Biblioteca Critica diretta da della Italiana TOBBACA FBANCESCO TOMMASO/ LA Letteratura CASINI E L' ESILIO GIOVINEZZA DI MÀMIANI TERENZIO (da carteooi IN a. e ricobdi FIRENZE e. SANSONI, 1890 EDITORE inediti) . BIBLIOTECA CRITICA DELLA ITALIANA LBTTBRATUM DIBETTA TORRAOA FBANOESOO IN O. e. FIRENZE SANSONI, 1896 EDITORE TOMMASO LA CASINI E GIOVINEZZA L' ESILIO DI TEEENZIO (da MÀMIANI cabteooi IN O. e. e ricordi FIRENZE SANSONI, 1896 EDITORE inediti) PROPBIETÀ Firenze - Tip. LETTERARIA G. Carnesecchi e Pigli. /^(2H-7J2. A Ferdinando li devota Martini, amicizia. - M532716 16 per segno agosto 1896, GIOVINEZZA LA ^ MAMIANI TERENZIO DI I Il di di padre quei di non animi, senza cui * Le come le G. lettere, Perticari, Tarono « di dicono le attinsi Pesaro, A. e Antaldi, erronee poiché M. forza inesatte. scioso increvittòrie momento un attirarli di questo breve scrìtto l'aria e di libro suo scrisse ai Poco del suoi o Mamiani della e il per nella conservate sé, a rinfrescando reazione giovinezza negli uomini le e della ecc. ed sogno i frutti Procacci, sulla o un d'estate ch'egli ancora, cotesti per un fran- radice senza avevano specialmente rantotto*; qua- diabolica una come Mamiani del prima Per la per del carte inedite li travano s' incon- quali repubblicani uragano cui i biografi, cose che maturare fonti, Oliveriana ordini avuto aver furono •e degli dovevano cte altro uno era Rivoluzione nella passata imperiali, passate erano in novità le cte universale, era Eovere città nostre nell'avvenire. effetti eserciti storditi stampo, perturbazione napoleonica degli vecchio veduto senza ; della nobili quei avevano ^rtifiziata Mamiani nelle rado di uno l'età di gentiluomini non "ìe8e Terenzio guente, se- Biblioteca ricordanze, concittadini nulla mi gio- sorvolano LA GIOVINEZZA restaurazione. Nulla testi uomini tavo era i finito dei TERENZIO insomma insegnato avevano il decimonono e MAMIANI si iniziato era chiuso interamente tempi nuovi, di capo Rovereschi difficili al feudo di del pontifici,fu di legittimitàpapale della vecchia ebbe mai titoli : fosse, dell'ordine nel 1789!), cui di Santo Stefano ei quando fu assunto armi cominciavano a della battaglia saranno parse nella città « dei o di repubblicani Faenza preavvisi tutto era e in del la e di cose non verno, go- agli altri che del gravissimo francesi del e Eomagna; lutto il lorché al- 1797,. cisalpini la notizia papalini gli dei finimondo, confusione, forse magistrato bimestre fuga ; e tanto, secondo capo primo rumoreggiare della antiquate e pensione ogni il presidenti o Commendatore sembrargli per dotta ri- (ne fu vestito propria Gonfaloniere dovette conda se- dello ormai aggiunto o bel zione dell'amministra- cura buona una esercitare L'officio vi le unita era città era nelle avere Croce, turno, l'officio del municipale. di Gran di dover di gli pesava alla nella liberarsene, primeggiare gli bastava quello del grette mai seppe ristrette pure conte sostenitore tenace alle idee non di ambizione cittadina vita nobiltà momenti piccola l'aristocrazia educato ; nobiltà, fosser suoi la rese, pesa- Cresciuto una nerosi. ge- in cortigiani dei legati tutta per ultimo e in quale un'accolta resi Lizzola. settecento nella romano, a in Sant'Angelo metà Stato decimo principato, e le cuori di titolata servigi eminenti per nei Mamiani Francesco famiglia, antica una timenti sen- dell'edifizia più gagliarde Gian era ai e comprendere potevano non fatte eran tali uomini Di dai si co- perché, ; idee alle legittime aspirazioni, che, dopo il rovescio napoleonico, a fatti,coi quali il secolo decimot- grandi l'animo avendo DI tanto e più spavento che »» LA «econdo la arditi più GIOVINEZZA formare la il dabben ufficiali,e poi scappò inchinare il terribile il vittorioso che lasciò via, in dietro Bonaparte: i e « sotto la Dopo due anni liberare » le Gian "5onte lui a r ultimo «etto "3i fosse le animato: lui per proposta, che una e mai democrazia, procurata nobili, che nel vile di e cui nella spogliandosi degli erano adorni, tutti, aderenti «tessi hanno dubbio Ciò non che all'empio rinunziato mai ostante, lo stesso più per al possano usare nostro alcuni ribelli provvidenza di dare quei membri ai rivoluzionari nostro aver verso ceto, fiamme d'oro, questi che da sé caderebbe non loro a distintivi alle come luogo di e Libro partito, ci non la sedicente ordini col il adunque d'unirsi onorevoli perfino e pubblica piazza da plice sem- maggiori iniquità.Avendo le commettere per liberi ribrezzo ebbero non più cosa divina e avuto anni, che consiglio della discor- sentimenti Disse questo paese a tratto un per in consiglio avevano la due Dopo € possiamo adunarci; nuovamente non il e patemi un quali all'antico. radunati più -cittadini,ora fra' mutazioni gravi magnifico Gonfaloniere: aravamo da a Gonfaloniere fece dicembre, mostrano il ritorno mondo ai primo significato,e gli pareva alcun del il 14 reggeva i Russi, e Nel pochi vennei;p, ritornato 1799. ve- francese. agente un all'officio del del si tenne il giacobini democratico chiamato che generale, di Mamiani, bimestre dover a scapparono gli Austriaci Marche, nuovo di governo Francesco lari, fu di per di trovarsi gli magistrati pontifici; e direzione le con capite^ cosi dicevano, giorni di poi un*amministrazione il paese difendersi per si nominassero non per dai pensava Gonfaloniere, che generale presidente il 43COVO, civica guardia poco, 5 MAMIANI cronista, e si nii una Ma diceva la se TERENZIO di espressione -dagli invasori. armi DI in la consiglio. massima 6 GIOVINEZZA LA finché moderazione, si sta ai magistratura, nobili quei che del fu presto, idee si mente ormai si ben E il Gonfaloniere del Governo visse tanto nel appunto della coi 1831, che del che della né nuove della e pilifieri dei ribelli fin dalla in prove vide ciullezza. fansua casa crescere a spiriti nella Sinigaglia; vicina quell'anno pur lui faustissima per la contro quali però immaginato lontà vo- riuscire doveva avrebbe la solennemente dominio che il buon un decadenza temporale; suo dell' interno in sepolcrale celebrandolo benefico, cittadino de' suoi religione ", lascia modesto di vedere regime un « voluzion ri- sto giu- uomo probo principi, zelatore intravedere petua per- la morte ma il dolore gli risparmiò ministro fedele e Terenzio, natogli imbrancato i dal parte principale in quel Governa tempo a integerrimo suddito che a narono tor- Le patria figlistessi operosi.Non aver iscrizione Una e affermò Terenzio suo della manifeste liberali, tra pontefice dal lo colse quasi troppo profonda- e secondogenito di Francesco figliuolopotesse del diffuse austro-russa, più caldi Gian conte il settembre paterna dei posta pro- tornati, i semi frutto. diventavano italico vedere reazione uno La ». primogenito Giuseppe, impiegato poi Segno da tutti approvata senza l'aria: i con Mamiani, il liberaleschi il bossolo- medesimo fossero l'amore ebbe ne lora e prescrivere a processo fu non restare conservatori tenaci rei in troppo respirava stato ora nel che trionfo, perché i Francesi penetrate; erano di formare Croce anche se rei includere magro e il processo per devono non potevano erano libertà il che a i limitarsi Gran cavalier gettati non tatti appariscono pieni voti, ma e di si propone MAMIANI teiminato contro signori elezionari, delia TERENZIO è non fabbricando aderenti, DI roso, ope- simo caldis- nell'elogiola LA ed mano il né bugiarda vi non che è certo verso i che« le né il vecchio se coetaneo che amorevolezze della la per di affettuosa sempre che cevano pia- al suo è anche ed dolci dalle tani, Mon- Vittoria contessa fidinoli nutrirono i quale rìgido temperati la moglie, modo ogni esempio per modo in Leopardi;^ rigori furono suoi i padri, Monaldo parente e fu molti a essi le asprezze per tanti altri nobili superba che Ad ramente, ve- pesarese accennate Mamiani ebbe né parti sue biasimo. a è ma gentiluomo sono lode a figliuoli, non a noto né tornano poi mentre buone men parere non del poeta; e memoria " le virtù esagerate, sono potevano poiché », volle, la Terenzio come 7 MAMIANI figliofilosofo del cuore TERENZIO DI GIOVINEZZA menti senti- sempre riverenza. II Delle potè e : in degli ordini frate un carico e il 1 La parentela che donne; Tnna Mamiani TAdelaide delle e madre non tra sono e Terenzio e stampato. i ben non nn pare, Giacomo di e i Leopardi. chiariti: erano veri ad lui i due primi Mamiani di Becanati, Ma cotesti ragazzi rudimenti era sposò Montani Antici Tin- aveva il piccolo Terenzio i neppure Leopardi prete da ma figUe di Giallo Taltra, da passeggio Filippo ; apprendere potevano non detto fratello minor accolto, alla pressione sopfatta da Napoleone I, vestitosi al ciullezza loro fan- stato era che cappuccino, sappiamo nella ebbero monastici di accompagnare suo ch'essi Mamiani casa Sant'Angelo figliuolinon dei maestri dei poco di feudatario il conte nell'educazione porre nulla, che cure per Gian e ne di via cesco Frannacque particolari ogni modo è cugini, come molte certo che volte nealogici ge- como Giasi è 8 LA del leggere DI GIOVINEZZA dello e TERENZIO scrivere, che MAMIANI ebbero invece da cesco Fran- Scavolini. Né fortune, anche fendali e permettere, il lusso Credo ai del nel marchese facitore di versi Merloni, inutilmente eccellente i due nobili taldi; dall'uno dei di due e strepito delle lo Italia " annue il Catasto Secondo aveva un ma non è da a ingegno di il Perticari e quasi a e moneta in 1778 esempi romani insieme con le terre l' del- quelPestimo generale era dalla inframmettenze 1801. Gian 4509, moderna, da nell'animo per al l'An- civile: e serbare dalle aiuti, mento insegna- un privata sveamore consigli e corse dal scudi che tacere degli interessati, vero. di rendita, ragguagliata : di vita il paese estimo rafino Se- colo di cal- patriottico suscitato pesarese e il Brunacci studioso, posero ebbe murattiane fremito tra e cattedra giovinetto,allorché che, liberando Mamiani una un e retore lettere, dall'altro nella armi Perticari che alla Ginnasio, delle ancora centrale speranza di poi i primi conforti liberi sensi. Era allora fioriva dimostrava quali egli rettitudine avviato Bologna. larghi al complementare continui di che furono deputati fosse Perotti, buon trarre volontà tenace particolare, e gli tutti di tentato figliuoli. v'insegnavano, e matematico nell'università e ai saresi, pe- virgiliana eleganza, di piccolo Mamiani, gliatissimo casate Giulio conte Antaldi; latini avea sublime Al del preti, Alessandro gli altri, due maggiori civico, che onoraria terre Cisalpina;^ della giovinetto Terenzio Antaldo delle precettoripropri Ginnasio direzione la sotto il che studi primi altre come di mantenere adunque forzate di scarsa e spogliazione recente imposizioni le per si poteva la per di titoli ricca Mamiani, famiglia la che porterebbe di circa era basato alquanto Francesco tremila sulle inferiore a lire nunzie deal GIOVINEZZA LA austriache Stato francesi, e se TERENZIO ch'esso di capi è lasciò nella grandissima; patria la Il le classi V da Perticari casa del padre marziale dei vincoli Pepe, in terra d'esilio,con conobbe e D'Ambrosio e il suo leniva Non combattendo. coetaneo e Becanati di prosa anche se dell'ingegno nel Leopardi), non gli nelle fu ospitalità nel stanze paterne Mamiani o al come sero fosmeno alsuo di (e la precocità minore che la perizia abbastanza soccorse toccate versi, la intenzione n'ebbe non dei orazioncella, confinato il come quei capitani e giovinetto qualche parente ; ma al Guglielmo ferite delle di essere sollecita quei fatti se so la tusiasmo l'en- splendore quei valorosi, il dolore capaci d'inspimre la di altri per fin d'allora il cavalleresco Filangieri, cui Antaldi casa amò e tificio. pon- dovevano dopo vent'anni cogliere ac- ritrovi lo prestanti figure e generali napoletani, stringendo d'amicizia, che rinnovati di le ad con giovenile: negli eleganti ammirò alla sorti qualsiasi politica novità, segui quelle vicende dell'età quel del governo l'odio ostante non furono disponevano imminente restaurazione impressione migliori si onde ripugnanza Mamiani, di moto marchigiana e elette più forte un cotesto a aiuti, ma desiderio nel nella e vero, gioventù romagnola e confermate moto di prontezza e costituire potesse ne 9 MAMIANI indipendente. Mancarono, sapienza fu DI dell'arte. È ad noto scriveva e versi; non modo che era e dello nelle sott'occhio maestro il suo una in del lettera villa cui la vedeva Perticari, era che il nell'estate per la ganza l'ele- e zione perfe- somma senza tassi sin- gli studi purezza giovinetto di nella sicuro di ardore per già Terenzio 1815 ben pieno entusiasmo scrivere, di cosette nel ancor nell'ortografia, ma letterari: al ogni misura. conte quell'anno, Ho scriveva e non so 10 GIOVINEZZA LA all'idea resistere da e riferinne alcun alcuno come del «Sovente dettato. la tentazione significarlei miei affezione, che furono sempre insipidicaratteri. Quindi quanto per libri, ecco essendo della più questo lendosi ticari le a convinto di non di buon della al » « a seppe leggiadria Minerva degli », " cata deli- di contento giunto silenzio de' suoi fermissimo è ella momento ». gli errori » : », meriti al piacere « frutto « di ancora o le tante l'ode ». » critiche coraggio non di tare imiscito riu- esser somma a tenue saper conchiudere, per lingua la scrivendo assai e la con correggesse Per- suo quello stile,che Voleva, di si faceva ode, adoprare aó- letterari, stante pur manierar Dojgp ». il Mamiani mandare confessando « di farmi degnata suoi studi sua Perticari, interrompendo sua di discerneva non solamente elegante poeta somma piA questioni letterarie una che di grado il punto di Parini il bello di son seguitava potergli a campo maestro lettura e in insufficienza in dei scuse, saggio quali tocchino inviare minciava) co- importunarla scusa, cui ella si è con esser mettere « sacro poi qualche se la ad chiederle ammirator proemiuzzo alcun « un gentilezza, sua sempre sua ecco il di e io, non se (cosi fia il più prezioso del (che per me più splendido, un più gradito pegno donarmi a mondo), ottenerla; a signorile e tormentata, fra pronto son ho la frastornarla io di pronta 0 lo addietro a da alfin risoluto mente certa- la brama rispetto accolti co* miei anche nobiltà raffrenato di che poeta scrittore scrìverle, pure sentimenti dere ve- Mamiani, grandissimo ho di cortesia, hannomi pur il certa per far tratto, per predicò, lo volgare, almen non MAMIANI principi movesse migliore, fu, se non sua prosatore, decoro di TERENZIO umili quali poi nell'età DI un si cità sempliche il occupazioni della e lo chiarisse meno al- 12 GIOVINEZZA LA Ma invece tu il titolo di tali Anche oltramontani, saggia di cosa fortuna Sant'Angelo vi di e che vi ode qualche settimana sarebbe stato di era alla scuola l'arte,e mescolando Mamiani non buona pieno di del questa è delle a massima domandato, sale con un che sorpassa Il fatto più di stile. Il dere, Corrisponsoverchie, vien amorevolezza fraterna lettera, oh! e di nel in poesia, se che e i buoni che tal lettura che consultare le rettoriche è a mi un la esser quanto più suffragi,la cerco fui sazio. E speso tutte far e aristotelico, è questo non che mi mai eloquenza « inopportune potrebbe comparirmi non avea ammirazione: consigli con quelli, che dedicaronsi che dovette sure cen- gli rispose subito, ma inchieste tentar alle sullo e gazzo ra- scrisse gli ri- un : momenti il poco qualche una lettera le poetiche sorte ha furono più studio, di Aristarco dare saputo disgra- dell'universo consigli del vorevole fa- più io la trascorsi valse di e mia aspetto e tratto ogni espressione di ringraziamento Oh! volte né di e il all'amico conforti tanta a poeta prima di lingua censore, grande mano con e tollerab in- figlia, la con il Perticari ancora male, a veramente gratitudine. Io letteraria toccar ranza. igno- rimandasse non Ma cortesia, ma dar e che sulla suo gratitudine diceva, il amorevolezze n'ebbe se grazia se studiare agli avvertimenti e e sa scerti pa- Monti, il quale il d'abbecedario! gli bisognava di capitarono genero poi; chi gentilmente, facendo molto rire abor- proprio era lettera ancora paziente tanto delle non invece e l'ode e villeggiare col giunse, per che pudica^ no! giarono fre- te a interprete ah ragazzo, che non che piuttosto nell'antica letture, resta come vuoi tu déiV Enriade: il csiuìov ciprie saette di MAMIANI preferisci ì libri francesi, lidi i TERENZIO DI Perticari »? ebbero GIOVINEZZA LA sugli studi del Mamianì essi per scrittori italiani, per francesismi i e si il dai suoi dei barbarismi che di scrivere suo a l'ode dei cercò e e si fece pieghevole dar frutti alla seguirono Dante acerbi meno di pensiero corretto e Parini, esercitarsi ; sponeva si di- fosse non stata quei mesi In consigliatrice del dovette mente sua ingegno suo che del lettura il Petrarca e nutrimento del comandatogli rac- orrore per pid perspicuo natura lettera ticari, il Mamiani vitale nefica: be- migliori il Cesarotti, primi maestri, più suggeritagli dalla studio abbandonò assai prosatori del Cinquecento. Cosi la varia la 13 MAMIANI alla lettura avviato essi fortificando venne ; e e TERENZIO giovinetto un'efficacia egli fu già dei DI Per- suo senza nello posa dello scrivere, perché poco dopo egli si trovò in di dar di sé un tazione dissersaggio notevole con una grado sulla poesia musicale, ch'ei nell'Accademia fu a ammesso citare re- Pisaurica. Ili L'Accademia gno di italico, era il classicismo, meo la e della varia e delle una di irradiazione coltura Pesaro, ristorata e fu rocche alla la filologiadi Amati, la critica elegante di si quale Giulio letteraria Montalti Cesare conferirono il primo nell'Accademia poiché sua che esperimento fu il 3 febbraio dissertazione a 1816 ei fu Sulla un di e poesia musicale. e di Girolamo a Betti, Luigi sostomo Cri- Mamiani. diede di sé letterario, argomento ammesso rietà se- Salvatore il Mamiani intorno ; di Bartolora- Ferrucci, la filosofia civile di Terenzio Ma centro romagnola e Perticari di Ke- lato incastel- era principal archeologica la dottrina Borghesi, latinità il del tempo marchigiana molteplice, splendore in cui lungamente coltura nel leggervi La scelta una del- 14 LA rargomento potè, se grido grandissimo per tutta quel tempo il del cigno il la necessità di versi si dibatteva genio farlo affaticava. Cominciò di idee favella, e lamentando, omai non della i nervi e letterato favella; onde sua che quasi chiamarsi scrittori,che, dimentichi dei vocaboli, delle del dire, miserissima onde fra quella le tante delle che volgeansi, nervi nel nude alla di belle la per guerra a forme si grandosi ralledella gerazioni, esa- il guasto avea « avvi Non ci perdute glorie parole; accusando delle e di una di le di proprietà costrutti sorda e linguaggio, perfino mancasse opere que' primi cioè, che Trecento, divino nostra il genere della ignoranza nostro questo inferma de' corretti e loro meditazione modesto cui in oratore estinto que' malvagi moveano che piuttostoperché nazionale. la opera forse può solamente (son queste le prime parole) che italiano della soccorra con inevitabili senza non lingua e la restaurazione modernità della lingua studi giovane dell'opera dei puristiper l'abuso si di e il adunque stione que- illustrissimi compagnia, lor la con volto accademici degli della accinse dell'uso paesano; sarà egli si turale na- era come alla intorno la tradizione all'ordine rispondeva sangue crata consa- gloria nascente relazione in procedimento nel degnavano buona la tutta purissimo Perticari, si del di rinnovare tal dar e in cui la tornata, orazione, fu argomento suo allor che per prose allievo un un sua in decretava l'occasione, il Mamiani, fosse ne trattare a Eossini, al natale forse e per pesarese. in né di suscitato avevano città sua la ìesse conte celebrar Qual a della suggerita esser di Gioacchino speciali onoranze; giovine a già che le musiche TAccademia quale MAMIANI m'inganno, non dal V Italia TERENZIO DI GIOVINEZZA pedanti que' pochi, de' nostri diedero que' secondi, padri forme che e le ag- GIOVINEZZA LA DI giunsero gentilezza e copia nell'aureo i nostri che avvenne di corruzioni, misura. lo idioma di avea in nepoti (se avriano un argine un saputo della si (esclamava) ingegni dalle caledonie, da e dalla scrive da de'classici accanto cinta di sottil un velo cerchi d'oro, posta di Miledi una in rotondo di sventolante colle sembri il scuola nastri vele al vento è ai dei padri corruzione, molti pensamenti ha nessuno mali la strumento favella». » dotti le come procedettero quale che Sia io le scusato danni il di Fidia per miniatura cuffia ras- fortuna, nobile una della all'uso tinuava con- glior mi- cademia quesito proposto dall'Ac- une e i rimedi e stata di tanta profondi «con gli altri. Se delle una e fonti sia gravissimi mio lo lo stile vascello giorni nostri voglio considerare recò ceduto pro- chi da grande Per risposto sìa e noi a un ». cagioni hanno additando avvertito al ; e circa mantovana in e gì*Italiani ricondurre a favella sorta alemanne annodate che penne, spiegate Mamiani, intesa di poveri un'inglese guardafante e di Venere treccie ad canto frutti Perocché una le con e da come Tali inteso non V intende. non questo è a parole turba novissimo Babele, chi « : galliche, quel linguaggio lodato e Cesarotti cogliea questa padovana modo tal in veementi con dettature strane menti delinea- dosela linguaggio antico, piglian- buon col povero specialmente Preso ». i nostri stabiliva) si non mutato tra- era tempi gli ultimi scagliava del i corruttori amarissimi nobiltà antica sua corruzione riconoscere appena Taire, il Mamiani contro tal a futuri quale pe' ogni già perduto natio, di evidente, si nel gergo, avendo di pieni eran fuggivano ardiri, che italiano di puro, Onde Cinquecento. giorni tutti licenze, di Talché quanto miseri 15 MAMIANI TERENZIO onde l'opera in quanto ed discorso: che non giori mag- in è sica; mu- « universali «e voi, uno alla o sa- 16 GIOVINEZZA LA DI pienti accademici, non oso non è avvi in che sconcia tanto i suoi il vostro incolpatene recandosi indòtto ogni maniera di sostanza il Mamiani fece il letterari,a,basti « è alla lingua, in la ella ormai di il come ordinare è il lungo linguaggio nazionale; disegnato senza con tacere un accattate, menti ragiona- o di mezzo opportune antichi franchezza attenuare e che ma vano pro- avesse fosse e facilità le originale e non sui modi corruzione sue pesse sa- gare. volper del le digressioni dei tisti; cinquecen- l'elogio i vuole, si se ricevuti concetto degli certa lungo derivando anche, sufficiente mostrar di- Per a storia ragionamento un meno poesia drammatica dalla sommo ». suoi, pensieri in forma riuscire può poesia sua giovinetto disserente con di i ciosa perni- musica dalla per questo: accolgono gl'insegnamenti esporre che è umano, stati saranno quale società cosa s' intrattenne di erudizieni modo Notevole il teatro dalla mitologia, tesoreggiare tastasio, la nella di si sull'animo cognizioni in sostegno sulla con gli accoglie perché riceve mostra già in grado cui imberbe sommamente ardore cosi che esempi, ogni è tesi, il Mamiani sua inutile saputo però e proprio a fondamentale sommo filosofìa,dalla ad lo che un gli errori della perché sugli effetti dell'armonia una di come cenno» musica commovimento ed non politezza non e parole concetto con e moltitudine, ed dalla poiché quale ingresso solenne opera rapidamente e il di civiltà rozze piccolo Il moderna diletto vero istruire ; questa dissertazione, suo un tenuissima. La voglia generoso, alle in ». Della sé maestri io se apparisca, quanto animo isdegna d'inchinarsi ed lettere ; ed di leggiero ardimento, un imperito discepolo onore maravigliarvi, a quest'oggi favellarvi già questo cosa avrete non MAMIANI TERENZIO difetti del della Mesua LA GIOVINEZZA TERENZIO DI 17 MAMIANI rifa L'esagerazione poesìa melodrammatica. nelle pagine ov' è descritta la decadenza musica per si intende vi- considerò innanzi che la concludendo, vedessero la versione lingua " di tra le stesse come ed civile comunanza il Per ». ; non fece ascoltare, si è barbare duto cre- dei uno più potenti prodigi nella si possano ^ accademico discorso suo nazionale arabico,^ perché nazioni fosse poesia musicale alti mezzi, pei quali operar la sità neces- egli parlava che e inno un la il Mamiani che puristirigidissimi:ai quali a che il teatro a altro del dramma propugnata e migliori sorti facilmente, chi pensi risollevare di ma il Metastasio dopo capolino il Mamiani ebbe credo che se ne piacesse comincoraggiamenti ; non invece il padre suo, cui i circoli frequentati dal figliopoco quelli ch'erano, agli garbavano, come il buon occhi suoi, inquinati di liberalismo. Però chio vecdi sottrarlo ad ogni pevenne pensando al modo ricolo decise di mandarlo e perché i suoi ardori a Koma, plausi ed letterari patriotticie fu patema scuole delle sottane nere il 21 ottobre il di studiare Padri e raccomandandosi da 2 Di questa cenno appena un T. Ancona, M.f n' ho trovato Casini volgarìzzamanto che certamente versione una è vero che sorte che a Milano, non delle Vite dei Santi umiliasse tradusse era i suoi Tinno dal testo ossequi arabico ; francese. suo Mamiani del orazione il al Perticari fosse che a letterarie,dicendogli che si cose a ma fino atto; tanto allegramente messo Il Mamiani il ad le la decisione E Terenzio po' tra un giovinetto, ignaro della scriveva l'aspettava, " a di recarla 1816 intrattenendolo temperassero ecclesiastiche. nascosta tenuta il momento venuto si maggior Morelli, 1888, l'autografo fra p. sulla biografo le carte di musicale (D. Gaspabi, egli 10), ma poesia non Giuliano la lesse fa Vita di certo Vanzolini. 2 di : 18 bella alla dì € GIOVINEZZA LA Io Costanza la me censore era bacio mancandomi la tranquillo ". Ma di dell* perché privo morti, me tranquillità fu la del : del mio tuttavia, non almeno sto ne rotta inter- bruscamente prendere la di padre gione ra- deiramico incoraggiamento, de* sola Bassville\ lui la lontananza lietamente società dall'ordine MAMIANI cantar per non passo del e al e sconforto TEKENZIO DI via di Boma. IV A e giunse il Mamiani Soma in forse di Io € il giorno in conferirlo di di questa a sue non Cielo vorrà dotte meno ha mi Mecenate di che suo sue Boma; -« Il del moso: fa- : sono monta cessate per gentilissime fortuna, giunto tardo non mi tanto nel Monti, in taluno in rispose; non non era per passato accoglienze fattegli signor Borghesi mi la romani imbrancarsi un dal mese che Borghesi predica tutto Il non rità oscusore, cen- nostra perdita, Terenzio ma soave ». trascurato sempre le me il Cielo ma parte alla mia fu perbia. su- conferenze? per de' letterati carteggio commendatizie e la prego ! Io i cosi Tevere, sorte sono questa provvedere a iesi che cora an- suocero di rivederla. In quale togliermi la speranza il mio i miei poveri studi, senza si rimangono amicizia le che era veva paterno (cosi gli scri- la mia perdo? invidiato il mio "5ol lo io del capitale, e oggi gran quell'amico, Dunque Perticari, che quello de lunque qua- per la città eterna. l'aere poi), ma deciso gl'impedi compagnia respiro più non sera a al corse dolce genitorihanno miei ieri nella Milano a che ammirazione primo pensiero suo dell* 8 novembre, sera animo disposizione di una entusiasmo Il la non coi Il Perticari, perfino aspettò di letterati scriveva e comandandomi rac- di cor- dall'Amati. giorno, oltre gli 20 si valse molta con larghezza conversazioni inviti nel dei in del -avuto caldissime ariette Perticari il filologa consorte terarie let- dagli e all'amico arrivato perfino metastasiane di e a maestro, e suo primi giorni dai motivo tratto il nostro Boma a fino speranza n'aveva e era sue arcadico, si trasferi Criornale dei andata aveva 1817, le Eoma. questa Terenzio della desideri del promotori 1818 Di dai riprendere per Perticari, allorché col sospinto pesarese, MAMIANI TERENZIO DI GIOVINEZZA LA scrivere lettere perché tasse; s'affret- infiorargli le a il 22; eleganze. Cosi arcaiche di lettere gennaio: cosi della certa che dunque la quel solo ha al voi della colmo il mio da il mio fra non del la vi compiango, queste pigro virtù. Già mi ha mi la viverò abbracciavi, già....ma a sorte di un la scienza baciari che della mia la d'accanto basta siete omaggi? verde de e è mi mio,, frequenza animo, figuro li dolci che Che tutto. è ma. voti, eccomi meritati doppia gloria core? l'amico altra di nel labbro toma non ben passo; tranquillo mente secolo, che li lei ; sogno? i miei alla mezzo a oro, e mura: di in Ma il mio Duca, da plerò contem- impresso quel mente nel poco? Giulio? labbra? sue trasporta disgiungono cosi compiti coronate, corte, al fraudolento Io ho il fra caro felicità,torna, già teste 0 mio non dunque Mentore, ora, le mi lune del deliro, ecco raffrenare riabbracciarla volto, che non parlato; non piacer. ascolterò nobile ah! s'impara di penderò deliro? mai alquante voce novamente bene, io posso modo speranza pensare rara, il nostro del sorprese qual in soffrir a le è breve che Difatto gioia è cosi ! la Ah « li età,^ uomo e de voli convene- troppo lusin- GIOVINEZZA LA ^ghiera per quest'idea me L'entusiasmo del si se doloroso di -o lo noia a Giulio dottrina la della Perticari filosofia dava nella «espirare la venuta consolazione 4i Marco da Il Perticari del l)re giunse 1818, e vi a tutti i letterati. Se 4a genitore da lontano e Soma con regole, Non gli fu dato "la «e " cui con grande potè scrivere L'amico vostro 1819) si e trova la moglie nel novem- con lui o parve richiamato di allontanava; d'addio astretto salutare ventura a al suo in verendi re- che po' troppo un lettera della lui i quando e ; il lungo a per fosse pur il Mamiani vigilavano sottratto né che durò non si non di lettere, concittadino. dolore una visita una il diletto si ch'ei tempo come che non vigilava, fecero loro di dimora, festeggiatissimo si fosse pesarese stanza Co- era sua padri dell'Apollinare; giovine era ragione ben incolto non nobile conversazioni dalle traeva che implorava suo fermò poi e si sarebbe seco aveva l'arte, del- gusto poesia; e cosa: pesaresi,egli che amici uomo del meno al bellezza di e solitudine sua gli l'altro e tutt' altra lui alla Terenzio Procacci, buon tanto ma alla in mano degli pagnie com- dell'uno archeologia conversazione, Il povero Sapienza le erudite stata sposava la va, Pote- imperizia paleografica. sua portato quel fiore di coltura Monti. di le disciplina alla sebbene sarebbe filologicasi amabile xiomo troppi discorsi burlando con la i la un tra di Gesù. frequentare dell'Amati, e in il vivere recarsi per ». di proposito, come Compagnia liberamente Borghesi venisse Ma della fuor era tristezza biblioteciie ; poteva fossero Boma accresceva uggiosa uscir del di cammino collegio ecclesiastico, sotto un vero, nelle fuor apparirà non in 21 MAMIANl trascorro e pensi ch'egli ferrea, ma è TERENZIO giovinetto esilio,cui pareti non DI il alle patria. gli amici, fu molto Perticari. (cosi il 15 tembre set- partire in questa notte» 22 TERENZIO bene sommo io mi inviata insubordinazioni meritata non di certo ferro. impero sull'animo piango nel ; non non del di dubitando fate quale amabile mi consolatrice. della vostra Pesaro solo Quello oh! in del amicizia, paterni verso con di nuovo ; se ho cui plirete sup- d'ignorante^ parte la vostra salutatemi discaro sono è onorarmi a sdegno addosso di ; mi speranza seguite l'idea non: venerabilissima non questa alcuna senza in Li lavoro; con me, e giovane del efficaci conforti Giungendo benigna conforti neppure di amato- essere Questa lettera ci dipinge assai bene ». dell'animo Boma in mia lo cui per Pesaro, il titolo Salutate e esercita mio da e quali che nean- questi giorni, mi esatta soffra senza sofferenza. generosità, a' e egli^ patema,, potervi non giungere non Addio Perticari lasciasse fo dunque, alla collera il caso quale, dice vili. vostra tanto quasi i miei, mi lo stato la non compatirmi, forse un la gli altri e assai da ve accusano. Biondi, Amati tutti in per vile fortuna copia almeno che signora, sapranno minacciarmi, bisogni. Sf, carissimo a' miei amico, la della punto so- trovato sono compire ordinario primo mie dell'amicizia: disturbi, nei quali mi vietarono le ove mio tranquillo,però è cuore il bacio imprimere mi Addio sono la dei fondo padre incontro essendoché oppresso, da pubblica, freno un circostanze poiché a tiranni ; i miei tali ; giunge ostinatezza, la forza del in terrore, abbracciarvi, addio; vado al di rivedem trovo di lettera una saprà pormi ma MAMIANI coraggio di contradirli aver gnate di DI l'inibiscono, ed non ha il godere senza me GIOVINEZZA LA alla patria Mamiani, speranza sua Terenzio e di egli come trovare ìi^ tristezza. avrà quella malinconica ricevuto serenità brotti i rimche era GIOVINEZZA LA in lui DI abituale; di distrarsi salvo la caccia teatrale già si venivano anche più di giovine molte qualche e le tornate sioni, occa- sentazione rappre- accademiche studi agli e età i mancavano medesimo, cui giovinetta, una donna; la era virtiu)sa, del soave di biografi, il Mamiani tardi bella i dicono assai scrisse marina diradando, S'innamorò: certo che ; c'erano non sulla 23 MAMIANI principali. promotori e TERENZIO ed anche, grande di mo, ani- nulla ingegno era ^ insperabile:^ Pesaro che moglie di di l'amata da che Filippo Eonconi, stato accadde la più filosofici, e indi anni, dell'amico le due gioie dell' infermò, che nel di che spero tanto sa mi vorrete riflettendo 1 ; sia appunto Nell'epigrafe donna italiana e che da funeraria ìeggenì Ini stesso in una : « la bella donna affetti un a Io a il Mamiani, calda avea presso affezione dunque condonare l'inurbano Scelta procurata voi quale la vostra dell'altrui che dre, pa- Firenze, donde penetrarsi mio col amico, giustificandosi non benedetta al 1826. marzo riconciliando si una anche il 21 recarsi scriveva meritarmi dimostrate r anima di fece, Ma anni suoi parer eh' ei Perticari. : venuto era silenzio lungo un tali titoli da mi nei il permesso qualche tempo dopo cosi si frattempo ottenne voi vivamente cosi versi di quel tempo e prima guida durevoli degli a adunque scrisse e perdita Giulio fiore nel in grave furono non mori e Percosso amore lei gli fece esortatore suo agli studi a l'amore e sanno Baldeschì Per s' infiammò, Boma la morte Cintia Passeri. petrarcheggiando; amara tutti e fu Terenzio Battista reduce d'amore, già maritata, era Giovanni il contino meno ma bel- disgrazie: mio dere proce- stato, il quale è di pre- il Mamiani d'iscrieioni dettò ramata per moderne (Pesaro, Nobili, 1829, in pag. lingua 114). 24 GIOVINEZZA LA DI travagliatissimo, né sente isperassi nel tempo dell'anima intomo al presto la tristezza in del Terenzio brave i nomi del ch'egli perentorio di la sotto più si recò a da di invece lettere fino Firenze. e Di con la spaventavano; ordine tornare a non di via militare di professore oltre padre, in la Pesaro, per del casa se l'incarico morte del Capponi, ormai tenne la la vita figlio un 1828, lo richiamò novembre il 14 nante riso- voce liberalesca: del al riprendere che donna sua pece lo scrisse ebbe cioè dissiparono nell'intimità della nell'Accademia tanto a saperlo il Mamiani autorità Torino, dove di : ; e della Giordani giorno allontanarsi patema sentiva anno bel un ali* Antologia, Leopardi, Colletta, del Niccolini, del tanto del Tommaseo, raccoglieva dell'amata e intinte tutte persone, non se giovine poeta. seguiva da Pesaro di figliuoloe gli spiaceva tante si dell'arte l'eco festosa idilli del di padre e Mamiani, non degli uno il Ma se che collaborazione filosofia del tollerarlo d'ogni profonda piagna letteraria la ripresi della MAMIANI potrei medicatore Vieusseux, sopravvisse io società La ». gli studi non TERENZIO un duta acca- patria. VI alla Besi memoria migliori agli la Soma fine mosse di dare a pensare di di tre tre mesi mesi, dal di di buona artisti di di pietà di e trattenne onestamente dì ancora vettero doassetto in corte Sant'Angelo, al a favorevole, Terenzio luglio all'ottobre vita e si e e S'agitava soluzione una volta po' d'ordine feudo del questione quella più un affari domestici. procurarne a quegli uffici figliale suggeriva, i fratelli Mamiani r affetto che paterna città nell'eterna del '29. E furono lieta,nella letterati, nell'ammirazione pagnia com- dei LA GIOVINEZZA quali Terenzio non direi passo, vigile custode in notare « e la vita Gran glia gli (segnava nomia è ogni pensiero, di » ; cato, pubbli- esser Mamiani, gli de- pur anche ma servigio alle Thorvaldsen profondo vestire suo ^ anni la e Bena- Dimostra « : riconcentrato. e oltre è non fiso- sua il affabile che e loro che teori- sue lo scultore quando il dalla raccogliere in giudizi renzio Te- gli artisti; e allora anche sentire Il vita nostra singolari, non più semplice, modesto Canova! a quel tempo. e un allora sentiva, perché di parte stato era Cominciò e diario) circa sessant' esprime Quanto di notizie conoscere nel finché vedeva felicissimo Fu fece goduti, l'amicizia, per impressioni estetiche. mesi meriterebbe n'erano cercò ne bocca di parte tre affetti del e romana stadio; suo gran spigolare pensieri nello padre. che diario, che si posson sulla ciò de' fatti è questo intimi il censore diario un mai avea 25 MAMIANI e quasi di ogni e memoria da TERENZIO nella meditazione monumenti, suo DI chese mar- il decente: di questa graziosi per altro e gentili i modi ». Più che il Mail racconto miani, prima impressione è notevole la sotto scultore ; e si gran le in piena e Infatti 1851-56, e nato di Bcnltore del a del ciò che danese ne del il 19 dice del e e più coperte son le artista 1770: me opere per la grafie le bio- si veggano Reukont, sale dovunque e novembre il Mamiani Thielb ne Sono valdsen Thor- L'amico l'andare. Thorvaldsen volami). che " famoso prossimi, Copenhagen Hillbbup, quattro biografie: studio marmi alcuni per agli studi, perché vi hanno quasi impedito era il libro allo di modelli inteUigenza dello nelle allo intorno visita,anche luoghi distinti,ma numero pareti ' dirsi può camere Benaglia fa settembre, 9 occorrono non r amico con del danese, dopo un'altra particolari che ito data e mente special- gen, (Copenha- 26 aintayamì non pur dirò discernere a vita della sìa sorte reputazione degli uomini Tborvaldsen Venne non so dal se ivi scultore e che trovato i moderni felicemente. in suo ministro di giovine scultore. Il vivere vedova, Dary, ministro Boma a del più maritata di Francia detto allora chiaramente Canova di 1 Intera Chi colkzione con il sono Priamo voglia tavole, l'addietro per ed di Bapimento Achille, conoscere di fatti da tutte dichiarazioni i lavori le opere di M. ^ di qui assai voce pregio gran lui e scultore Thorvaldsen ad celebra- ora Briseide Missirini). scelto fu cosi felicemente Tuttavia dello valdsen, Thor- spargersi a si pose Allora statua. in ornamento Dimostrò il rilievo viva. di Boma. re cominciò riformava la tissimi, quali e suo, donzella commise Camuccini, d'Alessandro. Trionfo il Thorvaldsen del dal lodato e l'ingegno altri rilievi rilievi per che sticamente dome- a tuttor l'impero, al innanzi né sposa sotto fregi e fu l'affidò prese fanciulla molti scolpire il come d'una un a condotto né al più. Suppliva avea donna, tal qualche quale partendo ministro padre presentato 117 Avea pure. scultori palazzo che il con fu e lucro alcuno popolana, già Germania, 25 anni passarono nulla e presso però greci, vi si ado- maritaggio, quindi Thorvaldsen altro a artisti affatto traesse riputazione donna una che patria. Era indefessamente; dei pertanto senza elogio dagli bisogno severità e pensionato, serbavano non ispecie. in della comune della arbitra Soma sull* antico Non Boma scalpello, né scarso né Studiò legno. semplicità dimora dallo dal i bassorilievi la assai della in sia a la dimostra degli artisti e o che essa di Danimarca principe d'ingegno.... Qni cosa quanto e gli errori, che or opera Thorvaldsen del della volubilità MAMIANI le bellezze or qnal in mancano TEBENZIO DI GIOVINEZZA LA e la Preghiera le commissioni danese cerchi (Roma, 1831 la 28 LA GIOVINEZZA DI ripreso dall* abituale a liberarlo né date le scientifico casti forze; anche d* iscrizioni -e l'inno sorella. gli di le » : ma non facile poeta premiò che giornalisti, a e non simile». affermando Scelta lodi stentate avea ziato annun- della bensi valeano Veramente tanta le e l'arti a pur sé fama ecc. conformità felice in- nio d'AntoDio! Per « Ardeva di morivano darsi raccoman- L'Accademia dette non correva la un sua non torto d'innanzi vedeasi di lui....Insomma tra rato,, figu- sentirsi morte con poesia: il Mamiani tutta pedestri adulatrici stesso: meno a condizioni. misere sua nere ge- ardito a della mie dame una forte scriveva: s'accattano gran comuni l'ottenne! non un « tare rappresen- continuò E quale all'intelligenza dei notizia con menzionò all'Accademia, infiniti che scherma sua " son essere francese, gloria conobbe or aperto e la leggendo scrittorellì a' alla le un lava S' arrovel- dovrebbe che fece altro. della dolore.... Non di Betti che nuovo rassomiglianza dell'amore giornali lo stile deve ne Gaulmier, quale il tirar torto, si propone a i concetti e civile: ; si che delli lasciato insieme ma o EaflFaele,pubblicato per le nozze dalla uscir volgare schiara, nella esser una gli giovava S. passioni l'Europa per Salvatore sue in Machirelli. dai onde lirica affatto di più a Per pare » nelle guadagnare » gli bruciavano moderne^ », né ceo Li- arden- convertiva morale, cure meno o una fiducia si legna date critiche acerbe fisica più da aveva tormento censure amori gli letterato, Odoardo le per un stimolato energia muscolare amico un disegno d'istituire non spaccar valsero non le Era debolezza (^ di di al gloria, e continuo l'esercizio con s'involse. la di cagione poco Cassi quale Virginia, né letterario, né di sete sorella della nozze e quali ne' tissima -« tristezza; dalla Francesco con MAMIANI TERENZIO tutto po' troppo condizione e GIOVINEZZA LA del quella ^ amori traeva A spesso interrompere pesaresi e prese: qui però giovinezza La di anni e dolorosa via della di insignito plaudiva, al dei uno * Si tre del di or altissimi sono Mamiani più vedano voi.). per forti le della Mamiani si è e politici perché della posthumes sua d^A. che Eoma, 1847 turo ma- lo e la le nel sua ire rivide 1870^ vato le- monumento gratitudine E. della battere d'Italia della luzione rivo- l'uomo, a al innanzi anni, vi la età finita: nel la nota ch'egli accingeva ; propugnatori Oeuvres meditazioni quali cacciavano Eoma segno le e seconda era Lo di ozi anche soglia offici tre interiori, grandissima consiglio, corte giano, marchi- cause dei 1831, parte dell'esilio. implacabili gli l'abbandoniamo, sulla di esagerati. del la trovò da dolore del tristezza Mamiani moti conosciuta lo 1830, i vennero storia vita. al il Musa piuttosto giudizi a fu presente procedente 29 MAMIANI cui la ma ; sebbene TERENZIO francese, poeta disperati lo DI versa libertà. Gaulmier (Parigi, 1 TERENZIO La mattina delle del consiglio da e era lunga discussione o Legato zione dei paesi di fu poi sé e ultimo il tra Marche nel dell'Umbria e Mamiani, il mano quale nel ferma le e giovine breve e e sicura venire a una in avevano che tanto la il speranze delle Bomagne, periodo retto di meno più rivoluzionario il Minist^ mise, pro- giorno di capitolazione provincie poco che qual- Il cardinale delle allora patti Antonio Governo durato dopo e accordata rivoluzione. papa; degli Tamministra- fosse pubblicata del (proposto che stenza resi- e cose di dicata giu- della mani sue che del e atto plauso alla la Giovanni coloro nome sottoscritta Ancona, sorto tutti a deliberazione, partito nelle insorti, pur partecipato per fu cardinale rimettere amnistia modo e di e generale il pontificio, Benvenuti, il accettato giorni a delle stato impossibile, pareva nanzi in- raccolsero si l'idea quello verno Go- Bisorgimento nostro Abbandonata in pochi Ancona, del del fuggendo erano gravissima storici che animi si in una dagli armata, italiane, che Bologna variamente. col unite ESILIO i membri 1831, incalzanti presero fu poi IN marzo Austriaci ridotti prima 25 provinole agli quale MAMTANI due che mesi unite, delle ! Terenzio trentenne, aveva con dell' interno, si 32 TEEENZIO rifiutò dì che parendogli misera del altri in quella rivoluzionario, i e del la marzo, del 0 seppe, 28 spogliati delle li di San forte a poco, quali quattro inni sacri ma gli stampa; carissimo 1 Si veda in che presso « 4pB al suo la nota i incatenati dal da era lui cuore, A. rone ba- donde fere pestiferti sof- patimenti 1799. poco vedute aveva mare le come e, Venezia a carceri dei riuscito fuggiaschi Lido; al il Mamiani tutte trasse famigerato trascinati al e non brutalmente, ancora gettate e nave giorno seguente austriaca: repubblicani cisalpini nel narrò, la il trasferiti nelle dell'arresto Governo Partirono della Sant'Andrea furono lacerate, disperse per di del italico. insultati e Severo, memori momento stesso e Pepolì, salvamento, a cavano cer- tonio Zanolini, An- capitano Baratelli, furono nel di dai « loro Mamiani, Ollini, e Olivieri, Loreto, dove peggio, scherniti rinchiusi Al il corvetta una cose Flaminio poi, di al uffici esercito ma acque da catturata fu vecchio e patriottismo, Orioli, Carlo alti in volle, condurli non nelle r Isotta tutti giarono Noleg- Marsiglia, a Antonio nave generali Zucchi, gloriosi avanzi sera oltre Sarti, Francesco Petrucci, stati dispose Isotta, capitano il fiore del v'era si novantasette,^ quasi tutti valore; che, su Silvani, Pio Pietro di le promesse dell* esilio. brigantino numero del e scampo e il modenesi: e ingegno che la via troppo « e mantenute, Lazzerini, perché li trasportasse romagnoli fu state » che prevedendo patrioti a prendere vi s' imbarcarono deir indegnissimo sarebbero questo fine ESILIO quella capitolazione, a atto « ; e ben » non a Sante nome suo fosse risoluzione Legato con il apporre IN MAMIANI », carte sue », salvare quello tra le ordinati innanzi di egli come in un cui bretto, liera TEEENZIO notando venuto eh* ei fu una bollo bel in della leggere a cordicella fermata ceralacca della a grandissima passi accennanti politici,forse per trame credeva doversi indizi amici dei riavesse nerale ge- fu il dato quale matita di contrassegnò materia libretto suo gli fu non le di relazioni, a fatti a al che processo ei il Mamiani m'è ricordi,non riuscito che egli restituito, allora per registrare nelle molte di mancato impressioni posteriorivicende, sue Direzione I. E. sentimenti, a con glierne probabilmente per raccosegnalare al Governo pontificiosugli da ; certo bianche vi passato tra- e dei dorsi poveri profughi romagnoli. Come avrebbe non giunto conosciute: all'un « morie me- fare, opiù questo di sapere impressioni e e di persone e i rossa intime polizia nelle provincie venete », un poliziesco e attento revisore, industria con veduti 33 ESILIO Venezia, il libretto gli fu sequestrato, a da un IN ricordanze luoghi di MAMIANI di carcere almeno sino delle notizia la e pagine al che momento ospitale di Francia. Ad ogni modo, giacché m'è occorsa opportunitàdi miani citar di nuovo questo libretto,aggiungerò che il Main Roma cominciò « piacere a scriverlo per solo suo potè la terra toccare utile », e de' fatti è gran più si nel presente parte di nel prolunga » : con che ricordi e resi e che discendente rovereschi tutte Eiferirò Casiki e di come vita qualche del tratto molto che un pezzo una seggiata pas- seguita quadretti còlti sull'atto in quel tempo, romana sin d'una cortigianimedicei, le ribellioni di descrizione la altrettanti felici della quale reminiscenza Pincio,. e per rivelano insieme marchigiano, a sono tócchi con al con la per la memoria € vita, la nostra passato si apre mattutina che considerato avendo sentimento d'allora il contino famiglia di feudatari avesse l'anima artistico più singolare ; sotto e aperta politico. la data 8 del 34 31 Sono è stata dei MAMIANI si di 1829 agosto « TERENZIO ito parla un'accademia accademico è giardino zucche un è cortesia non questa V'ho al solito e grave il B. stizzivasi fuor di ipso facto al lume del a r Italia e dei causa il mondo se continuato da il interessante '31; e Eoma via le linee di Venezia che si fanno è alla morte e di sempre sconde na- in cattedra s'arrendeva pitavano Stre- decisioni. mai senza ecc. loro fra del sofi: filo- tutto, ed mondo; il Mamiani ci avviciniamo del si ; ma ». Pesaro, giovine poeta, già caldo si trovò ec. pensiero da letterati ridono segnate delle dire iniziale sue romantici, con commenti non dell* Italia a fina sua terati questi let- a diario, il quale diventa suo via cioè questa umano ne un signor Mon- « : cicaleggiare nuovi sfolgorante delle la Tornando uditi alcuno se sentirli, il sapere di Betti) dettava giudizio, un un difendono il modo d' su quantunque casa, Dante, sotto per molti lezioni,dei Manzoni, fuori metter essi di Salvatore di nome sua gli ho (si può giurare che il m'ha trovato sentenziosa frasi, delle varie sue letteraria in mane lo conoscessi. e verme ferrarese giovine porati por- stemma- risplende conversazione una invitato romani, voce col susine descritta parare im- preziosi,cioè raponzoli e dentro giorni ». Pochi germi i Lo colore. d'ogni il Dio fatta padri Gesù, che di fecondane e sonetti, greci, che de' reverendi frati e Muzzarelli del musica, cuor talvolta e dopo e inezie: solite - di nome, quei poveri papagalli. Molti a v'assistevano io poetica roba verbum Collegio de' nobili, ove al latini, e anche terzine, ottave, versi ad scolastica, cosi: letteraria, cioè signori convittori; tutta ESILIO festa una desinare appresso perdoni loro; IN matita ai aveva più sempre rivolgimenti rossa più frequenti! d'entusiasmi sore revi- dal In tria pa- tici, patriot- Delegato pontificio,mon- 86 TERENZIO concittadini Loiano a ; MAMIANI ; e già operante il Governo che città sino alle trovò costituito da presieduto e formato a Bologna della recare baluardo d'assedio. si vuole fatto la di resa Questa al nel tario di T incarico, fu di Mamiani nota dalla di servire la mattina, mi istrada disgrazia e civile, prima partecipare polizia nell'Assemblea nazionale come fu per nel austriaca: patria col che an^me quel questrato se- come, braccio deputato radunatasi a libretto militare, ei le prestasse l'opera della reggimento aveva imparato segnata la esercito verno deputato al Go- per là Ancona, sotto in Pesaro nuova portarmi è l'ultima toltagli l'occasione un'impresa Ancona; ritornare l'atto di adesione come innanzi notte risoluto avevo ». La seppe Giu- suo di subito Bologna, a Domenico il fratello qui Ho gno, inge- per conte improvvisato 19. e commesso tornato del rispedire centrale. nunziata Sono « tempissimo, per un Governo di Lucano, nascita quel Governo a pontificioche stretto che subito renzio Te- febbraio 10 provvisorio di e sta que- sempre per del provincia pesarese, e, adempiuto in patria con l'animo di accorrere nuovo mi gli fu per mattina Barilari porale, tem- T infervorato e per de^ suo pochi giorni in Petrucci, il Paolo Mamiani: la insigni Pietro Paoli, l'avvocato fatto, e estese na, Cisalpi- sopra Cassi, il traduttore cittadini il marchese si Comitato un Francesco di di cessato Pesaro a esercitava e vanni Gio- Il dominio « marchigiane, terre arrivando vi è rivoluzione ultime da dal suscitati dichiarava: e ordinato della patrioti pontefice romano La ». vecchi che provincia, e diritto di il libertà di trovò vi Bologna degli entusiasmi febbraio deirS creto grida provvisorio presieduto dei uno fu testimonio e a prolegato bolognese le fuggiva giunto indipendenza Vicini, il incontrò Clarelli, che monsignor ESILIO IN in e in mente segre* Bologna TERENZIO il 26 febbraio, delle è qui -è noto per non MAMIANI poi e il luogo ciò che deirinterno dire, anche ne scrissero :giaschi pontificiprigioni abbastanza perché gli storici di quella ai Torniamo rivoluzione. verno Go- nel il 4 marzo, fu costituito di memoranda ma che unite 37 ESILIO ministro come provinole IN felice, in- fug- Venezia. a n Nelle t' altro "5izia carceri che di San lieti: delle segrete molti Scarso 4a11a conforto il forti esempio, si consolava della notte il famoso pei concepiva denso forestieri alle bilance imponesser che siete né di serrar La ire dura alle né nel diceva prigionia mesi, finché la e e era non mio Il podere voi in il mio del né gemme, : m*è è talento a grado legge. ardiva veruno nome nano risuo- monarchi alcun messe; e parole giustizia il peso genti mia la fortunati! parlar fiere avean brando; la falce, stender O e cupa jjaesani: e di del gridasse voi componeva e nella e patriarchi, dove Non che le sembianze matita a simo incertis- prigione idillio ai tiranni vita. rono questo si fiaccalo Zanolini, per per ritraendo neiraer stidiose fa- la che volta una mentre e il Mamiani compagni, spor- sapersi commiserati dal non anime; la e vi lasciò anche veneziana, Ma tut- prigioniericontrassero loro destino. quelle "iei veniva cittadinanza era de' qualcuno e giorni passavano l'angustia, l'oscurità per infermità, i Severo dei Signor d'or fasciato disserrar l'incertezza diplomazia T cieli, il crine Olimpo. della europea, sorte durarono insistendo presso 38 MAMIANl TERENZIO il Governo fra austriaco, i catturati nelle pontifici:fu liberazione la ottenne altro Civitavecchia a che Delle ed lungo si non piegò r dovettero cagione ai patrioti sottoscrivere a avvenire, volle che una d'agosto i profughi e furono che arrivò nave Terenzio mese, una fu bella Mamiani piena stampata documento come l'incerta scrivo volte mìe più lettere vi di aspettiamo di conto madre, che né delle e essendo Venezia giunga. a : a far dì Siamo avremo vela per più a del che caso cuji egli Vi deller almeno vecchia porto di Civita- pratica, e poi domani Marsiglia. Se rispondete a spedizione poi le ritirerete lettera fossero a delle vostro temi Da- signora, vi mia altra che Parigi. della quella Con la la sinora proscritto.« una qui nel tempo, pregai per riceverle, là vita salute, di tardata liati, esi- piuttosto si con colà, altrimenti nostre. cose chiarazi di- Giuseppe perché pur sicurezza speranza sera vostra stata giungendo Gentilomo la scrivermi subito, potete allorché spropositi, terribile e con domani : di dell'animosa affrontava degli al fratello riferirò,non zeppa primi Civitavecchia, ai 3 dì quel scrìveva lettera, che gliori, mi- della tutti i nomi da ; e per dei vincolo poi designati solamente Marsiglia a del conoscevano non ma si chi chia, porto di Civitavec- nel cosa a esilio. Ai perpetuo già qualche sapevano rose, dolo- fedeltà trentotto ancora erano molto^ perdonò Papa eccettuò a legno^ ansie di di condannati un navigazione dichiarazione grazia dalla ma il nulla: moda andare che quasi sa al sioni quel porto le decigorio prese il pontefice Gre- pratiche esser diti sud- in avrebbe loro conto sopra lentissima con aspettare per sul XVI. in mandati furono guerra, quelli erano liberazione una austriaco, poiché i profughi, imbarcati da di Loreto, che di acque per ESILIO IN dicevar. mie robe^ il signor pervenute agio. Se a la fortuna le TERENZIO MAMIANI vi presenta occasione assai, perché chi gradirò Dico ho il simile dentro il cartone: le queste che fatto perire letterari le mie per : in io la madre molta ditmi: salutatemi sini, Paoli d'attorno al di scrivere al il numero sarò privazione Del forze: la cagione mie La libera patria forse lasciare vita per di facilmente santa e la di delle speranze rendevano ai opere d'ingegno, a vere; vi- di solo pane alcuna delle ». visione di d'una fulgida il come la di gli onori derelitta memori Era atti di ozt e e i ; dimentichi del solamente bella popoli aspettanti virtù una consorte desiderata e di Mamiani, tranquillità degli la luce questi proscrittidal e agi d'Italia. per darò maggiore illuminava gli questo, mi di riuscirvi. un la radiosa ; esuli, insigni quasi tutti per per bella! lungamente tutto che qual- patria per spero, dimentichi, sempre ho tranquillizzatevi:ninna sarà, cosi e l'incapa'cità assai in bene mezzo guadagnare abbandonare figliuoli0 la sposa bene- a : e rifugiati, tra resto, signorile, di perdere degli studi, nome e salute un dell'esilio giovani i più papa, piena procurarmi indipendente e sgrazie. di- signora sta mese, davvero tribolato il cammino Petrucci ritornare è bella era causa alla qualche di contento patimento o studi mie maggiori pregatela e francese, dubito decorosa. poco altri ed parte giorni, dei giorno, piuttosto che via fra le comuni. possibile per il buon All'ultimo isbaglio, m'hanno mia innanzi gire tra ma che ispecie più ricevere poesie allegro. Io godo per l'Italia? Qavardini, Salvatori, Cassi, Baldas- i sufficientemente scudo de' suoi gli amici e mie per cura amerei Per conto Baccomandate in quelle due molte certo per le in Francia, rivedrò quando sa vestire. mare 39 ESILIO d'inviarmele carte, fra da robe IN la causa, i nomi domestiche e degli e civili, valore; poiché quei 40 TERENZIO trentotto, che le essi infelici provato: di giudice dal del opinione popolare « stati italiani festa del essere orrenda di dal al fu dei dopo i vóti per rinunciando sorse da l'esilio in a sostenendo diritti civili ei fu d'Ancona costretto per donde Marsiglia, relegazione, ritornò al '35 in Torretta, Eomagna, Furono vi col e mori poi a in Italia Vicini del esiliati da governo la fuggire dopo tardi, ; e tutti i ministri papale, commutato confinato Massalombarda, compianto promotore la vendetta più dinale car- il riconoscimento : capo a evitare gnosa sde- dal aperto e e citando eser- lettera israeliti '31 nimi una- italico Bologna una viso agli del quasi magistratura a rivoluzione quella, capitolazione riparò e della con offertogli nella ufficio in cese, fran- Italiana, il regno r avvocatura, principale 1845. restituito pontificia,visse dei di poi Lione, fu di Kepubblica ristaurazione la Consalvi e di la putato all'ufficio;de- preponderanza legislativo della poco slativa, legi- ricordandogli costituente alla l' al- a' francesi rinunziò e avversione sua Consulta Petiet collegi elettorali; durante un che » di Stato ossequio diedero che all'Assemblea Corpo quale coloro Vespro Cento escluso, per la del Cisalpina colpo per della usci tivo, Corpo legisla- il contro parte alle violenze si oppose del putato de- onde nella chiamato far a tra inviato Eeggio, e membro e dopo Marengo, ; sero aves- patriota e concittadini dai quale usci protestando Trouvé che illustre Cispadana; cassazione eletti rapida commemorazione) Modena repubblica a pontificio.Era avvocato di sacrate cittadini migliori una 1771, fu Assemblee la costituita vittime veramente dominio Cento, nel nato alle fu di Vicini ì del inopportuna è Giovanni designò fra ricerca terre (non XVI sacerdotale, furono sua affannosa con IN Gregorio Tira placare ESILIO MAMIANI piccola i buoni del sino terra nel governo TERENZIO da lui MAMIANl bolognese, molti agli altri ciambellano di podestà Bologna, nel mori '49, del complessione tutti, di e modi gentiluomo »; Orioli, in nato studi degli il accaduta nel bolognese, degli e che nel nel di al grado prove prima stretto coi alla Bonaparte, del di colonnello dopo e e partecipe gloriosa difesa si ritirò a nel fatti di Saint-Cloud, come Venezia come 1855; l'incaricato e perché sua opera » il ministro ; '31 alla armi e le nato scuola campagne imperiale, per e di d'intimi ministro del della faentino, tutte le lito sa- vigliose mera- Bautzen, legami delle *49, dopo bibliotecario del », ogni Wagram del probità una « per diocre me- sionato appas- messo in di che più carattere d'artiglieria campi i di « repubblicano tempo fatte sui tore loda- nelle e illustratosi Modena, napoleoniche studi morte sua parchissimo Armandi Damiano negli professò poi l'ammirabile V Italia operoso Sarti di aveva logna Bo- polizia,Pio disse tutti fessore pro- di e alla della a liberare 1778, cresciuto militare caro che sino cuore patriota, e marina, Pier e guerra 1847 disinteresse un di concetto Viterbo, Corfù, cultore in trentuno »» con tipo di vero Perugia concittadino di gran e fervente era di il ministro del uomini e dal suo un generoso scrupolosa l'esilio 1857; ingegno « università romana di « era dell'istruzione, Francesco d'archeologia, disciplina nell'università anni affabile piccolo villaggio presso un suoi eh' bella presenza, ministro al '14 1811 Minghetti con '96, poi ultimi squisitamente aggraziati, poi durante e il Cesare del dal e negli dice di e fisica nelle di tornò quale robusta italico regno dove l' del- partecipe 1775, repubblicani nel corte ministro esteri, il conte nel nato entusiasmi di 41 ESILIO il Mamiani affari degli Bianchetti e oltre presieduto, cioè, interno, quello IN la armi quale imperiale, morendo portafoglio della giusti- 42 zia vecchio e italico, non ebbe Silvani diritto la sulla fine del e '47; lettere il 1860 e di del Per nato Provincie di uffici dei unite furono Gregorio XVI il conte Tiberio Perugia nella Borgia Consulta Filippo Canuti ferrarese l'avvocato Petrucci 1777, reduce pesarese, dall'esilio della Consulta; il conte più operosi ed ardimentosi dato 1877, lo- dini, Al- Governo dei novero Soffondi Pietro bolognese; di rappresentante prefetto di Fermo; bolognese, prefetto di Ascoli; Delfini nella nel la Pesaro insigne {nato nel e del nel '63), rappresentant nella Urbino Popoli bolognese, promotori propria il marchese Consulta; 1846, morto di l'anconitano e ciascuno naturalista provincia Carlo nel all'Assemblea Antonio e Bologna Antonio su nel perugino, nel letterarie, e principali Orlandi, che rappresentarono nell'Assemblea in Francia nel I. e 1791, legislature Napoleone legislativa nel in regno il conte stri, mini- romana tre compresi mori dei esule storiche opere ma di preparare vi consiglio del senatore forlivese, deputato di Porli Pietro al cattedra, municipale parecchie tenuti avere l'avvocato in Francia panale e giurisprudenza, segretario di Stato proscrittida città civile '49, deputato per morto di 1824 l'incarico bolognese, pur di alla con l'aggiunto regno sino al 1846, allorché quali è importantissimo il libro il Pietro vissuto '47,poi deputato all'Assemblea l'assedio le e Koma a codici Zanolini autore delle recatosi dal sino restituito e dell'amministrazione durante dopo IX dei al '48, capo tra Pio del tonio funzioni), An- le assumerne cospirando e riforma di sino di avvocato senatore e patria università, da Antonio studioso magistrato scrivendo perché poco, Leopoldo Armaroli, tempo nella richiamato per ESILIO bolognese, professore civile insegnando, fu titolare (che il ministro maceratese, IN MAMIANI TERENZIO che fu movimento dei e 44 Spagna duro MAMIANI al grado salito era lo fé' generale, esilio in Non fu soldato né generale Qian il in Forte 1776 vizio ficiale italico regno ridursi nella a vita a stessa avea in che patria di figura che di che lo avea fu il generale soldato nel breve 1767, fu capitano di della prima durante ^ combatté nell'Italia e durante alla dei Eaab principali il campo terribili specialmente visse nelle dei Bonapai-te via dell' sino la sua povertà miseria, ma sino questi tre e al '31; a a e Tivoli nel esercito Marengo poi e nell'esercito italico dagnò gua- colonnello, facendo alla prodigi costretto Parigi, dove morte, mandata co- seguente ; dopo amministratore sostenne alla a Wagram a vieri, Oli- napoleoniche Regina Marche, esilio,riparò "5on a dragoni bile no- aveva l' anno tornò allora di suc- rifugiatosi in Francia campagne grado nàto francesi entrò al Alessandro nell'effimero '99, ne insegne meridionale; le sul testa le sotto volontari: romana; del potuto proscritto.Altra cavalleria repubblica la reazione avrebbe periodo rivoluzionario brigata di una il Ma- applausi festosi risonante quel papa del anch'egli abitata rivedere di gradi Parigi, forse a aveva nell'agosto del '47, quando "}essore tutti i via e miani, mori la sott'uf- come nell'esercito Francia; lungamente ser^ preso '31, dovette nel generale nel nato era avea via percorso 1844. Sercognani del cispadane un questo nel ospedale Bologna, di stenti molti Busi, che milizie stentata casa la via quello di colonnello fatto : insieme infelice presso nelle sino la un Clemente d'artiglieriae intermedi in zione rivolu- colonnello; dopo meno Urbano vent'anni a dove mori valoroso meno di gli apri ma Francia, valorosissimo ESILIO IN TflEENZIO con a lottò valore, la restaurazione, beni dei ribattere la .lungamente dignitosa accaduta di nel fierezza 1847. generosi soldati, altri di minor la canto Ac- grado MAMIANI TERENZIO proscrittidall'Italia: uscivano nelli, che da elegante in operoso tratto nazionale partecipe alla di uomo molte nella finanza il faentino in di e seguaci di Marte, mini, poi esulò al Croce in dei coi di Valdarno trentotto che offeso il governo si qualche senza polizia e atto (nacque nel 1806 e l'esilio: dubbio in odio del mori di una di scosto, na- sino '55 Santa a XVI Il si nella vero no- pie com- lista, particolar moda dovettero l'amore meritò testa colerosi. i certo lor che nel in dimostrare Achille don compiuti alla cittadini, compresi avessero ; testi co- con confratelli Gregorio pontificio,ma loro dai assisteva Foligno subito finalmente che sappia indipendenza, bolognese ritornandone gli atti di eroismo d'altri nomi Paolo giornata di Ei- nella proscrittida pagna cam- capitano, insieme prete romagnolo, mentre di di anni breve di Bruschi registrato Sile, morto senza per un grado leonico, napo- '39; il maggior capitano dalla 1848, glorioso per battaglia un Francia perseguitato tano capi- Inghilterra: la dopo e valorosamente in lico ita- il '15 in Palata, il quale alla di si batté compagnia nel mori d'essere parroco Moli- Carlo quindici a col in cui militò Lugo, finalmente, degno Rebigiani, fini esule Kivarola, tevole no- nell'esercito che e chese mar- parte il pesarese condannato dove Ispagna, Pescantini una il e Montallegri, già ufficiale cardinale del trentuno, esule avuta pontificia,e Sebastiano dal aveva superiore, poi dopo poi carbonaro, carcere 1814; avventure, ufficiale stato era napoleonica del Ancona; Eagani, '36 ; Cesare cavalleria d'un guardia della militare che di presa nel Parigi nella Zappi, nella nari, in poi congiura Daniele trasformato s'era avvocato ufficiale brillante già bolognesi Ippolito Be- intelligente colonnello e mori e i 45- ESILIO IN della Timoteo nel padre tutti patria Vicini pito 1883) fu col- Giovanni, dal 46 TERENZIO quale ESILIO IN differente (cosi informava era non MAMIANI di condotta polizia bolognese) faentino, dei stato Ai pensare; e bollenti più la tardi più dini Luigi Balnei repubblicani della Cisalpina, fu esiliato forse per timore si risvegliassero in lui gli antichi spiriti;il medico tempi sconi r architetto e qualche parte avuto il fuga tecnico che Di r agosto del Marsiglia lieta li papa ohe di acque Loreto, novella, da condannati aveva il Mamiani no l'aneddoto patrizio r esilio fra era potevano insomma capo di la dei quei bisognosi dal esilio. tutti il lor dolce paese Mamiani), fare che « che certo dei fatto Ha »; di il pochi il Narrano affermazione uno vitavecc Ci- console lo stesso disposti,e condizioni : appena ; mentre vero timenti sen- giovine cui ricominciar a gli oppressori della contro presenti le misere che a calma trentotto da nel- pervenire gli aiuti della famiglia, uno meno lotta erano il tornato questa nel- già intraveduta, è propositi patriottici, e ebbero perpetuo a 1853. stati catturati rispondesse tranquillamente: benissimo, poiché sarei o essi rarese fer- Eleonoro austriaca erano sbarcando e libraio adunque nave eh' quelli capitano nel mori furono sulla fini direttore del del ho Sèvres, di a ravennate vi e infelici condotti 1831 del Brasile trentotto a poco nel e alla anconitano, che fratello e avevano null'altro ceramica imolese, Pomatelli esulò questi Fantini un Francesco di Fu- costrinse negoziante faentino Montallegri Soragni, che bolognese officine nelle già ricordato, di la Luzi chimico Malaguti Anastasio movimento di Domenico Faustino nelle nel ravennati Loreta pontificiodi Ravenna; prolegato potuto sapere di Clemente che « a me toccato a tutti in cui poi patria dovevano tana lonesser lasciato avevano (scrisse cinquant' anni il territorio da francese gli esuli veri ed i sbandeggiati fossero dopo reva pa- i miei TERENZIO ^concittadinia e piangere ^ ». quello e A che li avevano Giovanni altre per Vicini, che missione del si Ministero i mantenesse patti vani, almeno Delfini, il Pusconi, sotto della Parecchi si sparsero miglior i alcuni soli e tentativi pochi, lor dimora il come poterono, alle subito cordando ac- loro. case Marsiglia, altri in Francia, pochissimi carono cer- rica: Inghilterra, in Ispagna, in Ame- in sorte furono ma ; altre, città della per affinché il papa Baldini, il Pescantini, la fermarono Tintro- capitolazione d'Ancona, generale il gli altri, tra ottenere per dalla compagni loro presso condizioni, ritornar certe dei di e condotti preceduti; adoperava allora, per vie francese r amnistia colà parecchi trovarono libertà ogni di rammaricarsi gli esuli Marsiglia austriaca nave allora anco pur 47 ESILIO interdicevasi cui diritto ogni IN MAMIANI più si affrettarono Parigi, a l'emigraz del- allora centro politica italiana. Ili Terenzio di settembre alloggio per Parigi logia, 15 or ottobre altro, più che delle e e gli alcnn' 16 fu del 1830. e nella casa umile, anni^ 1881, in e considerazioni della grande lo scritto nella deir di del Stato, dopo miani, Ma- Anto- Nuova dove emigrazione sulla città via ospitale, sino aprile 1882; generale gli uomini con 1 di via della ma eh' ei die e appresso mezzanino un modesto un poco volta, più innanzi, sé, egli parla artistica donde un'altra in in metà la verso stanza prese dimora dicembre francesi, aggiungendo letteraria in altra relazioni sue Parigi a Verneuitle, fa cinguanV e di e si trasferi che qui 1831, passò finché Cito giunse via tempo Clichy, ^ del nella poco Beaune, di Mamiani per liana ita- terati i filosofi,i let- cultura la fica, scienti- rivoluzione 48 al dell* esìlio. tenniiìe ragguardevoli avanzi delle ad accostò Si del coi allora insigni che società varia secolo mezzo ricordi ritrasse poi impressioni, e di e vivissime erano italiana, che causa stranieri la per nella del veniva nobiltà Mamiani, fatto nel : " assai, sebbene d*anni; figliuoli ». animi, e fatica e conferire il Mamiani che V per aperte le inasprite,far e tui-pitudiniche della del polizia,massime 1831 non si Baccolse poi costituivano era a ma codeste per sue una far nostri gli conoscere fosse stato dei paesi tirannidi vano ave- l'Europa delle secolari dei governanti forte fatti e voce di documenti, importante cominciò e prima dove pontificio, alcuna ricerche nostro tanissime in età lon- non inorridire fine questo gli servirono politica; levata ogni condizioni Stato dozzine figliuolide' l'opera nello occupavo zione che la reden- bisognava che piaghe tica poli- patria trascinava innanzi, le miserrime italiani, svelare ne parecchie dei bene senti me la era fruttificare passione della la io credetti dovere al agli innanzi stimassi io che la per preoccupazione priuci- la agli stranieri, più particolarmente che fatto di Naturalmente proscritti. dei indugiato tempo un simpatie grandeggiando d' allora avrebbe Pur un Parlamento dal degli altri esuli, come stento, patimento e le onoranda io insin fu e dopo freschezza quale, (scrissepiù tardi) d'Italia francese: capitale caldissime e l'occupazione, anzi pale gli artisti più e stupenda con politici uomini il Mamiani che mezzo salotti ai teatri, dai caffè alle trattorie, dai Accademia, nella vivessero vano veni- loro per e « gli erano quali ai autorevoli più multiforme, e ciò », esuli; alle persone « ventuno, i nuovi d' amicizia subito italiana colonia proscrizioni ESILIO IN gli scienziati, i poeti, i ^osofi con air della aggregarsi si strinse e MAMIANI TERENZIO testa. proche pubblicazione appena ar- rivato al concittadino ottobre " dolgo Mi voi con al saluti voi, da che speranza a utile vostro dove Eomagna, l'agitazioneper ordini negli in tutto noto, al Mamiani per sulla politicadel Ministero radunati; dicembre 1 Stato La in '31 lettera, Roma, destinatario, 1888, pagg. dai Casini profittoi Mi fatti vivissima fu indirizzo, conservasi fosse commessigli mandata per documenti e Ministero perché sequestrata da informazioni e già D. nel amico un la cugina e me in- francese Archivio R. polizia dalla Gaspabi, ad da volevate che scriveste pubblicata facevano cesenate, rispondeva il senza che quelli con casione egli colse l'oc- Périer, ed politicadel fu e coi anche Eomagna sulla certo 62-63: saluti « carteggio teneva consigli averne a ^ : nulla posso qualche miglioramento amico, forse un a lume qualche al e la spose, rigiudiziari: il papa di Porli! le stragi di Cesena e con mettere cosa e capo per di Scusate pur 1831 quella agitazione, dalla Durante 3 se dendo se- case come anziani. Tanno almeno ottenere dasse an- piglio patria,ma loro, specialmente case come le utile alla amministrativi com'è noia, minutamente, solo coi fuorusciti alle rimasti liberali imparare comunale: tassa comandandomi, riuscire per Godo cuore. eccettuò degli eravate Né ». certa ricordiate ne ve del Albani, il quale, governo, una rivaletevi e il Mamiani di da quando avvenuta briga buon stri vo- dalla molta a de' commesso Vorrei bene. cardinale del prefetto del possidenza vi torni non la faccenda sua sentirvi del che caso Tobblio dimenticanza dalla assaissimo intanto che a incaricato lo abbiate non spero proceda non penna 28 Marsiglia: spondend ragionevolmente, perché ri- molto me; del lettera una Petrucci, rimasto Pepoli per da ritraggo Parigi, come a 49 ESILIO IN MAMIANI TERENZIO giunse non di vita di T, M., duco de- cesenate la sorella cioè per ^ 50 TERENZIO torno alle nostre moto le mie rilevato ad bubna Non parliamo più farci vogliamo ridere: che presso del intervento, subito ognuno è inutile l'insistervi sopra. domina reale il prolungata la tempo i più che vuole. è in può con motivato, imbrogliare certo è almeno che in seguito Protocollo. tal lunga a domandava di presente della non conferenza e io Eomagna, fatto giungere Nota, ove delle si anche se qualche attiva l'Austria, Eoma quello che Laura Ohini della di potrà ne danno. Bisogna Massa Cesena, autore la di e e per per carte: se intanto Virginia il conte di francese condizione essi che (essi, mente facil- schiettezza di entrare in loro. Tutto Francia risultare non questi diplomatici corrispondenza e assai forma genuina semplicitàe con la istante, ed ho subito un di cercato comunicazione nel vogliono. Immaginerete mani con che le alcuna quello in e perduto alle narra Ho cose. ho non scuno cia- Ministero il sulla istrutto essere oggi muoverà si ad pace per tutte nuovo passo s'intende, i Eomagnoli) che di più intervento secondo sappiate che Intanto che presumersi da un poco non una Principi s'affaticano i cui se interesse Un il fatto sta : dunque voglia TAustria, pace, povero interpretazioni, siccome strane si Non appunto nostro Gabinetti, ed è quello di ora aver questo principio che giorno politico ha sa, credo pel non dagliare scan- impossibile, speranza dal cosi lo quantunque e cosa posto in ho particolare, tuttavia un qualche paese. sia ESILIO servirvi Per relazioni acque specialmente IN provincie. piccole certe munì MA è intomo mescolare Mamiani Odoardo, tragedie ingiustamente lo stato mediata im- qualche ciò fa credere, fra mantenuta ora ai nostri tornerà non una la tutto dimenticate. a stro no- prudenza moglie cioè affari, a al- Giovanni il Fabbri llate, cese- 52 È TERENZIO noto come nella il ministro che cui in il vecchio contro la penna Ma pari Il Mamiani che r affermato r unico in ricordava condusse che il ministro dell'interno tutti i suoi colleghi verbale al nome Journal che della seduta, del soir l'ignoto mostra esso due il basse diatribe nazionale, causa onorevoli; le quali Vedasi tenne seconda, che in furono non qualunque 1 che non furono dubbio fine la nota 1831;^ il suo nel voluto ho ragioni: prima, due dissidi nei dal tanto polemica impugnate la e a il processo pubblicate pubblicazione sopra B. di che contrario apposto apportarono mai sione discuse aveva Mamiani, la gli rispose firmato per modi stato essere avviso l'emigrazione italiana, lungi alle generale al aveva dicembre aneddoto come se verno Go- del d'Ancona di sua avesse particolari della lettere 15 della lealmente stato però, e tificato mor- di convenzione era Le trattato. du ricordare alla rimase e subito rammentando i trale. cen- i membri scrisse perfettamente prese V Italie Benvenuti, risoluzione e quale conto col cardinale Terrore de tener unanimi: levarono vigorosa apologia, una dissentire; e l'Armandi a si l'opuscolo senza quella stati rettificando che Armandi, che erano subito di unite resistenza: il importants lesse al trattato opposizione efficace accusatrici voci évènements aux condotta provinole una die fuori e avuta aveva artigliere di Bautzen, difendersi a delle austriaco alte trentuno, dotta, con- giustificata dall' impossibilità il Governo era sospettata la generale Armandi, pienamente d'esilio terra del il guerra, ali* esercito opporre nella della ESILIO assai rivoluzione appare ora IN perché fosse e che MAMIANI verità nestaron fu- che mescolarsi danno alla dignitosi di codeste da delle alcuno, e tere letglie to- posteriori TERENZIO affermazioni di del essersi non che egli voluto dalla procedevano ai lettori da scritta a codeste «ebbene fu non gì' intendimenti egli lo aver due del della più dell* tardi die, uomo riferire Ma con che citando qualche che il vero è ad « un con che esempio che, almeno che nel non staccarsene, di giovani agli eserciti, denari la mai aggiungeva ; e testa im- nostre pugno tener quel po'di e sé di a e «Ho orme » idee Italia diversi cagione e armi, poi le congiunte inesperti dovea e disciplina », pensato che le Giovine conobbe: tanto e Mazzini, sempre scorgevasi Savoia. sentieri incontrate il torto r il generale vive accennò della convincermi a in sarebbero baldanzosi né le forze e Per- casa persuadere a nel fondatore allorché erano primevansi "5he tuna inoppor- in 1815 Mazzini, esattissimo del csLTìeggìo bastò fu preparata lettera, scriveva, in risposta alle mie; sua si dal vere muo- politicamente avversario, giudizio abbastanza ma -quali doveva (intimo amico inutili. Il Mamiani col .Mamiani, almeno o vrebbe do- che nuove: giudicandola sin dlta- quale si riporta Corsica disperdere relazioni sue la più poter fresen- al Mamiani si rivolse in tentativi nazione equo; Il Mazzini si dovevano gli esuli i modi Terenzio aprile 1832, lui conosciuto non di a Pesaro), scongiurandolo a fra meditazioni e Mazzini tato trat- un importantissimo, Napoli, guidata insufficiente che a lieto sono di la redenzione ch.e dalla armata Pepe. Pepe, da ticari il 12 di regno Guglielmo del sospettate, circa pareri indagini a Marsilia pel e torto a alla firma affrettare Giuseppe spedizione una da di de' documento un materia lettera una diversità proposito questo a dare è alcuno piegare efficaci per praticamente tare da Mamiani, 53 ESILIO IN viltà. gli pareva una e più gravi cagioni di discordia Altre lia. E MAMIANI e con qual spedizione tempo delle di sue 54 TERENZIO relazioni a la generale lasciò d' alla d'Italia, albertine del '33. Ad uomini cose e erano dimenticare la Savoia, di ogni modo le tra che di un di Napoli. io l'Italia e da Voi come parla preordinato giova chiaro. che travederlo generale, in ma questo? Non del fatto, e dal disfatta poi, il se addietro mal stato voi v'illudete: che di dieci Stato attribuito a politiche,, basti, non è per un come il tedesco, e il generale e non abbastanza esatti. Levare si poli Naleverà aspetterà l'esito riescisse propizio,, anni, perché gli animi Italia cose quest'accordo il Piemonte depongono in le fasi il Piemonte sventuratamente Credo alle di malcontento positivi ed sul- mie ostino l'accordo e effetti negli fatti trascorsi respignere che giorni. Vi liberazione. non sollevarci: dati successo d'uno fatto nello credete per eccoci possa sopra arme: v'è Non dai zione determina- le idee tutte isolato a il Mazzini) punto del Eegno un la abbastanza basti non due giovino, anzi fatto un da quest'ora tentarne forse dimenticò la sopra vero tentativo al fiducia sua provate oggimai italiano 1821 di imparato conoscere a parziali non abbiamo paese operarsi modi Abbiamo nostre. la del vedo già sapea conoscete sui i moti tempo: divido non tentativo in pressioni re- voglia chi (gli scriveva Ebbi « ch'io Generale, confesso che lettera vostra del carte. sue le conoscenza generale Pepe, la quale il Mamiani aver dob* non mezzo relativa si nel '34 se state lettera iso- i tentativi '32, e piena con deva inten- ma movimento un vani di si pensava genovese nel spedizione v' la e idee sue che potrà del le dimenticare giudicare non r;agitatore disciplinarla per e erano trascinare biamo ESILIO giudicava pericolosi e e queste : IN intorpidita gioventù prepararla a lati Mamiani, col scuotere MAMIANI ogni speranza, disfatta degli noi, ci scredita, e rovina riti attere la altri: la in- MAMIANI TERENZIO fluenza che si rompono per fermo dair i il che noi interno: di fuorché a la Generale del progetti fatte; del mese il e e agli italiani soggiornanti nei internarsi alle qui, che di meno cosa: di bisogno di mezzi alle forti somme sarà per spedirli co' di loro i contro dirò è, a mio con che almeno abiti da meno di far dal nistero Mi- noi di Aggiucesi fran- napoletana e son altre colpi; dopo lo passano. vasta Più la influenza sogno bi- sbarco, senza e tali uomini che hanno hanno montanari che mente difficil- riescire House; una paesi pe'quali credere, di questo anche molti a mese franchezza di quello d'armi bisogno sussistenza, i Còrsi insorgere vi un in Corsica spedizione.Aggiugnete reggono fosse vesti, non danaro non giorno 28 italiane. cose potrebbe han i Còrsi ranno sa- posti dalle autorità la vi spese il allontanare gli.ostacoli caccia, le quali dacché, far intercetterebbero la da di e da fatto doppiezza proposta essenziali quando combinate a di le i oggi nuova sparse valessero, le squadre piemontese non che Camere, siamo dove gnete iniqua legge modo deposito statuiti, nuove probabilmente progetto. Il secondo la di luoghi tutti, a In del partecipato effetto,forse, delle primo passare quando e attuale, in intese porranno l'ordine forse scorso rientrare è lo ostacolo: porranno moti, ignota spedizione. fondere dif- D'altra combinata autorità Le venir che i noti, ed io n' ebbi son diverse. cinque parti altro il Ministero e la traspiri,fatta nuova da cosa. noni sarà se individui, tre o ha far tengo : avviarsi Còrsi, sotto impossibile,sempre, che devono quali uomini liberazione possiamo riescirà due di Còrsi, 300 con lavori, essenzialissima spedizione una della non su' è non milioni 22 a segnale esuli i centralizzare parte, ceppi principi i parte D'altra centrale. 55 ESILIO IN da farsi mente specialdel nerale Ge- nel napoletano di 56 TERENZIO quel ch'egli gioverà lui, come in carsi. a Le la fiamma foyer sia in da modo essere il rischio sé siete suir animo Non : in ardente ed del è lontano egli può o mai, checché di indegno ai impreca stimo di le pure, persona del ma bensì so mi mondo, sono di o di lode al Giornale: non vel voi; certo vi sono desidero non di Vi intomo d'uomini; amo e dalle non mai sono e e caldo. tare disconten- non immune fondete con- applaude buono che, stando schiettezza. poca lodo, perché ma studi sogno. bi- sembro certo: core potrà incolparmi ai fatti,nessuno d'invidia, da benché che esser il mi non vi fatto suo remo concorre- Inesorabile in con pure non turba conviene mi qualità,e specialmente : se ; a zienza. pa- al avesse ne è intollerante sono io comuni tutti noi sincero e a egli potrà cui che dicano, ché, per- [anche chiamato giudicio pensato. senza questo, indurlo e essere franco vi biasimare, né Porse in po' di stima, colla un principi,non prima Generale, sicuro Questo io vi dico e tutto assicurarglielo, quand'egli ad Tafifare,come se lettera, oprare per gloria esser in falso, possiate, o non il tempo, e il quando piccolo ritardo, un scrivo pare tempo, probabilità maggiori posto vi maturandolo, se, dere accen- procede Piemonte per Vi male? va ad solo ma che altro punti, retrocedere, di accie- presto questo foyer potrà perché, noi e presumersi, voce, che Il ad mai luoghi, in sagrificati conviene vari sua fede io ho sono non in attività. credere acceso: è da diversi piena farci correremmo voi in si gioveranno non nemiche le forze ed che ma la Comunque, momento; italiane; spedizioni ESILIO credono. uomini gli vicende distrarre al certo tutti IN altri ed stesso influenza neir ultime MAMIANI a di accuse relazioni, malignità, grato della grato dell'opuscolo inviatomi: paia vivamente ch'io che lo faccia voi scriviate mosso qual- MAMIANI TERENZIO che pel cosa i vostri adunque, se tempo: avete sincera eh' è e utili voi se che la reggete non lode la vostra di anzi frutto dirvi un degni. Scrivete, e tutti che segno per 57 ESILIO questo .è : scritti siccome io lo terrò impresa, è Giornale nostro riconosco IN di che cortesia non scienza co- ». IV Non le lodi del Mazzini ostante miani s' indusse non moderando, e Nello stesso e Margherita lodati letterari die 1832 alle Castellani allora raccolse in fuori dilette « cugine filosofiche. Parigi della queir in anno di metri cristiano poi e altre Poiché Mamiani, rettificherò del Mounier in 16o nuova (1857); m'è Baudry vi fu XXXI-416, di pag. edizione con del (1843) di intitolato ammende delV : Poesie autore composizioni, Italia,MDCCCXLIX): miracolosamente tutte Mounier per di scampato alla del poeta mano T edizione del ne '57; ma servito vi mancano ^ poesie alla del 1849 aggiunta del zione ediLe (un volume Mamiani, di parecchie l'esemplare, prezioso poi alla Fra del fiorentina sottocchio dispersione, e delle di Terenzio e ho la ad col motto: ripetuto: la imolese mezzo mente prima- lihertas, stampe segui non riate sva- gnata, contrasse- e sua, universalmente da e intitolata 1836 Mv^ae, sulle cercata raccolse giambi, vos caduto errore un ma quali dei poeta nomina, il discorso parigina concetto componendo gl'intentidell'arte mundi dulcissima ' il mostrare per le sacri, classica: venne parigina Barbier, Augusto poesie d'argomenti, nell'edizione forma la e Massa quattro Inni e il sentimento metto volu- un dopo come espressione di un filosofico della religione civile e per V armonia fra la qualche per Laura " contenente e si spegnesse, meditazioni nelle e Italia, Giovine che politica,si la anno dedicato nella però lasciando per negli studi anno collaborare a non passione sua ali* opuscolo, il Ma- per le stamperia le pp. 65-80. rezioni cor- Le 58 MAMIANI TERENZIO i molti che miani fu fecero Carlo che Botta, il quale, è il Camillo noioso, ; avvertimenti '33, il ottobre in un' villa amena un che segno far delle proverbio, il sotto questa 1815, ed Mia intenzione a lettera per è quella errori di volume, mio alcune ! : sponeva nel mortaio, fatto fiasco saranno utili con a al tutto occupato ». e Ella e per a Perciò alla in poema è troverà .in capo vede che rammarico con il dere ren- per una particolari per mente vera- zione dell'edi- fronte dirlo Cotesti quale indicate turbolento meno qualche bibliofilo,ma Mamiani, poco tanto legge onde più temperato ho Botta 1815 si rianti quelle va- correzioni mio del procurato in me L'avvertimento, che del l'acqua altre Questo pugno. che il secolo moderna, con è lo stesso parigina di la torinese. errata-corrige da tendo in- parigina priva adomano della Venezia edizione e copia una corretta oggi da anch'essa, che un infortunato al sulla riceverlo offrirle più il mando le di presentarle quest'ultima, Parigi, di matita ricevuta eseguita annotazioni a di a dice come pregandola era colli darle per bigello, mio veneziana, ch'io credeva annesso istampa col punto ap- sentii. Pure ne scambiare, Camillo^ presi partito troverà scarlatto senza non di quei fare come so dissi, fa or tutti : piacere che il mio ma che rischio suo dell' edizione : il Torino, nuziosi mi- e le già come versi lodi. Non sue a benignamente. torinese bellissimi pareggi vaglio, ed Lessi, « sua del 10 lettera per sui colli di posta i suoi anno, risuonarono un regalo : suo quanti con accompagnava, poema altra ogni sopra Si senta canavesano. della quel noioso di caro ma del Ma- poesie alle testimonianza a fargli dono volle allo storico opera accoglienza lieta approvazione, sua ESIUO IN suo ho stato pe- frase che il fiasco, potevano importar quale appunto in quel tempo, era prepararsi per il ^orso di filosofia che il 60 TERENZIO lio. Non si creda quello ch'egli che Mamiani del antica al alla coniare patria che egli la di maturando ed fra die cui d'ogni occasione, parte quali a ricordar non scrittagli dal Sismondi gli patria loro con Si veda in fine la nota anni il che C. venne zione concilia- di polemiche venuti della i tra stupenda una commozione, senza effusione nazioni me- cipio prin- egli di in tristissimi le signor mon- seguire Mamiani, le conforto nanzi, in- di proscritto; nostro dignità dell'ingegno.^ ^ fatto provincia cui narrare grande tutte la dine gratitu- sua sistema rileggere con presso in suo il italiani esuli onorando della posso gio omag- come l'elogio nella il dicato de- e gli incoraggiamenti consolare lettera, ch'io per il riuscirgli efficace dovette 1834 avevano onore detto Aristotele, e nel filosofico del esplicando Platone filosofia della opere stri mae- della allorché, cinque di serie lunga tatore spet- « d'altri ogni opportunità libro primo fatto Pesaro, pontificio di fuor del una suo pubblicamente aveva Sarebbe fortuna di cioè fu Parigi segno in Olivieri, Delegato taurense. e d'oro medaglia una in ripetere all' Ateneo rinnovamento municipale concittadini, ai può uditore e della proposito, professate pubblicato Magistrato dell'esule civiltà Del italiana, si altro ad ronco- principi V esilio l'ebbe lezioni delle Frutto libro di i certamente appena ordine d'altro ». non conversazioni pesarese scrisse stesso ricreò la se quale ESIUO dalle proscritto filosofia, della sua che però il derivasse niane IN MAMIANI cevano fa- tempi civili vita patia sim- e il con nome tezza l'al- MAMIANI TERENZIO Non è mio Inogo della vita del di dame che il ciò, di rifar quale anzitutto obliato. francesco essendo e agitazioni turbolente si Confortato del concittadini fin da si volse minore fratello morali e al del tempo altra del Perticari che furono via Mamiani dietro del e agli esempi Cassi. redenzione agraria, massime rivivere dei le memorie in Italia vini, sono forse delle il scienze scientifici, e di fisica, il intendendo cosi economico delle essere avviamento di scritti razionale cose d'altri luminosi studt suoi sopra l'enologia Pe- mentre meno mineralogia suoi regno s'incamminava e doveva politica: i e dalle più non quel miglioramento che cese, fran- positive,a queste applicazioni pratiche, campagnuole alla Dei di specialmente a scienze allettato era delle primo Merloni, discipline letterarie cercò egli delle Terenzio secoli; naturalista del esempi a mento rinnova- quel giovinetto Giuseppe Mamiani, dalle per anch' cultori di che, al calmarsi trucci, del fisico Paoli, del matematico suoi Qian- conte tra noi alla invasione seguite ; seguitarono in 1793, crebbe dagli Giuseppe vecchi cuore degli studt carteggio, conservatori, francese e solo ma brevemente tenaci quei determinando venne d* Italia. di mente nel animi nel il fratello e rivoluzione con nato degli parigino, primogenito uno la sentire e pensare ma il Era dopo lui la storia sia lecito rinfrescare mi Mamiani, anche che fra sarebbe non minutamente principali spigolando innanzi, passato nome perché nell' esilio Mamiani i tratti ho del da 61 ESILIO intendimento, anche il questo IN la tecnologia necessità e migliori polazion po- di far l'esportazione che su queste 62 materie date ci abbia IN MAMIANI TERENZIO quel ESILIO tempo; dove ma tamente compiu- rispecchiasi T intelligente operosità è Giuseppe nelle d' contribuì quale propugnò fu cui promotore ingegno elementare denari, di e dell' la poderi sperimentali. Né lettere, come dagli elogi che parecchi appare concittadini suoi ingegno poi o V esercizio per dalle Del Giulio Mamiani rigido, Giuseppe empiti gli e li affermò anzi di dei dopo poco il primi Terenzio suo si spense, del che che i beni e gli minor tello, fra- liberali, 1831 tando accet- nel e governo dall' esilio tematici, ma- cittadino patriotticadi Pio '46 IX: ciare riabbrac- di stre, trilu- che più buoni, sul finire dei compianto a tal modo la e lui in cessione a il carico di Giuseppe, d' inviargli regolarmente di tra ma scudi cento questi dalla fratelli cento vendita ogni Non scudi, de' suoi pubblicazioni periodiche il quale gl'interessi curare romani. mendo te- confiscati essere assunse presto potè ricavare collaborare fece due giunto in Francia, appena proscritto potessero ne i tra si somma rendita, affettuosa Terenzio, paterni, dell' esule gran il stima la tanta Mamiani, mesi fra reduce tutto sopra- chiuso suo la consolazione e 1847. Era per all'iniziativa l' del- dino Comman- sentimenti di di insigni tre come i suoi Comitato avuto aver di franchezza, nel con sempre parte del far plaudendo mai carità, [del rivoluzionari ismentl non pure ma ardori buone opere carattere ebbe non le con di Uomo Fagnani. di Federico Monte, dei mezzo per egli compose di liberale biografie dottissime 'Guidubaldo e illustratisi quale gnamento dell'inse- il vanto senza alla nella e pratica agricoltura fu ria agra- ornamento, e ardore singolare con conte dell' Accademia Esercitazioni di ^pesarese, del quattro era e ciò scritti o una e che dal enciclope- MAMIANI TERENZIO diche (non so sia se Eotteck), dal e Parigi, a Terenzio miseri che dava potè, del chiedere qualche esser documenti degli studi, dell'esule. Dopo gli non stampa del fu còlto da consenti (cosi il perciò iscrivo non in oculista mio minuto per Sono Oliveriana ne dal le di raccontati brevi conte per Camerino, non è Mamiani. senza tratti T, lo più 1817 di mezzo Savini, errori, anche e in delle 1885, di gravi, non sue pag. io » alla quale lettere 20); metteva com- ma saputi evitare tra libreria intera una peribile quasi irre- opuscolo i suoi il spiegato e : carissimo suo il giorai peg- risolvere passarono un meglio o anni due settimane; fece cura teggiare car- male cambiamento, il nove da passato Vanzolini, altre di Il mio « due o di 1847, Ginliano \Mamiani a al malore dura ringraziare il trentanove, carte cari: che consistesse di e {Il che come speranze tempo mese metodo mutare fratello con pubblicò a in al ^ notabile, modo poi degli una il luce, delle molto Il sovente. in tutte fiero un suoi in chie parec- della '37) che marzo sensibilmente cangia non 21 a Binnovamento per coi ^ alcune alla sentimenti, dei frequentemente d'occhi far francese mentre date intero vertà; po- zionata spropor- affari;pure curioso, o per filosofia il Mamiani vero al fratello sue quei della il Governo domestici utile la di pungolo dir d'un tica, democra- italiani a che lettere ai loro di occhi, che lode dusse con- e fatto, rifiutare,o meglio Delle accenno meriterebbero il il sussidio agli emigrati. eh' ei modesta gli esuli Wel- dal diceva, alla come n'ebbe e pensi com- piccolo alloggio un tra n'ebbe e diretto vita duramente sentirono si riferiscono è di fu all'entità di la con franchi, non si che meno e contento due da pranzetto lavorò, lo Staats-lexieon pecuniari, per cker che noto 63 ESILIO IN primi 52 anni al seppe, fratello Giu- la pubblicazione dai biografi del 64 TERENZIO tutti guarirlo pensato quelle trasferirsi a " : posto idoneo d' Dopo perché dopo come, dei : né Si rallegrava E casa. per intanto « Della quale incomodo merita se indietro ottobre) imparo sono della applicare posso di coltura, agri- la delle buone Virginia è stato la dall'aria per alla ancora nuove piuta com- lettera che i suoi si, che compenso gli che guarigione di rigione gua- ore, perfetta ». (cosi nella e siglio con- rinato, essere guarigione il suo? sarebbe di di già poche mezz' sembra sicura è non alcune non mi prima e trattati andato luce belli,sani, graziosi? vorrei questo bene che qual- alfine di accostarsi tolleranza avendo da 12 « La di annunziava era e riesca cagionatogli ov' testi co- Svizzera, economica, lettera Versailles, veva (scri- i comuni la visitare vanni Gio- di passeggiarvi sinistra a buoni stessa rava du- notizie di creduto architettura medici, sentisse guardando massime certi peggioramento di vivace troppo ma il e sorta zione, consola- grande venuta sua di nella Ma ". sono veduto tante ho per la costi ginnastica, educazione esservi eccellente, qui e ora amico e mìa diritta a che bene, portando di in concittadino Ho € tante V altro ier in modo fatto cattedra malattia la suo con qualche per È partito io ho riscosso salutando dentro amici. visitarlo. a ho ne che paesi il *38) il Marzetti il 4 agosto scritti pro- non ora anno verseggiatore Parigi a altri rincresce, perché altr' lo trovò Marzetti, buon si recò una per mi un malato e ancora, saro Pe- d'aver nuova, dov'erano chiesto non da poter intraprendere alcuna non ». che prescrizioniper e notizia rispondono ma da stato d'aver e l'attendere : occupazione che altra Corfù, in trentuno, scuole uno consigli poi soggiungeva, ; ESILIO IN Iacopo Salvatori, mandato aveva del f in il dottore gli amici, gli MAMIANI vano venidel il male. figliuoletti la Virginia all'afSizione TERENZIO che dee ottime della di di ferinamente grandi nobili e che adagi d' ogni ella piene fece scientifici studi le lettere di da lodatori accenni piacerà assai modo per non certo, non buon r anno fatto aveva Ma a gioco nell'intelletto la quale né offenda Cosi stesso nella la opuscolo politico.Nostro son il anni ranti dimo- matori Libri, estidel turalista na- noi di assai rimpatriare: in rientrare d'impararlo: alle mie contradica mia esservi dignità né il rattere ca- dispostissimo a farlo chiavi in quei dell' 11 termini pubblicò parere in marzo e nell'animo avuto il Savonarola lettera il Mamiani e per non italiano, sono delle sante Mamiani sembra, sapere, il permesso ottenere professavano Dante, Cjlbvri si fa degli scritti e meglio; che ho sempre desidero ». le più importano d'altro esempio genere; per al come rispondesse Terenzio cose cosa non e la riverenza che lui quello che occorre Chiesa gradirò e è se convinzioni di amare dagli eterni e affatto so grazia di Santa che pelli pe' ca- quale per molti e gli scienziati il pesarese. il sentire gli Io essa Giuseppe delle ricerche a fratello, che € fra matematico e gli ad e Parigi, l'Arago i^ecialmente e qualche vi trascina cuore col contradire a modo di Terenzio, intermediario in miranda l'am- con ». uomo Degli rallegro cui a prima senza discordano quali continua orazioni, bene tal Le punto di guarire, sue mi pel scolpiti nel ha danno principi e per filosofie,le le tutte mi forza vi quale cose; Giovannino. chiuderò non il bene praticare a alle Io de' vostri parecchi a di in studi, anzi la natura, fatto doverlo de' vostri rallegrarmi madre s'io sto raccomando. mi nuovo di che 65 ESILIO stare signora Ditele consolazione. IN il male cagionarle nnove credo MAMIANI e e modi i loro 1839: guaci se- nel- Parigi il famoso intorno alle cose ita^ 5 66 TERENZIO liane, che, segnò il se mazziniano moderato, si piegasse di riforme il Mamiani che cotesti anni intorno fratello italiano e né attenzione quello fiorente allora dei vostri Eicordatemi di si fatto Eoma si lascia e ch'io aiutare della ravigliosa d'Italia. fosse ». e Molto sua per di vederlo i nuovi penna e studi tanti i ogni buon si cassa una de' il Dite « al Baldi Album apparecchiato in con ogni ad ma- cantone il Mamiani d'altra popolo ne delle parte ritrarrà prestare l'opera che in risparmio (e e allo pascolo ma dovervi risparmi), il rinnovamento : daranno e italiano di in scritti;probabilmente profittiche cassa maestro giornali che male gravi rallegrò comuni. gran nélV moltiplicano si poveri instituita si dicesse assai vetemi Scri- contemporanei articolo suo un « tale, na- incoraggiatelo lettera un' altra : amici e i esatto città sua ingegni al Cassi tutti dizioni con- lare partico- con nella cicaleggio degli scioli; eh' io penso sua letto agli tali in ; e godo Sono ignorante Terenzio quegli degli addietro rapidità nuoceranno sono » ho eh' io e di e giudizio e versione, poiché è si nuova arringo dassini studi timento sen- profittevoli,ma di belli e affettuosamente alcuna stile di studi il praticabilinelle facevasi che al popolo cittadini nei tutti Seguiva ciò tra il educare d' intendimenti fini. dei e del private lettere egualmente tutti il filosofo patria riprovazione nelle afforzare non Curia opuscoli politici di suoi migliori per e rettitudine con bisogni ad scriveva ; modi d'allora dei che destare unitario pensati nei liberale potrebbe farsi raffronto ai modi per la erano espose ciò e in tito par- la perché tornare eh* Singolare governo. partito nel certamente lasciar dal definitivo ingresso suo a ESILIO IN distacco suo fatto era banditore suo il e non romana MAMIANI traendone nostre Pesaro voleva buoni si che spici au- plebi, « pasta 68 i modi d'una similmente la faccia Francia. Dio a quello altri a punti: di zelo scaldarli che si tenta onde ormai amici gli convincere perché perseveranza; diverrà coi ho : che ciò lunga al vi sia mondo lo desidero, ami chi ma lo non credo sima, sé medee con spondo ri- chiaro in un e le tutte l'intelletto,e che dà di più di ferrea nessuna, confuso giaceva a ma svogliati po' più un e per voi: ! direte italiane; oltre che l'amore menti li tepidi, con pronunziato po' più definito è sudare nuove, pazienza e tissimi mol- in da più massime via vanità gl'impazienti. Quanta io la migliaia, a è non di gran se eterna sono mata chia- popoli costi si tenta delle armarli e dei calamita volgevano tosto e i convertiti Oggi forestiera^ non e sorridevano ne bugiarda questa a la grazie amici ESILIO indigena rigenerazione i miei IN MAMIANI TERENZIO la me nostra patria^ feconda razione, mode- ». VI di L'opera che si se gli il Mamiani di contro dalla l'esule, e il 24 aprile ho sentito ha se e fare credo suo : le lettere sue nome non dai orrore (gli da lodare! le tiene il segno qui ma ben chiuse. della quando croce universale» di e dai retrivi : il solo a' nostri della more ti- Quanto « ha, il Betti poesie, che le nessuno gli adepti triva nu- senza Salvatore le vostre Perché si Eoma cettate interJerano spesso il carteggiare con Eoma o intelligenza, pronunziato timidi scriveva era era '40) leggerei del che lui Corte in e l' affetto e polizia,pericolQSO senza volentieri che tere queste let- da come attività con la stima l'odio di e veniva, conciliato aveva anche 0 propaganda ritrae, proseguendo accresceva fa civile o vostro tanto chi le nome più venerabili; compagnia vo- TERENZIO glion metter Mamiani, di cui MAMIANI a' fanciulli paura ecco E vi scrivo ; essendo posta si leggerebbero chi e innocentissime codesto a Illustre né Mamiani, al r questo sue d'oscuro Oinnasi, da Giovanni periodico ho non veduto anche ed lettera m' e ch'io tassare mi gli amici scrivo le non cose non lo a villania, rimango Che e cosa tarda amici mai mi accaduto? un e più mi fa dell' ultima vostre che carità, prego corrivi: non poco un di scrivermi, passi delle troppo mortificatissimo era di botto essere o mai falso notizia certi d' alcuna modi d' ch'io e più sfingi...Per con pensato l' autore è cessato e : singolarmente e che rispetto degli adunque ho Alpi, chiari frasi leggiamo paio d'anni, in nulla nascondo, altrui poi questo mai un ha lettera una ove stato questa peggio a pesaresi, i in giovine faentino, delle si fanno certe e riuscite erano Toi sua già il Marzetti capire perché suoi in paesi io Ora Ma gliarlo meravi- proprio cenno Un essere è far che '41, cotesti letto. né è ciò V Avoltoio trovato. stranamente pur in comparso, intitolato nei quello che cioè poco, potevano piuttosto dovette chiudo. sapere troppo per conosceva, novembre e L'autore ». scrivergli, o gli scrivevano di Marzetti, articolo certo Eaoul-Rochette, cav. notare a Di primo credersi cognato, ebbe colore. fa mi lo ché ben- raccomandata è raflfreddamento, bazzecola altra presente mio, si smisero tratto fratello, del Un' ben alla sopra, Parigi medesimo paure; egli tempo parole " che per che certissimo s'impensieriva improvviso quali d'un al Italia le meraviglia la a il Ecco : è il motivo, questo malignerebbe amico impostarla della si sicché : chiarissimo faccia perché vi loro bero, lettere, si commentereb- le mie quanto sa gridino il Mamiani! non qua 69 ESILIO IN ho quello di osato discreti; il far par peggio che ». Lo dirò brevemente. 70 TERENZIO sebbene che l'aneddoto ho l'articolo emigrati fare raccolta, di versi Francesco mesi dopo, nella nel due di ne Nobili. Maria dalla Marzetti, talti da e che del usanze di che fu Ministero costituzionale viltà, raccolta e lo il Curia VAvoltoio tutto si modellato novello IX. delle Alpi falsifica,sacro il sestodecimo ì « Ma lazione, d'adu- scusato dalle quei liberali a primo deggiato sban- qualche di invettive compilatori È nella nera che vile cidel nell'articolo e laborator i colfucina tratto, essendo quasi irreperibile),ove Gregorio nel documento alcun profano, Mon- tributo di violente infelice. e Giovanni cardinale, il quale sfogo intessuto (ne riferirò romana da come trovò raccolta un tonio An- stomo Luigi Criso- di Consiglio del Ciacchi, il Magistrato, della della latina approvato spìacque tutto da facilmente di Pio sdegno giornale luganese, Valorani,. Cesare dubbio, del ricelli, Tor- di Francesco fattene e' è anche dei carmi e di pur presidente 1848 la contro e grafica tipo- Vaccolini, di ode essere l'animo nel officina Eoverella, latine un' poteva conoscevano poi Giovanni non : era, tempo, pubblicata Parenti, di Vincenzo pid altri,e Ferrucci fu sonetti V'erano le versioni con a buona Eicci, di Domenico Mezzanotte, nicipale, mu- compilarla Ignazio Montanari; e pochi datale Marcantonio Angelo al porporato, promosse faceva sione, per ogni occa- compilatori, di Pellegrino Farini, di dagli promosse 1838, la raccolta veste di Annesio XVI italiani, e deputò e maggio splendida se Giuseppe e Alph Lngano a Gregorio allora latini Cassi gere leg- delle si stampava al cittadino onore come di e Luigi Ciacchi, il Magistrato il pesarese per già àeWAvoltoio politici.Allorché cardinalato una che importanza, dì trovare insperata incriminato giornale clandestino ESILIO molta abbia non fortuna la avuto IN MAMIAXI per il Montanari assomigliandolo oro ha al TERENZIO Magno di questo amplissimo padre dei che ci si degli Varsavia Cesena, le mina. ed paese, fatica. In del Torrido ai grandi profano, prete a tanto per intorno Anzi a che dovere, di chia, cornac- di perduto sbardellato le istoriette devote, que' sassi andrà imbrattare Che se libertà di il tempo i santi munirti prediando stu- greca stesso tripudio e la essere Montalti, o rispettare te hai niero stra- concettuzzi Procuste. maestri a sua lo diserta, giammai letto oggi penisola si coprirà però sia tuo e la sinistra de' miserabili Lazio apprendesti lo scordare il tuo, che Morte : col ritomo fronteggiare de' codardi.... entro mezzo Pesaro sabbia elefanti, era non a l' intera ma nel di sedizione, predica a fa paura Benvenuti, e l'onda la nome contro tuo degli polmoni rosso, petti che e dei vello Qualunque per lingua latina sacri mas- Torricelli, che Governo un col sola, l'aria questi canori e i la cardinal al l'Italia altri erba. del da Ciacco Quando per stro mo- Università Anche il mantice insultava Pesaro bella di scettrato alle promesse, Maria rabbia avrà superba allo bastardi... lui stancare un avvolgerassi la i di Francesco a ad sua, deranno ricor- posteri le tresche oltramontana sorte moria me- soldatesche, magistrature sassi ogni estorsioni, le straniere ed non zarci for- per toilette tiranni/ non fede rotta dura la sull'eccidio Gregorio e sgherri, le e s'inchina i arti, ferocissimi gridava certa ! Se cancellare a proscrizioni, le le scherzi: brigava di di interdette, i suoi brutti delle e d'Europa, benedizioni amorose àélV mali Portogallo, la gravose, ai giungerà non restitutore e ci strozza e libera, la di lui protezione di 1831 scienze addosso, serra immensi le studi lettere, delle silenzio, del 71 ESILIO proteggitore e nome, delle IN popoli appellandolo. Impudente schiavitù al MAMIANI era ed e il la litto de- avvisa- 72 TERENZIO IN MAMIANI ESILIO menti, perché le pratiche religiosee gli spiritualiesercizi le veci tengono la base di È Santa santa una il de' begli occhi cor selvaggi poi il fior da far può entrare di di Balaam. Né bastava più grande del degli della Mettiti in ha fame poeti l'autore: incoronarvi alle della di vicine I via, e bugiardi panegirici di venduti leranze rono: per cro E Dante e si allusioni muove e di ». tra brani di encomi ambizione di figli di san assiepano L' Italia in messa si moriva gli orrori tra che nandoti accen- si stende le trecche fatta abborre vanitosi de' suoi in sua un Dell' esilio lira, carcere e per articolo, coperti insulti, ad ludibrio i vostri poeti, ed scrittori, incoraggiando prostituirela non pur la matta e in mercato foglie di cavoli. Nazioni concettini. incensi. raccolta, ai quali, conchiudendo, Su « i agli crudele la rassegna tono questo ti e ed bertà, li- parola innanzi è fiera pria, tutto, per Su ». randolo latina, disfio- libertà lupa pasto che pullulano tutti i grida il dopo col dito ladra la si acquista offerirle frodati per di stuprato avere inginocchiarti Sveva Vergine guardia: Domenico di ol- di dell'Asino pregi, della de' suoi t'impose Eoma più bello più si groppa Cassi, di della scrittori intero che dubbio, o redito e concittadini sulla te, a ai spiega viaggio un a^ suoi Parnaso lampo al conservare da v' ha non di giovinetto adorno, un reduce copia in a tesca. pre- i trionfi amando, riamata angelo per un virgineo. Allorché si servitù pudicamente d'impalmarsi diritto a canta Cecilia come cognizioni altari che Vergine peregrine il alla formano e spirar di favonio^ ed della soccorsa tramonti in Italia, rassegnazione allo il dimando fosse morale pastorello Marzetti, Cecilia, ed pago della i le scel- tiranni, la perde- accattando Galileo la si fece vita ma- gridare alla gente: veramente furono fatti in feroce di foglietti TERENZIO volanti degli estratti,e Lugano e ai in buste chiuse principali cittadini mandati di queir età) la credenza Mamiani, fuor poteva, persone le e fu sempre fece, anni più qualche scaduto un effetto non ho La vostra che mi di mai né è franchezza; so pensato di piena articolo parole d' animo, mutato il : e Cassi, per il silenzio che una io era benevolenza e giornale eh' io veduto. nemmanco amorevoli mi rimango ne veva scri- rivedere di e più che Dopo grazia vostra che uomo riferito avea il che Terenzio « sogna bi- Pur déìVAvol- carissimo mi porre com- a tanto ultimo quale quale di dell'articolo stato scritto né lettera avete ; al dalla non le diflfusione. che Qualcuno poco addentro la poi (2 luglio *45): anno liani ita- bisognava parola voli note- gli esuli cosi ragione di oflFendersi di lettera. vostra tra alla e coloro il Marzetti e da esplicita riprovazione lealtà avuto avevano per di rale gene- Terenzio di quanto credere e sorse avvalorata conoscere procurarne della credettero esempio, di a lodato già gli toio e conto ne lui, raccolta parecchi superstiti nessuno pesaresi l'articolo Mamiani di cose tener dove dura indizi, perché, si dice, della fosse opera ancor da grande cura poeti i Pesaro; che la credenza e con tutti a 73 ESILIO IN (me lo affermarono spontanea e di MAMIANI fu prova molto tento con- ». VII Sino al 1842 sì sono, sieno sino rimasti al giorno è per può dire, della tempo Mamiani le lettere del suo copiosissimo giorno il d'esilio;ma in ritorno corso e ci da ci quelPanno del patria l'epistolario permette delle seppe Giu- principali che i documenti vita sua al fratello di Terenzio sue quasi di seguire vicende, il cammino 74 TERENZIO dei suoi volle posterità,! ho potuto esaminare tometti, il Mamiani dimora scrisse parigina '48 e l'eleganza date esser preziosissimi che degli storico, non sacrifizi a che, passata ripeto per la millesima il ricevere oltre quello dirvi che di che è fatto rivedrò si possa dei e J M. Sono nelV in Ma feudo allora per che descritte, Oliveriana di in che quanto era, comprendeva ora discesa Lizzola, antico vano i ; e parte, da G. PesarOy Pesaro, mi Ki- « io vi farmi lettera son cari forse ridere a è riposto nell'animo e va ai dei gli alti pioppi alla fonte. non Cosi pioppi bei conti Terenzio, il papa per tire sen- a lissimamente quali probabiche farò ho dirò cosa voi Sant'Angelo sulla ». che vole note- patria : ninna con Vi più 1841),che del più, ma credere. di la paesi, mai desideri generosi cominciò volta una cotesti indovinate? l'uomo desiderio sapeva T. non frondeggiano Sant'Angelo un di momento anzitutto e il Mamiani conversare nuove uno rivedere, il che di riveder e scenza cono- questi minutari, ciò dicembre terebbero meri- d'Italia. in fratello; desiderio piacere quanto tanto col 23 nel redenzione anche quarantina, presto (cosi il spondete nostre comunicare carteggio la cose studiato, dei cosa a prepotente un e alcuna il più compiuta la preparare per documenti come alla abbastanza restringerò qui offre delle del belle, ben assai sua anche tutte sono stampe, sono e ancora Attingendo mi esse uomini volti alle della fortunosi lui per forma squisita della di anni che lettere quattro anni lettere, che queste ; e due nei alla screti agio quattro di- le molte negli ultimi e Municipio assicurare mio a minutate sono ove il di lui, che intendimento civile con ESILIO IN le carte pensieri. Fra pesarese '47 MAMIANI Mamiani, che ben gli avrebbe Le carte tip. Federici, 1896. Vanzolini, di lo a di 76 TERENZIO insieme col marchese la Costa negozio della i miei potei dunque miei di Firenze censura facevano ostante la mostra che dei più della in andasse in faccenduola ordine nulla, andai la quale Lucca. da quella era nelle disgrazia^ la di lor data Eomagna parlandosi se di Lucca città. Mi fu e poesie, con pure da che le fino di cacciar fretta bitando du- non pel passaporto, il carico il mio vistare lungo cose fu delle cognizione d'un avevano precedeva che gran Sarda risposto che mani sua ha ! novembre: mie delle ambasciata teva po- Mamiani 17 all' ambasciata Domandai venuto dal partirmene subito, e per di Lucca del all'ordine ottobre, misi in furono di raccontato stampa tivo!, tenta- ribelli del trentuno fratello al la nell' Italia il duca dei uno a nulla rivolta,infelice se eccolo cosa lettera di ogni mia di porte appena metà cose la una Compita alla le figurarsi ci sicuro sapere polizie italiane le tutte Non ». viveva doveva la nova, Ge- tagli della e si preparavano scoppiò dei importante perché non a mani a scioglimento uno però che e squarci è alle tentato luglio il Mamiani 17 agitazione; stesso raccolta Italia, e più aprire Come al Savigno, di ; li fatto compiuta hanno miei Milano a nell' agosto : grande amici Lucca. a verrà Eaccolta una mentre l'avrei mi e Questo nel venire non non stampare rivoluzionari moti eentrale e mai di e unite inedite. appunto facoltà freddura, la lettera rientrare per s' intavolava fosse non volta prima moltissime sospenderlo e fino speciale del favore la per di poveri versi. Gli a « poesie perché tale ESILIO col e procuravanmi ogni modo, di mie stampa amici occasione Genova aggiunta con IN quest'ora sarei partito,se A delle ordinate Non dì Manzi. stampa MAMIANI veramente tempo, d' un avendo di Lucca passaporto ma mese mutato 1' che, dine or- per nimenti gli avve- aspetto quei rifuggitiche TERENZIO vi da stanziano di farmi buon qui aspettando più se che a io forse che pensare le miserie quello che da tratterrebbe il perché ogni e fieramente. Meglio, non ha uomo lucchese ciò, lungi dair lasciare di mille Francia; dell'alterezza né più frequentava, i dotti i e " Non Carlo Pepoli) e posso che ci viva siepi,la qual io. La fanno boria della ed patria; quindi che lo capo. per turba : uomo dire sia e posso. e mi d' oro Mamiani, anni del amici della sul raccolta italiana: finire del e per '43 della vederli meglio i suoi integrità e come che e infelice sentirli il e ho questo sceverato nobiltà stra mae- troppo pensare io grilli, essere le per continuo al mondo unica a cesi.' fran- àcchioccolata e nostra debbe alcuni per causa strombazzare ha esilio, suo li fossi per coglieva rac- di amici de' letterati nessuno sdegno di- per all' umiliazione Ciascuno ma dell'esule fa toma ». sospesa, di tutti i popoli, mi il Michelet Ma cotesto un'eccezione lumaca lo scordarla. molti francesi, si primi sapienza francese, educatrice e (scriveva cosi loro alla miseria meno provati e il Michelet veggo dubito fo nei come me, martella più ristretta sempre letterati, facendo pochi più fidati vederla il di superba appunto il desiderio intanto e cerchia una mi è sia grandezza costoro solamente stata era nosco Co- sollecita la e suoi, il mio attenuarlo, acuiva la in di m'arrabbio ciò e boria volte, non gli umori licenza La la so Francia. Ma altro,sprona ora sa sterminato Lucca. a Dio Non e in tombolo meritata ben prosperosa Ogni Parigi qualunque vedere oltremodo, che mango io ri- corta verranno. morirmene e ricevute ordini, che quando dolente dovrò farvela nuovi e d' Italia cadere di cotali vivo ne A deva inten- non Tinnanzi per nuovi. favorevoli verranno tacervi avere ordini e 77 ESILIO IN tempo, T ambasciatore partire senza istruzioni nuove MAMIANI d'animo dalla ed 78 MAMIANI TERENZIO anche molto il aflfezionato pensiero, suo il Mamiani le lettere sue che sperò 1844 gli cagionava il ventura, quale desiderato fece stesso lasciasse caldi venir Margherita che ogni di primi lontana la mia migliori ho soflferto ragione d' Italia al e D'Ancona, Lucca mi avrebbe il termine sapere Italia giù molto la speranza dubbioso qui veduti le quale stesse. non Se sospira giugno): era o di né stato pareva i sintomi ripetano più la quantunque ed sappia io da di cadere rigi Pa- quel cantuccio a poco verità dopo tera (let- intende il Duca animi qualche il cielo credevo che bisogna uscirne Ma degli di posso non negativa del Duca in Se cose. che Io ; e La cagionato. rivedere che si lo « tare d'aspet- occasione e quello una questa chiaro » ora vi nascondo a molto desiderio delle che a fatto dire sia mio dolore tanto il Duca dolore. all' animo, pesa fino in 24 diviene straniera, immenso indicibile con primitivo certezza difende perché l'animo il (cosi al Vieusseux, vero terra un tombolo Lucca, a mi trovi non che in inutili ; si furono ma in Lucca mi soffro e cugina di lui la sovra era mal anno Torino, perché si più quieti. Non e natura sopportar la vita di che giugno) stoica che l)ene andata mia queir raccolse probabilità, avendomi tempi e si di Piemonte, Castellani, speranza La « in Terenzio della non ottenergli il per di Corte e delle mente massima- e suo primavera uffici alla Montani sua disegno. ai Nella permesso. finale Toscana, s'adoperò lungo a : sollecitudini delle amico d'Ancona, pre sem- delPanima sull'esito di era Lucca, dal quale la salute piene sono dagli amici Sansone da di tempo l'incertezza pratiche condotte All'Italia ». al duca molto per del all'Italia anche e ESILIO IN tornato fa, io porrò anno d' sia crastinare pro- Italia,perché è inquietezza politicafin essendo le poi quel principe intende cagioni sempre di solo aspet- TERENZIO tare la non vedo difficoltà eh' niun del tentativo poteste parlando lume cavar mi partitoche provveda avvenire, e coscienza io fedele sforzo ogni alla patria Il tentennante il si, per in e il Mamiani, è sorella insulta alle colà vivere '44) a lettera dello una al quale seguitava terra, che potè, per migliori; proprio Lucca ! A distrarlo Mamiani nel non nel 1845 delle dal armi; m' è riuscito che ma di al fratello detto quanto per sapere chi di sfida : « Voi mi fosse avete, ; e abbia io la un Ma in il duca di diceva, il ebbe prima, fino una alla indagato, persona vero non non se arrivò non poco '31, del ritorno cercate luglio di quell'anno egli inviò cartello nel profugo non Giuseppe, disegni. e speranze pensiero per di diceva », come aveva occasioni d'onore, questione prova intanto Grecia, che disgustato, uscire come (cosi si proponeva insomma accolto tempi andar « in e ; tempo fosse ne sperare di francese, di filosofia, confidare l'aveva quanto » di diavolo di mai incipiente prosperità cui « stesso a vivere miserie lezioni in dalla la e si decise non pensiero di del letteratura, di qualche avere scrittore, come cessando non il nostre dando anche Lucca mente d'Italia vera di pur nell' autunno scriveva non nella Francia in ». principe lui, volgeva giorni alli miei gli studi italiani,la rimanere, nostra qualche parte col ricordarmi in per Eosso esatto a mendicare a abbandonare consolerammi fatto appigliarmi astretto e Del darmene e infelicemente meno qualche cattedra una forza è verrò s'io ciò, certo Vi ripetersi. per cavalier col di intorno Ormai ragguaglio. puerile sia nanzi in- Lucca a parendomi autunno, e pazzo se gravi di fatto, io lasci venire mi prossimo tenutissimo sarei egli 79 ESILIO IN dimostrazioni delle cessazione la fine che MAMIANI e a cui proprio chiamato TERENZIO anima un' bassa, rincontro vi non suo Giannone Libri cosa giunsero ai fini moderna Poiché « le a volta mia l' onor hinc inde giorno ed il da scosso infine il di sfida non la discorso che e cosi morale aveano a da questa soddisfazione. forse in sfidato, non del ha Né capitolo. e sempre giorni forza di sfida i fissato per viltà, il ma riconoscendo ritrattato le parole necessitato l' esito crediate in padrini armi, Libri parte mancato questa è stato me lettera le mia è a guagliar rag- risposto uguale scelte veemente per mia e una gravissimo, torto suo anche perentori. Già termini lo ed esempi questi ultimi ed mandare ma noi buoni badessa strani nominati, luogo; un lo scritto e gannino quanto s'in- di nuovo in il 28 lettera, la quale sempre sonosi desima me- Cauteretz, dove sola una nel tenore mio pienissima regola erano di e viaggio, egli scrisse una parer vita lieto un aver con accidenti alcuni salvar per da nell'estate e di scioperato vostre, vi scrivo della oscura. mostrare non trovo che è rimasta bella a io mi Sappiate dunque introdotti servirà Pietro Pepe là Di una descrittiva. tanto vevano Do- ». Guglielmo a bagni prosa ciarlerò pacifico ai avendo mente immediata- faccenda mi mettersi affermano che partite lettere tre nella agosto. e falsis- questioni politiche,come Giuseppe intero, per coloro di di primi se ; e dell'onore pacificamente, il Libri a questo foglio avrà regole cagione potè al fratello riferirò sfida Mamiani, la il Mamiani accompagnando le voi riconoscete non la mezzo del ; ma altro per ricevere immischiati padrini e, Guglielmo di state dall'essere appare agosto e secondo corso chiamo calunniatore e dal pienamente esservi La mentitore imputazioni datemi, il ESILIO ipocrita. Io ventiquattr'ore ritrattate le sime di IN vile, un un vilissimo un termine in MAMIANI e l'atto materiale, ch'io non TERENZIO annoveri de' però tempi della per vita fare salute all' e discosta di che di luogo che anni di ombra più alte fatto de' Pirenei montagne e Eaux e derli ve- a abito in ninno gantissimo ele- terebbe sospet- e vero per infermità che un descrivere Lasciatemi da perché senso gran da Francia vezzosi goduto avevo non di Pirenei il dici tre- aperta, campagna aspetto di selvaggia Cauteretz dirupati Appennini. Oh che di un nelle natura. simi gli altisgioghi che fanno vista di competere con le Alpi, rappresentano molto bene i nostri più erti e più Questi ma e ha me a damente como- bagni. Concorrevi della altra è non de' Pirenei. Cauteretz, a più piccolo male, di civetteria. e cagion per giorni femmine e egli stato, aggiu- Barège, da sguardi e il avessero vanità eh' fatto vallata una a costo a offesa siamo mese maschi parte di loro in buona un ogni parte atti con mattie qualche due o altri siti di e da gente e di dopo il uno qualche lega S. Sevère di di Due da Già questi bagnanti poco quanto deve fermandoci e solo quantità può non sospettare a' francesi posta in fondo da Bonnes, le e i bagni minerali prescritti più di dugento leghe, ma corso terra pregiudizi italiano un suo. stati notabili. più i 81 ESILIO viaggio col Libri, al quale erano assai grossa onor in Abbiam città Ma si risenta non paura IN fra lasciare misimi di il duello moderni. sua voluta MAMIANI li riveste colore declivi e e mi di il vo' ritrovare e gradevolissima boschi suolo e e Casihi serre di Io inerpico per queste domando tratto un tortuose luce, ora balze una e ora mille immensa bello par a vo veggomi ancora per zonzo con una e fuga accidenti valle da con forma, questi nuovo sempre perché innanzi l' orrore di fanno che il sentiere spesso ad mi continuo prospettiva! diletto,né mai sono quanto il variar e non me stesso sorpresa di monti bizzarri gremita di con di ca- 82 solari di e giovani verdissimi da verso dirvi quanto intomo la massi di e via ed fianchi tali due gigantesche ogni fa biancheggia fiume in fuori, ogni tutto la fiera che culti e vedi spuntare ti credi tu civili. E cavalcatrici, dà loro lor tornano o altra monti. Ma "^ontra talvolta varcano. con nastri ed ad per fiocchi di che del da e dai per e luoghi di gente e sono a vedute lieri cava- alla Luz, di questi s'in- alBfatto diversa baschi contadini selvaggi quanto neri, calzoni giante ondeg- più con Gaur, grazia tanta velo quel belle due o cappelloni sperticati pur qua selvatica paiono, decantate e roni bur- rumore una insieme lago fieri a parte del Dal cosi e quella via, e tanto che piacere inaspettato tu amazzone altre pita preci- cupi solitaria d' un' «rta al specie Portano e all' di mezzo in leghe discosto o li per fiume latte. e con cima vanno spagnoli, quasi che mille a !N'el perto co- trasparentie e riesce luogo altro giù e qualunque muta cappellini. Elle di Gavami valle in di belle davvero quel vestito sui 0 o è che cocuzzolo domandarle, cosi e nondimeno dalla doccio. fosse del sembianza abetaie spumeggiando cosa all'altra qualcun e limpidissime come di sinistra enormi veementissimo infinito acque mena Tuna A ". guise minute ma prei sa- non ruina in nudo fosche casca rimbombo corso là picciolo Spagna, terminante pareti, a intervallo poco e suo Qave, fosse su da mille da dì frequenti e stipate « istrane incappellato solcato il e chi a frastagliato in e massime intere rupi cosi e ripidi gioghi, qualcuno Totto e darebbe monti, sterminata una di addossate e di pittorescadivenga d'ogni e destra roccie, anzi sovrapposte alcuna A scena. scorrere. il Ponte alpestre tenuti prati fanno vi gole queste chiamato luogo un ameni con rigagnoletti che fra poi ESILIO IN selvette, cento Internandosi e MAMIANI TERENZIO il paese di feltro corti di color nero fosco, 84 TEEENZIO vette certo parer dell' assunzione al IN appena gli ESIUO di Giovanni papato la pervenne Mastai, notizia suo taneo coe- concittadino. quasi e non MAMIANI Vili Ma l'amnistia degli al ritorno poneva credè non largita di a di in giorni che io voi e giunto tacerò raccontato; ho avuto a un bolognese ed fra da anche, l'uso altrettanto turco e e verde la il cristiano se com' mei per ed conserva di innanzi da ad Chàlons ho mattina potuto degno d' servi es- parte del cammino di bravo somma mi subito tra e si nunziava, an- vinato indo- asiatica e il greco il fresca uomo quegli liano, ita- mezzo e vita parlare e gnone Avi- viaggio Del egli medesimo pronunzia petroniana perché il turco, in quel da quello accaduto taceva, l'avrei d'un liana. ita- terra levantino quarant'anni vecchio furbesco, che mezzo Smime, perché, dopo il un compagno misto un dirò che in Genova Sono accidente occorso solo a nel lettere BulVErcolano. essendo non il 9 Marsiglia ciò tutto d'esilio rimasta di prestissimamente a di questo m'è e giunse il toccata : € tre Alberta dove compagno dire imbarcarmi dopo ore vuol credevamo, acqua per e due il che : Carlo re le appena suo che pensando Genova, il 12 febbraio Parigi, scriveva il avanzano ma mettendo pro- finito l'esilio », fu lieta è traccia amici Filippo Canuti, due mi agli a e spose) patria (egli ri- in appena vi fratello, col mandò disceso corse, grazia »; pure Alpi, è '47. Non del carteggio A le il permesso, dato febbraio tornerò non luglio 1846 cui il Mamiani esuli condizioni porta dell'onore l'Italia, e glien' ebbe Terenzio io « : valicate « riveder 10 la per chi abbia il 16 IX potersi sottoporre, chiedendo fedeltà che Pio da e quegli o MAMIANI TERENZIO Sgangherati costui Giuseppe rispose : je né io né buona le Naples a de maison anni a da segno di fuor del del La sa vero, mio non toma non ha dolce il gusto. «econdi in amano me far fini. grado Tutto di Terenzio a sé e del migliorando a segno conto e già comincio 43I bel Simo fanno « suo arrivo all'aria in farebbero me a non in chi sono : « Non al realmente luogo a al e prima ». iscrisse non avesse salute del consueto vo s'io debbo temperatis- infinite il buon Di so clima Veramente che posso peranco quanto doppio carne. accoglienze non febbraio, dandogli il e giano festeg- mi e' è non Genova a serena altro o agli amici, mangio rimettermi trasformato questi popoli il 29 non se o non il farò novelle che piuttosto alle di ma questi ottimi genovesi. coronano che a miracolo 0 nulla, mandar cuore e e politico,io e ha non o solo, perché io all'animo dir a somma carezzano nessuno a civile fratello al di bene In gli hanno me per scrivervi occupato patria tutti mi Quanto loro stato vero Qui parlo che non felice,e chi potendo sento forestierie le angustia bella, vivace, clima temperato. amico, io mi o isventura per del e e è grandiosa all' è nova Ge- che prima volta, mente sua dopo profondo misura, Genova questa carissima occhi ed di dell'aria quanto sia lieto a corrotto fuor popolazione a,u8tera, operosa; ognun air atto e della assai che italiana intenso credibile, ponendo ricinto. suo bella più Parigi è grande se venendo e aggiungo poter significarsi, non m' è sembrata « m' è stato assenza qualche assicura la terra toccare in ci Ora che dunque rieovrarci per mancarci. per arrivo, il piacere di quindici bagnes. Caso aux andasse, ove sainté, il Marchetti son non Si chiama Mamolo. domandato e soldi avessimo 85 ESILIO San di porta Marchetti, vais voi galere deir la come IN che essi qui mi premiano desiderio operato : or gran 86 TERENZIO cosa la per coscienza fortuna la ha arrivo suo cuore della suadersi ciliazione trascorso che la al cardinale di Stato, questa scrivo ho che Pasquale da Lui coloro ai sul Stato è e di proprio fo di adempierla già lungo tempo di tutti concordemente Tatto calcare vera sincero della Emanuele mia si del esser e e di di promessa questa e le sua che Santità che cui quali sole e si rivolse in sottoscrivere stata fermezza nel della questa A trar endurre con- nostra occasione monsignor quelli il permesso era voler l'espressioneamplissima ». ottenere tendo in- dini a' concitta- possono rigenerazione in e lealtà,quanta sembrano ricevere genti. vi- esso promessa persuado e lo pertubar leggi in alle profonda a solazione con- ammirazione volere non maggior ossequio Muzzarelli tata decre- e somma ed cotale tanto in stima costretto di le vie mio scere cono- il desiderio voluta di Sua mente scrivo degni perché l'aiutasse ad senza e plauso con onore stabile e far profittaredi quell'atto solenne con miei scrisse marzo supplicarla di volentieri che poste dal reverendissima^ Eminenza sincerità più tanto E. È con Io patria. V. di e con- Gizzi, segretario di dell'amnistia civile. obbedire alla 1*8 e per* a di le condizioni e Y intenzione popoli quali piace promettano la del giorno modo un perfetta spontaneità, con con il mondo tutto cercare per Padre di cotesti di « : godere poter di Vostra Santissimo di che cominciò Lomonaco lettera dal mese dell'amnistia; air Eminenza al un coscienza sua alla concessione papa ben e fuor cosa il Mamiani opportunità tra ingrata, non rapirle ogni Genova a ferma con pure ". ancora era Dicasi infelice, ma potuto del gentilezza Non è ESILIO IN comune? patria V Italia : MAMIANI di stessi tutti a rifiutarsi a giorni rimpatriare,^ la formola imposta Carla di grazia gli esuli; segnarla gli TERENZIO MAMIANI 87 ESILIO IN accennandole esponeva lungamente le ragioni, in più lettere al fratello, per esempio,in che poi an- questa del 23 luglio:« Lasciamo gliequivocie le restrizioni mentali ai discepoli disdice assolutamente di Escobar; a me di resistere da una plicare, parte e dall'altra di supstar fermo sui miei diritti e chiedere graziae mercato voler salvare i principi e far buon indulgenza, delle parole.Presentai la mia domanda, promisiquello che onestamente poteva, detti pienaassicurazione per la mia condotta futura,di più non debbo e non voglio. Se la voi,se al Perfetti a pazienza,dura per me a voi il e ad altri miei cari amici dura e l'amore d'intercedere dell'essere agli amici metà e le vostre corona successo di ancor mio, perché porrete vi stanca la mia resistenza reputate che ovver l'operamia ogni ufScio tornerà l'animo pel già fatto e ve con dal mio lato sempre ; ma Il rimedio cardinal amici mesi,senza Terenzio Livorno n' ebbe alle e il 26 ringrazio tenuto rimedio per al male ». cose ponteficeil permesso lo nel territorio pontificio spazio per sottoscrivere alcuna di carta. obbligo notizia in Genova sue, una lettera giungessivolle luogo ieri. Né il papa a settembre una Francesco accolto oh che ottenermi agosto;e dato si recò difilato a Koma. ha davvero settembre)^m' ed il 14 partiai primidi Civitavecchia che io domandare dal gli ottenne fratello: oh che buono! 1 senza segretariodi Stato,il nuovo cardinale Ferretti (cosiin pure resto ne se il quale a preghieradei parentie Ferretti, di dimorare ordine io vi vano, trovo non lo trovò il del Mamiani di tre merete mi col- e insperateconsolazioni.Ma di mille cuore dovrò premure, fine all'esilio in cui vivo da sedici anni il nuovo uomo! degno di riparlare udienza come e per Il « fetti Perun Innanzi al papa e la quale ebbe me né il cardinale hanno mosso pa- TERENZIO rola del mio di Tanto Mamiani, riabbracciare mesi È Pio piamente le nella Mamiani, dominio di indipendenza. giorni e ". del l'esilio a correva amici gli è m' buono finiva cosi dell'interno saro Pe- indi e a glieri consi- i tra città che sé che stessa la tutta uno si dei e vide da nascere innalzato patria addita della accolse ne a nel restituita modi alle sua tempi monumento italiana, nei quei e un rinnovata vita, fattori lo è la secolo mezzo un spoglie, Terenzio come ministro appena e per fratello indizio per pochi silenzio IX. trascorso fortunosi, a il sedeva di li permissione tal ; l'ho che io, di quale della relativo e soggiungo il a ciò a comodo sommo buono, pochi altro d* o ESILIO IN sottoscritto, aver non temporaria riuscito MAMIANI unità ch'ei future e pugnò prozioni genera- della sua NOTE Nota Intorno alla che alcuni cenni postuma 97. erano 1878, H compagni Gaspabi documento {Vita del l'elenco dei numero fu dell' profughi e soli dimostrando nomi, dello Zanolini. L* ad ogni 98, dei e questo dà Valeri, la indicazione stamente manife- nacque Pietro profughi, a medesimo, Antonio di noverò contenente il documento nome l'elenco modo, di numero esattissima del mano Ro- accennò Eoma, compilatore del errore di cortese cosi ripetizione dalla Ecco, dal Stato adunque, 66) p. Stato ma sua ei eh' trioti, pa- diede nella compreso, Mam.j in altri; trascritto nello è detto lui : di J«o^to da poi ripetuto ZANOum ove T. di Archivio B. rintracciatomi 97 » dei scampo, avvenuta sgg.), 87 pp. uno Antonio rivolttzione novantasei a avevano vicende alle e cercato profughi, La operetta. fino un legno dei uno (Bologna, « àéìTIsotta cattura quel su A Maranesi. compagni del nella rivo- Mamiani: Nomenclatura lueionet partiti Addi 28 Capitano 1-2. da marzo Sante Popoli che degli Individui, Ancona Lazzarìni conte imbarco con col Marsiglia per Carlo 98 — di presero come Brigantino individui Bologna con domestico 3. Manzieri Antonio ) 4. Manzieri Giovanni ) ^^ ^^^^ parte siegue: Pontificio Isotta, Venezia) (condotti a Zncchi Reggio di finto : ^0 NOTE ^^ 5. RampoUini Antonio 6. RampoUini Gaetano Caroli 7-8. 9. Sigismondo Ansaloni 10. Ansaloni \ Gaetano ( ( ) Ansaloni Giulio 12. Ansaloni Luciano 15. Marranesi Francesco di Elena con S***^ ^®^^* Modena con sua Pietro ^ J 16. Prediali 17. Boni 18. Roselli 19. Bianchi 20. Poggiolini 21. Silvani 22. Zanolini Antonio 2a. Morandi Antonio 24. Marchi Francesco 25. Morandi Francesco 26. Longoni Pio 27. Aguzzoli Antonio 28. Guidetti Giuseppe 29. Ravina 30. Marconi 31. Collina 32. Monti 33. Malaguti 34. Sarti 35. Petrucci 36. Barbani Ippolito f Antonio ì ^el^ì Pietro Stati \ Antonio / Marco Antonio Avv.to Avv.'® \ di Bologna Modena di di Bologna Giuseppe Giovanni Primo f di ^^ ( Giacomo / Faustino dottor di Pio Bologna Pietro marchese di Lucio dottor 37. Olivieri 38. Monari Cesare 39. Orioli Francesco 40. Mamiani 41. Bisci Bologna dì Alessandro di Bologna Modena Bologna professore in Bologna Terenzio Antonio [14*"] Marranesi Pietro Gaetano 42. Franchini 43. Forghieri 44. Livrì Antonio 45. Poggi Carlo 46. Tervanni Anselmo di Antonio Bologna \ ) ^^ Modena moglie Estensi \ Giovanni Marcani Ferrara Pietro 11. 13-14. di Estensi suo figlio 92 NOTE 88. MoUni 89. Menghetti 90. Bonetti 91. Luigi dottor dottor Luigi Federico Francesco Bompani 92. Margaritis Pietro 93. Canevazzi Antonio 94. Rizzi 95. Pozzuoli 96. Kìya 97. Casali Ignazio Giulio di di questi nomi, (n. 13-14^") altri fu sbagliata l'indicazione 37 essere assunti e fittizi, Olivieri di cosi altrimenti che fuorviare si pur appariscono Imola del p. altrove 306); di tornare in mi li da la ma 28 Mo^ che della ravano spe- polizia: di di persone taluni tradotte rivoluzione mio per debbano mancanza tutte altro un che par profughi come su Ollini] per future spiegare dell'anno queste incertezze sugli uomini lavoro Trentuno. Nota Nel xième si patria (es. n. (Ofr. G. Vicini, La 1889, occasione della ricerche saprebbe Venezia a (n.86) li per le Marror e. p. Ulini cognomi forse non Ancona avrò ecc.).Alcuni fretta nella inesattamente: Maranesi, per scusabile errore con scritti randi, 1831, Bologna Francesco nesi da | Estensi ) Ferrara dell'imbarco, furono nomi, Bologna \ di Giuseppe Alcuni di Journal du année^ 494), n.^ legge quanto Soir del B giovedì il titolo sotto 15 dicembre 1831 de Bevolution La (deti- 1830, segue: Correspondance, A Monsieur, tre excellente dans les une vous serais feuille les deux brochure quels Je rendre Je le Redacteur M. crois publique imprimée devoir la de la obligé inflniment lettres Revolution. qui suivent. à Paris, avance reclamer; correspondance je ne que M. publier mieux eue dans Armandi quelques puis j ai de avec vo- ayant, faits contro faire lui quo de à cet w 93 NOTE egard.Je vons aerai, Monsieur,extrèmement obligéde cet faveur. Je suis etc. Mamiani Ancien de l'interleur da Goayemement Ministre A M. le General Armandi Bologne. ancien Ministre de la guerre dn Gonver- Provisoire de nement de Bologne. Monsienr le General,Après avoir la ropascnle que de pabliersons le titre de Mapa/rie dans lesevenemens vons venez lie de V Ita- centraleje me vois dans la necessité de relever une erreure qui vons a echappé.Yons dites,à Toccasion de la capitulation d*Ancone, qne la resolntion d^entrer en negociations dinal avec le CarBenvenuti fnt priseà runanimité par les membres dn Gonvernement. Je dois vons rappeler,Monsienr,qne cette nnanimité il y fnt pas complète, ne pnisqne,sur neuf membres deliberans, qui fut d'un avìs absolument en ent ce fut precisementmoi: nn la dite resolntion enonce oppose;et yous savez que de e'est pour cela que le procès-verbal dee votea, fut priseà la majorité qu'elle nnanimité;et e'est encore pour cela que je refusai de convention lorsqu'elle fut concine. J'ai tonte raison de M. le General, amour croire, pour la verìtévons trouverez que par Je à donne cette lettre la publicité tonte juste que je possible. et à non signerla suis etc. Paris,l.« Decembre 1831. Mamiani Aneien Ministre de IMnterieor da Goayernement de Bologne. des circoComte, Je me souviens parfaitement de dire est lettre.Il dans votre juste question convention la amenerent d'Ancone, debats les qui pendant Monsienr le stances dont il est que été d'un avis contraire à celui des autres membres a été rede la seance le procès-verbal du conseil. Mais comme avez vons signépuet vous-méme vetu de toutes les signatures, vons avez et simplementsans prendreacte de votre opposition la resolution comme unanime, la motiver, sans je pouvaisregarder discussion la diversité des été la ; eùt pendant opinions quellequ' rement et diversitédont je n' ai pas oublió de faire mention dans Au l fond une majoritéde huit voix sur neuf ne mon écrit. diflfère pas beau- y4: NOTE de coup devais runanìmité) Je saia vois que aant de la la étre perauadé, Paria, 3 con un' la quale richiede oggi ricollega pei eateso Abbiamo di rimangono di il rilievo maggior Mi creda General di cui alla devo Bue Richelieu, temps Abkakdi si 25 marzo ella conserva insieme innanzi, giorno lume per La di lei che riapondere prego farò di ricamente catego- acusare 1831. d'Orleana n.o 17. ato que- la convenienza. colle un prove piacere delicatezza. Obb.o fu la óonvenzione. d'accordo io mi ed doloroao, Ma comunicata mandato apprezzare porci come gentilezza. venir del e atima decembre però e il dovere lei trattare a vorrà per di e lei oaaervazioni. apero eaige deve mi maggior giuata verace Hotel bìen méme en il Caval.»^ 2 Yeuilléz medesima, alla Dev.o Parigi, diaaimnler OUveriana, lo deatinati darà quell'atto con Le scritta tardi del intereaae comune un agréez come più aeduta giuate ritardo breve et agis- en luce: che al mi alle de je pregiatiaaimo. commiasari quattro qu' penaer. questione alla Mamiani della documento Queato alla venire domani dell'atto Tidée nell' generale stesso di 0 croire dell' Armandi Mamiani corriapondenza la appunto copia Comte, riapoato immediatamente Avrei lo del Conte Signor de lettera questa meritevole parmi maniere puinque 1831. carte si pur prie de voua avoir diatinguée. T ensemble. supprìmés avoìr je auqael lecteur, pour jamaia plua dello altra je le di le tra ancora maia votre decembre L'originale les Monaieur lea ce à due eat de pouvaia ne le pour ìmportans peu deplait, aorte, je qui assez fàché vous aentìmena mea details maintenent cela jnatice en dea epargner c^etait et Servitore Armandi. che di dare 95 NOTE C Nota Chenes J'ai rendrai me d'un des études losophie, je n'en oublier dout leurs par sérieuses, et servent meditations, qu' tems de elle m'a déja ignorance est absolue De jeunesse ma intelligence de les obscurité ni du de compte donne avec un de la capable la à rendre d'espérance de opinion tout du public de que comprendre de votre reussir. vous Je avez et de pouvais de imprimé ouvrage, suis de bien tout et provenait quand faire, mais le rendre me m' et n'écris n'y a le frais: les point suis quelqu' engager mais fois restreint, je lu ai qu' aucune vos a un pas des je l'avoue, e' est reconnaissant moi, réso- parte ma difficiles. Je si je puis cependant J'ai tonte que ne Universelle, Bibliothèque compte mais étre dout sans l'attentìon je chercherai benne doit aucune la faculté ne incapacité livre ere aucune je que mon livre; j'en convain idées, étranger simple. votre me pu des sur dans peu deduction d'inquiétude lecteurs de fante, qu' votre Cette d'éveiller rédacteurs et j'ai lu. moyens abonné, de doute sans le plus lecture j' avais des méme la que nombre moi la étre ou notions. aujourd'hui j'ai perdu m'assure style, votre premières et démème en sujet, un les attrait aucun si absolument ce assez eu cbapitres, style, ni de sujet m'était je n' ai pas de pestive. intem- votre comprendre traitiez phi- activité une intérét; l'élégance et la compatriotes par mon fait vous que entrepris provenait ne but dont qu'on premiers m'a métaphysique, ce cependant trois n' ai la pour votre et à de aujourd' bui serait ajouté souflfert, s' appliquer leurs faire avec les fait soufiFrir: qui utilment je le crois Pesaro averti je comprendre lument de monde le Italten, tant les profondeurs pourraient ne vivement a l'élévation et mais lettre Magistrats aux il ont dans plus bien qui ceux espérances, possible mìlitaire, que ou Votre dicace s'il est Vous méme nobles plonger se point, il politique ou de d'un C'est interét. je vois tant fait rhon- avez qui venait ce mon que 1835. qui l'accompagnait. tout que mai 4 m' vous que livre vivement tromper vu le et pensant en exciterait ont qui la lettre Mars, 16 d'admiration sentiment ceux le justice proBcrit un à m'écrir de neur hier/Monsienr, re^u près Genève, sans vous en me méme doute jugez tems 96 NOTE j'en humilìé sui Vìdee à voub que Kecevez tona saccès Yos désir de bì Je sni Be entre flatteuBe ponr avec et nature, relations anx manière tonte bien une le ponr voeux roccasion que Bonelle mes B^enfant qnejerépond formée. étes voub il combien quandjesens de snccès rexpression préBent de nona que cet joindre une considération Monsieur ' devoué Votre J. (fuori) Monsieur Monsieur T. rue de de Mamiani Clichy la 66 Paris. Rovere 0. mon L. senriteur DE perd* commencées mei. haute pour de connaissance ayez yous ouvrage, sincère bien SiSHONDI une L:^_.