PRIMA INDAGINE CONOSCITIVA DELLA CHIROTTEROFAUNA DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI BERGAMO a Cura di dott.ssa Anna Maria Gibellini Rhinolophum ferrumequinum. Foto: A.Gibellini INTRODUZIONE La Comunità scientifica internazionale riconosce la straordinaria importanza dei Chirotteri, un gruppo animale diffuso in quasi tutto il mondo, ricco di specie con caratteristiche morfologiche ed etologiche peculiari. Nonostante ciò, viene ancor’oggi ampiamente ignorata o sottovalutata l’importanza ecologica ed economica di questi Mammiferi che racchiudono nella loro piccolissima mole strutture complesse che li rendono in grado di compiere un volo attivo e di ecolocalizzare ostacoli e prede anche nella totale oscurità. Il periodo compreso tra il 2011 e il 2012 è stato dedicato dall’UNEP (United Nation Environment Programme) ai Chirotteri e denominato “Anno internazionale del pipistrello” (International Year of the Bat); in tale occasione è stata sollecitata la realizzazione di iniziative a carattere scientifico e divulgativo per promuovere la conoscenza dei pipistrelli. In tale ottica si pone il presente progetto di caratterizzazione delle chirotterofauna presente sul territorio della città di Bergamo. Spesso associati a luoghi comuni che li descrivono come animali pericolosi o viceversa associati unicamente all’idea che siano i risolutori del “problema zanzare”, i pipistrelli, vengono svestiti dello straordinario valore funzionale che ne fa elementi preziosissimi in molti ecosistemi terrestri, non ultimo l’ecosistema urbano. Le specie presenti sul territorio nazionale e dunque a Bergamo, hanno tutte dieta insettivora, potenzialmente un pipistrello può assumere una quantità di Insetti pari ad un terzo del proprio peso corporeo. I pipistrelli in qualità di predatori notturni, spesso gli unici in ambiente urbano, hanno dunque, un ruolo rilevante ed insostituibile nel controllo delle popolazioni di molte specie di insetti agendo da elementi preziosi della lotta biologica agendo su specie di rilevanza sanitaria (es. zanzare) ed economica (specie di interesse agrario o forestale) in particolare durante periodi di pullulazione di questi insetti che diventano allora le prede preferenziali dei pipistrelli. La varietà di ecosistemi e di luoghi di rifugio necessari alla sopravvivenza dei pipistrelli li rende particolarmente esposti al disturbo antropico tanto da rendere i pipistrelli uno dei pochi gruppi di Mammiferi terrestri le cui specie presenti sul territorio italiano sono tutte tutelate da normative internazionali (Convenzione di Berna - "Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa", Convenzione di Bonn - "Convenzione sulla conservazione delle specie migratorie appartenenti alla fauna selvatica", Accordo Eurobats - "Accordo sulla conservazione delle popolazioni di pipistrelli europei" reso esecutivo con L. 104/2005, Direttiva 92/43/CEE “Habitat” – per la conservazione degli habitat naturali, seminaturali e della flora e della fauna selvatica e succ. agg.). In Italia i pipistrelli sono, inoltre, tutelati fin dal 1939(R.D. 1016) e tutte le specie sono individuate quali appartenenti alla “fauna particolarmente protetta” di cui vengono sanzionati penalmente l'abbattimento, la cattura e la detenzione di esemplari (Art. 2, comma 1, lett. C e Art. 30, comma 1, lett. b L. 157/1992 - "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio"). La Legge 104/05 in attuazione dell’Accordo internazionale sulla conservazione delle popolazioni di pipistrelli europei (Eurobats) indica tra gli impegni per gli Stati firmatari il miglioramento delle conoscenze territoriali in merito alla chirotterofauna oltre che la tutela degli esemplari e dei siti rifugio portata avanti anche attraverso attività di informazione del pubblico in merito alla corretta convivenza con i Chirotteri. Per la Città di Bergamo prima dell’attivazione del presente progetto mancavano informazioni chirotterologiche di base, di fatto, era dunque inespressa l’attività di tutela dei Chirotteri. Il lavoro svolto è dunque un punto di partenza che permetterà in futuro di compiere scelte gestionali compatibili con i Chirotteri che sono un gruppo faunistico tra i pochi adattatosi all’ambiente urbano e dunque tra i più esposti a subire l’interferenza antropica anche involontaria. L’attività di studio si è completata con azioni di divulgazione dei risultati e con serate tematiche dedicate(Bat nights) al grande pubblico volte a migliorare la conoscenza dei Pipistrelli. Questo studio pone, inoltre, le basi di un Piano d’azione per la tutela attiva dei pipistrelli in ambiente urbano e peri-urbano per uniformare Bergamo alle disposizioni delle Direttive comunitarie e delle leggi attuative nazionali in vigore. POSIZIONAMENTO DI RIFUGI ARTIFICIALI Parte integrante del progetto è l’implementazione dei rifugi disponibili per i pipistrelli nelle aree di frequentazione abituale. Tale punto è di interesse al fine di consolidarne la presenza negli ambienti urbani maggiormente vocati fornendo nuovi punti di possibile colonizzazione. In particolare i rifugi artificiali (bat-box) sono stati collocati nei Parchi urbani sia per idoneità ambientale rilevata sia per sottolineare l’utilità educativa e divulgativa che accompagna questi supporti per la fauna selvatica. Il progetto ha previsto il posizionamento di rifugi artificiali forniti dall’Azienda Agricola Valpredina in tre modelli. Le bat box sono realizzate in legno, sulla parete verticale interna è stata fissata una rete plastificata con maglie di 1X1cm che favorisca l’appiglio dei pipistrelli, sono munite di un gancio di metallo zincato e rifinite esternamente con vernice ad acqua e marchio a fuoco dell’Azienda Agricola produttrice. I supporti di posizionamento scelti sono pareti di edifici di proprietà comunale e, in massima parte, esemplari arborei (Tillia sp., Quercus sp., Platanus sp., Ulmus sp., Taxodium disticum, Cedrus sp., Cupressus sp., ecc.) con tronchi di diametro variabile ma non inferiore ai 30 cm. L’altezza di posizionamento varia da un minimo di 2,50m fino agli oltre 4m; l’orientamento dei rifugi artificiali è in direzione Sud e Sud-Ovest. Durante le stagioni invernali 2011 e 2012 sono stati condotti sopralluoghi per individuare zone con elementi ambientali di interesse per i pipistrelli e la localizzazione di siti e i supporti (alberi ed edificato) ove collocare le bat box. Con la collaborazione degli operatori comunali manutentori del verde Posizionamento delle bat-box nei parchi urbani. Foto: A. Gibellini pubblico, sono poi stati posizionati i rifugi nell’anno 2012 (20 nel marzo) e 2013 (40 tra ottobre e dicembre). Durante tali operazioni e durante i sopralluoghi per la marcatura degli alberi supporto sono state presenti le Guardie Ecologiche coinvolte nel progetto. I rifugi artificiali sono stati installati in 17 zone cittadine, laddove possibile in nuclei di 2-3 pezzi. Le bat box sono state tutte georeferenziate e la loro posizione può essere verificata sul Geoportale del Comune di Bergamo, in caso si noti l’assenza o il cattivo stato di conservazione di una bat box potrà esserne fatta segnalazione all’’Ufficio Ambiente del Comune di Bergamo. SERATE DIVULGATIVE Scopo delle serate è stato quello di proporre in chiave divulgativa informazioni e dati scientifici adatti ad illustrare le peculiari caratteristiche dei pipistrelli al fine di crearne una percezione reale al di là di luoghi comuni ancora oggi molto diffusi. La corretta informazione della cittadinanza stimola attenzione nei confronti dei pipistrelli e permette di concorrere ad ampliarne la possibilità di tutela. Durante le serate e conferenze è sempre stato dato risalto alle fasi di progetto che prevedevano il coinvolgimento del pubblico per predisporre la cittadinanza all’osservazione di eventuali tracce di presenza di interesse anche per la compilazione dei moduli di segnalazione. Tutte le serate sono state offerte gratuitamente al pubblico e sono state condotte dalla scrivente secondo varie modalità che si adattassero alla location di svolgimento. Per le bat nights sono state realizzate delle preparazioni didattiche di campioni di guano, di ali e di crani a cura della scrivente con materiale proveniente dai reperti del C.R.A.S. WWF di Valpredina e dai campioni raccolti in varie fasi di progetto. Le conferenze sono state condotte presso il museo “E.Caffi” e hanno avuto lo scopo di presentare il progetto e i dati intermedi. Seguirà nel 2014 una ulteriore serata di presentazione dei risultati finali e dell’opuscolo informativo dedicato ai pipistrelli. - 4.11.2011 M’ammalia - conferenza di presentazione del progetto presso il Museo “E. Caffi”; - 26.08.2012 Bat night – serata divulgativa presso il Parco la Crotta; - 8.10.2012 BergamoScienza “Pipistrelli a Bergamo: facciamo conoscenza” – bat night e conferenza di presentazione dei primi dati di progetto presso il Museo “E. Caffi”; - 25.7.2013 Bat night – serata divulgativa presso Green Way del Morla; - 31.7.2013 Bat night – serata divulgativa presso Green Way del Morla; - 24. 08. 2013 Bat night – serata divulgativa in Città Alta in contemporanea con altri 30 Paesi nel Mondo in occasione della 17a International Bat night. Durante le serate sono stati distribuiti ai partecipanti sia i moduli di segnalazione sia ulteriori note a promemoria dei concetti chiave illustrati. I partecipanti agli eventi divulgativi si attestano attorno al numero di 350 persone. Di ogni evento è stata data comunicazione alla stampa locale che ne ha dato notizia e resoconto aumentando ulteriormente la visibilità del progetto come si vede nella figura sottostante. METODI DI RICERCA UTILIZZATI Raccolta dati dalle collezioni museali Raccolta dati dalle consegna di Chirotteri presso il C.R.A.S. WWF di Valpredina Sopralluoghi in edifici storici ed ecclesiastici Raccolta dati dai moduli compilabili dai cittadini Raccolta campioni biologici (esemplari, guano, peli) Indagini bioacustiche INDAGINI BIOACUSTICHE I Chirotteri emettono ultrasuoni che consentono loro di comprendere l’ambiente che li circonda. Le onde sonore emesse da bocca o narici colpiscono ostacoli e oggetti, l’onda di ritorno (eco) viene percepita dall’udito finissimo di questi Mammiferi che valutando le differenze tra onda emessa ed eco possono farsi una mappa mentale dei luoghi frequentati e della eventuale appetibilità di prede presenti. Gli ultrasuoni vengono emessi a specifiche frequenze a seconda della specie, fase di attività (foraggiamento, esplorazione, ecc.), tipologia di ambiente (aperto o chiuso come un’area boscata, ecc.), interazione con altri individui e altri parametri che possono influenzare l’emissione sonora. Le determinazioni basate sulle caratteristiche del segnale acustico emesso dai Chirotteri sono valutabili con un ottimale grado di confidenza solo per alcune specie o gruppi di specie e mostrano criticità per altri. Lo studio bioacustico resta tuttavia uno dei principali metodi di indagine chirotterologica applicabile in un contesto urbano quale quello di studio; si è dunque dato ampio spazio a questa metodologia di indagine. Nell’inverno 2011 è stato eseguito un primo screening dei 22 quartieri cittadini al fine di rilevarne la vocazionalità alla presenza dei Chirotteri. Sono stati dunque individuati nell’ambito urbano gli elementi ambientali di potenziale interesse o disturbo (ad. es. corsi d’acqua in secca, zone a forte disturbo antropico, ecc.) per i pipistrelli considerandone necessità ecologiche e caratteristiche etologiche. Queste aree preselezionate sono state poi tutte verificate durante la stagione di attività dei Chirotteri per rilevarne l’effettiva presenza. Si sottolinea che anche alcune aree inizialmente non individuate quali di interesse nel 2011, a seguito dei sopralluoghi 2012, sono state visionate durante la successiva stagione di campo per accrescere le possibilità di raccolta di dati. Le attività di indagine bioacustica si sono svolte durante serate con condizioni meteorologiche favorevoli(non piovose, temperature superiori ai 15°C) e principalmente in orari compresi tra 30 minuti prima del tramonto fino alle ore 3. Sono stati percorsi transetti e/o eseguiti punti di ascolto della durata minima di 5-10 minuti ciascuno a seconda delle caratteristiche ambientali della zona in esame. Il personale impegnato nelle registrazioni è stato coordinato al fine di massimizzare lo sforzo di indagine coprendo più aree possibili del territorio in studio e monitorandole ripetutamente in caso di tracce dubbie o mutate condizioni ambientali. Durante le fasi di campo sono stati coinvolti oltre alla scrivente (afferente alla Riserva naturale di Valpredina) anche le Guardie Ecologiche Volontarie afferenti al Comune di Bergamo (incontro formativo dedicato ad inizio febbraio 2012) e, per la stagione 2012, il personale del Museo “E. Caffi” che ha invece ricevuto una guida di settaggio ed utilizzo della strumentazione. Le tracce sonore emesse dai pipistrelli e registrate costituiscono la parte più ampia del database di progetto e verranno conservate nell’audioteca della Riserva Naturale di Valpredina, disponibili per ulteriori approfondimenti e indagini. Tutti i files audio sono stati registrati in formato .wav; il database di progetto si compone di files compatibili e confrontabili tra loro per tipologia e qualità. Sono state scartate dal database le tracce con segnali disturbati da rumori di fondo ad esempio quelli prodotti dal traffico urbano pesante, dal passaggio di aerei, dalle emissioni di Ortotteri e i segnali di qualità o intensità non sufficiente a permettere l’analisi con il Analisi digitale dei segnali registrati. Software disponibile. Questi ultimi sono stati comunque conservati per possibili ulteriori analisi. Di ogni traccia del database sono stati analizzati, quando disponibili, un minimo 5 segnali esclusi quelli sociali che, quando presenti, sono comunque sempre stati vagliati quale elemento informativo per la possibile identificazione della specie emettitrice. ANALISI DEI DATI Con questo progetto si è potuta stilare la prima check-list delle specie di Chirotteri presenti sul territorio cittadino la cui iconografia è in allegato al presente studio. SPECIE Rhinolophus ferrumequinum Myotis daubentonii e/o M. capaccinii Myotis myotis e/o M. blythii Pipistrellus kuhlii e/o P.nathusii Pipistrellus pipistrellus Nyctalus sp.(N. leisleri e/o N. noctula) Hypsugo savii Eptesicus serotinus Vespertilio murinus Plecotus auritus Tadarida teniotis Direttiva Conv. Conv. 92/43CEE Berna Bonn Eurobats "Habitat" (All.) (All.) (All.) II II/II II/II II II II II II II II II II II/II II/II II II II II II II II II inclusa incluse incluse incluse inclusa incluse inclusa inclusa inclusa inclusa inclusa II e IV II/ II e IV II e IV /II e IV IV IV IV IV IV II e IV IV IV Lista rossa Italia VU LC/EN VU/VU LC/NT LC NT /VU LC NT NA NT LC Check list delle specie presenti sul territorio di Bergamo con indicazione del grado di tutela Europea e Nazionale. I codici della Lista rossa indicano lo status di conservazione della specie: LC= minor preoccupazione, NT= quasi minacciata, VU= vulnerabile, EN= in pericolo, NA=non applicabile) Le specie rilevate per caratteristiche ecologiche sono indicative della varietà del mosaico ambientale urbano che caratterizza la città di Bergamo. L’analisi chirotterologica dei 22 quartieri urbani mostra ampie differenze nel numero di specie presenti. Non tutte le specie sanno adattarsi all’ambiente urbano, alcune sono molto plastiche e altre sono invece limitate dalla carenza risorse trofiche e di siti rifugio utili alle proprie esigenze; la disponibilità di edificato e condizioni ambientali idonee fa la differenza tra una città “accogliente” per i pipistrelli e un ambiente chirottero logicamente inospitale. Bergamo si colloca a metà strada, in quanto con questo studio sono state evidenziate presenze di pregio conservazionistico ma in condizioni assai critiche(Rhinolophus ferrumequinum, Myotis myotis e M. blythii ) o con distribuzione limitata a uno o pochi quartieri. Dall’esame dei dati raccolti durante le stagioni di campo derivano dunque indicazioni gestionali riunite in un “Piano d’azione per i pipistrelli a Bergamo” che dà indicazione di azioni concrete per migliorare la vocazionalità della città all’ospitare pipistrelli. L’alto numero di specie rilevate per alcuni quartieri è indicazione di una buona disponibilità locale di caratteristiche favorevoli ai pipistrelli e in particolare alle specie più minacciate dal punto di vista conservazionistico che sono state riscontrate proprio in questi quartieri (Città Alta, Longuelo, Colli). Si nota che in generale i quartieri maggiormente urbanizzati e con un ambiente più semplificato ospitano da 2 a 4 specie. In particolare le zone di pianura(Grumello, Colognola, Boccaleone, Carnovali) risultano fortemente frammentate dalla presenza di importanti infrastrutture viarie che possono essere di ostacolo (rumore, illuminazione) al raggiungimento di aree di foraggiamento da parte degli esemplari che possono trovare rifugio nella restante parte del territorio cittadino. Nonostante ciò, laddove (Campagnola, Celadina) vi siano elementi ambientali di interesse anche se di limitata estensione quali corsi d’acqua, zone alberate, ecc. sono state riscontrate alcune specie trovate assai rare nel territorio cittadino quali Plecotus auritus e Myotis daubentonii e/o M. capaccinii. Quartieri come Grumello al piano, Boccaleone e Carnovali mostrano un grado di disturbo antropico diretto o indiretto probabilmente troppo limitante per la possibilità di fruizione, a ciò si aggiunge anche la scarsa disponibilità di risorse di interesse per i pipistrelli (roggia con argini artificiali, stretta e spesso in secca a lato di una infrastruttura viaria tra le più trafficate anche di sera, Parchi urbani con elementi di scarso valore ecologico, zone coltivate a monocoltura di mais, ampi cantieri in attività da oltre un anno, ecc.). La specie rivelatasi maggiormente ubiquitaria è Pipistrellus kuhlii antropofila e plastica nell’adattarsi al contesto urbano; i pipistrelli appartenenti a questa specie, infatti, trovano rifugio anche nell’edificato e frequentano per la ricerca trofica anche zone ampiamente illuminate per avvantaggiarsi della presenza di insetti attratti dalle lampade. Pipistrellus kuhlii è la specie maggiormente rappresentata nelle registrazioni bioacustiche nonché quella con cui i privati cittadini hanno maggiori possibilità di contatto, risulta infatti anche la più consegnata presso il C.R.A.S. di Valpredina. Segue la stessa distribuzione anche Hypsugo savii, riscontrato in quasi tutto il territorio cittadino. Pipistrellus nathusii è stato riscontrato bioacusticamente, come P. kuhlii, in molte aree cittadine ma la determinazione in assenza di segnali sociali è difficoltosa e imprecisa dunque nell’impossibilità di distinzione da P. kuhlii si dà nota della sua presenza possa essere non distinguibile da quella di P.kuhlii e lo si è inserito in carta come presente per le situazioni in cui la determinazione ha dato 99,9 % di probabile correttezza. Pipistrellus pipistrellus è stato individuato solo in ambiti a media e buona naturalità, in particolare in vicinanza di aree boscate più o meno estese attorno al Santuario della Madonna della castagna, Longuelo e Valmarina ed è stato riscontrato anche nella parte est della città. Le aree in vicinanza di corsi d’acqua naturaliformi a scorrimento medio lento, scarsamente illuminati e schermati dal rumore del traffico cittadino si sono rivelate interessate da importante attività di foraggiamento in particolare di esemplari appartenenti al genere Pipistrellus e Myotis (es. via dei Prati, via Madonna della Neve, via dei Vasi, via Montello, ecc.). L’analisi delle registrazioni restringe il campo di incertezza sui Myotis indicando quale possibile determinazione della specie emettitrice dei segnali Myotis daubentonii oppure di M. cappacinii (All.II e IV Direttiva “Habitat”) entrambe specie compatibili con la tipologia ambientale di registrazione in quanto specializzate nella cattura di prede che si muovono a pelo d’acqua. Myotis myotis e/o Myotis blythii (All.II e IV Direttiva “Habitat”) sono le due specie cui porta l’analisi dei campioni di guano raccolti durante il primo sopralluogo eseguito all’interno dei sottotetti della Basilica di Santa Maria Maggiore in Città Alta. Tali analisi sono state eseguite da Elena Patriarca nell’ambito del progetto di studio dei Chirotteri avviato nel 2013 dall’Ente Gestore della Riserva naturale di Valpredina che ha compreso anche la visita di questo edificio. Non si ha dunque traccia sonora registrata al momento ma l’analisi del pelo porta a queste due possibili specie di Myotis. In entrambi i casi si tratta di specie di particolare interesse in quanto tutelate secondo gli Allegati II e IV della Direttiva ‘Habitat’ e in quanto trattasi di specie esigenti sia per i necessari siti rifugio di ampio volume che offrano le caratteristiche delle cavità naturali, sia per la dieta specializzata rispettivamente su Ortotteri e Carabidi che aggiunge ulteriori esigenze di qualità ambientale per le possibili aree di foraggiamento utilizzabili. L’esemplare femmina di Tadarida teniotis consegnato presso il C.R.A.S. WWF di Valpredina nel 2013 è stato rinvenuto in Città Alta. Per tipologia di edificato presente (mura e muri a secco ricchi di fessurazioni, edifici storici in pietra a vista, ecc.) questo quartiere cittadino è atteso essere luogo di presenza di colonie oltre che luogo di foraggiamento come verificato con metodo bioacustico. Sempre di quest’ultima specie si ha notizia di una presenza storica ed anche nella città bassa, documentata da un esemplare presente nella collezione del museo “E. Caffi” rinvenuto nel 1995 presso l’edificio del Liceo “F. Lussana”. Altra zona di frequentazione sono le aree peri-urbane a seminativo del quartiere Villaggio degli sposi e le zone prato-pascolive nei dintorni di Astino e di Valmarina ove è stata accertata anche la presenza di Nyctalus sp. Un esemplare di Plecotus auritus è stato consegnato nel 2007 presso il CRAS WWF di Valpredina e affidato al Museo “E. Caffi” ove è conservato in pelle. Nel sottotetto del Museo “E. Caffi” in occasione del sopralluogo condotto nel 2012 è stato inoltre osservato un esemplare in riposo diurno determinato come Plecotus sp. data l’impossibilità di cattura e determinazione dell’animale alla mano. Inoltre è nota una colonia di Plecotus sp. nell’edificio colonico di Valmarina (Sede Ente Gestore Parco dei Colli di Bergamo) e registrazioni bioacustiche ne confermano la presenza in Città Alta. Il software di determinazione disponibile e l’analisi dei campioni di pelo non permettono di scendere ad un maggiore livello di definizione della specie. Eptesicus serotinus è una presenza ampiamente attendibile in contesto urbano, le determinazioni bioacustiche che lo hanno indicato quale specie presente sono state eseguite su tracce registrate nei quartieri di Longuelo, Loreto e Colli. Questa specie ben si adatta all’edificato per rifugiarsi e mostra plasticità nella tipologia di aree di foraggiamento utilizzabili, si ritiene dunque che possa essere presente anche in altri quartieri cittadini. Vespertilio murinus è stato rilevato bioacusticamente solo in una sessione di monitoraggio(Longuelo), sebbene l’analisi delle tracce sonore dia una buona probabilità di precisione della determinazione e il periodo del rilevamento sia compatibile con la possibile presenza della specie, per i segnali analizzati si ritengono necessarie ulteriori verifiche di effettiva presenza. Tale specie è infatti molto rara sul territorio italiano e solo accidentale durante gli spostamenti migratori; è stata comunque inserita in check list per un principio di cautela. Di grande interesse conservazionistico risulta la presenza di Rhinolophus ferrumequinum (All.II e IV Direttiva “Habitat”) individuata a seguito del sopralluogo di verifica di una segnalazione storica (Milesi Stefano comm.pers.) di presenza di una colonia riproduttiva della specie localizzata in Città Alta, presso la Basilica di Santa Maria Maggiore, almeno dagli anni ’60 e utilizzato con persistenza per almeno 17 anni come dimostra la datazione di due campioni musealizzati. Al momento della stesura del presente studio in Lombardia sono note solo 3 colonie riproduttive di Rinolofo maggiore, nessuna è nota in provincia di Bergamo(Spada et al., 2011). L’esemplare individuato potrebbe essere Cartografia della distribuzione di Rhinolophus ferrumequinum. rimasto l’unico ad utilizzare il sito che, a seguito di lavori di rifacimento delle coperture del tetto eseguiti alla fine degli anni ’70, perse le caratteristiche di idoneità ricercate da questa esigente specie come attestato dalla scomparsa della colonia. Esemplari provenienti da questa colonia sono conservati presso il Museo “E.Caffi” presso il Museo “S.Sini” e anche presso il Museo di Firenze “La Specola”. Come per Myotis myotis e M. blythii (All.II e IV Direttiva “Habitat”), il Rinolofo maggiore, è legato a tipologie di siti rifugio poco comuni in ambito urbano e al mantenimento della disponibilità di zone di alimentazione ben produttive di Lepidotteri, Ortotteri e grossi Coleotteri. Il Rinolofo maggiore è una specie che in natura occupa siti ipogei e che in ambiente urbano trova possibilità di rifugio solo in edifici dotati di ampi volumi bui e dal microclima idoneo. Durante i sopralluoghi estivi condotti(2012 e 2013) è stata accertata la presenza di almeno un esemplare adulto di cui non è stato possibile stabilire il sesso. Sulla pavimentazione dei volumi interessati da questa presenza sono presenti ampi accumuli di guano ormai polverizzato a testimonianza dell’entità non piccola della colonia riproduttiva un tempo presente. Sono stati trovati anche due crani anch’essi determinati come appartenenti a Rinolofo maggiore. CONCLUSIONI Le entità chirotterologiche censite per la check-list sono n. 11. L’ampia mole di registrazioni di segnali bioacustici effettuate durante ogni mese di possibile attività dei pipistrelli (da marzo a novembre per gli anni 2012 e 2013) ha permesso di delineare il primo quadro conoscitivo delle specie di pipistrelli presenti in città. Si tratta di un quadro che mostra entità differenziate per esigenze ecologiche ed etologiche strettamente connesse al mantenimento della qualità ambientale di siti rifugio di tipologia rara, qualità ambientale delle aree di foraggiamento e presenza/assenza di varchi di collegamento tra siti rifugio, di foraggiamento ed abbeverata. La stesura di questo primo elenco di specie o Generi si pone come punto di partenza per iniziare a gestire l’ecosistema urbano (in primis interventi sull’edificato, manutenzione aree a verde pubblico e illuminazione) in modo da favorire questi piccoli e discreti Mammiferi alati. Per la natura stessa dell’analisi bioacustica non si può considerare tale check-list esaustiva di tutte le presenze chirotterologiche possibili. Sarà dunque necessario per il futuro approfondire le conoscenze, mantenendo attivo un lavoro di raccolta dati e segnalazioni oltre che le attività di monitoraggio delle casistiche rilevate con questo studio (siti rifugio, aree di frequentazione, utilizzo bat box, ecc.) e proseguire con indagini di maggiore dettaglio dell’area urbana. Le specie rilevate sono tutte elementi chiave della biodiversità dell’ambiente urbano; tutelando i Chirotteri si provvede indirettamente alla tutela generale dell’ecosistema urbano aumentandone la qualità ambientale a beneficio anche dei cittadini. Inoltre i pipistrelli sono degli importanti coadiuvatori nel controllo di entomofauna in particolare nel caso di pullulazione. Favorire i pipistrelli, come noto da studi in campo agricolo, porta ad una facilitazione della gestione del controllo di insetti già oggetto di azioni di limitazione, ampliare la presenza dei naturali predatori rende la lotta integrata meno onerosa. La tutela dei Chirotteri oltre ad essere prevista dalla normativa europea e nazionale è un’azione che le Amministrazioni locali si possono impegnare a portare avanti con interventi pratici o informativi spesso di minima entità che però fanno la differenza sulla possibilità di presenza di molte specie ormai rarissime. A complemento dello studio dello stato di fatto delle specie presenti si fornisce, dunque, con questo progetto il “Piano d’azione per i pipistrelli a Bergamo”, una prima analisi di criticità e conseguenti necessari miglioramenti ambientali e buone pratiche che rendano le azioni di gestione di edificato, verde urbano, ecc. compatibili e supportive delle presenze chirotterologiche. Alcune delle azioni presenti nel piano sono già eseguibili essendone già stata data informativa o previsione nelle relazioni intermedie di progetto. Tali azioni, di cui alcune di limitatissima spesa economica e di semplice realizzazione, possono fare la differenza reale tra la salvaguardia dei Chirotteri e la distruzione di colonie di importanza conservazionistica rilevante a livello nazionale ed europeo. Memori di quanto verificatosi per la Basilica di Santa Maria Maggiore e i Rinolofi maggiori si deve agire per tempo prima che possano verificarsi situazioni tanto critiche determinate solo dalla non conoscenza della presenza di colonie o dei metodi di compatibilizzazione degli interventi da eseguire per evitare di danneggiare i pipistrelli. Cartografia che illustra i quartieri della città con indicazione di colore di maggior intensità in relazione al numero di specie rilevate. Segnalazioni di presenza di colonie di pipistrello possono essere inoltrate all’indirizzo e-mail: [email protected] Informazioni in merito ad ulteriori iniziative di studio o di divulgazione dedicate ai pipistrelli possono essere trovate sul sito www.oasivalpredina.it o consultando la pagina FB “Le Sgrignapole” https://it-it.facebook.com/LeSgrignapole