il lungo volo delle aquile Storia dello Sci Club Bosco Chiesanuova GIORGIO GIRONI Il lungo volo delle Aquile Storia dello Sci Club Bosco Chiesanuova Edizione curata da Vittorio Zambaldo verona 2005 © Sci Club Bosco, Verona, 2005. Tutti i diritti sono riservati. Un particolare ringraziamento a: Luigino Corradi, Nadia Massella, Nini Picotti, Ivo Scardoni, Nani Zangarini. La realizzazione di questo volume è stata possibile grazie a: COMUNE DI BOSCO CHIESANUOVA CAMERA DI COMMERCIO VERONA CONSORZIO BIMADIGE COMUNITÀ MONTANA DELLA LESSINIA PROVINCIA DI VERONA Presentazione Presentazione Lo Sci Club Bosco ieri, oggi e… domani ono passati ormai dieci anni da quando nacque la voglia di ripensare al passato, rendendo merito a tutte le persone (dirigenti, atleti e concittadini) che avevano contribuito a costruire, ognuno con la propria passione, la storia dello Sci Club Bosco fin dalle sue origini. L’opera che, in questo momento, avete fra le mani vi accompagnerà in un “volo” dove di volta in volta verranno ripercorsi i momenti più importanti, non solo della nostra società, ma anche dello sviluppo culturale e sociale del nostro altipiano. Sono certo che molti lettori si ritroveranno nei racconti, negli aneddoti, nelle vicende, magari sofferte, rivissute con nostalgica passione. Per tutti, vorremmo che questo libro rappresentasse uno scrigno della memoria da cui attingere emozioni e ricordi. Per chi non conosce le lontane origini dello sci in Lessinia, questo libro testimonia le vicende di un mondo che, pur evolvendo, conserva immutati i valori fondamentali della lealtà sportiva e del volontariato. Lo Sci Club aveva chiesto a Giorgio Gironi, che ricordiamo fra coloro che più attivamente hanno favorito la promozione e lo sviluppo del turismo in Lessinia, di ricostruire la storia del nostro sodalizio sportivo. Purtroppo la prematura scomparsa del caro amico ha impedito il completamento e la pubblicazione dell’opera. Con Giorgio perdemmo anche l’appassionato scrittore di tutte le tradizioni sportive e culturali della nostra comunità e, solo dopo alcuni anni, trovammo la disponibilità di un altro grande amico, Vittorio Zambaldo, per completare la stesura della pubblicazione dagli anni 80 ad oggi. In realtà sono due libri riuniti in un unico volume, ma lo spirito che li sottende è lo stesso e vuole essere un tributo all’amico che non c’è più ed un riconoscimento alla professionalità di chi ha completato l’opera nel rispetto del lavoro già svolto. I nostri ringraziamenti vanno a tutti quelli che ci hanno permesso di condividere i loro ricordi, che ci hanno fornito i materiali, le fotografie, gli scritti e le poesie che ora appartengono a tutti noi per sempre. Una citazione particolare per la famiglia Gironi che ci ha permesso di accedere all’archivio personale di Giorgio. Quest’opera non sarebbe stata realizzata senza l’ulteriore apporto di molti amici che hanno profuso passione e disponibilità a trascorrere molte ore nelle lunghe riunioni di “redazione” e nella correzione delle bozze. Un ringraziamento personale a Nadia Massella, Nini Picotti e Ivo Scardoni per la collaborazione data nella realizzazione del volume, a Sandro Corubolo e Nani Zanga- S 5 Il lungo volo delle Aquile rini per la preziosa revisione grafica e redazionale, al dott. Giovanni Padovani per i preziosi consigli. Mi è particolarmente gradito ricordare il sostegno finanziario degli Enti e degli Sponsor privati che, assieme a tutti coloro che sono stati coinvolti nel progetto, hanno permesso di consegnare alla comunità una storia che andrebbe altrimenti pian piano perduta. Il “lungo volo delle aquile” è l’omaggio che l’attuale Consiglio Direttivo rivolge a tutti gli amici scomparsi, a tutti coloro che hanno contribuito a rendere grande il nostro sodalizio, con l’augurio che lo Sci Club Bosco sia ancora protagonista sulle nevi internazionali. Bosco Chiesanuova, primavera 2005 Il Presidente Sci Club Bosco Luigino Corradi 6 Introduzione Introduzione hi consulterà questa ricerca sulla storia dello sci a Bosco Chiesanuova sarà preso da sicura sorpresa di fronte alla mole copiosa, direi inaspettata, di informazioni che essa offre. Pare a me che soltanto da una figura come Giorgio Gironi poteva sgorgare l’intuizione di dar corso a un tale lavoro, non tanto per apporvi con umana soddisfazione il proprio nome, quanto invece per dar testimonianza della vivacità di uomini, che vivendo con fervore una attività sportiva, hanno onorato la propria terra sul suo territorio e fuori dai suoi confini. Ma dietro l’intuizione, e a supporto d’essa, è da registrare un metodo, proprio di chi sa che la storia degli uomini, piccola o grande che essa sia, la si costruisce per documenti, sulla base di archivi istituzionali e familiari, di carte sparse, da ricercare con il fiuto di segugio di razza... Sì, la raccolta documentale! Chi ha avuto dimestichezza con Giorgio Gironi sa della meticolosità con cui registrava tutto, evento per evento, anche quanto, nelle pieghe delle informazioni, poteva apparire marginale. Marginale forse nel momento, ma in grado invece di acquisire un peso di notizia ben più specifico, quanto a curiosità, con il trascorrere degli anni, nel momento in cui il fatto di cronaca varcava il confine del fatto d’epoca. Come non essere coinvolti in un sorriso di simpatia quando, soffermandoci sulla ripresa della attività dello Sci Bosco, appena finito il secondo conflitto mondiale, si viene a leggere dei Balli al Bellavista, organizzati per dar linfa al magro bilancio sociale. Serate di ballo accompagnate, come nelle tradizioni di paese, dalla lotteria con premi in natura. Ed è nell’inverno 1946-47 che in una lotteria di queste serate la signora Erminia Moratti (sì, proprio la madre dell’attuale presidente dell’Inter Calcio, nato a Bosco negli anni di guerra, dove la famiglia era sfollata) vinse, udite udite, una “vitella da latte”, che lasciò – con la nobiltà del rango – allo Sci Club, per altro giro di lotteria. E lo stesso dicasi della testimonianza di don Francesco Marchi, curato a Bosco Chiesanuova (che dello Sci Club Bosco fu poi anche cappellano) che ci dice dei suoi trasferimenti pastorali invernali con gli sci da fondo, su cui viaggiava con scarpe ben robuste, non potendo egli rischiare il congelamento ai piedi celebrando la Messa nella “chiesetta frigo” di Maregge. La stessa avventura la viveva, probabilmente nel medesimo periodo degli anni cinquanta, don Giulio Battistella, un cittadino appassionato di montagna, giovane curato in quel di Velo, che stupiva i suoi parrocchiani con la sua valentia di fondista. C 7 Il lungo volo delle Aquile Doveva essere di sicuro uno spettacolo tutto particolare veder praticare il “passo alternato” da questi dinamici pretini, in veste svolazzante! Flash-back di uomini e di eventi questo volume, che pur nell’articolato, minuzioso riferimento di avvenimenti, curiosità, gare e classifiche non annoierà di certo, presentandosi esso come una antologia che sviluppando il rapporto della Lessinia con lo sci offrirà a molti (e saranno davvero molti) di ritrovare la propria microstoria, così come quella di familiari, di amici, di sodalizi sportivi di città e di altopiano. Lungo questo recupero di memorie appariranno più vivi che mai coloro che negli anni trenta furono i protagonisti della valorizzazione dello sci in Lessinia, concepito come disciplina escursionistica, destinata a diventare di competizione esclusivamente nelle gare su varie distanze, generalmente a squadre. È la storia dei vari sodalizi cittadini, del CAI, del GAO, del Cesare Battisti, della Giovane Montagna, dei vari dopolavori aziendali, tra i quali spicca quello della Cassa di Risparmio, in forza della dinamicità del suo alto dirigente Pompeo Scalorbi. Ma parimenti è la storia di un riscatto di non pochi giovani “valligiani” i quali grazie al grande investimento (sostanzialmente ideologico) del regime nello sport ebbero la possibilità di praticare lo sci, di cimentarsi in esso e di aprirsi a nuovi rapporti interpersonali, fuori da quell’hortus conclusus che erano allora le comunità di montagna. Una possibilità di sorprendente novità, declinata pure al femminile; basti soffermarsi sulla fresca e intensa testimonianza che di questa esperienza, a cavallo degli anni trenta/quaranta, dà Luisa Falzi. Sono gli anni in cui sul Tomba sorge il rifugio Forti (che di lì a poco diventa però “rifugio Giovinezza”, come conseguenza delle leggi razziali, dal momento che esso era dedicato a un ebreo), punto di riferimento, alla pari di Podesteria, per le escursioni con pelli di foca indirizzate alle mete dello Sparavieri, di Castelberto, delle Fittanze. Sono le stagioni dei grandi innevamenti che vedono la Valletta delle Lacrime, a Tracchi, trasformarsi in pista di discesa, quando non addirittura di timida gara. E poi vennero gli anni del dopoguerra che portarono, con il rifiorire dell’associazionismo, a un rapporto ancora massiccio con la Lessinia, montagna dei veronesi, particolarmente vocata allo sci, che andava aprendosi con più intensità alla specialità alpina. Anche Bosco, con l’apertura della seggiovia di Castel Gaibana, vive questa stagione, che peraltro non decollerà, come del resto non poteva decollare come attività imprenditoriale, dal momento che l’impianto non poteva strutturalmente tenere il passo con le sempre più sofisticate esigenze della domanda. Chi scrive, ma è in larga compagnia, ha avuto negli anni cinquanta il suo primo approccio con lo sci escursionistico propria negli spazi dell’altipiano e il ricordo di tante domeniche passate a perlustrare dossi e vallette e a far sosta a lato della parete di una malga o sdraiato sulle lastre dei tetti, tanto era l’innevamento, gli ritorna come struggente, irripetibile componente della sua giovinezza. Erano gli anni in cui l’aggregazione era forte e sentito era pure il fatto agonistico, sia sul versante del fondo che in quello della discesa. Ove, particolarmente nella prima specialità, si confrontavano cittadini e valligiani, con una città che era ampio bacino di validi appassionati. Sfogliando le pagine che tra gli anni cinquanta e sessanta parlano di gare e riportano classifiche e servizi giornalistici si tocca con mano questa esaltante realtà. 8 Introduzione Ora non più: constatazione ambivalente, che vale per cittadini e valligiani. Fenomeno che certamente si spiega, sostanzialmente con l’evolversi del livello delle prestazioni sportive, che hanno portato ad emarginare chi fino a ieri affrontava la specialità, pur nella severità dell’impegno, come hobby, non come una scelta totalizzante. Specularmente poi sono i club che hanno sofferto della medesima inadeguatezza sul piano economico, per cui lo sbocco naturale che s’è prospettato è stato quello delle strutture sportive militari o di corpi speciali. Di questa mutata realtà, cioè di un diverso quadro economico e sociale, non resta che prender atto, dal momento che in un mondo globalizzato e quindi senza confini, pure sotto l’aspetto del loisir, la Lessinia della neve non può più essere quella di ieri, di un ieri carico di nostalgie che ci richiamano i nomi dei Tinazzi, dei Sauro, dei Leso, dei Massella, dei Pezzo, degli Scandola, dei Fiorentini, dei Falzi, dei Valbusa… o gli storici sodalizi alpinistici di città, con personaggi che hanno nome Poggi, Poiesi, Cargnel, Dussin, Giuliani, non convenendo andar oltre nelle citazioni per non incorrere in inevitabili omissioni. Però, pur nel mutare della realtà storica, resta immutato il bene ambientale, cioè il territorio dell’altipiano, un unicum in ogni stagione dell’anno. È il fascino di una natura che aveva abbagliato il cittadino Giorgio Gironi, tanto da fare di Bosco e dintorni la sua terra d’elezione, cui ha dato tanto disinteressato amore, non sempre però compreso a livello ufficiale, come diversamente egli avrebbe meritato. Nonostante ciò egli ha continuato a dare intelligenza, stimoli anticipatori, con quelle intuizioni che sono proprie di chi si spende con disinteresse e amore e di chi si avvicina ai problemi libero da condizionamenti di campanile, con la capacità di allargare la loro proiezione a più vasti orizzonti. Come non ricordare, a tal riguardo, l’antica sua proposta sul marchio dei prodotti del territorio? Di Giorgio, accanto a tante altre cose, resta ora questo volume, compendio della storia dello sci in Lessinia, avviato con meticolosa cura ma non completato per l’improvviso insorgere di un male che lo ha tolto anzitempo alla famiglia e alla larga cerchia di amici fraterni. Bene ha fatto dunque lo Sci Club Bosco a portare a compimento tale ricerca, come documento particolare, ma non secondario, di storia locale e parimenti come atto d’affetto verso Giorgio Gironi. Ora se Giorgio fosse qui, tra noi, a vedere licenziato il frutto di questa sua intuizione, una delle tante, ci direbbe di fronte a un «Verona Neve» che non c’è più (ricordate lo slogan da lui inventato: «Le piste più vicine alla Pianura Padana»?) «Avete il Parco, scommettete su di esso, in esso camminerà la nuova storia dell’Altipiano». Giovanni Padovani 9 Origine dello sci in Lessinia Da sinistra: il primo è Spiazzi Simone, il terzo Zambelli Fabriccio “Bicio”, il quarto Leone Beccherle, e l’ultimo a destra Antonio Leso. Origine dello sci in Lessinia Nascita dello sci: le sue origini e lo sviluppo in Lessinia P er gli abitanti di Bosco Chiesanuova, delle altre comunità dei Monti Lessini ed in particolar modo di quelli residenti nelle contrade più alte dell’altopiano, lo sci di fondo rappresenta se non una centenaria, sicuramente un’antica tradizione e, in ogni caso, la più congeniale forma sportiva accanto alle dure corse alpine in uso d’estate negli anni passati. Un tempo, nei freddi e rigidi inverni quando la neve cadeva abbondante e copriva prati e boschi, strade e sentieri per un lungo periodo dell’anno, gli sci erano spesso utilizzati per raggiungere il paese ed effettuare i rifornimenti necessari per la sussistenza della famiglia o portare a termine qualche affare; erano certamente il mezzo più adatto per percorrere lunghi tragitti non sempre facili e possibili soltanto con altri mezzi come la slitta trainata dal cavallo. Nell’immediato primo dopoguerra, durante il quale lo sci fece la sua comparsa anche tra i militari, non tutte le persone avevano la possibilità di possedere un paio di questi attrezzi perché era difficile trovarli già costruiti e in ogni caso perché le condizioni economiche erano troppo modeste per ricorrere all’acquisto. Poi, ancora, perché pochi sapevano adoperarli. Via via negli anni, l’uso dello sci fece breccia e così in ogni paese il medico, il postino e altre persone di una certa responsabilità utilizzavano gli sci quale mezzo indispensabile in casi di emergenza. In tempi più recenti, quando ormai gli sport invernali erano alla portata di tutti, anche i ragazzini che abitavano in contrade lontane del paese si recavano a scuola con gli sci – originali di fabbrica o costruiti artigianalmente da qualche falegname del luogo – e nel pomeriggio trascorrevano parte del loro tempo libero giocando su piste modeste ricavate sulla neve abbondante e, più ancora, preparandosi ad affrontare con personali allenamenti la più efficace attività agonistica portata avanti dagli sci club locali. Di conseguenza crescevano sani, robusti, abituati ai rigidi inverni, ma soprattutto più aperti alle nuove realtà della società civile, dell’emergente turismo invernale che in particolare interessava da vicino Bosco Chiesanuova. Ma come la pratica sciistica arrivò a Bosco Chiesanuova e negli altri centri della Lessinia? Già alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento fece la comparsa sulla cerchia alpina lo “ski” sulla scia della memorabile ed affascinante traversata sciistica della Groenlandia condotta dal professore norveges, e Fridjof Nansen (1861-1930) documentata nel suo libro Attraverso la Groenlandia con gli sci (1890) che ebbe presto un enorme successo. Tradotto anche in lingua italiana accese gli entusiasmi dei giovani verso lo sci e tra questi un ingegnere chimico che risiedeva e lavorava a Torino: Adolfo Kind, un appassionato alpinista svizzero di nascita, ma divenuto italiano per libera scelta. Si fece subito in quattro per procurarsi due paia dei magici attrezzi, li presentò ad una cerchia di giovani fedeli radunati attorno a lui, “papà Kind” (come affettuosamente veniva chiamato), e già nel 1897 il gruppetto dei suoi allievi, ai quali aveva fatto pervenire sci norvegesi acqui- 13 Il lungo volo delle Aquile stati da ditte svizzere e tedesche, poteva effettuare escursioni sulla neve sopra Bardonecchia e nelle zone del Moncenisio. L’entusiasmo crebbe rapidamente e si allargò il numero dei partecipanti e fu allora che Kind decise di riunire tutti gli appassionati del nuovo sport in un vero e proprio sodalizio: il 21 dicembre 1901 sorgeva così a Torino il primo sci club italiano. Con le escursioni cominciarono anche i primi concorsi e le prime competizioni di fondo e di salto anche a carattere internazionale, e non solo in Piemonte, grazie al sorgere di altri sci club che si riunirono più tardi in una associazione nazionale. Lo sci, che verso la metà dell’Ottocento giunse in Europa, ebbe origine da eventi militari: la prima notizia storicamente accertata è quella che riguarda la battaglia di Oslo combattuta nel marzo del 1200. Fu il re Sverre a formare in quella occasione un corpo di sciatori, scelti tra gli uomini più esperti, con il compito di effettuare ricognizioni sulle colline del Ryen. L’uso degli sci fece la differenza nella guerra scoppiata tra Norvegia e Svezia nel 1808 nella quale i battaglioni sciatori norvegesi perfettamente addestrati si imposero con veloci azioni di accerchiamento sui più statici svedesi. Finita la guerra e tornati ai loro paesi, migliaia di giovani che avevano acquisito tecnica e passione sciistica divennero istruttori di altrettanti giovani compaesani. Nel 1833 venne costituito a Christiania il primo sci club della storia e nel 1843 fu organizzata a Trömso la prima prova di fondo di 5 chilometri; soltanto nel 1850 su interessamento diretto del re di Norvegia – che mise in palio la Coppa Holmen Kollen – si arrivò alla prima grande competizione di fondo, quella celebre prova che ancora oggi si svolge sulla stessa collina, sancta sanctorum degli sport invernali della capitale norvegese. In Italia, all’alba del nuovo secolo, lo sci prese ad interessare le truppe di montagna sollecitato presso il 3º Alpini dal maggiore Oreste Zavattari, autore sulla «Rivista Militare Italiana», nel numero di maggio del 14 1900, di uno studio intitolato Gli sci nella guerra d’inverno sulle nostre Alpi. Nel suo attento esame egli precisava che: – non conveniva montare sugli sci grossi reparti a causa dell’eccessiva profondità che essi avrebbero assunto nei casi di un incolonnamento per uno su percorsi in montagna; – era indispensabile che ogni distaccamento alpino disponesse di deposito completo di materiali sciistici; – ogni pattuglia di sciatori doveva essere addestrata per affrontare i seguenti compiti: • aprire piste; • fare rapide ricognizioni in avanti e sui fianchi delle colonne in marcia; • collegare i diversi gruppi della colonna; • facilitare il vettovagliamento dei piccoli posti avanzati; • andare a cogliere di sorpresa e molestare corpi avanzati del nemico; • disimpegnare più rapidamente il servizio sanitario. Lo studio si chiudeva con la proposta di «istituire una scuola di pattinaggio con skj per ufficiali e sottufficiali in località adatte e finire i corsi di insegnamento con gare i cui premi dovrebbero essere degli skj che, portati dai militari che vanno in congedo ai propri paesi, servirebbero di esempio e di scuola agli altri». Le competenti autorità militari furono immediatamente favorevoli alla creazione di una scuola militare di sci la cui organizzazione venne affidata nell’inverno 1900-1901 al 3º Alpini che con Zavattari, ne era stato il propugnatore. Il gruppo degli armaioli del Reggimento era stato addestrato per la fabbricazione di sci del tipo norvegese, con alcune modifiche suggerite da Adolf Kind. Il legno impiegato era il frassino che venne acquistato da fabbriche svizzere. Quando venne costruito si dimostrò resistente e adatto all’impiego. Nel novembre 1902 il Ministro della guerra decideva con regio decreto «l’adozione degli sci per i reggimenti alpini poiché gli esperimenti pratici sull’uso degli stessi, eseguiti sulle Alpi negli scorsi inverni, avevano dimostrato come tale mezzo Origine dello sci in Lessinia di locomozione potesse rendere utili servizi». Corsi militari di sci iniziarono organicamente nel settembre del 1915 al rifugio Vittorio Emanuele, nell’area del Gran Paradiso, e durarono ininterrottamente sino al 1918 rappresentando una vera e propria scuola di sci in Italia che creò preziosi supporti tecnici per il futuro sviluppo sportivo dello sci. E gli Alpini li troviamo a Bosco Chiesanuova che, assieme a tutta la montagna veronese, era zona di confine verso l’Austria con i montanari che – come ai tempi del dominio veneziano – ricominciarono ad arrotondare le loro entrate mediante il contrabbando. Non vi erano consistenti appostamenti militari in quota, così l’area di Bosco Chiesanuova fu interessata unicamente da una stabile presenza di truppe alpine dopo essere stata sede estiva della 30º Compagnia (5 ufficiali, 250 graduati e soldati ed un quadrupede). Dopo vari contatti tra la Direzione territoriale del Genio Militare e l’Amministrazione Comunale di Bosco Chiesanuova, il 26 marzo 1880 viene pubblicato l’avviso d’asta per la “Costruzione di una caserma a tre piani per l’acquartieramento estivo della 30º Compagnia alpina, con annesso ripostiglio a polveri e muro di cinta, nella località detta Santa Margherita presso Bosco Chiesanuova per l’importo di Lire 66.000 da eseguirsi nel termine di giorni 120”. Il 27 giugno 1881 il comandante del 9º Battaglione prende in consegna la caserma: gli Alpini ora sono ogni estate a Bosco Chiesanuova; cercano “muli che … vogliano arruolarsi con ferma di un anno ed un premio di Lire 50 alla fine del servizio”, si divertono con “gare solenni di tiro”, con ricchi premi, aperte anche agli alpini in congedo. Tra montanari e alpini si stringono vincoli di affettuosa solidarietà tanto che i primi chiedono al conte Pullé – deputato milanese con villa a Bosco Chiesanuova – di intervenire presso il Ministro della guerra affinché gli alpini si stabiliscano in modo permanente nel cuore della Lessinia. Il che deve essere avvenuto se i militari approfittando della neve in abbondanza, si trovano a Bosco Chiesanuova nell’inverno del 1906 fornendo una ghiotta notizia al corrispondente locale de «L’Adige» riportata molti anni dopo sul quotidiano «L’Arena». Gli alpini sulla neve scivolano sulle panche Un’esibizione a Bosco Chiesanuova C’era la neve, ed in abbondanza, ma mancano gli sci, anzi, per usare la dizione del tempo, gli “ski”. A preoccuparsene sono in pochi, visto che la stagione invernale di Bosco Chiesanuova, nel lontano 1906, interessa soltanto gli alpini “Abbiamo qui da noi la 57º Compagnia – scrive infatti il corrispondente locale de «L’Adige» – con un capitano e tre tenenti. Sono da noi per le esercitazioni invernali e fanno alcune escursioni che li portano a Campofontana ed anche nel Vicentino” Fra una marcia e l’altra, c’è il tempo per un giorno di sosta, destinato, come riferiscono le cronache, alla “giocondità” militare. Si tratta di una specie di esibizione: gli Alpini intendono dimostrare ai valligiani, accorsi numerosi, la loro abilità con gli sci. Per vederli all’opera, viene da Verona anche il vice-presidente di un’associazione alpinistica, la Pro-Montibus. Si tratta del dottor Gino Marchetti, definito “un intrepido alpinista dai garretti robusti e cultore di scienze naturali”. E infatti il Marchetti sale a Bosco Chiesanuova per alcune rilevazioni scientifiche ma, visto che è anche alpinista, unisce l’utile al dilettevole e, terminati i suoi rilievi, scende a fraternizzare con gli ufficiali. Questi ultimi, insieme con i loro soldati, si lanciano con gli sci e con le slitte da ripidi pendii. Sembrano, così assicurano le cronache, dei “caprioli”, che cadono, si rialzano e si gettano giù nuovamente, felici di respirare a pieni polmoni l’aria balsamica dei nostri monti. I valligiani, che sono venuti a vederli, appaiono altrettanto soddisfatti dei “caprioli”. C’è solo un inconveniente: mancano gli sci e le slitte, o meglio ce ne sono, mai in quantità insufficiente. Tuttavia, visti i tempi pionieristici, il rimedio è presto trovato: “Essendo deficiente (sic!) il numero degli sky, si usavano all’uopo anche panche e tavole”. Lontani anni luce dalle raffinatezze tecniche degli sciatori attuali, gli Alpini si arrangiano. L’importante, almeno in quelle giornate, è divertirsi, tanto che l’esibizione si conclude “con una comica zuffa a palle di neve”. I giovani di Bosco Chiesanuova devono aver dimostrato un vero interesse se il tenente colonnello Umberto Zamboni, comandante del Battaglione Verona, con fine intuizione e spirito pratico di tipico taglio alpino, mandava il 26 febbraio 1915 una let- 15 Il lungo volo delle Aquile tera al sindaco di Bosco Chiesanuova annunciando l’istituzione di un corso “Skyatori Valligiani”. In pari data il sindaco assicurava di aver provveduto alla pubblicazione della proposta nelle chiese e nell’albo comunale. Durante i corsi invernali (nel periodo della guerra 1915-18 gli Alpini del 6º Reggimento si addestravano nella conca di San Giorgio) spiccò una figura di capitano istruttore tra i più prestigiosi uomini degli sport invernali d’allora che rispondevano ai nomi di Bertarelli, Bonacossa, Casati-Brioschi, Corti, Ghiglione, Oneglio, Rivetti e tanti altri. Era questi Ottorino Mezzalama (18871931) che mentre era istruttore a San Giorgio ebbe tra i suoi allievi il “cittadino” ingegnere Franco Poggi che a sua volta divenne uno dei più importanti artefici del decollo dello sci veronese oltre che protagonista della vita nazionale e provinciale del Club Alpino Italiano. Dopo la guerra molti valligiani ritornarono alle loro case e alle loro contrade con la nuova esperienza dello sci, ma i tempi non erano ancora maturi per lo sviluppo dello sport della neve. C’era da lavorare per recuperare gli anni di lontananza, sanare baiti e stalle, risistemare strade e sentieri, ricomporre il bestiame nelle stalle. La pratica dello sci rimase circoscritta ai “cittadini” veronesi ancora per alcuni anni, ma la sorte di Bosco Chiesanuova come centro di sport invernali era già decisa se presto un primo abbozzo di gara si ebbe nel 1921 a Bocca di Selva-Podestaria per iniziativa di tre importanti personaggi del periodo pioneristico degli sport invernali quali l’ing. Franco Poggi, Carlo Frignani e Mario Dalla Riva. Fino a questo momento non si parlava di vera specialità sportiva sebbene venissero organizzati dei concorsi che non erano di slalom o di discesa libera secondo le attuali concezioni, ma che senza l’uso del cronometro consistevano in prove di salto e in valutazione dello stile. Le cose cominciarono a dilatarsi, non solo per la montagna veronese, ma anche per tutto l’arco alpino quando la gente uscita 16 dai critici anni del dopoguerra scoprì la bellezza di fare dello sport in genere e dello sci in particolare grazie all’ambiente che ospitava questa specialità mentre le migliorate condizioni economiche, sia personali sia di gruppo (basti vedere la crescita dei soci del Club Alpino), favorirono l’avvicinamento allo sci e alla pratica sportiva. Aumentando la base di entusiasmo e di simpatia si passò successivamente all’attività escursionistica, sportiva ed agonistica, aspetti largamente sfruttati dalle scelte di propaganda del movimento fascista. In città il 1923 è il momento fondamentale per la crescita dello sci nella nostra montagna. Il consiglio del Club Alpino Italiano di Verona, accogliendo i desideri espressi da diversi soci, invitò una commissione composta da Paolo Benciolini, Poggi, Dalla Riva e Poli a studiare la formazione di un gruppo di sciatori. Il 30 ottobre dello stesso anno una ventina di persone diede vita al primo “gruppo sciatori” della nostra provincia e si pensò anche ad un convegno interclub sui vicini Lessini. Questo gruppo iniziò l’attività con pochissimi mezzi finanziaria e la piccola dotazione di 7 paia di sci, ma nel secondo inverno della sua attività ne possedeva 45 paia (Rivista CAI, marzo 1925). Fu coniato un artistico distintivo e venne stampata una tessera. Le gite furono soltanto nove – la neve, guarda caso, si fece attendere fino a febbraio – con un totale di 263 partecipanti: ma grande fu l’attività sciatoria sui bellissimi campi del Tomba, Sparavieri, Castelberto. Sempre nel 1923 a Verona si costituisce anche il GAO (Gruppo Alpino Operaio) che, a sua volta, forma nel suo seno un gruppo sciatori; dalla sua fusione col gruppo sciatori del CAI nacque in seguito lo Sci Club Verona. Anche nelle zone montane il nuovo corso politico trovò terreno fertile nella gioventù locale che attraverso lo sci sportivo ebbe motivo di esaltarsi e di perseguire programmi di attività. Intanto a Bosco Chiesanuova e dintorni si incominciò a propagandare la bellezza Origine dello sci in Lessinia dei campi da sci, a interessarsi al trasporto degli appassionati sportivi (in campo nazionale si intervenne con agevolazioni sui trasporti ferroviari) e al miglioramento dei collegamenti stradali. È assai eloquente, al riguardo, quanto scrive Franco Poggi sulla rivista del CAI Verona nel 1923 e che merita di essere riportato integralmente con il suo stesso titolo. Sui Lessini con gli sci Non so se ad alcun veronese sia accaduto di assistere, in qualche altra città prealpina, come la nostra, in una sera di sabato, a quegli esodi in massa di compagnie di alpinisti, che, muniti del fido attrezzo invernale, lo sci, si accingono ad abbandonare, per breve ora, quanto ha di opprimente la vita cittadina, per provare quell’intimo godimento che ci può offrire il pattino di legno. È facile che ciò sia avvenuto, ed è ancor più facile che lo sguardo del nostro concittadino si sia fissato sui partenti e li abbia seguiti con un certo senso d’invidia, pensando vietate per lui le deliziose mete del Mottarone, della Presolana, di Bardonecchia e di Oulx. Io a questo veronese vorrei ricordare come, nella conca di San Giorgio, a 40 chilometri da Verona, nel cuore dei nostri Lessini, durante la guerra esistesse un importante e frequentatissimo corso di sciatori in cui si addestravano quelle forti tempre che poi, sui ghiacci dell’Adamello e sulle alte vette della nostra fronte alpina mettevano in opera con eroismo gli ammaestramenti ricevuti. Le condizioni dell’altopiano dei Lessini, o, meglio, di quella parte dell’altopiano che si estende oltre i 1000 m sono quanto di più adatto si possa pensare, per un ottimo campo sciatorio. Le ampie forme rotondeggianti, i declivi non eccessivamente erti, la mancanza quasi assoluta di rocce e d’altri ostacoli che affiorino, ne fanno una palestra ideale per principianti. D’altra parte, la costituzione del nostro territorio, che consta di quattro catene degradanti, con direzione nord-sud, dalle cime del M. Trappola (1876), M. Sparavier (1798), M. Castelberto (1757), Corno d’Aquilio (1545), fino alle località di Velo Veronese, Bosco Chiesanuova, Erbezzo, Fosse, poste sul limite inferiore dell’altopiano, e delle tre ampie conche intermedie di San Giorgio, di Podestaria e della Sega, le quali, anziché separare le predette catene, le uniscono formando un tutto organico mirabile, è tale da permettere gli itinerari più svariati e più suggestivi. A questo aggiungiamo l’estensione dell’altopiano, che misurando circa 10 km da oriente ad occidente, ha una larghezza media di 7 km. Ma la ragione che più ci spinge ad additare ai veronesi amanti di sport l’altopiano dei Lessini come campo sciatorio è la ragguardevole altezza alla quale esso si spinge che è tale da assicurargli, almeno nella parte più alta, la neve per tutto l’inverno, e l’essere esso solcato da magnifiche rotabili che ne conducono fino alle estreme vette. Ognuno può, partendosi da Verona, percorrendo poco più di una trentina di chilometri, portarsi al limite della neve. Una sola giornata, senza alcun pernottamento fuori casa, permette a noi veronesi di dedicare ore ed ore al nostro magnifico sport. È inutile che io ricordi quanto ciò vada a favore della comodità e del risparmio. Bosco Chiesanuova, Roverè, Velo Veronese, Erbezzo, Sant’Anna sono ottime località di sosta e di rifornimento. * * * Vorrei ora accennare ad una serie di gite compiute quest’inverno da un gruppo di appassionati della montagna ed entusiasti cultori, benché alle prime armi, dello sci: gruppo al quale io appartengo con la speranza che il nostro esempio trovi degli imitatori. Più che una serie di gite amerei chiamarla un minuscolo corso, di poche ma intense lezioni, fatto senza intralciare le comuni occupazioni, senza ottenere vacanze o licenze speciali. Istruttrici sono le montagne e la neve, e le loro lezioni talvolta sono dure assai! Si parte in un giorno di festa e con qualche mezzo meccanico (consigliabilissimi i camioncini della soc. Valpantena) si raggiunge il limite della neve sul far del giorno. Lassù, abbandonato il nostro veicolo si calzano gli sci quando il cattivo stato delle nevi più basse non ci costringe ad improvvisare una piccola marcia di 4 o 5 km con gli attrezzi in ispalla per raggiungere il suolo propizio. Le provviste rimangono in macchina: solo un panino in tasca per calmare più tardi gli stimoli più feroci della fame: si farà colazione al ritorno dalla escursione, prima d’intraprendere la discesa, non mai prima delle 4 pomeridiane, qualche volta dopo le 6. Sono quasi dieci ore di esercitazioni serrate, con poche e brevi soste. C’è fra noi anche un gagliardo e valoroso nucleo di signore, che all’inizio completamente ignare della tecnica sciatoria, hanno intrapreso con entusiasmo la nuova scuola, resistendo ai non pochi disagi e alle non lievi fatiche con una fermezza d’animo da far sfigurare spesso i compagni. Il Tomba, imponente nella sua cerchia di dossi nevosi, lo Sparavier, che sembra sospeso sopra i dirupi di Val dei Ronchi, il Castelberto, il cui magnifico panorama assume d’inverno un aspetto magico, Podestaria e San Giorgio, e le incantevoli pinete di cui è ricca la testata del Vaio dell’Anguilla, furono da noi visitati e percorsi, e non una volta soltanto, senza contare le palestre d’esercitazioni di Bocca di 17 Il lungo volo delle Aquile Selva, di Camporotondo e del M. Scriccio, da noi scelte per passarvi gran parte delle nostre giornate. * * * I Lessini, che negli inverni di guerra avevano ospitato tante falangi di uomini, avevano sentito pulsare più ardente la vita, sono ora ritornati nella quiete profonda delle cose morte, racchiudendo in sè i propri tesori di bellezza e di grandiosità, per non offrirli che ai pochi che li sanno bramare e cercare. Ma a questi pochi io ho voluto rivolgermi cercando di additar loro montagne nella austera e solenne veste invernale, cercando di spingerli a godere di quella vita nomade, sana, forte e immensamente suggestiva, a provare l’ebbrezza quasi folle che ci procura il vagare a travolgente velocità attraverso le bianche e sconfinate solitudini alpine. Nelle nostre città sorelle negli ultimi anni, l’uso degli sci ha avuto una diffusione veramente ammirevole. A Torino, Milano, Genova, Bergamo ecc, vivono dei fiorentissimi sci clubs che hanno già avuto al loro attivo costruzioni di rifugi, organizzazioni di escursioni sciatorie, di gare; istituzioni ed allestimenti di veri e propri campi sportivi. Nelle vallate delle nostre Alpi i bravi montanari hanno saputo un po’ alla volta apprezzare la grande utilità del pattino da neve che, più che attrezzo sportivo, è diventato per loro mezzo di trasporto di prima necessità. Una buona propaganda, e qui rivolgo le raccomandazioni soprattutto alla nostra sezione del Club Alpino potrebbe un po’ alla volta, sviluppando e rafforzando nello spirito dei nostri concittadini la passione per lo sci, ed addestrando i montanari dei Lessini e del Baldo alla tecnica sciatoria, mettere anche Verona alla pari delle altre città che la uguagliano per posizione geografica. Franco Poggi Tali osservazioni riappaiono confermate successivamente (Rivista CAI marzo 1924) dove vengono enumerati i pregi e vantaggi della Lessinia: «L’altipiano lessinico, il più conosciuto dai nostri come campo da sci, ha sugli altri il vantaggio della maggiore vicinanza alla città, della sua ampiezza, della sua tipica conformazione a dossi e bacini di pendio piuttosto dolce, che lo rendono percorribile in tutti i sensi e permettono bellissimi percorsi anche ai meno abili». Sul piano promozionale, degno di nota il convegno alpinistico sciatorio sul monte Tomba di Bosco Chiesanuova organizzato dal Gruppo Alpino Operaio (GAO) il 17 febbraio 1924 così descritto dal cronista: 18 Convegno alpinistico-sciatorio sul Tomba organizzato dal Gruppo Alpino Operaio Il Gruppo Alpino Operaio – la magnifica istituzione che in sì breve volgere di tempo ha saputo raccogliere intorno al gagliardetto del nostro Club folte ed entusiastiche schiere di lavoratori, ed ora le ammaestra al culto della montagna, che purifica e sublima l’animo, rasserena e libera lo spirito – ha avuto il 17 febbraio, in mezzo alle nevi dei Lessini, una delle più significative e imponenti manifestazioni. Oltre sessanta gli operai che, sotto la guida di Attilio Sala e Gaetano Spandri, sapienti ed infaticabili organizzatori, presero parte al convegno. Il Gruppo Sciatori, cortesemente invitato a prendere parte alla gita, si presentava in più tenue, ma non meno gagliarda schiera: circa venti partecipanti. Tre autovetture, partenti da Piazza Indipendenza alle 6, ci accompagnarono fino a Bosco Chiesanuova. La simpatica borgata si stava allora risvegliando alla chiassosa allegria dei gitanti, e di molti altri turisti, saliti per proprio conto, fra i quali il presidente del Gruppo Alpino Operaio, cav. Bruno Ruffoni. Quest’anno, anno di clamoroso risveglio degli sport invernali, che attraverso le loro fiorenti manifestazioni, riuscirono a conquistarsi la simpatia, se non l’entusiasmo delle folle, ed ebbero nelle prime Olimpiadi invernali di Chamonix il loro trionfo; vediamo anche noi veronesi, e con non poca soddisfazione del Club Alpino, animarsi nell’inverno i nostri villaggi montani (soprattutto quelli dei Tredici Comuni). Gli sciatori vi portano nelle luminose domeniche il loro entusiasmo: entusiasmo che si è già comunicato ai montanari. Chi, percorrendo negli inverni scorsi il Cadore e i Sette Comuni, constatava la diffusione degli sci tra i giovani valligiani, si compiace ora di vedere a Bosco Chiesanuova a Velo Veronese e ad Erbezzo i “mostri” ai loro primi esercizi. Ha anche modo di ammirare l’impegno di questi ragazzi nel riuscire a costruirsi nei modi più svariati il pattino da neve. Il nostro montanaro accoglie con piacere il turista invernale, che lo ammaestra e lo… ricrea. Si presta volentieri a servirlo, a procurargli cavalli e slitte, ad ospitarlo nei suoi casolari. È sperabile che anche i Comuni, organizzando servizi, facilitando la viabilità, ecc. aiutino questo movimento turistico. Bosco Chiesanuova a quell’ora era tutta una animazione: gli alpinisti si raccoglievano in squadre, sciatori e sciatrici aggiustavano il loro fido attrezzo, altri tentavano i primi contatti con l’elemento. Slitte venivano preparate: comparvero sulla piazza i cavalli Origine dello sci in Lessinia per lo skyoring. In breve, una lunga carovana si svolse sulla rotabile per i Tracchi: pedoni, cavalli e slitte. La neve, benevola ai pedoni, lasciò però tutte le sue preferenze agli sciatori, dando la lezione che ben meritava a qualche malaccorta automobile che osava seguirci. Il compatto e ordinatissimo gruppo dei 60 operai, preceduto dalla piccola avanguardia di sciatori, raggiungeva verso mezzogiorno i costoni del Tomba, e di lì faceva echeggiare il suo festoso saluto attrraverso le morbide conche di cima in cima. Ma tosto una fitta nebbia, alzatasi improvvisamente, consigliò alla discesa, discesa che fu per gli sciatori fantastica, quasi una corsa nel vuoto. Fra le 15,30 e le 16,30 tutti furono di ritorno a Bosco Chiesanuova. Qui Attilio Sala recò in appropriate parole il suo saluto ai partecipanti, e, dopo una breve sosta nella borgata, si risalì nei rombanti veicoli che ci riportarono alle nostre case. Franco Poggi 19 Origine dello sci in Lessinia Prime gare di sci in Podestaria, a parteciparvi sono gli alpini «L ’Arena» del 21 febbraio 1920 riporta la cronaca della gara di sci: Interessantissime gare di ski quelle che si disputano nel 1920 a Podestaria. Naturalmente, visti i tempi, a parteciparvi sono gli Alpini, quelli del 6º e precisamente dei battaglioni “Bassano” e “Verona”. L’evento, che allora ha una sua eccezionalità, esige qualche spettatore competente ed ecco che il comandante del Sesto invita alcuni membri del CAI di Verona. Le gare iniziano con un sole splendente e la prima prova è una specie di slalom, ma le cronache del tempo parlano di “gare individuali di portamento”. Si tratta, così si specifica, “di discendere un certo tratto, volteggiando a destra ed a sinistra di alcuni paletti posti a non molta distanza l’uno dall’altro”. I soldati, che si portano su di una cima, discendono poi “con bravura ed agilità”. Ma quelli che si distinguono sono soprattutto gli ufficiali. Partecipano fuori concorso, ed “eseguono l’esercizio con somma maestria ed eleganza, pattinando addirittura”. Viene poi qualcosa di simile alla discesa libera. I soldati risalgono tutti insieme, per rientrare poi “di corsa”. Il cronista descrive estasiato lo “spettacolo quanto mai bello e fantastico della discesa simultanea di ottanta sciatori sulla candida superficie percorsa con l’ebbrezza del volo”. Dopo un lauto pranzo, consumato nell’antico albergo Podestaria e accompagnato da abbondanti libagioni e relativi brindisi entusiastici, si passa alla seconda parte della gara. Questa volta si tratta di quello che oggi definiremmo “fondo”. Gli Alpini, divisi in dieci pattuglie di sei uomini, devono percorrere il tratto Podestaria – Malera e ritorno. Sono quattordici chilometri complessivi, coperti in un tempo rispettabile, visto che la squadra prima classificata impiega un’ora e l’ultima un’ora e mezza. Nel frattempo, arriva anche la nebbia, ma, al concludersi della gara, un momentaneo diradamento offre “lo straordinario spettacolo degli Alpini che appaiono come sospesi nel vuoto”. La premiazione prevede per i vincitori medaglie e diplomi, più qualche “corredo completo da ski”. E. L. 21 Origine dello sci in Lessinia Ricordo di Ottorino Mezzalama O ttorino Mezzalama (1887-1931) fu uno dei grandi italiani dello sci di alta montagna. Socio dello Sci Club Torino e della Sezione di Torino del CAI, atleta completo – oltre allo sci e all’alpinismo praticava la ginnastica, la scherma, il canottaggio – aveva concepito il progetto di percorrere con gli sci l’intera catena delle Alpi, dalle Marittime alle Giulie; non soltanto per la sua personale ambizione sportiva, ma anche, e soprattutto, per il desiderio di mostrare le grandi possibilità che il versante sud delle Alpi offre allo sciatore alpinista. Un progetto che Ottorino Mezzalama cominciò ad attuare negli anni Venti, con la metodicità e la scrupolosità che gli erano proprie: poco alla volta, settore per settore, per lo più gite di fine settimana anche quando si trattava di collegare tratti di haute route in zone relativamente distanti da Torino, perché Mezzalama non era un professionista dello sci – una cosa neppure immaginabile, a quell’epoca – ma uno sportivo dilettante al cento per cento. E quando non poteva trovare compagni, non esitava ad andarsene solo in alta montagna: fu così che nel gennaio 1930 attraversò un massiccio cospicuo come quello del Rheinwaldhorn, 3410 m, collegando i due valichi transalpini del Lucomagno e del San Bernardino. L’anno dopo, il 23 febbraio 1931, quando fu travolto da una valanga nei pressi del rifugio Elena nelle Alpi Breonie, Ottorino Mezzalama aveva praticamente portato a termine il suo grande sogno. La scia ideale tracciata dai suoi legni si snodava ininterrotta da un capo all’altro della catena alpina: un’impresa, a quei tempi, semplicemente sbalorditiva. Subito si pensò nella cerchia dei suoi amici, a Torino di onorarne la memoria con una manifestazione degna di lui. E ci si rese così conto che soltanto una manifestazione di sci-alpinismo, lungo uno dei più elevati complessi glaciali delle Alpi, come quello dei ghiacciai del Rosa, era degno di perpetuare il nome di Ottorino Mezzalama. Nacque in tal modo il Trofeo Mezzalama, una competizione che accomunava il ricordo dell’amico scomparso a quella che Gaston Rèbuffat doveva poi definire “l’amitié de la cordée”, l’amicizia della cordata. E siccome il Trofeo Mezzalama fu organizzato dall’inizio su base internazionale, si può dire che esso prefigurò, già negli anni turbinosi dell’immediato anteguerra, la grande idea della cordata europea. Esso è ripreso nel maggio del 1997. 23 La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1926 · 1929 Sorge a Bosco Chiesanuova il gruppo sciatori gen. Umberto Zamboni. Primi eventi L’ 8 febbraio del 1925 il GAO, dato l’enorme successo avuto l’anno precedente, organizza una giornata sciatoria a Tracchi. Il largo consenso è confermato dal buon numero degli iscritti che supera di netto quello del 1924. Anche il Club Alpino Italiano assieme al GAO organizza l’1 marzo 1925 una gita a Bocca di Selva, con la partecipazione di ben 120 escursionisti. Su un numero de «L’Arena» del 1925 si parla dell’avvenire degli sports invernali in “Chiesanuova”. Riportiamo parte del testo: Abbiamo segnalato con vivo compiacimento che l’Amministrazione Comunale di Bosco Chiesanuova, ha favorito il sorgere del “Gruppo sciatori generale Zamboni”. Non basta. Occorre dare ogni impulso perché il paese raggiunga quella notorietà sportiva a cui ha diritto, per i suoi mezzi e per la sua posizione. Occorre risvegliare dal letargo, farlo vivere, d’inverno, in quell’atmosfera di simpatia, in cui vive per tutta l’estate. Deve diventare centro veronese di belle competizioni come Asiago e Cortina. Bosco Chiesanuova, culla del 6º reggimento, sarà fiera di offrire alle competizioni sciistiche i suoi campi magnifici, in cui un tempo s’allenarono gli alpini di Monte Nero, dell’Ortigara e dell’Adamello. E anche per questo, noi crediamo nel rifiorire di Chiesanuova nel più breve tempo, per le tradizioni che non si cancellano, per l’ideale alpino che, rimane e fa ogni giorno proseliti e li spinge verso la montagna. La passione per la montagna trova larghe adesioni in tutti i centri del veronese attiPanorama del monte Tomba con il rifugio Forti, anno 1927. (Foto Antonio Leso Arch. Flavio Melotti) 27 Il lungo volo delle Aquile rando attraverso lo sci e le corse podistiche durante i mesi estivi l’entusiasmo dei giovani e dei non più giovani, che avevano avuto la possibilità di mettersi gli sci durante la guerra mondiale. Attraverso appositi “corsi sci” la pratica e la tecnica sciatoria diviene di dominio comune a molti giovani e ragazzi che trovano così una attività assai congeniale alle loro possibilità. Infatti, negli anni dal 1924 al 1927 nascono, in linea non solo sportiva, ma largamente ispirata ai metodi dell’allora regime, le prime competizioni alcune delle quali capaci di suscitare un largo consenso tanto da occupare grandi spazi sui giornali veronesi come «L’Arena», «Il Gazzettino» e «Il Corriere del Mattino». È così che attorno al 1925-1926, non volendo essere da meno dei “cittadini” già costituitisi come abbiamo visto in gruppi sciistici, ne vengono fondati altri a Bosco Chiesanuova e più tardi a Velo Veronese, Erbezzo, Ferrara di Monte Baldo, San Zeno di Montagna. Per opera principale dei fratelli ex ufficiali degli Alpini Abele e Lino Tinazzi (detto “Valanga”) sorge a Bosco Chiesanuova il “Gruppo Sciatori Generale Umberto Zamboni” che mutava in seguito il suo nome prima con le varie denominazioni imposte dal fascio (anni Trenta) e successivamente (1946) con quello attuale di Sci Club Bosco. La stagione invernale del 1926 viene giusto ad esaltare le prime prestazioni dei valligiani di Bosco Chiesanuova. Il 30 gennaio si svolge il primo Campionato veronese di sci alla presenza del prefetto Mazzi, del generale Zoppi ispettore delle truppe alpine, del questore di Verona e del col. Carlo Marchiori, “papà degli Alpini”, affluiti assieme a tante autorità accolte dal col. Pinna, podestà di Bosco Chiesanuova. Era anche una festa voluta per celebrare l’unificazione dei due gruppi sciatori cittadini: era nato infatti lo Sci Club Verona presieduto da Franco Poggi (vice Rusconi e Frignani) decisa già al termine della stagione precedente tra CAI Verona e GAO. La manifestazione in programma vede la 28 partecipazione di sciatori cittadini e di valligiani del Gruppo Gen. Zamboni: è questo il battesimo sul campo degli atleti di Bosco Chiesanuova. La partenza della gara avviene fuori paese; sono iscritti una sessantina di concorrenti che l’attento cronista Padovani riportò su un quotidiano veronese. Essi sono: Mainetti Bruno, Leso Antonio, Brutti Olindo, Beccherle Domenico, Pezzo Giuseppe, Valbusa Leopoldo, Ferri Carlo, Rota Gino, Peretti Umberto, Bentivoglio Gino, Melotti Enea, Vanti Angelo, Roberti Orazio, Mazo Dario, Nuvoloni Sigismondo, Gobeni Giovanni, Stegagno Carlo, Vinco Bruno, Zambelli Fabricio, Zambelli Ugo, Ceschini Antonio, Pezzo Natale, Breoni Attilio, Pezzo Andrea, Piccoli Aldo, Tormene Luigi, Beccherle Leone, Da Sacco Paolo, Spiazzi Agostino, Massella Riccardo, Zeni Bruno, Berti Alberto, Morosini Rodolfo, Bosin Leone, Loingher Augusto, Tinazzi Lino, Butturini Sirio, Grazioli Vittorio, Pallaver Giovanni, Maragnoli Bruno, Ginetinelli Giovanni, Zanella Arvedo, Pernigotti Giuseppe, Rimini Bruno, Beccherle Emilio, Falzi Achille, Beccherle Giulio, Brunelli Delfino, Menegazzi Mariano, Scandola Aristide, Cappelletti Rodolfo, Cogoli Teodosio, Salvagno Angelo, Leso Michele, Colorno Umberto, Brutti Ernesto, Sauro Mario, Bazan Pino, Azzolini Otto. I premi sono assai numerosi e interessanti. Ripassiamo la penna a Padovani riportando uno stralcio del servizio. La grande sagra sciatoria a Bosco Chiesanuova La mattinata della domenica stilla neve silenziosa e pittoresca, ma in breve il silenzio è rotto dai richiami fra alpinisti, dalle grida dei sopraggiungenti, dallo scoppiettio di circa duecento auto che sopraggiungono in fila indiana e riversano in piazza Borgo giovinezze, balde signore, persone anziane, ragazzi, sacchi, sci, bastoni, slitte e slittine. Il paesaggio alpino è in una animata luminosità di carattere e di colori. Il Podestà cav. col. Pinna riceve il Questore comm. Travaglio, il Comandante la Sezione dei Carabinieri, colon. Magnaghi; sopraggiunse il R. Prefetto grand’uff. Marri, poi il ten. colon. Scalfi dei Carabinieri, colon. Marchiori il papà degli alpini, dott. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni Grimaldi Pres. CAI di Verona, avv. Tea, barone Fiorio. Più tardi il gen. Zoppi ispettore delle truppe alpine col suo aiutante. Vediamo rappresentato il CAI di Lonigo. Giunge con gagliardetto spiegato la sezione di Padova rappresentata dall’ing. Vittorio Blocco vice pres. Seguono: ing. Paolo Lalacarne, dott. Enrico Bedeschi, Benazzato Riccardo, ing. Luigi Pedrazza, sig.na Caterina Pedrazza, dott. Emilio Peserico, ing. Guido Bocchi, dott. Luigi Baggio, dott. Alberto Tedeschi, rag. Giovanni Cogo, m. Giaretta Giovanni, dott. Filippo Fasoli, ing. Sergio Cantoni, sig. Aureliano Ferrarese, sig. Pellizzari Angelo, dott. Ernesta Zenari, dott. Elsa De Zolt, dott. Giandomenico Mattioli, Costante Van Stappen, ing. Paolo Magnavacchi, Castiglioni Dott. Bruno, Ettore Castiglioni, dott. Ernesto Zambelli, ing. Gardini e signora, sig. Dino Cavaggioni, sig. Manzoni. Da Bosco Chiesanuova al campo sportivo ci sono 2 km; è in località Valpiana e ci si va anche in troika. La posizione è deliziosa, vasta, recinta da pini con dolcezze di pendio, valloncelli per i neo – sciatori, ripidità e salti per i più esperti. Tra una folla densa di pubblico – circa millecinquecento persone – in singolari, tipici, deliziosi costumi alpini si chiacchiera con concorrenti e con iniziati. Si parla di sci svedesi, di arresto Telemark e di quello Cristiania strappato, di curve, di colpi d’aria a destra ed a sinistra, di tombole e capitomboli, dei quali c’è una infrenabile ridda nel campo-scuola fra un ridere e un chiasso indiavolato. La neve fiocca e al traguardo si danno le partenze. Controlla la seguente Giuria: Ing. Franco Poggi presidente dello Sci Club, cav. Ruffoni pres. del GAO, Carlo Frignani, Dalla Riva, avv. Abele Tinazzi, sig. Leopoldo Tinazzi, Vettorello. L’itinerario è variato, bello e abbastanza faticoso per ripidità e salti. Presenta un percorso di circa 20 km con un dislivello di 600 metri. Ha la seguente percorrenza: per Tracchi, Malga Brancon – Monte Tomba – Casara di Camporotondo – Bocca di Selva – Casara Moscarda – Bastone – Contrada Tinazzo – Contrada Zamberlini – Casare Campi – Vallone Valpiana – Malga Valpiana – Cresta delle Corbane – traguardo pascoli Corbane. Il servizio d’ordine è diretto dal maresciallo dei carabinieri Alessandro Frascarolo e dal tenente della M.V. sig. Beccherle Carlo. I discorsi alla premiazione dovevano essere in piazza Borgo, ma nevica come nei racconti fiabeschi. Seguono nel Teatro Sociale. È gremitissimo; sulla ribalta salgono le autorità. Il presidente dello Sci Club ing. Poggi pronuncia un eletto discorso. Dice ad un punto: “Vedemmo passare la parte migliore degli sportivi veronesi, coloro che intendono lo sport nel suo vero significato che è fatica fisica e intellettuale; è passata una gagliarda falange di operai, giovani per i quali il riposo al possente lavoro settimanale, non significa sonno. Affratellati coi camerati di città abbiamo visto infine i robusti campioni delle nostre vallate alpine”. Nel temprare lo spirito e il corpo alle privazioni, alle fatiche, è il trionfo della passione che si fonde con quella nata nel silenzioso sacrificio della guerra. Ringrazia le Autorità intervenute, il CAI di Padova, i suoi collaboratori impiegati e operai. È applauditissimo. Il gen. Zoppi esterna il suo vivo compiacimento, annuncia che in Patria abbiamo 30 mila sciatori e che fra la gioventù si sviluppa e si intensifica sempre più questo sport, preparando così perfetti reparti di sciatori che muovono in armonia coi drappelli alpini per la difesa della Patria. Applaude alla sezione di Verona. Conclude dicendo che gli italiani hanno già tutte le virtù, mancava a loro solo quella dell’entusiasmo ora sopraggiunto. Segue il Podestà di Bosco Chiesanuova colon. Pinna, il quale ringrazia gli intervenuti e augura che traverso lo sport l’Italia ritrovi tutte le sue grandi tradizioni di Roma antica. Tutti i discorsi furono applauditissimi. Seguì la premiazione. E così finisce questa brillante manifestazione alpina che onora Verona e Bosco Chiesanuova. Sotto un nevischio incantevole si inizia il ritorno. La classifica generale: 1) Beccherle Leone in 2.11’11”; 2) Tormene Luigi in 2.13’26”; 3) Loinger Augusto in 2.20’4”; 4) Leso Michele in 2.20’40”; 5) Falzi Achille in 2.20’45”; 6) Cappelletti Rodolfo in 2.25’; 7) Leso Antonio in 2.27’15”; 8) Beccherle Emilio in 2.27’25”; 9) Zambelli Fabricio in 2.30’27”; 10) Marangoli Bruno in 2.30’34”; 11) Brutti F.; 12) Colorno Umberto; 13) Grollerio Giovanni; 14) Maso Mario (ebbe gli sci); 15) Valbusa Domenico (il costume alpinista); 16) Brunello Serafino; 17) Pernigotto Giuseppe; 18) Tinazzi Lino; 19) Sauro Mario; 20) Rimini Bruno; 21) Vinis Bruno; 22) Roberti Orazio; 23) Ferri Carlo; 24) Grazioli Vittorio; 25) Bentivoglio Gino; 26) Melotti Luca; 27) Brutti Olindo; 28) Zambelli Ugo; 29) Giustinelli Giovanni; 29 Il lungo volo delle Aquile 30) Pezzo Andrea; 31) Pezzo Natale; 32) Biconi Attilio; 33) Peretti Umberto. Come appare, fu il giovane vigoroso Leone Beccherle del Gruppo Sciatori di Bosco Chiesanuova il primo ad essere riconosciuto ufficialmente come campione veronese di sci. L’osteria di Tracchi cominciò a diventare familiare agli escursionisti veronesi e agli stessi fondisti valligiani di Bosco Chiesanuova che vi trovano presto un’ottima base per i loro allenamenti. Il sabato e la domenica un apprezzato riferimento veniva dato dalla capanna (malga) Brancon opportunamente dotata di lettini, viveri e legna, che servita dall’ottimo custode Domenico Brutti, offriva sempre il suo tiepido ricovero e il suo bollente ristoro. Tracchi, anno 1926. Da sinistra: Giacomina, Luperio e Ruffina Leso. (Foto Anna Maria Beccherle) 30 L’inverno del 1926 è di buon innevamento e a Bosco Chiesanuova l’Associazione dei Combattenti propone l’idea di adattare a rifugio, previo restauro, la casermetta della Finanza posta a fianco di Podestaria. Non risulta che ciò sia avvenuto, purtroppo. Viene intanto il momento tanto atteso dell’ufficializzazione del “Gruppo Sciatori generale Umberto Zamboni” mediante l’inaugurazione del gagliardetto sociale annunciato dal Municipio di Bosco Chiesanuova con un diffuso manifesto. Ciò avviene il 28 febbraio 1926 in una memorabile giornata di gare organizzate parte dal Gruppo Alpino Operaio (gara sociale) e parte dal gruppo sciatori del CAI veronese. La base dell’attesa giornata doveva essere in alto, all’osteria della Podestaria aperta per l’occasione con servizio di vivande calde servite “alla scarpona”. Le cattive con- La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 20 febbraio 1927, nella foto i protagonisti della prima vittoria ai “Campionati Veneti di Fondo”. Da sinistra: Michele Leso, Leone Beccherle, Achille Falzi e Antonio Leso. dizioni meteorologiche danno però una svolta ai programmi ben curati in ogni particolare; al mattino il Tomba è tutto avvolto nella nebbia, ma gli sciatori non si arrestano di fronte al tempo avverso. Dopo un po’ di ristoro nella osteria-albergo di Tracchi si avviano verso Bocca di Selva. La “casara” vicina che sta a cavallo fra due valli viene trasformata in… albergo, dove subito dei cuochi “preistorici” si accingono a preparare del bollito di manzo e del brodo caldo che viene distribuito a scodelle. Alle 10 incominciano con qualche difficoltà le operazioni di partenza; al tavolo della giuria sta imperterrito il cronometrista Dalla Riva. Il cav. Ruffoni prima di fare l’appello dei valligiani partenti rivolge loro parole di ringraziamento per il concorso alle gare «che servono a cementare sempre di più quel legame di fratellanza che deve legare il figlio dell’officina a quello della montagna». Nell’intervallo di tempo che intercorre tra la partenza dei valligiani e quelli del GAO si svolgono le gare di stile. Per le dif- ficoltà del terreno queste hanno un esito poco lusinghiero. Arrivati tutti i concorrenti la giuria si impegna nella redazione delle classifiche che così risultano: Gara Valligiani (15 km circa): 1) Brutti Marco in 1.21’; 2) Beccherle Leone in 1.23’3”; 3) Leso Michele in 1.23’30”; 4) Beccherle Emilio in 1.26’3”; 5) Sauro M. in 1.27’; 6) Beccherle G. in 1.36’15”; 7) Zambelli G. in 1.42’45”; 8) Maso D. in 1.51’35”; 9) Brutti E. in 1.51’50”. Gara Gruppo Alpino Operaio (10 km circa): 1) Bosin Leone in 0.58’53”; 2) Tormene Luigi in 1.00’03”; 3) Berti Alberto in 1.08’15”; seguono altri. La grande giornata, assai importante per la successiva storia dell’agonismo sulla neve avviata dal sodalizio di Bosco Chiesanuova non più interrotta e densa di lusinghieri 31 Il lungo volo delle Aquile Primi sciatori sul Monte Castelberto, anno 1927. (Foto Flavio Melotti) successi, è così riportata sul Gazzettino di Verona: La grande festa sciistica ai Tracchi del Club Alpino Operaio Meravigliosamente organizzata in tutti i suoi dettagli, la grande festa dello “Sci” del Club Alpino Operaio, ebbe, domenica, un successo veramente grandioso per il numero degli intervenuti (oltre 400) e per l’importanza delle gare. Il merito e il plauso vanno agli instancabili organizzatori del GAO: il cav. Bruno Ruffoni, il sig. Attilio Sala, il rag. Spandri, il sig. Vittorello e il sig. Bosi. Ad accrescere l’interesse della indimenticabile giornata, concorsero i valligiani di Bosco Chiesanuova che, per opera del capitano degli Alpini avv. Abele Tinazzi, parteciparono alle gare, inaugurando, per l’occasione, con semplice solennità, la bandiera del “Gruppo Sciatori Generale Umberto Zamboni”. Ma procediamo con ordine. Sabato alle 17, due grosse torpedo della Valpantena portarono a Bosco Chiesanuova il primo scaglione dei concorrenti e degli appassionati. Notammo: il sindaco comm. Raffaldi con gli assessori Tea e Baganzani, il sig. Sala, l’avv. Bontempini, il col. Marchiori presidente dell’Ass. Naz. Alpini, e un folto gruppo di signore e signorine in tenuta da montagna. A Bosco Chiesanuova erano già da due giorni il presidente della GAO cav. Ruffoni, il sig. Vittorello e il sig. Dalla Riva e altri di buona volontà, ad organizzare i servizi di controllo di segnalazione, i traguardi ecc. Una nebbia fuori posto faceva prevedere una giornata uggiosa per l’indomani; ma l’allegria dei convenuti e le cante degli scarponi convenuti per la cena nella sala dell’albergo Beccherle, cacciarono ogni triste presentimento. 32 Al campo delle gare La mattina di domenica, alle ore 7, gli autocarri, cui si erano aggiunti quelli partiti da Verona con oltre 350 altri partecipanti alla “Sagra bianca”, presero la via dei Tracchi, sotto un cielo torbido, corso da folate di nebbia pungente. Ai Tracchi, zaino e sci in spalla, la immensa comitiva, in fila indiana, si portò con rapida marcia, alla Malga, in vista del M. Tomba, dov’era il traguardo di partenza e di arrivo. Ammirabili per la resistenza le bimbe dell’amico avv. Tea, equipaggiate come i grandi. Qui cominciarono e si protrassero fino alle ore 10, le esercitazioni La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni degli esperti e le… tombole dei novizi, tra cui qualche autorità che … non si nomina. Prima delle gare, il cav. Ruffoni disse poche parole di saluto ai presenti, inneggiando alla montagna. Le gare Alle dieci, ebbero inizio le gare di stile, su un percorso difficile, così che pochi riuscirono a superare la prova. Andarono frattanto allineandosi al traguardo i concorrenti al maggiore cimento sul percorso M. Tomba, M. Sparavier, tra la viva attenzione degli spettatori appollaiati sulle rocce ad anfiteatro, disposte, quasi si direbbe, dalla previdente natura attorno al traguardo. Alle 10.30, il signor Sala diede il “via” ai dodici concorrenti partecipanti alla gara “Valligiani” alla distanza di un minuto l’uno dall’altro; subito dopo, partirono i concorrenti del GAO con ammirevole slancio. Durante l’attesa, seguirono gare di corsa con racchette e tombole e tomboloni senza fine, tra l’allegria generale, a dispetto del tempo imbronciato che ora lasciava vedere dietro il sipario della nebbia cime livide di neve, ora nascondeva le macchie nere degli sciatori imperterriti e agguerriti a ogni cimento. Ma i primi arrivi richiamarono l’attenzione di tutti al traguardo. Ecco un primo bolide piombare con leggerezza e grazia impareggiabili al traguardo per arrestarsi con un “telemark” sapiente dieci passi più in là; eccone un secondo e un terzo e via via un quarto, un quinto, tra applausi e voci di saluto. La cerimonia e la premiazione Alle ore 14, ebbe luogo la premiazione dei vincitori. Ma prima don Giulio Marelli benedisse la bandiera del Gruppo Sciatori di Bosco Chiesanuova, e la bambina Enrichetta Valbusa recitò un breve discorso d’occasione, con grande sentimento e bravura. Seguì il coro degli Sciatori, cantato dalle alunne del paese. Quindi il cav. Ruffoni salutò gli sciatori di Bosco Chiesanuova, raccolti attorno al nome di Umberto Zamboni, auspicando all’avvenire alpinistico del nostro incantevole altipiano dei Tredici Comuni, e inneggiando alla amministrazione comunale di Chiesanuova, che saggiamente incoraggia lo sport della montagna. Gli entusiasmi non si fermano più, la pista è ormai segnata per merito proprio dell’apparato sportivo, si comincia a parlare dell’avvenire degli sport invernali come chiave per il successo di Bosco Chiesanuova nell’emergente turismo invernale, si por- Un gruppo di sciatori nell’anno 1928. (Arch. Ada Vinco) 33 Il lungo volo delle Aquile gono però degli interrogativi (da «Il Gazzettino» del 5 marzo 1926): L’avvenire degli sports invernali in Chiesanuova Dopo la giornata sciistica ai Tracchi della quale abbiamo dato giusto rilievo nella nostra cronaca di martedì u.s. ci siamo posti davanti questa domanda: “Perché Chiesanuova non dovrà diventare uno dei maggiori centri del Veneto per lo sport invernale?”. Chiesanuova si raggiunge da Verona, con un modesto autobus, in un’ora e trenta al massimo tenendo conto della manutenzione delle strade, che d’inverno, lascia a desiderare. Una volta raggiunta la capitale dell’altipiano dei Tredici Comuni, i campi per le esercitazioni e per le gare sono a portata … di piedi. Non c’è che da scegliere. Vallette con dolci declivi, coperte di morbida neve, dorsi aspri di monti in veste invernale fin oltre la metà di marzo, larghe estensioni pianeggianti, formano un campo ideale per le gare di sci. Nè mancano a Bosco Chiesanuova i conforti degli alberghi. Si calcola che possono essere comodamente ospitati oltre tremila escursionisti. Non si tien calcolo naturalmente degli Hotels, chiusi durante il periodo invernale. Deve diventare centro veronese di belle competizioni come Asiago e Cortina. Segretario Comunale di Bosco Chiesanuova è un simpatico e intelligente scarpone l’avv. Abele Tinazzi, a cui è dovuto il sorgere del “Gruppo Sciatori U. Zamboni”: pro-sindaco è il signor Scandola, il quale indubbiamente sarà con tutta l’amministrazione che presiede, all’altezza degli interessi futuri del suo magnifico paese. L’assessore Scandola, del resto, parlando con noi prometteva di dare ogni appoggio alle belle iniziative per valorizzare Bosco Chiesanuova. L’anno venturo, senza dubbio, non cinquecento veronesi assisteranno alle gare degli sci, ma migliaia e migliaia. Lanciando fin da ora l’idea di una grande competizione fra valligiani del Veneto. E se il nostro appello sarà raccolto da chi può e deve, saremo lieti di parlarne diffusamente e di tornare a Bosco Chiesanuova con il cuore soddisfatto per la giustizia resa alla gemma dei Lessini. Nell’anno 1927 si porta a compimento un’importante gara a squadre chiamata “Coppa Città di Verona”. In questa competizione il Gruppo general Zamboni si lascia alle spalle lo Sci Club Vicenza dando così inizio ad una rivalità Bosco ChiesanuovaAsiago mai assopita nel tempo. 34 scomparire lungo il percorso tracciato dalle bandierine; la prima è quella dello Sci Club Verona, che marcia regolarissima, in ottimo stile, e che ha il compito gravoso di segnare la pista. Quella dei “lupi” valligiani (Gruppo Gen. Zamboni) si dà all’inseguimento divorando discese e salite a guisa di camosci e quella dello Sci Club Vicenza si batte a sua volta brillantemente per strappare la vittoria. La lotta, nelle silenziose zone abbandonate sopra una neve durissima e difficilissima, dura per circa 18 chilometri, da Griez, ai Tracchi, a cima Monte Tomba (1766), Val Dellera, Broletto, Pozze, Malga Val Piana, senza soste, senza allentamenti nè sbandamenti, ed i forti giovani si ripresentano al traguardo, dall’alto della Valletta del Tal, freschi e gioiosi come se la dura marcia fosse stata una piacevole passeggiata domenicale lungo i marciapiedi di una città in festa. I raggi del sole, già alto, si infrangono nella scia di neve sollevata dai bolidi umani che tagliano il traguardo, mentre i numerosi spettatori – tra i quali notiamo anche un sacerdote ed un noto avvocato di Verona che con la famigliuola siede sopra un masso sporgente dalla neve intento a consumare la scorta dei viveri che il luogo rende più saporiti e digestivi – applaudono calorosamente e la giuria segna intanto i tempi. Dall’alto del vallone il questore di Verona – che ha il suo bimbo confuso tra i piccoli sciatori – domina la bella e gioconda manifestazione. Il verdetto della giuria dà questa classifica generale: 1º arrivata: squadra Gruppo Sciatori Gen. Zamboni tempo 1.53’27”. Aggiudicazione “Coppa Verona” (temporanea); targa Oro ed Argento alla Società – una medaglia vermeille ad ogni concorrente. 2º arrivata: squadra dello Sci Club Vicenza, tempo 1.54’47”. Aggiudicazione: targa d’Argento alla Società – una medaglia d’argento ad ogni concorrente. 3º arrivata: squadra dello Sci Club Verona, tempo 1.55’9”. Aggiudicazione: targa di bronzo alla Società – una medaglia di bronzo ad ogni concorrente. Delle squadre “junior” si è classificata prima quella dello Sci Club Verona, tempo 2.11’16” che si aggiudica il dono del Fascio di Bosco Chiesanuova ed un distintivo ad ogni concorrente. La squadra prima arrivata era composta da Leso Antonio, Leso Michele, Beccherle Leone, (campione veronese di sci) e Falzi Achille, tutti elementi giovani; la seconda da Ceccon, Bellini, Santheiner e Demetz; la terza da Tormene Luigi, Loingher Augusto, Cappelletto Augusto e Zecchinelli Aleardo. Squadre a posto: sono tredici, in numero di quattro uomini compreso il capo squadra e la riserva. La Giuria era composta dal cav. Bruno Ruffoni, dai signori Frignani e Sala dello Sci Club di Verona e da un delegato dello Sci Club di Vicenza. Al via le vediamo precipitare ad una ad una, opportunamente distanziate, nel sottostante vallone e La gara è stata organizzata dallo Sci Club di Verona, e alla ottima riuscita della medesima attivamente La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni cooperarono l’ing. Franco Poggi, presidente dello SC Verona, Mario Dalla Riva, direttore della gara, i fratelli Frignani, Rossignoli, Luccioli, Zecchinelli, Vacca, il dott. Pizzoli, presidente del Gruppo Sciatori Generale Zamboni di Bosco Chiesanuova, l’avv. Tinazzi, Tinazzi Leopoldo e Spiazzi Simone, il così detto giocondamente “cittadino che protesta” pure di Bosco Chiesanuova. Enea Melotti con la prima divisa del Gruppo Sciatori “Gen. Umberto Zamboni”, nell’anno 1927. (Foto Flavio Melotti) Mentre si svolgeva la gara principale, lo Sci Club Verona, ha fatto disputare una gara individuale a coppie, nella quale i capitomboli dei cavalieri e delle dame, le sonanti risate dei caduti e degli spettatori, le pittoresche scivolate con gli sci all’aria, l’hanno resa spiccatamente pittoresca e piacevole. La coppia signori Falconi e contessa Perez, ha tagliato prima il traguardo, la coppia sig. Frignani Carlo e signorina Frignani Lola (senza però far la ritrosa, come dice la canzonetta) giunse seconda e terza la coppia dott. Bonuzzi e signorina Bonato Italia. Il Gruppo Generale Zamboni, a sua volta, ha organizzato con la particolare cura del dott. Pizzoli e dell’avv. Tinazzi, una gara individuale tra i “bocia” dai 10 ai 14 anni non compiuti, che ha destato un vivissimo interessamento tra i piccoli sciatori del luogo e che è stata divertentissima. Nel folto gruppo dei partecipanti (25 partenti e 18 arrivati) notammo un grazioso bimbo, d’anni nove, detto “Romoletto” (Pezzo Romolo di Luciano) poggiato con serietà sui minuscoli sci, rozzamente tagliati, e fermati ai piedi in modo primitivo, e che ha compiuto tutto il percorso pur giungendo in retroguardia. Mille feste sono state fatte al piccino, al quale un collega ha voluto assegnare un piccolo premio in denaro a titolo di viva simpatia pel futuro buon sciatore. Ecco il risultato della gara individuale “bocia”: 1) Pezzo Aldo; 2) Tinazzi Aldo; 3) Beccherle Ermete; Premiazioni della “Coppa Verona” “Coppa dei Lessini” nelle gare del 20 febbraio 1927. Targa d’oro vinta dalla squadra di Bosco Chiesanuova composta da: Antonio Leso, Michele Leso, Achille Falzi e Leone Beccherle. (Foto Flavio Melotti) 35 Il lungo volo delle Aquile 4) Scandola Ermete; 5) Falzi Orillo; 6) Pezzo Ardicio; 7) Scandola Mario; 8) Tinazzi Ettore; 9) Zambelli Arnaldo; 10) Tinazzi Angelo. Il movimento sportivo valligiano trova a partire dal 1926 uno sviluppo insperato. Si è iniziato con modeste gare per valligiani, indette dal gruppo sciatori del CAI di Verona che ebbero tanto successo tanto da 36 portare alla costituzione, come abbiamo visto, del Gruppo Gen. Umberto Zamboni; ora questo valoroso gruppo già ricco di oltre un centinaio di soci, conta fra i suoi tesserati i vincitori assoluti di tutte le gare svoltesi. Ha organizzato per proprio conto le gare per valligiani dei Lessini, con brillantissimi risultati. L’esempio dei primi fondisti di Bosco Chiesanuova viene presto imitato da quelli di Velo Veronese, alcuni dei quali già parteciparono alle gare di quell’anno, e che pre- La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni sto, per iniziativa del dott. Isoli, saranno organizzati in un nuovo gruppo sportivo che certamente ha favorito la crescita di un sano e fiero antagonismo tra le “Aquile” di Bosco Chiesanuova e gli “Orsi bianchi” della Purga di Velo Veronese. Il 5 febbraio del 1928, Fabricio Zambelli di Bosco Chiesanuova vince con il tempo di ore 2.57’30” il Campionato Valligiani davanti, e per soli 3 secondi, a Ferruccio Brutti dello Sci Club di Velo Veronese. I concorrenti sono stati ben 36. Non era certo uno scherzo il percorso di 30 km da Bosco Chiesanuova per Tracchi, Branchetto, Tomba, Pozza Morta, Camporotondo, Broletto, Valpiana, Bosco Chiesanuova ma ciononostante alle 12.30 il vincitore giunge al traguardo «col sorriso a fior di labbra» («L’Arena», 7 febbraio 1928). Nell’abbinata tra i ragazzi su 4 km cominciò a far parlare di sé Remo Pezzo che proprio alla sua forte fibra e alle sue capacità atletiche dovrà la propria salvezza nella tragica ritirata di Russia. La gara viene orVajo Stopeli, 20 gennaio 1929, gara “Balilla”. (Foto Antonio Leso Arch. Remo Pezzo) 37 Il lungo volo delle Aquile ganizzata dal dott. Luigi Pizzoli, dall’avv. Abele Tinazzi, da Simone Spiazzi, dal geom. Tinazzi e da Antonio Leso con 19 giovanissimi partecipanti. Questo l’ordine d’arrivo dei seniores: 1) Zambelli Fabricio (Gruppo Sciatori Gen. Zamboni di Bosco Chiesanuova) in 2.57’30”; 2) Brutti Ferruccio (Velo Veronese) in 2.57’33”; 3) Beccherle Leone; 4) Valbusa Leopoldo; 5) Brutti Mario; 6) Dalla Valentina Giuseppe; 7) Beccherle Emilio; 8) Scandola Aristide; 9) Sauro Rosario; 10) Brutti Isacco; 11) Beccherle Giulio; 12) Pernigotto Giuseppe; 13) Valle Vittorio; 14) Maso Lino; 15) Pozzerle Emilio; 16) Spiazzi Silvino; 17) Tinazzi Pio; 18) Stefanelli Cesare; 19) Brutti Domenico; Fabricio Zambelli, il 3 luglio 1928 sul Passo Pordoi (2250 m). (Foto Giuliano Zambelli) 38 20) Zambelli Ugo; 21) Falzi Achille; 22) Pozzerle Gerardo; 23) Brunelli Delfino; 24) Melotti Enea; 25) Corradi Angelo; 26) Benedetti Lorenzo; 27) Rama Daniele; 28) Scandola Zefferino. Partiti n. 35; arrivati n. 28; ritirati n. 7. Questo poi l’ordine d’arrivo dei “Balilla”: 1) Pezzo Remo che compie l’intero percorso di 4 km in 0.24’4”; 2) Falzi Orillo; 3) Pezzo Aldo; 4) Sauro Arnaldo; 5) Tinazzi Ettore; 6) Melotti Cristiano; 7) Falzi Bruno; 8) Leso Ennio; 9) Tinazzi Angelo. Partiti in 19; arrivati tutti in tempo massimo. Alle 16, mentre la banda del paese suona le più belle e le più nostalgiche canzoni alpine, il dott. Pizzoli, dopo un magnifico discorso dal piedestallo del monumento ai Caduti, consegna i premi agli sciatori. Domenica 31 gennaio 1928 si svolgono le gare organizzate dello Sci Club Verona per il proprio Campionato sociale e per la disputa della “Coppa Ruffoni”. Il primo arrivato al traguardo, dopo un percorso di 18 km, è Lino Tinazzi, in ore 2.28’22” seguito da Vittorio Grazioli (2.30’07”) e Leone Bosin (2.34’16”). Per il gruppo femminile, la prima arrivata, dopo una gara di 4 km, è Appollonio Sandra in 46’. Un fatto decisamente importante avviene, sempre nel 1928, quando l’Opera Nazionale Balilla indice il 1º Corso sciatori per avanguardisti che ha luogo a Bosco Chiesanuova, per la durata di 6 giorni (1220 febbraio) e che segna l’inizio di quelle attività che sfociarono subito dopo la guerra 1940-45 nei centri giovanili di addestramento voluti dalla FISI nei paesi valligiani, Bosco Chiesanuova compreso. Alla fine del corso ogni partecipante era esaminato da un’apposita commissione e gli idonei potevano assumere la qualifica di avanguardista sciatore. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni Prime donne sugli sci. (Foto Antonio Leso Arch. Ada Vinco) Domenica 21 febbraio, segna la fine del primo corso, che ebbe un grande successo e che vide la presenza di giovani di Bosco Chiesanuova, di Velo Veronese e della città. Per coronare e chiudere in bellezza l’iniziativa, viene indetta una gara nella stessa domenica alla quale erano presenti tutti i personaggi più importanti di Bosco Chiesanuova e Verona. Per gli avanguardisti valligiani la gara consisteva in un persorso di 14 km; per gli avanguardisti cittadini di 10 km e per l’abbinata dei balilla di 4 km. Primo arrivato degli avanguardisti valligiani è Leopoldo Valbusa col tempo di 1.21’17” seguito da Silvino Spiazzi (1.22’13”) e da Giuseppe Pezzo (1.29’4”), seguono altri diciotto concorrenti; tra gli avanguardisti non valligiani; vincitore risulta un certo Brevio con il tempo di 53’34”; più interessante la classifica dei balilla valligiani tra i quali il primo arrivato è Remo Pezzo (ore 0.22’) seguito da Aldo Pezzo e da Orillo Falzi. Così il cronista commentava la gara (da «L’Arena» del 22 febbraio 1928): È la volta di un piccolissimo balilla: una “cosetta” nera che sembra un punto sulla neve. Giunge al tra- guardo con lo stile e la disinvoltura di un vecchio sciatore. Un applauso lo saluta. Il piccolo “bocia” si confonde, non sa se sorridere o piangere. Tutto ad un tratto scoppia in pianto dirotto; la commozione lo aveva vinto più della stanchezza!… Il 26 febbraio dello stesso anno si disputa la seconda “Coppa Verona” alla quale partecipano la pattuglia dello Sci Club Verona, quella del GAO, una di militari, una di universitari, quattro di Bosco Chiesanuova e quattro di Velo Veronese. Vince meritatamente ed inaspettatamente la pattuglia di Velo Veronese composta da Brutti Ferruccio, Pozzerle, Dalla Valentina e Brutti Mario che taglia il traguardo in ore 1.32’37” su un percorso di 18 km con un dislivello di 600 m. Ma qual era la “specialità” allora praticata sugli sci? Ne dà risposta l’ing. Franco Poggi in un’intervista rilasciata a «L’Arena» e pubblicata il 5 novembre 1983: Innanzitutto è bene precisare che lo sci di cui stiamo parlando ha poco a che vedere con il moderno discesismo – che è nato solo con la realizzazione dei primi rudimentali impianti di risalita (le slittovie) sul finire degli anni Trenta. Era una specie di “fondo”, una disciplina sorta come supporto dell’alpinismo e dell’escursionismo che non conosceva le piste battute e si configurava quindi come una 39 Il lungo volo delle Aquile marcia, pur con numerosi pendii da discendere, in mezzo alla neve fresca, su due pezzi di legno ricurvi. Ecco, noi ci ritrovavamo per fare queste escursioni (avevamo affittato Malga Brancon – più o meno dove ora c’è il Branchetto – come punto di ristoro e di riferimento) e talvolta organizzavamo anche delle traversate invernali e primaverili dei ghiacciai. Poi c’era l’aspetto agonistico. Si fissava un percorso e ci 40 misuravamo tra noi e con gli altri Sci Club della provincia; ma si tenevano anche gare regionali e persino interregionali. Anche per questo importante aspetto agonistico, Bosco Chiesanuova si mette presto in prima fila, come ora vedremo. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1929 · 1930 Bosco Chiesanuova nell’élite degli sport invernali in Italia L’ inverno del 1929 segna di fatto l’ingresso di Bosco Chiesanuova tra le più importanti stazioni di sport invernali d’Italia. Poco sopra la storica “osteria” di Tracchi, base ospitale per tanti pionieri dello sci, nel mese di gennaio viene inaugurato un capace albergo-rifugio (completato da capanni e tettoie per centinaia di macchine) dedicato al generale Cantore fortemente voluto da alcuni cittadini veronesi appassionati dello sport bianco, e, prima di tutti, da Martinengo, Passarini, Sala e Cillario. La bella realizzazione segna una svolta negli sport invernali; altre opere verranno realizzate negli anni successivi ad esaltare la capitale dei Lessini che meritatamente diventa pure cuore e capitale dello sci veronese. Un momento qualificante è senz’altro quello di domenica 10 febbraio 1929 che vede a Tracchi l’organizzazione, da parte dello Sci Club Verona, del “Trofeo Generale Cantore” su un percorso di 30 chilometri con 700 metri di dislivello riservato agli sci club valligiani aderenti alla FIS (l’allora Federazione Italiana dello Sci) La gara è a carattere individuale, ma viene pure stabilita una classifica per sodalizi secondo la formula dei quattro migliori tempi; allo sci club vincitore viene provvisoriamente consegnato un artistico trofeo in bronzo di 45 cm d’altezza realizzato dallo scultore veronese Franco Girelli. I premi individuali annunciati per gli altri sono: 1. Medaglia oro grande, dono Da sinistra: Leone Beccherle, Fabricio Zambelli, Dario Mazo, Ruggero Sauro, Leo Valbusa; al Campionato Nazionale (Valli d’Italia), il 17 febbraio 1929. (Foto Antonio Leso Arch. Flavio Valbusa) 41 Il lungo volo delle Aquile Opera Nazionale Dopolavoro, Verona. Un paio di sci in hikory, completi di attacchi e bastoni, dono Assicurazione Cattolica Verona; 2. Medaglia oro media, dono dello Sci Club Verona. Un paio scarpe sci, dono calzoleria di Bosco Chiesanuova; 3. Medaglia oro piccola, dono Opera Nazionale Dopolavoro, Verona. Un paio di sci in frassino completi di attacchi e bastoni; 4. Medaglia vermeille grande, dono Credito Veneto, sede di Verona. Un premio in oggetto di valore da destinarsi; 5. Medaglia vermeille grande, dono Credito Veneto, sede di Verona. Un premio in oggetto di valore da destinarsi; seguono medaglie in argento e doni sino al 12 classificato. Il trofeo per la gara valligiani viene vinto dai bresciani di Collio Val Trompia (per somma dei tempi dei primi quattro di ogni sci club) in ore 7.15’35” davanti a Bosco Chiesanuova (ore 7.21’42”) e a Velo Veronese; nella classifica individuale vittoria di Tabladini (Collio Val Trompia) in ora 1.43’41” davanti, per un solo minuto, a F. Brutti di Velo Veronese e di seguito ad A. Bianchi (Collio Val Trompia), Leo Valbusa e Leone Beccherle (Bosco Chiesanuova). Nella stessa giornata, che il cronista veronese Fragiocondo definisce la «sagra bianca dei Lessini» si svolge a Tracchi un altro grosso avvenimento. Alle 13,30 – dopo la disputa del “Trofeo Cantore” – viene inaugurato il nuovo grande trampolino (che ancor oggi si intravvede tra la pineta verso la Moscarda, ma che rimase pressoché inutilizzato) con esibizione di salti. Annunciata da un bel manifesto dell’apprezzato pittore cartellonista veronese Manlio Cappellato, ancora il 10 febbraio Tracchi viene trasformato in splendida base per la “Grande adunata escursionistica invernale” indetta dall’Opera Nazionale Dopolavoro e dalla Federazione Italiana Escursionismo, organizzata dalla delegazione Veneto-Tridentina dalla FIE e dal dopolavoro provinciale di Verona. Sono interessati i gruppi delle seguenti regioni: Venezia-Giulia, Venezia-Tridentina, Veneto, Emilia, Piemonte, Lombardia, Liguria, e Toscana. L’adunata ha come scopo l’assegnazione del “brevetto” speciale per sciatori 42 e sciatrici dopolavoristi, appartenenti a società aderenti all’OND o alla FIE, iniziativa che si ripeterà pure negli anni successivi. Le prove consistono in una marcia di 4 km, con sacco del peso di 5 kg, da compiersi nel tempo massimo di un’ora; in una discesa in velocità di m 500; in un salto di 10 m da un piccolo trampolino appositamente costruito per i saltatori principianti. Il brevetto di 1º grado viene assegnato a chi supera tutte le tre prove. A tutti i partecipanti alle prove che si aggiudicano il brevetto di 1º grado viene data una medaglia d’argento piccola. Oltre ai premi sopracitati, tutti coloro che conseguono il brevetto, ricevono un diploma ed un artistico distintivo. Come premio speciale, al dopolavorista che saltò i 10 m col miglior stile, viene assegnato un paio di sci con attacchi La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni e bastoni, al secondo classificato una medaglia oro piccola. Per le gare femminili vengono assegnati degli oggetti artistici. È da rilevare come anche i privati, che volevano salire a Tracchi, dovevano munirsi della Carta di adunata, del costo di Lire 3 per gli iscritti all’OND e alla FIE e Lire 8 per i non iscritti. Per la premiazione dei gruppi dopolavoristici e dei singoli concorrenti gli organizzatori sono ricorsi addirittura allo scultore Vittorio di Cobertaldo che oltre a modellare l’artistico grande “Trofeo Augusto Turati” (Art. 5 del regolamento: «Il trofeo ha il valore di lire 6000. Il dopolavoro o Società aderente che si aggiudicherà il trofeo, potrà ritirarlo depositando presso il Dopolavoro Provinciale di Verona un libretto di risparmio fruttifero e intestato a suo profitto per lire 1500») provvede a modellare la medaglia d’oro e il distintivo dell’adunata. Per la cronaca, il “Trofeo Turati” andò al GAO di Verona, i cui iscritti conseguirono ben 61 brevetti di 1º grado sui 265 assegnati; secondo, con 53 brevetti, fu il GAO di Vicenza, premiato con un orologio d’oro. Sempre nel 1929 la squadra avanguardisti di Bosco Chiesanuova (formata da Leo Valbusa, capitano della squadra, Dario Mazo, Lorenzo Benedetti, e Giuseppe Pezzo), la squadra avanguardisti di Velo Veronese (composta dal capo squadra Marco Brutti, Giuseppe Dalla Valentina, Arnaldo Brutti) e quella dei “cittadini” di Verona partecipano al “Campionato sciistico delle Tre Venezie”, organizzato ad Asiago. Strepitoso il successo dei giovani fondisti di Bosco Chiesanuova vincitori su un buon lotto di squadre partecipanti; Velo Veronese conSciatori in partenza per le piste, anno 1927. (Foto Antonio Leso Arch. Flavio Melotti) 43 Il lungo volo delle Aquile clude in ottava posizione. È forse questa la prima grande affermazione, e la prima medaglia d’oro, a carattere interregionale dei fondisti di Bosco Chiesanuova. A Verona intanto si parla molto di questo affascinante, nuovo sport ed è sempre in aumento il numero degli sciatori che si recano abitualmente sui monti Lessini favoriti anche dall’aumento delle autovetture private. Soltanto lo Sci Club Verona, alla vigilia della stagione 1929, porta ad oltre 400 i suoi iscritti. Una annotazione merita intanto d’essere ricordata: da Tracchi gli sciatori veronesi organizzano le loro escursioni sul Tomba e sullo Sparavieri. «Amatori e tecnici di varie città – scrivono i giornali – ritenevano che i Lessini fossero sprovvisti di campi da neve atti allo sci, ma i Veronesi li stanno smentendo». Quelli di Bosco Chiesanuova chiaramente per primi. Con lo sviluppo dello sci, e quindi del turismo invernale, si andava modificando la mentalità in tutto l’ambiente montano al punto che nelle località maggiori – come appunto nel caso di Bosco Chiesanuova – è necessario costituire un apposito organismo; l’Azienda di Soggiorno, per coordinare il movimento turistico estivo ed invernale. Il 28 aprile 1929 nella sala municipale 44 di Bosco Chiesanuova si riunisce per la prima volta il Comitato di Cura composto dal presidente Giobatta Roggero, dal rappresentante nazionale industrie turistiche Attilio Cillario, dal rappresentante del Touring Club Italiano notaio Arnaldo Sauro, dai rappresentanti sanitari ing. Mario Beccherle e dott. Luigi Pizzoli, dal rappresentante industrie, alberghi e pensioni Giovanni Righetti, da Beniamino Leso (designato dal podestà), dall’architetto Ettore Fagioli e dal rappresentante dei commercianti e industriali Nicola Arturo Tosadori. Viene data lettura del decreto prefettizio n. 8797 div. III 13-4-1929 con il quale si costituiva il comitato per l’Azienda Autonoma della stazione di cura, soggiorno e turismo di Bosco Chiesanuova. In quella seduta viene nominato anche il comitato sportivo formato da Luigi Pizzoli, Beniamino Leso, Nicola Arturo Tosadori e Attilio Cillario. Il Comitato di cura indice presto una riunione di tutti i rappresentanti delle società sportive della provincia per uno scambio di idee, collaborazione che maturò già nell’anno successivo con la nomina del gen. Zamboni a membro onorario del Comitato e con la costruzione di altre attrezzature sportive a Bosco Chiesanuova ad iniziare da un campo di tennis. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1930 · 1934 Si allarga a Bosco Chiesanuova la passione per lo sci e il turismo invernale L’ attività agonistica degli sport invernali assume una diversa fisionomia negli anni Trenta quando la programmazione passò nelle mani del partito fascista – come per tutte le altre discipline praticate in Italia – con evidenti scopi e finalità di propaganda per il regime. Ad ogni buon conto sono anni decisivi per lo sviluppo dello sci a Bosco Chiesanuova come negli altri centri della Lessinia e nel Baldo dove la partecipazione ai corsi sci indetti dall’Opera Nazionale Balilla prima e dalla Gioventù Italiana del Littorio dopo, non è più libera scelta di convinti appassionati, ma una forma di strisciante obbligatorietà per la gioventù valligiana (gli stessi organi dirigenziali sono imposti e non più votati democraticamente dai soci) esaltati tuttavia da un più marcato spirito di campanilismo che doveva tradursi nella mai sopita fiera rivalità tra i centri montanari. È comunque un periodo di grandi entusiasmi; nel caso di Bosco Chiesanuova sicuramente la premessa per arrivare poi al “grande sci”. Ed è pure il momento che, sebbene soltanto negli ultimi anni del decennio, vede l’avvio e la partecipazione femminile alle gare sciistiche e più numerosa di quanto si pensasse. L’inverno del 1930 non è certo tra quelli da segnare per il buon innevamento (ad Asiago non può aver luogo, seppure in data avanzata, la “Coppa Vicenza” per mancanza di neve) ma fortunatamente in Lessinia è possibile metter piede sugli sci. Tra la fine di dicembre e il 7 gennaio si svolge a Remo Pezzo, Leo Valbusa, Dario Mazo e Leopoldo Tinazzi posano con i premi vinti (1933). (Foto Antonio Leso) 45 Il lungo volo delle Aquile Tracchi il “III Corso Sciatori” indetto dalla ONB, presieduta dall’ing. Poggi, riservato agli avanguardisti. Si tratta di un vero e proprio raduno collegiale con base nella nuova e ampia costruzione del Cantore; campo scuola a Bocca di Selva e precetto domenicale nella chiesetta di San Michele a Maregge. I giovani “cittadini” hanno per istruttore un certo Perini di Bolzano e festeggiano a Verona con assordante entusiasmo la fine del corso durato 13 giorni. Il 2 febbraio si svolge a Tracchi la gara sociale del Gruppo Gen. Umberto Zamboni (di fondo, chiaramente) sulla distanza di 22 km. Il giudice registra questa classifica: 1) Valbusa Leo in 2.11’; 2) Mazo Dario in 2.14’1”; 3) Zambelli Fabricio in 2.14’14”; 4) Beccherle Leone in 2.14’43”; 5) Spiazzi Silvino in 2.16’42”. Un particolare da non dimenticare è che al sesto posto si classifica un ragazzino di appena 13 anni, salito da contrada Valbusa, di nome Giovanni Scandola, che impiega ore 2.17’23”. Sarà l’avvio di una fulgida carriera sportiva che culminerà con la maglia azzurra nei mondiali 1941. Preceduti da una esercitazione del Gruppo Cesare Battisti di Verona sul Monte Tomba, diretta già allora dall’indimenticabile Angelo Poiesi, soltanto sette giorni dopo i fondisti si trovano al centro di Tracchi per la seconda edizione del “Trofeo Gen. Cantore”, 20 km di lunghezza (Tracchi m 1337, Camporotondo Tomba, Podestaria, Sparavieri m 1798, Pozza Morta, San Giorgio, Branchetto, Tracchi con ben 400 m di dislivello) al quale partecipano 27 concorrenti. Il trofeo è a carattere triennale e la prima edizione, quella del 1929 venne vinta, come ricordato, dai portacolori bresciani dello Sci Club Collio Val Trompia. Con lo stesso risultato si conclude anche la prova del 1930 e si dovrà aspettare un anno per assistere alla prima vittoria dei valligiani veronesi. Gli entusiasmi crescono di continuo e così le manifestazioni trasformano Tracchi in una vera e propria sciopoli. Il 16 febbraio è la volta del “Trofeo Tracchi” triennale riservato ai fondisti degli sci club pe- 46 demontani delle tre Venezie, della Lombardia e del Piemonte aderenti alla FIS (Federazione Italiana dello Sci). Questi “cittadini” sono chiamati alla disputa di una gara di 18 km bene organizzata dallo Sci Club Verona che pure organizza una “abbinata” femminile per sciatrici cittadine sulla distanza di 6 km che raccoglie l’iscrizione di sei concorrenti. Il Dopolavoro provinciale di Verona segue con due domeniche piene di attività: il 23 febbraio con l’assegnazione dei “brevetti” di sciatore e il 2 marzo con la prova sciatoria a squadre appannaggio della formazione del Dopolavoro Ferrovieri. Prima ancora sono gli studenti a misurarsi sulle piste di sci grazie al “Trofeo Galtarossa” per studenti medi e per gli universitari del GUF. Ma a Bosco Chiesanuova c’è attesa per un altro avvenimento casalingo, una vera e propria disputa per la supremazia in paese, ed è il campionato per avanguardisti e balilla indetto dall’ONB con ben 50 giovani alla partenza sul percorso base di 8 chilometri tra Bosco Chiesanuova-StoppeliCroce-Biancari-Scioster-Bosco Chiesanuova. Cat. Avanguardisti (8 km): 1) Spiazzi Silvino in 45’05”; 2) Scandola Giovanni; 3) Mazo Lino; 4) Tinazzi Aldo; 5) Pezzo Remo; 6) Beccherle Ermete; 7) Leso Giulio; 8) Pezzo Giuseppe. Cat. Avanguardisti (8 km): 1) Melotti Cristiano in 49’50”; 2) Tinazzi Michelangelo; 3) Falzi Bruno; 4) Zambelli Arnaldo; 5) Massella Giovanni. Cat. Balilla (6 km): 1) Zambelli Bruno in 40’35”; 2) Sauro Arnaldo; 3) Morandini Enrico; 4) Mazo Leone; 5) Leso Ugo; 6) Pezzo Mario; La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 7) Valbusa Andrea; 8) Valbusa Enrico. Cat. Balilla (6 km): 1) Pezzo Romolo in 43’30”; 2) Morandini Aldo; 3) Valbusa Giovanni. Cat. Balilla (6 km): 1) Brutti Antonio; 2) Vanti Achille; 3) Beccherle Leone. I tempi sono maturi anche per il gentil sesso; il 9 marzo viene infatti organizzato sempre a Tracchi il campionato provinciale femminile, ma non per tutte le appassionate perché ancora una volta a parteciparvi sono soltanto alcune ragazze cittadine. Quelle di Bosco Chiesanuova ardono intanto di sacro furore in attesa di tempi più concilianti. Che arriveranno con santa pazienza, ma soltanto più avanti nel tempo. 47 La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1930 · 1931 Nuvolari partecipa alla prima autosciatoria I l Gruppo sciatori assume intanto un ruolo fondamentale, facendo da capofila alle associazioni di Bosco Chiesanuova, nella costituzione del locale Dopolavoro che avviene il 15 gennaio. Lo scopo è quello di unire i soci, istruirli, educarli nello spirito e nel fisico cosa veramente apprezzabile dal momento che, per effetto del riconoscimento di Bosco Chiesanuova quale “stazione di cura”, il problema dello sviluppo turistico sta prendendo sempre più corpo. Si pensa anche alle opere pubbliche; Bosco Chiesanuova è ora dotata di acqua potabile grazie alla costruzione dell’acquedotto che da Valdelera arriva in paese, opera alla quale ha dato tutta la sua attività Cristiano Melotti. Pure miglioramenti stradali in centro paese con una spesa di 150.000 lire d’allora! La stagione 1930-31 è anche la stagione che esalta l’orgoglio dei fondisti dello “Sci Club Lessinia gen. Zamboni” (gli sciatori di Bosco Chiesanuova si uniscono a quelli di Velo Veronese onde formare una squadra sola, più forte, chiamata con questa nuova denominazione) che non avevano ancora digerito lo smacco subito dai bresciani della Val Trompia vincitori delle prime due edizioni dell’importante “Trofeo Cantore”. Fortissimi nei tratti più duri del percorso, quelli di Collio mostravano però il fianco nei tratti in discesa su pista tutt’altro che battuta in quei tempi. Il percorso è ancora sui 20 km da Tracchi per Branchetto - San Giorgio - San Nazaro - Sparavieri - Podestaria - Tomba - Valletta della Ghebbiola (delle “lacrime”), dov’è fissato l’arrivo; la giornata si presenta splendida, quasi calda da far variare la neve nei tratti esposti al sole. Simone Spiazzi di Bosco Chiesanuova svolge le funzioni di cronometrista in seno alla giuria mentre Mario Dalla Riva segue i fondisti di Bosco Chiesanuova nel punto chiave del passaggio alla caserma della Finanza lungo i “cordoni”. Le “aquile” di Bosco Chiesanuova, per altro integrate da un forte “orso” di Velo Veronese, riescono finalmente il 25 gennaio 1931 ad interrompere la serie delle vittorie di quelli di Collio Val Trompia che pure godono dell’affermazione dei loro Francesco Bianchi e G. Tabladini, ma che si vedono sfumare la conquista definitiva del “Cantore” proprio al termine di quella valletta quanto mai giustamente chiamata delle “lacrime”. Ne riportiamo la classifica con tanto di nota riguardo un giovanissimo di Bosco Chiesanuova che ormai aveva l’ardire di sfidare i “grandi”. Classifica individuale: 1) Bianchi Francesco (Sci Club Collio V.T.) in 1.35’24”; 2) Tabladini G. (Sci Club Collio V.T.) in 1.36’4”; 3) Brutti Ferruccio (Sci Club Lessinia “Gen. Zamboni”) in 1.38’; 4) Zambelli Fabrizio (Sci Club Lessinia “Gen. Zamboni”) in 1.38’45”; 5) Valbusa Leo (Sci Club Lessinia “Gen. Zamboni”) 1.38’45”; 6) Carossini Giuseppe (Sci Club Collio) in 1.41’47”; 7) Pezzo Remo (Sci Club Lessinia) in 1.42’59”; 8) Spiazzi Silvino (Sci Club Lessinia) 1.44’16”; 9) Scandola Giovanni (Sci Club Lessinia); 10) Fiorentini Giuseppe (Sci Club Lessinia); 11) Ghidoni A.; 49 Il lungo volo delle Aquile 12) Parolini, 13) Zanini; 14) Lazzari; 15) Sauro; 16) Girardini; 17) Trivelli; 18) Fiorentini L.; 19) Zanardi G.; 20) Campedelli; 21) Fiorentini A.; 22) Toffolon; 23) Chilese Amos. Partiti n. 27, ritirati n. 4. Classifica di squadra: 1) Sci Club Lessinia “Gen. Zamboni”, 1ª squadra (Brutti F., Zambelli F., Valbusa L., Pezzo R.), in 6.38’43”; 2) Sci Club Collio Val Trompia, 1ª squadra (Bianchi F., Tabladini G., Carossini G., Ghidoni A.) in 6.39’29”; 3) Sci Club Lessinia, 2ª squadra (Spiazzi S., Scandola, Fiorentini G., Sauro R.) in 7.4’43”; 4) Sci Club Collio, 2ª squadra (Parolini, Zanini, Lazzari, Gerardini), in 7.12’51”; 5) Val Leogra di Schio (Trivellin, Zanardi, Toffolon e Chilese Amos) in 7.52’. Cinque squadre partite, cinque arrivate. Tormene e il secondo campionato femminile con l’affermazione – pari merito! – delle sorelle veronesi Carla e Sandra Apollonio) è tutta una festa con autorità, signore e tanti e tanti valligiani a far ala. Ed è un giorno fortunato anche perché subito dopo una grossa nevicata si abbatte sui Lessini: 60 cm in paese e nella valletta dietro la Chiesa, preferita dagli sciatori, la neve portata dal vento raggiuge un metro di altezza. Sul grande evento motoristico e sciatorio appare su «L’Arena» del giorno successivo un ampio servizio firmato dal noto giornalista veronese Carlo Manzini: La magnifica prova autosciatoria. Sagra di motori e festa di giovinezza nell’incanto della Lessinia. Accese sicuramente gli animi l’eccezionale galoppata di Tazio Nuvolari, nato a Casteldario di Mantova il 16 novembre 1892, che scelse Bosco Chiesanuova per diversi anni per la villeggiatura sua e della propria famiglia, destinato a divenire il più grande pilota di tutto il mondo. Della manifestazione riportiamo una sintesi tecnica: Organizzazione: Automobile Club Verona «La presente classifica di squadre non è ufficiale perché pende un reclamo nei riguardi di un corridore della Lessinia, Pezzo Remo, che non sarebbe in regola per l’età. La Giuria si riserva di comunicare in breve se la classifica attuale è quella ufficiale»: questo veniva scritto in calce alla classifica; non sappiamo come andò a finire ma per il bravo Remo si apriva la strada per una bella attività sportiva. L’8 febbraio a Tracchi sono in programma i sociali del GAO vinti da Bruno Maragnoli e la domenica successiva, 15 febbraio, l’atteso ed importante “1º Criterium invernale”, gara autosciatoria indetta dall’Auto Club Verona e dallo Sci Club di Bosco Chiesanuova. L’avvenimento suscita grandi entusiasmi nella capitale dei Lessini che si prepara conseguentemente a festa, si adorna con “archi di verzura” in onore degli ospiti; lo stesso Comune di Bosco Chiesanuova destina una coppa d’argento per i vincitori. In centro e a Tracchi (dove intanto si svolge il “Trofeo Tracchi” vinto da Luigi Santorini di Fiume davanti a Lino Tinazzi e Luigi 50 Tratto di velocità: Bellori-Bosco Chiesanuova 12.500 km. Tratto di regolarità: Verona-Bellori 28.500 km. Gara sciatoria: 6 km. Commissario generale: Cavazzocca-Mazzanti co. Carlantonio. Delegato del RACI: Cav. Giacomo Riva. Prezzi: d’ingresso per il tratto Bellori-Bosco Chiesanuova: autobus e auto L. 10, più L. 3, per ogni persona trasportata. Motocicli L. 5. – Pedoni L. 3. Soci dell’Auto e del Moto Club: gratuito. Premi per il tratto di velocità in salita: I: L. 1.300, II: L. 800, III: L. 400, per ciascuna delle due classi. Coppa al vincitore assoluta ed altri premi d’onore per tutti i classificati. Iscritti: n. 34. Partiti: n. 30. Classificati: n. 28. Partenza ore 9.30 da Piazza Bra. Classifica di regolarità Classe sino cc 1500: I ex-aequo: Nuvolari Tazio - Cavazzocca Silvio Forni Carlo - Secco Carlo - Brentarolli Guglielmo - La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni De Battisti Luigi - Zanese Ferdinando - Costa Amedeo - Cappello Umberto - Pezzo Antonio. Classe oltre cc. 1500: I ex-aequo: Strazza Ermenegildo - Danese Tullio Erucci Angelo - De Fulgentiis Giuseppe - Mattioli Luigi - Tazzoli Carmelo - Gabbani Stefano Comitato Giuseppe - Mosti Guido - Kechler Titi Colli Arnaldo - Micotti Silvia Emilia - Fontanini Bruno - Cacciatori Nino - Peron Bice - Jonech Nini - Biasi Gino. 4) De Battisti Luigi (Ceirano) in 17.19’3/5”; 5) Forni Carlo (Fiat 514) 17.48’3/5”; 6) Zanese Ferdinando (Fiat 514) 18.05’0”; 7) De Santi Mario (Fiat) in 18.05’3/5”; 8) Pezzo Antonio (Bianchi S 5) in 19.19’1/5”; 9) Brentarolli Guglielmo (Bianchi S 5) in 19.20’4/5”; 10) Secco Carlo (Fiat 514) 20.19’2/5”. Classifica per Classi Classe oltre cc 1500: 1) Kechler Titi (Alfa Romeo) in 13.12’2/5”, 56,786 km/h; 2) Fontanini Bruno (Alfa Romeo) in 13.44’4/5”; 3) Strazza Ermenegildo (Lancia) in 14.09’3/5”; 4) Mattioli Luigi (Lancia) 14.27’2/5”; 5) Cacciatori Giovanni (Lancia) in 14.35’0”; 6) Jonech Nino (Alfa Romeo) in 15.50’1/5”; 7) Mosti Guido (Alfa Romeo) in 16.26’2/5”; 8) Gabbani Stefano (Alfa Romeo) in 16.36’4/5”; 9) Micotti Emilia (Alfa Romeo) 16.39’4/5” (1ª signore); 10) Biasi Gino (Fiat 520) 16.40’0”. Classe cc 1500: 1) Nuvolari Tazio (Alfa Romeo) in 11.47’1/5”, 58,670 km/h; 2) Costa Amedeo (Alfa Romeo) in 16.46’0”; 3) Cappello Umberto (Alfa Romeo) in 17.14’1/5”; Classifica Generale Autosciatoria: 1) Zanese Ferdinando (Fiat 514) 33.52’1/5”; 2) Pezzo Antonio (Bianchi S 5) in 34.18’0”; 3) Biasi Gino (Fiat 520) in 34.20’3/5”. Classifica Corsa di Velocità in Salita Classifica Generale: 1) Nuvolari Tazio (Alfa Romeo) in 11.47’1/5”, 58,670 km/h; 2) Kechler Titi (Alfa Romeo) in 12.12’2/5”; 3) Fontanini Bruno (Alfa Romeo) in 13.44’4/5”. 51 La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1931 · 1932 La seconda autosciatoria È un anno di scarso innevamento in tutta Italia; a Bosco Chiesanuova la prima neve cade soltanto il 10 febbraio. Non è stata una buona stagione per gli atleti locali e nemmeno è stato un inverno propizio per le manifestazioni e per il movimento turistico a Bosco Chiesanuova. Con estrema decisione gli organizzatori della “II Autosciatoria Verona-Bosco Chiesanuova” assicurano che la manifestazione si farà… Anche senza neve, se necessario. Va poi tutto bene il 13 marzo per la soddisfazione dei tanti appassionati che, dopo Nuvolari, possono questa volta fare la conoscenza con un grandissimo, emergente asso dell’automobilismo italiano, Gigi Villoresi. Per la comunità di Bosco Chiesanuova il nuovo anno inizia con un avvenimento politico di un certo interesse. Presso la Prefettura di Verona presta giuramento Severino De Silvestri, nominato Delegato podestarile del Comune (oggi diremmo vice sindaco). Una persona sempre a portata di mano per gli affari più urgenti riguardanti il capoluogo. Sui maglioni sociali il simbolo dell’aquila è costretto a lasciare il posto alle sigle delle organizzazioni volute dal fascismo e il nome stesso di “Sci Club Gen. Zamboni” viene citato sempre meno nelle cronache delle gare sportive a cui si partecipa ormai sulla base delle categorie volute dal regime fascista (balilla, avanguardisti, giovani fascisti per quanto riguarda il settore maschile). Diviene così agonisticamente importante il primo “Campionato nazionale giovani fascisti” e il 18 febbraio partono per San Can- dido, scarsamente allenati, Libero Vinco, Mario Tinazzi, Giacomo Campedelli, Dario Mazo, Candido Valbusa e Alcide Tinazzi. Non è stata una partecipazione degna di nota e non risulta un piazzamento entro le prime 18 squadre. Di routine la “Moto sciatoria” del Moto Club di Verona, con Tracchi base del raduno, guastato nel pomeriggio dal sopraggiungere della nebbia. Proprio a causa della fitta nebbia, nella stessa domenica – era il 21 febbraio – si verifica un drammatico incidente per fortuna senza vittime: un torpedone di soci del GAO, al ritorno da Tracchi, precipita da una scarpata poco dopo Corbiolo e ben 18 sono i feriti prontamente assistiti dalla gente di Bosco Chiesanuova, levatrice compresa. Il 6 marzo Tracchi si popola di allegra gioventù essendo in programma il “Trofeo Galtarossa” per studenti medi e anche il disputatissimo “Campionato degli universitari”. Le prove individuali sono vinte da Mario Tinazzi (Industriali) e da Mario Vinco davanti a Dino Nigri e Giulio Ziliotto tra i goliardi. Quindi il 13 marzo il citato “Criterium invernale automobilistico”, che si conclude con questa classifica assoluta: 1) Romano Emilio (Bugatti) che compie il tratto da Bellori a Bosco Chiesanuova di 12.500 km in 14’2” alla media di 53.443 km (record precedente di Nuvolari in 12’47”1/5 alla media di 58.670 km); 2) Gyulai conte Stefano (Alfa Romeo) in 14’40”3/5 media 51.101 km; 3) Moretti Achille (Alfa Romeo) in 14’41”2/5 alla media di 51.066; 4) Brentarolli Giovanni (Alfa Romeo) in 15’20”, 2-5 alla media di 40.891; 53 Il lungo volo delle Aquile 5) Fontanini Bruno (Alfa Romeo) in 16’12”4/5 alla media di 46.738; 6) Villoresi Luigi (Fiat 514) in 16’51”2/5 alla media di 44.492; 7) De Battisti Luigi (Cetrano) in 17’17” alla media di 43.398; 8) Ragnoli Gaetano (Fiat 514) in 17’19”4/5 alla media di 43.277; 9) Erucci Angelo (Citroen) in 19’35”3/5 alla media di 38.277; 10) Lanciai Mario (Diatto) in 22’29”2/5 alla media di 28.342. L’importante manifestazione trova largo spazio nelle cronache sportive e non solo dei quotidiani veronesi. Ne riportiamo una, per doveroso riconoscimento agli organizzatori. Una prova riuscita Il pronosticato successo sportivo e di pubblico ha arriso ieri alla corsa che il benemerito Automobile club provinciale, con a capo il cav. Danese e il cav. Riva, ha fatto svolgere sulla difficile strada che da Verona conduce a Bosco Chiesanuova strada resa poi pericolosissima per le condizioni del fondo sdrucciolevole e attaccaticcio a causa della neve caduta fino a poche ore prima dello svolgersi della manifestazione, si che la gara ha costretto ad un vero collaudo di forza e di valore sia le macchine che gli uomini partecipanti. Il record stabilito l’anno scorso da Tazio Nuvolari col tempo di 12’47” nel tratto da Bellori a Bosco Chiesanuova come avevamo pronosticato alla vigilia non solo non è crollato ma nemmeno è stato avvicinato. Questo però è da imputarsi, come dicemmo sopra, allo stato eccezionalmente anormale della strada che ha impedito ai piloti valentissimi e di provata audacia e capacità di sfruttare al massimo il rendimento dei loro motori. I tempi, anche non eccezionali quando si ponderino la cause soppraccennate nulla tolgono alla bellezza dei risultati raggiunti dalla competizione che sportivamente è stata coronata da un successo incontrastato. Il bresciano Romano fornito di una macchina velocissima, la Bugatti del compianto campione Tabacchi, tragicamente caduto nell’ultimo Gran Premio di Roma, ha segnato il miglior tempo nel tratto in salita, aggiudicandosi il primo premio assoluto e la “Coppa Tracchi” della Federazione Provinciale Fascista di Verona. Romano, reduce da una brillantissima Brescia – Ponte di Legno, nella quale per pochi secondi si ve- 54 deva soffiare la vittoria da Gildo Strazza, ha affrontato con irruenza accoppiata a stile audace, ma composto, le innumerevoli curve del tratto di velocità fornendo una prova brillantissima che torna tutto a suo onore. Il trevigiano conte Gyulai, con l’Alfa Romeo 1500, ha compiuta una giudiziosissima corsa rivelandosi ottimo pilota e soffiando per un minuto secondo a Moretti Achille, il fortissimo montanaro, che merita ogni elogio, il secondo posto assoluto nella classifica generale. Il campione veronese Bruno Fontanini, appena uscito da una operazione chirurgica non lieve e handicappato da un attacco influenzale sopravvenutogli in questi ultimi giorni non ha potuto fare sfoggio delle sue doti ben note di valoroso pilota; tuttavia pur compiendo la gara “en touriste” e per solo onore di firma ha voluto terminare. Le condizioni minorate di efficenza, l’ardua prova e tutto ciò torna a onore del suo alto spirito sportivo. Una buona corsa è stata quella fornita dall’Alfa Romeo di Brentarolli IV classificato. Ma chi indubbiamente ha compiuto la gara in maniera superiore ad ogni elogio è stato il milanese Villoresi, al volante della 514 Fiat con testa piatta. A bordo della sua macchina, abbiamo avuto agio di ammirare lungo gli innumerevoli tournicurve l’audacia e il sangue freddo di questo giovane pilota che pur con la vettura in condizioni non di piena efficenza ha saputo classificarsi subito dopo la Bugatti e le quattro Alfa Romeo macchine di rendimento e di potenzialità ben superiori alla piccola 514. Un elogio incondizionato va dato all’ing. De Battisti audace e freddo pilota, al bresciano Ragnoli a Erucci e a Lanciai i quali pur con macchine prettamente normali e di serie hanno compiuto la corsa in tempi ottimi data la natura difficilissima del percorso. L’organizzazione della gara curata in ogni dettaglio è stata perfetta sotto ogni rapporto e ciò torna a tutto onore dell’Automobile Club di Verona che in ogni sua manifestazione ha sempre dato prova di essere perfettamente attrezzato. Magnifico il servizio di segnalazioni curato dal Moto Cub Verona con a capo il suo fattivo presidente tenente Palmieri, servizio che ha permesso lo svolgimento della corsa con assoluta regolarità. Concludendo, la manifestazione è riuscita pienamente e torna a tutto onore dell’Automobile Club di Verona che a nulla ha badato purché la corsa avvenisse in modo soddisfacente. E ci piace qui ricordare i nomi dei principali artefici della riuscita della gara, primi fra tutti i signori: Girelli commissario generale, l’ing. Palazzo del Circolo La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni ferroviario, il cav. Castelli, il rag. Moscatelli, ottimi e instancabili, il capo manipolo Mantovanelli; il sig. Fiore, il sig. Voltan, il ten. Monti, il sig. Testi, il sig. Capuzzo, ecc. i quali tutti si sono prestati in maniera veramente encomiabile affinché la corsa riuscisse perfetta, unitamente al comitato di Bosco Chiesanuova presieduto dal segretario politico e dal podestà. Preciso ed impeccabile il servizio di cronometraggio disimpegnato dai sigg. marchese D’Arrais di Padova, rag. Meni di Brescia e dott. Guido Roghi di Verona. La corsa Fin dalle nove della mattina il rombare potente e sonoro dei motori richiama davanti alla sede dell’Automobile Club in Piazza Pradavalle, innumerevoli sportivi che diventano folla quando alle 9,40 il Commissario di corda, sig. Girelli da il via alla prima macchina concorrente la rossa Alfa di Moretti. Partono prima le macchine superiori ai 1500 di cilindrata nel seguente ordine e ad intervalli di 3 minuti una dall’altra. Moretti (Alfa Romeo): Romano (Bugatti); Fontanini (Alfa Romeo); Villoresi Eugenio (Ansaldo 3); Erucci (Citroen); Lanciai (Diatto). Seguono i concorrenti con macchine di cilindrata inferiore ai 1500 cmc. nell’ordine seguente: De Battisti (Cetrano); Gyulai (Alfa Romeo): Villoresi Luigi (Fiat 514); Brentarolli (Alfa Romeo); Ragnoli (514). I concorrenti che si sono gettati a tutta andatura attraverso la rinnovata strada della Valpantena affron- tano tutto il tratto di salita cronometrata. Sulla “514 mille miglia” di Villoresi Luigi, dopo aver compiuto una veloce galoppata fino a Bellori, attraversando i paesi di Quinto, Grezzana e Poiano con tutta la popolazione schierata ai bordi della strada, attacchiamo a pieno regime le rampe dell’ascesa durissima. Subito dopo Bellori troviamo ferma per rottura di un pistone l’Ansaldo di Villoresi Eugenio ed è questo l’unico ritiro da registrare. Fno da principio possiamo farci un’idea dello stato sdrucciolevolissimo della strada, della perizia che un percorso siffatto richiede da parte dei piloti in lotta per la conquista della vittoria. Al traguardo di arrivo posto all’entrata di Bosco Chiesanuova oltre al cronometrista e ai dirigenti dell’Automobile Club di Verona con in testa il cav. Danese e il cav. Riva una innumerevole folla di sportivi convenuti dalla città salutava i valorosi piloti man mano che arrivavano. Terminata la gara, mentre la musica di Bosco Chiesanuova svolgeva uno scelto programma nella piazza del paese, le autorità, i concorrenti e i numerosi soci dell’Automobile Club convenuti a Bosco Chiesanuova per la circostanza si riunivano a lieto banchetto, alla fine del quale si brindava ai vincitori e all’ottima riuscita della manifestazione della quale, fin d’ora propugniamo da queste colonne una edizione estiva che rinnovi il successo sportivo ottenuto ieri. Per l’agonismo degli sport invernali purtroppo tutto venne rimandato alla stagione successiva. 55 La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1932 · 1933 In aumento il numero dei giovani sciatori S ottolineata con la ripresa dei lavori sulla strada Bosco Chiesanuova-ValdiporroSan Francesco e salutata con gioia la caduta della neve che all’inizio di gennaio misura a Bocca di Selva 25 cm d’altezza, salgono numerose comitive di sciatori le cui soste in centro nell’andata e nel ritorno – chi per un caffè, chi per una gradevole scodella di trippa – rendono quanto mai felici gli esercenti di Bosco Chiesanuova. Con la neve è più facile allenarsi e gli sportivi di Bosco Chiesanuova, sollecitati dagli universitari di Verona che salgono per prepararsi ai “Littoriali della neve” programmati a Bardonecchia, si mettono d’impegno anche perché c’e da difendere una supremazia valligiana di quando in quando messa in discussione con lo svilupparsi dello sci a Velo Veronese, Ferrara di Monte Baldo, San Zeno di Montagna, Erbezzo. Non tutti i giovani possono partecipare alle gare perché non basta essere appassionati e capaci, ma è assolutamente necessario essere iscritti al partito fascista per frequentare i corsi di sci: qualcuno si rifiuta. Primo appuntamento stagionale è quello organizzato il 5 febbraio dal fascio di Bosco Chiesanuova (non c’era ancora lo Sci Club Bosco) per il primo “Trofeo Federale di Sci”, una gara di mezzofondo a squadre, che vede classificarsi ai primi due posti, davanti a quelli di Velo Veronese, i fieri fondisti di Cesanoa. Preziosa propaganda per gli sport invernali viene dal mondo del cinema. Al cinema Calzoni di Verona il 10 febbraio si proietta per l’ultimo giorno il capolavoro “Ebbrezza Bianca” il film che esalta lo sci e crea nuovi proseliti. Da un punto di vista agonistico tutta la stagione viene centrata sui Campionati Nazionali dei giovani fascisti, e per formare la rappresentativa veronese per San Candido, sono organizzate ben due prove di selezione: il 12 febbraio a Velo Veronese, il 19 successivo a Bosco Chiesanuova-Tracchi. La prima gara risulta lunga e dura, 17 km, e si conclude con questi risultati: 1) Scandola Giovanni 1 ora 5’; 2) Pezzo Remo; 3) Brutti Mario (Velo Veronese); 4) Tacchella Angelo; 5) Valbusa Leo. Per la rivincita viene scelto un percorso più breve (6 km) e più veloce, dove maggiormente far risaltare le capacità tecniche dei concorrenti. In casa vince Leo Valbusa in 35’10” davanti a Remo Pezzo, Angelo Tacchella, Mario Brutti (Velo Veronese) e Silvano Spiazzi. Non molto fortunato il Campionato per i giovani fascisti sulle nevi di San Candido: nelle diverse gare in programma i “nostri” altro non ottengono, il 26 febbraio, che il 12º posto in staffetta. La partecipazione vede punte di presenze altissime e ogni località italiana è rappresentata. Non bene pure la spedizione ad Asiago per i Campionati degli avanguardisti. Accanto alla prova di selezione, nello stesso 19 febbraio viene indetta una gara sociale tra gli avanguardisti e i balilla di Bosco Chiesanuova che suscita tanto entusiasmo con la presenza di ben 50 giovani e giovanissimi locali. Merita di essere ricordata ogni singola classifica: Avanguardisti (6 km): 1) Scandola Giovanni in 32’30”; 57 Il lungo volo delle Aquile Nella foto: il “Pepo”, Giuliano Sauro, Serafino Fiorentini, Gianni Scandola, Remo Pezzo, Ardiccio Pezzo e Canestrari in divisa (1933). (Arch. Remo Pezzo) 2) Beccherle Ermete; 3) Tinazzi Ettore; 4) Valbusa Andrea; 5) Pezzo Ardicio; 6) Melotti Cristiano; 7) Morandini Enrico; 8) Zambelli Bruno; 9) Mazo Leone; 10) Falzi Bruno. Balilla (4 km - oltre i 10 anni): 1) Brutti Danilo in 33’28”; 2) Scandola Solideo; 3) Tinazzi Gino; 4) Leso Achille; 5) Benedetti Luigi. Balilla (4 km - sotto i 10 anni): 1) Bosio Adelino in 34’01”; 2) Tinazzi Stefano; 3) Melotti Alfonso; 4) Valbusa Arrigo; 5) De Silvestri Franco. Il futuro sembra essere iniziato e i nomi dei grandi fondisti di Bosco Chiesanuova cominciano a far capolino. L’ottimo innevamento favorisce il prolungamento delle annunciate manifestazioni come quella del 5 marzo a Tracchi organizzata dallo Sci Club Verona a valevole per l’assegnazione del “Trofeo Tracchi” di 18 km per sciatori cittadini. Il trofeo ebbe inizio cinque anni prima; nella prima edizione, come ricordato precedentemente, 58 vinse lo Sci Club Verona, nella seconda e nella terza lo Sci Club Monte Nevoso di Fiume, saltata la quarta edizione dell’anno scorso per la scarsissima neve. Dal 5 marzo la gara è rinviata al 12 per le pessime condizioni meteorologiche e alla fine vince definitivamente il trofeo la compagine di Fiume. E sempre il 12 si comincia a parlare di discesa grazie alla “Coppa Verona” indetta dallo Sci Verona e alla FIS (che tra qualche mese diventerà FISI). Nella stessa domenica il “circo bianco” (o nero? dal colore quasi generale dei maglioni) veronese si trasferisce a Prada di San Zeno di Montagna dove viene organizzata la “Coppa del Baldo” con la disputa di una gara di fondo a squadre tra malga Zocchi e Prà Longo. Vittoria del Fascio giovanile di Bosco Chiesanuova (Valbusa, Mazo, Pezzo) in 51’40” davanti alle formazioni di San Zeno di Montagna e di Ferrara di Monte Baldo. L’inverno è alla fine e a Verona, dalla Gran Guardia in piazza Bra, salutati da parenti e autorità partono 35 bambini d’ambo i sessi per la seconda spedizione alle Colonie Alpine di Bosco Chiesanuova. Con lo stesso mezzo rientrano dalla Lessinia quelli del primo turno durato tre mesi di “cura alpina”. Con la salute, è pensabile che qualcuno sia sceso in pianura con un altro bacillo, quello irrefrenabile e incurabile per lo sci. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1933 · 1934 Trampolino e gare di discesa per i più audaci I l 13 settembre 1933 la Federazione Italiana dello Sci si fonde con la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio ed assume la denominazione di Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) con sede a Roma. I tesserati sono 16 mila, gli sci club 350. Neve alla grande e la sciopoli del GUF non trova difficoltà ad animarsi a malga Camporotondo, unica base ospitale oltre quella di Tracchi. All’inizio dell’anno la neve a Bosco Chiesanuova centro è alta 40 cm ma le strade sono aperte e così le vacanze natalizie sono un tripudio per la “stazione di cura e soggiorno” che vede alberghi colmi di gente e animazione nelle vallette vicine. Il 7 gennaio il Fascio giovanile di Bosco Chiesanuova rivince il “Trofeo Federale” (largamente disertato dagli altri gruppi valligiani) occupando tutti i 15 posti della classifica che assume quasi la veste di gara sociale. Ricordiamola: 1) Pezzo Remo in 42’30”; 2) Mazo Lino; 3) Pezzo Ardicio; 4) Falzi Orillo; 5) Massella Giovanni; 6) Fiorentini Serafino; 7) Leso Giulio; 8) Grobberio Antonio; 9) Leso Antonio; 10) Sauro Giuliano. Grazie ad un tempo meraviglioso, tutto neve e sole, l’Azienda di Soggiorno segnala un aumento fortissimo di sciatori: alla domenica tra le 17,30 e le 19 sono oltre un centinaio gli automezzi in ritorno. Intanto a Verona si possono acquistare “sci a prezzi impossibili” come invita la pubblicità del Magazzino Parolari in via Leoni e allora … approffittiamone, dicono in molti. Il 14 gennaio, con mezzo metro di bella neve, si disputa a Bosco Chiesanuova l’atteso “Campionato provinciale dei giovani fascisti”, sulla distanza di 8 km presenti molti concorrenti, compresi quelli che non avevano partecipato alla gara del 7 gennaio. Ordini dall’alto? Ben 56 per la partenza alla Moscarda (per Bocca di Selva, Rondinel, giro del Tomba, Rondinel) e solo sette i ritirati. Confermando le previsioni della vigilia, Remo Pezzo riesce ancora una volta ad imporsi, e non solo tra gli amici di Bosco Chiesanuova come si desume da questa classifica: 1) Pezzo Remo (FGC di Bosco Chiesanuova) in 32’52; 2) Mazo Lino (FGC di Bosco Chiesanuova) in 35’18”; 3) Piccoli Dino (FGC “G.Randaccio” Verona) in 36’22”; 4) Quinternetto Alfonso (FGC San Zeno di Montagna); 5) Falzi Orillo (Bosco Chiesanuova); 6) Fiorentini Serafino (Bosco Chiesanuova); 7) Fiorentini Luigi (Roverè); 8) Grobberio Antonio (Bosco Chiesanuova); 9) Bronzet Mario (“G. Randaccio” Verona); 10) Consolini Angelo (San Zeno di Montagna); 11) Vinco Antonio (Bosco Chiesanuova); 12) Fiorentini Lucillo (Roverè); 13) Sauro Arnaldo (Bosco Chiesanuova); 14) Leso Antonio (Bosco Chiesanuova); 15) Falzi Bruno (Bosco Chiesanuova); 16) Conterno Giovanni (“F. Baracca” Verona); 17) Pezzo Ardicio (Bosco Chiesanuova); 18) Scandola Giacomo (Bosco Chiesanuova); 19) Cavazzola Angelo (“G. Randaccio” Verona); 20) Zambelli Arnaldo (Bosco Chiesanuova); 21) Leso Giulio (Bosco Chiesanuova); 22) Piccoli Alfredo (Erbezzo); 59 Il lungo volo delle Aquile 23) Campagnari Carlo (San Zeno di Montagna); 24) Bianchi Vittorio (Ferrara di M. Baldo); 25) Vinco Tommaso (Bosco Chiesanuova). Classifica per Fasci Giovanili: 1) FGC di Bosco Chiesanuova (Pezzo, Maso, Falzi) in 1.45’18”; 2) FGC “G. Randaccio” di Verona (Piccoli, Brouzet, Cavazzola) in 1.56’21”; 3) FGC di San Zeno di Montagna (Quinternetto, Consolini, Campagnari) in 1.58’05”; 4) FGC di Roverè Veronese (Fiorentini Luigi, Fiorentini Lucillio, Marcelli O.) in 2.00’55”; 5) FGC “F. Baracca” di Verona (Conterno, Calderara, Rizzotti) in 2.12’05”; 6) FGC di Erbezzo (Piccoli Alfredo, Piccoli Dino, Zampieri) in 2.13’58”; 7) FGC di Ferrara Monte Baldo (Bianchi, Zanolli, Vaona) in 2.16.59”. Ma la giornata non è finita perché nel pomeriggio, su un trampolino non del tutto ideale, si svolge la gara di salto che vede l’affermazione di Dino Piccoli con due bei salti rispettivamente di 9 e 10 metri. La gara, è facile capire il perché, non raccoglie molti concorrenti ed è semplice redigere la classifica: 1) Piccoli Dino (FGC “G. Randaccio” di Verona) (10-9); 2) Pezzo Remo (FGC di Bosco Chiesanuova) (9-9); 3) Maso Lino (FGC di Bosco Chiesanuova) (8-8); 4) Cavazzola Aldo (FGC “G. Randaccio” di Verona) (6-7); 5) Bronzet Mario (FGC “G. Randaccio” di Verona) (6-7). Il 21 gennaio ritornano le “due ruote” per la motosciatoria (prova di sci nella valletta dietro la chiesa) vinta dalla coppia Palmieri-Scandola; domenica 28 sono in programma i campionati provinciali dell’Opera balilla individuali e per pattuglia dominati dai ragazzi di Bosco Chiesanuova. Ma la stessa data riserva un appuntamento entusiasmante per quei tempi: è la disputa di una gara di “discesa libera”, aperta a tutti, con partenza dal monte Tomba ed arrivo a Tracchi. Su un micidiale percorso valutato attorno ai 4 km vince Ardicio Pezzo in 3’53” davanti ad un tale Bertolini di Verona e al già famoso Gigi Tormene pure 60 cittadino. Per completare la giornata, le cronache riferiscono che gli sciatori Remo Pezzo, Tormene e Cometti si esibirono in “animatissimi” salti dal trampolino. Dopo i campionati dei balilla sono di scena gli avanguardisti, ma non impegnati in gare di fondo sebbene di discesa e in due differenti specialità. Nello “slalom” trionfa Leone Mazo davanti a Mario Pezzo e Gianni Scandola, nella “libera” Gianni si prende la rivincita lasciandosi alle spalle Arnaldo Sauro e Giovanni Morandini; nella categoria riservata a concorrenti sotto il 16 anni, il primo posto è di Mario Pezzo, secondo Romolo Pezzo e terzo Andrea Valbusa. L’importante è partecipare; ai corsi di allenamento sono presenti 46 avanguardisti e 30 giovani italiane (con sottane o calzoni non è possibile riferire) autentiche apripista di una più marcata presenza negli anni successivi. Gli sport invernali prendono uno slancio tale che le Ferrovie dello Stato concedono sconti del 50% (individuali) e addirittura del 70% per comitive di almeno 15 persone. Per i Campionati giovani fascisti, il 13 febbraio partono per Asiago Romolo Pezzo, Solideo Scandola, Vittorio Gandini, Leone Benedetti, Giovanni Brutti, Gianni Scandola, Andrea Valbusa, Enrico Morandini, Mario Pezzo, Bruno Zambelli ed altri. Se nelle categorie avanguardisti dai 16 ai 18 anni si rimedia un buon 16º posto su 75 squadre, in quella sotto i 16 anni i giovanotti di Bosco Chiesanuova conquistano una brillante affermazione salendo addirittura sul podio grazie ad un fantastico 3º posto (su 160 pattuglie) merito di Gianni Scandola, Andrea Valbusa, Enrico Morandini, Danilo Vinco e Ugo Leso. A Bosco Chiesanuova e in Lessinia perdura un buon innevamento e la strada da Griez a Tracchi viene tenuta aperta; in marzo – come sovente accade – le avverse condizioni meteorologiche non permettono, nonostante due rinvii, l’effettuazione delle gare per studenti medi e per universitari. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1934 · 1935 Emergono a Bosco Chiesanuova i primi campioni; dopo il fondo cresce la discesa I nizia una stagione che prelude all’inizo delle operazioni militari in Abissinia volute dal regime fascita per dare un “impero” all’Italia. La retorica del momento tocca situazioni assai discutibili come il cambiamento della denominazione del rifugio Cantore, a Tracchi, in “colonia Dux”, preludio di altri successivi cambiamenti. Le condizioni invernali sono buone: la neve copre le “alte spalle” della Lessinia, ma non Bosco Chiesanuova che durante le vacanze natalizie vede la Giovane Montagna di Verona “accantonata” a Valdiporro e i giovani fascisti di Mantova radunati a Tracchi per un allenamento di 15 giorni. Anche il Cesare Battisti di Verona organizza una scuola di sci diretta dall’esperto capitano degli Alpini Antonio Uberti mentre migliaia di sciatori domenicali transitano da Bosco Chiesanuova per raggiungere il Malera, il Tomba, Bocca di Selva, Camporotondo, lo Sparavieri sollecitati dall’ampia pubblicità sui giornali per i suoi “ampissimi campi sciatori” e per il relativo collegamento automobilistico promosso dall’Azienda di cura e di soggiorno. La neve cade proprio nel giorno dell’Epifania e per più giorni consecutivi così si torna a parlare di gare non tanto per l’organizzazione dell’apparato sportivo, ma di quello del partito fascista. Con buona pace dello Sci Club Generale Zamboni. Assumono così grande rilevanza il Campionato provinciale dei giovani fascisti indetto per il 13 gennaio a Tracchi (fondo e discesa) e poi, dal 13 al 20 dello stesso mese gli allenamenti collegiali, pure a Tracchi, in vista delle successive gare interregionali di Asiago, dove Bosco Chiesanuova giunge quinto dopo Vicenza, Belluno, Udine e Bolzano, ed infine di quelle nazionali a Ortisei. Festa gioconda, gare entusiasmanti, risultati tecnici soddisfacenti, ecco una sintesi dei Campionati provinciali disputati con lunga partecipazione. Nelle gare di fondo l’arrivo di Remo Pezzo è salutato da calorosi applausi; la classifica risulta la seguente: 1) Pezzo Remo (Bosco Chiesanuova) in 33’50”; 2) Scandola Giovanni (Bosco Chiesanuova) in 34’30”; 3) Rollo Pietro (Bosco Chiesanuova) in 34’52”; 4) Fiorentini Serafino (Bosco Chiesanuova) in 35’08”; 5) Fiorentini Luigi (Roverè) in 40’30”. Nella gara di discesa, sul percorso Monte Tomba-Camporotondo, affermazione del Serafino Fiorentini. (Archivio Serafino Fiorentini) 61 Il lungo volo delle Aquile “cittadino” Gianni Conterno. I giovani di Bosco Chiesanuova ottengono il secondo posto con Ardicio Pezzo e il quarto con Danilo Vinco. Il 18 gennaio si registra una bassa temperatura: in città il termometro scende a -5 6, ma non manca calore alla “Festa della Neve” del 20 gennaio per prepararsi alla quale viene costruito nella valletta degli Stoppeli un rudimentale trampolino per il salto. L’iniziativa, per la seconda volta organizzata dal Gruppo Universitario Fascista, gode della partecipazione entusiastica di numerosissimi goliardi, studenti e altri ferventi appassionati dello sport della neve che hanno di persona potuto constatare quante bellezze riservi la Lessinia coperta di neve. Bosco Chiesanuova assiste alla sfilata di una colonna interminabile di autobus, di autovetture, di camion che trasportano sui campi da neve il “fiore della gioventù scaligera” per una grande e spensierata festa. I principianti non si allontanano molto da Tracchi, si muovono con ridicola prudenza e si fermano ogni volta che devono cambiare direzione; tuttalpiù ricorrono alla sempre utile “raspa”. Alcune gentili sciatrici si spostano con grazia ed agilità facendo sfoggio di veloci arresti che sventagliano nuvole bianche nell’aria (sic!). Vengono organizzate le gare per studenti e cittadini ma anche una competizione riservata ai giovani fascisti valligiani conclusasi con amarezza per i fondisti di Bosco Chiesanuova come può dimostrare la lettura di questa classifica: 1) Fiorentini Luigi (Roveré Veronese) in 37’23”; 2) Scandola Giovanni (Bosco Chiesanuova) in 39’15”; 3) Zambelli Arnaldo (Bosco Chiesanuova) in 41’40”; 4) Beccherle Giuseppe (Erbezzo) in 41’50”; 5) Zampieri Guglielmo (Erbezzo) in 42’33”; 6) Piccoli Alfredo (Erbezzo) in 43’10”; 7) Leso Antonio (Bosco Chiesanuova) in 43’30”; 8) Segala Giuseppe (Erbezzo) in 43’55”; 9) Pezzo Ernesto (Bosco Chiesanuova) in 44’15”; 10) Fiorentini Lucidio (Roverè Veronese) in 44’25”; 11) Morandini Igino (Bosco Chiesanuova) in 44’33”; 62 12) Rollo Pietro (Bosco Chiesanuova) in 45’; 13) Piccoli Dino (Erbezzo) in 45’ e 23”; 14) Scandola Pietro (Bosco Chiesanuova) in 50’5”; 15) Vinco Antonio (Bosco Chiesanuova) in 50’15”. Per la terza volta nel giro di 15 giorni i campi da neve sono teatro di entusiasmanti gare di sci. Bosco Chiesanuova e Tracchi radunano centinaia di giovani e giovanissimi che raccolgono il richiamo della neve, la gioia della montagna. Il 27 gennaio il campionato provinciale degli avanguardisti, variamente articolato, registra i seguenti risultati: Gara di fondo a pattuglie (3 km - dai 14 a 16 anni): 1) Bosco Chiesanuova “1921” (Brutti Danilo, Scala Renato, Benedetti Luigi, Vanti Achille) in 19’6”; 2) Bosco Chiesanuova “1919” (Brutti Giovanni, Morandini Aldo, Pezzo Palmiro, Brutti Dialma, Vanti Alfonso) in 21’15”; 3) Bosco Chiesanuova “1920” (Scala Perlino, Brutti Luigi, Zullo Amerigo, Leso Ermenegildo) in 23’43”. Gare di fondo a pattuglie (5 km - dai 16 ai 18 anni): 1) Bosco Chiesanuova Patt. 1 (Morandini Enrico, La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni Leso Ugo, Pezzo Romolo, Fiorentini Arnaldo) in 27’15”; 2) Bosco Chiesanuova Patt. 2 (Mazo Anselmo, Sauro Arnaldo, Pezzo Mario, Gandini Vittorio) in 31’. Le altre competizioni vedono Andrea Valbusa vincere il fondo per graduati, Mario Pezzo la discesa per avanguardisti (16-18 anni), Romolo Pezzo lo slalom. Seguono altre gare per i “brevetti del Dopolavoro”. A Bosco Chiesanuova viene annunciata la sistemazione dell’ex caserma degli Alpini, con una vasta opera di rinnovamento, per dare più aria e più luce alle camerate e in genere per una più sana e apprezzabile accoglienza degli ospiti. Il progetto è dell’ing. Boccoli, podestà di Bosco Chiesanuova; per reperire fondi vengono intanto aperte sottoscrizioni pubbliche. Tradizionale “Moto sciatoria” il 3 febbraio a Tracchi seguita il 10 dai “sociali” del GAO mentre a Prada di San Zeno di Montagna si svolge la 3ª “Coppa del Baldo” a pattuglie. C’è nebbia fitta e cade una neve fine fine; la formazione di San Zeno di Montagna meglio si adatta alle asperità del posto superando per soli tre secondi la pur pronosticata pattuglia di Bosco Chiesanuova formata dai suoi più forti fondisti quali Remo Pezzo, Gianni Scandola e Ardicio Pezzo. Bosco Chiesanuova tuttavia si consola con la vittoria sulle nevi di casa dei propri “balilla” che piazzano ai primi tre posti le loro squadre impegnate a Bocca di Selva in una gara di 2 km; Velo Veronese e Roverè saranno soltanto quinte e seste. Trasferta a Velo Veronese – è chiaro come si sono notevolmente allargati gli scenari dello sci veronese – il 17 febbraio per la disputa del “Trofeo Federale” vinto per il terzo anno consecutivo dai giovani di Bosco Chiesanuova così da vedersi assegnato il ricco premio. Così si commenta sui giornali: Peccato che alla competizione siano mancati i rappresentanti di San Zeno di Montagna che certa- Gruppo di sciatori nel “Vajo del Tasi” nel 1935. (Foto Antonio Leso Arch. Giuseppe Leso) 63 Il lungo volo delle Aquile mente i recenti vincitori della “Coppa del Baldo” avrebbero seriamente ostacolato il successo dei giovani rappresentanti del centro della Lessinia. Velo Veronese ad ogni modo si è comportato assai bene ed è stato degno contendente dei vittoriosi. I rappresentanti di Roverè Veronese e di San Mauro di Saline chiusi in partenza dal valore degli avversari si sono ben difesi ed hanno terminata la gara in buone condizioni. Individualmente ha colto la vittoria Giovanni Scandola che ha finalmente raggiunto il suo sogno battere il compaesano Remo Pezzo, da due anni campione provinciale di fondo. Ottime le prove di Amelio Corradi e di Brunelli Livio, i quali hanno ottenuto un tempo assai buono considerando anche che il percorso era dei più severi. La classifica individuale è la seguente: 1) Scandola Giovanni (Bosco Chiesanuova) in 45’6”; 2) Pezzo Remo (Bosco Chiesanuova) in 45’19”; 3) Corradi Amelio (Velo Veronese) in 46’16”; 4) Brunelli Livio (Velo Veronese) in 46’32”; 5) Fiorentini Serafino (Bosco Chiesanuova) in 47’15”; È il 1935 e Arrigo Valbusa e Franco De Silvestri muovono i primi passi sulla neve. (Foto Antonio Leso Arch. A. Valbusa) 6) Castagna Emilio (Velo Veronese) in 48’12”; 7) Massella Giovanni (Bosco Chiesanuova) in 48’15”; 8) Tinazzi Lino (Bosco Chiesanuova) in 50’54”; 9) Pezzo Ardicio (Bosco Chiesanuova) in 51’6”; 10) Zambelli Arnaldo (Bosco Chiesanuova) in 51’35”; 11) Bertoni Romeo (Velo Veronese) in 52’2”; 12) Sauro Arnaldo (Bosco Chiesanuova) in 52’53”; 13) Pozzerle Amelio (Velo Veronese) in 52’57”; 14) Bonomi Sergio in 54’5”; 15) Gaspari Emilio. La classifica valevole per la assegnazione del “Trofeo Federale” è risultata la seguente: 1) Facio Giovanile di Bosco Chiesanuova (Scandola, Pezzo, Fiorentini B.) in 2.17’33”; 2) Fascio Giovanile di Velo Veronese (Corradi, Brunelli, Castagna) in 2.20’51”; 3) Fascio Giovanile di Roverè (Bertoldi, Pomari, Gaspari G.) in 3.5’43”; 4) Fascio Giovanile di San Mauro di Saline (Dal Dosso, Bonomi, Pozzerle) in 4.10’24”. Una bella notizia giunge nello stesso mese di febbraio a Bosco Chiesanuova: il Governo riconosce la “bella dei Lessini” fra le località italiane che possono mantenere la qualifica di stazione di cura, soggiorno e turismo con evidente grande soddisfazione della gente locale. La legge è severa; la riconferma è avvenuta senza condizionamenti grazie ai tanti lavori di miglioramento portati avanti dall’Amministrazione comunale a capo del quale vi è, come già ricordato, l’ing. Giovanni Boccoli. L’Azienda di Soggiorno è presieduta invece dal comm. Ermanno Gemma. La stagione agonistica si conclude il 3 marzo con la gara di staffetta “Trofeo Federale” con trentasei squadre alla partenza. Ne riportiamo la cronaca da un giornale dell’epoca. In un vasto campo di 36 squadre concorrenti il Fascio Giovanile di Bosco Chiesanuova vince la “Coppa Federale” Si riflettono lassù sul granitico gruppo della Carega gli ultimi bagliori di una giornata vissuta intensamente, sulle nevi della Lessinia, da oltre una centuria di sciatori impegnati per la conquista della “Coppa Federale” messa in palio dal Comando federale dei fasci giovanili di combattimento. I canti della Patria e quelli della Rivoluzione si espandono nelle vallate che a poco a poco vanno facendosi silenziose. Sono le ultime esplosioni di en- 64 La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni Gara dei Brocchi in località Tracchi, anno 1934. (Foto Antonio Leso Arch. Fulvio Pezzo) tusiasmo dei gareggianti che, finita la competizione, partono da Tracchi e si avviano, su capacissimi autobus, alla volta di Bosco Chiesanuova ove, in una sala del Municipio, la premiazione coronerà nel più degno dei modi la più bella, la più riuscita, la più combattuta gara sciatoria scaligera dell’annata sportiva invernale 1934-1935. E, ad onor del vero, non possiamo esimerci dal dire che l’odierna disputa della gara a staffette ha ottenuto un brillante successo. Brillante, poiché assai numerose sono state le squadre concorrenti, poiché i risultati tecnici conseguiti ci dicono con quanta fede e con quanta passione le varie organizzazioni e le varie associazioni sportive della nostra città e della provincia abbiano saputo dare impulso e vita ad uno sport che fino a pochi anni or sono non era che un paffuto bambino appena sbocciato alla vita. Ed assai bene ha fatto il Comando federale dei Fasci giovanili di combattimento a concludere per quest’annata la sua intensa attività degli sports invernali con una manifestazione che chiamando a raccolta, senza distinzione di categorie – dal minuscolo balilla all’anziano dopolavorista – coloro i quali allo sport sciatorio hanno rivolto la loro passione agonistica, ha potuto dimostrarci la possibilità dei nostri campioni, il cammino ancora da percorrere per far si che in un prossimo domani anche Verona possa affiancare il suo vessillo accanto a quello delle città che vantano i più bei campioni nazionali dello sport della neve. E la città scaligera non mancherà di raggiungere la meta poiché i campioni ci sono sebbene ancora grezzi e poco abituati alle competizioni poi- ché non manca soprattutto la fede e la passione degli organizzatori e dei preposti alle organizzazioni giovanili. Un plauso spetta quindi al Comando federale dei Fasci giovanili, plauso che ci sgorga sincero del cuore come sincero e sentito è il nostro augurio che la meta da raggiungere possa essere presto una bella realtà così come la bramano il gerarca federale dott. Frediani, il dinamico Comandante in il centurione Polettini e l’addetto allo sport sciatorio ing. Pietro Nigri. Vincitori e vinti Il Fascio giovanile di Bosco Chiesanuova con un terzetto di autentici assi – Pezzo Remo, Scandola Giovanni e Pezzo Ardicio – si è aggiudicato per il primo anno la bella “Coppa Federale”. L’ha vinta in virtù del valore indiscutibilmente superiore dei suoi tarchiati atleti che, attraverso un percorso non scevro di difficoltà hanno saputo mettere in luce doti di forma e stile non comuni. Il fascio giovanile della Lessinia ha vinto in modo netto staccando di 12 minuti il forte trio di Velo Veronese che ha avuto campo di dimostrare la buona forma di Brunelli, Corradi e Bonomi tre sciatori in possesso di fiato e di buona scuola pur difettando un po’ nello stile di discesa. Degne di nota e di rilievo le prove fornite dalle rappresentanze dei Fasci Giovanili di Roverè Veronese e di San Zeno di Montagna piazzatesi rispettivamente al 4º e 5º posto della classifica generale. Entrambe le 65 Il lungo volo delle Aquile squadre hanno lottato generosamente e se il distacco dai vincitori può sembrare netto torna a loro addebito la poca conoscenza del percorso. giù per l’invitante discesa, si dispongono per la partenza che è fissata sullo spiazzo antistante il rifugio di Tracchi. Una menzione speciale spetta al Gruppo Alpino Operaio di Verona che ha presentato alla partenza un forte numero di squadre, che con la prima di esse si è piazzato al 7º posto, vincendo la bella coppa offerta dal concittadino Gerardi. Il percorso, modificato per le condizioni atmosferiche è il seguente: Tracchi - Casara Rolli - Malga Branchetto, bivio della strada di Camporotondo e discesa per la valletta a Tracchi. I cambi delle frazioni avverranno tutti a Tracchi. L’annuncio interessa il pubblico che si ripromette di assistere ad arrivi quanto mai emozionanti. Il Dopolavoro della Cassa di Risparmio – che per interessamento del suo Presidente cav. uff. Scalorbi ha validamente cooperato alla organizzazione della manifestazione – ha pure fornito con il terzetto Zigliotto, Rimini e Vinco una fra le più belle prove. Sfortunato nella prima frazione dove Zigliotto ha lamentato degli inconvenienti agli sci, nella seconda e nella terza ha recuperato molti posti e sotto l’azione tenace e volonterosa di Rimini e Vinco, parecchi avversari sono stati sormontati e lasciati alle spalle. Meravigliose le gare dei giovanissimi di Velo Veronese e dei minuscoli balilla (tutti dodicenni) di Bosco Chiesanuova. Il Fascio giovanile di Cerea che per la prima volta faceva scendere sul terreno dell’aperta tenzone, i suoi sciatori si è meritato il plauso del comandante Cent. Polettini, sia per aver condotto a termine la dura prova sia per aver dato l’esempio ai fasci della pianura e per aver dimostrato che quando non manchi la buona volntà gli ostacoli possono essere superati con disinvoltura con pretto spirito fascista. Sfortunato lo Sci Club Verona, costretto al ritiro per incidente. L’organizzazione è stata impeccabile anche se all’ultimo momento per le condizioni atmosferiche sfavorevoli (per tutta la mattina ha spirato un vento fortissimo) il percorso dovette essere completamente mutato. Il servizio di cronometraggio, assai complesso, è stato assolto con la consueta competente bravura dei Sigg. Roghi, Bianchini e Antoniazzi ai quali spetta una parte del merito per la brillante riuscita. 66 Il primo frazionista della squadra di Velo Veronese – sorteggiata ad aprire la gara – è pronto per la partenza. Mancano pochi secondi. I suoi occhi brillano. All’abbassarsi della bandierina – operazione che il Segretario Federale compirà personalmente per tutti i partecipanti – Mario Brunelli scatta via come una freccia. In un baleno è a fondo valle, svolta a destra e scompare. Le partenze si susseguono di 30 in 30 secondi. Ogni concorrente riceve la sua messe abbondante di applausi. Remo Pezzo suscita un senso di ammirazione piroettando giù per la china con l’abituale sua andatura acrobatica. Si inganna l’attesa con qualche esibizione fuori programma. Scivolano qua e là sciatori più o meno esperti. Qualche capitombolo e qualche bel saggio di arresto improvviso e veloce. Ce ne forniscono due le eleganti sorelle Miriam e Bruna Adami che, a braccetto, dopo aver descritto sul tappeto bianco un fantasioso girigoro si… impennano con un perfetto arresto proprio dinanzi al tavolo della giuria. Un battimani caloroso e subito dopo dall’alto uno squillo di tromba. Il primo arrivo è in vista. È infatti Brunelli che si precipita come un dannato dall’alto e che giunto al traguardo con rapidità passa il gettone di cambio al compagno di squadra. Subito dopo ecco Remo Pezzo che partito diciassettesimo ha già guadagnato alla sua squadra tempo prezioso. Si intuisce fin d’ora che la vittoria non sfuggirà al Fascio Giovanile di Bosco Chiesanuova. A poco a poco giungono gli altri ed i cambi avvengono regolarmente. L’altra parte la riserviamo alla Giuria, che composta dai sigg. Cent. Luigi Polettini, rag. Virgilio Tommasi, ing. Pietro Nigri, cav. uff. Pompeo Scalorbi si è sobbarcata un non lieve lavoro, disimpegnato, in unione con gli ufficiali di gara Aristide Rimini, dott. Bernardo Dall’Ora, rag. Mario Bosi e dott. Carlo Vanzetti, con la massima scrupolosità e competenza. La gara continua interessante poiché tutti lottano con ardore. L’ultimo cambio avviene pure regolarmente mentre si è sicuri che la “Coppa Federale” passerà per il primo anno ad arricchire la cospicua raccolta dei premi del Fascio giovanile di Bosco Chiesanuova. Gli arrivi dei terzi frazionisti è salutato con calorosi applausi. La gara La premiazione Mancano pochi minuti a mezzo giorno, quando – dopo essere state passate in rassegna dal Segretario federale dott. Frediani e dopo che un prorompente “A Noi” ha fatto eco al saluto al Duce lanciato dal gerarca – le trentasei squadre, impazienti di lanciarsi Giuria e cronometristi si radunano quindi al Rifugio da dove dopo due ore di lungo e paziente lavoro unitamente a tutti i gareggianti e ai loro capi, si portano a Bosco Chiesanuova. Qui in un locale del Municipio ha luogo la premiazione. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni La vasta sala è brulicante. Tutti attendono impazienti la lettura delle classifiche. Si canta. Sboccia dai cuori di tutti l’inno di “Giovinezza”. È la giovinezza fascita di Benito Mussolini che saldamente unita esterna col canto la fede della sua passione e la gioventù, la più bella gioventù scaligera che fatto suo il motto “Mens sana in corpore sano” attende col canto più bello della Rivoluzione, il premio della sua fede sportiva. Ad un ordine tutto è silenzio. Il rituale saluto al Duce lanciato dal Cent. Polettini e seguito da un “A Noi” entusiasmante per vigore e maschia potenza. Il Comandante in seconda dei Fasci giovanili procede quindi alla lettura delle classifiche ed alla distribuzione dei premi, lettura e distribuzione che avvengono fra scroscianti applausi all’indirizzo dei premiati. A premiazione ultimata, mentre dagli occhi di tutti sfavilla la gioia per il premio conseguito, gli inni riprendono le canzoni della Patria, quelle della Rivoluzione si espandono ancora con intenso calore, mentre le ombre della sera, scese a coprire di un manto nero queste superbe candide vallate, non varranno a sminuire l’intensità della gioia e dell’entusiasmo che continueranno a vibrare anche quando risaliti sugli autobus gli ospiti domenicali del civettuolo centro della Lessinia, avranno lasciato alle spalle i campi delle loro prodezze sciatorie per rientrare alle loro sedi dove, freschi di mente e rinvigoriti nel corpo e nello spirito riprenderanno con lena maggiore le non men dure battaglie della vita. Le classifiche 1) Fascio Giovanile di Bosco Chiesanuova (Pezzo Remo, Scandola Giovanni, Pezzo Ardicio) in 1.35’36” e 1/5; 2) Fascio Giovanile di Velo Veronese (Brunelli Lino, Corradi Marco, Bonomi Sergio) in 1.47’19” e 2/5; 3) Fascio Giovanile di Bosco Chiesanuova (Massella Giovanni, Tinazzi Aldo, Sauro Giuliano) in 1.51’10” e 2/5; 4) Fascio Giovanile di Roverè Veronese (Fiorentini Luigi, Fiorentini Lucillo, Fiorentini Adolfo) in 1.52’23”; 5) Fascio Giovanile di San Zeno di Montagna (Quinternetto Alfonso, Consolini Umberto, Schena Bruno) in 1.53’25”; 6) Fascio Giovanile di Velo Veronese (Bonomi Guglielmo, Pozzerle Guglielmo, Bonomi Romeo) in 1.56’47” e 2-5; 7) Gruppo Alpino Operaio Verona (Salizzoni Pietro, Solati Nino, Bonesini Otello) in 1.58’18” e 4/5; 8) Comitato Opera Balilla di Velo Veronese (Pozzerle Guido, Gaspari Emilio, Ferrari Ampelio) in 2.0’7” e 4/5; 9) Gruppo Alpino Operaio, Verona (Albertini Enos, Carpeggiani Alceste, Nicrosini Nello) in 2.1’58”; 10) Gruppo Alpino “Cesare Battisti” di Verona (Prandini Cesare, Piccoli Dino, Ligozzi Rino) in 2.3’33” e 2-5; 11) Dopolavoro “Cassa di Risparmio” di Verona (Zigliotto Giulio, Vinco Mario, Rimini Bruno) in 2.6’57” e 4/5; 12) Fascio Giovanile “Randaccio” di Verona (Bronzet Mario, Cacciatori Carlo, Piccoli Riccardo) in 2.9’6” e 4-5; 13) Fascio Giovanile di Roverè Veronese (Marcelli Ottorino, Gaspari Guido, Bertoldi Gino) in 2.10’19” e 3-5; 14) Fascio Giovanile di San Zeno di Montagna (Prova Giovanni, Campagnari Carlo, Zanolli Ettore) in 2.10’41”; 15) Comitato Opera Balilla di Bosco Chiesanuova (Leso Ugo, Pezzo Romolo, Mazo Anselmo) in 2.12’2” e 2/5; 16) Comitato Opera Balilla di Roverè Veronese (Gaspari Marino, Fiorentini Bruno, Grossule Alfonso) in 2.12’8” e 3/5; 17) Dopolavoro “Giovane Montagna” Verona (Dussin Bruno, Chiaffoni Pietro, De Mori Alberto) in 2.14’11” e 2/5; 18) Gruppo Alpino “C. Battisti” (Adami Achille, Poiesi Angelo, Rinolfi Valentino) in 2.15.24”; 19) Fascio Giovanile San Mauro di Saline (Stefanelli Tranquillo, Dal Dosso Tolmino, Alberti Guglielmo) in 2.16’; 20) Gruppo Alpino Operaio di Verona (Bonavita Raul, Bastoni Mario, Banal Remo) in 2.19’49”; 21) Fascio Giovanile di San Mauro di Saline (Baltieri Rino, Dal Dosso Danilo, Bonomi Mario) in 2.21.41”; 22) Comitato Opera Balilla di Bosco Chiesanuova (Brutti Danilo, Fiorentini Cesare, Benedetti Luigi) in 2.33’ e 1/5; 23) Fascio Giovanile di San Mauro di Saline (Massalongo Aldo, Cocco Elia, Bonomi Giovanni) in 2.25’15” e 3/5; 24) Fascio Giovanile di Caprino Veronese (Pezzo Nello, Agosti Gino, Arcangeli Giuseppe) in 2.25’26” e 4/5; 25) Comitato Opera Balilla di San Zeno di Montagna (Lenotti Domenico, Schena Carlo, Gasopari Luigi) in 2.26’51” e 2/5. Per i concorrenti che hanno percorso nel minor tempo le rispettive frazioni: 1) Scandola Giovanni del Fascio Giovanile di Bosco Chiesanuova (2ª frazione) in 30’50”; 2) Pezzo Remo del Fascio Giovanile di Bosco Chiesanuova (1ª frazione) in 31’35”; 3) Pezzo Ardicio del Fascio Giovanile di Bosco Chiesanuova (3ª frazione) in 33’11”. 67 Il lungo volo delle Aquile Le classifiche speciali Per Fasci Giovanili: 1) Fascio Giovanile di Bosco Chiesanuova; 2) Fascio Giovanile di Velo Veronese; 3) Fascio Giovanile di Roverè; 4) Fascio Giovanile di San Zeno di Montagna; 5) Fascio Giovanile “Randaccio” di Verona; 6) Fascio Giovanile di San Mauro di Saline; 7) Fascio Giovanile di Caprino Veronese; 8) Fascio Giovanile di Cerea. Per Dopolavoro: 1) Gruppo Alpino Operaio Verona; 2) Gruppo Alpino “Cesare Battisti”; 3) Dopolavoro “Cassa Risparmio” di Verona; 68 4) Dopolavoro “Giovane Montagna” di Verona. Per i Comitati Opera Balilla: 1) Comitato Comunale di Velo Veronese; 2) Comitato Comunale di Bosco Chiesanuova; 3) Comitato Comunale di Roverè Veronese; 4) Comitato Comunale di San Zeno di Montagna. La stagione è proprio finita. Mentre il 10 marzo si inaugura a Verona la 39ª Fiera dell’Agricoltura sale alle colonie di Bosco Chiesanuova un altro gruppo di ragazzi: ora sono in 120 a godere dell’aria sana della stagione ancora invernale in Lessinia. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1935 · 1936 Folla di sciatori a Tracchi per la popolare festa della neve L a stagione invernale inizia mentre sono ancora in corso le operazioni di guerra contro l’Abissinia. Per questo intervento la Società delle Nazioni punisce l’Italia applicando le sanzioni economiche sin dal novembre del 1935; il regime fascista risponde, tra l’altro, con una plebiscitaria campagna di raccolta dell’oro e dell’argento. Dà l’esempio a Roma la regina Elena, dall’alto dell’Altare della Patria, consegnando la propria fede nuziale, poi è tutto un susseguirsi di pubbliche cerimonie sulle piazze italiane. A Bosco Chiesanuova la benedizione degli anelli “d’acciaio”, che sostituiscono quelli d’oro donati alla patria dalle spose e dalle madri, avviene con un retorico cerimoniale il 26 gennaio. Il 1º gennaio è già tempo di gare e Gianni Scandola ne approfitta per far suo il primo posto nel confronto tra giovani fascisti di Bosco Chiesanuova lasciandosi alle spalle Ardicio Pezzo e Fiorentini. Dopo un’ondata di scirocco, riprende nuovamente a nevicare e 15 cm bastano a rallegrare l’ambiente senza creare problemi ai grossi autobus che possono raggiungere Tracchi. I fondisti di Bosco Chiesanuova si sono adeguatamente preparati e il 5 gennaio trasformano il Campionato provinciale dei giovani fascisti in una autentica… gara sociale. Nella gara di fondo su 12 km, con partenza e arrivo a Camporotondo, vince nettamente Gianni Scandola «il robusto e tarchiato atleta di Bosco Chiesanuova» come riporta il cronista, che lascia a 6 minuti i più immediati inseguitori. Leggiamo attentamente la classifica: 1) Scandola Gianni in 51’57”; 2) Fiorentini Serafino in 58’20”; 3) Pezzo Ardicio in 58’30”; 4) Sauro Giuliano; 5) Leso Ugo; 6) Zambelli Armando; 7) Falzi Bruno; 8) Vinco Antonio; 9) Morandini Enrico; 10) Valbusa Andrea. Si svolge pure il campionato di discesa (controllata) dal Monte Tomba a Camporotondo con un dislivello di 200 metri. Serafino Fiorentini, “giovane audace”, coglie quel primo posto rincorso invano Enrico Morandini, nel 1939, sulle nevi della Val d’Aosta. (Archivio Enrico Morandini) 69 Il lungo volo delle Aquile nella mattinata come testimonia questo ordine d’arrivo: 1) Fiorentini Serafino in 1’22”; 2) Zambelli Angelo in 1’25” e 1/5; 3) Vinco Antonio in 1’25” e 4/5; 4) Mazo Anselmo; 5) Leso Antonio; 6) Beccherle Giorgio; 7) Schioppetto Mario (Verona); 8) Cacciatori Carlo (Verona); 9) Banali Remo (Verona); 10) Tinazzi Mario. Nella classifica a squadre Bosco Chiesanuova è primo davanti a Velo Veronese, San Mauro di Saline, Ferrara di Monte Baldo e ai cittadini del Cesare Battisti. A Verona gli sportivi attendono con trepida attesa l’esibizione del 14 gennaio al teatro Ristori di Primo Carnera, gigante pugile friulano che l’immaginario di quei tempi aveva circondato di grandi entusiasmi. All’avvenimento non saranno insensibili nemmeno i giovani di Bosco Chiesanuova (qualche anno più tardi Carnera stringerà amicizia con Gianni Scandola durante un raduno collettivo di azzurri a Roma presso il Littoriale) tanto è vero che dopo poche settimane viene aperta addirittura una “scuola di pugilato” così presentata sulla stampa: La scuola di pugilato dei Giovani Fascisti di Bosco Domenica alla presenza del comandante della Legione e delle autorità locali, è stata inaugurata la scuola di pugilato del fascio giovanile di Bosco Chiesanuova. Ebbe pure luogo la prima lezione alla quale parteciparono 20 allievi, lezione tenuta dall’addetto federale di pugilato Tavella il quale, dopo aver impartito le prime nozioni consistenti in esercizi ginnastici, tenne una esibizione pugilistica. Questa prima lezione è stata seguita con entusiasmo da tutti i giovani fascisti presenti che si sono ripromessi di frequentare assiduamente la scuola per degnamente competere con i camerati della provincia. Sulla continuità dell’iniziativa e sui successi dei pugili valligiani è stato difficile trovare adeguate informazioni. Gennaio è anche tempo di preparazione per le Olimpiadi invernali. Quelle del 1936 sono indette a Garmisch (Germania) e saranno inaugurate da 70 Hitler il 6 febbraio; l’Italia conquista una magnifica affermazione nella gara a pattuglie di fondo e tiro (cap. Silvestri, serg. Perenni, alpini Sertorelli e Scilligo) davanti a Finlandia e Svezia. Bosco Chiesanuova fa segnalare un costante aumento delle nascite e si precisa, con evidente orgoglio, che sono state 98 nel 1936 e ben 112 nel precedente 1935. A Plan di Val Gardena i giovani fascisti di Verona tengono il loro campo invernale. Tutti indossano un pesante maglione nero e sono perfettamente equipaggiati sino nei minimi particolari: agli sci si aggiungono anche i moschetti! Accanto ad una “centuria” di principianti sale anche un “plotone” di giovani sciatori di Bosco Chiesanuova, Velo Veronese ed Erbezzo per la preparazione in vista degli imminenti campionati nazionali. Durante il soggiorno vengono fatte delle prove agonistiche; nella prima sulla distanza di 13 km segna il miglior tempo Serafino Fiorentini davanti a Luigi Schena (San Zeno di M.), Giuseppe Segala (Erbezzo) e Gaetano Varalta (San Mauro S.); nella seconda prova il miglior tempo è quello di Giuliano Sauro. Oltre mille dopolavoristi celebrano l’annuale “Festa della Neve” il 19 febbraio a Tracchi. Viene notato e sottolineato l’aumento della presenza femminile: «Alcune erano ieri davanti ad una macchina da scrivere, in una aula scolastica, in un magazzino o in uno studio, ingranate nel ritmo affannoso del travaglio che fa pulsare la città dei traffici e delle officine, e domani vi ritorneranno, ma non vollero mancare oggi al richiamo della foresta della neve, festa della giovinezza, al richiamo della montagna». Cinque ricevono il “brevetto” di sciatrice dopolavorista, accanto a diversi sciatori cittadini, nella sala del Municipio di Bosco Chiesanuova raggiunta nel tardo pomeriggio mentre in alto scende la neve. Domenica 26 gennaio è densa di avvenimenti agonistici. A Tracchi si svolgono i “Campionati provinciali avanguardisti” organizzati dall’ONB che raccolgono alla partenza oltre 50 partecipanti; c’è molto La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni entusiasmo e spirito agonistico e, come era nelle previsioni, tutte le vittorie sono conquistate dai fondisti di casa. Dopo alcune prove, a causa delle cattive condizioni della neve e della pista le gare vengono opportunamente rinviate così che si hanno soltanto queste classifiche: Fondo 4 km avanguardisti (14-16 anni): 1) Brutti Danilo (Bosco Chiesanuova) in 24’6”; 2) Scardoni Francesco (Bosco Chiesanuova); 3) Fiorentini Cesare (Bosco Chiesanuova); 4) Vanti Achille (Bosco Chiesanuova); 5) Scala Giuseppe (Bosco Chiesanuova). Fondo 4 km per avanguardisti (16-18 anni): 1) Pezzo Romolo (Bosco Chiesanuova) in 20’35”; 2) Brutti Giovanni (Bosco Chiesanuova); 3) Morandini Aldo (Bosco Chiesanuova); 4) Fiorentini Bruno (Roverè); 5) Gaspari Marino (Roverè). Ora l’attesa più sentita è per la designazione di quanti formeranno la rappresentativa veronese in vista dei campionati nazionali avanguardisti di Asiago. Viene pure svolta una abbinata per balilla sui 3,5 km che si conclude con la vittoria di Gino Scardoni (Roverè) davanti a Ermete Pezzo (Bosco Chiesanuova) e Livio Aganetti (Roverè). Domenica 2 febbraio c’è molta nebbia così che la gara di marcia e tiro per circoli dopolavoristi viene rinviata e disputata in quella successiva. Per il fondo lo scenario preferito è sempre Tracchi, la gara di tiro viene disputata nel poligono attrezzato di Bosco Chiesanuova. Anche questa struttura, come il trampolino di Tracchi per le gare di salto, avrà un modestissimo utilizzo, per non dire del tutto nullo, a partire dal dopoguerra. Una bella affermazione ottengono gli atleti di Bosco Chiesanuova nei Campionati triveneti dei giovani fascisti svoltisi sulle nevi di Asiago il 16 febbraio. Riportiamo la corrispondenza dall’altopiano apparsa sul quotidiano «L’Arena» del giorno successivo. Era centro della imponente adunata il campionato dei Giovani fascisti dei Comandi federali delle Tre Venezie i quali convenuti con le loro rappresenta- tive compatte e disciplinate hanno dato vita ad indimenticabili prove sciatorie. Dalla classica staffetta parte principale e basilare dei campionati alle gare di discesa e di discesa obbligata, per l’intera giornata, i baldi atleti portanti i colori di Roma si sono contesi palmo a palmo la vittoria con uno spirito veramente commovente ed encomiabile. Come era prevedibile, sia per i nomi dei suoi componenti, noti anche in campo nazionale e preolimpionico quali Cunico e Rodighiero, la staffetta del Comando federale di Vicenza ha meritatamente vinto la prova più importante della manifestazione giovanile staccando di ben 5’ la forte squadra del comando federale di Belluno forte di atleti che per ragioni di residenza (Cortina d’Ampezzo) si trovano nella possibilità di una pratica pressocché… obbligatoria dello sci per parecchi mesi dell’anno. Vittoria e piazzamento prevedibili e meritati. Ma, senza dubbio, la squadra che oggi ha maggiormente impressionato e che è riuscita ad imporsi per tenacia, volontà è stata la balda staffetta del Comando federale di Verona. Staffetta che è riuscita a piazzarsi al terzo posto ed a precedere una avversaria formidabile quale quella bolzanina, anche se la sorte non le è stata troppo benigna. Tutti tre i frazionisti, infatti, sono stati provati dalla sfortuna. Da Pezzo che è giunto al cambio con un bastoncino spezzato a metà frazione, al meraviglioso Scandola che, partito come una freccia, doveva ritornare sui suoi passi per cambiare, esso pure, un bastoncino spezzato dopo circa cinquecento metri ed infine a Fiorentini che, nel cambio di un attacco guastato a pochi chilometri dal traguardo finale, perdeva secondi preziosi. Non intendiamo però con questo voler cercare la via per dire che con un po’ di fortuna gli scaligeri avrebbero potuto soffiare il secondo posto ai bellunesi. Che dire degli atleti veronesi? Tutto hanno dato lungo il percorso. Si sono battuti con l’energia dei venti anni nella lotta con un solo miraggio: piazzarsi onorevolmente e vi sono riusciti anche se le tre frazioni non erano del tutto confacenti alle loro possibilità. I valligiani scaligeri abituati su percorsi difficili dove le salite sono snervanti e più che la tecnica contano polmoni e garretti si sono trovati un po’ a disagio su di un percorso breve (sei chilometri per frazione) e con un dislivello massimo di 150 metri. Vogliamo quindi accumunare nello stesso plauso i generosi difensori scaligeri con un particolare segno di ammirazione per l’aitante Scandola Giovanni, atleta dalle mille risorse che non teme la fatica ma che questa ricerca con gioia per l’affermazione della sua squadra, dei colori della sua città. Il campione veronese è stato il miglior frazionista fra tutti i concorrenti dopo i nazionali Cunico e Rodighiero. Nella gara di discesa libera e obbligata i veronesi non potevano fare di più ma il loro buon piazza- 71 Il lungo volo delle Aquile mento sta a dimostrare che anche in questa specialità il Comando federale di Verona si è messo, con serietà di intenti, al lavoro. Gara “Staffette”: 1) Comando Federale Vicenza (Dal Sasso, Cunico Rodighiero) in 1.21’2” e 3/5; 2) Comando Federale Belluno (Cesco E., Cesco P., De Candido) in 1.27’ e 4/5; 3) Comando Federale Verona (Pezzo, Scandola, Fiorentini) in 1.42’55” e 2/5; 4) Bolzano (Mohr, Oberhofer, Scalet) in 1.47’19”; 5) Trento (Mazzurana, Zorzi, Port) in 1.52’23’ e 2/5. Gara “discesa libera”: 1) Thoeni Carlo (Bolzano) in 1’43”; 2) Perata Antonio (Gorizia) in 2’2”; 3) Dadiè Antonio (Belluno) in 2’3”; 4) Benetti Bernardo (Vicenza) in 2’5”; 5) Caneva Giovanni (Vicenza) in 2’8” e 4/5; 6) Appolloni Giovanni (Belluno) in 2’13” e 4/5; 7) Majoni Lino (Belluno) 2’17” e 2/5; 8) Lacedelli Alfonso (Belluno) in 2’13”; 9) Lorenzi Domenico (Vicenza) in 2’30” e 3/5; 10) Soldà Italo (Vicenza) in 2’21” e 3/5; 18) Schena Luigi (Verona) in 2’59” e 3/5; 30) Vinco Antonio (Verona). Partecipanti 49. Discesa obbligata: 1) Thoeni Carlo (Bolzano) in 1’26” e 3/10; 2) Majoni Lino (Belluno) in 1’43” e 5/10; 3) Schmalz Angelo (Bolzano) in 1’45” e 9/10; 4) Lacedelli Alfonso (Belluno) in 1’47”; 5) Appolloni Giovanni (Belluno) in 1’43” e 7/10; 6) Soldà Italo (Vicenza) in 1’51” e 2/10; 7) Lorenzi Domenico (Vicenza) in 1’58” e 2/10; 8) Rizzi Alfredo (Trento) 1’58” e 3/10; 9) Chiovato Gastone (Padova) in 2’2” e 4/10; 72 10) Pezzo Ardicio (Verona) in 2’2” e 5/10; 16) Scandola Giovanni (Verona) in 2’8”. Quattro sciatori veronesi risultano dipersi nella stessa sera del 16 febbraio a causa della neve e della nebbia mentre stavano rientrando da Podestaria. Gli escursionisti vengono ritrovati nella zona del Tomba a notte fonda dagli stessi proprietari della malga in cui si erano rifugiati. Tutto è bene quello che finisce bene, ma ciò non ha insegnato molto se episodi come questo si ripeteranno negli anni successivi. Ancora ad Asiago convergono gli avanguardisti per il loro “8º Campionato Italiano”, ma il 21 febbraio non segnerà se non modesti piazzamenti per le pattuglie veronesi impegnate nella marcia di regolarità di 4 km: nella categoria 16-18 anni finiranno al 30º posto su 104 classificate e 27º su 79 nella categoria 14-16 anni, 3 km. Qualcosa di meglio si ottiene, ma non troppo, a San Candido nelle successive gare per il “5º Campionato Nazionale Giovani Fascisti”: la pur collaudata staffetta Pezzo, Fiorentini, Scandola deve accontentarsi di un mediocre 16º posto nella gara 3x6 km vinta dagli aostani. Nella gara di discesa, vinta dall’altoatesino Carlo Thoeni, Ardicio Pezzo è 18º. In Abissinia, e sino all’inizio di maggio, si combatte ancora: pur nell’esaltazione generale, anche in Lessinia qualche mamma trepida e piange. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1936 · 1937 Ancora gare per gli atleti di Bosco B osco Chiesanuova continua a mantenersi in testa tra tutti i Comuni della provincia per la sua alta natalità; nel 1936 può vantare 106 nascite in paese. Viene largamente curata l’attività e la preparazione sportiva dei giovani «con assidua e costante vigilanza e fatto sentire l’entusiasmo alla contesa sportiva e il fascino dell’audacia». La neve tarda a venire e così i cacciatori di Bosco Chiesanuova non trovano difficoltà ad effettuare dei lanci di starne per il ripopolamento; si ammirano – come tradizione vuole – i fuochi dell’Epifania e … si aspetta. L’assenza di neve impedisce lo svolgimento del corso sci, apertura rimandata al 18 gennaio e nemmeno ad Asiago le cose vanno meglio se non è possibile svolgere il campionato dei giornalisti. Per avanguardisti, balilla, e giovani italiane di Verona le vacanze vengono trascorse al Lavazè, in Trentino. Finalmente il 17 arriva la nevicata: 20 cm in paese, 50 sui campi da neve; strade sgombre e ambienti aperti a Tracchi, è proprio ora di ricominciare! L’importanza di Bosco Chiesanuova come centro di sport invernali ottiene una nuova attestazione al congresso degli autotrasportatori “gran turismo” del 21 gennaio a San Remo: tra le linee approvate figura pure la Verona-Bosco Chiesanuova. Domenica 24 c’è animazione alla stazione di Porta Nuova dove si sono radunate due centurie di giovani fascisti in partenza per il campo di San Candido ed un plotone di specialisti per un allenamento di 15 giorni agli ordini dell’istruttore Lino Tinazzi, coadiuvato da Remo Pezzo, pure lui in veste di istruttore. Durante il corso viene effettuata la traversata San Candido-Dob- biaco-Cortina e ritorno, di ben 70 km, con una bella impresa di gruppo, mentre per il plotone specialisti il fine corso coincide con una gara a pattuglie più tiro. A fine mese Tracchi ospita le gare degli universitari, anche con carattere di selezione per i “triveneti” ad Asiago, che si concludono con la vittoria di Dante Weber nel fondo e di Cesare Largaiolli (più tardi pilota automobilista) nello slalom: nella stessa giornata scendono in pista gli avanguardisti di Bosco Chiesanuova per la selezione comunale. Nella gara di fondo 4 km, categoria oltre i 18 anni, si impone Danilo Vinco. Una settimana dopo il Gruppo C. Battisti organizza sempre a Tracchi il “Trofeo Battisti” per cittadini vinto dal ben conosciuto Enos Albertini del GAO. C’è aria di molla, tuttavia, forse a causa della guerra civile scoppiata in Spagna, si raccomanda così di «agire in profondità, di insistere nella propaganda agonistica e, ciò che importa, creare una scuola di sci diretta da veri maestri FISI che diffondano le nuove tecniche». Iniziativa che, come vedremo, non è poi tanto lontana. Il fervore agonistico di certo non manca a Bosco Chiesanuova che si prepara con cura ai Campionati provinciali dei giovani fascisti di fondo i quali registrano una rispettabile presenza di sessanta concorrenti e quelli di discesa con altri venti. L’avvenimento richiama sulle nevi addiritura il prefetto, il podestà di Verona, il federale, e tutte le autorità di Bosco Chiesanuova che salgono il 14 febbraio a Bocca di Selva. Nelle gare di fondo sugli 8 km Remo Pezzo si conferma campione di indubbia classe (Giovanni Scandola è assente perché 73 Il lungo volo delle Aquile ammalato) conquistando l’ennesima vittoria e lasciando alle spalle Giuliano Sauro, Sergio Bonomi (Velo Veronese), il fratello Romolo, Enrico Morandini e tanti altri avversari. Nella gara di discesa libera si impone un “cittadino” già conosciuto, il forte Gianni Conterno, ma subito dopo la classifica vede al secondo posto Giuliano Sauro e al terzo Remo Pezzo. L’era della specializzazione è ancora lontana. Il grande movimento nella stessa domenica si completa con i “sociali” del GAO nei quali due giovani emergenti quali Otello Bonesini e Antonio Solati riescono a superare il pronosticato Enos Albertini ed anche con la gara, a Podestaria, del dopolavoro Cassa di Risparmio vinta da Ferruccio Mazzocco davanti ad Aldo Barbesi e Luigi Valotto. La gara di Bocca di Selva è importante, oltre che per il titolo provinciale conquistato da Remo Pezzo, “un giovane che sa il fatto suo, ma che soprattutto più degli altri sa far tesoro di una generosità non comune”, (nell’anno precedente era Gianni Scandola il campione) anche per la composizione della squadra che deve tener alto il prestigio veronese di fronte ai 94 comandi d’Italia nei “nazionali” di Dobbiaco. I respondabili provinciali formano la rappresentativa con Remo Pezzo, Giuliano Sauro, Romeo Bonomi (fondo individuale e staffetta, con riserva Enrico Morandini) e con Gianni Conterno e Andrea Valbusa per la discesa. Della formazione farà poi parte pure Gianni Scandola. Largamente rimpianta l’11 febbraio la morte di Achille Forti, insigne naturalista e gran benefattore, che lascia al Comune di Verona, nominato erede universale, un patrimonio valutabile attorno a 15 milioni (di quei tempi!) destinato ad opere umanitarie e di decoro civico. Viene sepolto nel cimitero israelitico di Borgo Venezia; nel dicembre successivo gli viene dedicato il nuovo rifugio sorto ai piedi del Tomba. C’è chi muore e chi nasce: su «L’Arena» del 12 febbraio viene data notizia che «la casa di Vinco Serafino è stata allietata dalla nascita di un bel maschietto, Giorgio». 74 Sarà questo a diventare poi presidente dello Sci Club Bosco nei primi anni Sessanta. Anche gli avanguardisti hanno ad Asiago (che sia un località raccomandata?) il loro campionato nazionale. Nella gara a pattuglie Verona è 7ª; nella discesa obbligata (graduati oltre i 18 anni) il veronese P. Luigi Pomini è secondo dietro Giorgio Thoeni di Bolzano. Il 21 febbraio 3.000 dopolavoristi invadono in letizia Bosco Chiesanuova e Tracchi per l’annuale “Festa della neve”. Per l’occasione, oltre i rifugi di Tracchi e Podestaria, vengono aperti, come soluzioni di fortuna, le malghe di Bocca di Selva e di Camporotondo. Nella pittoresca giornata un altro successo, non agonistico, ma artistico della gente di Bosco Chiesanuova che con Giacomo Scandola conquista il primo premio nel concorso per statue di neve raffigurando una graziosa sciatrice. E viene il momento dei Campionati nazionali dei giovani fascisti in quel di Dobbiaco. Nella gara di fondo risultati mediocri di Gianni Scandola la cui partecipazione rimane incerta fino all’ultimo, ma che pure risulta primo dei veronesi nella 15 km alla quale sono presenti i più forti fondisti italiani come Jammaron, Bauer, Gaspard. Sfortunato Remo Pezzo che già alla partenza rompe una racchetta; sarà 38º. Rivincita nella gara di staffetta 3x5 km che raduna alla partenza qualcosa come 72 formazioni: Gianni, Giuliano e Remo ottengono l’11º posto di tutto riguardo. Scandola è stato un mastino, – viene scritto – Sauro è partito come un bolide, Pezzo è schizzato via come un capriolo. Peccato – afferma Gianni Scandola centellinando una limonata calda – peccato che il percorso sia stato sin troppo facile e nullo fosse il dislivello; se ci fossero state delle difficoltà ben superiori, dove fosse stato necessario mettere fuori i polmoni e i garretti avrebbero visto che sistemata. C’è ancora tempo per gare fuori e dentro casa mentre davanti allo schermo del Supercinema di Verona si fa la fila per assistere al grande film “San Francisco” con Clark Gable, Spencer Tracy e Jannette Mac Donald. Il 7 marzo al Brennero si corre La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni l’importante “Coppa del Duce” presenti due squadre veronesi, l’una con Remo Pezzo, Gianni Scandola, Giuliano Sauro e Sergio Bonomi di Velo Veronese; l’altra con Romolo Pezzo, Luigi Schena di San Zeno di Montagna, Enrico Morandini e Andrea Valbusa. Nella seconda categoria vincono i fondisti di Bosco Chiesanuova che al loro ritorno sono a lungo festeggiati. Il 18 marzo si recupera, a conclusione della stagione, la terza edizione del “Trofeo Federale” sospesa la domenica precedente per il mal tempo. Si tratta di una staffetta 3x6 km con partenza ed arrivo a bivio Branchetto, corsa su neve pesante soltanto da sette formazioni forse anche per il tempo piovigginoso. Questa la classifica: 1) Fascio Giovanile di Bosco Chiesanuova (1ª squadra: Scandola Giovanni, Sauro Giuliano, Pezzo Remo) in 1.45’1”; 2) Gruppo Alpino Operaio Verona, (1ª squadra) Albertini Enos, Albertini Orfeo, Bonesini Otello in 1.54’38” e 2/5; 3) Dopolavoro Bosco Chiesanuova (Mazo Lino, Massella Giovanni, Valbusa Andrea) in 1.57’53”; 4) Gruppo Alpino Operaio Verona (2ª squadra: Solati Antonio, Bastoni Mario, Pasetto Urano) in 1.59’5”; 5) Avanguardisti Bosco Chiesanuova (Leso Ugo, Brutti Danilo, Vinco Danilo) in 1.59’42”; 6) Fascio Giovanile Bosco Chiesanuova (2ª squadra: Morandini Enrico, Mazo Anselmo, Pezzo Romolo) in 2.11’49” e 2/5; 7) Giovane Montagna Verona (Delaini Luigi, De Mori Alberto, Baccini Luigi) in 3.37’20”. Iscritte squadre n. 7. Ecco la classifica individuale secondo i tempi segnati dai singoli gareggianti nelle rispettive frazioni: 1) Pezzo Remo (FGC di Bosco Chiesanuova - 3ª frazione); 2) Scandola Giovanni (FGC di Bosco Chiesanuova - 1ª frazione); 3) Massella Giovanni (Dopolavoro Bosco Chiesanuova - 2ª frazione). Subito dopo la conclusione della gara al Rifugio Cantore ha luogo la premiazione fatta dal capo dell’Ufficio sportivo della Federazione dott. Sancassani il quale dopo essersi compiaciuto con i gareggianti si è augurato che la quarta disputa della “Coppa Federale” possa nell’anno prossimo raccogliere un numero di gareggianti corrispondente al valore della manifestazione. Agonisticamente parlando la stagione è finita, ma non può essere dimenticato un episodio successo il 3 marzo in alta Lessinia durante una gita scolastica. Nel pomeriggio, al rientro dal Tomba, il giovane Mario Albertini del liceo veronese si staccava dalla comitiva perdendo ogni punto di riferimento. Giunta l’oscurità e dopo aver vagato per ore, altro non gli rimaneva che infilare l’ingresso di una malga e rimanervi per tutta la notte resistendo alla paura e al freddo, mentre i suoi amici organizzavano i soccorsi con la collaborazione delle autorità e della gente di Bosco Chiesanuova. Soltanto alla mattina, alle 6, viene ritrovato da Remo Pezzo, da diverse ore alla ricerca del malcapitato, grazie alla vista degli sci abbandonati fuori dalla malga. Si carica poi il giovane sulle spalle per portarlo sano e salvo verso Tracchi. Fu il primo di altri salvataggi che onoreranno la figura di questo campione, di questo autentico “samaritano delle nevi”. 75 La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1937 · 1938 Sorge sul Tomba il rifugio Forti per lo sviluppo di Bosco Chiesanuova invernale S e anche nello sci esiste il momento della maturità, questo – per Bosco Chiesanuova – viene nel corso della stagione invernale 1937-38 a seguito di alcune lungimiranti iniziative che le conferiscono veramente quei connotati di autentica stazione di sport invernali tranne, soltanto, i mezzi meccanici di risalita (che peraltro saranno installati nel dopoguerra) desiderati dal sempre maggior numero di sciatori. C’era ancora tanta spensieratezza ed ardore nella gioventù sebbene qualche nube, sottovalutata, si alzasse all’orizzonte come l’uscita dell’Italia dalla Società delle Nazioni (quella che oggi è l’ONU) voluta dal capo del governo fascista. È vigilia di Santa Lucia e un’abbondante nevicata copre gli alti rilievi; si comincia persino a gareggiare a livello nazionale con il fondo a Salice d’Ulzio e con la discesa sul Gran Sasso. In più l’ambiente veronese si prepara a un grande avvenimento. Lo sviluppo crescente degli sport invernali a Bosco Chiesanuova e nell’alta Lessinia richiede ormai delle serie basi in quota non potendo più adattarsi alle pur simpatiche soluzioni in malga. Così l’ing. Franco Poggi stende nel 1936 il progetto per un rifugio nell’area del Monte Tomba, appena sopra Bocca di Selva e Camporotondo su un terreno donato dal Cav. Giovanni MarRifugio “Forti” (“Monte Giovinezza”) sul Monte Tomba. (Foto Attilio Leso) 77 Il lungo volo delle Aquile chiori, che viene realizzato nel 1937 con una spesa di 50.000 lire. Altre 21.000 vennero spese nell’anno successivo per il suo ampliamento reso necessario dalla grande affluenza di sciatori. È composto da una sala per 60 coperti, cucina, ingresso e servizi al piano terreno, cisterna da 60 metri cubi d’acqua sotto; al primo piano tre camerette a due letti e due stanze da sei cuccette ciascuna. L’interno del rifugio, è ri- 78 scaldato con termosifoni. Una terrazza consente la vista del lago di Garda (Sirmione) sino alla Pianura Padana. Il rifugio viene subito intitolato ad Achille Forti, ma dal momento che l’insigne benefattore era ebreo, viene poi tramutato – come già era avvenuto per il Monte Tomba – in “Giovinezza”. È facile pensare che nessuno l’abbia mai chiamato così. L’inaugurazione avviene il 19 dicembre 1937 La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni alla presenza del Prefetto, del Questore, di altre autorità veronesi e di Bosco Chiesanuova e dello stesso presidente nazionale del CAI. L’avvenimento è così riportato da «L’Arena» del 20 dicembre: Il rifugio del CAI sul Tomba inaugurato ieri solennemente Il nuovo Rifugio sul Tomba ha avuto ieri solenne austera consacarazione. Ideatori, costruttori, attrez- zatori possono essere contenti della loro opera. La giornata serena ha portato ieri sui nostri Lessini coperti di un abbondante strato di neve, un’insolita nota di allegria. Numerosi sciatori, sin dalle prime ore del mattino, sono saliti a Bosco Chiesanuova poi a Tracchi, con autocorriere e di qui in lunghe file indiane verso la meta: il nuovo rifugio del CAI dedicato al compianto gr.uff. prof. Achille Forti, pioniere dell’alpinismo. Rifugio bellissimo posto quasi sulla cima del Monte Tomba a circa 1700 metri. Nella foto: Giuliano Sauro (Bosco), Pozzerle (Velo), Ugo Leso (Bosco), Gorbellari (Bosco), Romolo Pezzo (Bosco), Danilo Brutti (Bosco), Enrico Morandini (Bosco), Leone Mazo (Bosco), sono i giovani fascisti del 1938. (Arch. Beppino Leso) 79 Il lungo volo delle Aquile Già dalla sera di sabato S.E. Manaresi, S.E. il prefetto Vaccari alpino valoroso, l’on. Bonino Ispettore del P.N.F., il Segretario federale e il comm. Lorenzini erano saliti al Rifugio del Dopolavoro della Cassa di Risparmio in Podestaria ove il Presidente dell’ANA, il Capo della Provincia e il Federale sono stati ricevuti dal cav. uff. Scalorbi nella sua qualità anche di presidente provinciale dell’ANA. Il camerata Scalorbi ha voluto nel corso della serata, ricordare lo sviluppo e l’attività del Dopolavoro della Cassa di Risparmio attività della quale il maggiore impulso è dato dal presidente gr. uff. avv. Riccardo Galli. Ieri mattina il gruppo delle gerarchie unitamente a numerose personalità, è salito al rifugio, inaugurandolo. Si erano dati convegno alpini e sciatori per assistere alla cerimonia, che dato l’ambiente è riuscita suggestiva e toccante. Erano con le gerarchie già ricordate il cav. ing. Poggi, presidente della sezione del CAI di Verona che ha fatto gli onori di casa e al quale si deve l’organizzazione della manifestazione, il generale Di Giorgio in rappresentanza anche del Comandante designato d’ Armata, il generale Voghera, il questore, il colonello Grazioli dello Stato Maggiore della Divisione “Pasubio”, il Capo Manipolo Dall’Ora in rappresentanza del console Nannini, il maggiore Bersanetti dei RR.CC., l’avv. Fontana Segretario del G.U.F., il Commissario Prefettizio di Bosco Chiesanuova, Brutti, il Dr. Secco, e l’avv. Bisinelli dei Direttori della Federazione, il cav. Lonardoni in rappresentanza del Dopolavoro provinciale, il vice comandante federale della GIL Padovani, l’ing. Tomiolo, l’avv. Fusara, l’avv. Biasi, l’avv. Frisara, l’avv. Vecchini, il rag. Ruffoni, il cav. dr. Polettini, il cav. Balestreri direttore generale della Cassa di Risparmio di Verona e Vicenza, i rag. Bosi e Nicoletti, l’avv. Bertolini e Bellemo, nonché rappresentanze di varie associazioni come la “Cesare Battisti” con l’avv. Hokofler, il GAO e un manipolo di Giovani Fascisti di Bosco Chiesanuova con fanfara. Aveva preceduto le autorità monsignor Grazioli che avrebbe poi celebrato la Messa. Nella mattina chiara la folla degli sciatori ha fatto corona attorno al rifugio del quale anche recentemente abbiamo illustrata la magnifica attrezzatura. Dopo il rito dell’alza bandiera ed il “saluto” al Re e al Duce dato dall’on. Bonino, mons. Grazioli ha celebrato la Santa Messa, su di un altare improvvisato, posto nei pressi dell’ingresso al rifugio. Al termine della Santa Messa la fanfara dei Giovani Fascisti ha ritmato canzoni alpine cantate in coro dai presenti. Un senso di letizia piena ha invaso tutti nella chiarità fredda dell’ora. Durante e dopo la colazione consumata nel rifugio le cante alpine hanno echeggiato a lungo nostalgi- 80 che e pur guerriere. La costruzione solida del rifugio posta un po’ a valle in direzione di Camporotondo, si presta ottimamente per organizzare adunate, traguardi di gare e offre come un belvedere, la visione di un immenso panorama dell’altopiano della pianura e del lago di Garda. Al ritorno dopo una veloce discesa su Tracchi si è sostato a Bosco Chiesanuova in occasione del passaggio di S.E. Manaresi, comandante del Decimo: i “veci” e i “bocia” di Bosco, Erbezzo e di altri paesi vicini hanno voluto adunarsi ed ecco circa 200 “scarponi” inquadrati attendere la parola del Comandante. Siamo nella piazza del paese: ai lati del monumento ai Caduti, presso il quale sono raccolti gli alpini, si profilano sagomate nella neve alcune caratteristiche e tipiche figure di “veci”. L’on. Manaresi parla: egli ricorda le glorie e le tradizioni degli “scarponi” insistendo perché siano mantenute nelle famiglie, tramandate come cosa sacra, di padre in figlio. L’oratore infine ha voluto ricordare la provincia di Verona che è sempre tra le prime in manifestazioni di saldo cameratismo. S.E. Manaresi ha concluso con il saluto al Re e al Duce; gli alpini hanno deposto una corona di alloro al monumento ai Caduti per la Patria. La giornata si è chiusa così in una atmosfera di elevazione spirituale degna della montagna, grande suscitatrice di sane e rudi cose, amica fedele di chi l’ama. Ottima è stata sotto ogni punto di vista, l’organizzazione al rifugio che ha dovuto provvedere ad un eccezionale servizio dato il grande numero di partecipanti; apprezzata la collaborazione del conduttore, beninteso alpino in gamba e socio del CAI. Il rifugio andò distrutto negli anni della guerra (1944) per mano di gente di poco scrupolo che saccheggiò tutto quanto c’era di conveniente. Stessa sorte è toccata poi, sui “cordoni”, alla casermetta della Guardia di Finanza (che i Combattenti di Bosco Chiesanuova volevano traformare in rifugio) e i cui resti si possono osservare ancora oggi lungo la “Translessinia”, appena sopra Podestaria. Riepilogando, la situazione logistica all’apertura della stagione 1937-38 vede questa invidiabile situazione: 1. l’osteria-ristorante a Tracchi con annesse strutture d’emergenza; 2. la capiente e attrezzata colonia DUX, ex generale Cantore; 3. il nuovo ri- La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni fugio Forti ai piedi del Tomba; 4. la base di Podestaria ripristinata dal Dopolavoro della Cassa di Risparmio di Verona. Nelle intenzioni dei dirigenti d’allora era questo l’inizio di un progressivo movimento di espansione che avrebbe determinato nuovi impulsi e nuovi sviluppi degli sport invernali nella zona di Bosco Chiesanuova. Anche le strade sono curate e tenute aperte salvo bufere improvvise o di straordinaria intensità: evidentemente è l’inizio di un nuovo corso impedito soltanto dall’approssimarsi del sofferto conflitto mondiale. La crescita degli sport invernali si può desumere anche dall’organizzazione a Tracchi di una sciopoli esclusivamente, e severamente, tutta femminile a partire dal 26 dicembre e per 12 giorni consecutivi diretta dalla vice ispettrice, prof. Avalle. Quota di partecipazione Lire 200. Mentre sui monti Lessini si inaugura il rifugio Forti, sulle nevi montebaldine di San Zeno di Montagna viene effettuata l’eliminatoria locale (fondo e discesa) tra gli avanguardisti e viene in Italia come nuovo allenatore della squadra azzurra di discesa, l’austriaco Eberardo Kneissel. Durante le vacanze natalizie l’afflusso è notevole a Bosco Chiesanuova, a Tracchi, sui Lessini. Anticipando i tempi, emerge un problema ancora attuale, seppure limitato a qualche giornata particolare come San Stefano o l’ultima domenica di Carnevale, quale la “Circolazione sciatoria sui declivi dei Lessini”. Su «L’Arena» si legge così: Quando gli sciatori erano pochi la circolazione sulle piste era agevole ma ora che codesto sport si è sviluppato enormemente il correre giù per le chine nevose è spesso difficilissimo e pericoloso. Tale difficoltà e tale pericolo sono particolarmente evidenti sui nostri Lessini che vanno sempre più acquistando, per questo, fama di deteriore primato di gambe fratturate, di sci rotti e di scontri pericolosi che fanno tenere sospeso il respiro anche a chi li guarda da lontano. E tali primati non vanno certo attribuiti alle difficoltà delle piste giacché tanto il Tomba quanto la valletta delle “Lagrime” non presentano né passaggi obbligati fra alberi né dislivelli acrobatici, ma piuttosto alla mancanza assoluta del senso del pericolo nei frequentatori dei nostri campi. Non ho infatti mai visto in nessun luogo come lungo le piste del Tomba e della valletta delle Lagrime frotte di sciatori che se vanno in su pacifici, vi siano o non vi siano gare, senza la minima preoccupazione non dico di lasciare la pista almeno per metà libera, come si fa o per lo meno si cerca di fare da per tutto, ma di guardare un po’ in su per vedere che non capiti loro qualcuno addosso improvvisamente. All’altezza del rifugio Achille Forti, vicino a quel bellissimo palo che par che dica: “infilami” ci sono sulla pista quasi sempre dei signori che dopo mangiato sentono il bisogno di fare due passi e naturalmente per camminare meglio restano sulla pista di discesa! Costoro sono così convinti di non esporre né sé né altri al pericolo che si distolgono dalla loro amena passeggiata solo se proprio proprio non possono fingere di non aver sentito il consueto “pista!”. Il secondo tratto della discesa del Tomba è ormai ridotto ad una serie di montagne russe. Arrivati in fondo si vedono molti con gli sci rotti, altri con le tracce evidenti di tombole disastrose, ma nonostante vi siano tanti incidenti noi vediamo tutte le domeniche i soliti “schiappini” che fanno la discesa del Tomba ruzzolando spaventosamente ogni pochi metri e che arrivano in fondo con le ossa ammaccate ma soddisfatti perché credono che quello sia l’unico sistema per imparare! È certo che verrà il momento in cui si sentirà la necessità di prendere dei provvedimenti per insegnare agli sciatori ad occupare nelle salite i lati delle piste veloci. E poiché ormai è dimostrato che molti non riescono a vedere se una discesa sia o non sia adeguata alle loro forze sarebbe bene mettere dei segnali che indicassero le discese pericolose e senz’altro dei bei cartelloni con scritto: “limite per gli inesperti”! Questo fino ad ora si è usato nelle spiagge e nelle piscine perché è difficile scorgervi il pericolo, ma poiché ci sono di quelli che non lo vedono neppure quando è ben chiaro e lampante, sarà bene provvedere anche sui monti in modo da disciplinare costoro per assicurare l’incolumità degli altri. Ma i problemi dello sviluppo turistico non si fermano qui perché, dopo aver celebrato la “Giornata della Madre e del Fanciullo”, le autorità di Bosco Chiesanuova (Commissario prefettizio) assumono la quota di spesa necessaria per l’attuazione del progetto per la costruzione della strada Verona-Stallavena-Bosco Chiesanuova affidata al Consorzio tra il Comune di Verona, la Provincia e il Comune di Bosco Chiesanuova. Tutto questo avendo a cuore l’interesse di un territorio legittimamente riconosciuto, come abbiamo prima visto, stazione di “cura, soggiorno e turismo”. E di 81 Il lungo volo delle Aquile problemi Bosco Chiesanuova non manca se nella trafficata festività di Santo Stefano gli sciatori non possono raggiungere Tracchi per una bufera che ha accumulato la neve sulla strada impedendo il passaggio degli automezzi. È davvero un probema e già si pensa a qualcosa di grosso, di un mezzo meccanico per ovviare al disagio. Intanto si ricorre a spalatori a mano; ci pensa ora il nuovo Segretario Comunale rag. Gino Castellani. È cambiato anche il medico condotto che, suddividento i compiti con la popolazione di Cerro, è il dott. Giuseppe Vaona. La neve è abbondante e gli interessati al settore agonistico sono impegnati nella preparazione per i molto anticipati campionati nazionali per avanguardisti. Da Bosco Chiesanuova partono per Bormio: Danilo Brutti, Gianni Mazo, Remigio Pezzo, Stefano Tinazzi, Renato Scala e da San Zeno di Montagna il forte Adelino Bonafini. È soltanto l’inizio di gennaio e la formazione “Verona squadra B” altro non rimedia che un 19º posto sulle 104 staffette partecipanti; sfortunatissimo Renato Scala nello slalom che, dopo un fantastico 6º posto nella prima manche, viene costretto al ritiro nella seconda a causa di un irrimediabile incidente. Sarà poi 11º nella “libera”. La gente è tuttavia soddisfatta dalla comunicazione che “il raccolto del grano basterà” in risposta alle sanzioni economiche imposte dalla Lega delle Nazioni. È la vittoria di quella che comunemente era citata come “la battaglia del grano”. Domenica 9 gennaio nevica in città, cadute e tubi rotti sono all’ordine del giorno, ma tutto questo serve a galvanizzare gli sciatori “cittadini” attesi in Lessinia per il loro tradizionale incontro annuale. Così «L’Arena» del 10 gennaio: I campi nevosi dei Lessini sono stati ieri invasi dalla schiera irrequieta e festante dei dopolavoristi invitati alla disputa dei brevetti di sciatore organizzata con la consueta cura e perizia dal Dopolavoro provinciale. Non era ieri la giornata dei campioni non v’erano le esibizioni degli assi. Si cimentavano invece i nuovi, 82 i giovani, le reclute che forse non diverranno mai campioni ma che ieri tenendo alto il guiderdone del loro Dopolavoro, si sono battuti con impegno e con volonterosità per giungere al traguardo nel tempo limite stabilito dal regolamento. I brevettanti superano l’ottantina (precisamente 76 uomini e 6 donne) e di questi solamente 21 (tutti uomini) non sono riusciti a toccare il traguardo d’arrivo. A Camporotondo ed a Bocca di Selva insolita festosa animazione ha caratterizzato la giornata nonostante il cielo abbia voluto tenere contrariamente ai giorni passati il broncio gettando giù a raffiche il nevischio e togliendo così al superbo quadro dei Lessini quella luminosità che li rende incantevoli. Quel che conta, ad ogni modo, è il pieno successo propagandistico che ha avuto la manifestazione alla quale, fatti oggetto della viva simpatia degli sciatori, hanno presenziato anche S.E. il Prefetto ed il Segretario Federale. S.E. il Prefetto ha anzi dato la partenza agli sciatori che causa le condizioni della neve non hanno potuto cimentarsi in un unico gruppo ma bensì essere suddivisi in tre plotoni che hanno lasciato la linea di partenza a dieci minuti di distanza l’uno d’altro. Il Federale ha invece dato il “via” alle sciatrici emule in combattività ed in spirito agonistico dei camerati. Le autorità si sono compiaciute con i dirigenti del Dopolavoro per la piena riuscita della manifestazione ed hanno rivolto parole di elogio ai concorrenti che nel quadro della competizione erano riusciti a dimostrare le loro buone doti e la loro ottima preparazione. Prefetto e Federale hanno poi sostato a lungo sui campi di neve che erano invasi dalla consueta folla di sciatori, ieri più numerosa che mai. Ecco i risultati tecnici della giornata: Sciatrici (6 km, partenti 6, arrivate 6): 1) De Silvestri Dina (Dopolavoro GAO) in 23’43”; 2) Lonardoni Riccarda (Dopolavoro Verona) in 24’; 3) Dolci Maria (Dopolavoro C. Battisti) in 31’56”; 4) Toninelli Giulia (Dopolavoro C. Battisti); 5) Antolini Gianna (FRO); 6) Sterbani Angelina (Dopolavoro C. Battisti). Sciatori (8 km, partenti 76, arrivati 55): 1) Albertini Enos (Dopolavoro GAO) in 29’59”; 2) Bonesini Otello (Dopolavoro GAO) in 30’17”; 3) Mantovani Enzo (Dopolavoro GAO) in 30’37”; 4) Cherubini Fabio (Dopolavoro Verona); 5) Solati Nino (Dopolavoro GAO); 6) Zanella Renato (Dopolavoro GAO); 7) Pasetto Urbano (Dopolavoro GAO); 8) Albertini Orfeo (Dopolavoro GAO); 9) Bolson Achille (Dopolavoro GAO); 10) Maragnoli Bruno (Dopolavoro GAO). La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni Hanno conseguito il brevetto di sciatore dopolavorista: Dop. GAO: Zanesi Altero, Tonioli Tiziano, Salizzoni Pietro; Bonente Raul; Franzoso Marcello, Bonesini Rino, Piccoli Carlo, Priante Mario, Cavalleri Dino, Fantato Beniamino – Dop. Assicurazione Cattolica: Mantovani Giuseppe, Dussin Bruno, Turrini Orfeo, Veronesi Giovanni, Ronca Vladimiro, Maggio G.B., Giannelli Alberto – Dop. Azienda Generale S.S.M.M.: Malesani Elia, Zanderigo G.B., Dolfin Federico, Padovani Luigi, Zuppini Angelo – Dop. Genio Militare Peschiera: Tomelleri Angelo, Gioco Carmelo, Michetti Giorgio, Suppi Pietro, Ambrosi Angelo – Dop. Enti Militari Verona: Verzé Bruno, Righetti Marino, Spinelli Luigi, Ruffo Augusto – Dop. Mondadori: Martini Teodoro, Martini Agostino, Benedetti Valenari Ennio, Bertoldo Giuseppe – Dop. Verona: Colognola Gian Franco, Oliboni Silvio – Dop. C. Battisti: Poiesi Angelo, Specchierla Antonio – Dop. FRO: Dall’Angelo Lorenzo, Adami Achille – Dop. Galtarossa: Rinolfi Valentino – Dop. Povegliano: Perina Giuseppe. Classifica per Dopolavoro: Coppa e diploma al Dop. GAO con 20 brevetti; diploma e targa al Dop. Assicurazione Cattolica con 7 brevetti; diploma e targa al Dop. Azienda Generale S.S.M.M.; coppa al Dopolavoro G.A. Cesare Battisti per il maggior numero di sciatrici brevettate (3). Diploma al Dop. GAO secondo classificato. Per i “tiratardi” della Lessinia incombe intanto la scadenza del 31 gennaio, termine per la presentazione della dichiarazione per l’“imposta celibi” dei nati nel 1912. Una scelta decisamente da rompicapo; magari, magari fare il passo con la Maria piuttosto che pagare la tassa! Dal 20 gennaio inizia al rifugio Forti un corso organizzato dallo Sci Verona, ma è meglio dire che ai piedi del Monte Tomba è nata una vera e propria “scuola di sci” voluta dalla sezione di Verona del CAI (le cui esigenze erano apparse non procastinabili già nell’inverno precedente) nell’intento di offrire ai soci la possibilità di frequentare dei corsi sci efficaci ed impeccabili. L’invito a partecipare è davvero caloroso come si legge su «L’Arena» del 2 febbraio: Una scuola di sci al rifugio Achille Forti Piero Mazzorana di Misurina, nota guida alpina e noto maestro di sci è ospite al Rifugio Achille Forti sul M. Tomba, dove svolge organica e sistematica scuola di sci, con corsi individuali e collettivi, in- detta dallo Sci di Verona del CAI L’abilità del maestro e il suo metodo efficace potranno, in breve ciclo di lezioni, dare quegli elementi indispensabili di tecnica che consentiranno poi al praticante un maggiore e più perfetto sviluppo. Già ne abbiamo visto tangibili risultati. La signorina Bonizzato con una sola lezione ne ha avuto abbastanza per riuscire prima assoluta nella gara di discesa e slalom. Vogliamo pertanto richiamare l’attenzione di tutti coloro che si appassionano dello sport sciistico, perché approfittino della propizia occasione. Bisogna sfatare la falsa convinzione che si possa sciare con mezzi autodidattici i quali non fanno che perpetuare e consolidare una serie infinita di errori. La scuola è assolutamente necessaria perché dà giusti ed esatti ammaestramenti che facilitano l’esercizio dello sci e lo possono portare alla perfezione. Senza gli elementi per lo meno essenziali di tecnica, uno per quanto si prepari non potrà avere quella regolarità di movimenti che sono indispensabili per poter affrontare qualsiasi itinerario e tutte le incognite della montagna. Non bisogna dimenticare che lo sci non deve esser considerato un semplice strumento di diletto, ma uno strumento per poter fare dell’alpinismo. Lo Sci Verona ha predisposto dei buoni per lezioni individuali (libere) o collettive con i quali gli interessati potranno prendere di volta in volta lezioni o continuate o saltuarie come meglio loro aggrada. Tali buoni sono in vendita presso la sede del CAI (Via S. Cosimo 6). Per informazioni e adesioni gli interessati possono rivolgersi pure a Bosco Chiesanuova presso il conduttore del rifugio stesso, il ben noto Mario Dalla Riva. Nella capitale della Lessinia, tutta l’attenzione è intanto rivolta a quel grande avvenimento annuale – autentica promozione per gli sport invernali – che da sempre è la “Festa della Neve” programmata per domenica 23 gennaio. Essa vuole significare il trasferimento di una folla di appassionati dalla pianura ai Monti Lessini per una giornata ricca di manifestazioni e competizioni. La cronaca mette il dito su un problema già evidente, ma improcastinabile come quello dell’urgenza di una nuova strada d’accesso alla neve. Su «L’Arena» di lunedì 24 gennaio 1938 già se ne scrive. 83 Il lungo volo delle Aquile La festa della neve ai Tracchi Bosco Chiesanuova che ormai da alcuni anni è abituata ad accogliere le masse dopolavoristiche per la gioconda celebrazione della Giornata della neve, ieri ha rinnovato in una luminosa giornata di sole, le calde accoglienze che la sua popolazione, abituata anche d’estate a continui contatti con i villeggianti, ha voluto offrire ai duemila dopolavoristi saliti dalla città e dalla parte bassa della provincia, appena liberatasi dalle nebbie per godere di una giornata di sano svago e temprare lo spirito nella emulazione. Un problema da risolvere Abbiamo detto duemila, ma se la disponibilità delle autocorriere fosse stata rispondente alla esigenze delle richieste, certamente almeno il numero doppio di sciatori o di aspiranti tali, avrebbe gremito le bianche pendici dei Lessini. Veramente non dobbiamo dare, che non è giusto, tutta la colpa alle autocorriere; vetture ce ne sono ed in abbondanza, ma non tutte per evidenti ragioni rispondono ai requisiti necessari per le macchine che possono effettuare su strada non eccessivamente agevole, il percoso montano. E di conseguenza viene sul tappeto il problema della strada, problema non nuovo, ma che ieri le autorità che hanno presenziato alla manifestazione hanno ripreso in esame per poter arrivre là più presto, a beneficio totale della ridente zona dei Lessini, ed in particolare del Comune che ne è il capoluogo, ad una conveniente soluzione. A dar valore alla riuscita manifestazione organizzata dal Dopolavoro provinciale che ha curato in modo encomiabile ogni particolare perché la giornata riuscisse sotto ogni rapporto gradevole, sono saliti ai Tracchi il Segretario Federale ed il Podestà di Verona ricevuti dall’Ispettore della IV Zona del Dopolavoro e dal Segretario del Fascio di Bosco Chiesanuova e salutati con vibranti acclamazioni al Duce dai dopolavoristi e dai reparti dei giovani fascisti che erano pure convenuti per la disputa dei loro campionati provinciali. A dar vivacità allla riunione ed incitamento ai concorrenti pensavano la fanfara dei giovani fascisti di Bosco Chiesanuova, il Gruppo musicale di Concamarise e, con il suo vocione stentoreo diffuso dall’alto parlante l’attrezzato carro sonoro del Dopolavoro provinciale. Dopo le corse in libertà, hanno avuto luogo le gare disputate da un insolito lotto di concorrenti, i quali sono partiti agli ordini del Federale che poi si è compiaciuto con i dirigenti del Dopolavoro e con i vincitori per la ottima organizzazione e per lo spirito agonistico che ha caratterizzato le diverse competizioni, di cui diamo sotto le classifiche. 84 Ultimate le gare il Federale nel pomeriggio sul piazzale del Rifugio Dux ha consegnato i premi ai giovani fascisti, al Dopolavoro ed ai dopolavoristi che si erano distinti. Ecco le classifiche delle diverse gare: Campionato provinciale di mezzofondo (14 km partenti 106) Categoria Valligiani: 1) Magnaboschi Giuseppe (Dopolavoro Ferroviario) in 53’23”; 2) Pezzo Remo (Dopolavoro Bosco Chiesanuova) in 53’43”; 3) Mombelli Francesco (Dopolavoro Ferroviario); 4) Massella Giovanni (Dopolavoro Bosco Chiesanuova); 5) Mazo Dario (Dopolavoro Bosco Chiesanuova); 6) Pezzo Giuseppe (Dopolavoro Bosco Chiesanuova); 7) Dalla Brea Alessio (Dopolavoro Velo Veronese); 8) Castagna Mario (Dopolavoro Velo Veronese). Categoria cittadini: 1) Pagani Luigi (Dopolavoro Ferroviario) in 1.6’6”; 2) Bonesini Otello (Dopolavoro GAO) in 1.8’31”; 3) Gaburro Attilio (Dopolavoro Ferroviario); 4) Albertini Enos, (Dopolavoro GAO); 5) Fabbri Fabio (Dopolavoro Ferroviario); 6) Buonavita Raul (Dopolavoro GAO); 7) Maragnoli Bruno (Dopolavoro GAO); 8) Zanesi Altero (Dopolavoro GAO); 9) Mantovani Enzo (Dopolavoro GAO); 10) Brouset Mario (Dopolavoro Ferroviario). Gara di discesa femminile (1.200 km – partenti 3): 1) Gudrun Hattiwich (Dopolavoro Verona) in 1’52”; 2) De Silvestri Tina (Dopolavoro Verona) in 2’10”; 3) Zecchini Sandra (Dopolavoro Verona) in 2’28”. Gara di discesa maschile (1200 km – partenti 47): 1) Demenego Gualtiero (Dopolavoro Ferroviario) in 58’; 2) Bonesini Otello (Dopolavoro GAO) in 1’00” e 2/5; 3) Pomini Luigi (Dopolavoro Verona); 4) Biondani Mario (Dopolavoro GAO); 5) Gettuli Gio Battista (Dopolavoro Genio Peschiera); 6) Bastoni Mario (Dopolavoro GAO); 7) Grigoli Luigi (Dopolavoro Verona). Classifica del raduno I Categoria: 1) Dopolavoro Rionale di Concamarise con punti 5688, coppa e diploma; 2) Dopolavoro di Villafranca, con punti 1456, coppa e diploma; La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 3) Dopolavoro di Nogara e Dopolavoro di Valeggio, con punti 1296. I primi classificati, nella “Coppa San Zeno di Montagna”, nell’ordine: Pezzo Remo, Scandola Giovanni, Pezzo Ardicio. Anno 1938. (Archivio Giovanni Scandola) II Categoria: 1) Dopolavoro Gruppo Alpino Operaio, con punti 4040; 2) Dopolavoro G.A. Cesare Battisti, con punti 2430; 3) Dopolavoro Assicurazione Cattolica, punti 1000. Classifica per Dopolavoro (in base al numero dei brevetti conseguiti): 1) Dopolavoro GAO con 20 brevetti; 2) Dopolavoro Assicurazione Cattolica con 10; 3) Dopolavoro Velo Veronese, Bosco Chiesanuova e Ferroviario con 5; 4) Dopolavoro Cesare Battisti, Genio Peschiera, Azienda Generale SSMM, Enti Militari, Illasi, con 3; 5) Dopolavoro San Zeno di Montagna, Galtrossa con 2; 6) Dopolavoro FRO, Mondadori, Povegliano con 1. Per quanto riguarda Bosco Chiesanuova, l’attenzione è particolarmente diretta verso il campionato provinciale dei giovani fascisti che intende ridisegnare la scala dei valori agonistici dopo l’arruolamento in Finanza di Giovanni Scandola e Ardicio Pezzo. Non c’e nulla da temere in una gara di fondo, corsa sulle piste di casa e così è stato. Sottolineate dagli squilli della fanfara di Bosco Chiesanuova, che farà la sua riapparizione nel dopoguerra, avvengono le affermazioni degli aquilotti locali che così concludono la gara: 1) Leso Ugo (Bosco Chiesanuova) in 1.2’49”; 2) Sauro Giuliano (Bosco Chiesanuova) in 1.4’6”; 3) Fiorentini Serafino (Bosco Chiesanuova) in 1.5’51” e 3/5; 4) Pezzo Romolo (Bosco Chiesanuova) in 1.6’5” e 2/5; 5) Morandini Enrico (Bosco Chiesanuova) in 1.9’5”; 6) Mazo Anselmo (Bosco Chiesanuova); 7) Pezzo Mario (Bosco Chiesanuova); 8) Lorenzi Bruno (Ferrara M.B.); 9) Sauro Arnaldo (Bosco Chiesanuova); 10) Segala Giuseppe (Erbezzo); 11) Tonini Mario (Ferrara M.B.); 12) Fiorentini Arnaldo (Bosco Chiesanuova); 13) Corradi Aurelio (Velo Veronese); 14) Marchesini Angelo (Ferrara M.B.); 15) Castagna Igino (Velo Veronese); 16) Corradi Erminio (Velo Veronese); 17) Valle Guglielmo (Velo Veronese); 18) Grobberio Aldo (Bosco Chiesanuova); 19) Fiorentini Cirillo (Roverè); 20) Bonomi Romeo (Velo Veronese); 21) Bonomi Balzamo (Velo Veronese); 22) Pozzerle Fortunato (Velo Veronese); 23) Zampieri Bruno (Erbezzo); 24) Ferrari Ampelio (Velo Veronese); 25) Adamoli Renzo (Ferrara M.B.); 26) Albi Olindo (Velo Veronese); 27) Brutti Giovanni (Bosco Chiesanuova); 28) Corradi Dionigio (Velo Veronese); 29) Zanipelli Aurelio (Ferrara M.B.); 30) Valle Demetrio (Velo Veronese). Classifica non valligiani: 1) Bonesini Guerrino (Corridoni); 2) Goattin Elso (Chiesa); 3) Goattin Elio (Chiesa); 4) Righetti Augusto (San Pietro Incariano). Classifica per comandi: 1) Bosco Chiesanuova in 3.12’46”; 2) Ferrara M.B. in 3.45’.49”; 3) Velo Veronese in 3.52’.12”; 4) Erbezzo in 4.3’37”; 5) Roverè Veronese in 4.21’28”. L’aviazione militare italiana realizza intanto la grande impresa chiamata dei “Soci Verdi”, la trasvolata atlantica di tre trimotori, entusiasmando l’opinione pubblica da un capo all’altro della nazione. 85 Il lungo volo delle Aquile Ugo Leso, ai Campionati Italiani Giovani Fascisti, svoltisi a Dobbiaco nel Gennaio del 1939. (Foto Galvani Arch. Beppino Leso) Il 26 gennaio l’ambiente veronese degli sport invernali viene sollecitato dalla duplice affermazione nei campionati italiani universitari del giovane Dante Weber e lo festeggiano particolarmente gli amici di Bosco Chiesanuova con i quali è solito allenarsi e gareggiare sulle piste di Tracchi. Per la propaganda fascista, i campionati del GUF (chiamati “Littoriali”) sono una ghiotta occasione e quindi largamente presentati nelle cronache giornalistiche ricolme di retorica, con toni enfatici e stile perentorio. Ad ogni buon conto Dante Weber trionfa sulla gara di fondo sui 18 km davanti al gardenese Senoner e al roveretano Marsili e poi anche nella combinata fondo-salto. Ritornato sulle nevi veronesi viene utilizzato pure come istruttore-allenatore nei corsi di Tracchi. Soltanto un mese dopo il tenente dott. Libero Vinco (di chiara ascendenza valligiana), ufficiale di carriera appartenente al 2º Regg. Artiglieria alpina di Merano, vince al Brennero, alla presenza del principe di Piemonte, la “Coppa del Duce” nella categoria ufficiali. Non sarebbe ritor- 86 nato qualche anno dopo dalla campagna di Russia, nel secondo conflitto mondiale: per il grande eroismo verrà concessa alla sua memoria la medaglia d’oro al valore militare. Allegria il 30 gennaio per i Campionati provinciali degli universitari e degli studenti. Alla mattina viene svolta la gara di fondo di 10 km con partenza da Camporotondo per il vajo delle Ortighe, Podestaria, Sparavieri, Tomba, vinta dal più giovane Enzo Mantovani (liceo classico) davanti all’universitario Pier Luigi Pomini; nel pomeriggio la gara di salto (ben 17 iscritti) ostacolata dal vento e dal nevischio finisce con la vittoria di Rizzardo Tombetti. Ma la giornata non può passare inosservata perché viene a segnare la bella prova fornita «fuori gara (era troppo giovane) dalla giovane Rosetta Brutti che, nella discesa obbligata per giovani fasciste, segnava il miglior tempo». Successivamente la ragazza di Bosco Chiesanuova non aveva difficoltà ad imporsi nettamente nella discesa libera davanti alle 14 concorrenti della categoria “giovani italiane”. L’avvenimento segna in pratica l’avvio dell’agonismo femminile veronese, e questo è uno dei primi passi, che acquista un particolare rilievo e una maggiore portata di quello che può far pensare il numero limitato delle concorrenti. Meritano così di essere riportate le classifiche: Discesa libera “giovani fasciste” (partenti 12): 1) Callegaro Marilena in 1’2” e 1/5; 2) Pomini A. Maria; 3) Bilio Laura; 4) Pacini Gioia; 5) Bonizzato Marisa. Discesa libera “giovani italiane” (partenti 14): 1) Brutti Rosetta (Bosco Chiesanuova) in 59”; 2) Ricci Ida; 3) Valcara Adriana; 4) Cevolotto Bona; 5) Rinaldi Luisa. Discesa obbligata “giovani fasciste” (partenti 9): 1) Bonizzato Marina in 46” e 1/5; 2) Callegaro Marilena; 3) Billo Laura; 4) Pomini A. Maria; 5) Zecchini Sandra. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni Si ritorna a Tracchi il 6 febbraio per i Campionati di sci per avanguardisti. Esplode il valligiano Danilo Brutti (fratello di Rosetta) che si aggiudica tutte tre le gare della sua categoria. Questi i risultati: I ludi degli avanguardisti sulle nevi dei Lessini Un brillante successo è stato ieri registrato dalla disputa dei campionati di sci degli avanguardisti organizzati a Tracchi di Bosco Chiesanuova a cura del Comando federale della Gioventù Italiana del Littorio di Verona. Le giovanissime Camicie Nere impegnate nella dura lotta contro il cronometro, in una serie di gare che richiedevano solidità di muscoli, sprezzo del rischio, sicurezza di condotta, si sono battute con alto spirito agonistico, con ammirevole ardore, con encomiabile impegno fornendo una dimostrazione di quale sia lo spirito ardimentoso che ogni anima le nuove generazioni cresciute nel clima del Littorio. Per le diverse gare e le diverse categorie il numero dei partecipanti ha confermato come l’attività sciatoria conquisti ogni giorno nuovi proseliti e tanto maggior valore hanno le prove di taluni concorrenti in quanto saranno essi che domani dovranno fornire le pattuglie di punta per le più ardue competizioni. I valligiani con Antonio Valbusa, ma più ancora con Brutti Danilo – che si è aggiudicato tutte e tre le gare della sua categoria – hanno fatto la parte del leone, ma i cittadini hanno tenuto alto il loro gagliardetto con il bravo Frignani che si è aggiudicato le due gare di discesa – e con Sperotti piazzatosi secondo nella discesa libera. Nel campionato si sono registrati risultati soddisfacenti che confermano come anche tra i giovanissimi Verona abbia degli elementi quanto mai promettenti. Le classifiche Gara di mezzofondo (3 km - Categoria nati nel 19231924 - partenti 13): 1) Valbusa Antonio (Erbezzo) in 21’53” e 4/5; 2) Zampieri Antonio (Erbezzo); 3) Grobberio Domenico (Bosco Chiesanuova); 4) Zampieri Tullio (Erbezzo); 5) Frignani G.A. (Verona); 6) Zampieri Dario (Erbezzo); 7) Fasani Gaetano (Erbezzo). Categoria nati nel 1921-1922 (partenti 44): 1) Brutti Danilo (Bosco Chiesanuova) in 15’46” e 2/5; 2) Leso Achille (Bosco Chiesanuova); 3) Fiorentini Cesare (Bosco Chiesanuova); 4) Leso Giuseppe (Bosco Chiesanuova); 5) Scala Renato (Bosco Chiesanuova); 6) Vanti Achille (Bosco Chiesanuova); 7) Mazo Giovanni (Bosco Chiesanuova); 8) Tinazzi Stefano (Bosco Chiesanuova); 9) Canteri Pierino (Bosco Chiesanuova); 10) Tinazzi Giovanni (Bosco Chiesanuova); 11) Sperotti Massimo (Verona); 12) Pasi Nello (Erbezzo); 13) Vinco Giuseppe (Bosco Chiesanuova); 14) Scandola Bruno (Bosco Chiesanuova); 15) Scardoni Domenico (Bosco Chiesanuova). Gara di discesa libera (Categoria nati nel 1923-1924 partenti 7): 1) Frignani G.B. (Verona) in 58”; 2) Grobberio Domenico (Bosco Chiesanuova); 3) Zampieri Antonio (Erbezzo); 4) Pacini Italo (Verona); 5) Zampieri Tullio (Erbezzo). Categoria nati nel 1921-1922 (partenti 28): 1) Brutti Danilo (Bosco Chiesanuova) in 48”; 2) Sperotti Massimo (Verona); 3) Fiorentini Cesare (Bosco Chiesanuova); 4) Pontoglio Vittorio (Verona); 5) Tinazzi Stefano (Bosco Chiesanuova); 6) Leso Achille (Bosco Chiesanuova); 7) Tinazzi Giovanni (Bosco Chiesanuova); 8) Scala Renato (Bosco Chiesanuova); 9) Canteri Piero (Bosco Chiesanuova); 10) Morgante Sergio (Verona); 11) Morandini Antonio (Erbezzo); 12) Carton V. Ugo (Verona); 13) De Mattias Giuseppe (Bosco Chiesanuova); 14) Castelli Arrigo (Bosco Chiesanuova); 15) Vanti Achille (Bosco Chiesanuova). Gara di discesa obbligatoria (Categoria nati nel 19231924 - partenti 3): 1) Frignani G.A. (Verona) in 35” e 2/3; 2) Palazzi Guglielmo (Bosco Chiesanuova); 3) Perini Italo (Bosco Chiesanuova). Categoria nati nel 1921-1922 (partenti 10): 1) Brutti Danilo (Bosco Chiesanuova) in 34”; 2) Fiorentini Cesare (Bosco Chiesanuova); 3) Sperotti Massimo (Verona); 4) Scala Renato (Bosco Chiesanuova); 5) Tinazzi Giovanni (Bosco Chiesanuova); 6) Canteri Pierino (Bosco Chiesanuova); 7) Leso Giuseppe (Bosco Chiesanuova); 8) Leso Achille (Bosco Chiesanuova); 9) Mazo Giovanni (Bosco Chiesanuova); 10) Carton V. Ugo (Verona). Ritornando ancora alle competizioni ricordiamo che il 13 febbraio sette fondisti di Bosco Chiesanuova sono presenti al campionato nazionale per pattuglie di dopolavoristi svoltosi ad Asiago e il 18 dello stesso 87 Il lungo volo delle Aquile mese quattro giovani fasciste veronesi, intensamente allenatesi sul Tomba – rifugio Forti – partecipano a Dobbiaco ai campionati nazionali di discesa libera vinti dall’abetonese Vittoria Ferrari. Modesti, evidentemente è un momento di transizione e di rinnovamento, i risultati – sempre a Dobbiaco – dei fondisti di Bosco Chiesanuova nei campionati dei giovani fascisti. La stagione si conclude all’inizio di marzo con le gare finali del “Corso propaganda sciatori valligiani”, che, assenti i 13 migliori inviati a Dobbiaco per le gare nazionali, danno i seguenti risultati: Fondo 9 km per giovani fascisti: 1) Sauro Arnaldo in 34’42”; 2) Pezzo Mario; 3) Beccherle Domenico; 4) Fiorentini Arnaldo; 5) Leso Enrico. 88 Fondo 9 km per avanguardisti: 1) Brutti Danilo in 33’53”; 2) Leso Achille; 3) Canteri Pierino; 4) Fiorentini Cesare; 5) Leso Giuseppe. Il corso è diretto da Remo Pezzo sotto gli auspici del comando Battaglione Verona del 6º Alpini con un preciso carattere premilitare. A questo punto non si può fare a meno di ricordare l’epica impresa di Ardicio Pezzo che l’11 giugno partecipa al “VI Trofeo Mezzalama” sui ghiacciai tra Cervino e Monte Rosa con l’unica pattuglia della Scuola alpina Guardia di Finanza ottenendo con i compagni m.llo Wuerich e fin. Mosele il 5º posto. La vittoria fu dell’AEM Milano che schierava tre autentici campioni quali Aristide, Severino Compagnoni e Silvio Confortola. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1938 · 1939 Il “Trofeo Mancini” di sci-alpinismo tra i monti Lessini e il Carega L’ Italia vive un momento storico di grande esaltazione; l’agonismo sportivo è largamente utilizzato dal partito fascista per una capillare sollecitazione della gioventù, anzi sono le stesse organizzazioni politiche a sostituirsi,come abbiamo già ricordato, a quelle istituzionalmente rivolte allo sviluppo e all’ordinamento sportivo. La neve giunge nel momento desiderato e abbondante (50 cm in paese e 70 a Tracchi) e le vacanze natalizie trasformano Bosco Chiesanuova in una grande stazione sciistica. Le strade sono aperte, così come i rifugi in quota, e la neve cadente suscita allegria negli ospiti e negli stessi valligiani. L’Azienda di Soggiorno comunica orgogliosa la presenza di 400 turisti provenienti da diverse parti dell’Italia settentrionale e centrale ed il passaggio, nel solo giorno di Capodanno, di dieci “torpedoni” e altre cinquanta autovetture. Nascono i primi problemi in ordine al traffico e al parcheggio dei mezzi così che il Podestà dirama ordini perentori: sistemazione fissa e ordinata in centro di pullman e vetture, divieto di scendere verso Verona dalle 14,30 alle 16,30 per non incrociare la corriera postale di linea in partenza dalla città alle 14.30. Qualche dato è eloquente per stabilire l’importanza raggiunta dalla “capitale” dei Lessini: alla fine del 1938 la popolazione presente è di 4.080 abitanti; la capacità ricettiva, dopo la classificazione degli “ambienti” fatta dal Comune, raggiunge la fantastica cifra di 4500 unità. Ritornando all’attività sportiva, si comincia il 1939 con la disputa – stranamente anticipata al 3 gennaio – dei “Campionati nazionali avanguardisti” sulle nevi di Bormio. La staffetta che scende in pista in difesa dei colori veronesi si classifica al 17º posto su un lotto di 105 formazioni. Della spedizione fanno parte Danilo Brutti, Achille Leso, Pierino Canteri, Renato Scala, Giovanni Mazo, Igino Pezzo e poi Adelino Bonafini di San Zeno di Montagna e Italo Piccoli di Erbezzo; vogliamo qui ricordare l’accompagnatore, il prof. Gherardo Cametti capo sezione Educazione Fisica che per lunghissimi anni sarà presente, e sino in età avanzata, alle manifestazioni sciistiche veronesi in veste di apprezzato cronometrista. Lo sci assume grande considerazione tra la gioventù di Bosco Chiesanuova e così viene aperto un apposito corso per gli iscritti alla GIL (Gioventù Italiana del Littorio, subentrata all’Opera Balilla) mettendo loro a disposizione le attrezzature fornite dal comando. Alla direzione del corso viene chiamato Giuliano Sauro. Non è tutto perché all’ inizio di gennaio 60 giovani fascisti appartenenti ai tre corsi premilitari di Bosco Chiesanuova inquadrati in reparti di formazione, effettuano una marcia alpina “con misure di sicurezza” superando forti dislivelli su neve fresca. L’infatuazione, peraltro finalizzata all’esaltazione dello spirito fascista, si completa con la salita notturna del Tomba, sci ai piedi, effettuata nella notte del 12 gennaio dal Prefetto e dal Federale (massima autorità politica provinciale) accompagnati da esperti sciatori di Bosco Chiesanuova. Pernottamento quindi nell’ospitale rifugio Forti. 89 Il lungo volo delle Aquile Ma finalmente arriva per gli atleti – e per tre domeniche consecutive – il momento di indossare il pettorale di gara per confrontarsi con le lancette dei cronometri. Era questo che interessava di più! Il 15 gennaio, con una giornata incerta, si svolgono a Tracchi i “Campionati provinciali per avanguardisti”, ma si svolge soltanto la gara di mezzofondo rinviando la discesa ad altro momento a causa delle cattive condizioni di neve (evidentemente non c’erano allora quei battipista meccanici del giorno d’oggi). Questi i risultati tra i 45 concorrenti: 1) Leso Achille (Bosco Chiesanuova) in 30’26”; 2) Tinazzi Giovanni (Bosco Chiesanuova) in 31’15”; 3) Mazo Giovanni (Bosco Chiesanuova) in 31’39”; 4) Bonafini Adelino (San Zeno di Montagna) in 32’21”; 5) Scandola Bruno (Bosco Chiesanuova) in 32’27”; 6) Piccoli Italo (Erbezzo); 7) Fiorentini Giulio (Bosco Chiesanuova); 8) Bonafini Carlo (San Zeno di Montagna); 9) Ruffo Alberto (San Zeno di Montagna); 10) Castellani A. (San Zeno di Montagna). Nella stessa giornata iniziano gli incontri amatoriali, tanto utili, per l’assegnazione dei brevetti di dopolavorista – sciatore; viene pure indetta una gara per fondisti “cittadini” con vittoria di Nino Solati del GAO su Otello Bonesini e una di discesa femminile vinta da Tina De Silvestri, del Gruppo C. Battisti, davanti a Bona Cevolotto. Grande risalto viene dato sulla stampa, col sostegno di un dettagliato disegno, sull’imminente inizio dei lavori per la realizzazione della strada “Stallavena-Cerro-Bosco Chiesanuova, arteria di gran turismo”. I lavori iniziati nel 1938 vengono interrotti a causa della guerra, ripresi nel 1949 e portati a termine nel 1955, anno in cui avviene l’inaugurazione. Come si vedrà, la stagione 1938-39 è anche quella che lancia sulle scene nazionali i due giovanotti di Bosco Chiesanuova arruolatisi nella prestigiosa Scuola alpina della Guardia di Finanza di Predazzo. Il 20 90 gennaio inizia una singolare competizione di sci di fondo, il “Palio delle Dolomiti” in 6 tappe attraverso l’Ampezzano e l’Alto Adige. La prima tappa impegna i concorrenti da Cortina a Misurina su un percorso reso pesante per le condizioni sciroccose della neve e per la lunga salita sino a passo Tre Croci: in tale contesto è Ardicio Pezzo ad esaltare i valori degli sportivi del proprio paese con un bellissimo 2º posto dietro a Roberto Schenk (Ass. Sport Alpe di Siusi) e davanti a Marco Colturi (valtellinese di Sondrio) e Quinto Scalet (Trentino). Nella seconda tappa da Misurina a Dobbiaco emerge il lombardo Viviani con Ardicio al 6º posto; si ripete Viviani nella terza tappa da Dobbiaco a Monguelfo, ma alle sue spalle riappare il longilineo finanziere di Bosco Chiesanuova; dalla quarta tappa (Monguelfo – Brunico) comincia la rabbiosa rimonta di quel Giacinto De Cassan che ritroveremo a Bosco Chiesanuova nel ’48 vincitore della granfondo per il titolo italiano, ma Ardicio non demorde e sotto una fitta nevicata, guadagna la 4ª posizione salendo al 2º posto in classifica generale alle spalle dell’imprendibile Viviani. Dopo le ultime due tappe di Val Badia e Ortisei (traguardo finale), il “Palio delle Dolomiti” viene conquistato da Viviani davanti a De Cassan; per Ardicio Pezzo un probante 5º posto. Si ritorna a Tracchi per le attività veronesi il 22 gennaio dove sono in programma gli attesi “Campionati dei giovani fascisti” presenti 115 concorrenti. C’è in palio la supremazia valligiana, così i fondisti di Bosco Chiesanuova non mancano di centrare ancora una volta il bersaglio. La gara di fondo, la più attesa, finisce con questa classifica: 1) Mazo Anselmo (Bosco Chiesanuova) in 1.6’27”; 2) Pezzo Romolo (Bosco Chiesanuova) in 1.8’31”; 3) Pozzerle Guido (Velo Veronese) in 1.10’17”; 4) Schena Carlo (San Zeno di Montagna); 5) Brutti Danilo (Bosco Chiesanuova); 6) Bonomi Galliano (Velo Veronese); 7) Segala Giuseppe (Erbezzo); 8) Bonesini Guerrino (Corridoi Verona); La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 9) Castellani Gaetano (San Zeno di M.); 10) Leso Giuseppe (Bosco Chiesanuova). Nella gara di discesa Bocca di Selva – Tracchi, Romolo Pezzo si classifica al secondo posto. Gli studenti veronesi del Liceo Maffei trascorrono beatamente la giornata del 25 gennaio guidati dal chiarissimo professor Avena godendo una bellissima esperienza; in città si registra la caduta della neve che crea le migliori condizioni psicologiche per l’adesione alla “Festa della Neve” di domenica 29, giocondo e tradizionale raduno sui Lessini ancora una volta con l’imponente presenza di oltre 3000 partecipanti. Di questa giornata importa di più ricordare come, a conclusione delle gare di campionato provinciale, venissero disputate con buon numero di partecipanti le gare di discesa femminile che mettono in luce l’emergente forte squadra delle ragazze di Bosco Chiesanuova. Nelle gare per la categoria giovani fasciste (quelle più avanti negli anni) non figurano concorrenti valligiane; in quella per le giovani italiane sì e con pieno successo. Questa la classifica: 1) Brutti Rosetta (Bosco Chiesanuova) in 1’23”; 2) Cometti Almachiara (Verona) in 1’51”; 3) Zagoli Orfea (Bosco Chiesanuova) in 2’12”; 4) Ricci Ida (Verona); 5) Beccherle Attilia (Bosco Chiesanuova); 6) Roi Lucia (Verona); 7) Ceschi Renata (Verona); 8) Castellani Vanda (Verona); 9) Bonardi Giuliana (Verona); 10) Mura Pia (Verona). Di Bosco Chiesanuova si classificano pure Beccherle Maria, Brutti Angelina e Brutti Elisa. Fuori età per le categorie giovanili, Remo Pezzo conferma le sue belle doti agonistiche approfittando della gara per dopolavoristi inserita – sempre il 29 gennaio – nell’ambito della Festa della neve sebbene correndo, eccezionalmente, per quello del GAO come ricordano le cronache: La vittoria assoluta è toccata al valligiano Remo Pezzo del Dopolavoro GAO, un dopolavorista che ha camminato veramente forte, spingendo partico- larmente in salita e compiendo con bella sicurezza la discesa tanto da realizzare il significativo tempo di 41’ e 30”. Egli ha vinto così la categoria valligiani, seguito da Fiorentini e Leso del Dopolavoro di Bosco Chiesanuova. Nella categoria pedemontani si sono classificati al primo posto assoluto, a pari merito, i due gaoini Zanesi e Brugnaccio che hanno compiuto una veloce gara. Nella classifica per Dopolavoro il GAO ha ottenuto una nuova vittoria; lo segue il Dop. Giovane Montagna e il Dop. Assicurazione Cattolica. Nella prova femminile ci sono state delle sorprese: la vittoria è toccata alla giovane Valcasa che ha superato di misura i tempi della Solati e della Lonardoni. Ecco la classifica della gara per il conseguimento dei brevetti di sciatore dopolavorista scelto: Categoria Valligiani: 1) Pezzo Remo (Dopolavoro GAO) in 41’30”; 2) Fiorentini Serafino (Dopolavoro Bosco Chiesanuova) in 41’33”; 3) Leso Ugo (Dopolavoro Bosco Chiesanuova) in 41’57”; 4) Mazo Anselmo (Dopolavoro Bosco Chiesanuova) in 42’03”; 5) Pezzo Romolo (Dopolavoro Bosco Chiesanuova) in 44’13”; 6) Mazo Lino (Dopolavoro Bosco Chiesanuova) in 44’35”; 7) Brutti Mario (Dopolavoro Galtarossa) 44’45”; 8) Brutti Ferruccio (Dopolavoro Galtarossa) in 44’55”, 9) Leso Giuseppe (Dopolavoro Bosco Chiesanuova) in 45’36”; 10) Falzi Otello (Dopolavoro Bosco Chiesanuova) in 45’57”; 11) Leso Giulio (Dopolavoro Bosco Chiesanuova) in 47’32”. Categoria Pedemontani: 1) Zanesi Altero e Brugnaccio Bruno (Dopolavoro GAO), nello stesso tempo di 46’14”; 3) Bonesini Otello (Dopolavoro GAO) in 46’50”; 4) Solati Nino (Dopolavoro GAO) in 47’47”; 5) Mantovani Enzo (Dopolavoro GAO) in 48’02”; 6) Mastini Giovanni (Dopolavoro Az. Galtarossa) in 48’15”; 7) Mezzetto Dante (Dopolavoro C. Battisti) in 49’10”; 8) Rinolfi Valentino (Dopolavoro Az. Galtarossa) 49’27”; 9) Deliberato Gastone (Dopolavoro Dipendenti Comunali) in 50’42”; 10) Tomelleri Angelo (Dopolavoro Genio Peschiera) in 50’46”. 91 Il lungo volo delle Aquile Gara femminile di discesa: 1) Valcasa Adriana (Dopolavoro Verona) in 1’42”; 2) Solati Elvira (Dopolavoro GAO) in 2’03”; 3) Lonardoni Riccarda (Dopolavoro Verona) in 2’09”; 4) Solati Gina (Dopolavoro GAO) in 2’11”; 5) Tommasi Tommasina (Dopolavoro Ferroviario) in 2’22”; 6) Cevolotto Bona (Dopolavoro Ferroviario); 7) Arduini Alma (Dopolavoro Villafranca); 8) Colombo Ada (Dopolavoro Ferroviario); 9) Soave Rosetta (Dopolavoro GAO); 10) Fratton Cesarina (Dopolavoro FRO). Gara maschile di discesa: 1) Manganotto Ermanno (Dopolavoro GAO) in 1’02”; 2) Bozzo Luigi (Dopolavoro Baracca) in 1’05”; 3) Bonavita Raoul (Dopolavoro GAO) in 1’33”; 4) Ronca Vladimiro (Dopolavoro Assicurazione Cattolica); 5) Zanesi Antenore (Dopolavoro GAO); 6) Antonini Attilio (Dopolavoro Battisti); 7) Bonazzi Camillo (Dopolavoro Banca Mutua); 8) Lonardi Dino (Dopolavoro Castel d’Azzano); 9) Rizzini Ignazio (Dopolavoro Villafranca); 10) Magrini Renato (Dopolavoro GAO). Il 10 febbraio muore Papa Achille Ratti, Pio X, da molti ricordato per la sua grande Un’immagine del “Trofeo Mancini”, svoltosi sul Monte Tomba, nel marzo del 1939. (Arch. Beppino Leso) 92 passione alpinistica che lo ha visto impegnarsi in vie di grande interesse sui colossi alpini. Domenica 14 sono previsti i “Campionati nazionali di fondo” per atleti di 2ª e 3ª categoria sulle piste di Asiago. Nella gara di staffetta – e non sarà l’unica volta – le Fiamme Gialle di Predazzo schierano Ardicio Pezzo al lancio e Gianni Scandola nella frazione conclusiva con in mezzo il valtellinese Angelo Pedrini e il carnico Andrea Wuerich. Vincono il bronzo alle spalle dell’Azienda Elettrica di Milano (Compagnoni, Confortola e C.) e della Milizia ferroviaria di Genova pure formata da grandi fondisti, come l’asiaghese Cristiano Rodeghiero, accendendo così l’entusiasmo dei compaesani di Bosco Chiesanuova. A Tracchi prosegue intanto l’attività provinciale con varie competizioni come la “Coppa Danzi”, gara sociale del GAO, del 26 febbraio con vittoria, tra nebbia e pioggia gelata, di Nino Solati; con la gara degli universitari e degli studenti medi il 5 marzo e la gara sociale del Dopolavoro Cassa di Risparmio nei dintorni della loro sede invernale, la famosa Podestaria. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni Nella granfondo (disputata su 44 km) dei “Campionati Italiani assoluti” svoltisi a Madesimo il finanziere Gianni Scandola – che per sua stessa ammissione è portato più per le gare brevi e veloci – sfiora il colpo grosso. Partito con il pettorale numero 1 rimane in testa sino agli ultimi chilometri, poi stroncato dalla fatica viene superato dal vincitore Cristiano Rodighiero e dall’amico finanziere Giacinto De Cassan. Un terzo posto da non dimenticare. Mentre a Bosco Chiesanuova si riunisce il consiglio dell’Azienda di Soggiorno (presieduta dal comm. Ermanno Gemma), allargato al Podestà locale, per l’esame della stagione e per l’approvazione dei bilanci, l’ambiente sportivo è fortemente sollecitato già da alcune settimane per l’avvicinarsi di un grande, nuovo e stupendo avvenimento sportivo sulla neve a carattere, si direbbe oggi, di sci-alpinismo agonistico. Ci si riferisce al “Trofeo Mancini” indetto dallo Sci CAI Verona diretto da Gino Priarolo e dal Gruppo universitari fascisti sotto gli auspici della FISI di Verona, in programma il 12 marzo 1939 su un itinerario tra Monti Lessini (rifugio Monte Tomba) e Piccole Dolomiti (rifugio Revolto) della lunghezza di 25 km con 1000 m di dislivello. Il trofeo, offerto dal Prefetto di Verona Vaccari, consiste in un pregevole bronzo rappresentante uno sciatore in piena corsa, quasi librato a similitudine dell’aquila che lo segue in attitudini di volo, ed è dedicato alla memoria del giovane Muzio Mancini caduto a Catalogna, nella guerra civile di Spagna, il 21 dicembre del 1938. La formula della pattuglia dei tre componenti verrà ripresa nel 1958 dalla FISI di Verona ed entusiasticamente riproposta dal Gruppo C. Battisti e dal GAO come sci alpinistica “Trofeo Val d’Illasi” che si svolse con grosso impegno per 27 edizioni, di cui una come campionato italiano della specialità. Alla partenza e ai controlli i concorrenti vengono sottoposti a visita medica ed il giudizio è insindacabile; sono ammessi tutti i mezzi adesivi per gli sci (comprese le pelli di foca) e ciascuna pattuglia è obbligata a tenere una corda di sicurezza; inoltre nei tratti difficili la pattuglia deve procedere in cordata una volta levati gli sci. Il 12 marzo, dunque, dodici pattuglie confluiscono all’ufficio gare di Tracchi per avviarsi successivamente alla partenza fissata al rifugio ai piedi del Tomba. Si accende una battaglia vivace che ha, tra l’altro, il merito di portare i concorrenti in zone fino allora poco conosciute e scarsamente frequentate d’inverno, valorizzando il transito e il collegamento tra gli alti Lessini e il Carega ed è anche assai dura tanto da costringere al ritiro due squadre. Dieci pattuglie portano a termine la competizione che vede la vittoria della “Compagnia Monti Lessini” (altro cambiamento di denominazione!) di Bosco Chiesanuova in ore 2.34’27” composta da Remo Pezzo, Serafino Fiorentini e Giuliano Sauro dopo una lotta accesa con gli esperti cittadini dello Sci Verona (Tormene, Mazzorana e Mazo). Al 3º posto la seconda formazione di Bosco Chiesanuova (Lino Corbellari, Achille Leso e Giuseppe Leso) che corrono con la denominazione di GIL Bosco Chiesanuova, al 4º la GIL di Velo Veronese poi il GAO, il Battisti, il Tregnago, la Giovane Montagna, il Battisti II e Velo Veronese II. La consegna del “Trofeo Mancini” avviene successivamente in città con una pubblica cerimonia alla quale è invitato il colonello Lombardi, comandante della Scuola militare di alpinismo di Aosta che tiene nell’occasione una applaudita relazione sugli Alpini. E a propostio delle penne nere, la stagione vede nello stesso 12 marzo, l’affermazione (seconda consecutiva) del veronese ten. Libero Vinco, del 2º Reg. Art. Montagna, sulle nevi del passo del Brennero nella competizione riservata ai reparti delle forze armate e delle organizzazioni fasciste del territorio del IV Corpo d’Armata, presente il suo comandante, il Duca di Pistoia. Ma la notizia più bella giunge a Bosco Chiesanuova la sera di San Giuseppe (19 marzo) dall’altopiano trentino di Lavazè dove si era svolta la terza prova del “Circuito nazionale di fondo” per atleti di 2ª e 3ª categoria FISI valida per l’aggiudicazione del “Trofeo Guardia di Finanza”. La 93 Il lungo volo delle Aquile gara sui 18 km si conclude con la vittoria di Andrea Wuerich (54’32”) davanti a Angelo Pedrini (56’37”) e a Gianni Scandola (56’44”). Con questo piazzamento il forte fondista di contrada Valbusa realizza il sogno di conquistare, avendo conseguito il miglior punteggio nelle tre prove previste, 94 l’ambito “Trofeo Guardia di Finanza” aprendosi così un avvenire che doveva portarlo alla maglia azzurra. La soddisfazione dei valligiani di Bosco Chiesanuova è completata con il 5º posto, nella stessa gara di Lavazè, di Ardicio Pezzo. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1939 · 1940 Venti di guerra non frenano lo sci. Bella traversata dell’Adamello F ischiano venti di guerra. La Germania ha invaso la Polonia: è l’inizio della II tragica Guerra Mondiale che apporterà lutti e distruzioni, particolarmente in Italia e in Europa. Sebbene mascherata da retoriche manifestazioni di piazza, la gente italiana teme per il futuro; per la gioventù, alla spensieratezza dell’agonismo sportivo, subentra la responsabilità e il dovere – spesso eroico – di difendere la Patria. Al 10 giugno 1940 non manca molto, anche sui campi di neve si avverte l’avvicinarsi del triste momento dell’entrata in guerra. La stagione 1939-40 sarà l’ultima a trascorrere in calma relativa. La fascetta a crociera lascerà il posto, al valoroso cappello con la “penna nera” come prima hanno fatto padri e nonni; qualcuno non tornerà più, ma non verrà dimenticato, come Achille Leso sicuro erede del grande fondismo di Bosco Chiesanuova al quale il CAI Lessinia dedicherà la propria “Scuola d’alpinismo”. Di questa stagione non è stato possibile ritrovare documentazione a livello provinciale. Non si possono però dimenticare due avvenimenti che hanno interessato i giovani di Bosco Chiesanuova, il primo di carattere sportivo e il secondo di natura alpinistico-premilitare. Sul finire della stagione ritorna il “Trofeo Mancini” per la sua seconda edizione tra Monti Lessini e Piccole Dolomiti secondo la formula delle pattuglie di tre componenti che alterna la competizione sciistica a momenti di traversata alpinistica, come già abbiamo accennato a proposito della prima edizione. Formula interessante e suggestiva che verrà ripresa negli anni ’50 dalla FISI veronese come “Trofeo Val d’Illasi”. Ben 19 sono le pattuglie partecipanti; il tepore della stagione avanzata rende difficili le condizioni della neve e per questo il terzetto di Bosco Chiesanuova, già indicato per la vittoria finale, è costretto al ritiro per la rottura degli sci e conseguente, frattura di una gamba, di Giuliano Sauro “Pito” al salto della strada. Remo Pezzo e Serafino Fiorentini, compagni di pattuglia, altro non possono che fermarsi ad assistere il ferito. Fin dall’inizio la parte alpinistica del percorso presenta notevoli difficoltà. Le squadre concorrenti l’effettuano tutte nel modo più encomiabile. In sostanza la gara ha un esito sportivo dei più brillanti e ad attestarne la difficoltà stanno i distacchi notevoli che si verificano nell’ordine di arrivo fra le squadre classificate. La squadra valdagnese, si dimostra veramente superiore e attrezzatissima alla fatica tanto da esser messa, anche per le future edizioni, fra le possibili concorrenti più temibili. L’assegnazione del trofeo ne premia l’ottimo comportamento. Ecco l’ordine di arrivo: 1) Dopolavoro Azienda Marzotto di Valdagno in 2.19’30”; 2) Sci Verona in 2.40’; 3) GIL di Erbezzo in 2.49’41”; 4) GIL di Velo Veronese in 2.55’20”; 5) Dopolavoro Provinciale Verona in 3.01’; 6) GIL di Bosco Chiesanuova in 3.14’16”; 7) Sci Trento Squadra B in 3.20’43”; 8) Sci Trento squadra A in 3.30’21”. 95 Il lungo volo delle Aquile Ardicio Pezzo alla sua ultima gara, il 23 febbraio del 1943. (Foto R. Goiorani Arch. famiglia Pezzo) Il secondo avvenimento è la traversata primaverile dell’Adamello del reparto alpino della GIL. Dal 4 al 6 aprile, 36 giovani della Lessinia, con larga presenza di quelli di Bosco Chiesanuova e di qualche cittadino, sono protagonisti di una impresa rilevante quale la traversata sci-alpinistica dell’Adamello voluta dalla GIL di Verona. Il reparto, militarmente equipaggiato, è comandato dal capo manipolo Nando Mamone, ma in realtà è guidato dai tenenti del 6º Alpini (ed esperti del CAI Verona) avv. Gino Biasi e dott. Mario Vinco e ha come caposquadra Giuliano Sauro. Al di là della retorica delle cronache, c’è da riconoscere un grosso risultato tecnico alpinistico, logistico e morale non fosse altro per l’avvicinamento al severo ambiente della montagna invernale riservato a pochi eletti. L’impresa porta i giovani da Termù al rifugio Garibaldi il primo giorno; con una lunga marcia alla cima dell’Adamello attraverso un largo giro sul ghiacciaio del Mandrone e sul Pian di neve (con venti di tormenta e temperature di -20) il secondo 96 giorno; dal rifugio ai Caduti dell’Adamello (Lobbia alta) e discesa verso il Tonale, attraverso il passo Paradiso, l’ultimo giorno, Meritano d’essere qui ricordati i protagonisti dell’esaltante impresa e particolarmente Achille Leso e Gianni Maso pochi anni dopo dichiarati dispersi nella terribile campagna di Russia: Ufficiali: Capo Manipolo Mamone Nando, Tenente Biasi Gino, Tenente Vinco Mario. Giovani fascisti: Caposquadra Sauro Giuliano, Albertini Mario, Benetti Attilio, Bertagnolli Luigino, Brutti Danilo, Campedelli Angelo, Campedelli Elio, Campedelli Giuseppe, Canteri Giuseppe, Ciresini Giacomo, Corbellari Lino, Corradi Arnaldo, Corradi Igino, Favari Igino, Leso Achille, Leso Ermenegildo, Leso Giuseppantonio, Leso Lino, Maraschini Augusto, Maso Giovanni, Nottegar Augusto, Pasi Giacomo, Pasi Nello, Perozeni Giuseppe, Perozeni Mario, Pezzo Ermenegildo, Piccoli Italo, Pozzerle Palmiro, Riva Cirillo, Scala Renato, Scandola Bruno, Segala Luigi, Tinazzi Faustino, Vinco Danilo, Vinco Gino, Zanini Aldo. La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni 1940 · 1941 Primo azzurro di Bosco Chiesanuova. Il “Gianni”’ ai Campionati Mondiali di Cortina È il primo inverno di guerra; pensando ai combattenti si raccolgono libri e si confezionano indumenti, specialmente di lana per quelli sui fronti della Grecia e della Russia. Vengono razionati i generi alimentari e la circolazione si fa precaria, il peggio tuttavia arriverà negli inverni successivi. L’enfasi del momento saluta i primi momentanei successi e gli eroismi dei soldati italiani gettati nella mischia mortale tutt’altro che dotati di mezzi adeguati. Sembra strano che mentre infuria la guerra possa esservi ancora chi pensa all’organizzazione delle attività sportive, ma è così e si afferma che “mentre l’intera Nazione segue con profonda ammirazione ed appassionato orgoglio le gesta eroiche dei propri figli, è doveroso, anzi indispensabile mantenere particolarmente vive tutte quelle iniziative che valgono a sempre meglio preparare la nostra gioventù ai duri cimenti della montagna”. Dopo le tristi battaglie sulle montagne tra Albania e Grecia si profila all’orizzonte l’ancor più tragica campagna di Russia. Si pensa dunque allo sci ed addirittura con interessanti intuizioni in linea con i progressi degli sport invernali. A Verona l’attività è basata ancora sullo sci di fondo che richiede nei concorrenti “doti di capacità fisica, di resistenza e di tenacia”. Si sottolinea però, negli ambienti sportivi, che per il futuro vengano curate anche sulla montagna veronese competizioni di slalom e di discesa; viene scoperto, in Lessinia, il costone del Castel Gaibana che “offrirebbe un percorso ideale per lo slalom gigante e darebbe vita a gare quanto mai suggestive mentre dalla vetta del Tomba non do- vrebbe essere disagevole tracciare piste di discesa, complete ed interessanti, verso il vajo dell’Anguilla”. Queste considerazioni, maturate nelle sedi e tra i soci di quei gruppi e associazioni che in città curano “sci e montagna” (Sci CAI, C. Battisti, GAO, GM ed altri), troveranno pratica attuazione, almeno per la prima ipotesi, dodici anni dopo quando verrà installata la seggiovia San Giorgio-Gaibana mentre per la seconda, pur avviata ad una sicura realizzazione all’inizio degli anni ’80, verranno frapposte difficoltà di ordine ambientale che impediranno l’utilizzo di ampi canaloni dal sicuro innevamento. A Bosco Chiesanuova, intanto, il 17 gennaio si salutano, con uno spensierato apposito rancio e distribuzione di sigarette, i 30 Achille Leso e Giovanni Maso in un’immagine degli anni 1939-40. Qualche anno dopo saranno ritenuti dispersi sul fronte russo. (Arch. Rino Leso) 97 Il lungo volo delle Aquile giovani della classe 1921 in partenza per il servizio militare, ma appena pochi giorni dopo giunge la notizia del primo caduto del paese, l’alpino Baldassare Vinco, in memoria del quale viene celebrato un solenne ufficio funebre nella chiesa parrocchiale. Sui giornali fanno intanto bella mostra di sé le attrici del cinema fotografate sulle nevi di Cervinia e di Cortina con lo scopo evidente di smorzare le preoccupazioni della gente. Anche gli universitari, come negli anni precedenti, danno vita ai primi di gennaio alla loro sciopoli di Plan di Val Gardena mentre le colleghe goliarde veronesi trionfano a Sappada in una rassegna triveneta con Camilla Cometti (prima in libera, seconda in slalom) e con Annamaria Pomini (quinta in slalom). Per gli avanguardisti, ancora fuori dei limiti per la chiamata alle armi, viene con il 15 gennaio l’atteso momento dei “Campionati nazionali” che vengono addirittura organizzati a Roccaraso (L’Aquila). La rappresentativa veronese ottiene un discreto 7º posto nella staffetta 3x3 km e due piazzamenti nei primi 35 su 162 partecipanti. Si comincia a gareggiare anche in Lessinia e domenica 12 gennaio il Monte Giovinezza (così è stato cambiato dalle autorità fasciste il nome di Monte Tomba) ospita le gare Courmayer 1942. Luisa Falzi e l’amica Albertina Proment. (Foto R. Goiorani Arch. Luisa Falzi) 98 femminili di zona organizzate dal fascio di Bosco Chiesanuova. Si distingue la giovane Maria Falzi che vince davanti a Giuditta Tinazzi, a Luisa Falzi e altre 15 concorrenti, numero altissimo che fa capire quanto le remore morali dei primi anni siano state del tutto superate e come lo sci di discesa acquisti sempre più proseliti sebbene manchino ancora gli impianti di risalita. Il 19 gennaio si ritorna al fondo con la disputa a Tracchi del “Campionato dei giovani fascisti” che per qualche concorrente, anche di Bosco Chiesanuova, sarà l’ultimo della loro vita, mancano i concorrenti di Velo Veronese. Questi i risultati: Fondo 12 km: 1) Leso Achille (Bosco Chiesanuova); 2) Leso Lino (Bosco Chiesanuova); 3) Maso Giovanni (Bosco Chiesanuova); 4) Canteri Pietro; 5) Scandola Bruno. Discesa: 1) Leso Achille (Bosco Chiesanuova); 2) Canteri Pietro (Bosco Chiesanuova); 3) Ciacetti Ugo (Baracca Verona); 4) Dusi Giovanni (Battisti Verona); 5) Dal Forno Aldo. La neve cade anche in città con i conseguenti disagi, ma alimenta la passione, almeno per chi ancora può sciare. Domenica 26 gennaio, di pomeriggio, sul Monte Giovinezza c’è il “Campionato provinciale femminile”, una ghiotta occasione per le sempre più forti ragazze di Bosco Chiesanuova che ottengono un strepitoso successo conquistando di fila i primi cinque posti di questa classifica: 1) Brutti Rosetta (Bosco Chiesanuova) in 1’16”; 2) Falzi Luisa (Bosco Chiesanuova) in 1’20”; 3) Tinazzi Giuditta (Bosco Chiesanuova) in 1.26”; 4) Falzi Maria (Bosco Chiesanuova); 5) Brutti Elisabetta (Bosco Chiesanuova); 6) Bernardi Vittoria (Verona); 7) Beccherle Maria (Bosco Chiesanuova); 8) Piccolboni Wally (Verona). Sul fronte provinciale c’è una viva attesa per la disputa di una grande staffetta sui Lessini nel ricordo della tragica fine del giovane sciatore Bepi Perina precipitato nel “buso del Valon” sul versante del Malera La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni (ora opportunamente recintato a cura del CAI Lessinia) il 3 marzo dell’anno prima. La Giovane Montagna, alla quale apparteneva il Perina, aveva già curato l’erezione di un cippo marmoreo sul luogo della disgrazia quando il Gruppo Alpinisti Villafranchesi, creato dal Perina stesso, mette in palio una grande coppa per una manifestazione sciistica da intitolarsi al caduto. L’organizzazione viene curata dallo Sci CAI Verona che ha pensato ad una formula abbastanza inusitata, quella della staffetta alpina. La prima frazione, di salita, viene tracciata da Tracchi al Tomba con 400 metri di dislivello; la seconda, in piano, dal Tomba alla croce del “Pirolin” e ritorno di circa 7 chilometri; la terza, di discesa, ancora dal Tomba sino a Tracchi su un tracciato di 4 km. Oltre che di altissimo significato morale e sportivo si tratta di una iniziativa veramente interessante e come tale viene accolta dai sodalizi veronesi che si presentano con elementi nuovi in sostituzione degli anziani che stanno combattendo sulle montagne innevate d’Albania. Pur con un frammischiamento di sigle e di combinamenti di squadre, 14 formazioni si presentano al via il mattino di domenica 2 febbraio nella zona prestabilita di Tracchi. Superata la linea della nebbia che sale dalla pianura, si presenta una bella e limpida giornata di sole impreziosita da un metro di ottima neve. Mancano, per vari motivi, le squadre dello Sci CAI Verona e del GUF, ma in compenso vi è la sorpresa di quella del 79º Regg. Fanteria al comando del tenente Perdonà che si classificherà al settimo posto. La partenza viene data piuttosto tardi per consentire l’arrivo delle autocorriere di sportivi e la gara si conclude poco dopo le 13 con l’arrivo di Serafino Fiorentini dell’ANA di Bosco Chiesanuova, solo in testa, lanciato dagli altri frazionisti Giuliano Sauro e Arnaldo Sauro. Purtroppo a causa di una banale irregolarità – per aver smarrito il “testimone” – la staffetta viene amaramente tolta dalla classifica che assume così questo volto: Renato Scala dal trampolino dei Tracchi nel gennaio del 1942. (Archivio Renato Scala) 1) GIL Verona III sq. (Leso G., Leso A., Mamone F.); 2) GIL Verona I sq. (Maso G., Albi A., Canteri P.); 3) GAO I sq. (Bonesini, Solati, Tormene); 4) C. Battisti (Ligozzi, Rinolfi, Carbognin); 5) ANA di Bosco Chiesanuova II sq. (Moretti, Massella G., Falzi L.). Chiude l’ordine d’arrivo la formazione della Giovane Montagna composta da Alberto De Mori, E. Banterle e P. Solaga. Tutta l’attenzione del mondo sportivo (quella della popolazione è rivolta ai bollettini di guerra e ai temibili primi bombardamenti sulle città) è ora concentrata su Cortina dove sta per iniziare un avvenimento di vasta risonanza. Infatti, per premiare lo sci italiano in continua ascesa in tutte le specialità, viene dato alla FISI l’ambito incarico di organizzare i “Campionati del mondo”; l’anno prima avrebbero dovuto svolgersi i Giochi olimpici ma la situazione era ormai così deteriorata a causa della guerra mondiale in atto, da impedirne l’effettuazione. A Cortina, alla cerimonia inaugurale del 1 febbraio 1941, le presenze delle squadre nazionali sono piuttosto limitate così da indurre la Federazione internazionale – e a guerra conclusa – alla declassazione di questi “mondiali” che peraltro consacrarono il notevole passo avanti degli azzurri italiani. Nel fondo non vengono i norvegesi, vi sono però i finlandesi e i neutrali svedesi (i più in forma di tutti) assieme ad altre rap- 99 Il lungo volo delle Aquile presentative europee tra le quali manca l’Austria incorporata nella Germania. È la grande occasione di Aristide Compagnoni che giunge inaspettatamente in testa al termine della prima frazione della gara di staffetta 4x10 km, gara nella quale l’Italia ottiene la medaglia di bronzo alle spalle di Finlandia e Svezia per merito, oltre che di Aristide anche di Severino Compagnoni, Jammaron e Gerardi. Altro terzo posto nella gara per pattuglie militari (Perenni, Achille Compagnoni, Celeste e Fanton) dopo Svezia e Germania. Agli sportivi di Bosco Chiesanuova e della Lessinia interessa di più il fatto che, per la prima volta nella storia dello sci veronese, uno di loro vesta la maglia azzurra e, per di più, esordendo in un “mondiale”. Questo figlio di Bosco Chiesanuova si chiama Gianni Scandola che si classifica al 37º posto su 94 concorrenti alla gara di fondo di 18 km davanti comunque ai connazionali Rizieri Rodeghiero, Gaspard, Tassotti, Mosele, Soldà. Questa la cronaca de «L’Arena» di giovedì 6 febbraio 1941: I Campionati Mondiali di Sci Lo svedese Dahlquist prevale nella gara di fondo. L’azzurro Compagnoni al 4º posto Cortina d’Ampezzo, 5 febbraio, altra giornata sportivamente appassionata è stata quella di oggi allo Stadio dello sci di Cortina d’Ampezzo. L’attesa dei numerosi sportivi accorsi ad assistere alla gara di fondo di 18 km con 94 concorrenti iscritti, è stata colma di fasi emozionanti per il succedersi degli atleti al traguardo con tempi eccezionali ed inaspettati. Lo svedese Dahlquist Alfred, ha trionfato oggi sulla centuria di fortissimi atleti impegnati in un confronto di forze e di audacia, a due minuti circa Kurikkala, il formidabile atleta su cui erano riposte le speranze dei finlandesi. Ciò che più ha rallegrato gli sportivi italiani è stato il piazzamento al quarto posto dell’azzurro Aristide Compagnoni. La straordinaria corsa dell’italiano non è soltanto una affermazione netta, ma è piuttosto una vittoria piena non solo sugli sciatori dell’Europa centro meridionale, ma soprattutto una vittoria sul poderoso nucleo degli sciatori nordici, superati dal nostro azzurro in questa appassionante gara. Compagnoni è a meno di tre minuti dal campionissimo svedere Dahlquist ed a soli 3 secondi dal fortissimo finlandese Kurikkala, partito favorito con Vaminem, Kartinem, Olkinuora e lo stesso Dahlquist. 100 La gara di Compagnoni, oltre a rappresentare una affermazione eccezionale del nostro sport invernale, è l’espressione eloquente della possibilità della nostra gente e della inarrestabile ascesa dell’Italia anche in questo importantissimo settore sportivo. Gerardi con una corsa generosa si è piazzato all’11º posto in classifica generale. Se non si tiene conto degli specialisti nordici il nostro campione è stato superato soltanto da Compagnoni Aristide e dal tedesco Beraurer e la sua prova quindi è stata brillante. Jammaron, Compagnoni Severino e Perenni si sono rispettivamente piazzati al 19º 20º e 21º posto, dopo cioè soltanto quattro atleti dell’Europa centro meridionale tra cui i due italiani citati. La grande gara ha avuto inizio alle ore 9,30. A tagliare primo il traguardo, è stato il finlandese Lauronen partito terzo. Egli registra ore 1.9’14” e 2/10. Questo tempo viene superato dallo svedese Marsbo che segna ore 1.8’57” e 4/10. Si susseguono altri arrivi ma il miglior tempo rimane a Marsbo. A metà gara circa, lo svedese Pahlin con ore 18’28” supera Marsbo, ma a sua volta viene superato dal finlandese Kurikkala con ore 17’35” e 2-10. Gli sportivi sono però ben presto chiamati a registrare un arrivo che per quanto atteso sorprende gli spettatori. È lo svedese Dahlquist che piomba sul traguardo con andatura meravigliosa. Egli segna ore 1.05’25” e con il miglior tempo coglie la palma della vittoria. Mancano ancora i migliori azzurri giacché gli avversari stranieri più in vista hanno ormai compiuto la loro corsa. Ad un tratto gli sportivi con un grido di gioia annunciano l’arrivo di Gerardi che impiega ore 1.09’22”; è avvistato Aristide Compagnoni: il forte azzurro si avvicina al traguardo velocissimo, scende l’ultimo tratto fra i più vivi incitamenti e taglia il traguardo tra l’indescrivibile entusiasmo degli sportivi. Il direttore di gara comunica che il tempo di Compagnoni è di ore 1.08’15”. Ecco la classifica ufficiale: 1) Dahlquist Alfred (Svezia) in 1.5’25” e 2/5; 2) Kurikkala Juho (Finlandia) in 1.7’35” e 2/5; 3) Silvennoiner Lauri (Finlandia) in 1.8’13” e 1/4; 4) Compagnoni Aristide (Italia) in 1.8’15” e 2/5; 5) Forsell Walter (Finlandia) in 1.8’23” e 1/5; 6) Pahlin Karl (Svezia) in 1.8’38”; 7) a pari merito Johansseon Donald (Svezia); 8) Masabo (Svezia); 9) Berauer (Germania); 10) Lauronen (Finlandia); 11) Gerardi Giulio (Italia) in 1.9’22” in 4/5; 12) Brenstorem (Svezia); 13) De Metz (Germania); 14) Hausson (Svezia); 15) Lauri (Svezia); Jammaron Alberto (Italia); La prima associazione: Gruppo Sciatori gen. Umberto Zamboni Vittoria Ferrari e Luisa Falzi, seconda classificata, nella gara under 18 svoltasi sull’Abetone. (Foto V. Vespignani Arch. Luisa Falzi) 21) Perenni Giovanni (Italia); 27) Confortola; 28) Compagnoni Mario; 36) Perruchon; 37) Scandola; 38) a pari merito: Gaspard; 40) Rossi; 43) Vitalini; 45) Rodighiero Rizzieri; 47) Tassotti; 50) Mosele; 57) Lacava; 59) Compagnoni Egidio; 60) Dinucci; 61) Deccol; 68) Soldà; 74) Ramella; 78) Bonetti. Dopo la “Coppa Giuseppe Perina” lo sci ritorna in Lessinia il 9 febbraio per la tradizionale manifestazione per il conseguimento dei brevetti di sciatore dopolavorista. Così la cronaca apparsa sul quotidiano «L’Arena»: Ieri mattina con un tempo splendido sono state disputate le gare per la aggiudicazione dei brevetti di sciatore dopolavorista scelto e di dopolavorista sciatore. La manifestazione, lodevolmente organizzata dal Dopolavoro provinciale, ha fatto affluire al tragurdo di partenza un considerevole numero di sciatori in entrambe le categorie ma le competizioni sono apparse più dure del previsto a causa dell’ammollarsi della neve. Si è operata in tal modo una severa selezione ed i classificati hanno ben meritato il brevetto. Il percorso era fissato su un circuito di metri 7800 da compiersi una volta dalla categoria sciatori dopolavoristi e due volte da quella di sciatori dopolavoristi scelti. La giuria era composta dai camerati Avesani, Poiesi e Zaninelli. La targa per il dopolavoro con il maggior numero di brevettati è toccata al Dopolavoro ferroviario, il quale si è presentato con una agguerrita compagine. Appassionante e riuscita particolarmente la competizione tra sciatori scelti dalla quale venne tolto per rottura di uno sci Bonesini che si era rivelato il migliore tra i concorrenti, tanto che difficilmente i competitori sarebbero riusciti a strappargli la palma della vittoria. Mancato Bonesini, la gara è stata facile appannaggio di Teodoro Carfagnani, il quale ha dominato lungo il percorso giungendo al traguardo con quasi 50 minuti di vantaggio su Dussin, che ha fornito similmente a Tavella un’ottima prova. Ecco la classifica: 1) Teodoro Carfagnani (Dopolavoro “Sima” Ponale) in 2.6’28”; 2) Bruno Dussin (Dopolavoro Assicurazione Cattolica) in 2.55’15”; 3) Orfeo Tavella (Dopolavoro Enti Militari) in 2.64”; 4) Gaetano Ruffo (Dopolavoro Enti Militari) in 3.3’22”; 5) Giovanni Montresor (Dopolavoro Giovane Montagna) in 3.3’48”. 101 Il lungo volo delle Aquile Seguono nell’ordine: Rodolfo Benetti (Dopolavoro Ferroviario); Erines Dal Negro (Dopolavoro Ferroviario); Aristide Peruzzi (Dopolavoro Ferroviario); Danilo Piccoli (Dopolavoro Ferroviario); Attilio Zampieri (Dopolavoro Ferroviario). Iscritti 59; partiti 42; arrivati in tempo massimo 22. Gianni Scandola in un’immagine degli anni ’40. (Archivio Giovanni Scandola). Un’indescrivibile bufera di vento e neve si abbatte in Lessinia: Breonio è addirittura sepolto così come Sant’Anna; a Velo Veronese la neve è alta in alcuni punti sino a 4 metri, a Bosco Chiesanuova è facile immaginare quanta. Nella gara di seconda categoria la lotta è stata più aperta e l’esito incerto fino all’ultimo chilometro. Ha vinto meritatamente Solati dimostratosi il più regolare dei concorrenti. Ecco la classifica: 1) Marcello Solati (Dopolavoro ferroviario) in 1.10’34”; 2) Renato Zanella (Dopolavoro GAO) in 1.15’3”; 3) Alfonso Tortora (Dopolavoro Ferroviario) in 1.16’45”; 4) Renato Coppi (Dopolavoro GAO) in 1.17’32”; 5) Arrigo Michelin (Dopolavoro Ferroviario) in 1.18’42”; 6) Plinio Poli (Dopolavoro Ferroviario) in 1.25’34”; 7) Flavio Muraro (Dopolavoro Assicurazione Cattolica) in 1.26’44”; 8) Dino Danieli (Dopolavoro Ferroviario) in 1.30’18”; 9) Raffaello Faella (Dopolavoro Ferroviario) in 1.33’4”; 10) Giorgio Zambotti (Dopolavoro “Sima” Ponale) in 1.34’47”. 102 A conferma del suo stato di forma, Gianni Scandola ottiene il 2 marzo ad Avelengo, nella disputa della “Coppa Merano” a carattere nazionale, un ottimo terzo posto alle spalle dei forti Cristiano Rodeghiero e Giovanni Perenni. Sul finire della stagione, l’azzurro onora Bosco Chiesanuova con un’altra grande affermazione; il 5 aprile 1936 viene organizzata sulle montagne bergamasche la prima edizione del “Trofeo Parravicini”, un avvenimento di prima grandezza dello sport sci-alpinistico al pari del già famoso “Mezzalama”. Le prime cinque edizioni furono appannaggio dello Sci Lecco, delle Fiamme Gialle di Sondrio e della Scuola Militare di Alpinismo di Aosta; la sesta – questa appunto del 1941 – delle Fiamme Gialle di Predazzo per merito della coppia Gianni Scandola-Giacinto De Cassan che col tempo di 1 ora 15’33” stabiliscono il record su percorso ridotto superando tutte tre le forti formazioni degli Alpini della scuola di Aosta. Nasce lo Sci Club Bosco Nasce lo Sci Club Bosco 1945 · 1946 Si ricostituisce il gruppo sciatori. Prende il nome di “Sci Club Bosco” I l 25 aprile segna la fine di un duro conflitto mondiale e, per l’Italia, quella di una triste guerra civile che ha insanguinato paesi e contrade, anche dei monti Lessini. Bosco Chiesanuova aveva visto aumentare forzatamente il numero delle presenze essendo servito il paese da rifugio a centinaia di cittadini sfollati dalla vicina città e da altri centri dell’alta Italia. Durante la Repubblica di Salò alcune autorità fasciste – come i ministri Buffarini Guidi, Foroni e Liverani, e lo stesso gen. Ricci, comandante della Guardia nazionale repubblicana, avevano scelto Bosco Chiesanuova come loro residenza privata e per le loro famiglie; sino all’autunno del 1944 un reparto armato della GNR fece base nella Colonia provinciale sostituito poi da un più consistente presidio tedesco, forte di un migliaio di militari, che vi rimase sino agli ultimi giorni di guerra. Ma a Bosco Chiesanuova salirono anche altre persone che poi, nel dopoguerra, esprimeranno tangibilmente la loro riconoscenza all’ambiente locale per l’ospitalità avuta come Angelo ed Erminia Moratti – genitori di Massimo (nato proprio a Bosco Chiesanuova nel maggio del ’45) che, come il padre in passato, è ora presidente dell’Inter calcio e di Gianmarco marito di Letizia già presidente della RAI e attualmente Ministro della Pubblica Istruzione – che troviamo tra i primi sostenitori dell’appena nato Sci Club. L’ultimo tedesco è appena fuggito da Bosco Chiesanuova che l’ansia della popolazione si calma, tranne in quelle case dove si aspetta con trepidazione il ritorno di geni- tori, mariti, figli o di avere loro notizie. La gente comincia a cercarsi di contrada in contrada superando le incertezze degli animi sconvolti; si rende grazie a Dio e alla Madonna per aver risparmiato a Bosco Chiesanuova i lutti e gli eventi dolorosi sopportati in altri vicini centri della Lessinia. I sentimenti della riconoscenza della popolazione trovano la più bella espressione nella erezione, al centro della chiesa parrocchiale, di un nuovo altar maggiore solennemente consacrato il 20 luglio 1946 dal Vescovo di Verona. A futura memoria viene scolpita sul retro una epigrafe che ancor oggi si legge così: Incolume dagli orrori della guerra 1940-1945 A Dio riconoscente e alla Beata Vergine Maria Chiesanuova accolto il voto del venerato pastore don A. Bolla volle eretto a perenne memoria questo altare consacrato da S.E. Monsignor G. Cardinale il xx luglio mcmxlvi Tutti si trovano impegnati a scoprire la giusta misura del nuovo indirizzo democratico ed anche l’organizzazione sportiva segue questo percorso. Tranne qualche caso, tutti sono tornati borghesi e con tutti i problemi loro e delle proprie famiglie. Nei giovani e meno giovani, il desiderio di gareggiare in pacifiche battaglie è ancora vivo. È necessario innanzitutto ripartire decisi come del resto tutto lo sport italiano, FISI compresa. Nei sopravvissuti agli eventi bel- 105 Il lungo volo delle Aquile lici riemerge l’antico orgoglio e molti giovani e giovanissimi si dichiarano pronti a ripetere le gesta dei loro predecessori che – dal momento della nascita del Gruppo sciatori gen. Zamboni – difesero sulle piste il buon nome di Bosco Chiesanuova. Alle adunate e alle cartoline precetto si sostituisce ora un’azione di più convinta accettazione della pratica sportiva, sebbene con l’abbandono di qualcuno. Nel fervore della ricostruzione – più degli animi che delle cose – si trova un posto anche per le attività sciistiche per merito di vecchi e nuovi dirigenti tra i quali vanno ricordati, per slancio e autentica passione, Antonio Leso (Toni foto), Ginepro Sauro (Pepo) e Andrea Valbusa (Saturnino) ma anche Enea Melotti, Gianni Leso, Giuseppe Toffolati ed altri ancora che pure meriterebbero di essere ricordati. Bastano pochi mesi di avvicinamenti e di contatti per trovare presto una base entusiastica e convinta della quale vogliamo ricordare il nome di ognuno così come figurano diligentemente elencati e raggruppati nei primi registri sociali: Soci ordinari (uomini): Gaburro Remo, Vinco Danilo, Nierosini Giuseppe, Pezzo Giovanni, Scandola Anselmo, Fiorato Elio, dott. Sandri Arturo, Scandola Modesto, Scandola Giovanni, Valbusa Arrigo, Leso Lino, Melotti Alfonso, Valbusa Ennio, Melotti Enea, Campedelli Giacomo, dott. Sauro Anselmo, geom. Giberti Angelo, Finzetto William, Scandola Ezio, Scandola Serafino, Melotti Servolo, Melotti Giancarlo, Morandini Enrico, Valbusa Leopoldo, Massella Carmelo, Melotti Lino, Trentini Rag. Tullio, Valbusa Lino, Vinco Flavio, Brutti Gino, Melotti Gianfranco, Spiazzi Simone, Melotti Ivo, Scandola Aldo Ferdinando, Valbusa Andrea, Tinazzi Giovanni, Tinazzi Stefano di Bruno, Leso Giuseppe di Beniamino, Leso Italo, Canteri Giovanni, Campedelli Mario, Leso Iseo, Benedetti Giulio, Benedetti Lorenzo, Beccherle Aggeo, Valbusa Luigi, Vanti Imerio, Melotti Everardo, Tinazzi Giuseppe, Zanetti Bruno, Melotti Adelio, Leso Giovanni fu Marcello, Falzi Ulisse, Pezzo Ermete, Sauro Enrico, Fiorentini Serafino, 106 Corbioli Disma, Leso Angelo, Scala Renato, Leso Bruno, Massella Flavio, Pezzo Romolo, Leso Ennio, Vinco Giuseppe, Zocca Luigi, Nicolini Dario, Sandri Raimondo, Scandola Aristide, Corbioli Ferdinando, Pezzo Fulvio, Pezzo Remigio, Valbusa Enzo, Leso Gelmino, Scardoni Costante, Scandola Lorenzo, Damoli Ugo, Lette Arturo, Beccherle Mario, Brutti Giuseppe, Carcereri Giocondo, Scandola Franco, Scandola Ornello, Bertoldi Albino, Sauro Giuliano, Tomelini Giuseppe, Sette Ardiccio, Leso Virgilio, Vidali Bonaventura. Soci ordinari (femmine): Zagoli Orfea, Beccherle Antonietta, Zagoli Maria Rosa, Scandola Giannina, Nicrosini Elide, Zagoli Bruna, Valbusa Amalia, Toffolatti Marghe- Nasce lo Sci Club Bosco Romolo Pezzo taglia il traguardo nella 28 km, con arrivo al bivio per Bocca di Selva. (Arch. Romolo Pezzo) rita, Canteri Teresa, Scandola Luciana, Canteri Rosa, Melotti Maria, Vinco Rosetta, Scandola Franca, Melotti Andreina, Corbioli Fanny, Scandola Itala, Mazzi Francesca, Nicolini Bruna, Pacini Wanda, Sauro Bruna, Massella Cornale Angelina, Scandola Maria, Melotti Antonietta, Benedetti Rosa, Scandola Emilia in Valbusa, Brutti Eleonora, Corbioli Rachele, Leso Elisa, Scandola Celestina, Sauro Gina, Sauro Antonietta, Campedelli Bruna. Soci sostenitori (uomini): Scandola Olindo, Leso Antonio, Da Madice Lorenzo, Vinco Ivo, Tomelini Ermenegildo, Leso Giovanni, Toffolatti Giuseppe, Massella Ennio, Milani Gino, Melotti Vittorio, Paluani Franco, Daldosso Mario, Grobberio Ugo, Melotti Attilio, Ottaviani Gio- vanni, Vinco Lucillo, dr. Pellicari Antonio, Falzi Orillo, Goattin Elio, Sauro Ginepro, Vinco Ugo, comm. Moratti Angelo, comm. Coltro Giuseppe, Leso Giulio, De Silvestri Cesare, Valbusa Emilio, Bartolomioli Aldo, Tinazzi Bruno, Tinazzi Gaetano, Tinazzi Stefano, Pezzo Remo, De Silvestri Claudio, Tinazzi Alcide, ing. Boccoli Gianni, Bozzo Guido, Gerardi Gianni, Bante Cesare, Ferrari Luigi, Tomba Ernesto, Gerardi Giordano, Quarela Carlo, Quarela Pietro, Soave Alfredo, Cambiaso Renato, Rota Gino, Palmas Raffaello, Zangrandi Bruno, Bante Bepi, Coen Tino, Tagliapietra Armando, Dalla Riva Mario, dr. Fasol Rino, Massani Nino, Valbusa Natale, Scandola Bruno, Bergamaschi Lino, Porrà Lino, Morandini Paolo, De Silvestri 107 Il lungo volo delle Aquile Franco, Sauro Cosma, Vinco Salvo, Bighelli Alfredo, Gobbi Bruno, Germani Angelo, Priante Mario, Leso Aldo, Cavalleri Aldo, Rizzo Enzo, dott. Bassani Guido, ing. Piccoli Cristiano, Tinazzi Pio, Zamboni Annibale, Zamboni Modesto, Salazzari Guido, Castellani Danilo, Zerman Umberto, Rigobello Bruno, comm. Turri Aronne, Albasini Carlo, Scandola Mario, Vinco Serafino, Facchini Aldo, Zavanella Giuseppe, Facchinelli avv. Mario, Marchese Gerio Strozzi, avv. Montanara Giuseppe, Case Gabriella, Bergamaschi Enzo, dott. Fedrigoni Gianfranco, Landini Nino, Iori Ettore. Soci sostenitori (femmine): De Silvestri Maria, Corbioli Fernanda, Moratti Erminia, Coltro Clotilde, Goattin Luciana, Sona Renata. Soci “Juniores” tesserati al Gruppo Sciatori: Bertagnolli Giuliano, Boccoli Ignazio, Cavalla Francesco Maria, Benedetti Antonio, Corbioli Clemente, Gaburro Ruggero, Leso Luigi, Massella Antonio, Massella Gianpaolo, Melotti Elio, Melotti Ugo, Melotti Virgilio, Pezzo Giancarlo, Sauro Gaetano, Scandola Bruno, Scandola Gianni, Spiazzi Giuseppe, Toffolatti Giacomino, Valbusa Dario, Valbusa Gio-Battista, Vinco Angelo, Vinco Giorgio, Campedelli Lucia, Toffolatti Alfonsina, Vinco Lidia. Già il 1 dicembre 1945 i sottoscrittori possono approvare lo Statuto sociale che introduce per la prima volta la denominazione di “Sci Club Bosco” che non verrà mai più modificata. Nel documento è significativamente ribadita la continuità, anche formale, con la struttura precedente (Gruppo sciatori gen. Zamboni) e l’impegno di fare di Bosco Chiesanuova un’importante stazione di sport invernali collaborando, per questo, con il Comune e l’Azienda di Soggiorno. SCI CLUB BOSCO CHIESANUOVA STATUTO Bosco Chiesanuova, 1 dicembre 1945. Art. 1 – È ricostituito in Bosco Chiesanuova il Gruppo sciatori che assumerà il nome di “Sci Club Bosco” e che intende continuare l’attività sportiva 108 del vecchio “Gruppo Sciatori Gen. Umberto Zamboni”. Art. 2 – Esso ha carattere civile, è assolutamente apolitico e si propone di valorizzare, in collaborazione col Comune e con l’Azienda Autonoma di Soggiorno di Bosco Chiesanuova, il magnifico altopiano dei Lessini, facendo di Bosco Chiesanuova un importante centro di sports invernali. Art. 3 – Il vessillo del gruppo sarà costituito da un drappo verde con lo stemma del Comune di Bosco Chiesanuova e del gruppo. Art. 4 – Alla organizzazione e amministrazione del gruppo provvede la Presidenza con sede in Bosco Chiesanuova. Art. 5 – Il Gruppo è retto da un Consiglio Direttivo composto dal Presidente, Vice-Presidente, da cinque Consiglieri e da un Segretario-Cassiere. Art. 6 – Il Gruppo elegge nel proprio seno, a maggioranza assoluta di voti, il Consiglio Direttivo. Il Presidente, il Vice-Presidente ed il Segretario Cassiere vengono eletti dal Consiglio Direttivo a maggioranza assoluta di voti. Art. 7 – Il Presidente rappresenta il Gruppo davanti alle Autorità ed ai privati, sia giudizialmente che stragiudizialmente; convoca e presiede le adunanze, firma tutti gli atti, cura la esecuzione delle delibere, dirige l’andamento della istituzione, prende l’iniziativa per la redazione e modificazione dello Statuto e dei regolamenti. Dispone, in collaborazione con i rispettivi incaricati, la conservazione del materiale e del corredo del gruppo. Art. 8 – Il Vice-Presidente sostituisce il Presidente se impedito od assente e lo coa-diuva nell’amministrazione del Gruppo. Art. 9 – Il Segretario-Cassiere, coadiuva il Presidente nel disbrigo dell’ordinaria corrispondenza, redige i verbali e li contro-firma, compila tutti gli altri registri, prospetti ed atti del gruppo; custodisce i valori e gestisce le entrate e le uscite, tiene registrazione e prepara i bilanci. Art. 10 – Ogni anno entro il mese di ottobre a datare dal 1946, avranno luogo le elezioni generali delle cariche interne. Gli uscenti potranno essere riconfermati. L’assemblea dei soci potrà essere convocata o su proposta del Presidente oppure su domanda scritta di almeno metà dei soci. L’assemblea sarà ritenuta valida, in prima convocazione se saranno presenti almeno la metà più uno dei soci; in seconda convocazione con la presenza di qualsiasi numero di soci. Art. 11 – Potrà essere ritenuto dimissionario quel membro del Direttivo che non intervenisse, senza giustificato motivo, ad una metà delle sedute. Art. 12 – Le delibere si prenderanno a maggioranza assoluta di voti, purché il numero degli intervenuti sia almeno di tre e fra questi il Presidente o il VicePresidente. A parità di voti prevale quello di chi presiede. Questi nelle votazioni segrete, qualora il numero dei votanti sia pari, vota due volte. Nasce lo Sci Club Bosco Il Sindaco ed il Presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno di Bosco Chiesanuova, o chi per essi, avranno diritto a voto consultivo. Art. 13 – I fondi necessari all’amministrazione del Gruppo sono costituiti: a) dalle quote individuali dei soci; b) dalle elargizioni di Enti pubblici e privati; c) da entrate straordinarie dipendenti da manifestazioni organizzate dal Gruppo. Art. 14 – Entro il mese di Settembre di ogni anno la Presidenza redigerà il Bilancio che sarà sottoposto alla revisione di tre membri nominati anno per anno rispettivamente dal Consiglio Direttivo, dal Comune e dall’Azienda Autonoma di Soggiorno di Bosco Chiesanuova. Art. 15 – Le spese e le rimesse di denaro verranno eseguite dal Cassiere dietro ordinativo scritto del Presidente o chi per esso o contro ritiro della pezza giustificativa. Art. 16 – Il denaro raccolto verrà investito in libretto di risparmio intestato al Presidente dello Sci Club. Art. 17 – Potranno iscriversi al Gruppo tutti i cittadini di ambo i sessi, previa domanda sottoscritta dall’interessato che si trovi nelle seguenti condizioni: a) cittadinanza Italiana b) età di almeno 15 anni c) buona condotta accertata. Art. 18 – Il socio si impegna ad osservare lo Statuto e a collaborare per il raggiungimento degli scopi che il Gruppo si prefigge. Art. 19 – Il socio che si rendesse, a giudizio esclusivo della Presidenza, immeritevole di appartenere al Gruppo, verrà espulso, o potrà nei casi minori venire invitato a rassegnare le proprie dimissioni. Art. 20 – Le lievi mancanze verranno punite col rimprovero del Presidente. Art. 21 – I soci ordinari pagheranno lire 50 annuali. I soci sostenitori verseranno annualmente una somma non inferiore a lire 100. È ammesso il rilascio delle tessere “ad honorem”. Art. 22 – A cura della Presidenza saranno indette ogni anno delle gare sia tra gli iscritti al Gruppo che in competizione con altri sciatori. Le modalità e l’epoca saranno fissate di volta in volta. Il Segretario, Giuseppe Toffolatti Il Presidente, Antonio Leso C’è un momento di confusione anche nel CONI e nella FISI centrale, svincolate per sempre dal potere politico, con una sede formale a Roma e una effettiva a Milano sotto il controllo di Luigi Flumiani, il “papà dei saltatori”, come verrà ricordato, quale commissario per l’alta Italia e di Giordano Bruno Fabjan, già famoso sesto- gradista, alla segreteria. Soltanto per questa anomala situazione organizzativa il neo Sci Club Bosco non può avviare subito – pur avendone tutti i requisiti – l’iter di affiliazione alla Federazione. Di neve e di gare si riprende a parlarne già a fine ’45 quando gli appassionati, recuperati i vecchi attrezzi, ben pensano di allontanare definitivamente i fantasmi degli anni di guerra ritrovandosi sui campi immacolati di neve per godere ancora la gioia di stare assieme. Proposta dallo Ski Verona ed organizzata dallo Sci Club Bosco – prima iniziativa di una serie continua che onorerà per tante stagioni l’impegno del sodalizio valligiano – si svolge domenica 24 gennaio 1946 una giornata di gare con una prova di fondo di 14 km e con una di slalom (sulla neve gelata del colle del Branchetto) per seniores che raccoglie, tra inevitabili abbracci, una trentina di concorrenti che così si classificano: Fondo: 1) Scandola Gianni; 2) Pezzo Romolo; 3) Pezzo Remo; 4) Valbusa Leopoldo; 5) Leso Giuseppe; 6) Scandola Costante. Slalom: 1) Scala Renato; 2) Pavesi Alberto (Verona); 3) Gemma Leonardo (Verona); 4) Tinazzi Giovanni; 5) Corbioli Nicola. Non si sa con quale mezzo, ma un gruppo di sportivi di Bosco Chiesanuova sale a Madesimo, guidati da Gianni Scandola e Giovanni Leso, per assistere ai campionati dell’alta Italia, ma soprattutto per riallacciare i rapporti con vecchi amici e con la nuova organizzazione sciistica. E tanto bastò per il 1945-46: la scintilla ha acceso il fuoco dell’entusiasmo ed è quanto si cercava. Nello slancio della ricostruzione lo Sci Club Bosco persegue ogni aspetto tecnico ed organizzativo per far sì che diventi un’autentica famiglia sportiva 109 Il lungo volo delle Aquile per il bene della gioventù e per ribadire fuori dai confini l’importanza del paese. Occorre intanto una sede per ritrovarsi e, a questo fine, il 9 novembre viene indirizzata questa richiesta: Bosco Chiesanuova, 9 novembre 1946 Spett. Consiglio Municipale Bosco Chiesanuova Oggetto: Sede dello Sci Club. Il Consiglio Direttivo dello Sci Club ha deciso di rivolgersi a codesto Consiglio per ottenere un locale da adibire a sede. Speriamo Vi sia possibile assegnarci una stanza in 110 qualche edificio pubblico, per avere così un luogo di riunione e di riferimento per i soci e gli interessati. Sicuri della comprensione di questo Spett. Consiglio, il quale certo conoscerà gli scopi dello Sci Club, restiamo in attesa di una cortese, sollecita risposta. Con deferenza ringraziamo e distintamente salutiamo. p. La Direzione Il Segretario Le basi sono state gettate. Consiglio, presidenza, tesoreria, sede formano i sostegni di quel nido dal quale le “aquile” di Bosco Chiesanuova sono pronte a riprendere il volo. Nasce lo Sci Club Bosco 1946 · 1947 Dalla vittoria di Madonna di Campiglio al grande “Trofeo Nuvolari” a Bosco Chiesanuova L a stagione 1946-47 è quella che segna l’inizio della vita e delle attività ufficiali dello Sci Club Bosco per effetto della sua prima affiliazione alla FISI in breve ricostruita dopo la prima Assemblea generale che si svolge a Firenze dall’11 al 13 maggio 1946, presenti 40 delegati (tra i quali il fiduciario veronese dottor Umberto Peretti Colò) delle 249 società italiane e conclusasi con l’elezione del torinese Giovanni Nasi a presidente. Facendo seguito alla richiesta partita da Bosco Chiesanuova la segreteria della FISI attesta il 24 ottobre 1946 di «aver ricevuto il modulo di affiliazione in duplice copia, concernente la Vostra Società, nonché la relativa quota federale valevole per l’anno sportivo 1946-47 e Ve ne ringraziamo. Qui unita Vi rimettiamo la corrispondente quietanza. Vi raccomandiamo di conservarla scrupolosamente perché essa fa fede anche agli effetti dell’ammissione della Vostra Società alle assemblee generali secondo l’articolo 10 dello Statuto Federale. Per quanto riguarda il tesseramento dei Vostri Soci, Vi richiamiamo l’articolo 5 dello Statuto ed il paragrafo n. 6 del Notiziario n. 1/1946. A tale scopo – in plico a parte – Vi spediamo un congruo numero di moduli di richiesta. Ognuno di essi dovrà essere accuratamente compilato e firmato dall’interessato, controfirmato dal Presidente della società (o da chi ne fa le veci) vidimato con il timbro sociale ed accompagnato dalla quota individuale di lire 50 (cinquanta) che comprende anche l’assicurazione». La prima affiliazione dello Sci Club Bosco alla FISI è storicamente datata 24 novembre 1946. Tutti i soci che intendono rinnovare la tessera sociale, e quelli che desiderano iscriversi alla FISI, sono avvertiti che sono aperte le operazioni per il tesseramento 1946-47 presso il signor Bonaventura Vidali, ufficio del Dazio. I giovani di età inferiore ai 15 anni che intendono svolgere attività sportiva, o comunque iscriversi allo Sci Club, devono invece rivolgersi a Cristiano Melotti. Ai giovani suddetti – viene ricordato nella circolare – verranno impartite lezioni di sci dall’azzurro Giovanni Scandola. Per averne una prima risposta, il 29 dicembre viene svolta una gara sociale di fondo che si conclude con questi risultati: Categoria “Giovani”: 1) Leso Luigi in 45’; 2) Leso Iseo 46’30”; 3) Scardoni Dario 51’; 4) Massella Pietro 51’36”; 5) Vinco Gino 54’40”; 6) Benedetti Antonio 57’46”; 7) Tagliapietra G. Carlo 1.01’25”; non partito Enzo Valbusa. Categoria “Giovanissimi”: 1) Pezzo Carlo in 14’43”; 2) Melotti Elio 16’35”; 3) Massella Italo in 17’28”; 4) Corbioli Clemente in 17’50”; 5) Sauro Gaetano in 18’41”; 6) Valbusa Giacomino in 19’; 7) Valbusa Gianbattista in 19’56”; 8) Bertagnolli Giuliano in 20’47”; 9) Scandola Bruno 23’22”; 10) Campedelli Nereo in 23’50”; 11) Leso Attilio in 26’05”; ritirato Vinco Giorgio. A sottolineare il ritorno alla normalità viene opportuna la riapertura delle Colonie 111 Il lungo volo delle Aquile I primi tre frazionisti di una staffetta alpina: Giuseppe Leso, Gianni Scandola, Romolo Pezzo. (Archivio Giuseppe Leso) Alpine Veronesi e il riallacciarsi delle presenze turistiche nel capoluogo. Avvertendosi l’ineluttabilità dell’esigenza di dotare anche Bosco Chiesanuova di un mezzo meccanico di risalita già se ne parla a voce alta e viene persino fatta una ricognizione ad Asiago, centro tanto simile a Bosco Chiesanuova per quota, mentalità, entusiasmi organizzativi, capacità agonistiche, ricettività. L’interesse immediato è sempre per l’attività agonistica e per scaldare i muscoli i portacolori di Bosco Chiesanuova si portano il 4 gennaio 1947 in Val Rendena dove, al cospetto delle Dolomiti di Brenta, ottengono un grosso successo come si vede dalla lettura della classifica generale del “Trofeo Dante Compostella” svoltosi a Madonna di Campiglio, con la formula della staffetta alpina. Classifica Generale 1) Madonna di Campiglio (squadra A: Gatta, Paoli, Catturani) in 1.11’11” e 1/5; 2) Bosco Chiesanuova (squadra A: Scandola, Vinco, Scala) 1.18’37” e 1/5; 3) Madonna di Campiglio (squadra B: Burini, Bonapace, Serafini) in 1.18’39” e 4/5; 4) Spiazzo Rendena (squadra A: Bonafini, Lorenzi, Verones) in 1.19’58” e 4/5; 5) Bosco Chiesanuova (squadra B: Leso, Pezzo, 112 Corbioli) in 1.21’18” e 3/5; 6) Pinzolo (squadra A: Salvaterra, Cominotti, Caola) in 1.25’53” e 3/5; 7) Pinzolo (squadra B: Bonapace, Maffei, Mini) in 1.26’31”; 8) Spiazzo Rendena (squadra B: Bonafini, Berlanda, Binelli) in 1.27’35” e 4/5; 9) Spiazzo Rendena (squadra C: Collini, Masé, Cozzio) in 1.30’48” e 3/5. Squadre partite 9, arrivate 9. Classifiche parziali 1ª frazione (piano): 1) Gatta (Madonna di Campiglio A) in 30’47”; 2) Scandola (Bosco Chiesanuova A) 32’51” e 2/5; 3) Leso (Bosco Chiesanuova B) in 34’20”; 4) Salvaterra (Pinzolo A) in 34’22” e 1/5; 5) Bonapace (Pinzolo B) in 34’24” e 2/5; 6) Burini (Campiglio B) in 35’21” e 4/5; 7) Bonafini Renzo (Spiazzo A) in 35’53” e 1/5; 8) Bonafini Pio (Spiazzo B) in 39’00” e 2/5; 9) Collini (Spiazzo C) in 39’18” e 3/5. 2ª frazione (salita): 1) Paoli (Campiglio A) in 35’18” e 1/5; 2) Bonapace (Campiglio B) in 37’57” e 2/5; 3) (Spiazzo A) in 38’29” e 4/5; 4) Vinco (Bosco Chiesanuova A) in 39’38” e 2/5; 5) Berlanda (Spiazzo B) 39’56” e 3/5; 6) Pezzo (Bosco Chiesanuova B) in 40’25” e 4/5; 7) Cominotti (Pinzolo A) in 43’28” e 4/5; 8) Masé (Spiazzo C) in 43’56” e 2/5; 9) Maffei (Pinzolo B) 44’05” e 3/5. Nasce lo Sci Club Bosco 3ª frazione (discesa): 1) Catturani (Campiglio A) in 5’06”; 2) Serafini (Campiglio C) in 5’20” e 3/5; 3) Veronesi (Spiazzo A) in 5’35” e 4/5; 4) Scala (Bosco Chiesanuova A) in 6’07” e 3/5; 5) Corbioli (Bosco Chiesanuova B) in 6’32” e 4/5; 6) Cozzio (Spiazzo C) in 7’33” e 3/5; 7) Mini (Pinzolo B) in 8’01”; 8) Caola (Pinzolo A) 8’02” e 3/5; 9) Binelli (Spiazzo B) in 8’38” e 4/5. All’inizio di febbraio vengono organizzati i “Campionati provinciali”, prova generale per i successivi impegni nazionali che vedranno Bosco Chiesanuova al centro dell’attenzione agonistica. I “provinciali” altro non fanno che dimostrare la forza dei singoli e della formazione dello Sci Club Bosco: Fondo: 1) Scandola Giovanni 1.5’22”; 2) Vinco Ivo; 3) Pezzo Remo; 4) Pezzo Romolo; 5) Leso Giuseppe; 6) Moretti Amatore (Ski Verona); 7) Valbusa Arrigo; 8) Leso Giuseppe; 9) Bonesini Otello (GAF); 10) Sauro Enrico. Slalom maschile: 1) Scala Renato; 2) Pavesi Alberto (Verona); 3) Rossi Attilio (Verona); 4) Massella Flavio; 5) Leso Italo. Slalom femminile: 1) Gemma Lavinia (Verona). Frequentatore di Bosco Chiesanuova, anche per i ricordati fatti automobilistici negli anni ’30, oltre che per averlo scelto come luogo di villeggiatura, è il grande campione automobilista Tazio Nuvolari che ebbe il dolore di perdere i propri giovani figli. Lo Sci Club, che freme dalla voglia di poter dar vita a Bosco Chiesanuova ad una grande manifestazione, pensa così di legare il suo nome a quello dei Nuvolari, binomio che avrebbe aperto – come è avvenuto – la strada ad un grosso successo. La presidenza affida così a Ginepro Sauro, anche per la sua conoscenza personale con il campione, il compito di saggiare il terreno che avviene con questa lettera: Bosco Chiesanuova, 3 Novembre 1946 Egregio Commendatore, la Presidenza dello Sci Club Bosco avrebbe desiderio di organizzare con il concorso della FISI una gara nazionale di sci, aperta a tutte le categorie, allo scopo di far conoscere e valorizzare i nostri monti Febbraio 1946, 18 km “Coppa Nuvolari”. In piedi: Giuseppe Leso, Magnabosco, Vincenzo Demetz, Giacomo Scalet, Gianni Scandola, Burieri, Mosele Ginepro Sauro (Bepo), Ivo Vinco. Sdraiati: Remo Pezzo, Alfredo Prucmer, Vincenzo Perrucmon, Cristiano Melotti, Arcangelo Chiochetti. (Archivio Giuseppe Leso) 113 Il lungo volo delle Aquile Lessini che tanto si prestano specialmente a gare di mezzo fondo. Il Consiglio direttivo all’unanimità ricordando i lunghi soggiorni per parecchi anni della Sua spett. famiglia nel nostro paese, avrebbe deciso di intitolare il trofeo ai cari nomi di Giorgio e Alberto Nuvolari che qui – specialmente i giovani – ricordano sempre con affetto. Pertanto ci auguriamo di trovare in Lei un sostenitore degli aiuti morali e materiali, con l’assegnarci un trofeo da mettere in palio per un periodo biennale, intitolato al nome degli indimenticabili suoi figli Giorgio e Alberto. La gara avrà sicuramente un esito soddisfacente perché già dai campionati italiani dell’anno scorso siamo sicuri dell’adesione dei migliori sciatori. Sarà nostra cura e dovere tenerLa informata per tempo della data precisa, perché contiamo che Lei vorrà onorarci della Sua presenza. Sicuri della Sua adesione in merito, rimaniamo in attesa di conferma, perché ormai, alla vigilia della stagione sciistica, dovremo tempestivamente iniziare la propaganda. Il sottoscritto sarà ben felice d’incontrarsi personalmente a Mantova per illustrare a viva voce il nostro programma, e per accogliere tutti i suoi desideri. In attesa di un Suo gradito riscontro inviamo rispettosi saluti alla gentile Signora. Cordialmente. p. La Presidenza Ginepro Sauro La risposta, tempestiva e di piena accettazione, avviene a stretto giro di posta provocando l’entusiasmo della gente di Bosco Chiesanuova. Questo lo scambio di corrispondenza: Mantova, 7 novembre 1946 Caro Sauro, ho ricevuto la lettera del 3 novembre e per quanto mi hai esposto sono ben lieto di confermarti di mettere a disposizione del Vostro Sci Club una piccola coppa, per la gara Nazionale di Sci in Bosco Chiesanuova. In occasione che verrai a Mantova sarebbe bene che tu mi avvertissi in tempo onde poterci incontrare. Cordiali saluti. Tazio Nuvolari Immaginare la risposta è sin troppo facile. Semmai notare la datazione delle lettere che dimostra la celerità dei servizi postali di allora. 114 Bosco Chiesanuova, 10 novembre 1946 Al Comm. Tazio Nuvolari Mantova Egregio Commendatore, Ho ricevuto stamane la Sua graditissima lettera del 7 novembre. A nome della Presidenza dello Sci Club, La ringrazio sentitamente. In questa settimana non posso essere libero e le fisso senz’altro appuntamento in Mantova per giovedì 21 c.m. In caso di Suo impedimento per detto giorno, la prego darmene comunicazione fissandomi Ella un appuntamento. Nel ringraziare nuovamente, gradisca i miei cordiali saluti p. La Presidenza Ginepro Sauro Ora non c’è tempo da perdere e parte subito la richiesta del presidente Leso alla FISI per l’inserimento della gara nel calendario nazionale alla data del 26 gennaio 1947. La prima edizione della “Coppa Giorgio e Alberto Nuvolari” troverà tuttavia effettuazione il 18 febbraio presenti tutti i più prestigiosi fondisti italiani. Si muove pure l’Azienda di Soggiorno che a firma del suo presidente Mario Dalla Riva convoca per il 16 dicembre il comitato organizzatore di cui fanno parte Giovanni Leso, Olindo Scandola, Serafino Melotti, Dino De Silvestri, Lorenzo Benedetti, Mario Beccherle, Ezio Vinco e Disma Corbioli. È festa grande a Bosco Chiesanuova, una folla entusiasta applaude i campioni, a Tazio Nuvolari la commozione è stampata sul volto pur rotto da tanti eventi vittoriosi e dolorosi quando, consegnando la coppa ai fondisti di Asiago, sente rivivere i suoi Giorgio e Alberto. Sicuramente, con questa manifestazione, Bosco Chiesanuova si è inserita legittimamente nel novero delle grandi stazioni di sport invernali presentando lo sci di fondo come il suo aspetto migliore e su questa via proseguirà nel suo cammino. Incoraggia la lettura della classifica del “Nuvolari “ corso sulla distanza dei 18 km: 1) Rodeghiero Rizzieri (US Asiago) in 1.07’17”; 2) Demetz Vincenzo (Val Gardena) in 1.08’23”; Nasce lo Sci Club Bosco 3) Rodeghiero Cristiano (US Asiago) in 1.08’24”; 4) Chiocchetti Arcangelo (M. Pallidi Moena); 5) Scalet Giacomo (San Martino Castr.); 6) Vincenzo Perruchon (Val Aosta); 7) Prucher Alfredo (Val Gardena); 8) Scandola Gianni (Sci Club Bosco); 9) Mosele Giacomo (Asiago); 10) Boni Giuseppe (San Martino Castr.). Deve essere stato un avvenimento tanto toccante se una volta tornati alle loro sedi i partecipanti, pur avvezzi a tanti avvenimenti nazionali ed internazionali, indussero le società di appartenenza ad esprimere la loro riconoscenza con queste affettuosissime lettere. come presso di voi e che videro la popolazione tanto ospitale ed entusiasta. Sentiamo quinti il dovere di ringraziarvi sentitamente di tutto ed in special modo per la viva simpatia dimostrata al “Vecio Scalet”. Crediamo che domenica prossima correrà al “Trofeo Verona” un nostro atleta novellino ma volonteroso e forte che verrà a Bosco Chiesanuova, trattasi di Orsingher Arturo, attualmente militare a Montorio veronese. Ci auguriamo avervi qui il 16 Marzo per la gara di 18 km per la disputa della “Coppa Tullio Gadenz” valevole per il “Trofeo Guardie di Finanza”. Arrivederci alla Valligiana! Atleti: Scalet Giacomo, Boni Prospero Carlo e Faoro Giacomo. La Direzione F.to Secco Luigi UNIONE SPORTIVA COGNE SEZIONE SCI Aosta, 25 febbraio 1947 Al Sig. Antonio Leso Presidente dello Sci Club di Bosco Chiesanuova Ci onoriamo porgere alla Organizzazione della gara nazionale di fondo disputata il 18 c.m. e agli sportivi tutti di Bosco Chiesanuova vivi ringraziamenti per l’accoglienza cordiale e le manifestazioni di simpatia tributate al nostro Socio, neo campione italiano di fondo, Vincenzo Perruchon. Un particolare senso di gratitudine rivolgiamo a Lei Sig. Presidente per tutte le premure gentilmente usate verso il nostro Perruchon che, malgrado la buona volontà ha trovato una giornata di sfortuna e non ha potuto far di meglio contro la cattiva sorte. Con la speranza di poter il prossimo anno inviare alla bella manifestazione di Bosco Chiesanuova un numero maggiore di ns. atleti, distintamente salutiamo. Il Presidente dell’Unione Sportiva Cogne Sezione Sci Dr. Ottino Jeantet Ed ecco un’altra significativa attestazione scesa dalle Dolomiti trentine e da un centro tanto noto. CRODAROI GRUPPO ROCCIATORI E SCIATORI SAN MARTINO DI CASTROZZA (TRENTO) Spett. Gruppo Sciatori di Bosco Chiesanuova (VR) I nostri atleti, reduci dalla gara per la disputa del “Trofeo Nuvolari” raccontano entusiasti delle buone accoglienze, dell’ottimo trattamento, della perfetta organizzazione, della bellezza della pista e… della bontà di un certo vino delle vicine vallate. Giurano che mai trovarono tanta soddisfazione Per il 25 febbraio lo Ski Club Verona e il Gruppo Alpino Ferroviario avevano messo in calendario una gara interzonale di staffetta 4x9 km da svolgersi a Bosco Chiesanuova rinviata però a causa della pioggia al 9 marzo. Nel frattempo Gianni Scandola si classifica al 20º posto su 62 concorrenti nel “Campionato italiano” in Val Gardena e al 7º posto nella “Granfondo di Asiago” dominata da Rizieri Rodeghiero (ancora!) davanti a Silvio Confortola. Spostato di data il “Trofeo Verona” non trova quell’adesione che gli organizzatori si aspettavano; è certo comunque che la manifestazione inaugura una serie di gare di staffetta che con la stessa denominazione avrebbero fatto salire a Bosco Chiesanuova atleti e sodalizi di vaglia. Romano Avesani, inviato del quotidiano «L’Arena», così commenta la prima edizione: Sciatori sui Lessini Il Ferroviario di Trento vittorioso nel “Trofeo Verona” Lo sport sciistico scaligero con la disputa della gara interzona staffetta 4 per 9 km per la quale era in palio il “Trofeo Verona”, ottimamente organizzata dallo Sci Club Verona e dal Gruppo Alpino Ferroviario, ha dato prova di aver raggiunto una valida maturità che sarà ancora più significativa nella prossima annata sportiva. La gara che ha raccolto alla partenza 11 squadre, tra cui quella del Gruppo Sportivo Ferroviario di 115 Il lungo volo delle Aquile Trento, e del Ferroviario di Bologna, è stata avvincente dalla prima all’ultima frazione ed ha posto in risalto la coraggiosa prova degli atleti di Bosco Chiesanuova piazzatisi al secondo posto dopo aver sfiorato il successo. Composto di elementi ben preparati e tecnicamente superiori; il quartetto trentino ha risolto in suo favore la contesa nell’ultima frazione tirata a velocissima andatura da Holzer che con 35’10” ha segnato il miglior tempo del giro. Onorevole il comportamento dei ferrovieri bolognesi che hanno avuto in Fivizzani il loro uomo di punta. Non troppo brillante il risultato ottenuto dalla squadra B di Bosco Chiesanuova che ha perduto minuti preziosi per una rovinosa caduta di Sauro Enrico. La squadra dello Ski Club Verona, capeggiata dall’anziano Sauro Giuliano si è battuta con tenacia ma di fronte alla evidente superiorità delle altre squadre non ha potuto che classificarsi 5ª. Degna di menzione la prova fornita dai militari del IV C.A.R., ed oltremodo significativa quella data dai giovanissimi di Bosco Chiesanuova, (in quattro non raggiungevano i settanta anni) che per nulla intimoriti dalla presenza degli anziani si sono impegnati nella lotta impari con meravigliosa baldanza. Il Gruppo Ferroviario di Verona che aveva serie probabilità di piazzarsi bene, per l’ingiustificato ritiro di Albertini Enos, ha dovuto rinunciare alla gara. Ecco in breve la cronaca della gara: alle ore 9.37 i 10 partenti della prima frazione iniziano la loro fatica e, fin dal primo passaggio, la gara si fa animata per il ritmo veloce della marcia tenuto dal trentino Piller che registra il tempo di 38’54” 2/10 contro 41’10” e 3/10 di Vinco di Bosco Chiesanuova, ritardato da una caduta. All’11º giro sorpresa per i non molti animosi che sono con noi sulla linea di traguardo, sfidando l’ostilità del vento tagliente; Pezzo Remo sfreccia veloce tra le bandierine rosse e dà il cambio al fratello Romolo con 21” 3/5 di vantaggio su Morbelli del ferroviario di Trento. Saprà egli mantenersi in testa? Alle spalle, staccato, il rappresentante della squadra di Bologna passata dal 2º al 3º posto. L’attesa si fa viva e quando in cima alla cresta che prelude la lunga discesa che porta al traguardo, appare il baldo atleta locale, gli incitamenti dei presenti diventano clamorosi. La competizione è ora nella sua fase risolutiva e la risolverà brillantemente in suo favore l’aitante Holzer che con passo lungo e veloce incalza l’avversario superandolo in salita e procedendo sicuro al traguardo che taglierà con circa tre minuti di vantaggio su Leso Giuseppe, conquistando al Ferroviario di Trento l’ambito trofeo. Nelle posizioni successive non avvengono mutamenti degni di nota. La classifica delle squadre è la seguente: 1) GS Ferroviario Trento (Piller Roner, Bergmann Giovanni, Mombelli Francesco, Holzer Carlo) 116 in 2.37’16”; 2) Sci Club Bosco (Vinco Ivo, Pezzo Remo, Pezzo Romolo, Leso Giuseppe) in 2.39’48”; 3) Dopolavoro Ferroviario Bologna (Fivizzani Ivo, Orlandini Lino, Valdisserri Val., Duceschi Francesco) in 2.51’39”; 4) Sci Club Bosco (Nicolini Dario, Sauro Enrico, Leso Lino, Valbusa Arrigo) in 3.01’09”; 5) Ski Verona (Sauro Giuliano, Corradi Basilio, Castagna, Salaorni) in 3.05’22”; 6) 4. C.A.R. (Maraschinelli, Nigri, Orsingher, Pezzo Igino) in 3.15’21”; 7) Sci Verona Gruppo di San Zeno di Montagna (Schena Luigi, Castellani, Schena Carlo, Bonafini Adelino) in 3.25’23”; 8) Sci Club Bosco (Valbusa Enzo, Pezzo Fulvio, Tagliapietra, Leso Luigi) in 3.31’11”; 9) Sci Club Bosco (Leso Bruno, Leso Angelo, Massella Rino, Massella Flavio) in 3.31’40”. Detto degli aspetti tecnici ed organizzativi, merita di essere ricordata la conduzione amministrativa e finanziaria dello Sci Club Bosco, aspetto importante in tempi che ancora non vedono particolari interventi dell’ente pubblico. Per la stagione 1946-47 lo Sci Club presenta un rendiconto finanziario con un cospicuo avanzo di cassa di 191.684 lire quale differenza tra: Entrate: 1. proventi per ballo 2. tessere soci 3. proventi vari Uscite: 1. spese per ballo 2. spese per gare 3. spese varie 481.570 18.150 65.053 564.773 147.903 132.160 93.026 373.089 Le serate di ballo vengono organizzate con tutti i crismi della regolarità e pubblicità prevalentemente durante l’estate e, d’inverno nelle festività, nei saloni del Bellavista e comportano un serio lavoro per il buon Giulio Pezzo anche per tenere perfettamente accordato il pianoforte. Il gioco valeva la candela ed un valzer garantiva poi agli atleti di Bosco Chiesanuova un poderoso passo alternato così come un tango veniva a sostenere un elegante… passospinta. Per arrotondare le entrate viene pure organizzata una lotteria con una vi- Nasce lo Sci Club Bosco tella in palio. Per aver comprato diversi biglietti il premio è vinto dalla signora Erminia Moratti, moglie del gr. uff. Angelo (la famiglia Moratti abitava negli ultimi anni di guerra nella villa del Villaggio Biancaneve). La signora Erminia è ancora ricordata per la sua semplicità, per i modi di fare alla buona; durante il conflitto, per la festa di Santa Lucia si faceva mandare regali e dolciumi da Milano per i ragazzi delle vicine Colonie Alpine. Non sfoggiava la sua ricchezza ed era molto sensibile alle richieste della gente, anche dello Sci Club al quale così risponde alla comunicazione della vincita: Milano, 26 febbraio 1947 Spett. Presidenza, Ho avuto la gradita del 24 corr. e mi affretto a dar conferma affinché il premio (vitella da latte) rimanga assegnato allo Sci Club. Augurando ogni miglior fortuna, cordialmente saluto. Erminia Moratti E ancora, in merito alle entrate, c’è un singolare contratto sottoscritto il 18 aprile del 1947 che riportiamo nella sua originaria stesura: CONTRATTO PER LA CONCESSIONE ALLA DITTA FRATELLI DE SILVESTRI DI SCAVARE PIETRA PER OTTENERE SABBIA NELLA PROPRIETÀ “POZZA FERRARI” DI PROPRIETÀ DELLO SCI CLUB BOSCO CHIESANUOVA. Bosco Chiesanuova, 18 aprile 1947. * * * Lo Sci Club Bosco, concede alla Ditta Fratelli De Silvestri l’autorizzazione a scavare la roccia esistente in luogo, meno un quinto (1/5) che è già definito di presenza dal sig. Melotti Cristiano e della Ditta De Silvestri. La Ditta De Silvestri, s’impegna di corrispondere, per la sabbia macinata, allo Sci Club Bosco la somma di Lire 2.50 (due e cinquanta cent) al quintale. La misurazione avverrà mediante la carriola in uso della capacità di 100 kg (cento). Ogni sabato il Presidente dello Sci Club Bosco, di presenza controllerà il quantitativo della sabbia macinata prendendo visione dei libri contabili. Il pagamento verrà effettuato dalla Ditta De Silvestri ogni trenta giorni nelle mani del Presidente dello Sci Club Bosco. Il terreno di cui alla concessione resterà a disposizione degli interessati Ditta De Silvestri sino al 31 Dicembre 1947. È rilasciata facoltà di occupare un tratto di terreno per ammassare la sabbia ammucchiata eventualmente non consumata entro il 31-12-1947. Il presente contratto annulla il precedente. Letto, confermato, sottoscritto. per la Ditta De Silvestri De Silvestri Franco per lo Sci Club Bosco Chiesanuova Il Presidente Giovanni Leso Nelle voci di spesa, accanto a spese per materiali e rimborsi per trasferte, emerge un “acquisto macchina da cucire Necchi” per l’importo ingente di Lire 40.000. Perché? Non è dato di sapere. Andrea Valbusa può raggiungere Bologna e partecipare ad una assemblea nazionale della FISI mentre il presidente dello Sci Club, Giovanni Leso deve scusarsi con il fiduciario FISI di Verona, Peretti Colò, perché, scrive testualmente: Questa Presidenza è spiacente di non aver potuto partecipare alla riunione del giorno 13 giugno indetta a Verona da codesto Ente Prov. FISI La mancata partecipazione è dovuta ad un incidente motociclistico in località Bellori al nostro partecipante designato da questa Presidenza. La preghiamo di voler scusarci, mentre l’assicuriamo che parteciperemo unitamente a Lei all’Assemblea Generale della FISI a Bologna il 28 e 29 c.m. Distinti saluti. Il Presidente Giovanni Leso Più avanti, in un caldo 18 agosto 1947, lo Sci Club – sollecitato da Gianni Scandola – è costretto a mettere nero su bianco una questione di grande importanza quale la chiamata agli allenamenti in vista delle Olimpiadi invernali che riprenderanno nell’inverno successivo il loro corso ufficiale; questo il tenore della lettera: Bosco Chiesanuova, 18 agosto 1947 Alla Federazione Italiana Sport Invernali Via S. Radegnonda 10 – Milano 117 Il lungo volo delle Aquile e p.c. Al dott. Nico Meschinelli Commissario IV Zona FISI – Vicenza sposta soddisfacente e distintamente salutiamo. Sci Club Bosco Oggetto: Allenamenti collegiali Spett.le Federazione, il nostro atleta Scandola Giovanni ci comunica che, da informazioni avute dai suoi compagni, il 1º settembre iniziano gli allenamenti collegiali per le Olimpiadi invernali. Siccome non ha avuto a tutt’oggi nessun invito, si vorrebbe sapere il perché viene escluso da detti allenamenti. Se loro osservano le classifiche delle gare a cui ha partecipato la scorsa stagione, a nostro parere ci sembra che dovrebbe essere incluso. Anche lo scorso anno per gli allenamenti preparatori per la partecipazione al Nastro Bianco in Svizzera fu escluso eppure nelle selezioni si classificò al 6º posto nella prima e al 9º nella seconda. Ai campionati italiani della 18 km – quantunque da 15 giorni non si sentisse bene – si classificò 20º, in più ai campionati di zona ad Asiago fu secondo e nella gara di staffetta sempre ad Asiago primo; alla gara nazionale di Madonna di Campiglio fu primo nella frazione di “piano”; a San Martino di Castrozza fu 10º; al campionato di gran fondo 7º e primo della seconda categoria; alla “Coppa Nuvolari” fu 8º. Facciamo noto che lo Scandola contrariamente a voci messe in circolazione conduce una vita regolarissima ed è sempre in forma. Attendiamo una ri- 118 E questa la risposta della FISI, alla maniera del miglior Pilato: FEDERAZIONE ITALIANA SPORT INVERNALI Prot. n. 360 GF/Ca Milano, 6 settembre 1947 Allo Sci Club Bosco Chiesanuova (Verona) e p.c. Al Comitato Veneto della FISI (Padova) In riferimento alla Vostra del 18 u.s. Vi precisiamo che la designazione degli atleti per gli allenamenti collegiali ai fini olimpionici è di competenza del sig. Menardi, commissario tecnico responsabile della preparazione stessa. Non possiamo quindi noi intervenire nella questione per quanto riguarda la Vostra proposta relativa all’atleta Scandola. Se credete potete rivolgerVi al Sig. Menardi. Spiacenti di non poter darVi una risposta migliore Vi salutiamo cordialmente. Il Vice Presidente Comm. Ambrogio Porrini Nasce lo Sci Club Bosco 1947 · 1948 Nel clima di un grande entusiasmo il “Campionato Italiano di Granfondo” L a stagione invernale 1947-48 è dominata dal ritorno delle Olimpiadi, programmate a St. Moritz in Svizzera. L’appello dello Sci Club Bosco per la chiamata, almeno agli allenamenti, di Gianni Scandola non viene purtroppo accolta. La stessa stagione vede tuttavia realizzarsi sulle nevi di Bosco Chiesanuova per la prima volta nella sua storia un campionato italiano “assoluto”, precisamente della “Granfondo” di 50 km, e questo riuscì ad addolcire gli animi ed impegnare tutto il paese nella preparazione di un così storico avvenimento. Ma non è il solo grande evento sportivo; Bosco Chiesanuova è interessata da tutta una serie di avvenimenti portati felicemente a termine grazie al clima di grande entusiasmo e all’impegno organizzativo di tutto il paese. Appena terminata l’estate del ’47 il sodalizio ritorna al lavoro per l’assolvimento degli obblighi sociali ad iniziare dalle elezioni del consiglio. Nelle elezioni del nuovo consiglio svoltesi il 13 settembre ottengono voti così come si legge nel verbale che riportiamo: 1) Dalla Riva Mario (punti 47); 2) Leso Antonio (punti 42); 3) Sauro Ginepro (punti 42); 4) Melotti Enea (punti 37); 5) Vidali Rino (punti 34); 6) Beccherle Mario (punti 33); 7) Corbioli Disma (punti 33); 8) Melotti Cristiano (punti 30); 9) Valbusa Andrea (punti 27); 10) Brutti Massimo (punti 26); 11) Campedelli Giacomo (punti 24); 12) Scandola Aristide (punti 23); 13) Vinco Flavio (punti 22); 14) Vinco Serafino (punti 22); 15) Leso Michele (punti 21); 16) Scandola Olindo (punti 20); 17) Valbusa Lino (punti 20); 18) Vinco Ezio (punti 20); 19) Leso Giulio (punti 19); 20) Corbioli Ettore (punti 19); 21) Benedetti Lorenzo (punti 18); 22) Leso Giovanni (punti 18); 23) Porrà Lino (punti 17); 24) De Silvestri Dino (punti 15); 25) Vinco Ugo (punti 13); 26) Valbusa Emilio (punti 13); 27) Melotti Serafino (punti 13); 28) Tinazzi Alcide (punti 11); 29) Spiazzi Simone (punti 7); 30) Tagliapietra Alfonso (punti 7); 31) Leso Aldo (punti 5); 32) Dal Dosso Tullio (punti 3). Il 19 settembre 1947 il neo presidente Andrea Valbusa dà inizio alla stagione con questa comunicazione al fiduciario della FISI di Verona. Al Signor Dott. Umberto Peretti Colò (Verona) Giorni or sono il Consiglio dello Sci Club Bosco, convocava l’Assemblea Generale ordinaria dei soci, che dopo aver preso visione della relazione sportiva e finanziaria dell’anno sportivo 1946-47, esprimeva col voto l’elezione del nuovo Consiglio direttivo per l’anno sportivo 1948. Gli eletti si sono riuniti per la prima volta questa sera e dopo la nomina delle cariche sociali, hanno posto all’ordine del giorno e in discussione l’organizzazione del Campionato Naz. Ital. di gran fondo sui 50 km. Le diverse Commissioni a cui è stato dato l’incarico organizzativo, sia tecnico sportivo che economico ecc. rimetteranno tra breve l’esito dei lavori, consci dell’importanza della gara e delle eventuali difficoltà che si presenteranno e che dovranno sormontare. Questa Presidenza, prima d’iniziare i lavori, esprime a mio mezzo il desiderio di potere incontrarsi con la S.V. in modo di coordinare il da farsi e potere per 119 Il lungo volo delle Aquile Mi faccio dovere inoltre di darLe notizia che per ragione di impossibilità finanziaria, non è possibile effettuare il breve corso di addestramento per gli Istruttori del fondo dei Centri come era stato stabilito in un primo tempo. Andrea Valbusa fu eletto alla presidenza dello Sci Club il 19 settembre del 1947. (Archivio Dario Valbusa) Le saranno invece quanto prima inviate le istruzioni tecniche che Lei dovrà seguire nell’insegnamento, preparate dal nostro allennatore federale finlandese Aaro Loranta. Riceverà quanto occorre per la formazione del Centro che dovrà avere sede presso lo Sci Club locale. Stiamo pure per acquistare un certo numero di sci che Le invieremo e che Le saranno dati in consegna per uso degli allievi. Intanto Lei cominci subito a raccogliere i nomi dei giovani che si iscriverebbero al Centro e mandi qui i nominativi. Comunichi la presente allo Sci Club e si tenga sempre in contatto con i dirigenti dello stesso per aiuti e consigli. tempo essere precisa alla Spett.le FISI in ottemperanza a quanto richiesto. Gradirò pertanto un suo cenno di riscontro e se possibile fissarmi appuntamento in Verona o eventualmente comunicarmi una sua visita in luogo, che sarebbe graditissima. Si abbia, Dottore, i nostri amichevoli e distinti saluti. Il Presidente Consci dell’importanza di avvicinare allo sport i giovani valligiani secondo precise impostazione tecniche, i dirigenti dello Sci Club Bosco chiedono alla FISI nazionale di poter avviare un Centro Giovanile di Addestramento; sarà questa l’iniziativa che garantirà il futuro sportivo di Bosco Chiesanuova. Istruttore del centro altro non può essere che Gianni Scandola (che nel frattempo aveva lasciato le Fiamme Gialle) il quale tuttavia continuava a gareggiare nel nome di Bosco Chiesanuova. La FISI fu lieta della sua disponibilità e così ratificò la nomina: CONI FEDERAZIONE ITALIANA SPORT INVERNALI (MILANO) CENTRI GIOVANILI ADDESTRAMENTO 9 dicembre 1947 Signor Scandola Giovanni, Sono lieto di comunicarLe che la Presidenza ha approvato la di Lei nomina a Istruttore per la specialità fondo per l’anno 1947-48. 120 Cordiali saluti. L’addetto ai Centri per Fondo e Salto Luigi Flumiani Il presidente dello Sci Club ringrazia la Federazione segnalando i nomi dei 10 giovani che si erano nel frattempo iscritti (Leso Luigi del 1932, Leso Fulvio del 1930, Massella Pietro del 1931, Melotti Giuliano del 1930, Scardoni Dario del 1930, Corradi Giuliano del 1937 e Vanti Lino del 1930) e che avevano già cominciato a fare un po’ di ginnastica in attesa della neve la quale all’inizio di dicembre, si fa ancora desiderare. Arriverà comunque presto, la neve, ed anche… «6 paia di sci in hickory uso fondo, d’occasione privi di verniciatura e con un difetto nella scanellatura (più lunga)», peraltro privi di attacchi e bastoncini, da parte del Comitato di zona della FISI. La stagione si apre il 28 dicembre grazie alla “Motosciatoria Verona-Bosco Chiesanuova” (con disputa della gara complementare non con gli sci, ma con una prova slittatoria) ed anche con la bella notizia che il Ministero dei lavori pubblici stanzia 20 milioni per la costruzione del tratto Stallavena-Busoni, ponte compreso, di quella nuova strada per Bosco Chiesanuova annunciata prima della guerra. In materia di strade c’è del malumore tra gli sportivi veronesi a causa degli inconve- Nasce lo Sci Club Bosco nienti sul tronco Bosco Chiesanuova-Tracchi; in città viene indetta una riunione delle società sportive che addirittura verifica la disponibilità degli stessi sciatori di intervenire finanziariamente alla soluzione del problema. Riportiamo così la lettera inviata dalla FISI veronese agli enti di Bosco Chiesanuova. FEDERAZIONE ITALIANA SPORT INVERNALI COMITATO PER LA PROVINCIA DI VERONA Verona, 27 gennaio 1948 Ill.mo Sig. Sindaco di Bosco Chiesanuova e p.c. Spett. Azienda Autonoma di Soggiorno e Cura Bosco Chiesanuova Oggetto: Strada Bosco Chiesanuova-Tracchi. Spett. Sci Club Bosco Chiesanuova, I rappresentanti delle Società Alpinistiche Veronesi riunitesi, presente pure il Presidente di questo Comitato provinciale FISI, per nuovamente esaminare il problema dell’apertura della strada Bosco Chiesanuova-Tracchi, presa visione della Vs. nota n. 3231 del 22-12-1947, non ritiene che l’apertura della stessa non possa con un po’ di buona volontà e qualche sacrificio da parte di tutti essere superato. Come in altre occasioni è stato verbalmente proposto, le Società cittadine sarebbero disposte a pagare un pedaggio per ogni automezzo che transiterà per detta strada e si ha ragione di ritenere che anche i privati aderiranno a detta iniziativa. La misura di tale pedaggio potrà venire stabilita di comune accordo. Ormai la stagione invernale si riduce a poco più di un mese e poiché è intenzione di codesto Comune provvedere all’apertura della strada in occasione dei “Campionati Nazionali di Granfondo”, non si vede perché la stessa non possa essere tenuta aperta anche per le rimanenti domeniche di febbraio nelle quali dovranno svolgersi la gara nazionale “Trofeo Verona” e le gare per cittadini “Trofeo Rino Bonesini” e “M. Fraccaroli”. Si rinnova pertanto l’invito a codesto Comune ed agli altri Enti in indirizzo, di prendere, tempestivamente, una favorevole decisione in merito che sola potrà ricondurre sui Lessini quei forti gruppi di sciatori di Verona e di altre provincie, che ora preferiscono rivolgersi verso le più ospitali e meglio attrezzate località del Trentino. Si rimane in attesa di sollecito riscontro. Distinti saluti. Il Presidente Dr. Umberto Peretti Colò “Coppa Giorgio e Alberto Nuvolari”, 18 km, anno 1947. Si riconoscono: Ignazio Ceol, Valentino Pesavento, Bruno Mosele, Ardicio Pezzo, Giuseppe Leso, Enzo Valbusa e Passerini. 121 Il lungo volo delle Aquile Festa di Carnevale con la mitica orchestrina degli anni ’50. (Arch. Bruno Scandola) Precedentemente Angelo Poiesi, con tutta la sua competenza in materia, inviava al «Il Corriere del Mattino» una lettera dal titolo significativo “Valorizziamo i nostri Lessini”. Cartolina postale, stampata in occasione del Campionato Italiano Gran Fondo, 50 km, del 1948. 122 Il 18 gennaio lo Sci Club Bosco coglie ad Auronzo una chiara affermazione nella gara di staffetta 3x10 km dei Campionati veneti per il 1948 (staccando i secondi arrivati di ben 7’) inducendo il presidente del Comitato veneto FISI Nico Meschinelli a promettere il suo interessamento per la partecipazione dei fondisti di Bosco Chiesanuova ai campionati assoluti di Cortina. Tutta l’attenzione si trasferisce ora sulle annunciate manifestazioni mentre ci si rallegra per i 40 cm di neve caduta in paese il 20 gennaio. Prima grande gara della stagione è la seconda edizione della “Coppa Giorgio e Alberto Nuvolari” e della abbinata “Coppa Severino De Silvestri” in programma domenica 1 febbraio. La partecipazione risente dello svolgimento delle Olimpiadi per le quali la FISI raduna ovviamente i più forti fondisti italiani, ma è tuttavia degna di una gara nazionale di fondo. Si corre su neve bagnata con partenza alle Corbane tra migliaia di spettatori con la perfetta organizzazione dello Sci Club capeggiato da Andrea Valbusa. Dopo 18 tiratissimi chilometri la classifica è questa (notare tre di Bosco Chiesanuova nei primi dieci): Nasce lo Sci Club Bosco 1) Chiocchetti Luigi (M. Pallidi Moena) 56’24”; 2) Pesavento Valentino (FFGG Predazzo) in 56’27”; 3) Brunel Giovanni (M. Pallidi Moena) in 56’37”; 4) Passarini Angelo (FFGG Predazzo) in 56’43”; 5) Scandola Giovanni (Sci Club Bosco) in 57’05”; 6) Ceol Ignazio (FFGG Predazzo); 7) Pezzo Ardicio (FFGG Predazzo); 8) Chiocchetti Giovanni (M. Pallidi Moena); 9) Leso Giuseppe (Sci Club Bosco); 10) Mosele Bruno (FFGG Predazzo). Giovanissimi (un giro): 1) Valbusa Enzo in 33’21”; 2) Leso Luigi in 34’59”; 3) Scardoni Dario in 37’02”; 4) Vinco Gino in 42’09”. La “Coppa Nuvolari” segue i finanzieri a Predazzo e, provvisoriamente, trova posto nella bacheca della Scuola Alpina. La domenica successiva si svolge a Grietz la seconda edizione della gara di staffetta 4x10 km valida per l’assegnazione del “Trofeo Verona” (riproduzione artistica della statua equestre di Cangrande della Scala) posto in palio dal Gruppo Alpino Ferrovieri di Verona. Non è stato possibile trovare la classifica della competizione vinta, in ogni caso, dalle “aquile” dello Sci Club Bosco. Ad una settimana soltanto dalla disputa del campionato italiano l’area di Bosco Chiesanuova si vivacizza per la disputa del “Trofeo Bonesini”, una gara di staffetta nordica per “cittadini” vinta dal GAO (Coppi, Massella, Bonesini) davanti al Cesare Battisti (Zusi, Deliberato, Ligozzi) ed altre formazioni. Le competizioni suscitano antichi entusiasmi e si dimostrano un veicolo promozionale di chiaro interesse per il capoluogo della Lessinia rimasto l’unico, ancora per diversi anni, a tener alta la tradizione dello sci veronese. Si legga così la simpatica lettera giunta al sodalizio di Bosco Chiesanuova: GRUPPO ALPINO OPERAIO SEZIONE DI TREGNAGO “ETTORE CASTIGLIONI” li 30 dicembre 1947 Spett.le Sci Club, Giorni or sono abbiamo ricevuto il programma della manifestazione sciistica del 1-2-1948 “Coppa Giorgio e Alberto Nuvolari”. Restiamo lieti e grati dell’invito ma, spiacenti, la nostra piccola società non dispone di atleti per simili gare. Ogni modo ugualmente entusiasti, se il tempo e la neve… permettono, saremo a Bosco. I Vostri inviti saranno sempre ben accolti e ci farebbe piacere se a suo tempo ci arrivassero i dettagli di altre gare e in particolare modo quelli della Gran Fondo. Romolo Pezzo durante un passaggio a Bosco Chiesanuova nella 50 km. (Archivio Romolo Pezzo) 123 Il lungo volo delle Aquile Asiago 1948. Da sinistra: Giuliano Sauro, Serafino Fiorentini, Ugo Leso, Arnaldo Sauro, Romolo Pezzo, Giovanni Morandini. (Archivio Serafino Fiorentini) Con rispetto porgiamo i nostri più sentiti auguri di Buone Feste e fine d’anno e distinti saluti. nuova trattenimenti danzanti in giorno festivi e feriali. Il Vice Presidente Giovanni Montini Considerato: che venne pagata la tassa di c.g. di Lire 1114 Il fascino dell’appartenenza alla Guardia di Finanza, anche come soluzione ai problemi occupazionali ben pressanti anche allora, induce qualche giovane all’arruolamento ed il presidente Andrea Valbusa e ben lieto di certificare che «il giovane Scandola Ferdinando di Francesco, della classe 1927, è socio di questo sci club e ha partecipato a diverse competizioni indette dal sodalizio dimostrando ottime qualità e spirito sportivo. Si rilascia la presente per uso arruolamento nella Guardia di Finanza». Altrettanto felice è l’Andrea quando si vede riconfermare la licenza per serate danzanti che, come nella stagione precedente, garantiranno uno dei più cospicui sostegni finanziari allo Sci Club in vista dei gravosi impegni. IL QUESTORE DELLA PROVINCIA DI VERONA Verona, li 24 gennaio1948 Vista, la domanda con la quale il Signor Valbusa Andrea chiede di tener nel Comune di Bosco Chiesa- 124 Visto, il N.O. della Soc. It. degli Autori Visto, l’art. 58 della Legge di P.S. Concede, al Signor Valbusa Andrea la chiesta licenza per tenere pubblici trattenimenti danzanti nelle località suindicate alle seguenti condizioni: a) È vietato l’accesso a donne minori degli anni 16 non accompagnate da prossimi congiunti di età maggiore; b) È vietato in modo assoluto lo smercio di qualsiasi bevanda alcoolica nella sala da ballo; c) Al ballo dovranno assistere Agenti della Forza Pubblica i quali dovranno essere retribuiti a norma delle disposizioni vigenti; d) Il concessionario è responsabile di tutti quei fatti contrari alla decenza ed al buon costume che dovessero verificarsi nella sala da ballo; e) Il ballo non potrà protrarsi oltre le ore 24; f) Nella ricorrenza del Santo Patrono del Paese sono vietati i balli. Il concessionario dovrà osservare e far osservare tutte le altre disposizioni di legge vigenti in materia. La presente licenza, che potrà essere revocata in qualsiasi momento per ragioni di pubblica sicurezza, moralità ed ordine pubblico, è valida per un mese e per il locale e per i giorni suindicati. Il Questore Nasce lo Sci Club Bosco E viene il momento della gara tricolore. Le mosse partono da lontano, almeno dal 28 e 29 giugno del 1947 quando il presidente dello Sci Club partecipa all’assemblea nazionale della FISI di Bologna e, dopo aver seguito i lavori e i dibattiti, chiede ad alta voce l’ambito onore di poter organizzare a Bosco Chiesanuova il “Campionato italiano di Granfondo”. Dopo aver preso contatto con gli albergatori e gli esercenti del luogo ed aver avuto dall’Azienda di Soggiorno l’assicurazione ampia e completa di sostegno, il 18 agosto fa partire la richiesta formale rivolta alla FISI; questa risponde il 4 settembre comunicando che il Comitato nazionale, nella sua riunione del 31 agosto, ha deciso di assegnare allo Sci Club Bosco l’organizzazione del “Campionato italiano di Granfondo” per l’anno 1948 che dovrà aver luogo domenica 29 febbraio. Oltre che a tutti i responsabili degli Enti locali, la notizia viene trasmessa alle autorità provinciali. Compiacimenti ed aiuti vengono assicurati da varie fonti: dall’Azienda di Soggiorno, dal Sindaco di Verona Aldo Fedeli, dal presidente della Provincia avv. Tommasi, da Gaetano Bertani presidente della Camera di Commercio, ma anche da privati come il reverendo don Michele Salvi, il dottor Gianfranco Fedrigoni, la “Legati” (dazio) e, da parte sua, dalla FISI stessa che assegna un contributo di Lire 55.000. L’importanza dell’avvenimento è ben sottolineata dalla seguente lettera: ENTE PROVINCIALE PER IL TURISMO - VERONA Via Mazzini 6 – Telef. 20.02 Prot. N. 804 Risposta a Nota 1-12-1947 Verona, 3 dicembre 1947 Spett. Presidenza Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova Oggetto: Gara Sciistica di Gran Fondo 1948. Con riferimento a pregiata sopradistinta Nota ed a seguito EPT 29 novembre a.c. Prot. N. 793, questo Ente è lieto di esprimere anzitutto il proprio compiacimento per la sorte caduta sulla Lessinia circa la scelta di zona avente adatti requisiti per lo svolgimento d’una competizione sciatoria di così alta importanza sportiva. Una gara del genere riveste evidente carattere turistico in quanto indubbiamente servirà a richiamare l’attenzione di sportivi e turisti delle provincie viciniori sul centro montano di Bosco Chiesanuova e sull’Altopiano Lessinico. In definitiva quindi servirà a produrre una più vasta conoscenza turistica della più importante Stazione di Soggiorno della Provincia di Verona ed altresì d’una sua zona soprastante suscettibile di futuri più larghi turistici sviluppi, specialmente nei riguardi degli sport della neve. Benché le possibilità di elargire contributi EPT Romolo Pezzo, nella 50 km al “Campionato Italiano Granfondo”, svoltosi a Bosco Chiesanuova nel 1948. (Arch. Romolo Pezzo) 125 Il lungo volo delle Aquile Remo Pezzo, alla 50 km nel 1948. (Foto Antonio Leso Arch. Remo Pezzo) siano al momento molto limitate, purtuttavia, considerato che l’avvenimento sportivo in parola costituisce un fattore di notevole richiamo turistico, questo Ente dà assicurazione sia circa un proprio, per quanto possibile, appoggio morale e finanziario, sia circa una richiesta d’intervento che s’intenderebbe di avanzare al Superiore Commissariato per il Turismo. Allo scopo di poter dare una eventuale particolare destinazione e designazione al contributo EPT Verona, si gradirà di tempestivamente conoscere il completo programma della manifestazione in parola. Con ossequio. Il Presidente Avv. E. Bassani Il 4 ottobre viene indetta una riunione presso l’AAS per la nomina del Comitato esecutivo e per l’assegnazione degli incarichi che risultano: – addetti alla pista: Antonio Leso, Aristide Scandola e Olindo Scandola; – addetti alla ricettività: Mario Beccherle e Massimo Brutti; – addetti ai trasporti: Rino Vidali e Giacomo Campedelli; – per i problemi finanziari: Mario Dalla Riva e Ginepro Sauro; – per il servizio sanitario: il dottor Luigi Pizzoli del luogo; 126 – per il cronometraggio: la F.I.C. di Verona; – per la propaganda: la segreteria dello Sci Club oltre a Lino Porrà; – per il servizio stampa: viene chiesta l’autorizzazione di poter apporre il nome del giornalista Bruno Roghi, corrispondente veronese della «Gazzetta dello Sport». In manifestazioni del genere gli aspetti tecnici assumono una rilevanza determinante; a curarli vi è Ardicio Pezzo, richiesto alla Scuola Alpina di Predazzo, in veste di direttore di pista e poi l’azzurro Gianni Scandola quale direttore dell’organizzazione generale. La FISI provvede poi alla nomina di tre prestigiosi personaggi dello sci italiano come membri della Giuria: FEDERAZIONE ITALIANA SPORT INVERNALI Milano, 10 gennaio 1948 Spett. Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova (Verona) e p.c. Al Comitato della IV Zona Padova In relazione alla Vs. lettera del 6 dicembre u.s., qui unita si restituisce la bozza di programma del Campionato Italiano di gran fondo. L’Ufficio di Presidenza ha nominato ieri la giuria per tale manifestazione che risulta costituita come segue: Nasce lo Sci Club Bosco Cav. Uff. Pio Caliari (Trento) – presidente; Sig. Carlo Boninsegna (Trento) – Sig. Cristiano Benetti (Asiago), membri; più due rappresentanti eletti a sorteggio fra le società partecipanti. Nulla osta perché l’incarico del servizio stampa e propaganda, sia confidato al locale corrispondente della «Gazzetta dello Sport», Bruno Roghi. granfondo invio mio cordiale saluto organizzatori ed incoraggiamento valorosi et modesti atleti. Presidente Nasi». Per quanto poi è successo domenica 29 febbraio ci rifacciamo integralmente a ciò che riporta «L’Arena»: Non appena pronto il programma, preghiamo spedire alla FISI almeno 500 copie che verranno distribuite alle Società affiliate ed ai Comitati periferici. L’azzurro De Cassan ha vinto il Campionato Italiano di Gran Fondo In attesa di assicurazione, cordialmente Vi salutiamo. Il Segretario dell’U.P. Dr. G.B. Fabian Il tutto viene completato dalla costituzione del Comitato d’onore e dalla spedizione degli inviti. Il presidente della FISI manda un telegramma da Torino: «Spiacente di non poter essere presente campionato Per celebrare degnamente l’impresa sportiva compiuta dai valorosi atleti che hanno dato vita alla odierna competizione, svoltasi in una cornice pittoresca di bellezze naturali e di folla, bisognerebbe essere dei poeti. Poter raccontare il piccolo dramma vissuto da ciascuno di questi uomini in lotta col cronometro, cui solo premio al termine della gara era l’abbraccio fraterno e commosso dell’accompagnatore e l’applauso caldo e sincero di poche centinaia di spettatori, è compito assai arduo e che chiederebbe molto di più Bosco Chiesanuova, 29 febbraio 1948. Giuseppe Leso, classificatosi al 4º posto nei Campionati Italiani Assoluti di Bosco Chiesanuova. (Arch. Giuseppe Leso) 127 Il lungo volo delle Aquile della penna modesta del cronista. L’esempio di meraviglioso antagonismo offerto oggi dall’esiguo manipolo di concorrenti alla gara più dura della specialità nella quale tutti hanno lottato con volontà e tenacia pari alla loro fede e al loro amore per la montagna dalla quale sembra abbiano attinto energia e vigore, meritava come contropartita l’incoraggiamento e l’applauso di migliaia e migliaia di appassionati. Avremmo voluto vedere presenti al traguardo e scaglionati lungo il percorso tutti coloro che erano saliti sui Lessini, e soprattutto sarebbe stato simpatico che, seguendo l’esempio della sezione del CAI di Legnago, anche quella veronese avesse convogliato i suoi associati a Bosco anziché in Folgaria. Lo sport dello sci – almeno il fondo – non è certo diffuso e spettacolare come altri sport e se a esso viene proprio a mancare il contributo e l’appoggio di quelli che nella montagna trovano motivo di rin- Passo dello Stelvio, 29 giugno 1948. Nella foto Giuseppe Leso durante la “Staffetta Alpina”. (Archivio Giuseppe Leso) 128 novamento spirituale, a cosa è valso il sacrificio dei vari De Cassan, Rodighiero, Demetz, Leso che hanno profuso nella lotta tutte le loro forze, gettato nel crogiolo ardente della contesa ogni più piccola particella di energia? La stupenda vittoria colta dall’azzurro De Cassan nella competizione odierna è frutto non solo di una preparazione intensa ma soprattutto del cuore, che di questo indimenticabile campionato è stato il vero protagnoista. Quale sia stata la volontà di De Cassan di riscattare la cattiva prova fornita nel campionato di fondo svoltosi domenica scorsa a Cortina, basti rilevare che i 6 secondi di vantaggio che egli aveva sul forte antagonista Rizieri Rodeghiero al 44 km, all’arrivo erano saliti a 1’46”. I due azzurri meritano pertanto di essere posti entrambi sul medesimo piano, e se si deve sottolineare l’ammirevole prova del vincitore, non si può sottovalutare la bella e generosa gara dell’asiaghese battutosi strenuamente fino all’ultimo. Nasce lo Sci Club Bosco Cristiano Rodeghiero che all’inizio del 2º giro non poteva dirsi definitivamente tagliato fuori dalla lotta, perdeva progressivamente terreno sul fratello e sull’atleta della “Lancia” a causa di un leggero malessere che lo costringeva a rallentare la marcia. Una rivelazione in senso assoluto è stato il giovane Giuseppe Leso, un fascio di nervi dal quale sprigionava una indomita volontà, classificatosi al 4º posto precedendo di 42” l’anziano campione Demetz giunto al termine della faticosa gara, nonostante i suoi 37 anni, in condizioni superbe di freschezza. Ecco un raro esempio di passione sportiva che purtroppo ha fatto difetto nei fratelli Aristide e Severino Compagnoni, assenti ingiustificati da questo campionato, del quale cinsero il lauro rispettivamente nel 1940-41 e nel 1946. Altrettanto ammirevoli sono da giudicare le prove di Romolo e Remo Pezzo e dei piemontesi Antonio e Giuseppe Castrale giunti lontani dai primi, ma tuttavia degni di elogio per aver brillantemente terminato la gara. Gianni Scandola, sul quale erano riposte tutte le speranze dei cittadini, e che a metà percorso era 4º a soli 22” da Cristiano Rodeghiero, cedeva improvvisamente al 28º chilometro sfiancato dal ritmo veloce impresso alla sua marcia. Molte sarebbero le note di cronaca sulle quali vorremmo dilungarci per illustrare degnamente le fasi di questo interessante campionato, ma poiché lo spazio non ce lo consente non ci resta che esprimere agli attivi e diligenti esponenti dello Sci Club Bosco e dell’Azienda Autonoma di Soggiorno – e quando abbiamo citato il Presidente Valbusa e l’infaticabile Leso intendiamo ricordare tutti – il più vivo ed incondizionato elogio per la maniera impeccabile con la quale hanno organizzato la manifestazione, che ha avuto l’onore di essere presenziata dal Prefetto dottor Peruzzo e dal tenente Fiorani in rappresentanza del colonnello comandante la Legione CC. e sulla cui validità ha testimoniato con parole di plauso e di compiacimento il vice presidente nazionale della FISI dott. Pio Caliari, che alla perfetta riuscita della gara hanno inoltre contribuito il dott. Peretti, Carlo Boninsegna, Cristiano Benetti, Luigi Tormene e il quartetto dei cronometristi formato dall’ing. Zorzi, Roghi, Antoniazzi e Masiero. Alle 15,30 presso il cinema locale ha avuto luogo la premiazione, preceduta da un breve discorso del dott. Caliari che ha posto in rilievo l’importanza delle competizioni agonistiche in funzione di valorizzazione turistica delle località alpine. Dopo la consegna dei premi ai concorrenti il Prefetto ha porto ad essi il suo compiacimento dicendosi lieto di aver potuto assistere ad una manifestazione che li ha avuti leali protagonisti e che ha fatto onore al capoluogo della Lessinia, cui ha augurato le migliori fortune. Romano Avesani La classifica: 1) De Cassan Giacinto (SC Lancia Bolzano) in 4.02’15”; 2) Rodeghiero Rizieri (US Asiago) in 4.4’1”; 3) Rodeghiero Cristiano (E.N.A.L. Bassano) in 4.23’49”; 4) Leso Giuseppe (Sci Club Bosco) in 4.39’49” (1º della III cat.); 5) Demetz Vincenzo (SC Val Gardena) in 4.40’31” (2º della III cat.); 6) Castrale Giuseppe (SC Uget Torino) in 4.52’45” (3º della III cat.); 7) Pezzo Remo (Sci Club Bosco) in 4.54’15” (4º della III cat.); 8) Pezzo Romolo (Sci Club Bosco) in 5.01’24” (5º della III cat.); 9) Castrale Antonio (SC Uget Torino) in 5.23’43” (6º della III cat.). Partiti 10; arrivati 9. Tempi parziali primo giro: Giacinto De Cassan 1.51’36”2; Rizieri Rodeghiero 1.52’28”2; Cristiano Rodeghiero 1.54’28”3; Giuseppe Leso 2.07’6”; Vincenzo Demetz 2.04’35”1; Giuseppe Castrale 2.08’52”; Remo Pezzo 2.06’44”; Romolo Pezzo 2.08’37”; Antonio Castrale 2.16’33”. Tempi parziali secondo giro: Giacinto De Cassan 2.10’39”; Rizieri Rodeghiero 2.11’33”; Cristiano Rodeghiero 2.29’20”; Giuseppe Leso 2.32’43”; Vincenzo Demetz 2.35’56”; Giuseppe Castrale 2.43’53”; Remo Pezzo 2.47’31”. A completamento della bella giornata vogliamo ricordare un “giallo” che ha tenuto con il fiato sospeso i dirigenti di Bosco Chiesanuova. I 302 distintivi in metallo dorato, smaltati in blu-bianco-rosso-verde con spillo a molla (90 Lire cad.) realizzati a Milano dal prestigioso stabilimento Stefano Johnson anziché arrivare per tempo a Bosco Chiesanuova raggiungono stranamente Cortina che peraltro – in vigilia di gara e con alto senso di responsabilità – fa subito dirottare il pacco con il pullman della SAD diretto a Rovereto ove viene ritirato quasi… fuori tempo massimo. Lo Sci Club Bosco ha ben diritto a rammaricarsi in FISI con questa missiva: «non sappiamo come 129 Il lungo volo delle Aquile mai i distintivi ricordo che sono stati coniati certamente per tempo, ci siano pervenuti tramite lo Sci Club Cortina e quel che fa più meraviglia – dopo varie telefonate a destra e a sinistra – che un nostro incaricato abbia dovuto recarsi espressamente sino a Rovereto, quindi a Riva, per prenderli. Tutto questo alla vigilia della gara con il conseguente danno di un centinaio di invenduti». Ancora uno sforzo organizzativo per la “Motori e sci” indetta per il 7 marzo dall’Auto Club Verona e dallo Sci Club Bosco. Dopo il percorso automobilistico si svolge a Maregge una gara di sci a coppie; ciascuna coppia è abbinata ad un pilota automobilista. Vince la coppia Ivo Vinco-Valbusa consentendo la vittoria in “combinata” a De Silvestri di Bosco Chiesanuova. Per seguire tutte queste attività occorreva un forte impegno che andava ben oltre la volontaria disponibilità di ognuno; giustamente – nel caso del segretario dello Sci Club, Enea Melotti – viene deliberato un compenso per il sovraccarico di lavoro. C’è ancora da ricordare, a completamento della splendida e insuperata stagione 1947-48, l’impegno dello Sci Club Bosco diretto a dare contorni più moderni agli sport della neve attraverso una possibile realizzazione nel vajo Lote di un centro sportivo invernale dotato di “sciovia radente”, soluzione emersa dopo aver attentamente studiato il centro di Asiago. Già sono state interpellate ditte costruttrici di impianti di risalita, ma il lavoro e le spese 130 sono gravose; come si desume da questa nota si vuole vederci chiaro. AZIENDA AUTONOMA DELLA STAZIONE DI SOGGIORNO DI BOSCO CHIESANUOVA li, 4 dicembre 1947 Al Sig. Presidente dello Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova Oggetto: Campo Sportivo invernale In riferimento alla Sua richiesta del 20-11-1947 relativa all’oggetto Le comunico che questo Comitato, per poter esaminare la cosa, desidera prendere in visione il progetto relativo con il preventivo di spesa. Distintamente. Il Commissario Prefettizio – topografia della zona 1/2000 con curve di livello approssimate – tracciamento: a) pista veloce centrale Sud-Nord; b) pista media dell’angolo Sud-Ovest prato pubblico a sud vajo Lote; c) pista lunga dall’angolo Sud-Ovest prato pubblico a Nord vajo Lote; d) pista da angolo Nord-Ovest vajo Lote a fondo valle; e) chioschi; f) sciovia radente. – preventivo: a) lavori; b) variazione reddito da assumere come base per il calcolo degli indennizzi. Questo primo tentativo di realizzare impianti di risalita a Bosco Chiesanuova andò a vuoto, ma ormai si andava rafforzandosi una linea d’intervento che più tardi troverà, sebbene incompresa, la sua realizzazione. Nasce lo Sci Club Bosco 1948 · 1949 A Bosco Chiesanuova si comincia a discutere di strade, sciovie e posti di ristoro C ome tutti gli anni, all’inizio di stagione la segreteria nazionale della FISI pubblica sul notiziario federale le liste della classificazione degli atleti. Per la stagione 1948-49, se da una parte rattrista veder posti “fuori quadro” gli azzurri Ardicio Pezzo e Gianni Scandola, dall’altra l’animo si rallegra nel veder promossi in 2ª categoria l’emergente Beppino Leso di Valdiporro (nucleo sportivamente rilevante quello della famiglia dei Leso) che, come abbiamo già visto nella classifica, non sale per un soffio sul podio della “Granfondo” di 50 km (Campionato italiano) svoltasi a Bosco Chiesanuova l’anno precedente e, meritatamente, l’ancor forte Remo Pezzo. La stagione inizia per tempo con l’assolvimento delle norme statutarie (riaffiliazione e tesseramento FISI) e con tutte le attenzioni organizzative proprie della conduzione di uno Sci Club tutt’altro che affaticato dopo l’impegnativa stagione tricolore. I 75 soci in regola col versamento della quota sociale ’48 si riuniscono per l’assemblea che prevede all’ordine del giorno l’elezione del nuovo direttivo. La presidenza passa da Andrea Valbusa all’ing. Giancarlo Melotti e viene pure nominato, con severità, il collegio dei revisori dei conti composto da Giovanni Vangelisti, segretario comunale, da Giovanni Leso e da Lino Melotti. Segretario la “penna nera” Enea Melotti. Della nuova situazione dirigenziale si provvede subito ad informare gli organi della FISI, ad iniziare da quello provinciale, con questa comunicazione: SCI CLUB BOSCO N. 6 di prot. Bosco Chiesanuova, 18 dicembre 1948 Egr. Sig. Dott. Umberto Peretti Colò Fiduciario della FISI per la Provincia diVerona Oggetto: Modifica Consiglio direttivo. Mi è gradito comunicarLe che questo Consiglio Direttivo nella Assemblea dei soci tenutasi domenica 28 Novembre u.s. ha subito le seguenti varianti: 1) Dr. ing. Melotti Giancarlo – Presidente 2) Valbusa Andrea – V. Presidente 3) Toffolatti Giuseppe – Membro 4) Leso Antonio – Membro 5) Vidali Bonaventura – Membro 6) Girlanda Claudio – Membro 7) Vinco Ezio – Membro Sono certo che la S.V. vorrà accordare tutto l’appoggio tanto autorevolmente concesso negli anni scorsi, anche al nuovo Consiglio, e con tale fiducia sarei a pregare la S.V. di fissare un abboccamento, possibilmente a Bosco Chiesanuova, per uno scambio di idee sul programma invernale 1948-49. L’ing. Giancarlo Melotti presidente dello Sci Club negli anni successivi alla guerra. (Foto Flavio Melotti) 131 Il lungo volo delle Aquile Colgo la gradita occasione per comunicarLe che, anche per interessamento di questo Sci Club, l’Amministrazione Comunale e l’Azienda Autonoma di Soggiorno si sono impegnate per l’apertura durante tutta la stagione invernale della strada Bosco Chiesanuova-Tracchi permettendo così agli autobus e vetture di raggiungere tale località. In attesa di un cortese riscontro, con i più distinti ossequi. Il Presidente Dr. ing. Giancarlo Melotti La menzione all’apertura della Bosco Chiesanuova-Tracchi non cade a caso perché allo Sci Club non si dimentica la riunione indetta a Verona il 10 ottobre proprio dal fiduciario della FISI Peretti Colò presenti le società affiliate che risultano essere tre con voto deliberativo: Sci Club Verona, GAO e Sci Club Bosco; altre tre con voto puramente consultivo: Gruppo Alpino Ferrovieri, Gruppo C. Battisti, Enal Verona. In quella occasione viene fatto il punto sulla situazione provinciale e, per quanto riguarda la Lessinia, la discussione «si è soffermata sulla situazione di Bosco Chiesanuova, inteso come il più importante centro sciistico della montagna veronese, e i dirigenti presenti hanno sottolineato l’urgenza della soluzione di tre grossi problemi quali: – aprire e tener sgombra la strada Bosco Chiesanuova-Tracchi; – dotare Bosco Chiesanuova di impianti di risalita per eliminare fatiche e tempo come sta avvenendo in tutta Italia; – attrezzare malghe a posto di ristoro e ricostruire il rifugio Monte Tomba». Che siano grossi i problemi non è certo una novità allo Sci Club che peraltro si impegna attivamente a vivacizzare l’attenzione in paese e presso gli enti pubblici provinciali. Nella riunione del Consiglio dello Sci Club del 28 dicembre viene approvato il calendario delle manifestazioni che poggia su due eventi organizzati in proprio (3ª edizione del “Nuvolari” e campionato sociale di fondo e discesa) e su altri in veste di collaborazione (gare per cittadini, “Trofeo Verona” di staffetta, ed altre minori), disponibilità peraltro sempre assicurata a Bosco Chiesanuova. 132 Purtroppo – e siamo nel pieno delle vacanze natalizie e con l’Enal che organizza soggiorni a Tracchi – la neve fa disperare per la sua assenza ed obbliga il presidente a chiedere alla FISI di Milano che «data la mancanza assoluta di neve sia permesso il rinvio a nuova data (il 23 gennaio) della “Coppa Nuvolari” che doveva svolgersi il 6 gennaio». La FISI acccetta; intanto il paese si consola nell’apprendere che è stato finanziato anche il secondo tronco della VeronaBosco Chiesanuova, la nuova grande arteria che dovrebbe aprire nuovi orizzonti alla capitale dei Lessini. Per quadrare i conti, dopo i grossi impegni della precedente stagione, non bastano più gli incassi delle serate danzanti programmate dallo Sci Club tra il 25 dicembre e il 10 gennaio (richieste dal presidente Melotti e autorizzate da Comune e Carabinieri) così che vengono impostate alcune operazioni straordinarie per il reperimento di fondi. La prima – come sono sempre uguali i tempi! – ha per oggetto una raccolta straordinaria avviata con una energica circolare del seguente tenore: SCI CLUB BOSCO li, 18 gennaio 1949 Tutti gli esercenti e commercianti e coloro che traggono un utile dal movimento del forestiero, devono sentire l’interesse che lo Sci Club viva per continuare l’opera iniziata: valorizzare Bosco Chiesanuova nella stagione invernale con riflessi reclamistici anche per la stagione estiva. Sono a tutti note le precarie condizioni finanziarie in cui si trova questo Sci Club. Il primo vostro dovere quindi è quello di rinnovare la tessera annuale che è di L. 1000 e di versare una quota a titolo di contributo che è libero. Fra giorni un nostro incaricato passerà a raccogliere sia l’importo per la tessera sia il vostro contributo. Sicuro che aderirete con entusiasmo, ringrazio e saluto. Il Presidente Dr. ing. Giancarlo Melotti Non tutti però risponderanno, trincerandosi dietro le scuse più varie. Per avere un preciso quadro di raffronto, nella stessa stagione i costi per la prenotazione in FISI (su residui delle provviste per i Centri di adde- Nasce lo Sci Club Bosco stramento) di materiali per il fondo sono così fissati: sci di frassino normale Lire 2.050, in hickory Splitkein 6.900, bastoncino in tonchino 1.250, attacco “Zeta” 1.100. Ancora, una giornata di ospitalità (pensione) negli alberghi del capoluogo è di circa 1.300-1.500 Lire. La seconda operazione finanziaria ha per oggetto il famoso terreno di Cantarane per l’affitanza del quale si apre addirittura un’asta regolare che si conclude con questa assegnazione: Nº 28 di prot. 5 febbraio 1949 Egreg. Sig. Nicolini Antonio Piazza Borgo – Bosco Chiesanuova Oggetto: Affitto terreno Cantarane. Pregiomi comunicarVi che questo Sci Club nella seduta di giovedì 3 corrente ha deliberato di concedere alla S.V. in affitto il terreno di proprietà di questo Ente sito in Via Cantarane, quale maggiore offerente. Vi comunicherò quanto prima la sera fissata per la firma del relativo contratto. Cordiali saluti. Il Presidente Dr. ing. Giancarlo Melotti È di gennaio una singolare lettera indirizzata dal presidente Melotti al reverendo don Giuseppe Noli, arciprete di Bosco Chiesanuova, che aveva espresso a Ezio Vinco, consigliere dello Sci Club, il desiderio di essere presente ad una seduta del consiglio. Nella lettera, appunto, è contenuto l’invito a partecipare all’incontro dell’11 gennaio in un locale del Municipio. Avvengono intanto fatti incresciosi in periferia di Bosco Chiesanuova che costringono lo stesso presidente a mettere nero su bianco a tutela del buon nome del paese. 19 gennaio 1949 Al Commissario Prefettizio per l’Amministrazione dell’Azienda Autonoma di Soggiorno Bosco Chiesanuova A conoscenza dell’interessamento di questa Azienda in altra occasione, a seguito di una sassaiola diretta agli automezzi transitanti dalla frazione Corbiolo, pregiomi segnalare che un fatto ancora più grave e con riflessi deleteri per Bosco Chiesanuova è avvenuto nella stessa contrada di Cor- biolo il giorno primo dell’anno e cioé vennero rubati presso una delle osterie ivi esistenti un paio di attacchi ad uno sciatore che si era fermato causa il ghiaccio e che si trovava nell’esercizio per consumare uno spuntino. Certo dell’interessamento di Codesta Amministrazione al fine di evitare altri incresciosi fatti del genere, con distinti saluti. Il Presidente Dr. ing. Giancarlo Melotti Allo Sci Club tocca anche questo! È più importante ora seguire gli aspetti tecnici ed agonistici del sodalizio in una stagione che proprio fa le bizze. Già con lettera del 24 novembre la Commissione per i centri giovanili di addestramento aveva comunicato allo Sci Club Bosco di essere stato prescelto quale sede del centro zonale per il fondo come istruttore del quale viene confermato Gianni Scandola. Pronta la risposta dello Sci Club: SCI CLUB BOSCO N. 4 di prot. Bosco Chiesanuova, 7 dicembre 1948 Spett.le Federazione Italiana Sport Invernali Milano Oggetto: Centro di Addestramento Zonale. Nell’accusare ricevuta della circolare n. 929 in data 24 Novembre u.s. relativa alla costituzione del centro di Addestramento Zonale di fondo di Bosco Chiesanuova, fornisco il nominativo del rappresentante di questo Sci Club che si occuperà personalmente del Centro: sig. Leso Antonio, Consigliere di questa Società. Con i più distinti saluti. Il Presidente Dr. ing. Giancarlo Melotti Hanno partecipato alle lezioni fino alla fine del corso Ivo Vinco di anni 22 (che ha pure partecipato al corso presso il centro federale di Asiago), Valbusa Enzo di anni 19 (che già si segnala come un giovane che dimostra particolare attitudine al fondo e sul quale «sono riposte tutte le future speranze di Bosco Chiesanuova», Leso Luigi di anni 17, Scardoni Dario di anni 19 e Vinco Gino pure di anni 19. I giovani sono così elencati per ordine di merito. In quanto ai materiali ricevuti nelle due stagioni viene precisato che lo Sci Club risulta consegnatario di: 133 Il lungo volo delle Aquile – Sci in buono stato paia 5 quasi fuori uso paia 3 fuori uso (rotti) paia 2 – Bastoncini in buono stato paia 3 fuori uso (rotti) paia 2 – Attacchi “Zeta” in buono stato paia 5 A fine stagione viene redatto ed inviato alla FISI questo: RAPPORTO RIASSUNTIVO DELL’ATTIVITÀ SVOLTA DAL CENTRO DI ADDESTRAMENTO DI FONDO DI BOSCO CHIESANUOVA NELL’ANNO 1949 Questo Centro Zonale di fondo ha svolto in modo abbastanza regolare l’istituzione seguendo le norme emanate dalla FISI a mezzo dei Notiziari o con separate circolari. Le difficoltà create dalla scarsità di neve sono state superate mercè l’entusiasmo dell’Istruttore e la disciplina dei giovani partecipanti al corso. Per l’istruzione pratica si sono dovuti eseguire spostamenti varianti dagli 8 ai 10 chilometri in alta montagna per trovare la neve. I giovani iscritti al Centro hanno dimostrato buona volontà. Alcuni hanno raggiunto risultati più che soddisfacenti riportando in gare locali, Provinciali ed anche Nazionali buone classifiche. Per le iscrizioni al Centro si è dovuta svolgere una forte pressione persuasiva presso i famigliari dei giovani che, appartenendo tutti a famiglie di poveri lavoratori, ed essendo troppo modesto il premio loro concesso, si rifiutavano di lasciarli partecipare al corso. I risultati generali del corso sono stati buoni. Nessun inconveniente si è dovuto lamentare. L’istruttore addetto al Centro sig. Scandola Giovanni ha dimostrato capacità tecnica e praticità nell’insegnamento. Il Direttore del Centro - Leso Antonio Visto: Il Presidente - Dr. ing. Giancarlo Melotti Sembrerebbe che a Bosco Chiesanuova l’interesse fosse rivolto soltanto allo sci di fondo, certo era questo l’aspetto più rappresentativo, ma non meno vivaci erano alcuni giovani dediti alla discesa al punto di indurre il presidente a scrivere al cav. Flumiani, vice presidente nazionale della FISI, per chiedere un favore: 20 gennaio 1949 Caro Cav. Flumiani, Ho ricevuta la Sua lettera dalla quale apprendo con vivo rincrescimento che non può venire quassù essendo impegnato ad Asiago: pazienza. 134 Il giorno 6 Febbraio avremo la disputa del “Trofeo Verona”, nazionale staffetta nordica. Le rinnovo per tale giorno l’invito fra noi. Ora avrei un favore da chiederLe: il nostro atleta discesista Corbioli Nicola, di anni 22, giovane molto ma molto promettente vorrebbe avere la possibilità di frequentare il Centro di Addestramento Federale per discesa fruendo delle facilitazioni riservate ad altri atleti provenienti dai centri Zonali. Vorrei sapere se si potesse in qualche modo appoggiarlo a qualcuno dei centri di discesa della nostra zona. Forse ciò non sarà di sua spettanza, ma La prego egualmente di volersi interessare della cosa facendomi così un grande favore. In attesa di un cortese riscontro con i più distinti saluti, cordialmente. Il Presidente Giunge finalmente il tempo delle gare. Il 23 gennaio, rimandata a questa data da quella originaria del 6 gennaio, si torna a gareggiare. È in programma la terza edizione del “Nuvolari”, nazionale di fondo aperta a concorrenti di 1ª 2ª e 3ª categoria, ma la concomitanza con altre importanti competizioni incide notevolmente sulle presenze. È la triste storia delle gare rinviate! Tazio Nuvolari viene caldamente invitato dal presidente Melotti a salire a Bosco Chiesanuova al pari di altre autorità. Si corre sulla distanza di 15 km, e dislivello di 275 m, in condizioni metereologiche ottime, ma con neve “non delle migliori” sul tracciato Malga Modello, Belfiore, Monticello, Bazerna, Campolevà, San Giorgio, Branchetto da ripetersi due volte. Nel rapporto finale viene evidenziata una particolare citazione per il giovane Enzo Valbusa «fascio di muscoli e di nervi»; dei 22 iscritti soltanto 11 sono i classificati come appare da questo ordine d’arrivo: 1) Mosele Giacomo (Fiamme Gialle Predazzo) in 1.07’01”; 2) Pesavento Valentino (Fiamme Gialle Predazzo) in 1.07’24”; 3) Pezzo Ardicio (Fiamme Gialle Predazzo) in 1.08’09”; 4) Cuel Antenore (Sci Club Folgaria) in 1.09’29”; 5) Leso Giuseppe (Sci Club Bosco) in 1.11’16”; 6) Passerini Angelo (Fiamme Gialle Predazzo) in 1.13’33”; 7) Valbusa Enzo (Sci Club Bosco) in 1.15’45”; 8) Leso Luigi (Sci Club Bosco) in 1.26’52”; 9) Scardoni Dario (Sci Club Bosco) in Nasce lo Sci Club Bosco 1.31’20”; 10) Poli Plinio (C. Battisti Verona) in 1.39’44”; 11) Deliberato Gastone (C. Battisti Verona) in 1.47’34”; iscritti n. 22; non partiti n. 2; ritirati n. 8; squalificati n. 1. Così la “Coppa Nuvolari” torna, e questa volta definitivamente, nella sede delle Fiamme Gialle di Predazzo. Agli organizzatori, come sempre, tocca provvedere a tutti i risvolti di spesa:molto opportuni arrivano i contributi dalla Cassa di Risparmio (15.000 Lire) e dall’Azienda di Soggiorno (10.000 Lire) che vengono doverosamente ringraziati. Su richiesta degli organizzatori lo Sci Club mette a disposizione un paio di ragazzi di buona volontà per battere a Tracchi la pista dove il 30 gennaio viene disputato il “2º Campionato cittadino di sci”. «Il Corriere del Mattino» del 5 febbraio ospita una lettera, giunta da Firenze dal veronese prof. Renzo Chiarelli, dal titolo eloquente “Inerte placidità dell’Ente Turismo”. In esso, tra l’altro, Chiarelli lamenta che «non si trova una guida, un cartello, un manifesto, uno stampato qualsiasi, che parli di Verona, delle sue manifestazioni, delle sue stazioni invernali». Quell’inverno del 1949 è proprio deprimente se l’attesa gara di staffetta 4x10 km per il “Trofeo Verona” indetta dal Gruppo Alpino Ferrovieri – già in calendario il 20 gennaio e poi spostata al 6 febbraio – viene rimandata a data da destinarsi. Nella lettera a Pio Caliari, presidente nazionale della FISI; non sono menzionati i motivi. Pochi giorni dopo lo Sci Club spedisce un telegramma al Comitato Veneto della FISI, allora a Padova, invitandolo ad iscrivere «Leso Giuseppe et Pezzo Romolo campionato federale fondo e staffetta. Atleti pagheranno tassa». Gli “assoluti” si svolgono a Cortina; per Gianni Scandola è questa la sua ultima uscita nei campionati italiani ma non in quelle altre competizioni di grande sapore morale dove c’e da tener alto il nome di Bosco Chiesanuova facendo così da faro alle nuove leve. Il consiglio direttivo tiene regolarmente le sue riunioni periodiche ogni volta convocate con un preciso ordine del giorno. Sul finire della stagione si pone molta attenzione alla situazione finanziaria e, riuscite vane le citate iniziative d’inizio stagione, si pensa ad una nuova proposta come si desume da questa lettera. 5 marzo 1949 Spett.le Comitato Comunale per l’Assistenza Invernale Bosco Chiesanuova A conoscenza che Codesto Comitato deve deliberare circa la costituzione o meno di una Lotteria pro disoccupati, tengo a far presente che anche questo Sci Club intende fra breve lanciare una lotteria per raccogliere i fondi necessari alla sua vita, particolarmente necessari in questo momento in cui è venuto a mancare qualsiasi aiuto sia privato che pubblico e tenuto conto che il ballo è divenuto passivo. Tanto tengo a portare a conoscenza di Codesto Benemerito Comitato. Con i più distinti saluti. Il Presidente Dr. ing. Giancarlo Melotti Se non bastasse, anche un pressante invito viene rivolto all’Azienda Autonoma di Soggiorno nel quale viene giustamente posto l’accento sulle funzioni di supplenza svolte dallo Sci Club per il prestigio di Bosco Chiesanuova. Lo riproduciamo per la sua chiarezza. Nº. 38 di prot. 21 marzo 1949 Spett.le Amministrazione dell’Azienda Autonoma di Soggiorno di Bosco Chiesanuova Oggetto: Richiesta contributo fisso. In sede di compilazione del bilancio preventivo di codesta Azienda, si prega caldamente di voler includere nel preventivo stesso un adeguato contributo a favore di questo Ente sportivo che, in collaborazione di codesta Amministrazione, svolge quell’attività sportiva indispensabile per il buon nome di Bosco Chiesanuova e che, in mancanza dello Sci Club dovrebbe necessariamente essere assunta totalmente dall’Azienda di Soggiorno. Sono note le gravi condizioni finanziarie in cui questo Sci Club si dibatte e che, per le cambiate condizioni finanziarie della popolazione ed il mancato apporto del ballo, non vede la possibilità di un’uscita. Nella certezza che la presente richiesta verrà obbiettivamente vagliata ed approvata, ringrazia e distintamente ossequia. Il Presidente Dr. ing. Giancarlo Melotti 135 Il lungo volo delle Aquile Nel febbraio del ’49 inizia la brillante carriera agonistica del giovane Dario Nicolini, arruolatosi l’anno prima in Finanza. Essendo di stanza a Predazzo tra gli allievi della Scuola Alpina, si ritrova tesserato per la famosa US Dolomitica (forse per il tramite stesso delle FFGG) e in questa veste partecipa all’inizio di febbraio ai campionati trentini del CSI vincendoli nettamente di fronte a forti fondisti fiemmesi. «Il tempo di 35’41” indica che in questo alto e scarno giovane c’è della stoffa – e poi – è ammirato lo stile fluido di Nicolini che sorpassa avversari su avversari». Così la stampa trentina. Ai successivi campionati nazionali CSI svoltisi ad Asiago ottiene il 4 posto nella gara individuale (presente il ministro Gonella e i prefetti di Vicenza e Verona) e il 3º nella staffetta 3x6 km. Completa la stagione con due primi posti e un secondo nelle gare di Passo Rolle per i campionati tra Legioni della G.F. La stagione 1948-49 si era aperta con una anomala costituzione del Consiglio della 136 IV Zona FISI (cioè Comitato Veneto). Le 55 società della regione anziché ritrovarsi con i propri delegati in sede di assemblea esprimono le loro candidature per referendum scritto; per la presidenza prevale il padovano Giuseppe Bettella con 17 preferenze (su 37 risposte) davanti al veronese dottor Peretti Colò con 13, sostenuto – per stima – dallo Sci Club Bosco. Interessa sapere, e ne vedremo presto i riflessi, che nella stessa stagione viene stipulata una convenzione nazionale tra FISI (presidente Pio Caliari) e CSI (presidente Luigi Gedda) che favorisce e regola la partecipazione di altra gioventù agli sport della neve. La convenzione è bene accolta a Bosco Chiesanuova e favorirà altri successi per i suoi fondisti e discesisti. La stagione si conclude il 26 giugno al passo dello Stelvio per la celebre staffetta alpina. È una gioiosa escursione degli sportivi di Bosco, tra tanti campioni dello sci, e poi per Gianni Scandola anche per altre simpatiche faccende personali. Nasce lo Sci Club Bosco 1949 · 1950 Le affermazioni dei giovani atleti esaltano Bosco Chiesanuova nel mondo sportivo D al 1 al 3 luglio 1949 si svolge a Tremezzo (Como) una quanto mai movimentata (lo stesso presidente Pio Caliari abbandona la sala) assemblea nazionale della FISI che si conclude con la nomina del torinese Piero Oneglio alla presidenza. Il nuovo presidente per calmare gli animi convoca subito dopo, a settembre, un’assemblea straordinaria a Sirmione alla quale partecipa per conto dello Sci Club Bosco il consigliere Andrea Valbusa. Sul lago di Garda viene approvato il regolamento che obbliga il rinnovo delle cariche federali ogni 4 anni. Nella seduta del 10 ottobre, il consigliere dello Sci Club, Valbusa, riferisce sulla conferenza di Oneglio e, quel che più conta, che è stato composto il dissenso esistente in seno alla FISI. Nella stessa serata già si decide per la partecipazione alla famosa “Valligiani” fissata per il febbraio 1950 a Cogne e si prospetta l’ipotesi di richiedere ufficialmente per Bosco Chiesanuova un’importante gara di staffetta. Lo Sci Club Bosco intanto può beneficiare di uno speciale contributo di Lire 20.000 sul piano di riparto della somma di Lire 1.500.000 destinato per la prima volta dalla FISI (poi sempre ripetuto e aggiornato) alle società affiliate in proporzione al concreto apporto dato all’attività nel settore sci. Durante il periodo autunnale il consiglio trova modo di ritornare sui mai dimenticati desideri di dotare Bosco Chiesanuova di un impianto di risalita (infrastruttura in continuo aumento nelle vicine stazioni inPartenza della staffetta 4x10 km in piazza Marconi della “Coppa Bosco”. (Foto Antonio Leso) 137 Il lungo volo delle Aquile vernali qualificandole per la loro modernità) a servizio di un centro sportivo individuato a Lote. Dopo l’invio di richieste di preventivo per un micro skilift a ditte costruttrici, il presidente Melotti decide di chiedere all’Azienda di Soggiorno di Asiago notizie su un impianto lassù in costruzione. Questa risponde cortesemente con questa lettera: l’essersi assunto il compito di capofila di una più avanzata concezione turistico sportiva che si realizzerà pochi anni dopo. Il 16 novembre 1949 il buon Aristide Scandola, postino volante di Bosco Chiesanuova, conosciutissimo e stimato anche dai villeggianti, riceve questa comunicazione dal presidente Melotti. Prot. n. 37 16 novembre 1949 Asiago, 7 dicembre 1949 Spett.le Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova (Verona) Egregio Sig. Scandola Aristide Bosco Chiesanuova In riferimento alla Vs. del 23-11 n. 44 di prot. si comunica che la costruenda sciovia Ferr-Mignon del Bellocchio è della Società Carlevaro e Savio, e per essa Soc. An. Escher Via di Corticella n. 124-126 – Bologna. Ben conoscendo ed apprezzando la passione che ha sempre animato la S.V. per le competizioni sportive e per la valorizzazione di Bosco Chiesanuova per gli sports invernali, questo Consiglio Direttivo, ad unanimità, ha deliberato di invitare la S.V. a farvi parte. L’impianto, che consta di una attrezzatura sufficiente con lieve modifica per un percorso fino a 300 m e 120 di dislivello, è venuto a costare la somma di L. 730.000. Pertanto La invito a partecipare alla riunione che avrà luogo venerdì sera (18 corrente) presso l’Ufficio Municipale alle ore 20. Distintamente. Il Commissario Prefettizio Dott. Marco Stefani Anche se non portata a termine questa ipotesi, rimane ad onore dello Sci Club Bosco la sua opera di stimolo sugli enti locali e Zona cambio nella staffetta di “Coppa Bosco”. (Archivio Giuseppe Leso) 138 Certo che la S.V. accogliere ben volentieri di far parte della Direzione di questo Sci Club, con i più cordiali saluti. Il Presidente Alle riunioni bisogna esserci «almeno a qualcuna in caso contrario, in base allo statuto si dovrà prendere i provvedimenti del Nasce lo Sci Club Bosco I primi classificati alla “Coppa Bosco” dell’anno 1949: Arrigo Valbusa, Gigi Leso, Enzo Valbusa,Giuseppe Leso. Giuseppe Leso in quarta frazione. (Foto Antonio Leso Arch. Fulvio Pezzo) caso» intima il presidente a qualche consigliere assenteista. Si delibera per la riaffiliazione alla FISI (Lire 1.000) e alla richiesta di un primo pacchetto di 15 tessere (Lire 50 ciascuna senza assicurazione) e di altri 15 moduli. A partire dalla stagione 1949-50, a seguito delle modifiche approvate a Sirmione, sono ufficialmente istituiti i “Comitati Zonali”; Bosco Chiesanuova e tutta Verona fa parte del Comitato Veneto. Alla vigilia dell’attività agonistica lo Sci Club Bosco si trova ad occupare un posto veramente importante: è inserito nel calendario nazionale con una gara di staffetta; è designato quale sede di un Centro giovanile di addestramento; vede due suoi forti fondisti (Beppino Leso e Remo Pezzo) confermati in 2a categoria. E per di più poco prima di Natale cade la neve, 25 cm in paese e oltre un metro sugli alti rilievi. Si comincia a gareggiare il 6 gennaio con una prova sociale di fondo 8 km (per la quale il consiglio stanzia una cifra di 10.000 Lire) con l’adesione di 14 concorrenti di tutte le categorie; a Bosco Chiesanuova rombano poi i motori per la tradizionale “Moto sciatoria” veronese e i “citta- dini” si impegnano il 22 gennaio nel “Trofeo ENAL”, ma la neve non è molta e provoca qualche preoccupazione per l’ormai grosso appuntamento del 29 gennaio, la domenica fissata dalla FISI per la staffetta 4x10 km valida per l’assegnazione della “Coppa Bosco”. È questo un avvenimento di grande portata al quale la FISI riconosce la qualifica di “selezione nazionale” e come tale valevole sia per la graduatoria delle società (con annessi contributi) sia ai fini della valutazione degli atleti; in più concede un contributo organizzativo di 50.000 Lire. Ma le spese sono sensibili e il ricorso al Comune, Azienda di Soggiorno, EPT, Cassa di Risparmio è d’obbligo. Per l’ospitalità, obbligatoria, di concorrenti e collaboratori viene richiesto un preventivo agli albergatori che fissano un giorno di pensione completa a Lire 1.500 il Fraccaroli, a 1.200 il Bellavista, a 1.650 il Campedelli, a 1.700 il Brutti e a 1.300 il Beccherle. Giudice arbitro è il dottor Carlo Boninsegna di Milano, vero amico di Bosco Chiesanuova dove ha già diretto precedenti grosse manifestazioni. La partecipazione esterna solo in parte gratifica gli sforzi degli organizzatori ed in par- 139 Il lungo volo delle Aquile Foto ricordo dopo la vittoria con gli amici di Asiago. (Archivio Arrigo Valbusa) ticolar modo tutto il lavorio interpersonale curato da Andrea Valbusa, ma ne riesce ugualmente una bella manifestazione assistita da un numerosissimo pubblico di sportivi tra i quali non mancano il Sindaco, il Commissario dell’AAS, i comandanti dei Carabinieri e della Forestale, il mitico dottor Luigi Pizzoli e l’arciprete. La “Coppa Bosco” segna un momento storico, quello del cambio generazionale del fondismo locale. A sinistra. Ivo Vinco alla partenza di una gara disputatasi negli anni ’50. (Arch. Ivo Vinco) A destra. Dario Nicolini ai Campionati Italiani del 1951. (Arch. Dario Nicolini) 140 «I giovanissimi di Bosco Chiesanuova davanti ai campioni di Asiago» titola un giornale cogliendo nel segno il vero successo della giornata, tra la più viva sorpresa degli stessi organizzatori. Gli allievi superano i maestri premiando l’impegno dei dirigenti dello sci club e la loro chiarezza di idee (vedi Centro giovanile addestramento) garantendo per un immediato avvenire uno sci d’alta qualità. Grazie alla nevicata, anche durante la gara, la staffetta parte da Nasce lo Sci Club Bosco piazza Marconi; la pista prosegue per Ghert, Colletta, Cantarane, Bosco Chiesanuova da ripetersi 4 volte per frazione. Dopo il via, dato dall’ingegner Melotti, si accende una viva lotta tra i giovani di Bosco Chiesanuova e gli staffettisti di Asiago che impongono subito un ritmo forsennato, ma è la grande giornata di Enzo Valbusa (al lancio), di Gigi Leso e di Arrigo Valbusa che riescono a portarsi in netto vantaggio consentendo a Beppino Leso di concludere vittoriosamente la staffetta con 1’10” di vantaggio sugli storici avversari. Nemmeno la grande prestazione del pluricampione italiano Rizieri Rodeghiero, schierato nell’ultima frazione (miglior tempo assoluto, secondo Piller, terzo Enzo Valbusa) serve alla formazione dell’altopiano vicentino. Questa la classifica: 1) E. Valbusa, L. Leso, A. Valbusa, G. Leso (Sci Club Bosco sq. B) in 3.08’56”; 2) Rigoni, Turra, Magnabosco, Rodighiero (US Asiago) in 3.10’06”; 3) Rigoni, Dal Sasso, Stella, Costa (CSI Asiago) in 3.11’18”; 4) Jnner Kofler, Covis, Mohr, Piller (SC Alta Pusteria) in 3.14’00”; 5) I. Vinco, G. Scandola, Pezzo Romolo e Remo (Sci Club Bosco sq. A) in 3.18’08”. Seguono lo Sci Club Val Trompia. Ritirata per la rottura di uno sci, è la pur forte staffetta dei “Monti Lussari” di Tarvisio (Buzzi, Macor, Elio ed Elia Wuerich) accompagnata da Mario Cavarzere, veronese di Borgo Venezia, poi validissimo dirigente della FISI scaligera e veneta. L’entusiasmo in paese è grande, quello delle dirigenza poi… addirittura alle stelle anche perché ha ottenuto di inviare Enzo Valbusa e Luigi Leso al centro federale di Asiago dal 6 al 19 febbraio (sebbene con non poco sacrificio finanziario) e ben tre suoi atleti ai campionati federali di 2º e 3º cat. in programma a Tarvisio il 3 febbraio: Nicola Corbioli e Renato Scala per la discesa e Beppino Leso per il fondo. Ma non è finita perché Bosco Chiesanuova rappresenta Verona ai campionati nazionali dell’ENAL a Dobbiaco con Arrigo Valbusa, Romolo Pezzo e Mario Leso nelle prove di fondo (13º in staffetta su 30 squadre) e con Ugo Vinco e Gianni Canteri nelle prove di discesa che, su 150 concorrenti, rimediano un 46º e 52º posto. È in piena attività il Centro Addestramento (responsabile Andrea Valbusa e allenatore Ivo Vinco che tra poco lascerà le piste di Bosco Chiesanuova per calcare ben altri palcoscenici) il quale il 5 febbraio fa svolgere una prova sui 3,5 km che vede questa conclusione: 1) Bertagnolli Giuliano; 2) Corbioli Clemente; 3) Massella Italo; 4) Valbusa Dario; 5) Valbusa G. Battista; 6) Melotti Elio; 7) Scandola Bruno; 8) Valbusa Giacomino; e poi altri 4 giovanissimi. Altre garette per giovanissimi seguiranno il 13 e 19 febbraio così come una prova di selezione per l’iscrizione all’imminente “Valligiani”. Era questa la manifestazione iniziata nel 1915 a Courmayeur sostenuta dalla «Gazzetta dello Sport» e subito distintasi tra le più belle e singolari pagine dello sport della neve dove l’orgoglio – e non meno il senso di fratellanza – degli autentici figli di valli e altopiani si esprimeva in affascinanti competizioni. Per la “XXIV Adunata Sciatori Valligiani – campionato delle Valli d’Italia” in programma a Cogne, lo Sci Club Bosco iscrive una pattuglia con la denominazione “Altopiano dei Lessini – Bosco Chiesanuova” composta dal vecio azzurro Gianni Scandola, da Remo Pezzo, da Beppino Leso e dal giovane Dario Nicolini richiamato, per l’occasione dalla Scuola Alpina di Predazzo. Per la novità della gara per “mascottes” valligiane, sono scelti Giuliano Bertagnolli e Dario Valbusa. Mai come alla “Valligiani” l’importante è partecipare e questo impegno viene doverosamente assolto anche nell’inverno del 1950. Ad Asiago, nel frattempo, buone prestazioni di Gigi Leso nelle gare del CSI ed un ottimo terzo posto di Enzo Valbusa il 19 febbraio sui 9 km della selezione per i campionati italiani juniores, preceduto soltanto 141 Il lungo volo delle Aquile da Giorgio Rigoni e Demetrio Rigoni, l’attuale consigliere nazionale della FISI. Dario Nicolini che nel frattempo ha lasciato Predazzo per il Piemonte e la Val d’Aosta accogliendo l’invito del col. Giovanni Del Negro (veronese) comandante della Legione G.F. di Torino, ha la possibilità di perfezionare i suoi mezzi tecnici ed agonistici potendo far servizio a Courmayeur, Cervinia e San Giacomo d’Ayas tanto da ottenere significative vittorie a Cesana (americana a coppie organizzata dalla Ginnastica Torino) e a Limone Piemonte (18 km tradizionale) e far bella figura pure in discesa nell’annuale rientro per le gare militari di Passo Rolle. Il panorama agonistico si completa con la presenza di due fondisti agli “assoluti” di Ponte di Legno. La presidenza uscente (al vertice dello Sci Club Bosco ritroviamo ora Antonio Leso) provvede a riepilogare la stagione 1949-50 come appare dai seguenti tre elaborati: – Spese per organizzazione gare locali (escluse le spese sostenute per gare del C.A.) – Contributo dato ai due giovani partecipanti ai campionati assoluti a Ponte di Legno – Compenso elargito al giovane Valbusa Enzo per partecipazione al corso federale di fondo di Asiago quale risarcimento danni per mancato lavoro – Spese per partecipazione ai campionati di 2ª e 3ª categoria Tarvisio (Monti Lussari) – Spese varie d’amministrazione L. 18.700 L. 4.000 L. 10.000 L. L. 24.480 18.517 L. 218.847 L. 10.000 L. 50.000 L. 35.550 Totale uscite L. 95.550 Disavanzo amministrativo L. 123.297 Totale uscite Entrate: – Contributo FISI per attività 1949-50 (acconto) – Contributo FISI per staffetta nordica – Entrate per tessere, quote e contributi vari Il Presidente RELAZIONE FINANZIARIA STAGIONE 1949-1950 RELAZIONE DELLE GARE ORGANIZZATE NELLA STAGIONE INVERNALE 1949-1950 Uscite: – Spese di organizzazione ad effettuazione della gara di selezione nazionale di staffetta nordica L. Gianni Canteri ai Campionati Nazionali ENAL. Dobbiaco 1950. (Foto Pasini Archivio Canteri) 142 143.150 6-1-1950 – Gara sociale di fondo (8 km) partecipanti n. 14 atleti compresi in tutte le categorie dai 14 anni in avanti. Nasce lo Sci Club Bosco 22-1-1950 – Gara sociale di selezione per la staffetta nordica. Partecipanti n. 11 atleti. Uno dei primi presidenti del neonato Sci Club Bosco. (Archivio Dario Valbusa) 22-1-1950 – Gara del Centro Addestramento (1.500 km) Partecipanti n. 9. 29-1-1950 – Gara staffetta nordica 4x10. Partecipanti n. 8 appartenenti a questo Sci Club. 6-2-1950 – Gara riservata ai giovani del centro di addestramento. Fondo 2.500 km. Partecipanti n. 10 13-2-1950 – Gara riservata ai giovani del Centro di Addestramento. Staffetta Nordica 2.500x4. Partecipanti n. 16. 19-2-1950 – Gara dei giovanissimi (da anni 8 a 12). Fondo 1.500 km. Partecipanti n. 11. 26-2-1950 – Gara sociale di chiusura. Libera a tutti. Fondo 8 km. Partecipanti n. 19. Il Presidente RELAZIONE TECNINCA DEL CENTRO DI ADDESTRAMENTO a) Inizio del corso. Le lezioni ebbero inizio il 10 gennaio 1950 e si svolsero regolarmente per tre giorni alla settimana. b) Orario delle lezioni. Ogni martedì, giovedì e sabato dalle ore 16 alle ore 17,30 per la parte tecnica. Il lunedì e venerdì dalle 20 alle 21,30 lezione teorica. c) Fiduciario e Istruttore. Fiduciario il sig. Valbusa Andrea e Istruttore Vinco Ivo. d) Partecipanti. Presero parte alle lezioni n. 10 elementi compresi fra i 14 e 19 anni. e) Si sono distinti maggiormente i giovani Valbusa Enzo, Leso Luigi (dai 17 ai 19 anni) ed i giovani Bertagnolli Giuliano, Corbioli Clemente (dai 14 ai 17 anni). I giovani Valbusa Enzo, Leso Luigi, Massella Armando e Vinco Salvo hanno partecipato al corso istituito presso il Centro Federale di Addestramento di Asiago. Il Leso Luigi partecipò anche alla gara di campionato di Ponte di Legno. Due allievi del C.A. e precisamente i giovani Bertagnolli Giuliano e Valbusa Dario presero parte alla gara “mascottes” valligiani a Cogne. f) Spese sostenute per il funzionamento del Centro Addestramento: Scioline L. 4.250 Spese per attività (organizz. selezioni fra giovani del C.A. L. 5.300 Compenso all’Istruttore L. 11.000 Per acquisti materiali e riparazioni indispensabili al buon funzionamento del C.A. L. 8.700 Totale L. 29.250 g) Chiusura del corso. La chiusura del corso ha avuto luogo in data 28 febbraio con una gara a carattere di saggio finale fra tutti gli atleti che hanno preso parte al C.A. Il Fiduciario Andrea Valbusa Un po’ di meritato riposo e già alla vigilia di ferragosto torna a riunirsi il direttivo dello Sci Club. Il 9 e il 10 settembre a Cuneo c’è l’assemblea nazionale della FISI alla quale vi partecipa Andrea Valbusa che riceve l’incarico di sondare il terreno in vista del calendario nazionale 1950-51 nel quale Bosco Chiesanuova vuole ancora essere presente. Arriva intanto dalla FISI questa nota dai toni tutt’altro che diplomatici: FEDERAZIONE ITALIANA SPORT INVERANALI Prot. nº 152 Milano, 19 luglio 1950 Egr. Sig. Leso Giuseppe Bosco Chiesanuova (Verona) e p.c. Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova Il Comitato nazionale, in sede di elaborazione del programma agonistico 1950-51, ha nuovamente preso in esame il problema del granfondo (50 km). Come tu sai questa specialità offre buone possibilità di affermazione in campo internazionale e, in modo particolare, in quello centro-europeo dove il gran fondo è curato da poche nazioni. Il nocciolo della questione, non sta tanto nella idoneità fisica dell’atleta, che non manca, quanto nella 143 Il lungo volo delle Aquile forza di volontà e nello spirito di sacrificio che lo devono sorreggere nel crearsi da solo, e quasi totalmente coi propri mezzi, le premesse necessarie (preparazione e perfetto stato di allenamento) che gli consentano di sperare in un buon rendimento agonistico. Perciò, fatta eccezione dei brevi periodi di allenamento collettivo che la Federazione potrebbe far svolgere in autunno e in inverno, è evidente che per il rimanente periodo dell’anno la preparazione dovrebbe restare esclusivamente affidata alla passione degli atleti interessati. Tale preparazione comporta un frequente allenamento (3 o 4 volte alla settimana) in privato a base di cultura fisica, passeggiate in montagna durante l’estate e l’autunno, lunghi percorsi con gli sci (dai 25 ai 30 km) durante l’inverno. Infatti l’atleta che intende fermamente dedicarsi al gran fondo deve soprattutto fare da sè. Questo non solo in Italia, ma anche in quei paesi dove la specialità è largamente praticata. I fondisti scandinavi si allenano quasi sempre per proprio conto e la loro Federazione si limita a chiamarli a un rapido allenamento collegiale in vista di manifestazioni particolarmente importanti. Ora sta a te decidere: la tua adesione senza riserve è fortemente impegnativa e vincola anche ad una disciplina agonistica che ti farà obbligo di partecipare solo a quelle gare che la commissione tecnica per il fondo riterrà opportuno farti fare. Dipenderà dal numero degli atleti che intendono impegnarsi in tale disciplina e dalla serietà della loro applicazione se la FISI potrà ancora occuparsi della “Granfondo” o se dovrà, con rammarico, abbandonarlo. 144 La tua risposta deve essere un “si” o un “no” e ci deve pervenire il più presto possibile, comunque, non oltre il 31 agosto p.v. Con i più cordiali saluti. Il Vice Presidente Valutata la proposta, discussa con i dirigenti dello Sci Club, dopo una pausa di meditazione Beppino Leso così risponde: Bosco Chiesanuova, li 29 agosto 1950 Spett.le Federazione Italiana Sport Invernali Via Cerva n. 30, Milano In risposta alla circolare n. 152 del 19 Luglio u.s., esaminato con la massima attenzione quanto in essa esposto, dichiaro che è mia ferma intenzione di praticare il granfondo e per esso di seguire tutti gli accorgimenti che verranno suggeriti da codesta FISI. Prego pertanto di ritenere ferma la mia adesione all’invito rivoltomi, impegnandomi a sottostare, per quanto mi sarà possibile, agli impegni che mi verranno imposti. Tengo a far rilevare le mie limitate possibilità economiche per cui, a integrare le capacità fisiche e morali, è indispensabile un notevole aiuto materiale da parte di codesta spett.le Federazione. Nella certezza di una benevole comprensione da parte di codesta FISI, con i più distinti saluti. Frazione Valdiporro - Bosco Chiesanuova (Verona) Leso Giuseppe di Beniamino Nasce lo Sci Club Bosco 1950 · 1951 Una stagione di grossi impegni si chiude con la vittoria di Bardonecchia S i può a ben ragione affermare che la stagione invernale 1950-51 si apre a Verona alla Casa di Giulietta, sede dell’Ente Provinciale Turismo, dove, il 5 dicembre viene presa questa storica decisione annunciata sul quotidiano «L’Arena»: Il rifugio Forti e la seggiovia verranno realizzati a San Giorgio Illustrate in una riunione all’Ente Provinciale per il Turismo l’importanza e l’urgenza delle due iniziative tendenti ad assicurare l’avvenire di Bosco Chiesanuova e dei Lessini. Il problema della valorizzazione turistica dei Lessini è tornato ieri ancora una volta alla ribalta in occasione del convegno indetto dalla presidenza dell’Ente Provinciale per il Turismo, tema del quale era lo studio definitivo della località dove verrà ricostruito il rifugio Forti e realizzata la seggiovia di cui tempo fa venne data notizia. Nella sede di via Cappello, alla casa di Giulietta, erano convenuti, su invito dell’avv. Bassani, presidente dell’EPT, l’avv. Biadego per la Deputazione provinciale, il dott. Todeschini per la Camera di Commercio, l’arch. Zamarchi per il delegato del CONI comm. Orna, il presidente della sezione veronese del CAI Tosi, il dott. Peretti Colò, presidente dell’Automobile Club di Verona anche in rappresentanza della FISI, il sindaco di Bosco Chiesanuova, Vinco, con il cav. Dalla Riva, presidente di quella Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, l’ing. Piccoli, il sig. Antonio Leso presidente dello Sci Club Bosco col sig. Giuliano Sauro, il presidente del Gruppo Alpino “Cesare Battisti”, il sig. Raul Bonavita del GAO. Fungeva da segretario della riunione il dott. Fontebuoni, direttore dell’EPT. I lavori venivano aperti dall’avv. Bassani il quale, dopo avere porto il saluto suo e quello dell’ente ai convenuti, esponeva il piano finanziario per la ricostruzione del rifugio Forti e per la realizzazione della seggiovia; opere che prevedono una spesa complessiva di circa ventidue milioni che dovrebbero essere così coperti: 7 milioni già stanziati dall’EPT, 7 mi- lioni della Camera di Commercio sul fondo recuperi, più un milione e mezzo di contributo per il quale si attende soltanto il benestare di Roma che non dovrebbe mancare; 4 milioni, essi pure sicuri, dell’Azienda Autonoma di Bosco Chiesanuova e inoltre un milione e mezzo che dovrebbe essere dato dalla Deputazione provinciale; un milione e mezzo dal Comune di Verona, provvedimento questo che andrà in discussione nella prossima seduta del Consiglio Comunale, due milioni per danni di guerra per la ricostruzione del rifugio Forti e un contributo del CONI che ancora non si sa di quanto sarà, ma che si spera completerà la cifra necessaria. Il Comune di Bosco Chiesanuova si impegnerebbe per il ripristino della strada con una spesa di circa 6 milioni e per lo spazzaneve. L’avv. Bassani dava, quindi, la parola al presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Bosco Chiesanuova. Il cav. Dalla Riva, vecchia e tenace figura di sostenitore dell’importanza turistica dei Lessini e della necessità di valorizzare queste montagne che si trovano ad un tiro di schioppo da Verona, esponeva rapidamente le varie fasi attraverso le quali si passò per giungere al progetto oggi in discussione, fasi iniziatesi nel 1948 e continuate poi con una riunione a Bosco Chiesanuova fra gli sciatori locali nella quale si optò per la zona di San Giorgio e Malga San Giorgio come stazioni di partenza e di arrivo della costruenda seggiovia e di riedificazione del rifugio Forti. Accennava poi il relatore ad un’altra riunione svoltasi a Verona, in casa del dott. Umberto Peretti Colò, quale rappresentante della Federazione italiana sports invernali, in cui si convenne che la scelta del vallone di San Giorgio era la migliore. Esponeva poi il cav. Dalla Riva le trattative allacciate con una società torinese costruttrice di seggiovie, il progetto presentato dal dott. Savio e comportante una spesa di lire 11 milioni e mezzo di allora, il silenzio caduto poi sull’iniziativa finché venne l’annuncio di quattro milioni della Camera di Commercio sul fondo recuperi per il rifugio Forti, annuncio che fece ritornare d’attualità il progetto. Il relatore illustrava poi il perché della scelta di una località tanto eccentrica rispetto al paese, dicendo che 145 Il lungo volo delle Aquile Bosco Chiesanuova non possiede campi di sci efficienti e tali da soddisfare le esigenze degli sportivi d’oggigiorno e altrettanto può dirsi della zona di Monte Tomba. Bisogna scartare, secondo il presidente della Azienda Autonoma di Bosco Chiesanuova, le soluzioni intermedie e abbandonare località dove non c’è neve se non in misura minima ed i percorsi di discesa risultano disagevoli. Circa la ricostruzione del rifugio Forti il cav. Dalla Riva diceva che secondo il progetto approvato dall’ing. Giancarlo Melotti di Bosco Chiesanuova esso consisterà in un fabbricato, senza pretese di lusso, costituito da una grande sala centrale con cucina, dove gli sciatori potranno trovare caldo e possibilità di sostentamento senza spendere eccessivamente e di un’altra sala più piccola da adibirsi a ristorante. La parte superiore verrà invece attrezzata a dormitorio con comode cuccette. Il tutto realizzato con criteri della massima praticità e tenendo presente che i prezzi dovranno essere i più bassi possibili. Concludeva il cav. Dalla Riva esprimendo la speranza che le due parti del programma abbiano presto radicale soluzione e che lo sforzo affrontato dall’Azienda Autonoma sia sostenuto degnamente dal comune di Bosco Chiesanuova e dagli altri enti interessati. Aperta la discussione intervenivano l’avv. Biadego per la Deputazione provinciale, il quale esponeva il parere che la strada dovrà essere aperta al traffico in qualsiasi maniera e perciò il comune di Bosco Chiesanuova dovrà assumersi degli impegni ben precisi al riguardo; l’ing. Piccoli dell’Azienda Autonoma di Bosco Chiesanuova che, precisando che di sport non se ne intende, riferiva il parere di alcune persone di Bosco secondo le quali la seggiovia sarebbe meglio realizzarla nella zona verso Castelberto, oppure verso Podestaria, ma a questa proposta si opponeva vivacemente, a nome del Club Alpino Italiano il sig. Tosi, dicendo di non condividerla affatto,. Ricordava gli infelici esperimenti compiuti ai Tracchi con un rifugio rimasto sempre inutilizzato e con un trampolino sul quale mai nessuno ebbe a saltare. Riprendeva poi la parola il cav. Dalla Riva per illustrare le caratteristiche del posto scelto per il rifugio che si trova a 1806 metri sul livello del mare e domina tutta la valle d’Illasi, la Lessinia e consente di spingere lo sguardo sino alla pianura padana. Faceva eco alle parole del presidente dell’Azienda il dott. Peretti Colò ripetendo che dal punto di vista prettamente sportivo San Giorgio è l’unica località possibile e accettabile. Ribatteva l’ing. Piccoli dicendo di essere stata sua intenzione soltanto di riferire voci correnti a Bosco Chiesanuova, voci, che secondo lui, erano state sentite anche dall’avv. Bassani. Interpellato dal presidente dell’EPT, l’avv. Biadego affermava che avrebbe riferito circa la partecipa- 146 zione della Deputazione provinciale al finanziamento dell’impresa aggiungendo che i suoi colleghi erano molto distanti dall’idea del milione e mezzo da sborsare, assicurando comunque di fare quanto potrà per convincerli della bontà e dell’utilità dell’iniziativa. A nome del comm. Orna, delegato provinciale del CONI, l’arch. Zamarchi chiedeva poi che l’Ente per il turismo e gli altri promotori della seggiovia e della ricostruzione del rifugio Forti presentassero una richiesta motivata onde ottenere il contributo. Concludeva la riunione l’avv. Bussani il quale, dopo aver rilevato che tutti i convenuti erano concordi che il luogo scelto fosse il migliore, che l’iniziativa verrebbe realizzata nel vallone San Giorgio, formulava l’augurio dopo che l’Ente Provinciale per il Turismo, la Camera di Commercio, l’Azienda Autonoma di Bosco Chiesanuova e tutti gli altri enti interpellati prendessero rapide soluzioni onde avviare al successo questa iniziativa destinata a giovare al turismo della nostra provincia, ma anche e soprattutto a permettere agli sciatori veronesi di avere a disposizione attrezzature degne della loro passione e della loro importanza numerica. Dalla seduta è scaturita così la certezza che sia il rifugio Forti che la seggiovia verranno quanto prima costruiti. Si parla addirittura di dare inizio ai lavori non appena trascorso l’inverno e che le due iniziative, strettamente collegate fra di loro e destinate a dare incremento notevole alla “perla dei Lessini” sorgeranno proprio nel luogo scelto da chi, in fatto di attività sportiva invernale, è il più competente, e cioè nelle zone San Giorgio e Malga San Giorgio. Con la scelta di San Giorgio-Castel Gaibana, così caldamente indicata dall’apparato sportivo, Bosco Chiesanuova compie quel salto di qualità vagheggiato per anni; è una svolta decisiva nella politica turistica sportiva della Lessinia, purtroppo non pienamente compresa da tutto l’ambiente locale. Le prime positive ripercusssioni si avranno più tardi, ad impianti funzionanti, nell’ambiente cittadino e nell’intera provincia che avrà modo di apprezzare maggiormente, lo sport della neve. Per ora la situazione dell’apparato federale è ancora statica: con lo Sci Club Bosco fanno parte della FISI veronese il GAO, il Battisti, il Gruppo Ferrovieri e fa la sua apparizione lo Sci Club Ferrara di Monte Baldo. Sulle ali dell’entusiasmo (l’innevamento è tra l’altro buono) si apre a Bosco Chiesa- Nasce lo Sci Club Bosco nuova il Centro giovanile di addestramento e il 7 gennaio si svolge a Tracchi una gara di fondo valevole quale prova eliminatoria provinciale per il “3º Campionato Nazionale” del CSI. La giornata non è delle più belle, i risultati sono giudicati soddisfacenti. Questa la classifica sugli 8 km: Ardicio Pezzo, sul Cimon della Pala di San Martino di Castrozza, negli anni ’50. (Foto Gorzegno) 1) Enzo Valbusa (US Lessinia Bosco Chiesanuova) in 37’30”; 2) Luigi Leso (US Lessinia Bosco Chiesanuova) in 38’53”; 3) Arrigo Valbusa (US Lessinia Bosco Chiesanuova) in 39’1”; 4) Giuseppe Leso (US Lessinia Bosco Chiesanuova) in 39’44”; 5) Anselmo Mazo (GS Battisti Verona) in 46’45”; 6) Mario Cargnel (GS Battisti Verona); 7) Renzo Schena (US San Zeno di Montagna); 8) Renzo Giuliani (GS Battisti); 9) Sergio Carmagnani (GS Battisti); 10) Luigi Dolci (GS Battisti). Classifica per squadre: 1) Lessinia di Bosco Chiesanuova in 2.34’28”; 2) GS Cesare Battisti Verona in 3.26’12”; 3) US San Zeno di Montagna in 3.42’34”. Il 14 gennaio Beppino Leso partecipa alla “Granfondo” di qualificazione nazionale sui 35 km organizzata nell’area tarvisiana dallo Sci Club Monti Lussari ottenendo un confortante 6º posto. A Bosco Chiesanuova ferve intanto la preparazione della gara di staffetta voluta dai dirigenti dello Sci Club e posta nel calendario nazionale della FISI (purtroppo in concomitanza con altre gare di fondo a Camporosso, Roccaraso, Ziano) alla data del 21 gennaio. Tutto si conclude con l’annoso duello con i fondisti dell’altopiano di Asiago, sufficiente a riscaldare l’entusiamo della gente. Così l’ordine d’arrivo delle prime staffette: 1) Sci Club Bosco sq. A in 2.47’17”; 2) US Asiago in 2.52’35”; 3) Sci Club Bosco sq. B in 2.53’42”; 4) CRAL Marzotto in 2.59’23”; 5) CSI Asiago in 3.00’55”. Purtroppo non è bastato l’incentivo finanziario ideato dalla Commissione tecnica per il fondo per sollecitare la presenza degli atleti “sotto controllo”: alla staffetta di Bo- sco Chiesanuova sono venuti a mancare i fondisti della Monti Pallidi di Moena e dello Sci Club Bormio sebbene invitati direttamente dalla FISI. Com’è previsto dalla programmazione federale, il 27 e 28 gennaio sono totalmente riservati ai campionati federali di 2ª e 3ª categoria suddivisi in tre raggruppamenti: a La Thuile per il settore Alpi Occidentali e Centrali, a San Martino di Castrozza per il Triveneto e a Roccaraso per il centro-sud; per tutti, gare di fondo individuale e staffetta. L’aria del Cimon della Pala, quasi di casa, porta bene ai fondisti di Bosco Chiesanuova che dopo normali piazzamenti nella 16 km (ricordiamo il 12º posto di Gianni Scandola, in forma più che mai, e il 25º posto di Luigi Leso) trovano lo slancio dei giorni migliori nella successiva gara di staffetta corsa da tutti i grandi del fondismo altoatesino, trentino, carnico e veneto. Si osservi, almeno per i vecchi appassionati sportivi di Bosco Chiesanuova, la composizione delle varie staffette per ritrovarvi tanti grandi uomini del fondismo italiano e la classifica nella quale, si riscontra 147 Il lungo volo delle Aquile 2) US Monti Pallidi Moena (Sommavilla 52’07” – Piazzi 52’10” – Chiocchetti 52’33”) in 2.36’50”; 3) Sci Monti Lussari (Capellari 53’17” – Vuerich 52’16” – Macor 51’51”) in 2.37’24”; 4) F.G. Predazzo (Sartor 49’55” – Mosele G. 52’28” – Pesavento 57’15”) in 2.39’38”; 5) US Bosco Chiesanuova sq. A (Scandola 51’50” – Valbusa E. 55’06” – Leso 58’26”) in 2.45’22”; 6) Sci Cortina sq. A (Mutsclechner 55’07” – Colli A. 55’26” – Lacedelli 55’28”) 2.46’01”; 7) F.G. Trento (Stedler 54’26” – Cappelletti 55’26” – Delli Zotti 58’42”) 2.46’33”; 8) Sci Cortina sq. B (Alberti 55’33” – Colli B. 54’57” – Mutschlechner G. 59’43”) 2.50’13”; 9) US Bosco Chiesanuova sq. B (Leso 53’41” – Valbusa 57’ – Pezzo 1.00’55”) in 2.51’46”; 10) Giovane Montagna Vicenza (Vedovato 1.09’52” – Secondin 1.11’06” – Marchetto 1.08’32”) in 3.29’30”. Dario Nicolini in allenamento. Si prepara per il “Trofeo Valle Stura”. (Archivio Dario Nicolini) che solo Bosco Chiesanuova e Cortina sono presenti con due formazioni: Staffetta 3x10 km: 1) Sci Val Biois Falcade (Costa 49’09” – Fontanive 51’28” – Busin 52’26”) in 2.33’03”; Adunata Valligiani al Passo dell’Aprica il 5 marzo 1951. Si riconoscono da sinistra: Marcello Grobberio, Giuseppe Leso, Gianni Scandola e Arrigo Valbusa. (Archivio Giuseppe Leso) 148 Direttore di pista di questa prova è addirittura Ardicio Pezzo ivi chiamato dai “Crodaroi” di San Martino di Castrozza organizzatori dei campionati. Non è proprio una bella festa per Bosco Chiesanuova? Il 4 febbraio gli sciatori veronesi si trovano in Lessinia per la disputa dei “Campionati provinciali 1951 di fondo e discesa” indetti dal comitato FISI in unione con lo Sci Nasce lo Sci Club Bosco “Campionati Nazionali” a Bardonecchia, da sinistra: Luigi Leso, Marcello Grobberio, Enzo Valbusa, Giorgio Gironi, Clemente Cordioli, Giuliano Bertagnolli, Dario Valbusa, Gian Battista Valbusa. (Archivio Marilisa Leso) Club Bosco e del campionato cittadino di fondo per il “Trofeo ENAL”. Vengono così descritti: «Nei provinciali di fondo Enzo Valbusa si è preso la rivinciata su l’ex azzurro Gianni Scandola, che nella recente staffetta nazionale 4x10 aveva fornito il miglior tempo, precedendolo al traguardo di 23 secondi. I diritti della giovinezza e della classe, hanno prevalso sull’esperienza dell’atleta di valore, non ancora in declino, ma tuttavia anziano. Il trionfo dello Sci Club Bosco è completato dai piazzamenti di Arrigo Valbusa, Giuseppe e Luigi Leso». Alle gare di fondo svoltesi nella mattinata, è seguita nel pomeriggio quella di discesa obbligata che, sovvertendo ogni logico pronostico, ha registrato l’affermazione collettiva degli atleti dello Sci GAO. Allo Sci Club Bosco è rimasta la soddisfazione di aver vinto il titolo con Nandino Corbioli, confermatosi ottimo stilista. Guido Santi, in evidente forma, si piazzava brillante secondo, seguito da Alberto Pavesi e da Attilio Rossi. In campo femminile veniva pro- clamata campione provinciale Maria Vittoria Carraro. Se nella categoria FISI del campionato cittadino era facile alla vigilia della gara indicare il nome del vincitore, non altrettanto agevole era il pronostico tra gli enalisti. Nella prima infatti si imponeva nettamente Renato Massella, già detentore del titolo, che confermando la sua classe, letteralmente dominava nella sua categoria. Mario Cargnel, sempre sulla breccia, invece si aggiudicava meritatamente il titolo della categoria ENAL. Vittoria della tenacia e della volontà la sua e giusto premio per un atleta tanto appassionato. A 41 secondi da lui giungeva il giovane Godi, fornendo una altrettanto meritevole prova. E parole di elogio anche per Cracco, Carmagnani e Taroli, promesse del fondismo cittadino, classificatisi tra i primi, e per l’anziano professor De Mori battutosi con il fuoco di un ventenne. Con la terza vittoria consecutiva nel campionato cittadino lo Sci GAO si aggiudicava definitivamente il “Trofeo ENAL”. Queste le classifiche: 149 Il lungo volo delle Aquile Campionati provinciali 1951 Fondo: 1) Valbusa Enzo (Sci Club Bosco) in 45’41”; 2) Scandola Giovanni (Sci Club Bosco) in 46’04”; 3) Valbusa Arrigo (Sci Club Bosco) in 48’13”; 4) Leso Giuseppe (Sci Club Bosco) in 48’13”; 5) Leso Luigi (Sci Club Bosco) in 49’51”; 6) Massella Renato (Sci GAO); 7) Grobberio Marcello (Sci Club Bosco); 8) Pezzo Remo (Sci Club Bosco); 9) Maccadanza Marcello (Sci GAO); 10) Pezzo Romolo (Sci Club Bosco); 11) Luisetto Gino (Sci GAO); 12) Giuliani Renzo (G.A. C. Battisti) 13) Bonesini Otello (Sci GAO); 14) Ambrosi Bruno (Sci GAO); 15) Maso Anselmo (G.A. C. Battisti). Discesa: 1) Corbioli Nicola (Sci Club Bosco) in 98’8”; 2) Santi Guido (Sci GAO) 1.11’1”; 3) Pavesi Alberto (Sci GAO) 1.15’8”; 4) Rossi Attilio (Sci GAO) 1.20’7”; 5) Leso Italo (Sci Club Bosco) 1.21’; 6) Pavesi Gianni (Sci GAO); 7) Zoppi Luigi (Sci GAO); 8) Benedetti Antonio (Sci Club Bosco). Campionati Cittadini fondo Categoria FISI: 1) Massella Renato (Sci GAO) in 49’53”; 2) Maccadanza Marcello (Sci GAO) in 52’36”4; 3) Luisetto Gino (Sci GAO) in 53’51”; 4) Giuliani Renzo (G.A.C. Battisti) in 54’54”; 5) Bonesini Otello (Sci GAO) in 55’18”; 6) Ambrosi Bruno (Sci GAO); 7) Maso Anselmo (G.A.C. Battisti); 8) Macchiella Rinaldo (Sci GAO); 9) De Gregori Cesare (C. Battisti); 10) Gardini Enzo (Sci GAO); 11) Zusi Giorgio (C. Battisti); 12) Crepaldi Bruno (C. Battisti). Categoria ENAL: 1) Cargnel Mario (C. Battisti) in 58’06”; 2) Godi Giuseppe (Sci GAO) in 58’47”; 3) Cracco Riccardo (Sci GAO) in 59’07”; 4) Carmagnani Sergio (C. Battisti) in 1.00’51”; 5) Taroli Wladimiro (Sci GAO) in 1.1’02”; 6) Flaim Giuseppe (Sci GAO); 7) Marangoni Vittorio (Sci GAO); 8) Signori Lorenzo (GAF); 9) De Mori Alberto (G. Montagna); 10) Sartori Nello (Sci GAO); 11) Tessari Bruno (Sci GAO); 12) Salvi Camillo (G. Montagna); 13) Viviani Emilio (G. Montagna); 14) Calcagni Luigi (G. Montagna); 15) Montini Giovanni (Sci GAO); 150 16) Benciolini Giovanni (G. Montagna); 17) Gatti Augusto (Sci GAO); 18) Dal Forno Giovanni (Sci GAO); 19) Dolci Gianni (C. Battisti); 20) Brunelli Aldo (G. Montagna); 21) Maragnoli Bruno (Sci GAO); 22) Chiavico Italo (GAF); 23) Residori Giovanni (C. Battisti); 24) Brunelli Enzo (C. Battisti); 25) Dussin Pier Giorgio (GM); 26) Zerlotto Luciano (GAO); 27) Nenz Giorgio (GM); 28) Giorgi Pier Luigi. L’elencazione di tutti i nomi è un omaggio ai tanti sportivi cittadini legati da viva amicizia ai fondisti e ai discesisti di Bosco Chiesanuova e a loro sempre vicini. Contemporaneamente sulle nevi piemontesi di Vinadio, Dario Nicolini vince il “Trofeo Valle Stura”, nazionale di fondo sui 16 km, per poi ripetersi con un’altra generosa prestazione a Limone Piemonte nel “Trofeo Caduti Valle Roia”, gara nazionale di staffetta alpina, dove è terzo nella frazione di piano superato solo da Angelini (IV Alpini) e Attilio Perruchon (Cogne). Dal 7 all’11 febbraio i sodalizi di Asiago e di Gallio organizzano i “Campionati italiani assoluti di fondo” ed è questa un’altra buona occasione per esaltare i valori dei fondisti di Bosco Chiesanuova che ottengono un meraviglioso 6º posto nella staffetta vinta dai fortissimi valdostani di Cogne. Il Gruppo Alpino C. Battisti dimostra ancora una volta la sua affezione a Bosco Chiesanuova organizzando nei pressi di Tracchi una gara di staffetta alpina (pianosalita-discesa) presenti dodici squadre cittadine. La “Targa Paluani” viene vinta dal GAO per merito di Luisetto, Massella e Santi. Per l’ambiente di Bosco Chiesanuova e di Verona è riservata ancora una forte emozione. Alle ore 20 di domenica 11 marzo, in calce al giornale radio, tra le notizie sportive viene annunciato l’esito della gara di staffetta dei “Campionati nazionali” del CSI svoltisi in mattinata a Bardonecchia: Enzo Valbusa, Marcellino Grobberio e Gigi Nasce lo Sci Club Bosco Leso, superando i forti avversari di Asiago e di Sondrio, ne ne sono fantasticamente i vincitori. Chi scrive, in veste di accompagnatore come per tante altre occasioni, ricorda ancora tutta la spedizione valligiana veronese – composta pure dai “Campanili alpini” Giuliano Bertagnolli, Dario Valbusa, Clemente Corbioli e Battista Valbusa come discesista – riunita davanti ad una radio per ascoltare con commozione la bella notizia. «Ci sentiranno anche a Bosco Chiesanuova?» chiese un giovanissimo! E tanto bastò per rompere il groppo che serrava la gola di tutti. Da parte loro, pochi giorni prima Gianni Scandola, Beppino Leso, Arrigo Valbusa e la “scoperta” Marcellino Grobberio sono protagonisti al Passo dell’Aprica della gloriosa “Adunata Valligiani 1951”. Quando l’entusiasmo tira, non c’è nulla che tenga. Lo possono dire anche Remo Pezzo e Serafino Fiorentini che sono pre- senti ai campionati delle “penne nere” che con questa manifestazione hanno inaugurato il nuovo vicino centro invernale di Recoaro Mille. Sui 6 km della categoria C (alpini di età superiore ai 35 anni), corsi in condizioni difficili, riportano a Bosco Chiesanuova un 5º e un 7º posto sui 22 partenti; vincitore – tanto per un termine di paragone – è Cristiano Rodighiero di Asiago. Grazie a tutti questi risultati lo Sci Club Bosco trova la soddisfazione di classificarsi al 52º posto tra tutti gli sci club italiani e 4º del Veneto dopo Cortina, Val Biois Falcade, Asiago. Fatti, non parole. E forti di questo successo, Toni Leso e Andrea Valbusa partono a settembre per l’assemblea federale di Trieste, consci di rappresentare un grande e vivo sodalizio sedendo alla pari con i più noti dirigenti dello sci italiano. 151 Nasce lo Sci Club Bosco 1951 · 1952 Iniziano i lavori per la seggiovia di San Giorgio tra polemiche locali I lavori preparatori portati avanti nei quartieri alti della FISI dai dirigenti valligiani nei mesi estivi ed autunnali consentono allo Sci Club Bosco di trovarsi con due buoni risultati già in vigilia della stagione 1952-53: Beppino Leso, che seriamente si era impegnato a seguire le disposizioni federali, si vede inserito nel ristretto elenco dei 1ª categoria per le “Granfondo”; ancora una volta, poi, nei calendari nazionali si ritrova il tradizionale appuntamento con la staffetta di interesse nazionale. È comunque una stagione di ordinaria amministrazione, con il suo bravo Centro Giovanile di Addestramento (ancora con Gianni Scandola in veste di allenatore) che prepara il ricambio con nuove leve e tiene in attività un discreto numero di ragazzi. Quello che più tiene banco nelle ciacole di piazza non sono tanto le imminenti Olimpiadi di Oslo 1952 (mediocre la partecipazione azzurra con un solo 6º posto in staffetta), quanto la scelta di San Giorgio per l’inizio dei lavori di costruzione del primo impianto di risalita sui Monti Lessini e di tutta la montagna veronese. Già abbiamo accennato negli anni precedenti all’occhio di riguardo verso Lotte, in paese, per la possibile creazione di un centro sciistico; ora la polemica sulla localizzazione della seggiovia assume toni aspri e continuerà per tanti anni ancora. L’ambiente sportivo invernale della Lessinia è tutto circoscritto a Bosco Chiesanuova con qualche sussulto di rinascita a Velo Veronese; in città è diverso, i fervori della ricostruzione raggiungono anche le sedi dei gruppi sciistici ed alpinistici e saranno questi a vivacizzare, anche da un punto di vista organizzativo, la stagione invernale. Le società veronesi affiliate alla FISI per il 1951-52 risultano essere: – Sci Club Bosco, Bosco Chiesanuova, Piazza Chiesa, 61 (Presidente Antonio Leso) prima affiliazione 24 novembre 1946 – soci 33; – Sci GAO Verona, Verona, Piazza Erbe, Palazzo Maffei (Sig. Giorgio Bosi) 9 dicembre 1946 – soci 48; – Gruppo Alpino Ferrovieri, Verona, Via XX Settembre 17 (Sig. Arrigo Michilin) 15 gennaio 1947 – soci 27; – Sci Club Ferrara Monte Baldo, Ferrara Monte Baldo, Via Cantore, 4 (Mario Tonini) 6 febbraio 1951 – soci 15; – GR. Escursionistico Scaligero “Falchi”, Verona, Piazza 16 Ottobre, 17 (Giorgio Zusi) 24 novembre 1951 – soci 23. L’attività agonistica inizia già il 30 dicembre sulle nevi di Tracchi con la disputa della “Coppa Prima Neve” che altro non può essere che un test per saggiare le condizioni dei singoli fondisti. Sugli 8 km del tracciato Renato Massella deve mettercela tutta per rimediare una manciata di secondi nei confronti dei consoci del GAO, Riccardo Cracco e Marcello Maccadanza. Il 20 gennaio è la data fissata dalla FISI per la disputa del “Trofeo Verona” avviato nel 1947 dal GAF (Gruppo Alpino Ferrovieri), svolto nello stesso 1947 e nel successivo 1948, non disputato per cause varie nel 1949, 1950 e 1951. È una staffetta classica 4x10 valida come campionato zonale, sebbene a partecipazione nazionale. L’artistico trofeo viene assegnato definitivamente a quella società che lo avrà vinto per due 153 Il lungo volo delle Aquile gonisti dell’interessante contesa. Perfetta l’organizzazione curata dallo Sci Club Bosco e dal Dopolavoro Ferroviario in collaborazione con l’Ente Provinciale del Turismo e con l’Azienda Autonoma di Soggiorno. Arrigo Valbusa, vincitore del Campionato Provinciale. (Foto Cargnel Arch. Arrigo Valbusa) Ecco la classifica: volte, anche non consecutivamente. Il Dopolavoro Ferrovieri di Trento e lo Sci Club Bosco vantano un’affermazione ciascuno: che sia la volta buona per l’aggiudicazione definitiva? Non è proprio così, infatti leggiamo che: Con la partecipazione di 14 squadre si è svolta oggi sulle nevi dei Lessini la gara di staffetta nordica 4x10 chilometri, valevole per il campionato della IV Zona FISI e nella quale era in palio il “Trofeo Verona”. Alla partenza che è stata data alle ore 9,30 dal dott. Bettella, presidente del Comitato, erano presenti numerose autorità tra cui il prefetto dott. Bruno, il questore Gianmoreno, il sindaco di Verona on. Uberti, il col. Fiorito, comandante la Legione Carabinieri, l’avv. Buffatti e altre autorità. La competizione sotto l’aspetto agonistico è stata molto interessante per l’equilibrio delle forze in gara, specie tra le tre squadre prime classificate che hanno allineato atleti ottimamente preparati. Lo Sci Club Val Biois portatosi in testa fin dalla prima frazione, riusciva a mantenere in tutte le frazioni il comando giungendo primo al traguardo, posto a Bosco Chiesanuova, con un vantaggio di circa un minuto sugli immediati inseguitori. La frazione più veloce è stata compiuta dall’alpino Guido Stella che impiegava l’ottimo tempo di 34’14”. Meritevole di segnalazione la prova fornita dal quartetto cittadino del GES Falchi che si classificava all’11º posto. Dopo che il dott. Pizzoli, a nome degli organizzatori aveva ringraziato le autorità per aver presenziato alla gara, il prefetto di Verona effettuava la premiazione rivolgendo parole di elogio ai valorosi prota- 154 1) SC Val Biois (squadra A: Costa, Zamatteo, Fontanive, Bosin) in 2.20’39” 1/5; 2) CSI Asiago (Dal Sasso, Rigoni, Stella, Rela) in 2.21’17”; 3) Fiamme Gialle Trento (Armido, De Bernardin, Morena, Cappelletti) in 2.21’41”; 4) 8º Regg. Alpini (squadra A: Rigoni, Toth, Dall’Oglio, Stella) in 2.23’23”; 5) Scuola Alpina P.S. San Candido (Rech, Avico, De Francesci, Sommavilla) in 2.24’33”; 6) SC Val Biois (squadra “B”) in 2.25’47”; 7) 8º Regg. Alpini (squadra “B”) in 2.2848”; 8) Sci Club Bosco in 2.32’13”; 9) Cral Marzotto Valdagno in 2.34’13”; 10) SC Ugolini Brescia in 2.54’54” 4; 11) GES Falchi Verona in 3.02’48”; 12) SC Brixia Brescia in 3.03’03”; 13) SC C. Battisti Verona in 3.03’54”. Il “Trofeo Verona” è stato assegnato allo Sci Club Val Biois di Falcade. Prima fra le squadre cittadine quella dello Sci Club Ugolini di Brescia che si è aggiudicata la coppa offerta dallo Sci Club Bosco. Per la vittoria conseguita e la gioia raggiunta i fondisti di Falcade vuotano i calici e cantano sino a ora tarda ben accompagnati dagli sportivi locali, tanto la prima corriera per Verona non partiva che l’indomani all’alba… Per godere un altro bel momento agonistico bisogna attendere il 10 febbraio con la disputa – sullo stesso schema funzionale dell’anno prima – dei “Campionati provinciali” e degli annessi “cittadini” valevoli per il rinnovato “Trofeo ENAL”. È la grande giornata di Arrigo Valbusa che, impegnato a difendere il buon nome sportivo della famiglia in assenza di Enzo partito per gli Alpini, conquista una splendida affermazione individuale dopo aver contribuito negli anni precedenti, con modestia ed impegno, a vari successi collettivi dello Sci Club Bosco. Accanto ad Arrigo fanno la loro comparsa in classifica nomi nuovi come Armando Massella, Bruno Scandola, Giacomino Valbusa, fondisti che ritroveremo pure negli anni successivi. Ritorniamo sul Nasce lo Sci Club Bosco campionato che ha avuto il merito della più accurata organizzazione per merito dello Sci Club Bosco, dell’ENAL provinciale, del GES Falchi e della Giovane Montagna. Tracciato su di un anello di 10 chilometri il percorso, dalle caratteristiche prettamente nordiche, ha favorito lo svolgimento di una gara assai veloce e alquanto selettiva. Parecchi sono stati infatti i concorrenti cittadini che hanno dovuto impegnarsi a fondo per poter ben figurare. Il tempo segnato dai primi è risultato veramente notevole e si è alquanto avvicinato al primato stabilito qualche anno fa dal campione italiano Rizieri Rodighiero. Come era nelle previsioni il campionato provinciale ha registrato l’affermazione collettiva dei valligiani locali che hanno conquistato la vittoria e si sono piazzati nelle posizioni di testa. L’ambito titolo è toccato ad Arrigo Valbusa, che, a conclusione di una strenua lotta protrattasi fin sul traguardo, ha preceduto di soli tre secondi il forte consocio Giuseppe Leso. L’interessante contesa ha messo in rilievo le probatorie prestazioni dei giovanissimi del centro addestramento locale affidati alle attente cure dell’ex azzurro Giovanni Scandola. Degne di citazione le prove di Luigi Leso, Armando Massella e Bruno Scandola. Per il 2º “Trofeo ENAL” e per la conquista del titolo di campione cittadino, gli sciatori veronesi sono scesi quest’anno in lizza più numerosi del solito, dando vita ad una gara agonisticamente interessante e ricca di vivaci episodi combattivi. Per il quarto anno consecutivo il sorprendente Renato Massella ha sbaragliato il campo, vincendo con netto distacco sull’anziano ma sempre tenace Anselmo Mazo. La bella prova fornita dall’alfiere del sodalizio battistino conferma l’ottima forma di questo atleta. Così le classifiche finali: Campionato provinciale: 1) Valbusa Arrigo (Sci Club Bosco) in 39’44”; 2) Leso Giuseppe (Sci Club Bosco) in 39’47”; 3) Leso Luigi (Sci Club Bosco) in 41’17”; 4) Massella Armando (Sci Club Bosco) in 43’36”; 5) Scandola Bruno (Sci Club Bosco) in 44’08”; 6) Massella Renato (Sci GAO); 7) Valbusa Giacomo (Sci Club Bosco); 8) Massella I. (Sci Club Bosco); 9) Pezzo (Sci Club Bosco); 10) Bertagnolli (Sci Club Bosco); 11) Mazo (Cesare Battisti). 3) Maccadanza Marcello (Sci GAO) in 46’27”; 4) Ambrosi Bruno (Sci GAO) in 47’40”; 5) Luisetto Gino (Sci GAO) in 47’45”; 6) Schena Renzo (GES Falchi); 7) Cracco Riccardo (Sci GAO); 8) Taroli Vladimiro (Sci GAO); 9) Bonesini (Sci GAO); 10) Carmagnani (GES Falchi); 11) Giuliani (C. Battisti); 12) Macchiella (Sci GAO); 13) Salvi (Giovane Montagna); 14) Benciolini (Giovane Montagna); 15) Cargnel (GES Falchi); 16) Flaim (Sci GAO). Classifica per Società – “Trofeo ENAL”: 1) Sci GAO punti 567; 2) GES Falchi punti 224; 3) Giovane Montagna punti 181; 4) Sci CAI Cesare Battisti punti 167. Nella stessa stagione Gigi Leso, Armando Massella e Giacomino Valbusa frequentano il “Centro Addestramento Federale” di Cave del Predil (Udine) e partecipano alla gara conclusiva svoltasi a Sappada. Nel mese di febbraio c’è ancora da segnalare la partecipazione dello Sci Club Bosco ad una competizione sull’Appennino e, all’inizio di marzo, il ritorno sulle piste di Bardonecchia per i campionati nazionali del CSI. Nulla da fare questa volta di fronte alla forte staffetta di Asiago (Domenico Stella, Elio Pertile ed Ettore Pesavento) e a quella bresciana di Ponte di Legno, ma di tutto rispetto il terzo posto di Gigi Leso & C. Enzo Valbusa, primo classificato nei 18 km dell’Interprovinciale di Dobbiaco, nell’anno 1952. (Foto Venezia Arch. Enzo Valbusa) Campionato cittadino: 1) Massella Renato (Sci GAO) in 44’23”; 2) Mazo Anselmo (SC Battisti) in 46’06”; 155 Il lungo volo delle Aquile 12) Gerstl Luigi (SC Laces) in 1.30’22”; 13) Pallover Ugo (Gr. Art. Bergamo) in 1.31’33”; 14) Cretti Pasquale (Gr. Art. Bergamo) in 1.32.55”; 15) Bottamedi Guerrino (VI Alpini) in 1.34’14”. Abetone, 20 febbraio 1952. I partecipanti alla staffetta 4x10 km, da sinistra: Giuseppe Leso, Vittorio Chieroni, Gianni Scandola, Arrigo Valbusa. (Archivio Giuseppe Leso) Lo Sci Club Bosco, sempre impegnato in numerose organizzazioni di gare (anche estive, di vario genere) in proprio o in collaborazione con altri sodalizi, pensa di crearsi una certa autonomia tecnica volgendo lo sguardo alla necessità di coprire con competenza posti in giuria (giudici di gara) e del rilevamento dei tempi(cronometristi). A quest’ultimo riguardo sonda il terreno in federazione a Roma la quale passa la richiesta a Guido Roghi responsabile della sezione di Verona. Questo, subito così risponde: Piuttosto vivace il comportamento dei giovani fondisti di Bosco Chiesanuova alle armi. Dopo una buona prova nel “Giro di Cuneo” (singolare prova di fondo), Dario Nicolini ottiene un 18º posto nella già famosa “Coppa Consiglio Valle d’Aosta” – corsa questa volta a Gressoney – presenti i migliori fondisti italiani di 1ª-2ª-3ª categoria. Meglio ancora si comporta Enzo Valbusa nella 18 km interprovinciale organizzata a Dobbiaco dal Club sportivo Alta Pusteria, anzi la vince addirittura. E questa è la classifica dei primi: 1) Valbusa Enzo (VI Alpini) in 1.19’3”; 2) Piller Luigi (SC Dobbiaco) in 1.19’31”52; 3) Kiem Eriberto (SC Laces) in 1.21’24”; 4) Bort Bruno (VI Alpini) in 1.22’10”; 5) Luciani Mario (VI Alpini) in 1.23’41”; 6) Helfer Giuseppe (SC Villabassa) in 1.24’8”; 7) Mich Tullio (VI Alpini) in 1.25’24”; 8) Tscholl Umberto (SC Laces) in 1.26’45”; 9) Ploner Giuseppe (Gr. Art. Bergamo) in 1.27’29”; 10) Di Pohlt Fausto (Gr. Art. Bergamo) in 1.29’44”; 11) Innerkofler Giuseppe (SC Villabassa) in 1.29’47”; 156 FEDERAZIONE ITALIANA CRONOMETRISTI STADIO NAZIONALE – ROMA SEGRETERIA PROVINCIALE DI VERONA li 13 febbraio 1952 Spett. Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova La Federazione Italiana Cronometristi con nota n. 204/R in data 12.u.s. mi comunica che codesto Sodalizio avrebbe espresso il desiderio di avere nel suo seno un elemento che possa fare il cronometrista o coadiuvare il cronometrista. Personalmente la notizia mi giunge oltremodo gradita e mi pongo a Vs. completa disposizione per prendere tutti quegli accordi che diano la possibilità di portare a buon fine il Vs. legittimo desiderio. All’opera quindi e rimango in attesa di Vs. notizie. Cordiali saluti. Il Segretario Provinciale Nelle relazioni di fine anno redatte dalla FISI in vista dell’assemblea nazionale di Sestola (Modena) del 27-28 settembre 1952, lo Sci Club Bosco è inserito in 82ª posizione ricevendo un contributo di 6.960 Lire. Nasce lo Sci Club Bosco 1952 · 1953 Numerose gare di fondo e di discesa per valorizzare l’altopiano di Bosco Chiesanuova A ntonio Leso, Andrea Valbusa, Enea Melotti: è ancora questa “trinità” che governa lo Sci Club Bosco per la stagione 1952-53 con attorno, a formare il direttivo, sportivi come Lino Melotti, Claudio Girlanda, Ginepro Sauro, Arnaldo Pezzo, Olindo Scandola e Giuliano Sauro. Gente capace, appassionata e desiderosa di portare sempre più in alto il nome di Bosco Chiesanuova ora che i lavori di costruzione della seggiovia sono arrivati in dirittura d’arrivo tanto da prevedere l’inaugurazione e l’apertura al pubblico già nell’estate del 1953. Progrediscono anche i lavori sulla nuova arteria Stallavena-Bosco Chiesanuova, quanto mai attesa. a ripercorrere quei tracciati praticati prima dello scoppio del conflitto mondiale,ma quanta malinconia nel vedere abbandonata la capace colonia dei Tracchi, constatare lo scempio del rifugio del Tomba e della casermetta della Finanza sui “Cordoni” così come la chiusura del pur confortevole baito di Camporotondo. C’erano delle promesse pubblicamente annunciate per la ricostruzione del “Forti”, purtroppo mai più mantenute. Comunque stiano le cose c’è sempre l’apparato sportivo generosamente pronto a metterci una pezza e a ricercare stagione dopo stagione quegli entusiasmi che altrimenti resterebbero sopiti nell’indifferenza dei troppi. Ancor prima di Natale, precisamente il 21 dicembre, i soliti “cittadini” danno vita alla prima gara di fondo della stagione grazie alla disputa della “Coppa medaglia d’oro Paolo Signorini e cap. Marino Massi”. Tra la sorpresa di tutti si impone un allegro e scanzonato giovanotto di Madonna di Campagna, periferia di Verona, e precisamente Lorenzo Signori – ricordato anche ai giorni nostri con l’affettuoso nomignolo di “Cipro” – che vedremo poi guidare, una volta scomparso il GAF, i fondisti del C. Battisti fino alle ultime impegnative edizioni della sci-alpinistica del Carega. Supera di una trentina di secondi Marcello Maccadanza del GAO e di quasi un minuto Renzo Schena del GES Falchi, sceso in città dalle sue nevi di San Zeno di Montagna. La quarta edizione del “Trofeo Verona” si corre questa volta – il 13 gennaio del 1953 – su tre frazioni, conseguenza di un profondo dibattito in sede federale per agevolare la partecipazione di più società, quasi si avvertisse che lo sci di fondo stava dando i primi segni di un cedimento epocale in confronto alla crescita della discesa propiziata dall’aumento degli impianti di risalita. Anche a Verona i nomi di Bondone, Folgaria, Serrada, Campiglio, si trovano sempre più ricorrenti nei programmi delle gite degli sci club. Il fondismo rientrerà in piena luce – e con gli interessi – dopo che nel febbraio del 1971 la prima “Marcialonga” lanciò il suo grande richiamo tra giovani e vecchi sportivi desiderosi di nuove e affascinanti avventure. Venti formazioni sono allineate in piazza Mercato al “lancio” del “Trofeo Verona”, quindi è già un successo peraltro doppiato dall’altra qualificazione delle squadre come chiara- Allegria in paese per le vacanze natalizie con sciatori “veterani” che portano gli eredi 157 Il lungo volo delle Aquile mente dimostrato da questo ordine d’arrivo: 1) Truppe Alpine La Thuile sq. A in 1.45’26”; 2) Scuola Alpina P.S. Moena in 1.45’48”; 3) Truppe Alpine La Thuile sq. B in 1.47’36”; 4) SC Val Biois Falcade in 1.48’32”; 5) US Asiaghese in 1.50’30”; 6) Sport Laces Val Venosta; 7) Sci Club Bosco sq. A; 8) SC Montebaldo; 9) Sci Club Bosco sq. B; 10) CRAL Marzotto Valdagno. Il 23 gennaio le casacche dello Sci Club Bosco – Gigi Leso, Arrigo ed Enzo Valbusa – accompagnati da Giancarlo Tagliapietra con tanto di valigetta colma di caramelle partecipano a Castelnuovo Monti (Appennino Reggiano) ad una gara di staffetta vinta dalle Fiamme Gialle. Il 31 gennaio una splendida giornata di sole favorisce a Tracchi l’organizzazione dei Campionati del CSI e del “Criterium Studentesco” che raccolgono una buona schiera di partecipanti. Nessuna sorpresa nelle prove di fondo essendo scontate le vittorie di Gigi Leso, del piccolo Piergiorgio Valbusa (Campanili alpini) tra i valligiani e di Signori tra i “cittadini”; un panino al volo e poi nel pomeriggio, sul tratto Bocca di Selva-Tracchi, il via alle gare di discesa; nella classifica troviamo Clemente Corbioli passato dal fondo alla “libera”. Ecco le singole classifiche: Fondo 8 km a) Valligiani: 1) Leso Luigi (Sci Club Lessinia Bosco) in 31’27” (campione provinciale 1953); 2) Scandola Bruno (Sci Club Lessinia Bosco) in 32’29”; 3) Valbusa Battista (Sci Club Lessinia Bosco) in 33’44” (1º degli Juniores); 4) Bertagnoli Giuliano (Sci Club Lessinia Bosco) in 33’50”; 5) Valbusa Dario (Sci Club Lessinia Bosco) in 34’11”. b) Cittadini: 1) Signori Lorenzo (US Intrepida San Michele) in 36’08”; 2) Carmagnani Sergio (GES Falchi) in 38’26”; 3) Cargnel Mario (GES Falchi) in 39’22”; 4) Benciolini Giovanni (Giovane Montegna) in 158 40’24”; 5) Salvi Camillo (Giovane Montegna) in 42’27”. c) Criterium Studentesco: 1) Pomini Giorgio (Liceo Classico) in 44’16”; 2) Salvi Giorgio (Liceo Classico) in 45’40”; 3) Dussin P.G. (Liceo Scientifico) in 48’29”; 4) Ottaviani Giorgio (Ist.Tecnico Lorgna) in 53’54”; 5) Bottacini Piero (Liceo Classico). d) Finale “Camp. Alpini”: 1) Valbusa P. Giorgio in 20’; 2) Valbusa Aldo in 21’04”; 3) Leso Domenico in 22’20”; 4) Girlanda Luciano in 23’40”; 5) Scandola Bruno in 24’27”. Gara di discesa libera Categ. CSI: 1) Gini Franco (GES Falchi) in 59’ e 4/5; 2) Corbioli Clemente (Sci Club Lessinia Bosco) in 1’12” e 4/5; 3) Benciolini Giovanni (Giovane Montagna) in 1’14” e 1/5; 4) Valbusa Enzo (Sci Club Lessinia) in 1’14” e 4/5; 5) Benedetti. Categ. Studenti: 1) Salvi Giorgio (Classico) in 1’24” e 4/5; 2) Benciolini Francesco (Agrario) in 1’27” e 2/5; 3) Perazzoli Franco (Ist. Lorgna) in 1’30”; 4) Malesani P. Giorgio (Ist. Lorgna) 1’32”; 5) Legnaghi Gino (Scuola Arte) in 1’46” e 1/5. In febbraio fa sensazione la tragica scomparsa del forte cortinese Ilio Colli durante una gara di discesa a Madesimo; intanto i montanari si ritrovano in Val d’Aosta per il tradizionale appuntamento della “valligiani”. I Campionati provinciali indetti dalla FISI per il 1953, ed organizzati dallo Sci Club Bosco il 1 marzo, costituiscono un fatto storico per la Lessinia perché per la prima volta il carrozzone organizzativo si trasferisce al completo nella conca di San Giorgio fornita “di una moderna seggiovia”. Si comincia con la gara di fondo che si conclude con la vittoria di: 1) Valbusa Enzo (Bosco Chiesanuova) in 48’35”; 2) Leso Luigi (Bosco Chiesanuova) in 52’15”; 3) Valbusa Arrigo (Bosco Chiesanuova) in 52’42”; 4) Maccadanza Marcello (GAO); 5) Bertagnolli Giuliano (Bosco Chiesanuova); 6) Luisetto Gino (GAO); 7) Grobberio Marcello (Bosco Chiesanuova); Nasce lo Sci Club Bosco 8) Cracco Riccardo (GAO); 9) Scandola Bruno (Bosco Chiesanuova); 10) Taroli Vladimiro (GAO). Finisce a Bosco Chiesanuova la “Coppa del Prefetto di Verona”, ma non è questo che al momento conta, perché 21 concorrenti attendono la partenza della gara di slalom speciale tracciato sul ripido pendio di Castel Gaibana. Anche nello sci alpino è trionfo per lo Sci Club Bosco che si presenta con i suoi discesisti migliori che così si classificano: 1) Corbioli Nicola (Bosco Chiesanuova); 2) Rossi Attilio (GAO); 3) Scala Renato (Bosco Chiesanuova); 4) Canteri Gianni (Bosco Chiesanuova); 5) Toffoli Vinicio (Battisti); 6) Vinco Ugo (Bosco Chiesanuova); 7) Caiani Enzo (Battisti); 8) Leso Italo (Bosco Chiesanuova); 9) Anselmi Livio (Velo Veronese); 10) Buonavita Raul (GAO). E così anche la “Coppa del Comune” prende la stessa strada dopo essere stata convenientemente riempita e vuotata più volte. Verso la fine della stagione giunge il momento della partecipazione e di alcune tipiche manifestazioni risultate sempre gradite agli sportivi di Bosco Chiesanuova. Una è senz’altro quella dei Campionati Nazionali del CSI; il ricordo della vittoriosa impresa di Bardonecchia ’51 è sempre viva tra i fondisti e così ci si prepara benino per la trasferta di Ponte di Legno. La rappresentativa di Bosco Chiesanuova si presenta piuttosto rinnovata, ma non inferiore per caratura agonistica e per entusiasmo nelle giovani leve. È un grosso campionato quello corso sulle nevi dell’alta Val Camonica e alla vigilia non c’era da coltivare speranza alcuna, ma già dal fondo juniores cominciano le sorprese. Giuliano Bertagnolli, un talento naturale che fa ancora venir rabbia a pensare quanto abbia perso per la non eccesiva volontà agonistica, ottiene un ot- timo secondo posto nel fondo juniores dietro a Vittorio Stella (Asiago) ed altrettanto bene concludono Battista Valbusa, sesto e Dario Valbusa, settimo, così che globalmente fanno meglio dei seniores che si limitano all’ottavo posto di Gigi Leso, al quindicesimo di Bruno “Tana” Scandola, al 17º di Armando Massella. La grinta, quelli di Bosco Chiesanuova, la tirano fuori all’indomani, giorno della staffetta, specialità che deve stimolare profondi sentimenti di battaglia nei fondisti della Lessinia, se ottengono un meraviglioso terzo posto con Bruno Scandola schierato al lancio, con Armando Massella autore di una stupenda frazione e con Gigi Leso che tiene lontano i rabbiosi ritorni di Gildo Carozza (Val d’Aosta), Miro Rossi (bresciano di casa) e del trentino Tullio Mich (trentino della Val di Fiemme). E benissimo fanno i “bocia” Bertagnolli, Dario e Gianbattista Valbusa che si piazzano in settima posizione superando la formazione A bergamasca. Il ritorno su quel trenino della Val Camonica, una curva dietro l’altra, è una festa a tutto campo con la felicità espressa da canti e motti di spirito a getto continuo. Per chi scrive è motivo di rimpianto e di amarezza dover ricordare che tutti tre i magnifici staffettisti maggiori hanno preso da tempo la pista dell’Eternità e quando lo Sci Club Bosco ha voluto ricordare recentemente tanto il Gigi quanto l’Armando, sicuramente teneva presente anche la figura del “Tana”, entrato poco dopo l’impresa di Ponte di Legno in Finanza e che allo Sci Club Bosco non sarebbe mai più tornato. Per gli atleti la stagione è finita, per i dirigenti non proprio, alle prese con i consuntivi e il dovere di saldare le spese. È un problema che riguarda i lavori della seggiovia che provvidenzialmente, nel luglio del 1953 – sfumata come vedremo la cerimonia della inaugurazione – si vede stanziare 10 milioni dall’Ente Turismo per completare il pagamento della costruzione delle stazioni di partenza ed arrivo dell’impianto. 159 Nasce lo Sci Club Bosco 1953 · 1954 L’inaugurazione della seggiovia e un bellissimo “Trofeo Verona” a San Giorgio L a cerimonia ufficiale dell’inaugurazione della seggiovia di San GiorgioCastel Gaibana (realizzata dalla ditta Trojer di Lagundo) a 12 km da Bosco Chiesanuova, lunghezza 1400 m, dislivello 300 m, 76 seggiolini, portata oraria 240 persone, era stata fissata per il 15 luglio 1953, ma quel giorno la montagna veronese viene battuta da un furioso uragano di vento, acqua e grandine obbligando gli Enti promotori a rinviare la cerimonia all’inizio della stagione invernale. Nel frattempo vengono completate opere accessorie alle stazioni di partenza ed arrivo, ma soprattutto sistemata alla meno peggio la strada Tracchi-San Giorgio che peraltro appare non certo ideale per sopportare il previsto traffico automobilistico. Il superamento del colle di Branchetto rappresenta un problema da risolvere è causa di ripetute polemiche anche negli anni successivi. L’inaugurazione ufficiale (l’impianto tuttavia era entrato in funzione lo stesso, dopo la mancata cerimonia e dopo i necessari collaudi a beneficio dei turisti estivi) avviene il 6 gennaio 1954 alla presenza di autorità civili, militari e turistiche della provincia, rappresentanti dei sodalizi sciistici ed alpinistici, Sindaci dei vicini Comuni della Lessinia. Accompagnati dalle autorità di Bosco Chiesanuova tutti salgono – dopo la benedizione della struttura – sulla seggiovia per raggiungere il confortevole rifugio-ristorante posto alla sommità di Castel Gaibana per la colazione offerta dall’Azienda di Soggiorno. L’ambiente tutto intorno è suggestivo anche grazie alla grossa nevicata di qualche giorno prima. Con questa realizzazione Bosco Chiesanuova viene ad allinearsi ai vicini centri turistici di Recoaro, Folgaria, Serrada e Bondone, ma non troverà gli stessi indici di sviluppo per varie incomprensioni locali sulle linee di sviluppo della stagione invernale. La scelta coraggiosa di San Giorgio fu proposta da Giuliano Sauro sulla base di costanti rilevamenti sull’innevamento degli anni precedenti e la sua realizzazione fu sostenuta dal presidente dell’ Azienda di Soggiorno Ginepro Sauro e dal Sindaco di Bosco Chiesanuova Arnaldo Pezzo con i rispettivi Consigli. Precedentemente non trovò successo, per la carenza di neve a bassa quota, un modesto impianto nella valletta del Ghert, peraltro installato con la buona intenzione di tenere vicino agli alberghi di Bosco Chiesanuova-centro principianti, donne e bambini. Il problema della costruzione di mezzi di risalita, e della viabilità d’accesso, è comunque aperto, ma solo a metà degli anni ’60 troverà concrete soluzioni. All’apparato sportivo tocca il compito, certamente non facile, di collaborare con manifestazioni, tracciature di pista, scuole di sci, corsi agonistici, preparazione dei tecnici e tanto lo Sci Club Bosco quanto il Comitato provinciale della FISI non si sottrassero mai a questo dovere. Ne rappresenta una chiara dimostrazione questa lettera dello Sci Club nella quale dichiara, già tempo prima, l’intenzione di portarsi a San Giorgio anche con le competizioni di sci 161 Il lungo volo delle Aquile nordico allo scopo di creare interesse e promozione al nuovo impianto: 7 Febbraio 1954 – “Trofeo Verona” Gara a staffetta 3x10 di selezione nazionale a San Giorgio lire 300.000. Bosco Chiesanuova, 21 settembre 1953 Data da destinarsi Campionato provinciale fondo 12 km e Slalom speciale lire 100.000. Spett. le Comitato Veneto FISI Come da vostra richiesta alleghiano nº 2 carte topografiche da 1 a 25.000 con il percorso segnato per la staffetta 3x10 km, nº 2 profili altimetrici da 1 a 2.500 del medesimo percorso, più una fotografia della zona di partenza e arrivo e due copie del regolamento edizioni precedenti. Come constaterete dalla carta topografica, il percorso si svolge ai piedi della Seggiovia di San Giorgio-Castel San Giorgio recentemente collaudata, la partenza e l’arrivo vengono effettuate nella bassa di San Giorgio dove esiste un pianoro che varia da 80 a 100 metri di larghezza e con oltre 300 metri di lunghezza, l’altimetria del percorso si svolge su un anello di 10 chilometri che va da un minimo di metri 1450 a un massimo di metri 1575. La richiesta di detta staffetta è già stata inoltrata a suo tempo a codesto Comitato e preghiamo come da vostra promessa che ci sia confermata la selezione nazionale. Fiduciosi di un buon accoglimento restiamo in attesa di benestare. Distinti Saluti. Il Presidente Antonio Leso Con la riaffiliazione alla FISI per il 1953-54 (riconferma pressoché totale del Consiglio dell’anno precedente) lo Sci Club Bosco predispone per tempo il piano delle attività invernali e dell’annesso preventivo di spesa; lo sforzo è assai elevato sì da obbligare il presidente a «rivolgersi a buoni e generosi Enti affinché con il loro contributo permettano lo svolgimento del calendario agonistico, che è il minimo di attività che si può fare per tenere alto e vivo il buon nome di Verona (e di Bosco Chiesanuova diciamo) nel campo sciistico». Il programma agonistico è così abbozzato: PROGRAMMA AGONISTICO CON PREVENTIVO DI SPESA Bosco Chiesanuova, 19 Novembre 1953 27 dicembre 1953 – Gara Sociale eliminatoria 12 km lire 20.000 3 Gennaio 1954 – “Coppa Giacomo Montresor” a San Giorgio, interzonale per cittadini, staffetta alpina piano 4 km – salita 2 km – discesa 1.200 km. lire 150.000 162 Partecipazione alla XXVIII Adunata Valligiani con 5 elementi in Val d’Aosta rappresentanti lo sci veronese lire 75.000. Importo totale lire 645.000. Il Presidente Antonio Leso La fiducia nella bontà organizzativa dello sci club è subito confermata dalla FISI nazionale che, a firma del responsabile della Commissine tecnica per il fondo Vittorio Strumolo, invia questa richiesta: FEDERAZIONE SPORT INVERNALI Milano 28 novembre 1953 Spett. Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova (VR) Oggetto: Gara di qualificazione nazionale “Trofeo Verona” staffetta 3x10. La Commissione Tecnica per il fondo avrebbe intenzione di far partecipare alcuni elementi “controllati” ed in “osservazione” non impegnati nei Campionati Mondiali, alla gara in oggetto che Voi organizzerete il 7 febbraio p.v. Vi preghiamo pertanto di voler comunicare quali condizioni di ospitalità sareste disposti ad offrire per la partecipazione di cui sopra. Una risposta ci dovrà cortesemente pervenire entro il 10 dicembre, in quanto la Commissione Tecnica deve predisporre per tempo il programma dell’attività agonistica dei propri atleti. In attesa, ringraziamo e cordialmente salutiamo. La Commissione Tecnica Fondo Rag. Vittorio Strumolo Nel novembre avviene la nomina del nuovo fiduciario della FISI di Verona in sostituzione del dottor Peretti Colò; non potendo essere presente, lo Sci Club Bosco delega a rappresentarlo Raul Buonavita del GAO e accoglie con soddisfazione la investitura di Angelo Poiesi, amico da sempre. La neve tarda ad arrivare e non permette agli atleti un adeguato allenamento, ma intanto si perfeziona il tesseramento FISI (lire 300). Questo l’elenco dei soci già tesserati nell’anno precedente: Bertagnolli Giuliano, Canteri Giovanni, Corbioli Cle- Nasce lo Sci Club Bosco mente, Donatoni Giorgio, Grobberio Marcellino, Leso Luigi, Leso Antonio, Massella Nora, Pezzo Romolo, Scala Renato, Tagliapietra Giancarlo, Valbusa Arrigo, Valbusa Enzo, Valbusa Dario, Vinco Ugo, Leso Giuseppantonio, Leso Italo, Valbusa Giambattista; questi i nuovi tesserati: Faccioli Francesco, Girlanda Claudio, Melotti Enea, Sauro Ginepro, Benedetti Antonio, altri tre si aggiungeranno più tardi. Il 30 dicembre lo Sci Club è costretto a malincuore a comunicare il rinvio della gara di staffetta alpina “Coppa Montresor” per mancanza di neve sulla pista di discesa, anzi la definitiva sospensione non avendo la FISI regionale concessa l’autorizzazione a recuperarla più avanti. La neve arriverà abbondante ai primi di gennaio, giusto pochi gioni prima dell’inaugurazione della seggiovia. Il 24 gennaio il GES Falchi, con il sostegno dell’EPT di Verona, organizza una “Caccia al tesoro sciatoria”; il tempo è nevoso ma la novità dell’iniziativa riscalda gli animi. Lo Sci Club Bosco vince la coppa posta in palio e Giambattista Valbusa è secondo nel comparto maschile. Nello stesso giorno salgono pure i motociclisti di Verona per il loro “Audax” invernale. Per assistere a gare vere e proprie bisogna attendere il 31 gennaio, subito dopo la festa patronale di San Vidal, grazie al CSI Verona che organizza varie competizioni tra cui la prima gara ufficiale di discesa sulla pista servita dalla seggiovia di Castel Gaibana che viene così raccontata: Giornata di gare sulle nevi di San Giorgio Bosco Chiesanuova, 31 gennaio. Organizzato dal CSI di Verona con la collaborazione dello Sci Club Bosco si è svolto in località Malga San Giorgio il IV campionato provinciale CSI e il II campionato provinciale studentesco di sci. Nella mattinata su un anello di 4 chilometri, da ripetersi due volte, mezza centuria di fondisti si è contesa il titolo di campione provinciale. Nella categoria CSI valligiani si affermava Nereo Campedelli che si imponeva di stretta misura sul compagno di squadra Bertagnolli. Tra i cittadini Marcello Maccadanza coglieva una netta vittoria, confermando le sue ottime doti di fondista. Pierluigi Schena del Liceo Maffei conquista il titolo sul pur bravo Benciolini. Nella prova riservata ai giovanissimi, denominata dei Campanili alpini, Domenico Leso tagliava per primo il traguardo. Nel pomeriggio nella gara di discesa veniva inaugurata la nuova pista tracciata da Castel Gaibana e Malga San Giorgio – gara resa possibile dal nuovo impianto di seggiovia – che vedeva impegnati i concorrenti in una duplice prova. Dimostrando buone doti di stile e di audacia il giovane Guido Sperotti del Liceo Maffei, con due ottime discese compiute in 38” e in 37” si giudicava l’ambito premio precedendo di quasi 8” Hans Stropfel, cui spettava il titolo di campione cittadini. Gara di fondo (cat. CSI) Valligiani: 1) Campedelli Nereo (Sci Club Bosco) che compie il percorso di 8 km in 38’3”, campione provinciale; 2) Bertagnolli Giuliano (Sci Club Bosco) in 39’7”; 3) Valbusa Giovanni Battista (Sci Club Bosco) in 40’38”; 4) Massella Italo (Sci Club Bosco) in 41’44”; 5) Valbusa Dario (Sci Club Bosco) in 42’6”; 6) Corbioli Clemente (Sci Club Bosco) in 44’. Cittadini: 1) Maccadenza Marcello (Edelweiss) in 39’44” (campione provinciale); 2) Signori Lorenzo (Intrepida) in 43’37”; 3) Schena Renzo (Edelweiss) in 43’43”; 4) Dolci Luigi (Diavoli bianchi) in 46’5”; 5) Tagliapietra Sergio (Edelweiss) in 46’18”; 6) Catazzo Luigi (Edelweiss) in 46’19” (1º degli juniores); 7) Carmagnani Sergio (Edelweiss) 46’19”; 8) Cargnel Mario (GES Falchi) 47’29”; 9) Bellavite Giorgio (Giovane Montagna) in 47’59”; 10) Salvi Camillo (Giovane Montagna) in 48’58”. Studenti: 1) Schena Pier Luigi (Liceo Maffei) in 52’22” (campione provinciale); 2) Benciolini Francesco (Ist. Tecn. Agrario) in 53’29”; 3) Modena Ivo (Liceo Maffei) in 59’25”; 4) Dussin Riccardo (Scientifico) in 1.14’; 5) Ottaviani Giorgio (Ist. Tecn. Lorgna) 1.08’11”; 6) Dussin Alberto (Scientifico) 1.10’50”. Gara Campanili Alpini: 1) Leso Domenico (Sci Club Bosco) che compie il percorso di 3,5 km in 21’59”; 2) Valbusa Piergiorgio (Sci Club Bosco) in 22’34”; 3) Girlanda Luciano (Sci Club Bosco) in 26’4”; 4) Vantini Antonio (GES Falchi) in 40’37”. 163 Il lungo volo delle Aquile Classifica per squadre: 1) Sci Club Bosco in 1.58’48”; 2) Edelweiss in 2.9’45”; 3) Diavoli Bianchi in 2.24’45”; 4) Giovane Montagna in 2.26’14”; 5) GES Falchi in 2.30’3”. Classifica Istituti Scolastici: 1) Liceo Scientifico Messedaglia in 3.05’49”. Gara di Discesa: 1) Sperotti Guido (Liceo Maffei) in 1’15”9 (campione provinciale studenti); 2) Stropfel Hans (Falchi) in 1’23”7, (campione provinciale cittadini); 3) Bazzoli Corrado (Ist. Stimmate) in 1’24”4; 4) Grata Gustavo (Ist. Stimmate) in 1’28”4; 5) Tinazzi Augusto (Edelweiss) in 1’29”3; 6) Clementi Francesco (Liceo Maffei) in 1’36”4; 7) Arrigoni Carlo (Scaligera) in 1’43”7; 8) Salvi Camillo (Giovane Montagna) in 1’46”; 9) Rossi Luigi (GES Falchi) in 1’46”2; 10) Lonardelli Giancarlo (GES Falchi) in 1’47”1; 11) Malesani Piergiorgio (Ist.Tecnico Lorgna) in 1’47”1. Classificha per squadre: 1) GES Falchi; 2) Edelweiss. Classifica Istituti Scolastici: 1) Liceo Maffei; 2) Istituto Stimmate. Il più importante avvenimento della stagione veronese è ancora una volta legato al “Trofeo Verona” per il quale ferve l’attesa tra gli sportivi di Bosco Chiesanuova e si preoccupano i dirigenti dello sci club per il grosso impegno organizzativo e per il fatto che saranno presenti il capitano Chighizzola delle Fiamme Gialle in veste di delegato FISI, il presidente del Comitato Veneto dottor Meschinelli e il segretario Zambon. Della gara riportiamo la cronaca apparsa sul «Nuovo Adige»: Lotta serrata sulle nevi di Bosco Chiesanuova nella staffetta per il “Trofeo Verona” prime le Fiamme Gialle di Predazzo Bosco Chiesanuova, 7 Febbraio. Sulle nevi di Bosco Chiesanuova, cui la gara è stata portata per ragioni di carattere tecnico dalla originaria sede della Conca San Giorgio, si è svolta la 5 edizione del “Trofeo Verona”, gara di staffetta nordica 3x10 km valevole quale prova di qualificazione nazionale. 164 La lotta per il primato si è ristretta sin dalle prime battute ad un limitato numero di società tra le quali le Fiamme Gialle di Predazzo, la Moto Guzzi, la Pubblica Sicurezza di Moena hanno assunto il ruolo di protagoniste. Particolare menzione deve essere fatta per il 44enne ex azzurro Silvio Confortola della Valfurva che, in mezzo a tanta gioventù, ha dimostrato ancora una volta quanto valida sia la vecchia scuola, e quanti tesori di tecnica, volontà, spirito di sacrificio essa sappia profondere nelle gare. Il successo collettivo è arrivato alla Scuola delle Fiamme Gialle di Predazzo, le cui squadre guidate dal concittadino Ardicio Pezzo, si sono piazzate al 1º, 3º e 5º posto, mentre Scolasante, facente parte del terzetto vincitore, ha segnato il miglior tempo sulla frazione con un significativo 36’33”. Mediocre la prestazione della squadra “A” dello Sci Club Bosco svantaggiata per l’affrettata preparazione dei suoi componenti. Ottima, d’altra parte, la prova dei giovani rincalzi protagonisti di una bella gara. Scattati puntualmente alle 9,30 al segnale dello starter, i concorrenti hanno infilato in grande fila indiana la pista che da Bosco Chiesanuova passa per Lotte, Stoppele, Ghert, Tander, Colletta per ritornare quindi a Bosco Chiesanuova dopo 10 km di impervio percorso. Le posizioni delineatesi al primo cambio non dovevano più mutare e così gli arrivi di Fattor, Pertile, Scalet, Delladio, Sommavilla, Stella, Valbusa, Bertagnoli, assumevano il carattere di una classifica finale. Ovidio Busin, della Polizia, aveva riportato la sua squadra in terza posizione, però il forte ritorno di Delli Zotti delle Fiamme Gialle neutralizzava proprio sulla linea del traguardo, dopo un appassionante duello spalla a spalla con Giacomino Busin, il lieve vantaggio degli atleti di Moena. Lotta serrata tra le squadre cittadine tra le quali aveva la meglio la formazione “A” del CAI Battisti che precedeva sul traguardo il GES Falchi. Ottimi i collegamenti del Btg. Trasmissioni della Centauro. Cronometristi i sigg. Armando Antoniazzi e Bartolozzi. La classifica: 1) Fiamme Gialle di Predazzo (squadra A: Fattor, Scolasante, Dalla Sega) in 1.50’35”; 2) Moto Guzzi (squadra A: Pertile E., Confortola, Pertile A.) in 1.53’10”; 3) Fiamme Gialle di Predazzo B (Scalet, Mosele, Delle Zotti) in 1.54’57”; 4) P.S. di Moena (squadra A) in 1.55’; 5) Fiamme Gialle di Predazzo (squadra C) in 1.55’45”; 6) US Asiaghese in 2.1’22”; 7) Sci Club Bosco (squadra A: Valbusa Enzo, Leso Luigi, Valbusa Arrigo) in 2.2’26”; 8) Sci Club Bosco (squadra B: Bertagnolli Giuliano, Campedelli Nereo, Valbusa Giambattista) 2.4’; Nasce lo Sci Club Bosco 9) Sci Club Battisti di Verona (squadra A: Giuliani Renzo, Dolci Luigi, Corradi Corrado) in 2.40’5”; 10) GES Falchi Verona (Cargnel Mario, Ripamonti Giancarlo, Pinazoli Emiliano) in 2.41’32”; Sci Club Battisti (squadra B: Dolci Giovanni, Marangoni Bruno, Fraccaroli Giovanni) in 2.52’34”. “provinciali” di fondo e di discesa programmati per il 18 febbraio. La giornata è brutta e la nebbia insistente rende difficile la gara di fondo e impedisce addiritura quella di slalom gigante. Il campionato provinciale 1954 si conclude con questi risultati: Vi è poi un intermezzo durante il quale si svolgono in zone diverse gare sociali: il C. Battisti il 14 febbraio a San Giorgio (Renzo Giuliani vince il fondo) e l’ENEL il 21 febbraio con Maccadanza al primo posto davanti a Luisetto. In mezzo, l’appuntamento ancora a San Giorgio per l’ultimo, importante avvenimento della stagione: l’attesa disputa dei I Campionati Provinciali di Sci Bosco Chiesanuova, 28 febbraio. Una quarantina di fondisti in rappresentanza dei migliori sodalizi veronesi ha partecipato sulle nevi della Conca di San Giorgio ai campionati provinciali assoluti di sci per il 1954. Peccato che una insistente nebbia abbia impedito il regolare andamento delle manifestazioni in programma causando, tra l’altro, il rinvio dello slalom gigante a domenica 14 marzo. Cervinia 1954. I tre compagni di staffetta Luigi Leso, Marcello Grobberio e Armando Massella. (Archivio Armando Massella) 165 Il lungo volo delle Aquile Primi a partire nella gara di fondo sono stati i giovani della gara juniores impegnati in un giro di 7 km che gli altri concorrenti dovevano poi ripetere due volte. Giuliano Bertagnolli dello Sci Club Bosco, smentendo il pronostico favorevole a Nereo Campedelli, conquistava una brillante vittoria distaccando di ben 2’ il secondo classificato. Tra i “cittadini” Dario Tagliapietra otteneva la seconda vittoria consecutiva in virtù di una gara brillante e positiva. Ma la maggiore attenzione era rivolta ai fondisti “seniores” tra i quali era in palio il titolo assoluto. Luigi Leso, partito subito dopo Enzo Valbusa, si è impegnato in una fuga solitaria riuscendo alla fine a spuntarla sul tenace rivale. Dopo la bella affermazione del vincitore, doverose di citazioni le maiuscole prove dei “cittadini” Luisetto, Maccadanza, Cracco, Massella, Signori, Ambrosi, Dolci, che hanno fatto registrare tempi degni della massima considerazione. Come già detto, la gara di slalom gigante in programma nel pomeriggio non si è svolta per scarsa visibilità. Gara di fondo (7 km) categoria Juniores: 1) Bertagnolli Giuliano (Sci Club Bosco) in 28’55”; 2) Valbusa Gianbattista (Sci Club Bosco) in 30’53”; 3) Campedelli Nereo (Sci Club Bosco) in 31’26”; 4) Valbusa Dario (Sci Club Bosco) in 34’10”; Il momento del cambio della staffetta tra Valbusa Enzo e Gigi Leso, al “Trofeo Dordi” negli anni ’50. (Arch. Enzo Valbusa) 166 5) Massella Italo (Sci Club Bosco) in 35’42”; 6) Tagliapietra Dario (Edelweiss) in 36’56”; 7) Catazzo Luigi (Edelweiss) in 37’10”; 8) Merighi Franco (GAO) in 42’33”. Gara di Fondo (14 km) categoria Seniores: 1) Leso Luigi (Sci Club Bosco) in 57’28” (campione prov. ’54); 2) Valbusa Enzo (Sci Club Bosco) in 59’55”; 3) Luisetto Gino (Sci GAO) in 1.00’57”; 4) Valbusa Arrigo (Sci Club Bosco) in 1.02’17”; 5) Maccadanza Marcello (Edelweiss) in 1.02’58”; 6) Massella Renato (Sci GAO) in 1.04’13”; 7) Cracco Riccardo (Sci GAO) in 1.04’32”; 8) Ambrosi Bruno (Sci GAO) in 1.07’29”; 9) Grobberio Marcello (Sci Club Bosco) in 1.09’39”; 10) Signori Lorenzo (GAF) in 1.09’44”; 11) Flaim Giuseppe (Sci GAO); 12) Donatoni Giorgio (Sci Club Bosco); 13) Fracasso Ludovico (Sci GAO); 14) Sauro Enrico (Sci Club Bosco); 15) Dolci Luigi (Sci CAI Battisti); 16) Macchiella Rinaldo (Sci GAO); 17) Gaspari Ugo (Sci CAI Battisti); 18) Corradi Corrado (Sci CAI Battisti); 19) Tagliapietra Sergio (Edelweiss); 20) Marangoni Vittorio (Sci GAO). Nasce lo Sci Club Bosco Arrigo Valbusa, Enzo Valbusa, Luigi Leso. Vincitori in staffetta al “Trofeo Dordi” del 1954. (Archivio Arrigo Valbusa) Ma gli impegni non sono ancora finiti perché rimane da disputare una particolare competizione che solo gli Alpini sanno valutare appieno. Si tratta del famoso “Trofeo Dordi” tanto stimato dai fondisti di Bosco Chiesanuova ma che, alla vigilia della VI edizione, crea qualche problema finanziario per la trasferta (come tutte le iniziative di fine stagione) al punto da far richiedere al segretario Enea Melotti, penna nera d.o.c., un aiuto dagli organizzatori perché la FISI non dà più credenziali per il viaggio in treno: «Senza le suddette credenziali è una spesa» chiedendo che vengano precisate le modalità per il rimborso viaggio. La paura di andare incontro a problemi finanziari è tanta che lo Sci Club Bosco vince addiritura nella categoria “Civili” con la staffetta Enzo ed Arrigo Valbusa più Luigi Leso. Lo Sci Club non può sottrarsi, poi, all’impegno morale di essere presente nuo- vamente all’Adunata Valligiani che si corre quest’anno sulle nevi di Gressoney, in Val d’Aosta. Da Bosco Chiesanuova partono in tre: Luigi Leso, Gino Sauro, Giorgio Donatoni, (il simpatico “Pertica” anch’esso scomparso giovane) che vengono raggiunti ai piedi del Monte Rosa da Dario Nicolini, ormai al termine della sua permanenza tra le Fiamme Gialle nei centri del Piemonte. La partecipazione è già un premio. Dulcis in fundo la trasferta di fine al passo dell’Aprica per i Campionati Nazionali del CSI conclusi senza gloria da Nereo Campedelli, Giuliano Bertagnoli, G. Battista Valbusa (individuale e staffetta), accompagnati da Gigi Leso come tecnico e dal buon Lele Righetti della Commissione sci e montagna del CSI veronese. A fine stagione ritorna in evidenza il problema del terreno dello Sci Club Bosco in 167 Il lungo volo delle Aquile Cantarane come dimostra questa raccomandata: contratto d’affittanza stipulato a suo tempo fra S.V e questo Sci Club per il piccolo terreno sito in località via Cantarane di questo Comune. Bosco Chiesanuova, 1 giugno 1954 Pertanto da tale data il terreno in parola dovrà essere messo da lei a disposizione di questo Ente che intende usarlo per altri scopi. Egregio Sig. Nicolini Antonio, Il consiglio di questo Sci Club Bosco, porta a conoscenza della S.V. che a sei mesi data della presente e precisamente al 1 gennaio 1955, verrà a scadere il 168 Distinti Saluti. Il Presidente Antonio Leso Nasce lo Sci Club Bosco 1954 · 1955 Miglioramenti stradali e mezzi per lo sgombero della neve vivacemente richiesti L’ estate è trascorsa con grande presenza di villeggianti negli alberghi, vera spina dorsale del movimento turistico, e con varie manifestazioni culturali e sportive per rallegrare gli ospiti. Di quest’ultime ricorderemo l’attività tennistica e quel “Trofeo della Montagna”, singolare gara podistica lungo i sentieri, che a Bosco Chiesanuova ha trovato stabile dimora. Bosco Chiesanuova è poi una località che prima di altre ha già potuto godere i benefici degli appena iniziati programmi televisivi, anzi proprio nei saloni dell’albergo Bellavista per lungo tempo i tecnici della RAI hanno sperimentato il nuovo attraente servizio prima ancora dell’avvio ufficiale. La stagione invernale 1954-55 si presenta senza acuti, quasi di normale amministrazione senza che la gente di Bosco Chiesanuova possa godere i frutti che il nuovo impianto di San Giorgio era destinato ad offrire. Tra il centro paese e l’altura di Castel Gaibana gli ostacoli non sono pochi. Lo Sci Club Bosco s’impegna come sempre sia nei programmi di preparazione dei giovani (funziona ancora il Centro Giovanile di Addestramento) sia nella partecipazione agli eventi agonistici e alla stessa organizzazione di competizioni con una previsione di spesa poco meno il milione, pur sempre una bella spesa. La neve tarda ad arrivare e salta nuovamente la “Coppa Montresor” e l’innevamento è scarso ancora il 23 gennaio quando sono in calendario i campionati del CSI e quelli studenteschi trasferiti dall’originaria sede di San Giorgio a quella di Camporotondo tanto per il fondo quanto per la discesa, disputata necessariamente in stile “vecchi tempi”. La festa è bella, allegra e chiassosa ma la partecipazione dei giovani di Bosco Chiesanuova – sotto la sigla di US Lessinia, ma sempre nell’alveo dello sci club – non è delle più numerose. Tutto si svolge regolarmente con questi risultati riportati dalla stampa cittadina: In gara gli sciatori studenti e del CSI In una magnifica giornata di sole, hanno avuto luogo in località Camporotondo i campionati provinciali di sci – fondo e discesa – del CSI, degli studenti medi e per i “Campanili alpini”. Le gare hanno potuto aver luogo regolarmente nonostante la scarsità di neve e le conseguenti difficoltà per tracciare il percorso. Un elogio va pertanto al direttore tecnico del CSI rag. Giorgio Gironi e ai dirigenti dellUS Lessinia. La premiazione dei giovani che hanno partecipato alle gare di sci organizzate dal CSI, premiazione che non è stato possibile effettuare a Bosco Chiesanuova, come era in programma, è fissata per sabato 5 febbraio alle 18 in via Dogana 4. Ecco i risultati: Gara di fondo (8 km – Categoria valligiani): 1) Leso Luigi in 42’14”; 2) Valbusa Gianbattista in 43’14”; 3) Donatoni Giorgio in 50’13”; 4) Bertagnolli Giuliano in 53’59”. Categoria cittadini: 1) Signori Lorenzo (Intrepida) in 49’26”; 2) Cargnel Mario (GES) in 51’56”; 3) Pinaroli Emiliano (GES) 56’46”; 4) Zavarise Carlo (Virtus) in 56’56”; 5) Salvi Camillo (Giovane Montagna) in 57’36”; 6) Tammasi Alberto (Grezzana) in 58’12”; 7) Salvi Giorgio (GM) in 59’57”; 8) Pomini Giorgio (GM) in 1.00’32”; 169 Il lungo volo delle Aquile Bardonecchia, “Campionati Nazionali CSI”. Da sinistra: Dario Valbusa, Clemente Corbioli, Giuliano Bertagnoli, Giacomo Valbusa, Marcello Grobberio, Gigi Leso. Sotto: Gian Battista Valbusa, Armando Massella, Italo Massella, Bruno Scandola. (Archivio Armando Massella) 9) Benciolini Franco (GM) in 1.01’27”; 10) De Biasi Benato (GES) in 1.04’31”. Discesa: 1) Clementi Francesco (Giovane Montagna) in 41” e 3/5; 2) Polettini Giampaolo (Lic. Classico) in 41” e 4/5; 3) Toffali Vinicio (Scientifico) in 42” e 4/5; 4) Perazzoli Franco (Lorgna) in 44” e 3/5; 5) Sembenelli Giuseppe (Classico) e Cetti Guido (Lorgna) in 46” e 1/5; 7) Solero Guido (Maffei Classico) in 48”; 8) Salvi Giorgio (GM) in 48” e 3/5; 9) Bertolini Enzo (GM) in 49” e 2/5; 10) Olivieri Edoardo (Scientifico) in 52” e 1/5. rona, si fa portavoce del malumore e rivolge, anche a mezzo stampa «un invito alle autorità provinciali e cittadine di voler intervenire nella situazione venutasi a creare a Bosco Chiesanuova in seguito alle decisioni del Consiglio Comunale di annullare una delibera del 10 marzo 1951 con la quale si assumeva l’impegno di acquistare uno spazzaneve per la strada TracchiSan Giorgio. L’acquisto dello spazzaneve è considerato indispensabile per la frequenza sui campi di neve della Lessinia e sono conosciute le pressioni svolte dall’Azienda di Soggiorno perché il comune mantenga fede ai suoi impegni». La situazione è veramente delicata e indilazionabile e si cerca la soluzione alla brutta faccenda. Intanto (6 febbraio) il GAO trionfa a Passo Rolle nel “Trofeo Fie” per cittadini conquistando i primi tre posti con Riccardo Cracco, Renato Massella, Vladimiro Taroli su un percorso tracciato da Ardicio Pezzo e in quel di Bosco Chiesanuova si… inaugurano le nuove scuole di Lughezzano e di contrada Aglio con le autorità che promettono altrettanto per Valdiporro e Maregge. Gare e non gare le prime domeniche della stagione hanno dimostrato le difficoltà per giungere regolarmente a San Giorgio. Il GES Falchi, nuovo sodalizio sorto a Ve- Si torna a San Giorgio il 13 febbraio per la disputa del tradizionale “Trofeo ENAL”, ma soprattutto dei “Campionati provinciali di fondo 1955” che possono svolgersi Fondo studenti (4 km): 1) Benciolini Francesco (Ist. Agrario) in 28’32”; 2) Pomini Giorgio (Classico) 29’33”; 3) Solero Guido (Classico) e Florio Franco (Classico) in 32’09”; 5) Dussin Riccardo (Scientifico) in 32’09” 32’37”; 6) Composta Giuseppe (Vescovile) in 32’09” 33’41”; 7) Perazzoli Franco (Lorgna) in 32’09” 34’24”. Campanili Alpini (4 km): 1) Pezzo Gelindo (Lessinia) in 24’17”; 2) Leso Domenico (Lessinia) in 24’34”; Girlanda Luciano (Lessinia) in 26’43”; 6) Vinco Silvano (Lessinia) in 27’26”; 7) Vantini Antonio (GES) in 29’30”; 8) Demin Govanni (Virtus) in 36’24”. 170 Nasce lo Sci Club Bosco regolarmente e concludersi con queste classifiche: (tre colonne, senza firma) il 23 febbraio e che riproduciamo integralmente: Seniores (12 km): 1) Leso Luigi (Sci Club Bosco) in 54’13”; 2) Valbusa G. Battista (Sci Club Bosco) in 58’11”; 3) Massella Renato (GAO) in 58’14”; 4) Sauro Gino (Sci Club Bosco); 5) Cracco Riccardo (GAO); 6) Valbusa Arrigo (Sci Club Bosco); 7) Luisetto Gino (GAO); 8) Signori Lorenzo (Battisti); 9) Sauro Enrico (Sci Club Bosco); 10) Taroli Vladimiro (GAO). Non si scia sui Lessini. L’inutile neve. Juniores (6 km): 1) Leso Domenico (Sci Club Bosco) in 29’27”; 2) Pezzo Gelindo (Sci Club Bosco) in 30’01”; 3) Squaranti Aldo (Sci Club Bosco) in 30’25”; 4) Valbusa P. Giorgio (Bosco Chiesanuova); 5) Tagliapietra Dario (Edelweiss); 6) Vinco Silvano (Bosco Chiesanuova); 7) Girlanda Luciano (Bosco Chiesanuova); 8) Zavarise Carlo (Battisti); 9) Fochesato Enzo (Edelweiss); 10) Boni Renato (GES). La domenica successiva i motociclisti veronesi sono di scena con il loro “Audax invernale” ma per la prova slittatoria si fermano in una valletta di Bosco Chiesanuova a causa della neve caduta durante la notte. Lo Sci Club Bosco è presente a Falcade, per l’importante “Coppa Astaldi” con Nereo Campedelli, Dario e G. Battista Valbusa; gli stessi prendono ancora una volta il treno per Bardonecchia, sede degli annuali campionati del CSI (19-22 febbraio) nei quali gli asiaghesi fanno man bassa sia nel fondo individuale sia nella staffetta. Si difendono meglio i giovanissimi dei “Campanili alpini” (bella iniziativa del centro Sportivo Italiano ideata anni prima dal noto giornalista sportivo Natale Bertocco) che con Gelindo Pezzo, Domenico Leso e Aldo Squaranti ottengono un buon quinto posto in staffetta. Lo Sci Club Bosco è poi presente alla gara di qualificazione nazionale “Trofeo Eco di Bergamo” svoltasi a Schilpario, ma soltanto con Luigi Leso. È un boccone amaro per Bosco Chiesanuova e tutto l’ambiente degli sport invernali veronesi quanto pubblica «L’Arena» Che direste, se veniste a sapere che un vostro amico ha comperato una villa in montagna, bella, spaziosa, confortevole, dove potrebbe trascorrere le vacanze, magari con gli amici, eppure non ci va mai, non vi mette mai piede, perché ha perduto le chiavi del cancello ed è talmente pigro che piuttosto di farsene fare una copia, preferisce rinunciare alla villeggiatura? Direste che quello è, per lo meno, un bizzarro e sconclusionato uomo, degno, tutt’al più, di profonda pietà, come chi, comperata una Alfa sprint, la lasciasse in rimessa, per non spendere i soldi della benzina. Queste meditazioni ci sono suggerite dalla ormai vecchia e nota vicenda dello spazzaneve di Bosco Chiesanuova. Rifacciamoci un po’ addietro nel tempo. Ognuno sa che per valorizzare la zona della Lessinia e richiamare sui suoi meravigliosi campi di neve gli sciatori e i turisti, è stata costruita una modernissima seggiovia, giudicata dai tecnici una delle migliori tra quante attualmente funzionano sulle Alpi e sulle Prealpi. Si spesero parecchi milioni, si alimentarono moltissime speranze. Servita da questo indispensabile mezzo di trasporto alpino, la zona di Bosco Chiesanuova sarebbe divenuta un vero centro di sport invernali, data anche l’eccellente bontà dei campi di neve, che si stendono al di sopra di quota 1500. Presenti le autorità, la seggiovia fu solennemente inaugurata e con essa (si credette), si inaugurò il grande avvenire turistico-sportivo della Lessinia. A questo punto entra in scena lo spazzaneve. I campi da sci – lo sanno anche i sassi – non si trovano a Bosco Chiesanuova. Chi vuole sciare, arrivato in paese, deve percorrere, in macchina, un altro Armando Massella e Marcello Grobberio, durante il cambio alla staffetta del CSI a Bardonecchia. (Archivio Armando Massella) 171 Il lungo volo delle Aquile buon tratto di strada, fino alla Malga San Giorgio, dove monterà sulla seggiovia diretta a Castel Gaibana, e cioé ai candidi e affascinanti pendii. Ma… c’è un ma. Il primo tronco della strada suddetta, da Bosco Chiesanuova a Tracchi, pur non essendo un modello di viabilità, può essere più o meno percorso anche nella stagione invernale. Il bello, anzi il brutto, viene nel secondo tronco, da Tracchi a Malga San Giorgio. Qui, più che di strada conviene parlare di sentiero, arduo d’estate, difficilmente praticabile d’inverno, quando la neve si adagia da padrona, e non c’è modo di farla andar via. Per la verità, un modo di mandarla via ci sarebbe, semplice, elementare, di costo non eccessivo: acquistare uno spazzaneve. Con siffatto arnese si darebbe agli autisti la possibilità di proseguire fino a Malga San Giorgio, mentre invece – come avviene in questi giorni – molti di loro, apprendendo che dopo Tracchi la strada è interrotta, invertono la marcia, ritornano a casa. Il paradosso è tutto qui proprio d’inverno, quando la neve richiama il maggior numero di sportivi, la neve stessa tramutatasi da alleata in nemica, blocca la strada e rimanda indietro la gente. Non c’è nulla da fare per impedire il deprecato malanno? Noi crediamo di sì. Attualmente, la neve viene rimossa, alla meglio, con uno spazzaneve di fortuna, ottenuto, grazie alla buona volontà dell’Azienda di Soggiorno di Bosco Chiesanuova, con l’ingegnoso adattamento d’un vecchio mezzo cingolato. Ebbene basterebbe sostituire questo sferragliante e insufficiente arnese, con uno spazzaneve vero e proprio. Spazzare la neve con un carro armato è altrettanto ridicolo quanto voler sparare contro il nemico… adoperando uno spazzaneve. Speriamo che gli enti che presiedono alla faccenda si decidano all’indispensabile acquisto. Si sono spesi milioni per la seggiovia e si spendano anche quelli necessari perché essa abbia un senso. Altrimenti era inutile farla. Il giorno dopo la neve a San Giorgio è alta 40 cm – si comunica con una notizia breve – e la strada sarà tenuta aperta da un nuovo spazzaneve. Ci arrivano in ogni caso quelli del C. Battisti il 27 febbraio per la loro gara sociale di fondo: 1) L. Signori; 2) B. Marangoni; 3) C. Zavarise; e per la “Festa della neve” del 4 marzo indetta dal GES Falchi si 172 assicura che «a Tracchi funzionerà un servizio rapido per montare le catene». All’inizio di marzo fa molto freddo e nevica in città; sia il C. Battisti sia il GAO dirottano a Folgaria le gare sociali di discesa. Alla 7ª edizione del “Trofeo Dordi” a San Candido del 19 marzo, lo Sci Club Bosco è presente con Luigi Leso, Gino ed Enrico Sauro, Giambattista Valbusa. È ormai primavera quando, con visibile compiacimento dei valligiani, si stanno portando a termine gli ultimi lavori sulla nuova “Verona-Bosco Chiesanuova”. Non rimane che l’asfaltatura e la sistemazione dei declivi laterali. Il 14 agosto 1955, nell’ambito di un una grossa festa interprovinciale della montagna, il Ministro dell’agricoltura on. Emilio Colombo inaugura ufficialmente la “grande strada” realizzata dall’Amministrazione provinciale di Verona. Alla fine dei lavori il costo è risultato di 720 milioni. La festa si dilata in varie manifestazioni sino a San Giorgio dove viene allestita una sagra campestre con bande musicali, gruppi corali, fisarmoniche e l’organizzazione di una corsa alpina “Coppa Dolomiti Veronesi”; dalle 15 a sera la seggiovia funziona gratuitamente per tutti gli ospiti. Precedentemente – il 26 luglio – viene data notizia dello stanziamento di 75 milioni, sui 200 della spesa totale, per la realizzazione integrale della “trasversale dei Lessini”. Bosco Chiesanuova diventerà più vicina e facilmente raggiungibile da tutte le valli e i centri della Lessinia. Piace ricordare la presenza a Bosco Chiesanuova, il 2 settembre, dell’on. Oscar Luigi Scalfaro – attuale presidente della Repubblica, allora sottosegretario alla Giustizia – che tiene una relazione sul tema “Impegni civici dei cattolici italiani” nell’ambito del Congresso dell’Azione Cattolica veronese. Nasce lo Sci Club Bosco 1955 · 1956 Improvvisa scomparsa di Toni Leso grande sostenitore dello sci a Bosco Chiesanuova N uovo cambio al vertice della FISI provinciale dopo la decisione di Angelo Poiesi di lasciare l’incarico. Ne dà notizia il «Nuovo Adige» del 19 dicembre 1955 annunciando che «alla riunione del Comitato provinciale della FISI hanno partecipato i dirigenti dello Sci Club Bosco, CAI Battisti, GAO, GES Falchi, Edelweiss, CT Sci e Montagna del CSI e il dottor Corso, segretario comunale di Bosco Chiesanuova, in rappresentanza dell’Azienda Autonoma di Soggiorno. In apertura di riunione è stato nominato il nuovo fiduciario provinciale della FISI nella persona del rag. Giorgio Gironi proposto dallo Sci Club Bosco ed accettato dalla maggioranza delle società veronesi. Dopo di ciò si è parlato del calendario delle manifestazioni per la corrente stagione. Si sta predisponendo l’organizzazione di tre gare nazionali, due interzonali, i campionati provinciali FISI e quelli del CSI con gli studenteschi». Sarà questo un cambiamento radicale, l’inizio di un organico lavoro che, partendo da Bosco Chiesanuova, porterà alla costruzione di una grande realtà sulla montagna veronese espressa – in 22 anni di intenso impegno federale – da nove centri invernali dotati di 36 impianti di risalita e da altri due con caratteristiche particolari come l’area del Corno d’Aquilio e l’esaltante Gruppo del Carega (sci-alpinismo e sci primaverile), sette scuole di sci, centri di addestramento con allenatori di alto livello, 49 sci club, successi agonistici, numerose manifestazioni di fondo, discesa e sci-alpinismo da dicembre a maggio di ciascun anno neve permettendo. All’inizio della stagione 1955-56 un altro esodo, sulla strada preferenziale delle Fiamme Gialle, toglie una sicura promessa allo Sci Club (ma ne guadegnarà poi, e con gli interessi, tutto l’ambiente di Bosco Chiesanuova) certificato di questa dichiarazione, già usata prima per Bruno “Tana” Scandola, e non sarà l’ultima: Bosco Chiesanuova, 9 novembre 1955 Si certifica che il giovane Vinco Silvano di Serafino, nato e residente a Bosco Chiesanuova, ha frequentato il Centro di Addestramento sci negli anni 1953, 1954 e 1955 con ottimo risultato, inoltre ha partecipato a diverse gare sciistiche piazzandosi sempre nelle prime posizioni. Si rilascia in carta libera per uso arruolamento nella Guardia di Finanza. Il Presidente Nella tarda estate Bosco Chiesanuova deve inchinarsi davanti alla perdita improvvisa e prematura di Antonio Leso, presidente dello Sci Club, una persona affabile e di grande simpatia, un autentico appassionato degli sport invernali, un dirigente impegnato e capace, ideale punto d’incontro tra le vecchie e le nuove generazioni di fondisti. I suoi convincimenti saranno presto raccolti dal figlio Luigi nella duplice veste di dirigente del sodalizio di Bosco Chiesanuova e di istruttore della FISI una volta abbandonata la sua personale attività agonistica. Torna a funzionare il Centro Addestramento (si aggiungono Aldo Squaranti, Luigi Tomelini, Luciano Girlanda) e si ritorna a gareggiare. Primo impegno è proprio quello di organizzare la prima edizione del “Trofeo Antonio Leso” che con scelta 173 Il lungo volo delle Aquile ponderata (favorire la massima partecipazione di fondisti) viene riservato alla sempre più consistente categoria dei “cittadini” alla data del 15 gennaio. Alle società italiane viene spedita questa lettera d’invito: SCI CLUB BOSCO BOSCO CHIESANUOVA (VERONA) Bosco Chiesanuova, 15 dicembre 1955 Spett.le Presidenza, nel quadro della stagione sciistica invernale, tradizionalmente ricca a Bosco Chiesanuova, avrà notato l’inserimento di una manifestazione dedicata esclusivamente ad atleti “cittadini” vale a dire del “Trofeo Antonio Leso” gara di fondo su 12 km in programma domenica 15 gennaio. Non vogliamo spendere tante parole per illustrare l’appassionata ed ancor viva figura dello Scomparso cui l’iniziativa, per doveroso tributo, è dedicata dallo Sci Club che sin dalla sua fondazione lo ebbe prezioso dirigente. Ricco in pari misura di competenza tecnica e di illuminata pacatezza, egli sapeva infondere tra quanti erano vicini un caldo dinamismo e molto si deve a lui se Bosco Chiesanuova è divenuta una insostituibile platea di tante competizioni sportive. Nel suo nome, lo Sci Club Bosco chiama a gareggiare tutti i fondisti “cittadini”, quei ragazzi così pieni di coraggio e di passione che trovano, pur in mezzo a tante quotidiane difficoltà, la maniera di accostarsi ad una specialità che più di ogni altra richiede un sacrificio sensibile. Vogliamo sperare che codesta Presidenza vorrà sin d’ora accogliere il nostro invito con la certezza di vederla degnamente rappresentata il 15 gennaio dai suoi atleti migliori. Accolga intanto il nostro più sincero augurio per le prossime ricorrenze del Santo Natale e di Capodanno e per l’imminente inizio della stagione sportiva. Il Comitato Organizzatore La partecipazione è imponente e qualificata come alta è la commozione; non è tuttavia possibile sciare in paese come si era sperato e come una nevicata di qualche giorno prima aveva lasciato presagire, presto vanificata dalla pioggia; si sale così alle vecchie piste più a monte. A Tracchi in gara gli sciatori “cittadini” Ha vinto Mozzi di Rovereto. Alla Lanerossi di Schio il “Trofeo Leso”. Si è disputata a Tracchi di Bosco Chiesanuova la prima edizione del “Trofeo Antonio Leso” gara di 174 fondo per atleti cittadini organizzata dallo Sci Club Bosco. Un elevato numero di concorrenti, provenienti dalle province limitrofe e comprendente i migliori nomi dall’agonismo cittadino, si è dato battaglia lungo la pista resa difficile dalle avverse condizioni metereologiche. Ogni pronostico della vigilia è stato smentito. Infatti il giovane trentino Mozzi si è nettamente imposto, dominando dal principio alla fine e terminando con circa un minuto e mezzo di vantaggio. Tra i veronesi Renato Massella ha superato di appena dodici secondi Riccardo Cracco. Dopo di loro riprende la lunga teoria dei fondisti extraprovinciali, di tanto in tanto interrotta dalle prestazioni di Luisetto, Ambrosi, Taroli. Degli altri sodalizi veronesi Corradi è il primo dello Sci CAI Battisti, Maccadanza dell’Edelweiss e Cargnel del GES Falchi. Nel pomeriggio, nel salone dell’Azienda di Soggiorno, alla presenza delle autorità locali, del Fiduciario provinciale della FISI e del direttore dell’Ente provinciale turismo, sono state effettuate le premiazioni con la consegna dell’artistico trofeo Leso Lanerossi Schio. La classifica: 1) Mozzi Silvio (SAT Rovereto) in 39’51”; 2) Bailetti Giuseppe (Brixia Sci) in 41’07”; 3) Chiodi Giannino (Lanerossi Schio) in 41’20”; 4) Brunello Ottorino (Lanerossi Schio) in 41’22”; 5) Bort Bruno (SAT Rovereto) in 42’35”; 6) Massella Renato (Sci GAO Verona) in 43’32”; 7) Cracco Riccardo (Sci GAO Verona) in 43’44”; 8) De Broi Pietro (SC Valdobbiadene) in 43’49”; 9) Faccin Nevio (Lanerossi Schio) in 44’40”; 10) Filopanti (Lanerossi Schio) in 45’18”; 11) Merigo (Brixia Sci) in 45’35”; 12) Onesti (Fior di Roccia - Milano) in 46’03”; 13) Giacomelli (Brixia Sci) in 46’30”; 14) Seneci (Ugolini Brescia) in 46’45”; 15) Luisetto Gino (Sci GAO Verona) in 46’53”; 16) Salvetti (SAT Rovereto) in 46’59”; 17) Taroli Wladimiro (Sci GAO Verona) in 47’; 18) Contrini (Brixia Sci) in 47’; 19) Ardito (Penna Nera - Milano) in 47’27”; 20) Ambrosi Bruno (Sci GAO Verona” in 47’47”. Seguono altri quarantacinque concorrenti. Classifica per squadre: 1) Lanerossi Schio in 2.07’31” (alla quale viene assegnato il trofeo); 2) SAT Rovereto; 3) Brixia Sci Brescia; 4) Sci GAO Verona; 5) Fior di Roccia Milano. Soltanto sette giorni dopo lo Sci Club Bosco è nuovamente impegnato nell’organiz- Nasce lo Sci Club Bosco zazione della “Coppa Giacomo Montresor”, gara interzonale di staffetta alpina (piano, salita, discesa) per atleti di 3ª categoria FISI. È la formula voluta per esaltare il centro di San Giorgio, la pista di Castel Gaibana e il bel rifugio-ristorante alla sua sommità. Ben 25 squadre risultano iscritte, due non si presentano al via, una si ritira. Il prof. Giuseppe Merlin inviato dalla FISI come presidente di giuria giudica «che le condizioni della neve sono favorevoli e i vari servizi sia tecnici sia organizzativi hanno funzionato ottimamente da non sollevare il minimo appunto». Queste le prime 15 staffette arrivate e poi premiate: 1) Sci Club Bosco sq. C in 49’29”; 2) Sci Club Bosco sq. A in 50’06”; 3) Sci Club Bosco sq. B in 50’40”; 4) Sci Club Valdobbiadene in 51’56”; 5) C.C.A. Lanerossi Schio sq. A in 52’06”; 6) Sci GAO Verona sq. A in 55’24”; 7) Cral Marzotto sq. A in 55’44”; 8) Giovane Montagna Vicenza sq. A in 58’45”; 9) Sci CAI Battisti sq. A in 59’33”; 10) Sci GAO Verona sq. B in 1.00’14”; 11) Sci CAI Battisti sq. B in 1.00’34”; 12) GES Falchi sq. B in 1.00’46”; 13) Sci CAI Battisti sq. D in 1.03’20”; 14) Sci CAI Battisti sq. C in 1.03’23”; 15) GES Falchi sq. A in 1.03’37”. Lo Sci Club Bosco, come si vede, ottiene i primi tre posti; la squadra C è formata dai giovani Domenico Leso (frazione di piano), Gelindo Pezzo (salita) e Gelmino Leso (discesa); la A da Luigi Leso, Battista Valbusa e Nicola Corbioli; la B da Giacomino Valbusa, Armando Massella e Italo Leso. Domenico e Gianbattista (davanti ad Armando Massella) segnano i migliori tempi nelle rispettive frazioni. Il 5 febbraio si ritorna a San Giorgio con le gare del CSI: nella categoria juniores vince Domenico Leso davanti a Battista Valbusa e Gelindo Pezzo; nella categoria “Campanili alpini”, invece, primo posto di Luciano Squaranti su P. Giorgio Valbusa e Piero Menegazzi detto “trippa”. Nello slalom la vittoria è appannaggio di Renato Tonini (GES Falchi); tra gli studenti Giorgio Vinco, futuro presidente dello Sci Club Bosco ma per ora studente del Lorgna, vince la gara di fondo. Domenica 12 è bufera su tutto l’altopiano, impossibile raggiungere Roverè, Velo Veronese e tutta l’alta montagna; non cede il freddo ed anche in città la neve diventa ghiaccio. Il 19 e il 26 si svolgono rispettivamente la “Coppa ENAL” (vittoria di Signori del Battisti) e la “Coppa FIE” (vittoria di Riccardo Cracco). Come negli anni passati è giunto il momento delle uscite per gare fuori Bosco Chiesanuova: mercoledì 22 febbraio G. Battista Valbusa, Giuliano Bertagnolli, Domenico Leso, Gelindo Pezzo – accompagnati da Luigi Leso – si mettono in viaggio per Tarvisio dove sono programmati i Campionati italiani juniores. Altre uscite avranno come meta l’altopiano di Asiago per la selezione regionale Centri di Addestramento per la partecipazione ai Campionati nazionali del CSI ancora ad Asiago e per il “Trofeo Dordi”, trasferito a Passo Monte Croce Carnico. Sulle nevi di casa lo sci torna di scena grazie ai sempre importanti “Campionati provinciali 1956” organizzati dai dirigenti di Bosco Chiesanuova. La giornata è densa di avvenimenti tra fondo (52 partenti) e discesa (64 partecipanti). Queste le classifiche: Fondo Juniores (5 km): 1) Valbusa G. Battista (Sci Club Bosco) in 21’02”; 2) Bertagnolli Giuliano (Sci Club Bosco) in 22’02”; 3) Pezzo Gelindo (Sci Club Bosco) in 24’; 4) Menegazzi Arnaldo (Sci Club Bosco) in 25’52”; 5) Zavarise Carlo (Sci CAI Battisti) in 27’26”; 6) Grigoletti Luigi (C.A. Edelweiss) in 28’21”; 7) Benciolini Francesco (Giovane Mont.) in 28’47”. Fondo Seniores (10 km): 1) Leso Luigi (Sci Club Bosco) in 46’49”; 2) Massella Renato (Sci GAO) in 48’03”; 3) Sauro Gino (Sci Club Bosco) in 48’07”; 4) Fracasso Ludovico (Sci GAO) in 50’12”; 5) Tajoli Wladimiro (Sci GAO) in 50’15”; 6) Gardini Enzo (Sci GAO) in 52’27”; 7) Cracco Riccardo (Sci GAO) in 52’55”; 8) Corradi Corrado (Sci CAI Battisti) in 53’34”; 9) Luisetto Gino (Sci GAO) in 55’; 175 Il lungo volo delle Aquile Un gruppo di sciatori in Podestaria, si riconoscono, da sinistra: Giorgio Zusi, Mario Gargnel, Dario Tagliapietra, Arrigo Valbusa. (Foto Cargnel) 10) Signori Lorenzo (Sci CAI Battisti) in 55’17”; 11) Anderloni Attilio (SC Orsi Velo Veronese) in 58’53”; 12) Marangoni Bruno (Sci CAI Battisti) in 58’41”; 13) Falezza Giuseppe (Sci CAI Battisti) in 59’06”; 14) Fochesato Enzo (Edelweiss) in 59’19”; 15) Cargnel Mario (GES Falchi) in 59’23”. Slalom Juniores: 1) Bonazzi Roberto (GES Falchi) in 2’06” 5; 2) Dolci Giuliano (Sci CAI Batt.) in 2’30” 4; 3) Dolci Alberto (Sci CAI Batt.) in 2’41” 3; 4) Calafà Luciano (Giovane Montagna) in 2’08” 9. Slalom Femminile: 1) Righetti Sandra (Sci GAO) in 3’09” 1. Slalom Seniores: 1) Gini Franco (Sci GAO) in 2’00” 6; 2) Tinazzi Augusto (Sci GAO) in 2’03” 5; 3) Clementi Francesco (Giovane Montagna) in 2’08” 1; 4) Scandola Lorenzo (Sci Club Bosco) in 2’08” 3; 5) Massella Renato (Sci GAO) in 2’12” 1; 6) Corbioli Clemente (Sci Club Bosco) in 2’12” 5; 7) Benedetti Antonio (Sci Club Bosco) in 2’13” 7; 8) Legnaghi Igino (CSI Scaligera) in 2’15” 1; 9) Canteri Giovanni (Sci Club Bosco) in 2’16” 2; 10) Leso Gelmino (Sci Club Bosco) in 2’18” 9. 176 Tempo sereno. Neve fondente. Nessun reclamo è stato presentato alla Giuria. Alle 17,30 presso l’Albergo Fraccaroli si sono svolte le premiazioni delle società partecipanti e dei primi tre classificati per ciascuna categoria. Erano presenti il dr. De Petris della segreteria di S.E. il Prefetto, il magg. Carlo Pelosio del CAR Alpino di Montorio, il Sindaco di Bosco Chiesanuova Arnaldo Pezzo, Enea Melotti dell’Azienda Soggiorno oltre il Fiduciario Prov.le della FISI e la Giuria. Sono state distribuite le seguenti coppe in base alla relativa classifica per società: 1) Sci GAO Verona – Coppa S.E. il Prefetto di Verona; 2) Sci Club Bosco – Coppa Sindaco di Bosco Chiesanuova; 3) Giovane Montagna Verona – Coppa Azienda Soggiorno; 4) Sci CAI Battisti Verona – Coppa CONI; 5) GES Falchi di Verona – Coppa Fiduciario Prov.le FISI; 6) C.A Edelweiss Verona – Coppa Comitato veneto FISI; 7) Sci Club Velo Veronese – Coppa Presidenza centrale FISI; 8) CSI Scaligera Verona – Oggetto Ente Prov. Turismo. Nasce lo Sci Club Bosco Dopo il “Trofeo Verona” di staffetta, anche il “Trofeo AAS Bosco Chiesanuova” non viene effettuato per mancanza di neve. A fine stagione si chiude la breve esperienza dirigenziale nello Sci Club Bosco di Angelo Cazzarolli, giovane industriale veronese titolare di una cartiera al Carcaro, che invia questa lettera: morale e materiale datomi nel periodo in cui sono stato a capo dello Sci Club Bosco. Bosco Chiesanuova, 9 giugno 1956 Con i sensi della più profonda stima invio distinti saluti. All’Egr. Sig. Sindaco di Bosco Chiesanuova All’Egr. Presidente l’Azienda di Soggiorno di Bosco Chiesanuova Ai Sigg. Consiglieri dello Sci Club di Bosco Chiesanuova Essendo, a seguito delle elezioni del 27 maggio, avvenuti dei mutamenti nell’ambito del Consiglio Comunale mi sento in dovere di rassegnare, nelle mani del nuovo Consiglio, le mie dimissioni. Ringrazio l’uscente amministrazione per l’appoggio Purtroppo deve ammettere che nonostante l’appoggio avuto dai consiglieri e dallo spett. Comune di Bosco Chiesanuova i risultati ottenuti, sia dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista sportivo, lasciano molto a desiderare. Devolvo a favore dello Sci Club di Bosco la cifra a suo tempo anticipata per l’organizzazione delle gare sportive. Angelo Cazzarolli Non va dimenticato che all’indomani della vittoriosa impresa nel bob a due durante i Giochi Olimpici di Cortina, il maresciallo, doppiamente pilota, Lamberto Dalla Costa viene invitato a Bosco Chiesanuova per essere festeggiato nel corso di una apposita riunione indetta dalla FISI di Verona. 177 Nasce lo Sci Club Bosco 1956 · 1957 Con la presenza di olimpionici e di azzurri si conclude il “Trofeo Verona” I l 23 settembre 1956 Andrea Valbusa partecipa, in rappresentanza dello Sci Club Bosco, all’XI Assemblea generale della FISI convocata a Pallanza e, assieme al Fiduciario provinciale, stabilisce nuovi e importanti legami con il mondo dello sci che conta. Qualche giorno prima lo stesso Andrea entra a far parte del Consiglio del Comitato Veneto della FISI, eletto per la sua serietà e competenza. La stagione 1956-57 viene preparata con tempestività e con la massima cura dal Comitato provinciale attraverso vari incontri con le società veronesi della FISI. Per sensibilità verso la base più importante, lo Sci Club Bosco e l’Azienda di Soggiorno vengono presto sollecitati con questa lettera: FEDERAZIONE ITALIANA SPORT INVERNALI COMITATO PROVINCIALE DI VERONA Verona, 19 settembre 1956 All’Azienda Aut. di Soggiorno Bosco Chiesanuova Allo Sci Club Bosco loro sedi In allegato è descritto un elenco di lavori “assolutamente indispensabili” per l’effettuazione delle gare in programma. Richiameremo soprattutto la vostra attenzione sulla necessità di offrire un riparo agli atleti che terminano provati le gare ed un locale per il disbrigo di tutti i servizi tecnici. Una simile promessa era stata fatta lo scorso anno: non mantenerla significherebbe portare le società veronesi in uno stato di dubbiosa attesa che tanto nuocerebbe agli effetti dei programmi. Vogliamo quindi contare sul vostro massimo appoggio chiedendo una conferma scritta al più presto (dovendo indire la riunione di lancio dell’attività) al riguardo del pro-memoria allegato. Mi è gradito l’incontro per salutare cordialmente. Il Fiduciario Prov.le FISI La lettera riporta, allegato, un attento “promemoria” sulle più immediate esigenze organizzative. Esso è redatto sulla base del cortese invio da parte del capitano Giuseppe Lamberti – direttore sportivo del Sestriere prima e di Cervinia dopo – di «tutti gli opuscoli divisi materia per materia per l’organizzazione delle Olimpiadi. Si tratta di tutti i dati pratici dai quali ricavare quanto interessa». Oggetto: Impostazione stagione 1956-57. In previsione della prossima stagione invernale il Comitato Provinciale di Verona della FISI non può fare a meno di chiedere la collaborazione degli Enti di Bosco Chiesanuova per la buona riuscita del programma agonistico 1956-57. Prima ancora di portare a conoscenza delle Società interessate lo schema di attività, possiamo dire che un intenso programma vedrà impegnati gli sciatori veronesi nelle poche domeniche che l’esperienza degli ultimi anni rende disponibili. In questo breve periodo dovremo concretizzare una notevole massa di attività ed è per questo che sin d’ora ci rivolgiamo all’Azienda di Soggiorno e allo Sci Club Bosco senza l’aiuto dei quali il programma rischierebbe di naufragare. Alla riunione del 16 novembre del Comitato FISI di Verona è presente, espressamente invitato, anche il presidente dell’AAS di Bosco Chiesanuova, Ginepro Sauro che «precisa i termini che disciplineranno l’apertura della strada e il funzionamento della seggiovia San Giorgio-Castel Gaibana. Annuncia la creazione di un Centro gare con il conforto di una tribunetta per i servizi tecnici». Nello stesso incontro, gli Sci Club approvano la proposta di costituire a Verona un vero e proprio comitato provinciale 179 Il lungo volo delle Aquile elettivo, sicuramente una svolta democratica e funzionale, in luogo della superata figura del “fiduciario” nominato dall’alto. È una iniziativa d’avanguardia sebbene poco compresa dalla FISI piuttosto fredda nei confronti dello sviluppo organizzativo periferico peraltro in linea con lo stesso sviluppo dello sci. La presidenza nazionale della FISI tuttavia esprime «il compiacimento per il programma di attività predisposta che rivela una sana impostazione ricavata dall’esatta valutazione dei problemi che interessano il nostro sport». Bosco Chiesanuova costituisce chiaramente l’obiettivo primario. Nel calendario 1956-57 lo Sci Club chiede di impegnarsi nell’organizzazione della “Coppa Montresor”, nel “Trofeo Leso”, nei campionati provinciali e nell’irrinunciabile “Trofeo Verona” oltre ad offrire la propria collaborazione per lo svolgimento di altre manifestazioni a Bosco Chiesanuova-SanGiorgio. La FISI centrale conosce bene l’efficacia organizzativa dello Sci Club Bosco al punto di inserire d’ufficio – come dimostra questa lettera – il “Trofeo Verona” di staffetta nel calendario nazionale, cosa che poi provoca un malinteso diplomatico con gli amici del GAF, originari organizzatori: FEDERAZIONE ITALIANA SPORT INVERNALI COMITATO VENETO Vicenza, 22 ottobre 1956 Allo Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova e p.c. Al Rag. Giorgio Gironi Fiduciario Provinciale FISI - Verona Oggetto: Gara di qualificazione nazionale di staffetta 3x10 km. Malgrado che codesto Sci Club non abbia avanzato, entro il termine del 30 settembre stabilito dal regolamento Organico Federale, alcuna richiesta di organizzazione di gare di “qualificazione nazionale”, questo Comitato ha proposto alla FISI di affidare a codesto club l’incarico di organizzare una gara di staffetta 3x10 km. Si ha ora il pregio di comunicare che il Comitato nazionale della FISI, riunitosi ieri a Milano, ha accolto la richiesta ed ha inserito nel calendario federale 1956-57, alla data del 24 febbraio 1957, la gara di staffetta 3x10 km valevole per il “Trofeo Verona”. 180 Detta manifestazione avrà, beninteso, il carattere di “qualificazione nazionale”. Codesto club vorrà far pervenire allo scrivente Comitato, con tutta urgenza e comunque non oltre il 25 p.v., un cenno di accettazione dell’incarico affidatogli. In attesa, si porgono cordiali saluti. Il Presidente Dr. Nico Meschinelli Anche per l’insostituibile attività del Centro giovanile di addestramento si giunge alla riapertura stagionale. Vicenza, 5 dicembre 1956 Allo Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova Oggetto: Centro Giovanile di Addestramento per il fondo. Si ha il pregio di comunicare che questo Comitato ha deliberato di istituire anche quest’inverno, a Bosco Chiesanuova, un Centro di Addestramento per giovani fondisti. Nell’impossibilità di poter disporre di istruttori compensati direttamente dalla FISI, questo Comitato ha deciso di invitare codesto Sci Club a voler assumere direttamente l’istruttore per il Centro nella persona del sig. Luigi Leso. A titolo di concorso per il compenso che codesto sodalizio dovrà corrispondere al sig. Leso questo Comitato assegnerà un contributo straordinario di L. 25.000 (venticinquemila) che sarà pagato a chiusura del Centro e dopo che il sig. Leso avrà trasmesso una relazione sul lavoro svolto. Il corso dovrà avere la durata minima di 15 giorni. S’informa inoltre che sarà messo a disposizione degli allievi del Centro di Bosco Chiesanuova del materiale sciistico nella quantità che questo Comitato si riserva di precisare non appena avrà ricevuto dalla superiore Federazione l’assegnazione del materiale stesso. In attesa di conoscere se codesto Sci Club è d’accordo sul programma di massima sopra tracciato, si porgono cordiali saluti. Il Presidente Dr. Nico Meschinelli I materiali preannunciati consisteranno in tre paia di sci pregiati Splitkein con attacchi Rottefella Snabb più tre bastoncini completi di rotelle. Per sopperire ai gravosi impegni organizzativi viene chiesta la collaborazione degli Alpini, che a Montorio si erano già insediati con il XII CAR, trovando in quel Co- Nasce lo Sci Club Bosco mando una bella figura quale il magg. Carlo Pelosio (sino all’ultimo, da Generale, sempre vicinissimo allo sci e alla montagna veronese) che accoglie la richiesta con il più caldo entusiasmo. La stagione agonistica parte un po’ in ritardo; la prima manifestazione effettivamente organizzata è quella del 13 gennaio a Camposilvano di Velo Veronese (segno che più in basso la neve era ancora carente) e il giovane aquilotto Domenico Leso (destinato ormai ad ereditare l’onerosa responsabilità di quel vivaio di campioni che è sempre stato Bosco Chiesanuova) ottiene una bella affermazione davanti al robusto Gelindo Pezzo, al non più giovanotto Arrigo Valbusa, all’irruente Armando Massella e al tranquillo Giuliano Bertagnolli. Bosco Chiesanuova inaugura il 20 gennaio successivo la stagione delle gare nazionali per “cittadini” con la disputa della seconda edizione del “Trofeo Antonio Leso” sulla distanza di 10 km, grazie ad un anello di 5 tracciato in località Saibe da ripetersi due volte. Su questo brillante percorso il veronese Riccardo Cracco trova modo di eccellere di fronte ai migliori esponenti del settore come i roveretani Bruno Bort e Silvio Mozzi (vincitore l’anno precedente) e come Camillo Onesti (Fior di Roccia, Milano) per lunghi anni responsabile del fondo azzurro femminile. La manifestazione dello Sci Club Bosco, oltre i 65 partecipanti, è arricchita dalla presenza di numerose autorità civili e militari accolte dal sindaco Arnaldo Pezzo, dal presidente dell’AAS, Ginepro Sauro e dal figlio dello scomparso Luigi Leso nuovamente alla guida del sodalizio. Tra queste il col. Rambaldi, comandante del XII CAR, che scrive: “rientrato al piano ed ancor sotto l’impressione della bellissima giornata trascorsa, sento il dovere di ringraziare tutte le autorità che, con la loro cortesissima ospitalità, hanno fatto passare a me e ai miei ufficiali ore di pura gioia montana”. Nella stessa domenica si svolge a San Giorgio la prima delle due giornate di “propaganda” per la discesa organizzate dalla FISI veronese e, in quella immediatamente dopo, la vasta rassegna CSI e Campionati studenteschi con ben 150 partecipanti nelle varie specialità. Dopo una breve pausa si ritorna a San Giorgio per la disputa dei “Campionati provinciali” 1957 di fondo e discesa organizzati dallo Sci Club Bosco assieme al Camposilvano, Domenico Leso durante la vittoriosa competizione. (Foto Cargnel) 181 Il lungo volo delle Aquile Club Alpino Edelweiss (che mette in palio, per i cittadini, il “Trofeo Bizerba”) e agli Alpini di Montorio. Queste le classifiche: Fondo Juniores (6 km): 1) Leso Domenico (Sci Club Bosco) in 22’36”; 2) Pezzo Gelindo (Sci Club Bosco) in 23’21”; 3) Squaranti Aldo (Sci Club Bosco) in 25’55”; 4) Menegazzi Arnaldo (Sci Club Bosco) in 26’33”; 5) Valbusa P. Giorgio (Sci Club Bosco) in 26’40”; 6) Grigoletti Luigi (Edelweiss) in 26’50”; 7) Brutti Angelo (SC Velo Veronese) in 27’10”; 8) Bertoldi Marino (SC Velo Veronese) in 27’34”; 9) Pezzo Anacleto (Sci Club Bosco) in 29’23”; 10) Pozzerle Elmo (SC Velo Veronese) in 30’10”; 11) Bonato Sante (GES Falchi) in 30’16”; 12) Anderloni Luigino (SC Velo Veronese) in 30’21”; Giorgio Gironi e Domenico Leso ai Campionati Provinciali. (Foto Cargnel) 182 13) Castagna Federico (SC Velo Veronese) in 30’26”; 14) Strazzer Gastone (Edelweiss) in 31’03”; 15) Salvagno Felice (Edelweiss) in 31’52”. Fondo Seniores (12 km): 1) Cracco Riccardo (Sci GAO) in 46’52”; 2) Massella Armando (SC Bosco) in 46’53”; 3) Massella Renato (Sci GAO) in 49’06”; 4) Signori Lorenzo (C. Battisti) in 49’11”; 5) Valbusa Arrigo (Sci Club Bosco) in 49’42”; 6) Fracasso Ludovico (Sci GAO) in 50’42”; 7) Tagliapietra Sergio (Edelweiss) in 51’44”; 8) Tommasi Alberto (C. Battisti) in 52’14”; 9) Zavarise Carlo (C. Battisti) in 52’27”; 10) Bellavite Giorgio (Sci GAO) in 52’31”; 11) Grisi Giovanni (GES Falchi) in 52’54”; 12) Taroli Vladimiro (Sci GAO) in 53’05”; Nasce lo Sci Club Bosco Italo Leso a destra sul Castel Gaibana a San Giorgio. 13) Benciolini Francesco (Giovane Montagna) in 53’18”; 14) Corradi Umberto (C. Battisti) in 53’38”; 15) Sauro Enrico (Sci Club Bosco) in 53’48”. Slalom Gigante Seniores: 1) Gini Franco (Sci GAO) in 2’13”; 2) Rossi Attilio (Sci GAO) in 2’15”4; 3) Leso Italo (Sci Club Bosco) in 2’17”1; 4) Mattei Mario (Edelweiss) in 2’19”1; 5) Corbioli Nicola (Sci Club Bosco) in 2’21”; 6) Tinazzi Augusto (Sci GAO) in 2’224; 7) Longoturri Luigi (Edelweiss) in 2’25”1; 8) Tonini Renato (GES Falchi) in 2’25”6; 9) Poggi Giuseppe (C. Battisti) in 2’30”1; 10) Canteri Giovanni (Sci Club Bosco) in 2’30”2; 11) Bertolini Enzo (Giovane Montagna in 2’31”6; 12) Valente Sergio (Polisp. CSI/Scaligera) in 2’31”9; 13) Cavalleri Giorgio (Sci GAO) in 2’34”8; 14) Toffoli Vinicio (Battisti) in 2’35”1; 15) Salvi Sandro (Giovane Montagna) in 2’36”8. Slalom Gigante Femminile: 1) Tinazzi Marcella (Sci GAO) in 2’49”3; 2) Righetti Sandra (Sci GAO) in 2’54”2; 3) Murari Brà Bona (Giovane Montagna) in 3’00”3. Slalom Gigante Maschile Juniores: 1) Dolci Giuliano (C. Battisti) in 2’29”8; 2) Bonazzi Roberto (GES Falchi) in 2’42”9; 3) Dussin Riccardo (Giovane Montagna) in 3’22”. La giornata è serena con neve ottima; il Sindaco Pezzo e il magg. Pelosio – ormai coppia fissa ogni qualvolta si gareggia a Bosco Chiesanuova – hanno il loro bel daffare per consolare Armando Massella al quale non va giù di aver perso il titolo per un solo secondo. Recriminerà per tutta la vita. Non c’è nemmeno il tempo per tirare il fiato che incombe l’organizzazione della tradizionale gara di staffetta “Trofeo Verona”, su tre frazioni di 10 km, in calendario il 24 febbraio con la neve in paese. È forse, questa, la più grossa gara di fondo svoltasi a Bosco Chiesanuova grazie alla presenza di azzurri di livello mondiale ed olimpionico come Franco Wuerich, Pompeo Fattor e Arrigo Delladio. Questa la cronaca riportata dai giornali: Le Fiamme Gialle di Predazzo conquistano il “Trofeo Verona” Le Fiamme Gialle di Predazzo, schierando gli olimpionici di Cortina Franco Wuerich e Pompeo Fattor, hanno vinto la gara di staffetta di qualificazione nazionale 3x10 km riportando, e questa volta definitivamente, alla loro scuola l’artistico “Trofeo Verona”. Non è valso il pur poderoso schieramento della Scuola Alpina della P.S. di Moena che all’ultimo momento si è vista privata delle prestazioni di Ottavio Compagnoni (squalificato) e Valentino Chiocchetti (leggera indisposizione). Il terzetto di Pre- 183 Il lungo volo delle Aquile A Cervinia, il 9 febbraio del 1957, nel giorno del trionfo. Da sinistra: Giuliano Bertognolli, Leso Luigi, Domenico Leso e Pezzo Gelindo. (Archivio Marilisa Leso). dazzo ha così potuto comandare a piacimento la gara rimanendo indisturbato in prima posizione per tutto l’arco dei 30 km, aumentando via via il distacco sino a portarlo al rispettabile limite di 3’30”. Dubbi, evidentemente, non potevano esserci se i primi tre frazionisti giunti al primo cambio erano 184 altrettanti portacolori delle Fiamme Gialle, contenuti con altre due squadre nel ristrettissimo spazio di 40”. È stato, a parte le prestazioni dei vincitori, uno spettacolo avvincente che ha tenuto in costante attenzione il numeroso pubblico allineato ai lati di piazza Marconi. Nasce lo Sci Club Bosco La partenza viene data puntualmente alle 8,30 alle tredici squadre allineate sul piazzale di Bosco Chiesanuova. È il giovane Bernardi che esce in testa ai cento metri tallonato da Wuerich, Rela, Stella e da tutti gli altri in lunga fila. Dopo poco tempo, dalla stazione radiotelefonica piazzata al quinto chilometro, vengono annunciati i primi passaggi; la pista gelata ed ottimamente predisposta dallo Sci Club Bosco, contribuisce a far mantenere ai concorrenti un ritmo velocissimo e a porre in risalto le prestazioni dei migliori. Al cambio cinque concorrenti sono riuniti in un fazzoletto: toccherà quindi ai secondi frazionisti imprimere un primo volto alla classifica finale, in particolare modo al piccolo Macor che sulle ali dell’entusiasmo guadagna quel tanto da porre la sua squadra in stato di perfetta tranquillità. Poi tutte le attenzioni sono rivolte agli atleti che, impazienti attendono all’orlo del cerchio del cambio il momento di scattare per concludere la manifestazione. Migliori in senso assoluto saranno le prestazioni di Fattor (32’32”) e Delladio (33’07”), segno evidente che la lotta tra i due grandi fondisti deve essersi accesa violenta e ricca di momenti drammatici sui 10 km di loro pertinenza. Tra i non militari, la SAT di Rovereto, pur menomata da una forma di indisposizione collettiva, trovava modo di sopravvanzare il GAO Verona che presentava un Massella in smaglianti condizioni di forma, lo Sci Ugolini di Brescia, il C. Battisti di Verona. Ecco la classifica: 1) Fiamme Gialle Predazzo (sq. C: Wuerich F., Macor, Fattor) in 1.43’53”; 2) Fiamme d’Oro Moena (sq. A: Bernardi, Pedrana, Delladio) in 1.46’56”; 3) Fiamme Gialle Predazzo (sq. A: Rella, Wuerich I., Pesavento) in 1.47’25”; 4) Fiamme Gialle Predazzo (sq. B: Bettega, Pesamento, Bordet) in 1.50’12”; 5) Fiamme d’Oro Moena (sq. B: Stella, Wuerich E., Romanin) in 1.50’46”; 6) Fiamme Gialle Predazzo (sq. D) in 1.51’40”; 7) S.A.T. Rovereto (sq. A) in 2.05’28”; 8) Sci GAO Verona (sq. A: Cracco, Fracasso, Massella) in 2.08’33”; 9) S.A.T. Rovereto (sq. B); 10) Sci Ugolini Brescia (sq. A); 11) C.A. Battisti Verona (sq. A: Zavarise, Tommasi, Signori) in 2.16’42”; 12) Sci GAO Verona (sq. B: Bellavite, Luisetto, Macchiella) in 2.22’23”; 13) Sci Ugolini Brescia (sq. B). grande valenza sportiva iniziata nel 1947 assieme al Gruppo Alpino Ferrovieri di Verona che ha esaltato Bosco Chiesanuova per il suo ruolo primario nello sci nordico. Della gara di slalom gigante del 3 marzo organizzata a San Giorgio dal GES Falchi per il “Trofeo Azienda di Soggiorno” (vinto dalla Giovane Montagna sul GAO) riportiamo i primi classificati: Categoria Valligiani: 1) Leso Italo (Bosco Chiesanuova) in 2’22”6; 2) Corbioli Nicola (Bosco Chiesanuova) in 2’26”7; 3) Corbioli Clemente (Bosco Chiesanuova) in 2’31”5; 4) Canteri Gianni (Bosco Chiesanuova) in 2’33”3; 5) Scandola Lorenzino (Bosco Chiesanuova) in 2’36”9. Categoria Cittadini: 1) Tinazzi Augusto (GAO) in 2’18”4; 2) Gini Franco (GAO) in 2’22”6; 3) Lonardelli Franco (GM) in 2’23”; 4) Massella Renato (GAO) in 2’28”1; 5) Rossi Attilio (GAO) in 2’31”. Si recupera il 17 marzo la “Coppa Giacomo Montresor” di staffetta alpina che lo Sci Club Bosco non ha potuto organizzare il 6 gennaio per le avversità atmosferiche. Al via, dato ovviamente a San Giorgio, sono presenti 13 formazioni e vince meritatamente la staffetta del Brixia Sci. Oltre gli impegni organizzativi, lo Sci Club deve pensare agli aspetti tecnici ed agonistici dei propri fondisti. Partecipa ai Da destra: Battista Valbusa, Giuliano Bertagnolli, Gelindo Pezzo, Giorgio Vinco, Giorgio Gironi, Domenico Leso. (Archivio Marilisa Leso). Con la definitiva assegnazone del “Trofeo Verona” – in chiave di staffetta – alle Fiamme Gialle si chiude una pagina di 185 Il lungo volo delle Aquile Campionati italiani juniores di Folgaria con Domenico Leso (53º nell’individuale e 9º in staffetta) e con Gelindo Pezzo (68º nell’individuale); ai Campionati nazionali del CSI di Cervinia dove Domenico Leso ottiene una brillante vittoria nella gara di fondo juniores. Partecipa ancora alla rassegna zonale dei centri di addestramento ad Asiago, ai Campionati Veneti Assoluti al 186 Nevegal e all’immancabile “Trofeo Dordi” a San Candido. Dulcis in fundo, in aprile arriva un contributo di Lire 22.000, destinato dal Comitato Veneto della FISI per le società che si sono distinte durante la stagione 1956-57, assieme al compiacimento per l’attività esplicata. Per quest’anno finalmente è finita. Nasce lo Sci Club Bosco 1957 · 1958 Non solo sci, ma anche motori, Giro d’Italia e preoccupazioni per Bosco Chiesanuova È un anno di grandi avvenimenti per Bosco Chiesanuova, specialmente di quelli “extra neve”, come vedremo. La stagione incomincia con le assemblee ordinarie della FISI a Belluno (Comitato veneto) e a Firenze (nazionale) alle quali l’ambiente veronese è presente con le proprie realtà ed esperienze. Già all’inizio di ottobre a Verona comincia il lavoro preparatorio con l’assemblea provinciale gratificata dalla presenza del V. Presidente della FISI, ing. Fabio Conci e con il saluto a tre nuovi sci club, Giovane Montagna, Orsi Bianchi Velo Veronese e XII CAR. Viene contattato l’allenatore federale Rizzieri Rodighiero per una sua presenza di due giorni tra i fondisti veronesi: la sera del 2 novembre vengono proiettati in città documentari sul fondo seguiti da una conversazione sulle modalità di allenamento; il giorno successivo partenza in pullman per Bosco Chiesanuova per una seduta pratica di allenamento. Con soddisfazione Armando Massella e Dario Valbusa si uniscono intanto ad Andrea nel ristretto quadro dei giudici di gara veronesi e partecipano pure ad un corso per aspirante cronometrista. Per Bosco Chiesanuova è un bel vantaggio Forse anche per questo l’annuale riunione dei giudici per l’aggiornamento e l’assegnazione dei servizi si tiene a Bosco Chiesanuova, Albergo Fraccaroli, la sera del 19 dicembre. È ancora concesso il Centro Giovanile di Addestramento per il fondo (istruttore Gigi Leso, compenso straordinario di Lire 25 mila) ma non sembra che esista in paese tutto l’entusiasmo del passato. Forse che la seggiovia (e l’aumentato benessere anche in montagna) stia modificando le tradizioni locali? Ardicio Pezzo e Dario Nicolini, smessa entrambi l’attività agonistica, sono impegnatissimi in tutto il Trentino. Dario, dopo la scuola sottufficiali a Ostia, torna con i gradi di brigadiere e l’attestazione di allenatore presso la Legione di Como (con base a Bormio); rientra a Predazzo per i corsi di specializzazione e diventa istruttore di sci, roccia e ghiaccio; nel ’57 diventa maestro di sci negli esami di Corvara e poco dopo il Comando lo distacca a Vigo di Fassa per curare la formazione di istruttori per la nascente Scuola Alpina Carabinieri. Mettere insieme un calendario degno di Bosco Chiesanuova è un po’ dura; la FISI non accoglie per aspetti burocratici la dicitura di “q.n.” ad una 30 km per il “Trofeo Autovalpantena”, rimangono così ad onore e onere dello Sci Club Bosco l’organizzazione del “Trofeo Leso” e della “Coppa Montresor” oltre l’opera di assistenza e collaborazione verso altri sodalizi. Con modesta partecipazione si inizia la stagione grazie alla disputa della “Coppa Giornale L’Arena” di slalom gigante svoltasi nel giorno dell’Epifania a San Giorgio a cura del GASV. L’appuntamento del 19 gennaio per la terza edizione del “Trofeo Antonio Leso” riporta un momento di larga collaborazione. Direttore di gara è Andrea Valbusa, per la pista c’è Gigi Leso e per l’ufficio gare il giovane Giorgio Vinco; in giuria fanno bella figura Armando Massella e Dario Valbusa. La partecipazione è ancora più consi- 187 Il lungo volo delle Aquile stente del passato, tutti i più forti fondisti “cittadini” si ritrovano alla partenza: chi avrebbe mai detto che quel Mario Azittà, 48º in classifica, (Fior di Roccia Milano come il ben ritornato Camillo Onesti) sarebbe poi diventato il “costruttore”, oltre che direttore agonistico, di quella nazionale azzurra di fondo che negli anni ’80 e ’90 stupirà il mondo. C’è anche Franco Solina degli Escursionisti Bresciani, grande alpinista amico dell’ancor più forte roveretano Armando Aste e poi apprezzato giornalista e scrittore di montagna. Questa intanto la classifica del “Trofeo Leso”: 1) De Lorenzi Pier Paolo (Sci CAI Monza) in 41’05”; 2) Mozzi Silvio (SAT Rovereto) in 42’21”; 3) Bort Bruno (SAT Rovereto) in 42’55”; 4) De Broi Pietro (SC Valdobbiadene) in 42’56”; 5) Bailetti Giuseppe (Brixia Sci) in 43’08”; 6) Fazzini Fulvio (Sci GAO Verona) in 44’06”; 7) Cracco Riccardo (Sci GAO Verona) in 44’31”; 8) Merigo Giovanni (Brixia Sci) in 44’32”; 9) Dal Lago Beniamino (Dopolavoro Marzotto) in 45’08”; 10) Giacomelli Mario (Brixia Sci) in 45’37”; 11) Onesti Camillo (Fior di roccia Milano) in 45’59”; 12) Zanardelli Livio (SC Alpini Brescia) in 46’02”; 13) Raos Paolo (SAT Rovereto) in 46’36”; 14) Seneci Francesco (SC Alp. Brescia) in 46’38”; 15) Berardi Giuseppe (Escurs. Bresciani) in 46’51”. Il 26 gennaio è domenica di grande movimento a San Giorgio (le difficoltà stradali, da Tracchi, tengono sempre banco tra gli sportivi) per la disputa del “Trofeo Bizerba” valido come campionato cittadino (vinto da Riccardo Cracco su Gigi Grigoletti, entrambi del GAO, e su Lorenzo Signori del Battisti) seguito nel pomeriggio da uno slalom gigante per gli stessi fondisti. Un originale sistema di punteggi (punti 1 al primo classificato nel fondo, punti 2 al primo della discesa, 3 al secondo del fondo, 4 al secondo delle discesa, e così via) ha permesso di redigere la classifica finale, valida per l’assegnazione del “Trofeo MartinelliMontresor” dedicato dalla Giovane Montagna ai suoi due soci caduti in montagna, sul ghiacciaio della Tribulazione, nel 1947. I fondisti – con Fulvio Fazzini, Cracco e Gardini – prevalgono sui discesisti, primo 188 dei queli è Franco Perazzoli della Giovane Montagna. A Velo Veronese è di scena il 2 febbraio la seconda edizione della “Coppa Comune di Velo Veronese”: nella categoria juniores lo Sci Club Bosco piazza quattro suoi fondisti nei primi cinque posti (Domenico Leso, Gelindo Pezzo, Armaldo Menegazzi, nell’ordine e P. Giorgio Valbusa al quinto), ma presenta un solo concorrente (Giorgio Donatoni) tra i seniores. Mancanza di stimoli? Mancanza di un vero e proprio legame societario? Disaccordi? Di sicuro qualcosa non va proprio mentre l’interesse per lo sci di fondo si dilata sulla montagna veronese. Hanno ancora sufficiente entusiasmo gli anziani discesisti di Bosco Chiesanuova che il 23 febbraio si tolgono la bella soddisfazione di vincere il “Trofeo Pedoni” di slalom speciale (valido come Campionato provinciale) organizzato dal GAO nel “canalino” di Castel Gaibana, Alle spalle del vincitore Augusto Tinazzi dello Sci GAO, si piazzano Antonio Benedetti e Nicola Corbioli dello Sci Club Bosco con Italo Leso in sesta posizione, quanto basta per festeggiare in piazza la bella affermazione. Organizzatore e vincitore, lo Sci Club Bosco chiude la stagione a San Giorgio il 23 marzo con la staffetta alpina “Coppa G. Montresor”. Nulla si oppone alla prevista affermazione di Domenico Leso (piano), Gelindo Pezzo (salita) e Nicola Corbioli (discesa), secondo il Marzotto e terzo il GAO. Domenico Leso partecipa con la squadra del Comitato veneto ai campionati italiani juniores in programma a Bardonecchia e lo Sci Club viene compensato con un contributo di Lire 5.000. Per quanto riguarda lo sci nordico resta da ricordare l’avvenuto recupero del famoso “Trofeo Mancini” da parte della FISI veronese e preso saldamente in mano dal C. Battisti e dal GAO. Lo sci alpinismo agonistico apre così le porte del Gruppo del Carega: 8 pattuglie sono presenti l’11 maggio 1958 – data storica – al “Mancini” che verrà definitivamente conquistato dal Marzotto di Valdagno per merito di Vi- Nasce lo Sci Club Bosco sonà, Urbani e Fongaro. L’assenza dello Sci Club Bosco, protagonista delle due prime edizioni dell’anteguerra sebbene con altra denominazione, è da tutti amaramente commentata. A Bosco Chiesanuova la nuova arteria che lo collega alla città, ora più vicina, porta nuovi interessi; alle lambrette e alle vespe fanno seguito le 500 e le 600 come a dire che l’avvio della motorizzazione a livello individuale e familiare, assieme all’aumentato tenore di vita, danno una svolta quantitativa al turismo estivo. La mutazione di costumi non sfugge nella “perla dei Lessini” che nell’estate del 1958 può mettere a segno due colpi sensazionali che la rilanciano nell’opinione pubblica nazionale. Il 19 maggio 1957 una folla indescrivibile prende d’assalto tutto il bordo della strada che da Stallavena porta sino alla piazza della chiesa per applaudire i concorrenti del 40º Giro ciclistico d’Italia impegnati nei 28 km della tappa a cronometro da Verona a Bosco Chiesanuova con i difficili ultimi chilometri tutti in salita. Vince il piccolo, simpatico Charly Gaul alla media di 30,506 km davanti a Raphael Autosciatoria del 7 marzo 1948. Da destra: Everardo Melotti, Enzo Valbusa, Ugo Vinco e sulle sue spalle Cesare De Silvestri, e Ivo Vinco. (Archivio Arrigo Valbusa) Geminiani e Nino Defilippis in un tripudio di folla. Il Giro tornerà altre due volte, il 2 giugno 1958 a conclusione della tappa Cesena – Bosco Chiesanuova vinta da ErAutosciatoria del 7 marzo 1948. Dentro la macchina Canteri Giovanni e Luciana Scandola in alto da destra Ivo Vinco, Cesare De Silvestri, Enzo Valbusa, Luigi Leso, Ugo Vinco e Everardo Melotti. (Archivio Arrigo Valbusa) 189 Il lungo volo delle Aquile cole Baldini e più tardi il 31 maggio 1979 con Bernt Johansson che regola Francesco Moser e il norvegese Knut Knudsen. Ma c’è dell’altro. Nel lontano gennaio del 1899 già apparve la proposta per una corsa automobilistica da Verona a Bosco Chiesanuova, via Bellori non esistendo ancora la strada che unisce oggi Stallavena a Bosco Chiesanuova attraverso Cerro. Logicamente i tempi non erano ancora maturi date le difficoltà di poter superare un dislivello di oltre mille metri con i mezzi automobilistici di allora anche se il 9 agosto 1899 una automobuile guidata dal noto musicista barone Franchetti raggiunse Bosco Chiesanuova tra la sorpresa dei pacifici valligiani. Da Bellori a Bosco Chiesanuova abbiamo già ricordato il 1º Criterium invernale del 1931 (l’autosciatoria con la partecipazione di Tazio Nuvolari, vincitore della corsa di velocità in salita), il successivo del febbraio 1932 con Gigi Villoresi tra i partecipanti e la ripresa nel dopoguerra, 7 marzo 1948, conclusasi con la vittoria nella combinata di Cesare De Silvestri grazie anche al primo posto nella gara di fondo di Ivo Vinco-Valbusa. Finalmente, e grazie alla realizzazione della nuova strada, viene il momento dell’affascinante “Stallavena-Bosco Chiesanuova” che l’Automobile Club di Verona organizza domenica 14 febbraio 1958 come competizione nazionale di velocità in salita, valida per il campionato triveneto di velocità. La prima vittoria è del veronese Giulio Cabianca su Oscar 1500 alla media di oltre 125 km. Con queste iniziative, e con l’aggiunta del famoso “Trofeo della Montagna” di podismo (ultima domenica di agosto) il nome di Bosco Chiesanuova si allarga in un crescendo di simpatia e di conseguente movimento turistico, forse non del tutto compreso in paese che crede ancora poco nello sviluppo della seconda stagione, quella invernale. Le avvisaglie di una incomprensibile, sorda battaglia tra le diverse tendenze, via via uscite allo scoperto a Bosco Chiesanuova, preoccupano un po’ l’ambiente 190 sportivo provinciale. È così che in sede di archiviazione della stagione 1957-58 la FISI di Verona non può non segnalare a chi di dovere l’assillo per un grigio futuro. FISI - COMITATO PROVINCIALE DI VERONA Verona, 22 aprile 1958 Riservata a Sua Eccellenza il Prefetto di Verona e p.c. Al Sig. Sindaco di Bosco Chiesanuova All’Ente Prov. Turismo di Verona In riferimento alla situazione creatasi in questi ultimi tempi a Bosco Chiesanuova nel settore turistico-sportivo, non possiamo non fare a meno di esprimere, come ente direttamente interessato, il nostro parere al riguardo. Prima ancora di entrare nel merito della questione ci sia consentito di esprimere il soddisfacimento della Federazione Italiana Sport Invernali per quanto in questi ultimi anni l’Azienda Autonoma di Soggiorno e lo Sci Club Bosco Chiesanuova hanno fatto per la divulgazione e la cura dello sport della neve e delle altre iniziative affini. La collaborazione di questi ultimi tempi ha permesso il regolare svolgimento di stagioni sportive particolarmente intense come quelle relative agli ultimi tre anni e l’entusiasmo col quale attualmente le società veronesi e, meglio ancora, quelle extraprovinciali, salgono a Bosco Chiesanuova, è la dimostrazione più evidente che si è percorsa la migliore via disponibile. Spiace per questo constatare che vi siano ancora persone disposte anziché prestare la loro utile collaborazione, ad intralciare l’operato dei due organi ufficialmente responsabili dell’andamento turistico sportivo del capoluogo dei Lessini motivando il loro modo di agire con ragioni decisamente errate. Va da sè che una mentalità così ristretta non può essere che pregiudizievole, come vedremo successivamente, per il futuro programma della Federazione Italiana Sport Invernali cui Bosco Chiesanuova vede legata la sua stagione invernale sotto l’aspetto turistico ed economico. Desideriamo vivamente, e non mancheremo di farlo per la parte di nostra competenza, che venga finalmente chiusa, e per sempre, una così velenosa campagna di calunnie e di affermazioni presuntuose le cui ripercussioni oltre che su Bosco Chiesanuova ricadrebbero su tutto l’apparato turistico-sportivo provinciale. E veniamo ai fatti. Seggiovia San Giorgio L’impianto di un moderno mezzo meccanico di risalita era necessario a Bosco Chiesanuova per due principali motivi: 1) l’affiancamento al processo di rimodernamento delle più titolate stazioni di sport invernali alcune delle quali, per la loro vicinanza, potevano essere delle grandi concorrenti di Bosco Chiesanuova; 2) l’aumentata capacità tecnica dei Nasce lo Sci Club Bosco singoli sciatori portati non più verso la “gita sciistica” a passo lento ed a largo raggio, ma verso le più inebrianti picchiate su piste appositamente predisposte. Chiunque abbia una qualche conoscenza dell’altipiano dei Lessini dovrà convenire che non restava scelta migliore di Castel Gaibana le cui piste si prestano largamente alle impegnative gare di discesa (nelle tre distinte specialità della “libera”, “slalom speciale” e “gigante”). La pratica dirà che in tutte le domeniche di gara, un elevato numero di pullman e macchine gremiva il piazzale della seggiovia dando ad essa un lavoro sostenuto. Se forse le entrate saranno state inferiori al previsto, si deve considerare il signorile gesto dell’Azienda di Soggiorno che ha sempre messo a disposizione degli atleti gareggianti una o più corse gratuite. insegnato che ci sono due validi motivi per non insistere sulla disputa di gare in Bosco Chiesanuova paese: a) le difficoltà d’innevamento; b) il fatto che normalmente i pullman delle società sportive che salgono sui Lessini devono per forza maggiore proseguire per San Giorgio dovendo soddisfare le esigenze di vari tipi di sciatori. Non trovano opportuno lasciare abbandonati i propri concorrenti senza quell’assistenza pratica e morale che solo la società al completo può dare. Strada Bosco Chiesanuova-San Giorgio Dobbiamo dare atto che è stato fatto tutto il possibile per garantire la viabilità di questo difficile tronco di strada. La dimostrazione più valida è data dal fatto che nessuna manifestazione è stata in tre anni di attività sospesa per l’impossibilità di giungere sul terreno di gara. Si deve proprio all’impianto della seggiovia a Castel Gaibana se la specialità della discesa ha trovato ampio incremento nei programmi della FISI ed oggi assistiamo con vivo compiacimento a delle manifestazioni che nulla hanno da invidiare a quelle delle più note località sportive nazionali. La conclusione che scaturisce naturale da questa rapida esposizione è di piena approvazione per l’operato dell’Azienda di Soggiorno e dello Sci Club Bosco a cui è doveroso aggiungere, per l’interessamento sempre dimostrato ai problemi sportivi del Comune di Bosco Chiesanuova. Sarà anzi necessario insistere su questa linea di condotta e noi auspichiamo, interpretando i sensi delle società veronesi che rappresentiamo, che la definitiva sistemazione del centro di Castel Gaibana possa essere un fatto compiuto per la prossima stagione (costruzione di uno chalet e messa in funzione di due skilifts) grazie all’interessamento degli organi amministrativi comunali e provinciali. Un più felice avvenire si realizzerà quando la completa concordia regnerà tra tutti gli Enti e le persone che vedono in Bosco Chiesanuova il loro centro di interesse. È davvero increscioso che alcuni vengano a turbare quei piani di sviluppo del capoluogo dei Lessini cui la FISI concede la più ampia collaborazione. Il bagaglio di una trentennale esperienza di uno Sci Club Bosco che ha dato allo sport italiano tanti celebrati campioni e di una Azienda di Soggiorno che ha divulgato il buon nome di Bosco Chiesanuova in tante e tante occasioni, non può essere sciupato per soddisfare le mire egoistiche di poche persone. In tutte le manifestazioni, possiamo testimoniarlo e con noi tante altre persone, si è sempre registrata una grande partecipazione di concorrenti e di pubblico. Gare in Bosco Chiesanuova Premesso che le caratteristiche del terreno si prestano unicamente alla tracciatura di percorsi per sole gare di fondo e di staffetta nordica, nei limiti delle possibilità ogni anno è stata disputata una manifestazione con partenza ed arrivo in Bosco Chiesanuova paese. Tutte le volte si trattò di gare nazionali di grande valore con ottimi risultati sia tecnici sia di partecipazione extraprovinciale. L’esperienza di questi ultimi anni ci ha comunque Se ci siamo permessi la libertà di esporre questo nostro punto di vista è stato solo nella speranza di portare un contributo positivo per la felice risoluzione dell’attuale polemica. Ci è grata l’occasione per porgere all’Eccellenza Vostra i sensi della più alta stima e gratitudine della Federazione Italiana Sport Invernali. A nome delle dieci società veronesi. Il Presidente 191 Nasce lo Sci Club Bosco 1958 · 1959 Nascono i campionati per “cittadini” A rmando Massella, delegato dello Sci Club Bosco, mai avrebbe pensato che partecipando all’Assemblea generale della FISI del 6 settembre 1958 a Courmayeur assieme al presidente provinciale, avrebbe incontrato accantonati al vecchio rifugio Torino i due compaesani Silvano Vinco e Adolfo Ferrari insieme ad altre esperte Fiamme Gialle in addestramento sul Monte Bianco. Addio assemblea: il Dente del Gigante 4014 m diventa la meta di una esaltante salita a quattro tanto più bella quanto imprevista. In autunno la FISI di Verona contatta l’ambiente sciistico mantovano al fine del suo agganciamento a Bosco Chiesanuova, quale centro invernale più vicino, e offre la sua collaborazione per un’eventuale organizzazione di gare. Allaccia rapporti poi con Dario Nicolini, di base a Passo Rolle occupatissimo con i suoi finanzieri, per averlo come tecnico in vista di importanti manifestazioni di discesa a Bosco Chiesanuova e lo stesso invito viene rivolto ad Ardicio Pezzo che lasciata la divisa, è diventato un importante personaggio dello sci trentino. Il nuovo Comitato Veneto (per il 19581962) nella sua prima riunione del 16 novembre conferma Bosco Chiesanuova come sede di uno dei Centri Addestramento. Oltre il consueto lavoro con i ragazzi della Frizzolana, l’istruttore Luigi Leso viene chiamato ad una nuova esperienza con questo programma: PROGRAMMA Data: domenica 4 gennaio 1959; lunedì 5 gennaio; martedì 6 gennaio (Epifania). Località: Albergo di Tracchi (Bosco Chiesanuova). Istruttore: Leso Luigi (Istruttore federale FISI). Svolgimento: 4 gennaio ore ore ore ore 10,00 10,30 12,00 14,00 arrivo e sistemazione. conversazione sugli sci. pranzo. addestramento sulla neve. 5 gennaio ore 7,30 sveglia ginnastica per fondisti, colazione. ore 10,00 addestramento sulla neve. ore 14,30 addestramento sulla neve (preparazione pista). 6 gennaio In mattinata partecipazione gara “Prima Neve” pomeriggio addestramento. Conclusione del corso. I partecipanti dovranno portare: sci da fondo e bastoncini; giacca a vento/ calzoni tela; indumenti intimi di ricambio; indumenti da riposo. * * * Le iscrizioni dovranno essere inviate al Comit. Prov. FISI entro venerdì 2 gennaio sera in modo di rendere noto all’Albergo Tracchi l’esatto numero dei partecipanti. I partecipanti dovranno dimostrare un minimo di disciplina e saranno personalmente responsabili di incidenti alle cose per spese fuori “pensione”. Certo che le precarie condizioni finanziarie creano delle preoccupazioni allo Sci Club anche perché a Bosco Chiesanuova e a San Giorgio si svilupperà una intensissima stagione ricca di importanti avvenimenti agonistici. Con largo anticipo partono così le richieste di sostegno: Bosco Chiesanuova, 4 dicembre 1958 All’On. Amministrazione del Comune di Bosco Chiesanuova All’inizio della stagione sportiva 1959, lo Sci Club Bosco si permette inoltrare a codesta On. Ammini- 193 Il lungo volo delle Aquile strazione una richiesta di contributo finanziario. Considerati gli sforzi cui noi siamo chiamati e cioè: 1) Organizzazione dei Campionati italiani per Cittadini, prima manifestazione del genere in Italia in programma nei giorni 31 gennaio e 1 febbraio 1959. 2) Organizzazione del Centro federale di addestramento per il fondo. 3) Assistenza e collaborazione per tutte le gare che si svolgeranno a Bosco Chiesanuova (vedi calendario). Vi preghiamo pertanto assegnarci una dotazione in denaro come lo scorso anno e come nel passato. Certa che Codesta On. Amministrazione non avrà nessun ostacolo alla assegnazione di quanto sopra richiesto, affinché il buon nome di Bosco Chiesanuova possa ricorrere come nel passato nelle cronache sportivo-turistiche anticipatamente porgiamo deferenti esequi. Il Presidente Ne parlano infatti tanti organi di informazione, come Enzo Lanzotti che sulla «Gazzetta dello Sport» centra assai bene le prerogative di Bosco Chiesanuova: La famosa tappa del Giro ciclistico d’Italia che consacrò Ercole Baldini grande campione ha indubbiamente portato molta fortuna a Bosco Chiesanuova, la bellisima località perla dei Monti Lessini. Il lancio formidabile del Giro d’Italia ha giovato persino in maniera imprevista ed imprevedibile. Bosco Chiesanuova aspettava da tempo di essere giustamente valorizzata. E, come avenne per il Bondone, soltanto un fatto di grande risonanza sportiva poteva offrire l’avvio verso la tanta auspicata notorietà. Oggi Bosco Chiesanuova è meta di moltissima gente che ama trascorrere qualche giorno nella quieta, bella località. Situata in una stupenda posizione, difesa dai venti freddi del Nord e aperta a quelli temperati del mezzogiorno, a soli 28 km da Verona, ad una altezza di metri 1104, Bosco Chiesanuova offre agli amanti della montagna che si dedicano agli sport della neve tutto quanto essi possano desiderare. Ovviamente le attrezzature non possono ancora rappresentare l’optimum. Ma tutto lascia supporre che la località delle prealpi veronesi saprà adeguarsi. Certo che nessuno, nemmeno i più ottimisti si aspettavano, a nemmeno un anno della sua definitiva valorizzazione, una marea di gente così importante. La modernissima seggiovia San Giorgio-Monte Castel Gaibana offre già un apprezzato servizio, potendo trasportare 240 persone all’ora. La seggiovia che è lunga 1200 metri si inerpica fino al punto terminale del Monte Castel Gaibana dalla cui cima si domina un eccezionale panorama dei massicci nord-occidentali, delle 194 “Piccole Dolomiti”, oltre ai magnifici monti del Brenta, dell’Adamello, dell’Ortler, del Cevedale, ed anche la stupenda conca del Lago di Garda. I campi da sci sono stati, naturalmente, sistemati per il meglio e lungo un vasto raggio intorno a Bosco Chiesanuova offrono agli sciatori, dai provetti ai principianti, ampie posssibilità. Inutile aggiungere ancora che l’Azienda Autonoma di Soggiorno di Bosco Chiesanuova e l’Ente Provinciale Turismo di Verona hanno indetto diverse manifestazioni invernali che hanno ottenuto grande successo. Anche la FISI e i vari sci club locali e del Veronese hanno affiancato in maniera encomiabile le varie manifestazioni. C’è la neve e tanto entusiasmo così che già all’inizio della stagione il traffico si dimostra assai sostenuto nonostante il disagio sempre più evidente sulla strada che da Bosco Chiesanuova sale a Tracchi e da qui, ahimé, sino a San Giorgio. Si comincia subito con le gare: la “Coppa Prima Neve” apre le operazioni nella festa dell’Epifania con una gara di fondo a San Giorgio che vede presenti due soli fondisti di Bosco Chiesanuova: P. Giorgio Valbusa e Fiorenzo Scardoni, primo e terzo nella categoria juniores. Bene si comportano i non più giovani discesisti l’11 gennaio, i quali dopo aver collaborato con la FISI ad attrezzare la pista di slalom gigante a Castel Gaibana in mezzo a mille difficoltà, ottengono il primo posto nella classifica di società per merito di Italo Leso, Antonio Benedetti e l’irriducibile Nicola Corbioli rispettivamente terzo, quarto e quinto in classifica. Sospesa per gravi deficenze tecniche ed organizzative la gara femminile. È stata una gara allucinante che ha vanificato gli sforzi dell’apparato sportivo; la delusione è così riportata dal quotidiano «Il Corriere del Mattino»: Sui campi di neve di Malga San Giorgio domenica gli sciatori sono arrivati a mezzogiorno Molteplici deficienze rischiano di screditare una stazione invernale che prometteva di affermarsi. La stagione sciistica per la montagna veronese è iniziata ormai da qualche settimana. Si può dire però che solo domenica scorsa ci sia stato un afflusso tale che – senza costituire una punta – può essere considerato massiccio. Nasce lo Sci Club Bosco Di fronte a tanta simpatia e buon volere dimostrati dagli appassionati veronesi, non si può dire che l’organizzazione – che potrebbe facilitare l’accesso ai campi di neve della Lessinia e assicurare il minimum di conforto che pretendono i turisti domenicali – sia già a punto. Segnaliamo alcuni inconvenienti verificatisi domenica scorsa nella speranza che si provveda ad eliminarli, se non si vuole che, di fronte al pericolo di certe incognite, gli sciatori siano portati a scegliere altre località, più lontane ma più attrezzate, come meta della loro gita. Domenica si disputava tra l’altro a Castel Gaibana una delle prime gare dell’annata organizzate dalla FISI: lo slalom gigante maschile e femminile ed anche questa competizione ha risentito non poco del disagio lamentato dalla generalità degli sciatori saliti a Malga San Giorgio. Va detto subito che la strada da Tracchi a San Giorgio è stata aperta al traffico, e limitatamente ad un solo senso per di più, solo alle 12 mentre l’ultima nevicata di una certa consistenza risaliva al giovedì precedente. Giunta alla Malga, in un caos che si è protratto fino alla 15, la lunghissima colonna di auto e di pullman, non ha trovato adeguata sistemazione per la mancanza di parcheggi e di personale che disciplinasse il traffico e perché, piuttosto che trascorrere la domenica in automobile sulla strada in attesa dello sgombero della neve, non pochi avevano abbandonato la vettura su un lato e se n’erano andati per i fatti loro. Ma… quando c’è la salute, c’è tutto. È quando invece succedono le disgrazie che le cose si fanno serie: c’è stato ad esempio un ragazzo, Riccardo Dussin, che, feritosi poco dopo il suo arrivo sulle piste, ha dovuto attendere il pomeriggio, con la clavicola fratturata, per poter raggiungere l’ospedale di Verona. Egli non ha potuto nemmeno sostare in un locale riscaldato perché a San Giorgio l’unico ambiente accogliente si trova alla stazione di arrivo della seggiovia. Un medico che ha soccorso una signora caduta e trasportata nel locale del ristorante Castel Gaibana e che rivelava chiari sintomi di comozione cerebrale, ha potuto constatare che la cassetta di pronto soccorso conteneva solo poche boccette di dubbia efficacia. Anche la slitta per il trasporto dei feriti è un arnese inefficiente e ingombrante che potrebbe essere opportunamente sostituito con una di quelle navicelle in alluminio più facili da trasportare perché più leggere e maneggevoli. Ma anche chi gode ottima salute protestava domenica a Malga San Giorgio. A parte gli inconvenienti legati alla difficoltà e alla pericolosità dell’accesso, lo sciatore ha dovuto fare lunghe code alla stazione di partenza della seggiovia perché questa, nel pomeriggio, ha funzionato a ritmo ridotto. Pare che la frizione del motore sia consumata e non consenta un pieno carico. Bisogna provvedere con urgenza altrimenti addio alle speranze di fare del nostro altipiano una moderna sede di turismo invernale. Da tener presente che tra i pullman imprigionati sulla strada di Tracchi qualcuno recava la targa di Mantova e Ferrara: siamo sicuri che domenica prossima non li rivedremo tornare. Nessun problema il 16 gennaio, per fortuna dello Sci Club Bosco prezioso collaboratore tecnico, con i “Campionati provinciali di fondo 1959” anticipati rispetto alle precedenti stagioni onde permette ai migliori fondisti veronesi, valligiani e cittadini, la partecipazione ai grandi avvenimenti regionali e nazionali. Quasi per bilanciare la “magra” d’apertura i fondisti di Bosco Chiesanuova si riconfermano ai vertici provinciali. Leggiamo così: In un clima di densa maturità agonistica, si è svolta, sulle nevi di Castel Gaibana-San Giorgio, l’edizione 1959 dei Campionati provinciali assoluti di sci per la specialità del fondo che, indetti dal Comitato provinciale della FISI, hanno trovato nello Sci Club Bosco una organizzazione di tutto rilievo. Domenico Leso dello Sci Club Bosco, rientrato fresco fresco da Passo Rolle, ha meritatamente confermato i favori della vigilia dominando lungo l’intero arco dei 12 km di gara e, particolare degno di rilievo al suo primo anno nella categoria seniores, dimostrando di non risentire affatto della maggiore lunghezza dei tracciati. Dietro di lui, sia pure a corto di allenamento, Gelindo Pezzo ha ottenuto la piazza d’onore lottando forse con meno stile ma con una efficacia davvero rimarchevole se si pensa che è riuscito a mettere un sufficiente scarto di tempo davanti al coriaceo Fulvio Fazzini, divenuto il simbolo delle forze “Cittadine” di fronte a quelle “Valligiane”. Buone le prestazioni di Menegazzi, Signori (ben 35 anni conta il simpatico Cippo), Tomellini e del quartetto dello Sci GAO, Gardini, Craighero, Luisetto e Grigoletti. Anche i giovani delle categoria juniores, su un percorso ridotto a 6 km hanno profuso le loro migliori energie per la conquista del titolo. Il cronometro alla fine ha designato Luciano Girlanda (Sci Club Bosco) come il miglior esponente dei giovani rincalzi e la vittoria viene in definitiva a premiare un ragazzo che nello sci ha riversato tutto il suo grande spirito sportivo. Ecco la classifica: Categoria Seniores (12 km circa): 1) Leso Domenico (Sci Club Bosco) in 46’55’3; 195 Il lungo volo delle Aquile 2) Pezzo Gelindo (Sci Club Bosco) in 49’43”; 3) Fazzini Fulvio (GAO) in 51’24”; 4) Menegazzi Arnaldo (Sci Club Bosco) in 53’10”; 5) Signori Lorenzo (C. Battisti) in 53’36”2; 6) Tomellini Luigi (Sci Club Bosco) in 57’14”1; 7) Gardini Enzo (GAO) 58’4”; 8) Craighero Mario (GAO) in 58’31”3; 9) Luisetto Gino (GAO) in 58’38”2; 10) Grigoletti Luigi (GAO) in 58’40”1. Categoria Juniores (6 km): 1) Girlanda Luciano (Sci Club Bosco) in 26’45”; 2) Veronese Milo (C.Battisti) in 32’33”3; 3) Falezza Gianluigi (C.Battisti) in 32’49”; 4) Scardoni Fiorenzo (Sci Club Bosco) in 33’33”4; 5) Salvagno Bruno (Edelveiss) in 35’59”4; Classifica per società (determinata dalla somma dei tre migliori tempi della categ. Seniores e dal migliore della categ. Juniores): 1) Sci Club Bosco (Leso, Pezzo, Menegazzi, Girlanda) in 2.56’33”3; 2) Cesare Battisti (Signori, Scardoni, Falezza, Veronese) in 3.28’11” e 1/10; 3) GAO (Fazzini, Gardini, Craighero, Allegrini) in 3.34’57”. Il maggior Pelosio mette a disposizione i suoi Alpini (tra i quali, esperti maestri di sci altoatesini) per il “Criterium Studentesco” indetto a San Giorgio dal CSI Verona e dal Provveditorato agli studi il 25 gennaio (vince il fondo Alberto Vinco dell’Agrario) e per la contemporanea “Coppa MartinelliMontresor” che ripete l’esperienza dell’anno precedente (una singolare combinata tra una gara di fondo e una di slalom gigante) e viene vinta questa volta da Renato Massella del GAO dopo le affermazioni di Fulvio Fazzini nel fondo e di Luigi Longoturri nella discesa. Un grande avvenimento sciistico batte ormai alle porte di Bosco Chiesanuova. Dopo averci tanto pensato nelle stagioni passate, Sci Club e FISI provinciale rompono gli indugi e annunciano la prima organizzazione in Italia del “Campionato Italiano Cittadini” di fondo con lo scopo – oltre che valorizzare il proprio paese – di qualificare ufficialmente, con l’attribuzione di un titolo nazionale, quanti praticano lo sci a lato della loro abituale attività. Per giungere a tanto servono molti sostegni, in- 196 nanzitutto dal Comune (sindaco è Raffaello Valbusa) e dall’AAS (presidente è Ginepro Sauro) poi da generosi sostenitori trovati nell’Autovalpantena per la prova individuale e negli alberghi di Bosco Chiesanuova per la gara di staffetta. A dar mano ai non facili servizi tecnici si aggiungono a Luigi Leso l’ex campione Gianni Scandola (direttore di pista), Marcello Grobberio (capo dei controlli), Armando Massella e Andrea Valbusa (giudici di partenza e di arrivo); c’è poi Ugo Vinco, Attilio Leso, ed altri volonterosi studenti; lo Sci Club c’è insomma tutto ad iniziare dal segretario Enea Melotti. Mancando la neve a Bosco Chiesanuova, l’apparato organizzativo si trasferisce il 31 gennaio a San Giorgio per tutta la “due giorni”; gratificante la partecipazione. Così la cronache: Nella staffetta 3x8 km a San Giorgio successo dello Sci CAI Monza. Al terzo posto i veronesi del GAO Si è disputata ieri mattina la staffetta 3x8 km valevole per l’aggiudicazione della “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” inserita nelle prove valevoli per i Campionati Italiani Cittadini. Il perfetto stato della pista e della neve ha consentito la realizzazione di ottimi tempi a cominciare dalla magnifica prestazione del forte De Lorenzi dello Sci CAI Monza che si è visto accreditare il probante record di 29’09” ottenuto nella terza frazione. Come era nelle previsioni generali, la vittoria finale non è sfuggita al terzetto lombardo postosi in luce sin dalle prime battute. Il Brixia Sci, che schierava il forte Bailetti, è riuscito tuttavia a contenere il distacco in termini onorevoli sopravvanzando la squadra dello Sci GAO Verona e l’altra società bresciana dell’Ugolini. Ecco la classifica: 1) Sci CAI Monza (De Lorenzi, L. Casati, De Lorenzi P.) 1.29’02”; 2) Brixia Sci (Merigo, Peloni, Bailetti) 1.31’17”; 3) Sci GAO Verona (Grigoletti, Cracco, Fazzini) 1.33’21”; 4) Ugolini Brescia Sq. A 1.39’39”; 5) Sci GAO Verona Sq. B 1. 40’49”; 6) C. Battisti Verona 1.55’22”. Classifica per frazioni: 1) De Lorenzi P. (Sci CAI Monza), 3ª fraz. 29’09”; 2) De Lorenzi L. (Sci CAI Monza) 1ª fraz. 29’19”; 3) Bailetti (Brixia Sci) 3ª fraz. 29’41”. Nasce lo Sci Club Bosco Il giorno successivo, domenica 1º febbraio 1959 ancora un notevole successo a Bosco Chiesanuova dei “Campionati Cittadini”. L’anziano Bailetti (Brixia Sci) s’impone nella prova di fondo I campionati italiani per sciatori dei sodalizi cittadini si sono conclusi con la disputa del “Trofeo Autovalpantena”, prova di fondo individuale sui 12 km. Com’era nella previsione della vigilia, ne è scaturita una manifestazione di alto interesse agonistico. La presenza di tutti i migliori fondisti cittadini e la perfetta encomiabile organizzazione dello Sci Club Bosco sono state sottolineate favorevolmente da tutti gli sportivi presenti e sono state di garanzia per la valorizzazione di questi primi campionati cittadini. Nemmeno la fredda giornata, con cielo grigio e raffiche di nevischio, è stata di ostacolo allo svolgimento della gara di fondo ed al termine, l’entusiasmo è salito alle stelle. Lo spunto l’ha offerto il trentanovenne Bepi Bailetti del Brixia Sci, trionfatore della giornata, con una prestazione sorprendente. Non che non si conoscesse il valore di quest’atleta da ventanni sulla breccia, ma davanti ai più giovani ed agguerriti De Lorenzi, Fazzini, Peloni, Bort, proprio non si poteva darlo come probabile vincitore. Grazie, invece, ad una preparazione meticolosa e ad una forza di volontà non comune, Bailetti è emerso dal lotto dei concorrenti, iscrivendo così il suo nome nell’albo d’oro dei campioni. Dopo i primi 6 km di gara tre concorrenti erano ristretti in pochi secondi: per un nonnulla conduceva Fazzini davanti a Pier Paolo Casati dello Sci CAI Monza e Bailetti. Forse uno sforzo eccessivo di Fazzini per aumentare il vantaggio è costato al veronese una leggera se pur decisiva, crisi che gli ha fatto perdere preziosi secondi. Pierpaolo Casati invece ha lasciato intravvedere una certa stanchezza del resto comprensibile dopo la vittoriosa galoppata nella frazione di staffetta di sabato. Un vero peccato per loro l’essere stati preceduti di soli trenta secondi nella classifica per società dal Brixia Sci. I concorrenti veronesi sono stati presi dal timor panico di dover gareggiare con i più forti colleghi. Solo Signori del Battisti ha portato a termine una bella prestazione sopravvanzando Cracco, Gardini, Grigoletti ed altri. È terminata così la “due giorni” di Bosco Chiesanuova instaurando una tradizione che ci auguriamo venga ripetuta in futuro, come è stato sottolineato nel corso della premiazione che ha concluso la manifestazione. Ecco la classifica: 1) Bailetti Giuseppe (Brixia Sci) in 53’16”; 2) De Lorenzi Pierpaolo (Sci CAI Monza) in 53’39”; 3) Fazzini Fulvio (Sci GAO Verona) in 54’36”; 4) Berardi Giuseppe (Ugolini Brescia) in 55’03”; 5) Merigo Giovanni (Brixia Sci Brescia) in 55’22”; 6) De Lorenzi Luigi (Sci CAI Monza) in 55’22”; 7) Peloni Fulvio (Brixia Sci Brescia) in 55’54”; 8) Casati Carlo (Sci CAI Monza) in 56’18”; 9) Bort Bruno (Sat Rovereto) in 56’56”; 10) Novello Vittoriano (SAV Vicenza) in 57’28”; 11) Signori Lorenzo (C. Battisti Verona) in 57’57”. Classifica per società: 1) Brixia Sci Brescia in 2.44’32”; 2) Sci CAI Monza in 2.45’19”; 3) Ugolini Brescia in 2.52’10”; 4) Sci GAO Verona in 2.52’13”; 5) C. Battisti Verona in 3.10’14”; 6) Sci CAI Schio in 3.19’10”. Il “Trofeo Autovalpantena”, (così come i successivi Campionati Italiani Cittadini) rallegrerà per tanti anni ancora le stagioni invernali a Bosco Chiesanuova. Il buon movimento turistico induce l’AAS a regolamentare il traffico sulla strada Tracchi-San Giorgio: l’accesso è consentito dalla 7 alle 12 e dalle 13.30 alle 15. Nel tardo pomeriggio di domenica 8 febbraio un pauroso incendio distrugge la sala del cinema di Piazza Marconi e nulla è possibile ai locali e ai numerosi sciatori di ritorno dalle piste che assistono impotenti all’alzarsi delle fiamme; i pompieri arrivano da Verona quando è troppo tardi. Nella sala si sarebbe dovuto proiettare il film “Il prigioniero della montagna”. Si tira un po’ il fiato mentre il CSI organizza i propri “provinciali” a San Giorgio (ma nessuno di Bosco Chiesanuova è più presente sia nel fondo che nella discesa) e nello stesso 15 febbraio, assieme al Circolo Dipendenti Cassa di Risparmio, dà vita a quello che poi diventerà il famoso “Ski meeting interbancario” che ha toccato le più celebrate località sciistiche europee. Allo slalom gigante per i dipendenti degli istituti di credito hanno collaborato Italo Leso (tracciatore) e Armando Massella (giudice-arbitro). Bosco Chiesanuova, alberghi compresi, è invasa il 1º marzo da 197 Il lungo volo delle Aquile sportivi e sostenitori saliti grazie alla contemporanea organizzazione di due grosse competizioni a carattere nazionale: il “Trofeo N. Giacometti” di slalom gigante indetto dal GASV (Gruppo Alpino Scaligero di Verona) e il “Trofeo Forest” di fondo indetto dallo Sci GAO Verona. Il ruolo dello Sci Club Bosco è stato determinante per il successo della giornata e largamente riconosciuto dai dirigenti delle 22 società presenti al “gigante” e delle 10 del fondo. Successo delle gare sulle nevi di Bosco P. De Lorenzi 1º nel fondo, a Wejler lo slalom gigante Si sono svolte a Bosco Chiesenuova, sulle nevi di San Giorgio, due importanti gare nazionali di sci per atleti di terza categoria. Nella splendida giornata di sole, su una neve ottima, le partenze per entrambe le gare sono state date alle ore 9.30. Alla gara di fondo, disputata su un percorso di 1 km tracciati da Luigi Leso e avente la partenza e l’arrivo a Malga San Giorgio, per l’assegnazione del 1º “Trofeo Confezioni Forest” riservata ai “cittadini”, ha partecipato una sessantina di concorrenti. Il risultato ottenuto dalla prima edizione del “Trofeo Forest” si può facilmente desumere dal fatto che Giorgio Gironi, Gigi Leso e Armando Massella in un momento di relax. (Archivio Armando Massella) 198 alla partenza erano presenti i campioni mondiali universitari di fondo, i campioni italiani di staffetta ed individuale della categoria cittadini di fondo. Ad essi hanno fatto contorno una sessantina di concorrenti in rappresentanza di dieci società dell’Alta Italia, allineanti i migliori fondisti del momento. I due fratelli De Lorenzi reduci dai successi di Zeel am See in Austria, hanno corso da dominatori, distaccando non solo il forte campione Bailetti, ma anche Bort della Sat Rovereto e De Broi, vincitore domenica scorsa a Tarvisio nel “Trofeo Colinelli”. Si può dire che posti di fronte ai migliori fondisti i concorrenti veronesi hanno corso da autentici protagonisti cogliendo un ottimo quinto posto, davvero insperato alla vigilia, con Fulvio Fazzini (Sci GAO Verona). Ecco la classifaca della gara: 1) De Lorenzi Pierpaolo (Sci CAI Monza) 36’10”; 2) De Lorenzi Luigi (Sci CAI Monza) 37’16”; 3) Bort Bruno (Sat Rovereto) 38’42”; 4) De Broi Pietro (Sci Valdobbiadene) 38’46”; 5) Fazzini Fulvio (GAO Verona) 39’15”; 6) Cracco Riccardo (GAO Verona) 39’30”; 7) Bailetti Giuseppe (Sci Brixia); 8) Casati Carlo (Sci CAI Monza) 40’30”; 9) Canova Luciano (Sci Brixia) 40’57”; 10) Chiodi Giannino (Sav Vicenza) 41’12”. La gara nazionale di slalom per cittadini e valligiani di 3ª categoria indetta dal Gruppo Alpino Scaligero Nasce lo Sci Club Bosco di Verona è stata disputata sulle pendici di Castel Gaibana. Il percorso con 37 porte è stato tracciato dal brigadiere delle Fiamme Gialle di Predazzo Dario Nicolini ed aveva uno sviluppo di 1200 metri ed un dislivello di 250. Gerhard Weiler ha imposto i diritti della sua classe (facilitato anche da un “volo” che ha tolto di gara il forte Ragionieri del Corno alle Scale) vincendo nettamente davanti a Mottes e Dalla Costa delle Funivie Paganella. La classifica: 1) Wejler Gerhard (SC Augusta Milano) in 1’22”5; 2) Mottes Giuseppe (SC Funivie Paganella) in 1’25”2; 3) Dalla Costa (SC Funivie Paganella) in 1’25”8; 4) Barbati (Corno alle Scale) in 1’26”00; 5) Lunelli (Funivie Paganella) in 1’26”5; 6) Castracani (Sci CAI Bologna); 7) Tinazzi (Sci GAO Verona); 8) Gini (Sci GAO Verona) 9) Morselli (Corno alle Scale); 10) Parenti (Corno alle Scale). Gli altri veronesi si sono così classificati: 15) Corbioli (Sci Club Bosco) e Sperotti (Sci GAO); 17) Leso (Sci Club Bosco); 47) Benedetti (Sci Club Bosco). Classifica per società: 1) Sci Club Funivie Paganella in 4’17”5; 2) Sci Club Corno alle Scale in 4’23”2; 3) Sci GAO Verona (Tinazzi, Gini, Sperotti) in 4’24”6; 6) Sci Club Bosco (Cordioli, Leso, Benedetti); 11) Giovane Montagna Verona (Tessari M. Cavaleri, Rinaldi). Due altri avvenimenti interessano Bosco Chiesanuova e tutti nella stessa domenica 15 marzo. Lo Sci Club organizza e vince la “Coppa Montagna Veronese”, un esperimento di gara di fondo a pattuglie grazie al terzetto Leso, Girlanda e Pezzo; nel “Campionato provinciale di slalom speciale” (canalino Gaibana, 36 porte, giudice arbitro Armando Massella) Antonio Benedetti è 4º, Clemente Corbioli 5º e Nandino Corbioli 9º. I fondisti di Bosco Chiesanuova partecipano ai Campionati Veneti di fondo sia con gli juniores a Lorenzago sia con i seniores a Falcade. L’inverno, meglio la primavera del ’59, si conclude il 22 aprile nel Gruppo del Carega con il primo “Trofeo Val d’Illasi” di sci-alpinismo. Il rapporto di Bosco Chiesanuova nei confronti dello sviluppo degli sport invernali è globalmente di indifferenza per non dire di ostruzionismo; esso lacera l’ambiente sportivo e particolarmente lo Sci Club Bosco, impotente di fronte a chiusure assurde e controproducenti. Come si verifica in tutti i grandi centri italiani l’avvenire altro non può essere deciso che dal portarsi a quote più alte, di sicuro innevamento. Per la Lessinia questo è già stato individuato in San Giorgio, ma viene ancora contestato nonostante la costruzione della seggiovia e il conseguente movimento di sciatori. 199 Nasce lo Sci Club Bosco 1959 · 1960 Si ferma la seggiovia, ma non cessano le attività sportive A Verona si parla sempre più dell’imminente inizio dei lavori per l’autostrada Brescia - Padova e a Trento si costituisce la società per l’autostrada del Brennero; alla vigilia della stagione 1959-60, invece, la scomoda strada da Bosco Chiesanuova a San Giorgio è ancora nelle stesse carenti situazioni. Per il nuovo consiglio dello Sci Club Bosco (presidente Gigi Leso, vice Andrea Valbusa e Armando Massella, segretario Enea Melotti, consiglieri Giacomino Valbusa, Giorgio Donatoni, Marcello Grobberio, Italo Leso, Antonio Benedetti, e Clemente Corbioli) si presenta un orizzonte pieno di incognite; le adesioni al sodalizio sono ridotte a pochi, sebbene veri sportivi; gli stimoli e la collaborazione locale sempre più latenti. Nei mesi precedenti anche Domenico Leso passa a vestire i colori delle Fiamme Gialle e si ritrova ora a Predazzo con Dario Nicolini e Silvano Vinco. A Bosco Chiesanuova (ma non per tutti!) e a Verona c’è viva preoccupazione, oltre che per la strada, anche per il funzionamento della seggiovia di San Giorgio rimasta chiusa e senza speranze di riavvicinata apertura. Le pressanti richieste dell’ambiente sportivo rimangono senza risposta, vengono provate tutte le strade per risolvere lo stato di disagio, ma le risposte non lasciano sbocchi positivi. Non c’è nulla da fare, stando a questa corrispondenza: MINISTERO DEI TRASPORTI ISPETTORATO GENERALE DELLA MOTORIZZAZIONE CIVILE E DEI TRASPORTI IN CONCESSIONE ISPETTORATO COMPARTIMENTALE PER IL VENETO Venezia, 11 gennaio 1960 Alla FISI Comitato Provinciale Via Montorio n. 15 – Verona Oggetto: Seggiovia Malga San Giorgio-Castel Gaibana. Esercizio. Questo Ispettorato Compartimentale, in occasione dell’ultima visita tecnica alla seggiovia in oggetto, ha prescritto l’effettuazione di alcuni lavori di sistemazione e manutenzione, nonché delle modifiche necessarie per adeguare la seggiovia alle norme del vigente regolamento, ciò allo scopo precipuo di mettere l’impianto nelle condizioni di offrire le necessarie garanzie di sicurezza per il pubblico. Poiché non risulta che detti lavori siano stati a tutt’oggi eseguiti, questo Ispettorato Compartimentale non può purtroppo concedere alcun nulla osta per la riapertura al pubblico esercizio della seggiovia in questione. Il Direttore Compartimentale Soltanto due giorni dopo altra doccia fredda – e non perché siamo nel pieno dell’inverno – viene a deludere gli sportivi veronesi. Così infatti il Prefetto pure interessato alla triste faccenda: PREFETTURA DI VERONA Verona, 13 gennaio 1960 Al sig. Presidente del Comitato Provinciale FISI Oggetto: funzionamento seggiovia Castel Gaibana L’Ispettorato Compartimentale della Motorizzazione Civile, interessato da questa Prefettura in merito a quanto prospettato dalla S.V. con lettera del 21 dicembre scorso, ha fatto pervenire la nota che di seguito Le trascrivo. “In merito a quanto richiesto con la lettera a riferimento, pari oggetto, questo Ufficio si pregia comunicare di non avere a tutt’oggi espresso il nulla osta per la riapertura al pubblico esercizio dell’impianto monofune in parola, per i seguenti motivi: 201 Il lungo volo delle Aquile 1) L’impianto non è stato adeguato alle norme contenute nel regolamento di applicazione del D.P.R. n. 1367 in data 18-10-1957, secondo quanto già da tempo richiesto; 2) Nonostante i ripetuti solleciti, non si è ancora provveduto ai lavori di manutenzione e sistemazione prescritti in occasione dell’ultima visita tecnica effettuata all’impianto alla presenza di un ingegnere di questo Ispettorato Compartimentale; detti lavori sono stati prescritti al fine di tutelare la pubblica incolumità, non risultando l’impianto, nelle condizioni attuali, tale da offrire sufficienti garanzie di sicurezza; 3) La seggiovia attualmente risulta sprovvista di personale abilitato. Pertanto, per le ragioni suesposte, e per la tutela della pubblica incolumità, questo Ufficio non ha potuto fino ad oggi concedere il nulla osta in linea tecnica per la riapertura della seggiovia, nulla osta che occorre subordinare alla completa effettuazione dei lavori prescritti, ed alla abilitazione del personale di controllo e manovra”. ma capace giudice-arbitro. È una stagione di tanta neve, ma fortunatamente a Tracchi si arriva ugualmente il mattino del 10 gennaio, anche con una nevicata di qualche ora prima, per la disputa delle gare del CSI e degli studenteschi sia di fondo sia di speciale. Questo viene tracciato a lato di quel trampolino da anni mai più utilizzato per le gare di salto. Un momento di ritrovato entusiasmo è offerto dallo Sci Club Bosco con la bella organizzazione della “Medaglia d’oro Consorzio Veronese Coop. Lavoro”, gara nazionale di fondo per 3º categoria corsa, con partenza ed arrivo in piazza Marconi, su un anello di 6,5 km tracciato da Gigi Leso. Due soltanto i fondisti di Bosco Chiesanuova alla partenza, ma bravi se la classifica è questa: Il Prefetto La stagione, caratterizzata da grandi nevicate, è irrimediabilmente compromessa per quanto riguarda la discesa: qualche gara viene trasferita altrove, altre sono sospese o trasformate da slalom gigante a Gaibana a slalom speciale dove si può. Ma è tutto lo sci veronese a subire un danno pesante, proprio nel momento che nasce la voglia, specialmente negli altri centri del Baldo e della Lessinia, di affacciarsi nel campo dell’organizzazione degli sport invernali. A Cagliari, Modugno vince Canzonissima 1959 con l’indimenticabile “Piove” quando il 3 gennaio 1960 – vigilia della morte di Fausto Coppi – si apre la stagione agonistica con la disputa a Tracchi della “Coppa Prima Neve” di fondo organizzata dal GAO. Riccardo Cracco vince tra i seniores e i giovani di Velo Veronese si piazzano ai primi quattro posti tra gli juniores; tre giorni dopo, Epifania, è in programma la “Coppa FISI” a Tracchi trasformata – la prima di una serie – da gigante in speciale a causa del descritto, mancato funzionamento della seggiovia. Lo Sci Cub Bosco ottiene la vittoria con Italo Leso e con il 4º di Clemente Corbioli e il 5º di Antonio Benedetti anche la conquista della coppa sotto gli occhi di Dario Valbusa, giovane 202 Categoria Seniores: 1) Pezzo Gelindo (Sci Club Bosco) in 47’10”; 2) Merigo Giovanni (Brixia Sci) in 48’25”; 3) Novello Vittoriano (SAV Vicenza) in 48’33”; 4) Grigoletti Luigi (Sci GAO Verona) in 48’35”; 5) Dallago Beniamino (Dopolavoro Marzotto) in 49’15”; 6) Cracco Riccardo (Sci GAO Verona) in 49’17”; 7) Girlanda Luciano (Sci Club Bosco) in 49’25”; 8) Urbani Silvano (Dopolavoro Marzotto) in 50’19”; 9) Facchini Tullio (6º Regg. Alpini) in 50’24”; 10) Davez Armando (6º Regg. Alpini) in 51’25”. Classifica a Squadre: 1) Dopolavoro Marzotto Valdagno; 2) Sci GAO Verona; 3) 6º Regg. Alpini (Brunico); 4) S.A.V. Vicenza; 5) FALK Vobarno (Brescia). Classifica Juniores: 1) Stella Giovanni (US Asiago) in 23’50”; 2) Rodeghiero Franco (US Asiago) in 24’13”; 3) Rigoni Rinaldo (US Asiago) in 24’38”; 4) Andreolli Germano (US Brentonico Trento) in 25’36”; 5) Mozzi Franco (US Brentonico Trento) in 25’52”; 6) Dal Sasso Pietro (US Asiago) in 26’07”; 7) Anderloni Luigino (SC Velo Veronese) in 26’29”; 8) Pozzerle Elmo (SC Velo Veronese) in 26’56”; 9) Valle Alberto (SC Velo Veronese) in 27’07”; 10) Corradi Franco (SC Velo Veronese) in 27’55”; 11) Valbusa P. Giorgio (Sci Club Bosco) in 28’41”; 12) Scardoni Fiorenzo (Sci Club Bosco) in 29’43”. Nasce lo Sci Club Bosco Classifica a Squadre: 1) Unione Sportiva Asiago; 2) US Brentonico; 3) SC Velo Veronese; 4) Sci Club Bosco. Il 31 gennaio si corre a Tracchi la seconda edizione del “Trofeo Autovalpantena”, 12 km per cittadini, con una buona partecipazione che compensa lo Sci Club per il gravoso impegno e per un giorno fa dimenticare le amarezze per le incomprensioni locali. Ordine d’arrivo: 1) De Lorenzi Pierpaolo (Sci CAI Monza) in 40’09”; 2) Dallago Beniamino (Dopolavoro Marzotto) in 40’32”; 3) De Broi Pietro (SC Valdobbiadene) in 41’20”; 4) Ruffinoni Antonio (Sci CAI Monza) in 41’36”; 5) Grigoletti Luigi (Sci GAO Verona) in 42’07”; 6) Fongaro Mario (Dopolavoro Marzotto) in 42’41”; 7) Casati Carlo (Sci CAI Monza) in 42’50”; 8) Conconi Camillo (Sci CAI Monza) in 43’02”; 9) Giargiari Santino (Fior di Roccia Milano) in 43’33”; 10) Onesti Camillo (Fior di Roccia Milano) in 44’06”; 11) Novello Vittoriano (SAV Vicenza) in 44’27”; 12) Saiani Riccardo (Dopolavoro Ferroviario Bolzano) in 44’41”; 13) Hosp Franz (Sport Pop. Bolzano) in 44’46”; 14) Bolis Giancarlo (Fior di Roccia Milano) in 45’19”; 15) Urbani Silvano (Dopolavoro Marzotto) in 45’35”. Classifica per Società: 1) Sci CAI Monza in 2.043’35”; 2) Dopolavoro Marzotto Valdagno in 2.08’48”; 3) Fior di Roccia Milano in 2.13’03”; 4) Sci GAO Verona in 2.17’32”; 5) Sport Popolari Bolzano in 2.21’31”; 6) Sci CAI Roma in 2.25’04”; 7) Sci CAI Schio in 2.26’41”; 8) S.A.V. Vicenza in 2.29’49”; 9) Falk Vobarno in 2.31’15”; 10) C. Battisti Verona in 2.34’10”. Gelindo Pezzo vince il titolo di campione provinciale di fondo in una gara – la 4ª “Coppa Comune di Velo Veronese” – che registra il più basso livello di partecipazione mai raggiunto dallo sci nordico vero- nese (è per altro una situazione nazionale): 10 i seniores e 3 gli juniores! Ma per Verona è anche il momento dell’inizio della lenta, ma sicura ripresa. Del tutto rocambolesca l’effettuazione il 21 febbraio della seconda edizione del “Trofeo U. Giacometti” di slalom gigante organizzato dal GASV con il supporto dello Sci Club Bosco e dell’AAS. Seggiovia e strada inesorabilmente chiuse, eppure si vuole a tutti i costi onorare la partecipazione dei 150 partecipanti presenti a Bosco Chiesanuova; da Passo Rolle il Comando delle Fiamme Gialle comunica che non può “cedere” Dario Nicolini (ora diventato maestro di sci anche per l’ambiente francese ed in procinto di sostituire Ardicio Pezzo, passato al Bondone, nella direzione della scuola di sci di Bellamonte) e per complicare ulteriormente le cose, cade la pioggia alla vigilia e scende la nebbia durante la notte e all’inizio della gara. La pista viene tracciata recuperando le vecchie esperienze della “Valletta delle lacrime” con arrivo sul piazzale di Tracchi; viene aperta la strada fino a Bocca di Selva per consentire il passaggio di un pullmino a disposizione dei concorrenti; lo Sci Club e l’Azienda di Soggiorno installano un collegamento telefonico tra partenza ed arrivo e tribuna al traguardo; numerose autorità sono presenti alla cerimonia della premiazione. Per la storia i vincitori sono risultati il trentino Claudio Redi (SC Funivie Paganella) tra i seniores e l’emergente Alberto Castagnetti (Sci GAO) tra gli juniores. Bisogna pur assegnare i titoli provinciali di discesa e non resta, il 13 marzo, che organizzare uno “speciale” a Tracchi sui fianchi della Moscarda. Tutti tre del GAO i vincitori: Augusto Tinazzi tra i seniores, Alberto Castagnetti tra gli juniores e Giuliana Tessari nel femminile. Nel mese di febbraio si riuniscono i consigli sia dell’Azienda di Soggiorno sia dell’Amministrazione Comunale. I tre grossi nodi da risolvere sono noti: la ricostruzione del cinema; la riattivazione della seggiovia compromessa dall’inclemenza del tempo nei mesi di novembre e di dicembre (la ri- 203 Il lungo volo delle Aquile apertura è annunciata per primavera) e l’accelerazione delle pratiche per il finanziamento del progetto della strada Bosco Chiesanuova-Tracchi-San Giorgio. Tutti sperano. A Bosco Chiesanuova la stagione invernale viene archiviata con amarezza; sul finale con una prova d’orgoglio, il 15 maggio una pattuglia dello Sci Club partecipa sul Carega alla seconda edizione della sci alpinistica. Gelindo Pezzo, Armando Menegazzi e Rico Sauro si piazzano al 5º posto. Negli ambienti sportivi di Bosco Chiesanuova non si è mancato di seguire la positiva stagione di Domenico Leso nella for- 204 mazione delle Fiamme Gialle di Predazzo. Ne riepiloghiamo i momenti più significativi: – 25º nella q.n. di apertura “Coppa Marconi” a Passo Rolle; – 14º nel Giro di Cuneo; – 25º a Tesero nel “Trofeo Jellici”; – 9º in staffetta a Selva Val Gardena; – 20º a Valtournanche nella “Coppa Valle Aosta”; – 5º a Andalo nel “Trofeo Dolomiti Brenta”; – 5º a Colle Isarco nel “Trofeo Dordi”. Mica male per un esordiente! Nasce lo Sci Club Bosco 1960 · 1961 Dimissioni del presidente Gigi Leso. La “Giornata olimpica” ravviva Bosco Chiesanuova I l 1960 è l’atteso anno delle XVII Olimpiadi dell’era moderna (in Italia, a Cortina, nel 1956 già si svolsero quelle invernali) che in uno scenario d’eccezione si organizzano a Roma dal 25 agosto all’11 settembre. Per una maggiore sensibilizzazione dell’avvenimento il CIO (Comitato Internazionale Olimpico) suggerisce che il CONI celebri il rinnovarsi dei giochi organizzando una “Giornata Olimpica” in ogni città italiana. A Verona il delegato provinciale del CONI, avv. Sergio Maraia, chiede al CSI l’onore e l’onere di organizzarla ricevendone piena adesione. In considerazione della stagione estiva si sceglie opportunamente la sede di Bosco Chiesanuova, vera e propria capitale della Lessinia, colma di turisti e animata da grande entusiasmo per l’effettuazione del tradizionale “Trofeo della Montagna” di corsa alpina. La sfilata delle pattuglie e delle società sportive attraverso il paese preparato a festa viene aperta dalle bandiere del CONI, alfiere il fondista olimpico di Cortina, Innocenzo Chatrian e del CSI portata dal campione nazionale, pure di fondo, Domenico Leso in rappresentanza della gioventù sportiva di Bosco Chiesanuova. Passata l’estate ecco riemergere i soliti gravosi problemi organizzativi per la stagione invernale. Nonostante gli sforzi operati direttamente dalla FISI e dall’Ente Turismo la seggiovia di San Giorgio non entra in attività nemmeno per l’inverno del 1960-61. I lavori, che erano arrivati ad un buon punto, ven- gono sospesi all’arrivo del freddo con il grande malcontento dei dirigenti dei sodalizi veronesi. La mazzata obbliga ad un ridimensionamento dell’attività della discesa a Bosco Chiesanuova e provoca uno sconvolgimento nell’ambiente sportivo. Uno skilift di 400 metri è stato installato a San Giorgio ad opera dello GASV (senza che questo possa peraltro entrare in funzione) così come viene aperto il primo embrione del ristorante Genzianella. Anche un adeguato progetto di creazione di “Centro sciistico” attentamente studiato per l’organizzazione di San Giorgio cade nell’oblio quando esce fuori dal canale sportivo per arrivare sui tavoli degli Enti pubblici. C’e attesa anche per l’esito della proposta avanzata dal veronese Giorgio De Rossi per la sostituzione della gestione di San Giorgio (previo sensibile potenziamento) che sarebbe passata totalmente in mano privata. Nonostante le sollecitazioni del proponente, il progetto viene lasciato cadere dalla Civica amministrazione di Bosco Chiesanuova; viene invece accolta l’installazione di due modeste sciovie vicino al paese per iniziativa di alcuni operatori locali (una nella valletta del Scioster e l’altra nei pressi di Griez) che hanno vita breve per la non felice scelta delle attrezzature, già dismesse da altra stazione sciistica. È così anticipato il problema dell’impiantistica a servizio degli sport invernali in Lessinia, problema che troverà qualche anno dopo una sufficiente soluzione. Pur in mezzo a tante difficoltà lo Sci Club trova ancora la forza di garantire al paese la sua legittima appartenenza nel mondo dello sci assicurando delle manife- 205 Il lungo volo delle Aquile stazioni di largo respiro. Parte la riaffiliazione alla FISI e la “richiesta gare”; sul notiziario federale il nome di Domenico Leso è elencato tra gli atleti di 2ª categoria. La neve non è molta, prima di Natale, per cui il 18 dicembre Gigi Leso deve faticare non poco per realizzare oltre San Giorgio un tracciato per la “Coppa Prima Neve” organizzata dal GES Falchi (vittoria di Luigi Grigoletti del GAO tra i cittadini e Luigi Anderloni di Velo Veronese tra i pochi valligiani presenti) in una giornata assai fredda che ha fatto apprezzare l’apertura del Genzianella. Tutta Bosco Chiesanuova sportiva si ritrova l’8 gennaio per la seconda edizione della gara di fondo “Cons. Veronese Cooperative Lavoro”; la partenza ritorna in Piazza Marconi e il tracciato passa per il Cimitero, Piccola Mantova, Ghert, Dosso Lotte. La vittoria sul doppio giro è di Luigi Chiocchetti, anziano fondista della Val di Fiemme che in quei giorni si trovava a Velo Veronese come istruttore del Centro Addestramento. Lascia alle spalle il suo allievo, Luigino Anderloni alla sua prima gara come seniores. I “Provinciali” di sci del CSI Affermazione di Valle (fondo valligiani) Dalla Vedova (cittadini), Corradi (campanili alpini) Longoturri (discesa) Bosco Chiesanuova ha ospitato l’annuale edizione dei campionati provinciali del CSI resa più interessante dalla presenza delle sezioni venete della “Giovane Montagna”. Dopo il successo di Dalla Vedova nel fondo, la Giovane Montagna ha conquistato con Longoturri anche il titolo della discesa svoltasi su un tracciato impegnativo che ha selezionato i valori in campo. Ecco la classifica del fondo: Categoria valligiani: 1) Valle Alberto (SC Velo Veronese) in 21’52”; 2) Corradi Franco (SC Velo Veronese) in 22’44”; 3) Corradi Domenico (SC Velo Veronese) in 24’28”. Categoria cittadini CSI: 1) Dalla Vedova Sandro (GM) in 24’37”; 2) Pasinato Raffaello (GM) in 26’41”; 3) Bellavite Giuseppe (GM) in 26’38”; 4) De Biasi Renato (GES Falchi) in 27’01”; 5) Pomini Giorgio (GM) in 27’17”; 206 6) Boni Luciano (GES Falchi) in 29’17”; 7) Pinaroli Emiliano (GES Falchi) in 29’59”; 8) Cappelletti Paolo (GM) in 30’08”; 9) Spellini Marco (GM) in 31’13”; 10) Bordignon Sandro (GES Falchi); 11) Dall’Agnola Stelvio (GES Falchi); 12) Cargnel Leonardo (GES Falchi); 13) Beghini Silvano (GES Falchi) ; 14) Bresaola Gianni (GES Falchi); 15) Poppa Virgilio (GES Falchi). Campanili Alpini: 1) Corradi Renato (Velo Veronese) in 11’57”; 2) Zangiacomi C. Alberto (Bosco Chiesanuova) in 13’32”; 3) Scandola Flavio (Bosco Chiesanuova) in 14’26”; 4) Massella Franco in (Bosco Chiesanuova) 14’52”; 5) Valbusa Alberto (Bosco Chiesanuova) in 23’11”. Ecco la classifica della discesa: 1) Longoturri Luigi (GM) in 1’02” e 5/10; 2) Rossi Paolo (GM) in 1’07”; 3) Legnaghi Gino (GM) in 1’10”; 4) Giudici Gianni (GM) in 1.12”3; 5) Rinaldi Vincenzo (GM) in 1’12”6; 6) Perazzoli Franco (GM) in 1’14”; 7) Soler Giorgio (GES Falchi) in 1’15”6; 8) Zanchetta Francesco (GM) in 1’19”4; 9) Veronese Alfonso (GM) in 1’19”6; seguono altri. Saltano diverse gare di discesa, ma a Bosco Chiesanuova ci si trova il 18 e 19 febbraio per i “Campionati Italiani Cittadini”, specialità nordiche, autentica prerogativa delle nevi della Lessinia, che qui trovano attenzione e cordialità. La manifestazione è assai curata anche perché il comitato organizzatore può contare su fresche, nuove energie come quelle di Attilio Leso, Giorgio Vinco, Sandro Beccherle che assicurano il funzionamento di un ottimo ufficio gare come sempre sistemato nell’ufficio dell’AAS. Gigi Leso, con Marcellino Grobberio, Giacomino Valbusa e gli alpini del CAR di Montorio prepara i percorsi a Maregge. Armando Massella e Dario Valbusa entrano in giuria; un prezioso lavoro è pure svolto dai cronometristi veronesi. Questi i servizi del quotidiano «L’Arena» a firma di Romano Avesani: Il Brixia Sci ha vinto la staffetta La prima giornata dei campionati italiani cittadini, prove nordiche, che aveva in programma la staffetta 3x8 nella quale era in palio la 2ª “Coppa Alberghi di Nasce lo Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova”, si è conclusa poco dopo le 11 con l’arrivo dell’ultimo frazionista del Brixia Sci di Brescia, che si è aggiudicato brillantemente il titolo in palio, iscrivendo così il suo nome nell’albo d’oro della competizione. Vittoria netta ed indiscutibile conseguente ad una precisa tattica di gara che si è dimostrata perfettamente idonea alla struttura del percorso veloce e pianeggiante. Gli avversari più tenaci e temibili per i bresciani sono stati gli atleti della squadra “A” dello Sci GAO Verona che avevano tutte le carte in regola per tentare la bella e non impossibile avventura. La piazza d’onore ha confermato comunque l’ottimo grado di forma raggiunto da Fazzini, Cracco e Grigoletti, cui è rimasta la soddisfazione di aver preceduto al traguardo di circa un minuto e mezzo la forte formazione dello Sci CAI Monza, vincitrice della prima edizione svoltasi nel 1959. Al quarto posto, nettamente distaccato, si è classificato il terzetto Libertas di Sesto San Giovanni che allineava due elementi veronesi, e precisamente i fratelli Mario e Armando Zambaldo, nativi di Cellore di Illasi. Inferiore all’aspettativa la squadra dello Sci CAI di Schio, per la verità danneggiata da un incidente occorso al suo primo frazionista Filopante, vittima di una caduta in partenza che gli fece perdere secondi preziosi. La seconda squadra dello Sci GAO Verona ha reso meno del previsto, indubbiamente per la non felice giornata del “rosso” Gardini, primo frazionista, il quale ha fatto registrare un tempo di qualche minuto superiore al suo rendimento standard. Senza storia la gara della Giovane Montagna e del GES Falchi, dai cui rappresentanti non si poteva pretendere di più. Si sono battuti con ardore ammirevole e questo è quello che conta. Una nota di merito per il giovanissimo Lorenzo Cargnel che ha registrato un buon 37’59” nella sua frazione. La partenza in linea dei dieci concorrenti (il GS SAT di Rovereto, non ha preso il via), avviene alle ore 10 dal Dosso di Maregge illuminato di sole. I più pronti a scattare sono Casati del Monza “A”, Zambaldo della Libertas di Sesto San Giovanni, Canova dello Brixia Sci e Tarabini del Monza “B”. Una caduta che coinvolge, poco dopo, numerosi atleti fraziona il gruppetto e la salitina che porta a Tinazzo trova i gareggianti già sgranati. Grigoletti dello Sci GAO Verona, che si trovava al comando al 6º chilometro rompe uno sci. Per fortuna può effettuare un rapido cambio e ripartire veloce alle spalle del bresciano Canova che è passato in testa. Casati dello Sci CAI Monza è leggermente staccato. Il primo cambio avviene alle 10,13 con Canova che precede Grigoletti di 8”. Il monzese Casati giunge al cambio con un ritardo, sul primo, di mezzo minuto preciso. Nella seconda frazione le posizioni rimangono immutate tuttavia il bresciano Saleri rosicchia al pur bravo Cracco 28”. Al terzo posto, con note- vole distacco, è lo Sci CAI Monza “A” e via via nell’ordine, con crescenti svantaggi, passano la Libertas “A” di Sesto, lo Sci CAI di Schio, che ha superato un paio di avversari, la “B” dello Sci GAO, quindi Monza “B”, Libertas Sesto “B”, GES Falchi e Giovane Montagna. Salvo imprevisti incidenti nessuno potrà ormai togliere il primo posto al quarantaduenne Bailetti che con passo sciolto e potente marcia verso la vittoria. Alle 11.06 salutato dagli applausi, il capo squadra del Brixia taglia trionfalmente il traguardo. Buon secondo giunge il gaoino Fazzini, terzo a 1’27 giunge Ruffinoni dello Sci CAI Monza, poi lontani gli altri. Non possiamo chiudere queste brevi note di cronaca senza lodare i dirigenti dello Sci Club Bosco, capeggiati dal dinamico e fattivo Luigi Leso, che hanno saputo organizzare con tanta passione e competenza la manifestazione. Ecco la classifica: 1) Brixia Sci (Canova, Saleri, Bailetti) in 1.23’07”; 2) Sci GAO Verona A (Grigoletti, Cracco, Fazzini) in 1.24’27”; 3) Sci CAI Monza A (Casati, De Lorenzi, Ruffinoni) in 1.25’54”; 4) Libertas Sesto San Giovanni A (Zambaldo A., Sala, Zambaldo L.) in 1.32’04”; 5) Sci CAI Schio (Filopante, Santacaterina, Dal Bianco) in 1.35’18”; 6) Sci GAO Verona B (Gardini, Zavarise, Craighero) in 1.42’19”; 7) Sci CAI Monza B (Tarabini, Gorla, Farbuglini) in 1.46’06”; 8) Libertas Sesto San Giovanni B (Zambaldo B., Zambaldo L., Birello) in 1.48’54”; 9) Giovane Montagna Verona (Spellini, Benciolini, Pasinato) in 1.54’05”; 10) GES Falchi Verona (Pinaroli, Cargnel, Bordignon) in 2.02’14”. Il giorno dopo così si legge: Bailetti ha conquistato il titolo di fondo 12 km La seconda edizione dei “Campionati Italiani Cittadini” specialità nordiche è stata siglata dal più vivo successo agonistico, spettacolare ed organizzativo. Le due giornate di prove, favorite da un tempo eccezionalmente primaverile, che ha reso più suggestivo e pittoresco il bellissimo tracciato di gara, realizzato da Luigi Leso, attivo presidente dello Sci Club Bosco, hanno valorizzato gli ottimi campi di neve della Lessinia e costituito una valida premessa per l’attività futura, che nella nostra provincia ha avuto un notevole incremento per l’appassionato lavoro in profondità svolto dal rag. Gironi, presidente del comitato provinciale FISI. 207 Il lungo volo delle Aquile La staffetta 3x8 aveva indicato nei fondisti bresciani i concorrenti più agguerriti di questi campionati cittadini, giustamente valorizzati dalla FISI. Oggi infatti nella gara di fondo individuale di 12 km, gli esponenti dello Brixia Sci hanno letteralmente dominato il campo aggiudicandosi il primo, il secondo e il nono posto, conseguendo in virtù di tali risultati il primato di società. Sia il sodalizio che Bailetti, superbo vincitore della prova, hanno iscritto per la seconda volta il loro nome sul pregevole “Trofeo Autovalpantena”. L’anziano campione quarantaduenne, in possesso di notevoli doti atletiche e dotato di una caparbia volontà agonistica ha messo stupendamente a profitto tali risorse marciando nel primo e nel secondo giro sul filo del cronometro. La sua è stata una vittoria scaturita da una intelligente condotta di gara e da una misurata distribuzione delle forze. Ammirevole anche la prestazione dell’altro bresciano Saleri, giunto al traguardo secondo a soli 12” dal caposquadra e del quale ieri avevamo potuto rilevare l’indubbia classe. Nello spazio di diciannove secondi si sono divisi le piazze d’onore il roveretano Mozzi, il valdagnese Dallago e il veronese Fazzini, indubbiamente il più dotato degli esponenti il fondismo scaligero. Nettamente in testa nel primo giro con l’eccellente tempo di 22’01”, che faceva accendere di speranze più che legittime il cuore degli sportivi veronesi scaglionati nei pressi del traguardo. Fazzini aveva un notevole calo nel secondo giro: sfumava così il bel sogno di una non impossibile affermazione. Di rilievo le prove fornite da Ruffinoni del CAI Monza, da Bort della SAT di Rovereto, da Mario Zambaldo della Libertas Sesto E. Giovanni e da Canova del Brixia Sci. Onorevole il comportamento dei gaoini Cracco e Grigoletti, classificatisi rispettivamente decimo e undicesimo, e meritevole di segnalazione la prova fornita da Pasinato della Giovane Montagna. Tre sparuti secondi, nella graduatoria per società, hanno relegato al terzo posto lo Sci GAO Verona. Il campionato di fondo è stato preceduto da una gara riservata agli juniores nella quale si è imposto il giovanissimo Carlo Gorla dello Sci CAI Monza, che ha compiuto il percorso di chilometri 6 in 24’21”. Lusinghiero il consuntivo delle gare alle quali hanno partecipato una diecina di sodalizi con circa un centinaio di atleti. Tutti i servizi hanno funzionato alla perfezione; utile e preziosa la collaborazione offerta dagli alpini del XII CAR addetti ai controlli e, con particolare riguardo, quelli di cronometraggio diretti con impeccabile tempestività dal prof. Dino Nigri. Nel pomeriggio in un albergo locale gremito di atleti, dirigenti e sportivi, presenti numerose autorità tra cui il dott. Menini, direttore generale dei servizi turistici del Ministero del Turismo e Sport, il prof. 208 Antonioli, presidente dell’EPT, il dottor Ballarini, comandante i Vigili urbani di Verona, il cav. uff. Cuoghi e il comm. Manganaro, rispettivamente segretario della Comunità Montana e direttore dell’ENAL Dopolavoro provinciale, il prof. Valbusa, vice sindaco di Bosco Chiesanuova, il col. Pelosio del XII CAR, il dottor Sciullo, direttore dell’EPT e il rag. Tessaro, commissario dell’Azienda di soggiorno di Bosco Chiesanuova, ha avuto luogo la consegna dei numerosi e bellissimi premi, tra i quali figura una grande coppa del Ministro del Turismo e Sport. Prima che la festosa cerimonia avesse inizio, pronunciavano brevi discorsi il rag. Gironi e il prof. Antonioli, il quale portava il saluto cordiale del ministro on. Folchi. Ordine d’arrivo: 1) Bailetti Giuseppe (Brixia Sci) in 45’44”; 2) Saleri Angelo (Brixia Sci) in 45’56”; 3) Mozzi Silvio (SAT Rovereto) in 46’10”; 4) Dallago Beniamino (Marzotto Valdagno) in 46’15”; 5) Fazzini Fulvio (Sci GAO Verona) in 46’19”; 6) Ruffinoni Antonio (Sci CAI Monza) in 46’21”; 7) Bort Bruno (SAT Rovereto). Tra un imperversare di mugugni («la presidenza di questo Gruppo – scrive il C. Battisti – si rammarica di dover constatare che, malgrado i buoni propositi iniziali di ogni stagione, alla fine non si riesca ad organizzare un campionato provinciale che non sia uno slalom speciale») si corre il 5 marzo a San Giorgio, sempre con l’impianto fermo. È comunque un bel “speciale” con 40 porte e oltre 120 m di dislivello con entrambe le manches disegnate da Dario Nicolini sceso appositamente da Passo Rolle. Nella classifica per società vince lo Sci Club Bosco grazie al secondo, terzo e sesto posto di Italo Leso (in testa dopo la prima prova) Nicola Corbioli e Antonio Benedetti. Disporre di Dario Nicolini risulta peraltro sempre più difficile essendo ormai numerosi i comitati organizzatori che, soprattutto nelle stazioni trentine, ricorrono a lui come tecnico esperto e capace, particolarmente nelle discipline tecniche del settore discesa. Meritatamente, riceve addirittura i complimenti di un campionissimo del valore dell’austriaco Toni Sailer in occasione di una disputa del “Trofeo Maria Grazia”, un bel riconoscimento che peraltro non modifica la modestia e la tranquillità del Nasce lo Sci Club Bosco “brigadiere” che aspetta sempre l’occasione buona per rendersi disponibile a Bosco Chiesanuova. I resti della squadra di fondo, come già l’anno prima, accolgono l’invito a partecipare in Sicilia al “Trofeo delle Madonie”; tutte le spese sono a carico degli organizzatori e rinunciare… alla gita sarebbe un peccato. A fine stagione, all’amarezza per la rinuncia ad importanti impegni come il “Trofeo Gemmo”, il “Trofeo Verona” ex Giacometti, la “Coppa Fincato” e in genere tutte le gare di slalom gigante, si aggiunge quella delle dimissioni del presidente dello Sci Club Bosco annunciata con questa lettera largamente diffusa ad autorità provinciali e locali e a tutto l’apparato sportivo. Bosco Chiesanuova, li 7 marzo 1961 Al Sig. Sindaco di Bosco Chiesanuova On. Dr. Roberto Prearo Al Sig. Commissario Azienda Autonoma di Soggiorno di Bosco Chiesanuova Rag. Tessaro Al Direttivo dello Sci Club Bosco e.p.c. All’Ente Prov.le per il Turismo Verona Alla Comunità della Lessinia Verona A tutte le Società della FISI di Verona Oggetto: Rassegna dimissioni da Presidente Sci Club Bosco Prima desidero ringraziare sentitamente tutte le Autorità, Enti, persone e amici che mi hanno dato tutto l’appoggio necessario che mi ha permesso di portare a termine il programma delle manifestazioni invernali precedentemente fissato. I motivi per cui presento le dimissioni sono diversi. Non sto a dilungarmi nei particolari perché non vorrei scendere nella polemica e nel pettegolezzo. Comunque il motivo principale che mi ha indotto a questo consiste nella mancata collaborazione e diversità di vedute da parte di persone direttamente interessate, capaci solo di diffamare e prendere, senza nulla dare. Chiedo scusa per gli errori che senz’altro avrò commesso, con l’unica speranza di non averVi deluso. zione per quanto operato dallo Sci Club Bosco ringraziando per quanto fatto in favore dello sport della neve e pregando il suo presidente, Luigi Leso, di soprassedere alle dimissioni: FEDERAZIONE ITALIANA SPORT INVERNALI Verona, 15 marzo 1961 Al Signor Sindaco di Bosco Chiesanuova On. dr. Roberto Prearo Al Sig. Commissario Azienda Aut. Soggiorno - Rag. Tessaro Al Consiglio direttivo Sci Club Bosco e p.c. All’Ente Provinciale per il Turismo Alla Comunità della Lessinia Oggetto: dimissioni Presidente Sci Club Bosco. Trasmettiamo il testo delle conclusioni scaturite nel corso di una riunione del Consiglio di presidenza del Comitato provinciale della FISI di Verona avvenuta ieri sera. La perdita di una persona così generosa e capace alla guida di quello Sci Club Bosco che così tanto si è adoperato in queste due ultime disastrose stagioni, ci riempie maggiormente di tristezza dopo le delusioni già patite. Se non seguiamo il gesto del presidente dello Sci Club Bosco si sappia che è solo perché altre località della montagna veronese, più disagiate e più povere, attraverso i loro dirigenti e i loro ragazzi chiedono la nostra presenza. Soprattutto per quest’ultimi non verrà meno il nostro vivo desiderio di ben operare. Pregando di accettare il nostro ringraziamento per quello che è stato fatto a favore dello sport della neve porgiamo distinti saluti. Il Presidente Alla Lettera, dai tanti sapori amari, viene allegato l’accennato: Verona 14 marzo 1961 Ordine del giorno: Il Consiglio di presidenza della Federazione Italiana Sport Invernali di Verona riunito il 14 marzo 1961 per esaminare, oltre vari importanti problemi, anche le dimissioni del Presidente dello Sci Club Bosco sentita Distinti saluti Luigi Leso Il Consiglio di presidenza della FISI veronese, in risposta, esprime piena soddisfa- l’esauriente relazione del presidente del Comitato provinciale della FISI in ordine al mancato funzionamento della seggiovia di Castel Gaibana (per il secondo anno consecutivo) e alle relative conseguenze 209 Il lungo volo delle Aquile constatato lo stato di disagio che ha caratterizzato lo svolgersi della stagione sciistica 1961 (rinuncia ad importanti impegni di calendario come il “Trofeo Gemmo”, il “Trofeo Verona”, la “Coppa Fincato” ed in genere a tutte le gare di discesa) nonostante la preziosa collaborazione dell’Ente Provinciale Turismo denunciano lo scarso interesse sinora dimostrato dagli organi pubblici di Bosco Chiesanuova per una pronta e sollecita risoluzione dei lamentati inconvenienti nonostante le continue e pressanti sollecitazioni chiedono che gli organi competenti esprimano inequivocabilmente il loro punto di vista e, in caso negativo, si assumano piena responsabilità per la mancata soluzione del problema precisano che solo una soddisfacente conclusione del problema di Castel Gaibana secondo l’impostazione data dal Comitato Provinciale della FISI sarà la condizione necessaria per una futura collaborazione al migliore sviluppo di Bosco Chiesanuova esprimono 210 infine piena soddisfazione per quanto operato dallo Sci Club Bosco ringraziandolo per quanto sinora fatto a favore dello sport della neve e pregando il suo Presidente, signor Luigi Leso, di sopprassedere alle presentate dimissioni. FISI Verona Tra tanta tristezza qualche nota felice è portata a Bosco Chiesanuova da Domenico Leso che mette a segno una bella stagione. Nella 15 km d’apertura stagionale a Passo Rolle è 9º; nella 30 km di Macugnaga è 7º; nei “Campionati italiani assoluti” nel febbraio ’61, ad Asiago, si piazza al 9º posto (con tutti gli azzurri presenti) nella 30 km vinta da Giulio De Florian e ha la soddisfazione di risultare primo in seconda categoria. Sotto le armi, anche Arnaldo Menegazzi non dimentica la sua passione sportiva gareggiando in prove importanti con la bianca tuta del Gruppo sportivo degli Alpini della brigata Julia. Nasce lo Sci Club Bosco 1961 · 1962 Un’ondata di gioventù allo Sci Club. Ritornano tante gare e la scuola di sci S i ricercano soluzioni tanto per i gravi problermi logistici (strada Tracchi-San Giorgio) quanto per quelli organizzativi che per lo Sci Club Bosco vogliono dire superamento della fase di stasi conseguente alle dimissioni del presidente e predisposizione di un calendario di manifestazioni di tipo “salvagente”. Per il primo aspetto si tengono numerosi incontri a Bosco Chiesanuova (come abbiamo visto, ora l’Azienda di Soggiorno è retta da un commissario straordinario) e a Verona; tutti assicurano ogni «utile interessamento», ma allora chi tira indietro se le difficoltà si ripeterono tali e quali? Per il secondo problema la soluzione è brillante e lusinghiera. La sera di mercoledì 6 dicembre, a seguito della convocazione, dell’assemblea dei soci, si è procede all’elezione dei sette elementi che formano il Consiglio direttivo dello Sci Club Bosco per l’annata 1961-62. Presidente è votato Giorgio Vinco, segretario Attilio Leso, consiglieri Lorenzino Scandola, Clemente Corbioli, G. Paolo Melotti, Gualtiero Melotti e Renzo Leso; è decisamente un bagno di gioventù che favorisce il ritorno degli entusiasmi e alla corretta conduzione del sodalizio. Nel frattempo Luigi Leso entra a far parte del Comitato provinciale della FISI. Viene predisposto un calendario di manifestazioni che viene largamente diffuso ed inviato alle aziende commerciali locali unitamente a questa richiesta di sostegno finanziario: SCI CLUB BOSCO Bosco Chiesanuova, lì 31 dicembre1961 Uniamo alla presente il calendario delle manifesta- zioni per la stagione 1961-62 indette dal Comitato provinciale di Verona della Federazione Italiana Sport Invernali. Come ben visibile la nostra Società oltre a curare la preparazione tecnica di diverse gare ne deve organizzare completamente altre (es.: il “Trofeo Città di Verona” ed i “Campionati Italiani Cittadini”), che richiederanno un notevole sforzo finanziario. Con la presente ci rivolgiamo a codesta Spett.le Ditta per pregarLa di prendere in cortese esame la possibilità di elargire alla nostra Società un contributo nella misura che riterrà più opportuna. Da parte nostra assicuriamo tutto l’impegno possibile per la buona riuscita delle manifestazioni che riuniranno a Bosco Chiesanuova sportivi di ogni parte d’Italia. Sperando nella comprensione di codesta Spett.le Ditta ringraziamo anticipatamente e porgiamo distinti saluti. Il Presidente Vinco rag. Giorgio L’avvicinarsi del ritorno in funzione della seggiovia porta distensione e cordialità in tutti gli interessati ai problemi degli sport invernali; le difficoltà – salvo qualche imprevisto colpo di coda – sembrano destinate a diminuire. Il miglioramento appare evidente dalla lettura di questo servizio su Bosco Chiesanuova apparso sul «Il Corriere del Mattino»: Per una valorizzazione della stagione invernale Si è riunita l’altra sera una commissione di rappresentanti di albergatori e commercianti e di enti turistici e sportivi per esaminare i programmi annunciati per la prossima stagione invernale e prendere quegli accordi di massima che consentono una valorizzazione dei campi sciistici della zona. Alla riunione hanno partecipato il Commissario dell’Azienda di soggiorno rag. Giovanni Tessaro, il rappresentante della FISI rag. Giorgio Gironi, il 211 Il lungo volo delle Aquile rappresentante degli albergatori, dei commercianti e della Amministrazione comunale, dirigenti dello Sci Club di Bosco Chiesanuova e tecnici dello sport invernale. Il cav. Ginepro Sauro, assunta la presidenza dell’assemblea, ha preso la parola per informare lo scopo dell’incontro: valorizzare la stagione invernale anche in vista di un maggior successo della stagione estiva, se è vero che gli sport invernali richiamano una clientela scelta e danarosa. Il presidente dell’assemblea ha quindi rivolto un ringraziamento al rag. Tessaro e al rag. Gironi per essersi fin qui prodigati affinché il turismo e lo sport dei Lessini si avviasse a sempre nuove affermazioni, non solo in campo provinciale ma anche in campo regionale e nazionale, come attestano la trascorse stagioni. Durante la riunione sono poi stati chiariti i problemi relativi al funzionamento della scuola di sci: la scuola avrà a disposizione un direttore tecnico, tre maestri di sci e due aiuti maestri; la sua direzione sarà sistemata in una sede del capuologo mentre le lezioni si svolgeranno sui campi di neve di San Giorgio ed eccezionalmente nella valletta accanto al paese. La scuola ancora, avrà un riconoscimento regionale e l’appoggio morale e finanziario del Comitato proviciale della FISI, dell’Azienda di soggiorno e dell’Amministrazione comunale: si chiede però anche quello dei commercianti e degli albergatori locali, attraverso una intelligente propaganda. Esaminando quindi il problema del funzionamento della seggiovia – da tempo inattiva per la mancanza perfetta osservanza di norme tecniche recentemente introdotte dal Ministero dei Trasporti per gli impianti seggioviari – da parte di tutti si è auspicato che vengano rimosse tutte quelle remore di carattere tecnico e burocratico che ne impediscono l’utilizzazione. 212 Bosco Chiesanuova e l’Amministrazione provinciale rimediano un paio di mezzi che, se non ideali, manterrano aperta la strada da Tracchi a San Giorgio; viene assicurata la presenza di Dario Nicolini come maetro di sci e tecnico della discesa; viene poi a cessare la gestione commissariale del’Azienda di Soggiorno con la nomina di un nuovo consiglio, presidente del quale è l’avv. Alessandro Cordioli. La neve scarseggia durante le vacanze di Natale e la seggiovia riapre solo a fine gennaio e per questo le prime manifestazioni compresa la “Coppa Cuccioli dei Lessini” proposta dallo Sci Club Bosco e dalla neonata scuola di sci vengono annullate. Stessa sorte tocca alla “Coppa Arena” indetta dal GASV. Esauriti tutti i controlli e le verifiche tecniche, finalmente la seggiovia torna a funzionare sabato 20 gennaio ’62 tra l’esultanza soprattutto dei giovani di Bosco Chiesanuova raccolti attorno al proprio Sci Club e al maestro Nicolini; l’allegria si propaga il giorno dopo con i Campionati del CSI e dei “Campanili alpini”. Tra gli alpini presenti a dar una mano ne ricordiamo uno in particolare, il giovane maestro Luis Demetz della Val Gardena fratello di quell’Erich che diverrà vice presidente nazionale della FISI e presidente del comitato per la “Coppa del Mondo di Discesa”. Il rag. Gironi, da parte sua ha promesso il suo interessamento presso Enti provinciali e Ministeri per l’apertura della strada da Bosco Chiesanuova a San Giorgio, interessamento già dimostrato anche per le scorse stagioni. Egli ha anche documentato come aiuti finanziari sarebbero già stati stanziati lo scorso anno dalla provincia per l’apertura della strada, qualora la seggiovia fosse entrata in funzione. Viene preparata con molta competenza la gara di qualificazione di fondo “Trofeo Città di Verona” e 28 gennaio, ed anche con un grosso sacrifico finanziario, ma lo Sci Club Bosco intende, proprio mantenere una tradizione sentita dalla gente e sostenuta dagli enti locali. La partecipazione avrebbe meritato qualcosa di più, ma assicura comunque un buon risultato agonistico. Il trofeo è vinto dalle Fiamme Oro di Moena; queste la classifiche individuali: Infine è stato annunciato come tutta la stagione invernale prossima sarà animata da una serie di gare di importanza provinciale e nazionale. Ne diamo qui l’elenco: “Coppa Cuccioli dei Lessini” (a conclusione della scuola di sci, da Natale all’Epifania), Campionati Provinciali di discesa (il 4 febbraio), “Campionati Italiani Cittadini” di prova individuale (il 25 febbraio), “Trofeo Città di Verona” di qualificazione nazionale. Categoria Seniores: 1) Varesco Corrado (FFOO Moena) in 46’10”; 2) Bianchi Serafino (FFGG Predazzo) in 46’30”; 3) Berthod Ivo (FFOO Moena) in 6’58”; 4) De Martin Flavio (XXX Ott. Trieste) in 47’; 5) Wuerich Franco (FFGG Predazzo) in 47’19”; 6) Zanon Lino (FFGG Predazzo) in 47’27”; 7) Leso Domenico (FFGG Predazzo) in 47’31”; Nasce lo Sci Club Bosco 8) Romanin Quinto (FFOO Moena) in 47’47”; 9) Delugan Fabio (FFGG Predazzo) in 48’; 10) Pertile Elio (Forestale Stato) in 48’07”; 11) Busin Silvano (FFOO Moena) in 48’16”; 12) Rigoni Antonio (Forestale Stato) in 49’26”; 13) Busin Gioacchino (FFOO Moena) in 49’30”; 14) Zanolli Egidio (SC Val Zoldana) in 49’33”; 15) Giannasi Angelo (FFOO Moena) in 49’50”. Categoria Juniores: 1) Wuerich Alessandro (FFGG Predazzo) in 22’38”; 2) Romanin Lorenzino (FFGG Predazzo) in 23’33”; 3) Genuin Adriano (SC Val Zoldana) in 24’05”; 4) Busin Stelio (SC Val Zoldana) in 24’07”; 5) De Martin Pinterv (US. Val Padola) in 24’09”. Correre in casa, di fronte agli amici e ai parenti, genera sempre disagio e così Domenico Leso, generoso come sempre, altro non può che classificarsi al 7º posto. Sarà sempre più avanti nei Campionati italiani assoluti dove otterrà, presenti tutti i migliori, il 12º posto nella 30 km e l’8º in staffetta. Come partecipazione locale, lo sci ritocca i minimi storici; nei Campionati provinciali del ’62 a Ferrara di M.B. sono presenti tre soli “Campanili alpini” (Carlino Pezzo, Saverio e Graziano Leso) accompagnati dal buon Remo Pezzo. Il 24 e 25 febbraio ritornano i “cittadini” a Bosco Chiesanuova per un’altra edizione dei loro Campionati italiani di fondo ufficialmente riconosciuti dalla FISI che ha già provveduto a nominare una propria Commissione Nazionale della quale fa parte Giorgio Gironi. Si ritorna a San Giorgio e si inizia con la gara di staffetta 3x8 km per la terza edizione della “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” vinta quasi allo sprint dalla squadra dello Sci CAI Monza (Ruffinoni, Luigi e P. Paolo, De Lorenzi) davanti ai bergamaschi della Seriatese, terzo Schio. Il giorno successivo, con temperatura fredda e cielo incerto, si svolge la gara individuale sui 12 km per l’aggiudicazione del “Trofeo Autovalpantena”. Riconfermando la superba prestazione ottenuta nella terza frazione della staffetta, il bergamasco Lindo Beltrami ottiene un chiaro successo personale stroncando i più forti De Lorenzi, Ruffinoni. Al 5º posto Marco Dal Bianco (Sci CAI Schio) che legherà la sua breve esistenza a memorabili imprese alpinistiche. Nei primi trenta arrivati soltanto due i veronesi: Pasinato della Giovane Montagna all’11º posto e Grigoletti del GAO al 15º. Ottimo direttore di gara è Armando Massella con Gigi Leso regista sulle piste. In chiusura di stagione, 11 marzo, lo Sci Club Bosco offre la sua collaborazione per la “Coppa Lessinia” di slalom gigante attrezzato da Dario Nicolini e Agostino Melotti a San Giorgio. È una specie di riconciliazione con l’ambiente veronese felice di sciare sulle nevi di casa. E chi avrebbe mai pensato che l’ultimo degli arrivati degli juniores, Paolo Gaspari del C. Battisti, sarebbe diventato poi uno degli attuali apprezzati allenatori della nazionale spagnola di discesa, dopo aver diretto la squadra B femminile in Italia. 213 Nasce lo Sci Club Bosco 1962 · 1963 Nuove dimensioni per il turismo, nuove sciovie, neve e gare in centro paese I n un certo senso è la stagione che da inizio al lavoro della costruzione di una nuova dimensione di Bosco Chiesanuova invernale grazie al ripristino della seggiovia di Castel Gaibana, all’installazione di due sciovie a San Giorgio e di una nuova a Grietz, alla presenza di una scuola di sci ufficialmente riconosciuta dalla Coscuma della FISI. Il 20 giugno il Capo dello Stato, Antonio Segni inaugura la funivia di Malcesine, a Ferrara di Monte Baldo e a Velo Veronese fanno la loro comparsa gli skilift; questo allargamento di iniziative sollecita più di ogni altra considerazione gli enti pubblici di Bosco Chiesanuova ed anche la Comunita Montana, il Consorzio BIMA, l’Amministrazione provinciale, il Comune di Verona e per quanto può fare, l’Ente Provinciale del Turismo. Si sta formando una mentalità più aperta verso le nuove dimensioni del turismo invernale nonostante la scarsa propensione di taluni funzionari dei citati enti provinciali ad operare in un lavoro di equipe. I segnali di risveglio sono accolti dal giovane consiglio dello Sci Club Bosco dove il dialogo è più aperto, più allegro e professionalmente più preparato così che ne esce un calendario di attività di grande rispetto e di larga risonanza. Avere a Bosco Chiesanuova manifestazioni quali il “Trofeo Città di Verona”, di qualificazione nazionale di fondo; gli irrinunciabili “Campionati Italiani Cittadini” e i “Campionati Italiani del CSI” e dei “Campanili alpini” – con il contorno di al- tre gare organizzate dai sodalizi veronesi – rappresenta una tappa significativa nella storia dello Sci Club Bosco. C’è ancora qualche sbavatura in inizio di stagione (ritardata riapertura,per problemi tecnici, della seggiovia difficoltà stradali da Tracchi a San Giorgio), ma complessivamente ne esce un’apprezzabile stagione di grosso movimento. Si rinnova intanto il consiglio dello Sci Club e alla presidenza troviamo adesso il maestro Ermanno Fiorato; motivi di lavoro obbligano non pochi giovani diplomati di Bosco Chiesanuova a trovare occupazione negli uffici di città o avviare carriere imprenditoriali fuori dal proprio paese. Questa situazione peserà più di quanto si pensi sul futuro di Bosco Chiesanuova che si vedrà privato di una classe dirigente proprio nel momento in cui poteva realizzarsi un significativo salto di qualità. Ma veniamo allo Sci Club Bosco e alle sue belle realizzazioni in un inverno ben innevato. Dopo il rinvio nella scorsa stagione, finalmente può prendere il via il 30 dicembre la “Coppa Cuccioli dei Lessini” una delle prime manifestazioni riservate ai giovanissimi della discesa inserita in un circuito provinciale. Sci Club e scuola di sci non si arrendono alle avverse condizioni metereologiche e all’ancora mancato funzionamento della seggiovia; Dario Nicolini prepara un “gigantino” appena fuori paese, sul pendio del Sioster, e la novità porta ai bordi del tracciato un pubblico discreto a rimorchio dei genitori e degli amici dei concorrenti; tra i presenti – ma lo sarà tante altre volte – il prof. Giorgio Zanotto 215 Il lungo volo delle Aquile sindaco di Verona. Vediamo chi partecipa in questa nuova categoria di mini discesisti: Categoria A/Maschile: 1) Piccoli Filippo (Sci Club Bosco) in 38”2; 2) Scandola Leopoldo (Sci Club Bosco) in 42”8; 3) Leso Saverio (Sci Club Bosco) in 44”5; 4) Bosi Daniele (SC Veronesi) in 51”; 5) Avanzi Marcello (Ski Club Verona) in 1’07”7. Categoria B/Maschile: 1) Zanotto Paolo (Sci Club Bosco) in 35”6; 2) Antoniazzi Giuseppe (SC Veronesi) in 37”; 3) Picotti Lorenzo (Sci Club Bosco) in 44”8; 4) Gatti Agostino (Sci Club Bosco) in 45”. Categoria Femminile: 1) Tinazzi Giovanna (Ski Club Verona) in 42”5. Per i Campionati Studenteschi e i successivi Campionati provinciali del CSI gli organizzatori e i concorrenti possono godersi il definitivo recupero della seggiovia di Castel Gaibana. Più festa di questa! All’inizio di febbraio un depliant appassionante predisposto dallo Sci Club calamita l’interesse degli sportivi con uno slogan eclatante: “La Tre Tre a Bosco Chiesanuova?” simulando la già affermata sigla trentina della vera 3 - Tre. In realtà si vuole preannunciare il citato trittico di grosse manifestazioni programmate in rapida successione sulle belle nevi di Bosco ChiesaLuciano Scandola sul podio a fianco il presidente Ermano Fiorato, successivamente sindaco di Bosco Chiesanuova. nuova per la quali lo Sci Club chiama tutto il paese – benestanti commercianti e sportivi – alla massima collaborazione. Si attacca con la ripetizione per il 1963 dei “Campionati Italiani Cittadini” che ancora una volta vengono a qualificare ufficialmente, con l’attribuzione di un titolo nazionale della FISI, la categoria dei fondisti cittadini, quelli cioè che praticano lo sci in ambiente diverso da quello ove normalmente vivono. Il 16 e il 17 febbraio lo Sci Club scende compatto sul terreno organizzativo: da un lato, il presidente Fiorato, il vice Salvo Vinco, il segretario Attilio Leso e i consiglieri Italo Leso, Agostino Melotti, Clemente Corbioli, Battista Valbusa prendono possesso della sala dell’Azienda di Soggiorno; dall’altro Gigi Leso, Giacomino Valbusa, Gelindo Pezzo, e Marcellino Grobberio si dedicano totalmente alle piste e alle aree specifiche per la staffetta. Armando Massella è il direttore di gare e presidente di giuria. Sabato 16 si corre la staffetta 3x8 km valida per l’assegnazione della 3ª “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” con partenza alla Piccola Mantova grazie all’ottimo innevamento in paese. È una battaglia vivace tra le forti formazioni lombarde che vanno ad occupare i primi 5 posti della classifica in questo ordine: 1) SC Bosio, Leffe/Bergamo (Beltrami P., Pizzoli G., Beltrami L.) in 1.50’43”; 2) SC Oggiono (Riva, Radaelli, Gambirasio) in 1.53’23”; 3) Sci CAI Monza (Ruffinoni, De Lorenzi, Barzaghi) in 1.53’23”; 4) Brixia Sci (Piotti, Saleri, C. Saleri A.) in 1.58’44”; 5) Fior di Roccia Milano (Cantono, Zamboni, Onesti) in 1.59’29”. Al settimo posto si classifica lo Sci Club Veronesi con Grigoletti, Dalla Vedova, e Pasinato. L’organizzazione è esemplare e riceve i complimenti dai dirigenti delle 16 società presenti. Lo Sci Club Luciano Bosio di Leffe (Bergamo) conquista il giorno dopo pure il “Trofeo Autovalpantena” nella gara individuale sui 12 km. Vince lo scatenato Lindo Beltrami per soli 7 secondi su Ermanno 216 Nasce lo Sci Club Bosco Da sinistra: Giorgio Gironi, Armando Massella (direttore di gara e presidente di giuria ai “Campionati Italiani Cittadini”). (Archivio Armando Massella) Riva (SC Oggiorno Como) e per oltre un minuto sul fratello Pietro. Meritano di essere ricordati il 7º posto di Marco Dal Bianco (Sci CAI Schio) e l’8º di Camillo Onesti (Fior di Roccia Milano). Nemmeno il tempo di prendere il fiato che la domenica successsiva ci si ritrova tutti, ancora alla Piccola Mantova, per il “Trofeo Verona” di qualificazione nazionale di fondo. Lasciamo alle note del cronista del «Il Corriere del Mattino» la descrizione dell’importante avvenimento. A Genuin delle Fiamme Oro il “Trofeo Verona” di fondo Bosco Chiesanuova ha ospitato la seconda edizione del “Trofeo Città di Verona”, gara di qualificazione nazionale di fondo con abbinata juniores, prova inserita dalla FISI nel calendario a sette giorni dalla conclusione dei Campionati italiani assoluti. Il notevole contenuto tecnico della manifestazione è stato messo in risalto dalle prestazioni di alcuni tra i più forti fondisti italiani (si ricordi che solo la concomitanza di alcuni impegni internazionali a Chamonix e in Romania ha privato Bosco Chiesanuova della presenza di De Dorigo, Steiner, Stella, ecc.) tra i quali i neo campioni d’Italia Stelio Busin (tra gli juniores) e Aldo Piller (tra i seniores). Prima di dare un rapido sguardo all’andamento della manifestazione,va ricordata l’ottima organizzazione da parte dello Sci Club Bosco tornato, come ai tempi migliori, a competizioni di livello assoluto come appunto il “Città di Verona”. La bontà dei servizi, della segreteria, del comitato tecnico, e degli addetti alle piste, è emersa in maniera inequivocabile apportando al più vecchio Sci Club veronese le attenzioni di nuove simpatie. Logico quindi che non dovesse mancare il successo tecnico, cosa che si può ottenere soltanto quando i concorrenti vengono messi nelle condizioni ideali di gareggiare. Anche questa volta è stata scelta la località “Piccola Mantova” per le operazioni di partenza e arrivo (forse converrebbe ritornare ai luoghi antichi, come la piazza Mercato) da dove iniziava un anello di circa 7 km studiato e preparato dal solito Luigi Leso. Erano i concorrenti juniores a cimentarsi per primi sul tracciato di gara: Stelio Busin, dei Vigili del Fuoco di Belluno, ma oriundo di quella fucina di fondisti che è il Cadore, strabiliava tutti con una performance di tutto prestigio, nemmeno sfiorata dagli altri pur ottimi juniores in gara. Alle spalle del campione italiano, lo Sci Club Monti Lussari di Tarvisio poneva immediatamente il suo terzetto dimostrando così la continuazione della vitalità di un’altra scuola famosa nei tempi. Trenta secondi sono stati necessari per far precipitare Alberto Valle dello Sci Club Velo Veronese dal terzo al settimo posto: un vero peccato perché la prestazione del veronese merita indubbiamente una probante consacrazione. 217 Il lungo volo delle Aquile Più incerta e avvincente la gara maggiore. La pista veloce con rapidi cambiamenti equamente distribuiti sull’anello, ha contribuito a creare quel clima di suspence ideale in gare a cronometro. Incerta nel primo giro la posizione degli atleti più in vista; infatti pochi secondi dividevano Genuin, Vierin e Piller. Nel secondo giro Genuin riusciva però a prevalere sul compagno di squadra Vierin e su Piller. Ottimo comportamento degli altri concorrenti dei quali non si può tralasciare di notare la buona prestazione dell’ex fondista dello Sci Club Bosco Domenico Leso, passato da alcuni anni nelle Fiamme Gialle di Predazzo. Ha sorpreso in terza categoria Sandro Wuerich, balzato in quinta posizione con un buon tempo. Degli altri, i più in vista sono apparsi Flavio De Martini (XXX Ottobre); Graziano Daldoss (GS Cadria Concei); Marco Del Bianco (Sci CAI Schio); Pietro De Broi (SC Valdobiadene); Franco Corradi (SC Velo Veronese) e Marco Golles (SC Marmolda). Classifica Ufficiale (15 km): 1) Genuin Angelo (FFOO Moena) in 45’55”; 2) Vierin Franco (FFOO Moena) in 46’21”; 3) Piller Aldo(FFGG Predazzo) in 46’49”; 4) Gabrielli Remo (FFGG Predazzo) in 48’14”; 5) Wuerich Alessandro (FFGG Predazzo) in 48’22”; 6) Leso Domenico (FFGG Predazzo) in 48’50”; 7) Steffe Renato (FFOO Moena) in 50’03”; 8) Pasero Romano (FFOO Moena) in 50’11”; 9) Giannasi Angelo (FFOO Moena) in 50’13”; 10) De Martin Mirto (Corpo Forest. Stato) in 50’23”; 11) Stella Vittorio (Corpo Forest. Stato) in 51’10”; 12) De Martin Flavio (XXX Ottobre Trieste) in 51’15; 13) Clerici Pietro (Corpo Forest. Stato) in 52’27”; 14) Rigoli Paolo (Corpo Forest. Stato) in 52’43”; 15) Daldoss Graziano (GS Cadria Concei) in 53’23”. Classifica a squadre: 1) Fiamme Oro Moena in 2.22’19”; 2) Fiamme Gialle Predazzo in 2.23’25”; 3) Corpo Forestale Stato in 2.34’00”. Categoria Juniores (7,3 km): 1) Busin Stelio (GS Vigili Fuoco Belluno) in 22’53”; 2) Wurich Pierino (SC Monti Lussari) in 24’49”; 3) Piussi Bruno (SC Monti Lussari) in 26’09”; 4) Wuerich Mario (SC Monti Lussari) in 26’13”; 5) Callosi Franco (US Bismantova) in 26’15”; 6) Busin Luigi (G.S Vig. Fuoco Belluno) in 26’22”; 7) Valle Alberto (SC Velo Veronese) in 26’37”; 8) Daldoss Aristide (GS Cadria Concei) in 26’38”; 9) Costa Flavio (GS Vig. Fuoco Belluno) in 26’54”; 10) Zanini Anco (US Bismantova) in 27’04”. Classifica a squadre (Categoria Juniores): 1) Vigili Fuoco Belluno in 1.16’09”; 218 2) SC Monti Lussari in 1.17’11”; 3) US Bismantova in 1.22’23”. Se il “Trofeo Verona” ha segnato un momento di alta esaltazione tecnica ed agonistica sono stati i “Campionati Nazionali del CSI” dell’1 e 2 marzo ad assicurare a Bosco Chiesanuova una vasta notorietà in tutto l’ambiente italiano degli sport invernali. Sotto il profilo organizzativo è stata una faticaccia: due gare individuali di fondo, due staffette in paese (ancora Piccola Mantova), due slalom speciale a Tracchi (Moscarda) e due giganti a San Giorgio (pista Gaibana) in 48 ore! Nel riportare le classifiche facciamo osservare alcuni nomi che avrebbero poi calamitato le attenzioni del mondo sportivo come gli azzurri Tonino Biondini e Palmiro Serafini nel fondo; Giuliano Besson (si proprio quello della “Anzi e Besson”), Livio Sommariva, Angelo Fosco, Andrea Marro, Bottero, Stefano Dalmasso (attuale allenatore degli slalomisti francesi) nelle discese. Un giorno di gloria anche per Filippo Piccoli dello Sci Club Bosco così ben preparato da Dario Nicolini da finire addirittura 2º nello speciale dei “Campanili Alpini”. Anche qui ci lasciamo a quanto pubblicato sulla stampa: Bosco Chiesanuova un bianco teatro per Campionati Nazionali di sci A Bosco Chiesanuova campionati, quest’anno, ad alto livello. Era nelle previsioni, ma, man mano che i cronometri scandivano i tempi dei vari concorrenti impegnati nelle studiatissime piste, i pronostici prendevano sempre maggior corpo. È stato, indubbiamente, un gran bel campionato. Bosco Chiesanuova, la ridente stazione invernale ad un tiro di schioppo da Verona, ha tutto per far riuscire una manifestazione, anche se quest’anno, a causa dello straordinario innevamento, alcune difficoltà si sono avute nel campo delle discese. Già al principio della manifestazione i solerti organizzatori ci hanno offerto una gradita sorpresa con la solenne accensione della fiaccola… olimpica e la simpatica fiaccolata svoltasi per le vie cittadine. Un inizio degno del successivo svolgimento delle gare! Dal lato partecipazione, si è risentita, in parte, la concomitanza con la finale dei Criterium Studenteschi. Alcuni ottimi elementi (vedi, Varesco nel Nasce lo Sci Club Bosco fondo; Viale nelle discese; gran parte dello squadrone vicentino) hanno disertato le nostre gare per difendere sulle nevi di Selva i colori dei propri Provveditorati, ma, nell’economia generale della manifestazione, se le assenze hanno pesato sul livello tecnico, sono state poco sentite in quello agonistico. C. Alberto Zangiacomi all’arrivo della 5 km, a San Martino di Castrozza, nel 1963. (Archivio Sci Club) Certo sarebbe auspicabile nel futuro non trovare in concomitanza due manifestazioni prettamente giovanili. Nell’interesse dello stesso sport della neve che ha tanto bisogno di nuove leve e di giovani. Ma ritorniamo alle gare del CSI, osservando l’avanzata veramente esplosiva degli atleti del fondo emiliani, che apparsi alla ribalta lo scorso anno (due vittorie: nel fondo e nella staffetta campanili) quest’anno hanno dominato anche nel “Criterium”, riconfermandosi, comunque, anche nei campanili, e fallendo solo nella staffetta. Modena e Reggio Emilia stanno ottenendo dei risultati veramente eccellenti. Si deve considerare che, in loco, possono disporre di pochi campi di neve e che quindi non possono attuare quella attività e quella propaganda che, ad esempio, è facile perseguire nei comitati alpini. Malgrado questo grave handicap, gli atleti emiliani hanno anche quest’anno dominato, dimostrando grandi capacità e ottima presenza proprio nelle gare più difficili. Non si deve chiamare sorpresa la gara di Serafini, anche se negli ultimi campionati, forse, proprio per questa sconfitta, ha saputo costruire una gara intelligente, senza forzare, e mantenendo sempre il suo potente ritmo, al contrario di Peyrot che non ha saputo mai reagire all’incalzare dell’avversario, anche se al secondo giro ha tentato, in extremis, una rimonta impossibile. I due reggiani, Zannini e Callosi, già affermatisi l’altr’anno a Limone nella staffetta “Campanili”, hanno ribadito, in forma maggiore, la loro supremazia nel lotto dei concorrenti, terminando primo e secondo, anche se i pronostici li volevano rispettivamente secondo e primo. Solo i vicentini hanno parzialmente rotto l’egemonia emiliana nel fondo, affermandosi nella staffetta breve e portando propri elementi al terzo e quarto posto nei 4 km dei Campanili. Hanno tradito le aspettative i fondisti di Trento, anche se Felicetti e Daldoss si sono saputi inserire nei primi posti del fondo “Criterium”. Trento, però, si è ampliamente rifatto nelle discese. Su quattro titoli, tre sono andati ai ragazzi trentini e può essere un bel bottino, se si considera un ulteriore secondo posto nello speciale. Questo dominio nelle discese, ha fatto si che il Comitato di Trento si aggiudicasse le due classifiche, sia nei “Criterium” che nei “Campanili”. Una bella rivincita per il Comitato che lo scorso anno sulle nevi di Limone, aveva dovuto cedere il predominio della neve, a Cuneo ed ai suoi “bocia” piemontesi. E nella stagione dei trionfi organizzativi, giunti ormai alle ultime nevi, non poteva mancare un altro momento di letizia anticipata da questa comunicazione fatta pervenire a tutte le autorità civili, politiche e sportive di Bosco Chiesanuova e di Verona. SCI CLUB BOSCO Bosco Chiesanuova, lì 11 aprile 1963 Egregio Presidente, mi pregio comunicarLe che nel pomeriggio di lunedì 15 Aprile in località San Giorgio avrà luogo la benedizione del riattivato impianto seggioviario e del nuovo sgombraneve recentamente acquistato per l’appertura della strada Tracchi-San Giorgio. Dato l’ottimo stato d’innevamento (un metro di neve!) a tutti gli sportivi che converanno alla cerimonia verrà data la possibilità di esibirsi in una competizione di discesa che verrà organizzata per l’occasione ad alla quale è già stata assicurata una dotazione premi in coppe e medaglie d’onore. Ci auguriamo che anche codesta Società vorrà partecipare alla competizione con tutti i suoi migliori atleti. Un invito particolare mi è gradito rivolgere alla S.V. perché faccia il possibile per non mancare alla ma- 219 Il lungo volo delle Aquile nifestazione che si svolgerà secondo il seguente programma: – ore 15.00: ricevimento delle autorità a San Giorgio. – ore 15.30: benedizione del nuovo sgombraneve e del rinnovato impianto seggioviario; indi avvio della seggiovia e viaggio inaugurale delle autorità. Seguiranno quindi delle dimostrazioni pratiche di sgombero neve del nuovo spazzaneve Schmidt e la competizione sciistica sopramenzionata fra gli sportivi convenuti. 220 Sicuro di poter contare sulla presenza della S.V.ringrazio e porgo il più cordiale augurio di Buona Pasqua. Il Presidente È chiaro che da questo momento la gestione degli sport invernali nella stazione di Bosco Chiesanuova assumerà un peso accentuato e lo sarà ancor più quando tra breve nascerà il “Branchetto”. Nasce lo Sci Club Bosco 1963 · 1964 Cresce la discesa, scende il fondo. “Trofeo De Boni” e paracadutisti a San Giorgio I l 1º dicembre 1963 si tiene a Bosco Chiesanuova, nel salone delle nuove scuole elementari, l’assemblea annuale della FISI veronese con la piena collaborazione dell’avv. Alessandro Cordioli presidente dell’Azienda di Soggiorno. La relazione di base su “Sport invernali per lo sviluppo della montagna veronese” è tenuta dal prof. Livio Antonioli presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo; viene presentato il calendario delle manifestazioni agonistiche e, dopo la colazione offerta dall’AAS di Bosco Chiesanuova, viene effettuata la visita agli skilif di Ghert, di Grietz, ai due installati a Tracchi (che peraltro avranno breve durata) e agli impianti di San Giorgio. Il grosso lavoro portato avanti nei mesi autunnali è gratificato dall’arrivo della prima neve ed ancor prima di Natale i segnali parlano chiaramente di grande ripresa, di rinnovati entusiasmi. Dopo le prime esperienze del passato ora a Bosco Chiesanuova funziona una vera e propria Scuola di sci grazie ai decisivi interventi dei maestri locali Pezzo e Nicolini e l’iniziativa trova piena rispondenza tra gli ospiti di Bosco Chiesanuova. La seggiovia e gli impianti funzionano tutti i giorni e alla domenica gli sciatori possono contare, per tutta la stagione, su un servizio di pullman con partenza, e rientro, dalla città. Anche dopo le nevicate le strade sono tenute costantemente aperte sino a San Giorgio; rimane ancora da risolvere l’annoso problema dell’allargamento e della asfaltatura del tronco Bosco Chiesanuova-San Giorgio, fonte di continue preoccupazioni. Le nuove frontiere dello sci veronese portano la FISI ad organizzare per la prima volta a Bosco Chiesanuova un “Centro Giovanile di Addestramento per la discesa”. I ragazzi, compresi tra i 12 e i 18 anni, sono convenientemente ospitati all’albergo Genzianella di San Giorgio dal 20 al 26 gennaio e affidati alle capaci cure dell’istruttore Dario Nicolini (con funzioni logistiche e di segreteria sono presenti Laura Beccherle e Claretta Pezzo) avendo a disposizione la seggiovia di Castel Gaibana con annesse piste per gli allenamenti. L’assistenza medica è assicurata dal dottor Gatti e non viene tralasciata ogni altra iniziativa nel campo morale e formativo. La proposta è puntualmente accolta dallo Sci Club Bosco e da questa prima esperienza nasceranno quelle impostazioni organizzative che porteranno alla costituzione di una forte squadra giovanile di discesa e successivamente all’ottenimento della qualifica di maestro di sci di Filippo Piccoli e Giorgio Pezzo a conclusione di splendide carriere sportive. Allo sviluppo del settore discesa (agonistica) contribuisce il 12 gennaio la disputa a San Giorgio della terza ed ultima prova di una riuscita manifestazione per “cuccioli” indetta dalla FISI di Verona (altre prove a Velo Veronese, sciovia, e Malcesine). Allo slalom gigante organizzato dallo Sci Club Bosco sono presenti più di cento giovanissimi provenienti dal Veneto, Trentino e Lombardia con un alto coefficiente tecnico; nel riportare le classifiche facciamo notare la presenza di ragazzini che raggiungeranno in seguito la maglia azzurra in coppa del mondo come Fausto Radici e 221 Il lungo volo delle Aquile Franco Marconi o alti vertici addestrativi come il ricordato Paolo Gaspari; alla prova di Bosco Chiesanuova è pure presente il padovano Riccardo Patrese (classe 1954), già terzo a Velo Veronese, che diverrà poi un famoso pilota di formula 1. Osserviamo pure i buoni piazzamenti dei “bocia” di Bosco Chiesanuova. Ordine d’arrivo Categoria Maschile “A”: 1) Ledizzi Davide (Brixia Sci) in 1’11”6; 2) Trentini Pier Alberto (Leprotti Bondone) in 1’20”; 3) Piccoli Filippo (Sci Club Bosco) 1’20”2; 4) Sciso Sergio (Leprotti Bondone) 1’24”8; 5) Trivella Lorenzo (Brixia Sci) 1’25”3; 6) Gaspari Paolo (C. Battisti Verona) 1’29”2; 7) Stancher Gianni (Leprotti Bondone) 1’29”2; 8) Barbi Roberto (Brixia Sci) 1’32”; 9) Mosna Paolo (Leprotti Bondone) 1’29”2; 10) Leso Saverio (Sci Club Bosco) 1’41”3; 11) Scandola Leopoldo (Sci Club Bosco) 1’41”3; 12) Picotti Lorenzo (Sci Club Bosco) 1’44”1; 13) Guadagnini Marco (Leprotti Bondone) 1’45”; 14) Vinco Antonio (Sci Club Bosco) 1’48”2; 15) Mosna Mauro (Leprotti Bondone) 1’50”8. Ordine d’arrivo Categoria Maschile “B”: 1) Radici Fausto (Sci Club Bosio Leffe) 1’19”5; 2) Marconi Franco (Sci Leprotti Bondone) 1’24”8; 3) Ercolani Fabio (Brixia Sci) 1’38”; 4) Pedrotti Tiziano (Leprotti Bondone) 1’34”2; 5) Martini Giorgio (Leprotti Bondone) 1’47”1; 6) Berlanda Maurizio (Leprotti Bondone) 1’48”4; 7) Gallizioli Eugenio (Leprotti Bondone) 1’48”6; 8) Pisani Titano (S.A.P. Padova) 1’53”2; 9) Peruzzi Pio (S.A.P. Padova) 1’54”6; 10) Gatti Agostino (Sci Club Bosco) 1’58”3; 11) Cazzarolli Roberto (Ski Club Verona) 1’59”5; 12) Cazzarolli Massimo (Ski Club Verona) 2’05”6; 13) Patrese Riccardo (S.A.P. Padova) 2’15”4; 14) Pezzo Giorgio (Sci Club Bosco) 2’15”7; 15) Ghidoni Giorgio (Ski Club Verona) 2’16”4. Ordine d’arrivo Categoria Femminile: 1) Manzi Simonetta (Ski Club Verona) 1’38”; 2) Ravelli Manuela (Brixia Sci) 1’28”6; 3) Varesco Mara (Leprotti Bondone) 1’41”6; 4) Augusta Marina (Ski Club Verona) 1’43”; 5) Trivella Federica (Brixia Sci) 1’48”7. Lo sci di fondo è clamorosamente scomparso all’interno dello Sci Club al punto che, purtroppo, nessun fondista di Bosco Chiesanuova è presente alle pur importante 6ª “Coppa Comune di Velo Veronese” nemmeno ai successivi Campionati 222 provinciali di Ferrara di Monte Baldo e ai Campionati veneti svoltisi a Velo Veronese. Si consolida intanto il “Coro Frizzolana” che già era apparso a Bosco Chiesanuova in occasione della Festa della Montagna e che contribuirà al successo di varie cerimonie di premiazioni nel rinnovato cinema Vittoria. Il crescente sviluppo turistico della zona è motivo per una straordinaria riunione degli albergatori di Bosco Chiesanuova indetta dal fiduciario Everardo Melotti; all’Azienda di Soggiorno arriva in veste di direttore Nicola Manganaro già dell’ENAL di Verona. Addio caro “Nea” Melotti! Il 26 gennaio si svolge sulla pista di Castel Gaibana il “Trofeo Giorgio De Boni”, la più importante gara della stagione organizzata dal Gruppo Alpino Dolomiti di Borgo Venezia nel ricordo del suo vice-presidente precipitato sulle Torri del Vajolet. Gli enti di Bosco Chiesanuova si mettono a disposizione degli organizzatori per i servizi logistici e di segreteria, Sci Club Bosco e Scuola di sci per quelli tecnici; eccezionale la dotazione premi; intrattenimento per gli ospiti la sera di sabato, premiazioni con cerimoniale olimpico. Per l’occasione Dario Nicolini s’inventa quella soluzione di portare l’arrivo sotto il piazzale della seggiovia garantendo i richiesti 300 m di dislivello (46 porte sui 1350 m della lunghezza della pista) che non sarà più abbandonata. La partecipazione è da record: 123 seniores (tra questi Silvano Vinco, primo tra i vecchi discesisti di Bosco Chiesanuova), 50 juniores e 20 ragazze. Questi i migliori classificati: Ordine d’arrivo 3ª Categoria Maschile: 1) Morel Arturo (GS Fiamme Gialle Trento) in 1.50.1; 2) Gattinoni Raul (Brixia Sci Brescia) in 1.51.4; 3) Cuel Fausto (S.A.T. Rovereto) in 1.51.6; 4) Pellizzari Cristiano (S.A.T. Rovereto) in 1.52.1; 5) Caurla G. Franco (GS Fiamme Gialle Trento) in 1.52.2; 6) Fosco Silvio (Sci Club Marmolada) in 1.52.3; 7) Dalla Costa Francesco (S.A.T. Rovereto) in 1.53.4; 8) Baldini Renato (Sci CAI XXX Ottobre) in 1.55.2; Nasce lo Sci Club Bosco 9) Parmesani Enrico (Sci Club Marmolada) in 1.55.9; 10) Di Paolo Bruno (Sci Club 8 Febbraio) in 1.56. Categoria Juniores: 1) Ledizzi Davide (Brixia Sci) in 1.59.6; 2) Gilardoni Cesare (Brixia Sci) in 2.09.9; 3) Frau Roberto (SC Pirovano) in 2.15.8; 4) Piccoli Enzo (Ski Club Verona) in 2.24.; 5) Baroleni Giorgio (SC 8 Febbraio PD) in 2.24.8; 6) Porrera Oscar (U.O.E.I. Brescia) in 2.27.7; 7) Mastini Walter (Ski Club Verona) in 2.28; 7) Piccoli Filippo (Sci Club Bosco) in 2.28; 9) Malossini Gianni (S.A.T. Rovereto) in 2.32.7; 10) Ruffo Pierluigi (Sci Club S.A.T. Mori) in 2.32.9. Categoria Femminile: 1) Ledizzi Susanna (Brixia Sci) in 2.12.2; 2) Salogni Valeria (U.O.E.I. Brescia) in 2.18.6; 3) Fumagalli Carla (U.O.E.I. Brescia) in 2.36.6; 4) Salogni Isa (U.O.E.I. Brescia) in 2.41.9; 5) Emeri Chiara (Sci Club Veronesi) in 2.48.; 6) Rainer Maria Luisa (Ski Club Verona) in 2.48.3; 7) Hueber Helga (SC Monte Baldo) in 3.06.9; 8) Gazzaniga Luisa (U.O.E.I. Brescia) in 3.07.8; 9) Augusta Marina (Ski Club Verona) in 3.16.8; 10) Grisi Liliana (Ski Club Verona) in 3.19.3. Classifica per società Seniores: 1) S.A.T. Rovereto in 5.37.1; 2) Sci Club Marmolada Canazei in 5.48.7; 3) GS Vajolet Pozza di Fassa in 5.49.7; 4) Fiamme Gialle Trento in 5.50.2; 5) SC XXX Ottobre Trieste in 5.51.6. L’Aero Club di Verona e l’Associazione paracadutisti, in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno e il supporto tecnico dello Sci Club Bosco, danno vita ad una singolare manifestazione promozionale denominata “Cielo-neve”. Trattasi di una prima mondiale favorevolmente accolta da un pubblico eccezionale valutato a 5/9000 sportivi che hanno preso d’assalto la conca di San Giorgio domenica 23 febbraio dopo il forzato rinvio, causa la nebbia, della domenica precedente. Dodici paracadutisti di Bolzano, Como, Torino e Verona partecipano ai lanci di precisione lanciandosi dal “Cessna” dell’Aero Club di Bolzano e dal “Fairchld” dell’Aero Club di Verona (da quote varianti tra i 500 e i 2500 metri di quota) decollati dall’aeroporto di Boscomantico. La classifica della “combinata” stabilita in base alla graduatoria dei lanci di precisione e ai tempi realizzati dai discesisti dello Sci Club Bosco così risulta: 1. paracadutista Giuseppe Bolengo (Torino) atterrato a 3 metri dal bersaglio con il discesista Dario Nicolini; 2. Romano Fortarel (Bolzano) e Italo Leso, 3. Mario Prearo (Bolzano) e Nicola Corbioli, 4. Luigi Perali (Verona) e Agostino Melotti, 5. Alessandro Guerra (Verona) e Renato Scala. La giornata è splendida con un sole da grandi occasioni; padre Basso, il cappellano dei paracadutisti veronesi, celebra la Santa Messa all’aperto già mezz’ora prima dei lanci. In centro paese fa ora bella figura una stazioncina meteorologica donata da Claudio De Silvestri all’Azienda di Soggiorno completa di barometro, igrometro e termometro e che tuttora è tenuta sott’occhio dalla gente e dagli ospiti di Bosco Chiesanuova. Dopo una piacevolissima “staffetta alpina” svoltasi il 2 febbraio a San Giorgio da parte dello Sci Club Veronesi (vittoria degli Orsi Bianchi di Velo Veronese tra i valligiani e della SAT Rovereto tra i cittadini) e dopo i “Campionati studenteschi 1964” (si affermano Carlo Zangiacomi tra gli juniores di fondo, Giancarlo Pezzo tra gli allievi e Antonio Vinco nella combinata scoiattoli) si ritorna al fondo con i tradizionali “Campionati Italiani Cittadini” anch’essi disputati sulle nevi di San Giorgio, sempre a cura dello Sci Club Bosco. Sabato 22 febbraio si svolge la staffetta 3x8 km per la 5ª “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” vinta, bissando il successo dell’anno precedente, dallo Sci Club L. Bosio di Leffe (Bergamo) davanti allo Sci CAI Monza e al GS SAT Rovereto. Il giorno successivo si corre la 12 km individuale per il “Trofeo Auto Valpantena” con l’affermazione di Pietro De Broi, un non più giovane ragazzotto della Valle del Piave, che lascia a 23” il forte bolzanino Marcello Nascimbeni e il bergamasco Lindo Beltrami. Assai interessante la disputa nel comparto juniores dove il roveretano Maurizio Marsili, che vanta un allenatore personale, 223 Il lungo volo delle Aquile riesce a piegare il milanese Michele De Floriano e il bolzanino Cologna. Festa al Cinema Vittoria con la consegna degli scudetti tricolori. Con Ardicio Pezzo, direttore di pista, lo Sci Club Bosco torna in scena il 1 marzo con la disputa a San Giorgio dei “Campionati provinciali 1964” di slalom gigante vinti da Luigi Longoturri dello Ski Club Verona tra i seniores, Enzo Piccoli pure Ski Club Verona tra gli juniores (Filippo di Bosco Chiesanuova è terzo) e da Bianca Maroadi di Malcesine nella categoria femminile. A proposito di Filippo Piccoli, e a dimostrazione della sua crescita agonistica, c’è da segnalare il 4º posto in speciale (vinto, davanti al valtellinese Tino Pietrogiovanna, attuale allenatore personale di Deborat Compagnoni da Giuliano Besson) e l’8º in gigante nel “Trofeo Laurino”, svoltosi a Moena, valido come campionato nazionale dei Campanili alpini. A conclusione della stagione, il 5 aprile, il ben noto Sci Club Soreghina di Trento presieduto dal “baffo” Corrado Pontalti scende a Bosco Chiesanuova (inutile dire che non manca lo zampino di Ardicio Pezzo) per disputare a San Giorgio il proprio campionato sociale. Vincono tra i seniores Aldo Franzinelli, tra gli juniores Giuseppe Lunelli e nella femminile Cristina Stenico figlia dello scalatore Marino. Al quarto posto di questa categoria troviamo una certa Margherita Cagol, studentessa di sociologia all’Università di Trento, che più tardi si unirà in matrimonio con Renato Curcio futuro ideologo delle Brigate rosse. Margherita “Mara” Cagol morirà nel 1975 in uno scontro a fuoco con i carabinieri. La stagione è alla fine e qualcuno si prende la voglia di sfogliare le statistiche e di fare un confronto con la precedente stagione invernale 1962-63. I dati sono largamente positivi e lusinghieri, Bosco Chiesanuova può attirare sempre più ospiti anche nel periodo freddo ma c’è qualcosa di sospetto che non sfugge ad una attenta analisi di un noto giornalista-sciatore, celato da pseudo- 224 nimo, che appare su «L’Arena» del 13 marzo 1964: Affollati soltato di domenica i bei campi di sci sui Lessini Gli appassionati di sport invernali in Italia sarebbero un milione. C’è chi dice invece quasi due milioni. Lo si deduce principalmente dalle vendite di sci e di equipaggiamento per sciatori. È una cifra approssimativa, perché non è facile fare un calcolo preciso. Molti infatti, sfuggono ad ogni controllo. E questo è, per esempio, il mio caso. Io vado a sciare quando posso, ma non appartengo a nessuna associazione sportiva, non sono iscritto ad alcun club, e uso sci ed equipaggiamento che ho acquistati parecchi anni fa. Soltanto le mie soste negli alberghi e nei ristoranti possono farmi rientrare in qualche statistica. La cifra sopra riportata, quindi, si può dire basata in gran parte sull’aspetto “moda” degli sport invernali, un aspetto importantissimo: perché ci sono moltissimi sciatori, e specialmente sciatrici, che in montagna non vanno se non sono all’ultima moda, con l’ultimo tipo di scarponi, l’ultimo tipo di giacca a vento, il maglione del colore di moda, i calzoni dal taglio moderno e gli sci persino, gli sci dal nome più prestigioso. Ad ogni modo, tenuta per buona la cifra approssimativa di un milione di sciatori (negli Stati Uniti sono circa 4 milioni su una popolazione che è quasi quattro volte la nostra) dobbiamo riconoscere che a Bosco Chiesanuova è riservata, per ora, una modestissima quota. La domenica e le altre feste comandate, ancora, non c’è male; le automobili durante la stagione gremivano ogni spiazzo e ogni strada del capoluogo, gli sportivi affollavano ogni pista, e ristoranti e bar erano al completo. Ma negli altri giorni, persino nel periodo delle vacanze, c’è stata poca gente, un decimo circa di quella che villeggia a Bosco Chiesanuova e dintorni in estate. Si parla di poche centinaia di persone contro le cinquemila e più del periodo estivo. D’altra parte la ridotta affluenza è convalidata dal fatto che d’inverno sono chiusi alberghi che d’estate sono sempre gremiti. Uno, ad esempio, è riservato all’Amministrazione provinciale di Genova, il cui personale lo affolla soltanto d’estate, mentre lo tiene impegnato, ma vuoto, d’inverno, perché vi lascia tutto il suo materiale. Un altro non ha il riscaldamento, in altri alberghi ancora il riscaldamento è approssimativo o parziale, un piano si e gli altri no. Ebbene, è necessario che anche d’inverno Bosco Chiesanuova si attrezzi meglio, almeno per il periodo delle vacanze. In fatto di alberghi, naturalmente. Perché se si vogliono gli ospiti è necessario Nasce lo Sci Club Bosco organizzarsi per accoglierli. E gli ospiti, che rendono di più sono quelli che restano, che pernottano, che non fanno guadagnare soltanto ristoranti e bar e gestori di skilift, ma alberghi e negozi, ogni giorno. L’attrezzatura meccanica di risalita è notevolmente aumentata quest’anno, dopo che è stata annullata la nota decisione sull’esclusiva; due skilift nella zona di Grietz – uno particolarmente efficiente anche per l’ottima posizione in cui è stato sistemato – due nella zona di San Giorgio, nei pressi della bellissima seggiovia. Altri due sono stati installati anche a Tracchi; ma quest’anno la neve è stata piuttosto scarsa e quelle due piste, assai veloci, non si sono potute usare. I due skilift sono rimasti quindi inutilizzati. Anche in una valletta di Bosco Chiesanuova centro c’è un “baby skilift” mentre la costruzione di altre attrezzature è in progetto. Quindi i mezzi di risalita non mancano, e sono tali da assicurare un sempre maggior afflusso di sciatori. Inoltre è in progetto l’allargamento della strada fino a Tracchi; ed è un problema, questo, la cui soluzione è indilazionabile. Se l’attrezzatura meccanica, è in pieno sviluppo, non altrettanto si può dire di quella ricettiva. Qualche albergo si è rinnovato, a Bosco Chiesanuova qualche altro dovrebbe sorgere; ma i costruttori sarebbero dissuasi ancora dall’alto prezzo dei terreni (si è chiesto mille lire al metro quadrato per zone lontane dal centro abitato, non dotate di alcun servizio, terreni rocciosi, duri da lavorare e destinati a magro pascolo estivo). Inoltre sarebbe necessario che si comprendesse che un ulteriore sviluppo turistico della zona rappresenterebbe un bene per tutti, e non ci si incaponisse, talvolta, in divieti e ripicche non certo dettate da uno spirito moderno. Soltanto la “collaborazione” può fare progredire paesi, province, regioni e nazioni. Bosco Chiesanuova pur offrendo dunque molti vantaggi a chi pratica gli sport invernali (tra gli altri, vicinanza a Verona, bellissima strada che permette di raggiungerla facilmente e rapidamente, campi di sci che non presentano pericoli e adatti a tutte le possibilità) deve ancora lavorare parecchio ed essere in questo lavoro assiduamente aiutata dalle autorità provinciali per valorizzare al massimo le sue possibilità e divenire veramente un importante centro di sport invernali. In Italia è previsto per il prossimo quinquennio un rilevante incremento di presenze turistiche, pur tenuto conto di un rallentamento del ritmo di afflusso di stranieri rispetto al passato. È necessario quindi che la capacità ricettiva aumenti e, in particolare, che siano sviluppate le attrezzature alberghiere non già nelle zone congestionate, ma in quelle non ancora sfruttate, o sfruttate modestamente. Bosco Chiesanuova rientra in questa categoria. Uno sviluppo dell’industria turistica e un’adeguata propaganda farà per i Lessini, zona eminentemente depressa, più di qualsiasi altra iniziativa agricola o industriale, che può non trovare le condizioni favorevoli. A Bosco Chiesanuova si ritorna intanto a parlare della imminente “Stallavena-Bosco Chiesanuova” giunta alla 7ª edizione (vinta poi da Patria su Abarth 2000 in 7’02”3, nuovo record) e al pur importante torneo di tennis che raduna ogni estate sul campo della Conca verde buone racchette nazionali. 225 Nasce lo Sci Club Bosco 1964 · 1965 I fondisti azzurri si allenano a Bosco Chiesanuova. Il via ai lavori sulla Bosco Chiesanuova-San Giorgio T rascorre un’estate di grande attivismo; diversi lavori di restauro e di abbellimento del paese da parte del Comune e dell’Azienda di Soggiorno si aggiungono a quelli degli operatori turistici privati. Il 21 giugno si celebra la festa della gente della Lessinia per avvicinare tra loro gli abitanti delle varie località dell’altopiano e si comincia ad intervenire per il rispetto della flora con un decreto del prefetto di Verona. Nasce l’associazione “Amici di Bosco Chiesanuova” che d’estate ama trovarsi in piacevole compagnia e nello stesso tempo puntualizzare la situazione sui vari problemi del paese. È finita la pesante diatriba in merito alla concessione, in esclusiva decennale, per l’istallazione di sciovie e la stessa seggiovia di San Giorgio viene ceduta dall’Azienda di Soggiorno di Bosco Chiesanuova alle Sciovie Lessinia s.r.l. con contratto sottoscritto il 3 ottobre 1964. È comunque il problema del collegamento stradale tra Bosco Chiesanuova e San Giorgio che occupa il primo posto nelle discussioni pubbliche e tra sportivi locali su rinnovate sollecitazioni, già a giugno, del presidente della FISI di Verona. Il coro “La Frizzolana”, presieduto da Marcellino Grobberio e diretta da G. Battista Valbusa (due bravi fondisti del passato), sottolinea la chiusura della stagione estiva con una applaudita esecuzione in un gremitissimo Teatro Vittoria. Tutta l’attenzione si trasferisce ora su due avvenimenti che riguardano assai da vicino Bosco Chiesanuova: le elezioni amministrative (a succedere all’on. Prearo sarà il maestro Ermanno Fiorato, già presidente dello Sci Club Bosco) e la presenza a Bosco Chiesa- nuova dei fondisti azzurri per la preparazione presciistica. Accogliendo l’invito del presidente della FISI veronese, la Commissione tecnica presieduta dal dott. Vittorio Strumolo decide che il ciclo di preparazione “a secco” della squadra nazionale di fondo avvenga a Bosco Chiesanuova dal 12 al 30 ottobre, grazie anche alla comprensione e collaborazione dell’ Azienda di Soggiorno. Sotto la guida di Rizzieri Rodeghiero ed Enzo Perin – collaboratori dell’allenatore federale Bengt Hermann Nilson, svedese – Marcello De Dorigo, Franco Nones, Giulio De Florian, Gianfranco Stella, Franco Manfroi, Pepi Steiner, Livio Stuffer, Angelo Genuin, e i giovani Piller, Busin, Zanon, Peyrot, Scola, Serafini e Blanc, trascorrono giorni deliziosi ricercando tra pascoli e boschi la necessaria condizione atletica. Si alternano camminate di 25-30 km, corse veloci e in salita, rinforzi delle braccia con uso di attezzi, prove cronometrate. Nel pomeriggio tennis, pallone e altro come relax. Assistono i fondisti azzurri gli attivissimi Gigi Leso e Catullo Bianchi; nella festosa serata conclusiva all’albergo Fraccaroli (cena a base di fagiani curata al meglio da Gianni Scandola) il dottor Strumolo, venuto appositamente da Milano, ha ringraziato per l’ottima organizzazione generale del raduno. Da «L’Arena» del 23 ottobre: A Bosco Chiesanuova i fondisti dello sci si preparano al confronto con i nordici “Non potevano fare una scelta migliore” ha dichiarato l’allenatore dei fondisti dello sci azzurro, rife- 227 Il lungo volo delle Aquile rendosi a Bosco Chiesanuova dove da alcuni giorni sta dirigendo la prima fase della preparazione. I nostri sedici atleti che rappresentano quanto di meglio i paesi del centro Europa possono offrire in fatto di discipline nordiche sono dello stesso avviso. Nell’albergo Fraccaroli che li ospita hanno infatti trovato l’ambiente ideale. Scandola che gestisce il locale, è stato uno dei nostri migliori specialisti degli anni quaranta e degli atleti conosce quindi gli umori e le esigenze. La squadra si avvale dell’assistenza di due appassionati delegati della FISI: Luigi Leso e l’avv. Catullo Bianchi e del presidente provinciale Giorgio Gironi. Una schiera di autentici innamorati della montagna si è adoperata inoltre ad attenuare le fatiche di allenamenti durissimi. Gli amici della “pernice rossa” una riserva di caccia in cui il fagiano è l’incontrastato signore, hanno fatto trascorrere ai ragazzi di Rizzieri Rodeghiero una giornata indimenticabile. Il carniere è stato molto pingue nonostante l’inesperienza di molte doppiette. Se si accettua “il mirino d’oro” di De Florian, gli altri erano praticamente al loro esordio. Anche Nones, il meno ortodosso degli improvvisati cacciatori è riuscito ad abbattere il suo fagiano, sia pure servendosi di un bastone. È stata la sola giornata di riposo dopo molte lunghe escursioni e sfibranti camminate. Il tempo stringe e gli azzurri sanno che occorre presentarsi in perfetta efficienza agli appuntamenti con i fenomeni nordici. Difendono il loro fresco primato in campo centro europeo. Conversando con loro si intuisce però che non nascondono la speranza di poter anche insidiare l’egemonia degli scandinavi. Perin, che con Rodeghiero cura la preparazione degli azzurri si è detto soddisfatto del grado di forma raggiunto. “Abbiamo iniziato un po’ tardi – ha esordito il giovane tecnico – ma contiamo ugualmente di arrivare alle prime uscite sulla neve con la riserva di fiato che esigono queste discipline. Attualmente stiamo compiendo gli allenamenti pre-sciistici, che consistono in scatti in salita con bastoncini, lunghe corse in pianura e una volta alla settimana una marcia di 30 chilometri alternata da scatti e corse. Per quanto riguarda i nostri progetti debbo dire che sono modesti. Contiamo di ribadire i nostri recenti successi e di prepararci adeguatamente per i mondiali che si disputeranno a Oslo nel febbraio del ’66”. “C’è qualcuno degli azzurri che possa veramente minacciare i nordici?”. “Non direi, anche se De Dorigo, Nones, De Florian e l’intramontabile Steiner hanno ormai raggiunto all’estero un’alta quotazione. È inutile del resto farsi illusioni. I nostri rivali hanno dalla loro l’ambiente e la passione del pubblico. Nei paesi nordici il fondo resta lo sport più popolare”. Abbiamo quindi avvicinato gli atleti più rappresentativi. 228 De Dorigo ha voluto subito ricordare la sua sfortunata olimpiade: “A Innsbruck ho trovato una neve che non si adattava alle mie possibilità. Anche senza lo scirocco mi sarebbe stato comunque impossibile ripetere l’ exploit della Kurikkola. Gli scandinavi, nei grandi appuntamenti, difficilmente si distraggono”. “Qualcuno sostiene che lei avesse sentito troppo il peso della responsabilità…”. “Non è affatto vero. Nello sport la fortuna ha spesso un ruolo quasi determinante e io, in quella circostanza, non ne ho proprio avuta. Ora mi sento bene e dovrei vincere ancora. Le occasioni non mancheranno. Ai primi di dicembre ci trasferiremo al Nord per una intensa tournée”. Nones non ha invece rimpianti. Detiene il titolo dei 15 e dei 30 chilometri e intende ripetersi, magari cercando di vincere anche quello dei 50. L’atleta ha idee molto chiare: “In campo internazionale abbiamo ormai dimostrato di poterci difendere anche contro gli orsi scandinavi. I distacchi che ci infliggono non appaiono più abissi come un tempo”. Steiner e De Florian sono gli altri due “big” della staffetta che conquistò ad Innsbruck il quinto posto. Il primo è un po’ il portabandiera dell’equipe. Ha 35 anni, ma nel fisico e nell’entusiasmo somiglia al più giovane dei nostri juniores. Per tutti sarà ancora un avversario difficile. De Florian invece possiede una classe superiore e ora che si è completamente stabilito dall’operazione di ulcera dovrebbe essere tra i nosti uomini di punta. Gli altri validi esponenti che compongono la squadra A sono Franco Stella, Manfroi, Genuin e Stuffer. Ognuno di questi ha i mezzi per inserirsi nella lotta fra i migliori. Soprattutto Stella che non ha ancora dimenticato l’esclusione della staffetta olimpica. “Purtropppo arrivo sempre secondo – ha detto a mezza voce – e i tecnici preferiscono logicamente chi vince”. A sentirlo parlare di se stesso dà l’impressione che si consideri quasi un intruso, invece ha al suo attivo gare memorabili. “Quando il discorso cade invece sul fratello Aldo che fa parte della schiera dei giovani non ha dubbi o ripensamenti: “Quello diverrà un campione. È stato l’unico juniores a vincere due titoli”. Gli altri giovanissimi agli ordini di Rizzieri Rodeghiero e Perin sono Piller, Busin, Zanon, Pejrot, Scola, Serafini e Blanc. La comitiva si tratterrà a Bosco Chiesanuova fino alla fine del mese. Poi verrà sciolta e si darà appuntamento probabilmente ad Asiago. Là si raccoglieranno i primi frutti di quella intensa prima fase di questa preparazione. Prima dell’inizio della vera e propria stagione invernale (per l’esattezza già il 27 ot- Nasce lo Sci Club Bosco tobre) lo Sci Club provvede all’elezione del nuovo consiglio; vengono eletti Renzo Leso a presidente; Sandro Beccherle vicepresidente; Clara Pezzo, Nicola Manganaro, Gualtiero Melotti, Franco Melotti, Carlo Alberto Zangiacomi, Elio Sauro, Luigino Valbusa consiglieri e Giancarlo Bazzani, segretario. Il 13 novembre avviene il passaggio delle consegne e si parte subito al lavoro per la preparazione dei programmi stagionali. Vengono innanzitutto preventivate le manifestazioni di fondo e di discesa direttamente organizzate dallo Sci Club Bosco e quelle agonistiche e ricreative da affiancare con assistenza tecnica; per la prima volta fa capolino una gara di fondo e una di discesa riservata agli studenti della scuola media e delle elementari di Bosco Chiesanuova. Vengono approntate la squadre di quanti hanno accettato di allenarsi e partecipare poi alle gare. Per il fondo aderiscono Graziano Leso, Giancarlo Pezzo, Gianluigi Zantedeschi, Guerrino Zancanella, Giorgio Perini, Alberto Dal Dosso, Elio Valbusa, Zeno Pezzo, Renato Scandola, Luigi Canteri, Maurizio Benetti, Sergio Bertagnolli; gli allenamenti si svolgono tre pomeriggi di ogni settimana diretti dall’allenatore Carlo Alberto Zangiacomi che può valersi della collaborazione e delle esperienze di Gigi Leso, Armando Massella e Marcellino Grobberio. Assai numerosi quanti fanno capo al settore discesa: Filippo Piccoli, Silvano Melotti, Saverio Leso, Leopoldo Scandola, Alberto Canteri, Antonio Vinco, Maria Josè Michelazzi, Giorgio Pezzo, Agostino Gatti, Ilda Michelazzi, Valerio Canteri, Luciano Scandola, Stefano Picotti, Alessandro Tinazzi, Lino Zanini, Loretta Leso, Carlo Scandola, Fernando Benedetti, Sergio Melotti, Umberto Zancanella, i quali vengono affidati a Dario Nicolini, Italo Leso e Agostino Melotti per due volte alla settimana. Sul colle del Branchetto viene installata una sciovia, con annesso ristorante-bar, che porta a nove il numero degli impianti di risalita di Bosco Chiesanuova e precisamente: due a Grietz, uno a Tracchi, uno al Branchetto, due a Campolevà, uno al Castelletto, il baby Genzianella oltre la seggiovia a San Giorgio. Viene pure riaperto il rifugio di Castel Gaibana. Purtroppo sia la seggiovia sia il nuovo impianto di Branchetto, a Natale, abbondantemente innevato, restano ancora inattivi in attesa dei necessari collaudi facendo saltare la prima gara di slalom gigante “Coppa Santa Lucia” già inserita nel calendario FISI. Renzo Leso presidente dello Sci Club Bosco negli anni 1964-65. (Archivio Sci Club) 229 Il lungo volo delle Aquile Sono anni buoni quelli che si presentano alla Lessinia invernale, dopo il possesso della “seicento”, lo sci diventa uno status symbol che si allarga sempre più in ragione delle aumentate risorse finanziarie della gente. Lunghe colonne di macchine salgono ogni domenica così da costringere le autorità a prendere doverosi provvedimenti come l’uso di catene e l’approntamento di zone di sosta. Non mancheranno tuttavia inconvenienti, intralci, diatribe e casi di indisciplina. A causa di una violenta bufera di neve subito dopo Capodanno, il doppio senso di marcia è assicurato soltanto sino a Tracchi, oltre a senso unico con precisi orari di salita e ritorno. Undici persone rimangono bloccate al Genzianella in attesa che lo spazzaneve apra un passaggio attraverso i cumuli di neve sino a San Giorgio giusto in tempo per consentire la visita del dottor Saminder Sarup, ministro per il turismo del governo indiano. È così che nella prima riunione del nuovo Consiglio comunale di Bosco Chiesanuova viene approvata la delibera di assunzione di un mutuo di 20 milioni per iniziare i lavori sul primo tratto della Tracchi-San Giorgio. La loro parte i privati l’hanno già fatta, come l’installazione dei citati 9 impianti di risalita, come il rinnovamento dei sistemi di riscaldamento negli alberghi, come i nuovi bar-ristoranti a Grietz e Branchetto, come la riapertura del locale panoramico all’arrivo della seggiovia di Castel Gaibana (non durerà molto, purtroppo!) e l’ampliamento del Genzianella a San Giorgio, come la scuola di sci e con le prime proposte per la creazione di una pista di pattinaggio su ghiaccio. Il 5 gennaio si svolge una gara di discesa controllata organizzata sulla sciovia di Grietz dall’AAS di Bosco Chiesanuova con la collaborazione dello Sci Club per i piccoli ospiti che stanno per concludere le vacanze natalizie. Un centinaio le adesioni, vincitori nelle rispettive categorie Guido Monticello, Giorgio Pezzo e Stefano Picotti. È questo un utile collaudo delle forze organizzative in vista della “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova”, interregionale 230 di slalom gigante per giovanissimi in calendario l’11 febbraio. Domenica 10 gennaio sulla pista del Branchetto, organizzata dallo Sci Club Veronesi, si svolge la prima edizione del “Trofeo Pony” (che diverrà una classica per tanti anni) di slalom gigante per allievi-ragazzi-cuccioli. Lo Sci Club Bosco ottiene, all’esordio della sua formazione di giovanissimi, un buon secondo posto alle spalle dello Ski Club Verona grazie al 2º posto di Luciano Scandola nei cuccioli, al 3º di Maria Josè Michelazzi nelle ragazze, al 2º di Giorgio Pezzo nei ragazzi, e ai terzi posti di Maria Picotti e Leopoldo Scandola negli allievi oltre ad altri interessanti piazzamenti. Sempre il 10 gennaio a Velo Veronese 120 fondisti danno vita alla “Coppa Comune di Velo Veronese” nella categoria Campanili Alpini Zeno Pezzo si piazza in 5ª ed Elio Valbusa in 7ª posizione. Un buon 4º posto tra i senior è ottenuto da Gelindo Pezzo che però veste i colori dei Cervi di Selva di Progno; d’altra parte Alberto Valle di Velo Veronese corre per Bosco Chiesanuova ingaggiato per Lire 50.000 come risulta dai registri contabili Mah…! Grande attesa a Bosco Chiesanuova per il “Trofeo Giorgio De Boni” in programma il 24 gennaio; dalla lettura delle cronache appare tutta la sua importanza. Grande attesa a Bosco per il “Trofeo De Boni” numerosissimi i partecipanti alla gara di slalom gigante Le Fiamme Gialle di Predazzo e le Fiamme Oro di Moena capeggiano l’elenco degli Sci Club sinora iscritti alla seconda edizione del “Trofeo De Boni” organizzato dal Gruppo Alpino Dolomiti di Verona e che si svolgerà domani mattina sulla pista agonistica del Castel Gaibana di Bosco Chiesanuova. La scrupolosa organizzazione del sodalizio cittadino veronese, affiancata dai dirigenti della FISI, da quelli dello Sci Club Bosco e dagli altri enti pubblici e privati di Bosco Chiesanuova, ha fatto centro nel più qualificato ambiente sportivo nazionale, facendo convergere l’attenzione di moltissimi discesisti. Per la prima volta Bosco Chiesanuova vedrà scendere in lizza quotati atleti italiani come i Mahlkncht, Angster, Sommariva, e tanti altri provenienti da numerose località dell’Alta Italia. Un Comitato Tecnico costituito dai maestri Brigadoi, Nicolini e dal giudice arbitro Armando Massella, da Nasce lo Sci Club Bosco ieri sovraintende alla preparazione della pista di Castel Gaibana, località che è stata possibile raggiungere grazie al deciso intervento dei mezzi antineve dell’Amministrazione provinciale di Verona. Ne uscirà un tracciato di 1300 metri di lunghezza 300 di dislivello e obbligato da oltre una quarantina di porte: il percorso sarà identico per la categoria maschile e femminile, mentre non avrà luogo quest’anno l’abbinata giovanile (nonostante le numerose richieste pervenute dal gruppo”Dolomiti”) per impossibilità non dipendenti dagli organizzatori. La pista di Castel Gaibana sarà chiusa alle 16.30 mentre continueranno a funzionare gli altri impianti di risalita istallati nella zona. Dopo questo termine viene assolutamente proibita ogni forma di allenamento essendo solo consentita la ricognizione lungo i margini del tracciato.Le partenze salvo decisioni diverse del Comitato Tecnico, inizieranno alle 10 precise. Brillante riuscita a Castel Gaibana del “Trofeo Giorgio De Boni” vinto da Angster lo slalom gigante Vito Angster, un forte ragazzotto di Gressoney che corre ora per le Fiamme Gialle di Predazzo, ha vinto alla maniera forte la seconda edizione del “Trofeo Giorgio De Boni”, gara nazionale di slalom gigante. Diciamo subito che gli sforzi e i sacrifici del gruppo Alpino Dolomiti sono stati ampiamente compensati dai risultati di una manifestazione che ha fatto convergere sulla pista di Castel Gaibana qualcosa come duecento concorrenti nonostante fosse stata posta in atto la limitazione a cinque discesisti per società. La regolarità che ha caratterizzato il lato tecnico della manifestazione è stata la dimostrazione più evidente del successo del “Trofeo De Boni” peccato solo che l’ingorgo provocato dal grande numero di automezzi saliti sui Lessini abbia causato dei ritardi nel pomeriggio quando si dovevano fare le premiazioni. Ritornando alla gara diremo che il “De Boni” può benissimo passare alla storia dell’agonismo invernale veronese come la più grande competizione di discesa sinora svoltasi sui monti Lessini e basta solo la lettura della prima parte della classifica per trovare una sicura conferma. Il terreno di Castel Gaibana è stato attrezzato alla perfezione dal m.to scelto Carlo Brigadoi di Predazzo che ha tirato fuori un tracciato quanto mai Zeno Pezzo durante una gara a Cortina. (Foto Constantini) 231 Il lungo volo delle Aquile veloce ed altamente selettivo, quello che ci voleva per far emergere i migliori discesisti presenti. Angster è balzato netto sopra tutti non solo per i due secondi netti che ha inflitto al pur forte Fosco di Canazei, ma anche per il fatto che tale miglior tempo è stato realizzato dall’aostano con un alto numero di partenza, il 21 per l’esattezza. In terza e quarta posizione sono finiti due atleti delle Fiamme Oro di Moena Livio Sommariva e Pietro Mahlkeneth (quest’ultimo, si badi, partito nientemeno che col n. 55) che hanno sopravvanzato Arturo Morel; il finanziere già vincitore della prima edizione. L’anziano Gigi Longoturri è stato il migliore dei veronesi e il tredicesimo posto è il giusto premio per il forte discesista dello Ski Club Verona. Ottimi pure Rossi, Sperotti, Dolci e Castagnetti A. vale a dire il gruppetto che a Verona va per la maggiore. Interessante anche l’abbinata femminile che vede le sorelle Salogni di Brescia ai primi posti della graduatoria davanti a Giovanna Rainer dello Ski Club Verona. Nella sala del cinema comunale è avvenuta nel tardo pomeriggio la cerimonia delle premiazioni dopo l’esibizione del Coro “La Frizzolana”: il “Trofeo Giorgio De Boni” è stato assegnato al gruppo Sportivo Fiamme Gialle mentre la medaglia d’oro del Senato della Repubblica è stata consegnata ad Angster. Categoria Maschile: 1) Angster Vito (Fiamme Gialle Predazzo) in 1’34”; 2) Fosco Silvio (Sci Club Marmolada) in 1’36” e 2/10; 3) Sommariva Livio (Fiamme Oro Moena) in 1’36” e 6/10; 4) Mahlknet (Fiamme Oro Moena) in 1’36”6; 5) Morel (Fiamme Gialle Trento) in 1’36”8; 6) Pampanin (SC Val Zoldana); 7) Buzzi (SC 5ª Leg. GG. FF.); 8) Senni (SC Corno Alle Scale Bo.); 9) Caurla (Fiamme Gialle Trento); 10) Oitzinger (Fiamme Gialle Trento); 13) Longoturri Luigi (Ski Club Verona); 20) Rossi (Ski Club Verona); 21) Sperotti (Ski Club Verona); 26) Dolci (SC Battisti Verona); 41) Castagnetti (Ski Club Verona); 45) Piccoli (Ski Club Verona); 48) Pella (Ski Club Verona); 51) Gini (Sci Club Bosco); 61) Leotta (Sci Verona); 68) Falezza G. Luigi (G. Battisti Verona); 69) Filippini Mauro (GASV Verona); 71) Grigoletti (Sci Club Veronesi); 72) Benedetti (Sci Club Bosco); 73) Borgo (GASV Verona); 74) Beccherle (Sci Club Bosco); 75) Antoniazzi (GASV Verona); 232 78) Dolci (Sci Battisti Verona); 79) Malesani (Sci Battisti Verona); 81) Baschera (Sci Battisti Verona); 89) Torboli (SC Monte Baldo Malcesine); 92) Allegrini (SC Veronesi Verona); 93) Pavan (GAD Dolomiti Verona); 94) Pachera (SC Garda). Categoria Femminile: 1) Salogni Isabella (U.O.E.I. Brescia) in 2’03”2; 2) Salogni Valeria (U.O.E.I. Brescia) in 2’04”2; 3) Rainer Giovanna (Ski Club Verona) in 2’05”2; 4) Fumagalli Carla (U.O.E.I. Brescia) in 2’11”8; 5) Gentilini Anna (Sci Club 8 Febbraio PD) in 2’15”8; 6) Rainen Marialuisa (Ski Club Verona) in 2’19”9; 9) Castellazzo Daniele (Ski Club Verona; 11) Piubelli Orestilla (Sci Club Veronesi); 13) Emeri Chiara (Sci Club Veronesi); 16) Grisi Liliana (Ski Club Verona). Nella stessa domenica è stato ottimisticamente valutato in 15.000 persone l’afflusso di appassionanti dello sci saliti con circa 4.000 automezzi e diversi pullman. Forse un po’ troppo. Afferma Giorgio Manzati della “Sciovie Lessinia srl” (che in data 3.10.1964 aveva rilevato dall’Azienda di Soggiorno la seggiovia e l’intera attrezzatura esistente a San Giorgio) che «nelle giornate di bel tempo si servono della seggiovia in media 180 persone all’ora ma si tratta ancora di presenze quasi esclusivamente domenicali. A Bosco Chiesanuova il turismo feriale è una conquista ancora da raggiungere». Approfittando del fatto che per scolari e studenti è giorno di vacanza, l’11 febbraio si svolge al Branchetto l’annunciata “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” di slalom gigante per giovanissimi indetta dall’Azienda di Soggiorno ed organizzata dallo Sci Club Bosco. Una magnifica giornata di sole favorisce il regolare svolgimento della competizione che vede alla partenza un centinaio di concorrenti ma che avrebbe meritato una più larga presenza extra provinciale. Sono risultati vincitori Stefano Zanatta tra gli allievi, Giorgio Ghidoni tra i ragazzi e Mauro Tedeschi (tutti tre dello Ski Club Verona) tra i cuccioli. Nasce lo Sci Club Bosco Non vanno dimenticati i portacolori di Bosco Chiesanuova (maglione sociale scuro con banda verticale bianco-rossa) che ottengono il 3º e il 5º posto tra i ragazzi con Giorgio Pezzo e Agostino Gatti e il 4º e il 5º posto con Poldo Scandola e Antonio Vinco tra gli allievi così da ottenere il secondo posto nella classifica per lo sci club. Alla premiazione è presente il “Papà del Gnocco” salito appositamente da Verona. Nel frattempo Filippo Piccoli, del quale sono sempre più evidenti le sue doti tecniche, si trova a Cortina per partecipare al centro agonistico diretto dal forte azzurro Gildo Siorpaes. A conclusione del raduno giunge allo Sci Club Bosco la seguente lettera: SCI CLUB CORTINA anche di organizzare quattro salti al Giardino per i suoi soci invitandoli con un singolare biglietto, parodia della celebre canzone di Lorenzo De Medici, “il Magnifico” (1448-1492): Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia Chi vuol esser lieto, sia: di doman non v’è certezza. Lo Sci Club, amici miei, Vi invita al gran festino che avrà luogo addì 20 nei locali del “Giardino”. Ciascun apra ben gli orecchi: del doman ognun s’infischi: ci troviam giovani e vecchi lieti ognun, femmine e maschi; ogni triste pensier caschi facciam festa tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia di doman non v’è certezza. Cortina d’Ampezzo, 19 febbraio 1965 Ill.mo Signor Presidente Sci Club Bosco Chiesanuova La informo, con la presente, che l’atleta Piccoli Filippo, associato al Vs Sci Club, ha svolto regolarmente il periodo di allenamento indetto dal Comitato Veneto FISI. Lo stesso si è comportato bene, dimostrando temperamento e carattere alquanto buono. Ha bisogno ancora di essere impostato meglio e perciò di seguire ulteriori allenamenti. Distinti saluti. L’allenatore zonale Gildo Siorpaes Si svolgono a Tracchi i Campionati provinciali di fondo monopolizzati dagli “Orsi bianchi” di Velo Veronese; l’ancor forte fondista di Bosco Chiesanuova Gelindo Pezzo (che corre per i Cervi di Selva di Progno) ed è secondo tra i seniores; l’onore dello Sci Club Bosco è tutto nel terzo posto, tra gli allievi di Zeno Pezzo. Si ripetono per effetto di una pluriennale tradizione i “Campionati Nazionali Cittadini” organizzati dallo Sci Club Bosco, inoltre si svolgono le gare sociali dei medici ospedalieri, degli universitari, del circolo della Cassa di Risparmio, ritorna il “Trofeo ENAL”. Non è certo l’attività sportiva-agonistica e ricreativa che manca. Per Carnevale lo Sci Club trova tempo La presidenza Fa molto Carnevale (anche se è Quaresima) quando al presidente dello Sci Club giunge il 21 febbraio questa raccomandata: Bosco Chiesanuova, 20 febbraio 1964 Al Sig. Presidente dello Sci Club Bosco La prego di disporre il risarcimento del danno da me subito per la perdita di uno sci patita da mia figlia Annarosa (iscritta a codesto sodalizio e tesserata alla FISI), in occasione dell’allenamento collettivo indetto dallo Sci Club nel pomeriggio del 9 febbraio. Mentre fin da ora metto a disposizione lo sci rimasto, la prego di provedere alla sua sistemazione con un paio di sci di analoga qualità e valore. Distinti saluti Leone Michelazzi Firmatario è il Segretario comunale in carica il quale consegna alle 9,50 la missiva all’ufficio postale per l’inoltro al piano di sotto dello stesso edificio. Dove sarà finito questo sci? Cosa ne avrà fatto chi l’ha trovato? Domande angoscianti per le quali non sappiamo dare risposta; chiamato in causa è anche il trasportatore, Mario Scandola “Tira” di via S. Antonio. È mistero fitto! E nemmeno si conosce l’esito di questa domanda, già presentata dieci anni prima agli Enti locali a 233 Il lungo volo delle Aquile seguito di una annosa querela, che lo Sci Club rispolvera e prende nuovamente in mano. certi che vorrete darci la possibilità di svolgere il programma propostoci, e Vi inviamo i più distinti saluti. Sci Club Bosco Il Presidente Bosco Chiesanuova, 20 maggio 1955 Egr. Sig. Sindaco del Comune di Bosco Chiesanuova e p.c. Sig. Presidente l’Azienda Autonoma Soggiorno di Bosco Chiesanuova Nell’ultima riunione, effettuata nell’ufficio dell’Azienda Aut. di Soggiorno, il Consiglio dello Sci Club ha preso in considerazione la possibilità di vendere il terreno, di proprietà dello Sci Club stesso, situato in via Cantarane. La decisione è stata presa non a scopo speculativo ma per poter acquistare una casa prefabbricata da porre in località da destinarsi a disposizione degli atleti dello Sci Club e degli altri sodalizi sportivi. Riteniamo che il terreno possa interessare e il Comune e l’Azienda e invitiamo detti Enti a confermarci, se desiderano effettuare l’acquisto e le eventuali condizioni. Rimaniamo in attesa di Vs. gentili comunicazioni, 234 L’argomento verrà ripreso dal presidente Melotti nel dicembre del 1966 nel corso di una riunione del consiglio direttivo dello Sci Club. «… Altro importante argomento trattato, che l’assemblea dei soci aveva in precedenza approvato, quello che riguarda la vendita di un appezzamento di terreno di proprietà del sodalizio, con il ricavato del quale sarà proceduto, con l’aiuto del Comune e dell’Azienda Autonoma di Soggiorno, alla costruzione di uno chalet in località San Giorgio da adibirsi a sede sociale e scuola di sci». Ai posteri l’ardua sentenza. Nasce lo Sci Club Bosco 1965 · 1966 Gare sportive, poesie e lungometraggi V ivace movimento di villeggianti e di turisti su tutto il comprensorio di Bosco Chiesanuova; per i più piccini, oltre al micro-treno in paese, si aprono nuovi “parchi-gioco” a Valdiporro e Corbiolo; i campi di tennis Conca verde e Biancaneve sono rimessi a nuovo; i veleggiatori da pendio trovano sul monte Tomba l’ambiente ideale; tornei di calcio si succedono al campetto parrocchiale come pure gare di atletica leggera per ragazzi; la seggiovia di Castel Gaibana rimane aperta tutti i giorni (tranne il martedì) sino al 30 settembre; per gli spettacoli lirici in Arena viene organizzato un apposito servizio A/R e la stessa prenotazione dei biglietti per l’opera. Gli “Amici di Bosco Chiesanuova” si trovano nei mesi estivi per la loro attività sociale; Vando da Alz vince il secondo concorso di poesia dialettale che celebra i “Lessini con particolare riguardo a Bosco Chiesanuova”; un successo di critica ottiene la pittrice Odilla Zanella “dalla pennellata ariosa, sicura, spesso gustosa e sempre assai appropriata; essa conferma che siamo ben lontani dall’ambito dilettantistico e che la Zanella può affrontare serenamente il più giustificato pubblico di intenditori e collezionisti” (Carlo Segala, «Il Gazzettino» 30 luglio 1965); la stagione estiva si chiude in un affollatissimo cinema Vittoria con uno spettacolo folcloristico… con il concerto del Complesso di fisarmoniche “Città di Verona. Via i turisti, salgono 400 dirigenti dell’Azione Cattolica che dal 1 al 5 settembre tengono la loro cordiale e festosa “4 giorni”. È tempo di pensare all’imminente stagione invernale e, da parte sua, lo Sci Club Bosco indice nuove elezioni che portano a formare il direttivo 1965-66 con Everardo Melotti presidente; Vittorio Corso, Renzo Leso, Salvino Parolini, G. Antonio e Salvo Vinco, C. Alberto Zangiacomi consiglieri. Per la storia erano state presentate altre due liste che vedevano come capo fila rispettivamente Marco Picotti e Mario Orsatti. Albergatori e titolari degli impianti di risalita si ritrovano per tempo per concordare soggiorni “tutto compreso” più noti come “settimane bianche” mentre il consiglio dell’Azienda di Soggiorno presieduta dall’Avv. Alessandro Cordioli, presente pure il Sindaco Fiorato, esamina e discute importanti problemi connessi allo sviluppo turistico invernale del Capoluogo della Lessinia. Chiaramente il grosso problema è quello della viabilità Bosco ChiesanuovaSan Giorgio per la cui soluzione soltanto ai primi di ottobre (!) si è cominciato a lavorare nel tratto Tracchi-Saibe (spese 48 milioni, 30 soltanto effettivamente disponibili) con un nuovo tracciato, in luogo dell’allargamento del vecchio, che provoca in loco non poche critiche ingiuste. Cade abbondante la neve già nel mese di novembre (25/50 cm in quota), ma non si ferma la “ruspa” (si dice sia la più grande d’Europa con un motore da 400 CV e dal peso di 450 quintali) che sbanca e rimuove notevole materiale roccioso. Questa prima trance non sarà tuttavia ultimata che verso la primavera: siamo pressapoco nelle stesse condizioni dell’anno precedente se si eccettuano alcuni parcheggi e la presenza di uno spazzaneve a turbina, della Provincia, esclusivamente stazionante da Bosco Chiesanuova a San Giorgio. 235 Il lungo volo delle Aquile Everardo Melotti, Presidente dello Sci Club. (Archivio Everardo Melotti) Un suggestivo spettacolo offre agli ospiti saliti per le vacanze di Natale, Bosco Chiesanuova sotto la neve: vetrine illuminate, addobbi in paese, ville aperte, il tutto in una atmosfera di gioiosa serenità. Il giorno di Santo Stefano inizia la propria attività la Scuola Italiana di Sci (unica in provincia) sotto la direzione del maestro Dario Nicolini con larghe richieste di lezioni da parte di singoli e di gruppi saliti da Mantova, Cremona, Parma, Padova e da altri centri dell’alta Italia. Una quindicina di giovani e giovanissimi, promettenti nel settore della discesa, hanno intanto trascorso un “ritiro” a San Giorgio per uno stage di allenamenti. Assai soddisfatti, durante le loro visite, il presidente dello Sci Club Everardo Melotti, il Sindaco di Bosco Chiesanuova Fiorato e il presidente provinciale della FISI sostenitrice di questa nuova esperienza. I frutti arrivano presto, già il 5 gennaio, nella 2ª “Coppa Schilati” svoltasi al Branchetto con un centinaio di giovanissimi al via dello slalom gigante, lo Sci Club Bosco ottiene tre primi posti: negli allievi con Lorenzo Picotti, nei ragazzi con Agostino Gatti (miglior tempo assoluto), nelle allieve con Maria Jose Michelazzi; è poi secondo nella classifica per società. Date le proporzioni del traffico, una ordinanza del Sindaco vieta nei giorni festivi 236 il transito degli automezzi da Bosco Chiesanuova a San Giorgio dalle 15.30 alle 18; in discesa viene consigliato l’utilizzo del tronco Griez-Valdiporro-Bosco Chiesanuova quest’ultima mancando ancora la circonvallazione. Lo sci da discesa trova quindi entusiami nell’ambito FISI e Bosco Chiesanuova (Sci Club, Azienda Soggiorno, Società d’impianti) diviene una grossa base dell’agonismo giovanile. Appena quattro giorni dopo lo “Schilati”, il 9 gennaio nuovo appuntamento al Branchetto per il “Trofeo Pony” organizzato dallo Sci Club veronesi (diverrà per tanti anni un atteso appuntamento) con larga partecipazione di giovanissimi concorrenti. I “campioncini” veronesi ci sono tutti, ma Bosco Chiesanuova non sfigura con Alberto Canteri (vincitore tra gli aspiranti) e con Filippo Piccoli che comincia a farsi conoscere; vince tra le allieve con la Michelazzi, conquista le piazze d’onore con Maria Picotti (aspiranti) e Agostino Gatti (ragazzi); ottiene buoni piazzamenti con Saverio Leso, Giorgio Pezzo, Luciano Scandola, Ilda Michelazzi. Alla fine sarà secondo tra i più forti club veronesi. Il 16 gennaio a San Giorgio duecento concorrenti si contendono la vittoria nel “Trofeo Alber Sport” di slalom gigante; migliori risultati sono quelli di Giuliano Dolci (Battisti) davanti a Gianni Castagnetti (Sci Club Verona) e Italo Mazzonelli (Veronesi), attuale “capo di tutti i maestri di sci italiani”, e Bianca Morandi (Malcesine) ma è tutta di Bosco Chiesanuova la categoria aspiranti con doppietta di Filippo Piccoli e Alberto Canteri. Nel fondo si corre a Velo Veronese, ma sono tempi tristi per lo Sci Club Bosco che nello sci nordico non riesce a trovare validi stimoli. Pesa sui vecchi fondisti il compito di mantenere in volo le gloriose “aquile” d’un tempo e lo fanno splendidamente nel “Trofeo Caduti Alpini” per gruppi ANA (Conca dei Parpari 23 gennaio) che vede nella sua categoria la vittoria di Lino Mazo davanti a Remo Pezzo. Questo si rifarà il 2 marzo ancora a Conca dei Parpari vincendo per la prima volta – e la faccenda si Nasce lo Sci Club Bosco ripeterà per tanti anni a seguire – nella prima edizione del “Meeting sciatori veterani”. Non manca tuttavia il tradizionale apporto organizzativo di grosso spessore con i “Campionati Italiani Cittadini” che il 5 e 6 febbraio fanno confluire in Lessinia numerosi fondisti, soprattutto lombardi. Come negli anni precedenti sono in programma la staffetta 3x8 km (“Coppa Azienda di Soggiorno”) e la gara individuale sui 12 km (7ª edizione del “Trofeo Autovalpantena”). Su tracciati predisposti a San Giorgio con un perfetto innevamento dall’istruttore FISI Domenico Corradi di Velo Veronese. Nella vetrina di un negozio del capoluogo fanno bella mostra numerosi ricchi premi tra i quali – il più ambito – la medaglia d’oro offerta dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Vittoria dello Sci Club Banco Ambrosiano di Milano nella staffetta (sesto lo Sci Club Veronesi) e di Pietro Beltrami dello Sci Club Leffe di Bergamo nel fondo individuale; premiazioni al Cinema Vittoria presente il Prefetto e le maggiori autorità della provincia. L’interesse dell’ambiente sciistico si sposta presto sull’emergente settore della discesa che pone l’area di Bosco Chiesanuova in grande evidenza grazie al susseguirsi di importanti competizioni, particolarmente di quelle per giovanissimi fortemente volute dalla FISI veronese, e con il patrocinio del giornale «L’Arena». Si svolge l’11 febbraio (giorno festivo per gli studenti) la seconda edizione della “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” di slalom gigante per allievi, ragazzi, cuccioli I e cuccioli II maschili e femminili. Sono ben 142 i concorrenti presenti sulla pista agonistica di Castel Gaibana con tutto il rituale carrozzone di mamme, nonni, amici ed accompagnatori; peccato che il tempo abbia parecchio ostacolato la manifestazione svoltasi per buona parte sotto l’imperversare di una vera bufera di neve. Oltre i sodalizi della provincia di Verona sono presenti sci club di Mantova, Vicenza e Padova: di fronte a tanta qualificata partecipazione i giovanissimi dello Sci Club Bosco ottengono un onorevolissimo secondo po- sto grazie a queste classifiche e nonostante la forzata rinuncia di Agostino Gatti per una precedente frattura della tibia destra in allenamento. Da «L’Arena» del 12 febbraio 1966: Nello slalom gigante riservato ai giovanissimi Bosco, 11 febbraio. Non sbagliavamo affermando lo scorso anno che la gara di slalom gigante per giovanissimi, la “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova”, era destinata senz’altro ad un sicuro successo. Infatti la seconda edizione, disputatasi sulla pista agonistica di Castel Gaibana ha avuto ben 142 concorrenti. Peccato che il tempo abbia parecchio ostacolato la gara svoltasi per buona parte sotto l’imperversare di una vera bufera di neve e di vento. Bravissimi e degni del miglior plauso tutti i concorrenti – cuccioli, ragazzi ed allievi (dai 6 ai 14 anni) – che si sono cimentati con coraggio ed abilità ed alcuni hanno fatto registrare ottimi tempi nonostante le condizioni della pista e della visibilità. Come era nelle previsioni, la affermazione clamorosa è stata dello Ski Club Verona, seguito dallo Sci Club Bosco e dallo Sci Club Veronesi. Nel cinema-teatro Vittoria si è poi svolta la premiazione, presenti il Sindaco di Bosco Chiesanuova, Fiorato, il presidente dell’EPT, prof. Antonioli, il vice-presidente dell’Azienda di Soggiorno, avvocato Picotti, il presidente provinciale della FISI di Verona, il presidente dello Sci Club Bosco, Melotti, altre autorità sportive e tutti i partecipanti alle gare. Romolo Pezzo durante una gara. (Archivio Romolo Pezzo). 237 Il lungo volo delle Aquile Ecco i risultati: Categoria Allievi Maschile: 1) Ghidoni Giorgio (SC Verona) in 1’13”9; 2) Lobbia Alberto (SC Verona) in 1’24”; 3) Piazza (SC Mantova) in 1’25”6; 4) Sani (SAI Vicenza) in 1’27”; 5) Picotti (Sci Club Bosco) in 1’35”2; 6) Righetti (SC Verona); 7) Austoni (SC Verona); 8) Ruzzenente (GASV); 9) Cipriani (SC Verona); 10) Monticello (SC Verona); 11) Sancassani (SC Verona); 12) Zanotto (SC Veronesi); 14) Forlati (SC Verona); 15) Scandola (Sci Club Bosco); 16) Failla (SC Veronesi); 17) Dalla Costa (SC Verona); 18) Canteri (Sci Club Bosco); 19) Campedelli (SC Fittanze); 20) Battisti (GASV). Categoria Ragazzi Maschile: 1) Pezzo Giorgio (Sci Club Bosco) in 1’21”9; 2) Marchi Mauro (SAI Vicenza) in 1’28”4; 3) Piubello (SC Verona) in 1’33”9; 4) Bonfanti (SC Mantova) in 1’34”8; 5) Bragazza (SC Verona) in 1’35”1; 6) Guidotti (SC Verona); 7) Nanella (SC Verona); 8) Cazzarilli (SC Verona); 9) Capponi (SC Veronesi); 10) Miserotti (SC Mantova); 11) Scandola (Sci Club Bosco); 12) Zanetti (SC Mantova); 13) Tedeschi (SC Verona); 14) Canteri (Sci Club Bosco); 15) Zanotto (SC Veronesi); 16) Zanetti (SC Mantova); 17) Tamburini (SC Battisti); 18) Scandola (Sci Club Bosco); 19) Melotti (Sci Club Bosco); 20) Peverada (SC Mantova). Categoria Cuccioli II Maschile: 1) Ghidoni Mario (SC Verona) in 1’39”5; 2) Cazzarolli Massimo (SC Verona) in 1’51”3; 3) Cozza (SC Battisti) in 2’09”8; 4) Da Via (SC Veronesi) in 2’17”8; 5) Fachinelli (SC Verona) in 2’29”2; 6) Bonetti (SC Verona); 7) Da Via C. (SC Veronesi); 8) Picotti (Sci Club Bosco); 9) Grosso (SC Verona); 10) Borghesani (SC Veronesi). Categoria Cuccioli I Maschile: 1) Murari Riccardo (Sci Club Bosco) in 2’16”8; 2) Longoturri Andrea (SC Verona) in 2’36”7; 238 3) Dalla Valle (SC Veronesi) in 2’56”6; 4) Michelazzi (Sci Club Bosco) in 3’50”; 5) Bonfanti (SC Mantova) in 4’09”8. Categoria Allievi Femminile: 1) Tinazzi Giovanna (SC Verona) in 1’23”9; 2) Dalla Rosa Laura (SC Verona) in 1’26”2; 3) Simonetti (SC Verona) in 1’34”8; 4) Michelazzi (Sci Club Bosco) in 1’44”8; 5) Grazia (SC Veronesi) in 1’50”8; 6) Gatti Leila (Sci Club Bosco); 7) Borghesani (SC Veronesi); 8) Bonzi (SC Verona); 9) Gatti J. (SC Battisti); 10) Bergamini (SC Veronesi). Categoria Ragazzi Femminile: 1) Bonetti Marinella (SC Verona) in 1’35”6, 2) Michelazzi Ilda (Sci Club Bosco) in 1’43”4; 3) Augusta (SC Verona) in 1’47”9; 4) Oianni (SC Veronesi) in 1’58”; 5) Finzi (SC Mantova) in 2’01”4; 6) Bencini (SC Verona) 7) Zanni (SC Verona); 8) Casati (SC Veronesi); 9) Peruzzi (SC Verona); 10) Scarlini (SC Veronesi). Categoria Cuccioli II Femminile: 1) Bencini Paola (SC Verona) in 2’45”9; 2) Michelazzi Anna Rosa (Sci Club Bosco) in 3’39”8. A fine febbraio Filippo Piccoli rappresenta per la prima volta lo Sci Club Bosco in un campionato italiano giovani di sci alpino svoltosi a Sappada. Le manifestazioni di discesa vengono ad animare non solo le piste di San Giorgio e di Branchetto, ma lo stesso centro di Bosco Chiesanuova per l’ospitalità, lo shopping e le promozioni che diventano un validissimo veicolo promozionale e pubblicitario. Si disputano (anche con la disponibilità dell’AAS e dello Sci Club) il “Gran Premio Primi Sci”, il gruppo C. Battisti, il “Trofeo ENAL Sport” per gruppi aziendali, altri “sociali” del G.A.V.S., dell’Edeleweiss, del GAO e della scuderia Biancaneve dello Sci Club Veronesi. Merita di essere ricordata la grande manifestazione del 5 marzo per la valorizzazione della “Montagna” di Bosco Chiesanuova che ha preso lo spunto dall’organizzazione del 2º “Trofeo Corsi” da parte della Famiglia Alpinistica (il sodalizio caro a Nasce lo Sci Club Bosco Don Romeo Sorio, già cappellano delle Colonie Alpine di Bosco Chiesanuova nell’immediato dopoguerra) che ha largamente impegnato tutti gli enti di Bosco Chiesanuova e gli organi tecnici della FISI. Scrive «L’Arena» del 4 marzo presentando la manifestazione. Domenica una grande manifestazione per valorizzare la nostra montagna Giovani di ventitre province sui LessiniLombardi, emiliani e veneti sempre più interessati ai centri sciistici veronesi Domenica sulle nevi di Castel Gaibana si svolgerà una della più importanti manifestazioni organizzate dall’EPT. Si tratta di un grande raduno di sportivi per la disputa della gara interregionale di slalom gigante denominata secondo “Trofeo Francesco Corsi”. La manifestazione – organizzata insieme con il Centro Turistico Giovanile – ha lo scopo di far conoscere sempre meglio la Lessinia, i suoi bellissimi campi di neve e le sue attrezzature,e rientra in quel programma – lanciato con la nota conferenza sugli sport invernali tenutasi all’inizio della stagione – indetta dalla FISI che l’EPT ha studiato per la valorizzazione di tutta la montagna veronese, dal Baldo ai Lessini. Si vuol specialmente attirare sempre più l’attenzione degli amanti della neve in zone che sono ottimamente collegate con la nostra, ma non dispongono di strutture, come la bassa Lombardia, l’Emilia-Romagna e il basso Veneto; far conoscere loro i monti ed invogliarli a frequentarli. Noi frequentiamo d’estate le spiagge adriatiche, e invitiamo gli abitanti di quelle zone a ricambiarci la visita d’inverno, sulle nostre belle montagne. Naturalmente bisogna ricordare sempre il problema della strada. L’EPT si prodiga per valorizzare la Lessinia, ma bisogna che gli enti dai quali ci si attende di sistemare le strade che la attraversano intervengano, a cominciare dalla strada per San Giorgio. Senza una buona strada, tutti gli sforzi propagandistici rischiano di rimanere sterili. La manifestazione di domenica ha già avuto una grande successo dal punto di vista organizzativo, perché hanno dato la loro adesione 23 enti provinciali per il turismo, anche di province che hanno le loro attrezzatissime zone per gli sport invernali, come Belluno, Brescia e Vicenza. Tutti gli enti pubblici veronesi hanno aderito all’iniziativa, mentre un migliaio sono gli iscritti appartenenti specialmente al Centro Turistico Giovanile. Il trofeo intitolato a Francesco Corsi (che fece parte della Famiglia Alpinistica Veronese) è stato donato dall’EPT; ma coppe, medaglie e oggetti ricordo sono giunti non soltanto dagli enti veronesi, ma da numerosi enti delle province aderenti, alcuni dei quali hanno anche dato contributi per l’organizzazione della manifestazione. Parma ha inviato una medaglia d’oro. Le autorità cittadine – dal vescovo, al prefetto, dal presidente della Provincia al sindaco, ai presidenti della Camera di commercio e degli istituti di credito e degli altri enti cittadini – hanno appoggiato l’iniziativa e parecchie hanno assicurato la loro presenza domenica a Castel Gaibana. Qui le gare inizieranno alle 10.30; alle 13 si terrà il pranzo su una grande tavolata di neve coperta con le bandiere di tutte le province aderenti; alle 16 sarà celebrata la Messa su un altare di neve e alle 18, nel cinema di Bosco Chiesanuova, si svolgerà la premiazione. L’iniziativa ha suscitato grande interesse dappertutto (da Reggio Emilia arriveranno ben tre pullman). Questa grande festa della gioventù, che servirà a far sempre meglio conoscere la nostra montagna, concluderà probabilmente, in bellezza, la “stagione bianca”. Ma la stagione non è finita e per Bosco Chiesanuova ci sono ancora due grossi richiami discesistici, entrambi innovativi nel loro genere per freschezza di proposte. Superiore ad ogni previsione la chiusura della rassegna sciistica provinciale ha coinvolto ed unito San Giorgio al centro di Bosco Chiesanuova. Anche per la manifestazione del 19 marzo lasciamo spazio alle cronache giornalistiche. Assegnato allo Ski Club il primo “Trofeo L’Arena” Lo Sci Club Veronesi al secondo posto seguito dallo Sci Club Bosco. Una media di oltre cento ragazzi hanno preso parte alle cinque prove. In un’autentica cornice di festa si è conclusa nella piazza dei Caduti di Bosco Chiesanuova la prima grande rassegna giovanile dello sci creata dalla FISI di Verona ed organizzata ottimamente, a turni alterni, dallo Sci Club Veronese e dallo Ski Club Verona. Per quasi tre mesi il “Trofeo L’Arena”, lanciato all’inizio di gennaio tra gli Sci Club dal comitato provinciale di Verona, ha calamitato l’attenzione di tanti dirigenti, di tanti genitori e di tanti sportivi che hanno visto in questa riuscitissima attività giovanile uno dei più validi mezzi che la FISI di Verona continuamente sta ricercando per dare una degna “qualificazione” alla montagna veronese. Nessuno all’inizio avrebbe pensato che la manifestazione raggiungesse una media di 120 presenze per 239 Il lungo volo delle Aquile singola prova: si badi bene la difficoltà di far giungere ragazzi impegnati nelle lezioni di scuola (tutte le gare, tranne la finale, si sono svolte di sabato pomeriggio) sui tracciati di gara, eppure nessuna difficoltà, nemmeno le giornate di bufera, hanno impedito la regolare e confortante prosecuzione dell’ambito “Trofeo L’Arena”. Si è iniziato il 29 gennaio a Bosco Chiesanuova con la disputa della prima prova organizzata dallo Sci Club Veronesi; si è passati a Velo Veronese il 5 febbraio, ad Erbezzo il 19 febbraio, ad Erbezzo il 19 febbraio, e a Malcesine-Tratto Spino il 26 febbraio rispettivamente per la seconda, terza e quarta prova e si è arrivati finalmente alla giornata conclusiva di sabato 19 marzo sulla pista di Castel Gaibana. In questa maniera i “giovanissimi” dello sci hanno compiuto l’intero giro dei centri di sport invernali veronesi apportandovi un’ondata di passione e di entusiasmo che dovrà essere meditata a fondo da chi si propone finalità di sviluppo. Sul piano tecnico i dirigenti provinciali della FISI hanno trovato di che rallegrarsi: il lavoro di affinamento svolto da Italo Leso, Italo Massella, Longoturri, Tinazzi, Massella, Giuliani e tanti altri silenziosi preparatori, ha portato ad un innalzamento dei valori agonistici mai registrato che ha consentito, ad esempio, alla piccola Maria Luisa Cazzarolli, dello Ski club Verona, di cogliere sull’impegnativo tracciato di Madonna di Campiglio una meritatissima vittoria nella finale del Corriere dei Piccoli vero, sebbene non ufficiale, campionato italiano dei giovanissimi. La sorpresa che il presidente della FISI, Giorgio Gironi, e il presidente della commissione tecnica discesa del comitato provinciale, dott. Cazzarolli, hanno voluto riservare per la conclusione del “Trofeo L’Arena” è stata il giusto premio per i 150 giovani concorrenti convenuti a Bosco Chiesanuova. Una sfilata per le piazze e le strade di Bosco Chiesanuova ha permesso a tutte le “scuderie” (ciascuna preceduta da un alfiere e con tutti i ragazzi con maglione sociale) di farsi ammirare dal numeroso pubblico composto prevalentemente da genitori e parenti. E poi c’era De Dorigo, lo sfortunato ed indimenticabile fondista della squadra azzurra, che ha voluto trascorrere la giornata tra i ragazzi cittadini e valligiani veronesi grazie all’invito della FISI di Verona. Al famoso trionfatore di Seefild e di tante e tante importanti corse internazionali, i ragazzi hanno tributato una festa indescrivibile specialmente quando Giorgio Gironi gli ha consegnato, a nome di un gruppo di amici di Bosco Chiesanuova, una medaglia d’oro e, a nome di tutti gli sportivi veronesi, un medaglione del Comune di Verona. Poi le premiazioni degli otto campioni provinciali per il 1966 e di tutti gli altri migliori ragazzi, presenti, oltre tutti i dirigenti della FISI, il sindaco di Bosco Chiesanuova, il presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo, il vice presidente della Azienda 240 di soggiorno ed altre autorità. Il “Trofeo L’Arena” è stato assegnato allo Ski Club Verona che precede lo Sci Club Veronesi, lo Sci Club Bosco, il “Cesare Battisti”, lo Sci Club Erbezzo e il GASV. Le classifiche finali: Cuccioli 1 Femminile: 1) Cazzarolli Maria Luisa (Ski Club Verona) punti 30; 2) Zanella Luisa (Ski Club Verona) punti 24. Cuccioli 1 Maschile: 1) Murari Riccardo (Sci Club Bosco) punti 28; 2) Michelazzi Clemente (Sci Club Bosco) punti 24; 3) Dalla Valle Andrea (SC Veronesi) punti 23; 4) Longoturri Andrea (Ski Club Verona) punti 20; 5) Zanderigo Guido (Ski Club Verona) punti 5. Cuccioli 2 Femminile: 1) Cazzarolli Roberto (Ski Club Verona) punti 30; 2) Ghidoni Mauro (Ski Club Verona) punti 24; 3) Cazzarolli Massimo (Ski Club Verona) punti 23; 4) Bonetti Paolo (Ski Club Verona) punti 15,5; 5) Davià Arnaldo (SC Veronesi) punti 15,5. Ragazzi Femminile: 1) Bonetti Marinella (Ski Club Verona) punti 30; 2) Augusta Elisabetta (Ski Club Verona) punti 26,5; 2) Michelazzi Ilda (Sci Club Bosco) punti 26,5; 4) Cianni Cristina (SC Veronesi) punti 18; 5) Cesati Silvana (SC Veronesi) punti 13. Ragazzi Maschile: 1) Pezzo Giorgio (Sci Club Bosco) punti 28; 2) Cazzarolli Gianni (Ski Club Verona) punti 25,5; 3) Tedeschi Mauro (Ski Club Verona) punti 25,5; 4) Piubello Carlo (Ski Club Verona) punti 25; 5) Zanella Gaetano (Ski Club Verona) punti 18. Allievi Femminile: 1) Tinazzi Giovanna (Ski Club Verona) punti 28; 2) Dalla Rosa Laura (Ski Club Verona) punti 27; 3) Fagiuoli Laura (Ski Club Verona) punti 25; 4) Grazia Daria (SC Veronesi) punti 20; 5) Michelazzi Josè (Sci Club Bosco) punti 19. Allievi Maschile: 1) Ghidoni Giorgio (Ski Club Verona) punti 30; 2) Lobbia Roberto (Ski Club Verona) punti 24; 3) Cipriani Marcello (Ski Club Verona) punti 19; 4) Conforti Silvio (Ski Club Verona) punti 20; 5) Picotti Lorenzo (Sci Club Bosco) punti 16,5; 6) Serafini Marco (Ski Club Verona) punti 16,5. Classifica per Società: 1) Ski Club Verona punti 898; 2) SC Veronesi punti 327; 3) Sci Club Bosco punti 285; 4) C. Battisti Verona punti 71; Nasce lo Sci Club Bosco 5) SC Fittanze Erbezzo punti 19; 6) GASV Verona punti 17. Per Bosco Chiesanuova l’ultima gara FISI della stagione è pure insolita: con la collaborazione dello Sci Club Cassa di Risparmio viene organizzato il lunedì di Pasquetta la “Coppa dell’Angelo” di slalom speciale sul “canalino” di Gaibana. Due manches, rispettivamente di 23 e 25 porte abilmente disputata da Angelo Goi delle Fiamme Gialle di Predazzo e da Italo Leso di Bosco Chiesanuova, hanno costituito il banco di prova per 45 concorrenti provenienti da Trento, Brescia, Vicenza, Treviso e Verona. Vittoria finale di Eddo dal Lago (SC Recoaro) dopo che al termine della prima prova era il giovane veronese G. M. Benelli (Ski Club Verona) a guidare la classifica provvisoria. Approfittando dell’occasione, le Sciovie Lessinia e l’AAS di Bosco Chiesanuova hanno allestito diversi focolari con brace sui quali i gitanti hanno potuto brustolarsi polenta e salsicce, quasi un richiamo ad una vecchia usanza dei carbonai che in Lessinia producevano carbone di legna. Il 14 marzo a Bosco Chiesanuova in occasione della Fiera di Verona si tiene un convegno dei quadri direttivi dell’Assoboschi. Nella sua relazione il presidente nazionale dott. Pasquale Napolitano si lamenta dello scarso stanziamento di fondi previsto dal secondo “piano verde” ed auspica l’istituzione del catasto forestale. Quella dei convegni, delle tavole rotonde, dei seminari di studio è una politica troppo poco sfruttata nel capoluogo dei Lessini, avrebbe meritato più attenzione ai fini dell’incremento e della promozione turistica. Sempre nel mese di marzo il Consiglio Comunale di Bosco Chiesanuova approva il bilancio di previsione per il 1966 che chiude con 13 milioni di disavanzo; pesano nelle poste passive le spese per il Cinema Vittoria (70 milioni), per lo sgombero della neve e per altre spese turistiche nonché per gli interessi a fronte di mutui precedenti. E c’è sempre l’annoso problema della viabilità Bosco Chiesanuova-San Giorgio, con tutta la sua urgenza, da risolvere una volta per tutte. Lo Sci Club approfitta della festività di San Giuseppe per svolgere la propria gara sociale (di discesa) a San Giorgio e qualche sera dopo per il tradizionale incontro conviviale di fine stagione durante il quale viene presentato il consuntivo delle spese che ammontano a 1.143.775 Lire. Domenica 17 aprile 282 vetture da corsa rombano sui tornanti della “Stallavena-Bosco Chiesanuova” gara, vinta da Noris su Porche. L’inverno è finito, è già primavera; ora il produttore Pier Paolo Zanoni può ordinare al regista Achille Rizzi il primo ciak per la “Bella dei Lessini”, un avvincente lungometraggio che fornirà una interessante visione panoramica di tutti gli aspetti naturalistici, storici, folcloristici e turistici di Bosco Chiesanuova. Il 2º concorso di poesia “Bosco Chiesanuova”, Domenica 8 agosto si è concluso a Bosco Chiesanuova il 2º concorso di poesia dialettale, indetto da quell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo. Puntualmente alle ore 21.15 nell’ampio salone dell’Albergo Bellavista si è svolta la riunione finale per la graduatoria del “concorso” che, come è noto, premia il sonetto che in uno dei dialetti veneti celebra i Lessini con particolare riguardo a Bosco Chiesanuova. Alla cerimonia ha dato inizio l’avv. Marco Picotti, Vicepresidente dell’Azienda stessa, che, dopo aver porto il saluto del Presidente, avv. Alessandro Cordioli, assente per ragioni di servizio, ha sottolineato il significato del “Concorso” al quale sarà, in un prossimo futuro, conferita sempre maggiore importanza. Prendeva la parola il Presidente della Commissione giudicatrice, prof. Gino Beltramini, il quale ha dato notizia dei risultati. Le composizioni giunte ed esaminate dalla Commissione sono state 32. Secondo le norme del concorso la Commissione rendeva poi noti i risultati procla- 241 Il lungo volo delle Aquile mando per il Iº premio il sonetto: “Boscocesanova” di Nando da Ala (pseudonimo di Arnaldo Cristoforetti) in dialetto trentino; per il 2º premio il sonetto “La parona dei Lessini” di Arturo Santini; per il 3º premio il sonetto “Se mi fusse pitor” di Gianni Faè; per una “segnalazione di merito” il sonetto “Bosco Chiesanuova” di Luigi Marastoni. Dopo la rilettura dei sonetti classificati, seguiva la premiazione al termine della quale, il Sindaco di Bosco Chiesanuova Ermanno Fiorato sottolineava l’amicizia – anche poetica – tra le adiacenti vallate veronesi e trentine. BOSCOCESANOVA Na festa de color che no fenìss: le genzianèle blù, ’rent al corài de le àzzole, e al zalt, al bianc, al griss de fiori sparpajai sul vert dei prai. Pezi e pini che serve da corniss, soto ’l plafom de azuri senza eguai d’en cel che ’l par tolt via dal Paradiss. La colona sonora? Dai rozai, 242 dai useleti che ogni tema i prova. El sol sfrugna fra cròzi e valesèle e do’la paze no la gà confini fra “l ciacolar d’arzent de campanèle che rende omagio a Boscocesanova da tute le cesate dei Lessini. Nando da Ala LA PARONA DEI LESSINI Piantà nel bossolo dei prealpini Bosco l’è in mezo come ’na matrona; fà i cortesani i merli dei Lessini, da trono i boschi e i pigni da corona. Ingrotolii d’inverno i paesini se struca tuti intorno a la parona come a ’na cioca i tredese pulsini. Ma apena del calìo l’ora la sona i mola el cucio per lassarghe el posto - che quatro bessarele le fa ben ai siori che vien su a passar l’agosto. Ci và sui vegri a rastelar el fien e ci de graspa fa la cura a l’osto: ognuno tol le cose come vien. Arturo Santini Nasce lo Sci Club Bosco 1966 · 1967 Centro agonistico e corsi di discesa a San Giorgio L a stagione 1966 è stata decisamente sfavorevole a Bosco Chiesanuova a causa delle eccezionali perturbazioni metereologiche che hanno vietato il tutto esaurito ad alberghi e appartamenti. Per la scarsa affluenza di turisti e il minor numero di presenze bisogna rifarsi all’estate del 1960 e oltretutto le piogge torrenziali di agosto hanno rovinato in molte parti la sede stradale. Eppure tutto era stato ben preparato: rimessi in funzione i due bei campi di tennis “Conca Verde” e “Biancaneve”; ospitato sulla fine del campionato il Calcio Mantova in lizza per la salita in serie A; indetto il terzo concorso di poesie dialettali (vinto ancora da Nando da Ala), concorsi fotografici e culturali; presentato addiritura al Corallo di Verona il documentario su Bosco Chiesanuova “La Bella dei Lessini”; ricordato lo scrittore Antonio Fogazzaro dagli “Amici di Bosco Chiesanuova” organizzate varie manifestazioni sportive e per il tempo libero. Tra queste vogliamo ricordare il successo ottenuto nelle due recite della filodrammatica femminile di Bosco Chiesanuova. È stata rappresentata al cinema teatro Vittoria la commedia in tre atti “Cuore di schiava” di A. Pagnani per l’interpretazione della brava Silvia Leso, Costanza Scandola, Graziella, Bruna, e Franca Tinazzi, Giuditta Campedelli, Graziella Perozeni, Carla Pezzo, Carla Scandola, e Giuliana Leso. All’applauditissima recita ha fatto seguito – com’era costume – la brillante farsa Le tre Zitelle interpretata da Rosa Vinco, Luciana e Silvana Valbusa e Silvia Leso. Ma anche nel pieno della stagione estiva lo sci non viene dimenticato, sollecitato dai lavori di costruzione di un grande albergo a San Giorgio e della costruzione di un comitato per la costruzione di una chiesetta nella stessa conca destinata ad un sicuro, vasto sviluppo. Si lavora nel tratto di strada da Tracchi alla Saibe e per il completamento (mancano soltanto tre km non difficili da realizzare) il sindaco gioca la carta di una sottoscrizione popolare, un autofinanziamento per la soluzione dei lavori più urganti. Non tutti sono d’accordo: la strada Bosco Chiesanuova-San Giorgio deve essere realizzata dalla Provincia secondo gli impegni da essa fatti a suo tempo. Sull’esito dell’iniziativa non si trovano tracce. I responsabili del turismo invernale di Bosco Chiesanuova si incontrano per tempo per conteggiare soggiorni e tariffe, per risolvere il problema del collegamento da e per San Giorgio non solo durante le vacanze natalizie; per assicurare il regolare funzionamento della scuola di sci; per collegare San Giorgio e Branchetto alla rete telefonica urbana. Piuttosto interessante la proposta di proiettare nei cinema di Modena, Mantova, Parma, Reggio Emilia, diapositive per la promozione dello Sci a Bosco Chiesanuova. L’improvvisa nevicata del 20 novembre obbliga ad un veloce appalto per lo sgombero della neve: sui monti della Lessinia e a Bosco Chiesanuova si parla di 15 cm a San Giorgio (purtroppo la strada è quasi intransitabile) di mezzo metro. Il problema è risolto con l’incarico dato ad una ditta specializzata che si avvalerà di nuovi, moderni mezzi meccanici; a proposito di atrezzature fa la sua comparsa il primo battipista meccanico sui tracciati del Castel Gaibana. 243 Il lungo volo delle Aquile Festa grande a San Giorgio sabato 17 dicembre con l’inaugurazione del bellissimo Albergo Valon (che si aggiunge al Genzianella e al posto di ristoro della Malga Rossa) e di un altro skilift mentre sul versante del Branchetto si parla di raggiungere con impianti, il prossimo anno, il Monte Tomba. Sabato 10 settembre si tiene a Bosco Chiesanuova un incontro promesso dalla FISI provinciale con la s.p.a. San Giorgio (proprietaria dell’albergo Valon) e le “Sciovie Lessinia” per una analisi delle neccessità tecnico-organizzative in vista della stagione agonistica 1966-67. All’inizio di novembre lo Sci Club e l’AAS vengono sensibilizzati per una più attenta visione dello sci agonistico anche perché farà base a San Giorgio l’ex azzurro Baldo Bernardi richiesto dalla FISI alle Fiamme Oro di Moena con compiti di allenatore per il settore giovanile, di tracciatore di piste, di accompagnatore dei migliori talenti. L’intenzione è quella di dare inizio ad un “Centro permanente agonistico”di più marcato impegno a disposizione degli Sci Club Valligiani. Anche le continue sollecitazioni della FISI non cadono nel vuoto così che può essere varata una importante iniziativa. Ne parla «L’Arena» di martedì 31 gennaio 1967: Giorgio di Bosco Chiesanuova la FISI di Verona organizza un Centro agonistico di discesa riservato a soli giovani, e ragazzi di ambo i sessi, in avanzata fase tecnico-agonistica, sotto la direzione dell’allenatore federale m. Baldo Bernardi messo a disposizione per l’intera stagione dal Gruppo Sportivo Fiamme oro di Moena. Tutti i pomeriggi, secondo un programma stabilito dal comitato provinciale della FISI, si avvicinderanno i giovani discesisti degli Sci Club valligiani e cittadini allo scopo del loro perfezionamento agonistico; gli operatori di San Giorgio hanno in tal senso offerto la loro collaborazione. A San Giorgio centro per “aspirante discesista” Quarantaquattro le porte disposte da Italo Leso, secondo quel suo consueto criterio di tracciare un po’ stretto, ma concedendosi pure ad una fluidità che purtroppo solo i migliori sanno cogliere. Il test iniziale ha consentito alle società veronesi un’utile messa a punto delle squadre ed ha costituito l’ingresso ufficiale in FISI di quello Ski Club Scaligero di Villafranca che è stato un po’ la rivelazione della giornata per non dire del GASV che in campo provinciale sa sempre dire la sua. Le vittorie individuali sono state appannaggio di Montemezzi (Sci Club Verona) tra i seniores; di Pinotti (GASV) un ragazzo già sotto controllo federale, tra gli juniores; del giovanissimo Bellavite (SC Veronesi) tra gli aspiranti mentre nella categoria femminile si è affermata con prepotenza la giovanissima Giovanna Tinazzi del Club Alpino Edelweiss, appena entrata a gareggiare nelle categorie maggiori per la sua giovane età. Una brillante iniziativa è stata varata dal comitato provinciale della FISI di Verona nel quadro dell’innalzamento dei valori agonistici dei ragazzi dei numerosi Sci Club affiliati. Tale iniziativa verte su un più razionale e qualificato addestramento sul settore della discesa (non per questo le specialitèà nordiche, fondo e salto, saranno dimenticate) che dovrebbe, in un certo lasso di tempo, migliorare notevolmente l’intero settore degli sport invernali. Attualmente una massa di oltre trecentocinquanta giovanissimi si trova sotto controllo federale attraverso quella benefica iniziativa della “scuderie” che i principali Sci Club cittadini e valligiani stanno curando con amore e passione e che rappresenta una delle più felici intuizioni dell’attuale presidenza della FISI veronese. Tra qualche anno questa notevole “forza d’urto” (ai ragazzi bisogna quindi aggiungere genitori, accompagnatori, amici, ecc.) chiederà piste ed attrezzature di più alto coefficente tecnico e sarà quella che determinerà le scelte di coloro che stanno operando economicamente nel settore invernale. Per tutto il periodo dal 1 febbraio al 31 marzo a San 244 In felice concomitanza del nuovo albergo, il gruppo Alp. Dolomiti organizza sulla pista di Castel Gaibana la prima manifestazione agonistica dell’anno, il “Trofeo Albergo Valon” di slalom gigante. Riportiamo il servizio de «Il Nuovo Adige»: Aperta la stagione sciistica veronese del settore discesa Lunedì, 19 dicembre 1966. Bosco, 18 dicembre cielo sereno e visibilità perfetta hanno caratterizzato l’apertura della stagione sciistica veronese nel settore della discesa. La prima edizione del “Trofeo Albergo Valon” (che speriamo divenga un tradizionale appuntamento inaugurale) si è svolta lungo la pista di Castel Gaibana organizzata su ottimo livello, da gara almeno regionale, dal gruppo Alpino Dolomiti di Verona con il patrocinio della S.p.A. San Giorgio e con la collaborazione della Società Sciovie Lessinia. Non troppe le novità restanti se non la constatazione di un generale entusiasmo guastato solo dalla mancanza dei sodalizi valligiani che tutto avrebbero da guadagnare da una seria attività, specialmente Nasce lo Sci Club Bosco giovanile, nel settore della discesa. Nell’ampio salone dell’albergo Valon si sono svolte con un cerimoniale svelto e gradito, le premiazioni degli atleti e dei sodalizi presenti Mario Oratti, presidente della S.p.A. San Giorgio, i dirigenti della FISI e del gruppo alpino Dolomiti organizzatore della competizione. Categoria Seniores: 1) Montemezzi Giuseppe (Ski Club Verona) in 1.42’; 2) Castagnetti Gianni (Ski Club Verona) in 1.42”5; 3) Tinazzi Augusto (Edelweiss Verona) in 1.43”7; 4) Pella Eros (Ski Club Verona) in 1.44”6; 5) Costellazzo Giorgio (GASV Verona) in 1.46”4. Categoria Juniores maschile e aspiranti: 1) Pinotti Paolo (GAVS Verona) in 1.50”7; 2) Lorenzini Enzo (SC Scal Villafranca) in 2.50”2; 3) Melandri Pietro (GAVS Verona) in 2.10”5; 4) Bellavite Paolo (SC Veronesi) in 2.18”8; 5) Simonetti Aless. (Ski Club Verona) in 2.26”8. Catagoria Femminile: 1) Tinazzi Giovanna (Edelweiss Verona) in 2.18”8; 2) Giollo Annamaria (SC Veronesi) in 2.55”5; 3) Grigoletti Gabriella (SC Veronesi) in 3.38”8; 4) Etrari Chiara (SC Veronesi) in 4.19”3; 5) Emeri Anna (SC Veronesi) in 4.25”1. Classifiche per squadre Categorie Seniores Maschile: 1) Ski Club Verona in 5’09”1; 2) GAVS Verona in 5’44”4; 3) Sci Club Veronesi in 5’58”3; 4) C. Battisti in 6’29”7; 5) Edelweiss in 6’32”3; 6) SC Villafranca in 7’13”4. Categoria Juniores Aspiranti: 1) GAVS Verona in 6’40”5; 2) Sci Club Veronesi in 7’53”4; 3) SC Villafranca in 9’05”7. Categoria Femminile: 1) Sci Club Veronesi in 10’53”6. In altra pista i ragazzi, e gli aspiranti sono impegnati nella prima prova della “Coppa FISI” di slalom speciale. Al termine viene comunicata la composizione della squadra che il 26 dicembre parteciperà alla nazionale giovani del Nevegal, ne fa parte pure Filippo Piccoli, la punta del discesismo di Bosco Chiesanuova. In tutti i giorni delle vacanze viene garantito un servizio di pullman da Verona per Bosco e San Giorgio che continuerà nei giorni festivi di gennaio e di febbraio. Eccezionale l’affluenza dei turisti; si calcola che più di 15.000 ospiti abbiano “invaso” Branchetto, San Giorgio e tutto il territorio di Bosco Chiesanuova nel giorno di San Stefano, impegnando non poco il servizio di sorveglianza svolto ottimamente da Polizia stradale, Carabinieri e Guardie comunali (dopo le 15 non si può salire da Bosco Chiesanuova a San Giorgio). La strada è quella che è; sono semplici conseguenze le lamentele, le proteste, e peggio ancora l’inevitabile dirottamento di sportivi verso i centri di altre provincie trentine e dolomitiche. L’iniziativa indetta dall’Azienda di Soggiorno per un “Natale più bello” ottiene pieno successo, infatti numerosi negozi e privati hanno curato un bellissimo arredamento luminoso. Queste le classifiche stilate da un’apposita commissione dopo una difficile selezione: Categoria Negozi: 1) Elio Vinco; 2) Luigino Scandola; 3) Emilio Valbusa. Categoria Alberghi e Bar: 1) Alb. Beccherle; 2) Albergo Fraccaroli. Per l’Albergo di Natale: 1) Vinco Giuseppe; 2) Vinco Maria; 3) Emilia Pezzo Valbusa. In pochi giorni lo Sci Club organizza due manifestazioni per giovanissimi: la “Coppa Prima Neve” sulla pista di Griez e il miglior tempo è di Giorgio Pezzo davanti a Luciano Scandola e Agostino Gatti; la “Coppa Schilati” a Branchetto, il 6 gennaio, con una giornata fredda e grigia e con conseguente pista ghiacciata peraltro ben curata dal m.to Dario Nicolini. Ottime le prestazioni di Pezzo e Gatti che permettono allo Sci Club Bosco la conquista del secondo posto. Per la quarta volta ritorna a San Giorgio il “Trofeo De Boni” che il gruppo Alpino Dolomiti ha portato a due giornate di gare grazie alle indispensabili collaborazioni locali. L’apporto tecnico è garantito da 245 Il lungo volo delle Aquile esperti del calibro di Nicolini, Bernardi e Italo Leso che assicurano validi tracciati per la “libera” di sabato 21 gennaio e per lo “speciale” della domenica successiva. Il campo dei portenti è quanto mai qualificato dall’azzurro Giuliani Talmon. Come giudice arbitro della discesa è stato designato Armando Massella. Sulle nevi di Castel Gaibana dopo due giornate di gare vinto dalle Fiamme Gialle di Trento il quarto “Trofeo Giorgio De Boni” Ottimi piazzamenti ottenuti da Alberto Castagnetti (Ski Club Verona) e Piccoli (Sci Club Bosco) Bosco Chiesanuova, 23 gennaio. Dopo due giorni di gare si è concluso sulla pista di Castel Gaibana il quarto “Trofeo Giorgio De Boni” che comprendeva le prove di discesa libera e di Slalom speciale con combinata, per sciatori di categoria FISI, 1ª, 2ª, 3ª A, 3ª B, 3ª C, e concorrenti non classificati in ragione di tre per club. Banchi di nebbia e nevischio hanno reso la seconda giornata quanto mai impegnativa da parte degli atleti, diversi dei quali o sono stati costretti al ritiro oppure non hanno potuto mettere in risalto le proprie capacità. I tracciati ottimamente realizzati dai maestri di sci Nicolini e Bernardi hanno risposto in pieno alle aspettative dei partecipanti che si sono impegnati al massimo delle loro possibilità per la conquista di un posto d’onore. L’organizzazione era affidata al Gruppo Alpino Dolomiti di Verona. Nella discesa libera disputata sabato si sono affermati rispettivamente Nasi delle Fiamme Gialle di Trento per la categoria seniores e Kind dello Sci Club Otto Febbraio di Padova tra gli juniores, ai posti d’onore Fiorio (Ski Club Verona) e Fosco (SC Marmolada). La prova di slalom speciale, disputata in due manches, ha visto le affermazioni di Talmon (Sci Club Marmolada) davanti a Nasi, Alberto Castagnetti e Fosco finiti nell’ordine nella categoria seniores. Tra gli juniores successi di Fosco (SC Marmolada) su Piccoli (Sci Club Bosco), Mareluz (SC Narmoda) e Jori. Vincitore assoluto Aldo Nasi che nella combinata ha ottenuto il punteggio di 7,74, seguito da Alberto Castagnetti (SC Verona), Morel Rossi, Nocher ed altri. Nella categoria juniores al primo posto Fosco, seguito da Piccoli, Valeruz, Zambotti, ed altri. Il quarto “Trofeo Giorgio de Boni” è stato assegnato alle Fiamme Gialle di Trento. Queste le classifiche dello slalom speciale: Categoria Seniores: 1) Talmon Giuliano (Sci Club Marmolada) in 63”4; 246 2) Nasi Alfonso (Fiamme Gialle Trento) in 64”3; 3) Castagnetti Alberto (Ski Club Verona) in 64”5; 4) Fosco Pietro (Sci Club Marmolada) in 64”8; 5) Moral Arturo (Fiamme Gialle Trento) in 67”3; 6) Bercelli Gian Maria (Ski Club Verona) in 69”; 7) Noches Alois (Fiamme Gialle Trento) in 69”6; 8) Paolo Rossi (Ski Club Verona) in 71”4; 9) Zabai Giuliano (Sci Club Otto Febbraio Padova) in 77”5; 10) Sigismondi Sandro (Fiamme Gialle Trento) in 79”8. Categoria Juniores: 1) Fosco Angelo (Sci Club Marmolada) in 67”5; 2) Piccoli Filippo (Sci Club Bosco) in 71”8; 3) Valeruz Alessandro (Sci Club Marmolada) in 72”1; 4) Iori Luigi (Sci Club Marmolada) in 75”6; 5) Zanatta Stefano (Ski Club Verona) in 78”7; 6) Zambotti Aldo (Sci Club Tonale) in 80”2; 7) Brendolan Stefano (Ski club Verona) in 92”6; 8) Picotti Lorenzo (Sci Club Bosco) in 99”2; 9) Zanotto Cesare (Ski Club Verona) in 103”1; 10) Zambotti Natale (Sci Club Tonale) in 103”7. Classifica combinata Categoria Seniores: 1) Nasi Alfonso punti fis 7,74; 2) Castagneti Alberto punti fis 45,46; 3) Morel Arturo punti fis 66,12; 4) Rossi Paolo punti fis 99,10; 5) Nocher Alois punti fis 113,66; 6) Fiorio Roberto punti fis 154,86; 7) Zobai Giuliano punti fis 190,48; 8) Sigismondi Sandro punti fis 191,78; 9) Caurla Gianfranco punti fis 209,46; 10) Anzelini Umberto punti fis 215,10. Categoria Juniores: 1) Fosco Angelo punti 0,73; 2) Piccoli Filippo punti 35,32; 3) Valeruz Antonio punti 62,34; 4) Zambotti Aldo punti 91,89; 5) Iori Luigi punti 128,96; 6) Zanatta Stefano punti 159,50; 7) Cogoli Luigi punti 288,69; 8) Piccoli Lorenzo punti 319,98; 9) Bellavite Paolo punti 380,15; 10) Zanotto Cesare punti 409,62. Il trofeo è stato assegnato alle Fiamme Gialle di Trento. Pur con il dolore per l’improvvisa scomparsa di Raul Buonavita, grande ed esperto collaboratore degli sport invernali, lo Sci Club Veronesi organizza il 20 gennaio al Branchetto la terza edizione del “Trofeo Pony” con 155 giovanissimi al via. Non basta l’exploit di Giorgetto Pezzo: lo Sci Club Bosco è preceduto dal Veronesi, dallo Ski Club Verona e dal C. Battisti. Nasce lo Sci Club Bosco Grosse nevicate si succedono in febbraio, la bufera investe anche il capoluogo senza impedire il successo della prima festa mascherata tenuta al cinema Vittoria (siamo in Carnevale) dall’Azienda di Soggiorno. Il 12 febbraio, con una bella giornata di sole, si svolge a San Giorgio l’attesa terza edizione della “Coppa Alberghi” di slalom gigante per giovanissimi indetta dall’AAS ed organizzata dallo Sci Club Bosco. Ben 232 concorrenti si sono impegnati sul tracciato predisposto da Dario Nicolini; il miglior tempo assoluto è quello del forte e conosciuto Giorgio Ghidoni dello Ski Club Verona, sodalizio al quale viene assegnata la coppa d’argento del ministero del turismo. Lo Sci Club Bosco è buon terzo. Cogliendo il momento di luna piena una comitiva dello Sci Club di Villafranca è protagonista della notte del 25 febbraio di un’originale escursione notturna al Monte Tomba con partenza dal Branchetto. Brindisi alla grappa e foto di rito sul Tomba innevatissimo e discesa al chiaro di luna aperta dal campione sociale Wilmo Dongini con un abbondante risotto (e fiaschi di Valpolicella) al rientro al Branchetto. La grosse nevicate hanno innestato grosse polemiche in materia di viabilità nell’alta Lessinia; non sempre gli appassionati e gli stessi imprenditori riescono a valutare la conseguenze dell’eccezionale bufera di neve. Per una migliore comprensione del problema riportiamo il sereno e responsabile intervento apparso su «L’Arena» del 26 febbraio a firma dell’avv. Alessandro Cordioli, presidente dell’Azienda di Soggiorno. L’eccezionale bufera di neve a Bosco Egregio direttore, la lettera pubblicata dal suo giornale a firma San Giorgio S.r.l. “Sciovie Lessinia” merita alcune note di chiarimento. Gli amministratori delle due società interessate, che seguono costantemente, ormai da anni, gli sforzi dell’Azienda di Soggiorno di Bosco Chiesanuova per migliorare le attrezzature di questo centro, particolarmente nei riguardi della viabilità invernale fino a San Giorgio, dovrebbero ricordare non tanto gli inevitabili inconvenienti, quanto i cospicui risultati ottenuti. Tutti sanno, primi tra tutti gli amministratori pubblici di Bosco Chiesanuova, che il problema degli accessi al centro sciistico di San Giorgio è indissolubilmente legato alla costruzione di una nuova strada, o almeno all’addattamento della vecchia strada militare attualmente in esercizio, così tutti dovrebbero sapere che nulla è stato omesso per sensibilizzare il problema su questo le autorità e gli enti pubblici della città e della provincia di Verona onde reperire una buona volta i finanziamenti neccessari perl a sistemazione della ormai famosa strada, che, bisogna dirlo con amarezza, è addiritura incredibile come non si sia ancora trovato il modo di costruirla. Circa il problema dello sgombero della neve sollevato dai suoi interlocutori, è noto che l’Azienda di Soggiorno di Bosco Chiesanuova dopo mesi di discussioni ed insistenze, è riuscita ad ottenere dagli enti veronesi, e dall’amministrazione provinciale in primo luogo, un sensibile contributo in parte deliberato, in parte promesso, ma non ancora versato nelle casse dell’Azienda. Ciò nonostante questo ha stipulato con una ditta di Bosco Chiesanuova un contratto quinquennale per lo sgombero della neve e anche ciò non senza difficoltà, come ben sanno i firmatori delle lettere in questione. Con tale contratto, che grava in modo notevole anche sul bilancio dell’Azienda, Bosco Chiesanuova si è assicurata l’uso di modernissimi e potenti mezzi sgombraneve in grado di ovviare alle normali neccessità della viabilità invernale assicurando l’accesso a San Giorgio. Ma ciò che è successo la scorsa settimana non può certo dirsi normale: chi abbia percorso domenica scorsa la strada da Verona a Bosco Chiesanuova ha avvertito la eccezionalità della bufera abbatutasi nella zona venerdì e sabato, bufera che ha creato sulla larga e bella arteria cumuli di neve di altezza veramente inusitata e che hanno reso neccessario l’impiego di mezzi per lunghe ore di lavoro, per togliere dall’isolamento lo stesso centro di Bosco Chiesanuova. Provveduto a questo lavoro, prioritario anche per il contratto tra l’Azienda e la ditta appaltatrice dei lavori di sgombero, gli amministratori dell’Azienda stessa sono stati richiesti di rinunciare ad esigere l’immediata appertura della Bosco Chiesanuova – San Giorgio, onde consentire che fosse provveduto allo sgombero della neve dai vari centri del comune – tra cui la frazione di Valdiporro - rimasti per lunghe ore isolati. Gli amministratori hanno riconosciuto l’ordinanza del sindaco di Bosco Chiesanuova che ha ritenuto doveroso assicurare la viabilità per i centri del comune, prima di aprire l’accesso per gli sportivi al centro di San Giorgio. 247 Il lungo volo delle Aquile Leggiamo sulla stampa cittadina che alcuni paesi sono isolati e che per portare soccorso alle popolazioni, si è dovuto far ricorso alle autorità militari e al sacrificio delle forze dell’ordine; ora è veramente impensabile che vi sia chi voglia lamentarsi per una situazione creata non dalla cattiva volontà degli uomini, ma dalle forze della natura. Se fosse possibile l’esempio, tale sarebbe stata la protesta dei dirigenti delle squadre di calcio per la sospensione del campionato durante l’alluvione dello scorso novembre. Così chiarita la realtà delle cose, ed assicurato che proprio oggi si sta completando l’apertura della strada per San Giorgio, mentre ancora alcune contrade del comune sono ancora isolate, l’amministrazione dell’Azienda di Soggiorno di Bosco Chiesanuova vuole riaffermare a mezzo del suo giornale, la volontà di proseguire i suoi sforzi e di dedicare le sue attività a risolvere un problema che è maturato nella pubblica opinione e che attende solo di essere affrontato dai pubblici amministratori veronesi. Una maggiore comprensione di ciò che si è fatto e che si sta tuttora facendo, potrebbe dare più serenità e più spirito di lavoro anziché di proteste inutili e dannose anche al buon nome di Bosco Chiesanuova. Ringraziandola per la pubblicazione, porgo i migliori saluti. Avv. Alessandro Cordioli, «L’Arena». Remo Pezzo vince nuovamente alla Conca dei Parpari nella seconda edizione del Meeting Veterani; Lino Mazo è quarto Gran finale di stagione sulle piste di San Giorgio e Branchetto. Oltre lo svolgimento di diverse gare sociali, si segnalano per la loro importanza (e per la loro diversificazione) l’ormai tradizionale raduno del Centro Turistico Giovanile che si è espresso eloquentemente nei duemila partecipanti convenuti a Bosco Chiesanuova dall’Emilia, dalla Lombardia dell’Alto Adige e dal Triveneto, e a disputa, tra l’altro di uno slalom gigante vinto da Italo Mazzonelli (Villafranca) e da Chiara Etrari (Famiglia Alpinistica). Prima ancora si sono svolti i “Campionati provinciali giovani” dedicati dalla FISI alla memoria di Raul Buonavita (e sarà così per tutte le edizioni del decennio) con un tracciato di gara non certo facile a causa della gelata notturna. Ben 180, tutti delle società veronesi, i giovani discesisti in gara; non troppo in linea i portacolori di Bosco Chiesanuova. 248 La stagione si conclude il 19 marzo con la “Coppa dell’Angelo” di slalom speciale della quale riportiamo la cronaca da «Il Nuovo Adige» di lunedì 20 marzo 1967: Il vento e la famosa “Porta Rossa” protagonisti della “Coppa dell’Angelo” Di sorprese degne di citazione a Castel Gaibana ce ne sono state almeno due direttamente collegate alla seconda edizione della “Coppa dell’Angelo”, la manifestazione organizzata dallo Sci Club Cassa di Risparmio di Verona, per chiudere la stagione degli sport invernali in terra veneta, salvo – s’intende – la tradizionale e caratteristica appendice del gruppo del Carega. Prima sorpresa il freddo atroce, o meglio il gelido vento di tramontana che facendo contrasto con la singolare limpidezza del cielo e dell’orizzonte padano, ha flagellato concorrenti e giudici di gara, cronometristi e quei pochi “patiti” nient’affatto disposti a riporre gli sci in soffitta sin tanto che esiste ancora una macchia di neve. Per un certo tempo si è dovuto attendere che passasse la bufera per far partire i concorrenti. La seconda sorpresa, che sarà per lungo tempo ricordata da numerosi ragazzi, si identifica con la discussa porta n. 33 della seconda manche, quella tormentata “rossa” che ha annullato da sola le speranze di ben trentacinque discesisti. Che nello “speciale” una ragguardevole percentuale di slalomisti sia destinata al naufragio è cosa nota ed accettata: le proporzioni della “Coppa dell’Angelo” superano però ogni più pessimistica previsione. Basti pensare che dei trentasette seniores in gara solo dieci sono stati classificati e dei trentuno giovani ne troviamo solo sette alla resa dei conti. Comunque sia è quello un tipo di competizione che si dovrà intensificare in futuro a tutto benificio di quegli sci club e di giovani che hanno serie ambizioni nei loro programmi e ben farà lo Sci Club Cassa di Risparmio a mantenere nella sua attività anche questa competizione. La vittoria individuale nella “Coppa dell’Angelo” è arrisa a un non più giovane discesista dello Sci Club Recoaro (i cui discesisti erano accompagnati dall’indimenticabile alpinista Gino Solda, in forma come ai tempi del K2), quel Nerino Griffani costantemente regolare come si può arguire da un 28” 4/10 nella prima manche e da un 28” 1/10 nella seconda. C’è ovviamente chi ha fatto meglio di lui; ad esempio Paolo Rossi dello Ski Club Verona miglior tempo della prima serie ed incappato come tanti in una… distrazione nella seconda prova quando la vittoria finale non era più distante di trenta metri. Bene – grazie a prudenti tattiche di gara – le prove del vicentino Valerio e del padovano Candiani. Primo veronese, largo ai… vecchi, è stato Augusto Tinazzi dello Sci Club Alpino Edelweiss, società che Nasce lo Sci Club Bosco ha avuto il merito di avere tre classificati con soli tre partenti. Tra gli juniores e i giovani in gara per la “Coppa FISI” si è affermato Stefano Zanatta della Ski Club Verona (squalificati gli ottimi Piccoli, Calzavara, Pinotti ecc.) davanti a Giorgio Pezzo dello Sci Club Bosco costretto a correre con degli sci nemmeno idonei per un battipista. Festosa conclusione nel salone dell’albergo Valon di San Giorgio con tutto lo staff dello Sci Club Cassa di Risparmio e della FISI, ove tra l’altro, si è approffitato di questa occasione per celebrare la conclusione dell’attività stagionale densa di avvenimenti e di iniziative. Classifica Generale Giovani: 1) Zanatta Stefano (Ski Club Verona) in 76”8; 2) Pezzo Giorgio (Sci Club Bosco) in 81”7; 3) Piubello Carlo (Ski Club Verona) in 87”4; 4) Picotti Lorenzo (Sci Club Bosco) in 87”6; 5) Zanotto Alberto (SC Veronesi) in 88”5. Marcello Grobberio il terzo posto per lo Sci Club. La lampada non si è spenta del tutto e presto tornerà ad illuminare Bosco Chiesanuova sportiva. La Stagione si conclude con la riunione degli atleri, dei soci e dei simpatizzanti dello Sci Club la sera del 29 aprile in un ristorante del luogo per i rendiconti d’uso (le spese sono state contenute in 1.015.625, interamente coperte) e i riconoscimenti a quanti si sono distinti. Non passano che pochi giorni e il presidente E. Melotti dirama questo responsabile appello: SCI CLUB BOSCO Bosco Chiesanuova, 8 maggio 1967 Classifica per Società: 1) Ski Club Verona (Zanatta S., Piubello C.) in 164”2; 2) Sci Club Bosco (Pezzo G., Picotti L.) in 169”3; 3) Sci Club Veronesi (Zanotto A., Zanotto C.) in 194”5. Classifica Generale Qualificazione Zonale: 1) Griffani Nerino (SC Recoaro) in 56”5; 2) Valerio Claudio (SAI Vidrea (U.O.E.I. Padova) in 62”6; 3) Sordà Manlio (SC Recoacenza) in 61”2; 4) Candiani Anro) in 63”9; 5) Tinazzi Augusto (G.A. Edelweiss) in 64”9; 6) Cornale Lino (SC Recoaro) in 67”5. Classifica per Società: 1) SC Recoaro (Griffani N., Sordà M.) in 120”4; 2) G.A. Edelweiss (Tinazzi A., Bellini L.) in 144”3. Scompare a Bosco Chiesanuova una bella figura di sciatore e di grande sostenitore degli sport invernali, Giuliano Sauro, ricordato pure dai colleghi albergatori. Ma purtroppo è scomparso anche lo sci di fondo sia come partecipazione alle competizioni, sia come organizzazione delle stesse (anche i campionati per “cittadini” non vengo più riproposti). Soltanti i vecchi fondisti sentono l’orgoglio di essere stati nel passato autentici protagonisti e rispondono agli inviti degli organizzatori del 2º “Meeting sciatori veterani” (5 marzo alla Conca dei Parpari) ottenendo con Remo Pezzo la vittoria nella categoria oltre i 50 anni ed ottenendo lo stesso Lino Mazo e Lo Sci Club Bosco, di nobilissima tradizione, con un glorioso passato, merita per le finalità che persegue l’appoggio incondizionato di tutti coloro ai quali sta a cuore lo sviluppo del nostro centro sotto ogni riflesso, sia sportivo che turistico. Ed è per queste considerazioni che si chiede l’apporto generoso e di solidale attaccamento al sodalizio perché prospetti e si rinnovi nel tempo. Entro il corrente mese dovrà aver luogo la elezione del nuovo Consiglio Direttivo; rivolgiamo perciò le più vive pressioni a quanti sono interessati all’avvenire dello Sci Club Bosco, di voler presentare le proprie liste di candidati alle cariche sociali, per il prossimo biennio 1967-69 entro e non più tardi del 19 corrente consegnandole o facendole pervenire alla Segreteria del Sodalizio presso la locale Azienda Autonoma di Soggiorno. Vogliamo sperare che questo appello trovi tutti concordi nell’azione per un futuro migliore e degno delle tradizioni che hanno onorato lo Sci Club Bosco. Il Consiglio Direttivo L’appello non trova riscontro, evidentemente qualcosa non fila per il verso giusto se il consiglio Direttivo è costretto, con viva preoccupazione, a questo intervento: SCI CLUB BOSCO BOSCO CHIESANUOVA (VERONA) li 23 maggio 1967 Il Consiglio Direttivo di questo Sci Club ha dovuto costatare con vivo rammarico che l’appello lanciato a tutti coloro ai quali sta a cuore il miglior avvenire del nostro centro ed in particolare la vita dello Sci Club Bosco non ha sortito l’esito desiderato. Infatti è trascorsa inutilmente la data del 19 corr. 249 Il lungo volo delle Aquile 250 senza che nessuna lista di candidati alle cariche sociali del Sodalizio fosse presentata. Per tanto il termine ultimo per la presentazione delle liste è definitivamente fissato per il 31 maggio 1967. Questo Consiglio Direttivo torna nuovamente a richiamare l’attenzione di tutti indistintamente i cittadini di Bosco Chiesanuova perché prendano veramente a cuore l’avvenire dello Sci Club Bosco che altrimenti sarebbe destinato inesorabilmente a sciogliersi con le conseguenze che è logico prevedere. Si rammenta che le liste, firmate, vanno presentate alla segreteria dello Sci Club Bosco presso la locale Azienda Autonoma di Soggiorno. Distinti Saluti. Il Consiglio Direttivo Nasce lo Sci Club Bosco 1967 · 1968 Conferenza sugli sport invernali e sagra alla Podestaria …E h, ce ne vuole di pazienza! Soltanto il 25 novembre può avvenire l’assemblea dei soci dello Sci Club che elegge il nuovo direttivo che risulta così composto: Armando Massella (presidente) e poi Luigi Leso, Marcello Grobberio, Giorgio Manzati, Giovanni Scandola, (v. presidente) Giacomino Valbusa e C. Alberto Zangiacomi. Si può cominciare. Sarà stata anche una non voluta concomitanza, fatto sta che proprio nel pomeriggio dello stesso ultimo sabato di novembre nel salone della Camera di Commercio di Verona si svolge la “II Conferenza provinciale degli sport invernali” voluta dalla FISI come punto d’incontro di tutte le realtà pubbliche e private operanti nella montagna veronese, così riporta «Il Corriere del Mattino»: Dalla conferenza di sport invernali suggerimenti per la stagione sciistica Forse il concetto migliore scaturito nel corso della “II Conferenza provinciale sugli sport invernali” è stato quello espresso dall’ing. Fabio Conci, presidente nazionale della FISI, il quale si è dimostrato lieto ed entusiasta della formula veronese (ha addirittura auspicato che venga addottata anche su scala nazionale) capace di riunire, in una serena ed obiettiva discussione, autorità pubbliche (provinciali, comunali, turistiche), operatori privati (gestori di impianti di risalita, albergatori, autotrasportatori) e qualificati esperti del settore, quali i dirigenti dei vari organismi della FISI. Ed infatti questo triplice ordine di presenze ha qualificato questa assisse veronese della neve, che ha ascoltato due ottime relazioni, tenute da due competenti che nella regione trentina hanno profuso largamente la loro capacità e la loro esperienza. Pacata e serena è stata la relazione del comm. Pancheri, una persona uscita dalle valli trentine che ha creduto, o meglio ancora, ha saputo introdursi, in questa nuova epoca del turismo e dello sport invernale. Il suo intervento è servito a presentare all’auditorio che riempiva la sala della Camera di Commercio, la sua personale esperienza circa la trasformazione di un grande settore, come quello della Val di Sole, sino a qualche tempo fa lontana delle grandi correnti di traffico invernale ed estivo, in una enorme stazione di sport invernali. La prima utile operazione è stata quella di riunire gli sforzi, le idee e le aspettative dei tre comuni di Folgaria, Rabbi e Pejo, che da soli non avrebbero trovato i mezzi per una adeguata realizzazione di impianti, di piste di alberghi e di propaganda. Promotore di tale realizzazione è stato il Consorzio di enti pubblici ed operatori privati a riprova (esempio che conferma le tesi sostenute a Verona dal Comitato provinciale della FISI) che è questa la linea di condotta più adatta alla soluzione dei problemi della montagna veronese. Tutti gli aspetti finanziari ed organizzativi sono stati prospettati dall’oratore che ha operato – è il caso di dirlo – un’iniezione di ottimismo per quello che sarà il futuro di Verona. Più di scena la relazione del tenente colonello Enrico Chighizzola, già noto dirigente delle Fiamme Gialle, ed ora della Commissione giuridica della Federazione Internazionale dello sci. Pista ed impianti di risalita, assistenza, norme di comportamento dello sciatore, sono stati i punti salienti di una trattazione quanto mai di attualità per tutti i presenti che si sono convinti come una possibile concorrenza nel settore degli sport invernali debba poggiare anche su questi aspetti organizzativi. Qualche cenno sulla discussione che ne è scaturita, imperniata, come era logico, sui problemi provinciali: il sindaco di Bosco Chiesanuova, ha battuto il tasto della mancanza dei mezzi economici; il cav. Lucchi ha detto dell’importanza degli Sci Club; il cav. Lenotti, presidente della Comunità del Baldo, si è soffermato sull’importanza delle linee, prima ancora che dei mezzi economici. Il cav. Tonini, sin- 251 Il lungo volo delle Aquile daco di Ferrara M.B. ha ringraziato il rag. Gironi, presidente della FISI provinciale, per la grande prova di fiducia e di attaccamento all’ambiente valligiano. Il sig. Cavarzere della FISI ha sottolineato la validità delle manifestazioni sportive indette dagli “Sci Club” agli effetti della propaganda delle varie località. L’avv. Cordioli, ha auspicato che si giunga alla costituzione di un’unica Azienda di Soggiorno per tutta la Lessinia. Il comm. Castelli, assessore al turismo della provincia, si è battuto sul tema degli interventi nel campo della viabilità. Ha concluso i lavori della conferenza l’avv. Neristo Benedetti del Consorzio BIMA, che ha ribadito la necessità di operare secondo quei canoni ampiamente trattati sul nostro giornale in questi ultimi giorni, vale a dire: una chiara impostazione tecnica, sorretta da unità di intenti. Facciamo un passo indietro per ricordare alcuni avvenimenti cha hanno un certo legame con l’ambiente della neve. Per iniziativa dell’Amministrazione Comunale e dell’Azienda di Soggiorno viene riesumata ufficialmente, domenica 6 agosto, la tradizionale sagra di Podesteria, di antichissime origini popolari e sempre in agosto gli “Amici di Bosco Chiesanuova” provvedono ad allestire una mostra di fotografie, disegni, schizzi e progetti sul centro sciistico di San Giorgio presso le scuole elementari di Bosco Chiesanuova. Tra l’altro sono state esposte 14 formelle della via Crucis in terracotta, opera dell’artista Paola Veronese, collocate nelle chiesetta di San Giorgio e dedicate a Sant’Antonio Abate, che sarà consacrata prima di Natale. Sotto il profilo culturale, il grande avvenimento è quello del restauro e della riapertura al culto della storica chiesetta di Santa Margherita, la più antica del paese essendo stata edificata nella seconda metà del ’300 ed eretta in parrocchia dal Vescovo Pietro della scala nel 1375. Durante l’estate viene asfaltato il nuovo tratto stradale Tracchi-Saibe e ad ottobre, grazie ad un nuovo finanziamento di 110 milioni, ripartono i lavori tra la Saibe stessa e il Branchetto, uno dei settori più nefasti. Allargamenti sono in corso anche tra Bosco Chiesanuova e Maregge. Il Comune approva intanto il progetto della cabinovia Branchetto-Monte Tomba e delle sciovie laterali (impianti che saranno successiva- 252 mente installati); per il 1967-68 sono in funzione la seggiovia di Castel Gaibana e le seggiovie Primula a Grietz; Branchetto; Castelletto, Slalom, Genzianella e Valon. Da parte dello Stato viene installata una linea elettrica che fornirà energia oltre che alle strutture di San Giorgio anche ad un ponte radio sorto sulla sommità di Gaibana che servirà al collegamento telefonico in teleselezione con Germania e Austria e alla televisione. I 150 partecipanti al settimo “Congresso nazionale degli istruttori di alpinismo” sono saliti sabato 14 ottobre a Bosco Chiesanuova accompagnati dal loro presidente avv. Buscaglione e dal presidente nazionale del CAI prof. Bazzoli Parasacchi. Dopo la cerimonia di saluto da parte della autorità di Bosco Chiesanuova al Cinema Vittoria i congressisti si sono radunati in un albergo del centro per il pranzo ufficiale offerto dal CAI di Verona. Tra i presenti, Riccardo Cassin, Cirello Floreanini, Gino Soldà, protagonisti anni prima sul K2, Bepi De Franceschi, Marino Stenico, Jack Canali ed altri famosi alpinisti italiani. A metà novembre scende la prima neve e sul colle del Branchetto vengono alzate della barricate per evitare l’eccessivo accumulo di neve e così agevolare il lavoro dello spazzaneve. Lo Sci Club ufficializza Armando Massella alla presidenza; il sindaco emette un’ordinanza per proibire l’uso di slitte sulle piste create per lo sci; rende obbligatorio l’uso delle cinghiette di sicurezze; vieta di camminare a piedi sulle piste (!) e fissa le relative contravenzioni. Il 17 dicembre è la domenica di inaugurazione della stagione 1967-68 (sulla montagna veronese sono nove i centri attivi con 22 impianti di risalita, 35 sci club, 2 centri giovanili di addestramento e un calendario di 40 manifestazioni), ma purtroppo il “Trofeo Bepi Perina” di slalom gigante indetto dallo Ski Club Villafranca per ricordare il giovane, universitario precipitato nel “buso del Valon”nel marzo 1940 non può aver luogo per insufficente innevamento. Ha invece regolamente luogo l’inaugurazione e la benedizione da parte di Mons. Maffeo Ducoli (nativo di San Mauro di Sa- Nasce lo Sci Club Bosco line), vescovo ausiliare di Verona, della nuova chiesetta di San Giorgio presenti valligiani, sportivi e villeggiatori. La persistente mancanza di neve, oltre che danni agli operatori, sta portando anche malcontento nel settore agonistico, preparatissimo come non mai. Salta il “Trofeo De Boni” del 24 dicembre mentre attende di poter iniziare a San Giorgio il “Centro Addestramento per la discesa” indetto dalla FISI provinciale e diretto dall’istruttore federale Balbo Bernardi delle Fiamme Oro. Tra gli altri sono convocati i seguenti discesisti dello Sci Club Bosco: Filippo Piccoli, Luigi Canteri, Giorgio Pezzo, Agostino Gatti, Luciano Scandola, e Paola Menegalli. Attorno a capodanno l’attesa nevicata permette la battitura delle piste e il funzionamento degli impianti, domenica 7 gennaio 10 cm di neve rallentano il traffico fino a Stallavena creando disagio negli sportivi saliti numerosi in Lessinia. Il 5 gennaio si può gareggiare al Branchetto per la disputa delle 4 edizione della “Coppa Schilati” indetta ed organizzata dallo Sci Club Bosco. Vincitore assoluto dello slalom gigante giovanile è Filippo Piccoli (junior) con Agostino Gatti e Giorgio Pezzo secondi e terzi tra gli allievi. Nel mondo dei giovani e giovanissimi si accende un vasto agonismo grazie alla passione dei sodalizi cittadini: sono ben 272 i partecipanti al “Trofeo Pony” organizzato dallo Sci Club Il forte Filippo Piccoli vincitore di numerose competizioni di sci alpino. (Archivio Filippo Piccoli) 253 Il lungo volo delle Aquile Carlo Vito Scandola, futuro allenatore dello Sci Club (Archivio Carlo Scandola). Veronesi al Branchetto nonostante la bufera di vento e la rigida temperatura di domenica 14 gennaio. Durante le premiazioni al cinema Vittoria sale sul palco sorridente un po’ impacciata, la piccola Cecilia Gasdia (SC Veronesi) vincitrice della categoria Giuseppe Valbusa, secondo classificato ai Campionati Veneti a San Giorgio nel 1968. (Archivio Giuseppe Valbusa) 254 Cucciole. Ben altri palcoscenici si apriranno anni dopo per la grandissima cantante veronese. Al “Pony” sono mancati i giovanissimi di Bosco Chiesanuova impegnati in due giorni di gare a Recoaro dove ottengono sia nel “gigante” di sabato (“Coppa Città di Arzignano”) sia nello speciale di domenica (“Coppa Cuoio-Pelli”) vistosi piazzamenti con Filippo Piccoli, Luciano Scandola, Agostino Gatti e Giorgio Pezzo. L’attività discesistica registra poi la disputa della “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” organizzata a San Giorgio sabato 10 febbraio dallo Sci Club Bosco. Si tratta di una discesa libera internazionale per giovani su un percorso tracciato dall’isruttore Balbo Bernardi, al limite delle possibilità tecniche di Castel Gibana. Nonostante la porte direzionali ne è uscita una prova assai selettiva che non ha risparmiato, tolti di gara per cadute, i due “controllori FISI” Piccoli (Sci Club Bosco) e Danieli (SC Arzignano). Per un soffio Gianluigi Bella precede il pronosticato compagno dello Sci Club Verona Giorgio Ghidoni; Giorgio Pezzo è 7º e Agostino Gatti 18º. Ma il 1967-68 registra finalmente, ed è un bel merito del presidente Armando Nasce lo Sci Club Bosco Massella, il recupero dello sci di fondo da parte dello Sci Club Bosco proprio nella stagione che vede il trionfo di Franco Nones nella 30 km nelle Olimpiadi di Grenoble. La ripresa avviene il14 gennaio a Campofontana in occasione della disputa della 6ª edizione del “Trofeo Zollo”, assenti i ragazzi di Velo Veronese, in trasferta nel Bellunese, si sono fatti avanti i giovani fondisti di Bosco Chiesanuova accompagnati da Marcellino Grobberio noto tra l’altro come esperto di scioline. Nella categoria allievi su 3,5 km si afferma - iniziando così una bella carriera - Giuseppe Valbusa che supera il quotato Maurizio Storti dello Sci Club Roverè e altri due giovanissimi di Bosco Chiesanuova, Ivo Melotti, e Carlo Scandola altro personaggio destinato a diventare un punto cardine nel futuro del sodalizio. Otto giorni dopo, nel giorno dell’esordio dello Sci Club Aquilia nel mondo dello sci, i fondisti di Bosco Chiesanuova ribadiscono il successo nella gara di Fosse ancora con Giuseppe Valbusa, Carlo Scandola, e Ivo Melotti ottenendo il primo posto a squadre tra gli allievi. Preso dallo slancio, Remo Pezzo (davanti a Lino Mazo) vince nella sua categoria il “Campionato provinciale dell’ANA” dove troviamo la vittoria del mitico Aristide Scandola, classe 1897, uno dei concorrenti più anziani, il secondo posto di Marcellino Grobberio, il terzo di Gelindo Pezzo, e il quinto di Ulisse Falzi. Dopo le prime vittorie, i giovanissimi di Bosco Chiesanuova si lasciano sorprendere proprio in occasione dei “Campionati provinciali 1968” corsi a Prada di San Zeno di Montagna. Tra gli allievi si vedono superare dal colpo maestro di Maurizio Storti: Valbusa è secondo, Melotti terzo e Scandola quinto. Sempre primi però a squadre. L’unico partecipante di Bosco Chiesanuova, Remo Pezzo, vince nel terzo “Meeting sciatori veterani” disputato il 7 febbraio a Conca dei Parpari, mentre arriva nuovamente nella capitale della Lessinia la stagione delle grandi competizioni di sci nordico per merito dello Sci Club Veronesi. Sabato 10 febbraio e domenica 11 si svolgono a San Giorgio i “Campionati veneti 1968” con oltre 200 fondisti presenti: nella gara individuale allievi sui 5 km Giuseppe Valbusa è secondo infrangendo lo strapotere della “val Biois”, nella staffetta Bosco Chiesanuova è terzo, superato da un Roverè con un fortissimo Storti in giornata di grazia. La domenica successiva vede lo svolgimento del “Trofeo Raul Buonavita” voluto dallo Sci Club Veronesi e dal GAO come doveroso omaggio alla memoria del dirigente scomparso. La staffetta 3x10 km è a rango di qualificazione Nazionale: a San Giorgio sono presenti grandi nomi del fondismo nazionale: vincono la Fiamme Oro con Astegiano, Vierin e Vasco sulle Fiamme Gialle con Piller, Gabrielli, Zanon e sulla Forestale con Bernardi, Jordan, Piller. Ritorna la discesa a San Giorgio il 3 marzo con la disputa di una gara di qualificazione regionale tutta femminile, il “Trofeo Mobilificio Veneto” organizzato dal C.A. Edelweiss di Verona. Nei campionati provinciali giovanili “Challenge Buonavita”, lo Sci Club Bosco ottiene una duplice affermazione con Filippo Piccoli tra gli juniores e Giorgio Pezzo tra gli allievi; Piccoli si ripete poi a Novezza di Ferrara di M.B. dominando lo slalom gigante (Gatti e Pezzo sono 4º e 5º). Sul finale di stagione le piste di San Giorgio ospitano ancora diverse manifestazioni come il raduno giovanile del CTG, l’Enal Sport, i sociali del Mondadori (al Branchetto) e del GAO. La conclusione avviene con la terza edizione della “Coppa dell’Angelo” di slalom speciale di qualificazione zonale organizzata il 31 marzo dal Circolo Dipendenti Cassa di Risparmio vinta dal forte Fausto Cuel (SC Pedoni Sport) davanti a D’Ammbros di Recoaro. Il 23 febbraio il ministro per il Turismo Comunale nomina l’avv. Marco Picotti presidente dell’Azienda di Soggiorno di Bosco Chiesanuova; il 3 marzo sale in Lessinia il nuovo presidente dell’EPT di Verona, prof. Magagnotti, dedicando la sua prima uscita alle strutture di Bosco Chiesanuova. 255 Il lungo volo delle Aquile Non può essere dimenticato un altro passo in avanti sul fronte del turismo invernale: l’apertura della strada da Conca dei Parpari a San Giorgio, in occasione della gara nazionale di fondo svoltasi a Conca dei Parpari il 25 febbraio, voluta dall’Amministrazione provinciale per collegare i due poli dello sci in Lessinia. L’11ª edizione della “Stallavena-Bosco Chiesanuova” è ormai alle porte, l’inverno è alle spalle. A maggio viene asfaltata la Bosco Chiesanuova-Valdiporro mentra cresce la preoccupazione per la cronica mancanza d’acqua nei mesi estivi. 256 Bosco Chiesanuova, 1 dicembre 1967 Egr. Sig. Luigi Leso Piazza Chiesa - Bosco Chiesanuova Su proposta del Presidente i Soci dello scrivente soldalizio durante l’Assemblea Generale del 25 novembre u.s. alla unanimità l’hanno nominata Socio Onorario per quanto ha sempre fatto con tanto entusiaamo per il nostro Sci Club. Ci è particolarmente gradito inviarLe la tessera di socio onorario e il diploma Le verrà consegnato in occasiona della premiazione della “Coppa Alberghi Bosco Chiesanuova” in programma per il 10 febbraio 1968. Cordiali Saluti Il Presidente uscente Everardo Massella Nasce lo Sci Club Bosco 1968 · 1969 Nelle gare successo dei veterani S i sta preparando una grande stagione invernale e mentre i dirigenti della FISI sono al lavoro per nuove qualificanti iniziative, Bosco Chiesanuova si fa notare per una vivace villegiatura estiva che nel mese di luglio fa segnare il record di presenze (200.000 gli ospiti in alberghi, appartamenti, ville e villini con 30% in più dell’anno precedente) anche per il caldo afoso in città e in pianura nella prima settimana del mese. Preoccupa la ormai cronica mancanza d’acqua, per effetto dell’aumentato consumo nelle zone a rapido sviluppo turistico e dell’inadeguatezza degli impianti: alla popolazione di Bosco Chiesanuova in subbuglio viene assicurato che l’acqua non mancherà perché l’acquedotto della Lessinia verrà potenziato con nuove elettropompe e saranno riparate quelle guastatesi. Il 22 e 23 giugno 180 pediatri partecipano al Convegno di studio condotto dal noto prof. Vittorio Mengoli, primario dell’ospedale di Verona, e della sua qualificatissima scuola. Ottima l’apertura stagionale con il concorso di poesia, con gli incontri culturali e formativi (il 10 agosto sale a Bosco Chiesanuova l’on. Guido Gonella, ministro di Grazia e Giustizia per una conferenza “La Fede oggi”), i tornei di tennis e di bocce, le gare aereomobilistiche, gli spettacoli di varietà, le mostre di pittura, le sagre locali. Per quanto ci interessa da vicino, poco dopo la metà di luglio la gente di Bosco Chiesanuova e gli ospiti in Lessinia apprendono da numerosi giorni la notizia della grande impresa alpinistica portata a compimento dal giovane Silvano Vinco che aveva lasciato Bosco Chiesanuova per entrare nella Fiamme Gialle come prima il Gianni, l’Ardicio e il Dario. Questo il servizio apparso su «L’Arena»: Quaranta lunghe ore di arrampicata per raggiungere il Cimon della Pala Una impresa alpinistica di notevole interesse tecnico, è stata compiuta nei giorni scorsi nel gruppo delle Pale di San Martino. Protagonista dell’impresa è stato un ragazzo dei nostri monti, Silvano Vinco di Bosco Chiesanuova, che nell’ambiente delle Fiamme Gialle di Predazzo ha trovato modo di soddisfare la grande passione per l’alpinismo puro, quello fatto di sacrifici e di rinuncie, quello lontano dalle retoriche e dalle polemiche. In breve tempo è divenuto istruttore “degli istruttori” delle Fiamme Gialle. Il nome di Silvano Vinco è legato ormai ad una serie di vie tutte al limite delle possibilità umane: dalla parete sud-est del Sassolungo, alle Odle; dal Sella alla Marmolada al Monte Bianco. Il capolavoro di Silvano Vinco, in coppia con un altro giovane delle Fiamme Gialle, Renato Reali, è ormai la “direttissima” sud-ovest del Cimon della Pala (metri 3129) interamente classificata di 6.0 grado e 6.0 superiore. Cinquecento metri a goccia su plache gialle, in alcune parti friabili, per risolvere quello che i tecnici andavano definendo l’ultimo problema alpinistico del Cimon della Pala. L’impresa avrebbe dovuto realizzarsi lo scorso anno. Piovve però per l’intera settimana e Vinco dovette rimandare di un anno il suo tentativo. Nei giorni scorsi si è portato ai piedi del monte ed ha preso la via che l’anno prima i suoi amici Platter, Zagonel e Bosin avevano stupendamente tracciata. Alle ore 16 del 16 luglio, nonostante il cattivo tempo, i binocoli di Passo Rolle vedevano uscire Vinco e Reali dall’antecima nord più nota come il “Becco”, dopo 40 ore di arrampicata effettiva e due bivacchi in parete. Sono stati usati ben 150 chiodi normali e 5 ad espansione; ciò che ha più entusiasmato sono state le spettacolari “tirate in libera” ove la gioia dell’arrampicata diventa inebriante. 257 Il lungo volo delle Aquile Esce intanto, nella collana di “Vita Veronese”, un interessante volumetto su Bosco Chiesanuova autori del quale sono il dottor Anselmo Sauro e il figlio dott. Ugo, in seguito più volta in ristampa. La stagione invernale si preannuncia con due notizie che non fanno tanto piacere agli sportivi di Bosco Chiesanuova: uno dietro l’altro lasciano il paese il dottor. Gatti, stimato medico condotto, papà del giovane discesista Agostino e lascia pure Filippo Piccoli oramai stabilitosi in città. A nulla sono valsi gli sforzi del presidente dello Sci Club Armando Massella per trattenerlo; con il nuovo sodalizio, il più forte discesista mai esistito a Bosco Chiesanuova otterrà significative affermazioni agonistiche, diventerà un affermato maestro di sci di Corvara valorizzando sempre la sua provenienza. Le autorità di Verona e delle montagne si incontrano a Bosco Chiesanuova il 17 settembre per esaminare assieme ai tecnici i problemi della viabilità e dei parcheggi nei poli sciistici (problema dibattuto sino ai giorni nostri); viene rinnovato il Consiglio dell’Azienda di Soggiorno (presidente è sempre Picotti) e finalmente ed inaspettata il 16 novembre cade la prima neve, poca poca, ma quanto basta per riscaldare gli animi. Animi che sono già in surriscaldamento per effetto della conclusione dei lavori della strada Bosco Chiesanuova-San Giorgio che, se non tutta asfaltata, è larga e perfettamente agibile. Ma quanto c’è voluto! Quanto patire! Ad accendere ancor più gli entusiasmi un’altra bella notizia cala gioiosamente tra gli appassionati dello sci. Per i nostalgici degli anni ’30 (le generezione che come abbiamo già visto nei capitoli iniziali, a Tracchi, lungo la Valletta delle Lacrime, a Camporotondo e al rifugio Forti hanno dato vita agli sport invernali veronesi) si riapre l’orizzonte al Monte Tomba che col suo culmine domina l’intero altipiano della Lessinia. Ci si arriva ora con un moderno impianto da Branchetto (seggiovia biposto, portata oraria di 810 persone) oppure con un sistema scioviario che opportunamente 258 collega il Tomba alla Conca di San Giorgio (due skilift da Campolevà al Tomba in due tratte, porta complessiva 600 persone). Respireranno felici sul Tomba anche i giovani, oltre ai vecchi sciatori, grazie a quella sciovia “Tomba Nord” che sfrutta convenientemente le piste rivolte a Podesteria e Sparvieri prolungando grazie al suo orientamento la stagione sciistica. Si arriva così a concretizzare quella programmazione studiata e presentata da chi scrive queste note già nel 1961 che prevedeva l’unica stazione da Tracchi a San Giorgio sulla base della formula “impianti+piste”. Alla vigilia di Natale 1968 la seggiovia del Tomba viene aperta alla felicità degli sciatori. Per la cronaca pure a Prada di San Zeno di Montagna entrano in funzione gli impianti di Costabella. Sui monti di Bosco Chiesanuova tutto è pronto per la “stagione”. La strada per San Giorgio è finita. Un pensiero in meno quest’anno per i fedelissimi. Una gradevole sorpresa per i nuovi amici. Gli impianti del Tomba sono un tuffo nel passato per molti, con le comodità moderne. Lunghe ed ampie discese per ogni esigenza si offriranno alla massa degli sciatori, e tutto l’altipiano si aprirà alla vista di quanti saliranno fin lassù e con lo sguardo potranno spingersi sino ai più lontani massicci del Trentino, sino alla frastagliata linea degli Appennini che spesso si erge sopra il mare di nebbia della Pianura Padana. Un carosello di impianti consentirà di raggiungere le località più note della nostra montagna, da Branchetto a San Giorgio, da Campolevà a Podesteria, senza levare gli sci e quasi senza respiro. Per permettere questo e consentire l’uso dei molteplici impianti, proprio in questi giorni, grazie al fattivo interessamento del presidente della Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Bosco Chiesanuova, avv. Marco Picotti è stato raggiunto e stilato un accordo fra tutte le società operanti nel settore del trasporto a fune (seggiovie e sciovie) in base al quale saranno messe a disposizione degli sciatori delle tessere valevoli per tutti gli impianti, anche se gestiti da società diverse. Un primo esperimento Nasce lo Sci Club Bosco si terrà nel periodo iniziale della stagione turistica invernale, fino al 22 dicembre; dopo tale data si trarranno le conclusioni per un accordo definitivo. Sarà posto in vendita presso l’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo e presso le singole società un biglietto circolare munito di 33 punti al prezzo di L. 2.000. Esso sarà di diverso colore per le varie società, ma l’utente potrà servirsene indifferentemente su tutti gli impianti. I punti necessari per l’uso degli impianti sono stati così stabiliti: seggiovia Monte Tomba punti 5, seggiovia S. Giorgio p.4, sciovie Castelletto- Tomba NordCampo Levà I e Campolevà II p.3, sciovie Branchetto-Valon-Slalom- Seconda Tratto Campo Levà I p. 2. Ora si attende la neve. Gli esperti dicono che sarà abbondante. Comunque tutto è ormai pronto per una stagione eccezionale. Per un concreto invito a sciare nelle belle stazioni veronesi, la FISI predispone un ricco calendario di attività. Mai vista una stagione così ricca di gare grazie all’impegno degli sci club e dei responsabili locali del turismo. In vista dell’immediata stagione agonistica si riunisce a Bosco Chiesanuova il consiglio dello Sci Club, presente il presidente provinciale, per approvazioe definitiva del calendario delle gare di competenza che saranno organizzate in collaborazione con l’AAS sono queste: 5 gennaio “Coppa Schilatti”, 11 febbraio tradizionale “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” per la discesa e le gare nazionali di staffetta giovani “Coppa Città di Verona” nello sci di fondo. Vengono poi costituite due commissioni per seguire le attività della discesa e del fondo: la prima con Armando Massella, Renzo Leso e Antonio Benedetti, la seconda con Gigi Leso, Elio Sauro e Carlo Alberto Zangiacomi. A proposito di Armando Massella la nomina del Comitato Veneto della FISI premia sì la passione e la competenza del presidente dello Sci Club Bosco, ma sottolinea anche l’importanza della sempre più interessante stazione di sport invernali del capoluogo della Lessinia. Per la prima volta vengono contemporaneamente curate nella nostra montagna È l’inverno del 1968, quando Filippo Piccoli lascia lo Sci Club Bosco. (Archivio Filippo Piccoli). tutte le specialità dello sci. Funzioneranno per tanto distinti Centri Giovanili di Addestramento per il fondo, per la discesa e per il salto rispettivamente sotto la guida di valenti tecnici quali Ettore Pesavento (FFGG), Bruno Cench (FFOO), e Lino Ferrari (FFGG). La stragrande maggioranza dei patiti della neve guarda però alla discesa e qui la FISI ha fatto le cose in grande. È stato ingaggiato il citato Bruno Cench delle Fiamme Oro di Moena (che continuerà l’opera di Balbo Bernardi finito ora alla direzione tecnica delle Stesse FFOO), tre istruttori stanno facendo a Caspoggio il corso allenatori nazionali (Longoturri, Mazzonelli e il roveretano Bisoffi), sei istruttori di società partecipano al corso regionale del Falzarego. L’“escaletion” nel settore della discesa si inizia con l’istituzione di un Centro Addestramento permanente dislocato a Bosco Chiesanuova) sotto la direzione tecnica del m.to Bruno Cench. 259 Il lungo volo delle Aquile Esso ha due finalità: la prima è quella di prendere sotto controllo un gruppetto di circa venticinque giovani scelti tra i maggiori discesisti, (ne fanno parte Foliccali, A. Gatti, G. Pezzo e L. Scandola dello Sci Club Bosco); la seconda, pure assai importante, è quella di iniziare con lo Sci Club di Bosco e di Erbezzo una vasta azione promozionale al fine di portare sugli sci tutti i ragazzi e i giovanissimi dei due centri montani. Il “centro addestramento” riservato ai gruppi selezionati funzionerà tutti i pomeriggi mentre per i restanti ragazzi l’allenatore, coadiuvato da alcuni collaboratori locali (preziosi soprattutto gli insegnanti delle scuole elementari e medie), sarà a disposizione tutti gli altri momenti della giornata. Costruiti gli impianti, tracciate le piste, migliorata la viabilità resta da risolvere il grave ed importante problema della scuola di sci. Anche i più ottimisti si sono arresi all’evidenza dei fatti con dispiacere per la mancanza di una sola scuola di sci in tutto l’arco delle stazioni invernali veronesi, Bosco Chiesanuova compresa. Il problema è lo stesso: bisogna crearli sul posto anche se non è cosa da poco. La FISI con gli aiuti di tutti, vuole provarsi, e di qui l’inizio di questa fase di qualificazione che se pienamente capita dai responsabili valligiani tra quattro, cinque anni potrà dare i suoi frutti. A Bosco Chiesanuova presso l’Azienda di Soggiorno il presidente dela FISI presenta il maestro Cench a tutti gli allenatori locali e a tutti i ragazzi collocati nelle selezioni provinciali, dopo di che tutti cominciano a lavorare. Ormai è tempo di scendere in pista e confrontarsi con i cronometri. Si comincia sabato 4 gennaio con la “Coppa Schilati” di slalom gigante per juniores-aspiranti-allievi organizzata dallo Sci Club Bosco sulla pista di Castel Gaibana tracciata dall’allenatore Cench. Da segnalare il 2º e il 3º posto di Gatti e Pezzo tra gli aspiranti e il 4º e il 6º di Scandola e V. Canteri tra gli allievi. Bosco Chiesanuova è terzo preceduto dai colossi dello Sci Club Veronesi e Ski Club Verona. 260 Le vacanze natalizie si chiudono nella convinzione che sia effettivamente iniziato il rilancio invernale della “perla della Lessinia”, rilancio in ritardo di almeno dieci anni a causa del rallentamento incomprensibile dei lavori stradali per San Giorgio. Di fronte alle due seggiovie e agli 11 skilift distribuiti tra Griez, Branchetto, San Giorgio capaci di trasportare 6.000 persona/ora, quello che lascia a desiderare è la consistenza alberghiera (800 posti letto dei quali solo 500 con riscaldamento centrale); in più l’AAS esamina alcune lamentele per i prezzi troppo alti praticati durante la vacanze di Natale. C’è ancora qualcosa che non va stando al Gazzettino del 9 gennaio . Neve e sole per quasi dieci ore poi la monotonia della sera La neve quest’anno non si è fatta attendere: al 15 dicembre, si poteva già sciare sui magnifici campi d neve del Tomba, a Podesteria e a Branchetto. Una stagione che è iniziata sotto i maggiori auspici. Non è ancora stato possibile elaborare statistiche, sulle presenze, ma dall’animazione che si è vista nel centro di Bosco Chiesanuova e sui campi di neve si può prevedere che si tratti della maggiore stagione fino ad ora registrata nel periodo invernale, da quando il centro della Lessinia esiste anche come centro turistico invernale. Si è sviluppato, quest’anno, anche il turismo stabile e non solo quello domenicale. Gli alberghi hanno registrato numerosissime presenze che hanno soggiornato a Bosco Chiesanuova per alcuni giorni, una settimana e anche oltre 10 giorni. Ma in questo settore si è ancora all’anno zero. I turisti infatti sono stati richiamati a Bosco Chiesanuova, da motivi estranei da quella l’iniziativa di enti e di privati per imporre la località come centro di turismo stabile. L’unica cosa su cui potevamo contare era il potenziamento degli impianti di risalita. La novità oltre l’allargamento della strada che da Bosco Chiesanuova conduce a San Giorgio, è l’apertura di nuove piste che raggiungano il Monte Tomba e la zona di Podesteria. Non si è ancora iniziata una vera e propria politica turistica per la valorizzazione invernale di Bosco Chiesanuova e quello che è stato fatto è ormai una direttrice superata, non più adeguata ai tempi e alle esigenze del turismo moderno. Si manca di prospettive valide, rischiando di perdere l’appuntamento con gli altri centri invernali che stanno attuando un’azione a vasto raggio per accaparrarsi la maggiore clientela. Si rischia cioè che Bosco Chiesanuova la “perla della Lessinia”, diventi la cenerentola. La politica finora seguita è stata quella di attrare un certo tipo di clientela, soprattutto veronese attra- Nasce lo Sci Club Bosco verso la costruzione di ville e villette, se poteva avere un significato una decina di anni fa ora non lo ha più. Si è invece trascurato di dotare il centro di adeguate infrasrutture alberghiere che possano lanciare Bosco Chiesanuova come stazione di soggiorno. Circa un mese fa era stato proiettato in un cinematografo di Brescia un breve documentario su Bosco Chiesanuova e sulla Lessinia. Dopo una quindicina di giorni giungevano in pullman alcune comitive di giovani di Brescia, attratti dalla bellezza del paesaggio illustrata nel film. Altre se ne annunciavano. I responsabili di quella programmazione pubblicitaria hanno dovuto far ritirare il documento dalle sale di proiezione perché le comitive che giungevano a Bosco Chiesanuova effettivamente non potevano trovare un’attrezzatura soddisfacente e sarebbe stata quindi una propaganda controproducente. Si pensa restrittivamente a Bosco Chiesanuova come stazione di soggiorno per i veronesi, ma l’estrema vicinanza con la città ha portato al tipo di turismo domenicale, invece giungono in Lessinia turisti di Mantova, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, che la trovano più comoda dell’Abetone, ed anche di Milano e Venezia. È stata allargata la strada per raggiungere i campi di neve sono stati costruiti parcheggi, sufficenti perlomeno per quest’anno (circa tremila posti macchina tra Branchetto e San Giorgio, ottenuti con enormi sbancamenti), sono stati costruiti nuovi impianti di risalita, ma gli alberghi sono ancora quelli di cinque anni fa ed appartengono alla terza, quarta categoria. Bosco Chiesanuova non offre niente di più: neve, sole per la durata di quasi dieci ore, luce, e piste di sci non troppo pericolose. Ed alla sera dopo carosello, tutti a letto. Si può sciare per quattro, cinque ore al giorno ma poi alla sere cosa si fa? Ci si annoia, mortalmente. Non esiste alcuna iniziativa di dopo-sci. La clientela che frequenta Bosco Chiesanuova è conseguente al suo livello di attrezzature: famiglie piccole e medio boreghesi con i ragazzi che non abbiano ancora compiuti sedici anni di età. A Bosco Chiesanuova si vanta questo clima di familiarità che porta ad amicizie fra gruppi, a clan familiari. Si dice che i giovani come diversivo si riuniscano in compagnie, la sera, nelle villette private per fare un po’ di musica. Sembrerebbe che la vita notturna non manchi fra gli aficionades di Bosco Chiesanuova. Ed invece praticamente è sparito anche questo tipo di ritrovo familiare. Era così una decina di anni fa, quando giungevano a Bosco Chiesanuova, con le famiglie, studenti liceali ed universitari, perché era ancora chic trascorrere la vacanze di capodanno in Lessinia, ed allora alla sera i ritrovi alle villette private erano numerosissimi ed animati. A San Giorgio durante le vacanze di quest’anno si sono viste elegantissime toilettes, ma le signore che le indossavano si aggiravano, sperdute a guardare le trasmissioni televisive, al massimo sfidarsi in una partita di flippers. In fine a Bosco Chiesanuova non ha nessuno sbocco verso altre località. Eppure è in progetto da anni la famosa dorsale della Lessinia che collegherebbero Erbezzo a Velo Veronese attraverso Bosco Chiesanuova. Da Erbezzo dovrebbe essere poi costruita una strada di colegamento con Ala. Con la sua sistemazione si aprirebbe un problema alla cui soluzione sarebbe chiamata la regione del Trentino e ad una collaborazione tra le due regioni a cui si deve ormai arrivare. Alla ripresa delle scuole Bosco Chiesanuova inaugura una bella ed interessante iniziativa, il “venerdì sport”. In che cosa consiste? Ogni venerdì mattina gli alunni delle elementari del capoluogo (una cinquantina di seconda, terza, quarta e quinta) sostituiscono la cartella con un paio di sci salendo da Bosco Chiesanuova alle piste di Branchetto e poi di San Giorgio. Il corso diretto da Renzo Leso, nella doppia veste di insegnante e dirigente dello Sci Club, si avvale della disponibilità del m.to Cench concesso dalla FISI, ed è reso possibile dalla sensibilità del prof. Calabrese, direttore didattico. Domenica 12 gennaio lo Sci Club Veronesi organizza a Branchetto la quinta edizione del “Trofeo Pony” di slalom gigante per juniores, aspiranti, allievi, ragazzi e cuccioli, a carattere provinciale. Partecipano qualcosa come 364 concorrenti di 10 sci club che obbligano gli organizzatori ad allestire ben due piste in una giornata inondata dal sole. Si avverte l’assenza di Filippo Piccoli, ma una vittoria premia l’ingegno dei giovani discesisti di Bosco Chiesanuova grazie a Luciano Scandola negli allievi, categoria che vede Valerio Canteri all’8º posto. Negli aspiranti Giorgio Pezzo è 6º e negli juniores Antonio Vinco ottiene il 10º posto. Tra i vincitori di altre categorie l’emergente Andrea Dalla Valle (SC Veronesi) nei cuccioli 1967-68, nei ragazzi è il fortissimo Gianluca Bolla (Ski Club Verona) che allenato sulla piste cortesine non fatica a trionfare nei ragazzi. E i fondisti? Inizio cauto: nella gara di propaganda per il “Trofeo Biancaneve” troviamo, senza acuti, Lucio Sauro, Francesco Pezzo e Ivo Scardoni, futuro presidente dello Sci Club Bosco. Tra gli aspiranti, Ivo Melotti e Luigi 261 Il lungo volo delle Aquile Canteri. Assenti alle gare “Coppa Roverè” e “Coppa Comune di Velo Veronese”, gareggiano a Fosse nella “Coppa Corno d’Aquilio” il 19 gennaio dove ottengono questi piazzamenti: 6º Lucio Sauro, 9º Francesco Pezzo, 10º Ivo Scardoni negli allievi (vincitore Corrado Benedetti Aquilia) e il 3º posto con Giuseppe Valbusa, il 6º con Ivo Melotti e il 7º con Luigi Canteri tra i giovani (vittoria di Nereo Cona ancora dell’Aquilia). Il bello deve ancora venire. Lo Sci Club Bosco memore di tanti importanti avvenimenti del passato ha voluto che non andasse interrotta la continuità della presenza dei più bei nomi del fondismo italiano del capoluogo dei Lessini. In accordo con la FISI di Verona si è voluto così organizzare una singolare manifestazione destinata ad aprire nuovi orrizzonti sul fondismo nazionale, una staffetta per società riservata alle categorie giovanili. Il comitato organizzatore forte di Armando Massella, Gigi Leso e Giorgio Vinco (da poco direttore dell’AAS) e della collaborazione tecnica dell’allenatore Ettore Pesavento, prepara la “Città di Verona” nel migliore dei modi usufruendo della disponibilità di San Giorgio. Vittoria delle Fiamme Gialle tra gli juniores e dello Sci Club Roverè tra gli allievi. Queste le classifiche: Juniores Aspiranti (3x8 km): 1) Fiamme Gialle Predazzo (Kratter, Murer, Sandrini) in 1.57’55”; 2) SC Piadelagotti (Capitani, Caselli fiori) in 1.59’43”; 3) Polisportiva Ledrense (Dal Doss, Ravizza, Santi) in 2.4”; 4) US Dolomitica (Pederiva Felicetti, De Silvestri) in 2.2’28”; 5) AS Cauriol (Zorzi, De Florian, Zanon) in 2.2’58”; 6) SC Orsi Bianchi (Corradi, Zeno e Danilo Baltieri) in 2.3’37”; 7) SC Frassinoro (Ferrari, Trevisan, Pierazzi) in 2.4’39”; 8) SC Valle Zoldana (Molin, Predal, Ampezzan, Mattiuzzi) in 2.7’32”; 9) SC Cortina (Giorgio, Lorenzo Alberti, Gaspari) in 2.9’53”; 10) SC Orsi Bianchi B. (Carlo, Fulvio Corradi e Albi) in 2.19’; 11) SC Aquilia (Cona, Bortolotti, Laiti) in 2.21’9”; 262 12) Sci Club Bosco (Valbusa, Scandola, Melotti) in 2.2216”; 13) SC Frosinone (Antignani, Panfigli, Manini) in 2.34’2”. Allievi (3x4 km): 1) SC Roverè (Vinco, Gardoni, Storti) in 1.16’10”; 2) SC Aquilia (Rollo, Valleneri, Benedetti) in 1.17’37”; 3) SC ANA Bassano (Alberti, Cortese, Atefani) in 1.24’20”; 4) Sci Club Bosco (Pezzo, Scardoni, Sauro) in 1.24’41”; 5) SC Orsi Bianchi (Campara, Tezza, Corradi) in 1.25’36”; 6) SC Veronesi (Masiero, Capponi); 7) US Campo Fontana (Furlani, Elio e Giorgio Pagani). Nella stessa domenica 3 febbraio a San Giorgio si svolge una gara di discesa tutta femminile, il “Trofeo Mobilificio Veneto”, di qualificazione zonale vinta da Lidia Bombassei (CS Auronzo) e da Giovanna Tinazzi (Edelweiss) tra le seniores. Lo Sci Club Bosco ritorna sulla scena di Castel Gaibana con un autentico festival di giovani discesisti grazie alla tradizionale manifestazione dell’11 febbraio per la 50ª edizione della “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova”. La novità è data dalla specialità in programma: una discesa libera per aspiranti e allievi, vincitore è risultato il quindicenne Giorgio Ghidoni portabandiera dello Ski Club Verona davanti a Stefano Zanatta (SC Veronesi) e a Leopoldo Sani (SAI Vicenza). Inferiore all’attesa è stato Filippo Piccoli, ora dello Sci Club Pedoni, che si deve accontentare del quarto posto (due giorni prima si era classificato in seconda posizione nei “Campionati veneti” svoltosi a Malcesine); al 6º posto troviamo Riccardo Patrese (Sci 8 Febbraio Padova) non ancora pilota di formula 1 e al 10º Paolo Gaspari (SC Veronesi) non ancora valido allenatore. Per Agostino Gatti, primo di Bosco Chiesanuova, il 14º posto. La grande stagione prosegue il 16 febbraio con la “Coppa Monte Tomba” di slalom gigante: Luciano Scandola vince negli allievi e Antonio Nicolini, figlio del noto Dario, tra i ragazzi, ma veste i colori dello Nasce lo Sci Club Bosco sci CAI Schio dove la famiglia si era trasferita, poi col “Trofeo Corsi” il 23 febbraio. Una valanga di gare sociali invade San Giorgio e Branchetto/M. Tomba; salgono il Mondadori, il CAI Verona, i Falchi, l’Enal, lo Sci Club Veronesi, il C. Battisti; sulle piste appaiono premurosi ragazzi che portano un bracciale con una croce rossa su fondo bianco (sta nascendo il “Soccorso piste”) pronti a soccorrere gli infortunati; all’albergo Valon soggiornano gli allievi meritevoli della scuola media di Villafranca all’insegna dello slogan “sport e scuola si danno la mano in montagna”. L’ambiente storico di Bosco Chiesanuova si entusiasma con il “Campionato degli Alpini” svoltosi in Castabella sul Baldo. Così la cronaca, senza commenti, tratta da «L’Arena» del 12 febbraio. Alla sezione di Bosco la gara di fondo Longilineo, garetti sani, combattente sulla Bainsizza e sul Grappa, ex postino con tre giri del mondo nelle gambe, mente lucidissima, amante dei lunghi viaggi (Belgio, Africa, Spagna, Grecia), Aristide Scandola di 72 anni di Bosco Chiesanuova, domenica si è accattivato la simpatia generale sulle nevi di Prada-Costabella dove si è disputato il secondo “Campionato di fondo degli alpini”. Il suo tempo sui cinque chilometri non interessa. Quel che conta è il suo attaccamento all’ANA, il suo entusiasmo. Intorno al buon Aristide divenuto il simbolo dell’ardore alpino, si sono stretti tutti i “bocia” e meno giovani, il gen. Bavosa, il dott. Anni del CONI, i col. Gettuli e Lenotti, il ten. Bazzoni animatore della manifestazione e gli organizzatori. All’arrivo un sorso di grappa e via a cambiare gli indumenti inzuppati di sudore. Nella terza categoria Remo Pezzo, dal passato sciatorio di prim’ordine ha fornito una delle migliori prestazioni in senso assoluto (terzo miglior tempo a 55 anni). Ottimo anche Mario Cargnel il noto speleologo, discreto Giovanni Massella di Bosco Chiesanuova. Nella classe da 40 a 50 è emerso Amelio Corradi un robusto ed oscuro valligiano che si fa notare quando occorre tenacia. Bravi Basilio Corradi giunto terzo e Marcello Grobberio che senza una caduta sarebbe finito ai primi posti. Nella categoria fino a 40 (dieci chilometri di percorso), scontata vittoria di Renato Corradi di Velo Veronese che ha lottato con Gelindo Pezzo di Bosco Chiesanuova e con il compaesano Franco Corradi. Queste le classifiche: 1ª Categoria (fino a 40 anni – 10 km): 1) Corradi Renato (ANA Velo Veronese) in 32’57”, 2) Pezzo Gelindo (ANA Bosco Chiesanuova) in 34’31”; 3) Corradi Franco (Orsi Bianchi) in 37’47”; 4) Zanetti Virgilio (San Zeno di Montagna) in 38’12”; 5) Boni Luciano (Vr Nord) in 43’38”; 6) Zanetti Vittorino (San Zeno di Montagna) in 44’39”; 7) Sauro Elio (Bosco Chiesanuova) in 45’39”; 8) Pirlo Franco (Torri) in 46’21”; 9) Bortignon Angelo (San Zeno città) in 48’26”; 10) Sauro Ugo (Bosco Chiesanuova) in 48’40”; 11) Benciolini Giovanni (San Zeno di Montagna) in 53’16”; 12) Brutti Luigi (Velo Veronese) in 54’15”; 13) Campagnari Sergio (S. Zeno di Montagna) in 1.03’48”; 14) Zangrando Aldo (San Zeno città) in 1.13’02”. 2ª Categoria (da anni 41 a 50 – 5 km) : 1) Corradi Amelio (Velo Veronese) in 19’12”; 2) Bonetti Marcello (San Zeno di Montagna) in 20’09”; 3) Corradi Basilio (Velo Veronese) in 20’39”; 4) Castellani Angelo (San Zeno di Montagna) in 21’33”; 5) Grobberio Marcello (Bosco Chiesanuova) in 21’35”; 6) Bonafini Delino (San Zeno di Montagna) in 22’28”; 7) Graighero Mario (San Zeno cttà) in 22’30”; 8) Schena Renzo (San Zeno di Montagna) in 23’50”; 9) Falzi Ulisse (Bosco Chiesanuova) in 24’19”; 10) Zusi Giorgio (B.go Venezia) in 28’50”. 3ª Categoria (da anni 51 a 60 – 5 km): 1) Pezzo Remo (Bosco Chiesanuova) in 20’31”; 2) Cargnel Mario (VR Nord) 23’17”; 3) Massella Giovanni (Bosco Chiesanuova) in 24’16”; 4) Morandini Enrico (Bosco Chiesanuova). 4ª Categoria (da anni 61 – 5 km): 1) Scandola Aristide (1897) (Bosco Chiesanuova) in 41’24”. Classifica per gruppi: 1) ANA Bosco Chiesanuova punti 59; 2) ANA San Zeno di Montagna punti 36; 3) ANA Velo Veronese punti 28; 4) ANA Verona nord punti 16. I successi si ripetono più tardi alla Conca dei Parpari con l’ormai tradizionale “Meeting Veterani “che vede Bosco Chiesanuova al secondo posto preceduto solo dai vecchi fondisti di Ziano (Val di Fiemme). 263 Il lungo volo delle Aquile La passione per lo sci sta prendendo un po’ tutti al punto che l’AAS e l’ambiente di San Giorgio promuovono una manifestazione per “Signori di mezza età”. Divertente la manifestezione e divertente la cronaca che segue: I “signori di mezza età” sulle nevi di San Giorgio Sulle nevi di San Giorgio di Bosco Chiesanuova ha avuto luogo la manifestazione per i “signori di mezza età”. Due erano le gare: di fondo sulla distanza di 3 km, e di slalom gigante con 300 metri di dislivello e 45 porte. I signori… col fiatone hanno saputo entusiasmare i numerosi spettatori: partecipano ex azzurri, che un tempo difesero i colori italiani, e professionisti e… amministratori comunali. La bella manifestazione è stata organizzara dall’Azienda di Soggiorno e dalla Società Sciovie della Lessinia. All’albergo Valon sono avvenute le premiazioni dei vincitori. Il cav. Melotti ha ringraziato i concorrenti ed in particolere il “vecio” fondista Remo Pezzo che ad un paio di sci deve la sua salvezza durante la ritirata nella steppa russa. Le classifiche: Fondo – Categoria C: 1) Pezzo Remo in 5’19”08; 2) Scandola Giovanni in 6’01”5; 3) Fiorentini Serafino in 6’09”5; 4) Scandola Mario in 7’35”5; 5) Morandini Enrico in 8’12”5; 6) Marangoli Bruno in 9’53”7; 7) Tinazzi Mario in 12’54”7. Categoria B: 1) Monsini Tiziano in 11’22”7; 2) Pezzo Ermete in 11’35”5; 3) Graighiero Mario in 11’50”4; 4) Valbusa Arrigo in 12’08”7; 5) Grobberio Marcello in 12’08”8; 6) Melotti Ivo in 13’44”4. Categoria A: 1) Cocco Mario in 14’38”5; 2) De Biasi Renato in 14’52”; 3) Dall’Agnola Stellio in 15’15”8; 4) Boni Luciano in 15’57”2; 6) Valbusa Battista 16’01”1; 7) Etrari Ezio in 16’49”5; 8) Leso Luigi in 17’18”7; 9) Sauro Ugo in 17’28”5; 10) Zocca Carmelo in 17’43”5; 11) Mazo Franco; 12) Zanini Ezio; 13) Perini Igino; 264 14) Pesente Elio; 15) Tagliapietra Dario; 16) Leso Albino. Slalom – Categoria C: 1) Tinazzi Lino in 1’34”7; 2) Zanetta P. Elio in 1’39”1; 3) Fasoli Battista in 1’41”8; 4) Baldassarre Tinazzi in 1’43”4; Mascalzoni Silvio in 2’18”1. Categoria B: 1) Massella Renato in 1’19”5; 2) Lenzi Bruno in 1’19”8; 3) Sauro Giuliano in 1’25”8; 4) Giacometti Giuseppe in 1’28”1; 5) Anselmi Livio in 1’33”7; 6) Tinazzi Giovanni in 1’50”; 7) Bordiani Otello in 1’55”4; 8) Fiorato Ermanno in 5’19”; 9) Grobberio Bruno in 5’39”. Categoria A: 1) ex aequo Buffatti Pietro e Martini Gaetano in 1’17”5; 3) Bolzoni Orfeo in 1’18”1; 4) Zecchini Nicola in 1’19”1; 5) Pineroli Emiliano in 1’20”4; 6) Vanti Antonio in 1’21”4; 7) Sauro Roberto in 1’24”7; 8) Chilese Alberto in 1’26”7; 9) Benedetti Antonio in 1’27”1; 10) Melotti Giuliano in 1’32”; 11) Leso Attilio; 12) Manzati Giorgio; 13) Pasetti Radames; 14) Turri Renzo; 15) Zambelli Renzo; 16) Cavinato Osvaldo; 17) Meggiolan Renato; 18) Fossati G. Franco; 19) Toffoli Lino; 20) Melotti Dario. Classifica coppie Categoria C: 1) Scandola Giovanni, Tinazzi Lino punti 3; 2) Fiorentini Serafino, P. Baldassarre Tinazzi punti 6; 3) Tinazzi Mario, Fasoli Battista punti 7. Categoria B: 1) Manzini Tiziano, Massella Renato punti 2; 2) Pezzo Remo, Fiorato Ermanno punti 7; 3) Maragnoli Bruno, Giacometti Giuseppe punti 8. Categoria A: 1) Boni Luciano, Martini Gaetano punti 5; 2) De Biasi Renato, Pinarolo Emilio punti 6; 3) Bottignon Angelo, Lenzi Bruno punti 7. Nasce lo Sci Club Bosco E a fine marzo si conclude bellamente anche il corso di sci per alunni delle elementari (quelli del “venerdì sport”). Riprendiamo da «L’Arena» la cronaca dell’avvenimento. Sulle nevi di San Giorgio di Bosco Chiesanuova si è concluso con una gara di discesa controllata, il corso di presciistica e di sci per i bambini dai 7 agli 11 anni della scuola elementare del capoluogo. Il percorso è stato tracciato sulla pista felice dello skilift Valon per consentire a tutti i giovanissimi concorrenti di partecipare con serenità alla loro prima attività agonistica. L’attività atletico-sportiva aveva avuto inizio nel novembre scorso con una ginnastica presciistica ed è continuata sui campi di neve con la scuola di sci successivamente alle vacanze di Natale. Hanno diretto il corso, a cui hanno partecipato una cinquantina di bambini delle classi II, III, IV e V, il maestro Renzo Leso in collaborazione con il maestro Bruno Cench, ospite a Bosco Chiesanuova per curare le attività sportive dei giovani della Comunità Montana per interessamento del rag. Giorgio Gironi presidente provinciale dell FISI. Il buon esito dell’attività lo si deve all’interessamento e all’appoggio organizzativo del direttore didattico del circolo scolastico di Bosco Chiesanuova prof. Calabrese nonché alla collaborazione di tutti gli insegnanti, dell’Azienda di Soggiorno, dello Sci Club Bosco e di altri enti. Classifiche: Gruppo A: 1) Tinazzi Italo in 58”; 2) Melotti Sandro in 1’00”; 3) Valbusa Leonello in 1’1”; 4) Colombara Lorenzo in 1’6”; 5) Massella Sandro in 1’7”; 6) Mazo Enzo in 1’9”; 7) Benedetti Giorgio; 8) Valbusa Giorgio; 9) Massella Rinaldo, 10) Grobberio Giorgio; 11) Leso Marco; 12) Daldosso Luciano. Gruppo B: 1) Zocca Daniele in 1’8”; 2) Zambelli Dario in 1’17”; 3) Bertoldi Tiziano in 1’18”; 4) Fiorentini Giuseppe in 1’19”; 5) Sponda Cesare in 1’21”; 6) Vinco Massimo in 1’42”; 7) Resti Flavio in 1’50”; 8) Bonato Mauro in 2’1”; 9) Brunelli Valerio 2’12”; 10) Vinco Bruno in 2’21”; 11) Sauro Maurizio; 12) Massella Lucio; 13) Benedetti Pierpaolo; 14) Vinco Maurizio; 15) Zambelli Aldo; 16) Corso Stefano; 17) Tagliapietra Francesco. Gruppo C: 1) Leso Marilisa in 1’1”; 2) Zambelli Luisa in 1’20”; 3) Canteri Italina in 1’30”; 4) Dal Dosso Alessandra in 1’42”; 5) Fortuna Simonetta in 1’57”; 5) ex aequo Melotti Anna Maria in 1’57”; 7) Colombara Lorenzina in 2’2”; 8) Massella Roberta; 9) Melotti Paola; 10) Corradi Lorenza; 11) Leso Ivana; 12) Colombara Donatella; 13) Tagliapietra Bruna; 14) Zocca Gabriella. Quel ragazzino Mauro Bonato, finito all’8º posto del gruppo, senza per altro dimostrare particolari doti agonistiche, diventerà successivamente sindaco di Bosco Chiesanuova e la vincitrice del gruppo femminile, Marilisa Leso, la vice sindaco. Ma quest’ultima diverrà buona fondista e maestra di sci. 265 Nasce lo Sci Club Bosco 1969 · 1970 Le torri incompiute N ell’estate del 1968 si svolgono i festeggiamenti per il 40º di fondazione dell’Azienda di Soggiorno e dalla “Pernice Rossa” esce la bella notizia che, dopo starne, pernici rosse e lepri, anche i tentativi di riprodurre in cattività i galli forcelli sono coronati da successo, merito dell’impegno di Gigi Leso, Mario Orsatti e Memo Cobelli. A congratularsi, al solito in riserva, il sottosegretario all’Agricoltura e Foreste, Dr. Colleselli. Bosco Chiesanuova è alla ricerca del tempo perduto. Una ricerca affannosa per risalire la china di quattro lustri buttati via, sprecati. Mentre i centri montani del Trentino e dell’Alto Adige parlavano in termini di “boom” turistico e non riuscivano a tener testa alle richieste di alloggi, Bosco Chiesanuova sprofondava nella fase più nera del suo turismo. Dal periodo subito dopo la guerra al 1968, Bosco Chiesanuova aveva puntato la sua carta vincente sull’estate. Un calcolo sbagliato, perché solo due o tre stagioni estive avevano chiuso con soddisfazione per tutti; le altre un vero scoramento. I turisti avevano abbandonato Bosco Chiesanuova nei ricordi. E la “perla dei Lessini”, invece di cercare una nuova formula e riprendere il ruolo di stazione climatica, si era lasciata abbandonare, fatalisticamente. La prima scossa risvegliatrice, il richiamo ad una consapevolezza come centro turistico è venuto la scorsa stagione invernale. Gli impianti di risalita di San Giorgio, Branchetto, la seggiovia biposto del Tomba hanno fotografato le reali possibilità di tutto l’altipiano. Il movimento turistico ha superato ogni più ottimistica previsione: 3.500-4.000 macchine il sabato e la domenica, 800 gli altri giorni; le presenze sono state di circa 80 mila unità. Peraltro, il “boom” della scorsa stagione è rimasto circoscritto alla sola provincia; pochissime le automobili che non avevano targa VR. Quindi, il beneficio economico, non è stato pari all’affollamento di sciatori sui campi di neve. Bosco Chiesanuova ora ha bisogno di una pubblicità capillare che la faccia conoscere anche al di là dei confini veronesi. La bella stagione invernale 196869 ha colto Bosco Chiesanuova quasi di sorpresa; le attrezzature alberghiere hanno potuto accogliere solo nuclei familiari; alcune comitive con oltre cinquanta persone non hanno trovato ospitalità. Insomma, sono arrivati prima i villeggianti delle infrastrutture. Ed ecco piombare su Bosco Chiesanuova una fragorosa notizia che vivacizza le conversazioni dei locali e dei villeggianti presenti per le vacanze estive con punte altissime tra commercianti ed albergatori: sta per nascere un imponente complesso residenziale che dovrebbe favorire il turismo nella “perla dei Lessini”. Di che cosa si tratta? Lo scopriamo nell’intervista concessa a Nin Guarienti («L’Arena», 11 giugno 1969) dal Sindaco Fiorato. Bosco Chiesanuova guarda al futuro Un quartiere-albergo residenziale sorgerà sulla strada per Valdiporro – duecento appartamenti milleduecento posti letto, due piscine riscaldate, box sotterranei per quattrocento automobili – finanziatrici tre società straniere. “Vede quel boschetto di pini? Perché le ruspe possano muoversi dovranno caderne diciotto. Diciotto 267 Il lungo volo delle Aquile piante che mi hanno fatto sudare diciotto camicie l’una. Per la Soprintendenza, e dal suo punto di vista è anche giusto, quei pini significavano diciotto strappi al cuore. Ma alla fine la commissione si è convinta e entro l’estate cominceranno i lavori. È il prof. Ermanno Fiorato, sindaco di Bosco Chiesanuova, che parla del nuovo complesso turistico che sorgerà nella “perla dei Lessini”, in una valletta sulla strada che porta a Valdiporro. Spesa: due miliardi e mezzo. Al prof. Fiorato questo “colpo” è costato due mesi di “assedio” negli uffici della Soprintendenza, ore e ore di anticamera, telefonate a destra e a sinistra mettendo sotto tutte le persone che poteva. “Ma adesso – afferma con orgoglio – se tutto fila liscio la Perla dei Lessini tornerà a splendere”. Bosco Chiesanuova è sempre stato un equivoco turistico: villeggianti non ne arrivavano perché non c’erano alberghi di un certo tono; alberghi non se ne costruivano perché mancavano villeggianti. D’altro canto mancano industrie e questo significa che la gente cerca lavoro altrove trasferendosi a Grezzana o a Verona. Famiglie intere che se ne vanno. “O alzare una muraglia come quella cinese per non fare andare via nessuno, o trovare un’altra soluzione. Quest’anno è stato scoperto l’inverno. Si, scoperto, perché a Bosco Chiesanuova l’inverno non era mai stato considerato come una stagione turistica. Ma era ancora troppo poco per risolvere le nostre piaghe”. Un complesso alberghiero con milleduecento letti non va oltre le possibilità turistiche di Bosco Chiesanuova? “Così è sembrato a tanti. Ma è un ragionamento sbagliato. Prima di tutto dobbiamo tenere conto che sarà costruito da tre società straniere, che sicuramente porteranno la loro clientela. Poi, sempre tornando a parlare della stagione invernale, Bosco Chiesanuova sorge, al contrario di altre stazioni di sport invernali, sull’altopiano, il che significa che le ore di sole durano fino a tarda sera su tutti i campi di neve”. Bosco Chiesanuova, dopo aver indicato per anni interventi agli organi provinciali e statali, cercando di sollevarsi dall’agonia in cui era sprofondata dal dopoguerra, ha abbracciato l’idea di tre società private. Nelle loro mani ha posto la speranza di un recupero turistico, di un ritorno alla posizione di privilegio che godeva negli anni venti, quando i primi temerari degli sci disputavano gare a livello nazionale sui campi di Branchetto e sul Tomba e Bosco Chiesanuova era veramente la Perla dei Lessini. “Potenzialmente Bosco Chiesanuova può soddisfare tutte le esigenze di un turismo moderno: di massa, familiare e d’élite. La zona che abbraccia è vastis- 268 sima. Questa potenzialità il Comune, con le entrate che ha, non poteva sfruttarla. E codesta notevole opera alberghiera è giunta proprio a puntino”. Le stesse società che costruiranno il nuovo quartiere turistico, in un primo momento avevano presentato un progetto che prevedeva il sorgere di una quarantina di villini. “Mi sono opposto, avrebbero rovinato il bosco. E poi non era quello che occorreva per risolvere i nostri problemi. Così si è fatta strada l’idea di un quartiere-albergo residenziale. Forse romperà anche l’afflusso pendolare del sabato e della domenica e la gente si fermerà”. Il grandioso progetto prevede un motel, alto otto piani di cui due a quota inferiore alla strada, che sorgerà in un appezzamento sopra la strada per Valdiporro. Un sottopassaggio pedonale comunicherà con le due piscine, riscaldate, una per adulti e l’altra per bambini, attorno alle quali si affacceranno cinque torri. Ognuna di esse ospiterà quaranta appartamentini, le cui dimensioni variano da quaranta a sessanta metri quadri. In totale duecento appartamenti. Il motel è servito da ristorante, tavola calda e bar. Nei sotterranei del complesso troveranno posto circa quattrocento automobili. Alle piscine, che saranno pubbliche, si accede attraverso una zona di servizi che comprendono cabine e bagni. Il passaggio dai bagni è obbligatorio per ragioni di igiene. Milleduecento posti letto. Un paese dentro il paese. Tutta una nuova dimensione del turismo montano, che investe non solo Bosco Chiesanuova e tutta la Lessinia, ma che tocca da vicino l’intera provincia di Verona. Intanto, per non soffocare il complesso alberghiero e il paese è stata progettata (è all’esame degli organi provinciali) una circonvallazione che permetterà agli automobilisti di raggiungere i campi di neve senza toccare il centro di Bosco Chiesanuova. Secondo i dati dell’Azienda di Soggiorno nella stagione 1968-69 le presenze di villeggianti a Bosco Chiesanuova sono state 339.051, di cui solo l’otto per cento hanno alloggiato in alberghi. Da queste cifre è facile arrivare alla conclusione che fino ad oggi Bosco Chiesanuova e turismo non sono andati a braccetto. Cause? Colpe? Di pietre se ne potrebbero lanciare molte e magari cogliendo nel segno. Ma il passato non torna ed è inutile recriminare. Forse la colpa maggiore resta sempre la vicinanza di Bosco Chiesanuova a Verona, che ha nuociuto all’affermazione del paese come stazione di sport invernali e di soggiorno estivo. Ora i germi per una rinascita esistono, occorre solo allevarli. Le polemiche arrovellano la gente anche se non era venuto il momento che WWF ed altri successivi movimenti ecologisti pones- Nasce lo Sci Club Bosco sero seri dubbi sull’impazzire dello “sviluppo” nazionale e indicato la via del rispetto e della protezione ambientale. Comunque “est modus in rebus”, c’è una misura nelle cose come dicevano gli antichi. A distanza di qualche mese, sul quotidiano «Il Giorno» (27 gennaio 1970) appare questa corrispondenza a firma del grande scrittore asiaghese Mario Rigoni Stern che integralmente riportiamo: Conservare ai Lessini l’armonia del paesaggio Il gruppo più occidentale delle Prealpi venete, la Lessinia, era terra di pastori e malghesi; povera di boschi e facile alle città nel dopoguerra si andava spopolando, e poco era frequentata dai turisti e dai villeggianti. Era famosa solo per i vigneti che crescono dove i dossi degradano e si allargano come le dita di una mano sulla pianura opulenta, e il dialetto pseudo “cimbro” che si parla in quel di Giazza. Ora è diventata la montagna di Verona e di Mantova, nel senso che in queste due città possono dire, avviando la macchina, “andiamo a fare una sciata” come una volta si diceva “andiamo in Piazza a prendere il caffè”. Lasciata la pianura in venti minuti si è su a Bosco Chiesanuova, e da qui, altri dieci chilometri di stradone asfaltato, portano ai 1500 metri di Malga San Giorgio, ai piedi del Castel Gaibana e del Tomba dove attendono dieci impianti di risalita in un sole smagliante. A volerla e finanziarla, questa strada verso i confini con la provincia di Trento, sono state le comunità della Lessinia, il Comune di Verona e l’Amministrazione Provinciale; e i risultati si vedono già: l’anno scorso, quando la strada non era ancora asfaltata, c’era un afflusso domenicale di 2.500 macchine, ma siamo arrivati anche a punte di 4.000 e più; le presenze, nell’inverno 1968-69, sono state 60.000. Per quest’anno si sono potenziati gli impianti di risalita (7.000 persone-ora), si sono aperti, a San Giorgio, tre nuovi ristoranti e un nuovo albergo. Le piste sono numerose: dalle facili alle più impegnative, e le escursioni vanno per un paesaggio che s’apre per 360 gradi: dalle montagne del Trentino, alla pianura e oltre fin agli Appennini. Tutto questo, certamente, ha molto valorizzato una montagna povera in origine; attorno ai paesi stanno sorgento le “seconde case” dei cittadini del boom: i muratori lavorano, i manovali lavorano; l’emigrazione si è rallentata; le osterie diventano ristoranti, le pensioni alberghi, il maniscalco meccanico, le stalle autorimesse; nelle case già semi-abbandonate si fanno gli impianti di riscaldamento e i servizi igienici e si mette il cartello “Appartamento ammobiliato da affittare”. Insomma, anche se un po’ in ritardo, la civiltà dei consumi sta arrivando anche qui. Ma attenzione, però: non facciamo di queste singolari montagne un luogo banale e simile ai tanti altri che vanno deturpando le nostre Alpi. Sovente, quando ci si accorge dei guasti, è già troppo tardi. A proposito della Lessinia scrive Eugenio Turri “…è profondamente mutata, con una progressione che ultimamente ha assunto un ritmo impressionante; in alcuni tratti il paesaggio è ormai del tutto irriconoscibile… chi l’ha conosciuta e studiata nei suoi ricchi contenuti naturali e umani, non può sottrarsi al bisogno di fare qualcosa per porre argine alla invadente degradazione. Ciò si può fare in diversi modi… prima ancora degli stessi provvedimenti occorre che si arrivi a riconoscere i valori da salvaguardare…”. Questo è un discorso sul quale, credo, è pure d’accordo Luigi Leso che si è messo di gran slancio per valorizzare economicamente le sue montagne. E in primo luogo tra i valori da salvaguardare c’è il paesaggio: armonia della natura e delle opere degli uomini che attraverso secoli di paziente lavoro hanno saputo creare contrade, villaggi, strade, coltivazioni che in un modo unico si inseriscono nell’ambiente. L’insieme della Lessinia richiama un mondo del quale si va perdendo le tracce: non i masi del Tirolo, non i castelli feudali, non le proprietà ecclesiastiche; qui troviamo testimonianze di montanari che per secoli hanno vissuto in comunità, con miseria anche, se vogliamo, ma con grande dignità e intelligenza: lo dimostrano i segni di una agricoltura alpina intensiva, lo spietramento degli alti pascoli e i segni di un’arte grezza ma altamente espressiva. Tutte quelle pietre ammucchiate con ordine ai margini delle antiche vie pastorali, le grandi lastre sapientemente poste per i ricoveri delle pecore, e i blocchi lavorati a secco per fare le case degli uomini, e le tavole di pietra per i tetti, e ancora: quelle stele con le antiche iscrizioni delle leggi comunitarie, croci di pietra, bassorilievi e sculture che in nessun altro luogo delle Alpi ho notato. Come altrove si usava il legno qui si lavorava la pietra. Il calcare lastriforme si potrebbe portare a simbolo della Lessinia. Ora la neve ha coperto i pascoli le malghe e le stele di pietra; gli impianti di risalita sono stati collaudati; gli alberghi e i ristoranti hanno fatto le provviste per le prossime vacanze; i negozi si sono riforniti di articoli sportivi; si programmano gare; si stampano “dépliants”: tutto, insomma, invita a lasciare la nebbia della Padana per salire velocemente ai ganci e alle seggiovie di San Giorgio. Fino a non tanto tempo fa li era solo una malga e per salirvi i pastori impiegavano giorni, ora le macchine superano in numero le pecore di una volta, ma si vorrebbe che non tutta la Lessinia diventasse così perché l’uomo ha ancora bisogno – anzi più di sempre – di luoghi per meditare dove non ci siano rumori, affollamento, banalità. 269 Il lungo volo delle Aquile Delle cinque torri progettate ai Zocchi una soltanto viene innalzata; alle diciotto altre piante abbattute, altre – purtroppo e sino ai giorni nostri – saranno sradicate per far posto ad anonime iniziative immobiliari. Meglio tornare allo sport alla neve e allo Sci Club. Una cinquantina di giornate assolate e tiepide hanno prolungato la stagione estiva. A Bosco Chiesanuova si aveva l’impressione che l’inverno non dovesse più arrivare. Era inconsueto perfino il movimento dei turisti domenicali che affollavano le piazze, i ritrovi e azzardavano qualche puntatina al limitare delle pinete. L’infarinatura delle montagne di sabato 8 novembre ha riportato bruscamente alla realtà un po’ tutti: l’inverno ormai non è più lontano. Si sono riviste le prime automobili cariche di sci salire verso Branchetto e San Giorgio; qualcuno ha voluto approfittare della poca neve per riprovare a calzare gli sci sulla pista del Tomba-nord. La prima grande sorpresa per tutti coloro che curiosamente sono saliti fino a San Giorgio è stata la strada completamente asfaltata. Da parte sua l’iniziativa privata, anche quest’anno, ha dato il suo contributo a questo miglioramento. In località Branchetto è sorto un negozio di articoli sportivi e per il noleggio degli sci; sul monte Tomba, all’arrivo della seggiovia Branchetto, dello skilift del Tomba nord e di quello di Campo Levà II, è stato costruito un nuovo rifugio-ristorante che unitamente a quello già esistente (piuttosto piccolo) potrà soddisfare tutte le richieste dei numerosi sciatori che raggiungono le piste del Tomba. A San Giorgio c’è una grossa novità: è stata sostituita la vecchia seggiovia di Castel Gaibana, costruita nel 1953 con caratteristiche tecniche sorpassate; ora c’è un nuovo impianto di maggior efficienza, pur sullo stesso tracciato; la nuova seggiovia potrà trasportare 650 persone all’ora senza l’inconveniente di togliere gli sci ad ogni risalita. Si stanno anche eseguendo lavori sulle piste e ne vengono tracciate di nuove: ven- 270 gono ripuliti dai sassi pericolosi i vari percorsi di discesa onde poter sciare con il minimo innevamento. I chilometri percorribili sugli sci aumenteranno, dunque; diventeranno senz’altro una ventina. Così pure il numero delle 6.176 persone trasportate ogni ora, la potenzialità degli impianti del 1968, sarà soggetta a variazioni pur restando 10 gli skilift e due le seggiovie. Le migliorate condizioni generali della gente di Bosco Chiesanuova portano come conseguenza anche una maggiore domanda di attività sportiva che supplisca e completi (nei lunghi mesi di inattività) l’opera dello Sci Club Bosco. Per questo un gruppo di giovani, appassionati sportivi costituiscono a Bosco Chiesanuova un ente sportivo con il patrocinio parrocchiale. L’associazione mira ad organizzare il più vasto numero di giovani indirizzandoli verso le specialità sportive che maggiormente interessano: gioco del pallone, tennis, palla volo, tennis da tavolo. I loro primi sforzi sono per ora rivolti a realizzare l’attrezzatura necessaria per la pratica di tali attività. Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori per la sistemazione del campo sportivo la cui previsione di spesa si aggira su un milione. Anche gli enti locali (Comune, Azienda Autonoma di Soggiorno, Parrocchia) concorrono con contributi straordinari a coprire il bilancio tanto precario del nuovo ente sportivo. In primavera si prevedono tornei notturni di calcio a sette giocatori fra le squadre di tutta la Lessinia e della Valpantena. I giovani di Bosco Chiesanuova possono intanto usufruire di due campi di pallavolo. All’inizio di stagione, in extremis, lo Sci Club Bosco ha intanto un nuovo direttivo. La FISI di Verona già il 18 settembre scriveva allo Sci Club che “il rilancio iniziato lo scorso anno (che ha trovato nel fondo motivi di soddisfazione) dovrebbe non solo continuare ma accentuarsi. Nel settore della discesa, che in definitiva è quella che interessa a Bosco Chiesanuova, bisogna decidersi a prendere le cose con la dovuta importanza. Non nascondiamo le difficoltà dello Sci Club: in ogni caso la Nasce lo Sci Club Bosco FISI si mette, come sempre, dalla Vostra parte garantendo il settore tecnico sotto forma di allenatori e istruttori”. Qualcosa non va se cinque soci facenti parte del direttivo chiedono il 26 novembre l’assemblea degli iscritti che avviene l’11 dicembre al teatrino parrocchiale con all’o.d.g. (secondo punto) l’elezione del nuovo direttivo. Vengono eletti il ritornato presidente Luigi Leso, il vice Ginepro Sauro, i consiglieri Attilio Leso, Giacomino Valbusa, Lorenzino Scandola, Marcello Grobberio e Renzo Brigi. Viene poi nominata una segreteria e formate le commissioni, una per il fondo e una per la discesa e poi anche una per i soci “cittadini”. Pur con tutte le riserve suggerite dal sensibile ritardo nell’affrontare la stagione sportiva, nel Consiglio Direttivo è emerso un elevato spirito di volontà ed entusiasmo che in parte dovrebbero permettere di guadagnare il tempo perduto. Sono stati definiti alcuni aspetti più immediati e precisamente: 1) il recupero del più vasto numero possibile di ragazzi e giovanissimi per avviarli alla pratica sportiva; 2) la formazione di due squadre agonistiche rispettivamente per le prove nordiche (la cui composizione si presenta a buon punto) e per le prove alpine nel cui settore si sta assistendo ad una vocazione nuova per Bosco Chiesanuova; 3) l’organizzazione delle manifestazioni programmate nell’ambito dei calendari FISI. A proposito di questo aspetto è stato confermato lo svolgimento della 6ª edizione della “Coppa Schilati”, gara zonale di slalom gigante maschile e femminile riservata ad juniores, aspiranti ed allievi. La manifestazione aprirà così lunedì 5 gennaio 1970 il ricco programma delle gare che nel corso della stagione si svolgeranno a Bosco Chiesanuova sulle piste di Branchetto e San Giorgio. Altre ne seguiranno. Nel corso della riunione è stato formulato un particolare ringraziamento al presidente uscente, Armando Massella, per quanto ha fatto negli anni passati nella speranza di poter contare ancora sulla sua opera soprattutto nei servizi tecnici-organizzativi. Nel frattempo la FISI di Verona, dopo una lunga trattativa, riesce ad ottenere dalla scuola alpina Fiamme Oro di Moena il ricercato servizio dei “poliziotti della neve”, per le piste di Bosco Chiesanuova. La Stampa cittadina ne da notizia con questa nota: I poliziotti della neve Anche sulle piste di Bosco Chiesanuova, vuoi al Branchetto vuoi a San Giorgio, si corre il rischio di essere raggiunti e ammoniti da due robusti ragazzotti con tanto di divisa e con tutti gli accessori di qualsiasi tipo di gendarmi: sono “i poliziotti della neve” che prestano la loro opera nelle più importanti stazioni di sport invernali italiane. Da Moena, sede della scuola alpina della P.S., sono giunte a Verona le guardie Bucci (capopattuglia) e Gianmoena e, dopo la presentazione da parte del T.Col. Pozzi al presidente della FISI di Verona, hanno raggiunto la sede di Bosco Chiesanuova per mettersi a disposizione dell’Azienda di Soggiorno. I loro compiti d’istituto, per i quali hanno sostenuto corsi specializzati a Moena e al passo di San Pellegrino, sono quelli di garantire un ordinato traffico sulle piste, vigilare sulle norme di sicurezza, soccorrere i feriti, garantire insomma l’ordine in ogni momento della giornata sulla neve. Nei limiti del servizio, trattandosi di personale altamente qualificato anche sotto l’aspetto sportivo, daranno la loro collaborazione (come è nelle intenzioni dei superiori organi di polizia) all’addestramento agonistico dei ragazzi e dei giovanissimi. Con la presenza dei “poliziotti della neve”, Bosco Chiesanuova ha raggiunto un nuovo traguardo di qualificazione: quello di potersi considerare “grande” stazione di sport invernali. Per sopperire alla mancanza di una vera scuola di sci, l’Azienda di Soggiorno riapre il dialogo con Ardicio Pezzo che alternando i suoi impegni con un altro centro invernale del Trentino garantirà i più indispensabili servizi di pista e di trovare stabilità sulle strade. Dopo 48 giorni di completa siccità il 7 novembre cade la prima neve e i primi appassionati saggiano le piste del Tomba Nord, ma presto vengono la pioggia e la nebbia a rovinare la festa. In prossimità del Natale si ritrovano a Bosco Chiesanuova per un incontro conviviale il sindaco Fiorato, il presidente dell’AAS Picotti, gli operatori Manzati e dalla 271 Il lungo volo delle Aquile Valle, il Col. Pozzi Comandante Gruppo Guardie di PS assieme a Gironi, Zusi, e Gigi Leso. Oltre che per gli auguri è l’occasione per ribadire il proficuo legame tra tutti coloro che offrono la loro collaborazione per lo sviluppo degli sport invernali a Bosco Chiesanuova. Una iniziativa assolutamente originale, che precede i tempi, è quella che viene studiata tra FISI e Sci Club Bosco ed inserita nel calendario Veneto come “Giro dei Lessini” a tappe alla data 26-28 dicembre. La manifestazione non ebbe luogo, ma vale la pena ricordarne lo schema organizzativo: SCHEMA ORGANIZZATIVO DI MASSIMA PER IL “GIRO DEI LESSINI”, GARA NAZIONALE DI FONDO 1. Tappa sabato … gennaio: Erbezzo-Bosco. Ore 10 – da Passo Fittanze: partenza in linea (gara 12 km) – arrivo Bosco Chiesanuova San Giorgio (oppure Branchetto M. Tomba). 2. Tappa sabato … gennaio: crono-scalata Castel Gaibana. Ore 14.30 a cronometro individuale (2 km - disl. n. 300). 3. Tappa domenica … gennaio: Bosco-San GiorgioParpari-Velo. Ore 10 – partenza da Bosco Chiesanuova San Giorgio in linea (gara 12 km) traguardo volante a Conca dei Parpari arrivo: Velo Veronese. Al 1º in classifica = maglione bianco, con bordi gialloblu. Sabato sera a Bosco Chiesanuova (trasporto concorrenti a mezzo pullman). Premiazioni delle prime due tappe. Serata in omaggio ai concorrenti domenica pomeriggio a Velo Veronese - premiazioni finali, assicurato trasporto bagagli tra le varie località. Il 7 dicembre, dopo buone nevicate, si inaugura la stagione invernale con l’apertura della cabinovia del Tomba e della sciovia in zona Branchetto come pure le sciovie Castelletto e Genzianella a San Giorgio. La nuova seggiovia di Castel Gaibana è in attesa di collaudo ed entrerà in esercizio prima delle vacanze natalizie. Alta la presenza degli ospiti (alberghi, appartamenti, ville) anche se di neve ne è rimasta pochina. La grossa nevicata che conta arriverà su tutta la montagna con le caratteristiche di bufera prima dell’Epifania. 272 Proprio a causa del maltempo salta la prima gara della stagione indetta dallo Sci Club Bosco per il 5 gennaio, la “Coppa Schilati” di slalom gigante a San Giorgio. Subito dopo la ricognizione della pista tracciata dal poliziotto Emilio Bucci (ma come aiuto maestro) i 90 concorrenti non hanno potuto prendere il via a causa del vento, della nebbia e della pioggia nella parte bassa. Tutto rinviato all’11 gennaio per la sesta edizione del “Trofeo Pony” ancora organizzato dalla Sci Club Veronesi al Branchetto. Alcuni ragazzi e ragazze di Bosco Chiesanuova partecipano per tutta la durata delle vacanze di Natale al Centro di Addestramento per il fondo creato dalla FISI a Camposilvano e diretto dall’allenatore Ettore Pesavento. Con la sua dirigenza si sta avviando una nuova fase nella storia agonistica dello Sci Club: mentre la discesa non trova successori ai pur bravi Giorgio Pezzo, Agostino Gatti e Luciano Scandola, il settore del fondo inizia un cammino di sensibile recupero anche attraverso il reclutamento di già affermati fondisti non di Bosco Chiesanuova come Alberto Valle, Renato Corradi, Attilio Tanara e altri della Val d’Illasi. Sono emblematici due risultati: nel “Trofeo Pony” (ben 397 partecipanti dai cuccioli agli juniores) lo Sci Club Bosco scende al quinto posto; nella 10ª edizione della “Coppa Comune di Velo Veronese” di fondo ottiene una meritata vittoria con Gelindo Pezzo, Valle e Tanara. Questo avrà il suo peso: dopo Filippo Piccoli e Giorgio Pezzo nessun altro giovane di Bosco Chiesanuova diventerà maestro di sci per il settore discesa con evidente svantaggio per le stazioni invernali della Frizzolana. Una novità entusiasma in questa stagione ogni angolo d’Italia. Il CONI, con la collaborazione della FISI e della scuola, dopo il successo romano nell’estate precedente con i “Giochi della Gioventù” promuove per tutti i ragazzi e le ragazze anche i “giochi invernali” per i nati negli anni ’56 e ’57 tanto per il fondo quanto per lo sci alpino. Nasce lo Sci Club Bosco Sono previste fasi comunali, provinciali e finali nazionali. Bosco Chiesanuova non perde l’occasione ed accoglie l’invito di organizzare il 22 gennaio la fase comunale dei “Giochi” che si concludono con questi risultati: Giochi della Gioventù 1970. San Giorgio di Bosco Chiesanuova, 22 gennaio 1970. Classifica ufficiale: Prove nordiche Intercomunali 3 km: 1) Scandola Marco (1957) in 18’35”8; 2) Scardoni Bruno (1956) in 20’12”4; 3) Mazo Fabio (1957) in 21’41”4; 4) Morandini Giuseppe (1957) in 22’31”; 5) Morandini Luigi (1956) in 23’29”9. Comunali 1.5 km: 1) Mazo Enzo (1959) in 10’02”3. Prove Alpine Intercomunali: 1) Scandola Otello (1957) in 1’30”; 2) Tinazzi Renata (1956) in 2’02”. Comunali: 1) Valbusa Leonello (1959) in 1’44”; 2) Leso Romolo (1958) in 1’53”4; 2) Grobberio Giorgio (1959) in 1’55”; 3) Campedelli Giacomo (1959) in 2’07”4; 4) Fiorentini Giuseppe (1960) in 2’58”5; 5) Zocca Daniele (1958) in 2’48”7; 6) Daldosso Luciano (1960) in 3’08”5; 7) Massella Sandro (1958) 3’09”4; 8) Zambelli Dario (1960) 3’10”6; 9) Melotti Sandro (1959) in 3’13”7; 10) Zambelli Aldo (1959) 3’31”1; 11) Sponda Cesare (1959) in 3’35”; 12) Bonato Mauro (1959) in 3’51”4; 13) Fiorato Luigino (1958) in 4’30”7; 14) Zambelli Luisa (1958) in 4’37”4; 15) Vinco Pierangelo (1958) in 5’41”4. I giochi ritornano a San Giorgio il 28 febbraio per la fase provinciale, ma nessun rappresentante di Bosco Chiesanuova riuscirà a ottenere il passaporto per il Nevegal. Per il fondo parteciperanno Roberto Cappelletti di Selva di Progno e Corrado Benedetti di Sant’Anna d’Alfaedo. L’8 febbraio - mentre gli alpini-fondisti di Bosco Chiesanuova ottengono la vittoria collettiva nelle gare provinciali dell’ANA si svolge sull’Altopiano di Asiago una gara di fondo giovani. Nella categoria juniores dove si è imposto nettamente Zeno Baltieri di Velo Veronese, Vincenzo Fontanesi (Sci Club Bosco) coglie il 7º posto, Saverio Leso l’11º e Luigi Canteri il 12º. Negli aspiranti torna a far parlare di sé Giuseppe Valbusa preceduto di soli 14” dal forte Maurizio Storti di Roverè, ma troviamo anche Carlo Scandola e Francesco Pezzo al 6º e al 9º posto. Da segnalare ancora il 5º posto di Marco Scandola tra gli allievi. Com’è sua tradizione, l’11 febbraio lo Sci Club Bosco organizza la sesta “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” nella versione discesa libera per juniores aspiranti. Trecento metri di dislivello, quasi al limite perpendicolare di Castel Gaibana, con una decina di porte direzionali ed in più tempo incerto. Grandissima discesa di Agostino Gatti, appena laureatosi campione veneto di slalom speciale aspiranti, che si piazza al 3º posto preceduto dai fortissimo Stefano Melloni (SAI Milano) e Giorgio Ghidoni (Sci Club Verona), ma davanti a Paolo Gaspari e Battista Zanatta. Riccardo Patrese chiude all’ottavo posto. I fondisti ritornano sull’Altopiano d’Asiago, a Rubbio, il 21 e 22 febbraio, accompagnati come tutti gli atleti veronesi dall’allenatore Ettore Pesavento, per la disputa dei “Campionati Veneti” per le prove nordiche. Questi i piazzamenti dei portacolori di Bosco Chiesanuova: Allievi: 7) Roberto Capelletti, 11) Marco Scandola, 19) Bruno Scardoni. Aspiranti: 5) Giuseppe Valbusa, 14) Carlo Scandola. Seniores: 10) Gelindo Pezzo, 11) Alberto Valle, 17) Attilio Tanara. Staffetta allievi: 3º posto. Staffetta juniores: 7º posto. Staffetta seniores: 6º posto. 273 Il lungo volo delle Aquile Per effetto di questi piazzamenti Giuseppe Valbusa, assieme a Baltieri (Velo Veronese) e Storti (Roverè) viene convocato dal Comitato Veneto della FISI per partecipare ad un periodo di allenamento a Cortina in vista dei “Campionati Italiani juniores”. Intensa attività agonistica e larga presenza di turisti provocano alla domenica lunghe code di auto sulla strada, difficoltà di parcheggi, e tempi d’attesa agli impianti di risalita. L’AAS promuove una conferenza stampa in città, dopo aver avuto la percezione che i veronesi non conoscano Bosco Chiesanuova “feriale”, per illustrare tutti i benefici di una presenza sui campi di neve durante tutti i giorni della settimana. Agli effetti stradali si parla del progetto della circonvallazione e della San Giorgio, Conca dei Parpari, Velo Veronese per un alleggerimento del traffico. Lo Sci Club comunica agli organi della FISI di aver creato una “Sezione Cittadini”, alla direzione è stato chiamato il notaio Battista Bernardelli per la discesa e l’avv. Catullo Bianchi per il fondo. Grande… agitazione in paese tra “i signori di mezza età” che per il secondo anno sono Giuseppe Fiorentini al termine di una gara di sci alpino. (Archivio Giuseppe Fiorentini) chiamati ad affrontare una ironica fatica agonistica con due legni ai piedi. Riprendiamo i commenti e le classifiche direttamente da «L’Arena» del 14 febbraio. I “signori di mezza età” con gli sci della giovinezza Nella civiltà del benessere, cioè delle rivendicazioni e delle contestazioni, molte cose sono cambiate: hanno mutato nome i mestieri, gli abiti e… le competizioni agonistiche. Ad esempio le “gare dei brocchi” oggi sono dette “gare per signori di mezza età” e ciò ha il potere di ringalluzzire gli anziani e tutti coloro che hanno lasciato il loro cuore e la loro passione nelle belle imprese della perduta giovinezza. Comunque tali gare hanno il potere, almeno per un giorno, di scacciare la nostalgia degli anni verdi e di godere senza affanni ore indimenticabili da raccontare per un anno intero… fino alla nuova edizione delle competizioni. Con questo intento una quarantina di “signori di mezza età” di Bosco Chiesanuova ha affrontato, per il secondo anno, la fatica agonistica con due legni ai piedi. Sulle nevi di San Giorgio hanno disputato la “discesa” ed il “fondo”. Secondo l’età (vi era qualcuno che aveva superato i sessant’anni ed asseriva di essere a “mezzo del cammino di sua vita”, perché una “maga” gli aveva predetto che sarebbe campato fino a 120 anni), i concorrenti sono stati divisi in categorie e sotto la “carica” morale di Everardo Melotti, hanno affrontato le piste nevose con l’audacia suggerita… dal buon Soave. Ed hanno compiuto cose egregie; soprattutto l’ex azzurro Giovanni Scandola (che attualmente gestisce l’albergo Fraccaroli) che ha mostrato un passo… alla Nones, ed Italo Leso che aveva la spericolatezza di uno Schranz. Ottima anche la gara del segretario comunale Elio Pesente, di Alessandro Beccherle, di Giovanni Tinazzi, di Attilio e Antonio Leso, di Ermete Pezzo e di Angelo Scandola, il “vecio” più in gamba della Lessinia. Buon ultimo (nella gara naturalmente) il postino Flaviano Canteri eletto “Miss. Malga” per un suo travestimento che aveva qualche somiglianza con quello di Ornella Vanoni. Considerata l’ottima riuscita della manifestazione, l’Azienda di Soggiorno sta progettando di richiamare, l’anno prossimo sulle nevi di Bosco Chiesanuova, tutti “i signori di mezza età”, con velleità sportive, della provincia. Ecco i risultati della discesa: Categoria A: 1) Beccherle Alessandro in 1’24”8; 2) Melotti Franco in 1’30”2; 3) Campedelli Enea in 1’42”1; 4) Dussin Giuliano in 1’45”3; 5) Leso Secondo in 1’47”9. 274 Nasce lo Sci Club Bosco Pezzo Gelindo, 10º classificato ai Campionati Veneti svoltisi a Rubbio, sull’altopiano di Asiago nel febbraio del 1970. (Archivio Marilisa Leso) Categoria B: 1) Pesente Elio in 1’50”1; 2) Melotti Dario in 1’54”; 3) Grobberio Domenico in 3’37”8. 2) Scandola Angelo in 6’11”; 3) Perini Bortolo in 6’15”; 4) Pezzo Ruffino in 6’59”; 5) Canteri Flaviano in 8’39”. Categoria C: 1) Leso Italo in 1’20”3; 2) Melotti Ivo in 1’37”1; 3) Melotti Luciano in 1’43”3. Sabato 21 febbraio, in una sala della direzione didattica, si tiene il “Meeting delle stazioni di sport invernali della montagna veronese” promosso dal presidente della FISI di Verona. Durante tutto un pomeriggio, amministratori pubblici e operatori invernali hanno esaminato i problemi conseguenti al grosso sviluppo dello sci in Lessinia e sul Baldo. Per affiancare gli enti provinciali preposti allo sviluppo economico e sociale della gente di montagna è stata suggerita l’idea di un “Ufficio per gli sport e il turismo invernali” altamente qualificato negli aspetti tecnici e promozionali per coordinare l’attività organizzativa. Fatto certo è la larga partecipazione e l’interesse per la stagione dello sci. Le buone condizioni d’innevamento fanno dell’area di Bosco Chiesanuova la base ricercata per raduni (come quella dei Lions Club) e di gare sociali (Cassa di Ri- Categoria D: 1) Tinazzi Giovanni in 1’35”3; 2) Leso Ugo in 2’05”. Ecco i risultati del fondo: Categoria A: 1) Leso Attilio in 5’27”; 2) Melotti Gualtiero in 8’31”. Categoria B: 1) Leso Antonio in 5’52”. Categoria C: 1) Pezzo Ermete in 5’16”; 2) Massella Flavio in 5’59”. Categoria D: 1) Scandola Giovanni in 4’54”; 275 Il lungo volo delle Aquile sparmio, Mondadori, Edelweiss, Falchi, CAI Modena, ecc.) e dei tradizionali appuntamenti per i “provinciali” di discesa giovani (Challenge Buonavita) e il “Trofeo Corsi”. Si conclude con successo (40 i partecipanti) il corso sci per i ragazzi delle scuole elementari di Bosco Chiesanuova diretto da Renzo Leso; la garetta finale è una festa per scolari e genitori. Ma la stagione 1969-70 sarà ricordata dalla gente di Bosco Chiesanuova per una felice iniziativa, la “Giornata sociale”, che nella festività di San Giuseppe raduna a San Giorgio soci, simpatizzanti e familiari dello Sci Club Bosco per le gare sociali il mattino, per la Santa Messa alle 12.30 nella chiesetta di San Giorgio in suffraggio dei soci defunti, poi grande raduno di soci e autorità all’albergo Valon con canti del Coro Frizzolana, relazioni, premiazioni. A conclusione del 40º anniversario dell’istituzione dell’Azienda di Soggiorno nell’occasione sono stati pure consegnati diplomi di benemerenza ai presidenti succedutisi nella FISI di Verona (Peretti Colò, Poiesi, Gironi) e agli ex presidenti dello Sci Club Bosco. Della riuscitissima “Giornata sociale” vogliamo riproporre l’elevato discorso di padre Baldassare Tinazzi rivolto ai partecipanti durante la Messa: «Cari amici, San Giuseppe si presenta a noi come un ideale in cui si assommano soprattutto questi valori: Amore, Paternità e Lavoro. Ed è appunto per la realizzazione di questi valori, che San Giuseppe può incidere profondamente nei rapporti della convivenza umana. San Giuseppe ci solleva in una atmosfera spirituale. Ma non bisogna credere che questa atmosfera sia così alta e rarefatta, da non poterla respirare con i nostri polmoni usi alla polvere, al fumo e allo smog. Voglio dire che San Giuseppe non ci distrae dalle realtà più comuni della vita. È l’atmosfera di ogni giorno che deve essere sacralizzata. È attraverso la nostra vita con tutte le sue realtà e le sue manifestazioni che noi dobbiamo camminare verso Dio. 276 E realtà della vita d’oggi non è solo il lavoro, ma anche il tempo libero, anche il bisogno di una sana distensione… si, anche il bisogno di fare dello sport! Anche questo è realtà della vita. Oggi più che mai! Oh, vi dico subito: io non sono qui per offrire incenso agli “dei” dello stadio o della neve. Lascio questo compito alle facili penne di coloro che, oggi, ti portano alle stelle, se vinci, e domani se perdi, dicono peste e corna e di te, della tua squadra, degli organizzatori e di tutti. Non sono qui per fare il tifo, nè per mettere addosso la febbre del tifo, che è semplicemente qualcosa di alienante e di deteriore. Riconosco che attorno al tronco vigoroso e sano dello sport, è nata una fungaia parassitaria che va dal “divismo” al “commercialismo”. Tutte cose che, per conto mio, hanno corroso i genuini valori dello sport. Ma, chiarito questo, permettete che io vi dica che una gara come quella che abbiamo visto stamane, dove uomini di mezza età, ma non di mezzo coraggio né di mezzo spirito, si sono impegnati, a fianco con i giovani, senza acrobatismi spericolati, ma anche senza paure, con coraggio, volontà, tenacia, lealtà, fraternità… Ecco, vedete, davanti ad una gara così, ho sentito che lo sport è una cosa stupenda, qualcosa che è capace di ringiovanire, di ricreare un uomo, nel senso più genuino della parola: “ricrearlo” cioè: crearlo di nuovo, farlo ricominciare daccapo con nuovo entusiasmo e ottimismo, a dispetto di tutte le delusioni e amarezze della vita. Ho capito che lo sport, vissuto in questa dimensione, cioè impregnato di spirito umano, è – come dire? – una testimonianza che voi avete dato a Dio di essere contenti di Lui e della vita che vi ha donato. E questo è cristianesimo, sapete? Di quello vero e autentico. Certamente più vero e più autentico di quel cristianesimo bigotto capace solo di scandalizzarsi di tutto ciò che non sa odore di incenso o di cera fumigante. Io non credo, che le cose belle di questo mondo, siano state create da Dio per lo spasso dei mondani e non piuttosto per la Nasce lo Sci Club Bosco gioia dei suoi figli. Lo sport non è solo salute, è, più ancora, equilibrio, armonia di corpo e spirito, perché nello sport l’uomo non impegna soltanto i suoi muscoli, ma anche la sua volontà. Lo sport è relazione fraterna fra gli uomini di tutte le condizioni, di ogni nazionalità e stirpe, come abbiamo visto ai recenti campionati mondiali della Val Gardena. Lo sport è giovinezza. Perché la giovinezza non è questione di anni, ma di spirito, di fiducia, di ottimismo che può continuare nel tempo anche quando è caduta un po’ di neve sui capelli. Questo è lo sport, quando è impregnato di spirito umano e cristiano. Per nulla San Paolo paragona la vita del cristiano, con i suoi impegni e le sue rinunce, ad una gara sportiva, dove gli atleti si esercitano, si allenano, sottoponendosi ad una rigorosa disciplina, contenendosi in ogni cosa nella speranza di conquistare la corona della vittoria. La sola differenza è che, per noi cristinai, la corona in gioco è immensamente più grande che una coppa, per cui anche le più penose rinunce dovrebbero apparire una bagatella. E questo tanto più, che la perdita sarebbe irreparabile. Perché, sapete benissimo, che la partita della vita ha una sola “manche”. Non c’è possibilità di rivincita, di recupero. E questa serietà di impegno che richiede la vita, la può capire molto meglio lo sportivo, abituato alla disciplina e alla lealtà. Ma io vorrei sottolineare anche un altro valore dello sport che ho potuto constatare nella mia esperienza di cinque anni all’Istituto Filippin di Paderno del Grappa, che ospita 800 ragazzi di tutte le parti d’Italia. Ho constatato una cosa: che lo sport facilita il dialogo tra padre e figli. E questo, badate, non è poco, in tempi di contestazione come i nostri, in cui c’è un abisso o una muraglia tra la generazione degli adulti e la generazione dei giovani. È un fatto che un papà sportivo sa conservare maggiormente il contatto e il dialogo con i suoi figli. È più gioviale e questo diminuisce le distanze e i contrasti delle due generazioni. Ho conosciuto, sempre al Filippin, un industriale di Vicenza che non mancava mai di raggiungere i suoi due ragazzi, la domenica, sui campi di neve. Ed era una cosa bellissima vedere l’intesa, la simpatia, la confidenza, fatta anche di scherzi, di punzecchiature dei figli col loro padre, il quale, dopo una settimana passata a dirigere la fabbrica, trascorreva la domenica con i suoi ragazzi, destreggiandosi sugli sci con una grinta da far invidia ad un campione. Ecco, vedere, lo sport che diventa ponte, diventa dialogo, diventa contatto, intesa tra papà e figli. E questo, dicevo, non è poco. E allora, cari amici sportivi, lasciate che io vi dica: continuate a battere le piste entusiasmanti, anche se dure, dello sport. Date alla vostra passione sportiva la grandezza e la bellezza delle nostre montagne. Ricordate che lo sportivo non è mai un uomo finito. Non è mai un rinunciatario. Ricordate che lo sport è un addestramento alla vita e all’impegno. È un addestramento alla pace e all’intesa tra tutti i popoli e tutti i paesi. Incoraggiate i giovani ad allenarsi per mantenersi in perfetta forma. Incoraggiateli a cercare una ostinata rivincita contro la malasorte, ad avere la grinta di chi vuol arrivare ad ogni costo a cogliere per sé e per la sua squadra una difficile, ma meritata vittoria. E considerate tutto questo come una parte, una dimensione nuova della vostra paternità. Perché la paternità è anche questo: preparare e lanciare i figli sulle piste pericolose, ma anche fascinose della vita, verso un traguardo sempre più alto. E io mi auguro che, attraverso questi nostri incontri e queste nostre competizioni, si creino armonie di spiriti in saldi legami di amicizia… e che la gara sportiva di oggi sia per ognuno di noi una cosciente conquista non solo di coppe e trofei, ma di interiori e spirituali traguardi». E nemmeno possono non essere ripresentate le classifiche delle gare sociali, autentica testimonianza del ritrovato entusiasmo di uno Sci Club che si propone di andare “sempre più avanti con tenacia, sempre più in alto con umiltà”. 277 Il lungo volo delle Aquile Si chiude una bella stagione i cui risultati ottenuti confermano la validità del sodalizio, la costanza degli anziani, la volontà e l’entusiasmo dei giovani e dei ragazzi. Lo Sci Club Bosco è stato presente a 22 competizioni con 187 atleti e sul finire delle attività ottiene un bellissimo settimo posto a Tarvisio nel “Trofeo Divisione Julia” di staffetta 3x10 km a ridosso dei forti gruppi militari e poi, in una specie di ritrovata “Valligiani”, un onorevolissimo quarto po- 278 sto a Ponte di Legno dietro le pattuglie della Val Gardena, della Val di Scalve, della Valle d’Ampezzo. Per questa occasione il terzetto formato da Gelindo Pezzo, Alberto Valle e Attilio Tanara prese la denominazione di “Val Pantena” come richiesto dai regolamenti. Neve abbondante anche a Pasqua. Il 12 aprile si ripete sul Tomba lo spettacolo appassionante del lancio di paracadutisti. Nasce lo Sci Club Bosco 1970 · 1971 Il “Trofeo Monti Lessini” L’ estate si annuncia con la notizia della costruzione a San Giorgio di tre grossi complessi residenziali con una piscina, campi da tennis e nuovi parcheggi. A Bosco Chiesanuova invece dove esiste un bel gruppo dell’Associazione Nazionale Alpini fonte di 180 iscritti felicemente pilotato da Attilio Leso, viene lanciato il progetto per la costruzione di una “baita” per le penne nere su un terreno concesso gratuitamente in uso dall’Amministrazione Comunale. Il ricordo della presenza a Bosco Chiesanuova della compagnia del 6º Alpini, come abbiamo illustrato all’inzio di questa pubblicazione, è ancora vivo nella gente; dal progetto si passa subito all’opera. Per festeggiare un altro importante centenario (1870, Roma capitale d’Italia) si danno appuntamento a Bosco Chiesanuova tremila combattenti veronesi e rappresentanze francesi, belghe, tedesche. Viene scoperto il cippo marmoreo ricavato da un blocco di roccia del Carso tuttora esistente in piazza Marconi e collocata una riproduzione della Madonnina del Grappa alla colonia provinciale, già caserma degli Alpini. E già che siamo in tema di ricorrenze, in una pubblica manifestazione viene ricordato a Verona il 25º della FISI. Presenti numerosi dirigenti, atleti ed appassionati è stato illustrato il significato della celebrazione e fatta dal presidente della federazione una sintesi storica sulla vita. Sono stati poi ufficialmente premiati i campioni provinciali della stagione 1969-70. Sta per avere ora inizio un decennio di grande importanza per la storia stessa dello Sci Club Bosco durante il quale arrivano grandi soddisfazioni nello sci di fondo, le presenze in maglia azzurra e l’organizzazione di grandi eventi sportivi. Già la stagione 1970-71 ne è un prologo felice. Vediamo innanzitutto le realizzazioni strutturali. A San Giorgio viene portato a termine il primo dei quattro edifici per il potenziamento del centro invernale, che affiancheranno Genzianella e Valon, e si apre – non avrà vita lunga – un campeggio per 40 roulottes. Finalmente opera una vera e propria “Scuola Italiana di Sci” diretta dal maestro trentino Italo Sperandio e per la prima volta le piste sono assistite dai soccorritori di Verona. A Branchetto viene aperta la sciovia Pony e un nuovo ristorante-bar, un pullmino collega tutti i giorni Bosco Chiesanuova con la stazione (una seggiovia biposto e quattro sciovie). A Bosco è in via di costituzione la “circonvallazione” allo scopo di snellire il traffico nel centro del paese creando una indispensabile deviazione per Branchetto e San Giorgio. Il campo di tennis della Concaverde viene trasformato, nei mesi invernali, in una pista di pattinaggio. Sale a Bosco Chiesanuova il dottor Evandro De Petris chiamato a reggere, come commissario prefettizio, l’Amministrazione Comunale. Il 3 novembre viene tenuta l’assemblea ordinaria dei soci e simpatizzanti durante la quale il presidente Gigi Leso presenta la relazione sull’attività svolta nella precedente stagione, conto consuntivo compreso, annunciando i programmi per la stagione 1970-71. Sul piano organizzativo sarà curata la tradizionale “Coppa Alberghi” di discesa e l’importante, nuovo “Trofeo Monti Lessini”, gara nazionale giovani di 279 Il lungo volo delle Aquile Da sinistra: Attilio Tanara, Gelindo Pezzo, Renato Corradi, Alberto Voble. (Archivio Marilisa Leso) fondo e sarà assicurata l’assistenza tecnica ad altre iniziative come il “Campionato provinciale dell’ANA” e il “Campionato Marmisti”. Memore delle glorie passate, lo Sci Club Bosco decide di potenziare l’attività agonistica rivolgendo le sue attenzioni soprattutto al fondo ritornato prepotentemente di moda dopo la vittoria di Franco Nones alle Olimpiadi di Grenoble e dopo che la “Vasaloppet” apre la strada anche in Italia alle manifestazioni di massa (nasce in Val di Fiemme la “Marcialonga”), aumentando il numero degli appassionati. Il calendario delle attività viene presentato dalla FISI veronese nel corso della “IV Conferenza degli Sport Invernali - Meeting delle Stazioni Veronesi” tenutasi alla Camera di Commercio con le autorità provinciali, i sindaci, gli amministratori turistici e i dirigenti sportivi. La neve non si fa attendere e il Tomba Nord calamita le attenzioni, già all’inizio di dicembre, dei discesisti. 280 Emilio Bellavite l’8 dicembre sulle pagine de «L’Arena», assicura che «il pericolo di uno scioglimento della neve sopra il 1300 metri di quota è da escludere perché non esistono le condizioni favorevoli allo scirocco». La buona nevicata è stata salutata il giorno di Santo Stefano, è proseguita per due giorni e mezzo facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti gli interessati. La sera di San Silvestro si rinnova, notevolmente potenziata dalla Scuola di Sci che impegna trenta giovani, la fiaccolata notturna che si snoda da Castel Gaibana sino a San Giorgio. I veronesi, oltre gli ospiti, stanno ritrovando la loro montagna e invadono pacificamente gli impianti di Griez, del Branchetto, di San Giorgio. Tra i tremila ospiti di Bosco Chiesanuova non passa inosservato il popolare cantante Mino Reitano, felice del successo ottenuto a “Canzonissima” alle spalle di Morandi, assediato da numerosissimi ammiratori e Nasce lo Sci Club Bosco disponibile all’invito dei bambini ospiti alle Colonie Alpine per partecipare a una loro festicciola. La neve abbondante permette l’apertura, nella vicina Camposilvano, del Centro giovanile di addestramento per lo sci nordico diretto dal tecnico Ettore Pesavento. Lo Sci Club Bosco è largamente presente, tra i trenta convocati, con i suoi ragazzi e con le sue ragazze. Lasciamo da parte l’attivissimo movimento turistico e torniamo all’attività agonistica che riserverà tante soddisfazioni allo Sci Club. A conclusione del “Centro di Addestramento” di Camposilvano (43 giovani fondisti presenti per tutte le vacanze natalizie) viene svolta una gara test, la “Coppa delle Speranze”, su 3 km che nella categoria allievi vede ai primi tre posti Marco Scandola, Alberto Pezzo e Luigino Corradi, nei ragazzi Enzo Mazo e nella categoria femminile Bruna Tinazzi, si inaugura così la serie dei successi stagionali dello Sci Club Bosco. Nella gara di staffetta 3x8 km, corsa a Velo Veronese nel giorno dell’Epifania con 26 formazioni al via, lo Sci Club coglie il 4º posto schierando Giuseppe Valbusa, Renato Corradi e Gelindo Pezzo. A pochi giorni di distanza, il 10 gennaio, si corre a Fosse la quarta edizione della “Coppa Corno d’Aquilio”: sui 3 km allievi domina ancora Marco Scandola davanti a Luigino Corradi, sulla stessa distanza, ma per ragazzi, Enzo Mazo è secondo dietro al fortissimo Daniele Pedrini (Aquilia). Sulla distanza degli 8 km Bosco Chiesanuova piazza R. Cappelletti al 3º posto e Ivo Scardoni al 7º. Tra gli aspiranti è Giuseppe Valbusa al 5º posto juniores con Carlo Scandola 8º. Nel comparto femminile 1º e 2º posto per Bruna e Renata Tinazzi e 5º per Luciana Valbusa. Nella stessa giornata i seniores dello Sci Club Bosco ottenevano un ottimo 2º posto Giorgio Pezzo. (Archivio Giorgio Pezzo) 281 Il lungo volo delle Aquile di società in una gara nazionale corsa a Brunico dietro al CS Carabinieri, ma davanti allo Sci Club Gardena. Individualmente Renato Corradi (ex Velo Veronese) si piazza all’8º posto, Valle al 9º, Tanara al 10º e Pezzo al 13º. Cresce l’entusiasmo e la “Coppa Città di Asiago” è vinta il 17 gennaio dallo Sci Club Bosco che fa salire sul podio Enzo Mazo (2º cat. ragazzi); Marco Scandola (1º categoria allievi); Roberto Cappelletti (2º categoria aspiranti); Renata e Bruna Tinazzi e Luciana Valbusa (prime tre, nell’ordine, nella categoria femminile). Tra i seniores, 15 km, Renato Corradi finisce 5º davanti a Tanara. Dopo anni di attesa il fondo femminile cresce sulla ribalta dello sci italiano per merito di alcuni personaggi (come il piemontese col. Brusco) più che della FISI stessa. Lo Sci Club Bosco è uno dei sodalizi protagonisti e il suo impegno trova giusto premio il 24 gennaio a Ponte di Legno dove quattro fondiste, accompagnate dall’allenatore Ettore Pesavento, ottengono questi significativi piazzamenti nella “Coppa A. Risari”: Bruna Tinazzi vince nei 5 km seniores, Luciana Valbusa è 5ª; Renata Tinazzi 4ª tra aspiranti ed juniores; Marilisa Leso 2ª sui 3 km cat. ragazze. Ricordiamo che 2ª tra le allieve è stata Elisabetta Storti dello Sci Club Roverè. Vincono le ragazze e contemporaneamente trionfano i maschi lo stesso giorno nel “Trofeo Borin” svoltosi sulle nevi vicentine di Monte Corno. È stata una grande giornata particolarmente per Giuseppe Valbusa dominatore tra gli juniores, ma è merito di Roberto Cappelletti, Marco Scandola, Luigino Corradi, Enzo Mazo e di tutti i seniores se il trofeo prende la strada della Frizzolana. Sconsolatamente assenti come squadra nello sci alpino i giovani di Bosco Chiesanuova; solo Agostino Gatti e Giorgio Pezzo (juniores) più Luciano Scandola (asp.) troviamo ancora, e bene, nelle classifiche del “Mondadori” e di altre gare. Nemmeno con i “Giochi della Gioventù” si riesce a colmare il vuoto. Ancora affermazioni dei fondisti a Campofontana (conquista della “Coppa Volon- 282 tari della Libertà”) il 31 gennaio, e delle fondiste a passo Fittanze. I colori di Bosco Chiesanuova appaiono pure sull’Appennino, nell’alta Val di Parma, tra tanti fondisti italiani. Nella discesa, addirittura nella “libera”, lo Sci Club Bosco si impegna con la consueta responsabilità nella settima edizione della “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova”. disputata l’11 febbraio come vuole la tradizione. Direttore di gara è ancora Armando Massella con il maestro Italo Sperandio direttore di pista; la partecipazione di juniores, aspiranti e allievi avrebbe meritato una maggiore presenza per compensare gli sforzi degli organizzatori. Vincitore assoluto sui 1500 m di pista, alla velocità di 88 km/ora, è risultato Giorgio Ghidoni dello Ski Club Verona, ma il trofeo è finito per somma di punti allo Sci Club Veronesi nel corso delle premiazioni al cinema Vittoria. Subito dopo nevica a più non posso. È una tormenta che si abbatte sulle Prealpi e proprio alla vigilia dell’importante “nazionale giovani” di fondo in programma a San Giorgio, località che rimane bloccata per un paio di giorni a causa di “sgonfe” alte anche quattro metri. La nuova nevicata aggiunge altri 120 cm sulla vecchia neve. Tra i 40 ospiti all’Albergo Valon si trovano i componenti della squadra veneta di fondo in allenamento per il grosso impegno del 21 febbraio. Al “Trofeo Monti Lessini” hanno dato la loro adesione numerosi sodalizi della cerchia alpina che impegnano lo Sci Club Bosco e lo stesso Comitato provinciale della FISI nell’organizzazione di una 10 km juniores, una 8 km aspiranti e una 5 km allievi. Direttore di pista è l’allenatore Ettore Pesavento assieme a Marcello Grobberio, direttore dell’ufficio gare Giorgio Zusi; tutto lo Sci Club è sulla pista, indaffaratissimo. A dar lustro all’avvenimento giungono le coppe della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero del Turismo oltre ad altri premi offerti dagli enti provinciali. Riportiamo integralmente la cronaca apparsa sul «Nuovo Adige»: Nasce lo Sci Club Bosco Felice collaudo per le “promesse” dello sci nordico Bosco Chiesanuova, 21 febbraio. Il “Trofeo Monti Lessini”, gara nazionale giovani maschile di fondo ha fatto registrare il successo di tre giovani promesse della disciplina nordica: Arnord Demetz del gruppo Sportivo Carabinieri, per gli juniores, Benedetto Carrara dello Sci Club Oltre il Colle, per gli aspiranti, Mauro Fratti dello Sci Club Piandelagotti, per gli allievi. Il “Trofeo Monti Lessini” è stato conquistato dallo Sci Club. Oltre il Colle che ha conseguito 65 punti. Nella classifica per società seguono nell’ordine: Sci Club Santa Caterina, con punti 56 e Sci Club Piandelagotti con punti 51. Alla manifestazione, perfettamente organizzata dallo Sci Club Bosco, in collaborazione con l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, è arriso un lusinghiero successo. Un successo che premia gli sforzi e l’attività del cav. Leso e dei suoi collaboratori e allo stesso tempo apre prospettive nuove ed interessanti per lo sci agonistico veronese. A questo punto una breve parentesi: con il “Trofeo Monti Lessini” il sodalizio organizzatore ha voluto festeggiare i suoi 45 anni di vita. Nel lontano 28 febbraio del 1926 era uno sparuto gruppetto guidato dall’allora sindaco Carlo Scandola; oggi annovera ben 170 soci, dei quali ben 80 impegnati nello sci agonistico. Ma torniamo alla manifestazione, torniamo alla bella realtà odierna. A San Giorgio si sono dati convengo oltre 200 atleti appartenenti ai più importanti sodalizi italiani e di essi ben 177 si sono classificati. Come se non bastasse questo largo e qualificato schieramento di forze, la Federazione ha fatto partecipare alle gare le squadre B e C della formazione azzurra; guidate dai tecnici De Florian e Genuin. La gara si è svolta, su un tracciato di tipo nordico, molto ondulato e privo, quindi, di zone di “bonaccia”. La sua lunghezza base, cioè per gli allievi, era di 5 km. Per gli aspiranti era stata apportata una variante di 3 km e per gli juniores di 5 km. La “corsa” ha avuto inizio a Campolevà (1400 di quota), è passata per Malga San Giorgio dopo l’attraversamento di un occasionale cavalcavia, è pervenuta alla Baita Gaibana (1.600 m). Ottime le condizioni ambientali: innevatura perfetta, temperatura attorno a -9, sole splendente. A San Giorgio pubblico delle grandi occasioni. Decine di migliaia di persone provenienti da ogni reFoto di gruppo sulle piste di Falcade durante i “Campionati Veneti” del febbraio 1971. (Foto Leso) 283 Il lungo volo delle Aquile gione italiana, disseminate lungo il percorso, per incitare ed applaudire i propri beniamini. Stavolta la folla ha fatto spettacolo, è stata comprimaria più che spettatrice, ha dato la misura di quel che Bosco Chiesanuova può diventare da un punto di vista turistico, di quanto può dare allo sport della neve. Nel complesso buone le prestazioni dei giovani atleti del Comitato Regionale Veneto ai quali in occasione della manifestazione è stato offerto un “ritiro” di una settimana a San Giorgio. Tra i veronesi si sono distinti l’azzurro della nazionale C Danilo Baltieri (juniores) e Maurizio Storti (aspirante). Basta osservare le classifiche per accorgersi che le gare sono state tirate sino alla spasimo e che i distacchi si possono misurare all’ordine dei secondi. Esaminiamo la classifica dei primi dieci di ogni categoria: gli juniores sono disseminati nello spazio di un minuto, gli aspiranti in 1’6”, gli allievi in 2’7”. Ma torniamo alla lotta per il successo. Demetz ha preceduto Weeber di 13” circa, Carrara ha preceduto De Francesco di circa 10”, Fritti ha avuto ragione di Benedetti di appena 1’7”. A questo punto è necessario tornare alle condizioni ambientali e sottolineare ancora una volta il perfetto innevamento. Infatti ciascun concorrente, a prescindere dall’ordine di partenza, ha avuto la possibilità di disputare la gara secondo le proprie possibilità e senza trovare un terreno “disfatto”, come spesso accade quando l’innevamento è insufficiente ed i concorrenti sono numerosi. Merito anche di Ettore Pesavento e di Marcellino Grobberio che hanno curato sino all’impossibile la migliore praticabilità del tracciato. Tutti soddisfatti, pertanto: gli atleti, e non soltanto quelli che hanno conosciuto la gioia del successo; i tecnici per la validità della manifestazione; gli organizzatori per il giusto coronamento dei loro sforzi. Soddisfatto infine anche il pubblico che dopo aver applaudito gli atleti nel corso della gara ha voluto partecipare in massa alla premiazione. La cerimonia conclusiva si è svolta al Teatro Vittoria, alla presenza dell’onorevole Canestrari, del Prefetto di Verona, dottor Zafarana, del Commissario al Comune, del Presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo. Ugo Mirto Categoria Juniores: 1) Demetz Arnold (GS Carabinieri) in 31’43”5; 2) Weeber Massimo (FFGG Predazzo) in 31’56”4; 3) Confortola Raffaele (FFGG Predazzo) in 32’03”9; 4) Rehmann (GS Esercito) in 32’8”3; 5) Capitanio (GS Forestale) in 32’11”; 6) Gortana (GS Forestale) in 32’14”2; 7) Croce (GS FFOO Moena) in 32’16”; 8) Giovanna (FFGG Predazzo) in 32’26”; 284 9) Daldoss (FFOO Moena) in 32’30”7; 10) Zenoni (CSSFS) in 32’31”2; 11) Bonesi (SC Valmasino); 12) Tiraboschi (FFGG Predazzo); 13) Romanin (CS Forestale); 14) Baltieri (SC Orsi Bianchi); 15) Darin (CS Forestale). Categoria Aspiranti: 1) Carrara Benedetto (SC Oltre il Colle) in 28’11”7; 2) De Francesco Lauro (Polisp. Molina) in 28’21”6; 3) Bonetta Bruno (SC Santa Caterina) in 28’33”6; 4) Carrara (SC Oltre il Colle) in 28’35”2; 5) Storti (SC Roverè) in 28’41”4; 6) Mazzarini (Polisp. Ledrense) in 28’48”5; 7) Cazzetta (SAM Milano) in 29’03”5; 8) Darioli (SAM Milano) in 29’08”6; 9) Reinero (SC Valmaira) in 29’10”2; 10) Tomasi (US Cornacci) in 29’17”8. Categoria Allievi: 1) Fratti Mauro (SC Piandelagotti) 17’09”6; 2) Benedetti G. Luca (SC Sappada) in 18’16”4; 3) Midali Celestino (SC Alta Valle) in 18’18”; 4) Martinelli (SC Valdidentro) in 18’18”6; 5) Campagnoli (SC Sondalo) in 18’45”3; 6) Mascherona (SC Santa Caterina) in 18’52”7; 7) Tevini (SC Folgarida) in 19’07”8; 8) Carrara (SC Oltre il Colle) in 19’08”5; 9) Boccingher (SC Sappada) in 19’12”9; 10) Del Fabbro (SC Monte Coglians) in 19’16”8. Per nulla sazi, Sci Club e Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo organizzano in paese, prato comunale, una gara di fondo in costume carnevalesco, riprendendo la vecchia “Gara dei brocchi” d’altri tempi. Allegria! L’innevamento è eccezionale, la presenza di sciatori è notevole su tutte le piste di San Giorgio e del Branchetto anche per il succedersi di numerose gare di propaganda (“Trofeo Corsi”, “Trofeo Giovane Montagna”) e campionati sociali. Per i fondisti dello Sci Club Bosco la meta è ora Falcade dove il 27 e 28 febbraio sono in programma i “Campionati Veneti 1971” che si concludono con buoni risultati. Nelle prove individuali troviamo al 1º posto nella categoria aspiranti femminile Renata Tinazzi, al 3º la sorella Bruna e al 6º Luciana Valbusa le stesse che il giorno dopo si laureranno campionesse venete. Nei maschi da segnalare il 7º posto di Giuseppe Valbusa nella gara juniores vinta da Danilo Baltieri di Nasce lo Sci Club Bosco Velo Veronese, il 3º posto di Renato Corradi e l’8º di Attilio Tanara, preceduto per 20 secondi da un ancora anonimo Maurilio De Zolt, tra i seniores; onorevole 3º posto nella staffetta allievi con Fabio Mazo, Floriano Ceschi e Luigino Corradi e il 4º in quella juniores per merito di Tanara, Pezzo e Renato Corradi. Passano soltanto sette giorni e lo Sci Club Bosco ottiene un’altra importante affermazione a Dobbiaco dov’era in programma il “Trofeo Penne Nere”, qualificazione nazionale di staffetta 3x10 vinto dal CS Esercito (Serafini, Stella, Stuffer). Sempre sulla stessa pista si svolge il famoso “Trofeo Dordi” per alpini in congedo dominato ancora dal trio Attilio Tanara, Gelindo Pezzo e Renato Corradi davanti all’ANA di Cortina. Una nota decisamente di colore viene offerta dalla presenza di quattro ragazze peruviane sulle nevi del Branchetto. Ne parla così «Il Gazzettino» di Verona del 4 marzo. Quattro ragazze peruviane sulle nevi di Branchetto “I vostri monti salgono in Perù”. Lo hanno detto quattro graziose ragazze peruviane dell’università di Lima, che frequentano un corso speciale sui problemi economici del turismo presso l’Ateneo di Verona, in seguito agli accordi intercorsi tra il prof. Barbieri ed il prof. Ferro ed i dirigenti del ministero dell’Industria e del Commercio di quella repubblica sudamericana. Anna Cristina, Mariella, Ada e Marisa non avevano mai visto la neve o meglio non l’avevano mai toccata con le loro mani. Con gioia hanno quindi accolto l’invito dell’Ente Provinciale del Turismo di visitare una delle stazioni invernali dei Lessini. Accompagnate dal comm. Vittore Castioni, delegato per l’Italia del turismo peruviano, le quattro studentesse hanno trascorso l’intera giornata sulle nevi di Branchetto-Monte Tomba, ospiti dei signori Pimazzoni e Dalla Valle. Lassù, dove i loro “ponchos” di alpaca destavano subito la più viva curiosità, sono state accolte dal prof. Magagnotti e dal dott. Sciullo, rispettivamente presidente e direttore dell’Ente Provinciale del Turismo di Verona, e dal commissario prefettizio di Bosco Chiesanuova dr. De Petris. “Molto bello, Mucho, mucho…” hanno commentato le quattro gentili ospiti, che riflettevano nei loro occhi “quechua” l’abbacinante sole che inondava i candidi e soffici campi di neve del monte Tomba. Affascinate dalla seggiovia, hanno poi mostrato il loro entusiasmo per le motoslitte, con le quali hanno scorazzato lungo le piste. Erano felici. Avevano dimenticato il clima desertico e le “garuas”, le nebbie frequenti che stagnano sopra Lima. Improvvisamente, ecco levarsi dalle loro bocche un dolce canto delle “tradiciones peruanas”; un canto di ringraziamento per le indimenticabili ore trascorse in uno dei luoghi più pittoresche della montagna veronese. Il 7 marzo il centro del Branchetto viene invaso da oltre 300 giovani e giovanissimi discesisti per la settima edizione del “Trofeo Pony” che viene svolto addirittura su due piste. Tra i sodalizi premiati al teatro Vittoria c’è anche lo Sci Club Bosco, al 7º posto, grazie alle prestazioni di Luciano Scandola (7º) di Valerio Piccoli (14º) negli aspiranti, Otello Scandola (9º allievi), Ines Bernardelli (8º aspiranti) e qualche altro come Guido Monticello e Leonardo Pesente. Deludenti poi i piazzamenti nei successivi campionati provinciali “Challenge R. Buonavita”, soltanto un 6º e un 13º posto per Gatti e Pezzo. Fatto significativo è la disputa, nel giorno di San Giuseppe, sulle piste di Branchetto – Monte Tomba – del “Trofeo Albino Giacomelli” di slalom gigante riservato agli sci club della FISI di… Brescia che trovano più comodo salire a Bosco Chiesanuova grazie alla comodità delle strade. Bosco Chiesanuova è presente alle grandi manifestazioni giovanili di fine stagione. Nei Campionati italiani giovani a Santo Stefano di Cadore, Renata Tinazzi è 5ª nelle aspiranti e Bruna 6ª nelle seniores; entrambe entrano nella squadra del Comitato Veneto che si classifica al terzo posto in staffetta. Nelle finali nazionali dei “Giochi della Gioventù” a Tarvisio Marco Scandola è 17º e Luigino Corradi 26º; gli stessi più Floriano Ceschi si classificano poi all’11º posto nella gara di staffetta. A fine stagione la presidenza dello Sci Club Bosco viene informata dalla FISI provinciale di aver conquistato il “Trofeo Danilo Busin” messo in palio dal Comitato Veneto nella categoria seniores (3º posto nel comparto giovani). Alle numerose 285 Il lungo volo delle Aquile coppe conquistate durante la stagione si aggiunge ora il prestigioso trofeo che viene consegnato ai bravissimi atleti nel corso di una pubblica cerimonia indetta dal Comitato Provinciale. Se per gli atleti è finita (c’è però la partecipazione al “Trofeo Val d’Illasi” di sci alpinismo), per i dirigenti provinciali è sempre momento di lavoro, anzi sta maturando una nuova singolare proposta per la valorizzazione degli sport invernali veronesi. Vediamo quale. Una riunione promossa dall’EPT per valorizzare “Verona-neve” Un dialogo con direttori, maestri di sci e allenatori federali Prima ancora che si concluda la stagione agonistica, che ha promosso sempre più larghe simpatie e consensi verso la montagna veronese, l’Ente Provinciale per il Turismo d’intesa col Comitato Provinciale della FISI ha indetto un incontro con i dirigenti ed i maestri di sci, che operano nei centri invernali del Baldo e della Lessinia, e con gli allenatori ed istruttori federali, che seguono i ragazzi veronesi. Lo scopo è quello di rendere più concreta la conoscenza personale e di riunire in un unico consesso una delle forze più valide ai fini di un effettivo inserimento del turismo e degli sport invernali veronesi in quel vasto giro di interessi proprio della “stagione bianca”. L’occasione consentirà anche di trarre, sia pur di sfuggita, un consuntivo dell’attività svolta e di scambiare idee per nuove iniziative. Sembrerà un’assurdità pensare che, prima che finisca quella in corso, c’è un Ente proiettato già verso la prossima stagione: solo infatti chi si trova pronto nel periodo aprile-giugno può pensare di inserirsi 286 validamente nel grosso traffico, agonistico o turistico che sia. Chi a Verona è preposto a questa funzione comincia già a muoversi: questo il significato dell’incontro con i maestri di sci e con gli allenatori delle stazioni invernali dei nostri monti. La stagione veronese, che si concluderà solo verso la fine di aprile nel gruppo del Carega, ha registrato punte mai verificatesi, grazie anche all’efficace propaganda compiuta da giornali, da Aziende di Soggiorno e da Pro Loco. A Malcesine, a San Zeno di Montagna e a Bosco Chiesanuova è passato tutto il fior fiore dell’agonismo italiano, della discesa e del fondo. Basta dare uno sguardo ai recenti campionati italiani assoluti di Bressanone e ai campionati italiani giovani di Santo Stefano di Cadore per vedere ai primissimi posti gli stessi atleti già visti in azione sulle diverse piste veronesi. Turisticamente parlando, “Verona - Neve” ha fatto un salto di qualità considerevole: molte cose sono migliorate nella conduzione dei centri invernali, molte sono state le manifestazioni di ogni tipo e specialità. Questo ha determinato un maggior movimento che le statistiche dell’EPT sicuramente vorranno confortare con dei dati precisi, anche se c’è in tutti la convinzione di aver visto più gente nelle nostre località di montagna. Malcesine, San Zeno di Montagna, Ferrara di Monte Baldo, Erbezzo, Bosco Chiesanuova, Velo Veronese, Roverè, Campofontana, dotati di alberghi, di impianti di risalita, di piste ed ora anche di validi insegnanti dello sci, sono adesso delle autentiche stazioni di sport invernali sulle quali dovrà convergere sempre più l’attenzione di chi ama trascorrere qualche giorno in montagna. È passata Pasqua sulla neve e ai primi di maggio si conclude sulle piste ancora buone del Tomba Nord una stagione di grosso spessore. Nasce lo Sci Club Bosco 1971 · 1972 Protagonisti: vento e neve E state assai movimentata, a Bosco Chiesanuova. Gli abitanti sono chiamati alle urne per eleggere un nuovo Consiglio Comunale dopo la rinuncia di Ermanno Fiorato, che come conseguenza, aveva fatto salire a Bosco Chiesanuova il vice prefetto De Petris in veste di commissario. Il sindaco sarà il dottor Giorgio Redomi con una nuova giunta. Al cinema Vittoria il mago Zurlì presenta una edizione straordinaria dello “Zecchino d’oro”, torna il concorso di poesia dialettale caro al professor Beltramini come pure il torneo di tennis. A Bosco Chiesanuova sale Franco Nones per fornire preziosi consigli per la ventilata installazione di una pista da fondo in plastica richiesta dallo Sci Club Bosco. Si alza sempre più il pianto per il dilagare della violenza ecologica che si abbatte sulla Lessinia, Bosco Chiesanuova compresi. La montagna è senza difesa. È l’anno delle Olimpiadi (a Sapporo, in Giappone) ed è quindi una stagione di grande importanza quella che si apre. Per lo Sci Club Bosco è il prologo felice a grossi, imminenti risultati. L’anno inizia con due grosse affermazini conquistate dalla FISI di Verona e che riguardano innanzitutto l’ambiente turisticosportivo di Bosco Chiesanuova. Dopo tre anni di pressioni ad alto livello, si ottiene la possibilità di istituire Scuole Nazionali di Sci con due soli insegnanti e si convince la RAI a diramare il “Bollettino della neve” con la citazione delle località sciistiche della Lessinia e del Baldo. Lo Sci Club rinnova l’affiliazione federale e inserisce nei suoi quadri il maestro Italo Sperandio, direttore della scuola di sci Bosco Chiesanuova; Bruna e Renata Tinazzi vengono convocate all’inizio di dicembre dalla C.T. sci nordico tra il ristretto numero di fondiste in vista della formazione femminile azzurra che dovrà in seguito partecipare ad alcune gare internazionali. Responsabile è il col. Giuseppe Bruno. Convocata nel gruppo B anche la giovanissima Elisabetta Storti dello Sci Club Roverè. Per interessamento della FISI di Verona, durante l’estate le sorelle Tinazzi e Luciana Valbusa partecipano a Rimini ad un stage di preparazione al mare mentre lo Sci Club Bosco ottiene dal CONI un premio di Lire 200.000 per la notevole attività svolta nell’anno precedente. Di non minore importanza, per la qualificazione di Bosco Chiesanuova come centro dell’agonismo invernale, l’iniziativa presa dalla FISI Veronese, in accordo con le Sciovie Lessinia e la Scuola di Sci, per l’omologazione delle piste di discesa di San Giorgio necessaria per l’effettuazione di gare di largo spessore. I sopralluoghi e le rilevazioni vengono effettuate dall’esperto cortinese Benito Fenonato. Nella riunione del Consiglio direttivo del 13 dicembre, festa di Santa Lucia, lo Sci Club Bosco chiede nuovamente l’organizzazione di “Campionati Italiani Cittadini prove nordiche” e la tradizionale “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova”, ormai una classica nell’ambito giovanile della discesa. Tutto è pronto per la stagione 1971-72: la neve fa già la comparsa nella prima decade di novembre, domenica 28 sono in fun- 287 Il lungo volo delle Aquile zione il Tomba nord e qualche skilift a San Giorgio. A dar mano allo stimatissimo Ettore Pesavento giunge a Verona un secondo allenatore messo a disposizione dal Comando Generale della Guardia di Finanza. Si tratta di Albano Lobbia, noto fondista asiaghese protagonista negli anni ’50 di tante belle affermazioni; a lui il compito di seguire il vivaio nei vari centri della montagna veronese. Dopo un ottimo esordio stagionale sulle nevi cuneensi, Bruna e Renata Tinazzi sono in viaggio verso la Germania inserite nella rappresentativa nazionale; gli sciatori, invece, che salgono verso Branchetto e San Giorgio trovano, a Natale, la gradita sorpresa dell’apertura della circonvallazione di Bosco Chiesanuova che peraltro non risulta gradita a coloro che gestiscono esercizi pubblici in centro e che manifestano scontentezza se non indignazione. Portata a termine pure la bitumatura della Erbezzo-Bosco Chiesanuova e, sull’altro versante, la Velo Veronese-Conca dei Parpari e potenziato il servizio per lo sgombero della neve. Nell’area Griez-Branchetto-San Giorgio i posti letto sono passati da 80 a 300 mentre nei ristoranti e nei self-service i posti a sedere da 620 sono saliti a 1.000; ampliati i parcheggi a San Giorgio che ora occupano la superficie di 20 mila metri quadrati. Clima mite nelle vacanze natalizie, manca ancora la grossa e abbondante nevicata. In un locale del centro vengono assegnati i “Teleobiettivi d’oro 1972” a personalita della cultura, dell’arte e dello sport: ricorderemo, tra tutti, Fabio Testi (cinema), Cesare Maestri (alpinismo), la presentatrice Emma Danieli e il giovane baritono veronese Giorgio Zancanaro. Arriva anche la neve e si iniziano le attività agonistiche con due autentici “rombi di tuono” da parte dello Sci Club Bosco. Nel giorno dell’Epifania si svolge a Velo Veronese il “Trofeo EPT di Verona”, gara di staffetta 3x10 km che vede il pieno successo delle “aquile” di Bosco Chiesanuova (Tanara, Valle, Corradi Renato) sull’ANA Bassano, Sci Club Veronesi, Orsi Bianchi (privi di Danilo Baltieri ormai in nazionale gio- 288 vani) e la conquista del 5º posto con la formazione B (G. Valbusa, Carlino Pezzo, Gelindo Pezzo). Soltanto pochi giorni dopo le giovani fondiste dello Sci Club Bosco accompagnate dall’allenatore Pesavento ottengono in Val Vigezzo (Alpi Centrali) una bella affermazione collettiva in una gara di qualificazione zonale grazie a questi piazzamenti: 3º posto di Bruna Tinazzi (nella cat. seniores), 2º posto della sorella Renata (asp/juniores) e 4º posto di Marilisa Leso (allieve) nella gara vinta dall’ancora azzurra Guidina dal Sasso. Per merito di questa prestazione Renata viene chiamata a far parte della squadra che il 25-28 febbraio parteciperà ai campionati europei di Tarvisio. Bosco Chiesanuova merita a metà gennaio la visita (non ufficiale) del Ministro del Turismo on. Gianmatteo Matteotti, accompagnato dal presidente dell’EPT Giuseppe Ascaroli, accolti in Municipio del Sindaco Redomi e dagli assessori Sauro e Tinazzi. Dopo aver ascoltato l’esposizione dei problemi locali (maggior interessamento per il lancio turistico della Lessinia, propaganda e organizzazione di eventi culturali) la visita del ministro si è conclusa con un giro per il paese e nelle zone attrezzate a sport invernali. Nel dominio assoluto dei fondisti veronesi sulle piste vicentine di Rubbio partecipanti domenica 16 gennaio al “Trofeo De Facci Negrati” lo Sci Club Bosco vince tra le società seniores con il 1º posto di Renato Corradi, il 4º di Gelindo Pezzo e il 6º di Attilio Tanara. La categoria juniores è dominata da Giuseppe Valbusa e sale sul 3º gradino del podio Marco Scandola tra gli aspiranti. Ritorna vittorioso a Tonezza del Cimone (Vicenza) per un gara di fondo regionale conquistando quattro significative vittorie con Renato Corradi, Giuseppe Valbusa e Bruna e Renata Tinazzi. Contemporaneamente, sempre il 23 gennaio, a Sant’Anna d’Alfaedo sulla pista tracciata da Albano Lobbia altre affermazioni di Floriano Ceschi (allievi) e di Marilisa Leso (femminile giovani) e buon 2º posto di Marco Scandola (asp.) dietro Guido Masiero. Frattanto viene sgomberato d’urgenza il Municipio di Bosco Chiesanuova che mi- Nasce lo Sci Club Bosco naccia di crollare, come da perizia dei tecnici del genio civile. È stato pertanto “requisito” l’albergo Brutti (chiuso da due anni) previo accordo d’affitto con le proprietarie dell’immobile. Si assicura che è già allo studio il rifacimento degli uffici comunali (già dal 1968 era stato dichiarato lo stato di pericolo) i cui lavori inizieranno tra breve. Con due giorni di gare a San Giorgio (22-23 gennaio) si porta a termine il prestigioso “Trofeo Mondadori” di slalom gigante giovani che ha visto la partecipazione di ben 420 concorrenti. Lo Sci Club Bosco riesce a difendersi con i pochi ma buoni, discesisti rimasti: splendidi 3º e 4º posto di Giorgio Pezzo e Agostino Gatti (juniores) e apprezzabile 5º posto della Bernardelli (aspiranti). Nella classifica di società ci si piazza al 9º posto. La segretaria dello Sci Club provvede per tempo ad iscrivere alla 2º edizione della “Marcialonga” di Fiemme e Fassa ben 13 fondisti (ospitati a villa Giuditta di Ziano) e precisamente: Renato Corradi, Gelindo Pezzo, Attilio Tanara, Alberto Valle, Remo e Giancarlo Pezzo, Paolo Ziliani, Evandro De Petris (ex Commissario del Comune), Claudio Sauro, Lino Dal Bosco, Ginepro Sauro, Attilio Leso e Giuseppe Fontebasso. In totale i fondisti veronesi sono una ottantina: il migliore di tutti è stato Alberto Valle (64º), unico nei primi cento, Attilio Tanara è 144º e Renato Corradi 253º. Dopo i cento (108º) troviamo un oriundo di Bosco Chiesanuova, Carlo Beccherle, che gareggia con i colori di Francia dov’era emigrato da anni. Scarsa partecipazione di Bosco Chiesanuova alle finali provinciali dei “Giochi della Gioventù” di fondo svoltesi a Sant’Anna d’Alfaedo; tre soli giovani, ma due vittorie con Enzo Mazo e Marilisa Leso e conseguente ammissione alle finali nazionali assieme a Gaspari (Roverè) e Benedetti (Sant’Anna Alfaedo). A Brunico, in realtà a Dobbiaco per esigenze di neve, Marilisa Leso chiude al 5º posto e Gaspari all’8º. Con l’entusiamo di sempre lo Sci Club Bosco, con gli altri enti locali, preparava per il 12 e 13 febbraio gli importanti “Campionati Italiani Cittadini di fondo” non pensando che ancora una volta la bufera stava per abbattersi sulla Lessinia. Ne hanno parlato, a grossi titoli, i giornali tra cui «L’Arena»: Tanara, Pezzo e Corradi al “Trofeo Dordi”, per l’ennesima volta vincitori nella categoria fondisti seniores. 289 Il lungo volo delle Aquile In una bufera di neve e di vento i “Campionati Italiani Cittadini” All’alpinista una montagna o una parete; al naturalista un fiore o un sasso, al fotografo un volto. A noi è capitato di scoprire una vera passione per lo sport bianco. Lo abbiamo scoperto a Bosco Chiesanuova, in una bufera di neve e di vento, che ha imperversato per tutto il giorno, mettendo a dura prova l’opera degli organizzatori locali, che per una settimana avevano faticato nel tracciare il percorso nella zona di San Giorgio (risultato ottimo, tale da suscitare l’incondizionata approvazione di alcuni tecnici nazionali) sul quale dovevano svolgersi le gare di fondo del “Campionato Italiano Cittadino”. Naturalmente l’eccezionale bufera ha sconvolto tutti i piani degli organizzatori che, ieri mattina, riscontrando l’impossibilità di raggiungere la conca di San Giorgio (anche gli spartineve non hanno potuto rendere praticabile la strada che porta verso l’alta valle), sono riusciti a tracciare una pista – grazie sopratuttuo all’abilità del presidente dello Sci Club di Bosco, cav. Luigi Leso, ed all’allenatore federale Pesavento – nella zona della Piccola Mantova (il circuito Lotte) che ha permesso la regolare riuscita della competizione nazionale. Dobbiamo però aggiungere anche l’entusiasmo dei partecipanti (circa duecento dai ragazzi ai pionieri) che, nonostante le proibitive condizioni del tempo, erano tutti presenti sulla fettuccia di partenza, pronti a sfidare l’ira atmosferica, con il cuore gonfio di passione facendoci scoprire uno sport (il fondo fino a ieri era una specialità negletta) nel senso più puro ed elevato della parola, uno sport che non ha alcun premio se non una medaglia ed un titolo che riempiranno di ricordi il vincitore. Le gare, causa il maltempo e l’allestimento di un nuovo tracciato, sono iniziate a mezzogiorno. Lungo il percorso hanno lottato con encomiabile agonismo, juniores, aspiranti, allievi, seniores, veterani, amatori e pionieri ed una quindicina di intrepide ragazze. Provenivano da ogni parte d’Italia, superando sacrifici non indifferenti per raggiungere il capoluogo della Lessinia. Lo Sci Club Veronesi conquista il titolo nella staffetta Perfetta l’organizzazione dello Sci Club Bosco Una secca opposizione di Giorgio Gironi contro il desiderio della giuria di sospendere, dopo la disputa delle prove individuali, i “Campionati Italiani Cittadini” ha consentito allo Sci Club Bosco di portare a termine una manifestazione assai bene preparata e che solo la sfortuna ha potuto parzialmente rovinare. 290 La gara di staffetta infatti ha dimostrato la validità di un comitato organizzatore che in tre ore ha saputo allestire un perfetto campo di gara, con tanto di lancio, di zona cambi, di zona arrivo e un anello di sei chilometri ex novo. È stato un lavoraccio duro e snervante, dopo le fatiche dei giorni precedenti, ma la gara di staffetta si è fatta: bene e all’ora fissata con tanti rallegramenti a Gigi Leso, Ettore Pesavento e Albano Lobbia alla testa di un gruppo di appassionati. A completare l’immensa soddisfazione dei numerosi sportivi presenti alla conclusione dei campionati (tutto veniva svolto in paese, a lato della Chiesa) è venuta l’affermazione dello Sci Club Veronesi a conferma di quel “Trofeo del 25º FISI” vinto lo scorso anno. Le classifiche del fondo individuale svoltosi sabato scorso: Juniores Aspiranti: 1) Masiero Guido (SC Veronesi) in 33’26”5; 2) Cortese Giorgio (ANA Bassano) in 34’00”5; 3) Grisenti Roberto (SC Marzola) in 35’14”5. Allievi: 1) Bonvecchio Enrico (SC Marzola) in 17’36”; 2) Orsinger Denis (SC Nevegal) in 18’56”3; 3) Meloni Luigi (SC Alp. Sovere) in 19’34”7. Pionieri: 1) Rezzara Battista (Giovane Montagna Vicenza) in 19’30”7; 2) De Lorenzi Attilio (CAI Monza) in 20’25”; 3) Bonesini Otello (SC Veronesi) in 21’55”8. Seniores: 1) Costantin Arcangelo (AS Valanga) in 39’47”1; 2) De Broi Pietro (SC Valdobbiadene) in 40’07”3; 3) Michelis Sandro (SC Alta Valle Tanaro) in 41’16”. Categoria Unica Femminile: 1) Valbusa Luciana (Sci Club Bosco) in 21’48”5; 2) Ambrosi Raffaella (SC Veronesi) in 24’32”9; 3) Bossi Angela (SC Cunardo) in 25’53”. La classifica della staffetta nordica svoltasi domenica: 1) SC Veronesi (squadra A: Gandini F., Dalla Vedova S., Pasinato R.) in 1.09’40”; 2) SC CAI Monza (squadra A: De Lorenzi P.P., Canova Luciano, Dal Mas Roberto) in 1.10’21”; 3) SC Fiordiroccia (squadra A: Di Floriano M., Beltrami P., Beltrami G.) in 1.11’13”; 4) AS Valanga (squadra A) in 1.11’53”. Grande delusione invece per i turisti, in parte già bloccati a Stallavena e poi tutti alle porte di Bosco Chiesanuova in attesa Nasce lo Sci Club Bosco che venisse, domenica mattina ultimato lo sgombero delle strade (dopo la tormenta si presentava una splendida giornata di sole). Soltanto una decina di vetture sono potute filtrare attraverso lo sbarramento di Polizia e Carabinieri e recarsi sino al Branchetto. Inutile sperare di raggiungere San Giorgio dove gli spazzaneve sono arrivati soltanto alle 22 consentendo il recupero di un centinaio di sportivi forzatamente “prigionieri”. È la seconda volta (già critica era apparsa la situazione stradale domenica 30 gennaio) che Bosco Chiesanuova e le sue stazioni sciistiche pagano l’inesperienza dell’Assessorato Provinciale alla Viabilità e la mancanza di tempestività nei necessari interventi che vanificano gli sforzi degli operatori locali. Resta l’eccezionalità della bufera e la particolare ubicazione dell’altopiano dove il vento annulla facilmente il lavoro appena fatto dai mezzi spazzaneve. Di certo non è un problema di facile soluzione. Hanno dovuto lavorare una notte e un giorno gli sgombraneve per raggiungere San Giorgio Domenica scorsa la mancata apertura della strada non è stata dovuta a mancanza di organizzazione ma alla violenza della bufera della notte precedente che ha fortemente ostacolato l’opera dei mezzi meccanici. Il mattino di domenica scorsa Bosco Chiesanuova offriva ai turisti un paesaggio di eccezione: la giornata era bellissima, il tempo calmo e, unico segno rimasto della tremenda bufera che era cessata poche ore prima, erano i mucchi di neve a lato della strada. Il viaggio degli sciatori era destinato ad arrestarsi alle porte di Bosco Chiesanuova ed al massimo nelle piazze del paese; Polizia Stradale e Carabinieri avvertivano i turisti che non era possibile proseguire per Branchetto e San Giorgio, perché la strada era ostruita da grandi cumuli di neve. Constatata l’impossibilità di proseguire, molti sciatori si sono adattati a sciare nei dintorni del paese, altri in comitiva hanno raggiunto a piedi la località Griez, altri ancora sono tornati indietro protestando, convinti che l’inconveniente fosse dovuto non a causa di forza maggiore, ma a cattiva organizzazione. Nessuna meraviglia invece che le strade fossero bloccate, per quelli che erano giunti in paese il giorno prima, perché si erano resi personalmente conto delle condizioni atmosferiche proibitive che una forte burrasca può creare quando nevica abbondantemente, ed un vento gelido soffia con raffiche che superano i 100 chilometri orari; in queste condizioni nessun mezzo meccanico può svolgere un lavoro efficace sulla strada per lo sgombero della neve, perché la visibilità è ridotta praticamente a zero, ed il vento, accumulando in continuazione la neve nella sede stradale, annulla in poco tempo il lavoro fatto dal passaggio degli spazzaneve. I mezzi meccanici di cui si dispone attualmente per l’apertura della strada, sono di due tipi: a lama e a turbina; quelli a lama che spostano la neve e la comprimono ai lati della strada, possono lavorare efficacemente solo se la massa nervosa non supera il metro di altezza e avanzano con una velocità di qualche chilometro all’ora; quelli a turbina che polverizzano la neve, l’aspirano e la proiettano fuori della strada, operano dove la massa nevosa è molto alta e procedono con lentezza, perché debbono spostare migliaia di metri cubi di una neve che, per essere stata depositata dal vento, ha una densità quattro o cinque volte maggiore di quella fresca caduta dal cielo; in queste condizioni, talvolta percorrono in un’ora poche centinaia di metri. Naturalmente la velocità di apertura delle strade dipende anche dal numero di mezzi meccanici di cui si dispone e dalla loro potenza. I mezzi spartineve che operano nella zona di Bosco Chiesanuova sono per la maggior parte di proprietà di privati cittadini o di società private; sono due sgombraneve a turbina quattro camion con lama e alcune ruspe, in totale una decina di mezzi. Le strade nel territorio del comune da tenere aperte sono parecchie, ma le più importanti che presentano carattere di urgenza sono la Bosco Chiesanuova-Cerro, la Bosco Chiesanuova-San Giorgio, la Bosco Chiesanuova-Valdiporro, la Bosco Chiesanuova-Erbezzo e la Corbiolo-Lughezzano; siccome queste sono tutte provinciali, l’Amministrazione Provinciale si assume il maggior onere della spesa. Naturalmente la Bosco Chiesanuova-San Giorgio da sola, comporta un lavoro di gran lunga superiore a quello di tutte le altre strade messe insieme; e perciò, dopo la bufera, i mezzi meccanici vengono concentrati su questa strada. Le maggiori difficoltà si hanno quando la burrasca di vento e neve viene al sabato e si protrae nella notte fra il sabato e la domenica. Non è sufficiente aprire la strada, ma è necessario anche sgomberare i piazzali del parcheggio. Stando così le cose ci si domanda: sarà mai possibile trovare una soluzione per mantenere costantemente aperta la strada per San Giorgio? I due spazzaneve a turbina che domenica scorsa 291 Il lungo volo delle Aquile hanno iniziato il loro lavoro alle due di notte sono giunti a San Giorgio alle 22, impiegando esattamente 20 ore; fortunatamente bufere di tanta violenza sono piuttosto rare, e d’altronde esse fanno parte dell’ambiente della montagna come il sole che risplende nelle belle giornate. A Camposilvano, domenica 20 febbraio si è svolta la “Coppa Roverè” una delle tre gare di qualificazione nazionale previste dalla C.T. della FISI che ha registrato il record di più alta partecipazione femminile, ben una sessantina. Meravigliose le sorelle Tinazzi entrambe seconde con Bruna tra le seniores e Renata tra le aspiranti, quest’ultima definitivamente inserita nella squadra per gli europei di Tarvisio. Buon 9º posto tra le allieve di Marilisa Leso. Torniamo alle gare, innanzitutto agli importanti campionati regionali e nazionali. Sabato e domenica 25-26 febbraio il giovane fondismo veronese (valligiano e cittaCogne, “Campionati Italiani”. Da sinistra: Marilisa Leso, Renata Tinazzi, Bruna Tinazzi, Luciana Valbusa. (Archivio Marilisa Leso) 292 dino) ha ottenuto nuove affermazioni sulle nevi di Asiago, dove si sono svolte le prove nordiche per i campionati zonali veneti. Il lusinghiero bilancio vuole essere un riconoscimento della organizzazione e del valore degli sci club scaligeri ed un apprezzamento dei sacrifici finanziari compiuti dai dirigenti. I fondisti veronesi hanno tenuto alto il prestigio delle scuole valligiane e cittadine. Ai campionati erano presenti in grande schiera, accompagnati dagli allenatori Pesavento e Lobbia. Giova ricordare che mancavano i due più forti fondisti scaligeri: Renata Tinazzi (Sci Club Bosco) e Danilo Baltieri (Orsi Bianchi di Velo Veronese) impegnati a Tarvisio nei campionati europei. Ecco una sintesi dei risultati ottenuti: Primi posti: Pedrini Daniele (SC Aquilia) categoria allievi; Tinazzi Bruna (Sci Club Nasce lo Sci Club Bosco Bosco) seniores; Sci Club Orsi Bianchi Velo Veronese, staffetta giovanile maschile; Sci Club Bosco, staffetta femminile. Secondi posti: Leso Marilisa (Sci Club Bosco) categoria allievi; Ambrosi Raffaella (SC Veronesi) juniores; Sci Club Veronesi, staffetta maschile seniores. Terzi posti: Cona Nereo (SC Aquilia) juniores maschile; Valbusa Luciana (Sci Club Bosco) seniores; Scandola Marco (Sci Club Bosco) aspiranti. Hanno in parte deluso i seniores, sulla maggior parte dei quali pesa ancora la estenuante fatica sofferta alla Marcialonga. Lontani troviamo i “tre magnifici” di Bosco Chiesanuova: Renato Corradi (11º), Alberto Valle (13º) e Gelindo Pezzo (22º), ma sarà per un’altra volta. Di assoluta rilevanza i risultati, e le prime medaglie importanti, ottenute ai “Campionati Italiani Giovani” svoltisi sulle piste valdostane – care al forte campione del passato Vincenzo Perruchon – di Cogne. Bruna Tinazzi si piazza al 2º posto nella gara individuale seniores a tre secondi dalla vincitrice e al 10º finisce Luciana Valbusa (Luciana e Giuseppe Valbusa anticipano di un ventennio i successi mondiali dell’altra più famosa coppia di fratelli di Bosco Chiesanuova, Fulvio e Sabina dallo stesso cognome); pure 2ª è Renata tra le aspiranti ed una terza medaglia d’argento per entrambe arriva dalla gara di staffetta 3x5 km (alle due fondiste di Bosco Chiesanuova viene unita Giuseppina Conti della Val Biois). Nelle allieve Marilisa Leso, non troppo fortunata, termina al 19º posto. Non mancavano i maschi dello Sci Club: nella gara juniores (Baltieri e Albi di Velo Veronese al 4º e 10º posto) Giuseppe Valbusa è solo 54º; tra gli aspiranti Marco Scandola è 27º, risultati inferiori alle loro possibilità a causa del maltempo che si è accanito così tanto da restare bloccati a Cogne sino a che non è stata aperta la strada per Aosta. Tutto il mondo (della neve) è paese, Bosco Chiesanuova può subito consolarsi e godersi la neve che a marzo continua a cadere abbondante. Piace ricordare che i migliori tempi di frazione sono stati ottenuti da Renata Tinazzi e Danilo Baltieri. I fondisti seniores si riscattano a Dobbiaco dove è in programma il ben noto “Trofeo Dordi”. Per la terza volta consecutiva Tanara, Pezzo, Corradi conquistano il primo posto nella speciale classifica per civili/ex alpini arrivando comunque al 9º posto assoluto in una staffetta vinta dalle Fiamme Gialle. Il maltempo continua ad imperversare in Lessinia, ma il 12 marzo giunge in porto, sulle piste del Branchetto, anche l’8ª edizione del “Trofeo Pony” di slalom gigante giovanile. Ines Bernardelli è 3ª tra le aspiranti, Agostino Gatti addirittura 2º tra gli juniores. Nei “Campionati veneti giovani”, pure di slalom gigante, svoltisi a Costabella presenti tutti i più forti della regione Giorgio Pezzo, con il suo 12º posto è il migliore dei veronesi. È marzo inoltrato quando la conca di San Giorgio ospita tutti i “Campionati Provinciali 1972”. Fortunatamente il sole è tornato a splendere sulle alte nevi e soprattutto come premio a quanti si sono adoperati per i numerosi successi stagionali e poi ancora un bel modo per ringraziare e dare l’arrivederci agli allenatori Pesavento e Lobbia che stanno per rientrare nei ranghi delle Fiamme Gialle. Nel settore del fondo lo Sci Club Bosco ottiene questi piazzamenti: Renata Tinazzi 1ª e Marilisa Leso 2ª nella gara femminile; Enzo Mazo 2º nella gara allievi; Marco Scandola 1º tra gli aspiranti; Giuseppe Valbusa 3º negli juniores così come Gelindo Pezzo tra i seniores. Assai poco da dire sulla “due giorni” dei campionati di discesa (6ª edizione del Buonavita); lo Sci Club Bosco finisce in 9ª posizione e solo Giorgio Pezzo si salva dal grigiore generale. Il pur forte nipote di Dario Nicolini si riscatta pienamente il 4 aprile nella discesa libera per l’8ª edizione della “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” (rinviata dalla data originaria) cogliendo sulla pista di Castel Gaibana una bella vittoria. A Verona, nel corso di una serata organizzata dalla FISI con varie premiazioni e iniziative di contorno, viene degnamente 293 Il lungo volo delle Aquile consegnato a Gigi Leso il distintivo d’oro della FISI per la sua pluriennale attività negli sport invernali. A Bosco Chiesanuova la stagione si chiude a ritmo di jazz con un protagonista d’eccezione, nientemeno che 294 Romano Mussolini mentre nuovamente San Giorgio rimane bloccato il 16 aprile (ovviamente di domenica!) con quindici persone forzatamente ospiti negli alberghi. La faccenda si ripete il 24 aprile. Nasce lo Sci Club Bosco 1972 · 1973 Si scia… sull’erba L o Sci Club Bosco ha acquistato e posto in opera alla pineta comunale una pista di plastica per l’esercizio dello sci da fondo cogliendo un momento di interesse verso questa attrezzatura. Da parte sua l’US Bosco Chiesanuova – siamo sempre all’inizio della stagione estiva – organizza (e vince) la “passeggiata nel verde”, gara podistica sui 12 km, in quel di Lughezzano. Al cinema Vittoria si ritrovano i medici per un dibattito di grande attualità “La formazione psicologia del medico, oggi” con autorevoli relatori quali il prof. Mario Montanari, il prof. Balestrieri, il prof. Sauro ed altri. Intensa l’attività artistica (concorso “Il pennello d’oro”, il 9º concorso di poesia dialettale vinto da Michele Gragnato, una personale dello scultore Cassini) e quella delle manifestazioni di contorno (concorso per veleggiatori da pendio a carattere europeo, feste e concerti). La pista di fondo in plastica richiama, tra l’altro, la 2ª prova del “Trofeo Quattrostagioni” indetto dalla rivista VAI che, sebbene non riconosciuto dalla FISI, raccoglie numerose rappresentative di fondisti dell’alta Italia come dimostra questa classifica: Renata Tinazzi si allena sulla nuova pista di plastica. (Archivio Tinazzi) 295 Il lungo volo delle Aquile Categoria Femminile: 1) Tinazzi Renata (Sci Club Bosco) in 14’19”1; 2) Tinazzi Bruna (Sci Club Bosco) in 14’20”8. Categoria Ragazze: 1) Leso Marilisa (Sci Club Bosco) in 4’56”4; 2) De Broi Tiziana (SC Valdobbiadene) in 4’59”4; 3) Rossoni Lorella (GS Scuola Media Copporo); 4) Pagnanelli Carolina (GS Scuola Media Copporo). Categoria Ragazzi: 1) Miori Tiziano (SC Marzola) in 4’42”; 2) Merz Marco (SC Marzola) in 4’52”1; 3) Zanotti Marco (SC Marzola) in 5’01”; 4) Merz Rinaldo (SC Marzola). Categoria Allievi: 1) Bortolomei Renzo (SC Marzola) in 12’50”4; 2) Bonvecchio Enrico (SC Marzola) in 13’34”4; 3) Merigo Enzo (Pol. Vobarno) in 18’13”; 4) Marussi Gianni (GS Scuola Media Copparo) in 19’11”3. Categoria Juniores: 1) Bellodis Dario (SC Cortina) in 16’23”1; 2) Valbusa Giuseppe (Sci Club Bosco) in 17’05”5; 3) Ognibeni Mauro (SC Marzola) in 17’19”8; 4) Nachmann Sergio (SC Cortina) in 17’25”8. Categoria Veterani: 1) De Broi Pietro (SC Valdobbiadene) in 15’51”8; 2) Ruffioni Antonio (CAI Monza) in 17’01”7; 3) Seneci Franco (Alp. d’Italia Brescia) in 17’50”4. Categoria Seniores: 1) Di Bona Alfredo (Vigili del Fuoco Belluno) in 22’05”; 2) Antoniacomi Sergio (Vigili del Fuoco Belluno) in 23’04”1; 3) Da Diè Mario (Vigili del Fuoco Belluno) in 23’32”8; 4) Marin Raffaello (SC Orsago) in 25’01”6; 5) Costantini Aldo (AS Valanga) in 25’08”5; Categoria Seniores Cittadini: 1) Marin Raffaello (SC Orsago) in 25’01”6; 2) Costantini Aldo (AS Valanga) in 25’08”5; 3) Poloni Gianni (SC Valdobbiadene) in 25’42”; 4) Pellegrini Silvano (Pol. Vobarno). Quel Dario Bellodis di Cortina, vincitore tra gli juniores, è l’attuale allenatore della nazionale femminile italiana, e di Sabina Valbusa, impegnata in “Coppa del Mondo”, “Campionati mondiali”, “Olimpiadi”. L’estate del 1972 impegna tutti i dirigenti nelle varie fasi del rinnovamento quadrien- 296 nale della FISI. L’assemblea federale nazionale si svolge a San Pellegrino (29-30 giugno) con la conferma alla presidenza di Omero Vaghi e quella zonale veneta a Belluno il 24 settembre ed elezione al vertice di Renzo Mattei. Vengono anche pubblicati gli elenchi “classifiche atleti”; nel settore fondo troviamo in 4ª categoria Renato Corradi, Gelindo Pezzo, Attilio Tanara e Alberto Valle. Nello sci alpino maschile Giorgio Pezzo figura in 5ª categoria. Anche lo Sci Club Bosco provvederà più tardi all’assolvimento degli obblighi federali con la convocazione dell’assemblea dei soci. Questa la relativa circolare: A tutti i soci dello Sci Club Bosco Loro rispettivi indirizzi Egregio Socio, La invito all’assemblea Generale dei Soci che si terrà nel teatrino parrocchiale, giovedì 7 dicembre p.v. alle ore 20.30, per discutere e deliberare sul seguente Ordine del giorno: 1. Conto consuntivo stagione agonistica 1971-72; 2. Programma di massima per la stagione agonistica 1972-73; 3. Elezioni del nuovo direttivo; 4. Varie ed eventuali. Certo che l’alto senso di collaborazione e responsabilità civica, sociale e sportiva nei confronti di questo sodalizio non verrà a mancare, confido nella Sua partecipazione. Richiamo la Sua attenzione sulla necessità della presenza di metà più uno dei soci perché le deliberazioni che si prenderanno possano risultare valide. Per la elezione del nuovo direttivo faccio inoltre presente la necessità di presentare prontamente alla segreteria presso la locale Azienda di Soggiorno le liste di sette nomi ciascuna per la nuova candidatura. Non saranno accettate quelle liste che presentassero nominativi di candidati di liste già consegnate. Distinti saluti. Il Presidente Cav. Luigi Leso Lo Ski Club Bosco perde intanto Agostino Gatti e Guido Monticello passati tra le fila dello Sci Club Verona. Per la discesa è la fine, sebbene provvisoria. L’8 ottobre le cronache sportive registrano un’interessante novità proposta an- Nasce lo Sci Club Bosco cora dall’US Bosco Chiesanuova assieme al CSI: è la “Verona - Bosco Chiesanuova” podistica di 35 km con l’adesione di 163 concorrenti partiti dal campo sportivo don Mazza in Valdonega. Questa prima edizione è vinta dal valligiano (Selva di Progno) Giuseppe Rezzele. Lo Sci Club Bosco risponde puntualmente il 5 novembre col presentare, secondo la moda che sta prendendo piede, una “non competitiva” di 20 km denominata “La marcia delle malghe” con 600 partenti e vittoria di Lino Dal Bosco di Giazza. Prima dell’inverno lascia Bosco Chiesanuova il maresciallo Corrias, comandante della stazione dei Carabinieri sostituito dal maresciallo Da Dalt, molto appassionato di sport invernali. Viene discusso e potenziato il servizio dello sgombero neve tra Bosco Chiesanuova e San Giorgio suddiviso in due tronconi affidati a due diverse ditte. Si apre a San Giorgio il parcheggio roulottes dei soci del Caravan Club di Verona giusto in tempo per l’arrivo della prima neve che il 20 novembre è caduta oltre i 500 metri d’altezza accendendo l’esultanza degli appassionati dello sci e degli operatori turistici locali. Già il 10 dicembre, come tradizione vuole, il Monte Tomba apre la sciovia: il Tomba nord resta l’unico impianto aperto durante le vacanze di Natale; la grossa nevicata arriverà, ironia della sorte, proprio a conclusione delle ferie natalizie. Bosco Chiesanuova sale alle cronache per la rinnovata cerimonia della consegna dei premi del “Teleobbiettivo d’oro” avvenuta il 7 gennaio alla presenza del Ministro del Commercio, Matteo Matteotti. I premi di questa seconda edizione patrocinata dall’Ente Provinciale Turismo, sono stati consegnati, tra gli altri, all’attrice Gina Lollobrigida, allo scrittore Giulio Bedeschi, al campione automobilista Clay Regazzoni, alla primatista mondiale dell’ora di ciclismo Mary Cressari. Dopo una faticosa mediazione del presidente provinciale della FISI la “Scuola Italiana di Sci” di Bosco Chiesanuova-San Giorgio presenta, all’inizio di stagione, questo organico: direttore (rinnovato) il m.to Italo Sperandio quindi Aldo Bonecchia, Enzo Bareggia, Mario Martini, Gaetano Martini e Adelio Macchiella. Allenatori della FISI sono ancora Albano Lobbia ed Ettore Pesavento per lo sci nordico e Pino Sommariva delle Fiamme Oro per lo sci alpino che vengono presentati allo Sci Club Bosco, all’Unione Sportiva, al preside delle scuole medie e al direttore didattico, nonché al Sindaco e all’AAS, con questa lettera del 5 dicembre: L’educazione sportiva della gioventù, come completamento della formazione dei giovani e come mezzo di espressione agonistica, è cosa che ci sta a cuore. Ciò prende maggiore consistenza nel settore degli sport invernali che a Bosco Chiesanuova meritano pienamente diritto al primo posto tra tutte le discipline sportive. Ove si voglia accogliere il nostro invito, suffragato dal più ampio e costante nostro interessamento, possiamo mettere a disposizione della gioventù di Bosco Chiesanuova gli allenatori agonistici appositamente ingaggiati dal Comitato Provinciale FISI di Verona e precisamente: – Pino Sommariva delle fiamme Oro di Moena – settore discesa – per n. 3 mattinate e n. 1 pomeriggio (cura dei migliori) per tutta la durata della stagione. – Albano Lobbia delle Fiamme Gialle – settore fondo – per n. 15 giorni consecutivi, salvo maggiorazione, in periodo da concordarsi. Unico impegno a vostro carico il soggiorno degli allenatori. Certi di avervi fatta cosa gradita attendiamo un cenno di adesione. Con cordiale saluto. Il Presidente La stagione 1972-73 è quella dei grandi risultati regionali e nazionali dei fondisti dello Sci Club Bosco. Inaugura la bella serie il giovane Giuseppe Valbusa con la sorprendente vittoria nella “Galopera” d’inizio gennaio. Alle sue spalle Franco Nones. Alla Galopera successo di Giuseppe Valbusa Sulle nevi del Passo di Lavazè Varena – Val di Fiemme, con una splendida giornata di sole, si è svolta la terza edizione della “Galopera”, gara di fondo di 30 km maschile in linea e 15 km femminile organizzata dallo Sci Club S.A.T. e dallo Sci Club della US Lavazè di Varena. Hanno partecipato mille concorrenti, cioè lo stesso numero della prima edizione della Marcialonga. 297 Il lungo volo delle Aquile Per quanto riguarda la “Galopera”, si tratta della prima gara di massa aperta alle donne in Italia e ai non tesserati FISI. Hanno partecipato la Nazionale russa con otto concorrenti, sei seniores e due juniores fra i quali Vedenin, due volte medaglia d’oro a Sapporo e Simachef, medaglia d’argento a Sapporo e la Nazionale francese con cinque concorrenti. Accanto a campioni di livello internazionale come Franco Nones e Vedenin hanno gareggiato anche il noto ciclista trentino Moser e dei principianti alla loro prima prova su una distanza del genere. Ha vinto un giovane fondista dello Sci Club Bosco, Giuseppe Valbusa, che si è lasciato alle spalle Franco Nones e gli assi russi. Ha effettuato, dunque, una gara brillantissima, ricevendo i consensi dei dirigenti nazionali. Hanno tagliato il traguardo 931 concorrenti. In una gara internazionale a Passo Lavazè il giovane Giuseppe Valbusa si piazza all’11º posto. (Archivio Giuseppe Valbusa) 298 Subito dopo lo Sci Club Bosco è a Pontedilegno per la gara di qualificazione nazionale “Caduti Valle Camonica” e nella abbinata juniores Giuseppe è 5º (vittoria di Rungualdier) e Marco Scandola 7º negli aspiranti. Ancora ai piedi dell’Adamello le ragazze di Bosco Chiesanuova cominciano una poderosa escalation: sulle nevi di Temù Bruna Tinazzi domina nella categoria seniores, la sedicenne Renata è 2ª tra le aspiranti juniores e Marilisa Leso è 9ª tra le allieve. Finalmente il grande sci arriva anche a San Giorgio grazie alla 3ª edizione del “Trofeo Mondadori” organizzato con aumentato interesse (da provinciale a regionale, da un giorno a due giorni di gare) Nasce lo Sci Club Bosco dallo Sporting Club Veronese. Sono presenti trenta società con i migliori discesisti giovani; vittorie assolute di Rosamaria Fasoli (SC Veronesi) e di Stefano Bonetti (SAI Vicenza) e collettiva dello Sci Club Veronesi davanti all’US Asiago. Per il discesismo giovanile di Bosco Chiesanuova… campane a morto anche perché Agostino Gatti e Guido Monticello avevano chiesto in inizio di stagione il passaggio allo Ski Club Verona e Paolo Gaspari allo Sci Club Veronesi sodalizio al quale hanno chiesto, e ottenuto, di aderire i giovani fondisti Roberto Cappelletti e Floriano Ceschi già prelevati a suo tempo dallo Sci Club Cervi di Selva di Progno. Interrotta la partecipazione dei fondisti: a Claut, Friuli, (vittoria di Danilo Baltieri, ora nella nazionale giovanile e altra grande prestazione di Daniele Pedrini di Sant’Anna d’Alfaedo tra gli allievi) buoni piazzamenti di Giuseppe Valbusa e Marco Scandola; a Panchià (Val di Fiemme) nuova brillante vittoria di Renata Tinazzi nel “Trofeo Regina delle Dolomiti” e secondo della sorella Bruna per pochi secondi dell’azzurra Sara Puntel. Cento fondisti sono presenti il 28 gennaio a Fosse di Sant’Anna d’Alfaedo alla sesta “Coppa Corno d’Aquilio” sotto gli occhi dell’ex azzurro Franco Manfroi attuale allenatore zonale Veneto di fondo che, assieme a Pesavento e Lobbia, deve mettere gli occhi sui candidati alla squadra regionale in vista degli importanti impegni nazionali, prima di tutte la trasferta a Monte Livata (Lazio). Lo Sci Club Bosco ottiene questi risultati: 4º Mazo tra gli allievi (vittoria di Pedrini); 1º e 3º posto con Giuseppe Valbusa e Marco Scandola sui 6 km juniores/aspiranti con l’aggiunta del 12º di Luigi Canteri; 3º posto con Tanara sui 12 km seniores. Il tempo di rifare le sacche e poi via per Vallastari di Conco nel “Criterium Nazionale” organizzato dall’ANA di Bassano pronti a riconfermare il proprio peso agonistico. La scatenata Renata Tinazzi si la- I vincitori dei Campionati Veneti. (Archivio Marilisa Leso) scia sulle code le due Dal Sasso dell’US Asiago (Manuela e Guidina) nei 5 km; Marilisa Leso domina tra le allieve 3 km e tra i maschi i fondisti di Bosco Chiesanuova colgono una bella vittoria con Giuseppe Valbusa sui 10 km juniores e un buon 8º posto con Luigi Canteri; tra gli allievi Enzo Mazo conquista la piazza d’onore. Non fortunata la fase provinciale dei “Giochi della Gioventù” svoltosi a Novezza: nel fondo maschile Stefano Corso è soltanto 3º così che per le finali di Aosta sono tutti di Sant’Anna i rappresentanti della provincia di Verona. È il momento della trasferta nel … profondo Sud. Nelle gare maschili a M. Livata organizzato dallo Sci Club Subiaco Marco Scandola ottiene il 4º posto aspiranti; in quella femminile, successiva, di Pescocostanzo (L’Aquila) le tre ragazze di Bosco Chiesanuova accompagnate dall’allenatore Pesavento ottengono uno stupendo “en plein” nella “Coppa Luigi Cocco” con meritate vittorie nelle rispettive categorie di Bruna, Renata e Marilisa. Dopo i “Campionati veneti femminili” di slalom e slalom gigante svolti in due 299 Il lungo volo delle Aquile giorni a San Giorgio perfettamente innevato (10 febbraio) grazie alla passione e alla competenza dello Sci Club Veronesi è il turno di quelli di fondo, o forse della gara “sociale” dello Sci Club Bosco? Vediamo. Quattro titoli veneti ai fondisti di Bosco Chiesanuova Sulle nevi di Padola di Comelico si sono svolte le gare di fondo (maschili e femminili) riservate ai giovani, organizzate dalla FISI, per la assegnazione dei titoli veneti. Le prestazioni dei fondisti veronesi sono state brillantissime. Hanno conquistato quattro titoli (tre con le ragazze ed uno con i ragazzi) su sette in palio. I quattro “scudetti” brillano sui petti di altrettanti atleti dello Sci Club di Bosco Chiesanuova, precisamente delle sorelle Bruna e Renata Tinazzi, di Marilisa Leso e di Giuseppe Valbusa. Vivissima la soddisfazione dei dirigenti del sodalizio valligiano, presieduto da Gigi Leso, instancabile sostenitore della specialità nordica, che da un paio d’anni sta raccogliendo i frutti di un lungo e intelligente lavoro. Bruna Tinazzi ha vinto la gara riservata alle seniores; Renata Tinazzi quella riservata alle juniores; Marilisa Leso si è imposta nella categoria allieve e Giuseppe Valbusa nella categoria juniores maschile. Dobbiamo citare l’ottimo piazzamento di Carlo Corradi (Orsi Bianchi) degno rivale di Valbusa (juniores); di Marco Scandola (Sci Club Bosco), 3º nella categoria aspiranti, il cui titolo è stato assegnato ad Alverà (SC Cortina). Il 4 marzo ancora sulle piste bellunesi, questa volta del Nevegal, le giovani “aquile” di Bosco Chiesanuova allungano gli artigli. Nella gara di qualificazione zonale Giuseppe Valbusa si ripete cogliendo una significativa quanto meritata vittoria nella prova riservata agli juniores; Marco Scandola è 2º in quella aspiranti; Enzo Mazo 3º in quella per allievi. Poteva non mancare la solita bufera di vento e neve in Lessinia? No certamente, ma questa volta anche se il manto di neve supera in qualche tratto il metro ed oltre le strade sono transitabili dopo l’entrata in funzione di tre grossi spazzaneve. La stagione agonistica può proseguire su tutta la montagna veronese e in Lessinia in modo particolare. È anche il momento delle gare sociali (SC Mondadori, Enal Sport, “Trofeo Corsi” per 300 soci del CTG, dell’ANA che peraltro non è stata molto fortunata per gli alpini di Bosco Chiesanuova sebbene disputata sulle nevi di casa) e di quelle di fine corso (GS Sommacampagna, Sci Club Veronesi-Biancaneve, Edelweiss, ecc.). Alla gara sociale del GES Falchi ha presenziato anche la fondista Gigliola Cinquetti, peraltro di casa a San Giorgio. Ma marzo è anche scadenza di “Campionati Italiani” assoluti per il settore femminile e di quelli giovanili maschili e femminili momento assai atteso sia dagli sci club italiani sia dai tecnici alla ricerca di nuovi talenti. Si gareggia sulle piste di San Candido, centro storico del fondismo italiano, che già nell’anteguerra avevano visto i giovani atleti di Bosco Chiesanuova tener alto il prestigio veronese. Due i successi più clamorosi, siamo agli scudetti tricolori e a notevoli piazzamenti. Dopo le gare individuali che vedono Bruna Tinazzi al 3º posto seniores, Renata 5º juniores e Marilisa Leso 7º allieve viene la grossa affermazione nella gara di staffetta 3x5 km. Il Comitato Veneto schiera due formazioni, della B fanno parte Guidina e Manuela Dal Sasso di Asiago e Renata Tinazzi e sarà proprio questo terzetto a conquistare l’alloro nazionale. Per Bruna Tinazzi, inserita in squadra A, soltanto la 4ª poltrona sebbene avesse fatto registrale il 2º miglior tempo nella prima frazione. Nel comparto maschile posizioni di mezzo per Scandola e Valbusa, ma è doveroso ricordare le due medaglie d’argento di Pedrini (Aquilia) che già aveva assaporato la gioia di essere stato selezionato tra i 6 allievi italiani impegnati in Francia nella “Coppa Beranzer” e il 4º posto nella combattuta staffetta maschile juniores che vedeva in squadra ben tre fondisti di Velo Veronese nella A del Veneto. Sulla via del ritorno c’è la gara di qualifiche zonali a Padola di Comelico e altra occasione per arrotondare i successi dello Sci Club Bosco grazie al secondo posto di Marco Scandola negli aspiranti, al 3º di Giuseppe Valbusa negli juniores e al 1º di Marilisa Leso nelle allieve. Nasce lo Sci Club Bosco Il fervore di iniziative che esalta l’ambito provinciale della FISI e l’eccezionale perdurare di uno splendido innevamento permettono la conclusione in grande stile di una indimenticabile stagione. Sono proprio i “Campionati provinciali ’73” a beneficiarne per numero di specialità e di categoria come non mai. Il 17 e 18 marzo si svolge a San Giorgio la “Challenge R. Buonavita” di slalom gigante juniores, aspiranti, allievi, ragazzi e cuccioli M/F tradizionalmente organizzata dalla FISI di Verona in collaborazione con la Scuola di Sci con l’incomprensibile assenza dei ragazzi discesisti di Bosco Chiesanuova. Il 19 marzo, è un lunedì ma San Giuseppe è festa sacrostanta, i giovanissimi affrontano una mini-libera a Dosso Alto. Si giunge così a domenica 25 marzo dominata da due attesi avvenimenti: i “Campionati provinciali” di fondo alla Conca dei Parpari e i primi campionati di discesa libera maschile a San Giorgio. Nei primi – diretti da tre validissimi collaboratori provinciali quali il vice-presidente Giorgio Zusi, Mario Cavarzere e il tecnico Albano Lobbia – lo Sci Club Bosco ha conquistato quattro degli otto titoli in palio precisamente con Giuseppe Valbusa (juniores), Marco Scandola (aspiranti), Renata Tinazzi (juniores) e Marilisa Leso (allievi). Nei secondi – organizzati dallo Sci Club Bosco e dall’AAS sotto forma di 9ª edizione della “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” – viene favorita una larga partecipazione per il riconoscimento di gara di qualificazione zonale; a beneficiare sono soprattutto i discesisti vicentini che si impegnano con Zatterin, Bonomo e Belluresi. Questi i risultati: Lo Sci Club Monte Baldo ha vinto la IX “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” Chiusura in bellezza della stagione agonistica invernale a Bosco Chiesanuova, con lo svolgimento della 9ª edizione della “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova”, discesa libera riservata alle categorie maschili juniores, aspiranti e allievi, organizzata dallo Sci Club Bosco e dall’Azienda Autonoma di Soggiorno di Bosco Chiesanuova, indetta dal Comitato Veneto e dal Comitato Provinciale FISI, e patrocinata dal nostro giornale. Quest’anno la gara rivestiva particolare importanza essendo valevole quale prova unica per il campionato provinciale della specialità, nonché, quale prova di qualificazione zonale, caratteristica, questa, che ha dato un tono di “interprovincialità” alla manifestazione. Successo di Lorenzo Zattarin davanti a Bonomo e Trevisan nella categoria juniores, di Nicola Benini su Monaci e Faccioni negli aspiranti e di Francesco Fulcis Miari davanti a Migliorati tra gli allievi. Nella classifica per società ha prevalso lo Sci Club Monte Baldo sullo Sci Club Veronesi. Questi i risultati: 1) Zattarin Lorenzo (GS Caber) in 59”; 2) Bonomo Paolo (US Asiago) in 59”6; 3) Trevisan Carlo (GASV Verona) in 1’01”6; 4) Benini (SC Veronesi) in 1’02”1; 5) Valente (SC Cesuna) in 1’03”1; 6) Bertagnin (Sai Padova) in 1’03”2; 7) Miari Fulcis (SC Nevegal) e Chizzolini (Sai Padova); 9) Cavattoni (C.A. Edelweiss); 10) Cuman (GS Caber); 11) Zandinella (SC Serenissima); 12) Gamba (SC Veronesi); 13) Manganotti (SC Veronesi); 14) Migliorati (SC Monte Baldo) e Pezzo (Sci Club Bosco); 16) Celon (SC Monte Baldo); 17) Finotti (Sci CAI Rovigo); 18) Da Vià (SC Veronesi); 19) Girardi (Ski Club Verona); 20) Nardi (Sai Vicenza). Classifica per Società: 1) SC Monte Baldo - Malcesine punti 66; 2) SC Veronesi punti 44; 3) SC Nevegal punti 31; 4) GS Sandrigo punti 28; 5) US Asiago punti 20; 6) GASV - Verona punti 15; 11) Ski Club Verona e Ski Club Villafranca punti 8; 13) C.A. Edelweiss – Verona punti 4; 14) SC Mondadori – Verona punti 3; 16) SC Frecce rosse – Villafranca punti 2. Si scia anche a Pasqua sul Tomba nord, ma c’è una bella iniziativa da ricordare promossa dalle autorità scolastiche e dall’assessorato comunale allo sport. Si tratta della “Giornata dello sport” voluta per favorire l’attività fisica degli alunni delle scuole elementari e degli studenti della locale scuola media che raduna tutti alla Piccola Mantova il mattino del 27 aprile. Si comincia 301 Il lungo volo delle Aquile con la Messa al campo seguita da prove di fondo sulla pista in plastica e da una corsa podistica; dopo la colazione simpatico incontro al cinema Vittoria con intervento del prof. Franco Chierego su “sport e salute”, proiezione di filmati sportivi e pre- 302 miazioni dei migliori classificati nelle gare del mattino. Tutto questo mentre mezzi pesanti sono già in azione per l’allargamento e le necessarie rettifiche sulla Bosco ChiesanuovaTracchi. Nasce lo Sci Club Bosco 1973 · 1974 Le domeniche dell’austerity È un’estate di… gran movimento caratterizzata, anche nell’area di Bosco Chiesanuova, dal proliferare di marce e corse che di “non competitivo” portano soltanto il nome e dal più vasto utilizzo della pista artificiale per lo sci di fondo. Si comincia subito a metà giugno con la “Passeggiata nel verde” di Lughezzano che raccoglie un migliaio di partecipanti in rappresentanza di 22 società sportive di Trento, Vicenza, Treviso e Verona impegnati su 15 km attraverso Arzarè, Orsara, Lugo, Bellori con arrivo a Lughezzano nei pressi della bellissima chiesa-santuario. Vince, come previsto, il vicentino Mario Binato – recordman italiano dell’ora su pista stabilito nel ’71 – davanti a Lino Dal Bosco iscritto dallo Sci Club Bosco e al forte veronese Carletti del Gaac. La prima delle donne è Dina Salaorni iscritta dall’US Bosco; il più anziano è il simpatico Bruno Maraquolli del GAO che sempre troviamo d’inverno sulle nevi dei Lessini. Il 12 agosto ad Arzerè si svolge su un percorso più ridotto la “Quattro passi d’agosto” il cui ricavato viene destinato al gruppo “Amici degli spastici”; il trofeo in palio è vinto dai marciatori della Mondadori. Sul finire di ottobre si ripete, organizzata dall’US Bosco e dal CSI, l’importante maratona “VeronaBosco Chiesanuova” (di 33 km) attraverso le Torricelle, Stallavena, Alcenago, Lugo, Lughezzano. Il successo è scontato. Precedentemente, il 21 ottobre, si è pure ripetuta la “Marcia delle malghe” attraverso le più belle contrade a nord di Bosco Chiesanuova. Lo sci da fondo su plastica che vede attivamente impegnato Gigi Leso nella duplice veste di presidente dello Sci Club Bosco e di vice sindaco, oltre diversi amatori in villeggiatura, richiama un forte interesse agonistico per l’importanza della proposta e per il grosso impegno di dirigenti ed atleti dello Sci Club Bosco. Il 2 settembre sul circuito della Piccola Mantova si svolge la terza ed ultima prova del Campionato Veneto (le gare precedenti si erano svolte a Feltre e a Marostica) allietata da una splendida giornata di sole. A conclusione del trittico viene redatta la classifica generale per l’assegnazione dei titoli veneti che premiano particolarmente Alessandro Leso (ragazzi), Enzo Mazo (allievi), Marilisa Leso (aspiranti) e Renata Tinazzi (juniores) ovviamente tutti dello Sci Club Bosco. Un mese dopo, l’1 ottobre, altro grosso avvenimento per il “Trofeo Quattro Stagioni” a livello nazionale. Riportiamo la cronaca: Le gare di fondo su pista di plastica a Bosco Chiesanuova Un numero rilevante di giovani concorrenti e la partecipazione della squadra azzurra di fondo quasi al completo, hanno coronato di successo la terza prova del “Trofeo Quattro Stagioni” 1973, gara di sci da fondo su pista in plastica, svoltasi ieri a Bosco Chiesanuova. Gli atleti si sono impegnati su un percorso giudicato tecnicamente tra i migliori d’Italia riproponendo la validità di una formula che consente di praticare lo sport del fondo a livello competitivo, anche in stagioni non invernali. Interessante è risultata la corsa, animata da una sportiva lotta dei più forti fondisti nazionali e degli specialisti in gare su plastica. Al “Trofeo Quattro stagioni” 1973, su proposta del Provveditorato agli Studi di Ravenna e con la collaborazione del CONI e della FISI, è stato annesso il Criterium Nazionale Studentesco “Quattro stagioni 1973”, che è consi- 303 Il lungo volo delle Aquile stito in una gara di fondo individuale, riservata agli studenti delle scuole medie superiori e università. I risultati sono i seguenti: Categoria Ragazzi Maschile: 1) Valentini Andrea (Provv. Studi Ravenna) in 6’44; 2) Leso Alessandro (Sci Club Bosco) in 7’12”4; 3) Sormani Walter (Sci Club Sormano) in 7’18”1; 4) Saponaro Maurizio (Scuola M. Bonati, Ferrara) in 7’18”2; 5) Corso Stefano (Sci Club Bosco) in 7’19”5. Categoria Allievi Maschile: 1) Rech Mauro (Enal Sport Villaga) in 6’9”5; 2) Medici Maurizio (Sci Club Cao Como) in 6’13”2; 3) Prato Giuseppe (Sci Club Sormano) in 6’19”7; 4) Mazo Enzo (Sci Club Bosco) in 6’31”8; 5) Castani Stefano (Provv. Studi Ravenna) in 6’47”4. Categoria Ragazze Femminile: 1) Canello Ivana (U.O.E.I. Treviso) in 8’10”3; 2) Catani Paola (Provv. Studi Ravenna) in 8’20”8; 3) Sartor Marvi (Enal Sport Villaga) in 8’21”; 4) Corazza Patrizia (Scuola M. Bonati, Ferrara) in 8’27”; 5) Acquaderni Luisa Teresa (Scuola Media Rolandino, Bologna) in 8’49”1. Categoria Allieve Aspiranti Femminile: 1) Leso Marilisa (Sci Club Bosco) in 7’15”5; 2) Scopel Irma (Enal Sport Villaga) in 7’22”8; 3) Canello Raffaella (U.O.E.I. Treviso) in 7’37”4; Alessandro Leso, secondo classificato, nella categoria ragazzi, al “Trofeo Quattro stagioni” 1973. (Archivio Sci Club) 304 4) Ventimiglia Teresa (Scuola M. Bonati, Ferrara) in 8’41”8; 5) Vannucci Carla (Provv. Studi Ravenna) in 8’49”8. Categoria Juniores Femminile: 1) Tinazzi Renata (Sci Club Bosco) in 8’47”6. Categoria Unica Femminile: 1) Tinazzi Bruna (Sci Club Bosco) in 8’56”7; 2) Vismara Rita (Sci Club Cao Como) in 14’57”4. Categoria Aspiranti Maschile: 1) Alverà Alberto (Sci Club Cortina) in 5’15”4; 2) Scandola Marco (Sci Club Bosco) in 5’35”; 3) Scopel Silvano (Enal Sport Villaga) in 5’40”. Categoria Juniores Maschile: 1) Bachman Sergio (Sci Club Cortina) in 10’35”4; 2) Sartor Marco (Enal Sport Villaga) in 10’50”6; 3) Ausermuller Dario (Fiamme Gialle Predazzo) in 11’13”8; 4) Pedranzini Fabrizio (GS Fiamme Gialle Predazzo) in 11’36”8; 5) Valbusa Giuseppe (Sci Club Bosco) in 11’50”. Categoria Seniores Valligiani: 1) Kostner Enrico (GS Carabinieri San Gard) in 24’28” 8/10; 2) Antoniaconi Sergio (Viglili Fuoco Belluno) in 24’45”3; 3) Giovanna Marco (GS Carabinieri San Gard) in 24’55”8; 4) Primus Roberto (GS Forestale Roma) in 25’2”4; Nasce lo Sci Club Bosco 5) Chiocchetti Renzo (Fiamme Gialle Predazzo) in 25’8”; 6) Biondini Tonino (GS Forestale Roma) in 25’14”4; 7) Guadagnini Serafino (Fiamme Gialle Predazzo) in 26’11”8; 8) Favre Carlo (GS Forestale Roma) in 26’35”4; 9) Di Bona Alfredo (Vigili Fuoco Belluno) in 26’37”1; 10) Doriguzzi Daniele (GS Forestale Roma) in 27’26”. Categoria Seniores Cittadini: 1) Gandini Franco (Sci Club Bosco) in 27’1”1; 2) Zampatti Lino (Brixia Sci) 27’16”4; 3) De Lorenzi Pierpaolo (Sci CAI Sesto San Giovanni) in 27’29”8; 4) Pasinato Raffaele (Sci Club Veronesi) in 27’48”9. Categoria Veterani Maschile: 1) Ruffinoni Antonio (Sci CAI Monza) in 16’55”; 2) Colombo Giordano (Sci CAI Carate Brianza) in 17’4”5; 3) Vedovato Franco (Nordisport Sci Club Vicenza) in 17’28”1. È una novità assoluta quella proposta il 16 settembre al Branchetto dallo Sci Club Edelweiss di Verona. Trattasi di una gara di discesa di “prato-ski” (che anticipa quella che diventerà una vera e propria specialità quale lo sci d’erba). Sci speciali vengono messi a disposizione dei primi praticanti. Il premio di poesia dialettale, alla decima edizione, ottiene un vistoso successo e pone nell’albo d’oro il nome di Enzo Sonato di Zevio (con la poesia “Le to mane”) che diventerà familiare ai cultori del Vernacolo, bravi i piccoli pittori nel loro concorso, felici i partecipanti ai tornei di ping pong, di bocce e di briscola. Sale a Bosco Chiesanuova con la sua fantastica tromba Nini Rosso così come sale alla sera un giovane studente a far esperienza di cabaret, è Franco Oppini che diverrà famoso con “I Gatti di Vicolo Miracoli” e … altro. È l’estate anche delle polemiche: sul fronte ecologico si alzano le prime lamentele (lettere a «L’Arena» da parte dell’avv. Carlo De Vecchi e dell’ing. Bruno Ruffo) su discutibili lavori stradali tra Bosco Chiesanuova e Valdiporro e tra San Giorgio e Conca dei Parpari (sui quali era interve- nuto pure il geom. Renzo Giuliani) e sul problema dello scarico delle immondizie, su un fronte di politica turistica. «L’Arena» del 19 agosto accoglie lo sfogo di Pepo Sauro, in veste di assessore Comunale allo Sport e Turismo, secondo il quale Bosco Chiesanuova va avanti per crescita spontanea, è da sempre sulla pedana di lancio senza peraltro partire. «Per troppo tempo – dice – non è stato fatto niente. Le nuove iniziative sono arrivate tardi e “la perla dei Lessini” non riesce a spiccare il volo». In effetti il turismo a mano a mano si è trasformato da alberghiero a residenziale (sono già 600 i proprietari di seconde case) con tutti i problemi conseguenti. Il compito di salvaguardia dell’ambiente naturale viene affrontato dal Consiglio Comunale, compresa l’istituzione di “guardie e di polizia rurale”. Lo stesso Consiglio approva l’installazione a San Giorgio (dove stanno ultimandosi nuovi complessi immobiliari) di un nuovo impianto scioviario di 850 m (il Gaibana) con una portata di 1400 persone all’ora. Per il 1973-74 il Consiglio dello Sci Club Bosco vede Gigi Leso come presidente; Ginepro Sauro e Mario Orsatti come vicepresidenti; Sergio Zambelli, Franco Franceschini, Elio Valbusa, Renzo Canazza e Giulio Florio come consiglieri; Renzo Leso è l’addetto stampa e ai rapporti con gli organi scolastici. Sul piano agonistico-sportivo lo Sci Club Bosco è alle soglie di una grande stagione, ancora più ricca di successi. Gigi Leso entra nella Commissione Tecnica per il Fondo del Veneto e Ginepro Sauro viene eletto nel Consiglio del Comitato provinciale; allenatori FISI sono Albano Lobbia per il fondo e Bruno Ceuch (delle FFOO) per la discesa; vengono inserite in calendario due grosse competizioni quali il “Trofeo Frizzolana”, nazionale giovani di fondo, e la “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova” di discesa valida per il campionato provinciale oltre che gara di qualificazione zonale. Tra gli atleti Bruna Tinazzi figura in 2ª categoria, Attilio Tanara e il nuovo arrivato Franco Gandini in 4ª categoria, Renato Corradi, Gelindo Pezzo e Alberto Valle in 305 Il lungo volo delle Aquile 5ª. Giorgio Pezzo, avviato alla carriera di maestro di sci, figura tra i 6ª cat. Renata Tinazzi è ormai in pianta stabile nella nazionale giovani di fondo e partecipa a due cicli di allenamento al passo del Tonale e a Clusone diretti dagli allenatori R. Hoidal e F. Longoborghini che, guarda caso, diventerà poi marito di una delle fondiste convocate, l’asiaghese Guidina Dal Sasso. Giustamente avida di tecnici, la FISI di Verona interviene presso il Comando generale della Finanza per poter ottenere le prestazioni di Silvano Vinco trasferito durante l’estate da passo Rolle alla Brigata di Villafranca. La richiesta non è accolta, ma nella lettera che riproduciamo si avverte chiaramente il desiderio di chi scrive queste note di portare a Bosco Chiesanuova, dopo lo sci, anche quel meraviglioso mondo dell’alpinismo. Ci si arriverà soltanto quattro anni dopo. Verona, 4 giugno 1973 Signor Generale dott. Fausto Musto V. Comandante Generale Guardie di Finanza Roma Accontentarsi di indirizzare i giovani e i ragazzi valligiani verso la pratica dello sci è cosa importante, ma non la sola. Noi del Comitato Provinciale FISI di Verona da tempo siamo intenzionati ad occupar loro un arco di tempo più vasto speculando soprattutto sulle corse e marcie alpine e sui mini tornei di calcio locali. Ci è sembrato però cosa più nobile e moralmente più valida cercare di portare i giovani valligiani verso la “montagna”, farne cioè degli alpinisti proprio con quei sentimenti che particolarmente si notano nelle sezioni cittadine del CAI. Nella nostra provincia più che la grossa montagna abbiamo l’altipiano e i due rilievi del monte Baldo e del Carega entrambi sui duemila metri. Tanto è però sufficiente a creare nell’animo dei ragazzi la passione per l’alpinismo inteso in senso classico: qualche esperimento personalmente svolto su dei giovani portati sui sentieri del Catinaccio o sulla Marmolada ci hanno fatto capire di essere nel giusto. Ora, approffitando del trasferimento presso la Brigata di Villafranca di Verona del finanziere Silvano Vinco – guida alpina, istruttore nazionale del CAI nonché della scuola Alpina di Predazzo delle FFGG, vorremmo tentare di concretizzare il concetto di “gioventù valligiana verso la montagna” con la costituzione di un “Corso di Alpinismo (roccia e ghiaccio)” da tenersi dall’inizio di luglio a metà set- 306 tembre (come esperimento) al sabato e alla domenica. Ciò sarebbe possibile se il finanziere Vinco venisse autorizzato, disponendo adeguati turni di servizio, ad assumerne la Direzione Tecnica. È ciò possibile? Lo chiediamo a Lei, signor Generale, conoscendo la sua sensibilità verso i problemi dello sci e della montagna e quanto abbia potuto apprezzare la pura figura del Vinco, un vero amante della croda. Grati se potrà aiutarci la ringraziamo sin d’ora certi comunque che vorrà comprendere questa nostra volontà di ben operare. Con stima. Il Presidente Tutti i vari aspetti organizzativi erano stati preparati al meglio quando alla vigilia della stagione invernale succede un autentico terremoto che mette sottosopra tutte le abitudini degli italiani, degli sportivi e dei turisti in modo sconvolgente. I gravissimi problemi che la crisi del petrolio ha fatto sorgere, porta il governo a imprevedibili provvedimenti tra i quali la “domenica senza auto”. La proibizione del traffico privato nei giorni festivi reca gravi danni ai centri di turismo invernale, segnatamente a quelli - come proprio il caso di Bosco Chiesanuova e di tutta la montagna veronese che hanno basato la propria economia quasi esclusivamente sui pendolari della domenica. Il 28 novembre viene indetta una riunione all’EPT alla quale intervengono rappresentanti di tutte le categorie interessate come presidenti ed esponenti delle Aziende di Soggiorno, delle Pro Loco, dei mezzi di trasporto, degli impianti di risalita, degli albergatori e degli organizzatori del turismo sociale. Chiaramente è il turismo e gli sport della neve (per il Garda l’inverno è stagione morta) ad essere colpiti da questa improvvisa austerity e in loro favore si alzano, tra gli altri, gli interventi dell’avv. Picotti, dell’avv. Benedetti della Comunità della Lessinia e di Gironi della FISI. La crisi nel rifornimento di gasolio ad alberghi, pensioni e ristoranti di montagna prova ancor più la situazione che appare largamente intricata. Non mancano le proposte, prima di tutto si è convenuto di potenziare al massimo i servizi di pullman (che sono esclusi dai divieti) invitando le società di trasporto ad accendere i motori di tutto il loro parco. Nasce lo Sci Club Bosco I privati delle seconde case fanno in modo di partire e rientrare nei giorni feriali e così infatti avviene già per le vacanze di Natale che offrono abbondanza di neve sopra i 1200 metri. Con una buona organizzazione dei trasporti comunitari con una intensificata propaganda, con la neve presente, con i mille trucchi inventati dal solito genio italico la crisi energetica, che piano piano si dissolverà ancor prima della stagione invernale, reca meno danni di quanto previsto. Ogni qualvolta si deve usare la macchina bisogna chiedere l’autorizzazione nientemeno che al Prefetto come si evince da questa domanda: Gigi Leso, presidente dello Sci Club Bosco. (Archivio Marilisa Leso) A S.E. Il Prefetto 27100 - Verona Questo Sci Club si permette chiedere alla E.V. il permesso di trasportare, domenica 17 c.m., con il furgoncino scuola-bus targato VR 225470 (Ford), i propri atleti da Bosco Chiesanuova a Velo VeroneseConca dei Parpari per i campionati provinciali di fondo organizzati dallo Sci Club Orsi Bianchi. Il furgoncino sarà condotto dal Sig. Baroni Pier Carlo di Bosco Chiesanuova. Certi nel benevolo accoglimento della presente ringraziamo e porgiamo deferenti ossequi. Il Presidente Cav. Luigi Leso Il settore sportivo non soffre crisi e lo Sci Club Bosco può tranquillamente diramare il programma dell’importantissimo “Trofeo La Frizzolana” previsto per il 13 gennaio a San Giorgio e consistente in una gara nazionale di giovani di fondo (una delle quattro previste in Italia dalla FISI) per juniores, aspiranti e allievi. La pista è tracciata dall’ex azzurro Franco Manfroi; per gli spettatori e gli appassionati veronesi è assicurato un adeguato servizio di pullman con partenza alle 6,30 dalla Gran Guardia e lo meritano stando un crescente interesse verso lo sci nordico da parte di giovani e matusa. La squadra nazionale giovani sale in anticipo a San Giorgio per sei giorni di allenamento prima della gara. Sono presenti Leo Vidi, Benedetto Carrara, Bruno Bonetta, Angelo Andreola, G. Carlo Gubetta, Fabrizio Pedranzini, Ugo Bonesi ed anche (sebbene non sia prevista la partecipazione femminile al “Trofeo Frizzolana”) Giacomina Puntel, Manuela Dal Sasso e Renata Tinazzi. Allenatori Roard Hoidal e Nando Longoborghini. Punto d’arrivo gli europei di marzo a Grenoble (Francia). Più di 200 i giovani impegnati nella gara di fondo nazionale che si conclude entusiasticamente al cinema Vittoria con la consegna alle Fiamme Gialle di Predazzo del “Trofeo La Frizzolana”. Questa la cronaca dell’avvenimento: Alle Fiamme Gialle di Predazzo il “Trofeo Frizzolana” di fondo Bosco Chiesanuova, 13 gennaio. Il percorso della gara nazionale di fondo maschile giovani “Trofeo La Frizzolana” tracciato dall’ex azzurro Manfroi in un continuo alternarsi di piccole salite e discese ha messo a dura prova la resistenza fisica degli atleti; soltanto coloro che sono giunti a questa manifestazione in ottima forma per un metodico precedente allenamento hanno potuto conquistare i primi posti in classifica superando anche i favoriti dai pronostici della sera precedente. 307 Il lungo volo delle Aquile Bruna e Renata Tinazzi con Guidina Dal Sasso, festeggiano la conquista del tricolore nella staffetta. (Archivio Tinazzi) Nella categoria juniores 1º il GS Forestale e il FFGG di Predazzo sembravano dover fare la parte del leone. Leo Vidi del GS esercito, invece, ha superato ogni aspettativa staccando di oltre un minuto Fabrizio Pedranzini; Gubetta, Rupil, Andreola e Bonetta si sono dovuti accontentare di posizioni mediocri. Anche nella gara dei 10 chilometri ci sono state sorprese. Adriano Darioli è giunto incontrastato al traguardo da solo con un tempo di 34’ e 20”, evidenziando con questa vittoria le sue doti di fondista ed imponendosi meritatamente fra i migliori di questa annata. Lotta aperta nelle altre due categorie aspiranti ed allievi, tra i cui concorrenti giunti ai primi posti c’è uno scarto di pochi secondi. Il “Trofeo La Frizzolana” è stato assegnato al GS Fiamme Gialle di Predazzo, categoria juniores primo. 5) Iordanet Walter, (SC Courmayeur) 36’26”2. Iscritti: numero 53, squalificati quattro, non partiti uno. Categoria Allievi (5 km): 1) Piller Giulio (SC Sappada) in 19’52”6-10; 2) Di Centa Andrea (USA. Moro) in 19’55”9; 3) Visini Aldo (SC 13º) in 20’01”4; 4) Sganzella Imerio (SC 13º) in 20’40”; 5) Dall’O Paolo (SC Cortina) 20’52”4. Iscritti: n. 80, squalificati 4, non partiti quattro. Categoria Aspiranti (7,5 km): 1) Vanzetta Giorgio (AS Cauriol) in 27’23”1; 2) Broccard Remo (SC Trink) in 27’27”2; 3) Grange Livio (SC Bionaz) in 27’35”; 4) Urudi Emilio (SC Valdidentro) in 28’07”3; 5) Vitalini Gerardo (SC S. Caterina) in 28’11”2. Iscritti: n. 80, squalificati 4, non partiti 3. La classifica è la seguente: Categoria Juniores Primo (15 km): 1) Vidi Leo (GS Esercito) in 54’30”; 2) Pedrantzini Fabrizio (GS Fiamme Gialle) in 55’35”5; 3) Carrara Benedetto (F.C. Sci Club Oltre il Colle) in 55’45”; 4) Bonetta Bruno (SC Santa Caterina Valfurva) in 55’49”8; 5) Venturini Valentino (GS Forestale) in 56’02”5. Iscritti: numero 47, squalificati otto, non partiti uno. Categoria Juniores Secondo (10 km): 1) Darioli Adriano (G.A. Fior di Roccia) 34’20”; 2) Palazzi Antonio (SC Oltre il Colle) 35’41”1; 3) Boccingher Gabriele (F.C. Sappada) 36’08”8; 4) Vairoli Paolo (GS Esercito) 36’11”; 308 Classifica per società Categoria Juniores Primo: 1) GS Fiamme Gialle; 2) SC Forestale; 3) GS Carabinieri. Categoria Juniores Seconda: 1) GS Fior di Roccia; 2) SC Cortina; 3) GS Forestale. Categoria Aspiranti: 1) SC S. Caterina; 2) US Asiago; 3. SC Valdidentro. Categoria Allievi: 1) SC 13º Clusone; Nasce lo Sci Club Bosco 2) SC Sappada; 3) SC Valdidentro. Ormai la gente si è abituata al nuovo stato di cose e a San Giorgio e Branchetto piste di sci, impianti e ristoranti tornano ad essere ben movimentati. Sotto il titolo “L’austerity questa sconosciuta” si legge su «L’Arena» questa corrispondenza da Bosco Chiesanuova. Lo Sci Club ha iniziato l’attività sportiva di questa stagione invernale con una riuscitissima manifestazione a carattere nazionale, mettendo in palio il “Trofeo La Frizzolana” cui hanno partecipato 260 concorrenti tra i migliori fondisti italiani della categoria giovani. La gara ha richiesto un notevole impegno da parte degli organizzatori in considerazione, in particolar modo, del divieto di circolazione automobilistica domenicale, che è stato superato da un efficiente servizio di pullman che da Bosco Chiesanuova ha portato gli atleti sui campi di neve di San Giorgio. È stato il via per un afflusso sempre maggiore di sciatori anche domenicali. Le pessime previsioni degli operatori turistici non si sono per fortuna avverate, anzi la realtà delle cose ha dato ragione all’ottimismo del sindaco di Bosco Chiesanuova dott. Giorgio Redomi. In considerazione del fatto che nei giorni festivi non si può circolare con mezzi privati, molti appassionati della montagna approfittano del sabato per raggiungere i campi di neve, tanto che si può considerare – per il numero di sciatori – il sabato un giorno di festa. Alla domenica, poi, si possono contare a San Giorgio oltre 50 pullman e individuare sulle piste tutte le persone che godono della proprietà degli appartamenti. Non si può certo parlare di austerità nell’economia di Bosco Chiesanuova e soprattutto di San Giorgio. Forse solo per qualche categoria di commercianti si può constatare un calo nei guadagni, ma in una visione generale della situazione non si possono comunque riscontrare conseguenze negative a causa di provvedimenti per la crisi energetica. Vari fattori hanno contribuito a richiamare a Bosco Chiesanuova un numero così alto di sciatori: la neve, anzitutto (mentre in altre località non c’è), belle piste, un’attrezzatura di impianti di risalita, la vicinanza di Bosco Chiesanuova a molte città, ma anche una propaganda ben dosata negli anni passati per far conoscere una zona che merita di essere ulteriormente potenziata per la bellezza e comodità che offre. Quest’anno è stato anche possibile l’emissione di un unico “Ski-pass” valevole per tutti gli impianti di risalita sia di San Giorgio, sia di Branchetto. Da molti anni era stata sollecitata la soluzione di questo problema e finalmente è stato possibile ottenerla. In considerazione all’attuale sviluppo e alla favorevole stagione, i dirigenti operativi confidano in una maggiore collaborazione da parte di commercianti e albergatori, per ottenere un continuativo incremento turistico anche infrasettimanale, con l’emissione di prezzi concorrenziali con tutte le altre stazioni turistiche invernali, dell’Italia settentrionale. In occasione di manifestazioni sportive, in particolar modo, si dovrebbero verificare agevolazioni che impressionano senz’altro favorevolmente il turista che rappresenterà la migliore propaganda. Beh, non tutti – come Franco De Silvestri presidente degli albergatori di Bosco Chiesanuova – sono d’accordo. Buona affluenza al “Trofeo Faraoni” di S.G. giovani al Branchetto (vinto dallo Sci Club Veronesi davanti a Recoaro) dove si svolgerà più avanti una manifestazione promozionale di slitta direzionale, a San Giorgio si svolgeranno i sociali del GAO e la festa della neve del Cesare Battisti di Verona. Ciò che ci interessa è intanto l’excalation dei fondisti dello Sci Club Bosco impegnatissimi su tutti i fronti. Dopo il secondo posto nella gara di Sovere, Renata Tinazzi si impone al Lavazè, davanti a Giuliana Dal Sasso, nel “Trofeo Regina delle Dolomiti” dove Marilisa Leso giunge nona della sua categoria e Bruna Tinazzi, tra le seniores, ottiene il secondo posto alle spalle di Sara Puntal. Nel frattempo Marco Scandola si trova a Forno di Canale (assieme a Benedetti e a Pedrini) convocato con la squadra veneta. Verso la fine di gennaio lo Sci Club Bosco coglie un vittorioso successo internazionale a Reit im Winkl. Nel corso del “X Concorso internazionale discipline nordiche” Renata Tinazzi va ad occupare il 3º posto nell’individuale giovani dietro le tedesche (dell’Est) Iris Schulze e Barbara Follez lasciandosi sulle code l’altra teutonica Heide Spitz, Manuela dal Sasso e Giacomina Puntel. Sulle nevi di San Giorgio si conclude la “due giorni” per il 9º “Trofeo Mondadori”, qualificazione zonale giovani di slalom gigante; i migliori tempi vengono ottenuti da 309 Il lungo volo delle Aquile Osvaldo Monaci (SC Malcesine) e Valeria Zusi (Edelweiss). Siamo a metà febbraio e le “aquile” (al femminile) di Bosco Chiesanuova stanno artigliando ben tre scudetti tricolori in occasione dei “Campionati Italiani Assoluti” di fondo femminile organizzati sulle nevi trentine di Vermiglio, in realtà a Stavel più in alto per necessità di neve. Il 13 febbraio Bruna Tinazzi conquista il titolo italiano nella gara individuale seniores sui 5 km davanti alle sorelle Sara e Teresina Puntel del Carnico-Giuliano, ma c’è ancora una terza Puntel, Giacomina, che sottrae il primo posto juniores a Renata Tinazzi di quel tanto, otto secondi, che basta a beffare e mandare all’aria i sogni di un duplice successo delle figlie della Bianca. La rabbia è tanta e i conti sono fatti tornare nel più breve tempo possibile, proprio in occasione della gara di staffetta che vede Bruna e Renata, assieme all’asiaghese Guidina dal Sasso, conquistare il titolo tricolore proprio davanti alle irriducibili avversarie carniche. In più Bruna stabilisce il miglior tempo di frazione. Ai campionati è presente anche Marilisa Leso, 14ª nell’individuale aspiranti e brava staffettista nella squadra C del Comitato Veneto: se messe assieme, in un’unica formazione, le ragazze di Bosco Chiesanuova avrebbero vinto il titolo italiano! Con larga partecipazione, più che altro nello sci alpino, nei giorni precedenti (l’11 febbraio, giorno di vacanza, per l’esattezza) si svolgono a Dosso Alto le finali provinciali dei “Giochi della Gioventù”. Nelle prove di fondo lo Sci Club Bosco ottiene in entrambi i raggruppamenti il primo e terzo posto: in quello femminile con Flavia Leso e Carlotta Corso, in quello maschile con Alessandro Leso e Flavio Valbusa. I due giovanissimi, oltre a Caterina Tommasi e Francesco Benedetti di Sant’Anna partecipano di conseguenza alla rassegna nazionale di Pescocostanzo che segna un brillante successo collettivo dei valligiani veronesi. Nella gara individuale Alessandro coglie un meritatissimo 3º posto e proprio davanti all’amico Benedetti e Flavia è 19ª nella gara che ha visto l’esordio di una certa 310 Manuela Di Centa, giunta 3ª. Ma non è finita perché il quartetto della Lessinia Leso, Benedetti, Leso F. e Tommasi sale sul terzo gradino del podio in occasione della singolare staffetta mista. Con Giorgio Zusi, Mario Cavarzere e l’allenatore Albano Lobbia, ai quali il presidente della FISI aveva affidato tutto lo sci di fondo, le cose a Verona vanno proprio bene tanto che viene affidata a Sant’Anna d’Alfaedo l’organizzazione dei “Campionati Veneti prove nordiche 1974”. La partecipazione è massiccia, ben 255 partecipanti da ogni località della regione; emergere non è facile come si arguisce da questi piazzamenti: Flavia Leso 5ª tra le ragazze, Marta Brunelli 9ª tra le allieve, Marilisa Leso 3ª aspiranti, Bruna Tinazzi 1ª seniores davanti a Sonia Basso; tra i maschi Alessandro Leso è 4º tra i ragazzi, Silvano Mazo 18º allievi, Marco Scandola 3º tra gli juniores e Franco Gandini 11º tra i seniores. A Branchetto (dove c’è la novità dello slalom parallelo indetto dallo SC Veronesi) e a San Giorgio c’è un susseguirsi di manifestazioni favorite da un invidiabile innevamento; le piste sono diventate una prestigiosa palestra per lo sci grazie agli sforzi degli sci clubs; della FISI, della Scuola di Sci, degli impiantisti e degli organi turisticosportivi della capitale dei Lessini. Ad Autrans (Francia) Renata Tinazzi riassapora la gioia di partecipare, in squadra azzurra, ai campionati europei giovanili di fondo aprendo così ufficialmente la strada ai successi anche mondiali di altri fondisti di Bosco Chiesanuova. Il 10 marzo si corre a Cortina la gran fondo internazione “Ra Fermens Wells”. I primi tre posti sui 18 km sono appannaggio di tre atlete della nazionale jugoslava; al quarto posto e prima delle italiane troviamo Bruna Tinazzi. Numerose poi le vittorie di categoria nei campionati provinciali svoltisi a Camposilvano per merito di Flavia Leso, Alessandro Leso, Bruna Tinazzi, Renata Tinazzi. L’austerity, che a dicembre sembrava minacciare catastrofi, alla fine non ha influito sul movimento turistico, anzi, per un verso, si è dimostrata utile alla chiarifica- Nasce lo Sci Club Bosco zione del ruolo di Bosco Chiesanuova paese nell’ambito della stagione invernale. Appare chiaro, ora più che mai, il dovere di un rinnovamento (soprattutto di mentalità) da parte di albergatori e commercianti per evitare la comprensibile frattura tra centro e piste da sci. In una intervista, il giovane Pier Luigi Leso dell’albergo Lessinia ha il coraggio di dichiarare: «a Bosco Chiesanuova ci vogliono novità, bisogna fare qualcosa, cambiare, rinnovarsi. Domina qui da noi una mentalità ormai superata; Bosco Chiesanuova non deve ridursi a località che accoglie mamme e bambini. Per i giovani non esiste alcuna attrattiva». È questa una situazione di disagio che avvertono in molti, non si intravvede tuttavia una seria ed immediata terapia. Per questi ed altri motivi, il presidente dello Sci Club Bosco non esita ad inviare questa lettera prima ancora che termini la stagione: SCI CLUB BOSCO li, 18 febbraio 1974 Al Direttivo dello Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova Egr. Dott. Giorgio Redomi Sindaco di Bosco Chiesanuova Egr. Avv. Marco Picotti Presidente Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo Bosco Chiesanuova Egr. Cav. Ginepro Sauro Assessore allo Sport del Comune Bosco Chiesanuova Comunico che al termine di questa stagione invernale il mio impegno con lo Sci Club Bosco termina. Fui eletto all’inizio del 1971 ed il programma prefissomi da svolgersi in tre anni consisteva: formare una squadra agonistica di prestigio a livello nazionale e organizzare a Bosco Chiesanuova una competizione importante. Ciò è stato fatto. La Gara Nazionale Giovani “Trofeo La Frizzolana” ha fatto pervenire a Bosco Chiesanuova i migliori giovani d’Italia e a quanto mi risulta non c’era più posto negli alberghi, perciò la partecipazione è stata notevolissima; ciò non è stato riscontrato in altre competizioni svoltesi in altre località italiane in occasione di manifestazioni simili. Lo sforzo organizzativo e finanziario è stato notevolissimo, per questo avevo chiesto aiuto e collaborazione al Presidente dell’Associazione Albergatori e al Presidente dell’US Bosco Chiesanuova, ma il mio invito di partecipare ad una riunione per predisporre meglio la manifestazione è stato totalmente ignorato, dato che non si sono nemmeno presentati. Se non avessi avuto a disposizione il personale dell’Azienda e del Comune la manifestazione sarebbe certamente naufragata. Ciò sarebbe sicuramente stato per Bosco Chiesanuova, o meglio per lo Sci Club Bosco, un vero disastro; ma a qualcuno anche di Bosco Chiesanuova poteva far piacere. È mio dovere ringraziare sentitamente il personale dell’Azienda e del Comune e il Direttivo dello Sci Club per l’impegno e l’aiuto che mi hanno dato… La squadra agonistica è davvero di prestigio perché i risultati ottenuti in passato con gli atleti ed ora con le atlete sono di valore nazionale. Lo dimostrano le tre medaglie d’oro ed una d’argento conquistate ai Campionati Italiani femminili testè svoltisi; inoltre lo Sci Club Bosco ha primeggiato in gare nazionali in molte località della nostra Italia e una nostra atleta rappresenta all’estero i colori Italiani. In val di Sole si è parlato molto di Bosco Chiesanuova e certamente rimarrà in me sempre il ricordo di quando l’altoparlante scandiva il nome delle nostre atlete che conquistavano i titoli di campioni d’Italia. Ringrazio queste atlete perché proprio quando si è lontani si sente cosa vuol dire amare il proprio paese, e con risultati ottenuti così importanti il mio animo era pieno di gioia e commozione per aver dato a Bosco Chiesanuova, con lo sci, alto nome e prestigio. Ho capito però che il mio lavoro a poco è servito, perché a Bosco Chiesanuova si da più valore alla partecipazione ad un torneo di calcio a Lugo o a Cerro, ad un torneo fra scapoli ed ammogliati, alle campestri provinciali che vincere e primeggiare con gli sci in altre regioni. Lo sci è l’unica disciplina che si deve insegnare ai ragazzi e giovani di Bosco Chiesanuova perché solo con questo sport possono competere ovunque e si faranno onore. Questo significa non capire l’importanza dello sci da fondo col quale Bosco Chiesanuova ha avuto nome e prestigio. Tuttora lo Sci Club Bosco è da molti ignorato ed è ostacolato perché non brilli della sua vera luce. Era nato quasi cinquant’anni fa da gente semplice, ma che amava il proprio paese con entusiasmo, ma purtroppo nelle sue file sono passati nomi noti che però troppo poco hanno contribuito alla sua vita e continuazione. Ora sono stanco e da parte mia è ora di chiudere perché ho dato quello che potevo dare e sono orgoglioso di averlo fatto perché Sci Club Bosco Chiesanuova è un nome troppo caro e perché era parte della mia vita. Ringrazio di cuore il Sindaco, l’Amministrazione Comunale, il Presidente dell’Azienda Autonoma, sempre sensibili alla mia richiesta di aiuto, al diret- 311 Il lungo volo delle Aquile tivo della società un sentito ringraziamento, ma soprattutto il mio grazie vada a quelle persone che sebbene non di Bosco Chiesanuova hanno contribuito alla vita dello Sci Club. Il Presidente Cav. Luigi Leso Agonisticamente, la stagione si chiude il 24 marzo a San Giorgio con una bella realizza- 312 zione della “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova”, gara di discesa libera di qualificazione, voluta dallo Sci Club Bosco. A fine stagione nell’apposita graduatoria di tutte le società italiane, redatta dalla FISI di Milano, lo Sci Clu Bosco figura al 67º posto (51º per attività giovanile) su novecento sodalizi italiani. Nasce lo Sci Club Bosco 1974 · 1975 La Scuola di Sci a Branchetto È appena finito l’inverno che i componenti della terza Commissione consiliare della Regione Veneto (che si occupa anche di turismo) salgono per una visita a Bosco Chiesanuova accolti dal sindaco Redomi e dal presidente dell’AAS Picotti. Attraverso la visita agli impianti turistici e sportivi di Branchetto e di San Giorgio la commissione ha potuto constatare gli sforzi imprenditoriali dei privati. Sebbene si canti, si balli e si corra nei paesi e nelle contrade, qualche recita e i soliti concorsi per fanciulli e altre proposte di routine, per Bosco Chiesanuova è un’estate tutta da dimenticare. “Non è mai andata così male come quest’anno” affermano coralmente albergatori e ristoratori in esplicita crisi a conferma dell’accentuazione di una tendenza avvertita da anni. In più la mancanza dell’acqua rende difficile il soggiorno dei villeggianti anche nelle case private; soltanto in agosto ritorna l’animazione. Si lamenta, sui giornali, Arrigo Dalla Valle che tiene aperta la cabinovia del Tomba e lo chalet nei mesi di luglio e agosto «la gestione estiva risulta passiva, possiamo offrire solo aria pura» e il gestore dell’albergo Valon «solo 12 sui 50 posti letto risultano occupati, non c’è nulla che possa attrarre la gente…». Il 6 ottobre il CAI di Verona convoglia sulla montagna di Bosco Chiesanuova soci e simpatizzanti per una giornata sociale impostata su una manovra delle squadre del soccorso alpino per la ricerca di escursionisti dispersi. Finisce l’alpeggio e arriva presto la prima neve. La stagione agonistica 1974-75 è come sempre attentamente preparata dalla FISI di Verona, anche nel settore dei maestri di sci per i quali scatta una nuova normativa. A proposito di maestri una nuova Scuola di Sci viene presentata la sera del 12 dicembre a Verona. Dopo quella denominata “Bosco Chiesanuova” operante a San Giorgio, ne viene istituita un’altra per potenziare maggiormente gli sport invernali nell’area Branchetto-Monte Tomba: si tratta della nuova Scuola Nazionale di Sci “Branchetto Monte Tomba”. È la sesta scuola che agisce nelle stazioni veronesi (si pensi per un attimo a solo pochi anni or sono quanto la presenza di un solo maestro era motivo già d’interesse) e con essa Baldo e Lessinia si trovano ora perfettamente alla pari con tre ciascuna. Servire l’area di Branchetto-Monte Tomba (nella zona di Bosco Chiesanuova) è stato senz’altro un grosso sacrificio per i promotori, anche perché la scuola presenta, unica di tutte quelle operanti in provincia, ben due maestri di prima categoria ed un allenatore federale, ma sarà destinato ad un sicuro successo nelle proporzioni in cui l’apparato turistico, albergatori di Bosco Chiesanuova in primo piano, presterà interesse alla iniziativa. La Scuola Nazionale di Sci “BranchettoMonte Tomba” viene presentata ufficialmente presso la sala del Circolo dipendenti della Cassa di Risparmio. Prima ancora, lunedì 18 novembre, viene convocata l’annuale “Conferenza provinciale per gli sport invernali”. La conferenza, proposta diversi anni or sono dalla FISI veronese, ha sempre costituito l’ideale punto d’incontro di tutti co- 313 Il lungo volo delle Aquile loro che si interessano di sport invernali: dagli operatori agli utenti. Appoggiata dall’EPT, è sempre stata un prezioso punto di riferimento prima che la caduta della neve dia inizio all’attività nelle undici stazioni di sport invernali che formano la struttura veronese. E così ancora una volta i problemi della montagna veronese, con particolare riguardo al turismo invernale, sono stati presentati e discussi nella sala delle assemblee dell’Associazione Industriali in piazza Cittadella. All’incontro hanno preso parte, oltre ad operatori del settore, rappresentanti degli enti pubblici della montagna veronese (sindaci, presidenti delle “comunità”, delle aziende di soggiorno, delle proloco ecc.) Ha coordinato i lavori il prof. Arcaroli, presidente dell’EPT, affiancato dall’avv. Neristo Benedetti (presidente della “Comunità della Lessinia”), l’avv. Marco Picotti (presidente dell’Azienda di Soggiorno di Bosco Chiesanuova), Silvio Danti (presidente dell’Azienda di Malcesine) e il presidente della FISI provinciale Gironi. Fabio Valbusa alla partenza della staffetta nei “Campionati Italiani”, categoria ragazzi, svoltisi a Ponte di Legno nel 1975. (Archivio Fabio Valbusa) 314 Il prof. Arcaroli, nell’aprire la discussione, ha parlato delle montagne, ricche di zone per gli sport invernali, anche se non sfruttate a sufficienza. Per quello che riguarda l’impegno dell’EPT, l’oratore ha detto che l’ente da lui presieduto ha sempre fatto il possibile, rivelando però che ora si trova in grosse difficoltà di carattere economico. Nonostante ciò, l’EPT, con la collaborazione di altri enti ed organismi, è intenzionato a ripetere anche quest’anno la pubblicazione di «Verona Neve», un catalogo comprendente la presentazione di tutte le località di turismo invernale della nostra provincia. Gironi, intervenuto subito dopo a nome della FISI, ha fatto un po’ il bilancio alla vigilia dell’apertura della stagione degli sport invernali. La nostra provincia è dotata di 11 zone sciistiche, 40 impianti di risalita, 6 scuole di sci, 53 sci club e di un buon parco di mezzi battineve, mentre si sta procedendo alla compilazione di una “anagrafe” completa di tutte le piste di discesa. Sempre in fase di preparazione, o di studio, gli impianti per le specialità slit- Nasce lo Sci Club Bosco tino, salto, combinata nordica assieme ad un impianto fisso per l’allenamento dello sci di fondo. «Ma in questa occasione – ha detto ancora Gironi – voglio parlare di un tema specifico, cioè dell’informazione, pubblicità e propaganda. E cito come primo esempio la collaborazione prestataci in questo settore dall’EPT, che è riuscito a far inserire numerose località veronesi nei bollettini della neve trasmessi regolarmente dalla RAI-TV. Inoltre, a parte i quotidiani che operano a Verona sempre disposti a darci una mano abbiamo allargato la nostra propaganda in numerosi giornali delle provincie e delle zone più vicine». Per l’avv. Picotti il discorso più importante, in materia di sport e di turismo d’inverno, è quello della saldatura settimanale, vale a dire tra la domenica e le feste e gli altri giorni. La domenica vede in montagna sia chi si dedica all’attività agonistica che i turisti normali, gli altri giorni c’è il deserto, o quasi. In più taluni alberghi sono carenti in materia di strutture (2 bagni per 16 camere). Non tutti sono in queste condizioni, ma molti sì. Si va avanti sul piano della propaganda e su quello delle manifestazioni agonistiche, ma su quello alberghiero si vedono maggiori contributi destinati, su scala regionale, alle stazioni turistiche già celebri. «È ora di finirla – ha concluso – di considerare turismo soltanto quello dei grandi centri». Giovedì 19 dicembre nel teatrino di Bosco Chiesanuova si tiene l’assemblea ordinaria dello Sci Club Bosco; presidente è ancora Gigi Leso. Nel calendario delle manifestazioni tradizionalmente promosse sulle piste di Bosco Chiesanuova doveva esserci l’11ª edizione della classica giovanile “Coppa Alberghi di Bosco Chiesanuova”, ma purtroppo le cose vanno per tutt’altro verso come melanconicamente, ma realisticamente, appare da questa comunicazione dell’Azienda di Soggiorno: Al Presidente Comitato FISI Verona Ci spiace dover constatare che le difficoltà paventate nelle nostre precedenti note circa la realizzazione della manifestazione di cui all’oggetto hanno, Marco Picotti. (Archivio Nini Picotti) purtroppo, preso consistenza. Ad aumentarle, inoltre, sono subentrati altri fattori non prevedibili nello scorso autunno, quali l’attuale mancanza di neve e un senso di incomprensibile assenteismo tra i soci dello Sci Club Bosco. Non è propriamente l’attuale mancanza di neve che pregiudica lo svolgimento della gara, quanto la necessità, in caso di nevicate, di dover recuperare, dal lato economico, quanto fino ad oggi è andato perduto; ed in questo entrano i diretti interessi della Soc. Sciovie Lessinia e della Scuola Nazionale di Sci Bosco-San Giorgio, alle quali non ci sentiamo di chiedere un’ulteriore sacrificio finanziario aiutandoci nell’organizzazione di una così impegnativa manifestazione. Inoltre, ci manca in questo momento il materiale umano sufficiente per poter far fronte alle grosse necessità che una gara del genere richiede: il cav. Leso, presidente dello Sci Club Bosco, si sente troppo isolato e solo per assumersi la responsabilità organizzativa della “Coppa Alberghi”, mentre non vi è possibilità di poter reperire personale al di fuori dello Sci Club, in quanto la gara è prevista in un giorno lavorativo per la maggior parte delle persone. Crediamo pertanto opportuno sospendere definitivamente la manifestazione, considerata l’obiettiva 315 Il lungo volo delle Aquile impossibilità di poterla organizzare nel dovuto modo e senza eccessivo sacrificio da parte dei soliti pochi. Cogliamo l’occasione per porgerLe i più cordiali saluti. Il Presidente Avv. Marco Picotti FEDERAZIONE ITALIANA SPORT INVERNALI Verona, 27 gennaio 1975 Spett.le Azienda Aut. di Soggiorno Bosco Chiesanuova (Verona) Spett.le Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova (Verona) Rispondiamo alla vs. lettera datata 15 gennaio, ma giuntaci solo sabato 25 gennaio, purtroppo giacché se giunta prima ci avrebbe dato la possibilità di parlarne ieri, quassù. Prendiamo atto delle motivazioni portate a giustificazione dell’impossibilità di svolgimento, a San Giorgio, della 11ª “Coppa Alberghi” e della attuale situazione dello Sci Club Bosco (ci auguriamo che la riunione di giovedì sia fruttifera per il vecchio sodalizio; anche per ciò noi offriamo la consueta, sincera e concreta collaborazione). C’è comunque sempre la possibilità di svolgimento a Bosco Chiesanuova della “Coppa Alberghi” come è scaturito da una veloce indagine telefonica appena conclusa. Questi sono i termini: – martedì 11 febbraio; – organizzazione: Sci Club Veronesi; – pista (omologata ed in perfetta regola): Tomba/Branchetto; – assistenza tecnica di pista: Scuola Naz. Sci “Branchetto/Tomba”; – contributo spese da parte AAS Bosco Chiesanuova: Lire 100.000. In questa maniera resterà salvo il prestigio di Bosco Chiesanuova nei riguardi del settore agonistico, non vi sarà spostamento del “Trofeo Rolly” Go/Camp. Italiano All/Rag. e la “Coppa Alberghi” ritornerà laddove era sorta undici anni or sono. Lieti di averVi così offerto la possibilità di superare questa difficoltà, attendiamo un “super-sollecito” riscontro anche in merito al contributo spese di organizzazione. Cordialmente. Il Presidente Giorgio Gironi Attilio Tanara chiede di passare ad altro sodalizio; Bruna Tinazzi conserva la 2ª categoria nazionale; a Branchetto e a San Giorgio provvedono altri sci club a mantenere in risalto le piste dell’alta Lessinia. Come in tutta Italia la neve si fa desiderare a quote alte (tranne il Tomba nord) ed 316 è notevolmente ridotta l’affluenza nei centri invernali. Nel giorno dell’Epifania a Bosco Chiesanuova (senza neve) il termometro segna +15 all’ombra. Per le categorie giovanili viene allestito il 5 gennaio una prima manifestazione così almeno si può incominciare la stagione agonistica. Soddisfacenti prestazioni nella “Faraoni” di slalom L’agonismo invernale è finalmente tornato sulle montagne di casa grazie all’organizzazione, sulla pista del Tomba nord della “Coppa Faraoni” (gara di slalom gigante) promossa dallo Sci Club Veronesi al quale non è mancata la valida collaborazione tecnica della Scuola Nazionale di Sci “BranchettoMonte Tomba” di Bosco Chiesanuova. Senza intralciare il normale traffico turistico e l’attività didattica dei diversi maestri della nuova scuola, la manifestazione ha trovato un ottimo svolgimento sul versante nord-est ove la neve, se non moltissima, si presentava morbida e perfettamente adatta a questo primo “test” stagionale. Pur trattandosi di una iniziativa proposta ai club solo all’ultimo momento (quando si era certi che in altre zone stava irrimediabilmente “saltando” tutta la pur ricca attività FISI) ben 114 giovani discesisti hanno voluto cimentarsi sulle due manches di un tracciato appositamente studiato per un inizio di stagione. Efficace e divertente il dispositivo, messo in atto dallo Sci Club Veronesi che prevedeva partenze contemporanee (una specie di slalom parallelo) su due piste. Il bel tempo, e la vicinanza dell’arrivo della seggiovia che porta al Monte Tomba, ha favorito la presenza di diverso pubblico massimamente composto di genitori e di dirigenti di società. I risultati, o meglio le singole classifiche, altro scopo non avevano che quello di consentire ai dirigenti di società di determinare il grado di preparazione dei loro ragazzi: tranne qualche caso purtroppo (e non è colpa di alcuno, ma di questo… pazzo, pazzo inverno!) si è molto in ritardo ed occorrerà, intanto, che si utilizzino ancora le attrezzature del Tomba (impianti e scuola) per recuperare almeno in parte il tempo perduto. Ecco, comunque, le risultanze tecniche: Classifica ufficiale Categoria Cuccioli Femminile: 1) Bonazzi Giovanna (SC Veronesi) 76,6; 2) Gironi Elisabetta (G.A. Dolomiti) 186,1. Categoria Cuccioli Maschile: 1) Boscarini Arturo (SC Villafranca) 79,2; Nasce lo Sci Club Bosco 2) Briscolo Federico (Amici Sciatori) 92 e 2; 3) Tosoni Carlo (G.A. S.V.) 105,2. Categoria Giochi Gioventù Femminile: 1) Franchini Martina (SC Mondadori) 77,4; 2) Bonazzi Lucia (SC Veronesi) 100,6; 3) Monelli Caterina (SC Villafranca 109. Categoria Giochi Gioventù Maschile: 1) Gatti Paolo (SC Veronesi) 62,5; 2) Butturini Massimo (SC Veronesi) 67,1; 3) Pesavento Gianluca (SC Mondadori) 67,5; 4) Cipriani Alberto (Amici Sciatori) 74,3; 5) Calabresi Tiziano (Amici Sciatori) 79,7. Categoria Ragazzi Femminile: 1) Pinaroli Silvana (SC Mondadori) 82,9. Categoria Ragazzi Maschile: 1) Zavarise Cesare (SC Mondadori) 62,8; 2) Tosoni Luciano (GASV) 72,9; 3) Pesente Leonardo (Bussolengo) 75,8; 4) Sgarizaria Guido (Amici sciatori) 113,8. Categoria Allievi Femminile: 1) Saladini Gabriella (SC Mondadori) 62,4; 2) Provolo Monica (Amici sciatori) 73,7; 3) Franchini Sandra (SC Mondadori) 77,1. Categoria Allievi Maschile: 1) Massella Nicola (SC Veronesi) 53,2; 2) Bonazzi Francesco (idem) 63,7; 3) Zanotto Giovanni (idem) 65,1. Categoria Aspiranti Femminile: 1) Gardini Cinzia (SC Veronesi) 59,2; 2) Zanatta Marina (idem) 64; 3) Allegri Paola (SC Mondadori) 71. Categoria Aspiranti Maschile: 1) De Paoli Paolo (SC Veronesi) 50,8; 2) Massella Michele (idem) 53,4; 3) Dalla Valle Andrea (idem) 54,1; 4) Fraccaroli Ugo (idem) 54,4; 5) Bagno Marco (idem) 55,6; 6) Gatti Renato (idem) 55,7; 7) Massagrande Nicola (SC Villafranca) 56; 8) Campostrini Massimo (SC Veronesi) 56,5; 9) Compri Andrea (Edelweiss) 57,1; 10) Arduini Sandro (SC Caprino) 57,7. Categoria Juniores Femminile: 1) Dalla Valle Raffaella (S.Veronesi) 60,8; 2) Coletti Alessandra (SC Mondadori) 83,4. Categoria Juniores Maschile: 1) Zanotto Michele (SC Veronesi) 57,7; 2) Cipriani Daniele (SC Amici Sciatori) 60,6; 3) Massagrande Stefano (SC Villafranca) 61,5. Straordinaria effettuazione, qualche domenica dopo, del “Trofeo Mondadori” del tutto disertato dai ragazzi di Bosco Chiesanuova. Mancando la neve mancano anche gli sciatori. All’Azienda di Soggiorno Giannantonio Vinco così risponde alle domande di un cronista: «Le presenze? Nessuna. Vuoti tutti gli alberghi e le pensioni; la situazione è veramente tragica e persino il bilancio di Natale si è rilevato fallimentare, i turisti hanno fatto registrare un calo del trenta per cento. A questo punto non c’è più santo che tenga. Sempre che san Vitale…». La neve viene prima, è domenica 19 gennaio, e finalmente i gatti della neve possono preparare delle belle piste. Ma viene anche a danneggiare la disputa delle gare giovanili ancora programmate dallo S.V. Veronesi a Branchetto/Tomba Nord: si svolge lo slalom gigante su una pista attrezzata in breve mentre si sospende, per la caduta della neve (60-70 cm) lo slalom speciale. La stagione 1974-75 è quella che mette in pista un giovane talento dello Sci Club Bosco destinato a grandi, quanto brevi, successi; si tratta di Fabio Valbusa, figlio di quel grande fondista che è stato Enzo. Tanto per chiarire la sua esplosione ricorderemo che Fabio ha vinto tutte cinque le prove del “Criterium Giovanile Veneto” per i nati del 1963 e certamente è frutto di quel centro di addestramento che Bosco Chiesanuova è riuscito ad ottenere dalla FISI veneta. Non vanno tanto bene le finali provinciali dei “Giochi della Gioventù” svoltisi l’11 febbraio a Dosso Alto. Riesce ad ottenere il lasciapassare per la successiva fase nazionale soltanto Carlotta Corso, giunta 2ª, mentre non passano Fabio Brunelli (3º) e Giovanni Corradi (5º). Renata Tinazzi si trova in Finlandia (esattamente sulle piste di Baerunsitta) con la nazionale giovanile impegnata nei Campionati Europei juniores quando a San Giorgio si svolgono i Campionati Provinciali ANA di discesa. Ancora le formidabili fondiste di Bosco Chiesanuova colgono con Bruna e Renata 317 Il lungo volo delle Aquile Tinazzi altri due scudetti tricolori in occasione dei campionati assoluti disputati a Bormio-Valdidentro: la prima si riprende il il titolo nella gara individuale, la seconda in staffetta 3x5 km assieme alle due asiaghesi Dal Sasso. Bruna diventa pure maestra di sci. Non mancano poi diversi titoli regionali ad esaltare lo Sci Club Bosco. L’innevamento è splendido e la stagione si protrae a lungo con belle manifestazioni. Ne ricordiamo due. Domenica 23 marzo lo Sci Club Veronesi organizza a San Giorgio il “Trofeo Mario Capponi”, in ricordo del suo indimenticabile presidente prematuramente scomparso, con validità di “Campionato Provinciale ’75”. La più completa rassegna veronese si conclude con questi risultati: Lo Sci Club Veronesi sbaraglia il campo nei provinciali di fondo a San Giorgio Al secondo posto è giunto lo Sci Club Bosco grazie alla presenza delle sorelle Tinazzi. Una bella giornata, un buon tracciato e un’ottima organizzazione hanno determinato il successo del campionato provinciale di fondo, svoltosi a San Giorgio di Bosco Chiesanuova. E aggiungiamo che la competizione ha onorato degnamente un uomo appassionato della montagna, un generoso amico dei giovani atleti, Mario Capponi, che due anni fa chiudeva la sua giornata terrena nei boschi di Valdiporro. Il trofeo, che portava il suo nome, è stato assegnato meritatamente allo Sci Club Veronesi, di cui Capponi fu presidente. I giovani che si sono imposti, domenica scorsa, nelle varie categorie, sono in gran parte noti avendo ottenuto vittorie o piazzamenti d’onore nelle competizioni regionali e nazionali. Tra le ragazze hanno primeggiato le sorelle Renata e Bruna Tinazzi, Marilisa Leso, Lidia dell’Agnola, Caterina Tommasi, Laura Segala; tra i ragazzi Alberto Cona, Fabio Valbusa, Alessandro Leso, Daniele Pedrini, Lino Ottaviani, Corrado Benedetti, Zeno Baltieri. Degne di menzione le affermazioni di Raffaele Pasinato (seniores), Enzo Gardini (Veterani) e Amelio Corradi (pionieri). I risultati: 318 2) Cracco Guido (SC Veronesi) in 14’47”4; 3) Segala Gianni (SC Roverè). Categoria Ragazze (3 km): 1) Tommasi Caterina (SC Aquilia) in 16,33; 2) Manni Laura (SC Veronesi) in 20,21”. Categoria Ragazzi (3 km): 1) Valbusa Fabio (Sci Club Bosco) in 13,07; 2) Benedetti Tiziano (SC Aquilia) in 14’10”; 3) Pedrini Maurizio. Categoria Allieve (3 km): 1) Segala Laura (SC Roverè) in 18,38; 2) Benedetti Clara (SC Aquilia) in 19’27”5. Categoria Allievi (4 km): 1) Leso Alessandro (Sci Club Bosco) in 16,36”; 2) Benedetti Franco (SC Aquilia) in 17’01”; 3) Corso Stefano (Sci Club Bosco) in 17’53”. Categoria Aspiranti Femminili (4 km): 1) Leso Marilisa (Sci Club Bosco) in 18’13”. Categoria Aspiranti Maschile (8 km): 1) Pedrini Daniele (SC Aquilia) in 28’43”6; 2) Mazo Silvano (Sci Club Bosco) in 31’56”7; 3) Mazo Enzo (Sci Club Bosco). Categoria Juniores Femminile (4 km): 1) Tinazzi Renata (Sci Club Bosco) in 16,13”5. Categoria Juniores 2 Maschile (8 km): 1) Ottaviani Lino (SC Veronesi) in 32’59”6; 2) Ceschi Floriano (SC Veronesi) in 33’32”5; 3) Scandola Marco. Categoria Juniores 1 Maschile (8 km): 1) Benedetti Corrado (SC Aquilia) in 29’18”9; 2) Bellotti Marco (SC Veronesi) in 31’10”5; 3) Capponi Zeno. Categoria Seniores Femminile (4 km): 1) Tinazzi Bruna (Sci Club Bosco) in 16’48”4; 2) Zumerle Paola (SC Veronesi) in 21’21”; 3) Scolari Virginia. Categoria Seniores Maschile (12 km): 1) Baltieri Zeno (SC Orsi Bianchi) in 42’47”; 2) Tanara Attilio (SC Veronesi) in 44’13”4; 3) Marcolini Roberto. Categoria G.G. Femminile (3 km): 1) Dall’Agnola Lidia (SC Veronesi) in 15’45”; 2) Corso Carlotta (Sci Club Bosco) in 16,13”; 3) Tommasi Marina. Categoria Dame (4 km): 1) De Florian Rita (SC Alpini Legnago) in 24’00”5; 2) Montagnoli Raimonda (idem) in 30’14”5; 3) Toffoli Emilia. Categoria G.G. Maschile (3 km): 1) Cona Alberto (SC Aquilia) in 13’56”; Categoria Amatori Maschile (12 km): 1) Pasinato Raffaello (SC Veronesi) in 41’55”7; Nasce lo Sci Club Bosco 2) Cheli Umberto (SC Veronesi) in 46’55”9; 3) Dal Ben Gianfranco (Polis Fia Curt) Categoria Veterani (8 km): 1) Gardini Enzo (SC Veronesi) in 33’34”; 2) Dall’Agnola Stelio (SC Veronesi) in 34’34”; 3) Etrari Ezio (SC CAI Verona). Categoria Pionieri (8 km): 1) Corradi Amelio (SC Orsi Bianchi) in 33’56”; 2) Corradi Basilio (SC Orsi Bianchi) in 36’21”; 3) Pezzo Remo. Classifica per Società: 1) Sci Club Veronesi punti 189; 2) Sci Club Bosco punti 127; 3) Sci Club Aquilia punti 121; 4) Sci Club Alpini Legnago punti 52; 5) Sci Club GAO Verona punti 49; 6) Sci Club Roverè punti 47. Nella classifica per società, lo Sci Club Bosco deve cedere il posto d’onore ai “cittadini” veronesi, anche a motivo della enorme frantumazione di concorrenti in troppe categorie. È un fatto inevitabile: da un punto di vista quantitativo cala non solo a Bosco Chiesanuova il numero dei valligiani praticanti lo sci di fondo che, in opposto, si dilata enormemente negli appassionati di città. Quella stagione partita con una certa preoccupazione si conclude trionfalmente addirittura alla fine di aprile sulle piste ancora agibili di Castel Gaibana con un evento di grande risonanza nell’ambiente agonistico, ma non certo a Bosco Chiesanuova che non riesce ad entrare in simbiosi con i suoi centri invernali. Vediamo intanto questa manifestazione di chiusura. Due vittorie della veronese Valeria Zusi nei campionati regionali giovanili di slalom Quei campionati veneti giovani di slalom e slalom gigante (dovrebbe pur essere la più importante manifestazione di tutto il calendario regionale) ricusati dall’ambiente bellunese, hanno trovato ottimo svolgimento a San Giorgio di Bosco Chiesanuova per merito dello Sci Club Veronesi, della locale Scuola Nazionale di Sci, della Società Sciovie Lessinia e della collaborazione del Comitato Provinciale FISI di Verona. Pensare di organizzare ad una data come il 26 e 27 aprile simile competizione, e con poco tempo disponibile da quando è stato accettato l’in- carico, è cosa più da matti che da savi, ma tutto è finito veramente bene consentendo così l’assegnazione di quegli ambiti titoli di campione veneto che i ragazzi e le ragazze cercano per impreziosire il proprio curriculum agonistico. Sabato era in programma lo slalom gigante, su due manches, il cui tracciato – come del resto quello dello speciale del giorno seguente – era stato minuziosamente preparato dalla Società delle Sciovie sotto la direzione tecnica di Aldo Boneccher direttore della Scuola di Sci Bosco Chiesanuova-San Giorgio. Sono comparsi, per l’occasione, gli additivi chimici indicati dai tecnici veronesi della FISI e l’esperimento è nettamente riuscito consentendo una preparazione di pista veramente perfetta. Due vincitori per quattro gare: tra i maschi Francesco Miari Fulcis dello Sci Club Nevegal di Belluno (un ragazzino del ’60 che già corre in gare internazionali) e tra le ragazze Valeria Zusi del C.A. Edelweiss (stagione veramente esaltante la sua) non hanno trovato rivali sia nel gigante di sabato sia nello speciale di domenica. Ci hanno provato forti discesisti come i cortinesi Corte Colò, Girardi e Pompanin ma nulla ha turbato la fredda determinazione del giovanissimo bellunese. Tra i maschi scaligeri hanno ottenuto ottimi piazzamenti Ettore Salvini (Sci Club Verona) nel gigante; Paolo de Paoli (addirittura un 4º posto), Michele Massella, Renato Gatti, tutti dello Sci Club Veronesi, nello speciale. Brave pure la Dalla Valle, 4ª nel gigante e Cinzia Gardini, 3ª nello speciale. Per tutti è stata comunque una preziosa esperienza maturata sul finire di aprile ed un modo sportivo per dare l’arrivederci al 1976. Giorgio Gironi Ecco la classifica ufficiale dello slalom gigante. Categoria Maschile: 1) Miari Fulcis F. (SC Nevègal); 2) Garbin Marco (SC Nevègal); 3) Corte Colò m. (SC Cortina); 4) Girardi (SC Cortina); 5) Gramati (SC Treviso); 6) Rimoldi (SC 18 Cortina); 7) Cantini (SC Mestre); 8) Fornasari (SC Larici); 9) Camuffo (SC Serenissima); 10) Salvini (SC Verona); 11) Dorigo; 12) De Paoli; 13) Barina; 14) Ramanzin; 15) Grosso; 16) Marchetti; 17) Joan; 18) Massella; 19) Salvalaio; 20) Fainelli; 319 Il lungo volo delle Aquile 21) Bellini; 22) Fasoli; 23) Favaro; 24) Benini; 25) Fornasari; 26) Sartori; 27) Gatti; 28) Bagno; 29) Maestrelli; 30) Bertoldi; 31) Chibarro; 32) Campostrini; 33) Berti; 34) Bletzo; 35) Da Rold; 36) Dalla Valle; 37) Ronconi; 38) Checchetto. Categoria Femminile: 1) Zusi Valeria; 2) Oblato Patrizia; 3) Bertoldi Michela; 4) Dalla Valle; 5) Gardini; 6) Codognato; 7) Martinelli; 8) Mancini; 9) Zanatta. Questa invece la classifica dello slalom speciale. Categoria Maschile 1) Miari Fulcis Francesco; 320 2) Girardi Walter; 3) Pompanin Roberto; 4) De Paoli; 5) Della Pietà; 6) Massella; 7) Gatti; 8) Campostrini; 9) Bellini; 10) Ronconi. Categoria Femminile: 1) Zusi Valeria (CA Edelweiss); 2) Oblato Patrizia (SC Recoaro); 3) Gardini Cinzia (SC Veronesi); 4) Chiecchi (SC Veronesi); 5) Martinelli (SC Veronesi); 6) Zanatta (SC Veronesi). Di sci alpino non si parla più nell’ambito sportivo di Bosco Chiesanuova ed è triste sottolineare come Giorgio Pezzo, Agostino Gatti ed altri comprimari non abbiano avuto un seguito. C’è tuttavia in paese qualcuno che pensa alla discesa e tra non molti anni all’interno dello Sci Club Bosco maturerà qualche progetto. Nella classifica generale tra tutti i sodalizi italiani, diramata al termine della stagione 1974-75, lo Sci Club si inscerisce bellamente al 112º posto. Nasce lo Sci Club Bosco 1975 · 1976 La Lumachera A Bosco Chiesanuova i problemi non mancano (come in tutta la Lessinia, del resto) e tra i più gravi c’è la mancanza d’adeguamento delle attrezzature ricettive e turistiche in genere e quello annoso della mancanza d’acqua, piaga cronica nei mesi estivi con pesanti risentimenti dei valligiani e degli ospiti. Per la soluzione della “crisi idrica” sono stati scomodati tutti i… santi patroni (politici) dopo che lo stesso acquedotto della Lessinia è rimasto in secca. I progetti non mancano, ma si parla di una spesa di un miliardo che i Comuni dell’altopiano certo non possono affrontare. Dopo un’estate d’ansia a fine dicembre viene firmata una convenzione tra l’AGSM di Verona e la Comunità della Lessinia con la quale dal 1 gennaio l’Azienda veronese si assume la gestione dell’acquedotto: è l’inizio della soluzione del problema che peraltro comporterà un pesante adeguamento delle tariffe che perdura tuttora. Il Municipio e gli uffici dell’Azienda di Soggiorno tornano nella nuova sede in piazza della Chiesa; ritornano le solite manifestazioni di routine, salvo una proposta assai singolare. Essa viene da Iseo Squaranti rientrato in paese dopo aver frequentato un corso presso l’Università Internazionale Maharischi in Svizzera dove ha ottenuto l’abilitazione ad insegnare la “scienza della intelligenza creativa”, vale a dire lo studio degli effetti benèfici che si ottengono a livello fisiologico, psicologico e sociologico attraverso la pratica della meditazione trascendentale. Assieme a Carlo Canteri, altro insegnante di questa scienza (meglio tecnica mentale), organizza a San Giorgio dal 31 agosto al 20 settembre un corso nazionale sull’intelligenza creativa. A Bosco Chiesanuova, di sicuro, risultati non ne sono emersi. Con più concretezza si svolge il 2 dicembre l’annuale “Conferenza provinciale sugli sport invernali” rallegrata dalla caduta della prima neve. Durante i lavori viene presentata l’Associazione dei gestori degli impianti di risalita veronesi con tante belle intenzioni e viene poi indetto – come espressione diretta della stessa VI Conferenza dall’EPT e dalla FISI – un incontro tra operatori degli sport invernali e il mondo della scuola al fine di avvicinare scolari e studenti (e le loro famiglie) ai centri della montagna veronese. Il ponte dell’Immacolata offre neve abbondante e strade perfettamente agibili e si scia allegramente a Branchetto e a San Giorgio. Non perde tempo Clemente Corbioli che sabato 7 dicembre organizza una “sciatoria amichevole” sulla pista del Valon (ben 16 porte per uno slalom gigante) più apprezzata dai valligiani locali per l’amichevole pranzo che ne segue. Sul fronte Sci Club segnaliamo la presenza di Bruna e Renata Tinazzi, di Giovanna e Marilisa Leso e Silvano Mazo agli allenamenti di Caorle indetti dal Comitato veneto FISI; la collaborazione per il successo della podistica Verona – Bosco Chiesanuova, e la riapertura del centro FISI per lo sci di fondo diretto da Gigi Leso, ma con la guida tecnica della maestra Bruna Tinazzi in attesa di Albano Lobbia. Il sodalizio, si riaffilia alla FISI per il 1975-76 con lo stesso quadro dirigenti (Luigi Leso presidente, Ginepro Sauro e Mario Orsatti vice) 321 Il lungo volo delle Aquile mette in calendario una sola gara provinciale per il “Trofeo Rolly-Go”. Dopo Bruna Tinazzi anche Giorgio Pezzo (ormai sulle orme dello zio Dario), ottenuto il diploma di maestro, si cala nei panni di istruttore di discesa e per conto della FISI di Verona diventa responsabile tecnico del raggruppamento Sud-Est con base a San Giorgio. Come poi vedremo, sarà un valido collaboratore di una bella iniziativa portata avanti da Renzo Leso nell’ambito delle scuole del Circolo Didattico di Bosco Chiesanuova e della Scuola Media Fogazzaro. Con il primo di gennaio, dopo l’acquedotto, anche i bus cambiano gestione: l’Azienda Provinciale Trasporti assorbe la linea Verona-Bosco Chiesanuova-San Giorgio e si spera e ci si augura un potenziamento del servizio. In concreto lo scambio “Auto Valpantena-APT” avverrà più avanti. Già a dicembre la “stagione bianca” si presenta eccezionale con larghe presenze negli alberghi, grosso movimento sugli impianti largamente utilizzati dagli sci club cittadini per le loro “scuderie”. Dopo l’Epifania si ritornerà, purtroppo, alle sole folle domenicali. Il 27 e 28 dicembre si svolge un interessante “parallelo” al Branchetto che apre così la stagione della discesa. L’inizio delle attività di sci nordico avviene a Conca dei Parpari anziché a Velo Veronese nel giorno dell’Epifania con una gara di staffetta. Già prima delle vacanze natalizie è presente anche a Bosco Chiesanuova un altro grande allenatore voluto dalla FISI e precisamente l’altoatesino Vincenzo Nokler delle Fiamme Oro di Moena che seguirà una settantina di giovani promesse dello sci veronese. Una “interzonale giovani” di slalom gigante (“Trofeo Caber Spolding”) è in programma l’11 gennaio a San Giorgio, ma sarà al 24 e 25 gennaio il grande momento della conca che viene letteralmente presa d’assalto da 500 partecipanti al “Trofeo Mondadori”. Quasi un centinaio di fondisti veronesi sono alla partenza della 5ª edizione della sempre più importante “Marcialonga”. Il primo tra questi è Franco 322 Gandini dello Sci Club Bosco che giunge 152º in ore 2.55’59”; quarto tra i veronesi è Arrigo Valbusa (1096º), poi Luigi Canteri, Carlo Baroni, Carlo Valbusa e Franco Mazo. Questi ultimi due, come Arrigo ed altri, non figurano tesserati per lo Sci Club Bosco per dissapori già affiorati con la presidenza da qualche tempo. Tanto a San Giorgio quanto al Branchetto cresce l’animazione anche durante la settimana per merito soprattutto dell’apparato sportivo (allenamenti, corsi di specializzazione) e delle due scuole di sci che richiamano appassionati anche di altre province. Va considerato poi l’apporto del sistema scolastico di Verona che dopo il già accennato incontro tra insegnanti, genitori ed esperti promosso dall’EPT e dalla FISI, ha ritrovato slancio e più forti motivazioni nei riguardi della pratica sciistica (escursioni giornaliere e settimane bianche). Il 7 febbraio lo Sci Club Bosco, integrato dalla presenza dell’ex azzurro Franco Manfroi in veste di tracciatore e di direttore di pista, organizza la quarta prova provinciale del circuito di fondo Rolly Go, selezione per i successivi campionati italiani allievi e ragazzi. La “Coppa Comune di Bosco Chiesanuova” si conclude con questa classifica ufficiale: Categoria Ragazzi Femminile (3 km): 1) Corso Carlotta (Sci Club Bosco) in 15’16. Categoria Ragazzi Maschile (3 km): 1) Cona Alberto (SC Aquilia) in 12’28”; 2) Cracco Guido (SC Veronesi) in 12’39”; 3) Segala Giovanni (SC Roverè Veronesi) in 13’18”; 4) Corradi Giovanni (Sci Club Bosco) in 13’26”; 5) Brunelli Fabio (Sci Club Bosco) in 13’33”; 6) Cabrusà Roberto (SC Aquilia) in 13’58”; 7) Campostrini Roberto (SC Aquilia) in 14’09”; 8) Vinco Silvano (Sci Club Bosco) in 14’19”; 9) De Biasi Andrea (SC Veronesi) in 14’26”; 10) Gaspari G. Carlo (SC Roverè Veronese) in 14’48”; 11) Castellacci Alberto (Sci Club Bosco) in 15’18”; 12) Pomari Silvano (SC Roverè Veronese) in 16’38”; 13) Erbisti Rolando (SC Roverè Veronese) in 16’53”. Iscritti: n. 13; Non partiti 0; Ritirati 0. Categoria Allievi Femminile (3 km): 1) Manni Laura (SC Veronesi) in 17’27”; Nasce lo Sci Club Bosco 2) Berbellini Barbara (GAO Verona) in 19’18”. Iscritti: n. 2; Non partiti. 0; Ritirati 0. Categoria Allievi Maschile (5 km): 1) Leso Alessandro (Sci Club Bosco) in 21’40”; 2) Benedetti Francesco (SC Aquilia) in 22’35”; 3) Valbusa Fabio (Sci Club Bosco) in 22’45”; 4) Peloso Antonio (US Campofontana) in 24’39”; 5) Dall’Agnola Marco (SC Veronesi) in 25’29”; 6) Peloso Paolo (US Campofontana) in 25’44”; 7) Pedrini Maurizio (SC Aquilia) in 26’04”; 8) Benedetti Tiziano (SC Aquilia) in 26’23”; 9) De Biasi Paolo (SC Veronesi) in 27’22”; 10) Peloso Domenico (US Campofontana) in 29’04”; 11) Pomari Lino (SC Roverè Veronese) in 29’33”; 12) Burato Silvio (SC Veronesi) in 30’29”; 13) Persegati Andrea (GAO Verona) in 31’11”; 14) Roncari Francesco (US Campofontana) in 31’15”; 15) Grossule Leopoldo (SC Roverè Veronese) in 31’19”; 16) Erbisti Saverio (SC Roverè Veronese) in 34’40”; 17) Balani Andrea (GAO Verona) in 37’40”; 18) Fracasso Ghico (GAO Verona) in 39’11”; 19) Martini Giulio (SC Roverè Veronese) in 39’16”; 20) Ferrari Giovanni (SC Roverè Veronese) in 39’43”. Iscritti: n. 20; Non partiti. 0; Ritirati 0. Per Falcade, ove sono in programma le finali venete, partono il 21 febbraio Carlotta Corso, Fabio Brunelli, Giovanni Corradi, Alessandro Leso e Fabio Valbusa. Assai deludente ed incomprensibile la scarsa partecipazione alle finali provinciali dei “Giochi della Gioventù”, svoltisi a Prada di San Zeno di Montagna l’11 febbraio. I giovanissimi di Bosco Chiesanuova partecipano soltanto con due rappresentanti a quella che dovrebbe essere la base dell’attività sportiva. Emanuela Corso rimedia un 4º posto e Flavio Vinco un ancor più modesto 13º posto. Meno male che a fine stagione le solite Bruna e Renata Tinazzi vengono a raddrizzare il bilancio agonistico delle “aquile” di Bosco Chiesanuova. A Piane di Mocogno, sull’Appennino, si svolgono dal 4 al 7 marzo i “Campionati Italiani di fondo” e nella prova sui 5 km seniores Renata Tinazzi si trova davanti l’ostacolo di una ancor sconosciuta Maria Canins (Sci Club Cortina) che, conquistando il suo primo titolo italiano, si avvia ad una fulgida car- riera sportiva. Dunque, Renata medaglia d’argento e Bruna al 7º posto ma l’amara sorpresa, l’autentica beffa che toglierà un sicuro scudetto tricolore allo Sci Club Bosco tocca nel giorno della staffetta quando inspiegabilmente, e contro ogni previsione, Renata viene richiesta in formazione B dai dirigenti del Comitato Veneto preferendo le due Dal Sasso ad allinearsi con la Canins nella vittoriosa squadra A. Immediata la reazione al termine delle gare, dello Sci Club Bosco che così amaramente disapprova la scelta dei dirigenti veneti: Falcade Spett. Presidente e Consiglio del Comitato Veneto FISI Belluno e.p.c. Egr. Sig. Emilio Cagnati Commissario Tecnico di Fondo c/o AAST Oggetto: Campionati Italiani Femminili di fondo 1975 – Prova di staffetta Il direttivo dello Sci Club Bosco, plaudendo al risultato ottenuto dal Veneto nella competizione di cui all’oggetto, non può non esternare il proprio rammarico per il modo antisportivo con il quale si è provveduto alla scelta dei nominativi delle atlete da inserire in 1ª squadra. La forza della compagine veneta era nota fin dalla vigilia della staffetta, per cui diciamo che la vittoria era scontata, e sarebbe stata comunque del Veneto anche senza necessariamente mettere in prima squadra le titolate dai primi tre migliori tempi dell’inviduale. È a tutti noto, infatti, come ogni gara faccia testo a sè, e che, invece, per poter valutare un atleta, è necessario tener conto di tutta l’attività dallo stesso svolta nell’arco della stagione, o comunque delle (non della) ultime prove svolte, oltre che di altri fattori che qui non vogliamo elencare. Del tutto, invece, non si è tenuto conto assolutamente; si è fatta l’elementare somma del due più due e si sono scelte le prime tre dell’individuale, mentre sarebbe stato opportuno, e di ciò avevamo in quella sede espresso il nostro parere, cogliere l’occasione per mettere unita una squadra che rappresentasse tutto il Veneto, in modo da allargare la cerchia dei Clubs che avrebbero potuto fregiarsi della medaglia d’oro. Così non è stato, essendosi preferito, soprattutto per caparbia insistenza dell’allenatore federale Ettore Pesavento, inserire ambedue le Dal Sasso. A noi spiace, è inutile negarlo, che sia stata esclusa la nostra Tinazzi, campionessa uscente, alla quale sarebbe stato invece opportuno e “sportivo” permettere di difendere il titolo; ma ci spiace anche che non sia stata presa in considerazione la Serafini, e ciò sempre per quel motivo di unione regio- 323 Il lungo volo delle Aquile nale che non dovrebbe trovare nel modo più assoluto campanilismi interni, perlomeno in competizioni a carattere nazionale. La partecipazione della Canins era fuori discussione; l’inserimento di una Dal Sasso era ovvio e dovuto; quello di una terza atleta che fosse di un altro sodalizio era auspicabile. Ma forse siamo ancora degli illusi, che vedono negli allenatori federali delle persone “apartitiche”, appassionati della loro attività ma nello stesso tempo spassionate nelle loro simpatie; forse qualche allenatore federale non è più come noi nostalgicamente lo immaginiamo. Vogliamo sperare che quanto accaduto sia stato frutto unicamente di buona fede e non recondito (o palese?) intento di voler favorire un singolo club. Nutrendo una tale speranza, continueremo a darci da fare per le future migliori fortune del fondo femminile veneto, almeno fintanto che non ci verrà comunicato completo dovere di vassallaggio nei confronti dell’US Asiago. Distinti saluti. Il Presidente Cav. Uff. Luigi Leso È davvero triste pensare che siano potuti succedere questi fatti, ma purtroppo sono accaduti. Sabato 6 marzo, 15 alpinisti sovietici – ospiti a Verona del Gruppo Cesare Battisti – salgono a Bosco Chiesanuova per una giornata sulla neve propiziata dalla FISI veronese; conclusione in un tipico ristorante del paese sempre sotto lo sguardo attento del capo delegazione Ivan Martinov. Nei campionati provinciali di fondo del 21 marzo che a San Giorgio vedono una larga partecipazione, lo Sci Club ottiene il secondo posto nella classifica per società grazie a questi piazzamenti. Emanuela Corso, 3ª nei cuccioli/femminile; Flavio Vinco, 9º nei cuccioli/maschile; Carlotta Corso 1ª nelle ragazze così come Flavio Brunelli tra i ragazzi; ancora vittoria di Alessandro Leso negli allievi con Fabio Valbusa (più giovane di un anno) al 3º posto; Marilisa Leso, prima tra le juniores al pari di Marco Scandola tra i maschi; Carlo Scandola 2º nei seniores; tripletta con Renata, Bruna Tinazzi e Bertoncelli nelle seniores e poi con il 2º posto dell’inossidabile Remo Pezzo tra i pionieri. Sempre in marzo l’operazione “scuola e sci” si conclude a Bosco Chiesa- 324 nuova con un interessante realizzazione quale il “1º Meeting sulla neve” per insegnanti di educazione fisica che per tre giorni saranno impegnati in tavole rotonde ed iniziative di contorno. C’è nell’aria voglia di ricordare i cinquant’anni dell’avvio dello sci agonistico a Bosco Chiesanuova e così lo Sci Club manifesta il desiderio di poter ospitare nel prossimo inverno i campionati italiani ’77. In questa richiesta trova il grosso sostegno della FISI di Verona che interviene con una sua lettera, ma tutto risulterà vano. Verona, 22 aprile 1976 Al Comitato Veneto FISI Via I. Caffi, n. 8 – Belluno e p.c. Alla Segreteria Nazionale FISI Via Cerva 30 – Milano Allo Sci Club Bosco Bosco Chiesanuova (Verona) Oggetto: Campionati Italiani Giovani “Prove Nordiche” – 1977 Lo Sci Club Bosco di Bosco Chiesanuova (Verona) nell’occasione della celebrazione del suo cinquantenario di costituzione ha chiesto l’organizzazione dei “Campionati Italiani Giovani – settore prove nordiche” già assegnati dalla Federazione, per il 1977, al Comitato Veneto. La richiesta – peraltro largamente caldeggiata in questi ultimi anni dalla FISI veronese – trova il Comitato Provinciale pienamente d’accordo. La stessa richiesta dello Sci Club Bosco di ottenere solidarietà e compartecipazione nel fatto organizzativo è stata unanimamente accolta, ieri sera, nel corso della riunione del Consiglio del C.P. il quale ha delegato alla Commissione Tecnica Provinciale Prove nordiche ogni tipo di contatto. Siamo certi che gli organi federali, nel vagliare le candidature, vorranno tener presente la solidarietà del Comitato Provinciale come motivo di ampio sostegno ideologico e pratico all’organizzazione dei campionati. Nell’attesa di riscontro porgiamo il più cordiale saluto. Il Presidente Giorgio Gironi A chiusura di stagione Carlo Scandola avanza domande di ammissione al corso per allenatori di società, settore fondo, programmato dalla scuola allenatori federali della FISI dal 10 al 16 maggio e si avvia sulla strada di una vasta e prolungata attività tecnica. Nasce lo Sci Club Bosco Viene intanto reso noto il consuntivo dell’iniziativa, già ricordata, maturata a livello di scolari e studenti di Bosco Chiesanuova che merita di essere riportata: ATTIVITÀ SCOLASTICA DI SCI Bosco Chiesanuova, 23 febbraio 1976 Circolo Didattico di Bosco Chiesanuova Scuola Media “A. Fogazzaro” di Bosco Chiesanuova Il Corso di sci organizzato per gli alunni delle scuole Elementari del Circolo Didattico di Bosco Chiesanuova e per gli studenti della Scuola Media “A. Fogazzaro” di Bosco Chiesanuova è nel suo pieno svolgimento. Quotidianamente, gli alunni sciatori, divisi in gruppi di 30-36 allievi, si recano sui campi di neve di San Giorgio e Conca dei Parpari dalle ore 9.30 alle 12.30. Il raggruppamento è stato fatto tenendo conto delle portate dei pullman del Patronato Scolastico e della disponibilità del numero dei maestri di sci: Nockler Vincenzo messo a disposizione della FISI di Verona, Pezzo Giorgio della “Scuola Nazionale di sci” di San Giorgio messo a disposizione dal Comune di Bosco Chiesanuova; l’istruttore Baltieri Danilo opera, invece, in località Conca dei Parpari di Roverè limitatamente a disposizione degli alunni di Roverè e Velo Veronese per interessamento del locale Sci Club. Inizialmente gli organizzatori scolastici auspicavano di poter istituire dei corsi di sci per le scolaresche al completo, assicurando una minima spesa a carico delle famiglie purché queste ultime provvedessero ad attrezzare i propri figli del materiale per sciare; la scuola avrebbe provveduto, inoltre, a superare eventuali carenze di attrezzatura per gli alunni di condizioni economiche disagiate. Non tutti i genitori hanno sottoscritto l’adesione all’iniziativa e conseguentemente non è stato possibile raggiungere l’ideale della scolaresca al completo sulla neve. Si è verificata quindi, da una parte, una discriminazione tra i figli di genitori dalla posizione socio-culturale più emancipata o economicamente più agiata e i figli di genitori meno aperti al rinnovamento della scuola o dalle possibilità economiche mediocri; soltanto le scolaresche dell’Istituto Climatico Provinciale sono state iscritte al completo con proficuo contatto con i bambini degli altri plessi. È stato possibile ovviare all’inconveniente organizzativo di cui sopra raggruppando allievi di classi parallele in modo che, mentre un maestro accompagna gli sciatori, il maestro dell’altra classe sorvegli e tenga lezione agli alunni rimasti a scuola. Una soluzione questa, non certamente ottimale nemmeno sotto il profilo del profitto scolastico, ma pur sempre meritevole di un apporto rinnovativo nella scuola che potrà essere perfezionato negli anni futuri. I corsi di sci che quest’anno sono caratterizzati da uno spirito sportivo-ricreativo, potranno – con l’aiuto di organismi scolastici ed extrascolastici – trasformarsi in attività dalle istanze prevalentemente educative ed igieniche. A questa iniziativa hanno collaborato e collaborano: la FISI di Verona, i Patronati Scolastici di Bosco Chiesanuova e di Velo Veronese, gli Sci Club di Bosco Chiesanuova, di Velo Veronese, di Roverè, la Scuola di sci di San Giorgio, ai quali va il ringraziamento della Scuola. Il Coordinatore Renzo Leso Pure non si può dimenticare quanto è accaduto a San Giorgio a fine stagione (il Carnevale era passato da un bel po’) e che intendiamo riproporre così come è stato commentato sul quotidiano veronese. Sposate e nubili in gara nella prima “Lumachera” Il movimento femminista è ormai arrivato anche sulla montagna veronese, fino ad oggi indiscusso regno del maschio. Ci teniamo a precisare subito, comunque, che si è trattato della più bella manifestazione del genere. È accaduto a Bosco Chiesanuova alcuni giorni or sono: segregati i mariti a vegliare il sonnellino pomeridiano dei pargoli ed a “fare i piatti” del mezzodì, una trentina di atlete-mogli (per la verità vi era anche qualche atleta-fidanzata), accompagnate da allenatrici, massaggiatrici, direttrici tecniche (se ci è permesso questo femminile), si sono date appuntamento a Malga San Giorgio per contendersi l’ambito trofeo della 1ª “Lumachera”, gara di sci da fondo competitiva, sul chilometro e mezzo, riservata a sole atlete non classificate. Avvolte in mascoline (o unisex?) tute ginniche, con ai piedi i lunghi e stretti sci da fondo per alcune veri e propri UFO, ovvero oggetti “volanti” non identificati, le nostre contestatrici familiari hanno tentato di offuscare, in un bel pomeriggio di sole, la fama dei pur bravi fondisti di Bosco Chiesanuova. Bisogna dire che in parte vi sono riuscite, se si tiene conto dell’entusiasmo e dell’allegria che mai sono venuti meno. Premiazioni “in gloria” con coppe, targhe, medaglie ed oggetti ricordo. Questo l’ordine d’arrivo della gara: Categoria “Butele”: 1) Valbusa Angela in 7’28”1; 2) Leso Miriam in 8’10”5; 3) Valbusa Fausta in 8’16”9; 4) Valbusa Luisa; 5) Canteri Italina; 6) Leso Giovanna; 7) Benedetti Marta,; 8) Vinco Lisetta; 9) Massella Nadia; 325 Il lungo volo delle Aquile 10) Scandola Daniela; 11) Tinazzi Tiziana. Categoria Spose: 1) Tinazzi Graziella in 7’28”4; 2) Leso Maria Pia in 7’30”7; 3) Valbusa Silvana in 7’38”7; 4) Tinazzi Luisa; 5) Melotti Franca; 6) Franceschini Giuliana; 7) Falzi Luisa; 8) Valbusa Clara; 9) Valbusa Flora; 10) Giomaro Marina; 11) Valbusa Silvia; 12) De Silvestri Clara; 13) Tinazzi Valeria; 14) Scandola Maria Eva; 15) Baroni Ida; 16) Canteri Gina; 17) Melotti Pia. Nella graduatoria delle società 1975-76 emanata dalla FISI lo Sci Club Bosco scende al 167º posto su 994 sodalizi italiani. Anno di Olimpiadi, anno di rinnovo di tutte le strutture delle federazioni sportive nazionali a qualsiasi livello. Alla regola non sfugge la FISI ed il comitato provinciale di Verona, che nella sua ultima riunione del consiglio di mercoledì 21 aprile, inizia le relative operazioni provvedendo alla costituzione di un Comitato elettorale nelle persone di Paolo Menapace (Segretario del C.P.), Osvaldo Campese (SC Fià Curt) e Sandro Perin (SC Faraoni). A Cornuda, Giacomo Miari Fulcis è eletto nuovo presidente della FISI Veneta (vice Renato Massella di Verona e Gigi Leso consigliere); a S. Margherita Ligure Arrigo Gattai viene eletto presidente nazio- 326 nale. Viene ora il momento del Comitato provinciale che si apre con una autentica sorpresa che viene così commentata, tra gli altri, dal settimanale “Verona Fedele”. Dopo oltre vent’anni Giorgio Gironi lascia Continuerà, però, a prestare la propria passione e competenza per «Verona Neve» Dopo aver retto la carica per oltre un ventennio (per la precisione, sono 22 anni), Giorgio Gironi lascia la carica di presidente del Comitato Provinciale della Federazione Italiana Sport Invernali. Gironi aveva rinunciato a riproporre la propria candidatura prima dell’assemblea delle società affiliate, svoltasi di recente presso il salone dei Veterani sportivi veronesi. Assemblea che è stata diretta dall’avv. Castelletti, presidente oltre che dell’Amministrazione Provinciale anche dello Sci Club Caprino. Gironi, nell’occasione, ha tenuto un’ampia ed esauriente relazione sull’attività organizzativa e agonistica svolta. Poi si sono effettuate le elezioni per il rinnovo dei membri del comitato con questi risultati: presidente Giorgio Zusi; consiglieri: Paolo Menapace di Soave, Franco Todesco di Peschiera, Guido Santi di Verona, Luigi Ballini di Verona, Fausto Armani di Caprino, Giancarlo Dindo di Verona, Pierangelo Albertini di Villafranca, Pio Veronesi di Malcesine, Gianni Pesavento di Verona e Michele Morandini di Sant’Anna d’Alfaedo. Le cariche di vice-presidente, segretario e tesoriere sono state affidate rispettivamente ad Albertini, Pesavento e Menapace. Nel corso dell’assemblea Gironi è stato eletto per acclamazione presidente onorario del comitato. Ma, ad onta della presidenza onoraria, Giorgio Gironi (che di «Verona Fedele» è un carissimo amico ed un apprezzato collaboratore), si sente ed è ancora giovane. Per questo, continuerà a prestare la propria passione e competenza per le varie iniziative di «Verona Neve», che appunto Gironi per primo aveva portato avanti a tutti i livelli, ed assumerà, poi, altri incarichi federali a livello nazionale. Nasce lo Sci Club Bosco 1976 · 1977 Nasce il CAI Lessinia P er lo Sci Club Bosco è ancora una stagione ricca di successi. All’insegna di “pochi, ma buoni”, l’albo d’oro del sodalizio si arricchisce di altri tre scudetti tricolori e basterebbe questo per esaltare lo sci di fondo che da cinquant’anni ha reso celebri le “aquile” della Frizzolana. Diciamo intanto che quei campionati italiani (tanto caldeggiati da tutto l’ambiente veronese, Enti pubblici compresi) anziché a Bosco Chiesanuova slittano in quel di Asiago con evidente delusione di quanti si erano impegnati per una degna celebrazione dei cinquant’anni di attività sciistica nella capitale dei Lessini. Il Consiglio direttivo è amareggiato, ma non rinuncia all’organizzazione del Campionato Veneto allievi/ragazzi prevista per il 27 febbraio. Le novità a Bosco Chiesanuova e nell’ambiente veronese non mancano sia sotto l’aspetto turistico-sportivo sia sotto quello amministrativo. Le anticipiamo: le elezioni amministrative, la nascita del comitato “Verona Neve”, la creazione a Bosco Chiesanuova di una sezione del CAI. Le illustreremo tutte, ma con ordine. Indimenticabile don Nereo Girardi celebra il 5 settembre un rito religioso sul ciglio più alto del “buco del Valon” nel corso di una cerimonia indetta dal CAI Verona e dalla Giovane Montagna per ricordare il tragico incidente in cui trovò la morte lo sciatore Bepi Perina di Povegliano il 3 marzo 1940, episodio già ricordato in questa pubblicazione. Pochi anni dopo il neonato CAI Lessinia provvederà ad installare quelle protezioni attorno al “buso” tuttora esistenti a salvaguardia di sciatori ed escursionisti. Si lavora su più fronti per assicurare una buona stagione invernale sia sotto l’aspetto agonistico-sportivo sia sotto quello promozionale con Sci Club, impiantisti, scuole di sci, enti turistici impegnati in prima fila. Anche se scaduta, l’AAS di Bosco Chiesanuova non manca di attivismo e per tempo promuove una riunione per il lancio delle “settimane bianche” presenti non solo i diretti interessati di Branchetto e San Giorgio, ma anche gli albergatori e i commercianti di Bosco Chiesanuova-centro interessati all’operazione. Questo rappresenta anche l’applicazione di quanto emerso il 27 ottobre a Verona nel corso della riunione della Commissione di studio per lo sci nelle scuole e giovanile in generale. Diamo una sintesi dei lavori: Bisogna portare i giovani sui campi di neve veronesi Che lo sport sia salute, e soprattutto lo sport bianco, è ben noto. Che i giovani specialmente debbano fare sport, è altrettanto noto. Però quando si cerca di interessare tutti i giovani, quando si ricorre alla scuola che ne ha il maggior numero, sorgono le difficoltà. I professori non vogliono responsabilità; i presidi non concedono facilmente l’uscita anticipata alle scolaresche che dovrebbero andare in montagna almeno per mezza giornata; c’è la difficoltà di aver a disposizione i materiali (sci, scarponi ecc.) così che possano andare a sciare tutti i ragazzi, non soltanto quelli che possono comperarsi l’attrezzatura; anche tra gli insegnanti di ginnastica non si trova molta disponibilità, specialmente perché i compensi per le ore in più sono modestissimi; e via di questo passo. Lo scorso febbraio, in un convegno tenutosi all’Ente Provinciale per il Turismo sui problemi del turismo giovanile e scolastico sui nostri campi di neve, tutto ciò fu discusso e si giunse alla formazione di una commissione di studio. L’altro giorno 327 Il lungo volo delle Aquile la commissione si è riunita per vedere se è possibile fare un programma attuabile per portare il maggior numero possibile di studenti sui campi di neve della montagna veronese. L’inverno è vicino, la neve sta arrivando. La tempestiva riunione ha portato intanto a una decisione: è necessario prendere subito contatto con l’autorità scolastica per spianare la strada alle iniziative. La commissione – riunitasi sotto la presidenza del presidente dell’EPT prof. Arcaroli, che era assistito dal direttore Sciullo e dall’addetto stampa dott. Bissoli – è così formata: rag. Giorgio Gironi, presidente onorario provinciale della FISI; ing. Enzo Salmaso, vicepresidente del CONI; sig. Giorgio Zusi, presidente del comitato provinciale FISI; ing. Enzo Salmaso, vicepresidente del CONI; sig. Giorgio Zusi, presidente del comitato provinciale FISI; avv. Marco Picotti, presidente dell’Azienda di Soggiorno di Bosco Chiesanuova; l’assessore provinciale allo sport prof. Lorenzo Calabrese (che alla riunione era rappresentato da un funzionario); presidente del consorzio impianti rag. Mariotto, della società Sit. Costabella; dott. Angelo Jacobelli di Caprino, presidente di un consiglio d’istituto; prof. Italo Mazzonelli, insegnante e dirigenti scuole di sci; signor Mario Brunner, genitore componente un consiglio d’istituto, e un giornalista del nostro giornale. Il prof. Arcaroli ha ricordato il nuovo regime delle vacanze scolastiche attuato con il raggruppamento delle vacanze infrasettimanali, e i quattro giorni di vacanza a disposizione del provveditore agli studi. Tutto ciò potrebbe facilitare i programmi sulla neve. Il rag. Gironi ha elencato tre possibilità, per uno sviluppo del turismo giovanile sulla montagna veronese: settimane bianche (la propaganda deve rivolgersi specialmente ad altre province); possibilità di portare in montagna gruppi di studenti per una giornata o almeno mezza, la settimana; possibilità di far praticare gli sport invernali ai ragazzi dei paesi montani che sorgono nei pressi dei campi di neve (problemi di trasporto e attrezzature). Ci sono centri invernali attrezzatissimi; si tratta di portare avanti le proposte in modo unitario. Il prof. Arcaroli, esaminando le possibilità, ha detto che bisogna puntare specialmente sulla giornata o mezza giornata, date le difficoltà che si incontrano. Il signor Dalla Valle, degli impianti del Branchetto, ha ricordato che gli impiantisti hanno contenuto i prezzi, benché debbano impiegare parecchio personale per le piste, gli impianti, eccetera. L’avv. Picotti, fatto un panorama della situazione a San Giorgio, ha detto che bisogna puntare specialmente sugli insegnanti di educazione fisica, perché almeno un pomeriggio la settimana gli studenti possano andare sulla neve. 328 La discussione, come abbiamo detto, si è conclusa con la decisione di preparare un programma dopo un incontro con l’autorità scolastica. In attesa della neve, la macchina organizzatrice per portare gli studenti sulle nostre montagne, è partita. La neve per la sua parte accende gli entusiasmi già a fine novembre (intanto non si parla più di austerity) e nonostante il maltempo un certo flusso si è diretto subito a Branchetto e San Giorgio. Con domenica 4 dicembre si aprono ufficialmente le attrezzature del Tomba già coperto di 30 cm di neve; a San Giorgio si attende ancora nonostante una nuova nevicata e intanto si preparano le piste per le vacanze natalizie. Ma ciò che tiene banco a Bosco Chiesanuova sono le elezioni amministrative fissate per il 28 e 29 novembre che mettono in lizza due liste, una presentata dalla D.C. e l’altra “per Bosco Chiesanuova” a carattere civico. Non si ricandida Redomi, e corrono voci che, seguendo il solco di una non esaltante tradizione, anche il prossimo sindaco non sarà un cittadino di Bosco Chiesanuova. E così avverrà perché i voti dei 2.210 elettori (1115 uomini e 1095 donne) porteranno alla formazione di questa giunta comunale, chiaramente DC: sindaco è il dott. Giovanni Vincenzi; assessori effettivi Luigi Leso (vice), Walter Canteri, Natale Valbusa e Gino Zuppini; supplenti il dott. Dante Fontanini e Armando Stevanoni. Problemi di grande rilevanza sono quelli del rifornimento idrico con i suoi costi e l’emergente salvaguardia del territorio di Bosco Chiesanuova e di tutta la Lessinia. Ritorniamo allo sci per ricordare che nella composizione delle nove squadre di fondo definite dal Comitato Veneto (nella Commissione Tecnica prove nordiche figura Gigi Leso) troviamo Fabio Valbusa (allievi del ’63), Renata Tinazzi e Marilisa Leso in quella seniores femminile. Bruna Tinazzi riceve un simpatico telegramma il 16 ottobre «dirigenti ed atleti Sci Club Bosco ti augurano felici vittorie anche in vita matrimoniale». Chiaro, no? Per lei ora si apre la scuola di sci-fondo e la collaborazione allo Sci Club. Nasce lo Sci Club Bosco Affollati di sciatori Branchetto e San Giorgio grazie anche ai corsi sci indetti dal Cesare Battisti (la “Campanellina”), dell’Edelweiss, dello Sci Club Veronesi (Biancaneve) e altri sodalizi veronesi. L’attività agonistica per il fondo si apre il 6 e 9 gennaio alla Conca dei Parpari: nel “Trofeo Masport”, organizzato dal Gruppo Alpino Dolomiti a carattere individuale, lo Sci Club Bosco ottiene la vittoria negli aspiranti 7,5 km con Alessandro Leso, negli juniores 10 km con Marco Scandola e il 5º posto nei seniores 15 km con Franco Gandini. Nella successiva gara di staffetta – pure di qualificazione regionale – dominata dagli Orsi Bianchi – Bosco Chiesanuova è quinto con la formazione Marco e Carlo Scandola, Luigi Canteri preceduto da Sci Club Veronesi, Bassano e Recoaro. Alla Marcialonga quest’anno lo Sci Club Bosco è rappresentato da un quartetto composto da Franco Gandini, da Serafino Fiorentini (classe del ’15), Luigi Canteri e Gino Franceschini. Grande successo del “Trofeo Borsaro” (Branchetto), del “Mondadori” (San Giorgio) entrambi di slalom gigante giovani e della “Coppa Edelweiss” inedita gara di discesa libera per 171 allievi, ragazzi, cuccioli e baby scesi dalla pista Valnera che collega il Tomba a San Giorgio su un tracciato predisposto dall’allenatore della FISI Vincenzo Nockler. San Giorgio assapora in questo inverno il successo di essere diventato una stazione internazionale dopo essere stato scoperto dagli sportivi di altre città e di altre regioni; ora anche da gruppi stranieri. Infatti è la volta degli inglesi che in nutrite comitive di ragazze e ragazzi si succedono per le settimane bianche in turni di una cinquantina di presenze sottolineate – cosa che non succede con i nostrani – da educazione, senso di responsabiltà, autodisciplina, rispetto dei diritti altrui (in coda agli skilift) e nel seguire i maestri di sci. Ancora del tutto inesistente la rappresentanza dei giovanissimi di Bosco Chiesanuova alla fase provinciale dei “Giochi della Gioventù” che pur doveva essere la prova generale per le finali regionali asse- gnate alla Lessinia dal CONI e dalla FISI veneta. Queste si svolgono congiuntamente a San Giorgio (slalom gigante) e Conca dei Parpari (fondo, slittino e salto). A distanza di pochi giorni la conca di San Giorgio è nuovamente teatro di un’importante manifestazione quale la duplice disputa dei campionati veneti ’77 per le categorie allievi/ragazzi. Il 27 febbraio lo Sci Club Bosco provvede all’organizzazione del comparto sci fondo che anticipa già grosse soddisfazioni per l’ambiente veronese come si può desumere da questo servizio: Valbusa e Gaspari campioni veneti di fondo Una magnifica giornata di sole ha premiato l’impegno organizzativo dello Sci Club Bosco guidato da Luigi Leso nello svolgimento della fase zonale veneta di fondo, per il “Trofeo Mellin Junior”. Nella gara, coordinata dal Comitato provinciale FISI di Verona si sono dati battaglia i più forti atleti giovanissimi del Veneto. Erano presenti alla manifestazione anche il responsabile veneto del fondo Emilio Cagnati e gli allenatori dei vari centri FISI del Veneto. Nella categoria ragazzi femminile è emersa Maria Antonietta Faccin dello Sci Club Sei Campanili di Roana; un ottimo 4º posto ha ottenuto Lidia dall’Agnola dello Sci Club Veronesi. Nella categoria ragazzi maschile si è laureato campione veneto Giulio Gaspari dello Sci Club Roverè, che seppur di stretta misura ha avuto la meglio sui fortissimi bellunesi Paolo Olivotto e Franco De Martin. Un onorevole 9º posto ha ottenuto anche Renato Walter Bortolotti dello Sci Club Aquilia di Sant’Anna d’Alfaedo; ha un po’ deluso Sandro Gugolati dello Sci Club Orsi Bianchi di Velo Veronese, giunto solo 13º. Scontata e meritata vittoria di Sandra Di Bona dello Sci Club Cortina nella catetgoria allievi femminile, mentre tra gli allievi maschile ha confermato le previsioni della vigilia Fabio Valbusa dello Sci Club Bosco, staccando nettamente il cortinese Walter Catturani e gli asiaghesi Roberto Campaci e Domenico Rigoni. In questa categoria un buon 6º posto è stato ottenuto da Maurizio Pedrini dello Sci Club Aquilia di Sant’Anna d’Alfaedo. Queste le classifiche: Categoria Ragazze Femminile: 1) Faccin M. Antonietta (SC 6 Campanili) in 8’52”; 2) Furian Lucia (SC Auta Agordino) in 9’10”; 4) Dall’Agnola Lidia (SC Veronesi) in 9’39”2; 11) Corso Emanuela (Sci Club Bosco) in 11’51”. 329 Il lungo volo delle Aquile Categoria Ragazzi Maschile: 1) Gaspari Giulio (SC Roverè) in 11’47”5; 2) Olivotto Paolo (Pol. Caprioli) in 11’49”7; 9) Bortolotti Renato Walter (SC Aquilia) in 12’21”3; 13) Gugolati Sandro (SC Orsi Bianchi) in 12’48”8; 15) Alberti Lino (SC Orsi Bianchi) in 13’00”9; 17) Vinco Flavio (Sci Club Bosco) in 13’18”; 18) Peloso Giorgio (US Campofontana) in 13’59”2. Due le specialità in programma, lo slalom e la discesa e ciò per una politica ben precisa della federazione sport invernali. Categoria Allieve Femminile: 1) Di Bona Sandra (SC Cortina) in 11’38”8; 2) Dal Sasso Paola (US Asiago) in 12’05”3; 12) Corso Carlotta (Sci Club Bosco) in 14’09”3; 21) Manni Laura (SC Veronesi) in 16’51”4. Nello slalom maschile vittoria nella categoria allievi di Rinaldo Costa di Arabba seguito da Nicola Zanussi di Cortina; primo dei veronesi Giorgio Perlini dell’Edelweiss. Categoria Allievi maschile: 1) Valbusa Fabio (Sci Club Bosco) in 16’15”5; 2) Catturani Walter (SC Cortina) in 16’49”5; 6) Pedrini Maurizio (SC Aquilia) in 17’48”5; 19) Cona Alberto (SC Aquilia) in 19’02”; 28) Peloso Paolo (US Campofontana) in 19’48”5; 29) Peloso Antonio (US Campofontana) in 19’50”4; 34) Benedetti Tiziano (SC Aquilia) in 20’15”7; 35) Brunelli Fabio (Sci Club Bosco) in 20’16”4; 36) Corradi Giovanni (Sci Club Bosco) in 20’19”5; 40) Segala Gianni (SC Roverè) in 30’39”4; 45) Pomari Lino (SC Roverè) in 22’13”8; 46) Peloso Domenico (US Campofontana) in 22’20”8. Nel successivo week-end, Sci Club Veronesi e C.A. Edelweiss ritornano a San Giorgio assieme a tutto l’apparato della FISI, dei cronometristi e quello locale per la fase veneta delle prove alpine prevista con gare di slalom e di discesa libera. Questo il commento di Luciano Guerrini su «L’Arena»: Successo del “Trofeo Mellin” di sci A differenza dei “Giochi della Gioventù”, il tempo splendido ha favorito il perfetto svolgimento di tutte le competizioni in programma nella finale regionale per le prove alpine del “Trofeo Mellin Junior”. Legittima, quindi, la soddisfazione dei dirigenti dello Sci Club Veronesi e del Club alpino Edelweiss che hanno avuto l’onore dell’organizzazione dell’impegnativa manifestazione e che al termine delle gare in programma hanno ottenuto unanimi consensi. Nella splendida cornice della conca di Bosco Chiesanuova-San Giorgio circa 200 concorrenti provenienti dalle selezioni tenutesi in tutte le province venete, hanno gareggiato nei quattro giorni di gara. 330 Il dominio delle società bellunesi è stato pressoché totale e ai primi posti i giovani atleti di Cortina si alternano a quelli del Nevegal o di Val Biois a testimonianza di una superiorità dei clubs valligiani che a livello giovanile si fa ancora sentire in maniera evidente. Nella categoria ragazzi prima posizione a P. Francesco Zanussi seguito da Corrado Majoni entrambi di Cortina; di rilievo il 6º posto di Stefano Pedron dello Sci Club Pedron. Assai avvincente lo slalom femminile con ancora due cortinesi nelle prime posizioni: Olga Bernardi e Barbara Mosti. Vittoria di Michela Dal Sasso di Arabba nella categoria ragazze che ha preceduto Renata Ghedina di Cortina. Tutte le prove di slalom sono state effettuate sulla pista “Castelletto” e tracciate dall’ex azzurro Giovanni Di Bona e dal maestro Luciano Fiamoi. Veramente entusiasmante la discesa libera, che rimane sempre la gara più emozionante. Sullo spettacolare, ma nello stesso tempo sicuro tracciato, disegnato dal maestro Vincenzo Nockler che sui 1450 metri della pista di “Castel Gaibana” ha consentito punte di velocità di oltre 90 km/h vittoria del cortinese Nicola Zanussi che ha distanziato di 38 centesimi di secondo Davide Montina, pure di Cortina. Nella categoria allievi femminile vittoria a M. Rosa Mocellin ed ottimo quarto posto di Francesco Bogoni del C.A. Edelweiss. Nei ragazzi ancora vittoria di uno Zanussi, P. Francesco per la precisione, mentre nella categoria ragazze l’ha spuntata per un solo centesimo di secondo Martina Franchini dello Sci Club Pedron che nell’occasione ha spezzato con la sua vittoria l’impressionante serie positiva dei bellunesi. E vengono nuovamente i giorni della gloria, del duplice trionfo delle “aquile” della Lessinia. Il 3 marzo iniziano sull’altopiano di Asiago i “Campionati Italiani assoluti” ’77 (quelli che erano stati richiesti da Bosco Chiesanuova e da Verona) e nella gara di staffetta 3x5 km Renata Tinazzi trascina la squadra veneta alla conquista del primo posto. La forte fondista dello Sci Club Bosco ha compiuto la prima frazione in 17’43”3, realizzando uno dei migliori tempi, presta- Nasce lo Sci Club Bosco zione che ha consentito poi alle compagne di squadra Maria Canins (SC Cortina) e Sonia Basso (Asiago) la conquista del prestigioso titolo. Per Renata anche una giusta riparazione al torto subito la stagione precedente; salgono ora a quattro i suoi scudetti che vanno ad aggiungersi ai tre (due individuali e uno in staffetta) della sorella Bruna. Veramente un bel bottino! Dieci anni dopo un’altra giovanissima ragazza di Bosco Chiesanuova coglierà il suo primo successo tricolore dando inizio ad una travolgente carriera sportiva sino a livelli mondiali: è Sabina Valbusa. Ci sono altre grosse soddisfazioni in vista per Bosco Chiesanuova. A Pinzolo, in Trentino, iniziano l’11 marzo i campionati italiani allievi di fondo e subito, nella gara individuale sui 5 km, Fabio Valbusa coglie per sé e per lo Sci Club Bosco – nelle cui fila aveva degnamente figurato il papà Enzo – una splendida vittoria davanti al trentino Massimo Cigalotti e al cortinese Walter Catturani già staccato nella finale regionale del 27 febbraio che abbiamo già ricordato. Al quarto posto si classifica, a 40 secondi, il valtellinese Silvano Barco che arriverà alla nazionale maggiore difendendo il prestigio italiano in tante competizioni mondiali assolute. Ma non è finita perché due giorni dopo bissa il successo portando la staffetta del Comitato Veneto (sua la trionfale terza frazione come compete al più forte) alla vittoria davanti alle forti equipe valdostane, delle Alpi centrali e del Carnico-giuliano. Un dominio assoluto tale da sbaragliare nettamente il campo; ricordiamo anche che dopo di lui, al traguardo è giunto un meraviglioso Maurizio Pedrini dell’Aquilia di Sant’Anna d’Alfaedo (già nono nella gara individuale), terzo frazionista del Veneto B. Il momento magico del giovane e forte “aquilotto” dello Sci Club Bosco continua con la convocazione da parte della Commissione Tecnica della FISI nella rappresentativa che difenderà i colori azzurri nella “Coppa Beranzer”, quasi un campionato europeo di fondo per giovanissimi. Dall’Austria, dov’era in programma il 27 marzo, viene spostata a Oberwald in Svizzera. La neve è abbondante e gli entusiasmi assai elevati nell’ambiente sportivo veronese così che la stagione prosegue con tanta vivacità. Qualche manifestazione merita di essere ricordata come la ripresa, già della scorsa stagione, anche sulle nevi veronesi A sinistra. La squadra veneta composta da Renata Tinazzi, Maria Canins e Sonia Basso conquistano il titolo ai “Campionati Italiani assoluti” di Asiago. (Archivio Tinazzi) A destra. Fabio Valbusa ai “Campionati Italiani allievi” svoltisi a Pinzolo l’11 marzo 1977. (Foto Giorgio Gironi) 331 Il lungo volo delle Aquile della concezione marcialonghistica. L’appuntamento è per domenica 6 marzo a Conca dei Parpari dove lo Sci Club Bosco coglie la vittoria nella “Dura-Dura dei Lessini”. Vittoria dello Sci Club Bosco nella “Dura-Dura dei Lessini” La società ha battuto per soli tre punti gli agguerriti rivali degli “Orsi Bianchi” Si è svolta nei giorni scorsi la seconda edizione della “Dura-Dura dei Lessini”, una manifestazione di fondo con partenza in linea organizzata dai sodalizi cittadini veronesi del GAO e Fià Curt. Anche se il chilometraggio è risultato inferiore a quello dello scorso anno, la manifestazione è pienamente riuscita in almeno due degli aspetti che sono cari agli organizzatori, la straordinaria, gran bella giornata di sole e la bontà di un tracciato (sviluppato nell’ambito territoriale di Roverè, Velo Veronese e Bosco Chiesanuova) che ha suscitato vivo interesse. Purtroppo l’affluenza non è stata delle più esaltanti se si pensa che solo centodieci concorrenti hanno preso il via dalla piana di Conca dei Parpari. Ha rivinto la gara Danilo Baltieri per soli quindici secondi sul compagno di colori Sergio Corradi; segue la coppia degli “Orsi Bianchi” il vicentino Roberto Martini e quindi il forte terzetto dello Sci Club Bosco. Solo al decimo posto troviamo il primo dei concorrenti lombardi grazie alla prestazione di Padoan (Coelli Sport di Cremona). “Nonno” della compagnia è risultato ancora una volta Amelio Corradi di Velo Veronese (addirittura 17º) e prima delle “dame” Rosalba Bertoncelli di Bosco Chiesanuova. Nella Classifica a squadre per soli tre punti Bosco Chiesanuova batte Velo Veronese (217 a 214) mentre i restanti quindici sodalizi sono finiti largamente staccati. Non si può non ricordare gli ottimi inserimenti dell’Equipe Ski Fondo Camera e del G.A. Dolomiti inseritisi rispettivamente al 4º e 7º posto della graduatoria collettiva. I risultati: 1) Baltieri Danilo (CS Orsi Bianchi) in 55’30”8; 2) Corradi Sergio (CS Orsi Bianchi) 55’45”; 3) Martini Roberto (Pellisport Club Thiene) in 56’07”; 4) Scandola Marco (Sci Club Bosco) in 57’37”3; 5) Gandini Franco (Sci Club Bosco) in 59’23”1; 6) Scandola Carlo (Sci Club Bosco) in 59’44”1; 7) De Guio Gianni (CS Sei Campanili) in 1.01’04”1; 8) Bonato Sergio (CS Sei Campanili) in 1.01’44”9; 9) Anderloni Luigi (CS Orsi Bianchi) in 1.01’58”1; 332 10) Padovan Piero (SC Coelli Sport) in 1.02’36”6; 11) Pezzi Ugo (G.A. Dolomiti) in 1.03’31”6; 12) Cheli Umberto (SC Veronesi) in 1.04’02”6. Classifica per Società: 1) Sci Club Bosco punti 217; 2) SC Orsi Bianchi punti 214; 3) SC Veronesi punti 114; 4) Equipe Ski Fondo Camera punti 107; 5) Pellisport Club Thiene punti 104; 6) Sci Club Sei Campanili Roana punti 94; 7) G.A. Dolomiti Verina punti 74; 8) G.A.C. Battisti punti 68; 9) Pol. Fià Curt punti 63; 10) Sci Nordico San Zeno Montagna punti 58; 11) US Campofontana punti 46; 12) SC Roverè Veronese punti 44; 13) Coelli Sport Cremona punti 43; 14) Sci CAI Lonigo punti 38; 15) GAO Verona punti 29; 16) GASV Verona punti 11; 17) GS Alpini Legnago punti 6. Il 27 marzo si svolgono a San Giorgio i campionati provinciali di fondo (ancora dedicati allo scomparso Mario Capponi già presidente dello SC Veronesi) per i quali offre una larga collaborazione lo Sci Club Bosco. La festa viene così commentata: Lotta esaltante fra Veronesi e Sci Club Bosco Magnifica conclusione della stagione sciistica per il settore delle prove nordiche domenica scorsa a Bosco Chiesanuova-San Giorgio. Al “Trofeo Mario Capponi”, valido come campionato provinciale di fondo, oltre 160 concorrenti, divisi in ben 17 categorie, hanno dato vita ad avvincenti duelli in tutte le competizioni in programma. Il campionato, organizzato dallo Sci Club Veronesi e dallo Sci Club Bosco, società che hanno ottenuto unanime plauso e dai clubs partecipanti alla manifestazione e dal presidente della FISI provinciale Giorgio Zusi, è vissuto proprio su di una altalena continua di risultati. Con cinque vittorie individuali e 196 punti all’attivo l’ha spuntata lo Sci Club Veronesi, che così si è aggiudicato un trofeo molto ambito in quanto Mario Capponi per molti anni è stato presidente e dirigente della società biancazzurra. Al secondo posto con otto vittorie individuali e 161 punti lo Sci Club Bosco, mentre la terza piazza è andata al GAO Verona con 95 punti. Le varie gare in programma si sono svolte su di un anello particolarmente impegnativo e per le condizioni della neve resa piuttosto pesante da una pioggia assai fastidiosa caduta sino alla partenza dei Nasce lo Sci Club Bosco primi concorrenti e per le difficoltà intrinseche di un percorso, che non permetteva alcuna pausa nel ritmo di gara. Le cose più belle si sono viste nella categoria cuccioli maschile dove al termine dei 2 chilometri e mezzo di gara fra il 1º, Dalla Ba Cirillo e il 2º, Dalla Ba Fabio, entrambi di Velo Veronese, vi è stato uno scarto di soli tre secondi e cinque decimi. Nella categoria ragazzi maschile, veramente bella la prova di Giulio Gaspari di Roverè, che ha messo in mostra una grinta ed una tecnica sorprendenti. Vittoria in scioltezza nella categoria seniores femminile della campionessa italiana Renata Tinazzi, mentre l’assenza del campione italiano allievi Valbusa ha spianato la strada della vittoria al compagno di squadra Brunelli; il favorito Maurizio Pedrini di Sant’Anna d’Alfaedo ha invece terminato la propria gara in una per lui opaca 4º posizione. Nella categoria seniores maschile non c’è stato l’atteso scontro tra Danilo Baltieri e Guido Masiero. Il forte atleta di Velo Veronese non si è presentato infatti alla partenza e quando sembrava che il gioco fosse ormai cosa fatta per il campione veneto, ci ha pensato il sempre valido Franco Gandini a sovvertire una classifica ormai definita. Il secondo posto è andato al compagno di squadra Scandola, mentre Masiero, in svantaggio sin dal primo giro e soffrendo una neve certamente inadatta ad esaltre le sue qualità, si è piazzato al 3º posto. Nelle categorie questi i risultati; Cuccioli Femminile: Elena Gaole (SC Orsi Bianchi Velo Veronese). Ragazzi Femminile: Lidia Dall’Agnola (SC Veronesi). Allievi Femminile: Carlotta Corso (Sci Club Bosco). Aspiranti Femminile: Marta Brunelli (Sci Club Bosco). Aspiranti Maschile: Alessandro Leso (Sci Club Bosco). Juniores Femminile: Marilisa Leso (Sci Club Bosco). Juniores Maschile: Renzo Carlotto (SC Veronesi). Juniores Maschile: II Lino Ottaviani (SC Veronesi). Dame: Franca Melotti (Sci Club Bosco). Amatori: Attilio Tanara (SC Veronesi). Veterani: Pasinato Raffaello (SC Veronesi). Pionieri: Amelio Corradi (SC Veronesi). Soddisfatte dell’esperienza della stagione precedente, le donne di Bosco Chiesanuova si ritrovano, in aprile avanzato, a San Giorgio per la seconda “Lumachera”, scherzoso appuntamento con gli sci da fondo per un’allegra giornata. La classifica delle juniores vede: 1) Miriam Leso; 2) Marta Brunelli; 3) Italina Canteri; 4) Antonella Pezzo; 5) Fausta Valbusa. Nelle seniores, invece: 1) Graziella Tinazzi; 2) Gina Canteri; 3) Pia De Silvestri; 4) Giuliana Franceschini; 5) Virginia Valbusa; 7) Paola Tinazzi; 8) Pia Melotti. Vi è anche una categoria dame con: 1) Franca Melotti; 2) Maria Pezzo; 3) Bianca Valbusa; 4) Valeria Tinazzi. Per lo sci, è tutto o quasi. L’8 aprile lo Sci Club Bosco presenta al corso per maestri di sci della FISI-COSCUMA Renata Tinazzi e Marilisa Leso e poi iscrive una sua pattuglia (Franco Gandini, Carlo Scandola e Gelindo Pezzo) alla sci alpinistica del Carega. Da parte sua Remo Pezzo per il terzo anno consecutivo conquista la vittoria di categoria nella 12ª edizione del “Meeting Sciatori Veterani” ed è protagonista nelle varie gare dell’ANA. Non sono appena messi gli sci al chiodo quando ai non pochi che da tempo seguivano il problema di portare l’alpinismo a Bosco Chiesanuova, anche come logico completamento degli sport invernali, giunge questa comunicazione: CLUB ALPINO ITALIANO SEZIONE LESSINIA 6 giugno 1977 Ai soci promotori, alle autorità, agli amici. Dopo un paziente lavoro di preparazione durato qualche anno, ci è stata oggi data notizia che il Consiglio Centrale del Club Alpino Italiano – riunito domenica 4 giugno a Forlì – ha approvato la nostra richiesta di costituzione della “Sezione CAI Lessinia”. In questo momento di particolare soddisfazione, il Comitato promotore è lieto di darne notizia innanzi- 333 Il lungo volo delle Aquile tutto a quel centinaio di amici che, riconoscendo nella nostra iniziativa una particolare validità sul piano umano di formazione fisico-morale e di più vasta socialità, hanno voluto offrirci la loro determinante adesione e anche ai pubblici responsabili delle amministrazioni e degli organismi turisticosportivi della Lessinia perché prendano atto di questa importante iniziativa. Se troveremo ora stima, comprensione e collaborazione potrà così essere avviato tra noi un discorso di “alpinismo” e di “cultura alpinistica”. Ed anche se sapremo meritarcelo con la nostra attività di gruppo oltreché individuale, con il nostro apporto di entusiasmo verso chi sinora è stato escluso da un discorso di più sensibile inserimento nel vero “far montagna”, con la forza che deriva da un ambiente che ha dato validissime guide alpine, istruttori nazionali e militari, tracciatori di vie rimaste insuperate. L’iniziativa ci fa diventare pensosi non potendola ricondurre nei limiti di una comune proposta di gruppo. Ne riparleremo, comunque, nella assemblea generale dei promotori di imminente convocazione. Consapevoli dei grossi sacrifici che andiamo ad affrontare, dedichiamo la proposta a tutta la gioventù dei centri della Lessinia. In ogni località si sappia raccogliere l’invito pronti a collaborare al successo dell’iniziativa. Ve lo chiedono per Il Comitato Promotore Giorgio Gironi Silvano Vinco Nell’assemblea delle sezioni CAI trivenete tenutasi a Cittadella di Padova il nostro prof. Ugo Sauro è stato proposto per l’ammissione nella Commissione Scientifica Nazionale del Club Alpino Italiano. Il lavoro di convincimento, entro e fuori Bosco Chiesanuova, portato avanti da chi scrive assieme a Silvano Vinco, Fulvio Pezzo e Gianni Canteri è stato veramente difficile, ma tutto è bene quello che finisce bene ed anche Bosco Chiesanuova dall’estate 1977 può vantare una propria Sezione del Club Alpino Italiano dopo che per 102 anni nella provincia di Verona il CAI era rappresentato unicamente dalla sezione cittadina. 334 Dopo un periodo di rodaggio, la concezione unitaria nella promozione degli sport invernali veronesi – impostata da alcuni anni dall’attuale presidente “onorario” della FISI – viene accolta dai più interessati Enti pubblici. La comunicazione ufficiale della costituzione del Comitato “Verona Neve” così appare sui giornali. Da «Verona neve» la spinta agli sport invernali Verona. – Nel corso di una riunione, svoltasi presso L’Amministrazione Provinciale di Verona ed alla quale erano intervenuti i presidenti dell’amministrazione provinciale, della comunità montana del Baldo, della Comunità Montana della Lessinia, dell’Ente Provinciale per il Turismo, è stato ufficialmente costituito il comitato per la promozione del turismo e degli sport invernali nella montagna veronese. Il Comitato, che ha la sede e la presidenza presso l’ente provinciale per il turismo (Via Montanari, 14 – Verona) e la direzione tecnica in Via Carlo Cipolla 6, si denomina “Verona Neve” e svolge funzioni di pubblicità, di propaganda e pubbliche relazioni, nonché di centro studi di carattere tecnicoorganizzativo, in relazione appunto alla valorizzazione delle località e degli impianti che, nell’ambito della provincia di Verona, permettono, a veronesi e non, di praticare sport invernali. Il Comitato dei fondatori – rappresentato dai Presidenti o dai loro delegati dei quattro Enti promotori dell’iniziativa – fornirà direttamente i mezzi finanziari per il funzionamento di questo nuovo organismo, provvedendo anche al recupero di fondi presso altri enti ed associazioni; esaminerà i bilanci preventivi ed approverà i rendiconti finanziari e delle attività. Il Comitato dei fondatori sarà assistito da una direzione tecnica – affidata al rag. Giorgio Gironi – che farà proposte di intervento tecnico promozionale, che elaborerà i preventivi di spesa, e curerà tutti gli aspetti esecutivi anche attraverso le varie componenti tecniche di un organo consultivo che è una commissione composta di tutti gli organismi i quali, a vari livelli, operano nel settore del turismo e dello sport nell’arco della montagna veronese. Nasce lo Sci Club Bosco 1977 · 1978 Rangers in Lessinia D opo oltre un anno di chiusura viene riaperta la pista di plastica installata dallo Sci Club Bosco alla Piccola Mantova per la preparazione dei fondisti e anche come attrattiva per i villeggianti. Si pensa, per un prossimo futuro, all’impianto di illuminazione per consentirne anche l’utilizzo in notturna. A settembre consueto soggiorno sulle sabbie di Caorle per gli atleti di punta e per tutti – dirigenti ed atleti – ripresa delle attività sportive. Affiora tuttavia un certo nervosismo nell’ambiente sportivo locale e non mancano incomprensioni da una parte e dall’altra: il problema della discesa è un motivo che scotta, ad esempio. Sette “rangers” dalla fiammante giubba rossa pattugliano a cavallo l’area di Bosco Chiesanuova con compiti di sorveglianza e di tutela ecologica; 70 cani di razza gareggiano a Bosco Chiesanuova nelle gare di caccia pratica per esemplari da ferma organizzata dalla Federcaccia. Una nuova segnaletica stradale in linea con gli standard internazionali viene adottata dall’Amministrazione Comunale ma i cartelli vengono presto, e incivibilmente, deturpati dai soliti vandali nottambuli. Alla vigilia di ferragosto si trova ancora qualche posto, in Lessinia; c’è aria di preoccupazione e ci si accorge che il fresco e il bel panorama non bastano. Il rispetto dell’ambiente viene raccomandato a tutti i turisti e già s’iniziano le campagne di volantinaggio e consegna di sacchetti per riportare via i resti dei pic-nic. In un lungo servizio su «L’Arena» del 24 agosto, Carlo Alberto Ruffo lamenta la progressiva degradazione di un ambiente che va scomparendo per sempre. Senza nessun rispetto per la tradizione, l’architettura della Lessinia va in rovina; le nuove costruzioni sono stilisticamente estranee alla tipicità dell’ambiente, ma anche quelle vecchie vengono pesantemente falsate. Si medita così poco su queste raccomandazioni se anche in pieno centro paese fanno la loro comparsa dei brutti condomini. In autunno Francesco Mazzio vince la “Verona-Bosco Chiesanuova” podistica stabilendo il nuovo record in 2 ore e 31 minuti; ma è anche tempo di pensare più intensamente alla stagione della neve. Assai scarsa la preparazione della stagione invernale al di fuori di quanto predispone l’apparato sportivo (FISI e Sci Club Bosco) e il fresco Comitato “Verona Neve” per gli aspetti promozionali. È sempre precario il legame tra Bosco Chiesanuova-centro e i due poli invernali di Branchetto e di San Giorgio; le proposte dell’organizzazione turistica (esempio le “settimane bianche” all’insegna del risparmio) partono tiepide, ritardate, con scarsa convinzione. Non demordono le società d’impianti e le scuole di sci (per la discesa) e per il fondo affidato a Bruna Tinazzi che direttamente coltivano buoni rapporti con gli ambienti veronesi e mantovani. San Giorgio riceve prenotazioni da un’agenzia straniera in più è raggiungibile ogni giorno della stagione invernale grazie al pullman Verona-Bosco Chiesanuova-Branchetto-San Giorgio. Affiorano screzi nella Civica Amministrazione tra esponenti della stessa linea politica (anche localmente si verifica la disgregazione in “correnti”) con riflessi pure nella 335 Il lungo volo delle Aquile vita dello Sci Club Bosco. Nella domanda di riaffiliazione per il 1977-78 si nota qualche cambiamento: nel consiglio, presieduto ancora da Luigi Leso, figurano Ginepro Sauro, il dott. Franco Franceschini, e poi Giuseppe Canteri, Carlo Scandola, Luigino Corradi e Otello Scandola, ma questo non riesce a colmare i sempre più emergenti contrasti sia di conduzione sociale sia di adeguamento alle nuove realtà di Bosco Chiesanuova (la discesa, per esempio). Nessuna manifestazione sportiva viene inserita dallo Sci Club nel calendario delle attività sebbene sia apprezzabile la consistenza dei soci che a fine stagione ammonteranno a 121 e dei quali – anche per fissare un preciso momento storico – ne diamo i nominativi: Elenco del 14-3-1978 Angeri Antonio, Baroni Pier Carlo, Bertoncelli Rosalba, Brunelli Fabio, Brunelli Marta, Brutti Enrico, Canteri Andrea, Canteri Luigi, Canteri Wando, Collato Giovanni, Cona Maria, Coppiardi Luca, Coppiardi Paolo, Corradi Giovanni, Corradi Luigino, Corso Carlotta, Corso Emanuela, De Feo Renato, De Silvestri Disma, De Togni Antonio, Fain Binda Mariano, Fiorentini Serafino, Franceschini Andrea, Franceschini Franco, Franceschini Gino, Franceschini Giuliana, Gandini Franco, Leso Alessandro, Leso Attilio, Leso Giovanna, Leso Luigi, Leso Marilisa, Leso Massimo, Leso Tommaso, Lobbia Albano, Massella Andrea, Massella Sergio, Melotti Franca, Pernigotti Maria, Pezzo G. Carlo, Pezzo Remo, Pezzo Ugo, Pulica Maurizio, Raspino Lorenzo, Rebonato Umberto, Rota Roberto, Salani Adriano, Sambugaro Antonio, Sauro Ginepro, Scandola Carlo, Scandola Marco, Scandola Modesto, Scandola Otello, Scardoni Ivo, Tinazzi Alessandro, Tinazzi Alfonso, Tinazzi Bruna, Tinazzi Renata, Valbusa Arrigo, Valbusa Carla, Valbusa Dario, Valbusa Fabio, Valbusa Giacomo, Valbusa Umberto, Vinco Flavio, Vinco Silvano, Vinco Stefano, Zambelli Gina, Zandomeneghi Giorgio. Elenco del 13-4-1978 Brunelli Giovanni, Canteri Giuseppe, Collato Giorgio, Corso Alessandro, Corso 336 Susanna, Corso Vittorio, Faccio Ornella, Leso Alessia, Leso Valerio, Melotti Alberto, Melotti Everardo, Pezzo Franco, Pezzo Marcellino, Pezzo Sandro, Tinazzi Gian Luca, Tosi Luigi. Elenco del 3-6-1978 Benedetti Antonio, Collato Maria Cristina, Corbioli Clemente, Corradi Lorenza, Fenzi Enrico, Fontanesi Vincenzo, Forigo Selvino, Leso Barbara, Leso Giuseppe, Pezzo Gelindo, Pezzo Romolo, Pezzo Sandro, Pezzoli Luigi, Roina Franco, Scardoni Laura Ivana, Scardoni Leonello, Tosi Gino, Zambelli Sergio, Zanini Claudio, Zocca Daniele. Da parte sua il CAI Lessinia elegge il suo primo direttivo così composto; presidente Giorgio Gironi, vice presidenti Silvano Vinco e Armando Stevanoni, Tesoriere Carlo Valbusa, Segretario G. Antonio Vinco, Consiglieri Gianni Canteri, Franco Mazo, Dario Melotti, Franca Melotti, Fulvio Pezzo e Giacomino Valbusa. La neve arriva per tempo e a Santa Lucia è già tempo di gare. “Vernissage” della stagione agonistica 1977-78 al Branchetto con uno slalom gigante giovanile per l’assegnazione del “Trofeo Faraoni”. Sono presenti 130 concorrenti, comincia la serie inarrestabile di vittorie (sino a titoli mondiali cittadini e universitari) di Claudia Beccherle figlia di Sandro, che gareggia per il Mondadori. La scuola di sci Branchetto – M. Tomba è ora diretta dal Italo Mazzonelli (l’attuale presidente del Collegio Nazionale dei Maestri di Sci Italiani) proveniente da quella di Ferrara di Monte Baldo. Notevole l’allargamento del settore discesa con diversi sci club della provincia (Bussolengo, Grezzana, Peschiera, Sommacampagna, Villafranca, Sant’Ambrogio, ecc.) a rincorrere quelli delle città che non sono più gli unici sulle scene invernali. Bosco Chiesanuova non c’è ancora. Le vacanze natalizie – favorite da buon innevamento, sole, strade senza problemi, impianti e piste aperte – corrono via con grande animazione. Ai pendolari, già numerosi anche per i diversi corsi sci degli sci club, si aggiungono molti ospiti stabili negli alberghi, negli appartamenti e nelle ville Nasce lo Sci Club Bosco del paese. Non mancano presenze straniere. Purtroppo una disposizione toglie il carattere festivo al giorno della Epifania (che cade di venerdi) che durava da secoli: il 6 gennaio bisogna tornare a scuola. Anche se non accolto da tutte le famiglie il provvedimento è assai criticato a Bosco Chiesanuova come negli altri centri di sport invernali che si vedono ridurre le presenze. L’8 gennaio segna l’inizio del circuito giovanile provinciale di fondo. Si gareggia alla Conca dei Parpari e lo Sci Club Bosco cala le sue carte nella prima prova del “Trofeo Ciao Crem” (selezione per i campionati regionali) organizzata dallo Sci Club Roverè. La partecipazione è globalmente scarsa, tuttavia meritano di essere ricordati il 1º posto di Giovanni Corradi e il terzo di Flavio Brunelli tra gli allievi; il 2º e 3º di Carlotta ed Emanuela Corso. È ancora presente Albano Lobbia in veste di allenatore FISI per tutti gli sci club della Lessinia. Fabio Valbusa è passato in categoria aspiranti e necessita ora di un più impegnativo programma di allenamenti sulla neve. Lavora però presso un’autofficina di Grezzana e verso i titolari si rivolge il presidente dello Sci Club pregando che «si voglia tenere in benevola considerazione le richieste del nostro atleta affinché possa prepararsi e mantenere anche per la corrente stagione il prestigioso titolo acquisito». Il 22 gennaio (prima i seniores partecipano al “Trofeo Maltauro” a Monte Corno) si svolge a Velo Veronese-paese la seconda prova della rassegna provinciale “Ciao Crem” con 71 partecipanti. Lo Sci Club Bosco conquista la vittoria tra i cuccioli con Massimo Leso e tra gli allievi con Flavio Brunelli (2º è Gianni Segala di Roverè, 3º Gianni Corradi di Bosco Chiesanuova); nelle allieve è 2ª Carlotta Corso. È tempo di “Marcialonga” (la 7ª edizione sarà vinta da Ulrics Kostner) e lo Sci Club iscrive Alfonso Tinazzi, Ugo Leso ed anche sconosciuti fondisti come Maurizio Pulica, Umberto Rebonato, Adriano Salani e Renato De Fes. Per facilitare gli spostamenti dei giovanissimi per allenamenti e dei seniores per le trasferte, la presidenza acquista un pullmino d’occasione. Il 22 gennaio si svolge a San Giorgio l’8º “Trofeo Mondadori” al quale la FISI riconosce l’importanza di slalom gigante di qualificazione zonale A, maschile e femminile, ed obbliga tutti i più importanti sodalizi veneti, ad iniziare da Cortina, ad essere presenti. Per lo Sci Club Mondadori e la scuola di sci non è compito da poco, ma non manca la collaborazione degli Enti di Bosco Chiesanuova; sul fronte di Castel Gaibana il maestro Boneccher traccia una pista di 300 m di dislivello con 44 porte che laureano vincitori il vicentino Claudio Berti (Mazzotto Valdagno) e la cortinese Cinzia Cercenà (SC Dolomite). La stagione corre bene in Lessinia. Terza tappa il 29 gennaio a Fosse di Sant’Anna d’Alfaedo per la terza prova del “Ciao Crem”, ma nessuna vittoria compensa la modesta presenza numerica dei ragazzi di Bosco Chiesanuova che ritornano con i tre secondi posti di Flavio Brunelli, Carlotta Corso e Maria Collato (ragazze). Tutto l’ambiente dello sci di fondo è suggestionato dalla morte per collasso di un concorrente nel corso della “Dobbiaco-Cortina”; si comincia a pensare più seriamente alla tutela sanitaria. Sul più bello di febbraio una violenta bufera s’abbatte su tutto l’arco alpino, immaginarsi in Lessinia. Tutte le gare vengono sospese salvo, è sabato 11 febbraio, la gara di fondo per la finale provinciale dei “Giochi della Gioventù” in programma a Prada di San Zeno di Montagna che si conclude con una bella doppietta degli scolari di Bosco Chiesanuova. Strapotere dello Sci Club Bosco nel fondo. Questa la classifica: Maschile 3 km: 1) Massimo Leso (Bosco Chiesanuova) in 14’08”5; 2) Corrado Morandini (Sant’Anna) in 14’36”1; 3) Mauro Roncari (San Zeno); 4) Fabio Dalla Bà (Velo Veronese); 5) Giorgio Cracco (Verona); 6) Giorgio Collato (Bosco Chiesanuova); 7) Carlo Ottani (Verona); 8) Attilio Faccio (Roverè); 9) Giacomo Cona (Sant’Anna); 337 Il lungo volo delle Aquile di San Giorgio rendendo persino vano il continuo lavoro degli spazzaneve. Riprendono presto le attività sportive e turistiche: tra le prime ricordiamo la bella iniziativa del “Trofeo ACI Neve” a Branchetto che vede, nella specialità del fondo, i primi posti di Carlo Scandola (categoria FISI/maestri) e di Luigi Canteri (non classificati FISI). La stretta suddivisione degli impianti tra Branchetto e San Giorgio (che sul Tomba trovano un reale incatenamento) provoca qualche disavventura tra gli sciatori e a tale riguardo compare su «L’Arena» del 4 marzo questa: Massimo Leso. (Archivio Leso) Garbata protesta di uno sciatore Signor direttore; le voglio segnalare il fatto accadutomi sui nostri tanto decantati campi di sci, certo fin d’ora che vorrà rendere pubblica la cosa; affinché tanti appassionati di sci possano sapere cosa la cortesia degli addetti agli impianti di risalita potrà loro riservare. 10) Gabriele Ronconi (Roverè); 11) Marco Trevisani (Roverè); 12) Alessandro Corso (Bosco Chiesanuova); 13) Roberto Aloisi (San Zeno); 14) Leone Guglielmini (Roverè); 15) Martino Roncari (Selva di Progno). Femminile 2 km: 1) Susanna Corso (Bosco Chiesanuova) in 11’59”2; 2) Ornella Faccio ( Bosco Chiesanuova) in 13’29”1; 3) Paola Candidato (Velo Veronese); 4) Erica Campitis (San Zeno di Montagna); 5) Agnese Dalla Valentino (Velo Veronese); 6) Patrizia Castagna (Velo Veronese); 7) Maria Peloso (Selva di Progno); 8) Nadia Rigatelli (San Zeno); 9) Franca Garonzi (Roverè); 10) Orietta Grossule (Bosco Chiesanuova); 11) Alessandra Leso (Bosco Chiesanuova); 12) Laura Zambaldi (Verona); 13) Monica Castellani (San Zeno di Montagna); 14) Nicoletta Pippa (San Zeno di Montagna); 15) Simonetta Campara (Roverè). In breve una eccezionale bufera copre il centro di Bosco Chiesanuova con 85 cm di neve mentre oltre un metro si è aggiunta alla precedente nelle zone di Branchetto e 338 Mi sono recato sabato pomeriggio al Branchetto, ed assieme a mio figlio Andrea abbiamo preso la seggiovia del Monte Tomba. Dopo alcune discese dal Tomba nord, abbiamo voluto provare la discesa del Campolevà 2. A questo punto mio figlio Andrea (8 anni) ha sbagliato pista ed invece di ritornare allo skilift è proseguito fino a San Giorgio. Sono perciò andato a riprenderlo. Fin qui niente di eccezionale, ma il bello, anzi il grottesco, inizia ora. Erano le 16.30 ed allo skilift Campolevà 1, anche se stavano smobilitando (ma la chiusura degli impianti non è prevista per le 17?) ci hanno fatto risalire. Di volata quindi allora all’altro gancio. Al nostro arrivo, 100 metri più sopra, altri sciatori stavano risalendo; ore 16.45 stessa smobilitazione; chiedo con cortesia di risalire, spiegando che il bambino aveva sbagliato pista in quanto avevamo la macchina al Branchetto. I signori addetti allo skilift non hanno voluto sentire ragioni, nonostante il bambino capendo la situazione, avesse cominciato a piangere! Niente da fare. Abbiamo dovuto (non le dico la fatica, ma soprattutto la rabbia) risalire a piedi fino all’arrivo della seggiovia del Tomba, con l’oscurità che ormai era scesa. Più che informare personalmente, come avrei voluto, la direzione degli impianti di San Giorgio di quanto sopra, sono certo che la sua ospitalità farà si che le giornate di tanti appassionati della neve non siano più turbate da avvenimenti così poco distensivi. Nasce lo Sci Club Bosco La ringrazio fin d’ora certo della sua collaborazione e distintamente la saluto. Franco Likaweiz Il 2 e il 3 marzo Bosco Chiesanuova è interessata ad una importante iniziativa che riguarda da molto vicino l’ambiente degli sport invernali. Sulle nevi di BranchettoMonte Tomba si svolge un test di selezione per l’ammissione al successivo corso di preparazione all’esame di maestro di sci organizzato dalla FISI-COSCUMA e della Scuola Italiana di Sci. Tale iniziativa riveste una duplice importanza: in primo luogo perché è la prima volta che una selezione viene fatta nella nostra provincia rappresentando così un autorevole consenso alle attrezzature di Bosco Chiesanuova; in secondo luogo perché avviene in un momento delicato nella vita dei maestri di sci conseguente alla fase di attuazione del passaggio di competenze alle Regioni in materia di abilitazione all’insegnamento. Diventa così importante l’incontro organizzato dall’Azienda di Soggiorno e dal Comune che prevede nella serata del 2 marzo una tavola rotonda sull’argomento: Sci: a Bosco Chiesanuova un test per il corso maestri Oggi e domani avrà luogo sulle nevi del Branchetto-Monte Tomba un test di selezione per l’ammissione al corso di preparazione all’esame di maestro di sci. Il test è organizzato dalla FISI-COSCUMA, in collaborazione con la locale Scuola italiana sci ed è aperto a tutti, previa regolare iscrizione. (sarà presente anche il responsabile generale del settore tecnico, Finch). Si svolgerà una tavola rotonda, alla quale parteciperanno l’avvocato Lazzarini, della FISI, ed il consigliere regionale Pasini, presentatore della proposta di legge sulla normativa che regolamenterà la specifica materia della creazione dei maestri di sci e dell’insegnamento dello sci nel Veneto. I test per gli aspiranti-maestri si svolgono il mattino dopo, 3 marzo, al Branchetto. Franco Gandini partecipa ai “Campionati Italiani Cittadini” di Ziano e di Madonna di Campiglio (30 km); Fabio Brunelli, Roberto Rota, Flavio Vinco, Stefano Vinco, Enrico Brutti e le due Corso ai “Campionati Veneti” allievi e ragazzi di Roana, sull’altopiano di Asiago, ma i risultati sono modesti. Come lo sono quelli ottenuti il 23 febbraio in valle Zoldana nella fase regionale dei Giochi della Gioventù da Susanna Corso (15º posto) e Massimo Leso (23º); i migliori di Bosco Chiesanuova. Il 5 marzo si svolge alla Conca dei Parpari la terza edizione della “Dura Dura dei Lessini”, 25 km con partenza in linea, ancora vinta da Danilo Baltieri (Orsi Bianchi) davanti a Franco Gandini (Sci Club Bosco). Al 4º e 5º posto Carlo e Marco Scandola. In genere c’è poco mordente ed anche FaRemo Pezzo, dominatore nella categoria Meeting sciatori veterani. (Foto Remo Pezzo) Prima che fossero istituite tali prove attitudinali, gli aspiranti maestri accedevano direttamente ai corsi di preparazione, sostenendo, in molti casi, notevoli spese, per i lunghi soggiorni nelle località dove si svolgevano i corsi, sovente non corrisposte dalla promozione nell’esame finale. Da quando è stato istituito l’esame pre-selettivo, invece, chi viene ammesso a frequentare il corso ha parecchie possibilità di farcela, anche perché i selezionatori di oggi saranno gli esaminatori di domani. Per la zona del Veneto-Friuli è il secondo test di quest’anno; il primo si è svolto tempo fa a Ravascletto, in provincia di Udine. L’Azienda di Soggiorno ed il Comune di Bosco Chiesanuova hanno organizzato per questa sera un incontro al quale interverranno autorità regionali e provinciali, nonché gli istruttori della COSCUMA 339 Il lungo volo delle Aquile bio Valbusa si fa battere il 12 marzo da Antonio Peloso nel “Trofeo la Vigile” di Campofontana. Vincono Renata Tinazzi e Marta Brunelli nelle categorie femminili nel nome dello Sci Club Bosco Chiesanuova così come Carlotta Corso, Maria Collato e Susanna Corso nelle categorie giovanili. Anche la spedizione a Pian di Cansiglio per i “Campionati Veneti” ’78 non è certo esaltante per uno sci club come quello di Bosco Chiesanuova. Il 27 marzo nella staffetta alpina “Trofeo San Zeno di Montagna” disputata in Costabella lo Sci Club Bosco ottiene il 2º posto con Marco e Carlo Scandola più Otello Scandola e 6º posto con Fabio Valbusa, Franco Gandini e Leso Valerio. Remo Pezzo domina ancora una volta nella sua categoria nel “Meeting sciatori veterani”. Non è buono nemmeno il rendiconto contabile della stagione 1977-78 che chiude con un passivo di Lire 1.104.260 (entrate 5.180.809, uscite 6.285.069). L’Amministrazione Comunale è intervenuta con 1.200.000, la Comunità della Foto di gruppo a Bocca di Selva dello Sci Club Bosco. (Archivio Sci Club) 340 Lessinia con 250.000 così come l’Azienda di Soggiorno che invia questa lettera allo Sci Club Bosco: Spett. Sci Club Bosco Ho il piacere di comunicare che il Consiglio d’Amministrazione dell’Azienda di Soggiorno ha deliberato di concedere a codesto Sodalizio un contributo di L. 250.000 per l’attività svolta durante l’inverno 1977-78, in quanto come per il passato, ha ritenuto di premiare l’aspetto pubblicitario che indirettamente produce lo Sci Club Bosco mediante la Sua attività in campo nazionale. Ritengo doveroso anche far presente che la disponibilità della sig. Cona come segretaria nonché il libero e gratuito uso dell’apparecchio telefonico per iscrizioni a gare ecc.; l’uso degli uffici della scrivente Azienda rappresentano un ulteriore contributo, quantificabile in qualche altra decina di migliaia di lire, che va ad aumentare considerevolmente l’entità della già citata cifra deliberata in Vs. favore. Con l’augurio di sempre più proficuo lavoro, desidero inviare i più distinti saluti. Il Presidente Avv. Marco Picotti Lo Sci Club Bosco è ancora ben piazzato nella graduatoria delle società e figura al 154º posto su 1.125 sodalizi. Nasce lo Sci Club Bosco 1978 · 1979 Nasce la Bosco Nordico Sci e a maggio arriva a Bosco Chiesanuova il Giro d’Italia A nno mediocre il 1978 per la montagna veronese a causa del maltempo, dell’apparsa crisi economica e delle nuove esigenze dei giovani che hanno tolto una larga fetta di villeggianti nei mesi di luglio e di agosto. Ad ogni buon conto appare chiaro che alla Lessinia non bastano più la pace e l’aria di montagna, occorre ben altro; si citano, oltre la valorizzazione delle risorse ambientali, piste di pattinaggio, piscina, palestra, campi di tennis e da golf, equitazione, sci d’erba e dell’altro. Le attese poggiano sulla nuova Azienda di Soggiorno, ora presieduta da un altro “foresto” il prof. Fiorenzo Scarsini e con un consiglio più politico che tecnico (ne fanno parte Fernando Squaranti, Alberto Turrini, Giorgio Redomi, Franco De Silvestri, Giovanni Scandola, Renzo Andrioli, Gianni Adami, Renzo Canazza, Battista Tosi, il sindaco), che peraltro deve vedersela presto con il riordino dell’organizzazione turistica avviata dalla Regione. A San Giorgio, dopo un lungo tempo di interruzione di ogni attività di cantiere, iniziano gli scavi nell’area antistante l’albergo Valon per la costruzione di un complesso turistico alberghiero, opera puntualmente e seriamente contestata in una lettera indirizzata al Sindaco di Bosco Chiesanuova («L’Arena», 1 novembre). Il quale sindaco rassegna le dimissioni, non per questo fatto ma, come appare sul Gazzettino del 2 novembre: ha accettate; da ieri esplica le funzioni di sindaco l’assessore anziano Gino Zuppini. La seduta consiliare di lunedì sera si può senz’altro definire burrascosa. Il consiglio doveva esaminare e decidere se accettare o meno, le dimissioni dell’assessore alla sanità Dante Fontanini (DC). Le dimissioni di Fontanini erano motivate in una lunga lettera nella quale muoveva accuse di inefficienza all’Amministrazione comunale per quanto concerneva alcune realizzazioni direttamente riguardanti il proprio assessorato, in particolare la rete fognaria in alcune frazioni. Il Consiglio Comunale ha preso atto delle dimissioni dell’assessore Fontanini ma nello stesso tempo ha giustificato la presa di posizione dell’assessore, facendo proprie le motivazioni esposte dal Fontanini nel presentare le dimissioni. A questo punto il sindaco Vincenzi ha preso atto della volontà del consiglio, ha presentato le dimissioni e ha pregato tutti gli altri amministratori di rimanere al loro posto per non creare difficoltà al normale funzionamento del comune. Bisognerà ora vedere se la crisi sarà componibile con l’elezione di un nuovo sindaco, oppure se le motivazioni della crisi risultano più profonde. Tutto comunque si risolverà in breve tempo. “A Verona è nata una originale iniziativa turisticosportiva che può essere d’esempio a molte altre regioni del nostro Paese, completa di un curioso, ma intelligente slogan: “Verona Neve, le piste più vicine alla pianura Padana”. E se mai ci fosse battuta pubblicitaria rispondente alla più completa realtà, è questa che abbiamo citato perché le stazioni veronesi si trovano tutte in un raggio massimo di 50 km dal capoluogo, ottimamente servite da due autostrade, la Serenissima e l’Autobrennero”. Si è dimesso il sindaco Crisi imprevista nel Comune di Bosco Chiesanuova. Lunedì sera il sindaco Giovanni Vincenzi (DC) ha rassegnato le dimissioni al consiglio, che le Così appare su “Neve sport” del 25 gennaio 1979 la più felice sintesi dell’iniziativa avviata da chi scrive che assisterà per 17 anni 341 Il lungo volo delle Aquile la montagna veronese, ma che peraltro non troverà il successo dovuto per la gelosia e l’incomprensione di taluni operatori privati e per l’arroganza (unita all’ignoranza dei problemi specifici) di qualche pubblico amministratore locale. Grazie al lavoro e alla pressione di “Verona Neve” la stagione invernale è entrata con larga soddisfazione nella mentalità degli operatori della montagna veronese. La possibilità di praticare diverse specialità (discesa, fondo in forma massiccia ed anche lo sci-alpinismo) ha reso interessante ogni angolo della montagna veronese, scrive «Il Gazzettino». L’apparato sportivo è il primo a beneficiarne e così la FISI e i suoi sci club possono allestire un brillante calendario delle manifestazioni 1978-79 dove mai appare la presenza dello Sci Club Bosco, nemmeno per una gara provinciale per giovanissimi. A prescindere dagli incontri locali su problemi tecnici indetti da “Verona Neve”, a Cerro e a Bosco Chiesanuova si svolgono due importanti iniziative con lo stesso obbiettivo, quello del rilancio del turismo, invernale soprattutto, in Lessinia. Nel primo, 12 novembre a Cerro, vi hanno partecipato il sottosegretario alle Finanze on. Enzo Erminero, l’on. M.L. Buro, il presidente dell’Unione Comuni Veronesi on. Perdonà, il vicepresidente dell’Amministrazione provinciale prof. Adamoli, il presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo prof. Arcaroli, il presidente provinciale dell’ASCO comm. Azzini, l’avv. Conti in rappresentanza della Comunità Montana della Lessinia, l’assessore provinciale al turismo prof. Calabrese, sindaci e presidenti di Pro Loco della Lessinia, operatori economici e turistici. Vi hanno pure aderito il presidente della Giunta Regionale ing. Tomelleri, il sen. Dal Falco, l’on Pellizzari, l’avv. Andrioli. I lavori si sono articolati in tre relazioni tenute dal prof. Nichele, dal rag. De Biase e dal rag. Gironi e in un successivo dibattito al quale sono intervenuti vari operatori. Il convegno ha suscitato un vasto interesse che si sta concretizzando negli incon- 342 tri che le varie associazioni turistiche tengono in questi giorni per esaminare la realizzazione pratica delle numerose proposte emerse e l’adozione delle iniziative promozionali suggerite. A distanza di un mese (8 dicembre) l’Azienda di Soggiorno promuove una “tavola rotonda” che, anticipando i tempi, lancia l’idea quanto mai opportuna di un organismo comprensoriale per il turismo sui monti Lessini. Così sui giornali: Un’azienda comprensoriale per il turismo sui Monti Lessini Qualcosa si muove nella Lessinia. Nei giorni scorsi si è tenuta a Bosco Chiesanuova una riunione di sindaci della zona e di consiglieri di amministrazione della Azienda di Soggiorno di Bosco Chiesanuova con all’ordine del giorno una presa di contatti per esaminare la possibilità di costituire tra tutti i centri della Lessinia una Azienda Comprensoriale di Soggiorno e Turismo. L’iniziativa parte dal dott. Scarsini, presidente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bosco Chiesanuova, e si propone l’intento di realizzare un programma organico di interventi al fine di sviluppare il turismo invernale ed estivo nella zona dei Monti Lessini. Alla riunione hanno preso parte rappresentanti dei comuni di Sant’Anna d’Alfaedo, Erbezzo, Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Roverè, Velo Veronese, San Mauro di Saline, Selva di Progno e Vestenanuova. Si è avuto un ampio dibattito e tutti i convenuti hanno preso la parola cogliendo l’occasione per approvare l’iniziativa e per chiarirsi reciprocamente le idee su un problema vivamente sentito in tutta la zona. Se si eccettuano infatti le iniziative lasciate allo spirito di intraprendenza delle Pro Loco (dove esistono) ed al sacrificio degli amministratori della zona, il turismo, in realtà, in quella parte di territorio non ha mai goduto di una vera e propria attività di programmazione, nè mai si è svolta la necessaria consultazione tra vari centri anche solo per evitare la concomitanza di manifestazioni in diversi centri della zona. Quanto prima gli amministratori si incontreranno nuovamente per approfondire gli aspetti della costituenda Azienda Comprensoriale di Soggiorno e Turismo dei Monti Lessini. Quando saranno definiti i particolari, i singoli consigli comunali saranno chiamati alla approvazione di una richiesta di autorizzazione alla Regione per la costituzione della azienda comprensoriale. Si tratta, come è facile intuire e comprendere, di un fatto politico di notevole rilievo e di grande inte- Nasce lo Sci Club Bosco resse per lo sviluppo e per il bene dell’intera comunità e dei singoli centri della zona. A mettere in movimento l’apparato per gli sport invernali giunge propizia una nevicata, anche in città, che sollecita l’attenzione di moltissimi sciatori. A Bosco Chiesanuova-centro sono caduti 28 cm di neve “farinosissima” (scrive Emilio Bellavite) e il tempo promette sole primaverile; a metà dicembre altra buona nevicata di 20 cm a Branchetto e San Giorgio. Per le attese vacanze natalizie ora l’unico problema è quello dei parcheggi nei due centri invernali ormai insufficienti per il grande movimento dei veicoli privati, problema che si ripeterà per tutti i giorni festivi della stagione. Con felice intuizione per quello che rappresenterà per l’altopiano della Lessinia lo sci escursionismo, il CAI Lessinia – a nulla approdati i tentativi per ottenere la più idonea base di Podestaria d’incerta proprietà – apre al baito di Cornesel un punto di riferimento per chi frequenta la montagna con mentalità sci-alpinistica durante esaltanti week-end. È l’inizio di quella operazione che culminerà anni dopo nella “Translessinia” per lo sci di fondo. A riguardo di questa specialità, fiore all’occhiello di Bosco Chiesanuova, Gigi Leso e i suoi amici danno vita ad una interessante iniziativa privata presentata come “Bosco Nordico Sci” e consistente in una pista agonistica e di specializzazione al Malera, escursionismo tra paesaggi e boschi intatti, noleggio sci e scuola sci fondo a Campolevà. La pur lodevole proposta non avrà vita lunga per la mancata integrazione nell’esistente sistema degli sport invernali in Lessinia, per i contrasti con l’Amministrazione locale (adattamento della malga Malera) e per l’incompresa richiesta del pagamento di una tariffa – ora accettata senza difficoltà in diversi centri fondo italiani – per l’uso di piste privatamente tracciate e battute. La Scuola Italiana Sci fondo “Bosco Chiesanuova”, con recapito presso l’Azienda di Soggiorno, presenta come direttore Albano Lobbia e come maestri Bruna e Renata Tinazzi, Raffaello Pasinato (Verona) e la neo-diplomata Marilisa Leso. Oltre la scuola di fondo, l’ambiente di Bosco Chiesanuova ripresenta le due scuole per la discesa. La “Branchetto-Monte Tomba” ha per direttore Claudio Princivalle, simpatico ed eclettico personaggio, e come maestri Valeria Zusi, Andrea Dalla Valle, Augusto Tinazzi, Gaetano Martini, Mauro Tedeschi, Marcello Cipriani, G. Battista e Carlo Zanatta, G. Paolo Vincenzi, Ettore Salvini, Gino Bernabè, Luca Boselli, Cinzia Gardini, Marco Bagno, Paolo De Paoli e il buon Agostino Melotti unico di Bosco Chiesanuova. Molti maestri risultano soltanto sulla carta, o presenti saltuariamente trattandosi di “cittadini” con altri interessi. La Scuola di sci “Bosco Chiesanuova-San Giorgio” presenta questo organico: direttore il trentino Aldo Boneccher, maestri due autentici valligiani di Bosco Chiesanuova quali Silvano Vinco e Giorgio Pezzo, poi Adelio Macchiella, Gigi Longoturri, Paolo Gaspari, Marco Giani, Luciano Grigoletti, Vittorio Benatti, Ivana Scardoni (del Cerro, ma formatasi in Piemonte), Francesco Bertoldi e Mario Martini. La neve è abbondante e bella. Ritrovano il loro clima gli atleti impegnati a Velo Veronese “Coppa Vilmo Castagna” e negli altri centri della Lessinia, ritrovano ottime piste i turisti che numerosi salgono a Branchetto e a San Giorgio. Quassù: È arrivato Mr. Brown Sono scesi disciplinatamente uno dietro l’altro dallo sportellone del “jet” atterrato sulla pista di Villafranca e dopo un’ora, anche se è già notte, eccoli ad assaporare la gioia della loro prima vacanza sulle nevi veronesi. Centinaia di “Johnny Brown” anche quest’anno hanno scelto i centri di San Giorgio e di Malcesine per le loro prime esperienze sciistiche preceduti nelle stagioni scorse, come infatti è stato, da una grossa schiera di giovani connazionali scaricati tra noi da intraprendenti agenzie di viaggi. Ma non solo sudditi di Queen Elisabeth: dopo gli inglesi è la volta di altre comitive totalmente composte di giovani danesi e svedesi, così sulle piste di casa si creerà un po’ di quell’atmosfera cosmopolita tipica, e privilegio, dei grandi centri turistici. 343 Il lungo volo delle Aquile Per Aldo Boneccher, trentino, e Adriano Monaci, bergamasco, (sono i due bravi direttori delle scuole nazionali di sci rispettivamente di Bosco Chiesanuova – San Giorgio e Malcesine – tratto Spino) alle normali difficoltà connesse ai primi insegnamenti dell’ABC dello sci si aggiungerà anche la difficoltà di farsi capire: non c’è da preoccuparsi, loro e gli altri maestri sono dei sicuri dimostratori, eppoi lo sci ha un proprio linguaggio mondiale. Caso mai alla prima sera, di fronte ad un bicchiere di Valpolicella, tutto è destinato a creare l’atmosfera ideale, a far scattare quel legame di simpatia che per sei, sette giorni terrà legati allievi ed insegnanti. Se sulle piste qualcuno infilerà i propri tra i nostri sci e ci sentiremo rivolgere un dolce “I am sorry” vorrà dire che siamo capitati proprio tra loro. Rallegriamoci. Se poi osserveremo una fila di sciatori ben ordinati in fila in attesa di agganciarsi allo skilift e serenamente composti anche se il termometro segna -2 non c’è dubbio: sono loro, gli inglesi. Impariamo. Giorgio Gironi Dopo un attento esame organizzativo assieme al Consorzio Provinciale Antiturbercolare e all’Azienda di Soggiorno, il Comitato Verona Neve invia all’apparato scolastico, e sostiene con una vasta promozione giornalistica, un’offerta eccezionale nel più comodo ed accessibile centro di sport invernali grazie alla disponibilità di un grosso e moderno ambiente ricettivo a Bosco Chiesanuova (Verona). Si tratta del Sci Club Bosco “Sci Campus - Una settimana sulla neve con la mia scuola”. È una moderna ed interessante possibilità che viene offerta anche quest’anno all’ambiente giovanile (specialmente studentesco) appassionato di sport invernali. “Allarga polmoni!” è la sua formula e la sua sintesi. Una abbondante ossigenazione, infatti, a metà anno scolastico in un’area tra i 1100 e i 1700 metri è di grande utilità per i giovanissimi in fase di crescita e per i giovani in pieno sviluppo. La soluzione tipo “college” è di per se stessa gradita per la possibilità di mantenere anche in vacanza i contatti con i propri amici e godere di una certa libertà (niente le schiavitù d’albergo!); permette altresì di non interrompere il piano di studio dal momento che gli studenti, dopo la colazione delle 13.30, possono riunirsi con i loro insegnanti per continuare l’attività di- 344 dattica. Non manca poi la palestra, il teatro, la salagiochi, la sala di lettura e la chiesetta. Un solo cenno sullo sci (non è affatto obbligatorio praticarlo essendo già il solo soggiorno perfettamente idoneo al recupero psico-fisico): per cinque giorni i ragazzi sono affidati ai maestri delle scuole nazionali di sci “Bosco Chiesanuova-Branchetto” e “Bosco Chiesanuova-San Giorgio” e, per chi vuol far fondo, alla “Sci Fondo Bosco”. I campi scuola e le piste sono sempre perfettamente agibili e soddisfacente è la rete degli impianti di risalita. Tutto questo è possibile presso l’Istituto Climatico di Bosco Chiesanuova (Verona) perfettamente attrezzato per ospitare contemporaneamente oltre 150 ragazzi. Da Verona (facilmente raggiungibile per treno ed autostrada) a Bosco Chiesanuova sono appena 30 chilometri di superstrada con frequenti collegamenti di autopullman. Dal centro di Bosco alle stazioni di sport invernali il passo è breve. Ogni altro vantaggio sarà scoperto direttamente sul posto; da un punto di vista della spesa le condizoni che alleghiamo sono così eloquenti da non illustrarle affatto tanto le cifre parlano chiaro. Nella lusinga di aver sottoposto una favorevole proposta, siamo grati di una visita o delle richieste di ulteriori informazioni. Porgiamo intanto il più cordiale saluto. Verona Neve “le piste più vicine alla pianura padana” E lo Sci Club Bosco? È giusto il momento di riprendere il discorso interrotto dalla scarsa primavera grazie a due belle notizie, la prima che durante una riunione del Panathlon Club di Verona, presso l’hotel Due Torri, con lo scopo dell’assegnazione di premi ad atleti della provincia che nelle varie discipline avevano ottenuto meritori risultati nell’anno 1977, viene premiato Fabio Valbusa campione italiano allievi di fondo; la seconda è la partecipazione di Carlo Scandola al corso per maestri di sci (fondo) che si svolge il 14-15 ottobre al passo dello Stelvio. Sposalizio “sportivo” il 23 settembre di Renata Tinazzi con Ugo Pezzo ai quali “di- Nasce lo Sci Club Bosco rigenti et atleti dello Sci Club Bosco porgono … falcate di felicitazioni et augurano altri prestigiosi traguardi”. Che verranno, eccome! La Direzione Agonistica del fondo (Mario Azittà) convoca Fabio Valbusa al centro regionale di Medicina dello Sport di Milano per le visite mediche, cliniche e funzionali di un ristretto numero di aspiranti alla maglia azzurra che comprende pure Silvano Barco, Elio De Martin, Pierino Confortola ed altri. Il preside della scuola media di Bosco Chiesanuova accoglie la richiesta dello Sci Club Bosco e concede l’uso dei locali per la preparazione pre-sciistica. È un autunno caldo che riscalda animosamente gli animi di quanti hanno a cuore le sorti del glorioso sodalizio di Bosco Chiesanuova, quello del ’78. In sostanza da più parti si invoca una più larga partecipazione alla vita dello sci agonistico (con la creazione di un settore discesa) ed una più trasparente e democratica gestione dell’associazione dello Sci Club Bosco. Il 29 settembre presso il teatrino parocchiale è convocata dallo stesso Sci Club una riunione per il settore discesa; il 19 ottobre nella stessa sala viene convocata l’assemblea annuale dei soci che al punto 4 annuncia le dimissioni del presidente. Girano tra le mani dei soci e dei sostenitori diverse e anonime, ma non troppo, proposte relative al rinnovamento societario. Una prima, s’intuisce chiaramente, è per il mantenimento di una gestione unitaria con l’accettazione del comparto discesa e viene così divulgata: «Lo Sci Club Bosco, grazie al sacrificio di entusiastici dirigenti (particolarmente Gigi e Pepo) di altri (ma troppo pochi) validi collaboratori e di alcuni buoni atleti, ha ottenuto negli ultimi anni invidiabili risultati anche in campo nazionale. Ma purtroppo manca di un’organizzazione sia amministrativa che tecnico-logistica (trasporti) e di una efficiente partecipazione di base. È facile prevedere che venendo meno l’entusiasmo degli attuali dirigenti lo SciClub entrerà in crisi. Con l’istituzione della sezione discesa occorre provocare una maggiore collaborazione da parte di tutti gli iscritti. PROPOSTA DI UN PREVENTIVO DI SPESA Per trasferte, rappresentanza, telefono al Presidente L. Per allenatore Lobbia L. 1.000.000 Per allenatori discesa L. 500.000 Per affitto battipista (da Nordico-sci) L. 500.000 Per battitori e manovratore battipista L. 800.000 Per aiutanti a servizi vari (sciolinatura, accomp. organizzazione gare ecc.) L. 200.000 Per segretaria, ufficio, corrispondenza L. 200.000 Trasporti L. 400.000 Da Bosco Chiesanuova a San Giorgio: corriere oppure corrierino L. 480.000 Per trasporto battitori piste L. 100.000 Partecipazione a gare locali L. 640.000 Per trasporto atleti fondo e discesa L. 240.000 N. 2 pranzi fuori sede per n. 40 atleti L. 400.000 Partecipazione (da definire) a gare fuori zona L. 800.000 Iscrizioni alla FISI n. 150 x L. 7.000 L. 1.050.000 300.000 Materiali: date le rilevanti spese previste per la attività dei ns. atleti, si propone che in linea generale tutti i soci (sia del fondo che della discesa) provvedano alla propria attrezzatura sportiva. Essi potranno attraverso lo Sci Club acquistare materiale a favorevoli prezzi. In deroga si prevedono: per materiali (o premi in denaro) da regalare ad atleti eccezionalmente meritevoli od in particolari condizioni familiari L. 500.000 per tute dello Sci Club L. 500.000 per acquisto scioline L. 200.000 Totale delle spese L. 8.810.000 Entrate: Tesseramento Soci sostenitori e onorari Prestazioni per conto Nordico-sci Da maestri di discesa Da Enti pubblici Totale delle entrate L. L. L. L. L. L. 2.110.000 4.150.000 500.000 500.000 1.800.000 9.060.000 Il Presidente ed il Direttivo dello Sci Club saranno interessati alla corretta gestione di tutta l’attività del sodalizio e dovranno tenere le relazioni con la FISI, gli altri club che svolgono attività sciistica, i proprietari degli impianti di risalita, ecc. e dovranno interessarsi principalmente dell’attività tecnica. Per l’attività amministrativa e logi- 345 Il lungo volo delle Aquile stica collaboreranno attivamente i sigg. (non indicati)». Una seconda, proposta ugualmente anonima e non datata, è per la suddivisione amministrativa tra fondo e discesa come appare da questa circolare: Da alcune conversazioni con i soci dello Sci Club Bosco risulta che la maggioranza desidererebbe la gestione unitaria delle attività di fondo e di discesa, sia pure con la necessaria separazione della conduzione tecnica delle due discipline sportive. Tale soluzione trova però anche forti contrasti in quanto alcuni soci sono “tifosi” di una soltanto delle due attività sciistiche e pertanto, come si è verificato in altri sci club, la gestione unitaria sembra difficile da realizzare, anche perché i conseguenti prevedibili litigi potrebbero provocare serie difficoltà all’avvenire dello Sci Club Bosco. Allo scopo di permettere al fondo di continuare la sua attività ed alla discesa di iniziarla in modo organico, si propone per lo Sci Club Bosco la seguente struttura organizzativa: A) La creazione di un consiglio direttivo formato da cinque persone (di cui una avrà la funzione di presidente) più il segretario; B) La separazione degli iscritti in due sezioni completamente autonome tanto amministrativamente quanto per l’organizzazione tecnico-logistica, con la nomina per ogni una di esse di un responsabile, il quale provvederà all’organizzazione interna della propria sezione; C) Il presidente rappresenterà lo Sci Club Bosco, ed insieme al Consiglio Direttivo dovrà: 1) curare le relazioni pubbliche; 2) tenere i collegamenti tra le due sezioni ed approvarne il programma di attività; 3) esaminare i preventivi di spesa delle due sezioni, mirando almeno al pareggio del bilancio; 4) sorvegliare che la gestione economica delle due sezioni avvenga in modo corretto e controllare i consuntivi annuali del bilancio, portandoli a conoscenza dei soci; 5) disporre affinché i contributi e le elargizioni non versati direttamente ad una delle due sezioni vengano ripartiti (detratte le spese amministrative e di segreteria comuni alle due attività) in modo equo tra le due sezioni, secondo modalità da concordare preventivamente di anno in anno; 6) adottare eventuali provvedimenti disciplinari secondo lo statuto che deve essere immediatamente predisposto dal consiglio direttivo e sottoposto all’approvazione dell’assemblea generale dei soci; D) I responsabili del fondo e della discesa saranno eletti dagli iscritti delle due sezioni in assemblee separate; 346 E) Il presidente ed i membri del direttivo saranno eletti dall’assemblea congiunta delle due sezioni; F) Avranno diritto al voto e potranno essere eletti tutti i soci che abbiano compiuto i 18 anni di età; G) I responsabili del fondo e della discesa dovranno informare periodicamente, il consiglio direttivo sul loro operato; H) Nessun socio potrà ricoprire più di uno degli incarichi sopra previsti. Da quanto rimasto nell’archivio dello Sci Club non si trova alcun verbale dell’assemblea dei soci del 19 ottobre. Risulta tuttavia la copia della riaffiliazione alla FISI firmata ed inviata in data 6 novembre ’78 nella quale il comm. Luigi Leso è ancora il presidente con vice Ginepro Sauro e Carlo Scandola. Segretaria è sempre la precisa Maria Cona dell’AAS. Ma risulta anche dell’altro come l’elenco dei giovani aderenti alla sezione discesa che sono pochi con forte presenza di quelli di Corbiolo: a) di Bosco Chiesanuova: Fincato Devi, Canteri Cinzia, Canteri Cesare, Valbusa Umberto, Valbusa Sara, Pedotti Claudio, Leso Massimo, Leso Federico, De Santis Marzia, De Santis Damiano, Melotti Silvia, Melotti Elena, Melotti Laura, Gaspari Michele, Tinazzi Elena, Vinco Roberto, Massella Francesco, De Togni Sara, De Togni Marina, Melotti Andrea, Campara Donatella, Piccoli Roberto, Melotti Stefano, Melotti Davide. b) di Corbiolo: Vinco Angelo, Pezzo Davide, Leso Elena, Canteri Giovanni Giuseppe, Canteri Emanuele, Canteri Giovanna, Canteri Franco, Canteri Maria Grazia, Canteri Stefano, Canteri Chiara, Brutti Flavio, Brutti Alberto, Brunelli Sergio, Livellini Luca, Squaranti Carlo, Squaranti Rodolfo, Scandola Maria Luisa, Scandola Roberta, Zanini Giuliano, Zanini Francesco, Zanini Marina, Zanini Sandro, Bellomi Claudio. Il recupero dell’attività nel settore dello sci alpino è ora cosa certa; la “Sezione discesa” redige un proprio preventivo di bilancio per il 1978-79 che si propone integralmente: 1) Spese: a) Iscrizione alla FISI (L. 7.000) per bollino-tessera) L. 700.000 b) Per trasporto atleti allenamenti L. 700.000 c) Compensi ai maestri di sci L. 500.000 d) Rimborsi ad aiutanti-maestri e accompagnatori L. 400.000 e) Per impianti di risalita L. 1.200.000 f) Per servizio ristoro L. 250.000 g) Per iscrizione, organizzazione, trasporti per gare (durante la corrente stagione in numero limitato) L. 500.000 h) Spese generali segreteria, ufficio, postali, ecc. L. 150.000 i) Spese impreviste L. 200.000 Totale spesa L. 4.600.000 2) Entrate: a) La quota d’iscrizione alla FISI (L. 7.000) è stata già versata da tutti i soci (le restanti L. 8.000 pagate dai soci anziani sono state versate alla Nasce lo Sci Club Bosco cassa comune dello Sci Club) circa L. 700.000 b) Grazie all’intervento dell’Azienda di Soggiorno la spesa di trasporto potrà essere ridotta di L. 200.000 c) Per questa prima annata i maestri di sci, gli aiutanti, gli accompagnatori e tutti i collaboratori (in particolare Giorgio, Silvano, Giancarlo, Otello ed altri) hanno offerto gratis la loro opera (li inviteremo ad una cena!) permettendoci di risparmiare L. 800.000 e) La Soc. Sciovie Lessinia di San Giorgio ha generosamente offerto (oltre agli abbonamenti assai ridotti per i soci) n. 60 tessere di risalita per n. 1.380 punti pari a L. 720.000 f) Il cav. Stefano si è dimostrato ben disposto ad una generosa collaborazione per il servizio ristoro L. da stabilire g) L’iscrizione alle gare e le spese di segreteria e cancelleria saranno pagate dalla cassa comune dello Sci Club (restano le spese per la partecipazione a gare) L. 300.000 i) È previsto l’incasso del 25% dei contributi degli Enti Pubblici, per una cifra da stabilire L.? Entrate certe L. 2.720.000 Entrate presunte L. 480.000 Totale Entrata L. 3.200.000 Riassunto: Uscite L. 4.600.000 Entrate L. 3.200.000 cioè L. 1.400.000 di deficit di cassa previsto. Ringraziamo tutti gli Enti, Società e persone che ci permettono di svolgere un’attività a favore dei giovani con una spesa limitata. Con l’occasione facciamo presente che il passivo di cassa dovrà essere coperto con le offerte dei sostenitori della sezione “discesa” e di quei soci che avendo maggiormente usufruito di trasporti, impianti, lezioni dei maestri, ristoro, ecc., vorranno versare un libero contributo all’organizzazione della sezione “discesa” in segreteria, presso l’Azienda di Soggiorno. Distinti saluti. Gli Organizzatori Già lunedi 8 gennaio si tiene a San Giorgio la selezione dei giovani atleti per la formazione dei gruppi d’addestramento da parte dei maestri della scuola di sci. La discesa è una realtà: ben 14 giovanissimi partecipano alla gara di slalom gigante della fase provinciale dei Giochi della Gioventù. Questa manifestazione, nel comparto dello sci di fondo svoltasi a Conca dei Parpari il 10 febbraio, segna l’esordio “ufficiale (già avevano indossato il pettorale tra i “cuccioli” nelle prime garette del circuito “Ciao Crem”) di due giovanissimi di grande talento che da quel momento movimenteranno per moltissimi anni le cronache sportive provinciali, nazionali e mondiali portando alto il prestigio