associazioni L’abolizione del registro dei controlli antincendio A cura di Giuseppe Macchi Vicepresidente settore Antincendio - Associazione M.A.I.A. Il D.P.R. 151/2011 ha annullato l’obbligo di tenere il registro dell’antincendio. Molti sono stati i dubbi emersi in proposito, da più parti, perché questo strumento sembrava essere il sistema più semplice ed efficace per dimostrare di aver ottemperato ai criteri generali di sicurezza antincendio e alla gestione delle emergenze. Adesso ci si chiede cosa comporterà l’assenza di questo tipo di documento. L‘obbligo della tenuta del registro è stato introdotto a suo tempo dal D.P.R. n. 37 del 12 gennaio 1998, reso obbligatorio per tutte le attività soggette al certificato di Prevenzione Incendi, e da molti addetti ai lavori è stato consigliato anche alle attività non soggette. Dal 7 ottobre 2011 è entrato in vigore il nuovo regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, ovvero il D.P.R. n. 151 del 1 Agosto 2011 (scaricabile dal sito www.associazionemaia.net), il quale all’articolo 12 comma b ha abrogato il D.P.R. n. 37 del 1998, abolendo di fatto il registro. Questo registro viene riproposto nel nuovo D.P.R. n. 151 all’articolo 6, obblighi connessi con l’esercizio dell’attività, in questi termini: 1. Gli enti e i privati responsabili di attività di cui all’allegato 1 del presente regolamento, non soggette alla di- gennaio 2012 sciplina del Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81, e successive modificazioni, hanno l’obbligo di mantenere in stato di efficienza i sistemi, i dispositivi, le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio adottate e di effettuare verifiche di controllo ed interventi di manutenzione secondo le cadenze temporali che sono indicate dal Comando nel certificato di prevenzione o all’atto del rilascio della ricevuta a seguito della presentazione della SCIA (…) 2. I controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione e l’informazione di cui al comma 1, devono essere annotati in un apposito registro a cura dei responsabili dell’attività. Tale registro deve essere mantenuto aggiornato e reso disponibile ai fini dei controlli di competenza del comando. antincendio I dubbi Quali sono le attività non soggette al Decreto Legislativo 81 a cui si riferisce il comma 1? Le attività non soggette al Decreto 81 sono quelle che non sono dei luoghi di lavoro, e pertanto prive di lavoratori. Se non ci sono lavoratori, perché si chiede che queste attività debbano annotare sul registro l’informazione fatta ai lavoratori? Solo queste attività hanno l’obbligo di mantenere in efficienza i dispositivi etc. di cui al comma 1? E tutte le altre attività? Cosa vuol dire il legislatore con l’articolo 6 così come è stato formulato? I documenti che parlano dell’abrogazione del registro Dai documenti circolanti che citiamo di seguito, si evince che il registro dei controlli è abrogato. 1. Dossier del Dipartimento della funzione pubblica: a 125 associazioni pagina 35 di questo fascicolo si evidenzia che l’abolizione del registro dei controlli porterà ad un risparmio di 82,7 milioni di Euro (Dossier scaricabile del sito: http://www.unipa.it/cdl/10 leggebrunetta/10sempl%20amm_imp rese.pdf). 2. Vademecum dal titolo “Meno carte più sicurezza”, da poco presente sul sito dei Vigili del fuoco www.vigilfuoco.it (Prevenzione Incendi-Nuovo Regolamento di Semplificazione - Opuscolo Sfogliabile), che riassume, peraltro molto bene, tutte le novità introdotte dal D.P.R. n. 151; vi consigliamo se non lo avete già fatto di prenderne visione. Il vademecum, tra le altre cose, parla del registro dei controlli, ed a pagina 16 il titolo del punto 2 è proprio “Abolizione della duplicazione del registro”. Nello specifico, su questo argomento, si scrive di seguito: “È stato eliminato il registro dei controlli, manutenzione, informazione e formazione del personale, che duplica adempimenti già previsti dalla normativa di sicurezza nei luoghi di lavoro”. Commento Qui si afferma che il registro dei controlli è stato eliminato, in quanto questo adempimento (ovvero quello di trascrivere l’effettuazione dei controlli periodici, la manutenzione, l’informazione etc.) è già previsto da altra normativa (Legge) relativa alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il Decreto Legislativo 81 del 2008 richiede l’obbligo di registrazione e quindi della tenuta del registro dei controlli e manutenzione per impianti elettrici, ponteggi, DPI e altro ancora, ma non vi è alcun riferimento in merito agli impianti ed alle attrezzature antincendio. A quale altra normativa si riferisce il Legislatore? Non vi è alcun dubbio che in una situazione come questa c’è bisogno di chiarezza, e l’Associazione si sta attivando affinché le autorità competenti diano maggiori delucidazioni su questo importante argomento, anche perché questo cambio di direzione del Legislatore nel nome della “semplificazione”, del “risparmio” (82,7 milioni di Euro) e dello slogan “meno carte più sicurezza” non ci trova tutti d’accordo. Sarà nostra cura tenervi informati di eventuali sviluppi legati a questo nuovo scenario che si è aperto, e che probabilmente ci porterà a dover rivedere in modo più attento e cautelativo i rapporti di comunicazione tra azienda di manutenzione ed utente finale. Il Registro: strumento di lavoro o mero adempimento formale? a cura di Sandro Marinelli Il “Registro dei controlli” è stato introdotto con il D.P.R. 37 del 12/01/1998 poiché, precedentemente, non era mai stata considerata l’importanza dei controlli periodici, delle verifiche e delle manutenzioni che, nel settore dell’antincendio, rappresentano il punto centrale in caso di emergenza. Purtroppo i “non addetti ai lavori”, tra i quali molti politici dell’ultima generazione, hanno confuso uno strumento di lavoro con un adempimento formale, attribuendo alla tenuta del Registro dell’antincendio un costo che non esiste (il Ministro della Funzione Pubblica Brunetta, dovrebbe spiegare dove ha preso gli 82 milioni di euro di costo, visto che non risulta da nessuna parte). Sta di fatto che, in caso di ispezione da parte degli Organismi di vigilanza o di intervento dell’Autorità Giudiziaria per incidenti, resta difficile per un datore di lavoro “ricostruire” tutte le attività effettuate di controllo, di verifica e di manutenzione, ivi compresa l’informazione e la formazione del personale, senza disporre di uno strumento sintetico e cronologico quale era il Registro dell’Antincendio che doveva essere tenuto aggiornato e disponibile proprio per essere messo a disposizione in caso di intervento dell’Autorità Giudiziaria e/o degli Organi di Vigilanza. Stupisce che nessuno abbia evidenziato che, così come è scritto l’art.6 (D.P.R. 151/2011) sembrerebbe che il Registro debba sussistere solo per le attività dove non ci sono lavoratori, smentendo clamorosamente il principio per il quale, se l’abolizione del Registro è stato un (falso) problema di costi per le aziende, tale incombenza rimarrebbe in vigore dove non c’è da tutelare alcun lavoratore. Forse sarebbe stato meglio non parlare più di registro e registrazioni, ma dire che il datore di lavoro deve dimostrare in qualunque momento di aver effettuato verifiche, controlli, ecc., così come previsto dalla legislazione vigente, ricorrendo a qualunque strumento ritenga utile per dimostrare, con documentazione probatoria, di aver adempiuto a quanto la normativa in vigore richiede, lasciando all’arbitrarietà degli Organi di controllo la valutazione dell’esaustività della documentazione esibita. Si stava meglio quando si stava peggio. 126 antincendio gennaio 2012 Rinaldo Cavenati Membro del gruppo di lavoro della commissione protezione attiva (reti idranti e sprinkler) presso l’Ente Italiano di Unificazione (UNI) e delegato UNI presso CE- TC 191 WG5 La manutenzione viene definita come “combinazione di tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali, durante il ciclo di vita di un’entità, volte a mantenerla o riportarla in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta”. Detto ciò, il manutentore non può definirsi solo un individuo in grado di effettuare un insieme di azioni, mentre si deve pensare ad una persona con una particolare “forma mentale” che racchiuda in sè la condivisione di principi e valori che lo portano a pensare e a fare una “buona manutenzione”. Tale forma mentale si rende ancor più necessaria quando gennaio 2012 parliamo di sistemi legati alla salvaguardia della salute delle persone oltre che delle cose. Rientrano appieno in questi sistemi gli impianti antincendio sprinkler o le reti idranti. Il cuore pulsante di questi sistemi, spesso è una pompa antincendio, non una normale pompa, ma una pompa concepita e ingegnerizzata al fine di elevare al massimo l’affidabilità e soprattutto la disponibilità di esercizio. Se la pompa antincendio è quindi una “pompa speciale”, indubbiamente speciale deve essere la sua manutenzione. Abbiamo visto affacciarsi la parola “manutenzione” con l’arrivo nel 2005 della norma antincendio UNI EN 12845, la norma di progettazione, installazione e manutenzione per impianti automatici sprinkler. Tale norma, poi ripubblicata nel 2009, è tuttora in fase di profonda revisione in sede CEN TC191 WG5. Infatti è all’interno di questa norma, al paragrafo 20, che sono contenute tutte le attività e le tempistiche di manutenzione relative anche alle pompe antincendio, a cui occorre rifarsi anche in presenza di impianti a reti idranti, diluvio, schiuma ecc. Alla luce di questa norma, occorre innanzitutto separare le operazioni che deve effettuare l’utente da quelle che devono essere destinate all’installatore del sistema o ad una azienda di manutenzione qualificata. Così, se le operazioni di controllo periodico settimanale e quello mensile sono demandate all’utente, i controlli trimestrali, semestrali e annuali sono invece da affidare all’installatore del sistema, o ad una società specializzata nella manutenzione. Quest’ultima a nostro parere è la scelta più opportuna proprio per la sua natura e preparazione specifica. Vediamo nel dettaglio a cosa l’utente deve provvedere quando per l’alimentazione dei suoi 127 associazioni La manutenzione dei sistemi di pompaggio antincendio associazioni LA MANUTENZIONE DELLE POMPE ANTINCENDIO 1/12° mese - s/m/t/sem/annuale 9° mese - s/m/t 3° mese - s/m/t 6° mese - s/m/t/sem In verde: Programma di ispezione e controlli a cura dellʼutente In giallo: Programma di prova, assistenza e manutenzione dallʼinstallatore del sistema o da unʼazienda ugualmente qualificata impianti sprinkler e/o rete idranti ha dovuto installare una o più pompe antincendio. Controllo periodico settimanale Prova di avviamento automatico della pompa Le prove sulle pompe automatiche devono comprendere: • Controllo dei livelli di carburante, dell’olio lubrificante e dell’acqua di raffreddamento dei motori diesel; • Si deve ridurre la pressione dell’acqua sul dispositivo di avviamento, simulando in questo modo la condizione di avviamento automatico; • Quando la pompa si avvia, la pressione di avviamento deve essere controllata e registrata; • Si deve controllare la pressione dell’olio sulle motopompe diesel; • Si deve controllare il flusso 128 dell’acqua attraverso gli impianti di raffreddamento a circuito aperto. Prova di riavvio del motore diesel Immediatamente dopo la prova di avviamento della pompa, i motori diesel devono essere collaudati come segue: • Il motore deve essere fatto funzionare per 20 minuti, oppure per il tempo raccomandato dal fornitore; • Il motore deve essere successivamente fermato e immediatamente riavviato utilizzando il pulsante di prova dell’avviamento manuale; • Deve essere controllato il livello dell’acqua nel circuito primario dell’impianto di raffreddamento a circuito chiuso. • Durante la prova devono essere monitorati la pressione dell’olio, le temperature del motore ed il flusso del refrigerante; antincendio • Devono essere controllate le tubazioni dell’olio; • Si deve eseguire un’ispezione generale per rilevare le eventuali perdite di carburante, di liquido refrigerante o dei fumi di scarico. Controllo periodico mensile • Devono essere controllati il livello e la densità dell’elettrolito di tutte le celle degli accumulatori al piombo (comprese le batterie di avviamento del motore diesel e quelle per l’alimentazione del quadro di controllo elettrico); • Se la densità è bassa deve essere controllato il caricabatteria e, se questo sta funzionando correttamente, la batteria o le batterie interessate devono essere sostituite. Risulta evidente come le attività a carico dell’utente siano assolutamente importanti, ov- gennaio 2012 Controllo periodico trimestrale Alimentazione idrica e relativi allarmi • Ciascuna alimentazione idrica deve essere verificata su ogni stazione di controllo presente nel sistema; • La pompa deve avviarsi automaticamente ed i valori di pressione e portata misurati non devono essere inferiori a quelli nominali, registrando ogni cambiamento. Alimentazione elettrica • Qualsiasi alimentazione elettrica secondaria derivante da generatori diesel deve essere controllata per verificarne il corretto funzionamento. Valvole di intercettazione • Tutte le valvole di intercettazione che controllano il flusso dell’acqua devono essere manovrate per assicurare che siano operative e devono essere di nuovo bloccate nella posizione normale; • Questa operazione deve riguardare le valvole di intercettazione su tutte le alimentazioni idriche, sulla valvola(e) di controllo e allarme e su tutte le valvole di intercettazione di zona oppure ausiliarie. Controllo periodico semestrale • Collegamento di riporto allarmi con la stazione dei Vigili del fuoco e con la centrale di supervisione; • Il sistema deve essere verificato. Cause del fallimento delle pompe antincendio frequenza (n. avarie) gennaio 2012 antincendio Controllo periodico annuale • Prova di portata della pompa automatica • Ciascuna pompa di alimentazione deve essere provata nella condizione di pieno carico (mediante il collegamento della linea di prova collegata alla mandata della pompa a valle della valvola di non ritorno); • La pompa deve fornire i valori di pressione/portata indicati sulla targa. Prova di mancato avviamento del motore diesel • L’allarme di mancato avviamento deve essere provato in conformità con le indicazioni normative; • Immediatamente dopo questa verifica, il motore deve essere avviato utilizzando il sistema di avviamento manuale. Serbatoi di accumulo • Le valvole a galleggiante nei serbatoi di accumulo devono essere controllate per assicurarne il corretto funzionamento; • Camere di aspirazione e filtri per la pompa; • I filtri, le camere di sedimentazione e le paratie filtranti devono essere ispezionati almeno annualmente e puliti se necessario. Quindi, anche per quanto riguarda la società esterna, che si occuperà della manutenzione trimestrale, semestrale ed annuale, gli impegni 129 associazioni vero l’attività di controlli settimanali impegna l’utente a verifiche e controlli che fino a qualche anno fa con la vecchia norma UNI 9490 venivano demandate al manutentore esterno con una sterile frequenza semestrale. Ecco invece le attività che sono da affidare all’installatore del sistema o ad una società specializzata nella manutenzione. associazioni sono davvero ingenti. Con l’arrivo della norma UNI EN 12845, la prima obiezione nata tra gli utenti è stata riguardo l’incremento dei costi che avrebbero generato tali attività di manutenzione a carico esclusivo delle imprese. In realtà,ciò che era invece abnorme è quello che abbiamo vissuto prima dell’arrivo di questa norma europea, ovvero pensare di effettuare sul- le pompe antincendio una manutenzione semestrale era qualcosa di assolutamente sterile ed inefficace. Cosa accadeva molto spesso in quelle condizioni? Semplicemente che la maggior parte delle pompe antincendio non partivano. È come se sperassimo di lasciare la nostra auto per 6 mesi parcheggiata e poi doverla utilizzare in un emergenza e IMPIANTI DI RIVELAZIONE INCENDI Spaziani Alessandro Libro con cd rom Edizione: ottobre 2011- Pagine: 240 Formato: 170x240 mm - ISBN: 978-88-6310-364-9 Acquisto Online: € 18,90 anziché 21,00 Guida alla progettazione secondo la UNI 9795:2010 e aggiornata con le disposizioni del D.P.R. n. 151/2011 Manuale pratico per progettisti, installatori, manutentori, datori di lavoro, responsabili del servizio di prevenzione e protezione, rappresentanti per la sicurezza Nel CD-Rom progetti in formato DWG, una selezione di normativa e un esempio del registro dell’antincendio Un manuale utile e di facile consultazione per coloro che, a vario titolo si trovano ad affrontare le problematiche di prevenzione incendi in azienda, legate alla progettazione, installazione e manutenzione di questo tipo di impianti. La pubblicazione vuole essere anche una guida alla risoluzione dei principali problemi legati alla rilevazione di incendio, con l’obiettivo di fare chiarezza e fornire indicazioni operative per non perdersi nel labirinto delle norme e delle procedure. Infatti, il progettista, l’installatore, il manutentore ed il titolare dell’attività, a seconda delle esigenze, possono aver bisogno di un supporto pratico, che li aiuti a comprendere il significato della normativa e ad applicarla nel contesto in cui operano. Il libro si pone proprio questo obiettivo: facilitare la comprensione dei requisiti di legge e aiutare tali soggetti a operare nel rispetto di quanto stabilito a livello normativo, contemperando le esigenze operative e quelle progettuali. Per maggiori informazioni contatta il Servizio Clienti al numero 06 33245277 oppure scrivi a [email protected] 130 antincendio trovarsi con molta probabilità con la batteria scarica o con i pneumatici sgonfi. Se guardiamo invece il panorama europeo o americano, in realtà le attività di manutenzione, da sempre importanti ed impegnative, sono sempre state considerate vitali e fondamentali. Nonostante gli elevatissimi standard, la Factory Mutual, una tra le più grandi compagnie di assicurazione internazionale, con il proprio standard 2-81 (Fire protection system, inspection, testing and maintenance and other fire loss prevention inspections) ha prodotto delle statistiche che evidenziano come in 73 casi di fallimento di una pompa antincendio, nel 35% dei casi la pompa era in avaria prima dell’avviamento, il 38% la pompa non è partita, per 18% si è arrestata durante l’incendio, mentre per il 9% si è arrestata prematuramente. Queste anomalie hanno generato una perdita economica per 417 milioni di dollari, dove curiosamente il maggior danno è derivato dal fallimento dell’alimentazione alla pompa elettrica. L’analisi si conclude indicando che questi fallimenti si sarebbero potuti limitare con un attento programma di ispezione, test e manutenzione insieme ad una corretta formazione. Facciamoci ora un’idea di quanto ancora siamo lontani da uno standard apparso ormai da anni in Italia, l’NFPA (National Fire Protection As- gennaio 2012 gennaio 2012 “aliene” o eccessive, eppure questi criteri sono adottati da anni in molte parti del mondo e non solo negli USA. Ora, dopo tutto ciò, pare davvero riduttivo pensare alla manutenzione delle pompe antincendio come una normale manutenzione, e proprio per questo occorre sottolineare come il manutentore di pompe antincendio non sia un semplice manutentore, ma una persona che deve possedere delle conoscenze e competenze di altissimo livello. Le sue conoscenze spaziano dal campo delle tecnologie idrauliche, meccaniche, elettriche, motoristiche ed impiantistiche, oltre che avere una buona conoscenza delle normative applicabili. Conoscenze che sono così variegate ed eterogenee che non possono essere assunte con una formazione sommaria, ma devono derivare da un percorso formativo ben più complesso e articolato nel tempo. Vero è che al manutentore di pompe antincendio non viene richiesto di fare “manutenzione predittiva” o avere capacità di analisi dei problemi e poi di dettarne le soluzioni (che probabilmente spettano ad altre figure professionali), ma affrontare una pompa antincendio, una macchina per definizione e quindi un sistema complesso, senza una formazione professionale all’altezza, con delle conoscenze sulle problematiche delle vibrazioni, delle temperature o delle correnti in gioco, potrebbe antincendio provocare seri danni a sè e al sistema. Non è inconsueto trovarsi in situazioni pericolose, come locali pompe interrati con presenza importante di acqua a pavimento e manovrare quadri in tensione, oppure scordare che un diesel possa partire inavvertitamente se non si adottano tutte le azioni per porlo fuori servizio correttamente, oppure ancora dover effettuare verifiche su un diesel le cui superfici superano anche i 400°C, senza sapere dove “mettere le mani” in sicurezza. Occorre infine evidenziare che il panorama normativo europeo negli ultimi anni ha profondamente cambiato la concezione di tutte le norme di sistema. Ormai tutte le norme UNI o UNI EN, non solo per gli impianti sprinkler e le reti idranti, ma anche per gli impianti schiuma, a gas, di rivelazione, per le porte tagliafuoco, per gli evacuatori di fumo e calore ecc …contengono al loro interno specifiche indicazioni sulle attività di manutenzione, controlli, verifiche e collaudi. Un incendio non solo può procurare danni ai beni materiali, ma ancor di più può mettere in pericolo la vita delle persone o minare le fondamenta di un tessuto sociale ed economico. Certamente un vasto mercato e un grande affare economico, ma solo se affrontato professionalmente può permettere alla collettività di evitare grosse perdite finanziarie e sociali. 131 associazioni sociaton). La norma specifica per la manutenzione, la NFPA 25, nella versione 2011, consta in oltre 120 pagine dettagliate fino nei particolari, semplici, ma soprattutto pensate e studiate perché un impianto sprinkler o una rete idranti funzioni quando è chiamato a farlo, e quando nel cuore di questi impianti c’è una pompa antincendio che li alimenta, allora diventa fondamentale per il sistema di cui fa parte. Nella NFPA 25 si parla ad esempio di: • verifiche dei manometri e dei sensori; • controllo dell’allineamento degli accoppiamenti; • verifica dei giochi degli alberi delle pompe; • sostituzione dell’olio dei diesel e dei rinvii ad angolo; • pulizia dei serbatoi combustibili; • cavi elettrici e loro serraggio; • lubrificazione dei cuscinetti e dei giunti di trasmissione; • verifica della corrosione/ossidazione dei contatti sulle schede elettroniche; • verifica dell’accuratezza di voltometri e amperometri; • verifica della contropressione dei gas di scarico; • controlli sui supporti delle tubazioni; • pulizia degli scambiatori di calore; ecc.. ecc… Alla luce di questo standard, molte di queste attività di manutenzione a noi sembrano