STORIADELLAMUTUASANITARIA STORIADELLAMUTUASANITARIA BESNATE BESNATE Gabriele Rejna BESNATE GENNAIO 2009 1 INDICE Introduzione Pag 3 1- Le radici della MSB: il movimento cooperativo e i suoi principi Pag 5 2- Movimento cooperativo: cenni storici Pag 7 3- Situazione socio-economica in Besnate nei primi decenni del secolo XX Pag 12 4- Mutua sanitaria ed ospedaliera: dalla nascita alla seconda guerra mondiale Pag 15 5- Mutua sanitaria ed ospedaliera: dal dopoguerra alla riforma sanitaria del 1978 Pag 23 6- MSB: nascita della cooperativa Pag 36 7- MSB: gli ultimi 10 anni del secolo Pag 41 8- La Mutua Sanitaria Besnate entra nel terzo millennio Pag 71 2 Introduzione L’ottantesimo di fondazione della Mutua Comunale è l’occasione da cui trae spunto questo breve saggio il cui scopo è di ricostruire la storia della società prima che il fluire del tempo ne cancelli totalmente le origini. Come ogni Entità Sociale anche la Mutua Sanitari Besnate ha avuto una propria storia con vicissitudini positive e negative, con momenti di serenità e momenti di preoccupazione, legati ai mutamenti della vita sociale e delle leggi che la regolano… Fine ultimo del presente lavoro è, come si è detto, quello di ripercorrere tutti questi momenti partendo dal lontano 1921 fino ai giorni nostri. Si coglie altresì l’occasione per rendere omaggio al lavoro di tutti gli amministratori che indistintamente, in tutti questi ottant’anni, si sono avvicendati alla guida della Mutua Comunale e che, animati esclusivamente dalla volontà di rendere un servizio alla comunità besnatese, con abnegazione e lungimiranza hanno portato la società ad essere segnalata anche dalla stampa nazionale come un “esempio”e un “valido modello” da seguire. Ci si vuole rivolgere anche ai giovani soci per fornire elementi che possano determinare un attaccamento a questa Istituzione in modo da garantire una continuità nel tempo. Gli eventi riportati hanno avuto come fonte i pochi documenti rimasti, la generosa e fattiva collaborazione prestata dagli anziani amministratori e, per quanto concerne gli ultimi 3 vent’anni i verbali del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e l’esperienza diretta di chi ha vissuto in prima persona gli avvenimenti descritti. 4 1. Le radici della MSB: il movimento cooperativo e i suoi principi Fin dalle sue origini la cooperazione si ispira a sette principi fondamentali che rappresentano la sintesi storica del movimento cooperativo stesso: 1. Il principio della “porta aperta” 2. Il principio della volontarietà 3. Il principio della mutualità 4. Il funzionamento democratico 5. L’attività sociale ed educativa 6. Il ristorno 7. “Un uomo, un voto” Il primo principio è quello della porta aperta a tutti: ciò vuol essere una sorta di incoraggiamento verso nuove adesioni senza che alcun ostacolo possa frapporsi, né l’ideologia politica, né la fede religiosa dei soci. Il secondo è quello della Volontarietà: nessuno è costretto ad iscriversi. Ogni adesione è libera e volontaria. 5 Quindi il principio della Mutualità: ogni socio porta il suo contributo e gode dei servizi e dei vantaggi di tutti. Nessuno potrà essere oggetto di particolari privilegi.In caso di scioglimento della cooperativa, il patrimonio viene destinato dall’assemblea dei soci a scopi assistenziali. Il metodo Democratico è uno dei principi più importanti della cooperazione: tutti i soci hanno il diritto di partecipare alle assemblee e di esprimere pareri sulle attività della cooperativa stessa. Ogni socio dispone di un voto all’interno dell’ assemblea dei soci dove viene eletto il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio dei Revisori dei Conti. La cooperazione non è a scopo di lucro, non ha fini di profitto e di speculazione: suo compito primario è quello di offrire ai soci validi prodotti e adeguati servizi. Alla fine di ogni esercizio, l’assemblea dei soci esamina i risultati economici della cooperativa. Nel caso ci fossero utili ed eccedenze, accantonata una parte alla riserva, l’assemblea decide come utilizzarli, indirizzandosi precipuamente verso un reinvestimento allo scopo di riallargare e migliorare il servizio offerto. Da ultimo, nella società cooperativo ogni socio ha diritto ad un solo voto, qualunque sia la quota sociale versata. Su questi principi è fondata la “Mutua Sanitaria Besnate” SRL, i cui organi costitutivi sono l’Assemblea dei Soci, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale. Ciascun componente presta la propria opera, mette a disposizione il suo tempo e offre la propria collaborazione a titolo volontario e senza alcuna remunerazione. 6 2. Movimento cooperativo: cenni storici Spesso, parlando di cooperazione, saremmo tentati di demandarne le origini a qualche ragione misteriosa e forse anche poetica, ma, purtroppo, non fu così: la “cooperazione” nacque dalla miseria e dal bisogno, in difesa delle classi più povere e disagiate, originatesi nella società di fine Settecento quale tributo alla trasformazione e al passaggio da “società” agricola a industriale. È in Inghilterra, dove la prima rivoluzione industriale aveva portato un profondo sconvolgimento nei ceti produttivi tradizionali, che troviamo i primi esempi di una forma nuova di “mutuo soccorso” che verrà poi definito come “cooperazione”. I primi modesti tentativi di cooperazione, sono quelli dei cantieri marittimi di Woolwich e Chatham per la gestione in comune di un mulino( anno 1760) e dei territori di Fenwich per l’acquisto di macchinari nell’anno 1761 e, poco dopo, nell’anno 1769, per l’acquisto di derrate alimentari. Agli inizi del 1800 Owen, preoccupato per lo stato di miseria degli operai delle sue filande in Scozia, tenta il primo esperimento di conciliare lo sfruttamento del proletariato con forme di assistenza autogestita dagli operai stessi. La prima vera cooperativa moderna capace di durare nel tempo, nasce a Rochdale, nel Lancashire, nei pressi di Manchester nel 1884: ventotto territori, per difendersi dalla 7 concorrenza delle grandi industrie, si uniscono in un’associazione di consumo il cui scopo è quello di mettere a disposizione dei soci generi di prima necessità e pareri non speculativi. Merito principale di questa prima cooperativa è quello di aver introdotto un nuovo e più vantaggioso sistema di vendite: non più a prezzo di costo, ma a prezzo di mercato, con una quota di utile commerciale da distribuire a fine anno tra i soci, in proporzione agli acquisti effettuati da ciascuno presso la cooperativa stessa. Questo criterio di ridistribuzione degli utili , detto “ristorno”, consentì di dare maggior solidità e coesione alla cooperativa rendendola capace di resistere nel tempo. Dal1884 in poi, in Inghilterra, la cooperazione di consumo ha un forte sviluppo e sarà sempre, fino ad oggi il settore trainante ed il modello dominante dell’ intero sistema cooperativo britannico. In Francia le prime esperienze cooperative si basano sia sulle idee dei “socialisti utopici” sia sulle iniziative intraprese durante la rivoluzione del 1848 con la creazione di fabbriche pubbliche istituite per garantire lavoro ai ceti popolari. Alla fine del 1849 a Parigi erano ben 255 le cooperative operaie di produzione. Il modello francese è dunque diverso da quello britannico per la mancata presenza in quest’ultimo della cooperazione di produzione finalizzata alla garanzia occupazionale dei socioperai e, a volte, sostenuta da politiche pubbliche. L’importanza della cooperazione di produzione a base operaia non impedisce però lo sviluppo di quella di consumo e, più tardi della cooperazione agricola e di credito agrario. È in Germania però che il movimento cooperativo esce dalla fase utopistica per fare i primi passi nel campo pratico. Inizia verso il 1850 l’opera dei due maggiori pionieri del movimento cooperativo tedesco: Meiman Schultze Delitrsch e Federico Guglielmo Raiffeisen. Il quadro economico e sociale in cui inizia l’opera di Schultze e Raiffeisen è quello di profonda crisi del periodo attorno al 1848: le condizioni della popolazione, già precarie, erano state ulteriormente aggravate dai cattivi raccolti agricoli. 8 Il tentativo di Schultze nel campo sociale è rivolto a combattere la fame: l’affitto di un mulino e di un forno con l’acquisto in comune del grano. Vivendo in un ambiente urbano comincia anche ad interessarsi delle sorti dei piccoli imprenditori, costituendo una prima società cooperativa tra gli artigiani per l’assicurazione contro le malattie e la morte, e, in un secondo tempo, una cooperativa di acquisto di materia prima tra calzolai. Mentre Schultze diffonde la sua opera negli ambienti urbani, Raiffeisen inizia ad operare nelle campagne con una prima cooperativa per l’approvvigionamento di pane e patate e con un forno di proprietà dei soci. Tutto ciò, però, non soddisfa lo spirito profondamente cristiano di Raiffeisen: desidero che i lavoratori si elevino, sia dal punto di vista economico che morale, diventando loro stessi gli artefici del miglioramento delle condizioni di vita. Continua quindi a modificare la società da lui fondata ad Heddelsdorf,. Come fondazione caritativa nel1854, fino a trasformarla, nel 1869 in una vera e propria cooperativa di credito. In Italia la storia della cooperazione è parallela alla vicenda economica, sociale, culturale e politica della nazione e la nascita della prima cooperativa a Torino precede di 7 anni la formazione del Regno d’Italia. Il movimento cooperativo italiano ha origine in quel Regno di Sardegna che svolge un ruolo trainante nel processo di unificazione nazionale. Il mantenimento dello Statuto Albertino concesso nel 1848 malgrado le spinte interne ed esterne alla Restaurazione, l’apertura all’Europa, l’opera di ammodernamento dell’economia promossa con decisione da Cavour: sono tutti elementi che portano un forte rinnovamento del tessuto sociale del Regno, prima di tutto in Piemonte e in Liguria. I ceti operai, che cominciano a formarsi grazie al primo sviluppo industriale moderno, sperimentano con le Società di Mutuo Soccorso, che forniscono assistenza in caso di malattia, disoccupazione, infortunio, gli strumenti di difesa della propria condizione di vita e del proprio futuro. L’Italia dell’800 non sceglie dunque uno dei tre modelli offerti dall’esperienza della cooperazione europea: né quello inglese dominato dalla cooperazione di consumo, né quello francese della cooperazione operaia di produzione, né quello tedesco dove sono le cooperative 9 di credito a svolgere il ruolo principale, ma incorporerà le caratteristiche proprie di tutti e tre i modelli. La prima cooperativa italiana “Magazzino di Previdenza” sorta a Torino nel 1854 è di consumo, simile a quella inglese di Rochdale, ma nasce per iniziativa dell’Associazione Generale degli Operai, una società di mutuo soccorso che già opera da anni in città. A due anni di distanza dal magazzino torinese, nasce nel 1856 l’Associazione artistico vetraia di Altare, un piccolo centro in provincia di Savona, che rappresenta la prima cooperativa italiana di produzione e lavoro e che doterà i propri soci di un cassa pensioni e di una società di mutuo soccorso. A fondarla sono 80 artigiani senza lavoro e capitali, decimati da una tremenda epidemia, con la sola ricchezza della memoria della loro arte. Nel 1862 a Varese viene fondata la “Società Operaia di Mutuo Soccorso di Varese” che, come tutte le SMS , assume la finalità della difesa della “persona” del lavoratore, intervenendo per assegnargli sussidi nel periodo di assenza dal lavoro per malattia o per infortunio. I soci versano delle quote prestabilite alla società che utilizza i fondi raccolti per intervenire nei casi previsti dallo statuto: si realizza così il classico principio della mutualità intesa come aiuto reciproco a cui i soci sono tenuti per superare i momenti più difficili della loro esistenza. Qualche anno dopo, nel 1864, Luigi Luzzati, seguendo il modello realizzato da Schultze in Prussica, pone le basi per la costituzione della prima banca cooperativa che nasce ufficialmente a Lodi il 28 marzo. Il 10 ottobre del 1886 si tiene a Milano il primo congresso dei cooperatori italiani che sancisce la nascita della Federazione delle Società Cooperative Italiane, la quale, dopo il 5° congresso cooperativo tenutosi a Sanpierdarena nel 1893 assume la denominazionedi Lega Nazionale delle Cooperative. L’ultimo decennio del secolo risulta decisivo per il definitivo consolidamento del movimento cooperativo: l’unità nazionale è stata appena raggiunta, il processo di industrializzazione e di sviluppo economico comincia a manifestarsi nelle regioni settentrionali, 10 dove un’enorme concentrazione di braccianti analfabeti, senza terra e spesso senza lavoro, premono alle porte delle città richiamati dalle grandi opere pubbliche. All’inizio del ‘900 le cooperative si arricchiscono di un’altra forma di socialità popolare: le cooperative alimentari e vinicole. Le prime, sorte per consentire alle classi meno abbienti di disporre di esercizi dove acquistare a minor prezzo i beni di prima necessità, le seconde per mettere a disposizione dei lavoratori un luogo in cui passare le poche ore libere. Con l’avvento del fascismo molte cooperative vengono chiuse, le altre rigidamente controllate dal regime. Dopo la liberazione si ha un rifiorire delle attività, ma i radicali mutamenti della società italiana a partire dagli anni ’60 portano ad una nuova e definitiva crisi nelle funzioni tradizionali delle cooperative e alla nascita di cooperative con differenti scopi sociali, prevalentemente nel settore edilizio e volte a fornire servizi assistenziali e culturali. 11 3. Situazione socio-economica in Besnate nei primi decenni del secolo XX All’inizio del ‘900 l’economia besnatese rispecchia abbastanza fedelmente il quadro economico del resto della regione. La ditta Mylius offre lavoro a ben 560 operai, addetti ai reparti di filatura e tessitura. C’è poi la “Tessitura Cooperativa Operaia di Besnate”, importante non solo perché ha attuato uno dei primi esperimenti produttivi cooperativistici, ma anche perché è regolata da uno statuto secondo il quale la maggioranza dei membri del Consiglio di Amministrazione deve essere composta da donne. L’azienda ha però vita breve e dopo pochi anni sarà rilevata dal direttore tecnico Luigi Marcora. L’attività agricola è comunque molto fiorente, ma viene esercitata solo come “professione secondaria”. Ci sono anche forme di cooperative a sostegno del settore come la “Società Mutuo Soccorso per la mortalità del bestiame” e la “Società La Trebbiatrice”, sorta tra gli agricoltori di Arsago, Besnate e Mezzana Superiore per la trebbiatura del grano. Un’altra attività importante, già fiorente a fine ‘800 e che si protrarrà nei primi decenni del ‘900è l’allevamento dei bachi da seta e la relativa coltivazione di gelsi. Sulla collina del Ravellino ci sono anche alcune centinaia di viti il cui vino, a distanza di svariati decenni, è ancora possibile trovare in qualche trattoria di Milano, anche se i dubbi sulla sua autenticità sono più che fondati… 12 Sulla spinta di quanto succede in altre località italiane, vengono intrapresi i lavori per il prosciugamento e la definitiva bonifica dell’area della Lagozza per conquistare nuovi terreni da adibire a lavori agricoli. È di questo periodo la creazione della Cooperativa di consumo a capitale illimitato “Circolo Cooperativo Vittorio Emanuele III” il cui scopo è di produrre, acquistare e rivendere ai soci a prezzi controllati, generi alimentari e di uso domestico; ad essa si affianca la costruzione del forno comunale per la produzione domestica del pane al “Cantone di Sotto”, nell’attuale via De Amicis. Le condizioni economiche e sociali esistenti in Besnate alla vigilia della fondazione della Mutua sono ben evidenti nella relazione stilata nel 1919 dall’Ufficio del Lavoro della Provincia di Milano che riportiamo di seguito: “Posta e Telegrafo esistono in Besnate. Il Comune è dotato sia di strade comunali che consorziali e provinciali in buon numero e in buono stato. È in progetto una nuova strada vicinale per dare lavoro ai disoccupati. Altitudine m. 293, clima salubre. Abitanti nell’ultimo censimento: 2040 Cascine sparse n.9 Malattie infettive infantili: morbillo Non esiste pellagra né malaria. I terreni si dividono nettamente in tre tipi: aratorio moronato (pertiche 1690 circa), prativo (pertiche 1480 circa), boschivo (pertiche 2600 circa). Non esistono grandi proprietà, anzi, oggigiorno non esistono che piccoli proprietari. Lo sviluppo della meccanica agricola è nullo. Esistono industrie tessili con due stabilimenti:Stabilimento di tessitura e filatura Mylius, dotato di tutti i moderni sistemi di aerazione, con attiva sorveglianza sanitaria; Stabilimento di tessitura Castiglioni C. (ex Tornitura Cooperativa Operaia di Besnate). Non vi è lavoro notturno e la mortalità delle operaie è minima. 13 Il tipo di contratto di lavoro agrario è ad affittanza, ma oggi di grandi proprietari non ne esistono, avendo quasi tutti i contadini comprato le loro terre. Il contratto di lavoro industriale è di tipo comune. Si osservano scrupolosamente gli interventi legislativi c he regolano il lavoro delle donne e dei fanciulli. L’orario è di 10 ore, col sabato inglese e col riposo festivo. L’ultimo sciopero risale al 1903-04. Esiste emigrazione temporanea. Pauperismo nullo. Niente urbanesimo Non si fanno in paese fiere e mercati.” È questa la testimonianza di una vita dura, ma semplice che cerca, con i pochi mezzi a disposizione, di crescere e di avanzare nella via del progresso per offrire ai propri figli un futuro migliore… 14 4. MUTUA SANITARIA ED OSPEDALIERA Dalla nascita alla 2^ Guerra Mondiale Nei cento anni di Legislazione sociale, il settore della sanità è caratterizzato da tre fasi fondamentali. La prima fase è quella del grande sviluppo della mutualità volontaria, organizzata dai lavoratori, a carico degli stessi, per affrontare l’evento malattia. Sono questi interventi di minima, riservati ai soci delle Casse Mutue, di tipo indiretto che prevedevano il risarcimento. L’evoluzione porterà all’estensione delle Casse Mutue a gestione paritetica dove il datore di lavoro e il lavoratore contribuiscono in misura uguale a finanziare la Cassa stessa. La seconda fase è relativa all’obbligatorietà dell’assicurazione per la malattia, basata sul concetto riparatorio dell’intervento, dalla possibilità di avere una copertura solo previa iscrizione ad una Mutua, dalla molteplicità degli Enti mutualistici, dalle differenze significative dei trattamenti offerti. Anche in questa fase, a parte i “poveri”, assistiti dai comuni, milioni di cittadini non hanno sistemi di copertura sanitaria. La terza fase, invece, è quella del diritto alla salute, dal carattere universale della sanità, dall’importanza della razionalizzazione degli interventi per la prevenzione, per la cura e per la riabilitazione. Per fare una rapida panoramica sulle origini e sull’evoluzione del sistema sanitario, si può dire che fino al 1850 è la beneficenza che si prende carico dei problemi delle malattie dei 15 bisognosi. Nel 1870 si sviluppano i primi embrioni della sanità pubblica: viene presentato il primo progetto completo di Codice Sanitario; il medico condotto passa ad essere “ufficiale governativo” ma, non gode di alcun potere né decisionale né operativo. Ancora una volta, i destini della sanità pubblica sono affidati alle mani dei “potenti locali”, da un lato, e insabbiati nella burocrazia di Prefettura e Sottoprefettura, dall’altro. E’ solo nel 1888 che, la nuova legge, promulgata dal Parlamento con il titolo di “ Sulla tutela della igiene e della sanità pubblica”, si creano gli strumenti necessari per una gestione corretta della sanità. A livello centrale viene istituita la “Direzione Generale di Sanità” quale organismo armonizzatore tra potere esecutivo e sapere scientifico, tra esigenze amministrative e necessità igienico-sanitarie. A livello intermedio si crea la figura del “Medico Provinciale”, prevista quale unità di collegamento tra centro e periferia; a livello periferico operano i medici comunali nella posizione di “Ufficiali dello Stato”, capillarmente operanti su tutto il territorio nazionale. Si tratta di una legge organica che, pur non priva di pecche, appare in grado di permeare di scienza applicata le istituzioni pubbliche e in grado di legare queste ultime alla vita quotidiana dei cittadini. Si istituisce, così, l’assistenza legale ai poveri e la figura del medico condotto viene istituzionalizzata; ma saranno, ancora una volta, le Società di Mutuo Soccorso a giocare un ruolo importante nel promuovere e sollecitare interventi per coprire, in qualche modo, il lavoratore “caduto” in malattia.. L’insufficienza dell’assistenza erogata dalle casse mutue, dovuta all’irrisorietà del contributo posto a carico del socio, fa ricercare, ben presto, soluzioni più organiche così che i sindacati più avanzati incominciano a chiedere l’assicurazione obbligatoria per la malattia. Nel 1902 la Camera e nel 1903 il Senato, approvano un ordine del giorno per l’introduzione dell’Assicurazione malattia obbligatoria; purtroppo, però, i risultati sono deludenti così come lo saranno anche quelli ottenuti dalle Commissioni ministeriali del 1907 e 1917. 16 Saranno solo i sindacati, con interventi forti e determinati, a proporre il rafforzamento delle Casse aziendali e interaziendali richiedendo un contributo anche da parte del datore di lavoro. La mutualità sindacale, a contribuzione paritetica, 50% a carico del lavoratore e 50% a carico del datore di lavoro avrà un grande sviluppo. Questa è costituita da un organismo centrale con unità periferiche: il danno fisico del mutuato viene risarcito con il rimborso parziale di tutte le spese siano esse dovute a cure mediche generiche, specialistiche, farmaceutiche o ospedaliere. Spesso, l’assistenza viene integrata con prestazioni dirette di medici fiduciari e attrezzature di proprietà delle mutue o di strutture convenzionate con le mutue stesse. Il panorama delle casse, numericamente sempre più rilevante, è limitato ai lavoratori dipendenti e articolato per settori produttivi. Sono, ancora, privi di qualsiasi tutela i lavoratori autonomi, i coltivatori diretti, gli artigiani, i commercianti, i disoccupati, i pensionati e i loro familiari. Accanto alle malattie modellate sulla miseria contadina, cominciano a sorgere anche quelle modellate sul progresso industriale. Il concetto di “malattia del lavoro” non può prescindere dalle categorie sociali della miseria e del progresso: la miseria debilita la forza lavoro; il progresso esige un super lavoro debilitante così che, malattia professionale è sinonimo di malattia sociale. “Medici sociali” sono quelli che ritengono che la salute dei ceti popolari non sia più da correlarsi solo alla gestione istituzionalizzata dei poveri da parte dei medici condotti o all’assistenza sanitaria ai bisognosi da parte dei medici apostoli: un semplice corollario pratico degli enunciati filosofico-filantropici di “miglioramento umano illuminato e progressivo” e di “rigenerazione degli infelici oppressi dalle scorrettezze della natura”. Per questi medici la difesa della salute del popolo era il caso particolare di una giustizia sociale più generale. In questo ambiente socio-culturale ed economico si svilupperà quella mutualità sanitaria che, nata nel tardo Ottocento dalle iniziative spontanee e dalle premesse volontaristiche proprie del “mutuo soccorso” e della solidarietà operaia, si 17 configura sempre più come un complesso di istituzioni, strutture e funzioni finalizzate a dare ai cittadini “assicurazioni” di assistenza in caso di malattia. Nel 1919, negli ambienti parlamentari si scriveva che: “Le Casse Mutue devono, fin dall’inizio, organizzarsi in modo da evitare il baratro del fallimento; ma, affinché questa opera gigantesca e mirabile possa compiersi, occorre che le classi lavoratrici vedano in esse una conquista che è nata dalla loro forza politica e, nel medesimo tempo, la classe medica deve vedervi un grande elemento di elevazione umana”. Nei primi anni che seguiranno la fine della Grande Guerra, l’economia besnatese era basicamente legata all’attività contadina e la maggior parte della popolazione priva di qualsiasi forma assistenziale. E’ in questo ambiente che nel 1920 nasce l’idea di un’associazione volontaria di mutuo soccorso che, dopo un periodo di sperimentazione, comincia ad operare, a tutti gli effetti. E’ l’anno 1921, così come viene riportato in un documento ufficiale del Comune di Besnate datato 25 Febbraio 1923 e indirizzato al Viceprefetto di Gallarate. Purtroppo lo Statuto originario è andato perduto ma, scorporando le aggiunte introdotte nel 1952, possiamo ricostruirlo con ragionevole certezza, almeno nelle sue parti essenziali. Costituzione della Mutua Articolo 1 Addì 1 Gennaio 1921, in Besnate, è stata costituita la Mutua Sanitaria e Ospedaliera. Indole e scopi della Mutua Articolo 2 La Mutua persegue lo scopo d’offrire e permettere alle famiglie associate, con modesto contributo annuale sociale, le maggiori assistenze curative domiciliari ed ambulatorie per tutte le forme di malattie, limitando quelle ospitaliere a quelle di forma acuta. 18 Rappresentanza della Mutua Articolo 3 La Mutua svolge la sua attività assistenziale attraverso un Consiglio di Amministrazione composto da sette membri e tre Revisori eletti dall’Assemblea; durano in carica due anni con sostituzione di tre membri per il primo esercizio e di quattro per il secondo; e possono essere rieletti. Dovrà pure avere un Segretario la cui nomina è di competenza del Presidente, su parere del Consiglio. Al Segretario verrà corrisposta una gratifica deliberata annualmente dal Consiglio. Assemblea Articolo 4 L’assemblea dei Soci, sarà convocata in via ordinaria almeno una volta all’anno dal Consiglio d’Amministrazione. Spetta all’Assemblea l’approvazione dei bilanci preventivi e consuntivi, eleggere i membri del Consiglio ed i Revisori e approvare gli eventuali emendamenti allo statuto. L’Assemblea potrà essere convocata in via straordinaria dal Consiglio e da almeno un decimo dei Soci. Iscrizione Articolo 5 Nella Mutua sono accolti tutti i cittadini per i quali è fatto obbligo di essere effettivamente residenti nel Comune. All’atto dell’iscrizione il Socio verserà alla segreteria la quota fissata dal Consiglio d’Amministrazione e ritirerà la tessera e lo Statuto. Da questa data ha diritto all’assistenza medica. Articolo 6 La quota annua stabilita dal Consiglio d’Amministrazione ed approvata dall’Assemblea ordinaria è il contributo dei Soci sul quale si impernia tutto il buon funzionamento amministrativo; e sarà 19 versata alla segreteria secondo le modalità che il Consiglio riterrà più opportune nell’interesse dei Soci e della Mutua. Assistenza medica ed ospedaliera Articolo 7 Il Socio che tiene aggiornate le quote di pagamento ha diritto: • Alle cure medico chirurgiche domiciliari ed ambulatorie; • All’assistenza del medico durante la gravidanza, il parto ed al puerperio; • Al ricovero e cura ospitaliera per le malattie di forma acuta, per le quali non sia possibile l’assistenza domiciliare, con un massimo di trenta giorni di degenza e che siano riconosciute dal medico fiduciario; • Al ricovero , cure ed atto operatorio per le malattie acute di forma chirurgica con degenza massima di trenta giorni. Per tutte le malattie dipendenti da ubriachezza recidiva, liti; e per malattie dolosamente procurate, il Socio non ha diritto all’assistenza, come pure per le malattie tubercolari croniche e le veneree Cure speciali per forme acute Articolo 8 Le cure speciali per forme acute devono essere richieste tramite della Mutua e possono venire autorizzate unicamente in seguito a disposizioni del Consiglio d’Amministrazione. La Mutua effettuerà il rimborso subordinato alla presentazione del conto regolarmente quietanzato e corredato del certificato del medico fiduciario; contribuendo all’onere con un massimo della retta praticata dall’Ospedale di Circolo di Gallarate e per un massimo di trenta giorni.. 20 Doveri dell’associato Articolo 9 La quota annuale uguale per tutti i Soci,dovrà essere versata nella segreteria entro il termine fissato dal Consiglio, i pagamenti effettuati in ritardo sono gravati di multa. Trascorso il termine prescritto per il versamento del contributo sociale, l’iscritto perde ogni diritto e su proposta del Consiglio può essere ritenuto dimissionario. Il Socio è obbligato in caso di ricovero all’Ospedale, di darne avviso al Segretario, ritirare il biglietto di ricovero e segnare la data in cui viene dimesso dal luogo di cura. Il Socio deve in qualunque circostanza usufruire dell’Assistenza medica con preciso senso di dovere, mantenendosi sempre disciplinato alle norme dello Statuto. Disposizioni finali Articolo 10 In caso di scioglimento della Mutua, il Consiglio d’Amministrazione deciderà sulla distribuzione dei fondi eventualmente disponibili destinandoli sempre ad opere di pubblica assistenza. Il Consiglio qualora le riserve sociali non siano a sufficienza per coprire eventuali disavanzi d’esercizio, ha facoltà di richiedere ai Soci il versamento di una quota supplementare. I Soci riconoscono implicitamente tutti gli articoli del presente Statuto ed è facoltà del Consiglio di proporre all’Assemblea tutte le modifiche ritenute del caso nell’interesse della Mutua. La Mutua sorta nel 1921 ha come presidente il Sig. Ambrogio Macchi ed è esclusivamente agricola, riservata ai soli contadini che possono così usufruire di un servizio medico sia ambulatoriale che a domicilio e, in casi gravi, di un ricovero ospedaliero, interventi inclusi, per la durata massima annuale di trenta giorni. Piccoli artigiani e commercianti restano comunque esclusi e occorreranno altri cinque anni e il buon funzionamento della Mutua stessa perché ne possano entrare a far parte. 21 E’ di questo periodo (1926), sempre sotto la presidenza di A. Macchi, la regola non scritta ma sempre applicata, fino agli inizi degli anni settanta, di estendere a quaranta giorni anno la copertura ospedaliera per casi gravi non guaribili nel normale periodo di trenta giorni previsto dall’Articolo 7 dello Statuto. Questa estensione, straordinaria, veniva concessa dal Consiglio su richiesta dell’Ospedale di Circolo di Gallarate e dopo aver ricevuto parere favorevole del medico condotto fiduciario. Parallelamente alle Mutue nascono gli ospedali moderni, lo sviluppo della scienza medica si accompagna, da un lato, alle nuove scoperte scientifiche quali microscopio, stetoscopio, analisi chimiche dei liquidi biologici, ecc, e dall’altro, alla nascita di tecnici super specializzati che si concentrano negli ospedali. Per questi motivi, l’ospedale che era stato nelle epoche passate essenzialmente un luogo di isolamento, controllo e beneficenza verso le classi più povere, si trasforma lentamente in una istituzione pubblica alla quale cominciano ad affluire anche quelle classi ricche che, fino ad allora, erano state curate esclusivamente a domicilio dai loro medici personali, ormai ridotti a figure arcaiche e un po’ patetiche. Dal 1926 alla seconda Guerra Mondiale, la Mutua continua a svolgere la sua attività sempre sotto la presidenza di A. Macchi e senza ulteriori cambiamenti. Caratteristica principale è la ricerca del bene dei suoi assistiti conservando costantemente le proprie distanze da qualsiasi schieramento politico; prerogativa che le permette di passare indenne il periodo fascista dimostratosi fatale per altre organizzazioni similari. 22 5 MUTUA SANITARIA OSPEDALIERA DAL DOPO GUERRA ALLA RIFORMA SANITARIA DEL 1978 Nel 1943 viene istituito l’INAM (Istituto Nazionale Assicurazione Malattie) nel quale devono confluire tutte la Casse Mutue e gli Enti che esercitano la tutela di malattie nei confronti di lavoratori dell’agricoltura, industria, commercio, credito assicurativo e servizi tributari. Gli eventi bellici bloccano, però, il disegno complessivo che è alla base dell’istituzione dell’INAM. In considerazione delle difficoltà e della confusione che si sono venute a determinare , occorre aspettare fino al 1946 per vedere prefigurarsi una nuova riforma del sistema mutualistico che estenda la tutela a tutte le categorie di lavoratori, che elimini le forti discriminazioni esistenti tra settori produttivi diversi, che corrisponda prestazioni adeguate ai rischi e che unifichi criteri ed Enti. Il sistema mutualistico obbligatorio è comunque di tipo esclusivamente curativo e, come tale, comincia a manifestare tutti i suoi limiti. In questo periodo la Mutua inizia una lenta e graduale trasformazione adeguandosi ai cambiamenti in atto nel contesto nazionale. 23 Nel 1945 la presidenza passa al Sig. Carlo Tamburini che la mantiene fino al 1948. La sede sociale viene stabilita presso il Circolo Cooperativa Familiare in Via Matteotti dove, una volta all’anno, nel mese di gennaio, viene indetta l’Assemblea dei Soci che adempie alle funzioni di approvare i bilanci preventivi e consuntivi, ratifica, su proposta del Consiglio, la quota associativa ed elegge i nuovi membri del Consiglio stesso e del collegio Sindacale. E’ di questo periodo l’istituzione della rateizzazione in due semestralità della quota sociale da versare, sempre presso la segreteria, nei locali del Circolo Familiare, nelle prime due domeniche di febbraio e giugno. La creazione e l’operatività di Casse Mutue pubbliche come INAM, EMPAS, ecc, o di categoria come Mutue provinciali per artigiani e commercianti nel 1946, determinano la necessità di rivedere l’ordinamento della nostra Mutua Sanitaria ed Ospedaliera per modificare ed espandere il servizio offerto. Con l’entrata in vigore del nuovo ordinamento nazionale in materia di sanità, l’assistenza “ai poveri” viene garantita dai comuni mentre lavoratori dipendenti, artigiani e commercianti usufruiscono, sebbene con coperture diverse, di un servizio di assistenza sanitaria istituzionalizzato; ad essere totalmente scoperti sono rimasti i soli contadini e, paradossalmente i piccoli e medi industriali presenti in paese. In questo nuovo scenario, si inquadrano i cambiamenti introdotti nel 1946: apertura del servizio anche agli assistiti di altri Enti e suddivisione dei Soci in tre categorie: Ordinari, Ordinari A, Aziendali, in base al tipo di intervento e copertura a carico della Mutua. Ordinari sono coloro che usufruiscono della sola assistenza della Mutua e, a fronte del versamento annuale hanno diritto alle prestazioni del medico di famiglia sia in ambulatorio che a domicilio, e a trenta giorni di ricovero ospedaliero. Ordinari A sono gli artigiani e i commercianti che godono già di una forma di assistenza di assistenza che copre i ricoveri ospedalieri e quindi usufruiscono delle sole prestazioni del medico di famiglia. 24 Aziendali, infine, sono tutti i lavoratori dipendenti che sono coperti sia per i ricoveri ospedalieri che per le prestazioni del medico di famiglia e che quindi usufruiscono del solo servizio ambulatoriale integrativo. A questo proposito, sempre nel 1946, viene stipulato con il Dott. Guido Perina, una convenzione che prevede una ulteriore prestazione ambulatoriale serale, in orari diversi da quelli mattutini riservati agli assistiti INAM e EMPAS. I Soci Aziendali possono quindi usufruire di questo servizio evitando la perdita di ore lavorative che equivalgono a soldi. Ovviamente le tariffe sono molto diverse: si passa dalle 25000 lire a semestre per gli Ordinari, alle 2500 lire a semestre per gli Ordinari A e alle 750 lire sempre a semestre per gli Aziendali. Al Sig. Tamburini succede, nel 1948, come presidente, il Sig. Eraldo Falcetta sostituito, nel 1950 dal Sig. Egidio Bordoni. I cambiamenti introdotti e le mutate condizioni di esercizio, rendono necessario un aggiornamento dello Statuto che, preparato nella seconda metà del 1952 viene approvato dall’Assemblea dei Soci, ai primi di gennaio 1953, nella stessa seduta, viene eletto presidente il Sig. Bruno Coronelli. Rispetto allo Statuto originario vengono introdotti i seguenti cambiamenti: Articolo 1 Addì 1 Gennaio 1953 è stato corredato il nuovo Statuto. Articolo 5 …. Le domande di iscrizione devono essere redatte su appositi moduli da richiedere alla segreteria della Società e l’accettazione verrà data a discrezione del Medico fiduciario e del Consiglio. ….e inoltre…. Sono esclusi dal pagamento della rata in corso, pur avendo diritto a tutte le prestazioni ed assistenze, i militari al loro rientro in servizio, i nati in tale periodo, quando ne venga fatta la denuncia di nascita alla segreteria. In tal caso verrà provveduto d’ufficio al rilascio della tessera gratuita al neonato. 25 Articolo 7 …… Qualora per una determinata malattia il periodo di degenza ospitaliera garantito dalla Mutua non fosse sufficiente, su proposta della Direzione dell’Ospedale curante, il Consiglio d’Amministrazione in via assolutamente eccezionale, potrà accordare un’ulteriore impegno previi accordi col mutuato. …… L’Assistenza ospitaliera ha luogo negli ospedali di circolo della provincia. Qualora i Soci non intendessero usufruire delle normali cure ospitaliere offerte dalla Mutua; e si facessero ricoverare in camere a pagamento od in case di cura per proprio conto, la Mutua corrisponderà loro a titolo di rimborso l’importo della retta massima di degenza e dell’atto operatorio praticato dall’ospedale di Circolo di Gallarate, per un periodo non superiore sia nei casi di medicina o chirurgia, ai trenta giorni di degenza Articolo 8 …… Al Socio è permesso la scelta dell’istituto curativo tanto per la degenza in Ospedale quanto per la cura ambulatoria. …… Nel caso in cui un Socio fosse iscritto anche alla Cassa Mutua Aziendale e dovesse essere ricoverato in Ospedale a spese di quest’ultima, la Mutua, per le giornate di degenza, gli corrisponderà un sussidio giornaliero proporzionato alla quota annua che verrà deliberata dal Consiglio. E’ a carico dell’interessato la spesa di degenza quando questi è dichiarato cronico dall’Istituto curante. Tutti i ricoveri si effettueranno unicamente mediante un certificato della Mutua rilasciato dal Medico Sociale e firmato dal Presidente o chi per esso delegato. 26 Trovandosi un Socio fuori provincia e necessitando per sinistro od altro il suo ricovero d’urgenza in ospedale, la Mutua gli rimborserà la spesa che sarebbe tenuta a corrispondere all’Ospedale di Circolo di Gallarate, per analoga situazione. Articolo 9 (totalmente aggiunto) Dalle cure assicurate dalla Mutua, sono escluse tutte quelle dovute per infortuni sul lavoro, riportati da tutti gli iscritti obbligatoriamente all’I.N.A.I.L. e quelle dovute per incidenti vari, quando l’infortunato è indennizzabile da terzi.. Per tutti questi viene pure escluso il sussidio giornaliero. In questi casi il Socio è tenuto a rimborsare le spese eventualmente sostenute dalla Mutua. Articolo 11 …… Oltre al presente Statuto sarà redatto a cura del Consiglio, il relativo regolamento interno. (Il testo integrale è riportato in Appendice 2. Come si può vedere, è stato redatto in una forma semplice e poco raffinata e presenta un errore nella numerazione degli Articoli: si passa dal 5 al 7 omettendo il 6.) Con questo nuovo Statuto, che in sostanza si limita a ratificare i cambiamenti “striscianti” introdotti negli anni precedenti, la Mutua allarga la sua sfera d’azione raggiungendo nuove categorie di assistiti, con il risultato di radicarsi sempre più sul territorio. Si calcola che, agli inizi degli anni ’50, più dei due terzi dei Besnatesi siano soci della Mutua. In questo periodo acquista una certa importanza la figura del cassiere che, accanto al presidente, è colui che gestisce materialmente il patrimonio della Mutua. Spetta al cassiere raccogliere i soldi delle riscossioni, depositarli presso la locale banca, effettuare i pagamenti per l’onorario del medico. E’ sempre compito del cassiere effettuare i pagamenti delle rette ospedaliere e liquidare le quote giornaliere per i ricoveri dei Soci Aziendali. Attività, questa, che viene svolta presso la sede del Circolo Cooperativa Familiare tutte le terze domeniche di ogni mese. Nella rinnovata Mutua Sanitaria ed Ospedaliera, la carica di 27 cassiere è ricoperta, ininterrottamente dal Sig. Antonio Monti dal 1945 fino al 1964 anno della sua morte. In questo periodo, l’assistenza offerta dalla Mutua è di tipo indiretto ad eccezione del servizio ambulatoriale e domiciliare del medico di famiglia. Nella pratica, i casi di ricovero ospedaliero e visite specialistiche, sono prescritte dal Dott. Perina che compila appositi moduli da sottoporre al Presidente per la firma che avvalla, così, l’impegno della Mutua a rimborsare all’Ospedale di Circolo di Gallarate, i costi di degenza secondo le convenzioni vigenti. A dimissione avvenuta, l’Amministrazione ospedaliera provvederà ad emettere la relativa fattura che la Mutua salderà nei tempi stabiliti, a mezzo assegno bancario con la duplice firma di Cassiere e Presidente. Altra figura di rilievo, anche se non eletta dai Soci, è quella del Segretario. Questi, scelto dal Presidente, sentito anche il parere del Consiglio, a differenza di Consiglieri e Sindaci, per Statuto, potrebbe ricevere un compenso che, in realtà, non risulta essere stato mai pagato. Il segretario ha un compito puramente amministrativo: tenere la contabilità, emettere fatture e preparare i mandati di pagamento. A completamento dello Statuto, c’è anche qualche regolamento, più orale che scritto, che ha il compito di agevolare, in maniera più flessibile e dinamico l’andamento stesso della Mutua. Appartiene a questa categoria, l’istituzione del Semestre Bianco: periodo di sei mesi immediatamente successivo alla data di prima iscrizione, in cui i nuovi Soci possono usufruire di tutte le prestazioni mediche ma non del ricovero ospedaliero. Come spesso succede, l’introduzione di questa regola si è resa necessaria come misura per contrastare le “furbizie” dei Soci “occasionali” del solo momento del bisogno. Nel 1954 la presidenza passa al Sig. Vittorio De Alberti e, nel 1955, a seguito di esigenze di bilancio, viene introdotto, per regolamento, l’obbligo d’ iscrizione per tutto il nucleo familiare. Nel 1956 al Sig. De Alberti, succede il Sig. Pierino Gaiazzi che manterrà la carica di Presidente fino al 1968. 28 In questo decennio l’attività continua senza particolari scossoni, in linea con l’Assistenza Sanitaria Nazionale che, pur avendo creato nel 1958 il Ministero della Sanità, non ha introdotto cambiamenti significativi alle vigenti leggi. Il sistema rimane pertanto frazionato tra apparato statale, articolato in periferia in vari uffici, gli ospedali, le casse mutue pubbliche (INAM, INPS, INAIL, ENPAS, ecc) e private (mutue aziendali e di categoria), enti territoriali ed enti nazionali assistenziali. Il risultato è che non tutti i cittadini Italiani godono del diritto dell’assistenza sanitaria e che, anche tra gli assistiti ci sono forti disuguaglianze: un lavoratore dell’industria riceve un trattamento diverso da un coltivatore diretto, un mutuato INAM rispetto ad uno INADEL e così via. In questi anni, l’attività della nostra Mutua continua a reggersi, come in passato, sui propri Soci che, riuniti in Assemblea, eleggono Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale le cui prime riunioni porteranno alla nomina del Presidente del Consiglio di Amministrazione, del Presidente del Collegio Sindacale e del cassiere. I principali contatti tra Consiglio e Soci avvengono non solo durante l’Assemblea ordinaria ma anche durante le riscossioni, alla terza domenica del mese in occasione dei pagamenti delle quote spettanti per ricoveri ospedalieri ed iniezioni endovenose, basicamente in sede (Circolo Familiare), dove, otre al cassiere ci sono sempre alcuni Consiglieri pronti ad ascoltare i problemi e le esigenze dei mutuati. Non è comunque raro il caso in cui Consiglieri e Sindaci siano avvicinati dai Soci, per le strade, nei bar, nei luoghi pubblici in genere. A livello nazionale, in questi anni, si comincia a parlare di “medicina preventiva” e anche la nostra Mutua prende in seria considerazione l’argomento. Il dibattito in seno al Consiglio per inserire visite specialistiche si fa rovente: come sempre i fondi a disposizione sono limitati e l’introduzione di nuove attività necessita di una copertura finanziaria, che spesso si ottiene a scapito di altre prestazioni. L’Assemblea dei Soci del gennaio ’66, dopo ampia discussione, vota la revoca dell’accordo con il Dott. Guido Perina per le prestazioni ambulatoriali serali a favore, ovviamente, delle visite specialistiche. 29 A posteriori, possiamo definire “illuminata” la decisione di introdurre la medicina specialistica: essa, infatti, ha gettato le basi della nuova “Mutua Sanitaria Besnate SRL”, uscendo dal vicolo cieco dell’assistenza indiretta che avrebbe portato, un decennio dopo, con l’introduzione della nuova riforma sanitaria alla fine di queste istituzioni. Prima specialità assoluta, introdotta nella primavera del 1966 è la Pediatria; a questo scopo viene adattato ad ambulatorio il locale dello stabile di Via Libertà recentemente affittato. Congiuntamente alla Pediatria inizia anche l’attività di prevenzione ginecologica con l’Ostetrica Condotta Signora Anna Calderara. Besnate è il primo paese della Provincia ad avviare un serio programma di prevenzione basato su esami citologici (pap-test): i vetrini dei prelievi sono portati dal vigile comunale al Laboratorio dell’Ospedale di Busto Arsizio che provvede ad effettuare le analisi. Il 1966 si chiude con un avanzo di bilancio che viene destinato all’acquisto di strumentazione oculistica. Logica conseguenza delle attività svolte nel 66, il 1967 si apre con l’introduzione della nuova specialità di Ginecologia, seguita poi, nella seconda metà dell’anno, a strumentazione ottica consegnata, da quella di Oculistica. Nell’ estate dell’anno successivo (1968) muore il Presidente Pierino Gaiazzi: il Consiglio riunito in seduta straordinaria, elegge come nuovo Presidente il Sig. Silvano Molinari che mantiene la carica, senza soluzione di continuità, fino ai nostri giorni. La strada è ormai tracciata e nel 1969, con l’acquisto di un elettrocardiografo, prende il via la specialità di Cardiologia. Nello stesso anno viene anche elaborato il nuovo Statuto che, approvato nell’Assemblea dei Soci del 1970, reggerà l’attività della Mutua fino alla sua trasformazione in Cooperativa. Rispetto al precedente, vengono introdotti i seguenti cambiamenti: 30 Articolo 1 E’ costituita in Besnate la Società Mutua Sanitaria ed Ospedaliera. La Mutua aderisce alla Federazione Italiana della Mutualità ed ai suoi organismi periferici. Articolo 2 La società ha durata fino al 31-12-2000, è retta con i principi della Mutualità ed ha lo scopo: • Erogare ai Soci l’assistenza medico chirurgica generica e specialistica, domiciliare ed ambulatoriale. • Il ricovero e l’assistenza in ospedale o case di cura convenzionate. • L’assistenza ostetrica. • Corrispondere una indennità giornaliera nella misura che il Consiglio di Amministrazione stabilirà annualmente in caso di ricovero del Socio in ospedali o in case di cura per conto di altri Enti. Tale indennità, si intende, una sola volta all’anno solare, ed è determinata dal Consiglio di Amministrazione, in rapporto al gettito contributivo delle categorie interessate. Articolo 3 Viene elevato ad 11 il numero dei membri del Consiglio con sostituzione di 5 membri dopo il primo esercizio e 6 dopo il secondo. Articolo 4 Viene meglio focalizzato il ruolo dell’Assemblea Ordinaria, il cui compito è di approvare i bilanci siano essi Preventivi che Consuntivi ed anche il ruolo del “Presidente dell’Assemblea “ ricoperto da un Socio proposto e votato dai presenti per alzata di mano. Articolo5 Viene ufficialmente introdotto l’obbligo di iscrizione per tutto il nucleo familiare e si istituzionalizza che i nuovi Soci potranno accedere, ad iscrizione avvenuta, a tutti i 31 servizi domiciliari ed ambulatoriali mentre il diritto all’assistenza ospedaliera sarà acquisito un anno dopo. Si stabilisce, inoltre, che la quota associativa sarà proposta dal Consiglio di Amministrazione ed approvata dall’Assemblea e che, i Soci emigrati hanno diritto ad usufruire dei servizi della Mutua fino allo scadere del semestre la cui quota è già stata versata. Articolo 6 Viene esteso il periodo di copertura per la degenza ospedaliera da trenta a quaranta giorni includendo, nella convenzione, anche gli altri Ospedali di Circolo della Provincia. Articolo 7 Anche per le cure speciali viene esteso da trenta a quaranta giorni il periodo di copertura. Articolo 8 Vengono riviste le categorie di infermità escluse dall’assistenza in quanto, per legge, sono di pertinenza dell’assistenza comunale. Arriviamo così agli inizi degli anni settanta: la “Mutua Sanitaria ed Ospedaliera” è ormai salda sul territorio, opera con gli schemi ormai consolidati: • Soci Ordinari (chi non ha altre forme di assistenza) • Soci Aziendali (chi gode già di assistenza tipo INAM, ENPAS, ecc) Ovviamente assoggettati a tariffe distinte in base alle differenti prestazioni, e può contare su oltre i due terzi della popolazione che ormai raggiunge la cifra di circa 4000 persone. Nel 1974 il Governo presenta il primo disegno di legge sull’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. Nel frattempo, in base alla legge 382 sul decentramento dello Stato, l’assistenza ospedaliera viene demandata alle regioni e garantita a tutti i cittadini Italiani e stranieri, mentre l’assistenza sanitaria (medica, specialistica e farmaceutica) 32 resta a carico del sistema mutualistico, in attesa di venire gradualmente trasferita agli enti locali contestualmente alla soppressione delle mutue. L’attività della Mutua Sanitaria ed Ospedaliera si svolge in maniera regolare senza particolari cambiamenti. Nel 1976, per problemi di spazio, gli ambulatori vengono spostati nella nuova sede di Via Milyus (case Bordoni) dove, la maggiore disponibilità di spazio permette di destinare un ambulatorio alla sola specialità di Oculistica, lasciando l’altro per le specialità di Cardiologia, Ginecologia, Pediatria. Nel frattempo, in ambito nazionale, il DPR 616 del 1977 trasferisce alle regioni le funzioni relative all’ assistenza sanitaria ed ospedaliera. Viene, così, attuato il decentramento amministrativo delle funzioni inerenti la salute pubblica, e le varie Mutue vengono definitivamente sciolte: è l’avvio della riforma sanitaria che diventa legge dello Stato nel 1978. I principi fondamentali della 833 sono essenzialmente la tutela della salute fisica e psichica dell’individuo, la globalità dell’intervento (prevenzione, cura e riabilitazione), l’eguaglianza dei cittadini e l’uniformità delle prestazioni, la programmazione sanitaria e il decentramento della gestione. Vengono, così, istituite le Unità Sanitarie Locali (USL), intese come il complesso dei presidii, degli uffici e dei servizi dei comuni e delle comunità montane, che, in un determinato ambito territoriale assolvono ai compiti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Esse provvedono all’educazione sanitaria, all’igiene ambientale, alla prevenzione individuale e collettiva delle malattie fisiche e psichiche, alla protezione sanitaria materno infantile, all’assistenza pediatrica e alla tutela del diritto alla “procreazione” cosciente e responsabile, all’igiene scolastica in tutte le scuole, all’igiene e medicina del lavoro, alla prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, così come alla medicina dello sport, all’assistenza medico generica e medico specialistica (infermieristica, ambulatoriale, e domiciliare), all’assistenza ospedaliera, alla riabilitazione, all’assistenza farmaceutica, all’ igiene 33 della produzione, lavorazione, distribuzione e commercio degli alimenti, alla medicina veterinaria, alle prestazioni medico legali. La salute diviene dunque un diritto inalienabile ed universale che lo Stato attraverso il Sistema Sanitario Nazionale deve garantire a tutti indipendentemente dal reddito individuale. Per sopravvivere in uno scenario così variegato la Mutua Sanitaria ed Ospedaliera, è costretta a cambiare strategie e modalità d’intervento. Nel 1978 scompaiono le differenziazioni tra Soci Ordinari ed Aziendali, tutti sono assoggettati al versamento della medesima quota sociale e tutti godono del medesimo trattamento che prevede di poter usufruire delle visite specialistiche (Ginecologia, Pediatria, Cardiologia, Oculistica) e del servizio infermieristico. L’ esistenza di queste quattro specialità è ciò che differenzia la Mutua Sanitaria ed Ospedaliera rispetto alle altre similari esistenti a livello nazionale e che le permetterà di evitare la messa in liquidazione. Nell’ Assemblea del gennaio 1978, presentando il bilancio consuntivo dell’anno precedente, che si chiude con un avanzo di gestione di lire 1.374.991, il Consiglio, in ottemperanza alle leggi vigenti, propone la cessazione delle attività. L’Assemblea dei Soci, valutato il lavoro svolto e il servizio specialistico che ancora può essere offerto, respinge l’ipotesi di messa in liquidazione ed invita il Consiglio a continuarne le attività. Siamo giunti, così, alla fine degli anni ’70, la Mutua Sanitaria ed Ospedaliera, è ben salda ed affermata sul territorio besnatese e può contare sempre sui due terzi della popolazione che ormai supera le 4500 unità. I cambiamenti introdotti in questi anni, non hanno però inciso sulle tempistiche e sulle modalità delle riscossioni che, come sempre, avvengono semestralmente a febbraio e giugno presso il Circolo Familiare di Via Matteotti. Qui si dispongono i tavoli in modo da creare quattro aree distinte dove i Soci, in base al numero di tessera, possono ritirare le rispettive ricevute e recarsi poi dal cassiere, Giorgio Falcetta, per il 34 pagamento. I soldi incassati ed i fogli di registrazione, sono poi trasmessi al segretario, Vittorio Verluca, che provvede ad una scrupolosa verifica… 35 6 MSB: NASCITA DELLA COOPERATIVA E’ il 1982, la Riforma Sanitaria presenta difficoltà di applicazione di varia natura: il Ministero interviene e autorizza le USL a pagare le prestazioni effettuate da laboratori privati laddove i tempi di attesa per effettuare esami clinici superano i dieci giorni. La Mutua Sanitaria ed Ospedaliera coglie l’occasione per aumentare i servizi offerti: stipula un accordo con il Centro S. Nicola di Tradate e offre, ai propri assistiti, la possibilità di usufruire per due volte alla settimana, di un ambulatorio per esami e prelievi. Fino a questo momento la “Mutua Sanitaria ed Ospedaliera”, retta da un Consiglio di Amministrazione e da un Collegio Sindacale, ha sempre operato in maniera trasparente verso i propri Soci, ma ai limiti della legalità verso lo Stato, non essendo riconosciuta come associazione e non avendo quindi personalità giuridica. Ancora una volta ci si trova di fronte al bivio: sciogliere oppure trasformare la Società. Ovviamente la scelta, quasi obbligata, è quella della trasformazione: ma come e in che cosa? Inizia quindi una lunga serie di consultazioni con commercialisti, notai, consulenti del lavoro, camera di commercio, che si protrae per alcuni mesi fino a quando, nel dicembre dello stesso anno il Consiglio decide per la trasformazione in Cooperativa SRL. E’ a questo punto che la Mutua di Besnate scopre di essere l’unica in Italia, di non avere uguali e di dover percorrere una strada nuova e sconosciuta. Il primo problema 36 da affrontare è la stesura dello Statuto avendo come unici punti di riferimento quello ormai superato della “Mutua Sanitaria ed Ospedaliera Besnate” ed uno, ancora più arcaico, con una parvenza di “cooperativa sanitaria” risalente al 1886. L’assemblare le due fonti, privandole di quanto ormai superato e retorico, non è certo un lavoro di poco conto soprattutto per Consiglieri e Sindaci con scarsa familiarità con i temi contorti e spesso sfumati del diritto. Ed è così che, dopo alterne vicende e molteplici incontri negli ambulatori della Mutua, trasformati per l’occasione in sale riunioni, nasce lo Statuto su cui si regge attualmente la MSB: non sarà certo un capolavoro giuridico, ma sicuramente è chiaro, funzionale e corredato da una serie di clausole che ne permettono una certa flessibilità. Tutto è ormai pronto e il 7 Aprile 1983 nasce la “Mutua Sanitaria Besnate SRL” formata dai seguenti Soci Fondatori: • Rejna Gabriele • Ferrari Lidio • Tonelli Luciano • Gaiazzi Giselda • Sala Franco • Castiglioni Irio • Molinari Silvano • Frassoldi Ezio • Falcetta Giorgio • Bertoldo Giampiero L’atto di fondazione così come Statuto e Regolamento, con visto notarile, vengono depositati, il 23 Maggio, presso la Cancelleria del Tribunale di Busto Arsizio: la “Mutua Sanitaria Besnate SRL” è una realtà giuridica e può operare nella piena legalità e nel rispetto delle leggi italiane. 37 Nel frattempo, agli inizi del 1983, la Mutua, avuto in locazione i nuovi ambulatori allestiti dal Comune nell’ ex Dormitorio Bernocchi di Via Milyus 4C, si trasferisce nella nuova sede più funzionale ed indubbiamente più adeguata ai nuovi impegni. Occorre però aspettare fino al 31 Agosto 1983 per poter convocare il primo Consiglio Ufficiale della MSB con l’assegnazione delle nuove cariche: Presidente risulta eletto il Sig: Silvano Molinari, Vicepresidente il Sig. Lidio Ferrari e Consiglieri i Signori Giampiero Bertoldo, Gabriele Caielli, Ezio Frassoldi, Emidio Bordoni, Irio Castiglioni, Marco Bassani, Luciano Tonelli, Enrico De Alberti e Giorgio Falcetta. In seduta congiunta, si riunisce anche il Collegio Sindacale così composto: Presidente il Sig. Gabriele Rejna, Sindaci effettivi i Signori Franco Sala e Giselda Gaiazzi e Sindaci supplenti i Signori Patrizia Berti e Giorgio Montonati. Il 1983 si chiude con la decisione di estendere il servizio inserendo nuove specialità e, a tal fine, si inizia una serie di contatti e colloqui con medici specialisti. Nel primo trimestre dell’anno successivo (1984) viene introdotta la nuova specialità di Otorinolaringoiatria a cui, a fine anno, si aggiunge, in maniera sperimentale, l’ Ecografia per Ginecologia. Dal punto di vista amministrativo l’attività procede senza particolari intoppi ma, per poter assicurare alla Cooperativa l’assistenza tecnica, fiscale, economica nonché la tutela di fronte alle Autorità Provinciali, Regionali e Nazionali, il Consiglio del 28 Novembre 84 decide di associarsi alla Confederazione delle Cooperative Italiane tramite l’ Unione Provinciale di Varese. La crescita della MSB segue ormai un ritmo costante e con il primo marzo 85 iniziano anche le prestazioni di Massoterapia. Le difficoltà però sono sempre in agguato: il Centro Prelievi S. Nicola, esterno alla nostra USL di appartenenza, non è più autorizzato a convalidare le impegnative con l’amara conseguenza, per noi, di non essere più rimborsati dei costi sostenuti che gravano, così, sul bilancio della MSB. 38 Il 1986 si apre con la decisione di sostituire l’elettrocardiografo, ormai obsoleto, e di cercare un accordo con l’USL di Gallarate per poter continuare, a costi contenuti, il servizio di prelievi ed analisi. L’accordo viene siglato nel giugno dello stesso anno e fissa in 15 il numero dei prelievi effettuabili a seduta e in due il numero di sedute settimanali. Sarà, comunque, cura delle MSB l’effettuazione dei prelievi, il trasporto dei referti in ospedale così come il ritiro degli esiti e il pagamento dei tickets, che sarà poi addebitato, al costo al mutuato. La Legge Regionale n. 5 del 17.2.86 “Disciplina per l’autorizzazione e la vigilanza sulle strutture sanitarie di carattere privato che svolgono attività ambulatoriale” ci obbliga a presentare all’USL n.6 di Gallarate la domanda di abilitazione ad esercitare. Domanda che, corredata da planimetria dei locali, generalità del rappresentante legale, generalità titoli accademici professionali e di studio del personale medico e del direttore sanitario responsabile, numero e qualifica del personale in genere, elenco degli impianti e attrezzature in dotazione agli ambulatori, copia dell’atto costitutivo, viene inoltrata a fine anno ed accolta nel febbraio 87 dopo il conferimento della nomina a Direttore Sanitario responsabile al Dott. Mauro Mainardi. Sempre nel 1987 la MSB si dota dello strumento professionale per Aerosol con acque di Tabiano; in giugno viene introdotta la specialità di Ortopedia e Traumatologia e, ad ottobre, il Consiglio decide di stipulare un’assicurazione contro furto e incendio a copertura delle proprie apparecchiature. Il 1987 si chiude con due importanti decisioni destinate a dare risultati soddisfacenti l’anno successivo: l’acquisto di apparecchiature per ultrasuoni e ionoforesi e l’acquisto di un personal computer. Nei due anni che seguono si cerca di consolidare i risultati raggiunti: non vengono introdotte nuove specialità, ma viene potenziato il reparto di riabilitazione con l’acquisto, nel 1989, di un radar. La decade degli anni ottanta è sicuramente un periodo fondamentale sia nella storia dell’assistenza mutualistica italiana che, in quella della MSB. Gli anni ottanta si 39 aprono con l’assistenza sanitaria garantita dallo Stato a tutti i cittadini, indipendentemente dalla condizione sociale. In questo scenario la differenza di prestazioni offerte dalla MSB sono “quel qualche cosa in più” che ha permesso, prima, di evitare la messa in liquidazione per “inutilità” e poi, di uscire allo scoperto come Società Cooperativa SRL in grado di crescere e sul territorio, come completamento del Servizio Sanitario Nazionale e non in competizione con esso. 40 7 MSB: GLI ULTIMI 10 ANNI DEL SECOLO Il 1990 si apre con un cambiamento per quanto concerne le riscossioni delle quote sociali, che non si effettuano più presso il Circolo Cooperativa Familiare, ma nella sala Civica di Via Milyus 4C. L’organizzazione è totalmente cambiata: i mutuati sono sempre ordinati per numero ma, contrariamente a quanto avveniva prima, i cinque tavoli di raccolta, sono autosufficienti nella preparazione delle ricevute e nella riscossione delle quote. All’ingresso è allestito un nucleo separato destinato alle nuove iscrizioni e ad eventuali variazioni, mentre nel fondo della sala, il Presidente dei Sindaci provvede, in tempo reale, alla raccolta e al controllo dei proventi delle riscossioni. Tutto il ciclo risulta così più rapido e funzionale ed accolto con favore da parte dei mutuati. Ai primi di marzo prende il via il nuovo servizio di medicina preventiva (Pap-Test); in aprile la Massoterapia viene potenziata con l’ introduzione delle trazioni cervicali e, in giugno, viene stipulata per tutti i dipendenti MSB una polizza di assicurazione per “Responsabilità Civile”. Ovviamente, nei mesi restanti non si apporteranno ulteriori cambiamenti, ma si cercherà di consolidare quanto effettuato precedentemente. Il quadro delle prestazioni risulta essere il seguente: • Oculistica n. 520 • Cardiologia n. 468 41 • Otorinolaringoiatria n. 390 • Ginecologia n. 313 • Pediatria n. 220 • Ortopedia / Traumatologia n. 306 • Esami e prelievi n. 154 • Pap-Test n. 283 • Massaggi n. 950 • Radar n. 535 • Ionoforesi n. 400 • Ultrasuoni n. 1000 Nel 1991, dopo anni di costante crescita, cominciano ad affiorare i primi problemi legati sia all’usura che all’obsolescenza della strumentazione. Le apparecchiature in dotazione all’ambulatorio oculistico cominciano ad essere un po’ superate, e gli interventi di manutenzione troppo frequenti sulle attrezzature di massoterapia soggette ad un intenso lavoro. Occorre, quindi, considerare seriamente la necessità di un ammodernamento e la forma di reperire i fondi necessari per un simile impegno: impresa non facile se si considera che la politica della MSB, incentrata sul contenimento delle quote e dei tickets, non permette di poter accantonare riserve significative. E’ comunque un problema che dovrà essere affrontato e risolto nel corso dell’anno 1992 che già sta per cominciare. Nei primi mesi del nuovo anno il Consiglio decide di potenziare la riabilitazione, si inserisce la specialità di Fisiatria e viene pure assunto, con contratto di venti ore settimanali, un fisioterapista: anche la Kinesi-terapia entra quindi a far parte delle specialità offerte dalla MSB. 42 Nella seconda metà dell’anno, la MSB esce, in maniera del tutto involontaria, dall’anonimato in cui aveva vissuto per decenni, per occupare le cronache di alcuni giornali ed essere additata come esempio di economicità e funzionalità in contrapposizione al dissesto economico delle USL. Si parla su “Repubblica” del 6.10.92 sotto il titolo “Mutua del Nord? 36 mila lire l’anno” A Besnate, vicino Varese, funziona già e senza Bossi in un servizio alternativo; “La Prealpina” sotto il titolo “Besnate – La Mutua offre un consolidato servizio alternativo a quello pubblico – Con 36 mila lire cure gratis tutto l’anno”; su “STOP” del 24.10.92 “Qui la Mutua funziona da 30 anni”; sul n. 44 / 1992 di “Famiglia Cristiana” – “Lo stato fai da te” e su AV (Acli Varese) del 15. 12.92 “Fatti non parole: Besnate”. L’inaspettata ondata di pubblicità, che ha divulgato la realtà della MSB, ci porta ad essere contattati da più parti, non solo a livello regionale, ma anche nazionale, da singoli e gruppi desiderosi di riproporre, altrove, la nostra esperienza. Notorietà a parte, i problemi irrisolti nel 92, riaffiorano nel 93 ed è così che alla prima riunione del 18 gennaio, il Consiglio si spacca tra chi, per continuare a crescere chiede un aumento della quota sociale a 40.000 lire, anziché le 36.000 allora in vigore, e chi ritiene di confermare i valori in essere ritardando, di almeno due anni, l’introduzione di nuove specialità. Il confronto, sempre nei limiti della correttezza, è molto acceso, si valutano a più riprese i pro e i contro, ma alla fine, la maggioranza si schiera per il ritocco delle quote. L’ammodernamento dei macchinari è sicuramente il punto che più preoccupa il Consiglio e che lo spinge, dopo un’analisi particolarmente attenta all’andamento del conto economico fatta dai Sindaci, a chiede alla Banca Popolare di Milano, un prestito a fondo perso. 43 Nella riunione del 15 giugno l’attenzione posta dai Sindaci sull’analisi dei dati di bilancio e sulla necessità di introdurre, da subito, dei correttivi capaci di sanare la situazione, fa capire che il sistema, così come è stato concepito, comincia ad incepparsi, non è più attuale, occorre pensare ad una ristrutturazione che possa permettere una riduzione dei costi ed un aumento delle entrate. Prime misure varate dal Consiglio, nella stessa riunione del 15 giugno sono: corretta applicazione dei tickets, nuovo contratto di lavoro per il personale, pagamento delle siringhe per il servizio infermieristico e riduzione delle spese non strettamente necessarie. A fianco di tagli, però, per confermare la linea di crescita voluta dal Consiglio, viene deciso di inviare una serie di consultazioni per l’introduzione del servizio Ecografico sollecitato da alcuni soci. Contemporaneamente, l’introduzione della legge delega 421 del 1992 trasferisce alle Regioni l’autorità in materia sanitaria e le USL vengono ristrutturate. Conseguenza di ciò, gli ambulatori dell’USSL in Besnate restano inutilizzabili ma, non per molto, la MSB è in espansione, necessita di spazio e non può lasciarsi sfuggire questa ghiotta occasione. La seduta del 16 luglio evidenzia la volontà di cambiamento e ammodernamento della struttura: si pensa al riassetto della segreteria con personale fisso, all’abolizione del personale paramedico di supporto agli specialisti e alla creazione di una sala d’attesa più ampia e distante dagli studi medici. La necessità di fondi per ammodernare il parco macchine, ci spinge a chiedere anche al Banco Lariano (oggi San Paolo di Torino) che, nel frattempo, ha aperto un’Agenzia in Besnate, un prestito a fondo perso. La ripresa delle attività porta anche due notizie sicuramente positive: l’introduzione della nuova specialità di Ecografia e i primi riscontri positivi sia da parte di BPM che del Banco Lariano alle nostre richieste di finanziamenti. Ad 44 ottobre si concretizzeranno, poi, in un contributo di 20 e 23 milioni di lire rispettivamente. L’insperato gruzzolo, ci permette di acquistare quella strumentazione che ancora ci manca e fare così quel salto di qualità che tutti auspicano. E’ nella seduta del 5 novembre che si delibera l’acquisto di un “Riunito per Oculista”, nuovo Elettrocardiografo computerizzato, “Laser a scansione” per fisioterapia, lettino elettrico ad inclinazione variabile per Ginecologia ed Urologia, aspiratore per Otorinolaringoiatria, fasciatolo pediatrico, poltrona per prelievi, arredi vari e spogliatoi per gli ambulatori. Il 1993, sicuramente uno degli anni più travagliati della MSB, si chiude sotto i migliori auspici. Dominato nei primi mesi da problemi di bilancio derivanti da una concezione ormai superata della gestione dei problemi vede, con il passare dei mesi, crescere la determinazione di introdurre un cambiamento sostanziale, strutturare l’attività in modo più efficiente, quasi industriale, anche se, come contropartita, c’è la perdita, inevitabile, di quella “familiarità” che risaliva alla sua fondazione. Sicuramente un grosso aiuto è giunto dalla BPM e dal Banco Lariano che con il loro contributo di ben 43 milioni di lire ha permesso quel miglioramento difficilmente raggiungibile con i soli fondi della quota sociale. Preoccupazioni e paure sono ormai archiviate così come il 1993, la MSB ne è uscita più forte e solida, pronta ad affrontare nuove sfide. Il periodo natalizio, considerato da tutti vacanziero, viene utilizzato dai componenti della MSB per ristrutturare gli ambulatori: si installano i box spogliatoio, si trasferisce l’ ufficio di segreteria, si prepara un ambiente dedicato alla sola specialità di Oculistica, si ricava una sala d’attesa adiacente alla segreteria stessa e si ristruttura totalmente l’ambulatorio prelievi. La ripresa del servizio non avviene che dopo la riunione del 3 gennaio 94 con tutto il personale, dove il Consiglio presenta il programma di riassetto della MSB. 45 Partendo dal numero di prestazioni che ormai hanno superato le 17.000 annue si evidenzia la necessità di trattarle con regole ben precise, improntate a chiarezza e correttezza. Strumento indispensabile è la creazione di un ufficio di segreteria che provveda a fissare appuntamenti, anche telefonici, riscuotere i tickets, a distribuire gli esiti e a regolare il flusso delle visite. I pazienti non dovranno più sostare nelle immediate vicinanze degli ambulatori ma in una più confortevole sala d’attesa, in modo da garantire la “privacy” tra medico e paziente. A questo scopo, ma anche per motivi economici, viene ufficializzata la rimozione della figura del paramedico dagli ambulatori di Oculistica, Pediatria, Ginecologia e Otorino laringoiatria. La nuova strumentazione d’avanguardia, recentemente acquistata e parte già installata, dovrebbe garantire quel salto di qualità che avvicina la MSB ai poli-ambulatori privati, ma con costi e tariffe ben diversi. Con le riscossioni di febbraio si istaura anche un nuovo rapporto con i mutuati, o meglio con i mutuati morosi: la tolleranza precedente non trova più posto, in ottemperanza allo statuto, sin applicano gli interessi di mora e penalizzati tutti quei “soci occasionali” che lo diventano solo nel momento del bisogno. I grandi cambiamenti introdotti nel ’93 portano i loro frutti nel ’94 con un consolidamento delle attività, da noi così presentato su “L’Informatore di Besnate” del dicembre 94: Fine anno, è tempo di bilanci e di programmi. A questa doverosa incombenza non può, né vuole, sottrarsi la MSB, che ha programmato un incontro con i collaboratori specialisti e col personale paramedico per i prossimi giorni per fare il punto della situazione e per programmare le mosse per il prossimo futuro. Quando i nostri lettori scorreranno queste righe, quell’incontro sarà già avvenuto, tuttavia riteniamo ugualmente opportuno parlarne, per una più diffusa conoscenza delle tematiche che ne saranno oggetto. 46 Parliamo, per incominciare, della ragguardevole struttura raggiunta in questi ultimi tempi dalla MSB per il soddisfacimento delle esigenze in varie circostanze espresse dai Soci. E lo facciamo rilevandolo dalla nota integrativa al bilancio dello scorso anno 1993. In quanto a personale e collaboratori esterni, la situazione è la seguente: • 10 medici specialisti; • 2 consulenti paramedici; • 4 dipendenti paramedici; • 1consulente amministrativo; • 1 collaboratore per i servizi di pulizia. Questo adeguamento del potenziale umano alle richieste dell’utenza, ha avuto immediati riflessi sulla qualità ed efficienza del servizio prestato, confermando ulteriormente l’immagine di professionalità proprie della nostra Mutua. Sul piano dei numeri i risultati possono essere così sinteticamente e statisticamente espressi: • Avvio di quattro nuove specialità: Ortopedia, Urologia, Ecografia, Esame audiometrico; • Media di funzionamento dei servizi ambulatoriali: cinque ore giornaliere circa; • Numero medio di utenti assistiti: 60 al giorno fruenti delle terapie; 80 a settimana fruenti delle visite specialistiche; 30 a settimana fruenti del servizio prelievianalisi. Naturalmente questa esplosione del servizio ha posto il Consiglio di Amministrazione di fronte alla necessità di adeguare alla nuova situazione tutto il complesso organizzativo, cosa che concretamente ha comportato: • L’acquisto di nuove apparecchiature tecnologicamente aggiornate; • Il completamento dell’arredamento degli ambulatori; • La creazione di una di una più confortevole e funzionale sala di attesa; • La revisione della convenzione già in atto con alcuni Enti Ospedalieri; 47 • L’istituzione di una efficiente segreteria per una varietà di servizi che va dagli appuntamenti (anche telefonici) alla consegna degli esiti, alle fatture e alla contabilità in genere, ai contatti con medici ed ospedali e al coordinamento generale dei servizi mutualistici giornalieri. La segreteria è in funzione tutti i giorni dalle 15 alle 19. Nel complesso, le specialità ed i servizi attualmente fruibili nei nostri ambulatori specialistici, sono: • Cardiologia • Ecografia • Fisiatria • Ginecologia • Oculistica • Ortopedia • Otorinolaringoiatria • Pediatria • Analisi e prelievi • Fisio-massoterapia e riabilitazione Si dovrebbero aggiungere prossimamente: • Dermatologia • Senologia Per il prossimo futuro, il Consiglio di Amministrazione ha invitato i medici collaboratori perché siano avanzate proposte, tanto per integrare la strumentazione, quanto per instaurare nuove specialità ambulatoriali, per una maggior completezza e qualificazione del servizio. Contemporaneamente una comunicazione è stata inviata a tutti i Soci per illustrare i risultati raggiunti, e per anticipare i propositi per il nuovo anno. Nel 1995 48 (oltre ad istituire le due nuove specialità indicate qui sopra: dermatologia e senologia) si intenderebbe aumentare la disponibilità dell’oculista, così da ridurre i tempi di attesa. E per finire è doveroso un cenno ai problemi economici. Sintetizziamo questo aspetto della situazione (i dati di bilancio completi non sono ancora disponibili) precisando che l’attività ha comportato una spesa complessiva di circa Lire 215.000.000. Di questi il 68% era costituito dalle quote associative, il 32% dal contributo supplementare applicato a visite e prestazioni. Il Consiglio è convinto che questa formula si sia dimostrata valida, consentendo di offrire un servizio con oneri contenuti e ripartiti, quindi riconfermabile. Un generoso contributo è pervenuto dalla Banca Popolare di Milano e dal Banco Lariano, i due Istituti Bancari che operano a Besnate. Il segreto dei risultati che otteniamo sta, come tutti sappiamo, nella fiducia che i Besnatesi, in massa, hanno sempre accordato alla loro Mutua. E’ una forma di solidarietà che si dimostra premiante, e il Consiglio di Amministrazione si sente in dovere di evidenziare questo aspetto del nostro sodalizio, perché resti viva nelle tradizioni delle nostre famiglie l’ambizione di appartenere alla MSB. A questo fine un invito viene rivolto in questi giorni alle famiglie non iscritte, perché considerino l’opportunità di entrare esse pure a farvi parte. Continuando nella politica di consolidamento ed espansione, agli inizi del 1995, come promesso ai mutuati, vengono introdotte due nuove specialità: Dermatologia e Senologia. Per poter far fronte alle esigenze dell’utenza si potenzia la Cardiologia con l’introduzione dell’esame olter e si dà la possibilità per i mutuati “intrasportabili” di ricevere, a domicilio, la visita del cardiologo. Nella seconda metà dell’anno, visti i buoni risultati raggiunti, la dermatologia viene arricchita dei test allergologici. Dopo un anno di silenzio, la stampa locale torna ad interessarsi del fenomeno “MSB”. Sulla “Prealpina” del 22 gennaio compare un articolo dal titolo “La mutua 49 besnatese antidoto ai malanni: visite e cure ma solo per i residenti”, poi, su quella del 17 maggio “Besnate: quella mutua gettonata”; su La Voce del Varesotto del 27 maggio “Besnate, miracoli di buona sanità. In paese funziona la mutua sanitaria, simbolo di efficienza”; su il Segno di giugno “A Besnate una cooperativa sconfigge la mala sanità” e sulla Prealpina del 4 agosto “Besnate, il presidente della struttura sanitaria spiega i programmi: più spazio e servizi per una nuova mutua”. Il 1995 è senza dubbio un anno positivo per la MSB: sono state introdotte nuove specialità e si è reso più qualificante il servizio offerto. La relazione di fine anno, apparsa poi sul “Periodico Comunale” di dicembre e qui riportata, illustra chiaramente il cammino fatto. A fine di novembre è ormai possibile tracciare un primo bilancio, ancora provvisorio, ma sicuramente molto indicativo sulle attività svolte dalla MSB in questo 1995. Non senza soddisfazione possiamo costatare il successo delle nuove specialità di Dermatologia, Senologia ed Esame doppler introdotte a partire da febbraio ed integrate poi, nella seconda metà dell’anno con i test allergologici e con l’Holter. L’ aumento considerevole delle prestazioni ci ha indotti ad un potenziamento della gestione amministrativa paragonabile ormai, in tutto e per tutto, a quella di un’azienda. La funzionalità e l’efficienza della gestione, migliorata rispetto agli anni passati, ci ha permesso non solo di garantire un servizio di buona qualità all’utenza, ma anche di effettuare un controllo rigoroso e capillare nei confronti di tutti gli iscritti, al fine di verificare i requisiti, così come prescrive lo Statuto. Sorprese non ne sono mancate: le infrazioni riscontrate sono state molto limitate in numero, quasi trascurabili, ma non per questo amnistiabili, così che, i trasgressori sono stati invitati, a mezzo lettera, a regolarizzare la loro posizione, anche per gli anni passati, pena l’espulsione da Soci. 50 Le infrazioni riscontrate sono quelle relative all’Articolo 4 (riportato nella terza facciata della tessera personale di ciascun Socio) che vorremmo qui di seguito ricordare: • La MSB è riservata a chi risiede nel comune di Besnate. • Il Socio ha l’obbligo di iscrivere tutto il nucleo familiare. Per una maggiore e completa informazione, riteniamo utile far pervenire a tutte le famiglie una copia dello Statuto che sarà inserita nel prossimo numero de “Il Periodico Comunale”. Qualche brutta notizia anche per chi, in passato, si è associato e dissociato dalla MSB con troppa leggerezza: personal computer, files e software vari, ci permettono di conservare cronistorie dettagliate che determinano l’esclusione di qualche opportunista di troppo. Ben consci che, quello che oggi è considerato l’ottimo, domani sarà solo buono o poco più che sufficiente, si sta analizzando la possibilità di introdurre nuove specialità quali Andrologia, Endocrinologia, Diabetologia, ecc; anche se, il problema più grosso che ci frena è la disponibilità dello spazio fisico: gli ambulatori sono insufficienti, per mancanza di spazio non possiamo introdurre la Chinesi per la cura delle scogliosi negli adolescenti e nei giovani, né una camera sterile per piccoli interventi (la possibilità ci sarebbe, lo spazio no!!!!) Chissà se il nostro desiderio per il 1996 di operare in una struttura più ampia sarà realizzato…. Il 1996 inizia con un cambio fondamentale: le riscossioni non saranno più fatte solo presso la Sala Civica, ma anche presso i due Istituti Bancari presenti in paese. Negli anni passati, sebbene la “buona stella” avesse sempre vegliato su di noi, le riscossioni erano sempre vissute con ansia e preoccupazione: una settantina di milioni in contanti e difesi, al massimo, da una guardia giurata, avrebbero potuto rappresentare un buon bottino e far gola a qualche malvivente. Le piccole strategie, sempre utilizzate, di cercare di ridurre il quantitativo di contante 51 presente in Sala Civica, riponendolo, dopo controllo, nei luoghi più sicuri ed impensati, non sono più considerate sufficienti; è quindi necessario intervenire subito: diversificare i luoghi di riscossione anche se, in contropartita, c’è il sacrificio di qualche momento di contatto tra Socio e Consiglio compensato, però, da una maggiore sicurezza sia delle persone stesse che dei “soldi” dei mutuati versati alla MSB. Il 1996 è anche il 75° anniversario di fondazione ed è bene ricordarlo per tutte quelle persone che hanno dato il loro contributo, grande o modesto, per la nascita e la crescita di questa istituzione che è ormai la sola in Italia. Fissata al 27 ottobre la data della cerimonia commemorativa, si redige l’agenda degli avvenimenti così in sequenza: o Santa Messa di ringraziamento presso la Sala Civica; o Premiazione con targa ricordo dei collaboratori particolarmente meritevoli: Coronelli Bruno (ex presidente) De Alberti Vittorio (ex presidente) Molinari Silvano (presidente da oltre 20 anni) Mainardi Mauro (direttore sanitario da oltre un decennio) Calderaia Anna (ostetrica per oltre un decennio -1966-83) Falcetta Piera (ostetrica per oltre un decennio) Falcetta Giorgio (consigliere per oltre 20 anni) Monti Pietro (ex presidente Collegio Sindacale) o Rinfresco presso la sede del Club “50 in su” adiacente ai locali della MSB; o Distribuzione a tutti i Soci dell’opuscolo “MUTUA SANITARIA BESNATE 75°” in cui, oltre ad un breve flash storico, vengono 52 riportate alcune impressioni di ex amministratori, semplici mutuati e personalità locali Tralasciando i cenni storici, che del resto sono già qui ampiamente trattati, riportiamo, in maniera integrale, i principali articoli: INTERVISTA CON ALCUNI EX AMMINISTRATORI DELLA “MUTUA SANITARIA ED OSPEDALIERA” Per capire meglio come venivano portate avanti le attività e lasciare poi una traccia storica, abbiamo incontrato alcuni ex amministratori della “Mutua Sanitaria ed Ospedaliera – Besnate” (Alfio Coarezza, Bruno Coronelli, Pietro Monti, Roberto Rossato) che ci hanno rilasciato la seguente intervista. D: Attraverso che cosa la Mutua svolgeva la sua attività assistenziale? R: Attraverso un Consiglio di Amministrazione composto da undici membri e tre Revisori dei Conti tutti eletti dall’Assemblea; restavano in carica due anni con sostituzione di cinque membri per il primo esercizio e sei per il secondo. D: Quali erano le cariche più importanti? R: Il Presidente e il Cassiere, eletti dal Consiglio, il Presidente dei Sindaci eletto dai Revisori e il Segretario nominato dal Presidente, sentiti i Consiglieri. D: Quali erano gli scopi che si prefiggeva la Mutua? R: Quelli di fornire ai Soci l’assistenza medico-chirurgica generica domiciliare e ambulatoriale, assicurare ai Soci Ordinari il ricovero e l’assistenza ospedaliera per un massimo di 40 giorni all’anno e corrispondere un’indennità giornaliera, secondo le disponibilità di cassa, ai Soci Aziendali ricoverati in ospedale per conto di altri enti. D: La Mutua aveva qualche convenzione con gli ospedali? 53 R: Sì, con l’ospedale di Gallarate. In caso di ricovero il Presidente, dietro presentazione di apposito modulo dava le garanzie di pagamento alla tesoreria dell’ospedale che provvedeva poi all’emissione della relativa fattura. D: Come pagava la Mutua? R: A mezzo di un assegno bancario firmato dal Cassiere e controfirmato dal Presidente. D: Un nuovo iscritto poteva usufruire subito del servizio? R: No, per i nuovi iscritti c’era il semestre bianco: avevano diritto a tutte le cure mediche, ma non al ricovero ospedaliero. D: E i furbi? R: Ci sono sempre stati, soprattutto persone che si spacciavano per mutuati per poter usufruire del servizio ambulatoriale serale. Ogni tanto, con l’aiuto del medico qualcuno veniva scoperto. D: Come avvenivano i contatti tra Consiglio e Mutuati? R: A quei tempi non si era molto formali, e non era infrequente venire fermati anche per la strada. Comunque, alla terza domenica del mese, presso il Circolo Familiare c’erano sempre un paio di incaricati ed il Cassiere che si occupavano di sbrigare tutte le formalità richieste. D: Quali erano le mansioni del Segretario? R: Tenere la contabilità, emettere le fatture e preparare i mandati di pagamento. D: E le riscossioni? R: Si tenevano due volte all’anno, presso il Circolo Familiare. D: Qual’era la frequenza delle assemblee? R: Una volta all’anno, sempre presso il Circolo Familiare, verso la metà di Gennaio. La partecipazione comunque, è sempre stata abbastanza scarsa. D: Cosa pensate della Mutua di oggi? 54 R: Ormai i tempi sono cambiati, così come le esigenze. Le attività si sono moltiplicate e l’impegno richiesto è sicuramente maggiore; tuttavia l’organizzazione ed il servizio offerto si sono mantenuti su un buon livello. LA MSB DAL PUNTO DI VISTA DELL’ATTUALE PRESIDENTE Il 75° della Mutua Sanitaria Besnate, che quest’anno ricorre, è il risultato di un lungo cammino che va dal 1921 ad oggi. In questi tempi i vari Consigli di Amministrazione si sono trovati ad affrontare difficoltà di varia natura con determinazione e senso di responsabilità, modificando di volta in volta la qualificazione dei soci e la gamma delle prestazioni offerte, per adeguarsi al variare delle esigenze e delle situazioni del momento così da mantenere sempre valida ed utile la presenza di questo organismo, pur di fronte al sopravvenire di nuove offerte di Sanità pubblica quali le varie Casse Mutue, l’INAM, etc. sino all’attuale Servizio Sanitario Nazionale. Il modificarsi di talune norme legislative in materia societaria e la natura e l’importanza dell’attività svolta ne hanno poi consigliato la trasformazione in Società Cooperativa, cosa che si è attuata nel 1983. La Mutua è una istituzione molto sentita dai soci, i quali con schiettezza, generosità e spirito di collaborazione manifestano il loro incoraggiamento, la simpatia, esprimono consigli e suggerimenti, anche critici, strumenti molto importanti per chi deve prendere decisioni: Certo non meno prezioso è il contributo dei medici di base operanti in Besnate, attenti portatori delle esigenze della popolazione. In primo luogo fra essi il Dott. Guido Perina, recentemente scomparso, che non ha mai lasciato mancare suggerimenti e consigli, frutto della sua esperienza e professionalità. E con lui i vari medici specialisti, le ostetriche, le 55 infermiere, i fisioterapisti che con senso di abnegazione, discrezione e professionalità si sono succeduti negli ambulatori della Mutua. Un discorso a parte va fatto per i soci che sono circa 1200, cioè 1200 famiglie iscritte alla Mutua. Ho già detto della simpatia che la nostra Mutua gode in Besnate. Ma sul fronte delle famiglie ad essa aderenti penso si debba fare una seria riflessione. Esse a Besnate sono ben più delle 1200 iscritte: perché molte di queste non intendono dare la propria adesione? Come mai alcuni di questi soci potenziali si rivolgono ad essa solo quando hanno esigenza di usufruire dei sui servizi? Una struttura come questa fonda la sua filosofia sul senso della Mutualità espressa dai soci ,ciò vuol dire partecipare in modo continuativo, sempre, anche quando non si ha necessità di utilizzarne i servizi. Questo problema che notoriamente assilla quanti hanno a cuore l’attività della nostra Mutua, mi spinge a fare un’ipotesi: se la totalità (o quasi)delle famiglie di Besnate fossero iscritte, quante specialità in più si potrebbero offrire, senza alcun aumento della quota di partecipazione! E quanto più razionalmente sarebbero utilizzate le strutture e le costose apparecchiature di cui abbiamo dotato i nostri ambulatori! La nostra Mutua è invidiata da molti. Televisione e giornali ne hanno parlato anche di recente, da ogni parte d’Italia ci pervengono richieste di informazione sulla sua gestione, ci si chiede come una simile organizzazione possa offrire ai soci una gamma tanto vasta di prestazioni specialistiche, a fronte di una tanto modesta quota associativa. La risposta è molto semplice, non ci sono misteriosi segreti gestionali: una oculata gestione consiste innanzi tutto nel contenere le spese al minimo indispensabile, evitando quelle inutili, la regolarità assoluta nella gestione del personale assunto, il regolare pagamento degli specialisti, la totale assenza di scopi di lucro. Il volontariato è limitato ai soli membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. Nessun’altra incombenza è coperta da forme di volontariato, anche se ciò potrebbe essere molto utile ed auspicabile, soprattutto –per esempio- per il trasporto presso gli ambulatori di taluni pazienti, spesso 56 anziani e privi di mezzi di locomozione. Questo servizio è attualmente coperto in parte dagli obiettori di coscienza messi a disposizione dal Comune, sarebbe comunque opportuno una sua eventuale integrazione. In questa occasione molti ringraziamenti sono doverosi: innanzitutto ai Presidenti che nel corso di questi 75 anni si sono succeduti alla guida della Mutua e con loro i Consiglieri e ai membri dei Collegi Sindacali che con lungimiranza ed impegno hanno favorito la crescita di questa istituzione. Altro sentito ringraziamento va al Comune di Besnate, che da sempre serba grande attenzione alla nostra Mutua: lo ha fatto la precedente Amministrazione predisponendo una sede idonea a soddisfare in modo adeguato le esigenze sia amministrative che operative, lo fa l’Amministrazione attuale contribuendo in modo tangibile a coprire le spese di affitto e riscaldamento. Un ringraziamento sentito al Dott. Mainardi, direttore sanitario, al personale medico e paramedico, al personale di segreteria e ai membri del Consiglio. Nella Mutua davvero ognuno “fa la sua parte” e alla operosità di tutti dobbiamo ascrivere i risultati che otteniamo. Il mio auspicio è che i Besnatesi mantengano la fiducia accordata alla nostra Mutua. Da parte del Consiglio di Amministrazione credo di poter assicurare ogni possibile impegno per una gestione saggia, prudente ed efficiente: insieme, Soci e Consiglio, diamoci diamoci da fare per fare della Mutua uno strumento di miglior benessere per la nostra comunità. Silvano Molinari LA MSB DAL PUNTO DI VISTA DEL SINDACO Porgo volentieri un saluto alla Mutua Sanitaria Besnate in occasione del suo 75° anniversario di fondazione, perché istituzione importante e direi prestigiosa per il nostro 57 paese, singolare struttura sanitaria, esemplare unico in Lombardia e forse in Italia, invidiataci da molti Comuni grandi e piccoli. Oggi la società ha una struttura di Cooperativa, finalizzata al servizio sanitario specialistico per il quale nessun servizio pubblico è presente sul nostro territorio. Non si può fare a meno di notare che la mutua che oggi valutiamo come un prototipo consolidato ha subito nel corso degli anni una forte evoluzione non solo nella quantità ma anche nella qualità dei servizi offerti. Prima è passata attraverso un vecchio modo di intendere l’assistenza, ha attraversato poi una fase di adeguamento alle mutate esigenze sanitarie per arrivare a questa ultima fase che ne ha viste le trasformazioni che l’ hanno fatta diventare una struttura pilota nel settore dell’assistenza specialistica ai besnatesi. In un settore come quello sanitario, che ha subito in questi 75 anni trasformazioni notevoli e che certamente ne subirà altre che richiederanno nuove attenzioni da parte di chi programma il futuro a livello di istituzioni si dovrà avere un’attenzione sempre presente e costante per rispondere alle esigenze dei cittadini. La Mutua Sanitaria Besnatese ha saputo adeguarsi alle mutate esigenze dei suoi utenti, e in questo si riconoscono le sue capacità ed il suo merito: aver svolto e svolgere un servizio sempre efficiente ed efficace. In questo si riconosceranno anche in futuro la sua capacità e la sua forza che le consentiranno di svolgere quel ruolo che tutti auspichiamo e che oggi va dalla rapidità nell’ottenere le visite specialistiche a quei servizi sul territorio che altrimenti dovremmo chiedere in strutture esistenti in paesi vicini con difficoltà di accesso legate anche al trasporto. Voglio ricordare la costante attenzione delle Amministrazioni Comunali verso questa istituzione, che ora ha sede in via Mylius al piano terreno di un edificio comunale, e ribadire l’intenzione di conservare, migliorare ed ampliare i locali in uso, rendendo degno l’edificio di quella attenzione che la Mutua Sanitaria riceve da Enti ed Istituzioni esterne a Besnate, che ne invidiano il funzionamento e tentano di creare simili istituzioni sul loro territorio. Mi rendo conto che è facile teorizzare, meno facile attuare quanto programmato 58 ma questa è la via nella quale l’Amministrazione Comunale è chiamata a misurarsi nei prossimi anni. Credo vi siano le premesse e tutte le condizioni positive per meglio soddisfare le attese dei cittadini di Besnate in questo settore. Voglio esprimere sulla Mutua Sanitaria Besnatese una opinione estremamente positiva largamente condivisa dall’Amministrazione Comunale e dal paese tutto, non solo per l’impegno complessivo della Mutua ma soprattutto per l’opera di quanti operano a livello di volontariato per amministrare e sostenere questa istituzione. Mi auguro che questa società cooperativa seria e qualificata, da prendere a modello, che tutti ci invidiano possa continuare a fornire a tutti i besnatesi un servizio ancora più qualificato per tantissimi altri anni, questo grazie anche al contributo di tutti ma soprattutto a quella del suo Presidente, dei suoi Amministratori e di quanti operano al suo interno ai quali va il riconoscimento della cittadinanza tutta. IL SINDACO Giordano De Alberti LA MSB DAL PUNTO DI VISTA DI UN ANZIANO MUTUATO La nostra Mutua compie 75 anni dalla sua nascita, è bello ricordarlo perché durante il suo cammino ha svolto un servizio sociale molto importante nelle varie fasi del suo percorso, fino a raggiungere le attuali molteplici iniziative, integrative al Servizio Sanitario Nazionale, ma molto utili per la salute dei mutuati. Come vecchio socio ricordo le assemblee che si tenevano nell’immediato dopo guerra (1946 – 47 e successive) erano molto seguite, con una forte partecipazione e agguerrite discussioni, tutte al fine di raggiungere migliori prestazioni, che allora erano molto delimitate, ma significative per quei tempi. 59 Oggi la Mutua ha ampliato le sue prestazioni con notevole impegno finanziario, purtroppo le assemblee sono completamente disertate dai soci, il che può essere: completo disinteresse o massima fiducia verso il Consiglio d’ Amministrazione. Una maggiore partecipazione sarebbe auspicabile in previsione di un futuro molto più impegnato, affinché non venga disperso quanto costruito finora dai vari amministratori susseguitesi durante questo lungo periodo, dedicando parte del loro tempo libero. Alfio Carezza LA MSB DAL PUNTO DI VISTA DI UNA GIOVANE MUTUATA Nel cercare di analizzare in qualche modo l’esistenza e l’operato della MSB sono due le considerazioni principali che mi vengono in mente. La prima riguarda la natura stessa di questa struttura, la sua ragion d’essere, ossia la sua attività nel campo medico – sanitario. Certo il giovane medio fortunatamente ha bisogno raramente di cure mediche che vadano al di là di qualche occasionale medicazione: al massimo potrà frequentare con una certa assiduità l’oculista, l’ortopedico ed il fisiatra o ricorrere alle terapie di riabilitazione motoria per rimediare a qualche eccesso sportivo. Tuttavia questa annotazione non deve essere in alcun modo interpretata come volta a sminuire i pregi della MSB, anche perché già il semplice ricorrere alle cure citate poco sopra costituirebbe normalmente un onere sia economico sia in termini di tempo perso. Non è quindi necessario essere di salute cagionevole e soffrire dei classici malanni della “mezza età” per apprezzare la comodità di una struttura di questo tipo nel nostro Comune. Questo mi porta, pur se in apparente contraddizione, alla seconda considerazione di cui parlavo all’inizio, e cioè che in realtà, soprattutto fra i più giovani, la funzione svolta dalla Mutua non è apprezzata come meriterebbe. Questo a dire il vero probabilmente non 60 tanto per “ingratitudine”, quanto per una sorta di assuefazione, che porta a considerarla alla stessa stregua di altri soggetti la cui esistenza è data per scontata: la Chiesa, l’Oratorio, il Comune o certi negozi di cui pare potersi dire che sempre ci sono stati e sempre ci saranno. Al contrario è invece importante che si tenga sempre presente che, diversamente da altri, la Mutua si basa solo sulle potenzialità espresse da Besnate e dai besnatesi per operare, e quindi, per continuare ad esistere, essa avrà continuamente bisogno dell’apporto di quelle forze nuove che solo dai giovani possono venire. Alice Rejna LA MSB DAL PUNTO DI VISTA DI DON VITTORIO Non mi è facile per certi aspetti parlare della Mutua Sanitaria di Besnate perché conosco poco della storia di questi 75 anni di vita, ma lo faccio volentieri perché una realtà che è al servizio del paese da così tanti anni merita comunque attenzione, sostegno e senz’altro riconoscenza. Appena arrivato a Besnate mi è stata subito presentata come il fiore all’occhiello del paese, una realtà che funzionava e rispondeva a reali bisogni della gente e ho potuto constatare ciò personalmente, quando né ho avuto bisogno, e vedendo le numerose persone iscritte. Ultimamente poi è bastato che un oscuro giornalista di provincia, venuto a conoscenza struttura, ne abbia divulgato la notizia e improvvisamente il suo presidente e gli altri collaboratori sono stati oggetto di interviste, fotografie, reportage…RAI 3, Canale 5, Rete 4, Famiglia Cristiana e tanti altri: tutti impegnati a riportare immagini e notizie. Non posso quindi che rallegrarmi come parroco di una simile presenza sul territorio e vorrei che fosse uno sprone perché ci siano sempre più risposte concrete. 61 Ecco un primo punto che mi piace sottolineare: la concretezza. Credo che il cittadino possa e debba esigere il massimo di concretezza. Le grida in piazza, le formule magiche, gli slogan non servono a nessuno, occorrono risposte concrete e credo che la Mutua di Besnate si sia mossa in questa direzione. In secondo luogo occorre davvero mantenere un giusto equilibro tra intervento pubblico e privato. In un periodo non molto lontano in cui tutto veniva statalizzato, sembrava che lo Stato potesse fare tutto e di tutto, l’iniziativa di alcuni privati qui a Besnate ha mantenuto qualcosa che si è rivelata utile ed efficiente. Certo niente è perfetto e non si pretende di risolvere i complessi problemi della Sanità, però l’intervento di questa cooperativa di cittadini besnatesi, finalizzata al servizio sanitario specialistico, ha dato un notevole contributo. Una terza sottolineatura riguarda la valenza educativa che può assumere questo Anniversario. Il segreto di questa struttura, mi pare di capire, sta tutta nel lavoro di volontariato fatto dai componenti il Consiglio d’Amministrazione e da alcuni soci volontari. Impegnarsi socialmente per un fine comune, senza scopi di lucro o di “poltrona”, è qualcosa oggi da rimarcare e vorrei dire anche da imitare. Questo 75° dovrebbe spingere altre persone, giovani e non, a pensare più al bene degli altri che al proprio. Oggi c’è tutta una cultura che spinge solo al divertimento e al proprio interesse. Vorrei che questa celebrazione fosse come una “scossa”, una voce benefica che giunge a tutte le persone di Besnate. C’è bisogno di tutti e c’è posto per tutti! Concludo citando il Sinodo 47° al numero 269: “Promuovere la salute integrale di ogni persona è compito e responsabilità dell’intera società, nell’alveo dell’impegno per la realizzazione del bene comune. Promuovere la salute della persona comprende non solo la cura della malattia, la sua prevenzione e la difesa della vita, ma anche rispetto per la persona che soffre e l’educazione a prendere coscienza del valore spirituale e sociale della sofferenza”. 62 Faccio i miei più sinceri auguri innanzitutto al suo Presidente Silvano Molinari che da più di 25 anni la sta guidando, a tutto il Consiglio e al personale che lavora in questa struttura. Don Vittorio LA MSB DAL PUNTO DI VISTA DEL DIRETTORE DELL’AGENZIA DI BESNATE DELL’ ISTITUTO SAN PAOLO DI TORINO I tre anni di presenza lavorativa nell’ambito besnatese e le diverse iniziative portate avanti di comune accordo con gli esponenti della MSB, mi consentono di potere esprimere dei pareri in veste di osservatore privilegiato. Devo ammettere le iniziali perplessità: come si poteva coniugare l’erogazione di servizi efficienti con la modestia dello sforzo contributivo richiesto agli iscritti? Inoltre venivo coinvolto in prima persona in un progetto che prevedeva il rinnovamento di alcuni impianti medici in dotazione, con l’acquisto di nuove sofisticate apparecchiature. Ebbene i dubbi iniziali lasciavano spazio ad un convinto entusiasmo nel costatare direttamente sia la validità delle prestazioni offerte, sia lo spirito che animava lo staff dirigenziale della MSB, tant’è che riuscii a convincere anche la Direzione dell’Istituto che rappresento ed erogammo il contributo necessario. Per il resto mi pare scontato rimarcare la posizione privilegiata dei Besnatesi nell’usufruire di un’iniziativa pressoché unica, nel disastrato panorama dell’Assistenza Sanitaria in Italia, con l’offerta di numerose prestazioni mediche e tempi di attesa marginali. Doveroso riconoscere l’impegno profuso dagli Amministratori dell’ Ente, responsabili di una gestione mirata e capace di ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili. 63 Ai fortunati destinatari dei servizi della MSB un invito a seguire come fatto sinora, la propria istituzione , gelosi di una tradizione che merita di essere salvaguardata. Fabrizio Turconi LA MSB DAL PUNTO DI VISTA DEL DIRETTORE SANITARIO Sono lieto dell’occasione datami dalla ricorrenza del 75° anniversario di attività della MSB per fare qualche commento sull’assistenza sanitaria pubblica e privata. Il termine MUTUA è rimasto nel linguaggio comune come ricordo delle storiche Società di Mutuo Soccorso, formatesi per l’assistenza reciproca (mutua) in caso di necessità e in particolar modo in caso di malattia, secondo il concetto che tutti i componenti del gruppo (i soci), con il versamento di un “contributo” di solidarietà, garantiscono l’assistenza di chi ne ha bisogno. Storicamente le mutue sono nate come libere associazioni volontarie; solo in seguito sono nate come libere associazioni volontarie; solo in seguito sono nate le mutue nazionali obbligatorie che hanno mantenuto il concetto della partecipazione di tutti con il versamento obbligatorio di “contributi” da parte dei lavoratori e dei datori di lavoro. La più nota di queste mutue nazionali era l’INAM (Istituto Nazionale Assistenza Malattia). Le così dette “mutue di paese”, come quella di Besnate, nate prima degli istituti nazionali, sono rimaste in funzione come utile integrazione fino all’ultima riforma sanitaria che ha assegnato il compito della tutela della salute alla USL, abolendo le mutue nazionali. In questo periodo (anni 80) quasi tutte le “mutue di paese” (e quasi ogni paese aveva la sua) si sono sciolte. I cittadini di Besnate e soprattutto i soci e gli amministratori hanno 64 avuto il coraggio di mantenere in funzione questa istituzione benemerita che ha continuato la sua attività di integrazione del servizio pubblico. Ora da parte di tutti (politici e non) si ritiene che questa integrazione sia necessaria, purtroppo però stanno intervenendo gruppi di interesse (compagnie assicurative e società finanziarie) che sicuramente tengono conto dei loro affari prima che della salute dei cittadini. Per la nostra gente il vecchio sistema cooperativo è molto più conveniente perché più economico e perché può attivare sul posto servizi di grande utilità, secondo le esigenze locali. E questo è già stato realizzato a Besnate con attività specialistiche ambulatoriali di alto livello professionale, gestite da specialisti con esperienza ospedaliera, in buon accordo con le autorità sanitarie locali, con alto gradimento dei cittadini (soprattutto quelli anziani e disabili) che non devono trasferirsi in centri ospedalieri o poli-ambulatoriali (Gallarate o Somma Lombardo) con tanto disagio e perdita di tempo da parte dei loro parenti. L’ augurio di tutti è che con l’estensione del numero dei soci sia possibile incrementare gli ambulatori specialistici già esistenti, inserire nuove specialità ed altri tipi di assistenza (per esempio domiciliare per i disabili). Avremo così dimostrato che per fare cose utili e importanti non sono sempre necessari i grandi capitali delle società finanziarie. Dott. Mauro Mainardi Anche durante il 1996 la stampa trova spazio per noi: Notiziario Besnatese di aprile “Mutua Sanitaria: iscritti sopra quota 3100”; Avvenire del 19 luglio “A Besnate sanità fai da te, cittadini soddisfatti della Mutua cooperativa”; Il Giorno del 5 settembre “A Besnate una Mutua del Nord . E funziona”; La Prealpina del 26 ottobre “Besnate, 75 anni di cure mediche e visite specialistiche senza USSL”; La 65 Cronaca del 27 ottobre “Mutua si….ma comunale. Un miracolo che a Besnate è realtà”; Luce del 27 ottobre “Besnate compleanno della Mutua”; Corriere della Sera del 14 novembre “Besnate sconfigge la mala sanità. Assistenza <fai da te>: ecografia in 24 ore visite con 10.000 lire”. Archiviato il 1996 ed il 75° anniversario di fondazione, la MSB è ormai pronta ad affrontare il nuovo anno con spirito rinnovato e volontà di raggiungere nuovi traguardi. Al fine di semplificare ed armonizzare la gestione delle riscossioni, si decide di indire una gara di appalto tra le due banche presenti in Paese e nella riunione del Consiglio del 10 gennaio 97 si aprono le buste contenenti le proposte. La differenza fra le due proposte è rilevante: BPM chiede, per ogni lettera inviata ai soci, un contributo di lire 1.000; l’Istituto San Paolo, oltre ad accollarsi le spese di spedizione delle lettere, offre un contributo addizionale di lire 3.000.000 annui per un periodo di tre anni. La decisione è, praticamente, scontata; l’Istituto San Paolo si aggiudica l’appalto ed ha così inizio un rapporto di ampia e fruttifera collaborazione con la MSB. Tenendo fede a quanto dichiarato l’anno precedente, si introducono due nuove specialità: Endocrinologia e Angiologia. Sulla spinta del Collegio Sindacale che giudica “fuori mercato” come costo e “carente” i servizi offerti sia dalla “Lega Cooperative” di Varese che dal “consulente del Lavoro”, si opta per trasferire tutta l’amministrazione contabile allo Studio Cardani di Jerago; alle Cooperative si pagherà solo la quota annuale di adesione. I risultati non tardano a manifestarsi: una riduzione di costi di gestione di circa cinque milioni annui e la conferma dell’interpretazione della normativa di legge che autorizza l’esenzione dall’IVA per le ricevute riguardanti prestazioni di fisio – chinesi terapia coperte da prescrizione medica. Sono un’altra decina di milioni che possono essere utilizzati per ampliare e migliorare il servizio, anziché essere 66 versati nelle “Casse” dell’Erario. E’ amaro constatare che, purtroppo negli anni precedenti, la Lega delle Cooperative, dimostrando scarsa preparazione o non curanza, aveva sempre risposto in modo negativo alle nostre richieste, anche quando suffragate da prove. Il 1997 vede dunque il buon andamento delle due nuove specialità introdotte: Angiologia ed Endocrinologia, quest’ultima completa delle sue sottobranchie di consulenza diabetologica, diabete, alterazioni tiroidee, irsutismo, acne, obesità e terapia dietetica. Inoltre, la specialità di Cardiologia è stata completata con l’introduzione di un modernissimo “Blood Monitorino System” che, applicato al paziente, fornisce, nell’ arco delle 24 ore, la registrazione della pressione sanguinea monitorata ad intervalli regolari e prestabiliti. Infine, nel rispetto delle più rigorose norme per la sterilizzazione di tutti gli strumenti, è stata acquistata una nuova autoclave computerizzata. Nell’arco del 1997 sono state effettuate ben 13733 prestazioni; le entrate sono state pari a circa 300 milioni di lire di cui il 53% derivante dalla quota associativa, il 43% dai tickets su visite e prestazioni ed il 4% da interessi e contributi vari. Il 1998 è sicuramente un anno positivo ma di consolidamento, non vengono introdotte nuove specialità ma si potenzia la Dermatologia con l’acquisto di un videodermatoscopio per la diagnosi precoce per alterazioni di nei e macchie pigmentate. A fine anno le prestazioni effettuate saranno 14115, il 2,8% in più rispetto al 97 con ben 80 esami dermoceck. Nel corso dell’anno, anche il regolamento subisce un aggiornamento per poter far fronte alle mutate esigenze. Si definiscono le fonti di sostentamento della MSB in: Iscrizione annuale Contributo su visite e prestazioni Contributi e proventi da investimento 67 e si estende il diritto di assistenza a tutti quei Besnatesi che, pur trasferitisi in altre località, intendono mantenere la loro iscrizione contribuendo con la quota sociale ed usufruendo dei servizi. Unica nota negativa è la scarsa attenzione che la MSB riceve Cooperative, non ostante le quote dall’Unione versate: ancora una volta la domanda di contributo regionale viene respinta per un’inezia, quanto speso nel 97 per il miglioramento delle strutture è di poco inferiore al minimo preventivato (sarà poi vero?). Consci che, quello che oggi è considerato l’ottimo, domani sarà solo buono o poco più che sufficiente, nel 1999 si effettuano cambiamenti significativi sia in ambito medico che paramedico. A partire dai primi di marzo diventa agibile la palestrina al secondo piano e si possono così iniziare le terapie di gruppo per la prevenzione e la cura di osteoporosi, lombaggini e scogliosi. Segue poi, a distanza di qualche mese, prima l’introduzione della specialità di Geriatria e Medicina Interna, ormai necessaria grazie all’aumento della vita media, e poi, nella seconda metà dell’anno, la specialità di Neurologia. Dal punto di vista amministrativo viene deciso di continuare per altri tre anni la collaborazione con l’ Istituto San Paolo di Torino, che si accollerà i costi delle riscossioni e concederà anche, alla MSB, un contributo di lire 2.000.000 . Il 1999, ultimo anno del secolo e del millennio, con le sue 13.786 prestazioni effettuate, è stato un’ulteriore tappa di quella lenta ma costante evoluzione di tutte le finalità e gli obiettivi che hanno permesso alla MSB di rimanere sempre attuale e presente sul territorio dopo quasi ottanta anni dalla sua fondazione. La stampa locale le rende omaggio con l’articolo comparso su La Prealpina di fine gennaio con il titolo “La Mutua ha ottant’anni ma non li dimostra. Il presidio di Via Mylius a Besnate è gestito in cooperativa ed è un modello di efficienza di fronte all’elefantiaca Sanità Nazionale” e su Luce del 14 febbraio: “Una Mutua 68 all’avanguardia che punta a servizi di qualità. E’ questa la realtà della Mutua Sanitaria Besnatese, una presenza sul territorio fin dal 1921. In tanti anni ha saputo tenere il passo dell’evoluzione medica e ora si propone importanti miglioramenti”. Anno 2000: nuovo millennio oppure ultimo anno del vecchio? Ad ogni buon conto per la MSB nuovi obiettivi e nuove regole. L’entrata in vigore delle nuove norme sanitarie che impongono ai medici ospedalieri la scelta dell’attività intramegna o extramegna obbliga alla sostituzione di alcuni specialisti e alla riorganizzazione del servizio. Non ostante tutto, si riesce ad organizzare ed inserire come nuova attività, la ginnastica pre parto e le visite ostetriche; inoltre, viene stipulata una convenzione con il Centro san Nicola di Tradate per permettere ai mutuati di usufruire del check-up completo, di esami di eco-color doppler e mammografici; prestazioni che, vista la complessità della strumentazione necessaria, non sono realizzabili negli ambulatori di Via Mylius. Il 2000 segna anche l’uscita della MSB dall’Unione Cooperative di Varese. La decisione, maturata in seno al Consiglio e Collegio Sindacale dopo la richiesta di adeguamento della quota sociale a oltre tre milioni di lire (la MSB è una Cooperativa senza scopo di lucro e con fini sociali!) è ufficializzata il 9 giugno. A nulla valgono le ovvie pressioni dell’Unione Cooperative fatte in modo maldestro, poco cordiale e con la falsa promessa dell’ottenimento di un finanziamento della Regione Lombardia. Falsa promessa perché un’attenta analisi condotta presso gli Assessorati della Regione da parte dei Signori Ferrari, Molinari e Rejna con l’attiva collaborazione degli Assessori e del Consigliere Reguzzoni, ha dimostrato che, in base alle vigenti norme di legge, la MSB, per gli esigui investimenti programmati, non avrebbe mai potuto avere i requisiti minimi richiesti per poter 69 accedere ai finanziamenti. Sarebbe illogico pensare che l’Unione Cooperativa non ne fosse a conoscenza. I lavori di adeguamento degli ambulatori per poter rispettare le norme della legge 626 sulla sicurezza ci obbligano ad interrompere le attività a metà dicembre, in anticipo rispetto a quanto programmato. Non ostante ciò, nell’arco dell’anno, per i 3193 assistiti, sono state effettuate 12.501 prestazioni così ripartite: Analisi e prelievi n. 1713 Ecografie n. 99 Dermoceck n. 62 Interventi vari n. 264 Fisiokinesi terapia n. 6401 Visite specialistiche n. 3962 70 8 LA “MUTUA SANITARIA BESNATE” ENTRA NEL TERZO MILLENNIO Il 2001 coincide, sicuramente, con il primo anno del terzo millennio e con gli 80 di attività della nostra Mutua. I lavori di messa a norma degli ambulatori sono ormai ultimati con un netto peggioramento dell’estetica dovuta all’ installazione all’esterno ed in rilievo delle cabalette per i cavi. Il servizio può comunque riprendere con la professionalità di sempre e con nuove attrezzature come il Compex per la stimolazione muscolare. Il bilancio chiuso al 31.12.2000 è stato sicuramente positivo, sia dal punto di vista del cash-flow sia da quello delle attività. E’ comunque sempre più marcato il trand in diminuzione delle attività di fisio-kinesi terapia. Le verifiche e le analisi fatte indicano come causa principale la scomparsa o la drastica riduzione dei tickets applicati dalle strutture pubbliche o da quelle convenzionate: le nostre tariffe non sono più concorrenziali. Questa constatazione unita all’impossibilità di ridurre le nostre tariffe per mancanza di una differente copertura finanziaria, porta, come logica conseguenza, quella di considerare questo reparto importante ma non strategico, quindi di non 71 continuare a potenziarlo ma di cercare di ridurre il personale in accordo alle reali esigenze del servizio. In primavera si riesce ad avere un incontro in Regione con vari Assessori tra cui quello preposto alla Sanità e poi, in Provincia, sempre con politici responsabili della Sanità. A tutti vengono illustrati le finalità, l’ operato ed i dati di bilancio; in cambio, riceviamo apprezzamento, ammirazione per l’attività svolta e tante parole lusinghiere e di incoraggiamento, ma nessun finanziamento o contributo concreto. Ancora una volta la realtà è chiara: se la MSB vuole continuare ad esistere e a migliorare, deve farlo, come ha sempre fatto, con i suoi propri mezzi. L’ ottantesimo anniversario di fondazione viene ricordato in maniera molto sobria, il giorno 8 di settembre, in collaborazione con la Pro Loco (15° anniversario di fondazione) viene celebrata la Santa Messa di ringraziamento e poi viene consegnata una pergamena ricordo a: Dott. Mauro Mainardi, Direttore Sanitario da oltre 15 anni S.ra Piera Falcetta per il suo volontariato nell’ eseguire i prelievi a domicilio su persone anziane o disabili. L’attività del 2001 è comunque proficua e a fine anno si può contare su 11.374 prestazioni così ripartite: Analisi e prelievi n. 1651 Ecografie n. 78 Interventi vari n. 359 Fisio-kinesi terapia n. 5511 Visite specialistiche n. 3775 Inoltre, l’oculata gestione permette anche di poter potenziare il parco strumenti e nel Consiglio di metà dicembre viene deciso, su richiesta degli specialisti, l’acquisto di: Endoscopio completo di naso faringoscopio a fibre ottiche per Otorinolaringoiatria, 72 Radio bisturi programmabile per Dermatologia, Chirurgia, Chirurgia vascolare, Ginecologia, Otorinolaringoiatria, Rifrattometro computerizzato con stampa automatica dei risultati diagnostici per Oculistica, Inalatore caldo umido a getto di vapore per Aerosol terapie. Nuova strumentazione e nuovi servizi per far fronte alle esigenze del 2002. 2002: 81 anno dalla fondazione a…. Il 2002 è stato un anno di consolidamento, nel corso del quale sono state aggiornate le apparecchiature in dotazione e modificati i criteri di gestione e contabilità per adeguarci all’introduzione dell’EURO. Attività poco appariscente ma, sicuramente di fondamentale importanza per essere pronti alla nuova realtà: regole nuove, moneta nuova, normativa UE da applicare. In questo ambito vengono verificati tutti gli strumenti in uso in modo da rispettare le normative CEE: i più vecchi, quelli non più aggiornabili, vengono sostituiti gradualmente, in accordo alle tempistiche stabilite dalle nuove leggi. Più complicato è l’aggiornamento della contabilità, delle quote associative, così come dei ticket su visite e prestazioni e, cosa non indifferente, il dimostrare a una parte dei soci che, quanto fatto non è stato un’iniziativa del Consiglio, bensì un adempimento alle regole imposte dal potere centrale. Comico ma vero, il dover affrontare rimostranze anche quando il valore in Euro era esattamente il risultato matematico di una divisione per 1936,27…forse, per qualcuno, la matematica era un qualcosa di molto opinabile. L’attività è stata comunque proficua e, a fine anno sono effettuate 10081 prestazioni così ripartite: Analisi e prelievi n. 1685 Ecografie n. 52 Interventi vari n. 339 73 Fisio-kinesi terapia n. 4417 Visite specialistiche n. 3588 Il 2003 ha fatto il suo ingresso con le dimissioni rassegnate dal Dottor Mainardi dalla carica di Direttore Sanitario per raggiunti limiti di età. Pur non cogliendoci impreparati, tale decisione ha lasciato in noi un certo rammarico per il venir meno del valido apporto di un collaboratore che ha ottimamente operato nell’ambito della struttura per oltre un ventennio. In suo onore, quale riconoscimento per l’impegno profuso, è stata organizzata una cerimonia durante la quale gli è stata consegnata la prima copia del CD del presente volume. Il proseguimento dell’attività è stato intenso: la Dottoressa Fossa è stata designata ad occupare la Carica di Direttore Sanitario e la strumentazione a disposizione dei nostri medici viene nuovamente aggiornata. A fine anno si contano 9141 prestazioni eseguite: un numero più che soddisfacente che mostra, ancora una volta, il buon andamento di visite e prelievi e la flessione delle attività di Fisio-kinesi terapia, flessione causata non dalla qualità di personale e attrezzature, ma dall’accanita concorrenza di centri convenzionati ASL che praticano tariffe per noi improponibili. Il 2003 si è chiuso con le prime avvisaglie di regole e leggi nuove hanno lasciato intravedere cambiamenti importanti per il 2004. La realtà che ci si è trovati ad affrontare già a metà gennaio è stata peggiore di quanto da noi ipotizzato: una circolare ASL ci chiede, perentoriamente, di rispondere e ovviamente rispettare quanto richiesto nei tre fogli allegati: • Requisiti specifici • Requisiti organizzativi generali • Requisiti strutturali generali per edificio Ad una prima lettura del documento inviatoci, appare che, quanto richiesto è molto gravoso e rivoluziona tutto il modo di conduzione della MSB. 74 Dopo un primo smarrimento si è incominciato a contattare strutture similari in modo da avere precise indicazioni su come adempiere a queste richieste. Il lavoro si è prospettato subito gravoso e i tempi disponibili per farlo pochi ma, in tre quattro mesi è stato approntato quanto richiesto. E’ stato preparato un piano di lavoro e redatte norme per la conservazione e la gestione dei farmaci, per il prelievo e la conservazione di materiale organico. Sono state descritte, minuziosamente, le modalità di pulizia, lavaggio, disinfezione, sterilizzazione e sanificazione degli ambienti. Sono state preparate tutte le schede di manutenzione degli strumenti in dotazione, stilata una procedura per la raccolta dei dati di affluenza e si adotta una filosofia che permetta di verificare la qualità del servizio. La mole maggiore del lavoro è stata conclusa, resta però l’impegno della continuità poiché i dati così raccolti devono essere costantemente aggiornati ed analizzati. Forse, a questo punto, siamo effettivamente “europei” e rispettiamo tutte le regole della Comunità … Resta comunque aperta una domanda: chissà quanti altri poli ambulatori pubblici o privati avranno fatto lo stesso? I risultati, comunque, non tardano ad arrivare: un’organizzazione così capillare evidenzia aspetti prima ignorati, il controllo è più immediato e la gestione lascia sempre meno spazio alla familiarità e all’improvvisazione. Adesso c’è un piano di lavoro che detta i ritmi della MSB, che deve essere rispettato e verificato secondo scadenze ben definite. Considerando che é il primo “piano di lavoro” strutturato che la Mutua Sanitaria abbia mai avuto, ci sembra interessante riportarlo integralmente: - Stralcio della riunione del Consiglio del 2.2.04 Per l’anno 2004 i fabbisogni della MSB sono previsti in € 150000 dei quali il 53% ( € 79500) proviene dalla quota associativa ed il restante 47% (70500) dai ticket su visite e prestazioni. 75 Tipologia e volume delle attività Per il 2004 l’attività prevede prestazioni di visite specialistiche, servizi di fisioterapia, prelievi per analisi e servizio infermieristico. Le specialità a disposizione dei soci sono: • Endocrinologia • Fisiatria • Neurologia • Chirurgia • Senologia • Dermatologia • Ginecologia • Oculistica • Cardiologia • Urologia • Otorinolaringoiatria • Angiologia • Ortopedia • Ecografie Sono altresì disponibili corsi pre-parto, pap-test, prelievi per analisi, servizio infermieristico, inalazioni con acqua di Tabiano e le sotto citate attività fisioterapiche: • Riabilitazione funzionale • Massoterapia • Laser • Ionoforesi e Diadinamica • Radar • Ultrasuoni • Amiotrofia muscolare • Rafforzamento muscolare • Decontratture • Tonolisi • Trattamento antalgico TENS • Agonista Antagonista • Fitness • Rassodamento Sulla base delle esperienze degli anni passati seguendo il trend in leggera crescita, si prevede il seguente volume di attività: • • • • • • Analisi e Pap-test n. 1700 Ecografie n. 50 Dermocheck n. 50 Interventi vari n. 350 Fisiokinesiterapia n. 3800 Visite specialistiche n. 3300 Per un totale di 9250 prestazioni a cui si dovrà aggiungere il servizio infermieristico. 76 Piano organizzativo Per lo svolgimento dell’attività oltre al personale medico (almeno uno per specialità) sono indispensabili 4 paramedici dei quali uno si occupa della segreteria e dell’assistenza al medico quando richiesta, un secondo di tutta la fisiokinesi terapia, un terzo che affianca il medico prelevatore e si occupa del trasporto dei campioni e del ritiro degli esiti e, infine, di una ostetrica per i Pap-test e per il corso pre parto. Per un corretto e funzionale svolgimento delle attività viene il servizio viene così organizzato: • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Endocrinologia - Lunedì dalle 17,00 Fisiatria - Mercoledì dalle 17,00 Neurologia - Mercoledì dalle 16,00 Chirurgia - Mercoledì dalle 17,00 Senologia - Mercoledì dalle 17,00 Dermatologia - Venerdì dalle 16,30 Ginecologia - Venerdì dalle 17,30 Oculistica - Venerdì dalle 16,00 Cardiologia - Martedì dalle 15,30 Urologia - Martedì dalle 18,30 Otorinolaringoiatria - Martedì dalle 17,30 Angiologia - Martedì dalle 18,00 Ortopedia - Giovedì dalle 17,00 Ecografie - Sabato dalle 14,00 Corso pre parto - Mercoledì dalle 15,30 Pap-test - Mercoledì dalle 17,00 Prelievi per analisi - Martedì e Giovedì dalle 7,00 Fisiokinesi terapia - da Lunedì a Venerdì dalle 15,30 Servizio infermieristico - da Lunedì a Venerdì dalle 15,30 Tutte le attività devono svolgersi per appuntamento: il personale di segreteria, in servizio dalle ore 15,30 alle 17,30 dal Lunedì al Venerdì si occuperà di fissarli sia per telefono che allo sportello considerando finestre libere per garantire eventuali urgenze. Allocazione fondi Per l’attività 2004 si stabilisce la sotto citata ripartizione percentuale della spesa: • Personale medico 41% (€ 61500) • Personale paramedico 32% (€ 48000) • Materiale di consumo 2% (€ 3000) • Spese di gestione 15% (€ 22500) • Ammodernamento strumentazione 10% (€ 15000) Per quanto riguarda l’ammodernamento della strumentazione si analizzeranno con i singoli specialisti le eventuali esigenze. - - - 77 Le regole ASL ci obbligano anche al rispetto della “Legge 626” e a redigere tutti i documenti e certificati da essa richiesti. Ancora una volta il lavoro è improbo, ma affrontato con determinazione e, ancora una volta, riusciamo ad assicurare il rispetto delle tempistiche che ci vengono imposte. I cambiamenti, però, non sono finiti; la nuova legge sulle cooperative che modifica in modo sostanziale quella esistente, ci impone una revisione e un aggiornamento dello Statuto. In pratica, fermo restando gli scopi della Cooperativa, vengono modificati gli Organi di gestione: il Collegio Sindacale, non più richiesto viene soppresso, il Consiglio passa a undici membri, la durata delle cariche cambia da triennale a tempo indeterminato. Non è, però, una dittatura: i Soci hanno sempre il diritto di convocare un’assemblea straordinaria e chiedere nuove elezioni per il rinnovo del Consiglio. Gli altri cambiamenti sono più nella forma che nella sostanza e servono solo per flessibilizzare la MSB, adeguandola alle mutate esigenze della società. Il giorno 20 di Dicembre, alle 19,00 viene indetta una prima assemblea straordinaria in cui, alla presenza di un notaio, viene approvato e legalizzato il Nuovo Statuto a cui si dovrà attenere la MSB nei prossimi anni. Alle ore 21,00, infine, viene convocata una seconda assemblea (questa volta ordinaria) in cui i Soci eleggono il nuovo Consiglio. Dallo spoglio delle schede risultano eletti: • Ferrari Lidio • Rejna Gabriele • Molinari Silvano • Bordoni Anna • Agostini Pietro • Coronelli Piera • Donati Fabrizio 78 • Orlando Marco • Turetta Roberto • Tonelli Luciano • Marcato Sergio La riunione del nuovo Consiglio, indetta, come nostra abitudine, immediatamente dopo la chiusura dell’assemblea dei Soci, porta ad un ulteriore cambiamento: dopo oltre 25 anni di presidenza, il Signor Silvano Molinari viene sostituito nella carica dal Signor Lidio Ferrari mentre il Signor Gabriele Rejna viene eletto Vice Presidente. Il 2004 sta ormai volgendo al termine, al nuovo Consiglio resta solo il tempo di consolidare i dati delle prestazioni 9663 così ripartite: • Analisi e prelievi 1772 • Visite specialistiche 3475 • Fisiocinesiterapia 4053 • Ecografie 46 • Interventi vari 321 in lieve aumento rispetto all’anno precedente e di confermare, per il terzo anno consecutivo, la quota annuale di 30 Euro. Un buon risultato per il 2004 se si pensa al lavoro svolto e ai cambiamenti introdotti! Chi ha vissuto in prima persona queste importanti trasformazioni deve per forza di cose concludere, non sa se con orgoglio o rammarico, che la Mutua ormai deve essere gestita come un’ azienda … Il primo impegno che dobbiamo affrontare nel 2005, ovviamente dopo le riscossioni, è la valutazione del rischio secondo quanto richiesto dalla legge 626. Ancora una volta dobbiamo far fronte alle esigenze e sobbarcarci una nuova attività, ma, al di là del lavoro che viene svolto da noi e che non è certo trascurabile, c’è quello ben più 79 leggero, ma estremamente più costoso fatto dagli enti preposti che va a gonfiare nel bilancio la voce “costi di struttura”. Chissà se a tutti gli ambulatori privati e non della zona vengono chiesti gli stessi requisiti e, soprattutto, se li rispettano! Con la serietà e il rigore che ci ha sempre contraddistinti, diamo inizio ad una attenta analisi delle varie attività, ad un confronto con la struttura autorizzata fino a quando, con sorpresa di quest’ultima, preventiviamo una serie di modifiche allo standard proposto per adattarlo alle esigenze della nostra attività. Conseguenza non indolore, dal punto di vista economico, è quella di sobbarcarci i costi derivanti dall’applicazione della medicina del lavoro per i nostri dipendenti… La ferrea applicazioni delle leggi ci obbliga, anche, ad una ristrutturazione completa delle attività e del personale che ha come conseguenza l’introduzione in organico di un’ Infermiera e di un Fisioterapista entrambi in possesso del Diploma di Laurea, con indubbio salto di qualità. Il 2005 è un anno di grande attività, gli ambulatori di Oculistica e Cardiologia vengono dotati di nuova e moderna strumentazione, viene stampata la prima edizione del presente libro e distribuita gratuitamente ai Soci che ne fanno richiesta e viene anche effettuato un questionario/inchiesta per valutare la qualità del servizio, il grado di copertura delle necessità degli iscritti e le eventuali esigenze da considerare per futuri potenziamenti. Nell’arco dell’intero anno sono state effettuate 10119 prestazioni così ripartite: • Analisi e prelievi 1778 • Visite specialistiche 3398 • Fisiocinesiterapia 4513 • Ecografie 57 • Interventi vari 373 80 Il raggiungimento degli obbiettivi fissati per il 2005 e la crescita delle attività, prevista per il 2006, evidenziano l’improcrastinabilità della necessità di aumentare gli spazi disponibili sia come ambulatori che come riabilitazione. Unica possibilità di crescita e quella di acquisire l’area adiacente utilizzata dal Gruppo “50 in su”, peraltro già opzionata per la MSB e divisa da questa da una semplice parete mobile. Ha così inizio un lungo tira e molla con il Comune, proprietario dello stabile e con il Gruppo “50 in su” che, una volta sembra riconoscere le nostre esigenze ed accettare lo scambio di aree proposto, e la volta successiva si arrocca su posizioni intransigenti. Questa impasse dura per un buon sei mesi poi, il Consiglio Comunale decide per lo spostamento del Gruppo “50 in su” negli spazi disponibili nello stesso stabile ma, al piano superiore (raggiungibili anche con ascensore) e di concedere l’allargamento dell’area destinata alla MSB come precedentemente opzionato. Ha così inizio una pesante ristrutturazione: due nuovi ambulatori, una nuova sala d’attesa con annessa reception, la segreteria e la nuova riabilitazione con gli spazi per attrezzare una mini palestra. Una parte cospicua del lavoro manuale, viene compiuta dai Consiglieri Roberto Turretta e Sergio Marcato ai quali esprimiamo la nostra riconoscenza ed il nostro grazie per aver messo a disposizione, a titolo gratuito, il loro tempo e le loro competenze, permettendoci un significativo contenimento dei costi. Il 2006 è caratterizzato, anche da una più capillare informatizzazione degli ambulatori resa possibile dalla donazione da parte del Comune, di 5 PC dismessi ma pienamente funzionanti che, dopo formattazione, hanno potuto equipaggiare i nostri ambulatori ed essere utilizzati dai medici come archivio dati: un primo passo per la sostituzione di tutti gli archivi cartacei ormai obsoleti. Fiore all’occhiello del Consiglio di Amministrazione è l’acquisto, in leasing, di un Ecografo completo delle quattro sonde che ne permettono l’impiego sia esterno che interno (trans vaginale, trans rettale) e cardiologico (doppler, eco color doppler). Decisione non facile, ampiamente discussa e fortemente voluta dalla parte più 81 rappresentativa del Consiglio che vede nel potenziamento della specialità fatta con strumentazione di proprietà quel salto di qualità indispensabile per garantire un servizio completo, efficiente e al passo con i tempi e con le strutture presenti sul territorio. Alla fine dell’anno i risultati sono tangibili, e gli apprezzamenti dei Medici di Base pure. In totale sono state effettuate 11.022 prestazioni (8% più del 2005) così ripartite: Analisi e prelievi 1.858 Visite specialistiche 3.600 Prestazioni fisioterapiche 5.060 Ecografie 134 Interventi vari 370 L’inizio del 2007 coincide con la piena agibilità dell’ala “ex 50 in su” completamente ristrutturata e dedicata a reception, sala d’attesa, segreteria / ufficio del consiglio, box per fisio-kinesi terapia e mini palestra per riabilitazione. Ovviamente, a inizio attività, la parte meno attrezzata è proprio la palestra dotata di soli tappetini; ma, già alla fine del primo trimestre può già vantare una dotazione di prim’ordine composta da camminatore ortopedico, ergometer, ruota mobile, ecc., che permette di migliorare i trattamenti e di complementare la Dietologia con attività motorie mirate. E’ ora possibile, oltre alle attività riabilitative singole, effettuare anche quelle di gruppo e raggiungere un maggior numero di pazienti. I risultati non si sono fatti attendere e l’attività è subito cresciuta e con essa, il favore dei nostri mutuati. Oltre alla palestra sono stati realizzati anche due nuovi ambulatori: uno dedicato alle visite e il secondo, adiacente e comunicante, adibito agli esami ecografici. Questa logistica permette un grosso salto qualitativo: non più spostamenti in ambulatori e in giorni differenti, il medico ha a sua disposizione tutto quanto gli serve per una diagnosi rapida e completa. 82 La generosità di due nostri soci ci permette anche di migliorare, dal punto di vista estetico gli spazi destinati a sala d’attesa con 3 quadri d’autore donati dalla Signora Ivana Sbravati e da una scultura lignea della Madonna di Fatima donata dallo scultore Signor Dall’ Oglio Giorgio. L’evoluzione tecnologia impone anche un cambiamento ai tradizionali metodi di informazione fin qui utilizzati: non possiamo più affidarci solo alle bacheche comunali e a qualche affissione nei luoghi pubblici, occorre uno strumento di facile consultazione, accessibile a tutti e disponibile per tutti, in altri termini un sito internet. Anche in questo caso, come già l’anno precedente in occasione dell’acquisto dell’ecografo, in Consiglio ha luogo un serrato confronto tra progressisti che caldeggiano la sua realizzazione e conservatori che non ne vedono l’utilità. Alla fine sono i primi a spuntarla, il progresso non si può fermare, ne viene decisa la realizzazione e con la ditta Unique di Arsago Seprio, inizia una scambio di informazioni e di attività, prima della fine dell’anno sono già accessibili le prime bozze e, cosa non sperata ma molto gradita, la comunicazione del Signor Roberto Cazzaro di non fatturarci l’attività svolta visto lo scopo sociale e non a scopo di lucro della MSB. Infine, ultimi in ordine di tempo ma non per importanza, sono l’acquisto di un nuovo laser più moderno e performante che permette terapie mirate, risultati più tangibili in tempi minori e l’introduzione della nuova specialità di pneumologia. Nell’arco dell’intero anno sono state effettuate 10239 prestazioni così ripartite: • Analisi e prelievi 2.027 • Visite specialistiche 3.425 • Prestazioni fisioterapiche 4.291 • Ecografie 229 • Interventi vari 267 83 Il 2007 è stato anche l’anno in cui Besnate ha voluto festeggiare i suoi 100 anni di “indipendenza” dal comune di Jerago e, visto che la MSB ha occupato una gran parte di questo periodo, abbiamo dato il nostro contributo con una slide che ne riassume le tappe fondamentali e preparando un condensato della nostra storia, poi pubblicata sull’opuscolo del Centenario. Con l’inizio del 2008, in occasione delle riscossioni, viene reso disponibile per i Soci un volumetto composto da Statuto, Regolamenti , breve descrizione delle specialità e modalità di accesso. Qualche mese dopo, viene rilasciato ufficialmente il sito internet www.mutuasanitariabesnate.it dove, iscritti e non, possono trovare tutti i dati relativi alla MSB, il modo di accedervi e la sua storia. L’obsolescenza dei computer in uso e la vetustà del programma, ci obbligano ad una ristrutturazione di tutta la rete dati con l’acquisto di nuovi strumenti e di un nuovo programma per la gestione delle attività più completo ed attualizzato. Macchine e programma dovranno essere idonei al funzionamento interfacciati con i sistemi dell’Ospedale di Gallarate per prenotazione analisi e stampa esiti / ricevute, attività che siamo ormai pronti ad implementare. Anche la strumentazione subisce un miglioramento: una TECAR donataci dal Signor Luigi Neri, nostro Socio che ringraziamo, per il reparto di riabilitazione, una nuova Lampada a fessura per lo studio di Oculistica e un Defibrillatore automatico per il carrello di rianimazione; strumento quest’ultimo che ci auguriamo di non usare mai. Il 2008 segna anche la reintroduzione della specialità di Pediatria, grandemente auspicata dai nostri Soci, per gli stessi motivi ma di segno contrario, che, anni fa, ci avevano indotto a toglierla: prima il pediatra ASL copriva tutte le richieste, ora non più, tempi lunghi e servizio spesso non in linea con le aspettative…dei genitori. Risultati lusinghieri quelli ottenuti nell’arco dell’anno: crescita significativa del numero degli iscritti (ben 73 nuovi Soci), delle prestazioni e, ovviamente degli incassi, 84 oltre alla gradita sorpresa di vederci assegnato da parte della Regione Lombardia un contributo di Euro 7300 per l’attività di carattere sociale svolta. Nell’arco dell’intero anno sono state effettuate 11.229 prestazioni così ripartite: • Analisi e prelievi 2.218 • Visite specialistiche 3.973 • Prestazioni fisioterapiche • Ecografie • Interventi vari 4.447 295 296 Conclusione Nel 2001, in occasione dell’ottantesimo Anniversario di fondazione della MSB ci si è soffermarsi a riflettere brevemente sui risultati raggiunti e su quelli proposti per un futuro a breve e medio termine. L’opera di trasformazione del tempo che agisce su tutto e su tutti, ha lavorato anche nella nostra Mutua, tanto da cambiare radicalmente scopi ed obiettivi: da aiuto in caso di ricovero, qual’era agli albori, alla sua realtà attuale di centro poliambulatorio specialistico e di masso-fisioterapia. Ovviamente tali trasformazioni si sono verificate nell’arco di più di 80 anni, attraverso passaggi graduali, spesso sofferti e non sempre indolori, ma sicuramente in linea con le mutate esigenze e necessità della popolazione besnatese. La funzionalità e l’efficienza della gestione, migliorata rispetto agli anni passati, ci ha permesso, non solo di garantire un servizio di buona qualità all’interno, ma anche di effettuare regolari controlli per verificare il rispetto delle norme statutarie. La MSB di oggi è dunque una realtà che indubbiamente non ha deluso le più rosee aspettative: unica sul territorio nazionale, inimitabile e invidiata da molti. 85 Consapevoli che, quello che oggi è considerato l’ottimo, domani sarà solo buono o poco più che sufficiente, già si stanno preparando i piani di potenziamento e miglioramento delle attività che saranno attuali negli anni futuri. Se, come ci assicurano le autorità comunali, nel 2009 avremo l’agibilità della nuova struttura, attualmente in costruzione sull’area dell’ex Circolo, potremo disporre di spazi maggiori e potremo,finalmente, allestire una camera sterile per piccoli interventi di varia natura (estetici, dermatologici, ecc.) e migliorare la prevenzione dei tumori con screening periodici sui soci delle fasce d’ età considerate a rischio. Sul piano economico continuerà la politica di rigore volta a contenere le spese e a ridurre gli sprechi (ammesso che ne siano mai stati fatti!). Il costo delle attività di segreteria non potrà essere superiore al 5% delle uscite, gli appuntamenti dovranno essere dati in modo da garantire continuità ed evitare tempi morti e si dovranno potenziare quelle attività i cui costi si possono ripartire su più persone. Tutto questo nell’ottica di contenere gli aumenti dei ticket senza ricorrere a ritocchi della quota sociale invariata, ormai, da oltre sette anni. L’attenzione del Consiglio ai mutamenti delle necessità ed esigenze della popolazione è stata la componente che ha determinato il successo e la longevità della MSB. Sulla base di talee direttiva verranno valutate con attenzione, ma senza dare eccessivo corpo alle ombre, eventuali insoddisfazioni che, anche se in casi molto sporadici, si manifestano in particolare nelle giovani generazioni che stentano a riconoscere il significato ed il valore della mutualità. 86 APPENDICE MUTUA SANITARIA ED OSPEDALIERA 1. Documento di bilancio del comune di Pag. 90 Besnate al viceprefetto di Gallarate – Anno 1923 2. Statuto anno 1952 Pag. 95 3. Statuto anno 1970 Pag. 102 4. Modello di tessera associativa Pag. 108 5. Modulo di riscossione Pag. 111 6. Foto ambulatori Pag. 115 7. Questionario del 1968 “sondaggio Pag. 116 conoscitivo” 87 MUTUA SANITARIA BESNATE SRL 1. Atto di fondazione Pag. 120 2. Statuto Pag. 147 3. Regolamento Pag. 156 4. Memo riorganizzazione 1994 Pag. 156 5. Foto 75° anniversario di fondazione Pag. 159 6. Testo del discorso commemorativo Pag. 170 tenuto dal Presidente in occasione della cerimonia del 75° anniversario di fondazione 7. Articoli pubblicati Pag. 175 8. Foto ambulatori Pag. 169 9. Composizione Consigli di Amministra- Pag. 205 zione 10. Composizione Collegio Sindacale Pag. 208 QUANDO LA MUTUA NON ESISTEVA 1. Rimedi in uso nei tempi passati Pag. 210 88 MUTUA SANITARIA ED OSPEDALIERA BESNATE 89 1 DOCUMENTO DI BILANCIO DEL COMUNE DI BESNATE AL VICEPREFETTO DI GALLARATE- ANNO 1923 E’ questo l’unico documento ufficiale in cui si parla della Mutua di Besnate, non è molto , ma al punto f) è chiaramente indicato l’anno 1921 come inizio effettivo e continuativo del servizio ai propri iscritti. 90 91 92 93 94 2 STATUTO ANNO 1952 E’ questa una prima revisione dello statuto originario che però conserva, quasi integralmente, forma, linguaggio e anche caratteri di stampa. Come si può vedere è stato redatto in una forma semplice, presenta anche un errore nella numerazione degli Articoli: si passa dal 5 al 7 omettendo il 6. 95 96 97 98 99 100 101 3 STATUTO ANNO 1970 E’ questo lo statuto che ha retto la “Mutua Sanitaria ed Ospedaliera” fino alla sua trasformazione in Cooperativa. Le mutate condizioni dell’assistenza sanitaria in Italia e la necessità di rispondere in maniera più incisiva alle richieste dei mutuati hanno portato a cambiamenti significativi sul modo di operare della Mutua; lo Statuto del 1952 è ormai antiquato e inadatto a gestire le nuove esigenze La forma in cui è redatto è molto più fluida, moderna ed attuale. 102 103 104 105 106 107 4. MODELLO DI TESSERA ASSOCIATIVA Il modello di tessera associativa qui riportato, è stato stampato per le riscossioni del 1971 ed ha validità di 10 anni, è del tutto identico ai precedenti ad eccezione del colore, grigio anziché marroncino. La prima facciata è riservata ai dati generali del socio capofamiglia, mentre, all’interno, sono riportate le generalità degli assistiti (sempre appartenenti al nucleo familiare) siano essi soci ordinari, ordinari A o aziendali. L’ultima facciata è riservata ai timbri per testimoniare l’avvenuto pagamento della quota associativa semestrale. 108 109 110 5 MODULO DI RISCOSSIONE Era questa la ricevuta che veniva rilasciata al momento del pagamento, oltre al numero e al nome del socio capofamiglia venivano indicati numero, qualifica dei mutuati. relativo prezzo parziale e totale. 111 112 5. FOTO AMBULATORI La Foto 1 mostra l’inaugurazione del primo ambulatorio della Mutua Sanitaria ed Ospedaliera. Sono presenti, oltre al Presidente S. Molinari, il Parroco Don Guido Crippa e il Sindaco G. Osculati. La Foto 2 mostra l’attrezzatura dell’ambulatorio che resterà tale fino al 1994 La Foto 3 mostra la strumentazione in dotazione all’Ambulatorio di Oculistica, anche in questo caso sarà utilizzata fino al 1994. La Foto 4 mostra la sala d’attesa degli ambulatori posti in via Milyus 2 (case Bordoni). 113 Foto 1 Inaugurazione ambulatorio di Via Libertà Foto 2 Ambulatorio di Via Libertà 114 Foto 3 Strumentazione ottica Foto 4 Sala di attesa degli Ambulatori di Via Milius 2 (Case Bordoni) 115 7 . QUESTIONARIO DEL 1968 Nel 1968 il Consiglio della Mutua Sanitaria ed Ospedaliera decise di effettuare un’indagine conoscitiva delle reali esigenze dei mutuati, al fine di razionalizzare i costi di gestione. Fu preparato un questionario ed i soci furono invitati a compilarlo e a depositarlo in apposite urne predisposte nei negozi cittadini. Questionario e risultati sono riportati qui di seguito. 116 117 118 MUTUA SANIRARIA BESNATE srl 119 1 ATTO DI FONDAZIONE Copia integrale dell’atto costitutivo della società cooperativa a responsabilità limitata, completo dello Statuto che ne regola le attività. 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 2 STATUTO E’ questa la copia dello Statuto definitivo, attualmente in vigore, si differenzia rispetto a quella allegata all’atto di fondazione, per l’eventuale destinazione dei fondi restanti in caso di cessazione delle attività e chiusura della Cooperativa. Queste varianti sono state imposte dalle leggi nazionali e non decise dal Consiglio o dall’Assemblea dei Soci. 147 148 149 150 151 3 REGOLAMENTO E’ la copia del Regolamento attualmente in vigore (anche se compare come bozza) E’ lo strumento che permette di interpretare lo Statuto e che lo rende più flessibile per meglio adattarsi alle esigenze sia dei Mutuati che della Società stessa. 152 153 154 155 4 MEMO RIORGANIZZAZIONE 1994 La scelta di includere questo “memo”, in maniera integrale, tra i documenti più significativi della storia della M.S.B. sta nel fatto che la riunione del 3.1.94 tra i membri degli Organi Istituzionali e il personale medico e paramedico, segna un passaggio importante, un cambiamento del metodo di gestione in cui la “familiarità” che sempre aveva caratterizzato la nostra Mutua, viene sacrificata a favore di una maggiore efficienza e funzionalità, ormai necessarie per far fronte alle mutate esigenze del servizio offerto. Besnate 3.1.94 G. Rejna –Presidente Collegio Sindacale- PERCHE’ DEL RIASSETTO Come si può vedere dai grafici esposti in segreteria, le prestazioni della M.S.B. hanno ormai superato le 17000 unità annuali (oltre 5 per mutuato) ed è perciò facile capire che non sono più trattabili a livello artigianale, ma devono sottostare a regole ben precise e strutturate, improntate a correttezza, efficienza e funzionalità. Per la sopravvivenza della M.S.B. è perciò fondamentale fare un salto di qualità non solo nelle strutture amministrative e organizzative ma, anche, nella strumentazione in dotazione agli ambulatori, nonché negli arredi e nella logistica. 156 COME CONSEGUIRLO Pietra miliare è la riorganizzazione della segreteria: la Signora Radaelli sarà presente tutti i pomeriggi dei giorni lavorativi e, oltre alle normali mansioni di carattere amministrativo, fisserà gli appuntamenti di visite ed esami, distribuirà gli esiti, riscuoterà i tickets e chiamerà i pazienti secondo l’ordine prefissato. LA SIGNORA RADAELLI E’ LA SOLA PERSONA AUTORIZZATA A TRATTARE QUANTO SOPRA ESPOSTO. Prendendo in seria considerazione il diritto e le esigenze di riservatezza dei mutuati, il Consiglio ha deciso la rimozione della figura del paramedico dagli ambulatori (ad eccezione di quello di cardiologia dove l’infermiera effettua il cardiogramma) e lo spostamento della sala d’attesa. Alla riapertura degli ambulatori, a differenza di quanto avveniva, il medico comunicherà con la segreteria a mezzo interfono per l’avvicendamento dei pazienti e per qualsiasi esigenza e/o necessità; contemporaneamente, ai mutuati stessi sarà proibito sostare nel corridoio antistante gli ambulatori. Per up-datare la strumentazione in dotazione e fornire così agli specialisti mezzi più moderni ed adeguati per effettuare le loro diagnosi, si è provveduto all’acquisto di un riunito completo di lampada a fessura e proiettore, di un elettrocardiografo computerizzato a sei canali/ dodici utenze, di un lettino multiuso regolabile elettricamente in altezza, di una nuova lampada, di un aspiratore per lavaggi, di una poltrona per prelievi, di uno specchio quadrettato, di un laser a scansione e di un fasciatolo per neonati. Infine, per una maggiore funzionalità del servizio sarà fissato un calendario di ferie e chiusure a cui attenersi. Cambiamenti minimi si potranno comunque gestire ma, a condizione che non diventino la regola. PROPOSTA CHIUSURE Considerando quanto consolidato negli anni scorsi, si suggeriscono le seguenti chiusure: 157 dal 1.08.94 al 28.0894 per tutti dal 27.12.94 al 31.12.94 per il personale medico Ovviamente è una proposta che va discussa e definita in tempi brevi. PERMESSI E ASSENZE In caso di impossibilità a prestare servizio si prega di informare con la massima tempestività, al fine di poter predisporre soluzioni alternative o di emergenza. Le assenze del personale con contratto part-time devono SEMPRE essere coperte da ferie, ex festività o permessi per motivi personali (non retribuiti) e, in caso di malattia, da certificato medico (anche per un solo giorno). TARGET Obiettivo del Consiglio di Amministrazione è quello di ultimare il riassetto entro e non oltre il 20.01.94 così da fornire al mutuato un servizio più moderno ed efficiente. A tale fine, si richiede a tutto il personale della M.S.B. ilo massimo della collaborazione e lealtà. 158 5 FOTO DEL 75° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE Foto 1 – 2 Amministratori e collaboratori. In prima fila da sinistra a destra: C. Osculati, P. Coronelli, G. Rejna, S. Molinari, E. De Alberti, A. Zerminiani; in seconda fila da sinistra M. Orlando, P. Agostani, F. Donati, L. Ferrari, G. Lattuada (foto 1) Foto 3-4-5 Celebrazione S. Messa Foto 6-7-8 Discorsi commemorativi Foto 9-10-11-12-13-14 Conferimento Targhe ricordo a Collaboratori meritevoli Foto 15-16 Conferimento Targhe ricordo alla MSB Foto 17-18-18 Rinfresco presso il Centro Anziani 159 Foto 1 Consiglio e Collegio Sindacale Foto 2 Consiglio, Collegio Sindacale e personale MSB 160 Foto 3 Funzione Religiosa (Don Vittorio) Foto 4 Funzione Religiosa Lettura (Gabriele Rejna) 161 Foto 5 Funzione Religiosa Foto 6 Il Presidente pronuncia il discorso commemorativo 162 Foto 7 Messaggio del Sindaco Foto 8 Messaggio del presidente delle cooperative di Varese 163 Foto 9 Inizio consegna targhe commemorative (L. Ferrari – G. De Alberti) Foto 10 Targa al Presidente S. Molinari 164 Foto 11 Targa all’ ex Presidente Bruno Coronelli Foto 12 Targa all’ex Presidente Vittorio De Alberti 165 Foto 13 Targa al Direttore Sanitario Dott. Mauro Mainardi Foto 14 Targa per l’operato della Sig.na Piera Falcetta 166 Foto 15 Targa ricordo del Comune di Besnate alla MSB Foto 16 Targa dell’Unione Cooperative alla MSB 167 Foto 17 Rinfresco Foto 18 Rinfresco 168 Foto 19 Un momento del rinfresco 169 6 TESTO DEL DISCORSO COMMEMORATIVO TENUTO DAL PRESIDENTE IN OCCASIONE DEL 75° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE Nelle pagine seguenti è riportato il testo integrale del discorso commemorativo fatto dal Presidente S. Molinari 170 171 172 173 7 ARTICOLI PUBBLICATI 1 - MUTUA SANITARIA BESNATE - QUALCHE CENNO STORICO Articolo pubblicato sul Periodico Comunale e su La Bussola (Parrocchia S. Martino) - Novembre 2005 Agli inizi del secolo le condizioni di vita della maggior parte della popolazione italiana risultavano alquanto precarie: operai e contadini erano sottoposti a orari di lavoro estenuanti e sovente erano disposti ad accettare pericoli e sfinimenti pur di ricevere una paga anche minima e conservare un'occupazione; in caso di malattia o di infortunio nell' ambiente di lavoro non erano tutelati da alcuna forma assicurativa o assistenzialistica. In questo scenario comincia a prendere corpo l'idea di unirsi e organizzarsi per un sostentamento e un aiuto reciproco, soprattutto per far fronte alle spese mediche e ad eventuali ricoveri ospedalieri non coperti, come si diceva, da nessun ente nazionale. Nascono così in Italia e in Europa, come ci tramanda la Storia, le prime Cooperative, Società di miglioramento e di resistenza, Società di Mutuo Soccorso: gli operai, ogni settimana o ogni mese, versano una piccola somma in una cassa comune, che serve come "riserva", in caso di malattie, per le spese dei funerali, per la nascita di un bambino. Anche il nostro paese, dopo tanti tentativi di organizzarsi e riunirsi, determinati soprattutto dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, vede il sorgere di un'associazione di assistenza sanitaria: la "Mutua Sanitaria ed Ospedaliera - Besnate"; è l'anno 1921, così come appare da un documento ufficiale del Comune di Besnate datato 25 Febbraio 1923 e indirizzato al Viceprefetto 174 di Gallarate. Primo presidente è il signor Ambrogio Macchi che può già radunare un terzo dei circa 2500 Besnatesi, in maggior parte lavoratori dipendenti, artigiani e contadini ed offrire loro il pagamento di una degenza ospedaliera di qualche settimana. Con le prime conquiste sociali e le prime forme di assistenza nazionale per i dipendenti, la Mutua di Besnate modifica anche le prestazioni offerte: a) 40 giorni di degenza ospedaliera gratuita per chi è privo di qualsiasi forma di assistenza b) un contributo giornaliero per ogni giorno di ricovero ospedaliero per chi già beneficia di assistenza. Arriviamo così, senza altri cambiamenti di prestazioni, presidenza e numero di soci all'inizio degli anni Quaranta e alla Seconda Guerra Mondiale, periodo nel quale, per forza di cose, le condizioni di operatività diventano difficili e a volte discontinue. Nel 1945 la presidenza passa al signor Tamborini e, verso fine anno, è stipulata con il Dottor Guido Perina una convenzione che avvicina ai mutuati una prestazione ambulatoriale giornaliera serale. Dal 1948 al 1956 si succedono alla presidenza con cadenza biennale i signori Eraldo Falcetta, Egidio Bordoni, Bruno Coronelli e Vittorio De Alberti. Unico cambiamento introdotto, nell'anno 1955, è l'obbligo di iscrizione di tutto il nucleo familiare, determinato da esigenze di carattere finanziario. Nel 1956 viene eletto presidente Pierino Gaiazzi che ricopre tale carica fino al 1966 e cui succede Silvano Molinari che mantiene questo ruolo fino al gennaio 2005, data di inizio mandato dell’attuale presidente Lidio Ferrari . Sono questi gli anni in cui si comincia a parlare di medicina preventiva e visite specialistiche: il dibattito in seno al Consiglio porta alla revoca della convenzione con il dottor Perina e all'istituzione delle specialità di Pediatria prima, Ginecologia poi e, infine Oculistica. 175 Alla fine degli anni Sessanta, inizio Settanta, la "Mutua Sanitaria ed Ospedaliera", è ormai salda sul territorio, può contare su oltre i due terzi della popolazione, che ormai raggiunge la cifra di circa 4000 persone, divisi in due categorie: - Soci Ordinari (chi non ha altra forma d'assistenza) - Soci Aziendali (chi gode già d'assistenza INAM, ENPAS) ovviamente assoggettati a due tariffe distinte, visto la differenza di trattamento che prevede, per i primi, il ricovero ospedaliero. La riforma sanitaria della seconda metà degli anni Ottanta che estende la copertura mutualistica nazionale a tutti i cittadini, spinge il Consiglio della Mutua, guidato sempre dal presidente S. Molinari, a modificare struttura e prestazioni: non esiste più distinzione tra Ordinari e Aziendali, tutti sono soci e possono usufruire delle sole visite specialistiche che nel frattempo si sono ampliate con l'aggiunta delle specialità di Otorinolaringoiatria e dei servizi di Aerosol e Prelievi/Analisi del sangue. Fino a questo momento la "Mutua Sanitaria ed Ospedaliera", retta da un Consiglio di Amministrazione e da un Collegio Sindacale, ha sempre operato in maniera trasparente verso i propri soci, ma ai limiti della legalità verso lo Stato, non essendo riconosciuta come associazione. Occorre quindi uscire da questa ambiguità e, dopo una serie di modifiche e di contatti legali si decide per la trasformazione in Cooperativa; conseguentemente, il 7 Aprile 1983 nasce la "Mutua Sanitaria Besnate".La crescita della MSB segue ormai un ritmo costante, si aggiungono nuove specialità e, negli anni 80 si crea anche il reparto di fisiomassoterapia. Il 1993 è un anno un po’ particolare, ma alla fine i contributi avuti sia dalla Banca Popolare di Milano che dal Banco Lariano (Oggi SANPAOLO ) ci permettono di ammodernare gli ambulatori con nuovi macchinari per offrire un servizio sempre più efficiente e qualificato che ci permetterà di fare nel 1994 quel salto di qualità ormai improrogabile. L’attività è ormai consolidata, nel 1996 celebriamo il 75^ anniversario di fondazione: un atto di riconoscenza e di ringraziamento per tutte quelle persone che hanno lavorato con impegno e dedizione per permettere a questa struttura di crescere e di offrire un servizio insostituibile. 176 Dal 1996 ad oggi, i cambiamenti sono stati lenti ma costanti con la unica eccezione del 2004 quando, nuove regole in ambito ASL e nuove leggi nazionali ci hanno obbligati ad una ulteriore revisione sia dello Statuto che dell’attività organizzativa: un impegno sicuramente gravoso per un’ organizzazione che si regge su pochi “volontari”. Oggi, le specialità a disposizione dei soci sono: Endocrinologia, Fisiatria, Neurologia,Chirurgia, Senologia, Dermatologia, Ginecologia, Oculistica, Cardiologia.Urologia, Otorinolaringoiatria, Angiologia, Ortopedia, Ecografie,corsi pre-parto, paptest, prelievi per analisi, servizio infermieristico, inalazioni con acqua di Tabiano e attività fisioterapichequali Riabilitazione funzionale, Massoterapia, Laser, Ionoforesi e Diadinamica, Radar, Ultrasuoni, Amiotrofia muscolare, Rafforzamento muscolare, Decontratture, Tonolisi, Trattamento antalgico TENS, Agonista Antagonista, Fitness, Rassodamento. L’opera di trasformazione del tempo che agisce su tutto e su tutti, ha lavorato anche nella nostra Mutua, tanto da cambiare radicalmente scopi ed obiettivi: da aiuto in caso di ricovero, qual’era agli albori, alla sua realtà attuale di centro poliambulatorio -specialistico e di massofisioterapia.Ovviamente tali trasformazioni si sono verificate nell’arco di 80 anni, attraverso passaggi graduali, spesso sofferti e non sempre indolori, ma sicuramente in linea con le mutate esigenze e necessità della popolazione besnatese. La funzionalità e l’efficienza della gestione, migliorata rispetto agli anni passati, ci ha permesso, non solo di garantire un servizio di buona qualità all’interno, ma anche di effettuare regolari controlli per verificare il rispetto delle norme statutarie. La MSB di oggi è dunque una realtà che indubbiamente non ha deluso le più rosee aspettative: unica sul territorio nazionale, inimitabile e invidiata da molti.Consapevoli che, quello che oggi è considerato l’ottimo, domani sarà solo buono o poco più che sufficiente, già si stanno preparando i piani di potenziamento e miglioramento delle attività che saranno attuali negli anni futuri. 177 2 - PREALPINA – Gennaio 2007 Anno 1921: nasce a Besnate la “Mutua sanitaria ed Ospedaliera Besnate”. Oggi, a 85 anni di distanza, la Mutua Sanitaria Besnate (MSB), passata indenne attraverso le varie riforme sanitarie che hanno cancellato tutte le altre Mutue similari, continua ad offrire i suoi servizi ai cittadini, trasformandosi e modificandosi secondo le esigenze dei tempi. Chissà se un Socio Fondatore di quel lontano 1921, riuscirebbe a riconoscerla oggi? Magari, la guarderebbe con una punta di orgoglio nel costatare che su quelle fondamenta è cresciuta una struttura solida, efficiente, completa e, unica nel suo genere, su tutto il territorio nazionale. Quello che non è mai cambiato nel tempo è la dedizione e lo spirito altruista che allora come oggi ha animato e anima gli amministratori che si sono succeduti. Dopo questa breve parentesi, torniamo al presente, al 2006 che sta assistendo ad un nuovo balzo in avanti ella MSB, nuove attività, nuovi potenziamenti della struttura, nuovi servizi per i Soci. L’acquisto di un ecografo di ultima generazione ha permesso di fare quel salto di qualità che auspicavamo. I nostri specialisti possono ora completare i loro esami con Ecografie addominali, epatiche, ghiandolari, tendinee, muscolari, ostetriche, urologiche, ecocardiografia, ecodoppler e ecocolordoppler. Attività in crescita che, a fine ottobre, ha raggiunto il livello delle prestazioni di tutto il 2005 e le proiezioni a dicembre danno un incremento vicino al 15%. I valori raggiunti e la ristrettezza degli spazi a nostra disposizione ci hanno forzato a chiederne un… significativo allargamento: cosa ovviamente non gradita a chi avrebbe dovuto cederci parte del suo spazio. Alla fine, però, gli interessi della comunità hanno avuto il sopravvento e la collaborazione di tutti sta portando a risultati insperati fino a poco tempo fa. Il fermarci, però, non fa parte del nostro DNA, infatti, siamo già tesi ai nuovi obbiettivi: miglioramento della sede, rifacimento della segreteria, ristrutturazione di tre nuovi ambulatori e 178 riallocazione della fisio-kinesiterapia con una palestrina completamente equipaggiata per nuove attività. Il 2007 si presenta, dunque, come un anno in crescita che dovrebbe collocarci per qualità e servizi immediatamente a ridosso dei migliori centri della zona ma…con costi infinitamente più contenuti. - 3 - CENTENARIO (Testo preparato in occasione del centenario del Comune di Besnate come entità autonoma) In questi primi cento anni di separazione del Comune di Besnate da quello di Jerago, ben 86 vedono la presenza di una struttura solida e ben radicata sul territorio come la Mutua Sanitaria Besnate, ci sembra giusto ricordare le fasi salienti della sua attività, dalla fondazione ad oggi. Nei primi anni che seguirono la fine della Grande Guerra, l’economia besnatese era basicamente legata all’attività contadina e la maggior parte della popolazione priva di qualsiasi forma assistenziale. E’ in questo ambiente che nel 1920 nasce l’idea di un’associazione volontaria di mutuo soccorso che, dopo un periodo di sperimentazione, comincia ad operare, a tutti gli effetti. E’ l’anno 1921, così come è riportato in un documento ufficiale del Comune di Besnate datato 25 Febbraio 1923 e indirizzato al Viceprefetto di Gallarate. La Mutua sorta nel 1921 ha come presidente il Sig. Ambrogio Macchi ed è esclusivamente agricola, riservata ai soli contadini che possono così usufruire di un servizio medico sia ambulatoriale che a domicilio e, in casi gravi, di un ricovero ospedaliero, interventi inclusi, per la durata massima annuale di trenta giorni. Piccoli artigiani e commercianti restano comunque esclusi e occorreranno altri cinque anni e il buon funzionamento della Mutua stessa perché ne possano entrare a far parte. 179 E’ di questo periodo (1926), sempre sotto la presidenza di A. Macchi, la regola non scritta ma sempre applicata, fino agli inizi degli anni settanta, di estendere a quaranta giorni anno la copertura ospedaliera per casi gravi non guaribili nel normale periodo di trenta giorni. Dal 1926 alla seconda Guerra Mondiale, la Mutua continua a svolgere la sua attività sempre sotto la presidenza di A. Macchi e senza ulteriori cambiamenti. Caratteristica principale è la ricerca del bene dei suoi assistiti conservando costantemente le proprie distanze da qualsiasi schieramento politico; prerogativa che le permette di passare indenne il periodo fascista dimostratosi fatale per altre organizzazioni similari. La sede sociale viene stabilita presso il Circolo Cooperativa Familiare in Via Matteotti dove, una volta all’anno, nel mese di gennaio, viene indetta l’Assemblea dei Soci che adempie alle funzioni di approvare i bilanci preventivi e consuntivi, ratifica, su proposta del Consiglio, la quota associativa ed elegge i nuovi membri del Consiglio stesso e del collegio Sindacale. E’ di questo periodo l’istituzione della rateizzazione in due semestralità della quota sociale da versare, sempre presso la segreteria, nei locali del Circolo Familiare, nelle prime due domeniche di febbraio e giugno. Per quasi un trentennio diventa un’ istituzione: una prassi irrinunciabile, una processione di Besnatesi che colgono l’occasione del pagamento della quota semestrale per scambiare le loro opinioni con i membri del Consiglio, chiedere informazioni e, per che no, approfittare dell’occasione per una chiacchierata fuori programma per rompere la routine quotidiana. Nel 1946, con l’entrata in vigore del nuovo ordinamento nazionale in materia di sanità, l’assistenza “ai poveri” viene garantita dai comuni mentre lavoratori dipendenti, artigiani e commercianti usufruiscono, sebbene con coperture diverse, di un servizio di assistenza sanitaria istituzionalizzato; ad essere totalmente scoperti sono rimasti i soli contadini e, paradossalmente i piccoli e medi industriali presenti in paese. In questo nuovo scenario, si inquadrano i cambiamenti introdotti nel 1946, apertura del servizio anche agli assistiti di altri Enti e suddivisione dei Soci in tre categorie: Ordinari, Ordinari A, Aziendali, in base al tipo di intervento e copertura che la Mutua dovrà effettuare. 180 Ordinari sono coloro che usufruiscono della sola assistenza della Mutua e, a fronte del versamento annuale hanno diritto alle prestazioni del medico di famiglia sia in ambulatorio che a domicilio, e a trenta giorni di ricovero ospedaliero. Ordinari A sono gli artigiani e i commercianti che godono già di una forma di assistenza di assistenza che copre i ricoveri ospedalieri e quindi usufruiscono delle sole prestazioni del medico di famiglia. Aziendali, infine, sono tutti i lavoratori dipendenti che sono coperti sia per i ricoveri ospedalieri che per le prestazioni del medico di famiglia e che quindi usufruiscono del solo servizio ambulatoriale integrativo. A questo proposito, sempre nel 1946, è stipulato con il Dott. Guido Perina, una convenzione che prevede un’ulteriore prestazione ambulatoriale serale, in orari diversi da quelli mattutini riservati agli assistiti INAM e EMPAS. I Soci Aziendali possono quindi usufruire di questo servizio evitando la perdita di ore lavorative che equivalgono a soldi. Ovviamente le tariffe sono molto diverse: si passa dalle 25000 lire a semestre per gli Ordinari, alle 2500 lire a semestre per gli Ordinari A e alle 750 lire sempre a semestre per gli Aziendali; cifre modeste ai nostri giorni ma significative in quel periodo. Gli anni successivi si susseguono senza cambiamenti significativi fino al 1966, quando in una dibattuta assemblea fu presa la decisione di introdurre la medicina specialistica. A posteriori, possiamo dire che, con questa decisione si sono gettate le basi della nuova “Mutua Sanitaria Besnate SRL”, uscendo dal vicolo cieco dell’assistenza indiretta.. Prima specialità assoluta, introdotta nella primavera del 1966 è la Pediatria, seguita dall’attività di prevenzione ginecologica con l’Ostetrica Condotta Signora Anna Calderaia, dalla Ginecologia e dalla Cardiologia: Besnate è il primo paese della Provincia ad avviare un serio programma di prevenzione. Con il DPR 616 del 1977 lo Stato trasferisce alle regioni le funzioni relative all’ assistenza sanitaria ed ospedaliera: si è così, attuato il decentramento amministrativo delle funzioni inerenti la salute pubblica, e le varie Mutue presenti sul territorio Nazionale cessano le loro funzioni e vengono definitivamente sciolte con l’avvio della riforma sanitaria che diventa legge dello Stato nel 1978. 181 Ancora una volta l’assemblea dei Soci del 1978 rifiuta l’ipotesi di scioglimento, poiché, oltre all’assistenza indiretta, la Mutua effettua anche prestazioni specialistiche e al Consiglio non resta che far continuare l’attività con la speranza di riuscire a ricavare una nicchia in cui la Mutua possa operare. Sono passati quattro anni, la Mutua è salda sul territorio ma, un nuovo problema incombe: giuridicamente non esiste, quindi, non può operare. Che fare? Occorre trasformarsi; ma, in che cosa? Chi ha già fatto questo percorso? Domande senza risposte poiché si scopre che la Mutua non ha uguali, è l’unica sul territorio nazionale …nuova sfida da affrontare e vincere. Il nuovo soggetto sarà una Cooperativa SRL che nasce il 7 Aprile 1983 con la denominazione di “Mutua Sanitaria Besnate SRL”. L’atto di fondazione così come Statuto e Regolamento, con visto notarile, sono depositati, il 23 Maggio, presso la Cancelleria del Tribunale di Busto Arsizio: la “Mutua Sanitaria Besnate SRL” è una realtà giuridica e può operare nella piena legalità e nel rispetto delle leggi italiane. Nel 1991, dopo anni di costante crescita, cominciano ad affiorare i primi problemi legati sia all’usura che all’obsolescenza della strumentazione, aggravati dal cambio di mentalità in atto nel tessuto sociale Besnatese: occorre aggiornarsi e ristrutturare tutto il servizio, cosa che avviene nel 1993. I cambiamenti introdotti sono sostanziali, l’attività è strutturata in modo più efficiente, quasi industriale, anche se, come contropartita, c’è la perdita, inevitabile, di quella “familiarità” che la caratterizzava fin dalla sua fondazione. . I pazienti non dovranno più sostare nelle immediate vicinanze degli ambulatori ma in una più confortevole sala d’attesa, in modo da garantire la “privacy” tra medico e paziente. A questo scopo, ma anche per motivi economici, è ufficializzata la rimozione della figura del paramedico dagli ambulatori che sono dotati di nuova strumentazione d’avanguardia: la MSB si avvicina ai poli-ambulatori privati, ma con costi e tariffe ben diversi. Il 1996 è il 75° anniversario di fondazione ed è bene ricordarlo per tutte quelle persone che hanno dato il loro contributo, grande o modesto, per la nascita e la crescita di questa istituzione che è ormai la sola in Italia. Il 1996 è anche l’anno che vede cadere l’ultimo legame con la tradizione del passato, con riscossioni effettuate dai Consiglieri nelle prime due domeniche di Febbraio e Giugno, 182 le cifre in gioco cominciano ad essere significative e il rischio di una possibile rapina spinge il Consiglio ad appoggiarle presso le due Banche presenti sul territorio. I dieci anni successivi, passano senza che i Soci percepiscano particolari cambiamenti, ma, in realtà, a fine 2003, inizi 2004, le nuove leggi in materia di Sanità, ci obbligano a cambiamenti significativi, a creare figure professionali più qualificate, a creare una banca dati, a organizzare e descrivere i processi, valutare eventuali rischi, registrare e schedare i farmaci e la strumentazione e a preparare, annualmente, un piano di lavoro e di allocazione delle risorse. Arriviamo, così, al 2006 dove l’aumentata attività e l’acquisto di un Ecografo polifunzionale ci obbliga a chiedere al Comune più spazio per poter dare un servizio più rapido e funzionale. La richiesta non ha un cammino facile, ma, alla fine, si arriva ad un compromesso e possiamo annettere lo spazio prima occupato dall’Associazione “50 in su”. Hanno così inizio i lavori di adeguamento, si trasforma la Segreteria, la Sala di Attesa, si creano due nuovi Ambulatori e si ristruttura tutto il Reparto di Fisio-terapia con la creazione di una mini palestra attrezzata per i trattamenti riabilitativi e di kinesi. Il tutto pronto ad operare a pieno regime per il primo trimestre del 2007. 4 - ARTICOLO PER PERIODICO COMUNALE - OTTOBRE 2007 LA BUSSOLA Febbraio 2008 I mutuati che non hanno utilizzato il servizio della MSB in questo 2007, non si saranno resi conto dei cambiamenti strutturali che sono stati introdotti: ampliamento degli spazi, spostamento della segreteria e sala d’attesa, acquisto di nuova strumentazione. L’ampliamento degli spazi ci ha permesso di creare una mini palestra riabilitativa, attrezzata con camminatore ortopedico, ergometer, ruota mobile, ecc., che permette di migliorare i trattamenti e di complementare la Dietologia con attività motorie mirate. E’ ora possibile, oltre alle attività riabilitative singole, effettuare anche quelle di gruppo e raggiungere un maggior numero di pazienti. I risultati non si sono fatti attendere e l’attività è subito cresciuta e con essa, il favore dei nostri mutuati. Oltre alla 183 palestra sono stati realizzati anche due nuovi ambulatori: uno dedicato alle visite e il secondo, adiacente e comunicante, adibito agli esami ecografici. Questa logistica permette un grosso salto qualitativo: non più spostamenti in ambulatori e in giorni differenti, il medico ha a sua disposizione tutto quanto gli serve per una diagnosi rapida e completa. Infine, ultimo in ordine di tempo ma non per importanza, è l’acquisto di un nuovo laser più moderno e performante che permette terapie mirate, risultati più tangibili in tempi minori. Approfittando dell’uscita del periodico comunale, vorremmo non solo rivolgerci ai nostri Soci che ringraziamo della loro fedeltà, ma anche a tutti i Besnatesi vecchi e nuovi che, magari, non conoscono ancora la “Mutua”, e le attività che vi si fanno. A loro rivolgiamo l’invito ad un approfondimento; a breve avremo disponibile un sito internet con le principali informazioni: come si diventa soci, quali sono i servizi disponibili, come vi si accede, statuto, regolamenti e un po’ di storia. E’ sempre possibile ricevere ulteriori informazioni o chiarimenti contattando la segreteria o direttamente in sede (Via Mylius 4C) dalle 15,30 alle 19,30 dal lunedì al venerdì. Dal lontano 1921, data della sua fondazione, la MSB ha subito una serie evoluzioni e trasformazioni; oggi è una realtà che indubbiamente non ha deluso le più rosee aspettative: unica sul territorio nazionale, inimitabile e invidiata da molti, effettua oltre 10000 prestazioni all’anno. Le specialità attualmente a disposizione dei soci sono: Endocrinologia, Fisiatria, Neurologia,Chirurgia, Senologia, Dermatologia, Ginecologia, Oculistica, Cardiologia.Urologia, Otorinolaringoiatria, Angiologia, Ortopedia, Ecografie,corsi pre-parto, paptest, prelievi per analisi, servizio infermieristico, inalazioni con acqua di Tabiano e attività fisioterapichequali Riabilitazione funzionale, Massoterapia, Laser, Ionoforesi e Diadinamica, Radar, Ultrasuoni, Amiotrofia muscolare, Rafforzamento muscolare, Decontratture, Tonolisi, Trattamento antalgico TENS, Agonista Antagonista, Fitness, Rassodamento, Camminatore ortopedico, Ergometer, Ruota mobile, ecc.. Consapevoli che, quello che oggi è considerato l’ottimo, domani sarà solo buono o poco più che sufficiente, già si stanno preparando i piani di potenziamento e miglioramento delle attività che saranno attuati in un prossimo futuro. 184 5 - ARTICOLO PER PERIODICO COMUNALE - Dicembre 2008 I mutuati che non hanno utilizzato il servizio della MSB in questo 2008, non si saranno resi conto dei cambiamenti strutturali che sono stati introdotti: ampliamento degli spazi, spostamento della segreteria e sala d’attesa, acquisto di nuova strumentazione. L’ampliamento degli spazi ci ha permesso di creare una mini palestra riabilitativa, attrezzata con camminatore ortopedico, ergometer, ruota mobile, ecc., che permette di migliorare i trattamenti e di complementare la Dietologia con attività motorie mirate. E’ ora possibile, oltre alle attività riabilitative singole, effettuare anche quelle di gruppo e raggiungere un maggior numero di pazienti. Non solo, ma la maggiore omogeneità del servizio, permette anche un’attività intermedia, singola o di gruppo, che pur essendo superiore a quella praticata in una normale palestra, non è rieducativa ma conservativa e di miglioramento delle attività motorie. I risultati non si sono fatti attendere e l’attività è subito cresciuta e con essa, il favore dei nostri mutuati. La capacità ricettiva non è, comunque, ancora satura, e possiamo offrire sedute a sportivi e non che si dedicano anche ad attività sciistiche. Significativi risultati ha ottenuto il reparto di ecografia: sono già 140 quelle fatte dall’inizio dell’anno con costi di poco superiore al ticket regionale e con tempi di attesa di qualche giorno…Anche in questo caso la capacità ricettiva è superiore alle prestazioni date: stiamo vagliando la possibilità di collaborazione con altri paesi, l’idea è di ammortizzare rapidamente il costo della strumentazione per acquistarne una più sofisticata e offrire ai nostri mutuati un servizio sempre migliore. Infine, già pensando alla nuova struttura che dovrebbe esserci consegnata nella seconda parte del nuovo anno, e cercando di soddisfare le esigenze dei nostri mutuati, abbiamo introdotto la specialità di Pediatria.. 185 Approfittando dell’uscita del periodico comunale, vorremmo non solo rivolgerci ai nostri Soci che ringraziamo della loro fedeltà, ma anche a tutti i Besnatesi vecchi e nuovi che, magari, non conoscono ancora la “Mutua”, e le attività che vi si fanno. A loro rivolgiamo l’invito a visitare il nostro sito internet www.mutuasaniratiabesnate.it dove potranno trovare le principali informazioni: come si diventa soci, quali sono i servizi disponibili, come vi si accede, statuto, regolamenti e un po’ di storia. E’ sempre possibile, comunque, ricevere ulteriori informazioni o chiarimenti contattando la segreteria o direttamente in sede (Via Mylius 4C) dalle 15,30 alle 19,30 dal lunedì al venerdì. Consapevoli che, quello che oggi è considerato l’ottimo, domani sarà solo buono o poco più che sufficiente, già si stanno preparando i piani di potenziamento e miglioramento delle attività che saranno attuati in un prossimo futuro, quando avremo disponibile la nuova sede di Via Matteotti (ex circolo). 186 6 - Slide esposta nella Sala Consiglio (Comunale) in occasione del Centenario della nomina di Besnate a Comune autonomo. MUTUA SANITARIA BESNATE Anno 1921 – Fondazione Nome: Mutua Sanitaria Ospedaliera Besnate Attività: Copertura ospedaliera per 30 giorni Anno 1926 – Estensione della copertura ospedaliera a 45 giorni Anno 1946 – Introduzione del servizio ambulatoriale serale Anno 1966 – Prima struttura con ambulatori propri Introduzione delle prime visite specialistiche Anno 1978 – Introduzione legge sanitaria nazionale Anno 1983 – Trasformazione in Società Cooperativa srl Nome: Mutua Sanitaria Besnate Anno 1993 – Ristrutturazione delle attività Anno 1996 – 75°Anniversario di fondazione Anno 2004 – Adeguamento alle nuove leggi e regole ASL Anno 2006 – Ingrandimento struttura per nuove attività Anno 2007 - Potenziamento attività 187 8 FOTO AMBULATORI Foto 1 Gli ambulatori di Via Milyus 4c Foto 2 La sala di attesa Foto 3 Un momento nella segreteria con il Presidente e il suo vice. Foto 4, 5, 6, 7, 9 Vista di alcuni ambulatori Foto 8 Visita dermatologica (Dott. Rinaldi con una paziente) Foto 10 Studio per aerosol e inalazioni Foto 11, 12 Reparto di Kinesiterapia 188 Foto 1 Sede di Via Milyus 4c Foto 2 Sala di attesa 189 Foto 3 Segreteria Foto 4 Ambulatorio Oculistico 190 Foto 5 Ambulatorio di Ginecologia Foto 6 Ambulatorio 4 (Otorinolaringoiatria, Neurologia) 191 Foto 7 Ambulatorio 5 (Fisiatria, Dermatologia, Ortopedia) Foto 8 Visita dermatologica 192 Foto 9 Studio Prelievi Foto 10 Studio per Inalazioni / aereosol 193 Foto 11 Prestazione di Laser terapia Foto 12 Preparazione per ionoforesi 194 Con tutta probabilità il 2009 sarà l’ultimo anno che la MSB occuperà lo stabile di Via Mylius 4/C per traslocare nella nuova sede di Via Matteotti. Le foto che seguono vogliono essere un completamento di quanto già presentato ed una testimonianza del livello raggiunto. Foto 13 -14 Studio 7 195 Fig. 15 Studio Ecografico Fig. 16 Il nuovo Laser 196 Fig. 17 – 18 Tecar Terapia 197 Fig. 19 Ambulatorio Oculistico Fig. 20 Ionoforesi 198 Foto 21 Radar Foto 22 Infrarossi per la cura di artrosi - artriti 199 Foto 23Palestrina Foto 24Palestrina Foto 25Palestrina 200 Foto 26 Palestra Foto 27 Sala d’attesa 201 Foto 28 – 29 Reception 202 Foto 30 Madonna di Fatima – Scultura lignea (Offerta da Sig. Dall’Oglio) Fig. 31 Tele (Offerta Sig.ra Sbravati) 203 Fig. 32 Tela (Offerta Sig.ra Sbravati) 204 9 COMPOSIZIONE CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE 1° CONSIGLIO 1983 (Ultimo Mutua Sanitaria ed Ospedaliera) Molinari Silvano Presidente Ferrari Lidio Vice-presidente Bertoldo Gianpietro Caielli Gabriele Frassoldi Ezio Bordoni Emidio Castiglioni Irio Bassani Marco Tonelli Luciano De Alberti Enrico Falcetta Giorgio 2° Consiglio 1985 Molinari Silvano Presidente Bordoni Tito Vice.presidente De Alberti Enrico Tonelli Luciano 205 Falcetta Giorgio Bassani Marco Turetta Roberto 3° Consiglio 1989 Molinari Silvano Presidente Bordoni Tito Vice-presidente De Alberti Enrico Tonelli Luciano Falcetta Giorgio Ferrari Lidio Turetta Roberto 4° Consiglio 1992 Molinari Silvano Presidente Bordoni Tito Vice-presidente Ferrari Lidio Falcetta Giorgio Turetta Roberto De Alberti Enrico Mazzucchelli Sergio 5° Consiglio 1995 Molinari Silvano Presidente Ferrari Lidio Vice-presidente Agostini Pietro 206 Turetta Roberto Orlando Marco De Alberti Enrico Osculati Claudia 6° Consiglio 1998 Molinari Silvano Presidente Ferrari Lidio Vice-presidente Tonelli Luciano Agostini Pietro Orlando Marco Turetta Roberto De Alberti Enrico 7° Consiglio 2001 Molinari Silvano Presidente Ferrari Lidio Vice-presidente Agostini Pietro Tonelli Luciano Orlando Marco Turetta Roberto De Alberti Enrico 207 10 COMPOSIZIONE COLLEGI SINDACALI 1° Collegio 1983 (Ultimo della Mutua Sanitaria ed Ospedaliera) Rejna Gabriele Presidente Gaiazzi Giselda Sala Franco 2° Collegio 1985 Rejna Gabriele Presidente Gaiazzi Giselda Agostini Pietro 3° Collegio 1989 Rejna Gabriele Presidente Gaiazzi Giselda Agostini Pietro 4° Collegio 1992 Rejna Gabriele Presidente Agostini Pietro Macchi Maria Teresa 208 Donati Fabrizio (Sindaco supplente) Bruto Raffaele (Sindaco supplente) Dal 1992 i Sindaci supplenti partecipano alle riunioni sia del Collegio Sindacale che del Consiglio d’Amministrazione. 5° Collegio 1995 Rejna Gabriele Presidente Donati Fabrizio Lattuada Giuseppe Coronelli Piera (Sindaco Supplente) Zerminiani Andrea (Sindaco Supplente) 6° Collegio 1998 Rejna Gabriele Presidente Donati Fabrizio Bordoni Anna Coronelli Piera (Sindaco Supplente) Zerminiani Andrea (Sindaco Supplente) 7° Collegio 2001 Rejna Gabriele Presidente Bordoni Anna Coronelli Piera Donati Fabrizio (Sindaco Supplente) Bruto Raffaele (Sindaco Supplente) 209 QUANDO LA MUTUA NON ESISTEVA 210 I. RIMEDI IN USO NEI TEMPI PASSATI Quando la Mutua Sanitaria ed Ospedaliera Besnate non esisteva ancora, popolazione usava curarsi con la medicamenti di dubbia efficacia, tramandati da generazioni, alcuni dei quali sono stati pubblicati su “Calendari Besnates 2001” dedicato a “I rimedi di vicc” e che riportiamo qui di seguito. I CROST Vung cun la scuma dal lat apena mungiù e dopu pasaà la pulvera da carioeu. Crosta lattea Ungere con la schiuma del latte appena munto e, dopo, massaggiare lievemente con la polvere del legno tarlato. LA BRUNCHITA Pulentin cold da farina da linusa cunt un guten d’oli. La bronchite Impacchi caldi di farina di lino con l’aggiunta di qualche goccia d’olio. 211 UL SANGH DA NOS Bagnà cupen e front d’aqua fresca, e mett sott i nariis foeui da bisii schiscò. Il sangue da naso Bagnare con acqua fredda fronte e nuca e mettere sotto le narici foglie di ortica schiacciate. CUDASELA Mett su un foeui da slavaz cunt oli sbatù e, dopu, pulvera da carioeu. Infiammazioni inguinali e ascellari Mettere un foglia di rabarbaro con olio sbattuto e, dopo, polvere di legno tarlato. TUSASNINA Bev ul lat d’asnina pena mungiù, fa segnà da ‘na dona una crus su la gula, fa ul gir da set campanit a la matina prest. Pertosse Bere latte d’asina appena munto, farsi fare il segno della croce sulla gola da una donna, fare il giro di sette paesi (Campanili) la mattina presto. UREGIUNI Vungg la gula cun la sungia, dal barbarel ai vurecc e fasà cunt un panet bianch ligò in sul cò, opur met in su i vurecc lana de pegura vungiuva cul buter da l’Ascension. Parotite 212 Ungere la gola con grasso di maiale invecchiato dal mento alle orecchie, poi, fasciare con un fazzoletto bianco legato sulla testa; oppure, mettere sulle orecchie lana di pecora unta con il burro preparato nel periodo dell’Ascensione. DULUR DI VURECC Mett dentar un pù d’oli d’uliva tevid. Mal d’orecchi Mettere dentro un po’ d’olio d’oliva tiepido. DULUR DA CO’ Mett su la front fet da patata ligò cunt un panet, bagnaà i puls da grapa e zucur. Mal di testa Mettere sulla fronte fette di patata, mantenerle unite con un fazzoletto e bagnare i polsi con grappa zuccherata. PISTEM SUI GENGIV Mett in boca una crosta da lord. Infiammazioni gengivali Mettere in bocca una crosta di lardo. GELUNI Medegaà cun la pel dal aij. Geloni Fasciare con la buccia dell’aglio. UN TAIJ Aqua salova e una ragnera, medegaà cun la pel da scigola. 213 Un taglio Acqua salata e una ragnatela, fasciare con la buccia della cipolla. ‘NA BOTA Vung da buter o da lord vecc e bagn d’aqua e soò. Una contusione Ungere con burro o lardo vecchio e bagni di acqua salata. ‘NA SCUTADURA Una vunguva da oli d’uliva e da sura una foia da nus, opur oli e scira. Una scottatura Ungere con olio d’oliva e, poi, mettere una foglia di noce; oppure, in alternativa, olio e cera. STREPA’ LA FEVRA Bev aqua da radis da cicoria buij. Herpes Bere acqua di radici di cicoria bollite. I POOR Mett su ul lat da l’erba di poor o ul lat di figh, ligà cunt ul fil da reff par fai distaca. I Porri Ungere con il latte dell’erba cipollina o con il latte dei fichi, poi, legare con un filo da ricamo per farli staccare. 214 INDIGESTION Salamoi, decott d’erba menta, limunova colda , pulvera da sez, aqua panada faia cun fet da patata brusatò in sul fog e fai buin da l’aqua fin quandu la diventava scura e mora. Indigestione Sale amaro, decotti di menta, limonata calda, polvere di…., acqua ammuffita fatta con fette di patata abbrustolite sul fuoco e fatte bollire in acqua fino a quando questa diventa scura e amara. DULUR DA SCHENA Mett ul falcen sota al materazz , foeui da felc in su la schena fin quanduu i diventan sech, vung cun buter rancid impastò cui verz. Mal di schiena Mettere il falcetto sotto al materasso, mettere poi, sulla schiena, le foglie di felce e lasciarle fino a quando diventano secche; ungere poi con burro rancido impastato con foglie triturate di verza. LA SCIATIGA Mett su un sachet da mei scaldò o un sachet da scendra colda. La sciatica Mettere su un sacchetto di miglio caldo, oppure, di cenere calda. UL VERMAN SALUTORI Mangiaà giandul da zuca pestò cul merr. 215 Il verme solitario Mangiare semi di zucca schiacciati ed impastati con il miele. DULUR DA VENTAR Camamela, limunova colda, mett su una peza o corta da zucur vungiuva da oli da ricin in sul bunburen. Mal di pancia Camomilla, limonata calda e poi mettere sull’ombelico una pezza o una carta da zucchero unta con olio di ricino. INFIAMAZIUM DA GURA Prufum d’aqua buienta in d’un caden cun camamela, malva e sambuch; opur una calzeta voncia ingir al coll. Infiammazioni della gola Inalazioni con acqua bollente a cui si aggiunge, in una catinella, camomilla, malva e sambuco; oppure, avvolgere attorno al colo una calza sporca. PIOGH E INFEZION Disinfetaà cun oli in dua ghe stai a moi un scurpion, dopu mett su la pulvera da carioeu. Mett su foeui da verz o d’erburen fresc. Piaghe ed infezioni Disinfettare con olio in cui è stato messo uno scorpione in ammollo, dopo ricoprire con polvere di legno tarlato. Ricoprire con foglie di verza o di prezzemolo fresco. 216 SAUTAR Fà ciapà un stremizi e, senza senza tirà su ul fiò, bev set got d’aqua. Singhiozzo Far prendere uno spavento e poi, senza respirare, bere sette gocce d’acqua. BRUSUR D’OCC Bagnai cun la rusova. Bruciore agli occhi Bagnarli con la rugiada. UN PEE O UN BRASC FOEURA DA POST Masacc fai cun la sungia e peu sa mett su una foeuia da verz cul mer. Un piede o un braccio fuori posto Massaggiare con grasso di maiale invecchiato e poi mettere su foglie di verza con miele. UNA RUTURA Ul cior d’oeuv cun la stopa e medegà ben strenc cunt ‘na peza da tirà, lord pestò cun l’erburen. Una frattura Avvolgere la parte fratturata con una stoppa unta di chiara d’uovo, ricoprire con lardo pestato con il prezzemolo e fasciare molto stretto con una stoffa resistente. I CAI Aij pestò o foeui da scigola dopu un bagn cold ai pee. I calli Aglio pestato o foglie di cipolla dopo un pediluvio caldo. 217 I SEGUR Scira colda scaldava in d’un cugiò vecc. Le screpolature Cera calda scaldata con un cucchiaio vecchio. LA TERIZIA Bev cafè cold cunt dentar set pioeuc. L’Itterizia Bere caffè caldo con dentro sette pidocchi. LA TRITIGA ‘Na vungiuva d’oli d’uliva e foeui da slavazz, sfregà cul spirit in dua gheva stai a moeui friis d’aij pestò. L’artrite Ungere con olio d’oliva e foglie di rabarbaro e strofinare con alcool in cui sono stati messi in ammollo spicchi d’aglio schiacciati. ASMA Prufum d’aqua buienta con fiur e foeui da malva o da fiuraina. Asma Inalazioni con acqua bollente in cui è stato messa della malva (fiori e foglie) o fiori di tiglio. I VERMANN 218 Mett al col una fira da frijs d’aij, bev una cugiarova da aij pestò cun la carisna o un decot d’aij pestò in dal lat. I vermi Mettere al collo una collana fatta di spicchi d’aglio e bere una cucchiaiata di aglio spremuto con fuliggine; oppure, un decotto di aglio schiacciato nel latte. 219