Gli effetti della riforma del TPL sul
sistema di mobilità urbana: la nascita
dell’Agenzia genovese per la mobilità
sostenibile
Claudio Mantero – Università di Genova, Unità di Progetto Piano urbano Mobilità e Trasporti
Comune di Genova
Alberto Santel – Direttore del’U.P.P.M.T., Comune di Genova
Cristina Scarsi - Università di Genova, U.P.P.M.T. Comune di Genova
SIET Genova
18/20.11.2004
COMUNE DI GENOVA
U.P.P.M.T.
I temi trattati
1.
2.
3.
4.
5.
La normativa europea
Il percorso per la riforma nazionale
L’esperienza Genovese
I modelli di regolamentazione
Le relazioni triangolari
COMUNE DI GENOVA
SIET 2004 - Genova
U.P.P.M.T.
1. La normativa europea
NORMATIVA EUROPEA
1.
Regolamenti n°1191/69 e 1893/91: definizione di servizio pubblico come stabilito all’art.
73 del trattato della comunità europea e primo approccio all’introduzione di una regola
di trasparenza, definizione e ripartizione delle funzioni tra l’impresa e l’amministrazione
pubblica tramite il contratto.
2.
Nuova proposta di regolamento COM (2000)7 poi rivista con la COM (2002) 107
•
Introduzione di una forma di concorrenza controllata
•
Disciplina dell’accesso al mercato del TPL a livello europeo.
•
Regole chiare rispetto agli aiuti di stato per la fornitura del servizio.
•
Contabilità separata
3.
La giurisprudenza della corte di giustizia per il settore:
•
Sentenza Tecktal (1999)
•
Sentenza Altmark (2003)
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2. Il percorso della riforma nazionale
1.
Ratifica regionale della normativa nazionale differenziata con iter peculiari sulla base di
scelte economiche, politiche e gestionali peculiari di ogni ambito locale.
2.
Pochi e limitati casi di concorrenza per l’affidamento del servizio (Valle D’Aosta, Friuli
Venezia Giulia, Lombardia ad eccezione di Milano, Liguria ad eccezione di Genova).
3.
Incertezza normativa:
1.
Dlgs 422/1997 che introduce una forma di concorrenza regolamentata per l’accesso
al mercato del servizio di trasporto pubblico locale entro la fine del 2003
2.
Dlgs 326/2003 Sospensione delle procedure di gara fino al 2006 e introduzione
dell’affidamento in house.
4.
Affidamento in house (Provincia di Genova,, Comune di Roma, Comune di Foggia).
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3. L’esperienza Genovese
1.
Autorità per i servizi pubblici - Sezione trasporto pubblico locale
(ISTITUZIONE 2001 – FINE 2004)
Organo Collegiale di 3 esperti, in materia economica, giuridica e urbanistica, eletto dal Consiglio Comunale
e ad esso referente.
2.
•
Stesura contratto di servizio
•
Definizione procedure di gara per l’affidamento
•
Controllo e vigilanza
•
Studio e consulenza per il C.C. in tema di TPL
Unità di progetto piano urbano mobilità e trasporti
(ISTITUZIONE 2002)
Ufficio comunale tecnico con competenze trasversali inerenti la mobilità urbana pubblica e privata.
•
Pianificazione e progettazione dell’offerta principalmente pubblica e privata.
•
Analisi e gestione della domanda di mobilità
•
Elaborazioni trasportistiche territoriali
•
Predisposizione PUM
•
Prosecuzione PUT
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L’esperienza Genovese –segue-
3.
AMI – Agenzia per la mobilità sostenibile
(DICEMBRE 2004)
1.
Società per azioni di proprietà interamente pubblica, derivata dalla scissione dell’azienda di TPL in
due distinte società di gestione del servizio e proprietaria dei mezzi. L’altra società si occupa di
valorizzazione del patrimonio immobiliare, di gestione e manutenzione del parco mezzi, con le
funzioni di agenzia per la mobilità sostenibile.
FUNZIONE AGENZIA
•
Pianificazione della mobilità pubblica e privata
•
Pianificazione e progettazione del trasporto pubblico locale: rete, infrastrutture per trasporto
•
Gestione della sosta
•
Regolamentazione. Definizione del contratto di servizio e eventuali procedure di gara
•
Vigilanza e controllo
•
Interventi sulla moderazione del traffico
•
Gestione altri servizi della mobilità (car sharing, road pricing…)
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4. I modelli di regolamentazione
ENTE LOCALE
AUTORITA'
AGENZIA
ASPETTI VALUTATI
Costi di creazione:
I costi totali per l’istituzione della nuova struttura.
Capacità di controllo:
Capacità della struttura di verificare l’operato del gestore e confrontarlo con quanto stabilito dagli atti ufficiali
Disponibilità di strutture tecniche di supporto
Disponibilità di risorse in grado di garantire il supporto tecnico ed informativo alle attività proprie della struttura.
Capacità di un effettivo potere sanzionatorio:
Disponibilità di strumenti di sanzione espliciti e sottoscritti dalle parti.
Indipendenza operativa:
Capacità di perseguire esclusivamente gli obiettivi tecnici ed organizzativi
Coordinamento funzioni
Capacità di far coordinazione in un'unica struttura le funzioni coinvolte nel sistema di mobilità urbano.
Rilevanza dei costi di mantenimento
Costi necessari per il mantenimento garantire alla struttura la propria attività di intervento e coordinamento.
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4. I modelli di regolamentazione - Segue
Costi di creazione
Capacità di controllo
Strutture di supporto tecnico
Potere sanzionatorio
Indipendenza operativa
Coordinamento funzioni
Costi di mantenimento
XXXXX
XXXX
COMUNE DI GENOVA
= Rilevante
=Alto
ENTE LOCALE
X
X
XXXXX
X
XX
XX
XX
XXX
XX
=Buono
=Scarso
AUTORITA'
XX
XXXXX
XX
XX
XXXXX
XXX
XXX
X
AGENZIA
XXXXX
XXX
XXXXX
XXX
XXX
XXXX
XXX
=Irrilevante
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5. Le relazioni triangolari
Operatore Pubblico
Trasferimenti
Delega scelte economico sociali
Imposte
Canoni, Imposte,
Tasse
Scelta dei servizi da
offrire
Trasferimenti
Tariffe
Cittadini
Azienda Erogatrice
Utenti
Scelte di produzione
Fornitura del
servizio
Schema di relazioni economiche e di potere tra gli attori istituzionali nel TPL (Agenzia per il controllo e la
qualità dei SPL del comune di Roma)
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5. Le relazioni triangolari – Segue
Comune
Provincia
Cittadini
Associazioni
Agenzia
Azienda erogatrice
Mobility’s
forum
Influenza
Mobilità privata
interviene
Dirige/Pianifica
Delega
Schema di relazioni di potere tra l’agenzia per la mobilità sostenibile di Genova e gli attori istituzionali
COMUNE DI GENOVA
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Conclusioni
•
•
•
•
I percorsi di riforma del settore del trasporto pubblico in Italia presentano
caratteristiche peculiari e differenziate.
Genova dal 2001 ad oggi ha sperimentato tre modelli di regolamentazione del
sistema di trasporto pubblico, dei quali si è valutato l’iter di istituzione, le
criticità incontrate ed i benefici generati.
Nel caso genovese, il modello dell’agenzia per la mobilità costituisce una
struttura matura, che non rappresenta un artificio istituzionale ma una
istituzione ritenuta necessaria ed in grado di gestire in modo coordinato la
frammentarietà dell’attuale sistema.
È necessario intervenire non solo sul settore del trasporto pubblico ma
sull’intero sistema della mobilità.
COMUNE DI GENOVA
SIET 2004 - Genova
U.P.P.M.T.
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