TAXE PERÇUE TASSA RISCOSSA Periodico Mensile dell’INPAL per i Siciliani nel Mondo - Anno XVI - N. 6 GIUGNO 2005 - P.I. Spedizione in A.P. - 45% - Art. 2 comma 20/B - Legge 662/96 D.C.I. Sicilia Prov. CT Direzione, redazione e Amministrazione: Ufficio Zona INPAL - 95031 Adrano - Piazza Mercato, 72 - Tel. 095 7692946 - Fax 095 7602814-7153840 - e-mail [email protected] PONTE SULLO STRETTO: Sette i gruppi per la gara d’appalto Sono 7 i gruppi che parteciperanno all’appalto per i servizi di Project Management Consulting per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. I sette selezionati, rende noto la Stretto di Messina, su un totale di nove imprese che il 5 aprile avevano presentato richiesta di partecipazione alla gara, sono: Atkins Limited; Bechtel International Inc.; l’associazione temporanea di imprese Italferr Sp.A. (capogruppo), Metropolitana Milanese, Louis Berger SAS, Setec TPI, Tractebel Development Engineering. Parsons Brinckerhoff Ltd; Raggruppamento Temporaneo di Imprese Parsons Transportation Group inc. (mandataria), Tecnimont Spa; Consorzio fra Snamprogetti e Technip Italy; Associazione Temporanea di imprese Systra S.A. (capogruppo), Technital spa; Il termine di presentazione delle offerte è stato fissato per il prossimo 6 settembre. Tra le qualificate che secondo la Commissione istituita lo scorso 6 aprile e presieduta da Alberto Berruti, presidente onorario del Consiglio di Stato, sono in possesso dei requisiti per aggiudicarsi l’appalto del valore di 150 milioni di euro, figurano quindi otto imprese straniere: le britanniche Atkins e Parsons Brinckerhoff; le francesi Setec e Systra; tre le americane: Bechtel, Parsons Transportation e Louis Berger, infine la belga Tractebel Engineering. Tra le italiane in gara ci sono Italferr, del gruppo Fs, che guida una cordata in cui figura anche Metropolitana milanese; poi Tecnimont, Snamprogetti, Technip, Technital che ha partecipato anche al progetto Mose. Soddisfatto l’amministratore delegato Pietro Ciucci, ‘’per aver raccolto l’interesse delle aziende leader del settore per la più grande gara di servizi mai avviata in Italia con un valore di 150 milioni di euro. I sette partecipanti raggruppano infatti 14 aziende di altissimo profilo e sono un ottimo risultato che testimonia ulteriormente il grande valore e l’importanza del progetto ponte. Rappresentano inoltre una ulteriore garanzia per la realizzazione di una straordinaria opera ingegneristic. Ciucci sottolinea la “valenza strategica” della scelta di adottare il modello del project management. “L’obiettivo -spiega - è quello di verificare e monitorare tutte le variabili dei processi gestionali e delle tecniche progettuali al fine di assicurare il rispetto dei tempi, degli standard di qualità e dei costi previsti. Questo significherà ottenere, tra l’altro,un miglior coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera. Anche per questa gara, come per quella del General Contractor, la valutazione della congruità delle offerte sarà affidata ad una Commissione indipendente che sarà nominata subito dopo la scadenza del termine per la presentazione delle offerte”. Prossimo step, la gara internazionale sulle attività di monitoraggio ambientale che sarà avviata “presto”, assicura Ciucci. V.S. Da Marsala l’appello all’unità delle città garibaldine Un appello all’unità del Paese. A lanciarlo sono stati, nei giorni scorsi, gli amministratori di sedici Comuni italiani, che a Marsala, nella storica sede di Sala delle Lapidi di Palazzo VII Aprile, hanno dato vita, con la firma dell’atto costitutivo e dello Statuto, all’ Associazione nazionale delle “Città Garibaldine”. Nell’intento di “riaffermare che l’Italia è unica, unita, democratica e repubblicana”, a costituire l’associazione sono stati i Comuni di Bergamo, che alla spedizione di Garibaldi diede un cospicuo numero di uomini, Orbetello, La Maddalena, Salemi, Calatafimi-Segesta, Corleone, Monreale, Marineo, Misilmeri, Milazzo, Reggio Calabria, Mentana, Val di Serio, San Pellegrino Terme, Vita e Marsala. Alla presidenza dell’associazione è stato chiamato il sindaco di Marsala Eugenio Galfano. Alla cerimonia di oggi hanno partecipato anche il presidente del Consiglio Comunale di Roma, Giuseppe Mannino, il presidente della prima circoscrizione di Genova, Giacomo Bellezza, ed il delegato del sindaco di Cittanova. Questi ultimi tre amministratori hanno assicurato che presto anche le loro città entreranno a far parte dell’Associazione, alla cui firma dell’ atto costitutivo è stato presente anche Giuseppe Garibaldi, pronipote omonimo dell’ Eroe dei due Mondi, il cui “sbarco” a Marsala, al comando dei Mille, è stato rievocato sempre nei giorni scorsi. L.L. 2 Giugno, Ciampi chiama i giovani: “con voi l’Italia andrà avanti” “E’ la settima volta che festeggiamo insieme il 2 giugno, un giorno di memoria e di speranza che abbiamo riscoperto insieme, che ha dato voce al desiderio di partecipazione dei cittadini, al bisogno di affermare la nostra identità nazionale”: inizia con queste parole il messaggio che Carlo Azeglio Ciampi ha inviato agli italiani in occasione della Festa della Repubblica. “In questo momento ci sentiamo più che mai uniti nel dolore Il Presidente della RepubblicaCarlo Azeglio Ciampi. per la perdita dei quattro militari italiani componenti l’equipaggio dell’elicottero caduto nel deserto iracheno - ha aggiunto il Capo dello Stato, riferendosi all’incidente nel quale hanno perso la vita quattro soldati -. Ci sentiamo tutti vicini ai familiari nel loro lutto. Oggi ci stringiamo intorno alle istituzioni della Repubblica, ai valori di una Costituzione, lungimirante e saggia, nobile frutto di quella stagione di straordinaria rinascita che prese le mosse dalla guerra di Liberazione, della quale abbiamo festeggiato Segue a pag. 2 P.I.. CONSIDERAZIONI Il PSDI, Mancuso e la Giunta Cominciamo col dire che non abbiamo nulla da recriminare per avere aggregato il P.S.D.I. con la coalizione di Mancuso, anche se quella scelta suscitò non poche perplessità fra gli iscritti non consultati. Abbiamo in quel momento ritenuto di evitare di sconfessare atti che la sezione non aveva adottato. Avvertivamo, chiaramente, un clima di clandestinità voluto da qualcuno per legittimare una intesa che nei fatti venne portata avanti al di fuori di precise regole richieste dalla politica e sancite anche dallo Statuto del partito. Sappiamo come sono andate le cose nel corso della campagna elettorale: Mancuso sfoderò tutte le sue energie riuscendo a galvanizzare la platea degli elettori i quali lo hanno votato con un consenso imprevisto. Il ruolo dei partiti della coalizione Mancuso è stato marginale anzi insignificante e questo spiega il successo personale. Alcuni candidati hanno fatto sfoggio compiaciuto della propria faccia non avendo da mostrare niente di politico. Peggio ancora le liste civiche che Follini ha bollato di qualunquiste, anche quelle denominate con il nome dei candidati a Sindaco. Lo scambio di opinioni con Mancuso è avvenuto nel segno della chiarezza, oltre che della cordialità sul piano personale. L’idea che ci siamo fatta è che Mancuso conosce la Città, conosce pregi e limiti di una realtà politica deficitaria dal punto di vista del rispetto delle regole democratiche, sa bene che occorre risanare certe situazioni per rendere vivibile Adrano in tutti i suoi connotati sociali e politici, comprende e capisce che una classe dirigente non si inventa né si può pretendere di formarla dall’oggi al domani, dice che selezionare gli amministratori non sempre coincide con le esigenze e la gravità dei problemi da affrontare, ammette che gestire piccoli uomini, sia pure di grossa stazza fisica, è più facile che confrontarsi con chi ha idee da spendere. Abbiamo incontrato un Mancuso determinato nell’affermare l’orgoglio di essere “Adranita”, il suo messaggio è stato convincente per la maggioranza della popolazione. Sotto tale profilo ha fatto capire di volere essere contro ogni forma di ascarismo dei partiti locali verso le segreterie provinciali. Mancuso con il suo “orgoglio”, le sue feste gestite nel quinquennio trascorso, accompagnate da una buona pubblicità mediatica, corredata dai manifesti giganti affissi nei centri di smistamento turistico, ha finito per diffondere un’immagine di Adrano che il più delle volte delude i visitatori in quanto non corrisponde alla realtà. Mancuso tutto questo lo sa e non fa mistero a riconoscere che l’apporto dei cittadini per cambiare la città è fondamentale. Diciamo pure che “dell’orgoglio” di cui parlò il Sindaco nei suoi comizi ancora oggi i cittadini si ricordano positivamente, delle proposte degli avversari nessuno ne parla. In questi anni dalle colonne di questo giornale non una sola volta abbiamo mancato di rivolgere critiche all’operato di Mancuso; abbiamo detto e fatto più di quanto avrebbero dovuto fare i partiti e i movimenti. In questo momento sulla figura di Mancuso si insinua un dubbio che soltanto lui può dissipare: capire se il politico sindaco considera l’Ente che amministra uno strumento di potere ad uso personale o un mezzo per servire la Comunità. Se Mancuso riuscirà ora a realizzare un cambiamento radicale nel modo di costruire un tessuto sociale capace di spingere la politica verso scelte di autonomia culturale protesa a costruire una classe dirigente degna di questo nome, non esiteremo a sostenerlo anche nelle prossime battaglie politiche. Conta poco che il P.S.D.I. non sia rappresentato nella Giunta Municipale; agli atti della sezione non esiste una richiesta del Sindaco di segnalare qualcuno del partito per la Giunta, né esiste un atto sottoscritto dagli organi deliberanti per dare mandato a qualcuno di rappresentare il partito in seno all’amministrazione. L’unico accordo su cui la sezione è stata unanime e di cui Mancuso ha sottoscritto un documento nel quale si riconoscerebbe al P.S.D.I. la presidenza del Consiglio (atto questo che non è del Sindaco ma del Consiglio). In altri tempi un componente del P.S.D.I. venne indicato nel decreto di scioglimento del Consiglio per mafia, oggi accade che un assessore della Giunta Mancuso viene dato in quota al P.S.D.I. senza sapere come e perché. Per fortuna questa scelta non ha odore di mafia in quanto rientra nella prerogativa del Sindaco nominare assessore chi vuole (ripetiamo prerogativa del Sindaco, per chi non lo sapesse) e di selezionare gli amministratori fra quelli che a suo insindacabile giudizio possano far valere titoli, capacità e competenza (anche se un successivo ravvedimento del Sindaco comporterà la rottamazione del prescelto). Le cose cambiano quando qualcuno in nome e per conto di un partito ottiene un incarico “autodesignandosi” facendo valere un atto di “autodecisione” riconducibile a un fenomeno di altro tipo e stampo; e questo l’on. Mancuso lo sa visto che ciò che è fuori dalle regole ha tutt’altro significato. Vincenzo Castiglione Commissario del PSDI – Adrano LO DICONO I QUOTIDIANI DAL CORRIERE DELLA SERA DEL 31 MAGGIO 2005 DAL CORRIERE DELLA SERA DEL 2 GIUGNO In una intervista di Monica Guerzoni all’On. De Mita a un certo punto l’esponente della Margherita riferendosi a Prodi ammonisce « Non si comanda per coercizione» e sulle critiche di Borselli alla decisione della Margherita di andare alle elezioni del 2006 con lista propria nelle quota proporzionale De Mita afferma: « Borselli si comporta da Ascaro ». Fassino incontra il Presidente della provincia di Catania On. Raffaele Lombardo: niente accordi sottobanco ha precisato Lombardo; “ho detto a Fassino di essere un uomo di centrodestra e che tale rimarrò. Fassino dal canto suo ha detto: l’On. Lombardo è persona accorta e intelligente e vuole capire, studiare il fenomeno dell’autonomia”. DA “LA STAMPA” DI TORINO DEL 4 GIUGNO “ L’insofferenza verso i partiti accomuna Prodi a Berlusconi” è il titolo di un articolo di Fabrizio Randolino il quale mette in risalto il fatto che in seno alla Margherita si comincia a parlare di “berlusconizzazione” di Romano Prodi. Numerosi i riscontri di Randolino a proposito delle posizioni assunte da Prodi fra cui l’insuperabile diffidenza per i partiti e i loro leader, l’uso insistente dell’ «io» al «noi» , l’eccesso di autodecisionismo fuori dalle regole di partito fanno pensare a un Prodi berlusconiano sui metodi di gestione dell’Unione. UNIVERSO SICILIA GIUGNO 2005 Orgoglioso di Turismo Sociale, Tour Siciliano per essere Adranita accetta critiche 40 emigrati costruttive Quaranta siciliani provenienti dagli USA (Missouri e Wisconsin) Canada (Toronto), Cile, Argentina e Brasile sono stati ospiti di Sicilia Mondo per una iniziativa di Turismo Sociale. La comitiva, in massima parte composta da giovani che non erano mai venuti in Sicilia, è stata accolta e festeggiata con il tradizionale impegno che Sicilia Mondo dedica ai corregionali all’estero. Intenso il calendario degli incontri con i numerosi cittadini con i quali si sono ritrovati, con le Istituzioni e le visite in alcuni luoghi interessanti dell’Isola. Il programma prevedeva, tra l’altro, colazione sull’Etna, visita a Catania con colazione alla Pescheria, alle Gole dell’Alcantara, a Taormina, Acireale, Noto (in occasione dell’infiorata) Piazza Armerina, Siracusa, Caltagirone, Agrigento e Palermo dove all’assessorato del Lavoro, ha avuto luogo un incontro con il direttore avv. Giovanni Bologna ed i dirigenti Lucio Oieni, Le Gole del Fiume Alcantara Pino Buonadonna e Vincenzo Lo Cascio. La comitiva ha partecipato alla “Giornata del Siciliano” del 17 maggio, organizzata nella sede di Sicilia Mondo. P.R. MAT T O M O N D O REFERENDUM S’è aperta la stagione dei Referendum termine che indica un’istituzione prevista dall’articolo 138 della nostra Costituzione e che ha per oggetto la possibilità per i cittadini di annullare alcune leggi che si presume non gradite alla volontà popolare. Sono esplicati nel dettato costituzionale modi e procedure di attuazione. Nella pratica sono risultati conati che hanno fatto la loro strada tra confusione e incomprensione, per la loro complessità che deriva dall’elenco di decine di articoli delle leggi di cui si propone l’abolizione ignorati interamente dal comune cittadino, solo qualcuno è rimasto memorabile come quello vincente per l’annullamento del matrimonio (divorzio), e l’altro per l’interruzione volontaria della maternità (aborto). Ne abbiamo avuto ora per le mani un paio che hanno fatto discutere per la loro incomprensibilità tanto che in pochi si son presi il disturbo di recarsi al seggio. La gente comune si aspetta altro che queste chiamate continue al voto per cose che hanno sicuramente la loro rilevanza che non è di certo però di carattere primario, non affronta i problemi del lavoro dei giovani, della sicurezza della salute, e qui mi fermo. Chi deve decidere si volta all’altro lato. È diventato il Referendum motivo di beffa quanto un rappresentante di un Parlamento di alcuni anni fa scriveva Reverendum pensando il poveretto, non erudito in latino, che si trattasse di materia religiosa, roba da preti. Apprendo dal quotidiano di Sicilia pag. 7 di ieri 4 giugno che una coproduzione dei teatri di Palermo e Catania uniti all’insegna della “Norma” giungerà anche in Giappone. Al Massimo Bellini di Catania saranno effettuate due recite di quest’opera nei prossimi 14 e 15 giugno. Il capolavoro belliniano verrà proposto a Palermo dopo trentotto anni di assenza da quel palcoscenico e sarà reinserito con la “Sonnambula” nel cartellone del massimo di Catania nel 2007. e in Adrano? Ho provato nei giorni scorsi a domandare a ventuno studenti di istituti tecnici e classici adraniti perché il nostro è chiamato Teatro Bellini, chi era Bellini, cosa aveva fatto di buono e di bello per meritare che il suo nome venisse dato a questo teatro. Pensavano che fosse stato un buon attore, come era stato anche Turi Ferro, a cui è stata dedicata la “sala” del teatro. Molti anziani hanno chiesto “perché no” e “perché non anche” al grande Angelo Musco? Avevano saputo della inaugurazione, del Presidente della Camera Casini, di tanti discorsi del Sindaco e di altri. Ed ecco il risultato: Magnifica opera meritoria del Sindaco Mancuso, Turi Ferro un attore eccellente. E Bellini? Bellini, “un nobile sconosciuto” per i ragazzi e i giovani, “un musicista” per i vecchietti della villa-viale del tramonto. Per favore, Signor Sindaco, torni al più presto in questo teatro, si faccia accompagnare da Sanfilippo, convochi la cittadinanza e prima di aprire bocca renda il dovuto omaggio a Vincenzo Bellini ascoltando e facendo ascoltare “Casta Diva” della Norma adottandola sin da ora come “sigla” che precede i programmi. Poi faccia sapere a tutti che Vincenzo Bellini ha occupato e continua ad occupare un posto tutto suo nel teatro lirico melodico mondiale. Nasce a Catania il 1° novem- bre 1801. Ha 24 anni quando viene rappresentata con grande successo la sua prima opera “Adele e Salvini”. Il gestore del San Carlo di Napoli gli commette l’opera “Bianca e Fernando” e l’opera “Il Pirata” per la Scala di Milano. Durante il soggiorno milanese compone “La straniera”, a Parma “La Zaira”, a Venezia “Capuleti e Montecchi”, poi ancora a Milano la “Sonnambula” e la “Norma”. Il trionfo della “Sonnambula”si ripercuote in tutta Europa. La seconda rappresentazione della Scala della “Norma” provoca i deliri e l’idolatria della folla. Ritorna a Catania e riceve accoglienze trionfali. Ivi si ammala di nostalgia e d’amore. Va a Parigi e vi compone nel 1835 “I Puritani”. Altro caloroso successo, mentre ogni giorno qualche cosa gli muore dentro. Si consuma lentamente, in segreto. A trentaquattro anni, il 23 settembre di quest’anno, muore e tutta Parigi lo piange. La chioma ondulata gli incornicia di un’aureola bionda il volto profilato e nobile, di un ovale perfetto; dalla fronte si diparte una luce serena, come la larga corrente fluviale delle sue melodie e lo rende ancora, nella morte estremamente affascinante. Sulla sua tomba, ai piedi di una colonna del Duomo di Catania, si vedono il pentagramma, le note e le parole “ah, non credea mirarti ‘sì presto estinto fiore…” inebriante di dolcezza e pienezza di canto, tra le più fulgide gemme che siano mai apparse sulla terra. Melodia purissima che dolcemente si espande, si spazia e si inciela. Signor Sindaco ricordi questo agli adraniti e vedrà che apprezzeranno di più l’opera sua di restauro e completamento e ameranno tanto il loro teatro e Vincenzo Bellini. Nino Guglielmino (Continua dalla prima pagina 2 Giugno, Ciampi chiama i giovani: “con voi l’Italia andrà avanti”) I DOLORI DELL’ESTATE Arriva per tutti il momento della grande spoliazione: scoprire tutto lo scopribile, esporre ed esporsi anche in quelle parti del corpo che sarebbe meglio occultare risparmiando a se e a gli altri il mortificante spettacolo. La tragedia del peso, dei chili che aumentano, delle parti del corpo che si gonfiano senza essere invitate ma soltanto attese e temute. Cure senza fine, rimedi giudicati magici, privi di sofferenze e bilance traditrici che non perdonano. È una battaglia amara e quasi sempre perdente o al massimo minimizzata con accorgimenti che tradiscono l’importanza di vincere questa battaglia. I più furbi si consolano dicendo che è una falsa filosofia quella della linea e che anche le rotondità hanno il loro fascino. C’è altro ancora, quella che potremo chiamare il tema dell’anno che dopo l’imprevista e non scontata vittoria espositiva dell’ombelico ora si affaccia verso più ardite prospettive: si scende giù da quella parte centrale e si naviga verso gli oscuri punti di riferimento che sembravano prima proibiti e irraggiungibili. Si comincerà dicono i ben informati, dal mare, dai costumi che non saranno i famigerati triangolino o tanga ma quelli respinti con disgusto e definiti “fili dentali” ma non avranno altro nome più delicato e discreto però sempre nudo sarà. Né vedremo delle belle e temiamo delle brutte. Chi vivrà vedrà. il 60° anniversario”. Ciampi ha poi rivolto il suo pensiero alle giovani generazioni: “In questi anni, abbiamo sentito rifiorire in noi la consapevolezza, l’orgoglio di essere italiani; abbiamo visto consolidarsi un sentimento nazionale maturo. Penso ogni giorno a Voi giovani, ragazzi e ragazze, che chiedete alle istituzioni, alle vostre famiglie occasioni per impegnarvi, che desiderate operare per il bene comune. Penso a Voi, e in Voi trovo speranza, anzi, certezza. L’Italia andrà avanti, superando ogni difficoltà, ogni ostacolo, ora come in passato. Aggiungo: l’Italia sarà fra i protagonisti del rilancio dell’Europa; rilancio che c’è sempre stato dopo ogni battuta d’arresto. Noi italiani crediamo davvero nei valori dell’unione tra i popoli europei. E’ un progetto di avanzamento civile e sociale”. “Al proprio interno, l’Italia deve dare ora maggior spazio ai giovani, in tutti i settori della vita civile: nell’impresa, nelle amministrazioni pubbliche, nella scuola, nell’università, nella politica. C’è bisogno di nuove energie, di un rinnovo che valorizzi appieno le potenzialità delle nuove generazioni. C’è bisogno di passione civile che animi ciascuno di noi, giovani e meno giovani, nel proprio operare quotidiano”. “Il 2 giugno - ha concluso Ciampi - è la festa degli Italiani, è il nostro compleanno comune. Trascorriamola in serenità con gli amici, con la famiglia, anche questo ci aiuterà ad operare per il bene della nostra Patria. Viva la Repubblica! Viva l’Italia!”. P.I. 2 LE PRIMARIE NON OCCORRONO NELLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE CON QUALI CRITERI LA SINISTRA SELEZIONERÀ IL CANDIDATO A SINDACO? CON UN CONCORSO PUBBLICO!!! Sciuscià e Giuggiolone. CARO DIARIO… Con questa pagina chiudo e ti dico addio perché col nove di giugno ho concluso il mio corso di studi con quella specie di maturità che mi dicono una volta faceva tremare tutti e che ora a me mi lascia completamente indifferente, non credo assolutamente che mi bocceranno e non ci credono i miei genitori i quali fanno soltanto questione di voto e pretendono per me il massimo, un bel 100 che può giovare nelle varie ricerche di lavoro e nei concorsi. Penso che con la scuola ho chiuso, non ho compiacimenti ne rimpianti e mi pare già che questo passato scolastico non lascerà traccia visibile nel mio sviluppo. Nemmeno mi rendo conto se ho appreso o non appreso molto, certo non mi sono divertito e spesso annoiato. Ho cominciato quest’anno con questo diario, avrei rivelato chissà quante cose e invece m’è parso subito che non avevo niente da dire e da raccontare e perciò caro diario e mio confidente ti ho aperto e ora ti chiudo con due sole paginette compilate quella dell’inizio e l’altra della fine. Non mi pare un bell’affare e spero il meglio per tutti gli altri nella vita. Ora mi dicono che la scuola dell’obbligo la porteranno fino a 18° anno d’età diluita perciò di altri tre anni che poi si spiega non è proprio obbligatoria in quanto si può scegliere la strada del lavoro. Le solite ambiguità che sembrano fatte apposta per confondere le idee. Per me è chiusa e dico addio firmandomi… Piro Cotto PRECISAZIONE Nel numero di maggio in prima pagina, per un errore di battitura mancava il risultato elettorale dell’U.D.C. che precisiamo è stato di 4.293 voti; nell’elenco dei consiglieri eletti venivano riconosciuti ai D.S. 3 consiglieri fra cui il sig. PETRALIA LUCA G.B. che invece non è stato eletto in quanto all’atto della proclamazione ai D.S. è stato sottratto un consigliere che è stato attribuito alla lista Liberadrano nella persona di ZAMMATARO BIAGIO. Per l’accaduto ci scusiamo con i lettori, con l’U.D.C., con il consigliere neoeletto. 3 GIUGNO 2005 UNIVERSO SICILIA IL VIALE DEGLI ADRANITI ILLUSTRI Non c’è nella nostra città un Viale degli uomini illustri come per esempio nella Villa Bellini di Catania. Nel nostro Giardino Pubblico della Vittoria così denominato, con riferimento alla prima guerra mondiale, ci sono alcuni busti di adraniti meritevoli di ricordo; di alcuni di essi ci occuperemo in una serie di profili eminenti per virtù civiche, intelligenze, umanità e cultura, che hanno in altri termini arricchito e abbellito con le loro opere virtuose il volto della nostra città. Parliamo di persone che abbiamo avuto la fortuna di conoscere, che costituiscono tappe della nostra vita che ci portiamo nella mente e nel cuore come prezioso patrimonio. Come il reliquario emergono nel ricordo personaggi conosciuti che hanno lasciato un’impronta del loro transito umano e il cui ricordo è depositato come in un forziere nella mente e nel cuore dei superstiti, di quelli che li hanno conosciuti e apprezzato le qualità. Parleremo in una serie di rievocazioni di adraniti emeriti che hanno fatto bene al paese e che abbiamo avuto la fortuna di conoscerli, di apprezzarne le qualità, l’intelligenza e moralità che lasciano il segno e che hanno contribuito all’innalzamento del tono generale della civiltà del nostro popolo. Ricordo il mio maestro, non si diceva allora insegnante, della scuola elementare: si chiamava Giovanni Picardi (il lettore lo può vedere nella acclusa fotografia di gruppo con i suoi scolari) non ricordo niente di lui che non si riferisse alla sua attività nella nostra classe, sapevamo tutti che viveva con una sorella nella centralissima zona della chiesa di S. Pietro oggi Piazza Barone Guzzardi; la sera lo si vedeva per qualche ora davanti al circolo degli operai di cui era socio (abbiamo saputo poi che non era socio del circolo cosiddetto dei nobili vicinissimo a casa sua). È stato per me, per tantissimi altri un conforto della mente, del cuore, dell’intelligenza: tutti gli alunni, i miei compagni, amammo immediatamente la scuola perché c’era lui, che con modi affabili, senza mai alzare la voce o promettere punizioni ci raccontava le favole meravigliose della storia, con linguaggio comprensibile che non era il dialetto, quello che parlavamo tutti ma una forma espressiva che riusciva chiara e intelligibile anche per i ragazzi nelle cui famiglie non si respirava alcuna atmosfera culturale. Con lui quasi tutti amammo e comprendemmo presto una disciplina come l’aritmetica che la maggior parte di noi uscito dalle scuole elementari non capì più, la respinse come qualche cosa di astruso fuori da qualsiasi possibilità di apprendimento. Ci leggeva e spiegava rac- conti che portava in alcuni suoi libri ben tenuti e custoditi: quelli che poi abbiamo scoperto essere capolavori della letteratura infantile come il Robbinson Crusoe di Defoe, I Viaggi di Gulliver di Swite, L’isola misteriosa di Verne ed altri ancora. Indimenticabile l’ultima ora della giornata scolastica quando il caldo d’estate o il freddo d’inverno si sentivano e l’appetito dei ragazzi urgeva con più impellenza e quando diversi scolari specie nei mesi caldi, inclinavano al sonno. Allora Picardi tirava fuori la carta segreta e infallibile: il Pinocchio di Collodi che leggeva con voce vellutata, soavemente, con un tono che ti prendeva e dominava, con un desiderio crescente di andare avanti, di sapere il resto, tifando tutti e soffrendo per il povero burattino di legno a cui ne capitavano di tutti i colori e che tanto più era buono altrettanto sfortunato come potevamo constatare sconfitti e derelitti anche noi, che i carabinieri da cui Pinocchio si era recato per un furto di monete invece di arrestare il ladro misero in gattabuia l’innocente ragazzo. Uscii dalle elementari un anno prima senza completare il corso quinquennale, saltando cioè la quinta elementare: era consentito agli alunni che presentavano un curriculum e un profitto eccellente e che quindi con un simbolico esame venivano ammessi a quello che A Pisa laurea ad honorem per Andrea Camilleri Andrea Camilleri è stato il 26 maggio a Pisa per un importante conferimento accademico. Ha ricevuto infatti nell’aula magna del Palazzo “la Sapienza” dell’Università, la laurea honoris causa in Scienze della comunicazione, precisamente in “Sistemi e Progetti di Comunicazione”. Lo scrittore siciliano, conosciuto in tutto il mondo come l’inventore del commissario Montalbano da cui è stata tratta l’omonima fortunata serie televisiva, ha tenuto una lectio doctoralis dal titolo “Le fabbriche del credere”. Camilleri è nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, il 6 settembre 1925. Scrittore precoce, a vent’anni pubblica su un antologia di poeti scelti da Ungaretti. Pubblica anche brevi racconti sui giornali “L’Ora” e “L’Italia Socialista”. Inizia a lavorare come regista teatrale nel 1942, portando in scena più di cento opere, molte di Pirandello, suo compaesano e amico di famiglia: “Quanto agli scrittori che mi hanno influenzato, come si fa a dire.. Pirandello era nell’aria, nel clima famigliare: “Vedi questo è un regalo di Luigi quando venne a trovarci”. L’ultimo grande punto di riferimento col quale ho un dialogo che dura tuttora a distanza, è stato Leonardo Sciascia”. Porta in scena “Così è (se vi pare)” nel 1958, “Ma non è una cosa seria” nel 1964, “La rappresentazione della favola destinata ai giganti” nel 1959, “Sei personaggi in cerca d’autore”, “Il gioco delle parti” nel 1980 e molti altri ancora. E’ il primo a portare in scena in Italia Bekett e Ionesco, impegnandosi contemporaneamente in campo televisivo dove realizza numerose regie di opere teatrali e di romanzi. Sua la famosa serie poliziesca del “Commissario Maigret” di Simenon e del “Tenente Sheridan”. Dal 1958 al 1965 Andrea Camilleri – che è stato già insignito dall’Università di Milano della laurea honoris causa in Lingue - insegna, in modo pressoché continuativo, al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e successivamente, dal 1977 al 1997 all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Esordisce come romanziere nel 1978 con Il corso delle cose (ristampato da Sellerio nel 1999), primo della serie dei romanzi “storici”. Di seguito pubblica: Un filo di fumo vincitore nel 1980 del premio Gela, La strage dimenticata, La stagione della caccia, La bolla di componeva, Il birraio di Preston (premio Vittorini), La concessione del telefono. Instancabilmente impegnato nella ricerca di un linguaggio autentico in grado di restituire in pieno le atmosfere e la varietà culturale e umana della Sicilia, scrive prevalentemente in dialetto, adeguandone di volta in volta il registro al livello sociale dei personaggi e riuscendo sempre a trovare quella sorta di felicità narrativa che trapela in pieno dai suoi romanzi. Cura per Rai Due la sceneggiatura di “Montalbano”. Sua anche la sceneggiatura e l’adattamento per il teatro de Il birraio di Preston che nella versione per la radio lo vede anche come autore e interprete, cimentandosi inoltre nell’interpretazione del capo della polizia in “Guerra di spie”, film per la televisione di Corrado Augias e nel ruolo del nonno archeologo ne “Il gioco della maschera” di Rocco Mortelliti su soggetto dello stesso Camilleri. Fra i numerosi premi vinti, ricordiamo il premio “Racalmare”, il 29° premio di “Forte dei Marmi” e il premio “Mondello” vinto nel 2002. P.S. allora si chiamava primo ginnasio e che poi diventò primo anno del triennio di scuola media. Incontrai più volte il maestro Picardi, per me e per tanti maestro unico ed insuperabile, non dimenticato e il cui ricordo mi porto per tutta la vita come un alone luminoso, uno stato di grazia che non è tornato più. Quando si dice maestro come formatore di coscienza si rischia di lasciarsi andare alla retorica ed invece l’espressione contiene una esplosiva carica di verità, indica la forza della scuola, del sistema educativo quando funziona, quando vive di una luce che è quella dell’anima, dello spirito in cui si riconosce la dignità dell’uomo. In Giovanni Picardi troviamo noi alunni superstiti un segnale che ci ha accompagnato per tutta la vita, un segnacolo in vessillo del ben pensare ed operare. Mi capita spesso di pensare al segreto di uomini come il semplice e l’onesto Picardi e di trovare senza difficoltà subito la risposta: faceva amare la scuola perché la amava e se ne nutriva; i ragazzi non trovavano in lui l’austero e sgraziato censore ma il compagno più grande che ti prende per mano e ti aiuta a scoprire la strada. La terribile matematica la vedo ora come una fiamma lontana che poi s’è spenta per mancanza di alimentazione. P. Sangiorgio ”UNIVERSO SICILIA” La voce della tua terra. Abbonati! L’ANGOLO DELLA POESIA Donatella Pinzone è un’anima solitaria che aspira alla moltitudine, un’anima pensosa, muta, che anela alla parola, è un sogno di bellezza nell’opaco mondo che le ottenebra: in un canto disperato cerca una catarsi che la raggiunge per un istante e le sfugge con strazio e ripiomba nell’angoscia che rischia ad ogni momento di travolgerla. P. S. SONO POETA CANTADINA Mi chiamo Donatella Pinzone, ho 29 anni, vivo in un piccolo paese, Maniace, in provincia di Catania. Nella vita sono una bracciante agricola come i miei genitori, non ho nessun diploma. Con il mio lavoro sopravivo, con la poesia esisto, è il mio modo d’essere in questa vita. Perché scrivo? Non sono stata io a cercare le parole esse mi hanno cercato. Ho fatto un lungo cammino, per cercare me stessa nel caos più totale, per mettere a nudo le mie emozioni. Ho scritto la mia prima poesia nel settembre 96. Le parole sono state luce che mi chiamavano in fondo al tunnel, acqua zampillante che nel tempo hanno scagliato la roccia che li richiudeva. Scrivere è una mia necessità, sono emozioni di quest’anima inquieta, che il corpo non riesce a contenere. Senza poesia sarei una carcassa vuota sulla battigia, una tela mai dipinta. Anch’io come te Anch’io come te ho sentito il gelo che non penetrava soltanto nelle ossa spezzandole, ma soprattutto nel cuore e nell’anima gelandole. Anch’io come te mi sono sentita nel fango ed il mio cuore sgraffiato dalla sofferenza ha urlato come una folle per una carezza Anch’io come te mi sono persa nel labirinto che c’è in me Ho cercato nell’oblio della mia solitudine. Anch’io come te sono una, delle tante spighe che alitano nel grande campo frustato dalla tempesta. Anch’io come te sono stata solcata da fiumi di lacrime bramosi e silenti. Anch’io come te ho paura, tremo m’arrabbio piango e gioisco. Anch’io come te desidero, sogno di stringere fra le mie mani la brezza di vita. Donatella Pinzone DOMANDE INQUIETANTI Proviamo a rispondere? Anni fa, quando regnava sulla scena televisiva la cantante Mina Mazzini, mi capitava spesso di sentire rivolgermi la domanda: “Signore, avvocato, zio, papà, nonno……. (perché erano tanti e diversi i richiedenti) il Signor Giuseppe Mazzini, quello della giovane Italia, l’amico del carbonari, degli operai, dei patrioti, dei rivoluzionari,……. che voleva unita e indipendente tutta l’Italia e sognava anche unita tutta l’Europa, era il padre o il nonno della Mina?” Ma che studiano questi ragazzi? Pensavo. Un disastro! Potevo rispondere solo “no!” e mi veniva un mal di testa indescrivibile. Recentemente, in questi ultimi anni: “Nonno, il Signor Presidente Ciampi, almeno due volte l’anno, parla in TV e racconta a tutti di “non dimenticare”, parla animatamente della “strage di Marzabotto” e della “strage delle fosse ardeatine”, diecine, centinaia di vittime innocenti che, sembra senza giustificazione alcuna, perché il Presidente non ne parla, sono state fucilate dei tedeschi criminali e assassini, gli stessi che hanno eliminato milioni di ebrei. Nonno, il Signor Presidente parla ogni anno puntualmente e solamente di questo capitalo di storia. Allora, è solo questo che non dobbiamo dimenticare? Tutto qui l’essenziale doppio concentrato della storia d’Italia? Ora, è con questi tedeschi criminali che dobbiamo unirci per fare l’Europa unita? E ci saranno anche quegli inglesi che hanno bombardato tante città italiane, tanti paesi, anche il nostro Adrano ed hanno distrutto le nostre case ed hanno preso di mira e distrutto le nostre chiese, Santa Chiara, Gesù agonizzante, Sant’Alfio, parte del monastero di Santa Lucia ed hanno danneggiato la villa e massacrato con le bombe vecchi, donne e bambini? E sentiamo dire che sono stati i nostri “liberatori” ! Ce la sentiamo, dunque, di fare con costoro l’Europa unita? Noi, secondo te, saremo dei buoni europei? Però, quando sentiamo il Presidente, immaginiamo e col pensiero vediamo tante mani, le loro e le nostre, che grondano sangue. Dobbiamo ricordarle sempre?” No, ragazzi miei, ascoltate nonno: è meglio, è utile, è necessario, è assolutamente indispensabile dimenticare. Io non ci riesco. Voi potete e dovete. “Nonno alla “liberazione” ci crediamo, è vero, perché la storia che abbiamo studiato ci ha in segnato che a far guerra e stragi in Sicilia e altrove sono stati sempre i “liberatori”. Ragazzi, dovete studiare bene e sapere tutta la storia d’Italia e anche quella della altre nazioni e non soltanto quella che vi si propina. Vi fornirò degli ottimi libri di storia e avrete tutte le risposte che serviranno a voi, vostri figli, vostri nipoti e pronipoti e vi faranno diventare nella mente e nel cuore buoni europei. Dopo, però, che sarete diventati buoni italiani. E solo allora si potrà cominciare a pensare di unirsi con altri buoni europei e fare la “Confederazione europea”, all’insegna della pace e dell’umana solidarietà. Nino Guglielmino UNIVERSO SICILIA GIUGNO 2005 2 giugno: Onorificenze anche a Benigni, De Gregori e Bongusto Don Lorenzo Milani Il 27 giugno 1967 come oggi lasciava questa società terrena, quella che Dante chiama “l’aiuola che ci fa tanto feroci”, il sacerdote fiorentino Lorenzo Milani all’età di 44 anni, travolto da un male atroce, morbo di Hodchin. Era parroco di Barbina a 100 metri dalla parte orientale del Mugello, molto freddo d’inverno e che si rivestiva spesso d’un mantello nevoso. Era un luogo abbandonato, come un penitenziario sacerdotale lontano dal mondo civile. Perché Don Milani sul quale si sono scritti tra libri, saggi, studi , biografie, articoli di riviste e di giornali più di 12.000 pezzi, è sempre per moltissimi una figura attuale e presente un monito e un esempio, ce ne da l’occasione il trapasso che tanta commozione ha suscitato in questi giorni del grande Papa Giovanni Paolo II di cui si parla, e si farà presto di riconoscerne la santità e di innalzarlo agli altari. Giustissimo abbiamo sentito dire a molti, ma perché non si fa Santo anche un sacerdote, un cristiano, un eroe della fede, un combattente in difesa di quelli che la società rigetta, tende ad escludere, considera schiuma della terra. Per quanto ci riguarda ne abbiamo trovata una convincente ed autorevole in un libro bellissimo, di gran lunga il migliore, l’autore si chiama Neera Fallaci, sorella della ben più famosa Oriana, rapita alla vita in età giovanile e autrice di un libro bellissimo sul grande personaggio dal titolo “Dalla parte dell’ultimo”. Il libro ha avuto diverse edizioni e in una delle ultime è apparso con una prefazione di un altro meraviglioso sacerdote David Maria Turoldo, dell’ordine dei Servi di Maria e anche lui ebbe i suoi screzi con i superiori, con la chiesa che lo rimosse dalle messe domenicali nel Duomo di Milano, seguito da grande folla e lo rilegò in uno oscuro convento. La risposta la da Turoldo in questo scritto dove è detto a chiare lettere che Don Milani nell’opinione di chi lo ha conosciuto, studiato, amato, ammirato è già Santo e non c’è bisogno di ulteriori celebrazioni. Scrive Turoldo che gli fu amico e commensale: “Quale la spiegazione del fenomeno Don Dilani? ” “ Il fenomeno non si spiega che con il segreto della santità. Ciò vuol dire che si deve uscire dalle nostre logiche: qui c’è il mistero di Dio, e però con questo non si vuole evadere; Dio non è fuori dalla storia, né fuori dalla vita dell’uomo! Si tratta di credergli e di rispondergli, e nella misura in cui si dice di si, allora si diventa esplosivi e rivoluzionari, cioè si entra in un’altra logica che è appunto la logica di Dio, basti guardare all’evento di Cristo! Appunto per queste logiche la santità è un assurdo, non ha bisogno di spiegazioni.” Per Turoldo e tanti di noi ammiratori della sua grandezza egli è già nella logica della santità. Non abbiamo in proposito autorità e competenza per decidere sulla legittimità di questa idea che non ci pare per nulla stravagante; la chiesa può decidere, se vuole, e ci auguriamo lo faccia al più presto, consacrando agli onori dell’altare un uomo che amò la sua chiesa fino allo spasimo sempre obbediente e disobbediente; non capì il genio della carità di questo suo figlio. Un uomo che aveva rinunziato a tutti i beni terreni (era di una famiglia fra le più ricche di Firenze) per vivere povero tra i poveri a favore di quelli che il Cristo Redentore preferì. Sentiamo che i tempi sono maturi, avvertiamo l’odore mistico della Santità. P. Sangiorgio Ci sono anche l’attore e regista Roberto Benigni e i cantautori Fred Bongusto, Francesco de Gregori, Peppino di Capri e Fiorella Mannoia tra coloro che Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha insignito “motu proprio” di onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, in occasione della Festa della Repubblica. Si tratta in totale di persone, in tutto 58, distintesi per il lavoro svolto nella società “a favore della solidarietà sociale, dell’impegno civile, dell’arte, della difesa del patrimonio artistico, della letteratura, della musica, del cinema, della ricerca, dell’università e della formazione”. Roberto Benigni L’Oscar Benigni è divenuto Cavaliere di Gran Croce, Bongusto e Di Capri (al secolo Giuseppe Faiella) commendatori, De Gregori e la Mannoia ufficiali. Nell’elenco figurano anche altri due Oscar, gli scenografi Dante Ferretti e Francesca Loschiavo; il compositore Giorgio Moroder; lo storico Claudio Pavone; la scrittrice Laura Mancinelli: i giornalisti Igor Mann, Barbara Spinelli, Lietta Tornabuoni, Nuccio Fava e il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino; Michele Ferrero, titolare dell’omonima azienda dolciaria; Evelina Christillin, vice presidente del comitato per Torino 2006. E inoltre docenti universitari, operatori del volontariato, ed ex partigiani. Francesco De Gregori P.S. Sicilia country, grande festa a Donnafugata Chiusura di successo per “Sicilia Country, la natura dà spettacolo” la manifestazione che per quattro giorni si è svolta al castello di Donnafugata e che è terminata il 5 giuno alle 23. Migliaia di visitatori hanno visitato gli stand e le aree dedicate ai prodotti tipici, alle Igp, alle Doc e alle Dop allestiti all’interno del maniero per poi prendere parte attiva, negli spazi esterni, alle esibizioni cinofile e dei butteri maremmani e alle escursioni naturalistiche. Per i più piccoli è stata una vera festa. In molti, per la prima volta, hanno visto da vicino le razze tipiche della Sicilia, dai suini neri dei Nebrodi alle capre girgentane, dalle mucche modicane agli asini ragusani. Divertimento e competizione con il tiro dell’arco, sport che ha appassionato tantissimi visitatori rimasti soddisfatti anche dalle esibizioni del campione italiano di bike trial. Tra gli stand da segnalare quelli della Cia e della Coldiretti che non hanno mancato di promuovere le proprie attività a sostegno del comparto. ■ Il Quirinale dona 10.000 Volumi alla società Dante Alighieri Da oltre due anni la presidenza della Repubblica, per mezzo dell’Ufficio per la Stampa e l’Informazione diretto dal Consigliere Paolo Peluffo, sta realizzando un’efficace azione di sostegno alla diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo. In questo contesto si inserisce la donazione di oltre diecimila pubblicazioni, di cui circa ottomila relative all’attività del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, duemila opuscoli e circa 300 volumi editi da RAIERI, effettuata dal Quirinale a beneficio della Società Dante Alighieri, la massima Istituzione impegnata da più di cento anni per la diffusione della nostra lingua e della nostra cultura all’estero. L’iniziativa trae origine dalla visita del novembre 2003 negli Stati Uniti del Capo dello Stato, occasione in cui il presidente Ciampi donò una serie di volumi al rina- to Comitato di New York e ha assunto nel tempo carattere di continuità attraverso le donazioni realizzate, in concomitanza con i viaggi presidenziali, a favore dei Comitati della “Dante Alighieri” di diversi Paesi, tra i quali Argentina, Ungheria, Estonia, Lettonia, Romania, Cina e Bulgaria, degli Istituti Italiani di Cultura e delle Università e Lettorati di lingua e cultura italiana. B.C. 4 Se questa era una donna “Sfuggente ma possessiva, imprevedibile e financo paradossale, poco concedendo ogni volta nel disvelamento di sé, ogni volta fa sì che la sofferta conquista di quel poco non porti all’accidioso appagamento, ma vieppiù alimenti l’irrefrenabile voglia di perseverare nell’esaltante ricerca di quant’altro v’è ancora da scoprire, da assaporare”. Così un decadente scrittore d’oscura fama, a metà del secolo scorso, descriveva la donna amata. Chiara romantizzazione di delirio erotico suscitato dall’arte seduttoria che solo a pochissime donne – che non fossero a ciò professionalmente dedite – era consentita. Erano tempi in cui il mondo femminile veniva costretto entro tre stereotipate categorie : quelle della donna ideale, della donna carnale e della donna procreativa, magistralmente simboleggiate rispettivamente dalla Beatrice di Dante, dalla Maja desnuda del Goya e dall’ “Origine de mond” di Gustave Courbet. Tempi molto tristi per le donne. Erano loro preclusi i più elementari diritti civili, tra cui un adeguato ruolo nella gestione della famiglia, il voto politico e l’accesso ad un gran numero di professioni. Mentre all’uomo erano legalmente permessi il “delitto d’onore” e l’adulterio, le adultere colte in flagrante venivano immediatamente trasferite in carcere. Si imbastivano crociate contro la pillola anticoncezionale, giacché consentiva alla donna una libertà inconcepibile e assolutamente riprovevole: la possibilità di sentirsi gratificata da un atto sessuale senza fini procreativi. Ora finalmente le donne si sono, come suol dirsi, emancipate. Il disvelamento delle loro grazie fisiche ed abilità amatorie non viene più esibito a centellìni. Anzi. Esso è ormai generalmente e subitamente ostentato, col rischio, per ciò stesso, di privare il partner maschile del pur necessario supporto immaginativo; talvolta è addirittura impudicamente imposto e con tale veemenza da indurre in lui imbarazzo e frustrazione, con un conseguente calo della libido che può anche sfociare nella drammatica impotenza di natura psicologica. Ma, soprattutto, oggi le donne possono esprimere appieno il loro sentire, tutte quante le loro innumeri abilità positive, le loro aspirazioni; mentre noi, con la mente non più obnubilata dall’ossessione del sesso né più condizionata dalla plurimillenaria educazione maschilista, possiamo finalmente guardare al loro straordinario variegato mondo con l’attenzione che merita. Lo scienziato inglese Desmond Morris sostiene che la donna, almeno dal punto di vista fisico, è il miglior risultato di milioni di anni di evoluzione, in quanto molto più degli uomini si è allontanata dai nostri scimmieschi progenitori e si contraddistingue in particolare per la conservazione (neotenìa) e spesso per l’esaltazione dei caratteri peculiari della fanciullezza; ad esempio per la vellutata epidermide e l’aspetto glabro. Nel contempo, per altri aspetti rimane ancorata a fisiologiche primordiali caratteristiche, quali la spiccata suscettibilità agli ormoni endogeni che ciclicamente la perfondono e la condizionano, nonché la maggiore sensibilità olfattiva soprattutto nei confronti dei ferormoni esogeni. Ma tante di più sono le peculiarità femminili ( nella psicologia, nei gusti, negli atteggiamenti, nel comportamento, ecc.) che ci sorprendono e ci affascinano; non solo per il loro numero ma anche perché ognuna di esse, nei differenti soggetti, si presenta con una infinità di differenti sfaccettature. Al confronto, il mondo maschile appare piuttosto omogeneo nell’aspetto fisico e prevedibile in quello comportamentale; persino monotono. Per spiegarci questa estrema diversità, ci soccorrono, come al solito, gli scienziati. Pare che tutto derivi dal fatto che il genotipo femminile, a livello degli eterosomi, è costituito di 2 cromosomi X (a differenza di quello maschile che ne dispone di uno soltanto) e che uno di essi, già nell’embrione precoce, viene inattivato a caso ed in modo permanente. Ne consegue che ogni donna risulta essere un mosaico formato da un miscuglio di gruppi clonali di cellule, in parte dei quali è attivo l’X proveniente dal gamete materno mentre nei rimanenti l’X proveniente dal gamete paterno. Da qui le straordinarie sfumature che ciascun carattere può assumere in ciascuna donna. Poiché infatti l’insieme delle cellule preposte all’espressione di un particolare carattere può contenere le componenti materna e paterna in proporzioni le più disparate, esso potrà manifestarsi con le più diverse tonalità; allo stesso modo delle infinite nuance ottenibili miscelando nelle più diverse proporzioni due colori che siano già il risultato di precedenti infinite miscelazioni. Insomma, il mondo femminile comunque generato si rivela essere sempre più un prezioso scrigno di stimoli e di opportunità. Esso si sta imponendo prepotentemente nel campo dei rapporti sociali , degli studi e del lavoro, costringendo gli uomini che ancora non riescono o si rifiutano di percepirne le tante abilità ad una vana difensiva. L’unico campo in cui le donne appaiono destinate a rimanere in estrema minoranza è quello della politica e in genere delle cariche pubbliche elettive, per le quali le elettrici pervicacemente preferiscono i candidati maschi. Eppure, le rare donne che già hanno ottenuto un seggio parlamentare, nel grigiore non solo coloristico della straripante componente maschile (costituita per la maggior parte di individui il cui modus operandi appare simile a quello dei maschi soprannumerari di un branco di quadrupedi), spiccano per preparazione, singolare individualità, personalità, determinazione; persino per la capacità di dissentire. Diversissime fra loro e tuttavia accomunate tutte dal possedere nelle loro cellule quel peculiare duplice cromosoma X. Oltre ai tanti pregi, dobbiamo dunque attribuire alla duplicità cromosomica X anche l’incomprensibile difetto della mancanza di stima e di fiducia nelle altre donne, ed è per ciò che preferiscono affidare il governo della cosa pubblica all’altro sesso? Trattasi forse del retaggio di un troppo lungo passato di soggezione nei confronti del maschio, di cui non riescono tuttora a liberarsi? Sarebbe veramente triste se così fosse. L’Italia tutta ha gran bisogno di un’energica spinta verso la modernità da parte del mondo femminile, così come il sonnolento mondo civilizzato occidentale, satollo di troppo benessere, ha bisogno degli attacchi infertigli dalla Cinindia, un subcontinente troppo a lungo trascurato. Anche le donne sono state troppo a lungo trascurate. Siano dunque esse, utilizzando meglio quel voto politico di cui liberamente dispongono, ad arrestare l’attuale nostro declino verso un oscuro passato. Si decidano alfine a mandare in Parlamento un gran numero di donne, di qualsivoglia colore politico purché dotate d’un temperamento saggio e forte, comparabile, ad esempio, a quello della spagnola Maria Teresa Fernàndez de La Vega. Ma non è solo alle donne che ci rivolgiamo. E’ bene che anche noi uomini si guardi con favore alle candidate. Anche a noi conviene che un maggior numero di donne amministri questo nostro disastrato paese. Or non è guari, ad un saggio che partecipava ad un convivio fu chiesto come facesse a mantenere una perfetta linea pur mangiando con evidente buon appetito. Quegli rispose: “Occorre accostarsi al cibo come a una bella donna: bisogna goderne senza lasciarsene condizionare”. Quel saggio, paragonando la donna non più ad un semplice oggetto bensì ad un alimento necessario, aveva fatto un notevole passo avanti verso la civiltà sociale. E’ tempo, crediamo, che venga fatto l’ultimo decisivo e definitivo passo in quel senso: che la donna venga al fine considerata, dagli uomini e dalle donne, a tutti gli effetti “persona”. Silvio De Grandi 5 GIUGNO 2005 UNIVERSO SICILIA A RUOTA LIBERA di Pasqualino Sangiorgio PIL Viviamo giorni confusi, non c’è bisogno di ripeterlo e sottolinearlo, travolti da eventi non previsti e di qualità dannosa per la nostra tranquillità fisica e psichica. Parole e fatti nuovi di cui non si capisce il significato e che si scopre avere una grande influenza sulla nostra vita. Di questi giorni è di moda il PIL parola che di primo acchito sembra appartenere al mondo della pornografia: PIL richiama la parola pelo e viene il sospetto che significhi qualche cosa di lubrico e osceno; non è così, ora ce lo spiegano le voci di personalità ai massimi livelli della politica: PIL vuol dire Prodotto Interno Lordo che ci spiegano è costituito praticamente dalla ricchezza della nazione, quello che produce e che serve per il prospero andamento del vivere sociale. L’impresa è, pena il fallimento o il disagio economico che ci sia un giusto rapporto tra quello che si produce cioè l’attivo e quello che si consuma cioè il passivo; se c’è squilibrio tra il primo e il secondo, in altre parole, se il passivo supera la produzione si apre la via del catafascio del fallimento, oimè ci dicono che oggi è proprio così, consumiamo, bruciamo molto di più di quello che prevediamo per la nostra sussistenza e la tendenza è per l’accentuazione di questo squilibrio: in una parola corriamo verso il fallimento così abbiamo capito e speriamo di aver capito male, che sia un inganno causato dalla nostra incompetenza. Quelli che se ne intendono veramente ci hanno fatto a proposito questa bella spiegazione: le cose da noi vanno male (prima non lo dicevano) perché in Italia ci sono troppe vacanze, eccesso di festività, molte giornate sottratte al lavoro e quindi alla corruzione mentre un incosciente allegria il popolo bue si da ai trastulli, al divertimento e allo spreco. Rimedio, ci dicono: meno vacanze, basta con le bisbocce, più lavoro e meno fantasia. Una formidabile trovata a cui non avremmo mai pensato, la vacanze le fanno, per noi, per nostra soddisfazione quelli che comandano, che possono permetterselo, così si aggiusta tutto. Bellissima scoperta alla quale, che stupidi non abbiamo pensato. International Herald Tribune: “Dopo il declino, Siracusa rinasce” Dall’International Herald Tribune, un omaggio a Siracusa, che “dopo un lungo periodo di declino si agghinda, pronta a vincere la sfida del turismo”. Gli ultimi dieci anni “testimoniano una piccola rivoluzione siracusana: dall’abbandono alla rinascita, all’insegna di una vitalità sorprendente. Forte dei fondi europei, la città - sottolinea l’International Herald Tribune - è riuscita a creare un programma per attrarre i turisti nei luoghi della sua storia e a rendere più confortevole il soggiorno grazie a negozi, wine bar e luoghi di ritrovo. I prodotti tipici della Sicilia vengono valorizzati e gli stranieri iniziano a tornare”. Per il quotidiano internazionale, “le ore migliori per godere della bellezza di Siracusa sono quelle del mattino, quando le strade sono ancora relativamente vuote e la tranquillità non è ancora disturbata dal rumore dei motorini. Ma - precisa l’IHT - come le altre città siciliane, anch’essa vive di notte, tra i locali, i ristoranti e le passeggiate”. Il quotidiano internazionale suggerisce poi alcune mete “obbligatorie”: il Duomo del 18esimo secolo e la vicina statua di Santa Lucia, il Museo Archeologico regionale Paolo Orsi, il teatro greco, il Castello Maniace, nella punta estrema dell’isola di Ortigia. T.A. [email protected] • www.adranonline.it/dinosidotifotografo Piazza Barone Guzzardi 6-7 • 95031 Adrano (CT) • Tel./Fax 095 7699150 Schegge RESTAURI di Carmelo Ambra A proposito di... Con lo scorrere degli anni, le tribolazioni, le necessità quotidiane alle quali dobbiamo in qualche modo far fronte, spesso a costo di usare violenza a quelli che in gioventù consideravamo principî irrinunciabili, le insufficienze di comprendonio e di sentire, gli egoismi nostri e altrui, e mille altri accidenti e affanni che ognuno che vive ed opera ben conosce, tutto ciò ci logora dentro come il lavoro dei campi piega la schiena del villano fino a fargli vedere la terra più da presso e il cielo… più distante. Così, al momento di concludere la nostra vicenda mondana, fatichiamo enormemente a ritrovare quella parte di noi che ci piace pensare debba sopravviverci. Alcuni non riescono neanche in questa impresa; i più si ritrovano a possedere ormai poco più di un cencio grigio e sbrindellato da esibire a mo’ di lasciapassare a Colui che dovrebbe accoglierci in quel fantastico mondo ultraterreno, dove tutto - ci assicurano coloro che di queste cose s’in- tendono - dovrebbe essere lindo, cristallino, perfetto. Esiste davvero questa meravigliosa dimensione? Nessuno può dirlo, ma per rispetto di chi ne è persuaso, diamola per certa. Il punto è questo: quando si va in casa di un gran signore non siamo abituati forse a indossare i migliori abiti, a curare il nostro aspetto nel migliore dei modi - capelli ben lavati e pettinati, barba rasata di tutto punto (o, ciprie e belletti a profusione, parlando di donne) -, a prepararci due o tre frasi rispettose e forbite, in modo che egli, il gran signore, non si turbi di farci varcare la sua soglia? Andando là, in quel mondo di perfezione, dove tutto è chiaro e trasparente e niente si può nascondere o mistificare, che ne facciamo di questo cencio indecoroso che ci portiamo appresso? Che vergogna! Non sarebbe il caso di riprenderlo in mano, rivoltarlo dentro e fuori, rattopparlo, strigliarlo ben bene per tentare di restituirgli un po’ del colore di un tempo, allorché ci facevamo ancora prendere dall’entusiasmo, dallo stupore, dall’indignazione? Male che vada, faremmo una bella uscita di scena e i nostri cari conserverebbero di noi un ricordo meno opaco. Ma occorre provvedere in tempo, poiché non è certo che la nostra dipartita ci lascerà capire che non ci saranno più domani! D’altra parte, che valore avrebbe un “restauro” portato a compimento in tutta fretta e sotto minaccia? TURISMO Tanti gli italiani ancora indecisi sulle vacanze “Solo se il 10% degli italiani, che si dichiarano ancora indecisi sul fare o meno vacanze nel quadrimestre estivo, decideranno di mettersi in viaggio, l’annata 2005 potrà segnare il punto di svolta e di ripartenza per il settore, mentre dal ‘ponte’ del 2 giugno arrivano i primi segnali che potremmo definire incoraggianti”. E’ questo il commento del presidente della Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati previsionali di una indagine svolta dalla Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto Dinamiche. L’analisi è stata svolta nell’ambito del programma CheckTurismo 2005, varato dalla Federalberghi per tenere sotto stretto controllo l’andamento del mercato turistico. Estate “flop” o estate “top”? Il destino delle vacanze estive sembra, in questo momento, nelle mani della quota non marginale (10%) di chi ancora non ha deciso. Se i vacanzieri si fermeranno al 50% della popolazione (dato di oggi) o saliranno al 60%, la stagione potrà prendere una piega radicalmente differente. Gli indecisi sono soprattutto fra i residenti dei centri di grandi dimensioni, nella fascia di età dai 45 ai 64 anni, principalmente del Nord Ovest e composti per la gran parte da donne. Passando ai numeri, saranno 23,7 milioni gli italiani che prevedibilmente faranno vacanze questa estate (pari al 50% della popolazione maggiorenne). Di essi il 72% (pari a 17 milioni) resterà in Italia ed il 22% (pari a 5,2 milioni) andrà all’estero, mantenendo invariata la tendenza rispetto all’anno scorso. Al momento sono quasi 5 milioni gli italiani (10,3% della popolazione) che si dichiarano ancora incerti se partire o meno, rispetto al 6,6% del 2004. Una variazione sensibile e significativa, che potrebbe rappresentare la fortuna o la sfortuna dell’estate 2005. Nel dettaglio dei mesi privilegiati per le proprie vacanze, assistiamo a qualche novità. Giugno, che negli anni scorsi raccoglieva notevoli intenzioni di vacanza, si attesta al 6,8% della domanda (1,6 milioni di turisti) rispetto al 12,1% del 2004. Luglio dovrebbe essere caratterizzato da un incremento previsionale, in quanto il 27% (rispetto al 24% del 2004) lo ha indicato quale mese preferito per svolgere un periodo di riposo. Questo significa che 6,4 milioni di italiani maggiorenni faranno le proprie vacanze a luglio. Ma agosto rimane comunque il mese più affollato. Il 51,4% dei vacanzieri (pari a 12,2 milioni di italiani maggiorenni) sceglierà questo mese per recarsi al mare o in montagna. L’anno scorso la quota di domanda si attestò al 52,4%. Settembre, infine, probabilmente a causa dello spostamento in avanti in molte Regioni dell’inizio dell’anno scolastico, sembra al momento il mese con lo spunto migliore. Il 9,5% degli italiani (pari a 2,3 milioni) andrà infatti in vacanza in questo mese, rispetto al 4% del 2004. E per quanto riguarda gli stranieri? Al momento, anche se gli statunitensi ed i giapponesi cominciano a riaffacciarsi (pur a macchia di leopardo in alcune città d’arte), i tedeschi anche questa estate faranno sentire la loro mancanza. La flessione della componente tedesca dovrebbe infatti attestarsi attorno al 5%. Francesi ed inglesi sembrano invece in buona tenuta o lieve crescita, mentre dai paesi dell’Est europeo cominciano a registrarsi indicatori interessanti. Taità FRANCIA – IL PREZZO DELLA PAURA I motivi profondi del no alla costituzione dell’UE La Francia che fu a lungo un motore dell’Europa ha scelto contro l’Europa. Tale scelta è terribile non soltanto per l’evoluzione dell’Europa ormai bloccata ma anche per ciò che rivela della società francese, una società che sceglie il ripiegamento e ha paura del futuro. La costruzione europea significa da più di cinquant’anni l’adesione a un grande progetto, alla costruzione di una entità nuova che rifiuta il tragico della storia per far camminare popoli diversi e ostili tra di loro sullo stesso cammino della riconciliazione, della pace, dell’amicizia. Ma tale costruzione è anche una alta scuola di democrazia che presuppone ricerca di compromessi: l’Europa è una costruzione complessa, rifiutarla significa lasciarsi dominare dall’istinto. È facile dire no, invece di si. Il primo istinto è la paura. È facile dire no, rifiutare di avanzare verso il largo rimanendo sulla riva, al riparo; è più difficile dire si all’avvenire, avanzare verso nuovi orizzonti, accogliere l’altro e convivere con lui. La campagna del referendum in Francia ha liberato gli istinti fino ad oggi sopiti: la paura, il nazionalismo, la xenofobia. Da tre mesi i partigiani del no si sono attaccati al mito della grandezza francese, hanno esaltato la Francia come guida dell’Europa e del mondo. La campagna ha scelte nate per la xenofobia per non dire il razzismo contro tutti: olandesi, tedeschi, polacchi, cechi, turchi e anche cinesi, con termini che si potevano sperare dimenticati per sempre. La campagna si è fissata anche sulla minaccia rappresentata per l’economia francese e per l’occupazione dei francesi: mistero della passione e di reazioni irrazionali di fronte ad una Europa nuova. Certo il voto negativo dei francesi si spiega anche con il rifiuto della politica di Chirac e del suo governo. Fondamentalmente i francesi non accettano che il loro Paese sia diventato un Paese come gli altri, una potenza media, che il suo “zango” sia oggi paragonabile a quello della Spagna, della Germania o dell’Italia. Altra osservazione pesante per le sue conseguenze è il fatto che la vittoria del no è quella di una strana ed improbabile coalizione fra tutti i partiti e le organizzazioni che ricusano fondamentalmente i principi base della democrazia parlamentare: dai trotzkisti e da un partito comunista che resta stalinista, ai neofascisti e ad altri ancora compresi determinati cattolici. Altra ragione di inquietudine è la debolezza intellettuale e morale dei partigiani del si che si sono dimostrati esitanti, prudenti, timorosi. Alcuni giornali, pur favorevoli al si, non hanno voluto entrare in una campagna per voto positivo mantenendo un equilibrio scrupoloso tra le due posizioni. Ponendo queste due posizioni sullo stesso piano hanno legittimato così il voto negativo senza affrontare la questione fondamentale delle due basi ideologiche, quindi della sua legittimità morale. Il 29 maggio una maggioranza di francesi ha fatto la scelta di fermarsi sulla strada europea e di chiudere alcuni confini. Ora cosa succede? Secondo quanto stabilisce la Dichiarazione 30 allegata alla Costituzione europea, per l’entrata in vigore della stessa non è prevista esplicitamente la ratifica di tutti i Paesi membri; la questione è deferita al Consiglio europeo se, superati quattro quinti delle adesioni, uno o più Paesi incontra difficoltà. Resta però il pesante significato politico della bocciatura espressa dal popolo francese, alla quale potrebbe seguire quella degli altri Paesi, come sono convinto che avverrà. G. Miraglia UNIVERSO SICILIA GIUGNO 2005 SIGARETTE Il bel Paese piace sempre ai turisti americani IN ITALIA CALANO I FUMATORI Stato di origine. Le isole Hawaii rimangono ampiamente in Gli americani hanno comunque ripreso a viagtesta, con il 14 per cento dei suffragi, ma l’Italia si giare, come dimostra la crescita nel traffico aereo, trova al terzo posto tra le mete più ambite dei turiche ha raggiunto di nuovo i livelli precedenti all’11 sti americani. Il caro euro non sembra spaventare settembre 2001, data dell’attacco contro le Torri né scoraggiare gli americani, secondo un sondagGemelle e il Pentagono. gio della Ipsos per l’Associated Press, anche se le Le autorità stanno moltiplicando gli avveragenzie di viaggio (e le riviste specializzate Usa) timenti: quest’estate, contrariamente a quelle continuano a consigliare viaggi in America Latina, immediatamente precedenti, ci saranno file e lundecisamente meno cara, per i turisti a stelle e strighe attese negli aeroporti, e sce, del Vecchio Continente. ritardi, anche pesanti, non Subito dietro all’Italia, attira sono da escludere. Le prigli americani l’Alaska, quindi me avvisaglie ci sono stai Caraibi e la Florida. te già nei giorni scorsi, con L’Europa (al secondo l’inizio del lungo ponte del posto in classifica), in parMemorial Day. Un aeroporticolare, piace a chi ha stuto come quello internaziodiato all’Università, mentre il nale di Washington Dulles, sogno hawaiano, con le sue generalmente dal traffico palme, le spiagge bianche piuttosto fluido, ha registrato e le tavole da surf seduce lunghissime code ai controlli soprattutto chi non e’ andato per l’imbarco. al di là della licenza liceale. Anche quest’anno New E’ vero che il sondaggio York si conferma la meta riguarda i viaggi da sogno, numero uno tra le grandi che in molti casi non si concittà turistiche americane, cretizzeranno. Gli americasecondo il tradizionale sonni prendono decisamente daggio pubblicato alla vigilia meno vacanze degli europei, dell’estate dalla rivista spee quando partono, sono specializzata “American Style”. cializzati nei soggiorni ‘morDietro a New York ci sono citdi e fuggi’, che ben di rado tà come Chicago, nell’Illinois, superano i sette giorni. e San Francisco, in CaliforQuest’anno, a poche ore nia. Segue Washington, che dall’inizio dell’estate Usa tutti gli americani visitano (che scatta in coincidenza almeno una volta nella vita con il Memorial Day, l’ultimo per vedere la Casa Bianca, lunedì di maggio, quest’anCapitol Hill e i memoriali del no il 30, data dell’inizio dei National Mall. Tra le città super-saldi), molti americani di media grandezza, vince spiegano che non andranNew Orleans, in Louisiana, no in vacanza, o che non davanti a Albuquerque (New si allontaneranno troppo da Mexico), Scottsdale (Arizocasa. Forse non andranno na), e Las Vegas, la città del neppure in uno Stato vicipeccato. Le piccole città più no, seppur per pochi giorni. popolari sono generalmente La ragione? Il caro petrolio, assolutamente sconosciute nonostante la benzina costi al pubblico europeo: in testa circa la metà rispetto alla La statua della LIbertà. c’è New Hope/Lahaska, in media europea: intorno ai Pennsylvania, famosa per il 2,2 dollari a gallone, cioè suo treno storico a vapore 3,7854 litri. Il 30 per cento e le sue sculture all’aperto degli interrogati spiega che (tipo Pietrasanta, in provincia di Carrara). Seguoha modificato i propri piani proprio in funzione dei no Berkeley Springs, in West Virginia, una sorta costi del carburante. di Montecatini o di Abano Terme delle Blue Ridge Tra quelli pronti a partire, i due terzi affermano Mountains; e quindi Saugatuck, nel Michigan, sulche si recheranno in uno Stato diverso dal loro, le sponde dell’omonimo grande lago. mentre il 22 per cento è pronto a passare le vacanZ.A. ze all’estero. Il 13 per cento, infine, rimarrà nel suo È l’Associazione capace di assicurare la necessaria assistenza per una: • corretta coltivazione olivicola • buona conoscenza delle tecniche di produzione dell’olio • professionalità per la conservazione dell’olio prodotto Per tutto questo l’ASPO conta una capillare rete di uffici sempre a disposizione dei produttori. AGRIGENTO CALTANISSETTA CATANIA LEONFORTE (EN) TRAPANI Per informazioni rivolgersi all’ASPO 95031 ADRANO - Piazza Mercato 72 - Tel. 095 7692946 - Fax 095 7602814 Dall’entrata in vigore del decreto anti-fumo, il 10 gennaio scorso, sono sempre di più gli italiani che cercano di dire addio alle sigarette. Lo conferma un sondaggio condotto su un campione di 200 farmacisti in occasione dell’ultima edizione di Cosmofarma. Il 77% degli intervistati ha infatti dichiarato di aver riscontrato un aumento nella vendita di prodotti di sigarette accese. E se il 12% dice di “non essersene manco accorto” e il 16,9% dei fumatori si sente “una specie in via di estinzione”, il 54% confessa candidamente di andare più volentieri in bar e ristoranti. Quanto alle “zone riservate”, più di un partecipante al sondaggio su quattro le ritiene “un’utopia”, dal momento che non ne ha mai vista una, mentre un altro 28,2% li definisce “i nuovi anti-nicotina nell’ordine del 1030%, mentre un altro 22,5% ha registrato un incremento addirittura tra il 30 e il 60%. I prodotti più consigliati dai camici bianchi al bancone, i cerotti con effetto 16 ore (70,5%), seguiti dalle gomme (23,2%). Il dato della riduzione viene ribadito anche da un sondaggio del ‘Nicorette Institute’ secondo il quale un fumatore su 10 ha abbandonata la sigaretta dopo l’introduzione del divieto nei locali pubblici, mentre il 6,6% afferma di aver diminuito di uno-due pacchetti la settimana la quantità ghetti della società” e altrettanti sono coloro che le vedono come “camere a gas autorizzate”. Poco male, comunque, per quel 12,6% di fortunati che, fumando all’aperto, hanno conosciuto una ragazza/un ragazzo interessante; o per quel 16,1% che, approfittando della pausa-sigaretta sul lavoro, è riuscito finalmente a conoscere quella collega/quel collega che aveva adocchiato da tempo... Una vera tragedia, invece, per quel 53,2% che ha scoperto di essere schiavo della sigaretta. Scop-Tach Dalla Regione Sicilia un premio giornalistico “agroalimentare” L’assessorato all’Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana ha promosso, in sinergia con la Fondazione Italiana del Buon Ricordo del Touring Club Italiano, un premio giornalistico internazionale per promuovere e valorizzare il patrimonio culturale e i prodotti della cultura enogastronomica siciliana. Il concorso prevede anche un’apposita sezione per articoli e servizi pubblicati o trasmessi in Italia. Al Premio sono esclusivamente ammessi giornalisti e scrittori di qualsiasi nazionalità che avranno diffuso l’argomento tra il 15 novembre 2004 e il e il primo novembre 2005. Il concorso prenderà in considerazione elaborati divulgati attraverso giornali quotidiani e periodici, cartacei e/o on line, trasmissioni radio e/o televisive. Gli elaborati in lingua straniera dovranno essere corredati da una traduzione in lingua italiana o, in seconda ipotesi, in lingua inglese. I premi previsti sono cinque così suddivisi: sezione internazionale per servizi diffusi all’estero dotata di un premio di 10.000 euro e tre da 5.000 euro ciascuno; sezione per servizi diffusi Italia, dotata di un premio di 5.000 euro. V.G. 6 Nasce il corso di sopravvivenza per single Non un classico raduno, ma un vero e proprio corso di sopravvivenza per single, con tanto di lezioni di cucina e di difesa personale: e’ il programma della manifestazione ‘Single and Single 2005’, che si è svolta nei giorni scorsi ad Angolo e Darfo Boario Terme (Brescia) e che è culminata con l’elezione del Single e della Single d’Italia. La manifestazione è nata da un’idea di Saro Trovato, presidente di Meta Comunicazione, e Claudio Marastoni, della Claudio Marastoni Communication. Oltre che al ‘popolo dei single’, calcolato in 5 milioni e 500 mila persone, la kermesse, aperta al pubblico, si rivolge anche ai ‘single attitudiners’, ovvero a quelle coppie che hanno adottato uno stile di vita che deriva proprio dai single. “La tendenza che sta emergendo con maggior forza a livello internazionale, infatti, è quella della Single Attitude - afferma Saro Trovato -, i single stanno infatti passando da minoranza a vero e proprio esercito. Sono modelli corteggiati dal marketing che ha creato mono-porzioni, locali, feste, viaggi per chi sceglie di essere da solo e di dedicarsi a se stesso, cosi’ come intere collane di libri che parlano della vita da single”. Realizzata con il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Brescia, della Comunità Montana della Valle Camonica e del Consorzio Comuni Bim della Valle Camonica ed i comuni di Darfo Boario Terme e Angolo Terme, Single and Single 2005 si propone come un vero e proprio corso di sopravvivenza e/o di formazione per la vita da single, con tanto di corsi di cucina, bon ton, estetica e management domestico. Lo scopo del raduno non era tanto trovare l’anima gemella, quanto equipaggiarsi per affrontare al meglio la quotidianità del single, che spesso non può contare sull’appoggio della famiglia, su un frigo pieno o sull’aiuto di una collaboratrice domestica. Nel corso della tre giorni, quindi, diversi esperti hanno spiegato ai 40 partecipanti, equamente suddivisi tra uomini e donne, e di età compresa tra i 30 e i 35 anni, come fare una spesa perfetta, sia per una cena da soli che per un tetea-tete dell’ultimo momento o un aperitivo inaspettato con gli amici, ma anche come mantenersi in forma e difendersi in caso di aggressione. I concorrenti hanno anche dovuto dar prova della loro capacità comunicativa e delle loro tecniche di seduzione, nel primo ‘blind date game’ mascherato. Nei pochi minuti a disposizione per conoscere ciascuno degli altri partecipanti, perché l’aspetto fisico non sia l’unico ‘metro di giudizio’, i partecipanti sono stati mascherati, con l’obbligo, dunque, di ingegnarsi per fare colpo. V.A. 7 GIUGNO 2005 UNIVERSO SICILIA LAVORO Trapani, Provincia pensa a IGP Fare il bancario per fragola, anguria non va più di moda e pomodoro Per affermare l’economia del territorio, l’Amministrazione Provinciale di Trapani, tramite l’assessorato all’Agricoltura, sta mettendo in atto tutta una serie di iniziative, di incontri e di riunioni con produttori e tecnici del settore ortofrutticolo che stanno consentendo di potere giungere, in questa prima fase, al riconoscimento dell’Igp (Indicazione Geografica Protetta) per la fragola, l’anguria ed il pomodoro che si producono nel territorio provinciale trapanese. L’obiettivo di fondo dell’iniziativa dell’amministrazione provinciale è quello di dare maggiore protezione e ancor più forte impulso alla conquista dei più grossi mercati nazionali da parte dei prodotti trapanesi, che peraltro hanno già ottenuto dei buoni risultati soprattutto nel Nord Italia, fornendo alle aziende e a tutti gli operatori del settore ortofrutticolo mezzi ed opportunità di affermazione e di espansione. Il riconoscimento del marchio di qualità che, come già detto, riguarderà in prima istanza alcuni fra i prodotti ortofrutticoli più tipici di consistenti zone del territorio provinciale quali pomodori, fragole e angurie, in un secondo momento si estenderà anche al melone giallo, all’aglio rosso, alle zucchine, alle melanzane e alle patate L.M. Lotto, arriva “Venus”: addio al bimbo bendato Si chiama “Venus”, è prodotta da una società francese leader del settore ed è stata scelta, attraverso una gara comunitaria, da una commissione di esperti. Il 4 maggio Venus ha avuto un compito a suo modo storico per il gioco del Lotto perché è stata lei a far debuttare l’estrazione automatizzata dei numeri vincenti sulla ruota di Roma e sulla nuova ruota “Nazionale” al posto del bimbo bendato. Con “Venus”, il Lotto italiano sbarca nel futuro e si affianca, per ora solo in via sperimentale, ai collaudati sistemi di estrazione già in vigore in altri Paesi. Al termine di questa fase sperimentale, sarà valutato il passaggio alla estrazione automatizzata a tutte le altre ruote del Lotto. La macchina “Venus” è stata selezionata perché affidabile, semplice e trasparente: il meccanismo di mescolamento, realizzato con tecnologia ad aria compressa, rende infatti visibili tutte le fasi della procedura, da quella dell’immissione delle 90 sfere nell’urna a quella di estrazione. L’estrazione automatizzata funziona così: i 90 numeri del Lotto vengono suddivisi in gruppi da 15 ed inseriti nei 6 tubolari che compongono il caricatore. Da qui vengono fatti defluire all’interno dell’urna dove inizia una prima fase di mescolamento attraverso un soffio ad aria compressa. Poi, grazie all’aumento di potenza del mescolamento, il dispositivo di estrazione cattura, di volta in volta, le 5 sfere contenenti i numeri vincenti. “Venus” è attrezzata da sistemi di protezione e di sicurezza che rendono l’estrazione automatizzata a prova di errore. L’hard-disk del Personal Computer di gestione del sistema è custodito in cassaforte; l’accesso al sistema è possibile solo tramite inserimento nel lettore di una smart card dotata di password; le sfere numerate sono indeformabili e al loro interno non è possibile iniettare alcun materiale che possa alterarne le caratteristiche. La novità dell’estrazione automatizzata si aggiunge alle altre, previste dalla Finanziaria 2005, del recente aumento dei premi per terno, quaterna e cinquina e a quella dell’estratto determinato e rappresenta un ulteriore passo in avanti del Lotto verso le aspettative dei giocatori nel quadro di un sistema sempre più trasparente e garantito. Taità Più di 4 giovani italiani su 10 che si apprestano ad affacciarsi al mondo del lavoro dicono no al lavoro per tutta la vita. Soprattutto se è in banca. Trovare impiego dietro uno sportello ha innegabilmente alcuni vantaggi: dall’interessante trattamento economico al fatto che si tratta di un lavoro che lascia del tempo libero (rispettivamente 23% e 14%). Sull’altro piatto della bilancia gravano però alcuni fattori negativi: dallo stress di avere a che fare continuamente con la clientela, alla monotonia, che spaventa un giovane su quattro. Per il 47% dei giovani lavorare in banca sarebbe infatti solo una soluzione temporanea. Questo è quanto emerge da un’indagine promossa dal mensile Banca Finanza. Lo studio condotto da Eta Meta Research ha coinvolto un pool di psicologi che hanno realizzato quattro focus group di 90 giovani tra i 18 e i 24 anni. Ma quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere il lavoro ideale? Fondamentale, è la risposta, la vicinanza a casa (67%), in modo da non doversi trasferire lontano da famiglia o amici, e, cosa che sogna oltre la metà degli intervistati, la possibilità di fare velocemente carriera. Alla domanda “se ne avessi la possibilità ti piacerebbe essere assunto da una banca?” il 15% dei partecipanti ai focus group ammette che un lavoro sicuro in un grande istituto di credito rappresenta ancora un sogno. Il 40% però dice di aspettarsi qualcosa di diverso per il proprio futuro. Più possibilista il 21%, ma ad una condizione, di non partire proprio da zero e con precise garanzie su ruolo e carriera. Indubbiamente però il posto in banca ha dei vantaggi, su cui concorda la maggior parte dei giovani interessati. Il primo resta la sicurezza del lavoro (31%), seguito da una retribuzione considerata più che soddisfacente (23%). Pochi (il 18%) quelli che ritengono che un lavoro in banca sia ancora fonte di status sociale invidiabile. Unica fonte di interesse, per il 14%, il fatto che il lavoro in banca lascia molto tempo libero per poter coltivare amicizie e passioni. Sull’altro piatto della bilancia gli svantaggi. A rappresentare una vera fonte di ansia e stress il dover avere a che fare quotidianamente con la clientela (29%), perennemente irritata e scorbutica. Ma quello che veramente spaventa un giovane su quattro (25%) sembra essere la monotonia e la routine. Insomma per qualche brivido in più sembrano pronti ad abbandonare la tranquilla routine di un lavoro dietro lo sportello. Non solo, per il 13% in banca per fare carriera servono tempi lunghissimi. Il 9% sembra invece spaventato dall’estrema burocratizzazione del lavoro bancario. Il 47% dei giovani vi lavorerebbe solo temporaneamente. Addirittura per il 12% rappresenterebbe una scelta di ripiego. Di contro il 15% vede la banca come un’occasione per mettersi in mostra, con l’obiettivo, però, di trovare altro. Restano sempre dei fedelissimi del posto fisso: l’11% sogna l’attività dietro lo sportello come una sistemazione definitiva, ma c’è anche chi, come afferma il 9%, lo trova un modo per far contenti i genitori. Uno degli scogli maggiori, tra quelli che hanno fatto dissipare il sogno del posto in banca, è la difficoltà di fare carriera. Se il 64% dei giovani che ha partecipato ai focus ritiene che serva sempre di più una grande e specifica preparazione, il 59% ritiene che le banche siano ancora dei posti di lavoro dove le raccomandazioni, le spintarelle e gli aiutini sono fondamentali per andare avanti. C.L. Nonno Sinatra e Lucky Luciano erano compaesani Il nonno di Frank Sinatra e il mafioso Lucky Luciano venivano dalla stessa piccola città siciliana, Lercara Friddi, nonostante le affermazioni di Ol’ Blue Eyes che la sua famiglia era originaria invece di Catania o Agrigento: lo hanno scoperto Anthony Summers e Robbyn Swan nella nuova biografia “Sinatra: The Life” pubblicata da Knopf e di cui “Vanity Fair” ha anticipato stralci nel numero di giugno. Secondo i due biografi Sinatra intenzionalmente offuscò il suo passato familiare per nascondere il fatto che i suoi parenti erano intimamente coinvolto con il ‘padrino’ di Cosa Nostra. Secondo Summers e Swan, Luciano e i familiari di Sinatra per un certo periodo avevano addirittura abitato nella stessa strada della cittadina in provincia di Palermo, via Margherita di Savoia. I due biografi hanno scoperto certificati di battesimo e di matrimonio, oltre ai dati di immigrazione negli Stati Uniti e del censimento. Sinatra doveva sapere del rapporto con Luciano anche perché suo nonno, che visse con la famiglia del cantante dopo esser rimasto vedovo, si era spesso occupato di lui quando era piccolo. Quanto a Ol’ Blue Eyes e Lucky Luciano, anche loro si conoscevano bene, ha confidato a Summers e Swan il cameriere del cantante George Jacobs. Jacobs ha rievocato un incontro tra i due nella suite di un albergo romano: Luciano si alzò dalla poltrona e baciò Sinatra. Secondo Summers e Swan l’incontro rimase impresso nella memoria di Jacobs come uno dei “momenti felici” di quel viaggio per il cantante di ‘My Way’. C’è di più: i due biografi hanno scoperto un documento dell’Ufficio Antidroga in cui Louis Russo, un complice di Luciano, parla di Sinatra come “un amico personale e grande ammiratore se non adoratore” del boss. E Adriana Rizzo, amante di Lucky: “Sinatra era amico stretto di Luciano. A volte veniva a Napoli, o si parlavano al telefono. Io ascoltavo. Sempre telefonate affettuose”. Secondo Swan e Summers, Sinatra prese le distanze da Luciano nel 1961, parallelamente alla sua nuova amicizia con i presidente John F. Kennedy. “Si è spaventato - si legge negli atti del Narcotcs Bureau - e quando è in Italia accampa scuse per non andare a Napoli a visitare Luciano. Però telefona sempre”. S.M. Associazione Regionale Sicilgrano - Catania 95124 - CATANIA Piazza S. Maria di Gesù n. 3 Uffici zonali sono aperti a: — Maniace — Bronte — Grammichele — Raddusa — Castel di Iudica — San Cono Tutte le sedi di cui sopra sono ubicate presso le sedi comunali dell’A.I.C. Per una puntuale assistenza tecnica in grado di garantire uno sviluppo adeguato alle nuove tecniche di produzione rivolgetevi all’Associazione Regionale Sicilgrano. UNIVERSO SICILIA GIUGNO 2005 TURISMO Nel 2005 boom per le isole Eolie Si profila un anno record per il turismo alle isole Eolie. I dati ufficiali relativi ai primi tre mesi del 2005, indicano un +65,49% di arrivi negli alberghi e un +68,39% di quelli negli esercizi extralberghieri. Gli stranieri sono il 97,73% in più, gli italiani crescono del 43,21% per un valore assoluto di +65,82% rispetto all’anno scorso. “E’ la nuova filosofia del viaggiatore e degli eventi che produce i primi risultati eccellenti”, secondo l’assessore regionale al Turismo, Fabio Granata. Nei giorni scorsi le Eolie sono protagoniste di eventi spettacolari e culturali di grande prestigio: “Una musica per le Eolie” è la manifestazione inaugurata a Lipari il 21 maggio scorso, che si è conclusa il 4 giugno, mentre nei giorni 2-3-4 e 5 giugno a Salina ha avuto luogo il progetto “Slow food”, iniziativa dedicata ad operatori ed esperti di settore che coinvolge tour operator e responsabili del comparto enogastronomico. Per Granata, “la nuova politica dell’assessorato legata a un turismo culturale, rispettoso del paesaggio, dell’ambiente, della tradizione dei luoghi ci dimostra ancora una volta che il modello di sviluppo sostenibile individuato è quello giusto. Alla fine del 2005, quando avremo i dati definitivi per tutta la regione, dimostreremo che aver voluto disegnare una Sicilia ricca di percorsi, stratificazioni culturali e suggestioni per il viaggiatore, fatta di eventi, varietà del paesaggio e ricchezza dell’arte, è stata un’intuizione valida che rispetta i canoni della nuova idea di sviluppo sulla quale vogliamo e dobbiamo indirizzare le nostre politiche future”, ha concluso Granata. Taità 8 Totti si lega alla Roma per tutta la vita Francesco Totti ha rinnovato il suo contratto con la Roma fino al 30 giugno del 2010. Lo ha reso noto il club giallorosso in un comunicato. “Nell’ambito dell’implementazione della propria strategia di gestione e valorizzazione del parco calciatori l’A.S. Roma S.p.A. ed il capitano Francesco Totti comunicano, con viva soddisfazione, di aver raggiunto in data odierna, l’accordo per il prolungamento e l’integrazione del contratto economico per le prestazioni sportive, ad oggi in vigore e scadente il prossimo 30 giugno 2006, con il calciatore, che vestirà la maglia giallorossa fino alla data del 30 giugno 2010 - recita la nota della Roma -. L’accordo, di durata quinquennale, prevede il riconoscimento al Calciatore di un compenso lordo di 10,4 milioni di euro, per ciascuna stagione sportiva di durata del contratto, e con efficacia a decorrere dalla prossima stagione sportiva”. ABBIGLIAMENTO DONNA ~ CORREDO PER UOMO E PER DONNA ESCLUSIVISTA CALEFFI ~ LINEA WALT DISNEY Adrano (CT) • Piazza Barone Guzzardi n. 2/3/4 Tel./Fax 095 7699150 CALCIO dall’anno prossimo niente più spareggi “In tale ambito - prosegue il comunicato del club giallorosso - è stato altresì definito, tra Roma International Football Service - società controllata da A.S. Roma dedicata alle attività di merchandising - e Numberten - società licenziataria di Diritti d’immagine del Calciatore - un accordo per la licenza esclusiva per l’uso e lo sfruttamento dei Diritti di immagine del Calciatore, per specifici prodotti ufficiali a marchio A.S. Roma e per specifiche iniziative promosse da Roma International Football Service;a fronte di tale accordo, è previsto il riconoscimento di un corrispettivo di 0,52 milioni, per ciascuna stagione sportiva di durata di tale contratto e di quello di prestazione sportiva del calciatore”. “Infine -conclude la Roma- atteso che con la sottoscrizione di tale contratto, l’A.S. Roma ed il calciatore hanno inteso legare la propria storia, i propri successi sportivi e i propri progetti futuri, l’A.S. Roma ha assunto l’impegno di garantire a Francesco Totti la permanenza del proprio capitano, nell’ambito dell’area tecnico-sportiva della società, in una posizione che possa essere di reciproca soddisfazione, quando il calciatore avrà cessato l’attività agonistica. Il capitano Francesco Totti e l’AmministratoreDelegato, dott.ssa Rosella Sensi, saranno presenti in conferenza stampa prevista per domani, 1 giugno 2005, alle ore 12.30, presso il Centro Sportivo Fulvio Bernardini”. Successivamente il contratto di Totti è stato presentato in conferenza stampa. Rosella Sensi, amministratore delegato del club, per l’occasione è apparsa sorridente: “Questo accordo è importante per il presidente e per la società - ha detto la figlia del presidente -. Francesco ha legato il suo nome al club e ai tifosi. Lui è il simbolo del calcio romano in Italia e nel mondo, oltre ad essere una grande persona fuori e dentro il campo”. Si dice che Moggi influisca nel mercato della Roma. “Lavoriamo con la nostra testa – dice - Non ci facciamo condizionare da nessuno. Cassano? Per noi è importantissimo. Lo ringrazio pubblicamente, perchè lui ha giocato infortunato a Bergamo. Dico che va rispettata la sua volontà e la nostra. Lasciateci tranquilli”. A.R. Arrivano dalla Lega calcio due notizie che cambieranno la mentalità del calcio italiano: dall’anno prossimo non ci saranno più spareggi, ma farà fede per tutti i piazzamenti la classifica avulsa come da normative Uefa, perché nel calendario convulso nel calcio non ci sono più spazi liberi. Una decisione che non mancherà di scatenare discussioni, ma che eviterà appendici nel momento in cui le energie saranno annullate. Ad annunciarlo è stato Maurizio Zamparini, vice presidente vicario della Lega, alla fine di una lunga giornata. Oltre alla decisione di chiudere la porta agli spareggi, l’assemblea ha ratificato altre due piccole modifiche regolamentari, ma altrettanto rivoluzionarie, come l’erba artificiale che sarà accettata in alternativa a quella naturale anche sui campi della serie A. Ma l’ulteriore, grande novità sarà il recupero delle gare interrotte per cause di forza maggiore a partire dal momento della sospensione dal risultato che era stato acquisito. Si tratta in pratica della cossiddetta soluzione “spagnola”. Ma siamo solo all’inizio: mercoledì 22, l’assemblea generale ordinaria, già convocata, potrebbe fornire nuove indicazioni al calcio di serie A e B. A.A. UNIVERSO SICILIA Editore: AIC - INPAL Sede: Via Dante, 130 - 90100 Palermo Direttore culturale: Pasqualino Sangiorgio Direttore responsabile: Vincenzo Castiglione Vice Direttore: Giuseppe Miraglia Hanno collaborato: Carmelo Ambra - Donatella Pinzone Silvio De Grandi - Nino Guglielmino - Alfredo Torrisi Chiuso in redazione il 20 Giugno 2005 Amministratore: Alfredo Torrisi Questo periodico viene spedito in: Australia, Argentina, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Spagna, Gran Bretagna, Irlanda, Ungheria, Brasile, Stati Uniti, Luxembourg, Venezuela. Stampa: Tipo-Lito Placido Dell’Erba 95033 Biancavilla (CT) - Via Imperia, 15 - Tel. 095.985167 - Fax 095.985414 Segreteria editoriale: 95124 Catania - Piazza S. Maria di Gesù, 3 - Tel. 095.311547 - Fax 095.7153840 Abbonamento e sottoscrizioni volontarie di sostegno: Versamento C.C.P. N. 14577951 intestato a ”Universo Sicilia” - Adrano - Tel. 095.769.29.46 Abbonamento annuale per i Soci € 6,23 € 12,45 Abbonamento ordinario Abbonamento sostenitore € 51,88 Iscrizione al N° 748 del registro stampa del Tribunale di Catania del 28/3/1989 Iscritto al ROC n. 4012 del 21-11-2001 Le inserzioni riportate nelle pagine di questo periodico costituiscono servizio senza corrispettivo ai sensi dell’art. 3, primo comma, del D.P.R. 26/10/72 n. 633. Associato al FUSIE Federazione Unitaria della Stampa Italiani all’estero Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana SULLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI Ai sensi del D. Legislativo 196/03 il responsabile del trattamento dei dati raccolti per uso redazionale è il direttore responsabile Vincenzo Castiglione al quale ci si può rivolgere, indirizzando a UNIVERSO SICILIA - 95031 Adrano - Piazza Mercato, 72 - per chiedere l’aggiornamento o la rettifica dei dati, compreso il diritto per motivi legittimi di opporsi a tale utilizzo. La Redazione