UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTA’ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione Tesi di Laurea in Metodologia della Ricerca Pedagogica EDUCAZIONE E SOCIALIZZAZIONE IN “THE FAMILY” UNA SETTA CONTEMPORANEA Laureanda: Cristina CAPARESI Relatore: Dott. Paolo SORZIO correlatore: Chiar.mo Prof. Enzo PACE ________________________________ ANNO ACCADEMICO 1998-1999 Indice Introduzione……………………………………………………………..5 Cap. 1 Le sette: un fenomeno complesso……………………… ...9 1.1 Prefazione…………………………………………………9 1.1.1 Caratteristiche generali………………………………………..9 1.1.2 Numeri e tipologie…………………………………………….11 1.2 Lo specifico disciplinare………………………………...15 1.2.1 1.2.2 1.2.3 1.2.4 1.2.5 1.2.6 1.3 Sociologia delle Religioni…………………………………….15 Teologia………………………………………………………..16 Storia…………………………………………………………...17 Antropologia………………………………………………......18 Psicologia e psichiatria………………………………………19 L’attenzione politica…………………………………………..20 Oggetto e metodologie di studio……………………….22 1.3.1 Oggetto di studio……………………………………………...22 1.3.2 Tecniche di rilevazione………………………………………22 1.4 1.5 Uno studio controverso…………………………………23 L’approccio pedagogico………………………………...27 1.5.1 1.5.2 1.5.3 1.5.4 1.6 1.7 Pedagogia: scienza composita……………………………...28 Applicatività della pedagogia………………………………..28 L’homo educandus…………………………………………...29 L’atto educativo……………………………………………….30 La situazione italiana……………………………………32 I tratti della setta…………………………………………35 1.7.1 Separazione…………………………………………………..35 1.7.2 Conflitto………………………………………………………..36 1.8 L’evoluzione della setta…………………………………38 1.8.1 1.8.2 1.8.3 1.8.4 1.8.5 1.9 Presa di posizione, struttura e orientamento………………38 Leadership carismatica………………………………………40 Cambiamenti organizzativi…………………………………..41 Caratteristiche emergenti……………………………………41 Crescita ed effetti della secolarizzazione………………….42 Il fallimento delle sette………………………………….43 1.9.1 1.9.2 1.9.3 1.9.4 1.9.5 1.9.6 Ideologia………………………………………………………43 Leadership…………………………………………………….44 Organizzazione……………………………………………….45 Tipologia degli aderenti………………………………………46 Istituzionalizzazione………………………………………….47 Fattori esogeni………………………………………………..47 1.10 La conversione………………………………………….48 1.10.1 Teorie dell’adesione………………………………………….48 1.10.2 Esperienze di conversione…………………………………..52 1.10.3 Reclutamento…………………………………………………54 1.10.4 Promesse……………………………………………………..55 1.11 I soggetti………………………………………………….57 1.11.1 L’adepto……………………………………………………….57 1.11.2 L’adepto bambino…………………………………………….59 1.11.3 L’impegno……………………………………………………..59 2 1.11.4 L’ex adepto……………………………………………………61 Riepilogo………………………………………………………….65 Cap. 2 Il cristianesimo e le organizzazioni cristiane……………68 2.1 Il cristianesimo delle origine……………………………69 2.1.1 La predicazione…………………………………………..69 2.1.2 La prima comunità cristiana……………………………..71 2.1.3 Da comunità a istituzione: tipo-chiesa…………………72 2.2 Organizzazioni e raggruppamenti cristiani……………75 2.2.1 Tipo-setta……..…………………………………………..76 2.2.2 Tipo misticismo (o spiritualismo)………………………..77 2.3 La società e il cristianesimo……………………………79 2.3.1 Il mondo..……..…………………………………………...80 2.3.2 Lo stato…………………………..………………………..81 2.3.3 L’etica e la famiglia……………………………………….84 Riepilogo…………………………………………………………..85 Cap. 3 The Family……………………………………………………..87 3.1 La storia…………………………………………………..88 3.1.1 Il fondatore.…..…………………………………………...88 3.1.2 Gli inizi.…………………………..………………………..94 3.1.3 Lo sviluppo……….……………………………………...101 3.1.4 Nuove sperimentazioni…………………………………108 3.1.5 I processi………………………………………………...116 3.1.6 Gli abusi sui minori……………………………………..118 3.1.7 Il dopo Berg……………………………………………..125 3.1.8 L’attualità………………………………………………...127 3.1.9 Le nuove rivelazioni…………………………………….129 3.1.10 Il futuro…………………………………………………...134 3.1.11 The Family in Italia……………………………………...138 3.1.12 Le scissioni………………………………………………140 3.2 Ideologia e dottrine…………………………………….141 3.2.1 3.2.2 3.2.3 3.2.4 3.2.5 3.2.6 3.3 Le dottrine di fede…...………………………………….142 Il mondo………………………..………………………..145 Il discepolato…….……………………………………...146 Il mondo dello spirito……………………………………147 Il tempo della fine…………………………………….....157 La legge dell’amore…………………………………….160 Organizzazione e struttura……………………………164 3.3.1 3.3.2 3.3.3 3.3.4 La leadership………...………………………………….164 Lo statuto……………………..…………………………166 Regole e procedure…………………………………....168 Il discepolo………………………………………………171 Riepilogo…………………………………………………………175 Cap. 4 Educazione e socializzazione in The Family…………180 4.1 I protagonisti………………………………………….180 4.1.1 La famiglia………...…………………………………..180 3 4.1.2 4.1.3 4.1.4 4.1.5 4.2 Il bambino……………………..…………………………191 L’adolescente……...…………………………………....199 L’insegnante……………………………………………..201 La comunità……………………………………………..202 Temi educativi………………………………………….204 4.2.1 4.2.2 4.2.3 4.2.4 Educazione e socializzazione?………………………..204 Il processo educativo………..…………………………214 La disciplina.……...………………………………….....222 I fini dell’educazione….………………………………..230 Riepilogo…………………………………………………………240 Cap. 5 La scolarizzazione…………………………………………..242 5.1 Il dipartimento dell’educazione……………………….242 5.1.1 5.1.2 5.1.3 5.1.4 5.1.5 5.2 La scuola paterna……………..………………………..242 L’educazione infantile………..…………………………245 La scuola dell’obbligo……………………………….....248 L’educazione superiore e i CVC……………………...250 Le scuole interne……………………………………….252 Aspetti curricolari………………………………………259 5.2.1 5.2.2 5.2.3 5.2.4 Le 3 “R”………….……………..………………………..259 Gli studi sociali………………..…………………………261 Le scienze naturali….……………………………….....265 Le discipline espressive………...……………………...267 Riepilogo…………………………………………………………269 Cap. 6 La ricerca educativa………………………………………..270 6.1 La ricerca……………………………………………….270 6.1.1 6.1.2 6.1.3 6.1.4 6.1.5 6.1.6 6.1.7 6.2 Quadro teorico….……………..………………………..270 Obiettivi………………………..…………………………273 Soggetti…………...….……………………………….....274 Materiale……………….………...……………………...275 Procedura………………………………………………..275 Analisi dati……………………………………………….276 Risultati…………………………………………………..283 Implicazioni pedagogiche……………………………..296 6.2.1 6.2.2 6.2.3 6.2.4 6.2.5 Conoscere la problematica…..………………………..296 L’aiuto alla persona…………..…………………………297 Le relazioni interpersonali…………………………......301 Reinserirsi nella società………...……………………...303 L’aiuto al bambino……..………………………………..305 Conclusioni…………………………………………………………...310 Bibliografia……………………………………………………………314 4 INTRODUZIONE Con questo lavoro ci si propone di portare all’attenzione della comunità scientifica pedagogica il fenomeno delle nuove religiosità, con l’obiettivo di stimolare la discussione e la riflessione pedagogica. Per questo scopo si esaminarà e valuterà l’educazione dei minori nella setta pseudocristiana conosciuta come The Family, sia attraverso l’analisi degli scritti interni, sia con una ricerca qualitativa fra un gruppo di ex-membri. Si è voluto scegliere questo gruppo per ragioni oggettive e soggettive. Da un punto di visto oggettivo, The Family è un gruppo totalitario e rappresentativo delle nuove religiosità, ha formato un sistema educativo alternativo, ha incoraggiato una forte natalità al suo interno che dà la possibilità di osservare le relazioni parentali. Dal punto di vista soggettivo si ha una conoscenza pregressa dell’ideologia del gruppo e la facilità per accedere agli ex-membri. Si partirà da una presentazione del fenomeno delle sette nelle sue caratteristiche generali, per poi procedere nello specifico. Nella realtà odierna caratterizzata da una frantumazione di modelli culturali, da uno smisurato individualismo, da una società percepita sull’orlo dell’abisso, nascono e prosperano le cosiddette “religioni del sé”, dell’egobuilding o mentalità egoistica. E’ il fenomeno del populismo religioso, ovvero un sistema religioso funzionale ai bisogni personali, in un connubio tra cura dello spirito e piaceri della modernità, scandito dalla legge del mercato globale. Sullo scaffale delle nuove religiosità si può trovare qualunque ricetta per i propri gusti, tuttavia la caratteristica principale dei prodotti è il sincretismo o presenza di elementi comuni a sistemi di pensiero tra loro diversi, in una mescolanza spesso confusa che amplifica e proietta nuovi valori nell’immaginario collettivo. Fra le moltitudini di gruppi presenti nella società, di dimensioni diverse, 5 osservanze e credi di varia natura alcuni, definiti culti distruttivi si rivelano particolarmente lesivi alla libertà umana. E’ il fenomeno delle sette, anche denominate nuove religiosità, o nuovi movimenti religiosi (NMR). All’interno di questi gruppi, i cui tratti distintivi sono la separazione ed il conflitto, da un credo religioso o dalla società di riferimento o da entrambi, gli adepti spesso si sottopongono ad una ristrutturazione della propria identità, in molti casi senza rendersene completamente conto, acquisendo nuovi valori di riferimento, distaccandosi da familiari ed amici contrari, ed assumendo con dedizione totale gli incarichi ed impegni della setta. La metamorfosi, descritta da vari studiosi, definita inizialmente in chiave metaforica “lavaggio del cervello”, viene conosciuta e descritta attualmente, in particolare in ambiente psichiatrico, “riforma del pensiero”. Questo lavoro prende avvio con la descrizione delle caratteristiche rilevanti del fenomeno, analizzato con un approccio sociologico nel primo capitolo. Successivamente, nel secondo capitolo, si ripropone in via sommaria l’analisi dello storico e sociologo del Cristianesimo Ernst Troeltsch, il quale concentra la sua ricerca sui raggruppamenti e formazioni cristiane originatesi, nel corso dei secoli, a partire dal messaggio di Cristo e dalla predicazione di San Paolo. Le implicazioni sociologiche proposte dallo studioso permetteranno, in un secondo momento, di operare delle comparazioni con il movimento settario di The Family. Il terzo capitolo affronta la storia del movimento contemporaneo The Family (La Famiglia), anche conosciuto come Bambini di Dio e Famiglia dell’Amore. Originatasi nel 1968 ad opera di David Berg (detto Mosè David dai seguaci), la setta pseudocristiana fin dai suoi albori, riempie i titoli delle cronache di molti paesi per le vicende giudiziarie che la vedono spesso coinvolta, l’ultima delle quali termina nel 1995. Il capitolo descrive anche l’ideologia e le dottrine, la struttura organizzativa secondo un approccio sociologico che, non solo cerca di avvalersi della ricerca del 6 passato, ma tende ad interpretare l’aggregazione settaria attraverso i principi della sociologia dell’organizzazione. Le problematiche sollevate dalla descrizione dell’organizzazione sono il punto di partenza per l’analisi pedagogica. Il capitolo quarto affronta la tematica dell’educazione nella sua accezione più vasta attraverso i protagonisti coinvolti, avvalendosi delle relazioni interne, degli scritti ideologici del fondatore e dei documenti. Il quinto capitolo descrive il sistema di scolarizzazione autonomo di The Family ed il curricolo di studi. Il sesto capitolo è dedicato alla ricerca educativa e le implicazioni pedagogiche. L’inchiesta si effettua tra un gruppo di ex-aderenti, uomini e donne rimasti nell’aggregazione per periodi più o meno lunghi, accomunati dal loro stato di genitorialità. Si vogliono analizzare le motivazioni per l’adesione e se l’educazione dei propri figli abbia influito sulle ragioni del distacco. I genitori ex-membri denunciano una condizione di forte abuso, una negazione dei diritti fondamentali della persona: abusi sessuali su minori, separazioni tra genitori e figli, ostacolo ai rapporti familiari, sanzioni coercitive ed abusi psicologici. Dalle loro testimonianze emerge un altro dato allarmante: le difficoltà affrontate insieme ai propri figli per riuscire a re-integrarsi nella società e la consapevolezza di essere soli in questa tragica e faticosa esperienza. Il fenomeno del settarismo, per la sua complessità e le numerose sfaccettature ha sollecitato ed incuriosito studiosi di diversi campi disciplinari, quali teologi, sociologi, antropologi ed, infine anche psicologi e psichiatri, spesso in disaccordo tra loro sia per la diversa impostazione disciplinare sia per la formazione ed ideologia del ricercatore stesso. Curiosamente, nonostante la larga diffusione del fenomeno, stenta a diffondersi una cultura dell’informazione, della prevenzione e tanto meno 7 della comprensione, al punto che le vittime dei culti più distruttivi sono spesso soli nella lotta per il recupero della propria identità originaria. Nei culti distruttivi, di tipo religioso, politico, psicoterapeutico e commerciale, l’adepto è di solito sottoposto a processi di destrutturazione, cambiamento e ristrutturazione della propria personalità e comportamento, attraverso i meccanismi principali del controllo mentale, ovvero il controllo del comportamento, del pensiero, delle emozioni e dell’informazione. Questo lavoro, avvalendosi dei vari contributi, cerca di spostare la riflessione sulla persona umana, membro o ex-membro di setta e, con strumenti propri della pedagogia generale, e soprattutto l’inscindibilità tra teoria e prassi tenta di offrire possibili soluzioni alle problematiche derivanti dall’affiliazione a tali movimenti. 8 CAPITOLO 1 LE SETTE: UN FENOMEMO COMPLESSO 1.1 PREFAZIONE In questo primo capitolo si presenteranno gli aspetti afferenti al fenomeno settario che, per la sua complessità, si presta ad uno studio interdisciplinare. Si daranno alcuni dati introduttivi per inquadrare la problematica, quali l’entità del fenomeno, le discipline che se ne occupano, l’oggetto e tecniche di rilevazione, ed infine si illustrerà il contributo della pedagogia a questo studio controverso. Successivamente si descriverà la setta da un punto di vista organizzativo e strutturale presentandone i tratti caratteristici, le fasi evolutive ed i principali fattori disgregativi. In ultimo si prenderà in considerazione lo specifico umano con la conversione, le tecniche di reclutamento, le promesse, ed i soggetti coinvolti nell’esperienza settaria, adulti, bambini, ex-adepti. 1.1 .1 CARATTERISTICHE GENERALI Il fenomeno delle sette, sebbene non possa essere considerato solo una realtà moderna, ha assunto oggi proporzioni e caratteristiche nuove. E’ senz’altro un fenomeno assai complesso, con confini spesso sfumati e di difficile classificazione per l’eterogeneità delle numerose aggregazioni, la variabilità di parecchie di esse e per il dissolversi delle rispettive tipologie le une nelle altre. Grazie ai mezzi di comunicazione di massa si è esteso a livello internazionale, riuscendo ad acquisire rilevanza sociale perché, se il numero degli adepti e simpatizzanti rappresenta ovunque una minoranza (sebbene il numero continui ad aumentare), 9 sorprendentemente alto è il numero delle denominazioni esistenti e notevolmente ampio il raggio d’influenza culturale1. Le nuove aggregazioni religiose, pur non conformandosi ad un modello unico né ideologicamente, né strutturalmente, si caratterizzano per l’esclusivismo e per la contrapposizione alle tradizioni dominanti di una società, di un credo o di una condotta. Si avvalgono del lavoro volontario di coloro che accettano queste nuove professioni di fede; sono la prima fonte d’identità sociale per i propri membri, i quali sono “settari” prima di essere altro.2 E’ bene chiarire la polemica legata al termine con cui definire tali aggregazioni. Il termine setta viene fatto risalire ad assunti normativi della teologia e secondo il sociologo Bryan Wilson, scaturisce dall’odio teologico e dal tentativo di stigmatizzare realtà divergenti dalla “vera religione” ed assume una connotazione peggiorativa attraverso la ripercussione dei mass-media e dell’uso popolare. “Un brillante studioso di sette ha proposto di non usare più il termine setta perché ormai esso viene connotato in modo negativo (…) [si può] chiamarle movimenti non conformisti o nuovi movimenti religiosi [o minoranze religiose], ma l’allarme sociale che alcune formazioni settarie suscitano non si ridurrà certo mettendo in circolazione formule più neutre,”3 soprattutto per il pericolo di cui queste aggregazioni sono accusate di costituire e per i gravi fatti di cronaca che in più occasioni sono saltati sulle prime pagine dei quotidiani. Il termine setta usato dai sociologi, che hanno reclamato tale studio come un campo all’interno della loro disciplina, è considerato, 1 Anna Maria Melli (1998) “Sette e nuovi movimenti religiosi in Italia e in Friuli, Reana del Rojale, Chiandetti p. 9 2 Bryan R. Wilson (1990) “The Social Dimension of Sectarianism”, Oxford, Clarendon Paperbacks p. 2 3 Enzo Pace (1997) Le sette Bologna, Il Mulino p. 9 10 tuttavia, un concetto neutrale che non implica connotazioni emotive e valutative e, dunque, sarà utilizzato anche nel presente lavoro. E’ necessario specificare che i concetti di separazione, conflitto o protesta verso la religione tradizionale si sviluppano attraverso l’analisi di raggruppamenti religiosi occidentali in ambito cristiano e possono essere trasferiti in altri ambiti religiosi solo dopo aver operato alcune precisazioni. Il fenomeno delle sette nel mondo contemporaneo non risulta facilmente classificabile, si rimane disorientati dalla molteplicità delle forme assunte da aggregazioni che hanno origine e diffusione in diversi contesti sociali e religiosi.4 Esso abbraccia movimenti di matrice cristiana, di provenienza orientale, di sviluppo del potenziale umano, magiche, esoteriche, occultiste, neo-pagane, di massoneria, di radice ebraica ed islamica, spiritistiche, rosacruciane, sataniche, ufologiche, umanistiche, di derivazione o di ispirazione New age, teosofiche, antroposofiche, neognostiche, neo-pitagoriche. Le principali caratteristiche di tali raggruppamenti sono: la mutevolezza e le connotazioni sincretistiche.5 E’ soprattutto l’elevato grado di sincretismo a differenziare le nuove formazioni religiose da quelle storiche. 1.1.2 NUMERI E TIPOLOGIA. I due criteri principali per orientarci nel riconoscimento delle molteplici nuove aggregazioni religiose sono: il grado di separazione dal mondo e quello di purezza della via di salvezza proposti agli aderenti. Se si rappresentano questi due criteri attraverso due rette che s’incrociano formando quattro quadranti, otteniamo quattro tipi ideali nei quali collocare le varie formazioni.6 I tipi ideali sono: le sette radicali, le ascetico4 Ibidem cfr. p. 35 5 Anna Maria Melli “Sette e nuovi movimenti…” cit. pp. 11,12 6 Enzo Pace (1997) “Le sette”, cit. p.41 11 mondane, le sette mistiche-realistiche e quelle terapeutiche e sincretistiche. Le sette radicali e le ascetico-intramondane condividono un ideale di purezza e la necessità di ispirarsi a modelli di purificazione; tuttavia, le prime si pongono in contrasto col mondo e propongono un modello ascetico ed autarchico, le seconde non rinunciano a stare nel mondo ed affrontano le difficoltà della vita impegnandosi a riformare le leggi che governano la società. Un esempio del primo tipo sono gli Amish e i Mennoniti, mentre il secondo tipo può essere rappresentato con l’ascesi intramondana dello spirito del capitalismo moderno o in campo buddista con il Soka Gakkai. Le sette mistiche-realistiche condividono con le radicali l’ideale di rifiuto del mondo tuttavia, per le prime, tale rifiuto si manifesta solo spiritualmente attraverso una forma d’indifferenza, per cui i membri continuano a vivere realisticamente nel mondo separandosene solo interiormente. Annoveriamo i circoli esoterici tradizionali, di ecologia profonda ed ecosofia. Le sette terapeutiche e sincretistiche presentano i tratti meno marcati delle sette. Esse condividono con le ascetico.intramondane l’ideale della trasformazione del mondo e con le mistiche-realistiche l’interesse a percorrere un cammino di ricerca spirituale. Queste formazioni possono muoversi come se fossero delle sette quando presentano un leader carismatico cui si attribuisce il potere di guarigione dai mali fisici e psichici. E’ il caso del pentecostalismo moderno nato su terreno protestante in paesi latino-americani o di alcuni movimenti carismatici presenti in ambito cattolico dopo il 1976.7 Per quanto riguarda i numeri, secondo il rapporto fornito dall’On. Caccavale, deputato al Parlamento Europeo, le Commissioni Parlamentari dei vari paesi europei forniscono dati e numeri diversi. Si parla di 820.000 7 Ibidem cfr. p. 41-53 12 persone in Germania, sebbene il numero di coloro che ha ammesso di aver partecipato a manifestazioni dei Nuovi Movimenti religiosi, arriva a 1.200.000 persone. In Francia si parla di 172 organizzazioni madre e 800 filiali, gli aderenti sarebbero 160.000 ed i simpatizzanti 100.000. In Spagna si segnalano dalle 300 alle 600 sette (del tipo “religioni fai da te”), che avrebbero tra i 150.000 e 300.000 aderenti, però il Parlamento spagnolo parla di 700.000 giovani vicino a questi movimenti religiosi.8 In Italia le cifre possono aggirarsi sul 2%, ma contando i 5 milioni in area New Age, la percentuale si quintuplica, il numero delle denominazioni esistenti raggiunge le 600 sette.9 In Italia il 35% crede nella reincarnazione, il 45% nelle capacità extrasensoriali di persone “dotate” e il 36% nell’attendibilità dell’astrologia.10 In America si parla di 5.000 sette che, in totale, hanno influenzato la vita di 10 milioni di persone. 1.1.3 IL FASCINO DELLE SETTE. Le ragioni di tanto fascino va ricondotto principalmente a cause sociali, politiche e culturali, a queste motivazioni possiamo anche aggiungere le variabili personali che differenziano le scelte o il tipo di impegno, e dunque afferenti alla psicologia dell’individuo. Malessere per la crisi d’identità culturale e personale, per il crollo di un sistema di valori e delle ideologie politiche che conduce all’estraniamento ed all’anomia dell’individuo dalla vita sociale e politica. Le sette offrono delle spiegazioni plausibili al senso di smarrimento prodotto da un mondo frazionato e frazionante e diventano luoghi privilegiati in cui sperimentare il senso di appartenenza. 8 dalla relazione dell’On. Caccavale al Convegno CESNUR DEL 1998 9 Anna Maria Melli “Sette e nuovi movimenti…” cit. p. 9 10 Cecilia Gatto Trocchi (1994) “Le sette in Italia” Newton Compton, Roma p. 9 13 “Nella società è in atto un malessere (di cui il fenomeno delle sette e nuovi movimenti religiosi è piuttosto manifestazione che causa) che va dalla crisi di identità culturale e personale, alla perdita di fiducia nella scienza, alla mancanza di orientamenti e di senso conseguiti al crollo di un sistema organico di valori e anche al crollo delle ideologie politiche, alla estraneità rispetto al passato e al proprio presente, alla de-culturalizzazione dell’Occidente nelle tradizioni e nei valori propri che vengono sostituiti da universi di valori esotici e simbolici esotici, estranei al passato europeo e senza radici nella società occidentale, alla crescente criptocrazia per cui pochi detengono effettivi poteri e prendono le grandi decisioni che coinvolgono tutti, alla paura del futuro, alla crisi della famiglia non solo nella sua instabilità ma anche nelle sue trasformazioni strutturali”11. E’ soprattutto la ricerca di salvezza vissuta, non come tensione escatologica ma in quanto liberazione da un presente caotico, a spingere l’individuo verso proposte alternative alle religioni tradizionali. A potenziare l’eco di queste domande, favorendone il processo di espansione, possiamo annoverare due cause: la capacità di proselitismo degli appartenenti a queste aggregazioni e l’uso dei moderni mezzi di diffusione. I membri di sette, differentemente da coloro che aderiscono ad una religione tradizionale, si sentono maggiormente spinti a divulgare il proprio credo e nel far ciò utilizzano sempre nuove tecniche: stampa di periodici e pubblicazioni, stages, seminari, centri culturali, negozi addetti alle vendite di prodotti biodinamici, terapie mediche alternative suffragate da appropriate tecniche di persuasione, ed indottrinamento.12 11 Anna Maria Melli (1998) “Sette e nuovi movimenti…” cit. p. 14 12 Ibidem cfr. p.13 14 1.2 LO SPECIFICO DISCIPLINARE Il fenomeno sette è al centro di estenuanti dibattiti ed è oggetto di studio nell’ambito di varie discipline ed approcci. In questo lavoro si vuole esporre una breve presentazione dei diversi approcci. Pur riconoscendo validità ad ogni prospettiva disciplinare, si sceglierà la spiegazione sociologica e, per alcuni aspetti interpretativi, anche l’antropologica per quanto attiene la descrizione nell’ambito di questa ricerca. Si ricercheranno soluzioni pedagogiche ai problemi che scaturiscono dall’osservazione e dalla stessa descrizione. 1.2.1 SOCIOLOGIA DELLE RELIGIONI Le sette sono considerate un fenomeno sociale e pertanto il loro studio è rivendicato come pertinente al campo sociologico. Nonostante l’importanza sociale dei movimenti che oggi influenzano la vita di tante persone in tutto il mondo, (dato che attualmente non esistono società senza sette), il sociologo Bryan Wilson annota con rammarico che tali studi rimangono al margine delle discipline accademiche. Nel passato lo studio delle sette era quasi esclusivamente collocato all’interno delle scuole teologiche, e utilizzato come argomento di derisione; raramente era oggetto di inchieste sociali, dimostrabili, oggettive e disinteressate. Con la secolarizzazione della società ed il crescente disinteresse per le questioni teologiche, le minoranze religiose apparivano ancora più inconsistenti. Se la stessa religione era percepita come poco rilevante alla realtà sociale, ancora di più la religione settaria era un soggetto di studio ancora più insignificante e bizzarro. Il passaggio dal campo teologico agli studi della religione, da un approccio normativo e confessionale alla prospettiva positivista e verstehende della sociologia, ha comportato l’emergere di un atteggiamento di comprensione non pregiudiziale delle sette ed un approccio oggettivo allo studio del fenomeno. Nonostante l’evoluzione ed 15 il cambiamento di prospettiva, gli studi sociologici sulle sette, in confronto ad altre discipline quali l’antropologia o la storia, non hanno ricevuto né incoraggiamento, né appoggio e si configurano ancora accademicamente inconsistenti. Secondo la definizione di Wilson sono il pariah nell’ambito della sociologia delle religioni, mentre quest’ultima è la Cenerentola della sociologia.13 Il tentativo di descrivere la setta come una comunità totale ha attratto i sociologi, soprattutto, nel caso di sette comunitarie nelle quali i membri creano una vera comunità vivendo insieme, e condividendo ogni cosa. Tali sette offrono uno schema alternativo di organizzazioni sociali distinte dalla società più ampia, costituiscono una società in microcosmo, ed hanno attratto non solo i teorici sociali ma anche i riformatori, che hanno guardato a tali movimenti come ad esperimenti utopici.14 1.2.2 TEOLOGIA Concordi gli autori cattolici nell’affermare che le sette fungono da stimolo ed impongono nuove sfide alla Chiesa, sia come autoriflessione, sia come capacità di accendere un’autentica dimensione di vita interiore e sia come capacità di costituire comunità nelle quali si vive un autentico sentimento cristiano.15 Il documento della CEI L’impegno pastorale della Chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle sette (1993) invita i cristiani ad affrontare il problema delle sette con un atteggiamento serio e sereno, a dare atto agli aspetti positivi, ad assumerne le sfide. In modo particolare i nuovi movimenti mettono in discussione la pastorale del passato, 13 Bryan R. Wilson “The Social Dimension …” cit. p.5 14 Ibidem cfr. p. 9 15 Giovanni Cereti (1993) “I nuovi movimenti religiosi, le sette e i nuovi culti” Roma, Centro Pro Unione p. 70-85 16 rispondente ad una società omogenea. Essi sono una testimonianza del pluralismo religioso attualmente presente nella società.16 In ambito cattolico si considera che il fenomeno risalga al relativismo culturale teorizzato dagli antropologi Boas ed Herskovits. La persona umana ha di solito origine in una cultura particolare e, sebbene non si esaurisca in essa, si struttura sull’elemento religioso che, trasmesso e appreso come fatto fondante della stessa persona, darà origine ai valori morali, civili e soprattutto spirituali, propri di quella cultura. “Il relativismo religioso può essere concepito come la semplice possibilità che la religione si “stemperi” nell’incertezza e indefinitezza valutativa (una religione vale l’altra); ciò pone l’individuo nella drammatica condizione di non avere certezze circa le sue origini, il perché della sua esistenza e il suo destino”.17 Secondo questa interpretazione quando la fede religiosa è di tipo relativistico produce divisione ed instabilità, perché l’uomo nel profondo della sua coscienza non può accettare che sia vero tutto e contrariamente il contrario di tutto. Ciò equivarrebbe, infatti, a decretare l’impossibilità di raggiungere la verità. 1.2.3 STORIA Nettamente superiore è il valore attribuito agli studi storici sulle sette. Per gli storici, le sette hanno rappresentato un persistente fascino. Il sociologo Wilson ipotizza che il maggior successo degli studi storici possa attribuirsi ad una più intensa influenza religiosa e perfino all’importanza del dissenso religioso nel passato. Con l’avvento dell’era moderna, ed in particolare del periodo influenzato dall’Illuminismo, lo studio delle sette ha 16 Giuseppe Dal Ferro (1997) “La terra promessa dei nuovi movimenti religiosi” Vicenza, Edizioni Rezzara, p. 49,50 17 Giuseppe Ferrari (1996) Prefazione in AAVV “Relativismo religioso sul finire del secondo millennio” Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, p.12, 13 17 perduto la rispettabilità come oggetto di ricerca accademica. Se si prendono in considerazione le fonti ci si accorge della disparità tra l’eccessiva quantità e qualità del materiale a disposizione dei sociologi rispetto a quello degli storici. Va inoltre rilevato che le fonti in possesso degli storici sono spesso frammentate e, per lo più, derivano dagli oppositori e persecutori delle sette, mentre il sociologo può avere accesso ad un materiale più variegato, intervistare i diretti interessati, osservare la vita in una comunità totalitaria. Nonostante la maggiore abbondanza e le migliori evidenze, non si capovolge la disparità di considerazione accordata agli studi storici, che per Wilson può essere ricondotta a due ordini di motivi. Innanzitutto le fonti storiche sono spesso, non solo antiche, ma intrinsicamente preziose, mentre i materiali a disposizione dei sociologi sono, di solito, privi di valore proprio. In secondo luogo è più facile adottare un atteggiamento di distacco da materiale morto, che tratta di controversie e dispute terminate tanto tempo fa, mentre è più difficile ottenere e mantenere lo stesso distacco da fatti sui quali tutti, grazie alla comunicazione di massa, sanno qualcosa18, e che possono avere un impatto sulla quotidianità degli individui. 1.2.4 ANTROPOLOGIA Importante anche l’apporto dell’antropologia che tende a considerare queste aggregazioni come piccole tribù da esplorare, studiare e comprendere. In Italia si è contraddistinta l’antropologa Cecilia Gatto Trocchi che ha studiato vari gruppi vivendo esperienze iniziatiche dall’interno. La stessa afferma che la prassi antropologica insegna che per comprendere un fenomeno occorre inserirlo in una categoria più ampia che possa giustificarlo e comprenderlo. Secondo una visione antropologica il sacro rappresenta per molta parte dell’umanità l’esperienza principale. “Se 18 Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. p. 5-7 18 la secolarizzazione ha lasciato sul suo cammino una vittima illustre, la religione istituzionale, nulla ha potuto contro le istanze del sacro (…) oggi il sacro, tornato ad uno stato selvaggio, ha ritrovato in una sorte di situazione primitiva la sua qualità di energia, che scaturisce da esperienze individuali, emozionali non ancora canalizzate ma volte alla ricerca erratica del senso.”19 1.2.5 PSICOLOGIA E PSICHIATRIA Consistente la letteratura prodotta dagli approcci psicologici e psichiatrici al fenomeno. I sociologi avallano un modello volontario di conversione alla religione, che presuppone che si entri nei movimenti per motivi razionali legati alla capacità del gruppo di soddisfare i propri bisogni, gli psicologi enfatizzano che uno stimolo ambientale ripetuto può provocare una risposta condizionata, privando il soggetto della sua autonomia. La letteratura psicologica e psichiatrica verte principalmente sulla teoria del lavaggio del cervello e della persuasione coercitiva. Gli scritti sul lavaggio del cervello hanno inizio con le analisi delle manipolazioni avvenute nelle prigioni cinesi.20 La metafora del lavaggio del cervello viene coniata da Edward Hunter Jr. per indicare il sistema di persuasione in uso nei campi di concentramento cinesi e coreani.21 Gli studi decollano con lo psichiatra Lifton, il quale sostituisce il termine lavaggio del cervello con quello di riforma del pensiero (traduzione del termine 19 Cecilia Gatto Trocchi (1998) “Nomadi spirituali” Milano, Arnoldo Mondadori Editore, p. 17 20 Erving Goffman (1961) “Asylums. Essays on the Social Situation of Mental Patients and Other Inmates” Doubleday; trad. it. “I meccanismi dell’esclusione e della violenza” Torino, Einaudi 1968 21 Edward Hunter (1951) “Brainwashing in Red China. The Calculated Destruction of Men’s Mind” New York, The Vanguard Press 19 ufficiale del programma comunista cinese) ed indica otto variabili psicologiche che possono condurre al totalitarismo ideologico.22 Data la rilevanza della problematica, “La Suprema Corte degli Stati Uniti richiese all’APA [American Psychological Association] di prendere una posizione pubblica sul problema concernente l’affidabilità scientifica delle teorie del lavaggio del cervello applicate ai nuovi movimenti religiosi. (…) L’APA, nel 1984, nominò Margaret Singer, presidente del comitato DIMPAC (Comitato sui metodi ingannevoli ed indiretti di persuasione e controllo), per indagare su questa ed altre questioni. Questo comitato preparò un rapporto che fu rifiutato dalla commissione preposta dall’APA (…) in una breve lettera, chiamata Memorandum, dell’11 maggio 1987”.23 La commissione rifiutò tale rapporto per mancanza di sufficienti informazioni verificate scientificamente ed inadatte, perciò, a prendere una posizione scientifica su questa questione. Su posizione diversa “nel rapporto ufficiale dell’Associazione degli Psichiatri statunitensi Cults and New Religious Movements (1989) West riassume gli studi che hanno avvalorato il rilievo dell’impiego di tecniche manipolatorie da parte dei culti controversi: esperimenti di laboratorio con uomini sani; studi sulla persuasione coercitiva o la riforma del pensiero al di fuori del campo di culti; studi di persone in precedenza membri di culti; relazioni di coloro che hanno trattato vittime dei culti”.24 1.2.6 L’ATTENZIONE POLITICA Il fenomeno sconfina in altri campi non propriamente disciplinari, che tuttavia tentano di comprenderlo e classificarlo, come quello 22 R.J. Lifton (1963) “Thought Reform and the Psychology of Totalism” New York, Nortorn Library 23 Alberto Amitrani e Raffaella Di Marzio (1998) “Il lavaggio del cervello nei Nuovi Movimenti Religiosi: precisazioni” G.R.I.S. p.4 http://members.xoom.com/grisroma/articoli/articoli.htm 24 Mario Di Fiorino (1998) “L’illusione comunitaria” Bergamo, Moretti e Vitali pp. 59, 60 20 rispettivamente del potere politico e di quello giudiziario. Considerando, infatti, la ripercussione delle ideologie sulla vita quotidiana e l’organizzazione dello stato, il fenomeno viene seguito anche a livello di governo come testimoniano il rapporto della Direzione generale della Polizia Italiana dell’aprile 1998 “Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia”, e le relazioni parlamentari sulle sette in Francia nel 1996 e in Belgio nel 1997. Presso lo stesso Parlamento Europeo è costituita una Commissione, la Commissione delle Libertà Pubbliche, con l’incarico di studiare il fenomeno e proporre riflessioni e conclusioni, tuttavia, dopo due anni e mezzo di emendamenti e diatribe, la risoluzione non è stata ancora votata. Il problema è delicato e di non facile soluzione. Ci sono stati tentativi di ex-membri o di parenti di aderenti di ricorrere ai Tribunali per presunti reati o per stabilire l’affidamento di un minore o per risarcimenti, ma difficilmente la giustizia si è pronunciata contro le sette in mancanza di reati precisi. Va ricordato, infatti, che in Italia con la sentenza n.98 dell’8.6.1981 la Corte Costituzionale dichiarava il reato di plagio (art. 603 c.p.) costituzionalmente illegittimo, per l’impossibilità di attribuirgli un contenuto oggettivo, e per l’arbitrarietà della sua applicazione. L’abolizione di tale reato non voleva negare il plagio sul piano fenomenico. “ [Riportando le parole del Dott. De Fazio] (…) Senza alcun rimpianto per la fattispecie abolita, che era giuridicamente evanescente ed insostenibile e fonte di possibili errori ed abusi in sede giudiziaria, occorre dunque riconoscere che si è realizzato un vuoto di tutela della personalità nei riguardi delle dinamiche plagiarie, vuoto che andrebbe in qualche misura colmato (…)”.25 Rimane il reato della circonvenzione di incapace, che si applica nei delitti contro il patrimonio mediante frode. 25 Mario Di Fiorino (1990) “La persuasione socialmente associata, il plagio e il lavaggio del cervello”, vol. 1 Psichiatria e territorio, Forte dei Marmi p. 44 21 1.3 OGGETTO E METODOLOGIE DI STUDIO 1.3.1 OGGETTO DI STUDIO Il campo d’investigazione è ampio e la ricerca sociologica non si concentra, come gli studi storici, solo alla presentazione di resoconti descrittivi. Gli studi possono avere come oggetto un aspetto dell’attività di una setta, possono far uso dell’analisi comparativa o di teorie sociologiche generali, e dato che le sette moderne producono di solito una copiosa letteratura, il sociologo può prendere in considerazione anche solo il materiale cartaceo prodotto.26 Studiare una setta implica: dare un resoconto dei suoi insegnamenti e della loro provenienza, descrivere il carattere e la trasmissione della leadership, i metodi di reclutamento e la natura della conversione, il mantenimento del controllo sociale, il modo in cui i bambini vengono educati, la relazione dell’ideologia con l’organizzazione, la struttura economica e la relazione della setta con il resto della società. 1.3.2 TECNICHE DI RILEVAZIONE Il lavoro del sociologo si può avvantaggiare della collaborazione della setta quando questa gli apre i propri archivi e gli sottopone documenti interni. Utili si configurano le storie di vita degli adepti, le interviste con i leaders, l’uso di questionari. Una tecnica privilegiata è l’osservazione partecipante, con la quale più facilmente si riesce a comprendere aspetti che sfuggirebbero ad altre forme d’inchiesta. Il sociologo decide di vivere per un tempo in comunità e partecipa alle attività della setta. 26 Bryan Wilson “The Social Dimension…” cit. p. 7 22 E’ una tecnica che presenta delle difficoltà: si richiede una giusta dose di equilibrio da parte dello studioso per non perdere il senso critico e della realtà, ma anche capacità empatica per comprendere un’esperienza estranea. Altra fonte di notizie è l’uso di testimoni privilegiati, simpatizzanti o persone che hanno contatti con la setta. Alcuni studiosi escludono da questa categoria gli apostati, cioè coloro che lasciano l’aggregazione dopo un periodo più o meno lungo di affiliazione, ritenendo che gli ex-membri non siano attendibili perché nel tentativo di ricostruire il loro passato tenterebbero di porre il biasimo sui loro ex-consociati. Altra critica riguarda l’intento di lucrare sulla propria esperienza vendendo le storie personali a giornali ed editori. Altri studiosi, invece, hanno cominciato ad interessarsi a questa categoria. Marybeth Ayella, per esempio, critica la posizione di quegli studiosi che definiscono i racconti dei fuoriusciti, niente altro che delle storielle di atrocità e mette in guardia sulla cooptazione del ricercatore inconsapevole che può diventare una pedina a favore dei gruppi controversi.27 Infine bisogna menzionare come fonte d’informazione indiretta le diatribe interne quando si presentano sotto forma di letteratura critica, prodotta dall’interno di una setta. 1.4 UNO STUDIO CONTROVERSO Il fenomeno settario, dai contorni sfumati e imprecisi, che attira l’attenzione di studiosi o ricercatori appartenenti a più campi disciplinari ai quali competono approcci diversi e spesso in contrasto tra loro, è spesso al centro di polemiche, diatribe che fanno sostanzialmente capo a due scuole di pensiero: coloro che si pongono a difesa della libertà di credo e vivono 27 Marybeth Ayella (1990) “They Must Be Crazy: Some of the Difficulties in Researching Cults” American Behavioral Scientist, 33 (5) pp. 562-577 23 qualunque forma di ostacolo alla libertà di religione come un attentato ai diritti dell’individuo, e coloro che vedono nelle sette il luogo ideale in cui possono perpetrarsi crimini spesso impuniti. Si discute, come già visto, sulla bontà euristica della terminologia e se questa debba essere prevalentemente psicologica, teologica o sociologica. Si discute soprattutto perché il problema è attuale e spesso attraversato da fatti di cronaca che allarmano i governi e la popolazione. La polemica infiamma anche per i risvolti pratici ed applicativi di questi studi. I governi, infatti, basano molto spesso le loro politiche in materia di setta sulle relazioni e rapporti che provengono in parte dagli studiosi, ma anche dai servizi segreti o da movimenti anti-setta. Un altro sviluppo pratico è il coinvolgimento degli studiosi nei processi, a favore o contro le sette. Il campo degli studiosi di sette è uno dei più divisi del mondo accademico. “Divisi da ideologia, formazione e storia disciplinare, i sociologi e gli psicologi che studiano le sette si confrontano su un enorme (…) abisso culturale. E il dibattito spesso diventa personale; nonostante si siano avuti recenti segni di rappacificazione, gli antagonisti accademici hanno frequentemente cercato di screditare le reciproche motivazioni di ricerca. (…) Il campo è completamente polarizzato, osserva Thomas Robbins, un sociologo della religione indipendente di Rochester, Minnesota. (…) Il maggior numero dei libri sull’argomento sta da una parte o dall’altra, e gli studiosi di entrambe le fazioni non leggono i libri del campo avverso.”28 Nello stesso mondo accademico c’è chi accusa i colleghi sociologi di aver accettato somme di denaro, messi a disposizione dalle stesse sette per promuovere ricerche sulla propria aggregazione. 28 Charlotte Allen (1998) “Brainwashed. Scholars of Cults Accuse Each Other of Bad Faith” ” New York Lingua Franca The Review of Academic Life hhtp://www.linguafranca.com/9812/allen.html 24 Zablocki, docente di sociologia alla Rutgers University, afferma che un ostacolo ad una maggior conoscenza sulle sette, riguarda la sovvenzione di spese per le ricerche, per la pubblicazione e l’organizzazione di conferenze. Ciò che il professore rimprovera è la mancanza di spiegazione pubblica sulla provenienza del denaro e di precauzioni prese perché il denaro non interferisca con l’obiettività delle ricerche. Secondo Benjamin Beit Hallami, psicologo dell’Università di Haifa, in conseguenza di questa situazione bisognerebbe rileggere l’intero corpo della letteratura sui Nuovi Movimenti Religiosi.29 Robert Balch definisce la posizione di alcuni ricercatori l’approccio apologetico.30 La maggiore controversia verte sostanzialmente su un problema fondamentale: l’esistenza o meno del lavaggio del cervello. Fra gli studiosi di scienze sociali il dibattito verte sulle caratteristiche che dovrebbe avere il lavaggio del cervello nella conversione. L’opinione generale ha indicato che si può considerare tale solo una conversione che implichi isolamento, incarcerazione e coercizione fisica. Dato che condizioni simili non sono state riscontrate, i sociologi preferiscono accantonare il concetto. Kent annota tuttavia che i ricercatori hanno sottostimato gli sforzi di alcuni gruppi nel mantenere e riconvertire i propri membri (1997). Zablocki, che per 30 anni ha intervistato sia membri attivi sia exmembri di Nuovi Movimenti Religiosi, è fra gli studiosi che hanno abbracciato questa tesi. L’autore sostiene che molte aggregazioni hanno causato la distruzione di molte vite, sia di adulti che di bambini. I dati che emergono dalle ricerche imporrebbero un maggior impegno da parte dello studioso di scienze sociali per cercare di capire il fenomeno, 29 Ibidem cfr. p. 13 30 Robert Balch (1996) “Review of Sex, Slander and Salvation: Investigating the Family/Children of God”Journal for the Scientific Study of Religion 35 (1) p. 72 25 indipendentemente dalle applicazioni conseguenti o dall’eventualità di nuocere alla causa della libertà religiosa.31 Contro la tesi del lavaggio del cervello altri sociologi e psicologi, i quali escludono il fenomeno non essendo direttamente osservabile, aggiungono che, anche se questo potesse essere isolato e misurato, ovviamente sarebbe un test eticamente non attuabile. Altre spiegazioni avanzate sono: la teoria dell’etichettamento e della condizione pre-esistente. La teoria dell’etichettamento mette in risalto il pregiudizio della cultura di massa intorno a questo fenomeno e l’assenza di un vero pericolo nell’adesione a queste aggregazioni, se non l’opinione pubblica. La teoria della condizione pre-esistente considera gli appartenenti alle sette delle persone disadattate ancor prima di aver aderito alla setta. Altri elementi contro il lavaggio del cervello, secondo David Broomley, sociologo alla Virginia Commonwealth University, sono gli alti tassi di turnover, ovvero il ricambio continuo degli aderenti che rimangono nella setta per poco tempo, e la vita breve di molte sette che nascono e muoiono in tempi brevi.32 Questi dati potrebbero suggerire che gli aderenti non abbiano ricevuto un lavaggio del cervello se sono liberi di entrare ed uscire da un’aggregazione. Alla luce delle forti controversie e degli approcci contrastanti, rinvigoriti dalle opinioni personali e dalle ripercussioni sulla vita pratica, è possibile superare questi contrasti assumendo un diverso punto di vista? Noi pensiamo di sì e riteniamo che potrebbe essere la prospettiva pedagogica, la quale per sua natura è omnicomprensiva e tende a 31 Benjamin Zablocki (1997), “The Balcklisting of a Concept. The Strange History of the Brainwashing Conjecture in the Sociology of Religion”, in Nova Religio: The Journal of Alternative and Emergent Religions,vol.1, n.1 pp97-98 32 Charlotte Allen (1998), “Brainwashed…” cit. 26 confrontarsi con diversi approcci ed integrare contributi disciplinari differenti. Sicuramente, a prima vista, sembrerebbe inutile dibattersi su questioni come il lavaggio del cervello, soprattutto quando si intende studiare un fenomeno sociale ricorrendo a tecniche di indagine quantitativa. Risulta inoltre arbitraria, a mio avviso, il non prendere in considerazione le opinioni degli ex-membri come categoria di persone. Ciò forse potrebbe risalire ad una teoria funzionalista della società che tende a descriverla in modo coeso ed unitario. Il non tenere conto delle disfunzioni reca un’immagine falsata della realtà. Secondo l’approccio funzionalista una società è composta da strutture che si ingranano le une nelle altre. Seguendo la metafora dell’organismo vivente, cara a Comte e Durkheim, le società sono formate da parti che si specializzano per assolvere le diverse funzioni e cooperano secondo un accordo di base. Ad eccezione di Merton, che ha introdotto anche le disfunzioni, i pensatori funzionalisti, a cominciare da Talcott Parsons, hanno privilegiato i fattori che portano alla coesione sociale, a discapito di quelli che provocano il conflitto.33 Lo studio del fenomeno, aprendosi ad una prospettiva pedagogica, permetterebbe di esaminare il rapporto tra ideologia, qualunque essa sia, e l’evolutività della persona ed il suo progetto di vita. 1.5 L’APPORTO PEDAGOGICO La pedagogia si presenta come un campo neutro, sul quale possono misurarsi ed intersecarsi le varie discipline ed approcci che studiano ed affrontano il fenomeno della setta. Esaminiamo alcuni elementi a favore di questa tesi. 33 Talcott Parsons (1965) “Il sistema sociale” Milano, Comunità (ed. orig. “The Social System” London, Tavistock, 1952) 27 1.5.1 PEDAGOGIA: SCIENZA COMPOSITA La pedagogia è una scienza teoretica, che ha per oggetto l’educazione dell’uomo. E’ una riflessione che, iniziata nei tempi antichi insieme alla riflessione sull’uomo, ha mantenuto nel tempo un rapporto stretto e privilegiato con la filosofia, con l’etica e con la politica (si educa un uomo che deve vivere in uno stato). Nel tempo i collegamenti con altre scienze sono aumentati ed oggi si guarda ad altre scienze come la psicologia, la sociologia, l’antropologia, la didattica, la statistica, la medico-biologica, e tuttavia la pedagogia non può ridursi ad alcune di esse. “La considerazione dell’uomo sotto la specie del soggetto di evoluzione culturale e di storia umana ne individua uno specifico irriducibile: nessun’altra scienza umana s’incentra su di esso, ed ha la stessa tensione tra teoretica ed applicatività. (…) La pedagogia diviene anche un campo d’integrazione, coordinamento e volgimento ad un pensiero e ad un’azione unitari degli apporti di discipline diverse, e dei rispettivi fini tenuto conto dei rispettivi mezzi (…).34 La pedagogia raccoglie gli apporti di altre scienze dell’uomo per trasformarli in progetto educativo. 1.5.2 APPLICATIVITA’ DELLA PEDAGOGIA La pedagogia è la riflessione sugli atti educativi e, dunque, potremmo indicare l’educazione come il risvolto pratico della pedagogia. La pedagogia è inseparabile dall’applicatività e non può essere ridotta a pura scienza teoretica. Essa oscilla tra il fare, l’agire, il riflettere, tra ricerca quantitativa, qualitativa e principi di valore. Lo studio della materia educativa implica anche una necessaria discussione dei fini di ogni atto proposto per l’avanzamento culturale. La riflessione pedagogica attraverso 34 Franco Blezza (1993) “Educazione 2000” Cosenza, Pellegrini p. 286 28 il controllo con i fatti, diventa discussione critica grazie all’interazione con la realtà umana35 1.5.3 L’HOMO EDUCANDUS L’homo educandus”, da educare ed educabile nella sua soggettività essenziale è il criterio entro il quale realizzare questo progetto umano. L’educativo di cui si occupa il pedagogista si differenzia da quello dello psicologo o del sociologo perché, mentre questi guardano all’uomo in modo parziale, la pedagogia guarda alla persona nella sua totalità e peculiarità cercando di integrare i diversi contributi. La prospettiva dell’homo educandus è ampia ma si articola su una base fondamentale, in altre parole aiutare la persona a realizzarsi e guidarla alla riflessione e la responsabilità. L’educazione deve guidare l’uomo alla libertà di decisione.36 Fondamentale per la pedagogia è considerare l’uomo in quanto persona dotata di valori in sé e doti da sviluppare, ed il considerare la stessa educazione un valore attraverso il quale l’uomo rende comprensibile la sua umanità. E’ chiaro che il modello educativo è fortemente influenzato dalla filosofia, dalla visione del mondo, dalla cultura, dall’ambiente in cui avviene, dai mezzi culturali e risorse a disposizione, e dalla stessa visione del rapporto tra uomo e società di appartenenza. Appare, quindi, proficuo al fine di questo lavoro, un confronto tra gli elementi ed i principi pedagogici che caratterizzano l’educazione dell’uomo e del bambino in una visione 35 Ibidem cfr. p.287 36 Diega Orlando Cian (1996) “Alla ricerca di un paradigma unitario nelle scienze dell’educazione” p. 130, in Giorgio Cian e Diega Orlando (1996) “Studium educationis” vol. 1, Padova, Cedam 29 moderna e quelli che si possono evincere da filosofie ed ideologie inerenti ad altri sistemi di pensiero. 1.5.4 L’ATTO EDUCATIVO LA CULTURA: Secondo la visione antropologica di Franz Boas, s’intende per cultura ogni aspetto tipico di un ambiente. Cultura, dunque, non è solo quella “umanistica”, altisonante, ma ogni elemento presente in una tradizione: i costumi, i riti, i piccoli fatterelli quotidiani, che formano la sua identità culturale. Una considerazione può essere avanzata riguardo il relativismo culturale di cui si è fatto menzione. Il relativismo culturale è un concetto antropologico che nasce come risposta all’etnocentrismo e per legittimare le culture considerate inferiori, ed il cui scopo, dunque, non è mai stato quello di appiattire le differenze ma, al contrario, valorizzare e legittimare ogni tradizione. Non richiede di spogliarsi della propria cultura o religione per abbracciare quella di altri popoli, ma può essere considerato l’humus dal quale si diramano altri concetti: il pluralismo culturale, l’intercultura, un modo di intendere l’educazione che mette in rilievo la relazionalità e l’integrazione. L’educazione interculturale è un modo di affrontare le diversità in generale, ed in particolare usata per favorire l’integrazione di individui provenienti da altre culture in quella predominante: si basa sul rispetto e sulla valorizzazione della cultura di origine. Il fenomeno che spinge tanti individui ad abbandonare la propria cultura o religione di origine per abbracciare quella di popoli esotici, non può trovare origine, a mio avviso, nel relativismo culturale. La pedagogia interculturale si propone infatti di stabilire delle connesioni tra le diverse culture, ma non a scapito della cultura di origine. Un’altra accezione del termine educazione la considera come il complesso della comunicazione interpersonale, tutto ciò che appartiene all’uomo, è prodotto dall’uomo e trasmesso alle generazioni seguenti, ed è condizione di evoluzione culturale 30 della specie umana, intendendo con ciò anche la trasmissione di artefatti culturali. Con evoluzione culturale s’intende un processo senza fine, un divenire continuo, con il quale l’uomo ha potuto risolvere i problemi posti dall’esistenza indipendentemente dal contesto sociale in cui si formano. CONTESTO Il processo educativo avviene in un contesto, ovvero l’ambiente specifico in cui l’uomo vive, con le risorse e i mezzi a disposizione, sia in quanto artefatti culturali, sia nel senso di risorse concettuali ed ideologiche, ma anche in quanto vincoli e limitazioni. Risorse e vincoli possono, perciò, favorire o limitare ed ostacolare la crescita e lo sviluppo. Il contesto agisce in modo determinante sulle possibilità che l’uomo ha di svilupparsi in un senso o in un altro, o di assumere comportamenti patologici e regressivi. Facendo riferimento anche ad una prospettiva psicologica è possibile affermare che le stesse funzioni psicologiche dell’uomo sono strettamente correlate e mediate con gli strumenti della cultura e sono soggette ad un’evoluzione storica.37 PERSONA. E’ importante far riferimento alla persona in quanto si specifica cosa s’intenda per uomo destinatario dell’educazione. La persona è ente portatore di valori secondo un concetto avanzato da Mounier nell’ambito della corrente di pensiero del Personalismo Pedagogico (1935). Caratteristiche della persona sono: la razionalità, l’unitarietà ed identità con le quali s’identificano tutti gli aspetti che formano la persona e cioè la razionalità, l’affettività, la progettualità, l’emotività, la storia, ecc. Altra caratteristica è l’inseità che vede l’uomo come in sé, un uomo cioè che deve fare uno sforzo per uscire da sé ed andare verso gli altri. La 37 Clotilde Pontecorvo (1994) “L’apprendimento tra culture e contesti” in ,Pontecorvo, Ajello, Zucchermaglio (1994) “I contesti sociali dell’apprendimento” Milano LED, p.21 31 persona è anche dotata di finitezza, di limiti. Infine la persona è contemporaneamente libertà e responsabilità, è l’uscita dai condizionamenti, dagli schemi verso ideali di giustizia e di emancipazione. La libertà implica la responsabilità delle scelte: entrambi i concetti assumono un grande valore educativo, perché chiamano in causa gli impegni personali senza derogarli completamente all’ambiente, alla famiglia e a cause esterne. Ancora un altro concetto importante è la relazionalità, in quanto la persona non vive da sola ma insieme ad altri e realizza se stessa nel confronto, nel rispetto e nella valorizzazione dell’altro da sé. 1.6 LA SITUAZIONE ITALIANA Anche in Italia, paese poco avvezzo al pluralismo religioso, si sono moltiplicate le associazioni di tipo religioso, magico e spirituale tanto che il Ministero dell’Interno, tramite il Dipartimento di Sicurezza, Direzione Generale Polizia di Prevenzione, ha prodotto un rapporto dal titolo “Sette religiose e Nuovi Movimenti magici in Italia” (1998) per tentare di classificare il fenomeno in atto nel nostro paese. L’articolo 8 della Costituzione Italiana considera “Tutte le confessioni religiose libere di fronte la legge” e l’articolo 19 “tutti hanno il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa”. Sebbene non si registrino episodi gravissimi attribuibili alle sette, non sono esclusi i possibili pericoli ed implicazioni penali nelle attività di alcuni movimenti e quindi la necessità di monitorare la situazione. Attualmente sono in atto alcune iniziative giudiziarie a carico di alcune aggregazioni. E’ difficile stabilire delle stime numeriche reali, sia per l’alto numero di turnover, sia per le eventuali aggregazioni sommerse, e per le statistiche a volte gonfiate di alcune associazioni. Lo stesso rapporto di Polizia indica circa 137 gruppi e 83.000 adepti; il G.R.I.S. (Gruppo di Ricerca ed 32 informazione sulle Sette) calcola circa 400 aggregazioni e 600.000 aderenti. L’I.S.P.E.S. in una ricerca sulle credenze degli italiani nel paranormale, condotta dall’antropologa Cecilia Gatto Trocchi, rileva l’esistenza di 70.000 maghi, astrologhi e guaritori, e milioni di utenti. A continuazione si vuole fare una breve presentazione delle principali associazioni private che in Italia si occupano in forma continuativa e secondo un proprio approccio, del fenomeno settario. CESNUR o Centro Studi sulle Nuove Religioni, fondato nel 1988, è una rete internazionale di associazioni di specialisti diretta da Massimo Introvigne, con sede a Torino. La biblioteca del CESNUR, conta oltre 10.000 volumi. Obiettivo di questa associazione, che ha una sede corrispondente anche negli Stati Uniti, è quello di promuovere ricerche nel campo dei NMR e di difendere il principio di libertà religiosa. Il G.R.I.S. (Gruppo Ricerca e Informazione Sette), associazione cattolica approvata dalla C.E.I. nel 1987 con sede nazionale a Bologna e sedi locali che possono formarsi nelle varie diocesi sul territorio nazionale con approvazione dei vescovi locali. Obiettivi del G.R.I.S. sono la conoscenza e studio delle nuove aggregazioni, il dialogo ecumenico quando ciò sia possibile, un monitoraggio della realtà locale in cui opera; l’informazione ed una denuncia delle violazioni dei diritti della persona quando ciò avviene. Il G.R.I.S. predispone centri di ascolto per coloro che vogliano approfondire la tematica o chiedere consigli. Un gruppo di studio si raccoglie intorno alla RIVISTA PSICHIATRIA E TERRITORIO, fondata dallo psichiatra Mario Di Fiorino nella Regione Toscana nel 1984, e pubblicata da Teseo Ricerche (Pisa) che si occupa anche del fenomeno settario e che nel 1989 ha promosso il Convegno “La persuasione socialmente accettata, il plagio e il lavaggio del cervello”. Nel luglio 1999 si è inoltre costituita la Società italiana per lo studio di Psicopatologia e Religione, con lo scopo di promuovere ricerche e 33 convegni, tra gli psichiatri, sul tema dei rapporti tra psicopatologia e religione. Nell’ambito di queste finalità, nell’ottobre 1999 la società ha promosso il Convegno “Affiliazione e distacco dalle comunità settarie”. Ce.S.A.P. (Centro Studi sugli Abusi Psicologici), nata nel 1999 con sedi a Bari e Firenze, è un’associazione che lavora attraverso una rete di professionisti, presenti sul territorio nazionale ed internazionale, esperti sul fenomeno dell’abuso psicologico in generale, ed in particolare sull’abuso derivante dall’affiliazione ad una aggregazione di tipo religioso, magico o spirituale. Obiettivi sono: la ricerca, l’istruzione, la formazione attraverso convegni, dibattiti e corsi di aggiornamento sulla problematica dell’abuso psicologico. Istituisce centri di ascolto per le vittime delle sette e per i loro familiari. C.I.C.A.P. (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), un’organizzazione scientifica e pedagogica che promuove indagini scientifiche sul paranormale e porta avanti un’opera di informazione ed educazione alle scienze. Fondata nel 1989 a Padova, è guidata da Piero Angela. Si occupa in particolare dei seguenti fenomeni che affronta con una metodologia razionale scientifica: parapsicolologia, astrologia, spiritismo, medicina alternativa, pseudoscienze, paranormale religioso, UFO. Sulle attività dei maghi e con uno sguardo anche al fenomeno settario, si adopera anche il TELEFONO ANTIPLAGIO, il cui obiettivo è quello di denunciare abusi e truffe e scoprire le organizzazioni occultistiche e spiritistiche sommerse. 34 1.7 I TRATTI DELLA SETTA Tratti costitutivi della setta sono la separazione rispetto ad una tradizione religiosa ed il conflitto sia in campo religioso, sia con lo stato e con la società in generale. 1.7.1 SEPARAZIONE Secondo Enzo Pace i tratti costitutivi andrebbero ricondotti a quattro aspetti fondamentali: a) l’alterazione dei confini di una determinata credenza religiosa; b) la costituzione di un nuovo principio d’autorità; c) la ricerca di condotte di vita che marchino la radicalità della scelta religiosa che s’intende compiere; d) la temporanea o definitiva fuoriuscita dal mondo, cioè, simbolicamente, dai comportamenti ritenuti normali in un certo ambito sociale, e dal complesso delle istituzioni quali modelli di famiglia, sistema scolastico, stato, che regolano una comunità umana. 38 L’idea di separazione implica sia l’esistenza di un’autorità religiosa ed un sistema da cui ci si separa, sia la contrapposizione del nuovo ordine che si differenzia, per qualche aspetto, dal primo ed attorno al quale si forma un gruppo di aderenti. Molto spesso la setta non si separa solo da una religione ma anche dal mondo perché sede del male: questa fuga dalla società di appartenenza può essere sia simbolica che reale. Lo scopo della setta è di proporsi come società alternativa sulla terra del modello di santità cui si aspira. Per religione tradizionale non dobbiamo solo intendere la chiesa, ma tutti i ritualismi che sono entrati nel patrimonio collettivo di una società. In questo senso, un’organizzazione religiosa implica la presenza di un sistema di credenze e pratiche religiose tramandate da generazione in generazione attraverso gesti rituali e considerate normali da una società maggioritaria. 38 Enzo Pace (1997) “Le sette” cit. p. 11 35 Esiste un equilibrio fra le varie sfere della vita individuale e sociale in una società e spesso la religione ufficiale fa da collante alle varie dimensioni. In questo caso una religione non si configura solo come un luogo nel quale rinvenire ed assumere comportamenti ispirati alla fede o aperti alla dimensione del sacro, ma è anche un’istituzione sociale. La Chiesa diventa sinonimo di religione o tradizione religiosa ufficiale, maggioritaria, etnicamente radicata per ragioni storiche in una società determinata. La religione in tal caso diventa una sorta di religione di tutti, una volta sacra, sotto cui tutti i membri della comunità si sentono a casa propria.39 La setta, dunque, non solo si oppone ad un sistema religioso in senso stretto, ma anche ad una società rappresentata da una specifica tradizione religiosa. 1.7.2 IL CONFLITTO Il conflitto è alla base delle formazioni settarie. La setta può sperimentare tre tipi di conflitti: a) di tipo religioso; b) con lo Stato; c) con la società. Il conflitto religioso può derivare da questioni dottrinarie o dall’organizzazione della vita interna. “In linea di massima tutti i conflitti hanno a che fare sostanzialmente con il principio d’autorità”, cioè con il tema dell’esercizio legittimo del potere d’interpretazione autentica di un determinato sistema di credenza.”40 Viene messa in discussione la capacità interpretativa del patrimonio di credenza. Il conflitto può investire le grandi tradizioni già stabilite attraverso dei testi sacri, e quelle in via di consolidamento e che riguardano il processo di sistematizzazione dei canoni universali. Il conflitto fra setta e Stato verte di solito su aspetti specifici e dipende, naturalmente, dal tipo di stato e dal tipo di questione. Wilson 39 Ibidem p. 17 40 Ibidem. Pp.18,19 36 distingue gli insegnamenti e le pratiche settarie che solitamente conducono una setta ad opporsi alle autorità dello Stato. Sono inclusi: - questioni in cui la setta sfida le autorità dello Stato; [ad es. il servizio di leva] - questioni in cui gli insegnamenti di una setta sono contrari all’autorità dello Stato; - questioni in cui possa essere addotto che l’aderenza alla setta o ai suoi insegnamenti metta in pericolo i diritti umani, perfino degli individui che ne fanno parte [ ad es. nel caso di problemi di salute riguardanti i bambini coinvolti nella setta o nei casi di affidamento dei minori al genitore rimasto fuori dalla setta] - questioni in cui le autorità cercano di difendere la moralità convenzionale e proteggere il pubblico generale. [ad es. promiscuità sessuale, strutture familiari improprie come la poligamia, la frode, ecc.]41 Le tensioni con la società si manifestano perché la setta spesso è portatrice di valori contrari alla morale, e richiede l’osservanza di pratiche controverse. La setta si propone come mezzo di salvezza e rivendica un monopolio sulla verità e, sebbene si tratti di rivendicazioni spirituali, queste hanno un impatto sulla vita pratica perché implicano una serie di restrizioni e di richieste. Nell’ambito delle sette cristiane viene enfatizzato che la vita può essere un anticipo della bontà di Dio e che non bisogna aspettare di andare in cielo per provare la gioia del paradiso. Dato che molte dottrine, azioni o limitazioni sono controcorrente rispetto alle convinzioni della società in generale, le sette sperimentano tensioni quando le loro occupazioni urtano, come spesso succede, con il mondo all’esterno.42 41 Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. p. 31 42 Ibidem p. 48 37 Raramente, tuttavia, tali conflitti conducono a limitazioni o azioni repressive della società circostante, soprattutto in Occidente. 1.8 L’EVOLUZIONE DELLA SETTA I sociologi hanno cercato di stabilire delle leggi generali per spiegare la formazione di tali aggregazioni attraverso il metodo comparativo. Si deve soprattutto all’opera di Max Weber ed Ernst Troeltsch che, per primi, hanno dato inizio allo studio delle aggregazioni religiose e dei quali si tratterà in modo specifico nel secondo capitolo. Ogni setta è in parte unica sia nei suoi tratti distintivi, sia per le circostanze storiche in cui è sorta. Si possono riconoscere, tuttavia, dei punti comuni che riguardano la presa di posizione, la struttura e l’orientamento, lo stile della leadership, l’organizzazione e le caratteristiche emergenti. Le sette si contrappongono ad un sistema religioso ufficiale ed hanno una durata ed un impatto di varia entità sulla società, altrettanto diversi sono gli effetti della società maggioritaria sulle aggregazioni. Nella maggior parte dei casi, con il tempo, le sette attutiscono i loro toni di opposizione e di contrasto contro la società circostante. 1.8.1 PRESA DI POSIZIONE, STRUTTURA E ORIENTAMENTO Un movimento religioso può cominciare come setta in contrasto all’autorità tradizionale. La setta si attribuisce il monopolio della verità, esigendo assoluta lealtà, e manifestando incompatibilità con altre istituzioni religiose; applica una disciplina rigorosa espellendo coloro che deviano dal cammino indicato. Alcune sette si riducono e scompaiono, altre si sviluppano, e si possono trasformare in religioni dominanti: è il meccanismo denominato “da setta a chiesa”. 38 “Quando una formazione religiosa, nota come setta, per ragioni storiche e per sua interna vitalità, finisce per aderire al sentire della maggioranza di una società, costituendone progressivamente il nuovo codice di simboli e di credenze individuali e collettive, tende a funzionare come “chiesa”. I suoi riti, i suoi professionisti del sacro, le sue norme morali, insomma la visione del mondo che essa contribuisce a diffondere nelle menti e nei cuori di intere generazioni, diventano parte integrante del paesaggio sociale, un dato naturale, scontato, un orizzonte di senso che nessuno si sognerebbe di valicare.”43 Questo processo è anche denominato istituzionalizzazione, è spesso legato al destino di imprese politiche quali la formazione di uno stato o di imperi o in generale di chi detiene il potere che, nel momento in cui aderisce ai valori propagandati da un’aggregazione, può utilizzarli anche per fondare e costruire un’unità politica. Può esserne un esempio la costruzione del Sacro Romano Impero sui valori del cristianesimo. Non sempre però la setta diventa chiesa predominante. Ci sono sette, infatti, che riescono a rimanere tali perché si rifiutano di scendere a compromesso con i valori predominanti del mondo esterno. La separazione, in questo caso, viene mantenuta di generazione in generazione: sono tuttavia delle eccezioni perché in genere le sette tendono ad assumere comportamenti meno conflittuali.44Questo modello evolutivo fu teorizzato da Richard Niebuhr nel 1929, il quale formulò che la setta diventava denominazione con la seconda generazione. Lo studioso si era basato sulla peculiarità della storia americana e su quella falsa premessa era arrivato a delle false conclusioni. L’America era il primo paese cristiano senza una chiesa predominante, mentre le denominazioni erano la struttura 43 Enzo Pace (1997) “Le sette” Il Mulino, Bologna pp. 25,26 44 Ibidem p. 30 39 religiosa più diffusa. La stessa mobilità sociale che investiva gli individui, facilmente si estendeva anche alle organizzazioni religiose.45 Rispetto alla forza di diffusione si riconoscono due modelli: la gemmazione continua ed il contagio di moda. La gemmazione è il processo con il quale, da un nucleo originario di idee di tipo settario, per scissione, si forma una serie differenziata di sette che condividono qualche elemento con la formazione originale, ma se ne differenziano per tipo di organizzazione. Il contagio di moda avviene quando imprenditori religiosi si appropriano di simboli religiosi in libera circolazione e li ricompongono con altri provenienti da altre tradizioni religiose: sono le cosiddette formazioni sincretistiche. 1.8.2 LEADERSHIP CARISMATICA Molte organizzazioni religiose crescono e si affermano grazie alla leadership carismatica. Nel passato era facile credere che un individuo fosse dotato di carisma e meritasse, perciò, il rispetto e la fiducia dei suoi seguaci, indipendentemente da qualunque dimostrazione logica. Oggi, in seguito al processo di democratizzazione ed allo sviluppo del processo razionale-empirico, è più difficile legittimare una leadership carismatica. Si tende, infatti, ad esporre le fobie, le debolezze ed ambizioni dei leader e ad attribuire, eventuali doti carismatiche, a caratteristiche psicogenetiche e non divine. La pretesa di una leadership carismatica, in ambito cristiano, attrae, di solito, molte critiche e si corre perfino il rischio di essere accusati di plagio. Uno sguardo alle figure carismatiche del passato rivela che questi personaggi, con le proprie caratteristiche e tratti, erano figli del proprio tempo, uomini appartenenti ad una cultura specifica in un periodo storico preciso. Il carisma è attualmente una forma estrema per rivendicare la 45 Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. pp. 108/109 40 legittimità e poiché si basa sulla fede e la fiducia totale, quando si verifica un errore o una colpa, il leader carismatico è soggetto alle critiche, ai rimproveri o perfino le denunce dei suoi seguaci.”46 1.8.3 CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI Un elemento evolutivo che caratterizza lo sviluppo “da setta a denominazione”, è l’affermarsi di una classe di “ministri stipendiati”, cioè professionisti, pagati dalla chiesa, i quali acquistano una posizione centrale nell’organizzazione. Con la costituzione di questa categoria si assiste ad una separazione tra clero e laici, con diversità di ruoli, funzioni ed importanza nell’organizzazione, spesso all’origine di tensioni all’interno della struttura. Tali conflitti possono sorgere anche quando, invece della nomina dei ministri, si scelgano degli amministratori i quali, sovente, sviluppano un interesse per lo status, il potere, un desiderio di manipolazione e la sfiducia verso gli altri. I ruoli amministrativi spesso richiedono l’uso di tecniche tipiche delle organizzazioni razionali, come la contabilità, l’informatica, le tecniche di comunicazione, gli investimenti, il marketing. “L’adozione di queste disposizioni colloca le nuove sette in circuiti di sviluppo che le porterà a contrapporre l’efficienza alla spiritualità”47 e che saranno origine di conflittualità all’interno. 1.8.4 CARATTERISTICHE EMERGENTI Un aspetto che spinge verso l’istituzionalizzazione è la rinuncia al rigore nell’ideologia, e alla pretesa di una propria superiorità rispetto alle altre denominazioni. Nel processo di maturazione di una setta anche quei principi all’inizio considerati indispensabili nel manifestare l’obbedienza 46 Ibidem p. 115 47 Ibidem p. 118 41 alla volontà di Dio, ed utilizzati come strategia per l’isolamento, vengono successivamente relativizzati. 1.8.5 CRESCITA ED EFFETTI DELLA SECOLARIZZAZIONE Per secolarizzazione s’intende convenzionalmente il processo per cui la religione perde il suo significato sociale. Questo processo si impone in modo diverso a seconda degli insegnamenti di una setta e del contesto sociale in cui si è diffusa. La secolarizzazione è più forte in città che in campagna; aumenta con la mobilità sociale della popolazione. L’allontanamento, infatti, indebolisce le affiliazioni personali e dunque agisce sulle relazioni all’interno di un’organizzazione religiosa. La mobilità sociale, quando porta maggiore ricchezza all’individuo, lo spinge verso persone dello stesso status sociale anche se non aderenti alla propria organizzazione religiosa ed affievolisce, perciò, le relazioni con gli altri affiliati. Questi effetti sono attutiti quando un gruppo mantiene i suoi tratti distintivi, attraverso il rispetto rigoroso della dottrina e della pratica. Se viene a mancare questo rigore un movimento può perdere la sua ragion d’essere. Il persistere in questi orientamenti distintivi, tuttavia, porta al conflitto con la società, e la conseguente difficoltà a reperire nuovi membri e difenderli nei confronti di un mondo sempre più scettico. Le sette che mantengono il proprio rigore ideologico si isolano sempre di più, e difficile risulta l’affiliazione. Esse basano la propria evoluzione, quasi esclusivamente sul reclutamento interno attraverso le nascite dei figli ai membri dell’aggregazione. Questo fenomeno è assimilabile ad una città assediata e segregata, impermeabile alla realtà esterna. 42 1.9 IL FALLIMENTO DELLE SETTE Per attestare il fallimento di una setta bisogna prendere in considerazione quali obiettivi si era proposta di raggiungere, infatti, non sempre, la crescita è rappresentativa della riuscita della missione. La ricerca sociologica, tuttavia, considera alcuni parametri quali indicatori di successo o fallimento: numeri, durata, mantenimento dell’impegno, raggiungimento degli obiettivi. Un altro criterio che permette di investigare fra le cause di successo e fallimento è la distinzione tra fattori esogeni ed endogeni. Secondo Festinger, i fattori endogeni sono: ideologia, leadership, organizzazione, tipologia di aderenti ed istituzionalizzazione.48 1.9.1 IDEOLOGIA L’ideologia non è fra le cause principali dei fallimenti perché, sebbene questa si mostri fallibile (es. profezie non adempiute), esistono dei meccanismi di difesa studiati dallo psicologo Leo Festinger49. Il fallimento delle promesse ideologiche non riesce, da solo, a causare il declino di un movimento. “(…) dobbiamo ricercare le mancanze strutturali piuttosto che ideologiche, per reputare il fallimento di un movimento.”50 Fondamentale per la spiegazione del fenomeno è la teoria della dissonanza cognitiva. L’azione dell’individuo è il risultato di un accordo tra il suo pensiero, le credenze ed i sentimenti. Quando questi elementi entrano in disaccordo tra loro, si crea una dissonanza o squilibrio e l’individuo dovrà compiere uno sforzo per ridurla. In altri termini la dissonanza è uno stato di tensione interna per la coesistenza discordante di opinioni precedenti a nuovi fatti che si possono verificare. Le persone 48 Ibidem p. 227 49 vedi L. Festinger, H.W. Riecken, S. Schachter (1956) “When Prophecy Fails: A Social and Psychological Study of a Modern Group that Predicted the Destruction of the World” Harper And Row, New York 50 Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. p. 230 43 riducono lo stato di tensione in modi diversi: cambiando opinione, reinterpretando le nuove informazioni in funzione di loro atteggiamenti precedenti, cambiando il proprio comportamento in funzione dei nuovi dati.51 1.9.2 LEADERSHIP Il fallimento di un movimento religioso è correlato ai limiti della gestione o della leadership. Nell’ambito delle sette cristiane possiamo annoverare due tipi di leadership: democratica e carismatica. I raggruppamenti che ricorrono ad una gestione democratica (forte nel protestantesimo radicale), hanno preferito un modello di fratellanza che si basi sul consenso e sulle decisioni unanimi come forma di garanzia per il singolo membro. In questi gruppi i problemi scaturiscono da gelosie, competizioni, invidie, sebbene queste si celino dietro una facciata di controversie dottrinali. Tali movimenti tendono ad essere scismatici e, di per sé, lo scisma costituisce il fallimento delle comunità cristiane che si basano sull’imperativo ideologico dell’unità e, obiettivamente, lo scisma costituisce il fallimento per tutti i leader religiosi. Nelle organizzazioni con leader carismatici (in gran numero prevalenti), i pericoli sono rappresentati sia dal carisma in sé, sia dalla successione al leader. Il carisma, nel mondo moderno, è un forte fattore di rischio, come già precedentemente illustrato. Come può un uomo da solo, pur accettando la presenza di straordinari poteri e unzione divina, risolvere i problemi sociali che un’intera collettività con tutta la buona volontà non riesce a fare? 51 Leo Festinger (1957) “A Theory of Cognitive Dissonance” Stanford California, Stanford University Press 44 L’altra causa che abbiamo considerato è la successione al leader carismatico. Una setta abituata a dipendere dal carisma personale del proprio leader, che non ha previsto modalità successive di operatività alla morte del leader, può rischiare di andare incontro a processi disgreganti, riducendosi ad un piccolo cenacolo di reduci.52 La morte del leader può provocare la rivalità fra i pretendenti alla successione, ed innestare dispute e dibattiti dottrinali con possibili scissioni. Le conseguenze dei conflitti interni causano spesso una riorganizzazione del sistema simbolico dell’organizzazione e comportano inevitabili cambiamenti nelle motivazioni e pratiche degli aderenti. Si può osservare l’irrigidimento dell’ideologia e della struttura, come soluzione per rafforzare l’appartenenza e l’identità dei membri, arginando le possibili defezioni. Uno dei dispositivi simbolici più usati a tale scopo è la rappresentazione di un nemico esterno che voglia distruggere la verità della setta, con la conseguente necessità di costruire un fronte unito con cui difendersi. 1.9.3 ORGANIZZAZIONE Una delle difficoltà che i nuovi movimenti incontrano ancor prima che comincino i problemi di istituzionalizzazione, è l’adattamento ed il compromesso tra le procedure organizzative e gli elementi mistici, trascendenti e spirituali del messaggio del movimento. Esiste un conflitto tra i metodi moderni, razionali ed elementi della religiosità quali l’inspirazione ed il carisma.53 I nuovi movimenti spesso usano tecniche moderne che, sebbene utili a propagandare il messaggio, poco si adattano alle rivendicazioni di poteri carismatici e l’impegno religioso. Queste discrepanze attirano spesso le 52 Enzo Pace “Le sette” cit. p. 105 53 Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. p. 235 45 critiche dei mass-media o di altri corpi religiosi che accusano i nuovi movimenti di essere dei racket o delle associazioni volte al lucro, e possono deludere le aspettative degli aderenti. 1.9.4 TIPOLOGIA DEGLI ADERENTI I movimenti si rivolgono quasi sempre ad una stessa tipologia di aderenti e questo può indebolire l’attrattiva ad altre categorie di persone. Un movimento che è prettamente composto da individui simili, in conformità ad un elemento discriminante (sesso, età, stato sociale, ecc.), ha difficoltà. Sono gli stessi membri ad avere un’idea stereotipata degli esterni che possono attrarre, e sono anche le relazioni stabilite a determinare un certo ambiente di riferimento; allo stesso tempo gli stessi esterni si fanno un’idea del tipo di ambiente solo guardando agli appartenenti. Ci sono altri pericoli legati alla tipologia del movimento. E’ il caso dei gruppi cui aderiscono solo adolescenti. I genitori spesso non ne condividono la scelta ritenendo che il ragazzo sia ancora giovane ed abbia bisogno di essere tutelato. Le sette hanno meno problemi con chi non ha ruoli sociali precisi o forti legami familiari alle spalle, come nel caso degli immigranti, i poveri, le minoranze etniche. Fra le ragioni di maggiore opposizione è la richiesta avanzata agli adolescenti di abbandonare gli studi per dedicarsi alla vita della comunità, avvertita come un forte pericolo dai genitori dato che l’istruzione è considerata indispensabile per gli impegni lavorativi che il giovane assumerà più avanti nella sua vita. Persecuzione e pressione pubblica, pur non essendo una causa diretta di fallimento, possono impedire il successo di un’organizzazione. 46 1.9.5 ISTITUZIONALIZZAZIONE Il processo indicato da Niebuhr, sebbene falsificato per via empirica, mette in evidenza un aspetto cruciale: stabilire un impegno per le famiglie che continui anche per le nuove generazioni. Di solito i movimenti non si rivolgono alle famiglie, ma agli individui e solo conseguentemente coinvolgono anche la famiglia. Il problema è quello di sviluppare un sistema educativo per i giovani e sapersi rivolgere a coppie sposate, impegnate nella crescita dei propri figli. Nei modelli di setta comunitaria si sviluppano, spesso, conflitti tra le relazioni familiari e la preminenza richiesta dalla comunità religiosa, che mira a stabilire la sua supremazia. Nei modelli terapeutici, invece, è più difficile stabilire relazioni personali durevoli tra l’auditor ed il cliente. Questi movimenti dipendono dalla commerciabilità del prodotto e dei modelli terapeutici. 1.9.6 FATTORI ESOGENI Fra le cause esterne di maggior impatto sullo sviluppo di un movimento, si possono annoverare le seguenti problematiche: - la reazione della stampa e del pubblico in generale all’ideologia o alla comprensione del ruolo sociale del movimento - eventuali problemi giudiziari che possono portare esiti positivi o negativi. Anche quando il gruppo vincesse, le controversie legali sono dispendiose e l’immagine pubblica ne rimane sempre danneggiata - il clima che si crea intorno ad una setta quando gli ex-membri le fanno una pubblicità negativa - il clima di panico sociale che si forma in seguito ad avvenimenti tragici che, pur originati in una setta particolare, tende ad estendersi a tutto il fenomeno 47 - la cultura moderna che con la sua enfasi sull’autonomia individuale, il pluralismo culturale, il diritto delle proprie scelte, va contro quei valori che nel passato hanno portato al successo delle organizzazioni religiose. 1.10 LA CONVERSIONE E’ un’esperienza fondamentale per coloro che aderiscono ad una setta, segna una linea di confine con la vita precedente e l’inizio di una nuova socializzazione. La conversione può avvenire subito o, molto più spesso, dopo un periodo (più o meno lungo) in cui l’individuo è esposto all’ideologia ed al rapporto con i membri dell’associazione. Molti sono gli studi che tentano di spiegare e descrivere il cambiamento di quegli individui che decidono di abbandonare le proprie abitudini e valori con i quali sono stati educati, per adottare quelli nuovi proposti dalla setta. In questo paragrafo si tenterà di far luce sulle teorie dell’adesione, i metodi di reclutamento e si cercherà di descrivere l’identità settaria. 1.10.1 TEORIE DELL’ADESIONE L’adesione ad una setta è un percorso di conversione complesso e, dal punto di vista sociologico, si esclude, in generale l’ipotesi del lavaggio del cervello. Si avalla, invece, un modello volontario di conversione alla religione, ed una scelta razionale dell’individuo. La conversione è un processo di interazione graduale che avviene per stadi. All’inizio la persona entra in contatto con interlocutori che gli offrono delle risorse o delle tecniche adeguate al superamento di eventuali sue difficoltà o al soddisfacimento dei suoi bisogni. Questo momento iniziale in cui la persona, attirata dalle promesse presentate, decide di iniziare il percorso offerto, è seguito da microdecisioni che solo alla fine sfociano in una scelta. Importante, a questo 48 livello, sono le relazioni che si stabiliscono con gli altri membri e le risposte che questi forniscono, nonché il clima affettivo che si stabilisce. “Ciò che conta nel processo di conversione ad una setta sono le reti di relazioni che si presentano a un soggetto come soluzione concreta a un dubbio esistenziale: in altre parole, la setta rappresenta un dubbio risolto”54 Diverse le metodologie adottate: dal bombardamento d’amore con il quale una persona viene sommersa da attenzione e affetto immediato, ai sensi di colpa con cui si fa leva sulla coscienza della persona, o altre volte alla combinazione dei due metodi.55 Alcune aggregazioni sviluppano delle tecniche razionali che applicano in forma costante a coloro che avvicinano. Man mano che si procede in questo cammino e ci si sente accolti, si stringono amicizie e si assume il linguaggio ed il sistema di rappresentazioni sociali proprie del gruppo, s’incomincia a vedere la realtà attraverso l’interpretazione del gruppo. Alla fine di questo processo la persona ha mutato identità e modo di pensare, risocializzandosi nei valori della nuova società cui ha aderito. Si considera l’adesione una scelta volontaria, cui segue l’esposizione all’ideologia e alla pratica di setta, che di solito sfocia in una decisione cosciente o una serie di decisioni. Attraverso il processo di socializzazione l’individuo impara ad esprimere i suoi bisogni e soddisfarli in maniera diversa dal resto della società, nelle forme promosse dalla sua aggregazione.56 Zablocki, favorevole alla tesi del lavaggio del cervello e quindi in contrasto con la tesi maggioritaria, è convinto, come altri sociologi, che la conversione avvenga dopo un periodo di tempo dall’adesione ad una setta. Egli sostiene l’inverosimilità che il lavaggio del cervello implichi la 54 Enzo Pace “Le sette” cit. p. 84 55 Eileen Barker (1982) “New Religious Movements: a Perspective for Understanding Society” Edwin Mellen, New York (trad. it. “I nuovi movimenti religiosi”, Arnoldo Mondadori, Cles Trento) p.46 56 Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. p. 196 49 negazione della capacità di libera scelta. Accettare l’ipotesi del lavaggio del cervello, infatti, non vuol dire credere che la persona non sia in grado di scegliere liberamente, ma che essa sceglie liberamente sulla base, però, di quei valori propugnati dal gruppo o dal leader, che ha accettato con o senza consapevolezza. L’autore sostiene che esiste una sequenza di eventi osservabili nel concetto di lavaggio del cervello che certe volte persiste per anni. Questa sequela visibile e relativamente chiara si articola in 4 tappe: 1) affiliazione, 2) modifica dello stile di vita, 3) disaffiliazione, 4) disillusione. In determinate situazioni una persona può essere sottoposta ad un certo tipo di persuasione, e trasformare i suoi valori di riferimento e il suo concetto di identità personale. Fra le condizioni si annoverano: la presenza di un gruppo molto unito in grado di controllare totalmente o quasi l’ambiente circostante e l’individuo; l’uso di un forte stress e disorientamento; messaggi contraddittori e tecniche sofisticate. Spesso le tecniche di persuasione operano in modo così efficace che anche dopo il distacco, l’individuo non riesce a liberarsi delle paure indotte e rimane perciò fortemente influenzato dall’ideologia grupparia.57 Il lavaggio del cervello è tuttavia un fenomeno relativamente raro a causa della difficoltà ad ottenere un forte livello di controllo ambientale e di influenza carismatica necessari per produrlo.58 Con molta più facilità, infatti, si assiste al cosiddetto nomadismo spirituale, cioè al vagare della persona da un gruppo all’altro, o ad un’adesione circoscritta ad un periodo. Pur escludendo la tesi del lavaggio del cervello, i sociologi accettano l’ipotesi di un reclutamento ingannevole, da parte di qualche organizzazione. “ (…) una volta che alcune persone hanno aderito ad un movimento sulla base di informazioni false, è più probabile che rimangano, 57 Alberto Amitrani e Raffaella Di Marzio (1998) “Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere” GRIS p. 7 http://members.xoom.com/grisroma/articoli/articoli.htm 58 Benjamin Zablocki “The Blacklisting of a Concept…” cit. p. 103 50 perché sono cadute vittime di ulteriori influenze; ad esempio possono aver stretto forti legami emotivi con membri del movimento durante il tempo supplementare che questo ha ottenuto mediante l’inganno”.59 Ci sono altre teorie generali che tentano di spiegare il fenomeno come l’anomia e la deprivazione relativa. Bryan Wilson si sofferma su quest’ultima, in particolare, spiegando che si applica a tutti coloro che si sentono svantaggiati in confronto ad altri. L’autore fa riferimento al lavoro di C. Glock e R. Stark60 nel quale la religione in generale è considerata come un’agenzia di compensazione ad eventuali forme di privazioni (es. povertà) dell’individuo: pur accettando che, almeno nel cristianesimo, la fede è offerta come forma di compenso, non tutti coloro che sono effettivamente deprivati si sentono tali, né fra questi, tutti si rivolgono alla religione (sia nella sua forma tradizionale o nei nuovi movimenti). Questa teoria, dunque, non permette di prevedere quali individui possono essere a rischio o quale individuo risponderà alle soluzioni offerte da una particolare setta. Un ultimo aspetto della conversione che desta preoccupazione è la suggestione sublimale. Alcune organizzazioni utilizzano questa metodologia per influenzare il subconscio degli individui guidandoli verso i cambiamenti auspicati. Sembrerebbe una tecnica di apprendimento con la quale si tenta di trovare una soluzione efficace e collaudata al problema di cambiare la propria mente e successivamente il proprio modo di vita.61 59 Eileen Barker “I nuovi movimenti religiosi” cit. p. 47 60 C.Y. Glock and R. Stark (1965) “Religion and Society in Tension” Chicago, Rand McNally pp. 242-59 61 Dr. Diana J Hodgson “A Sound Idea for Personal Growth Whole Life” riprodotto sul retro di un pieghevole di pubblicità per “Human Potential Series” distribuito al Festival Mind-BodySpirit, London 1989. 51 1.10.2 ESPERIENZE DI CONVERSIONE Che cosa conduce un individuo a lasciare un modello di vita preesistente per abbracciarne uno nuovo ed in contrasto con la società? Alla base della conversione ci sono delle richieste, una sensazione di deprivazione che spingerebbe la persona ad aderire a proposte che sembrano soddisfare i suoi bisogni. Ritroviamo questo stesso concetto in varie testimonianze di adepti i quali, nel menzionare i benefici della nuova fede, danno per implicito lo stato di bisogno avvertito. Il neofita, cui si chiede da cosa sia stato attratto, si esprimerà nei termini ideologici proposti dalla setta, cercando legittimazione attraverso i riferimenti diretti alla scrittura (se è un movimento cristiano), a qualche profezia specifica o ad eventi storici. “La Verità, cui gli adepti di vari tipi di setta si riferiscono, è il messaggio del proprio movimento, è autorivelante e sufficiente per la loro lealtà. (…) dietro gli slogan e gli stereotipi, gli aderenti prendono il messaggio del loro movimento come una verità sufficiente e convincente, che non solo riesce a spiegare la vita, il mondo, gli scopi di Dio nella storia, ma stabilisce i principi alla luce dei quali organizzare la propria vita.”62 Fra i motivi dichiarati da alcuni membri dei Testimoni di Geova intervistati per una ricerca, annoveriamo: - la persona è stata avvicinata da parenti o amici ed ha cominciato ad interessarsi - si è convinta della necessità di dedicarsi ad altri - ha trovato nel gruppo quell’affetto e rispondenza in un momento di crisi della sua vita, che non aveva provato in famiglia - ha trovato risposte ad una crisi esistenziale - ha trovato assistenza e supporto materiale - si è avvicinata in seguito a tragedie personali, nei confronti delle quali la sua chiesa o il suo mondo aveva mostrato indifferenza 62 Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit.p. 181 52 - ha trovato un nuovo status sociale più soddisfacente - la setta ha provveduto regole morali, ed ha incoraggiato lo sviluppo di nuove abilità Sostiene Bryan Wilson che, essendo la motivazione religiosa trascendente, il neofita assume implicitamente la bontà del suo credo: il vero è anche buono e reca benefici. I segni esteriori della credenza religiosa sono: il senso di una certezza intellettuale, l’acquisizione di uno scopo di vita, i benefici dell’aiuto reciproco in un gruppo segregato e totalmente impegnato, lo sviluppo di talenti, la prospettiva di un futuro migliore, una maggiore autostima, il raggiungimento di una levatura morale.63 Coloro che vengono a contatto con una setta possono riscoprire concetti imparati da piccoli, o si possono risvegliare dubbi nascosti; quando inizia questo cammino, l’individuo sente che la vita precedente era vuota. Innanzitutto gli individui quando aderiscono ad un gruppo ne apprendono i valori attraverso la socializzazione e successivamente imparano ad esprimersi in un linguaggio appropriato.64 E’ difficile accettare la spiegazione degli adepti sulla loro scelta, perché si tratta di una rappresentazione parziale della realtà, perciò l’unica ricerca che può essere fatta dal sociologo è annotare l’esperienza precedente e certe sequenze del momento di conversione. Va ancora menzionato sull’esperienza di conversione che gli individui sperimentano, a volte, sensazioni fisiche, alterazioni di coscienza, in alcuni casi anche provocati dalle droghe. Tali episodi vengono poi interpretati in modo che confermino e provino la dottrina del movimento. 63 Ibidem p. 192 64 Ibidem p. 200 53 1.10.3 RECLUTAMENTO Al pari di altre organizzazioni sociali anche la setta deve risolvere i problemi tipici di qualunque organizzazione: intercettare consensi e mantenere, una volta conquistata, la propria clientela.65 La setta deve stabilire il modo migliore per entrare in contatto con la società e cosa offrire. Secondo Enzo Pace una setta può avere successo solo se è in grado di cogliere la portata dei timori diffusi nella società o delle attese inconsce degli individui. In questo caso, diversamente dalle altre formazioni religiose, di solito maggioritarie, la setta accoglie e legittima le paure e le aspettative degli individui riscuotendo consensi ed adesioni. E’ fondamentale che i temi proposti siano già presenti nel dialogo quotidiano, nell’immaginario collettivo, che facciano parte delle conoscenze pregresse delle persone, anche se in forma superficiale, così da apparire familiari. “L’adesione ad una setta è il frutto di un complesso gioco fra scelte individuali e rapporti sociali che essa riesce a sviluppare investendo tutte le proprie risorse umane e simboliche: un equilibrio difficile fra convincimento personale e capacità di convincimento da parte dei membri militanti o missionari. La scelta è come una impresa che riesce a indovinare la formula vincente per piazzare un prodotto che incontra l’interesse di potenziali acquirenti”.66 Il primato di diffusione spetta alle sette americane le quali, dopo aver preso piede nel luogo di origine, si lanciano verso l’Europa, riuscendo spesso ad attecchire grazie alla loro aggressività, il pragmatismo dell’organizzazione, la capacità di razionalizzare la routine delle attività religiose. L’Europa protestante si è dimostrata un terreno fertile per le sette americane. I paesi cattolici hanno potuto resistere di più per 65 Enzo Pace “Le sette” cit. pp. 84,85 66 Ibidem pp. 85, 86 54 l’atteggiamento della Chiesa verso le forme devianti, tuttavia la strada si è aperta molto spesso con gli emigranti di ritorno nel paese d’origine. Le tecniche di reclutamento sono fra le più svariate: stampa e distribuzione di letteratura di vario genere (non solo a sfondo religioso), con la quale riescono a presentare un messaggio distinto, e forniscono ai convertiti una serie di interessi approvati; le visite a domicilio, le conferenze pubbliche, concerti, feste, manifestazioni culturali, l’offerta di corsi gratuiti di lingua, gruppi di lavoro su argomenti di interesse collettivo. Il reclutamento (o affiliazione) è la prima fase del processo d’indottrinamento. Difficilmente in questo primo momento viene completamente illustrata la teoria della salvezza promossa dalla setta, ovviamente per allontanare il sospetto suscitato dalle critiche della stampa e costruire un rapporto di fiducia. I primi incontri generano un effetto seducente grazie al “Love bombing” e l’impressione, spesso artatamente creata, di trovarsi in una società ideale, un mondo sano, coeso, in un’armonia perfetta. In questa fase si incitano e provocano emozioni profonde, spesso vissute collettivamente. Segue la presentazione dell’ideologia o dottrina di salvezza e, se l’individuo continua nel cammino intrapreso, il radicamento nel gruppo. 1.10.4 PROMESSE Le sette offrono e promettono soluzioni a diversi problemi. Pur nelle differenze fra le varie proposte, il sociologo Bryan Wilson individua degli aspetti che accomunano le varie aggregazioni. La salvezza In tutti i movimenti si riscontra una via più sicura, breve e chiara per raggiungere la salvezza. Nella prospettiva sociologica la salvezza corrisponde alla possibilità di vincere il male, in qualunque forma questi sia rappresentato: malattie, disgrazie, sfortuna, morte precoce, punizioni o 55 dannazione. Queste nuove vie si scontrano con la salvezza prescritta dai sistemi religiosi istituzionalizzati i quali, proprio a causa del processo di secolarizzazione, offrono riti e routine formali che spesso hanno perso l’intento originale. Mobilità e terapia Il successo delle sette può essere rinvenuto nella capacità di offrire un accesso più immediato alla salvezza. Generalmente è condiviso un ostracismo alla distinzione tra specialisti e laici. I primi, di solito, sono accusati di rendere la via per la salvezza oscura e di proteggere i loro interessi di detentori di verità superiori e di occuparsi solo di presenziare con minuzia i riti. Le sette, sebbene pubblicizzino maggiori opportunità ed una più rapida mobilità spirituale, offrono tecniche le quali, anche se semplici, diventano la base per la formazione di nuovi specialisti. Spesso offrono terapie per lo stress mentale e fisico, sollecitano il recupero di funzioni legate alle preoccupazioni antiche dell’uomo, o tecniche moderne estrapolate da altri contesti religiosi. Le nuove religioni offrono di più e più immediatamente a molte persone e superano la mentalità della scarsezza delle religioni tradizionali, per le quali la via della salvezza è costellata da difficoltà e ristrettezze. In contrapposizione le nuove religioni prospettano una maggiore abbondanza spirituale.67 Per questi motivi riescono a mobilitare molto entusiasmo iniziale, ma ciò deve essere accompagnato da una serie di pratiche organizzative per dare al movimento stabilità unendo l’entusiasmo del fervore religioso con il rigore e la disciplina.68 Nel momento in cui il processo di routinizzazione non si realizza e non si riescono a sviluppare 67 Bryan Wilson “The Social Dimension…” cit. p. 211 68 Ibidem p. 213 56 quei legami necessari a mantenere un senso d’identità, il movimento fallisce per la mancanza di stabilità dell’impegno e della consistenza. 1.11 I SOGGETTI 1.11.1 L’ADEPTO Qualunque siano stati i motivi alla base della sua scelta, quando un individuo intraprende questo processo, gradualmente interiorizza i nuovi valori. Una volta nell’organizzazione la persona sviluppa interessi e modalità di comportamento gruppari tipici, cercando di avvicinarsi il più possibile all’ideale rappresentato. L’individuo indubbiamente sperimenta dei benefici nel conformarsi ai comportamenti approvati. Egli ha la possibilità di misurare la sua lealtà in determinati momenti di verifica, quali ad esempio l’abilità nel reclutamento. Qualora tuttavia esercitasse una spiritualità non autorizzata o non si conformasse all’etica grupparia, oltre a non poter progredire all’interno dell’aggregazione, riceverebbe disapprovazione, rischiando l’etichettamento ed ingenerando pregiudizi nei suoi confronti.69 Facendo riferimento alle sette di origine cristiana provenienti dall’America, B. Wilson nota che il controllo sociale è evidente in tutti questi gruppi i quali si caratterizzano per essere anti-edonistici, per i quali i membri debbono raggiungere la felicità sulla terra solo nelle forme prescritte e molte sono le privazioni richieste all’aderente.70 All’opposto ci sono sette che non proibiscono ai propri membri l’adesione ad attività mondane e puntano, principalmente, su un controllo ideologico e mentale. “La setta è esclusiva, non tollera una doppia lealtà, né compromessi con i suoi principi, né defezioni dagli standard di condotta, né infrazioni ai tabù che mantiene. E’ una comunità chiusa, che non permette ambiguità, rispetto allo status degli aderenti, dichiara di avere il monopolio della verità ed un 69 Bryan Wilson “The Social Dimension …” cit. p. 180 70 Ibidem p. 145 57 mandato esclusivo per le sue pratiche; reclama la fedeltà trascendentale di tutti coloro che vi appartengono sulla base della sua legittimità supernaturale.”71 La setta tendenzialmente, infatti, si propone di stabilire una comunità di persone che accettano con lealtà un unico modello di santità e purezza, assumendo con responsabilità l’impegno che ne consegue. L’ideale e la pratica comunitaria perseguiti con costanza e sacrificio, sviluppano un senso di solidarietà molto elevato fra i membri della setta, continuamente sottoposti sia al controllo che all’autocontrollo.72 Grazie a questo principio di eguaglianza, secondo il quale tutti i fedeli sono chiamati ad essere santi e puri, si origina una forma di pervasiva e totale fusione.73 E’ innegabile che l’adepto cambia rispetto ai comportamenti precedenti, e la stessa esperienza di conversione rappresenta una linea sottile che taglia la sua vita e rappresenta un momento importantissimo. Per Eileen Barker la persona opera una divisione tra la sua esperienza di vita prima della conversione e dopo. L’adesione porta spesso a rivedere anche il proprio passato, interpretandolo con il nuovo ideale: probabilmente il prima sarà deprimente, senza valore e negativo, e il dopo bellissimo, valido e divino.74 I cambiamenti dei nuovi convertiti, anche quando siano positivi (es. il ragazzo malvestito che taglia i capelli e si veste in giacca e cravatta, o smette di drogarsi, ecc.) vengono quasi sempre accolti con apprensione dalla sua famiglia. A ciò si aggiunge che gli stessi convertiti ( ancora poco saldi nella nuova dottrina) ricorrano al gergo proprio della setta, dando l’impressione di non parlare per convinzione ma solo perché indotti. A volte, tuttavia, si possono notare cambiamenti ancora più preoccupanti, 71 Ibidem p. 179 72 Enzo Pace “Le sette” cit. p. 25 73 Ibidem p. 24 74 Eileen Barker “I nuovi movimenti …” cit. p. 67 58 come la perdita di umorismo, l’incapacità a concentrarsi, il rifiuto alle attività intellettuali. Il neofita incontra, comunemente, l’opposizione della sua famiglia. Considerando che l’affiliazione ad una setta implica, per lo più, la separazione dagli affetti e l’incompatibilità con altre forme di fedeltà, è evidente che la setta non tolleri la concorrenza della famiglia di origine e che immancabilmente si originano reazioni negative e conflitti. 1.11.2 L’ADEPTO BAMBINO Esiste anche un’altra categoria di adepti e questa è rappresentata dai bambini che nascono e crescono nella setta. Questi non debbono essere convertiti perché vengono educati secondo i principi dell’aggregazione ed il mondo è loro rappresentato e spiegato attraverso l’ideologia. I bambini, quando frequentano una scuola pubblica, debbono imparare ad equilibrare i doppi standard di valore e credenze se vogliono integrarsi nelle due società: le difficoltà aumentano quando al bambino viene proibito di parlare di aspetti della pratica o dell’ideologia della setta che devono essere tenuti segreti. La conseguenza di queste richieste è un maggior isolamento, sfiducia e paura verso chi non appartenga alla setta.75 1.11.3 L’IMPEGNO La setta, in genere, sollecita una eguale e totale spartizione di lavoro fra i membri e, rispetto ad una Chiesa tradizionale, pone degli standard di coinvolgimento molto alti. Possono esistere, comunque, delle differenze nel grado di coinvolgimento, legate sia all’impegno sia alle esperienze di vita e le caratteristiche personali. La religione settaria è solitamente più intensa di quella di chiesa, gli adepti sono più occupati e si impegnano a livello sociale in una forma 75 M. Landau Tobias, J. Lalich (1998) “Captive Hearts, Captive Minds Hounter House, Alameda p. 245 59 superiore. Mentre le religioni tradizionali tendono a perdere la loro influenza nella vita dei credenti, le sette in contrasto, esercitano una presa sui membri, riuscendo non solo a mantenere i numeri e continuare ad espandersi, ma anche ad esercitare un controllo nella vita privata degli adepti.76 Nonostante queste premesse, la vita di setta è pur sempre riservata a pochi perché non tutti riescono ad accettare la difficile via di salvezza proposta. Fra le principali risorse di una setta, Enzo Pace annovera: 1) la forza del carisma del suo leader; 2) il lavoro volontario e gratuito dei membri attivi che dedicano il loro tempo ed il loro entusiasmo alla vita interna ed esterna della setta; 3) le risorse tangibili. L’autore porta degli esempi. Il leader carismatico, nonostante il rischio legato al carisma, rimane un polo di attrazione. Sull’attività incessante dei membri, calzante è l’esempio dei Testimoni di Geova, i quali si dedicano alla diffusione del messaggio geovista mettendo a disposizione tempo ed energie personali senza benefici, se non una gratificazione di tipo morale per il successo riportato nella predicazione. Il terzo tipo di risorse comprende una serie di aspetti concreti, quali la capacità da parte di una setta di raccogliere risorse finanziarie, acquisire spazi e luoghi di riunione e di incontro, godere di un regime fiscale differenziato, entrare nel circuito della comunicazione ed informazione mass-mediale. In questa tipologia di risorse può essere indicata anche la capacità di accaparrarsi competenze in grado di apportare ulteriori risorse (umane o finanziarie). E’ il caso della setta che annovera fra i suoi fedeli un nome noto al grande pubblico, come un personaggio del cinema o dello spettacolo o del mondo dello sport, il quale per la sua notorietà può aprire nuovi circuiti di comunicazione, ampliando la possibilità di acquisire maggiori benefici collettivi. 77 76 Bryan Wilson “The Social Dimension…” cit. p. 147 77 Enzo Pace “Le sette” cit. pp. 89-93 60 1.11.4 L’EX-ADEPTO Questi, definiti anche apostati, sono i disaffezionati, coloro che, dopo un periodo più o meno lungo di adesione ad un’organizzazione religiosa, decidono di andarsene. L’ex-adepto può andarsene dal movimento per sua scelta, può essere espulso dall’organizzazione stessa, oppure può essere deprogrammato.78 Il distacco da una comunità settaria in genere provoca una serie di emozioni potenzialmente distruttive, come la rabbia ed i sensi di colpa, e l’ex-adepto dovrà elaborare il suo vissuto, esprimendo la propria rabbia, ma anche riuscendo a perdonarsi per cose che ha fatto quando era nel movimento.79 A volte è necessaria l’assistenza medica quando chi è stato espulso era strettamente dipendente dal movimento. E’ probabile che, oltre al supporto morale, debba ricostruirsi la sua vita privata. Molte sono le problematiche che l’ex-membro dovrà affrontare: può aver perso i beni materiali che aveva, e avere magari debiti, spesso si trova spiazzato rispetto ai suoi coetanei, molto più avanti di lui sul mercato del lavoro, e può trovarsi nell’angosciante situazione di dover nascondere il suo passato per sperare di ottenere il tipo di lavoro che desidera. Nonostante queste difficoltà ormai ci sono molti esempi di ex-membri che non solo sono guariti dal periodo passato in un nuovo movimento religioso diventando a tutti gli effetti membri della società, ma che hanno tratto vantaggi dalle responsabilità, sfide ed esperienze vissute nel movimento. Aver superato 78 La deprogrammazione è l’atto di rapimento di membri di setta, di solito richiesto dalla famiglia, e l’uso di tecniche violente per costringere la persona ad abbandonare il suo gruppo . Il primo deprogrammatore fu Ted Patrick che nel 1971 iniziò il suo programma operando tra i Bambini di Dio. 79 Eileen Barker “I nuovi movimenti religiosi” cit. p. 199 61 tante difficoltà, ha dotato l’ex-membro di capacità e resistenza al punto da guadagnarsi l’appellativo di sopravvissuto.80 Per quanto riguarda il reinserimento di bambini che abbiano vissuto per un periodo nella setta, bisogna tenere in considerazione l’età di reinserimento, il tempo passato nel movimento e le esperienze personali vissute. Fra i maggiori problemi nel processo d’inserimento, si contano: il bisogno di acculturazione, la mancanza di autocontrollo, la poca esperienza nel prendere decisioni indipendenti, la noia nel vivere in una famiglia normale, la sfiducia negli altri, la conflittualità nella lealtà, l’arresto nello sviluppo, la mancanza di sviluppo sociale e di autostima. La psicologa Margaret Singer ed altri collaboratori a contatto con la realtà, sottolineano che i bisogni dei minori al distacco da una setta sono: - immediati controlli medici e dentali, vaccini contro le malattie dell’infanzia - istruzioni istantanee sugli atteggiamenti appresi nella setta, ma inadeguati per la società - esposizione ad esperienze sociali ed educative che aiutino i minori a relazionarsi ed adattarsi alla società, ed ai suoi valori - apprendimento di tecniche per la risoluzione dei conflitti provenienti dal confronto tra i due mondi, e sviluppo dell’arte del compromesso La studiosa indica altre soluzioni per problematiche specifiche quali: - l’identificazione con il leader per la quale si applicano terapie allo scopo di superare i comportamenti manageriali - l’insicurezza - l’alto rischio di comportamenti ribelli degli adolescenti all’uscita dalle sette, che spesso si manifestano in devianza ed abuso di sostanze stupefacenti 80 Ibidem pp. 200, 201 62 - l’incapacità dei genitori ad assumere un ruolo di guida nella struttura familiare - l’apprendimento dei genitori ad assumere un ruolo attivo nella collaborazione con la scuola, discutendo sul ruolo della setta nella vita del figlio con insegnanti ed amministratori.81 Gli ex-membri sono, come già accennato, una categoria esclusa dalla ricerca sociologica da parte di alcuni studiosi i quali ritengono che l’individuo in questione, quando espone aspetti negativi dell’aggregazione cui ha fatto parte, sia mosso da rancore o da un tornaconto personale. Va tuttavia sottolineato, a mio avviso, che tale categoria esiste e che , al pari di altri ex (come ad es. i pentiti della mafia o i dissidenti di paesi dittatoriali), sono l’unica via per una conoscenza delle attività o dell’ideologia di un gruppo, quando questi è caratterizzato da segretezza82 o quando le sue azioni sono contrarie alla pubblica morale o alla legge. Sovente i fuoriusciti da qualche gruppo hanno rivelato aspetti sconosciuti, come ad esempio, l’esistenza di un tempio sotterraneo di undici piani scavato abusivamente nella montagna dagli adepti di Damanhur, una setta che ha creato uno stato in provincia di Torino, in una delle vallate del Canavese.83 Gli ex-membri sono spesso considerati traditori ed in alcune sette si proibisce ai membri di intrattenere relazioni con loro. Non desta sorpresa che una setta, di per sé movimento chiuso, tenti di annullare la pubblicità negativa degli ex-adepti, e di nascondere elementi o verità “scomode”, 81 M. Landau Tobias, J. Lalich “Captive Hearts, Captive Minds” cit. pp.253, 256 82 Enzo Pace “Le sette” cit. p. 75 83 L. Berzano (1992) “Apocalittica ecologica e comunità dell’acquario” in La Critica sociologica, n°102, Roma ; L. Berzano “Religione e autoperfezionamento” in M.I . Macioti (a cura di), Maghi e magie nell’Italia di oggi, Firenze, Pontecorboli 1991, pp. 141-186; M. Cardano “Natura sacra, uno studio iconografico” in Rassegna italiana di sociologia (1995) n° 4 , Bologna Il Mulino 63 tuttavia lo studioso mosso da rigore scientifico, deve assumere un atteggiamento imparziale ed obiettivo. Eliminando a priori una variabile fondamentale dallo studio di un fenomeno, non si possono che avere dei risultati falsati. Se, l’operazione viene compiuta consapevolmente, come asserito da Zablocki, diventa ancora più grave. “Da quando molti apostati di Nuovi Movimenti Religiosi erano sorgente di prova riguardo all’esistenza del lavaggio del cervello, una campagna tendenziosa fu iniziata per definire il ruolo degli apostati come quelli i cui racconti erano inattendibili a questo riguardo. Invece di accettare l’affermazione dell’attendibilità dei racconti degli apostati dal punto di vista empirico si cercò di stabilirla per definizione. (…)”84 D’altra parte, se è vero che alcuni ex-membri possono avere degli interessi personali a denunciare un’organizzazione, è anche vero che: - i membri di una setta possono avere gli stessi interessi a tenere segreti dei comportamenti vietati dalla legge della società (ma non dalla loro), o dal codice morale approvato in una società - non tutti gli ex-membri sono sempre critici verso la loro precedente appartenenza o negano eventuali benefici che hanno tratto - non tutti gli ex-membri cercano fama o denaro, al contrario, spesso, nascondono la loro passata appartenenza per timore di essere ridicolizzati dalla società o di essere accusati per aver compiuto atti non approvati - sono pochi i casi di ex-membri che intentano cause contro la setta o la denunciano pubblicamente, rispetto alla grande maggioranza, che per paura di conseguenze, o anche solo per difese psicologiche, preferisce non parlare Perché dunque escludere un’intera categoria da una ricerca sociologica? 84 Benjamin Zablocki “The Blacklisting of a Concept….” cit. p. 113 64 RIEPILOGO Oggi milioni di persone nel mondo cambiano i valori e lo stile di vita ai quali sono stati educati dalla prima socializzazione in modo fulmineo e repentino, adottandone di nuovi, a volte pericolosi o controproducenti, senza alcun apparente beneficio. Lasciano genitori, coniugi, figli, amici ed un ambiente sicuro, esponendosi in alcuni casi ad ingenti pericoli, abusi e violenze. E’ il fascino della setta, vissuta dai neofiti come un’oasi di certezza, nella confusione di un universo culturale colpito da un babelismo ideologico e valoriale. In un mondo ormai senza confini né barriere, la setta appare come una nicchia riparata, nella quale stringere e vivere relazioni sicure, senza correre il rischio di fare brutti incontri, e magari potendo espandere le proprie conoscenze, acquisire prestigio e possibilmente coltivare il culto del sé, l’individualismo ed “il fai da te spirituale”. E’ anche il crollo di certezze scientifiche, e la paura di un mondo sempre più minaccioso che rischia di capitolare da un momento all’altro, a spingere un discreto numero di individui a cercare soluzioni irrazionali a paure e quesiti ancestrali. Il fenomeno non è nuovo, ma si presenta sotto i segni della modernità: un maggior numero di persone coinvolte e tipologie di aggregazioni sempre nuove si presentano sul panorama, tanto da aver acquisito le caratteristiche del prodotto da mercato e dei fenomeni di moda. Le aggregazioni si moltiplicano differenziandosi solo per qualche piccolo dettaglio, prendono in prestito ideologie, modalità di offerta, interfaccia: è il fenomeno del sincretismo religioso. Alcune di queste aggregazioni sono passeggere, aperte e non richiedono strette osservanze, altre sono circoli molto chiusi, totalitari, nei quali non sono garantiti neanche i più elementari diritti umani. 65 Il fenomeno settario diventa un campo interdisciplicare di studio perché molte sono le problematiche che solleva: influenza sociale, cambiamenti repentini delle persone coinvolte, al punto da suggerire che l’individuo abbia subito una manipolazione mentale, forti conflitti familiari, comportamenti devianti e criminali, a rischio e pericolosi per il benessere sociale. Il dibattito scientifico è spesso rovente soprattutto su aspetti specifici, quali l’esistenza o meno del lavaggio del cervello, espressione metaforica che indica i repentini cambiamenti; la pericolosità sociale di alcuni raggruppamenti; la libertà religiosa; l’uso degli ex-membri fra le tecniche di rilevazione, il finanziamento delle ricerche. Il disaccordo comprende aspetti apparentemente marginali, quali la terminologia con cui definire tali raggruppamenti, ed altri più spinosi quali la differenza tra religione e setta. Alcuni studiosi cercano di ampliare i confini con i quali trasformare un credo in una religione, ed ecco che appaiono nuove religioni, che richiedono benefici, privilegi fiscali e riconoscimenti giuridici dagli stati nazionali. Con questo lavoro si intende allargare le possibilità di studio includendo come modalità di approccio anche quello pedagogico. E’ cosa nota come il campo pedagogico si presti ad un confronto fra le varie discipline, per la sua apertura e per la sua dimensione composita e pluralista, da una parte, e dall’altra, per il suo sguardo focalizzato sull’uomo e sui mezzi più congrui per raggiungere un suo sano sviluppo. In particolare si possono analizzare e confrontare gli strumenti di salvezza sviluppati nelle diverse aggregazioni, e quelli tipicamente pedagogici, quali il progetto di vita, la liberazione dell’uomo, il senso storico, l’autonomia ed il propiziare il divenire, la controllabilità con i fatti, le idee per l’uomo e 66 non viceversa, la ricerca di falsificazioni e la coerenza logica e metodologica.85 A questi strumenti concettuali generici vanno aggiunti, nell’ambito di questa ricerca, quelli più strettamente correlati allo sviluppo del bambino, attinenti alla ricerca educativa in generale e quella psicopedagogica. In questo modo sembrerebbe possibile superare la diatriba, spostando l’attenzione dall’ideologia, all’uomo. Non si vuole valutare la setta quanto tale, ma nel suo impatto sull’evoluzione della persona. Nel prossimo capitolo si affronterà un’analisi storica e sociale del Cristianesimo e dei raggruppamenti cristiani, così come venne concepita dallo storico del Cristianesimo Ernst Troeltsch. 85 Franco Blezza (1996) “Un’introduzione allo studio dell’educazione” Venosa Edizioni Osanna pp.148-212 67 CAPITOLO 2 IL CRISTIANESIMO E LE ORGANIZZAZIONI CRISTIANE Con un’analisi diacronica che parte dalla predicazione di Cristo ed arriva fino al XX secolo, Ernst Troeltsch, storico e sociologo del Cristianesimo, ne “Le dottrine sociali delle chiese e dei gruppi cristiani”86 analizza il rapporto e l’influenza reciproca tra la società ed il cristianesimo evidenziando la concorrenza dei raggruppamenti settari protestanti alla formazione del pensiero moderno. L’influsso, spesso indiretto a causa del conflitto tra setta e società, trova ugualmente terreno nel momento in cui le sette perdono la loro radicalità e la società modifica i propri valori avvicinandosi a quelli settari. Tolleranza, concezione relativistica della fede religiosa, rivendicazione della libertà di credo, coscienza individuale ed individualismo etico, egualitarismo moderno, separazione tra Stato e Chiesa, sono i tratti della modernità che Troeltsch attribuisce al conflittodialogo tra le sette e la società del tempo. Il teorico deve molto anche all’ipotesi di Max Weber87. Nella sua opera il sociologo traccia le conseguenze indirette della concezione calvinista di predestinazione nelle attività economiche ed in particolare nella nascita del capitalismo. L’analisi di Troeltsch segue anche l’impostazione metodologica di Weber con la creazione di tipi ideali. Questi strumenti sono delle costruzioni artificiali e teoriche con le quali si delineano le caratteristiche utopiche ed astratte dell’oggetto da investigare, misurando successivamente 86 Ernst Troeltsch (I° ed. it. 1941) “Le dottrine sociali delle chiese e dei gruppi cristiani”, FI, La Nuova Italia, (orig. Tubingen 1922) 87 Max Weber (I° ed. it. 1945) “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”, FI, Sansoni (ed. orig. Tubingen 1922) 68 la differenza tra il dato concreto e quello teorico. “La generalizzazione sociologica, per il fatto che non pretende di classificare oggettivamente ma soltanto di introdurre un ordine relativamente oggettivo e provvisorio rispetto ad un modello, pone in risalto il carattere individuale delle manifestazioni, attribuendogli un significato nel quadro di una problematica teorica.”88 Nell’esposizione che seguirà si traccerà un compendio dell’opera troeltschiana cercando di individuare quelle tematiche che ancora oggi ricorrono nelle formazioni cristiane e pseudocristiane, ed in particolare in The Family. 2.1 IL CRISTIANESIMO DELLE ORIGINI Nell’analisi delle tre organizzazioni e raggruppamenti cristiani tipochiesa, setta, mistica, stretto è il rapporto tra l’idea originaria (predicazione di Gesù) e le congiunture sociali. Il messaggio di Gesù e gli scritti neotestamentari hanno ispirato soluzioni organizzative diverse secondo il momento storico. Idee e congiunture storico-sociali si influenzano a vicenda sebbene per l’autore il ruolo primario spetti all’idea e solo in alcuni casi attribuisce maggiore importanza ai fattori esterni. 2.1.1 LA PREDICAZIONE Il Cristianesimo delle origini, pur coinvolgendo gli strati più poveri della società, non è riducibile ad un moto di classe o ad una questione economica ed, infatti, pochi sono gli schiavi accettati nella prima comunità, né si osserva un’emancipazione dalla propria condizione. L’avvento del Cristianesimo si spiega meglio con la storia religiosa dell’antichità, ed in particolare con la caduta delle religioni nazionali e 88 J Seguy (1994) “Cristianesimo e società. La sociologia di Ernst Troeltsch” a cura di Prandi, Brescia, Morcelliana p. 146 69 popolari, ed il bisogno per l’Impero Romano di creare una religione universale. A questo dato politico va aggiunta la profondità cui era giunto il pensiero filosofico, con il dissolvimento del politeismo e la nascita delle nuove formazioni religiose a carattere speculativo e razionale del platonismo e dello stoicismo. Questo cambiamento di tendenza, originatosi dall’alto, si sarebbe poi congiunto, a partire dal II secolo d.C., con la forza prorompente della religione degli strati inferiori. Gesù fu uomo di popolo ed il suo messaggio si rivolge ai poveri e gli umili che più facilmente lo intendono ed accolgono.89 La predicazione di Gesù fu essenzialmente religiosa. Centrale è l’avvento del Regno di Dio, inteso come volontà di Dio sulla terra e manifestazione dei veri valori dello spirito, cui segue la fine del mondo ed il giudizio. I credenti attendono la venuta nella comunità, predicandola ad altri e preparandosi attraverso la santificazione personale. La morale della santificazione coincide con l’obbedienza a Dio nel compiere il Suo servizio, lo spirito di sacrificio di se stessi, la rinuncia al godimento e la necessità di essere schietti e veraci per trovare unione con Dio.90 L’idea dell’avvento e dell’attesa predicata da Gesù, acquisteranno un significato particolare nel millenarismo ed apocalittismo, tipico dei movimenti settari. La predicazione raggruppamento sociale. non Si si risolve evincono immediatamente due elementi con un importanti: individualismo ed universalismo. Il Cristianesimo non è un ideale di massa perché l’individuo è chiamato personalmente ad una comunione con Dio ed alla santificazione personale. Esso racchiude però anche un pensiero collettivo dato che “coloro che si santificano per Dio s’incontrano nel medesimo fine, Dio appunto”91, attraverso l’amore e la collaborazione 89 E. Troeltsch “Le dottrine sociali…”,cit., pp. 33-36 90 Ibidem pp. 44-48 91 Ibidem p. 53 70 fraterna nella missione cristiana. Gesù si rivolge a tutti ed invita ad un cambiamento interiore, ed infatti i primi credenti continuano a vivere nel mondo insieme ai non credenti. Il messaggio evangelico, pur senza un vero programma di rinnovamento della società, prepara ad un nuovo ordine sociale fondato da Dio, cui l’uomo, non sapendo che aspetto assumerà, può solo prepararsi ad accettare. “Organizzandosi, strutturandosi creandosi delle rappresentazioni sociali del mondo, la comunità diventerà capace di influenzare il mondo circostante.”92 2.1.2 LA PRIMA COMUNITA’ CRISTIANA Dopo la morte di Gesù la comunità di fedeli, raccolta intorno a lui, proclamerà la divinità del fondatore e su questo dogma si strutturerà la prima organizzazione. Con Cristo si diventa figli di Dio, in Cristo si realizza la fratellanza fra credenti, e attraverso la fede comunitaria si diventa membri del corpo di Cristo. L’ingresso in comunità avviene attraverso il battesimo e con l’eucarestia si partecipa del suo corpo.93 Il nuovo ordinamento d’amore diventa principio organizzatore con il quale la piccola comunità si struttura, ed è definito da Troeltsch, “comunismo d’amore” per la comunione dei beni. Una simile struttura poteva solo realizzarsi in una piccola comunità, quale quella descritta negli Atti degli apostoli ed infatti scomparve presto per riaffiorare solo nei pensatori rivoluzionari successivi.94 Il proselitismo e l’aumento del numero dei fedeli apportano cambiamenti nella composizione sociale del gruppo, non più costituito solo da poveri, e tuttavia la disuguaglianza sociale non entra in contrasto con l’ideale universale del Cristianesimo. L’uguaglianza, infatti, si attua nel 92 J Seguy (1994) “Cristianesimo e società …”,cit., p. 182 93 E. Troeltsch (1941) “Le dottrine sociali…”, cit., p. 76 94 Ibidem pp. 64-66 71 rapporto religioso con Dio e soprattutto nella distanza che separa gli uomini dal divino a causa del peccato originale. L’uomo non ha neanche diritto ad essere salvato e la predestinazione è cosa che riguarda Dio. La disuguaglianza, nelle dottrine di Paolo, diventa strumento positivo per esercitare la carità cristiana ed è fissata nell’immagine dei membri nobili ed ignobili. La diversità individuale, anzi, è volontà divina per il raggiungimento dei suoi obiettivi. Attraverso questa forma d’integrazione denominata patriarcalismo cristiano, Paolo tenta di superare le differenze sociali, e renderle accettabili.95 Paolo riconosce e apprezza lo Stato perché permesso da Dio e riconosce la divisione delle classi sociali. Il conservatorismo di Paolo, tuttavia, non nasce dal suo amore per le istituzioni, ma per un misto di disprezzo, sottomissione e riconoscimento. Nel messaggio paolino possiamo ritrovare tutti gli elementi che permetteranno la graduale costituzione delle comunità cristiane nelle varie forme: la dottrina del corpo mistico, caratteristica del tipo-chiesa, gli elementi mistici, quali il parlare in lingue, i diversi doni spirituali, la concezione del Battesimo e dell’Eucarestia che assumeranno un ruolo rilevante nel tipo-misticismo ed infine gli aspetti settari come la separazione dal mondo, la serietà dell’impegno personale, elementi fondanti del tipo-setta.96 2.1.3 DA COMUNITA’ A ISTITUZIONE: TIPO-CHIESA Il Cristianesimo si fonda sulla predicazione e sul carisma di Gesù Cristo. La prima comunità ha una forma organizzativa fluida, senza struttura. La sua origine in seno al giudaismo, suggerisce a Troeltsch di poter applicare, entro certi limiti, la categoria della setta al movimento religioso suscitato da Cristo. Esso, infatti, si distacca dal giudaismo 95 Ibidem pp. 85-88 96 J. Seguy “Cristianesimo e società…”, cit., p. 183 72 criticandone alcuni aspetti quali il ritualismo ed il formalismo della classe sacerdotale. Gesù, oltre a contestare l’ordine costituito, si propone come innovatore e con il suo innegabile carisma, riesce ad attrarre molti individui a sé.97 Da idea religiosa contestataria il cristianesimo diventa religione ufficiale e successivamente, da questa istituzione, si staccheranno raggruppamenti settari. Nella prima fase evolutiva (compresa tra il II secolo d. C. e le invasioni barbariche) avvengono la conversione di Costantino e la proclamazione del Cristianesimo a religione d’impero. Società e Chiesa si contrappongono senza tuttavia escludersi. Per fissare il nuovo contenuto religioso si crea il sacerdozio cristiano e si assegnano al culto ed ai sacramenti un’efficacia taumaturgica. L’autorità del sacerdote si fonda non sull’uomo, ma sull’elemento divino che è entrato in lui attraverso la consacrazione e la tradizione. Strumento di salvezza sono i sacramenti assoggettati al sacerdote, e fuori di questi e della Chiesa, non c’è salvezza dell’anima: la Chiesa possiede la verità e la trasmissione, comunicazione dei sacramenti.98 E’ in questo momento che l’idea religiosa comincia a fondersi con la cultura, poggiandosi su elementi comunemente accettati e trovandovi una base sulla quale sviluppare la propria organizzazione. Si è già osservato che la nascita del Cristianesimo avviene in un momento di trasformazione politica (avvento dell’impero romano), e religiosa (perdita delle religioni nazionali). Nella tarda antichità si ricerca una religione che offra valori certi ed eterni per fronteggiare la forte crisi sociale in atto. Il Cristianesimo non promette un mondo sociale migliore, ma predica la rinuncia ad ogni 97 Enzo Pace “Le sette”, cit. p. 15 98 E. Troeltsch “Le dottrine sociali…”, cit. pp. 112-115 73 ideale terreno ed il ripiegamento verso la pace e la salvezza dell’anima.99 L’appartenenza al corpo di Cristo (la testa) garantisce la salvezza in quanto ontologicamente il corpo è simile alla testa. I sacerdoti, portatori dello spirito di Cristo, sono designati a diffondere grazia e salvezza anche al mondo profano rivestendolo d’autorità divina.100 “La nuova vita è ormai considerata principalmente come il frutto di un contatto concreto con i portatori giuridicamente designati di beni di salvezza, oggettivati in rappresentazioni, credenze e pratiche obbligatorie. A partire da qui, diventa possibile includere gli elementi mondani stessi (la società globale e le sue attività) in un’ascesa graduale verso il divino…”101 Come può la Chiesa imporre la sua legge al resto della società? Troeltsch evidenzia il nesso con la lex naturae della dottrina stoica. Dio è legge universale, spirituale e fisica, è legge della natura che governa ed ordina il cosmo e fissa la posizione dell’uomo nella natura e nella società. Nell’uomo la legge di natura è legge morale e religiosa della ragione ed egli, attraverso di essa, trova l’unione con Dio. Alle origini l’uomo viveva sotto la legge naturale assoluta: uguaglianza, assenza di stato e della proprietà privata. La debolezza e la peccaminosità dell’uomo hanno reso necessaria la coercizione e la forza dello stato: è la legge naturale relativa che lo stoico accetta in quanto, pur se imperfetta, è l’unica possibile da imporre a livello collettivo. Lo stoico, invece, vivrà secondo i principi etici della legge naturale assoluta. I Padri della Chiesa, adottando il concetto di legge naturale assoluta, assimilano la legge della Chiesa a legge morale universale e successivamente, compiendo un’altra fusione con la dottrina stoica, integrano gli elementi profani nei gradi inferiori dell’ascesi cristiana. 99 Ibidem pp. 41, 42 100 Ibidem p. 113 101 J. Seguy “Cristianesimo e società…”, cit. p. 130 74 Questo passaggio è ciò che Troeltsch denomina mondanizzazione della Chiesa. La Chiesa ed i sacramenti sono un mezzo per la salvezza, lo Stato e le istituzioni, volute e permesse da Dio, sono il mezzo perché ci sia un minimo di armonia e morale nei rapporti sociali.102 La Chiesa è perciò la legge naturale assoluta e lo Stato quella relativa ed entrambe si occupano della salvezza dell’uomo. Lo Stato, perciò, viene giustificato sul piano teologico ed integrato nei piani di Dio, se ed in quanto si pone al servizio dei fini perseguiti dalla Chiesa: la Chiesa indicherà ai governanti il senso dell’azione sociale che essi promuovono, sottomettendo in cambio le masse al loro potere. L’integrazione della vita sociale va ad occupare i primi gradi di un’ascesi preparatoria, seguita poi da uno sviluppo religioso progressivo. In questo modo, se pur al prezzo di un compromesso, si apre il cammino per promuovere il messaggio cristiano a cultura dominante delle masse.103 2.2 ORGANIZZAZIONI E RAGGRUPPAMENTI CRISTIANI Il modello appena descritto è ciò che Troeltsch definisce tipo-chiesa. E’ pre-esistente ai suoi membri, l’individuo ne viene annesso per nascita tramite il battesimo e detiene il monopolio per la salvezza. Il compromesso con gli ordinamenti non riesce, tuttavia, a soffocare completamente gli aspetti di radicalità e di tensione contenuti nel messaggio cristiano delle origini e veicolati successivamente attraverso quello paolino. Il cattolicesimo, tuttavia, riesce a ricondurre gli elementi scismatici e settari sotto la sua gerarchia attraverso la duplice etica o doppia morale (es. monachesimo). Le prodezze ascetiche sono riservate a pochi volontari che desiderano crescere in virtù, senza che si neghi l’autorità 102 Ibidem pp. 132-133 103 Ibidem pp. 134-135 75 dell’istituzione a fungere da strumento di salvezza per coloro che, pur non praticando un radicalismo evangelico, gli si accostano.104 A prescindere da ciò, la storia del Cristianesimo annovera numerosi raggruppamenti settari fin dalle sue prime origini e Troeltsch ne traccia le caratteristiche principali. 2.2.1 TIPO SETTA La setta per formarsi ha bisogno di una Chiesa istituzionale alla quale opporsi e staccarsi. Alla base di questo raggruppamento è fondamentale la conversione personale. L’appartenenza al corpo di Cristo avviene con un’adesione e volontà personale e non dipende dalla tradizione. Il modello ideale per la setta è la Chiesa primitiva negli Atti degli apostoli. Il messaggio di Cristo va vissuto quotidianamente, con sacrificio, attraverso la pratica pietistica ed uno sforzo personale. Punto di riferimento per ogni riflessione è il Discorso della montagna. E’ una chiamata personale ed inutile, perciò, la mediazione sacerdotale. Non il possesso di una grazia oggettiva ma lo sforzo personale, la mutua sorveglianza e l’ammonizione stabiliscono l’unità della comunanza religiosa. All’interno della comunità è accettata la divisione del lavoro ed i ruoli. I ministri sono scelti per la propria vocazione ed impegno religioso e non per tradizione o formazione scolastica. Essi vengono scelti dall’assemblea con una maggioranza di voti. Non detengono un potere oggettivo, sacrale, come i sacerdoti, ed il loro compito è di esortare gli altri membri a mantenersi in contatto con il divino. C’è una continua ricerca da parte dei membri ad adeguare la propria pratica ai contenuti di fede e tale sforzo spesso conduce a frammentazioni e scismi. L’ascesi settaria si differenzia da quella del tipo-chiesa. Nel 104 Ibidem pp. 135-136 76 secondo caso si attua con la pratica della virtù e l’obbedienza alle regole morali e alle norme civili dello Stato, nel tipo setta corrisponde ad un’opposizione alla società globale e alla Chiesa. La legge di Cristo è sufficiente a tutto: si rifiutano la legge naturale relativa, la doppia morale, l’oggettivazione sacramentale, il sacerdozio tradizionale. Il rifiuto al compromesso con la società porta spesso alla nascita di piccoli gruppi chiusi, all’interno dei quali si pratica la propria legge religiosa. Questi gruppi sono sovente l’oggetto di disprezzo e persecuzione perché la setta pone dei limiti alla partecipazione dei suoi membri alla vita civica. Essa offre ai suoi adepti luoghi sostitutivi alle istanze mondane. Le sette cristiane generalmente condannano il mondo in quanto luogo dell’azione di Satana e di solito assumono contro di esso un atteggiamento d’indifferenza; solo in alcuni casi possono diventare rivoluzionarie ed opporsi con la forza allo status-quo socio-politico. In questi casi, per Troeltsch, il Nuovo Testamento non fornisce particolari giustificazioni e bisogna ricercarne l’origine in altre ideologie. Il tipo-setta puro attinge la sua ragione d’essere in una delle interpretazioni possibili e plausibili del Cristianesimo primitivo ed in particolare nei Vangeli sinottici e nel messaggio paolino.105 La stessa Chiesa primitiva ha per molti decenni oscillato tra tipo-chiesa e tipo-setta, mantenendo elementi di entrambi i raggruppamenti. 2.2.2 TIPO-MISTICISMO (O “SPIRITUALISMUS”) Lo Spiritualismus, o mistica, si basa sul principio che ogni uomo ha in sé il divino e proprio a causa di questo bisogno Dio è avvertito universalmente. 105 Ibidem pp. 136-143 77 La mistica, diversamente dal tipo-setta, non si struttura in raggruppamenti specifici, a volte dà vita a scuole o correnti all’interno delle chiese e delle sette. Dal XVI secolo si sviluppa anche in modo autonomo ai margini di tutte le chiese e le sette della Riforma. Prima di quella data è presente in certi aspetti del messaggio di Gesù, in Paolo e Giovanni anche se non è sistematizzata. Anche la Chiesa antica utilizza idee simili; gli gnostici vi si avvicinano ed infine i mistici tedeschi del XI secolo sviluppano punti di vista simili. Si fa risalire la sua origine in versi neo-testamentari quali: “Il Regno di Dio è dentro di voi”; “Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né donde viene né donde va; così è di chiunque è nato nello spirito”; e nell’opposizione paolina tra la conoscenza secondo lo spirito e secondo la carne. La mistica può svilupparsi in credenze collettive oppure presentarsi come pratica per individui di un gruppo, come una via facoltativa per accrescere in virtù e nel contatto col divino. Manifestazioni mistiche sono i doni dello spirito: sapienza, conoscenza, fede, guarigioni, operare miracoli, discernimento degli spiriti, parlare in altre lingue (glossolalia) e interpretazione delle lingue. Essa può diventare principio di un nuovo sistema ed in questo caso contestare e condannare la religione oggettivata, i riti e tutte le forme esteriori di mediazione: scrittura, sacramenti, predicazione. E’, infatti, un’esperienza personale, non mediata col divino. Non vuole svuotare le chiese e non sviluppa teologie autonome, ma sistemi filosofici che cercano di spiegare il mondo. Il tipo-misticismo si sviluppò propriamente ai margini delle Chiese e sette della Riforma (Carlostadio, Schwenckfeld, Sebastian Franck) ed i raggruppamenti e pensatori che ne portarono la riflessione furono spesso emarginati e perseguitati sia dalle chiese che dalle sette, a causa del proprio 78 messaggio pericoloso. Lo Spiritualismo, infatti, non ha bisogno di segni sacri, di un’organizzazione concreta, di un gruppo costituito, di nominare ministri. La Chiesa è invisibile e non serve ai credenti riconoscersi nella carne. E’ emblematico che, mentre l’attesa settaria si concretizza nel millennio e nel libro dell’Apocalisse, il mistico attende l’età dello spirito per la sua manifestazione. Lo spirito soffia dove vuole, anche sul pagano ed il mistico è certamente più tollerante del settario nei confronti del mondo. L’indifferenza per le forme esteriori può condurre tuttavia ad un relativismo della fede, ad un’opposizione agli elementi storici e magici del Cristianesimo. La relativizzazione della fede e della verità assoluta, anche della propria, tenderà, dopo il XVI secolo, al teismo universale. Il tipo-misticismo, pur differenziandosi dal tipo-setta negli aspetti già menzionati, presenta prospettive con esso convergenti. Si possono enucleare: il desiderio di instaurare un cristianesimo pratico, coerente con la fede anche in contrasto con la società, e la formazione di circoli o gruppi dai confini fluidi sotto la direzione spirituale dei leader. L’assenza di principi organizzativi o di riflessione sul profano, impone al misticismo di ricercare soluzioni a tali problemi in altri sistemi di pensiero e di confluire, in alcune situazioni, in strutture tipo-setta.106 2.3 LA SOCIETA’ E IL CRISTIANESIMO Secondo il punto di vista weberiano, abbracciato anche dall’autore delle Dottrine Sociali, “le credenze generano delle rappresentazioni del mondo che a loro volta producono degli atteggiamenti sociali in coloro che le professano: le idee, insomma, creano dei tipi d’uomini”107 Ovviamente le 106 Ibidem pp. 152-163 107 Ibidem pp. 146-147 79 idee, per affermarsi e svilupparsi, si debbono confrontare con l’ambiente circostante (i raggruppamenti diventano dei luoghi nei quali s’intrecciano gli influssi) ed i fattori esterni. Esamineremo in questo paragrafo alcuni elementi tipici della dialettica società e cristianesimo osservandoli nella loro evoluzione dalla concezione paleo-cristiana, al tipo-chiesa, setta e misticismo. Attraverso questa analisi si potranno successivamente identificare gli aspetti strutturali e sociali di The Family direttamente ricollegabili all’esperienza cristiana nelle sue diverse tipologie, e quelli esterni a tale tradizione. In particolare si prenderanno in considerazione alcune categorie: il mondo (società e cultura), lo stato (governo, vita economica e lavoro), l’etica cristiana (impegno, comportamento morale e la vita famigliare). 2.3.1 IL MONDO Dalla predicazione di Gesù si evince che i problemi sociali appartengono al mondo e con esso passeranno. Il mondo è misto di bene e male; il credente non può fare a meno di incontrarsi con la società ed il lavoro stesso è necessario per potersi mantenere. L’etica di Gesù non è ascetica, perché Gesù non invita ad abbandonare il mondo, ma avverte del pericolo di compromessi con le esigenze mondane. Il cristiano, infatti, deve impegnarsi nella santificazione di sé in vista della venuta del Regno di Dio. Per Gesù, nonostante il peccato, la vita comune presenta le tracce della bontà divina. L’opposizione si realizza fra presente e futuro e nell’avvento del Regno divino.108 Con la mondanizzazione della Chiesa e con i padri apologetici si accentua il contrasto con il mondo come regno di Satana, che conduce alla perdizione. Il mondo è ciò che non rientra nella salvezza e nel Regno di Dio. 108 E. Troeltsch “Le dottrine sociali…”, cit. pp. 59-62 80 Sulla base dell’opposizione tra mondo e Regno di Dio si innesta il principio settario che la Chiesa Cattolica riesce a dominare attraverso l’ascesi, presente ad esempio nel monachesimo. L’ascesi non svaluta il mondo, ma lo supera: dinanzi alla comunione con Dio qualunque altra cosa perde valore. 109 Nel movimento gnostico l’ascesi si radicalizza attraverso un dualismo che contrappone spirito e sensi. A questo punto “basta identificare la materia con gli spiriti maligni e i principi del mondo pagano, con la signoria di Satana, per dar motivo all’allontanamento da tutto ciò che è mondo e senso”.110 Successivamente si sostituisce all’avvento del Regno di Dio l’escatologia: il cielo, l’inferno ed il paradiso, in altre parole la vita ultraterrena. Il superamento della vita terrena in vista di meriti o punizioni futuri ha come conseguenza la svalutazione di tutto il mondo e non solo di quello pagano, ed a questo punto il dualismo “mondo/al di là” è completo.111 La setta condanna il mondo come luogo dell’azione di Satana e cerca perciò di ridurre il più possibile ogni contatto con la società profana della quale vengono svalutati e respinti i piaceri, le distrazioni e la cultura. 2.3.2 LO STATO Nella predicazione originale Gesù non parla dello Stato sebbene si rinnegano in modo risoluto le istanze del nazionalismo giudaico. Si accetta lo Stato romano in quanto esistente per volontà di Dio. Nelle istituzioni tipo-chiesa cattolica e protestante, seppur con soluzioni diverse, lo Stato viene giustificato sul piano teologico ed 109 Ibidem pp. 121-125 110 Ibidem p. 129 111 Ibidem 142, 143 81 accettato quando si pone al servizio della Chiesa. Lo Stato ha la funzione di mantenere l’ordine sociale: Stato e Chiesa appartengono alla stessa cultura unitaria. Nelle sette si opera un’assimilazione della legge di Gesù alla legge naturale assoluta e manca la giustificazione teologica dello Stato. Rifiutano il compromesso anche se nella pratica questo atteggiamento può tradursi in prospettive diverse: fondazione di un altro raggruppamento, impegno nel mondo per trasformarlo in Regno di Dio, o fuga dal mondo. In genere questi vari comportamenti hanno sempre comportato l’attacco più o meno radicale dello Stato.112 Di particolare interesse la sintesi tra alcuni elementi dei tre tipi di raggruppamenti rinvenibili nel Protestantesimo ascetico, ed in particolare: accettazione dello Stato quando appoggia i fini della Chiesa, ascesi, relativizzazione del concetto di verità posseduta. Tra il XVIII ed il XX secolo questi ideali hanno esercitato un’influenza nella costituzione del pensiero moderno. Tale forma di protestantesimo rappresentato dal Puritanesimo ed il Pietismo, valorizza l’idea di vocazione ed ascesi ultramondana ed incoraggia la formazione di una Chiesa libera. Nei rapporti con gli Stati, le Chiese libere si troveranno spesso concomitanti ai regimi democratici-liberali, ai quali sono indifferenti gli affari privati dei cittadini, fin tanto che questi continuano a perseguire i fini dello Stato. Gli Stati, d’altronde, debbono ottemperare ai loro fini senza interferire nelle Chiese. Secondo Troeltsch non bisogna ricondurre la formazione degli stati liberal-democratici 113 all’influenza diretta del Protestantesimo ascetico. Egli parla di concomitanza di vari fattori, fra i quali l’economia, la stessa ideologia democratica liberale, ed il razionalismo illuminista. 112 J. Seguy “Cristianesimo e società…”, cit. p.212 113 Ibidem pp. 253-256 82 Nel messaggio di Cristo il lavoro ed il vivere quotidiano non hanno un proprio valore etico, però sono necessari e Gesù non li disprezza di per sé. Il lavoro serve al sostentamento e la povertà è auspicata, non perché equivalga ad una ricompensa in una vita futura, ma in quanto nel dolore si possono conoscere Dio ed i veri valori della vita con maggior intensità. La vita economica prende in considerazione solo l’oggi con i suoi affanni, mentre il domani è nelle mani di Dio. Nel Cattolicesimo antico si rispettano gli ordini esistenti e le disuguaglianze sociali. Il cristiano è un buon cittadino, diligente ed ognuno si guadagna il necessario rispettando l’ordine esistente. Importante è la pratica della beneficenza.114 Nella cultura globale del Cattolicesimo medievale con la formazione della vita urbana e degli ordini mendicanti, la Chiesa può influenzare la pratica dei ceti urbani: onestà, autocontrollo e rispetto degli impegni assunti favoriscono lo spirito di comunità fraterna delle imprese domestiche. E’ soprattutto nell’etica calvinista che il lavoro e l’ascesi sociale, non solo sono permesse, ma diventano addirittura indicatori delle benedizioni ed approvazione di Dio. Il successo conduce alla ricchezza ma non al piacere o ad una vita dissoluta. Nel Protestantesimo ascetico si ribadisce il concetto di uguaglianza di diritti e disuguaglianza delle loro condizioni ad opera della Provvidenza La Provvidenza assegna all’uomo il suo posto nella società: il successo deriva dall’obbedienza a Dio ed è segno di elezione, il dovere professionale è il mezzo per la salvezza. Il lavoro è conseguenza della caduta originaria e punizione del peccato, un mezzo per obbedire a Dio e glorificarlo e per servire il prossimo. Il capitalismo che ne consegue non perde certi tratti 114 E. Troeltsch “Le dottrine sociali…”, cit. 91-92 83 cristiani: onestà, dirittura morale, salvaguardia degli interessi degli operai, utilizzo di una parte del reddito per opere filantropiche.115 2.3.3 L’ETICA E LA FAMIGLIA Troeltsch definisce l’etica di Gesù eroica e non ascetica, in quanto Gesù non predica l’abbandono del mondo, ma la pratica delle virtù per la santificazione di sé: schiettezza, umiltà, sacrificio di sé, volontaria astinenza sessuale, pratica della carità.116 Il consumo deve rimanere moderato. La famiglia offre il modello primo per la discepolanza di Gesù, essa viene spesso assunta ad esempio ed equiparata al Regno di Dio. Caratteri della famiglia sono: indissolubilità del matrimonio, limitazione sessuale al matrimonio, cellula embrionale della vita collettiva. La vocazione missionaria impone la rinunzia alla vita coniugale.117 Paolo rafforza l’atteggiamento conservatore. Il predominio del marito sulla moglie è accettato come ordinamento di natura. Si esige anche dall’uomo la purezza sessuale prima del matrimonio, la fedeltà monogamica e l’affetto verso la moglie e i figli.118 Nel Cattolicesimo medievale sparisce il paganesimo, si moralizzano i costumi e gli ideali dei feudatari, si forma l’uomo tipico delle città, l’artigiano ed il commerciante, e si compensano i bisogni sociali dell’uomo di campagna con le virtù ecclesiastiche. Gli abitanti dei ceti urbani trovano conveniente moralizzare la vita sessuale e familiare, e si aprono all’ascolto di una dottrina che giustifichi il proprio stile di vita. Sul versante protestante l’etica luterana in materia sessuale e della famiglia è conservatrice. L’uomo calvinista, totalmente dipendente da una volontà superiore, si affida all’agire autonomo e concreto e ad un’etica 115 J Seguy “Cristianesimo e società…”, cit. pp. 270- 271 116 E. Troeltsch “Le dottrine sociali…”, cit. pp. 49-51 117 Ibidem p. 63 118 Ibidem p. 93 84 individuale che cerca di compiere la volontà di Dio migliorando la società. Caratteri dell’etica calvinista sono: spirito di decisione e d’iniziativa, rigore, onestà, perseveranza, scrupolosità di comportamento, frugalità e risparmio, perfezionismo, impegno sociale. La ricchezza, spesso accumulata, si abbina alla repressione dei bisogni, al disprezzo dell’ozio e dello sfarzo. Nel puritano tale ascesi trova la sua massima espressione nel mondo e nell’azione su di esso, egli incontra la salvezza e perciò si impegna in ambiti profani e professionali, politici, sociali ed economici. Nel Protestantesimo ascetico la morale sessuale cerca di proteggere la famiglia per assicurare la riproduzione sociale. Procreare serve alla causa di Cristo solo se i figli saranno utili alla società e alla Chiesa, e da qui l’enfasi sull’educazione sistematica per inculcare le responsabilità, e la formazione di movimenti giovanili. Nelle sette viene praticata un’etica ed un individualismo radicali, uguaglianza sociale ed economica, rifiuto del compromesso morale e serio impegno cristiano. Nei raggruppamenti mistici si evidenzia ancora di più l’esperienza individuale. RIEPILOGO L’opera dello storico del Cristianesimo Ernst Troeltsch è uno studio fondamentale per l’interpretazione sociologica delle origini del Cristianesimo e dei movimenti cristiani, così come dei cambiamenti sociali avvenuti in Europa dall’introduzione del messaggio evangelico. Da questa analisi fuoriescono le varie tipologie di raggruppamenti cristiani, che possono ancora aiutarci a leggere la realtà contemporanea. Separazione da una religione ufficiale e tradizionale e conflitto con l’ambiente circostante, religioso e sociale, sono i tratti delle aggregazioni settarie. Lo stesso messaggio di Gesù si distacca da una tradizione giudaica e potrebbe rientrare in una tipologia settaria, sebbene sia assente, nel suo 85 messaggio, il conflitto sociale. Il messaggio paolino, invece, contiene in nuce tutti quegli elementi fondanti che avrebbero caratterizzato le varie tipologie successivamente originatesi: istituzioni ecclesiastiche, raggruppamenti settari, correnti mistiche. Si tratta di interpretazioni possibili e plausibili del Cristianesimo che, pur originandosi da una medesima fonte, possono differire notevolmente tra loro. L’analisi dello studioso prende in esame anche il rapporto tra società e Cristianesimo e descrive i cambiamenti avvenuti nel vivere sociale e comunitario, nelle attività dell’uomo, nell’etica, nelle istituzioni ed organizzazioni, in seguito all’avvento del Vangelo. Seguendo l’approccio interpretativo dello storico si presenterà nel prossimo capitolo, la storia di una delle prime sette di matrice cristianaevangelica, sorte in età contemporanea. La storia di The Family descrive l’evoluzione di questa organizzazione ed i suoi sforzi per separarsi da una tradizione ecclesiastica, contestata per i suoi compromessi con lo stato, e con una società avvertita come malvagia. La narrazione si estende anche all’avvicendarsi di un conflitto sempre più aspro con gli stati nazionali e le società, per l’assunzione di comportamenti e pratiche giudicati pericolosi e talvolta fuorilegge. 86 CAPITOLO 3 THE FAMILY Il movimento, che per molti anni viene conosciuto come Bambini di Dio, nasce negli Stati Uniti nel 1968 ed è fondato da David Brandt Berg. Si origina come parte integrante del Jesus People Movement, movimento evangelico conservatore (corrente fondamentalista del protestantesimo americano) formatosi con il proposito di dialogare con la sub-cultura hippie. Negli anni ’70 vengono fondate missioni dei Jesus People in molte aree urbane statunitensi, strutturate in comuni nelle quali gli aderenti vivono in una specie di ”comunismo d’amore” sul modello neotestamentario. Gli appartenenti mantengono tratti della sub-cultura hippie: i capelli lunghi, vestiario trasandato, musica rock, arte psichedelica, ma rifiutano l’uso di droghe.119 I Bambini di Dio, diversamente dai Jesus People, fuoriescono dal sistema ecclesiastico, assumendo sempre più tratti propri. Per la descrizione del movimento saranno utilizzate le pubblicazioni interne, MO letters, MARIA letters ed altre provenienti dai World Services (WS) o Servizi Mondiali (SM), il quartiere generale e di comando del gruppo, o eventuali altre associazioni collegate ed approvate dal movimento. Si farà riferimento agli scritti degli esperti sociologi, sia libri che ricerche apparse in collane dedicate ai Nuovi Movimenti Religiosi. Si terrà conto di eventuali pubblicazioni o libri pubblicati da ex-membri ed infine si utilizzerà la sentenza del giudice Ward di un Tribunale dei Minori della Gran Bretagna su un caso di affidamento di un minore (ST) nato in The Family. Per decidere sul caso il giudice ha attentamente ascoltato 119 Gordon Melton (1997) “Dai Bambini di Dio a The Family”, Torino, Elle Di Ci pp. 5-8 87 membri ed ex-membri di The Family, raccolto prove, ascoltato esperti sociologi, psichiatri e si è impegnato in uno studio delle MO letters e di altre pubblicazioni di The Family per tre anni (1992-1995). Le analisi del giudice sul movimento, sono raccolte in una sentenza di trecento pagine. L’importanza della sentenza, che sarà favorevole al gruppo, risiede nelle prove formatesi in dibattimento e nella stessa ammissione dei leader del gruppo agli abusi sessuali su minori, ed infine nella sua accessibilità come documento, grazie alla decisione del giudice di renderla pubblica. 3.1 LA STORIA 3.1.1 IL FONDATORE David Brandt Berg nasce il 18 febbraio 1919 ad Oakland, figlio di Virginia Brandt e Hjalmer Berg, tenore emigrato in America dalla Svezia. Virginia, nonostante l’impegno cristiano del padre, membro direttivo della Chiesa Cristiana, diventa atea ma, in seguito ad un grave incidente che per cinque anni la tiene paralizzata a letto, riacquista la fede. Incoraggiata dal marito, una notte si rivolge in preghiera al Signore chiedendogli di essere guarita e, miracolosamente, riprende a camminare. Si unisce al gruppo che per tutto quel tempo l’aveva incoraggiata a pregare, Alleanza Cristiana e Missionaria di A.B.Simpson, i cui scritti le avevano restituito la fede persa durante i suoi anni di studio all’Università Cristiana del Texas. Nel 1918 inizia la sua opera missionaria come predicatrice con il marito Hjalmer : fonda due Chiese a Miami e per 15 anni sarà la voce di uno dei primi programmi radiofonici religiosi, Momenti di Meditazione. Nel 1949, terzo di tre figli, nasceva David che la madre consacrava a Dio. Dopo aver frequentato la Scuola Superiore di Monterey in California, il ragazzo si unisce, nel 1937, al lavoro di evangelizzazione della madre e per dodici anni la segue per i vari stati americani. Nel 1941 David entra 88 nell’esercito americano, ma si ammala di un serio problema al cuore e viene subito congedato. Nel 1944, sposa Jane Miller dalla quale nascono quattro figli: Linda (nota in comunità come Deborah, ora una forte oppositrice del movimento), Paul (conosciuto come Aaron, morto durante un’escursione sulle montagne svizzere, sembra suicida), Jonathan (conosciuto come Hosea) e Faith. Virginia Brandt lascia nel 1949 l’opera di evangelizzazione, ma suo figlio David continua per altri due anni come pastore in una chiesa dell’Alleanza Missionaria in Valley Falls, (Arizona) e poi viene espulso, mentre i suoi figli sono ancora piccoli e la moglie è incinta. I motivi non sono completamente chiari. Berg sostiene che l’espulsione è motivata dal razzismo della congregazione verso i pastori bianchi. La figlia Deborah, tuttavia, scrive nel suo libro, che il padre aveva avuto una condotta sessuale riprovevole nei confronti di una donna della chiesa120. Non appaiono recriminazioni del genere negli archivi dell’ufficio nazionale dell’Alleanza Missionaria in Colorado121. Berg decide di lasciare la predicazione e ritorna a studiare all’Università, maturando una forte avversione al sistema ecclesiastico. Questi anni sono poco chiari e non si hanno documentazioni certe sui suoi spostamenti e attività. Per un periodo insegna in una scuola superiore cristiana e successivamente, il desiderio di predicare il messaggio cristiano lo conduce ad un incontro con Fred Jordan, evangelista autonomo e nel passato pastore di una Chiesa Battista. Fred, convinto dal messaggio cristiano neo-testamentario, crede nel comandamento di abbandonare tutto per predicare il Vangelo e fonda la Clinica delle Anime con l’obiettivo di preparare missionari per i campi di missione all’estero. 120 D. Davis (Linda Berg) , B. Davis (1984) “The Children of God: The Inside Story” Grand Rapids, MI: Zondervan, pp. 23-24 121 Stephen Kent (1994) “The Lustful Prophet: A Psychosexual Historical Study of the Children of God’s Leader, David Berg” Cultic Studies Journal n° 11 (2) pp. 177 (nota 12) 89 E’ il 1954 quando David e la sua famiglia decidono di collaborare con Fred fuori dall’istituzione ecclesiastica con il compito di diffondere i programmi radiofonici e televisivi evangelici. La collaborazione continua per circa 12 anni e termina all’incirca nel 1966 per un contrasto di decisione. E’ l’ultima situazione fallimentare sperimentata da David nella sua vita come evangelizzatore. Frustrato ma convinto a non abbandonare il proposito, si rivolge ai suoi figli, adolescenti, perché lo affianchino nell’opera. Questi giovani, educati fuori del sistema pubblico scolastico, fin dall’infanzia lo avevano accompagnato nell’opera missionaria come predicatori e cantanti. La Rivoluzione per Gesù stava per cominciare.122 Berg è stato una figura molto controversa, amato e venerato dai suoi discepoli, odiato e accusato da molti critici. L’uomo, che per 50 anni della sua vita si considera un fallito, costituisce un gruppo con una diffusione internazionale che si distinguerà per le sue pratiche devianti. In questo contesto si vuole offrire un approccio critico del fondatore, figura senz’altro carismatica, che è riuscito a mantenere il gruppo isolato dalle influenze esterne, tuttavia al prezzo di tante vite distrutte ed emarginate a causa dei suoi insegnamenti. Alcoolizzato, padre incestuoso, dopo aver divorziato dalla moglie Jane, ed essersi unito alla sua seconda compagna, Maria, forma intorno a sé un harem. Stephen Kent sociologo dell’Università di Alberta, dimostra in una ricerca123, come le pratiche controverse del gruppo sono i diretti risultati dei traumi sessuali subiti da Berg durante l’infanzia. The Family si è fortemente opposta alla pubblicazione della ricerca temendo che potesse danneggiarla, rivolgendosi al direttore di AWARE (Association of World 122 Samson Warner “We Are The Children of God”, una compilazione realizzata sulla base di MO letters, articoli di giornale, lettere personali, cassette, in World Services (1983) “The Book of Remembrance , Zurich vol 2 pp. 8-21 123 Stephen Kent (1994) “The Lustful Prophet: A Psychosexual Historical Study of the Children of God’s Leader, David Berg” Cultic Studies Journal 11 n° 2: 135-188 90 Academics for Religious Education), James Lewis. Lo stesso direttore, nello stesso anno, insieme a Gordon Melton, pubblica il libro “Sex, Slander, Salvation, approvato ed usato dal movimento come pubblicità positiva. Stephen Kent utilizza come base teorica per la ricerca, gli studi prodotti da altri ricercatori sulle biografie di figure religiose come Lutero, Wesley, Ghandi con una prospettiva psicologica. Berg si presta in modo particolare per questo studio, per la quantità di materiale da lui scritto, nel quale candidamente espone i suoi sentimenti verso i genitori, verso episodi relativi alla sua infanzia ed un’autovalutazione della sua vita. La ricerca è realizzata con gli scritti interni, le interviste a membri della famiglia di Berg e primi membri di The Family che lo conoscevano personalmente. Il rapporto con i suoi genitori è molto conflittuale. La madre, Virginia, predicatrice di una certa fama, sempre impegnata per il lavoro di Dio, è spesso assente nella vita del giovane Berg; fonte di frustrazioni e di timori, è la parte dominante nel rapporto di coppia, soprattutto nello spirituale. Il padre, Hjalmer, amministra la disciplina con severità, cosa comune in diversi gruppi fondamentalisti protestanti. Il rapporto con il sesso è molto conflittuale per il piccolo Berg. Subisce abusi sessuali da parte di una bambinaia messicana, che tuttavia ricorda con piacere, allo stesso tempo viene severamente punito dalla madre ed umiliato di fronte ai suoi familiari per i suoi frequenti atti di autoerotismo e minacciato dalla stessa di essere castrato. Per un periodo, all’età di sette anni, intrattiene relazioni sessuali complete con la sua cuginetta coetanea, scoprendo poi con orrore, di essere spiato dallo zio, la cuoca e la governante. Come conseguenza degli atteggiamenti ambivalenti verso il sesso proposti dagli adulti intorno a lui, rimane confuso e da qui probabilmente ne scaturisce un atteggiamento di totale libertà verso il sesso per i bambini di The Family. 91 Non è facile il rapporto sessuale con la moglie Jane; entrambi, infatti, provengono da un ambiente estremamente conservatore e sono fortemente inibiti sessualmente. All’inizio del suo ministero cristiano fra i giovani hippie ad Hunghtington Beach, la madre è ancora viva e proverà ad interferire nel modo del figlio di condurre quest’opera, rinfacciandogli di essere un fallimento. Certamente questa è l’opinione che Berg ha di se stesso e che Jane, sua moglie, anche gli rinfaccia. La morte della madre ha rappresentato il punto di partenza per reagire alle frustrazioni e traumi subiti, e dar sfogo ai risentimenti accumulati nel tempo. I problemi psicologi di Berg sono avanzati anche da Hill, nella sua tesi di laurea. Egli sostiene che Berg fosse afflitto da una regressione edipica, e una psicosi paranoica con mania di grandezza.124 Una recente tesi di laurea ipotizza un disturb da personalità multipla per traumi emotivi gravi ed abusi e delirio paranoide.125La morte della madre conclude la sua fase di repressione sessuale, il senso di colpa verso la sua sessualità e il suo senso di fallimento. Queste problematiche si incontreranno con il movimento liberale sessuale, di fine anni sessanta, ed in esso troveranno una risoluzione. Secondo Kent, Berg condivide molte caratteristiche dei padri incestuosi: sensi di colpa riguardo il sesso, fallimenti personali e critiche della madre, hanno prodotto un uomo con un ego molto debole. Deprivazioni affettive, un padre autoritario e violento nella disciplina, fallimenti sessuali con la moglie sono spesso gli schemi classici del padre incestuoso. D’altronde, oltre a non condannare l’incesto nelle sue pubblicazioni, come vedremo in seguito, abbiamo conferma di questa 124 Geoffrey Michael Hill (1981) “David Berg: A Psychohistory”. Master’s Thesis, Department of Psychology, Pepperdine University 125 Kazimierz Franczak (1995) “Identità sociale, prassi educativa e processi motivazionali negli aderenti al movimento The Family” Tesi di Laurea Università Ponteficia Salesiana, Facoltà di Scienze dell’Educazione, Istituto di Psicologia pp. 168-181 92 pratica dalle sue figlie, Faith e Deborah, e dalle nipoti Joyanne Treadwell e Merry Berg. Quest’ultima in particolare, in un’intervista a Stephen Kent parla di dozzine di relazioni sessuali avute con il nonno fin dall’età di 11 anni e mezzo. Kent ipotizza che, proprio come il contesto familiare iniziale aveva provocato i sensi di colpa e le frustrazioni, nell’ambiente familiare da adulto, Berg troverà la risoluzione ai suoi problemi. Questo processo di liberazione comincerà nella sua stretta cerchia familiare, per poi estendersi all’intero movimento quando allargherà il concetto di famiglia con Un’unica moglie. “Nel momento in cui Berg estende il concetto di famiglia all’intero movimento di The Family, aggiunge persone sulle quali poter imporre, attraverso la rivelazione, i suoi desideri sessuali”126 Con la rivendicazione della rivelazione divina egli giustifica anche l’abbandono della moglie e la relazione con Maria, sua segretaria, più giovane di lui di circa 30 anni e, successivamente, riesce a garantirsi accesso a tutte le donne del gruppo distruggendo i matrimoni monogamici, e pretendendo di ignorare qualunque legame matrimoniale gli impedisca di aggiungere la donna prescelta al suo harem. Oltre a rivendicare una causa religiosa, la costituzione di Un’unica moglie farà uso anche della spiegazione sociologica. Berg, infatti, specifica che le comuni si dividono in quelle che aboliscono il sesso del tutto [come nel caso della Chiesa Cattolica], e quelle in cui vige il sesso libero e tutti sono sposati con tutti. [Kent si chiede se Berg non avesse letto il libero di Rosabeth Kanter sulle comuni del 1972, contemporaneo ad Un’unica moglie]. Nel passaggio successivo, Berg estende il suo controllo sulla sessualità femminile con il sistema del FFing, giustificandolo ancora come una pratica religiosa. Successivamente estende la pratica del sesso tra adulti e bambini. 126 Stephen Kent “The Lustful Prophet” cit. p.12 93 Secondo un’interpretazione freudiana, Berg è il “padre ancestrale” che accumula donne nel suo clan rubandole ai figli maschi ma, diversamente dal mito primordiale, questi non commettono alcun patricidio. Differentemente dal padre ancestrale freudiano, Berg condivide con i figli maschi lo stesso libero accesso alle donne, in una forma che difficilmente questi avrebbero avuto nella società normale. La fonte dei suoi sensi di colpa è la madre, contro la quale aveva sempre provato risentimento e che temeva per la minaccia di essere castrato. Kent sostiene che la risoluzione dei suoi problemi psicologici ha solo contribuito a confondere migliaia di persone, che a lui avevano guardato come guida spirituale della propria vita. Tanti sono usciti con molta amarezza, altri sono rimasti fedeli ma appesantiti da un gran numero di figli, come risultato delle pratiche sessuali e del divieto di uso di contraccettivi, altri ancora sono rimasti fuori dal mercato del lavoro, ed infine un numero non indifferente ha contratto malattie veneree. Il giudice Ward, commentando la morte del fondatore sostiene che pochi lo avrebbero rimpianto. 3.1.2 GLI INIZI Per circa un anno e mezzo David e soprattutto i suoi figli, cantano e predicano per le strade rivolgendosi ai giovani, mentre dalle Chiese Evangeliche istituzionali ricevono il sostegno finanziario necessario. La famiglia di Berg cerca di mettere in pratica il comandamento di predicare il Vangelo confidando che il Signore si sarebbe preso cura delle loro necessità materiali, ciò che nel linguaggio interno viene detto vivere per fede. Nel 1968, seguendo l’invito e le profezie di Virginia Brandt, arrivano sulle coste di Hungtington Beach in California. “Andrai nella Terra del Sol 94 Levante e ti sarà mostrato cosa fare”127. La Rivoluzione per Gesù (ovvero il movimento dei Bambini di Dio) nasce dietro l’impulso della visione profetica come rivelato in Ezechiele 34:24 (“E io, l’Eterno, sarò il loro Dio e il mio seno Davide sarà principe in mezzo a loro”) e nel Salmo 68 che promette la formazione del popolo di Dio e la liberazione dai nemici. Davide e i suoi figli, ora conosciuti come Teens for Christ (Adolescenti per Cristo), si associano informalmente ai Teen Challenge (La Sfida degli Adolescenti), organizzazione cristiana indipendente sotto la guida di David Wilkerson, ministro delle Assemblee di Dio, il quale gestisce il Light Club, caffè frequentato da molti giovani.128 Nel frattempo, il 15 marzo 1968, dopo 50 anni di servizio cristiano, muore Virginia Brandt. Teen Challenge, pur avendo la volontà di raggiungere i giovani ribelli che frequentano il caffè, non è disponibile ad adottarne il vestiario, il linguaggio, abitudini ed in qualche modo fallisce nei suoi intenti. Berg e i suoi figli accettano la sfida ed in breve si sostituiscono a Teen Challenge. I giovani frequentatori non sono solo hippie o figli dei fiori, ma anche studenti contestatari appartenenti alla crema della società in lotta contro le istituzioni dello Stato e della Chiesa, alla ricerca di un ideale di vita migliore.129 Berg predica il messaggio paolino degli Atti degli Apostoli nella sua forma più radicale incitando i giovani ad abbandonare il sistema religioso, educativo, economico lasciando le proprie case e parenti per dedicare la propria vita alla predicazione del Vangelo. Il suo messaggio si carica di toni più pesanti con le profezie bibliche del Tempo della fine e le promesse di distruzione verso l’America, mentre la musica, già mezzo di 127 Samson Warner “We Are the Children…” cit. p. 27 128 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 10 129 Samson Warner “We Are the Children…” cit. p. 31 95 comunicazione del movimento giovanile, attrae sempre più giovani disillusi alla ricerca di un mondo migliore. Uno dei primi obiettivi del movimento è la predicazione del messaggio radicale nelle Chiese Evangeliche del Sud della California attraverso le “invasioni domenicali”. I giovani entrano nelle Chiese fra lo stupore degli attoniti fedeli e, accusandoli di ipocrisia e disobbedienza a Dio, li incitano ad andare in tutto il mondo a predicare il Vangelo. “Molti di noi marciavano appoggiandosi ai bastoni, vestiti di sacchi rossi, indossando il giogo130 attorno al collo, con la testa e la fronte cosparsi di cenere come segno di penitenza per l’imminente distruzione della nazione [America].”131 Picchetti davanti alle Chiese, invasioni delle scuole superiori ed interruzione delle lezioni per predicare il messaggio di Dio. Arrivano le denunce, gli articoli di giornali, gli arresti ed i processi e Berg decide di lasciare la California.132 Opportuno l’invito del Rev. Ted e Millie Ware ad usare la propria Chiesa come base per il gruppo. Berg accetta e si trasferisce a Tucson in California, ma anche qui il messaggio rigorista dei Teens for Christ ne causa l’espulsione. I settanta membri si dividono in gruppi per raggiungere la nazione con il messaggio della fine. In agosto si riuniscono a Camp Laurentide in Canada, ospiti del Dr. Martin, un canadese che, interessato al fenomeno, offre al gruppo un luogo sulle montagne del Quebec per poter campeggiare.133 130 Il giogo è uno strumento usato per i bovini ed animali da tiro. Nel linguaggio dei Bambini di Dio simboleggia la schiavitù profetizzata al popolo americano. 131 Sam Ajiemian (1999)“Children of God. Family of Love. The Family” CounterCOG http://countercog.officehiway.com/html/countercog_news_14.html 132 Samson Warner “We Are the Children…” cit. pp. 22-40 133 Ibidem pp. 43-44 96 In questo periodo si accentua l’attività profetica di Berg che porta ad ulteriori cambiamenti nel movimento. In particolare egli crea un parallelo tra la nuova Chiesa (i Bambini di Dio) e la vecchia Chiesa istituzionale e il nuovo amore, Maria [Karen Zerby] la sua segretaria, con la quale aveva iniziato una relazione sessuale, ed il vecchio amore, sua moglie Jane.134 Maria, il nuovo amore, è stata scelta dal Signore per custodire la Parola che il Signore riversa sulla nuova Chiesa ed è rappresentata dalle MO letters. Berg non vorrebbe divorziare dalla moglie e le propone una relazione a tre con Maria, (un modello di rapporto famigliare che poi sarebbe diventato una pratica abituale in The Family135). Jane Miller accetta per un breve periodo, ma poi lascia il marito, rimane ancora un po’ nel gruppo e successivamente ne fuoriesce. “Nasce così l’idea che con la nuova Chiesa sorge anche una nuova morale sessuale, da cui è esclusa solo l’omosessualità maschile, mentre la poligamia, i rapporti fra donne e perfino i rapporti tra e con i bambini e l’incesto sono giustificati e anzi esaltati come manifestazione della diversità dei Bambini di Dio e come preannuncio di un mondo nuovo.”136 Con le nuove rivelazioni che inneggiano ad una nuova libertà concessa al cristiano, cui tutto diventa possibile137, ed una nuova legge138, Berg presto avrebbe giustificato ed incoraggiato le relazioni sessuali tra membri. Berg promuove una serie di manifestazioni per tutta l’America profetizzando l’imminente collera di Dio139 e a Camden, nel New Jersey, un giornalista battezza il movimento Bambini di Dio, nome che rimarrà fino al 1978 quando sarà adottato Family of love e successivamente The 134 Berg (1969) “Old Church, New Church Prophecy” n° A 135 Miriam Williams (1998) “Heaven’s Harlots” Eagle Brook New York p. 122 136 Massimo Introvigne (1989) “Le sette cristiane” Arnoldo Mondadori, Milano pp. 109-110 137 Berg (1974) “The All Things Tree” n° 302 A 138 Berg (1974) “The Law of Love” n° 302 C 139 Berg predisse che l’America sarebbe stata distrutta dalla cometa Kohoutek nel 1974. 97 Family. Anche David cambia nome, ed assume il nome di Mosè, affettuosamente MO per simboleggiare il suo ruolo di guida nel condurre il popolo d’Israele verso la Terra Promessa, fuori d’Egitto. Successivamente anche Mosè verrà chiamato con diversi altri appellativi, quali Dad (Papà), Father David (Padre David) e Grandpa (Nonno). Berg riceve in profezia che il gruppo deve consolidarsi e che bisogna gettare le basi organizzative e, per questo scopo, richiede l’uso del Texas Soul Clinic (TSC) al suo precedente collaboratore Fred Jordan. In febbraio, una carovana di macchine e roulotte con circa 120 membri del gruppo parte per il Texas. In questo stesso periodo Berg comincia la sua comunicazione spirituale con il defunto capo zingaro Abrahim che gli appare in sogno, e che da allora in poi sarebbe stato il suo spirito guida, mandato dal Signore per istruirlo su come organizzare il movimento. L’idea è di formare la nuova società nel TSC per poi raggiungere il mondo intero offrendo un modello di vita alternativo. Il campo si organizza in tribù, ognuna delle quali è responsabile di svolgere un compito diverso. I membri della comunità cambiano il nome di battesimo per adottarne uno nuovo, che spesso viene loro attribuito dai leader, indicativo della nuova nascita spirituale. Si sviluppa un programma d’insegnamento per i bambini che cominciano a nascere ed uno per i giovani nuovi convertiti, che prevede molte ore di studio della Parola e delle MO letters. Berg stesso lo definisce “lavaggio del cervello”, per indicare la necessità di ripulire la conoscenza del mondo con la Parola di Dio vecchia (Bibbia) e nuova (MO letters). Importante è anche il compito di coloro che provvedono alle prime necessità dell’accampamento, attraverso l’approvvigionamento140 ed il forsake all141 per supplire alla 140 Ancora largamente praticato, cioè la richiesta gratuita di beni materiali di qualunque genere, direttamente alle fabbriche, ai ristoranti o altri luoghi commerciali 141 Letteralmente è l’abbandonare tutto, richiesto ad ogni nuovo convertito. Sull’esempio di Atti 98 mancanza di introiti provenienti da un lavoro. Questo tipo di comunità assume il nome di Babes Ranch ed ha principalmente la funzione di addestrare nuovi discepoli alla vita di fede, e su questo modello ne sorgeranno altre in varie città dell’America dietro la spinta di colonizzazione. In questi anni c’è ancora un po’ di confusione fra i Jesus People, movimento ecclesiastico e i Bambini di Dio, anche perché diversi Jesus People si uniscono al movimento di Berg e Fred Jordan, attraverso i suoi programmi televisivi, partecipa a creare una pubblicità favorevole presentando giovani drogati la cui vita è stata trasformata dal messaggio evangelico. Berg e Maria, intanto, partono per l’Europa per studiare un piano che avrebbe portato alla diffusione del movimento.142 Se il cambiamento di drogati porta ad una pubblicità favorevole, quello dei “bravi ragazzi” che improvvisamente abbandonano gli studi, la carriera, la famiglia, le amicizie ed intraprendono un cammino così incerto, conduce ad una forte opposizione da parte dei genitori, chiamati i 10:36isti da Matteo 10:36 verso biblico che indica nei famigliari i peggiori nemici dell’uomo. Iniziano i rapimenti dei giovani membri da parte dei deprogrammatori contattati dalla famiglia, che tuttavia non risolvono il problema dato che i ragazzi appena possono scappano e ritornano in comunità. E’ in questo periodo, il 1971, che ha inizio il primo movimento anti-sette, il FREECOG, (Liberate i Bambini di Dio) dietro l’iniziativa di alcuni genitori e di Ted Patrick, i quali si rivolgono alle forze dell’ordine ed ai funzionari governativi. Il risultato delle indagini sarà visibile nel 1974 con un opuscolo anti-COG del procuratore generale dello Stato di New York ma, nel frattempo, la maggior parte dei Bambini di Dio, seguendo 2:44-45 ogni nuovo discepolo porta in comunità qualunque cosa sia di suo possesso, beni e denaro 142 Samson Warner “We Are the Children…” cit. pp. 45-65 99 l’ordine di Berg143, è partita per l’Europa.144 Il 1971 è un anno importante per l’organizzazione. Muore accidentalmente un membro del movimento, e dall’Europa Berg attribuisce la morte all’egoismo sviluppatosi all’interno del TSC, a causa degli interessi delle famiglie private.145 Con “Un’unica moglie” dà l’avvio alla rottura delle famiglie nucleari e l’adozione di un modello di matrimonio multiplo, con il quale tutti i membri sono sposati gli uni agli altri, nello spirito ma anche nel fisico, attraverso gli scambi sessuali all’interno della comunità.146 Queste profezie vengono accettate senza troppa difficoltà, sia perché la liberalizzazione dei costumi sessuali è già in atto nella società stessa, sia perché con una serie di lettere del 1971 Berg si autoproclama il Profeta del tempo della fine, giustificando qualunque nuova richiesta come proveniente da Dio.147 Le MO letters sono il mezzo con il quale Berg comunica con il movimento. Istruiscono su svariati argomenti: politica, economia, amministrazione ed organizzazione, testimonianza, sesso, educazione, vita in comunità, tempo della fine, studi biblici, escatologia. Le MO letters sono “la rivoluzione” e la guida perché informano, orientano ed uniformano tutti gli aderenti. Il linguaggio è spesso scioccante, a volte scurrile ed osceno, ma Berg si giustifica sostenendo che il suo proposito è di svegliare i lettori dalla letargia spirituale. Dopo la morte di Berg, nel 1994, Maria gli succede alla guida del movimento come profetessa e continua la scrittura di lettere, conosciute come MARIA letters. I membri tuttora leggono e credono nelle MO e MARIA letters.148 143 Berg (1972) “The Great Escape” N° 160 144 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 14 145 fino a quel momento le relazioni fra i due sessi erano state di tipo conservatore 146 Samson Warner “We Are the Children…” cit. p. 67 147 Berg (1971) “The Key of David” N° 78, “The Call of David” n° 79 148 The Family (1995) “The Love Charter”Zurigo pp. 2,3 100 3.1.3 LO SVILUPPO Nei primi anni ’70 si assiste ad una rapida e crescente diffusione del movimento: da un numero di 50 persone nel 1968 si passa a 300 nel 1970, 1500 nel 1971 fino ad arrivare a 2244 membri nel 1973. Il linguaggio adottato da Berg continua ad essere conflittuale: il sistema è corrotto e antiDio, la testimonianza è un fuoco atomico e una bomba, mentre la Rivoluzione per Gesù infiamma. Le MO letters, fino a quel momento pubblicate ad uso interno, vengono stampate e distribuite a migliaia per le strade con l’intento di avvertire il mondo dell’imminente catastrofe, a causa dei giudizi di Dio per i peccati dell’umanità. L’America ed il suo sistema politico sono continuamente al centro dei riferimenti apocalittici di Berg, Nixon diventa Nitler (n° 108), il dollaro americano The Green Paper Pig (Il maiale di carta verde n° 243), America the Whore (America, la prostituta n° 216). Fra le principali accuse lanciate da Berg, il fatto di essersi piegata agli interessi d’Israele. Berg manifesta un forte sentimento antisemita che frequentemente traspare nella maggior parte delle sue lettere. E’ forse per questo motivo che il movimento attira l’attenzione del colonnello Libico Gheddafi, il quale invita Berg in Libia.149 L’organizzazione è diretta da un Concilio mondiale di ministri e vescovi designati da Berg, per lo più facenti parte della sua famiglia, ma verso la metà degli anni 70 una serie di rivoluzioni cambiano i vertici e la struttura del movimento. Le colonie costituite generalmente da decine di membri, conosciute come blob per indicare la confusione e la difficoltà di gestione, debbono ridurre drasticamente il numero degli abitanti. Iniziano una serie di rivoluzioni che apportano altri cambiamenti. Con “La Rivoluzione della letteratura (n°328A) inizia la distribuzione di massa o litnessing di MO letters, dietro richiesta di un contributo economico volontario. C’è poi la “La rivoluzione della nuova leadership (n° 329C) 149 Berg (1975) “MO Meets Mo’amar Godahfi” n° 394 101 con la quale Berg stabilisce una nuova catena organizzativa a struttura piramidale (Catena della Cooperazione), tramite responsabili da lui nominati: pastori di colonia, distrettuali, regionali, nazionali ed internazionali. Rivoluzionario è in generale ciò che deve essere cambiato per non essere fuori dallo spirito e per non diventare come gli zombie (cadaveri ambulanti) ed i sistematici egoisti preoccupati solo di se stessi. E’ il nuovo vino, la parola di Dio oggi, che non può essere versata nelle vecchie bottiglie perché si romperebbero non riuscendo a sopportarne il peso: solo le nuove bottiglie sono rivoluzionarie abbastanza da accettare i cambiamenti di valori e direzione indicati dalle nuove MO letters. Donne rivoluzionarie (n° 250), Far l’amore Rivoluzionario (n° 259), Sesso Rivoluzionario (n° 258), Matrimonio Rivoluzionario (n° 260) Nuova Vita Rivoluzionaria (n° 314), La Rivoluzione dei Discepoli (n° 328B) La Rivoluzione delle Colonie (n° 329B), La Rivoluzione dell’Economia (n° 330A), La Rivoluzione della Puericultura (n° 330B), La Rivoluzione della Salute (n° 353), La Rivoluzione dell’Educazione (n° 371), Divorzio! La Rivoluzione del Matrimonio (n° 359). La dottrina che avrebbe apportato le conseguenze principali alla vita del gruppo e dei suoi aderenti, era iniziata segretamente nel 1973 e presto sarebbe diventata ideologia diffusa e praticata dalla maggior parte dei membri, soprattutto donne. E’ il Flirty Fishing o FFing, la pesca amorosa usata per vincere uomini al messaggio cristiano ed alla comunità attraverso il sesso. Il linguaggio, così come la pratica, è spesso osceno, le donne che praticano il FFing sono chiamate Sacerdotesse dell’Amore, Puttane di Dio, Adescatrici, Streghe di Dio, l’Esca. La pesca si pratica all’inizio nei Club dove le donne della comunità pescano “pesci”, guidate dal pescatore, di solito un membro maschio con il quale si consigliano prima di intrattenere una relazione sessuale. Il FFing ha inizio in un Club inglese che Berg e Maria frequentano alla ricerca di svago. Durante le lezioni di ballo sono 102 colpiti dalla solitudine degli uomini che, come loro, frequentano il corso. In un primo momento decidono solo di stringere rapporti di amicizia, successivamente Maria, dietro consiglio di Berg, sperimenta questo nuovo metodo di testimonianza. Arthur, l’uomo con il quale si unisce sessualmente, decide di lasciare tutto ed entra in comunità e ciò viene interpretato come un segno della validità del metodo. Il FFing rappresenta un vero cambiamento di direzione: non più giovani hippie, ma uomini d’affari, e spesso con ruoli strategici nella società, politici , militari per assicurare la sopravvivenza e la protezione all'esercito di Gesù. Questo è Vincere il Sistema (n°571), un nuovo modo per colpirlo direttamente al cuore. “Quando pescano alcuni di questi importanti uomini del governo, non solo li vincono, ma vincono il loro favore e la loro influenza e protezione. In qualche modo questi ufficiali del governo devono difenderci per difendere loro stessi ed il pericolo di essere esposti! Quando l’hanno fatto l’hanno fatto, e non ci possono accusare, una volta che si sono coinvolti con noi”150 Interessante, a riguardo, la documentazione portata da José Maria Baamonde, psicologo, sulle relazioni fra Berg e The Family, attraverso le relazioni sessuali delle Ffers, con l’alta gerarchia militare filippina, impegnata in una serie di colpi di stato dal 1986 al 1989. Berg, dopo essere entrato in contatto con generali ed alti funzionari, coltivava la speranza di raggiungere il potere qualora il colpo di stato fosse riuscito e la presidente Corazon Aquino messa da parte. I risultati delle investigazioni, fra le quali quelle della stessa presidente, iniziano ad emergere dal 28 marzo 1993. Da queste indagini si apprende che, oltre a ricercare il potere, The Family ha usufruito delle amicizie potenti ( fra i quali si contano senatori, generali, congressisti, funzionari del Dipartimento 150 della Giustizia, Commissione dell’Immigrazione e Berg (1984) “Esther. The Queen of Ffers! The Importance of FFing in Today’s Lands” n° 1755: 20 GN 133 103 Deportazione, Ufficio nazionale dell’Investigazione) anche per far sparire rapporti sulle sue attività.151 Un’intera raccolta di lettere racchiusa in un unico volume, viene dedicata all’istruzione delle giovani donne della comunità che da hippie trasandate diventano avvenenti adescatrici attraverso i Consigli per fare FFing (n° 548) o il Manuale per le FFers (n° 559), che spiegano i minimi dettagli di questo nuovo lavoro. Sebbene Berg, in alcuni scritti, la indichi come un’attività per volontari, forte è la pressione sull’individuo che viene esortato a dare la sua vita sul letto d’amore per i peccatori, come Gesù ha dato la sua sulla croce. Berg è consapevole che questa nuova pratica avrebbe separato i veri discepoli, le nuove bottiglie pronte al sacrificio per Gesù, da quelli che non lo erano, e sa che alcuni avrebbero lasciato il movimento, ma evidentemente è convinto che la maggior parte dei discepoli avrebbe accettato la sfida. Gli uomini della comunità, le cui mogli diventano pesciolini adescatori sono esaltati al rango di Dio nell’atto di donare Gesù, ma anche obbligati a non essere gelosi e a vincere la gelosia. Le donne, oltre ad essere materialmente coloro che si sacrificano nel rapporto sessuale con uomini che non amano né desiderano, devono confidare in Dio sia per non contrarre malattie veneree, sia per eventuali gravidanze indesiderate. Data la difficoltà che queste due condizioni si verifichino dovranno imparare sia ad accettare le Afflizioni (n° 569) che spesso contrarranno, sia i bambini che immancabilmente nasceranno, sono i Bambini di Gesù (n° 739) o Discepoli Conosciuti (n°773). Non a caso per le implicazioni del metodo, Richardson lo definisce “test d’entrata”, o prova di fedeltà. Le testimonianze FF cominciano ad apparire sulla rivista interna Notizie della Famiglia (Family News), vengono riferite le battaglie 151 José Maria Baamonde (1993) “La Familia, la verdadera historia de Lo Ninos de Dios” Editorial Planeta Argentina, S.A.I.C. pp. 151- 159 104 e vittorie dei membri uomini nel dare le proprie mogli e le miracolose conversioni di uomini di mezza età: l’esperimento comincia a dare risultati. Dal 1978, contemporaneamente alla destrutturazione del movimento, il FFing sarà la principale forma di testimonianza, che impegnerà un cospicuo numero di donne con conseguenze irreversibili in molti casi: esplosione della natalità e difficoltà a sostenere le esigenze di un numero crescente di popolazione infantile; separazione di molte coppie che non ce la faranno a superare il coinvolgimento fisico ed emotivo del partner con altri; un crescente numero di donne non sposate con un alto numero di figli da crescere ed educare, di padri diversi ed in molti casi di razze diverse; infine processi ed accuse di prostituzione in molti paesi. Se fino a quel momento il rapporto sessuale era avvenuto senza scambi economici, con Il FFing è vantaggioso? (n°652) Berg incoraggia le donne ad accettare denaro. “Non un pagamento diretto alla donna per la scopata, che lo renderebbe crudo e volgare, come nel resto del mondo, ma se [gli uomini] possono sentire che non stanno pagando una prostituta ma che lo stanno dando al Signore ed al Suo lavoro, questo sarebbe più accettabile, incluso per il pesce.”152 Nella sua testimonianza Miriam Williams descrive come lentamente accetta di diventare una prostituta per Dio e quando gli uomini le offrono soldi lei si convince che è il Signore a toccare il loro cuore perché sa che la comunità ne ha bisogno153 e li accetta senza provare sensi di colpa. “In pochi mesi accettai il concetto di “prostituzione sacra” e diventai una persona senza la morale universalmente stabilita. Noi dovevamo rivoluzionare il mondo, e la vecchia moralità sarebbe stata rimpiazzata. Le mie vedute del mondo stavano cambiando e questo era un gran salto. Le parole del nostro leader 152 Berg (1977) “Does FFing Pay?” n° 652: 44 153 Miriam Williams “Heaven’s Harlots”, cit. p. 7 105 mi risuonavano nella mente: -Se pensi, pensi, pensi, affondi, affondi, affondi- Non potevo capire pensando. Era un salto di fede. Ed io lo feci!”154 Durante la sua attività come Prostituta per Dio fra il jet set di Montecarlo, l’autrice riferisce di aver raccolto regolarmente quantità cospicue di denaro che, oltre a mantenere la sua Casa, erano inviate ai World Services, nei quartieri generali del movimento.155 Nel processo inglese del 1995 contro The Family, del quale si parlerà più avanti, il giudice Ward sostiene di essere assolutamente convinto che la maggior parte delle donne avesse praticato il FFing, addirittura arrivando a trovare uomini per mezzo di agenzie156, ma anche che Berg le aveva trasformate in prostitute dato che le comunità vivevano con i guadagni della pratica. Il Manuale per FFers insegnava alle ragazze che la pesca poteva essere divertente ma che il divertimento da solo non paga i conti, mentre in altri messaggi si leggeva che non dovevano concedersi agli uomini per i soldi, ma per la loro salvezza e per mostrare l’amore di Dio. Questi messaggi contrastanti avevano solo lo scopo di confondere e sviare le ragazze.157 L’opinione del giudice Ward differisce completamente da quella del Tribunale di Roma che nel 1991, dopo 12 anni d’investigazione e processo contro Berg ed un numero di discepoli italiani, decretò che il flirty fishing non poteva essere considerata prostituzione perché le azioni non erano motivate da lucro, ma da un intento umanitario.158 Su questa sentenza si può rilevare che il gruppo aveva da poco iniziato tale pratica in Italia, e che 154 Ibidem p. 9 155 Ibidem p. 163 156 Questa forma di testimonianza e ministerio è conosciuta come Escort Service. Se ne ha una buona documentazione nell’articolo “Bought with a price” inserito nel volume World Services (1983) “Heavenly Helpers”, Zurigo vol. 4 pp. 378- 403 157 Ward, The Right Honorable Lord Justice Alan (1995) “W2 1992 in the High Court of Justice Family Division. Principal Registry in the matter of ST (A Minor) and in the Matter of the Supreme Court Act 1991” pp. 43-44 158 Gordon Melton “Dai bambini di Dio…” cit. p. 24 106 non esistevano prove che il movimento si finanziasse attraverso le relazioni sessuali. Steve Kent, sociologo dell’Università di Alberta in Canada, scrive che le persone più abusate e manipolate sessualmente in tutti i culti che ha studiato sono state le donne dei Bambini di Dio159; anche per Richardson la pratica serviva come test per dividere il vero discepolo da uno che non era. Si può ipotizzare, secondo la mia opinione, anche in considerazione di tutte le numerose gravidanze e nascite, che il FFing sia servito a legare in modo molto forte i discepoli alla setta per la dissonanza cognitiva creatasi e per la rottura totale con i principi etici della società e conseguentemente la difficoltà a tornare sui propri passi, ed infine per i forti disagi economici costituiti dal dover mantenere un numero elevato di figli. Mentre i Bambini di Dio stanno confrontandosi con questa sperimentazione, avvengono importanti cambiamenti organizzativi. Nel 1978 Berg destituisce la catena di cooperazione dato che molti responsabili vengono accusati di abusi di potere. E’ la Rivoluzione della Riorganizzazione e Nazionalizzazione (RNR) con la quale Berg asserisce di aver licenziato trecento leader per assumere il comando diretto dell’organizzazione, le colonie si chiamano Case ed i Bambini di Dio cambiano in The Family of Love. “Alla fine del 1977 non era più possibile ignorare le voci di abusi di potere. Pertanto Berg –nel gennaio del 1978decretò la nascita della RNR”.160L’abuso di potere è una delle ragioni per la RNR, ma non sembra l’unico e forse non il principale. La ragione principale “per questo colpo di stato” voluto da Berg è di portare il movimento sotto la sua diretta supervisione a causa dell’opposizione di alcuni leader a mettere in pratica il FFing. “Ai membri di famiglia è stato proibito di condividere sessualmente, e il FFing è stato in molti casi 159 Miriam William “Heaven’s Harlots” cit. p. xiv 160 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. pp. 15-16 107 proibito e scoraggiato, i permessi per poter condividere sessualmente tra i membri dovevano venire dai ruoli più alti della catena, e la decisione di obbedire alle lettere FF è stata condannata.”161 Si può presupporre che nel momento in cui Berg voglia lanciare la pratica del FFing al movimento intero, abbia incontrato un ostacolo e la RNR sia un modo per superarlo. Con il licenziamento dei leader il gruppo sperimenta un momento di anarchia e sbandamento, che coincidono con attacchi sempre più forti della stampa e delle autorità di vari paesi a causa del FFing. La risposta è Buon 1979! La rivoluzione NRS (n° 747), ovvero la Rivoluzione di Riorganizzazione e Nazionalizzazione della politica di sicurezza, rappresentata da una serie di 17 MO letters con le quali Berg cerca di smantellare The Family of Love per cercare di sopravvivere all’opposizione delle autorità a causa del FFing. Molti adepti tornano a casa, si impiegano in lavori normali, ciò che Berg definisce Going Underground (n° 750) ed ha inizio una forma di testimonianza selah, cioè celata, andando di porta in porta per le case, con l’intento di distogliere l’attenzione pubblica. La Rivoluzione della Comunione (n° 1001), nel 1981, riporta l’ordine e l’assetto organizzativo. Le Case di una stessa area locale si incontrano una volta alla settimana per pregare ed avere fellowship (comunione) in una Riunione Locale. Più aree locali formano una Riunione distrettuale e si incontrano mensilmente, mentre la Riunione Nazionale è indetta una volta l’anno. Ad ogni livello ci sono i rappresentanti: i LAS (pastori locali) i DAS (pastori distrettuali) i NAS (pastori nazionali) sono nominati dai partecipanti di ogni area e non più dall’alto. 3.1.4 NUOVE SPERIMENTAZIONI In questo periodo si radicalizza lo scambio sessuale tra membri interni e lo scambio sessuale all’esterno. Conseguenze più evidenti, oltre 161 Berg (1978) “Rivoluzione della Riorganizzzione e della Nazionalizzazione” n° 650: 68 108 alla pubblicità negativa, anche la nascita di numerosi bambini, dato il divieto di usare contraccettivi. Con la nascita di Davidito, primo discepolo conosciuto di The Family, Berg e Maria si accorgono che non ci sono sufficienti scritti educativi sui bambini, ed ha inizio così la serie La Storia di Davidito successivamente raccolta in un libro e la Storia di Techi, secondogenita di Maria. Entrambe queste raccolte sono scritte dalle educatrici dei due bambini che vivono in Casa con Berg e Maria, e narrano lo sviluppo dei piccoli proponendosi di insegnare la cura dei bambini al movimento intero. La nascita di Davidito dà l’inizio alla Rivoluzione della Puericultura. Altra conseguenza dello sharing (scambio sessuale tra i membri) e del FFing diventa emergenza nei primi anni ’80: è il propagarsi delle malattie veneree, soprattutto l’herpes, contratte a livello locale e poi trasmesse nelle varie riunioni. Metti al bando la bomba proibisce la condivisione sessuale negli incontri di area.162 Ma è solo nell’87, in seguito al diffondersi dell’AIDS163, dopo che una donna muore di AIDS164, che il FFing viene ufficialmente bandito, anche se rimane una pratica ancora possibile, possibilmente per mantenere relazioni con amici potenti in grado di proteggere il gruppo. E’ La Rivoluzione del Preservativo (vol. 17 p. 669) che introduce l’uso del preservativo nelle relazioni sessuali con estranei. La stessa possibilità di intrattenere relazioni sessuali con estranei è sottolineata dal Love Charter che, pur proibendo la pratica generalizzata, specifica che in alcuni casi i Servizi Mondiali possono permettere tali relazioni, quando la relazione si è instaurata prima del 1987 (Charter p. 118). 162 Gordon Melton “Dai Bambini….” Cit. p. 37 163 AIDS editions GN 287, AIDS Rules and Policies DB7 p. 500 164 Sam Ajieman “Children of God…” cit. p.6 109 Con l’abbandono del FFing di massa ha inizio una nuova forma di testimonianza, La FFing/Dfing Revolution (n° 2313, GN 305), ovvero un approccio meno sessualizzato con il quale belle donne attraggono uomini, e senza intrattenere relazioni sessuali ed improntano il rapporto sulla testimonianza cristiana. Le iniziali DF stanno per Daily Foods, una serie di lezioni bibliche scritte da Apollos, teologo ed ideologo di The Family, per i militari filippini e poi diffuse a livello internazionale. Nuovi ministeri di diffusione e testimonianza sono introdotti nei primi anni ’80: il programma radiofonico Musica con Significato (Music with Meaning o MWM) che trasmette musiche prodotte da The Family e che realizza anche spettacoli dal vivo. Dal MWM si originerà anche la vendita delle cassette musicali al pubblico generale e successivamente anche quella di poster colorati con il messaggio cristiano. Si sviluppa anche il ministero dei video, inizialmente prodotti ad uso interno e poi per la diffusione al pubblico con il nome di Kiddy Video, si tratta di video musicali prodotti per lo più nella Scuola in Giappone i cui attori sono i bambini della comunità. Si producono anche programmi televisivi a cartoni animati, i Luvvets, che riproducono MO letters e sono trasmessi da TV locali di alcuni paesi. Fra le produzioni ad uso interno finiscono sotto inchiesta i filmati con donne che ballano nude o seminude spesso accompagnate da bambine svestite che le imitano nei loro movimenti voluttuosi. La serie delle danze sexy ha inizio con Glorificate Dio nella danza (n° 1026), cui segue Timidezza e Paura (n°1032), Fuoco e Ghiaccio (n°1213), lettere che insegnano a vincere la paura della videocamera e a lasciarsi andare senza timidezza in danze sensuali, inviate successivamente a David Berg. Le video cassette, ottenute disonestamente da un exmembro, (che si finge inviato dei SM) in una Casa nelle Filippine, vengono inoltrate al giudice Ward come prova. Queste riprendono, oltre agli adulti, anche bambini dai 4 ai 12 anni che danzano nudi o seminudi. Dalle danze si 110 passa successivamente ai Video d’amore. Il video mostrato al giudice riprende scene di coppie durante un rapporto sessuale, ragazze durante un atto di autoerotismo. Nella Storia delle Pratiche Sessuali edita dai SM per il processo in Gran Bretagna, si ammette che Berg aveva richiesto che fossero realizzati i video d’amore e che anche le ragazzine minorenni danzassero seminude. Nelle Ultime Notizie n° 57 del gennaio 1985 i SM richiedono con insistenza che i minorenni non tolgano i vestiti per le danze perché alcune videocassette erano arrivate alle autorità e “Non c’è niente che possa far infuriare di più un sistematico e fargli desiderare di linciarti che l’abuso su minori, il sesso su minori e la pornografia dei bambini e quel genere di scemenze.”165 I video vengono mostrati alle Riunioni di Comunione per il divertimento ed intrattenimento e, sebbene Melton asserisca che smisero di circolare nell’87, gli avvisi dei SM trovati dal giudice nei quali si richiedono riprese di ragazze nude ancora nel dicembre 1988, mettono in dubbio che la pratica fosse veramente finita nell’87.166 Verso la metà degli anni ’80 Berg lancia una nuova visione denominata I Ricercatori (Searchers) che affida alla figlia Faith. L’obiettivo è di ricercare i figli dei primi aderenti dei Bambini di Dio, che avevano lasciato il gruppo da tempo. “La missione dei Ricercatori incontrò un gran numero di adolescenti delusi, per i quali fu organizzato un Campo di Addestramento per Adolescenti (Teen Training Camp o TTC) nel 1986”.167 Questi giovani, spesso minorenni, decidono di diventare missionari, come avevano fatto i propri genitori anni prima, e con il loro permesso, si uniscono a The Family. Si istituiscono TTC nei maggiori campi di missione del Sud America e nell’Estremo Oriente. 165 Ward “The Right Honorable…” p.54, 55 166 Ibidem p. 58 167 Ibidem p. 134 111 Poco dopo, nell’88, con La Visione della Scuola (GN 329 n° 2430), Berg sottolinea la necessità di una maggiore educazione dei bambini del movimento, The Family, infatti, con il suo gran numero di bambini, è arrivata ad un punto di saturazione. “Perché trascurare i nostri bambini e cercare di conquistare quelli del mondo per i quali ci vorranno anni, prima che siano altrettanto bravi, quando abbiamo già bambini meravigliosi che sono della Famiglia e sono stati indottrinati ed addestrati in ogni cosa?”168 I bambini di The Family, fino a quel momento, avevano passato tanto tempo a vendere poster e cassette per le strade e la loro educazione era stata largamente trascurata. The Family risponde alla visione di Berg con l’istituzione di scuole internazionali di grandi dimensioni per accogliere bambini e ragazzi di The Family delle nazioni limitrofe oppure con scuole nazionali aperte a Case su un territorio nazionale.169 Vengono istituite La Scuola della Città Celeste (The Heavenly City School) in Giappone e il Jumbo nelle Filippine, un complesso di edifici circondato da un muro alto circa tre metri che avrebbe ospitato dalle 200 all 350 persone dal 1988 al 1989.170 Van Zandt scrive che “all’età di 11 o 12 anni un membro è mandato presso uno dei TTC per ricevere l’addestramento da leader. In molti casi, chi frequenta il TTC non ritorna dai propri genitori, ma è mandato direttamente ad altre Case per iniziare la propria opera evangelistica per The Family”.171 Avere tanti ragazzi adolescenti insieme, dà origine alla diffusione di “…mormorii e malcontenti e, per questa ragione, si costituiscono, in varie 168 Berg (1988) “The School Vision” n° 2430 GN 329: 71 169 Ward “The Right Honorable…” cit. pp. 134-136 170 Stephen Kent (1997) “Brainwashing and Re-indoctrinationPrograms in the Children of God/The Family” ricerca presentata all’Associazione per la Sociologia delle Religioni a Toronto, Ontario, Canada l’8 agosto 1997, p.5 171 Van Zandt (1991) “Living in the Children of God” New Jersey, Princeton U.P. pp.171-172 112 parti del mondo [fra cui anche l’Italia], i Victor Program”172 o Programmi per vincitori, per dare l’immagine che il ragazzo, dopo aver frequentato il corso avrebbe superato la difficoltà prendendo la vittoria. Questi programmi nascono per accrescere la fedeltà al fondatore e alla leadership e sono un tentativo per risolvere il problema classico delle sette: stimolare la devozione alla seconda generazione nata nell’organizzazione.173 I Victor Program si svolgono nei Victor Camp e si caratterizzano per la rigida disciplina, maltrattamento fisico, intenso indottrinamento e confessioni pubbliche. Secondo l’autore aggiungono una nuova dimensione sul dibattimento “del lavaggio del cervello”. “Gli accademici sembra abbiano raggiunto il consenso che il termine lavaggio del cervello si può applicare solo in situazioni che coinvolgono isolamento forzato o incarcerazione e coercizione fisica, per raggiungere l’indottrinamento di un gruppo. Dato che si riscontrano poche conversioni simili, si evita di utilizzare il termine “lavaggio del cervello” nel discorso scientifico sociologico.”174 Più duri e repressivi dei Victor Camp si istituiscono i Centri di Detenzione o Detention Centers, sul modello del Centro di Detenzione di Macao, gestito dal figlio di Berg, una specie di Victor Camp per adolescenti ribelli. In questo centro vengono detenuti giovani di 13, 14, 15 anni, costretti ai lavori forzati per nove ore al giorno, sette giorni la settimana, incarcerati per mesi in una stanza, picchiati selvaggiamente, costretti al silenzio, alle confessioni e punizioni pubbliche e allo studio delle MO letters. La nipote di Berg, Merry, incarcerata per sei mesi in una stanza usava un secchio colmo di disinfettante per gabinetto.175 I lavori 172 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 135 173 Stephen Kent “Brainwashing…”cit. p.2 174 Ibidem pp. 1,2 175 è possibile leggere la sua storia presso il sito web: http://www.swordofthelord.officehiway.com/merry.html 113 forzati consistono nello spaccare il cemento di vecchi marciapiedi, versare cemento, tagliare erba con le cesoie, svolgere lavori di campo, svolgere lavori di costruzione, trasportare metalli, mattoni e sporco, costruire pozzi settici e pitturare. Agli adolescenti è richiesto di scrivere rapporti giornalieri, detti Rapporti a Cuore Aperto, nei quali esprimono i loro dubbi e paure e pensieri di slealtà.176 Il giudice Ward ha ascoltato le testimonianze di ragazzi inviati al centro, e letto le pubblicazioni relative. Alcuni di questi adolescenti soffrivano di profondi traumi psicologi, quasi sicuramente come risultato per essere stati in The Family, riferivano di vedere demoni o avevano tentato di suicidarsi. Uno, in particolare, riuscì successivamente nel suo intento. Il giudice scrive: “Questo vergognoso esperimento educativo durò dal 1987 al 1990…La verità è che questi bambini stavano là, perché i loro spiriti fossero rotti, con qualunque mezzo…Erano le mele marce che dovevano essere rimosse da The Family, per timore che contaminassero anche coloro più disposti verso il regime…L’esperienza di Macao è un esempio vergognoso del mettere in pratica la convinzione che il fine giustifica i mezzi. Il fine era portare cambiamenti nell’atteggiamento di adolescenti che avevano reagito contro la vita di The Family. Gli strumenti sono stati una forma di atrocità fisiche e mentali distribuite senza pietà a giovani spesso già emotivamente danneggiati”177. Gli esperimenti nei Victor Camp sono stati oggetto di altri studi accademici, ma nessuno aggiunge i dettagli forniti da Kent e confermati anche al processo inglese. David Millikan, esperto di The Family, fornisce, rispetto ad altri, qualche particolare in più sulle tecniche: lavori forzati, lunghe ore di studio e periodo di isolamento per i recalcitranti. “L’ultimo Victor Camp è stato chiuso in Gran Bretagna nel 1992. Sono stati all’attenzione, in particolare, di un caso di affidamento a Londra. Alcune 176 Ibidem p. 5, 6 177 Ward “The Right Honorable…”cit. pp.156-161 114 accuse di estrema disciplina e percosse fisiche si sono rivelate vere. Queste accuse sono state portate da ex-membri, inclusa la nipote di Berg, Merry, che ha descritto un regime di disciplina che superava i limiti di quanto potesse essere accettato”.178 Millikan, tuttavia, non fornisce dettagli sulle condizioni dei campi. Rispetto all’esistenza dei campi, Gordon Melton riferisce esclusivamente dell’educazione sessuale: “I leader ingaggiavano con i giovani discussioni esplicite su temi sessuali”179. Lilliston e Shepherd ne parlano giustificandolo con le motivazioni che i JETTS avevano sviluppato atteggiamenti di orgoglio, egoismo, lamentela e sfida all’autorità, caratteristiche intollerabili per una piccola società in cui la solidarietà è indispensabile. In un secondo momento, per gli autori, la leadership di The Family si rende conto che la soluzione non risiede nella creazione di riformatori.180 Simili aberrazioni, anche se teoricamente giustificabili, rimangono assolutamente inaccettabili. La ricerca di Kent, condotta con il metodo della triangolazione, permette uno sguardo all’interno del Centro di detenzione di Macao facendo luce su un’altra pagina tragica della storia di The Family. I Victor Program si dissolvono nel DTR (Discipleship Training Revolution), un metodo educativo che si basa sulla lode, l’ascolto, la responsabilizzazione dei giovani discepoli. A questi segue il PER (Personal Encouragement Revolution), che introduce i giovani adulti a responsabilità superiori e maggiore libertà. 178 David Millikan “The Children of God, Family of Love, The Family.” In J. R. Lewis and Gordon Melton (1994) “Sex, Slander and Salvation. Investigation the Family/Children of God” Stanford, California: Center for Academic Publication p. 229 179 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 38 180 G. Shepherd, L. Lillistone “Field Observations of Young People’s Experience and Role in The Family” in J. Lewis, G. Melton “Sex, Slander, and Salvation…”cit. p. 63 115 3.1.5 I PROCESSI The Family è stato sicuramente un movimento molto controverso che, per le sue pratiche, ha spesso incontrato l’opposizione di vari governi. La principale accusa rivolta al gruppo fu quella di prostituzione, e in alcuni paesi il gruppo ha dovuto lasciare il campo di missione perché invitato ad andarsene. In particolare Van Zandt cita che membri di The Family sono stati arrestati o espulsi dalle autorità in India (1986), Cina (1986), Egitto, Malesia ed Indonesia (1985). Problemi ci sono stati nelle Filippine e Giappone, mentre Berg e Maria sono stati espulsi dalla Grecia.181 Il 1990 inaugura per il movimento, un periodo ben più difficile ed accuse più gravi e The Family subisce irruzioni di polizia, arresti, prese in custodia dei membri ed infine procedimenti penali. Le principali accuse sono rivolte dalle giovani donne di The Family, nate e cresciute nel gruppo e fuoriuscite alla maggiore età. Queste denunciano di aver subito abusi sessuali quando erano bambine sia da parte di membri adulti, sia da parte dei propri genitori. Il primo caso scoppia a Barcellona, in Spagna nel 1991: ventidue bambini di età tra gli 11 mesi e i 14 anni vengono trattenuti per quasi un anno, ma le richieste di separare permanentemente bambini e genitori non vengono accolte. L’anno dopo, nel 1992, a Melbourne e Sydney, in Australia, vengono prelevati 142 bambini e restituiti dopo circa una settimana alla comunità. Il Dipartimento degli Affari sociali raggiunge con The Family un accordo con il quale alla comunità viene concesso di tenere i bambini ed al Dipartimento l’onere di sorvegliare la loro condotta per qualche anno. In entrambi questi casi, gli esperti inviati dai governi non riescono a provare i presunti episodi di violenza. 181 Van Zandt “Living in The Children…” cit. p. 167 116 Nello stesso anno, due ex-membri Ed Priebe e Den Welch, fingendosi incaricati di The Family, entrano in una comune a Manila (Filippine) e si fanno consegnare dei video di danze, nei quali appaiono dei filmati con delle bambine. Questi filmati, pur non riprendendo delle vere scene di sesso, mostrano “la chiara immagine dell’atmosfera carica di sensualità che si respirava per lo meno in una parte del gruppo”.182 E’ il 9 giugno 1993 quando a Lione e Marsiglia circa 50 adulti e 90 bambini vengono arrestati dietro richiesta dell’ADFI, la principale organizzazione anti-sette francese. Anche in questo caso non emergono prove. Il 1 settembre 1993 a Buenos Aires, Argentina, 39 adulti e 137 bambini vengono messi sotto custodia e rilasciati dopo tre mesi perché, anche in questo caso, non emergono prove. L’ultimo caso importante che vede The Family al centro di un procedimento giudiziario, è quello cui è stato fatto già riferimento in questa esposizione, il processo svoltosi presso il Tribunale dei Minori in Gran Bretagna. L’azione giudiziaria, promossa dalla nonna materna di ST, un minore di The Family, viene iniziata ancora prima che il piccolo nasca. La sentenza, raggiunta il 26 maggio 1995, e comunicata il 19 ottobre 1995, è un documento di 303 pagine, che analizza il vissuto di the Family in generale ed in particolare nelle Case sulle isole Britanniche. Il giudice Ward, con una serie di prescrizioni, restituirà il minore alla madre, cui viene permesso di tenere il figlio fin quando rispetti le condizioni dettate.183 La sentenza è uno dei documenti più precisi realizzati sul movimento, ed invano la leadership di The Family e gli esperti hanno tentato di contrastarne l’intera pubblicazione. Il giudice, considerando una possibile utilità del giudizio fuori dalla propria giurisdizione, ne fornisce una versione integrale.184 Fino al momento 182 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 47 183 Ibidem pp. 42-59 184 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 303 117 attuale, pur essendo il movimento ancora al centro di procedimenti giudiziari, non ci sono state ripercussioni irreversibili che ne abbiano fermato l’attività. Adulti e bambini sono vittime di maltrattamenti durante le irruzioni, terrorizzati dagli agenti di polizia che brandiscono manganelli e armi automatiche subendo, secondo alcune testimonianze, violazioni dei diritti umani. In un caso in particolare i bambini vengono separati per quasi un anno, durante il quale maltrattati fisicamente e trascurati dagli assistenti sociali ostili, o visitati da falsi psichiatri. Circa 600 bambini vengono sottoposti a visite mediche e psicologiche, ma non si riscontrano abusi sessuali.185 E’ certo che il sesso fra adulti e bambini fosse una pratica estesa, fino al 1985 (la stessa ricerca da me condotta fra ex-membri ha raccolto testimonianze dirette). La gravidanza di una 14enne in Portogallo sembra sia stata all’origine della direttiva del 1985 che proibiva questa tipologia di relazioni, ma il problema non era stato completamente debellato se, nel 1989, un altro avviso avvertiva di scomunica gli autori degli abusi.186 Non sembra che questa pratica fosse in uso nel 1992 all’epoca delle irruzioni, né che tutti i bambini di The Family siano stati abusati tuttavia, contrariamente alle conclusioni di Lilliston e Shepherd, l’abuso sessuale sistematico sui minori è stato praticato, durante un periodo di diversi anni, come parte dell’ideologia e teologia di Berg. 3.1.6 GLI ABUSI SUI MINORI Gordon Melton scrive che purtroppo in parecchie Case di The Family, le ragazzine erano state vittime di abusi sessuali al punto che la leadership si era già confrontata nel 1986 con le loro lamentele e nell’89 un 185 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. pp. 50-57 186 Child Abuse: A final Warning! (1989) 118 comunicato interno avvertiva che sarebbe stato scomunicato chiunque avesse intrattenuto rapporti sessuali con minori. Secondo Melton il fenomeno aveva riguardato solo alcuni membri ed era stato un problema circoscritto. “Il clima di apertura [sessuale] all’interno di The Family attrasse dei pedofili…”187 Diversa la conclusione del giudice Ward , per il quale Berg con l’introduzione della Legge dell’Amore era responsabile di aver sviato il gruppo permettendo i tanti eccessi. Egli scrive: “Sono convinto che [Berg] fosse ossessionato dal sesso e fosse diventato un uomo perverso che sconsideratamente aveva corrotto il suo gruppo facendo seri danni senza alcun tentativo di riparare o aver mai ammesso responsabilità personali…Ora è morto. Il Signore abbia misericordia della sua anima. Molti non piangeranno la sua morte..”188 The Family nel processo ha cercato di attribuire la responsabilità degli atti di pedofilia a dei singoli membri immaturi o più deboli per giustificare ciò che il giudice definisce “…il più deplorevole periodo della sua [di the Family] storia189”. Di casi isolati non si è trattato ed il giudice, dopo aver ascoltato molti testimoni, riferisce: “Sono totalmente convinto che ci sia stato un esteso abuso sessuale sui bambini e sugli adolescenti da parte di membri adulti di The Family e che questo abuso sia occorso in una percentuale molto più significativa che nella società esterna”.190 Per poter affrontare la problematica si farà riferimento alle MO letters e pubblicazioni sull’argomento. Fra gli scritti incriminanti di maggior rilievo Il Libro di Davidito, scritto da Sara la sua educatrice, tra il 1975 e il 1981, formato da 750 pagine con fotografie disseminate ovunque, una sorta di libro di memorie ed album di famiglia, che testimonia la 187 Ibidem p. 48 188 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 116 189 Ibidem p. 111 190 Ibidem p. 110 119 crescita del bambino. The Family nel processo tenta di scaricare la responsabilità su Sara asserendo che il libro non rispecchiava l’ideologia e la politica del gruppo. Il tentativo non viene accolto dato che numerose MO letters avevano chiarito che il libro avrebbe dovuto sostituire il povero materiale di puericultura esistente, tanto da affermare che Davidito aveva dato il via ad una rivoluzione della puericultura. Berg e Maria erano al controllo di quanto veniva scritto da Sara nella loro Casa, e lo avevano approvato ed era inteso che dovesse essere applicato dal movimento intero.191 Si riportano solo brevi brani, fra le molte pagine, per dare un’idea della tipologia di rapporto fra Sara e Davidito che, tra l’altro, avrebbe dovuto servire da modello alle mamme, papà ed educatori di The Family. “Davidito a venti mesi si eccita quando lavo il suo sederino ed il suo pene si indurisce…si eccita…apre le gambe perché ne vuole di più…Quando giochiamo sul pavimento a tratti apre le gambe così che io gli bacio il pene”.192 La pagina 393 contiene fotografie di Davidito a letto con donne adulte senza reggipetto. “Danzo senza reggipetto o nuda [per lui] la maggior parte delle volte”.193 In Il mio pesciolino (agosto 1979), una fotografia mostra una donna che sta praticando del sesso orale a Davidito e la citazione di Berg: “E’ un rilassamento meraviglioso ed una soddisfazione creata da Dio”.194 Sara scrive: “Quando andai a letto mi saltò addosso dicendo “Sara, amami! Mamma [Maria] era fuori dalla porta ed ascoltava [mentre il bambino diceva] Sara, baciamelo”.195 Gli incisi e i commenti di Berg e Maria scritti a mano sulle pagine del libro mostrano che la leadership fosse al corrente della relazione fra Sara e il bambino e ne esprimesse il consenso. Per questo motivo il giudice, oltre a considerare 191 Ibidem p. 81 192 World Services (1982) “The Book of Davidito” Zurigo pp. 334,335 193 Ibidem p. 407 194 Berg “Revolutionary Love-making” n° 259: 127 195 World Services “Book of Davidito” cit. p. 457 120 Davidito uno dei bambini più abusati di The Family, sostenne quanto fosse infantile da parte del gruppo addossare le responsabilità a Sara. Non si può, dunque, essere d’accordo con Gordon Melton per il quale Davidito abbia solo accidentalmente assistito ad alcuni rapporti sessuali e forse può aver avuto qualche esperienza lui stesso.196 Anche le MO letters gettano luce sugli insegnamenti di Berg al gruppo. In Spose Bambine si legge: “Spero che i nostri bambini abbiano sesso in abbondanza…Il Signore ci ha creato per avere bambini a 11, 12, 13 anni, perché non dovreste avere sesso? …In India si sposano a sette anni…Certo, non avrebbero tempo di ricevere una granché di educazione, ma chi diavolo ne ha bisogno?197”. In Il Diavolo odia il sesso si incoraggiano i genitori a praticare atti di autoerotismo e sesso orale sull’esempio della bambinaia messicana che faceva addormentare Berg, quando era piccolo, praticandogli sesso orale. Si legge: “Dobbiamo dire ai ragazzi che l’incesto non è proibito da Dio ma bisogna stare attenti perché è pericoloso…Non c’è niente di sbagliato al mondo con il sesso fin tanto che è praticato in amore, qualunque forma abbia, con chiunque si pratichi, non importa a quale età o con quale parente…ma non fatevi scoprire.” In Sesso per adolescenti, Berg scrive: “I nostri pre-adolescenti sono abbastanza maturi per sposarsi e avere figli propri quando sono giovani che è il modo previsto da Dio. Io credo che da bambini, prima che le ragazze abbiano le mestruazioni e i ragazzi iniziano le polluzioni, possono avere tutto il sesso che vogliono senza problemi. Finché il sistema non lo sappia.”198 In Domande che avreste sempre voluto chiedere ribadisce lo stesso concetto, ponendo il limite di 15 anni per evitare che le ragazzine siano soggette a gravidanze in tenera età, oppure suggerisce che si accoppino con maschietti 196 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 46 197 Berg “Child Brides” n° 902: 5, 6, 19, 25 198 Berg (1985) “Teen Sex” n° 2061 121 che non si sono ancora sviluppati. In Sesso con Nonna riferendosi a sua madre Virginia Brandt, scrive che se fosse stato meno conservativo al tempo “…avrei potuto reagire più prontamente e ci saremmo soddisfatti entrambi nei nostri tremendi bisogni sessuali, e sarebbe potuta nascere una bella relazione sessuale.” Nella serie Bambini del Cielo scrive che in paradiso non si saranno più le legalistiche leggi dell’uomo sull’incesto. Le giustificazioni di alcuni accademici alla pratica è che Berg voleva che i bambini vivessero il sesso come una cosa normale e crescessero senza repressioni sessuali. Molte testimonianze al processo confermano la pratica dell’incesto ed il giudice asserisce: “The Family è condannata dai propri esperti. Il Dottor Melton è d’accordo che ci sono stati abusi sessuali su bambini e adolescenti dagli adulti di The Family, più di quanto non possa succedere fuori”199 Alla luce di tutte le pubblicazioni scritte sull’argomento, delle quali si sono citati solo alcuni brevi brani, e le evidenze apparse nel corso del dibattimento, è sicuramente contestabile ed incoerente quanto riportato da Melton: “In un decennio di pubblicazioni sui bambini e sulla sessualità infantile, Berg aveva dato per scontato che in The Family ogni attività sessuale che coinvolgesse i bambini o i giovani avvenisse con persone approssimativamente della stessa età.”200 Un altro aspetto delle attività sessuali dei minori riguarda il sesso tra bambini e tra gli adolescenti. Non c’è dubbio che i rapporti sessuali tra i minori siano stati incoraggiati fin dalla più tenera età. “Hanno conosciuto e goduto il sesso per tutta la loro vita, dai primi ricordi”.201 In Note del Seminario per la Scuola della Città Celeste in Giappone, si legge che i responsabili decidono di sperimentare un orario di condivisione sessuale tra i bambini. “Lo abbiamo modellato su quello degli adulti e siamo stati 199 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 90 200 Gordon Melton “Dai Bambi di Dio…” cit. p. 38 201 Berg “Thank God for Our Children”Daily Bread 2 n° 1682: 174 122 attenti a non fare pressione su alcuno. Quasi tutti i ragazzi volevano esserci, ma non tutte le ragazze, così alcune delle ragazze più grandi hanno preso due ragazzi! Stavamo cercando di insegnare agli adolescenti ad avere amore altruistico, non volevamo fare pressione!” Avere amore altruistico, in realtà, vuol dire accettare di avere un rapporto sessuale non desiderato secondo i principi di Un’unica moglie. Una insegnante della scuola ammette al processo che l’orario per la condivisione sessuale alimentava la superficialità delle relazioni tra gli adolescenti e che avevano alimentato la promiscuità.202 Nel 1988 Berg, rivolgendosi alle insegnanti della scuola scrive in Fatelo Funzionare: “Loro [le insegnanti] hanno fomentato il sesso fra gli adolescenti…Dove hanno mai trovato nelle mie lettere che io abbia promosso la completa libertà sessuale tra gli adolescenti?” Questo atteggiamento ambiguo e contraddittorio induce il giudice Ward a scrivere: “Scopro senza esitazione che l’illusione ipocrita da lui rappresentata è puro inganno”.203 La nuova regola dettata da Fatelo Funzionare è il matrimonio. Nuove regole vengono aggiunte in Regole per il Matrimonio fra Adolescenti, nel 1989 e successivamente nel 1991. Il limite di età è posto inizialmente a 18 anni e poi abbassato a 16 anni, con il consenso dei genitori.204 Anche per questo aspetto, il giudice accetta le evidenze presentate, ed asserisce che le attività sessuali dei bambini ed adolescenti di The Family sono state significativamente maggiori che nel resto della società. 205 Si potrebbe avanzare l’ipotesi che forse, sia mancata la percezione 202 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 70 203 Ibidem p. 72 204 The Family “Love Charter” cit. p. 157, 158 205 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 72 123 dell’abuso sessuale nei bambini dato che venivano educati a credere che il sesso fosse normale, non avevano un confronto con le pratiche esterne alla comunità, e quindi non potevano portare i segni della vergogna o del trauma psicologico. L’ultimo aspetto da menzionare sull’attività sessuale degli adolescenti riguarda la prostituzione adolescenziale. Berg aveva scritto a riguardo che non c’era limite di età per il FFing fin quando non ci fosse stato sesso, e che una ragazza poteva usare il proprio sguardo, il linguaggio del corpo, sorridere e flirtare nella testimonianza di massa a qualunque età. Non sembra che la pratica del FFing adolescenziale si sia estesa, né si può stabilire con certezza che non abbia avuto luogo, tuttavia, esaminando le pubblicazioni di The Family si può affermare che sia stata incoraggiata e che gli adolescenti ne abbiano, quanto meno, considerata la possibilità. Importante, a questo riguardo, è la serie di La ragazza del Cielo (Heaven’s Girl), un libro edito sia a fumetti sia in versione integrale, letto da adolescenti e pre-adolescenti, nel quale viene narrata la storia di Marie Claire, una ragazza di circa 15 anni. Gli episodi che compongono il libro sono ambientati nel Tempo della Fine e durante il Regno dell’Anticristo. La ragazza è l’eroina e protagonista. Salva molte anime, spesso attraverso il FFing, ed, infatti, usa il sesso con i nemici dei figli di Dio per conquistarli o distrarli. Gli episodi sono ambientati in qualche paese dell’Est-Asiatico. Il libro sicuramente induce le ragazze in età adolescenziale a far uso della propria capacità seduttiva, d’altronde sempre alimentata da Berg, e non deve destare sorpresa quanto asserito da Gordon Melton, in una sorta di giustificazione per le relazioni sessuali avvenute tra adulti e adolescenti nelle Case di The Family: “Gli uomini [della comunità] si sentivano spesso attratti da ragazze più giovani, e d’altra parte alcune di queste provavano la medesima attrazione verso uomini più maturi e usavano la loro capacità di 124 seduzione come un mezzo per acquisire potere all’interno della loro Casa”206 3.1.7 IL DOPO BERG Nel 1994, all’età di 75 anni David Berg muore. Gli succede Karen Zerby (Maria), chiamata Mama dai seguaci, che da anni è rimasta al suo fianco, alla guida del movimento. E’ un momento difficile per il gruppo impegnato nel processo inglese, sembra sia arrivata la fine. Gli esperti intervenuti nel processo, Gordon Melton, direttore dell’Istituto per lo Studio delle Religioni Americane, Susan Palmer, del Dawson College di Montreal, David Millikan e James Richardson dell’Università del Nevada, avranno un ruolo importante nel recuperare una situazione estremamente critica per The Family. Non vengono né possono essere negati tutti gli abusi commessi e gli stessi esperti lo confermano, ma allo stesso tempo tutti sottolineano che le cose sono cambiate e che il gruppo non è più lo stesso. Susan Palmer sostiene che il gruppo abbia abbandonato le pratiche devianti del sesso e si sia riavvicinato ai valori della società; David Millikan, pur rimanendo cauto, conferma che, nella sua opinione, il gruppo si stia aprendo alla società. Per James Richardson, il gruppo si è evoluto in meglio a causa delle pressioni esterne e per le richieste di una nuova tipologia di aderenti.207 La nuova leadership di The Family, Maria e il suo nuovo compagno Peter Amsterdam decidono di collaborare con le autorità e di accettare le prescrizioni del giudice Ward. Il giudice si complimenta con Maria per gli sforzi da lei compiuti, a partire dal 1986, per stroncare gli abusi sessuali sui minori208, e per questo motivo decide di dare un’opportunità a The Family per riscattarsi dal suo passato. Per tutelare gli 206 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 39 207 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 259, 260 208 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 59 125 interessi del minore (ST) e di tutti i minori di The Family in Gran Bretagna richiede il rispetto di determinate prescrizioni. Ai Servizi Mondiali chiede: l’eliminazione delle punizioni corporali o di altri mezzi coercitivi; impone inoltre, una regolare relazione dei minori con i propri parenti non membri di The Family; la partecipazione dei minori ad esami di Stato per il conseguimento di diplomi scolastici; e la denuncia di Berg per il male provocato attraverso i suoi scritti.209 Alla madre del minore impone una serie di prescrizioni, fra le quali il non poter lasciare l’Inghilterra finché il figlio sia minorenne.210La madre del minore (ST), membro di The Family, accetta la responsabilità degli scritti di Berg, il fanatismo in The Family, e ammette che ci sono stati abusi ai danni dei bambini, ma si impegna a rispettare i diritti del figlio e a mettere i suoi interessi al primo posto.211 Peter Amsterdam, in qualità di portavoce di The Family, riconosce le responsabilità di Berg negli abusi compiuti sui minori. Si dichiara dispiaciuto per le esperienze negative di tanti adolescenti ed ammette l’impossibilità di sapere esattamente l’estensione di questa pratica ed il numero dei minori coinvolti, a causa dell’autonomia ed indipendenza di molte Case.212 Maria, condannando ogni forma di abuso sessuale e maltrattamenti fisici, si scusa con i giovani di The Family impegnandosi ad eliminare ulteriori presenze di abusi.213 Durante il processo The Family produce una costituzione, definita il lascito di Berg: The Love Charter. Il Charter fissa le responsabilità e i diritti degli individui (diritti individuali, di mobilità, di autodeterminazione), le responsabilità ed i diritti dei genitori e i diritti dei bambini; le responsabilità e i diritti delle Case, della Leadership; le varie procedure per operare in The Family; fissa, inoltre, le 209 Ward “The Right Honorable…” cit. pp. 266, 267 210 Ibidem pp. 301B, 302A 211 Ibidem pp. 296, 298A 212 Ibidem p. 301A 213 Ibidem p. 301B 126 fondamentali regole per i membri. Per The Family, secondo il proprio maggiore esperto Gordon Melton, la sentenza della causa inglese indica la fine del “tempo delle tribolazioni” e l’inizio di una nuova era durante la quale il gruppo potrà concentrarsi sulla propria missione, dopo essersi lasciata alle spalle gli eccessi del passato.214 3.1.8 L’ATTUALITA’ In una circolare per il pubblico What’s new in The Family, il gruppo traccia gli sviluppi avvenuti da aprile 1995 a ottobre 1998. Nel giugno 1998 The Family è formata da 10.127 membri a tempo pieno, precedentemente chiamati D.O., attualmente definiti Charter members (C.M.), dei quali 3.442 hanno più di 21 anni (1.142 hanno 30 anni, 2.129 hanno 40 anni, 222 hanno dai 50 anni in su); 834 sono giovani dai 18 ai 20 anni; 1.266 hanno dai 14 ai 17 anni; e 4.585 sono bambini minori di 14 anni. Sebbene il Charter utilizzi ancora la definizione DO, in questo lavoro si è preferito chiamarlo CM. Un membro CM ha ricevuto Gesù come suo salvatore, testimonia, vive in una Casa CM [cioè in comunità] da oltre sei mesi, manda la decima delle sue entrate economiche ai Servizi Mondiali, si incontra con altri membri CM, ed adempie le responsabilità individuali per i membri.215 Nella stessa circolare si legge che i membri aggregati, anche definiti TRF Supporters o Fellow Members (F.M.) sono 3.112, dei quali 1.441 hanno dai 16 anni in su e 1.671 sono bambini. I membri aggregati sono stati una volta membri CM, compilano un rapporto mensile; pagano la decima; non vivono in una Casa CM; possono leggere solo pubblicazioni F.M.. I membri F.M. non possono vivere con parenti o con persone non F.M., a causa del fatto che, a volte, ricevono pubblicazioni CM; adempiono 214 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. pp. 64, 65 215 The Family “Love Charter” cit. p. 161 127 le responsabilità di un membro F.M..216 Si contano anche 4.421 Live-outs (cioè membri che hanno regolare comunicazione con una Casa, partecipano agli incontri, testimoniano, e pagano la decima o danno aiuti sostanziali ai SM) e Catacombe (membri che per qualche impedimento non possono unirsi come membri CM, ma che si impegnano a farlo quando gli impedimenti cesserebbero). Ci sono, inoltre, 33.000 persone che ricevono le pubblicazioni e che collaborano occasionalmente nel lavoro in qualche modo. La circolare menziona l’esistenza di 787 Case CM [queste sono di regola formate da 4 adulti e non possono eccedere i 35 membri, adulti e bambini, a parte una Casa SM che può avere più di 45 membri in totale], e 569 Case FM. La classificazione tra FM e CM è considerata, dagli accademici, come una forma per risolvere i problemi dei fuoriusciti. Essi condividono la stessa cultura di The Family, alcuni obiettivi quali la testimonianza e la salvezza delle anime, ma non hanno un impegno esclusivo. Assolvono un ruolo importante nell’economia del gruppo attraverso la devoluzione delle decime. Non sempre i rapporti tra FM e CM è disteso e spesso i primi sono considerati cittadini di seconda classe, sebbene dal 1994 The Family abbia cercato di ristabilire dei rapporti (Maria e Peter “Bridging the Gap!), scusandosi per gli errori passati. Alcuni degli intervistati della mia ricerca sostengono che l’unico interesse di The Family sia la decima mensile. Nella circolare è scritto che il Charter ha portato cambiamenti favorevoli, una maggiore autonomia di movimento e che 2/3 della totalità dei membri ha scelto di lasciare i paesi dell’Europa Occidentale, America ed Australia per dirigersi nei campi di missione in Africa, nel Subcontinente indiano, Sud America e soprattutto paesi dell’Europa dell’Est, una volta sotto il regime comunista. In queste aree si dedicano alla evangelizzazione e ad alcuni progetti sociali, quali portare aiuti umanitari, 216 Ibidem p. 161 128 cibo e medicine in località disastrate, nei campi di rifugiati e negli orfanatrofi. Negli ultimi anni membri di The Family hanno partecipato regolarmente a conferenze in materia di libertà religiosa, Nuovi Movimenti Religiosi, educazione e diritti umani. Fra queste viene menzionata, in particolare, la Conferenza del CESNUR sui problemi per la libertà religiosa in Europa Orientale ed ex Unione sovietica. Alcuni membri hanno partecipato a dozzine di studi accademici in Inghilterra, Russia, Ucraina, Svizzera, Olanda, Danimarca ed altri. Si forniscono anche alcune statistiche: nel 1997 i membri di The Family hanno pregato con oltre un milione di persone che hanno ricevuto Gesù nei propri cuori; hanno distribuito circa venti milioni di opuscoli. The Family è arrivata, in 30 anni, alla terza generazione e sembra abbia superato la crisi che sopraggiunge alla generazione che non ha vissuto il distacco sociale. Susan Palmer annota in una ricerca sul campo nel Sud della California, che i giovani sono più conservatori e che oggi il comportamento sessuale è più controllato.217 Tutti i gruppi seguono una naturale evoluzione e dopo un primo periodo di conflitto e tensione si pongono su posizioni più normali. Questo sembrerebbe anche il caso di The Family, anche se permangono zone d’ombra ed ambiguità. 3.1.9 LE NUOVE RIVELAZIONI Delle pratiche passate oggi i membri ancora accettano lo sharing, cioè la condivisione sessuale tra membri adulti di The Family e considerano la Legge dell’amore tuttora valida. La condivisione sessuale tra membri avviene, secondo la legge dell’amore, con il mutuo consenso tra tutti i membri coinvolti, sposati e singles. Due coniugi, infatti, possono decidere di avere una relazione sessuale con membri non sposati ed anzi è 217 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 62 129 auspicabile, anche se ciò richieda sacrificio, che questo avvenga perché vuol dire adempiere alla legge dell’amore.218 Si può, dunque, presupporre che continuino a nascere bambini senza una famiglia normocostituita, per i divieti dell’uso di contraccettivi, “…in questi casi ad assumersi la responsabilità maggiore per la crescita e l’istruzione del bambino sono generalmente la madre e la Casa dove questa risiede.”219 Il Love Charter conferma l’esistenza di madri nubili, e nella pratica ciò può voler dire avere molti figli anche se nubile. Si può comprendere la difficoltà di autonomia di una madre nubile e la sua maggiore dipendenza dalla comunità rispetto ad una coppia. Importante il ruolo di Mama Maria, leader del movimento attuale, che ha iniziato a rivendicare il dono di profezia e condivide le rivelazioni al movimento con le Good News (GN). La principale rivelazione è la Loving Jesus Revelation La Rivelazione sull’Amare Gesù è pubblicata in sette parti per un totale di 224 pagine, scritta fra il 1995 (durante il processo inglese) ed il 1996. Il messaggio è inviato da Gesù tramite Berg, ora considerato un Santo dipartito dalla setta, che dal Cielo continua a guidare la Rivoluzione.220 Gesù chiede alla Sua Chiesa [The Family] di essere non solo la Sua Sposa, ma anche la Sua amante. A livello pratico ciò è realizzato attraverso la meditazione “…sulla persona di Gesù Cristo durante un rapporto sessuale con un partner o durante un atto di autoerotismo”221. Questa pratica, avrebbe lo scopo di migliorare il rapporto spirituale con Cristo. Si vuole illustrare la Rivelazione attraverso la citazione testuale di alcuni passaggi esemplificativi, tratti dalla stessa serie. 218 The Family “Love Charter” cit. pp. 135, 136 219 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p.74 220 Maria (1995) “The Loving Jesus Revelation” GN 663, D.O. 3031 parte 5 verso 137 221 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 75 130 83. Se Lui [Gesù] vuole che tu sia una donna nello spirito, così che Lui può fare l’amore con te, che problemi hai? 115. Se ti rendi conto che hai difficoltà con questa rivelazione e se la tua carne o la tua mente e il tuo orgoglio si mettono di mezzo…allora chiedi la preghiera di diventare come un bambino e ricevere questo per fede 130. Lui ha detto “Nella pace della tua cameretta, quando sei solo, puoi dirmi che Mi ami e puoi mostrarmi che Mi ami…Ma se vuoi un tempo speciale con Me e se vuoi sentire il Mio amore puoi toccarti e lasciarti andare. 1.Un altro aspetto di questa rivelazione è amare Gesù col tuo compagno fisso od occasionale 47. Fermati a pensare quello che il Signore ha chiesto ai tuoi genitori anni fa. Ha chiesto loro di essere l’amore di Dio per quelli che non lo conoscevano, per gli estranei e i non salvati.222 Uno degli aspetti più difficili nell’applicazione pratica di questa rivelazione è la trasformazione richiesta agli uomini nel pensarsi una donna. Il timore di alcuni di essi, con un passato di omosessualità, è di ritornare allo stato precedente. 39. Questa non è una relazione omosessuale. E’ una donna nello Spirito, tu, che fa l’amore con un uomo, Gesù. Lui è l’uomo…e tu sei la donna. 46. Un problema comune ad alcuni uomini quando per la prima volta hanno letto questa serie è che non riuscivano a raffigurarsi come donne 52 Questo può essere umiliante o imbarazzante per alcuni uomini all’inizio 53. Per favore, fate il vostro meglio, donne, ad incoraggiare e sostenere gli uomini in questo 206 Quando un uomo sta facendo l’amore con una donna e stanno amando Gesù, si trasforma durante il rapporto dall’essere uomo nella carne a donna nello Spirito? 207. Risposta. Da quello che Peter [Peter Amsterdam] ed altri dicono, quando sei entrato nel funzionamento, è facile trasformarsi e ritrasformarsi dall’essere uomo nella carne e donna nello Spirito.223 Un altro aspetto della rivelazione sono i Senior Teens (età 16, 17 anni), i Junior Teens (età 14, 15 anni) e i JETTS (dai 9 ai 14 anni). Si legge: 194. L’idea di fare l’amore con Gesù nei nostri appuntamenti amorosi è un gran cambiamento per noi Senior teens. 217. Risposta. Peter ed io, come anche due gruppi dei SM, abbiamo pregato disperatamente se i nostri Junior dovessero leggere questo 222 Maria (1995) “The Loving …” GN 664 D.O. 3032 223 Maria “The Loving…” cit. D.O. 3033 parte 7 131 materiale, e se è così, in che forma. Le istruzioni che abbiamo ricevuto sono state chiare. Entrambi il Signore e Papà [Berg] hanno detto che dovremmo dare ai Junior teens questo messaggio, ma non tutto. 234. Ho chiesto in preghiera se dovessimo dare ai JETTS lo stesso messaggio, come ai Junior e Papà ha detto: “No, sono troppo giovani”.224 L’idea di implicare i minorenni in una pratica così strana, ovviamente, ha spaventato alcuni membri di The Family che hanno manifestato la propria preoccupazione a Maria, la quale risponde: 81. Riguardo il fatto che questa rivelazione possa portare l’ira del Sistema su di noi, il Signore ha indicato che questa potrebbe essere un’altra fonte di divisione tra noi e il mondo, e ci ha incoraggiato a non preoccuparci dell’opinione degli uomini.225 The Loving Jesus Revelation ha nuovamente preoccupato e diviso gli studiosi e coloro che da anni seguono l’evoluzione del movimento. Se Gordon Melton non appare particolarmente sorpreso e ricorda che simili manifestazioni sono già avvenute nella storia226, David Millikan esprime il suo dissenso in un comunicato stampa227, definendola “un oltraggio al mondo”, e i siti web degli ex-membri la intitolano La pazzia di Mama Maria. La rivelazione ha portato nuove defezioni nel gruppo, ma il movimento continua ad andare avanti. Senza voler scartare le affermazioni di studiosi ed osservatori del gruppo, si cercherà di trovare un significato più profondo a quella che, apparentemente può sembrare un’altra stranezza, o follia di The Family. La rivelazione si presenta in un momento estremamente difficile per The Family, per due motivi in particolare. Il processo inglese ha rappresentato 224 Ibidem 225 Ibidem 226 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 75 227 il comunicato viene rilasciato in congiunzione con una spettacolo televisivo dello show “Witness with Jane Wendt del 11/ 11/ 96 http://countercog.officehiway.com/html/countercog_news_11.html 132 una forte opposizione esterna che ha obbligato la leadership ad ammettere i reati sessuali commessi all’interno della comunità, e come conseguenza dell’opposizione esterna, la necessità di rinsaldarsi internamente. Secondariamente il gruppo si trova di fronte alla crisi per la successione del leader, in seguito alla morte di Berg. Sebbene Berg avesse preparato gli aderenti alla leadership di Maria fin dal 1978228, e lei lo avesse affiancato fin dagli esordi, deve provare di esserne all’altezza per evitare un processo di disintegrazione. The Loving Jesus Revelation è sia la prova della capacità di Maria di ricevere dal Signore messaggi scioccanti, sia un modo per depurare il gruppo da elementi vacillanti. Di fronte al pericolo esterno ed interno, Maria richiede fedeltà con una pratica che, sicuramente dividerà il gruppo dal resto del mondo accentuando il conflitto ed il pericolo esterno, ma servirà a rinsaldarne le file interne come conseguenza del conflitto esterno.229 Indicativo è il paragone avanzato da Maria con il FFing. Sappiamo che 20 anni prima tale pratica aveva portato alla defezione di alcuni membri [le vecchie bottiglie], una forte adesione dei membri rimasti ed un conflitto con il mondo esterno. Gli appelli di Maria disseminati nelle 242 pagine, ad umiliarsi davanti alla nuova rivelazione del Signore [attraverso di lei] rafforzano l’idea che si tratti di una richiesta di fedeltà. Nella mia opinione, dunque, la rivelazione è altra cosa da quanto emerge dall'analisi di Melton che la definisce solo “un affare privato e personale”230. La rivelazione, pur non obbligando in modo esplicito gli aderenti, richiama continuamente la loro predisposizione all’obbedienza, a scacciare l’orgoglio, a sottomettersi alle richieste del Signore. Le reazioni dei membri confermano questa ipotesi. Leggiamo: 228 Berg (1978) “When I’m Gone” n° 706 229 Enzo Pace “Le sette” cit. p. 109 230 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 75 133 Sai, è buffo, ma quando Papà è andato con il Signore, una cosa che mi preoccupava era se saremmo diventati sessualmente più conservativi…Immaginavo che con Papà morto saremmo diventati “peggio”, in altre parole, più conservativi, cosa che io consideravo peggio. AH!…Così devo dire che sono stato piacevolmente sorpreso di leggere ne “La storia d’amore di Mama” e in queste GN su The Loving Jesus Revelation, che non sei così! Invece di diventare più conservativa in questa area, direi che stai diventando più liberale.231 The Family ha superato i suoi momenti di crisi ma, a mio avviso, il suo futuro continua a suscitare preoccupazioni. Se l’FFing ha convertito la donna in una Prostituta per Dio, portando spesso alla conseguente nascita di numerosi bambini, quali saranno le conseguenze di The Loving Jesus Revelation, non solo nella vita dei membri adulti, ma anche degli eventuali adolescenti che la metteranno in pratica? Come ogni sperimentazione, bisognerà aspettare del tempo per verificarne gli effetti. 3.1.10 IL FUTURO Una nuova importante svolta in The Family è di recentissima costituzione: è lo scossone del 2000!232 Maria e Peter, riassumendo i cambiamenti di The Family dall’istituzione del Charter, riscontrano una serie di problemi: mancanza di unità, divisioni e gelosie tra i membri, vociferare di dubbi tra i membri, ribellione degli adolescenti e dei giovani, debolezze spirituali, crescente appetito per il sistema. Il 1998 era stato l’anno peggiore, in cui si era toccato il fondo, il 1999 quello della scelta. “Mentre voi e i vostri figli vi avvicinate alla Fine, dovete ritornare al principio, alla freschezza, alla libertà dello spirito, la rottura totale come era all’inizio. Deve esserci una purga, perché i bambini di David devono tenersi liberi dal Sistema e dalle influenze del mondo che, se fossero lasciate incontrollate e continuassero come ora, distruggerebbero The Family… The Family si sta indebolendo dall’interno. Il nemico ha 231 WS “Family News Magazine” n° 289 232 Maria (1999) “The Shake Up 2000: the S2K. It’s Your Choice: CM, FM or System” n° 502 CM/FM 3257 134 una forte presa grazie ai compromessi, le disubbidienze, i dubbi, l’amore per il mondo e le divisioni che esistono.”233 Tre sono le opzioni che Maria, Peter (e David Berg dall’al di là) propongono ai membri: passare allo stato di Fellow Member FM (in cui c’è maggiore libertà), tornare nel Sistema, oppure firmare il Contratto per CM o Charter members, in presenza di due testimoni, con il quale l’aderente si impegna a seguire fedelmente il Love Charter. Ai Senior Teens (16, 17 anni) viene richiesto di firmare un contratto provvisorio che differisce leggermente da quello finale perché non implica una scelta definitiva di servizio al gruppo. Se il giovane si rifiuta di firmare può restare in una Casa CM se lo desidera, ma se continua a disobbedire alle regole, e soprattutto a seminare i suoi dubbi creando scompiglio nella Casa, viene posto allo stato di FM o torna nel sistema, in ogni caso deve lasciare la Casa CM. La firma (prevista per il 12 ottobre 1999) non impedisce al firmatario di essere espulso, qualora continui a ribellarsi alle regole e a non rispettare il Charter, né ad andarsene qualora egli ritenga di non voler più vivere nel gruppo ed apparentemente non appaiono benefici, né risulterebbero cambiamenti di regole e procedure con l’istituzione del contratto. La lettera cerca di riportare il movimento al rigore dei primi anni, attenuato dalla maggiore libertà promossa dal Charter, tuttavia non apporta cambiamenti alle regole interne. E’ possibile, dunque, che la richiesta di adesione attraverso la firma dell’adepto come accettazione ai doveri e responsabilità del membro CM abbia la funzione di salvaguardare il movimento da eventuali future denunce ad opera di coloro che decideranno di andarsene? Ulteriori sviluppi si leggono in successive GN, ma è chiaro che il problema principale con il quale The Family si sta confrontando sono le influenze del sistema, come conseguenza della maggiore partecipazione alla vita sociale maggioritaria instaurata con il Love Charter. Il nuovo 233 Ibidem pp. 5-6 135 statuto, infatti, aveva permesso la rottura dell’isolamento totale del gruppo con la possibilità per esempio di inserire i bambini nelle scuole pubbliche, leggere libri o ascoltare musica esterna alla comunità o svolgere lavori secolari. L’invito ad espellere un ragazzo di 16 anni, perché non diffonda i suoi dubbi all’interno della comunità, ai suoi fratelli e sorelle biologici, ricorda in modo particolare le raccomandazioni di Berg che le mele marce vanno rimosse perché non contaminino anche gli altri. Si richiede la lealtà dei membri attraverso il solito controllo ed il clima di “caccia alle streghe” come si evince da questo paragrafo: “Se non puoi reagire per le tue convinzioni, se continui a coprire i tuoi amici o fratelli e sorelle FM, se menti su tutto quello che ti dicono o fanno per proteggerli, se ti unisci con loro nelle cose che fanno che sono in disaccordo con il contratto CM o quello provvisorio che hai firmato, allora se non cambi, rischi di essere riclassificato come FM. Questo è un serio avvertimento del Signore, così se stai considerando il tuo status CM, fai attenzione!”234 Va sottolineato che quando The Family classifica le azioni non edificanti insiste su aspetti quali “la lettura di materiale pornografico” con l’obiettivo, a mio avviso, di attirare consensi dall’esterno. Sembrerebbe più giustificabile alla società l’espulsione di un ragazzo che continuamente legge materiale pornografo o intrattiene relazioni sessuali all’esterno, piuttosto che espellerlo perché passa tutto il giorno sui libri. In realtà le influenze negative sono anche e soprattutto queste, come si legge in uno dei paragrafi: Quando un adolescente non legge la parola, non testimonia, e passa la maggior parte del suo tempo a studiare per una conoscenza secolare o a fare niente – o peggio a mettersi nei guai- questo è un problema. Così Papà [David Berg] ed io e Peter vi 234 Maria (1999) “More on Shakeup 2000. All for One!One for All!” GN 863 CM, CM 3262, n° 507 136 vogliamo avvertire dei possibili pericoli così che preghiate veramente e cerchiate il Signore.235 Molti degli studiosi del movimento hanno espresso l’opinione che la seconda generazione di The Family è ora in posizione di comando, e Bozeman sostiene che sta cercando di ripulire il messaggio dall’eredità del passato. Lo Shakeup 2000 e The Loving Jesus Revelation ribadiscono i principi di separatezza e conflittualità tipici del settarismo. L’abolizione del sesso fra adulti e bambini, del FFing di massa sono i segni di una evoluzione del gruppo, ma anche del suo istinto di sopravvivenza. Oggi, a mio avviso, il gruppo si confronta con nuove sfide, quali la mancanza di una leadership carismatica, una nuova tipologia di aderenti (la seconda generazione), i conflitti tra le relazioni familiari. Lo Shakeup 2000 è forse ancora il tentativo della “vecchia guardia” di trattenere il gruppo nell’isolamento e la separazione del passato, un segno di debolezza e possibilmente l’inizio di un mutamento con esiti negativi. L’osservazione di alcuni studiosi che The Family non è impegnata al reclutamente esterno quanto a quello interno attraverso le nascite ci ricorda che, secondo Bryan Wilson, questo fenomeno è assimilabile ad una città assediata e segregata ed è tipico delle sette che vogliono mantenere il proprio rigore ideologico. Forse le sorti del movimento risiedono effettivamente nella capacità della seconda generazione di prendere il sopravvento apportando quegli ulteriori cambiamenti necessari per riallacciare i rapporti con le altre correnti protestanti, siano esse formate da Cristiani Evangelici o Cristiani Liberali e, pur mantenendo alcuni tratti propri, uscire definitivamente dall’isolamento sociale in cui la leadership vorrebbe mantenerlo. 235 Ibidem par. 247 137 3.1.11 THE FAMILY IN ITALIA Il movimento arriva in Italia nel 1972 con un gruppo proveniente dalla Germania e guidato dalla figlia di Berg, Faith. Il gruppetto si esibisce nelle strade della capitale cantando ed accompagnandosi con le chitarre, e cercando di attirare l’attenzione dei passanti con il messaggio d’amore di Dio. Si rivolgono ai turisti di Piazza di Spagna, di San Pietro, dove riescono ad attirare la simpatia di Suor Maddalena dell’ordine delle Piccole Sorelle di Gesù. Berg nel sentire l’entusiasmo di sua figlia per l’accoglienza ricevuta in Italia, scrive la MO letter Arrivederci Roma (n° 180/ 1972), una visione dell’importanza che avrebbe avuto l’Italia per lo sviluppo del movimento. Berg invita a comportarsi “da buoni cattolici” per attirare le simpatie dei cattolici, molto probabilmente una strategia di accesso per riuscire ad integrarsi nella società italiana, dato che Berg si è sempre sentito superiore a qualunque messaggio religioso236 (Faith sarà accompagnata da Suor Maddalena a ricevere la benedizione di Papa Paolo VI). Uno dei primi discepoli italiani è Emanuele Canevaro (da tempo fuoriuscito), rampollo di una famiglia nobile di Firenze che mette a disposizione del gruppo la sua fattoria di Bassetto a Poggio Secco, vicino Firenze, dove viene strutturata la scuola Montessori in Italia. Nel 1974 a Roma e Milano si aprono delle discoteche che riscuotono molto successo ed attraggono numerosi giovani. Nel 1978, anno della RNR, ci sono circa 300 Bambini di Dio, fra cui molti italiani. Lo sbandamento, causato dall’assenza di leadership, è accompagnato da una forte campagna pubblicitaria negativa, condotta da Il Messaggero di Roma. Nelle prime pagine finiscono Le sacerdotesse dell’amore, Le streghe di Dio, Le puttane di Dio con le loro immagini scioccanti ed il linguaggio osceno di Berg. Nel 1979 l’OK Club di Roma 236 Berg (1980) “The Ultimate Religion” n° 986 138 viene chiuso dalla polizia, 15 membri, fra cui Berg, accusati di promuovere la prostituzione. Il procedimento, come già precedentemente esposto, si concluderà con l’assoluzione di tutti. La NRS e l’apparente smantellamento delle comunità porta l’opinione pubblica a credere che il gruppo è ormai finito 237, e le vicende vengono presto dimenticate. Nel 1980 anche il gruppo in Italia comincia la produzione e distribuzione di cassette musicali in lingua locale, chiamate Musica con Messaggio e le trasmette in alcuni programmi radiofonici. Il 1981 è l’anno della ristrutturazione con La rivoluzione della comunione, mentre nel 1982 dietro la spinta di Berg, anche i membri italiani partono verso paesi del Sud America e dell’Est Asiatico.238 Verso la metà degli anni 1980 alcuni di questi membri con i loro figli, nati in Italia e all’estero, ritornano nel paese natale. Al loro ritorno si occupano della distribuzione di posters, delle cassette musicali e dei KIDDY VIDDY, video per bambini, e cominciano ad organizzare le scuole sull’esempio dei TTC. Con la caduta del muro di Berlino l’Italia diventa un punto di passaggio per i paesi dell’est europeo: ex-Jugoslavia, Russia, Bulgaria, Albania, Romania ed Ungheria, ai cui progetti partecipano anche i membri italiani. Negli anni delle irruzioni di polizia in altri paesi, il gruppo di The Family in Italia intraprende un’attività di relazioni pubbliche con rappresentanti della Chiesa Cattolica, in particolare con il G.R.I.S. e con accademici, in modo particolare con Massimo Introvigne, direttore del CESNUR in Italia.239 237 Il Messaggero – Cronaca di Roma (30 aprile 1979) “Sono spariti da Roma i seguaci di Moses David. I Bambini di Dio: chi in esilio e chi in pensione) 238 Berg (1981) “Latin Lover” n° 1080, “Go East” n° 1088 239 Massimo Introvigne “The Family in Italy” in J. Lewis, G. Melton “Sex, Slander and Salvation” pp. 113-120 139 3.1.12 LE SCISSIONI In quanto movimento radicale ed elettivo, molti sono stati i membri che, durante i 30 anni della sua esistenza, se ne sono dissociati. La maggior parte di questi si è reintegrata nella società con notevoli difficoltà, una minoranza ha mantenuto dei rapporti come aggregati FM o Fellow Members, altri sono rimasti in una situazione di stallo, non riuscendo a porsi né in una situazione, né in un’altra. Questi ex-membri hanno ritenuto alcune dottrine e pratiche, a volte hanno cercato di creare una loro comunità, riuscendo nel tentativo per un periodo. In alcuni casi hanno continuato a distribuire materiale di The Family e a vivere senza un lavoro, mantenendosi in conflitto con la società. Alcuni ex-membri hanno aderito alle Chiese istituzionali e si sono impegnati in attività evangeliche e qualcuno si è impegnato a denunciare le pratiche del movimento per motivi religiosi o umanitari, formando punti di incontri web, come l’Excognet, ed il CounterCOG, The Sword of the Lord che continuano a fornire informazioni attuali. Fra coloro che hanno tentato di istituire una propria comunità si può menzionare Orizzonti Nuovi, gruppo scismatico italiano originatosi durante la RNR. Il fondatore, conosciuto in comunità come Elia, viene scomunicato da The Family per orgoglio spirituale e disubbidienza nel 1981 e con lui, tutti coloro che gli si associano. Orizzonti Nuovi ha una struttura gerarchica molto simile e riproduce in toto le esperienze e pratiche di The Family, in una realtà sottodimensionata, dato che il numero degli aderenti non ha mai superato i 60 membri, fra adulti e bambini. Durante i circa 20 anni di vita alcuni dei membri di Orizzonti Nuovi, perfino alcuni di coloro che avevano conosciuto The Family solo attraverso le MO letters, ritornano nella setta madre. I rapporti fra il gruppo madre e quello scismatico, all’inizio dello scisma sono conflittuali, poi con il tempo si ammorbidiscono e, sebbene 140 ufficialmente il movimento di The Family si dichiari estraneo alle vicissitudini di Orizzonti Nuovi, da diversi anni si è potuto assistere a forme di collaborazione tra i membri delle due associazioni. L’organizzazione, costituitasi nel 1992 come associazione senza fini di lucro, dal 1982 si espande in Venezuela e successivamente nelle Filippine, mentre dal 1997 è sotto processo in Italia.240 I reati imputati al fondatore sono di abusi sessuali su minori, maltrattamento di minori, stupro, circonvenzione d’incapace. In seguito al procedimento giudiziario altri membri hanno lasciato il gruppo definitivamente, mentre alcuni sono tornati in The Family. I membri rimasti dichiarano di essersi dissociati dal fondatore, ma allo stato attuale continuano ad affiancarlo nelle vicende giudiziarie. E’ interessante notare come diversi episodi di abuso sessuale su minori (oltre quelli denunciati), siano accaduti in questo movimento, così come anche in The Family. Questi fatti potrebbero avvalorare l’ipotesi che fossero le stesse MO letters, l’unico punto di riferimento comune dei due gruppi, ad incoraggiare questa forma di relazioni. Altro gruppo scismatico di cui si ha cononscenza dono i Jesus Christians che opererebbero in Inghilterra, Australia, India e gli Stati Uniti, ma se ne disconosce la struttura e le pratiche. 3.2 IDEOLOGIA E DOTTRINE Con ideologia si intende un modo di pensare e di vedere la realtà. Potrebbe essere considerata la cultura organizzativa, il tipo di problemi che si sono scelti di affrontare e le soluzioni che si danno. L’ideologia è una 240 I processi sono stati istituiti in varie città, il principale sulla setta e sugli abusi ai minori si svolge a Velletri. Gli altri processi a Orvieto e Benevento. Per la descrizione dell’associazione è stato accettato dai giudici in data 4 dicembre 1999 un memoriale per il processo: C. Caparesi (1999) “Successo, Sacrificio, Condanna”, non ancora pubblicato. 141 rappresentazione della realtà che ha sempre un’influenza diretta sull’individuo, e sul suo modo di vita. Le dottrine sono proclamazioni di fede che non necessariamente si relazionano con il vissuto. L’ideologia può essere rappresentata da valori dichiarati o taciti, ma si apprende soprattutto con la socializzazione. Il fatto di credere, ad esempio, di vivere nel tempo della fine può rimanere solo a livello di credenza superficiale ma, può secondariamente portare l’individuo a decidere di dedicare la sua vita alla predicazione di Cristo, come livello di valore dichiarato o può portarlo inconsapevolmente a scartare qualunque impegno che, per la sua riuscita, richieda un periodo maggiore di tempo. Questi livelli possono entrare in conflitto tra loro. Van Zandt, nella descrizione della prima struttura del movimento suddivide l’ideologia in formale, pratica e kerygma. La prima comprende una sistematica collezione di credenze presentata dagli ideologi, la seconda è la forma con cui il membro ordinario comprende e media queste credenze con il senso comune che ha della società in generale. Il kerygma è la versione dell’ideologia presentata nel proselitismo, per rendere il messaggio comprensibile ed accettabile al pubblico, e cambia continuamente.241 In questo paragrafo si esamineranno, in unico sottoparagrafo, le posizioni dottrinali, e singolarmente i principali aspetti ideologici i quali, all’inizio, si sono originati da una dottrina e poi si sono estesi ad altri aspetti del vissuto, contribuendo a formare l’ideologia del gruppo. 3.2.1 LE DOTTRINE DI FEDE Le credenze di The Family sono comuni alla maggioranza dei cristiani. La Bibbia è la parola di Dio e va letta continuamente per ricevere 241 Van Zandt “Living in …” cit. pp. 10-19 142 istruzione. Va ricordato, tuttavia, che si tratta di una Bibbia interpretata dalle dottrine di Berg. Credono in un Dio unico e trino: Padre, Figlio, Spirito Santo ed in Gesù, mediatore tra Dio e gli uomini, nato dalla Vergine Maria. L’origine del mondo è avvenuta secondo la descrizione di Genesi 1. L’uomo è peccatore ma Dio gli dà la vita eterna per grazia, attraverso la fede in Gesù. Lo Spirito Santo è un battesimo che dà al credente la potenza per testimoniare e può riversare anche doni spirituali come la fede, saggezza, il potere di guarire e di compiere miracoli. Credono nella preghiera unita e collettiva, nell’eucarestia e nel vivere insieme come i primi cristiani negli Atti. The Family crede nella presenza degli angeli per proteggere i figli di Dio e di Satana con i suoi demoni.242 Fra le credenze non cristiane annotiamo: lo spirito santo è donna; gli spiriti dei santi defunti comunicano con i figli di Dio per aiutarli a portare il Suo messaggio. In particolare sulla trinità di Dio The Family insegna che Dio è Padre, madre e figlio. Lo spirito santo, anche graficamente, è rappresentato come un’avvenente donna svestita. E’ anche chiamata “la dea dell’amore o regina del cielo”. Questa credenza appare più simile ad altre culture, come quella sumera e babilonese, nelle quali le dee Inanna e Ishtar sono chiamate regina del cielo. In queste religioni la sessualità era promossa come forma di adorazione ed era praticata nei templi, e lo stesso Berg ne fa un riferimento per la sua dottrina del FFing in Le Sacerdotesse dell’amore (n° 561). Ci sono altri credi che, pur non costituendo delle vere dottrine, sono state insegnate da Berg sotto forma di profezie. In Afflizioni (n°569) Gesù, nella sua umanità, aveva peccato stringendo una relazione sessuale con Maria Maddalena, dalla quale aveva contratto un’infezione venerea. In altri scritti rivela che la Città Celeste è nascosta nella Luna. La 242 SM (1992)“La nostra dichiarazione di fede” distribuita da membri di The Family in occasione del Convegno Internazionale: “Il relativismo religioso sul finire del secondo millennio”, 29/6-2/7 1994 143 Profezia rimane la principale dottrina di Berg: Dio parla ancora con la Sua Chiesa e non si ferma alla Bibbia e può rivelare qualunque dottrina, ed il credente deve avere fede e credere in queste nuove rivelazioni. Nell’interpretazione di Berg l’uomo è privo di qualunque forma di giustizia, non è in grado di fare alcunché e deve dipendere totalmente da Gesù e dalle MO letters arrendendosi a quanto richiesto. La teoria dell’attribuzione, applicata ai gruppi religiosi per la prima volta nel 1975243, cerca di spiegare i processi cognitivi dei membri di NMR ed in particolare la formazioni di categorie con le quali vengono classificate le esperienze religiose. Kent utilizza la stessa teoria per spiegare il contesto sociopsicologico nel quale il membro di The Family attribuisce un significato al sistema delle ricompense e delle punizioni attraverso le misattribuzioni. Il suo articolo, criticato da Richard Hutch,244 offre comunque un’ipotesi interessante su quali categorie concettuali si formano all’interno del sistema attribuzionale di un membro di The Family, siano esse chiamate attribuzioni o misattribuzioni, che Hutch sostiene essere inesistenti nella teoria di Spilka. Kent annota che nel sistema attribuzionale del gruppo, tutto il bene ed i meriti provengono dalla sottomissione a Dio e al suo profeta Berg e la leadership, e tutto il male dal fare di testa propria accettando le tentazioni del diavolo, che si manifestano nel dubbio, l’egoismo e l’orgoglio. Questo principio è una chiave di lettura con cui i membri di The Family interpretano i fatti e soprattutto gli eventi tragici, continuando a sottomettersi alla leadership, accettandone sia le decisioni, sia le punizioni e le ricompense, come si farebbe con il proprio genitore.245 243 W. Proudfoot And P. Shaver (1975) “Attribution Theory and Psychology of Religion” Journal for the Scientific Study of Religion, 14(4) pp. 317-330 244 Richard A. Hutch (1994) “The Uses and Misuses of Attribution Theory” Journal of Religion and Health 33 (4) pp. 365-371 245 Stephen Kent (1994) “Misattribution and Social Control in the COG” Journal of Religion and Health n° 33 (1) pp. 29- 43 144 3.2.2 IL MONDO Il mondo è malvagio perché non sottoposto alla parola di Dio e, in genere, il discepolo di The Family ne vive separato cercando di non occuparsi degli affari di questa vita. Egli, perciò, non ha un lavoro secolare e si occupa solo della predicazione. E’ forte l’atteggiamento di opposizione “noi ed il resto del mondo” vissuto a livello individuale e collettivo e trasmesso con la socializzazione al bambino e al nuovo convertito. Il mondo o sistema è la società in generale, la cultura, l’educazione scolastica o la scienza in senso astratto, ma anche il vicino di casa o un vecchio amico di infanzia; il genitore o parente ostile, o il coniuge che si è separato per la difficoltà ad accettare la vita di comunità. Nonostante l’opposizione al mondo, questo può essere buono quando aiuta i figli di Dio. Condannata qualunque forma di divertimento mondano, si imprime nel discepolo il senso del pericolo del mondo, sempre pronto a perseguitare il figlio di Dio o a tormentarlo con le sue influenze demoniache. Il mondo è il regno di Satana, e la letteratura di The Family abbonda di moniti ed avvertimenti di incombenti distruzioni per coloro che lasciano il lavoro di Dio, anche chiamati apostati. A ciò si aggiungono le testimonianze traumatiche di persone che sono fuoriuscite dal gruppo e poi sono ritornate, e le notizie di chi si è suicidato dopo aver lasciato The Family.246In generale, quindi, il discepolo di The Family vive un conflitto continuo con il mondo e timore dei castighi di Dio. Ogni cristiano che vuole vivere a tempo pieno per Gesù viene perseguitato, e le varie azioni giudiziarie intraprese contro The Family, dal 1990 al 1995, in varie parti del mondo, sono state interpretate come persecuzione a motivo di Cristo.247 246 Sword of the Lord in Excognet web, No Longer Children “Watchman Story” 247 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 30 145 3.2.3 IL DISCEPOLATO Opposto al mondo, eppure complementare ad esso, si afferma il discepolato. Il Signore chiama ad un impegno totale. Tutti i cristiani dovrebbero predicare il Vangelo e condurre anime a Cristo perché sono stati ordinati da Dio a tale scopo. “Crediamo che far conoscere l’amore di Cristo in tutto il mondo e cercare di portare altre anime a Cristo in tutto il mondo dovrebbe essere lo scopo primario nella vita di ogni credente rinato spiritualmente (…) Crediamo che la vita cristiana debba essere consacrata al Signore, cioè dedicata totalmente a lui, non solo come servizio occasionale (…)248 Come mai pochi accettano questa chiamata? Perché solo pochi sono disposti a sacrificarsi ed abbandonare tutto per obbedire a Dio. I membri di The Family, in conseguenza della propria adesione al mandato divino, si sentono un’armata di eletti. Sono la pupilla di Dio, convinti che chiunque li perseguiti riceva i castighi di Dio. Nel processo spagnolo contro Berg a causa del FFing, l’ira di Dio si abbatté sull’isola di Tenerife dove vi fu il più grande incidente aereo della storia.249, mentre i problemi occorsi in Inghilterra in conseguenza della mucca pazza sono da attribuire alla persecuzione subita nel processo inglese. Il discepolato è una chiamata universale eppure, se appena circa 10.000 persone hanno aderito a questo mandato, come si può giustificare questa contraddizione? Da una parte è vero che il Vangelo paolino rafforza, nei suoi versi più radicali, questa identità elitaria, in parte si deve far riferimento ad altre forze che agiscono all’interno. 248 SM “La nostra dichiarazione di fede” cit. pp. 5-8 249 Berg (1977) “The Wrath of God” n° 577 146 3.2.4 IL MONDO DELLO SPIRITO L’opposizione sistema/discepolato sulla terra, rispecchia il conflitto spirituale, non visibile tra Dio/Diavolo, angeli/demoni, forze del bene/del male. La fonte di tale credenza è il verso biblico Efesini 6:12 “La nostra battaglia, infatti, non è contro creature fatte di sangue e carne, ma contro i principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti”. Il mondo dello spirito è la realtà in cui si verifica la vera azione, che poi solo per riflesso si manifesta nella vita giornaliera: una malattia, un incidente anche banale, un pensiero, o il bambino con problemi di enuresi, recano messaggi più profondi che vanno investigati, chiedendo a Dio, al leader delle possibili spiegazioni, o accettando ciò che gli altri ricevano in preghiera come interpretazione del fatto. La realtà spirituale è buona e cattiva. Agenti del bene sono Dio, Gesù, gli angeli, gli spiriti dei santi dipartiti e fra questi ora è annoverato anche Berg. Questi proteggono, consigliano, rivelano profezie e riversano i doni dello spirito perché i discepoli compiano le opere di Dio. Fin dai primi anni della fondazione del movimento il mondo spirituale di Berg si popola di personaggi, cui attribuisce molte delle sue profezie. Abrahim (n° 296), Il Pifferaio magico (n° 102) Don Chisciotte (n° 198), Maharishi di Hyderabad (n° 202). Nei momenti in cui the Family affronta particolari opposizioni dalla società, o crisi interne per l’introduzione di nuove dottrine arrivano altri aiutanti spirituali. Taurug (n°616) ed Otano (n° 796) sono due potenti guerrieri originari dell’isola di Tenerife (Spagna) che giungono nel momento di persecuzione, per combattere nello spirito a fianco di The Family. Il mondo spirituale di Berg si popola di numerose dee, desiderose di avere relazioni sessuali con lui. Alcune le definisce spiriti delle nazioni e simboleggiano una nazione in cui il movimento ha 147 istituito delle Case o è in procinto di farlo. L’atto sessuale simboleggia la penetrazione del potere del vangelo in quella nazione. Ed ecco Mocumba, la dea nera dell’Africa (n° 554), Atlanta, la dea di Atlantide (n° 613). Fra di loro la più importante è la dea dell’amore lo Spirito Santo. Oltre a questi personaggi immaginari Berg annovera fra i santi dipartiti al fianco di The Family personaggi storici e missionari come Martin Lutero, Tyndale, Calvino, Knox e la maggior parte dei grandi riformatori e, naturalmente, anche Virginia Brandt, sua madre. Agenti del male sono Lucifero, i demoni suoi emissari e gli spiriti delle persone malvagie; questi combattono contro i figli di Dio e cercano di disturbarli ed ostacolare l’opera di Dio. Gli spiriti del male non possono veramente vincere i figli di Dio perché la protezione di Dio è come un campo magnetico attorno ai suoi eletti, e può essere penetrato solo a certe condizioni.250 Per rimanere sotto la protezione di Dio, bisogna obbedire e sottomettersi alla parola e alla leadership e pregare costantemente per allontanare il diavolo. In questo modo il discepolo permette allo spirito di Dio di fluire ed acquista il potere di compiere la missione. Importante, a questo scopo, sono gli spiriti dei santi dipartiti che possono affiancarlo e dargli maggiore potere e abilità. “Il battesimo dello spirito non è solo il battesimo dello spirito santo, ma la sottomissione ad uno degli spiriti santi di Dio. Insieme allo spirito di Dio si ricevono spiriti specifici con doni specifici”.251 Tutti questi santi dipartiti formano una grande libreria e basta richiedere allo spirito santo quale di questi si desidera per riceverlo. Berg insegna come fare: “Devi fare come gli yogi, creare una mente vuota e poi lasciare andare le tue membra, la lingua, la mente così che gli spiriti se ne 250 Berg (1975) “Spiritual Communication” n° 341: 14, 49 251 Berg (1974) “Holy Ghosts” n° 620:45 148 possano impossessare”.252 Lo strumento privilegiato per influenzare e richiedere l’aiuto dello spirito buono è, di solito, la preghiera e la risposta visibile è il miracolo o qualche manifestazione tangibile nel comportamento del richiedente. Più complesso è il mondo del male, furbo e sempre alla ricerca di una via per attentare al lavoro di Dio. In Spiriti cinesi (n° 273) impariamo che gli spiriti del male viaggiano attraverso gli oggetti, ed in Terrore Notturno (n°875) che attaccano di notte mentre dormiamo. La principale via per la quale il diavolo e i suoi demoni possono penetrare e portare scompiglio, sono i nostri peccati e debolezze. “Il peccato è una malattia spirituale! E’ un handicap spirituale! E’un’afflizione spirituale del diavolo e deve essere scacciata, bisogna pregargli contro e mandarla via proprio come una malattia fisica o un handicap.”253 Il Love Charter ribadisce il concetto nelle Responsabilità e Diritti Individuali dei Membri, indicando che il discepolo deve pregare contro i peccati che causano disordine fisico e spirituale, ed il leader della Casa od altri membri hanno il compito di mostrare qual è il problema. I peccati peggiori sono l’orgoglio spirituale e l’autogiustizia, che si manifestano con il dubbio, il mormorio e la lamentela. Nel momento in cui si dubita, anche solo nei propri pensieri, è come se si desse maggiore ascolto a se stesso di quanto se ne dia al Signore, e alla leadership che Dio ha scelto. L’immagine che sovente ricorre nelle lettere per illustrare la sottomissione e l’obbedienza è quella di una persona che firma un foglio bianco, senza sapere cosa verrà scritto all’interno, perché Dio lo riempia, promettendo di obbedire a tutto ciò che verrà richiesto. L’indisponibilità ad accettare i consigli e superare le proprie difficoltà conduce alla perdita di status CM.254 Ciò che inizia come una 252 Berg (1974) “More on Holy Ghosts” n° 621:26 253 Berg e Maria(1986) “Selfrighteousness” 2140, GN 231: 138 254 The Family “Love Charter”cit. p. 9 149 fragilità umana, apparentemente insignificante, se non viene trattata può diventare un problema spirituale. La categoria dello spirituale è invocata con estrema frequenza per spiegare fenomeni spesso naturali, e nell’attribuzione delle colpe. Il ricorso allo spirituale sovrasta la correlazione tra cause materiali ed effetto, così, ad esempio, se il bambino ha problemi di enuresi notturna è perché il diavolo lo sta attaccando o per l’influenza delle persone poco spirituali che lo circondano255. Il ricorso a scienze umane, quali la psicologia o psichiatria, per spiegare fenomeni comportamentali, è completamente sostituito dalla categoria dello spirituale. Chi non si sottomette ed accetta con gioia ed immediata obbedienza le richieste dei responsabili, del fondatore, o della Casa diventa subito un’influenza negativa ed uno strumento del diavolo, isolato e guardato con sospetto ed etichettato come caso problema. La letteratura di The Family riporta varie storie di casi problema e come sono stati trattati. Gli strumenti privilegiati sono l’esorcismo, il digiuno, la preghiera e la lettura di lettere, le destituzioni dagli incarichi, il re-training, le confessioni pubbliche, il ritorno allo stato di babes (nuovo discepolo). L’esorcismo è una forma di preghiera collettiva. Alla persona può essere chiesto di sdraiarsi supina o di inginocchiarsi con la testa piegata verso il basso, mentre gli altri dispongono le proprie mani sul suo capo. Successivamente tutti inizieranno a gridare al diavolo di andarsene, battendo i piedi e i pugni. I membri cercano di capire qual è il nome del demone per avere più potere nello scacciarlo. Se la persona si pente e chiede scusa e confessa le sue colpe, può essere accettata nuovamente e messa alla prova. Durante questo periodo, se è sposata, il coniuge ed i figli verranno separati. Se il peccato e la colpa sono grandi, o se è un peccato ricorrente, verrà rimosso ad un status di babes, (attualmente chiamato Probationary Status), dovrà leggere solo le pubblicazioni sui casi 255 Berg (1979) “Bedwetting” n° 1219: 3 150 problema, e perderà vari benefici256. Diversi membri riferiscono di aver avuto visioni, sogni e forti battaglie spirituali contro demoni ed altri emissari del male. Alcuni riescono a prendere la vittoria, ma, quando non ci sono i cambiamenti spirituali auspicati, la persona in trattamento viene scomunicata e dovrà andarsene, e se è sposata e con figli, questi faranno la scelta se andarsene o restare.257Va specificato che l’esorcismo in The Family è tutt’altro che un’esperienza rara ed unica. La stessa persona può essere esorcizzata più volte. Prendiamo il caso di Mene, [Merry Berg] nipote di Berg. Verso gli undici anni la ragazzina, il cui padre era morto in un incidente, e la cui madre era stata allontanata perché considerata un caso problema, arriva nella casa del nonno, David Berg. Quando Mene ha circa 14 anni Sara, l’educatrice, nota che nel suo rapporto giornaliero Rapporto a cuore aperto (OHR), la ragazzina, nella voce Lezioni e battaglie, scrive ogni giorno che ha bisogno di più amore per non criticare gli altri e soprattutto per rispettare la leadership. Il nonno, Berg, interpreta questo fatto come una chiara possessione demoniaca causata dal suo orgoglio e Mene viene esorcizzata in un periodo di due mesi, subendo cinque esorcismi maggiori, e nel frattempo posta in continua lettura della parola con la leadership, le vengono imposte le mani e pregato su lei anche 50 volte al giorno. All’inizio saranno ottenuti dei benefici, successivamente la ragazza tornerà indietro, diventando nuovamente preda del diavolo 258 . Sappiamo, come già menzionato precedentemente, che la ragazzina sarà inviata al Centro di detenzione di Macao, dove rimarrà prigioniera per sei mesi in una stanza, e selvaggiamente picchiata. Passerà, successivamente, un periodo in un ospedale psichiatrico e poi sarà allontanata da The Family, inviata alla nonna [Jane Miller], e, negli anni, riuscirà a recuperare i soprusi 256 The Family “Love Charter” cit. pp. 106, 107 257 Berg (1981) “Get the Victory or Get Out” n° 1090 258 Berg (1987) “The Last State! The Dangers of Demonism” n° 2306 DB7: 2- 13 151 sperimentati in giovane età. Se il discepolo, oltre a non sottomettersi, combatte nello spirito e tenta di trascinare altri nella lotta, si trasforma in strega o stregone ed Alexander il mago malvagio (n° 666) è una delle dimostrazioni di questo stato, soprattutto se l’individuo ha ruoli molto importanti. Nel caso menzionato Alexander era uno dei principali responsabili allontanato durante la RNR. Il potere, una volta utilizzato a favore del gruppo diventa un pericolo se l’individuo fuoriesce ed egli facilmente viene accusato di praticare stregoneria. Scrive un ex-membro: “Stanotte ho ricordato i Combo, i Re-training Centers, le confessioni pubbliche, le demozioni, le violenze psicologiche, i meeting durante i quali c’era sempre qualche “caso problema” da punire, se non addirittura da esorcizzare (…) ho rivisto le sessioni di preghiera contro fratelli ritenuti nemici, ho rivisto il mio foglio bianco con la mia firma in basso nelle mani di (…) ho rivissuto l’atmosfera di “caccia alle streghe” quando guardi sospettoso tuo fratello alla ricerca di chissà quale demone”.259 Il Talismano insegna che un oggetto qualsiasi può veicolare spiriti malvagi e deve essere eliminato o bruciato. Una delle pratiche comunitarie più comuni, a proposito, è lo scacciare i demoni dalle lettere all’ufficio postale. Le persone incaricate di ritirare la posta, che di solito è spedita alle caselle postali, pregheranno immediatamente scacciando qualunque diavolo autostoppista, perché vengano eliminati prima di tornare a casa.260 La stessa preghiera di liberazione è richiesta ai membri prima che rientrino nelle Case, per liberarsi di tutti gli spiriti malvagi che possano aver raccolto per le strade. Un rito comune, quando si entra per la prima volta in una Casa, di solito dopo averla presa in affitto, è la marcia di Gerico. Gli adepti marciano nelle stanze vuote scacciando il diavolo da ogni angolo. Per 259 lettera scritta il 6/9/99 da un ex-membro in seguito ad un’intervista da me condotta 260 Berg (1981) “Hong Kong Goolagong” n° 980: 58, 59 152 tenere lontani gli spiriti ed evitare gli attacchi notturni, in Terrore di notte (n° 857) è indicato di lasciare un lumicino acceso in corridoio. Un ultimo strumento usato contro il diavolo o contro qualche persona considerata uno strumento del diavolo è la maledizione. Accompagnata, di solito, in quelle preghiere che assumono funzione di liberazione o durante gli esorcismi, oppure ancora contro coloro che si oppongono al lavoro di Dio, la catena della preghiera negativa261 la maledizione nel nome di Gesù ha un effetto magico, il nemico è colpito ed il pericolo allontanato. Berg ha attribuito alcuni incidenti, quali quello precedentemente menzionato a Tenerife, al potere della sua maledizione. All’opposto, è continuo l’uso di “Dio ti benedica” fra i membri, per ogni piccola cosa, il che può far pensare ad una forma di abitudine ritualistica. Esaminando in modo obiettivo queste credenze, si è colpiti dalla stretta relazione che intercorre fra esse e la struttura interna e come la categoria dello spirituale è richiamata per unificare l’esperienza, correggere la diversità, eliminarla in alcuni casi e controllarla. In definitiva si può pensare che il pericolo delle maledizioni e dei castighi di Dio agisca sul membro di The Family, come il potere della stregoneria sui Lele, sui Nuer o altre popolazioni tribali. I poteri spirituali hanno, dunque, la funzione di controllare e guidare l’esperienza degli individui per sottometterli alle richieste di una società, soprattutto quando questa voglia eliminare dalla sua realtà l’esperienza del male e si presenti dicotomica, ed incapace a conciliare gli opposti. Allo stesso tempo, la fragilità dei confini di una setta, come The Family, è forte, considerando che non ci sono delle reali barriere che impediscano ad un soggetto di sottrarsi a quel tipo di vita. Il ricorso alle forze spirituali supplisce ad altre forme coercitive e di controllo sociale, senza le quali una società è destinata ad indebolirsi e disintegrarsi. 261 José Maria Baamonde “La Familia, la verdadera historia…” cit. pp. 39-40 153 Se, per un attimo, ci allontaniamo dalla prospettiva scelta, troviamo delle possibili spiegazioni in un altro campo scientifico. Le credenze appena descritte evocano, infatti, concetti di cui gli antropologi hanno fatto uso per descrivere le religioni primitive. Nel trasportare delle problematiche da una prospettiva scientifica ad un'altra, bisognerà fare delle specificazioni. Se consideriamo la setta una tribù uno dei problemi da risolvere è che i membri di una setta, differentemente dalla tribù, non sono ubicati in uno stesso luogo, ma vivono sparsi, come nel caso di The Family, in oltre 800 Case nel mondo. La tribù è una struttura sociale che abbraccia l’intera società in modo continuativo e comprensivo, le cui dinamiche relazionali hanno un effetto immediato su tutta la società, che ha una forte identità e consapevolezza dei propri limiti e dei pericoli. Nell’utilizzare la spiegazione antropologica, bisogna dunque, tracciare delle linee di paragone la setta, come la tribù, ha una sua identità ed un senso di appartenenza, dei confini esterni che superano il problema dello spazio fisico (rappresentata dall’opposizione mondo/discepolato) e che rafforzano il senso d’identità, dei conflitti all’esterno della struttura (i nemici che non accettano e combattono il mondo dei credenti), ma anche dei conflitti al suo interno rappresentate dalla lotta per posizioni di comando o per il controllo e l’imposizione delle regole. Facendo uso della spiegazione del sacro di Mary Douglas262si prenderanno alcuni spunti per operare delle riflessioni su tre aspetti della religione primitiva: il sacro e l’impurità, il rituale ed il potere spirituale, ed il loro rapporto con il controllo della struttura sociale e la politica. In questa breve esposizione si ricorderà Emile Durkheim, padre del funzionalismo, che per primo aveva stabilito dei forti rapporti tra sacro e profano, arrivando alla conclusione che attraverso il sacro si dà un ordine alla struttura sociale. 262 Mary Douglas (1966) “Purity and Danger. An Analysis of Concepts of Pollution and Taboo”Harmondsworth, Penguin Books (it.) 1975”Purezza e pericolo” il Mulino, Bologna 154 L’autrice dimostra che l’impurità è disordine ed i riti di purificazione sono un modo per unificare l’esperienza, e fornire un modello simbolico ai propri membri. L’ordine ideale di una società viene garantito dai pericoli che minacciano coloro che lo trasgrediscono. Le idee di separazione, demarcazione e punizione svolgono la funzione di sistematizzare un’esperienza disordinata e di reagire contro l’anomalia.263 Uno dei problemi che si incontra quando si riordina l’esperienza è la classificazione dell’anomalia e dell’ambiguità. La cultura media le esperienze degli individui fornendo alcune categorie fondamentali. Nell’ambito di una cultura ci sono vari modi per trattare l’anomalia: può essere inclusa nelle categorie esistenti, circoscritta fisicamente, evitata, etichettata come pericolosa oppure utilizzata per richiamare l’attenzione su altri piani dell’esistenza.264 Quindi per l’autrice, l’isolamento, la separazione di qualcosa che viene avvertito come diverso da una cultura ufficiale, lo sforzo dell’etichettare, è un modo per tenere sotto controllo l’esperienza, ordinarla, omogeneizzarla per essere in grado di evidenziare il diverso che, a volte, diventa pericolo. L’efficacia del ritualismo ha un valore simbolico. Il potere dei rituali è rinvenibile soprattutto a livello della psicologia individuale e della vita sociale, ed è spesso paragonabile ad una terapia di gruppo. La forza dei rituali giace nella coerenza di un unico universo simbolico e nel fatto che il rituale ricompone un ordine che è stato infranto, ed ha la funzione di riorganizzare l’esperienza. In questa visione del mondo, le forze fondamentali sono legate ai singoli esseri umani e non si può quasi parlare di un ambiente fisico esterno. L’individuo, dato il suo stretto legame con l’universo, può essere considerato il centro di un campo di forze 263 Mary Douglas “Purezza e pericolo” cit. pp. 31-36 264 Ibidem pp. 78-83 155 magnetiche.265 Una visione unificata del mondo eccede, dunque, i limiti spazio temporali, allargando i confini della realtà oltre la materia, abbracciandoli in un unico universo, nel quale l’individuo interagisce con forze immateriali ed è l’artefice ed insieme il destinatario dell’azione. Tale universo si comporta in modo intelligente e sembra poter discernere tra i rapporti sociali: è il caso della stregoneria, un potere impersonale che svolge un ruolo importante nella creazione di una comunicazione simbolica. Di particolare interesse sono i poteri spirituali prodotti dall’azione umana, che l’autrice classifica in poteri interni, collocati all’interno della psiche dell’agente (malocchio, maleficio, capacità di vedere visioni e profezie) ed esterni, cioè i bersagli sui quali l’agente deve agire (parole magiche, benedizioni, maledizioni, formule, evocazioni). La differenza principale tra questi poteri non risiede tanto da chi li usa, ma se questi sono esercitati a favore o contro la struttura sociale. Le persone che svolgono un ruolo di autorità detengono un potere spirituale controllato, approvato, possono benedire o maledire, coloro che invece ricoprono ruoli ambigui, hanno poteri inconsci, pericolosi e vietati.266 Spesso sono persone che vivono negli interstizi, in zone ambigue, non del tutto classificate e che sono, perciò, avvertite come minaccia alla struttura. Si può verificare che coloro che hanno un ruolo di autorità in un dato momento provino amarezza e risentimento e vengano accusati di maleficio. L’autrice sostiene che l’accusa di maleficio potrebbe essere un mezzo per esercitare un controllo in quelle situazioni in cui questi è difficile, ed è tanto più necessario quando il leader potrebbe mettere in pericolo l’integrità della struttura. 265 Ibidem pp. 138, 139 266 Ibidem pp. 163- 165 156 3.2.5 IL TEMPO DELLA FINE The Family è un movimento millenaristico ed apocalittico. Berg include fra i suoi insegnamenti, la visione escatologica di altri movimenti protestanti, attraverso l’interpretazione di alcuni libri biblici: Apocalisse, Matteo 24, 2° Tessalonicesi 2. Si differenzia da questi per le sue considerazioni finali e per la sua idea del Sesso in Paradiso o Le Houris del Cielo, donne stupende che distribuiscono sesso in Paradiso. Dopo la considerazione che il mondo stia vivendo negli ultimi giorni, immediatamente prima del ritorno di Cristo (messianismo), per la manifestazione dei segni dei tempi, quali carestie, pestilenze, terremoti e guerre, che ne sono una dimostrazione tangibile, Berg cita una serie di avvenimenti che dovrebbero accadere. Si annoverano i seguenti: la venuta dell’Anticristo, il suo accordo con i popoli del Medio Oriente e l’internazionalizzazione di Gerusalemme. Dopo tre anni e mezzo dal suo accordo, si contempla la possessione dell’Anticristo da parte di Satana ed il suo innalzamento a dominatore del mondo. L’instaurazione di un sistema di credito universale, attraverso il marchio della bestia, renderà impossibile comprare o vendere qualunque cosa a chi ne sia privo. Successivamente viene indicato l’inizio della Grande Tribolazione per i cristiani che non si sono sottomessi al regime anticristo per una durata di tre anni e mezzo. Il periodo della tribolazione si conclude con il ritorno di Cristo che rapisce la sua Chiesa per portarla in cielo a celebrare le sue nozze (corrente posttribolazionista) mentre l’angelo di Dio riversa le sette piaghe dell’ira di Dio sulla terra. Le piaghe si concludono con la battaglia di Armageddon con la quale le forze dell’Anticristo vengono sconfitte dall’esercito celeste, Satana rinchiuso nell’abisso senza fondo per mille anni e Cristo finalmente vittorioso, instaura il suo regno millenario. La terra conoscerà ancora altre sofferenze allo scadere dei mille anni quando Satana è liberato dall’abisso e riesce a trascinare e sedurre ancora dei seguaci nell’ultima grande battaglia: 157 Gog e Magog, nella quale viene definitivamente sconfitto. La superficie terrestre fusa dal diluvio di fuoco soprannaturale che causa l’evaporazione dei mari, viene rigenerata da Dio allorquando ha inizio il giudizio e tutti i morti di tutte le epoche risorgono per essere giudicati, a parte coloro che hanno accettato Cristo i cui nomi sono scritti nel Libro dell’Agnello, i quali sono già salvati senza essere giudicati. L’ultimo atto delle Considerazioni Escatologiche contempla la discesa della Nuova Gerusalemme [che Berg sostiene si trovi nella Luna] sulla nuova terra che sarà l’inizio di una nuova era senza più dolore e sofferenze.267 Berg aveva previsto l’inizio del regno anticristo verso la metà degli anni 86 ed il ritorno di Cristo nel 1993. La credenza del Tempo della Fine, sebbene non debba essere rigorosamente osservata, contribuisce a creare un ambiente ed un’atmosfera di attesa che influenza il progetto di vita dell’individuo ed i modelli di vita del membro di The Family. In Serfs, Supers or Super Dupers (n° 1036), Berg sottolinea l’importanza della vita per fede e l’inutilità di studiare sia per la mancanza di tempo (il regno dell’Anticristo è prossimo), sia per la necessità comunque di occuparsi della predicazione, e di sfuggire al dittatore mondiale. “Non avrete tempo di finire la vostra educazione prima che arrivi la guerra (…) Credo che il governo anticristo sarà probabilmente un comunismo mondiale o per lo meno alla base, insieme al materialismo americano (…) Sotto l’anticristo sarà impossibile avere qualunque lavoro, comprare o vendere o altro senza il marchio della bestia. Così io e voi non potremo avere alcun lavoro sistematico in quei tempi, perché si richiederà il numero del Sistema, 666, il marchio della bestia.”268 La serie “La Ragazza del Cielo” l’eroina adolescente del tempo della fine, offre sicuramente un modello ideale per la costruzione della propria 267 SM “La nostra dichiarazione…”cit. pp. 9, 10 268 Berg (1981) “Serfs, Supers or Super Dupers?” n° 1036: 15, 17, 37 158 identità, agli adolescenti di The Family se Sara, l’educatrice di casa Berg, riporta il problema di orgoglio di Merry Berg, nipote di David immedesimatasi nel personaggio. Sara scrive che Merry aveva un problema di orgoglio e che si infastidiva se qualcuno la correggeva ed era molto critica di altri adolescenti, per l’esaltazione della sua persona. “Non solo era gelosa di altre adolescenti, ma aveva cominciato a credere che Nonno [Berg] l’amasse più di qualsiasi altra persona, anche più di Mama [Maria]. Ha confessato di aver creduto che avrebbe preso il posto di Mamma, perché si considerava La ragazza del cielo, e pensava di essere così perfetta, meravigliosa e spirituale, e criticava Papà e Mamma [Berg e Maria] pensando che lei, Mene, sarebbe stata la nuova Maria adolescente.”269 Che i membri di The Family siano l’esercito degli eletti, i profeti del tempo della fine, è ripetuto in centinaia di scritti, anche quando la MO letter abbia come oggetto un altro argomento, è un’ideologia fortemente interiorizzata. Parallela a questa in Qui e ora per là e allora la previsione che The Family regnerà con Cristo nel Millennio e la necessità, dunque, di imparare il più possibile ad essere buoni amministratori del regno di Cristo. Nei primi anni ’80, in considerazione del prossimo arrivo dell’anticristo, aumentano gli scritti sul tempo della fine. Berg scrive la serie Il giardino dell’Eden (31 capitoli) nella quale spiega gli avvenimenti dell’Apocalisse, riflettendovi la sua ideologia del sesso. Kent ipotizza che la concezione del Paradiso è l’ultimo passaggio della catarsi sessuale di Berg, in cui proietta le sue fantasie sessuali nell’aldilà. In Sesso in Paradiso (n° 818), e nella serie I Bambini del Cielo, Berg considera il Paradiso come un luogo in cui si possono sperimentare numerose attività sessuali, ed i piaceri che ne derivano sorpassano notevolmente quelli sperimentati sulla 269 Berg “The Last State” cit. par. 7 159 terra.270 Tra le serie del tempo della fine vanno ricordate ancora La serie Mondiale (7 capitoli) e La Serie del Millennio. 3.2.6 LA LEGGE DELL’AMORE La filosofia più controversa di The Family è La Legge dell’Amore, della quale si è già accennato precedentemente. La Legge dell’amore (n° 202C) è la totale libertà che Dio ha concesso alla sua Chiesa, l’ultima prima dell’arrivo dell’anticristo e della fine dell’età presente, come prova della sua totale fiducia. E’ come se Dio ad ogni stadio di sviluppo dell’uomo abbia concesso un po’ di libertà in più all’uomo, fino ad arrivare a questi ultimi tempi. Melton paragona la legge dell’amore alla posizione teologica-etica dell’antinomismo, secondo la quale la grazia di Dio soppianta le leggi dell’Antico Testamento. In Legge contro Grazia (n° 635) si abolisce la legge in quanto serve solo ai peccatori, e in Amore contro Legge (n° 647) si stabilisce che tutte le leggi sono vuote e vane ed impossibili da essere rispettate. Cristo, infatti, citava la legge solo per dimostrare l’ipocrisia dell’uomo. L’obiettivo di Berg è dimostrare l’inesistenza di una legge contro l’adulterio. Con E’ l’amore contro la legge? (n° 648) cerca di dimostrare che l’amore del FFing è amore di Dio, puro, pieno di sacrificio. Il cristiano è libero dalla legge perché è sotto la grazia di Dio, ogni cosa gli è possibile, anche la libertà sessuale purché l’atto sessuale sia fatto con amore ed in sacrificio per Dio. La legge dell’amore ha come base le prime parole del verso biblico 1° Corinzi 6:12 “Ogni cosa m’è lecita”. Berg traccia una differenza tra amore e lussuria. La lussuria è come rubare il cibo di un altro per soddisfare egoisticamente le proprie necessità, 270 Stephen Kent “Lustful Prophet” cit. p. 15 160 ma nel momento in cui il cibo viene tolto dalla propria bocca [come nel caso in cui un uomo offre la propria moglie ad un altro uomo], allora è vero amore. L’abolizione della legge e l’introduzione della legge dell’amore allargano al gruppo intero le pratiche di FFing e condivisione sessuale tra membri, nonché le relazioni sessuali tra adulti e bambini, che fino a quel momento erano state sperimentate solo da Berg e i suoi più stretti seguaci. La legge dell’amore rimane, ancora oggi, fondamentale per le credenze del gruppo. In Tributo a Berg è indicata come il fondamento della cristianità. Le relazioni etero-sessuali consensuali fuori dal matrimonio, sono possibili fintanto che nessuno viene offeso o ferito, secondo la legge dell’amore di Berg. Lo stesso Love Charter indica che “Tutte le attività sessuali devono essere governate dalla “legge dell’amore”, e cioè che ci sia il consenso di tutte le parti coinvolte e che precauzioni devono essere prese perché nessuno rimanga ferito”,271 allo stesso tempo si cerca di imprimere nei discepoli l’importanza di dare anche quando fa male, perché questo è parte della legge dell’amore. La legge dell’amore, è estesa anche ai rapporti omosessuali femminili, purché non ne risultino delle relazioni lesbiche, mentre è totalmente proibito il rapporto sessuale fra uomini e l’omosessualità. Il Charter, diversamente da precedenti MO letters, indica la necessità del mutuo consenso (ovvero della legge dell’amore) in tali rapporti.272 Nella GN 554 (1993),in un periodo di pubblicità negativo, Berg dichiarava che avrebbe preferito il martirio piuttosto che negare la legge dell’amore e nello stesso anno il gruppo pubblicava il GN 555 con Il nostro credo sulla legge dell’amore di Dio” (n° 2858) “Alcuni hanno tratto delle 271 The Family “Love Charter” cit. p. 135-136 272 Ibidem p 139. In “La ragazza che non volle” (n° 721) Berg aveva pubblicamente condannato una ragazza di nome Toni, per essersi rifiutata di avere una relazione sessuale con un’altra donna, accusandola di egoismo. 161 conclusioni sbagliate, che perché non pratichiamo più lo stesso grado di libertà sessuale come in passato, che abbiamo modificato le nostre credenze sulla legge dell’amore (…) Così vogliamo rendervi chiaro che ancora crediamo nei principi scritturali che il Signore ha mostrato a Papà [Berg] sulla legge dell’amore e che questi principi sono buoni e giusti. Sebbene non pratichiamo tutte le libertà di tutte le cose, che sono giuste per le scritture secondo la parola di Dio, crediamo sempre nella legge dell’amore”.273 La stessa GN avverte che gli adulti sorpresi ad intrattenere relazioni sessuali con minori sarebbero stati scomunicati. Si legge: “E’ importante capire, comunque, che la ragione per cui gli adulti verrebbero e sono stati scomunicati, non è perché crediamo che questo tipo di relazione in se stessa sia necessariamente un crimine o un peccato agli occhi di Dio. La causa per imporre una simile pena ad un adulto che ha contatti sessuali con un minore, è perché intrattenere una simile relazione vuol dire disobbedire e mostrare mancanza di riguardo per la politica e regole di The Family, regole che crediamo necessarie in questi giorni.”274 L’avviso continua spiegando, inoltre, che le relazioni sessuali adulto-bambino violano la legge dell’amore. Basilare, nella legge dell’amore, è il mutuo consenso, cioè il fatto che le persone coinvolte siano consenzienti. Nel caso di un minore non ci può essere il consenso perché questo dovrebbe provenire dai genitori o dai responsabili, e loro non possono darlo se sono membri fedeli di The Family. Nel processo inglese, quando il giudice richiede ai responsabili di The Family di rinnegare il proprio fondatore, Maria in sogno parla con Berg, già morto. In questa occasione Berg la rassicura di non temere di dargli delle colpe: “Non importa se vogliono darmi delle colpe per la legge dell’amore, e vogliono che mi prenda le 273 WS (1993) Our Beliefs Concerning the Lord’s Law of Love” n° 2858: 12, 14 274 Ibidem par. 34, 35 162 colpe per gli abusi della legge dell’amore”.275 Ammettere delle colpe vuol dire “piegarsi come un albero che si piega ai venti delle pressioni e dell’opposizione, ma non si rompe.” Maria riconosce al processo inglese che alcuni individui di The Family, non hanno rispettato la legge dell’amore ed alcuni minori hanno sofferto per gli abusi della legge. La violazione della legge dell’amore avviene quando non si ha il consenso delle parti coinvolte, per il resto non ci sono altri impedimenti. Così ancora oggi i membri di The Family credono nella Legge dell’Amore e nel fatto che tutto è puro per i puri. I procedimenti giudiziari e le opposizioni incontrate in vari paesi, sembrano l’unico motivo, come affermato anche da James Richardson, per il quale The Family abbia vietato, al suo interno, le relazioni sessuali con i minori. Con uno sguardo retrospettivo alla storia di The Family, una valutazione che si può fare della legge dell’amore è che, attraverso di essa, si sono abbattuti quei tabù naturali, come nel caso dell’incesto, e si sono esposti migliaia di bambini al pericolo di traumi infantili. Kent, come si è già riportato, definisce Berg, profeta della lussuria, il quale attraverso The Family si libera delle sue repressioni sessuali. La sua ambigua esperienza sessuale infantile si incontra con la libertà del movimento di liberazione del 1968. “La sintesi dell’immaginario linguaggio sessuale della controcultura con le fondamentaliste dottrine cristiane di profezia, rivelazione e missione divina, hanno permesso a Berg di iniziare all’interno della sua organizzazione, una serie di riorientamenti comportamentali e cognitivi sul sesso che avevano l’apparenza della giustificazione divina, piuttosto che la compulsione psicologica.”276 La legge dell’amore è il punto di inizio ed il fondamento di questa operazione. Melton, cerca di mostrare come la legge dell’amore vuol dire sapersi sacrificare, essere altruisti e compassionevoli, 275 MARIA 298: 38 GN 653 276 Stephen Kent “The Lustful Prophet” cit. p. 10 163 cosa completamente diversa dalla lussuria che il gruppo aveva sperimentato nel suo periodo di maggiore libertà sessuale. Egli scrive: “In tutta onestà si deve aggiungere che, a dispetto delle espressioni retoriche di Berg, risulta che egli non intendeva creare una situazione di promiscuità senza direzione alcuna, anche se il comportamento non è più limitativo dalla legge dell’amore dovrebbe venire guidato dall’essenza dell’amore.”277 E’ difficile dire quali fossero le intenzioni di Berg ma, seguendo l’ipotesi di Kent riguardo la catarsi delle sue repressioni sessuali, si può supporre che le libertà sessuali instaurate da Berg dipendessero dalla necessità delle sue spinte psicologiche e quindi fossero inconsapevoli. Indipendentemente dalle sue intenzioni è certo che le conseguenze della legge dell’amore sono state drammatiche. 3.3. ORGANIZZAZIONE E STRUTTURA In questo paragrafo si esaminerà la struttura attuale del movimento attraverso lo statuto, ovvero The Love Charter del 1995. Con la descrizione della leadership, dei diritti e doveri, delle caratteristiche dei membri ed, infine, delle principali procedure attuali, si cercherà di ipotizzare il vissuto attuale dei membri e le nuove soluzioni organizzative che hanno fatto seguito alle problematiche giudiziarie e la morte di Berg. 3.3.1 LA LEADERSHIP I Servizi Mondiali (SM) sono il corpo esecutivo di The Family, il cui compito è di fornire direzione spirituale ed amministrare il movimento. Sono formati da La leadership (Maria e i suoi consiglieri); l’Ufficio per la creazione e produzione delle pubblicazioni (stampano e producono tutto il materiale per la testimonianza) e Gli Ufficiali Continentali o CRO (sono i 277 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 27 164 responsabili, scelti da Maria e i suoi consiglieri, per supervisionare le varie aree continentali: America, Pacifico ed Europa). I SM stabiliscono ed eventualmente cambiano le regole per The Family, pubblicano la parola della profetessa Maria, consigliano i CRO, leggono i rapporti inviati dalle missioni e stabiliscono le statistiche. Ricevono le decime delle entrate inviate dalle Case e le utilizzano per il proprio mantenimento, per produrre il materiale di testimonianza, assistere le missioni, per speciali progetti dei CRO, ed infine per costituire delle riserve. Possono abrogare o sospendere parte dei diritti e doveri individuali dei membri, dichiarare lo stato di emergenza in qualche paese limitandone l’affluenza dei membri, nominare e licenziare i CRO od annullare loro eventuali decisioni.278 I CRO comunicano con i SM, informandoli di qualunque faccenda rilevante nella propria area, approvano il materiale per la testimonianza nelle lingue locali sotto la loro responsabilità, danno e negano il permesso di spostamento ai membri nelle aree di loro competenza o in altri CRO, istituiscono dipartimenti di educazione. I CRO nominano gli Ufficiali di Area o VS (Visiting servants) che viaggiano per controllare l’andamento delle Case. Essi decidono di registrare eventuali altre associazioni, affiliate a The Family o per conto di The Family, ed infine hanno l’autorità di porre una Casa in prova o probation, e giudicare sulle scomuniche.279 I VS sono dei leader ma non appartengono ai SM, sebbene siano eletti dai CRO e debbono avere l’approvazione della leadership dei SM. La differenza principale tra un membro normale (e dunque anche i VS) e un qualunque membro dei SM, sta nel fatto che questi ultimi si trovano in una posizione di superiorità rispetto agli altri membri, ma, allo stesso tempo, subiscono una maggiore limitazione nei diritti individuali. I VS hanno un 278 The Family “The Love Charter” cit. 72-77 279 Ibidem pp. 80-86 165 contatto diretto con le Case e con i membri, danno consigli su eventuali problemi che non sono obbliganti. Controllano lo stato finanziario, spirituale di una Casa e dei suoi membri e se questi stanno agendo secondo le regole. Iniziano la pratica per muovere un membro CM a FM e porre una Casa in probation. Danno l’approvazione per istituire una nuova Casa CM in una città che ha già altre Case CM. I VS sono l’ossatura del sistema di leadership.280 Nelle Case si eleggono ogni sei mesi, uno o più Teamworker, a seconda delle dimensioni della Casa, responsabili di aree diverse. Dopo tre mesi la Casa conferma il voto. 3.3.2 LO STATUTO Nello Statuto sono contemplati i diritti e doveri individuali dei membri, validi per tutti; le regole valide per la scomunica, ed i diritti dei genitori e dei bambini, dei quali sarà trattato nel prossimo capitolo. E’ un discepolo CM chi crede in Berg e Maria come i profeti al tempo della fine e nella parola che Dio ha dato loro attraverso le lettere; chi si occupa dell’evangelizzazione e risiede in una Casa CM, vivendo secondo le regole di The Family. Il discepolo vive secondo le richieste della legge dell’amore, cerca di superare le proprie debolezze e peccati personali richiedendo preghiera agli altri; cerca di assolvere al meglio i compiti assegnategli dal proprio Teamwork e VS.281 Il discepolo ha il diritto di autodeterminazione e cioè di esercitare i propri talenti e fede, collabora nella decisione delle realizzazioni, può decidere come curarsi, comunicare direttamente con Maria, lasciare lo status CM o diventare un collaboratore FM282 280 Ibidem pp. 86-89 281 Ibidem pp. 1-10 282 Ibidem pp. 10-14 166 Nella Casa il membro elegge gli ufficiali, conosce la situazione economica della Casa, le spese della Casa, può portare eventuali richieste o problemi al Consiglio di Casa e richiedere che la sua istanza sia posta al voto. I membri hanno il diritto di muoversi in un’altra Casa o aprirne una nuova purché abbiano compiuto 18 anni e abbiano dato un avviso di 30 giorni, abbiano trasmesso i loro compiti ad altri, la loro porzione di debiti nella Casa e non siano stati posti in probation. I ragazzi di 16 e 17 anni possono muoversi purché abbiano avuto il permesso dei genitori.283 I membri hanno anche il diritto e dovere di fare ammenda, qualora sia stato commesso un torto. I VS investigano sull’accaduto ed eventualmente pongono il membro o la Casa sotto disciplina. Una Casa CM obbedisce alle regole di The Family, paga la decime delle sue entrate ai SM, fissa gli obiettivi nell’ambito delle direttive di The Family e del proprio CRO, elegge i propri ufficiali, decide le regole al suo interno per voto di maggioranza, cerca di non mettere in pericolo l’organizzazione internazionale e chiede consiglio all’ufficio CRO per partecipare ad eventuali documentari o programma TV. Può recuperare le sue entrate economiche in qualunque forma legale, anche attraverso un lavoro regolare quando non è possibile la distribuzione. Tutti i membri di una Casa partecipano alle finanze “in egual misura”. Le spese della Casa vanno decise da una maggioranza di 2/3. La Casa, e soprattutto i suoi Teamwork, devono assicurarsi che i membri si riuniscano almeno quattro volte la settimana per pregare e leggere la parola. La libreria di Casa deve essere provvista delle pubblicazioni dei SM ed i membri devono poter usufruire di almeno quattro ore settimanali per la lettura privata. I membri avranno un giorno di riposo ogni due settimane. La Casa ha il diritto di sciogliersi qualora una maggioranza di 2/3 lo decida, dopo aver dato la notifica di 30 giorni al CRO ed aver pagato i propri debiti. La Casa può 283 Ibidem pp. 14-30 167 decidere di accettare nuovi membri con una maggioranza di 2/3 o espellere uno dei componenti, facendone richiesta al Consiglio di Casa.284 Diversamente da un membro regolare CM, il membro di una Casa SM obbedisce ad altre regole. Le Case dei SM sono simili ad una normale Casa CM, nel senso che hanno bisogno di cuochi, educatori, puericultori, autisti, manovali, segretarie, ma gli scopi di una Casa SM sono di occuparsi delle pubblicazioni e della leadership. Si entra a far parte di una Casa SM su base volontaria con la consapevolezza della perdita di alcuni diritti quali: la scelta degli obiettivi, l’elezione degli ufficiali, la richiesta del voto del consiglio per la decisione su aspetti che contravvengono la natura della Casa, scelta del personale che ne faccia parte o richiesta che qualcuno se ne vada. Il CRO può in qualunque momento revocare ad un membro la residenza in una Casa SM. Un membro dei SM non perde, però il diritto di mobilità e può cambiare Casa se vuole, e lasciare il servizio presso i SM.285 3.3.3 REGOLE E PROCEDURE Fra le regole valide per la scomunica vanno annotati i rapporti sessuali con membri non CM, i rapporti omosessuali maschili, con nuovi discepoli e con i minori di anni 21. Sono scomunicati i membri che usano droghe, che forniscono pubblicazioni CM ai non CM, che commettono fatti violenti e spargono dubbi su Berg e Maria, e che continuamente infrangono le regole e lo statuto dei diritti e doveri.286 Vi sono regole che coprono tutti gli aspetti della vita di un membro: le ore di testimonianza (membri dai 12 anni in su debbono testimoniare almeno 2 ore settimanali), i programmi scolastici, la disciplina dei bambini, 284 Ibidem pp. 45-66 285 Ibidem pp. 66-70 286 Ibidem pp. 118-121 168 la guida di autoveicoli, la salute e l’igiene, la pratica del sesso, le elezioni degli ufficiali, le decisioni della Casa, gli aspetti finanziari, il consiglio di casa, la comunicazione con il CRO, il matrimonio, le separazioni.287 Importanti sono le regole della Casa che riguardano soprattutto la sicurezza, ovvero gli sforzi per impedire che nomi, materiale o altro cadano nelle mani di nemici di The Family o delle autorità. I membri di The Family escono generalmente in coppia. Indirizzi di approvvigionamento e di altri contatti, di altre Case vanno tenuti segreti, sia nei computers o altri archivi. Le scritture private, lettere confidenziali o altro materiale pericoloso devono essere bruciate. Il telefono deve essere usato con attenzione e preferibilmente la comunicazione tra Case avverrà tramite posta elettronica. La Casa decide con una maggioranza di 2/3 su molti aspetti dell’individuo come: impiegarsi in un lavoro regolare e quale tipo di lavoro poter svolgere, se i bambini e gli adolescenti possono frequentare scuole pubbliche, se gli individui possono leggere libri o materiale educativo che non sia quello proposto dai SM. I membri sono tenuti a vedere film consigliati dai SM ed ascoltare musica di The Family o consigliata dai SM.288 Le procedure incluse nello statuto riguardano: l’accettazione di un nuovo discepolo, il cambiamento di status di un membro da collaboratore FM a CM, l’ammissione in una Casa CM, l’apertura di una Casa CM, e di una Casa SM, la dichiarazione di stato di allerta (s’intende con ciò un paese che per motivi politici e religiosi, è contrario alle attività di The Family), la revoca ad un membro del permesso di rimanere in una nazione, la messa in probation di un membro e di una Casa.289 287 Ibidem pp. 122-160 288 Ibidem pp. 130- 134 289 Ibidem pp. 92- 111 169 Una Casa può essere posta in un periodo di prova (probation) se viola di compiere le sue responsabilità, o in caso non invii il rapporto mensile, la decima o l’autovalutazione semestrale. La casa riceve due avvisi a distanza di 30 giorni l’uno dall’altro. In questo periodo viene sospeso l’invio di pubblicazioni CM. Dopo il secondo avviso la Casa diventa FM. L’individuo può, ugualmente, perdere il suo status CM se viola le regole. Il periodo di messa alla prova non può superare i tre mesi, durante il quale non può votare, perde il diritto di mobilità, deve tornare a leggere le MO letters fondamentali. Il membro CM perde il suo status quando la Casa, il VS e il CRO concordano su questa decisione. L’aderente può essere scomunicato totalmente o per un periodo di sei mesi. In questo secondo caso legge solo pubblicazioni per il pubblico generale (GP), non può votare, perde il diritto di mobilità, deve vivere per un periodo di tempo fuori della Casa. Nel caso di scomunica totale la persona viene tagliata dalla comunicazione con il resto dei membri CM per un periodo indefinito di tempo.290 La perdita di status può essere critica per una coppia perché il matrimonio può essere dissolto dopo sei mesi in cui uno dei due coniugi passa ad essere un collaboratore FM, anche se questi non voglia la separazione.291 Dallo status FM un individuo può tornare al suo status CM, dopo un periodo di prova, ed aver completato con successo la lettura delle MO letters fondamentali e purché la sua offesa non sia ricorrente.292 290 Ibidem pp. 103-111 291 Ibidem p. 159 292 Ibidem p. 97 170 3.3.4 IL DISCEPOLO Il simpatizzante che si avvicina ad una Casa di The Family viene spesso colpito dall’armonia e dall’amore che vede intorno a sé e molti sostengono di essersi uniti per il desiderio di esser parte di quella riproduzione di Paradiso. Essere discepoli, tuttavia, come sostenuto dagli stessi membri di The Family, non è assolutamente facile. “Il prezzo da pagare, in termini di sacrificio personale è così alto che esortiamo chiunque voglia considerare la vocazione di discepolo a tempo pieno a –calcolare la spesa- in tutta serietà prima di intraprendere questo cammino”293. In La nostra dichiarazione di fede si legge che il discepolo deve rinunciare alla propria volontà e desideri, per accettare la volontà di Dio rivelata nella sua parola [sia la Bibbia, sia le MO letters), impegnarsi totalmente nell’evangelizzazione, rinunciare alla ricerca di beni materiali ed obbedire totalmente alla volontà del Signore [secondo le direttive del gruppo]. Il peccato peggiore per il discepolo è il mormorio, che costò la morte nel deserto a tutta la generazione di Ebrei fuoriusciti dall’Egitto. In Autogiustizia (n° 2140) si legge che il mormorio equivale al peccato di orgoglio, all’ipocrisia e l’autogiustizia ed il discepolo, invece, deve aver fede in Dio, “che tutti cooperi al bene di chi ama il Signore” anche quando apparentemente delle scelte sembrino sbagliate, essere umile e riconoscere di essere un peccatore. La persona che non accetta il consiglio di un altro, specialmente se responsabile, o si offende, mostra di essere pieno di orgoglio. Il sistema attribuzionale di The Family, attribuendo la causa degli eventi tragici all’egoismo ed alla disobbedienza dell’individuo, riduce la volontà e l’autostima dei membri a tal punto che questi si ritengono colpevoli perfino dei loro pensieri negativi. Infatti ancora prima del mormorio, che equivale al vociare i propri dubbi e lamentele agli altri, c’è il dubbio nella propria mente. Il dubbio è ascoltare la voce del diavolo, così 293 SM “La nostra dichiarazione di fede” cit. pp. 7, 8 171 come la fede è ascoltare la voce di Dio. Questo principio viene interiorizzato in tanti modi diversi. Una specie di filastrocca tratta da una MO letter, recita: “Se pensi, pensi, pensi, affondi, affondi, affondi, perché puzzi, puzzi, puzzi”. “Se pensi troppo è come invitare tutti i diavoletti a prendersi una tazza di tè”294 Scrive un ex-membro: “Sentivo che mi sarei dovuta impegnare immediatamente in un’azione costante, o sarei stata accusata di pensare”.295 Un’importante caratteristica del discepolo di The Family è la sua tendenza a mentire per salvare il lavoro di Dio. La posizione di Berg rispetto alla comunicazione con l’esterno, oscilla fra tre possibilità. Il discepolo dirà la verità anche su argomenti scottanti senza cercare di nasconderli.296 In altri casi dovrà essere evasivo, cercando di non comunicare tutta la verità oppure darà informazioni ambigue sapendo che il loro significato sarà interpretato in modo diverso da quello che intende veramente. Infine, quando il riferire una bugia può salvare la vita ad un fratello o risparmiargli la galera, allora in quel caso il discepolo si sentirà giustificato nel farlo.297 Una delle giustificazioni religiose portate da Berg è che “Il cibo solido è fatto per uomini fatti, mentre il latte per chi non ha esperienza.” (Ebrei 5:14). E’ ritenuto che queste mezze verità (o bugie) siano necessarie per chi non potrebbe mai capire o, peggio ancora, potrebbe allontanarsi dal gruppo a causa di verità troppo forti o incomprensibili, oppure perché la verità potrebbe danneggiare il lavoro di Dio. Interessante l’articolo di Ed Priebe, ideologo di The Family, che illustra come gli stessi bambini venivano educati a mentire.298 Una delle forme usate dal gruppo 294 Berg (1971) “Dumps” n° 33: 3 295 Miriam Williams (1998) “Heaven’s Harlots” cit. p. 53 296 Berg (1977) “The Green Magic Shirt” n° 629 297 Berg (1979) “Deceivers Yet True” n° 1248 298 Ed Priebe (2000) “Deceivers Yet True” http://www.swordofthelord.officehiway.com/ed/lying.htm 172 per offrire un’immagine falsata, ad esempio, sono le Case per i Media, ovvero case ben finanziate, occupate da persone altamente selezionate e preparate su cosa dire o tacere, e come presentarsi agli studiosi ed ai giornalisti o alle autorità.299 La negazione di qualunque possesso materiale va esteso anche allo spirituale e lo psicologico e, come già precedentemente descritto, i Victor Camps vennero istituiti per sedare e rompere chiunque, adulto e bambino, dimostrasse di avere ancora una volontà. Alcune di queste persone hanno commesso un suicidio, altri sono finiti nella droga o nella prostituzione, come conseguenza dei traumi subiti. L’ideologia prospettata da Berg, la sua cosmologia ed il sistema sociale, hanno tessuto una rete paragonabile a quella di cui si parla in psichiatria o ancora nel campo del lavoro sociale. La rete è formata da nodi, ovvero istituzioni formali ed informali, che dovrebbero cercare di trattenere il soggetto in difficoltà aiutandolo a non scivolare o lasciarsi andare a modi di vita pericolosi. La stessa rete circonda un membro di The Family, apparentemente libero, ma legato da tanti invisibili nodi. “I membri si controllavano l’un l’altro, con la stessa coscienza risoluta con la quale si autocontrollavano”300 Molti ex-membri riferiscono della paura a lasciare il gruppo perché l’apostasia è considerata un peccato contro Dio. Scrive un ex-membro, commentando una scomunica inflittale dalla leadership e da lei considerata ingiusta. “Mi sentivo crollare il mondo addosso. La Famiglia era tutto quello che avevo anche se tante cose erano sbagliate, le lettere erano la nostra linfa vitale, ed ora eravamo privati di quello che ritenevo fosse l’ultimo legame con Dio. Continuavo a credere che Papà fosse un uomo giusto, il Profeta di Dio, ma che avesse attorno a sé persone 299 Stephen Kent and Theresa Krebs (1999) “Clarifying Contentious Issues. A Rejoinder to Melton, Shupe and Lewis” Skeptics Magazine vol 7 (1) pp. 21-26 300 Stephen Kent “The Lustful Prophet.” Cit. p.17 173 con pochi scrupoli, lui sicuramente avrebbe capito qual era la verità, ma ormai era troppo tardi. Vissi a lungo nel terrore di veder morire uno dei miei figli, la scomunica era la scomunica e Dio ci avrebbe puniti per essere arrivati a tanto.”301 L’ideologia ed il rinforzo e controllo attuato attraverso la struttura della leadership, agisce sicuramente come principale struttura di contenimento, ma quando questa dovesse fallire, ci sono altri “nodi” che agiscono per trattenere l’individuo all’interno. Famiglie molto numerose, con dozzine di figli; timore di perdere i propri cari, figli o sposi; e difficoltà di inserimento nella società. Una pratica di The Family, quando uno dei coniugi è posto in probation è l’allontanamento dai suoi affetti. L’ideologia di The Family con la rottura dei legami familiari e l’imposizione di trattare i figli nello stesso modo degli altri bambini della comunità, e l’imperativo di servire il Signore e la comunità più della propria famiglia, ha avuto in moltissimi casi nel passato l’abbandono dei figli. MO letters come La Sfida degli adolescenti e La visione della Scuola hanno avuto come conseguenza la separazione di molti bambini dai loro genitori, e nel prossimo capitolo si tratterà di questo problema in modo più completo. Certamente si può avanzare che uno dei “nodi” che trattengono i membri di The Family dall’abbandonare la setta, sia la paura di perdere contatti con le persone amate. Uscire dal gruppo significa perdere un rapporto, che anche se minimo, esiste. Il Charter scoraggia i rapporti dei bambini con persone non CM ed in tutto lo statuto, nonostante siano contemplate un numero svariato di situazioni (quali anche separazioni e matrimonio) e procedure, non si legge nulla a proposito del diritto di visita dei figli del genitore non affidatario. Le regole sulle separazioni 301 lettera scritta il 6/9/99 da un ex-membro italiano come risposta ad un’intervista da me condotta 174 incoraggiano che i genitori si “dividano” in qualche modo i figli e, qualora non riescano a mettersi d’accordo, vengono abbassati allo status di FM. Un ultimo importante “nodo” è la difficoltà ad inserirsi nel mercato del lavoro, comune ad altre sette totalitarie. Per gli adolescenti, i cui genitori rimangono in The Family, spesso c’è il problema che non sappiano dove andare, in alcuni casi, non hanno mai conosciuto parenti, data la spinta della setta a rompere i ponti con il passato, però si sa che chi è riuscito ad uscire ha spesso trovato qualche familiare o ce l’ha fatta da solo.302 RIEPILOGO The Family è sicuramente un movimento affascinante che, non a caso ha attratto l’attenzione di un pubblico attento. La ricostruzione storica di Gordon Melton, principale esperto del movimento, nella mia opinione, non sempre corrisponde alla realtà passata del gruppo. Le opinioni offerte dagli studiosi che hanno visitato le comunità non prendono in considerazione anche le esperienze e vicende narrate da chi, per svariate ragioni ha lasciato il movimento. In alcuni casi sono stati sorvolati o taciuti aspetti importanti mancando di operare delle giuste connessioni, con il risultato che le conclusioni sono a volte superficiali o poco corrette perché offrono solo una prospettiva. La mia opinione, dopo aver letto le relazioni degli studiosi, numerose MO e Maria letters, consultato i siti web degli exmembri, nonché aver intervistato alcuni di questi, è che sicuramente il gruppo è stato obbligato ad abbandonare alcuni dei suoi aspetti distintivi per evitare la distruzione e che in assenza di quei limiti probabilmente non ci sarebbero stati cambiamenti radicali. Si percepisce una forte simpatia degli studiosi verso un gruppo che, nonostante i momenti di difficoltà, è riuscito ad arrivare alla terza generazione, vincendo le opposizioni esterne 302 Miriam Williams “Heaven’s Harlots” cit. p. 278 175 ed interne. Tale simpatia è aumentata nel momento in cui il gruppo è stato oggetto di maltrattamenti apparentemente illeciti da parte di alcune autorità. Bisogna essere consapevoli del ruolo svolto da sociologi come Gordon Melton nel tentare di mediare ed aiutare il gruppo ad ammorbidire la sua posizione, presentandosi in modo meno conflittuale. Pur rispettando questa posizione e senza voler veramente contrastare l’opinione di studiosi esperti del settore, si vuole avanzare la modesta osservazione che la verità debba essere rivelata nella sua interezza cosa che, a mio avviso, non sempre è accaduta. A riguardo forte è la polemica tra Kent che definisce lo studio di Melton su The Family fazioso303 ed incoerente,304 e la risposta di Melton secondo il quale Kent non ha mai avuto diretto contatto con The Family e non ha accesso all’enorme quantitativo di letteratura prodotta dal gruppo305. E’ certo che The Family ha prodotto un numero straordinario di pubblicazioni interne, che difficilmente possono essere lette nella loro interezza (molte di esse sono composte da decine di pagine) o reperite; spesso ha bruciato ed eliminato (cosa che tuttora pratica) materiale compromettente come si può leggere dalle stesse regole interne ed in definitiva, nonostante l’apparente apertura, rimane una setta chiusa e conflittuale. Rispetto alla descrizione troelstchiana The Family rispecchia alcune delle caratteristiche tipiche della tradizione cristiana: la separazione da un sistema religioso tradizionale che si è compromesso con la società; la separazione fisica da un mondo avvertito come malvagio; l’impegno individuale e personale richiesto all’aderente; uno Stato avvertito come 303 Stephen Kemt and Theresa Krebs (1998) “When Scholars Know Sin”Skeptic Magazine vol. 6 (3) pp. 36-44 304 Stephen Kent and Theresa Krebs (1999) “Clarifying Contentious …”cit. 305 Gordon Melton (1998) “Mea Culpa! Mea Culpa! J. Gordon Melton Answers His Critics” CESNUR web http://www.cesnur.org/testi/melton_98.htm 176 nemico della volontà di Cristo, ma che può diventare buono quando protegge i figli di Dio; una visione millenaristica e apocalittica della storia. Accanto a queste manifestazioni che rientrano nella tradizione cristiana, ce ne sono altre totalmente estranee: l’etica, la prospettiva della famiglia, lo spiritismo. Per questa ragione, a mio avviso, The Family, non può che essere considerata una setta pseudocristiana. Da un punto di vista strutturale attuale il sistema della leadership, solo in parte eletta dai membri, se da una parte vorrebbe essere indice di democrazia, a mio avviso, nasconde ancora un forte sistema di controllo, un’intrusione nella vita dell’individuo e soprattutto delle famiglie, attraverso il rinforzo di tante regole, di un’ideologia, che ancora oggi conferisce un ruolo fondamentale ad un fondatore306 che ha arrecato danni irreversibili e dolore, e soprattutto comprende tutte le MO letters vecchie e nuove. Anche il ricorso alla categoria dello spirituale permette al gruppo di imporre il controllo sociale. La messa alla prova o probation con conseguente perdita dello status CM, per problemi quale l’orgoglio, con conseguenze tragiche, come la perdita del diritto di mobilità, della propria famiglia e figli, agisce ancora come una forte pressione sull’individuo. La messa alla prova è lo strumento attuale per piegare la volontà dell’individuo. Se si considera, poi, che la messa alla prova viene votata da 2/3 degli abitanti della Casa (oltre che dagli Ufficiali) e che il minore di 16 anni ha il diritto di voto, si può facilmente verificare la situazione in cui il figlio di 16 anni sia parte di quei 2/3 di votanti, responsabile dell’allontanamento di uno o entrambi i suoi genitori dalla Casa. C’è una somiglianza tra la messa alla prova e la scomunica parziale e la differenza sembra risiedere nel tipo di offesa alla regola, il Charter non è molto chiaro sulla differenza tra questi due stati. 306 Sul fondatore: http://www.thefamily.org/about/founder.php3 177 Persiste ancora il forte controllo fra membri ed ognuno che si accorga di un reato che richieda la scomunica, deve riportarlo al proprio responsabile, pena il fatto di essere scomunicato lui stesso.307 Se si consideri poi il tipo di offese valide per la scomunica si possono fare delle considerazioni. Sono ammesse le relazioni sessuali con membri non CM, pur se con il permesso del CRO, di solito amici di lunga data di The Family, incontrati con il FFing precedentemente al 1987, data in cui il gruppo sostiene di aver sospeso la pratica del Flirty Fishing. Sono assolutamente vietati i rapporti sessuali con membri non CM. E’ chiaro che con ciò si intenda anche il coniuge che dallo status CM viene abbassato al FM. Sono ancora sospesi, per almeno sei mesi, i rapporti sessuali fra vecchi membri CM e nuovi membri CM, anche quando questi erano precedentemente CM e sono stati abbassati a FM, e poi nuovamente ammessi come CM. In questo caso ancora se uno dei due coniugi allontanato rientra come CM per sei mesi non può avere relazioni sessuali con il coniuge.308 E’ scomunicato il membro che non denunci un’offesa. Questo può rafforzare l’idea di un clima di rigido controllo nel quale i membri sono tenuti a denunciare “il fratello”, genitori, figli o chiunque altro. La denuncia è senz’altro necessaria quando ci si trovi di fronte a reati gravi, come l’abuso sessuale su minori, ad esempio, ma per reati inconsistenti come un atteggiamento orgoglioso o di dubbio, sembra che non sia cambiato “il clima di caccia alle streghe” precedentemente accennata. Si osservano, ancora, zone d’ombra sui diritti delle famiglie, dei quali si parlerà nel prossimo capitolo, limitazioni dei diritti di libertà dell’individuo, nella sua decisione di autodeterminarsi. Un membro CM non può sposarsi con un membro non CM, a meno di perdere il suo status, 307 The Family “Love Charter” cit. p 90 308 Ibidem p. 118 punti A e C 178 non può risiedere con i membri non CM se non per un breve periodo. A ciò si aggiunga la dipendenza del membro da un voto di maggioranza per aspetti quali: poter leggere un libro di sua scelta o decidere che lavoro svolgere o se mandare i propri figli a scuola. Il controllo, inoltre, deve essere quasi totale sui membri di una Casa dei SM che vengono privati di molti diritti, di cui apparentemente un membro normale gode. Una prima domanda che ci si può porre è in che modo e perché mai un bambino dovrebbe fare la scelta di essere un discepolo, dato il forte sacrificio che l’appartenenza richiede, quando gli stessi membri sconsigliano l’adesione ed invitano il neofita “a calcolare il costo prima di intraprendere questo cammino”?309 Sicuramente un bambino non può avere la consapevolezza di una simile scelta e, a mio avviso, può solo subire le conseguenze delle scelte intraprese dai suoi genitori. Nel prossimo capitolo si cercherà di analizzare, in modo più preciso, l’ideologia concernente lo sviluppo del bambino ed il suo rapporto con i genitori e la comunità. 309 SM “La nostra dichiarazione…” cit. pp. 7-8 179 CAPITOLO 4 EDUCAZIONE E SOCIALIZZAZIONE IN THE FAMILY 4.1 I PROTAGONISTI Nella società pluralistica dei nostri tempi non è possibile trovare un modello unico di famiglia, dopo che importanti cambiamenti sociali hanno suscitato nuove forme di convivenza. Accanto alla famiglia nucleare tradizionale, che rimane predominante in Occidente, troviamo altre forme quali i nuclei con un solo genitore, divorziato o separato, le famiglie prive di nucleo, i singles o ancora la coppia che si dissolve alla crescita dei figli. Qualunque sia la forma di convivenza prescelta, la domanda che ci si pone, in quanto pedagogisti, è verificare quale effetto la struttura famigliare produce sul bambino ed in quale contesto egli ha la possibilità di diventare persona. Si può ancora investigare in che modo la società circostante e le altre agenzie di socializzazione concorrono al suo sviluppo. Nelle pagine che seguiranno si esaminerà la struttura della famiglia in The Family, ed il rapporto intercorrente tra genitori, figli e comunità. L’obiettivo che ci si pone deve essere, non tanto quanto The Family si avvicini ad un modello normativo, ma se la sua struttura si presenta idonea allo sviluppo del bambino. 4.1.1 LA FAMIGLIA La famiglia, nella sua accezione di padre, madre e figli ha, probabilmente, un valore sociale maggiore nel presente di The Family di quanto ne abbia avuto nel passato. Facendo riferimento, infatti, ad un passato piuttosto recente, la famiglia appare un’entità vaga, priva di 180 compiti istituzionali, di potere decisionale e di una propria identità specifica. Questi elementi si evidenziano durante il processo inglese. La filosofia di Un’unica famiglia determina la rottura della famiglia privata, preferendo al suo posto la famiglia allargata della comunità nella quale tutti sono sposati con tutti. Questa concezione ha avuto, non solo un impatto sui membri adulti, come si è già trattato in precedenza, ma anche sui bambini. Ogni membro deve avere considerazione sia per i propri figli che per quelli degli altri. Il giudice Ward prende atto di questo modo di vita e della necessità di stabilire l’eguaglianza fra i membri, non rilevando reati in questa filosofia, e tiene conto del fatto che anche nei Kibbutz310 i bambini sono separati dai genitori per essere cresciuti da altri. Le sue maggiori preoccupazioni vertono su aspetti collegati alla concezione di Un’unica moglie. Innanzitutto si nota la pressione posta sui membri ad abbandonare tutto. Alla decisione di un aderente di The Family di vivere con la sua famiglia piuttosto che servire il Signore in una Casa SM, Berg commenta: “Una decisione ridicola! Scegliere la sua famiglia al Signore e al Suo lavoro, quando sa che l’abbandonare tutto implica abbandonare moglie e figli e casa e tutte queste cose per il Signore”.311 Un’altra fonte di preoccupazione riguarda la separazione dei bambini dalla propria parentela. Un membro adulto di The Family cresciuto in una famiglia normocostituita, di solito si rivolge ai suoi famigliari qualora voglia lasciare la comunità, trovando spesso un ambiente accogliente; ma per un ragazzo di The Family, spesso in età adolescenziale che non ha mai 310 Nei kibbutz i bambini vivono nelle case dei Bambini ed incontrano i genitori durante il tempo libero, il matrimonio è tenuto in alta considerazione ed il divorzio o l’adulterio sono rari. La struttura del kibbutz tende a sostituire le funzioni della famiglia monogamica, negli ultimi tempi tuttavia alcuni gruppi si sono alleati per ottenere che i figli fossero separati in misura minore dai genitori 311 Ward “The Right Honorable…” cit. pp.171-172 181 potuto coltivare dei rapporti affettivi con la sua famiglia d’origine, diventa difficile trovare una via di fuga. Un’altra forma di conflitto sorge quando un fuoriuscito lascia dei parenti all’interno di The Family, quali coniuge, figli, genitori, fratelli o sorelle. Il giudice esemplifica questo caso con il rapporto tra Berg e sua figlia Deborah definendolo “velenoso”. Egli, inoltre, si dichiara sorpreso nel constatare la mancanza di un legame emotivo tra alcuni membri della stessa famiglia, ed appartenenti a The Family, apparsi come testimoni nel processo. Questa mancanza di emotività potrebbe essere stata causata dalle tante separazioni operate tra genitori e figli, spesso ancora bambini, incoraggiati a frequentare le scuole della comunità, oppure per l’abbandono dei genitori impegnati nel lavoro missionario lontano dalla prole.312 Ex aderenti italiani riferiscono che la separazione veniva imposta ai genitori quando questi mostrassero problemi spirituali (es. disobbedienza, mancanza di sottomissione), al fine di proteggere i piccoli dalla loro influenza negativa o come lezione sull’abbandonare tutto.313 Un esempio della pratica della separazione ci proviene dalla relazione della scuola nelle Filippine, anche detto Jumbo. Questa scuola ospita un numero elevato di bambini dall’età di un anno all’età adolescenziale, divisi in 4 gruppi di età. Gli insegnanti cercano di applicare la dottrina di Un’unica moglie con rispetto ai trattamenti egualitari, soprattutto perché ci sono un certo numero di bambini, anche molto piccoli, che hanno dovuto lasciare i propri genitori, e Maria invita gli operatori del centro ad evitare ogni forma di favoritismo, qualora abbiano i propri figli con sé. I genitori assenti di solito visitano i figli ogni due settimane. Nel rapporto, compilato da uno dei responsabili, si legge di un episodio abbastanza grave per la stabilità del gruppo: l’arrivo di due famiglie, i cui 312 Ibidem pp. 173- 175 313 interviste condotte agli ex membri con numero di protocollo 27F90 e 17F89 182 figli evidentemente non avevano mai lasciato i propri genitori. I bambini piangono ogni volta in cui devono distaccarsi dai genitori per unirsi al proprio gruppo di età. E’ scritto: “Tutti i bambini cominciarono a sviluppare battaglie nell’abbandonare tutto. Accadeva solo nei gruppi dei più piccoli”. Gli insegnanti dovranno inventare degli stratagemmi per distrarre i bambini. “Un’altra bambina di nove anni che era stata viziata dalla mamma, si faceva venire gli attacchi ogni volta che la vedeva, solo per un po’ di attenzione e affetto”. Gli educatori stabiliranno regole specifiche per questo caso, promettendo di castigare madre e figlia se si fossero verificati altri episodi simili, e proibendo ad entrambe di vedersi finché non avrebbero imparato la lezione.314 Rapporti simili si leggono anche nel rapporto della scuola in Giappone: “Con questo gruppo [composto da bambini dai 2 ai 4 anni] abbiamo avuto molti problemi perché sentivano la mancanza dei propri genitori e avevano bisogno di sicurezza ed avevano battaglie e conflitti”.315 Il giudice conclude la sua indagine sul rapporto famigliare con un elenco di osservazioni. “1) Per la natura dei loro sforzi missionari, le separazioni sono più frequenti in The Family che fuori. 2)La pesante costrizione della dottrina dell’abbandonare tutto, rende più facile l’avverarsi di separazioni. 3) Lunghe o frequenti separazioni sono una minaccia per la sicurezza e la stabilità dei bambini, e perciò pericolose. 4) La posizione di The Family al limite (o qualcuno direbbe oltre il limite) della pratica religiosa convenzionale, fa sì che le relazioni familiari tra chi è dentro e chi è fuori del movimento, si spezzino, spesso in modo serio. 314 Family Services (1988) “The Jumbo Story” 3 FN 207, FSM 98 pp. 10-11 315 Heavenly City School “Training Seminar Notes” n° 2 p. 11 183 5) I bambini che non abbiano una relazione soddisfacente con il resto di The Family vanno incontro a delle sofferenze. 6) Questi fattori sono un rischio per S. [il minore protagonista del processo].316 Si prenderà in considerazione il presente, così come indicato dal Love Charter nella sezione Diritti e Doveri dei Genitori. Il documento riconosce il diritto di passare regolarmente del tempo con i propri figli317 e di vivere insieme a loro a meno che i genitori abbiano scelto di servire The Family in una Casa SM o siano separati. Uno o entrambi i genitori, infatti, possono decidere di dedicarsi completamente al lavoro della comunità in una Casa SM, ritenendolo una chiamata molto importante ed affidare i loro figli ad un tutore. In questo caso i figli possono vivere, non solo, in una Casa diversa, ma anche in un’altra città o nazione rispetto ai genitori, i quali, tuttavia, hanno il diritto di conoscere l’indirizzo ed il telefono dei figli ed essere informati regolarmente del loro progresso fisico, educativo e spirituale. Viene specificato che regolarmente significa almeno ogni tre mesi. Se il figlio si ammala o passa per un periodo di difficoltà i genitori sono incoraggiati a comunicare più frequentemente con lui.318 I genitori hanno il diritto di offrire l’assistenza medica che credono più opportuna; se tuttavia non vivono con il figlio, tale responsabilità spetta al tutore che, successivamente, li avverte delle decisioni attuate. Hanno anche il diritto di leggere la posta in entrata ed uscita del minore di anni 16, richiedendone il suo permesso, a parte le lettere dirette a Maria e al CRO, le quali se confidenziali non possono essere lette da alcuno. Il Charter attribuisce ai genitori la responsabilità principale di educare i propri figli: essi devono provvedere ai loro bisogni fisici, 316 Ibidem p. 176 317 è il Parent’s time costituito da un’ora al giorno e da un giorno alla settimana 318 The Family “The Love Charter” p. 36 184 spirituali ed emotivi e proteggerli da ogni forma di abuso. Inoltre è loro responsabilità mantenere una documentazione dei risultati scolastici. La Casa decide le regole cui tutti devono attenersi per l’applicazione della disciplina, e qualora i genitori non siano d’accordo possono cercare di modificarle o andarsene in un’altra Casa. Un’altra categoria di genitore è il single. Generalmente si tratta di madri nubili o separate, le quali hanno perso il compagno o sono tali per aver praticato il FFing e lo sharing. Un single è anche colui il cui compagno, pur essendo membro di The Family, serve il Signore in un’altra Casa. Ai genitori single la comunità assegna una persona che li affianchi nel compito educativo. Si può immaginare, in questa situazione, che questa persona stringa un rapporto con i bambini e possibilmente anche con il genitore e che il rapporto tenda a diventare una specie di nucleo famigliare. Il Charter non fornisce altre indicazioni sulle caratteristiche dell’aiutante, sui tempi, sulla stabilità della relazione.319 Considerando, tuttavia, la possibilità di avere rapporti sessuali tra membri di una coppia e single, non è improbabile che si creino ancora dei matrimoni multipli. Il matrimonio è considerato un’unione stabile, e “…coloro che entrano in questo patto o contratto dovrebbero farlo con l’intenzione di rimanere sposati insieme come coppia in modo permanente”320. Come poter coniugare l’ideale di un matrimonio permanente con la separazione dovuta a perdita di status CM? La famiglia è soggetta alla Legge dell’amore e al principio di Un’unica moglie e l’educazione dei figli non è solo una responsabilità dei genitori, ma della comunità intera.321 La famiglia è un nucleo di due individui i quali entrambi hanno, primariamente dei doveri verso la comunità ed in secondo luogo verso la propria famiglia. Se uno dei 319 Ibidem p. 138 320 Ibidem p. 154 321 Ibidem pp. 32-34 185 coniugi, infatti, non adempie alle sue responsabilità di membro, indipendentemente dalle sue buone qualità di padre o madre e dal suo desiderio di restare vicino al compagno, rischia di essere cacciato da The Family e, dunque, di perdere un rapporto con la sua famiglia.322 La perdita dello status CM per il membro di una coppia comporta la perdita di molti diritti. Il coniuge CM e la Casa decideranno, infatti, quanto tempo i figli minori di anni 16 potranno passare con il coniuge non CM e con altri parenti. “Sebbene i genitori siano coloro che decidano la quantità di contatto che i bambini avranno con i loro parenti [compreso il compagno non CM], se il contatto ha un effetto negativo su loro o altri bambini nella Casa, allora la Casa ha il diritto di parlare con i genitori della faccenda. Se la faccenda non può essere risolta, allora la Casa voterà perché gli venga revocata l’appartenenza. Questa azione drastica potrebbe non essere necessaria, ma ci sono volte in cui i bambini che visitano i loro parenti regolarmente ne vengono influenzati negativamente. Potrebbero diventare viziati e disobbedienti, cosa che potrebbe arrivare alla Casa, influenzando negativamente altri bambini”.323 Il genitore e la Casa decidono sul diritto di visita del genitore non affidatario. Un altro caso è quello dell’adolescente di 16 e 17 anni che abbia deciso di contrarre matrimonio, per il quale è richiesta l’approvazione del genitore CM, dell’Ufficiale di Casa (qualora i genitori non vivano con lui), mentre è sufficiente che il genitore FM venga semplicemente informato. Non è contemplata la posizione del genitore ex-membro.324 Un caso ancora è l’adolescente di anni 14 e 15 che desideri vivere in una Casa diversa dai 322 Ibidem p. 159 323 Ibidem p. 38 324 Ibidem pp. 156- 158 punti B, E 186 propri genitori, il quale deve avere il permesso del genitore CM con cui vive, ma non è contemplato il parere del genitore non CM.325 Nella parte del Charter relativa alle separazioni si specifica che quando due coniugi si separano debbono decidere riguardo la custodia dei figli, possibilmente ascoltando e seguendo i loro desideri, ma se non riescono a prendere una decisione unanime vengono declassati allo stato FM. Se i due coniugi vogliono rimanere in The Family debbono mettersi d’accordo sui figli. Il Charter indica alcuni suggerimenti nel caso i genitori siano CM, ma niente viene accennato sui non CM ex-membri, quindi si deve intendere che questi rientrino nella categoria di parenti non CM. Le coppie separate firmeranno un accordo scritto interno in cui viene specificato chi ha l’affidamento dei figli. I coniugi possono successivamente legalizzare la propria separazione. E’ forse a causa di una posizione così radicale, che membri ed ex-membri hanno in molti casi sottratto i propri figli all’altro coniuge, temendo di dover perdere completamente il contatto con la prole, a causa della forte mobilità e dell’intransigenza della vita grupparia. Si comprende che, non solo, il genitore ex-membro non gode di alcun diritto, ma il Charter non ne considera neanche la posizione. E’ facilmente comprensibile che un genitore scomunicato o che abbia deciso di lasciare The Family, costituisca una minaccia al mondo chiuso della comunità, potendo influenzare i propri figli con un’ideologia diversa. Un’ultima considerazione riguarda il consiglio dato ai genitori single, i cui compagni non sono in The Family di affidare la tutela legale dei propri figli ad una coppia della comunità, in caso sopravvengano morte e danno debilitante.326 Anche in questo caso non si comprende perché una coppia 325 Ibidem p. 35 punto B, 3 326 Ibidem p. 37 E 187 della comunità possa essere considerata più affidabile ad accudire ad un bambino del proprio genitore, anche se ex-membro. Dallo studio dello statuto si deduce che il Charter non ha supplito al forte divario, notato dallo stesso giudice Ward, tra membri e non membri, pur se facenti parte di uno stesso nucleo famigliare. Rispetto al passato rimane la possibilità che i genitori si separino dai figli, qualora decidano di lavorare in una Casa SM o in situazioni non consigliabili ai bambini. Il Charter stabilisce che a nessuno può essere chiesto di lasciare la sua famiglia, e che le separazioni debbono essere concordate tra coniugi e figli. Certamente è difficile stabilire, né ci si propone di farlo al momento, se ed in quale misura la dottrina dell’abbandonare tutto continui ad agire sui membri di The Family, e se i coniugi continuano a separarsi comunque per obbedire alla chiamata del Signore di servirlo in luoghi diversi. Il fatto che lo statuto contempli queste situazioni, è indicativo del fatto che siano ancora possibili.327 La priorità del legame comunitario sul legame coniugale, la mobilità ed il continuo cambiamento in The Family, l’apertura del rapporto sessuale di coppia ad altri membri, rischiano di minare la stabilità e serenità della famiglia. D’altra parte in caso di separazione per problemi coniugali i membri di una coppia non sperimentano la solitudine e le sofferenze di una coppia normale, perché comunque rimangono in comunità e ricevono l’aiuto necessario per crescere i figli. Inaccettabile, a mio avviso, la differenza di diritti tra membri e non membri, soprattutto in materia di diritti di famiglia. La legge italiana attribuisce la potestà genitoriale ad entrambi i genitori (art. 116 cod.civ.), ed anche quando uno solo dei genitori eserciti tale potestà perché convivente l’altro conserva sia i doveri, in quanto responsabile della crescita del figlio, sia i diritti in merito allo svolgimento della funzione 327 Ibidem p. 35 B 188 educativa dell’altro. L’art. 155 cod. civ. comma 3 prevede, salvo altra disposizione del giudice, che le decisioni di maggiore interesse siano adottate da entrambi. Il genitore non affidatario o non esercente la potestà ha comunque il diritto di visita, art. 117 bis cod. civ. La distinzione dei diritti in rapporto all’appartenenza alla comunità appare in contrasto con l’art. 2 della Costituzione Italiana, inerente ai diritti inalienabili dell’uomo. The Family si è spesso appellata a questo articolo per richiedere la tolleranza e il rispetto dei suoi diritti ed altrettanto dovrebbe impegnarsi per tutelare i diritti di chi ha abbandonato l’ideologia di The Family ritenendola inadeguata e non più valida per se stesso. Si legge in un mensile di informazione di The Family328 “Libertà: un diritto inviolabile. La discriminazione fra gli esseri umani per motivi di religione e di convinzione costituisce una offesa alla dignità umana e una sconfessione dei principi della carta delle Nazioni Unite, e deve essere condannata come una violazione dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali proclamati nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo…” Non si può che essere d’accordo, la libertà, il superamento della discriminazione e del pregiudizio, del razzismo sono una sfida per una società che si ritenga pluralistica, ed è tanto più difficile raggiungere questi ideali quanto più la società si presenta chiusa, monocolore, omogenea. La stessa dichiarazione dell’ONU individua nella famiglia l’elemento naturale e fondamentale della società (art. 16, 3). La disgregazione coniugale, in atto oggi, che si traduce negli alti numeri di separazioni e divorzi, dovuti a fattori sociali, crisi di valori e d’identità, mette in crisi questa istituzione, ritenuta ancora fondamentale per la crescita del minore. Le crisi coniugali hanno un influsso negativo e a volte distruttivo sulla crescita dei figli, sono un dispendio di energia e risorse per 328 The Family (1992) “Domani News” anno 1 numero 1 p. 1 189 la famiglia ed una società non deve promuoverle istituzionalmente, caso mai dovrà cercare di regolarne e limitarne gli effetti negativi. Rispetto ad un modello di famiglia passato che denominiamo tradizionale, la famiglia attuale ha contratto le sue sfere d’azione, sia per la riduzione del fenomeno riproduttivo, sia per una maggiore limitazione della sua influenza educativa, che condivide con altre agenzie educative, sia per il minor controllo sociale e dell’autorità domestica.329 Nonostante queste contrazioni la famiglia rimane, ancora oggi, il luogo privilegiato per la trasmissione di stabilità affettiva ed interiorizzazione dei valori alla prole. Il contributo famigliare è così importante che anche le altre agenzie non possono ottenere risultati positivi se la formazione in casa è stata difettosa o inesistente. La legge italiana prevede forme di limitazione od ablazione della potestà genitoriale e l’affidamento dei figli ad altri nuclei famigliari in modo temporaneo o definitivo, quando l’ambiente originale si dimostra inadeguato alla crescita del bambino. “Non esiste nella vita umana nessun fattore che eserciti un influsso profondo come quello della famiglia. Essa dà al fanciullo la prima intuizione di sicurezza o d’insicurezza, che determina il suo atteggiamento verso se stesso e gli altri; plasma i suoi criteri morali e l’orienta nella scelta del comportamento”.330 La famiglia per essere educante non deve rinchiudersi in se stessa, ma impegnarsi in attività sociali e politiche, interrogarsi sui valori, superando ogni forma di egoismo e impegnandosi nell’amore altruistico.331 329 Pietro Roveda (1995) “Amore famiglia educazione”, Brescia, La Scuola pp. 16- 18 330 B. Zoe “Emotional Problems of Childhood” Univ: London Press, 1948 p. 12 cfr. N. Galli “Educazione, famiglia e società complessa” Vita e Pensiero MI 91, cap. 1 “Il contributo dell’educazione famigliare all’equilibrio personale dei figli” pp. 21-50 331 P. Roveda “Amore famiglia educazione” cit. pp. 29- 36 190 E’ importante che la famiglia trasmetta dei valori attraverso il ragionamento, il rispetto e l’affetto ed un rapporto emotivamente intenso.332 La ricerca scientifica mostra che l’identificazione con le figure parentali, l’introiezione delle norme morali e sociali vissute in casa si traducono in una buona socializzazione del ragazzo. Il senso della giustizia nella verità, la responsabilità nelle istituzioni, la riscoperta della libertà autentica, il rispetto per la vita, l’impegno nell’amore, la forza del perdono e la sopportazione sono alcune delle virtù che si possono apprendere a casa quando la famiglia è educante, quando gli stessi genitori sono dotati di valori personali.333 L’amore è l’ingrediente principale per il raggiungimento di un equilibrio psicologico, mentre i disturbi affettivi creano forti danni nel bambino frustrando il suo vissuto. Può un bambino crescere in modo sano quando i genitori si distaccano da lui per svolgere il lavoro del Signore? Oltre a perdere quel perno che agisce come sintesi e metabolizzatore della sua esperienza, riuscirà a sentire l’amore dei suoi genitori o si sentirà abbandonato? Può una comunità offrire dei modelli validi per l’interiorizzazione di figure parentali idonee? Esiste un equilibrio tra le richieste comunitarie ed i bisogni della famiglia? 4.1.2 IL BAMBINO I bambini sono doni di Dio, la cui formazione è considerata di estrema importanza per i membri di The Family. Le comunità sono in gran parte composte da bambini. Riferendoci alle statistiche del 1998 rileviamo che ben 5851 Charter Members sono bambini fino a 17 anni, circa 830 sono giovani dai 18 ai 20 anni e 3442 adulti. The Family sostiene che la 332 Ibidem pp. 130- 131 333 Ibidem pp. 145- 148 191 media dei figli per ogni donna sposata è di circa quattro, sebbene facilmente si trovino donne con otto, nove, dieci o più figli.334 L’idea trasmessa da Berg è che il dono di Dio è anche il lavoro di Dio e che genitori ed educatori devono impegnarsi per la crescita dei minori nella comunità. Le lettere di Berg sui bambini hanno per oggetto: la vita spirituale, come insegnare la parola di Dio, la disciplina, la testimonianza, l’igiene, l’istruzione, il sesso. Non esiste nelle MO letters, un insegnamento specifico sul bambino in quanto tale, i suoi bisogni, la realtà psicologica, ma ogni argomento è finalizzato alla formazione del bambino nella comunità ed alla sua educazione come membro del gruppo. In questo paragrafo si analizzano tre aspetti specifici del bambino, rinvenibili nelle MO letters: il bambino come dono di Dio, discepolo di Dio e strumento nelle mani di Dio per educare i suoi genitori. Gli aspetti educativi e della socializzazione saranno compresi in altre sezioni. Le prime lettere sull’infanzia cercano di convincere le giovani aderenti ad accettare le gravidanza con gioia e come regalo di Dio, ovviamente una risposta alle prime conseguenze del FFing e dello sharing. In Vere madri (1975 n° 389) Berg attacca il movimento femminista accusandolo di aver convinto le donne ad abbandonare la maternità. Si scaglia contro la prevenzione delle nascite e l’aborto ed esalta i paesi cattolici per il loro rispetto della natalità. In Bambini di Gesù (1976 n° 739) la gravidanza assume il valore del sacro: “Se rimani incinta e ti nasce un bambino sai che è di Dio! Non mi importa di chi è, è volontà di Dio. Perché non credo che i bambini siano un incidente o uno sbaglio della natura”335. Lo stesso concetto è ribadito altrove. “Il Signore è quello che ti mette incinta! Puoi scopare un migliaio di volte al giorno e mai mettere incinta 334 The Family (1996) “Women in the Family” Zurigo, Svizzera p. 11 335 Berg (1976) “Jesus Babies n° 739:11 192 una donna, Dio lo deve fare!336 “Se Dio dà un bambino ad una ragazza deve sapere che può essere una buona madre. Se non lo è, Lui vuole che lei impari ad esserlo. Anche se a lei non piacciono i bambini deve imparare ad amarli. Giusto?”337 Veri Padri (n° 1109) insiste sugli stessi punti, e cioè, che indipendentemente a chi appartenga lo spermatozoo, è il Signore che dà il figlio. L’esaltazione della natalità, definita da Williams genitorialità forzata (forced parenthood), sembra avere anche un altro scopo: l’aggiunta di nuovi discepoli nella comunità. In Discepoli Conosciuti (1979 n° 773) Berg scrive che i bambini sono i discepoli migliori di tutti, che raramente lasciano il lavoro del Signore e necessariamente devono restare per qualche anno, durante i quali possono ricevere un addestramento che non dimenticheranno più. I bambini, in quanto membri di comunità, partecipano alle attività di testimonianza ed, anzi, hanno un maggior potere di convincimento. “Ogni bambino dovrebbe essere un distributore di pubblicazioni o litnesser. Avete mai notato come chiedono l’elemosina le zingare? Non credo di aver mai visto una zingara elemosinare senza un bambino nelle braccia e due o tre bambini dietro…Portate i bambini a distribuire durante l’approvvigionamento ed usate i bambini. Addestrateli come discepoli e non come un prodotto scolastico.”338 I bambini saranno infatti tra i migliori distributori di lettere, posters, cassett, anche essi sottoposti al sistema delle quote (una precisa quantità di pezzi da distribuire e contributi economici da raggiungere). Ruth Wangerin, antropologa, sostiene che quando i bambini 336 Berg (1978) “God’s Gift is God’s Work” parte 3 n° 746: 14 337 Berg (1978) “God’s Gift is God’s Work” parte 2 n° 745: 41 338 Berg (1978) “The Advantages of Having Children” n° 688: 34, 38 193 rivestono un ruolo economico, il padre può diventare il loro capo ed il sistema di relazioni è un autoritarismo patriarcale.339 L’ultimo aspetto interessante analizza le malattie e le menomazioni dei bambini, e le correla alla vita spirituale e l’obbedienza dei genitori come discepoli di The Family. Berg crea un rapporto diretto tra l’infermità o l’imperfezione e il diavolo, e li associa ad una forma di punizione con la quale Dio colpisce il genitore disobbediente, o lo avverte che sta per commettere un peccato. In Perché il tuo bambino è malato? (1980 n° 1135) Berg scrive: “Quando Dio permette al diavolo di toccare il tuo bambino, che è il tuo lato debole, allora ci sarà una [tua] rapida reazione (…) In un modo o nell’altro le malattie sono quasi sempre colpa dei genitori, la loro negligenza, mancanza di cura e attenzione, o è Dio che sta trattando direttamente con i nostri peccati attraverso il dolore e la sofferenza dei nostri bambini, per cercare di toccarci il cuore e farci pentire. (…) Solo in pochi casi non dipende dai peccati del padre o del figlio ma è il Signore che viene glorificato attraverso una guarigione”.340 Questa connessione include le menomazioni fisiche ed in Genitori sofferenti Berg commenta il caso di un bambino handicappato per mostrare l’handicap spirituale dei genitori, i quali avevano scelto di restare in una comunità in America, invece di partire per i campi missionari. La stessa interpretazione è adottata per Siete sordi? (1981 n° 1040) nella quale la sordità fisica del figlio equivale alla sordità spirituale dei genitori. Non sempre gli handicap sono la punizione di Dio, a volte un figlio con Sindrome di Down può essere un modo per glorificare il Signore, soprattutto se, attraverso di lui, i genitori imparano delle lezioni spirituali (compassione, pazienza, ecc) che poi possono usare 339 Ruth Wangerin (1993) “The Children of God. A Make-believe Revolution?” Bergin and Garvey- Westport, Connecticut pp. 134-135 340 Berg (1980) “Why is your Children Sick?” n° 1135: 38, 41, 56 194 nel lavoro di Dio. La punizione di Dio per qualche proprio peccato è accettata e temuta dai membri ed agisce come un valido strumento di controllo sociale. In un caso riportato al processo inglese, un ragazza adolescente, indicata come ribelle, si era ammalata con febbre molto alta. La diagnosi fu che Oplexicon, uno degli arcangeli di satana, viveva dentro di lei. Era terrorizzata. Dopo giorni di febbre molto alta e delirio, finalmente fu portata all’ospedale, operata e salvata, sebbene le furono asportate le tube di Falloppio.341In un altro caso commentando la grave malattia del suo primogenito e la nascita del secondogenito morto, un membro del gruppo risponde: “Pensai che era la punizione di Dio. Era Dio che stava cercando di mostrarmi quanto era doloroso per lui perdere uno dei suoi figlioli. Perché ero stata così egoista non avendo voluto fare niente per salvare questi uomini [si riferisce al FFing]. Questo era ciò che stava facendo a me e mi arresi. Dopo di ciò mi sentii come se non mi importasse più di niente. Aveva distrutto ogni resistenza”.342 Le MO letters accennano alcuni spunti sulla condizione infantile, sulle potenzialità del bambino piccolo di imparare, e sull’apprendere lingue straniere, sull’influenza prenatale, sulla preponderanza del bambino ad apprendere attraverso l’agire e sull’importanza di amare il bambino, di lodarlo. Altre pubblicazioni di The Family si occupano di altri aspetti relativi all’educazione e al bambino, tuttavia il pensiero del fondatore è preponderante, soprattutto nella sua insistenza a non voler considerare il bambino come persona, entità a sé, autonoma. Manca il concetto di autonomia decisionale della nuova vita, né si contempla la possibilità che questi bambini un giorno potrebbero fare delle proprie scelte. La determinazione di perseguire l’adesione del bambino diventato adolescente “con ogni mezzo”, che si traduce nella nascita dei TTC e dei Victor Camp è 341 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 123 342 S. Kent “Misattribution and Social…” cit. pp. 38, 39 195 la conseguenza del pensiero e dell’insegnamento di Berg, portato all’eccesso. Alcune considerazioni interessanti, a riguardo, saranno proposte nel prossimo paragrafo sull’adolescente. Con la natalità sacra decade il concetto del bambino come parte integrante di una famiglia, cui appartiene perché frutto dell’amore e dell’unione di due individui. I legami naturali con un padre e una madre diventano secondari rispetto alla natalità divina ed il bambino, assecondando la visione di Berg, rischia di nascere orfano perché privato di un legame certo e assoluto con i suoi genitori. Il pianto dei bambini al distacco dai genitori nel Jumbo e nella Scuola della Città Celeste, descritto precedentemente è la manifestazione di una relazione normale tra un genitore ed il figlio, ed il fatto che altri bambini fossero stati contagiati e fossero tornati a piangere al distacco dai loro genitori è sintomatico della accettazione forzata dei piccoli, i cui genitori vivono all’interno del Jumbo, a doversi separare alla sera o durante la giornata. Diversa la situazione di coloro i cui genitori vivono fuori della struttura e che ogni due settimane visitano i figli. Viene riferito: “Dopo due settimane, la maggior parte dei genitori che venivano qui erano scioccati che i bambini avessero così poche battaglie, quando era l’ora per i genitori di ritornare a casa.”343 In questo secondo caso i bambini hanno accettato la separazione forzata e non hanno reazioni negative. Il superamento della battaglia nell’abbandonare i propri genitori, considerato positivo dagli educatori delle scuole, suggerisce, in realtà, l’evoluzione di problematiche nella relazione di attaccamento.344 I commenti e le relazioni su eventuali problemi manifestati dai bambini, evidenziano una mancanza di conoscenza della realtà psicologica 343 Family Services “The Jumbo…” cit. p. 3 344 J. Holmes (1993) “La teoria dell’attaccamento, John Bowlby e la sua scuola, Cortina Mi 1994 196 ed evolutiva del bambino, che si manifesta soprattutto nel pretendere la comprensione di concetti astratti superiori al suo sviluppo cognitivo, e si tramuta in valutazioni semplicistiche o fuorvianti delle problematiche infantili. Si riporta la storia di un bambino di quattro anni, ospite della scuola giapponese senza i suoi genitori, il quale non è in connessione con il Signore ed ha evidenti problemi spirituali: spesso è soprappensiero, fa “strane smorfie” e sembra vuoto, è sciocchino, dispettoso, mette le dita negli occhi agli altri bambini, distruttivo. I suoi disegni ben fatti e curati, poi successivamente scarabocchiati di nero e tagliati a pezzetti. La soluzione dell’educatore è di pregare con lui perché riceva Gesù nel cuore, e leggergli una serie di libretti su Gesù e, all’occorrenza, implementare la disciplina. Già precedentemente il bambino aveva ricevuto Gesù nel suo cuore, ma forse non aveva capito quale fosse il significato. Un altro problema spirituale del bambino è che non si mostra felice ed il suo volto esprime strane espressioni che deve imparare a cambiare. Un educatore supervisore suggerisce che le “strane facce” del bambino sono forse da attribuire ad eventuali problemi di vista, e che sarebbe stato opportuno farlo visitare. Un’altra annotazione del supervisore riguarda il sognare ad occhi aperti. E’ una strada aperta per il diavolo, è un segno di pericolo e deve essere assolutamente fermato. 345 Sognare ad occhi aperti e giocare d’immaginazione è il problema principale nella scuola e diversi bambini mostrano lo stesso atteggiamento, e dunque viene fortemente controllato e incanalato. In un caso, l’educatore riferisce come il sognare ad occhi aperti con missili navicelle spaziali e giochi di guerra conduceva nella direzione sbagliata, e la soluzione era stata quella di ricordare alcune storie bibliche, dando ai bambini di 7-8 anni degli eroi accettati con cui immaginare di divertirsi. La soluzione principale è quella di pregare e memorizzare versi biblici e tenerli continuamente occupati, così che non abbiano il tempo di 345 Heavenly School “Training Seminar…” cit. p 12 197 pensare. I rapporti descrivono che anche i bambini più grandi soffrono per la separazione dai propri genitori, anche se in modo meno manifesto, ed in alcuni casi esprimono il desiderio di ritornare da loro o la necessità del loro affetto. Abbandonare i genitori fa parte della lezione che tutti devono imparare e cioè di lasciare ciò che ami di più e sacrificarlo per il Signore. Per il bambino, fino all’età di 10 anni, non è molto difficile rispondere agli inviti di amare Gesù, e partecipare ai programmi di lettura della parola, ma dagli 11 anni in poi questo diventa uno dei problemi principali, e gli insegnanti devono continuamente cercare di instillare adesione. Non è evidente che nell’attualità The Family abbia ancora scuole di grandi dimensioni, dove i bambini vivano insieme, lontano dai propri genitori (si ha conoscenza di Case per adolescenti, dove vivono gruppi di adolescenti con una coppia adulta che li supervisiona). Il Charter classifica i bambini in quattro gruppi di età: bambini 6- 12 anni; JETT di 12 e 13 anni; i Junior Teen di 14 e 15 anni; i Senior Teen di 16 e 17 anni.346 stabilisce che i bambini infrasedicenni hanno il diritto di vedere soddisfatti i propri bisogni fisici, spirituali ed emotivi; debbono essere protetti dagli abusi; debbono ricevere un’educazione adeguata e risiedere con i genitori, a meno che questi vivano in altra casa. Hanno il diritto ad essere curati in caso di malattia e di passare un tempo stabilito con i propri genitori o tutori.347 Il Charter stabilisce che i bambini fino ai 13 anni, debbono passare almeno un’ora per 5 volte alla settimana con i propri genitori e se questi sono occupati con un adulto da loro scelto.348 346 The Family “The Love Charter” cit. p. 122 347 Ibidem pp 38- 41 348 Ibidem p 151 198 4.1.3 L’ADOLESCENTE In Adolescenti (n° 1398) Berg elenca i motivi per i quali The Family è il luogo ideale per gli adolescenti: possono avere le risposte spirituali e non hanno bisogno di droga, viaggiano molto, vivono continui cambiamenti e nuove sfide, godono la stima, il riconoscimento degli altri, si sentono utili, danno e ricevono amore, hanno una libertà sessuale completa. I loro genitori sono poco più grandi di loro, li capiscono e li accettano, vivono in compagnia e si divertono ed infine possono avere una conoscenza del mondo perché testimoniano ed incontrano molte persone. Al tempo della lettera pochi sono gli effettivi membri adolescenti: il boom si sarebbe verificato intorno ai primi anni ‘90. La convinzione che The Family potesse essere un luogo ambito per gli adolescenti si scontra con le molte defezioni di adolescenti che si sarebbero verificate successivamente e che, nel 1992, Maria ammette in Quando gli adolescenti lasciano The Family (n° 2942). “Nel passato credo che abbiamo resistito perfino di ammettere a noi stessi che esiste una scelta che ognuno dei nostri adolescenti deve fare da solo (…) non volevamo neanche menzionare che ci fosse un’alternativa (…) ma ora siamo stati costretti dalle circostanze e dalle decisioni dei teens che hanno portato le loro decisioni all’aperto”349 L’invito di Maria ai membri di The Family è di non ostacolare gli adolescenti e di trattarli con amore, continuando a coltivare la speranza che con l’arrivo della Tribolazione e dell’anticristo, molti degli adolescenti sarebbero ritornati. Maria si preoccupa di informare i genitori e gli educatori di non scoraggiarsi, considerando gli anni impiegati per addestrarli come tempo perso, perché forse un giorno gli adolescenti fuoriusciti avrebbero manifestato la loro fede e la validità dell’educazione ricevuta. Il Charter conferma questa posizione, e se un adolescente desidera lasciare la comunità i genitori faranno il possibile per 349 Maria (1992) “When Teens Leave the Family” n° 2942 # 230: par. 11-13 199 trovare un accomodamento, possibilmente presso dei parenti.350 La resa all’evidenza che ogni persona è un individuo autonomo e che a nessuno può essere imposta una prospettiva di vita arriva, fortunatamente, ma non evita gli abusi e le sofferenze ai tanti bambini di 11, 12 e 13 anni ed agli adolescenti che dal 1986 al 1992 saranno ospitati nei TTC, sottoposti ai Victor Programs e, nei casi più gravi ai Detention Centers nel tentativo di imporre la scelta di dedicare la propria vita a The Family. Per capire i problemi vissuti dagli adolescenti e preadolescenti, si illustrerà qualche caso specifico, estrapolandolo dal processo inglese. R. ha 11 anni, non è in connessione con il Signore: ruba e cerca di coprire quello che fa. E’ affascinato dalle Enciclopedie e appena può legge, e poi utilizza la sua conoscenza per farsi vedere superiore agli altri. D1 ha bisogno di essere umiliato perché ha un’alta opinione di se stesso. H. ha 11 anni e non mostra alcuna emozione, di tristezza o gioia. 351 Problemi comuni dei teens sono: mormorio, orgoglio, pensieri cattivi, difficoltà ad accettare la correzione, giustificarsi quando si è corretti [cioè dare delle ragioni per le quali ci si è comportati in un certo modo, e perciò non accettare immediatamente la disciplina], mancanza di rispetto, lettura di libri sistematici ed ascolto di musica non autorizzata, stupidità, dubbi, sognare ad occhi aperti, essere attratti dalle cose del mondo, egocentrismo, abbandonare tutto. Un altro problema è quello di non avere espressioni felici, sia quando il ragazzino viene sculacciato e disciplinato, sia in altri momenti della giornata. E’ severamente vietato manifestare tristezza e, nei Victor Camp ai ragazzi vengono applicati dei fermagli con elastici agli angoli della bocca per obbligarli a mantenere l’espressione del sorriso. 350 The Family “The Love Charter” cit. p. 14 351 Ward “The Right Honorable…” cit. pp. 164, 165 200 Nel 1988, a circa quattro anni dall’inizio delle diverse esperienze con gli adolescenti nei vari TTC è evidente ai leader “che i JETT e i Teens non hanno la stessa dedicazione dei propri genitori e mancano soprattutto di entusiasmo”. I Victor Programs sono una forma di intensa supervisione e programma di addestramento che corrisponde ai vari programmi di riabilitazione sociali. Nonostante le esperienze non sempre felici, diversi adolescenti sono tuttavia rimasti, si sono sposati ed hanno figli ed oggi alcuni di loro occupano posizioni di dirigenza nei SM, nei CRO o come VS. Gli adolescenti partecipano a tutte le attività di The Family, suonano testimoniano, si occupano dei bambini più piccoli e di tutte le attività della Casa. Va rilevato che la vita in comune, a contatto giornaliero con tanti coetanei, può essere divertente per i giovani e alcuni si lamentano di non trovare le stesse emozioni quando, fuoriuscendo, si trovano da soli in una casa normale. Dai 16 anni hanno il diritto di voto su tutte le decisioni della Casa, ed il diritto di mobilità, cioè possono decidere di vivere in un’altra Casa, dopo aver ottenuto il permesso di almeno un genitore e dell’altra Casa. Questa possibilità può riguardare anche i ragazzi di 14 e 15 anni, dopo aver ottenuto il permesso dei genitori. 4.1.4 L’INSEGNANTE L’insegnante è colui che si occupa dei bambini, non solo durante le ore scolastiche, ma anche durante la giornata e nella notte qualora siano assenti i suoi genitori. Chiunque può occuparsi dei bambini, se è parte della comunità, ne ha il desiderio oppure se esiste una necessità organizzativa. Non c’è bisogno di una formazione accademica, ma esistono corsi all’interno della comunità che preparano a questa professione o ministero attraverso letture e cassette video. Maria è l’esperta in pedagogia, ha diretto un progetto di ricerca su larga scala combinando le varie teorie 201 pedagogiche e dello sviluppo del bambino, scegliendo quelle che potevano adattarsi con un’educazione fondamentalista cristiana.352 Nonostante la comunità abbia i suoi esperti, nella pratica educativa estrapolata da scritti interni da me esaminati e dalle testimonianze che ho raccolto, ho rilevano scarse conoscenze di base. Altri studiosi, come Lilliston e Shepherd, nella loro permanenza presso due delle comunità negli Stati Uniti e visita ad altre tre famiglie nella zona, hanno osservato buone relazioni tra bambino e tutore, enfasi nello stimolare le motivazioni intrinseche, l’insight e la scoperta ed un approccio simile alla zona di sviluppo prossimale di Vygotsky.353 Anche gli assistenti sociali, durante il processo inglese, riportano un clima favorevole e buone capacità degli insegnanti, “una forte relazione tra adulti ed educandi in un contesto sicuro e controllato…sebbene ci siano preoccupazioni sugli effetti del lungo isolamento dalla società sui bambini, sulla base giornaliera l’educazione offre attività adeguate alle età, abilità e attitudini dei bambini.”354 Per alcune discipline si utilizzano insegnanti esterni, e quando la comunità non è in condizione di occuparsi della scolarizzazione, il Charter permette di rivolgersi alla scuola esterna. 4.1.5 LA COMUNITA’ Si è già descritto ampiamente la comunità in quanto organizzazione, attraverso le sue funzioni ed ideologia; in questa sezione si cercherà di osservare la comunità come ambiente. Si tracceranno alcune linee generali tenendo presente che le Case possono differire secondo la località, il suo 352 Susan Palmer “Heaven’s Children” cit. p. 23 353 Lilliston e Shepherd “Psychological Assesment of Children” in Lewis and Melton “Sex, Slander and Salvation” cit. pp. 55-56 354 Ward “The Right Honorable…” p. 142 202 ruolo, ed i membri che la compongono e ricordando che la vita di The Family cambia spesso e, dunque, anche le sue Case. La comunità CM è un ambiente fortemente controllato, nel quale l’omologazione a regole stabilite è accettata e ricercata, attraverso riunioni, decisioni di gruppo, letture collettive. Molto sforzo ed impegno è investito nel cercare di rendere le Case a norma di sicurezza e sicure per la vita dei bambini, controllando prese di corrente, rimuovendo attrezzi ed oggetti o prodotti pericolosi, proteggendo gli spigoli del mobilio. I bambini vengono educati a non accedere all’angolo di cottura nella cucina, diviso dal resto della casa con un nastro adesivo colorato. La pulizia è considerata “santità” e ricercata come scopo prioritario. I membri non indossano in casa gli indumenti utilizzati per la strada; quando un membro si ammala è posto in isolamento per non contagiare gli altri ed in generale i membri si impegnano a mantenere le Case pulite. Nelle Case non si fuma tabacco, droga, ed il consumo di bevande alcoliche è limitato a piccole quantità. Sono vietate Coca Cola, birra ed alimenti considerati dannosi alla salute, come zucchero raffinato, molluschi, maiale, prodotti contenenti zucchero e farina raffinati, cibi sofisticati, patatine e simili. Sono vietate imprecazioni, bestemmie e manifestazioni di violenza e collera. I membri si sforzano di rivolgersi con amore e gentilezza agli altri, mostrano sempre un sorriso, anche quando il proprio umore è opposto e stanno attraversando momenti difficili, per manifestare la propria fede che Dio si prenderà cura di ogni problema. Non è tollerata l’aggressività, il vandalismo, gli atti delinquenziali e sadici e per questo i bambini non possono vedere programmi televisivi, perché di solito carichi di scene violente.355 355 SM (1992) “Il Patrimonio spirituale e la vita quotidiana dei nostri bambini” pp. 5-12 203 E’ difficile poter conciliare queste dichiarazioni di grande civiltà con il trattamento brutale dei Victor Camp. Bisogna sempre tenere in mente la dicotomia dell’ideologia di The Family, formata da opposti inconciliabili e da eccessi comportamentali tipici del gruppo e soprattutto della personalità disturbata di Berg. Le feroci esecuzioni, anche se opposte all’amore e la cortesia che i membri sostengono di sviluppare nelle proprie Case, anche se inammissibili, sono comunque coerenti all’ideologia del gruppo, che considera la correzione un atto di amore e non uno sfogo dell’adulto sul bambino. Il controllo spirituale è intenso, se si pensa che gli stessi bambini sono continuamente tenuti in attività per non permettere alle loro menti di divagare, distrarsi e diventare conseguentemente prede del nemico. E’ un controllo reciproco, con il quale i membri garantiscono l’adesione e vigilano che la verità di The Family sia continuamente ricercata ed applicata. 4.2 TEMI EDUCATIVI 4.2.1 EDUCAZIONE O SOCIALIZZAZIONE? Lo studioso di psicologia dell’età evolutiva M. Lostia356, definisce la socializzazione come il graduale inserimento di un individuo entro le strutture di una determinata e storica cultura, perché impari ad utilizzarne i mezzi, sfruttarne i servizi e contribuire alle modificazioni degli uni e degli altri secondo direttive che ne costituiscono i valori di base. Tale processo non è univoco ed il rapporto tra società ed individuo può essere descritto come un continuo negoziato, tuttavia la società resta una forza potente nella quale il desiderio di conformità è la regola piuttosto che l’eccezione. Bisogna infatti considerare che una certa cultura tende a 356 M. Lostia “Lineamenti di psicologia dell’età evolutiva” O. S. p. 241 204 selezionare solo alcuni tra i comportamenti possibili e a rafforzarli. Ogni società privilegia alcuni tratti specifici della personalità e li trasmette ai bambini attraverso la socializzazione e le norme culturali. Queste ultime si configurano come le aspettative ed i modelli che regolano l’interazione tra persone. Aspettative, cambiamento comportamentale e desiderio di adeguarsi ad un ruolo sono i fattori responsabili di un buon processo di socializzazione attraverso la quale l’individuo interagisce con altri e contribuisce al collegamento tra le diverse generazioni di una società. Il processo di socializzazione, che trova la sua attuazione nei meccanismi dell’imitazione e dell’identificazione, sebbene più intenso durante l’infanzia e l’adolescenza, continua tutta la vita. La socializzazione forma nel bambino i valori di base che egli assorbe dall’ambiente, spesso senza che egli possa fare delle scelte o derogare dalle regole imposte.357 La socializzazione dell’età adulta permette di sviluppare capacità specifiche ed ha funzione adattiva alle crisi, previste o meno, alle quali la persona deve dare risposte.358 Il contatto umano nei primi anni è fondamentale per lo sviluppo del bambino ed in particolare il rapporto con la madre, definito di attaccamento, che si sviluppa nel primo anno, pone le basi per le future relazioni sociali del piccolo. Lo psicologo J. Bowlby (1951), rilevò nei suoi studi, che i bambini deprivati di un rapporto stretto e affettuoso con la madre andavano incontro a forti disturbi della personalità, ritardo linguistico ed intellettuale, e difficoltà ad instaurare rapporti stretti e duraturi con gli altri. Dagli studi iniziali sull’attaccamento, si è passati ad analizzare la regolazione dell’emozione, da qui ulteriori ricerche secondo diversi approcci metodologici. Alcune ricerche empiriche, in particolare, hanno permesso di collegare lo sviluppo dell’emozione nel bambino con lo 357 E.H. Erickson (1972) “Infanzia e società” Roma, Armando 358 N Elias (1990) “La società degli individui” Il Mulino, Bologna 205 stile espressivo del genitore.359 Si è stabilito con una certa sicurezza, che l’emotività dell’adulto, che si forma nel primo anno di vita, è un marchio che si mantiene tutta la vita.360 Non sempre la socializzazione riesce ed i sociologi sostengono che esiste un rapporto tra socializzazione inefficace e malattia mentale, causata dal tipo di comunicazione sociale in famiglia, o dai metodi di socializzazione nelle diverse classi sociali, o ancora dalle tecniche di socializzazione. La socializzazione, quando fallisce, può portare a conseguenze più o meno gravi che vanno dalla ribellione ai valori dominanti, la devianza e la malattia mentale. Alcuni di questi fallimenti, tuttavia, possono essere l’inizio di cambiamenti sociali per le generazioni future. L’educazione è un processo di crescita umana che si attua sia attraverso le potenzialità e capacità innate del soggetto, sia attraverso gli stimoli, i consigli o gli esempi provenienti dall’esterno, siano essi intenzionali o meno. Mentre il concetto di trasmissione di valori, può essere maggiormente compreso ed espresso nella socializzazione, non altrettanto può dirsi dell’educazione, perché la trasmissione presuppone un’idea di immutabilità dei valori e richiama la metafora del travaso in un recipiente passivo. L’idea di trasmissione appare inadeguata al rapporto educativo nel quale, pur essendo fondamentale il riferimento a dei valori ed una visione del mondo, le idee non vengono assunte in modo assolutistico e dogmatico. I valori vanno presentati in modo propositivo, di partecipazione e mai di coercizione, spronando il senso critico dell’educando. 361 Questo 359 G. Liotti (1994) “La dimensione interpersonale della coscienza” Roma, N.I.S. pp. 59-96 360 C. Riva Crugnola (1997) “Modelli di sviluppo e disturbi di personalità nell’orientamento psicoanalitico e psicodinamico” pp. 100-114 in L. Barone e C. Maffei (1997) “Emozione e conoscenza nei disturbi di personalità” Milano, FrancoAngeli 361 B. Bellerate (1995) “Un itinerario aperto: l’educare” pp. 15- 29 in a cura di M. Borrelli “La pedagogia italiana contemporanea” Cosenza, Pellegrini 206 atteggiamento diventa tanto più necessario se si considera che in una società pluralistica è difficile cercare valori condivisi da tutti, se non all’interno di uno stesso sistema culturale, perciò si preferisce educare per qualcosa di valido ed importante, comune all’uomo e alla comunità nel suo insieme. Fondanti all’interno di una società interculturale sono i valori morali e civici, nel senso di rispetto della persona, solidarietà, aiuto reciproco, convivenza democratica. 362 Ciò significa anche educare ad una moralità nel rapporto con l’ambiente, nella politica e nell’economia. Uno dei filoni dell’educazione riguarda la società: si educa per migliorare la società, per una vita migliore, quindi, accanto ai grandi valori fondanti, troviamo gli altri fini dell’educazione, l’educazione ambientale, alla salute, al senso di responsabilità che in generale si possono definire educazione nella civiltà contemporanea. L’altro filone considera la componente del singolo. L’educazione deve permettere a ciascun individuo di realizzare la propria individualità: l’autonomia, l’esercizio delle capacità critiche, la creatività. “Il fine ultimo dell’educare può essere espresso dallo sviluppo ottimale del soggetto nelle condizioni concrete, in cui si trova a vivere e che gli consentono una soddisfacente gratificazione: fine da alcuni identificato, ottimisticamente con la felicità, che invece, a mio avviso, non è di questo mondo.”363 L’uomo, per la sua realtà finita, limitata ed imperfetta, è soggetto educabile e sempre perfettibile. Importante è la problematicizzazione che abitua i ragazzi ad uno schema mentale di ricerca, ad interrogarsi sui fatti e sul sapere, approfondendo il processo di apprendimento. Si educa perché il bambino 362 G. Petracchi (1994) “Appunti per una pedagogia multiculturale” pp. 213- 222 in Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Magistero (1994) “Educazione, scuola e formazione docente” Udine, Del Bianco 363 B. Bellerate “Un itinerario aperto…” cit. p. 23 207 impari a rapportarsi con gli altri, ad incanalare la propria emotività, a tollerare la sua frustrazione e a dominare l’aggressività. E’ improponibile l’idea di un modello da ricalcare o di un criterio di verità assoluta: si preferisce parlare di esempi e l’educatore deve porsi egli stesso all’interno di questo circuito in divenire nel quale il meglio è sempre attuabile e non esiste un Bene assoluto. L’educatore cerca di dare un buon esempio, con la consapevolezza di essere imperfetto ed assumendo un atteggiamento autocritico.364 La mancanza di verità assolute non sottende, tuttavia, mancanza di strumenti, soprattutto concettuali. Fra questi si considerano indispensabili, ad un approccio storico-evoluzionistico: un’educazione per problemi, che accetta il conflitto come una possibilità per il cambiamento; il favorire un pensiero divergente e creativo che permette di affrontare le situazioni problematiche senza paure; la necessità di seguire delle regole ed essere coerenti; infine, la necessità di inquadrare le ipotesi risolutive in un quadro teorico dal quale poter dedurre le conseguenze. In educazione diventa importante il controllo con i fatti, con l’esperienza ed il concreto, ciò che si definisce la prassi educativa, ponendo attenzione ai feedback negativi che portano ad un ripensamento del quadro teorico iniziale. L’educazione dispone di criteri di falsità più che di verità.365 Ampliando il concetto al contributo dell’educatore rispetto all’educando, si possono delineare alcuni obiettivi di risorse umane. Si indicano: una pluralità di saperi (di ordine filosofico, culturale, teorico e politico) ai quali attingere per risolvere situazioni problematiche sempre nuove e diverse. E’ indispensabile calare il sapere e le idee, create dall’uomo per risolvere i problemi, nella realtà storica cui esse si 364 F. Blezza (1993) “Educazione 2000” Cosenza, Pellegrini pp. 293- 301 365 F. Blezza (1996) “Un’introduzione allo studio dell’educazione” Venosa, Osanna pp. 148- 188 208 riferiscono, stando cauti a non astoricizzare le idee dal contesto storico. Fra le risorse umane auspicabili si ritiene che il senso critico sia necessario al divenire storico delle idee che, proprio perché calate in una realtà storica, sono controllabili e criticabili. In questa prospettiva storico-evoluzionistica, le idee sono solo strumenti necessari per l’evoluzione dell’uomo o, in una concezione filosofica cristiana, alla formazione della persona. Qualora l’educatore imponesse una qualunque idea sfruttando una propria posizione favorevole, a commetterebbe causa una dell’asimmetria grave scorrettezza, tra perché educatore/educando, si tratterebbe di condizionamento o asservimento dell’uomo ad un’idea.366 Dopo questa premessa si tenterà di ricostruire, servendosi degli scritti interni al movimento, la concezione pedagogica di The Family, verificando come si concretizzano i concetti di educazione e socializzazione. Berg, riferendosi all’educazione, intende in realtà la scolarizzazione. In La rivoluzione dell’educazione si legge: “ Dovremmo dare un’educazione basilare ai nostri bambini: leggere, scrivere, aritmetica, le tre vecchie “R”, più geografia, storia mondiale ed un anno di scienze naturali”367 In Addestrare il bambino (n° 1142), una compilazione tratta dagli scritti di Berg, si specificano i passaggi significativi che impegnano il genitore e la comunità, dalla nascita del bambino alla sua adesione volontaria a The Family, e si chiarisce che obiettivo dell’educazione è la formazione del bambino come membro del gruppo. In La visione della scuola (n° 2430) Berg si riferisce al processo educativo come addestramento. L’impegno costante del bambino nella testimonianza per le strade a fianco degli adulti, aveva comportato la trascuratezza dell’addestramento del bambino. Ancora oggi, nell’indice del Love Charter alla voce educazione confluiscono aspetti attinenti alla scolarizzazione. Il 366 Ibidem pp. 189- 216 367 Berg (1975) “The Education Revolution” n° 371: 7 209 giudice Ward, nel processo inglese, cercando di capire il significato dell’educazione per The Family evidenzia la seguente definizione tratta da uno scritto dei SM: “L’educazione è primariamente il processo di imparare ad applicare il lavoro di Dio per aiutarci a capire gli scopi di Dio nella vita, apprezzare Lui e le meraviglie della sua creazione”.368 In uno scritto propagandistico redatto dai SM, per contrastare le ondate di pubblicità negative degli anni 1992-95, l’organizzazione cerca di difendere la propria scelta educativa, scrivendo: “…Nelle nostre comunità noi tutti serviamo il Signore, compresi i nostri bambini (…) amiamo molto i nostri figli e preghiamo che anche loro siano chiamati dal Signore a servirlo come facciamo noi. Da parte nostra, diamo ai bambini le attenzioni, la preparazione e l’esempio personale migliori finché sono piccoli. Essi sono comunque liberi di scegliere quando crescono”.369 Si rimanderà un commento più ampio nella parte conclusiva, per ora si esprime una certa perplessità sul fatto che il bambino sia veramente libero di fare le sue scelte, raggiunta l’adultità, se il suo sviluppo infantile non sia stato congruo. Molte patologie della personalità si strutturano proprio quando il processo di formazione del bambino è stato infelice e patologico, e sicuramente una delle conseguenze di ciò è poi che la persona non è così libera di scegliere. In questa pubblicazione è ribadita l’equivalenza tra educazione ed istruzione. Si legge ancora: “Nella società non ci sono strutture adeguate ad offrire ai nostri figli un’istruzione religiosa che dia spazio alla nostra singolare espressione di devozione cristiana e al nostro modo di vivere che crediamo siano espressioni stabilite nelle Scritture [Sacra Bibbia]”.370 Fondamentale per il gruppo, è l’uso della Bibbia, ma ancora di più lo sono 368 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 136 369 SM (1992) “Il patrimonio spirituale e la vita quotidiana dei nostri bambini” p. 10 370 Ibidem p. 9 210 gli scritti del suo fondatore, Berg, e si determina una corrispondenza tra l’istruzione religiosa ed il contesto comunitario, che sappiamo essere espressione dell’ideologia del suo fondatore. Se fosse sufficiente istruire i bambini secondo una generica fede cristiana, sicuramente l’educazione potrebbe svolgersi nelle varie scuole cristiane, cattoliche o protestanti già esistenti, ma qui si tratta di istruire con l’ideologia di Berg ed, ovviamente, questo è possibile solo nelle comunità. Non sembra sbagliata la definizione di Berg di addestramento quando si rivolge all’educazione del bambino di The Family, in quanto l’obiettivo è l’acquisizione di abilità precise per poter diventare un certo tipo di persona: un missionario del gruppo. Il processo educativo potrebbe semplicemente equivalere ad un normale processo di socializzazione con cui una società cerca di formare i suoi appartenenti. Certo siamo al di fuori del concetto di educazione precedentemente delineato, che si caratterizza per essere evolutivo ed in divenire e nel quale non esiste un Bene assoluto da raggiungere. Anzi, nelle pagine seguenti, sarà evidente che il tipo di educazione di The Family è una forma di condizionamento e di indottrinamento per la richiesta implicita ed esplicita dell’asservimento del bambino ad un’idea filosofica, religiosa considerata come modello prefissato dal quale non poter assolutamente derogare. Della stessa opinione Kazimierz Franczak nella sua tesi di laurea, nella quale asserisce che “il gruppo attua un’educazione unidirezionale per educare i figli ad assumere un ruolo di membro piuttosto che promuovere una crescita globale degli educandi”371 Fonti educativa per eccellenza le MO e Maria letters. Altre fonti The Story of Davidito e Techi, i tre volumi del Childcare Handbook dei quali si daranno maggiori informazioni nel capitolo della scolarizzazione, ed il 371 Kazimierz Franczak “Identità sociale, prassi educativa…” cit. p. 174 211 libro Raise Them Right, una raccolta di riassunti di libri o articoli di studiosi sull’educazione.372 Dato che l’educazione è prassi educativa è necessario fare riferimento ai casi concreti, alla realtà educativa, e non solo ad un ideale educativo, ed a questo scopo si utilizzeranno Le annotazioni del seminario di formazione realizzato nella Scuola del Giappone Scuola della Città Celeste, realizzato presumibilmente nel 1988. Tali scritti sembrerebbero adatti allo scopo perché si calano nel vissuto, nel concreto, riportano fatti accaduti e l’interpretazione che ne viene data dagli insegnanti, nonché il punto di vista dei relatori e supervisori. La pubblicazione è costituita da 151 pagine e comprende le relazioni degli incontri sui diversi gruppi di bambini e su argomenti di interesse generale come: suggerimenti per gli insegnanti, insegnare a cantare, fare discussioni (pow wow), la disciplina, la visione di video. Le ultime trenta pagine riguardano l’organizzazione della scuola e della vita di comunità. La scuola riveste un ruolo importante nella storia di The Family perché è il modello sul quale si struttureranno altri centri educativi, è la risposta alla richiesta di Berg in La visione della scuola, con la quale esorta la creazione di centri adeguati per la cura dei bambini. L’importanza della scuola è sottolineato dalla presenza di leader importanti, fra i quali la stessa Sara, autrice di La storia di Davidito, ed educatrice nella casa di Berg, inviata da Berg e Maria per impostare l’attività educativa. La stessa riferisce: “Non c’è da meravigliarsi che il Signore stia ponendo così tanta enfasi su queste scuole ora. Berg e Maria sono molto interessati a queste scuole. E’ un lavoro di squadra ed addestramento a tempo pieno sull’essere genitori e pastori…”373 Vista l’importanza delle scuole che cercano di rispondere alla trascuratezza con la quale erano stati addestrati i bambini fino a quel momento, è ipotizzabile 372 Family Counselling Association (1989) “Raise Them Right” Christian Gospel Books 373 Heavenly City School “Training Seminar…” cit. p. 42 212 uno sforzo del gruppo per raggiungere dei risultati efficaci, e si può pensare che il modo con il quale siano trattate le problematiche rifletta la ideologia della comunità. Per queste caratteristiche, la pubblicazione sembra ideale per astrarre dei principi pedagogici, validi in quel contesto. Ovviamente non si vuole negare che in altre situazioni, come quelle messe in luce precedentemente, le opinioni siano state diverse; con questa descrizione si cerca, tuttavia, di offrire un’altra prospettiva e far luce su un periodo importante del movimento, per quanto attiene all’educazione e si intende che prima di allora non si potesse proprio parlare di educazione. Centrale per l’educazione è la parola, nell’interpretazione portata da Berg, che sottende ad una specifica visione dell’uomo impotente ed incapace di realizzare alcunché di buono, dotato di una natura cattiva. All’opposto si indica un Dio potente, perfetto, unica espressione del bene, che si manifesta attraverso la voce del suo profeta David Berg. L’unico modo in cui l’uomo può vincere un confronto è sottomettendosi al Dio/Berg, e poiché dall’uomo non può venire niente di buono il membro adulto, ma anche il bambino di The Family, impara a diffidare di se stesso, della sua capacità di comprendere i fatti e si affida completamente al sistema gerarchico anche se ciò costi sacrificio e negazione di sé. Le risorse disponibili per l’educazione in questo contesto appaiono opposte ad un approccio storico-evoluzionistico: un sapere limitato e circoscritto, rappresentato dalle MO e Maria letters e da quel sapere necessario a rispondere alle problematiche sollevate dall’appartenenza, l’astoricità delle proposte valoriali (continui riferimenti ad episodi biblici o di altro genere usati come massime metastoriche), la negazione del senso critico, che può essere interpretato come dubbio e mormorio, la sottomissione dell’uomo all’idea. Vediamo come questi valori si concretizzano nel vissuto del bambino. 213 4.2.2 IL PROCESSO EDUCATIVO Si sono fin qui esposte le ragioni per le quali sembrerebbe più corretto parlare di processo di socializzazione. In The Family il bambino impara ad assumere un ruolo nella sua società, interiorizza le norme, i valori sottostanti al suo contesto culturale secondo un modello già prefissato. Si farà uso, nonostante tutto, del termine processo educativo per descrivere quelle azioni intenzionali con le quali gli aderenti della comunità addestrano i loro piccoli, ricordando, tuttavia, che l’educazione non può essere confusa con la socializzazione. In questo paragrafo si cercherà di osservare in che modo gli educatori e responsabili della scuola realizzano l’obiettivo principale della formazione del bambino in quanto membro di comunità e se il valore di uomo cui anela la formazione del bambino corrisponde a quella implicitamente descritta da Kent374, riferita al membro comune di The Family. In un secondo momento si prenderanno in considerazione alcuni degli obiettivi principali: l’educazione religiosa, l’educazione morale, l’educazione alla vita sociale e comunitaria, e alla civiltà contemporanea. Il valore assoluto ed obiettivo del processo educativo è diventare un missionario di The Family che corrisponde all’abbandono di se stessi e l’accettazione della visione antropologica di Berg. Se per un membro adulto, cresciuto in una società occidentale questo obiettivo implica la spoliazione della propria identità, per il bambino si tratta di formare un certo tipo di uomo che tenterò di descrivere attraverso descrizioni parziali. Un membro della comunità ha abbandonato tutto su questa terra per dedicarsi completamente al Signore/Berg e deve essere disponibile al sacrificio; obbedisce a quanto gli viene chiesto come un bravo soldato; non dubita mai, né critica quanto gli viene richiesto perché sa che non può 374 S. Kent “Misattribution and Social…” cit. pp.32-39 214 fidarsi di sé; accetta con gioia la correzione perché sa che ne ha bisogno e non cerca di giustificarsi. Identifichiamo innanzitutto il concetto di abbandonare tutto, che in gergo vuol dire sia abbandonare un qualcosa a cui si tiene e qualcuno che si ama (ricorrente nell’immaginario collettivo è l’esempio del Patriarca Abramo che, per la sua fede in Dio è disposto ad abbandonare il figlio Isacco offrendolo in sacrificio), un meccanismo attraverso il quale il bambino viene privato dei propri genitori ed identità. Abbandonare vuol dire anche lasciare se stessi nel senso di una propria convinzione, o qualche particolarità del proprio carattere negativa all’aderenza, tenendo presente che Dio può solo usare qualcuno che non oppone resistenza. I bambini della scuola giapponese imparano fin dalla più tenera età a sperimentare il sacrificio, anche loro, infatti hanno bisogno di rompersi, cioè di essere spogliati della propria identità. I piccoli, la cui età comprende il neonato fino all’anno e mezzo “…Hanno bisogno di un aiuto in più per rompere le loro abitudini o i problemi di personalità… Devono passare tanti cambiamenti nel momento in cui abbandonano le loro mamme! C’è bisogno di qualcuno con la convinzione e la fede per quel tipo di bambini, che può intervenire se la mamma se ne deve andare”.375 Condizione generalizzata per tutti i bambini è la separazione dai propri genitori, come una forma di rito d’iniziazione, e passaggio obbligato per imparare la lezione dell’abbandonare tutto. In una lezione sulla disciplina Sara, principale educatrice nel gruppo, esorta tutti i responsabili a prendersi cura di tutti quei bambini che avevano dovuto lasciare i genitori; ricorda che l’evacuazione dall’India era stata progettata in modo che 150 adolescenti fossero mandati da una parte e i loro genitori dall’altra. [presumibilmente i bambini sono andati nelle scuole]. La notizia della separazione era stata data da un giorno all’altro a 375 Heavenly City School “Training Seminar …” cit. p. 5 215 bambini dagli 11 anni in su, eppure loro l’avevano accettata senza difficoltà. “(…) guardate cosa i nostri adolescenti hanno dovuto abbandonare, all’istante, hanno abbandonato i loro genitori e famiglie divine, il campo di missione e gli amici e tutto! Potrebbero non rivedere mai più i loro genitori, eppure l’hanno presa così bene (…) Hanno il Signore e la sua parola ed una connessione pura con il Signore. Possono imparare così tanto ed accettarlo meglio quando sono piccoli (...) alla scuola sembra che i bambini crescano meglio perché hanno l’amore di Dio senza l’emotività dell’amore sentimentale dei propri genitori”.376 Da queste affermazioni si può intuire l’obiettivo di recidere i legami parentali, attraverso la giustificazione divina, esemplificata in Il bisogno che i genitori diano i loro figli a Dio (DB 4). E’ interessante notare che la categoria più colpita sembra essere quella dei figli dei leader. Sara spiega che “…sanno di essere i figli dei leader e potrebbero pensare di essere speciali” Ci si può chiedere se la separazione imposta spesso ai figli dei leader (ancora oggi attuata in The Family) sia funzionale al controllo dei genitori, dei quali è importante accertare e promuovere continuamente la lealtà, per il loro contatto continuo con il membro comune. Essi possono rappresentare un pericolo per The Family perché rivestono ruoli di interfaccia. La consapevolezza del dolore e del conflitto che richiede un simile sacrificio è così evidente che Maria, per sollevare i genitori dal ricordare quotidianamente i propri figli con la preghiera, istituisce una nuova pratica: chiedere a qualcun altro di pregare per loro ed evitare perfino di portarsi loro fotografie. Non basta perciò l'abbandonare, bisogna anche dimenticare i figli, perché altrimenti il loro pensiero costituirà una distrazione ed inutili battaglie. Nell’altro significato dell’abbandonare tutto interessante è la relazione del francese Joseph sul gruppo degli Impavidi combattenti (5-8 376 Ibidem p. 42-43 216 anni). Joseph fino a quel momento non aveva mai lavorato con i bambini e d’improvviso diventa un esperto nella disciplina. “ Sembra che questo gruppo di età è stato riunito insieme senza che gli fosse mai stata data abbastanza disciplina! Questa è ancora una NWO (un’area della propria vita sulla quale occorre lavorare ed impegnarsi per poter avere miglioramenti), per questo gruppo, ma avreste dovuto vederlo sei mesi fa. Ah! Il Signore ha fatto molto! Una vera sfida! Tutti facevano le loro cose, non si sintonizzavano [secondo l’immagine della radio e del sintonizzarsi sul canale di Dio, ascoltando la voce di Dio e la sua volontà], ed automaticamente uscivano fuori di sintonia se un adulto parlava. C’è voluto un sacco di duro lavoro, perché erano ormai grandi abbastanza da essersi già induriti [vuol dire rifiutarsi di ascoltare ed accettare la correzione] nel fare le cose a modo proprio (…).”377 La seconda categoria presa in considerazione riguarda l’incapacità dell’uomo di fare alcunché di buono: è un grave peccato per i membri prendersi il merito per qualunque cosa che realizzano, un peccato di orgoglio ed autogiustizia. Ne è un esempio la stessa frase appena citata quando Joseph esclama: “Il Signore ha fatto molto”! Si potrebbe analizzare ogni testimonianza ottenendo sempre lo stesso risultato. Con lo stesso principio i bambini imparano a non prendersi mai il merito per le loro buone azioni. Nella relazione sui Pionieri coraggiosi (8-10 anni) e gli Hots Gli adolescenti soldati celestiali ed infuocati (10-12 anni), all’inizio accorpati in un unico gruppo, gli educatori commentano la rappresentazione musicale e teatrale che i ragazzini avevano presentato in pubblico. “State attenti che non pensino di potercela fare da soli. Devono rendersi conto che è il Signore e devono pregare ogni volta e ricordarsi che la bravura non dipende da loro ma dal Signore, e non possono fidarsi della 377 Ibidem p. 16 217 loro conoscenza e capacità.”378 Seguendo l’interpretazione di Kent, rispetto al sistema attribuzionale di The Family, l’altra faccia della medaglia è che la colpa per qualunque occorrenza negativa o pensiero antagonista è dell’individuo, si manifesta soprattutto nel dubbio, e porta con sé punizioni per la persona ribelle. Un triste caso emblematico di questa credenza riguarda Merry Berg, nipote di David. Il dottor Cameron, neuropsichiatra infantile e giudice onorario nel processo inglese, sostiene che la cura praticata da The Family sulla ragazzina era stata completamente inadeguata, dato che era rimasta coinvolta nel conflitto tra ciò che vedeva e ciò che le era accaduto, che sapeva essere sbagliato, ma allo stesso tempo, che le veniva insegnato ad accettare come giusto. Disillusa e depressa aveva cominciato a nutrire dubbi e perdere fiducia. Il trattamento offerto consisteva nel convincerla di essere una peccatrice senza speranza. Nella sua Testimonianza traumatica racconta di vedere mostri che la picchiano, che prendono la sua testa sbattendola al muro. In un’occasione in cui il nonno l’aveva picchiata aveva vomitato e poi era svenuta: i responsabili avevano creduto che avesse vomitato demoni. In una Family News, pubblicazione che raccoglie le testimonianze personali dei membri, si leggono i sintomi di Merry descritti dai suoi responsabili a Macao: non riesce a concentrarsi, dice cose senza senso, non riesce a finire le frasi che comincia, non riesce a badare a se stessa, né a ritenere quanto le viene chiesto ed suoi responsabili debbono continuamente ripeterle le istruzioni. Si tira i capelli, si gratta come una scimmia, ha spesso borse nere sotto gli occhi, problemi di stomaco, non dorme bene. I responsabili, nel fare l’elenco delle inadeguatezze di Merry attribuiscono la colpa alla stessa ragazza ed al fatto che fin da piccola la ragazzina aveva giocato nella sua mente con il diavolo, assentandosi nel suo sognare ad occhi aperti. Che differenza tra la ragazzina intelligente ed acuta di una volta e lo stato di 378 Ibidem p. 24 218 demenza sviluppato! Dopo tre anni e mezzo la ragazza era così peggiorata che cominciarono ad imboccarla ai pasti, che lei vomitava, non aveva più controllo sulla vescica ed era diventata incontinente, si spogliava in pubblico, buttava cose dalle finestre, gridava oscenità, correva dietro i suoi responsabili se per un momento la perdevano di vista, minacciandoli di ferirli. Decisero di portarla all’ospedale mentale di Macao nel settembre 1990.379 La testimonianza Traumatica di Merry e le condizioni al suo ingresso in ospedale, venivano continuamente usate per spaventare gli altri adolescenti persuadendoli che se non fossero stati obbedienti sarebbero impazziti come Merry. Nella scuola giapponese si decide la lettura del GN con L’ultimo stato, la lettera riguardante Merry con lo scopo di convincere i ragazzi sul pericolo delle piccole disobbedienze. La pressione sui ragazzi è evidente perché porta ad una discussione ed alcuni adolescenti ammettono di aver avuto dubbi ed un atteggiamento di critica.380 L’adesione implica “imparare ad abbandonarsi alla volontà di Dio e dire sì a Gesù”.381 L’obbedienza assoluta soffoca ogni dubbio e risiede nell’accettazione acritica di ogni richiesta e/o rimprovero. Scrive una giovane donna cresciuta in The Family: “Quando sopraggiungeva un pensiero negativo o un dubbio arrivava alla mente era come un diavoletto e continuare a pensarci era come intrattenere il diavolo nel cuore. Dovevo citare la scrittura e cantare nella mia mente o perfino a voce alta finché non se ne andasse (…) Mi dissero che il mio maggiore problema era una mente critica ed analitica, una porta aperta per il diavolo. Questi pensieri mi avrebbero fatto impazzire se non li avessi confessati e scacciati, come era successo a Mene [Merry Berg]. Pregai ancora più e più volte per avere la 379 Ward “The Right Honorable…” cit. pp. 129-131 380 The Heavenly City School “Training Seminar…”cit. p. 103 381 Ibidem p. 26 219 fede di un bambino, sottomettendomi per accettare le cose senza dover capire.”382 Questa ragazza, che aveva lasciato la setta all’età di 20 anni, era rimasta senza genitori all’età di 11 anni quando furono mandati nei campi di missione in India, mentre lei due anni più tardi sarebbe stata inviata al Jumbo, il TTC nelle Filippine, insieme alla sorellina di 11 anni. Il gruppo combatte molto le giustificazioni. Se un membro riceve una correzione, o viene rimproverato, non deve cercare giustificazioni o scuse, dando delle ragioni per spiegare il suo errore, ma deve rispondere “Sì Signore”. Giustificarsi vuol dire negare il valore della correzione e non porta alcun beneficio, mentre l’accettazione uccide l’orgoglio, il peccato originale contro cui tutti devono continuamente lottare.383 Il tentativo di controllare le menti dei giovani discepoli inizia in tenera età, per la consapevolezza che da lì provengono i principali problemi per l’adesione: un menticidio, commenterebbe Shapiro.384 Si manifesta ad esempio, nel proibire ai bambini i giochi di immaginazione. In una relazione l’educatore riferisce di un problema vissuto con i bambini dai 5 agli 8 anni, che possedevano molta immaginazione non canalizzata, ed infatti immaginavano di giocare con i missili, le navicelle spaziali e fare giochi di guerra. Gli educatori avevano cercato di sostituire questi giochi di fantasia con giochi sugli episodi biblici. Afferma uno dei relatori: “Sembra che alcuni bambini particolarmente intelligenti tendono a fidarsi della propria mente e può essere la loro caduta. Devono accettare che non possono capire tutto da soli o fidarsi della propria capacità di comprensione”. Il paragrafo era riferito ad un bambino che era spesso cattivo e perciò veniva mandato all’angolo dove giocava giochi con la 382 Excognet “Family- Please Read- More Cases of Abuse!! How Can You Continue To Deny These!” http://excognet.com/familyabuse.htm 383 Heavenly City School “Training Seminar…” p. 30 384 E. Shapiro (1977) “Destructive Cultism.” American Family Physician 15(2): 80:83 220 mente, perché non aveva altro da fare. Faithy, figlia di Berg avvisa che: “Il sognare ad occhi aperti è una strada sicura per il diavolo e può causare terribili problemi nei bambini. Giocare con le mani, vivere in un mondo di sogni con lo sguardo perso sono segni pericolosi”385, il riferimento a Merry è d’obbligo, e la zia riporta che la ragazzina parlava con gli spiriti quando era piccola finché era diventata completamente pazza da grande. L’attribuzione causale con la quale gli educatori interpretano il vissuto e gli eventi dei minori e la teoria dell’attività alla base del loro agire, indurrebbe a ritenere che lo sviluppo emotivo-affettivo, morale e sociale dei bambini risulti compromesso. Gli ideali educativi, estrapolati da alcuni fra gli episodi significativi, costituiscono la base valoriale del gruppo, sulla quale si strutturano altri insegnamenti, e vengono interiorizzati nel vissuto quotidiano, attraverso le conversazioni, i giochi, le forme di comunicazione non verbale, ed io aggiungo anche il continuo controllo dell’ambiente. Come, infatti, viene riferito nella pubblicazione Il patrimonio spirituale e la vita quotidiana dei nostri bambini, i bambini non vengono mai lasciati da soli e sono sempre supervisionati. Questo può far pensare che ci sia sempre qualcuno pronto ad intervenire quando il bambino manifesti un comportamento negativo rispetto alle aspettative gruppali, sia attraverso una semplice spiegazione o attraverso un rimprovero più o meno energico. Ci sono poi gli sforzi coscienti e consapevoli di instillare questi principi. Il più importante è la continua lettura e memorizzazione degli scritti di Berg, del quale si tratterà nell’educazione religiosa. Importante è anche la metodologia: le rappresentazioni drammatiche e i pow wow, ovvero le discussioni di gruppo. In Come fare il Pow Wow, la spiegazione di Sara nell’uso di questa tecnica si ha l’impressione di trovarsi di fronte alla discussione sullo stile della co-costruzione della conoscenza, una tecnica che permette di lavorare 385 Heavenly City School “Training Seminar…” cit. p. 12 221 sulla zona di sviluppo prossimale identificata da Vygotskij. 386 Negli esempi di Pow Wow, forniti nel seminario, tuttavia minimo è il contributo dei bambini e si tratta in realtà di una normale lezione frontale, completamente condotta dall’insegnante. Una importante modalità per controllare il comportamento ed instillare i valori e principi desiderati è la disciplina che, sebbene venga definita l’ultima risorsa, acquista un’importanza centrale quando il processo educativo non ottenga i risultati voluti. L’importanza che ha per Berg è sostanziale se si considera che la maggior parte delle lettere da lui scritte sull’educazione, ha per oggetto la disciplina. Nel prossimo paragrafo, dopo un breve compendio sui principali scritti di Berg sull’argomento, si passerà a descrivere degli esempi pratici tratti dal processo inglese. 4.2.3 LA DISCIPLINA Berg sostiene che il termine castigo tradotto dal greco vuol dire addestramento, dunque disciplinare vuol dire in realtà addestrare il bambino. In Disciplina di casa Berg incoraggia a non risparmiare la verga al fanciullo (Proverbi 19: 18), e non spaventarsi se il bambino grida perché, in genere, è un modo per distogliere il genitore o l’educatore dall’uso delle punizioni. In Sferzate d’amore (n° 606) si osserva il disegno di un uomo che abbraccia un bambino piangente di due o tre anni, mentre brandisce un rametto, utilizzato evidentemente per infliggere una punizione corporale. Non bisogna sospendere una punizione solo perché il bambino grida con tutte le sue forze: egli probabilmente vuole attirare le attenzioni dei vicini. Bisogna interrompere solo quando il bambino chiede misericordia perché solo in quel caso si è certi che ha veramente capito la lezione. Berg fa 386 C. Pontecorvo (1993) “La condivisione della conoscenza” Firenze, La Nuova Italia 222 continuamente riferimento alla sua esperienza personale e descrive come era solito picchiare i suoi figli con il manico dello schiacciamosche. In Disciplina per i neonati scrive che la disciplina inizia a sei mesi. In Disciplina del bambino, scritta quando Davidito aveva un anno e mezzo, consiglia di usare qualcosa che non ferisca i bambini, ma che faccia molto male: lo schiacciamosche o un rametto o frustino. Avverte di punire nell’amore del Signore. In Psicologia del bambino (n° 915) illustra le tattiche del bambino per evitare di ricevere punizioni corporali: gridare molto forte per attirare i vicini, gridare ancora prima di ricevere una punizione, cercare di dividere i genitori in materia di disciplina, insistere in azioni proibite per vedere fino a che punto può continuare prima di essere castigato. Mele marce (n° 1023) è una lettera fondamentale perché contiene in nuce i principi su cui si baseranno i Victor Camp. Questa pubblicazione risponde alla lettera di un’educatrice che riferisce il caso di un bambino di tre anni ritardato che si comporta in modo sconveniente: tira i capelli agli altri bambini, mette le dita negli occhi, mangia facendo strani rumori, ma la madre non vuole disciplinarlo. L’educatrice si chiede se il bambino non abbia uno spirito malvagio. Berg risponde che il bambino sembra posseduto dal diavolo ed attribuisce il suo stato a qualche peccato della madre. La sua risposta è che quando gli spiriti malvagi si rendono conto che il crimine non paga, attraverso le percosse, smettono di abitare nel bambino. Una mela marcia può far marcire tutto il cesto e, dunque è responsabilità dell’adulto disciplinare il bambino oppure isolarlo dagli altri perché non li contagi. In Gioielli sulla Disciplina nella cura dei bambini la risposta è una severa disciplina per tutti: adulti e bambini. La necessità di gestire The Family come un esercito impone standard e trattamenti medesimi e l’impossibilità di fare differenze tra i bambini. Nella stessa lettera si 223 avverte di non infliggere punizioni troppo severe o inadeguate alle mancanze. In Papà sul correggere i bambini si consiglia di cercare altri metodi prima di infliggere punizioni corporali agli adolescenti e che la disciplina deve essere mitigata con l’amore. In Il patrimonio spirituale e la vita quotidiana dei nostri bambini si conferma la necessità della disciplina purché non sia troppo severa o comunichi mancanza di amore. Il giudice Ward conclude la sua ricerca sull’uso delle punizioni corporali dichiarando quanto queste fossero largamente in uso. I mezzi di coercizione comprendevano: tavole, frustini, bastoni di bambù e manici di schiacciamosche. Dietro il suggerimento di percuotere finché fa male e i ragazzi chiedano perdono, è probabile che molti abbiano perso di vista la raccomandazione di non ferire il bambino. Fra i mezzi di controllo istituiti nelle scuole e probabilmente anche nelle Case, c’è il sistema dei demeriti, inizialmente destinato a ragazzi di 10-14 anni, e poi esteso anche ai più piccoli dai quattro anni in su. Il sistema include una lista di offese alle quali sono legate delle punizioni specifiche. Sia le offese che le punizioni sono lasciate alla discrezione degli educatori, e purtroppo la fantasia in questo campo sembra che non abbia avuto limiti. Alcune testimonianze riferiscono che si potevano facilmente collezionare punti di demerito, per aver lasciato un libro fuori posto, o non aver accettato la disciplina con un sorriso, per lamentele, mormorio, critica. Le punizioni potevano andare dalle percosse, all’essere privati del tempo con i propri genitori ad altre forme di castigo. Il sistema dei demeriti, che in realtà doveva contenere anche quello dei meriti, sebbene se ne parli in minor misura, era il tentativo di applicare un controllo assoluto dell’ambiente. Anche i rapporti a cuore aperto o OHR hanno lo stesso obiettivo di conoscere i pensieri dei ragazzi, contenere le ammissioni di colpe e particolarmente importante è il completamento della sezione NWO, o aree sulle quali impegnarsi per migliorare, legate naturalmente alla 224 confessione di colpe. La mancanza di elementi nel NWO è considerata una dimostrazione di orgoglio da parte del bambino. Forme di punizione includono: percosse, più o meno pesanti, pubbliche o private; l’obbligo di mantenere il silenzio, imposto sia attraverso una maschera davanti alla bocca o chiudendo la bocca con nastro adesivo; la separazione dai propri amici; la pubblica esposizione attraverso cartelli che i ragazzi devono portare appesi al collo e che riportano l’offesa commessa; il programma calisthenics, una specie di ginnastica pesante, che comprende push-ups, flessioni e la camminata a papera, che si esegue accovacciati lungo il perimetro di un appezzamento di terreno; il lavoro forzato. Un’altra forma di castigo è la macchina del sorriso, un congegno che voleva obbligare al sorriso, perché un discepolo deve sempre mostrarsi felice. E’ costituita da un elastico sorretto da due fermagli, posto attorno alla testa che trattiene gli angoli della bocca, costringendo il volto ad una smorfia simile ad un sorriso. La felicità è imposta anche per l’accettazione della disciplina. Scrive una giovane donna: “Cercai di sottomettermi a tutto. Imparai a chiudere quella parte di me che ancora provava sentimenti, così che avrei potuto ricevere le correzioni con un sorriso e con gioia, non importa come stessi dentro. Quando le cose diventavano troppo pesanti imparai a fare qualcosa che avrei continuato a fare da quel momento in poi. Andavo in bagno (l’unico luogo privato), chiudevo a chiave la porta e piangevo in silenzio. E se le cose erano insopportabili gridavo in un asciugamano”.387 Kent raccoglie le testimonianze di alcuni giovani, ospiti al tempo dei TTC, registrando la crudeltà e severità delle punizioni. In particolare cita un episodio di punizione corporale, particolarmente crudele e degradante, del quale si ha una buona documentazione, inflitto ad un ragazzo di 13 anni, 387 Excognet “Family! Please Read-…” cit. 225 Sam. Il ragazzino era stato insolente con la leadership, e posto in isolamento per tre giorni e susseguentemente isolato dagli altri per un mese e mezzo. Ancora non soddisfatti dal suo pentimento i leader lo avevano sottoposto a due ore di preghiera di esorcismo. Posto in isolamento per tre mesi, durante i quali aveva digiunato con pane e acqua per una settimana, e letto innumerevoli letture dell’organizzazione, Sam viene portato di fronte all’assemblea degli altri adolescenti, circa 100 persone. Indossa una maschera davanti alla bocca ed un segno intorno al collo che indica l’obbligo di portare il silenzio. Il suo aguzzino, Davis Lonnie Ocnown, il responsabile del Jumbo e ancora uno degli uomini di punta del movimento addetto alle pubbliche relazioni388, brandisce una tavola con dei buchi per opporre meno resistenza all’aria, gli fa calare i pantaloni e gli ordina di piegarsi. Kent riporta le parole del ragazzo: “…era come se il mio corpo stesse esplodendo come fosse fuoco. C’era un’intensa pressione e calore, era incredibile (…) caddi dinanzi e mi disse di alzarmi”389. L’esecuzione andò avanti per un po’, il ragazzino ricevette circa 25 o 30 battiture, così dolorose che non potette sedersi, né muovere la sua gamba e fu riportato in isolamento. La leadership di The Family ha negato la natura del regime praticato nei TTC e soprattutto a Macao. Commenta il giudice Ward: “La leadership deve essere condannata. Non accetto la scusa che non sapessero di queste pratiche. Josè e Faithy erano i responsabili. Faithy era la figlia di Berg, Merry la nipote. Non accetto che lui e i SM non sapessero cosa veniva fatto. Sapendo che il trattamento riservato a degli adolescenti già danneggiati non avrebbe mai superato l’approvazione, The Family ha cercato di riscrivere la storia, non solo al mondo esterno, ma anche ai suoi membri ai quali Macao era stata presentata come un piacevole luogo di 388 Stephen Kent “Brainwashing…” cit. p. 9 389 Intervista di Kent a Sam Hendricks (1995) in Kent “Brainwashing….” P. 9 226 campagna.390 Anche nelle note del seminario della scuola giapponese si legge dei lavori forzati imposti a quei ragazzini che avevano difficoltà a progredire spiritualmente e si fa riferimento a quanto raccomandato da Berg in Mele marce.391 Condivido la perplessità del giudice, considerando l’alto controllo del pensiero e delle azioni messo in atto nel gruppo, l’obbligo alla supervisione reciproca e a riportare le offese per non essere accusati dello stesso crimine, l’efficace catena di comando e comunicazione tra Berg, Maria e la leadership, ed infine l’interesse del fondatore per i TTC, menzionato dalla sua stessa rappresentante Sara, è impossibile che possa essere sfuggita una pratica così devastante. Si riporteranno ora alcuni esempi citati da The Family come vittorie dei Victor Camp e manifestazioni del loro funzionamento. T., maschio di 11 anni, posto in cura intensiva, ovvero supervisionato 24 ore al giorno e separato dagli altri. Indossa gli auricolari per sentire la parola mentre lavora e non può parlare con gli altri. Viene percosso ogni giorno. Dopo circa 5 mesi nel Victor Camp si diploma e lascia il campo. In questo periodo perde 30 chili. R., amico di T., maschio di 11 anni, con una passione spiccata per la lettura di enciclopedie ed accumulare un sapere con il quale vantarsi di fronte agli altri. Rimane per circa un anno ma non ottiene miglioramenti. La responsabile del Victor Camp sostiene che non ci sono regole precise alla conduzione dei campi. La correzione deve essere decisa sul bambino e dato che ognuno è diverso, anche la punizione si differenzia. F. è un ragazzino posto in cura intensiva per oltre sei mesi il cui stato si era deteriorato, finché i responsabili non decidono di sospendere la cura ed il ragazzo si riprende. 390 Ward “The Right Honorable …”cit. p. 161 391 Heavenly City School “Training Seminar…” p. 109 227 H. ha 11 anni e si ritrova nel programma per imparare a mostrare emozioni. K. è una ragazzina di 11 anni, incapace di comunicare con gli altri, non crede in The Family e non sa perché è in comunità. La punizione per lei consiste nell’essere separata dalla madre cui è molto legata.392 I campi ospitano anche adulti, come Tony Zack, un ragazzo di 24 anni che era stato un adolescente famoso, apparso in molti video, musicista e autore di canzoni. Sposato con Claire, ha un bambino di due anni, cui è molto legato. E’ inviato al campo per problemi di dubbi, critica, mormorio e ribellione. Tony e Claire vengono separati ed il loro bambino diviso da entrambi. Tony è posto in cura intensiva, il suo rapporto a cuore aperto pubblicato in una Family News. A lui si rivolge la lettera “Mormoroni andatevene”. Tony è deposto da qualunque ruolo di responsabilità e costretto a lavare pavimenti e latrine e la sua demozione resa pubblica. Dopo tanta pressione, Tony confessa il suo peccato di aver idolatrato il figlio ponendolo al di sopra del Signore nel suo cuore, e si ripromette di abbandonarlo da quel momento in poi.393 Scopo della disciplina è portare un cambiamento. Sara, arrivata alla scuola per formare gli educatori istruisce: “Il vero cambiamento viene quando siamo disperati (…) Non è finché siete dispiaciuti e pentiti e vi disperate per cercare la vittoria che smettete di comportarvi così. Devono sentirsi dispiaciuti perché è buono per loro. A volte dovete aiutarli in questo processo. Essere dispiaciuti porta la metanoia”.394 In definitiva la disciplina serve per arrecare dolore, pentimento o, come avanzato dal giudice Ward, spezzare gli spiriti. 392 Ward “The Right Honorable …”cit. pp. 163-165 393 Ibidem pp. 169-170 394 The Heavenly City School “Training Seminar…”cit. p. 44 228 Nella scuola giapponese la disciplina riveste un ruolo fondamentale, è imposta molto spesso sui genitori, reticenti ad applicarla ai propri figli, ed è argomento di discussione in quasi ogni riunione. Particolarmente castigati sono gli adolescenti. Fra i castighi menzionati leggiamo che debbono sedersi in un angolo durante la cena o pranzo, perdono la serata del video (una volta alla settimana) o la passeggiata nel giorno libero (ogni 15 giorni), percosse ed altro. Di solito viene applicato il sistema dei demeriti. Le offese comprendono: orgoglio, autogiustificazione, mancanza di rispetto, lettura di libri proibiti, ascolto di cassette proibite, arrivare con ritardo alle lezioni o ai lavori, disordine nelle stanze, spirito di divisione e provocazione, competitività, bugie e furto. Fra le cause dei problemi con gli adolescenti sono indicati gli effetti negativi dei video. La relazione della scuola indica che diversi adolescenti sono stati allontanati, come il caso della mela marcia Lamont, un adolescente ribelle, sciocco, disinteressato alla parola, viene corretto continuamente. Viene deciso che deve ritornare negli USA [probabilmente dai nonni], riceve mezz’ora di tempo per prepararsi ed essere portato via dalla scuola per non dargli l’opportunità di infettare altre mele. La sua partenza viene commentata successivamente dai responsabili con gli altri adolescenti riuniti in pow wow. Durante un periodo di qualche mese vengono allontanate diverse mele marce e dopo la loro partenza si applica un giro di chiave nello spirito e le cose migliorano.395 Ai ragazzi con particolari problemi ma considerati ancora recuperabili, si applica lo stato di silenzio definito: “Presentati in silenzio”. Il ragazzo deve portare al collo un segnale, per avvertire gli altri di essere in restrizione e può parlare solo per dire il suo versetto. Altro metodo è la Cura intensiva degli adolescenti con problemi, un programma di intensa lettura individuale, si svolge ogni mattina e pomeriggio per un periodo di 395 Ibidem p. 103-104 229 tempo, e si attua in un rapporto a diade: un adolescente con un adulto. A ciò si aggiunge l’ascolto della parola durante le ore di lavoro tramite auricolari, ed un’ora extra nel pomeriggio anche durante le passeggiate all’aperto.396 4.2.4 I FINI DELL’EDUCAZIONE Con l’educazione si cerca di instillare l’amore ed il rispetto per l’ideologia comunitaria, l’acquisizione di comportamenti utili all’integrazione nel gruppo, e la trasmissione di fobie e sentimenti controversi verso il mondo vissuto come malvagio. Questi obiettivi sono raggiunti tramite l’educazione sociale e comunitaria, l’educazione religiosa, l’educazione morale, l’educazione alla vita contemporanea. Il bambino è impegnato fin da piccolo ad essere fedele nelle piccole cose e nei compiti che gli vengono assegnati, fino ad assumere responsabilità ed impegni maggiori in età adolescenziale. Ai bambini viene richiesto di amare Gesù al di sopra di ogni cosa, dando la propria vita in sacrificio a Lui. Si farà riferimento alle Note del Seminario della Scuola Città Celeste dalle quali è possibile trarre i principi educativi adottati. E’ necessario chiarire che nelle Case comunitarie l’educazione mira a raggiungere gli stessi risultati, anche se ovviamente il clima educativo non è altrettanto coinvolgente come nella scuola. L’addestramento nella scuola termina con la cerimonia finale nella quale si distribuiscono i diplomi e la valutazione del responsabile sul ragazzo, ora ritenuto in grado di assumere ruoli di leadership, e le aree della sua vita in cui deve impegnarsi per migliorare. L’educazione alla vita sociale e comunitaria propone la comprensione del funzionamento della società, dei bisogni, le aspettative del proprio ruolo e quello degli altri. Si attua attraverso l’educazione alla vita pratica, l’assunzione di responsabilità, l’educazione alla salute e alla 396 Ibidem pp. 106, 107 230 sessualità, l’educazione sociale, la leadership. L’educazione alla vita pratica inizia fin da piccoli (4, 5 anni) attraverso la partecipazione ai lavori di pulizia della scuola che insegnano la fedeltà nelle piccole cose. Gli insegnanti redigono liste di lavori ai bambini che cercheranno di eseguirli con ordine, imparando la sfida, la fiducia in sé, l’assunzione di responsabilità. Nella classe dei Combattenti senza paura i bambini hanno dei distintivi che ricordano loro quali mansioni svolgere. Fra i Pionieri Coraggiosi, gli insegnanti incontrano delle difficoltà nella ricerca di Capibanda, di solito i bambini più grandi, con la funzione di guidare l’intero gruppo e riferire eventuali problemi ai responsabili. L’abitudine di informare i capibanda dei problemi spirituali degli altri bambini del gruppo, comporta seri problemi, dato che i bambini cominciano a guardare solo i problemi dei propri compagni, evidenziando continuamente i comportamenti negativi. Sebbene in questo caso i responsabili decidano di smettere questo tipo di comunicazione, persiste nella pubblicazione, l’atteggiamento di caccia alle streghe o al difetto, già messo in evidenza da alcuni ex-membri, con il quale i responsabili mettono in guardia il gruppo da eventuali ribelli e disobbedienti. I capibanda vengono ruotati periodicamente per insegnare quanto sia difficile ottenere obbedienza dagli altri: le demozioni sono utili ad insegnare lezioni di umiltà.397 Con l’educazione sociale si mira ad instaurare comportamenti adeguati, o buone abitudini (manners): rispondere “Sì signore” quando si viene chiamati, rivolgersi con cortesia e deferenza agli altri, soprattutto se responsabili, obbedienza immediata, accettazione della riprensione senza autogiustificazione, essere gentili e compiere atti di gentilezza verso gli altri. All’opposto si combattono comportamenti inadeguati come: l’aggressività, la confusione, la stupidità, la disobbedienza, la bugia. Gli insegnanti utilizzano i cartelloni delle buone maniere, nei quali si annotano 397 Ibidem p. 22 231 i comportamenti dei più meritevoli che successivamente riceveranno un premio, oppure il sistema dei demeriti con le punizioni. L’educazione alla salute diventa un obiettivo primario, quando tante persone vivono insieme e possono trasmettersi malattie. La prevenzione ha un ruolo più importante della cura, e all’insorgere di una febbre il bambino viene immediatamente isolato per tre giorni. Nella scuola ad esempio si istituisce la casa di convalescenza, un luogo dove sono curate tutte le persone che si ammalano, in una Casa normale si appartano una o due stanze a seconda del numero dei malati. I giocattoli dei malati e gli accessori per i pasti sono lavati e conservati separatamente dagli altri. Con tanti bambini da curare giornalmente è difficile mantenere un buon livello di pulizia, e gli insegnanti si applicano in modi diversi (drammatizzazioni, cartelloni, canzoncine) per illustrare ai bambini come devono lavarsi. Parte del programma di prevenzione è l’uscita giornaliera di un’ora all’aria aperta, di solito, in giardino o in un campo (o eventualmente la testimonianza) dove i bambini giocano e svolgono attività ricreative. L’educazione sessuale riceve un cambio di direzione nella scuola giapponese. Nelle note del seminario gli insegnanti riferiscono aspetti inquietanti della condivisione e delle relazioni degli adolescenti. In un primo momento sperimentano un orario di condivisione sessuale, cercando di accoppiare ragazzi e ragazze. L’esperimento non riscuote molto successo, ed infatti se tutti i ragazzi vorrebbero rientrare nell’orario, poche sono le ragazze disponibili. Nell’apprendere di questa pratica Berg rimprovera i responsabili accusandoli di aver istigato la promiscuità, e promuove la preparazione al matrimonio, che offre una nuova visione agli aderenti di The Family. “Arriviamo poi alla questione del preservativo! Abbiamo spiegato che non stavamo cercando di prevenire le nascite e saremmo stati felici se sarebbero rimaste incinte. Abbiamo scoperto che 232 alcuni usavano preservativi. Abbiamo spiegato che non volevamo il controllo delle nascite”.398 Con il rimprovero di Berg parte la visione della preparazione al matrimonio. “La preparazione al matrimonio è per l’educazione fisica, sessuale ed emotiva. Gli adolescenti ne sono rimasti entusiasti. Avevano avuto l’impressione che, dalle lettere sulla condivisione e le separazioni, ci si allontanasse dall’idea di matrimonio. In generale hanno reagito bene. Molti adolescenti, soprattutto le ragazze, si sono tranquillizzate. Non avevano mai avuto molta pace nel modo in cui stavamo facendo le cose prima. La condivisione non è veramente la parte più importante nella vita delle ragazze, un vero bisogno che avevano era la compagnia e la comprensione, ed ora pensano possano avere di più”.399 Gli appuntamenti di condivisione vengono allora sostituiti dagli appuntamenti di parola, durante i quali le giovani coppie leggono insieme le MO letters o altre pubblicazioni ed imparano a conoscersi. Se per i bambini più piccoli l’educazione alla vita pratica si esplica attraverso piccoli compiti, gli adolescenti sono impegnati nelle molteplici attività della scuola, dal prendersi cura dei bambini a svolgere lavori di pulizia, manutenzione, insegnamento, leadership per i più fedeli. Gli adolescenti lavorano nella nursery, ma solo i più fedeli possono occuparsi dei neonati (i neonati sono sensibili all’influenza spirituale di coloro che hanno intorno). I ragazzi si occupano dei lavori di riparazione, verniciatura, costruzione di giochi ed altre mansioni “non femminili”. Gli adolescenti lavorano in tutta la scuola nelle molteplici attività, ed ogni tre mesi cambiano impegno per apprendere di tutto. “Abbiamo adolescenti in ogni dipartimento e senza di loro non si potrebbe mandare avanti la Casa. Ci vuole un orario che mostri loro dove dovrebbero trovarsi 398 Ibidem p. 82 399 Ibidem p. 83 233 ogni mezz’ora e che li aiuti ad essere fedeli e a risparmiare tempo.”400 I più fedeli e obbedienti aiutano nella gestione e ricevono un addestramento per leader, raggiunto sia attraverso la partecipazione agli incontri giornalieri dei leader, sia attraverso la lettura di MO letters specifiche. Secondo la Palmer il successo del gruppo nella socializzazione dei propri figli, che definisce “attraenti e ordinati, ricordano più il Pat Boone Show che non i logori hippie che avevano abbandonato tutto per divetare Bambini di Dio”401 risiederebbe nell’abilità della leadership nell’includere i giovani alla creazione del loro culto utilizzando la tecnologia ma rigettando i valori della cultura di massa.402 Questo successo, ovviamente, non tiene conto del numero di giovani che sono stati forzati all’ideologia tramite i sistemi punitivi, e di coloro che se ne sono andati e che ancora, attualmente, stiano fuoriuscendo dal gruppo. L’educazione religiosa si raggiunge con la continua lettura della Bibbia e delle MO letters, che mirano a creare l’eguaglianza tra l’obbedienza a Berg e l’amore per Gesù. I bambini ricevono Gesù dall’età di due anni e cominciano immediatamente la memrizzazione di versetti biblici. Ruth Wangerin li definisce “bambini miracolo”: un manufatto della coercizione, posto sul mercato da genitori ambiziosi. La ripetizione dei versetti assume, per l’antropologa, un significato pubblicitario. Ogni attività dovrebbe insegnare ad amare e lodare Gesù. L’amore per Gesù si esprime, nella sua forma più completa, nella dedicazione della propria vita alle attività comunitarie. “Happy di 9 anni sta facendo una decisione di abbandonare tutto per Gesù. Dobbiamo prepararli a diventare adolescenti ed amare Gesù, perché se hanno quel fondamento nel Signore, 400 Ibidem p. 77 401 Gordon Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 60 402 Susan Palmer “Heaven’s Children” cit. 20 234 possono andare da Lui quando hanno battaglie [in gergo conflitti]. Amore e fame per la parola ecco le risposte.”403 La parola si apprende attraverso letture collettive, personali, scenette, rappresentazioni e pow wows. Durante le letture gli insegnanti non esitano a parlare pubblicamente “dei peccati” dei ragazzi, per scoraggiarli a ripeterli. I bambini leggono soprattutto delle forme ridotte delle MO letters, dette KIDZ True Komix, una serie di volumi completamente illustrati; Life with Grandpa, una raccolta di libri illustrati che narrano episodi tratti dalla vita di Berg. Altre serie per i bambini sono Heaven’s Girl, l’adolescente nel tempo della fine, Heaven’s Children. Un’altra collana è l’Activity Book, che riporta una serie di attività manuali da fare con i bambini. I ragazzi pregano per ricevere i doni dello spirito, aprirsi alle esperienze spirituali, come pregare in lingue (glossolalia), ricevere profezie e avere visioni. Vari adolescenti intervengono nel pow wow sui doni dello spirito per raccontare la propria esperienza. “Avevo paura che quanto stessi dicendo non fosse dallo spirito, ma poi qualcun altro ha pregato per me: l’amore perfetto caccia via ogni paura”. Non tutti i ragazzi riescono ad aver profezie e visioni. “Quando mi hanno imposto le mani, la pancia ha cominciato a mormorare e avevo le parole ma non potevo dirle, sapevo che era orgoglio. Poi ho dato il messaggio e qualcun altro ha detto la stessa cosa e la mia pancia si è calmata.”404 Fin da piccoli, i bambini di The Family imparano a conoscere e temere il diavolo. Se si considera che l’esperienza religiosa nell’uomo compare molto tardi nella vita ed è frutto della sua libertà di coscienza, e che nell’infanzia il grado di maturità della personalità infantile non permette di sviluppare appieno l’esperienza religiosa, si può dedurre che l’educazione e l’esperienza religiosa nei bambini di The Family non siano autentiche ma 403 Ibidem p. 25 404 Ibidem p. 101 235 indotte dagli adulti e che non necessariamente conducano alla formazione del senso religioso. Dalle interviste da me condotte presso gli ex-membri adulti ho rilevato che la quasi totalità dei loro figli, vissuti nel movimento, prova un sentimento di rigetto e di rifiuto totale verso il messaggio religioso in generale, associandolo alle esperienze negative vissute in comunità. L’educazione morale è un percorso lento e progressivo che conduce all’interiorizzazione di norme e valori, la scoperta della propria dignità e di quella altrui e la promozione della propria autonomia e senso di responsabilità. Gli episodi di aggressività, disubbidienza, bugie, duramente castigati nella scuola, possono essere semplici incidenti da percorso, da trattare in modo lieve, o episodi che dovrebbero suscitare riflessione sui legami di natura emotiva-affettiva. Un ultimo ambito educativo è l’educazione alla vita contemporanea, intendendo per questo soprattutto l’educazione alla partecipazione sociale, alla multiculturalità, all’ambiente. Nella pubblicazione “Il patrimonio spirituale e la vita quotidiana dei nostri bambini” si legge che i bambini imparano ad essere cortesi verso gli altri, vengono a contatto con persone di molte nazionalità e ceti sociali e di solito parlano con tutti, in modo disinvolto. Questo dato è confermato dal fatto che The Family è un’organizzazione internazionale. E’ altresì vero che i bambini vengono a contatto con la società esterna quando distribuiscono posters e video per le strade. Secondo il Charter dall’età di 12 anni un ragazzino dovrebbe distribuire per lo meno 8 ore al mese. E’ falso, però, che questi aspetti siano sufficienti per sostenere che il gruppo non isola i bambini dalla società: “Non siamo assolutamente isolati dalla società (…) Al contrario delle immagini stereotipate della maggior parte dei monasteri e comunità, noi riteniamo importante venire attivamente in contatto con gli altri e 236 comunicare con loro al di fuori del nostro ambito”.405 E’ l’immissione di fobie verso la società (il cosiddetto mondo neotestamentario e sistema per il gruppo), descritta sempre in termini negativi, come il dominio di satana, ostile alla comunità, e in contrapposizione a The Family, unica oasi felice, a creare l’isolamento. Secondo la Palmer il successo di The Family nel socializzare i propri figli al proprio stile di vita, deriva dal permettere relazioni con l’esterno all’interno di un contesto in cui il giovane si sente immedesimato nel ruolo testimone degli ultimi tempi. E’ forse la portata di questo grande incarico, essere i salvatori del mondo, a trattenere i giovani all’interno di un sistema che in realtà limita la loro libertà. Si può supporre che quando la credenza in questo incarico superiore sparisce, i ragazzi non hanno grandi motivazioni per restare. Questa ipotesi sarebbe suffragata dalle stesse parole di Maria in When Teens Leave, la quale sostiene che nel momento in cui l’anticristo si sarebbe manifestati questi giovani fuoriusciti sarebbero ritornati nel movimento. A mio avviso, dunque, si tratta di una socializzazione unidirezionale. Dalle Note del Seminario si evince il grado di isolamento del bambino, permeato alle influenze esterne. Interessante, a riguardo, la relazione di Sara sull’esposizione ai video. Molti dei problemi spirituali degli adolescenti [che evidentemente non si sottomettono completamente alle richieste] provengono dalla mancanza di supervisione e di spiegazione adulta, durante la visione dei film: gli adulti si rilassano durante la serata dei video (di regola avviene una volta la settimana) e non pensano all’effetto che può avere sui ragazzi. Sara spiega che c’è una differenza tra un adulto cresciuto nel Sistema e poi fuoriuscito in The Family, ed un ragazzo cresciuto nel gruppo “con quasi nessun contatto con il mondo. Li stiamo avvelenando se [i film] non 405 SM “Il Patrimonio…” cit. p. 14 237 sono presentati in un modo che sia di loro beneficio.”406 Il ricorso a Mene [Merry Berg] ed alla sua passione smodata per i film è d’obbligo, così come il relativo commento di come lei sia susseguentemente impazzita anche per i film che aveva visto. Da dove avrebbe tratto la ragazza certe idee, se non dai film? “I video erano il suo unico contatto con il mondo.”407 Il riferimento si estende anche ai quattro adolescenti, al momento trattenuti nel Centro di Detenzione. Fra i pericoli trasmessi dai video, Sara indica: imparare il linguaggio corrente del sistema, lo stile di vita, e qualunque altra dimensione che presenti un’alternativa, ma anche scene impressionanti che non siano indicate al bambino. “ I nostri bambini sono impressionabili. Non sono cresciuti nel sistema come noi. Sono molto attratti ed interessati alle cose mondane quando vi sono esposti”.408 I film, esercitando una tentazione ed un fascino, sono uno strumento del diavolo. Altrettanto possono essere un pericolo le cassette musicali e i libri sistematici: bisognerebbe controllare perfino cosa leggono nell’enciclopedia, perché non ricevano una cattiva influenza. “Crediamo sinceramente che i principi e le pratiche cristiane come la vita comunitaria offrano un’oasi di sanità mentale e un rifugio in una società dove troppe famiglie non reggono alla tempesta provocata dalla recessione economica, dal fallimento dei matrimoni, dalla droga, dall’alcoolismo, dall’alienazione, dalla solitudine e dall’abbandono morale”.409 L’idea di oasi e rifugio contrasta con il concetto di servizio alla società che The Family sostiene di rendere, grazie alle risorse, le prospettive e gli stimoli sociali che offre. E’ difficile immaginare in che 406 Heavenly City School “Training Seminar…”cit. p 111 407 Ibidem p. 112 408 Ibidem p. 111 409 SM “Il Patrimonio…” cit. p. 13 238 modo un ragazzo (che provi sentimenti fobici verso la società, al punto da credere di poter impazzire attraverso la visione di film), possa neanche immaginare di avvicinarsi con un atteggiamento equilibrato alla società, che vuol dire essere consapevole che esistono dei pericoli, ma avere la fiducia di poterli superare. L’educazione alla multiculturalità non è ricercata da The Family, ma è una conseguenza della presenza di membri appartenenti a molte nazionalità, e della facilità con cui i membri si spostano nelle varie nazioni intorno al mondo. Molto spesso il bambino impara più lingue: l’inglese è la lingua ufficiale del gruppo, cui si può aggiungere una materna ed una del paese ospitante. I bambini spesso viaggiano in paesi lontani per seguire i loro genitori e sicuramente, in quel caso, hanno la possibilità di vedere altri usi e costumi e conoscere personalmente la geografia di paesi e popoli diversi. E’ probabile, dunque, che ci sia una maggiore abitudine a convivere con persone di pelle diversa. Credo, tuttavia, poco probabile che i ragazzi possano sviluppare “quell’atteggiamento di apertura” che l’autore della pubblicazione sostiene sia parte del patrimonio culturale dei bambini di The Family. La tolleranza verso il diverso, l’apertura mentale, si acquisiscono grazie ad un’educazione alla tolleranza, non autoritaria, non pregiudicante, un confronto con le culture ed i credi, un’educazione al pluralismo. I bambini di The Family potrebbero essere avvantaggiati se veramente, oltre al viaggiare e alla convivenza con razze diverse, ci fosse un’apertura di pensiero all’interno delle Case. Un ultimo spunto è l’educazione all’ambiente. L’autore della pubblicazione sostiene che nella comunità si insegna ai bambini a rispettare l’ambiente: si spengono le luci per risparmiare energia, non si spreca acqua, si rispetta la natura, si svolge un’attività di protezione verso l’ambiente attraverso la diffusione del Vangelo. Nel prossimo capitolo si analizzeranno i curricoli scolastici e le attività delle scuole. 239 RIEPILOGO La negazione di sé ed il disconoscimento del proprio valore, l’asservimento dell’uomo e del bambino ad un’ideologia, l’adeguamento ad un rigido modello di riferimento, l’imposizione di valori piuttosto che la formazione sono alcune delle motivazioni che rendono l’educazione di The Family una forma di addestramento. Non si vuole formare la persona, ma il membro di comunità. Fobia del mondo, isolamento, continuo indottrinamento sono alcuni degli ingredienti per diventare membro fedele ed impegnato. Bandito il dubbio, la critica, la curiosità, la ricerca, il pluralismo e l’incertezza: ma è proprio un metodo che funziona? Il ricorso ad un’eccessiva disciplina, superiore a quanto possibile ed accettabile, fino all’istituzione di carceri interni e luoghi di riaddestramento per adulti, bambini ed adolescenti suggerisce che non sia così e che, inevitabilmente, i sistemi totalitari, repressivi e monocolori ispirino la fuga e la ribellione. Genitorialità forzata con conseguente nascita di molti figli, dissolvimento dei legami familiari in quelli comunitari, abbandono dei propri cari, sono fra le prove di adesione richieste ai membri adulti e minori di The Family. La comunità rimane la principale agenzia educativa del bambino. Non si vogliono negare gli aspetti positivi, quali un certo rispetto per gli altri, l’assunzione precoce di responsabilità nel giovane, i progressi compiuti dal gruppo nella metodologia ed attenzione educativa, tuttavia manca l’idea di una formazione umana nel rispetto della diversità e del pluralismo. Gli obiettivi e le aspettative degli insegnanti nel contesto analizzato, non tengono conto dello sviluppo psicologico del bambino. Non si vuole escludere la possibilità che in quei casi in cui i genitori siano riusciti a rimanere vicino ai propri figli e abbiano potuto personalmente occuparsi di loro, o in presenza di educatori estremamente motivati e 240 amorevoli, l’educazione abbia potuto avere degli esiti positivi. Affermazioni come quelle della responsabile dell’educazione che afferma che, “i bambini crescano meglio senza l’emotività dell’amore sentimentale dei propri genitori”, sono gravi e d’altronde le testimonianze da me raccolte nella ricerca, pongono l’enfasi sulla pratica della rottura dei legami familiari. Qualcosa sembra cambiare negli ultimi quattro, cinque anni e, seppur ancora intrappolati da un rigido impianto dottrinale, per la prima volta si comincia a parlare di una famiglia che deve responsabilizzarsi verso i figli, si accenna di diritti dei bambini e dei loro genitori. Preoccupante, tuttavia, l’insistere in un’ideologia conflittuale e la separazione degli affetti e legami familiari cui tenderebbe Lo Shakeup 2000. Le crudeltà dei campi di riaddestramento sembrano lontane, così come gli abusi sessuali sui minori, o l’obbligo delle famiglie di separarsi. Ma allora è proprio tutto cambiato? Alcuni specialisti, con sicurezza, annunciano che il tempo delle sperimentazioni si è concluso e che The Family ha ormai superato il periodo di tensione con il mondo. Certo anche se ciò fosse vero, duole pensare che tante persone ora continuino a portare le stimmate di un’educazione fortemente sbagliata. Sarà poi giusto improntare metodi educativi sulla base di qualche idiosincrasia per poi accorgersi, dopo dieci o venti anni, di aver arrecato danni irreparabili? Nel prossimo capitolo si descriverà il sistema educativo e la scolarizzazione dei bambini di The Family. 241 CAPITOLO 5 LA SCOLARIZZAZIONE 5.1 IL DIPARTIMENTO DELL’EDUCAZIONE Il CRO (o Ufficio Continentale), fra le sue varie mansioni, stabilisce e supervisiona il Dipartimento dell’Educazione, un organo avente il compito di consigliare genitori ed educatori sui bisogni educativi dei bambini e raccomandare materiale educativo.410 Il Dipartimento dell’Educazione si occupa dei vari aspetti della vita familiare: puericultura, gravidanza, cura dei bambini, salute, scuola paterna, preparazione degli insegnanti, educazione e formazione cristiana dei pre- adolescenti/adolescenti, il CVC (Christian Vocational College), e le risorse educative. E’ responsabilità delle Case fornire ai bambini tempo, opportunità e materiale educativo ed una scolarizzazione adeguata all’età. Nei prossimi sotto paragrafi si considereranno i principi sottostanti alla scuola paterna la sua realizzazione, la suddivisione per classi di età ed infine l’organizzazione di una delle scuole interne. 5.1.1 LA SCUOLA PATERNA I bambini di The Family, per lo più, non frequentano le scuole pubbliche e ricevono l’istruzione obbligatoria nelle case della comunità secondo gli insegnamenti e l’esempio di Berg con i suoi figli. “Credo che sia un assoluto peccato per i cristiani mandare i loro figli alle scuole pubbliche se possono evitarlo. Volete sapere perché i miei figli sono così? Li abbiamo tenuti in scuole cristiane più che potevamo, e quando non potevamo li istruivamo e poi scappavamo per salvarci, se necessario. E lo 410 The Family “The Love Charter” cit. p. 82 242 farei di nuovo se dovessi. Quando le scuole pubbliche negavano la fede io tiravo fuori i miei figli e poi ci muovevamo per la strada, scappando dal governo e le sue leggi, insegnando da me stesso prima che il sistema propagandasse e lavasse il loro cervello e avvelenasse le menti dei miei giovani.”411 Berg sostiene che l’educazione moderna abbia distrutto la fede in Dio in ogni aspetto dello scibile, perché si fonda sul principio che non ci sono verità assolute, niente è certo o sicuro, non ci sono regole, né esiste il regolatore, per cui impera la totale anarchia.412 Il Charter non proibisce la frequenza scolastica, ma non la consiglia, infatti istruisce sulla possibile influenza che un’eventuale partecipazione del bambino ad una scuola pubblica può avere sulla Casa. Sebbene la decisione sull’istruzione dei figli sia attribuita dal Charter ai genitori, i 2/3 degli occupanti della Casa devono dare il proprio assenso. Questa regola è coerente con altri aspetti della vita comunitaria che implicano una possibile influenza del sistema come la lettura di libri, l’ascolto di musica, la visione di film, per i quali si richiede l’accordo dei 2/3 degli abitanti della Casa. I libri, come la musica, sono cibo spirituale come si apprende dagli insegnamenti di Berg: “Non voglio sentire che nessuno in questo edificio legga altro che non sia la Bibbia o le lettere o pochi libri che vi sono stati assegnati per una buona ragione, come quelli che trattano di salute, gravidanza…”413 Il Charter conferma questa posizione, i libri sono cibo spirituale che possono danneggiare, ma anche quando non siano nocivi sono una perdita di tempo perché distolgono dalle attività più importanti quali la lettura della parola, la testimonianza, la condivisione fraterna.414 411 The Family (1989) “Home Schooling 2- Why We Don’t Send Our Children to Public Schools” FSM 123 FN 232 p. 1 412 Berg (1971) “There Are Absolutes” n° 376 413 Berg (1983) “Book Burning” n° 376 414 The Family “The Love Charter” cit. pp. 133, 134 243 Fra le ragioni addotte per la scuola paterna, The Family indica: 1) l’incompatibilità degli obiettivi e credenze della scuola pubblica con quelli comunitari; 2) la pressione ed influenza corrotta dei compagni, mancanti di direzione e disciplina; 3) i pericoli fisici nelle scuole pubbliche; 4) i disturbi emotivi e psicologici causati nelle scuole pubbliche; 5) l’interferenza della scuola pubblica nell’unità familiare, con i diritti e responsabilità dei genitori; 6) l’inflessibilità ed impersonalità; 7) lo spreco di tempo; 8) i poveri risultati accademici; 9) l’impossibilità della frequenza quando ci si sposta continuamente; 10) la violazione dei diritti civili dei minori. Il Love Charter attribuisce la responsabilità dell’educazione ai genitori del minore ed alla casa in cui si trovano. Il metodo dell’insegnamento paterno è da preferire tuttavia, in alcuni casi, se la Casa non ha personale qualificato o materiale, i membri possono decidere per un tutor privato o la scuola pubblica o religiosa. I genitori devono anche informarsi sulle leggi del paese in cui risiedono in materia di scolarizzazione. E’ responsabilità del genitore mantenere il curriculum accademico dei propri figli per accertare il loro progresso educativo. Mantenere la documentazione del lavoro svolto è necessario in caso di spostamento del bambino e comprende: attestato di frequenza, un diario delle attività scolastiche, il portfolio con esempi dei lavori svolti, foto e ciò che possa documentare le attività scolastiche. Il genitore deve assicurarsi che qualcuno nella Casa si occupi di scrivere i progressi dei bambini.415 Se i genitori non vivono con il figlio devono essere informati sui suoi progressi, se minorenne, attraverso il Rapporto dei Progressi, almeno ogni tre mesi. Il Charter indica una media minima di 12 ore settimanali da dedicare allo studio scolastico per bambini dai 6 ai 12 anni, 8 ore settimanali per i 415 Ibidem p. 33 244 JETTS (12, 13 anni), 4 ore settimanali per i Junior Teens (14, 15 anni) che abbiano completato il programma scolastico obbligatorio e 8 per quelli che non l’hanno terminato, ed infine 4 ore settimanali per i Senior Teens (16 , 17 anni). A questi orari il Charter aggiunge due ore settimanali di studio della lingua locale del paese in cui i bambini risiedono. La lingua ufficiale di The Family è l’inglese e i bambini, a qualunque nazionalità appartengano, imparano prima e meglio l’inglese della loro lingua madre. Un bambino italiano, di genitori italiani, che vive in una Casa di The Family in Italia e non frequenta la scuola pubblica, avrà difficoltà ad imparare la sua lingua madre, che di solito, viene usata solo nella testimonianza.416 L’educazione di The Family è paragonata ad un medaglione dorato nella sua parte esterna ed argentato verso l’interno. La parte dorata è il lato spirituale ed è prioritaria, quella argentata riguarda gli aspetti pratici e fisici con i quali poter fare un uso migliore di pensieri ed azioni. Il programma di scuola obbligatoria può essere paragonato al medaglione argentato, si estende dai 6 ai 14 anni e va dal primo all’ottavo grado. The Family utilizza sia i libri interni del Childcare Handbook (parte 1, 2) sia il Programma di Scuola Paterna, ed all’occorrenza altri libri, pubblicazioni cristiane ed eventuali programmi disponibili in lingua locale. Ai 14 anni i ragazzi iniziano un programma di avviamento professionale (CVC). 5.1.2 L’EDUCAZIONE INFANTILE I primi sei anni della vita del bambino sono considerati i più importanti e lo stesso Berg enfatizza questo concetto: “Papà dice che la mente di un bambino è come un piccolo registratore che accetta tutto quanto viene detto e non cancella ciò che impara…Più stimoli riceve e 416 Ibidem pp. 122, 123 245 quanto prima vi sia esposto, quanto più intelligente diventerà, nei limiti delle sue naturali potenzialità dategli da Dio”.417 I SM invitano ad utilizzare le proprie iniziative nel trovare modi per insegnare ai propri bambini adottandoli alla propria situazione. Gli autori preferiti sono Maria Montessori418 ed il suo metodo, per quanto riguarda la capacità di apprendimento del bambino e gli esercizi di vita pratica, Glenn Doman e Spalding per la lettura precoce. Usare un metodo offre vantaggi e svantaggi e The Family cerca di far tesoro solo di quanto necessario, pur non essendo necessariamente d’accordo con tutto. Interessante la valutazione di Ruth Wangerin sull’accostamento del gruppo alla pedagogista italiana, il cui principale lascito alla storia della pedagogia è stato la consapevolezza del valore dell’infanzia, il rispetto per la spontaneità e personalità del bambino, e l’assenza di una disciplina esterna. L’acquisizione del metodo montessoriano si limita tuttavia agli aspetti più criticati e cioè l’uso di strumenti didattici rigidi che contrasterebbero l’ideale di libertà e rispetto predicati dalla studiosa. Le ragioni di questa scelta per la Wangerin sarebbero: l’accessibilità degli strumenti, la possibilità di acquisire dei diplomi per corrispondenza in pochi mesi e poter aprire delle proprie scuole evitando quelle pubbliche, e la possibilità di adattarlo ovunque. Lo scopo finale sarebbe quello di creare centinaia di bambini obbedienti “bambini miracolo”, per impressionare il mondo esterno, mostrare che come i propri figli possono leggere prima dei loro coatanei, sono in grado di fare qualunque altra cosa prima degli altri. 419 Il successo e l’impressione favorevole che i bambini di The Family hanno 417 World Services (1982) “Story of Davidito” cap. 4: 22, 32; 12: 28 418 Maria Montessori (1870-1952) medico e pedagogista. Diresse la Scuola Magistrale ortofrenica ed istituì le Case dei Bambini dove messe a punto il suo metodo pedagogico. Fra i suoi scritti La mente assorbente, Il segreto dell’infanzia e Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione. 419 Ruth Wangerin “The Children of God…” cit. pp. 123-128 246 riscosso e continuano a riscuotere sembrerebbe avvalorare le opinioni della antropologa. L’educazione infantile di The Family si concentra principalmente sulla lettura precoce, gli esercizi di vita pratica, l’ascolto e la comprensione di testi scritti. I bambini iniziano a leggere verso l’anno, secondo le indicazioni di Glenn Doman420 con un approccio globale di lettura visiva che si basa sull’associazione della parola con l’oggetto. Il bambino apprende a riconoscere la parola, in principio scritta a caratteri cubitali con un pennarello rosso su un cartoncino, attraverso una ripetizione costante e giornaliera e, successivamente, se ne rafforza il suo riconoscimento includendola nei libricini di lettura. Particolarmente apprezzata da The Family è la collana del Reading Scheme della Ladybird composta da 36 libretti, e in tempipiù recenti la serie I Can Read & Writing Right. Gli insegnanti e i genitori preparano libretti di lettura visiva con i personaggi delle MO letters, e con parole che attengono alla vita comunitaria, così da utilizzare la lettura come un mezzo per raggiungere un avvicinamento precoce all’ideologia settaria. La lettura visiva sembrerebbe indicata per i bambini più piccoli, e solo in un secondo momento verrebbe introdotta la fonetica e sollecitata la comprensione di quanto si legge; la scrittura è introdotta fin dall’età di due, tre anni. L’area della vita pratica si attua con la cura di se stessi e del proprio ambiente e con la partecipazione alle faccende domestiche come forma di assunzione di responsabilità sempre maggiori. Un’altra grande area riguarda la comprensione della parola di Dio. I bambini ascoltano le storie della Bibbia direttamente dai libri o con i flanellografi e successivamente ripetono la storia con i personaggi di flanella. Importante è l’insegnamento 420 G. Doman (1989) “How to Teach Your Baby to Read. The Gentle Revolution”The Better Baby Press, Philadelphia 247 della musica ed in particolare del canto che ha inizio fin dai primissimi anni di vita. L’approccio precoce dell’insegnamento del bambino viene considerato un punto forte di The Family se anche il giudice Ward del processo inglese sostiene: “Tutti sono d’accordo e non si discute sul fatto che i bambini piccoli ricevono un’educazione soddisfacente. Secondo il mio giudizio bisogna dare credito a The Family per questo. Trovo che i piccoli sviluppano le abilità di lettura, scrittura ed aritmetica ad un’età inferiore che i loro coetanei fuori dalla scuola.”421 La lettura precoce adottata in The Family fin dalla metà degli anni ’70 non sembra, tuttavia, aver avvantaggiato tutti i ragazzi. Nella relazione degli incontri di puericultura del Jumbo (Filippine), si legge che molti pre-adolescenti ed adolescenti non sanno leggere bene, né sillabare. Sara consiglia addirittura di usare lo stesso approccio di lettura visiva con i pre-adolescenti. La responsabile aggiunge: “E’ così triste quando non sanno leggere, perché non possono sfamarsi autonomamente con la parola.”422 Ci si può chiedere, allora, se l’approccio precoce alla lettura sia stato praticato solo in alcuni casi, o se sia rimasto solo allo stadio della lettura visiva senza estendersi anche alla fonetica, limitando perciò la lettura totale. La rivelazione degli insegnanti della scuola mostrerebbe, in ogni caso, un dato di analfabetismo tra i ragazzi di The Family difficile da quantificare, e tuttavia presente. 5.1.3 LA SCUOLA DELL’OBBLIGO In “La rivoluzione dell’educazione”, alla domanda di Maria che chiede a Berg di quanta educazione formale abbiano bisogno i bambini per capire la Bibbia e le MO letters, la risposta sono le 3 R (lettura, scrittura e aritmetica) cui si può aggiungere la conoscenza pratica, un po’ di storia e 421 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 138 422 Heavenly School “Training Seminar…” cit. p. 71 248 geografia, scienze generali. “I nostri bambini hanno bisogno solo di ciò che è conosciuta come educazione di base, cosa che era comune nel passato. Ciò di cui un bambino aveva bisogno era circa 6 o 8 gradi di educazione basilare e all’età di 12-14 anni era pronto per sposarsi o per andare a lavorare nei campi, aiutare mamma e papà con il lavoro di casa e i bambini non avevano tempo per andare a scuola.”423 La scolarizzazione in The Family appare superficiale ed insufficiente e lo stesso giudice Ward rileva che: “I bambini non sono liberi di raggiungere degli interessi intellettuali come vorrebbero…alcuni materiali sono completamente proibiti. Posso capire che l’origine della specie di Darwin possa essere proibita, ma che male potrebbe fare la mitologia greca? In un ambiente così ristretto, una mente curiosa soffre: A perché il materiale necessario a soddisfarla non è subito disponibile ed a volte non è disponibile affatto B perché generalmente parlando, l’inchiesta è bloccata sulla base che la curiosità è un prodotto di una mente dubbiosa e il dubbio permette al diavolo di prendere il comando424 The Family ha sempre condannato la scuola pubblica, instillando autentiche fobie nei suoi membri ampliate dalle testimonianze traumatiche; sebbene la scuola pubblica non sia sempre efficiente, un’eccessiva reazione è sintomatica di un atteggiamento irrazionale. Attualmente i membri della comunità possono mandare i propri figli a scuola o in corsi a breve termine (informatica, lingue straniere, ecc.) se vogliono, tuttavia si ha conoscenza di molti giovani che lasciato il gruppo, siano ritornati nella società senza alcun diploma o curricolo scolastico soddisfacente. La scolarizzazione deve essere accresciuta anche secondo il dottor Cameron, neuropsichiatria infantile intervenuto nel processo inglese. Pochi, infatti, sarebbero i 423 Berg (1977) “The Education Revolution” 371: 26 424 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 140 249 diplomi di scuola superiore, e questo genere di scolarizzazione non può essere ottenuta nelle case e necessariamente i ragazzi devono frequentare una scuola pubblica. Nella scuola paterna un ruolo importante è svolto dai programmi già pronti ed in particolare nelle riunioni degli insegnanti è indicato il Superwork Book, un libro di attività diverse, secondo il grado, che include tutte le varie materie di studio in un solo volume. I problemi principali indicati da Sara e Lisa, per raggiungere una scolarizzazione adeguata sono stati: l’inconsistenza, i rapidi e continui cambiamenti di insegnanti, metodi e libri. Il Superwork Book sembra offrire un curricolo unitario per i bambini di The Family, che ognuno può sviluppare al proprio ritmo. Il libro, distribuito da una casa editrice americana, consta di unità didattiche preparate per l’insegnamento a casa o scuola, che comprendono: lettura, scrittura, aritmetica, scienze, salute, fonetica, educazione artistica, studi sociali. La collana risulta molto attraente per i bambini perché presenta aspetti della vita sociale esterna che incuriosiscono ed attraggono i bambini. Importante per la scuola dell’obbligo è il Childcare Handbook in tre volumi, prodotto da Family Care International Educational Services (IES), un’associazione di The Family avente la funzione di educare i genitori ed i membri senza una conoscenza formale, ad avviare scuole paterne fornendo materiale educativo e consigli su come operare. 5.1.4 L’EDUCAZIONE SUPERIORE E I CVC Il programma CVC Christian Vocational College, o formazione professionale cristiana, prende avvio nel 1996 ed ha come scopo la formazione superiore dei ragazzi di The Family dai 14 anni in su, ed in particolare la loro formazione professionale, grazie all’esperienza acquisita nelle Case, ed il riconoscimento formale del curricolo scolastico. Il CVC è 250 particolarmente attento alla formazione professionale dei giovani come missionari ed infatti tra le materie di studio possono essere inclusi “viaggi di fede” (ovvero viaggi di testimonianza durante i quali il credente deve confidare in Dio per ogni suo bisogno dato che non può disporre di alcun denaro), le avventure di testimonianza, gli spettacoli musicali e teatrali a scopo di testimonianza, la conoscenza biblica, l’incontro con nuove persone cui dare il messaggio cristiano, vincere anime per Cristo, insegnare a pregare. Un ministero è un ministero o lavoro, una chiamata, ovvero qualcosa che si sente di voler fare nel proprio cuore, e l’addestramento include preparazione ed esperienza su come svolgere quel lavoro attraverso il metodo dell’imparare facendo e della formazione individuale. Il programma permette di registrare e valutare tutte le attività svolte nelle Case, scolastiche o meno, attraverso l’assegnazione di crediti. Il CVC di The Family comprende discipline come: uso del computer, scrittura di lettere personali o di ringraziamento, guida dell’automobile, raccolta di fondi, fare la spesa, fotografare, occuparsi della lavanderia, rammendare, cucinare, riparare elettrodomestici, mobilia, giardinaggio, idraulica, recitare, filmare, cantare, imparare lingue straniere, puericultura, e le varie attività cristiane già menzionate. A completamento di un corso si possono verificare le conoscenze attraverso un esame scritto, orale o pratico. Per alcuni corsi, non potendo attribuire una valutazione con una votazione, sarà sufficiente l’approvazione o la disapprovazione. Fra le prove con finalità docimologiche si possono enucleare: l’insegnamento ad altri di quanto lo studente ha appreso nel corso, un riassunto scritto di quanto conosce sull’argomento, la creazione di un quiz cui apporre le proprie risposte, la dimostrazione di quanto si conosce in situazione reale. Quando il corso è 251 stato completato e la prova superata, si può fare richiesta al coordinamento di Area del CVC per ricevere una certificazione. Ogni casa si rivolge ad un Supervisore che ha la funzione di incoraggiare e consigliare lo studente su come acquisire informazioni (CVC Supervisor). La formazione dello studente si realizza attraverso i controllori VTO (Vocational Training Overseers), persone particolarmente preparate in un campo specifico. Per alcuni studi gli studenti possono imparare con i video o frequentare corsi all’estero della comunità. In ogni CRO esiste un Coordinatore che rilascia diplomi e certificati, assiste gli studenti ed il supervisore ricercando libri, materiali video, corsi; inoltre mantiene la documentazione per ogni studente.425 5.1.5 LE SCUOLE INTERNE “La Visione della Scuola” di Berg dà l’inizio ad una serie di esperimenti scolastici con i quali si cerca di portare una soluzione al bisogno di una maggiore preparazione spirituale e cognitiva dei bambini di The Family. E’ il momento delle scuole interne e dei Combo, agglomerati di persone che vivono insieme svolgendo funzioni diverse. Il modello cui si farà riferimeto per esperienze simili in altre parti del mondo, è il Jumbo delle Filippine, anche detto Co-op Combo Kidz Camp o Combo, cui si affianca più o meno nello stesso periodo la scuola giapponese di Tateyama. Nel 1987 un’ondata di pubblicità fortemente negativa spinge la leadership di The Family ad evacuare 500 membri dalle Filippine verso altri paesi, lasciando nel paese solo i membri nazionali e chi avesse speciali ministeri e possibilità di sopravvivenza. Rimangono tre Case, una delle quali, usata per la testimonianza, è aperta al pubblico, le altre due sono selah, ovvero sconosciute e segrete. Una di queste ultime è il Jumbo, così soprannominato per le sue dimensioni: 26 stanze da letto (più le altre 425 SM (1996) “Introducing the CVC Program” part 1 FSM 288 252 ricavate con costruzioni mobili), un edificio principale ed altri secondari, 5 giardini e campi, una piscina. Affittato per una modica cifra, era servito originalmente ad ospitare dei seminari per adolescenti (YES Young Educational Seminars), usato successivamente durante l’evacuazione, viene poi destinato ad ospitare tutti i bambini delle tre Case operative nelle Filippine e funzionare come scuola, ospitando più di 100 membri, almeno nel suo periodo iniziale. Il Jumbo è anche un Combo, nel senso che unisce tutte le funzioni ed i compiti, generalmente distribuiti nelle diverse Case, in un unico luogo. L’obiettivo di questa sezione è di illustrare la scuola da un punto di vista strutturale, mettendo in risalto gli aspetti organizzativi ed il funzionamento di un centro che non può considerarsi una scuola normale, bensì un luogo in cui vivono molti bambini, in molti casi senza i genitori ma affidati a dei responsabili. A questo scopo saranno utilizzati gli scritti interni.426 La lista delle responsabilità e dei ministeri presenti è molto lunga, alcuni di questi compiti sono semplici ed una stessa persona ha di solito più di un’attività da svolgere, dato che il lavoro di tutti è lavoro di nessuno, ogni ministerio deve essere assegnato ad una persona specifica. 1. Leadership – leggono i rapporti e scrivono il proprio rapporto sul Jumbo ad un responsabile in scala gerarchica superiore 2. PPC – controllano che ci sia sempre una riserva di poster per la distribuzione 3. Cassette musicali – come per posters 4. Supervisore Puericultura – legge i rapporti sui bambini, presiede agli incontri con gli educatori e i genitori; Insegnanti – sono responsabili per le 4 classi: 1-3 anni/ 4-6 anni/ 7-11 anni/ adolescenti 426 World Services (1988) “The Jumbo Story” part 1, 2, 3 FSM 95, 96, 98 FN 204, 205, 207 253 5. Cucina – cucina ed ordina gli alimenti 6. Libreria della Casa – MO letters e letteratura per la distribuzione 7. Finanze e Statistiche – entrate ed uscite economiche, rapporti di distribuzione giornaliera e destinazione spese 8. Manutenzione e riparazione oggetti 9. Approvvigionamento – raccolta di materiale approvvigionato e crescita spirituale dei donatori 10. Segretaria 11. Spesa – acquisto alimenti e bisogni personali 12. Posta- invio lettere di preghiera, di ringraziamento e di testimonianza a simpatizzanti 13. Mantenimento e riparazione autoveicoli 14. Devozioni della mattina 15. Sopravvivenza – reperimento, controllo e rotazione di alimenti di riserva per situazioni di emergenza 16. Lavanderia – lavare, piegare e stirare e controllo dell’impiegata lavandaia 17. Pulizia piatti e sala da pranzo 18. Stampa e fotocopia - pubblicazioni per la distribuzione, lettere per simpatizzanti e per i CM 19. Visti e passaporti – rinnovi 20. Addestramento avanzato – classi per giovani discepoli 21. Diacono video – scelta di film per il sabato sera 22. Giardinaggio 23. Pulizia aree comuni 24. Ispirazione e Busking – preparazione musiche per le riunioni interne e preparazione dei bambini per gli spettacoli 25. Relazioni Pubbliche – transazioni legali, bancarie e rapporti con la stampa 254 26. Chiesa dell’amore e studi biblici – crescita spirituale di amici e pesci 27. DFING – distribuzione di Daily Food a giornalisti, militari ed altri amici 28. Bisogni personali – approvazione ed acquisti di bisogni personali 29. Cura dei malati e pronto soccorso 30. Ritiro posta alle caselle postali 31. Manutenzione piscina 32. Cancello – sicurezza degli edifici diurna e notturna 33. FFing – lettura di rapporti FFing e consigli alle ragazze 34. Base di smistamento – comunicazione nell’edificio tra i vari compartimenti 35. Orario per la condivisione sessuale – controllo che tutti siano soddisfatti 36. Pulizia generale del sabato 37. Gruppi della strada – raggiungono amici e contatti lontani, organizzano viaggi di fede 38. Staff – supervisionano tutte le attività della Casa 39. Catacombe – crescita spirituale delle catacombe 40. Preghiera di vigilia – per le richieste settimanali 41. Responsabile del campo – spinge gli orari e supervisiona che tutti i ministeri siano svolti 42. Aiuto domestico – supervisiona il personale esterno Si riporta anche l’orario funzionante dal lunedì al sabato: 7.00- 7.30 sveglia e pulizia 7.30- 7.45 preghiera personale 7.45- 8.15 colazione e devozione 255 8.15- 8.30 preparazione per attività seguente 8.30-10.30 classi di parola per adolescenti e giovani discepoli 10.30- 10.45 preparazione attività seguente 10.45- 12.30 lavoro o altra attività programmata 12.30- 13.00 pranzo 13.00- 13.30 pulizia piatti e prepararsi al riposo 13.30- 16.00 riposo e tempo nella parola 16.15- 16.30 merenda 16.30- 17.30 lavoro o attività programmata addestramento avanzato 17.30- 17.45 preparazione attività seguente 17.45- 18.45 attività speciali incontri di consiglio degli educatori, ispirazione 18.45- 19.00 prepararsi per la cena 19.00- 19.30 cena 19.30- 20.20 riunione di fratellanza dei bambini pulizia cucina 20.30- 21.30 bambini si preparano per la notte addestramento avanzato 21.30- 22.00 OHR, preghiera di vigilia 22.00- 23.00 tempo libero, prepararsi a dormire 23.0 LUCI SPENTE La storia del Jumbo si concentra sui grandi lavori di manutenzione e preparazione per rendere l’edificio e l’intero territorio adeguato ad ospitare tanti bambini e personale, attraverso interventi esterni, costruzione di mobilio, installazione di accessori di vario genere, preparazione dell’area riservata al personale esterno per garantire la sicurezza, l’igiene e lo sfruttamento di tutto lo spazio possibile. 256 Un altro aspetto accuratamente descritto è la sicurezza, termine con il quale si intendono una serie di azioni diverse. La sicurezza del fabbricato è affidata sia a membri della comunità che a guardie armate, impiegate dalla comunità, che controllano l’ambiente dalle 6 del pomeriggio alle 6 della mattina per difendere gli occupanti della Casa da eventuali malintenzionati. Una seconda accezione riguarda la liberazione da agenti naturali pericolosi (es. terremoti, tifoni, ecc.) e si attua attraverso la messa a punto di piani di evacuazione in caso di incendi, la disinfestazione giornaliera da insetti e roditori, il posizionamento ed accensione di luci esterne per il controllo notturno. Esiste poi la sicurezza personale dei membri nei confronti del sistema e soprattutto dei controllori quali gli agenti di polizia, i governanti. Prevede il nascondiglio dei flee funds, ovvero una quantità di denaro che ogni membro è tenuto a mettere da parte per poter scappare improvvisamente a causa di una nascente persecuzione o di un knock at the door (suonata alla porta), cioè una visita degli agenti di polizia. In conseguenza di quest’ultima possibilità la sicurezza prevede l’organizzazione di Piani di contingenza, ovvero la destinazione di ogni membro nel momento in cui arrivi l’ordine di andarsene. Le Case, inoltre, devono prendere degli accordi in merito all’indirizzo da fornire agli agenti in caso uno dei membri venga fermato (di solito è quello della Casa aperta al pubblico ovvero GP General Public) e devono pianificare ogni spostamento in modo da mantenere l’anonimato delle Case selah. Un’altra area di particolare importanza e che richiede un’ottima organizzazione è la preparazione dei pasti e delle sale, che devono ospitare un numero consistente di commensali. I pasti sono anche l’occasione per le comunicazioni, gli annunci ed i cambiamenti. Fondamentale per la comunicazione interna è la base di smistamento anche considerata il cuore del sistema operativo, affidata ad una o più persone dette base men. Gli addetti allo smistamento operano in un piccolo ufficio vicino alla sala da 257 pranzo e supervisionano una serie di attività importanti. Sono gli unici, innanzitutto, a conoscere l’ubicazione di ogni membro durante tutta la giornata, controllano il sistema di comunicazione interna e passano i messaggi attraverso l’intercom ed i walkie talkie; rispondono al telefono, controllano la posta in entrata ed uscita, gli annunci apposti alla bacheca. Essi inoltre si occupano di pagare gli impiegati esterni, offrono le mance, si informano sul tempo meteorologico e su notizie del telegiornale che possono influenzare la vita di comunità (scioperi, ecc.) ricordano ai membri i loro eventuali appuntamenti. Il Jumbo è soprattutto una scuola e perciò è importante l’organizzazione delle stanze riservate ai bambini. Ogni appartamento, composto da più stanze, è assegnato ad uno dei gruppi di età, ulteriormente suddivisi in nuclei più piccoli che occupano le singole stanze dove mantengono le proprie cose personali e scolastiche. Tutti i bambini devono sapere esattamente cosa fare in ogni momento, con chi andare e perfino dove sedersi. I gruppi hanno nomi di riconoscimento quali: Piccoli gioielli (neonati), Luci splendenti (2-3 anni), Montanari (4-6 anni), Conquistatori del mondo (7-12 anni). La catena di comando parte dai due Supervisori della puericultura o Childcare Overseers, responsabili dei Pastori di Camera o Room Shepherds, a loro volta incaricati di addestrare e controllare i propri aiutanti (circa 3-4 per ogni gruppo di età), di solito dei discepoli nazionali. Ogni responsabile deve redigere un rapporto sui propri sottoposti e su eventuali problematiche insorgenti. I diretti responsabili dei bambini (Room Shepherds) si incontrano quotidianamente per mezz’ora per consigliarsi, discutere e pregare sui problemi della giornata, mentre tre volte la settimana si effettua la Riunione della Puericultura o Childcare Meeting, alla quale partecipano sia il Supervisore o Childcare Overseer, sia uno dei genitori dei bambini, molti dei quali provengono dalle altre Case, ed infine 258 i Responsabili generali del Combo (Damaris, Lisa e Josiah). Nella riunione sono comunicati i progressi, la disciplina, i demeriti, sono evidenziati i punti più importanti emersi dagli OHR (Rapporti a cuore aperto), e i partecipanti sono invitati a manifestare le loro battaglie ed errori. Altri incontri importanti, che riuniscono tutta la Casa, sono: la domenica di comunione e l’ispirazione del mercoledì sera. Le riunioni iniziano con una prima mezz’ora di canti e musiche conosciute da tutti, e successivamente si rappresenta lo skit della settimana che, generalmente, raffigura l’area sulla quale si vogliono dei miglioramenti (NWO Need Work On). La riunione domenicale dura un’ora e mezza ed include la comunione con pane e vino ed una lettura di The Family; l’incontro del mercoledì dura 45 minuti e, di solito, include lo skit ed una discussione sull’argomento del NWO. 5.2 ASPETTI CURRICOLARI La descrizione del curricolo delle materie insegnate nel ciclo dell’obbligo, si basa sugli articoli riportati dal Childcare Handbook volumi 2 e 3, sui pochi riscontri che si colgono dalla relazione della scuola giapponese e dalla sentenza del processo inglese. 5.2.1 LE 3 “R” Sono così definite per il suono iniziale (Reading, wRiting, aRithmetic) e si riferiscono alla lettura, scrittura ed aritmetica. Si è già descritto il metodo di lettura visiva e non si aggiungerà molto di più riguardo l’argomento. Nella scuola del Giappone Sara rileva che gli adolescenti non traggono molto dalla lettura della parola di Dio, e sembra 259 non riescano a comprenderla, sono deboli nel sillabare e nella punteggiatura. Berg si preoccupa che la scuola provveda ad una formazione scolastica adeguata alle età e consiglia almeno un’ora al giorno di lezione, in modo particolare per le 3 “R”. La relazione riferisce della preoccupazione di alcune madri, rispetto la preparazione scolastica dei figli, soprattutto adolescenti. Le responsabili, Lisa e Sara, commentano che la maggior parte dei ragazzi nel Sistema riporta uno scarso profitto a scuola, e la scolarizzazione non è la priorità di The Family. “L’aspetto più esaltante che possiamo mostrare al Sistema è quanto maturi e responsabili siano i nostri bambini… l’aspetto scolastico non è la nostra priorità”.427 Per la matematica sono consigliati dei “Teaching Aids”, aiuti visivi in cartoncino ed in particolare: tavole per la moltiplicazione, numeri, strisce composte da pallini per il sistema metrico decimale, tavole delle decine ed unità, orologio di cartone per insegnare le ore, tavole per la sottrazione, dei decimali, filastrocche per le addizioni e moltiplicazioni.428 Sebbene le relazioni lasciano intravedere una scarsa scolarizzazione, le Autorità Locali dell’Educazione inglese nelle loro investigazioni non colgono particolari differenze di preparazione dei bambini di The Family, rispetto ai coetanei all’esterno. “I bambini evidenziano una adeguata oralità, numerazione, capacità di lettura, il loro comportamento e relazione sia con gli insegnanti e fra di loro è eccellente”.429 Anche la scrittura risulta adeguata alle aspettative relative alla propria età. Si può pensare che, dal 1988 al 1993 ci sia stata una maggiore attenzione alla scolarizzazione e che The Family si sia sforzata per supplire alle carenze precedentemente evidenziate. E’ possibile che questa 427 Heavenly City School “Training Seminar…” cit. p. 53 428 Family Care Services (1982) “Childcare Handbook” vol. 2, Zurigo pp. 267- 298 429 Ward “The Right Honorable…” cit. p. 142 260 attenzione sia presente soprattutto nei paesi europei, dove più forte è la pressione sociale, ed ancora carente nei paesi del terzo mondo. E’ anche risaputo dell’esistenza di Case Esempio o Case per i Media (lo stesso giudice Ward ne fa un accenno) nelle quali viene mantenuta una qualità alta per dare un’immagine positiva ai visitatori importanti, quali ricercatori, studiosi, autorità. 5.2.2 GLI STUDI SOCIALI Comprendono lo studio della storia, avvenimenti contemporanei, profezia, antropologia, geografia fisica ed umana. Non c’è traccia di questo genere di insegnamento nella relazione della scuola giapponese. Nel rapporto dell’Autorità locale inglese si legge che il curricolo include anche queste materie. Si illustrerà il programma presentato dal Childcare Handbook. STORIA Il programma è costruito sulle MO letters riunito in un unico volumetto dal nome “7000 anni di storia mondiale”, comprende un periodo che va dalla Creazione del mondo al Millennio.430 I principi fondamentali per l’insegnamento della storia sono: - il corso della storia è determinato dalle scelte dell’uomo - la parola di Dio cambia il corso della storia - il mondo si è creato da Dio e l’evoluzione è falsità e negazione di Dio - Dio usa spesso gli infedeli per castigare i suoi figli ribelli (es. Barbari, Mongoli, Turchi, ecc.) E’ interessante dare un excursus al programma di storia per rendersi conto della stretta relazione fra le credenze e gli insegnamenti, e soprattutto 430 Family Care Services (1982) “Childcare Handbook” vol 3 Zurigo, pp. 79-247 261 per l’interpretazione semplicistica ed unilaterale, laddove non addirittura fuorviante, degli avvenimenti mondiali da parte di Berg. Il libro di storia inizia con la creazione, seguita dal diluvio universale, la vita post-diluviana e la ripopolazione della terra con i figli di Noè: Sem (i Semiti o asiatici) Cam (Camiti o Neri), Giafet (Giafettiti o Europei). La storia di Egitto ha inizio con la vendita di Giuseppe, figlio di Giacobbe, come schiavo che dà l’avvio ad una stirpe ebrea in Egitto, e termina con la fuoriuscita di Mosè, ebreo ma adottato dalla figlia del Faraone, ovvero l’esodo per raggiungere la terra promessa. L’Impero Assiro è la storia di Ninive e del profeta Giona, finito nella pancia di un pesce per essersi rifiutato di profetizzare la distruzione della città. Segue l’Impero Babilonese, ovvero la storia dei profeti Ezechiele, Geremia e Daniele, quest’ultimo accolto come saggio alla corte di Nabuccodonosor, cui predice la conquista di Babilonia ad opera di Ciro dei Medo-Persi. Ciro proclama la liberazione degli Israeliti e favorisce il loro rientro in patria, guidati da Ezra e Nehemia. La Grecia è l’Impero di Alessandro Magno, la cui importante opera di conquista favorirà la diffusione del vangelo sotto l’Impero Romano. I Romani renderanno stabile l’eredità lasciata dai Greci con un lungo periodo di pace, nuove vie di comunicazione, un’unica lingua. Le persecuzioni dei Cristiani furono la volontà di Dio per obbligarli a disperdersi e diffondere la parola, ma allo stesso tempo furono la causa della caduta dell’impero, ormai troppo grande ed indebolito. L’Editto di Costantino fece del cristianesimo la religione ufficiale, ma il messaggio si contaminò con false dottrine, ed i cristiani continuarono ad essere perseguitati. La corruzione dei romani fu la causa delle invasioni barbariche. Con Maometto, uomo illuminato da Dio perché riportò la sua gente ad una fede monoteista, nacque l’islamismo che durante il Medioevo sarebbe stata la piaga di Dio per l’idolatria della Chiesa Cattolica Romana. Le crociate 262 furono probabilmente volute dagli Ebrei che miravano a liberare Gerusalemme. Ai monasteri il merito di aver salvato la cultura occidentale durante le invasioni barbariche. Fra i principali personaggi medioevali: Riccardo Cuor di Leone, Pietro l’Eremita, Robin Hood, il Pifferaio Magico (uno zingaro), Mago Merlino, Alfredo il Grande (o re Artù), Giovanna d’Arco. La Riforma fu la rottura dal sistema del papato, posseduto dal diavolo. Lutero avrebbe potuto rompere definitivamente con la Chiesa Cattolica se non si fosse compromesso con le istituzioni attraverso la condanna della rivolta dei contadini. La vera chiesa ha sempre dovuto lottare contro il sistema: è il caso degli Ugonotti, sterminati da Caterina de’ Medici. L’America nasce sotto il segno della libertà di religione, sebbene a farne le spese furono gli indiani d’America, ma evidentemente Dio lo permise a causa delle credenze nella demonologia dei popoli indigeni. Dai suoi albori improntati ad una rigida fede puritana, L’America sarebbe diventata l’emblema della corruzione e della violenza. Dio volle che Napoleone fiaccasse un’Europa corrotta, ma non appena sfidò le autorità ecclesiastiche e volle incoronarsi da solo, perse la benedizione dall’alto e venne sconfitto terminando i suoi giorni in esilio. Dio usa chiunque per adempiere il suo piano, perfino Enrico VIII che ruppe i rapporti con la Chiesa Cattolica. Oliver Cromwell guidò l’Inghilterra verso un nuovo impero eretto su principi di libertà e democrazia. Fin quando l’Inghilterra e l’America portarono la fede del vangelo in ogni paese che conquistarono, Dio le rese nazioni grandi, ma quando cominciarono a distruggere la terra ed i popoli, Dio distrusse loro. Fu la fede in Hume, Darwin, Marx e Churchill a portare la distruzione dell’Impero Britannico in primo luogo e dell’America successivamente, mentre il potere rosso cominciava a fare il suo ingresso nella storia mondiale. 263 La rivoluzione russa fu guidata dagli ebrei Max, Lenin e Trotsky, ma quando i russi avrebbero preso il comando facendo a meno degli ebrei, questi ultimi si sarebbero schierati contro di loro. La gente riceve quello che merita, ed Hitler raggiunse il potere perché la Germania si era ormai allontanata da Dio con le idee di Nietzche. Hitler cercò di salvare il mondo dagli ebrei e i comunisti, ma lo fece in modo sbagliato, “nella carne” senza richiedere l’aiuto dello spirito di Dio, anzi con l’aiuto del diavolo. Non è vero che uccise sei milioni di Ebrei, forse non arrivò neanche a 60.000. Gli Ebrei, scappati in America, tentarono di prendere il potere con il comunismo ma, accorgendosi che non ce l’avrebbero mai fatta, adottarono il capitalismo. AVVENIMENTI CONTEMPORANEI Accenna alla guerra fredda, alla futura distruzione dell’America, Babilonia la meretrice, probabilmente per mano dell’anticristo. I Bambini di Dio saranno i profeti del tempo della fine e l’anticristo firmerà il patto nel 1985, mentre Gesù tornerà nel 1993 e ripristinerà una specie di paradiso durante il Millennio. PROFEZIA Insegna cosa sia un profeta e quale il suo compito, come una persona diventa profeta e come si riceve il messaggio divino. Bisogna obbedire ai profeti di Dio, perché Egli li protegge ed opera in modo miracoloso attraverso di loro. Qualche volta debbono fare cose strane, come Osea che sposò una meretrice, Isaia che girò nudo per tre anni, Ezechiele che mangiò escrementi. Dopo questa parte introduttiva, si illustra la storia del profeta David Berg.431 431 Ibidem pp. 308- 350 264 ANTROPOLOGIA E’ lo studio dell’uomo, della sua capacità a trasformare la realtà in cui vive, sia deserto od oasi, ma anche della sua avidità visibile in quei ricchi che distruggono l’equilibrio per la bramosia di avere di più. Fin dal giardino dell’Eden l’uomo, disobbedendo alle leggi divine, si è allontanato dalla felicità e si è caricato di dolori. Il programma include anche la conoscenza delle tipologie umane, secondo il Sermone della montagna nel vangelo di Matteo, capitolo 5; ed i bisogni principali dell’uomo. GEOGRAFIA FISICA Il modo migliore per studiarla è viaggiando e prestando attenzione al paesaggio ed alla natura. GEOGRAFIA UMANA Studia gli usi e costumi dei popoli e le differenze culturali, le occupazioni. Si può presupporre che la mobilità di The Family permetta di avere una conoscenza diretta di altre popolazioni e delle tradizioni popolari. Altri concetti sono le organizzazioni sociali ed i governi. 5.2.3 LE SCIENZE NATURALI La natura è la dimostrazione visibile e tangibile del potere di Dio e delle sue realtà spirituali. La scienza dell’uomo, invece, è uno strumento che serve ad eliminare il creatore, glorificando al suo posto la creazione. Conoscere il creato ci aiuta ad amare Dio e capire il suo mondo spirituale, preparandoci ad individuare le insidie ed i trucchi del diavolo. Il programma di scienze comincia verso i 4-5 anni. Ai bambini viene presentato che il potere del miracolo è superiore a qualunque conoscenza scientifica dell’uomo. Gli esercizi preliminari si basano sulla 265 discriminazione degli oggetti in rapporto ad una variabile, attraverso l’utilizzo dei cinque sensi. “Le MO letters sono un’eccellente fonte di informazione scientifica perché consentono l’aggiunta di un buon parallelo spirituale”432 Ecco alcuni argomenti di approfondimento o discussione: “Luce d’amore” (n° 307) introduce il sistema solare; “Fede” (n° 73) il vuoto, la pressione e le proprietà dei liquidi; “Il sesso funziona” (n° 306) evoluzione ed elettricità; “Il potere della preghiera” (n° 302) la legge della fisica; “Indigeno” (n° 315C) la semina e la crescita delle piante; “Un veggente vede il futuro” (n° 285) inquinamento, missili e satelliti; “L’antenna” (n° 307B) la radio; “L’albero” (n° 319) le parti dell’albero; “Demonologia” (n° 275A) la ricerca scientifica moderna; “Dare il nome al bambino” (n° 338) gli animali. Altre occasioni di apprendimento provengono dalla vita pratica secondo il metodo imparare facendo: il tempo, le piante, l’igiene ed il corpo umano.433 Nella scuola giapponese si accenna alla presenza di un pannello detto “Pannello dei Progetti”, sul quale gli insegnanti decidono di appendere i lavori dei bambini sul tema scelto per la settimana, es. sistema solare. “E’ anche un modo per mostrare al Sistema cosa state insegnando ai vostri studenti ed irrobustire lo studio con un’attività”434 Nel rapporto delle Autorità Locali inglesi si legge che il programma di scienze è poco coerente, i lavori raccolti nel portfolio indicano che le scienze sono più teoriche che pratiche, tuttavia le abilità sulle informazioni tecnologiche sono ben sviluppate. 432 Ibidem p. 444 433 Ibidem pp. 426- 674 434 Heavenly City School “Training Seminar…” cit. p. 37 266 5.2.4 LE DISCIPLINE ESPRESSIVE Si intendono principalmente la musica, il disegno ed il teatro, soprattutto la musica ed il teatro ricoprono un ruolo fondamentale perché favoriscono sia le relazioni che la testimonianza. Cantare è naturale dato che i membri di The Family cantano ogni giorno. E’ tuttavia necessario contenere la tonalità per i bambini piccoli in un’ottava, dato che le loro voci non possono espandersi oltre. Le marce sono ideali per imparare il ritmo.435 Nell’esperienza della scuola giapponese si crea un gruppo musicale molto importante, vengono scelti i bambini più intonati e gioiosi. Si sceglie un repertorio di canzoni e i bambini che possono rappresentarle meglio. Il programma delle canzoni è strutturato sulla base degli obiettivi, ad esempio se lo scopo della testimonianza è la salvezza delle anime saranno scelte canzoni sulla salvezza. ecc. Le canzoni dovrebbero preparare la strada all’esperienza successiva. Per raggiungere risultati importanti i bambini devono sacrificarsi e mancare alla partecipazione di molte delle attività insieme ai propri coetanei, come l’uscita giornaliera, la scuola, il video. Dati gli obiettivi, cantare diventa un lavoro per quei bambini che appartengono al gruppo musicale: “Usiamo il gruppo di cantanti principale per presentare una squadra addestrata ed infuocata [piena di entusiasmo], come esempio della nostra scuola. Abbiamo cercato i bambini con più talento per questo ministero speciale e li usiamo su base giornaliera… Essere severi ha portato buoni frutti, facendoli considerare il lavoro con serietà”436 Ai bambini si insegna a creare un contatto con gli occhi degli ascoltatori ed essere sempre sorridenti. I piccolissimi sono la principale attrazione e riescono a toccare il cuore del pubblico. 435 Family Care Services “Childcare Handbook” vol 3 pp. 342- 364 436 The Heavenly City School “Training Seminar…” cit. 47 267 Il disegno comprende soprattutto il colorare e disegnare. Molto più importante è il teatro e la drammatizzazione. Si insegna la recitazione, l’espressione del viso e del corpo, il mimo. Le scenette vengono largamente usate per veicolare il messaggio all’interno della comunità, e per la testimonianza. Di notevole rilevanza le video-cassette Kiddy Video, prodotte in Giappone dal gruppo dei cantanti bambini e vendute da anni per le strade di molti paesi nel mondo. Le canzoni di The Family, abilmente e vivamente interpretate con danze, coreografe e scenette dai bambini, costituiscono un prodotto di alta qualità, tuttavia, a mio avviso, siamo al di fuori del concetto di educazione musicale, la definirei piuttosto addestramento professionale. RIEPILOGO Una prima osservazione è il contrasto tra l’idea di assolutismo culturale ed educativo proposto da Berg in “Ci sono assoluti” e quella di falsificazionismo della metodologia scientifica. Berg sostiene, infatti, che l’educazione moderna, fondandosi sul concetto che non ci siano verità assolute, ha distrutto la fede in Dio. Il razionalismo critico popperiano ha impostato una ricerca ed un modo “di far scienza”, sicuramente in contrasto con la rivoluzione scientifica iniziata da Bacone e Galileo. Oggi lo scienziato, invece di scoprire quelle leggi universali e divine sottostanti ai fenomeni, procede dimostrando che una teoria, accettata fino a quel momento, è falsa. Accettando il dubbio, procede a piccoli passi in modo ricco e dinamico. Questa impostazione, che senz’altro ha avuto contraccolpi anche nella ricerca pedagogica, richiede un atteggiamento di maggiore umiltà ed elasticità da parte dei ricercatori, ma è anche una garanzia di democrazia. Una seconda considerazione scaturisce dall’analisi dei programmi presentati nel Childcare Handbook. Fra questi in particolare il programma 268 di storia, nel quale può essere chiaramente osservato l’assolutismo ideologico e l’interpretazione unilaterale e spesso falsa di Berg, la revisione dei contenuti che debbono rafforzare l’ideologia. Su questa base è difficile immaginare come possa essere garantito il diritto all’informazione, considerando inoltre che viene proibita o limitata la fruizione di letture e contenuti diversi, si blocca qualunque possibilità di acquisire elementi che contrastino e falsifichino quelli proposti. Il giudice Ward osserva che in un ambiente così ristretto una mente curiosa soffre. A mio avviso il rischio è anche quello di formare una persona disadattata per la manipolazione e deformazione dei contenuti, che non può che condurre ad una conoscenza deforme e campanilistica della civiltà dell’uomo. Si osserva in aggiunta, uno squilibrio ed un’incoerenza nelle metodologie: mentre la lettura e la matematica si affidano principalmente all’abilità mnemonica, il portfolio è un metodo innovativo. I contenuti delle scienze, delle materie artistiche sono molto carenti; la motricità, in quanto ginnastica, è limitata alla sola uscita (get out) giornaliera. In “Sei un buono sportivo” Berg condanna gli sport per la competizione legata alle gare ed ai giochi. Traspare un’impronta pragmatica, tipicamente americana, improntata all’imparare facendo e, sebbene si scoraggi l’uso della critica e del dubbio con riferimento al modo di intendere la vita o le verità approvate dal gruppo, nella pratica giornaliera sembrerebbe che ci sia una disposizione al cambiamento, a rispondere ai feedback negativi rivedendo ciò che non funziona. Questi aspetti opposti, ambivalenti ed incoerenti sono visibili e permangono in molte aree della realtà e del pensiero di The Family e non possono che condurre ad una formazione insufficiente, incoerente e sicuramente deleteria per l’equilibrio psichico, morale e cognitivo dei giovani studenti. 269 CAPITOLO 6 LA RICERCA EDUCATIVA 6.1 LA RICERCA Con la presente ricerca si tenta di investigare in che modo la letteratura e gli studi, fin qui presentati, trovino posto nella vita reale degli ex affiliati. Originalmente si era cercato un contatto per svolgere la ricerca all’interno della comunità, naturalmente con obiettivi diversi ma, non avendo ricevuto alcuna risposta, si è ritenuto necessario rivolgersi agli ex affiliati. 6.1.1 QUADRO TEORICO I dati raccolti dall’American Family Foundation, organizzazione che si occupa dello studio ed informazione sulle sette e che offre assistenza ai fuoriusciti, rivela la quasi totale inesistenza della letteratura scientifica sul problema dei minori nelle sette. La maggior parte dei dati raccolti dall’organizzazione proviene da casi giudiziari e dall’esperienza di recupero. Gli studi effettuati sui documenti di casi giudiziari evidenziano negligenza medica spesso risultante in decessi dei minori (Swan 1990), eccesso di disciplina, trascuratezza e negligenza medica (Gaines, Wilson, Redican, Baffi, 1984), sfruttamento economico, abusi sessuali, e morti derivanti da riti esorcizzatori. I bambini sono più soggetti ad abusi e negligenze nelle sette per la forte dipendenza dei membri dalle idiosincrasie ed ideologie sul fondatore, che tendono ad essere non falsificabili e sacralizzate (Markovitz e Halperin 1984). Quanto più la struttura è gerarchica, tanto più i genitori assumono il 270 ruolo di intermediari tra l’ideologia, il fondatore ed i figli. Uno dei pericoli maggiori nasce quando il genitore deve mostrare fedeltà al fondatore attraverso il sacrificio dei figli e quando il genitore accumula eccessiva rabbia e frustrazione a causa del sistema sociale di controllo di premi e punizioni, che poi successivamente rischia di sfogare sui figli (Landa 1990) Considerando in modo particolare i Bambini di Dio/The Family, ricerche precedentemente svolte, considerano il gruppo come una delle sette maggiormente abusive per le donne (Kent, 1994- Balch, 1996), sfruttate sessualmente ed obbligate a partorire figli attraverso una genitorialità forzata (Williams, 1998). L’analisi psicoanalitica del fondatore (Kent 94) avanza l’ipotesi di una struttura patriarcale che garantisce agli uomini della comunità di soddisfare i propri desideri sessuali in modo superiore che in un contesto normale della società. Nella relazione matrimoniale il marito è capo del matrimonio, dispone del corpo della moglie e può arrivare anche alle percosse. Williams applica la teoria del modello patriarcale (Jacobs 1984) , ma utilizza il concetto di “genitorialità forzata” (Arditi 1992) per spiegare la sottomissione volontaria delle donne agli uomini della comunità, per esempio, nell’accettazione di gravidanze. L’analisi non coincide con quella di Susan Palmer, sociologa e studiosa del Dipartimento di Dawson (Quebec, Canada) e membro di AWARE. La studiosa, dopo un’osservazione partecipante di una settimana in una casa di The Family nel sud della California, durante la quale aveva somministrato interviste ai membri della comunità, condotto questionari e studiato letteratura, rileva che la teoria del controllo patriarcale non può essere applicata a The Family, in quanto uomini e donne condividono le stesse mansioni di responsabilità e di lavori domestici. Sulla base di questa rilevazione, ulla suddivisione per gruppi di età, e basandosi sul suo buon senso, la studiosa 271 nega la possibilità di abuso sessuale su minori.437 Dello stesso avviso Lilliston e Shepherd (psicologo e sociologo) che sottopongono 32 bambini di due Case a test psicologici per valutare il loro sviluppo emotivoaffettivo, cognitivo e sociale. (test Wechsler Intelligence Scale for Children, Wide Range Achievement test e test di personalità). Conducono interviste in profondità per valutare le attitudini degli adolescenti e degli adulti verso l’educazione, la socializzazione, ed i valori. Osservano gli adolescenti in modo informale. Evidenziano un clima positivo ed assenza di evidenze di possibili abusi sessuali. Suggeriscono un clima positivo, i bambini più piccoli si dimostrano emotivamente equilibrati, cognitivamente avanzati ed adattati.438 La ricerca di Kent (1998) sui Victor Camps offre un altro squarcio sulla struttura di The Family, quando prende in considerazione i programmi di indottrinamento per la riconversione degli adolescenti ed ipotizza l’applicazione del lavaggio del cervello sui membri della seconda generazione. La teoria dell’attribuzione applicata alla psicologia della religione (Spilka, Shaver, Kirkpatrick, 1985) viene utilizzata per spiegare la formazioni di categorie concettuali con le quali gli aderenti attribuiscono la causa degli eventi. In particolare, nella ricerca Kent prende in esame gli eventi tragici, ed in particolare la morte di due bambini in The Family per spiegare come gli eventi avevano piegato la volontà delle madri alle richieste comunitarie. Il fatto che Dio utilizzi le sofferenze del figlio come rimedio estremo per assicurarsi l’obbedienza del genitore, suggerisce che il controllo sociale passi attraverso le relazioni affettive (coniugi e figli). Il sistema di attribuzione può variare per uomini e donne nei NMR, ma le donne spesso sperimentano una doppia sottomissione (Jacobs 1984). 437 Susan Palmer “Heaven’s Children” cit. p. 22 438 Lilliston e Shepherd “Psychological Assesment of Children”pp. 47-56 272 6.1.2 OBIETTIVI La ricerca investiga due ambiti diversi: il processo di affiliazione e distacco e l’educazione che i bambini hanno ricevuto in The Family e cerca di stabilire se ci siano collegamenti fra questi due ambiti. Si cercherà di verificare le difficoltà vissute dall’ex-membro al momento del distacco, e l’esperienza del legame familiare vissuto all’interno della setta. INTERVISTA TESI PER MADRE E PADRE INDIVIDUALMENTE 1. Età______ Anni in Famiglia _______A quale età si è unito in Famiglia? ________In quale anno ha lasciato la Famiglia?___________ Studi svolti prima della Famiglia___________ _ dopo___________ 2. Cosa l’ha attratto della Famiglia? 3. Cosa le ha fatto prendere la decisione di entrare in Famiglia? 4. Se e quando si è sentito legato da vincoli di fedeltà? 5. Può raccontare la sua esperienza di conversione? 6. In che modo la sua entrata in Famiglia ha rappresentato un cambiamento rispetto alla sua vita precedente? 7. Ha incontrato l’opposizione dei suoi famigliari o di altre persone? 8. Ha avuto figli in Famiglia? __________ Quanti? __________Ha lasciato figli in Famiglia?_______ quanti? ______ Perché? vede ancora? Se ha lasciato figli li Che rapporto ha con loro? 9. Che status aveva in Famiglia? D.O. anni_______ TRF anni ______ altro ______ anni_____ 10. Perché è uscito dalla Famiglia? 11. Quali sono i problemi maggiori che ha affrontato nel lasciare la Famiglia? 12. Quali sono stati le maggiori difficoltà nel processo di riadattamento alla società? Le ha superate? 13. Che peso ha avuto l’educazione dei suoi figli nella scelta di lasciare la Famiglia? Moltissimo/ abbastanza/ poco/ nullo 14. E’ ancora in contatto con la Famiglia o con qualche membro? 273 15. Riceve loro pubblicazioni? 16. Cosa pensa dell’educazione che i suoi figli hanno avuto in Famiglia? 17. Ci sono stati episodi che l’hanno convinta di questo? 18. Qual era, secondo lei, il rapporto tra la famiglia ( padre, madre, figli) e la comunità? 19. Qual è dal suo punto di vista l’aspetto più negativo dell’educazione in Famiglia? 20. E quale aspetto era inaccettabile per la sua coscienza? 21. In che modo ha dovuto equilibrare l’esperienza educativa dei suoi figli, una volta fuori dalla Famiglia? 22. Ha dovuto consultare uno specialista od altre figure al di fuori del suo nucleo familiare per aiutarla nell’educazione dei suoi figli, una volta lasciata la Famiglia? Quale professionista? Quali disturbi accusavano? 23. Segue ancora le indicazioni della Famiglia sull’educazione? Se sì, in quali aspetti? 24. In che modo è cambiato il rapporto con i suoi figli da quando ha lasciato la Famiglia? 25. Può indicare il suo stato d’animo se pensa al rapporto con i suoi figli in Famiglia? Perché? 6.1.3 SOGGETTI La ricerca si estende a 14 soggetti, 5 uomini e 9 donne di età compresa tra i 38 e 50 anni con una media di 44 anni, 6 sono americani e 8 italiani. Gli ex-membri hanno vissuto in comunità da un minimo di 7 anni e mezzo a un massimo di 24 anni, con una media di circa 14 anni. La media dell’età di adesione è di 21 anni (tra i 16 e i 28 anni). Tutti i soggetti sono padri e madri ed hanno un totale di 74 figli con una media di 5,6. Dei 14 ex affiliati 6 avevano il diploma di terza media prima di unirsi, 7 un diploma di scuola superiore, uno il diploma universitario. Dopo aver lasciato la comunità 8 sono tornati a studiare. Dei 6 con un diploma di terza media, 4 non hanno intrapreso alcuno studio, uno ha effettuato un corso di 274 informatico, ed uno ha preso la laurea in sociologia e sta studiando per il dottorato. Va menzionata la difficoltà di reperire persone disponibili a parlare della propria esperienza. Su 32 ex-membri contattati personalmente, solo 14 hanno aderito. La ricerca è apparsa per oltre tre mesi sul sito web degli ex-membri, ma nessuna risposta è pervenuta attraverso quel canale. 6.1.4 MATERIALE Il questionario è stato somministrato principalmente per posta elettronica, dato che la maggior parte degli ex-membri è residente negli Stati Uniti. In Italia, invece, è stato somministrato per telefono ed intervista personale. Due degli ex-membri hanno ampliato le loro risposte scrivendo delle lettere personali. La differenza delle modalità di somministrazione dipende esclusivamente dalla distanza degli intervistati e dall'impossibilità di raggiungerli personalmente. I soggetti hanno, in ogni caso, risposto in modo esauriente e chiaro. Per la differenza di metodo nella raccolta dei dati si preferisce considerarlo un sondaggio. 6.1.5 PROCEDURA La raccolta è stata effettuata a palla di neve tramite una prima conoscenza personale che ha stabilito poi i successivi contatti. L’intervista è stata formulata in italiano e successivamente in inglese. Le risposte sono arrivate individualmente ed immediatamente registrate con un numero di codice per garantire il rispetto della privacy. La ricerca è iniziata a maggio 1999 e si è conclusa a ottobre 1999. I tempi di risposta sono stati lunghi anche perché, considerando la delicatezza delle tematiche esposte, non si voleva appesantire ulteriormente i genitori con date troppo rigide. Ai soggetti è stata data la garanzia dell’anonimato. 275 6.1.6 ANALISI DATI Le risposte sono state elaborate con la generazione di categorie alle quali le prime interviste sembravano collegarsi. Da questa prima lettura di categorizzazione si è impiegata una metodologia interpretativa soggettiva per generare nuove categorie più ampie, in grado di facilitare una lettura delle risposte. L’AFFILIAZIONE L’argomento è coperto dalle domande 2, 3, 4, 5, 6, 7. Le risposte hanno evidenziato un primo momento di attrazione e successivamente il momento di decisione che a volte si accompagna con un’esperienza personale, il cambiamento rappresentato dall’adeguamento ad un nuovo codice di vita e l’opposizione dei familiari. I soggetti descrivono un primo momento di attrazione ad un modo di vita alternativo che si richiami ai valori più radicali del messaggio cristiano (4), agli aspetti sociali del vivere comunitario (5), alle relazioni soddisfacenti che si sviluppano: in modo particolare amicizia, unità (5). Gli ex- membri hanno deciso di voler entrare in comunità per servire Dio (4), l’umanità (4), per scappare da eventuali situazioni problematiche o insoddisfacenti (2), in seguito ad innamoramento di qualcuno all’interno (2), perché aspiravano ad avere gli stessi benefici dei membri (2). La decisione è spesso accompagnata dalla conversione, un’esperienza mistica e personale (5), di cambiamenti, miglioramenti personali come la perdita di vizi o il superamento di depressione, o trasformazioni positive del carattere (4). L’affiliazione porta ad un totale cambiamento rispetto alla vita precedente. Si parla di cambiamenti positivi e miglioramenti per aver trovato uno scopo di vita (3), liberazione dalla droga e depressione (1), miglioramento del carattere (1); ma anche di cambiamenti negativi con perdita della libertà (1), di una vita privata (1), voto di ubbidienza e 276 sottomissione (5), distruzione di propri valori (1), adesione ad una vita di rinuncia e sacrificio (1), perdita di contatti con la famiglia, amici, scuola (3), protezione contro qualunque influenza esterna (1). L’opposizione dei famigliari non serve a bloccare l’adesione. In alcuni casi la persona è già indipendente e non c’è vera opposizione (4). In un caso i genitori sono addirittura felici della scelta, ma quando l’opposizione si sviluppa non serve comunque a trattenere il giovane (7), perché addirittura viene vista come una prova importante per il discepolo (2). Si evidenziano momenti diversi di adesione con la creazione di vincoli e legami settari immediatamente al momento di adesione (8), oppure dopo gravidanze o rapporti sessuali (4). In 2 casi non si sviluppano i legami di fedeltà e la persona rimane solo per aver sviluppato legami familiari all’interno. Quindi il 46 % rimane per aver stretto qualche forma di rapporto familiare. IL DISTACCO L’argomento è coperto dalle domande 10, 13, 14, 15. Il distacco è stato definito come una perdita di rapporti con gli altri membri (10), con eventuali parenti (2) o amici (1). Solo in un caso l’ex membro è rimasto in contatto con i membri. La perdita di interesse verso le pubblicazioni di The Family è collettiva (13). L’educazione dei propri figli ha avuto moltissimo peso nel lasciare la comunità (9), abbastanza peso (3), nullo per mancanza di figli (1) o per aver goduto di privilegi grazie ad una propria posizione di comando (1). I soggetti si sono staccati dalla setta per molteplici ragioni. Vengono indicate: il rifiuto alle pratiche comunitarie (9) e fra queste in particolare la totale obbedienza (2), FFing e Escort (3), separazione dai figli (2) esperienza diretta di abusi sessuali su minori (3). Altre cause addotte sono 277 la sfiducia verso il fondatore (2), l’esperienza diretta di sofferenza personale (2), le false dottrine (4). In questo ultimo caso si possono differenziare: l’eccessiva paura della persecuzione (1), le false profezie (1), le contraddizioni di comportamento (1). Ultima causa di separazione è la scomunica (2). Solo in due casi la persona si è allontanata perché cacciata, negli altri ha volontariamente lasciato il gruppo. PROBLEMATICHE DEL DISTACCO L’argomento è coperto dalle domande 11, 12, 22. Si distingue un primo momento immediatamente successivo al distacco in cui le principali difficoltà sono rappresentate dalle necessità materiali: bisogni finanziari (6), ricerca di casa o lavoro (6), povertà (1). Si denunciano anche stati di sofferenza più o meno gravi, descritti in forme e simbologie molto ricche: sensi di colpa (4), paure e fobie di vario genere (4), vergogna (1), depressione (2), alienazione (2), perdita del senso di appartenenza (1), impossibilità a comunicare (2), malattia (1), forte stato di depressione (1). E’ interessante notare che questi stati di sofferenza sono solamente femminili. Altri parlano di conflitti di adattamento che attiene allo stato cognitivo perché l’individuo deve riconvertire un proprio stile di vita, ma non necessariamente sperimenta un profuso stato di sofferenza. E’ come una nuova presa di coscienza, uno stato di disillusione per l’esperienza negativa (2), la consapevolezza di dover ricominciare da capo (1), il dover imparare a prendere decisioni (1), smettere le vecchie abitudini (1). Un’altra categoria di problematiche sono situazioni che trovano origine nell’affiliazione, ma si manifestano all’uscita: divorzi dal marito (3), rapporti difficili con figli (2). In un momento successivo si evidenziano gli sforzi per integrarsi nella società. Questo comprende la necessità di creare relazioni di amicizia 278 e di sviluppare fiducia nelle persone (6), di mantenere un ideale cristiano per i propri figli e continuare un’opera missionaria (3), acquisire capacità contrattuale, superando il divario per il progresso tecnologico (2), imparare a fare cose pratiche, come aprirsi un conto corrente (1), adattarsi con stipendi minimi e tanti figli da mantenere (1). La maggior parte dei soggetti ha fatto ricorso a degli esperti per superare problematiche conseguenti alla vita comunitaria. Si è ricorso alle seguenti figure professionali: - psicologi e psichiatri per un grave caso di esaurimento nervoso, per il tentato suicidio di due adolescenti, per curare i disturbi alimentari di anoressia e bulimia in due adolescenti, per disabilità cronica di un minore a causa della violenza ricevuta, per aiutare il genitore nel rapporto con il figlio, per aiutare i figli nel processo di adattamento o per abituarsi ad un nuova figura genitoriale - Mediatori familiari e avvocati per divorzi e problemi fra coniugi - Pedagogisti per problemi di apprendimento e iperattività - Autorità giudiziarie per problemi legate alla custodia dei figli - Ginecologo per abuso sessuale di minore LEGAME FAMILIARE L’argomento è coperto dalle domande 18, 24, 25. La quasi totalità dei soggetti denuncia di aver avuto difficoltà a vivere un rapporto familiare perché il rapporto di lealtà e fiducia verso la comunità è superiore al legame familiare (5). Il legame di coppia è inesistente soprattutto se i coniugi sono molto impegnati per la comunità (5), quando c’è, viene strumentalizzato per sottomettere il genitore alle richieste comunitarie (3). In un caso la donna denuncia l’imposizione di una relazione del marito con un’altra donna con la quale aveva avuto altri 279 quattro figli. I figli appartengono alla comunità (1), bisogna sottomettersi alle richieste comunitarie (2), si ha difficoltà a costruire un rapporto quando si esce (1), il rapporto di coppia è gerarchico e la donna è maltrattata. Solo in un caso il genitore non denuncia alcun problema, ma specifica di aver avuto compiti di leadership e di essere riuscito ad avere il controllo dei suoi figli. I dati più interessanti emergono quando si chiede di descrivere in che modo è cambiato il rapporto tra genitori e figli dopo il distacco. La quantità di definizioni positive rende l’idea di degli aspetti mancanti in comunità, soprattutto se poi confrontati con la domanda che cerca di stabilire i sentimenti evocati nel pensare alla propria relazione con i figli quando si era nel gruppo. Le domande cercano di acquisire vari livelli di informazione: opinioni, emozioni e fatti.439 Il cambiamento di rapporto tra genitori/figli ricopre tre aree: le aspettative, la capacità comunicativa e la relazionale. I genitori asseriscono di avere meno aspettative e perfezionismo e li lasciano liberi di scegliere (2), cercano di creare un’amicizia ed una comunicazione (2), sono più liberi di parlare di tutto (2) e più spontanei (1). Il rapporto è più umano (1), i genitori sono più affettuosi (2), possono amare i figli più liberamente (2), hanno un rapporto più intimo e profondo (3), si sentono più responsabili per loro (2), sono esausti per l’impossibilità di occuparsi di tanti figli con poche risorse. Qualcuno è andato all’opposto viziandoli, mentre in un caso il padre non ha mai avuto rapporti con la figlia perché sono separati e la madre vive in un altro continente. Nel sollecitare le emozioni che si provano ripensando al rapporto con i propri figli quando si viveva in The Family, i genitori sperimentano sentimenti di inadeguatezza per aver voluto obbligare e modellare i figli ad una propria scelta (1), sensi di colpa (2), di privazione come madre (1), di angoscia e paura di perderli (2) e per la sfiducia nei confronti di altri 439 Silvia Kanitza (1993) “Che ne pensi”? Roma, La Nuova Italia Scientifica 280 membri (1), di tristezza per non aver potuto dare quello che si sarebbe voluto (1), o per non aver potuto partecipare ai momenti più importanti e felici della loro vita (1). Evidenziano un rapporto conflittuale (1), poco spontaneo perché mediato dall’ideologia (1), distante per la rottura di legami familiari (1), formale (1). I rapporti coniugali si sono distrutti o non esistono per 7 soggetti. EDUCAZIONE IN THE FAMILY L’argomento è coperto dalle domande 16, 17, 19, 20, 21, 23. Le domande cercano di stabilire l’educazione ricevuta dai bambini attraverso le opinioni, le emozioni, e i fatti esemplificativi portati dai genitori. Questi si esprimono attraverso aggettivi, quali l’educazione è inadeguata, cattiva, pessima, condizionante, settaria, settoriale, opportunistica, incoerente, repressiva, falsa, rigida, priva di sentimenti, semplicistica, povera, fondamentalista, poco critica, imperniata sul dovere, violenta, insufficiente, eccellente, non tutto era male. Quando si chiede di dare esempi per giustificare la propria opinione, i genitori rispondono per lo più con delle categorie e non con fatti specifici. Si fa riferimento soprattutto alla violenza fisica, percosse o altre forme di castighi (5), chiusura mentale, estrema direttività ed il non insegnare al bambino a fare scelte nella vita (3), il preferire che il bambino si impegni in attività comunitarie, piuttosto che ricevere un’educazione (2). I genitori si lamentano della criminalizzazione (2), l’imposizione di valori destrutturanti alla personalità del bambino ed atti solo alla formazione di pregiudizi (1). Gli unici esempi concreti sono una madre che giudica l’educazione eccellente perché la figlia in età prescolare aveva appreso a leggere precocemente, ed una madre che esprime il suo disappunto verso la comunità perché aveva sorpreso sua figlia di 3 anni nell’atto di masturbare uno dei leader della comunità. La mamma che afferma che non tutto era 281 male, si riferisce al fatto che un po’ disciplina e di direttività nell’educare i figli è necessaria, ma naturalmente in modo equilibrato e non esagerato come in comunità, e crede di aver lasciato troppa libertà ai figli al distacco dalla comunità. Va rilevato che la domanda era aperta e quindi poteva permettere risposte negative o positive. E’ interessante notare che la mamma che ha descritto l’educazione eccellente, si riferiva alla scolarizzazione, e che comunque era fuoriuscita nel 1978 quando ancora gli abusi sui bambini erano inferiori, i suoi stessi figli non superano i 4 anni al momento del distacco. La mancanza di episodi specifici in quasi tutti i casi può far pensare ad una riluttanza dei genitori ad esporsi con la denuncia di fatti, oppure si può pensare di essere in presenza di comportamenti reiterati nel tempo, tanto da non riuscire a trovare un esempio specifico. Si sono volute differenziare la descrizione di aspetti negativi da quelli intollerabili per la propria coscienza, ma in realtà si è notato che i genitori rispondono in modo simile: alcuni rispondono in modo esattamente uguale ad entrambi le domande, altri invertono le risposte, ma sostanzialmente si evidenziano le stesse categorie di risposte, a parte qualche piccola differenza. Fra gli aspetti negativi si cita la repressione della personalità e l’etichettatura, fra gli aspetti intollerabili si denuncia la privazione dei diritti fondamentali e di libertà, e la mancanza di sviluppo delle capacità innate del bambino, l’uso superficiale di qualche sua capacità per gli scopi comunitari. Per quanto riguarda le risposte comuni i genitori denunciano: estrema disciplina e castighi (7), la separazione dei figli dai genitori (5), l’eccessiva enfasi sul sesso e abusi sessuali (10), condizionamenti e lavaggio del cervello (4), mancanza di scolarizzazione ed insufficiente 282 preparazione alla vita (6), isolamento del bambino ed impossibilità a stringere amicizie (2). La cura dei genitori si orienta su due ambiti: frequenza alle scuole pubbliche (7), e la necessità di spiegare il cambiamento di vita (4). In alcuni casi i genitori non prendono provvedimenti perché i bambini sono troppo piccoli al momento del distacco e quindi possono integrarsi senza problemi, in un caso il figlio ha sempre vissuto fuori da The Family con la madre, che si era separata. Come si è precedentemente esposto, nove genitori su quattordici debbono affidarsi alle cure di specialisti per i problemi sviluppati a causa dell’affiliazione. 6.1.7 RISULTATI L’AFFILIAZIONE Dai dati si può avallare un modello volontario di affiliazione: la setta offre all’individuo delle risorse con le quali egli supera le sue difficoltà e soddisfa i suoi bisogni. “(…) E’ la soluzione concreta ad un dubbio esistenziale”.440 Importanti sono le relazioni affettive che si stringono e che facilitano l’adesione. “L’atmosfera comunitaria e l’apparente senso di affetto che le persone mostravano verso di me, il fatto che nella mia famiglia di origine ci fossero molti problemi, ha contribuito molto alla mia decisione di unirmi a loro per sfuggire ad una vita famigliare molto difficile". “Odiavo il mio lavoro, andavo male a scuola, avevo rotto con il mio fidanzato, la mia compagna di stanza se ne stava andando ed io dovevo ritornare con i miei genitori, avevo problemi finanziari. Incontrai questo gruppo e sembrava che rispondesse ai miei problemi, in più era per una nobile causa e mi piaceva vivere comunitariamente e servire Gesù.” 440 E. Pace “Le sette” cit. p. 84 283 La conversione è spesso accompagnata da un’esperienza fisica. “All’inizio, dopo aver parlato per tutto il giorno con un membro ho sentito una grand’emozione, sentivo che tutte le rotelle nel mio cervello si muovevano e mi si apriva l’intelligenza.” “Nel momento in cui pregai fu come se mi si fosse aperta una finestra di luce e finalmente ero riuscita a capire tutto.” “Chiesi allo Spirito Santo di riempirmi quando incontrai The Family. Fu un’esperienza spirituale portata dal mio desiderio di sentire qualcosa, e l’intensa influenza di fratelli e sorelle che lodavano Dio intorno a me.” Dalle risposte si evince che l’adesione è un processo a tappe. L’individuo aderisce alla setta pensando che soddisfi i suoi bisogni e, attraverso una serie di microdecisioni, arriva ad una scelta definitiva. Solo 8 persone su 14 asseriscono di aver creato immediatamente legami di fedeltà al gruppo; per il rimanente la decisione avviene in seguito ad altri eventi o non avviene affatto, ma la persona rimane nel gruppo perché ha ormai creato dei legami all’interno del gruppo, o per altre problematiche. “Mi sentii legata a The Family quando rimasi incinta. Perfino dopo essermi sposata pensai che avrei potuto andarmene un giorno se avessi voluto, ma con un bambino no”. “Quando mi fu presentato l’FFing sentii che non sarei più potuta tornare indietro.” “Non ho mai preso veramente una decisione, ma mi sono lasciato trasportare dagli eventi fin quando la ragazza con cui stavo è rimasta incinta. Allora mi sono sentito responsabile per quel bambino e non mi sono sentito di andare via. Cercavo di rispettare le regole perché solo così sapevo che avrei potuto avere più libertà e potevo mantenere i miei legami familiari, infatti chi non rispettava le regole veniva allontanato anche se aveva una famiglia all’interno”. L’affiliazione porta ad un cambiamento dello stile di vita. C’è un senso di gioia per aver trovato uno scopo di vita, aver stretto legami soddisfacenti che conduce a dei miglioramenti personali: c’è chi si libera 284 dalle droghe e da un senso di inutilità. Si registrano cambiamenti di carattere: maggiore tolleranza, pazienza, espansività, voglia d’amare. “In un primo periodo le cose mi venivano presentate belle ed affascinanti e quindi attraenti anche da un punto di vista spirituale e questo era un grosso cambiamento perché metteva pace nel mio cuore, un certo ordine nella mia vita di ogni giorno, cibo sano, vita sana, buoni pensieri di aiutare gli altri a fare del bene. Era uno spirito francescano cui anelavo perché San Francesco era per me uno spirito guida in questo contesto. In seguito le cose sono cambiate radicalmente nel giro di qualche mese.” Si riscontra l’adozione di un nuovo linguaggio e di abitudini, non sempre positivo: “(…) smisi la scuola e i contatti con i miei amici e famiglia”. “(…) non avevo mai avuto rapporti sessuali prima. Non avevo mai fatto volantinaggio o chiesto l’elemosina.” Si osserva anche un cambiamento di morale e di credenze. “(…) Uno dei primi giorni in cui ero in comunità mi cadde il sale e subito cominciai a chiedermi cosa mi volesse dire il Signore”. Uno degli intervistati racconta come, suo malgrado, era stato obbligato ad accettare che sua moglie avesse relazioni sessuali con altri uomini, cosa che gli aveva procurato forti attacchi di ansia. “(…) superato questo esame queste cose diventarono sempre più normali e alla fine certi sentimenti e principi vennero demoliti, così come tutto un sistema di pensiero e principi morali che avevo”. Il cambiamento maggiore è la perdita di libertà. “La mia vita è cambiata in tutto. Soprattutto nella rinuncia completa della mia vita privata per dedicarmi al servizio per gli altri con voto di ubbidienza e sottomissione.” “La mia vita è cambiata in tutto. Prima ero libera di pensare, di scegliere, di fare come credevo. L’entrata in comunità rappresentò totale obbedienza e limitatezza.”. “Il cambiamento principale in generale è rappresentato dalla totale mancanza di libertà ed autonomia nella situazione attuale, che contrastava totalmente con le mie 285 caratteristiche ed esperienze del passato.” ”Ero libera nel mio ambiente. In The Family tutto era programmato.” “La mia vita è cambiata in tutto. Ho cominciato ad avere figli quasi subito. Condizione di sottomissione e accettazione delle difficoltà per fede”. Si evidenzia anche la protezione dal mondo esterno. “Tutto doveva essere approvato dai leader. Non potevamo andare da alcuna parte da soli. Non potevo visitare mia sorella senza un guardiano. Tutta la nostra posta veniva aperta e ci veniva detto cosa scrivere ai genitori. (…) Dopo essermi unita diventai ancora più fanatica. Venivo protetta da qualunque influenza esterna. Non c’era televisione da guardare, giornali da leggere, libri, riviste, amici o musica esterni. Qualunque stimolo venne tagliato eccetto il materiale di lettura di The Family o dei membri, la loro musica.” IL DISTACCO Conta di due momenti: la disaffiliazione ed il distacco. Alcuni ex membri rivelano di aver provato varie forme di delusione, ed alla domanda “Perché ha lasciato The Family” vengono evidenziati sentimenti di delusione verso l’ideologia e la pratica. “Completamente deluso dalle false dottrine e soprattutto dai cattivi frutti”. “Ho visto delle contraddizioni”. “Alcune donne stavano facendo l’escort service”. “Sapevo che l’FFing era sbagliato”. “Ebbi l’evidenza degli abusi sessuali sui minori” “Ero disgustata di tutta la condivisione sessuale, la promiscuità, l’escort service, il sacrificare il tuo compagno e la tua famiglia. Dovevi essere così rivoluzionario e amorevole verso gli altri da sacrificare tuo marito e i tuoi bambini”. Alcuni denunciano la delusione verso il leader. “Mi convinsi della malafede del leader e seguendo questa ipotesi, che pur se occorsami prima avevo sempre rifiutato, cominciai a rileggere ogni fatto”. “… per la prima volta riuscii a vederlo con occhi diversi e mi spaventò il suo atteggiamento vile”. 286 Altri hanno lasciato il gruppo per vicende personali. C’è un momento in cui l’aderente si accorge che c’è qualcosa che non va e decide di lasciare il gruppo. “L’abuso sessuale delle mie due figlie (del quale non ero a conoscenza ma che ho scoperto per caso è stato fondamentale. Quando scrissi al leader di tutta l’Italia che ero scioccata perché un trentacinquenne pedofilo aveva abusato sessualmente le bimbe a 6 e 8 anni, lui mi scrisse dicendomi di passarci sopra perché tanto il sesso è nelle MO letters) volevo solo urlare e andarmene e trovare un modo per uscire da quello schifo.” “Cominciai a sospettare che il leader avesse messo le mani su mia figlia.” “Mi sentivo molto stanca e depressa di fare sempre le stesse cose. Sempre chiedere soldi e l’elemosina!” “Volevo disperatamente tornare ad una vita normale ed essere me stessa, anche se allora non sapevo come e dove. Mi sentivo prigioniera.” La decisione di distaccarsi è seguita da un momento di disincantamento e di grandi sofferenze, in cui la persona si sente perduta per aver perso i legami di amicizia, per la mancanza di un rapporto di dipendenza, per sensi di colpa. “La più grande difficoltà era cercare di capire dove eravamo spiritualmente ed anche condividere con persone che potevano capire quello che avevamo passato.” “Il problema peggiore fu il senso di colpa. Tutto ciò che mi accadeva di negativo ero convinta che fosse una forma di punizione da Dio, causata dalla mia mancanza di fiducia in Berg.” “La mia illusione di essere stato un buon missionario svanì con la realtà che avevo sbagliato tutta la mia vita.” “I primi due anni ero come un vegetale.” Sebbene la quasi totalità degli ex affiliati denunci di aver vissuto sentimenti negativi, alcune di queste esperienze sono ancora più tragiche. “Ho avuto un esaurimento nervoso nel 1992 che è durato anni. Ho sofferto di una depressione clinica così acuta e di attacchi di panico che mi hanno reso incapace di avere una vita normale per circa 3-4 anni. Ho cercato di curarmi in ogni modo, con farmaci e con terapia. Cercare un terapista è 287 stata un’esperienza particolarmente avvilente, perché diversi psichiatri e psicologi che ho incontrato, non erano per niente in grado di capire cosa stavo passando, e quale fosse il mio vissuto e il livello di trauma e di PTSD del quale soffrivo (…). Una psicologa dopo circa 4 sedute di valutazione e avermi chiesto dettagli sulla vita che avevo vissuto allargò le braccia completamente persa e confusa e disse –Non so proprio cosa dirle. Non mi è capitato un caso come il suo. Non so neanche dove incominciare a mettere le mani-.” Le persone provano forti delusioni, ma devono anche affrontare una nuova realtà, hanno problemi di inserimento anche a causa dei molti figli. All’inizio ci può essere il tentativo di continuare la stessa vita di prima, almeno in qualche aspetto. “Pur lasciando The Family ho continuato certe pratiche per motivi economici fino a che ne sono rimasto nauseato man mano che le mettevo a confronto con la nuova realtà. Il problema principale è stato la coerenza con me stesso, la sincerità su quello che facevo o pensavo, perché in certi aspetti della mia vita non avevo abbandonato immediatamente le vecchie pratiche (es. distribuire letteratura chiedendo un’offerta per il lavoro missionario che in realtà non facevo).” “Ero poco familiare col vivere fuori di un gruppo che decideva quasi ogni cosa per te. Non avevo un lavoro per mantenere la mia famiglia, continuavo a guadagnarmi da vivere vendendo letteratura del gruppo o cantando per le strade con i miei figli. Avevo pensato che avrei continuato a farlo per il resto della mia vita.” C’è la necessità di trovare un ruolo sociale, cosa abbastanza difficile quando si è rimasti fuori della società per tanti anni. “Trovare un lavoro dopo 10 anni persi nel mio campo, e quindi dover superare una certa incapacità contrattuale ed una mancanza di conoscenza specifica dovuta al progresso tecnologico.” “Dovevo ricominciare la mia vita, trovare un 288 lavoro per mantenere la famiglia di sette bambini, era molto difficile per me.” Si evidenzia la necessità di comunicare con altri e creare rapporti soddisfacenti con gli altri. Gli ex affiliati che vivono più vicino si aiutano in questi primi momenti. “Scoprimmo molti ex che se ne erano appena andati via. Ci trovavamo insieme ogni fine settimana per mangiare barbeque e divertirci e questo ci aiutò…eravamo con altri ex ed eravamo tutti nella stessa barca. Ci prestavamo soldi. Se uno aveva due ferri da stiro ne dava via uno.” “Non ho amici perché non ho costruito su di questo nel tempo. Mi sento un pesce fuor d’acqua. Ho tanta voglia di rifarmi, ma a volte mi sento sola come un cane e scoraggiata, non so se riuscirò ad adattarmi completamente.” Sebbene ci sia il bisogno di amicizia c’è anche la necessità di superare le paure e ritrovare la fiducia negli altri soprattutto quando questi facciano parte di un mondo ritenuto estraneo. “Uno dei problemi per me era credere che nel sistema ci fosse gente buona. Ho cominciato a vedere che c’era amore anche fuori di The Family. Ho cominciato ad avere amiche.” “Non sapevo quanto dire alla gente della mia vita precedente, non avevo fiducia nella gente.” “Il non poter comunicare agli altri in modo aperto, la rabbia, l’accollarsi le difficoltà dei figli per non sapere a chi rivolgersi, ma soprattutto per paura di rivolgersi a qualcuno e delle stigmatizzazioni.” “Ero così abituata a parlare solo con i membri di The Family, a proposito di dogma, che non sapevo cosa fare senza questi cliché. I cliché riguardavano come guidare qualcuno al Signore e a The Family, ed acquistare beni e servizi dagli altri per il “lavoro del Signore”. IL LEGAME FAMILIARE Le opinioni degli intervistati rispecchiano gli insegnamenti di “Un’unica moglie”. Il legame famigliare è debole e sottoposto alle 289 disposizioni comunitarie. I figli appartengono primariamente alla comunità ed è scoraggiato il rapporto intimo. Scrive una donna che aveva lasciato il gruppo proprio a causa del FFing e la RNR: “I miei sentimenti più profondi erano di preoccupazione sulla teoria di “Un’unica moglie” e che tutti avrebbero amato i tuoi figli come te. Stupidaggini. Quando ero in The Family ero molto protettiva con i miei figli e li portavo con me quanto più potevo perché avevo sempre paura che qualche leader me li avrebbe portati via. Così ero molto severa quando un leader mi visitava ed apparivo come il perfetto robot/zombie”. Scrive una madre rimasta fino al ’90 nel gruppo: “C’era la lettera Un’unica moglie che molto chiaramente puntualizzava che l’unità più grande aveva maggiore importanza rispetto a quella individuale. Tutti dovevano sacrificarsi per il bene dell’unità più grande. Per questo mi fu detto di accettare la seconda compagna di mio marito. Quella lettera mi fu citata e citata. Inoltre, mia figlia fu inviata in una Casa che si occupava della musica all’età di 10 anni. Mio figlio fu mandato in una Casa per adolescenti a 12 anni. Questo era normale nelle Case. Stavano anche cercando di mettere in pratica la teoria di unire bambini della stessa età in un’unica stanza, mentre i genitori avrebbero dovuto fare a meno di stare con loro, e potevano andare a lavorare per il gruppo. A molti non piaceva questa pratica, non sono sicura di quanto sia tuttora attuata. Molti adolescenti furono inviati in altre Case senza pensarci un attimo. Secondo David Berg un dodicenne è già un adulto.” Un padre rimasto in comunità fino ad anni recenti sostiene: “The Family enfatizzava “un’unica famiglia” e ciò ha provocato la rottura dei legami emotivi con i bambini. Sebbene questa dottrina avrebbe avvicinato i bambini a Gesù, in realtà ha creato anche un sentimento di risentimento perché lui (Gesù) diventava un ostacolo tra figli e genitori”. I figli non sono abituati a ricevere guida dai genitori come testimoniano queste parole: “C’era una premessa fondamentale impressa su noi membri, è che i nostri figli appartenevano 290 alla famiglia allargata di Dio e che noi eravamo solo dei temporanei amministratori e che la priorità della loro relazione con i loro amministratori genitori era secondaria rispetto ai leader illuminati della Famiglia di Dio. E’ meglio obbedire a Dio piuttosto che all’uomo e l’uomo in questo caso è il genitore mentre Dio sono i leader.” Le pratiche del FFing e dello sharing sono fra le maggiori cause della rottura dei legami familiari, come testimoniano le parole di un uomo: “Le letture di Berg puntualizzavano che l’obbedienza, il sacrificio fossero da Dio, ed in questo contesto uno dei leader mi venne a dire che la mia compagna (al momento era già incinta) doveva andare a letto con uno che aveva conosciuto perché così voleva il Signore. Così come avevo ricevuto io quell’amore dovevo distribuirlo ad altri e sarei cresciuto spiritualmente. Questo mi creò parecchi problemi e forti attacchi di ansia: era assurdo pensare che se due persone fossero innamorate dovessero andare a letto con altri, anche contro il proprio desiderio. In quei momenti pensai di aver sbagliato tutto, ma ero già con una figlia in arrivo e dovetti rassegnarmi. (…) Ad un certo punto della mia vita all’interno del gruppo si scatenò in me il desiderio di adescare altre ragazze fuori dal gruppo attraverso l’attrazione sessuale. Non so come ma questa situazione portò ad una rivalsa con la mia compagna e, mentre lei smise di frequentare altri uomini, fui io a cominciare rapporti con altre ragazze e a sentirmi importante (dato che si considerava che questo fosse un portare frutto al Signore) nell’ambito della nostra coppia. Altra cosa che non avrei mai creduto possibile ed accettabile era che qualcuno potesse interferire fra me e la donna che amavo. I pastori infatti potevano decidere di mandarci in viaggio o di allontanarci in città diverse e per me era incomprensibile che in queste occasioni non ci si rivolgesse ad entrambi, per sentire il nostro parere, ma fossimo considerati come individui singoli e non come coppia. Anche qui dovetti rassegnarmi e cominciai a considerarmi non più come un membro 291 di una coppia ma come single e a rispondere personalmente alle richieste che mi venivano fatte. L’unica cosa che in qualche modo ci tenne parzialmente dipendenti l’uno dall’altro era la presenza di figli.” A causa di questi legami deboli, quando la famiglia esce dal gruppo, si trova ad affrontare parecchi problemi, al figlio può venire a mancare quel punto di riferimento che aveva nella leadership. Oltre a ciò il bambino può sperimentare forme di risentimento verso il genitore per averlo abbandonato e per l’esperienza vissuta. Scrive una mamma: “Mio figlio non parla con me. L’ho abbandonato per sei anni per le regole comunitarie e non so quanto tempo ci vorrà per imparare a conoscerci.” Un’altra mamma spiega: “A volte mi accusano per essere stata debole e aver permesso che accadessero certe cose, c’è anche da dire che ho dovuto lottare non poco e ancora sto lottando per conquistare la loro stima. Sono stati abituati a sentire il loro padre [un leader di The Family] denigrarmi e punirmi davanti a loro. Spesso l’hanno sentito dire che ero un fallimento, ribelle e incapace, e mentre obbedivano istantaneamente al padre, io avevo difficoltà a farmi obbedire. In loro, anche se involontariamente, è rimasto questo atteggiamento che è duro da eliminare.” Un’altra madre aggiunge: “Il rapporto di famiglia è inesistente: è la prima cosa che viene combattuta ed è un’ulteriore difficoltà quando te ne vai via perché devi costruire dei rapporti che sono stati ostacolati e che non hai potuto creare.” L’EDUCAZIONE Le risposte dei genitori confermano problematiche già rilevate nella letteratura di The Family e nelle esperienze delle scuole. L’educazione è in realtà un indottrinamento. Al bambino viene richiesto di adeguarsi alle regole comunitarie con un lavaggio del cervello che si concretizza sia attraverso la lettura continua di scritti del profeta, sia con la coercizione. Trascurata invece è un’adeguata preparazione alla vita, a causa di una 292 scarsa scolarizzazione. I bambini vengono separati dai genitori rendendoli più vulnerabili ai pericoli esterni, come l’abuso sessuale ed un’eccessiva disciplina. La separazione sembrerebbe funzionale all’obiettivo comunitario di un miglior addestramento. Sulla vita comunitaria specifica una madre: “Leggere le MO letters, partecipare agli incontri, approvvigionare, testimoniare e cantare era molto più importante e prendeva più tempo che l’impegno scolastico.” La stessa opinione è condivisa da altri che enfatizzano la chiusura all’esterno ed una scarsa scolarizzazione. “L’educazione è pessima nel gruppo. Toglie ai ragazzi il desiderio per lo studio e vengono repressi nella loro formazione. Non hanno una visuale di cosa sia il mondo esterno in quanto sono molto protetti e rinchiusi in casa. Se escono sono sempre accompagnati da un adulto ed escono quasi esclusivamente per distribuire gli opuscoli e chiedere soldi. Non hanno amicizie con ragazzi esterni. Non vanno a scuola, ma viene loro insegnato in casa spesso senza personale qualificato. Si rileva un ambiente abusivo per il forte condizionamento sui bambini. Scrive una madre: “I bambini dovevano leggere cose che ritenevo sconce e inaccettabili come i fumetti del gruppo che li abituavano ad una cultura che li rendeva incapaci fin da piccoli, così che potessero abituarsi a subire abusi ed esserne grati.” Racconta un padre: “L’aspetto più negativo era quello che io chiamo l’etichettatura, una sorta di catalogazione spirituale dell’individuo fin dai primi anni di vita, che nasceva di solito da qualche infelice intuizione del leader della casa ma che poi veniva pedissequamente seguita e mantenuta negli anni a venire da parte di tutti i membri. Così un bambino dal carattere introverso poteva essere considerato sempre triste o uno troppo vivace un nevrotico. Questi status che rimanevano inalterati, compromettevano, a mio avviso, ogni possibilità di una sana crescita non fornendo al bambino nessuna speranza di mutamento.” 293 Indicazioni molto precise descrivono l’aria ipersessualizzata di The Family. Scrive una madre: “ In una riunione nazionale nel 1983 si organizzavano serate danzanti per i bambini presenti. Ricordo che c’era una bellissima tredicenne svedese, ormai donna a tutti gli effetti. Alcuni dei fratelli la braccavano letteralmente sperando di portarsela a letto. Uno in particolare, sposato e con figli, non le dava tregua, le era sempre addosso cercando di convincerla. Alla fine, lo sentii che parlava con i genitori di lei, cercando di ottenere il permesso per scoparsela. Non so come è andata a finire, ero così disgustata da tutta quella faccenda, spero che i genitori non abbiano dato il loro consenso, era una ragazzina così dolce e timida che era evidente che non gradiva le attenzioni di quel fratello. Sempre in quella riunione si avevano rapporti tranquillamente con altre persone davanti ai bambini, penso che tutti i bambini presenti abbiano visto i propri genitori condividere [in gergo: avere una relazione sessuale] con qualcun altro, compresi i miei. Ovunque andavi c’era sempre qualcuno intento a fare l’amore.” Aggiunge un’altra: “La condivisione ha portato molto dolore, angoscia, specie quando si è trattato di ragazze ancora bambine ma già iniziate ai piaceri del sesso, più per soddisfare le voglie malsane di qualche maturo fratello, che per un loro reale bisogno.” Un’altra madre lamenta quanto fosse inaccettabile per lei educare i bambini con le Mo letters perché erano piene di connotazioni sessuali. Un’altra mamma definisce “inaccettabile la vita sessuale sfrenata senza senso anche nei confronti dei bambini, ad es. vedere la madre ed il padre a letto con altri membri e la relativa confusione che ne conseguiva.” Scrive una madre: “L’abuso sessuale ha avuto effetti disastrosi sulle mie due figlie che al momento sono in terapia dopo periodi molto difficili. La prima ha anche tentato il suicidio tre anni fa.” L’ultimo aspetto affrontato con una certa insistenza dai genitori è stata la forte disciplina. “Ho rivisto i miei figli picchiati a sangue, i loro 294 spiriti spezzati, violentati, le loro menti psicologicamente torturate ed è stato terribile. (…) Ho rivisto le punizioni corporali e psicologiche dei bambini ritenuti di avere qualche spirito e il sesso, il sesso che ha lasciato un marchio indelebile in me e nei miei figli.” Con dolore scrive una madre: “Vorrei dimenticassero i torti subiti, le botte ricevute, la loro infanzia profanata e non posso fare a meno di sentirmi in colpa per aver permesso che questo accadesse, per essere rimasta a guardare, pur soffrendo terribilmente, mentre venivano selvaggiamente picchiati. Non c’è da stupirsi che detestino The Family, la maggior parte dei loro ricordi è legata a punizioni, lezioni noiose e pesanti, paura di commettere errori e le conseguenze cui potevano incorrere.” Un’altra madre scrive con rammarico: “Non sono mai stata d’accordo con la disciplina ferrea e rigida eppure l’ho permessa. I bambini venivano costantemente sottomessi a punizioni fisiche, dalle percosse al digiuno. Questo non me lo perdonerò mai, di non aver mai fatto qualcosa a riguardo.” Conferma un padre: “Non c’era giornata che almeno un bambino non prendesse una o più sberle anche con paletti, tubi di gomma. I genitori erano praticamente assenti perché spesso in viaggio. Era comunque un atteggiamento accettato perché era scritto nelle lettere, era una pratica. Quando un bambino veniva scoperto a disobbedire o a raccontare qualche piccola bugia, oltre alla scontata punizione fisica, subiva un vero e proprio processo inquisitorio che poteva durare settimane da parte dell’insegnante di turno o del pastore della casa. Ho visto a volte dei pestaggi assurdi per cose insignificanti cui nella setta davano enorme importanza come ad esempio l’espressione del viso triste o il tono della voce un po’ alterato e cose di questo genere che venivano considerate manifestazioni inequivocabili dello stato spirituale dell’individuo. E’ indubbio che quei poveri bambini non avessero molto di cui essere felici, per tutte le violenze e le repressioni che sopportavano, ma 295 per la setta era invece mormorio, cioè un malcontento ed una ribellione verso Dio, e quindi andava sempre punito.” Dal dolore che si evince nelle testimonianze dei genitori per la consapevolezza di aver arrecato danni a volte seri ai propri figli, per aver obbedito alle richieste di Berg, profeta di Dio, si può capire quanto pericolosa possa essere la condizione del minore in una setta di tipo totalitario, e come a maggior ragione bisognerebbe individuare delle forme di tutela nei suoi confronti. 6.2 IMPLICAZIONI PEDAGOGICHE In questo paragrafo si cercherà di prendere in considerazione le problematiche sollevate dalla ricerca per individuare alcuni spunti per l’educatore, ed avanzare delle proposte di soluzione. Un aspetto forte, legato alla riflessione teoretica riguarda la versatilità della pedagogia come campo di integrazione, coordinamento e volgimento ad un pensiero ed azione unitari degli apporti di discipline diverse. Adottare il punto di vista pedagogico vuol dire preoccuparsi per la sua formazione e sviluppo e permette, sia di assumere un atteggiamento di apertura di fronte ai contributi delle varie discipline, ma anche di selettività di informazioni rispetto ad un oggetto e fine precedentemente dichiarato. 6.2.1 CONOSCERE LA PROBLEMATICA E’ indubbio che un educatore, oggi più di prima, possa incontrare, durante la pratica della sua professione, adulti militanti di aggregazioni settarie, o che ne siano da poco usciti e stiano tentando di integrarsi nella società, o coniugi durante un processo di separazione per motivi settari, bambini appartenenti a gruppi settari o contesi tra un genitore fuoriuscito e l’altro ancora all’interno, nonni a cui viene proibito dai genitori settari, di incontrare i nipoti. La casistica è ampia, così come le problematiche 296 derivanti. In generale le sette tendono a minare la stabilità della famiglia perché loro principale obiettivo è l’arruolamento dell’individuo, e la famiglia è di solito un ostacolo. Considerando la diffusione di aggregazioni più o meno distruttive, che in forme diverse cercano di creare stati di dipendenza negli individui, al punto che gli esperti ne parlano come di un fenomeno sociale in forte aumento, credo sia necessario che la stessa formazione degli educatori comprenda elementi di conoscenza di una problematica destinata ad assumere proporzioni più ampie. Anche l’educatore che svolga una relazione d’aiuto, ha bisogno di conoscere i meccanismi di controllo mentale o riforma del pensiero, le strategie di recupero e le principali ideologie settarie. Mentre lo psicologo ha il compito di far emergere il vissuto e sbloccare il controllo menale, l’intervento dell’educatore potrebbe riguardare le strategie di recupero ed il reinserimento dell’ex affiliato. 6.2.2 L’AIUTO ALLA PERSONA La ricerca ha confermato uno stato di disagio e malessere che gli ex membri hanno vissuto nel cammino verso una nuova esistenza. Alcuni hanno sottolineato la difficoltà ad affrontare questo percorso di riapprendimento, situazione aggravata anche dall’alto numero di figli a carico. Dal punto di vista della persona si evidenzia quindi la necessità di acquisire una maggiore autonomia, di sviluppare le proprie capacità e potenzialità, di prendere coscienza del vissuto facendo una lettura dei propri assunti di base, valutando oggettivamente le credenze e verificando cosa sia funzionale alla nuova condizione di vita. L’ex-membro ha bisogno di recuperare delle conoscenze e riprendere una formazione interrotta dall’adesione, obiettivo che si presenta tanto più impegnativo quanto maggiore è stato il periodo di affiliazione. Per l’ex-membro sentirsi “un 297 pesce fuor d’acqua” è sicuramente un’esperienza frustrante, ed egli deve continuamente rinegoziare il suo vissuto con la realtà esterna. Allo stesso tempo, eliminare qualunque esperienza appartenga al passato, solo in quanto eredità dell’aggregazione, è altrettanto un errore. L’educatore in situazione dialogica può aiutare il percorso evolutivo e favorire la messa in discussione. Egli non fornisce prognosi o terapia, ma offre un contributo di dialogo critico, condivide le sue riflessioni, mantiene un contatto con la realtà, stimola il confronto con l’esterno. “Lo scenario del lavoro educativo, al cui interno l’educatore professionale opera, sembra caratterizzato da condizioni di estrema incertezza, di compressione temporale, e di turbolenza derivante dal continuo incrementarsi e modificarsi delle domande e dei bisogni. Intervenire educativamente in tali ambiti significa immettere suggerimenti possibili, cioè moventi, spinte direzionali, di tipo emancipativo che generino processi di costruzione di significato e prospettive di senso più autentico per le persone”.441 In questa interlocuzione lo stesso educatore diventa il primo strumento della relazione educativa. Egli dovrà continuamente interrogarsi su ciò che fa, sui suoi sentimenti ed intenzioni: è una variabile importante del rapporto, presenta la sua visione sull’oggetto, accettando il dubbio, assumendo quest’ultimo come ulteriore fonte di conoscenza. “Attraverso la relazione i soggetti sviluppano legami più vincolanti, che soddisfano i loro bisogni primari di attaccamento e cura e di esplorazione e che introducono la dimensione storica, di temporalità, quindi di narrazione (Bruner ’92) relativa alla scoperta ed alla costituzione di senso del proprio essere al mondo”.442 La difficoltà per l’educatore sta nel comprendere quali percorsi 441 G. Scaratti “Metodi e tecniche dell’intervento educativo. Suggerimenti metodologici per l’assunzione del ruolo di educatore” p. 174 in M. Groppo (1994) “Professione: educatore”, Vita e Pensiero, Milano 442 Ibidem p. 179 298 di senso sia possibile intraprendere per aiutare l’utente a ritrovare un’identità soggettiva. All’educatore è richiesta una capacità di regolazione costante di conoscenze, abilità, saperi, orientamento, strumentazioni. Nel caso specifico, pur operando un depistage con altre figure professionali, egli deve essere informato sulle modalità di “riforma del pensiero”, messe in atto dalle aggregazioni settarie. Deve inoltre conoscere le ideologie di provenienza per operare un confronto con la quotidianità e stimolare un dialogo critico. L’educatore deve sapere che il fuoriuscito da una setta può andare incontro a forti sensi di colpa per azioni commesse mentre era nel gruppo: nel caso specifico sono rinvenibili reati perseguibili anche per legge, come gli abusi sessuali e maltrattamenti su minori. Altri comportamenti lesivi sono la prostituzione e l’istigazione alla prostituzione, la trascuratezza, il diniego di cure mediche, e lo stato di vulnerabilità per l’abbandono dei figli. Come la stessa ricerca ha evidenziato molti sono i sentimenti di inadeguatezza dei genitori e, a mio avviso, il disagio è tanto maggiore quanto più il comportamento lesivo ha avuto conseguenze tragiche sui figli. Un fuoriuscito può essere paragonato ad una persona che si sveglia da un incubo. Personalmente credo inevitabile che la persona prenda coscienza del suo passato, anche se sinonimo di dolore ed inadeguatezza, tuttavia il malessere può essere in parte mitigato dalla consapevolezza di essere stato egli stesso una vittima di un sistema o ideologia o di qualcuno. Qualunque siano le responsabilità, l’impegno maggiore consiste nell’affrontare le conseguenze di un’educazione errata, dopo aver constatato l’incongruità di un sistema di pensiero schiavizzante per l’uomo e soprattutto per il bambino. Mi sento di concordare con Duccio Demetrio sul valore del pensiero autobiografico ed il racconto di sé come presa in carico di se stessi. “Il pensiero autobiografico [che diventa poi lavoro 299 autobiografico], quell’insieme di ricordi della propria vita trascorsa, di ciò che si è stati e si è fatto, e quindi una presenza che da un certo momento in poi accompagna il resto della nostra vita”.443 Anche gli specialisti del settore raccomandano lo strumento dell’autobiografia: “Il primo compito a casa che le affidai fu di scrivere tutta l’esperienza trascorsa nel culto. Questo è qualcosa che raccomando di fare ad ogni ex-adepto, un esercizio che aiuta a sviluppare una visione oggettiva e completa dell’esperienza vissuta.”444 E se è corretto riferirsi alla responsabilità individuale, non si può omettere di parlare di “corresponsabilità” quando ci si riferisce all’assenza di una presa di posizione della componente politica del nostro paese che, diversamente da altri paesi europei, stenta ad occuparsi della problematica, soprattutto nell’ambito della prevenzione. Alcune aggregazioni hanno giustificato azioni illegali facendole passare come parte della propria religione e, grazie al diritto all’esercizio del proprio credo, sancito dalla Costituzione, hanno evitato spesso le sanzioni conseguenti. Tuttavia, anche se la legislazione fosse veramente in grado di fermare le azioni illegali, non sarebbe più opportuno prevenirle? La forma migliore è informare in che modo alcune aggregazioni, dopo aver immobilizzato il pensiero critico, riescono ad utilizzare la persona per i propri scopi inducendola a commettere atti lesivi. L’educatore potrebbe avere un ruolo importante nell’informazione. Un ultimo aspetto da menzionare riguarda il contesto famigliare di appartenenza. Alcuni ex-membri hanno riferito di aver aderito a The Family per allontanarsi da un ambiente patologico. L’aggregazione spesso non risolve i problemi che l’individuo aveva prima di unirsi (problemi di 443 D. Demetrio (1996) “Raccontarsi, l’autobiografia come cura di sé” Raffaello Cortina, Milano p. 10 444 S. Hassan (1999) “Mentalmente liberi. Come uscire da una setta” Avverbi, Roma p. 249 300 identità o di un ambiente famigliare patologico), ma, alla sua uscita, l’exaderente deve affrontare anche quelli nuovi, creati dall’adesione (es. tanti figli, mancanza di soldi e lavoro). La famiglia di appartenenza può essere di grande aiuto all’ex-affiliato e spesso è molto attiva nel cercare di attirare il proprio congiunto fuori dell’aggregazione e, dunque, i genitori di un exmembro potrebbero essere inclusi nell’interlocuzione pedagogica, aiutando nella ricostruzione della storia. 6.2.3 LE RELAZIONI INTERPERSONALI Dalle interviste si evidenzia la necessità delle persone a vivere relazioni più soddisfacenti con i propri figli, coniugi, famigliari, ma anche creare nuove amicizie ed imparare ad avere fiducia negli altri. L’exmembro, soprattutto se lo è da lunga data, è una persona che ha lasciato tutte le sue amicizie dietro di sé. Le sette, infatti, difficilmente permettono un normale rapporto di confronto tra membri ed ex, e considerano gli ex di solito pericolosi. “Nel corso del loro reinserimento nel mondo reale, gli exadepti devono confrontarsi con la frustrazione cui per anni è stato sottoposto il loro bisogno emotivo di una soddisfacente relazione di carattere intimo. In aggiunta, l’esperienza vissuta all’interno di un gruppo in cui si è stati sfruttati complica ulteriormente la situazione, rendendo oltremodo difficile affrontare il rischio emozionale legato alla costruzione di tale rapporto”.445 Sembrerebbe questo un campo in cui l’educatore potrebbe trasferire alcuni dei suoi saperi, immettendo nel dialogo familiare, alcuni spunti di riflessione. Facendo riferimento ai questionari della ricerca, si pone in evidenza il fatto che la maggior parte dei genitori, ed in particolare le mamme, d’improvviso, al distacco dalla comunità, si trovano ad assolvere un ruolo che, fino a quel momento, era stato loro impedito di svolgere. 445 Ibidem p. 245 301 Questi genitori che a volte non si sono occupati neanche di aprire un conto in banca, cui la setta ha di solito preso la maggior parte delle decisioni, ora devono imparare a decidere sia per se stessi che per i propri figli. Non desta meraviglia che la fuoriuscita da un gruppo settario sia un’esperienza estremamente frustrante. Il genitore va aiutato e sostenuto nel suo rapporto con il figlio, egli deve imparare: ad occuparsene, a stringere legami affettivi importanti con lui, ad impostare una relazione educativa. Uno degli errori può essere quello di contrastare un passato eccessivamente disciplinario, con un presente assolutamente permissivo, che è poi ciò che alcuni genitori hanno riferito, e che sicuramente disorienta il figlio, abituato fino a quel momento ad una continua direttività. L’educazione del figlio obbliga ad un’educazione permanente, ad arricchirsi di informazioni, ad assumere un atteggiamento di dubbio, nel senso di valutare con atteggiamento critico le proposte che incontra, cercando di superare la mentalità dicotomica settaria. A riguardo va contrastata l’educazione settaria con l’apertura mentale ed il vaglio delle proposte educative, assumendo un atteggiamento equilibrato di fronte alle molteplici informazioni che pervengono dal mondo esterno. Il rischio è simile a quello che si assume navigando in Internet, c’è il rischio di perdersi, soprattutto per chi è stato deprivato fino a quel momento di stimoli esterni. Ciò, a mio avviso, rimanda alla necessità di appoggiarsi, comunque, a delle categorie valoriali, con le quali autoformarsi e formare i propri figli. Un altro degli errori può essere la rinuncia all’acquisizione di valori, come reazione all’imposizione di valori da parte del gruppo. Il problema può essere risolto comprendendo che, mentre nelle aggregazioni settarie è l’uomo che si piega alle idee e soprattutto all’ideologia, nella vita reale le idee devono servire per sviluppare un uomo migliore senza, tuttavia, imprigionarlo all’asservimento. Non si può educare senza valori, e ciò naturalmente vuol 302 significare che i valori accettati richiedono l’assunzione di comportamenti adeguati. Educare a dei valori, insegna, tra l’altro, la coerenza, il senso critico, la flessibilità, l’umiltà nell’ammettere la mancanza dell’onniscienza, e la disponibilità a rivedere le proprie posizioni quando ci si accorge che qualcosa non va. Alcuni dei genitori hanno rivelato che, in fondo, il sistema di valori di Berg si è rivelato un fiasco, il tanto ricercato altruismo, il sacrificio, un’unica famiglia, nascondevano arrivismo, egoismo, competività, ma intanto per anni, queste persone avevano messo a tacere il proprio senso critico, la verifica della teoria con la prassi e i fatti, trovando, alla fine, solo la delusione e, spesso, perdendo ciò che di più caro avevano. Tutte queste tematiche appartengono sicuramente alle competenze professionali dell’educatore, che si pone come interlocutore privilegiato, orientando la persona, formandola all’acquisizione di abilità necessarie per sviluppare una relazione più soddisfacente soprattutto in famiglia. L’educatore, inoltre, con una opportuna specializzazione, che può apparire un allargamento delle sue competenze, potrebbe anche svolgere un ruolo importante nella mediazione famigliare e nel dialogo fra coniugi, assumendo conseguentemente una funzione di mediatore nelle crisi coniugali che spesso derivano dall’appartenenza alle aggregazioni settarie. 6.2.4 REINSERIRSI NELLA SOCIETA’ “Immaginate di entrare in un culto quando avete diciotto anni e uscirne all’età di trenta: siete stati privati di una buona parte della vostra vita. Vi siete visti scippare i vostri vent’anni, l’età in cui solitamente ci si interroga, ci si dedica all’università, al lavoro, alle relazioni sociali: anni preziosi che non torneranno più (…) quando tornano a casa queste persone 303 sentono di doversi rifare tutto”.446 Questo è anche il caso degli ex-membri della ricerca che, con sfumature diverse, confermano la necessità di trovare un posto di lavoro che possa soddisfare le forti esigenze familiari, colmare il divario di informazioni e conoscenze tecnologiche, trovare un ruolo sociale. E’ un’esperienza frustrante e fortemente ansiogena. Negli Stati Uniti, dove il problema delle aggregazioni settarie, ha già raggiunto dimensioni ampie, esistono strutture di media e lunga permanenza dove in genere l’ex-affiliato vi rimane dalle due alle quattro settimane, durante le quali, egli riceve appoggio e aiuto terapeutico. In questi centri a gestione privata, vi lavora personale qualificato, spesso exaffiliati di qualche aggregazione, che, oltre a fornire un aiuto psicologico, utilizza un approccio costruttivo invitando l’ex-affiliato a non buttare le esperienze positive che ha accumulato. L’affiliazione, infatti, porta di solito a sviluppare determinate capacità e qualità come imparare più lingue straniere, saper parlare in pubblico, tecniche di vendita, autodisciplina, conoscenze delle abitudini e delle culture di altri popoli, organizzazione. Le conoscenze pregresse devono essere recuperate ed indirizzate verso nuove acquisizioni perché la persona possa integrarsi ad una nuova cultura e realtà. Pur volendo ridimensionare l’esistenza di centri di permanenza ad una funzione puramente orientativa, mi sembra che anche in questo caso l’educatore possa offrire un contributo alla persona, aiutandola a: soppesare le proprie capacità, porsi degli obiettivi, verificare le risorse mancanti (consigliandolo ad esempio di riprendere un’educazione formale interrotta), apprendere eventuali metodologie di lavoro, sostenere la persona finché non ha raggiunto il suo proposito, insegnare a valutare, fare una nuova programmazione di fronte ai feedback negativi. 446 Ibidem p. 247 304 6.2.5 L’AIUTO AL BAMBINO Diverse aggregazioni settarie ostacolano la formazione della famiglia, scoraggiano la nascita dei figli, per evitare che il genitore sia obbligato a dedicarsi più ai figli che alle attività settarie. Altre, come gli Hare Krishna, il gruppo 3HO dello Yogi Bhajan, separano sistematicamente i figli dai genitori, mandandoli per esempio nelle scuole in India.447 Il gruppo di The Family può essere annoverato in quest’ultima categoria. Sia la letteratura di Berg e dei SM, sia le testimonianze dei genitori, confermano che le separazioni dei figli dai genitori, sono ricorrenti, possono perdurare nel tempo (una mamma ha affermato di essere stata divisa per sei anni dal figlio, altre per due anni o più). La separazione, anche quando non venga operata fisicamente, è sistematicamente attuata al livello dei legami famigliari. Quale può essere l’intervento dell’educatore? Vorrei considerare tre casi: 1) il bambino vive con entrambi i genitori, se li ha, o solo con la madre, che volontariamente escono dal gruppo, portandolo con sé 2) il bambino si trova al centro di una situazione di conflittualità, con uno dei genitori che è uscito e l’altro è rimasto, ma non c’è intervento del Tribunale per i Minorenni 3) uno o entrambi i genitori sono rimasti all’interno della comunità insieme al bambino, ma il Tribunale per i Minorenni ha imposto delle prescrizioni, dietro la richiesta di un parente, anche di uno dei genitori o di un nonno (che è poi il caso inglese). Nel primo caso l’esperienza comunitaria fa parte del passato del bambino e quindi l’intervento mira al recupero della persona, nel secondo caso il bambino può vivere fuori o dentro, tuttavia vive in una situazione di conflittualità a causa della separazione dei genitori, nel terzo caso il 447 3HO Sikh Dharma Publication “Beads of Truth” Press Road, Los Angeles, California 305 bambino vive dentro la comunità e si impone il monitoraggio della situazione e la valutazione del benessere del bambino. Il primo caso è forse il più semplice da interpretare e risolvere attraverso un intervento terapeutico con psicologi dell’età evolutiva, psichiatri, educatori. Uno dei problemi che spesso occorre è la negazione dell’esperienza vissuta, soprattutto se traumatica. E’ il caso dei genitori che riferiscono: “Mio figlio non vuol neanche sentire parlare di The Family”. La censura di una esperienza, soprattutto quando dilatata nel tempo (ad esempio fino all’adolescenza), equivale alla negazione di sé e della propria origine, con il rischio di lasciare il giovane senza radici. Il giovane e l’adolescente possono essere aiutati a ripercorrere la loro storia, cercare di averne una visione oggettiva, recuperare gli aspetti positivi. L’educatore potrebbe svolgere un’azione di mediazione con il passato e di orientamento per il futuro. Più difficile potrebbe essere il recupero di un rapporto con il genitore, soprattutto quando ci sia stata una separazione fisica ed emotiva prolungata, o quando il figlio abbia sofferto abusi e reputi, direttamente o indirettamente, responsabile il genitore. A mio avviso il rapporto può migliorare attraverso un confronto ed una lettura oggettiva, ed una spiegazione dei fatti (alcuni genitori ricorrono a questa metodologia). Un ragazzo o un adolescente fuoriusciti con i genitori dalla comunità, devono desiderare di ricostruire un rapporto emotivo, e dunque la relazione non è scontata, ma può certamente aiutare un dialogo sincero con i propri figli. Il rapporto con il bambino in genere viene recuperato con meno dispendio di energie e con risultati più brillanti. Il mio consiglio al genitore che fuoriesce da una situazione così drammatica, è di avere molta pazienza, essere disponibile verso i figli, ricoprirli di attenzioni, essere presente nei loro bisogni, senza tuttavia essere intrusivi, cercare di individuare quelle aree direttamente collegate all’ideologia e pratica settaria, sviluppare azioni 306 riparatorie. Il genitore, inoltre deve imparare ad essere autorevole, ma bandire qualunque forma di violenza. Forse ci vorrà un po’ di tempo prima di conquistare la fiducia del figlio, ma personalmente, credo che il ragazzo continua ad avere bisogno di punti di riferimento e di un rapporto emotivo, e dunque ritengo non sia una meta impossibile. Il secondo caso può essere più complesso ed è riconducibile al paradigma dei genitori che si separano aggravato, tuttavia, dal peso dell’ideologia settaria. Nel caso specifico, dalle situazioni che emergono dalla ricerca, e dalla letteratura di The Family, si evince un dato particolare: il gruppo vuole evitare qualunque forma di conflittualità. I genitori hanno risolto in modo definitivo, dentro o fuori la comunità, rendendo molto difficile un rapporto emotivo con il genitore non affidatario. Come infatti evidenziato dal Charter, The Family scoraggia i suoi membri dall’intraprendere azioni legali e l’accordo tra genitori prima della separazione è fondamentale per poter restare nel gruppo. La comunità scoraggia il contatto di uno dei suoi membri con l’ambiente esterno, i genitori devono firmare un accordo privato per la custodia dei figli, in modo da non avere pretese nel futuro. E’ chiaro che una situazione dentro/fuori porta inevitabilmente ad una completa rottura con il genitore non affidatario. Il voler evitare situazioni di mediazione, quando non riesce a trovare l’accordo e l’accettazione delle parti, o nel caso in cui uno dei genitori ha comunque deciso di lasciare il gruppo, conduce alla forte possibilità che uno dei due decida il rapimento del figlio. Nella ricerca si registra la sottrazione internazionale di tre minori, in un caso operato da un ex-membro, poi conclusosi in modo favorevole ad entrambi i genitori e soprattutto al minore, nell’altro caso è stato compiuto da un membro, e tuttora non si è risolto. E’ interessante notare che nel primo caso The Family ha effettivamente aiutato il padre a rapire il figlio, contro la volontà della madre rimasta nel gruppo, perché il padre aveva minacciato di 307 sporgere denuncia alla comunità.448 Si registrano altri tre divorzi nella ricerca, occorsi dopo la fuoriuscita di entrambi i membri dalla setta. I figli sono rimasti con le madri, dopo l’intervento delle autorità giudiziarie. Il terzo caso riguarda l’intervento del Tribunale per Minorenni a difesa del minore, sollecitato da una richiesta di qualche famigliare. A mio avviso, l’adesione di un genitore ad una setta che come The Family distrugge i legami famigliari e pone a rischio il benessere del minore, dovrebbe sempre essere regolata e controllata da un intervento giudiziale o extra-giudiziale, tuttavia non sempre vengono inoltrate denunce e richieste al Tribunale. Questa situazione potrebbe richiedere un maggior coinvolgimento dell’educatore, chiamato a valutare la validità del contesto educativo, effettuando controlli periodici, e verificando il benessere del bambino. Anche in Italia, nonostante l’obbligo scolastico, i genitori possono istruire i figli a casa, attraverso la scuola paterna, per poi sottoporli ad esami di fine ciclo in una scuola pubblica. La scuola paterna non garantisce sempre la qualità della scolarizzazione e, cosa più importante, non tutela il bambino qualora egli sia vittima di abusi nell’ambiente famigliare. Come evidenziato dai genitori della ricerca e dalla letteratura di The Family, la scolarizzazione è trascurata, gli insegnanti sono spesso impreparati ed il bambino non riceve una preparazione per la vita. Se la scuola paterna rientra nei diritti dei genitori, lo Stato potrebbe se non altro stabilire delle forme di controllo, sui curricoli, sulla preparazione degli insegnanti, sulle metodologie usate, ed eventuali altre forme di tutela per il bambino. In alcun modo, inoltre, il Tribunale per i Minorenni, dovrebbe permettere l’isolamento del bambino e dovrebbe assicurarsi che frequenti dei coetanei, dei corsi ginnici o di altro genere. In alcuni casi i genitori riescono ad evitare i controlli dello Stato, sia scappando all’estero, oppure 448 Miriam Williams “Heaven’s Harlots” cit. pp. 207, 207 308 riuscendo a non iscriversi ad un Comune di appartenenza. Il Rapporto 1999 del Consiglio d’Europa in materia di sette fornisce indicazioni per gli Stati membri, fra cui anche l’Italia, riguardo la protezione dei membri più deboli, dopo aver preso atto del fatto che molti bambini sono morti o sono stati privati dei loro diritti a causa delle scelte che i genitori hanno fatto per loro in quanto affiliati ad una setta che esercita sui suoi adepti il diritto di vita e di morte. Sono previste delle forme di limitazione e di prevenzione. “Dovrebbe essere posto l’accento sulla protezione dei bambini con uno sguardo all’esercitazione di maggior controllo sulle condizioni di vita e sulla scolarità dei bambini che vivono in comunità. La frequentazione scolastica è obbligatoria per i bambini di tutti gli Stati membri; tra stato e stato cambia solo il minimo di età in cui è possibile lasciare la scuola.” 449 Per la prevenzione si auspica l’istituzione di centri di informazione nazionale, anche sotto forma di sportelli aperti al pubblico, coordinati da un Osservatorio Europeo, che informino ed orientino sui gruppi di natura religiosa, esoterica o spirituale, dirigendosi soprattutto agli adolescenti che più facilmente possono essere attirati dalle aggregazioni. Limitazioni della patria potestà dovrebbero intervenire nei casi in cui i bambini non frequentino la scuola. Il documento, presentato il 13 aprile 1999, è stato votato all’unanimità il 22 giugno 1999. Si può auspicare che queste raccomandazioni trovino un’attenzione anche nel nostro paese, per evitare che tanti bambini siano limitati ed ostacolati nel proprio sviluppo e soggetti alle onnipotenze delle credenze settarie. 449 Adrian Nastase per il Comitato per gli Affari Legali e i Diritti Umani del Consiglio d’Europa (13 aprile 1999) “Rapporto sulle Attività Illegali delle Sette” Doc. 8373, Memorandum esplicativo del Si. Nastase par. F, 1-2 309 CONCLUSIONI Si spera con questo lavoro di aver portato un’esemplificazione delle problematiche che si presentano nell’affrontare uno studio sulle nuove religiosità e come le opinioni siano spesso contrastanti a tal punto da rendere molto difficile una valutazione globale. L’intento era quello di incuriosire e stimolare la riflessione pedagogica per l’implicita convinzione che anche questo campo di studi possa contribuire all’arricchimento della discussione accademica su aspetti specifici del fenomeno settario, quali lo sviluppo della persona, bambino o adulto, l’organizzazione ed il contesto in cui avviene la formazione, gli strumenti culturali utilizzati, i legami familiari. Un punto forte della pedagogia deriva dal suo sguardo diretto verso la formazione dell’uomo, da una parte, e verso il miglioramento della società dall’altro. Educare l’uomo dovrebbe avere l’obiettivo di guidarlo all’autonomia ed alla libertà, all’assunzione progressiva di responsabilità, che lo aiutino ad uscire dai condizionamenti, dagli schemi, verso ideali di giustizia ed emancipazione. Dalla descrizione e l’analisi del movimento di The Family si possono trarre alcuni principi che forse potrebbero costituire dei punti di riferimento anche per la valutazione di altri nuovi movimenti religiosi. Un primo punto di riflessione è che l’autonomia e la liberazione dell’uomo siano valori che non possano essere sottoposti ad alcuna ideologia anche quella che, ipoteticamente, si presenti come liberatrice e salvifica. Da questo punto di vista la riflessione pedagogica potrebbe intervenire con la messa a punto di griglie di osservazione e valutazione che, superando gli enunciati delle stesse aggregazioni, identifichino e valutino la congruità delle proposte educative e formative messe in atto nei vari raggruppamenti. 310 Sebbene la maggior parte delle aggregazioni si presenti come liberatrice per l’uomo e quindi, presumibilmente, propenda per il suo benessere attraverso l’ideologia e le pratiche che propone, spesso nella realtà si osserva una negazione dei diritti della persona, e l’instaurarsi di stati di dipendenza. Vale la pena ricordare a proposito la massima kantiana riportata nella Fondazione della metafisica dei costumi: “Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona, sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai come mezzo”. Sebbene il campo delle nuove religiosità costituisca una sorta di sperimentazione naturale per la sociologia che, attraverso queste realtà riesce a formulare teorie sui cambiamenti sociali in generale, in quanto pedagogisti bisogna ribadire il valore umano che è superiore e la necessità di tutelarlo. A riguardo è interessante notare, con riferimento al gruppo esaminato, come alcuni degli esperti interpellati a valutare l’aggregazione, abbiano spesso usato il termine “sperimentazione”, nel tentativo di interpretare e comprenderne i cambiamenti ed, in questa ottica, giustificare gli errori e più propriamente le aberrazioni avvenute in The Family. Solo a titolo esemplificativo Gordon Melton scrive riferendosi a Berg e Maria quando a Londra danno inizio al FFing con alcuni membri di vecchia data: “…e con questi inaugurano il loro esperimento più provocatorio”450, che sappiamo avrebbe portato dolore, confusione ed innegabili difficoltà alle giovani donne e coppie della comunità. La stessa Susan Palmer lo definisce un processo sperimentale nello sviluppo del movimento. Perfino gli esperimenti sessuali sul piccolo Davidito vengono visti come fasi transitorie ed un periodo di sperimentazione dettato da una visione utopica. Un secondo principio è la considerazione che esistano dei limiti etici per quanto riguarda la sperimentazione con l’uomo, che diventano addirittura invalicabili quando ci si riferisca all’uomo in fieri. Credo 450 G. Melton “Dai Bambini di Dio…” cit. p. 23 311 dunque che, se il fine non possa giustificare il mezzo riferendoci ad un adulto, ancora di meno possa esserlo rispetto ad un minore. Con più impegno la legge dovrebbe tutelare il benessere del bambino all’interno di una setta, monitorare l’educazione ed il contesto educativo delle varie aggregazioni ed impedire lo sviluppo di sperimentazioni illecite. Un ultimo aspetto forte, legato alla riflessione teoretica riguarda la versatilità della pedagogia come campo di integrazione, coordinamento e volgimento ad un pensiero ed azione unitari degli apporti di discipline diverse. Adottare il punto di vista pedagogico vuol dire preoccuparsi per la sua formazione e sviluppo e permette, sia di assumere un atteggiamento di apertura di fronte ai contributi delle varie discipline, ma anche di selettività di informazioni rispetto ad un oggetto e fine precedentemente dichiarati. Rispetto alla applicatività e prassi educativa della riflessione pedagogica, si possono delineare a titolo esemplificativo i possibili interventi del pedagogista che abbia acquisito una specializzazione in questa area: In situazione preventiva: - informazione e prevenzione nelle scuole secondarie sulla storia delle scuole di pensiero più importanti e sulle modalità operative delle nuove religiosità - corsi di aggiornamento per educatori, insegnanti, figure professionali impegnate nel servizio alla persona Nell’aiuto alla persona: - aiuto all’ex-membro attraverso una ripresa del suo percorso evolutivo e recupero delle proprie capacità - offerta di un dialogo critico ed oggettivo finalizzato all’orientamento ed alla valutazione di sé - offerta di informazioni sulle risorse esistenti nel territorio necessarie al suo recupero 312 - realizzazione di progetti educativi - aiuto al membro qualora sia in fase di dubbio o alla ricerca di nuove informazioni, attraverso un dialogo critico ed obiettivo In rapporto al contesto familiare o di origine: - offerta di una mediazione nell’ambito delle relazioni interpersonali - offerta di contributo dialogico a genitori che debbano reimpostare una relazione educativa con i propri figli dopo aver lasciato un’aggregazione settaria In rapporto al minore membro o ex-membro: - intervento di recupero - mediazione e formazione dei suoi insegnanti - valutazione del contesto educativo in una aggregazione settaria In rapporto ad enti e/o istituzioni: - il pedagogista può coordinare gli interventi e curare le relazioni in conseguenza di problematiche che scaturiscono dal fenomeno settario E’ importante infine menzionare i suggerimenti presenti nella Bozza di Raccomandazione del consiglio d’Europa agli Stati membri, ed in particolare l’istituzione di organizzazioni non governative per le vittime, o le famiglie delle vittime di gruppi religiosi, esoterici o spirituali. Anche in questo caso la figura del pedagogista può essere di fondamentale importanza per il coordinamento degli interventi. 313 Riferimenti bibliografici Opere di riferimento generale AAVV (1996) “Relativismo religioso sul finire del secondo millennio” Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano AA.VV. a cura di Di Fiorino Mario (1990) “La persuasione socialmente accettata, il plagio e il lavaggio del cervello” Psichiatria e territorio, Forte dei Marmi Allen Charlotte (1998) “Brainwashed. Scholars of Cults Accuse Each Other of Bad Faith” http://www.linguafranca.com/9812/allen.html Amitrani A. R. Di Marzio (1998) “Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere” http://members.xoom.com/grisroma/articoli/articoli.htm Amitrani A. R. 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Mancando una consistente ricerca sociologica su questo gruppo, è stato necessario affrontare uno studio direttamente sulle fonti originali, ovvero gli scritti del fondatore, della attuale profetessa Maria (Karen Zerby) e dei World Services, l’organo decisionale di The Family, ed eventuali altre associazioni di cui si serve per stampare le proprie pubblicazioni. Per questa ricerca sono stati consultati i primi XII volumi delle MO letters, ed un discreto numero di Good News gentilmente messi a disposizione da un ex-membro italiano. Nelle note a piè di pagina viene data la numerazione propria della lettera singola, non il volume nel quale è raccolta. A continuazione, invece, si presenteranno i vari volumi e si indicherà la numerazione di ogni volume. Si vuole inoltre ringraziare il sito web degli ex-membri CounterCOG, che continua ad operare come centro di riferimento per i membri che tuttora fuoriuscono da The Family, raccogliendo le più recenti pubblicazioni del movimento. I volumi e le pubblicazioni di World Services e di Maria, dal 1986 in poi, sono state messe a disposizione, per lo più, da questo sito e dal suo coordinatore. Un ringraziamento anche al Cesnur e al G.R.I.S. per i volumi messi a disposizione per questa ricerca. Fonti originali: David Berg (MO LETTERS): World Services (1976 ) “MO letters” vol. 1 (A-150) 317 World Services (1976) “MO letters” vol. 2 (151-300) World Services (1977) “MO letters” vol. 3 (301-400) World Services (1978) “MO letters” vol. 4 (501-600) World Services (1979) “MO letters” vol. 5 (601-700) World Services (1980) “MO letters” vol. 6 (701-800) World Services (1981) “MO letters” vol. 7 (801-900) World Services (1982) “MO letters” vol. 8 (901-1000) World Services (1982) “MO letters” vol. 9- 10 (1001-1099) World Services (1982) “MO letters vol. 11 (1100-1199) World Services (1982) “MO letters” Vol. 12 (1200- 1250) Altri scritti di Berg: Berg David (1984) “Esther. The Queen of Ffers! The importance of FFing in Today’s Lands” 1755 GN 133 Home Services, Zurich Berg David (1985) “Teen Sex” n° 2061 Berg David (1986) “Selfrigheoutsness” 2140 GN231 Home Services, Zurich Berg David (1987) “The Last State! The Dangers of Demonism” n° 2306 Daily Bread 7 pp. 442-464 Berg David (1988) “The School Vision” 2430 GN 329 Home Services, Zurich Maria: Maria (1994) “When Teens Leave The Family” 2942, GN 608 Home Services, Zurich Maria (1995) “The Jesus Loving Revelation” part 1-7 Maria (1999) “The Shake Up 2000: the S2K. It’s Your Choice: CM, FM or system” n° 502 CM/FM 3257 Maria (1999) “More on Shakeup 2000. All for One, One for All” GN 863 CM, CM 3262, n° 507 World Services e Family (Care) Services: Family Care Services (1982) “The Childcare Handbook” vol. 2, Zurich Family Care Services (1982) “The Childcare Handbook” vol. 3, Zurich World Services (1982) “The Story of Davidito” Zurich World Services (1983) “The Book of Remembrance” vol.2 Zurich World Services (1983) “Heavenly Helpers” vol. 4 Zurich World Services (1985) “The Story of Heaven’s Girl” Zurich Family Services (1988) “The Jumbo Story” part 1, 2, 3 FSM 95, 96, 98 FN 204, 205, 207 Zurich 318 Family Services (1989) “Home Schooling 2. Why We Don’t Send Our Children to Public School” FSM 123 FN 232 Family Counselling Association (1989) “Raise Them Right” Christian Gospel Books, Manila Heavenly City School (1988) “Training Seminar Notes” Number 2 World Services (1992) “Il patrimonio spirituale e la vita dei nostri bambini” Zurich (trad. it. “The Heritage and Home Life of Our Children”) World Services (1992) “La nostra dichiarazione di fede” Zurich (trad. it. “Our statemento of Faith”) World Services (1992) “Le nostre risposte alle calunnie di abuso di minori” Zurich (trad. it. “Our Answers to Allegations of Child Abuse”) Peter Amsterdam & Apollos (1993) “Our Beliefs Concerning the Lord’s Law of Love” 2858, GN 555 Home Services, Zurich The Family (1995) “The Love Charter” Zurich The Family (1996) “Women in The Family” Zurich The Family “Our Founder”, http://www.thefamily.org/about/founder.php3 World Services (1996) “Christian Vocational College Program” part 1, 2 FSM 288, 291 Ricerca sociologica: Baamonde José Maria (1993) “La Familia, la verdadera historia de Lo Ninos de Dios” Editorial Planeta Argentina Balch Robert (1996) “Review of Sex, Slander and Salvation: Investigating the Family/ Children of God” Jpurnal for the Scientific Study pf Religion 35 (1) p. 72 Hill Geoffrey Michael (1981) “David Berg: A Psychohistory Master’s Thesis” Department of Psychology, Pepperdine University Hutch Richard (1994) “The Uses and Misuses of Attribution Theory” Journal of Religion and Health 33 (4) Kent Stephen (1994) “The Lustful Prophet: A psychosexual Historical Study of the Children of God’s Leader, David Berg” Cultic Studies Journal 11 (2) pp. 135-188 Kent Stephen (1994) “Misattribution and Social Control in the Children of God/The Family” Journal of Religion and Health 33 (1) pp. 29-43 Kent Stephen (1997) “Brainwashing and e-Indoctrination Programs in the Children of God/The Family” Association for the Sociology of Religion Toronto, Canada Kent S. T. Krebs (1998) “When Scholars Know Sin” Skeptic Magazine 6 (3) pp. 319 Kent S. T. Krebs (1999) “Clarifying Contentious Issues. A Rejoinder to Melton, Shupe and Lewis” Skeptic Magazine 7 (1) pp. Lewis J.R. Melton g. (1994) “Sex, Slander, Salvation: Investigating The Family/Children of God” Center for Academic Publication, Stanford Melton Gordon (1997) “Dai Bambini di Dio a The Family” Elle Di Ci, Torino Melton Gordon (1998) “Mea Culpa! Mea Culpa! Gordon Melton Answers His Critics http://www.cesnur.org/testi/melton_98.htm Van Zandt David (1991) “Living with the Children of God” Princeton University Press, Princeton Wangerin Ruth Elizabeth (1984) “Women in the Children of God: Revolutionary Women or Mountain Maids?” pp. 130-139 in Women in Search of Utopia: Maverichs and Mythmakers edited by R. Rohrlich E. Hoffman, Baruch New York, Schocken Books Wangerin Ruth Elizabeth (1993) “The Children of God. A Make-believe Revolution?” Bergin & Garvin- Westport, Connecticut Altri contributi (autobiografie di ex-membri, processi, ecc.) Ajiemian Sam (1999) “Children of God. Family of Love. The Family” http://countercog.officehiway.com/html/countercog_news_14.html Berg Merry “Merry’s story” httm://www.swordofthelord.officeway.com/merry.html Davis and Davis (1984) “The Children of God: The Inside Story” Zondervan, Grand Rapids, MI Excognet. “Family, Please Read, More Cases of Abuses!! How Can You Continue to Deny These! http://excognet.com/familyabuse.htm Priebe Ed (2000) “Deceivers Yet True” http://www.swordofthelord.officehiway.com/ed/lying.htm Sword od the Lord “Watchman’s Story” http://www.swordofthelord.officehiway.com/w.story.html Ward, The Right Honorable Lord Justice Allan (1995) “W2 1992 in the High Court of Justice. Family Division. Principal Registry in the Matter of ST (a Minor) and in the Matter of the Supreme Court Act Williams Miriam (1998) “Heaven’s Harlots” Eagle Brook, New York 320 321