGO
L’opera dello storico del Cristianesimo Ernst Troeltsch è uno studio
fondamentale
per
l’interpretazione
sociologica
delle
origini
del
Cristianesimo e dei movimenti cristiani, così come dei cambiamenti sociali
avvenuti in Europa dall’introduzione del messaggio evangelico. Da questa
analisi fuoriescono le varie tipologie di raggruppamenti cristiani, che
possono ancora aiutarci a leggere la realtà contemporanea.
Separazione da una religione ufficiale e tradizionale e conflitto con
l’ambiente circostante, religioso e sociale, sono i tratti delle aggregazioni
settarie. Lo stesso messaggio di Gesù si distacca da una tradizione giudaica
e potrebbe rientrare in una tipologia settaria, sebbene sia assente, nel suo
85
messaggio, il conflitto sociale. Il messaggio paolino, invece, contiene in
nuce tutti quegli elementi fondanti che avrebbero caratterizzato le varie
tipologie
successivamente
originatesi:
istituzioni
ecclesiastiche,
raggruppamenti settari, correnti mistiche. Si tratta di interpretazioni
possibili e plausibili del Cristianesimo che, pur originandosi da una
medesima fonte, possono differire notevolmente tra loro.
L’analisi dello studioso prende in esame anche il rapporto tra società
e Cristianesimo e descrive i cambiamenti avvenuti nel vivere sociale e
comunitario, nelle attività dell’uomo, nell’etica, nelle istituzioni ed
organizzazioni, in seguito all’avvento del Vangelo.
Seguendo l’approccio interpretativo dello storico si presenterà nel
prossimo capitolo, la storia di una delle prime sette di matrice cristianaevangelica, sorte in età contemporanea. La storia di The Family descrive
l’evoluzione di questa organizzazione ed i suoi sforzi per separarsi da una
tradizione ecclesiastica, contestata per i suoi compromessi con lo stato, e
con una società avvertita come malvagia. La narrazione si estende anche
all’avvicendarsi di un conflitto sempre più aspro con gli stati nazionali e le
società, per l’assunzione di comportamenti e pratiche giudicati pericolosi e
talvolta fuorilegge.
86
CAPITOLO 3
THE FAMILY
Il movimento, che per molti anni viene conosciuto come Bambini di
Dio, nasce negli Stati Uniti nel 1968 ed è fondato da David Brandt Berg. Si
origina come parte integrante del Jesus People Movement, movimento
evangelico conservatore (corrente fondamentalista del protestantesimo
americano) formatosi con il proposito di dialogare con la sub-cultura
hippie.
Negli anni ’70 vengono fondate missioni dei Jesus People in molte
aree urbane statunitensi, strutturate in comuni nelle quali gli aderenti
vivono in una specie di ”comunismo d’amore” sul modello neotestamentario. Gli appartenenti mantengono tratti della sub-cultura hippie: i
capelli lunghi, vestiario trasandato, musica rock, arte psichedelica, ma
rifiutano l’uso di droghe.119
I Bambini di Dio, diversamente dai Jesus People, fuoriescono dal
sistema ecclesiastico, assumendo sempre più tratti propri.
Per la descrizione del movimento saranno utilizzate le pubblicazioni
interne, MO letters, MARIA letters ed altre provenienti dai World Services
(WS) o Servizi Mondiali (SM), il quartiere generale e di comando del
gruppo, o eventuali altre associazioni collegate ed approvate dal
movimento. Si farà riferimento agli scritti degli esperti sociologi, sia libri
che ricerche apparse in collane dedicate ai Nuovi Movimenti Religiosi. Si
terrà conto di eventuali pubblicazioni o libri pubblicati da ex-membri ed
infine si utilizzerà la sentenza del giudice Ward di un Tribunale dei Minori
della Gran Bretagna su un caso di affidamento di un minore (ST) nato in
The Family. Per decidere sul caso il giudice ha attentamente ascoltato
119
Gordon Melton (1997) “Dai Bambini di Dio a The Family”, Torino, Elle Di Ci pp. 5-8
87
membri ed ex-membri di The Family, raccolto prove, ascoltato esperti
sociologi, psichiatri e si è impegnato in uno studio delle MO letters e di
altre pubblicazioni di The Family per tre anni (1992-1995). Le analisi del
giudice sul movimento, sono raccolte in una sentenza di trecento pagine.
L’importanza della sentenza, che sarà favorevole al gruppo, risiede nelle
prove formatesi in dibattimento e nella stessa ammissione dei leader del
gruppo agli abusi sessuali su minori, ed infine nella sua accessibilità come
documento, grazie alla decisione del giudice di renderla pubblica.
3.1 LA STORIA
3.1.1 IL FONDATORE
David Brandt Berg nasce il 18 febbraio 1919 ad Oakland, figlio di
Virginia Brandt e Hjalmer Berg, tenore emigrato in America dalla Svezia.
Virginia, nonostante l’impegno cristiano del padre, membro direttivo della
Chiesa Cristiana, diventa atea ma, in seguito ad un grave incidente che per
cinque anni la tiene paralizzata a letto, riacquista la fede. Incoraggiata dal
marito, una notte si rivolge in preghiera al Signore chiedendogli di essere
guarita e, miracolosamente, riprende a camminare. Si unisce al gruppo che
per tutto quel tempo l’aveva incoraggiata a pregare, Alleanza Cristiana e
Missionaria di A.B.Simpson, i cui scritti le avevano restituito la fede persa
durante i suoi anni di studio all’Università Cristiana del Texas.
Nel 1918 inizia la sua opera missionaria come predicatrice con il
marito Hjalmer : fonda due Chiese a Miami e per 15 anni sarà la voce di
uno dei primi programmi radiofonici religiosi, Momenti di Meditazione.
Nel 1949, terzo di tre figli, nasceva David che la madre consacrava a
Dio. Dopo aver frequentato la Scuola Superiore di Monterey in California,
il ragazzo si unisce, nel 1937, al lavoro di evangelizzazione della madre e
per dodici anni la segue per i vari stati americani. Nel 1941 David entra
88
nell’esercito americano, ma si ammala di un serio problema al cuore e
viene subito congedato. Nel 1944, sposa Jane Miller dalla quale nascono
quattro figli: Linda (nota in comunità come Deborah, ora una forte
oppositrice del movimento), Paul (conosciuto come Aaron, morto durante
un’escursione sulle montagne svizzere, sembra suicida), Jonathan
(conosciuto come Hosea) e Faith.
Virginia Brandt lascia nel 1949 l’opera di evangelizzazione, ma suo
figlio David continua per altri due anni come pastore in una chiesa
dell’Alleanza Missionaria in Valley Falls, (Arizona) e poi viene espulso,
mentre i suoi figli sono ancora piccoli e la moglie è incinta. I motivi non
sono completamente chiari. Berg sostiene che l’espulsione è motivata dal
razzismo della congregazione verso i pastori bianchi. La figlia Deborah,
tuttavia, scrive nel suo libro, che il padre aveva avuto una condotta sessuale
riprovevole nei confronti di una donna della chiesa120. Non appaiono
recriminazioni del genere negli archivi dell’ufficio nazionale dell’Alleanza
Missionaria in Colorado121. Berg decide di lasciare la predicazione e ritorna
a studiare all’Università, maturando una forte avversione al sistema
ecclesiastico. Questi anni sono poco chiari e non si hanno documentazioni
certe sui suoi spostamenti e attività. Per un periodo insegna in una scuola
superiore cristiana e successivamente, il desiderio di predicare il messaggio
cristiano lo conduce ad un incontro con Fred Jordan, evangelista autonomo
e nel passato pastore di una Chiesa Battista. Fred, convinto dal messaggio
cristiano neo-testamentario, crede nel comandamento di abbandonare tutto
per predicare il Vangelo e fonda la Clinica delle Anime con l’obiettivo di
preparare missionari per i campi di missione all’estero.
120
D. Davis (Linda Berg) , B. Davis (1984) “The Children of God: The Inside Story” Grand
Rapids, MI: Zondervan, pp. 23-24
121
Stephen Kent (1994) “The Lustful Prophet: A Psychosexual Historical Study of the Children
of God’s Leader, David Berg” Cultic Studies Journal n° 11 (2) pp. 177 (nota 12)
89
E’ il 1954 quando David e la sua famiglia decidono di collaborare
con Fred fuori dall’istituzione ecclesiastica con il compito di diffondere i
programmi radiofonici e televisivi evangelici. La collaborazione continua
per circa 12 anni e termina all’incirca nel 1966 per un contrasto di
decisione. E’ l’ultima situazione fallimentare sperimentata da David nella
sua vita come evangelizzatore. Frustrato ma convinto a non abbandonare il
proposito, si rivolge ai suoi figli, adolescenti, perché lo affianchino
nell’opera. Questi giovani, educati fuori del sistema pubblico scolastico, fin
dall’infanzia lo avevano accompagnato nell’opera missionaria come
predicatori e cantanti. La Rivoluzione per Gesù stava per cominciare.122
Berg è stato una figura molto controversa, amato e venerato dai suoi
discepoli, odiato e accusato da molti critici. L’uomo, che per 50 anni della
sua vita si considera un fallito, costituisce un gruppo con una diffusione
internazionale che si distinguerà per le sue pratiche devianti. In questo
contesto si vuole offrire un approccio critico del fondatore, figura
senz’altro carismatica, che è riuscito a mantenere il gruppo isolato dalle
influenze esterne, tuttavia al prezzo di tante vite distrutte ed emarginate a
causa dei suoi insegnamenti.
Alcoolizzato, padre incestuoso, dopo aver divorziato dalla moglie
Jane, ed essersi unito alla sua seconda compagna, Maria, forma intorno a sé
un harem. Stephen Kent sociologo dell’Università di Alberta, dimostra in
una ricerca123, come le pratiche controverse del gruppo sono i diretti
risultati dei traumi sessuali subiti da Berg durante l’infanzia. The Family si
è fortemente opposta alla pubblicazione della ricerca temendo che potesse
danneggiarla, rivolgendosi al direttore di AWARE (Association of World
122
Samson Warner “We Are The Children of God”, una compilazione realizzata sulla
base di MO letters, articoli di giornale, lettere personali, cassette, in World Services (1983) “The
Book of Remembrance , Zurich vol 2 pp. 8-21
123
Stephen Kent (1994) “The Lustful Prophet: A Psychosexual Historical Study of the Children
of God’s Leader, David Berg” Cultic Studies Journal 11 n° 2: 135-188
90
Academics for Religious Education), James Lewis. Lo stesso direttore,
nello stesso anno, insieme a Gordon Melton, pubblica il libro “Sex,
Slander, Salvation, approvato ed usato dal movimento come pubblicità
positiva.
Stephen Kent utilizza come base teorica per la ricerca, gli studi
prodotti da altri ricercatori sulle biografie di figure religiose come Lutero,
Wesley, Ghandi con una prospettiva psicologica. Berg si presta in modo
particolare per questo studio, per la quantità di materiale da lui scritto, nel
quale candidamente espone i suoi sentimenti verso i genitori, verso episodi
relativi alla sua infanzia ed un’autovalutazione della sua vita. La ricerca è
realizzata con gli scritti interni, le interviste a membri della famiglia di
Berg e primi membri di The Family che lo conoscevano personalmente. Il
rapporto con i suoi genitori è molto conflittuale. La madre, Virginia,
predicatrice di una certa fama, sempre impegnata per il lavoro di Dio, è
spesso assente nella vita del giovane Berg; fonte di frustrazioni e di timori,
è la parte dominante nel rapporto di coppia, soprattutto nello spirituale. Il
padre, Hjalmer, amministra la disciplina con severità, cosa comune in
diversi gruppi fondamentalisti protestanti. Il rapporto con il sesso è molto
conflittuale per il piccolo Berg. Subisce abusi sessuali da parte di una
bambinaia messicana, che tuttavia ricorda con piacere, allo stesso tempo
viene severamente punito dalla madre ed umiliato di fronte ai suoi familiari
per i suoi frequenti atti di autoerotismo e minacciato dalla stessa di essere
castrato. Per un periodo, all’età di sette anni, intrattiene relazioni sessuali
complete con la sua cuginetta coetanea, scoprendo poi con orrore, di essere
spiato dallo zio, la cuoca e la governante. Come conseguenza degli
atteggiamenti ambivalenti verso il sesso proposti dagli adulti intorno a lui,
rimane confuso e da qui probabilmente ne scaturisce un atteggiamento di
totale libertà verso il sesso per i bambini di The Family.
91
Non è facile il rapporto sessuale con la moglie Jane; entrambi, infatti,
provengono da un ambiente estremamente conservatore e sono fortemente
inibiti sessualmente. All’inizio del suo ministero cristiano fra i giovani
hippie ad Hunghtington Beach, la madre è ancora viva e proverà ad
interferire nel modo del figlio di condurre quest’opera, rinfacciandogli di
essere un fallimento. Certamente questa è l’opinione che Berg ha di se
stesso e che Jane, sua moglie, anche gli rinfaccia. La morte della madre ha
rappresentato il punto di partenza per reagire alle frustrazioni e traumi
subiti, e dar sfogo ai risentimenti accumulati nel tempo. I problemi
psicologi di Berg sono avanzati anche da Hill, nella sua tesi di laurea. Egli
sostiene che Berg fosse afflitto da una regressione edipica, e una psicosi
paranoica con mania di grandezza.124 Una recente tesi di laurea ipotizza un
disturb da personalità multipla per traumi emotivi gravi ed abusi e delirio
paranoide.125La morte della madre conclude la sua fase di repressione
sessuale, il senso di colpa verso la sua sessualità e il suo senso di
fallimento. Queste problematiche si incontreranno con il movimento
liberale sessuale, di fine anni sessanta, ed in esso troveranno una
risoluzione.
Secondo Kent, Berg condivide molte caratteristiche dei padri
incestuosi: sensi di colpa riguardo il sesso, fallimenti personali e critiche
della madre, hanno prodotto un uomo con un ego molto debole.
Deprivazioni affettive, un padre autoritario e violento nella disciplina,
fallimenti sessuali con la moglie sono spesso gli schemi classici del padre
incestuoso. D’altronde, oltre a non condannare l’incesto nelle sue
pubblicazioni, come vedremo in seguito, abbiamo conferma di questa
124
Geoffrey Michael Hill (1981) “David Berg: A Psychohistory”. Master’s Thesis, Department
of Psychology, Pepperdine University
125
Kazimierz Franczak (1995) “Identità sociale, prassi educativa e processi motivazionali negli
aderenti al movimento The Family” Tesi di Laurea Università Ponteficia Salesiana, Facoltà di
Scienze dell’Educazione, Istituto di Psicologia pp. 168-181
92
pratica dalle sue figlie, Faith e Deborah, e dalle nipoti Joyanne Treadwell e
Merry Berg. Quest’ultima in particolare, in un’intervista a Stephen Kent
parla di dozzine di relazioni sessuali avute con il nonno fin dall’età di 11
anni e mezzo.
Kent ipotizza che, proprio come il contesto familiare iniziale aveva
provocato i sensi di colpa e le frustrazioni, nell’ambiente familiare da
adulto, Berg troverà la risoluzione ai suoi problemi. Questo processo di
liberazione comincerà nella sua stretta cerchia familiare, per poi estendersi
all’intero movimento quando allargherà il concetto di famiglia con
Un’unica moglie. “Nel momento in cui Berg estende il concetto di famiglia
all’intero movimento di The Family, aggiunge persone sulle quali poter
imporre, attraverso la rivelazione, i suoi desideri sessuali”126 Con la
rivendicazione della rivelazione divina egli giustifica anche l’abbandono
della moglie e la relazione con Maria, sua segretaria, più giovane di lui di
circa 30 anni e, successivamente, riesce a garantirsi accesso a tutte le donne
del gruppo distruggendo i matrimoni monogamici, e pretendendo di
ignorare qualunque legame matrimoniale gli impedisca di aggiungere la
donna prescelta al suo harem. Oltre a rivendicare una causa religiosa, la
costituzione di Un’unica moglie farà uso anche della spiegazione
sociologica. Berg, infatti, specifica che le comuni si dividono in quelle che
aboliscono il sesso del tutto [come nel caso della Chiesa Cattolica], e quelle
in cui vige il sesso libero e tutti sono sposati con tutti. [Kent si chiede se
Berg non avesse letto il libero di Rosabeth Kanter sulle comuni del 1972,
contemporaneo ad Un’unica moglie].
Nel passaggio successivo, Berg estende il suo controllo sulla
sessualità femminile con il sistema del FFing, giustificandolo ancora come
una pratica religiosa. Successivamente estende la pratica del sesso tra adulti
e bambini.
126
Stephen Kent “The Lustful Prophet” cit. p.12
93
Secondo un’interpretazione freudiana, Berg è il “padre ancestrale”
che accumula donne nel suo clan rubandole ai figli maschi ma,
diversamente dal mito primordiale, questi non commettono alcun
patricidio. Differentemente dal padre ancestrale freudiano, Berg condivide
con i figli maschi lo stesso libero accesso alle donne, in una forma che
difficilmente questi avrebbero avuto nella società normale. La fonte dei
suoi sensi di colpa è la madre, contro la quale aveva sempre provato
risentimento e che temeva per la minaccia di essere castrato.
Kent sostiene che la risoluzione dei suoi problemi psicologici ha solo
contribuito a confondere migliaia di persone, che a lui avevano guardato
come guida spirituale della propria vita. Tanti sono usciti con molta
amarezza, altri sono rimasti fedeli ma appesantiti da un gran numero di
figli, come risultato delle pratiche sessuali e del divieto di uso di
contraccettivi, altri ancora sono rimasti fuori dal mercato del lavoro, ed
infine un numero non indifferente ha contratto malattie veneree. Il giudice
Ward, commentando la morte del fondatore sostiene che pochi lo avrebbero
rimpianto.
3.1.2 GLI INIZI
Per circa un anno e mezzo David e soprattutto i suoi figli, cantano e
predicano per le strade rivolgendosi ai giovani, mentre dalle Chiese
Evangeliche istituzionali ricevono il sostegno finanziario necessario. La
famiglia di Berg cerca di mettere in pratica il comandamento di predicare il
Vangelo confidando che il Signore si sarebbe preso cura delle loro
necessità materiali, ciò che nel linguaggio interno viene detto vivere per
fede.
Nel 1968, seguendo l’invito e le profezie di Virginia Brandt, arrivano
sulle coste di Hungtington Beach in California. “Andrai nella Terra del Sol
94
Levante e ti sarà mostrato cosa fare”127. La Rivoluzione per Gesù (ovvero il
movimento dei Bambini di Dio) nasce dietro l’impulso della visione
profetica come rivelato in Ezechiele 34:24 (“E io, l’Eterno, sarò il loro Dio
e il mio seno Davide sarà principe in mezzo a loro”) e nel Salmo 68 che
promette la formazione del popolo di Dio e la liberazione dai nemici.
Davide e i suoi figli, ora conosciuti come Teens for Christ
(Adolescenti per Cristo), si associano informalmente ai Teen Challenge (La
Sfida degli Adolescenti), organizzazione cristiana indipendente sotto la
guida di David Wilkerson, ministro delle Assemblee di Dio, il quale
gestisce il Light Club, caffè frequentato da molti giovani.128
Nel frattempo, il 15 marzo 1968, dopo 50 anni di servizio cristiano,
muore Virginia Brandt. Teen Challenge, pur avendo la volontà di
raggiungere i giovani ribelli che frequentano il caffè, non è disponibile ad
adottarne il vestiario, il linguaggio, abitudini ed in qualche modo fallisce
nei suoi intenti. Berg e i suoi figli accettano la sfida ed in breve si
sostituiscono a Teen Challenge. I giovani frequentatori non sono solo
hippie o figli dei fiori, ma anche studenti contestatari appartenenti alla
crema della società in lotta contro le istituzioni dello Stato e della Chiesa,
alla ricerca di un ideale di vita migliore.129
Berg predica il messaggio paolino degli Atti degli Apostoli nella sua
forma più radicale incitando i giovani ad abbandonare il sistema religioso,
educativo, economico lasciando le proprie case e parenti per dedicare la
propria vita alla predicazione del Vangelo. Il suo messaggio si carica di
toni più pesanti con le profezie bibliche del Tempo della fine e le promesse
di distruzione verso l’America, mentre la musica, già mezzo di
127
Samson Warner “We Are the Children…” cit. p. 27
128
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 10
129
Samson Warner “We Are the Children…” cit. p. 31
95
comunicazione del movimento giovanile, attrae sempre più giovani disillusi
alla ricerca di un mondo migliore.
Uno dei primi obiettivi del movimento è la predicazione del
messaggio radicale nelle Chiese Evangeliche del Sud della California
attraverso le “invasioni domenicali”. I giovani entrano nelle Chiese fra lo
stupore degli attoniti fedeli e, accusandoli di ipocrisia e disobbedienza a
Dio, li incitano ad andare in tutto il mondo a predicare il Vangelo. “Molti
di noi marciavano appoggiandosi ai bastoni, vestiti di sacchi rossi,
indossando il giogo130 attorno al collo, con la testa e la fronte cosparsi di
cenere come segno di penitenza per l’imminente distruzione della nazione
[America].”131
Picchetti davanti alle Chiese, invasioni delle scuole superiori ed
interruzione delle lezioni per predicare il messaggio di Dio. Arrivano le
denunce, gli articoli di giornali, gli arresti ed i processi e Berg decide di
lasciare la California.132
Opportuno l’invito del Rev. Ted e Millie Ware ad usare la propria
Chiesa come base per il gruppo. Berg accetta e si trasferisce a Tucson in
California, ma anche qui il messaggio rigorista dei Teens for Christ ne
causa l’espulsione. I settanta membri si dividono in gruppi per raggiungere
la nazione con il messaggio della fine. In agosto si riuniscono a Camp
Laurentide in Canada, ospiti del Dr. Martin, un canadese che, interessato al
fenomeno, offre al gruppo un luogo sulle montagne del Quebec per poter
campeggiare.133
130
Il giogo è uno strumento usato per i bovini ed animali da tiro. Nel linguaggio dei Bambini di
Dio simboleggia la schiavitù profetizzata al popolo americano.
131
Sam Ajiemian (1999)“Children of God. Family of Love. The Family” CounterCOG
http://countercog.officehiway.com/html/countercog_news_14.html
132
Samson Warner “We Are the Children…” cit. pp. 22-40
133
Ibidem pp. 43-44
96
In questo periodo si accentua l’attività profetica di Berg che porta ad
ulteriori cambiamenti nel movimento. In particolare egli crea un parallelo
tra la nuova Chiesa (i Bambini di Dio) e la vecchia Chiesa istituzionale e il
nuovo amore, Maria [Karen Zerby] la sua segretaria, con la quale aveva
iniziato una relazione sessuale, ed il vecchio amore, sua moglie Jane.134
Maria, il nuovo amore, è stata scelta dal Signore per custodire la Parola che
il Signore riversa sulla nuova Chiesa ed è rappresentata dalle MO letters.
Berg non vorrebbe divorziare dalla moglie e le propone una relazione
a tre con Maria, (un modello di rapporto famigliare che poi sarebbe
diventato una pratica abituale in The Family135). Jane Miller accetta per un
breve periodo, ma poi lascia il marito, rimane ancora un po’ nel gruppo e
successivamente ne fuoriesce. “Nasce così l’idea che con la nuova Chiesa
sorge anche una nuova morale sessuale, da cui è esclusa solo
l’omosessualità maschile, mentre la poligamia, i rapporti fra donne e
perfino i rapporti tra e con i bambini e l’incesto sono giustificati e anzi
esaltati come manifestazione della diversità dei Bambini di Dio e come
preannuncio di un mondo nuovo.”136 Con le nuove rivelazioni che
inneggiano ad una nuova libertà concessa al cristiano, cui tutto diventa
possibile137, ed una nuova legge138, Berg presto avrebbe giustificato ed
incoraggiato le relazioni sessuali tra membri.
Berg promuove una serie di manifestazioni per tutta l’America
profetizzando l’imminente collera di Dio139 e a Camden, nel New Jersey,
un giornalista battezza il movimento Bambini di Dio, nome che rimarrà
fino al 1978 quando sarà adottato Family of love e successivamente The
134
Berg (1969) “Old Church, New Church Prophecy” n° A
135
Miriam Williams (1998) “Heaven’s Harlots” Eagle Brook New York p. 122
136
Massimo Introvigne (1989) “Le sette cristiane” Arnoldo Mondadori, Milano pp. 109-110
137
Berg (1974) “The All Things Tree” n° 302 A
138
Berg (1974) “The Law of Love” n° 302 C
139
Berg predisse che l’America sarebbe stata distrutta dalla cometa Kohoutek nel 1974.
97
Family. Anche David cambia nome, ed assume il nome di Mosè,
affettuosamente MO per simboleggiare il suo ruolo di guida nel condurre il
popolo d’Israele verso la Terra Promessa, fuori d’Egitto. Successivamente
anche Mosè verrà chiamato con diversi altri appellativi, quali Dad (Papà),
Father David (Padre David) e Grandpa (Nonno).
Berg riceve in profezia che il gruppo deve consolidarsi e che bisogna
gettare le basi organizzative e, per questo scopo, richiede l’uso del Texas
Soul Clinic (TSC) al suo precedente collaboratore Fred Jordan. In febbraio,
una carovana di macchine e roulotte con circa 120 membri del gruppo parte
per il Texas. In questo stesso periodo Berg comincia la sua comunicazione
spirituale con il defunto capo zingaro Abrahim che gli appare in sogno, e
che da allora in poi sarebbe stato il suo spirito guida, mandato dal Signore
per istruirlo su come organizzare il movimento. L’idea è di formare la
nuova società nel TSC per poi raggiungere il mondo intero offrendo un
modello di vita alternativo.
Il campo si organizza in tribù, ognuna delle quali è responsabile di
svolgere un compito diverso. I membri della comunità cambiano il nome di
battesimo per adottarne uno nuovo, che spesso viene loro attribuito dai
leader, indicativo della nuova nascita spirituale. Si sviluppa un programma
d’insegnamento per i bambini che cominciano a nascere ed uno per i
giovani nuovi convertiti, che prevede molte ore di studio della Parola e
delle MO letters. Berg stesso lo definisce “lavaggio del cervello”, per
indicare la necessità di ripulire la conoscenza del mondo con la Parola di
Dio vecchia (Bibbia) e nuova (MO letters). Importante è anche il compito
di coloro che provvedono alle prime necessità dell’accampamento,
attraverso l’approvvigionamento140 ed il forsake all141 per supplire alla
140
Ancora largamente praticato, cioè la richiesta gratuita di beni materiali di qualunque genere,
direttamente alle fabbriche, ai ristoranti o altri luoghi commerciali
141
Letteralmente è l’abbandonare tutto, richiesto ad ogni nuovo convertito. Sull’esempio di Atti
98
mancanza di introiti provenienti da un lavoro. Questo tipo di comunità
assume il nome di Babes Ranch ed ha principalmente la funzione di
addestrare nuovi discepoli alla vita di fede, e su questo modello ne
sorgeranno altre in varie città dell’America dietro la spinta di
colonizzazione. In questi anni c’è ancora un po’ di confusione fra i Jesus
People, movimento ecclesiastico e i Bambini di Dio, anche perché diversi
Jesus People si uniscono al movimento di Berg e Fred Jordan, attraverso i
suoi programmi televisivi, partecipa a creare una pubblicità favorevole
presentando giovani drogati la cui vita è stata trasformata dal messaggio
evangelico. Berg e Maria, intanto, partono per l’Europa per studiare un
piano che avrebbe portato alla diffusione del movimento.142
Se il cambiamento di drogati porta ad una pubblicità favorevole,
quello dei “bravi ragazzi” che improvvisamente abbandonano gli studi, la
carriera, la famiglia, le amicizie ed intraprendono un cammino così incerto,
conduce ad una forte opposizione da parte dei genitori, chiamati i 10:36isti
da Matteo 10:36 verso biblico che indica nei famigliari i peggiori nemici
dell’uomo. Iniziano i rapimenti dei giovani membri da parte dei
deprogrammatori contattati dalla famiglia, che tuttavia non risolvono il
problema dato che i ragazzi appena possono scappano e ritornano in
comunità. E’ in questo periodo, il 1971, che ha inizio il primo movimento
anti-sette, il FREECOG, (Liberate i Bambini di Dio) dietro l’iniziativa di
alcuni genitori e di Ted Patrick, i quali si rivolgono alle forze dell’ordine ed
ai funzionari governativi. Il risultato delle indagini sarà visibile nel 1974
con un opuscolo anti-COG del procuratore generale dello Stato di New
York ma, nel frattempo, la maggior parte dei Bambini di Dio, seguendo
2:44-45 ogni nuovo discepolo porta in comunità qualunque cosa sia di suo possesso, beni e
denaro
142
Samson Warner “We Are the Children…” cit. pp. 45-65
99
l’ordine di Berg143, è partita per l’Europa.144 Il 1971 è un anno importante
per l’organizzazione. Muore accidentalmente un membro del movimento, e
dall’Europa Berg attribuisce la morte all’egoismo sviluppatosi all’interno
del TSC, a causa degli interessi delle famiglie private.145 Con “Un’unica
moglie” dà l’avvio alla rottura delle famiglie nucleari e l’adozione di un
modello di matrimonio multiplo, con il quale tutti i membri sono sposati gli
uni agli altri, nello spirito ma anche nel fisico, attraverso gli scambi
sessuali all’interno della comunità.146 Queste profezie vengono accettate
senza troppa difficoltà, sia perché la liberalizzazione dei costumi sessuali è
già in atto nella società stessa, sia perché con una serie di lettere del 1971
Berg si autoproclama il Profeta del tempo della fine, giustificando
qualunque nuova richiesta come proveniente da Dio.147 Le MO letters sono
il mezzo con il quale Berg comunica con il movimento. Istruiscono su
svariati argomenti: politica, economia, amministrazione ed organizzazione,
testimonianza, sesso, educazione, vita in comunità, tempo della fine, studi
biblici, escatologia. Le MO letters sono “la rivoluzione” e la guida perché
informano, orientano ed uniformano tutti gli aderenti. Il linguaggio è
spesso scioccante, a volte scurrile ed osceno, ma Berg si giustifica
sostenendo che il suo proposito è di svegliare i lettori dalla letargia
spirituale. Dopo la morte di Berg, nel 1994, Maria gli succede alla guida
del movimento come profetessa e continua la scrittura di lettere, conosciute
come MARIA letters. I membri tuttora leggono e credono nelle MO e
MARIA letters.148
143
Berg (1972) “The Great Escape” N° 160
144
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 14
145
fino a quel momento le relazioni fra i due sessi erano state di tipo conservatore
146
Samson Warner “We Are the Children…” cit. p. 67
147
Berg (1971) “The Key of David” N° 78, “The Call of David” n° 79
148
The Family (1995) “The Love Charter”Zurigo pp. 2,3
100
3.1.3 LO SVILUPPO
Nei primi anni ’70 si assiste ad una rapida e crescente diffusione del
movimento: da un numero di 50 persone nel 1968 si passa a 300 nel 1970,
1500 nel 1971 fino ad arrivare a 2244 membri nel 1973. Il linguaggio
adottato da Berg continua ad essere conflittuale: il sistema è corrotto e antiDio, la testimonianza è un fuoco atomico e una bomba, mentre la
Rivoluzione per Gesù infiamma. Le MO letters, fino a quel momento
pubblicate ad uso interno, vengono stampate e distribuite a migliaia per le
strade con l’intento di avvertire il mondo dell’imminente catastrofe, a causa
dei giudizi di Dio per i peccati dell’umanità.
L’America ed il suo sistema politico sono continuamente al centro
dei riferimenti apocalittici di Berg, Nixon diventa Nitler (n° 108), il dollaro
americano The Green Paper Pig (Il maiale di carta verde n° 243), America
the Whore (America, la prostituta n° 216). Fra le principali accuse lanciate
da Berg, il fatto di essersi piegata agli interessi d’Israele. Berg manifesta un
forte sentimento antisemita che frequentemente traspare nella maggior
parte delle sue lettere. E’ forse per questo motivo che il movimento attira
l’attenzione del colonnello Libico Gheddafi, il quale invita Berg in Libia.149
L’organizzazione è diretta da un Concilio mondiale di ministri e
vescovi designati da Berg, per lo più facenti parte della sua famiglia, ma
verso la metà degli anni 70 una serie di rivoluzioni cambiano i vertici e la
struttura del movimento. Le colonie costituite generalmente da decine di
membri, conosciute come blob per indicare la confusione e la difficoltà di
gestione, debbono ridurre drasticamente il numero degli abitanti. Iniziano
una serie di rivoluzioni che apportano altri cambiamenti. Con “La
Rivoluzione della letteratura (n°328A) inizia la distribuzione di massa o
litnessing di MO letters, dietro richiesta di un contributo economico
volontario. C’è poi la “La rivoluzione della nuova leadership (n° 329C)
149
Berg (1975) “MO Meets Mo’amar Godahfi” n° 394
101
con la quale Berg stabilisce una nuova catena organizzativa a struttura
piramidale (Catena della Cooperazione), tramite responsabili da lui
nominati: pastori di colonia,
distrettuali,
regionali,
nazionali ed
internazionali. Rivoluzionario è in generale ciò che deve essere cambiato
per non essere fuori dallo spirito e per non diventare come gli zombie
(cadaveri ambulanti) ed i sistematici egoisti preoccupati solo di se stessi. E’
il nuovo vino, la parola di Dio oggi, che non può essere versata nelle
vecchie bottiglie perché si romperebbero non riuscendo a sopportarne il
peso: solo le nuove bottiglie sono rivoluzionarie abbastanza da accettare i
cambiamenti di valori e direzione indicati dalle nuove MO letters. Donne
rivoluzionarie (n° 250), Far l’amore Rivoluzionario (n° 259), Sesso
Rivoluzionario (n° 258), Matrimonio Rivoluzionario (n° 260) Nuova Vita
Rivoluzionaria (n° 314), La Rivoluzione dei Discepoli (n° 328B) La
Rivoluzione delle Colonie (n° 329B), La Rivoluzione dell’Economia (n°
330A), La Rivoluzione della Puericultura (n° 330B), La Rivoluzione della
Salute (n° 353), La Rivoluzione dell’Educazione (n° 371), Divorzio! La
Rivoluzione del Matrimonio (n° 359).
La dottrina che avrebbe apportato le conseguenze principali alla vita
del gruppo e dei suoi aderenti, era iniziata segretamente nel 1973 e presto
sarebbe diventata ideologia diffusa e praticata dalla maggior parte dei
membri, soprattutto donne. E’ il Flirty Fishing o FFing, la pesca amorosa
usata per vincere uomini al messaggio cristiano ed alla comunità attraverso
il sesso. Il linguaggio, così come la pratica, è spesso osceno, le donne che
praticano il FFing sono chiamate Sacerdotesse dell’Amore, Puttane di Dio,
Adescatrici, Streghe di Dio, l’Esca. La pesca si pratica all’inizio nei Club
dove le donne della comunità pescano “pesci”, guidate dal pescatore, di
solito un membro maschio con il quale si consigliano prima di intrattenere
una relazione sessuale. Il FFing ha inizio in un Club inglese che Berg e
Maria frequentano alla ricerca di svago. Durante le lezioni di ballo sono
102
colpiti dalla solitudine degli uomini che, come loro, frequentano il corso. In
un primo momento decidono solo di stringere rapporti di amicizia,
successivamente Maria, dietro consiglio di Berg, sperimenta questo nuovo
metodo di testimonianza. Arthur, l’uomo con il quale si unisce
sessualmente, decide di lasciare tutto ed entra in comunità e ciò viene
interpretato come un segno della validità del metodo.
Il FFing rappresenta un vero cambiamento di direzione: non più
giovani hippie, ma uomini d’affari, e spesso con ruoli strategici nella
società, politici , militari per assicurare la sopravvivenza e la protezione
all'esercito di Gesù. Questo è Vincere il Sistema (n°571), un nuovo modo
per colpirlo direttamente al cuore. “Quando pescano alcuni di questi
importanti uomini del governo, non solo li vincono, ma vincono il loro
favore e la loro influenza e protezione. In qualche modo questi ufficiali del
governo devono difenderci per difendere loro stessi ed il pericolo di essere
esposti! Quando l’hanno fatto l’hanno fatto, e non ci possono accusare, una
volta che si sono coinvolti con noi”150 Interessante, a riguardo, la
documentazione portata da José Maria Baamonde, psicologo, sulle
relazioni fra Berg e The Family, attraverso le relazioni sessuali delle Ffers,
con l’alta gerarchia militare filippina, impegnata in una serie di colpi di
stato dal 1986 al 1989. Berg, dopo essere entrato in contatto con generali ed
alti funzionari, coltivava la speranza di raggiungere il potere qualora il
colpo di stato fosse riuscito e la presidente Corazon Aquino messa da parte.
I risultati delle investigazioni, fra le quali quelle della stessa presidente,
iniziano ad emergere dal 28 marzo 1993. Da queste indagini si apprende
che, oltre a ricercare il potere, The Family ha usufruito delle amicizie
potenti ( fra i quali si contano senatori, generali, congressisti, funzionari del
Dipartimento
150
della
Giustizia,
Commissione
dell’Immigrazione
e
Berg (1984) “Esther. The Queen of Ffers! The Importance of FFing in Today’s Lands” n°
1755: 20 GN 133
103
Deportazione, Ufficio nazionale dell’Investigazione) anche per far sparire
rapporti sulle sue attività.151
Un’intera raccolta di lettere racchiusa in un unico volume, viene
dedicata all’istruzione delle giovani donne della comunità che da hippie
trasandate diventano avvenenti adescatrici attraverso i Consigli per fare
FFing (n° 548) o il Manuale per le FFers (n° 559), che spiegano i minimi
dettagli di questo nuovo lavoro. Sebbene Berg, in alcuni scritti, la indichi
come un’attività per volontari, forte è la pressione sull’individuo che viene
esortato a dare la sua vita sul letto d’amore per i peccatori, come Gesù ha
dato la sua sulla croce. Berg è consapevole che questa nuova pratica
avrebbe separato i veri discepoli, le nuove bottiglie pronte al sacrificio per
Gesù, da quelli che non lo erano, e sa che alcuni avrebbero lasciato il
movimento, ma evidentemente è convinto che la maggior parte dei
discepoli avrebbe accettato la sfida. Gli uomini della comunità, le cui mogli
diventano pesciolini adescatori sono esaltati al rango di Dio nell’atto di
donare Gesù, ma anche obbligati a non essere gelosi e a vincere la gelosia.
Le donne, oltre ad essere materialmente coloro che si sacrificano nel
rapporto sessuale con uomini che non amano né desiderano, devono
confidare in Dio sia per non contrarre malattie veneree, sia per eventuali
gravidanze indesiderate. Data la difficoltà che queste due condizioni si
verifichino dovranno imparare sia ad accettare le Afflizioni (n° 569) che
spesso contrarranno, sia i bambini che immancabilmente nasceranno, sono i
Bambini di Gesù (n° 739) o Discepoli Conosciuti (n°773). Non a caso per
le implicazioni del metodo, Richardson lo definisce “test d’entrata”, o
prova di fedeltà. Le testimonianze FF cominciano ad apparire sulla rivista
interna Notizie della Famiglia (Family News), vengono riferite le battaglie
151
José Maria Baamonde (1993) “La Familia, la verdadera historia de Lo Ninos de Dios”
Editorial Planeta Argentina, S.A.I.C. pp. 151- 159
104
e vittorie dei membri uomini nel dare le proprie mogli e le miracolose
conversioni di uomini di mezza età: l’esperimento comincia a dare risultati.
Dal 1978, contemporaneamente alla destrutturazione del movimento,
il FFing sarà la principale forma di testimonianza, che impegnerà un
cospicuo numero di donne con conseguenze irreversibili in molti casi:
esplosione della natalità e difficoltà a sostenere le esigenze di un numero
crescente di popolazione infantile; separazione di molte coppie che non ce
la faranno a superare il coinvolgimento fisico ed emotivo del partner con
altri; un crescente numero di donne non sposate con un alto numero di figli
da crescere ed educare, di padri diversi ed in molti casi di razze diverse;
infine processi ed accuse di prostituzione in molti paesi.
Se fino a quel momento il rapporto sessuale era avvenuto senza
scambi economici, con Il FFing è vantaggioso? (n°652) Berg incoraggia le
donne ad accettare denaro. “Non un pagamento diretto alla donna per la
scopata, che lo renderebbe crudo e volgare, come nel resto del mondo, ma
se [gli uomini] possono sentire che non stanno pagando una prostituta ma
che lo stanno dando al Signore ed al Suo lavoro, questo sarebbe più
accettabile, incluso per il pesce.”152 Nella sua testimonianza Miriam
Williams descrive come lentamente accetta di diventare una prostituta per
Dio e quando gli uomini le offrono soldi lei si convince che è il Signore a
toccare il loro cuore perché sa che la comunità ne ha bisogno153 e li accetta
senza provare sensi di colpa. “In pochi mesi accettai il concetto di
“prostituzione
sacra”
e
diventai
una
persona
senza
la
morale
universalmente stabilita. Noi dovevamo rivoluzionare il mondo, e la
vecchia moralità sarebbe stata rimpiazzata. Le mie vedute del mondo
stavano cambiando e questo era un gran salto. Le parole del nostro leader
152
Berg (1977) “Does FFing Pay?” n° 652: 44
153
Miriam Williams “Heaven’s Harlots”, cit. p. 7
105
mi risuonavano nella mente: -Se pensi, pensi, pensi, affondi, affondi,
affondi- Non potevo capire pensando. Era un salto di fede. Ed io lo feci!”154
Durante la sua attività come Prostituta per Dio fra il jet set di
Montecarlo, l’autrice riferisce di aver raccolto regolarmente quantità
cospicue di denaro che, oltre a mantenere la sua Casa, erano inviate ai
World Services, nei quartieri generali del movimento.155 Nel processo
inglese del 1995 contro The Family, del quale si parlerà più avanti, il
giudice Ward sostiene di essere assolutamente convinto che la maggior
parte delle donne avesse praticato il FFing, addirittura arrivando a trovare
uomini per mezzo di agenzie156, ma anche che Berg le aveva trasformate in
prostitute dato che le comunità vivevano con i guadagni della pratica. Il
Manuale per FFers insegnava alle ragazze che la pesca poteva essere
divertente ma che il divertimento da solo non paga i conti, mentre in altri
messaggi si leggeva che non dovevano concedersi agli uomini per i soldi,
ma per la loro salvezza e per mostrare l’amore di Dio. Questi messaggi
contrastanti avevano solo lo scopo di confondere e sviare le ragazze.157
L’opinione del giudice Ward differisce completamente da quella del
Tribunale di Roma che nel 1991, dopo 12 anni d’investigazione e processo
contro Berg ed un numero di discepoli italiani, decretò che il flirty fishing
non poteva essere considerata prostituzione perché le azioni non erano
motivate da lucro, ma da un intento umanitario.158 Su questa sentenza si
può rilevare che il gruppo aveva da poco iniziato tale pratica in Italia, e che
154
Ibidem p. 9
155
Ibidem p. 163
156
Questa forma di testimonianza e ministerio è conosciuta come Escort Service. Se ne ha una
buona documentazione nell’articolo “Bought with a price” inserito nel volume World Services
(1983) “Heavenly Helpers”, Zurigo vol. 4 pp. 378- 403
157
Ward, The Right Honorable Lord Justice Alan (1995) “W2 1992 in the High Court of Justice
Family Division. Principal Registry in the matter of ST (A Minor) and in the Matter of the
Supreme Court Act 1991” pp. 43-44
158
Gordon Melton “Dai bambini di Dio…” cit. p. 24
106
non esistevano prove che il movimento si finanziasse attraverso le relazioni
sessuali.
Steve Kent, sociologo dell’Università di Alberta in Canada, scrive
che le persone più abusate e manipolate sessualmente in tutti i culti che ha
studiato sono state le donne dei Bambini di Dio159; anche per Richardson la
pratica serviva come test per dividere il vero discepolo da uno che non era.
Si può ipotizzare, secondo la mia opinione, anche in considerazione di tutte
le numerose gravidanze e nascite, che il FFing sia servito a legare in modo
molto forte i discepoli alla setta per la dissonanza cognitiva creatasi e per la
rottura totale con i principi etici della società e conseguentemente la
difficoltà a tornare sui propri passi, ed infine per i forti disagi economici
costituiti dal dover mantenere un numero elevato di figli.
Mentre i Bambini di Dio stanno confrontandosi con questa
sperimentazione, avvengono importanti cambiamenti organizzativi. Nel
1978 Berg destituisce la catena di cooperazione dato che molti responsabili
vengono
accusati di abusi di potere.
E’ la
Rivoluzione
della
Riorganizzazione e Nazionalizzazione (RNR) con la quale Berg asserisce di
aver licenziato trecento leader per assumere il comando diretto
dell’organizzazione, le colonie si chiamano Case ed i Bambini di Dio
cambiano in The Family of Love. “Alla fine del 1977 non era più possibile
ignorare le voci di abusi di potere. Pertanto Berg –nel gennaio del 1978decretò la nascita della RNR”.160L’abuso di potere è una delle ragioni per la
RNR, ma non sembra l’unico e forse non il principale. La ragione
principale “per questo colpo di stato” voluto da Berg è di portare il
movimento sotto la sua diretta supervisione a causa dell’opposizione di
alcuni leader a mettere in pratica il FFing. “Ai membri di famiglia è stato
proibito di condividere sessualmente, e il FFing è stato in molti casi
159
Miriam William “Heaven’s Harlots” cit. p. xiv
160
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. pp. 15-16
107
proibito e scoraggiato, i permessi per poter condividere sessualmente tra i
membri dovevano venire dai ruoli più alti della catena, e la decisione di
obbedire alle lettere FF è stata condannata.”161 Si può presupporre che nel
momento in cui Berg voglia lanciare la pratica del FFing al movimento
intero, abbia incontrato un ostacolo e la RNR sia un modo per superarlo.
Con il licenziamento dei leader il gruppo sperimenta un momento di
anarchia e sbandamento, che coincidono con attacchi sempre più forti della
stampa e delle autorità di vari paesi a causa del FFing. La risposta è Buon
1979! La rivoluzione NRS (n° 747), ovvero la Rivoluzione di
Riorganizzazione e Nazionalizzazione
della politica di sicurezza,
rappresentata da una serie di 17 MO letters con le quali Berg cerca di
smantellare The Family of Love per cercare di sopravvivere all’opposizione
delle autorità a causa del FFing. Molti adepti tornano a casa, si impiegano
in lavori normali, ciò che Berg definisce Going Underground (n° 750) ed
ha inizio una forma di testimonianza selah, cioè celata, andando di porta in
porta per le case, con l’intento di distogliere l’attenzione pubblica.
La Rivoluzione della Comunione (n° 1001), nel 1981, riporta l’ordine
e l’assetto organizzativo. Le Case di una stessa area locale si incontrano
una volta alla settimana per pregare ed avere fellowship (comunione) in una
Riunione Locale. Più aree locali formano una Riunione distrettuale e si
incontrano mensilmente, mentre la Riunione Nazionale è indetta una volta
l’anno. Ad ogni livello ci sono i rappresentanti: i LAS (pastori locali) i
DAS (pastori distrettuali) i NAS (pastori nazionali) sono nominati dai
partecipanti di ogni area e non più dall’alto.
3.1.4 NUOVE SPERIMENTAZIONI
In questo periodo si radicalizza lo scambio sessuale tra membri
interni e lo scambio sessuale all’esterno. Conseguenze più evidenti, oltre
161
Berg (1978) “Rivoluzione della Riorganizzzione e della Nazionalizzazione” n° 650: 68
108
alla pubblicità negativa, anche la nascita di numerosi bambini, dato il
divieto di usare contraccettivi. Con la nascita di Davidito, primo discepolo
conosciuto di The Family, Berg e Maria si accorgono che non ci sono
sufficienti scritti educativi sui bambini, ed ha inizio così la serie La Storia
di Davidito successivamente raccolta in un libro e la Storia di Techi,
secondogenita di Maria. Entrambe queste raccolte sono scritte dalle
educatrici dei due bambini che vivono in Casa con Berg e Maria, e narrano
lo sviluppo dei piccoli proponendosi di insegnare la cura dei bambini al
movimento intero. La nascita di Davidito dà l’inizio alla Rivoluzione della
Puericultura.
Altra conseguenza dello sharing (scambio sessuale tra i membri) e
del FFing diventa emergenza nei primi anni ’80: è il propagarsi delle
malattie veneree, soprattutto l’herpes, contratte a livello locale e poi
trasmesse nelle varie riunioni. Metti al bando la bomba proibisce la
condivisione sessuale negli incontri di area.162 Ma è solo nell’87, in seguito
al diffondersi dell’AIDS163, dopo che una donna muore di AIDS164, che il
FFing viene ufficialmente bandito, anche se rimane una pratica ancora
possibile, possibilmente per mantenere relazioni con amici potenti in grado
di proteggere il gruppo. E’ La Rivoluzione del Preservativo (vol. 17 p. 669)
che introduce l’uso del preservativo nelle relazioni sessuali con estranei. La
stessa possibilità di intrattenere relazioni sessuali con estranei è sottolineata
dal Love Charter che, pur proibendo la pratica generalizzata, specifica che
in alcuni casi i Servizi Mondiali possono permettere tali relazioni, quando
la relazione si è instaurata prima del 1987 (Charter p. 118).
162
Gordon Melton “Dai Bambini….” Cit. p. 37
163
AIDS editions GN 287, AIDS Rules and Policies DB7 p. 500
164
Sam Ajieman “Children of God…” cit. p.6
109
Con l’abbandono del FFing di massa ha inizio una nuova forma di
testimonianza, La FFing/Dfing Revolution (n° 2313, GN 305), ovvero un
approccio meno sessualizzato con il quale belle donne attraggono uomini, e
senza intrattenere relazioni sessuali ed improntano il rapporto sulla
testimonianza cristiana. Le iniziali DF stanno per Daily Foods, una serie di
lezioni bibliche scritte da Apollos, teologo ed ideologo di The Family, per i
militari filippini e poi diffuse a livello internazionale.
Nuovi ministeri di diffusione e testimonianza sono introdotti nei
primi anni ’80: il programma radiofonico Musica con Significato (Music
with Meaning o MWM) che trasmette musiche prodotte da The Family e
che realizza anche spettacoli dal vivo. Dal MWM si originerà anche la
vendita delle cassette musicali al pubblico generale e successivamente
anche quella di poster colorati con il messaggio cristiano. Si sviluppa anche
il ministero dei video, inizialmente prodotti ad uso interno e poi per la
diffusione al pubblico con il nome di Kiddy Video, si tratta di video
musicali prodotti per lo più nella Scuola in Giappone i cui attori sono i
bambini della comunità. Si producono anche programmi televisivi a cartoni
animati, i Luvvets, che riproducono MO letters e sono trasmessi da TV
locali di alcuni paesi. Fra le produzioni ad uso interno finiscono sotto
inchiesta i filmati con donne che ballano nude o seminude spesso
accompagnate da bambine svestite che le imitano nei loro movimenti
voluttuosi. La serie delle danze sexy ha inizio con Glorificate Dio nella
danza (n° 1026), cui segue Timidezza e Paura (n°1032), Fuoco e Ghiaccio
(n°1213), lettere che insegnano a vincere la paura della videocamera e a
lasciarsi andare senza timidezza in danze sensuali, inviate successivamente
a David Berg. Le video cassette, ottenute disonestamente da un exmembro, (che si finge inviato dei SM) in una Casa nelle Filippine, vengono
inoltrate al giudice Ward come prova. Queste riprendono, oltre agli adulti,
anche bambini dai 4 ai 12 anni che danzano nudi o seminudi. Dalle danze si
110
passa successivamente ai Video d’amore. Il video mostrato al giudice
riprende scene di coppie durante un rapporto sessuale, ragazze durante un
atto di autoerotismo. Nella Storia delle Pratiche Sessuali edita dai SM per
il processo in Gran Bretagna, si ammette che Berg aveva richiesto che
fossero realizzati i video d’amore e che anche le ragazzine minorenni
danzassero seminude. Nelle Ultime Notizie n° 57 del gennaio 1985 i SM
richiedono con insistenza che i minorenni non tolgano i vestiti per le danze
perché alcune videocassette erano arrivate alle autorità e “Non c’è niente
che possa far infuriare di più un sistematico e fargli desiderare di linciarti
che l’abuso su minori, il sesso su minori e la pornografia dei bambini e quel
genere di scemenze.”165
I video vengono mostrati alle Riunioni di Comunione per il
divertimento ed intrattenimento e, sebbene Melton asserisca che smisero di
circolare nell’87, gli avvisi dei SM trovati dal giudice nei quali si
richiedono riprese di ragazze nude ancora nel dicembre 1988, mettono in
dubbio che la pratica fosse veramente finita nell’87.166
Verso la metà degli anni ’80 Berg lancia una nuova visione
denominata I Ricercatori (Searchers) che affida alla figlia Faith.
L’obiettivo è di ricercare i figli dei primi aderenti dei Bambini di Dio, che
avevano lasciato il gruppo da tempo. “La missione dei Ricercatori incontrò
un gran numero di adolescenti delusi, per i quali fu organizzato un Campo
di Addestramento per Adolescenti (Teen Training Camp o TTC) nel
1986”.167 Questi giovani, spesso minorenni, decidono di diventare
missionari, come avevano fatto i propri genitori anni prima, e con il loro
permesso, si uniscono a The Family. Si istituiscono TTC nei maggiori
campi di missione del Sud America e nell’Estremo Oriente.
165
Ward “The Right Honorable…” p.54, 55
166
Ibidem p. 58
167
Ibidem p. 134
111
Poco dopo, nell’88, con La Visione della Scuola (GN 329 n° 2430),
Berg sottolinea la necessità di una maggiore educazione dei bambini del
movimento, The Family, infatti, con il suo gran numero di bambini, è
arrivata ad un punto di saturazione. “Perché trascurare i nostri bambini e
cercare di conquistare quelli del mondo per i quali ci vorranno anni, prima
che siano altrettanto bravi, quando abbiamo già bambini meravigliosi che
sono della Famiglia e sono stati indottrinati ed addestrati in ogni cosa?”168 I
bambini di The Family, fino a quel momento, avevano passato tanto tempo
a vendere poster e cassette per le strade e la loro educazione era stata
largamente trascurata. The Family risponde alla visione di Berg con
l’istituzione di scuole internazionali di grandi dimensioni per accogliere
bambini e ragazzi di The Family delle nazioni limitrofe oppure con scuole
nazionali aperte a Case su un territorio nazionale.169 Vengono istituite La
Scuola della Città Celeste (The Heavenly City School) in Giappone e il
Jumbo nelle Filippine, un complesso di edifici circondato da un muro alto
circa tre metri che avrebbe ospitato dalle 200 all 350 persone dal 1988 al
1989.170 Van Zandt scrive che “all’età di 11 o 12 anni un membro è
mandato presso uno dei TTC per ricevere l’addestramento da leader. In
molti casi, chi frequenta il TTC non ritorna dai propri genitori, ma è
mandato direttamente ad altre Case per iniziare la propria opera
evangelistica per The Family”.171
Avere tanti ragazzi adolescenti insieme, dà origine alla diffusione di
“…mormorii e malcontenti e, per questa ragione, si costituiscono, in varie
168
Berg (1988) “The School Vision” n° 2430 GN 329: 71
169
Ward “The Right Honorable…” cit. pp. 134-136
170
Stephen Kent (1997) “Brainwashing and Re-indoctrinationPrograms in the Children of
God/The Family” ricerca presentata all’Associazione per la Sociologia delle Religioni a
Toronto, Ontario, Canada l’8 agosto 1997, p.5
171
Van Zandt (1991) “Living in the Children of God” New Jersey, Princeton U.P. pp.171-172
112
parti del mondo [fra cui anche l’Italia], i Victor Program”172 o Programmi
per vincitori, per dare l’immagine che il ragazzo, dopo aver frequentato il
corso avrebbe superato la difficoltà prendendo la vittoria. Questi
programmi nascono per accrescere la fedeltà al fondatore e alla leadership
e sono un tentativo per risolvere il problema classico delle sette: stimolare
la devozione alla seconda generazione nata nell’organizzazione.173
I Victor Program si svolgono nei Victor Camp e si caratterizzano per
la rigida disciplina, maltrattamento fisico, intenso indottrinamento e
confessioni pubbliche. Secondo l’autore aggiungono una nuova dimensione
sul dibattimento “del lavaggio del cervello”. “Gli accademici sembra
abbiano raggiunto il consenso che il termine lavaggio del cervello si può
applicare solo in situazioni che coinvolgono isolamento forzato o
incarcerazione e coercizione fisica, per raggiungere l’indottrinamento di un
gruppo. Dato che si riscontrano poche conversioni simili, si evita di
utilizzare il termine “lavaggio del cervello” nel discorso scientifico
sociologico.”174
Più duri e repressivi dei Victor Camp si istituiscono i Centri di
Detenzione o Detention Centers, sul modello del Centro di Detenzione di
Macao, gestito dal figlio di Berg, una specie di Victor Camp per
adolescenti ribelli. In questo centro vengono detenuti giovani di 13, 14, 15
anni, costretti ai lavori forzati per nove ore al giorno, sette giorni la
settimana, incarcerati per mesi in una stanza, picchiati selvaggiamente,
costretti al silenzio, alle confessioni e punizioni pubbliche e allo studio
delle MO letters. La nipote di Berg, Merry, incarcerata per sei mesi in una
stanza usava un secchio colmo di disinfettante per gabinetto.175 I lavori
172
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 135
173
Stephen Kent “Brainwashing…”cit. p.2
174
Ibidem pp. 1,2
175
è possibile leggere la sua storia presso il sito web:
http://www.swordofthelord.officehiway.com/merry.html
113
forzati consistono nello spaccare il cemento di vecchi marciapiedi, versare
cemento, tagliare erba con le cesoie, svolgere lavori di campo, svolgere
lavori di costruzione, trasportare metalli, mattoni e sporco, costruire pozzi
settici e pitturare. Agli adolescenti è richiesto di scrivere rapporti
giornalieri, detti Rapporti a Cuore Aperto, nei quali esprimono i loro dubbi
e paure e pensieri di slealtà.176 Il giudice Ward ha ascoltato le testimonianze
di ragazzi inviati al centro, e letto le pubblicazioni relative. Alcuni di questi
adolescenti soffrivano di profondi traumi psicologi, quasi sicuramente
come risultato per essere stati in The Family, riferivano di vedere demoni o
avevano tentato di suicidarsi. Uno, in particolare, riuscì successivamente
nel suo intento. Il giudice scrive: “Questo vergognoso esperimento
educativo durò dal 1987 al 1990…La verità è che questi bambini stavano
là, perché i loro spiriti fossero rotti, con qualunque mezzo…Erano le mele
marce che dovevano essere rimosse da The Family, per timore che
contaminassero anche coloro più disposti verso il regime…L’esperienza di
Macao è un esempio vergognoso del mettere in pratica la convinzione che
il fine giustifica i mezzi. Il fine era portare cambiamenti nell’atteggiamento
di adolescenti che avevano reagito contro la vita di The Family. Gli
strumenti sono stati una forma di atrocità fisiche e mentali distribuite senza
pietà a giovani spesso già emotivamente danneggiati”177.
Gli esperimenti nei Victor Camp sono stati oggetto di altri studi
accademici, ma nessuno aggiunge i dettagli forniti da Kent e confermati
anche al processo inglese. David Millikan, esperto di The Family, fornisce,
rispetto ad altri, qualche particolare in più sulle tecniche: lavori forzati,
lunghe ore di studio e periodo di isolamento per i recalcitranti. “L’ultimo
Victor Camp è stato chiuso in Gran Bretagna nel 1992. Sono stati
all’attenzione, in particolare, di un caso di affidamento a Londra. Alcune
176
Ibidem p. 5, 6
177
Ward “The Right Honorable…”cit. pp.156-161
114
accuse di estrema disciplina e percosse fisiche si sono rivelate vere. Queste
accuse sono state portate da ex-membri, inclusa la nipote di Berg, Merry,
che ha descritto un regime di disciplina che superava i limiti di quanto
potesse essere accettato”.178
Millikan, tuttavia, non fornisce dettagli sulle condizioni dei campi.
Rispetto all’esistenza dei campi, Gordon Melton riferisce esclusivamente
dell’educazione sessuale: “I leader ingaggiavano con i giovani discussioni
esplicite
su
temi
sessuali”179.
Lilliston
e
Shepherd
ne
parlano
giustificandolo con le motivazioni che i JETTS avevano sviluppato
atteggiamenti di orgoglio, egoismo, lamentela e sfida all’autorità,
caratteristiche intollerabili per una piccola società in cui la solidarietà è
indispensabile. In un secondo momento, per gli autori, la leadership di The
Family si rende conto che la soluzione non risiede nella creazione di
riformatori.180 Simili aberrazioni, anche se teoricamente giustificabili,
rimangono assolutamente inaccettabili. La ricerca di Kent, condotta con il
metodo della triangolazione, permette uno sguardo all’interno del Centro di
detenzione di Macao facendo luce su un’altra pagina tragica della storia di
The Family.
I Victor Program si dissolvono nel DTR (Discipleship Training
Revolution), un metodo educativo che si basa sulla lode, l’ascolto, la
responsabilizzazione dei giovani discepoli. A questi segue il PER
(Personal Encouragement Revolution), che introduce i giovani adulti a
responsabilità superiori e maggiore libertà.
178
David Millikan “The Children of God, Family of Love, The Family.” In J. R. Lewis
and Gordon Melton (1994) “Sex, Slander and Salvation. Investigation the Family/Children of
God” Stanford, California: Center for Academic Publication p. 229
179
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 38
180
G. Shepherd, L. Lillistone “Field Observations of Young People’s Experience and Role
in The Family” in J. Lewis, G. Melton “Sex, Slander, and Salvation…”cit. p. 63
115
3.1.5 I PROCESSI
The Family è stato sicuramente un movimento molto controverso
che, per le sue pratiche, ha spesso incontrato l’opposizione di vari governi.
La principale accusa rivolta al gruppo fu quella di prostituzione, e in alcuni
paesi il gruppo ha dovuto lasciare il campo di missione perché invitato ad
andarsene. In particolare Van Zandt cita che membri di The Family sono
stati arrestati o espulsi dalle autorità in India (1986), Cina (1986), Egitto,
Malesia ed Indonesia (1985). Problemi ci sono stati nelle Filippine e
Giappone, mentre Berg e Maria sono stati espulsi dalla Grecia.181
Il 1990 inaugura per il movimento, un periodo ben più difficile ed
accuse più gravi e The Family subisce irruzioni di polizia, arresti, prese in
custodia dei membri ed infine procedimenti penali. Le principali accuse
sono rivolte dalle giovani donne di The Family, nate e cresciute nel gruppo
e fuoriuscite alla maggiore età. Queste denunciano di aver subito abusi
sessuali quando erano bambine sia da parte di membri adulti, sia da parte
dei propri genitori.
Il primo caso scoppia a Barcellona, in Spagna nel 1991: ventidue
bambini di età tra gli 11 mesi e i 14 anni vengono trattenuti per quasi un
anno, ma le richieste di separare permanentemente bambini e genitori non
vengono accolte. L’anno dopo, nel 1992, a Melbourne e Sydney, in
Australia, vengono prelevati 142 bambini e restituiti dopo circa una
settimana alla comunità. Il Dipartimento degli Affari sociali raggiunge con
The Family un accordo con il quale alla comunità viene concesso di tenere i
bambini ed al Dipartimento l’onere di sorvegliare la loro condotta per
qualche anno. In entrambi questi casi, gli esperti inviati dai governi non
riescono a provare i presunti episodi di violenza.
181
Van Zandt “Living in The Children…” cit. p. 167
116
Nello stesso anno, due ex-membri Ed Priebe e Den Welch,
fingendosi incaricati di The Family, entrano in una comune a Manila
(Filippine) e si fanno consegnare dei video di danze, nei quali appaiono dei
filmati con delle bambine. Questi filmati, pur non riprendendo delle vere
scene di sesso, mostrano “la chiara immagine dell’atmosfera carica di
sensualità che si respirava per lo meno in una parte del gruppo”.182 E’ il 9
giugno 1993 quando a Lione e Marsiglia circa 50 adulti e 90 bambini
vengono arrestati dietro richiesta dell’ADFI, la principale organizzazione
anti-sette francese. Anche in questo caso non emergono prove.
Il 1 settembre 1993 a Buenos Aires, Argentina, 39 adulti e 137
bambini vengono messi sotto custodia e rilasciati dopo tre mesi perché,
anche in questo caso, non emergono prove. L’ultimo caso importante che
vede The Family al centro di un procedimento giudiziario, è quello cui è
stato fatto già riferimento in questa esposizione, il processo svoltosi presso
il Tribunale dei Minori in Gran Bretagna. L’azione giudiziaria, promossa
dalla nonna materna di ST, un minore di The Family, viene iniziata ancora
prima che il piccolo nasca. La sentenza, raggiunta il 26 maggio 1995, e
comunicata il 19 ottobre 1995, è un documento di 303 pagine, che analizza
il vissuto di the Family in generale ed in particolare nelle Case sulle isole
Britanniche. Il giudice Ward, con una serie di prescrizioni, restituirà il
minore alla madre, cui viene permesso di tenere il figlio fin quando rispetti
le condizioni dettate.183 La sentenza è uno dei documenti più precisi
realizzati sul movimento, ed invano la leadership di The Family e gli
esperti hanno tentato di contrastarne l’intera pubblicazione. Il giudice,
considerando una possibile utilità del giudizio fuori dalla propria
giurisdizione, ne fornisce una versione integrale.184 Fino al momento
182
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 47
183
Ibidem pp. 42-59
184
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 303
117
attuale, pur essendo il movimento ancora al centro di procedimenti
giudiziari, non ci sono state ripercussioni irreversibili che ne abbiano
fermato l’attività.
Adulti e bambini sono vittime di maltrattamenti durante le irruzioni,
terrorizzati dagli agenti di polizia che brandiscono manganelli e armi
automatiche subendo, secondo alcune testimonianze, violazioni dei diritti
umani. In un caso in particolare i bambini vengono separati per quasi un
anno, durante il quale maltrattati fisicamente e trascurati dagli assistenti
sociali ostili, o visitati da falsi psichiatri. Circa 600 bambini vengono
sottoposti a visite mediche e psicologiche, ma non si riscontrano abusi
sessuali.185
E’ certo che il sesso fra adulti e bambini fosse una pratica estesa, fino
al 1985 (la stessa ricerca da me condotta fra ex-membri ha raccolto
testimonianze dirette). La gravidanza di una 14enne in Portogallo sembra
sia stata all’origine della direttiva del 1985 che proibiva questa tipologia di
relazioni, ma il problema non era stato completamente debellato se, nel
1989, un altro avviso avvertiva di scomunica gli autori degli abusi.186 Non
sembra che questa pratica fosse in uso nel 1992 all’epoca delle irruzioni, né
che tutti i bambini di The Family siano stati abusati tuttavia, contrariamente
alle conclusioni di Lilliston e Shepherd, l’abuso sessuale sistematico sui
minori è stato praticato, durante un periodo di diversi anni, come parte
dell’ideologia e teologia di Berg.
3.1.6 GLI ABUSI SUI MINORI
Gordon Melton scrive che purtroppo in parecchie Case di The
Family, le ragazzine erano state vittime di abusi sessuali al punto che la
leadership si era già confrontata nel 1986 con le loro lamentele e nell’89 un
185
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. pp. 50-57
186
Child Abuse: A final Warning! (1989)
118
comunicato interno avvertiva che sarebbe stato scomunicato chiunque
avesse intrattenuto rapporti sessuali con minori. Secondo Melton il
fenomeno aveva riguardato solo alcuni membri ed era stato un problema
circoscritto. “Il clima di apertura [sessuale] all’interno di The Family
attrasse dei pedofili…”187 Diversa la conclusione del giudice Ward , per il
quale Berg con l’introduzione della Legge dell’Amore era responsabile di
aver sviato il gruppo permettendo i tanti eccessi. Egli scrive: “Sono
convinto che [Berg] fosse ossessionato dal sesso e fosse diventato un uomo
perverso che sconsideratamente aveva corrotto il suo gruppo facendo seri
danni senza alcun tentativo di riparare o aver mai ammesso responsabilità
personali…Ora è morto. Il Signore abbia misericordia della sua anima.
Molti non piangeranno la sua morte..”188 The Family nel processo ha
cercato di attribuire la responsabilità degli atti di pedofilia a dei singoli
membri immaturi o più deboli per giustificare ciò che il giudice definisce
“…il più deplorevole periodo della sua [di the Family] storia189”. Di casi
isolati non si è trattato ed il giudice, dopo aver ascoltato molti testimoni,
riferisce: “Sono totalmente convinto che ci sia stato un esteso abuso
sessuale sui bambini e sugli adolescenti da parte di membri adulti di The
Family e che questo abuso sia occorso in una percentuale molto più
significativa che nella società esterna”.190
Per poter affrontare la problematica si farà riferimento alle MO
letters e pubblicazioni sull’argomento. Fra gli scritti incriminanti di
maggior rilievo Il Libro di Davidito, scritto da Sara la sua educatrice, tra il
1975 e il 1981, formato da 750 pagine con fotografie disseminate ovunque,
una sorta di libro di memorie ed album di famiglia, che testimonia la
187
Ibidem p. 48
188
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 116
189
Ibidem p. 111
190
Ibidem p. 110
119
crescita del bambino. The Family nel processo tenta di scaricare la
responsabilità su Sara asserendo che il libro non rispecchiava l’ideologia e
la politica del gruppo. Il tentativo non viene accolto dato che numerose
MO letters avevano chiarito che il libro avrebbe dovuto sostituire il povero
materiale di puericultura esistente, tanto da affermare che Davidito aveva
dato il via ad una rivoluzione della puericultura. Berg e Maria erano al
controllo di quanto veniva scritto da Sara nella loro Casa, e lo avevano
approvato ed era inteso che dovesse essere applicato dal movimento
intero.191 Si riportano solo brevi brani, fra le molte pagine, per dare un’idea
della tipologia di rapporto fra Sara e Davidito che, tra l’altro, avrebbe
dovuto servire da modello alle mamme, papà ed educatori di The Family.
“Davidito a venti mesi si eccita quando lavo il suo sederino ed il suo pene
si indurisce…si eccita…apre le gambe perché ne vuole di più…Quando
giochiamo sul pavimento a tratti apre le gambe così che io gli bacio il
pene”.192 La pagina 393 contiene fotografie di Davidito a letto con donne
adulte senza reggipetto. “Danzo senza reggipetto o nuda [per lui] la
maggior parte delle volte”.193 In Il mio pesciolino (agosto 1979), una
fotografia mostra una donna che sta praticando del sesso orale a Davidito e
la citazione di Berg: “E’ un rilassamento meraviglioso ed una
soddisfazione creata da Dio”.194 Sara scrive: “Quando andai a letto mi saltò
addosso dicendo “Sara, amami! Mamma [Maria] era fuori dalla porta ed
ascoltava [mentre il bambino diceva] Sara, baciamelo”.195 Gli incisi e i
commenti di Berg e Maria scritti a mano sulle pagine del libro mostrano
che la leadership fosse al corrente della relazione fra Sara e il bambino e ne
esprimesse il consenso. Per questo motivo il giudice, oltre a considerare
191
Ibidem p. 81
192
World Services (1982) “The Book of Davidito” Zurigo pp. 334,335
193
Ibidem p. 407
194
Berg “Revolutionary Love-making” n° 259: 127
195
World Services “Book of Davidito” cit. p. 457
120
Davidito uno dei bambini più abusati di The Family, sostenne quanto fosse
infantile da parte del gruppo addossare le responsabilità a Sara. Non si può,
dunque, essere d’accordo con Gordon Melton per il quale Davidito abbia
solo accidentalmente assistito ad alcuni rapporti sessuali e forse può aver
avuto qualche esperienza lui stesso.196
Anche le MO letters gettano luce sugli insegnamenti di Berg al
gruppo. In Spose Bambine si legge: “Spero che i nostri bambini abbiano
sesso in abbondanza…Il Signore ci ha creato per avere bambini a 11, 12,
13 anni, perché non dovreste avere sesso? …In India si sposano a sette
anni…Certo, non avrebbero tempo di ricevere una granché di educazione,
ma chi diavolo ne ha bisogno?197”. In Il Diavolo odia il sesso si
incoraggiano i genitori a praticare atti di autoerotismo e sesso orale
sull’esempio della bambinaia messicana che faceva addormentare Berg,
quando era piccolo, praticandogli sesso orale. Si legge: “Dobbiamo dire ai
ragazzi che l’incesto non è proibito da Dio ma bisogna stare attenti perché è
pericoloso…Non c’è niente di sbagliato al mondo con il sesso fin tanto che
è praticato in amore, qualunque forma abbia, con chiunque si pratichi, non
importa a quale età o con quale parente…ma non fatevi scoprire.” In Sesso
per adolescenti, Berg scrive: “I nostri pre-adolescenti sono abbastanza
maturi per sposarsi e avere figli propri quando sono giovani che è il modo
previsto da Dio. Io credo che da bambini, prima che le ragazze abbiano le
mestruazioni e i ragazzi iniziano le polluzioni, possono avere tutto il sesso
che vogliono senza problemi. Finché il sistema non lo sappia.”198 In
Domande che avreste sempre voluto chiedere ribadisce lo stesso concetto,
ponendo il limite di 15 anni per evitare che le ragazzine siano soggette a
gravidanze in tenera età, oppure suggerisce che si accoppino con maschietti
196
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 46
197
Berg “Child Brides” n° 902: 5, 6, 19, 25
198
Berg (1985) “Teen Sex” n° 2061
121
che non si sono ancora sviluppati. In Sesso con Nonna riferendosi a sua
madre Virginia Brandt, scrive che se fosse stato meno conservativo al
tempo “…avrei potuto reagire più prontamente e ci saremmo soddisfatti
entrambi nei nostri tremendi bisogni sessuali, e sarebbe potuta nascere una
bella relazione sessuale.” Nella serie Bambini del Cielo scrive che in
paradiso non si saranno più le legalistiche leggi dell’uomo sull’incesto. Le
giustificazioni di alcuni accademici alla pratica è che Berg voleva che i
bambini vivessero il sesso come una cosa normale e crescessero senza
repressioni sessuali. Molte testimonianze al processo confermano la pratica
dell’incesto ed il giudice asserisce: “The Family è condannata dai propri
esperti. Il Dottor Melton è d’accordo che ci sono stati abusi sessuali su
bambini e adolescenti dagli adulti di The Family, più di quanto non possa
succedere
fuori”199
Alla
luce
di
tutte
le
pubblicazioni
scritte
sull’argomento, delle quali si sono citati solo alcuni brevi brani, e le
evidenze apparse nel corso del dibattimento, è sicuramente contestabile ed
incoerente quanto riportato da Melton: “In un decennio di pubblicazioni sui
bambini e sulla sessualità infantile, Berg aveva dato per scontato che in The
Family ogni attività sessuale che coinvolgesse i bambini o i giovani
avvenisse con persone approssimativamente della stessa età.”200
Un altro aspetto delle attività sessuali dei minori riguarda il sesso tra
bambini e tra gli adolescenti. Non c’è dubbio che i rapporti sessuali tra i
minori siano stati incoraggiati fin dalla più tenera età. “Hanno conosciuto e
goduto il sesso per tutta la loro vita, dai primi ricordi”.201 In Note del
Seminario per la Scuola della Città Celeste in Giappone, si legge che i
responsabili decidono di sperimentare un orario di condivisione sessuale tra
i bambini. “Lo abbiamo modellato su quello degli adulti e siamo stati
199
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 90
200
Gordon Melton “Dai Bambi di Dio…” cit. p. 38
201
Berg “Thank God for Our Children”Daily Bread 2 n° 1682: 174
122
attenti a non fare pressione su alcuno. Quasi tutti i ragazzi volevano esserci,
ma non tutte le ragazze, così alcune delle ragazze più grandi hanno preso
due ragazzi! Stavamo cercando di insegnare agli adolescenti ad avere
amore altruistico, non volevamo fare pressione!” Avere amore altruistico,
in realtà, vuol dire accettare di avere un rapporto sessuale non desiderato
secondo i principi di Un’unica moglie. Una insegnante della scuola
ammette al processo che l’orario per la condivisione sessuale alimentava la
superficialità delle relazioni tra gli adolescenti e che avevano alimentato la
promiscuità.202
Nel 1988 Berg, rivolgendosi alle insegnanti della scuola scrive in
Fatelo Funzionare: “Loro [le insegnanti] hanno fomentato il sesso fra gli
adolescenti…Dove hanno mai trovato nelle mie lettere che io abbia
promosso la completa libertà sessuale tra gli adolescenti?” Questo
atteggiamento ambiguo e contraddittorio induce il giudice Ward a scrivere:
“Scopro senza esitazione che l’illusione ipocrita da lui rappresentata è puro
inganno”.203
La nuova regola dettata da Fatelo Funzionare è il matrimonio.
Nuove regole vengono aggiunte in Regole per il Matrimonio fra
Adolescenti, nel 1989 e successivamente nel 1991. Il limite di età è posto
inizialmente a 18 anni e poi abbassato a 16 anni, con il consenso dei
genitori.204
Anche per questo aspetto, il giudice accetta le evidenze presentate,
ed asserisce che le attività sessuali dei bambini ed adolescenti di The
Family sono state significativamente maggiori che nel resto della società. 205
Si potrebbe avanzare l’ipotesi che forse, sia mancata la percezione
202
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 70
203
Ibidem p. 72
204
The Family “Love Charter” cit. p. 157, 158
205
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 72
123
dell’abuso sessuale nei bambini dato che venivano educati a credere che il
sesso fosse normale, non avevano un confronto con le pratiche esterne alla
comunità, e quindi non potevano portare i segni della vergogna o del
trauma psicologico.
L’ultimo
aspetto
da
menzionare
sull’attività
sessuale
degli
adolescenti riguarda la prostituzione adolescenziale. Berg aveva scritto a
riguardo che non c’era limite di età per il FFing fin quando non ci fosse
stato sesso, e che una ragazza poteva usare il proprio sguardo, il linguaggio
del corpo, sorridere e flirtare nella testimonianza di massa a qualunque età.
Non sembra che la pratica del FFing adolescenziale si sia estesa, né si può
stabilire con certezza che non abbia avuto luogo, tuttavia, esaminando le
pubblicazioni di The Family si può affermare che sia stata incoraggiata e
che gli adolescenti ne abbiano, quanto meno, considerata la possibilità.
Importante, a questo riguardo, è la serie di La ragazza del Cielo
(Heaven’s Girl), un libro edito sia a fumetti sia in versione integrale, letto
da adolescenti e pre-adolescenti, nel quale viene narrata la storia di Marie
Claire, una ragazza di circa 15 anni. Gli episodi che compongono il libro
sono ambientati nel Tempo della Fine e durante il Regno dell’Anticristo.
La ragazza è l’eroina e protagonista. Salva molte anime, spesso attraverso il
FFing, ed, infatti, usa il sesso con i nemici dei figli di Dio per conquistarli
o distrarli. Gli episodi sono ambientati in qualche paese dell’Est-Asiatico.
Il libro sicuramente induce le ragazze in età adolescenziale a far uso della
propria capacità seduttiva, d’altronde sempre alimentata da Berg, e non
deve destare sorpresa quanto asserito da Gordon Melton, in una sorta di
giustificazione per le relazioni sessuali avvenute tra adulti e adolescenti
nelle Case di The Family: “Gli uomini [della comunità] si sentivano spesso
attratti da ragazze più giovani, e d’altra parte alcune di queste provavano la
medesima attrazione verso uomini più maturi e usavano la loro capacità di
124
seduzione come un mezzo per acquisire potere all’interno della loro
Casa”206
3.1.7 IL DOPO BERG
Nel 1994, all’età di 75 anni David Berg muore. Gli succede Karen
Zerby (Maria), chiamata Mama dai seguaci, che da anni è rimasta al suo
fianco, alla guida del movimento. E’ un momento difficile per il gruppo
impegnato nel processo inglese, sembra sia arrivata la fine. Gli esperti
intervenuti nel processo, Gordon Melton, direttore dell’Istituto per lo
Studio delle Religioni Americane, Susan Palmer, del Dawson College di
Montreal, David Millikan e James Richardson dell’Università del Nevada,
avranno un ruolo importante nel recuperare una situazione estremamente
critica per The Family. Non vengono né possono essere negati tutti gli
abusi commessi e gli stessi esperti lo confermano, ma allo stesso tempo
tutti sottolineano che le cose sono cambiate e che il gruppo non è più lo
stesso. Susan Palmer sostiene che il gruppo abbia abbandonato le pratiche
devianti del sesso e si sia riavvicinato ai valori della società; David
Millikan, pur rimanendo cauto, conferma che, nella sua opinione, il gruppo
si stia aprendo alla società. Per James Richardson, il gruppo si è evoluto in
meglio a causa delle pressioni esterne e per le richieste di una nuova
tipologia di aderenti.207 La nuova leadership di The Family, Maria e il suo
nuovo compagno Peter Amsterdam decidono di collaborare con le autorità
e di accettare le prescrizioni del giudice Ward. Il giudice si complimenta
con Maria per gli sforzi da lei compiuti, a partire dal 1986, per stroncare gli
abusi sessuali sui minori208, e per questo motivo decide di dare
un’opportunità a The Family per riscattarsi dal suo passato. Per tutelare gli
206
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 39
207
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 259, 260
208
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 59
125
interessi del minore (ST) e di tutti i minori di The Family in Gran Bretagna
richiede il rispetto di determinate prescrizioni. Ai Servizi Mondiali chiede:
l’eliminazione delle punizioni corporali o di altri mezzi coercitivi; impone
inoltre, una regolare relazione dei minori con i propri parenti non membri
di The Family; la partecipazione dei minori ad esami di Stato per il
conseguimento di diplomi scolastici; e la denuncia di Berg per il male
provocato attraverso i suoi scritti.209 Alla madre del minore impone una
serie di prescrizioni, fra le quali il non poter lasciare l’Inghilterra finché il
figlio sia minorenne.210La madre del minore (ST), membro di The Family,
accetta la responsabilità degli scritti di Berg, il fanatismo in The Family, e
ammette che ci sono stati abusi ai danni dei bambini, ma si impegna a
rispettare i diritti del figlio e a mettere i suoi interessi al primo posto.211
Peter Amsterdam, in qualità di portavoce di The Family, riconosce le
responsabilità di Berg negli abusi compiuti sui minori. Si dichiara
dispiaciuto per le esperienze negative di tanti adolescenti ed ammette
l’impossibilità di sapere esattamente l’estensione di questa pratica ed il
numero dei minori coinvolti, a causa dell’autonomia ed indipendenza di
molte Case.212 Maria, condannando ogni forma di abuso sessuale e
maltrattamenti fisici, si scusa con i giovani di The Family impegnandosi ad
eliminare ulteriori presenze di abusi.213 Durante il processo The Family
produce una costituzione, definita il lascito di Berg: The Love Charter. Il
Charter fissa le responsabilità e i diritti degli individui (diritti individuali,
di mobilità, di autodeterminazione), le responsabilità ed i diritti dei genitori
e i diritti dei bambini; le responsabilità e i diritti delle Case, della
Leadership; le varie procedure per operare in The Family; fissa, inoltre, le
209
Ward “The Right Honorable…” cit. pp. 266, 267
210
Ibidem pp. 301B, 302A
211
Ibidem pp. 296, 298A
212
Ibidem p. 301A
213
Ibidem p. 301B
126
fondamentali regole per i membri. Per The Family, secondo il proprio
maggiore esperto Gordon Melton, la sentenza della causa inglese indica la
fine del “tempo delle tribolazioni” e l’inizio di una nuova era durante la
quale il gruppo potrà concentrarsi sulla propria missione, dopo essersi
lasciata alle spalle gli eccessi del passato.214
3.1.8 L’ATTUALITA’
In una circolare per il pubblico What’s new in The Family, il gruppo
traccia gli sviluppi avvenuti da aprile 1995 a ottobre 1998. Nel giugno
1998 The Family è formata da 10.127 membri a tempo pieno,
precedentemente chiamati D.O., attualmente definiti Charter members
(C.M.), dei quali 3.442 hanno più di 21 anni (1.142 hanno 30 anni, 2.129
hanno 40 anni, 222 hanno dai 50 anni in su); 834 sono giovani dai 18 ai 20
anni; 1.266 hanno dai 14 ai 17 anni; e 4.585 sono bambini minori di 14
anni. Sebbene il Charter utilizzi ancora la definizione DO, in questo lavoro
si è preferito chiamarlo CM. Un membro CM ha ricevuto Gesù come suo
salvatore, testimonia, vive in una Casa CM [cioè in comunità] da oltre sei
mesi, manda la decima delle sue entrate economiche ai Servizi Mondiali, si
incontra con altri membri CM, ed adempie le responsabilità individuali per
i membri.215 Nella stessa circolare si legge che i membri aggregati, anche
definiti TRF Supporters o Fellow Members (F.M.) sono 3.112, dei quali
1.441 hanno dai 16 anni in su e 1.671 sono bambini. I membri aggregati
sono stati una volta membri CM, compilano un rapporto mensile; pagano la
decima; non vivono in una Casa CM; possono leggere solo pubblicazioni
F.M.. I membri F.M. non possono vivere con parenti o con persone non
F.M., a causa del fatto che, a volte, ricevono pubblicazioni CM; adempiono
214
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. pp. 64, 65
215
The Family “Love Charter” cit. p. 161
127
le responsabilità di un membro F.M..216 Si contano anche 4.421 Live-outs
(cioè membri che hanno regolare comunicazione con una Casa, partecipano
agli incontri, testimoniano, e pagano la decima o danno aiuti sostanziali ai
SM) e Catacombe (membri che per qualche impedimento non possono
unirsi come membri CM, ma che si impegnano a farlo quando gli
impedimenti cesserebbero). Ci sono, inoltre, 33.000 persone che ricevono
le pubblicazioni e che collaborano occasionalmente nel lavoro in qualche
modo. La circolare menziona l’esistenza di 787 Case CM [queste sono di
regola formate da 4 adulti e non possono eccedere i 35 membri, adulti e
bambini, a parte una Casa SM che può avere più di 45 membri in totale], e
569 Case FM.
La classificazione tra FM e CM è considerata, dagli accademici,
come una forma per risolvere i problemi dei fuoriusciti. Essi condividono
la stessa cultura di The Family, alcuni obiettivi quali la testimonianza e la
salvezza delle anime, ma non hanno un impegno esclusivo. Assolvono un
ruolo importante nell’economia del gruppo attraverso la devoluzione delle
decime. Non sempre i rapporti tra FM e CM è disteso e spesso i primi sono
considerati cittadini di seconda classe, sebbene dal 1994 The Family abbia
cercato di ristabilire dei rapporti (Maria e Peter “Bridging the Gap!),
scusandosi per gli errori passati. Alcuni degli intervistati della mia ricerca
sostengono che l’unico interesse di The Family sia la decima mensile.
Nella circolare è scritto che il Charter ha portato cambiamenti
favorevoli, una maggiore autonomia di movimento e che 2/3 della totalità
dei membri ha scelto di lasciare i paesi dell’Europa Occidentale, America
ed Australia per dirigersi nei campi di missione in Africa, nel Subcontinente indiano, Sud America e soprattutto paesi dell’Europa dell’Est,
una volta sotto il regime comunista. In queste aree si dedicano alla
evangelizzazione e ad alcuni progetti sociali, quali portare aiuti umanitari,
216
Ibidem p. 161
128
cibo e medicine in località disastrate, nei campi di rifugiati e negli
orfanatrofi.
Negli ultimi anni membri di The Family hanno partecipato
regolarmente a conferenze in materia di libertà religiosa, Nuovi Movimenti
Religiosi, educazione e diritti umani. Fra queste viene menzionata, in
particolare, la Conferenza del CESNUR sui problemi per la libertà religiosa
in Europa Orientale ed ex Unione sovietica. Alcuni membri hanno
partecipato a dozzine di studi accademici in Inghilterra, Russia, Ucraina,
Svizzera, Olanda, Danimarca ed altri.
Si forniscono anche alcune statistiche: nel 1997 i membri di The
Family hanno pregato con oltre un milione di persone che hanno ricevuto
Gesù nei propri cuori; hanno distribuito circa venti milioni di opuscoli. The
Family è arrivata, in 30 anni, alla terza generazione e sembra abbia
superato la crisi che sopraggiunge alla generazione che non ha vissuto il
distacco sociale. Susan Palmer annota in una ricerca sul campo nel Sud
della California, che i giovani sono più conservatori e che oggi il
comportamento sessuale è più controllato.217 Tutti i gruppi seguono una
naturale evoluzione e dopo un primo periodo di conflitto e tensione si
pongono su posizioni più normali. Questo sembrerebbe anche il caso di The
Family, anche se permangono zone d’ombra ed ambiguità.
3.1.9 LE NUOVE RIVELAZIONI
Delle pratiche passate oggi i membri ancora accettano lo sharing,
cioè la condivisione sessuale tra membri adulti di The Family e considerano
la Legge dell’amore tuttora valida. La condivisione sessuale tra membri
avviene, secondo la legge dell’amore, con il mutuo consenso tra tutti i
membri coinvolti, sposati e singles. Due coniugi, infatti, possono decidere
di avere una relazione sessuale con membri non sposati ed anzi è
217
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 62
129
auspicabile, anche se ciò richieda sacrificio, che questo avvenga perché
vuol dire adempiere alla legge dell’amore.218 Si può, dunque, presupporre
che continuino a nascere bambini senza una famiglia normocostituita, per i
divieti dell’uso di contraccettivi, “…in questi casi ad assumersi la
responsabilità maggiore per la crescita e l’istruzione del bambino sono
generalmente la madre e la Casa dove questa risiede.”219 Il Love Charter
conferma l’esistenza di madri nubili, e nella pratica ciò può voler dire avere
molti figli anche se nubile. Si può comprendere la difficoltà di autonomia
di una madre nubile e la sua maggiore dipendenza dalla comunità rispetto
ad una coppia.
Importante il ruolo di Mama Maria, leader del movimento attuale,
che ha iniziato a rivendicare il dono di profezia e condivide le rivelazioni al
movimento con le Good News (GN). La principale rivelazione è la Loving
Jesus Revelation
La Rivelazione sull’Amare Gesù è pubblicata in sette parti per un
totale di 224 pagine, scritta fra il 1995 (durante il processo inglese) ed il
1996. Il messaggio è inviato da Gesù tramite Berg, ora considerato un
Santo dipartito dalla setta, che dal Cielo continua a guidare la
Rivoluzione.220 Gesù chiede alla Sua Chiesa [The Family] di essere non
solo la Sua Sposa, ma anche la Sua amante. A livello pratico ciò è
realizzato attraverso la meditazione “…sulla persona di Gesù Cristo
durante un rapporto sessuale con un partner o durante un atto di
autoerotismo”221. Questa pratica, avrebbe lo scopo di migliorare il rapporto
spirituale con Cristo. Si vuole illustrare la Rivelazione attraverso la
citazione testuale di alcuni passaggi esemplificativi, tratti dalla stessa serie.
218
The Family “Love Charter” cit. pp. 135, 136
219
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p.74
220
Maria (1995) “The Loving Jesus Revelation” GN 663, D.O. 3031 parte 5 verso 137
221
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 75
130
83. Se Lui [Gesù] vuole che tu sia una donna nello spirito, così che Lui può fare
l’amore con te, che problemi hai? 115. Se ti rendi conto che hai difficoltà con questa
rivelazione e se la tua carne o la tua mente e il tuo orgoglio si mettono di mezzo…allora
chiedi la preghiera di diventare come un bambino e ricevere questo per fede 130. Lui ha
detto “Nella pace della tua cameretta, quando sei solo, puoi dirmi che Mi ami e puoi
mostrarmi che Mi ami…Ma se vuoi un tempo speciale con Me e se vuoi sentire il Mio
amore puoi toccarti e lasciarti andare.
1.Un altro aspetto di questa rivelazione è amare Gesù col tuo compagno fisso od
occasionale 47. Fermati a pensare quello che il Signore ha chiesto ai tuoi genitori anni
fa. Ha chiesto loro di essere l’amore di Dio per quelli che non lo conoscevano, per gli
estranei e i non salvati.222
Uno degli aspetti più difficili nell’applicazione pratica di questa
rivelazione è la trasformazione richiesta agli uomini nel pensarsi una
donna. Il timore di alcuni di essi, con un passato di omosessualità, è di
ritornare allo stato precedente.
39. Questa non è una relazione omosessuale. E’ una donna nello Spirito, tu, che
fa l’amore con un uomo, Gesù. Lui è l’uomo…e tu sei la donna. 46. Un problema
comune ad alcuni uomini quando per la prima volta hanno letto questa serie è che non
riuscivano a raffigurarsi come donne 52 Questo può essere umiliante o imbarazzante per
alcuni uomini all’inizio 53. Per favore, fate il vostro meglio, donne, ad incoraggiare e
sostenere gli uomini in questo 206 Quando un uomo sta facendo l’amore con una donna
e stanno amando Gesù, si trasforma durante il rapporto dall’essere uomo nella carne a
donna nello Spirito? 207. Risposta. Da quello che Peter [Peter Amsterdam] ed altri
dicono, quando sei entrato nel funzionamento, è facile trasformarsi e ritrasformarsi
dall’essere uomo nella carne e donna nello Spirito.223
Un altro aspetto della rivelazione sono i Senior Teens (età 16, 17
anni), i Junior Teens (età 14, 15 anni) e i JETTS (dai 9 ai 14 anni). Si legge:
194. L’idea di fare l’amore con Gesù nei nostri appuntamenti amorosi è un gran
cambiamento per noi Senior teens. 217. Risposta. Peter ed io, come anche due gruppi
dei SM, abbiamo pregato disperatamente se i nostri Junior dovessero leggere questo
222
Maria (1995) “The Loving …” GN 664 D.O. 3032
223
Maria “The Loving…” cit. D.O. 3033 parte 7
131
materiale, e se è così, in che forma. Le istruzioni che abbiamo ricevuto sono state
chiare. Entrambi il Signore e Papà [Berg] hanno detto che dovremmo dare ai Junior
teens questo messaggio, ma non tutto. 234. Ho chiesto in preghiera se dovessimo dare ai
JETTS lo stesso messaggio, come ai Junior e Papà ha detto: “No, sono troppo
giovani”.224
L’idea di implicare i minorenni in una pratica così strana,
ovviamente, ha spaventato alcuni membri di The Family che hanno
manifestato la propria preoccupazione a Maria, la quale risponde:
81. Riguardo il fatto che questa rivelazione possa portare l’ira del Sistema su di
noi, il Signore ha indicato che questa potrebbe essere un’altra fonte di divisione tra noi e
il mondo, e ci ha incoraggiato a non preoccuparci dell’opinione degli uomini.225
The Loving Jesus Revelation ha nuovamente preoccupato e diviso gli
studiosi e coloro che da anni seguono l’evoluzione del movimento. Se
Gordon Melton non appare particolarmente sorpreso e ricorda che simili
manifestazioni sono già avvenute nella storia226, David Millikan esprime il
suo dissenso in un comunicato stampa227, definendola “un oltraggio al
mondo”, e i siti web degli ex-membri la intitolano La pazzia di Mama
Maria.
La rivelazione ha portato nuove defezioni nel gruppo, ma il
movimento continua ad andare avanti.
Senza voler scartare le affermazioni di studiosi ed osservatori del
gruppo, si cercherà di trovare un significato più profondo a quella che,
apparentemente può sembrare un’altra stranezza, o follia di The Family. La
rivelazione si presenta in un momento estremamente difficile per The
Family, per due motivi in particolare. Il processo inglese ha rappresentato
224
Ibidem
225
Ibidem
226
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 75
227
il comunicato viene rilasciato in congiunzione con una spettacolo televisivo dello show
“Witness with Jane Wendt del 11/ 11/ 96
http://countercog.officehiway.com/html/countercog_news_11.html
132
una forte opposizione esterna che ha obbligato la leadership ad ammettere i
reati sessuali commessi all’interno della comunità, e come conseguenza
dell’opposizione esterna, la necessità
di rinsaldarsi internamente.
Secondariamente il gruppo si trova di fronte alla crisi per la successione del
leader, in seguito alla morte di Berg. Sebbene Berg avesse preparato gli
aderenti alla leadership di Maria fin dal 1978228, e lei lo avesse affiancato
fin dagli esordi, deve provare di esserne all’altezza per evitare un processo
di disintegrazione. The Loving Jesus Revelation è sia la prova della
capacità di Maria di ricevere dal Signore messaggi scioccanti, sia un modo
per depurare il gruppo da elementi vacillanti. Di fronte al pericolo esterno
ed interno, Maria richiede fedeltà con una pratica che, sicuramente dividerà
il gruppo dal resto del mondo accentuando il conflitto ed il pericolo
esterno, ma servirà a rinsaldarne le file interne come conseguenza del
conflitto esterno.229 Indicativo è il paragone avanzato da Maria con il
FFing. Sappiamo che 20 anni prima tale pratica aveva portato alla
defezione di alcuni membri [le vecchie bottiglie], una forte adesione dei
membri rimasti ed un conflitto con il mondo esterno. Gli appelli di Maria
disseminati nelle 242 pagine, ad umiliarsi davanti alla nuova rivelazione
del Signore [attraverso di lei] rafforzano l’idea che si tratti di una richiesta
di fedeltà. Nella mia opinione, dunque, la rivelazione è altra cosa da quanto
emerge dall'analisi di Melton che la definisce solo “un affare privato e
personale”230. La rivelazione, pur non obbligando in modo esplicito gli
aderenti, richiama continuamente la loro predisposizione all’obbedienza, a
scacciare l’orgoglio, a sottomettersi alle richieste del Signore.
Le reazioni dei membri confermano questa ipotesi. Leggiamo:
228
Berg (1978) “When I’m Gone” n° 706
229
Enzo Pace “Le sette” cit. p. 109
230
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 75
133
Sai, è buffo, ma quando Papà è andato con il Signore, una cosa che mi
preoccupava era se saremmo diventati sessualmente più conservativi…Immaginavo che
con Papà morto saremmo diventati “peggio”, in altre parole, più conservativi, cosa che
io consideravo peggio. AH!…Così devo dire che sono stato piacevolmente sorpreso di
leggere ne “La storia d’amore di Mama” e in queste GN su The Loving Jesus
Revelation, che non sei così! Invece di diventare più conservativa in questa area, direi
che stai diventando più liberale.231
The Family ha superato i suoi momenti di crisi ma, a mio avviso, il
suo futuro continua a suscitare preoccupazioni. Se l’FFing ha convertito la
donna in una Prostituta per Dio, portando spesso alla conseguente nascita
di numerosi bambini, quali saranno le conseguenze di The Loving Jesus
Revelation, non solo nella vita dei membri adulti, ma anche degli eventuali
adolescenti che la metteranno in pratica? Come ogni sperimentazione,
bisognerà aspettare del tempo per verificarne gli effetti.
3.1.10 IL FUTURO
Una nuova importante svolta in The Family è di recentissima
costituzione: è lo scossone del 2000!232 Maria e Peter, riassumendo i
cambiamenti di The Family dall’istituzione del Charter, riscontrano una
serie di problemi: mancanza di unità, divisioni e gelosie tra i membri,
vociferare di dubbi tra i membri, ribellione degli adolescenti e dei giovani,
debolezze spirituali, crescente appetito per il sistema. Il 1998 era stato
l’anno peggiore, in cui si era toccato il fondo, il 1999 quello della scelta.
“Mentre voi e i vostri figli vi avvicinate alla Fine, dovete ritornare al principio,
alla freschezza, alla libertà dello spirito, la rottura totale come era all’inizio. Deve
esserci una purga, perché i bambini di David devono tenersi liberi dal Sistema e dalle
influenze del mondo che, se fossero lasciate incontrollate e continuassero come ora,
distruggerebbero The Family… The Family si sta indebolendo dall’interno. Il nemico ha
231
WS “Family News Magazine” n° 289
232
Maria (1999) “The Shake Up 2000: the S2K. It’s Your Choice: CM, FM or System” n° 502
CM/FM 3257
134
una forte presa grazie ai compromessi, le disubbidienze, i dubbi, l’amore per il mondo e
le divisioni che esistono.”233
Tre sono le opzioni che Maria, Peter (e David Berg dall’al di là)
propongono ai membri: passare allo stato di Fellow Member FM (in cui c’è
maggiore libertà), tornare nel Sistema, oppure firmare il Contratto per CM
o Charter members, in presenza di due testimoni, con il quale l’aderente si
impegna a seguire fedelmente il Love Charter. Ai Senior Teens (16, 17
anni) viene richiesto di firmare un contratto provvisorio che differisce
leggermente da quello finale perché non implica una scelta definitiva di
servizio al gruppo. Se il giovane si rifiuta di firmare può restare in una Casa
CM se lo desidera, ma se continua a disobbedire alle regole, e soprattutto a
seminare i suoi dubbi creando scompiglio nella Casa, viene posto allo stato
di FM o torna nel sistema, in ogni caso deve lasciare la Casa CM.
La firma (prevista per il 12 ottobre 1999) non impedisce al firmatario
di essere espulso, qualora continui a ribellarsi alle regole e a non rispettare
il Charter, né ad andarsene qualora egli ritenga di non voler più vivere nel
gruppo ed apparentemente non appaiono benefici, né risulterebbero
cambiamenti di regole e procedure con l’istituzione del contratto. La lettera
cerca di riportare il movimento al rigore dei primi anni, attenuato dalla
maggiore libertà promossa dal Charter, tuttavia non apporta cambiamenti
alle regole interne. E’ possibile, dunque, che la richiesta di adesione
attraverso la firma dell’adepto come accettazione ai doveri e responsabilità
del membro CM abbia la funzione di salvaguardare il movimento da
eventuali future denunce ad opera di coloro che decideranno di andarsene?
Ulteriori sviluppi si leggono in successive GN, ma è chiaro che il
problema principale con il quale The Family si sta confrontando sono le
influenze del sistema, come conseguenza della maggiore partecipazione
alla vita sociale maggioritaria instaurata con il Love Charter. Il nuovo
233
Ibidem pp. 5-6
135
statuto, infatti, aveva permesso la rottura dell’isolamento totale del gruppo
con la possibilità per esempio di inserire i bambini nelle scuole pubbliche,
leggere libri o ascoltare musica esterna alla comunità o svolgere lavori
secolari.
L’invito ad espellere un ragazzo di 16 anni, perché non diffonda i
suoi dubbi all’interno della comunità, ai suoi fratelli e sorelle biologici,
ricorda in modo particolare le raccomandazioni di Berg che le mele marce
vanno rimosse perché non contaminino anche gli altri. Si richiede la lealtà
dei membri attraverso il solito controllo ed il clima di “caccia alle streghe”
come si evince da questo paragrafo:
“Se non puoi reagire per le tue convinzioni, se continui a coprire i tuoi amici o
fratelli e sorelle FM, se menti su tutto quello che ti dicono o fanno per proteggerli, se ti
unisci con loro nelle cose che fanno che sono in disaccordo con il contratto CM o quello
provvisorio che hai firmato, allora se non cambi, rischi di essere riclassificato come FM.
Questo è un serio avvertimento del Signore, così se stai considerando il tuo status CM,
fai attenzione!”234
Va sottolineato che quando The Family classifica le azioni non
edificanti insiste su aspetti quali “la lettura di materiale pornografico” con
l’obiettivo, a mio avviso, di attirare consensi dall’esterno. Sembrerebbe più
giustificabile alla società l’espulsione di un ragazzo che continuamente
legge materiale pornografo o intrattiene relazioni sessuali all’esterno,
piuttosto che espellerlo perché passa tutto il giorno sui libri. In realtà le
influenze negative sono anche e soprattutto queste, come si legge in uno dei
paragrafi:
Quando un adolescente non legge la parola, non testimonia, e passa la maggior
parte del suo tempo a studiare per una conoscenza secolare o a fare niente – o peggio a
mettersi nei guai- questo è un problema. Così Papà [David Berg] ed io e Peter vi
234
Maria (1999) “More on Shakeup 2000. All for One!One for All!” GN 863 CM, CM 3262, n°
507
136
vogliamo avvertire dei possibili pericoli così che preghiate veramente e cerchiate il
Signore.235
Molti degli studiosi del movimento hanno espresso l’opinione che la
seconda generazione di The Family è ora in posizione di comando, e
Bozeman sostiene che sta cercando di ripulire il messaggio dall’eredità del
passato. Lo Shakeup 2000 e The Loving Jesus Revelation ribadiscono i
principi di separatezza e conflittualità tipici del settarismo. L’abolizione del
sesso fra adulti e bambini, del FFing di massa sono i segni di una
evoluzione del gruppo, ma anche del suo istinto di sopravvivenza. Oggi, a
mio avviso, il gruppo si confronta con nuove sfide, quali la mancanza di
una leadership carismatica, una nuova tipologia di aderenti (la seconda
generazione), i conflitti tra le relazioni familiari. Lo Shakeup 2000 è forse
ancora il tentativo della “vecchia guardia” di trattenere il gruppo
nell’isolamento e la separazione del passato, un segno di debolezza e
possibilmente l’inizio di un mutamento con esiti negativi. L’osservazione
di alcuni studiosi che The Family non è impegnata al reclutamente esterno
quanto a quello interno attraverso le nascite ci ricorda che, secondo Bryan
Wilson, questo fenomeno è assimilabile ad una città assediata e segregata
ed è tipico delle sette che vogliono mantenere il proprio rigore ideologico.
Forse le sorti del movimento risiedono effettivamente nella capacità
della seconda generazione di prendere il sopravvento apportando quegli
ulteriori cambiamenti necessari per riallacciare i rapporti con le altre
correnti protestanti, siano esse formate da Cristiani Evangelici o Cristiani
Liberali e, pur mantenendo alcuni tratti propri, uscire definitivamente
dall’isolamento sociale in cui la leadership vorrebbe mantenerlo.
235
Ibidem par. 247
137
3.1.11 THE FAMILY IN ITALIA
Il movimento arriva in Italia nel 1972 con un gruppo proveniente
dalla Germania e guidato dalla figlia di Berg, Faith. Il gruppetto si esibisce
nelle strade della capitale cantando ed accompagnandosi con le chitarre, e
cercando di attirare l’attenzione dei passanti con il messaggio d’amore di
Dio. Si rivolgono ai turisti di Piazza di Spagna, di San Pietro, dove
riescono ad attirare la simpatia di Suor Maddalena dell’ordine delle Piccole
Sorelle di Gesù.
Berg nel sentire l’entusiasmo di sua figlia per l’accoglienza ricevuta
in Italia, scrive la MO letter Arrivederci Roma (n° 180/ 1972), una visione
dell’importanza che avrebbe avuto l’Italia per lo sviluppo del movimento.
Berg invita a comportarsi “da buoni cattolici” per attirare le simpatie dei
cattolici, molto probabilmente una strategia di accesso per riuscire ad
integrarsi nella società italiana, dato che Berg si è sempre sentito superiore
a qualunque messaggio religioso236 (Faith sarà accompagnata da Suor
Maddalena a ricevere la benedizione di Papa Paolo VI).
Uno dei primi discepoli italiani è Emanuele Canevaro (da tempo
fuoriuscito), rampollo di una famiglia nobile di Firenze che mette a
disposizione del gruppo la sua fattoria di Bassetto a Poggio Secco, vicino
Firenze, dove viene strutturata la scuola Montessori in Italia. Nel 1974 a
Roma e Milano si aprono delle discoteche che riscuotono molto successo
ed attraggono numerosi giovani.
Nel 1978, anno della RNR, ci sono circa 300 Bambini di Dio, fra cui
molti italiani. Lo sbandamento, causato dall’assenza di leadership, è
accompagnato da una forte campagna pubblicitaria negativa, condotta da Il
Messaggero di Roma. Nelle prime pagine finiscono Le sacerdotesse
dell’amore, Le streghe di Dio, Le puttane di Dio con le loro immagini
scioccanti ed il linguaggio osceno di Berg. Nel 1979 l’OK Club di Roma
236
Berg (1980) “The Ultimate Religion” n° 986
138
viene chiuso dalla polizia, 15 membri, fra cui Berg, accusati di promuovere
la prostituzione. Il procedimento, come già precedentemente esposto, si
concluderà con l’assoluzione di tutti. La NRS e l’apparente smantellamento
delle comunità porta l’opinione pubblica a credere che il gruppo è ormai
finito 237, e le vicende vengono presto dimenticate.
Nel 1980 anche il gruppo in Italia comincia la produzione e
distribuzione di cassette musicali in lingua locale, chiamate Musica con
Messaggio e le trasmette in alcuni programmi radiofonici. Il 1981 è l’anno
della ristrutturazione con La rivoluzione della comunione, mentre nel 1982
dietro la spinta di Berg, anche i membri italiani partono verso paesi del Sud
America e dell’Est Asiatico.238
Verso la metà degli anni 1980 alcuni di questi membri con i loro
figli, nati in Italia e all’estero, ritornano nel paese natale. Al loro ritorno si
occupano della distribuzione di posters, delle cassette musicali e dei
KIDDY VIDDY, video per bambini, e cominciano ad organizzare le scuole
sull’esempio dei TTC.
Con la caduta del muro di Berlino l’Italia diventa un punto di
passaggio per i paesi dell’est europeo: ex-Jugoslavia, Russia, Bulgaria,
Albania, Romania ed Ungheria, ai cui progetti partecipano anche i membri
italiani. Negli anni delle irruzioni di polizia in altri paesi, il gruppo di The
Family in Italia intraprende un’attività di relazioni pubbliche con
rappresentanti della Chiesa Cattolica, in particolare con il G.R.I.S. e con
accademici, in modo particolare con Massimo Introvigne, direttore del
CESNUR in Italia.239
237
Il Messaggero – Cronaca di Roma (30 aprile 1979) “Sono spariti da Roma i seguaci di Moses
David. I Bambini di Dio: chi in esilio e chi in pensione)
238
Berg (1981) “Latin Lover” n° 1080, “Go East” n° 1088
239
Massimo Introvigne “The Family in Italy” in J. Lewis, G. Melton “Sex, Slander and
Salvation” pp. 113-120
139
3.1.12 LE SCISSIONI
In quanto movimento radicale ed elettivo, molti sono stati i membri
che, durante i 30 anni della sua esistenza, se ne sono dissociati. La maggior
parte di questi si è reintegrata nella società con notevoli difficoltà, una
minoranza ha mantenuto dei rapporti come aggregati FM o Fellow
Members, altri sono rimasti in una situazione di stallo, non riuscendo a
porsi né in una situazione, né in un’altra. Questi ex-membri hanno ritenuto
alcune dottrine e pratiche, a volte hanno cercato di creare una loro
comunità, riuscendo nel tentativo per un periodo. In alcuni casi hanno
continuato a distribuire materiale di The Family e a vivere senza un lavoro,
mantenendosi in conflitto con la società. Alcuni ex-membri hanno aderito
alle Chiese istituzionali e si sono impegnati in attività evangeliche e
qualcuno si è impegnato a denunciare le pratiche del movimento per motivi
religiosi o umanitari, formando punti di incontri web, come l’Excognet, ed
il CounterCOG, The Sword of the Lord che continuano a fornire
informazioni attuali.
Fra coloro che hanno tentato di istituire una propria comunità si può
menzionare Orizzonti Nuovi, gruppo scismatico italiano originatosi durante
la RNR. Il fondatore, conosciuto in comunità come Elia, viene scomunicato
da The Family per orgoglio spirituale e disubbidienza nel 1981 e con lui,
tutti coloro che gli si associano. Orizzonti Nuovi ha una struttura gerarchica
molto simile e riproduce in toto le esperienze e pratiche di The Family, in
una realtà sottodimensionata, dato che il numero degli aderenti non ha mai
superato i 60 membri, fra adulti e bambini. Durante i circa 20 anni di vita
alcuni dei membri di Orizzonti Nuovi, perfino alcuni di coloro che avevano
conosciuto The Family solo attraverso le MO letters, ritornano nella setta
madre. I rapporti fra il gruppo madre e quello scismatico, all’inizio dello
scisma sono conflittuali, poi con il tempo si ammorbidiscono e, sebbene
140
ufficialmente il movimento di The Family si dichiari estraneo alle
vicissitudini di Orizzonti Nuovi, da diversi anni si è potuto assistere a
forme
di
collaborazione
tra
i
membri
delle
due
associazioni.
L’organizzazione, costituitasi nel 1992 come associazione senza fini di
lucro, dal 1982 si espande in Venezuela e successivamente nelle Filippine,
mentre dal 1997 è sotto processo in Italia.240 I reati imputati al fondatore
sono di abusi sessuali su minori, maltrattamento di minori, stupro,
circonvenzione d’incapace. In seguito al procedimento giudiziario altri
membri hanno lasciato il gruppo definitivamente, mentre alcuni sono
tornati in The Family. I membri rimasti dichiarano di essersi dissociati dal
fondatore, ma allo stato attuale continuano ad affiancarlo nelle vicende
giudiziarie. E’ interessante notare come diversi episodi di abuso sessuale su
minori (oltre quelli denunciati), siano accaduti in questo movimento, così
come anche in The Family. Questi fatti potrebbero avvalorare l’ipotesi che
fossero le stesse MO letters, l’unico punto di riferimento comune dei due
gruppi, ad incoraggiare questa forma di relazioni.
Altro gruppo scismatico di cui si ha cononscenza dono i Jesus
Christians che opererebbero in Inghilterra, Australia, India e gli Stati Uniti,
ma se ne disconosce la struttura e le pratiche.
3.2 IDEOLOGIA E DOTTRINE
Con ideologia si intende un modo di pensare e di vedere la realtà.
Potrebbe essere considerata la cultura organizzativa, il tipo di problemi che
si sono scelti di affrontare e le soluzioni che si danno. L’ideologia è una
240
I processi sono stati istituiti in varie città, il principale sulla setta e sugli abusi ai minori si
svolge a Velletri. Gli altri processi a Orvieto e Benevento. Per la descrizione dell’associazione è
stato accettato dai giudici in data 4 dicembre 1999 un memoriale per il processo: C. Caparesi
(1999) “Successo, Sacrificio, Condanna”, non ancora pubblicato.
141
rappresentazione della realtà che ha sempre un’influenza diretta
sull’individuo, e sul suo modo di vita.
Le dottrine sono proclamazioni di fede che non necessariamente si
relazionano con il vissuto. L’ideologia può essere rappresentata da valori
dichiarati o taciti, ma si apprende soprattutto con la socializzazione. Il fatto
di credere, ad esempio, di vivere nel tempo della fine può rimanere solo a
livello di credenza superficiale ma, può secondariamente portare
l’individuo a decidere di dedicare la sua vita alla predicazione di Cristo,
come livello di valore dichiarato o può portarlo inconsapevolmente a
scartare qualunque impegno che, per la sua riuscita, richieda un periodo
maggiore di tempo. Questi livelli possono entrare in conflitto tra loro.
Van Zandt, nella descrizione della prima struttura del movimento
suddivide l’ideologia in formale, pratica e kerygma. La prima comprende
una sistematica collezione di credenze presentata dagli ideologi, la seconda
è la forma con cui il membro ordinario comprende e media queste credenze
con il senso comune che ha della società in generale. Il kerygma è la
versione dell’ideologia presentata nel proselitismo, per rendere il
messaggio
comprensibile
ed
accettabile
al
pubblico,
e
cambia
continuamente.241
In questo paragrafo si esamineranno, in unico sottoparagrafo, le
posizioni dottrinali, e singolarmente i principali aspetti ideologici i quali,
all’inizio, si sono originati da una dottrina e poi si sono estesi ad altri
aspetti del vissuto, contribuendo a formare l’ideologia del gruppo.
3.2.1 LE DOTTRINE DI FEDE
Le credenze di The Family sono comuni alla maggioranza dei
cristiani. La Bibbia è la parola di Dio e va letta continuamente per ricevere
241
Van Zandt “Living in …” cit. pp. 10-19
142
istruzione. Va ricordato, tuttavia, che si tratta di una Bibbia interpretata
dalle dottrine di Berg. Credono in un Dio unico e trino: Padre, Figlio,
Spirito Santo ed in Gesù, mediatore tra Dio e gli uomini, nato dalla Vergine
Maria. L’origine del mondo è avvenuta secondo la descrizione di Genesi 1.
L’uomo è peccatore ma Dio gli dà la vita eterna per grazia, attraverso la
fede in Gesù. Lo Spirito Santo è un battesimo che dà al credente la potenza
per testimoniare e può riversare anche doni spirituali come la fede,
saggezza, il potere di guarire e di compiere miracoli. Credono nella
preghiera unita e collettiva, nell’eucarestia e nel vivere insieme come i
primi cristiani negli Atti. The Family crede nella presenza degli angeli per
proteggere i figli di Dio e di Satana con i suoi demoni.242
Fra le credenze non cristiane annotiamo: lo spirito santo è donna; gli
spiriti dei santi defunti comunicano con i figli di Dio per aiutarli a portare il
Suo messaggio. In particolare sulla trinità di Dio The Family insegna che
Dio è Padre, madre e figlio. Lo spirito santo, anche graficamente, è
rappresentato come un’avvenente donna svestita. E’ anche chiamata “la dea
dell’amore o regina del cielo”. Questa credenza appare più simile ad altre
culture, come quella sumera e babilonese, nelle quali le dee Inanna e Ishtar
sono chiamate regina del cielo. In queste religioni la sessualità era
promossa come forma di adorazione ed era praticata nei templi, e lo stesso
Berg ne fa un riferimento per la sua dottrina del FFing in Le Sacerdotesse
dell’amore (n° 561). Ci sono altri credi che, pur non costituendo delle vere
dottrine, sono state insegnate da Berg sotto forma di profezie. In Afflizioni
(n°569) Gesù, nella sua umanità, aveva peccato stringendo una relazione
sessuale con Maria Maddalena, dalla quale aveva contratto un’infezione
venerea. In altri scritti rivela che la Città Celeste è nascosta nella Luna. La
242
SM (1992)“La nostra dichiarazione di fede” distribuita da membri di The Family in
occasione del Convegno Internazionale: “Il relativismo religioso sul finire del secondo
millennio”, 29/6-2/7 1994
143
Profezia rimane la principale dottrina di Berg: Dio parla ancora con la Sua
Chiesa e non si ferma alla Bibbia e può rivelare qualunque dottrina, ed il
credente deve avere fede e credere in queste nuove rivelazioni.
Nell’interpretazione di Berg l’uomo è privo di qualunque forma di
giustizia, non è in grado di fare alcunché e deve dipendere totalmente da
Gesù e dalle MO letters arrendendosi a quanto richiesto. La teoria
dell’attribuzione, applicata ai gruppi religiosi per la prima volta nel 1975243,
cerca di spiegare i processi cognitivi dei membri di NMR ed in particolare
la formazioni di categorie con le quali vengono classificate le esperienze
religiose. Kent utilizza la stessa teoria per spiegare il contesto sociopsicologico nel quale il membro di The Family attribuisce un significato al
sistema delle ricompense e delle punizioni attraverso le misattribuzioni. Il
suo articolo, criticato da Richard Hutch,244 offre comunque un’ipotesi
interessante su quali categorie concettuali si formano all’interno del sistema
attribuzionale di un membro di The Family, siano esse chiamate
attribuzioni o misattribuzioni, che Hutch sostiene essere inesistenti nella
teoria di Spilka. Kent annota che nel sistema attribuzionale del gruppo,
tutto il bene ed i meriti provengono dalla sottomissione a Dio e al suo
profeta Berg e la leadership, e tutto il male dal fare di testa propria
accettando le tentazioni del diavolo, che si manifestano nel dubbio,
l’egoismo e l’orgoglio. Questo principio è una chiave di lettura con cui i
membri di The Family interpretano i fatti e soprattutto gli eventi tragici,
continuando a sottomettersi alla leadership, accettandone sia le decisioni,
sia le punizioni e le ricompense, come si farebbe con il proprio genitore.245
243
W. Proudfoot And P. Shaver (1975) “Attribution Theory and Psychology of Religion” Journal
for the Scientific Study of Religion, 14(4) pp. 317-330
244
Richard A. Hutch (1994) “The Uses and Misuses of Attribution Theory” Journal of Religion
and Health 33 (4) pp. 365-371
245
Stephen Kent (1994) “Misattribution and Social Control in the COG” Journal of Religion
and Health n° 33 (1) pp. 29- 43
144
3.2.2 IL MONDO
Il mondo è malvagio perché non sottoposto alla parola di Dio e, in
genere, il discepolo di The Family ne vive separato cercando di non
occuparsi degli affari di questa vita. Egli, perciò, non ha un lavoro secolare
e si occupa solo della predicazione. E’ forte l’atteggiamento di opposizione
“noi ed il resto del mondo” vissuto a livello individuale e collettivo e
trasmesso con la socializzazione al bambino e al nuovo convertito.
Il mondo o sistema è la società in generale, la cultura, l’educazione
scolastica o la scienza in senso astratto, ma anche il vicino di casa o un
vecchio amico di infanzia; il genitore o parente ostile, o il coniuge che si è
separato per la difficoltà ad accettare la vita di comunità. Nonostante
l’opposizione al mondo, questo può essere buono quando aiuta i figli di
Dio.
Condannata qualunque forma di divertimento mondano, si imprime
nel discepolo il senso del pericolo del mondo, sempre pronto a perseguitare
il figlio di Dio o a tormentarlo con le sue influenze demoniache. Il mondo è
il regno di Satana, e la letteratura di The Family abbonda di moniti ed
avvertimenti di incombenti distruzioni per coloro che lasciano il lavoro di
Dio, anche chiamati apostati. A ciò si aggiungono le testimonianze
traumatiche di persone che sono fuoriuscite dal gruppo e poi sono ritornate,
e le notizie di chi si è suicidato dopo aver lasciato The Family.246In
generale, quindi, il discepolo di The Family vive un conflitto continuo con
il mondo e timore dei castighi di Dio. Ogni cristiano che vuole vivere a
tempo pieno per Gesù viene perseguitato, e le varie azioni giudiziarie
intraprese contro The Family, dal 1990 al 1995, in varie parti del mondo,
sono state interpretate come persecuzione a motivo di Cristo.247
246
Sword of the Lord in Excognet web, No Longer Children “Watchman Story”
247
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 30
145
3.2.3 IL DISCEPOLATO
Opposto al mondo, eppure complementare ad esso, si afferma il
discepolato. Il Signore chiama ad un impegno totale. Tutti i cristiani
dovrebbero predicare il Vangelo e condurre anime a Cristo perché sono
stati ordinati da Dio a tale scopo. “Crediamo che far conoscere l’amore di
Cristo in tutto il mondo e cercare di portare altre anime a Cristo in tutto il
mondo dovrebbe essere lo scopo primario nella vita di ogni credente rinato
spiritualmente (…) Crediamo che la vita cristiana debba essere consacrata
al Signore, cioè dedicata totalmente a lui, non solo come servizio
occasionale (…)248 Come mai pochi accettano questa chiamata? Perché
solo pochi sono disposti a sacrificarsi ed abbandonare tutto per obbedire a
Dio.
I membri di The Family, in conseguenza della propria adesione al
mandato divino, si sentono un’armata di eletti. Sono la pupilla di Dio,
convinti che chiunque li perseguiti riceva i castighi di Dio. Nel processo
spagnolo contro Berg a causa del FFing, l’ira di Dio si abbatté sull’isola di
Tenerife dove vi fu il più grande incidente aereo della storia.249, mentre i
problemi occorsi in Inghilterra in conseguenza della mucca pazza sono da
attribuire alla persecuzione subita nel processo inglese.
Il discepolato è una chiamata universale eppure, se appena circa
10.000 persone hanno aderito a questo mandato, come si può giustificare
questa contraddizione? Da una parte è vero che il Vangelo paolino rafforza,
nei suoi versi più radicali, questa identità elitaria, in parte si deve far
riferimento ad altre forze che agiscono all’interno.
248
SM “La nostra dichiarazione di fede” cit. pp. 5-8
249
Berg (1977) “The Wrath of God” n° 577
146
3.2.4 IL MONDO DELLO SPIRITO
L’opposizione sistema/discepolato sulla terra, rispecchia il conflitto
spirituale, non visibile tra Dio/Diavolo, angeli/demoni, forze del bene/del
male. La fonte di tale credenza è il verso biblico Efesini 6:12 “La nostra
battaglia, infatti, non è contro creature fatte di sangue e carne, ma contro i
principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre,
contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti”.
Il mondo dello spirito è la realtà in cui si verifica la vera azione, che
poi solo per riflesso si manifesta nella vita giornaliera: una malattia, un
incidente anche banale, un pensiero, o il bambino con problemi di enuresi,
recano messaggi più profondi che vanno investigati, chiedendo a Dio, al
leader delle possibili spiegazioni, o accettando ciò che gli altri ricevano in
preghiera come interpretazione del fatto.
La realtà spirituale è buona e cattiva. Agenti del bene sono Dio,
Gesù, gli angeli, gli spiriti dei santi dipartiti e fra questi ora è annoverato
anche Berg. Questi proteggono, consigliano, rivelano profezie e riversano i
doni dello spirito perché i discepoli compiano le opere di Dio. Fin dai primi
anni della fondazione del movimento il mondo spirituale di Berg si popola
di personaggi, cui attribuisce molte delle sue profezie. Abrahim (n° 296), Il
Pifferaio magico (n° 102) Don Chisciotte (n° 198), Maharishi di
Hyderabad (n° 202). Nei momenti in cui the Family affronta particolari
opposizioni dalla società, o crisi interne per l’introduzione di nuove
dottrine arrivano altri aiutanti spirituali. Taurug (n°616) ed Otano (n° 796)
sono due potenti guerrieri originari dell’isola di Tenerife (Spagna) che
giungono nel momento di persecuzione, per combattere nello spirito a
fianco di The Family. Il mondo spirituale di Berg si popola di numerose
dee, desiderose di avere relazioni sessuali con lui. Alcune le definisce
spiriti delle nazioni e simboleggiano una nazione in cui il movimento ha
147
istituito delle Case o è in procinto di farlo. L’atto sessuale simboleggia la
penetrazione del potere del vangelo in quella nazione. Ed ecco Mocumba,
la dea nera dell’Africa (n° 554), Atlanta, la dea di Atlantide (n° 613). Fra di
loro la più importante è la dea dell’amore lo Spirito Santo. Oltre a questi
personaggi immaginari Berg annovera fra i santi dipartiti al fianco di The
Family personaggi storici e missionari come Martin Lutero, Tyndale,
Calvino, Knox e la maggior parte dei grandi riformatori e, naturalmente,
anche Virginia Brandt, sua madre.
Agenti del male sono Lucifero, i demoni suoi emissari e gli spiriti
delle persone malvagie; questi combattono contro i figli di Dio e cercano di
disturbarli ed ostacolare l’opera di Dio. Gli spiriti del male non possono
veramente vincere i figli di Dio perché la protezione di Dio è come un
campo magnetico attorno ai suoi eletti, e può essere penetrato solo a certe
condizioni.250
Per rimanere sotto la protezione di Dio, bisogna obbedire e
sottomettersi alla parola e alla leadership e pregare costantemente per
allontanare il diavolo. In questo modo il discepolo permette allo spirito di
Dio di fluire ed acquista il potere di compiere la missione. Importante, a
questo scopo, sono gli spiriti dei santi dipartiti che possono affiancarlo e
dargli maggiore potere e abilità. “Il battesimo dello spirito non è solo il
battesimo dello spirito santo, ma la sottomissione ad uno degli spiriti santi
di Dio. Insieme allo spirito di Dio si ricevono spiriti specifici con doni
specifici”.251 Tutti questi santi dipartiti formano una grande libreria e basta
richiedere allo spirito santo quale di questi si desidera per riceverlo. Berg
insegna come fare: “Devi fare come gli yogi, creare una mente vuota e poi
lasciare andare le tue membra, la lingua, la mente così che gli spiriti se ne
250
Berg (1975) “Spiritual Communication” n° 341: 14, 49
251
Berg (1974) “Holy Ghosts” n° 620:45
148
possano impossessare”.252 Lo strumento privilegiato per influenzare e
richiedere l’aiuto dello spirito buono è, di solito, la preghiera e la risposta
visibile
è
il
miracolo
o
qualche
manifestazione
tangibile
nel
comportamento del richiedente.
Più complesso è il mondo del male, furbo e sempre alla ricerca di
una via per attentare al lavoro di Dio. In Spiriti cinesi (n° 273) impariamo
che gli spiriti del male viaggiano attraverso gli oggetti, ed in Terrore
Notturno (n°875) che attaccano di notte mentre dormiamo. La principale
via per la quale il diavolo e i suoi demoni possono penetrare e portare
scompiglio, sono i nostri peccati e debolezze. “Il peccato è una malattia
spirituale! E’ un handicap spirituale! E’un’afflizione spirituale del diavolo
e deve essere scacciata, bisogna pregargli contro e mandarla via proprio
come una malattia fisica o un handicap.”253 Il Love Charter ribadisce il
concetto nelle Responsabilità e Diritti Individuali dei Membri, indicando
che il discepolo deve pregare contro i peccati che causano disordine fisico e
spirituale, ed il leader della Casa od altri membri hanno il compito di
mostrare qual è il problema. I peccati peggiori sono l’orgoglio spirituale e
l’autogiustizia, che si manifestano con il dubbio, il mormorio e la
lamentela. Nel momento in cui si dubita, anche solo nei propri pensieri, è
come se si desse maggiore ascolto a se stesso di quanto se ne dia al
Signore, e alla leadership che Dio ha scelto. L’immagine che sovente
ricorre nelle lettere per illustrare la sottomissione e l’obbedienza è quella di
una persona che firma un foglio bianco, senza sapere cosa verrà scritto
all’interno, perché Dio lo riempia, promettendo di obbedire a tutto ciò che
verrà richiesto. L’indisponibilità ad accettare i consigli e superare le proprie
difficoltà conduce alla perdita di status CM.254 Ciò che inizia come una
252
Berg (1974) “More on Holy Ghosts” n° 621:26
253
Berg e Maria(1986) “Selfrighteousness” 2140, GN 231: 138
254
The Family “Love Charter”cit. p. 9
149
fragilità umana, apparentemente insignificante, se non viene trattata può
diventare un problema spirituale. La categoria dello spirituale è invocata
con estrema frequenza per spiegare fenomeni spesso naturali, e
nell’attribuzione delle colpe. Il ricorso allo spirituale sovrasta la
correlazione tra cause materiali ed effetto, così, ad esempio, se il bambino
ha problemi di enuresi notturna è perché il diavolo lo sta attaccando o per
l’influenza delle persone poco spirituali che lo circondano255. Il ricorso a
scienze umane, quali la psicologia o psichiatria, per spiegare fenomeni
comportamentali, è completamente sostituito dalla categoria dello
spirituale. Chi non si sottomette ed accetta con gioia ed immediata
obbedienza le richieste dei responsabili, del fondatore, o della Casa diventa
subito un’influenza negativa ed uno strumento del diavolo, isolato e
guardato con sospetto ed etichettato come caso problema. La letteratura di
The Family riporta varie storie di casi problema e come sono stati trattati.
Gli strumenti privilegiati sono l’esorcismo, il digiuno, la preghiera e la
lettura di lettere, le destituzioni dagli incarichi, il re-training, le
confessioni pubbliche, il ritorno allo stato di babes (nuovo discepolo).
L’esorcismo è una forma di preghiera collettiva. Alla persona può essere
chiesto di sdraiarsi supina o di inginocchiarsi con la testa piegata verso il
basso, mentre gli altri dispongono le proprie mani sul suo capo.
Successivamente tutti inizieranno a gridare al diavolo di andarsene,
battendo i piedi e i pugni. I membri cercano di capire qual è il nome del
demone per avere più potere nello scacciarlo. Se la persona si pente e
chiede scusa e confessa le sue colpe, può essere accettata nuovamente e
messa alla prova. Durante questo periodo, se è sposata, il coniuge ed i figli
verranno separati. Se il peccato e la colpa sono grandi, o se è un peccato
ricorrente, verrà rimosso ad un status di babes, (attualmente chiamato
Probationary Status), dovrà leggere solo le pubblicazioni sui casi
255
Berg (1979) “Bedwetting” n° 1219: 3
150
problema, e perderà vari benefici256. Diversi membri riferiscono di aver
avuto visioni, sogni e forti battaglie spirituali contro demoni ed altri
emissari del male. Alcuni riescono a prendere la vittoria, ma, quando non
ci sono i cambiamenti spirituali auspicati, la persona in trattamento viene
scomunicata e dovrà andarsene, e se è sposata e con figli, questi faranno la
scelta se andarsene o restare.257Va specificato che l’esorcismo in The
Family è tutt’altro che un’esperienza rara ed unica. La stessa persona può
essere esorcizzata più volte. Prendiamo il caso di Mene, [Merry Berg]
nipote di Berg. Verso gli undici anni la ragazzina, il cui padre era morto in
un incidente, e la cui madre era stata allontanata perché considerata un caso
problema, arriva nella casa del nonno, David Berg. Quando Mene ha circa
14 anni Sara, l’educatrice, nota che nel suo rapporto giornaliero Rapporto a
cuore aperto (OHR), la ragazzina, nella voce Lezioni e battaglie, scrive
ogni giorno che ha bisogno di più amore per non criticare gli altri e
soprattutto per rispettare la leadership. Il nonno, Berg, interpreta questo
fatto come una chiara possessione demoniaca causata dal suo orgoglio e
Mene viene esorcizzata in un periodo di due mesi, subendo cinque
esorcismi maggiori, e nel frattempo posta in continua lettura della parola
con la leadership, le vengono imposte le mani e pregato su lei anche 50
volte al giorno. All’inizio saranno ottenuti dei benefici, successivamente la
ragazza tornerà indietro, diventando nuovamente preda del diavolo
258
.
Sappiamo, come già menzionato precedentemente, che la ragazzina sarà
inviata al Centro di detenzione di Macao, dove rimarrà prigioniera per sei
mesi in una stanza, e selvaggiamente picchiata. Passerà, successivamente,
un periodo in un ospedale psichiatrico e poi sarà allontanata da The Family,
inviata alla nonna [Jane Miller], e, negli anni, riuscirà a recuperare i soprusi
256
The Family “Love Charter” cit. pp. 106, 107
257
Berg (1981) “Get the Victory or Get Out” n° 1090
258
Berg (1987) “The Last State! The Dangers of Demonism” n° 2306 DB7: 2- 13
151
sperimentati in giovane età. Se il discepolo, oltre a non sottomettersi,
combatte nello spirito e tenta di trascinare altri nella lotta, si trasforma in
strega o stregone ed Alexander il mago malvagio (n° 666) è una delle
dimostrazioni di questo stato, soprattutto se l’individuo ha ruoli molto
importanti. Nel caso menzionato Alexander era uno dei principali
responsabili allontanato durante la RNR. Il potere, una volta utilizzato a
favore del gruppo diventa un pericolo se l’individuo fuoriesce ed egli
facilmente viene accusato di praticare stregoneria. Scrive un ex-membro:
“Stanotte ho ricordato i Combo, i Re-training Centers, le confessioni
pubbliche, le demozioni, le violenze psicologiche, i meeting durante i quali
c’era sempre qualche “caso problema” da punire, se non addirittura da
esorcizzare (…) ho rivisto le sessioni di preghiera contro fratelli ritenuti
nemici, ho rivisto il mio foglio bianco con la mia firma in basso nelle mani
di (…) ho rivissuto l’atmosfera di “caccia alle streghe” quando guardi
sospettoso tuo fratello alla ricerca di chissà quale demone”.259
Il Talismano insegna che un oggetto qualsiasi può veicolare spiriti
malvagi e deve essere eliminato o bruciato. Una delle pratiche comunitarie
più comuni, a proposito, è lo scacciare i demoni dalle lettere all’ufficio
postale. Le persone incaricate di ritirare la posta, che di solito è spedita alle
caselle postali, pregheranno immediatamente scacciando qualunque diavolo
autostoppista, perché vengano eliminati prima di tornare a casa.260 La
stessa preghiera di liberazione è richiesta ai membri prima che rientrino
nelle Case, per liberarsi di tutti gli spiriti malvagi che possano aver raccolto
per le strade. Un rito comune, quando si entra per la prima volta in una
Casa, di solito dopo averla presa in affitto, è la marcia di Gerico. Gli adepti
marciano nelle stanze vuote scacciando il diavolo da ogni angolo. Per
259
lettera scritta il 6/9/99 da un ex-membro in seguito ad un’intervista da me condotta
260
Berg (1981) “Hong Kong Goolagong” n° 980: 58, 59
152
tenere lontani gli spiriti ed evitare gli attacchi notturni, in Terrore di notte
(n° 857) è indicato di lasciare un lumicino acceso in corridoio.
Un ultimo strumento usato contro il diavolo o contro qualche persona
considerata uno strumento del diavolo è la maledizione. Accompagnata, di
solito, in quelle preghiere che assumono funzione di liberazione o durante
gli esorcismi, oppure ancora contro coloro che si oppongono al lavoro di
Dio, la catena della preghiera negativa261 la maledizione nel nome di Gesù
ha un effetto magico, il nemico è colpito ed il pericolo allontanato. Berg ha
attribuito alcuni incidenti, quali quello precedentemente menzionato a
Tenerife, al potere della sua maledizione. All’opposto, è continuo l’uso di
“Dio ti benedica” fra i membri, per ogni piccola cosa, il che può far pensare
ad una forma di abitudine ritualistica.
Esaminando in modo obiettivo queste credenze, si è colpiti dalla
stretta relazione che intercorre fra esse e la struttura interna e come la
categoria dello spirituale è richiamata per unificare l’esperienza, correggere
la diversità, eliminarla in alcuni casi e controllarla. In definitiva si può
pensare che il pericolo delle maledizioni e dei castighi di Dio agisca sul
membro di The Family, come il potere della stregoneria sui Lele, sui Nuer
o altre popolazioni tribali. I poteri spirituali hanno, dunque, la funzione di
controllare e guidare l’esperienza degli individui per sottometterli alle
richieste di una società, soprattutto quando questa voglia eliminare dalla
sua realtà l’esperienza del male e si presenti dicotomica, ed incapace a
conciliare gli opposti. Allo stesso tempo, la fragilità dei confini di una setta,
come The Family, è forte, considerando che non ci sono delle reali barriere
che impediscano ad un soggetto di sottrarsi a quel tipo di vita. Il ricorso alle
forze spirituali supplisce ad altre forme coercitive e di controllo sociale,
senza le quali una società è destinata ad indebolirsi e disintegrarsi.
261
José Maria Baamonde “La Familia, la verdadera historia…” cit. pp. 39-40
153
Se, per un attimo, ci allontaniamo dalla prospettiva scelta, troviamo
delle possibili spiegazioni in un altro campo scientifico. Le credenze
appena descritte evocano, infatti, concetti di cui gli antropologi hanno fatto
uso per descrivere
le
religioni primitive.
Nel trasportare
delle
problematiche da una prospettiva scientifica ad un'altra, bisognerà fare
delle specificazioni. Se consideriamo la setta una tribù uno dei problemi da
risolvere è che i membri di una setta, differentemente dalla tribù, non sono
ubicati in uno stesso luogo, ma vivono sparsi, come nel caso di The Family,
in oltre 800 Case nel mondo. La tribù è una struttura sociale che abbraccia
l’intera società in modo continuativo e comprensivo, le cui dinamiche
relazionali hanno un effetto immediato su tutta la società, che ha una forte
identità e consapevolezza dei propri limiti e dei pericoli. Nell’utilizzare la
spiegazione antropologica, bisogna dunque, tracciare delle linee di
paragone la setta, come la tribù, ha una sua identità ed un senso di
appartenenza, dei confini esterni che superano il problema dello spazio
fisico (rappresentata dall’opposizione mondo/discepolato) e che rafforzano
il senso d’identità, dei conflitti all’esterno della struttura (i nemici che non
accettano e combattono il mondo dei credenti), ma anche dei conflitti al suo
interno rappresentate dalla lotta per posizioni di comando o per il controllo
e l’imposizione delle regole. Facendo uso della spiegazione del sacro di
Mary Douglas262si prenderanno alcuni spunti per operare delle riflessioni
su tre aspetti della religione primitiva: il sacro e l’impurità, il rituale ed il
potere spirituale, ed il loro rapporto con il controllo della struttura sociale e
la politica. In questa breve esposizione si ricorderà Emile Durkheim, padre
del funzionalismo, che per primo aveva stabilito dei forti rapporti tra sacro
e profano, arrivando alla conclusione che attraverso il sacro si dà un ordine
alla struttura sociale.
262
Mary Douglas (1966) “Purity and Danger. An Analysis of Concepts of Pollution and
Taboo”Harmondsworth, Penguin Books (it.) 1975”Purezza e pericolo” il Mulino, Bologna
154
L’autrice dimostra che l’impurità è disordine ed i riti di purificazione
sono un modo per unificare l’esperienza, e fornire un modello simbolico ai
propri membri. L’ordine ideale di una società viene garantito dai pericoli
che minacciano coloro che lo trasgrediscono. Le idee di separazione,
demarcazione e punizione svolgono la funzione di sistematizzare
un’esperienza disordinata e di reagire contro l’anomalia.263 Uno dei
problemi che si incontra quando si riordina l’esperienza è la classificazione
dell’anomalia e dell’ambiguità. La cultura media le esperienze degli
individui fornendo alcune categorie fondamentali. Nell’ambito di una
cultura ci sono vari modi per trattare l’anomalia: può essere inclusa nelle
categorie esistenti, circoscritta fisicamente, evitata, etichettata come
pericolosa oppure utilizzata per richiamare l’attenzione su altri piani
dell’esistenza.264 Quindi per l’autrice, l’isolamento, la separazione di
qualcosa che viene avvertito come diverso da una cultura ufficiale, lo
sforzo dell’etichettare, è un modo per tenere sotto controllo l’esperienza,
ordinarla, omogeneizzarla per essere in grado di evidenziare il diverso che,
a volte, diventa pericolo.
L’efficacia del ritualismo ha un valore simbolico. Il potere dei rituali
è rinvenibile soprattutto a livello della psicologia individuale e della vita
sociale, ed è spesso paragonabile ad una terapia di gruppo. La forza dei
rituali giace nella coerenza di un unico universo simbolico e nel fatto che il
rituale ricompone un ordine che è stato infranto, ed ha la funzione di
riorganizzare l’esperienza. In questa visione del mondo, le forze
fondamentali sono legate ai singoli esseri umani e non si può quasi parlare
di un ambiente fisico esterno. L’individuo, dato il suo stretto legame con
l’universo, può essere considerato il centro di un campo di forze
263
Mary Douglas “Purezza e pericolo” cit. pp. 31-36
264
Ibidem pp. 78-83
155
magnetiche.265 Una visione unificata del mondo eccede, dunque, i limiti
spazio temporali, allargando i confini della realtà oltre la materia,
abbracciandoli in un unico universo, nel quale l’individuo interagisce con
forze immateriali ed è l’artefice ed insieme il destinatario dell’azione. Tale
universo si comporta in modo intelligente e sembra poter discernere tra i
rapporti sociali: è il caso della stregoneria, un potere impersonale che
svolge un ruolo importante nella creazione di una comunicazione
simbolica.
Di particolare interesse sono i poteri spirituali prodotti dall’azione
umana, che l’autrice classifica in poteri interni, collocati all’interno della
psiche dell’agente (malocchio, maleficio, capacità di vedere visioni e
profezie) ed esterni, cioè i bersagli sui quali l’agente deve agire (parole
magiche, benedizioni, maledizioni, formule, evocazioni). La differenza
principale tra questi poteri non risiede tanto da chi li usa, ma se questi sono
esercitati a favore o contro la struttura sociale. Le persone che svolgono un
ruolo di autorità detengono un potere spirituale controllato, approvato,
possono benedire o maledire, coloro che invece ricoprono ruoli ambigui,
hanno poteri inconsci, pericolosi e vietati.266 Spesso sono persone che
vivono negli interstizi, in zone ambigue, non del tutto classificate e che
sono, perciò, avvertite come minaccia alla struttura.
Si può verificare che coloro che hanno un ruolo di autorità in un dato
momento provino amarezza e risentimento e vengano accusati di maleficio.
L’autrice sostiene che l’accusa di maleficio potrebbe essere un mezzo per
esercitare un controllo in quelle situazioni in cui questi è difficile, ed è
tanto più necessario quando il leader potrebbe mettere in pericolo
l’integrità della struttura.
265
Ibidem pp. 138, 139
266
Ibidem pp. 163- 165
156
3.2.5 IL TEMPO DELLA FINE
The Family è un movimento millenaristico ed apocalittico. Berg
include fra i suoi insegnamenti, la visione escatologica di altri movimenti
protestanti, attraverso l’interpretazione di alcuni libri biblici: Apocalisse,
Matteo 24, 2° Tessalonicesi 2. Si differenzia da questi per le sue
considerazioni finali e per la sua idea del Sesso in Paradiso o Le Houris del
Cielo, donne stupende che distribuiscono sesso in Paradiso. Dopo la
considerazione
che
il
mondo
stia
vivendo
negli
ultimi giorni,
immediatamente prima del ritorno di Cristo (messianismo), per la
manifestazione dei segni dei tempi, quali carestie, pestilenze, terremoti e
guerre, che ne sono una dimostrazione tangibile, Berg cita una serie di
avvenimenti che dovrebbero accadere. Si annoverano i seguenti: la venuta
dell’Anticristo, il suo accordo con i popoli del Medio Oriente e
l’internazionalizzazione di Gerusalemme. Dopo tre anni e mezzo dal suo
accordo, si contempla la possessione dell’Anticristo da parte di Satana ed il
suo innalzamento a dominatore del mondo. L’instaurazione di un sistema di
credito universale, attraverso il marchio della bestia, renderà impossibile
comprare o vendere qualunque cosa a chi ne sia privo. Successivamente
viene indicato l’inizio della Grande Tribolazione per i cristiani che non si
sono sottomessi al regime anticristo per una durata di tre anni e mezzo. Il
periodo della tribolazione si conclude con il ritorno di Cristo che rapisce la
sua Chiesa per portarla in cielo a celebrare le sue nozze (corrente posttribolazionista) mentre l’angelo di Dio riversa le sette piaghe dell’ira di Dio
sulla terra. Le piaghe si concludono con la battaglia di Armageddon con la
quale le forze dell’Anticristo vengono sconfitte dall’esercito celeste, Satana
rinchiuso nell’abisso senza fondo per mille anni e Cristo finalmente
vittorioso, instaura il suo regno millenario. La terra conoscerà ancora altre
sofferenze allo scadere dei mille anni quando Satana è liberato dall’abisso e
riesce a trascinare e sedurre ancora dei seguaci nell’ultima grande battaglia:
157
Gog e Magog, nella quale viene definitivamente sconfitto. La superficie
terrestre fusa dal diluvio di fuoco soprannaturale che causa l’evaporazione
dei mari, viene rigenerata da Dio allorquando ha inizio il giudizio e tutti i
morti di tutte le epoche risorgono per essere giudicati, a parte coloro che
hanno accettato Cristo i cui nomi sono scritti nel Libro dell’Agnello, i quali
sono già salvati senza essere giudicati. L’ultimo atto delle Considerazioni
Escatologiche contempla la discesa della Nuova Gerusalemme [che Berg
sostiene si trovi nella Luna] sulla nuova terra che sarà l’inizio di una nuova
era senza più dolore e sofferenze.267 Berg aveva previsto l’inizio del regno
anticristo verso la metà degli anni 86 ed il ritorno di Cristo nel 1993.
La credenza del Tempo della Fine, sebbene non debba essere
rigorosamente osservata, contribuisce a creare un ambiente ed un’atmosfera
di attesa che influenza il progetto di vita dell’individuo ed i modelli di vita
del membro di The Family.
In Serfs, Supers or Super Dupers (n° 1036), Berg sottolinea
l’importanza della vita per fede e l’inutilità di studiare sia per la mancanza
di tempo (il regno dell’Anticristo è prossimo), sia per la necessità
comunque di occuparsi della predicazione, e di sfuggire al dittatore
mondiale. “Non avrete tempo di finire la vostra educazione prima che arrivi
la guerra (…) Credo che il governo anticristo sarà probabilmente un
comunismo mondiale o per lo meno alla base, insieme al materialismo
americano (…) Sotto l’anticristo sarà impossibile avere qualunque lavoro,
comprare o vendere o altro senza il marchio della bestia. Così io e voi non
potremo avere alcun lavoro sistematico in quei tempi, perché si richiederà
il numero del Sistema, 666, il marchio della bestia.”268
La serie “La Ragazza del Cielo” l’eroina adolescente del tempo della
fine, offre sicuramente un modello ideale per la costruzione della propria
267
SM “La nostra dichiarazione…”cit. pp. 9, 10
268
Berg (1981) “Serfs, Supers or Super Dupers?” n° 1036: 15, 17, 37
158
identità, agli adolescenti di The Family se Sara, l’educatrice di casa Berg,
riporta il problema di orgoglio di Merry Berg, nipote di David
immedesimatasi nel personaggio. Sara scrive che Merry aveva un problema
di orgoglio e che si infastidiva se qualcuno la correggeva ed era molto
critica di altri adolescenti, per l’esaltazione della sua persona. “Non solo
era gelosa di altre adolescenti, ma aveva cominciato a credere che Nonno
[Berg] l’amasse più di qualsiasi altra persona, anche più di Mama [Maria].
Ha confessato di aver creduto che avrebbe preso il posto di Mamma, perché
si considerava La ragazza del cielo, e pensava di essere così perfetta,
meravigliosa e spirituale, e criticava Papà e Mamma [Berg e Maria]
pensando che lei, Mene, sarebbe stata la nuova Maria adolescente.”269
Che i membri di The Family siano l’esercito degli eletti, i profeti del
tempo della fine, è ripetuto in centinaia di scritti, anche quando la MO
letter abbia come oggetto un altro argomento, è un’ideologia fortemente
interiorizzata. Parallela a questa in Qui e ora per là e allora la previsione
che The Family regnerà con Cristo nel Millennio e la necessità, dunque, di
imparare il più possibile ad essere buoni amministratori del regno di Cristo.
Nei primi anni ’80, in considerazione del prossimo arrivo
dell’anticristo, aumentano gli scritti sul tempo della fine. Berg scrive la
serie Il giardino dell’Eden (31 capitoli) nella quale spiega gli avvenimenti
dell’Apocalisse, riflettendovi la sua ideologia del sesso. Kent ipotizza che
la concezione del Paradiso è l’ultimo passaggio della catarsi sessuale di
Berg, in cui proietta le sue fantasie sessuali nell’aldilà. In Sesso in Paradiso
(n° 818), e nella serie I Bambini del Cielo, Berg considera il Paradiso come
un luogo in cui si possono sperimentare numerose attività sessuali, ed i
piaceri che ne derivano sorpassano notevolmente quelli sperimentati sulla
269
Berg “The Last State” cit. par. 7
159
terra.270 Tra le serie del tempo della fine vanno ricordate ancora La serie
Mondiale (7 capitoli) e La Serie del Millennio.
3.2.6 LA LEGGE DELL’AMORE
La filosofia più controversa di The Family è La Legge dell’Amore,
della quale si è già accennato precedentemente. La Legge dell’amore (n°
202C) è la totale libertà che Dio ha concesso alla sua Chiesa, l’ultima
prima dell’arrivo dell’anticristo e della fine dell’età presente, come prova
della sua totale fiducia. E’ come se Dio ad ogni stadio di sviluppo
dell’uomo abbia concesso un po’ di libertà in più all’uomo, fino ad arrivare
a questi ultimi tempi. Melton paragona la legge dell’amore alla posizione
teologica-etica dell’antinomismo, secondo la quale la grazia di Dio
soppianta le leggi dell’Antico Testamento. In Legge contro Grazia (n° 635)
si abolisce la legge in quanto serve solo ai peccatori, e in Amore contro
Legge (n° 647) si stabilisce che tutte le leggi sono vuote e vane ed
impossibili da essere rispettate. Cristo, infatti, citava la legge solo per
dimostrare l’ipocrisia dell’uomo. L’obiettivo di Berg è dimostrare
l’inesistenza di una legge contro l’adulterio. Con E’ l’amore contro la
legge? (n° 648) cerca di dimostrare che l’amore del FFing è amore di Dio,
puro, pieno di sacrificio. Il cristiano è libero dalla legge perché è sotto la
grazia di Dio, ogni cosa gli è possibile, anche la libertà sessuale purché
l’atto sessuale sia fatto con amore ed in sacrificio per Dio. La legge
dell’amore ha come base le prime parole del verso biblico 1° Corinzi 6:12
“Ogni cosa m’è lecita”.
Berg traccia una differenza tra amore e lussuria. La lussuria è come
rubare il cibo di un altro per soddisfare egoisticamente le proprie necessità,
270
Stephen Kent “Lustful Prophet” cit. p. 15
160
ma nel momento in cui il cibo viene tolto dalla propria bocca [come nel
caso in cui un uomo offre la propria moglie ad un altro uomo], allora è vero
amore. L’abolizione della legge e l’introduzione della legge dell’amore
allargano al gruppo intero le pratiche di FFing e condivisione sessuale tra
membri, nonché le relazioni sessuali tra adulti e bambini, che fino a quel
momento erano state sperimentate solo da Berg e i suoi più stretti seguaci.
La legge dell’amore rimane, ancora oggi, fondamentale per le
credenze del gruppo. In
Tributo a Berg è indicata come il fondamento
della cristianità. Le relazioni etero-sessuali consensuali fuori dal
matrimonio, sono possibili fintanto che nessuno viene offeso o ferito,
secondo la legge dell’amore di Berg. Lo stesso Love Charter indica che
“Tutte le attività sessuali devono essere governate dalla “legge dell’amore”,
e cioè che ci sia il consenso di tutte le parti coinvolte e che precauzioni
devono essere prese perché nessuno rimanga ferito”,271 allo stesso tempo si
cerca di imprimere nei discepoli l’importanza di dare anche quando fa
male, perché questo è parte della legge dell’amore. La legge dell’amore, è
estesa anche ai rapporti omosessuali femminili, purché non ne risultino
delle relazioni lesbiche, mentre è totalmente proibito il rapporto sessuale
fra uomini e l’omosessualità. Il Charter, diversamente da precedenti MO
letters, indica la necessità del mutuo consenso (ovvero della legge
dell’amore) in tali rapporti.272
Nella GN 554 (1993),in un periodo di pubblicità negativo, Berg
dichiarava che avrebbe preferito il martirio piuttosto che negare la legge
dell’amore e nello stesso anno il gruppo pubblicava il GN 555 con Il nostro
credo sulla legge dell’amore di Dio” (n° 2858) “Alcuni hanno tratto delle
271
The Family “Love Charter” cit. p. 135-136
272
Ibidem p 139. In “La ragazza che non volle” (n° 721) Berg aveva pubblicamente condannato
una ragazza di nome Toni, per essersi rifiutata di avere una relazione sessuale con un’altra
donna, accusandola di egoismo.
161
conclusioni sbagliate, che perché non pratichiamo più lo stesso grado di
libertà sessuale come in passato, che abbiamo modificato le nostre credenze
sulla legge dell’amore (…) Così vogliamo rendervi chiaro che ancora
crediamo nei principi scritturali che il Signore ha mostrato a Papà [Berg]
sulla legge dell’amore e che questi principi sono buoni e giusti. Sebbene
non pratichiamo tutte le libertà di tutte le cose, che sono giuste per le
scritture secondo la parola di Dio, crediamo sempre nella legge
dell’amore”.273 La stessa GN avverte che gli adulti sorpresi ad intrattenere
relazioni sessuali con minori sarebbero stati scomunicati. Si legge: “E’
importante capire, comunque, che la ragione per cui gli adulti verrebbero e
sono stati scomunicati, non è perché crediamo che questo tipo di relazione
in se stessa sia necessariamente un crimine o un peccato agli occhi di Dio.
La causa per imporre una simile pena ad un adulto che ha contatti sessuali
con un minore, è perché intrattenere una simile relazione vuol dire
disobbedire e mostrare mancanza di riguardo per la politica e regole di The
Family, regole che crediamo necessarie in questi giorni.”274 L’avviso
continua spiegando, inoltre, che le relazioni sessuali adulto-bambino
violano la legge dell’amore. Basilare, nella legge dell’amore, è il mutuo
consenso, cioè il fatto che le persone coinvolte siano consenzienti. Nel caso
di un minore non ci può essere il consenso perché questo dovrebbe
provenire dai genitori o dai responsabili, e loro non possono darlo se sono
membri fedeli di The Family. Nel processo inglese, quando il giudice
richiede ai responsabili di The Family di rinnegare il proprio fondatore,
Maria in sogno parla con Berg, già morto. In questa occasione Berg la
rassicura di non temere di dargli delle colpe: “Non importa se vogliono
darmi delle colpe per la legge dell’amore, e vogliono che mi prenda le
273
WS (1993) Our Beliefs Concerning the Lord’s Law of Love” n° 2858: 12, 14
274
Ibidem par. 34, 35
162
colpe per gli abusi della legge dell’amore”.275 Ammettere delle colpe vuol
dire “piegarsi come un albero che si piega ai venti delle pressioni e
dell’opposizione, ma non si rompe.” Maria riconosce al processo inglese
che alcuni individui di The Family, non hanno rispettato la legge
dell’amore ed alcuni minori hanno sofferto per gli abusi della legge. La
violazione della legge dell’amore avviene quando non si ha il consenso
delle parti coinvolte, per il resto non ci sono altri impedimenti. Così ancora
oggi i membri di The Family credono nella Legge dell’Amore e nel fatto
che tutto è puro per i puri. I procedimenti giudiziari e le opposizioni
incontrate in vari paesi, sembrano l’unico motivo, come affermato anche da
James Richardson, per il quale The Family abbia vietato, al suo interno, le
relazioni sessuali con i minori.
Con uno sguardo retrospettivo alla storia di The Family, una
valutazione che si può fare della legge dell’amore è che, attraverso di essa,
si sono abbattuti quei tabù naturali, come nel caso dell’incesto, e si sono
esposti migliaia di bambini al pericolo di traumi infantili. Kent, come si è
già riportato, definisce Berg, profeta della lussuria, il quale attraverso The
Family si libera delle sue repressioni sessuali. La sua ambigua esperienza
sessuale infantile si incontra con la libertà del movimento di liberazione del
1968. “La sintesi dell’immaginario linguaggio sessuale della controcultura
con le fondamentaliste dottrine cristiane di profezia, rivelazione e missione
divina, hanno permesso a Berg di iniziare all’interno della sua
organizzazione, una serie di riorientamenti comportamentali e cognitivi sul
sesso che avevano l’apparenza della giustificazione divina, piuttosto che la
compulsione psicologica.”276 La legge dell’amore è il punto di inizio ed il
fondamento di questa operazione. Melton, cerca di mostrare come la legge
dell’amore vuol dire sapersi sacrificare, essere altruisti e compassionevoli,
275
MARIA 298: 38 GN 653
276
Stephen Kent “The Lustful Prophet” cit. p. 10
163
cosa completamente diversa dalla lussuria che il gruppo aveva sperimentato
nel suo periodo di maggiore libertà sessuale. Egli scrive: “In tutta onestà si
deve aggiungere che, a dispetto delle espressioni retoriche di Berg, risulta
che egli non intendeva creare una situazione di promiscuità senza direzione
alcuna, anche se il comportamento non è più limitativo dalla legge
dell’amore dovrebbe venire guidato dall’essenza dell’amore.”277 E’ difficile
dire quali fossero le intenzioni di Berg ma, seguendo l’ipotesi di Kent
riguardo la catarsi delle sue repressioni sessuali, si può supporre che le
libertà sessuali instaurate da Berg dipendessero dalla necessità delle sue
spinte psicologiche e quindi fossero inconsapevoli. Indipendentemente
dalle sue intenzioni è certo che le conseguenze della legge dell’amore sono
state drammatiche.
3.3. ORGANIZZAZIONE E STRUTTURA
In questo paragrafo si esaminerà la struttura attuale del movimento
attraverso lo statuto, ovvero The Love Charter del 1995. Con la descrizione
della leadership, dei diritti e doveri, delle caratteristiche dei membri ed,
infine, delle principali procedure attuali, si cercherà di ipotizzare il vissuto
attuale dei membri e le nuove soluzioni organizzative che hanno fatto
seguito alle problematiche giudiziarie e la morte di Berg.
3.3.1 LA LEADERSHIP
I Servizi Mondiali (SM) sono il corpo esecutivo di The Family, il cui
compito è di fornire direzione spirituale ed amministrare il movimento.
Sono formati da La leadership (Maria e i suoi consiglieri); l’Ufficio per la
creazione e produzione delle pubblicazioni (stampano e producono tutto il
materiale per la testimonianza) e Gli Ufficiali Continentali o CRO (sono i
277
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 27
164
responsabili, scelti da Maria e i suoi consiglieri, per supervisionare le varie
aree continentali: America, Pacifico ed Europa).
I SM stabiliscono ed eventualmente cambiano le regole per The
Family, pubblicano la parola della profetessa Maria, consigliano i CRO,
leggono i rapporti inviati dalle missioni e stabiliscono le statistiche.
Ricevono le decime delle entrate inviate dalle Case e le utilizzano per il
proprio mantenimento, per produrre il materiale di testimonianza, assistere
le missioni, per speciali progetti dei CRO, ed infine per costituire delle
riserve. Possono abrogare o sospendere parte dei diritti e doveri individuali
dei membri, dichiarare lo stato di emergenza in qualche paese limitandone
l’affluenza dei membri, nominare e licenziare i CRO od annullare loro
eventuali decisioni.278
I CRO comunicano con i SM, informandoli di qualunque faccenda
rilevante nella propria area, approvano il materiale per la testimonianza
nelle lingue locali sotto la loro responsabilità, danno e negano il permesso
di spostamento ai membri nelle aree di loro competenza o in altri CRO,
istituiscono dipartimenti di educazione. I CRO nominano gli Ufficiali di
Area o VS (Visiting servants) che viaggiano per controllare l’andamento
delle Case. Essi decidono di registrare eventuali altre associazioni, affiliate
a The Family o per conto di The Family, ed infine hanno l’autorità di porre
una Casa in prova o probation, e giudicare sulle scomuniche.279
I VS sono dei leader ma non appartengono ai SM, sebbene siano
eletti dai CRO e debbono avere l’approvazione della leadership dei SM. La
differenza principale tra un membro normale (e dunque anche i VS) e un
qualunque membro dei SM, sta nel fatto che questi ultimi si trovano in una
posizione di superiorità rispetto agli altri membri, ma, allo stesso tempo,
subiscono una maggiore limitazione nei diritti individuali. I VS hanno un
278
The Family “The Love Charter” cit. 72-77
279
Ibidem pp. 80-86
165
contatto diretto con le Case e con i membri, danno consigli su eventuali
problemi che non sono obbliganti. Controllano lo stato finanziario,
spirituale di una Casa e dei suoi membri e se questi stanno agendo secondo
le regole. Iniziano la pratica per muovere un membro CM a FM e porre una
Casa in probation. Danno l’approvazione per istituire una nuova Casa CM
in una città che ha già altre Case CM. I VS sono l’ossatura del sistema di
leadership.280
Nelle Case si eleggono ogni sei mesi, uno o più Teamworker, a
seconda delle dimensioni della Casa, responsabili di aree diverse. Dopo tre
mesi la Casa conferma il voto.
3.3.2 LO STATUTO
Nello Statuto sono contemplati i diritti e doveri individuali dei
membri, validi per tutti; le regole valide per la scomunica, ed i diritti dei
genitori e dei bambini, dei quali sarà trattato nel prossimo capitolo.
E’ un discepolo CM chi crede in Berg e Maria come i profeti al
tempo della fine e nella parola che Dio ha dato loro attraverso le lettere; chi
si occupa dell’evangelizzazione e risiede in una Casa CM, vivendo secondo
le regole di The Family. Il discepolo vive secondo le richieste della legge
dell’amore, cerca di superare le proprie debolezze e peccati personali
richiedendo preghiera agli altri; cerca di assolvere al meglio i compiti
assegnategli dal proprio Teamwork e VS.281
Il discepolo ha il diritto di autodeterminazione e cioè di esercitare i
propri talenti e fede, collabora nella decisione delle realizzazioni, può
decidere come curarsi, comunicare direttamente con Maria, lasciare lo
status CM o diventare un collaboratore FM282
280
Ibidem pp. 86-89
281
Ibidem pp. 1-10
282
Ibidem pp. 10-14
166
Nella Casa il membro elegge gli ufficiali, conosce la situazione
economica della Casa, le spese della Casa, può portare eventuali richieste o
problemi al Consiglio di Casa e richiedere che la sua istanza sia posta al
voto. I membri hanno il diritto di muoversi in un’altra Casa o aprirne una
nuova purché abbiano compiuto 18 anni e abbiano dato un avviso di 30
giorni, abbiano trasmesso i loro compiti ad altri, la loro porzione di debiti
nella Casa e non siano stati posti in probation. I ragazzi di 16 e 17 anni
possono muoversi purché abbiano avuto il permesso dei genitori.283 I
membri hanno anche il diritto e dovere di fare ammenda, qualora sia stato
commesso un torto. I VS investigano sull’accaduto ed eventualmente
pongono il membro o la Casa sotto disciplina.
Una Casa CM obbedisce alle regole di The Family, paga la decime
delle sue entrate ai SM, fissa gli obiettivi nell’ambito delle direttive di The
Family e del proprio CRO, elegge i propri ufficiali, decide le regole al suo
interno per voto di maggioranza, cerca di non mettere in pericolo
l’organizzazione internazionale e chiede consiglio all’ufficio CRO per
partecipare ad eventuali documentari o programma TV. Può recuperare le
sue entrate economiche in qualunque forma legale, anche attraverso un
lavoro regolare quando non è possibile la distribuzione. Tutti i membri di
una Casa partecipano alle finanze “in egual misura”. Le spese della Casa
vanno decise da una maggioranza di 2/3. La Casa, e soprattutto i suoi
Teamwork, devono assicurarsi che i membri si riuniscano almeno quattro
volte la settimana per pregare e leggere la parola. La libreria di Casa deve
essere provvista delle pubblicazioni dei SM ed i membri devono poter
usufruire di almeno quattro ore settimanali per la lettura privata. I membri
avranno un giorno di riposo ogni due settimane. La Casa ha il diritto di
sciogliersi qualora una maggioranza di 2/3 lo decida, dopo aver dato la
notifica di 30 giorni al CRO ed aver pagato i propri debiti. La Casa può
283
Ibidem pp. 14-30
167
decidere di accettare nuovi membri con una maggioranza di 2/3 o espellere
uno dei componenti, facendone richiesta al Consiglio di Casa.284
Diversamente da un membro regolare CM, il membro di una Casa
SM obbedisce ad altre regole. Le Case dei SM sono simili ad una normale
Casa CM, nel senso che hanno bisogno di cuochi, educatori, puericultori,
autisti, manovali, segretarie, ma gli scopi di una Casa SM sono di occuparsi
delle pubblicazioni e della leadership.
Si entra a far parte di una Casa SM su base volontaria con la
consapevolezza della perdita di alcuni diritti quali: la scelta degli obiettivi,
l’elezione degli ufficiali, la richiesta del voto del consiglio per la decisione
su aspetti che contravvengono la natura della Casa, scelta del personale che
ne faccia parte o richiesta che qualcuno se ne vada. Il CRO può in
qualunque momento revocare ad un membro la residenza in una Casa SM.
Un membro dei SM non perde, però il diritto di mobilità e può cambiare
Casa se vuole, e lasciare il servizio presso i SM.285
3.3.3 REGOLE E PROCEDURE
Fra le regole valide per la scomunica vanno annotati i rapporti
sessuali con membri non CM, i rapporti omosessuali maschili, con nuovi
discepoli e con i minori di anni 21. Sono scomunicati i membri che usano
droghe, che forniscono pubblicazioni CM ai non CM, che commettono fatti
violenti e spargono dubbi su Berg e Maria, e che continuamente infrangono
le regole e lo statuto dei diritti e doveri.286
Vi sono regole che coprono tutti gli aspetti della vita di un membro:
le ore di testimonianza (membri dai 12 anni in su debbono testimoniare
almeno 2 ore settimanali), i programmi scolastici, la disciplina dei bambini,
284
Ibidem pp. 45-66
285
Ibidem pp. 66-70
286
Ibidem pp. 118-121
168
la guida di autoveicoli, la salute e l’igiene, la pratica del sesso, le elezioni
degli ufficiali, le decisioni della Casa, gli aspetti finanziari, il consiglio di
casa, la comunicazione con il CRO, il matrimonio, le separazioni.287
Importanti sono le regole della Casa che riguardano soprattutto la
sicurezza, ovvero gli sforzi per impedire che nomi, materiale o altro cadano
nelle mani di nemici di The Family o delle autorità. I membri di The Family
escono generalmente in coppia. Indirizzi di approvvigionamento e di altri
contatti, di altre Case vanno tenuti segreti, sia nei computers o altri archivi.
Le scritture private, lettere confidenziali o altro materiale pericoloso
devono essere bruciate. Il telefono deve essere usato con attenzione e
preferibilmente la comunicazione tra Case avverrà tramite posta elettronica.
La Casa decide con una maggioranza di 2/3 su molti aspetti
dell’individuo come: impiegarsi in un lavoro regolare e quale tipo di lavoro
poter svolgere, se i bambini e gli adolescenti possono frequentare scuole
pubbliche, se gli individui possono leggere libri o materiale educativo che
non sia quello proposto dai SM. I membri sono tenuti a vedere film
consigliati dai SM ed ascoltare musica di The Family o consigliata dai
SM.288
Le procedure incluse nello statuto riguardano: l’accettazione di un
nuovo discepolo, il cambiamento di status di un membro da collaboratore
FM a CM, l’ammissione in una Casa CM, l’apertura di una Casa CM, e di
una Casa SM, la dichiarazione di stato di allerta (s’intende con ciò un paese
che per motivi politici e religiosi, è contrario alle attività di The Family), la
revoca ad un membro del permesso di rimanere in una nazione, la messa in
probation di un membro e di una Casa.289
287
Ibidem pp. 122-160
288
Ibidem pp. 130- 134
289
Ibidem pp. 92- 111
169
Una Casa può essere posta in un periodo di prova (probation) se
viola di compiere le sue responsabilità, o in caso non invii il rapporto
mensile, la decima o l’autovalutazione semestrale. La casa riceve due
avvisi a distanza di 30 giorni l’uno dall’altro. In questo periodo viene
sospeso l’invio di pubblicazioni CM. Dopo il secondo avviso la Casa
diventa FM.
L’individuo può, ugualmente, perdere il suo status CM se viola le
regole. Il periodo di messa alla prova non può superare i tre mesi, durante il
quale non può votare, perde il diritto di mobilità, deve tornare a leggere le
MO letters fondamentali. Il membro CM perde il suo status quando la
Casa, il VS e il CRO concordano su questa decisione.
L’aderente può essere scomunicato totalmente o per un periodo di sei
mesi. In questo secondo caso legge solo pubblicazioni per il pubblico
generale (GP), non può votare, perde il diritto di mobilità, deve vivere per
un periodo di tempo fuori della Casa. Nel caso di scomunica totale la
persona viene tagliata dalla comunicazione con il resto dei membri CM per
un periodo indefinito di tempo.290 La perdita di status può essere critica per
una coppia perché il matrimonio può essere dissolto dopo sei mesi in cui
uno dei due coniugi passa ad essere un collaboratore FM, anche se questi
non voglia la separazione.291
Dallo status FM un individuo può tornare al suo status CM, dopo un
periodo di prova, ed aver completato con successo la lettura delle MO
letters fondamentali e purché la sua offesa non sia ricorrente.292
290
Ibidem pp. 103-111
291
Ibidem p. 159
292
Ibidem p. 97
170
3.3.4 IL DISCEPOLO
Il simpatizzante che si avvicina ad una Casa di The Family viene
spesso colpito dall’armonia e dall’amore che vede intorno a sé e molti
sostengono di essersi uniti per il desiderio di esser parte di quella
riproduzione di Paradiso. Essere discepoli, tuttavia, come sostenuto dagli
stessi membri di The Family, non è assolutamente facile. “Il prezzo da
pagare, in termini di sacrificio personale è così alto che esortiamo chiunque
voglia considerare la vocazione di discepolo a tempo pieno a –calcolare la
spesa- in tutta serietà prima di intraprendere questo cammino”293. In La
nostra dichiarazione di fede si legge che il discepolo deve rinunciare alla
propria volontà e desideri, per accettare la volontà di Dio rivelata nella sua
parola [sia la Bibbia, sia le MO letters), impegnarsi totalmente
nell’evangelizzazione, rinunciare alla ricerca di beni materiali ed obbedire
totalmente alla volontà del Signore [secondo le direttive del gruppo].
Il peccato peggiore per il discepolo è il mormorio, che costò la morte
nel deserto a tutta la generazione di Ebrei fuoriusciti dall’Egitto. In
Autogiustizia (n° 2140) si legge che il mormorio equivale al peccato di
orgoglio, all’ipocrisia e l’autogiustizia ed il discepolo, invece, deve aver
fede in Dio, “che tutti cooperi al bene di chi ama il Signore” anche quando
apparentemente delle scelte sembrino sbagliate, essere umile e riconoscere
di essere un peccatore. La persona che non accetta il consiglio di un altro,
specialmente se responsabile, o si offende, mostra di essere pieno di
orgoglio. Il sistema attribuzionale di The Family, attribuendo la causa degli
eventi tragici all’egoismo ed alla disobbedienza dell’individuo, riduce la
volontà e l’autostima dei membri a tal punto che questi si ritengono
colpevoli perfino dei loro pensieri negativi. Infatti ancora prima del
mormorio, che equivale al vociare i propri dubbi e lamentele agli altri, c’è
il dubbio nella propria mente. Il dubbio è ascoltare la voce del diavolo, così
293
SM “La nostra dichiarazione di fede” cit. pp. 7, 8
171
come la fede è ascoltare la voce di Dio. Questo principio viene
interiorizzato in tanti modi diversi. Una specie di filastrocca tratta da una
MO letter, recita: “Se pensi, pensi, pensi, affondi, affondi, affondi, perché
puzzi, puzzi, puzzi”. “Se pensi troppo è come invitare tutti i diavoletti a
prendersi una tazza di tè”294 Scrive un ex-membro: “Sentivo che mi sarei
dovuta impegnare immediatamente in un’azione costante, o sarei stata
accusata di pensare”.295
Un’importante caratteristica del discepolo di The Family è la sua
tendenza a mentire per salvare il lavoro di Dio. La posizione di Berg
rispetto alla comunicazione con l’esterno, oscilla fra tre possibilità.
Il
discepolo dirà la verità anche su argomenti scottanti senza cercare di
nasconderli.296 In altri casi dovrà essere evasivo, cercando di non
comunicare tutta la verità oppure darà informazioni ambigue sapendo che il
loro significato sarà interpretato in modo diverso da quello che intende
veramente. Infine, quando il riferire una bugia può salvare la vita ad un
fratello o risparmiargli la galera, allora in quel caso il discepolo si sentirà
giustificato nel farlo.297 Una delle giustificazioni religiose portate da Berg
è che “Il cibo solido è fatto per uomini fatti, mentre il latte per chi non ha
esperienza.” (Ebrei 5:14). E’ ritenuto che queste mezze verità (o bugie)
siano necessarie per chi non potrebbe mai capire o, peggio ancora, potrebbe
allontanarsi dal gruppo a causa di verità troppo forti o incomprensibili,
oppure perché la verità potrebbe danneggiare il lavoro di Dio. Interessante
l’articolo di Ed Priebe, ideologo di The Family, che illustra come gli stessi
bambini venivano educati a mentire.298 Una delle forme usate dal gruppo
294
Berg (1971) “Dumps” n° 33: 3
295
Miriam Williams (1998) “Heaven’s Harlots” cit. p. 53
296
Berg (1977) “The Green Magic Shirt” n° 629
297
Berg (1979) “Deceivers Yet True” n° 1248
298
Ed Priebe (2000) “Deceivers Yet True”
http://www.swordofthelord.officehiway.com/ed/lying.htm
172
per offrire un’immagine falsata, ad esempio, sono le Case per i Media,
ovvero case ben finanziate, occupate da persone altamente selezionate e
preparate su cosa dire o tacere, e come presentarsi agli studiosi ed ai
giornalisti o alle autorità.299
La negazione di qualunque possesso materiale va esteso anche allo
spirituale e lo psicologico e, come già precedentemente descritto, i Victor
Camps vennero istituiti per sedare e rompere chiunque, adulto e bambino,
dimostrasse di avere ancora una volontà. Alcune di queste persone hanno
commesso un suicidio, altri sono finiti nella droga o nella prostituzione,
come conseguenza dei traumi subiti.
L’ideologia prospettata da Berg, la sua cosmologia ed il sistema
sociale, hanno tessuto una rete paragonabile a quella di cui si parla in
psichiatria o ancora nel campo del lavoro sociale. La rete è formata da nodi,
ovvero istituzioni formali ed informali, che dovrebbero cercare di trattenere
il soggetto in difficoltà aiutandolo a non scivolare o lasciarsi andare a modi
di vita pericolosi. La stessa rete circonda un membro di The Family,
apparentemente libero, ma legato da tanti invisibili nodi. “I membri si
controllavano l’un l’altro, con la stessa coscienza risoluta con la quale si
autocontrollavano”300 Molti ex-membri riferiscono della paura a lasciare il
gruppo perché l’apostasia è considerata un peccato contro Dio. Scrive un
ex-membro, commentando una scomunica inflittale dalla leadership e da
lei considerata ingiusta. “Mi sentivo crollare il mondo addosso. La
Famiglia era tutto quello che avevo anche se tante cose erano sbagliate, le
lettere erano la nostra linfa vitale, ed ora eravamo privati di quello che
ritenevo fosse l’ultimo legame con Dio. Continuavo a credere che Papà
fosse un uomo giusto, il Profeta di Dio, ma che avesse attorno a sé persone
299
Stephen Kent and Theresa Krebs (1999) “Clarifying Contentious Issues. A Rejoinder to
Melton, Shupe and Lewis” Skeptics Magazine vol 7 (1) pp. 21-26
300
Stephen Kent “The Lustful Prophet.” Cit. p.17
173
con pochi scrupoli, lui sicuramente avrebbe capito qual era la verità, ma
ormai era troppo tardi. Vissi a lungo nel terrore di veder morire uno dei
miei figli, la scomunica era la scomunica e Dio ci avrebbe puniti per essere
arrivati a tanto.”301
L’ideologia ed il rinforzo e controllo attuato attraverso la struttura
della leadership, agisce sicuramente come principale struttura di
contenimento, ma quando questa dovesse fallire, ci sono altri “nodi” che
agiscono per trattenere l’individuo all’interno. Famiglie molto numerose,
con dozzine di figli; timore di perdere i propri cari, figli o sposi; e difficoltà
di inserimento nella società. Una pratica di The Family, quando uno dei
coniugi è posto in probation è l’allontanamento dai suoi affetti. L’ideologia
di The Family con la rottura dei legami familiari e l’imposizione di trattare
i figli nello stesso modo degli altri bambini della comunità, e l’imperativo
di servire il Signore e la comunità più della propria famiglia, ha avuto in
moltissimi casi nel passato l’abbandono dei figli. MO letters come La Sfida
degli adolescenti e La visione della Scuola hanno avuto come conseguenza
la separazione di molti bambini dai loro genitori, e nel prossimo capitolo si
tratterà di questo problema in modo più completo.
Certamente si può avanzare che uno dei “nodi” che trattengono i
membri di The Family dall’abbandonare la setta, sia la paura di perdere
contatti con le persone amate. Uscire dal gruppo significa perdere un
rapporto, che anche se minimo, esiste. Il Charter scoraggia i rapporti dei
bambini con persone non CM ed in tutto lo statuto, nonostante siano
contemplate un numero svariato di situazioni (quali anche separazioni e
matrimonio) e procedure, non si legge nulla a proposito del diritto di visita
dei figli del genitore non affidatario. Le regole sulle separazioni
301
lettera scritta il 6/9/99 da un ex-membro italiano come risposta ad un’intervista da me
condotta
174
incoraggiano che i genitori si “dividano” in qualche modo i figli e, qualora
non riescano a mettersi d’accordo, vengono abbassati allo status di FM.
Un ultimo importante “nodo” è la difficoltà ad inserirsi nel mercato
del lavoro, comune ad altre sette totalitarie. Per gli adolescenti, i cui
genitori rimangono in The Family, spesso c’è il problema che non sappiano
dove andare, in alcuni casi, non hanno mai conosciuto parenti, data la
spinta della setta a rompere i ponti con il passato, però si sa che chi è
riuscito ad uscire ha spesso trovato qualche familiare o ce l’ha fatta da
solo.302
RIEPILOGO
The Family è sicuramente un movimento affascinante che, non a
caso ha attratto l’attenzione di un pubblico attento. La ricostruzione storica
di Gordon Melton, principale esperto del movimento, nella mia opinione,
non sempre corrisponde alla realtà passata del gruppo. Le opinioni offerte
dagli studiosi che hanno visitato le comunità non prendono in
considerazione anche le esperienze e vicende narrate da chi, per svariate
ragioni ha lasciato il movimento. In alcuni casi sono stati sorvolati o taciuti
aspetti importanti mancando di operare delle giuste connessioni, con il
risultato che le conclusioni sono a volte superficiali o poco corrette perché
offrono solo una prospettiva. La mia opinione, dopo aver letto le relazioni
degli studiosi, numerose MO e Maria letters, consultato i siti web degli exmembri, nonché aver intervistato alcuni di questi, è che sicuramente il
gruppo è stato obbligato ad abbandonare alcuni dei suoi aspetti distintivi
per evitare la distruzione e che in assenza di quei limiti probabilmente non
ci sarebbero stati cambiamenti radicali. Si percepisce una forte simpatia
degli studiosi verso un gruppo che, nonostante i momenti di difficoltà, è
riuscito ad arrivare alla terza generazione, vincendo le opposizioni esterne
302
Miriam Williams “Heaven’s Harlots” cit. p. 278
175
ed interne. Tale simpatia è aumentata nel momento in cui il gruppo è stato
oggetto di maltrattamenti apparentemente illeciti da parte di alcune
autorità. Bisogna essere consapevoli del ruolo svolto da sociologi come
Gordon Melton nel tentare di mediare ed aiutare il gruppo ad ammorbidire
la sua posizione, presentandosi in modo meno conflittuale. Pur rispettando
questa posizione e senza voler veramente contrastare l’opinione di studiosi
esperti del settore, si vuole avanzare la modesta osservazione che la verità
debba essere rivelata nella sua interezza cosa che, a mio avviso, non
sempre è accaduta. A riguardo forte è la polemica tra Kent che definisce lo
studio di Melton su The Family fazioso303 ed incoerente,304 e la risposta di
Melton secondo il quale Kent non ha mai avuto diretto contatto con The
Family e non ha accesso all’enorme quantitativo di letteratura prodotta dal
gruppo305. E’ certo che The Family ha prodotto un numero straordinario di
pubblicazioni interne, che difficilmente possono essere lette nella loro
interezza (molte di esse sono composte da decine di pagine) o reperite;
spesso ha bruciato ed eliminato (cosa che tuttora pratica) materiale
compromettente come si può leggere dalle stesse regole interne ed in
definitiva, nonostante l’apparente apertura, rimane una setta chiusa e
conflittuale.
Rispetto alla descrizione troelstchiana The Family rispecchia alcune
delle caratteristiche tipiche della tradizione cristiana: la separazione da un
sistema religioso tradizionale che si è compromesso con la società; la
separazione fisica da un mondo avvertito come malvagio; l’impegno
individuale e personale richiesto all’aderente; uno Stato avvertito come
303
Stephen Kemt and Theresa Krebs (1998) “When Scholars Know Sin”Skeptic Magazine vol. 6
(3) pp. 36-44
304
Stephen Kent and Theresa Krebs (1999) “Clarifying Contentious …”cit.
305
Gordon Melton (1998) “Mea Culpa! Mea Culpa! J. Gordon Melton Answers His Critics”
CESNUR web http://www.cesnur.org/testi/melton_98.htm
176
nemico della volontà di Cristo, ma che può diventare buono quando
protegge i figli di Dio; una visione millenaristica e apocalittica della storia.
Accanto a queste manifestazioni che rientrano nella tradizione
cristiana, ce ne sono altre totalmente estranee: l’etica, la prospettiva della
famiglia, lo spiritismo.
Per questa ragione, a mio avviso, The Family, non può che essere
considerata una setta pseudocristiana.
Da un punto di vista strutturale attuale il sistema della leadership,
solo in parte eletta dai membri, se da una parte vorrebbe essere indice di
democrazia, a mio avviso, nasconde ancora un forte sistema di controllo,
un’intrusione nella vita dell’individuo e soprattutto delle famiglie,
attraverso il rinforzo di tante regole, di un’ideologia, che ancora oggi
conferisce un ruolo fondamentale ad un fondatore306 che ha arrecato danni
irreversibili e dolore, e soprattutto comprende tutte le MO letters vecchie e
nuove. Anche il ricorso alla categoria dello spirituale permette al gruppo di
imporre il controllo sociale. La messa alla prova o probation con
conseguente perdita dello status CM, per problemi quale l’orgoglio, con
conseguenze tragiche, come la perdita del diritto di mobilità, della propria
famiglia e figli, agisce ancora come una forte pressione sull’individuo. La
messa alla prova è lo strumento attuale per piegare la volontà
dell’individuo. Se si considera, poi, che la messa alla prova viene votata da
2/3 degli abitanti della Casa (oltre che dagli Ufficiali) e che il minore di 16
anni ha il diritto di voto, si può facilmente verificare la situazione in cui il
figlio di 16 anni sia parte di quei 2/3 di votanti, responsabile
dell’allontanamento di uno o entrambi i suoi genitori dalla Casa. C’è una
somiglianza tra la messa alla prova e la scomunica parziale e la differenza
sembra risiedere nel tipo di offesa alla regola, il Charter non è molto chiaro
sulla differenza tra questi due stati.
306
Sul fondatore: http://www.thefamily.org/about/founder.php3
177
Persiste ancora il forte controllo fra membri ed ognuno che si
accorga di un reato che richieda la scomunica, deve riportarlo al proprio
responsabile, pena il fatto di essere scomunicato lui stesso.307 Se si
consideri poi il tipo di offese valide per la scomunica si possono fare delle
considerazioni. Sono ammesse le relazioni sessuali con membri non CM,
pur se con il permesso del CRO, di solito amici di lunga data di The
Family, incontrati con il FFing precedentemente al 1987, data in cui il
gruppo sostiene di aver sospeso la pratica del Flirty Fishing. Sono
assolutamente vietati i rapporti sessuali con membri non CM. E’ chiaro che
con ciò si intenda anche il coniuge che dallo status CM viene abbassato al
FM. Sono ancora sospesi, per almeno sei mesi, i rapporti sessuali fra vecchi
membri CM e nuovi membri CM, anche quando questi erano
precedentemente CM e sono stati abbassati a FM, e poi nuovamente
ammessi come CM. In questo caso ancora se uno dei due coniugi
allontanato rientra come CM per sei mesi non può avere relazioni sessuali
con il coniuge.308
E’ scomunicato il membro che non denunci un’offesa. Questo può
rafforzare l’idea di un clima di rigido controllo nel quale i membri sono
tenuti a denunciare “il fratello”, genitori, figli o chiunque altro. La
denuncia è senz’altro necessaria quando ci si trovi di fronte a reati gravi,
come l’abuso sessuale su minori, ad esempio, ma per reati inconsistenti
come un atteggiamento orgoglioso o di dubbio, sembra che non sia
cambiato “il clima di caccia alle streghe” precedentemente accennata.
Si osservano, ancora, zone d’ombra sui diritti delle famiglie, dei
quali si parlerà nel prossimo capitolo, limitazioni dei diritti di libertà
dell’individuo, nella sua decisione di autodeterminarsi. Un membro CM
non può sposarsi con un membro non CM, a meno di perdere il suo status,
307
The Family “Love Charter” cit. p 90
308
Ibidem p. 118 punti A e C
178
non può risiedere con i membri non CM se non per un breve periodo. A ciò
si aggiunga la dipendenza del membro da un voto di maggioranza per
aspetti quali: poter leggere un libro di sua scelta o decidere che lavoro
svolgere o se mandare i propri figli a scuola. Il controllo, inoltre, deve
essere quasi totale sui membri di una Casa dei SM che vengono privati di
molti diritti, di cui apparentemente un membro normale gode.
Una prima domanda che ci si può porre è in che modo e perché mai
un bambino dovrebbe fare la scelta di essere un discepolo, dato il forte
sacrificio che l’appartenenza richiede, quando gli stessi membri
sconsigliano l’adesione ed invitano il neofita “a calcolare il costo prima di
intraprendere questo cammino”?309 Sicuramente un bambino non può avere
la consapevolezza di una simile scelta e, a mio avviso, può solo subire le
conseguenze delle scelte intraprese dai suoi genitori.
Nel prossimo capitolo si cercherà di analizzare, in modo più preciso,
l’ideologia concernente lo sviluppo del bambino ed il suo rapporto con i
genitori e la comunità.
309
SM “La nostra dichiarazione…” cit. pp. 7-8
179
CAPITOLO 4
EDUCAZIONE E SOCIALIZZAZIONE IN THE
FAMILY
4.1 I PROTAGONISTI
Nella società pluralistica dei nostri tempi non è possibile trovare un
modello unico di famiglia, dopo che importanti cambiamenti sociali hanno
suscitato nuove forme di convivenza. Accanto alla famiglia nucleare
tradizionale, che rimane predominante in Occidente, troviamo altre forme
quali i nuclei con un solo genitore, divorziato o separato, le famiglie prive
di nucleo, i singles o ancora la coppia che si dissolve alla crescita dei figli.
Qualunque sia la forma di convivenza prescelta, la domanda che ci si
pone, in quanto pedagogisti, è verificare quale effetto la struttura famigliare
produce sul bambino ed in quale contesto egli ha la possibilità di diventare
persona. Si può ancora investigare in che modo la società circostante e le
altre agenzie di socializzazione concorrono al suo sviluppo.
Nelle pagine che seguiranno si esaminerà la struttura della famiglia
in The Family, ed il rapporto intercorrente tra genitori, figli e comunità.
L’obiettivo che ci si pone deve essere, non tanto quanto The Family si
avvicini ad un modello normativo, ma se la sua struttura si presenta idonea
allo sviluppo del bambino.
4.1.1 LA FAMIGLIA
La famiglia, nella sua accezione di padre, madre e figli ha,
probabilmente, un valore sociale maggiore nel presente di The Family di
quanto ne abbia avuto nel passato. Facendo riferimento, infatti, ad un
passato piuttosto recente, la famiglia appare un’entità vaga, priva di
180
compiti istituzionali, di potere decisionale e di una propria identità
specifica. Questi elementi si evidenziano durante il processo inglese.
La filosofia di Un’unica famiglia determina la rottura della famiglia
privata, preferendo al suo posto la famiglia allargata della comunità nella
quale tutti sono sposati con tutti. Questa concezione ha avuto, non solo un
impatto sui membri adulti, come si è già trattato in precedenza, ma anche
sui bambini. Ogni membro deve avere considerazione sia per i propri figli
che per quelli degli altri. Il giudice Ward prende atto di questo modo di vita
e della necessità di stabilire l’eguaglianza fra i membri, non rilevando reati
in questa filosofia, e tiene conto del fatto che anche nei Kibbutz310 i
bambini sono separati dai genitori per essere cresciuti da altri.
Le sue maggiori preoccupazioni vertono su aspetti collegati alla
concezione di Un’unica moglie. Innanzitutto si nota la pressione posta sui
membri ad abbandonare tutto. Alla decisione di un aderente di The Family
di vivere con la sua famiglia piuttosto che servire il Signore in una Casa
SM, Berg commenta: “Una decisione ridicola! Scegliere la sua famiglia al
Signore e al Suo lavoro, quando sa che l’abbandonare tutto implica
abbandonare moglie e figli e casa e tutte queste cose per il Signore”.311
Un’altra fonte di preoccupazione riguarda la separazione dei bambini
dalla propria parentela. Un membro adulto di The Family cresciuto in una
famiglia normocostituita, di solito si rivolge ai suoi famigliari qualora
voglia lasciare la comunità, trovando spesso un ambiente accogliente; ma
per un ragazzo di The Family, spesso in età adolescenziale che non ha mai
310
Nei kibbutz i bambini vivono nelle case dei Bambini ed incontrano i genitori durante il tempo
libero, il matrimonio è tenuto in alta considerazione ed il divorzio o l’adulterio sono rari. La
struttura del kibbutz tende a sostituire le funzioni della famiglia monogamica, negli ultimi tempi
tuttavia alcuni gruppi si sono alleati per ottenere che i figli fossero separati in misura minore dai
genitori
311
Ward “The Right Honorable…” cit. pp.171-172
181
potuto coltivare dei rapporti affettivi con la sua famiglia d’origine, diventa
difficile trovare una via di fuga.
Un’altra forma di conflitto sorge quando un fuoriuscito lascia dei
parenti all’interno di The Family, quali coniuge, figli, genitori, fratelli o
sorelle. Il giudice esemplifica questo caso con il rapporto tra Berg e sua
figlia Deborah definendolo “velenoso”. Egli, inoltre, si dichiara sorpreso
nel constatare la mancanza di un legame emotivo tra alcuni membri della
stessa famiglia, ed appartenenti a The Family, apparsi come testimoni nel
processo. Questa mancanza di emotività potrebbe essere stata causata dalle
tante separazioni operate tra genitori e figli, spesso ancora bambini,
incoraggiati a frequentare le scuole della comunità, oppure per l’abbandono
dei genitori impegnati nel lavoro missionario lontano dalla prole.312 Ex
aderenti italiani riferiscono che la separazione veniva imposta ai genitori
quando questi mostrassero problemi spirituali (es. disobbedienza,
mancanza di sottomissione), al fine di proteggere i piccoli dalla loro
influenza negativa o come lezione sull’abbandonare tutto.313
Un esempio della pratica della separazione ci proviene dalla
relazione della scuola nelle Filippine, anche detto Jumbo. Questa scuola
ospita un numero elevato di bambini dall’età di un anno all’età
adolescenziale, divisi in 4 gruppi di età. Gli insegnanti cercano di applicare
la dottrina di Un’unica moglie con rispetto ai trattamenti egualitari,
soprattutto perché ci sono un certo numero di bambini, anche molto piccoli,
che hanno dovuto lasciare i propri genitori, e Maria invita gli operatori del
centro ad evitare ogni forma di favoritismo, qualora abbiano i propri figli
con sé. I genitori assenti di solito visitano i figli ogni due settimane. Nel
rapporto, compilato da uno dei responsabili, si legge di un episodio
abbastanza grave per la stabilità del gruppo: l’arrivo di due famiglie, i cui
312
Ibidem pp. 173- 175
313
interviste condotte agli ex membri con numero di protocollo 27F90 e 17F89
182
figli evidentemente non avevano mai lasciato i propri genitori. I bambini
piangono ogni volta in cui devono distaccarsi dai genitori per unirsi al
proprio gruppo di età. E’ scritto: “Tutti i bambini cominciarono a
sviluppare battaglie nell’abbandonare tutto. Accadeva solo nei gruppi dei
più piccoli”. Gli insegnanti dovranno inventare degli stratagemmi per
distrarre i bambini. “Un’altra bambina di nove anni che era stata viziata
dalla mamma, si faceva venire gli attacchi ogni volta che la vedeva, solo
per un po’ di attenzione e affetto”. Gli educatori stabiliranno regole
specifiche per questo caso, promettendo di castigare madre e figlia se si
fossero verificati altri episodi simili, e proibendo ad entrambe di vedersi
finché non avrebbero imparato la lezione.314 Rapporti simili si leggono
anche nel rapporto della scuola in Giappone: “Con questo gruppo
[composto da bambini dai 2 ai 4 anni] abbiamo avuto molti problemi
perché sentivano la mancanza dei propri genitori e avevano bisogno di
sicurezza ed avevano battaglie e conflitti”.315
Il giudice conclude la sua indagine sul rapporto famigliare con un
elenco di osservazioni.
“1) Per la natura dei loro sforzi missionari, le separazioni sono più
frequenti in The Family che fuori.
2)La pesante costrizione della dottrina dell’abbandonare tutto, rende
più facile l’avverarsi di separazioni.
3) Lunghe o frequenti separazioni sono una minaccia per la sicurezza
e la stabilità dei bambini, e perciò pericolose.
4) La posizione di The Family al limite (o qualcuno direbbe oltre il
limite) della pratica religiosa convenzionale, fa sì che le relazioni familiari
tra chi è dentro e chi è fuori del movimento, si spezzino, spesso in modo
serio.
314
Family Services (1988) “The Jumbo Story” 3 FN 207, FSM 98 pp. 10-11
315
Heavenly City School “Training Seminar Notes” n° 2 p. 11
183
5) I bambini che non abbiano una relazione soddisfacente con il resto
di The Family vanno incontro a delle sofferenze.
6) Questi fattori sono un rischio per S. [il minore protagonista del
processo].316
Si prenderà in considerazione il presente, così come indicato dal
Love Charter nella sezione Diritti e Doveri dei Genitori. Il documento
riconosce il diritto di passare regolarmente del tempo con i propri figli317 e
di vivere insieme a loro a meno che i genitori abbiano scelto di servire The
Family in una Casa SM o siano separati. Uno o entrambi i genitori, infatti,
possono decidere di dedicarsi completamente al lavoro della comunità in
una Casa SM, ritenendolo una chiamata molto importante ed affidare i loro
figli ad un tutore. In questo caso i figli possono vivere, non solo, in una
Casa diversa, ma anche in un’altra città o nazione rispetto ai genitori, i
quali, tuttavia, hanno il diritto di conoscere l’indirizzo ed il telefono dei
figli ed essere informati regolarmente del loro progresso fisico, educativo e
spirituale. Viene specificato che regolarmente significa almeno ogni tre
mesi. Se il figlio si ammala o passa per un periodo di difficoltà i genitori
sono incoraggiati a comunicare più frequentemente con lui.318 I genitori
hanno il diritto di offrire l’assistenza medica che credono più opportuna; se
tuttavia non vivono con il figlio, tale responsabilità spetta al tutore che,
successivamente, li avverte delle decisioni attuate. Hanno anche il diritto di
leggere la posta in entrata ed uscita del minore di anni 16, richiedendone il
suo permesso, a parte le lettere dirette a Maria e al CRO, le quali se
confidenziali non possono essere lette da alcuno.
Il Charter attribuisce ai genitori la responsabilità principale di
educare i propri figli: essi devono provvedere ai loro bisogni fisici,
316
Ibidem p. 176
317
è il Parent’s time costituito da un’ora al giorno e da un giorno alla settimana
318
The Family “The Love Charter” p. 36
184
spirituali ed emotivi e proteggerli da ogni forma di abuso. Inoltre è loro
responsabilità mantenere una documentazione dei risultati scolastici. La
Casa decide le regole cui tutti devono attenersi per l’applicazione della
disciplina, e qualora i genitori non siano d’accordo possono cercare di
modificarle o andarsene in un’altra Casa.
Un’altra categoria di genitore è il single. Generalmente si tratta di
madri nubili o separate, le quali hanno perso il compagno o sono tali per
aver praticato il FFing e lo sharing. Un single è anche colui il cui
compagno, pur essendo membro di The Family, serve il Signore in un’altra
Casa. Ai genitori single la comunità assegna una persona che li affianchi
nel compito educativo. Si può immaginare, in questa situazione, che questa
persona stringa un rapporto con i bambini e possibilmente anche con il
genitore e che il rapporto tenda a diventare una specie di nucleo famigliare.
Il Charter non fornisce altre indicazioni sulle caratteristiche dell’aiutante,
sui tempi, sulla stabilità della relazione.319 Considerando, tuttavia, la
possibilità di avere rapporti sessuali tra membri di una coppia e single, non
è improbabile che si creino ancora dei matrimoni multipli.
Il matrimonio è considerato un’unione stabile, e “…coloro che
entrano in questo patto o contratto dovrebbero farlo con l’intenzione di
rimanere sposati insieme come coppia in modo permanente”320. Come poter
coniugare l’ideale di un matrimonio permanente con la separazione dovuta
a perdita di status CM? La famiglia è soggetta alla Legge dell’amore e al
principio di Un’unica moglie e l’educazione dei figli non è solo una
responsabilità dei genitori, ma della comunità intera.321 La famiglia è un
nucleo di due individui i quali entrambi hanno, primariamente dei doveri
verso la comunità ed in secondo luogo verso la propria famiglia. Se uno dei
319
Ibidem p. 138
320
Ibidem p. 154
321
Ibidem pp. 32-34
185
coniugi, infatti, non adempie alle sue responsabilità di membro,
indipendentemente dalle sue buone qualità di padre o madre e dal suo
desiderio di restare vicino al compagno, rischia di essere cacciato da The
Family e, dunque, di perdere un rapporto con la sua famiglia.322
La perdita dello status CM per il membro di una coppia comporta la
perdita di molti diritti. Il coniuge CM e la Casa decideranno, infatti, quanto
tempo i figli minori di anni 16 potranno passare con il coniuge non CM e
con altri parenti. “Sebbene i genitori siano coloro che decidano la quantità
di contatto che i bambini avranno con i loro parenti [compreso il compagno
non CM], se il contatto ha un effetto negativo su loro o altri bambini nella
Casa, allora la Casa ha il diritto di parlare con i genitori della faccenda. Se
la faccenda non può essere risolta, allora la Casa voterà perché gli venga
revocata l’appartenenza. Questa azione drastica potrebbe non essere
necessaria, ma ci sono volte in cui i bambini che visitano i loro parenti
regolarmente ne vengono influenzati negativamente. Potrebbero diventare
viziati e disobbedienti, cosa che potrebbe arrivare alla Casa, influenzando
negativamente altri bambini”.323 Il genitore e la Casa decidono sul diritto di
visita del genitore non affidatario.
Un altro caso è quello dell’adolescente di 16 e 17 anni che abbia
deciso di contrarre matrimonio, per il quale è richiesta l’approvazione del
genitore CM, dell’Ufficiale di Casa (qualora i genitori non vivano con lui),
mentre è sufficiente che il genitore FM venga semplicemente informato.
Non è contemplata la posizione del genitore ex-membro.324 Un caso ancora
è l’adolescente di anni 14 e 15 che desideri vivere in una Casa diversa dai
322
Ibidem p. 159
323
Ibidem p. 38
324
Ibidem pp. 156- 158 punti B, E
186
propri genitori, il quale deve avere il permesso del genitore CM con cui
vive, ma non è contemplato il parere del genitore non CM.325
Nella parte del Charter relativa alle separazioni si specifica che
quando due coniugi si separano debbono decidere riguardo la custodia dei
figli, possibilmente ascoltando e seguendo i loro desideri, ma se non
riescono a prendere una decisione unanime vengono declassati allo stato
FM. Se i due coniugi vogliono rimanere in The Family debbono mettersi
d’accordo sui figli. Il Charter indica alcuni suggerimenti nel caso i genitori
siano CM, ma niente viene accennato sui non CM ex-membri, quindi si
deve intendere che questi rientrino nella categoria di parenti non CM. Le
coppie separate firmeranno un accordo scritto interno in cui viene
specificato
chi
ha
l’affidamento
dei
figli.
I
coniugi
possono
successivamente legalizzare la propria separazione. E’ forse a causa di una
posizione così radicale, che membri ed ex-membri hanno in molti casi
sottratto i propri figli all’altro coniuge, temendo di dover perdere
completamente il contatto con la prole, a causa della forte mobilità e
dell’intransigenza della vita grupparia.
Si comprende che, non solo, il genitore ex-membro non gode di
alcun diritto, ma il Charter non ne considera neanche la posizione. E’
facilmente comprensibile che un genitore scomunicato o che abbia deciso
di lasciare The Family, costituisca una minaccia al mondo chiuso della
comunità, potendo influenzare i propri figli con un’ideologia diversa.
Un’ultima considerazione riguarda il consiglio dato ai genitori single, i cui
compagni non sono in The Family di affidare la tutela legale dei propri figli
ad una coppia della comunità, in caso sopravvengano morte e danno
debilitante.326 Anche in questo caso non si comprende perché una coppia
325
Ibidem p. 35 punto B, 3
326
Ibidem p. 37 E
187
della comunità possa essere considerata più affidabile ad accudire ad un
bambino del proprio genitore, anche se ex-membro.
Dallo studio dello statuto si deduce che il Charter non ha supplito al
forte divario, notato dallo stesso giudice Ward, tra membri e non membri,
pur se facenti parte di uno stesso nucleo famigliare. Rispetto al passato
rimane la possibilità che i genitori si separino dai figli, qualora decidano di
lavorare in una Casa SM o in situazioni non consigliabili ai bambini. Il
Charter stabilisce che a nessuno può essere chiesto di lasciare la sua
famiglia, e che le separazioni debbono essere concordate tra coniugi e figli.
Certamente è difficile stabilire, né ci si propone di farlo al momento, se ed
in quale misura la dottrina dell’abbandonare tutto continui ad agire sui
membri di The Family, e se i coniugi continuano a separarsi comunque per
obbedire alla chiamata del Signore di servirlo in luoghi diversi. Il fatto che
lo statuto contempli queste situazioni, è indicativo del fatto che siano
ancora possibili.327
La priorità del legame comunitario sul legame coniugale, la mobilità
ed il continuo cambiamento in The Family, l’apertura del rapporto sessuale
di coppia ad altri membri, rischiano di minare la stabilità e serenità della
famiglia. D’altra parte in caso di separazione per problemi coniugali i
membri di una coppia non sperimentano la solitudine e le sofferenze di una
coppia normale, perché comunque rimangono in comunità e ricevono
l’aiuto necessario per crescere i figli.
Inaccettabile, a mio avviso, la differenza di diritti tra membri e non
membri, soprattutto in materia di diritti di famiglia. La legge italiana
attribuisce la potestà genitoriale ad entrambi i genitori (art. 116 cod.civ.),
ed anche quando uno solo dei genitori eserciti tale potestà perché
convivente l’altro conserva sia i doveri, in quanto responsabile della
crescita del figlio, sia i diritti in merito allo svolgimento della funzione
327
Ibidem p. 35 B
188
educativa dell’altro. L’art. 155 cod. civ. comma 3 prevede, salvo altra
disposizione del giudice, che le decisioni di maggiore interesse siano
adottate da entrambi. Il genitore non affidatario o non esercente la potestà
ha comunque il diritto di visita, art. 117 bis cod. civ. La distinzione dei
diritti in rapporto all’appartenenza alla comunità appare in contrasto con
l’art. 2 della Costituzione Italiana, inerente ai diritti inalienabili dell’uomo.
The Family si è spesso appellata a questo articolo per richiedere la
tolleranza e il rispetto dei suoi diritti ed altrettanto dovrebbe impegnarsi per
tutelare i diritti di chi ha abbandonato l’ideologia di The Family ritenendola
inadeguata e non più valida per se stesso. Si legge in un mensile di
informazione di The Family328 “Libertà: un diritto inviolabile. La
discriminazione fra gli esseri umani per motivi di religione e di
convinzione costituisce una offesa alla dignità umana e una sconfessione
dei principi della carta delle Nazioni Unite, e deve essere condannata come
una violazione dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali proclamati
nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo…” Non si può che
essere d’accordo, la libertà, il superamento della discriminazione e del
pregiudizio, del razzismo sono una sfida per una società che si ritenga
pluralistica, ed è tanto più difficile raggiungere questi ideali quanto più la
società si presenta chiusa, monocolore, omogenea.
La
stessa
dichiarazione
dell’ONU
individua
nella
famiglia
l’elemento naturale e fondamentale della società (art. 16, 3).
La
disgregazione coniugale, in atto oggi, che si traduce negli alti numeri di
separazioni e divorzi, dovuti a fattori sociali, crisi di valori e d’identità,
mette in crisi questa istituzione, ritenuta ancora fondamentale per la
crescita del minore. Le crisi coniugali hanno un influsso negativo e a volte
distruttivo sulla crescita dei figli, sono un dispendio di energia e risorse per
328
The Family (1992) “Domani News” anno 1 numero 1 p. 1
189
la famiglia ed una società non deve promuoverle istituzionalmente, caso
mai dovrà cercare di regolarne e limitarne gli effetti negativi.
Rispetto ad un modello di famiglia passato che denominiamo
tradizionale, la famiglia attuale ha contratto le sue sfere d’azione, sia per la
riduzione del fenomeno riproduttivo, sia per una maggiore limitazione della
sua influenza educativa, che condivide con altre agenzie educative, sia per
il minor controllo sociale e dell’autorità domestica.329
Nonostante queste contrazioni la famiglia rimane, ancora oggi, il
luogo
privilegiato
per
la
trasmissione
di
stabilità
affettiva
ed
interiorizzazione dei valori alla prole. Il contributo famigliare è così
importante che anche le altre agenzie non possono ottenere risultati positivi
se la formazione in casa è stata difettosa o inesistente. La legge italiana
prevede forme di limitazione od ablazione della potestà genitoriale e
l’affidamento dei figli ad altri nuclei famigliari in modo temporaneo o
definitivo, quando l’ambiente originale si dimostra inadeguato alla crescita
del bambino.
“Non esiste nella vita umana nessun fattore che eserciti un influsso
profondo come quello della famiglia. Essa dà al fanciullo la prima
intuizione di sicurezza o d’insicurezza, che determina il suo atteggiamento
verso se stesso e gli altri; plasma i suoi criteri morali e l’orienta nella scelta
del comportamento”.330 La famiglia per essere educante non deve
rinchiudersi in se stessa, ma impegnarsi in attività sociali e politiche,
interrogarsi sui valori, superando ogni forma di egoismo e impegnandosi
nell’amore altruistico.331
329
Pietro Roveda (1995) “Amore famiglia educazione”, Brescia, La Scuola pp. 16- 18
330
B. Zoe “Emotional Problems of Childhood” Univ: London Press, 1948 p. 12 cfr. N. Galli
“Educazione, famiglia e società complessa” Vita e Pensiero MI 91, cap. 1 “Il contributo
dell’educazione famigliare all’equilibrio personale dei figli” pp. 21-50
331
P. Roveda “Amore famiglia educazione” cit. pp. 29- 36
190
E’ importante che la famiglia trasmetta dei valori attraverso il
ragionamento, il rispetto e l’affetto ed un rapporto emotivamente intenso.332
La ricerca scientifica mostra che l’identificazione con le figure parentali,
l’introiezione delle norme morali e sociali vissute in casa si traducono in
una buona socializzazione del ragazzo. Il senso della giustizia nella verità,
la responsabilità nelle istituzioni, la riscoperta della libertà autentica, il
rispetto per la vita, l’impegno nell’amore, la forza del perdono e la
sopportazione sono alcune delle virtù che si possono apprendere a casa
quando la famiglia è educante, quando gli stessi genitori sono dotati di
valori personali.333
L’amore è l’ingrediente principale per il raggiungimento di un
equilibrio psicologico, mentre i disturbi affettivi creano forti danni nel
bambino frustrando il suo vissuto. Può un bambino crescere in modo sano
quando i genitori si distaccano da lui per svolgere il lavoro del Signore?
Oltre a perdere quel perno che agisce come sintesi e metabolizzatore della
sua esperienza, riuscirà a sentire l’amore dei suoi genitori o si sentirà
abbandonato? Può una comunità offrire dei modelli validi per
l’interiorizzazione di figure parentali idonee? Esiste un equilibrio tra le
richieste comunitarie ed i bisogni della famiglia?
4.1.2 IL BAMBINO
I bambini sono doni di Dio, la cui formazione è considerata di
estrema importanza per i membri di The Family. Le comunità sono in gran
parte composte da bambini. Riferendoci alle statistiche del 1998 rileviamo
che ben 5851 Charter Members sono bambini fino a 17 anni, circa 830
sono giovani dai 18 ai 20 anni e 3442 adulti. The Family sostiene che la
332
Ibidem pp. 130- 131
333
Ibidem pp. 145- 148
191
media dei figli per ogni donna sposata è di circa quattro, sebbene
facilmente si trovino donne con otto, nove, dieci o più figli.334
L’idea trasmessa da Berg è che il dono di Dio è anche il lavoro di
Dio e che genitori ed educatori devono impegnarsi per la crescita dei
minori nella comunità. Le lettere di Berg sui bambini hanno per oggetto: la
vita spirituale, come insegnare la parola di Dio, la disciplina, la
testimonianza, l’igiene, l’istruzione, il sesso. Non esiste nelle MO letters,
un insegnamento specifico sul bambino in quanto tale, i suoi bisogni, la
realtà psicologica, ma ogni argomento è finalizzato alla formazione del
bambino nella comunità ed alla sua educazione come membro del gruppo.
In questo paragrafo si analizzano tre aspetti specifici del bambino,
rinvenibili nelle MO letters: il bambino come dono di Dio, discepolo di Dio
e strumento nelle mani di Dio per educare i suoi genitori. Gli aspetti
educativi e della socializzazione saranno compresi in altre sezioni.
Le prime lettere sull’infanzia cercano di convincere le giovani
aderenti ad accettare le gravidanza con gioia e come regalo di Dio,
ovviamente una risposta alle prime conseguenze del FFing e dello sharing.
In Vere madri (1975 n° 389) Berg attacca il movimento femminista
accusandolo di aver convinto le donne ad abbandonare la maternità. Si
scaglia contro la prevenzione delle nascite e l’aborto ed esalta i paesi
cattolici per il loro rispetto della natalità. In Bambini di Gesù (1976 n° 739)
la gravidanza assume il valore del sacro: “Se rimani incinta e ti nasce un
bambino sai che è di Dio! Non mi importa di chi è, è volontà di Dio. Perché
non credo che i bambini siano un incidente o uno sbaglio della natura”335.
Lo stesso concetto è ribadito altrove. “Il Signore è quello che ti mette
incinta! Puoi scopare un migliaio di volte al giorno e mai mettere incinta
334
The Family (1996) “Women in the Family” Zurigo, Svizzera p. 11
335
Berg (1976) “Jesus Babies n° 739:11
192
una donna, Dio lo deve fare!336 “Se Dio dà un bambino ad una ragazza deve
sapere che può essere una buona madre. Se non lo è, Lui vuole che lei
impari ad esserlo. Anche se a lei non piacciono i bambini deve imparare ad
amarli. Giusto?”337 Veri Padri (n° 1109) insiste sugli stessi punti, e cioè,
che indipendentemente a chi appartenga lo spermatozoo, è il Signore che
dà il figlio.
L’esaltazione della natalità, definita da Williams genitorialità forzata
(forced parenthood), sembra avere anche un altro scopo: l’aggiunta di
nuovi discepoli nella comunità. In Discepoli Conosciuti (1979 n° 773) Berg
scrive che i bambini sono i discepoli migliori di tutti, che raramente
lasciano il lavoro del Signore e necessariamente devono restare per qualche
anno, durante i quali possono ricevere un addestramento che non
dimenticheranno più.
I bambini, in quanto membri di comunità, partecipano alle attività di
testimonianza ed, anzi, hanno un maggior potere di convincimento. “Ogni
bambino dovrebbe essere un distributore di pubblicazioni o litnesser.
Avete mai notato come chiedono l’elemosina le zingare? Non credo di aver
mai visto una zingara elemosinare senza un bambino nelle braccia e due o
tre
bambini
dietro…Portate
i
bambini
a
distribuire
durante
l’approvvigionamento ed usate i bambini. Addestrateli come discepoli e
non come un prodotto scolastico.”338 I bambini saranno infatti tra i migliori
distributori di lettere, posters, cassett, anche essi sottoposti al sistema delle
quote (una precisa quantità di pezzi da distribuire e contributi economici da
raggiungere). Ruth Wangerin, antropologa, sostiene che quando i bambini
336
Berg (1978) “God’s Gift is God’s Work” parte 3 n° 746: 14
337
Berg (1978) “God’s Gift is God’s Work” parte 2 n° 745: 41
338
Berg (1978) “The Advantages of Having Children” n° 688: 34, 38
193
rivestono un ruolo economico, il padre può diventare il loro capo ed il
sistema di relazioni è un autoritarismo patriarcale.339
L’ultimo aspetto interessante analizza le malattie e le menomazioni
dei bambini, e le correla alla vita spirituale e l’obbedienza dei genitori
come discepoli di The Family. Berg crea un rapporto diretto tra l’infermità
o l’imperfezione e il diavolo, e li associa ad una forma di punizione con la
quale Dio colpisce il genitore disobbediente, o lo avverte che sta per
commettere un peccato.
In Perché il tuo bambino è malato? (1980 n° 1135) Berg scrive:
“Quando Dio permette al diavolo di toccare il tuo bambino, che è il tuo lato
debole, allora ci sarà una [tua] rapida reazione (…) In un modo o nell’altro
le malattie sono quasi sempre colpa dei genitori, la loro negligenza,
mancanza di cura e attenzione, o è Dio che sta trattando direttamente con i
nostri peccati attraverso il dolore e la sofferenza dei nostri bambini, per
cercare di toccarci il cuore e farci pentire. (…) Solo in pochi casi non
dipende dai peccati del padre o del figlio ma è il Signore che viene
glorificato attraverso una guarigione”.340 Questa connessione include le
menomazioni fisiche ed in Genitori sofferenti Berg commenta il caso di un
bambino handicappato per mostrare l’handicap spirituale dei genitori, i
quali avevano scelto di restare in una comunità in America, invece di
partire per i campi missionari. La stessa interpretazione è adottata per Siete
sordi? (1981 n° 1040) nella quale la sordità fisica del figlio equivale alla
sordità spirituale dei genitori. Non sempre gli handicap sono la punizione
di Dio, a volte un figlio con Sindrome di Down può essere un modo per
glorificare il Signore, soprattutto se, attraverso di lui, i genitori imparano
delle lezioni spirituali (compassione, pazienza, ecc) che poi possono usare
339
Ruth Wangerin (1993) “The Children of God. A Make-believe Revolution?” Bergin and
Garvey- Westport, Connecticut pp. 134-135
340
Berg (1980) “Why is your Children Sick?” n° 1135: 38, 41, 56
194
nel lavoro di Dio. La punizione di Dio per qualche proprio peccato è
accettata e temuta dai membri ed agisce come un valido strumento di
controllo sociale. In un caso riportato al processo inglese, un ragazza
adolescente, indicata come ribelle, si era ammalata con febbre molto alta.
La diagnosi fu che Oplexicon, uno degli arcangeli di satana, viveva dentro
di lei. Era terrorizzata. Dopo giorni di febbre molto alta e delirio,
finalmente fu portata all’ospedale, operata e salvata, sebbene le furono
asportate le tube di Falloppio.341In un altro caso commentando la grave
malattia del suo primogenito e la nascita del secondogenito morto, un
membro del gruppo risponde: “Pensai che era la punizione di Dio. Era Dio
che stava cercando di mostrarmi quanto era doloroso per lui perdere uno
dei suoi figlioli. Perché ero stata così egoista non avendo voluto fare niente
per salvare questi uomini [si riferisce al FFing]. Questo era ciò che stava
facendo a me e mi arresi. Dopo di ciò mi sentii come se non mi importasse
più di niente. Aveva distrutto ogni resistenza”.342
Le MO letters accennano alcuni spunti sulla condizione infantile,
sulle potenzialità del bambino piccolo di imparare, e sull’apprendere lingue
straniere, sull’influenza prenatale, sulla preponderanza del bambino ad
apprendere attraverso l’agire e sull’importanza di amare il bambino, di
lodarlo. Altre pubblicazioni di The Family si occupano di altri aspetti
relativi all’educazione e al bambino, tuttavia il pensiero del fondatore è
preponderante, soprattutto nella sua insistenza a non voler considerare il
bambino come persona, entità a sé, autonoma. Manca il concetto di
autonomia decisionale della nuova vita, né si contempla la possibilità che
questi bambini un giorno potrebbero fare delle proprie scelte. La
determinazione di perseguire l’adesione del bambino diventato adolescente
“con ogni mezzo”, che si traduce nella nascita dei TTC e dei Victor Camp è
341
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 123
342
S. Kent “Misattribution and Social…” cit. pp. 38, 39
195
la conseguenza del pensiero e dell’insegnamento di Berg, portato
all’eccesso. Alcune considerazioni interessanti, a riguardo, saranno
proposte nel prossimo paragrafo sull’adolescente.
Con la natalità sacra decade il concetto del bambino come parte
integrante di una famiglia, cui appartiene perché frutto dell’amore e
dell’unione di due individui. I legami naturali con un padre e una madre
diventano secondari rispetto alla natalità divina ed il bambino,
assecondando la visione di Berg, rischia di nascere orfano perché privato di
un legame certo e assoluto con i suoi genitori.
Il pianto dei bambini al distacco dai genitori nel Jumbo e nella
Scuola della Città Celeste, descritto precedentemente è la manifestazione
di una relazione normale tra un genitore ed il figlio, ed il fatto che altri
bambini fossero stati contagiati e fossero tornati a piangere al distacco dai
loro genitori è sintomatico della accettazione forzata dei piccoli, i cui
genitori vivono all’interno del Jumbo, a doversi separare alla sera o durante
la giornata. Diversa la situazione di coloro i cui genitori vivono fuori della
struttura e che ogni due settimane visitano i figli. Viene riferito: “Dopo due
settimane, la maggior parte dei genitori che venivano qui erano scioccati
che i bambini avessero così poche battaglie, quando era l’ora per i genitori
di ritornare a casa.”343 In questo secondo caso i bambini hanno accettato la
separazione forzata e non hanno reazioni negative. Il superamento della
battaglia nell’abbandonare i propri genitori, considerato positivo dagli
educatori delle scuole, suggerisce, in realtà, l’evoluzione di problematiche
nella relazione di attaccamento.344
I commenti e le relazioni su eventuali problemi manifestati dai
bambini, evidenziano una mancanza di conoscenza della realtà psicologica
343
Family Services “The Jumbo…” cit. p. 3
344
J. Holmes (1993) “La teoria dell’attaccamento, John Bowlby e la sua scuola, Cortina Mi
1994
196
ed evolutiva del bambino, che si manifesta soprattutto nel pretendere la
comprensione di concetti astratti superiori al suo sviluppo cognitivo, e si
tramuta in valutazioni semplicistiche o fuorvianti delle problematiche
infantili. Si riporta la storia di un bambino di quattro anni, ospite della
scuola giapponese senza i suoi genitori, il quale non è in connessione con il
Signore ed ha evidenti problemi spirituali: spesso è soprappensiero, fa
“strane smorfie” e sembra vuoto, è sciocchino, dispettoso, mette le dita
negli occhi agli altri bambini, distruttivo. I suoi disegni ben fatti e curati,
poi successivamente scarabocchiati di nero e tagliati a pezzetti. La
soluzione dell’educatore è di pregare con lui perché riceva Gesù nel cuore,
e leggergli una serie di libretti su Gesù e, all’occorrenza, implementare la
disciplina. Già precedentemente il bambino aveva ricevuto Gesù nel suo
cuore, ma forse non aveva capito quale fosse il significato. Un altro
problema spirituale del bambino è che non si mostra felice ed il suo volto
esprime strane espressioni che deve imparare a cambiare. Un educatore
supervisore suggerisce che le “strane facce” del bambino sono forse da
attribuire ad eventuali problemi di vista, e che sarebbe stato opportuno farlo
visitare. Un’altra annotazione del supervisore riguarda il sognare ad occhi
aperti. E’ una strada aperta per il diavolo, è un segno di pericolo e deve
essere assolutamente fermato.
345
Sognare ad occhi aperti e giocare
d’immaginazione è il problema principale nella scuola e diversi bambini
mostrano lo stesso atteggiamento, e dunque viene fortemente controllato e
incanalato. In un caso, l’educatore riferisce come il sognare ad occhi aperti
con missili navicelle spaziali e giochi di guerra conduceva nella direzione
sbagliata, e la soluzione era stata quella di ricordare alcune storie bibliche,
dando ai bambini di 7-8 anni degli eroi accettati con cui immaginare di
divertirsi. La soluzione principale è quella di pregare e memorizzare versi
biblici e tenerli continuamente occupati, così che non abbiano il tempo di
345
Heavenly School “Training Seminar…” cit. p 12
197
pensare. I rapporti descrivono che anche i bambini più grandi soffrono per
la separazione dai propri genitori, anche se in modo meno manifesto, ed in
alcuni casi esprimono il desiderio di ritornare da loro o la necessità del loro
affetto. Abbandonare i genitori fa parte della lezione che tutti devono
imparare e cioè di lasciare ciò che ami di più e sacrificarlo per il Signore.
Per il bambino, fino all’età di 10 anni, non è molto difficile rispondere agli
inviti di amare Gesù, e partecipare ai programmi di lettura della parola, ma
dagli 11 anni in poi questo diventa uno dei problemi principali, e gli
insegnanti devono continuamente cercare di instillare adesione.
Non è evidente che nell’attualità The Family abbia ancora scuole di
grandi dimensioni, dove i bambini vivano insieme, lontano dai propri
genitori (si ha conoscenza di Case per adolescenti, dove vivono gruppi di
adolescenti con una coppia adulta che li supervisiona). Il Charter classifica
i bambini in quattro gruppi di età: bambini 6- 12 anni; JETT di 12 e 13
anni; i Junior Teen di 14 e 15 anni; i Senior Teen di 16 e 17 anni.346
stabilisce che i bambini infrasedicenni hanno il diritto di vedere soddisfatti
i propri bisogni fisici, spirituali ed emotivi; debbono essere protetti dagli
abusi; debbono ricevere un’educazione adeguata e risiedere con i genitori, a
meno che questi vivano in altra casa. Hanno il diritto ad essere curati in
caso di malattia e di passare un tempo stabilito con i propri genitori o
tutori.347 Il Charter stabilisce che i bambini fino ai 13 anni, debbono
passare almeno un’ora per 5 volte alla settimana con i propri genitori e se
questi sono occupati con un adulto da loro scelto.348
346
The Family “The Love Charter” cit. p. 122
347
Ibidem pp 38- 41
348
Ibidem p 151
198
4.1.3 L’ADOLESCENTE
In Adolescenti (n° 1398) Berg elenca i motivi per i quali The Family
è il luogo ideale per gli adolescenti: possono avere le risposte spirituali e
non hanno bisogno di droga, viaggiano molto, vivono continui
cambiamenti e nuove sfide, godono la stima, il riconoscimento degli altri,
si sentono utili, danno e ricevono amore, hanno una libertà sessuale
completa. I loro genitori sono poco più grandi di loro, li capiscono e li
accettano, vivono in compagnia e si divertono ed infine possono avere una
conoscenza del mondo perché testimoniano ed incontrano molte persone.
Al tempo della lettera pochi sono gli effettivi membri adolescenti: il boom
si sarebbe verificato intorno ai primi anni ‘90.
La convinzione che The Family potesse essere un luogo ambito per
gli adolescenti si scontra con le molte defezioni di adolescenti che si
sarebbero verificate successivamente e che, nel 1992, Maria ammette in
Quando gli adolescenti lasciano The Family (n° 2942). “Nel passato credo
che abbiamo resistito perfino di ammettere a noi stessi che esiste una scelta
che ognuno dei nostri adolescenti deve fare da solo (…) non volevamo
neanche menzionare che ci fosse un’alternativa (…) ma ora siamo stati
costretti dalle circostanze e dalle decisioni dei teens che hanno portato le
loro decisioni all’aperto”349 L’invito di Maria ai membri di The Family è di
non ostacolare gli adolescenti e di trattarli con amore, continuando a
coltivare la speranza che con l’arrivo della Tribolazione e dell’anticristo,
molti degli adolescenti sarebbero ritornati. Maria si preoccupa di informare
i genitori e gli educatori di non scoraggiarsi, considerando gli anni
impiegati per addestrarli come tempo perso, perché forse un giorno gli
adolescenti fuoriusciti avrebbero manifestato la loro fede e la validità
dell’educazione ricevuta. Il Charter conferma questa posizione, e se un
adolescente desidera lasciare la comunità i genitori faranno il possibile per
349
Maria (1992) “When Teens Leave the Family” n° 2942 # 230: par. 11-13
199
trovare un accomodamento, possibilmente presso dei parenti.350 La resa
all’evidenza che ogni persona è un individuo autonomo e che a nessuno
può essere imposta una prospettiva di vita arriva, fortunatamente, ma non
evita gli abusi e le sofferenze ai tanti bambini di 11, 12 e 13 anni ed agli
adolescenti che dal 1986 al 1992 saranno ospitati nei TTC, sottoposti ai
Victor Programs e, nei casi più gravi ai Detention Centers nel tentativo di
imporre la scelta di dedicare la propria vita a The Family.
Per capire i problemi vissuti dagli adolescenti e preadolescenti, si
illustrerà qualche caso specifico, estrapolandolo dal processo inglese. R. ha
11 anni, non è in connessione con il Signore: ruba e cerca di coprire quello
che fa. E’ affascinato dalle Enciclopedie e appena può legge, e poi utilizza
la sua conoscenza per farsi vedere superiore agli altri. D1 ha bisogno di
essere umiliato perché ha un’alta opinione di se stesso. H. ha 11 anni e non
mostra alcuna emozione, di tristezza o gioia. 351
Problemi comuni dei teens sono: mormorio, orgoglio, pensieri
cattivi, difficoltà ad accettare la correzione, giustificarsi quando si è corretti
[cioè dare delle ragioni per le quali ci si è comportati in un certo modo, e
perciò non accettare immediatamente la disciplina], mancanza di rispetto,
lettura di libri sistematici ed ascolto di musica non autorizzata, stupidità,
dubbi, sognare ad occhi aperti, essere attratti dalle cose del mondo,
egocentrismo, abbandonare tutto. Un altro problema è quello di non avere
espressioni felici, sia quando il ragazzino viene sculacciato e disciplinato,
sia in altri momenti della giornata. E’ severamente vietato manifestare
tristezza e, nei Victor Camp ai ragazzi vengono applicati dei fermagli con
elastici agli angoli della bocca per obbligarli a mantenere l’espressione del
sorriso.
350
The Family “The Love Charter” cit. p. 14
351
Ward “The Right Honorable…” cit. pp. 164, 165
200
Nel 1988, a circa quattro anni dall’inizio delle diverse esperienze con
gli adolescenti nei vari TTC è evidente ai leader “che i JETT e i Teens non
hanno la stessa dedicazione dei propri genitori e mancano soprattutto di
entusiasmo”. I Victor Programs sono una forma di intensa supervisione e
programma di addestramento che corrisponde ai vari programmi di
riabilitazione sociali. Nonostante le esperienze non sempre felici, diversi
adolescenti sono tuttavia rimasti, si sono sposati ed hanno figli ed oggi
alcuni di loro occupano posizioni di dirigenza nei SM, nei CRO o come
VS.
Gli adolescenti partecipano a tutte le attività di The Family, suonano
testimoniano, si occupano dei bambini più piccoli e di tutte le attività della
Casa. Va rilevato che la vita in comune, a contatto giornaliero con tanti
coetanei, può essere divertente per i giovani e alcuni si lamentano di non
trovare le stesse emozioni quando, fuoriuscendo, si trovano da soli in una
casa normale. Dai 16 anni hanno il diritto di voto su tutte le decisioni della
Casa, ed il diritto di mobilità, cioè possono decidere di vivere in un’altra
Casa, dopo aver ottenuto il permesso di almeno un genitore e dell’altra
Casa. Questa possibilità può riguardare anche i ragazzi di 14 e 15 anni,
dopo aver ottenuto il permesso dei genitori.
4.1.4 L’INSEGNANTE
L’insegnante è colui che si occupa dei bambini, non solo durante le
ore scolastiche, ma anche durante la giornata e nella notte qualora siano
assenti i suoi genitori. Chiunque può occuparsi dei bambini, se è parte della
comunità, ne ha il desiderio oppure se esiste una necessità organizzativa.
Non c’è bisogno di una formazione accademica, ma esistono corsi
all’interno della comunità che preparano a questa professione o ministero
attraverso letture e cassette video. Maria è l’esperta in pedagogia, ha diretto
un progetto di ricerca su larga scala combinando le varie teorie
201
pedagogiche e dello sviluppo del bambino, scegliendo quelle che potevano
adattarsi con un’educazione fondamentalista cristiana.352 Nonostante la
comunità abbia i suoi esperti, nella pratica educativa estrapolata da scritti
interni da me esaminati e dalle testimonianze che ho raccolto, ho rilevano
scarse conoscenze di base. Altri studiosi, come Lilliston e Shepherd, nella
loro permanenza presso due delle comunità negli Stati Uniti e visita ad altre
tre famiglie nella zona, hanno osservato buone relazioni tra bambino e
tutore, enfasi nello stimolare le motivazioni intrinseche, l’insight e la
scoperta ed un approccio simile alla zona di sviluppo prossimale di
Vygotsky.353 Anche gli assistenti sociali, durante il processo inglese,
riportano un clima favorevole e buone capacità degli insegnanti, “una forte
relazione
tra
adulti
ed
educandi
in
un
contesto
sicuro
e
controllato…sebbene ci siano preoccupazioni sugli effetti del lungo
isolamento dalla società sui bambini, sulla base giornaliera l’educazione
offre attività adeguate alle età, abilità e attitudini dei bambini.”354
Per alcune discipline si utilizzano insegnanti esterni, e quando la
comunità non è in condizione di occuparsi della scolarizzazione, il Charter
permette di rivolgersi alla scuola esterna.
4.1.5 LA COMUNITA’
Si è già descritto ampiamente la comunità in quanto organizzazione,
attraverso le sue funzioni ed ideologia; in questa sezione si cercherà di
osservare la comunità come ambiente. Si tracceranno alcune linee generali
tenendo presente che le Case possono differire secondo la località, il suo
352
Susan Palmer “Heaven’s Children” cit. p. 23
353
Lilliston e Shepherd “Psychological Assesment of Children” in Lewis and Melton “Sex,
Slander and Salvation” cit. pp. 55-56
354
Ward “The Right Honorable…” p. 142
202
ruolo, ed i membri che la compongono e ricordando che la vita di The
Family cambia spesso e, dunque, anche le sue Case.
La comunità CM è un ambiente fortemente controllato, nel quale
l’omologazione a regole stabilite è accettata e ricercata, attraverso riunioni,
decisioni di gruppo, letture collettive. Molto sforzo ed impegno è investito
nel cercare di rendere le Case a norma di sicurezza e sicure per la vita dei
bambini, controllando prese di corrente, rimuovendo attrezzi ed oggetti o
prodotti pericolosi, proteggendo gli spigoli del mobilio. I bambini vengono
educati a non accedere all’angolo di cottura nella cucina, diviso dal resto
della casa con un nastro adesivo colorato.
La pulizia è considerata “santità” e ricercata come scopo prioritario. I
membri non indossano in casa gli indumenti utilizzati per la strada; quando
un membro si ammala è posto in isolamento per non contagiare gli altri ed
in generale i membri si impegnano a mantenere le Case pulite.
Nelle Case non si fuma tabacco, droga, ed il consumo di bevande
alcoliche è limitato a piccole quantità. Sono vietate Coca Cola, birra ed
alimenti considerati dannosi alla salute, come zucchero raffinato,
molluschi, maiale, prodotti contenenti
zucchero e farina raffinati, cibi
sofisticati, patatine e simili.
Sono vietate imprecazioni, bestemmie e manifestazioni di violenza e
collera. I membri si sforzano di rivolgersi con amore e gentilezza agli altri,
mostrano sempre un sorriso, anche quando il proprio umore è opposto e
stanno attraversando momenti difficili, per manifestare la propria fede che
Dio si prenderà cura di ogni problema. Non è tollerata l’aggressività, il
vandalismo, gli atti delinquenziali e sadici e per questo i bambini non
possono vedere programmi televisivi, perché di solito carichi di scene
violente.355
355
SM (1992) “Il Patrimonio spirituale e la vita quotidiana dei nostri bambini” pp. 5-12
203
E’ difficile poter conciliare queste dichiarazioni di grande civiltà con
il trattamento brutale dei Victor Camp. Bisogna sempre tenere in mente la
dicotomia dell’ideologia di The Family, formata da opposti inconciliabili e
da eccessi comportamentali tipici del gruppo e soprattutto della personalità
disturbata di Berg. Le feroci esecuzioni, anche se opposte all’amore e la
cortesia che i membri sostengono di sviluppare nelle proprie Case, anche se
inammissibili, sono comunque coerenti all’ideologia del gruppo, che
considera la correzione un atto di amore e non uno sfogo dell’adulto sul
bambino.
Il controllo spirituale è intenso, se si pensa che gli stessi bambini
sono continuamente tenuti in attività per non permettere alle loro menti di
divagare, distrarsi e diventare conseguentemente prede del nemico. E’ un
controllo reciproco, con il quale i membri garantiscono l’adesione e
vigilano che la verità di The Family sia continuamente ricercata ed
applicata.
4.2 TEMI EDUCATIVI
4.2.1 EDUCAZIONE O SOCIALIZZAZIONE?
Lo studioso di psicologia dell’età evolutiva M. Lostia356, definisce la
socializzazione come il graduale inserimento di un individuo entro le
strutture di una determinata e storica cultura, perché impari ad utilizzarne i
mezzi, sfruttarne i servizi e contribuire alle modificazioni degli uni e degli
altri secondo direttive che ne costituiscono i valori di base.
Tale processo non è univoco ed il rapporto tra società ed individuo
può essere descritto come un continuo negoziato, tuttavia la società resta
una forza potente nella quale il desiderio di conformità è la regola piuttosto
che l’eccezione. Bisogna infatti considerare che una certa cultura tende a
356
M. Lostia “Lineamenti di psicologia dell’età evolutiva” O. S. p. 241
204
selezionare solo alcuni tra i comportamenti possibili e a rafforzarli. Ogni
società privilegia alcuni tratti specifici della personalità e li trasmette ai
bambini attraverso la socializzazione e le norme culturali. Queste ultime si
configurano come le aspettative ed i modelli che regolano l’interazione tra
persone. Aspettative, cambiamento comportamentale e desiderio di
adeguarsi ad un ruolo sono i fattori responsabili di un buon processo di
socializzazione attraverso la quale l’individuo interagisce con altri e
contribuisce al collegamento tra le diverse generazioni di una società.
Il processo di socializzazione, che trova la sua attuazione nei
meccanismi dell’imitazione e dell’identificazione, sebbene più intenso
durante l’infanzia e l’adolescenza, continua tutta la vita. La socializzazione
forma nel bambino i valori di base che egli assorbe dall’ambiente, spesso
senza che egli possa fare delle scelte o derogare dalle regole imposte.357 La
socializzazione dell’età adulta permette di sviluppare capacità specifiche ed
ha funzione adattiva alle crisi, previste o meno, alle quali la persona deve
dare risposte.358
Il contatto umano nei primi anni è fondamentale per lo sviluppo del
bambino ed in particolare il rapporto con la madre, definito di
attaccamento, che si sviluppa nel primo anno, pone le basi per le future
relazioni sociali del piccolo. Lo psicologo J. Bowlby (1951), rilevò nei suoi
studi, che i bambini deprivati di un rapporto stretto e affettuoso con la
madre andavano incontro a forti disturbi della personalità, ritardo
linguistico ed intellettuale, e difficoltà ad instaurare rapporti stretti e
duraturi con gli altri. Dagli studi iniziali sull’attaccamento, si è passati ad
analizzare la regolazione dell’emozione, da qui ulteriori ricerche secondo
diversi approcci metodologici. Alcune ricerche empiriche, in particolare,
hanno permesso di collegare lo sviluppo dell’emozione nel bambino con lo
357
E.H. Erickson (1972) “Infanzia e società” Roma, Armando
358
N Elias (1990) “La società degli individui” Il Mulino, Bologna
205
stile espressivo del genitore.359 Si è stabilito con una certa sicurezza, che
l’emotività dell’adulto, che si forma nel primo anno di vita, è un marchio
che si mantiene tutta la vita.360
Non sempre la socializzazione riesce ed i sociologi sostengono che
esiste un rapporto tra socializzazione inefficace e malattia mentale, causata
dal tipo di comunicazione sociale in famiglia, o dai metodi di
socializzazione nelle diverse classi sociali, o ancora dalle tecniche di
socializzazione. La socializzazione, quando fallisce, può portare a
conseguenze più o meno gravi che vanno dalla ribellione ai valori
dominanti, la devianza e la malattia mentale. Alcuni di questi fallimenti,
tuttavia, possono essere l’inizio di cambiamenti sociali per le generazioni
future.
L’educazione è un processo di crescita umana che si attua sia
attraverso le potenzialità e capacità innate del soggetto, sia attraverso gli
stimoli, i consigli o gli esempi provenienti dall’esterno, siano essi
intenzionali o meno. Mentre il concetto di trasmissione di valori, può
essere maggiormente compreso ed espresso nella socializzazione, non
altrettanto può dirsi dell’educazione, perché la trasmissione presuppone
un’idea di immutabilità dei valori e richiama la metafora del travaso in un
recipiente passivo. L’idea di trasmissione appare inadeguata al rapporto
educativo nel quale, pur essendo fondamentale il riferimento a dei valori ed
una visione del mondo, le idee non vengono assunte in modo assolutistico e
dogmatico. I valori vanno presentati in modo propositivo, di partecipazione
e mai di coercizione, spronando il senso critico dell’educando.
361
Questo
359
G. Liotti (1994) “La dimensione interpersonale della coscienza” Roma, N.I.S. pp. 59-96
360
C. Riva Crugnola (1997) “Modelli di sviluppo e disturbi di personalità nell’orientamento
psicoanalitico e psicodinamico” pp. 100-114 in L. Barone e C. Maffei (1997) “Emozione e
conoscenza nei disturbi di personalità” Milano, FrancoAngeli
361
B. Bellerate (1995) “Un itinerario aperto: l’educare” pp. 15- 29 in a cura di M. Borrelli “La
pedagogia italiana contemporanea” Cosenza, Pellegrini
206
atteggiamento diventa tanto più necessario se si considera che in una
società pluralistica è difficile cercare valori condivisi da tutti, se non
all’interno di uno stesso sistema culturale, perciò si preferisce educare per
qualcosa di valido ed importante, comune all’uomo e alla comunità nel suo
insieme. Fondanti all’interno di una società interculturale sono i valori
morali e civici, nel senso di rispetto della persona, solidarietà, aiuto
reciproco, convivenza democratica.
362
Ciò significa anche educare ad una
moralità nel rapporto con l’ambiente, nella politica e nell’economia.
Uno dei filoni dell’educazione riguarda la società: si educa per
migliorare la società, per una vita migliore, quindi, accanto ai grandi valori
fondanti, troviamo gli altri fini dell’educazione, l’educazione ambientale,
alla salute, al senso di responsabilità che in generale si possono definire
educazione nella civiltà contemporanea. L’altro filone considera la
componente del singolo. L’educazione deve permettere a ciascun individuo
di realizzare la propria individualità: l’autonomia, l’esercizio delle capacità
critiche, la creatività. “Il fine ultimo dell’educare può essere espresso dallo
sviluppo ottimale del soggetto nelle condizioni concrete, in cui si trova a
vivere e che gli consentono una soddisfacente gratificazione: fine da alcuni
identificato, ottimisticamente con la felicità, che invece, a mio avviso, non
è di questo mondo.”363 L’uomo, per la sua realtà finita, limitata ed
imperfetta, è soggetto educabile e sempre perfettibile.
Importante è la problematicizzazione che abitua i ragazzi ad uno
schema mentale di ricerca, ad interrogarsi sui fatti e sul sapere,
approfondendo il processo di apprendimento. Si educa perché il bambino
362
G. Petracchi (1994) “Appunti per una pedagogia multiculturale” pp. 213- 222 in Università
degli Studi di Trieste, Facoltà di Magistero (1994) “Educazione, scuola e formazione docente”
Udine, Del Bianco
363
B. Bellerate “Un itinerario aperto…” cit. p. 23
207
impari a rapportarsi con gli altri, ad incanalare la propria emotività, a
tollerare la sua frustrazione e a dominare l’aggressività.
E’ improponibile l’idea di un modello da ricalcare o di un criterio di
verità assoluta: si preferisce parlare di esempi e l’educatore deve porsi egli
stesso all’interno di questo circuito in divenire nel quale il meglio è sempre
attuabile e non esiste un Bene assoluto. L’educatore cerca di dare un buon
esempio, con la consapevolezza di essere imperfetto ed assumendo un
atteggiamento autocritico.364
La mancanza di verità assolute non sottende, tuttavia, mancanza di
strumenti, soprattutto concettuali. Fra questi si considerano indispensabili,
ad un approccio storico-evoluzionistico: un’educazione per problemi, che
accetta il conflitto come una possibilità per il cambiamento; il favorire un
pensiero divergente e creativo che permette di affrontare le situazioni
problematiche senza paure; la necessità di seguire delle regole ed essere
coerenti; infine, la necessità di inquadrare le ipotesi risolutive in un quadro
teorico dal quale poter dedurre le conseguenze. In educazione diventa
importante il controllo con i fatti, con l’esperienza ed il concreto, ciò che si
definisce la prassi educativa, ponendo attenzione ai feedback negativi che
portano ad un ripensamento del quadro teorico iniziale. L’educazione
dispone di criteri di falsità più che di verità.365
Ampliando il concetto al contributo
dell’educatore
rispetto
all’educando, si possono delineare alcuni obiettivi di risorse umane. Si
indicano: una pluralità di saperi (di ordine filosofico, culturale, teorico e
politico) ai quali attingere per risolvere situazioni problematiche sempre
nuove e diverse. E’ indispensabile calare il sapere e le idee, create
dall’uomo per risolvere i problemi, nella realtà storica cui esse si
364
F. Blezza (1993) “Educazione 2000” Cosenza, Pellegrini pp. 293- 301
365
F. Blezza (1996) “Un’introduzione allo studio dell’educazione” Venosa, Osanna pp. 148-
188
208
riferiscono, stando cauti a non astoricizzare le idee dal contesto storico. Fra
le risorse umane auspicabili si ritiene che il senso critico sia necessario al
divenire storico delle idee che, proprio perché calate in una realtà storica,
sono controllabili e criticabili. In questa prospettiva storico-evoluzionistica,
le idee sono solo strumenti necessari per l’evoluzione dell’uomo o, in una
concezione filosofica cristiana, alla formazione della persona. Qualora
l’educatore imponesse una qualunque idea sfruttando una propria posizione
favorevole,
a
commetterebbe
causa
una
dell’asimmetria
grave
scorrettezza,
tra
perché
educatore/educando,
si
tratterebbe
di
condizionamento o asservimento dell’uomo ad un’idea.366
Dopo questa premessa si tenterà di ricostruire, servendosi degli scritti
interni al movimento, la concezione pedagogica di The Family, verificando
come si concretizzano i concetti di educazione e socializzazione.
Berg, riferendosi all’educazione, intende in realtà la scolarizzazione.
In La rivoluzione dell’educazione si legge: “ Dovremmo dare
un’educazione basilare ai nostri bambini: leggere, scrivere, aritmetica, le
tre vecchie “R”, più geografia, storia mondiale ed un anno di scienze
naturali”367 In Addestrare il bambino (n° 1142), una compilazione tratta
dagli scritti di Berg, si specificano i passaggi significativi che impegnano il
genitore e la comunità, dalla nascita del bambino alla sua adesione
volontaria a The Family, e si chiarisce che obiettivo dell’educazione è la
formazione del bambino come membro del gruppo. In La visione della
scuola (n° 2430) Berg si riferisce al processo educativo come
addestramento. L’impegno costante del bambino nella testimonianza per le
strade a fianco degli adulti, aveva comportato la trascuratezza
dell’addestramento del bambino. Ancora oggi, nell’indice del Love Charter
alla voce educazione confluiscono aspetti attinenti alla scolarizzazione. Il
366
Ibidem pp. 189- 216
367
Berg (1975) “The Education Revolution” n° 371: 7
209
giudice Ward, nel processo inglese, cercando di capire il significato
dell’educazione per The Family evidenzia la seguente definizione tratta da
uno scritto dei SM: “L’educazione è primariamente il processo di imparare
ad applicare il lavoro di Dio per aiutarci a capire gli scopi di Dio nella vita,
apprezzare Lui e le meraviglie della sua creazione”.368
In uno scritto propagandistico redatto dai SM, per contrastare le
ondate di pubblicità negative degli anni 1992-95, l’organizzazione cerca di
difendere la propria scelta educativa, scrivendo: “…Nelle nostre comunità
noi tutti serviamo il Signore, compresi i nostri bambini (…) amiamo molto
i nostri figli e preghiamo che anche loro siano chiamati dal Signore a
servirlo come facciamo noi. Da parte nostra, diamo ai bambini le
attenzioni, la preparazione e l’esempio personale migliori finché sono
piccoli. Essi sono comunque liberi di scegliere quando crescono”.369 Si
rimanderà un commento più ampio nella parte conclusiva, per ora si
esprime una certa perplessità sul fatto che il bambino sia veramente libero
di fare le sue scelte, raggiunta l’adultità, se il suo sviluppo infantile non sia
stato congruo. Molte patologie della personalità si strutturano proprio
quando il processo di formazione del bambino è stato infelice e patologico,
e sicuramente una delle conseguenze di ciò è poi che la persona non è così
libera di scegliere. In questa pubblicazione è ribadita l’equivalenza tra
educazione ed istruzione.
Si legge ancora: “Nella società non ci sono strutture adeguate ad
offrire ai nostri figli un’istruzione religiosa che dia spazio alla nostra
singolare espressione di devozione cristiana e al nostro modo di vivere che
crediamo siano espressioni stabilite nelle Scritture [Sacra Bibbia]”.370
Fondamentale per il gruppo, è l’uso della Bibbia, ma ancora di più lo sono
368
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 136
369
SM (1992) “Il patrimonio spirituale e la vita quotidiana dei nostri bambini” p. 10
370
Ibidem p. 9
210
gli scritti del suo fondatore, Berg, e si determina una corrispondenza tra
l’istruzione religiosa ed il contesto comunitario, che sappiamo essere
espressione dell’ideologia del suo fondatore. Se fosse sufficiente istruire i
bambini secondo una generica fede cristiana, sicuramente l’educazione
potrebbe svolgersi nelle varie scuole cristiane, cattoliche o protestanti già
esistenti, ma qui si tratta di istruire con l’ideologia di Berg ed, ovviamente,
questo è possibile solo nelle comunità.
Non sembra sbagliata la definizione di Berg di addestramento
quando si rivolge all’educazione del bambino di The Family, in quanto
l’obiettivo è l’acquisizione di abilità precise per poter diventare un certo
tipo di persona: un missionario del gruppo. Il processo educativo potrebbe
semplicemente equivalere ad un normale processo di socializzazione con
cui una società cerca di formare i suoi appartenenti. Certo siamo al di fuori
del concetto di educazione precedentemente delineato, che si caratterizza
per essere evolutivo ed in divenire e nel quale non esiste un Bene assoluto
da raggiungere. Anzi, nelle pagine seguenti, sarà evidente che il tipo di
educazione di The Family è una forma di condizionamento e di
indottrinamento per la richiesta implicita ed esplicita dell’asservimento del
bambino ad un’idea filosofica, religiosa considerata come modello
prefissato dal quale non poter assolutamente derogare. Della stessa
opinione Kazimierz Franczak nella sua tesi di laurea, nella quale asserisce
che “il gruppo attua un’educazione unidirezionale per educare i figli ad
assumere un ruolo di membro piuttosto che promuovere una crescita
globale degli educandi”371
Fonti educativa per eccellenza le MO e Maria letters. Altre fonti The
Story of Davidito e Techi, i tre volumi del Childcare Handbook dei quali si
daranno maggiori informazioni nel capitolo della scolarizzazione, ed il
371
Kazimierz Franczak “Identità sociale, prassi educativa…” cit. p. 174
211
libro Raise Them Right, una raccolta di riassunti di libri o articoli di
studiosi sull’educazione.372
Dato che l’educazione è prassi educativa è necessario fare
riferimento ai casi concreti, alla realtà educativa, e non solo ad un ideale
educativo, ed a questo scopo si utilizzeranno Le annotazioni del seminario
di formazione realizzato nella Scuola del Giappone Scuola della Città
Celeste, realizzato presumibilmente nel 1988. Tali scritti sembrerebbero
adatti allo scopo perché si calano nel vissuto, nel concreto, riportano fatti
accaduti e l’interpretazione che ne viene data dagli insegnanti, nonché il
punto di vista dei relatori e supervisori. La pubblicazione è costituita da
151 pagine e comprende le relazioni degli incontri sui diversi gruppi di
bambini e su argomenti di interesse generale come: suggerimenti per gli
insegnanti, insegnare a cantare, fare discussioni (pow wow), la disciplina, la
visione di video. Le ultime trenta pagine riguardano l’organizzazione della
scuola e della vita di comunità. La scuola riveste un ruolo importante nella
storia di The Family perché è il modello sul quale si struttureranno altri
centri educativi, è la risposta alla richiesta di Berg in La visione della
scuola, con la quale esorta la creazione di centri adeguati per la cura dei
bambini. L’importanza della scuola è sottolineato dalla presenza di leader
importanti, fra i quali la stessa Sara, autrice di La storia di Davidito, ed
educatrice nella casa di Berg, inviata da Berg e Maria per impostare
l’attività educativa. La stessa riferisce: “Non c’è da meravigliarsi che il
Signore stia ponendo così tanta enfasi su queste scuole ora. Berg e Maria
sono molto interessati a queste scuole. E’ un lavoro di squadra ed
addestramento a tempo pieno sull’essere genitori e pastori…”373 Vista
l’importanza delle scuole che cercano di rispondere alla trascuratezza con
la quale erano stati addestrati i bambini fino a quel momento, è ipotizzabile
372
Family Counselling Association (1989) “Raise Them Right” Christian Gospel Books
373
Heavenly City School “Training Seminar…” cit. p. 42
212
uno sforzo del gruppo per raggiungere dei risultati efficaci, e si può pensare
che il modo con il quale siano trattate le problematiche rifletta la ideologia
della comunità. Per queste caratteristiche, la pubblicazione sembra ideale
per astrarre dei principi pedagogici, validi in quel contesto. Ovviamente
non si vuole negare che in altre situazioni, come quelle messe in luce
precedentemente, le opinioni siano state diverse; con questa descrizione si
cerca, tuttavia, di offrire un’altra prospettiva e far luce su un periodo
importante del movimento, per quanto attiene all’educazione e si intende
che prima di allora non si potesse proprio parlare di educazione.
Centrale per l’educazione è la parola, nell’interpretazione portata da
Berg, che sottende ad una specifica visione dell’uomo impotente ed
incapace di realizzare alcunché di buono, dotato di una natura cattiva.
All’opposto si indica un Dio potente, perfetto, unica espressione del bene,
che si manifesta attraverso la voce del suo profeta David Berg. L’unico
modo in cui l’uomo può vincere un confronto è sottomettendosi al
Dio/Berg, e poiché dall’uomo non può venire niente di buono il membro
adulto, ma anche il bambino di The Family, impara a diffidare di se stesso,
della sua capacità di comprendere i fatti e si affida completamente al
sistema gerarchico anche se ciò costi sacrificio e negazione di sé.
Le risorse disponibili per l’educazione in questo contesto appaiono
opposte ad un approccio storico-evoluzionistico: un sapere limitato e
circoscritto, rappresentato dalle MO e Maria letters e da quel sapere
necessario a rispondere alle problematiche sollevate dall’appartenenza,
l’astoricità delle proposte valoriali (continui riferimenti ad episodi biblici o
di altro genere usati come massime metastoriche), la negazione del senso
critico, che può essere interpretato come dubbio e mormorio, la
sottomissione dell’uomo all’idea. Vediamo come questi valori si
concretizzano nel vissuto del bambino.
213
4.2.2 IL PROCESSO EDUCATIVO
Si sono fin qui esposte le ragioni per le quali sembrerebbe più
corretto parlare di processo di socializzazione. In The Family il bambino
impara ad assumere un ruolo nella sua società, interiorizza le norme, i
valori sottostanti al suo contesto culturale secondo un modello già
prefissato. Si farà uso, nonostante tutto, del termine processo educativo per
descrivere quelle azioni intenzionali con le quali gli aderenti della comunità
addestrano i loro piccoli, ricordando, tuttavia, che l’educazione non può
essere confusa con la socializzazione. In questo paragrafo si cercherà di
osservare in che modo gli educatori e responsabili della scuola realizzano
l’obiettivo principale della formazione del bambino in quanto membro di
comunità e se il valore di uomo cui anela la formazione del bambino
corrisponde a quella implicitamente descritta da Kent374, riferita al membro
comune di The Family. In un secondo momento si prenderanno in
considerazione alcuni degli obiettivi principali: l’educazione religiosa,
l’educazione morale, l’educazione alla vita sociale e comunitaria, e alla
civiltà contemporanea.
Il valore assoluto ed obiettivo del processo educativo è diventare un
missionario di The Family che corrisponde all’abbandono di se stessi e
l’accettazione della visione antropologica di Berg. Se per un membro
adulto, cresciuto in una società occidentale questo obiettivo implica la
spoliazione della propria identità, per il bambino si tratta di formare un
certo tipo di uomo che tenterò di descrivere attraverso descrizioni parziali.
Un membro della comunità ha abbandonato tutto su questa terra per
dedicarsi completamente al Signore/Berg e deve essere disponibile al
sacrificio; obbedisce a quanto gli viene chiesto come un bravo soldato; non
dubita mai, né critica quanto gli viene richiesto perché sa che non può
374
S. Kent “Misattribution and Social…” cit. pp.32-39
214
fidarsi di sé; accetta con gioia la correzione perché sa che ne ha bisogno e
non cerca di giustificarsi.
Identifichiamo innanzitutto il concetto di abbandonare tutto, che in
gergo vuol dire sia abbandonare un qualcosa a cui si tiene e qualcuno che si
ama (ricorrente nell’immaginario collettivo è l’esempio del Patriarca
Abramo che, per la sua fede in Dio è disposto ad abbandonare il figlio
Isacco offrendolo in sacrificio), un meccanismo attraverso il quale il
bambino viene privato dei propri genitori ed identità. Abbandonare vuol
dire anche lasciare se stessi nel senso di una propria convinzione, o qualche
particolarità del proprio carattere negativa all’aderenza, tenendo presente
che Dio può solo usare qualcuno che non oppone resistenza. I bambini
della scuola giapponese imparano fin dalla più tenera età a sperimentare il
sacrificio, anche loro, infatti hanno bisogno di rompersi, cioè di essere
spogliati della propria identità. I piccoli, la cui età comprende il neonato
fino all’anno e mezzo “…Hanno bisogno di un aiuto in più per rompere le
loro abitudini o i problemi di personalità… Devono passare tanti
cambiamenti nel momento in cui abbandonano le loro mamme! C’è
bisogno di qualcuno con la convinzione e la fede per quel tipo di bambini,
che può intervenire se la mamma se ne deve andare”.375 Condizione
generalizzata per tutti i bambini è la separazione dai propri genitori, come
una forma di rito d’iniziazione, e passaggio obbligato per imparare la
lezione dell’abbandonare tutto.
In una lezione sulla disciplina Sara, principale educatrice nel gruppo,
esorta tutti i responsabili a prendersi cura di tutti quei bambini che avevano
dovuto lasciare i genitori; ricorda che l’evacuazione dall’India era stata
progettata in modo che 150 adolescenti fossero mandati da una parte e i
loro genitori dall’altra. [presumibilmente i bambini sono andati nelle
scuole]. La notizia della separazione era stata data da un giorno all’altro a
375
Heavenly City School “Training Seminar …” cit. p. 5
215
bambini dagli 11 anni in su, eppure loro l’avevano accettata senza
difficoltà. “(…) guardate cosa i nostri adolescenti hanno dovuto
abbandonare, all’istante, hanno abbandonato i loro genitori e famiglie
divine, il campo di missione e gli amici e tutto! Potrebbero non rivedere
mai più i loro genitori, eppure l’hanno presa così bene (…) Hanno il
Signore e la sua parola ed una connessione pura con il Signore. Possono
imparare così tanto ed accettarlo meglio quando sono piccoli (...) alla
scuola sembra che i bambini crescano meglio perché hanno l’amore di Dio
senza l’emotività dell’amore sentimentale dei propri genitori”.376 Da queste
affermazioni si può intuire l’obiettivo di recidere i legami parentali,
attraverso la giustificazione divina, esemplificata in Il bisogno che i
genitori diano i loro figli a Dio (DB 4). E’ interessante notare che la
categoria più colpita sembra essere quella dei figli dei leader. Sara spiega
che “…sanno di essere i figli dei leader e potrebbero pensare di essere
speciali” Ci si può chiedere se la separazione imposta spesso ai figli dei
leader (ancora oggi attuata in The Family) sia funzionale al controllo dei
genitori, dei quali è importante accertare e promuovere continuamente la
lealtà, per il loro contatto continuo con il membro comune. Essi possono
rappresentare un pericolo per The Family perché rivestono ruoli di
interfaccia. La consapevolezza del dolore e del conflitto che richiede un
simile sacrificio è così evidente che Maria, per sollevare i genitori dal
ricordare quotidianamente i propri figli con la preghiera, istituisce una
nuova pratica: chiedere a qualcun altro di pregare per loro ed evitare
perfino di portarsi loro fotografie. Non basta perciò l'abbandonare, bisogna
anche dimenticare i figli, perché altrimenti il loro pensiero costituirà una
distrazione ed inutili battaglie.
Nell’altro significato dell’abbandonare tutto interessante è la
relazione del francese Joseph sul gruppo degli Impavidi combattenti (5-8
376
Ibidem p. 42-43
216
anni). Joseph fino a quel momento non aveva mai lavorato con i bambini e
d’improvviso diventa un esperto nella disciplina. “ Sembra che questo
gruppo di età è stato riunito insieme senza che gli fosse mai stata data
abbastanza disciplina! Questa è ancora una NWO (un’area della propria vita
sulla quale occorre lavorare ed impegnarsi per poter avere miglioramenti),
per questo gruppo, ma avreste dovuto vederlo sei mesi fa. Ah! Il Signore ha
fatto molto! Una vera sfida! Tutti facevano le loro cose, non si
sintonizzavano [secondo l’immagine della radio e del sintonizzarsi sul
canale di Dio, ascoltando la voce di Dio e la sua volontà], ed
automaticamente uscivano fuori di sintonia se un adulto parlava. C’è voluto
un sacco di duro lavoro, perché erano ormai grandi abbastanza da essersi
già induriti [vuol dire rifiutarsi di ascoltare ed accettare la correzione] nel
fare le cose a modo proprio (…).”377
La seconda categoria presa in considerazione riguarda l’incapacità
dell’uomo di fare alcunché di buono: è un grave peccato per i membri
prendersi il merito per qualunque cosa che realizzano, un peccato di
orgoglio ed autogiustizia. Ne è un esempio la stessa frase appena citata
quando Joseph esclama: “Il Signore ha fatto molto”! Si potrebbe analizzare
ogni testimonianza ottenendo sempre lo stesso risultato. Con lo stesso
principio i bambini imparano a non prendersi mai il merito per le loro
buone azioni. Nella relazione sui Pionieri coraggiosi (8-10 anni) e gli Hots
Gli adolescenti soldati celestiali ed infuocati (10-12 anni), all’inizio
accorpati
in
un
unico
gruppo,
gli
educatori
commentano
la
rappresentazione musicale e teatrale che i ragazzini avevano presentato in
pubblico. “State attenti che non pensino di potercela fare da soli. Devono
rendersi conto che è il Signore e devono pregare ogni volta e ricordarsi che
la bravura non dipende da loro ma dal Signore, e non possono fidarsi della
377
Ibidem p. 16
217
loro conoscenza e capacità.”378 Seguendo l’interpretazione di Kent, rispetto
al sistema attribuzionale di The Family, l’altra faccia della medaglia è che
la colpa per qualunque occorrenza negativa o pensiero antagonista è
dell’individuo, si manifesta soprattutto nel dubbio, e porta con sé punizioni
per la persona ribelle. Un triste caso emblematico di questa credenza
riguarda Merry Berg, nipote di David. Il dottor Cameron, neuropsichiatra
infantile e giudice onorario nel processo inglese, sostiene che la cura
praticata da The Family sulla ragazzina era stata completamente
inadeguata, dato che era rimasta coinvolta nel conflitto tra ciò che vedeva e
ciò che le era accaduto, che sapeva essere sbagliato, ma allo stesso tempo,
che le veniva insegnato ad accettare come giusto. Disillusa e depressa
aveva cominciato a nutrire dubbi e perdere fiducia. Il trattamento offerto
consisteva nel convincerla di essere una peccatrice senza speranza. Nella
sua Testimonianza traumatica racconta di vedere mostri che la picchiano,
che prendono la sua testa sbattendola al muro. In un’occasione in cui il
nonno l’aveva picchiata aveva vomitato e poi era svenuta: i responsabili
avevano creduto che avesse vomitato demoni. In una Family News,
pubblicazione che raccoglie le testimonianze personali dei membri, si
leggono i sintomi di Merry descritti dai suoi responsabili a Macao: non
riesce a concentrarsi, dice cose senza senso, non riesce a finire le frasi che
comincia, non riesce a badare a se stessa, né a ritenere quanto le viene
chiesto ed suoi responsabili debbono continuamente ripeterle le istruzioni.
Si tira i capelli, si gratta come una scimmia, ha spesso borse nere sotto gli
occhi, problemi di stomaco, non dorme bene. I responsabili, nel fare
l’elenco delle inadeguatezze di Merry attribuiscono la colpa alla stessa
ragazza ed al fatto che fin da piccola la ragazzina aveva giocato nella sua
mente con il diavolo, assentandosi nel suo sognare ad occhi aperti. Che
differenza tra la ragazzina intelligente ed acuta di una volta e lo stato di
378
Ibidem p. 24
218
demenza sviluppato! Dopo tre anni e mezzo la ragazza era così peggiorata
che cominciarono ad imboccarla ai pasti, che lei vomitava, non aveva più
controllo sulla vescica ed era diventata incontinente, si spogliava in
pubblico, buttava cose dalle finestre, gridava oscenità, correva dietro i suoi
responsabili se per un momento la perdevano di vista, minacciandoli di
ferirli. Decisero di portarla all’ospedale mentale di Macao nel settembre
1990.379
La testimonianza Traumatica di Merry e le condizioni al suo
ingresso in ospedale, venivano continuamente usate per spaventare gli altri
adolescenti persuadendoli che se non fossero stati obbedienti sarebbero
impazziti come Merry. Nella scuola giapponese si decide la lettura del GN
con L’ultimo stato, la lettera riguardante Merry con lo scopo di convincere i
ragazzi sul pericolo delle piccole disobbedienze. La pressione sui ragazzi è
evidente perché porta ad una discussione ed alcuni adolescenti ammettono
di aver avuto dubbi ed un atteggiamento di critica.380
L’adesione implica “imparare ad abbandonarsi alla volontà di Dio e
dire sì a Gesù”.381 L’obbedienza assoluta soffoca ogni dubbio e risiede
nell’accettazione acritica di ogni richiesta e/o rimprovero. Scrive una
giovane donna cresciuta in The Family: “Quando sopraggiungeva un
pensiero negativo o un dubbio arrivava alla mente era come un diavoletto e
continuare a pensarci era come intrattenere il diavolo nel cuore. Dovevo
citare la scrittura e cantare nella mia mente o perfino a voce alta finché non
se ne andasse (…) Mi dissero che il mio maggiore problema era una mente
critica ed analitica, una porta aperta per il diavolo. Questi pensieri mi
avrebbero fatto impazzire se non li avessi confessati e scacciati, come era
successo a Mene [Merry Berg]. Pregai ancora più e più volte per avere la
379
Ward “The Right Honorable…” cit. pp. 129-131
380
The Heavenly City School “Training Seminar…”cit. p. 103
381
Ibidem p. 26
219
fede di un bambino, sottomettendomi per accettare le cose senza dover
capire.”382 Questa ragazza, che aveva lasciato la setta all’età di 20 anni, era
rimasta senza genitori all’età di 11 anni quando furono mandati nei campi
di missione in India, mentre lei due anni più tardi sarebbe stata inviata al
Jumbo, il TTC nelle Filippine, insieme alla sorellina di 11 anni. Il gruppo
combatte molto le giustificazioni. Se un membro riceve una correzione, o
viene rimproverato, non deve cercare giustificazioni o scuse, dando delle
ragioni per spiegare il suo errore, ma deve rispondere “Sì Signore”.
Giustificarsi vuol dire negare il valore della correzione e non porta alcun
beneficio, mentre l’accettazione uccide l’orgoglio, il peccato originale
contro cui tutti devono continuamente lottare.383
Il tentativo di controllare le menti dei giovani discepoli inizia in
tenera età, per la consapevolezza che da lì provengono i principali problemi
per l’adesione: un menticidio, commenterebbe Shapiro.384 Si manifesta ad
esempio, nel proibire ai bambini i giochi di immaginazione. In una
relazione l’educatore riferisce di un problema vissuto con i bambini dai 5
agli 8 anni, che possedevano molta immaginazione non canalizzata, ed
infatti immaginavano di giocare con i missili, le navicelle spaziali e fare
giochi di guerra. Gli educatori avevano cercato di sostituire questi giochi di
fantasia con giochi sugli episodi biblici. Afferma uno dei relatori: “Sembra
che alcuni bambini particolarmente intelligenti tendono a fidarsi della
propria mente e può essere la loro caduta. Devono accettare che non
possono capire tutto da soli o fidarsi della propria capacità di
comprensione”. Il paragrafo era riferito ad un bambino che era spesso
cattivo e perciò veniva mandato all’angolo dove giocava giochi con la
382
Excognet “Family- Please Read- More Cases of Abuse!! How Can You Continue To Deny
These!” http://excognet.com/familyabuse.htm
383
Heavenly City School “Training Seminar…” p. 30
384
E. Shapiro (1977) “Destructive Cultism.” American Family Physician 15(2): 80:83
220
mente, perché non aveva altro da fare. Faithy, figlia di Berg avvisa che: “Il
sognare ad occhi aperti è una strada sicura per il diavolo e può causare
terribili problemi nei bambini. Giocare con le mani, vivere in un mondo di
sogni con lo sguardo perso sono segni pericolosi”385, il riferimento a Merry
è d’obbligo, e la zia riporta che la ragazzina parlava con gli spiriti quando
era piccola finché era diventata completamente pazza da grande.
L’attribuzione causale con la quale gli educatori interpretano il
vissuto e gli eventi dei minori e la teoria dell’attività alla base del loro
agire, indurrebbe a ritenere che lo sviluppo emotivo-affettivo, morale e
sociale dei bambini risulti compromesso.
Gli ideali educativi, estrapolati da alcuni fra gli episodi significativi,
costituiscono la base valoriale del gruppo, sulla quale si strutturano altri
insegnamenti, e vengono interiorizzati nel vissuto quotidiano, attraverso le
conversazioni, i giochi, le forme di comunicazione non verbale, ed io
aggiungo anche il continuo controllo dell’ambiente. Come, infatti, viene
riferito nella pubblicazione Il patrimonio spirituale e la vita quotidiana dei
nostri bambini, i bambini non vengono mai lasciati da soli e sono sempre
supervisionati. Questo può far pensare che ci sia sempre qualcuno pronto
ad intervenire quando il bambino manifesti un comportamento negativo
rispetto alle aspettative gruppali, sia attraverso una semplice spiegazione o
attraverso un rimprovero più o meno energico. Ci sono poi gli sforzi
coscienti e consapevoli di instillare questi principi. Il più importante è la
continua lettura e memorizzazione degli scritti di Berg, del quale si tratterà
nell’educazione religiosa. Importante è anche la metodologia: le
rappresentazioni drammatiche e i pow wow, ovvero le discussioni di
gruppo. In Come fare il Pow Wow, la spiegazione di Sara nell’uso di questa
tecnica si ha l’impressione di trovarsi di fronte alla discussione sullo stile
della co-costruzione della conoscenza, una tecnica che permette di lavorare
385
Heavenly City School “Training Seminar…” cit. p. 12
221
sulla zona di sviluppo prossimale identificata da Vygotskij.
386
Negli
esempi di Pow Wow, forniti nel seminario, tuttavia minimo è il contributo
dei bambini e si tratta in realtà di una normale lezione frontale,
completamente condotta dall’insegnante.
Una importante modalità per controllare il comportamento ed
instillare i valori e principi desiderati è la disciplina che, sebbene venga
definita l’ultima risorsa, acquista un’importanza centrale quando il
processo educativo non ottenga i risultati voluti. L’importanza che ha per
Berg è sostanziale se si considera che la maggior parte delle lettere da lui
scritte sull’educazione, ha per oggetto la disciplina. Nel prossimo
paragrafo, dopo un breve compendio sui principali scritti di Berg
sull’argomento, si passerà a descrivere degli esempi pratici tratti dal
processo inglese.
4.2.3 LA DISCIPLINA
Berg sostiene che il termine castigo tradotto dal greco vuol dire
addestramento, dunque disciplinare vuol dire in realtà addestrare il
bambino. In Disciplina di casa Berg incoraggia a non risparmiare la verga
al fanciullo (Proverbi 19: 18), e non spaventarsi se il bambino grida perché,
in genere, è un modo per distogliere il genitore o l’educatore dall’uso delle
punizioni. In Sferzate d’amore (n° 606) si osserva il disegno di un uomo
che abbraccia un bambino piangente di due o tre anni, mentre brandisce un
rametto, utilizzato evidentemente per infliggere una punizione corporale.
Non bisogna sospendere una punizione solo perché il bambino grida con
tutte le sue forze: egli probabilmente vuole attirare le attenzioni dei vicini.
Bisogna interrompere solo quando il bambino chiede misericordia perché
solo in quel caso si è certi che ha veramente capito la lezione. Berg fa
386
C. Pontecorvo (1993) “La condivisione della conoscenza” Firenze, La Nuova Italia
222
continuamente riferimento alla sua esperienza personale e descrive come
era solito picchiare i suoi figli con il manico dello schiacciamosche.
In Disciplina per i neonati scrive che la disciplina inizia a sei mesi.
In Disciplina del bambino, scritta quando Davidito aveva un anno e mezzo,
consiglia di usare qualcosa che non ferisca i bambini, ma che faccia molto
male: lo schiacciamosche o un rametto o frustino. Avverte di punire
nell’amore del Signore.
In Psicologia del bambino (n° 915) illustra le tattiche del bambino
per evitare di ricevere punizioni corporali: gridare molto forte per attirare i
vicini, gridare ancora prima di ricevere una punizione, cercare di dividere i
genitori in materia di disciplina, insistere in azioni proibite per vedere fino
a che punto può continuare prima di essere castigato.
Mele marce (n° 1023) è una lettera fondamentale perché contiene in
nuce i principi su cui si baseranno i Victor Camp. Questa pubblicazione
risponde alla lettera di un’educatrice che riferisce il caso di un bambino di
tre anni ritardato che si comporta in modo sconveniente: tira i capelli agli
altri bambini, mette le dita negli occhi, mangia facendo strani rumori, ma la
madre non vuole disciplinarlo. L’educatrice si chiede se il bambino non
abbia uno spirito malvagio. Berg risponde che il bambino sembra
posseduto dal diavolo ed attribuisce il suo stato a qualche peccato della
madre. La sua risposta è che quando gli spiriti malvagi si rendono conto
che il crimine non paga, attraverso le percosse, smettono di abitare nel
bambino. Una mela marcia può far marcire tutto il cesto e, dunque è
responsabilità dell’adulto disciplinare il bambino oppure isolarlo dagli altri
perché non li contagi.
In Gioielli sulla Disciplina nella cura dei bambini la risposta è una
severa disciplina per tutti: adulti e bambini. La necessità di gestire The
Family come un esercito impone standard e trattamenti medesimi e
l’impossibilità di fare differenze tra i bambini. Nella stessa lettera si
223
avverte di non infliggere punizioni troppo severe o inadeguate alle
mancanze. In Papà sul correggere i bambini si consiglia di cercare altri
metodi prima di infliggere punizioni corporali agli adolescenti e che la
disciplina deve essere mitigata con l’amore. In Il patrimonio spirituale e la
vita quotidiana dei nostri bambini si conferma la necessità della disciplina
purché non sia troppo severa o comunichi mancanza di amore.
Il giudice Ward conclude la sua ricerca sull’uso delle punizioni
corporali dichiarando quanto queste fossero largamente in uso. I mezzi di
coercizione comprendevano: tavole, frustini, bastoni di bambù e manici di
schiacciamosche. Dietro il suggerimento di percuotere finché fa male e i
ragazzi chiedano perdono, è probabile che molti abbiano perso di vista la
raccomandazione di non ferire il bambino.
Fra i mezzi di controllo istituiti nelle scuole e probabilmente anche
nelle Case, c’è il sistema dei demeriti, inizialmente destinato a ragazzi di
10-14 anni, e poi esteso anche ai più piccoli dai quattro anni in su. Il
sistema include una lista di offese alle quali sono legate delle punizioni
specifiche. Sia le offese che le punizioni sono lasciate alla discrezione degli
educatori, e purtroppo la fantasia in questo campo sembra che non abbia
avuto limiti. Alcune testimonianze riferiscono che si potevano facilmente
collezionare punti di demerito, per aver lasciato un libro fuori posto, o non
aver accettato la disciplina con un sorriso, per lamentele, mormorio, critica.
Le punizioni potevano andare dalle percosse, all’essere privati del tempo
con i propri genitori ad altre forme di castigo. Il sistema dei demeriti, che in
realtà doveva contenere anche quello dei meriti, sebbene se ne parli in
minor misura, era il tentativo di applicare un controllo assoluto
dell’ambiente. Anche i rapporti a cuore aperto o OHR hanno lo stesso
obiettivo di conoscere i pensieri dei ragazzi, contenere le ammissioni di
colpe e particolarmente importante è il completamento della sezione NWO,
o aree sulle quali impegnarsi per migliorare, legate naturalmente alla
224
confessione di colpe. La mancanza di elementi nel NWO è considerata una
dimostrazione di orgoglio da parte del bambino.
Forme di punizione includono: percosse, più o meno pesanti,
pubbliche o private; l’obbligo di mantenere il silenzio, imposto sia
attraverso una maschera davanti alla bocca o chiudendo la bocca con nastro
adesivo; la separazione dai propri amici; la pubblica esposizione attraverso
cartelli che i ragazzi devono portare appesi al collo e che riportano l’offesa
commessa; il programma calisthenics, una specie di ginnastica pesante, che
comprende push-ups, flessioni e la camminata a papera, che si esegue
accovacciati lungo il perimetro di un appezzamento di terreno; il lavoro
forzato.
Un’altra forma di castigo è la macchina del sorriso, un congegno che
voleva obbligare al sorriso, perché un discepolo deve sempre mostrarsi
felice. E’ costituita da un elastico sorretto da due fermagli, posto attorno
alla testa che trattiene gli angoli della bocca, costringendo il volto ad una
smorfia simile ad un sorriso. La felicità è imposta anche per l’accettazione
della disciplina. Scrive una giovane donna: “Cercai di sottomettermi a
tutto. Imparai a chiudere quella parte di me che ancora provava sentimenti,
così che avrei potuto ricevere le correzioni con un sorriso e con gioia, non
importa come stessi dentro. Quando le cose diventavano troppo pesanti
imparai a fare qualcosa che avrei continuato a fare da quel momento in poi.
Andavo in bagno (l’unico luogo privato), chiudevo a chiave la porta e
piangevo in silenzio. E se le cose erano insopportabili gridavo in un
asciugamano”.387
Kent raccoglie le testimonianze di alcuni giovani, ospiti al tempo dei
TTC, registrando la crudeltà e severità delle punizioni. In particolare cita un
episodio di punizione corporale, particolarmente crudele e degradante, del
quale si ha una buona documentazione, inflitto ad un ragazzo di 13 anni,
387
Excognet “Family! Please Read-…” cit.
225
Sam. Il ragazzino era stato insolente con la leadership, e posto in
isolamento per tre giorni e susseguentemente isolato dagli altri per un mese
e mezzo. Ancora non soddisfatti dal suo pentimento i leader lo avevano
sottoposto a due ore di preghiera di esorcismo. Posto in isolamento per tre
mesi, durante i quali aveva digiunato con pane e acqua per una settimana, e
letto innumerevoli letture dell’organizzazione, Sam viene portato di fronte
all’assemblea degli altri adolescenti, circa 100 persone.
Indossa una maschera davanti alla bocca ed un segno intorno al collo
che indica l’obbligo di portare il silenzio. Il suo aguzzino, Davis Lonnie
Ocnown, il responsabile del Jumbo e ancora uno degli uomini di punta del
movimento addetto alle pubbliche relazioni388, brandisce una tavola con dei
buchi per opporre meno resistenza all’aria, gli fa calare i pantaloni e gli
ordina di piegarsi. Kent riporta le parole del ragazzo: “…era come se il
mio corpo stesse esplodendo come fosse fuoco. C’era un’intensa pressione
e calore, era incredibile (…) caddi dinanzi e mi disse di alzarmi”389.
L’esecuzione andò avanti per un po’, il ragazzino ricevette circa 25 o 30
battiture, così dolorose che non potette sedersi, né muovere la sua gamba e
fu riportato in isolamento.
La leadership di The Family ha negato la natura del regime praticato
nei TTC e soprattutto a Macao. Commenta il giudice Ward: “La leadership
deve essere condannata. Non accetto la scusa che non sapessero di queste
pratiche. Josè e Faithy erano i responsabili. Faithy era la figlia di Berg,
Merry la nipote. Non accetto che lui e i SM non sapessero cosa veniva
fatto. Sapendo che il trattamento riservato a degli adolescenti già
danneggiati non avrebbe mai superato l’approvazione, The Family ha
cercato di riscrivere la storia, non solo al mondo esterno, ma anche ai suoi
membri ai quali Macao era stata presentata come un piacevole luogo di
388
Stephen Kent “Brainwashing…” cit. p. 9
389
Intervista di Kent a Sam Hendricks (1995) in Kent “Brainwashing….” P. 9
226
campagna.390 Anche nelle note del seminario della scuola giapponese si
legge dei lavori forzati imposti a quei ragazzini che avevano difficoltà a
progredire spiritualmente e si fa riferimento a quanto raccomandato da
Berg in Mele marce.391 Condivido la perplessità del giudice, considerando
l’alto controllo del pensiero e delle azioni messo in atto nel gruppo,
l’obbligo alla supervisione reciproca e a riportare le offese per non essere
accusati
dello
stesso
crimine,
l’efficace
catena
di
comando
e
comunicazione tra Berg, Maria e la leadership, ed infine l’interesse del
fondatore per i TTC, menzionato dalla sua stessa rappresentante Sara, è
impossibile che possa essere sfuggita una pratica così devastante.
Si riporteranno ora alcuni esempi citati da The Family come vittorie
dei Victor Camp e manifestazioni del loro funzionamento.
T., maschio di 11 anni, posto in cura intensiva, ovvero
supervisionato 24 ore al giorno e separato dagli altri. Indossa gli auricolari
per sentire la parola mentre lavora e non può parlare con gli altri. Viene
percosso ogni giorno. Dopo circa 5 mesi nel Victor Camp si diploma e
lascia il campo. In questo periodo perde 30 chili.
R., amico di T., maschio di 11 anni, con una passione spiccata per la
lettura di enciclopedie ed accumulare un sapere con il quale vantarsi di
fronte agli altri. Rimane per circa un anno ma non ottiene miglioramenti.
La responsabile del Victor Camp sostiene che non ci sono regole precise
alla conduzione dei campi. La correzione deve essere decisa sul bambino e
dato che ognuno è diverso, anche la punizione si differenzia.
F. è un ragazzino posto in cura intensiva per oltre sei mesi il cui stato
si era deteriorato, finché i responsabili non decidono di sospendere la cura
ed il ragazzo si riprende.
390
Ward “The Right Honorable …”cit. p. 161
391
Heavenly City School “Training Seminar…” p. 109
227
H. ha 11 anni e si ritrova nel programma per imparare a mostrare
emozioni.
K. è una ragazzina di 11 anni, incapace di comunicare con gli altri,
non crede in The Family e non sa perché è in comunità. La punizione per
lei consiste nell’essere separata dalla madre cui è molto legata.392
I campi ospitano anche adulti, come Tony Zack, un ragazzo di 24
anni che era stato un adolescente famoso, apparso in molti video, musicista
e autore di canzoni. Sposato con Claire, ha un bambino di due anni, cui è
molto legato. E’ inviato al campo per problemi di dubbi, critica, mormorio
e ribellione. Tony e Claire vengono separati ed il loro bambino diviso da
entrambi. Tony è posto in cura intensiva, il suo rapporto a cuore aperto
pubblicato in una Family News. A lui si rivolge la lettera “Mormoroni
andatevene”. Tony è deposto da qualunque ruolo di responsabilità e
costretto a lavare pavimenti e latrine e la sua demozione resa pubblica.
Dopo tanta pressione, Tony confessa il suo peccato di aver idolatrato il
figlio ponendolo al di sopra del Signore nel suo cuore, e si ripromette di
abbandonarlo da quel momento in poi.393
Scopo della disciplina è portare un cambiamento. Sara, arrivata alla
scuola per formare gli educatori istruisce: “Il vero cambiamento viene
quando siamo disperati (…) Non è finché siete dispiaciuti e pentiti e vi
disperate per cercare la vittoria che smettete di comportarvi così. Devono
sentirsi dispiaciuti perché è buono per loro. A volte dovete aiutarli in
questo processo. Essere dispiaciuti porta la metanoia”.394 In definitiva la
disciplina serve per arrecare dolore, pentimento o, come avanzato dal
giudice Ward, spezzare gli spiriti.
392
Ward “The Right Honorable …”cit. pp. 163-165
393
Ibidem pp. 169-170
394
The Heavenly City School “Training Seminar…”cit. p. 44
228
Nella scuola giapponese la disciplina riveste un ruolo fondamentale,
è imposta molto spesso sui genitori, reticenti ad applicarla ai propri figli, ed
è argomento di discussione in quasi ogni riunione. Particolarmente castigati
sono gli adolescenti. Fra i castighi menzionati leggiamo che debbono
sedersi in un angolo durante la cena o pranzo, perdono la serata del video
(una volta alla settimana) o la passeggiata nel giorno libero (ogni 15
giorni), percosse ed altro. Di solito viene applicato il sistema dei demeriti.
Le offese comprendono: orgoglio, autogiustificazione, mancanza di
rispetto, lettura di libri proibiti, ascolto di cassette proibite, arrivare con
ritardo alle lezioni o ai lavori, disordine nelle stanze, spirito di divisione e
provocazione, competitività, bugie e furto. Fra le cause dei problemi con
gli adolescenti sono indicati gli effetti negativi dei video.
La relazione della scuola indica che diversi adolescenti sono stati
allontanati, come il caso della mela marcia Lamont, un adolescente ribelle,
sciocco, disinteressato alla parola, viene corretto continuamente. Viene
deciso che deve ritornare negli USA [probabilmente dai nonni], riceve
mezz’ora di tempo per prepararsi ed essere portato via dalla scuola per non
dargli l’opportunità di infettare altre mele. La sua partenza viene
commentata successivamente dai responsabili con gli altri adolescenti
riuniti in pow wow. Durante un periodo di qualche mese vengono
allontanate diverse mele marce e dopo la loro partenza si applica un giro di
chiave nello spirito e le cose migliorano.395
Ai ragazzi con particolari problemi ma considerati ancora
recuperabili, si applica lo stato di silenzio definito: “Presentati in silenzio”.
Il ragazzo deve portare al collo un segnale, per avvertire gli altri di essere
in restrizione e può parlare solo per dire il suo versetto. Altro metodo è la
Cura intensiva degli adolescenti con problemi, un programma di intensa
lettura individuale, si svolge ogni mattina e pomeriggio per un periodo di
395
Ibidem p. 103-104
229
tempo, e si attua in un rapporto a diade: un adolescente con un adulto. A
ciò si aggiunge l’ascolto della parola durante le ore di lavoro tramite
auricolari, ed un’ora extra nel pomeriggio anche durante le passeggiate
all’aperto.396
4.2.4 I FINI DELL’EDUCAZIONE
Con l’educazione si cerca di instillare l’amore ed il rispetto per
l’ideologia
comunitaria,
l’acquisizione
di
comportamenti
utili
all’integrazione nel gruppo, e la trasmissione di fobie e sentimenti
controversi verso il mondo vissuto come malvagio. Questi obiettivi sono
raggiunti tramite l’educazione sociale e comunitaria, l’educazione religiosa,
l’educazione morale, l’educazione alla vita contemporanea. Il bambino è
impegnato fin da piccolo ad essere fedele nelle piccole cose e nei compiti
che gli vengono assegnati, fino ad assumere responsabilità ed impegni
maggiori in età adolescenziale. Ai bambini viene richiesto di amare Gesù al
di sopra di ogni cosa, dando la propria vita in sacrificio a Lui.
Si farà riferimento alle Note del Seminario della Scuola Città Celeste
dalle quali è possibile trarre i principi educativi adottati. E’ necessario
chiarire che nelle Case comunitarie l’educazione mira a raggiungere gli
stessi risultati, anche se ovviamente il clima educativo non è altrettanto
coinvolgente come nella scuola. L’addestramento nella scuola termina con
la cerimonia finale nella quale si distribuiscono i diplomi e la valutazione
del responsabile sul ragazzo, ora ritenuto in grado di assumere ruoli di
leadership, e le aree della sua vita in cui deve impegnarsi per migliorare.
L’educazione
alla
vita
sociale
e
comunitaria
propone
la
comprensione del funzionamento della società, dei bisogni, le aspettative
del proprio ruolo e quello degli altri. Si attua attraverso l’educazione alla
vita pratica, l’assunzione di responsabilità, l’educazione alla salute e alla
396
Ibidem pp. 106, 107
230
sessualità, l’educazione sociale, la leadership. L’educazione alla vita
pratica inizia fin da piccoli (4, 5 anni) attraverso la partecipazione ai lavori
di pulizia della scuola che insegnano la fedeltà nelle piccole cose. Gli
insegnanti redigono liste di lavori ai bambini che cercheranno di eseguirli
con ordine, imparando la sfida, la fiducia in sé, l’assunzione di
responsabilità. Nella classe dei Combattenti senza paura i bambini hanno
dei distintivi che ricordano loro quali mansioni svolgere. Fra i Pionieri
Coraggiosi, gli insegnanti incontrano delle difficoltà nella ricerca di
Capibanda, di solito i bambini più grandi, con la funzione di guidare
l’intero gruppo e riferire eventuali problemi ai responsabili. L’abitudine di
informare i capibanda dei problemi spirituali degli altri bambini del gruppo,
comporta seri problemi, dato che i bambini cominciano a guardare solo i
problemi
dei
propri
compagni,
evidenziando
continuamente
i
comportamenti negativi. Sebbene in questo caso i responsabili decidano di
smettere questo tipo di comunicazione, persiste nella pubblicazione,
l’atteggiamento di caccia alle streghe o al difetto, già messo in evidenza da
alcuni ex-membri, con il quale i responsabili mettono in guardia il gruppo
da eventuali ribelli e disobbedienti. I capibanda vengono ruotati
periodicamente per insegnare quanto sia difficile ottenere obbedienza dagli
altri: le demozioni sono utili ad insegnare lezioni di umiltà.397 Con
l’educazione sociale si mira ad instaurare comportamenti adeguati, o buone
abitudini (manners): rispondere “Sì signore” quando si viene chiamati,
rivolgersi con cortesia e deferenza agli altri, soprattutto se responsabili,
obbedienza
immediata,
accettazione
della
riprensione
senza
autogiustificazione, essere gentili e compiere atti di gentilezza verso gli
altri. All’opposto si combattono comportamenti inadeguati come:
l’aggressività, la confusione, la stupidità, la disobbedienza, la bugia. Gli
insegnanti utilizzano i cartelloni delle buone maniere, nei quali si annotano
397
Ibidem p. 22
231
i comportamenti dei più meritevoli che successivamente riceveranno un
premio, oppure il sistema dei demeriti con le punizioni.
L’educazione alla salute diventa un obiettivo primario, quando tante
persone vivono insieme e possono trasmettersi malattie. La prevenzione ha
un ruolo più importante della cura, e all’insorgere di una febbre il bambino
viene immediatamente isolato per tre giorni. Nella scuola ad esempio si
istituisce la casa di convalescenza, un luogo dove sono curate tutte le
persone che si ammalano, in una Casa normale si appartano una o due
stanze a seconda del numero dei malati. I giocattoli dei malati e gli
accessori per i pasti sono lavati e conservati separatamente dagli altri.
Con tanti bambini da curare giornalmente è difficile mantenere un
buon livello di pulizia, e gli insegnanti si applicano in modi diversi
(drammatizzazioni, cartelloni, canzoncine) per illustrare ai bambini come
devono lavarsi. Parte del programma di prevenzione è l’uscita giornaliera
di un’ora all’aria aperta, di solito, in giardino o in un campo (o
eventualmente la testimonianza) dove i bambini giocano e svolgono attività
ricreative.
L’educazione sessuale riceve un cambio di direzione nella scuola
giapponese. Nelle note del seminario gli insegnanti riferiscono aspetti
inquietanti della condivisione e delle relazioni degli adolescenti. In un
primo momento sperimentano un orario di condivisione sessuale, cercando
di accoppiare ragazzi e ragazze. L’esperimento non riscuote molto
successo, ed infatti se tutti i ragazzi vorrebbero rientrare nell’orario, poche
sono le ragazze disponibili. Nell’apprendere di questa pratica Berg
rimprovera i responsabili accusandoli di aver istigato la promiscuità, e
promuove la preparazione al matrimonio, che offre una nuova visione agli
aderenti di The Family. “Arriviamo poi alla questione del preservativo!
Abbiamo spiegato che non stavamo cercando di prevenire le nascite e
saremmo stati felici se sarebbero rimaste incinte. Abbiamo scoperto che
232
alcuni usavano preservativi. Abbiamo spiegato che non volevamo il
controllo delle nascite”.398 Con il rimprovero di Berg parte la visione della
preparazione al matrimonio. “La preparazione al matrimonio è per
l’educazione fisica, sessuale ed emotiva. Gli adolescenti ne sono rimasti
entusiasti. Avevano avuto l’impressione che, dalle lettere sulla condivisione
e le separazioni, ci si allontanasse dall’idea di matrimonio. In generale
hanno reagito bene. Molti adolescenti, soprattutto le ragazze, si sono
tranquillizzate. Non avevano mai avuto molta pace nel modo in cui
stavamo facendo le cose prima. La condivisione non è veramente la parte
più importante nella vita delle ragazze, un vero bisogno che avevano era la
compagnia e la comprensione, ed ora pensano possano avere di più”.399 Gli
appuntamenti di condivisione vengono allora sostituiti dagli appuntamenti
di parola, durante i quali le giovani coppie leggono insieme le MO letters o
altre pubblicazioni ed imparano a conoscersi.
Se per i bambini più piccoli l’educazione alla vita pratica si esplica
attraverso piccoli compiti, gli adolescenti sono impegnati nelle molteplici
attività della scuola, dal prendersi cura dei bambini a svolgere lavori di
pulizia, manutenzione, insegnamento, leadership per i più fedeli. Gli
adolescenti lavorano nella nursery, ma solo i più fedeli possono occuparsi
dei neonati (i neonati sono sensibili all’influenza spirituale di coloro che
hanno intorno). I ragazzi si occupano dei lavori di riparazione, verniciatura,
costruzione di giochi ed altre mansioni “non femminili”.
Gli adolescenti lavorano in tutta la scuola nelle molteplici attività, ed
ogni tre mesi cambiano impegno per apprendere di tutto. “Abbiamo
adolescenti in ogni dipartimento e senza di loro non si potrebbe mandare
avanti la Casa. Ci vuole un orario che mostri loro dove dovrebbero trovarsi
398
Ibidem p. 82
399
Ibidem p. 83
233
ogni mezz’ora e che li aiuti ad essere fedeli e a risparmiare tempo.”400 I più
fedeli e obbedienti aiutano nella gestione e ricevono un addestramento per
leader, raggiunto sia attraverso la partecipazione agli incontri giornalieri
dei leader, sia attraverso la lettura di MO letters specifiche. Secondo la
Palmer il successo del gruppo nella socializzazione dei propri figli, che
definisce “attraenti e ordinati, ricordano più il Pat Boone Show che non i
logori hippie che avevano abbandonato tutto per divetare Bambini di
Dio”401 risiederebbe nell’abilità della leadership nell’includere i giovani
alla creazione del loro culto utilizzando la tecnologia ma rigettando i valori
della cultura di massa.402 Questo successo, ovviamente, non tiene conto del
numero di giovani che sono stati forzati all’ideologia tramite i sistemi
punitivi, e di coloro che se ne sono andati e che ancora, attualmente, stiano
fuoriuscendo dal gruppo.
L’educazione religiosa si raggiunge con la continua lettura della
Bibbia e delle MO letters, che mirano a creare l’eguaglianza tra
l’obbedienza a Berg e l’amore per Gesù. I bambini ricevono Gesù dall’età
di due anni e cominciano immediatamente la memrizzazione di versetti
biblici. Ruth Wangerin li definisce “bambini miracolo”: un manufatto della
coercizione, posto sul mercato da genitori ambiziosi. La ripetizione dei
versetti assume, per l’antropologa, un significato pubblicitario.
Ogni attività dovrebbe insegnare ad amare e lodare Gesù. L’amore
per Gesù si esprime, nella sua forma più completa, nella dedicazione della
propria vita alle attività comunitarie. “Happy di 9 anni sta facendo una
decisione di abbandonare tutto per Gesù. Dobbiamo prepararli a diventare
adolescenti ed amare Gesù, perché se hanno quel fondamento nel Signore,
400
Ibidem p. 77
401
Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 60
402
Susan Palmer “Heaven’s Children” cit. 20
234
possono andare da Lui quando hanno battaglie [in gergo conflitti]. Amore e
fame per la parola ecco le risposte.”403
La parola si apprende attraverso letture collettive, personali, scenette,
rappresentazioni e pow wows. Durante le letture gli insegnanti non esitano
a parlare pubblicamente “dei peccati” dei ragazzi, per scoraggiarli a
ripeterli. I bambini leggono soprattutto delle forme ridotte delle MO letters,
dette KIDZ True Komix, una serie di volumi completamente illustrati; Life
with Grandpa, una raccolta di libri illustrati che narrano episodi tratti dalla
vita di Berg. Altre serie per i bambini sono Heaven’s Girl, l’adolescente nel
tempo della fine, Heaven’s Children. Un’altra collana è l’Activity Book, che
riporta una serie di attività manuali da fare con i bambini.
I ragazzi pregano per ricevere i doni dello spirito, aprirsi alle
esperienze spirituali, come pregare in lingue (glossolalia), ricevere profezie
e avere visioni. Vari adolescenti intervengono nel pow wow sui doni dello
spirito per raccontare la propria esperienza. “Avevo paura che quanto stessi
dicendo non fosse dallo spirito, ma poi qualcun altro ha pregato per me:
l’amore perfetto caccia via ogni paura”. Non tutti i ragazzi riescono ad aver
profezie e visioni. “Quando mi hanno imposto le mani, la pancia ha
cominciato a mormorare e avevo le parole ma non potevo dirle, sapevo che
era orgoglio. Poi ho dato il messaggio e qualcun altro ha detto la stessa
cosa e la mia pancia si è calmata.”404 Fin da piccoli, i bambini di The
Family imparano a conoscere e temere il diavolo.
Se si considera che l’esperienza religiosa nell’uomo compare molto
tardi nella vita ed è frutto della sua libertà di coscienza, e che nell’infanzia
il grado di maturità della personalità infantile non permette di sviluppare
appieno l’esperienza religiosa, si può dedurre che l’educazione e
l’esperienza religiosa nei bambini di The Family non siano autentiche ma
403
Ibidem p. 25
404
Ibidem p. 101
235
indotte dagli adulti e che non necessariamente conducano alla formazione
del senso religioso. Dalle interviste da me condotte presso gli ex-membri
adulti ho rilevato che la quasi totalità dei loro figli, vissuti nel movimento,
prova un sentimento di rigetto e di rifiuto totale verso il messaggio
religioso in generale, associandolo alle esperienze negative vissute in
comunità.
L’educazione morale è un percorso lento e progressivo che conduce
all’interiorizzazione di norme e valori, la scoperta della propria dignità e di
quella altrui e la promozione della propria autonomia e senso di
responsabilità. Gli episodi di aggressività, disubbidienza, bugie, duramente
castigati nella scuola, possono essere semplici incidenti da percorso, da
trattare in modo lieve, o episodi che dovrebbero suscitare riflessione sui
legami di natura emotiva-affettiva.
Un ultimo ambito educativo è l’educazione alla vita contemporanea,
intendendo per questo soprattutto l’educazione alla partecipazione sociale,
alla multiculturalità, all’ambiente. Nella pubblicazione “Il patrimonio
spirituale e la vita quotidiana dei nostri bambini” si legge che i bambini
imparano ad essere cortesi verso gli altri, vengono a contatto con persone di
molte nazionalità e ceti sociali e di solito parlano con tutti, in modo
disinvolto. Questo dato è confermato dal fatto che The Family è
un’organizzazione internazionale. E’ altresì vero che i bambini vengono a
contatto con la società esterna quando distribuiscono posters e video per le
strade. Secondo il Charter dall’età di 12 anni un ragazzino dovrebbe
distribuire per lo meno 8 ore al mese. E’ falso, però, che questi aspetti siano
sufficienti per sostenere che il gruppo non isola i bambini dalla società:
“Non siamo assolutamente isolati dalla società (…) Al contrario delle
immagini stereotipate della maggior parte dei monasteri e comunità, noi
riteniamo importante venire attivamente in contatto con gli altri e
236
comunicare con loro al di fuori del nostro ambito”.405 E’ l’immissione di
fobie verso la società (il cosiddetto mondo neotestamentario e sistema per il
gruppo), descritta sempre in termini negativi, come il dominio di satana,
ostile alla comunità, e in contrapposizione a The Family, unica oasi felice, a
creare l’isolamento. Secondo la Palmer il successo di The Family nel
socializzare i propri figli al proprio stile di vita, deriva dal permettere
relazioni con l’esterno all’interno di un contesto in cui il giovane si sente
immedesimato nel ruolo testimone degli ultimi tempi. E’ forse la portata di
questo grande incarico, essere i salvatori del mondo, a trattenere i giovani
all’interno di un sistema che in realtà limita la loro libertà. Si può supporre
che quando la credenza in questo incarico superiore sparisce, i ragazzi non
hanno grandi motivazioni per restare. Questa ipotesi sarebbe suffragata
dalle stesse parole di Maria in When Teens Leave, la quale sostiene che nel
momento in cui l’anticristo si sarebbe manifestati questi giovani fuoriusciti
sarebbero ritornati nel movimento. A mio avviso, dunque, si tratta di una
socializzazione unidirezionale.
Dalle Note del Seminario si evince il grado di isolamento del
bambino, permeato alle influenze esterne. Interessante, a riguardo, la
relazione di Sara sull’esposizione ai video. Molti dei problemi spirituali
degli adolescenti [che evidentemente non si sottomettono completamente
alle richieste] provengono dalla mancanza di supervisione e di spiegazione
adulta, durante la visione dei film: gli adulti si rilassano durante la serata
dei video (di regola avviene una volta la settimana) e non pensano
all’effetto che può avere sui ragazzi.
Sara spiega che c’è una differenza tra un adulto cresciuto nel Sistema
e poi fuoriuscito in The Family, ed un ragazzo cresciuto nel gruppo “con
quasi nessun contatto con il mondo. Li stiamo avvelenando se [i film] non
405
SM “Il Patrimonio…” cit. p. 14
237
sono presentati in un modo che sia di loro beneficio.”406 Il ricorso a Mene
[Merry Berg] ed alla sua passione smodata per i film è d’obbligo, così
come il relativo commento di come lei sia susseguentemente impazzita
anche per i film che aveva visto. Da dove avrebbe tratto la ragazza certe
idee, se non dai film? “I video erano il suo unico contatto con il mondo.”407
Il riferimento si estende anche ai quattro adolescenti, al momento trattenuti
nel Centro di Detenzione.
Fra i pericoli trasmessi dai video, Sara indica: imparare il linguaggio
corrente del sistema, lo stile di vita, e qualunque altra dimensione che
presenti un’alternativa, ma anche scene impressionanti che non siano
indicate al bambino. “ I nostri bambini sono impressionabili. Non sono
cresciuti nel sistema come noi. Sono molto attratti ed interessati alle cose
mondane quando vi sono esposti”.408 I film, esercitando una tentazione ed
un fascino, sono uno strumento del diavolo. Altrettanto possono essere un
pericolo le cassette musicali e i libri sistematici: bisognerebbe controllare
perfino cosa leggono nell’enciclopedia, perché non ricevano una cattiva
influenza.
“Crediamo sinceramente che i principi e le pratiche cristiane come la
vita comunitaria offrano un’oasi di sanità mentale e un rifugio in una
società dove troppe famiglie non reggono alla tempesta provocata dalla
recessione economica, dal fallimento dei matrimoni, dalla droga,
dall’alcoolismo, dall’alienazione, dalla solitudine e dall’abbandono
morale”.409 L’idea di oasi e rifugio contrasta con il concetto di servizio alla
società che The Family sostiene di rendere, grazie alle risorse, le
prospettive e gli stimoli sociali che offre. E’ difficile immaginare in che
406
Heavenly City School “Training Seminar…”cit. p 111
407
Ibidem p. 112
408
Ibidem p. 111
409
SM “Il Patrimonio…” cit. p. 13
238
modo un ragazzo (che provi sentimenti fobici verso la società, al punto da
credere di poter impazzire attraverso la visione di film), possa neanche
immaginare di avvicinarsi con un atteggiamento equilibrato alla società,
che vuol dire essere consapevole che esistono dei pericoli, ma avere la
fiducia di poterli superare.
L’educazione alla multiculturalità non è ricercata da The Family, ma
è una conseguenza della presenza di membri appartenenti a molte
nazionalità, e della facilità con cui i membri si spostano nelle varie nazioni
intorno al mondo. Molto spesso il bambino impara più lingue: l’inglese è la
lingua ufficiale del gruppo, cui si può aggiungere una materna ed una del
paese ospitante. I bambini spesso viaggiano in paesi lontani per seguire i
loro genitori e sicuramente, in quel caso, hanno la possibilità di vedere altri
usi e costumi e conoscere personalmente la geografia di paesi e popoli
diversi. E’ probabile, dunque, che ci sia una maggiore abitudine a
convivere con persone di pelle diversa. Credo, tuttavia, poco probabile che
i ragazzi possano sviluppare “quell’atteggiamento di apertura” che l’autore
della pubblicazione sostiene sia parte del patrimonio culturale dei bambini
di The Family. La tolleranza verso il diverso, l’apertura mentale, si
acquisiscono grazie ad un’educazione alla tolleranza, non autoritaria, non
pregiudicante, un confronto con le culture ed i credi, un’educazione al
pluralismo. I bambini di The Family potrebbero essere avvantaggiati se
veramente, oltre al viaggiare e alla convivenza con razze diverse, ci fosse
un’apertura di pensiero all’interno delle Case.
Un ultimo spunto è l’educazione all’ambiente. L’autore della
pubblicazione sostiene che nella comunità si insegna ai bambini a rispettare
l’ambiente: si spengono le luci per risparmiare energia, non si spreca acqua,
si rispetta la natura, si svolge un’attività di protezione verso l’ambiente
attraverso la diffusione del Vangelo. Nel prossimo capitolo si
analizzeranno i curricoli scolastici e le attività delle scuole.
239
RIEPILOGO
La negazione di sé ed il disconoscimento del proprio valore,
l’asservimento dell’uomo e del bambino ad un’ideologia, l’adeguamento ad
un rigido modello di riferimento, l’imposizione di valori piuttosto che la
formazione sono alcune delle motivazioni che rendono l’educazione di The
Family una forma di addestramento. Non si vuole formare la persona, ma il
membro
di
comunità.
Fobia
del
mondo,
isolamento,
continuo
indottrinamento sono alcuni degli ingredienti per diventare membro fedele
ed impegnato.
Bandito il dubbio, la critica, la curiosità, la ricerca, il pluralismo e
l’incertezza: ma è proprio un metodo che funziona? Il ricorso ad
un’eccessiva disciplina, superiore a quanto possibile ed accettabile, fino
all’istituzione di carceri interni e luoghi di riaddestramento per adulti,
bambini ed adolescenti suggerisce che non sia così e che, inevitabilmente, i
sistemi totalitari, repressivi e monocolori ispirino la fuga e la ribellione.
Genitorialità forzata con conseguente nascita di molti figli,
dissolvimento dei legami familiari in quelli comunitari, abbandono dei
propri cari, sono fra le prove di adesione richieste ai membri adulti e minori
di The Family. La comunità rimane la principale agenzia educativa del
bambino. Non si vogliono negare gli aspetti positivi, quali un certo rispetto
per gli altri, l’assunzione precoce di responsabilità nel giovane, i progressi
compiuti dal gruppo nella metodologia ed attenzione educativa, tuttavia
manca l’idea di una formazione umana nel rispetto della diversità e del
pluralismo. Gli obiettivi e le aspettative degli insegnanti nel contesto
analizzato, non tengono conto dello sviluppo psicologico del bambino. Non
si vuole escludere la possibilità che in quei casi in cui i genitori siano
riusciti a rimanere vicino ai propri figli e abbiano potuto personalmente
occuparsi di loro, o in presenza di educatori estremamente motivati e
240
amorevoli,
l’educazione
abbia
potuto
avere
degli
esiti
positivi.
Affermazioni come quelle della responsabile dell’educazione che afferma
che, “i bambini crescano meglio senza l’emotività dell’amore sentimentale
dei propri genitori”, sono gravi e d’altronde le testimonianze da me raccolte
nella ricerca, pongono l’enfasi sulla pratica della rottura dei legami
familiari. Qualcosa sembra cambiare negli ultimi quattro, cinque anni e,
seppur ancora intrappolati da un rigido impianto dottrinale, per la prima
volta si comincia a parlare di una famiglia che deve responsabilizzarsi
verso i figli, si accenna di diritti dei bambini e dei loro genitori.
Preoccupante, tuttavia, l’insistere in un’ideologia conflittuale e la
separazione degli affetti e legami familiari cui tenderebbe Lo Shakeup
2000. Le crudeltà dei campi di riaddestramento sembrano lontane, così
come gli abusi sessuali sui minori, o l’obbligo delle famiglie di separarsi.
Ma allora è proprio tutto cambiato?
Alcuni specialisti, con sicurezza, annunciano che il tempo delle
sperimentazioni si è concluso e che The Family ha ormai superato il
periodo di tensione con il mondo. Certo anche se ciò fosse vero, duole
pensare che tante persone ora continuino a portare le stimmate di
un’educazione fortemente sbagliata. Sarà poi giusto improntare metodi
educativi sulla base di qualche idiosincrasia per poi accorgersi, dopo dieci
o venti anni, di aver arrecato danni irreparabili?
Nel prossimo capitolo si descriverà il sistema educativo e la
scolarizzazione dei bambini di The Family.
241
CAPITOLO 5
LA SCOLARIZZAZIONE
5.1 IL DIPARTIMENTO DELL’EDUCAZIONE
Il CRO (o Ufficio Continentale), fra le sue varie mansioni, stabilisce
e supervisiona il Dipartimento dell’Educazione, un organo avente il
compito di consigliare genitori ed educatori sui bisogni educativi dei
bambini
e
raccomandare
materiale
educativo.410
Il
Dipartimento
dell’Educazione si occupa dei vari aspetti della vita familiare: puericultura,
gravidanza, cura dei bambini, salute, scuola paterna, preparazione degli
insegnanti,
educazione
e
formazione
cristiana
dei
pre-
adolescenti/adolescenti, il CVC (Christian Vocational College), e le risorse
educative.
E’ responsabilità delle Case fornire ai bambini tempo, opportunità e
materiale educativo ed una scolarizzazione adeguata all’età. Nei prossimi
sotto paragrafi si considereranno i principi sottostanti alla scuola paterna la
sua
realizzazione,
la
suddivisione
per classi di
età
ed
infine
l’organizzazione di una delle scuole interne.
5.1.1 LA SCUOLA PATERNA
I bambini di The Family, per lo più, non frequentano le scuole
pubbliche e ricevono l’istruzione obbligatoria nelle case della comunità
secondo gli insegnamenti e l’esempio di Berg con i suoi figli. “Credo che
sia un assoluto peccato per i cristiani mandare i loro figli alle scuole
pubbliche se possono evitarlo. Volete sapere perché i miei figli sono così?
Li abbiamo tenuti in scuole cristiane più che potevamo, e quando non
potevamo li istruivamo e poi scappavamo per salvarci, se necessario. E lo
410
The Family “The Love Charter” cit. p. 82
242
farei di nuovo se dovessi. Quando le scuole pubbliche negavano la fede io
tiravo fuori i miei figli e poi ci muovevamo per la strada, scappando dal
governo e le sue leggi, insegnando da me stesso prima che il sistema
propagandasse e lavasse il loro cervello e avvelenasse le menti dei miei
giovani.”411 Berg sostiene che l’educazione moderna abbia distrutto la fede
in Dio in ogni aspetto dello scibile, perché si fonda sul principio che non ci
sono verità assolute, niente è certo o sicuro, non ci sono regole, né esiste il
regolatore, per cui impera la totale anarchia.412
Il Charter non proibisce la frequenza scolastica, ma non la consiglia,
infatti istruisce sulla possibile influenza che un’eventuale partecipazione
del bambino ad una scuola pubblica può avere sulla Casa. Sebbene la
decisione sull’istruzione dei figli sia attribuita dal Charter ai genitori, i 2/3
degli occupanti della Casa devono dare il proprio assenso. Questa regola è
coerente con altri aspetti della vita comunitaria che implicano una possibile
influenza del sistema come la lettura di libri, l’ascolto di musica, la visione
di film, per i quali si richiede l’accordo dei 2/3 degli abitanti della Casa. I
libri, come la musica, sono cibo spirituale come si apprende dagli
insegnamenti di Berg: “Non voglio sentire che nessuno in questo edificio
legga altro che non sia la Bibbia o le lettere o pochi libri che vi sono stati
assegnati per una buona ragione, come quelli che trattano di salute,
gravidanza…”413 Il Charter conferma questa posizione, i libri sono cibo
spirituale che possono danneggiare, ma anche quando non siano nocivi
sono una perdita di tempo perché distolgono dalle attività più importanti
quali la lettura della parola, la testimonianza, la condivisione fraterna.414
411
The Family (1989) “Home Schooling 2- Why We Don’t Send Our Children to Public
Schools” FSM 123 FN 232 p. 1
412
Berg (1971) “There Are Absolutes” n° 376
413
Berg (1983) “Book Burning” n° 376
414
The Family “The Love Charter” cit. pp. 133, 134
243
Fra le ragioni addotte per la scuola paterna, The Family indica: 1)
l’incompatibilità degli obiettivi e credenze della scuola pubblica con quelli
comunitari; 2) la pressione ed influenza corrotta dei compagni, mancanti di
direzione e disciplina; 3) i pericoli fisici nelle scuole pubbliche; 4) i
disturbi emotivi e psicologici causati nelle scuole pubbliche; 5)
l’interferenza della scuola pubblica nell’unità familiare, con i diritti e
responsabilità dei genitori; 6) l’inflessibilità ed impersonalità; 7) lo spreco
di tempo; 8) i poveri risultati accademici; 9) l’impossibilità della frequenza
quando ci si sposta continuamente; 10) la violazione dei diritti civili dei
minori.
Il Love Charter attribuisce la responsabilità dell’educazione ai
genitori del minore ed alla casa in cui si trovano. Il metodo
dell’insegnamento paterno è da preferire tuttavia, in alcuni casi, se la Casa
non ha personale qualificato o materiale, i membri possono decidere per un
tutor privato o la scuola pubblica o religiosa. I genitori devono anche
informarsi sulle leggi del paese in cui risiedono in materia di
scolarizzazione.
E’ responsabilità del genitore mantenere il curriculum accademico
dei propri figli per accertare il loro progresso educativo. Mantenere la
documentazione del lavoro svolto è necessario in caso di spostamento del
bambino e comprende: attestato di frequenza, un diario delle attività
scolastiche, il portfolio con esempi dei lavori svolti, foto e ciò che possa
documentare le attività scolastiche. Il genitore deve assicurarsi che
qualcuno nella Casa si occupi di scrivere i progressi dei bambini.415 Se i
genitori non vivono con il figlio devono essere informati sui suoi progressi,
se minorenne, attraverso il Rapporto dei Progressi, almeno ogni tre mesi.
Il Charter indica una media minima di 12 ore settimanali da dedicare
allo studio scolastico per bambini dai 6 ai 12 anni, 8 ore settimanali per i
415
Ibidem p. 33
244
JETTS (12, 13 anni), 4 ore settimanali per i Junior Teens (14, 15 anni) che
abbiano completato il programma scolastico obbligatorio e 8 per quelli che
non l’hanno terminato, ed infine 4 ore settimanali per i Senior Teens (16 ,
17 anni). A questi orari il Charter aggiunge due ore settimanali di studio
della lingua locale del paese in cui i bambini risiedono. La lingua ufficiale
di The Family è l’inglese e i bambini, a qualunque nazionalità
appartengano, imparano prima e meglio l’inglese della loro lingua madre.
Un bambino italiano, di genitori italiani, che vive in una Casa di The
Family in Italia e non frequenta la scuola pubblica, avrà difficoltà ad
imparare la sua lingua madre, che di solito, viene usata solo nella
testimonianza.416
L’educazione di The Family è paragonata ad un medaglione dorato
nella sua parte esterna ed argentato verso l’interno. La parte dorata è il lato
spirituale ed è prioritaria, quella argentata riguarda gli aspetti pratici e fisici
con i quali poter fare un uso migliore di pensieri ed azioni. Il programma di
scuola obbligatoria può essere paragonato al medaglione argentato, si
estende dai 6 ai 14 anni e va dal primo all’ottavo grado. The Family utilizza
sia i libri interni del Childcare Handbook (parte 1, 2) sia il Programma di
Scuola Paterna, ed all’occorrenza altri libri, pubblicazioni cristiane ed
eventuali programmi disponibili in lingua locale. Ai 14 anni i ragazzi
iniziano un programma di avviamento professionale (CVC).
5.1.2 L’EDUCAZIONE INFANTILE
I primi sei anni della vita del bambino sono considerati i più
importanti e lo stesso Berg enfatizza questo concetto: “Papà dice che la
mente di un bambino è come un piccolo registratore che accetta tutto
quanto viene detto e non cancella ciò che impara…Più stimoli riceve e
416
Ibidem pp. 122, 123
245
quanto prima vi sia esposto, quanto più intelligente diventerà, nei limiti
delle sue naturali potenzialità dategli da Dio”.417
I SM invitano ad utilizzare le proprie iniziative nel trovare modi per
insegnare ai propri bambini adottandoli alla propria situazione. Gli autori
preferiti sono Maria Montessori418 ed il suo metodo, per quanto riguarda la
capacità di apprendimento del bambino e gli esercizi di vita pratica, Glenn
Doman e Spalding per la lettura precoce. Usare un metodo offre vantaggi e
svantaggi e The Family cerca di far tesoro solo di quanto necessario, pur
non essendo necessariamente d’accordo con tutto. Interessante la
valutazione di Ruth Wangerin sull’accostamento del gruppo alla
pedagogista italiana, il cui principale lascito alla storia della pedagogia è
stato la consapevolezza del valore dell’infanzia, il rispetto per la
spontaneità e personalità del bambino, e l’assenza di una disciplina esterna.
L’acquisizione del metodo montessoriano si limita tuttavia agli aspetti più
criticati e cioè l’uso di strumenti didattici rigidi che contrasterebbero
l’ideale di libertà e rispetto predicati dalla studiosa.
Le ragioni di questa scelta per la Wangerin sarebbero: l’accessibilità
degli strumenti, la possibilità di acquisire dei diplomi per corrispondenza in
pochi mesi e poter aprire delle proprie scuole evitando quelle pubbliche, e
la possibilità di adattarlo ovunque. Lo scopo finale sarebbe quello di creare
centinaia di bambini obbedienti “bambini miracolo”, per impressionare il
mondo esterno, mostrare che come i propri figli possono leggere prima dei
loro coatanei, sono in grado di fare qualunque altra cosa prima degli altri. 419
Il successo e l’impressione favorevole che i bambini di The Family hanno
417
World Services (1982) “Story of Davidito” cap. 4: 22, 32; 12: 28
418
Maria Montessori (1870-1952) medico e pedagogista. Diresse la Scuola Magistrale
ortofrenica ed istituì le Case dei Bambini dove messe a punto il suo metodo pedagogico. Fra i
suoi scritti La mente assorbente, Il segreto dell’infanzia e Il metodo della pedagogia scientifica
applicato all’educazione.
419
Ruth Wangerin “The Children of God…” cit. pp. 123-128
246
riscosso e continuano a riscuotere sembrerebbe avvalorare le opinioni della
antropologa.
L’educazione infantile di The Family si concentra principalmente
sulla lettura precoce, gli esercizi di vita pratica, l’ascolto e la comprensione
di testi scritti. I bambini iniziano a leggere verso l’anno, secondo le
indicazioni di Glenn Doman420 con un approccio globale di lettura visiva
che si basa sull’associazione della parola con l’oggetto. Il bambino
apprende a riconoscere la parola, in principio scritta a caratteri cubitali con
un pennarello rosso su un cartoncino, attraverso una ripetizione costante e
giornaliera e, successivamente, se ne rafforza il suo riconoscimento
includendola nei libricini di lettura. Particolarmente apprezzata da The
Family è la collana del Reading Scheme della Ladybird composta da 36
libretti, e in tempipiù recenti la serie I Can Read & Writing Right. Gli
insegnanti e i genitori preparano libretti di lettura visiva con i personaggi
delle MO letters, e con parole che attengono alla vita comunitaria, così da
utilizzare la lettura come un mezzo per raggiungere un avvicinamento
precoce all’ideologia settaria. La lettura visiva sembrerebbe indicata per i
bambini più piccoli, e solo in un secondo momento verrebbe introdotta la
fonetica e sollecitata la comprensione di quanto si legge; la scrittura è
introdotta fin dall’età di due, tre anni.
L’area della vita pratica si attua con la cura di se stessi e del proprio
ambiente e con la partecipazione alle faccende domestiche come forma di
assunzione di responsabilità sempre maggiori. Un’altra grande area
riguarda la comprensione della parola di Dio. I bambini ascoltano le storie
della Bibbia direttamente dai libri o con i flanellografi e successivamente
ripetono la storia con i personaggi di flanella. Importante è l’insegnamento
420
G. Doman (1989) “How to Teach Your Baby to Read. The Gentle Revolution”The Better
Baby Press, Philadelphia
247
della musica ed in particolare del canto che ha inizio fin dai primissimi anni
di vita.
L’approccio
precoce
dell’insegnamento
del
bambino
viene
considerato un punto forte di The Family se anche il giudice Ward del
processo inglese sostiene: “Tutti sono d’accordo e non si discute sul fatto
che i bambini piccoli ricevono un’educazione soddisfacente. Secondo il
mio giudizio bisogna dare credito a The Family per questo. Trovo che i
piccoli sviluppano le abilità di lettura, scrittura ed aritmetica ad un’età
inferiore che i loro coetanei fuori dalla scuola.”421 La lettura precoce
adottata in The Family fin dalla metà degli anni ’70 non sembra, tuttavia,
aver avvantaggiato tutti i ragazzi. Nella relazione degli incontri di
puericultura del Jumbo (Filippine), si legge che molti pre-adolescenti ed
adolescenti non sanno leggere bene, né sillabare. Sara consiglia addirittura
di usare lo stesso approccio di lettura visiva con i pre-adolescenti. La
responsabile aggiunge: “E’ così triste quando non sanno leggere, perché
non possono sfamarsi autonomamente con la parola.”422 Ci si può chiedere,
allora, se l’approccio precoce alla lettura sia stato praticato solo in alcuni
casi, o se sia rimasto solo allo stadio della lettura visiva senza estendersi
anche alla fonetica, limitando perciò la lettura totale. La rivelazione degli
insegnanti della scuola mostrerebbe, in ogni caso, un dato di analfabetismo
tra i ragazzi di The Family difficile da quantificare, e tuttavia presente.
5.1.3 LA SCUOLA DELL’OBBLIGO
In “La rivoluzione dell’educazione”, alla domanda di Maria che
chiede a Berg di quanta educazione formale abbiano bisogno i bambini per
capire la Bibbia e le MO letters, la risposta sono le 3 R (lettura, scrittura e
aritmetica) cui si può aggiungere la conoscenza pratica, un po’ di storia e
421
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 138
422
Heavenly School “Training Seminar…” cit. p. 71
248
geografia, scienze generali. “I nostri bambini hanno bisogno solo di ciò che
è conosciuta come educazione di base, cosa che era comune nel passato.
Ciò di cui un bambino aveva bisogno era circa 6 o 8 gradi di educazione
basilare e all’età di 12-14 anni era pronto per sposarsi o per andare a
lavorare nei campi, aiutare mamma e papà con il lavoro di casa e i bambini
non avevano tempo per andare a scuola.”423
La scolarizzazione in The Family appare superficiale ed insufficiente
e lo stesso giudice Ward rileva che: “I bambini non sono liberi di
raggiungere degli interessi intellettuali come vorrebbero…alcuni materiali
sono completamente proibiti. Posso capire che l’origine della specie di
Darwin possa essere proibita, ma che male potrebbe fare la mitologia
greca? In un ambiente così ristretto, una mente curiosa soffre:
A perché il materiale necessario a soddisfarla non è subito
disponibile ed a volte non è disponibile affatto
B perché generalmente parlando, l’inchiesta è bloccata sulla base che
la curiosità è un prodotto di una mente dubbiosa e il dubbio permette al
diavolo di prendere il comando424
The Family ha sempre condannato la scuola pubblica, instillando
autentiche fobie nei suoi membri ampliate dalle testimonianze traumatiche;
sebbene la scuola pubblica non sia sempre efficiente, un’eccessiva reazione
è sintomatica di un atteggiamento irrazionale. Attualmente i membri della
comunità possono mandare i propri figli a scuola o in corsi a breve termine
(informatica, lingue straniere, ecc.) se vogliono, tuttavia si ha conoscenza
di molti giovani che lasciato il gruppo, siano ritornati nella società senza
alcun diploma o curricolo scolastico soddisfacente. La scolarizzazione deve
essere accresciuta anche secondo il dottor Cameron, neuropsichiatria
infantile intervenuto nel processo inglese. Pochi, infatti, sarebbero i
423
Berg (1977) “The Education Revolution” 371: 26
424
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 140
249
diplomi di scuola superiore, e questo genere di scolarizzazione non può
essere ottenuta nelle case e necessariamente i ragazzi devono frequentare
una scuola pubblica.
Nella scuola paterna un ruolo importante è svolto dai programmi già
pronti ed in particolare nelle riunioni degli insegnanti è indicato il
Superwork Book, un libro di attività diverse, secondo il grado, che include
tutte le varie materie di studio in un solo volume. I problemi principali
indicati da Sara e Lisa, per raggiungere una scolarizzazione adeguata sono
stati: l’inconsistenza, i rapidi e continui cambiamenti di insegnanti, metodi
e libri. Il Superwork Book sembra offrire un curricolo unitario per i bambini
di The Family, che ognuno può sviluppare al proprio ritmo. Il libro,
distribuito da una casa editrice americana, consta di unità didattiche
preparate per l’insegnamento a casa o scuola, che comprendono: lettura,
scrittura, aritmetica, scienze, salute, fonetica, educazione artistica, studi
sociali. La collana risulta molto attraente per i bambini perché presenta
aspetti della vita sociale esterna che incuriosiscono ed attraggono i
bambini.
Importante per la scuola dell’obbligo è il Childcare Handbook in tre
volumi, prodotto da Family Care International Educational Services (IES),
un’associazione di The Family avente la funzione di educare i genitori ed i
membri senza una conoscenza formale, ad avviare scuole paterne fornendo
materiale educativo e consigli su come operare.
5.1.4 L’EDUCAZIONE SUPERIORE E I CVC
Il programma CVC Christian Vocational College, o formazione
professionale cristiana, prende avvio nel 1996 ed ha come scopo la
formazione superiore dei ragazzi di The Family dai 14 anni in su, ed in
particolare la loro formazione professionale, grazie all’esperienza acquisita
nelle Case, ed il riconoscimento formale del curricolo scolastico. Il CVC è
250
particolarmente attento alla formazione professionale dei giovani come
missionari ed infatti tra le materie di studio possono essere inclusi “viaggi
di fede” (ovvero viaggi di testimonianza durante i quali il credente deve
confidare in Dio per ogni suo bisogno dato che non può disporre di alcun
denaro), le avventure di testimonianza, gli spettacoli musicali e teatrali a
scopo di testimonianza, la conoscenza biblica, l’incontro con nuove
persone cui dare il messaggio cristiano, vincere anime per Cristo, insegnare
a pregare.
Un ministero è un ministero o lavoro, una chiamata, ovvero qualcosa
che si sente di voler fare nel proprio cuore, e l’addestramento include
preparazione ed esperienza su come svolgere quel lavoro attraverso il
metodo dell’imparare facendo e della formazione individuale. Il
programma permette di registrare e valutare tutte le attività svolte nelle
Case, scolastiche o meno, attraverso l’assegnazione di crediti. Il CVC di
The Family comprende discipline come: uso del computer, scrittura di
lettere personali o di ringraziamento, guida dell’automobile, raccolta di
fondi, fare la spesa, fotografare, occuparsi della lavanderia, rammendare,
cucinare, riparare elettrodomestici, mobilia, giardinaggio, idraulica,
recitare, filmare, cantare, imparare lingue straniere, puericultura, e le varie
attività cristiane già menzionate.
A completamento di un corso si possono verificare le conoscenze
attraverso un esame scritto, orale o pratico. Per alcuni corsi, non potendo
attribuire
una
valutazione
con
una
votazione,
sarà
sufficiente
l’approvazione o la disapprovazione. Fra le prove con finalità
docimologiche si possono enucleare: l’insegnamento ad altri di quanto lo
studente ha appreso nel corso, un riassunto scritto di quanto conosce
sull’argomento, la creazione di un quiz cui apporre le proprie risposte, la
dimostrazione di quanto si conosce in situazione reale. Quando il corso è
251
stato completato e la prova superata, si può fare richiesta al coordinamento
di Area del CVC per ricevere una certificazione.
Ogni casa si rivolge ad un Supervisore che ha la funzione di
incoraggiare e consigliare lo studente su come acquisire informazioni (CVC
Supervisor). La formazione dello studente si realizza attraverso i controllori
VTO (Vocational Training Overseers), persone particolarmente preparate
in un campo specifico. Per alcuni studi gli studenti possono imparare con i
video o frequentare corsi all’estero della comunità. In ogni CRO esiste un
Coordinatore che rilascia diplomi e certificati, assiste gli studenti ed il
supervisore ricercando libri, materiali video, corsi; inoltre mantiene la
documentazione per ogni studente.425
5.1.5 LE SCUOLE INTERNE
“La Visione della Scuola” di Berg dà l’inizio ad una serie di
esperimenti scolastici con i quali si cerca di portare una soluzione al
bisogno di una maggiore preparazione spirituale e cognitiva dei bambini di
The Family. E’ il momento delle scuole interne e dei Combo, agglomerati
di persone che vivono insieme svolgendo funzioni diverse. Il modello cui si
farà riferimeto per esperienze simili in altre parti del mondo, è il Jumbo
delle Filippine, anche detto Co-op Combo Kidz Camp o Combo, cui si
affianca più o meno nello stesso periodo la scuola giapponese di Tateyama.
Nel 1987 un’ondata di pubblicità fortemente negativa spinge la
leadership di The Family ad evacuare 500 membri dalle Filippine verso
altri paesi, lasciando nel paese solo i membri nazionali e chi avesse speciali
ministeri e possibilità di sopravvivenza. Rimangono tre Case, una delle
quali, usata per la testimonianza, è aperta al pubblico, le altre due sono
selah, ovvero sconosciute e segrete. Una di queste ultime è il Jumbo, così
soprannominato per le sue dimensioni: 26 stanze da letto (più le altre
425
SM (1996) “Introducing the CVC Program” part 1 FSM 288
252
ricavate con costruzioni mobili), un edificio principale ed altri secondari, 5
giardini e campi, una piscina. Affittato per una modica cifra, era servito
originalmente ad ospitare dei seminari per adolescenti (YES Young
Educational Seminars), usato successivamente durante l’evacuazione,
viene poi destinato ad ospitare tutti i bambini delle tre Case operative nelle
Filippine e funzionare come scuola, ospitando più di 100 membri, almeno
nel suo periodo iniziale. Il Jumbo è anche un Combo, nel senso che unisce
tutte le funzioni ed i compiti, generalmente distribuiti nelle diverse Case, in
un unico luogo.
L’obiettivo di questa sezione è di illustrare la scuola da un punto di
vista strutturale, mettendo in risalto gli aspetti organizzativi ed il
funzionamento di un centro che non può considerarsi una scuola normale,
bensì un luogo in cui vivono molti bambini, in molti casi senza i genitori
ma affidati a dei responsabili. A questo scopo saranno utilizzati gli scritti
interni.426
La lista delle responsabilità e dei ministeri presenti è molto lunga,
alcuni di questi compiti sono semplici ed una stessa persona ha di solito più
di un’attività da svolgere, dato che il lavoro di tutti è lavoro di nessuno,
ogni ministerio deve essere assegnato ad una persona specifica.
1. Leadership – leggono i rapporti e scrivono il proprio rapporto sul
Jumbo ad un responsabile in scala gerarchica superiore
2. PPC – controllano che ci sia sempre una riserva di poster per la
distribuzione
3. Cassette musicali – come per posters
4. Supervisore Puericultura – legge i rapporti sui bambini,
presiede agli incontri con gli educatori e i genitori; Insegnanti –
sono responsabili per le 4 classi: 1-3 anni/ 4-6 anni/ 7-11 anni/
adolescenti
426
World Services (1988) “The Jumbo Story” part 1, 2, 3 FSM 95, 96, 98 FN 204, 205, 207
253
5. Cucina – cucina ed ordina gli alimenti
6. Libreria della Casa – MO letters e letteratura per la distribuzione
7. Finanze e Statistiche – entrate ed uscite economiche, rapporti di
distribuzione giornaliera e destinazione spese
8. Manutenzione e riparazione oggetti
9. Approvvigionamento – raccolta di materiale approvvigionato e
crescita spirituale dei donatori
10. Segretaria
11. Spesa – acquisto alimenti e bisogni personali
12. Posta- invio lettere di preghiera, di ringraziamento e di
testimonianza a simpatizzanti
13. Mantenimento e riparazione autoveicoli
14. Devozioni della mattina
15. Sopravvivenza – reperimento, controllo e rotazione di alimenti
di riserva per situazioni di emergenza
16. Lavanderia – lavare, piegare e stirare e controllo dell’impiegata
lavandaia
17. Pulizia piatti e sala da pranzo
18. Stampa e fotocopia - pubblicazioni per la distribuzione, lettere
per simpatizzanti e per i CM
19. Visti e passaporti – rinnovi
20. Addestramento avanzato – classi per giovani discepoli
21. Diacono video – scelta di film per il sabato sera
22. Giardinaggio
23. Pulizia aree comuni
24. Ispirazione e Busking – preparazione musiche per le riunioni
interne e preparazione dei bambini per gli spettacoli
25. Relazioni Pubbliche – transazioni legali, bancarie e rapporti con
la stampa
254
26. Chiesa dell’amore e studi biblici – crescita spirituale di amici e
pesci
27. DFING – distribuzione di Daily Food a giornalisti, militari ed
altri amici
28. Bisogni personali – approvazione ed acquisti di bisogni
personali
29. Cura dei malati e pronto soccorso
30. Ritiro posta alle caselle postali
31. Manutenzione piscina
32. Cancello – sicurezza degli edifici diurna e notturna
33. FFing – lettura di rapporti FFing e consigli alle ragazze
34. Base di smistamento – comunicazione nell’edificio tra i vari
compartimenti
35. Orario per la condivisione sessuale – controllo che tutti siano
soddisfatti
36. Pulizia generale del sabato
37. Gruppi della strada – raggiungono amici e contatti lontani,
organizzano viaggi di fede
38. Staff – supervisionano tutte le attività della Casa
39. Catacombe – crescita spirituale delle catacombe
40. Preghiera di vigilia – per le richieste settimanali
41. Responsabile del campo – spinge gli orari e supervisiona che
tutti i ministeri siano svolti
42. Aiuto domestico – supervisiona il personale esterno
Si riporta anche l’orario funzionante dal lunedì al sabato:
7.00- 7.30
sveglia e pulizia
7.30- 7.45
preghiera personale
7.45- 8.15
colazione e devozione
255
8.15- 8.30
preparazione per attività seguente
8.30-10.30
classi di parola per adolescenti e giovani discepoli
10.30- 10.45
preparazione attività seguente
10.45- 12.30
lavoro o altra attività programmata
12.30- 13.00
pranzo
13.00- 13.30
pulizia piatti e prepararsi al riposo
13.30- 16.00
riposo e tempo nella parola
16.15- 16.30
merenda
16.30- 17.30
lavoro o attività programmata
addestramento avanzato
17.30- 17.45
preparazione attività seguente
17.45- 18.45
attività speciali
incontri di consiglio degli educatori, ispirazione
18.45- 19.00
prepararsi per la cena
19.00- 19.30
cena
19.30- 20.20
riunione di fratellanza dei bambini
pulizia cucina
20.30- 21.30
bambini si preparano per la notte
addestramento avanzato
21.30- 22.00
OHR, preghiera di vigilia
22.00- 23.00
tempo libero, prepararsi a dormire
23.0
LUCI SPENTE
La storia del Jumbo si concentra sui grandi lavori di manutenzione e
preparazione per rendere l’edificio e l’intero territorio adeguato ad ospitare
tanti bambini e personale, attraverso interventi esterni, costruzione di
mobilio, installazione di accessori di vario genere, preparazione dell’area
riservata al personale esterno per garantire la sicurezza, l’igiene e lo
sfruttamento di tutto lo spazio possibile.
256
Un altro aspetto accuratamente descritto è la sicurezza, termine con il
quale si intendono una serie di azioni diverse. La sicurezza del fabbricato è
affidata sia a membri della comunità che a guardie armate, impiegate dalla
comunità, che controllano l’ambiente dalle 6 del pomeriggio alle 6 della
mattina per difendere gli occupanti della Casa da eventuali malintenzionati.
Una seconda accezione riguarda la liberazione da agenti naturali pericolosi
(es. terremoti, tifoni, ecc.) e si attua attraverso la messa a punto di piani di
evacuazione in caso di incendi, la disinfestazione giornaliera da insetti e
roditori, il posizionamento ed accensione di luci esterne per il controllo
notturno. Esiste poi la sicurezza personale dei membri nei confronti del
sistema e soprattutto dei controllori quali gli agenti di polizia, i governanti.
Prevede il nascondiglio dei flee funds, ovvero una quantità di denaro che
ogni membro è tenuto a mettere da parte per poter scappare
improvvisamente a causa di una nascente persecuzione o di un knock at the
door (suonata alla porta), cioè una visita degli agenti di polizia. In
conseguenza
di
quest’ultima
possibilità
la
sicurezza
prevede
l’organizzazione di Piani di contingenza, ovvero la destinazione di ogni
membro nel momento in cui arrivi l’ordine di andarsene. Le Case, inoltre,
devono prendere degli accordi in merito all’indirizzo da fornire agli agenti
in caso uno dei membri venga fermato (di solito è quello della Casa aperta
al pubblico ovvero GP General Public) e devono pianificare ogni
spostamento in modo da mantenere l’anonimato delle Case selah.
Un’altra area di particolare importanza e che richiede un’ottima
organizzazione è la preparazione dei pasti e delle sale, che devono ospitare
un numero consistente di commensali. I pasti sono anche l’occasione per le
comunicazioni, gli annunci ed i cambiamenti. Fondamentale per la
comunicazione interna è la base di smistamento anche considerata il cuore
del sistema operativo, affidata ad una o più persone dette base men. Gli
addetti allo smistamento operano in un piccolo ufficio vicino alla sala da
257
pranzo e supervisionano una serie di attività importanti. Sono gli unici,
innanzitutto, a conoscere l’ubicazione di ogni membro durante tutta la
giornata, controllano il sistema di comunicazione interna e passano i
messaggi attraverso l’intercom ed i walkie talkie; rispondono al telefono,
controllano la posta in entrata ed uscita, gli annunci apposti alla bacheca.
Essi inoltre si occupano di pagare gli impiegati esterni, offrono le mance, si
informano sul tempo meteorologico e su notizie del telegiornale che
possono influenzare la vita di comunità (scioperi, ecc.) ricordano ai membri
i loro eventuali appuntamenti.
Il Jumbo è soprattutto una scuola e perciò è importante
l’organizzazione delle stanze riservate ai bambini. Ogni appartamento,
composto da più stanze, è assegnato ad uno dei gruppi di età, ulteriormente
suddivisi in nuclei più piccoli che occupano le singole stanze dove
mantengono le proprie cose personali e scolastiche. Tutti i bambini devono
sapere esattamente cosa fare in ogni momento, con chi andare e perfino
dove sedersi. I gruppi hanno nomi di riconoscimento quali: Piccoli gioielli
(neonati), Luci splendenti (2-3 anni), Montanari (4-6 anni), Conquistatori
del mondo (7-12 anni).
La catena di comando parte dai due Supervisori della puericultura o
Childcare Overseers, responsabili dei Pastori di Camera o Room
Shepherds, a loro volta incaricati di addestrare e controllare i propri aiutanti
(circa 3-4 per ogni gruppo di età), di solito dei discepoli nazionali. Ogni
responsabile deve redigere un rapporto sui propri sottoposti e su eventuali
problematiche insorgenti. I diretti responsabili dei bambini (Room
Shepherds) si incontrano quotidianamente per mezz’ora per consigliarsi,
discutere e pregare sui problemi della giornata, mentre tre volte la
settimana si effettua la Riunione della Puericultura o Childcare Meeting,
alla quale partecipano sia il Supervisore o Childcare Overseer, sia uno dei
genitori dei bambini, molti dei quali provengono dalle altre Case, ed infine
258
i Responsabili generali del Combo (Damaris, Lisa e Josiah). Nella riunione
sono comunicati i progressi, la disciplina, i demeriti, sono evidenziati i
punti più importanti emersi dagli OHR (Rapporti a cuore aperto), e i
partecipanti sono invitati a manifestare le loro battaglie ed errori.
Altri incontri importanti, che riuniscono tutta la Casa, sono: la
domenica di comunione e l’ispirazione del mercoledì sera. Le riunioni
iniziano con una prima mezz’ora di canti e musiche conosciute da tutti, e
successivamente si rappresenta lo skit della settimana che, generalmente,
raffigura l’area sulla quale si vogliono dei miglioramenti (NWO Need Work
On). La riunione domenicale dura un’ora e mezza ed include la comunione
con pane e vino ed una lettura di The Family; l’incontro del mercoledì dura
45 minuti e, di solito, include lo skit ed una discussione sull’argomento del
NWO.
5.2 ASPETTI CURRICOLARI
La descrizione del curricolo delle materie insegnate nel ciclo
dell’obbligo, si basa sugli articoli riportati dal Childcare Handbook volumi
2 e 3, sui pochi riscontri che si colgono dalla relazione della scuola
giapponese e dalla sentenza del processo inglese.
5.2.1 LE 3 “R”
Sono così definite per il suono iniziale (Reading, wRiting,
aRithmetic) e si riferiscono alla lettura, scrittura ed aritmetica. Si è già
descritto il metodo di lettura visiva e non si aggiungerà molto di più
riguardo l’argomento. Nella scuola del Giappone Sara rileva che gli
adolescenti non traggono molto dalla lettura della parola di Dio, e sembra
259
non riescano a comprenderla, sono deboli nel sillabare e nella
punteggiatura.
Berg si preoccupa che la scuola provveda ad una formazione
scolastica adeguata alle età e consiglia almeno un’ora al giorno di lezione,
in modo particolare per le 3 “R”. La relazione riferisce della
preoccupazione di alcune madri, rispetto la preparazione scolastica dei
figli, soprattutto adolescenti. Le responsabili, Lisa e Sara, commentano che
la maggior parte dei ragazzi nel Sistema riporta uno scarso profitto a
scuola, e la scolarizzazione non è la priorità di The Family. “L’aspetto più
esaltante che possiamo mostrare al Sistema è quanto maturi e responsabili
siano i nostri bambini… l’aspetto scolastico non è la nostra priorità”.427
Per la matematica sono consigliati dei “Teaching Aids”, aiuti visivi
in cartoncino ed in particolare: tavole per la moltiplicazione, numeri, strisce
composte da pallini per il sistema metrico decimale, tavole delle decine ed
unità, orologio di cartone per insegnare le ore, tavole per la sottrazione, dei
decimali, filastrocche per le addizioni e moltiplicazioni.428
Sebbene le relazioni lasciano intravedere una scarsa scolarizzazione,
le Autorità Locali dell’Educazione inglese nelle loro investigazioni non
colgono particolari differenze di preparazione dei bambini di The Family,
rispetto ai coetanei all’esterno. “I bambini evidenziano una adeguata
oralità, numerazione, capacità di lettura, il loro comportamento e relazione
sia con gli insegnanti e fra di loro è eccellente”.429 Anche la scrittura risulta
adeguata alle aspettative relative alla propria età.
Si può pensare che, dal 1988 al 1993 ci sia stata una maggiore
attenzione alla scolarizzazione e che The Family si sia sforzata per supplire
alle carenze precedentemente evidenziate. E’ possibile che questa
427
Heavenly City School “Training Seminar…” cit. p. 53
428
Family Care Services (1982) “Childcare Handbook” vol. 2, Zurigo pp. 267- 298
429
Ward “The Right Honorable…” cit. p. 142
260
attenzione sia presente soprattutto nei paesi europei, dove più forte è la
pressione sociale, ed ancora carente nei paesi del terzo mondo. E’ anche
risaputo dell’esistenza di Case Esempio o Case per i Media (lo stesso
giudice Ward ne fa un accenno) nelle quali viene mantenuta una qualità
alta per dare un’immagine positiva ai visitatori importanti, quali ricercatori,
studiosi, autorità.
5.2.2 GLI STUDI SOCIALI
Comprendono lo studio della storia, avvenimenti contemporanei,
profezia, antropologia, geografia fisica ed umana. Non c’è traccia di questo
genere di insegnamento nella relazione della scuola giapponese. Nel
rapporto dell’Autorità locale inglese si legge che il curricolo include anche
queste materie. Si illustrerà il programma presentato dal Childcare
Handbook.
STORIA
Il programma è costruito sulle MO letters riunito in un unico
volumetto dal nome “7000 anni di storia mondiale”, comprende un
periodo che va dalla Creazione del mondo al Millennio.430 I principi
fondamentali per l’insegnamento della storia sono:
- il corso della storia è determinato dalle scelte dell’uomo
- la parola di Dio cambia il corso della storia
- il mondo si è creato da Dio e l’evoluzione è falsità e negazione di
Dio
- Dio usa spesso gli infedeli per castigare i suoi figli ribelli (es.
Barbari, Mongoli, Turchi, ecc.)
E’ interessante dare un excursus al programma di storia per rendersi
conto della stretta relazione fra le credenze e gli insegnamenti, e soprattutto
430
Family Care Services (1982) “Childcare Handbook” vol 3 Zurigo, pp. 79-247
261
per l’interpretazione semplicistica ed unilaterale, laddove non addirittura
fuorviante, degli avvenimenti mondiali da parte di Berg. Il libro di storia
inizia con la creazione, seguita dal diluvio universale, la vita post-diluviana
e la ripopolazione della terra con i figli di Noè: Sem (i Semiti o asiatici)
Cam (Camiti o Neri), Giafet (Giafettiti o Europei). La storia di Egitto ha
inizio con la vendita di Giuseppe, figlio di Giacobbe, come schiavo che dà
l’avvio ad una stirpe ebrea in Egitto, e termina con la fuoriuscita di Mosè,
ebreo ma adottato dalla figlia del Faraone, ovvero l’esodo per raggiungere
la terra promessa.
L’Impero Assiro è la storia di Ninive e del profeta Giona, finito nella
pancia di un pesce per essersi rifiutato di profetizzare la distruzione della
città. Segue l’Impero Babilonese, ovvero la storia dei profeti Ezechiele,
Geremia e Daniele, quest’ultimo accolto come saggio alla corte di
Nabuccodonosor, cui predice la conquista di Babilonia ad opera di Ciro dei
Medo-Persi. Ciro proclama la liberazione degli Israeliti e favorisce il loro
rientro in patria, guidati da Ezra e Nehemia.
La Grecia è l’Impero di Alessandro Magno, la cui importante opera
di conquista favorirà la diffusione del vangelo sotto l’Impero Romano. I
Romani renderanno stabile l’eredità lasciata dai Greci con un lungo periodo
di pace, nuove vie di comunicazione, un’unica lingua. Le persecuzioni dei
Cristiani furono la volontà di Dio per obbligarli a disperdersi e diffondere
la parola, ma allo stesso tempo furono la causa della caduta dell’impero,
ormai troppo grande ed indebolito. L’Editto di Costantino fece del
cristianesimo la religione ufficiale, ma il messaggio si contaminò con false
dottrine, ed i cristiani continuarono ad essere perseguitati.
La corruzione dei romani fu la causa delle invasioni barbariche. Con
Maometto, uomo illuminato da Dio perché riportò la sua gente ad una fede
monoteista, nacque l’islamismo che durante il Medioevo sarebbe stata la
piaga di Dio per l’idolatria della Chiesa Cattolica Romana. Le crociate
262
furono probabilmente volute dagli Ebrei che miravano a liberare
Gerusalemme. Ai monasteri il merito di aver salvato la cultura occidentale
durante le invasioni barbariche. Fra i principali personaggi medioevali:
Riccardo Cuor di Leone, Pietro l’Eremita, Robin Hood, il Pifferaio Magico
(uno zingaro), Mago Merlino, Alfredo il Grande (o re Artù), Giovanna
d’Arco.
La Riforma fu la rottura dal sistema del papato, posseduto dal
diavolo. Lutero avrebbe potuto rompere definitivamente con la Chiesa
Cattolica se non si fosse compromesso con le istituzioni attraverso la
condanna della rivolta dei contadini. La vera chiesa ha sempre dovuto
lottare contro il sistema: è il caso degli Ugonotti, sterminati da Caterina de’
Medici. L’America nasce sotto il segno della libertà di religione, sebbene a
farne le spese furono gli indiani d’America, ma evidentemente Dio lo
permise a causa delle credenze nella demonologia dei popoli indigeni. Dai
suoi albori improntati ad una rigida fede puritana, L’America sarebbe
diventata l’emblema della corruzione e della violenza.
Dio volle che Napoleone fiaccasse un’Europa corrotta, ma non
appena sfidò le autorità ecclesiastiche e volle incoronarsi da solo, perse la
benedizione dall’alto e venne sconfitto terminando i suoi giorni in esilio.
Dio usa chiunque per adempiere il suo piano, perfino Enrico VIII che ruppe
i rapporti con la Chiesa Cattolica. Oliver Cromwell guidò l’Inghilterra
verso un nuovo impero eretto su principi di libertà e democrazia. Fin
quando l’Inghilterra e l’America portarono la fede del vangelo in ogni
paese che conquistarono, Dio le rese nazioni grandi, ma quando
cominciarono a distruggere la terra ed i popoli, Dio distrusse loro. Fu la
fede in Hume, Darwin, Marx e Churchill a portare la distruzione
dell’Impero Britannico in primo luogo e dell’America successivamente,
mentre il potere rosso cominciava a fare il suo ingresso nella storia
mondiale.
263
La rivoluzione russa fu guidata dagli ebrei Max, Lenin e Trotsky, ma
quando i russi avrebbero preso il comando facendo a meno degli ebrei,
questi ultimi si sarebbero schierati contro di loro. La gente riceve quello
che merita, ed Hitler raggiunse il potere perché la Germania si era ormai
allontanata da Dio con le idee di Nietzche. Hitler cercò di salvare il mondo
dagli ebrei e i comunisti, ma lo fece in modo sbagliato, “nella carne” senza
richiedere l’aiuto dello spirito di Dio, anzi con l’aiuto del diavolo. Non è
vero che uccise sei milioni di Ebrei, forse non arrivò neanche a 60.000. Gli
Ebrei, scappati in America, tentarono di prendere il potere con il
comunismo ma, accorgendosi che non ce l’avrebbero mai fatta, adottarono
il capitalismo.
AVVENIMENTI CONTEMPORANEI
Accenna alla guerra fredda, alla futura distruzione dell’America,
Babilonia la meretrice, probabilmente per mano dell’anticristo. I Bambini
di Dio saranno i profeti del tempo della fine e l’anticristo firmerà il patto
nel 1985, mentre Gesù tornerà nel 1993 e ripristinerà una specie di paradiso
durante il Millennio.
PROFEZIA
Insegna cosa sia un profeta e quale il suo compito, come una persona
diventa profeta e come si riceve il messaggio divino. Bisogna obbedire ai
profeti di Dio, perché Egli li protegge ed opera in modo miracoloso
attraverso di loro. Qualche volta debbono fare cose strane, come Osea che
sposò una meretrice, Isaia che girò nudo per tre anni, Ezechiele che mangiò
escrementi. Dopo questa parte introduttiva, si illustra la storia del profeta
David Berg.431
431
Ibidem pp. 308- 350
264
ANTROPOLOGIA
E’ lo studio dell’uomo, della sua capacità a trasformare la realtà in
cui vive, sia deserto od oasi, ma anche della sua avidità visibile in quei
ricchi che distruggono l’equilibrio per la bramosia di avere di più. Fin dal
giardino dell’Eden l’uomo, disobbedendo alle leggi divine, si è allontanato
dalla felicità e si è caricato di dolori. Il programma include anche la
conoscenza delle tipologie umane, secondo il Sermone della montagna nel
vangelo di Matteo, capitolo 5; ed i bisogni principali dell’uomo.
GEOGRAFIA FISICA
Il modo migliore per studiarla è viaggiando e prestando attenzione al
paesaggio ed alla natura.
GEOGRAFIA UMANA
Studia gli usi e costumi dei popoli e le differenze culturali, le
occupazioni. Si può presupporre che la mobilità di The Family permetta di
avere una conoscenza diretta di altre popolazioni e delle tradizioni popolari.
Altri concetti sono le organizzazioni sociali ed i governi.
5.2.3 LE SCIENZE NATURALI
La natura è la dimostrazione visibile e tangibile del potere di Dio e
delle sue realtà spirituali. La scienza dell’uomo, invece, è uno strumento
che serve ad eliminare il creatore, glorificando al suo posto la creazione.
Conoscere il creato ci aiuta ad amare Dio e capire il suo mondo spirituale,
preparandoci ad individuare le insidie ed i trucchi del diavolo. Il
programma di scienze comincia verso i 4-5 anni. Ai bambini viene
presentato che il potere del miracolo è superiore a qualunque conoscenza
scientifica
dell’uomo.
Gli
esercizi
preliminari
si
basano
sulla
265
discriminazione degli oggetti in rapporto ad una variabile, attraverso
l’utilizzo dei cinque sensi.
“Le MO letters sono un’eccellente fonte di informazione scientifica
perché consentono l’aggiunta di un buon parallelo spirituale”432 Ecco alcuni
argomenti di approfondimento o discussione: “Luce d’amore” (n° 307)
introduce il sistema solare; “Fede” (n° 73) il vuoto, la pressione e le
proprietà dei liquidi; “Il sesso funziona” (n° 306) evoluzione ed elettricità;
“Il potere della preghiera” (n° 302) la legge della fisica; “Indigeno” (n°
315C) la semina e la crescita delle piante; “Un veggente vede il futuro” (n°
285) inquinamento, missili e satelliti; “L’antenna” (n° 307B) la radio;
“L’albero” (n° 319) le parti dell’albero; “Demonologia” (n° 275A) la
ricerca scientifica moderna; “Dare il nome al bambino” (n° 338) gli
animali. Altre occasioni di apprendimento provengono dalla vita pratica
secondo il metodo imparare facendo: il tempo, le piante, l’igiene ed il
corpo umano.433
Nella scuola giapponese si accenna alla presenza di un pannello detto
“Pannello dei Progetti”, sul quale gli insegnanti decidono di appendere i
lavori dei bambini sul tema scelto per la settimana, es. sistema solare. “E’
anche un modo per mostrare al Sistema cosa state insegnando ai vostri
studenti ed irrobustire lo studio con un’attività”434 Nel rapporto delle
Autorità Locali inglesi si legge che il programma di scienze è poco
coerente, i lavori raccolti nel portfolio indicano che le scienze sono più
teoriche che pratiche, tuttavia le abilità sulle informazioni tecnologiche
sono ben sviluppate.
432
Ibidem p. 444
433
Ibidem pp. 426- 674
434
Heavenly City School “Training Seminar…” cit. p. 37
266
5.2.4 LE DISCIPLINE ESPRESSIVE
Si intendono principalmente la musica, il disegno ed il teatro,
soprattutto la musica ed il teatro ricoprono un ruolo fondamentale perché
favoriscono sia le relazioni che la testimonianza. Cantare è naturale dato
che i membri di The Family cantano ogni giorno. E’ tuttavia necessario
contenere la tonalità per i bambini piccoli in un’ottava, dato che le loro
voci non possono espandersi oltre. Le marce sono ideali per imparare il
ritmo.435
Nell’esperienza della scuola giapponese si crea un gruppo musicale
molto importante, vengono scelti i bambini più intonati e gioiosi. Si sceglie
un repertorio di canzoni e i bambini che possono rappresentarle meglio. Il
programma delle canzoni è strutturato sulla base degli obiettivi, ad esempio
se lo scopo della testimonianza è la salvezza delle anime saranno scelte
canzoni sulla salvezza. ecc. Le canzoni dovrebbero preparare la strada
all’esperienza successiva.
Per raggiungere risultati importanti i bambini devono sacrificarsi e
mancare alla partecipazione di molte delle attività insieme ai propri
coetanei, come l’uscita giornaliera, la scuola, il video. Dati gli obiettivi,
cantare diventa un lavoro per quei bambini che appartengono al gruppo
musicale: “Usiamo il gruppo di cantanti principale per presentare una
squadra addestrata ed infuocata [piena di entusiasmo], come esempio della
nostra scuola. Abbiamo cercato i bambini con più talento per questo
ministero speciale e li usiamo su base giornaliera… Essere severi ha
portato buoni frutti, facendoli considerare il lavoro con serietà”436 Ai
bambini si insegna a creare un contatto con gli occhi degli ascoltatori ed
essere sempre sorridenti. I piccolissimi sono la principale attrazione e
riescono a toccare il cuore del pubblico.
435
Family Care Services “Childcare Handbook” vol 3 pp. 342- 364
436
The Heavenly City School “Training Seminar…” cit. 47
267
Il disegno comprende soprattutto il colorare e disegnare. Molto più
importante è il teatro e la drammatizzazione. Si insegna la recitazione,
l’espressione del viso e del corpo, il mimo. Le scenette vengono largamente
usate per veicolare il messaggio all’interno della comunità, e per la
testimonianza. Di notevole rilevanza le video-cassette Kiddy Video,
prodotte in Giappone dal gruppo dei cantanti bambini e vendute da anni per
le strade di molti paesi nel mondo. Le canzoni di The Family, abilmente e
vivamente interpretate con danze, coreografe e scenette dai bambini,
costituiscono un prodotto di alta qualità, tuttavia, a mio avviso, siamo al di
fuori del concetto di educazione musicale, la definirei piuttosto
addestramento professionale.
RIEPILOGO
Una prima osservazione è il contrasto tra l’idea di assolutismo
culturale ed educativo proposto da Berg in “Ci sono assoluti” e quella di
falsificazionismo della metodologia scientifica. Berg sostiene, infatti, che
l’educazione moderna, fondandosi sul concetto che non ci siano verità
assolute, ha distrutto la fede in Dio. Il razionalismo critico popperiano ha
impostato una ricerca ed un modo “di far scienza”, sicuramente in contrasto
con la rivoluzione scientifica iniziata da Bacone e Galileo. Oggi lo
scienziato, invece di scoprire quelle leggi universali e divine sottostanti ai
fenomeni, procede dimostrando che una teoria, accettata fino a quel
momento, è falsa. Accettando il dubbio, procede a piccoli passi in modo
ricco e dinamico. Questa impostazione, che senz’altro ha avuto
contraccolpi anche nella ricerca pedagogica, richiede un atteggiamento di
maggiore umiltà ed elasticità da parte dei ricercatori, ma è anche una
garanzia di democrazia.
Una seconda considerazione scaturisce dall’analisi dei programmi
presentati nel Childcare Handbook. Fra questi in particolare il programma
268
di storia, nel quale può essere chiaramente osservato l’assolutismo
ideologico e l’interpretazione unilaterale e spesso falsa di Berg, la revisione
dei contenuti che debbono rafforzare l’ideologia. Su questa base è difficile
immaginare come possa essere garantito il diritto all’informazione,
considerando inoltre che viene proibita o limitata la fruizione di letture e
contenuti diversi, si blocca qualunque possibilità di acquisire elementi che
contrastino e falsifichino quelli proposti. Il giudice Ward osserva che in un
ambiente così ristretto una mente curiosa soffre. A mio avviso il rischio è
anche quello di formare una persona disadattata per la manipolazione e
deformazione dei contenuti, che non può che condurre ad una conoscenza
deforme e campanilistica della civiltà dell’uomo.
Si osserva in aggiunta, uno squilibrio ed un’incoerenza nelle
metodologie: mentre la lettura e la matematica si affidano principalmente
all’abilità mnemonica, il portfolio è un metodo innovativo. I contenuti delle
scienze, delle materie artistiche sono molto carenti; la motricità, in quanto
ginnastica, è limitata alla sola uscita (get out) giornaliera. In “Sei un buono
sportivo” Berg condanna gli sport per la competizione legata alle gare ed ai
giochi.
Traspare un’impronta pragmatica, tipicamente americana, improntata
all’imparare facendo e, sebbene si scoraggi l’uso della critica e del dubbio
con riferimento al modo di intendere la vita o le verità approvate dal
gruppo, nella pratica giornaliera sembrerebbe che ci sia una disposizione al
cambiamento, a rispondere ai feedback negativi rivedendo ciò che non
funziona. Questi aspetti opposti, ambivalenti ed incoerenti sono visibili e
permangono in molte aree della realtà e del pensiero di The Family e non
possono che condurre ad una formazione insufficiente, incoerente e
sicuramente deleteria per l’equilibrio psichico, morale e cognitivo dei
giovani studenti.
269
CAPITOLO 6
LA RICERCA EDUCATIVA
6.1 LA RICERCA
Con la presente ricerca si tenta di investigare in che modo la
letteratura e gli studi, fin qui presentati, trovino posto nella vita reale degli
ex affiliati. Originalmente si era cercato un contatto per svolgere la ricerca
all’interno della comunità, naturalmente con obiettivi diversi ma, non
avendo ricevuto alcuna risposta, si è ritenuto necessario rivolgersi agli ex
affiliati.
6.1.1 QUADRO TEORICO
I dati raccolti dall’American Family Foundation, organizzazione che
si occupa dello studio ed informazione sulle sette e che offre assistenza ai
fuoriusciti, rivela la quasi totale inesistenza della letteratura scientifica sul
problema dei minori nelle sette. La maggior parte dei dati raccolti
dall’organizzazione proviene da casi giudiziari e dall’esperienza di
recupero. Gli studi effettuati sui documenti di casi giudiziari evidenziano
negligenza medica spesso risultante in decessi dei minori (Swan 1990),
eccesso di disciplina, trascuratezza e negligenza medica (Gaines, Wilson,
Redican, Baffi, 1984), sfruttamento economico, abusi sessuali, e morti
derivanti da riti esorcizzatori.
I bambini sono più soggetti ad abusi e negligenze nelle sette per la
forte dipendenza dei membri dalle idiosincrasie ed ideologie sul fondatore,
che tendono ad essere non falsificabili e sacralizzate (Markovitz e Halperin
1984). Quanto più la struttura è gerarchica, tanto più i genitori assumono il
270
ruolo di intermediari tra l’ideologia, il fondatore ed i figli. Uno dei pericoli
maggiori nasce quando il genitore deve mostrare fedeltà al fondatore
attraverso il sacrificio dei figli e quando il genitore accumula eccessiva
rabbia e frustrazione a causa del sistema sociale di controllo di premi e
punizioni, che poi successivamente rischia di sfogare sui figli (Landa 1990)
Considerando in modo particolare i Bambini di Dio/The Family,
ricerche precedentemente svolte, considerano il gruppo come una delle
sette maggiormente abusive per le donne (Kent, 1994- Balch, 1996),
sfruttate sessualmente ed obbligate a partorire figli attraverso una
genitorialità forzata (Williams, 1998). L’analisi psicoanalitica del fondatore
(Kent 94) avanza l’ipotesi di una struttura patriarcale che garantisce agli
uomini della comunità di soddisfare i propri desideri sessuali in modo
superiore che in un contesto normale della società. Nella relazione
matrimoniale il marito è capo del matrimonio, dispone del corpo della
moglie e può arrivare anche alle percosse.
Williams applica la teoria del modello patriarcale (Jacobs 1984) , ma
utilizza il concetto di “genitorialità forzata” (Arditi 1992) per spiegare la
sottomissione volontaria delle donne agli uomini della comunità, per
esempio, nell’accettazione di gravidanze. L’analisi non coincide con quella
di Susan Palmer, sociologa e studiosa del Dipartimento di Dawson
(Quebec,
Canada)
e
membro
di
AWARE.
La
studiosa,
dopo
un’osservazione partecipante di una settimana in una casa di The Family
nel sud della California, durante la quale aveva somministrato interviste ai
membri della comunità, condotto questionari e studiato letteratura, rileva
che la teoria del controllo patriarcale non può essere applicata a The
Family, in quanto uomini e donne condividono le stesse mansioni di
responsabilità e di lavori domestici. Sulla base di questa rilevazione, ulla
suddivisione per gruppi di età, e basandosi sul suo buon senso, la studiosa
271
nega la possibilità di abuso sessuale su minori.437 Dello stesso avviso
Lilliston e Shepherd (psicologo e sociologo) che sottopongono 32 bambini
di due Case a test psicologici per valutare il loro sviluppo emotivoaffettivo, cognitivo e sociale. (test Wechsler Intelligence Scale for
Children, Wide Range Achievement test e test di personalità). Conducono
interviste in profondità per valutare le attitudini degli adolescenti e degli
adulti verso l’educazione, la socializzazione, ed i valori. Osservano gli
adolescenti in modo informale. Evidenziano un clima positivo ed assenza
di evidenze di possibili abusi sessuali. Suggeriscono un clima positivo, i
bambini
più
piccoli
si
dimostrano
emotivamente
equilibrati,
cognitivamente avanzati ed adattati.438
La ricerca di Kent (1998) sui Victor Camps offre un altro squarcio
sulla struttura di The Family, quando prende in considerazione i programmi
di indottrinamento per la riconversione degli adolescenti ed ipotizza
l’applicazione del lavaggio del cervello sui membri della seconda
generazione.
La teoria dell’attribuzione applicata alla psicologia della religione
(Spilka, Shaver, Kirkpatrick, 1985) viene utilizzata per spiegare la
formazioni di categorie concettuali con le quali gli aderenti attribuiscono la
causa degli eventi. In particolare, nella ricerca Kent prende in esame gli
eventi tragici, ed in particolare la morte di due bambini in The Family per
spiegare come gli eventi avevano piegato la volontà delle madri alle
richieste comunitarie. Il fatto che Dio utilizzi le sofferenze del figlio come
rimedio estremo per assicurarsi l’obbedienza del genitore, suggerisce che il
controllo sociale passi attraverso le relazioni affettive (coniugi e figli). Il
sistema di attribuzione può variare per uomini e donne nei NMR, ma le
donne spesso sperimentano una doppia sottomissione (Jacobs 1984).
437
Susan Palmer “Heaven’s Children” cit. p. 22
438
Lilliston e Shepherd “Psychological Assesment of Children”pp. 47-56
272
6.1.2 OBIETTIVI
La ricerca investiga due ambiti diversi: il processo di affiliazione e
distacco e l’educazione che i bambini hanno ricevuto in The Family e cerca
di stabilire se ci siano collegamenti fra questi due ambiti. Si cercherà di
verificare le difficoltà vissute dall’ex-membro al momento del distacco, e
l’esperienza del legame familiare vissuto all’interno della setta.
INTERVISTA TESI
PER MADRE E PADRE INDIVIDUALMENTE
1. Età______ Anni in Famiglia _______A quale età si è unito in Famiglia?
________In quale anno ha lasciato la Famiglia?___________ Studi svolti
prima della Famiglia___________ _ dopo___________
2. Cosa l’ha attratto della Famiglia?
3. Cosa le ha fatto prendere la decisione di entrare in Famiglia?
4. Se e quando si è sentito legato da vincoli di fedeltà?
5. Può raccontare la sua esperienza di conversione?
6. In che modo la sua entrata in Famiglia ha rappresentato un cambiamento
rispetto alla sua vita precedente?
7. Ha incontrato l’opposizione dei suoi famigliari o di altre persone?
8. Ha avuto figli in Famiglia? __________ Quanti? __________Ha lasciato figli
in Famiglia?_______ quanti? ______ Perché?
vede ancora?
Se ha lasciato figli li
Che rapporto ha con loro?
9. Che status aveva in Famiglia?
D.O. anni_______ TRF anni ______ altro ______ anni_____
10. Perché è uscito dalla Famiglia?
11. Quali sono i problemi maggiori che ha affrontato nel lasciare la Famiglia?
12. Quali sono stati le maggiori difficoltà nel processo di riadattamento alla
società? Le ha superate?
13. Che peso ha avuto l’educazione dei suoi figli nella scelta di lasciare la
Famiglia? Moltissimo/ abbastanza/ poco/ nullo
14. E’ ancora in contatto con la Famiglia o con qualche membro?
273
15. Riceve loro pubblicazioni?
16. Cosa pensa dell’educazione che i suoi figli hanno avuto in Famiglia?
17. Ci sono stati episodi che l’hanno convinta di questo?
18. Qual era, secondo lei, il rapporto tra la famiglia ( padre, madre, figli) e la
comunità?
19. Qual è dal suo punto di vista l’aspetto più negativo dell’educazione in
Famiglia?
20. E quale aspetto era inaccettabile per la sua coscienza?
21. In che modo ha dovuto equilibrare l’esperienza educativa dei suoi figli, una
volta fuori dalla Famiglia?
22. Ha dovuto consultare uno specialista od altre figure al di fuori del suo nucleo
familiare per aiutarla nell’educazione dei suoi figli, una volta lasciata la
Famiglia? Quale professionista? Quali disturbi accusavano?
23. Segue ancora le indicazioni della Famiglia sull’educazione? Se sì, in quali
aspetti?
24. In che modo è cambiato il rapporto con i suoi figli da quando ha lasciato la
Famiglia?
25. Può indicare il suo stato d’animo se pensa al rapporto con i suoi figli in
Famiglia? Perché?
6.1.3 SOGGETTI
La ricerca si estende a 14 soggetti, 5 uomini e 9 donne di età
compresa tra i 38 e 50 anni con una media di 44 anni, 6 sono americani e 8
italiani. Gli ex-membri hanno vissuto in comunità da un minimo di 7 anni e
mezzo a un massimo di 24 anni, con una media di circa 14 anni. La media
dell’età di adesione è di 21 anni (tra i 16 e i 28 anni). Tutti i soggetti sono
padri e madri ed hanno un totale di 74 figli con una media di 5,6. Dei 14 ex
affiliati 6 avevano il diploma di terza media prima di unirsi, 7 un diploma
di scuola superiore, uno il diploma universitario. Dopo aver lasciato la
comunità 8 sono tornati a studiare. Dei 6 con un diploma di terza media, 4
non hanno intrapreso alcuno studio, uno ha effettuato un corso di
274
informatico, ed uno ha preso la laurea in sociologia e sta studiando per il
dottorato.
Va menzionata la difficoltà di reperire persone disponibili a parlare
della propria esperienza. Su 32 ex-membri contattati personalmente, solo
14 hanno aderito. La ricerca è apparsa per oltre tre mesi sul sito web degli
ex-membri, ma nessuna risposta è pervenuta attraverso quel canale.
6.1.4 MATERIALE
Il questionario è stato somministrato principalmente per posta
elettronica, dato che la maggior parte degli ex-membri è residente negli
Stati Uniti. In Italia, invece, è stato somministrato per telefono ed intervista
personale. Due degli ex-membri hanno ampliato le loro risposte scrivendo
delle lettere personali. La differenza delle modalità di somministrazione
dipende esclusivamente dalla distanza degli intervistati e dall'impossibilità
di raggiungerli personalmente. I soggetti hanno, in ogni caso, risposto in
modo esauriente e chiaro. Per la differenza di metodo nella raccolta dei dati
si preferisce considerarlo un sondaggio.
6.1.5 PROCEDURA
La raccolta è stata effettuata a palla di neve tramite una prima
conoscenza personale che ha stabilito poi i successivi contatti. L’intervista
è stata formulata in italiano e successivamente in inglese. Le risposte sono
arrivate individualmente ed immediatamente registrate con un numero di
codice per garantire il rispetto della privacy. La ricerca è iniziata a maggio
1999 e si è conclusa a ottobre 1999. I tempi di risposta sono stati lunghi
anche perché, considerando la delicatezza delle tematiche esposte, non si
voleva appesantire ulteriormente i genitori con date troppo rigide. Ai
soggetti è stata data la garanzia dell’anonimato.
275
6.1.6 ANALISI DATI
Le risposte sono state elaborate con la generazione di categorie alle
quali le prime interviste sembravano collegarsi. Da questa prima lettura di
categorizzazione si è impiegata una metodologia interpretativa soggettiva
per generare nuove categorie più ampie, in grado di facilitare una lettura
delle risposte.
L’AFFILIAZIONE
L’argomento è coperto dalle domande 2, 3, 4, 5, 6, 7.
Le risposte hanno evidenziato un primo momento di attrazione e
successivamente il momento di decisione che a volte si accompagna con
un’esperienza personale, il cambiamento rappresentato dall’adeguamento
ad un nuovo codice di vita e l’opposizione dei familiari.
I soggetti descrivono un primo momento di attrazione ad un modo di
vita alternativo che si richiami ai valori più radicali del messaggio cristiano
(4), agli aspetti sociali del vivere comunitario (5), alle relazioni
soddisfacenti che si sviluppano: in modo particolare amicizia, unità (5).
Gli ex- membri hanno deciso di voler entrare in comunità per servire
Dio (4), l’umanità (4), per scappare da eventuali situazioni problematiche o
insoddisfacenti (2), in seguito ad innamoramento di qualcuno all’interno
(2), perché aspiravano ad avere gli stessi benefici dei membri (2).
La
decisione
è
spesso
accompagnata
dalla
conversione,
un’esperienza mistica e personale (5), di cambiamenti, miglioramenti
personali come la perdita di vizi o il superamento di depressione, o
trasformazioni positive del carattere (4).
L’affiliazione porta ad un totale cambiamento rispetto alla vita
precedente. Si parla di cambiamenti positivi e miglioramenti per aver
trovato uno scopo di vita (3), liberazione dalla droga e depressione (1),
miglioramento del carattere (1); ma anche di cambiamenti negativi con
perdita della libertà (1), di una vita privata (1), voto di ubbidienza e
276
sottomissione (5), distruzione di propri valori (1), adesione ad una vita di
rinuncia e sacrificio (1), perdita di contatti con la famiglia, amici, scuola
(3), protezione contro qualunque influenza esterna (1).
L’opposizione dei famigliari non serve a bloccare l’adesione. In
alcuni casi la persona è già indipendente e non c’è vera opposizione (4). In
un caso i genitori sono addirittura felici della scelta, ma quando
l’opposizione si sviluppa non serve comunque a trattenere il giovane (7),
perché addirittura viene vista come una prova importante per il discepolo
(2).
Si evidenziano momenti diversi di adesione con la creazione di
vincoli e legami settari immediatamente al momento di adesione (8),
oppure dopo gravidanze o rapporti sessuali (4). In 2 casi non si sviluppano i
legami di fedeltà e la persona rimane solo per aver sviluppato legami
familiari all’interno. Quindi il 46 % rimane per aver stretto qualche forma
di rapporto familiare.
IL DISTACCO
L’argomento è coperto dalle domande 10, 13, 14, 15.
Il distacco è stato definito come una perdita di rapporti con gli altri
membri (10), con eventuali parenti (2) o amici (1). Solo in un caso l’ex
membro è rimasto in contatto con i membri. La perdita di interesse verso le
pubblicazioni di The Family è collettiva (13).
L’educazione dei propri figli ha avuto moltissimo peso nel lasciare la
comunità (9), abbastanza peso (3), nullo per mancanza di figli (1) o per
aver goduto di privilegi grazie ad una propria posizione di comando (1).
I soggetti si sono staccati dalla setta per molteplici ragioni. Vengono
indicate: il rifiuto alle pratiche comunitarie (9) e fra queste in particolare la
totale obbedienza (2), FFing e Escort (3), separazione dai figli (2)
esperienza diretta di abusi sessuali su minori (3). Altre cause addotte sono
277
la sfiducia verso il fondatore (2), l’esperienza diretta di sofferenza
personale (2), le false dottrine (4). In questo ultimo caso si possono
differenziare: l’eccessiva paura della persecuzione (1), le false profezie (1),
le contraddizioni di comportamento (1). Ultima causa di separazione è la
scomunica (2). Solo in due casi la persona si è allontanata perché cacciata,
negli altri ha volontariamente lasciato il gruppo.
PROBLEMATICHE DEL DISTACCO
L’argomento è coperto dalle domande 11, 12, 22.
Si distingue un primo momento immediatamente successivo al
distacco in cui le principali difficoltà sono rappresentate dalle necessità
materiali: bisogni finanziari (6), ricerca di casa o lavoro (6), povertà (1). Si
denunciano anche stati di sofferenza più o meno gravi, descritti in forme e
simbologie molto ricche: sensi di colpa (4), paure e fobie di vario genere
(4), vergogna (1), depressione (2), alienazione (2), perdita del senso di
appartenenza (1), impossibilità a comunicare (2), malattia (1), forte stato di
depressione (1). E’ interessante notare che questi stati di sofferenza sono
solamente femminili. Altri parlano di conflitti di adattamento che attiene
allo stato cognitivo perché l’individuo deve riconvertire un proprio stile di
vita, ma non necessariamente sperimenta un profuso stato di sofferenza. E’
come una nuova presa di coscienza, uno stato di disillusione per
l’esperienza negativa (2), la consapevolezza di dover ricominciare da capo
(1), il dover imparare a prendere decisioni (1), smettere le vecchie abitudini
(1).
Un’altra categoria di problematiche sono situazioni che trovano
origine nell’affiliazione, ma si manifestano all’uscita: divorzi dal marito
(3), rapporti difficili con figli (2).
In un momento successivo si evidenziano gli sforzi per integrarsi
nella società. Questo comprende la necessità di creare relazioni di amicizia
278
e di sviluppare fiducia nelle persone (6), di mantenere un ideale cristiano
per i propri figli e continuare un’opera missionaria (3), acquisire capacità
contrattuale, superando il divario per il progresso tecnologico (2), imparare
a fare cose pratiche, come aprirsi un conto corrente (1), adattarsi con
stipendi minimi e tanti figli da mantenere (1).
La maggior parte dei soggetti ha fatto ricorso a degli esperti per
superare problematiche conseguenti alla vita comunitaria. Si è ricorso alle
seguenti figure professionali:
- psicologi e psichiatri per un grave caso di esaurimento nervoso,
per il tentato suicidio di due adolescenti, per curare i disturbi
alimentari di anoressia e bulimia in due adolescenti, per disabilità
cronica di un minore a causa della violenza ricevuta, per aiutare il
genitore nel rapporto con il figlio, per aiutare i figli nel processo
di adattamento o per abituarsi ad un nuova figura genitoriale
- Mediatori familiari e avvocati per divorzi e problemi fra coniugi
- Pedagogisti per problemi di apprendimento e iperattività
- Autorità giudiziarie per problemi legate alla custodia dei figli
- Ginecologo per abuso sessuale di minore
LEGAME FAMILIARE
L’argomento è coperto dalle domande 18, 24, 25.
La quasi totalità dei soggetti denuncia di aver avuto difficoltà a
vivere un rapporto familiare perché il rapporto di lealtà e fiducia verso la
comunità è superiore al legame familiare (5). Il legame di coppia è
inesistente soprattutto se i coniugi sono molto impegnati per la comunità
(5), quando c’è, viene strumentalizzato per sottomettere il genitore alle
richieste comunitarie (3). In un caso la donna denuncia l’imposizione di
una relazione del marito con un’altra donna con la quale aveva avuto altri
279
quattro figli. I figli appartengono alla comunità (1), bisogna sottomettersi
alle richieste comunitarie (2), si ha difficoltà a costruire un rapporto quando
si esce (1), il rapporto di coppia è gerarchico e la donna è maltrattata. Solo
in un caso il genitore non denuncia alcun problema, ma specifica di aver
avuto compiti di leadership e di essere riuscito ad avere il controllo dei suoi
figli. I dati più interessanti emergono quando si chiede di descrivere in che
modo è cambiato il rapporto tra genitori e figli dopo il distacco. La quantità
di definizioni positive rende l’idea di degli aspetti mancanti in comunità,
soprattutto se poi confrontati con la domanda che cerca di stabilire i
sentimenti evocati nel pensare alla propria relazione con i figli quando si
era nel gruppo. Le domande cercano di acquisire vari livelli di
informazione: opinioni, emozioni e fatti.439 Il cambiamento di rapporto tra
genitori/figli ricopre tre aree: le aspettative, la capacità comunicativa e la
relazionale. I genitori asseriscono di avere meno aspettative e
perfezionismo e li lasciano liberi di scegliere (2), cercano di creare
un’amicizia ed una comunicazione (2), sono più liberi di parlare di tutto (2)
e più spontanei (1). Il rapporto è più umano (1), i genitori sono più
affettuosi (2), possono amare i figli più liberamente (2), hanno un rapporto
più intimo e profondo (3), si sentono più responsabili per loro (2), sono
esausti per l’impossibilità di occuparsi di tanti figli con poche risorse.
Qualcuno è andato all’opposto viziandoli, mentre in un caso il padre non ha
mai avuto rapporti con la figlia perché sono separati e la madre vive in un
altro continente.
Nel sollecitare le emozioni che si provano ripensando al rapporto con
i propri figli quando si viveva in The Family, i genitori sperimentano
sentimenti di inadeguatezza per aver voluto obbligare e modellare i figli ad
una propria scelta (1), sensi di colpa (2), di privazione come madre (1), di
angoscia e paura di perderli (2) e per la sfiducia nei confronti di altri
439
Silvia Kanitza (1993) “Che ne pensi”? Roma, La Nuova Italia Scientifica
280
membri (1), di tristezza per non aver potuto dare quello che si sarebbe
voluto (1), o per non aver potuto partecipare ai momenti più importanti e
felici della loro vita (1). Evidenziano un rapporto conflittuale (1), poco
spontaneo perché mediato dall’ideologia (1), distante per la rottura di
legami familiari (1), formale (1). I rapporti coniugali si sono distrutti o non
esistono per 7 soggetti.
EDUCAZIONE IN THE FAMILY
L’argomento è coperto dalle domande 16, 17, 19, 20, 21, 23.
Le domande cercano di stabilire l’educazione ricevuta dai bambini
attraverso le opinioni, le emozioni, e i fatti esemplificativi portati dai
genitori. Questi si esprimono attraverso aggettivi, quali l’educazione è
inadeguata,
cattiva,
pessima,
condizionante,
settaria,
settoriale,
opportunistica, incoerente, repressiva, falsa, rigida, priva di sentimenti,
semplicistica, povera, fondamentalista, poco critica, imperniata sul dovere,
violenta, insufficiente, eccellente, non tutto era male.
Quando si chiede di dare esempi per giustificare la propria opinione,
i genitori rispondono per lo più con delle categorie e non con fatti specifici.
Si fa riferimento soprattutto alla violenza fisica, percosse o altre forme di
castighi (5), chiusura mentale, estrema direttività ed il non insegnare al
bambino a fare scelte nella vita (3), il preferire che il bambino si impegni in
attività comunitarie, piuttosto che ricevere un’educazione (2). I genitori si
lamentano della criminalizzazione (2), l’imposizione di valori destrutturanti
alla personalità del bambino ed atti solo alla formazione di pregiudizi (1).
Gli unici esempi concreti sono una madre che giudica l’educazione
eccellente perché la figlia in età prescolare aveva appreso a leggere
precocemente, ed una madre che esprime il suo disappunto verso la
comunità perché aveva sorpreso sua figlia di 3 anni nell’atto di masturbare
uno dei leader della comunità. La mamma che afferma che non tutto era
281
male, si riferisce al fatto che un po’ disciplina e di direttività nell’educare i
figli è necessaria, ma naturalmente in modo equilibrato e non esagerato
come in comunità, e crede di aver lasciato troppa libertà ai figli al distacco
dalla comunità.
Va rilevato che la domanda era aperta e quindi poteva permettere
risposte negative o positive. E’ interessante notare che la mamma che ha
descritto l’educazione eccellente, si riferiva alla scolarizzazione, e che
comunque era fuoriuscita nel 1978 quando ancora gli abusi sui bambini
erano inferiori, i suoi stessi figli non superano i 4 anni al momento del
distacco.
La mancanza di episodi specifici in quasi tutti i casi può far pensare
ad una riluttanza dei genitori ad esporsi con la denuncia di fatti, oppure si
può pensare di essere in presenza di comportamenti reiterati nel tempo,
tanto da non riuscire a trovare un esempio specifico.
Si sono volute differenziare la descrizione di aspetti negativi da
quelli intollerabili per la propria coscienza, ma in realtà si è notato che i
genitori rispondono in modo simile: alcuni rispondono in modo esattamente
uguale ad entrambi le domande, altri invertono le risposte, ma
sostanzialmente si evidenziano le stesse categorie di risposte, a parte
qualche piccola differenza.
Fra gli aspetti negativi si cita la repressione della personalità e
l’etichettatura, fra gli aspetti intollerabili si denuncia la privazione dei
diritti fondamentali e di libertà, e la mancanza di sviluppo delle capacità
innate del bambino, l’uso superficiale di qualche sua capacità per gli scopi
comunitari.
Per quanto riguarda le risposte comuni i genitori denunciano:
estrema disciplina e castighi (7), la separazione dei figli dai genitori (5),
l’eccessiva enfasi sul sesso e abusi sessuali (10), condizionamenti e
lavaggio del cervello (4), mancanza di scolarizzazione ed insufficiente
282
preparazione alla vita (6), isolamento del bambino ed impossibilità a
stringere amicizie (2).
La cura dei genitori si orienta su due ambiti: frequenza alle scuole
pubbliche (7), e la necessità di spiegare il cambiamento di vita (4). In
alcuni casi i genitori non prendono provvedimenti perché i bambini sono
troppo piccoli al momento del distacco e quindi possono integrarsi senza
problemi, in un caso il figlio ha sempre vissuto fuori da The Family con la
madre, che si era separata. Come si è precedentemente esposto, nove
genitori su quattordici debbono affidarsi alle cure di specialisti per i
problemi sviluppati a causa dell’affiliazione.
6.1.7 RISULTATI
L’AFFILIAZIONE
Dai dati si può avallare un modello volontario di affiliazione: la setta
offre all’individuo delle risorse con le quali egli supera le sue difficoltà e
soddisfa i suoi bisogni. “(…) E’ la soluzione concreta ad un dubbio
esistenziale”.440 Importanti sono le relazioni affettive che si stringono e che
facilitano l’adesione. “L’atmosfera comunitaria e l’apparente senso di
affetto che le persone mostravano verso di me, il fatto che nella mia
famiglia di origine ci fossero molti problemi, ha contribuito molto alla mia
decisione di unirmi a loro per sfuggire ad una vita famigliare molto
difficile". “Odiavo il mio lavoro, andavo male a scuola, avevo rotto con il
mio fidanzato, la mia compagna di stanza se ne stava andando ed io dovevo
ritornare con i miei genitori, avevo problemi finanziari. Incontrai questo
gruppo e sembrava che rispondesse ai miei problemi, in più era per una
nobile causa e mi piaceva vivere comunitariamente e servire Gesù.”
440
E. Pace “Le sette” cit. p. 84
283
La conversione è spesso accompagnata da un’esperienza fisica.
“All’inizio, dopo aver parlato per tutto il giorno con un membro ho sentito
una grand’emozione, sentivo che tutte le rotelle nel mio cervello si
muovevano e mi si apriva l’intelligenza.” “Nel momento in cui pregai fu
come se mi si fosse aperta una finestra di luce e finalmente ero riuscita a
capire tutto.” “Chiesi allo Spirito Santo di riempirmi quando incontrai The
Family. Fu un’esperienza spirituale portata dal mio desiderio di sentire
qualcosa, e l’intensa influenza di fratelli e sorelle che lodavano Dio intorno
a me.”
Dalle risposte si evince che l’adesione è un processo a tappe.
L’individuo aderisce alla setta pensando che soddisfi i suoi bisogni e,
attraverso una serie di microdecisioni, arriva ad una scelta definitiva. Solo
8 persone su 14 asseriscono di aver creato immediatamente legami di
fedeltà al gruppo; per il rimanente la decisione avviene in seguito ad altri
eventi o non avviene affatto, ma la persona rimane nel gruppo perché ha
ormai creato dei legami all’interno del gruppo, o per altre problematiche.
“Mi sentii legata a The Family quando rimasi incinta. Perfino dopo essermi
sposata pensai che avrei potuto andarmene un giorno se avessi voluto, ma
con un bambino no”. “Quando mi fu presentato l’FFing sentii che non sarei
più potuta tornare indietro.” “Non ho mai preso veramente una decisione,
ma mi sono lasciato trasportare dagli eventi fin quando la ragazza con cui
stavo è rimasta incinta. Allora mi sono sentito responsabile per quel
bambino e non mi sono sentito di andare via. Cercavo di rispettare le regole
perché solo così sapevo che avrei potuto avere più libertà e potevo
mantenere i miei legami familiari, infatti chi non rispettava le regole veniva
allontanato anche se aveva una famiglia all’interno”.
L’affiliazione porta ad un cambiamento dello stile di vita. C’è un
senso di gioia per aver trovato uno scopo di vita, aver stretto legami
soddisfacenti che conduce a dei miglioramenti personali: c’è chi si libera
284
dalle droghe e da un senso di inutilità. Si registrano cambiamenti di
carattere: maggiore tolleranza, pazienza, espansività, voglia d’amare. “In
un primo periodo le cose mi venivano presentate belle ed affascinanti e
quindi attraenti anche da un punto di vista spirituale e questo era un grosso
cambiamento perché metteva pace nel mio cuore, un certo ordine nella mia
vita di ogni giorno, cibo sano, vita sana, buoni pensieri di aiutare gli altri a
fare del bene. Era uno spirito francescano cui anelavo perché San
Francesco era per me uno spirito guida in questo contesto. In seguito le
cose sono cambiate radicalmente nel giro di qualche mese.” Si riscontra
l’adozione di un nuovo linguaggio e di abitudini, non sempre positivo:
“(…) smisi la scuola e i contatti con i miei amici e famiglia”. “(…) non
avevo mai avuto rapporti sessuali prima. Non avevo mai fatto
volantinaggio o chiesto l’elemosina.” Si osserva anche un cambiamento di
morale e di credenze. “(…) Uno dei primi giorni in cui ero in comunità mi
cadde il sale e subito cominciai a chiedermi cosa mi volesse dire il
Signore”. Uno degli intervistati racconta come, suo malgrado, era stato
obbligato ad accettare che sua moglie avesse relazioni sessuali con altri
uomini, cosa che gli aveva procurato forti attacchi di ansia. “(…) superato
questo esame queste cose diventarono sempre più normali e alla fine certi
sentimenti e principi vennero demoliti, così come tutto un sistema di
pensiero e principi morali che avevo”.
Il cambiamento maggiore è la perdita di libertà. “La mia vita è
cambiata in tutto. Soprattutto nella rinuncia completa della mia vita privata
per dedicarmi al servizio per gli altri con voto di ubbidienza e
sottomissione.” “La mia vita è cambiata in tutto. Prima ero libera di
pensare, di scegliere, di fare come credevo. L’entrata in comunità
rappresentò totale obbedienza e limitatezza.”. “Il cambiamento principale
in generale è rappresentato dalla totale mancanza di libertà ed autonomia
nella situazione attuale, che contrastava totalmente con le mie
285
caratteristiche ed esperienze del passato.” ”Ero libera nel mio ambiente. In
The Family tutto era programmato.” “La mia vita è cambiata in tutto. Ho
cominciato ad avere figli quasi subito. Condizione di sottomissione e
accettazione delle difficoltà per fede”. Si evidenzia anche la protezione dal
mondo esterno. “Tutto doveva essere approvato dai leader. Non potevamo
andare da alcuna parte da soli. Non potevo visitare mia sorella senza un
guardiano. Tutta la nostra posta veniva aperta e ci veniva detto cosa
scrivere ai genitori. (…) Dopo essermi unita diventai ancora più fanatica.
Venivo protetta da qualunque influenza esterna. Non c’era televisione da
guardare, giornali da leggere, libri, riviste, amici o musica esterni.
Qualunque stimolo venne tagliato eccetto il materiale di lettura di The
Family o dei membri, la loro musica.”
IL DISTACCO
Conta di due momenti: la disaffiliazione ed il distacco.
Alcuni ex membri rivelano di aver provato varie forme di delusione,
ed alla domanda “Perché ha lasciato The Family” vengono evidenziati
sentimenti di delusione verso l’ideologia e la pratica. “Completamente
deluso dalle false dottrine e soprattutto dai cattivi frutti”. “Ho visto delle
contraddizioni”. “Alcune donne stavano facendo l’escort service”. “Sapevo
che l’FFing era sbagliato”. “Ebbi l’evidenza degli abusi sessuali sui
minori” “Ero disgustata di tutta la condivisione sessuale, la promiscuità,
l’escort service, il sacrificare il tuo compagno e la tua famiglia. Dovevi
essere così rivoluzionario e amorevole verso gli altri da sacrificare tuo
marito e i tuoi bambini”. Alcuni denunciano la delusione verso il leader.
“Mi convinsi della malafede del leader e seguendo questa ipotesi, che pur
se occorsami prima avevo sempre rifiutato, cominciai a rileggere ogni
fatto”. “… per la prima volta riuscii a vederlo con occhi diversi e mi
spaventò il suo atteggiamento vile”.
286
Altri hanno lasciato il gruppo per vicende personali. C’è un momento
in cui l’aderente si accorge che c’è qualcosa che non va e decide di lasciare
il gruppo. “L’abuso sessuale delle mie due figlie (del quale non ero a
conoscenza ma che ho scoperto per caso è stato fondamentale. Quando
scrissi al leader di tutta l’Italia che ero scioccata perché un trentacinquenne
pedofilo aveva abusato sessualmente le bimbe a 6 e 8 anni, lui mi scrisse
dicendomi di passarci sopra perché tanto il sesso è nelle MO letters) volevo
solo urlare e andarmene e trovare un modo per uscire da quello schifo.”
“Cominciai a sospettare che il leader avesse messo le mani su mia figlia.”
“Mi sentivo molto stanca e depressa di fare sempre le stesse cose. Sempre
chiedere soldi e l’elemosina!” “Volevo disperatamente tornare ad una vita
normale ed essere me stessa, anche se allora non sapevo come e dove. Mi
sentivo prigioniera.”
La decisione di distaccarsi è seguita da un momento di
disincantamento e di grandi sofferenze, in cui la persona si sente perduta
per aver perso i legami di amicizia, per la mancanza di un rapporto di
dipendenza, per sensi di colpa. “La più grande difficoltà era cercare di
capire dove eravamo spiritualmente ed anche condividere con persone che
potevano capire quello che avevamo passato.” “Il problema peggiore fu il
senso di colpa. Tutto ciò che mi accadeva di negativo ero convinta che
fosse una forma di punizione da Dio, causata dalla mia mancanza di fiducia
in Berg.” “La mia illusione di essere stato un buon missionario svanì con la
realtà che avevo sbagliato tutta la mia vita.” “I primi due anni ero come un
vegetale.” Sebbene la quasi totalità degli ex affiliati denunci di aver vissuto
sentimenti negativi, alcune di queste esperienze sono ancora più tragiche.
“Ho avuto un esaurimento nervoso nel 1992 che è durato anni. Ho sofferto
di una depressione clinica così acuta e di attacchi di panico che mi hanno
reso incapace di avere una vita normale per circa 3-4 anni. Ho cercato di
curarmi in ogni modo, con farmaci e con terapia. Cercare un terapista è
287
stata un’esperienza particolarmente avvilente, perché diversi psichiatri e
psicologi che ho incontrato, non erano per niente in grado di capire cosa
stavo passando, e quale fosse il mio vissuto e il livello di trauma e di PTSD
del quale soffrivo (…). Una psicologa dopo circa 4 sedute di valutazione e
avermi chiesto dettagli sulla vita che avevo vissuto allargò le braccia
completamente persa e confusa e disse –Non so proprio cosa dirle. Non mi
è capitato un caso come il suo. Non so neanche dove incominciare a
mettere le mani-.”
Le persone provano forti delusioni, ma devono anche affrontare una
nuova realtà, hanno problemi di inserimento anche a causa dei molti figli.
All’inizio ci può essere il tentativo di continuare la stessa vita di prima,
almeno in qualche aspetto. “Pur lasciando The Family ho continuato certe
pratiche per motivi economici fino a che ne sono rimasto nauseato man
mano che le mettevo a confronto con la nuova realtà. Il problema principale
è stato la coerenza con me stesso, la sincerità su quello che facevo o
pensavo, perché in certi aspetti della mia vita non avevo abbandonato
immediatamente le vecchie pratiche (es. distribuire letteratura chiedendo
un’offerta per il lavoro missionario che in realtà non facevo).” “Ero poco
familiare col vivere fuori di un gruppo che decideva quasi ogni cosa per te.
Non avevo un lavoro per mantenere la mia famiglia, continuavo a
guadagnarmi da vivere vendendo letteratura del gruppo o cantando per le
strade con i miei figli. Avevo pensato che avrei continuato a farlo per il
resto della mia vita.”
C’è la necessità di trovare un ruolo sociale, cosa abbastanza difficile
quando si è rimasti fuori della società per tanti anni. “Trovare un lavoro
dopo 10 anni persi nel mio campo, e quindi dover superare una certa
incapacità contrattuale ed una mancanza di conoscenza specifica dovuta al
progresso tecnologico.” “Dovevo ricominciare la mia vita, trovare un
288
lavoro per mantenere la famiglia di sette bambini, era molto difficile per
me.”
Si evidenzia la necessità di comunicare con altri e creare rapporti
soddisfacenti con gli altri. Gli ex affiliati che vivono più vicino si aiutano
in questi primi momenti. “Scoprimmo molti ex che se ne erano appena
andati via. Ci trovavamo insieme ogni fine settimana per mangiare
barbeque e divertirci e questo ci aiutò…eravamo con altri ex ed eravamo
tutti nella stessa barca. Ci prestavamo soldi. Se uno aveva due ferri da stiro
ne dava via uno.” “Non ho amici perché non ho costruito su di questo nel
tempo. Mi sento un pesce fuor d’acqua. Ho tanta voglia di rifarmi, ma a
volte mi sento sola come un cane e scoraggiata, non so se riuscirò ad
adattarmi completamente.”
Sebbene ci sia il bisogno di amicizia c’è anche la necessità di
superare le paure e ritrovare la fiducia negli altri soprattutto quando questi
facciano parte di un mondo ritenuto estraneo. “Uno dei problemi per me era
credere che nel sistema ci fosse gente buona. Ho cominciato a vedere che
c’era amore anche fuori di The Family. Ho cominciato ad avere amiche.”
“Non sapevo quanto dire alla gente della mia vita precedente, non avevo
fiducia nella gente.” “Il non poter comunicare agli altri in modo aperto, la
rabbia, l’accollarsi le difficoltà dei figli per non sapere a chi rivolgersi, ma
soprattutto per paura di rivolgersi a qualcuno e delle stigmatizzazioni.”
“Ero così abituata a parlare solo con i membri di The Family, a proposito di
dogma, che non sapevo cosa fare senza questi cliché. I cliché riguardavano
come guidare qualcuno al Signore e a The Family, ed acquistare beni e
servizi dagli altri per il “lavoro del Signore”.
IL LEGAME FAMILIARE
Le opinioni degli intervistati rispecchiano gli insegnamenti di
“Un’unica moglie”. Il legame famigliare è debole e sottoposto alle
289
disposizioni comunitarie. I figli appartengono primariamente alla comunità
ed è scoraggiato il rapporto intimo. Scrive una donna che aveva lasciato il
gruppo proprio a causa del FFing e la RNR: “I miei sentimenti più profondi
erano di preoccupazione sulla teoria di “Un’unica moglie” e che tutti
avrebbero amato i tuoi figli come te. Stupidaggini. Quando ero in The
Family ero molto protettiva con i miei figli e li portavo con me quanto più
potevo perché avevo sempre paura che qualche leader me li avrebbe portati
via. Così ero molto severa quando un leader mi visitava ed apparivo come
il perfetto robot/zombie”. Scrive una madre rimasta fino al ’90 nel gruppo:
“C’era la lettera Un’unica moglie che molto chiaramente puntualizzava che
l’unità più grande aveva maggiore importanza rispetto a quella individuale.
Tutti dovevano sacrificarsi per il bene dell’unità più grande. Per questo mi
fu detto di accettare la seconda compagna di mio marito. Quella lettera mi
fu citata e citata. Inoltre, mia figlia fu inviata in una Casa che si occupava
della musica all’età di 10 anni. Mio figlio fu mandato in una Casa per
adolescenti a 12 anni. Questo era normale nelle Case. Stavano anche
cercando di mettere in pratica la teoria di unire bambini della stessa età in
un’unica stanza, mentre i genitori avrebbero dovuto fare a meno di stare
con loro, e potevano andare a lavorare per il gruppo. A molti non piaceva
questa pratica, non sono sicura di quanto sia tuttora attuata. Molti
adolescenti furono inviati in altre Case senza pensarci un attimo. Secondo
David Berg un dodicenne è già un adulto.” Un padre rimasto in comunità
fino ad anni recenti sostiene: “The Family enfatizzava “un’unica famiglia”
e ciò ha provocato la rottura dei legami emotivi con i bambini. Sebbene
questa dottrina avrebbe avvicinato i bambini a Gesù, in realtà ha creato
anche un sentimento di risentimento perché lui (Gesù) diventava un
ostacolo tra figli e genitori”. I figli non sono abituati a ricevere guida dai
genitori come testimoniano queste parole: “C’era una premessa
fondamentale impressa su noi membri, è che i nostri figli appartenevano
290
alla famiglia allargata di Dio e che noi eravamo solo dei temporanei
amministratori e che la priorità della loro relazione con i loro
amministratori genitori era secondaria rispetto ai leader illuminati della
Famiglia di Dio. E’ meglio obbedire a Dio piuttosto che all’uomo e l’uomo
in questo caso è il genitore mentre Dio sono i leader.”
Le pratiche del FFing e dello sharing sono fra le maggiori cause
della rottura dei legami familiari, come testimoniano le parole di un uomo:
“Le letture di Berg puntualizzavano che l’obbedienza, il sacrificio fossero
da Dio, ed in questo contesto uno dei leader mi venne a dire che la mia
compagna (al momento era già incinta) doveva andare a letto con uno che
aveva conosciuto perché così voleva il Signore. Così come avevo ricevuto
io quell’amore dovevo distribuirlo ad altri e sarei cresciuto spiritualmente.
Questo mi creò parecchi problemi e forti attacchi di ansia: era assurdo
pensare che se due persone fossero innamorate dovessero andare a letto con
altri, anche contro il proprio desiderio. In quei momenti pensai di aver
sbagliato tutto, ma ero già con una figlia in arrivo e dovetti rassegnarmi.
(…) Ad un certo punto della mia vita all’interno del gruppo si scatenò in
me il desiderio di adescare altre ragazze fuori dal gruppo attraverso
l’attrazione sessuale. Non so come ma questa situazione portò ad una
rivalsa con la mia compagna e, mentre lei smise di frequentare altri uomini,
fui io a cominciare rapporti con altre ragazze e a sentirmi importante (dato
che si considerava che questo fosse un portare frutto al Signore)
nell’ambito della nostra coppia. Altra cosa che non avrei mai creduto
possibile ed accettabile era che qualcuno potesse interferire fra me e la
donna che amavo. I pastori infatti potevano decidere di mandarci in viaggio
o di allontanarci in città diverse e per me era incomprensibile che in queste
occasioni non ci si rivolgesse ad entrambi, per sentire il nostro parere, ma
fossimo considerati come individui singoli e non come coppia. Anche qui
dovetti rassegnarmi e cominciai a considerarmi non più come un membro
291
di una coppia ma come single e a rispondere personalmente alle richieste
che mi venivano fatte. L’unica cosa che in qualche modo ci tenne
parzialmente dipendenti l’uno dall’altro era la presenza di figli.”
A causa di questi legami deboli, quando la famiglia esce dal gruppo,
si trova ad affrontare parecchi problemi, al figlio può venire a mancare quel
punto di riferimento che aveva nella leadership. Oltre a ciò il bambino può
sperimentare forme di risentimento verso il genitore per averlo
abbandonato e per l’esperienza vissuta. Scrive una mamma: “Mio figlio
non parla con me. L’ho abbandonato per sei anni per le regole comunitarie
e non so quanto tempo ci vorrà per imparare a conoscerci.” Un’altra
mamma spiega: “A volte mi accusano per essere stata debole e aver
permesso che accadessero certe cose, c’è anche da dire che ho dovuto
lottare non poco e ancora sto lottando per conquistare la loro stima. Sono
stati abituati a sentire il loro padre [un leader di The Family] denigrarmi e
punirmi davanti a loro. Spesso l’hanno sentito dire che ero un fallimento,
ribelle e incapace, e mentre obbedivano istantaneamente al padre, io avevo
difficoltà a farmi obbedire. In loro, anche se involontariamente, è rimasto
questo atteggiamento che è duro da eliminare.” Un’altra madre aggiunge:
“Il rapporto di famiglia è inesistente: è la prima cosa che viene combattuta
ed è un’ulteriore difficoltà quando te ne vai via perché devi costruire dei
rapporti che sono stati ostacolati e che non hai potuto creare.”
L’EDUCAZIONE
Le risposte dei genitori confermano problematiche già rilevate nella
letteratura di The Family e nelle esperienze delle scuole. L’educazione è in
realtà un indottrinamento. Al bambino viene richiesto di adeguarsi alle
regole comunitarie con un lavaggio del cervello che si concretizza sia
attraverso la lettura continua di scritti del profeta, sia con la coercizione.
Trascurata invece è un’adeguata preparazione alla vita, a causa di una
292
scarsa scolarizzazione. I bambini vengono separati dai genitori rendendoli
più vulnerabili ai pericoli esterni, come l’abuso sessuale ed un’eccessiva
disciplina.
La
separazione
sembrerebbe
funzionale
all’obiettivo
comunitario di un miglior addestramento.
Sulla vita comunitaria specifica una madre: “Leggere le MO letters,
partecipare agli incontri, approvvigionare, testimoniare e cantare era molto
più importante e prendeva più tempo che l’impegno scolastico.” La stessa
opinione è condivisa da altri che enfatizzano la chiusura all’esterno ed una
scarsa scolarizzazione. “L’educazione è pessima nel gruppo. Toglie ai
ragazzi il desiderio per lo studio e vengono repressi nella loro formazione.
Non hanno una visuale di cosa sia il mondo esterno in quanto sono molto
protetti e rinchiusi in casa. Se escono sono sempre accompagnati da un
adulto ed escono quasi esclusivamente per distribuire gli opuscoli e
chiedere soldi. Non hanno amicizie con ragazzi esterni. Non vanno a
scuola, ma viene loro insegnato in casa spesso senza personale qualificato.
Si rileva un ambiente abusivo per il forte condizionamento sui
bambini. Scrive una madre: “I bambini dovevano leggere cose che ritenevo
sconce e inaccettabili come i fumetti del gruppo che li abituavano ad una
cultura che li rendeva incapaci fin da piccoli, così che potessero abituarsi a
subire abusi ed esserne grati.” Racconta un padre: “L’aspetto più negativo
era quello che io chiamo l’etichettatura, una sorta di catalogazione
spirituale dell’individuo fin dai primi anni di vita, che nasceva di solito da
qualche infelice intuizione del leader della casa ma che poi veniva
pedissequamente seguita e mantenuta negli anni a venire da parte di tutti i
membri. Così un bambino dal carattere introverso poteva essere
considerato sempre triste o uno troppo vivace un nevrotico. Questi status
che rimanevano inalterati, compromettevano, a mio avviso, ogni possibilità
di una sana crescita non fornendo al bambino nessuna speranza di
mutamento.”
293
Indicazioni molto precise descrivono l’aria ipersessualizzata di The
Family. Scrive una madre: “ In una riunione nazionale nel 1983 si
organizzavano serate danzanti per i bambini presenti. Ricordo che c’era una
bellissima tredicenne svedese, ormai donna a tutti gli effetti. Alcuni dei
fratelli la braccavano letteralmente sperando di portarsela a letto. Uno in
particolare, sposato e con figli, non le dava tregua, le era sempre addosso
cercando di convincerla. Alla fine, lo sentii che parlava con i genitori di lei,
cercando di ottenere il permesso per scoparsela. Non so come è andata a
finire, ero così disgustata da tutta quella faccenda, spero che i genitori non
abbiano dato il loro consenso, era una ragazzina così dolce e timida che era
evidente che non gradiva le attenzioni di quel fratello. Sempre in quella
riunione si avevano rapporti tranquillamente con altre persone davanti ai
bambini, penso che tutti i bambini presenti abbiano visto i propri genitori
condividere [in gergo: avere una relazione sessuale] con qualcun altro,
compresi i miei. Ovunque andavi c’era sempre qualcuno intento a fare
l’amore.” Aggiunge un’altra: “La condivisione ha portato molto dolore,
angoscia, specie quando si è trattato di ragazze ancora bambine ma già
iniziate ai piaceri del sesso, più per soddisfare le voglie malsane di qualche
maturo fratello, che per un loro reale bisogno.” Un’altra madre lamenta
quanto fosse inaccettabile per lei educare i bambini con le Mo letters
perché erano piene di connotazioni sessuali. Un’altra mamma definisce
“inaccettabile la vita sessuale sfrenata senza senso anche nei confronti dei
bambini, ad es. vedere la madre ed il padre a letto con altri membri e la
relativa confusione che ne conseguiva.” Scrive una madre: “L’abuso
sessuale ha avuto effetti disastrosi sulle mie due figlie che al momento sono
in terapia dopo periodi molto difficili. La prima ha anche tentato il suicidio
tre anni fa.”
L’ultimo aspetto affrontato con una certa insistenza dai genitori è
stata la forte disciplina. “Ho rivisto i miei figli picchiati a sangue, i loro
294
spiriti spezzati, violentati, le loro menti psicologicamente torturate ed è
stato terribile. (…) Ho rivisto le punizioni corporali e psicologiche dei
bambini ritenuti di avere qualche spirito e il sesso, il sesso che ha lasciato
un marchio indelebile in me e nei miei figli.” Con dolore scrive una madre:
“Vorrei dimenticassero i torti subiti, le botte ricevute, la loro infanzia
profanata e non posso fare a meno di sentirmi in colpa per aver permesso
che questo accadesse, per essere rimasta a guardare, pur soffrendo
terribilmente, mentre venivano selvaggiamente picchiati. Non c’è da
stupirsi che detestino The Family, la maggior parte dei loro ricordi è legata
a punizioni, lezioni noiose e pesanti, paura di commettere errori e le
conseguenze cui potevano incorrere.” Un’altra madre scrive con
rammarico: “Non sono mai stata d’accordo con la disciplina ferrea e rigida
eppure l’ho permessa. I bambini venivano costantemente sottomessi a
punizioni fisiche, dalle percosse al digiuno. Questo non me lo perdonerò
mai, di non aver mai fatto qualcosa a riguardo.” Conferma un padre: “Non
c’era giornata che almeno un bambino non prendesse una o più sberle
anche con paletti, tubi di gomma. I genitori erano praticamente assenti
perché spesso in viaggio. Era comunque un atteggiamento accettato perché
era scritto nelle lettere, era una pratica. Quando un bambino veniva
scoperto a disobbedire o a raccontare qualche piccola bugia, oltre alla
scontata punizione fisica, subiva un vero e proprio processo inquisitorio
che poteva durare settimane da parte dell’insegnante di turno o del pastore
della casa. Ho visto a volte dei pestaggi assurdi per cose insignificanti cui
nella setta davano enorme importanza come ad esempio l’espressione del
viso triste o il tono della voce un po’ alterato e cose di questo genere che
venivano considerate manifestazioni inequivocabili dello stato spirituale
dell’individuo. E’ indubbio che quei poveri bambini non avessero molto di
cui essere felici, per tutte le violenze e le repressioni che sopportavano, ma
295
per la setta era invece mormorio, cioè un malcontento ed una ribellione
verso Dio, e quindi andava sempre punito.”
Dal dolore che si evince nelle testimonianze dei genitori per la
consapevolezza di aver arrecato danni a volte seri ai propri figli, per aver
obbedito alle richieste di Berg, profeta di Dio, si può capire quanto
pericolosa possa essere la condizione del minore in una setta di tipo
totalitario, e come a maggior ragione bisognerebbe individuare delle forme
di tutela nei suoi confronti.
6.2 IMPLICAZIONI PEDAGOGICHE
In questo paragrafo si cercherà di prendere in considerazione le
problematiche sollevate dalla ricerca per individuare alcuni spunti per
l’educatore, ed avanzare delle proposte di soluzione.
Un aspetto forte, legato alla riflessione teoretica riguarda la
versatilità della pedagogia come campo di integrazione, coordinamento e
volgimento ad un pensiero ed azione unitari degli apporti di discipline
diverse. Adottare il punto di vista pedagogico vuol dire preoccuparsi per la
sua formazione e sviluppo e permette, sia di assumere un atteggiamento di
apertura di fronte ai contributi delle varie discipline, ma anche di selettività
di informazioni rispetto ad un oggetto e fine precedentemente dichiarato.
6.2.1 CONOSCERE LA PROBLEMATICA
E’ indubbio che un educatore, oggi più di prima, possa incontrare,
durante la pratica della sua professione, adulti militanti di aggregazioni
settarie, o che ne siano da poco usciti e stiano tentando di integrarsi nella
società, o coniugi durante un processo di separazione per motivi settari,
bambini appartenenti a gruppi settari o contesi tra un genitore fuoriuscito e
l’altro ancora all’interno, nonni a cui viene proibito dai genitori settari, di
incontrare i nipoti. La casistica è ampia, così come le problematiche
296
derivanti. In generale le sette tendono a minare la stabilità della famiglia
perché loro principale obiettivo è l’arruolamento dell’individuo, e la
famiglia è di solito un ostacolo.
Considerando la diffusione di aggregazioni più o meno distruttive,
che in forme diverse cercano di creare stati di dipendenza negli individui, al
punto che gli esperti ne parlano come di un fenomeno sociale in forte
aumento, credo sia necessario che la stessa formazione degli educatori
comprenda elementi di conoscenza di una problematica destinata ad
assumere proporzioni più ampie. Anche l’educatore che svolga una
relazione d’aiuto, ha bisogno di conoscere i meccanismi di controllo
mentale o riforma del pensiero, le strategie di recupero e le principali
ideologie settarie. Mentre lo psicologo ha il compito di far emergere il
vissuto e sbloccare il controllo menale, l’intervento dell’educatore potrebbe
riguardare le strategie di recupero ed il reinserimento dell’ex affiliato.
6.2.2 L’AIUTO ALLA PERSONA
La ricerca ha confermato uno stato di disagio e malessere che gli ex
membri hanno vissuto nel cammino verso una nuova esistenza. Alcuni
hanno sottolineato la difficoltà ad affrontare questo percorso di
riapprendimento, situazione aggravata anche dall’alto numero di figli a
carico.
Dal punto di vista della persona si evidenzia quindi la necessità di
acquisire una maggiore autonomia, di sviluppare le proprie capacità e
potenzialità, di prendere coscienza del vissuto facendo una lettura dei
propri assunti di base, valutando oggettivamente le credenze e verificando
cosa sia funzionale alla nuova condizione di vita. L’ex-membro ha bisogno
di recuperare delle conoscenze e riprendere una formazione interrotta
dall’adesione, obiettivo che si presenta tanto più impegnativo quanto
maggiore è stato il periodo di affiliazione. Per l’ex-membro sentirsi “un
297
pesce fuor d’acqua” è sicuramente un’esperienza frustrante, ed egli deve
continuamente rinegoziare il suo vissuto con la realtà esterna. Allo stesso
tempo, eliminare qualunque esperienza appartenga al passato, solo in
quanto eredità dell’aggregazione, è altrettanto un errore.
L’educatore in situazione dialogica può aiutare il percorso evolutivo
e favorire la messa in discussione. Egli non fornisce prognosi o terapia, ma
offre un contributo di dialogo critico, condivide le sue riflessioni, mantiene
un contatto con la realtà, stimola il confronto con l’esterno. “Lo scenario
del lavoro educativo, al cui interno l’educatore professionale opera, sembra
caratterizzato da condizioni di estrema incertezza, di compressione
temporale, e di turbolenza derivante dal continuo incrementarsi e
modificarsi delle domande e dei bisogni. Intervenire educativamente in tali
ambiti significa immettere suggerimenti possibili, cioè moventi, spinte
direzionali, di tipo emancipativo che generino processi di costruzione di
significato e prospettive di senso più autentico per le persone”.441
In questa interlocuzione lo stesso educatore diventa il primo
strumento della relazione educativa. Egli dovrà continuamente interrogarsi
su ciò che fa, sui suoi sentimenti ed intenzioni: è una variabile importante
del rapporto, presenta la sua visione sull’oggetto, accettando il dubbio,
assumendo quest’ultimo come ulteriore fonte di conoscenza. “Attraverso la
relazione i soggetti sviluppano legami più vincolanti, che soddisfano i loro
bisogni primari di attaccamento e cura e di esplorazione e che introducono
la dimensione storica, di temporalità, quindi di narrazione (Bruner ’92)
relativa alla scoperta ed alla costituzione di senso del proprio essere al
mondo”.442 La difficoltà per l’educatore sta nel comprendere quali percorsi
441
G. Scaratti “Metodi e tecniche dell’intervento educativo. Suggerimenti metodologici per
l’assunzione del ruolo di educatore” p. 174 in M. Groppo (1994) “Professione: educatore”,
Vita e Pensiero, Milano
442
Ibidem p. 179
298
di senso sia possibile intraprendere per aiutare l’utente a ritrovare
un’identità soggettiva.
All’educatore è richiesta una capacità di regolazione costante di
conoscenze, abilità, saperi, orientamento, strumentazioni. Nel caso
specifico, pur operando un depistage con altre figure professionali, egli
deve essere informato sulle modalità di “riforma del pensiero”, messe in
atto dalle aggregazioni settarie. Deve inoltre conoscere le ideologie di
provenienza per operare un confronto con la quotidianità e stimolare un
dialogo critico.
L’educatore deve sapere che il fuoriuscito da una setta può andare
incontro a forti sensi di colpa per azioni commesse mentre era nel gruppo:
nel caso specifico sono rinvenibili reati perseguibili anche per legge, come
gli abusi sessuali e maltrattamenti su minori. Altri comportamenti lesivi
sono la prostituzione e l’istigazione alla prostituzione, la trascuratezza, il
diniego di cure mediche, e lo stato di vulnerabilità per l’abbandono dei
figli. Come la stessa ricerca ha evidenziato molti sono i sentimenti di
inadeguatezza dei genitori e, a mio avviso, il disagio è tanto maggiore
quanto più il comportamento lesivo ha avuto conseguenze tragiche sui figli.
Un fuoriuscito può essere paragonato ad una persona che si sveglia
da un incubo. Personalmente credo inevitabile che la persona prenda
coscienza del suo passato, anche se sinonimo di dolore ed inadeguatezza,
tuttavia il malessere può essere in parte mitigato dalla consapevolezza di
essere stato egli stesso una vittima di un sistema o ideologia o di qualcuno.
Qualunque
siano
le
responsabilità,
l’impegno
maggiore
consiste
nell’affrontare le conseguenze di un’educazione errata, dopo aver
constatato l’incongruità di un sistema di pensiero schiavizzante per l’uomo
e soprattutto per il bambino. Mi sento di concordare con Duccio Demetrio
sul valore del pensiero autobiografico ed il racconto di sé come presa in
carico di se stessi. “Il pensiero autobiografico [che diventa poi lavoro
299
autobiografico], quell’insieme di ricordi della propria vita trascorsa, di ciò
che si è stati e si è fatto, e quindi una presenza che da un certo momento in
poi accompagna il resto della nostra vita”.443 Anche gli specialisti del
settore raccomandano lo strumento dell’autobiografia: “Il primo compito a
casa che le affidai fu di scrivere tutta l’esperienza trascorsa nel culto.
Questo è qualcosa che raccomando di fare ad ogni ex-adepto, un esercizio
che aiuta a sviluppare una visione oggettiva e completa dell’esperienza
vissuta.”444
E se è corretto riferirsi alla responsabilità individuale, non si può
omettere di parlare di “corresponsabilità” quando ci si riferisce all’assenza
di una presa di posizione della componente politica del nostro paese che,
diversamente da altri paesi europei, stenta ad occuparsi della problematica,
soprattutto nell’ambito della prevenzione. Alcune aggregazioni hanno
giustificato azioni illegali facendole passare come parte della propria
religione e, grazie al diritto all’esercizio del proprio credo, sancito dalla
Costituzione, hanno evitato spesso le sanzioni conseguenti. Tuttavia, anche
se la legislazione fosse veramente in grado di fermare le azioni illegali, non
sarebbe più opportuno prevenirle? La forma migliore è informare in che
modo alcune aggregazioni, dopo aver immobilizzato il pensiero critico,
riescono ad utilizzare la persona per i propri scopi inducendola a
commettere atti lesivi. L’educatore potrebbe avere un ruolo importante
nell’informazione.
Un ultimo aspetto da menzionare riguarda il contesto famigliare di
appartenenza. Alcuni ex-membri hanno riferito di aver aderito a The
Family per allontanarsi da un ambiente patologico. L’aggregazione spesso
non risolve i problemi che l’individuo aveva prima di unirsi (problemi di
443
D. Demetrio (1996) “Raccontarsi, l’autobiografia come cura di sé” Raffaello Cortina, Milano
p. 10
444
S. Hassan (1999) “Mentalmente liberi. Come uscire da una setta” Avverbi, Roma p. 249
300
identità o di un ambiente famigliare patologico), ma, alla sua uscita, l’exaderente deve affrontare anche quelli nuovi, creati dall’adesione (es. tanti
figli, mancanza di soldi e lavoro). La famiglia di appartenenza può essere
di grande aiuto all’ex-affiliato e spesso è molto attiva nel cercare di attirare
il proprio congiunto fuori dell’aggregazione e, dunque, i genitori di un exmembro potrebbero essere inclusi nell’interlocuzione pedagogica, aiutando
nella ricostruzione della storia.
6.2.3 LE RELAZIONI INTERPERSONALI
Dalle interviste si evidenzia la necessità delle persone a vivere
relazioni più soddisfacenti con i propri figli, coniugi, famigliari, ma anche
creare nuove amicizie ed imparare ad avere fiducia negli altri. L’exmembro, soprattutto se lo è da lunga data, è una persona che ha lasciato
tutte le sue amicizie dietro di sé. Le sette, infatti, difficilmente permettono
un normale rapporto di confronto tra membri ed ex, e considerano gli ex di
solito pericolosi. “Nel corso del loro reinserimento nel mondo reale, gli exadepti devono confrontarsi con la frustrazione cui per anni è stato
sottoposto il loro bisogno emotivo di una soddisfacente relazione di
carattere intimo. In aggiunta, l’esperienza vissuta all’interno di un gruppo
in cui si è stati sfruttati complica ulteriormente la situazione, rendendo
oltremodo difficile affrontare il rischio emozionale legato alla costruzione
di tale rapporto”.445
Sembrerebbe questo un campo in cui l’educatore potrebbe trasferire
alcuni dei suoi saperi, immettendo nel dialogo familiare, alcuni spunti di
riflessione. Facendo riferimento ai questionari della ricerca, si pone in
evidenza il fatto che la maggior parte dei genitori, ed in particolare le
mamme, d’improvviso, al distacco dalla comunità, si trovano ad assolvere
un ruolo che, fino a quel momento, era stato loro impedito di svolgere.
445
Ibidem p. 245
301
Questi genitori che a volte non si sono occupati neanche di aprire un conto
in banca, cui la setta ha di solito preso la maggior parte delle decisioni, ora
devono imparare a decidere sia per se stessi che per i propri figli. Non desta
meraviglia che la fuoriuscita da un gruppo settario sia un’esperienza
estremamente frustrante.
Il genitore va aiutato e sostenuto nel suo rapporto con il figlio, egli
deve imparare: ad occuparsene, a stringere legami affettivi importanti con
lui, ad impostare una relazione educativa. Uno degli errori può essere
quello di contrastare un passato eccessivamente disciplinario, con un
presente assolutamente permissivo, che è poi ciò che alcuni genitori hanno
riferito, e che sicuramente disorienta il figlio, abituato fino a quel momento
ad una continua direttività. L’educazione del figlio obbliga ad
un’educazione permanente, ad arricchirsi di informazioni, ad assumere un
atteggiamento di dubbio, nel senso di valutare con atteggiamento critico le
proposte che incontra, cercando di superare la mentalità dicotomica
settaria. A riguardo va contrastata l’educazione settaria con l’apertura
mentale ed il vaglio delle proposte educative, assumendo un atteggiamento
equilibrato di fronte alle molteplici informazioni che pervengono dal
mondo esterno. Il rischio è simile a quello che si assume navigando in
Internet, c’è il rischio di perdersi, soprattutto per chi è stato deprivato fino a
quel momento di stimoli esterni. Ciò, a mio avviso, rimanda alla necessità
di appoggiarsi, comunque, a delle categorie valoriali, con le quali
autoformarsi e formare i propri figli. Un altro degli errori può essere la
rinuncia all’acquisizione di valori, come reazione all’imposizione di valori
da parte del gruppo. Il problema può essere risolto comprendendo che,
mentre nelle aggregazioni settarie è l’uomo che si piega alle idee e
soprattutto all’ideologia, nella vita reale le idee devono servire per
sviluppare
un
uomo
migliore
senza,
tuttavia,
imprigionarlo
all’asservimento. Non si può educare senza valori, e ciò naturalmente vuol
302
significare che i valori accettati richiedono l’assunzione di comportamenti
adeguati. Educare a dei valori, insegna, tra l’altro, la coerenza, il senso
critico,
la
flessibilità,
l’umiltà
nell’ammettere
la
mancanza
dell’onniscienza, e la disponibilità a rivedere le proprie posizioni quando ci
si accorge che qualcosa non va. Alcuni dei genitori hanno rivelato che, in
fondo, il sistema di valori di Berg si è rivelato un fiasco, il tanto ricercato
altruismo, il sacrificio, un’unica famiglia, nascondevano arrivismo,
egoismo, competività, ma intanto per anni, queste persone avevano messo a
tacere il proprio senso critico, la verifica della teoria con la prassi e i fatti,
trovando, alla fine, solo la delusione e, spesso, perdendo ciò che di più caro
avevano.
Tutte
queste
tematiche
appartengono
sicuramente
alle
competenze professionali dell’educatore, che si pone come interlocutore
privilegiato, orientando la persona, formandola all’acquisizione di abilità
necessarie per sviluppare una relazione più soddisfacente soprattutto in
famiglia.
L’educatore, inoltre, con una opportuna specializzazione, che può
apparire un allargamento delle sue competenze, potrebbe anche svolgere un
ruolo importante nella mediazione famigliare e nel dialogo fra coniugi,
assumendo conseguentemente una funzione di mediatore nelle crisi
coniugali che spesso derivano dall’appartenenza alle aggregazioni settarie.
6.2.4 REINSERIRSI NELLA SOCIETA’
“Immaginate di entrare in un culto quando avete diciotto anni e
uscirne all’età di trenta: siete stati privati di una buona parte della vostra
vita. Vi siete visti scippare i vostri vent’anni, l’età in cui solitamente ci si
interroga, ci si dedica all’università, al lavoro, alle relazioni sociali: anni
preziosi che non torneranno più (…) quando tornano a casa queste persone
303
sentono di doversi rifare tutto”.446 Questo è anche il caso degli ex-membri
della ricerca che, con sfumature diverse, confermano la necessità di trovare
un posto di lavoro che possa soddisfare le forti esigenze familiari, colmare
il divario di informazioni e conoscenze tecnologiche, trovare un ruolo
sociale. E’ un’esperienza frustrante e fortemente ansiogena.
Negli Stati Uniti, dove il problema delle aggregazioni settarie, ha già
raggiunto dimensioni ampie, esistono strutture di media e lunga
permanenza dove in genere l’ex-affiliato vi rimane dalle due alle quattro
settimane, durante le quali, egli riceve appoggio e aiuto terapeutico. In
questi centri a gestione privata, vi lavora personale qualificato, spesso exaffiliati di qualche aggregazione, che, oltre a fornire un aiuto psicologico,
utilizza un approccio costruttivo invitando l’ex-affiliato a non buttare le
esperienze positive che ha accumulato. L’affiliazione, infatti, porta di solito
a sviluppare determinate capacità e qualità come imparare più lingue
straniere, saper parlare in pubblico, tecniche di vendita, autodisciplina,
conoscenze delle abitudini e delle culture di altri popoli, organizzazione. Le
conoscenze pregresse devono essere recuperate ed indirizzate verso nuove
acquisizioni perché la persona possa integrarsi ad una nuova cultura e
realtà. Pur volendo ridimensionare l’esistenza di centri di permanenza ad
una funzione puramente orientativa, mi sembra che anche in questo caso
l’educatore possa offrire un contributo alla persona, aiutandola a: soppesare
le proprie capacità, porsi degli obiettivi, verificare le risorse mancanti
(consigliandolo ad esempio di riprendere un’educazione formale interrotta),
apprendere eventuali metodologie di lavoro, sostenere la persona finché
non ha raggiunto il suo proposito, insegnare a valutare, fare una nuova
programmazione di fronte ai feedback negativi.
446
Ibidem p. 247
304
6.2.5 L’AIUTO AL BAMBINO
Diverse aggregazioni settarie ostacolano la formazione della
famiglia, scoraggiano la nascita dei figli, per evitare che il genitore sia
obbligato a dedicarsi più ai figli che alle attività settarie. Altre, come gli
Hare
Krishna,
il
gruppo
3HO
dello
Yogi
Bhajan,
separano
sistematicamente i figli dai genitori, mandandoli per esempio nelle scuole
in India.447 Il gruppo di The Family può essere annoverato in quest’ultima
categoria. Sia la letteratura di Berg e dei SM, sia le testimonianze dei
genitori, confermano che le separazioni dei figli dai genitori, sono
ricorrenti, possono perdurare nel tempo (una mamma ha affermato di essere
stata divisa per sei anni dal figlio, altre per due anni o più). La separazione,
anche quando non venga operata fisicamente, è sistematicamente attuata al
livello dei legami famigliari.
Quale può essere l’intervento dell’educatore? Vorrei considerare tre
casi:
1) il bambino vive con entrambi i genitori, se li ha, o solo con la
madre, che volontariamente escono dal gruppo, portandolo con sé
2) il bambino si trova al centro di una situazione di conflittualità,
con uno dei genitori che è uscito e l’altro è rimasto, ma non c’è
intervento del Tribunale per i Minorenni
3) uno o entrambi i genitori sono rimasti all’interno della comunità
insieme al bambino, ma il Tribunale per i Minorenni ha imposto
delle prescrizioni, dietro la richiesta di un parente, anche di uno dei
genitori o di un nonno (che è poi il caso inglese).
Nel primo caso l’esperienza comunitaria fa parte del passato del
bambino e quindi l’intervento mira al recupero della persona, nel secondo
caso il bambino può vivere fuori o dentro, tuttavia vive in una situazione di
conflittualità a causa della separazione dei genitori, nel terzo caso il
447
3HO Sikh Dharma Publication “Beads of Truth” Press Road, Los Angeles, California
305
bambino vive dentro la comunità e si impone il monitoraggio della
situazione e la valutazione del benessere del bambino.
Il primo caso è forse il più semplice da interpretare e risolvere
attraverso un intervento terapeutico con psicologi dell’età evolutiva,
psichiatri, educatori. Uno dei problemi che spesso occorre è la negazione
dell’esperienza vissuta, soprattutto se traumatica. E’ il caso dei genitori che
riferiscono: “Mio figlio non vuol neanche sentire parlare di The Family”.
La censura di una esperienza, soprattutto quando dilatata nel tempo (ad
esempio fino all’adolescenza), equivale alla negazione di sé e della propria
origine, con il rischio di lasciare il giovane senza radici. Il giovane e
l’adolescente possono essere aiutati a ripercorrere la loro storia, cercare di
averne una visione oggettiva, recuperare gli aspetti positivi. L’educatore
potrebbe svolgere un’azione di mediazione con il passato e di orientamento
per il futuro.
Più difficile potrebbe essere il recupero di un rapporto con il
genitore, soprattutto quando ci sia stata una separazione fisica ed emotiva
prolungata, o quando il figlio abbia sofferto abusi e reputi, direttamente o
indirettamente, responsabile il genitore. A mio avviso il rapporto può
migliorare attraverso un confronto ed una lettura oggettiva, ed una
spiegazione dei fatti (alcuni genitori ricorrono a questa metodologia). Un
ragazzo o un adolescente fuoriusciti con i genitori dalla comunità, devono
desiderare di ricostruire un rapporto emotivo, e dunque la relazione non è
scontata, ma può certamente aiutare un dialogo sincero con i propri figli.
Il rapporto con il bambino in genere viene recuperato con meno
dispendio di energie e con risultati più brillanti. Il mio consiglio al genitore
che fuoriesce da una situazione così drammatica, è di avere molta pazienza,
essere disponibile verso i figli, ricoprirli di attenzioni, essere presente nei
loro bisogni, senza tuttavia essere intrusivi, cercare di individuare quelle
aree direttamente collegate all’ideologia e pratica settaria, sviluppare azioni
306
riparatorie. Il genitore, inoltre deve imparare ad essere autorevole, ma
bandire qualunque forma di violenza. Forse ci vorrà un po’ di tempo prima
di conquistare la fiducia del figlio, ma personalmente, credo che il ragazzo
continua ad avere bisogno di punti di riferimento e di un rapporto emotivo,
e dunque ritengo non sia una meta impossibile.
Il secondo caso può essere più complesso ed è riconducibile al
paradigma dei genitori che si separano aggravato, tuttavia, dal peso
dell’ideologia settaria. Nel caso specifico, dalle situazioni che emergono
dalla ricerca, e dalla letteratura di The Family, si evince un dato particolare:
il gruppo vuole evitare qualunque forma di conflittualità. I genitori hanno
risolto in modo definitivo, dentro o fuori la comunità, rendendo molto
difficile un rapporto emotivo con il genitore non affidatario. Come infatti
evidenziato dal Charter,
The
Family
scoraggia
i suoi membri
dall’intraprendere azioni legali e l’accordo tra genitori prima della
separazione è fondamentale per poter restare nel gruppo. La comunità
scoraggia il contatto di uno dei suoi membri con l’ambiente esterno, i
genitori devono firmare un accordo privato per la custodia dei figli, in
modo da non avere pretese nel futuro. E’ chiaro che una situazione
dentro/fuori porta inevitabilmente ad una completa rottura con il genitore
non affidatario. Il voler evitare situazioni di mediazione, quando non riesce
a trovare l’accordo e l’accettazione delle parti, o nel caso in cui uno dei
genitori ha comunque deciso di lasciare il gruppo, conduce alla forte
possibilità che uno dei due decida il rapimento del figlio. Nella ricerca si
registra la sottrazione internazionale di tre minori, in un caso operato da un
ex-membro, poi conclusosi in modo favorevole ad entrambi i genitori e
soprattutto al minore, nell’altro caso è stato compiuto da un membro, e
tuttora non si è risolto. E’ interessante notare che nel primo caso The
Family ha effettivamente aiutato il padre a rapire il figlio, contro la volontà
della madre rimasta nel gruppo, perché il padre aveva minacciato di
307
sporgere denuncia alla comunità.448 Si registrano altri tre divorzi nella
ricerca, occorsi dopo la fuoriuscita di entrambi i membri dalla setta. I figli
sono rimasti con le madri, dopo l’intervento delle autorità giudiziarie.
Il terzo caso riguarda l’intervento del Tribunale per Minorenni a
difesa del minore, sollecitato da una richiesta di qualche famigliare. A mio
avviso, l’adesione di un genitore ad una setta che come The Family
distrugge i legami famigliari e pone a rischio il benessere del minore,
dovrebbe sempre essere regolata e controllata da un intervento giudiziale o
extra-giudiziale, tuttavia non sempre vengono inoltrate denunce e richieste
al Tribunale. Questa situazione potrebbe richiedere
un maggior
coinvolgimento dell’educatore, chiamato a valutare la validità del contesto
educativo, effettuando controlli periodici, e verificando il benessere del
bambino. Anche in Italia, nonostante l’obbligo scolastico, i genitori
possono istruire i figli a casa, attraverso la scuola paterna, per poi sottoporli
ad esami di fine ciclo in una scuola pubblica.
La scuola paterna non garantisce sempre la qualità della
scolarizzazione e, cosa più importante, non tutela il bambino qualora egli
sia vittima di abusi nell’ambiente famigliare. Come evidenziato dai genitori
della ricerca e dalla letteratura di The Family, la scolarizzazione è
trascurata, gli insegnanti sono spesso impreparati ed il bambino non riceve
una preparazione per la vita. Se la scuola paterna rientra nei diritti dei
genitori, lo Stato potrebbe se non altro stabilire delle forme di controllo, sui
curricoli, sulla preparazione degli insegnanti, sulle metodologie usate, ed
eventuali altre forme di tutela per il bambino.
In alcun modo, inoltre, il Tribunale per i Minorenni, dovrebbe
permettere l’isolamento del bambino e dovrebbe assicurarsi che frequenti
dei coetanei, dei corsi ginnici o di altro genere. In alcuni casi i genitori
riescono ad evitare i controlli dello Stato, sia scappando all’estero, oppure
448
Miriam Williams “Heaven’s Harlots” cit. pp. 207, 207
308
riuscendo a non iscriversi ad un Comune di appartenenza. Il Rapporto 1999
del Consiglio d’Europa in materia di sette fornisce indicazioni per gli Stati
membri, fra cui anche l’Italia, riguardo la protezione dei membri più
deboli, dopo aver preso atto del fatto che molti bambini sono morti o sono
stati privati dei loro diritti a causa delle scelte che i genitori hanno fatto per
loro in quanto affiliati ad una setta che esercita sui suoi adepti il diritto di
vita e di morte. Sono previste delle forme di limitazione e di prevenzione.
“Dovrebbe essere posto l’accento sulla protezione dei bambini con uno
sguardo all’esercitazione di maggior controllo sulle condizioni di vita e
sulla scolarità dei bambini che vivono in comunità. La frequentazione
scolastica è obbligatoria per i bambini di tutti gli Stati membri; tra stato e
stato cambia solo il minimo di età in cui è possibile lasciare la scuola.” 449
Per la prevenzione si auspica l’istituzione di centri di informazione
nazionale, anche sotto forma di sportelli aperti al pubblico, coordinati da un
Osservatorio Europeo, che informino ed orientino sui gruppi di natura
religiosa, esoterica o spirituale, dirigendosi soprattutto agli adolescenti che
più facilmente possono essere attirati dalle aggregazioni. Limitazioni della
patria potestà dovrebbero intervenire nei casi in cui i bambini non
frequentino la scuola. Il documento, presentato il 13 aprile 1999, è stato
votato all’unanimità il 22 giugno 1999. Si può auspicare che queste
raccomandazioni trovino un’attenzione anche nel nostro paese, per evitare
che tanti bambini siano limitati ed ostacolati nel proprio sviluppo e soggetti
alle onnipotenze delle credenze settarie.
449
Adrian Nastase per il Comitato per gli Affari Legali e i Diritti Umani del Consiglio d’Europa
(13 aprile 1999) “Rapporto sulle Attività Illegali delle Sette” Doc. 8373, Memorandum
esplicativo del Si. Nastase par. F, 1-2
309
CONCLUSIONI
Si spera con questo lavoro di aver portato un’esemplificazione delle
problematiche che si presentano nell’affrontare uno studio sulle nuove
religiosità e come le opinioni siano spesso contrastanti a tal punto da
rendere molto difficile una valutazione globale. L’intento era quello di
incuriosire e stimolare la riflessione pedagogica per l’implicita convinzione
che anche questo campo di studi possa contribuire all’arricchimento della
discussione accademica su aspetti specifici del fenomeno settario, quali lo
sviluppo della persona, bambino o adulto, l’organizzazione ed il contesto in
cui avviene la formazione, gli strumenti culturali utilizzati, i legami
familiari. Un punto forte della pedagogia deriva dal suo sguardo diretto
verso la formazione dell’uomo, da una parte, e verso il miglioramento della
società dall’altro. Educare l’uomo dovrebbe avere l’obiettivo di guidarlo
all’autonomia ed alla libertà, all’assunzione progressiva di responsabilità,
che lo aiutino ad uscire dai condizionamenti, dagli schemi, verso ideali di
giustizia ed emancipazione.
Dalla descrizione e l’analisi del movimento di The Family si possono
trarre alcuni principi che forse potrebbero costituire dei punti di riferimento
anche per la valutazione di altri nuovi movimenti religiosi. Un primo punto
di riflessione è che l’autonomia e la liberazione dell’uomo siano valori che
non possano essere sottoposti ad alcuna ideologia anche quella che,
ipoteticamente, si presenti come liberatrice e salvifica. Da questo punto di
vista la riflessione pedagogica potrebbe intervenire con la messa a punto di
griglie di osservazione e valutazione che, superando gli enunciati delle
stesse aggregazioni, identifichino e valutino la congruità delle proposte
educative e formative messe in atto nei vari raggruppamenti.
310
Sebbene la maggior parte delle aggregazioni si presenti come
liberatrice per l’uomo e quindi, presumibilmente, propenda per il suo
benessere attraverso l’ideologia e le pratiche che propone, spesso nella
realtà si osserva una negazione dei diritti della persona, e l’instaurarsi di
stati di dipendenza. Vale la pena ricordare a proposito la massima kantiana
riportata nella Fondazione della metafisica dei costumi: “Agisci in modo da
trattare l’umanità, sia nella tua persona, sia in quella di ogni altro, sempre
anche come fine e mai come mezzo”. Sebbene il campo delle nuove
religiosità costituisca una sorta di sperimentazione naturale per la
sociologia che, attraverso queste realtà riesce a formulare teorie sui
cambiamenti sociali in generale, in quanto pedagogisti bisogna ribadire il
valore umano che è superiore e la necessità di tutelarlo.
A riguardo è interessante notare, con riferimento al gruppo
esaminato, come alcuni degli esperti interpellati a valutare l’aggregazione,
abbiano spesso usato il termine “sperimentazione”, nel tentativo di
interpretare e comprenderne i cambiamenti ed, in questa ottica, giustificare
gli errori e più propriamente le aberrazioni avvenute in The Family. Solo a
titolo esemplificativo Gordon Melton scrive riferendosi a Berg e Maria
quando a Londra danno inizio al FFing con alcuni membri di vecchia data:
“…e con questi inaugurano il loro esperimento più provocatorio”450, che
sappiamo avrebbe portato dolore, confusione ed innegabili difficoltà alle
giovani donne e coppie della comunità. La stessa Susan Palmer lo definisce
un processo sperimentale nello sviluppo del movimento. Perfino gli
esperimenti sessuali sul piccolo Davidito vengono visti come fasi
transitorie ed un periodo di sperimentazione dettato da una visione utopica.
Un secondo principio è la considerazione che esistano dei limiti etici
per quanto riguarda la sperimentazione con l’uomo, che diventano
addirittura invalicabili quando ci si riferisca all’uomo in fieri. Credo
450
G. Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 23
311
dunque che, se il fine non possa giustificare il mezzo riferendoci ad un
adulto, ancora di meno possa esserlo rispetto ad un minore. Con più
impegno la legge dovrebbe tutelare il benessere del bambino all’interno di
una setta, monitorare l’educazione ed il contesto educativo delle varie
aggregazioni ed impedire lo sviluppo di sperimentazioni illecite.
Un ultimo aspetto forte, legato alla riflessione teoretica riguarda la
versatilità della pedagogia come campo di integrazione, coordinamento e
volgimento ad un pensiero ed azione unitari degli apporti di discipline
diverse. Adottare il punto di vista pedagogico vuol dire preoccuparsi per la
sua formazione e sviluppo e permette, sia di assumere un atteggiamento di
apertura di fronte ai contributi delle varie discipline, ma anche di selettività
di informazioni rispetto ad un oggetto e fine precedentemente dichiarati.
Rispetto alla applicatività e prassi educativa della riflessione
pedagogica, si possono delineare a titolo esemplificativo i possibili
interventi del pedagogista che abbia acquisito una specializzazione in
questa area:
In situazione preventiva:
- informazione e prevenzione nelle scuole secondarie sulla storia
delle scuole di pensiero più importanti e sulle modalità operative
delle nuove religiosità
- corsi di aggiornamento per educatori, insegnanti, figure
professionali impegnate nel servizio alla persona
Nell’aiuto alla persona:
- aiuto all’ex-membro attraverso una ripresa del suo percorso
evolutivo e recupero delle proprie capacità
- offerta
di
un
dialogo
critico
ed
oggettivo
finalizzato
all’orientamento ed alla valutazione di sé
- offerta di informazioni sulle risorse esistenti nel territorio
necessarie al suo recupero
312
- realizzazione di progetti educativi
- aiuto al membro qualora sia in fase di dubbio o alla ricerca di
nuove informazioni, attraverso un dialogo critico ed obiettivo
In rapporto al contesto familiare o di origine:
- offerta
di
una
mediazione
nell’ambito
delle
relazioni
interpersonali
- offerta di contributo dialogico a genitori che debbano reimpostare una relazione educativa con i propri figli dopo aver
lasciato un’aggregazione settaria
In rapporto al minore membro o ex-membro:
- intervento di recupero
- mediazione e formazione dei suoi insegnanti
- valutazione del contesto educativo in una aggregazione settaria
In rapporto ad enti e/o istituzioni:
- il pedagogista può coordinare gli interventi e curare le relazioni in
conseguenza di problematiche che scaturiscono dal fenomeno
settario
E’ importante infine menzionare i suggerimenti presenti nella Bozza
di Raccomandazione del consiglio d’Europa agli Stati membri, ed in
particolare l’istituzione di organizzazioni non governative per le
vittime, o le famiglie delle vittime di gruppi religiosi, esoterici o
spirituali. Anche in questo caso la figura del pedagogista può essere
di fondamentale importanza per il coordinamento degli interventi.
313
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Bibliografia specifica per The Family
Le MO letters sono gli scritti di David Berg, all’inizio pubblicati
singolarmente, ed in seguito raccolti in libri. A questi si sono aggiunti
successivamente i Good News, una ulteriore raccolta per le Mo e Maria
letters. Mancando una consistente ricerca sociologica su questo gruppo, è
stato necessario affrontare uno studio direttamente sulle fonti originali,
ovvero gli scritti del fondatore, della attuale profetessa Maria (Karen
Zerby) e dei World Services, l’organo decisionale di The Family, ed
eventuali altre associazioni di cui si serve per stampare le proprie
pubblicazioni. Per questa ricerca sono stati consultati i primi XII volumi
delle MO letters, ed un discreto numero di Good News gentilmente messi a
disposizione da un ex-membro italiano. Nelle note a piè di pagina viene
data la numerazione propria della lettera singola, non il volume nel quale è
raccolta. A continuazione, invece, si presenteranno i vari volumi e si
indicherà la numerazione di ogni volume.
Si vuole inoltre ringraziare il sito web degli ex-membri
CounterCOG, che continua ad operare come centro di riferimento per i
membri che tuttora fuoriuscono da The Family, raccogliendo le più recenti
pubblicazioni del movimento. I volumi e le pubblicazioni di World
Services e di Maria, dal 1986 in poi, sono state messe a disposizione, per lo
più, da questo sito e dal suo coordinatore.
Un ringraziamento anche al Cesnur e al G.R.I.S. per i volumi messi a
disposizione per questa ricerca.
Fonti originali:
David Berg (MO LETTERS):
World Services (1976 ) “MO letters” vol. 1 (A-150)
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World Services (1976) “MO letters” vol. 2 (151-300)
World Services (1977) “MO letters” vol. 3 (301-400)
World Services (1978) “MO letters” vol. 4 (501-600)
World Services (1979) “MO letters” vol. 5 (601-700)
World Services (1980) “MO letters” vol. 6 (701-800)
World Services (1981) “MO letters” vol. 7 (801-900)
World Services (1982) “MO letters” vol. 8 (901-1000)
World Services (1982) “MO letters” vol. 9- 10 (1001-1099)
World Services (1982) “MO letters vol. 11 (1100-1199)
World Services (1982) “MO letters” Vol. 12 (1200- 1250)
Altri scritti di Berg:
Berg David (1984) “Esther. The Queen of Ffers! The importance of FFing
in Today’s Lands” 1755 GN 133 Home Services, Zurich
Berg David (1985) “Teen Sex” n° 2061
Berg David (1986) “Selfrigheoutsness” 2140 GN231 Home Services,
Zurich
Berg David (1987) “The Last State! The Dangers of Demonism” n° 2306
Daily Bread 7 pp. 442-464
Berg David (1988) “The School Vision” 2430 GN 329 Home Services,
Zurich
Maria:
Maria (1994) “When Teens Leave The Family” 2942, GN 608 Home
Services, Zurich
Maria (1995) “The Jesus Loving Revelation” part 1-7
Maria (1999) “The Shake Up 2000: the S2K. It’s Your Choice: CM, FM or
system” n° 502 CM/FM 3257
Maria (1999) “More on Shakeup 2000. All for One, One for All” GN 863
CM, CM 3262, n° 507
World Services e Family (Care) Services:
Family Care Services (1982) “The Childcare Handbook” vol. 2, Zurich
Family Care Services (1982) “The Childcare Handbook” vol. 3, Zurich
World Services (1982) “The Story of Davidito” Zurich
World Services (1983) “The Book of Remembrance” vol.2 Zurich
World Services (1983) “Heavenly Helpers” vol. 4 Zurich
World Services (1985) “The Story of Heaven’s Girl” Zurich
Family Services (1988) “The Jumbo Story” part 1, 2, 3 FSM 95, 96, 98 FN
204, 205, 207 Zurich
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Family Services (1989) “Home Schooling 2. Why We Don’t Send Our
Children to Public School” FSM 123 FN 232
Family Counselling Association (1989) “Raise Them Right” Christian
Gospel Books, Manila
Heavenly City School (1988) “Training Seminar Notes” Number 2
World Services (1992) “Il patrimonio spirituale e la vita dei nostri
bambini” Zurich (trad. it. “The Heritage and Home Life of Our
Children”)
World Services (1992) “La nostra dichiarazione di fede” Zurich (trad. it.
“Our statemento of Faith”)
World Services (1992) “Le nostre risposte alle calunnie di abuso di minori”
Zurich (trad. it. “Our Answers to Allegations of Child Abuse”)
Peter Amsterdam & Apollos (1993) “Our Beliefs Concerning the Lord’s
Law of Love” 2858, GN 555 Home Services, Zurich
The Family (1995) “The Love Charter” Zurich
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