il perito agrario n.3 Maggio - Giugno 2010 Anno LVII Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in Abb. Post. - D.L. 335/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 DCB Roma Rivista del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati Riforma delle Professioni Proposte dal Comitato Grandine La Categoria proiettata nel futuro Allevare il pollo italiano Convenzione : AGEA - CNPA Pomodoro cinese : no grazie! 195x270_PEC:Layout 1 15-03-2010 16:38 Pagina 1 il perito agrario sommario N° 3 Maggio-Giugno 2010 EDITORIALE 3 A tutto campo BIODIVERSITÀ di Andrea Bottaro 4 16 RIUNIONE DEI PRESIDENTI di Maurizio Arduin Una Categoria proiettata nel futuro ISTRUZIONE TECNICO AGRARIA di Domenico Di Biase 9 25 ATTIVITÀ COMPLEMENTARI Agriturismo: Nuove opportunità ed adempimenti normativi 27 CONVENZIONE AGEA - CNPA Convenzioni AGEA - CNPA per le attività dei professionisti 30 di Paolo Vigato 14 L’Itas “B.Brau” a 50 anni dalla fondazione di Giuseppe Giordano di Piero Pecciarini 12 Alleviamo il pollame italiano con metodo italiano 50° Anniversario di fondazione Istituto Tecnico Agrario Statale “A. Tosi” – Codogno TRASPARENZA INFORMAZIONE Trasparenza, Informazione, Comunicazione, Etica… Insieme per competere con il Pomodoro Cinese DANNI DA CALAMITA NATURALI 32 VITA DEI COLLEGI Analisi e Proposte del Comitato Interprofessionale Danni da Calamità Naturali 33 NEWS di Mario Calcagnile 40 GIURISPRUDENZA DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Bottaro DIRETTORE DI REDAZIONE: Piero Pecciarini HANNO COLLABORATO: Andrea Bottaro, Maurizio Arduin, Mario Calcagnile, Domenico Di Biase, Giuseppe Giordano, Piero Pecciarini, Gaia Pugliesi, Paolo Vigato EDITRICE: Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati Via Principe Amedeo 23 - 00185 Roma Tel. 06/4819801 - Fax. 06/4882150 DIREZIONE: Via Principe Amedeo, 23 00185 Roma Tel. 06 48906713 - Fax 064882150 e-mail: [email protected] CONSIGLIO NAZIONALE: Andrea Bottaro (presidente) Paolo Vigato (vice presidente) Domenico Di Biase (segretario) Giuseppe Giordano (tesoriere) Lorenzo Benanti (consigliere) Paolo Bertazzo (consigliere) Mario Calcagnile (consigliere) Filippo Ninci (consigliere) Angelo Antonio Orsini (consigliere) Roberto Pierini (consigliere) Lorenzo Salvan (consigliere) Periodico bimestrale in abbonamento Abbonamento annuo: € 5,00 Una copia: € 2,00 PROGETTO GRAFICO E STAMPA: Grafica Ripoli Via Paterno, s.n. - 00010 Villa Adriana (RM) Autorizzazione del Tribunale di Roma n.69/86 del 14/02/1986 Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in Abb. Post. - D.L. 335/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 DCB Roma Finito di stampare: Giugno 2010 Gli articoli esprimono soltanto il pensiero degli autori e non impegnano il CNPA né la redazione del periodico COMUNICATO STAMPA Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati La solita storia: La notizia cattiva scaccia quella buona Nel fuoco di sbarramento seguito alla presentazione del Testo unificato della riforma delle professioni si ripete un antico canovaccio del nostro Paese: la passione per la sterile polemica. La replica del Cogepapi Roma, 27 maggio 2010 – Allarmismi sproporzionati sul Testo unificato della riforma delle professioni, depositato lo scorso 18 maggio dalla relatrice onorevole Maria Grazia Siliquini. Per i tre rappresentanti del Cogepapi (Coordinamento Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali) il testo è un buon punto di partenza per riformare un sistema che ha urgente bisogno di essere ammodernato. Secondo i presidenti delle tre Categorie, rispettivamente Fausto Savoldi, Andrea Bottaro e Giuseppe Jogna, per la prima volta si ha il coraggio di proporre davvero qualcosa di nuovo: non per l’interesse dei singoli professionisti ma per quello dei cittadini, della società tutta e del mercato. Tutto questo con uno sguardo rivolto verso quella semplificazione auspicata dallo stesso Ministro della Giustizia Angelino Alfano quando, lo scorso 15 aprile, ha incontrato i rappresentanti degli ordini professionali. Il testo ha molti punti qualificanti. Innanzitutto pone fine all’inutile distinzione tra ordini e collegi che, di fatto, assolvono al medesimo compito; inoltre affronta il nodo del livello formativo e stabilisce che un titolo di studio deve consentire l’accesso all’esercizio di una sola professione. Questa norma, secondo il Coordinamento unitario, metterà la parola fine alle 2 storture provocate dal Dpr 328/01 che ha introdotto una serie di percorsi paralleli, per cui i laureati tecnici triennali con medesima formazione potevano scegliere titoli professionali diversi. Un altro elemento da sottolineare è la possibilità di prevedere accorpamenti tra ordini e collegi esistenti. Unificando più professioni, si attenuerebbe la sovrapposizione delle figure professionali difficili da distinguere anche dagli stessi cittadini. Quella dell’unificazione è del resto la strada che stanno già percorrendo i Periti Industriali che, assieme a Periti Agrari e Geometri, sono uniti in un Coordinamento unitario che punta diritto ad un obiettivo: un ordine unico dei laureati triennali che dia concretezza a quella professione di primo livello che in Italia è stata sempre rappresentata da queste tre Categorie. Una vera rivoluzione: basti pensare alle novità che il nuovo albo produrrà in termini di semplificazione anche solo in relazione alla rappresentanza delle categorie. Le tre professioni si assumono la responsabilità di mettere da parte la propria storia per lavorare ad una nuova stagione, moderna e coerente con i principi comunitari. Dichiarazioni “Ci siamo impegnati ad offrire al ministro Alfano le nostre proposte sulla Perito Agrario 3/2010 riforma”, ha dichiarato il Presidente dei Geometri Fausto Savoldi. “ E seppure queste, in alcuni punti, non coincidono con il parere delle altre categorie, trovano invece puntuale riscontro nella proposta di legge della senatrice Siliquini soprattutto per quanto riguardo la valorizzazione dei percorsi formativi post-secondari e l’eliminazione delle sezioni B degli albi dei laureati”. “Condividiamo il testo” ha aggiunto invece Andrea Bottaro Presidente del Consiglio nazionale dei Periti Agrari, “che anche se in alcuni punti potrà essere migliorato ha il merito di imprimere una accelerazione all’iter di riforma delle professioni. In questo senso stiamo predisponendo una serie di riflessioni su alcuni punti del documento stesso che rappresenta la sintesi di tante audizioni sul tema cui abbiamo partecipato attivamente”. “Basta leggere il testo per capire”, ha chiuso Giuseppe Jogna, Presidente del Consiglio nazionale dei Periti Industriali, “che abbiamo tra le mani uno strumento innovativo che, con lungimiranza, guarda al futuro delle professioni intellettuali senza dimenticare il riferimento a quell’Europa di cui facciamo parte. E tutto questo alla faccia di chi ci accusa di essere delle corporazioni, arroccate al passato e incapaci di vedere oltre gli steccati del conservatorismo”. A TUTTO CAMPO A vevo finito il precedente editoriale auspicando un’attenzione di tutte le professioni verso quest’irrinunciabile traguardo rappresentato dalla riforma. Ma, come prevedevo, questa volta la concordia sarà difficile perché tutti sono disponibili a….. ma attenzione a toccare i diritti acquisiti…… Ma andiamo per gradi . Dopo aver finito le audizioni , e quindi sentito più volte le parti in causa, l’On.le Maria Grazia Siliquini, relatore in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati del provvedimento di riforma delle Libere Professioni (AC503), accogliendo le indicazioni emerse dalle consultazioni, ha presentato una bozza di disegno di legge sulla quale iniziare una discussione. E questo perché l’iter normale vede, dopo la presentazione del disegno di legge, l’analisi e la discussione sul testo che può senza dubbio essere migliorato ed emendato. E queste erano le intenzioni del relatore che mai si sarebbe aspettato attacchi inusitati da parte di coloro che dall’alto delle rendite di posizione non vogliono nemmeno iniziare a discutere. No e basta; giù pesanti perché, come ha detto qualcuno, altrimenti gli iscritti partono con le crocifissioni. E qui torno alla considerazione nulla è immutabile, anche i diritti acquisiti che possono essere confacenti ai tempi. Che la proposta Siliquini abbia di che essere modificata è certo in quanto alcuni dei contenuti pregnanti vanno chiariti quando non emendati. E’ il caso della natura giuridica degli Ordini, sull’obbligatorietà delle tariffe, la definizione dell’organizzazione della vita degli Ordini Nazionali e territoriali e del “Consiglio Nazionale delle Professioni". Tutto questo va discusso e non essere oggetto di una feroce campagna mediatica che dimostra l’arroccamento su concetti vecchi di decenni, anacronistici e poco attenti all’evoluzione delle professioni. Molto trae origine dal DPR 328/2001 che va cambiato. La creazione dell’Albo “B” è stato un grave errore cui occorre porre rimedio. E’ impossibile che i provenienti da sette classi di laurea “L” possano accedere alla professione di Perito Agrario. E non viceversa. Così com’è da considerare che quelli che sono entrati ad esercitare la nostra professione si chiamano “Laureati” ed allora perché continuare nella distinzione tra “Ordini” e “Collegi” quando, tra l’altro, guardandoci attorno troviamo altri che, anche in condizioni peggiori delle nostre, hanno risolto il problema del titolo nel primo senso. E che dire della proposta avanzata dal Coordinamento Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali per creare una casa comune dove alloggiare le professioni tecniche di secondo livello. Giù, dagli all’untore che (professionista tecnico diplomato) deve rimanere nel terzo livello. L’onestà intellettuale ha fatto perdere la carica a qualcuno che ha condiviso questo pensiero. E quindi apriti cielo quando abbiamo proposto la soluzione della casa di tutte le professioni tecniche nella quale saranno ammessi i laureati “B” ed i diplomati tecnici. No, anche questo non va. Ed allora giù critiche e comunicati stampa. Ed i simpatici blog che agitano i sonni dei moderatori che non ricordano che questo progetto non è da oggi che lo stiamo portando avanti. Sono anni che ci battiamo per eliminare la discrasia venutasi a creare dopo il dpr 328/2001 (bocciato anche dalla Corte dei Conti con la Delibera n. 7 del 19 aprile 2010); ma solo da poco è iniziata la crociata contro chi, come noi, cerca di ammodernare il sistema. Forse qualcuno, fino ad oggi assente, teme di perdere il controllo sui laureati triennali anche dal punto di vista previdenziale? Se continua così la riforma verrà tra qualche lustro perché oggi è molto distante dal Parlamento, dal Ministro Alfano e dall’On.le Siliquini e da noi . E che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Co.Ge.Pa.Pi. continuerà a portare avanti le proposte apprezzando i punti qualificanti della bozza Siliquini che hanno il merito di: - porre fine all'inutile distinzione tra ordini e collegi che, di fatto, assolvono al medesimo compito; - affrontare il nodo del livello formativo e stabilire che un titolo di studio deve consentire l'accesso all'esercizio di una sola professione. "Il testo depositato in commissione Giustizia ed Attività produttive recepisce le indicazioni espresse dal mondo professionale da oltre dieci anni, con l'intenzione non di fare solo una fotografia dell'esistente, per congelarlo in una cornice statica, ma si preoccupa del futuro delle professioni intellettuali". Questa è la dichiarazione dell'On.le Maria Grazia Siliquini, che le tre Categorie condividono. La strada che deve portare al riconoscimento dei soli due livelli professionali è sicuramente ancora molto lunga e questo anche perchè qualcuno, che non sa cosa sia la professione, rema contro. Ma noi crediamo che le nostre idee possano diventare realtà. di Andrea Bottaro Perito Agrario 3/2010 E D I T O R I A L E 3 RIUNIONE DEI PRESIDENTI Una Categoria proiettata nel Futuro di Domenico Di Biase L a riunione dei Presidenti dei Collegi Provinciali svoltasi a Roma lo scorso otto maggio ha riscosso una notevole partecipazione di rappresentanti dei Collegi Provinciali (ben 60 su 86 esistenti). La relazione del Presidente Nazionale Andrea Bottaro, approvata dal CNPA, ha dato inizio ai lavori del caso affrontando con estrema chiarezza i problemi attuali della Categoria e le strategie da intraprendere affinchè possano essere superati. Sulla politica generale della Categoria il Presidente ha posto l’accento che nell’anno trascorso si sono verificate situazioni istituzionali tra loro strettamente legate ed importanti quali la riforma generale delle professioni intellettuali, nonché la riforma parziale dell’ordinamento della nostra professione, la riforma dell’istruzione tecnica di tutti gli Istituti Tecnici e la costituzione dell’albo unico delle professioni tecniche ingegneristiche proposte dai Geometri, Pe- 4 riti Agrari e Periti Industriali (attualmente coordinati dal Co.Ge.Pa.Pi.). A tal proposito il Presidente ha ricordato che la riforma del nostro ordinamento e quella generale delle professioni intellettuali, non possono affatto prescindere dalla riforma dell’istruzione tecnica che, ad oggi, elimina la possibilità di avere in futuro i tecnici diplomati che possano, a determinate condizioni, accedere ai relativi albi professionali. Mentre, grazie al DPR n. 328/2001, i tecnici che hanno conseguito una laurea di primo livello in una delle seguenti classe universitarie “1-7-8-17-20-2740”, possono iscriversi sia nei corrispondenti Ordini professionali che nei Collegi professionali, o in en- dovesse riuscire a tornare allo spirito iniziale che ci aveva prospettato il DPR n. 328/2001, ossia ad un sistema “su due livelli” rappresentato dai Tecnici Laureati Magistrali (A) da un lato e dall’insieme dei Tecnici Laureati triennali (B) e Tecnici diplomati dall’altro, la condicio sine qua non per la sopravvivenza delle tre Categorie è l’abolizione delle classi di laurea “B”. Tutto ciò ci ha portato, dal lontano novembre 2004 ad oggi, a discutere e confrontarci tra le Categorie e nelle Categorie dei Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali (Co.Ge.Pa.Pi.) per con- trambi. Con questo sistema si crea un’ulteriore figura p r o f e s s i o n a l e, quella dei laureati triennali, che danno vita ad ulteriori conflitti professionali tra gli attuali tecnici diplomati e laureati magistrali. Pertanto, se non si durci alla comune formulazione della proposta di legge recante “Delega al Governo per l’istituzione dell’ordine dei tecnici laureati per l’ingegneria ed unificazione dei collegi dei Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali”. E’ appena il caso di porre l’accento come l’accorpamento delle professioni “simili ed affini” è stata una delle novità semplificatorie proposte dall’ex Ministro della Giustizia Mastella ed oggi, in linea generale, riproposte dal- Perito Agrario 3/2010 RIUNIONE DEI PRESIDENTI l’attuale Ministro della Giustizia Alfano nell’incontro dello scorso mese di aprile, ove ha chiesto una fattiva collaborazione a tutte le professioni presenti facendogli pervenire i suggerimenti del caso in quanto intende portare a compimento la riforma entro la fine del mandato di questo Governo. Occorre ricordare che l’obiettivo principale di Co.Ge.Pa.Pi. è di rappresentare al mondo politico ed istituzionale il razionale di una proposta che riguarda l’istituzione, naturalmente nell’ambito di una complessiva riforma delle professioni o attraverso un percorso autonomo, di uno specifico ed unico albo professionale, suddiviso per settori di specializzata attività, nel quale potranno esclusivamente iscriversi i laureati triennali del settore ingegneristica e contemporaneamente confluirvi ad esaurimento gli attuali iscritti negli albi professionali dei Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali. Tutto questo, tra l’altro, è stato già realizzato e collaudato tra i ragionieri e i dottori commercialisti, gli infermieri laureati nell’ambito della Federazione Ipasvi ed i consulenti del lavoro che sono confluiti in un unico Ordine professionale pur avendo le nuove figure una diversa formazione culturale e professionale rispetto alle preesistenti. Il Presidente termina l’argomento in questione affermando che, anche se affiorano delle contrarietà da parte di professionisti appartenenti alle tre Categorie, è bene chiarire il “distinguo” che esiste tra l’unione degli Albi Professionali dalla fusione delle relative Casse di Previdenza, in quanto per queste ultime saranno i tecnici attuari e previdenziali ad esprimere il loro parere di fattibilità ed i relativi Comitati Amministratori delle Casse ad assumere, in piena autonomia, gli opportuni e necessari atti deliberativi. In relazione alla proposta di riforma dell’ordinamento della professione di Perito Agrario il Presidente evidenzia Co.Ge.Pa.Pi. Il Coordinamento dei Geometri, Periti Agrari, Periti Industriali, nasce nella seduta di Consiglio del 25 settembre 2008 tenutasi in occasione della celebrazione del Congresso Nazionale a Montesilvano (Pe) per delibera all’unanimità del Consiglio Nazionale (assenti i Cons. Benanti e Pierini). La delibera ha per oggetto, in concordia con quelle similarmente assunte dai Consigli Nazionali di Geometri e Periti Industriali: - in relazione alle dichiarazioni del Ministro della Giustizia, in ordine all’ipotesi di suddividere la riforma delle professioni, procedendo per singole aree tematiche (area legale, area tecnica, area sanitaria, ecc); - avuto riguardo del fatto che le tre Categorie dei Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali si presentino al confronto con le organizzazioni governative, unite in un unico organismo di rappresentanza; - confermando l’esigenza e l’intenzione di proporre al Ministro la costituzione di un unico albo dei tecnici laureati, nel quale possono confluire le tre categorie; La costituzione di un organismo di “coordinamento istituzionale” denominato Ca.Ge.Pa.Pi. con il compito di coordinare le azioni iniziate da tempo e miranti alla organizzazione di due livelli professionali : quello accademico e quello dell’area tecnica formato congiuntamente dai diplomati tecnici e dai laureati di primo livello delle classi di laurea 1-7-8-17-20-27-40. Unico contenitore, di tutti i tecnici di primo livello che manterranno i titoli e le competenze professionali di provenienza, che consentirà l’eliminazione del terzo livello, assurdità nata dal DPR N. 328/2001 purtroppo oggi di fatto esistente . che essa non può prescindere dai principi generali che saranno posti alla base della più generale riforma delle professioni intellettuali che il Governo si appresta a varare. In sintesi i nostri propositi si riassumono nelle assunte linee guida che prevedono: il cambiamento della dizione di “Collegio” in “Ordine”; l’applicazione dell’abilitazione professionale anche ai Periti Agrari che abbiano conseguito il diploma a partire dall’anno scolastico 1990/1991; il riconoscimento dell’attività professionale anche ai Periti Agrari dipendenti nell’ambito delle pubbliche amministrazioni; l’ampliamento delle competenze del Perito Agrario con la valorizzazione della gestione dei processi produttivi boschivi e foresta- Perito Agrario 3/2010 li, ambientali, agro-turistico-venatori, nonché nella ricettazione dei presidi sanitari, nell’assistenza e nella consulenza nel settore fitoiatrica e nei lavori catastali, topografici e cartografici dei fabbricati e terreni senza alcun vincolo di piccole e medie aziende. Contestualmente, in generale, si vuole prevedere che l’iscrizione all’albo professionale avvenga in relazione al disposto art. 55 del DPR n. 328/2001, che le elezioni degli organismi provinciali e di quello nazionale, compresi i collegi dei revisori dei conti, avvengano con il nuovo sistema elettorale degli Ordini professionali e che i relativi eletti alle cariche di Presidente devono possedere la partita IVA propria della attività di Perito Agrario e l’iscrizione alla 5 RIUNIONE DEI PRESIDENTI Cassa di Previdenza per l’intera durata della consiliatura ed i citati mandati non possono ripetersi per più di due volte consecutive. Ed infine si vuole prevedere la costituzione di raggruppamenti degli organismi provinciali aventi un numero di iscritti inferiore a cento e la libera eventuale costituzione di Federazioni Regionali e/o interregionali per fornire dei servizi reali agli iscritti e gestire al meglio le relative risorse finanziarie. La relazione del Presidente ha rilevato altresì come il rapporto con i Collegi Provinciali sia stato scandito da una intensa collaborazione ma anche da qualche incomprensione. Tale collaborazione ha interessato principalmente la gestione amministrativa dell’ente e la formazione professionale. Collaborativo e costruttivo è stato il lavoro svolto dalla Consulta che, grazie alla profonda conoscenza degli aspetti collaterali alla professione, ha contribuito alla formulazione delle richieste al MIUR rispetto alla riforma dell’istruzione tecnica. Sulla base degli ottimi risultati ottenuti dal XVI Congresso Nazionale della Categoria tenutosi a Ferrara lo scorso anno, ove è stato trattato i problemi di politica agricola europea relativa al periodo 2007/2013, si è deciso di organizzare quest’anno in autunno il V° Con- 6 gresso Internazionale proseguire la trattazione della PAC con specifico riferimento a cosa accadrà dopo il 2013 allorquando saranno aboliti i contributi comunitari in favore delle aziende agricole europee. Sulla formazione continua non tutti i Collegi si sono adeguati e a tal proposito il Collegio Nazionale vuole investire in progetti di aggiornamenti orientati verso le implementazioni della comunità europea sulle norme del benessere degli animali, sulle disposizioni in materia ambientale e di tutela delle acque e sulla qualità della alimentazione e della qualificazione territoriale. A proposito dell’immagine, alla visibilità e alla percezione della Categoria il Collegio Nazionale ha promosso incontri territoriali, ha partecipato a consultazioni istituzionali e parlamentari, a incontri, riunioni e commissioni come quelli per l’informatizzazione dell’Agenzia del Territorio, il Co.Ge.Pa.Pi., il P.A.T., l’O.I.G.A., il Tavolo del Partenariato della Rete Rurale Nazionale ed altri Enti ed Organismi istituzionali. Nello scorso mese di luglio il CNPA, unitamente al C.N.G. e C.N.P.I., ha partecipato alla celebrazione dell’Ottantesimo anniversario delle tre Categorie professionali che ha visto il Prof. Sabati- Perito Agrario 3/2010 no Cassese tenere la Lectio Magistralis 1929/2009 alla presenza dei Presidenti provinciali delle tre Categorie e dei Politici on.li Vietti, Zappalà e Siliquini, nonché del Sottosegretario alla Giustizia Alberti Casellati. Il Presidente, nel ricordare che il periodico de “Il Perito Agrario” è una rivista di Categoria e non commerciale, ha sottolineato che in essa sono privilegiati gli articoli redatti e firmati da Periti Agrari e notizie di carattere generale che principalmente riguardano la Categoria. Per renderla più tempestiva il Consiglio Nazionale ha recentemente deliberato di trasformarla da bimestrale a mensile e per questo e per altre innovazioni e servizi in favore della Categoria, è stato costretto ad aumentare la quota contributiva, ferma da 10 anni, a quaranta euro per ciascun iscritto in favore del CNPA con decorrenza dal prossimo anno 2011. L’ aumento della quota annuale di 15 euro, oltre a recuperare la svalutazione, si prevede non sia cifra tale da impensierire rispetto alla fornitura di più sevizi che il CNPA erogherà a favore degli iscritti e dei Collegi provinciali. E tra questi progetti di trasformare il Giornale “Il Perito Agrario” da bimestrale in mensile, mettere on line un giornale telematico, dare un servizio di Consulenza Legale agli iscritti, dare assistenza amministrativa e contabile ai Collegi Provinciali più piccoli, dare la PEC a tutti gli iscritti, mettere in cantiere corsi per formazione on line e su CD. Servizi veri e tangibili che controbilanceranno i prevedibili disagi conseguenti all’aumento delle quote. Collaborativo e costruttivo è stato il lavoro della Consulta che, grazie alla profonda conoscenza degli aspetti collaterali della professione, ci ha aiutato nella formulazione delle richieste al MIUR rispetto alla riforma dell’Istruzione Tecnica. A proposito degli ulteriori servizi per la Categoria il Presidente si è soffermato sul grande lavoro svolto dal RIUNIONE DEI PRESIDENTI CNPA nello scorso 2009 sulla diffusione dell’applicazione del D. L. 29/ 11/2008 n. 185 afferente l’utilizzo della PEC da parte degli iscritti agli Ordini e Collegi professionali. Nell’ambito dell’attuazione degli indirizzi di cui al D. Lgs. 7/03/2005 n. 82, riguardante il “codice dell’amministrazione digitale”, il CNPA ha proceduto alle relative attività di implementazione del suo sito web per integrarlo, adeguarlo e portarlo alla piattaforma .gov.it del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’innovazione. E’ stata altresì attivata la piattaforma www.peritiagrari.pro. nella quale è stato già reso disponibile un accesso riservato per le Pubbliche Amministrazioni alla consultazione degli elenchi iscritti in base alle comunicazioni fornite dai Collegi Provinciali. Parimenti i Collegi provinciali, possono iscriversi ai portali della pubblica amministrazione ove poter ricercare ed estrarre i dati identificativi e gli indirizzi mail di posta elettronica certificata delle pubbliche amministrazioni e dei cittadini interessati. Sulla firma digitale si è rimodulato al ribasso l’offerta del partner Visura SpA e si sta lavorando per comprendervi anche il ruolo, ovvero l’attestazione di iscrizione all’albo professionale dell’iscritto, con il relativo rilascio del timbro digitale in suo favore. Tutti questi aspetti telematici hanno indotto il Consiglio Nazionale a programmare una piattaforma web per la gestione degli albi dei Collegi Provinciali, in particolare per quelli aventi pochi iscritti. Sui rapporti istituzionali il Presidente ha suggerito che, in attesa dell’approvazione delle strutture territoriali regionali della Categoria, i Collegi Provinciali chiedessero, come è stato già fatto nella Regione Lazio, l’istituzione della Conferenza Regione/Ordini e Collegi Professionali. Sulla Fondazione Periti Agrari, oggi presieduta dal collega Per. Agr. Mauro Finiguerra, il Presidente ha rilevato una crescita nella sua attività istituzionale ed in particolare nella organizzazione di corsi di formazione per professionisti periti agrari . In dettaglio il Presidente ha riferito come si sono svolti i rapporti e gli approfondimenti con determinati settori d’interesse professionale alla presenza degli iscritti Periti Agrari ed in particolare nei settori riguardanti “danni da calamità naturali, studi di settore, agenzia del territorio, sicurezza negli ambienti di lavoro, certificazione energetica ed energie alternative”. In materia di Previdenza è stato portato a conoscenza dei Presidenti che il prossimo quindici maggio sarà presentato a Verona il bilancio consuntivo 2009 della Cassa di Previdenza, che recentemente è stato licenziato dal Comitato Amministratore della Gestione Separata dei Periti Agrari dell’ENPAIA. (Purtroppo oggi ci è dato di sapere che la partecipazione degli iscritti alla Cassa di previdenza alla lodevole iniziativa è stata numericamente irrilevante. Solo 40/50 Periti Perito Agrario 3/2010 Agrari, in un bacino ampio e diffuso che si dichiara essere delle tre circoscrizioni il più numeroso del Paese, hanno partecipato alla riunione. Inoltre c’è da considerare che le lettere di dissenso all’iniziativa, rilevatasi costosa ed inutile, dimostrano una disaffezione che va analizzata. Forse se si fosse chiesto la co-organizzazione del CNPA le presenze sarebbero state molte di più. In questo senso sarà la nostra proposta in caso di altre future analoghe iniziative). Inoltre è stato ricordato che i professionisti con più di sessantacinque anni che producono ancora reddito, pur essendo pensionati, devono pagare il corrispettivo previdenziale e che l’INPS ne rivendica la riscossione come per legge n. 335/1995 (legge Dini) e che la Cassa di Previdenza della Categoria invece la richiede a sé. Dopodiché il Presidente ha elencato gli interventi e le iniziative che il Consiglio Nazionale ha svolto e continua a svolgere nell’interesse ed a difesa della Categoria, soffermandosi in particolare sulle convenzioni che sono state stipulate e sottoscritte tra il CNPA, l’AGEA, l’ARBEA e l’ISMEA. Con le prime due convenzioni i Periti Agrari liberi professionisti possono accedere alle informazioni contenute nei fascicoli aziendali dei produttori deleganti che sono costituiti nell’ambito del SIAN ai fini della predisposizione delle domande e delle dichiarazioni ai regimi di aiuti comunitari ed alle OCM gestiti dall’organismo pagatore e possono anche fornire assistenza e consulenza alle imprese agricolo-forestali della Regione Basilicata. Mentre, con la convenzione dell’ISMEA gli stessi liberi professionisti possono operare, nel caso di manda- 7 RIUNIONE DEI PRESIDENTI to, per la custodia e la gestione dei terreni agricoli retrocessi ed oggetto di riassegnazione per bando concorso e nella redazione del business plan per tutte le procedure di assegnazione degli stessi terreni agricoli, oltre alla collaborazione con i Collegi Provinciali per l’eventuale istituzione di sportelli “CNPA/ISMEA Informa”. Il Presidente termina la relazione affermando che in questo momento di rivoluzione storica dei sistemi, di esagerata conflittualità tra le professioni ordinistiche e quelle collegiate, nonché della riforma dell’istruzione tecnica e dell’esercizio della professione intellettuale della categoria, abbiamo sempre più responsabilità nei confronti degli iscritti che devono essere al centro della nostra attenzione istituzionale. Per questi motivi ciascuno di noi deve ricoprire il ruolo che gli compete e la nostra compattezza è fondamentale, soprattutto in questo frangente. Terminata la relazione sono intervenuti i rappresentanti dei Collegi delle Province di Cuneo, Trapani, Pavia, Matera, Verona, Brescia, Torino, Napoli, Perugia, Salerno, Taranto, Pesaro-Urbino, Padova, Bari, Caserta, Lecce, Grosseto, Siena, Alessandria, Teramo, Milano, Ascoli Piceno, Cagliari, Roma, Vercelli ed Udine, nelle persone di Serra Giuseppe, Giacalone Giovanni, Gariboldi Gloria, Genchi Emanuele, Sandrini Elia, Cuter Marco, Frova Roberto, Auriemma Giuseppe, Moncelli Massimo, Landi Antonio, Carmignano Pasquale Mariano, Bartolucci Stefano, Schiavon Mariano, Memeo Antonio, Di Baia Domenico, De Nitto Massimo, Pino Giuseppina, Biagiotti Raffaello, Ricci Massimiliano, De Luca Giovanni, Baronghelli Giuseppe, Ciabattoni Pietro, Fanunza Marco, Santoro Vincenzo, Bondesan Stefano e Venir Enore. Mentre hanno presentato delle richieste di chiarimenti i rappresentanti dei Collegi Provinciali di Campobasso (Per. Agr. Picone Giacomo), Palermo (Per. Agr. Amato Bartolomeo) e Sassari (Per. 8 Agr. Arru Bartoli Giannetto). Hanno portato i saluti ai presenti, perché impossibilitati a partecipare, i Collegi di : Benevento, Brindisi, Cosenza, Trento, mentre sono risultati assenti i collegi provinciali di Ancona, Asti, Belluno, Bologna, Bolzano, Caltanissetta, Cremona, Enna, Ferrara, Forlì-Cesena, Imperia, Livorno, Massa, Modena, Pescara, Pistoia, Ravenna, Rimini, Savona, Siracusa, Sondrio, e Vicenza. Dagli interventi sono emersi, in linea generale, apprezzamenti per la relazione ed in particolare per l’attività istituzionale svolta dal Consiglio Nazionale in favore della Categoria, suggerimenti costruttivi per l’avvenire che si sono arricchiti nei contenuti con l’intervento finale di replica del Presidente ed osservazioni critiche su alcune iniziative come quella per la costituzione dell’ordine dei tecnici laureati per l’ingegneria con l’unificazione dei Collegi dei Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali, nonché per l’aumento della quota annuale degli iscritti in favore del Collegio Nazionale, l’invio della relazione odierna ai rappresentanti dei Collegi Provinciali in tempo utile in modo che possono esaminarla meglio Perito Agrario 3/2010 per esprimere nella riunione un ampio e fattivo contributo, il mancato riconoscimento dei Coordinamenti Regionali della Categoria e della odierna riunione assembleare dei Presidenti dei Collegi Provinciali. La maggior parte di tali osservazioni critiche sono state espresse da qualche Presidente che, tra l’altro, ha invitato il Presidente Bottaro ad autosospendersi, o addirittura a dimettersi ma, la maggioranza dei Presidenti provinciali che sono intervenuti, ritenendo fuori luogo una simile richiesta lo ha invitato a proseguire il lavoro per completare il mandato conferitogli dalla stessa Categoria, dare impulso al progetto Co.Ge.Pa.Pi., ed in particolare ha ricevuto dal Consiglio Nazionale l’ invito a continuare nella sua attività di Presidente timoniere . Con estrema obiettività si può concludere che l’odierna riunione, seppure molto animata e strumentalizzata da taluni per incomprensioni e scarsa conoscenza degli accadimenti verificatisi, è stata produttiva, utile e ricca di spunti e riflessioni per affrontare i problemi che attualmente assillano la nostra Categoria. Il tutto, però, è legato alla nostra volontà di collaborazione e di unione. ATTIVITÀ COMPLEMENTARI Agriturismo nuove opportunita' ed adempimenti normativi Di Piero Pecciarini A ggiornamenti normativi e conseguenti adempimenti s'impongono con il mutare dei costumi e l'evoluzione socio-economica. La Regione Toscana, principe per l'agriturismo, ove lo si esercita da quasi un quarto di secolo ha varata una nuova disciplina dell'attività agrituristica. Il tema di stringente attualità per gli aspetti innovativi che andranno ad introdurvisi non è sfuggito al Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Provincia di Firenze che con il patrocinio del Coordinamento dei Collegi dei Periti Agrari delle Province Toscane, ha opportunamente organizzato un convegno. Iniziativa presa non solo quale momento istituzionale per la Categoria professionale ma gli organizzatori compenetrandovisi nella tematica hanno inteso fornire un contributo per l'aggiornamento tecnico-colturale per tutti coloro che operano nel settore e fornire anche opportune informazioni alla cittadinanza. Il 7 Giugno 2010 nella storica ed artistica cornice della Sala Luca Giordano del Palazzo Medici-Riccardi a Firenze sono stati affrontati e dibattuti, in maniera approfondita, i vari aspetti della modifica alla L.R. 30/03 relativa alla disciplina delle attività turistiche in Toscana. Il moderatore Consigliere Perito Agrario 3/2010 Nazionale P.A. Filippo Ninci ha introdotto, le nutrite relazioni e condotto il dibattito dal quale sono emersi gli aspetti salienti del regolamento di attuazione della L.R. 80 del 28/12/2009 approvata alla unanimità dei Consiglieri Regionali, aspetto da non sottovalutare. Un incontro di alto livello che con la partecipazione di politici, pubblici funzionari, imprenditori agricoli, periti agrari e tecnici di altre categorie collaterali ha coinvolto in pieno gli addetti ai lavori del settore che hanno manifestato larga partecipazione e vivo interesse. L'Assessore alla Agricoltura della Provincia di Firenze Pietro Roselli, richiamando il patrimonio storico-culturale della Regione, ha illustrato le prospettive della Legge agrituristica e le opportunità che questa offre per valorizzare il mondo rurale. Lo stesso ha rilevato che le regole debbano essere semplici e chiare e che spetta al professionista l'asseverazione del rispetto pieno delle stesse. Il Dr. Simone Tarducci, Dirigente della Regione Toscana, ha comunicato che la nuova normativa è una legge di fiducia che intende mettere ordine al settore e soffermandosi sul regolamento di attuazione della nuova legge ha tenuto a sottolineare che gli agriturismi sono diversi dai ristoratori. Negli agriturismi devono usarsi solo prodotti toscani, certificati toscani (doc), tracciabili in fattura, quindi fatti, coltivati, allevati in suolo toscano. Il Dr. Fulvio Giorgi Dirigente A.R.T.E.A si è soffermato sulle normative di riferimento e regolamento 9 ATTIVITÀ COMPLEMENTARI di attuazione ed ha illustrato come si redige una relazione agritustica di base. Ha richiamato l'importanza del profilo aziendale nel quale deve dimostrarsi che la attività agrituristica è inferiore alla attività agricola. Da qui la valenza del dettaglio dei dati agricoli rispetto a quelli agrituristici che possono questi anche variare nel corso dell'anno fornendo così una opportunità di scegliere sempre in relazione alle attività agricole. Si è parlato degli edifici di riferimento delle loro caratteristiche strutturali; della somministrazione dei prodotti che possono essere anche non dell'azienda purchè regionali, e per i quali deve esserci un accordo che va menzionato nella pagina agriturismo e ciò anche per fornitura di servizi. La Dr.ssa Silvia Martinez, biologa specializzata in igiene e sicurezza alimentare, ha analizzato gli aspetti igienico sanitari con particolare riferimento alla somministrazione degli alimenti. Le modifiche al regolamento sono allineate alla legge nazionale. I requisiti dei prodotti devono essere dettagliatamente indicati nel menù, e cosi come la loro provenienza. La normativa regola i posti letto disponibili, la posizionatura dei servizi igienici sa- 100 nitari, la resistenza dei materiali adottati per soffittature piastrellature. Ha parlato dei requisiti professionali dell'imprenditore agricolo che dovrà essere qualificato avendo acquisito o un diploma di istruzione secondaria o seguito corsi di specializzazione. La Dr.ssa Lucia Bruni della Regione Toscana, facendo una sintesi del regolamento di attuazione ha indicato quali sono stati i cambiamenti riba- Perito Agrario 3/2010 dendo che resta la principalità della attività agricola su quella agrituristica. Fra le novità si rileva un maggiore rigore per il controllo dei prodotti aziendali, su quelli della aziende agricole locali, nonchè su quelli prodotti di origine e/o certificati toscani sottoposti si a controlli ma basati e forniti su accordi registrati. Questo cambiamento rappresenta una valorizzazione delle produzioni e degli allevamenti locali estesi a quelli del territorio regionale. Tra le novità sono state introdotte le "Fattorie didattiche" iscritte ad un albo disciplinato in modo da dare delle garanzie. Sono state introdotte attività sociali; agrocampeggi regolamentati con superfici minime, piazzali e posti; agri-sosta camper con acqua potabile ed energia; turismo giovanile fino a 25 anni. Nel confronto fra la vecchia e nuova normativa si rileva la possibilità ATTIVITÀ COMPLEMENTARI di avere più volumetrie e sostanzialmente più attività agrituristica. Le funzioni amministrative sono state conferite ai Comuni con la D.I.A.di ristrutturazione; ma la presentazione della relazione sulla attività agrituristica è trattenuta a livello regionale ed è attribuita, con D.I.A. all'A.R.T.E.A., presso la quale in Toscana è stata istituita l'anagrafe regionale delle aziende quale nucleo del sistema informativo agricoltura della Regione Toscana (SIART) e strumento di organizzazione e snellimento dell'azione regionale. Alle relazioni è seguito un nutrito dibattito alimentato da imprenditori agricoli, da periti agrari e da tecnici di altre categorie professionali, da rappresentanti di Enti che ha arricchito la mattinata dei lavori evidenziandone la attualità e la particolare valenza del tema sviscerato. Il dibattito ha evidenziato che ci troviamo di fronte ad una azienda agricola polifunzionale che apre all'agriturismo in maniera innovativa e si propone a chi vive in città, non solo per la classica scampagnata fuori porta, ma lo sollecita e lo segue nella tendenza positiva a scegliere le vacanze fra il verde, portandolo verso la natura quale vera protagonista di quanto lo circonda e lo attrae. Una nuova normativa finalizzata a favorire la integrazione del reddito alle imprese agricole, la permanenza dei lavoratori nelle zone rurali nonchè la valorizzazione della filiera corta come chiaramente illustrato. La manifestazione ha rimarcato come la Categoria dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati forte del suo passato, ha dimostrato ancora una volta di essere protesa Perito Agrario 3/2010 verso il futuro, avendo saputo fornire, con l'apprezzabile impegno del neo Presidente Edoardo Boscherini e di ogni Consigliere del Collegio di Firenze ove ciascuno ha giocato il proprio ruolo, un valido contributo al progredire socio-economico del settore agroalimentare. Il tecnico professionista che opera nel settore con le sue specifiche competenze con ruoli di consulenza, progettualità e di controllo responsabilmente potrà operare in modo che l'imprenditore possa utilizzare al meglio le strutture della propria azienda nel rispetto delle norme. Auspichiamo che questa interessante manifestazione sia uno degli eventi fra quelli che potranno organizzarsi dai Periti Agrari nelle varie Regioni particolarmente vocate all'agriturismo sul territorio nazionale. Si rileva come l'attività agrituristica pur nella sua complementarietà è di grande valenza per incrementare redditi imprenditoriali agricoli, per mantenere l'occupazione, vivacizzare e modernizzare il settore. Se siamo bene informati vi è chi lavora per organizzare l'osservatorio nazionale dell'agriturismo. 11 CONVENZIONE AGEA - CNPA Convenzione AGEA – CNPA per le attività dei professionisti di Paolo Vigato A nche quest’anno, tra l’Organismo pagatore AGEA – Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura ed il Collegio Nazionale degli Periti Agrari e degli Periti Agrari Laureati, viste le norme che regolano la materia e considerato quanto in circolare AGEA n. 13, del 12 marzo 2009, nella quale è prevista la facoltà per i produttori di avvalersi, ai fini della presentazione delle domande di aiuto, dei professionisti iscritti agli ordini ed ai collegi professionali ed esaminata la opportunità di collaborazione derivante dalle sinergie in campo, hanno stipulato una convenzione che consente ai Periti Agrari liberi professionisti iscritti all’Albo professionale, su delega formale dei produttori, di 122 accedere alle informazioni relative ai produttori deleganti contenute nel fascicolo aziendale degli stessi costituito nell’ambito del SIAN, ai fini della predisposizione delle domande di accesso al regime unico di pagamento, di cui al reg. CE) n.73/2009, per l’annualità 2010, ed alle OCM gestiti dall’Organismo pagatore. E’ il secondo anno che la convenzione viene stipulata e molti Periti Agrari si sono affacciati nell’area ageacnpa del sito www.peritiagrari.it ove hanno potuto avere le informazioni necessarie a capire le possibilità per operare nel settore svincolandosi dai CAA. Considerato che ormai per l’anno corrente le attività specifiche sono state Perito Agrario 3/2010 ultimate il materiale a disposizione potrà essere di aiuto per l’iter operativo relativo all’anno prossimo. Il memorandum vede : 1. Ai fini dell’esercizio delle funzioni di cui alla convenzione il Perito Agrario iscritto al Collegio Provinciale acquisisce dal produttore de- lega formale, rilasciata ai sensi del comma II dell’articolo 9 del D.Lgs. n. 196/2003, nella quale siano espressamente indicati la specifica tipologia di domande e/o dichiarazioni per le quali la delega è rilasciata e la campagna di riferimento; 2. il professionista prende atto ed accetta che, quando iscritto e registrato nel SIAN, è soggetto ai controlli amministrativi ed in loco disposti dall’Unione Europea, dalle Regioni e Province autonome, dall’AGEA e dagli Organismi pagatori in applicazione del SIGC, della normativa comunitaria e nazionale vigente ed in conformità di quanto previsto nei Manuali e Circolari; 3. il professionista può, su delega formale dei produttori, accedere alle informazioni relative ai produttori deleganti contenute nel fascicolo CONVENZIONE AGEA - CNPA aziendale degli stessi costituito nell’ambito del SIAN, ai fini della predisposizione delle domande di aiuto e/o dichiarazioni relative ai regimi di aiuto ed alle OCM gestiti dall’Organismo pagatore; 4. il fascicolo aziendale contiene, in particolare, tutte le informazioni in forma alfanumerica e grafica concernenti la compagine e consistenza aziendale, richieste dalla normativa comunitaria in materia di Sistema Integrato di Gestione e controllo. E quindi il professionista deve : a. acquisire, unitamente a copia di un documento di identità del produttore in corso di validità, delega formale alla consultazione delle informazioni contenute nel fascicolo aziendale del produttore, ai fini della predisposizione delle domande o dichiarazioni relative al regime unico di pagamento per l’annualità 2009; b. richiedere l’autorizzazione all’accesso ai servizi del SIAN per la consultazione delle informazioni contenute nel fascicolo aziendale del produttore, ai fini della predisposizione delle domande o dichiarazioni relative al regime unico di pagamento per l’annualità 2009; c. conoscere e accettare integralmente tutte le disposizioni emanate dall’AGEA in materia di tenuta del fascicolo aziendale e presentazione di domande e/o dichiarazioni relative ai regimi di aiuto ed alle OCM dalla stessa gestiti, ivi compresi i Manuali operativi; d. predisporre le domande o dichiarazioni, per le quali è delegato dal produttore, secondo le modalità indicate nel Manuali Operativi; e. richiedere per conto del produttore, ove lo stesso non intenda farlo personalmente, la registrazione a sistema delle domande di aiuto e/o dichiarazioni predisposte, presso gli sportelli dell’Organismo pagatore o del Centro Autorizzato di Assistenza Agricola (CAA) cui il produttore delegante ha conferito mandato per la tenuta del fascicolo aziendale; f. fornire, per i controlli di competenza, le deleghe rilasciate dai produttori per la consultazione delle informazioni contenute nel fascicolo aziendale del produttore, ai fini della predisposizione delle domande o dichiarazioni relative al regime unico di pagamento per l’annualità 2009; g. fornire la propria identificazione univoca, comprensiva dei dati previdenziali e fiscali, e l’iscrizione al Collegio Provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati; h. Fornire la dichiarazione di non sussistenza di situazioni personali o professionali tali da configurare cause di incompatibilità rispetto alle attività delegate dal produttore; Naturalmente, ai fini del controllo e delle garanzie verranno : Perito Agrario 3/2010 a. Registrate, mediante i servizi del SIAN, le deleghe formali conferite al professionista dai produttori che se ne avvalgono; b. conservate copia delle deleghe registrate e tenute a disposizione dell’Organismo pagatore AGEA per i controlli di competenza; c. fornite a ciascun professionista registrato, con le modalità indicate nei Manuali Operativi, le credenziali per l’accesso ai servizi del SIAN; d. forniti a ciascun professionista registrato i Manuali operativi e le circolari emanate al riguardo dall’Agea; e. garantite la conservazione e la disponibilità all’AGEA dei documenti acquisiti nell’esercizio della presente convenzione e la privacy e riservatezza delle informazioni acquisite dal sistema, avendo cura di garantire la responsabilità dei professionisti iscritti abilitati all’utilizzo del SIAN. Ancora una volta il CNPA ha operato per la Categoria. Maggiori informazioni possono essere richieste a : [email protected] 133 DANNI DA CALAMITÀ NATURALI Analisi e Proposte del Comitato Interprofessionale Danni da Calamità Naturali Di Mario Calcagnile I l Comitato Interprofessionale Periti Estimatori Danni da Calamità Naturali ha analizzato alcune delle maggiori criticità che limitano e creano confusione nell’esercizio della specifica attività professionale trovandone le opportune soluzioni. La prima di queste criticità è rappresentata dall’esercizio abusivo della professione che viene esercitata da quanti non sono in possesso dello specifico titolo professionale. Abbiamo già segnalato alle Compagnie di Assicurazione che le sole figure professionali abilitate a questa attività, che richiede specifiche competenze culturali e professionali, sono quelle dei Dottori Agronomi, Periti Agrari, Geometri, regolarmente iscritti negli albi professionali ad eccezione dell’eventuale praticante. Nel contempo si possono verificare conflitti di interesse tra quanti svolgono attività peritale e contemporaneamente il ruolo di agenti o sub agenti. In questo caso riteniamo che non sia possibile derogare rispetto alla esclusività del ruolo peritale e dunque non ci possa essere la commistione tra questo ruolo e quello dell’ assuntore, agente o sub agente. Ma, qualora l'attività di assuntoria venga svolta da famigliari del perito, riteniamo che non possa essere possibile l’esercizio di tale attività nell’area provinciale d’esercizio dell’attività peritale. Onde evitare che possano anche es- 144 serci radicamenti sul territorio è opportuna la rotazione periodica dei tecnici; in modo particolare i responsabili di squadra e gli Ispettori. Altro punto dolente è quello relativo alle procedure funzionali relative alla stima del danno ma, non ostante si viva un formidabile momento di crescita tecnologica che mette a disposizione del tecnico hardware e software modernissimi, si continua ad operare per lo più con metodi tradizionali e questo anche se ci sono disponibilità di procedure che possono informatizzare molti dei passaggi operativi. E con questi mezzi è possibile agevolare molte delle operazioni di campagna pervenendo ad una maggiore precisione nei risultati e con una sensibile riduzione dei costi. L’ informatizzazione delle procedure (individuazione della partita, procedura di calcolo, redazione bollettino di campagna) può portare a positivi risultati che possono tradursi in una riduzione delle possibilità di errore nei calcoli e dei tempi di esecuzione delle attività peritali. I mezzi tecnologici a disposizione sono identificabili nel palmare e nel software di utilizzo sia per i calcoli che per le connessioni GIS e GPS. L'introduzione della tecnologia potrebbe essere di aiuto in cinque fasi Perito Agrario 3/2010 dell'attività di stima: • per le operazioni preliminari di individuazione della partite (tecnologia GPS); • per la registrazione dei coefficienti di danno, (software di calcolo); • per la fase di calcolo del procento, (software di calcolo); • per la compilazione del bollettino di campagna (software di calcolo); • per l'archiviazione dei dati e controllo territoriale (tecnologia GIS). Il software a disposizione del tecnico dovrà essere in grado di gestire la fase: - di raccolta e gestione delle informazioni aziendali; - di campagna per la collocazione delle partite assicurate e determina del procento; - la seconda fase di campagna (produzione del bollettino). L'utilizzo del GIS/GPS consentirà di agevolare l’ individuazione delle particelle denunciate, con conseguente eliminazione del- DANNI DA CALAMITÀ NATURALI la consultazione della cartografia catastale, richiamando direttamente sul palmare, tutte le informazioni aziendali raccolte in sede di stipula della polizza. L’ appropriato uso del software potrà azzerare la possibilità di errore nell'individuazione della partita e del possibile errore di calcolo nella determina del procento. Altro innegabile vantaggio è quello che la procedura, oltre a velocizzare le operazioni di campagna, andrebbe a costituire un potente data base da utilizzare in caso di future necessità. Il sistema GIS, inoltre, potrebbe consentire la gestione dei dati per la eventuale : • valutazione sull'assunzione delle polizze; • valutazione sulle distribuzioni del rischio; • distribuzione geografica della tipologia di calamità assicurata; • determinazione della probabilità di rischio in funzione dei dati storici; • valutazione sulla distribuzione degli indennizzi; • valutazione sulla distribuzione spaziale delle tipologie di polizze; • valutazione sulla distribuzione delle diverse compagnie nelle diverse aree. Non da poco è l’opportunità che il GIS fornisce per la rappresentazione grafica dei dati con la possibilità di generare mappe tematiche agevolando il lavoro di analisi e di lettura e, importantissimo, consente la creazione della banca dati storica. Vi è poi da rilevare come in questo mo- mento storico, nel quale i cambiamenti sono continui e costanti, sia necessario prevedere una formazione continua e costante che, dallo scioglimento del CIAG, è molto rallentata. Occorre riprendere l’implementazione di maggiori e più costanti azioni formative per pervenire ad un continuo aggiornamento professionale del Perito estimatore danni da calamità naturali in modo che ne siano accresciute le conoscenze, e le abilità necessarie a svolgere con efficacia ed efficienza la professione. Il mezzo per raggiungere tali obiettivi è individuato nella programmazione di corsi di formazione e di aggiornamento. Parallela alla formazione ed aggiornamento è necessaria anche l’informazione capace di portare con tempestività e continuità le notizie agli addetti. Foglio di informazione in formato Perito Agrario 3/2010 elettronico o cartaceo e notiziario informatico possono essere i veicoli per portare l’informazione presso i Periti. Naturalmente per ottenere i massimi risultati occorre coinvolgere un pull di cointeressati che possono cooperare per l’organizzazione dei passi sopra richiamati. Il Comitato Interprofessionale Periti Estimatori Danni da Calamità Naturali, ISMEA, Compagnie di Assicurazione e Facoltà di Agraria sono i protagonisti di un auspicabile Coordinamento che possa dare il massimo del supporto al corpo peritale e consentire una metodologia di lavoro che possa essere un punto di riferimento nella fase liquidativa. 155 BIODIVERSITÀ Alleviamo il pollame italiano con metodo italiano Di Maurizio Arduin D a diverse parti, ormai, si fa sempre più insistente la richiesta di allevare il pollame italiano come si faceva una volta. Agriturismi, Fattorie Didattiche e Sociali, allevatori part-time, imprenditori, hobbisti, ristoratori e consumatori sono sempre più interessati a prodotti naturali legati al territorio e allevati nel rispetto delle norme sul benessere animale. Per dare una risposta a queste necessità è stato avviato un programma che prevede la fornitura di pollame giovane di razze locali a lento accrescimento. Un primo nucleo di allevatori selezionatori già da questa primavera ha allevato pollame italiano, appartenente a razze a lento accrescimento, che è stato distribuito, per questo primo anno in 8 regioni: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Toscana Umbria e Veneto. Il programma verrà comunque allargato anche alle altre regioni. La distribuzione del materiale genetico selezionato è possibile grazie ad alcune decine di “Fiduciari” che mettono la propria azienda a disposizione di chi è interessato a recuperare le tradizioni regionali e la biodiversità locale. Il pollame italiano, a lento accrescimento, è prodotto da allevatori selezionatori che seguono un programma di selezione su indicazione del Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura che, tra l'altro, ha attivato anche un Registro Anagrafico provvisorio al fine di garantire l'autenticità 166 del materiale genetico prodotto. Di seguito viene riportato l'elenco dei “Fiduciari” suddiviso per regioni dove è già possibile prenotare il materiale selezionato. Questo programma non ha comunque fini commerciali ma ha lo scopo di diffondere l'allevamento del pollame locale a lento accrescimento e favorire il recupero delle tradizioni locali. Chi prenota il materiale selezionato non deve quindi aspettarsi una fornitura certa come quando si prenota un prodotto industriale preconfezionato. Le produzioni delle razze locali a lento accrescimento sono legate alla stagionalità e fortemente influenzate dalle condizioni climatiche locali. Il pollame locale, come i prodotti naturali, ha tre caratteristiche: legame con il territorio, spazio e tempo. Chi non è in grado di aspettare fa bene a rivolgere la propria attenzione verso altri prodotti. Viene data comunque priorità a quegli allevatori, professionali o hobbisti, che intendono diventare custodi di una razza locale e diffonderne l'allevamento. Presso i “fiduciari”, oltre al materiale genetico selezionato, è possibile recuperare anche i disciplinari d'allevamento e tutte le indicazioni tecniche per garantire il benessere agli animali e ottenere produzioni salubri attraverso il recupero delle tradizioni e degli usi locali. Perito Agrario 3/2010 Il progetto “Allevare il pollame italiano con metodo italiano” ha preso il via da 8 regioni ma si estende sul territorio italiano e ha come base di riferimento il Bioterritorio come è stato definito nel “Piano Nazionale sulla Biodiversità di interesse Agricolo” emanato il 14 febbraio 2008 dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e precisamente: “il luogo in cui le razze locali si sono adattate, caratterizzate nel tempo e integrate tradizionalmente nella sua agricoltura e nel suo allevamento grazie all'azione degli agricoltori locali”. Le razze attualmente distribuite, come indicato dal Piano Nazionale sulla Biodiversità di interesse Agricolo, sono “Autoctone” cioè originarie del bioterritorio oppure “Locali” cioè anche non autoctone ma da oltre 50 anni adattata a un determinato bioterritorio. Per ogni Bioterritorio opera un'ARCA gestita da un FIDUCIARIO che è il punto di riferimento del BIODIVERSITÀ progetto. Il FIDUCIARIO, per la realizzazione del progetto, collabora con Allevatori Selezionatori, Custodi e Produttori. Gli Allevatori Selezionatori producono materiale genetico (uova feconde, pulcini e pollastrelli) che viene distribuito sul Bioterritorio attraverso le ARCHE. Il numero di capi allevati e la dotazione strutturale, degli Allevatori Selezionatori, sono tali da garantire le caratteristiche genetiche degli animali allevati e il mantenimento della variabilità genetica del gruppo. Il FIDUCIARIO garantisce la qualità genetica degli animali allevati dai Selezionatori e distribuiti presso l'ARCA. Gli Allevatori Custodi sono piccoli allevatori che, ricevuto il materiale genetico dai Selezionatori, curano e mantengono la biodiversità locale. Gli Allevatori Produttori sono imprenditori che, ricevuto il materiale genetico dai Selezionatori, moltiplicano la biodiversità locale e forniscono, attraverso l'ARCA, il mercato con prodotti di qualità. Il FIDUCIARIO garantisce la qualità del prodotto commerciale (carne, uova, pollastri, ecc.) ottenuto dai Produttori e distribuito presso l'ARCA. Le razze e i prodotti disponibili per il progetto sono le seguenti: Pollame Autoctono e Locale (razze a Lento Accrescimento) attualmente disponibile presso le ARCHE per la primavera del 2010 Italiana argentata (Razza Autoctona) Regioni dove la razza è distribuita: Toscana, Lazio, Umbria e Campania L’Italiana argentata deriva dall’Italiana comune attraverso una selezione del piumaggio volta a preferire una colorazione argento che mantenga comunque la caratteristica selvatica nel pulcini. Inizialmente gli allevatori italiani non prestarono alcuna attenzione alla colorazione del piumaggio preferendo una selezione volta a valorizzare le caratteristiche produttive e la capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali del nostro paese. La selezione in base al piumaggio prese il via agli inizi del secolo scorso sull’onda anche di quanto avveniva negli altri paesi europei (specialmente Germania, Belgio e Inghilterra) dove lo sport per l’avicoltura ornamentale aveva radici più profonde. L’Italiana argentata g è una razza rustica e pascolatrice p con buona attitudine alla produzione di carne e uova a guscio bianco. È inoltre una buona ovatrice e alleva con cura la prole. Nel 1935 il Ghigi così descriveva la colorazione dorata: Nel gallo testa e collare bianco argenteo con penne lanceolate provviste di fiamme nere. Dorso bianco argenteo e lancette delle reni provviste di fiamme nere o grigio scure. Spalle e piccole copritrici delle ali bianco argento. Grandi copritrici di colore blu metallico e formanti attraverso l’ala una verga perfettamente regolare e moderatamente larga. Remiganti primarie nere con bordo bianco sulla parte esterna del vessillo. Remiganti secondarie, porzione interna ed estremità del vessillo nere; parte esterna del vessillo nera, largamente orlata di bianco. Coda con timoniere e copritrici laterali nere a riflessi verde metallico. Nella gallina capo e collare bianco argenteo con fiamme vere o grigio scuro in ciascuna penna. Petto salmone grigio brillante, più scuro sotto la gola e degradante in grigio verso le cosce. Dorso, ali, fianchi e reni grigio perla, rigate finemente di nero o grigio scuro in senso longitudinale. Coda nera con timoniere mediane variegate di grigio scuro. Perito Agrario 3/2010 177 BIODIVERSITÀ Italiana Comune (Razza Autoctona) Regioni dove la razza è distribuita: Toscana, Lazio, Umbria e Campania Fino all’inizio del primo conflitto mondiale in tutte le regioni italiane era presente una razza di polli di tipo mediterraneo: l’Italiana comune locale. Variabilissima nel colore ma abbastanza uniforme nella statura e nell’aspetto. I suoi pregi economici sono rappresentati innanzitutto dalla fecondità, maggiore che in qualsiasi altra razza e inoltre sono buone covatrici. Buona è anche la precocità per cui spesso le pollastre cominciano presto la deposizione delle uova e i galletti sono atti al consumo a tre-quattro mesi. Infine vi è la rusticità che rende i polli Italiani indifferenti alle variazioni stagionali e idonei a perlustrare giornalmente un ampio territorio procurandosi direttamente notevoli quantità di cibo. Nei secoli scorsi la razza Italiana comune locale veniva considerata degli studiosi italiani “negletta” dato l’interesse che gli specialisti del tempo prestavano invece alle razze straniere. Questo però non avveniva all’estero: i francesi, belgi e svizzeri la prediligevano chiamandola ovatric d’Italie mentre in Germania era ricercata come Italiener . Nelle nostre regioni la razza Italiana comune è ancora presente. Dopo l’ultimo conflitto mondiale la campagna di diffusione dei “Galli miglioratori” fu terminata e nelle aziende i polli “inquinati” dai galli bianchi sono ritornati a riprodursi spontaneamente. In questo modo i tipici caratteri dei polli Italiani, geneticamente legati alla rusticità e all’adattamento locale, sono lentamente ricomparsi per selezione naturale. Non capita di rado, infatti, ovatrice nelle campagne, polli colorati con cresta semplice, orecchioni bianchi, occhi con iride rossa o arancio, pelle e zampe gialle. New Hampshire (Razza Locale) Regioni dove la razza è distribuita: Umbria Razza ottenuta attorno al 1915 per graduale selezione di un gruppo primitivo di Rhode Island a piumaggio dorato. Allevata nel New Hampshire è stata oggetto di una intensa selezione che aveva come obiettivo l’individuazione di ceppi particolarmente vigorosi e caratterizzati da buona precocità. In seguito è stata selezionate una linea da carne con mantello più chiaro. Fu importata in Italia nel 1939 dalla Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo dopo il Congresso Mondiale di Cleveland. Dalla Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo, attraverso i “Pollai Provinciali” si è poi rapidamente diffusa su tutto il territorio nazionale. La New Hampshire è una razza medio pesante con testa di dimensioni medie, cresta larga a cinque punte, diritta sia nel maschio che nella femmina. Orecchioni grandi, di colore rosso vivo; bargigli larghi. Il becco è robusto e di colore giallo. Collo mediamente lungo e con ricca mantellina. Le zampe, di media lunghezza, sono pigmentate in giallo. La pelle è gialla. Nella femmina le penne della mantellina terminano con una piccola fiamma nera. Le falciformi e le copritrici sono nere con riflessi metallici verdastri. La colorazione dei pulcini p è rosso chiaro mentre gli g adulti hanno un piumaggio p rosso più chiaro della Rhode Island. È presente anche una popolazione con colorazione bianca del piumaggio. Il peso di galletti e pollastre, a quattro mesi, è di circa 1,5-1,7 Kg.; il peso dei galli si aggira sui 2,7-3,1 Kg. Mentre quello delle galline si aggira attorno a 2,0-2,2 Kg. Annualmente una gallina depone 190-200 uova di colore rosato e del peso di 55-60 grammi. La New Hampshire è una razza a duplice attitudine, con prevalenza per la produzione di uova, molto apprezzata per la sua rusticità e domesticità. 188 Perito Agrario 3/2010 BIODIVERSITÀ Grisa della Lessina (Razza Locale) Regioni dove la razza è distribuita: Veneto Il pollo della Lessinia è il Ceppo locale della Plymouth Rock barrata da sempre allevato nelle montagne a est del lago di Garda. Diffusa in Veneto e in tutto il territorio nazionale ad opera della Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo g e dai Pollai Provinciali è p presente nei monti Lessini ggià dall'inizio del secolo scorso. È un pollo molto rustico e adatto a vivere all'aperto con ottima attitudine al pascolo. Ben adattato agli usi e alle tradizioni locali ha subito una selezione massale che lo ha particolarmente legato all'ambiente montano. Caratterizzata da un piumaggio grigio barrato le femmine, se incrociate con polli a piumaggio rosso o bianco non dominante, sono in grado di far schiudere uova con pulcini autosessati: il cui sesso è riconoscibile alla nascita in base al colore del piumino. I pulcini alla nascita presentano una colorazione nera con macchia bianca sulla testa e ventre bianco Tarsi e pelle sono gialli. Nei galli il peso si aggira sui 3-3,6 Kg, mentre le galline pesano 2,2-3,2 Kg. E' un ceppo a duplice attitudine molto docile e tranquilla, le femmine sono buone ovaiole ed è un ottimo pollo da tavola, grazie al suo buon peso e alla sapidità delle carni. La deposizione media è di circa 170-190 uova annue di colore rosato e del peso di 58-62 gr. Italiana dorata (Razza Autoctona) Regioni dove la razza è distribuita: Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Campania L’Italiana dorata deriva dall’Italiana comune attraverso una selezione del piumaggio volta a preferire la colorazione selvatica. Inizialmente gli allevatori italiani non prestarono alcuna attenzione alla colorazione del piumaggio preferendo una selezione volta a valorizzare le caratteristiche produttive e la capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali del nostro paese. La selezione in base al piumaggio prese il via agli inizi del secolo scorso sull’onda anche di quanto avveniva negli altri paesi europei (specialmente Germania, Belgio e Inghilterra) dove lo sport per l’avicoltura ornamentale aveva radici più p profonde. p L’Italiana dorata è una razza rustica e pascolatrice p con buona attitudine alla produzione di carne e uova a guscio bianco. È inoltre una buona ovatrice e alleva con cura la prole. Nel 1935 il Ghigi così descriveva la colorazione dorata: Nel gallo, testa e collare giallo arancio con le penne lanceolate di quest’ultimo provviste di fiamme nere o cremisi; dorso giallo oro e lancette delle reni pure giallo oro con fiamme nere o cremisi; spalle e piccole copritrici delle ali giallo oro o arancio brillante; grandi copritrici di colore blu metallico e formanti attraverso l’ala una verga perfettamente regolare e moderatamente larga. Ali brune esternamente e nere internamente. Petto e ventre nero brillante a riflessi metallici. Coda con timoniere e copritrici laterali nere a riflessi verde metallico. Nella gallina corpo e collare giallo dorato chiaro con fiamme nere o grigio scure in ciascuna penna. Petto rosso – salmone brillante, più scuro sotto la gola e degradante in grigio verso le cosce. Dorso, ali, fianchi e reni brune rigate finemente di nero o di bruno scuro, in senso longitudinale. Coda nera con timoniere mediane e copritrici alari variegate di bruno. Perito Agrario 3/2010 199 BIODIVERSITÀ Italiana barrata “Cuca” (Razza Autoctona) Regioni dove la razza è distribuita: Toscana, Lazio, Umbria e Campania L’Italiana barrata o “Cuca” deriva dall’Italiana comune attraverso una selezione del piumaggio volta a preferire una colorazione barrata con piumaggio nero nei pulcini. Inizialmente gli allevatori italiani non prestarono alcuna attenzione alla colorazione del piumaggio preferendo una selezione volta a valorizzare le caratteristiche produttive e la capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali del nostro paese. La selezione in base al piumaggio prese il via agli inizi del secolo scorso sull’onda anche di quanto avveniva negli altri paesi europei (specialmente Germia, Belgio e Inghilterra) dove lo sport per l’avicoltura ornamentale aveva radici più profonde. L’Italiana barrata o “Cuca” è una razza rustica e pascolatrice p con buona attitudine alla produzione di carne e uova a guscio bianco. È inoltre una buona ovatrice e alleva con cura la prole. Megiarola o Cuca o Padovana comune (Razza Autoctona) Regioni dove la razza è distribuita: Veneto I polli di razza Megiarola o Padovana comune erano diffusi nella pianura veneta sin dall’inizio del secolo scorso. Lo testimoniano documenti dello Squadroni, del Mazzon e del Bonadonna. Localmente la Padovana comune veniva chiamata con diversi nomi come: cuccola, cucca, vara, capparola, cenere, ecc. Sono animali rustici e resistenti sia al caldo che al freddo. Esternamente richiama la Livornese barrata ma i pesi sono superiori: 2,5 – 3,0 Kg. Presente in diversi allevamenti è spesso confusa con altre varietà. A volte può essere inquinata da incroci con soggetti locali. Padovana Bianca (Razza Autoctona) Regioni dove la razza è distribuita: Veneto La Padovana comune bianca è una dei quattro tipi genetici dell'Italiana comune selezionati, agli inizi del secolo scorso, dal Pollaio provinciale di Padova. Sorti nel 1926 con Decreto i Pollai provinciali avevano il compito di recuperare, al mercato cittadino, i tipi genetici più rappresentativi e selezionarli al nido trappola. A differenza di altri Pollai provinciali quello di Padova non si limitò a individuare un solo tipo genetico ma ne selezionò ben quattro. Tra questi la Padovana comune bianca con la tipica colorazione bianco candido accompagnata dalle altre caratteristiche che individuano il prototipo del pollo italiano. Caratterizzata da cresta semplice e bargigli sviluppati presentava orecchioni bianchi e l'iride dell'occhio era giallastra. La pelle e i tarsi erano colorati di giallo. Buona produttrice di uova, i galletti sono precoci e ben apprezzati dai buongustai. 200 Perito Agrario 3/2010 BIODIVERSITÀ Padovana comune fulva (Razza Autoctona) Regioni dove la razza è distribuita: Veneto La Padovana comune fulva è una dei quattro tipi genetici dell'Italiana comune selezionati, agli inizi del secolo scorso, dal Pollaio provinciale di Padova. Sorti nel 1926 con Decreto i Pollai provinciali avevano il compito di recuperare, al mercato cittadino, i tipi genetici più rappresentativi e selezionarli al nido trappola. A differenza di altri Pollai provinciali quello di Padova non si limitò a individuare un solo tipo genetico ma ne selezionò ben quattro. Tra questi la Padovana comune fulva con la tipica colorazione giallo - fulvo accompagnata dalle altre caratteristiche che individuano il prototipo del pollo italiano. Caratterizzata da cresta semplice e bargigli sviluppati presentava orecchioni bianchi e l'iride dell'occhio era giallastra. La pelle e i tarsi erano colorati di giallo. Buona produttrice di uova, i galletti sono precoci e ben apprezzati dai buongustai. Valdarnese bianca bianca (Razza Autoctona) Regioni dove la razza è distribuita: Toscana Agli inizi del secolo scorso (agosto 1905) Luigi Pochini, nel suo trattato di “Avicoltura pratica” definiva la Toscana come “.. il paese fortunato dove ride sempre primavera, dove l’armonioso dialetto fa parer più belle le donne, dove tutto è gentile, dove tutto ha un fascino speciale che incanta.” Descrivendo più avanti i polli del Valdarno: “.. galline bianche; e il loro piumaggio, candido come neve, contrasta magnificamente col rosso vivace delle creste voluminose e ricadenti”. La Valdarnese Bianca è quindi una razza da sempre allevata nelle colline e nelle campagne tra Firenze e Arezzo. Questa razzadi pollo aveva un ruolo importante nella povera economia agraria locale, e per le famiglie a mezzadria del Valdarno, oltre ad essere un prelibato alimento da gustare nelle feste ricordate, era anche una fonte di reddito importante: quasi ogni membro della famiglia aveva il suo capanno di polli. Da sempre considerata “razza rustica e pregiata … capace di adattarsi a qualsiasi ambiente ..” tanto da essere elencata, da Silvio Lisetto nel volume “valorizziamo e diffondiamo la pollicoltura il Libia”(Tripoli 1936), tra le razze idonee allo sviluppo dell’avicoltura Coloniale. Gigante Nera d’Italia (Razza Autoctona) Regioni dove la razza è distribuita: Lazio, Umbria e Campania Si trattava di una razza a duplice attitudine selezionata dal Pollaio Provinciale di Genova intorno al 1929 dall’esperto avicolo Frausanna, autore di molti scritti riguardanti l’avicoltura. Scopo della selezione, avviata all’inizio del secolo scorso, era quello di ottenere animali di eccezionale sviluppo: massimo peso raggiunto da un gallo di due anni 6,5 kg. Si tratta di un pollo di tipo eterosomo, con cresta semplice, orecchioni rossi e tarsi nudi biancastri, la livrea è uniformemente nera a riflessi verdi. Il lavoro di selezione di Frausanna ha avuto come base razze del tipo: Orpington nera, Cocincina nera, Java, Jersy, Langshan Croad e Australorp, assai apprezzate all'epoca sul nostro territorio nazionale. Perito Agrario 3/2010 21 BIODIVERSITÀ Polverara (Razza Autoctona) Regioni dove la razza è distribuita: Veneto Razza molto antica diffusa specialmente in provincia di Padova. Deriva dalla “Gallina di Adria” conosciuta e descritta da Plinio al tempo dei Romani. Le prime notizie storiche su questa razza, con il nome di Polverara, risalgono alla metà del XVII° secolo e sono relative ad alcune osservazioni di viaggiatori e scrittori che restarono stupiti dall'abbondanza di galline di straordinaria grandezza che venivano allevate nel comune di Polverara nelle vicinanze di Padova. I pregi allora decantati di questa razza erano la qualità delle carni e la sua rusticità che ne rendevano facile l'allevamento. In origine la razza era conosciuta solo come nera ma ben presto, l'incrocio con i polli locali e il limitato numero di allevatori portarono alla diminuzione di peso di questa razza e alla sua quasi estinzione. E' un pollo provvisto di ciuffo di modeste dimensioni che non copre gli occhi. E' anche presente una cresta molto ridotta formata da due cornetti carnosi. AI posto della cresta spuntano due cornetti carnosi ben visibili nel gallo. La barba è ridotta e i bargigli sfoggiano un roseo brillante. Nel gallo il portamento è elegante con un'andatura vivace ed altezzosa. La femmina presenta un carattere più calmo. Ne esistono due varietà : una bianca con riflessi giallognoli e becco giallo roseo e una nera lucente. Entrambe sono senza cresta e senza barbuglio. Hanno tarsi verde salice nella bianca, e tendenti al colore piombo nella nera. Animali con un'ossatura leggera e loro peso oggi è molto inferiore a quello stimato un tempo. I galli infatti raggiungono un peso di circa 2,5 Kg. mentre le femmine pesano attorno a 1,8 Kg. Padovana gigante o “pesante” (Razza Autoctona) Regioni dove la razza è distribuita: Veneto La razza di polli "Padovana pesante" o Gigante ha origini molto lontane ed è stata selezionata da allevatori-commercianti locali per rispondere alle esigenze del marcato. L'abbondante documentazione storica descrive con precisione le razze che sono state utilizzate per ottenere la Padovana pesante oltre alle caratteristiche morfologiche e produttive finali. Si tratta di una razza pesante caratterizzata da piumaggio morbido soffice e aderente al corpo, di colore nero lucido con riflessi blu-verde metallico. Il gallo è di statura alta (85 cm). La testa è ornata da una cresta semplice leggermente ripiegata all'indietro, le guance sono nude, i bargigli sono lunghi e pendenti. Le galline si presentano sia con il ciuffo che con la cresta. Anche le zampe non presentano una colorazione costante e a volte sono piumate e di color verde scuro. I maschi raggiungono, alla macellazione, i 6 kg mentre le femmine arrivano a 5 kg. Alla nascita i pulcini, grossi e robusti, sono ricoperti da un piumino nero nella maggior parte del corpo a parte il petto, le punte delle ali e la parte superiore della testa che presentano un piumino bianco latteo. 222 Perito Agrario 3/2010 BIODIVERSITÀ Sussex (Razza Locale) Regioni dove la razza è distribuita: Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia La gallina Sussex è una vecchia razza medio-pesante di pollo inglese, allevata in molti paesi del mondo sia come animale da reddito che come uccello da esposizione. p La razza è nata nel diciannovesimo secolo nel Sussex, anche se le sue origini sono piuttosto controverse. È un pollo docile e tranquillo, di costituzione pesante e presente in diverse varietà di colore, di cui la più conosciuta e allevata è l'ermellinata. La Sussex è un pollo dalla corporatura ampia e piuttosto grossa, ma con un portamento slanciato e sostenuto, che lo rende un uccello aggraziato. La testa è mediamente larga e lunga, dotata di una cresta semplice, di medie dimensioni, a 5 punte, dritta in entrambi i sessi. Gli occhi sono larghi, prominenti, rotondi e con iride rosso scura. Gli orecchioni sono larghi, ovali e rossi; i bargigli sono lunghi e rosso accesi. Il becco forte e mediamente lungo e ricurvo. Il collo è dolcemente arcuato, e provvisto di un'abbondante mantellina. Il dorso è lungo e largo, leggermente inclinato verso il groppone. La coda è di media lunghezza, molto ricca, dotata di timoniere larghe e di falcifomi lunghe e ben ricurve; forma un angolo con la linea del dorso di 45° nel maschio e di 35° nella femmina. Le ali sono lunghe e portate ben aderenti al corpo. L'addome è largo, profondo e arrotondato. Le zampe sono di media lunghezza, robuste, con tarsi rosati (tranne nelle varietà scure). Il peso è di 4,000 kg nel gallo e di 3,200 kg nella gallina. La pelle è bianca. La Sussex è un tipico pollo a duplice attitudine, ottimo sia come produttore di carne che di uova a guscio rosato; gli estimatori della razza evidenziano la q qualità della sua carne, fine e delicata. I p pulcini crescono rapidamente p p per essere una razza medio-pesante, e le galline depongono circa 200 uova all'anno. È una razza molto docile, ideale come animale da compagnia, e può essere allevata sia in spazi confinati che in totale libertà. La Sussex è stata una delle razze più usate allo scopo di creare ibridi commerciali, e le femmine possono essere accoppiate con maschi rossi al fine di creare pulcini autosessabili alla nascita. Pollo di Gragnano (Razza Autoctona) Regioni dove la razza è distribuita: Campania Il pollo di Gragnano deriva dall'Italiana comune attraverso una selezione del piumaggio volta a preferire una colorazione tipo "collo arancio". Inizialmente gli allevatori italiani non prestarono alcuna attenzione alla colorazione del piumaggio preferendo una selezione volta a valorizzare le caratteristiche produttive e la capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali del nostro paese. La selezione in base al piumaggio prese il via agli inizi del secolo scorso sull'onda anche di quanto avveniva negli altri paesi europei (specialmente Germania, Belgio e Inghilterra) dove lo sport per l'avicoltura ornamentale aveva radici più profonde. Il pollo p di Gragnano g è una razza rustica e pascolatrice p con buona attitudine alla produzione di carne e uova a guscio bianco. È inoltre una buona covatrice e alleva con cura la prole. Perito Agrario 3/2010 233 BIODIVERSITÀ Le arche sono presenti in : Allevare Come una Volta Elenco Fiduciari (Arche) Regione : Campania Cerealzoo Via Ponte, 1 80051 Agerola NA - Molitura Anastasiana Via Arco, 60 80048 Sant’ Anastasia NA - Sempreverdi Via Costantinopoli, 206 80049 Somma Vesuviana NA - Spinelli Gennaro Via Bonifica, 67 84018 Scalfati SA Regione : Emilia Romagna Il Granaio di Antonaccio Via Avogadro, 11 40024 Castel San Pietro Terme BO - Orlandini Veniero Via Galliera Nord, 2971 40018 San Pietro in Casale BO - Borghini Pier Giuseppe Via San Pietro, 94 47010 Tontola- Predappio FC - Ronchi Stefano Via San Savino, 14/A 48010 Fusignano RA Regione : Friuli Venezia Giulia Emporio Agr. Melchior Via Taboga, 215 33013 Gemona del Friuli UD Regione : Lazio Agricar 2000 Via San Giacomo, 9 03020 Castro dei Volsci FR - Agridistribuzione Via Case Diana, 5 03030 Castrocielo FR - Ageim PAR d - Parente Via Gaeta 03023 Caccano FR - Viola Fortunato Via Casilina Sud, 61 03030 Castrocielo (Loc. Stazione) FR - Avicola Maratta Via Santa Maria, 65 03040 Sant’ Ambrogio sul Garigliano FR - Lucchetti Domenica Via Casilina, km 90,00 03020 Torrice FR - P.R. di Pagliaroli Via Tor dei venti, 58 03029 Veroli FR - Picozza Francesco Via Setina di Ceriara, 11 04015 Priverno LT - Di Nitto Massimo Via Valle Farano 04023 Santa Croce - Formia LT - Pulcino Turbo di Cardinali Roberto Via Maina, 16 04018 Sezze Scalo LT - CAR.CA srl Via Formellese km 4,700 00060 Formello RM - Pianeta Verde di Ceccarelli Ugo S.da di Vallefredda, 1 00063 Campagnano di Roma RM Regione : Lombardia Beccari Mario Via Montanara Sud 46010 Pilastro di Marcaria MN Regione : Toscana Agri Cultura di Capecchi Via Lauretana, 92 52044 Cortona AR - Agrigarden di Tassi Massimo Via Spadolini 52024 Loro Ciuffenna AR - Coop Agricola Pomonte Loc. Pomonte 58054 Scansano GR - Montalbano Agricola di Dario Bechini Via Togliatti, 334 51035 Lamporecchio PT Regione : Umbria Bistarelli Mario Via Dell'Artigianato, 24 06053 Deruta PG - Agenzia CAP Gualdo Tadino Via V. Veneto, 36 06023 Gualdo Tadino PG - Agenzia CAP Gubbio Via Eugubina 06024 Gubbio PG - Agristore di Piacentini Via Pascoli, 3 06056 Massa Martana PG - Ranocchia Nicola Strada Marscianese, 134 06070 San Martino in Colle PG - Agristore Natura Più Via Protomartiri Francescani, 45 06081 Santa Maria degli Angeli PG - Fastellini F.lli Via Marconi, 27/A 06038 Spello PG - Amici a Quattro Zampe di Fortunati Via Colli di Valenza, 1 05100 Terni TR - Agrimarket di Granati Via dei Gonzaga, 15 05100 Terni TR Regione : Veneto De March Fernando Via Nongole, 156 32024 Castion di Belluno BL - Dantomio C.S.A. Via Bellucci, 1 31010 Farra di Soligo TV - Agraria De Vido Via Ca' Morelli, 50 31056 Roncade TV - Scotà Antonio Via Carpesica, 18 31029 Vittorio Veneto TV - Cera Luigi Via Chiesa, 25 36034 Malo VI - Zooland Eredi Lonardi Via Crociani, 46/H 37012 Bussolengo VR 244 Perito Agrario 3/2010 ISTRUZIONE TECNICO AGRARIA L’ Itas “B.Brau” a 50 anni dalla fondazione Di Giuseppe Giordano H o conseguito il diploma di Perito Agrario nel lontano 1974 presso l'Istituto Tecnico Agrario di Nuoro “Bernardo Brau” che, istituito nel 1959 come sezione staccata dell'Istituto Tecnico Agrario "Pellegrini" di Sassari, nel 1964 ha avuto l’autonomia. La necessità di offrire agli studenti una opportunità tecnico-professionale nel comparto agricolo nasce dal riscontro che negli anni ’60, in Provincia di Nuoro, il settore agro-pastorale aveva un particolare rilievo economico, e questo impose alle forze politiche e sociali di considerare prioritaria la formazione sia di tecnici di livello intermedio che di una nuova classe imprenditoriale che avrebbe dovuto affrontare la gravissima crisi del settore agricolo che, tra gli anni ’50 e ’60, ha trasformato profondamente non solo le campagne ma anche i paesi della provincia di Nuoro, le tradizioni e ogni aspetto sociale legato alla precedente civiltà contadina. Dal 1968, vista la presa sul territorio che ha portato ad un notevole incremento di iscrizioni e la necessità di ammodernamento del plesso scolastico, la scuola ha avuto la necessità di allargarsi come superficie interna da destinarsi alle attività didattiche ed è stata spostata nella sede attuale. L’azienda agraria, primo laboratorio “all’aperto” dell’istituto è stata ubicata in località " Marreri", estesa per 16 ettari circa, è dotata delle strutture necessarie alla coltivazione ed alla didattica quali fabbricati, impianti e colture arboree, macchinari ed attrezzi. E’ in fase di impianto, grazie al contributo dell’Assessorato all’Agricoltura e riforma agro-pastorale un vigneto esteso circa ha 01.40.00. Nel territorio in cui si trova l'azienda agraria, agro di Nuoro in regione "Isalle", zona "Iacupiu", funzionano diverse stazioni di rilevamento di dati meteorologici: quelle di Nuoro (est), Lula (nord), e Orosei (sud) sono le più prossime. Le coltivazioni , pur essendo influenzate dalla climatologia che non è assolutamente benevola nei confronti Perito Agrario 3/2010 della zona, sono comunque qualiquantitativamente gratificanti. La dotazione di attrezzatura per le attività didattiche e scientifiche è adeguata e costantemente monitorata, infatti per questo, è stato previsto un programma di ammodernamento ed adeguamento, soprattutto dei laboratori, per consentire di soddisfare in maniera ottimale le aspettative dei 370 studenti che frequentano sia il Corso Ordinario che quello assistito “Cerere Unitario ”. Il 15% degli studenti proviene dalla città di Nuoro, mentre l’85% proviene dai paesi della provincia, solo un numero esiguo proviene dai paesi che appartengono alla provincia di Sassari e di Oristano; gli studenti esprimono modelli culturali legati al proprio territorio in cui convivono tradizione ed esigenza di trasforma- 255 ISTRUZIONE TECNICO AGRARIA zione economico-sociale e culturale. Devo sottolineare che negli ultimi anni, anche se il pendolarismo incide profondamente sulla vita dell’Istituto in quanto i pendolari debbono affrontare, oggettivamente, maggiori difficoltà per la frequenza, in particolare in coincidenza dei rientri pomeridiani, c’è stato un considerevole aumento delle iscrizioni e della componente femminile e ciò è probabilmente il risultato di un mutamento culturale nella concezione dell’ambiente. I Periti Agrari che sono usciti dal “Brau” si sono affermati sia nell’esercizio della libera professione che nel settore dei servizi, anche della Pubblica Amministrazione. I Periti Agrari, infatti, operano presso gli istituti bancari, preferibilmente nel settore del Credito Agrario, nelle amministrazioni pubbliche sia Regionali (E.R.S.A.T., Assessorati all’Agricoltura, Ambiente e Territorio, Comunità Montane, ecc.) che statali (prevalentemente come docenti negli Istituti Tecnici e Professionali ad indirizzo Agrario). A livello privatistico i Periti Agrari sono presenti in tutte le industrie di trasformazione dei prodotti agricoli 266 e zootecnici (lattiero casearia, vinicola, olearia) e del marketing. L’Istituto, oltre che contribuire alla crescita culturale e professionale del sistema agropastorale, ha modificato la propria offerta formativa e culturale verso le tematiche dell’ambiente, della sua conservazione ed utilizzazione sostenibile. Sin dai miei tempi l’Istituto ha sem- Perito Agrario 3/2010 pre avuto un costante rapporto con il territorio e gli enti territoriali in modo da, con la costante vicinanza del mondo scolastico con quello produttivo, fornire agli studenti futuri Periti Agrari una visione globale dei problemi economico-ambientali e questo anche tramite attività extrascolastiche quali l’alternanza scuolalavoro e la partecipazione a programmi volti alla sensibilizzazione dell’importanza della corretta alimentazione, l’approfondimento sulla selezione genetica, controlli funzionali, libri genealogici e registri anagrafici (in collaborazione con l’A.P.A. ed i veterinari dell’ASL),la gestione dell'Azienda Agricola Biologica (Iniziativa diretta a favorire il raccordo tra la formazione ed il mondo del lavoro) e vari Stage in azienda agro zootecnica e biologica. L’ITAS “B.Brau” è stato e sarà un punto di riferimento per il territorio e continuerà a formare i Periti Agrari del Futuro ininterrottamente aggiornati tecnicamente e tecnologicamente, al passo con i tempi, ma sempre con il rispetto delle tradizioni. ISTRUZIONE TECNICO AGRARIA 50°Anniversario di fondazione Istituto Tecnico Agrario Statale “A. Tosi” – Codogno A lla presenza delle autorità della Provincia di Lodi, del Comune di Codogno e della Regione Lombardia si sono concluse, lo scorso 6 giugno, le diverse manifestazioni promosse per il 50° Anniversario di Fondazione dell’Istituto Tecnico Agrario Statale “A. Tosi” di Codogno (LO). Il dirigente scolastico Prof Ottorino Buttarelli, salutando le autorità intervenute ha voluto ripercorrere gli intensi primi 50 anni di vita della scuola. A partire dall’anno scolastico 1959/60 nasce come unico istituto della Provincia di Milano ed inizia la sua storia nel territorio lodigiano innestandosi nella sua vocazione agricola. L’attività didattica iniziò con un biennio nella sede di Villa Polenghi con la piccola azienda agraria situata appena fuori dal centro abitato. Fin dall’inizio la scuola si caratterizzò per la funzionalità e serietà rendendo subito necessario la ricerca di nuove aule per permettere la frequenza di numerosi studenti. Si presentava pertanto l’urgenza di realizzare un’unica sede, moderna, capiente, ed efficiente, dotata di una funzionale azienda agricola e di adeguata struttura di accoglienza per gli studenti fuori sede. Tali opere rientravano nelle competenze dell’Amministrazione Provinciale di Milano, la quale nel 1962 aveva concesso altri 10 ettari di Perito Agrario 3/2010 terreno coltivabile a quelli preesistenti dell’azienda agricola. Con i finanziamenti del Ministero si provvide a potenziare l’Azienda Agricola e le attrezzature didattiche dei laboratori oltre a promuovere diverse iniziative per far accrescere il prestigio della scuola. Finalmente nel 1974 dopo un faticoso cammino burocratico, il consiglio d’istituto deliberò la costruzione di un plesso scolastico vicino all’Azienda Agricola che venne consegnato nel dicembre 1976. Alla fine degli anni ’70, causa dell’elevato numero degli studenti, che superò le 700 unità, fu necessario aprire le sezioni staccate di Opera e Limbiate che successivamente divennero autonome. La profonda radicazione nel territorio ha consentito un continuo scambio tra scuola e territorio che si offre come laboratorio vivo di studio e di esperienza. La testimonianza di particolari percorsi è stata dimostrata nell’incontro che si è tenuto lo scorso 19 maggio dove ex studenti hanno testimoniato la loro esperienza mettendo in evidenza come la preparazione didattica e formativa della scuola contribuisce anche a prevedere la flessibilità delle scelte durante l’iter della vita. Le potenzialità della scuola sono state colte anche dall’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Lodi in quanto l’istituto ha preparato molti imprenditori agricoli locali. Questi mantengono, anche dopo anni, le relazioni con l’ITAS dopo il conseguimento del diploma mettendo a disposizione le loro conoscenze e le aziende agricole. 277 ISTRUZIONE TECNICO AGRARIA Significativi e numerosi sono gli stages che gli studenti svolgono attraverso convenzioni tra scuola imprese, enti locali, amministrazioni pubbliche e private. Sono emblematici diversi progetti che hanno coinvolto la scuola con il Polo Tecnologico di Lodi per pensare un’agricoltura integrata con le esigenze del territorio. Un recente progetto sulla filiera lattiero casearia con il quale gli studenti hanno rilanciato le specificità di alcuni prodotti caseari (in particolare il Provolone Padano DOP) e le prospettive di una filiera rinnovata “provocando” il territorio produttivo evidenziando che gran parte del nostro latte, non viene trasformato sul territorio con grande perdita sull’indotto e sull’occupazione. La scuola ha sempre dato un taglio regionale, sono provenienti dalla Valtellina, dal Comasco, dalla Brianza, e dall’Alto Milanese i ragazzi che alloggiano nel convitto. La presenza di impianti sportivi, dell’azienda agricola e dell’insieme della struttura ITAS è stata spesso paragonata ad un “college anglosassone”. Questa caratteristica contribuisce al particolare spirito della scuola e all’attaccamento della stessa scuola che dura nel tempo. Infatti l’influenza della vita convittuale, il confronto tra le zone di provenienza, la forte socializzazione ed il coinvolgimento delle attività legate alla vita della terra creano quel particolare spirito comunitario che coinvolge tutte le componenti scolastiche. La celebrazione dell’anniversario costituisce solo una tappa, serve per ricordare le proprie radici, la storia della scuola e per riflettere sull’oggi guardando anche al domani per uno sviluppo formativo e umano dei nostri studenti. (Estratto ed elaborato dal discorso alle autorità del Dirigente Scolastico dell’ITAS A. TOSI di Codogno Prof. Ottorino Buttarelli). BONIFICA IDRAULICA DEL BASSO LODIGIANO Antonio Tosi (1846 – 1908) Nella ricorrenza del 50° Anniversario dell’Istituto Tecnico Agrario abbiamo voluto dedicare un riassunto del lavoro profuso dall’Ing. Antonio Tosi che ha determinato, negli anni successivi alla sua morte, una serie di importanti ope- 288 re che sono all’origine della stabilità e sicurezza del territorio del basso lodigiano. Antonio Tosi nasce a Maleo nel 1846, da una famiglia di imprenditori agricoli che operano nei pressi di Castelnuovo Bocca D’Adda, fin dai primi anni di studi appare evidente la sua innata attitudine alle materie tecniche scientifiche. Si iscrive a soli 19 anni alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Pavia presso la quale, dopo un breve intermezzo garibaldino che lo vede partecipare alla campagna in Trentino, si laurea nel 1870. Un giovane sicuramente promettente, una circostanza raramente riscontrabile nella società dell’epoca, ed in partiPerito Agrario 3/2010 colare in quei poveri luoghi dove fare agricoltura non era solo riconducibile alla predisposizione della terra, alla capacità ed alla fatica degli uomini bensì e soprattutto alla clemenza degli eventi meteorici che, con frequenza, sono causa di inondazioni che distruggono campagne e abitazioni, rendendo vano in pochi giorni il lavoro di anni. Per queste circostanze Antonio Tosi, giovanissimo ingegnere, è visto con fiducia. La buona prestanza, l’intelligenza, il suo carattere, il suo modo gentile di comunicare con le persone, la cordialità degli atteggiamenti sono circostanze ricorrenti in quasi tutti i rari resoconti che ci restano della sua esistenza. Antonio Tosi ancora fresco di ISTRUZIONE TECNICO AGRARIA laurea trova impiego nel Corpo Reale del Genio Civile, precisamente nell’unità operativa di Milano, competente altresì propri dei corsi direttamente connessi alla bassa lodigiana: l’Adda, il Lambro e quel tratto di Poche è racchiuso tra le foci degli stessi. Il Regio governo dell’epoca ignora, per mancanza di risorse finanziarie, le cosiddette aree marginali tra cui il basso lodigiano. Questo è il cruccio di Antonio Tosi, trovare la strategia, non solo tecnica, ma anche politica per svegliare l’interesse per la sua terra nativa. Del resto lui è consapevole delle difficoltà per quella piccola realtà (10 – 15 mila ettari) ad attirare i cospicui investimenti privati, che invece confluiscono cospicui in altre aree. Dopo pochi anni di impiego presso il Reale Genio Civile, si vede costretto, causa la morte del padre Pietro, a rientrare a Castelnuovo per occuparsi delle attività di famiglia. Ovviamente ama l’agricoltura, è legato alle genti delle campagne e dei paesi della bassa, tuttavia, non si sente un agricoltore nel senso stretto della professione, bensì si preferisce più nella figura del tecnico ingegnere al servizio dell’agricoltura. La nuova attività lo vede impegnato, con dedizione, fino alla fine dei suoi giorni, dove è protagonista di innova- zioni coraggiose per l’agricoltura dell’epoca. Partecipa anche alla vita politica ed amministrativa del territorio. Intorno al 1890 si trasferisce a Codogno dove assume importanti incarichi tra cui, a partire dal 1903, di assessore ai lavori pubblici della città. Nonostante le molteplici attività di cui è coinvolto, il suo impegno maggiore è rivolto alla bonifica del territorio. Un chiodo fisso che alla fine del XIX secolo, si trasforma in vera e propria attività. E’ in quel periodo che l’ingegnere promuove e costituisce il Comitato per la Bonifica della zona bassa del Po dal Lambro all’Adda e, dai tan- Perito Agrario 3/2010 ti anni di meditazioni e studi preliminari, ne trae un progetto generale di “redenzione”(è questo il termine usato allora). Il progetto, realisticamente elaborato sulla base di una effettiva conoscenza della zona, trova un immediato consenso sul territorio. L’approvazione tecnica amministrativa giunge invece alcuni anni più tardi, anche sull’onda del malcontento popolare suscitato dalla rovinosa piena del 1907. Antonio Tosi muore un anno dopo a Codogno senza poter veder realizzata la sua opera; ad Antonio Tosi è oggi intitolato l’ultimo tratto del collettore principale di bonifica che, paradossalmente, è proprio una delle opere a cui l’ingegnere non aveva pensato. Inoltre una lapide ricorda brevemente la figura dell’ingegnere in prossimità dell’impianto idrovoro di Castelnuovo. Sono state la miseria e le sofferenze che Antonio Tosi ha vissuto direttamente a trasmettergli l’ispirazione, la forza e la perseveranza di elaborare, proporre e far approvare il suo progetto che, per unanime riconoscimento, sta alla base della attuale sicurezza della Bassa Lodigiana. (Elaborato ed estratto dalla relazione dell’Ing. Ettore Fanfani – Direttore del Consorzio di Bonifica Muzza Bassa Lodigiana). 299 TRASPARENZA E INFORMAZIONE Trasparenza, Informazione, Comunicazione, Etica… insieme per competere con il Pomodoro Cinese La Sala della Giunta di Palazzo Rospigliosi della Coldiretti a Roma, martedì 8 giugno ha ospitato il Convegno per la presentazione del primo dossier sulle importazioni di concentrato di pomodoro cinese che, come è risultato evidente, sta invadendo i mercati mondiali a danno del vero Made in Italy. Al tavolo di lavoro erano presenti Sergio Marini (Presidente della Coldiretti), il Sen.Paolo Scarpa Bonazza (Presidente della Commissione Agricoltura del Senato), Rosario Trefiletti, (Presidente di Federconsumatori), Mauro Tonello (Presidente delle cooperative agricole dell’Unci), Marcello Mutti (Vice Presidente del gruppo derivati del pomodoro Aiipa) tutti uniti da un unico obiettivo : fare chiarezza e luce su una situazione pericolosa che potrebbe trarre in inganno i consumatori di un mercato globale dove il protagonista è il concentrato di pomodoro cinese in una spietata e sleale concorrenza con il vero pomodoro Made in Italy. Dopo i saluti del Presidente Marini, ad 300 aprire i lavori è stato il Dr. Tonello, e dopo di lui si sono susseguiti tutti gli altri presenti con i loro preziosi contribuiti in merito all’argomento in questione soffermandosi sull’importanza del pomodoro all’interno della tavola italiana in quanto elemento primario della cucina mediterranea, nonché condimento maggiormente acquistato dagli italiani che, annualmente, consumano circa 550 milioni di chili di pomodori in scatola o in bottiglia. Il nostro Paese è sempre stato il leader europeo di produzione trasformazione e qualità del pomodoro ma considerato che, grazie al mercato globale la situazione sta cambiando, è necessario intervenire con delle misure di sicurezza e salvaguardia del consumatore stesso. La Cina ha iniziato la produzione del pomodoro nel 1990 e oggi rappresenta il terzo bacino dopo Stati Uniti e Unione Europea e circa la metà del concentrato viene esportato nel nostro Paese. Perito Agrario 3/2010 In termine di numeri possiamo rimarcare sulla situazione del mercato dei derivati del pomodoro ed in particolare su come nell’ultimo trimestre disponibile (dicembre, gennaio e febbraio 2010) ci sia stato nell’ Unione Europea un forte incremento di importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina. I dati parlano di sbarchi di concentrato di pomodoro cinese pari al + 174%, triplo rispetto al trimestre precedente e con una forte riduzione dei prezzi dello stesso che trascina verso il ribasso il valore di tutti i derivati comunitari. Questi fusti da 2 q.li cad/ vengono sbarcati in ragione di circa 1.000/giorno che finiscono in confezioni come prodotto italiano. Non si vuole creare allarmismo ma semplicemente di mettere Tecnici e Consumatori in condizione di capire un pochino di più su quello che si deve fare per contrastare questa sorta di competizione, se così la si può chiamare, e un pe- TRASPARENZA E INFORMAZIONE ricoloso inganno per i consumatori. Pensare di poter competere con il mercato cinese e di batterli sui costi di produzione è pressoché impossibile e quindi fuori discussione e questo fa si che il prezzo del prodotto cinese risulti anomalo rispetto al prezzo dei prodotti simili italiani ed europei. I prodotti cinesi però, risulta dal dossier, non hanno la trasparenza nella tracciabilità e nello standard sanitario che risulta essere diverso da quello dell’Unione Europea. Non mancano, inoltre, dei veri e propri casi di clonazioni di marchi italiani con confezioni di concentrato di pomodoro uguali in tutto e per tutto a quelli originali prodotti in Italia con tanto di marchio commerciale, colorazione, scritte e codice a barre e con tanto di scritta “100 per cento prodotto italiano” ma è il pomodoro ad essere l’unico ingrediente riportato in etichetta. Si realizza che, mentre l’estetica della confezione è assolutamente identica a quella del Made in Italy, profondamente diverso è il contenuto del prodotto dichiarato, poiché il pomodoro, secondo le analisi effettuate, sarebbe presente soltanto in tracce mentre sono state riscontrate quantità di muffe molto superiori ai limiti di legge previsti dalla legislazione italiana. La battaglia che si intende intraprendere per far fron- pagnate da controlli serrati. te a questa realtà dei fatti è Ed è su questo impegno che tutta la fibasata sulla trasparenza, in- liera sociale dovrà investire e le prime formazione, comunicazio- proposte emerse dai lavori individuano ne ed etica, tra produttore le contromisure che risultano essere : e consumatore condotta - il protocollo sanitario che dovrà essere specifico per il controllo del posempre con estrema chiamodoro concentrato cinese all’inrezza, precisione e costangresso nei porti comunitari; za. Non si parla quindi solo di tutelare in qualche modo - l’obbligo di indicare l’origine del pomodoro utilizzato nei derivati del poil consumatore, ma di tutemodoro; lare l’integrità della persona, nonché forse primo per - l’immediata e tempestiva attivazione del meccanismo di salvaguardia con ordine di importanza, tuteun dazio doganale aggiuntivo come lare un diritto naturale che è quello delmisura antidumping prevista dalla l’ alimentazione. E’ diritto infatti di ognuno di noi sapenormativa comunitaria. re cosa si mangia, da dove viene la ma- - la corretta informazione ai consumateria prima, da dove viene il prodotto tori anche con l’obbligo di indicare in stesso, e non è un caso che purtroppo etichetta l’origine del pomodoro utile tracciabilità reali dei prodotti escano lizzato nei derivati (passate, concensolo quando si scateni un fatto grave trati, polpe, pezzettini, pelati, succhi) come, ad esempio, è stato il caso del- - la definitiva approvazione della spel’aviaria. cifica norma che, nell’Unione EuroSe tutto è in regola perché nella confepea, definisce dal punto di vista teczione non viene riportata la tracciabilità nologico i prodotti derivati dal podei prodotti? La risposta è complessa in modoro . quanto sono molti i motivi di questa Ci vuole l’impegno di molti per fornire mancanza, non ultimi ragioni economi- la chiarezza ai consumatori. che o speculative ma nonostante questo, è neAlcuni dati sul pomodoro Valore delle vendite : 2 Mld di Euro cessario comunque fronIndustrie italiane coinvolte 178 teggiare la concorrenza Persone impegnate 20.000 della Cina e questo atAziende agricole produttrici 8.000 traverso appunto la tracSuperficie agraria investita Ettari 85.000 ciabilità dei prodotti e Concentrato di pomodoro cinese 82 milioni di chili con la chiarezza e corretimportato nel 2009 tezza delle etichettature Acquisto annuo di ogni famiglia Kg. 31 Fonte : elaborazioni Coldiretti e delle verifiche accomPerito Agrario 3/2010 31 VITA DEI COLLEGI Collegio di Macerata Collegio de L’Aquila A seguito delle elezioni avvenute nel giorno 26 Aprile 2010 il nuovo Consiglio del Collegio risulta così composto: A seguito delle elezioni avvenute nel giorno 24 Aprile 2010 il nuovo Consiglio del Collegio risulta così composto: Consiglio del Collegio Presidente VicePresidente Segretario Tesoriere Consigliere Consigliere Consigliere Gianni Calamante Gabriele Chiarici Fabio Apis Sandro Salvucci Lorenzo Anselmi Giancarlo Nardi Francesco Pichetti Consiglio del Collegio Presidente VicePresidente Segretario Tesoriere Consigliere Elli Ciampa Vincenzino Liberati Concetta Vitale Andrea Cappolli Enrico Di Pasquantonio Collegio dei Revisori dei Conti Collegio dei Revisori dei Conti Presidente Membro Eff. Membro Eff. Membro Supp. Presidente Membro Eff. Membro Eff. Membro Supp. Pietro Mogetta Carlo Botta Piero Pierigè Silvio Centioni ✧ Michele Mastrantonio Orlando Ferella Giovannino Costantini Aurelio Masciovecchio ✧ All'ITA di Andria un seminario su problematica fabbricati rurali ed aggiornamento catastale di La Redazione "La pubblicazione degli elenchi dei fabbricati non dichiarati o comunque dei fabbricati che hanno perso requisiti di ruralità, porta la nostra categoria ancora una volta in prima linea nell’attività di aggiornamento catastale". E' quanto dichiara il Presidente del Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della Provincia di Bari, l'andriese dr Antonio Memeo alla vigilia dell'importante appuntamento che si svolgerà ad Andria su tale argomento. Infatti, il Collegio Provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della Provincia di Bari in sintonia con l’Agenzia del Territorio della Provincia di Bari e in collaborazione con l’Istituto Tecnico Agrario 322 Andria, "Nuova ontiera ell'agricoltura" è svolto il 21 mago 2010 presso l'autorium dell'Orario salesiano di Andria, in Corso Cavour 71, il convegno “Nuova frontiera dell'agricoltura”. L'iniziativa, patrocinata dal comune di Andria, ha presentato una serie di progetti e ricerche effettuate dal tecnico agrindustriale Franco Lorusso, tra cui la proposta di costituzione di un consorzio agroindustriale misto, pubblico – privato, per la realizzazione di un opificio industriale nel territorio della Provincia Bat. Al convegno è intervenuto il sindaco di Andria Nicola Giorgino, l'assessore alle Attività produttive Benedetto Miscioscia, il Presidente della Provincia Bat Francesco Ventola, l'assessore provinciale all'Agricoltura Domenico Campana e il Presidente dell'ordine Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Provincia di Bari e Bat Antonio Me- di Andria ha programmato un seminario sui seguenti temi: “Pregeo 10, Docfa 4, Invio Telematico”. Il seminario ha avuto luogo il 21 maggio 2010 presso la sala convegni dell’Istituto Tecnico Agrario”Umberto I” di Andria. Al Seminario sono intervenuti : il Preside dott. Vincenzo Catino; il presidente del Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della provincia di Bari dr Antonio Memeo ; ing. Vincenzo Mele Direttore dell’Agenzia del Territorio; ing. Gianfranco Tammacco responsabile Pregeo; ing. De Tommaso Daniele responsabile Docfa. Al termine dell’incontro ai tecnici partecipanti è stato rilasciato un attestato di partecipazione. L'incontro ha visto anche l'intervento di saluto da parte dell'assessore comunale alle Attività Produttive, dr. Benedetto Miscioscia, il quale si è detto particolarmente favorevole sull'iniziativa intrapresa dal Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della provincia di Bari su una questione altamente rilevante per il territorio. Perito Agrario 3/2010 NEWS FISCO: maxievasione contro le frodi latte serve etichetta In una situazione in cui tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro in vendita sugli scaffali sono “spacciati” come Italiani, ma contengono latte proveniente da mucche straniere è evidente la necessità di stringere le maglie della legislazione per rendere più agevoli i controlli e togliere spazio alle frodi e agli inganni. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per l’operazione della Guardia di Finanza su una evasione fiscale che riguarda società di commercializzazione di milioni di litri di latte per buona parte di provenienza estera. Dalle frontiere italiane sono passati in un anno - sostiene la Coldiretti - ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori. Il risultato è che - precisa la Coldiretti - tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. Secondo l'indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani la quasi totalità dei cittadini (97 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti. Colmare questo ritardo - continua la Coldiretti - è una grande responsabilità nell'interesse degli imprenditori agricoli ma soprattutto dei consumatori e della trasparenza e competitività dell'intero sistema Paese. Al furto di identità dell’agricoltura italiana la Coldiretti, di fronte all’inerzia del- Cibi con l'indicazione di provenienza Carne di pollo e derivati Carne bovina Frutta e verdura fresche Uova Miele Passata di pomodoro Latte fresco Pesce Extravergine di oliva le istituzioni, intende reagire con il progetto per la realizzazione di una filiera agricola tutta italiana per arrivare ad offrire attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa il 50 per cento della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta. E quelli senza Pasta Carne di maiale e salumi Carne di coniglio Frutta e verdura trasformata Derivati del pomodoro diversi da passata Formaggi Derivati dei cereali (pane, pasta) Carne di pecora e agnello Perito Agrario 3/2010 333 NEWS IL PORTALE DEL SERVIZIO GEOLOGICO D’ ITALIA Una finestra sul territorio aperta verso il cittadino Dalle caratteristiche geologiche alle informazioni sul dissesto, fino alle verifica delle azioni messe in campo dallo Stato: on line il Portale del Servizio Geologico d’ Italia A Roma il 25 maggio 2010, presso l’Auditorium ISPRA è stato presentato il portale dell’Istituto che sarà lo strumento di riferimento per l’ accesso alle informazioni sul territorio nazionale e non solo. Attraverso il portale italiano sarà infatti possibile collegarsi anche con altri cataloghi nazionali ed internazionali, come OneGeology – Europe e OneGeology, per accedere rispettivamente ai dati territoriali europei e mondiali. Il nuovo portale, tecnologicamente molto avanzato, permetterà di avere in tempo reale un quadro costantemente aggiornato della situazione nazionale che, anche alla luce dei recenti eventi di dissesto che hanno colpito il nostro Paese, mostra l’assoluta necessità di disporre di uno strumento che faciliti il monitoraggio del territorio, una pianificazione realmente efficace e l’informazione al cittadino in modo semplice ed immediato. Il portale del Servizio Geologico d’Italia è stato presentato ufficialmente il 25 maggio alle 9,30 presso l’Auditorium dell’ISPRA e nel corso della mattinata è stata fornita una dimostrazione pratica del suo funzionamento. Durante l’evento è stata, inoltre, effettuata una panoramica dei Servizi Geologici Europei, riuniti oggi in un unico organismo (Eurogeosurveys) e sono stati illustrati i risultati raggiunti dalla Commissione Italiana 344 dell’Anno Internazionale del Pianeta Terra, l’Anno proclamato dalle Nazioni Unite nell’ambito del quale la nostra nazione ha svolto un ruolo determinante. Ad aprire i lavori il Commissario dell’ISPRA, Prefetto Vincenzo Grimaldi, a cui hanno fatto seguito gli interventi del Direttore del Servizio Geologico d’Italia /Dipartimento Difesa del Suolo, Dott. Leonello Serva e del Dott. Luca Demicheli, Segretario Generale di Eurogeosurveys. Cosa si nasconde nel sottosuolo italiano? A che punto sono gli interventi statali messi in atto per salvaguardare il territorio nazionale? La zona in cui abito è stata soggetta a frane? Perito Agrario 3/2010 Le risposte a queste domande, le più comuni da parte dei cittadini, oggi si possono trovare on line nel nuovo Portale del Servizio Geologico d’Italia/ISPRA, presentato questa mattina a Roma. Uno strumento congegnato non solo per gli addetti ai lavori e con finalità di supporto alle politiche nazionali relative al territorio, ma anche per consentire ai cittadini di accedere personalmente alle informazioni geologiche e persino di verificare se e come sono state portate avanti le azioni a tutela del suolo nazionale. Il nuovo portale, visibile all’indirizzo http://sgi.isprambiente.it/geoportal/, riunisce tutte le banche dati di oltre 10 progetti che, con modalità e obiettivi diversi, monitorano il territorio nazionale analizzandolo a fondo in tutte le sue caratteristiche. E’ come avere a portata di mano una fotografia dinamica e costantemente aggiornata del suolo e del sottosuolo italiano. NEWS Concepito per essere lo strumento di riferimento nazionale anche per una corretta pianificazione territoriale, il portale geologico, infatti, si rivela utile ai cittadini per ricercare informazioni, visualizzare le peculiarità del suolo e del sottosuolo e controllare le caratteristiche degli interventi finanziati dal Ministero dell’Ambiente, tra i quali lo stato di attuazione per la mitigazione del dissesto. Come avviene con ReNDiS (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo), uno dei progetti presenti all’interno, che monitora le azioni messe in campo dal Ministero (3217) a tutela del territorio nazionale nell’ambito del rischio idrogeologico. Oppure attraverso IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia) è possibile sapere se il territorio in cui si abita è stato in passato soggetto a frane e quindi a rischio. Sovrapponendo, infatti, la mappa contenuta nel portale con quella di Google Earth, si può individuare la zona di interesse e l’eventuale presenza di eventi franosi. On line, si trovano ben 485.004 frane censite lungo tutto il territorio nazionale, incluse le più recenti come quelle di Maierato, Ventotene e San Fratello. Il nuovo strumento geologico permette, inoltre, di conoscere tutti i processi tettonici attivi in Italia (presenti nella banca dati di ITHACA - ITaly HAzard from CApable faults), compresi quelli di particolare interesse dai quali potrebbero generarsi rischi naturali. Tecnologicamente molto avanzato e di facile e pratica consultazione, il portale contiene tutte le informazioni geologi- che costantemente aggiornate. Ciò significa che nuove frane o altri nuovi eventi di dissesto saranno immediatamente presenti on line. Infine, in accordo con gli standard internazionali per l’interoperabilità, il viewer del Portale, oltre a permettere lo scambio di Metadati e servizi di mappe tra paesi diversi, è uno dei pochi al mondo a collegarsi ai cataloghi europei e mondiali, come OneGeology e OneGeology-Europe. “E’ noto quanto la geologia influenzi l’economia e la vita delle nostre popolazioni, basti pensare alle ultime calamità naturali quali il terremoto dell’Aquila e le frane in Sicilia e Calabria”, ha dichiarato il Sub Commissario dell’ISPRA, Emilio Santori; “l’informazione geologica ha una funzione importante nell’indirizzare lo sviluppo ecoPerito Agrario 3/2010 nomico e sociale nei limiti imposti da una gestione attenta di suolo, territorio e ambiente. La legge istitutiva del Ministero dell’Ambiente garantisce l’accesso ai dati ambientali anche ai cittadini e l’ISPRA si muove nella direzione della diffusione dell’informazione e della sensibilizzazione del grande pubblico”. “Siamo consapevoli - ha dichiarato il Dott. Leonello Serva, Direttore del Servizio Geologico d’Italia dell’ISPRA - che il Portale contribuirà a mettere nella giusta evidenza, da un lato i problemi connessi ad un Paese esposto ai rischi geologici, dall’altro le potenzialità che il territorio offre in termini di risorse. Questo processo virtuoso contribuirà ad una corretta ed oculata gestione delle risorse economiche finalizzata alla prevenzione e mitigazione del rischio e ad una più incisiva tutela territoriale”. “Il collegamento che il portale italiano permette con quelli degli altri stati non è una caratteristica marginale - ha commentato Luca Demicheli, Segretario Generale di Eurogeosurveys - ma evidenzia la necessità di sinergie continue in campo geologico a livello Europeo. Se si pensa che ogni cittadino europeo, durante la vita, usa 460 tonnellate di sabbia e ghiaia, 166 tonnellate di petrolio, 39 tonnellate di acciaio e 1 tonnellata di rame e che i Paesi del continente ancora non hanno una posizione comune su energia, risorse naturali e tanti altri aspetti, è facile intuire quanto sia importante che l’Unione Europea si doti di un organismo preposto alle attività geologiche, purtroppo ancora assente”. 35 NEWS “E’ noto quanto la geologia influenzi l’economia e la vita delle nostre popolazioni, basti pensare alle ultime calamità naturali quali il terremoto dell’Aquila e le frane in Sicilia e Calabria”, ha dichiarato il Sub Commissario dell’ISPRA, Emilio Santori; “l’informazione geologica ha una funzione importante nell’indirizzare lo sviluppo economico e sociale nei limiti imposti da una gestione attenta di suolo, territorio e ambiente. La legge istitutiva del Ministero dell’Ambien- te garantisce l’accesso ai dati ambientali anche ai cittadini e l’ISPRA si muove nella direzione della diffusione dell’informazione e della sensibilizzazione del grande pubblico”. “Siamo consapevoli - ha dichiarato il Dott. Leonello Serva, Direttore del Servizio Geologico d’Italia dell’ISPRA - che il Portale contribuirà a mettere nella giusta evidenza, da un lato i problemi connessi ad un Paese esposto ai rischi geologici, dall’altro le potenzialità che il territorio offre in termini di risorse. Questo processo virtuoso contribuirà ad una corretta ed oculata gestione delle risorse economiche finalizzata alla prevenzione e mitigazione del rischio e ad una più incisiva tutela territoriale”. “Il collegamento che il portale italiano permette con quelli degli altri stati non è una caratteristica marginale - ha commentato Luca Demicheli, Segretario Generale di Eurogeosurveys - ma evidenzia la necessità di sinergie continue in campo geologico a livello Europeo. Se si pensa che ogni cittadino europeo, durante la vita, usa 460 tonnellate di sabbia e ghiaia, 166 tonnellate di petrolio, 39 tonnellate di acciaio e 1 tonnellata di rame e che i Paesi del continente ancora non hanno una posizione comune su energia, risorse naturali e tanti altri aspetti, è facile intuire quanto sia importante che l’Unione Europea si doti di un organismo preposto alle attività geologiche, purtroppo ancora assente”. Vino biologico: il commento del Ministro Galan. Nel corso del meeting svoltosi a Bruxelles il 18 maggio, la Commissione ha deciso di rinviare ad una prossima riunione la richiesta del parere sul progetto della Commissione Europea per regolamentare la produzione di vino biologico in Europa. Una maggioranza di Paesi - essenzialmente del Nord Europa, Francia compresa - ha respinto la proposta di Bruxelles che consentiva una presenza di solfiti nel vino biologico pari a 100 milligrammi il litro per i vini rossi e 150 per i vini bianchi e rosè, chiedendo invece un quantitativo di solfiti fino a 120 milligrammi il litro per i rossi e 170 per i bianchi e i rosè, ossia livelli di poco inferiori a quelli attualmente consentiti per i vini convenzionali: rispettivamente 150 e 200 milligrammi. Il Ministro Galan ha così commentato tale decisione: “Il rinvio deciso a Bruxelles sul regolamento per il vino biologico dimostra che in Europa non c’era ancora l’unanimità di vedute sui parametri qualitativi del vino biologico, tra cui i solfiti”.“I Paesi europei del Centro-Nord non l’hanno ancora avuta vinta e questa proroga ci permette di sostenere le tesi italiane, che puntano su un vino biologico con caratteristiche qualitative ben distinte dal prodotto convenzionale. L’Italia infatti chiede in particolare di stabilire un contenuto inferiore di solfiti per non ingannare i consumatori quando scelgono di consumare ‘bio’”. Il Ministro ha inoltre aggiunto che tale questione sarà affrontata a breve in un incontro con il Commissario UE Dacian Ciolos. Fonte: MiPAAF 366 Perito Agrario 3/2010 NEWS Sommet de l'elevage 2010 Eccezionale vetrina dell’ allevamento francese A Clermont Ferrand (Francia), città francese situata nel Centro della Francia, nella prima regione di produzione di carne bovina in Europa, ClermontFerrand ospiterà dal 6 all’ 8 ottobre 2010 la 19a edizione del SOMMET DE L'ÉLEVAGE 2010 con 1.900 animali in esposizione. Questo importante appuntamento degli operatori europei dell'allevamento riunirà oltre 1.200 espositori di tutto il settore agricolo e 76.000 visitatori, di cui 2.500 internazionali. Eccezionale vetrina dell'allevamento europeo p e francese in particolare, p il SOMMET DE L'ÉLEVAGE 2010 ospiterà circa 1.900 animali di elevata qualità genetica, in concorso o in presentazione: 22 razze bovine, 26 razze ovine e 16 razze equine (incluse le 9 razze da tiro francesi). Quest'anno, la razza bovina da carne francese CHAROLAISE, apprezzata a livello mondiale, sarà la "regina" del Salone, con oltre 500 animali in competizione nell'ambito del suo concorso nazionale. Per quanto riguarda i bovini da latte, la razza Holstein organizzerà un proprio grande concorso interregionale con oltre 150 vacche provenienti dal sud della Francia. Questa 19a edizione del SOMMET DE L'ÉLEVAGE 2010 potrà contare su numerose novità, tra cui: - uno spazio dedicato agli ovini, con circa 450 montoni di 26 razze (tra cui le razze Ile de France e Rava in concorso nazionale); - la presenza delle razze bovine britanniche Angus, Hereford e Galloway; - una superficie espositiva doppia dedicata ai settori "Edifici di allevamento e nuove energie". A fronte delle sfide energetiche della produzione agricola, 1.200 m2 saranno riservati agli espositori che propongono soluzioni ecologiche e maggiormente efficienti agli allevatori; - un forum sul lavoro in agricoltura, organizzato da VETAGRO SUP (scuola per ingegneri agronomi e veterinari) e da APECITA (Associazione per l'Impiego dei Quadri nel settore agricolo). g ) Ogni anno, il SOMMET DE L'ÉLEVAGE rafforza il suo richiamo a livello internazionale: sono attesi a Clermont-Ferrand 380 espositori internazionali e 2.500 visitatori provenienti da una sessantina di Paesi. MANZANO – Si è concluso con molta soddisfazione da parte degli organizzatori la sesta edizione della manifestazione “Olio e dintorni” che per tre giorni ha messo in primo piano l’olio d’oliva di produzione regionale, facendo confluire a Villa Maseri ad Oleis e nell’Abbazia di Rosazzo tra le 3 e le 4mila persone, tra esperti, addetti ai lavori e semplici appassionati ed estimatori di olio e gastronomia. Tutto esaurito l’altra sera per la Cena con il Vignaiuolo, iniziativa nata quePerito Agrario 3/2010 st’anno, mentre molto frequentati sono stati anche i due importanti convegni in programma, i corsi di potatura, gli assaggi guidati, i test sensoriali, i laboratori di assaggio, così come gli stand a disposizione del pubblico per assaggio e acquisto di olii regionali e le dimostrazioni legate al benessere e all’olio d’oliva. La giornata conclusiva ha visto come evento clou, accanto alla manifestazione Olivarelli 2010, l’assegnazione del Premio “Olio dell’Abate” creato per promuovere la cultura dell’Olio in Friuli Venezia Giulia e valorizzare le peculiarità dell’intera filiera elaiotecnica. Sono state in tutto 21 le aziende regionali che hanno partecipato all’iniziativa rispondendo alla scheda di adesione inviata alle aziende che producono olio e lo commercializzano con regolare etichettatura. Le diverse aziende sono state valutate da una commissione tecnica di esperti – composta dal prof. Lanfranco Conte Facoltà di Agraria dell’Universita’ degli Studi di Udine, Ennio Scarbolo dell’Ersa FVG, il perito agrario Giovanni Cattaruzzi, l’agronoma Deborah Zuliani per Aipo (Associazione Produttori Olio) e Andrea Visentini per l’Istituto tecnico agrario Paolino d’Aquileia – che ha visitato le aziende giudicandole in base a rigorosi parametri 377 NEWS qualitativi: non solo la tenuta delle piante e la quantità della produzione, ma anche la conduzione dell’azienda nel suo complesso sino al lay out delle etichette. Il Premio – una scultura dell’artista Andrea Caisutti – è andato all’Azienda Agricola “Aleksej Mahnic – Poljana” di Sant’Antonio in Bosco, San Dorligo della Valle in provincia di Trieste, consegnato dal prof. Attilio Maseri al Sindaco di San Dorligo: erano presenti alla premiazione il Sindaco di Manzano Lidia Driutti con l’Assessore provinciale Daniele Macorig che, nell’occasione, ha anche lanciato la proposta di una DOP per l’olio friulano. Il Premio è stato così motivato “tenuto doverosamente conto che tutti i ventuno produttori partecipanti hanno dimostrato notevole preparazione e attaccamento appassionato alla coltivazione dell’olio – rendendo molto impegnativa l’assegnazione del riconoscimento – il Premio “Olio dell’Abate 2010” è stato assegnato all’azienda vincitrice per aver saputo valorizzare in maniera equilibrata e ottimale una coltura e un prodotto ricchi di peculiarità storiche e tecniche, oltre che caratteristicamente legato al territorio. In particolare, si evidenzia l’accuratezza nella scelta del sito produttivo ed il mantenimento di sistemazioni agrarie tipiche del luogo, l’impiego esclusivo di varietà di olivo autoctone (Bianchera) e soprattutto per la presentazione generale del prodotto basata su una serie di confezioni specificamente dedicate all’Olio e correlate con un’attività di comunicazione fortemente innovativa che trova in un articolato sito internet trilingue un mezzo evoluto di approccio al mercato e di visibilità generale. Cresce ancora nel 2009 la spesa per i prodotti biologici Continua nel 2009 'ottimo andamento dei consumi di alimenti biologici in Itaia. In base alle rilevazioni Ismea, gli acquisti domestici di prodotti biologici confezionati registrano nel 2009 un incremento in valore del 6,9%, superiore a quello già segnato nel 2008 (+5,2%). Il biologico, spiega Ismea, conferma la sua vitalità in un momento di generale stagnazione della domanda interna di prodotti alimentari che non risparmia neanche i segmenti di qualità certificata, come le Dop e le Igp (-1,3% la flessione della spesa rispetto al 2008) e i vini Doc, Docge Igt (-8,1% la contrazione degli acquisti in valore a fronte di volumi di vendita sostanzialmente invariati). Tra le singole referenze bio, le migliori performance di mercato si rilevano per l'ortofrutta fresca e trasformata (+26,6% l'incremento in valore su base annua) e per le uova (+21,8%), mentre gli acquisti di bevande e pane (e suoi sostituti) crescono a ritmi più contenuti (rispettivamente del 5,7% e del 8,7% ) e quelli dei prodotti lattiero 388 caseari segnano una flessione dell'1,9%. Calano nel 2009 anche i consumi di alimenti per la prima colazione (thè, caffè, biscotti e dolciumi), con un meno 2,7%, della pasta e del riso (-2%), degli olii (-3,3%) e degli alimenti per l'infanzia che, dopo il buon andamento del 2008, segnano una battuta d'arresto (-15,7%). Ortofrutta, prodotti lattiero caseari e alimenti per la prima colazione confermano anche nel 2009 la loro leadership nel mercato, incidendo nel complesso per oltre il 54% sul totale degli acquisti di prodotti biologici. A livello geografico il consumo bio - rileva ancora Ismea resta una caratteristica prevalentemente del Nord Italia. Nelle regioni settentrionali si concentra, infatti, più del 70% degli acquisti nazionali (il 43,1% nel Nord-Ovest e il 27,9% nel Nord-Est), mentre il Centro, inclusa la Sardegna, e il Meridione rappresentano rispettivamente il 21,6% e il 7,5% del totale. Riguardo, infine, alla ripartizione degli acquisti bio per canale distributivo (la rilevazione non include i negozi specializzati), prosegue nel 2009 la crescita degli acquisti nella Grande Distribuzione Organizzata, in particolare negli ipermercati, che registrano un incremento del 14,7%, mentre di gran lunga più contenuto è risultato l'incremento nei supermercati (+1,5%). Perito Agrario 3/2010 NEWS AGENZIA DEL TERRITORIO – PREGEO 10 : In prossimità dell’entrata in vigore della redazione obbligatoria degli atti di aggiornamento dei terreni mediante la procedura “Pregeo 10”, del 1 giugno 2010, l’Agenzia del Territorio ha emanato la Circolare 1/2010 del 28/05/2010, che porta alcune precisazioni alla Circolare 3/2009 del 16/10/2009, ed in questa recente disposizione solo alcune delle segnalazioni poste dagli Ordini e Collegi del settore catastale sono state recepite. Con l’entrata in vigore delle procedure obbligatorie, sia per la redazione che per la gestione degli estratti, verranno ad ampliarsi le casistiche e le eventuali problematiche; il CNPA è quindi ad invitare le locali Commissioni Catasto o i Delegati dei Collegi Provinciali ad interfacciarsi con le locali Direzioni Pro- vinciali e Regionali dell’Agenzia del Territorio nonché a sottoporre allo scrivente i documenti relativi agli impedimenti in modo da poter coinvolgere in seguito la Direzione Centrale su quanto riscontrabile sul territorio nazionale. Sono nulle le compravendite di case in cui manca la dichiarazione della conformità allo stato di fatto dei dati del catasto e delle planimetrie. Questo è quanto previsto nella manovra varata dal governo, firmata dal capo dello Stato e pubblicata sul sito del governo, all'articolo 19 (aggiornamento del catasto), nella parte dedicata alle misure di contrasto all'evasione fiscale. Precisamente, il comma 14 prevede che "gli atti pubblici e le scritture private autenticate tra vivi aventi ad oggetto il trasferimento, la costituzione o lo scioglimento di comunione di diritti reali su fabbricati già esistenti devono contenere, per le unità immobiliari urbane, a pena di nullità, oltre all'identificazione catastale, il riferimento alle planimetrie depositate in catasto e la dichiarazione, resa in atti dagli intestatari, della conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie. Prima della stipula dei predetti atti il notaio individua gli intestatari catastali e verifica la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari". LA CULTURA DELLA PREVENZIONE PARLA DIECI LINGUE Ucraino, rumeno, albanese, polacco, portoghese, tagalog, arabo, spagnolo, inglese e francese: arriva "Straniero, non estraneo - ABC della sicurezza sul lavoro", l'opuscolo dell'INAIL che si rivolge alle diverse comunità etniche maggiormente esposte al rischio infortunistico. Perito Agrario 3/2010 Sarà distribuito nel mese di giugno l'opuscolo dell'INAIL "Straniero, non estraneo - ABC della sicurezza sul lavoro". Tradotta in dieci lingue, la pubblicazione nasce dall'esigenza di rivolgersi alle diverse comunità etniche maggiormente esposte al rischio infortunistico per diffondere le nozioni di base in materia di prevenzione mediante un linguaggio semplice, diretto e in grado, dunque, di favorirne l'immediata comprensione. La semplicità del linguaggio vuole essere, dunque, la chiave di accesso a un contatto immediato con i principi di sicurezza e al coinvolgimento della persona/straniero/lavoratore. In tale contesto, anche l'utilizzo di grafica, colori e immagini - che rappresentano situazioni lavorative di tutti i giorni - diventano canali di dialogo e di riflessione. Per la diffusione di questo messaggio è stato utilizzato un canale di informazione e distribuzione specializzato in prodotti e servizi editoriali dedicati agli stranieri in Italia. Disponibile infatti in ucraino, rumeno, albanese, polacco, brasiliano - portoghese, tagalog, arabo, spagnolo, inglese, francese - lingue selezionate tenendo conto dei dati relativi agli occupati delle diverse etnie presenti in Italia - l'opuscolo sarà distribuito sul territorio nazionale il 1° giugno attraverso 13 testate editoriali free press e presso consolati e ambasciate, agenzie di cambio, in circa 1.200 punti vendita della rete Western Union comprensivi di phon center, negozi etnici, di noleggio videocassette, nei punti Internet e, infine, presso le tabaccherie, le Associazioni, i centri di consulenza legale per l'immigrazione e le stazioni di carburanti Agip. Le versioni nelle diverse lingue saranno disponibili anche su questo sito, nella sezione Pubblicazione e Riviste, mentre su quello di stranieri in Italia sarà presente, per trenta giorni, un banner bottone di rinvio al portale dell'Istituto per consultare e scaricare i pdf tradotti in lingua. Fonte: www.inail.it 399 GIURISPRUDENZA Acque T.A.R. VALLE D’AOSTA 10 marzo 2010, n. 23 : scarichi parziali - autorizzazione integrata ambientale. Agricoltura e foreste Corte di Giustizia CE, sez. IV 22 aprile 2010, in causa c-82/09 : Regolamento (ce) n. 2152/2003 - monitoraggio delle foreste e delle interazioni ambientali nell’unione - definizioni - nozioni di «foreste» e di «altre superfici boschive» - ambito di applicazione. Ambiente Corte Costituzionale 13 maggio 2010, n. 171 : energia - conferenza di servizi per giudizio di compatibilità ambientale di impianti eolici off-shore per la produzione di energia elettrica. T.A.R. Calabria - Catanzaro, sez. ii 8 maggio 2010, n. 653 : inquinamento atmosferico - poteri del comune - d.p.r. n. 203 del 1988. Corte Costituzionale 6 maggio 2010, n. 168 : energia - norme della regione Valle d'Aosta - impianti di energia eolica - sospensione sine die dei procedimenti di autorizzazione sino all'individuazione, da parte dei comuni, degli ambiti territoriali nei quali potranno essere realizzati gli impianti medesimi, sulla base delle linee-guida previste dalla legge impugnata. Corte Costituzionale 6 maggio 2010, n. 168 : ambiente - energia - introduzione dell'art. 32-bis nella legge regionale n. 11/1998 - linee-guida, da deliberarsi da parte della giunta regionale, per la individuazione degli ambiti territoriali sui quali potranno essere realizzati gli impianti di energia eolica - omesso coordinamento con le linee-guida nazionali espressione di principi fondamentali correlati alle materie tutela dell'ambiente, produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia, governo del territorio. Corte Costituzionale 23 aprile 2010, n. 142 : ambiente - norme della regione Lombardia - modifiche della legge regionale n. 26 del 2003 - risorse idriche - 400 attribuzione alla regione della competenza a verificare il piano d'ambito territoriale e i suoi aggiornamenti - contrasto con la normativa statale interposta concernente la pianificazione d'ambito - conseguente violazione della competenza esclusiva statale in materia di tutela della concorrenza - illegittimità costituzionale in parte qua. Corte di Giustizia CE, sez. III 22 aprile 2010, in causa c-346/08 : inadempimento di uno stato - direttiva 2001/80/ce inquinamento ed effetti nocivi - impianti di combustione - limitazione delle emissioni nell’atmosfera di taluni inquinanti - mancata applicazione di detta direttiva alla centrale elettrica di lynemouth (regno unito). T.A.R. Toscana, sez. II 20 aprile 2010, n. 986 : parco eolico - via . T.A.R. Campania - Napoli, sez. VI 31 marzo 2010, n. 1752 : accesso alle informazioni ambientali. Cons. Stato, sez. VI 22 marzo 2010, n. 1635 : sviluppo sostenibile - certificati bianchi. T.A.R. Campania - Napoli, sez. V 16 marzo 2010, n. 1479 : sviluppo sostenibile - impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili - autorizzazione unica. T.A.R. Lazio, sez. I ter 25 febbraio 2010, n. 3040 : impianti eolici in zps. T.A.R. TOscana, sez. II 19 febbraio 2010, n. 436 : inquinamento - bacino minerario Doccini. Bellezze Naturali T.A.R. Campania - Salerno, sez. II 25 marzo 2010, n. 2353 : incendi boschivi tutela del patrimonio boschivo - inedificabilità assoluta delle aree boschive incendiate. T.A.R. Campania - Salerno, sez. II 25 marzo 2010, n. 2351 : lavori edilizi - cessazione di validità del nulla-osta ambientale. Produzione, Commercio e Consumo Tribunale di primo grado CE, sez. III 11 maggio 2010, in causa t-237/08 : marchio comunitario - domanda di marPerito Agrario 3/2010 chio denominativo comunitario cuvée palomar - impedimento assoluto alla registrazione - marchi dei vini che contengono indicazioni geografiche - accordo trips - art. 7, n. 1, lett. j), del regolamento (ce) n. 40/94 [divenuto art. 7, n. 1, lett. j), del regolamento (ce) n. 207/2009]. Corte di Giustizia CE, sez. III 29 aprile 2010, in causa c-446/08 : - direttiva 2002/46/ce - ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri per quanto riguarda gli integratori alimentari - vitamine e minerali che possono essere utilizzati per la fabbricazione degli integratori alimentari - quantità massime armonizzazione al livello dell’unione insussistenza - competenza degli stati membri - modalità da rispettare e criteri da prendere in considerazione per la fissazione di tali quantitativi - normativa nazionale che fissa tali quantitativi fissazione di un quantitativo nullo. Sanità Pubblica T.A.R. Piemonte, sez. i 3 maggio 2010, n. 2294 : rifiuti - recupero - nulla-osta – prescrizioni. Cass. Sez. III pen. 23 aprile 2010, n. 15680 (c.c.) : rifiuti - deposito temporaneo e onere della prova. Cass. Sez. III Pen. 22 aprile 2010 n. 15375 (c.c.) : rifiuti - riutilizzazione di un materiale. T.A.R. Piemonte, sez. I 24 marzo 2010, n. 1575 : rifiuti - obblighi di bonifica - effettivo responsabile dell’inquinamento. T.A.R. Toscana, sez. II 19 marzo 2010, n. 700 : rifiuti - abbandono e responsabilità del curatore fallimentare. T.A.R. Lombardia - Brescia, sez. II 19 marzo 2010 n. 1313 : rifiuti - bonifica proprietario dell’area. Trib. Santa Maria C.V., sez. dist. Marcanise 12 febbraio 2010 : gestione discarica abusiva - responsabilità del proprietario del fondo inquinato da terzi ignoti - insussistenza dell’obbligo giudico di impedire l’evento. Fonte www.rivistadga.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Agrigento Via Alcide De Gasperi 127/D 92019 Sciacca (AG) - Tel. 0925/905090 Pres. Domenico Terlizzese Alessandria Via Marengo 27 15121 Alessandria (AL) - Tel. 0131/52793 Pres. Massimiliano Ricci Ancona Via del Consorzio 21 60015 Falconara Mar.ma (AN) - Tel. 071/9188973 Pres. Carlo Zoppi Ascoli Piceno Via delle Zeppelle 192 63100 Ascoli Piceno (AP) - Tel. 0736/41829 Pres. Pietro Ciabattoni L’Aquila Via Colle Pretara 68 67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/317931 Pres. Elli Ciampa Arezzo Piazza Guido Monaco 5 52100 Arezzo (AR) - Tel. 0575/21307 Pres. Giuliano Giuliarini Asti Via Carducci 50/A 14100 Asti (AT) - Tel.0141/353857 Pres. Angelo Dezzani Avellino Via L. Iannacchini 38 83100 Avellino (AV) - Tel. 0825/26377 Pres. Celestino Nardone Bari Via Annibale Di Francia 13 70125 Bari (BA) - Tel. 080/5428141 Pres. Antonio Memeo Bergamo Via Zelasco 1 24122 Bergamo (BG) - tel. 035/238727 Pres. Francesco Possenti Belluno Viale Fantuzzi 17 c/o Coldiretti 32100 Belluno (BI) - Tel. 0437/949640 Pres. Manlio Nicola Benevento Viale Melluso 80 82100 Benevento (BN) - tel. 0824/317017 Pres. Cristiano Fontanarosa Bologna Viale Filopanti 4/c 40126 Bologna (BO) - Tel. 051/252978 Pres. Luca Natalini Brindisi Via N. Sansone 16 - C.P. 321 72017 Ostuni (BR) - Tel. 0831/305566 Pres. Rocco Cucci Brescia Via Marsala 17 25100 Brescia (BS) - Tel. 030/296424 Pres. Sergio Caprioli Bolzano Via Del Monte 18 39040 Ora (BZ) - Tel. 0471/811260 Pres. Christian Vorhauser Cagliari Via Mestre 8 09124 Cagliari (CA) - Tel. 070/300304 Pres. Marco Fanunza Caltanissetta Via Monsignor Guttadauria 2 - C.P. 25 93100 Caltanissetta (CL) - Tel. 0934/585810 Pres. Michele Riggi Campobasso Via D’amato 15 86100 Campobasso (CB) - Tel. 0874/66248 Pres. Giacomo Picone Caserta Piazza Roma 79 81016 Piedim. Matese (CE) Tel. 0823/913594 Pres. Domenico Di Baia Catania Via Grotte Bianche 150 95129 Catania (CA) - Tel. 095/436393 Pres. Francesco Intrisano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI Catanzaro Via Italo Paparazzo 5/A 88100 Catanzaro (CZ) - Tel. 0961/754488 Pres. Domenico Russo Chieti Via Colle Comune 1 - c/o ITAS 6620 Scerni (CH) - Tel. 0873/914513 Pres. Nicola D’Ortona Como Piazzale Carmelata 9 22100 Como (CO) - Tel. 031/526019 Pres. Salvatore Raso Cosenza Via E. Capizzano 56 87100 Cosenza (CS) - Tel. 0984/392175 Pres. Rocco Carricato Cremona Via Palestro 66 26100 Cremona (CR) - Tel. 0372/535411 Pres. Costante Galli Cuneo Via Alfieri 10 12038 Savigliano (CN) - Tel. 0172/713087 Pres. Giuseppe Serra Enna Corso Umberto 109 94019 Leonforte (EN) - Tel. 0935/956078 Pres. Francesco Ferragosto Ferrara Via Conca 85 44123 Ferrara (FE) - Tel. 0532/204637 Pres. Milva Sacchetti Firenze Via Bezzecca 2 50122 Firenze (FI) - Tel. 055/2340202 Pres. Pierfrancesco Cavicchioni Foggia Via Piave 41 71100 Foggia (FG) - tel. 0881/723401 Pres. Antonio Dell’ Aquila Forlì / Cesena Corso Repubblica 93 47100 Forlì-Cesena (FC) - Tel. 0543/33137 Pres. Gianluca Bagnara Frosinone Via S. Nicola 1 03041 Alvito (FR) - tel. 0776/344231 Pres. Domenico Cistrone Grosseto Via Aurelia Nord 8 58100 Grosseto (GR) - Tel. 0564/23107 Pres. Giuseppina Pino Imperia Corso Garibaldi 13 18100 Imperia (IM) - Tel. 0183/651525 Pres. Elio Diversi Latina Via M. Siciliano 04010 Borgo Piave (LT) - Tel. 0773/416017 Pres. Maria Grazia Passarelli Lecce Via Capitano Ritucci 41 73100 Lecce (LE) - Tel. 0832/346996 Pres. Massimo De Nitto Livorno Via Mogadiscio 20/B 57012 Castiglioncello (LI) - Tel. 0586/752403 Pres. Paolo Giomi Lucca Viale A. Diaz 28 55100 Lucca (LU) - Tel. 0583/957027 Pres. Stefano Belgrano Macerata C. Da Lornano 7/A 62100 Macerata (MC) - Tel. 0733/235335 Pres. Gianni Calamante Mantova Viale Risorgimento 27/B 46100 Mantova (MN) - Tel. 0376/329701 Pres. Isaia Rossi Massa Via Fermi 19 54100 Massa (MS) - Tel. 0585/45848 Pres. Mirella Tongiani Matera Piazza Matteotti 7 75100 Matera (MT) - Tel. 0835/334901 Pres. Emanuele Genchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Messina Via Romagnosi 7 98100 Messina (ME) - Tel. 0941/785382 Pres. Salvatore Tripoli Milano Via Ripamonti 35 20122 Milano (MI) - Tel. 02/58305333 Pres. Alessandro Gnocchi Modena Via Elia Rainusso 144 - 4° piano 41124 Modena (MO) - Tel. 059/828846 Pres. Claudio Losi Napoli Via Argine 1085 80147 Napoli (NA) - Tel.081/5770190 Pres. Biagio Scognamiglio Novara Corso Risorgimento 405 28070 Novara Vignale - (NO) Tel.0321/56178 Pres. Fabrizio Gaboardi Nuoro Via Lamarmora 2 08100 Nuoro (NU) - Tel. 0784/232547 Pres. Peppino Piquereddu Padova Via Tito Livio 5 35123 Padova (PD) - Tel.049/661808 Pres. Mariano Schiavon Palermo Via Pindemonte 17 90014 Casteldaccia (PA) - Tel. 091/942562 Pres. Bartolomeo Amato Parma Via Ponchiello 2 43011 Busseto (PR) - Tel. 0524/97012 Pres. Giorgio Faroldi Pavia Piazza S. Bovo 37 27058 Voghera (PV) - tel. 0383/369776 Pres. Gloria Gariboldi Piacenza Via San Giovanni 20 29100 Piacenza (PC) - Tel. 0523/338910 Pres. Sergio Lombardelli Perugia Borgo XX Giugno 74 06121 Perugia (PG) - Tel. 075/35675 Pres. Massimo Moncelli Pesaro Via Domenico Mazza 9 61100 Pesaro (PS) - Tel. 0721/30154 Pres. Stefano Bartolucci Pescara Via del Circuito 71 65134 Pescara (PE) - Tel. 085/294117 Pres. Pasqualino Lupone Pisa Via De Chirico 11 56037 Peccioli (PI) - Tel. 0564/411877 Pres. Giulia Parri Pistoia Via Fiorentina 21 - C.P. 73 51017 Pescia (PT) - Tel. 0572/478321 Pres. Leonardo Guido Potenza Via Cardinale De Luca 56 85024 Lavello (PZ) - Tel. 0972/81389 Pres. Mauro Finiguerra Ragusa Via Archimede 183 97100 Ragusa (RG) - Tel. 0932/624649 Pres. Corrado Balloni Ravenna Via Antica Zecca 6 48100 Ravenna (RA) - Tel. 0544/38086 Pres. Alessandro Genovesi Reggio Calabria Via Dante 1 89015 Palmi (RC) - Tel. 0966/23552 Pres. Beniamino Denisi Reggio Emilia Via Martiri di Cervarolo74/10 42122 Reggio Emilia (RE) - Tel. 0522/554231 Pres. Corrado Fantuzzi Rieti Viale Emilio Maraini 85 02100 Rieti (RI) - Tel. 0746/203083 Pres. Angelo Caffarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rimini Via Secchiano 1 47900 Rimini (RN) - Tel. 0541/775357 Pres. Giovanni Nucci Roma Via Cerveteri 18 int. 6 00183 Roma (RM) - Tel. 06/70454739 Pres. Vincenzo Santoro Rovigo Via Silvestri 41 45100 Rovigo (RO) - Tel. 0425/699154 Pres. Gianfranco Rezzadore Salerno Via Luigi Guercio 197 84134 Salerno (SA) - Tel. 089/251488 Pres. Antonio Landi Sassari Via Mazzini 6 07100 Sassari (SS) - Tel. 079/236750 Pres. Giannetto Arru Bartoli Savona Via Del Nuovo Ospedale 8 - Reg. Bagnoli 17031 Savona Albenga (SV) Tel. 0182/554268 Pres. Antonio Talarico Siena Strada Massetana Romana 54 53100 Siena (SI) - Tel. 0577/271834 Pres. Raffaello Biagiotti Siracusa Vicolo a Viale Tica 19 96100 Siracusa (SR) - Tel. 0931/441037 Pres. Francesco Altamore Sondrio Via A. Moro 26/A 23100 Sondrio (SO) - Tel. 0342/511229 Pres. Rosario Alessi Taranto Via Pisanelli 44 - C.P. 185 74100 Taranto (TA) - Tel. 099/4527447 Pres. Pasquale Mariano Carmignano Teramo Via C. Battisti 5 64100 Teramo (TE) - Tel. 0861/282124 Pres. Giovanni De Luca Torino Via Massena 13 bis 10137 Torino (TO) - Tel. 011/547505 Pres. Roberto Frova Trapani Via Vaccari 16 91025 Marsala (TP) - Tel. 0923/713008 Pres. Giovanni Giacalone Trento Via Giusti 40 c/o Impresa Verde T.A.A. S.r.l. 38100 Trento (TN) - Tel. 0461/915575 Pres. Guido Sicher Treviso Via Veneto 40 31015 Conegliano (TV) - Tel. 0438/410302 Pres. Gino Dall’Armellina Udine Via Corte Savorgnan 6 33100 udine (UD) - Tel. 0432/512527 Pres. Enore Venir Venezia Via F.lli Bandiera 30/A 30175 Venezia-Marghera (VE) Tel. 041/923429 Pres. Nicola Gastaldi Cibola Vercelli Piazza della Vittoria 3 - c/o ITAS 13100 Vercelli (VC) - Tel. 0161/217310 Pres. Stefano Bondesan Verona Via Berni 9 37122 Verona (VR) - Tel. 045/590559 Pres. Elia Sandrini Vicenza Contrà S. Marco 9 36100 Vicenza (VI) - Tel. 0444/547443 Pres. Silvano Faltracco Viterbo Via Paradiso 3 01100 Viterbo (VT) - Tel. 0761/226934 Pres. Mario Morano Consiglio Nazionale dei Periti Agrari - Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma - Tel. 06/4819801 Fax. 06/4882150 e-mail: [email protected] Con noi puoi lavorare ovunque. CCIAA CATASTO E CONSERVATORIA ONLINE PRA CATASTO IN DIFFERITA FIRMA DIGITALE POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA GRATUITA PER TUTTI GLI ISCRITTI Richiedila collegandoti al link http://pec.visura.it/peritiagrari Scopri tutta la gamma dei servizi e prodotti Visura. Visura è la principale società di visure telematiche specializzata nell’offerta di servizi via web. Molti dei servizi sono basati sull’accesso online alle principali banche dati della PA che Visura mette a disposizione in tempo reale, con un’iscrizione gratuita dal sito http://peritiagrari.visura.it, con un’unica modalità di accesso, con un comodo conto ricaricabile a scalare e a condizioni economiche vantaggiose. Per maggiori informazioni è a vostra disposizione il nostro Customer Care dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 20.00 e il sabato dalle 8.00 alle 14.00 al numero 06 6841781.