Marzo-Aprile-Maggio 2015 9OK_Gabbia impaginato 24/02/15 17:10 Pagina 1 a r e v a m i r p Anno 53 - n. 24 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB Livorno Periodico di informazione, attualità, cultura marzo - aprile - maggio 2015 - n. 24 - € 3 copia omaggio Anche in Vietnam... Foto Cristiano Androvandi Appartamenti Marina Salivoli 2 marzo - aprile - maggio 2015 La tua terrazza sul mare della Toscana Nel cuore della Piombino più bella e affascinante, bilocali e trilocali affacciati sullo splendido panorama dell’isola d’Elba, a pochi passi dal porto turistico di Marina di Salivoli www.marinasalivoli.it - loc. Falcone, 4 - Piombino (LI) [email protected] Residenza I Giunchi La Residenza Sanitaria Assistita I Giunchi è una struttura che offre un insieme di prestazioni di tipo alberghiero, socio assistenziale, sanitario e riabilitativo alle famiglie che hanno necessità di supporto per l’assistenza ai propri anziani sia per brevi periodi che continuativamente. • • • • • • • • • Nel centro di Venturina Ampie aree verdi Ambiente sereno e familiare Dotata di tutti i comfort Camere singole, doppie e triple Cura e assistenza 24 ore su 24 Piani di assistenza personalizzati Servizio di fisioterapia Assistenza infermieristica Per informazioni cell. 347 3765899 tel. 0565 855352 Via Gramsci 4, 57021 Venturina (LI) SANG IUSEPPE CASA DI RIPOSO Il complesso residenziale San Giuseppe di Massa Marittima è situato nel verde di un ampio parco vicino al centro storico. 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Sped. abb. post. 70% DCB Livorno Poste Italiane Spa Editore e pubblicità Costa Etrusca Comunicazione Grafica e impaginazione Opus Piombino Stampa Rotative Romane Tivoli Terme (Roma) Gli articoli firmati o con pseudonimo riflettono unicamente le opinioni dell’autore Chiuso in tipografia, 27 febbraio 2015 www. costaetrusca.net Premia la tua fedeltà Al raggiungimento di € 100 di spesa hai diritto ad un BUONO SCONTO di Ritira la tua TesseraOro € 15 8 marzo - aprile - maggio 2015 Toscana Immobiliare il Gioiello Via Indipendenza, 182 Venturina Terme (Li) Tel. 0565 852131 – cell. 393 9360639 www.toscanacase.eu [email protected] La nostra professionalità al servizio dello sviluppo del territorio Da oltre 30 anni, operiamo nella ricerca di splendide case in Toscana e nella compravendita di abitazioni di ogni genere con professionalità e grande esperienza nel settore immobiliare. 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Se Cevital ha investito in Spagna e in Francia, raggiungendo ottimi risultati, perché dovrebbe fare male proprio qui da noi? E se viene preso del tempo per fare ulteriori valutazioni importanti, questo non significa che non abbiano le idee chiare. È necessario naturalmente far rispettare l’accordo di Costa Etrusca è distribuito gratuitamente. Le prime copie vanno agli studenti e agli insegnanti delle nostre scuole. È inviato a tutti i vecchi abbonati sparsi nel mondo. È possibile trovarlo nei centri di maggiore aggregazione sociale, nelle principali edicole del territorio e in tutti i punti vendita Unicoop Tirreno e nelle filiali della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci. programma e vigilare su tutte le operazioni che seguiranno con una perfetta cabina di regia. Abbiamo voluto pubblicare il pensiero di Mirko Lami, segretario regionale Cgil, in merito alla eventuale riaccensione dell’altoforno che Cevital starebbe valutando. In città si sono scatenate fazioni favorevoli e contrarie. La dialettica è stata vivace. Importante 9 comunque, aldilà delle parole e delle idee, lavorare tutti insieme: sindacati, azienda e istituzioni affinchè si trovi la soluzione migliore per il futuro del polo siderurgico. Tante lotte per arrivare fino ad oggi. Il futuro va scritto tutti insieme: non facciamoci trovare impreparati. Ora più che mai dobbiamo sapere disegnare la strada della Piombino che sarà. Non vogliamo sostituirci a nessuno. L’informazione è ormai veicolata da una molteplicità di strumenti, tanti che talvolta ci si può smarrire. La nostra aspirazione è quella di dare un contributo di approfondimento e di riflessione sui molti problemi del nostro territorio. INSERZIONISTI: Amplifon 16; Asiu 64; Assicurazione UnipolSai divisione La Fondiaria (Luca Ardenghi) 63; Assicurazione UnipolSai divisione Unipol (Lami & Bruscolini) 59; Ass. Pubblica Assistenza Piombino 50; Automeccanica 23; Banca Credito Cooperativo Castagneto Carducci 66; Calidario Terme Etrusche 8; Coop Unicoop Tirreno 4; Da Rosa Alimentari 17; Edilcoop Fiorenzani 17; Gioielleria Bussotti 23; Gioielleria Rosignoli 52; Grassi Arredamenti 45; Il Crogiuolo Alimentazione Biologica 42; Immobiliare Cristiani 54; Immobiliare il Gioiello 8; Lampogas Tirrena 61; Libreria la Fenice 7; L’Immobiliare del Corso 58; Marina di Salivoli Rta 2; Marisa Gastronomia 43; Martini Professionale 29; Medical Group 68; Mobo Impianti 17; Olio Eleonora di Toledo 67; Park Albatros 61; Podere Tre Cipressi Casa Vacanze 49; Residenza I Giunchi 3; Residenza San Giuseppe 3; Ristorante Il Garibaldi Innamorato 48; Ristorante Pizzeria La Rocchetta 14; Ristorante Pizzeria Mum and Dad 55; Ristorante Otello 41; Sefi 8; Style 33; Studio Medico Libra 54; Super Casa Bucciantini 5. 10 marzo - aprile - maggio 2015 M Costa Etrusca: «Dalle parole passare ai fatti» Cevital merci, merci beaucoup di Luca Goerg ister Rebrab sorride. È in piazza Verdi a Piombino. Abbraccia un cartello che lo ringrazia per aver investito sul nostro territorio. Questa è la foto scattata da Mirko Lami, segretario di Cgil Toscana, che ha fatto il giro del mondo. In poco tempo l’immagine, inserita sui principali social network, è stata condivisa da moltissimi utenti. Il magnate, dopo aver notato uno dei cartelli allestiti da Costa Etrusca, ha chiesto che gli fosse scattata una foto simbolica da mandare in Algeria per metterla sul sito aziendale. Dalla sua il direttore Ivio Barlettani dopo l’accaduto ha dichiarato all’Ansa: «A seguito delle grandi lotte per salvare lo stabilimento e della firma per l'acquisto della Lucchini ci è sembrato doveroso, a nome dei nostri lettori e della città, ringraziare Issad Rebrab. Ora è il momento di tenere ancora viva l'attenzione su Piombino – ha concluso Barlettani –, affinché dalle belle parole si passi ai fatti». Esattamente un anno fa, marzo 2014, Costa Etrusca ha presentato ai suoi lettori una copertina simbolica: l’immagine del nostro porto con i lavori di ampliamento avviati, una colata d’acciaio e il relitto della Costa Concordia ancorato all’isola del Giglio. Il nostro buon auspicio riportava a tutta Mamma fabbrica era morta, solo vecchia ferraglia. Al vaglio gli scenari per il rilancio dell’azienda. Il magnate e la foto che ha fatto il giro del mondo pagina: «Acciaio, porto, Concordia: tris vincente». A distanza di un anno il tris vincente si è rivelato un bis vincente. Meglio di niente. Infatti, se il sogno di portare la Concordia nel nostro porto si è volatilizzato a favore di Genova, acciaio e porto invece sono possibilità concrete. Ma fino a questa estate niente sembrava concretizzarsi all’orizzonte per il nostro territorio. Piombino era spacciata. La situazione tragica. La copertina estiva di Costa Etrusca, firmata da Francesco Masangui, non riportava allegre famiglie al mare e sulla spiaggia ma raffigurava un operaio, padre di famiglia, che con gli occhi pieni di malinconia non aveva il coraggio di guardare negli occhi sua figlia. Lui con il giubbotto Lucchini, lei con la maglia con cui gli studenti hanno sfilato in piazza per difendere il lavoro dei genitori. Sullo sfondo l’altoforno ormai spento. Ormai morto. Mamma fabbrica ridotta a un ammasso di vecchia ferraglia. In realtà il malessere, di cui la nostra copertina d’autore era efficace testimone, non si è presentato nel giro di poche settimane alle porte delle nostre famiglie. È stato il frutto di anni, se non decenni, di mala gestione dell’economia locale e di decisioni sbagliate prese dalla politica. Solo quando ci siamo trovati con l’acqua alla gola e lo stomaco che bubbolava per la fame, allora ci siamo arrampicati sui tetti, abbiamo occupato i simboli della nostra città, gli studenti sono scesi in piazza. Solo allora è stata lotta e denuncia sociale. Il malessere e la povertà, complice anche la crisi economica internazionale, hanno pesato moltissimo e tuttora pesano da noi più che altrove. Tuttavia come una fenice dalle sue ceneri Piombino e la Val di Cornia dicono stiano per rinascere. Dicono, perché la cassa integrazione c’è sempre, le ditte dell’indotto arrancano o falliscono, i disoccupati sono troppi e la povertà dilaga (basta andare alla mensa di via Landi). Un anno fa, in piena campagna elettorale, il piazzale della Lucchini è finito sulle televisioni e le prime pagine nazionali. Sul piazzale non c’erano solo gli operai, non sarebbero accorsi così velocemente le prime firme dei quotidiani e i volti noti della tv, bensì c’era la politica. Beppe Grillo, leader del MoVimento Cinque Stelle tuonava: «Siamo qui per fare il funerale a una mentalità tipica italiana, di una politica che si è disinteressata, celebriamo la morte dei sindacati. Siamo in questa situazione perché voi avete creduto a questa gente qua. La politica ha pensato di darvi la speranza: è con la speranza che ve l'hanno messa nel culo. Voi non dovete più sperare. Se noi avessimo vinto le politiche – rivendicava Grillo – oggi avremmo il reddito di cittadinanza e voi non sareste più sottoposti al ricatto del lavoro. Io non sono qua per chiedere voti. Se volete, continuate a votare Pd – poi il 11 leader pentastellato concludeva con una frase passata alla storia –. Questo è il regno schifoso della peste rossa. Abbiate coraggio. Non voglio voti da voi se credete ancora nei sindacati, nella sinistra e nel vostro presidente della regione Rossi (…)». Dalla sua Matteo Renzi, memore di un territorio a lui ostile (nel 2012 ai sostenitori dell’attuale premier fu impedito il volantinaggio durante la Festa del Pd), non si sbilanciò più di tanto e dopo aver dato dello «sciacallo» a Grillo fece sfumare la sua visita a Piombino. Il tempo così passava e il nostro territorio non vedeva neanche lontanamente un segno di rinascita. Molti immigrati che lavoravano da anni nel nostro territorio erano già partiti, altri erano pronti a farlo. Anche i toscani doc davano un’occhiata alle offerte di lavoro al nord Italia o all’estero. La scritta “Piombino non deve chiudere” sembrava un auspicio finito proprio male. Un amuleto frutto di un sortilegio da fattucchiera che si era ritorto contro. Ma proprio quando un Natale molto triste era alle porte ed eravamo ancora scottati dall’illusione Khaled il cielo sopra Piombino è tornato selitta di un mese la firma del contratto di vendita della Lucchini. Cevital ha bisogno di tempo per completare i lavori di rilevamento per acquisire tutte le informazioni necessarie sullo stabilimento. Fonti sindacali confermano all’interno della fabbrica piombinese la presenza di aziende di consulenza per verificare tutte le potenzialità del sito produttivo. L’accordo di programma intanto rimane in essere e si auspica un controllo stretto sugli ultimi sviluppi, soprattutto intensificando il ruolo della cabina di regia regionale affinché possa garantire il buon esito delle trattative e il corretto S reno. Ecco Mister Rebrab, magnate algerino. Molto diverso dal signor Lucchini, bresciano dal braccio di ferro e dal parolaio Mordashov. Il tre dicembre in un’intervista al sito Tout sur l'Algérie il manager africano ha affermato: «Possiamo ora disporre di 560 ettari e di un porto recentemente ampliato dal governo italiano a Piombino, di cui due banchine saranno a nostra disposizione. Le utilizzeremo per i bisogni del complesso siderurgico – ha continuato il magnate –, ma anche per la piattaforma logistica e per altri investimenti nell’industria agroalimentare in Italia. E poi ci permetterà di sviluppare tutta l’industria meccanica in Algeria, per l’uso di acciai speciali prodotti a Piombino, dove abbiamo così acquisito un savoir-faire che gli italiani hanno accumulato lungo secoli». Il ricordo di Grillo che denunciava la peste rossa è ormai lontano. Renzi intanto gongola e annuncia nel salotto di Bruno Questa foto, scattata dal sindacalista Mirko Lami, ha fatto il giro del mondo. È stata, infatti, pubblicata su molti giornali e riviste internazionali. I cartelloni e la foto stessa hanno suscitato anche un acceso dibattito. Una parte di cittadini non ha condiviso l’iniziativa di Costa Etrusca e in modo particolare l’uso della parola merci. Il futuro della ex Lucchini procedere dei lavori. Aferpi (questo il nuovo nome della ex Lucchini), al momento di andare in stampa, è ancora incerta se andare avanti col piano originario (due forni elettrici in Padule) oppure rimettere in marcia l’altoforno oltre a un forno elettrico. Valerio Fabiani, segretario della Federazione Pd Val di Cornia-Elba, non entra sulla questione delle scelte che spettano all’azienda algerina ma afferma: «Serve maggiore prudenza. Per noi è inaccettabile lo scambio lavoro-ambiente», anche se la sinistra al go- verno di Piombino e territorio limitrofo non ha mai brillato per politiche ambientaliste negli ultimi decenni. Pane e fumo è sempre convenuto a tutti a Piombino. Ma perché Rebrab compra aziende italiane, francesi e spagnole? Le ragioni sono molte, lo stesso Rebrab ha affermato: «Si possono comprare delle fabbriche per un tozzo di pane. Con la crisi in atto in Europa esistono delle opportunità che si possono presentare una volta ogni secolo. Non tutti i giorni l’Europa è in crisi. Oggi siamo facilitati Vespa che comincerà un giro di ascolto in tutta Italia visitando le aree di crisi e di ripartenza del Paese. Prima fra tutte Piombino. Il 2015 è iniziato con questo mantra: «Bisogna esportare il modello Piombino. Bisogna fare come a Piombino». Lo annuncia Renzi in televisione. Lo grida Franchi, presidente della nostra provincia, contrapponendoci a Livorno, città socialmente distrutta. Lo urla il presidente Rossi in piena campagna per la rielezione in regione. Siamo davvero diventati un esempio? Un modello da esportare? Siamo tornati a essere l’isola felice? I lavoratori e le loro famiglie oggi possono sperare. Piombino è pronta a tornare quel centro industriale e d’impresa di primo piano a livello nazionale. La ex comunista Livorno sogna di impregnarsi della “peste rossa” piombinese. Il Pd locale continua a risultare vincente in politica economica. Renzi ha il coraggio di tornare da noi, questa volta da vincitore, con una utilissima passerella mediatica. A chi devono tutto ciò? È semplice, lo devono a quel Rebrab che come manna è caduto dal cielo sul grigiore di Piombino. Mister Rebrab merci, merci beaucoup. nell’acquisizione di imprese che possiedono un’altissima tecnologia e che ci permettono non solo di acquisire questa tecnologia, ma anche di sviluppare le nostre attività in Algeria. Con Fagor Brandt (multinazionale spagnola, ndr), per esempio, ora abbiamo 1300 brevetti, quattro marchi prestigiosi a livello mondiale e una rete di distribuzione globale». Riguardo al nuovo shopping italiano Rebrab ha promesso di voler fare di Piombino «una stella del Mediterraneo – ha poi concluso – non ho mai avuto paura dei fallimenti, i miei unici fallimenti sono stati colpa del terrorismo». 12 Oggi pa marzo - aprile - maggio 2015 Annalisa Annalisa Petri, suveretana, classe ‘92, studentessa. Nipote di Michele Petri, profondo conoscitore del territorio, consigliere comunale per tanti anni a Suvereto e anima del Comitato festeggiamenti che ha fatto nascere la Sagra del cinghiale. Aspirazioni: «Crearmi una buona e dignitosa posizione economica, lavorativa e sociale. Anche se fare l’opinionista a Buona Domenica non mi sarebbe dispiaciuto». Il tuo paese: «È la casa di una grande famiglia, ci conosciamo tutti e trovi sempre qualcuno con cui far due chiacchiere!». Cosa manca in Val di Cornia: «Perché non un bel festival del Cinema?». Cosa vorresti? «Raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissata». Domanda ai politici? «Non ho domande da fare a nessuno». Cosa auguri al nostro territorio? «Auguro, in particolare al mio paese, Suvereto, di non dimenticare mai il proprio valore storico-culturale e di rinnovarsi senza buttare via le proprie tradizioni». Due parole sull’economia locale: «Valorizzare il Made in Tuscany». Renzi: «Genio del male». Grillo: «Si è auto definito “oltre Hitler”, perché correggerlo?». Berlusconi: «Dopo il matrimonio cambierà il cognome in Pascale?». Salvini: «Mi chiedo come faccia ad avere una vita privata, tra viaggi, talk show e social. Mi mette ansia, è un iperattivo. Cosa c’entra con noi italiani?». Roberto Loris Roberto Magazzini, Suveretano, 44 anni, impiegato Martini Professionale a Venturina. Istruttore di sopravvivenza, consigliere comunale Assemblea popolare. Aspirazioni: «Condurre un programma sulle tecniche di sopravvivenza in una grande emittente televisiva». Il tuo paese: «A Suvereto ci si sta bene. Il posto ideale dove vivere». Cosa manca in Val di Cornia: «Una pianificazione generale tra tutti i Comuni». Cosa vorresti: «Che finisse la crisi e che l’Italia tornasse ai fasti di un tempo». Domanda al sindaco Parodi: «Tra cinque anni si ripresenterebbe?». Cosa auguri al nostro territorio: «Maggiore crescita del turismo, valorizzazione delle nostre bellezze storiche, archeologiche e ambientali che sono il nostro oro». Due parole sull’economia locale: «È auspicabile una ripresa delle acciaierie e un maggior impulso alla diversificazione turistica. Puntare sulle terme e scommettere su tutto ciò che di bello ci circonda». Renzi: «Faccia le riforme e continui a liberarsi dalla vecchia nomenclatura». Grillo: «Lo ritengo solo un grande comico». Berlusconi: «Non è riuscito a crearsi un successore». Salvini: «Certi aspetti della sua politica potrebbero essere condivisibili, ma i modi sono sbagliati. Troppo estremista». Loris Marchettini, dipendente ArcelorMittal, 46 anni sposato con Giovanna Simonetti, padre di due gemelli di otto anni, Gianni e Mattia. Aspirazioni:«Che i miei figli abbiano una vita migliore della mia». La tua città: «Una città con alte potenzialità, poco sfruttate». Cosa manca a Piombino: «Mancano i locali per i giovani e volendo anche per persone più mature». Cosa vorresti: «Vedere una Piombino con meno degrado e più servizi». Domanda al sindaco Giuliani: «Maggiore attenzione al decoro urbano». Cosa auguri a Piombino: «Una ripresa in tutti i settori: industria, commercio e turismo». Due parole sulle acciaierie: «Oggi percepiamo più ottimismo. Speriamo si risollevi tutto il polo siderurgico». Renzi: «Era partito bene, ora mi sembra un po’ borioso». Grillo: «Lo preferivo prima». Berlusconi: «Fa sempre quello che gli pare, intoccabile». Salvini: «Meglio un giorno da profughi che un giorno da Salvini». arlo io... 13 Melisanda Melisanda Massei Autunnali, piombinese, 37 anni, scrittrice e critico musicale. Addetta stampa federazione Pd Val di Cornia-Elba. Aspirazioni: «Mi piace scrivere, vorrei riuscire a dare sempre voce ai miei progetti letterari». La tua città: «Si trova in un momento di forte cambiamento. Abbiamo più prospettive e certezze rispetto a pochi mesi fa». Cosa manca a Piombino: «Maggiore fiducia in se stessa». Cosa vorresti: «Il ritorno del liceo classico a Piombino». Domanda al sindaco Giuliani: «Che i locali degli ex licei potessero tornare ad essere un bene vivo della città». Cosa auguri a Piombino:«Di saper sfruttare a pieno il cambiamento che abbiamo davanti». Due parole sulle acciaierie: «Appartengono alla nostra storia ed oggi assistiamo ad una loro imprescindibile evoluzione». Renzi: «Mi piace che il presidente del Consiglio abbia solo quarant’anni. Vediamo cosa riuscirà a fare». Grillo: «Il pensiero distruttivo non funziona». Berlusconi: «Le cose finiscono». Salvini: «Portatore di un populismo becero». Enzo Franchino Luigi Bellatalla, (detto Franchino) 50 anni (ben portati ndr.), titolare bar Pluto’s e Brulotto. Vive con Monica e il figlio Filippo, 20 anni. Aspirazioni: «Di vedere presto Piombino su due poli: siderurgico e turistico». La tua città:«Che assomigliasse un po’ di più alle località dell’Emilia Romagna dove c’è fermento e vita». Cosa manca a Piombino: «Le idee chiare». Cosa vorresti: «Chi di dovere dovrebbe ascoltare maggiormente i nostri giovani». Domanda al sindaco Giuliani: «Dove sei?». Cosa auguri a Piombino: «Risollevare la testa e lo spirito». Due parole sulle acciaierie: «La mia famiglia operaia ha sempre lavorato in fabbrica. Ora, dopo la grande crisi, la grande speranza di ripresa. Grazie a Cevital per essere venuta nel nostro territorio». Renzi: «Un menestrello fiorentino». Grillo: «Poverino…» Berlusconi: «Barcolla ma non molla». Salvini: «Emergente: staremo a vedere». Enzo Biagioni, piombinese di ritorno, 70 anni, per molti anni via per lavoro. Coniugato, con una figlia e un nipotino meraviglioso. Aspirazioni: «Evitare per quanto possibile le banalità». La tua città: «Meravigliosa, ho addirittura scritto un libro per renderle l’omaggio dovuto». Cosa manca a Piombino? «Non le manca proprio nulla, ha tutte le potenzialità necessarie». Cosa vorresti? «Abolizione assoluta delle frasi fatte». Domanda al sindaco Giuliani: «Molti ritengono che non sia molto visibile. Per me è un bene». Cosa auguri a Piombino? «Chi di dovere faccia le cose a modino…». Due parole sulle acciaierie: «Non c’era più niente all’orizzonte, non c’era nemmeno più l’orizzonte. Cevital ci offre un approdo abbastanza credibile… approfittiamone». Renzi: «Assolutamente imbattibile, come la Juve. Mai visto perdere uno che si è fatto le ossa nei boy-scout». Grillo: «Credeva in tutti coloro che sapevano usare il computer senza chiedersi se erano capaci di leggere e scrivere. Alcuni infatti non lo erano...». Berlusconi: «Di grande simpatia. Doveva capire per tempo che in molti ridevano alle sue battute solo perchè un po’ ruffiani». Salvini: «È una forma di vita padana… di impossibile comprensione per qualsiasi toscano. Non escludo che anche lui mandi i figli all’università di Timisoara». 14 marzo - aprile - maggio 2015 ladi Giampaolo finestra Talani N Noi... aggrediti dalle tasse oi cerchiamo di stare sereni e ci fa piacere che la lotta all'evasione si sia fatta più aggressiva, ma le tasse stanno aumentando ad ogni angolo e così gli aggrediti siamo noi di nuovo, non gli evasori. Loro sono ancora più stimolati a nascondere soldi e noi istigati a seguirne l'esempio, per sopravvivere come molti di loro del resto. In tutta serenità pare che sia un po' contraddittoria la formula del meno evasione perché più tassazione. Saremmo più sereni se i nostri contributi ci fossero almeno ridistribuiti o meglio, risarciti dai privilegi dei privilegiati che pare non abbiano ancora fine. Serenamente stiamo aspettando ancora che si attenda alle nostre attese mentre l'Iva rischia di aumentare di nuovo. Quindi tutti un po' meno sereni ultimamente pur con la voglia di avere ancora fede, muovendoci però sempre di più a ridosso dei muri nel timore che la serenità ci sorprenda improvvisa da dietro, e non per baciarci sul collo. € Nell’incantevole piazza Bovio, nell’elegante bar, ristorante, pizzeria, gelateria, La Rocchetta, potrai pranzare e cenare con ottimo vino e degustare le specialità di terra e di mare. Il nostro pizzaiolo si prenderà cura di voi proponendo tantissimi tipi di pizza. Piazza Bovio, 6 - 0565 39280 - Piombino [email protected] www.ristorante-larocchetta.it 15 e g g e l i h c o s s Fe di Fabio Canessa N on sempre le scritte sui muri delle città sono un segno di volgarità e inciviltà. Chi vada alla ricerca delle frasi più interessanti e originali che i vari grafomani, sfaccendati o repressi, geniali o coglioni, hanno vergato con lo spray o il pennarello come messaggi in bottiglia per i passanti, vi troverà anche esempi di creatività, occasioni di divertimento e riflessione. Attraversando le vie di Piombino, è possibile raccogliere alcune perle, che ho provveduto a selezionare fino ad arrivare a una hit parade delle prime tre, corredata dall’ubicazione della scritta. Una sorta di “The best of imbrattatori” o di “Greatest hits of writer’s genious”. Premio alla carriera POTERE AGLI SCONVOLTI (via Cavour) La scritta è adesso scomparsa, ma ha campeggiato per anni sul fianco sinistro del portone del vecchio liceo scientifico. Potente slogan liberatorio che getta il cuore della politica ben oltre l’ostacolo. Senza promesse, annunci e demagogia, scardina con forza ogni progettualità, spariglia destra e sinistra, dribbla qualsiasi programma e supera i concetti uggiosi di sostenibile e insostenibile. Europa, euro, tasse, scuola, lavoro e spread invecchiano di colpo: quello che conta non sono le idee ma lo stato d’animo febbricitante. L’unico in grado di essere in sintonia con i nostri tempi confusi, anzi di oltrepassarli in disordine e pericolosità. Una cura omeopatica contro il caos. Ci salveranno gli sconvolti: così incasinati e fuori di testa da far sembrare lo stato attuale, al loro confronto, l’Atene di Pericle. Primo premio STRI (via Cellini) denaI MAIALI SONO NO degli adoratori del dio e i tor lla de ro du so di una nuova destra, Rivendicazione a mu hiara- ro. Il segnale dic a Un . i è di ta iva pr tà proprie spicata anche da ch e non te- tanto au ch iotto diz ciu as tra lio ire cig un a zione , capace di amente la sinistra o gic er ns se en e re a zz ma er ole aff ev me di e, autor forma di ne e rigor a un : so es ss po l de liceità stizia. con il mos della giu liberalismo collegata us agricolo maiorum, cioè l’hum a romana im della nostra storia, pr an ist te dallo poi italiana. Equid ic con la puzsnobismo radical ch ure i maiali za sotto il naso (epp to dal capinon profumano) quan ce i mentificatalismo selvaggio de Secondo premio Erede dell’atellana e dei fescennini, prime forme latine di teatro e di umorismo, l’annuncio tragicomico si presta a vari livelli di lettura: uno sberleffo polemico contro l’esagerata dilatazione giornalistica che fa di ogni scomparso un genio insostituibile che merita È MORTO CACAIA (via Fucini) di riempire le prime sei pagine di tutti i quotidiani, un graffio sarcastico di sfogo postumo verso un conoscente passato a miglior vita di cui l’autore aveva stima talmente scarsa da affibbiargli un soprannome così poco nobile, una malinconica elegia sul declino della diarrea e l’affermarsi della stitichezza. L 16 marzo - aprile - maggio 2015 di Fiorenzo Bucci e previsioni indicano che, salvo terremoti imprevedibili, due dei quattro consiglieri regionali eletti nel collegio della provincia di Livorno saranno del Pd. Gli altri due, con ogni probabilità, sventoleranno le bandiere del Movimento Cinque Stelle e della coalizione di centrodestra capeggiata da Forza Italia. Se i numeri sono prevedibili, non altrettanto lo sono i nomi che andranno a riempire le liste presentate dai partiti per le elezioni regionale del prossimo maggio. Ogni raggruppamento presenterà il candidato presidente, unico per tutti i 13 collegi provinciali e potrà poi gareggiare con una lista di nomi nella giostra per conquistare i seggi a livello di ogni singolo capoluogo. A Livorno a fronte di quattro consiglieri da eleggere si potranno presentare liste da un minimo di quattro a un massimo di otto nominativi. Si affilano le lame per le regionali Quattro le poltrone per la nostra provincia Pd Il partito democratico ha scelto da tempo l’indicazione di cinque nomi proposti da Livorno e di tre scelti dalla federazione Piombino Elba. Il gruppo dirigente guidato da Valerio Fabiani è fermo da tempo sulle possibili candidature dell’ex sindaco Gianni Anselmi, che ha ricucito recenti frizioni con i vertici federali, del consigliere uscente Matteo Tortolini e della renziana Carla Maestrini (la presenza femminile è obbligatoria). Esistono pressioni elbane per una rappresentanza dell’isola e soprattutto di recente è spuntato il nome di Luciano Guerrieri di prossima uscita dall’esperienza all’Autorità portuale. Guerrieri potrebbe essere il candidato in grado di scongiurare il dua- lismo Tortolini-Anselmi che, secondo alcuni, potrebbe portare ad una frammentazione nell’elettorato Pd. Forza Italia Forza Italia ha annunciato da tempo un accordo col Nuovo centrodestra per la candidatura del presidente della Camera di commercio di Grosseto, Gianni Lamioni, in antitesi al governatore uscente Rossi. In provincia di Livorno si sta lavorando alla lista per la quale si sono rincorsi nelle ultime settimane i nomi del coordinatore provinciale Paolo Barabino e degli elbani Ruggero Barbetti e Andrei Ciumei i quali si troverebbero in compagnia dell’altro isolano Luigi Lanera, già ufficialmente candidato da An – Fratelli d’Italia. Movimento cinque stelle Decisa attraverso la Rete la candidatura a governatore di Giacomo Giannarelli, i grillini stanno lavorando alle liste provinciali nelle quali – Livorno del sindaco Nogarin compresa – non dovrebbero mancare diversi volti finora sconosciuti alla politica. Lega Nord L’accordo di Fi con Ncd ha stoppato ogni possibilità di un alleanza del partito con gli azzurri. La Lega medita di allineare nella sfida a Rossi il professor Claudio Borghi Aquilini. Sel Non ancora nomi ma una strategia già decisa per Sel che ha recentemente sancito nella sua assemblea regionale la fine dell’esperienza del centrosinistra in Toscana. Il partito correrà in solitario con la probabile candidatura del coordinatore Giuseppe Brogi. Alimentari – Frutta e Verdura Primizie toscane Uova di Pasqua squadre di calcio Consegna a domicilio gratis Aperto tutti i giorni, orario continuato EDIL COOP FIORENZANI Costruzioni Ristrutturazioni IMPRESA CERTIFICATA ISO 9001 2008 Piazza Gramsci, 7 Piombino (Li) Tel. 0565 30389 cell. 349 4263930 17 Via del Fosso 12/a Tel 0565.220945 - Fax 0565.261994 Cellulare: 3939823499 - 3929210474 - 3929210858 e-mail : [email protected] 57025 Piombino (Li) Franco Cadelago, l’uomo che non si ferma mai 18 marzo - aprile - maggio 2015 Da ferroviere a imprenditore di successo apraia. Estate 2014. Un gruppo di operai è a terra, sul molo di imbarco dei traghetti. Sopra la nave c’è il loro capo David Meucci. Lui è sul parapetto che saluta i suoi dipendenti. Hanno appena chiuso il cantiere, il lavoro è proceduto a gonfie vele e rimane solo da prendere gli attrezzi e i macchinari da riportare a Piombino. Per domani sarà tutto finito, anche gli operai torneranno a casa. Quando, però, David si accende una sigaretta e la nave è già verso l’imboccatura del porto, vede una scena curiosa. I suoi dipendenti, per la soddisfazione di aver finito il lavoro, di averlo fatto bene e di aver ricevuto tanti complimenti si gettano in mare, nell’acqua cristallina dell’isola. Sfogano la loro felicità e la loro contentezza facendo un bagno liberatorio, tutti completamente vestiti, con le tute da lavoro e gli elmetti. Ridono e scherzano. Sono soddisfatti del lavoro appena concluso. David, la sera stessa, racconta incredulo la scena a Flavia Cadelago, sua moglie. Ha i “lucciconi” agli occhi, è fiero dei suoi ragazzi. Il giorno dopo, tutti quanti di nuovo a Piombino, in azienda a Montegemoli. Pronti a ricominciare, pronti a lavorare, fianco a fianco con la famiglia Cadelago. Franco Cadelago ha 87 anni ed è il pilastro della sua ditta fondata nel 1957. Ogni mattina si sveglia all’alba, beve latte e caffè e mangia una fetta biscottata col burro. Una veloce lettura al giornale e subito a Suvereto, in cava. Stessa routine per tutta la sua famiglia: le due figlie Cristina e Flavia agli uffici in via Tellini, il cognato David Meucci, invece, alla sede dell’azienda a Montegemoli, i nipoti Giacomo e Lorenzo, anche loro, in ditta. A scuola Camilla, la più picco- Chi è Franco Cadelago Franco Cadelago nasce da mamma Malvina e babbo Camillo in un podere della campagna piombinese il 26 giugno 1927. Ha due sorelle Franca e Rita che lavoreranno sempre con lui nella sua azienda. Nel 1943, durante la guerra, entra in ferrovia. È alla stazione di Portovecchio fino al 1955. Si sposa con Naga Bartoli, l’amore di una vita. Chiede l’aspettativa alle Ferrovie italiane e si lancia in un’impresa di costruzioni strade. Il primo lavoro sarà la strada che da Pratoranieri porta fino al centro di Follonica. Nel 1960 l’iscrizione all’albo degli appaltatori. Ha due figlie: Cri- la dei nipoti e, in ambulatorio, in piazza della Costituzione, il marito di Cristina, il noto medico piombinese Andrea Fagioli. Nella grande casa a Montelupinaio, sopra il Conad di Piombino, dopo colazione rimane solo Naga: moglie, mamma e nonna. È lei, la sposa di Franco, l’anima di tutto. La donna con la collana di perle e la felpa di lana rossa che ogni giorno, sul tavolo di legno in cucina, prepara pasta, pane e zuppa per il suo grande clan, per la sua grande famiglia. La donna che non ha mai fatto un giorno di ferie perché «mio marito è sempre a lavoro – sorride Naga –. Abbiamo provato a concederci un’ora di sole, almeno d’estate, ma il tempo di arrivare a Baratti che il telefono di Franco squillava e stina, nata nel 1957 e Flavia, nata nel 1959. La prima si sposa col noto medico piombinese Andrea Fagioli, l’altra con David Meucci, all’epoca commerciante. Oggi David è all’interno dell’azienda nei quadri dirigenziali, sua moglie Flavia cura l’amministrazione e Cristina dirige gran parte dei lavori della ditta. Il figlio di Flavia, Giacomo Meucci (25 anni) è geometra e lavora in azienda. Il primogenito di Cristina, Lorenzo Fagioli (anche lui 25 anni), lavora nella sede suveretana della ditta. Camilla, la secondogenita di Cristina, ha 19 anni ed è all’ultimo anno di Ragioneria. bisognava subito tornare in azienda». La famosa grande donna che sta dietro ogni grande uomo. Franco Cadelago è un uomo robusto, con gli occhi vispi e la concretezza che affiora da ogni gesto delle sue mani mentre parla e racconta la sua vita a Costa Etrusca. È un imprenditore lontano dagli stereotipi. Vicino alla cultura contadina e sincera della nostra terra, nella quale oltretutto è nato: «Sono del ‘26. Piombino all’epoca era un paesotto. Iniziava al cimitero e finiva al bar Nanfi (oggi via della Repubblica, ndr). Qualche palazzo, il corso e piazza Bovio – afferma –. Nient’altro. Parecchio lontano dal centro i primi insediamenti della grande fabbrica che sarebbe diventata la seconda acciaieria Naga, Franco, Cristina, Flavia italiana. Mamma fabbrica che avrebbe dato da mangiare a oltre 10mila operai e altrettante famiglie. Lontano da tutto questo, dopo parecchi campi a coltivare, tra la vecchia Piombino e Baratti, c’era Salivoli. Da quassù, con l’occhio che si perde nel mare e l’Elba all’orizzonte, il podere dove sono nato e dove vivo tuttora». In questo casolare Franco è cresciuto insieme a due sorelle: «Si chiamavano Franca e Rita. Intanto, mentre io e loro crescevamo, anche Piombino cresceva, tanto che d’un tratto il nostro podere di campagna si trovava proprio nel bel mezzo della città». Era il ’43, la guerra al culmine, Franco è un giovanotto e trova il suo primo impiego: «Sono entrato in fer- 씯 C di Luca Goerg 19 20 marzo - aprile - maggio 2015 rovia, questa la mia prima volta nel mondo del lavoro. Ero alla stazione di Portovecchio». Ma il tempo passa e la città continua a crescere all’ombra della grande fabbrica: «Erano gli anni Cinquanta, anni d’oro e il boom era alle porte. Ebbi un’intuizione e chiesi l’aspettativa. Il governo e i politici locali avevano grandi progetti, ne volevo fare parte». C’era da ricostruire un Paese, da costruirlo da zero, per farlo diventare una potenza economica. «Ho deciso quindi di mettermi in gioco: ho affittato camion e betoniere – racconta orgoglioso Franco – e intrapresi il mio primo lavoro edile. Costruire la strada che costeggia il mare, da Pratoranieri fino al cen- La cava di marmo a Suvereto tro di Follonica. Fu un’esperienza positiva così, dopo quel lavoro, decisi di continuare». E pensare che la prima opera di questo imprenditore tutto piombinese e figlio della sua città è stata realizzata nel comune di Follonica. Infatti incalza: «La mia strada oggi è interamente nel comune di Follonica. Ci siamo fatti fregare troppo: prima, le nostre terre andavano dal Lido di Follonica fino al Nido dell’Aquila, a Rimigliano!». Ma poco importa per un piombinese concreto e rivolto sempre al Botta e risposta di Umberto Barlettani Il più bel ricordo da bam- Dono di natura che vorrebbe avere? Sapere dipingere. Il tratto principale del suo carattere? Bonario. Un suo difetto? Lo deve chiedere agli altri. Stato attuale del suo animo? Felice. La persona a cui chiederebbe consiglio? La mia famiglia. Il giorno più felice della sua vita? La fine della guerra. E il più infelice? La perdita di mia madre. Di cosa ha bisogno per essere felice? Tranquillità. Una cosa che non ha mai capito della gente? L’invidia. Il vero lusso è? La libertà. bino? La fine della scuola. Cosa voleva fare a 12 anni? Già facevo il fornaio dal Giusti. Un consiglio ai giovani d’oggi? Essere lungimiranti. L’incontrò che le ha cambiato la vita? Con l’impresa Giovannetti che mi appaltò il primo lavoro. Città preferita? Piombino. Il piatto che predilige? Gnocchi. E la bevanda? Acqua gassata con vino bianco. La qualità che preferisce in un uomo? Sincerità. E di una donna? Onestà. Quel che detesta di più? L’invidia. futuro come Franco. Flavia Cadelago, la secondogenita, guarda il padre raccontare la storia della loro azienda e della loro famiglia con occhi orgogliosi e sinceri: «Io e mia sorella Cristina, da piccine, si respirava un’aria strana in casa. Nostro babbo era in perenne fermento. C’era un lavoro, la ditta lo realizzava e tutti si tirava un sospiro di sollievo. Pronti, magari, a qualche giorno di relax. Niente da fare, lui era già a rovistare le carte per preparare un nuovo progetto, una nuova impresa. E con l’avanzare dell’età non è cambiato proprio niente, anzi!». In realtà è cambiato tutto, se non la voglia di fare e di inventare del signor Cadelago, di sicu- Franco Cadelago Personaggio storico più ammirato? Indro Montanelli. Con quale personaggio politico vorrebbe parlare? Giorgio Napolitano. Ha il potere assoluto per un giorno: la prima cosa che fa? Mettere d’accordo i politici. Film cult? Il vecchio e il mare. Attori preferiti? John Wayne. Cantanti preferiti? Modugno. Pittore preferito? Van Gogh. Una frase che porterebbe sulla t-shirt? Vivi e lascia vivere. Libri preferiti? Navi e poltrone. La soddisfazione più grande? Vivere in famiglia. Hobby? Mare. Programma televisivo preferito? Forum. Il regalo più bello che ha ricevuto? Quello che mi faranno. Un suo rimpianto? Non aver girato il mondo. Le colpe che le ispirano maggior indulgenza? Vivere da gigolò. Se non avesse fatto l’imprenditore? L’imbarcato marittimo. Pensa di restare simpatico o antipatico? Simpatico. L’amico più caro? Oriano Ottanelli detto Fifi. Ciò di cui non può fare a meno? La famiglia. Nella vita a chi deve dire grazie? Ancora una volta a tutta la mia famiglia. Io vorrei? Che i popoli del mondo trovassero la pace. 21 ro è cambiato ciò che ci circonda. Il podere di campagna dove è nata la famiglia Cadelago oggi è una casa in mezzo ad altre mille case. Piombino non finisce più al bar Nanfi. Le acciaierie ci sono sempre, per ora addormentate, ma pronte a ripartire: «Negli anni Sessanta quando lavoravo come azienda appaltatrice – interviene Franco Cadelago – all’interno degli stabilimenti, la mia ditta era arrivata ad avere circa cento dipendenti tra autotrasporti, lavori industriali, stradali e sui binari. La cosa strana era che eravamo una delle poche aziende piombinesi. In tanti sono venuti a mangiare nella nostra città da fuori. E ora chi si vede più? Speriamo soltanto che la nostra Piombino riparta, e tutti noi con lei. Mia madre Malvina – prosegue Cadelago – diceva che dopo le vacche magre arrivano sempre le vacche grasse. Le stiamo aspettando, da un po’ troppo sinceramente, ma sono sicuro che arriveranno queste benedette vacche grasse». «E diceva sempre – interviene Cristina, la primogenita –, hai mai visto un uomo in bocca ad un altro? No? Allora non c’è d’avere paura. Speriamo bene. Soprattutto per il lavoro. Sudiamo sangue per pagare ogni mese puntuali i nostri dipendenti. Facciamo lavorare tutti, un po’ di meno, ma lavorano tutti. Abbiamo il pensiero sempre fisso ai nostri operai e alle loro famiglie. Vediamo le loro facce e pensiamo ai loro mutui, alle loro bollette e ci sentiamo coinvolti, responsabili». «E non solo adesso con questa crisi – interviene Flavia –. Nostro padre ci ha sempre insegnato il rispetto. “Tratta i tuoi simili come vorresti essere trattato te” ci ha sempre detto. L’impiegato è la materia prima dell’impresa, “prima ci sono gli Alcuni dipendenti alla sede di Montegemoli operai” è il suo motto». «Le nostre bambine – interviene Naga, la moglie di Franco – sono cresciute con i figli dei nostri dipendenti, è stato spontaneo. Loro vendemmiavano nelle nostre terre e ci portavano il cinghiale appena cacciato. Ci sono famiglie che lavorano da tre generazioni nella no- stra ditta. Da parte nostra c’è sempre stato affetto, qualcuno si sposava? Noi ci tenevamo a fare il servizio d’argento più bello. E lo stesso loro a noi». «Si! Il giradischi, ricordi Flavia? Il giradischi, che bel regalo – interrompe Cristina –. E le estati passate in campagna a giocare con gli altri bimbi? Alcuni dipendenti alla sede di Montegemoli Ricordi? Bei tempi… avevamo le treccine», ride. Ma la ditta Cadelago nasconde anche una storia tutta al femminile. Negli anni Sessanta, i dipendenti più vecchi o in pensione lo ricorderanno, c’erano altre due donne fondamentali in azienda. Se oggi con Franco ci sono le figlie Cristina e Flavia, prima c’erano le loro zie, le sorelle di Franco appunto: Rita e Franca. «Zia Rita la chiamavano santa Rita perché ogni dieci del mese era lei a pagare gli stipendi. Si occupava dell’amministrazione. Ogni dieci del mese in ditta tutti a gridare: “Oggi è santa Rita, sia benedetta!”», racconta Flavia mentre sua sorella Cristina ricorda: «Zia Franca, invece, con l’elmetto sempre in testa si occupava dei vari cantieri e affiancava in tutto quanto suo fratello Franco, nostro padre». E oggi, girando tra gli uffici, la cava dell’azienda a Suvereto e la sede di Montegemoli le cose non sembrano cambiate affatto: «È vero lo dicono tutti – affermano all’unisono Flavia e Cristina – noi due siamo la Franca e la Rita del Duemila. Abbiamo 22 marzo - aprile - maggio 2015 effettivamente preso i loro posti. Ma non poteva essere altrimenti, ci hanno insegnato tutto loro». Mentre erano all’università a Pisa, hanno deciso di interrompere gli studi e dedicarsi all’azienda di famiglia. «Così io oggi mi occupo dell’amministrazione, proprio come mia zia e, ogni dieci del mese, ora chiamano me santa Rita» dice ridendo Flavia. «E io, come zia Franca, ho sempre l’elmetto in testa e mi occupo dei nostri cantieri» afferma Cristina. Oggi la Cadelago è un’azienda del nostro territorio che dà lavoro a trenta dipendenti. La ditta nel tempo ha saputo diversificare e attualmente si struttura in tre diversi rami d’azione. La Cadelago sas che si occupa di società di costruzioni per complessi abitativi. La Ica Impianti che opera nel settore autotrasporti, lavori industriali, stradali, di movimento terra L’azienda La Cadelago sas nasce nel 1957 per volere di Franco Cadelago. A fianco dell’imprenditore le due sorelle Rita e Franca. L’impresa si specializza sin da subito nell’ambito degli autotrasporti e dei lavori industriali. Al 1960 risale l’iscrizione all’albo degli appaltatori. In seguito amplia la propria attività sia in ambito portuale, stradale che ferroviario. È una delle aziende appaltatrici, una delle poche di Piombino, all’interno degli stabilimenti siderurgici. Nel tempo si specializza nel movimento terra e nell’edilizia industriale. Negli anni Settanta nasce la Ica srl per la fornitura di calcestruzzo preconfezionato, asfalto e conglomerati bituminosi e inerti. Oggi è proprietaria di una cava di marmo a monte Peloso (Suvereto) e esporta in tutto il mondo. Nel corso degli anni la Cadelago ha anche costituito diverse società di costruzioni per l’edificazione di complessi abitati- Davide Meucci e un cantiere e edilizia industriale. La Ica Cava, nata nel 2007, ha rilanciato, grazie a investimenti importanti, l’estrazione del marmo nella cava di monte Peloso a Suvereto. «Vado in cava ogni mattina – dice Franco –. Tiriamo fuori pezzi di marmo da fare invidia. Sono bellissimi. Vendiamo a cinesi, indiani e americani. Io ci parlo in inglese, dopo tutto ho studiato a Oxford – ride –, ma la cosa che apprezzano di più? I marmi della nostra terra? Macchè, i carciofini che gli spedisce mia moglie. Così buoni non li fanno nemmeno in America!». E cos’è in fondo la storia di questa azienda se non proprio quei carciofini, così semplici e concreti? Cos’è questa azienda se non i sorrisi dei suoi dipendenti che stanchi e soddisfatti, si gettano nel mare di Capraia a conclusione di un lavoro? Cos’è questa azienda se non la voglia di sbarrare la strada al pessimismo e di non mollare mai, perché c’è sì da guadagnare ma anche da vi. Oggi, in azienda, Franco lavora con le figlie Cristina e Flavia. C’è anche David Meucci, marito di Flavia e colonna portante per il futuro dell’azienda. va. Il marmo estratto è della tipologia “noisette fleury”. I marmi di monte Peloso, ance se meno famosi di quelli di Carrara, godono di grande fama e vengono esportati nel nord America sin dagli anni Ottanta, principalmente in Canada e Usa. Oggi, grazie alla globalizzazione, questo materiale di pregio ha conosciuto nuovi mercati come l’India e la Cina. Il progetto futuro di questa porzione del nostro territorio, terminata l’estrazione, sarà quello di tornare campagna intatta. La cava La cava di estrazione di marmo dell’azienda Cadelago si trova nella località di monte Peloso, nel comune di Suvereto. Nasce alla fine degli anni Cinquanta sui terreni di un’antica famiglia di origine fiamminga, discesa in Italia al tempo di Carlo VIII. Il sito estrattivo e i terreni circostanti sono caratterizzati dalla presenza di un’estesa oliveta, molto suggestiva. Infatti, gli olivi sembrano avvolgere in un ideale abbraccio l’area dedicata all’estrazione del marmo. Nel 2007 Ica Cava, di proprietà della Cadelago sas, acquisisce la cava e i terreni circostanti rivitalizzando con nuovi investimenti l’estrazione del marmo e contemporaneamente l’attività agricola per la produzione dell’olio di oli- Forza di un uomo Un imprenditore non si ferma mai e Franco Cadelago ne è l’esempio: «Abbiamo cominciato con l’asfaltatura delle strade – racconta la figlia Flavia –, ma dovevamo comprare l’asfalto. Allora babbo ha preso, è andato a Ravenna e ha rilevato un cementificio. Ci serviva la materia prima, il pietrisco. Ce lo facevano pagare troppo, a dir suo. Allora babbo ha pagare gli stipendi a persone che contano su di te? Cos’è la storia di questa azienda e di questa famiglia se non mamma Naga, che con la collana di perle e la felpa di lana rossa, ogni mattina rimane a casa, in cucina, e prepara pasta, pane e zuppa per tutto il clan Cadelago? E un’oretta la passa pure a inscatolare i carciofini per gli americani e gli indiani? Sì, la ditta Cadelago è questa famiglia e questa famiglia è un pezzo di storia della nostra città. preso e ha comprato una cava. Il calcestruzzo? Ci serviva e babbo che fa? Prende e rileva un impianto per la produzione di calcestruzzo. Chi pecora si fa lupo si mangia ha sempre detto». I modi di dire Parlando con la famiglia Cadelago sono scaturiti diversi termini, frasi e modi di dire tipici del nostro territorio. Frutto della cultura della nostra provincia e del nostro modo di vivere. Di seguito i più significativi. Che sia questo modus pensandi la chiave del successo? «Chi pecora si fa, lupo lo mangia». «Sudare sangue e andare avanti». «Dopo le vacche magre arrivano sempre le vacche grasse». «L’hai mai visto un uomo in bocca a un altro? No? Allora non c’è da temere nulla». «Quando c’è tanta carne al fuoco si mangia. Quando c’è miseria nemmeno due bracioline». 23 AUTOMECCANICA snc Autocarrozzeria VANNUCCI sas Livio Cristiani (Agente immobiliare): «Ho conosciuto anni fa Franco Cadelago per motivi professionali ed ho subito capito che la sua storia aveva del leggendario. Come imprenditore nasce negli anni Cinquanta, animato, da par suo, da una straordinaria lungimiranza, supportata da una grande capacità di rischio e di sacrificio. Su queste basi ha costruito un’impresa solida, i cui interessi spaziano dalle cave alle costruzioni edili, stradali, industriali ed altro. Produce anche un ottimo olio d’oliva, che ho avuto il privilegio di apprezzare. Credo che la forza interiore che a tutt’oggi esprime sia scaturita dall’amore, ricambiato, verso la famiglia, che nel tempo è cresciuta. Penso che abbia ancora l’abitudine di riunirla quotidianamente a pranzo, come si usava una Loc. Montecaselli, 14 - Piombino Tel. 0565 221471 - 0565 221481 Fax. 0565 224431 e-mail: [email protected] www.automeccanicasnc.com Autocarrozzeria Vannucci: Tel. 0565 221247 Dicono di lui volta: un esempio di tradizione, qualità umane e visioni moderne, che hanno fatto grande l’uomo e l’imprenditore. Ce ne vorrebbero tanti come lui». Bruno Pietrini (Imprenditore): «Conosco da tanti anni Franco Cadelago. L’ho sempre visto lavorare con grande passione e professionalità. Franco ha avuto la fortuna di avere al suo fianco una gran bella famiglia che ha così contribuito al successo delle sue aziende. In poche parole Franco si è rivelato un bravo e serio imprenditore. Uomini come lui sono indispensabili per la crescita della nostra terra». Leonardo Savio (Dipendente Cadelago sas): «Da ventisei anni lavoro con la ditta Cadelago. Per me è come una grande famiglia. Non ho mai avuto alcun problema. Tutto è sempre filato nel modo migliore. Spesso ho lavorato fianco a fianco con Franco, il titolare, instaurando con lui un bel rapporto. Ringrazio anche le figlie Cristina e Flavia, David e gli altri componenti della famiglia per aver creato un clima sereno in azienda». BUSSOTTI GIOIELLERIA Via Indipendenza, 145 Venturina Terme (LI) Tel. 0565 855213 Enzo Grandi (Titolare Etrusca Profilati): «Ho sempre ammirato Franco Cadelago per la sua capacità organizzativa nel predisporre i vari cantieri di lavoro. Dotato di grande intuito, è passato con estrema facilità dai lavori stradali, alle costruzioni civili per finire alla estrazione di marmo pregiato dalla cava di Suvereto. Complimenti vivissimi a Franco che si è rivelato un imprenditore di valore». Creazioni personalizzate di gioielli 24 marzo - aprile - maggio 2015 fatti & persone Porto: in arrivo 20 milioni l presidente del Consiglio Matteo Renzi e il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Luca Lotti hanno firmato il provvedimento che assegna 20 milioni di euro alla riqualificazione del porto per lo smantellamento delle navi, già approvati dal Cipe nell'agosto scorso. Il Cipe metterà adesso i 20 milioni a disposizione della Regione Toscana che, a sua volta, provvederà a trasferirli all'Autorità portuale di Piombino. Sarà quest'ultima infatti, ad indire la gara di appalto per il completamento delle banchine necessarie alla demolizione e per il refitting delle navi militari. «A questo punto – così il sindaco di Piombino Massimo Giuliani I – si può davvero cominciare a parlare di rottamazione e refitting delle navi militari. Il porto di Piombino assume un'importanza strategica per l'Europa per il Mediterraneo. I porti che si occupano di smantellamento navale saranno infatti strategici, in linea anche con le nuove norme europee che dovranno stabilire i requisiti necessari Casalis, nuovo primario Michele Casalis è il nuovo direttore dell’Unità di Anestesia e rianimazione Piombino-Elba. È nato a Piombino nel 1966 e vive a Venturina. Casalis ha svolto la sua professione a Pisa e per dieci anni all’ospedale di Grosseto dove è stato responsabile del progetto di donazione degli organi e referente ospedaliero del progetto ospedale senza dolore. Ha maturato negli anni una lunga esperienza nella anestesia in chirurgia robotica e laparoscopica avanzata. Specializzato anche in medicina legale delle assicurazioni. Ha conseguito infine un master in management e sanità conseguito al laboratorio MeS della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Al neo primario l’incarico quindi di rilanciare un reparto delicato come quello di anestesia e rianimazione. Una sfida importante che Casalis si appresta ad affrontare: «Sono contento di mettere a disposizione della collettività della mia terra l’esperienza che ho maturato in questi anni. Conosco tante persone che si aspettano molto da me e non voglio deluderle. In ospedale ci sono le risorse giuste sulle quali fare affidamento, c’è la voglia di fare gioco di squadra e di lavorare in team». alle navi per solcare le acque del Mediterraneo. L'obiettivo – conclude Giuliani – è infatti anche quello di salvaguardare sempre più il bacino del Mediterraneo dal punto di vista ambientale e l'impegno del governo italiano e del ministero dell'ambiente in tale direzione sono estremamente importanti e significativi». Libri ai neonati da Soroptimist Un libro per ogni bambino nato nel 2014. Questa l’iniziativa del Club Soroptimist di Piombino, che si inserisce nel progetto “Nati per leggere”. Un gesto di benvenuto al nuovo cittadino per promuovere la lettura ai più piccoli fin dai primi mesi di vita. La proposta, realizzata in collaborazione con Usl6 e l’associazione pediatri, è stata sposata dall’amministrazione comunale piombinese. A Soroptimist quindi il compito di acquistare i libri per i 187 nuovi nati lo scorso anno. I volumi saranno poi distribuiti dai pediatri, a partire da maggio. Bus gratis verso i Parchi In gita ai Parchi della Val di Cornia con lo scuolabus. Il Comune di Campiglia offre agli alunni delle sue scuole la possibilità di visitare i parchi con una gita scolastica in cui il viaggio è gratuito, offerto dall’amministrazione comunale che ha rinnovato l’accordo con la ditta appaltatrice del servizio che mette a disposizione dieci corse. Tale disponibilità di viaggio si è scelto di indirizzarla verso un progetto di conoscenza dei Parchi della Val di Cornia. Le uscite sono state programmate per il periodo che va da marzo a maggio e saranno circa 350 i ragazzi coinvolti. A questa iniziativa, la Parchi ha abbinato un’agevolazione per i ragazzi: per le visite/laboratorio dal costo uguale o superiore ai 15 euro, verrà consegnato a ogni studente, al posto del semplice biglietto, la parcheopass residenti. Per le visite di costo inferiore, integrando l’importo con la cifra mancante, potrà essere ugualmente consegnata la parcheopass residenti che dà diritto all’ingresso illimitato nel tempo ai Parchi e ai Musei archeologici della Val di Cornia. 25 fatti & persone Cambio al vertice al Consorzio L’ingegnere Roberto Benvenuto alla guida del Consorzio 5 Toscana. A seguito della riforma regionale, sono stati unificati i territori precedentemente affidati al Consorzio di Bonifica Alta Maremma, al Consorzio di Bonifica Colline Livornesi e all’Unione Montana dell’Alta Val di Cecina. Il nuovo direttore generale, 40 anni, dottore in ingegneria per l’ambiente ed il territorio, è stato, dal 2005 al 2010, alla guida del Consorzio di Bonifica Alta Maremma, dal 2011 direttore unico Consorzio Bonifica Grossetana e da febbraio 2014 vice direttore generale del neo costituito Consorzio 6 Toscana Sud. Hotel dell’Elba premiati alla Bit L’Oscar dell’ecoturismo di Legambiente assegnato a quattro hotel elbani alla Bit di Milano, la principale borsa internazionale italiana del turismo. I prestigiosi riconoscimenti sono stati assegnati all’hotel del Golfo di Procchio per l’ottima gestione ambientale. All’hotel Gallo Nero di Sant’Andrea per la creazione di un orto messo a disposizione anche dei propri ospiti. L’hotel Montemerlo di Fetovaia è stato premiato per il canale televisivo interno che mostra i comportamenti ecocompatibili che il cliente può rispettare. Infine l’hotel Barracuda di Marina di Campo per l’impegno nella ricerca degli ingredienti dei cibi, come la marmellata bio e i sali aromatizzati di produzione propria. Astorino in Legacoop mportante incarico per Assunta Astorino, presidente della Cooperativa sociale Cuore di Piombino. È stata infatti eletta a Firenze vicepresidente di Legacoop Toscana. La Cooperativa Cuore è nata a Piombino nel 1988 ed oggi è una tra le realtà più importanti della cooperazione in Toscana con una forza lavoro di oltre 350 persone tra soci e dipendenti. Opera nel settore sociosanitario ed educativo ponendo i bisogni delle persone al centro della propria attività: dai servizi infermieristici, a quelli rivolti all’infanzia, agli anziani, I all’assistenza domiciliare, all’handicap, al disagio psichico. Gestisce anche residenze sanitarie assistite sui territori delle province di Livorno e Grosseto e il progetto “Mai soli” in sinergia con la Pubblica Assistenza di Il nostro vino in vetrina La Camera di Commercio di Livorno prosegue la sua attività di valorizzazione del settore vitivinicolo della provincia. Produttori vitivinicoli locali e buyers stranieri si sono infatti incontrati a Piombino e a Livorno in due giornate dedicate alla promozione e valorizzazione di un comparto sempre più strategico del nostro territorio con l’obiettivo di allargarne il mercato. La prima giornata del tour, organizzata dal Consorzio di tutela vino doc Val di Cornia, ha visto i 29 buyers stranieri fare visita alle aziende vitivinicole di Campiglia, Suvereto e poi a Piombino con la conclusione al Castello dove hanno potuto apprezzare la bontà dei vini presentati dalle associazioni di sommelier Ais e Fisar. La seconda giornata gli operatori stranieri si sono spostati a Livorno dove hanno incontrato le aziende rappresentative di tutte le zone Doc della provincia. Piombino. «Si tratta di un importante riconoscimento per il lavoro che la cooperativa ha portato avanti in questi anni – sottolinea Assunta Astorino – per contribuire a migliorare la qualità della vita dei territori in cui opera nonché all’incremento dell’occupazione. Rappresenta anche uno stimolo ad impegnarci ulteriormente per fornire servizi sempre più mirati e innovativi – prosegue la presidente – facendo rete con le istituzioni, con altre cooperative sociali, con le associazioni di volontariato e con la comunità». Giovani e lavoro, arriva Policoro È sbarcato anche nella diocesi di Massa Marittima e Piombino il progetto Policoro, nato per volontà della Chiesa cattolica italiana come aiuto ai giovani disoccupati del sud. Promosso dalla Cei a metà anni Novanta, il progetto, nato in provincia di Matera, e inizialmente rivolto ai giovani del sud, si è piano piano esteso al centro nord. Non un ufficio di collocamento, ma un percorso concreto per aiutare i giovani che hanno delle idee valide a inserirsi nel mondo del lavoro. Ad oggi il progetto Policoro ha promosso la nascita di circa 800 esperienze lavorative che hanno dato un'occupazione a migliaia di giovani. La figura centrale è quella dell’animatore di comunità, che la diocesi di Piombino ha individuato in Francesca Pottieri (34 anni). Sarà suo compito scoprire e valorizzare le potenzialità dei ragazzi del territorio, aiutare a districarsi tra i cavilli burocratici e valutare, a seconda del progetto da realizzare, la possibilità di accedere ad aiuti regionali, statali o europei. A Piombino la segreteria del progetto Policoro si trova nella sede della Caritas, a Fiorentina (tel. 0565 276149). 26 marzo - aprile - maggio 2015 fatti & persone Campani confermato aurilio Campani è stato riconfermato presidente della Sezione soci Coop di Piombino-Riotorto. Tre i vicepresidenti: Pablo Gorini, Simona Romanelli e Tiziana Valeriani. Gabriele Campinoti è stato designato tesoriere. Questi gli eletti del nuovo direttivo: Giuliano Fedi, Maura Fratti, Eraldo Ridi, Piero Ruffoli, Carlo Salvadori, Anna Tempestini, Piero Tortolini, Marco Iantosca, Anna Montagnani, Rodolfo Simonelli, Fausto Bianchi e Giuseppe Rinaldi. Tra i primi impegni del nuovo comitato l’assemblea annuale autonoma dei soci tenutasi proprio in occasione della celebrazione del 70° anno della Cooperativa, La Proletaria, nata a Piombino il 26 febbraio 1945. Sono stati illustrati il bilancio preventivo 2015 di Unicoop Tirreno, i programmi di attività della sezione soci e le azioni commerciali che la cooperativa metterà in campo per tutelare soci e clienti. Nell’anno del 70° anniversario, Unicoop Tirreno intende rafforzare il suo impegno nell’efficienza aziendale offrendo ai soci e M consumatori prodotti di qualità, sicuri e convenienti, sempre all’insegna dei valori di eticità. Infine il forte legame da sempre con il territorio, consolidando i rapporti con i produttori locali. Nel corso delle celebrazioni l’intervista al presidente Marco Lami Unicoop Tirreno condotta dal direttore dei quotidiani Finegil Roberto Bernabò, il concerto dei Nomadi e lo spettacolo del Teatro dell’Aglio “C’era una volta e ancora c’è”, sulla nascita della Cooperativa La Proletaria. È uscito il cd dei Malamanera È uscito “Il primo passo”, il disco dei Malamanera, gruppo formato da musicisti della Val di Cornia. L'album raccoglie brani originali scritti da Letizia Papi (voce) e Gianluca De Vito (chitarra e voce) e arrangiati con l'apporto di Emiliano Pasquinucci (tastiere, fisarmonica, flauto), Jury Carmignani (basso) e Leonardo Orlandi (batteria). Il disco è autoprodotto con l'utilizzo della formula del crowdfunding, cioè un sistema di micro-finanziamento dal basso tramite piattaforma web, che consente agli artisti di affrontare i costi di produzione senza sottostare alle logiche commerciali. L’operazione si distingue anche per la scelta pionieristica di affidarsi a Soundreef, il sistema alternativo alla Siae. Concorso Sefi paniere delizie La società comunale Sefi, gestore della biblioteca dei ragazzi “Il palazzo dei racconti”, organizza, nell’ambito di Campiglia per Milano Expo 2015, il concorso fotografico e letterario “Il paniere delle delizie”. Bando e moduli sono scaricabili dal sito www.sefifiere.it. Info: tel. 0565 838470; email [email protected]. Solidarietà, donazioni Lions Il Lions club di Piombino ha donato all’Opera Padre Giustino Senni un videoproiettore completo di impianto audio e schermo (costo mille euro) per l’intrattenimento dei diciannove ragazzi in affidamento all’Istituto. Alla scuola materna Roberto Spranger, invece, il Lions ha corrisposto un contributo di 4.500 euro. Storiche residenze in vendita Due storiche residente piombinesi, splendide terrazze affacciate sulle isole dell’arcipelago. Due immobili in cerca di nuovi acquirenti. Si tratta di Villa Vittoria (nella foto) e Villa il Canaletto, entrambe in vendita sul portale per immobili di alto pregio Lionard Exlusive Real Estate, con sede a Firenze. A picco sul mare, Villa il Canaletto è quotata tra i 4 e 5 milioni di euro. Progettata e realizzata nel 1926 dal barone e architetto fiorentino Vittorio L’Hermite, come sua dimora marina, è stata acquistata, una quarantina di anni fa, dalla fami- glia Lippi Calonaci. Il prezzo di Villa Vittoria, invece, si sa che è compreso fra cinque e dieci milioni di euro. Da questo edificio, ubicato sulla sommità di Cittadella, è passata la storia: da Elisa Bonaparte Baciocchi a Leonardo da Vinci. Negli anni Duemila, dopo la famiglia Lucchini, è subentrata la Fondazione Kepha, un’organizzazione per la diffusione della cultura cristiana e legata al Vaticano. 27 fatti & persone Tempestini alla Pubblica Assistenza ’ex assessore alle politiche sociali, Anna Tempestini è la presidente della Pubblica Assistenza di Piombino. Lo ha stabilito il nuovo consiglio direttivo, risultato delle recenti votazioni. Dino Franceschini, presidente uscente, è stato nominato vice. Gli altri consiglieri sono Sauro Amerighi, Luca Carrara, Deanna Del Punta, Romolo Ricci, Anna Tafi, Renzo Papini e Michela Corsini. Il collegio dei sindaci revisori è composto da Laura Baroni, Matteo Tonietti e Leonardo Carolini. Soddisfatta e determinata così Anna Tempestini in una nota: «L’incarico che ho assunto nella Pubblica Assistenza rappresenta per me un modo per continuare ad occuparmi del settore sociale, L in continuità con l’impegno che ho avuto per 10 anni come assessore, anche se ovviamente con altre modalità. La Pubblica Assistenza è un’associazione storica della nostra città, conta oltre 4mila iscritti e opera in settori che toccano da vicino i bisogni delle persone, la malattia, il disagio e la perdita di persone care. Settori delicatissimi che richiedono impegno, professionalità e sensibilità. Per questo ringrazio tutti coloro che operano nell’associazione, dai dipendenti ai volontari. Il lavoro che ci aspetta – prosegue la presidente – è importante ed impegnativo, in un momento delicato per la nostra città, dove le esigenze aumentano al pari delle difficoltà economiche che ovviamente ri- produce energia, riscalda, rinfresca, amico dell’ecologia cadono anche sul funzionamento delle associazioni. Sono soddisfatta della composizione del consiglio che rappresenta in parte la continuità con il precedente, con la presenza di vecchi consiglieri che supportano i nuovi nella conoscenza dei problemi e con i nuovi che stanno lavorando con impegno e competenza. Stiamo definendo gli obiettivi specifici per l’anno 2015 ma credo che l’obiettivo principale sia quello di mantenere e sviluppare la presenza dell’associazione cercando di allargare la base sociale ai giovani, mantenendo i servizi al meglio della qualità e continuando a garantire tariffe contenute per quelli di natura privata. Vorrei sottolineare – conclude Tempestini – LAMPOGAS TIRRENA srl come il volontariato rappresenta il valore aggiunto dell’associazione e come sia fondamentale per la garanzia dei servizi che eroghiamo che ci siano sempre volontari che vogliono impegnarsi nelle tante attività che svolgiamo. Spero di poter contribuire anche con il mio impegno e con quello del nuovo consiglio alla crescita dell’associazione». Via Aurelia km 245 - Venturina Terme - Tel. 0565 851452 - [email protected] 28 marzo - aprile - maggio 2015 Silvia Velo, la donna del mare O di Luca Goerg rmai è primavera e si stanno scaldando i motori per la stagione estiva 2015. Buona? Cattiva? Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto la politica prova a muoversi e a stare sul territorio. A San Vincenzo si è svolta l’iniziativa di Rifare l’Italia: “Partiamo dai territori. Quale sviluppo?”. Si tratta di un evento organizzato dal sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo con il sostegno del suo consigliere Paolo Foti: «Il nostro territorio è baciato dalla fortuna – ha esordito il consigliere Foti –. Mare, enogastronomia e cultura sono le basi per sviluppare un turismo ecosostenibile. E in questo l’onorevole Velo è un’esperta». Un momento di confronto tra istituzioni, amministratori, imprenditori e operatori del mare. Mare inteso come motore di sviluppo per il litorale della Costa degli Etruschi attra- Importante convegno per rilanciare il turismo. Sbrilli, presidente Parchi: «Manca sinergia tra pubblico e privato. Pensare in modo nuovo» verso la chiave della sostenibilità. Il sindaco Massimo Bandini ha dato poi il benvenuto alla sala gremita del teatro Verdi: «Sono lieto di ospitare questa iniziativa nel mio comune. San Vincenzo è il comune leader nella provincia per presenze turistiche». A confrontarsi sul palco, tra l’altro, due modelli diversi di sviluppo costiero: quello romagnolo e quello toscano. A rappresentare la costa adriatica la deputata Pd e assessore al bilancio dell’Emilia Romagna Emma Petitti: «Il distretto turistico della Romagna può essere preso come modello di sburocratizzazione e semplificazione da esportare in tutti i territori costieri – ha affermato la parlamentare romagnola –. Sono anche convinta che le politiche nazionali sul turismo debbano essere riformate in toto. Innanzitutto bisogna aiutare le piccole e medie imprese del settore con una facilitazione all’accesso al credito». A farle eco il coordinatore di “Unione di Prodotto Costa Adriatica” Antonio Carasso, consulente turistico di fama internazionale e fautore del brand romagnolo “Riviera dei Parchi” che sul nostro territorio ha detto: «L’elenco dei motivi per venire in vacanza sulla Costa degli Etruschi è senza dubbio molto più lungo di quello della Costa Adriatica. La vostra materia prima non ha eguali al mondo». Su questa base si è poi sviluppato il dibattito, riconoscendo i pregi e le potenzialità della Costa Etrusca: poco sfruttati a li- vello di marketing turistico ma potenzialmente enormi. Niente di nuovo. «Ma come è possibile stare nel golfo di Baratti – ha incalzato Fabrizio Lotti, presidente dei balneari toscani e operatore in Costa Est – se dopo una certa ora non ci sono più servizi? Come è possibile parlare di piste ciclabili che dopo un po’ si interrompono? Serve un deciso cambio di passo». Della stessa opinione Luca Sbrilli, presidente della Parchi Val di Cornia: «Il turismo è da ripensare in modo nuovo. Manca sinergia. La Parchi prova a fare rete gestendo sia il patrimonio naturale del nostro territorio sia facendo promozione». «Pubblico e privato devono creare una forte rete d’impresa» ha in seguito affermato anche il consigliere regionale Matteo Tortolini, riallacciandosi all’argomento. Anche Samuele Lippi, sindaco di Cecina, ha detto che «la crisi è un’opportunità, dob- 29 Da sx: Sbrilli, Lotti, Giuliani e Fabiani biamo cancellare i campanilismi e creare rete sul territorio in senso vasto». Lorenzo Bacci, segretario Pd della Federazione di Livorno e sindaco di Collesalvetti ha aggiunto: «Occorre creare un brand, un marchio comune. Bisogna promuovere le nostre potenzialità». Il vero punto di svolta nel dibattito si è poi avuto con l’intervento di Silvia Velo: «Il premier Matteo Renzi ci ha chiesto di lavorare a un Green Act, un insieme di leggi da portare in Consiglio dei Ministri, rivolte al cambio di rotta sulle politiche energetiche italiane. Più ecosostenibilità – ha affermato l’onorevole –. Dalla mia, ho detto al primo ministro che vorrei impegnarmi affinchè il Green Act possa diventare anche un Blue Act: il mare è una risorsa, la nostra più grande risorsa». È stato poi il momento di approfondire gli altri due grandi temi del nostro territorio: la realtà industriale e portuale. Il sindaco di Piombino Massimo Giuliani ha detto: «Buona politica è mettere in rete le vocazioni e le risorse di un territorio. La vocazione metallurgica di Piombino passa da una reindustrializzazione ecosostenibile. Basti pensare alle nuove realtà imprenditoriali: il golfo di Piombino e Follonica su cui si affacciano proprio le acciaierie è oggi tra i primi posti nell’industria alimentare della maricoltura». Il presidente della Provincia Alessandro Franchi (sindaco di Rosignano) ha risposto: «Piombino è un esempio virtuoso per l’Italia. Questa città, con la sua nuova realtà industriale pronta a ripartire, sarà un modello per tutti, soprattutto per Livorno». Luciano Guerrieri, commissario della Port Authority di Piombino e isola d’Elba ha aggiunto: «Il grande sviluppo del porto piombinese, grazie all’accordo di programma siglato dal governo, sarà il volano per il nostro territorio e per aziende come Cevital. Non deve esistere competizione tra i porti della costa – ha continuato Guerrieri – con diatribe assurde come quella tra Piombino e Livorno, ma solo sinergia». Tra gli altri sono intervenuti anche Valerio Fabiani, segretario della Federazione Pd Val di Cornia-Elba che sempre sul tema del lavoro, ha ricordato: «Il movimento operaio e contadino della nostra terra ha già rotto le catene della schiavitù. Lottiamo senza paura. È inaccettabile che queste catene ritornino, né per gli italiani né per gli stranieri. Il lavoro e i diritti al centro». L’assessore regionale Gianfranco Simoncini, invece, si è soffermato sull’occupazione: «La Toscana è la prima regione italiana per quanto riguarda l’export. Resistiamo». Alla fine del convegno, la deputata Silvia Velo, promotrice dell’evento ha twittato al premiere Renzi un aforisma di Cristoforo Colombo: «Il mare concederà a ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta i sogni». Nell’attesa dei sogni, la Costa degli Etruschi aspetta fiduciosa il Blue Act e la nuova stagione turistica. 30 marzo - aprile - maggio 2015 Mirko Lami, segretario CGIL Toscana, parla della ex Lucchini C «Cevital, una ventata di ottimismo» di Mirko Lami* Sotto la lente di ingrandimento le mosse della nuova proprietà. Si torna a parlare dell’altoforno. Quel cuore batte ancora osta Estrusca mi ha chiesto un parere riguardo la vicenda Lucchini/Cevital e volentieri provo a portare un contributo. Certamente l'avvento di Cevital per cercare di acquisire lo stabilimento di Piombino, ha portato una ventata di ottimismo perchè andrebbe a rispondere a tante domande, l'occupazione e ciò che si aspettava da anni, la diversificazione, mollando la monocultura industriale dell'acciaio per andare verso altri mondi, in questo caso Cevital andrebbe verso l'agroindustriale. Adesso accade che Cevital sta muovendosi su più fronti e vediamo quali: • Mettere a punto il contratto di acquisto definitivo dello stabilimento. • Il mercato del costo energia nel nostro Paese è dispersivo, quindi Cevital chiede, al governo italiano, di avere un costo dell'energia uguale ai produttori di acciaio del nord Italia. Organizzazioni sindacali, Regione, Comune pensano ad un progetto di “consorzio” tra le aziende energivore per abbattere i costi attraverso alti consumi con contratti di lungo periodo, proprio per avere il costo uguale in tutta Italia. • Cevital si sta preparando a partire con la laminazione e la logistica dal primo di aprile 2015, attraverso degli incontri con la struttura sindacale aziendale per mettere a punto quella organizzazione di lavoro che intende mettere in atto. • Assume i lavoratori attraverso l'articolo 2112 del codice civile che prevede un passaggio diretto con dei punti fondamentali, il contratto nazionale dei metalmeccanici, il livello attuale che ogni lavoratore possiede e la mansione dove esiste. Il resto, che fa parte della storia di «Si tratta sicuramente di qualcosa che riguarda alcune operazioni che stanno facendo su quell'impianto, come lo smontaggio delle tubiere ed altro ancora, ma vedere quel fievole fumo significa che dentro c'è ancora una lieve temperatura. Quel cuore batte ancora. In questi giorni abbiamo sentito spesso la voce che Cevital sta valutando di riaccendere l'altoforno, in attesa della operatività di uno dei forni elettrici che saranno costruiti per ritornare a produrre acciaio. Mi verrebbe da pensare che hanno letto alcuni nostri interventi, fatti sulla stampa, dove scrivevamo di non abbandonare l'unico altoforno europeo sul mare, e che la Germania stava risistemando i suoi per essere pronta alla ripresa. Sarebbe davvero una genialità riaccendere quell'altoforno (dopo chiaramente l'adeguato ripristino impiantistico), per produrre quella ghisa necessaria per realizzare l'acciaio di altissima qualità che serve a Cevital - e anche a tutto il comprensorio di Piombino - per ridare quel tanto atteso lavoro nel giro di pochi mesi, circa 8/9. Perché, nonostante la vertenza abbia preso un verso positivo con l'avvento di Cevital, il tempo passa e le scadenze dei mutui e delle bollette, non si fermano, arrivano precise alla scadenza con una puntualità ineccepibile. Non so se potrà ripartire anche la cokeria o se dovranno acquistare coke per alimentare l'altoforno, ma so che sarebbe una manna dal cielo anche per la centrale Edison che, richiamando i suoi lavoratori, riavvierebbe le turbine, e sarebbe una cosa positiva anche per l'impianto Tap che avrebbe pane per i suoi denti. Il tutto servirebbe a ragionare con più calma di tutti quegli aspetti che hanno bisogno di tempo per essere sviscerati, approfonditi e consolidati. Quei fumacchi bianchi, che qualche anno fa erano tradotti in 'Fumo e Pane', possono essere utili a tutti noi e mi auguro che si riaccenda anche temporaneamente quell'altoforno senza mettere in discussione la diversificazione che Cevital intende avviare attraverso la piattaforma agroindustriale. Tra l'altro in questi giorni è stato siglato un importantissimo accordo di collaborazione tra i ministeri dell'agricoltura italiano e algerino, che darebbe ogni lavoratore, deve essere discusso nuovamente, attraverso una trattativa tra organizzazioni sindacali e azienda ma penso che, per alcuni punti, ci siano spazi per fare cose migliori del passato. Poi ci sono aspetti ancora da definire come, le bonifiche, l'area portuale che sta modellando il nostro porto facendolo divenire uno dei più importanti del Mediterraneo, la costruzione del bacino per la rottamazioni delle navi, la Tap che è uno strumento mangiascorie ma anche produttore di una pavimentazione utile ad esempio alla piattaforma agroalimentare di Cevital, ed infine la parte logistica che dovrà far arrivare la strada 398 ma prevedere anche la ferrovia sulle banchine, come i porti più competitivi del mondo. Mentre riguardo al fumo bianco che esce dall'altoforno e le voci che girano intorno, ho scritto un mio pensiero. opportunità alla nostra agricoltura e alle attività che si possono affacciare nel porto di Piombino soprattutto attraverso una nuova logistica. La riaccensione dell'altoforno forse resterà un sogno nel cassetto, forse rimarrà una pia illusione, ma sarebbe una concreta e veloce soluzione in attesa del nuovo ciclo di produzione acciaio». *Segretario CGIL Toscana di Luca Goerg Come è andato questo primo anno all’interno delle stanze comunali? «È iniziata male e continua male». Il sindaco Giuliani? «Ha cominciato il suo mandato affermando che sarebbe stato il sindaco di tutti. Ad oggi lui e la sua amministrazione hanno avuto solamente un atteggiamento padronale». E le altre opposizioni? «Trattiamo con loro sui singoli temi. Stiamo cercando di fare squadra con tutti. Il più delle volte c’è dialogo, altre molto meno. Ad esempio Ascolta Piombino di Gelichi è un’emanazione diretta del Pd, non è opposizione». Da dipendente delle acciaierie e da capogruppo del movimento come guarda Cevital? «Con molta preoccupazione. È sicuramente un’azienda con una disponibilità finanziaria enorme ma sono in grado di gestire un’acciaieria? Mister Rebrab sa dell’esistenza di un cartello dell’acciaio che impedisce l’approvvigionamento del materiale primo per la sua produzione? Si stanno improvvisando. Ci vorrebbe un monitoraggio da Roma». A chi si riferisce? «Silvia Velo. Lei è in Parlamento in quanto rappresentante del nostro territorio. Abbiamo parlato con i deputati del MoVimento Cinque Stelle che sono a Roma. Non ci sono stati versi, non sono riusciti a scoprire niente. Rimane tutto nelle segrete stanze». Una cosa che siete riusciti a realizzare, come M5s, in questo anno di attività? «Asa, secondo la sentenza della Corte costituzionale 335, doveva rimborsare degli illeciti fatturati in bolletta. Il nostro ordine del giorno, bocciato tout court dalla Intervista al portavoce M5s Piombino 31 Pasquinelli: «Il Pd crea un blocco ai piombinesi» Daniele Pasquinelli, quarantuno anni, è il portavoce del MoVimento Cinque Stelle Piombino. Dipendente da quasi venti anni Lucchini, reparto cokeria. Oggi è in solidarietà. Diplomato all’Itc Einaudi cittadino. Sin da giovane si interessa alla politica, infatti afferma: «Non ho mai votato Pd. La mia area tradizionale di riferimento è stata, in passato, Rifondazione. Oggi, grazie a Beppe Grillo, ho potuto superare le barriere ideologiche. Non volevo contestare guardando o giudicando da una parte, volevo essere attivo». È stato membro attivo del movimento grillino sin dal suo nascere. Oggi, dopo le elezioni del 2014, siede nel consiglio comunale con altri suoi tre colleghi pentastellati. «Ora ho il coraggio di guardarmi allo specchio – afferma –, con il mio impegno politico lavoro quotidianamente per lasciare qualcosa di buono ai nostri figli». maggioranza, chiedeva che tale rimborso venisse erogato automaticamente. Allora noi siamo scesi in periferia, Cotone e Fiorentina in primis, e con il nostro gazebo e un computer abbiamo invitato i cittadini a compilare, col nostro aiuto, le pratiche per i rimborsi. Siamo riusciti a far ottenere 22mila euro di rimborso (un’azienda ha incassato 9mila euro). Questo grazie al nostro aiuto. Siamo arrivati là dove la convenienza politica, esercitata da questo Pd padronale, non arriva». Che cosa non siete riusciti a relizzare? «Abbiamo rinunciato al nostro gettone di presenza. Alla fine dell’anno i 2800 euro risparmiati, non avendo noi incassato questa indennità, sono finiti nelle casse comunali. Il nostro ordine del giorno di destinarlo alle scuole elementari è stato respinto, proprio dal Pd. Vergognoso». Perché non avete incassato l’indennità e non l’avete devoluta privatamente alle scuole? «Questa sarebbe beneficenza. Quei soldi invece sono pubblici, devono arrivare ai cittadini attraverso le manovre comunali, non attraverso un gesto privato». Questione Asiu e Tap. «La Tap è un problema, Asiu un altro. Se fossi stato in consiglio dieci anni fa sarei stato il primo a sostenere l’idea di Murzi: recuperare i rifiuti generati dai processi siderurgici locali per creare un prodotto, il conglomix, impiegabile nella costruzione di strade. Insomma un prodotto concorrenziale a Sales, fantastico. Quello che contestiamo a Asiu non è questa idea che poi ha portato all’enorme buco di bilancio, tutto è dipeso dalla crisi Lucchini. Noi contestiamo a Asiu di aver fallito nella sua mission principale: pulire le strade e gestire i rifiuti. Le nostre discariche si sono riempite troppo velocemente e la raccolta differenziata non va bene. E questo fallimento non glielo contestano i Comuni o il governo, bensì l’Europa». Con chi riuscite ad avere maggiore dialogo nella maggioranza? «Per le tematiche trattate con l’assessore alle politi- che sociali Margherita di Giorgi». Un’opera della nostra città che contestate. «L’approdo turistico di Salivoli. Ha portato solo cemento. Pochi posti di lavoro e turismo neanche a parlarne. Serve come posto barca alla fascia medio alta della popolazione. Inoltre addio spiaggia». Due parole su altre persone della maggioranza che vedete in consiglio? «Martina Pietrelli è la grande assente, per essere il principale esponente dell’ala renziana si vede poco in consiglio. Stefano Ferrini è un’enclave. Porta avanti le sue faccende, tira dritto». Un giudizio sul Partito democratico. «Crea un blocco mentale ai piombinesi, li tranquillizza con slogan come quello sulla Concordia, ma in realtà, nel concreto, c’è poco o nulla». Questo blocco mentale a Livorno non esiste? Là il MoVimento 5 Stelle ha vinto, qui no. «Ho molta fiducia in Nogarin, abbiamo contatti diretti con lui. È molto difficile gestire l’apparato di una città ereditato da settanta anni di monopolio. Cerchiamo di creare una partnership strategica con l’M5s livornese, può essere l’apripista per una rivoluzione pentastellata in tutta la provincia». 32 marzo - aprile - maggio 2015 Dalla scuola a vicepresidente del consiglio regionale P Fedeli, la politica senza proclami di Francesca Barone acato, attento, riservato, non incline alla propaganda. Preferisce che a parlare siano i fatti. Invece, a volte, capita che le parole di altri parlino per lui, anzi di lui e del suo impegno. Così è accaduto a dicembre scorso, durante una seduta del consiglio regionale della Toscana. In quell'occasione Alberto Monaci, presidente dell'organo legislativo, ha dichiarato di sentire il “dovere di ringraziare pubblicamente” il suo vicepresidente che, “senza proclami, come è nel suo stile, ha seriamente contribuito all'esito della vicenda Lucchini. Questo è esercitare il nostro ruolo di consiglieri”. Il vicepresidente in questione è Giuliano Fedeli, elbano di nascita, ma da sempre piombinese. Eppure, alcuni in Val di Cornia non sanno ancora che dal 2010 Fedeli è membro del consiglio regionale. Ed è lui che, a seguito della richiesta di un amico, conoscente del collaboratore di Rebrab, ha ac- Giuliano Fedeli con il figlio Gianluca compagnato gli algerini di Cevital dal governatore Rossi, perché interessati alle acciaierie. «Poi però – spiega Fedeli – ho fatto un passo indietro perché ritenevo giusto che fosse Rossi a gestire la faccenda. Mi sono messo dietro le quinte, ma ho continuato a collaborare affinché le cose andassero a buon fine». E così è stato anche per il porto di Piombino. Fedeli ha preso in mano la situazione quando si è trattato di far velocemente approvare, in Regione, il piano urbanistico. A lui si è rivolto il presidente dell'autorità portuale di Piombino. Consiglio Regione Toscana «È vero – conferma Fedeli – sono andato dalle opposizioni e ho garantito sul mio onore che non c'era niente di strano nel piano urbanistico del porto. Le opposizioni, fidandosi di me, lo hanno votato all'unanimità». Fedeli è un uomo di poche parole. Al vicepresidente del consiglio regionale interessano solo i fatti. «Quando – dice – davanti ad un problema, si lavora in sinergia istituzionale e politica, il problema si risolve nella maniera giusta. Sono pagato per stare in Regione, sono consigliere di tutti i toscani e allora le cose devo farle e nel migliore dei modi». Un pensiero questo che lo ha accompagnato anche durante la sua lunga carriera di insegnante. Fedeli ha trascorso ben 37 anni nella scuola. «Ho amato il mio lavoro – dice – ma sono andato in pensione perché odiavo l'istituzione scolastica. Fai carriera solo per anzianità, anche se sei un cialtrone». Ma i ragazzi gli mancano ancora oggi. E molti di loro continuano a cercarlo, anche per farsi sposare: «Ho officiato i matrimoni di 23 miei ex allievi. L'ultimo qualche mese fa a Firenze». 33 La famiglia e la scuola hanno scandito la maggior parte della sua vita. La politica infatti è arrivata per caso, a 53 anni. Mai iscritto ad un partito, nel 1995, dietro invito di Carlo Torlai, si è presentato alle amministrative con la lista civica Nuova Piombino. È entrato in consiglio comunale e, confermato anche nella legislatura successiva, è stato poi nominato assessore dall'allora sindaco Anselmi, che dopo un anno, però, ne ha revocato la nomina. «Ad Anselmi – dice – lo frega un po' il carattere, è permaloso, però è un bravo amministratore. Per questo ho firmato per la sua candidatura alle prossime regionali». Ma l'incontro che ha segnato il suo percorso politico è stato quello con Antonio Di Pietro. Nel 1994, infatti, Fedeli, da semplice cittadino, scrive una lettera a Di Pietro per sostenerlo nella sua azione da magistrato. «Lui mi rispose – racconta Fedeli – chiedendo la mia collaborazione per il movimento che stava costituendo, “Mani pulite”. Ho aderito e sono diventato responsabile per la Toscana. Poi è nato il partito Italia dei Valori, di cui sono stato segretario regionale. Oggi non esiste più. Purtroppo quando ci si ingrandisce velocemente, non si può controllare tutte le persone che entrano. E così ci siamo trovati una manica di mascalzoni anche noi, come tutti i partiti. Con Antonio, però, è rimasto un bel rapporto di amicizia». In Regione, il gruppo a cui appartiene Fedeli, da giugno 2014, è stato rinominato Toscana civica riformista. Con le elezioni regionali del prossimo maggio, la sua carica di consigliere e di vicepresidente cesserà. «Mi si potrà dire anche che non sono stato troppo capa- Chi è Giuliano Fedeli Giuliano Fedeli nasce a Procchio, Comune di Marciana, l'8 aprile 1942, da madre elbana e padre aretino. A 7 anni si trasferisce con i genitori a Piombino. Conseguito il diploma di perito meccanico, inizia ad insegnare all'Ipsia Volta di Piombino. Nel 1976, dopo aver vinto il concorso per le scuole medie (su 12mila concorrenti arriva secondo in provincia di Livorno), ottiene la cattedra di educazione tecnica alle scuole Dieci Settembre di Piombino, dove ricopre anche il ruolo di vicepreside. Va in pensione nel 1997, dopo 37 anni di lavoro. Da anni ha una tesi in antropologia ferma in un cassetto, in attesa di essere discus- ce – dice Fedeli – ma in questi cinque anni ho messo tutto il mio impegno, a tempo pieno, dal lunedì alla domenica. Non ho mai guardato se una proposta avesse un colore o un altro, ne ho solo valutato la bontà. Credo di aver operato bene, facendo gli interessi della comunità, però mi sa per ottenere la laurea in pedagogia. Per sette anni è segretario regionale di Italia dei valori. Nel 2009 viene nominato assessore ai trasporti della Provincia di Firenze. Nel 2010, come esponente Idv, entra a far parte del consiglio regionale della Toscana, nel quale, durante la prima seduta, viene eletto all'unanimità vicepresidente. Amante dei viaggi, Fedeli è camperista da 48 anni. Sposato con Serenella Ventura, ha un figlio, Gianluca, membro dei corpi antiterrorismo della Guardia di finanza (ha partecipato a due missioni in Afghanistan), che da pochi mesi lo ha reso nonno del piccolo Lorenzo. rendo conto che spesso queste cose non pagano. I voti vanno a chi arriva all'ultimo minuto, a chi fa la sfilata, a chi dietro ha un partito e tanti soldi. Il mondo politico italiano è proprio buffo!». «In questi cinque anni – continua – ho sempre utilizzato la mia auto, mai quella di servizio, Via Lombroso, 25 - Piombino - 0565 222106 e-mail: [email protected] www.styleboutique.it se non per le cerimonie ufficiali. A scuola con cosa andavo? Con la mia auto! E così in Regione. L'ho comprata nel 2011, oggi ha 110mila chilometri. Nel 2013 per le spese di rappresentanza sono segnate 392 euro. Preferisco pagare di tasca mia. Però, quando esco dal portone della Regione, per la gente sono come tutti gli altri». Fedeli, che, insieme ad altri suoi colleghi consiglieri, ha rinunciato al vitalizio, non è convinto di presentarsi alle regionali di maggio. «Il mio gruppo – spiega – ha fatto un accordo con il segretario regionale del Pd e Rossi: entriamo in coalizione a patto di essere l'unica lista civica del presidente. Riguardo a me, invece, chiederò alla gente se candidarmi o no. Proseguo solo se vedo che nei cittadini c'è un riconoscimento del lavoro fatto. Insomma, prima voglio capire. Noi, con la gente, si dà troppe cose per scontato ed è sbagliato». E un' ipotesi di assessorato? «Non accetterei – risponde sicuro – sarebbe un massacro. Non mi lascio spingere da queste ambizioni. Preferirei sicuramente chiudere la parentesi politica e fare il nonno a tempo pieno». 34 marzo - aprile - maggio 2015 dal 1962 a ostra te n a l l e d e il giornal Periodico di informazione, attualità, cultura presenta c&m Premiazione giornalista e scrittore Luigi Carletti Personaggio dell’Anno e dell’on. Fabio Mussi Premio alla Carriera Venerdi 30 gennaio 2015 - ore 18.00 Centro Giovani De Andrè - Piombino I due fuoriclasse insieme con i nostri trofei Il Premio Personaggio dell’Anno (alla sua quinta edizione) viene assegnato al giornalista e scrittore Luigi Carletti, figlio di Piombino e della nostra terra. Un giovane partito dalla provincia che ha girato tutto il mondo grazie al suo talento e alla sua tenacia. Ha lavorato con Il Tirreno, La Repubblica, La Gazzetta di Reggio Emilia, Il Centro e La Provincia Pavese. Direttore di Kataweb, inviato dell’agenzia Agl, direttore editoriale di Finegil/Espresso con incarichi nazionali e all’estero, amministratore delegato di StudioVit. Vincitore del premio giornalistico Il Premiolino per le sue numerose inchieste che hanno lasciato il segno nel giornalismo italiano. Oggi è anche un affermato scrittore che ha sfornato molti libri di successo. L’ultimo è Supernotes che diventerà un film Hollywoodiano. Da Piombino a Hollywood, Luigi Carletti è una storia di libertà, successo e professionalità che deve rendere orgoglioso il nostro territorio. Con affetto, Costa Etrusca e i suoi lettori Il Premio alla Carriera viene conferito al politico e uomo di cultura Fabio Mussi, piombinese doc e orgoglio del territorio. Anche quest’anno una personalità che ha portato alta la bandiera della nostra terra a livello nazionale e internazionale. A soli venti anni nel Comitato Centrale del Pci, vicedirettore di Rinascita, condirettore del l’Unità, parlamentare, vicepresidente della Camera dei deputati e Ministro dell’Università e della Ricerca. Oggi, è sempre sul campo, a sondare gli umori della base come membro dell’Assemblea Nazionale di Sel. Questo Premio alla Carriera celebra Mussi non solo per il suo curriculum unico ma, soprattutto, per essere un uomo leale, carismatico e amato dalla gente. Un uomo che non smette mai di combattere, che non appartiene a un’altra epoca e che ancora oggi ha la forza della sua giovinezza e il coraggio di dire proprio ai giovani: «Ribellatevi». Con affetto, Costa Etrusca e i suoi lettori Conduce Fabio Cana, coordina Umberto Barlani, interviene il giornalista Stefano Tamburini modera il dibaito il dirore di Costa Etrusca Ivio Barlani Patrocinio Comune Piombino SIDER piombino S.p.A. LETTI R LUIGI CA ELL’ANNO AGGIO D PERSON FA PREMIO BIO MUSSI ALLA CA RRIERA 35 LUIGI CARLETTI PERSONAGGIO DELL’ANNO Luigi Carletti nasce a Piombino il 16 luglio 1960. Studia all’elementare Silvio Mina di Salivoli, alla Manzoni di Cittadella e al liceo scientifico Marconi vicino a Marina. Nel frattempo gioca a calcio, prima nel Salivoli, poi nel Piombino. A diciott’anni ancora da compiere, mentre sta per cominciare la quinta liceo, la folgorazione del giornalismo. Il Tirreno cerca collaboratori all’isola d’Elba. Luigi comincia così la sua attività che prosegue poi al Tirreno di Piombino. Nel frattempo termina il liceo, va all’università a Pisa ma continua a lavorare in redazione. Impara che nel giornalismo è importante saper scrivere, certo, ma serve soprattutto capire le notizie e saperne analizzare i risvolti e le implicazioni. Nel 1985 arriva la chiamata del Gruppo Espresso per far parte di una task force che fondi nuove testate. Luigi s’imbarca e parte. È l’inizio di una carriera che lo porterà in giro per l’Italia Paolo Bertini, Unicoop Tirreno premia Luigi Carletti attraverso incarichi di scrittura, direzione e management editoriale. Nel 1993 è il più giovane direttore d’Italia con la nomina al quotidiano La Provincia Pavese. Nel 1995 vince il prestigioso “Premiolino” come miglior giornalista italiano. Dal 2000 è a Roma come direttore internet dei quotidiani locali del Gruppo Espresso e poi di Kataweb-Elemedia. Oggi è un libero professionista che, all’attività di scrittore, affianca quella di digital strategist e docente di comunicazione multimediale. La scrittura resta la sua prima, invincibile passione. Dal 1996 a oggi ha pubblicato otto romanzi, dei quali l’ultimo – Supernotes – è diventato un caso mondiale, con traduzioni in numerosi paesi e un film di produzione americana già in lavorazione. FABIO MUSSI PREMIO ALLA CARRIERA Fabio Mussi è nato a Piombino il 22 gennaio 1948 da una famiglia operaia. Frequenta il liceo classico della città diplomandosi con la terza miglior pagella d'Italia. Nel 1967 vince il concorso d'ammissione alla Scuola Normale Superiore di Pisa dove conosce Massimo D'Alema. Dopo aver passato del tempo in Germania, presso l'università di Friburgo, si laurea con una tesi su Adorno e la Scuola di Francoforte. Intanto la passione politica, che vede il suo culmine negli anni caldi del 1968, prende il sopravvento: a soli venti anni entra a far parte del Comitato Centrale del Pci. Nello stesso anno entra nella redazione del giornale Rinascita, di cui diviene prima, responsabile delle pagine culturali e in seguito vicedirettore. Dal 1980 al 1984 è segretario regionale del Pci in Calabria, in seguito entra nella Direzione Nazionale del partito. Dal 1986 al 1988 è condirettore de l'Unità al fianco di Gerardo Chiaromonte. Favorevole alla "svolta della Bolognina", viene eletto deputato Giuliano Fedeli consegna il premio a Fabio Mussi nelle file del Partito Democratico della Sinistra nel 1992, per la circoscrizione Pisa-Livorno-LuccaMassa. Nel 1996, dopo la vittoria della coalizione di sinistra, è nominato capogruppo. L'impegno politico continua poi nei Ds. Nel 2001 è eletto vicepresidente della Camera dei deputati. Nel 2006, nel governo Prodi II, ricopre il ruolo di Ministro dell'Università e della Ricerca. Infine decide di non seguire la maggioranza del partito nel co- stituire il Partito Democratico ma, nel 2007, decide di voler fondare un movimento più a sinistra del Pd: Sinistra Democratica. Nel 2009 il movimento confluisce in Sinistra Ecologia e Libertà, di cui è membro del Coordinamento Nazionale. 36 marzo - aprile - maggio 2015 a quinta edizione del Personaggio dell’Anno e del Premio alla Carriera di Costa Etrusca è stata un successo. Personaggio dell'Anno è stato premiato Luigi Carletti, giornalista e scrittore. Fabio Mussi (politico), invece, é stato omaggiato con il Premio alla Carriera. Ancora una volta due volti del territorio che sono arrivati ai massimi livelli, nel proprio settore, grazie alla loro professionalità. Fabio Mussi, insieme al giornalista e critico cinematografico Fabio Canessa, ha ripercorso la sua carriera politica e la sua vita. La folla presente attraverso il fotoracconto proiettato sullo schermo é riuscita ad immedesimarsi con la vita di Mussi: nato al Capezzòlo (borgata operaia di Piombino, ndr), diplomato al liceo classico cittadino e ammesso alla Scuola Normale di Pisa. Grazie alle sue capacità umane e a una vita spesa per la politica è riuscito a portare avanti il proprio ideale senza scendere mai a compromessi. Ha raccontato del Pci, del Sessantotto, della carriera giornalistica a Rinascita e l’Unità. Ha emozionato parlando degli anni duri, sotto scorta, spesi in una terra difficile come la Calabria. Ha ripercorso la storia della sinistra italiana, toccando nel profondo L molte personalità politiche presenti in sala: la “svolta della Bolognina”, il Pds, i Ds, gli anni in Parlamento, l’esperienza di Ministro dell’Università e della Ricerca nel governo Prodi II e infine la decisione di fondare Sel con l’amico Nichi Vendola. Sul palco, poi, è stata la volta di Luigi Carletti, Personaggio dell’Anno 2014. Per l’occasione è salito in tribuna l’amico e collega Stefano Tamburini (giornalista del gruppo l’Espresso), con il quale ha intavolato una piacevole conversazione. Carletti è nato professionalmente a diciotto anni nella redazione piombinese del Tirreno e, ad oggi, è arrivato alle più alte sfere dell'editoria italiana. Giornalista affermato del gruppo Repubblica-l’Espresso, è anche scrittore di fama internazionale, con all’attivo ben otto romanzi. E proprio il trailer del suo ultimo bestseller Mondadori ha tenuto col fiato sospeso il pubblico in sala: si tratta di Supernotes, un caso mondiale, di cui è già in lavorazione a Hollywood il film. Carletti, insieme a Tamburini, ha inoltre ricordato le tante inchieste di cui è stato autore durante la sua carriera, veri e propri reportage che hanno fatto la storia del giornalismo italiano. Da sx Bertini, Carletti, Pellegrini, Mussi, Fedeli, Barlettani, Can Costa Etrusca prem Un ringraziamento ai nostri fotografi: Patrick Donati, Pierluigi Galassi, Guido Morelli e Raffaello Spanò. Ivio Barlettan i, Mussi, Can essa e Carle tti vani al Centro Gio Sala gremita 37 Tutti i vincitori Le precedenti edizioni del premio Personaggio dell’Anno, indette da Costa Etrusca, sono state vinte dal pittore sanvincenzino Giampaolo Talani, dalla scrittrice premio Campiello Silvia Avallone, dall’intraprendente industriale Bruno Pietrini e dal calciatore Andrea Luci. Il Premio alla Carriera è stato assegnato in ordine di tempo al cineasta Luciano Tovoli, all’ex calciatore-allenatore-opinionista sportivo Aldo Agroppi, al direttore del Vernacoliere Mario Cardinali e all’imitatrice-attrice Gianna Martorella. Grazie di cuore nessa mia Carletti e Mussi Il successo di questa quinta edizione ha come sempre un nome: squadra. Fare squadra è il mantra di Costa Etrusca. Un grazie di cuore allo sponsor Unicoop Tirreno che da anni sostiene le nostre iniziative. Un grazie inoltre agli altri sponsor: Bertocci, Calidario e Siderpiombino. Un doveroso ringraziamento al Comitato festeggiamenti piombinese e al gruppo della Comunità irpina ben diretto dall’infaticabile presidente Giovanni Di Pietro. Grazie agli illustri ospiti: Giuliano Fedeli e Stefano Tamburini. Grazie infine allo zoccolo duro della nostra squadra: Umberto Barlettani, Luca Goerg, Fabio Canessa, Francesca Barone, Marcello Cardinali, Claudio Mazzola, Roberto Galante, Edo Marchionni. tti Claudio Carle ni intervista ri bu m Ta no Stefa Canessa e M ussi durante il dibattito 38 marzo - aprile - maggio 2015 Il saluto del sindaco Giuliani Gentile Direttore, voglio ringraziare Lei, il conduttore prof. Fabio Canessa, e tutti gli intervenuti a questa importante manifestazione culturale della nostra Città alla quale, con dispiacere, non potrò partecipare a causa improrogabili impegni istituzionali. Costa Etrusca, lo storico periodico da Lei diretto, è da sempre protagonista di tante iniziative nate per valorizzare le grandi potenzialità espresse dal nostro territorio. Tra queste, l’evento che oggi si tiene al Centro Giovani il quale, in continuità con le edizioni precedenti, costituisce occasione per valorizzare le molte capacità che hanno saputo rendere Piombino protagonista in vari campi del sapere a livello locale e nazionale. In questo senso Le rinnovo la mia gratitudine, estendendola a tutti coloro che si sono spesi per sponsorizzare la premiazione odierna. Pur rammaricandomi della mia assenza, mi preme sottolinearLe la forte attenzione e vicinanza dell’intera Amministrazione comunale all’evento che, già alla sua quinta edizione, è ormai un punto fermo per l’intero comprensorio. Desidero inoltre complimentarmi con i vincitori di Personaggio dell’Anno e del Premio alla Carriera, rispettivamente Luigi Carletti e Fabio Mussi. Luigi Carletti, giornalista e scrittore di successo, rappresenta un elemento di orgoglio per la nostra città. La sua carriera è il frutto di una forte dedizione e di un appassionato lavoro di studio nel mondo della carta stampata e dell’editoria. Fabio Mussi, da sempre impegnato nel mondo della politica, ha dato un contributo di grande rilievo alla crescita e allo sviluppo della nostra città nei suoi anni di dedizione al bene comune, raggiungendo i massimi livelli politico istituzionali e conservando allo stesso tempo un forte rapporto di vicinanza con Piombino e con i suoi cittadini. Certo del felice esito di questa meritevole iniziativa, porgo a Lei e a tutti i partecipanti i miei migliori saluti Il sindaco di Piombino Massimo Giuliani L’emozione di Mussi È stato il vicepresidente del consiglio regionale Giuliano Fedeli a premiare Fabio Mussi con il Premio alla Carriera di Costa Etrusca: «È un onore consegnare questo premio ad un uomo che come me ha speso la propria vita per la politica. In quanto rappresentante della Toscana e tuo conterraneo è per me ancora più emozionante essere qui, vicino a te caro Fabio, per festeggiare la tua carriera. In questo momento ti dicono grazie, non solo i tuoi concittadini ma anche le persone del nostro territorio, di qualunque pensiero politico siano. Infatti sono molti gli uomini che si riconoscono in te e che ogni giorno lottano per portare avanti il proprio ideale». Auguri a Carletti Il presidente dell’Unicoop Tirreno Marco Lami è stato trattenuto per impegni lavorativi di rilievo nazionale a Firenze la sera della premiazione. Quindi non è potuto essere presente, come ormai sin dalla prima edizione. Al suo posto c’era il suo braccio destro Paolo Bertini, responsabile delle relazioni esterne di Unicoop Tirreno: «Carletti è un esempio da seguire, la parte bella del nostro territorio che funziona. È un piacere premiarlo personalmente – afferma Bertini – perché rende orgoglioso me e la nostra azienda. Come ogni anno è bello passare queste serate con la redazione e i lettori di Costa Etrusca a Piombino e scoprire i volti positivi della nostra terra. Auguri Luigi e al prossimo successo!». Barlettani ringrazia Ivio Barlettani, direttore di Costa Etrusca e patron dell'evento, ha coordinato il dibattito con la stampa intervenuta nella sala del Centro Giovani De Andrè di Piombino. Dopo la presentazione dei due premiati, infatti, sono intervenuti Giorgio Pasquinucci, ex redattore del Tirreno di Piombino e Umberto Barlettani per Costa Etrusca. Il direttore ha tra l'altro ringraziato gli sponsor che ormai da ben cinque anni rendono possibile la realizzazione di un evento di notevole importanza e dimensione come questo: «Cinque anni sono tanti, soprattutto per una realtà come la nostra provincia. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’impegno concreto di molte aziende come Unicoop Tirreno, Bertocci, Calidario Terme Etrusche e SiderPiombino. Un sentito ringraziamento anche all’amministrazione comunale di Piombino per il patrocinio, al personale del Centro Giovani De Andrè, al Comitato festeggiamenti piombinese e al gruppo della Comunità Irpina». 39 Sorpresa per Canessa L’assessore alla cultura del comune di Piombino Paola Pellegrini è intervenuta durante le premiazioni per una sorpresa. Costa Etrusca, infatti, ha voluto omaggiare il collaboratore Fabio Canessa (giornalista e critico cinematografico) con una targa per l’impegno e la dedizione dimostrata verso la testata. L’assessore ha inoltre aggiunto: «Ringrazio Canessa per l’impegno e i progetti che porta avanti nel nostro comune e nelle scuole. È una figura importante e di riferimento per tutta la popolazione. Per quanto riguarda, invece, Costa Etrusca non posso far altro che rallegrarmi per un giornale vivace e attivo come quello del direttore Ivio Barlettani – ha affermato l’assessore -. Un periodico attento al clima sociale e alla realtà del nostro territorio. Gli innumerevoli eventi organizzati dalla redazione sono un ricco patrimonio per il territorio: “Un giorno… insieme”, la festa per i diversamente abili e gli anziani del territorio, giunta alla sua decima edizione, è un appuntamento fisso per le associazioni e le istituzioni locali. I premi di stasera riconfermano l’attenzione del giornale per l’eccellenza che la nostra terra riesce a produrre facendo parlare di sé oltre i confini regionali e nazionali. Ed è anche doveroso – ha continuato Pellegrini – ricordare il Pranzo della Solidarietà, manifestazione organizzata in collaborazione con i sindacati per tutte le persone che hanno partecipato alla difesa dell’identità industriale della Val di Cornia. Questo in tempi meno rosei rispetto ad oggi. Costa Etrusca è stata vicino agli ultimi e a chi chiedeva voce nel campo del lavoro sempre. E ricordiamo tutti, anche, la magnifica serata in cui proprio Costa Etrusca ha tenuto a battesimo la rinnovata piazza Bovio, simbolo e orgoglio cittadino, con una festa senza precedenti». La cenetta dell’amicizia del Comitato Al termine delle premiazioni gli invitati sono stati graditi ospiti della redazione di Costa Etrusca alla “cenetta dell'amicizia” per festeggiare insieme i premiati. Il party si é tenuto nei saloni del Comitato festeggiamenti piom- binese. Volti noti del territorio si sono seduti a tavola con i lettori di Costa Etrusca e naturalmente i due fuoriclasse premiati di questa edizione da record. La nota imitatriceattrice Gianna Martorella, già premio alla Carriera 2013, a sorpresa, ha intrattenuto i presenti con la sua comicità dirompente. Con la sua simpatia è riuscita a coinvolgere proprio tutti, dai cucinieri che sono sbucati dalle cucine, al personale di sala (gli instancabili volontari della Comunità Irpina), ai lettori, agli imprenditori e politici locali presenti. Sotto la risata e l'amicizia targata Costa Etrusca il menù è volato da una portata all’altra fino ad arrivare al brindisi finale. Un grande successo! 40 marzo - aprile - maggio 2015 ♥ ♣ Le pillole di Paolo Pachi Come apro bocca c’è un cretino che parla. Non capirai mai gli altri se non li ascolti. Nella tua vita il sole porta gli amici, le nuvole la solitudine. Il gambero se non sa di essere guardato, cammina in avanti. Se ha la corrente a favore la lampadina si mette in luce. Doppia nazionalità: di giorno italiana, ma russa di notte. Se la prima volta non ti va bene, non pensarci più al paracadutismo. Un comico di Belgrado ha sempre una battuta in serbo. La tv si è guastata. Non fa che trasmettere buone notizie. Ho visto una pecora tutta arrossata. Era allergica alla lana. Il mal di schiena è un vigliacco che attacca alle spalle. PAROLE INCROCIATE (di Paolo Pachi) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 24 25 29 23 26 27 30 33 34 44 28 31 32 39 11 35 40 36 37 38 41 45 42 46 43 47 48 ORIZZONTALI 1. Prefisso che vale sei – 4. Sport nazionale italiano – 10. Cremona – 12. Si dice di azioni atte a scongiurare – 15. Secondo romano – 16. Figlio di Abramo e Sara – 17. Ridotta Attitudine Militare – 18. Sondrio – 19. L’aiutante di colore di Mandrake – 20. Comune in prov. Di Ferrara – 21. Telegiornale – 22. Si lavava col sangue – 23. Consorzio Livornese – 24. Articolo spagnolo – 25. Non classificato – 27. Braciola… inglese – 29. Ha un’alea che si corre – 31. Mota argilla – 32. Sudiciume – 33. Mezzo ritiro – 34. Vale noi in grammatica – 35. Terribili personaggi, quasi orchi – 38. Esercito Italiano – 39. Congiunzione inglese – 41. Ebrei senza testa – 42. Laboratorio Oftalmico Ligure – 44. Nome d’uomo – 45. Sigla associazioni senza scopo di lucro – 47. Padre Eterno – 49. Un liquore che ha molti gradi – 50. Ente Autonomo occidentale – 51. Denominazione Italiana Agro Originale – 52. Olivicoltori Associati. VERTICALI 1. Resistere in mancanza di estremi – 2. Scilinguagnolo – 3. Iniziali 50 51 52 di Aleardi – 4. Coincidenza – 5. L’onorevole che ha camminato sui carboni ardenti – 6. La prima composizione di Carosone al Festival di Sanremo – 7. Concerto senza vocali – 8. Andato con il poeta – 9. Sconfitta di misura – 10. Il personaggio di Charlie Chaplin – 11. Romolo lo usò per guadare il Tevere – 13. Lo fa il giocatore di poker – 14. Un gancio pugilistico all’inglese – 26. Il casato di Enrico di Borbone – 27. Croce Rossa Italiana – 28. Non è dispari – 30. Sede operativa – 31. Il verso del grillo – 34. Producono degli effetti – 36. Carnaio senza limiti – 37. È proprio un asino – 38. Dà propulsione al motoscafo – 40. Poi – 43. Un sentimento devastante – 48. Pareggio a reti inviolate. 49 A E G U I C 50 S 49 44 A 39 34 R 29 E 24 T 21 U N L 32 I L C S 15 12 I E 1 P O D 40 O S 30 G O S 18 O I S 2 E O 35 I C N 25 A L 19 A A 3 16 I R 13 D 51 R O 45 B 41 M A I A N R A 36 H C 26 O S A C 4 I O 22 T A M A 5 A L L E C N O C U I C 37 O Z N A C A L 6 O S 46 I R 33 C 31 T R C N C 7 A O T 8 I L L 42 I R C 27 G 20 I O 9 O 52 I D 47 O 43 T E H C 23 O R 17 C 14 A C I L E 38 T O L R A H C 10 O O 48 I R A P 28 O M E R 11 Scusate, signore, potreste darmi una mano? 41 Da sessantacinque anni vestaglie, calze e mutandoni L La bottega vintage del “fratino” di Francesca Barone o trovi lì, dal martedì al sabato, nella sua bottega in via Giordano Bruno. Il vecchio bancone è quasi del tutto sommerso da scatole di biancheria. Ne rimane libero solo un piccolo lato, giusto lo spazio necessario per mostrare la merce ai clienti e per sfogliare il quotidiano in attesa che qualcuno entri in negozio. Lui è lì, un giacchetto nero sulle spalle e in testa un cappellino con la tesa, da cui sbucano lunghi ciuffi bianchi. È concentrato nella lettura delle notizie, soprattutto di quelle che riguardano la sua città. È nato a Piombino, al Castello, nelle case che la gente chiamava “di legno”, ma che in realtà il legno lo avevano solo sul pavimento. Ha 79 anni ed è un commerciante da sempre. Commercianti erano anche i suoi genitori. E la sua bottega porta sulle spalle una lunga storia, le cui tracce si ritrovano sulle vecchie scatoline polverose delle sigarette da cucito Filofort tre cerchi rossi. Piombino, 1950. In via Costa apre una merceria. La titolare è Pietrina Rabacchi. Ha 42 anni ed è mamma di Franco e Mario. Il marito, il sassetano Orlandino Donati, da oltre vent'anni fa l'ambulante, prima con la bicicletta per le campagne e poi nei paesi con il carretto. Nel 1952 Pietrina trasferisce la sua attività in via Giordano Bruno, nel fondo lasciato libero dal macellaio Parietti. Trascorrono gli anni, la città piano piano si trasforma, ma Pietrina è ogni giorno dietro il bancone. Allestisce con cura le due piccole vetrine ai lati dell'ingresso, soprattutto quando è tempo della fiera del bianco, consiglia le sue clienti sul cotone da uncinetto o sui colori dei gomitoli di lana. Partono persino dall'Eba e da Venturina per servirsi da lei. Pietrina è dedita al suo lavoro, fino all'ultimo giorno della sua vita, fino al 1984, quando, a 76 anni, muore. Piombino, 2015. La vecchia bottega di Pietrina è sempre lì, in via Giordano Bruno. Il figlio Franco alle 8,30 è già dentro, dietro all'unico spicchio di bancone rimasto libero. Il pavimento, le luci e gli scaffali di legno sono i soliti, da sempre. La bottega continua ad indossare lo stesso abito da sessant'anni. E in alto, tra i ripiani polverosi, trovano ancora spazio vecchie scatole, dimenticate lì da decenni. Tutto è uguale, ma niente è come prima. Le vetrine, un tempo allestite con cura da Pietrina, oggi sono coperte da vestagline che sventolano all'aria. Fuori nessuna insegna. Ma tutti, ormai da sempre, conoscono il negozio come “il fratino”. Un soprannome che arriva da Sassetta. Un appellativo cucito addosso a Orlandino, come il saio che indossava da ragazzo, durante gli anni del seminario. Un saio che aveva ispirato i sui compaesani a chiamarlo “il fratino”. Un soprannome che poi è toccato al figlio Franco, fin da giovane al lavoro nella merceria della madre Pietrina e in estate, per oltre vent'anni, a vendere, insieme al padre, i cappelli sul porto. Anche se oggi Franco ha 79 anni, non ha alcuna intenzione di chiudere la saracinesca della sua amata bottega. Ha ancora i suoi clienti storici, che vengono da lui persino da Salivoli e dal Cotone. Lui si sente un'istituzione a Piombino, perchè, come sostiene con fierezza, «da me si possono ancora trovare i mutandoni di lana!». L 42 marzo - aprile - maggio 2015 di Riccardo Vigetti* a carbossiterapia è una metodica che utilizza l’erogazione dell’anidride carbonica sul piano sottocutaneo per migliorare numerosi inestetismi: in particolare la cosiddetta cellulite, l’insufficienza venosa e le smagliature. Questo gas una volta iniettato ha la capacità di ridurre le adiposità, migliora il microcircolo, aumenta lo spessore del derma e l’elasticità cutanea. L’anidride carbonica provoca l’apertura degli sfinteri precapillari, perciò si ha una vasodilatazione ed aumento del flusso ematico. Si ha un aumento del PH e pertanto un aumento della cessione di ossigeno ai tessuti. La tecnica è praticamente priva di effetti collaterali, gli unici disturbi I di Allegra Ciaponi* l nostro sistema immunitario ci protegge da batteri, virus e altri organismi cause di malattie. Le vitamine, in paricolare la vitamina C, contenute nella frutta e nella verdura sono i primi alleati della nostra salute ma non gli unici a garantire il benessere del sistema immunitario. È essenziale innanzitutto fornire all'organismo la giusta quantità di calorie. L’apporto di energia sembra incidere in modo significativo sull’attività immunitaria, infatti la popolazione sottoalimentata è più esposta al rischio di infezioni. Anche i regimi dimagranti troppo rigidi (inferiori alle 1200 kcal) o squilibrati possono indebolire la funzione immunitaria, per questa ragione è importante ANIDRIDE CARBONICA Il gas della bellezza possono essere: modestissimo senso di bruciore e/o dolenzia durante l’infusione, modestissimo senso di peso agli arti inferiori alla fine del trattamento per circa 5/10 minuti, possibilità di ecchimosi dovuta all’iniezione. Di solito sono necessarie 10-15 sedute a cadenza settimanale e la durata varia dai 20 ai 30 minuti. La terapia si è dimostrata eccellente anche ED ORA LA PAROLA PASSA ALLA DIETISTA Rafforzare le nostre difese perdere peso in modo graduale evitando le dannose diete "fai da te". Per contro, anche un eccessivo apporto di energia può compromettere la capacità del sistema immunitario di combattere le infezioni. Un'a- limentazione ricca di grassi saturi, può causare, oltre ad un aumento del peso corporeo, un indebolimento della reazione immunitaria. Pertanto è consigliabile privilegiare grassi insaturi contenuti pre- Alimentazione Biologica & Naturale Prodotti per intolleranze Via Giordano Bruno, 35 Piombino (Li) Tel. 0565 30560 email: [email protected] per contrastare l’invecchiamento della pelle, migliorare il colore cutaneo, ridisegnare l’ovale del volto, ridurre le rughe superficiali, ridare turgore al collo e al décolleté, per compattare la pelle delle braccia e delle gambe. L’anidride carbonica oltre a favorire lo smaltimento di scorie e di tossine, svolge la funzione antiaging intervenendo nel processo di rigenerazione cellulare, lasciando la pelle più tonica e compatta. Viene per questo utilizzata anche nelle patologie (tipo psoriasi e fenomeno di Raynoud). La carbossiterapia può essere associata ad altre metodiche medico estetiche come peeling, biostimolazioni, mesoterapia, filler o tossina botulinica. *Medico estetico valentemente negli oli vegetali e acidi grassi omega-3 e omega-6 definiti essenziali e importantissimi per la nostra salute. Non dimentichiamo inoltre di arricchire la dieta quotidiana con quegli alimenti che aiutano a ripristinare la flora batterica e ad aumentare le difese immunitarie quali ad esempio i cosiddetti fermenti attivi probiotici che troviamo nello yogurt o nel Kefir. La sola alimentazione tuttavia non è sufficiente a mantenerci sani, è indispensabile ridurre lo stress che indebolisce i globuli bianchi abbassando le loro capacità di attivarsi contro le infiammazioni e lasciandoci quindi più esposti alle malattie. Un motivo in più per prendere la vita con più leggerezza! *Dottoressa, dietista 43 In na ci tino fi u c r io O To arc c di di Simona Grossi dori, colori, sapori, profumi ci avvolgono intensi e superbi quando la primavera esplode prepotente rendendo feconda e ricca madre terra che ciclicamente si offre a noi generosa. Ecco quindi che nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della regione Toscana il carciofo che viene prodotto in grande quantità nella piana di Venturina, prende la denominazione di “ Carciofo del Litorale Livor- In ino d ia r l ie gia og ns I V te r o di di Simona Grossi n primavera alberi, arbusti, piante rampicanti, piante in vaso o a terra danno il meglio di loro stessi e non è necessario essere dei professionisti per ottenere ottimi risultati soprattutto quando ci occupiamo delle ortensie. Con esse possiamo ornare una stanza o un terrazzo o creare scenografie suggestive nei giardini. Bianche, rosa, azzurre, nese” dal sapore lievemente dolce e dal retrogusto amarognolo, conosciuto anche come carciofo violetto della Val di Cornia. Si tratta di una coltivazione tipica della zona da oltre quaranta anni e deve la sua tradizionalità, squisita bontà e qualità alla tecnica di produzione rimasta invariata nel tempo. Il carciofo con la sua spinosa e rude bellezza si accompagna a molte virtù nutritive e curative: prezioso ingrediente in cucina è ambasciatore e simbolo di questa stagione. In gastronomia è estremamente versatile, ottimo per i primi piatti come per i secondi o crudo in pinzimonio o ancora sott'olio. Con il suo sapore unico diventa protagonista assoluto di questo tortino. Preparazione Pulite i carciofi eliminando i gambi, le foglie più esterne e le punte. Tagliateli a fettine dello spessore di 1,5 cm. togliendo con cura “ il fieno” interno e passateli nella farina. Sbattete le uova aggiungendo un pizzico di sale, il prezzemolo tritato e il pepe. In una padella versate un filo d'olio, unite lo spicchio d'aglio leggermente schiacciato e fate rosolare le fettine per una decina di minuti o comunque la scelta è individuale, mentre per ritornare vigorose e fiorifere le ortensie in marzo richiedono una potatura al momento dello sviluppo della vegetazione. Così toglieremo i resti delle infiorescenze rimaste dall'inverno che hanno protetto le gemme, taglieremo i rami vecchi ed elimineremo i rami secchi. Qualora i rami si fossero gelati durante un inverno rigido non crediate che la pianta sia morta e affinchè si riprenda taglieremo tutti i rami raso il terreno. L'arbusto si riformerà durante la primavera e l'estate e rifiorirà l'anno suc- cessivo. Quando le vogliamo in casa teniamole in una stanza luminosa lontana dai raggi solari e annaffiamole ogni due giorni senza che l'acqua nel piatto rimanga in modo permanente. Invece quando le travasiamo in giardino dopo la fioritura, esponiamole a mezz'ombra, collocandole in piena terra in un suolo leggero migliorato con terra di brughiera e terriccio. Se il suolo è molto calcareo, facciamo uno scavo 30x30x30 cm. ponendo nel fondo della buca un foglio di plastica forato allo scopo di far evacuare l'acqua. Ingredienti 8 carciofi violetti. 6 uova. 1 spicchio d'aglio. Farina 00 quanto basta. Prezzemolo quanto basta. Sale e pepe quanto basta. 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva. Polleria • Gastronomia fino a quando non saranno rosolate per poi poggiarle in una teglia da forno. Aggiustate di sale. Preriscaldate il forno a 180 gradi. Versate le uova sbattute sui carciofi, spolverate leggermente di pepe e infornate per 10/15 minuti. Servite il tortino ancora caldo. Facile no? Un piatto di sicuro successo che potrete proporre anche come antipasto, accompagnato da fette di pane abbrustolite e che immancabilmente delizierà il vostro palato e quello dei vostri amici. A questo punto innaffiamole con regolarità preferibilmente di sera. Con queste semplici mosse le vostre piante saranno sempre ricche di fiori. Per mantenere il colore delle soavi ortensie blu da un anno all'altro spargete intorno al piede della pianta il bleu di Francia, sale di allume o il solfato di alluminio una o due volte durante la primavera. Prodotti che reperiremo da fioristi, centri di giardinaggio e vivai. Facili da curare, mantenere e creare centrotavola eleganti, non sono adatte da portare in regalo per un invito a cena o a chi si ama, infatti sembra che il loro significato indichi l'intenzione di “tagliare la corda” in qualunque circostanza... quindi meglio evitare! chezza s e r f e tà Genuini tra tavola s sulla vo 918 dal 1 Via G. Galilei, 28 - Tel. 0565 221812 - Piombino (LI) 44 U marzo - aprile - maggio 2015 di Pierluigi Galassi In pensione si avvicina alla fotografia. Autodidatta lontano da circoli e scuole. Scatta con le sue Nikon e gira il mondo SERGIO SIGNORI Foto e natura, grande passione e istinto puro SAFARI E “MAL D’AFRICA” NELLE SUE IMMAGINI n’attrezzatura di prim’ordine, due Nikon D80 e D5000 al servizio della sensibilità (e non viceversa) riscontrabile solo nei “veri” fotografi”. Questo è Sergio Signori, fotoamatore piombinese, classe 1937, magari non noto ai più, ma che come pochi riesce a veicolare emozioni e sensazioni attraverso le sue immagini. Sergio si è avvicinato alla fotografia relativamente tardi, dopo una vita trascorsa nel mondo dell’edilizia che lo ha visto, non solo metaforicamente, costruire insieme ad altri impresari (Marchi, Danesi, Gherardini, Pecchioli, Quadrelli, Marchionni, Gentilini) gran parte delle abitazioni di Piombino. Giunto all’età pensionabile, comincia a girare il mondo e a catturarne l’anima col suo occhio fotografico. Fra le tante immagini che ho avuto modo di visionare e dalle quali ho selezionato quelle illustrate in queste pagine, sono rimasto colpito dai suoi safari fotografici in Africa. Da queste traspare tutto l’amore di Sergio per questa terra, quello che in letteratura viene definito il “mal d’Africa”; il suo modo di fare fotografia è immediato, nel senso etimologico del termine; non c’è infatti mediazione alcuna in quanto Sergio è autodidatta puro, lontano da circoli e scuole fotografiche, cosa che gli ha consentito di sviluppare e affidarsi esclusivamente al suo innato istinto fotografico; la fotocamera come strumento, come mezzo e non come fine. Benché la sua ricerca fotografica sia su un differente piano rispetto a quella di chi vi scrive, mi sento molto vicino all’immediatezza di Sergio, magari perché abbiamo visto le prime immagini del mondo grazie all’esperte mani della mitica ostetrica Adalinda; e allo stesso tempo colgo l’occasione di ringraziarlo perché, col suo percorso fotografico, ci insegna non solo come non sia mai troppo tardi, ma anche e soprattutto, attraverso la sua modestia, che non occorre ricercare visibilità per essere un bravo fotografo. Complimenti Sergio, sono contento di averti conosciuto. Galassi, il decano dei fotoamatori presenta Gabriele Tinalli Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidente della sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la presentazione di Domenico Finno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido Morelli, Oreste Malvisi, Luigi Tozzi, Roberto Baroni, Stefano Valdiserri, Davide Bedini, Corrado Coppetta, Luca Ruffoli, Patrick Donati, Fabio Del Ghianda, Manuela Innocenti, Enrico Genovesi, Eleonora Carlesi, Luca Vangelisti, Massimo Daddi, Alessio e Matilde Ricci, Asia Giannelli, Francesco Livi, Francesco Masangui, Gabriele Tinalli porta oggi alla ribalta Sergio Signori. 45 Gli scatti di Sergio Signori Via dell'Industria, 8 - VENTURINA (LI) - tel. 0565 850218 fax 06 91271156 www.grassiarredamenti.com - e-mail [email protected] 46 marzo - aprile - maggio 2015 La magia... Furio Cavallini La nostalgia del ricordo Furio Cavallini è nato a Piombino nel 1929 ed è morto a Cecina nel 2012, dove era tornato dopo aver vissuto e insegnato a Milano. Nel 1952 ha esposto per la prima volta a Firenze e nel 1957 ha ottenuto il Premio Editori alla Mostra del Fiorino. Ha esposto a Milano, Firenze, Bologna, Piombino, Grosseto, Fiesole, Como, Brescia e in Germania. Il nostro territorio ha dato i natali ad artisti che si sono distinti per il loro grande talento. Tra questi Furio Cavallini è stato indubbiamente uno dei più conosciuti e affermati. La sua pittura è un vortice di emozioni e sentimenti trasmessi con un impeto di pennellate intrise di un colore violento e passionale. La sua arte nasce dal profondo del suo ego, che trasforma la realtà sublimandola nella sintesi di forme che rappresentano il mondo esteriore attraverso l'emozione. Ha dipinto gli interni con gli oggetti più comuni come le poltrone, le sedie, le giacche appese insieme ai nudi sensuali e ai paesaggi. I paesaggi toscani, quelli dipinti dai primi macchiaioli, quando a Castiglioncello erano ospiti di Diego Martelli. Sono i luoghi della sua gioventù, l'alta Maremma tra Cecina e Volterra, visti con gli occhi dell'artista che crea suggestivi scorci di tramonti infuocati, cieli tempestosi e alberi mossi dal vento. Angoli che appartengono ai suoi ricordi più cari, come la grotta, lo smorto, il leccione, la belora, che ci vengono proposti accarezzati dalla memoria in una sintesi estrema della forma e del colore. Sintesi senza alcuna malizia, che del resto scopriamo in tutti i suoi soggetti che riescono ad offrirci il sapore della memoria attraverso la malinconia e la solitudine. Roberto Sguanci I riti contadini Roberto Sguanci è nato a Firenze nel 1948. Ha frequentato fino al 1968 i corsi della scuola d'arte e si è dedicato alla grafica pubblicitaria fino al 1973. E' stato allievo di Serafini e ha esposto a Roma, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Firenze, Forte dei Marmi, Livorno, Ferrara, Montecatini Terme, Reggio Emilia, Perugia, Paestum, Prato, New York, Padova e Bari Il pittore fiorentino Roberto Sguanci rappresenta nelle sue opere un mondo arcano, amato e sofferto, trasmesso con l'intensità della poesia pura. Il caleidoscopio della sua arte ci propone una vasta gamma di colori che armoniosamente si distendono sulle tele creando il sapore antico della vita che scorre. In questo contesto appaiono i suoi personaggi carichi di profonda umanità e coinvolti nelle folcloristiche rappresentazioni prevalentemente agresti. La figura umana domina le scene sgargianti nei suoi cromatismi e nelle trasposizioni dei sentimenti più puri, come la famiglia, l'amicizia, il lavoro nei campi, il tempo libero, le tradizioni. Scene come Il riposo del contadino, Sull'aia, Aratura, La giostra, Ballo contadino, ci ricordano le nostre origini e forse anche gli ideali di una vita più vera e umana. Pur facendo rife- rimento alla purezza delle immagini del mondo naif, Sguanci non può essere considerato tale, perché i suoi dipinti traggono esempio dalla storia dell'arte toscana, che dal Trecento in poi, da Cimabue a Giotto, da Masaccio a Michelangelo portano a Ligabue che è stato un grande espressionista. Roberto con i suoi colori e le sue atmosfere crea una realtà trasformata perché immersa nel misterioso silenzio della pittura metafisica e del ricordo. 47 dell’Arte a cura di D a n i e l e T o n c e l l i Stefano Fontana La vita che diventa arte Stefano Fontana è nato a Campiglia Marittima nel 1955. Fondatore nel 1982 del “Gruppo di Piombino” insieme a Falci e a Modica, ha collaborato in importanti iniziative culturali, teatrali e di filmografia. Ha esposto a Roma, Milano, Firenze, Madrid, Biennale di Venezia, Napoli, Genova, Bologna, Los Angeles, Campiglia, Piombino, Suvereto, Pisa, Livorno e in Belgio Entrare nello studio di Stefano Fontana, che poi è lo stesso di Pino Modica, è un vero piacere. È uno spazio dove il tempo non si ferma mai, per l'impulso vitale di idee che nascono in quelle stanze. Lì, insieme a due gatti, abita l'arte, in varie forme, teatro, musica, cinema, installazioni e sviluppo di tanti progetti, pensati quasi casualmente, ma sviluppati con maestria e intelligenza. Fontana ha voluto allontanarsi dai concetti dell'arte degli anni Ottanta e perfino dalla stessa transavanguardia. Ha infatti compiuto un intervento che trascina la realtà del quotidiano in opere creative, facendo diventare protagonista il fruitore della stessa. Gli ignari passanti di una strada, di una piazza, di una scuola, di un negozio o di un'officina, vengono coinvolti dalle strategie suggerite con geniale fantasia, da oggetti installati appositamente. È un'operazione artistica che prevede l'invenzione del progetto, l'installazione, la provocazione di questa al pubblico e la sua reazione e infine l'esposizione in galleria dell'oggetto accompagnata dai grafici, le foto e tutti i cambiamenti creati inconsapevolmente dai passanti. Citiamo tra le tante opere: Oggetti smarriti (dove i cittadini raccoglievano triangoli di legno disseminati a random e li posizionavano su una lavagna), Passaggi, Prove di resistenza (esposta alla Biennale di Venezia), Unione depauperati consapevoli (creazione di uno pseudo partito) e il manifesto con il falso annuncio della diga a Suvereto. Lucia Fabiani Dalla realtà all’astratto Lucia Fabiani è nata a Piombino nel 1982. Dopo aver ottenuto il diploma al liceo classico prima e artistico dopo, si è laureata con centodieci all'accademia delle Belle Arti di Firenze frequentando la facoltà di pittura ad olio e studio del nudo. Nel 2009 inizia a tenere corsi di pittura e disegno e nel 2013 trasferisce la sua scuola nello studio di via Garibaldi, insieme a Gargano. Ha realizzato scenografie e installazioni e collabora con il comune di Piombino Cercando nuovi talenti, sono andato a conoscere la pittrice piombinese Lucia Fabiani. La giovane artista ha lo studio in via Garibaldi n. 17. Qui tiene lezioni di pittura, disegno e recitazione per bambini, ragazzi e adulti, insieme a Daniele Gargano. Il loro corso “Prendi l'arte & mettila ovunque” è nato per utilizzare l'arte come sviluppo di potenzialità e atteggiamenti attivi, propositivi e stimolo alle capacità di scelta. Per raggiungere questo scopo vengono utilizzati oltre alla pittura e al teatro, anche nuovi linguaggi come performances, foto, video, installazioni e design grafico. Sono i mezzi espressivi che caratterizzano la fantastica ricerca di Lucia, che dopo gli studi accademici ha continuato in un primo momento lo studio del nudo che si è evoluto raggiungendo valori di un espressionismo anche drammatico. Dipinge su tavola e cartone preparando le superfici con gesso, stucco, foglia d'oro e anche carta scottex. Le forme hanno una grafica decisa e personale anche quando varia i suoi soggetti. Ne sono esempio gli eleganti e fantasiosi gatti e i ritratti legati al mondo dei fumetti. Interessanti sono i volti che compaiono sui fondi finto marmo e la serie di Lady Oscar. Sei dipinti dedicati alle donne rappresentate con colori ed espressioni diverse. Nella sua recente esposizione al Rivellino ha presentato una eccezionale ricerca sulle forme del polpo che gradualmente dalla realtà raggiungono l'astratto in un incanto di colori caldi e freddi. 48 marzo - aprile - maggio 2015 È stato per molto tempo un bravo agente della Reale Mutua M Franco Parietti, un galantuomo di Luigi Cappelli olti ricorderanno Franco Parietti. È stato agente generale di Piombino della Reale Mutua, per molti anni, scapolo d’oro e assiduo frequentatore del Ciucheba, locale cult degli anni Settanta, fino a quando incontrò Marisol, il grande amore della sua vita, che è stata con lui nei momenti più felici e negli anni di totale disperazione, assistendolo fino al giorno della sua morte. Sono stato suo amico, suo avvocato e, mio malgrado, suo esecutore testamentario. La grave depressione in cui cadde, a causa dei fatti accaduti tra il 2003 e il 2004, fu solo la premessa della grave malattia che lo colpì, portandoselo via in pochi mesi. Prima di morire mi consegnò una busta, chiedendomi di aprirla solo dopo la sua morte. Per volontà di Franco, devo oggi rendere pubblica una parte di quella lettera, nella quale, dopo avermi chiesto di tutelare i diritti di sua moglie, mi affidava il compito di riabilitare la sua memoria agli occhi dell’opinione pubblica. Ci sono voluti undici anni per ottenere, dal Tribunale, il riconoscimento dei suoi diritti, caparbiamente negati dalla Reale Mutua. Oggi, finalmente, dopo che sua moglie ha avuto ciò che le spettava, può essere fatta chia- rezza e può essere raccontato ciò che realmente è accaduto in quegli anni. Questa triste vicenda, infatti, è legata ad una serie di gravi truffe compiute, tra il 2001 e il 2002, dall’allora sub-agente della Reale Mutua. Franco, che era l’agente generale di Piombino, naturalmente, si trovò immediatamente coin- volto nelle indagini, nonostante la sua totale estraneità a quei fatti. La notizia scoppiò, con tutta la sua forza mediatica, nel 2004, quando una giovane donna, gravemente danneggiata dal sub-agente, andò, come ospite, alla trasmissione “Mi manda Rai Tre”, condotta dall’allora “taglia teste” Pie- Il Garibaldi Innamorato Ristorante Via G. Garibaldi, 5 - Piombino - Tel. 0565 49410 www.ilgaribaldiinnamorato.it ro Marrazzo che, come tutti sanno, dopo pochi anni è salito anch’esso, agli onori delle cronache, per fatti non propriamente edificanti. Nel corso della trasmissione, come da copione, Franco fu trattato da approfittatore e delinquente e, nei giorni successivi, i giornali locali e nazionali, non mancarono di amplificare la notizia. La Reale Mutua chiese a Franco di non partecipare alla trasmissione, promettendo che avrebbe mandato un proprio rappresentante, con il compito di spiegare esattamente come si fossero svolti i fatti. In realtà, durante la trasmissione, non solo quel signore si preoccupò solo di salvaguardare l’immagine della compagnia, scaricando le responsabilità sull’agenzia, ma omise anche di dire che gli ispettori della Reale Mutua, nei giorni immediatamente precedenti la trasmissione, avevano eseguito una verifica nei locali dell’agenzia di Piombino, nel corso della quale non avevano trovato nessuna prova e nessun indizio di responsabilità del loro agente generale. Nel corso di quell’ispezione, i vertici della compagnia, ben sapendo di non poter revocare il mandato di agenzia, chiesero a Franco di collaborare con loro, dando le dimissioni, con la promessa che lo avrebbero tutelato, sia personalmente che economica- 49 mente. Lui, stupidamente, accettò. Nessuno si è più preoccupato né della sua dignità, né dei suoi diritti. Franco Parietti fu prosciolto da ogni accusa subito dopo l’avvio dell’istruttoria, con una richiesta di archiviazione del pubblico ministero, che non ammetteva dubbi: fu dichiarato estraneo ad ogni azione criminosa e venne accertato che l’autore dei reati aveva sempre agito in piena autonomia e all’insaputa dell’agente generale. L’archiviazione però, per un uomo dell’onestà di Franco Parietti, non bastava a lavare il disonore che lo aveva colpito. Ricordo di un pomeriggio che venne nel mio studio; non aveva più un lavoro e si vergognava a girare per la sua città. La depressione gli aveva tolto ogni gioia di vivere e, l’unica cosa che sapeva fare, era piangere. Fui io a prendere l’appuntamen- to da un medico, perché lo curasse. Dopo alcuni mesi gli fu diagnosticato un tumore del polmone. Io, oggi, non so quale sia il modo migliore per riabilitare la memoria di una persona così onesta e così ingiustamente accusata. Posso dire che, quando scoppiò il caso, non ho avuto bisogno di leggere le carte, per sapere che Franco era innocente. Bisognava conoscerlo per comprendere il senso di queste mie parole. Franco era un uomo raffinato e di bell’aspetto, la poliomielite lo aveva colpito da bambino, lasciandogli una grave invalidità ma, nonostante il suo passo claudicante, vi era nel suo portamento un’eleganza impareggiabile e, i suoi modi, erano quelli di un signore di altri tempi. Quando morì, un suo amico del quale purtroppo non ricordo il nome, lo paragonò al personaggio del “vecchio frack” di Modugno. Doveva conoscerlo veramente bene, perché io stesso non saprei trovare un paragone più appropriato. I suoi modi erano lo specchio della sua anima: era onesto, gentile, generoso, e riservato. È stata proprio la sua onestà e il suo anacronistico senso dell’onore a tradirlo. Non poteva nemmeno concepire che le persone con le quali lavorava e alle quali era affezionato, potessero tradirlo. Si fidava di tutti e, questa sua ingenuità, è quella che lo ha distrutto. Avrei voluto scrivere queste cose subito dopo la sua morte, quando tutti ancora lo ricordavano, ma solo oggi gli esiti dei processi mi consentono di dire, anche a coloro che non lo conoscevano, che il processo penale non lo ha mai coinvolto e quello civile ha riconosciuto il suo legittimo diritto a percepire quei compensi che la compagnia per la quale aveva lavorato tutta la vita, gli aveva ostinatamente e ingiustamente negato. Ho chiesto di pubblicare questo ricordo di Franco, ben sapendo che le parole scritte sui giornali, sia quando colpiscono che quando promuovono, durano giusto il tempo di una fugace lettura, mentre il ricordo delle persone care dura per sempre. È risultato estraneo ad una serie di gravi truffe, compiute a sua insaputa, da un sub-agente. Dopo la vergogna e la depressione un tumore lo ha portato via PodeRE TRE CIPRESSI CASA VACANZE Podere Tre Cipressi eale ion id enti, t a c Lo , ev este rafici f r e p i otog set f atografic m e e cin Loc. Casalappi, 32 - Campiglia M.ma (LI) - Tel: 0039 0565 843148 - Cell.: 0039 338 6067547 www.poderetrecipressi.it - e-mail: [email protected] 50 marzo - aprile - maggio 2015 a e n a l l e c s i M Luigi Coppola l’infaticabile Luigi Coppola, segretario provinciale dell’Udc, è stato trombato alle ultime elezioni comunali di Piombino. Eppure continua ad essere il più vivace tra gli oppositori della maggioranza Pd. Anche se impegnato col proprio lavoro all’Elba (d’estate è sull’isola per gestire un camping, d’inverno gira l’Europa per promuovere la sua attività turistica a Lacona, oltre ad essere dirigente regionale Faita Federcamping) risulta essere il più attivo politico del comune. Quasi ogni mattina il suo ufficio invia comunicati, punzecchiando e stimolando il sopito scenario politico del territorio. «Non essendo di sinistra ho perso alle elezioni per il sindaco di Piombino – afferma Coppola raggiunto telefonicamente dalla redazione di Costa Etrusca –. Ma non importa è stata una bella campagna. Spumeggiante. Ho la fortuna di essere veloce nello scrivere, così, non perdo occasione per continuare il mio servizio alla comunità». Intanto è entrato nel direttivo del Parco dell’Arcipelago Toscano, nominato dal ministero dell’Ambiente. Buon lavoro Coppola! Anagramma del nome Sergio Mattarella: “Matteo si rallegra” Un grazie di cuore dal Maestro Franco Biegi e dai suoi allievi Daniele Casillo e Andrea Fedeli alla dirigenza del Tennis Club Donoratico per la cortesia e la disponibilità dimostrata. È davvero curioso il constatare come vocali e consonanti di Sergio Mattarella, il nostro nuovo Presidente della Repubblica, si riposizionino in “Matteo si rallegra”. È superfluo, a questo punto, spiegare chi è quel Matteo… ASSOCIAZIONE PUBBLICA ASSISTENZA TESSERAMENTO 2015 PIOMBINO IO N E Z I R C S I LA TUA A V O S O C IO N O N I V R O U N I COM E C S I R E D OA Via G. Bruno, 23-25 – 57025 Piombino (LI) – Tel. 0565 225150 – 226022 – Fax 0565 226026 www.pubblicaassistenzapiombino.net [email protected] 51 I il o i c c ciu di Enzo Biagioni l ciuccio è uno di quegli oggetti che servono e quindi non hanno bisogno di una grande promozione pubblicitaria. Servono dalla notte dei tempi e per un periodo che varia da un mese di vita talvolta fino ai 4 anni. L'ultima ricerca di una delle solite università americane definisce che il tempo di utilizzo deve andare da un mese ad un anno di vita del nascituro e questo fino a quando un altro studio non suggerirà qualcosa di diverso. Il ciuccio o ciucciotto o succhietto ha, nella prevalenza dei casi delle varie lingue al mondo, un suono onomatopeico, chupete, sucette, schunuller e così via. Gli arabi lo chiamano lahaia, qualcosa che distrae. Come al solito sono stati gli anglosassoni che negli Usa nel 1930 lo hanno prodotto e distribuito al mondo nella forma che adesso tutti usiamo. Loro quando si tratta di vendere e produrre sono essenziali e infatti il succhietto per loro è il comforter per dare il senso del benessere che ne ricava il neonato ed è anche il pacifier, l'oggetto che pacifica tutti. Il neonato succhia, il babbo guarda la Champion League e la mamma è su Facebook. Hanno questo di bello, ren- Suggerimenti per i genitori che non riescono a togliere il “vizio” del ciuccio ai loro figli. Non esageriamo, può creare conseguenze dono efficace la loro lingua che non è certo il massimo. Dalla notte dei tempi fino ad inizio secolo la soluzione più classica era il panno di cotone imbevuto in una bevanda dolciastra oppure nel miele. Per la mia generazione dalle nostre parti il vecchio ciuccio di caucciù veniva continuamente intinto nella zuccheriera e riabboccato al bambino che magicamente si zittiva… almeno fino a quando non finiva il dolce e quindi nuova inzuppatina e tutto questo per la gioia dei dentisti che si sono arricchiti. Oggi in commercio ne esistono di ben disegnati ed anatomicamente perfetti ad un prezzo assolutamente accessibile. Il ciuccio è talvolta oggetto di discussione in famiglia in merito all'uso più o meno improprio che se ne fa, insomma quelle belle litigate di una volta del tipo “io lo sveglio perchè deve mangiare alla sua ora” e la replica “se dorme è già un ristoro come un pasto”. Con queste dispute si sono spesso incrinate molte amicizie. Il succhietto infine simboleggia la nascita in maniera perfetta e molti campioni dello sport comunicano al mondo la nascita del proprio figlio succhiando il pollice in occasione del loro exploit. Totti è l'esempio più eclatante e adesso anche il ciclista Nibali usa questo messaggio di gran moda e di grande tenerezza. Nel calcio sono penalizzati i giocatori della dife- sa che raramente realizzano il gol che li rende ambiti dalla telecamera. Nell'ambito della famiglia, anche per angolazioni generazionali, possono capitare delle discussioni sull'uso più opportuno del ciuccio. Fortunatamente si arriva sempre al compromesso più giusto perchè, grazie al cielo, il soggetto è il neonato e il suo benessere e anche perchè, siamo sinceri, quando non si è al meglio il pianto di un bambino può essere devastante. Siamo stati attenti, in questa esposizione, a parlare sempre di succhietto e non di succhiotto che sarebbe ugualmente un termine corretto anche perchè dalle nostre parti il succhiotto è quello che facevamo noi maschietti nel collo delle nostre fidanzatine e che loro nascondevano alle mamme con un po' di cipria. Attenzione a non abusarne! Il ciuccio è un antidoto alla paura e al senso di solitudine che è comune nel lattante, ma anche quando il bambino è più grande. Per questo motivo abituarlo a cercare il ciuccio non è dannoso: l’importante è non abusarne, per non renderne poi troppo difficile l’abbandono. È una sorta di autoconsolazione quando la mamma non c’è, ma è sbagliato ricorrervi come ancora di salvezza ogni volta che piange. In commercio ci sono tantissimi tipi di ciucci ma gli specialisti consigliano quello anatomico, cioè a forma di goccia, schiacciata e ricurva verso l’alto, disegnata per adattarsi meglio alla forma del palato del bambino. L’uso costante e prolungato comunque, può influire negativamente sullo sviluppo dei denti e del palato. 52 marzo - aprile - maggio 2015 La Chiccheria, una storia lunga quarantasei anni U Mani in pasta da tre generazioni di Francesca Barone na vecchia agenda dalle pagine ingiallite. Sulla pelle marrone della copertina, tracce di impronte, di mani che lavorano, che impastano uova e farina. Mani legate da una stessa passione e unite nella stessa famiglia: quella di Delfo Bianchi, classe 1928, proprietario del panificio Bianchi, uno dei primi aperti in Piombino dopo la guerra, il primo a Salivoli. Quella vecchia agenda è passata dalle mani di Delfo e di sua moglie Franca, a quelle della figlia Donatella e di suo suo marito Roberto Ferrari. Poi, alle loro impronte, si sono aggiunte quelle di Alessandra, figlia di Donatella e Roberto. Le pagine ingiallite di quella vecchia agenda custodiscono i segreti della pasticceria. Ingredienti, dosi, tempi di cottura, che ancora oggi Alessandra segue scrupolosamente. La sua pasticceria, la Chiccheria, è lì, sul lungomare Marconi, dal 1969, quando, come lei stessa racconta, «nonno Delfo, dopo aver messo tutti i familiari al lavoro nei suoi panifici, comprò questi fondi». Prima fu il Logi, poi il Quercetani e dopo ancora il Falciano a guidare la pasticceria. Fino al 1985, quando Donatella e Roberto, che lavoravano Nella vasta esposizione, le migliori porcellane, cristalli e articoli da regalo Delfo Bianchi aprì il primo panificio di Salivoli. Ancora oggi Alessandra segue le ricette del nonno. La pasticceria fa anche produzione all'ingrosso Da sx Roberto, Alessandra e Donatella al panificio, vollero tentare quella della chiccheria. una nuova strada e così, do- «Sono cresciuta qua dentro po aver ristrutturato i loca- – racconta la Ferrari – uno li, inaugurarono la Chic- dei miei primi ricordi è il cheria, pasticceria (anche profumo dei biscotti di frolall'ingrosso) e gelateria. la. Da bambina traNegli anni Noventa il ban- scorrevo i cone dei gelati ha poi la- miei posciato spazio a quello del m e r i g g i bar. Nel 2007, in società qui, facecon i genitori, è entrata an- vo i comche Alessandra, oggi trenta- piti, giocaduenne. In realtà la vita di vo e mi divertivo a reaAle (così la chiamano tutti) lizzare i pizzicotti di è da sempre intrecciata a pasta di mandorle. Un nome di fiducia dal 1954 Amo da sempre questo luogo. Quando volevano farmi un regalo, i miei genitori di notte mi portavano al lavoro con loro e io poi mi addormentavo sui sacchi di farina». Poi sono arrivati gli anni dell'adolescenza. In inverno Alessandra frequentava il liceo scientifico e in estate, contro il volere dei genitori, lavorava nei ristoranti come aiuto cuoco. «Durante l'università – racconta – mi sono resa conto che in realtà avrei voluto aprire un ristorante. Ho preso coraggio e con grande sincerità l'ho detto ai miei». Una volta abbandonati gli studi, Alessandra nel 2003, dopo la morte di nonno Delfo, inizia a dare una mano in pasticceria. «Sapevo – spiega – che i miei genitori non erano affatto contenti, perché conoscevano perfettamente i disagi che questo lavoro può comportare, soprattutto il tempo che ruba alla famiglia: le notti in laboratorio, i giorni di festa dietro al bancone. Per loro è stato un grosso sacrificio, ma io, devo dirlo, da bambina non mi sono mai sentita trascurata. La mia vita si è svolta qui dentro, in questa “casa”. I miei ricordi vivono qui. Tutta la mia famiglia gravitava tra il pa- Orologi LISTE DI NOZZE Accessori GIOIELLERIA Corso Italia, 2-4 - Tel. 0565 225495 - Piombino www.rosignoli.it - e-mail: [email protected] 53 nificio e la pasticceria. Anche nonno Vinicio, il padre di mio padre, ha sempre aiutato i miei genitori, con le consegne notturne e la manutenzione dei macchinari». Quando parla del suo lavoro e della sua famiglia, ad Alessandra brillano gli occhi. Il suo entusiasmo è contagioso. Anche oggi, che è mamma di Noah, 6 anni, e Nathan, 4 e mezzo, è carica come una ragazzina alla prima esperienza. Lavora di notte e di giorno, partecipa continuamente a corsi di pasticceria in giro per l'Italia, ha mille passioni, ed è anche vicepresidente del Centro commerciale naturale Salivoli. Il suo ingresso in pasticceria, a fianco di Donatella e Roberto, ha portato ad un ristrutturazione del sistema di lavoro: aperti al pubblico solo la mattina e ingrosso sette giorni su sette. Ma non chiedetele di rivisitare il suo modo di operare! «A volte – spiega – presi dalla stanchezza, abbiamo anche pensato di automatizzare la produzione, ma la soddisfazione di vedere le nostre brioche, fatte a mano una per una, ci ha sempre stimolato ad andare avanti così. Lo stesso vale per i biscotti: non abbiamo una macchina che li produce, ma lo stampino che usa anche la massaia! Non usiamo conservanti, mai fatto. Come diceva sempre nonno Delfo, più la lista degli ingredienti è corta e più il prodotto è genuino». Ed è con questo spirito che qualche anno fa Alessandra e la sua famiglia sono tornati a produrre, rigorosa- a voglia di valorizzare il proprio quartiere, la determinazione di alcuni esercenti, un appuntamento estivo settimanale e, infine, un centro commerciale naturale. Un percorso, questo, intrapreso da chi, come Alessandra Ferrari, ha creduto, e continua a farlo, nelle potenzialità di Salivoli. E così, due anni fa, la giovane pasticcera, insieme al farmacista Marco Viti, alla fiorista Manuela Ciarli e alla negoziante Paola Minelli, ha cercato di dare nuova vita al suo quartiere. «Ci chiedevamo continuamente – racconta Alessandra – perché tutte le iniziative si svolgessero solo nel centro di Piombino, trascurando questa bella parte della città, che in fondo conta circa 4mila abitanti. Qua non è mai stato pensato di portare un mercatino, una festa, una manifestazione o addirittura il mercato settimanale. Perché? Una domanda che due anni fa abbiamo poi rivolto all'amministrazione comunale. Allora, ci venne detto che noi commercianti di Salivoli eravamo più pigri rispetto a quelli del centro. Una risposta che mi fece ribollire il sangue. Quel giorno – continua – con Marco, Manuela e Paola abbiamo deciso di fare qualcosa. Goffi, ma uniti dalla stessa convinzione, cioè che Salivoli ha potenzialità L Delfo Bianchi con la moglie Franca mente in maniera artigianale, pandori, panettoni, colombe e uova di Pasqua. «Come mi vedo tra 30 anni? Stanca, senza pensione, ma di certo orgogliosa della mia scelta». Alessandra attiva per Salivoli inespresse e persone in gamba, ci siamo rimboccati le maniche. Era il 2013. Con tanta paura e con la preziosa collaborazione delle associazioni presenti nel quartiere, abbiamo ideato “Salivoli di sera”». Da luglio a settembre, tutti i giovedì dalle 21 alle 24 i commercianti proponevamo ai clienti offerte speciali, mentre le associazioni aprivano le porte dei propri mondi. E poi spettacoli, sfilate e mostre. «La risposta degli abitanti di Salivoli e Ghiaccioni – continua – è stata forte, ma soprattutto inaspettata. Questo ci ha invogliato e stimolato». E così, la scorsa estate, “Salivoli di sera” è stata nuovamente riproposta, ma con un programma più ricco, che ha riscosso tra la gente un successo ancora maggiore. «A novembre 2014 – spiega Alessandra – siamo stati finalmente riconosciuti come Centro commerciale naturale Salivoli. Marco Viti è il presidente». Le iniziative non servono solo per autofinanziare il Ccn, ma soprattutto per sostenere il fondo sociale istituito dal Quartiere per aiutare le famiglie in difficoltà che abitano a Salivoli. «Stiamo mettendo tutto l'impegno possibile per dare nuova linfa a questa bellissima zona – sottolinea la pasticcera – nessuno può darci dei pigri. Ora però abbiamo bisogno anche del sostegno dell'amministrazione pubblica. È bello vedere che la gente ha voglia di qualcosa – conclude la Ferrari – gli abitanti di Salivoli, e non solo, chiedono già cosa organizzeremo per la prossima estate. Questa è la nostra più grande gratificazione!». (f.b.) 54 marzo - aprile - maggio 2015 Proponiamo affari dal 1981 COMPRAVENDITE - AFFITTI CESSIONE ATTIVITÀ COMMERCIALI www.immobiliarecristiani.com Tel. 0565 702484 Corso Matteotti, 142 - SAN VINCENZO (LI) di Livio Cristiani Union Rugby Piombino: hip hip hurrà! L di Emilio Guardavilla ’A.s.d. Union Rugby Club Tirreno nasce nel 2005 grazie alla fusione dello Sporting Club Rugby Etruria, fondato agli inizi del 1969 a Campiglia da Francesco Sorbi, e l’Amatori Rugby Cecina con l’intento di suddividere e gestire al meglio le risorse umane del territorio. La strategia risultò essere particolarmente azzeccata visto che il nuovo club, già nella stagione successiva, si guadagnò la promozione al campionato nazionale di serie B, dove tutt’ora milita con una rosa interamente composta da giocatori piombinesi e del comprensorio. A partire dalla stagione 2012/2013 l’Amatori Rugby Cecina esce dal progetto “Union” e la gestione delle squadre rimane esclusiva pertinenza di Union Rugby Club Tirreno che si avvale del supporto del Rugby Etruria Piombino.L’attività sportiva è diretta e coordinata da istruttori laureati in scienze motorie con patentino di allenatore conseguito presso la Federazione Italiana Rugby. Sotto la direzione tecnica di Stefano Ghini, nella stagione in corso, il Rugby Piombino è impegnato: Settore Propaganda (Rugby Etruria Piombino): Under 6, Under 8, Under 10. Settore Minirugby (Union Rugby Club Tirreno Piombino): Under 12. Rugby di Formazione (Union Rugby Club Tirreno): Under 14, Under 16.Rugby Seniores (Union Rugby Club Tirreno): Under 18, Serie C, Serie B.Rugby Femminile (Rugby Etruria Piombino): Under 16, Seniores.Nell’ambito delle iniziative sociali svolte dalle società si inseriscono le attività di collaborazione volontaria con Amnesty International, l’Amministrazione comunale di Piombino, le scuole locali, l’Asl 6, gli istituti di acco- glienza e tutela dei minori in difficoltà. Tutti i progetti coinvolgono non solo i ragazzi ma anche le famiglie in conferenze e dibattiti sullo sport e il mondo che lo circonda, l’integrazione multietnica e la pubblicazione di opuscoli, l’ultimo dei quali riguardante l’alimentazione. Tra le iniziative di maggior rilevanza dell’Union Rugby Club Tirreno è “Palla difettosa”, in collaborazione con l’Istituto di pena di Porto Azzurro, patrocinata dal Ministero di grazia e giustizia e dalla Fir e vede coinvolti atleti, allenatori e reclusi. STUDIO MEDICO LIBRA CORSO ITALIA, 87 - PIOMBINO Medicina Estetica dr. R. Vigetti Cell. 338 3186467 Omeopatia dr. R. Moretti Cell. 338 9343261 Osteopatia dr. M. Bernardini Cell. 331 1092392 Dietista dr.ssa S. Cubattoli Cell. 338 8865577 Psicoterapeuta dr.ssa A. Lenzerini Cell. 339 8668408 Le squadre Rugby Etruria Piombino – Presidente Giovanni Carpino. Under 6 – Allenatori: Marzucchi Riccardo, Pisani Filippo. Giocatori: Anselmi Yari, Bientinesi Davide, Borrelli Manuel, Ceccarelli Jacopo, Olusanya Olusagun Grat, Paladini Leonardo. Under 8 – Allenatore: Tognoni Alessandra. Giocatori: Attanasio Giuseppe, Baroncelli Matteo, Bollaro Maurizio, D’Arco Angelo, Dauda Ibra, El Moufati Mohamed Amine, Giusti Leonardo, Lucarelli Alessio, Marzucchi Leonardo, Meucci Pietro, Pastore Alessandro, Pellegrini Pietro, Pintus Daniele, Vitiello Edoardo. Under 10 – Allenatori: Paladini Franco, Catta Federico. Giocatori: Cataldo Marco, Cosimi Valentino, Cutini Daniele, Dolce Jacopo, Guarguaglini Lorenzo, Iacopini Tommaso, Meini Emanuele, Pagano Endry, Repeti Giacomo, Sterpin Giovanni, Tono Matthias. Femminile Under 16 – Allenatore: Velasco Raffaele. Giocatrici: Canaccini Marina, Capece Fatima, De Francesco Marina, Dimiziani Carlotta, Ferrarini Jessica, Grieco Benedetta, Leggieri Margherita, Magri Camilla, Quarta Giorgia, Sciuto Chiara, Femminile Seniores– Allenatore: Velasco Raffaele. Giocatrici: Angelini Alessia, Bertini Vanessa, Bonadio Virginia, Borgia Giulia, Busisi Daniela, Bussotti Serena, Bussotti Silvia, Canaccini Gaia, Coppetta Veronica, Covelli Beatrice, Guidi Alice, Marconcini Gaia, Mazzei Marta, Nespoli Louise Emma, Puoti Annapaola, Puoti Simona, Romano Anita, Sterpin Emma, Tognoni Ecco i quadri della società Alessandra, Vanni Arianna. me, Batranu Alexandru, Berti Le squadre Union Rugby Maycol, Carnevali Luca, Del Club Tirreno Piombino – Chiappa Andrea, Demi Giulio, Presidente Milo Bernardini. D’Orto Cristian, D’Orto PasUnder 12 – Allenatore: Ve- quale, Fabbri Vittorio, Failla lasco Raffaele. Giocatori: Ar- Giovanni, Gavetti Lorenzo, rigoni Giacomo, Batistoni Giovannini Elia, Iacci Lorenzo, Matteo, Becherini Tommaso, Klymyuk Nazar, Landi Diego, Bezzini Francesco, Calò An- Lavista Alberto, Lavista Alesdrea, Carpino Davide, Casta- sandro, Pampana Davide, Ragnini Mirko, Damiani Matteo, spanti Leonardo, Romano AnDomenichetti Antonio, Fiorino drea, Sanità Andrea, Ticciati Gabriele, Gavetti Federico, Alessandro, Vallini Matteo, Ghisu Jacopo, Giomi Nicola, Xhahysa Armend. Mazzuferi Giordano, Olivoni Under 18 – Allenatori: Bellini Francesco, Oretti Niccolò, Vincenzo, Puliti Lorenzo. GioPastore Gaetano, Rofi Lo- catori: Amodei Simone, Bafrenzo, Sozzi Jacopo, Uklala lestri Riccardo, Banti FranRonaldo, Vanni Gabriele. cesco, Benvenuti Federico, Under 14 – Allenatori: Volpi Cerofolini Michelangelo, DiValerio, Paladini Valerio. Gio- miziani Andrea, Fasolo Giacatori: Agostini Sasha, Annovi como, Fiorino Luca, Franci Gabriele, Barsotti Federico, Federico, Frascolla Giovanni, Casini Lorenzo, Chigiotti Gre- Giannellini Diego, Grandi gorio, Da Silva Rubens, Gian- Marco, Grieco Ariele, La Vista nellini Matteo, Giomi Matteo, Lorenzo, Luciano Luca, Lupi Grandi Edoardo, Lippi Marco, Galindo Hinojosa Daniele, Lorenzini Niccolò, Mariani Mancuso Bruno, Mannocci Alessio, Mazzei Mirco, Mei Paolo, Massari Simone, Mazzei Armando, Meini Federico, Matteo, Mei Federico, Minardi Micunco Gabriele, Milazzo Alessio, Orsi Gabriele, Pontes Riccardo, Nocerino Giuseppe, Lopes Alan Leodonio, Ricucci Pisani Niccolò, Ricciardi Gabriele, Salvasdori Lorenzo, Edoardo, Salama Rachid, Sar- Serafini Leonardo, Seravalle cina Simon Nicolas, Scaffai Nicolas. Michael, Scaffai Tommaso, Serie C – Allenatori: Bertelli Terrosi Vagnoli Matteo, Ukala Matteo, Villani Emiliano. GioElvis, Vanacore Foto Carlo Canaccini Andrea, Veniero Raffaele. Under 16 – Allenatori: Tognoni Sauro, Bezzini Alex. Giocatori: Andreini Mattia, Allescia Carlo, Arena Alessandro, Atqaoui Ai- Mum and Dad dal 1979 RISTORANTE - PIZZERIA Via V. Emanuele, 141 - SAN VINCENZO (LI) Tel. 0565 702233 è gradita la prenotazione 55 catori: Alessi Francesco, Amoroso Raffaele, Banti Francesco, Batini Niccolò, Bernardini Francesco, Bezzini Alex, Bianchi Gabriele, Bisso Claudio, Buti Francesco, Canaccini Matteo, Candida Gabriele, Colazzo Cosimo, Congedo Gianluca, Costagli Tommaso, Donea Ion Sergiu, Drago Massimiliano, Esposito Christian, Ferrini Alessio, Ferrini Tommaso, Gaggiolini Luca, Gambelunghe Enea, Gasperini Matteo, Grossi Mattia, Guiterrez Hector, Lupi Antonio, Marchetti Andrea, Marconi Alessandro, Oretti Cosimo, Orlando Giuseppe, Paladini Valerio, Pepi Simone, Piacentini Simone, Pieretti Federico, Pizzi Alessio, Puliti Sandro, Riccucci Alessio, Ripaccioli Simone, Satta Vincenzo, Sinibaldi Umberto Maria, Tognoni Daniele, Tronconi Luca, Vagelli Nicola, Venturucci Riccardo, Villani Emiliano. Serie B – Allenatori: Bezzini Massimo, Vignali Stephen. Giocatori: Catta Federico, Cilembrini Alberto, Daddi Riccardo, Danzi Federico, Dellorusso Marco, Di Iorio Jacopo, Dominici Dario, Ercolani Luca, Favilli Gianni, Ferretti Marco, Ghini Alessandro, Ghini Francesco, Iseni Harris, Kolaj Cristiano, Leggieri Federico, Mannocci Francesco, Martinelli Riccardo, Marzucchi Matteo, Niccolini Dario, Paladini Leonardo, Pallotta Davide, Passante Carmine, Pisani Filippo, Pizzi Jacopo, Puliti Lorenzo, Rosignoli Leonardo, Seravalle Nicolas, Tiberi Lorenzo, Vivarelli Stefano, Volpi Valerio. 56 marzo - aprile - maggio 2015 in libreria Undicesima pubblicazione di Stelio Montomoli La strega di Baratti Continua la saga etrusca di Stelio Montomoli con la sua undicesima pubblicazione autonoma. A poco tempo dall’uscita de La rivolta di Hampsicora e Josto, ancora per i tipi della Ouverture Edizioni di Scarlino, è in libreria La strega di Baratti, un romanzo ispirato dagli esiti sorprendenti degli scavi archeologici di Baratti eseguiti nel 2011 per ricerca della tomba di San Cerbone. In quell’occasione l’equipe di archeologi guidati dal dottor Alfonso Forgione dell’Università dell’Aquila in collaborazione con Andrea Camilli della Soprintendenza e col finanziamento delle Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno nonché dell’Associazione Amici di Populonia furono riportate alla luce dopo otto secoli le spoglie di due giovani donne le cui inumazioni suscitano tuttora l’interesse degli addetti ai lavori di tutto il mondo. Lo scrittore piombinese si concentra sulla “strega”, il corpo seppellito con 7 chiodi ricurvi in bocca e 13 attorno allo scheletro infissi nel terreno per immobilizzarne le vesti e costruisce intorno ad essa un duplice plot che si dipana sincronizzato nel presente e nel passato. Ai giorni nostri le vicende di Denise e Matteo che indagano per ricostruire un passato dalle apparenze nebulizzate da religione, stregoneria e superstizione e nel tredicesimo secolo quelle dei protagonisti medievali con le loro intriganti e tor- mentate esistenze per delineare un presente intelligibile in grado di sciogliere tutti gli enigmi del caso. In ambedue le narrazioni il fascino di Baratti e dei suoi scorci paesaggistici più singolari lievita in ogni capitolo e innesca nel lettore curiosità inaspettate e coinvolgimenti legittimi. La strega di Baratti, Ouverture Edizioni, pagine 196, € 13.50. Lavoro corale per un secolo di storia Passato e futuro della Parrocchia dell’Immacolata Tra gli eventi previsti per il centenario della parrocchia dell’Immacolata anche la pubblicazione di un volume commemorativo presentato al circolo San Francesco da Fabio Canessa. Era l’agosto del 1914 quando nasceva “la chiesa dei frati”, una parrocchia francescana che celebra il suo primo secolo di attività quando al vertice della cristianità professa il papa di nome Francesco. Tale coincidenza ha ispirato la comunità religiosa a celebrare questa ricorrenza come una tappa di un cammino di crescita spirituale in continua evoluzione e, come facilmente si intuisce dal titolo, a proiettarsi nel futuro con quel ruolo trainante che l’ha sempre contraddistinta. La stesura del libro, disseminato da numerose citazioni di Papa Bergoglio e arricchito da una consistente e preziosa parte fotografica, è stata coordinata da Patrizia Becherini. Come definito durante la prima di presentazione si tratta di un lavoro corale. La parte storica infatti, oltre che da Mauro Carrara, è stata curata da religiosi (suor Annalisa Colli, i frati Marco Sebastiani e Guido Fineschi), teologi (Anna Giorgi) e parrocchiani come Alberto Pecorini, Cristina Mettini, Giuliana Orsini e Giovanni Torchioni. Maria Dell’Amico rievoca le attività della parrocchia nei periodi bellici, Fabrizio Sandroni tratta gli anni Settanta, Lucilla Lazzerini relaziona sull’operato del gruppo assistenti volontari mentre Cristina Mettini ripercorre la storia della Casa del Fanciullo. Tutte queste sezioni convergono in maniera univoca sulle figure che nel corso degli anni ne hanno impersonato lo natura, padre Giustino Senni, padre Fiorenzo Locatelli e padre Sergio Persici. Passato – Futuro. Il cammino di una Parrocchia, una Parrocchia in cammino, Bandecchi & Vivaldi, pagine 170. 57 a cura di Emilio Guardavilla Gordiano Lupi celebra il cinema comico Soprassediamo! Franco e Ciccio story Con la collaborazione di Giacomo Di Nicolò e Matteo Mancini lo scrittore ed editore piombinese Gordiano Lupi celebra la carriera di due mostri sacri del nostro cinema comico. Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, conosciuti da tutti, appassionati e non, semplicemente come Franco e Ciccio, sono stati per decenni il binomio vincente di quel genere cinematografico che ha fatto epoca oltre che sorridere una nazione non sempre nelle condizioni og- gettive di poterlo fare; due artisti che nel loro prolifico affiatamento non hanno conosciuto in una così lunga attività soluzione di continuità nei successi di botteghino e che soprattutto hanno voluto essere, in anni di grande controversie politiche e sociali, solo ed esclusivamente attori comici. Un duo tanto amato dal pubblico quanto sottovalutato e disprezzato dalla critica specializzata che con troppa leggerezza lo ha relegato ai margini della comicità italiana con recensioni nella maggior parte dei casi negative. Alle accuse di volgarità e pochezza della vena comica di Franco e Ciccio mosse dalla critica istituzionalizzata del tempo il libro di Gordiano Lupi fa da contraltare con il duplice intento di rendere la meritata dignità artistica al momento opportuno negata e far conoscere al grande pubblico e alle nuove generazioni il genio dei due attori siciliani. A tale scopo l’autore si produce in una considerevole ricerca di tutto il materiale inerente la filmografia, dal recupero delle locandine originali fino all’analisi, ed è in questo contesto che Lupi compie il vero atto d’amore in quanto imparziale ed appassionata, di ogni singola pellicola rivissuta come la prima volta. Soprassediamo! Franco e Ciccio story, Il cinema comico-parodistico di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Edizioni Il foglio letterario, pagine 530, € 18. Il nuovo libro di Sergio Galligani Ateo e credente La formula narrativa scelta da Sergio Galligani per la sua ultima pubblicazione è il dialogo. Come si evince dal titolo ossimorico e al contempo ammiccante gli stereotipi scelti per la conversazione si distinguono per i rispettivi credi religiosi. Opposti, contrastanti o complementari che si vedano le due voci permettono all’autore che le ha concepite di analizzare gli argomenti intavolati dalle rispettive angolazioni apportando un valore aggiunto consistente al processo conoscitivo della materia trattata. A maggior ragione, se l’estrazione socio-culturale dei due è medio-bassa come in questo caso, l’espediente risulta essere tanto proficuo quanto stimolante per il lettore. Si tratta di uno scambio di opinioni su temi comuni e di più ampio respiro filosofico, dal quotidiano al metafisico, che ha la capacità di raccontare l’uomo moderno per quello che veramente è grazie ai suoi dubbi e alle sue convinzioni e alle scelte che ha fatto per gestire entrambi. Leggendo Ateo e credente, seppur in poltrona, su una panchina o in riva al mare si ha l’impressione di trovarsi «nei bar, circoli sociali e nelle piazze» per citare l’autore stesso nella presentazione del suo nuovo lavoro. Tutto ciò in conseguenza del fatto che i poli opposti all’approccio religioso rappresentano completandosi vicendevolmente i due spaccati di quella umanità semplice ma genui- na, spontanea ma sincera, mediocre (nel senso etimologico del termine) ma speranzosa che ci ospita ogni santo giorno di questa nostra dimensione terrena. Con La Bancarella Editrice Sergio Galligani ha pubblicato nel 2005 Raddrizzavano i chiodi e nel 2006 Tre racconti e un poema. Ateo e credente, La Bancarella Edizioni, pagine 117, € 10. 58 marzo - aprile - maggio 2015 Luca Leonetti e i suoi disegni D di Daniele Toncelli a alcune edizioni la nostra rivista Costa Etrusca è arricchita da pregevoli disegni che illustrano articoli o racconti. Sono artistiche immagini realizzate da Luca Leonetti. Luca è un giovane grafico piombinese che con passione e capacità, cerca di trasmettere pensieri e sentimenti attraverso il linguaggio fantasioso del fumetto. I suoi enigmatici personaggi rappresentano i nostri stati d’animo, le nostre inquietudini, i nostri pensieri, immersi in atmosfere irreali, silenziose e forse ancora senza una vera storia che li unisca. Il segno che li delinea è sicuro, essenziale, elegante, ma anche molto incisivo nella stilizzazione e semplificazione delle forme. Le linee sono arricchite quasi con tenerezza, da una delicata gamma di colori che creano una tavolozza poetica e suggestiva. Si avvale di una tecnica mista molto appropriata, quale l’acquarello e la china, che gli consente di creare sfondi astratti che accolgono in spazi non reali, le sue figure di uomini, donne e animali. Leonetti vuole trasmettere con le sue invenzioni, le stesse sensazioni che provoca la musica. Ritiene che questa sia più efficace del disegno nel coinvolgimento emozionale e proprio per questo studia i ritmi e le melodie musicali per evocarli attraverso le forme e i colori. Disegna così centinaia di volti, mai uguali, colti nell’attimo fuggente della loro introspezione psicologica che li accomuna ai loro stessi corpi. Le linee sono arricchite con tenerezza da una delicata gamma di splendidi colori Chi è Luca Leonetti Luca Leonetti è nato a Piombino nel 1980 e si è diplomato alla scuola internazionale di Comics di Firenze nel 2006. Ha pubblicato la sua prima graphic novel per la Nicola Pesce editore e ha realizzato strisce a fumetti con messaggi a sfondo sociale. Ha esposto nel 2011 presso L’Agorà e a Palazzo Appiani e nel 2015 al Caffè Nanni. L’Immobiliare del Corso di Guglielmi dott.ssa Elena COMPRAVENDITA RICERCHE IPOTECARIE STIME Corso V. Emanuele II, 67 - Piombino (LI) Tel. e Fax 0565 49541 - Cell. 347 9372859 Iscrizione Albo Agenti immobiliari n. 1017 e-mail: [email protected] 59 N Il racconto di uno spareggio passato alla storia Quella sassaiola di Viareggio di Franco Biegi ella primavera dell’anno 1931 la maestra Targetti mi seguiva in prima elementare per riempire di aste le pagine dei miei quaderni. Nel frattempo la Federazione Italiana Gioco Calcio stava riorganizzando i suoi campionati, e stava per nascere un nuovo girone di prima divisione per squadre del centro Italia. Fra le squadre toscane in attesa della sospirata chiamata il Piombino e il Grosseto che stavano preparandosi per disputare un torneo di qualificazione insieme con altre squadre. La sorte volle che proprio Piombino e Grosseto dovessero giocare una contro l’altra nella prima gara di spareggio. Così il 29 marzo 1931, sul campo neutro di Viareggio, dopo il tradizionale e rispettoso omaggio delle autorità al monumento ai caduti scesero in campo le rivali di sempre. Le squadre furono accompagnate, anzi, direi scortate, dalle due tifoserie convenute nella città del carnevale su due treni appositamente approntati per l’evento. E quella partita salì sulla ribalta del calcio toscano… burrascosamente. Le notizie di cronaca meramente sportive non furono molte, si sa che a prevalere furono i nerazzurri di Piom- bino per 2 a 1 e che l’incontro fu, per così dire, un po’ “ricco di intensità”, come tutti gli spareggi che si rispettino. Forse un tantino di più, soprattutto dopo il gol della bandiera del grossetano Arnaldi che, come si dice adesso, riapriva la partita dopo il duplice vantaggio piombinese con Iaconi e Chiavacci. Il finale dell’incontro non fu proprio all’arma bianca ma non ci mancò molto. E adesso, finiti i resoconti tecnici e documentabili dagli almanacchi, iniziano i ricordi e le parole di coloro che ne hanno sentito parlare mille e mille volte e, forse, con più di uno “sfondone” vista l’alternanza dei relatori, testimoni più o meno diretti. C’è chi parlò di guar- die in campo con i manganelli, tristemente protagonisti di quegli anni, ancor prima che il gioco si fermasse ad inseguire i bisnonni degli attuali ultras che avevano scavalcato le recinzioni, e i progenitori degli attuali steward, cioè i volontari del passato regime chiamati a sostenere il servizio d’ordine, che formavano cordoni di sicurezza. C’è chi descrisse con dovizia di particolari, anche troppi e progressivamente “infiocchettati” da nuove aggiunte di aneddoti, il tragitto che riportava i cortei dei tifosi dallo stadio alla stazione. Caos, urla, spintoni, fugoni e qualche mano un po’ troppo alta fino a quando i due gruppi non raggiunsero i treni inopportunamente po- Lami & Bruscolini srl agenti di assicurazioni sti su binari vicini. E quando il primo sasso colpì con fragore il treno dei rivali cominciarono a piovere pietre come se grandinasse. Con l’intervento delle forze dell’ordine ritornò, non senza qualche affanno, la calma. I due treni poterono mettersi in moto e l’uno, carico di delusione e qualche cerotto, e l’altro, inebriato di gioia ma un po’ ammaccato anch’esso, riuscirono a rientrare a casa. I racconti e gli aneddoti legati alla trasferta in Versilia giravano ancora in città a distanza di molti anni, anche quando io avevo finito di disegnare aste sul quaderno di prima elementare e più tragici avvenimenti si stavano affacciando sullo scenario della storia. Poi ci pensarono i successi della squadra nei primi anni Cinquanta a farci parlare, con soddisfazione, di altre partite e di altri momenti esaltanti. Ma c’era ancora qualcuno, nella generazione di tifosi prima della mia, che nelle lunghe serate a chiacchiera in piazza Verdi aggiungeva qualche piccolo dettaglio sullo spareggio con i torelli grossetani, aumentando le dimensioni del sasso lanciato o fantasticando sul numero di avversari messi k.o. con un colpo solo. E tutti i racconti si concludevano con un “bimbi, io c’ero…” pieno di nostalgico orgoglio. 60 marzo - aprile - maggio 2015 Questa rubrica è libera. Il contenuto delle lettere può non collimare col pensiero del giornale. Costa Etrusca si riserva di ridurre le lettere e di eliminare espressioni che possano integrare ipotesi di diffamazione. Gli autori, purchè noti alla direzione, potranno chiedere che la loro firma sia omessa. Precisazioni o rettifiche saranno pubblicate. SFRATTI DALLE CASE Proprietari immobili poco tutelati Tutti si commuovono per le famiglie sfrattate per morosità. Nessuno si preoccupa del proprietario dell’abitazione. Per lo più sono comuni cittadini che hanno investito i risparmi in quella casa per arrotondare lo stipendio o la pensione. Questi si trovano a perdere anni di affitto, a spendere quattrini e tempo in avvocati e cause civili. E devono comunque pagare le tasse che uno Stato sempre più vorace impone sugli immobili. Renato Palmieri a farlo per emulazione. Si dovrebbero allora vietare sparatorie, risse e violenze per non istigare gli spettatori. Il problema del fumo è certamente grave: sarebbe meglio tentare di risolverlo con una seria campagna di informazione soprattutto nelle scuole. Mauro Chiostri BESTEMMIE La blasfemia, reato fino al 1999 POMPE DI BENZINA Mancano gli addetti, ormai solo self-service Rimpiango la figura del benzinaio di un tempo. Faceva il pieno, se richiesto puliva il parabrezza, controllava l’olio, rabboccava il livello del liquido di raffreddamento o del lavavetro e controllava la pressione delle gomme. Ormai tutte le pompe esibiscono il cartello «Fai da te», che significa «Arrangiati». E alcuni distributori non sono neanche più presidiati dal gestore. Credo che questo sistema diminuisca di molto la quotidiana sicurezza in auto di tutti noi. Io stesso ho scoperto casualmente che viaggiavo con le gomme mezze sgonfie e con il livello dell’olio al limite. Sono convinto che se ai distributori ritornasse la figura di un addetto che, su richiesta, si prestasse a fornire un servizio che un tempo costituiva la norma, grazie alle mance nell’arco della giornata, guadagnerebbe non poco e non graverebbe sui costi di gestione dell’esercente. CANONE RAI Paolo Novaresi Quel referendum mai rispettato Non è necessario ripensare le modalità di riscossione del canone Rai: la Rai andrebbe privatizzata, con la conseguente abolizione dell’odiato canone. Ma questo non lo si vuole fare, nonostante il referendum. Antonio Massioni CONTRATTI DI LAVORO Assenze per malattia, colpito chi si ammala Qualcuno auspica il ritorno al non pagamento del primo giorno di malattia. Il mio contratto nazionale (azienda privata) prevede una graduale riduzione della cifra percepita a partire dal terzo giorno di malattia con un ulteriore aggravio della terza malattia durante lo stesso anno. Non è equo colpire chi si ammala seriamente. Sarebbe forse il caso di usare maggiormente i contratti da parte delle aziende sia pubbliche sia private. Luca Dimuni .RISCHI PER I GIOVANI Informare nelle scuole sui danni del fumo Ha fatto molto discutere la proposta di Beatrice Lorenzin di vietare che nei film si vedano fumare i personaggi in quanto, soprattutto i giovani, potrebbero cominciare Vorrei si ricordasse, quando si parla di blasfemia e di libertà di espressione, che in Italia fino al 1999 la bestemmia era considerata reato. Maurizio Carra PARLAMENTO Classe politica assenteista Lo spettacolo penoso del parlamento italiano semivuoto durante la relazione del ministro dell’Interno sui drammatici fatti francesi dà ancora una volta la misura della pochezza e dell’ignoranza politica dei nostri sedicenti onorevoli. I quali sono invece attivissimi quando si tratta di perpetuare la difesa dei parassiti dell’apparato pubblico (vedasi la pronta difesa dell’impiego pubblico davanti alla timida minaccia che qualche nullafacente possa esser licenziato in base alle nuove norme). Tema che sta evidentemente a cuore, costituendo l’impiego pubblico il serbatoio del voto clientelare e di scambio. Ma quale speranza di salvezza può avere il Paese con una simile classe politica? Maurizio Bernardi S La festa mondiale delle donne di Giuseppina Toncelli cienziate, medici, scrittrici, staffette della Resistenza, infaticabili madri, infermiere, suore missionarie, insegnanti. Sono molte le donne che hanno svolto al meglio il loro mestiere. L’Otto marzo è l’occasione per riflettere su queste figure femminili. Una fra tutte è Madre Teresa di Calcutta. In occasione della sua beatificazione (19 ottobre 2003) sono state raccolte le testimonianze delle sue visite in Toscana. A Massa Marittima, nel 1991, confidò al vescovo Comastri di voler aprire una casa di preghiera per le sue suore a Piombino. Con stupore il vescovo accettò e a febbraio dell’anno successivo fu aperta la comunità nella chiesina del Desco. Oggi è un punto di riferimento spirituale e di aiuto concreto molto importante Da Santa Madre Teresa a Chicchi, la partigiana per tutto il territorio. Un’altra testimonianza ci parla di quando nel 1986, in visita al carcere di Pianosa, insistette per visitare tutti i detenuti, compresi quelli del “braccio proibito”, un luogo sempre negato anche alle suore. Alla fine i dirigenti cedettero e Madre Teresa, minuta e piccola com’era, sparì circondata da un gruppetto di ergastolani attenti a ogni sua parola. Passando a un’altra figura femminile da ricordare c’è un’altra Teresa: si tratta di Teresa Mattei, comandante di compagnia a Firenze durante la resistenza nella for- Come è nata la festa della donna e origini della festa dell’Otto marzo risalgono al 1908. Pochi giorni prima di questa data, a New York, le operarie dell’industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni lavorative a cui erano costrette. Lo scioperò durò diversi giorni, finchè l’otto marzo il proprietario della fabbrica Mister Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le centoventinove operaie prigioniere all’interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne. L 61 mazione garibaldina Fronte della Gioventù. Il suo nome di battaglia era Chicchi. È stata, poi, la più giovane deputata dell’Assemblea Costituente nel 1946, a soli venticinque anni. A lei dobbiamo l’idea della mimosa per celebrare questa festa. Diceva di aver pensato a questo fiore perché i partigiani lo regalavano alle staffette. Un fiore povero che poteva essere raccolto a mazzi ovunque e gratuitamente. Queste sono donne il cui ricordo non si appannerà col tempo. Buon Otto marzo! Sulla Costa degli Etruschi, in una splendida e immensa pineta secolare, il Park Albatros è un gioiello incastonato tra il meraviglioso golfo di Baratti e i tipici paesini medievali. Loc. Pineta di Torre Nuova, 2 57027 San Vincenzo (Li) Tel. 0565.701018 e-mail: [email protected] CAMPING VILLAGES IN ITALY 62 marzo - aprile - maggio 2015 Anche in questo numero Costa Etrusca presenta la storia dei naufragi avvenuti nelle acque dell’Arcipelago Toscano nell’epoca moderna. In questa quarta parte vengono trattati gli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale avvenuti nell’Arcipelago nelle latitudini comprese tra Marina di Cecina e Livorno. Storia dei naufragi nell’Arcipelago Toscano Destinazioni mai raggiunte dalle imbarcazioni, tesori e relitti inabissati nel blu più profondo di Emilio Guardavilla n tempo di guerra l’indifferenza del mare rappresenta un nemico in più per i marittimi che hanno giurato eterna fedeltà ad una bandiera imposta dal destino. La neutralità connaturata di cui può far vanto perde progressivamente il suo spessore e, a fasi alterne prive di ogni logica interpretabile, si schiera o si oppone senza ascoltare le preghiere di nessun marinaio. È una terza forza in campo senza mire e senza ideali, né nemici da sconfiggere né alleati da supportare, scevro da strategie pianificate ed obbiettivi da perseguire; incapace di riconoscere colori che sventolano senza gioia o insegne che campeggiano senza voce, ignora le misere velleità degli schieramenti e delle ridicole missioni delle rispettive unità, anche quando non ne hanno. Non navigava di certo con propositi offensivi quell’imbarcazione che oggi è conosciuta come “Il relitto dei marmi” e che giace frantumata sui dolci fondali di Marina di Cecina, poco più di 30 metri a qualche miglio dalla costa. Le due ancore pressoché intatte nelle vicinanze della carcassa, l’elica ancora in asse ma soprattutto il carico di lastre di marmo lavorate per ben altre messe in opera parlano di un cabotaggio innocente e ignaro anche se I governato da un equipaggio dall’animo affogato nella paura. A detta dei sub esperti in grado di visitarlo, è anche per questo motivo che l’immersione sul Relitto dei marmi risulta essere emozionante e suggestiva, memorabile se effettuata nei rari casi di buona visibilità. Insistendo nelle basse coste di questa zona ci si imbatte nello sventurato destino del rimorchiatore di 109 tonnellate (25.27 per 5.64 metri) Carmelo Noli, naufragato il 23 settembre del ’41 a seguito della collisione con una mina vagante durante un’operazione di sminamento. L’ordigno, tutto lascia pensare ad una mina difensiva da 200kg di tritolo, fu capace di inabissare la costruzione del 1930 in brevissimo tempo e senza possibilità di scampo lasciando lo scafo con assetto praticamente intatto sul fondale sabbioso di 30 metri. Nelle stesse acque, al tempo rese infide da sbarramenti impenetrabili e letali da campi minati dalla densità elevatissima data la loro importanza nella logistica bellica, si perdono le tracce nel dicembre del 1942 del Tabarca, una motonave costruita a Glasgow nel 1917 dai lunghi trascorsi e dai numerosi ammainabandiera. Le cronache riportano l’affondamento di questa unità, l’ultima immatricolazione risale al settembre ’42 nei registri del naviglio ausiliario della Regia Marina come trasporto bestiame, intorno alla mezzanotte del giorno 1 mentre le ipotesi sulle cause sono ancora discordanti. Secondo le fonti il naufragio avvenuto durante la rotta tra Livorno e Bastia potrebbe essere stato causato da un siluramento, dall’urto di una mina o addirittura da una grave avaria non gestita al meglio anche se l’analisi dei registri e dei reperti, nonché le testimonianze e le documentazioni recuperate, accreditano l’urto con una mina come causa principale. Verosimilmente il Tabarca incappò in una delle 140 mine convenzionali e magnetiche che il posamine inglese Maxman lasciò a sud di Livorno il 24 agosto del 1941 e su cui, circa un anno prima, era già saltato in aria il dragamine Carmelo Noli. Il Tabarca, che navigava in convoglio con il Capitano Sauro e la torpediniera di scorta Carini, stava trasportando 233 militari di truppa italiani e tedeschi, ammassati sottocoperta e molti dei quali addormentati; trovarono eterno riposo a 6 miglia dalla costa in poco più di 20 metri di acqua. Anche quel tratto costiero di Mar Ligure compreso tra le foci dei fiumi Fine e Cecina, conosciuto dai naviganti come “Le secche di Vada” è stato teatro di sciagure e disastri marittimi di varia entità. Durante il periodo bellico hanno completato la loro ultima rotta la U Boote Jäger 2223 (ex corvetta Marangone C 52 della Marina Italiana impostata nel 1943, catturata in fase di in allestimento ed incorporata nella Kriegsmarine nel settembre dello stesso anno), il piroscafo 63 Campopisano e la nave da carico Genepesca. Della UJ2223 sappiamo per certo essere stata vittima nella notte tra il 14 e il 15 maggio 1944 della motosilurante PT-218 (comandante Robert A. Allan della Royal Naval Volunteer Reserve) che ne provocò l’affondamento e la morte di 41 membri dell’equipaggio mentre del piroscafo di 344 tonnellate Campopisano, il cui relitto non è stato mai localizzato, risultano pesanti danneggiamenti dalle incursioni del 17, 18 e 19 a seguito delle quali si capovolse e si inabissò il giorno 22. Il Genepesca fu varato nel 1940 come peschereccio d’altura e si presentava al galleggiamento con 78 metri di lunghezza, 12 di larghezza e una stazza lorda di 1630 tonnellate. Nell’agosto del ‘40 fu requisito dalla Marina Militare Italiana e nel ‘42 pitturato per sfuggire agli aerei alleati che pattugliavano il tratto di mare toscano. Il 26 maggio 1945, in navigazione da Tunisi a Livorno per un trasporto di alimenti, incrociò un campo minato e affondò spezzato in due tronconi. Oggi, a seguito di un malsano tentativo di recupero non registrato, la parte prodiera (55 metri di lunghezza) dista da quella poppiera (lunga 20 metri) circa 40 metri (ne è testimonianza una gomena di notevole diametro), entrambi adagiati su un fondale di circa 30 metri. Poco distante dagli scogli affioranti e i fondali sabbiosi delle secche, in alcu- ni punti si raggiunge una profondità minima di 2.5, si trova anche la carcassa di un De Havilland Mosquito, il versatile velivolo della Royal Air Force, bombardiere medio e d’assalto, ricognitore a lungo raggio e caccia pesante notturno, rinomato per la sua straordinaria velocità. Il Mosquito fu abbattuto durante l’attacco alle polveriere della pineta di Vada nel 1944. Pochi gradi più a nord, a circa 200 metri dalla costa di Castiglioncello giace a 16 metri il relitto dell’incrociatore ausiliario Piero Foscari. Una così esigua distanza dalla riva è spiegata dalla dinamica del suo naufragio avvenuto nei giorni dell’armistizio quando fu colpita a più riprese dall’inaspettato nemico. La ex motonave mista di 3423 tonnellate di stazza lorda, costruita nel 1928 per la Società di Navigazione San Marco ed immatricolata nel luglio 1941, fu bersagliata dai posamine tedeschi Pommern e Brandenburg e da batterie costiere il 9 set- tembre mentre faceva rotta da Genova per Piombino. I danni riportati, tanto gravi da indurre il comandante ad un disperato tentativo di incaglio, gli furono fatali ed il giorno 10 capitolò sotto i colpi del Brandenburg. Negli scontri a fuoco di quei giorni convulsi trovò la morte anche un membro dell’equipaggio civile del Foscari, il giovanotto di coperta Emanuele De Carne. Il mare che bagna la città di Livorno, a causa dell’importanza strategica del suo porto, ha assistito a numerosi naufragi e affondamenti durante l’ultimo conflitto. Il 19 dicembre 1940, dopo aver urtato una mina, si inabissarono a un’ora di distanza l’uno dall’altro i piroscafi di 160 metri Geierfels e Freienfels, localizzati nel 2013 a 140 metri di profondità, 15 miglia da Livorno e 3.5 a est della Gorgona. Nei pressi della Meloria si trovano il Pertinace, ex Iela, yacht privato di Vittorio Emanuele III dal 1914, ex Rannoch (1902), requisito nel 1941 e registrato co- me AS113, affondato da aerei tedeschi il 9 settembre 1943, e una chiatta di 40 metri per dieci dallo scafo ancora integro conosciuta negli ambienti di diving banalmente con il nome Chiattone (profondità 15 metri). Sempre al 1943 risalgono gli affondamenti del rimorchiatore di 100 tonnellate Costante Neri (18 giugno), cannoneggiato dal sommergibile britannico Sickle, del famigerato Brandenburg (21 settembre) ad opera dell’Unseen e l’ammaraggio dell’idrovolante tedesco Arado AR 196-A, questi ultimi nelle vicinanze dell’isola di Capraia. L’anno successivo, per ironia della sorte il 25 aprile, veniva auto-affondata la Torpedoboote Ausland 23 (“torpediniere straniere” catturate dai tedeschi e immatricolate nella Kriegsmarine, in questo caso l’Impavido della Classe Ciclone) in seguito ad un incidente durante le operazioni di minamento che ne mise fuori uso l’apparato propulsivo e al contemporaneo attacco delle unità della Royal Navy operanti nella zona. 4) continua Uomo libero sempre avrai caro il mare. Charles Baudelaire, L’uomo e il mare, 1857 DIFFERENZIARE BENE È IL PUNTO DI PARTENZA PER ARRIVARE AL RICICLO marzo - aprile - maggio 2015 ASIU INFORMA 64 Il primo passo lo fanno i cittadini (che differenziano) La raccolta differenziata è una pratica importante e negli ultimi anni anche la legislazione le ha dato sempre più credito. Si tratta ad ogni modo di un primo passo nel circuito virtuoso che trasforma i rifiuti in risorse da impiegare nuovamente in cicli di produzione e che possono così dar vita ad oggetti derivanti appunto da materie prime non recepite in natura. Questo primo passo è sicuramente tra i più importanti ed è compito di tutti i cittadini compierlo in maniera corretta. Senza una accurata raccolta differenziata, infatti, è impossibile proseguire nella direzione che porta ad un effettivo riciclo. È bene quindi rimarcare come si debba porre la massima attenzione a ciò che si getta nei vari contenitori, perché i materiali raccolti siano di qualità. Da qui nasce la possibilità di avviare a riciclo, che non viene effettuato appunto dai cittadini e che non va assolutamente confuso con il differenziare i rifiuti. Sono due azioni diverse e hanno responsabilità diverse. Molto spesso, infatti, si tende a confondere un mezzo con il fine, e si finisce per credere che una volta che si sia effettuata una corretta raccolta differenziata le problematiche legate al tema dei rifiuti, soprattutto per quanto riguarda il loro smaltimento o il loro riciclo appunto, siano finite. Ciò risulta vero a patto però che i materiali raccolti in maniera differenziata trovino una loro adeguata collocazione nel mercato delle materie prime seconde; se cioè esiste un mercato di oggetti derivati da riciclo di materia. ASIU è quotidianamente impegnata affinché sempre più rifiuti siano avviati a recupero, ma perché si abbia veramente la trasformazione dei rifiuti raccolti in maniera differenziata in risorse, ovvero materie prime, è necessario che vi sia attenzione a ciò che effettivamente si deposita in ogni cassonetto, così che possa essere avviato a recupero e diventare un nuovo prodotto. LE RACCOLTE DIFFERENZIATE DI ASIU Come, perché e cosa diventano MULTIMATERIALE: Cosa SI’: I rifiuti compresi nel multi materiale sono tutti gli imballaggi, quindi contenitori in: • Plastica (bottiglie, flaconi ecc.) • Alluminio (lattine) • banda stagnata (barattoli, scatolette ecc) • tetrapack (brik di succhi, latte ecc.) • polistirolo (vassoi e altri imballaggi) • cellophane e nylon (buste, sacchi ecc) Per diventare nuove risorse e non essere scartati i flaconi, le bottiglie e le lattine non devono contenere residui all’interno. E’ importante che all’interno della campana vadano solo gli imballaggi, quindi solo i contenitori. Come si raccoglie: Attraverso campane di colore verde posizionate lungo le strade e con bidoncini per la metodologia porta a porta nelle zone dei vari Comuni interessate dal servizio. Cosa diventa: Il mutlimateriale, raccolto da REVET per conto di ASIU, viene portato ad un impianto di selezione a Pontedera. Qui vengono divisi tutti i materiali presenti nelle campane, a seconda della tipologia. Una volta intercettate le frazioni omogenee vengono inviate, tramite gli accordi con i vari consorzi, alle aziende che si occuperanno della loro lavorazione e trasformazione in nuovi oggetti. Attraverso apposito impianto le plastiche tornano a dar vita a profilati per la realizzazione di manufatti di arredo. Altre divengono parti per veicoli o anche utensili per la casa. Alcuni esempi: dalle bottiglie di plastica si possono ottenere abiti in pile, interni per auto, oggetti di arredo urbano come tavoli, panchine, parchi giochi. Dalle lattine telai di biciclette, pentole, padelle. Il tetrapak, inviato ad apposite cartiere produce un’ottima carta. 65 VETRO: Cosa SI’: Tutti gli imballaggi in vetro, come bottiglie, falconi, barattoli, ecc. Come si raccoglie: Attraverso campane di colore giallo posizionate lungo le strade. La raccolta di vetro, viene svolta anche presso gli esercizi commerciali quali bar, ristoranti e pizzerie, con la modalità porta a porta, tramite bidoni da 120 lt. Cosa diventa: Il vetro raccolto in maniera differenziata viene avviato ad un impianto di selezione che lo trasforma in rottame da avviare alle vetrerie. Alcuni esempi: Dal rottame di vetro si possono ottenere altri oggetti in vetro che garantiscano uguale qualità. CARTA E CARTONE: Cosa SI’: Carta dei giornali, delle riviste, dei libri e dei quaderni. Non è la carta fotografica, plastificata, o la carta chimica di fax e scontrini, oppure carta sporca o oleosa. La carta deve essere pulita. Come si raccoglie: Con cassonetti stradali di colore azzurro e con bidoncini di colore azzurro con modalità porta a porta domestico. Il cartone viene poi raccolto presso gli esercizi commerciali del Comune di Piombino e Campiglia tramite apposite postazioni dislocate in vari punti della città o con metodo porta a porta. Cosa diventa: Viene inviata ad un impianto di selezione che provvede ad eliminare tutto ciò che non è cellulosa e carta o cartone sporchi. Viene pressata ed inviata, tramite gli accordi con CONAI, alle cartiere che ne ricavano altri oggetti in carta e cartone. Alcuni esempi: La carta riciclata è usata moltissimo in commercio per quaderni, risme di fogli, cartoncini, agende, o per fabbricare penne in cartoncino, righelli ed altri complementi da ufficio. Cosa SI’: scarti alimentari, avanzi di cibo, potature, foglie, fiori, fondi di te o caffè, fibre tessili naturali in piccole quantità come lana o cotone Come si raccoglie: la raccolta differenziata dell’organico viene effettuata tramite i cassonetti con il coperchio di colore marrone o porta a porta con bidoncini dello stesso colore, e si rivolge all’utenza domestica. Viene effettuata anche con la modalità porta a porta per le grandi utenze, con bidoni da 120 lt (grande distribuzione e ristoranti). Cosa diventa: ASIU tratta direttamente i rifiuti provenienti da cassonetto marrone, e da grande utenza come mercati, supermercati ortofrutticoli e ristoranti trasformandoli in compost. Alcuni esempi: Il compost di qualità viene utilizzato internamente all’impianto ASIU come materiale di copertura. Cosa SI’: le isole ecologiche sono strutture attrezzate all’interno delle quali è possibile conferire differenziatamente i rifiuti che di norma non possono andare nei cassonetti stradali Quali rifiuti: Alle isole ecologiche si possono conferire ingombranti, legno, ferro, sfalci di potature, elettrodomestici, elettronici, oli minerali o vegetali, batterie, pile, farmaci scaduti ecc. Cosa diventano: I rifiuti che ASIU raccoglie differenziatamene tramite le isole eco- ORGANICO ISOLE ECOLOGICHE logiche seguono tutti un percorso diverso tra loro, che porta ogni materiale al recupero e al riutilizzo, tramite i consorzi di filiera, aziende specializzate nel trattamento o direttamente tramite l’impianto di Ischia di Crociano. RITIRO DOMICILIARE INGOMBRANTI ED ELETTRONICI Cosa SI’: Per rifiuti ingombranti si intendono tutti i rifiuti di grosse dimensioni che rappresentano l’arredo delle abitazioni; quindi divani, letti, reti, materassi ecc. I Raee sono invece tutti i rifiuti elettrici ed elettronici come frigo, lavatrici, TV ecc. Come funziona il servizio: Sia per gli elettrodomestici che per i rifiuti ingombranti è possibile prenotarne il ritiro domiciliare gratuito attraverso il centralino aziendale, telefonando al numero 0565 277111. Un operatore ASIU fisserà un appuntamento per il ritiro, che avverrà su strada (di norma al civico dell’utente). Cosa diventano: I rifiuti elettronici e gli ingombranti vengono raccolti in modo separato, così come prescritto dalla normativa, e inviati direttamente ai vari consorzi di filiera che provvedono al loro disassemblaggio e al recupero dei materiali. 66 marzo - aprile - maggio 2015 67 Fin dal tempo degli etruschi l’olio si chiamava oro verde, rappresentava e rappresenta la base di un’ottima cucina Tenuta Eleonora di Toledo Località Bandita, 51 - Campiglia Marittima (Li) Tel. 339 8113977 - [email protected]