il perito
agrario
n.3
Maggio - Giugno 2010
Anno LVII
Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in Abb. Post. - D.L. 335/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 DCB Roma
Rivista del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati
Riforma delle
Professioni
Proposte dal
Comitato Grandine
La Categoria
proiettata nel futuro
Allevare
il pollo italiano
Convenzione :
AGEA - CNPA
Pomodoro cinese :
no grazie!
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15-03-2010
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il perito agrario
sommario
N° 3
Maggio-Giugno 2010
EDITORIALE
3
A tutto campo
BIODIVERSITÀ
di Andrea Bottaro
4
16
RIUNIONE DEI PRESIDENTI
di Maurizio Arduin
Una Categoria proiettata nel futuro
ISTRUZIONE TECNICO AGRARIA
di Domenico Di Biase
9
25
ATTIVITÀ COMPLEMENTARI
Agriturismo: Nuove opportunità ed
adempimenti normativi
27
CONVENZIONE AGEA - CNPA
Convenzioni AGEA - CNPA per le
attività dei professionisti
30
di Paolo Vigato
14
L’Itas “B.Brau” a 50 anni dalla fondazione
di Giuseppe Giordano
di Piero Pecciarini
12
Alleviamo il pollame italiano con metodo italiano
50° Anniversario di fondazione
Istituto Tecnico Agrario Statale “A. Tosi” –
Codogno
TRASPARENZA INFORMAZIONE
Trasparenza, Informazione, Comunicazione, Etica…
Insieme per competere con il Pomodoro Cinese
DANNI DA CALAMITA NATURALI
32
VITA DEI COLLEGI
Analisi e Proposte del Comitato
Interprofessionale Danni da Calamità
Naturali
33
NEWS
di Mario Calcagnile
40
GIURISPRUDENZA
DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Bottaro
DIRETTORE DI REDAZIONE: Piero Pecciarini
HANNO COLLABORATO:
Andrea Bottaro, Maurizio Arduin,
Mario Calcagnile, Domenico Di Biase,
Giuseppe Giordano, Piero Pecciarini,
Gaia Pugliesi, Paolo Vigato
EDITRICE: Collegio Nazionale dei Periti Agrari
e dei Periti Agrari Laureati
Via Principe Amedeo 23 - 00185 Roma
Tel. 06/4819801 - Fax. 06/4882150
DIREZIONE: Via Principe Amedeo, 23
00185 Roma
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CONSIGLIO NAZIONALE:
Andrea Bottaro (presidente)
Paolo Vigato (vice presidente)
Domenico Di Biase (segretario)
Giuseppe Giordano (tesoriere)
Lorenzo Benanti (consigliere)
Paolo Bertazzo (consigliere)
Mario Calcagnile (consigliere)
Filippo Ninci (consigliere)
Angelo Antonio Orsini (consigliere)
Roberto Pierini (consigliere)
Lorenzo Salvan (consigliere)
Periodico bimestrale in abbonamento
Abbonamento annuo: € 5,00
Una copia: € 2,00
PROGETTO GRAFICO E STAMPA: Grafica Ripoli
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Autorizzazione del Tribunale di Roma
n.69/86 del 14/02/1986
Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in Abb.
Post. - D.L. 335/2003 (conv. in L. 27/02/2004
n. 46) art. 1, comma 1 DCB Roma
Finito di stampare: Giugno 2010
Gli articoli esprimono soltanto il pensiero degli
autori e non impegnano il CNPA né la redazione
del periodico
COMUNICATO STAMPA
Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati
Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati
Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati
La solita storia: La notizia cattiva scaccia quella buona
Nel fuoco di sbarramento seguito alla presentazione del Testo unificato della riforma
delle professioni si ripete un antico canovaccio del nostro Paese:
la passione per la sterile polemica. La replica del Cogepapi
Roma, 27 maggio 2010 – Allarmismi sproporzionati sul Testo unificato della riforma delle professioni,
depositato lo scorso 18 maggio dalla relatrice onorevole Maria Grazia
Siliquini.
Per i tre rappresentanti del Cogepapi
(Coordinamento Geometri, Periti
Agrari e Periti Industriali) il testo è
un buon punto di partenza per riformare un sistema che ha urgente bisogno di essere ammodernato. Secondo
i presidenti delle tre Categorie, rispettivamente Fausto Savoldi, Andrea Bottaro e Giuseppe Jogna, per
la prima volta si ha il coraggio di proporre davvero qualcosa di nuovo:
non per l’interesse dei singoli professionisti ma per quello dei cittadini,
della società tutta e del mercato. Tutto questo con uno sguardo rivolto
verso quella semplificazione auspicata dallo stesso Ministro della Giustizia Angelino Alfano quando, lo scorso 15 aprile, ha incontrato i rappresentanti degli ordini professionali.
Il testo ha molti punti qualificanti. Innanzitutto pone fine all’inutile distinzione tra ordini e collegi che, di fatto,
assolvono al medesimo compito;
inoltre affronta il nodo del livello formativo e stabilisce che un titolo di
studio deve consentire l’accesso all’esercizio di una sola professione. Questa norma, secondo il Coordinamento
unitario, metterà la parola fine alle
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storture provocate dal Dpr 328/01
che ha introdotto una serie di percorsi paralleli, per cui i laureati tecnici
triennali con medesima formazione
potevano scegliere titoli professionali diversi.
Un altro elemento da sottolineare è
la possibilità di prevedere accorpamenti tra ordini e collegi esistenti.
Unificando più professioni, si attenuerebbe la sovrapposizione delle figure professionali difficili da distinguere anche dagli stessi cittadini.
Quella dell’unificazione è del resto
la strada che stanno già percorrendo
i Periti Industriali che, assieme a Periti Agrari e Geometri, sono uniti in
un Coordinamento unitario che punta diritto ad un obiettivo: un ordine
unico dei laureati triennali che dia
concretezza a quella professione di
primo livello che in Italia è stata
sempre rappresentata da queste tre
Categorie.
Una vera rivoluzione: basti pensare
alle novità che il nuovo albo produrrà
in termini di semplificazione anche
solo in relazione alla rappresentanza
delle categorie. Le tre professioni si
assumono la responsabilità di mettere da parte la propria storia per lavorare ad una nuova stagione, moderna
e coerente con i principi comunitari.
Dichiarazioni
“Ci siamo impegnati ad offrire al ministro Alfano le nostre proposte sulla
Perito Agrario 3/2010
riforma”, ha dichiarato il Presidente
dei Geometri Fausto Savoldi. “ E seppure queste, in alcuni punti, non coincidono con il parere delle altre categorie, trovano invece puntuale riscontro nella proposta di legge della
senatrice Siliquini soprattutto per
quanto riguardo la valorizzazione dei
percorsi formativi post-secondari e
l’eliminazione delle sezioni B degli
albi dei laureati”.
“Condividiamo il testo” ha aggiunto
invece Andrea Bottaro Presidente
del Consiglio nazionale dei Periti
Agrari, “che anche se in alcuni punti
potrà essere migliorato ha il merito di
imprimere una accelerazione all’iter
di riforma delle professioni. In questo
senso stiamo predisponendo una serie di riflessioni su alcuni punti del
documento stesso che rappresenta la
sintesi di tante audizioni sul tema cui
abbiamo partecipato attivamente”.
“Basta leggere il testo per capire”, ha
chiuso Giuseppe Jogna, Presidente
del Consiglio nazionale dei Periti Industriali, “che abbiamo tra le mani
uno strumento innovativo che, con
lungimiranza, guarda al futuro delle
professioni intellettuali senza dimenticare il riferimento a quell’Europa di
cui facciamo parte. E tutto questo alla faccia di chi ci accusa di essere delle corporazioni, arroccate al passato
e incapaci di vedere oltre gli steccati
del conservatorismo”.
A TUTTO CAMPO
A
vevo finito il precedente editoriale auspicando un’attenzione di tutte le professioni verso quest’irrinunciabile traguardo rappresentato dalla riforma.
Ma, come prevedevo, questa volta la concordia sarà difficile perché tutti sono disponibili a….. ma
attenzione a toccare i diritti acquisiti……
Ma andiamo per gradi . Dopo aver finito le audizioni , e quindi sentito più volte le parti in causa,
l’On.le Maria Grazia Siliquini, relatore in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati del
provvedimento di riforma delle Libere Professioni (AC503), accogliendo le indicazioni emerse dalle consultazioni, ha presentato una bozza di disegno di legge sulla quale iniziare una discussione. E
questo perché l’iter normale vede, dopo la presentazione del disegno di legge, l’analisi e la discussione sul testo che può senza dubbio essere migliorato ed emendato.
E queste erano le intenzioni del relatore che mai si sarebbe aspettato attacchi inusitati da parte di
coloro che dall’alto delle rendite di posizione non vogliono nemmeno iniziare a discutere. No e basta; giù pesanti perché, come ha detto qualcuno, altrimenti gli iscritti partono con le crocifissioni. E
qui torno alla considerazione nulla è immutabile, anche i diritti acquisiti che possono essere confacenti ai tempi. Che la proposta Siliquini abbia di che essere modificata è certo in quanto alcuni dei
contenuti pregnanti vanno chiariti quando non emendati. E’ il caso della natura giuridica degli Ordini, sull’obbligatorietà delle tariffe, la definizione dell’organizzazione della vita degli Ordini Nazionali e territoriali e del “Consiglio Nazionale delle Professioni". Tutto questo va discusso e non
essere oggetto di una feroce campagna mediatica che dimostra l’arroccamento su concetti vecchi
di decenni, anacronistici e poco attenti all’evoluzione delle professioni. Molto trae origine dal DPR
328/2001 che va cambiato. La creazione dell’Albo “B” è stato un grave errore cui occorre porre rimedio. E’ impossibile che i provenienti da sette classi di laurea “L” possano accedere alla professione di Perito Agrario. E non viceversa. Così com’è da considerare che quelli che sono entrati ad
esercitare la nostra professione si chiamano “Laureati” ed allora perché continuare nella distinzione tra “Ordini” e “Collegi” quando, tra l’altro, guardandoci attorno troviamo altri che, anche in condizioni peggiori delle nostre, hanno risolto il problema del titolo nel primo senso. E che dire della
proposta avanzata dal Coordinamento Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali per creare una
casa comune dove alloggiare le professioni tecniche di secondo livello. Giù, dagli all’untore che
(professionista tecnico diplomato) deve rimanere nel terzo livello. L’onestà intellettuale ha fatto
perdere la carica a qualcuno che ha condiviso questo pensiero. E quindi apriti cielo quando abbiamo proposto la soluzione della casa di tutte le professioni tecniche nella quale saranno ammessi i
laureati “B” ed i diplomati tecnici. No, anche questo non va. Ed allora giù critiche e comunicati
stampa. Ed i simpatici blog che agitano i sonni dei moderatori che non ricordano che questo progetto non è da oggi che lo stiamo portando avanti. Sono anni che ci battiamo per eliminare la discrasia venutasi a creare dopo il dpr 328/2001 (bocciato anche dalla Corte dei Conti con la Delibera n. 7 del 19 aprile 2010); ma solo da poco è iniziata la crociata contro chi, come noi, cerca di ammodernare il sistema. Forse qualcuno, fino ad oggi assente, teme di perdere il controllo sui laureati triennali anche dal punto di vista previdenziale?
Se continua così la riforma verrà tra qualche lustro perché oggi è molto distante dal Parlamento,
dal Ministro Alfano e dall’On.le Siliquini e da noi . E che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Co.Ge.Pa.Pi. continuerà a portare avanti le proposte apprezzando i punti qualificanti della bozza Siliquini che hanno il merito di:
- porre fine all'inutile distinzione tra ordini e collegi che, di fatto, assolvono al medesimo compito;
- affrontare il nodo del livello formativo e stabilire che un titolo di studio deve consentire l'accesso all'esercizio di una sola professione.
"Il testo depositato in commissione Giustizia ed Attività produttive recepisce le indicazioni espresse
dal mondo professionale da oltre dieci anni, con l'intenzione non di fare solo una fotografia dell'esistente, per congelarlo in una cornice statica, ma si preoccupa del futuro delle professioni intellettuali". Questa è la dichiarazione dell'On.le Maria Grazia Siliquini, che le tre Categorie condividono. La strada che deve portare al riconoscimento dei soli due livelli professionali è sicuramente ancora molto lunga e questo anche perchè qualcuno, che non sa cosa sia la professione, rema contro.
Ma noi crediamo che le nostre idee possano diventare realtà.
di Andrea Bottaro
Perito Agrario 3/2010
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RIUNIONE DEI PRESIDENTI
Una Categoria proiettata nel Futuro
di Domenico Di Biase
L
a riunione dei Presidenti dei Collegi
Provinciali svoltasi
a Roma lo scorso otto
maggio ha riscosso una
notevole partecipazione
di rappresentanti dei Collegi Provinciali (ben 60 su
86 esistenti).
La relazione del Presidente Nazionale
Andrea Bottaro, approvata dal CNPA,
ha dato inizio ai lavori del caso affrontando con estrema chiarezza i problemi
attuali della Categoria e le strategie da
intraprendere affinchè possano essere
superati.
Sulla politica generale della Categoria il
Presidente ha posto l’accento che nell’anno trascorso si sono verificate situazioni istituzionali tra loro strettamente
legate ed importanti quali la riforma
generale delle professioni intellettuali,
nonché la riforma parziale dell’ordinamento della nostra professione, la riforma dell’istruzione tecnica di tutti gli
Istituti Tecnici e la costituzione dell’albo
unico delle professioni tecniche ingegneristiche proposte dai Geometri, Pe-
4
riti Agrari e Periti Industriali (attualmente coordinati dal Co.Ge.Pa.Pi.).
A tal proposito il Presidente ha ricordato che la
riforma del nostro ordinamento e quella generale
delle professioni intellettuali, non possono affatto
prescindere dalla riforma dell’istruzione tecnica che, ad oggi, elimina la possibilità di avere in futuro i tecnici diplomati che possano, a determinate
condizioni, accedere ai relativi albi
professionali. Mentre, grazie al DPR n.
328/2001, i tecnici
che hanno conseguito una laurea di
primo livello in
una delle seguenti
classe universitarie
“1-7-8-17-20-2740”, possono iscriversi sia nei corrispondenti Ordini
professionali che
nei Collegi professionali, o in en-
dovesse riuscire a tornare allo spirito
iniziale che ci aveva prospettato il
DPR n. 328/2001, ossia ad un sistema
“su due livelli” rappresentato dai Tecnici Laureati Magistrali (A) da un lato
e dall’insieme dei Tecnici Laureati
triennali (B) e Tecnici diplomati dall’altro, la condicio sine qua non per la
sopravvivenza delle tre Categorie è l’abolizione delle classi di laurea “B”.
Tutto ciò ci ha portato, dal lontano novembre 2004 ad oggi, a discutere e confrontarci tra le Categorie e nelle Categorie dei Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali (Co.Ge.Pa.Pi.) per con-
trambi. Con questo sistema si crea
un’ulteriore figura
p r o f e s s i o n a l e,
quella dei laureati
triennali, che danno vita ad ulteriori
conflitti professionali tra gli attuali
tecnici diplomati e
laureati magistrali.
Pertanto, se non si
durci alla comune formulazione della
proposta di legge recante “Delega al
Governo per l’istituzione dell’ordine
dei tecnici laureati per l’ingegneria ed
unificazione dei collegi dei Geometri,
Periti Agrari e Periti Industriali”.
E’ appena il caso di porre l’accento come l’accorpamento delle professioni
“simili ed affini” è stata una delle novità semplificatorie proposte dall’ex
Ministro della Giustizia Mastella ed
oggi, in linea generale, riproposte dal-
Perito Agrario 3/2010
RIUNIONE DEI PRESIDENTI
l’attuale Ministro della Giustizia Alfano nell’incontro dello scorso mese di
aprile, ove ha chiesto una fattiva collaborazione a tutte le professioni presenti facendogli pervenire i suggerimenti
del caso in quanto intende portare a
compimento la riforma entro la fine
del mandato di questo Governo.
Occorre ricordare che l’obiettivo principale di Co.Ge.Pa.Pi. è di rappresentare al mondo politico ed istituzionale il
razionale di una proposta che riguarda
l’istituzione, naturalmente nell’ambito
di una complessiva riforma delle professioni o attraverso un percorso autonomo, di uno specifico ed unico albo
professionale, suddiviso per settori di
specializzata attività, nel quale potranno esclusivamente iscriversi i laureati
triennali del settore ingegneristica e
contemporaneamente confluirvi ad
esaurimento gli attuali iscritti negli albi
professionali dei Geometri, Periti
Agrari e Periti Industriali. Tutto questo, tra l’altro, è stato già realizzato e
collaudato tra i ragionieri e i dottori
commercialisti, gli infermieri laureati
nell’ambito della Federazione Ipasvi
ed i consulenti del lavoro che sono
confluiti in un unico Ordine professionale pur avendo le nuove figure una diversa formazione culturale e professionale rispetto alle preesistenti.
Il Presidente termina l’argomento in
questione affermando che, anche se affiorano delle contrarietà da parte di
professionisti appartenenti alle tre Categorie, è bene chiarire il “distinguo”
che esiste tra l’unione degli Albi Professionali dalla fusione delle relative
Casse di Previdenza, in quanto per
queste ultime saranno i tecnici attuari e
previdenziali ad esprimere il loro parere di fattibilità ed i relativi Comitati
Amministratori delle Casse ad assumere, in piena autonomia, gli opportuni e necessari atti deliberativi.
In relazione alla proposta di riforma
dell’ordinamento della professione di
Perito Agrario il Presidente evidenzia
Co.Ge.Pa.Pi.
Il Coordinamento dei Geometri, Periti Agrari, Periti Industriali,
nasce nella seduta di Consiglio del 25 settembre 2008 tenutasi in
occasione della celebrazione del Congresso Nazionale a Montesilvano (Pe) per delibera all’unanimità del Consiglio Nazionale
(assenti i Cons. Benanti e Pierini).
La delibera ha per oggetto, in concordia con quelle similarmente
assunte dai Consigli Nazionali di Geometri e Periti Industriali:
- in relazione alle dichiarazioni del Ministro della Giustizia, in
ordine all’ipotesi di suddividere la riforma delle professioni,
procedendo per singole aree tematiche (area legale, area tecnica, area sanitaria, ecc);
- avuto riguardo del fatto che le tre Categorie dei Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali si presentino al confronto con le
organizzazioni governative, unite in un unico organismo di
rappresentanza;
- confermando l’esigenza e l’intenzione di proporre al Ministro
la costituzione di un unico albo dei tecnici laureati, nel quale
possono confluire le tre categorie;
La costituzione di un organismo di “coordinamento istituzionale”
denominato Ca.Ge.Pa.Pi. con il compito di coordinare le azioni
iniziate da tempo e miranti alla organizzazione di due livelli professionali : quello accademico e quello dell’area tecnica formato
congiuntamente dai diplomati tecnici e dai laureati di primo livello delle classi di laurea 1-7-8-17-20-27-40.
Unico contenitore, di tutti i tecnici di primo livello che manterranno i titoli e le competenze professionali di provenienza, che
consentirà l’eliminazione del terzo livello, assurdità nata dal DPR
N. 328/2001 purtroppo oggi di fatto esistente .
che essa non può prescindere dai principi generali che saranno posti alla base della più generale riforma delle professioni intellettuali che il Governo si
appresta a varare.
In sintesi i nostri propositi si riassumono nelle assunte linee guida che prevedono: il cambiamento della dizione di
“Collegio” in “Ordine”; l’applicazione
dell’abilitazione professionale anche ai
Periti Agrari che abbiano conseguito il
diploma a partire dall’anno scolastico
1990/1991; il riconoscimento dell’attività professionale anche ai Periti Agrari dipendenti nell’ambito delle pubbliche amministrazioni; l’ampliamento
delle competenze del Perito Agrario
con la valorizzazione della gestione dei
processi produttivi boschivi e foresta-
Perito Agrario 3/2010
li, ambientali, agro-turistico-venatori,
nonché nella ricettazione dei presidi
sanitari, nell’assistenza e nella consulenza nel settore fitoiatrica e nei lavori
catastali, topografici e cartografici dei
fabbricati e terreni senza alcun vincolo
di piccole e medie aziende.
Contestualmente, in generale, si vuole
prevedere che l’iscrizione all’albo professionale avvenga in relazione al disposto art. 55 del DPR n. 328/2001, che
le elezioni degli organismi provinciali
e di quello nazionale, compresi i collegi
dei revisori dei conti, avvengano con il
nuovo sistema elettorale degli Ordini
professionali e che i relativi eletti alle
cariche di Presidente devono possedere la partita IVA propria della attività
di Perito Agrario e l’iscrizione alla
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RIUNIONE DEI PRESIDENTI
Cassa di Previdenza per l’intera durata
della consiliatura ed i citati mandati
non possono ripetersi per più di due
volte consecutive. Ed infine si vuole
prevedere la costituzione di raggruppamenti degli organismi provinciali
aventi un numero di iscritti inferiore a
cento e la libera eventuale costituzione di Federazioni Regionali e/o interregionali per fornire dei servizi reali
agli iscritti e gestire al meglio le relative
risorse finanziarie. La relazione del
Presidente ha rilevato altresì come il
rapporto con i Collegi Provinciali sia
stato scandito da una intensa collaborazione ma anche da qualche incomprensione. Tale collaborazione ha interessato principalmente la gestione amministrativa dell’ente e la formazione
professionale. Collaborativo e costruttivo è stato il lavoro svolto dalla Consulta che, grazie alla profonda conoscenza degli aspetti collaterali alla professione, ha contribuito alla formulazione delle richieste al MIUR rispetto
alla riforma dell’istruzione tecnica.
Sulla base degli ottimi risultati ottenuti dal XVI Congresso Nazionale della
Categoria tenutosi a Ferrara lo scorso
anno, ove è stato trattato i problemi di
politica agricola europea relativa al periodo 2007/2013, si è deciso di organizzare quest’anno in autunno il V° Con-
6
gresso Internazionale proseguire la
trattazione della PAC con specifico riferimento a cosa accadrà dopo il 2013
allorquando saranno aboliti i contributi comunitari in favore delle aziende
agricole europee.
Sulla formazione continua non tutti i
Collegi si sono adeguati e a tal proposito il Collegio Nazionale vuole investire in progetti di aggiornamenti
orientati verso le implementazioni della comunità europea sulle norme del
benessere degli animali, sulle disposizioni in materia ambientale e di tutela
delle acque e sulla qualità della alimentazione e della qualificazione territoriale. A proposito dell’immagine,
alla visibilità e alla percezione della
Categoria il Collegio Nazionale ha
promosso incontri territoriali, ha partecipato a consultazioni istituzionali e
parlamentari, a incontri, riunioni e
commissioni come quelli per l’informatizzazione dell’Agenzia del Territorio, il Co.Ge.Pa.Pi., il P.A.T., l’O.I.G.A.,
il Tavolo del Partenariato della Rete
Rurale Nazionale ed altri Enti ed Organismi istituzionali.
Nello scorso mese di luglio il CNPA,
unitamente al C.N.G. e C.N.P.I., ha partecipato alla celebrazione dell’Ottantesimo anniversario delle tre Categorie
professionali che ha visto il Prof. Sabati-
Perito Agrario 3/2010
no Cassese tenere la Lectio Magistralis
1929/2009 alla presenza dei Presidenti
provinciali delle tre Categorie e dei Politici on.li Vietti, Zappalà e Siliquini,
nonché del Sottosegretario alla Giustizia Alberti Casellati.
Il Presidente, nel ricordare che il periodico de “Il Perito Agrario” è una rivista
di Categoria e non commerciale, ha
sottolineato che in essa sono privilegiati gli articoli redatti e firmati da Periti Agrari e notizie di carattere generale che principalmente riguardano la
Categoria. Per renderla più tempestiva il Consiglio Nazionale ha recentemente deliberato di trasformarla da
bimestrale a mensile e per questo e
per altre innovazioni e servizi in favore
della Categoria, è stato costretto ad
aumentare la quota contributiva, ferma da 10 anni, a quaranta euro per ciascun iscritto in favore del CNPA con
decorrenza dal prossimo anno 2011. L’
aumento della quota annuale di 15 euro, oltre a recuperare la svalutazione,
si prevede non sia cifra tale da impensierire rispetto alla fornitura di più sevizi che il CNPA erogherà a favore degli iscritti e dei Collegi provinciali.
E tra questi progetti di trasformare il
Giornale “Il Perito Agrario” da bimestrale in mensile, mettere on line un
giornale telematico, dare un servizio di
Consulenza Legale agli iscritti, dare assistenza amministrativa e contabile ai
Collegi Provinciali più piccoli, dare la
PEC a tutti gli iscritti, mettere in cantiere corsi per formazione on line e su
CD. Servizi veri e tangibili che controbilanceranno i prevedibili disagi conseguenti all’aumento delle quote.
Collaborativo e costruttivo è stato il lavoro della Consulta che, grazie alla
profonda conoscenza degli aspetti collaterali della professione, ci ha aiutato
nella formulazione delle richieste al
MIUR rispetto alla riforma dell’Istruzione Tecnica.
A proposito degli ulteriori servizi per
la Categoria il Presidente si è soffermato sul grande lavoro svolto dal
RIUNIONE DEI PRESIDENTI
CNPA nello scorso 2009 sulla diffusione dell’applicazione del D. L. 29/
11/2008 n. 185 afferente l’utilizzo della
PEC da parte degli iscritti agli Ordini
e Collegi professionali. Nell’ambito
dell’attuazione degli indirizzi di cui al
D. Lgs. 7/03/2005 n. 82, riguardante il
“codice dell’amministrazione digitale”,
il CNPA ha proceduto alle relative attività di implementazione del suo sito
web per integrarlo, adeguarlo e portarlo alla piattaforma .gov.it del Ministero
per la Pubblica Amministrazione e l’innovazione. E’ stata altresì
attivata la piattaforma
www.peritiagrari.pro.
nella quale è stato già
reso disponibile un accesso riservato per le
Pubbliche Amministrazioni alla consultazione degli elenchi
iscritti in base alle comunicazioni fornite
dai Collegi Provinciali.
Parimenti i Collegi
provinciali, possono
iscriversi ai portali della pubblica amministrazione ove poter ricercare ed estrarre i dati identificativi e
gli indirizzi mail di posta elettronica certificata delle pubbliche amministrazioni e dei cittadini interessati. Sulla firma
digitale si è rimodulato al ribasso l’offerta del partner Visura SpA e si sta lavorando per comprendervi anche il ruolo, ovvero l’attestazione di iscrizione all’albo professionale dell’iscritto, con il
relativo rilascio del timbro digitale in
suo favore. Tutti questi aspetti telematici hanno indotto il Consiglio Nazionale
a programmare una piattaforma web
per la gestione degli albi dei Collegi
Provinciali, in particolare per quelli
aventi pochi iscritti. Sui rapporti istituzionali il Presidente ha suggerito che, in
attesa dell’approvazione delle strutture territoriali regionali della Categoria,
i Collegi Provinciali chiedessero, come è
stato già fatto nella Regione Lazio, l’istituzione della Conferenza Regione/Ordini e Collegi Professionali.
Sulla Fondazione Periti Agrari, oggi
presieduta dal collega Per. Agr. Mauro
Finiguerra, il Presidente ha rilevato
una crescita nella sua attività istituzionale ed in particolare nella organizzazione di corsi di formazione per professionisti periti agrari . In dettaglio il
Presidente ha riferito come si sono
svolti i rapporti e gli approfondimenti
con determinati settori d’interesse professionale alla presenza degli iscritti
Periti Agrari ed in particolare nei settori riguardanti “danni da calamità naturali, studi di settore, agenzia del territorio, sicurezza negli ambienti di lavoro, certificazione energetica ed energie
alternative”. In materia di Previdenza è
stato portato a conoscenza dei Presidenti che il prossimo quindici maggio
sarà presentato a Verona il bilancio
consuntivo 2009 della Cassa di Previdenza, che recentemente è stato licenziato dal Comitato Amministratore
della Gestione Separata dei Periti
Agrari dell’ENPAIA. (Purtroppo oggi
ci è dato di sapere che la partecipazione degli iscritti alla Cassa di previdenza
alla lodevole iniziativa è stata numericamente irrilevante. Solo 40/50 Periti
Perito Agrario 3/2010
Agrari, in un bacino ampio e diffuso
che si dichiara essere delle tre circoscrizioni il più numeroso del Paese,
hanno partecipato alla riunione. Inoltre c’è da considerare che le lettere di
dissenso all’iniziativa, rilevatasi costosa
ed inutile, dimostrano una disaffezione
che va analizzata. Forse se si fosse chiesto la co-organizzazione del CNPA le
presenze sarebbero state molte di più.
In questo senso sarà la nostra proposta
in caso di altre future analoghe iniziative). Inoltre è stato
ricordato che i professionisti con più di sessantacinque anni che
producono
ancora
reddito, pur essendo
pensionati, devono pagare il corrispettivo
previdenziale e che
l’INPS ne rivendica la
riscossione come per
legge n. 335/1995 (legge Dini) e che la Cassa
di Previdenza della
Categoria invece la richiede a sé. Dopodiché il Presidente ha
elencato gli interventi
e le iniziative che il
Consiglio Nazionale ha svolto e continua a svolgere nell’interesse ed a difesa
della Categoria, soffermandosi in particolare sulle convenzioni che sono state stipulate e sottoscritte tra il CNPA,
l’AGEA, l’ARBEA e l’ISMEA. Con le
prime due convenzioni i Periti Agrari
liberi professionisti possono accedere
alle informazioni contenute nei fascicoli aziendali dei produttori deleganti che
sono costituiti nell’ambito del SIAN ai
fini della predisposizione delle domande e delle dichiarazioni ai regimi di aiuti comunitari ed alle OCM gestiti dall’organismo pagatore e possono anche
fornire assistenza e consulenza alle imprese agricolo-forestali della Regione
Basilicata. Mentre, con la convenzione
dell’ISMEA gli stessi liberi professionisti possono operare, nel caso di manda-
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RIUNIONE DEI PRESIDENTI
to, per la custodia e la gestione dei terreni agricoli retrocessi ed oggetto di riassegnazione per bando concorso e nella redazione del business plan per tutte
le procedure di assegnazione degli stessi terreni agricoli, oltre alla collaborazione con i Collegi Provinciali per l’eventuale istituzione di sportelli
“CNPA/ISMEA Informa”. Il Presidente termina la relazione affermando che
in questo momento di rivoluzione storica dei sistemi, di esagerata conflittualità tra le professioni ordinistiche e
quelle collegiate, nonché della riforma
dell’istruzione tecnica e dell’esercizio
della professione intellettuale della categoria, abbiamo sempre più responsabilità nei confronti degli iscritti che devono essere al centro della nostra attenzione istituzionale. Per questi motivi
ciascuno di noi deve ricoprire il ruolo
che gli compete e la nostra compattezza
è fondamentale, soprattutto in questo
frangente. Terminata la relazione sono
intervenuti i rappresentanti dei Collegi
delle Province di Cuneo, Trapani, Pavia,
Matera, Verona, Brescia, Torino, Napoli, Perugia, Salerno, Taranto, Pesaro-Urbino, Padova, Bari, Caserta, Lecce,
Grosseto, Siena, Alessandria, Teramo,
Milano, Ascoli Piceno, Cagliari, Roma,
Vercelli ed Udine, nelle persone di Serra Giuseppe, Giacalone Giovanni, Gariboldi Gloria, Genchi Emanuele, Sandrini Elia, Cuter Marco, Frova Roberto, Auriemma Giuseppe, Moncelli Massimo, Landi Antonio, Carmignano Pasquale Mariano, Bartolucci Stefano,
Schiavon Mariano, Memeo Antonio, Di
Baia Domenico, De Nitto Massimo, Pino Giuseppina, Biagiotti Raffaello, Ricci Massimiliano, De Luca Giovanni,
Baronghelli Giuseppe, Ciabattoni Pietro, Fanunza Marco, Santoro Vincenzo,
Bondesan Stefano e Venir Enore. Mentre hanno presentato delle richieste di
chiarimenti i rappresentanti dei Collegi
Provinciali di Campobasso (Per. Agr.
Picone Giacomo), Palermo (Per. Agr.
Amato Bartolomeo) e Sassari (Per.
8
Agr. Arru Bartoli Giannetto).
Hanno portato i saluti ai presenti, perché impossibilitati a partecipare, i Collegi di : Benevento, Brindisi, Cosenza,
Trento, mentre sono risultati assenti i
collegi provinciali di Ancona, Asti, Belluno, Bologna, Bolzano, Caltanissetta,
Cremona, Enna, Ferrara, Forlì-Cesena,
Imperia, Livorno, Massa, Modena, Pescara, Pistoia, Ravenna, Rimini, Savona, Siracusa, Sondrio, e Vicenza.
Dagli interventi sono emersi, in linea
generale, apprezzamenti per la relazione ed in particolare per l’attività istituzionale svolta dal Consiglio Nazionale
in favore della Categoria, suggerimenti
costruttivi per l’avvenire che si sono arricchiti nei contenuti con l’intervento
finale di replica del Presidente ed osservazioni critiche su alcune iniziative
come quella per la costituzione dell’ordine dei tecnici laureati per l’ingegneria con l’unificazione dei Collegi dei
Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali, nonché per l’aumento della quota annuale degli iscritti in favore del
Collegio Nazionale, l’invio della relazione odierna ai rappresentanti dei
Collegi Provinciali in tempo utile in
modo che possono esaminarla meglio
Perito Agrario 3/2010
per esprimere nella riunione un ampio
e fattivo contributo, il mancato riconoscimento dei Coordinamenti Regionali
della Categoria e della odierna riunione
assembleare dei Presidenti dei Collegi
Provinciali. La maggior parte di tali osservazioni critiche sono state espresse
da qualche Presidente che, tra l’altro,
ha invitato il Presidente Bottaro ad autosospendersi, o addirittura a dimettersi ma, la maggioranza dei Presidenti
provinciali che sono intervenuti, ritenendo fuori luogo una simile richiesta
lo ha invitato a proseguire il lavoro per
completare il mandato conferitogli dalla stessa Categoria, dare impulso al
progetto Co.Ge.Pa.Pi., ed in particolare
ha ricevuto dal Consiglio Nazionale l’
invito a continuare nella sua attività di
Presidente timoniere . Con estrema
obiettività si può concludere che l’odierna riunione, seppure molto animata
e strumentalizzata da taluni per incomprensioni e scarsa conoscenza degli accadimenti verificatisi, è stata produttiva, utile e ricca di spunti e riflessioni
per affrontare i problemi che attualmente assillano la nostra Categoria. Il
tutto, però, è legato alla nostra volontà
di collaborazione e di unione.
ATTIVITÀ COMPLEMENTARI
Agriturismo
nuove opportunita' ed adempimenti normativi
Di Piero Pecciarini
A
ggiornamenti
normativi e conseguenti adempimenti s'impongono con il
mutare dei costumi e l'evoluzione socio-economica. La Regione Toscana,
principe per l'agriturismo, ove lo si esercita da
quasi un quarto di secolo ha varata
una nuova disciplina dell'attività agrituristica. Il tema di stringente attualità
per gli aspetti innovativi che andranno ad introdurvisi non è sfuggito al
Collegio dei Periti Agrari e Periti
Agrari Laureati della Provincia di Firenze che con il patrocinio del Coordinamento dei Collegi dei Periti Agrari delle Province Toscane, ha opportunamente organizzato un convegno.
Iniziativa presa non solo
quale momento istituzionale per la Categoria professionale ma gli organizzatori compenetrandovisi nella tematica hanno
inteso fornire un contributo per l'aggiornamento
tecnico-colturale per tutti
coloro che operano nel settore e fornire anche opportune informazioni alla cittadinanza.
Il 7 Giugno 2010 nella storica ed artistica cornice della Sala Luca Giordano
del Palazzo Medici-Riccardi a Firenze sono stati affrontati e dibattuti, in
maniera approfondita, i vari aspetti
della modifica alla L.R. 30/03 relativa
alla disciplina delle attività turistiche
in Toscana. Il moderatore Consigliere
Perito Agrario 3/2010
Nazionale P.A. Filippo Ninci ha introdotto, le nutrite relazioni e condotto il
dibattito dal quale sono emersi gli
aspetti salienti del regolamento di attuazione della L.R. 80 del 28/12/2009
approvata alla unanimità dei Consiglieri Regionali, aspetto da non sottovalutare. Un incontro di alto livello
che con la partecipazione di politici,
pubblici funzionari, imprenditori agricoli, periti agrari e tecnici di altre categorie collaterali ha coinvolto in pieno gli addetti ai lavori del settore che
hanno manifestato larga partecipazione e vivo interesse.
L'Assessore alla Agricoltura della
Provincia di Firenze Pietro Roselli, richiamando il patrimonio storico-culturale della Regione, ha illustrato le
prospettive della Legge agrituristica e
le opportunità che questa offre per
valorizzare il mondo rurale. Lo stesso
ha rilevato che le regole debbano essere semplici e chiare e che spetta al
professionista l'asseverazione del rispetto pieno delle stesse.
Il Dr. Simone Tarducci, Dirigente della Regione Toscana, ha comunicato
che la nuova normativa è una legge di
fiducia che intende mettere ordine al
settore e soffermandosi sul regolamento di attuazione della nuova legge ha tenuto a sottolineare che gli
agriturismi sono diversi dai ristoratori.
Negli agriturismi devono usarsi solo
prodotti toscani, certificati toscani
(doc), tracciabili in fattura, quindi fatti, coltivati, allevati in suolo toscano.
Il Dr. Fulvio Giorgi Dirigente
A.R.T.E.A si è soffermato sulle normative di riferimento e regolamento
9
ATTIVITÀ COMPLEMENTARI
di attuazione ed ha illustrato come si
redige una relazione agritustica di base. Ha richiamato l'importanza del
profilo aziendale nel quale deve dimostrarsi che la attività agrituristica è
inferiore alla attività agricola. Da qui
la valenza del dettaglio dei dati agricoli rispetto a quelli agrituristici che
possono questi anche variare nel corso
dell'anno fornendo così una opportunità di scegliere sempre in relazione
alle attività agricole. Si è parlato degli
edifici di riferimento delle loro caratteristiche strutturali; della somministrazione dei prodotti che possono essere anche non dell'azienda purchè
regionali, e per i quali deve esserci un
accordo che va menzionato nella pagina agriturismo e ciò anche per fornitura di servizi.
La Dr.ssa Silvia Martinez, biologa
specializzata in igiene e sicurezza alimentare, ha analizzato gli aspetti igienico sanitari con particolare riferimento alla somministrazione degli alimenti. Le modifiche al regolamento
sono allineate alla legge nazionale. I
requisiti dei prodotti devono essere
dettagliatamente indicati nel menù, e
cosi come la loro provenienza. La normativa regola i posti letto disponibili,
la posizionatura dei servizi igienici sa-
100
nitari, la resistenza dei materiali adottati per soffittature piastrellature. Ha
parlato dei requisiti professionali dell'imprenditore agricolo che dovrà essere qualificato avendo acquisito o un
diploma di istruzione secondaria o seguito corsi di specializzazione.
La Dr.ssa Lucia Bruni della Regione
Toscana, facendo una sintesi del regolamento di attuazione ha indicato
quali sono stati i cambiamenti riba-
Perito Agrario 3/2010
dendo che resta la principalità della attività
agricola su quella agrituristica.
Fra le novità si rileva
un maggiore rigore per
il controllo dei prodotti
aziendali, su quelli della
aziende agricole locali,
nonchè su quelli prodotti di origine e/o certificati toscani sottoposti si a controlli ma basati e forniti su accordi
registrati. Questo cambiamento rappresenta
una valorizzazione delle produzioni e degli allevamenti locali estesi
a quelli del territorio regionale. Tra le
novità sono state introdotte le "Fattorie didattiche" iscritte ad un albo disciplinato in modo da dare delle garanzie. Sono state introdotte attività
sociali; agrocampeggi regolamentati
con superfici minime, piazzali e posti;
agri-sosta camper con acqua potabile
ed energia; turismo giovanile fino a 25
anni. Nel confronto fra la vecchia e
nuova normativa si rileva la possibilità
ATTIVITÀ COMPLEMENTARI
di avere più volumetrie e sostanzialmente più attività agrituristica.
Le funzioni amministrative sono state
conferite ai Comuni con la D.I.A.di ristrutturazione; ma la presentazione
della relazione sulla attività agrituristica è trattenuta a livello regionale ed
è attribuita, con D.I.A. all'A.R.T.E.A.,
presso la quale in Toscana è stata istituita l'anagrafe regionale delle aziende quale nucleo del sistema informativo agricoltura della Regione Toscana
(SIART) e strumento di organizzazione e snellimento dell'azione regionale.
Alle relazioni è seguito un nutrito dibattito alimentato da imprenditori
agricoli, da periti agrari e da tecnici di
altre categorie professionali, da rappresentanti di Enti che ha arricchito la
mattinata dei lavori evidenziandone
la attualità e la particolare valenza del
tema sviscerato.
Il dibattito ha evidenziato che ci troviamo di fronte ad una azienda agricola polifunzionale che apre all'agriturismo in maniera innovativa e si
propone a chi vive in città, non solo
per la classica scampagnata fuori porta, ma lo sollecita e lo segue nella tendenza positiva a scegliere le vacanze
fra il verde, portandolo verso la natura
quale vera protagonista di quanto lo
circonda e lo attrae. Una nuova normativa finalizzata a favorire la integrazione del reddito alle imprese agricole, la permanenza dei lavoratori nelle zone rurali nonchè la valorizzazione
della filiera corta come chiaramente
illustrato. La manifestazione ha rimarcato come la Categoria dei Periti
Agrari e dei Periti Agrari Laureati
forte del suo passato, ha dimostrato
ancora una volta di essere protesa
Perito Agrario 3/2010
verso il futuro, avendo saputo fornire,
con l'apprezzabile impegno del neo
Presidente Edoardo Boscherini e di
ogni Consigliere del Collegio di Firenze ove ciascuno ha giocato il proprio
ruolo, un valido contributo al progredire socio-economico del settore
agroalimentare. Il tecnico professionista che opera nel settore con le sue
specifiche competenze con ruoli di
consulenza, progettualità e di controllo responsabilmente potrà operare in
modo che l'imprenditore possa utilizzare al meglio le strutture della propria azienda nel rispetto delle norme.
Auspichiamo che questa interessante
manifestazione sia uno degli eventi
fra quelli che potranno organizzarsi
dai Periti Agrari nelle varie Regioni
particolarmente vocate all'agriturismo sul territorio nazionale.
Si rileva come l'attività agrituristica
pur nella sua complementarietà è di
grande valenza per incrementare redditi imprenditoriali agricoli, per mantenere l'occupazione, vivacizzare e
modernizzare il settore.
Se siamo bene informati vi è chi lavora per organizzare l'osservatorio nazionale dell'agriturismo.
11
CONVENZIONE AGEA - CNPA
Convenzione AGEA – CNPA
per le attività dei professionisti
di Paolo Vigato
A
nche quest’anno,
tra l’Organismo
pagatore AGEA
– Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura ed il
Collegio Nazionale degli
Periti Agrari e degli Periti Agrari Laureati, viste le
norme che regolano la
materia e considerato quanto in circolare AGEA n. 13, del 12 marzo
2009, nella quale è prevista la facoltà
per i produttori di avvalersi, ai fini della presentazione delle domande di
aiuto, dei professionisti iscritti agli ordini ed ai collegi professionali ed esaminata la opportunità di collaborazione derivante dalle sinergie in campo,
hanno stipulato una convenzione che
consente ai Periti Agrari liberi professionisti iscritti all’Albo professionale,
su delega formale dei produttori, di
122
accedere alle informazioni relative ai produttori
deleganti contenute nel
fascicolo aziendale degli
stessi costituito nell’ambito del SIAN, ai fini della predisposizione delle
domande di accesso al regime unico di pagamento,
di cui al reg. CE) n.73/2009, per l’annualità 2010, ed alle OCM gestiti dall’Organismo pagatore.
E’ il secondo anno che la convenzione viene stipulata e molti Periti Agrari si sono affacciati nell’area ageacnpa del sito www.peritiagrari.it ove
hanno potuto avere le informazioni
necessarie a capire le possibilità per
operare nel settore svincolandosi dai
CAA.
Considerato che ormai per l’anno corrente le attività specifiche sono state
Perito Agrario 3/2010
ultimate il materiale a disposizione
potrà essere di aiuto per l’iter operativo relativo all’anno prossimo.
Il memorandum vede :
1. Ai fini dell’esercizio delle funzioni
di cui alla convenzione il Perito
Agrario iscritto al Collegio Provinciale acquisisce dal produttore de-
lega formale, rilasciata ai sensi del
comma II dell’articolo 9 del D.Lgs.
n. 196/2003, nella quale siano
espressamente indicati la specifica
tipologia di domande e/o dichiarazioni per le quali la delega è rilasciata e la campagna di riferimento;
2. il professionista prende atto ed accetta che, quando iscritto e registrato nel SIAN, è soggetto ai controlli amministrativi ed in loco disposti dall’Unione Europea, dalle
Regioni e Province autonome, dall’AGEA e dagli Organismi pagatori in applicazione del SIGC, della
normativa comunitaria e nazionale
vigente ed in conformità di quanto
previsto nei Manuali e Circolari;
3. il professionista può, su delega formale dei produttori, accedere alle
informazioni relative ai produttori
deleganti contenute nel fascicolo
CONVENZIONE AGEA - CNPA
aziendale degli stessi costituito nell’ambito del SIAN, ai fini della predisposizione delle domande di aiuto e/o dichiarazioni relative ai regimi di aiuto ed alle OCM gestiti dall’Organismo pagatore;
4. il fascicolo aziendale contiene, in
particolare, tutte le informazioni in
forma alfanumerica e grafica concernenti la compagine e consistenza
aziendale, richieste dalla normativa
comunitaria in materia di Sistema
Integrato di Gestione e controllo.
E quindi il professionista deve :
a. acquisire, unitamente a copia di un
documento di identità del produttore in corso di validità, delega formale alla consultazione delle informazioni contenute nel fascicolo
aziendale del produttore, ai fini
della predisposizione delle domande o dichiarazioni relative al regime unico di pagamento per l’annualità 2009;
b. richiedere l’autorizzazione all’accesso ai servizi del SIAN per la
consultazione delle informazioni
contenute nel fascicolo aziendale
del produttore, ai fini della predisposizione delle domande o
dichiarazioni relative al regime unico di pagamento per
l’annualità 2009;
c. conoscere e accettare integralmente tutte le disposizioni emanate dall’AGEA
in materia di tenuta del fascicolo aziendale e presentazione di domande e/o dichiarazioni relative ai regimi
di aiuto ed alle OCM dalla
stessa gestiti, ivi compresi i
Manuali operativi;
d. predisporre le domande o
dichiarazioni, per le quali è
delegato dal produttore, secondo le modalità indicate
nel Manuali Operativi;
e. richiedere per conto del produttore, ove lo stesso non intenda farlo personalmente,
la registrazione a sistema delle domande di aiuto e/o dichiarazioni
predisposte, presso gli sportelli dell’Organismo pagatore o del Centro
Autorizzato di Assistenza Agricola
(CAA) cui il produttore delegante
ha conferito mandato per la tenuta
del fascicolo aziendale;
f. fornire, per i controlli di competenza, le deleghe rilasciate dai produttori per la consultazione delle informazioni contenute nel fascicolo
aziendale del produttore, ai fini
della predisposizione delle domande o dichiarazioni relative al regime unico di pagamento per l’annualità 2009;
g. fornire la propria identificazione
univoca, comprensiva dei dati previdenziali e fiscali, e l’iscrizione al
Collegio Provinciale dei Periti
Agrari e dei Periti Agrari Laureati;
h. Fornire la dichiarazione di non sussistenza di situazioni personali o
professionali tali da configurare
cause di incompatibilità rispetto alle attività delegate dal produttore;
Naturalmente, ai fini del controllo e
delle garanzie verranno :
Perito Agrario 3/2010
a. Registrate, mediante i servizi del
SIAN, le deleghe formali conferite
al professionista dai produttori che
se ne avvalgono;
b. conservate copia delle deleghe registrate e tenute a disposizione dell’Organismo pagatore AGEA per i
controlli di competenza;
c. fornite a ciascun professionista registrato, con le modalità indicate
nei Manuali Operativi, le credenziali per l’accesso ai servizi del
SIAN;
d. forniti a ciascun professionista registrato i Manuali operativi e le circolari emanate al riguardo dall’Agea;
e. garantite la conservazione e la disponibilità all’AGEA dei documenti acquisiti nell’esercizio della presente convenzione e la privacy e riservatezza delle informazioni acquisite dal sistema, avendo cura di
garantire la responsabilità dei professionisti iscritti abilitati all’utilizzo
del SIAN.
Ancora una volta il CNPA ha operato
per la Categoria.
Maggiori informazioni possono essere richieste a : [email protected]
133
DANNI DA CALAMITÀ NATURALI
Analisi e Proposte del Comitato
Interprofessionale Danni da Calamità Naturali
Di Mario Calcagnile
I
l Comitato Interprofessionale Periti Estimatori Danni da Calamità Naturali ha analizzato alcune delle maggiori criticità che limitano e creano confusione
nell’esercizio della specifica attività professionale
trovandone le opportune soluzioni.
La prima di queste criticità è rappresentata dall’esercizio abusivo della
professione che viene esercitata da
quanti non sono in possesso dello
specifico titolo professionale. Abbiamo già segnalato alle Compagnie di
Assicurazione che le sole figure professionali abilitate a questa attività,
che richiede specifiche competenze
culturali e professionali, sono quelle
dei Dottori Agronomi, Periti Agrari,
Geometri, regolarmente iscritti negli
albi professionali ad eccezione dell’eventuale praticante.
Nel contempo si possono verificare
conflitti di interesse tra quanti svolgono attività peritale e contemporaneamente il ruolo di agenti o sub
agenti. In questo caso riteniamo che
non sia possibile derogare rispetto
alla esclusività del ruolo peritale e
dunque non ci possa essere la commistione tra questo ruolo e quello
dell’ assuntore, agente o sub agente.
Ma, qualora l'attività di assuntoria
venga svolta da famigliari del perito,
riteniamo che non possa essere possibile l’esercizio di tale attività nell’area provinciale d’esercizio dell’attività peritale.
Onde evitare che possano anche es-
144
serci radicamenti sul territorio è opportuna la
rotazione periodica dei
tecnici; in modo particolare i responsabili di
squadra e gli Ispettori.
Altro punto dolente è
quello relativo alle procedure funzionali relative alla stima del danno ma, non
ostante si viva un formidabile momento di crescita tecnologica che
mette a disposizione del tecnico hardware e software modernissimi, si continua ad operare per lo più con metodi tradizionali e questo anche se ci sono disponibilità di procedure che possono informatizzare molti dei passaggi operativi. E con questi mezzi è possibile agevolare molte delle operazioni di campagna pervenendo ad una
maggiore precisione nei risultati e
con una sensibile riduzione dei costi.
L’ informatizzazione delle procedure (individuazione della partita, procedura di calcolo, redazione bollettino di campagna) può portare a positivi risultati che possono tradursi in una riduzione delle possibilità di
errore nei calcoli e dei
tempi di esecuzione delle
attività peritali.
I mezzi tecnologici a disposizione sono identificabili nel
palmare e nel software di utilizzo
sia per i calcoli che per le connessioni GIS e GPS.
L'introduzione della tecnologia potrebbe essere di aiuto in cinque fasi
Perito Agrario 3/2010
dell'attività di stima:
• per le operazioni preliminari di individuazione della partite (tecnologia GPS);
• per la registrazione dei coefficienti di danno, (software di calcolo);
• per la fase di calcolo del procento,
(software di calcolo);
• per la compilazione del bollettino
di campagna (software di calcolo);
• per l'archiviazione dei dati e controllo territoriale (tecnologia
GIS).
Il software a disposizione del tecnico dovrà essere in grado di gestire la
fase:
- di raccolta e gestione delle informazioni aziendali;
- di campagna per la collocazione
delle partite assicurate e determina del procento;
- la seconda fase di campagna (produzione del bollettino).
L'utilizzo del GIS/GPS
consentirà di agevolare l’ individuazione delle particelle denunciate,
con conseguente eliminazione
del-
DANNI DA CALAMITÀ NATURALI
la consultazione della cartografia catastale, richiamando direttamente sul
palmare, tutte le informazioni aziendali raccolte in sede di stipula della
polizza.
L’ appropriato uso del software potrà azzerare la possibilità di errore
nell'individuazione della partita e
del possibile errore di calcolo nella
determina del procento.
Altro innegabile vantaggio è quello
che la procedura, oltre a velocizzare
le operazioni di campagna, andrebbe
a costituire un potente data base da
utilizzare in caso di future necessità.
Il sistema GIS, inoltre, potrebbe consentire la gestione dei dati per la
eventuale :
• valutazione sull'assunzione delle
polizze;
• valutazione sulle distribuzioni del
rischio;
• distribuzione geografica della tipologia di calamità assicurata;
• determinazione della probabilità
di rischio in funzione dei dati storici;
• valutazione sulla distribuzione degli indennizzi;
• valutazione sulla
distribuzione spaziale delle tipologie
di polizze;
• valutazione sulla
distribuzione delle
diverse compagnie
nelle diverse aree.
Non da poco è l’opportunità che il GIS
fornisce per la rappresentazione grafica dei
dati con la possibilità
di generare mappe tematiche agevolando il
lavoro di analisi e di
lettura e, importantissimo, consente la
creazione della banca
dati storica.
Vi è poi da rilevare
come in questo mo-
mento storico,
nel quale i cambiamenti sono
continui e costanti, sia necessario prevedere
una formazione
continua e costante che, dallo
scioglimento del
CIAG, è molto rallentata.
Occorre riprendere l’implementazione di maggiori e più costanti azioni formative per pervenire ad un
continuo aggiornamento professionale del Perito estimatore danni da
calamità naturali in modo che ne siano accresciute le conoscenze, e le
abilità necessarie a svolgere con efficacia ed efficienza la professione.
Il mezzo per raggiungere tali obiettivi è individuato nella programmazione di corsi di formazione e di aggiornamento. Parallela alla formazione
ed aggiornamento è necessaria anche l’informazione capace di portare
con tempestività e continuità le notizie agli addetti.
Foglio di informazione in formato
Perito Agrario 3/2010
elettronico o cartaceo e notiziario informatico possono essere i veicoli
per portare l’informazione presso i
Periti.
Naturalmente per ottenere i massimi
risultati occorre coinvolgere un pull
di cointeressati che possono cooperare per l’organizzazione dei passi
sopra richiamati.
Il Comitato Interprofessionale Periti
Estimatori Danni da Calamità Naturali, ISMEA, Compagnie di Assicurazione e Facoltà di Agraria sono i
protagonisti di un auspicabile Coordinamento che possa dare il massimo del supporto al corpo peritale e
consentire una metodologia di lavoro che possa essere un punto di riferimento nella fase liquidativa.
155
BIODIVERSITÀ
Alleviamo il pollame italiano
con metodo italiano
Di Maurizio Arduin
D
a diverse parti, ormai, si fa sempre
più insistente la richiesta di allevare il pollame italiano come si faceva
una volta. Agriturismi,
Fattorie Didattiche e Sociali, allevatori part-time,
imprenditori, hobbisti, ristoratori e consumatori sono sempre
più interessati a prodotti naturali legati
al territorio e allevati nel rispetto delle
norme sul benessere animale.
Per dare una risposta a queste necessità
è stato avviato un programma che prevede la fornitura di pollame giovane di
razze locali a lento accrescimento. Un
primo nucleo di allevatori selezionatori
già da questa primavera ha allevato
pollame italiano, appartenente a razze a
lento accrescimento, che è stato distribuito, per questo primo anno in 8 regioni: Campania, Emilia Romagna,
Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Toscana Umbria e Veneto. Il programma verrà comunque allargato anche alle altre regioni. La distribuzione
del materiale genetico selezionato è
possibile grazie ad alcune decine di “Fiduciari” che mettono la propria azienda
a disposizione di chi è interessato a recuperare le tradizioni regionali e la biodiversità locale.
Il pollame italiano, a lento accrescimento, è prodotto da allevatori selezionatori che seguono un programma di
selezione su indicazione del Centro
Studi Règia Stazione Sperimentale di
Pollicoltura che, tra l'altro, ha attivato
anche un Registro Anagrafico provvisorio al fine di garantire l'autenticità
166
del materiale genetico
prodotto. Di seguito viene
riportato l'elenco dei “Fiduciari” suddiviso per regioni dove è già possibile
prenotare il materiale selezionato. Questo programma non ha comunque fini commerciali ma
ha lo scopo di diffondere l'allevamento del pollame locale a lento accrescimento e favorire il recupero delle tradizioni locali. Chi prenota il materiale
selezionato non deve quindi aspettarsi
una fornitura certa come quando si
prenota un prodotto industriale preconfezionato. Le produzioni delle razze locali a lento accrescimento sono legate alla stagionalità e fortemente influenzate dalle condizioni climatiche
locali. Il pollame locale, come i prodotti naturali, ha tre caratteristiche: legame con il territorio, spazio e tempo. Chi
non è in grado di aspettare fa bene a rivolgere la propria attenzione
verso altri prodotti.
Viene data comunque priorità a quegli allevatori, professionali o hobbisti, che intendono diventare custodi di una
razza locale e diffonderne
l'allevamento. Presso i “fiduciari”, oltre al materiale genetico selezionato, è possibile
recuperare anche i disciplinari d'allevamento e tutte le indicazioni tecniche per garantire il benessere agli animali e
ottenere produzioni salubri
attraverso il recupero delle
tradizioni e degli usi locali.
Perito Agrario 3/2010
Il progetto “Allevare il pollame italiano con metodo italiano” ha preso il via
da 8 regioni ma si estende sul territorio
italiano e ha come base di riferimento il
Bioterritorio come è stato definito nel
“Piano Nazionale sulla Biodiversità di
interesse Agricolo” emanato il 14 febbraio 2008 dal Ministero delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali e precisamente: “il luogo in cui le razze locali si sono adattate, caratterizzate nel
tempo e integrate tradizionalmente
nella sua agricoltura e nel suo allevamento grazie all'azione degli agricoltori locali”. Le razze attualmente distribuite, come indicato dal Piano Nazionale sulla Biodiversità di interesse
Agricolo, sono “Autoctone” cioè originarie del bioterritorio oppure “Locali”
cioè anche non autoctone ma da oltre
50 anni adattata a un determinato bioterritorio. Per ogni Bioterritorio opera
un'ARCA gestita da un FIDUCIARIO che è il punto di riferimento del
BIODIVERSITÀ
progetto. Il FIDUCIARIO, per la realizzazione del progetto, collabora con
Allevatori Selezionatori, Custodi e
Produttori. Gli Allevatori Selezionatori producono materiale genetico
(uova feconde, pulcini e pollastrelli)
che viene distribuito sul Bioterritorio
attraverso le ARCHE. Il numero di
capi allevati e la dotazione strutturale, degli Allevatori Selezionatori, sono
tali da garantire le caratteristiche genetiche degli animali allevati e il mantenimento della variabilità genetica
del gruppo. Il FIDUCIARIO garantisce la qualità genetica degli animali allevati dai Selezionatori e distribuiti
presso l'ARCA. Gli Allevatori Custodi sono piccoli allevatori che, ricevuto
il materiale genetico dai Selezionatori,
curano e mantengono la biodiversità
locale. Gli Allevatori Produttori sono
imprenditori che, ricevuto il materiale
genetico dai Selezionatori, moltiplicano la biodiversità locale e forniscono,
attraverso l'ARCA, il mercato con
prodotti di qualità. Il FIDUCIARIO
garantisce la qualità del prodotto
commerciale (carne, uova, pollastri,
ecc.) ottenuto dai Produttori e distribuito presso l'ARCA.
Le razze e i prodotti disponibili per il progetto sono le seguenti:
Pollame Autoctono e Locale (razze a Lento Accrescimento)
attualmente disponibile presso le ARCHE per la primavera del 2010
Italiana argentata (Razza Autoctona)
Regioni dove la razza è distribuita: Toscana, Lazio,
Umbria e Campania
L’Italiana argentata deriva dall’Italiana comune attraverso una selezione del
piumaggio volta a preferire una colorazione argento che mantenga comunque
la caratteristica selvatica nel pulcini. Inizialmente gli allevatori italiani non
prestarono alcuna attenzione alla colorazione del piumaggio preferendo una
selezione volta a valorizzare le caratteristiche produttive e la capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali del nostro paese.
La selezione in base al piumaggio prese il via agli inizi del secolo scorso sull’onda anche di quanto avveniva negli altri paesi europei (specialmente Germania, Belgio e Inghilterra) dove lo sport
per l’avicoltura ornamentale aveva radici più profonde.
L’Italiana argentata
g
è una razza rustica e pascolatrice
p
con buona attitudine alla produzione di carne e uova a guscio
bianco. È inoltre una buona ovatrice e alleva con cura la prole.
Nel 1935 il Ghigi così descriveva la colorazione dorata:
Nel gallo testa e collare bianco argenteo con penne lanceolate provviste di fiamme nere.
Dorso bianco argenteo e lancette delle reni provviste di fiamme nere o grigio scure.
Spalle e piccole copritrici delle ali bianco argento.
Grandi copritrici di colore blu metallico e formanti attraverso l’ala una verga perfettamente regolare e moderatamente larga.
Remiganti primarie nere con bordo bianco sulla parte esterna del vessillo.
Remiganti secondarie, porzione interna ed estremità del vessillo nere; parte esterna del vessillo nera, largamente orlata di bianco.
Coda con timoniere e copritrici laterali nere a riflessi verde metallico.
Nella gallina capo e collare bianco argenteo con fiamme vere o grigio scuro in ciascuna penna.
Petto salmone grigio brillante, più scuro sotto la gola e degradante in grigio verso le cosce.
Dorso, ali, fianchi e reni grigio perla, rigate finemente di nero o grigio scuro in senso longitudinale.
Coda nera con timoniere mediane variegate di grigio scuro.
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BIODIVERSITÀ
Italiana Comune (Razza Autoctona)
Regioni dove la razza è distribuita: Toscana, Lazio, Umbria
e Campania
Fino all’inizio del primo conflitto mondiale in tutte le regioni italiane era presente una razza di polli di tipo mediterraneo: l’Italiana comune locale.
Variabilissima nel colore ma abbastanza uniforme nella statura e nell’aspetto.
I suoi pregi economici sono rappresentati innanzitutto dalla fecondità, maggiore che in qualsiasi altra razza e inoltre sono buone covatrici. Buona è anche
la precocità per cui spesso le pollastre cominciano presto la deposizione delle uova e i galletti sono atti al consumo a
tre-quattro mesi. Infine vi è la rusticità che rende i polli Italiani indifferenti alle variazioni stagionali e idonei a perlustrare giornalmente un ampio territorio procurandosi direttamente notevoli quantità di cibo. Nei secoli scorsi la razza Italiana comune locale veniva considerata degli studiosi italiani “negletta” dato l’interesse che gli specialisti del tempo prestavano invece alle razze straniere. Questo però non avveniva all’estero: i francesi, belgi e svizzeri la prediligevano chiamandola ovatric d’Italie mentre in Germania era ricercata come Italiener . Nelle nostre regioni la razza Italiana comune è ancora presente. Dopo l’ultimo conflitto mondiale la campagna di diffusione dei “Galli miglioratori”
fu terminata e nelle aziende i polli “inquinati” dai galli bianchi sono ritornati a riprodursi spontaneamente. In questo
modo i tipici caratteri dei polli Italiani, geneticamente legati alla rusticità e all’adattamento locale, sono lentamente ricomparsi per selezione naturale. Non capita di rado, infatti, ovatrice nelle campagne, polli colorati con cresta semplice,
orecchioni bianchi, occhi con iride rossa o arancio, pelle e zampe gialle.
New Hampshire (Razza Locale)
Regioni dove la razza è distribuita: Umbria
Razza ottenuta attorno al 1915 per graduale selezione di un gruppo primitivo di
Rhode Island a piumaggio dorato. Allevata nel New Hampshire è stata oggetto di
una intensa selezione che aveva come obiettivo l’individuazione di ceppi particolarmente vigorosi e caratterizzati da buona precocità. In seguito è stata selezionate una linea da carne con mantello più chiaro.
Fu importata in Italia nel 1939 dalla Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo dopo il Congresso Mondiale di Cleveland. Dalla Stazione Sperimentale di
Pollicoltura di Rovigo, attraverso i “Pollai Provinciali” si è poi rapidamente diffusa su tutto il territorio nazionale.
La New Hampshire è una razza medio pesante con testa di dimensioni medie, cresta larga a cinque punte, diritta sia nel maschio che nella femmina. Orecchioni grandi, di colore rosso vivo; bargigli larghi. Il becco è robusto e di colore giallo. Collo mediamente lungo e con ricca mantellina. Le zampe, di media lunghezza,
sono pigmentate in giallo. La pelle è gialla. Nella femmina le penne della mantellina terminano con una piccola fiamma nera. Le falciformi e le copritrici sono nere con riflessi metallici verdastri.
La colorazione dei pulcini
p
è rosso chiaro mentre gli
g adulti hanno un piumaggio
p
rosso più chiaro della Rhode Island.
È presente anche una popolazione con colorazione bianca del piumaggio.
Il peso di galletti e pollastre, a quattro mesi, è di circa 1,5-1,7 Kg.; il peso dei galli si aggira sui 2,7-3,1 Kg. Mentre
quello delle galline si aggira attorno a 2,0-2,2 Kg.
Annualmente una gallina depone 190-200 uova di colore rosato e del peso di 55-60 grammi.
La New Hampshire è una razza a duplice attitudine, con prevalenza per la produzione di uova, molto apprezzata per
la sua rusticità e domesticità.
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Perito Agrario 3/2010
BIODIVERSITÀ
Grisa della Lessina (Razza Locale)
Regioni dove la razza è distribuita: Veneto
Il pollo della Lessinia è il Ceppo locale della Plymouth Rock barrata da sempre
allevato nelle montagne a est del lago di Garda. Diffusa in Veneto e in tutto il
territorio nazionale ad opera della Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo
g e dai Pollai Provinciali è p
presente nei monti Lessini ggià dall'inizio del secolo
scorso. È un pollo molto rustico e adatto a vivere all'aperto con ottima attitudine
al pascolo. Ben adattato agli usi e alle tradizioni locali ha subito una selezione
massale che lo ha particolarmente legato all'ambiente montano.
Caratterizzata da un piumaggio grigio barrato le femmine, se incrociate con polli a piumaggio rosso o bianco non dominante, sono in grado di far schiudere uova con pulcini autosessati: il cui sesso è riconoscibile alla nascita in base al
colore del piumino.
I pulcini alla nascita presentano una colorazione nera con macchia bianca sulla testa e ventre bianco
Tarsi e pelle sono gialli.
Nei galli il peso si aggira sui 3-3,6 Kg, mentre le galline pesano 2,2-3,2 Kg.
E' un ceppo a duplice attitudine molto docile e tranquilla, le femmine sono buone ovaiole ed è un ottimo pollo da tavola, grazie al suo buon peso e alla sapidità delle carni. La deposizione media è di circa 170-190 uova annue di colore
rosato e del peso di 58-62 gr.
Italiana dorata (Razza Autoctona)
Regioni dove la razza è distribuita: Emilia Romagna, Toscana, Lazio,
Umbria e Campania
L’Italiana dorata deriva dall’Italiana comune attraverso una selezione del
piumaggio volta a preferire la colorazione selvatica. Inizialmente gli allevatori
italiani non prestarono alcuna attenzione alla colorazione del piumaggio preferendo una selezione volta a valorizzare le caratteristiche produttive e la capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali del nostro paese.
La selezione in base al piumaggio prese il via agli inizi del secolo scorso sull’onda anche di quanto avveniva negli altri paesi europei (specialmente Germania, Belgio e Inghilterra) dove lo sport per l’avicoltura ornamentale aveva
radici più
p profonde.
p
L’Italiana dorata è una razza rustica e pascolatrice
p
con buona attitudine alla produzione di carne
e uova a guscio bianco. È inoltre una buona ovatrice e alleva con cura la prole.
Nel 1935 il Ghigi così descriveva la colorazione dorata:
Nel gallo, testa e collare giallo arancio con le penne lanceolate di quest’ultimo provviste di fiamme nere o cremisi; dorso giallo oro e lancette delle reni pure giallo oro con fiamme nere o cremisi; spalle e piccole copritrici delle ali giallo
oro o arancio brillante; grandi copritrici di colore blu metallico e formanti attraverso l’ala una verga perfettamente regolare e moderatamente larga.
Ali brune esternamente e nere internamente.
Petto e ventre nero brillante a riflessi metallici.
Coda con timoniere e copritrici laterali nere a riflessi verde metallico.
Nella gallina corpo e collare giallo dorato chiaro con fiamme nere o grigio scure in ciascuna penna.
Petto rosso – salmone brillante, più scuro sotto la gola e degradante in grigio verso le cosce.
Dorso, ali, fianchi e reni brune rigate finemente di nero o di bruno scuro, in senso longitudinale.
Coda nera con timoniere mediane e copritrici alari variegate di bruno.
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BIODIVERSITÀ
Italiana barrata “Cuca” (Razza Autoctona)
Regioni dove la razza è distribuita: Toscana, Lazio, Umbria e Campania
L’Italiana barrata o “Cuca” deriva dall’Italiana comune attraverso una selezione
del piumaggio volta a preferire una colorazione barrata con piumaggio nero nei
pulcini. Inizialmente gli allevatori italiani non prestarono alcuna attenzione alla colorazione del piumaggio preferendo una selezione volta a valorizzare le caratteristiche produttive e la capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali del
nostro paese.
La selezione in base al piumaggio prese il via agli inizi del secolo scorso sull’onda
anche di quanto avveniva negli altri paesi europei (specialmente Germia, Belgio e
Inghilterra) dove lo sport per l’avicoltura ornamentale aveva radici più profonde.
L’Italiana barrata o “Cuca” è una razza rustica e pascolatrice
p
con buona attitudine alla produzione di carne e uova a
guscio bianco. È inoltre una buona ovatrice e alleva con cura la prole.
Megiarola o Cuca o Padovana comune (Razza Autoctona)
Regioni dove la razza è distribuita: Veneto
I polli di razza Megiarola o Padovana comune erano diffusi nella pianura veneta sin
dall’inizio del secolo scorso. Lo testimoniano documenti dello Squadroni, del Mazzon
e del Bonadonna.
Localmente la Padovana comune veniva chiamata con diversi nomi come: cuccola,
cucca, vara, capparola, cenere, ecc.
Sono animali rustici e resistenti sia al caldo che al freddo.
Esternamente richiama la Livornese barrata ma i pesi sono superiori: 2,5 – 3,0 Kg.
Presente in diversi allevamenti è spesso confusa con altre varietà. A volte può essere inquinata da incroci con soggetti locali.
Padovana Bianca (Razza Autoctona)
Regioni dove la razza è distribuita: Veneto
La Padovana comune bianca è una dei quattro tipi genetici dell'Italiana comune selezionati, agli inizi del secolo scorso, dal Pollaio provinciale di Padova.
Sorti nel 1926 con Decreto i Pollai provinciali avevano il compito di recuperare,
al mercato cittadino, i tipi genetici più rappresentativi e selezionarli al nido trappola. A differenza di altri Pollai provinciali quello di Padova non si limitò a individuare un solo tipo genetico ma ne selezionò ben quattro. Tra questi la Padovana comune bianca con la tipica colorazione bianco candido accompagnata dalle altre caratteristiche che individuano il prototipo del pollo italiano.
Caratterizzata da cresta semplice e bargigli sviluppati presentava orecchioni bianchi e l'iride dell'occhio era
giallastra. La pelle e i tarsi erano colorati di giallo.
Buona produttrice di uova, i galletti sono precoci e ben apprezzati dai buongustai.
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Perito Agrario 3/2010
BIODIVERSITÀ
Padovana comune fulva (Razza Autoctona)
Regioni dove la razza è distribuita: Veneto
La Padovana comune fulva è una dei quattro tipi genetici dell'Italiana comune selezionati, agli inizi del secolo scorso, dal Pollaio provinciale di Padova.
Sorti nel 1926 con Decreto i Pollai provinciali avevano il compito di recuperare, al
mercato cittadino, i tipi genetici più rappresentativi e selezionarli al nido trappola. A
differenza di altri Pollai provinciali quello di Padova non si limitò a individuare un solo tipo genetico ma ne selezionò ben quattro. Tra questi la Padovana comune fulva
con la tipica colorazione giallo - fulvo accompagnata dalle altre caratteristiche che individuano il prototipo del pollo italiano. Caratterizzata da cresta semplice e bargigli
sviluppati presentava orecchioni bianchi e l'iride dell'occhio era giallastra. La pelle e i tarsi erano colorati di giallo.
Buona produttrice di uova, i galletti sono precoci e ben apprezzati dai buongustai.
Valdarnese bianca bianca (Razza Autoctona)
Regioni dove la razza è distribuita: Toscana
Agli inizi del secolo scorso (agosto 1905) Luigi Pochini, nel suo trattato di “Avicoltura
pratica” definiva la Toscana come “.. il paese fortunato dove ride sempre primavera, dove l’armonioso dialetto fa parer più belle le donne, dove tutto è gentile, dove tutto ha un
fascino speciale che incanta.” Descrivendo più avanti i polli del Valdarno: “.. galline
bianche; e il loro piumaggio, candido come neve, contrasta magnificamente col rosso vivace delle creste voluminose e ricadenti”.
La Valdarnese Bianca è quindi una razza da sempre allevata nelle colline e nelle campagne tra Firenze e Arezzo. Questa razzadi pollo aveva un ruolo importante nella povera economia agraria locale, e per le famiglie a mezzadria del Valdarno, oltre ad essere
un prelibato alimento da gustare nelle feste ricordate, era anche una fonte di reddito importante: quasi ogni membro della famiglia aveva il suo capanno di polli.
Da sempre considerata “razza rustica e pregiata … capace di adattarsi a qualsiasi ambiente ..” tanto da essere elencata,
da Silvio Lisetto nel volume “valorizziamo e diffondiamo la pollicoltura il Libia”(Tripoli 1936), tra le razze idonee allo sviluppo dell’avicoltura Coloniale.
Gigante Nera d’Italia (Razza Autoctona)
Regioni dove la razza è distribuita: Lazio, Umbria e Campania
Si trattava di una razza a duplice attitudine selezionata dal Pollaio Provinciale di Genova
intorno al 1929 dall’esperto avicolo Frausanna, autore di molti scritti riguardanti l’avicoltura. Scopo della selezione, avviata all’inizio del secolo scorso, era quello di ottenere
animali di eccezionale sviluppo: massimo peso raggiunto da un gallo di due anni 6,5 kg.
Si tratta di un pollo di tipo eterosomo, con cresta semplice, orecchioni rossi e tarsi nudi
biancastri, la livrea è uniformemente nera a riflessi verdi.
Il lavoro di selezione di Frausanna ha avuto come base razze del tipo: Orpington nera, Cocincina nera, Java, Jersy,
Langshan Croad e Australorp, assai apprezzate all'epoca sul nostro territorio nazionale.
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BIODIVERSITÀ
Polverara (Razza Autoctona)
Regioni dove la razza è distribuita: Veneto
Razza molto antica diffusa specialmente in provincia di Padova. Deriva dalla “Gallina di Adria” conosciuta e descritta da Plinio al tempo dei Romani.
Le prime notizie storiche su questa razza, con il nome di Polverara, risalgono alla metà del XVII° secolo e sono relative ad alcune osservazioni di viaggiatori e scrittori che restarono stupiti dall'abbondanza di galline di straordinaria grandezza che venivano allevate nel comune di Polverara nelle vicinanze di Padova.
I pregi allora decantati di questa razza erano la qualità delle carni e la sua rusticità che ne rendevano facile l'allevamento. In origine la razza era conosciuta solo come nera ma ben presto, l'incrocio con i polli locali e il limitato
numero di allevatori portarono alla diminuzione di peso di questa razza e alla sua quasi estinzione.
E' un pollo provvisto di ciuffo di modeste dimensioni che non copre gli occhi.
E' anche presente una cresta molto ridotta formata da due cornetti carnosi.
AI posto della cresta spuntano due cornetti carnosi ben visibili nel gallo.
La barba è ridotta e i bargigli sfoggiano un roseo brillante.
Nel gallo il portamento è elegante con un'andatura vivace ed altezzosa.
La femmina presenta un carattere più calmo.
Ne esistono due varietà : una bianca con riflessi giallognoli e becco giallo roseo e una nera lucente.
Entrambe sono senza cresta e senza barbuglio.
Hanno tarsi verde salice nella bianca, e tendenti al colore piombo nella nera.
Animali con un'ossatura leggera e loro peso oggi è molto inferiore a quello stimato un tempo.
I galli infatti raggiungono un peso di circa 2,5 Kg. mentre le femmine pesano attorno a 1,8 Kg.
Padovana gigante o “pesante” (Razza Autoctona)
Regioni dove la razza è distribuita: Veneto
La razza di polli "Padovana pesante" o Gigante ha origini molto lontane ed è
stata selezionata da allevatori-commercianti locali per rispondere alle esigenze del
marcato. L'abbondante documentazione storica descrive con precisione le razze
che sono state utilizzate per ottenere la Padovana pesante oltre alle caratteristiche morfologiche e produttive finali.
Si tratta di una razza pesante caratterizzata da piumaggio morbido soffice e aderente al corpo, di colore nero lucido con riflessi blu-verde metallico. Il gallo è di
statura alta (85 cm). La testa è ornata da una cresta semplice leggermente ripiegata all'indietro, le guance sono nude, i bargigli sono lunghi e pendenti.
Le galline si presentano sia con il ciuffo che con la cresta. Anche le zampe non presentano una colorazione costante e a volte sono piumate e di color verde scuro.
I maschi raggiungono, alla macellazione, i 6 kg mentre le femmine arrivano a 5 kg.
Alla nascita i pulcini, grossi e robusti, sono ricoperti da un piumino nero nella maggior parte del corpo a parte il petto,
le punte delle ali e la parte superiore della testa che presentano un piumino bianco latteo.
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Perito Agrario 3/2010
BIODIVERSITÀ
Sussex (Razza Locale)
Regioni dove la razza è distribuita: Friuli Venezia Giulia,
Veneto e Lombardia
La gallina Sussex è una vecchia razza medio-pesante di pollo inglese, allevata in molti paesi del mondo sia come animale da reddito che come
uccello da esposizione.
p
La razza è nata nel diciannovesimo secolo nel Sussex, anche se le sue origini sono piuttosto controverse. È un pollo docile e
tranquillo, di costituzione pesante e presente in diverse varietà di colore,
di cui la più conosciuta e allevata è l'ermellinata.
La Sussex è un pollo dalla corporatura ampia e piuttosto grossa, ma con un
portamento slanciato e sostenuto, che lo rende un uccello aggraziato. La
testa è mediamente larga e lunga, dotata di una cresta semplice, di medie
dimensioni, a 5 punte, dritta in entrambi i sessi. Gli occhi sono larghi, prominenti, rotondi e con iride rosso scura. Gli orecchioni sono larghi, ovali e rossi; i bargigli sono lunghi e rosso accesi.
Il becco forte e mediamente lungo e ricurvo.
Il collo è dolcemente arcuato, e provvisto di un'abbondante mantellina. Il dorso è lungo e largo, leggermente inclinato verso il groppone. La coda è di media lunghezza, molto ricca, dotata di timoniere larghe e di falcifomi lunghe e ben
ricurve; forma un angolo con la linea del dorso di 45° nel maschio e di 35° nella femmina. Le ali sono lunghe e portate ben aderenti al corpo.
L'addome è largo, profondo e arrotondato. Le zampe sono di media lunghezza, robuste, con tarsi rosati (tranne nelle varietà scure). Il peso è di 4,000 kg nel gallo e di 3,200 kg nella gallina. La pelle è bianca.
La Sussex è un tipico pollo a duplice attitudine, ottimo sia come produttore di carne che di uova a guscio rosato; gli estimatori della razza evidenziano la q
qualità della sua carne, fine e delicata. I p
pulcini crescono rapidamente
p
p
per essere una
razza medio-pesante, e le galline depongono circa 200 uova all'anno. È una razza molto docile, ideale come animale
da compagnia, e può essere allevata sia in spazi confinati che in totale libertà. La Sussex è stata una delle razze più usate allo scopo di creare ibridi commerciali, e le femmine possono essere accoppiate con maschi rossi al fine di creare pulcini autosessabili alla nascita.
Pollo di Gragnano (Razza Autoctona)
Regioni dove la razza è distribuita: Campania
Il pollo di Gragnano deriva dall'Italiana comune attraverso una selezione
del piumaggio volta a preferire una colorazione tipo "collo arancio".
Inizialmente gli allevatori italiani non prestarono alcuna attenzione alla
colorazione del piumaggio preferendo una selezione volta a valorizzare le
caratteristiche produttive e la capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali del nostro paese.
La selezione in base al piumaggio prese il via agli inizi del secolo scorso sull'onda anche di quanto avveniva negli altri paesi europei (specialmente Germania, Belgio e Inghilterra) dove lo sport per l'avicoltura ornamentale aveva radici più profonde.
Il pollo
p
di Gragnano
g
è una razza rustica e pascolatrice
p
con buona attitudine alla produzione di carne e uova a guscio bianco.
È inoltre una buona covatrice e alleva con cura la prole.
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BIODIVERSITÀ
Le arche sono presenti in : Allevare Come una Volta
Elenco Fiduciari (Arche)
Regione : Campania
Cerealzoo Via Ponte, 1 80051 Agerola NA - Molitura Anastasiana Via Arco, 60 80048 Sant’ Anastasia NA - Sempreverdi
Via Costantinopoli, 206 80049 Somma Vesuviana NA - Spinelli Gennaro Via Bonifica, 67 84018 Scalfati SA
Regione : Emilia Romagna
Il Granaio di Antonaccio Via Avogadro, 11 40024 Castel San Pietro Terme BO - Orlandini Veniero Via Galliera Nord, 2971
40018 San Pietro in Casale BO - Borghini Pier Giuseppe Via San Pietro, 94 47010 Tontola- Predappio FC - Ronchi Stefano Via San Savino, 14/A 48010 Fusignano RA
Regione : Friuli Venezia Giulia
Emporio Agr. Melchior Via Taboga, 215 33013 Gemona del Friuli UD
Regione : Lazio
Agricar 2000 Via San Giacomo, 9 03020 Castro dei Volsci FR - Agridistribuzione Via Case Diana, 5 03030 Castrocielo FR
- Ageim PAR d - Parente Via Gaeta 03023 Caccano FR - Viola Fortunato Via Casilina Sud, 61 03030 Castrocielo (Loc. Stazione) FR - Avicola Maratta Via Santa Maria, 65 03040 Sant’ Ambrogio sul Garigliano FR - Lucchetti Domenica Via Casilina, km 90,00 03020 Torrice FR - P.R. di Pagliaroli Via Tor dei venti, 58 03029 Veroli FR - Picozza Francesco Via Setina
di Ceriara, 11 04015 Priverno LT - Di Nitto Massimo Via Valle Farano 04023 Santa Croce - Formia LT - Pulcino Turbo di
Cardinali Roberto Via Maina, 16 04018 Sezze Scalo LT - CAR.CA srl Via Formellese km 4,700 00060 Formello RM - Pianeta Verde di Ceccarelli Ugo S.da di Vallefredda, 1 00063 Campagnano di Roma RM
Regione : Lombardia
Beccari Mario Via Montanara Sud 46010 Pilastro di Marcaria MN
Regione : Toscana
Agri Cultura di Capecchi Via Lauretana, 92 52044 Cortona AR - Agrigarden di Tassi Massimo Via Spadolini 52024 Loro
Ciuffenna AR - Coop Agricola Pomonte Loc. Pomonte 58054 Scansano GR - Montalbano Agricola di Dario Bechini Via
Togliatti, 334 51035 Lamporecchio PT
Regione : Umbria
Bistarelli Mario Via Dell'Artigianato, 24 06053 Deruta PG - Agenzia CAP Gualdo Tadino Via V. Veneto, 36 06023 Gualdo Tadino PG - Agenzia CAP Gubbio Via Eugubina 06024 Gubbio PG - Agristore di Piacentini Via Pascoli, 3 06056 Massa Martana PG - Ranocchia Nicola Strada Marscianese, 134 06070 San Martino in Colle PG - Agristore Natura Più Via Protomartiri Francescani, 45 06081 Santa Maria degli Angeli PG - Fastellini F.lli Via Marconi, 27/A 06038 Spello PG - Amici
a Quattro Zampe di Fortunati Via Colli di Valenza, 1 05100 Terni TR - Agrimarket di Granati Via dei Gonzaga, 15 05100
Terni TR
Regione : Veneto
De March Fernando Via Nongole, 156 32024 Castion di Belluno BL - Dantomio C.S.A. Via Bellucci, 1 31010 Farra di Soligo TV - Agraria De Vido Via Ca' Morelli, 50 31056 Roncade TV - Scotà Antonio Via Carpesica, 18 31029 Vittorio Veneto TV - Cera Luigi Via Chiesa, 25 36034 Malo VI - Zooland Eredi Lonardi Via Crociani, 46/H 37012 Bussolengo VR
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Perito Agrario 3/2010
ISTRUZIONE TECNICO AGRARIA
L’ Itas “B.Brau” a 50 anni dalla fondazione
Di Giuseppe Giordano
H
o conseguito il
diploma di Perito Agrario nel
lontano 1974 presso l'Istituto Tecnico Agrario
di Nuoro “Bernardo
Brau” che, istituito nel
1959 come sezione staccata dell'Istituto Tecnico
Agrario "Pellegrini" di Sassari, nel
1964 ha avuto l’autonomia.
La necessità di offrire agli studenti
una opportunità tecnico-professionale nel comparto agricolo nasce dal
riscontro che negli anni ’60, in Provincia di Nuoro, il settore agro-pastorale aveva un particolare rilievo
economico, e questo impose alle forze politiche e sociali di considerare
prioritaria la formazione sia di tecnici di livello intermedio che di una
nuova classe imprenditoriale che
avrebbe dovuto affrontare la gravissima crisi del settore agricolo che, tra
gli anni ’50 e ’60, ha trasformato profondamente non solo le campagne
ma anche i paesi della provincia di
Nuoro, le tradizioni e ogni aspetto
sociale legato alla precedente civiltà
contadina.
Dal 1968, vista la presa sul territorio
che ha portato ad un notevole incremento di iscrizioni e la necessità di
ammodernamento del plesso scolastico, la scuola ha avuto la necessità
di allargarsi come superficie interna
da destinarsi alle attività didattiche
ed è stata spostata nella sede attuale. L’azienda agraria, primo laboratorio “all’aperto” dell’istituto è stata
ubicata in località " Marreri", estesa
per 16 ettari circa, è dotata delle strutture necessarie alla coltivazione
ed alla didattica quali
fabbricati, impianti e colture arboree, macchinari
ed attrezzi. E’ in fase di
impianto, grazie al contributo dell’Assessorato
all’Agricoltura e riforma agro-pastorale un vigneto esteso circa ha
01.40.00.
Nel territorio in cui si trova l'azienda agraria, agro di Nuoro in regione
"Isalle", zona "Iacupiu", funzionano
diverse stazioni di rilevamento di dati meteorologici: quelle di Nuoro
(est), Lula (nord), e Orosei (sud) sono le più prossime.
Le coltivazioni , pur essendo influenzate dalla climatologia che non è assolutamente benevola nei confronti
Perito Agrario 3/2010
della zona, sono comunque qualiquantitativamente gratificanti.
La dotazione di attrezzatura per le
attività didattiche e scientifiche è
adeguata e costantemente monitorata, infatti per questo, è stato previsto
un programma di ammodernamento
ed adeguamento, soprattutto dei laboratori, per consentire di soddisfare
in maniera ottimale le aspettative dei
370 studenti che frequentano sia il
Corso Ordinario che quello assistito
“Cerere Unitario ”.
Il 15% degli studenti proviene dalla
città di Nuoro, mentre l’85% proviene dai paesi della provincia, solo un
numero esiguo proviene dai paesi
che appartengono alla provincia di
Sassari e di Oristano; gli studenti
esprimono modelli culturali legati al
proprio territorio in cui convivono
tradizione ed esigenza di trasforma-
255
ISTRUZIONE TECNICO AGRARIA
zione economico-sociale e culturale.
Devo sottolineare che negli ultimi
anni, anche se il pendolarismo incide
profondamente sulla vita dell’Istituto
in quanto i pendolari debbono affrontare, oggettivamente, maggiori
difficoltà per la frequenza, in particolare in coincidenza dei rientri pomeridiani, c’è stato un considerevole aumento delle iscrizioni e della
componente femminile e ciò è probabilmente il risultato di un mutamento culturale nella concezione
dell’ambiente.
I Periti Agrari che sono usciti dal
“Brau” si sono affermati sia nell’esercizio della libera professione che
nel settore dei servizi, anche della
Pubblica Amministrazione.
I Periti Agrari, infatti, operano presso
gli istituti bancari, preferibilmente
nel settore del Credito Agrario, nelle
amministrazioni pubbliche sia Regionali (E.R.S.A.T., Assessorati all’Agricoltura, Ambiente e Territorio,
Comunità Montane, ecc.) che statali
(prevalentemente come docenti negli Istituti Tecnici e Professionali ad
indirizzo Agrario).
A livello privatistico i Periti Agrari
sono presenti in tutte le industrie di
trasformazione dei prodotti agricoli
266
e zootecnici (lattiero casearia, vinicola, olearia) e del marketing.
L’Istituto, oltre che contribuire alla
crescita culturale e professionale del
sistema agropastorale, ha modificato
la propria offerta formativa e culturale verso le tematiche dell’ambiente,
della sua conservazione ed utilizzazione sostenibile.
Sin dai miei tempi l’Istituto ha sem-
Perito Agrario 3/2010
pre avuto un costante rapporto con
il territorio e gli enti territoriali in
modo da, con la costante vicinanza
del mondo scolastico con quello produttivo, fornire agli studenti futuri
Periti Agrari una visione globale dei
problemi economico-ambientali e
questo anche tramite attività extrascolastiche quali l’alternanza scuolalavoro e la partecipazione a programmi volti alla sensibilizzazione
dell’importanza della corretta alimentazione, l’approfondimento sulla selezione genetica, controlli funzionali, libri genealogici e registri
anagrafici (in collaborazione con
l’A.P.A. ed i veterinari dell’ASL),la
gestione dell'Azienda Agricola Biologica (Iniziativa diretta a favorire il
raccordo tra la formazione ed il
mondo del lavoro) e vari Stage in
azienda agro zootecnica e biologica.
L’ITAS “B.Brau” è stato e sarà un
punto di riferimento per il territorio
e continuerà a formare i Periti Agrari del Futuro ininterrottamente aggiornati tecnicamente e tecnologicamente, al passo con i tempi, ma sempre con il rispetto delle tradizioni.
ISTRUZIONE TECNICO AGRARIA
50°Anniversario di fondazione
Istituto Tecnico Agrario Statale “A. Tosi” – Codogno
A
lla presenza delle
autorità
della
Provincia di Lodi,
del Comune di Codogno e
della Regione Lombardia
si sono concluse, lo scorso
6 giugno, le diverse manifestazioni promosse per il
50° Anniversario di Fondazione dell’Istituto Tecnico Agrario
Statale “A. Tosi” di Codogno (LO).
Il dirigente scolastico Prof Ottorino
Buttarelli, salutando le autorità intervenute ha voluto ripercorrere gli intensi primi 50 anni di vita della scuola. A
partire dall’anno scolastico 1959/60 nasce come unico istituto della Provincia
di Milano ed inizia la sua storia nel territorio lodigiano innestandosi nella sua
vocazione agricola. L’attività didattica
iniziò con un biennio nella
sede di Villa Polenghi con
la piccola azienda agraria
situata appena fuori dal
centro abitato.
Fin dall’inizio la scuola si
caratterizzò per la funzionalità e serietà rendendo
subito necessario la ricerca di nuove aule per permettere la frequenza di numerosi studenti.
Si presentava pertanto l’urgenza di
realizzare un’unica sede, moderna, capiente, ed efficiente, dotata di una funzionale azienda agricola e di adeguata
struttura di accoglienza per gli studenti fuori sede. Tali opere rientravano
nelle competenze dell’Amministrazione Provinciale di Milano, la quale nel
1962 aveva concesso altri 10 ettari di
Perito Agrario 3/2010
terreno coltivabile a quelli preesistenti
dell’azienda agricola. Con i finanziamenti del Ministero si provvide a potenziare l’Azienda Agricola e le attrezzature didattiche dei laboratori oltre a
promuovere diverse iniziative per far
accrescere il prestigio della scuola. Finalmente nel 1974 dopo un faticoso
cammino burocratico, il consiglio d’istituto deliberò la costruzione di un
plesso scolastico vicino all’Azienda
Agricola che venne consegnato nel dicembre 1976.
Alla fine degli anni ’70, causa dell’elevato numero degli studenti, che superò le 700 unità, fu necessario aprire le
sezioni staccate di Opera e Limbiate
che successivamente divennero autonome.
La profonda radicazione nel territorio
ha consentito un continuo scambio tra
scuola e territorio che si offre come laboratorio vivo di studio e di esperienza.
La testimonianza di particolari percorsi è stata dimostrata nell’incontro che
si è tenuto lo scorso 19 maggio dove ex
studenti hanno testimoniato la loro
esperienza mettendo in evidenza come
la preparazione didattica e formativa
della scuola contribuisce anche a prevedere la flessibilità delle scelte durante l’iter della vita.
Le potenzialità della scuola sono state
colte anche dall’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Lodi in quanto
l’istituto ha preparato molti imprenditori agricoli locali. Questi mantengono,
anche dopo anni, le relazioni con l’ITAS dopo il conseguimento del diploma mettendo a disposizione le loro conoscenze e le aziende agricole.
277
ISTRUZIONE TECNICO AGRARIA
Significativi e numerosi sono
gli stages che gli studenti svolgono attraverso convenzioni
tra scuola imprese, enti locali,
amministrazioni pubbliche e
private. Sono emblematici diversi progetti che hanno coinvolto la scuola con il Polo Tecnologico di Lodi per pensare
un’agricoltura integrata con le
esigenze del territorio. Un recente progetto sulla filiera lattiero casearia con il quale gli
studenti hanno rilanciato le
specificità di alcuni prodotti
caseari (in particolare il Provolone Padano DOP) e le prospettive
di una filiera rinnovata “provocando” il territorio produttivo evidenziando che gran parte del nostro latte, non viene trasformato sul territorio con grande perdita sull’indotto e
sull’occupazione. La scuola ha sempre dato un taglio regionale, sono
provenienti dalla Valtellina, dal Comasco, dalla Brianza, e dall’Alto Milanese i ragazzi che alloggiano nel
convitto. La presenza di impianti
sportivi, dell’azienda agricola e dell’insieme della struttura ITAS è stata
spesso paragonata ad un “college anglosassone”. Questa caratteristica
contribuisce al particolare
spirito della scuola e all’attaccamento della stessa
scuola che dura nel tempo.
Infatti l’influenza della vita
convittuale, il confronto tra
le zone di provenienza, la
forte socializzazione ed il coinvolgimento delle attività
legate alla vita della terra
creano quel particolare spirito comunitario che coinvolge tutte le componenti scolastiche. La celebrazione dell’anniversario costituisce solo
una tappa, serve per ricordare le proprie radici, la storia della
scuola e per riflettere sull’oggi guardando anche al domani per uno sviluppo formativo e umano dei nostri
studenti. (Estratto ed elaborato dal
discorso alle autorità del Dirigente
Scolastico dell’ITAS A. TOSI di Codogno Prof. Ottorino Buttarelli).
BONIFICA IDRAULICA DEL BASSO LODIGIANO
Antonio Tosi (1846 – 1908)
Nella ricorrenza del 50° Anniversario
dell’Istituto Tecnico Agrario abbiamo
voluto dedicare un riassunto del lavoro
profuso dall’Ing. Antonio Tosi che ha
determinato, negli anni successivi alla
sua morte, una serie di importanti ope-
288
re che sono all’origine della stabilità e
sicurezza del territorio del basso lodigiano.
Antonio Tosi nasce a Maleo nel 1846,
da una famiglia di imprenditori agricoli che operano nei pressi di Castelnuovo Bocca D’Adda, fin dai primi anni di
studi appare evidente la sua innata attitudine alle materie tecniche scientifiche. Si iscrive a soli 19 anni alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Pavia presso la quale, dopo un breve intermezzo garibaldino che lo vede partecipare alla campagna in Trentino, si
laurea nel 1870.
Un giovane sicuramente promettente,
una circostanza raramente riscontrabile nella società dell’epoca, ed in partiPerito Agrario 3/2010
colare in quei poveri luoghi dove fare
agricoltura non era solo riconducibile
alla predisposizione della terra, alla capacità ed alla fatica degli uomini bensì
e soprattutto alla clemenza degli eventi meteorici che, con frequenza, sono
causa di inondazioni che distruggono
campagne e abitazioni, rendendo vano
in pochi giorni il lavoro di anni.
Per queste circostanze Antonio Tosi,
giovanissimo ingegnere, è visto con fiducia. La buona prestanza, l’intelligenza, il suo carattere, il suo modo gentile
di comunicare con le persone, la cordialità degli atteggiamenti sono circostanze ricorrenti in quasi tutti i rari resoconti che ci restano della sua esistenza. Antonio Tosi ancora fresco di
ISTRUZIONE TECNICO AGRARIA
laurea trova impiego nel Corpo Reale
del Genio Civile, precisamente nell’unità operativa di Milano, competente
altresì propri dei corsi direttamente
connessi alla bassa lodigiana: l’Adda,
il Lambro e quel tratto di Poche è racchiuso tra le foci degli stessi. Il Regio
governo dell’epoca ignora, per mancanza di risorse finanziarie, le cosiddette aree marginali tra cui il basso lodigiano. Questo è il cruccio di Antonio
Tosi, trovare la strategia, non solo tecnica, ma anche politica per svegliare
l’interesse per la sua terra nativa. Del
resto lui è consapevole delle difficoltà
per quella piccola realtà (10 – 15 mila
ettari) ad attirare i cospicui investimenti privati, che invece confluiscono
cospicui in altre aree.
Dopo pochi anni di impiego presso il
Reale Genio Civile, si vede costretto,
causa la morte del padre Pietro, a rientrare a Castelnuovo per occuparsi delle attività di famiglia. Ovviamente ama
l’agricoltura, è legato alle genti delle
campagne e dei paesi della bassa, tuttavia, non si sente un agricoltore nel
senso stretto della professione, bensì si
preferisce più nella figura del tecnico
ingegnere al servizio dell’agricoltura.
La nuova attività lo vede impegnato,
con dedizione, fino alla fine dei suoi
giorni, dove è protagonista di innova-
zioni coraggiose per l’agricoltura dell’epoca. Partecipa anche alla vita politica ed amministrativa del territorio.
Intorno al 1890 si trasferisce a Codogno dove assume importanti incarichi
tra cui, a partire dal 1903, di assessore
ai lavori pubblici della città.
Nonostante le molteplici attività di cui
è coinvolto, il suo impegno maggiore è
rivolto alla bonifica del territorio. Un
chiodo fisso che alla fine del XIX secolo, si trasforma in vera e propria attività. E’ in quel periodo che l’ingegnere promuove e costituisce il Comitato per la Bonifica della zona bassa
del Po dal Lambro all’Adda e, dai tan-
Perito Agrario 3/2010
ti anni di meditazioni e studi preliminari, ne trae un progetto generale di
“redenzione”(è questo il termine usato
allora).
Il progetto, realisticamente elaborato
sulla base di una effettiva conoscenza
della zona, trova un immediato consenso sul territorio. L’approvazione
tecnica amministrativa giunge invece
alcuni anni più tardi, anche sull’onda
del malcontento popolare suscitato
dalla rovinosa piena del 1907. Antonio
Tosi muore un anno dopo a Codogno
senza poter veder realizzata la sua
opera; ad Antonio Tosi è oggi intitolato l’ultimo tratto del collettore principale di bonifica che, paradossalmente,
è proprio una delle opere a cui l’ingegnere non aveva pensato. Inoltre una
lapide ricorda brevemente la figura
dell’ingegnere in prossimità dell’impianto idrovoro di Castelnuovo.
Sono state la miseria e le sofferenze
che Antonio Tosi ha vissuto direttamente a trasmettergli l’ispirazione, la
forza e la perseveranza di elaborare,
proporre e far approvare il suo progetto che, per unanime riconoscimento,
sta alla base della attuale sicurezza
della Bassa Lodigiana.
(Elaborato ed estratto dalla relazione
dell’Ing. Ettore Fanfani – Direttore del
Consorzio di Bonifica Muzza Bassa
Lodigiana).
299
TRASPARENZA E INFORMAZIONE
Trasparenza, Informazione, Comunicazione, Etica…
insieme per competere con il Pomodoro Cinese
La Sala della Giunta di Palazzo Rospigliosi della Coldiretti a Roma, martedì 8
giugno ha ospitato il Convegno per la
presentazione del primo dossier sulle
importazioni di concentrato di pomodoro cinese che, come è risultato evidente, sta invadendo i mercati mondiali
a danno del vero Made in Italy.
Al tavolo di lavoro erano presenti Sergio Marini (Presidente della Coldiretti),
il Sen.Paolo Scarpa Bonazza (Presidente della Commissione Agricoltura del
Senato), Rosario Trefiletti, (Presidente
di Federconsumatori), Mauro Tonello
(Presidente delle cooperative agricole
dell’Unci), Marcello Mutti (Vice Presidente del gruppo derivati del pomodoro
Aiipa) tutti uniti da un unico obiettivo :
fare chiarezza e luce su una situazione
pericolosa che potrebbe trarre in inganno i consumatori di un mercato globale
dove il protagonista è il concentrato di
pomodoro cinese in una spietata e sleale concorrenza con il vero pomodoro
Made in Italy.
Dopo i saluti del Presidente Marini, ad
300
aprire i lavori è stato il Dr. Tonello, e dopo di lui si sono susseguiti tutti gli altri
presenti con i loro preziosi contribuiti in
merito all’argomento in questione soffermandosi sull’importanza del pomodoro all’interno della tavola italiana in
quanto elemento primario della cucina
mediterranea, nonché condimento
maggiormente acquistato dagli italiani
che, annualmente, consumano circa 550
milioni di chili di pomodori in scatola o
in bottiglia.
Il nostro Paese è sempre stato il leader
europeo di produzione trasformazione e
qualità del pomodoro ma considerato
che, grazie al mercato globale la situazione sta cambiando, è necessario intervenire con delle misure di sicurezza e
salvaguardia del consumatore stesso.
La Cina ha iniziato la produzione del
pomodoro nel 1990 e oggi rappresenta il
terzo bacino dopo Stati Uniti e Unione
Europea e circa la metà del concentrato
viene esportato nel nostro Paese.
Perito Agrario 3/2010
In termine di numeri possiamo rimarcare sulla situazione del mercato dei derivati del pomodoro ed in particolare su
come nell’ultimo trimestre disponibile
(dicembre, gennaio e febbraio 2010) ci
sia stato nell’ Unione Europea un forte
incremento di importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina.
I dati parlano di sbarchi di concentrato
di pomodoro cinese pari al + 174%, triplo rispetto al trimestre precedente e
con una forte riduzione dei prezzi dello
stesso che trascina verso il ribasso il valore di tutti i derivati comunitari.
Questi fusti da 2 q.li cad/ vengono sbarcati in ragione di circa 1.000/giorno che
finiscono in confezioni come prodotto
italiano.
Non si vuole creare allarmismo ma
semplicemente di mettere Tecnici e
Consumatori in condizione di capire un
pochino di più su quello che si deve fare
per contrastare questa sorta di competizione, se così la si può chiamare, e un pe-
TRASPARENZA E INFORMAZIONE
ricoloso inganno per i consumatori.
Pensare di poter competere con il mercato cinese e di batterli sui costi di produzione è pressoché impossibile e quindi fuori discussione e questo fa si che il
prezzo del prodotto cinese risulti anomalo rispetto al prezzo dei prodotti simili italiani ed europei.
I prodotti cinesi però, risulta dal dossier,
non hanno la trasparenza nella tracciabilità e nello standard sanitario che risulta essere diverso da quello dell’Unione Europea.
Non mancano, inoltre, dei veri e propri
casi di clonazioni di marchi italiani con
confezioni di concentrato di pomodoro
uguali in tutto e per tutto a quelli originali prodotti in Italia con tanto di marchio commerciale, colorazione, scritte e
codice a barre e con tanto di scritta “100
per cento prodotto italiano” ma è il pomodoro ad essere l’unico ingrediente riportato in etichetta.
Si realizza che, mentre l’estetica della
confezione è assolutamente identica a
quella del Made in Italy,
profondamente diverso è il
contenuto del prodotto dichiarato, poiché il pomodoro, secondo le analisi effettuate, sarebbe presente soltanto in tracce mentre sono
state riscontrate quantità di
muffe molto superiori ai limiti di legge previsti dalla
legislazione italiana.
La battaglia che si intende
intraprendere per far fron- pagnate da controlli serrati.
te a questa realtà dei fatti è Ed è su questo impegno che tutta la fibasata sulla trasparenza, in- liera sociale dovrà investire e le prime
formazione, comunicazio- proposte emerse dai lavori individuano
ne ed etica, tra produttore le contromisure che risultano essere :
e consumatore condotta - il protocollo sanitario che dovrà essere specifico per il controllo del posempre con estrema chiamodoro concentrato cinese all’inrezza, precisione e costangresso nei porti comunitari;
za. Non si parla quindi solo
di tutelare in qualche modo - l’obbligo di indicare l’origine del pomodoro utilizzato nei derivati del poil consumatore, ma di tutemodoro;
lare l’integrità della persona, nonché forse primo per - l’immediata e tempestiva attivazione
del meccanismo di salvaguardia con
ordine di importanza, tuteun dazio doganale aggiuntivo come
lare un diritto naturale che è quello delmisura antidumping prevista dalla
l’ alimentazione.
E’ diritto infatti di ognuno di noi sapenormativa comunitaria.
re cosa si mangia, da dove viene la ma- - la corretta informazione ai consumateria prima, da dove viene il prodotto
tori anche con l’obbligo di indicare in
stesso, e non è un caso che purtroppo
etichetta l’origine del pomodoro utile tracciabilità reali dei prodotti escano
lizzato nei derivati (passate, concensolo quando si scateni un fatto grave
trati, polpe, pezzettini, pelati, succhi)
come, ad esempio, è stato il caso del- - la definitiva approvazione della spel’aviaria.
cifica norma che, nell’Unione EuroSe tutto è in regola perché nella confepea, definisce dal punto di vista teczione non viene riportata la tracciabilità
nologico i prodotti derivati dal podei prodotti? La risposta è complessa in
modoro .
quanto sono molti i motivi di questa Ci vuole l’impegno di molti per fornire
mancanza, non ultimi ragioni economi- la chiarezza ai consumatori.
che o speculative ma
nonostante questo, è neAlcuni dati sul pomodoro
Valore delle vendite :
2 Mld di Euro
cessario comunque fronIndustrie italiane coinvolte
178
teggiare la concorrenza
Persone impegnate
20.000
della Cina e questo atAziende agricole produttrici
8.000
traverso appunto la tracSuperficie agraria investita
Ettari 85.000
ciabilità dei prodotti e
Concentrato di pomodoro cinese 82 milioni di chili
con la chiarezza e corretimportato nel 2009
tezza delle etichettature
Acquisto annuo di ogni famiglia
Kg. 31
Fonte : elaborazioni Coldiretti
e delle verifiche accomPerito Agrario 3/2010
31
VITA DEI COLLEGI
Collegio di
Macerata
Collegio de
L’Aquila
A seguito delle elezioni avvenute nel
giorno 26 Aprile 2010 il nuovo Consiglio
del Collegio risulta così composto:
A seguito delle elezioni avvenute nel
giorno 24 Aprile 2010 il nuovo Consiglio
del Collegio risulta così composto:
Consiglio del Collegio
Presidente
VicePresidente
Segretario
Tesoriere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Gianni Calamante
Gabriele Chiarici
Fabio Apis
Sandro Salvucci
Lorenzo Anselmi
Giancarlo Nardi
Francesco Pichetti
Consiglio del Collegio
Presidente
VicePresidente
Segretario
Tesoriere
Consigliere
Elli Ciampa
Vincenzino Liberati
Concetta Vitale
Andrea Cappolli
Enrico Di Pasquantonio
Collegio dei Revisori dei Conti
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente
Membro Eff.
Membro Eff.
Membro Supp.
Presidente
Membro Eff.
Membro Eff.
Membro Supp.
Pietro Mogetta
Carlo Botta
Piero Pierigè
Silvio Centioni
✧
Michele Mastrantonio
Orlando Ferella
Giovannino Costantini
Aurelio Masciovecchio
✧
All'ITA di Andria un seminario su problematica fabbricati rurali ed aggiornamento catastale
di La Redazione
"La pubblicazione degli
elenchi dei fabbricati non
dichiarati o comunque dei
fabbricati che hanno perso
requisiti di ruralità, porta
la nostra categoria ancora una volta in prima linea
nell’attività di aggiornamento catastale".
E' quanto dichiara il Presidente del Collegio dei Periti
Agrari e dei Periti Agrari Laureati della Provincia di
Bari, l'andriese dr Antonio Memeo alla vigilia dell'importante appuntamento che si svolgerà ad Andria
su tale argomento.
Infatti, il Collegio Provinciale dei Periti Agrari e dei
Periti Agrari Laureati della Provincia di Bari in sintonia con l’Agenzia del Territorio della Provincia di
Bari e in collaborazione con l’Istituto Tecnico Agrario
322
Andria, "Nuova
ontiera
ell'agricoltura"
è svolto il 21 mago 2010 presso l'autorium dell'Orario salesiano di
Andria, in Corso Cavour 71, il convegno “Nuova frontiera dell'agricoltura”. L'iniziativa, patrocinata dal comune di Andria, ha presentato una
serie di progetti e ricerche effettuate
dal tecnico agrindustriale Franco
Lorusso, tra cui la proposta di costituzione di un consorzio agroindustriale misto, pubblico – privato, per
la realizzazione di un opificio industriale nel territorio della Provincia
Bat. Al convegno è intervenuto il
sindaco di Andria Nicola Giorgino,
l'assessore alle Attività produttive
Benedetto Miscioscia, il Presidente
della Provincia Bat Francesco Ventola, l'assessore provinciale all'Agricoltura Domenico Campana e il
Presidente dell'ordine Periti Agrari
e Periti Agrari Laureati della Provincia di Bari e Bat Antonio Me-
di Andria ha programmato un seminario sui seguenti temi: “Pregeo 10, Docfa 4, Invio Telematico”.
Il seminario ha avuto luogo il 21 maggio 2010 presso
la sala convegni dell’Istituto Tecnico Agrario”Umberto I” di Andria.
Al Seminario sono intervenuti : il Preside dott. Vincenzo Catino; il presidente del Collegio dei Periti
Agrari e dei Periti Agrari Laureati della provincia di
Bari dr Antonio Memeo ; ing. Vincenzo Mele Direttore dell’Agenzia del Territorio; ing. Gianfranco Tammacco responsabile Pregeo; ing. De Tommaso Daniele responsabile Docfa.
Al termine dell’incontro ai tecnici partecipanti è stato rilasciato un attestato di partecipazione.
L'incontro ha visto anche l'intervento di saluto da
parte dell'assessore comunale alle Attività Produttive,
dr. Benedetto Miscioscia, il quale si è detto particolarmente favorevole sull'iniziativa intrapresa dal Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati
della provincia di Bari su una questione altamente rilevante per il territorio.
Perito Agrario 3/2010
NEWS
FISCO: maxievasione
contro le frodi latte serve etichetta
In una situazione in cui tre cartoni di latte a
lunga conservazione su quattro in vendita
sugli scaffali sono “spacciati” come Italiani,
ma contengono latte proveniente da mucche straniere è evidente la necessità di stringere le maglie della legislazione per rendere
più agevoli i controlli e togliere spazio alle
frodi e agli inganni. E’ quanto afferma la
Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per
l’operazione della Guardia di Finanza su
una evasione fiscale che riguarda società di
commercializzazione di milioni di litri di latte per buona parte di provenienza estera.
Dalle frontiere italiane sono passati in un
anno - sostiene la Coldiretti - ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di
cagliate e 130 milioni di chili di polvere di
latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina
utilizzati in latticini e formaggi all'insaputa dei consumatori e a danno degli
allevatori. Il risultato è che
- precisa la Coldiretti - tre
cartoni di latte a lunga
conservazione su quattro
venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle
mozzarelle in vendita sono
fatte con latte o addirittura
cagliate provenienti dall'estero ma nessuno lo sa
perché non è obbligatorio
indicarlo in etichetta. Secondo l'indagine
Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani
la quasi totalità dei cittadini (97 per cento)
considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente
agricola contenuta negli alimenti. Colmare questo ritardo
- continua la Coldiretti - è una
grande responsabilità nell'interesse degli imprenditori agricoli ma soprattutto dei consumatori e della trasparenza e
competitività dell'intero sistema Paese. Al furto di identità
dell’agricoltura italiana la Coldiretti, di fronte all’inerzia del-
Cibi con l'indicazione di provenienza
Carne di pollo e derivati
Carne bovina
Frutta e verdura fresche
Uova
Miele
Passata di pomodoro
Latte fresco
Pesce
Extravergine di oliva
le istituzioni, intende reagire con il progetto
per la realizzazione di una filiera agricola
tutta italiana per arrivare ad offrire attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative,
farmers market, agriturismi e imprese agricole prodotti alimentari al cento per cento
italiani firmati dagli agricoltori al giusto
prezzo. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne
bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte
fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e
l’etichetta resta anonima per circa il 50 per
cento della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.
E quelli senza
Pasta
Carne di maiale e salumi
Carne di coniglio
Frutta e verdura trasformata
Derivati del pomodoro diversi da passata
Formaggi
Derivati dei cereali (pane, pasta)
Carne di pecora e agnello
Perito Agrario 3/2010
333
NEWS
IL PORTALE DEL SERVIZIO GEOLOGICO D’ ITALIA
Una finestra sul territorio aperta verso il cittadino
Dalle caratteristiche geologiche alle informazioni sul dissesto, fino alle verifica delle
azioni messe in campo dallo Stato: on line il Portale del Servizio Geologico d’ Italia
A Roma il 25
maggio 2010,
presso l’Auditorium ISPRA
è stato presentato il portale
dell’Istituto
che sarà lo strumento di riferimento per
l’ accesso alle informazioni sul territorio
nazionale e non solo. Attraverso il portale italiano sarà infatti possibile collegarsi anche con altri cataloghi nazionali
ed internazionali, come OneGeology –
Europe e OneGeology, per accedere rispettivamente ai dati territoriali europei
e mondiali.
Il nuovo portale, tecnologicamente
molto avanzato, permetterà di avere in
tempo reale un quadro costantemente
aggiornato della situazione nazionale
che, anche alla luce dei recenti eventi di
dissesto che hanno colpito il nostro
Paese, mostra l’assoluta necessità di disporre di uno strumento che faciliti il monitoraggio del territorio, una pianificazione realmente efficace e l’informazione al
cittadino in modo semplice ed
immediato.
Il portale del Servizio Geologico d’Italia è stato presentato
ufficialmente il 25 maggio alle
9,30 presso l’Auditorium dell’ISPRA e nel corso della mattinata è stata fornita una dimostrazione pratica del suo funzionamento.
Durante l’evento è stata, inoltre, effettuata una panoramica
dei Servizi Geologici Europei,
riuniti oggi in un unico organismo (Eurogeosurveys) e sono
stati illustrati i risultati raggiunti dalla Commissione Italiana
344
dell’Anno Internazionale del
Pianeta Terra, l’Anno proclamato dalle Nazioni Unite
nell’ambito del quale la nostra nazione ha svolto un
ruolo determinante. Ad aprire i lavori il Commissario
dell’ISPRA, Prefetto Vincenzo Grimaldi, a cui hanno
fatto seguito gli interventi
del Direttore del Servizio
Geologico d’Italia /Dipartimento Difesa del Suolo,
Dott. Leonello Serva e del
Dott. Luca Demicheli, Segretario Generale di Eurogeosurveys.
Cosa si nasconde nel sottosuolo italiano? A che punto
sono gli interventi statali
messi in atto per salvaguardare il territorio nazionale? La zona in cui abito è
stata soggetta a frane?
Perito Agrario 3/2010
Le risposte a queste domande, le più
comuni da parte dei cittadini, oggi si
possono trovare on line nel nuovo Portale del Servizio Geologico d’Italia/ISPRA, presentato questa mattina a
Roma. Uno strumento congegnato non
solo per gli addetti ai lavori e con finalità di supporto alle politiche nazionali
relative al territorio, ma anche per consentire ai cittadini di accedere personalmente alle informazioni geologiche e
persino di verificare se e come sono state portate avanti le azioni a tutela del
suolo nazionale.
Il nuovo portale, visibile all’indirizzo
http://sgi.isprambiente.it/geoportal/, riunisce tutte le banche dati di oltre 10
progetti che, con modalità e obiettivi diversi, monitorano il territorio nazionale
analizzandolo a fondo in tutte le sue caratteristiche. E’ come avere a portata di
mano una fotografia dinamica e costantemente aggiornata del suolo e del
sottosuolo italiano.
NEWS
Concepito per essere lo strumento di riferimento nazionale anche per una corretta pianificazione territoriale, il portale geologico, infatti, si rivela utile ai
cittadini per ricercare informazioni, visualizzare le peculiarità del suolo e del
sottosuolo e controllare le caratteristiche degli interventi finanziati dal Ministero dell’Ambiente, tra i quali lo stato
di attuazione per la mitigazione del dissesto. Come avviene con ReNDiS (Repertorio Nazionale degli interventi per
la Difesa del Suolo), uno dei progetti
presenti all’interno, che monitora le
azioni messe in campo dal Ministero
(3217) a tutela del territorio nazionale
nell’ambito del rischio idrogeologico.
Oppure attraverso IFFI (Inventario dei
Fenomeni Franosi in Italia) è possibile
sapere se il territorio in cui si abita è
stato in passato soggetto a frane e quindi a rischio. Sovrapponendo, infatti, la
mappa contenuta nel portale con quella di Google Earth, si può individuare
la zona di interesse e l’eventuale presenza di eventi franosi. On line, si trovano ben 485.004 frane censite lungo
tutto il territorio nazionale, incluse le
più recenti come quelle di Maierato,
Ventotene e San Fratello.
Il nuovo strumento geologico permette, inoltre, di conoscere tutti i processi
tettonici attivi in Italia (presenti nella
banca dati di ITHACA - ITaly HAzard
from CApable faults), compresi quelli
di particolare interesse dai quali potrebbero generarsi rischi naturali.
Tecnologicamente molto avanzato e di
facile e pratica consultazione, il portale
contiene tutte le informazioni geologi-
che costantemente aggiornate. Ciò significa che nuove frane o altri nuovi
eventi di dissesto saranno immediatamente presenti on line. Infine, in accordo con gli standard internazionali per
l’interoperabilità, il viewer del Portale,
oltre a permettere lo scambio di Metadati e servizi di mappe tra paesi diversi,
è uno dei pochi al mondo a collegarsi ai
cataloghi europei e mondiali, come
OneGeology e OneGeology-Europe.
“E’ noto quanto la geologia influenzi
l’economia e la vita delle nostre popolazioni, basti pensare alle ultime calamità naturali quali il terremoto dell’Aquila e le frane in Sicilia e Calabria”, ha
dichiarato il Sub Commissario dell’ISPRA, Emilio Santori; “l’informazione geologica ha una funzione importante nell’indirizzare lo sviluppo ecoPerito Agrario 3/2010
nomico e sociale nei limiti imposti da
una gestione attenta di suolo, territorio e
ambiente. La legge istitutiva del Ministero dell’Ambiente garantisce l’accesso
ai dati ambientali anche ai cittadini e l’ISPRA si muove nella direzione della
diffusione dell’informazione e della
sensibilizzazione del grande pubblico”.
“Siamo consapevoli - ha dichiarato il
Dott. Leonello Serva, Direttore del
Servizio Geologico d’Italia dell’ISPRA
- che il Portale contribuirà a mettere
nella giusta evidenza, da un lato i problemi connessi ad un Paese esposto ai
rischi geologici, dall’altro le potenzialità
che il territorio offre in termini di risorse. Questo processo virtuoso contribuirà ad una corretta ed oculata gestione
delle risorse economiche finalizzata alla
prevenzione e mitigazione del rischio e
ad una più incisiva tutela territoriale”.
“Il collegamento che il portale italiano
permette con quelli degli altri stati non è
una caratteristica marginale - ha commentato Luca Demicheli, Segretario
Generale di Eurogeosurveys - ma evidenzia la necessità di sinergie continue
in campo geologico a livello Europeo.
Se si pensa che ogni cittadino europeo,
durante la vita, usa 460 tonnellate di
sabbia e ghiaia, 166 tonnellate di petrolio, 39 tonnellate di acciaio e 1
tonnellata di rame e che i Paesi del
continente ancora non hanno una posizione comune su energia, risorse naturali e tanti altri aspetti, è facile intuire
quanto sia importante che l’Unione Europea si doti di un organismo preposto
alle attività geologiche, purtroppo ancora assente”.
35
NEWS
“E’ noto quanto la geologia influenzi l’economia e la vita delle nostre
popolazioni, basti pensare alle ultime calamità
naturali quali il terremoto dell’Aquila e le frane
in Sicilia e Calabria”, ha
dichiarato il Sub Commissario dell’ISPRA,
Emilio Santori; “l’informazione geologica ha
una funzione importante
nell’indirizzare lo sviluppo economico e sociale
nei limiti imposti da una
gestione attenta di suolo, territorio e ambiente.
La legge istitutiva del
Ministero dell’Ambien-
te garantisce l’accesso ai
dati ambientali anche ai
cittadini e l’ISPRA si
muove nella direzione
della diffusione dell’informazione e della sensibilizzazione del grande
pubblico”.
“Siamo consapevoli - ha
dichiarato il Dott. Leonello Serva, Direttore
del Servizio Geologico
d’Italia dell’ISPRA - che
il Portale contribuirà a
mettere nella giusta evidenza, da un lato i problemi connessi ad un
Paese esposto ai rischi
geologici, dall’altro le potenzialità che il territorio
offre in termini di risorse.
Questo processo virtuoso contribuirà ad una
corretta ed oculata gestione delle risorse economiche finalizzata alla
prevenzione e mitigazione del rischio e ad una
più incisiva tutela territoriale”.
“Il collegamento che il
portale italiano permette
con quelli degli altri stati
non è una caratteristica
marginale - ha commentato Luca Demicheli, Segretario Generale di Eurogeosurveys - ma evidenzia la necessità di sinergie continue in campo
geologico a livello Europeo. Se si pensa che ogni
cittadino europeo, durante la vita, usa 460
tonnellate di sabbia e
ghiaia, 166 tonnellate
di petrolio, 39 tonnellate di acciaio e 1 tonnellata di rame e che i Paesi
del continente ancora
non hanno una posizione
comune su energia, risorse naturali e tanti altri
aspetti, è facile intuire
quanto sia importante
che l’Unione Europea si
doti di un organismo preposto alle attività geologiche, purtroppo ancora
assente”.
Vino biologico: il commento del Ministro Galan.
Nel corso del meeting svoltosi a Bruxelles il 18 maggio, la Commissione ha deciso di rinviare ad una prossima riunione la richiesta del parere sul progetto
della Commissione Europea per regolamentare la produzione di vino biologico in Europa. Una maggioranza di Paesi - essenzialmente del Nord Europa,
Francia compresa - ha respinto la proposta di Bruxelles che consentiva una
presenza di solfiti nel vino biologico pari a 100 milligrammi il litro per i vini
rossi e 150 per i vini bianchi e rosè, chiedendo invece un quantitativo di solfiti fino a 120 milligrammi il litro per i rossi e 170 per i bianchi e i rosè, ossia livelli di poco inferiori a quelli attualmente consentiti per i vini convenzionali:
rispettivamente 150 e 200 milligrammi.
Il Ministro Galan ha così commentato tale decisione: “Il rinvio deciso a Bruxelles sul regolamento per il vino biologico dimostra che in Europa non c’era ancora l’unanimità di vedute sui
parametri qualitativi del vino biologico, tra cui i solfiti”.“I Paesi europei del Centro-Nord non l’hanno ancora avuta vinta e questa proroga ci permette di sostenere le tesi italiane, che puntano su un vino biologico con caratteristiche qualitative ben distinte dal prodotto convenzionale. L’Italia infatti chiede in particolare di stabilire un
contenuto inferiore di solfiti per non ingannare i consumatori quando scelgono di consumare ‘bio’”.
Il Ministro ha inoltre aggiunto che tale questione sarà affrontata a breve in un incontro con il Commissario UE
Dacian Ciolos.
Fonte: MiPAAF
366
Perito Agrario 3/2010
NEWS
Sommet de l'elevage 2010
Eccezionale vetrina dell’ allevamento francese
A Clermont Ferrand (Francia), città
francese situata nel Centro della Francia, nella prima regione di produzione
di carne bovina in Europa, ClermontFerrand ospiterà dal 6 all’ 8 ottobre
2010 la 19a edizione del SOMMET
DE L'ÉLEVAGE 2010 con 1.900 animali in esposizione.
Questo importante appuntamento degli operatori europei dell'allevamento
riunirà oltre 1.200 espositori di tutto il
settore agricolo e 76.000 visitatori, di
cui 2.500 internazionali.
Eccezionale vetrina dell'allevamento
europeo
p e francese in particolare,
p
il
SOMMET DE L'ÉLEVAGE 2010
ospiterà circa 1.900 animali di elevata
qualità genetica, in concorso o in presentazione: 22 razze bovine, 26 razze
ovine e 16 razze equine (incluse le 9
razze da tiro francesi).
Quest'anno, la razza bovina da carne
francese CHAROLAISE, apprezzata
a livello mondiale, sarà la "regina" del
Salone, con oltre 500 animali in competizione nell'ambito del suo concorso
nazionale.
Per quanto riguarda i bovini da latte, la
razza Holstein organizzerà un proprio
grande concorso interregionale con
oltre 150 vacche provenienti dal sud
della Francia.
Questa 19a edizione del SOMMET
DE L'ÉLEVAGE 2010 potrà contare
su numerose novità, tra cui:
- uno spazio dedicato agli ovini, con
circa 450 montoni di 26 razze (tra
cui le razze Ile de France e Rava in
concorso nazionale);
- la presenza delle razze bovine britanniche Angus, Hereford e Galloway;
- una superficie espositiva doppia
dedicata ai settori "Edifici di allevamento e nuove energie". A
fronte delle sfide energetiche della produzione agricola, 1.200 m2
saranno riservati agli espositori
che propongono soluzioni ecologiche e maggiormente efficienti
agli allevatori;
- un forum sul lavoro in agricoltura, organizzato da VETAGRO
SUP (scuola per ingegneri agronomi e veterinari) e da APECITA (Associazione per l'Impiego
dei Quadri nel settore agricolo).
g
)
Ogni anno, il SOMMET DE L'ÉLEVAGE rafforza il suo richiamo a livello internazionale: sono attesi a Clermont-Ferrand 380 espositori internazionali e 2.500 visitatori provenienti
da una sessantina di Paesi.
MANZANO – Si è concluso con molta soddisfazione da parte degli organizzatori la sesta edizione della manifestazione “Olio e dintorni” che per
tre giorni ha messo in primo piano l’olio d’oliva di produzione regionale, facendo confluire a Villa Maseri ad Oleis e
nell’Abbazia di Rosazzo tra le 3 e le
4mila persone, tra
esperti, addetti ai lavori e semplici appassionati ed estimatori di olio e gastronomia. Tutto esaurito
l’altra sera per la Cena con il Vignaiuolo,
iniziativa nata quePerito Agrario 3/2010
st’anno, mentre molto frequentati sono stati anche i due importanti convegni in programma, i corsi di potatura,
gli assaggi guidati, i test sensoriali, i laboratori di assaggio, così come gli
stand a disposizione del pubblico per
assaggio e acquisto di olii regionali e
le dimostrazioni legate al benessere e
all’olio d’oliva. La giornata conclusiva
ha visto come evento clou, accanto alla manifestazione Olivarelli 2010, l’assegnazione del Premio “Olio dell’Abate” creato per promuovere la cultura dell’Olio in Friuli Venezia Giulia e
valorizzare le peculiarità dell’intera filiera elaiotecnica. Sono state in tutto
21 le aziende regionali che hanno partecipato all’iniziativa rispondendo alla
scheda di adesione inviata alle aziende
che producono olio e lo commercializzano con regolare etichettatura. Le diverse aziende sono state valutate da
una commissione tecnica di esperti –
composta dal prof. Lanfranco Conte
Facoltà di Agraria dell’Universita’ degli Studi di Udine, Ennio Scarbolo dell’Ersa FVG, il perito agrario Giovanni
Cattaruzzi, l’agronoma Deborah Zuliani per Aipo (Associazione Produttori Olio) e Andrea Visentini per l’Istituto tecnico agrario Paolino d’Aquileia – che ha visitato le aziende giudicandole in base a rigorosi parametri
377
NEWS
qualitativi: non solo la tenuta delle
piante e la quantità della produzione,
ma anche la conduzione dell’azienda
nel suo complesso sino al lay out delle
etichette. Il Premio – una scultura dell’artista Andrea Caisutti – è andato
all’Azienda Agricola “Aleksej Mahnic – Poljana” di Sant’Antonio in Bosco, San Dorligo della Valle in provincia di Trieste, consegnato dal prof.
Attilio Maseri al Sindaco di San Dorligo: erano presenti alla premiazione
il Sindaco di Manzano Lidia Driutti
con l’Assessore provinciale Daniele
Macorig che, nell’occasione, ha anche
lanciato la proposta di una DOP per
l’olio friulano. Il Premio è stato così
motivato “tenuto doverosamente conto che tutti i ventuno produttori partecipanti hanno dimostrato notevole
preparazione e attaccamento appassionato alla coltivazione dell’olio –
rendendo molto impegnativa l’assegnazione del riconoscimento – il Premio “Olio dell’Abate 2010” è stato assegnato all’azienda vincitrice per aver
saputo valorizzare in maniera equilibrata e ottimale una coltura e un prodotto ricchi di peculiarità storiche e
tecniche, oltre che caratteristicamente
legato al territorio. In particolare, si
evidenzia l’accuratezza nella scelta del
sito produttivo ed il mantenimento di
sistemazioni agrarie tipiche del luogo,
l’impiego esclusivo di varietà di olivo
autoctone (Bianchera) e soprattutto
per la presentazione generale del prodotto basata su una serie di confezioni
specificamente dedicate all’Olio e correlate con un’attività di comunicazione
fortemente innovativa che trova in un
articolato sito internet trilingue un
mezzo evoluto di approccio al mercato
e di visibilità generale.
Cresce ancora nel 2009 la spesa per i prodotti biologici
Continua nel 2009
'ottimo andamento
dei consumi di alimenti biologici in Itaia. In base alle rilevazioni Ismea, gli acquisti domestici di
prodotti
biologici
confezionati registrano nel 2009 un incremento in valore del 6,9%, superiore a
quello già segnato nel 2008 (+5,2%). Il biologico, spiega
Ismea, conferma la sua vitalità in un momento di generale stagnazione della domanda interna di prodotti alimentari che non risparmia neanche i segmenti di qualità certificata, come le Dop e le Igp (-1,3% la flessione della spesa
rispetto al 2008) e i vini Doc, Docge Igt (-8,1% la contrazione degli acquisti in valore a fronte di volumi di vendita
sostanzialmente invariati).
Tra le singole referenze bio, le migliori performance di
mercato si rilevano per l'ortofrutta fresca e trasformata
(+26,6% l'incremento in valore su base annua) e per le
uova (+21,8%), mentre gli acquisti di bevande e pane (e
suoi sostituti) crescono a ritmi più contenuti (rispettivamente del 5,7% e del 8,7% ) e quelli dei prodotti lattiero
388
caseari segnano una flessione dell'1,9%. Calano nel 2009
anche i consumi di alimenti per la prima colazione (thè,
caffè, biscotti e dolciumi), con un meno 2,7%, della pasta e
del riso (-2%), degli olii (-3,3%) e degli alimenti per l'infanzia che, dopo il buon andamento del 2008, segnano una
battuta d'arresto (-15,7%).
Ortofrutta, prodotti lattiero caseari e alimenti per la prima
colazione confermano anche nel 2009 la loro leadership
nel mercato, incidendo nel complesso per oltre il 54% sul
totale degli acquisti di prodotti biologici.
A livello geografico il consumo bio - rileva ancora Ismea resta una caratteristica prevalentemente del Nord Italia.
Nelle regioni settentrionali si concentra, infatti, più del
70% degli acquisti nazionali (il 43,1% nel Nord-Ovest e
il 27,9% nel Nord-Est), mentre il Centro, inclusa la Sardegna, e il Meridione rappresentano rispettivamente il
21,6% e il 7,5% del totale.
Riguardo, infine, alla ripartizione degli acquisti bio per canale distributivo (la rilevazione non include i negozi specializzati), prosegue nel 2009 la crescita degli acquisti nella Grande Distribuzione Organizzata, in particolare negli
ipermercati, che registrano un incremento del 14,7%,
mentre di gran lunga più contenuto è risultato l'incremento nei supermercati (+1,5%).
Perito Agrario 3/2010
NEWS
AGENZIA DEL TERRITORIO –
PREGEO 10 : In prossimità dell’entrata
in vigore della redazione obbligatoria
degli atti di aggiornamento dei terreni
mediante la procedura “Pregeo 10”, del
1 giugno 2010, l’Agenzia del Territorio ha emanato la Circolare 1/2010
del 28/05/2010, che porta alcune precisazioni alla Circolare 3/2009 del
16/10/2009, ed in questa recente disposizione solo alcune delle segnalazioni poste dagli Ordini e Collegi del
settore catastale sono state recepite.
Con l’entrata in vigore delle procedure obbligatorie, sia per la redazione
che per la gestione degli estratti, verranno ad ampliarsi le casistiche e le eventuali problematiche; il CNPA è quindi
ad invitare le locali Commissioni Catasto o i Delegati dei Collegi Provinciali ad
interfacciarsi con le locali Direzioni Pro-
vinciali e Regionali dell’Agenzia del Territorio nonché a sottoporre allo scrivente i documenti relativi agli impedimenti
in modo da poter coinvolgere in seguito
la Direzione Centrale su quanto riscontrabile sul territorio nazionale. Sono
nulle le compravendite di case in cui
manca la dichiarazione della conformità allo stato di fatto dei dati del catasto e delle planimetrie. Questo è
quanto previsto nella manovra varata
dal governo, firmata dal capo dello
Stato e pubblicata sul sito del governo,
all'articolo 19 (aggiornamento del catasto), nella parte dedicata alle misure
di contrasto all'evasione fiscale.
Precisamente, il comma 14 prevede
che "gli atti pubblici e le scritture private autenticate tra vivi aventi ad oggetto il trasferimento, la costituzione o
lo scioglimento di comunione di diritti
reali su fabbricati già esistenti devono
contenere, per le unità immobiliari urbane, a pena di nullità, oltre all'identificazione catastale, il riferimento alle
planimetrie depositate in catasto e la
dichiarazione, resa in atti dagli intestatari, della conformità allo stato di fatto
dei dati catastali e delle planimetrie.
Prima della stipula dei predetti atti il
notaio individua gli intestatari catastali e verifica la loro conformità con le
risultanze dei registri immobiliari".
LA CULTURA DELLA PREVENZIONE PARLA DIECI LINGUE
Ucraino, rumeno, albanese, polacco,
portoghese, tagalog, arabo, spagnolo, inglese e francese: arriva "Straniero, non
estraneo - ABC della sicurezza sul lavoro", l'opuscolo dell'INAIL che si rivolge
alle diverse comunità etniche maggiormente esposte al rischio infortunistico.
Perito Agrario 3/2010
Sarà distribuito nel mese di giugno l'opuscolo dell'INAIL "Straniero, non
estraneo - ABC della sicurezza sul lavoro". Tradotta in dieci lingue, la pubblicazione nasce dall'esigenza di rivolgersi alle diverse comunità etniche maggiormente esposte al rischio infortunistico
per diffondere le nozioni di base in materia di prevenzione mediante un linguaggio semplice, diretto e in grado, dunque, di favorirne l'immediata comprensione.
La semplicità del linguaggio vuole essere, dunque, la chiave di accesso a un
contatto immediato con i principi di sicurezza e al coinvolgimento della persona/straniero/lavoratore. In tale contesto, anche l'utilizzo di grafica, colori e
immagini - che rappresentano situazioni lavorative di tutti i giorni - diventano canali di dialogo e di riflessione.
Per la diffusione di questo messaggio è stato utilizzato un canale di informazione e distribuzione specializzato in prodotti e servizi editoriali
dedicati agli stranieri in Italia. Disponibile infatti in ucraino, rumeno,
albanese, polacco, brasiliano - portoghese, tagalog, arabo, spagnolo, inglese,
francese - lingue selezionate tenendo
conto dei dati relativi agli occupati delle
diverse etnie presenti in Italia - l'opuscolo sarà distribuito sul territorio nazionale il 1° giugno attraverso 13 testate
editoriali free press e presso consolati e
ambasciate, agenzie di cambio, in circa
1.200 punti vendita della rete Western
Union comprensivi di phon center, negozi etnici, di noleggio videocassette,
nei punti Internet e, infine, presso le tabaccherie, le Associazioni, i centri di
consulenza legale per l'immigrazione e
le stazioni di carburanti Agip. Le versioni nelle diverse lingue saranno disponibili anche su questo sito, nella sezione
Pubblicazione e Riviste, mentre su quello di stranieri in Italia sarà presente, per
trenta giorni, un banner bottone di rinvio al portale dell'Istituto per consultare
e scaricare i pdf tradotti in lingua.
Fonte: www.inail.it
399
GIURISPRUDENZA
Acque
T.A.R. VALLE D’AOSTA 10 marzo
2010, n. 23 : scarichi parziali - autorizzazione integrata ambientale.
Agricoltura e foreste
Corte di Giustizia CE, sez. IV 22 aprile
2010, in causa c-82/09 : Regolamento
(ce) n. 2152/2003 - monitoraggio delle
foreste e delle interazioni ambientali
nell’unione - definizioni - nozioni di
«foreste» e di «altre superfici boschive» - ambito di applicazione.
Ambiente
Corte Costituzionale 13 maggio 2010,
n. 171 : energia - conferenza di servizi
per giudizio di compatibilità ambientale di impianti eolici off-shore per la
produzione di energia elettrica.
T.A.R. Calabria - Catanzaro, sez. ii 8
maggio 2010, n. 653 : inquinamento atmosferico - poteri del comune - d.p.r.
n. 203 del 1988.
Corte Costituzionale 6 maggio 2010, n.
168 : energia - norme della regione
Valle d'Aosta - impianti di energia eolica - sospensione sine die dei procedimenti di autorizzazione sino all'individuazione, da parte dei comuni, degli
ambiti territoriali nei quali potranno
essere realizzati gli impianti medesimi,
sulla base delle linee-guida previste
dalla legge impugnata.
Corte Costituzionale 6 maggio 2010, n.
168 : ambiente - energia - introduzione
dell'art. 32-bis nella legge regionale n.
11/1998 - linee-guida, da deliberarsi da
parte della giunta regionale, per la individuazione degli ambiti territoriali
sui quali potranno essere realizzati gli
impianti di energia eolica - omesso coordinamento con le linee-guida nazionali espressione di principi fondamentali correlati alle materie tutela dell'ambiente, produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia, governo del territorio.
Corte Costituzionale 23 aprile 2010, n.
142 : ambiente - norme della regione
Lombardia - modifiche della legge regionale n. 26 del 2003 - risorse idriche -
400
attribuzione alla regione della competenza a verificare il piano d'ambito territoriale e i suoi aggiornamenti - contrasto con la normativa statale interposta concernente la pianificazione d'ambito - conseguente violazione della
competenza esclusiva statale in materia di tutela della concorrenza - illegittimità costituzionale in parte qua.
Corte di Giustizia CE, sez. III 22 aprile
2010, in causa c-346/08 : inadempimento di uno stato - direttiva 2001/80/ce inquinamento ed effetti nocivi - impianti di combustione - limitazione delle emissioni nell’atmosfera di taluni inquinanti - mancata applicazione di detta direttiva alla centrale elettrica di
lynemouth (regno unito).
T.A.R. Toscana, sez. II 20 aprile 2010,
n. 986 : parco eolico - via .
T.A.R. Campania - Napoli, sez. VI 31
marzo 2010, n. 1752 : accesso alle informazioni ambientali.
Cons. Stato, sez. VI 22 marzo 2010, n.
1635 : sviluppo sostenibile - certificati
bianchi.
T.A.R. Campania - Napoli, sez. V 16
marzo 2010, n. 1479 : sviluppo sostenibile - impianti di produzione di energia
elettrica alimentati da fonti rinnovabili
- autorizzazione unica.
T.A.R. Lazio, sez. I ter 25 febbraio
2010, n. 3040 : impianti eolici in zps.
T.A.R. TOscana, sez. II 19 febbraio
2010, n. 436 : inquinamento - bacino
minerario Doccini.
Bellezze Naturali
T.A.R. Campania - Salerno, sez. II 25
marzo 2010, n. 2353 : incendi boschivi tutela del patrimonio boschivo - inedificabilità assoluta delle aree boschive
incendiate.
T.A.R. Campania - Salerno, sez. II 25
marzo 2010, n. 2351 : lavori edilizi - cessazione di validità del nulla-osta ambientale.
Produzione, Commercio e Consumo
Tribunale di primo grado CE, sez. III
11 maggio 2010, in causa t-237/08 : marchio comunitario - domanda di marPerito Agrario 3/2010
chio denominativo comunitario cuvée
palomar - impedimento assoluto alla
registrazione - marchi dei vini che contengono indicazioni geografiche - accordo trips - art. 7, n. 1, lett. j), del regolamento (ce) n. 40/94 [divenuto art. 7,
n. 1, lett. j), del regolamento (ce) n.
207/2009].
Corte di Giustizia CE, sez. III 29 aprile
2010, in causa c-446/08 : - direttiva
2002/46/ce - ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri per quanto riguarda gli integratori alimentari - vitamine e minerali che possono essere utilizzati per la fabbricazione degli integratori alimentari - quantità massime armonizzazione al livello dell’unione insussistenza - competenza degli stati
membri - modalità da rispettare e criteri da prendere in considerazione per la
fissazione di tali quantitativi - normativa nazionale che fissa tali quantitativi fissazione di un quantitativo nullo.
Sanità Pubblica
T.A.R. Piemonte, sez. i 3 maggio 2010,
n. 2294 : rifiuti - recupero - nulla-osta –
prescrizioni.
Cass. Sez. III pen. 23 aprile 2010, n.
15680 (c.c.) : rifiuti - deposito temporaneo e onere della prova.
Cass. Sez. III Pen. 22 aprile 2010 n.
15375 (c.c.) : rifiuti - riutilizzazione di
un materiale.
T.A.R. Piemonte, sez. I 24 marzo 2010,
n. 1575 : rifiuti - obblighi di bonifica - effettivo responsabile dell’inquinamento.
T.A.R. Toscana, sez. II 19 marzo 2010,
n. 700 : rifiuti - abbandono e responsabilità del curatore fallimentare.
T.A.R. Lombardia - Brescia, sez. II 19
marzo 2010 n. 1313 : rifiuti - bonifica proprietario dell’area.
Trib. Santa Maria C.V., sez. dist. Marcanise 12 febbraio 2010 : gestione discarica abusiva - responsabilità del proprietario del fondo inquinato da terzi
ignoti - insussistenza dell’obbligo giudico di impedire l’evento.
Fonte www.rivistadga.it
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Agrigento
Via Alcide De Gasperi 127/D
92019 Sciacca (AG) - Tel. 0925/905090
Pres. Domenico Terlizzese
Alessandria
Via Marengo 27
15121 Alessandria (AL) - Tel. 0131/52793
Pres. Massimiliano Ricci
Ancona
Via del Consorzio 21
60015 Falconara Mar.ma (AN) - Tel.
071/9188973
Pres. Carlo Zoppi
Ascoli Piceno
Via delle Zeppelle 192
63100 Ascoli Piceno (AP) - Tel. 0736/41829
Pres. Pietro Ciabattoni
L’Aquila
Via Colle Pretara 68
67100 L’Aquila (AQ) - Tel. 0862/317931
Pres. Elli Ciampa
Arezzo
Piazza Guido Monaco 5
52100 Arezzo (AR) - Tel. 0575/21307
Pres. Giuliano Giuliarini
Asti
Via Carducci 50/A
14100 Asti (AT) - Tel.0141/353857
Pres. Angelo Dezzani
Avellino
Via L. Iannacchini 38
83100 Avellino (AV) - Tel. 0825/26377
Pres. Celestino Nardone
Bari
Via Annibale Di Francia 13
70125 Bari (BA) - Tel. 080/5428141
Pres. Antonio Memeo
Bergamo
Via Zelasco 1
24122 Bergamo (BG) - tel. 035/238727
Pres. Francesco Possenti
Belluno
Viale Fantuzzi 17 c/o Coldiretti
32100 Belluno (BI) - Tel. 0437/949640
Pres. Manlio Nicola
Benevento
Viale Melluso 80
82100 Benevento (BN) - tel. 0824/317017
Pres. Cristiano Fontanarosa
Bologna
Viale Filopanti 4/c
40126 Bologna (BO) - Tel. 051/252978
Pres. Luca Natalini
Brindisi
Via N. Sansone 16 - C.P. 321
72017 Ostuni (BR) - Tel. 0831/305566
Pres. Rocco Cucci
Brescia
Via Marsala 17
25100 Brescia (BS) - Tel. 030/296424
Pres. Sergio Caprioli
Bolzano
Via Del Monte 18
39040 Ora (BZ) - Tel. 0471/811260
Pres. Christian Vorhauser
Cagliari
Via Mestre 8
09124 Cagliari (CA) - Tel. 070/300304
Pres. Marco Fanunza
Caltanissetta
Via Monsignor Guttadauria 2 - C.P. 25
93100 Caltanissetta (CL) - Tel. 0934/585810
Pres. Michele Riggi
Campobasso
Via D’amato 15
86100 Campobasso (CB) - Tel. 0874/66248
Pres. Giacomo Picone
Caserta
Piazza Roma 79
81016 Piedim. Matese (CE)
Tel. 0823/913594
Pres. Domenico Di Baia
Catania
Via Grotte Bianche 150
95129 Catania (CA) - Tel. 095/436393
Pres. Francesco Intrisano
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INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI
Catanzaro
Via Italo Paparazzo 5/A
88100 Catanzaro (CZ) - Tel. 0961/754488
Pres. Domenico Russo
Chieti
Via Colle Comune 1 - c/o ITAS
6620 Scerni (CH) - Tel. 0873/914513
Pres. Nicola D’Ortona
Como
Piazzale Carmelata 9
22100 Como (CO) - Tel. 031/526019
Pres. Salvatore Raso
Cosenza
Via E. Capizzano 56
87100 Cosenza (CS) - Tel. 0984/392175
Pres. Rocco Carricato
Cremona
Via Palestro 66
26100 Cremona (CR) - Tel. 0372/535411
Pres. Costante Galli
Cuneo
Via Alfieri 10
12038 Savigliano (CN) - Tel. 0172/713087
Pres. Giuseppe Serra
Enna
Corso Umberto 109
94019 Leonforte (EN) - Tel. 0935/956078
Pres. Francesco Ferragosto
Ferrara
Via Conca 85
44123 Ferrara (FE) - Tel. 0532/204637
Pres. Milva Sacchetti
Firenze
Via Bezzecca 2
50122 Firenze (FI) - Tel. 055/2340202
Pres. Pierfrancesco Cavicchioni
Foggia
Via Piave 41
71100 Foggia (FG) - tel. 0881/723401
Pres. Antonio Dell’ Aquila
Forlì / Cesena
Corso Repubblica 93
47100 Forlì-Cesena (FC) - Tel. 0543/33137
Pres. Gianluca Bagnara
Frosinone
Via S. Nicola 1
03041 Alvito (FR) - tel. 0776/344231
Pres. Domenico Cistrone
Grosseto
Via Aurelia Nord 8
58100 Grosseto (GR) - Tel. 0564/23107
Pres. Giuseppina Pino
Imperia
Corso Garibaldi 13
18100 Imperia (IM) - Tel. 0183/651525
Pres. Elio Diversi
Latina
Via M. Siciliano
04010 Borgo Piave (LT) - Tel. 0773/416017
Pres. Maria Grazia Passarelli
Lecce
Via Capitano Ritucci 41
73100 Lecce (LE) - Tel. 0832/346996
Pres. Massimo De Nitto
Livorno
Via Mogadiscio 20/B
57012 Castiglioncello (LI) - Tel. 0586/752403
Pres. Paolo Giomi
Lucca
Viale A. Diaz 28
55100 Lucca (LU) - Tel. 0583/957027
Pres. Stefano Belgrano
Macerata
C. Da Lornano 7/A
62100 Macerata (MC) - Tel. 0733/235335
Pres. Gianni Calamante
Mantova
Viale Risorgimento 27/B
46100 Mantova (MN) - Tel. 0376/329701
Pres. Isaia Rossi
Massa
Via Fermi 19
54100 Massa (MS) - Tel. 0585/45848
Pres. Mirella Tongiani
Matera
Piazza Matteotti 7
75100 Matera (MT) - Tel. 0835/334901
Pres. Emanuele Genchi
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Messina
Via Romagnosi 7
98100 Messina (ME) - Tel. 0941/785382
Pres. Salvatore Tripoli
Milano
Via Ripamonti 35
20122 Milano (MI) - Tel. 02/58305333
Pres. Alessandro Gnocchi
Modena
Via Elia Rainusso 144 - 4° piano
41124 Modena (MO) - Tel. 059/828846
Pres. Claudio Losi
Napoli
Via Argine 1085
80147 Napoli (NA) - Tel.081/5770190
Pres. Biagio Scognamiglio
Novara
Corso Risorgimento 405
28070 Novara Vignale - (NO) Tel.0321/56178
Pres. Fabrizio Gaboardi
Nuoro
Via Lamarmora 2
08100 Nuoro (NU) - Tel. 0784/232547
Pres. Peppino Piquereddu
Padova
Via Tito Livio 5
35123 Padova (PD) - Tel.049/661808
Pres. Mariano Schiavon
Palermo
Via Pindemonte 17
90014 Casteldaccia (PA) - Tel. 091/942562
Pres. Bartolomeo Amato
Parma
Via Ponchiello 2
43011 Busseto (PR) - Tel. 0524/97012
Pres. Giorgio Faroldi
Pavia
Piazza S. Bovo 37
27058 Voghera (PV) - tel. 0383/369776
Pres. Gloria Gariboldi
Piacenza
Via San Giovanni 20
29100 Piacenza (PC) - Tel. 0523/338910
Pres. Sergio Lombardelli
Perugia
Borgo XX Giugno 74
06121 Perugia (PG) - Tel. 075/35675
Pres. Massimo Moncelli
Pesaro
Via Domenico Mazza 9
61100 Pesaro (PS) - Tel. 0721/30154
Pres. Stefano Bartolucci
Pescara
Via del Circuito 71
65134 Pescara (PE) - Tel. 085/294117
Pres. Pasqualino Lupone
Pisa
Via De Chirico 11
56037 Peccioli (PI) - Tel. 0564/411877
Pres. Giulia Parri
Pistoia
Via Fiorentina 21 - C.P. 73
51017 Pescia (PT) - Tel. 0572/478321
Pres. Leonardo Guido
Potenza
Via Cardinale De Luca 56
85024 Lavello (PZ) - Tel. 0972/81389
Pres. Mauro Finiguerra
Ragusa
Via Archimede 183
97100 Ragusa (RG) - Tel. 0932/624649
Pres. Corrado Balloni
Ravenna
Via Antica Zecca 6
48100 Ravenna (RA) - Tel. 0544/38086
Pres. Alessandro Genovesi
Reggio Calabria
Via Dante 1
89015 Palmi (RC) - Tel. 0966/23552
Pres. Beniamino Denisi
Reggio Emilia
Via Martiri di Cervarolo74/10
42122 Reggio Emilia (RE) - Tel. 0522/554231
Pres. Corrado Fantuzzi
Rieti
Viale Emilio Maraini 85
02100 Rieti (RI) - Tel. 0746/203083
Pres. Angelo Caffarelli
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Rimini
Via Secchiano 1
47900 Rimini (RN) - Tel. 0541/775357
Pres. Giovanni Nucci
Roma
Via Cerveteri 18 int. 6
00183 Roma (RM) - Tel. 06/70454739
Pres. Vincenzo Santoro
Rovigo
Via Silvestri 41
45100 Rovigo (RO) - Tel. 0425/699154
Pres. Gianfranco Rezzadore
Salerno
Via Luigi Guercio 197
84134 Salerno (SA) - Tel. 089/251488
Pres. Antonio Landi
Sassari
Via Mazzini 6
07100 Sassari (SS) - Tel. 079/236750
Pres. Giannetto Arru Bartoli
Savona
Via Del Nuovo Ospedale 8 - Reg. Bagnoli
17031 Savona Albenga (SV)
Tel. 0182/554268
Pres. Antonio Talarico
Siena
Strada Massetana Romana 54
53100 Siena (SI) - Tel. 0577/271834
Pres. Raffaello Biagiotti
Siracusa
Vicolo a Viale Tica 19
96100 Siracusa (SR) - Tel. 0931/441037
Pres. Francesco Altamore
Sondrio
Via A. Moro 26/A
23100 Sondrio (SO) - Tel. 0342/511229
Pres. Rosario Alessi
Taranto
Via Pisanelli 44 - C.P. 185
74100 Taranto (TA) - Tel. 099/4527447
Pres. Pasquale Mariano Carmignano
Teramo
Via C. Battisti 5
64100 Teramo (TE) - Tel. 0861/282124
Pres. Giovanni De Luca
Torino
Via Massena 13 bis
10137 Torino (TO) - Tel. 011/547505
Pres. Roberto Frova
Trapani
Via Vaccari 16
91025 Marsala (TP) - Tel. 0923/713008
Pres. Giovanni Giacalone
Trento
Via Giusti 40 c/o Impresa Verde T.A.A. S.r.l.
38100 Trento (TN) - Tel. 0461/915575
Pres. Guido Sicher
Treviso
Via Veneto 40
31015 Conegliano (TV) - Tel. 0438/410302
Pres. Gino Dall’Armellina
Udine
Via Corte Savorgnan 6
33100 udine (UD) - Tel. 0432/512527
Pres. Enore Venir
Venezia
Via F.lli Bandiera 30/A
30175 Venezia-Marghera (VE)
Tel. 041/923429
Pres. Nicola Gastaldi Cibola
Vercelli
Piazza della Vittoria 3 - c/o ITAS
13100 Vercelli (VC) - Tel. 0161/217310
Pres. Stefano Bondesan
Verona
Via Berni 9
37122 Verona (VR) - Tel. 045/590559
Pres. Elia Sandrini
Vicenza
Contrà S. Marco 9
36100 Vicenza (VI) - Tel. 0444/547443
Pres. Silvano Faltracco
Viterbo
Via Paradiso 3
01100 Viterbo (VT) - Tel. 0761/226934
Pres. Mario Morano
Consiglio Nazionale dei Periti Agrari - Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma - Tel. 06/4819801 Fax. 06/4882150 e-mail: [email protected]
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