Raccolta completa dei punti notevoli
Raccolta punti notevoli
da Genesi a Rivelazione
La parola
Dio èdivivente
La di
parola
Dio è vivente
Punti notevoli
Punti notevoli
per la nostra
per la spiritualità
nostra spiritualità
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
Pagina 1
“Punti notevoli della Bibbia” per fare
acquistare più perspicacia
QUANDO gli ebrei tornarono dall’esilio a Babilonia nel VI secolo a.E.V.,
quelli tra loro che avevano incarichi di responsabilità “si raccolsero presso
Esdra il copista, pure per acquistare perspicacia delle parole della legge”.
Quale esito ebbe il loro accresciuto intendimento? Ebbene, il popolo tenne una
straordinaria festa delle capanne con “grandissima allegrezza”! — Neemia
8:13-18.
Come ben illustra questo esempio, l’acquistare perspicacia delle Scritture
può influire in modo molto positivo sul popolo di Dio. Pertanto, nei numeri del
15 gennaio, 15 febbraio e 15 marzo 1986, La Torre di Guardia conterrà una
rubrica intitolata “Punti notevoli della Bibbia”. Questi articoli permetteranno ai
nostri lettori di acquistare un più profondo intendimento dei libri biblici di Esdra,
Neemia ed Ester.
Questi studi ci aiuteranno a rivivere gli emozionanti avvenimenti verificatisi
all’epoca in cui a Gerusalemme fu ripristinata la vera adorazione e si costruì il
tempio di Geova e in cui il popolo di Dio fu preservato dagli attacchi dei nemici.
In realtà, leggendo questi libri come suggerisce la rubrica “Punti notevoli della
Bibbia”, i testimoni di Geova e coloro che frequentano le loro adunanze
potranno trarre maggiori benefìci dalla lettura degli stessi brani scritturali
durante la settimanale Scuola di Ministero Teocratico. Inoltre i fratelli incaricati
di trattare i “Punti notevoli della lettura della Bibbia” durante il programma della
scuola potranno avvalersi della rubrica “Punti notevoli della Bibbia” per
rispondere a domande scritturali e per indicare quali insegnamenti ne traiamo.
— Romani 15:4.
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
Pagina 2
Libro
Genesi
Esodo
Levitico
Numeri
Deuteronomio
Giosuè
Giudici
Rut
1 Samuele
2 Samuele
1 Re
2 Re
1 Cronache
2 Cronache
Esdra
Neemia
Ester
Giobbe
Salmi
Proverbi
Ecclesiaste
Il Cantico dei C.
Isaia
Geremia
Lamentazioni
Ezechiele
Daniele
Osea
Gioele
Amos
Abdia
Giona
Michea
Naum
Abacuc
Scritture Ebraico- Aramaico
La parola di Dio è vivente
Pag.
La parola di Dio è vivente
5
La parola di Dio è vivente
16
La parola di Dio è vivente
22
La parola di Dio è vivente
28
La parola di Dio è vivente
33
La parola di Dio è vivente
39
La parola di Dio è vivente
45
La parola di Dio è vivente
50
La parola di Dio è vivente
56
La parola di Dio è vivente
62
La parola di Dio è vivente
68
La parola di Dio è vivente
73
La parola di Dio è vivente
79
La parola di Dio è vivente
85
La parola di Dio è vivente
90
La parola di Dio è vivente
100
La parola di Dio è vivente
111
La parola di Dio è vivente
121
La parola di Dio è vivente
128.139,
150,161
La parola di Dio è vivente
173
La parola di Dio è vivente
188
La parola di Dio è vivente
199
La parola di Dio è vivente
209-215
La parola di Dio è vivente
221
La parola di Dio è vivente
227
La parola di Dio è vivente
233-239
La parola di Dio è vivente
245
La parola di Dio è vivente
251
La parola di Dio è vivente
256
La parola di Dio è vivente
259
La parola di Dio è vivente
262
La parola di Dio è vivente
263
La parola di Dio è vivente
265
La parola di Dio è vivente
268
La parola di Dio è vivente
270
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
Pagina 3
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Punti Notevoli
Pag.
96
106
117
134,145,
156,167
179
194
205
Sofonia
Aggeo
Zaccaria
Malachia
Libro
Matteo
Marco
Luca
Giovanni
Atti
Romani
1 Corinti
2 Corinti
Galati
Efesini
Filippesi
Colossesi
1 Tessalonicesi
2 Tessalonicesi
1 Timoteo
2 Timoteo
Tito
Filemone
Ebrei
Giacomo
1 Pietro
2 Pietro
1 Giovanni
2 Giovanni
3 Giovanni
Giuda
Rivelazione
La parola di Dio è vivente
272
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
274
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
276
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
280
Punti Notevoli
Scritture Greche Cristiane
La parola di Dio è vivente
Pag.
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
284
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
289
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
293
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
297
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
302
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
307
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
311
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
318
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
323
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
326
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
333
Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
La parola di Dio è vivente
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Punti Notevoli
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
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Alcuni miei piccoli appunti
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Genesi — I
“GENESI” significa “origine” o “nascita”. È un nome
appropriato per un libro che dice come venne
all’esistenza l’universo, come fu preparata la terra per
l’uomo e come comparve l’uomo sulla terra. Mosè
scrisse questo libro nel deserto del Sinai e può darsi che
lo abbia terminato nel 1513 a.E.V.
Il libro di Genesi ci parla del mondo antidiluviano, di
cosa accadde quando iniziò l’era postdiluviana e di
come Geova Dio agì con Abraamo, Isacco, Giacobbe e
Giuseppe. Questo articolo prenderà in esame punti
notevoli di Genesi 1:1–11:9, sostanzialmente fino al
tempo in cui Geova iniziò a trattare con il patriarca
Abraamo.
IL MONDO ANTIDILUVIANO
(Genesi 1:1–7:24)
Le parole iniziali di Genesi, “in principio”, risalgono
indietro nel tempo di miliardi di anni. Gli avvenimenti dei
sei “giorni” creativi, o periodi di tempo in cui ebbero
luogo particolari opere creative, sono descritti come
sarebbero apparsi a un osservatore umano sulla terra,
se ci fosse stato. Alla fine del sesto giorno Dio creò
l’uomo. Anche se ben presto, a causa della
disubbidienza dell’uomo, il Paradiso fu perduto, Geova
diede una speranza. La primissima profezia della Bibbia
parla di un “seme” che annullerà gli effetti del peccato e
schiaccerà la testa a Satana.
Nei successivi 16 secoli Satana riuscì ad allontanare
da Dio tutti gli esseri umani eccetto pochi fedeli, come
Abele, Enoc e Noè. Caino, per esempio, uccise il giusto
Abele, suo fratello. “Si cominciò a invocare il nome di
Geova”,
evidentemente
in
modo
blasfemo.
Rispecchiando lo spirito violento dell’epoca, Lamec
compose una poesia dicendo di avere ucciso un
giovane, presumibilmente per difendersi. Le condizioni
peggiorarono allorché i figli angelici di Dio disubbidienti
sposarono donne e generarono giganti violenti detti
nefilim. Il fedele Noè però costruì l’arca, avvertì
coraggiosamente gli altri dell’incombente Diluvio e sfuggì
alla distruzione insieme alla sua famiglia.
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
1:16: Come poté Dio produrre la luce il primo
giorno se i luminari non furono fatti che il quarto
giorno?
La parola ebraica resa ‘fare’ al versetto 16 non è la
stessa parola che è tradotta ‘creare’ e che viene usata in
Genesi capitolo 1, versetti 1, 21 e 27. “I cieli” dove si
trovavano i luminari furono creati molto tempo prima che
iniziasse il “primo giorno”. Ma la loro luce non arrivava
sulla superficie della terra. Il primo giorno “si fece luce”
perché la luce diffusa penetrò attraverso gli strati di nubi
e divenne visibile sulla terra. Di conseguenza, a motivo
della rotazione terrestre, cominciarono ad alternarsi il
giorno e la notte. (Genesi 1:1-3, 5) Le sorgenti della luce
non si vedevano ancora dalla terra. Durante il quarto
periodo creativo, però, ebbe luogo un cambiamento
notevole. Il sole, la luna e le stelle ora ‘splendevano
sopra la terra’. (Genesi 1:17) ‘Dio li faceva’ nel senso
che ora potevano essere visti dalla terra.
3:8: Geova Dio parlò direttamente ad Adamo?
La Bibbia rivela che quando Dio parlò agli esseri
umani lo fece tramite un angelo. (Genesi 16:7-11; 18:13, 22-26; 19:1; Giudici 2:1-4; 6:11-16, 22; 13:15-22) Il
principale portavoce di Dio fu il suo unigenito Figlio,
chiamato “la Parola”. (Giovanni 1:1) Molto probabilmente
Dio parlò ad Adamo ed Eva attraverso “la Parola”. —
Genesi 1:26-28; 2:16; 3:8-13.
3:17: In che modo fu maledetto il suolo e per
quanto tempo?
Che il suolo fosse maledetto significava che da quel
momento in poi sarebbe stato molto difficile coltivarlo. I
discendenti di Adamo sentirono così acutamente gli
effetti della maledizione, con le spine e i triboli che il
suolo produceva, che Lamec, il padre di Noè, parlò del
“dolore delle nostre mani derivante dal suolo che Geova
ha maledetto”. (Genesi 5:29) Dopo il Diluvio Geova
benedisse Noè e i suoi figli, dichiarando il Suo proposito
che riempissero la terra. (Genesi 9:1) Evidentemente la
maledizione sul suolo era stata tolta. — Genesi 13:10.
4:15: In che senso Geova ‘pose un segno per
Caino’? La Bibbia non dice che questo segno o marchio
venisse impresso in qualche modo sulla sua persona. Il
“segno” era probabilmente un solenne decreto, noto e
osservato da altri, inteso a impedire che Caino fosse
ucciso per vendetta.
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Alcuni miei piccoli appunti
4:17: Con chi si sposò Caino?
Adamo “generò figli e figlie”. (Genesi 5:4) Quindi
Caino sposò una sorella o forse una nipote. In seguito,
la Legge che Dio diede agli israeliti non permise più il
matrimonio fra un fratello e una sorella carnale. —
Levitico 18:9.
5:24: In che modo Dio ‘prese Enoc’?
Evidentemente Enoc correva un pericolo mortale, ma
Dio non permise che soffrisse per mano dei suoi nemici.
“Enoc fu trasferito in modo da non vedere la morte”,
scrisse l’apostolo Paolo. (Ebrei 11:5) Questo non vuol
dire che Dio lo portò in cielo affinché continuasse a
vivere lì. Gesù fu il primo ad ascendere al cielo.
(Giovanni 3:13; Ebrei 6:19, 20) Che Enoc fosse
“trasferito in modo da non vedere la morte” può
significare che Dio lo fece cadere in una condizione di
estasi profetica e che quindi pose fine alla sua vita
mentre era in quello stato. In quel modo Enoc non soffrì,
o non ‘vide la morte’, per mano dei suoi nemici.
6:6: In che senso si può dire che Geova “si
rammaricò” di avere fatto l’uomo?
Qui il termine ebraico tradotto “si rammaricò” si
riferisce a un cambiamento di idea o di intenzione.
Geova è perfetto e quindi non fece un errore creando
l’uomo. Tuttavia cambiò parere nei confronti della
malvagia generazione antidiluviana. Da Creatore degli
esseri umani Dio ne diventò il distruttore perché era
dispiaciuto della loro malvagità. Il fatto che preservò
alcuni esseri umani indica che il suo rammarico si limitò
a quelli che erano diventati malvagi. — 2 Pietro 2:5, 9.
7:2: Su cosa si basava la distinzione fra animali
puri e impuri?
Questa distinzione si basava evidentemente sull’uso
dei sacrifici nell’adorazione e non su ciò che si poteva
mangiare o meno. La carne animale non era inclusa
nell’alimentazione umana prima del Diluvio. I termini
“puro” e “impuro” in relazione al cibo vennero
all’esistenza soltanto con la Legge mosaica e cessarono
quando essa fu abrogata. (Atti 10:9-16; Efesini 2:15) È
evidente che Noè sapeva ciò che era adatto per i
sacrifici nell’adorazione di Geova. Non appena uscì
dall’arca, “edificava un altare a Geova e prendeva
alcune di tutte le bestie pure e di tutte le creature volatili
pure e offriva olocausti sull’altare”. — Genesi 8:20.
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Alcuni miei piccoli appunti
7:11: Da dove venne l’acqua che causò il diluvio
universale?
Durante il secondo periodo creativo, o “giorno”,
quando si formò la “distesa” o atmosfera terrestre,
c’erano acque “sotto la distesa” e acque “sopra la
distesa”. (Genesi 1:6, 7) Le acque che erano “sotto”
erano quelle che si trovavano già sulla terra. Le acque
“sopra” erano enormi quantità di umidità sospese in alto
sopra la terra e formavano “le vaste acque dell’abisso”.
Queste furono le acque che caddero sulla terra ai giorni
di Noè.
Lezioni per noi:
1:26. Essendo a immagine di Dio gli esseri umani
hanno la capacità di riflettere gli attributi divini.
Dovremmo senz’altro cercare di coltivare qualità come
amore, misericordia, benignità, bontà e pazienza,
riflettendo Colui che ci ha creati.
2:22-24. Il matrimonio è un’istituzione divina. Il
vincolo coniugale è permanente e sacro, e il marito è il
capofamiglia.
3:1-5, 16-23. La felicità dipende dal riconoscere la
sovranità di Geova nella nostra vita.
3:18, 19; 5:5; 6:7; 7:23. La parola di Geova si
avvera sempre.
4:3-7. Geova si compiacque dell’offerta di Abele
perché era un uomo giusto e di fede. (Ebrei 11:4) Caino
invece non aveva fede, come indicarono le sue azioni.
Le sue opere erano malvage, e la gelosia e l’odio lo
spinsero a uccidere. (1 Giovanni 3:12) È probabile
inoltre che non abbia riflettuto più di tanto sulla sua
offerta e si sia limitato a presentarla con scarsa
convinzione. I sacrifici di lode che offriamo a Geova non
dovrebbero essere fatti di tutto cuore e con il giusto
atteggiamento, e non dovrebbero essere accompagnati
da un comportamento corretto?
6:22. Anche se ci vollero molti anni per costruire
l’arca, Noè fece proprio quello che Dio aveva
comandato. Perciò durante il Diluvio Noè e la sua
famiglia furono preservati. Geova ci parla mediante la
sua Parola scritta e ci guida tramite la sua
organizzazione. È nel nostro interesse ascoltare e
ubbidire.
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7:21-24. Geova non distrugge i giusti insieme ai
malvagi.
L’UMANITÀ ENTRA IN UNA NUOVA ERA
(Genesi 8:1–11:9)
Sparito il mondo antidiluviano, l’umanità entra in una
nuova era. Gli esseri umani ricevono il permesso di
mangiare carne ma con il comando di astenersi dal
sangue. Geova li autorizza a infliggere la pena di morte
per l’omicidio e stabilisce il patto dell’arcobaleno,
promettendo di non portare mai più il Diluvio. I tre figli di
Noè diventano i progenitori dell’intera razza umana, ma
il suo pronipote Nimrod diventa un “potente cacciatore in
opposizione a Geova”. Anziché sparpagliarsi per
popolare la terra gli uomini decidono di costruire una
città chiamata Babele e una torre per farsi un nome
celebre. Il loro intento viene vanificato quando Geova
confonde la loro lingua e li disperde in tutta la terra.
Risposta a domande bibliche:
8:11: Se gli alberi furono rovinati dal Diluvio, la
colomba dove prese la foglia di olivo?
Ci sono due possibilità. Dato che l’olivo è un albero
molto resistente può darsi che sia rimasto vivo
sott’acqua per alcuni mesi durante il Diluvio. Quando le
acque del Diluvio si ritirarono, un olivo che era stato
sommerso era di nuovo sull’asciutto e poté mettere le
foglie. La foglia di olivo portata a Noè dalla colomba
potrebbe essere stata presa anche da un germoglio
piuttosto giovane spuntato dopo che le acque si erano
ritirate.
9:20-25: Perché Noè maledisse Canaan?
Molto probabilmente Canaan fu colpevole di qualche
abuso o perversione nei confronti di suo nonno Noè.
Cam, il padre di Canaan, benché fosse presente non
intervenne, anzi a quanto pare ne parlò in giro. Invece
Sem e Iafet, gli altri due figli di Noè, coprirono il padre.
Per questo furono benedetti, ma Canaan fu maledetto e
Cam soffrì per il disonore recato sulla sua progenie.
10:25: In che senso la terra fu “divisa” ai giorni di
Peleg?
Peleg visse dal 2269 al 2030 a.E.V. Fu “ai suoi
giorni” che Geova causò una grande divisione
confondendo la lingua dei costruttori della torre di
Babele e disperdendoli per tutta la superficie della terra.
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
(Genesi 11:9) In tal modo “la terra [o la popolazione
terrestre] fu divisa” ai giorni di Peleg.
Lezioni per noi:
9:1; 11:9. Nessun progetto e nessuno sforzo umano
possono impedire l’adempimento del proposito di
Geova.
10:1-32. Le due genealogie che si trovano prima e
dopo la narrazione del Diluvio, nei capitoli 5 e 10,
collegano l’intera razza umana con il primo uomo,
Adamo, attraverso i tre figli di Noè. Gli assiri, i caldei, gli
ebrei, i siri e alcune tribù arabe discendono da Sem. Gli
etiopi, gli egiziani, i cananei e alcune tribù africane e
arabe discendono da Cam. Gli indoeuropei discendono
da Iafet. Gli uomini sono tutti imparentati fra loro e tutti
nascono uguali davanti a Dio. (Atti 17:26) Questo fatto
deve influire sul modo di considerare e trattare gli altri.
La Parola di Dio può esercitare potenza
La prima parte del libro di Genesi contiene l’unica
storia accurata degli albori dell’umanità. Da queste
pagine comprendiamo lo scopo per cui Dio mise l’uomo
sulla terra. Com’è rassicurante vedere che gli sforzi
umani, come quelli di Nimrod, non possono impedire
l’adempimento del suo proposito!
Se mentre fate la lettura settimanale della Bibbia per
prepararvi per la Scuola di Ministero Teocratico,
considerate ciò che dice la parte “Risposta a domande
bibliche” potrete capire meglio alcuni passi scritturali
difficili. I commenti che si trovano in “Lezioni per noi”
mostreranno come si può trarre beneficio dalla lettura
biblica della settimana. Quando è il caso, possono
anche costituire la base per una parte sui bisogni locali
nell’adunanza di servizio. La Parola di Geova è davvero
vivente e può esercitare potenza nella nostra vita. —
Ebrei 4:12.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Genesi — II
GENESI abbraccia il periodo di storia umana, della
durata di 2.369 anni, che va dalla creazione del primo
uomo Adamo alla morte di Giuseppe, figlio di Giacobbe.
I primi dieci capitoli e i primi nove versetti dell’11°
capitolo, che coprono gli avvenimenti dalla creazione
alla torre di Babele, sono stati trattati nel numero
precedente di questa rivista. Questo articolo considera
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
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Alcuni miei piccoli appunti
punti notevoli della restante parte di Genesi, dove si
parla dei rapporti fra Dio e Abraamo, Isacco, Giacobbe e
Giuseppe.
ABRAAMO DIVENTA AMICO DI DIO
(Genesi 11:10–23:20)
Circa 350 anni dopo il Diluvio nasce un uomo,
discendente di Sem figlio di Noè, che si dimostra
speciale agli occhi di Dio. Il suo nome è Abramo,
successivamente cambiato in Abraamo. Dietro comando
di Dio, Abramo lascia la città caldea di Ur e va a vivere
in tende in un paese che Dio promette di dare a lui e ai
suoi discendenti. A motivo della sua fede e della sua
ubbidienza Abraamo viene chiamato “amico di Geova”.
— Giacomo 2:23.
Geova agisce contro i malvagi abitanti di Sodoma e
delle città vicine, ma Lot e le sue figlie vengono salvati.
Quando ad Abraamo nasce Isacco, si adempie una
promessa di Dio. Anni dopo, la fede di Abraamo viene
messa alla prova quando Geova gli comanda di offrire
suo figlio in sacrificio. Abraamo sta per ubbidire ma
viene fermato da un angelo. Non c’è alcun dubbio che
Abraamo sia un uomo di fede, e gli viene assicurato che
mediante il suo seme tutte le nazioni si benediranno. La
morte della diletta moglie Sara addolora profondamente
Abraamo.
Risposta a domande bibliche:
12:1-3: Quando entrò
abraamico, e quanto dura?
in
vigore
il
patto
Il patto che Geova stipulò con Abramo, in base al
quale ‘tutte le famiglie del suolo certamente si sarebbero
benedette per mezzo’ di lui, entrò evidentemente in
vigore quando Abramo attraversò l’Eufrate mentre era in
viaggio per Canaan. Dev’essere stato il 14 nisan del
1943 a.E.V., 430 anni prima che Israele venisse liberato
dall’Egitto. (Esodo 12:2, 6, 7, 40, 41) Il patto abraamico
è “un patto a tempo indefinito”. Rimarrà in vigore finché
le famiglie della terra non si saranno benedette e tutti i
nemici di Dio non saranno stati distrutti. — Genesi 17:7;
1 Corinti 15:23-26.
15:13: Quando si adempirono i predetti 400 anni
di afflizione della progenie di Abramo?
Questo periodo di afflizione iniziò nel 1913 a.E.V.
quando verso i 5 anni Isacco, figlio di Abraamo, fu
svezzato e il fratellastro diciannovenne, Ismaele, ‘si
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Alcuni miei piccoli appunti
prese gioco’ di lui. (Genesi 21:8-14; Galati 4:29) Terminò
con la liberazione degli israeliti dalla schiavitù egiziana
nel 1513 a.E.V.
16:2: Fu giusto che Sarai offrisse in moglie ad
Abramo la sua serva Agar?
L’offerta di Sarai fu conforme alla consuetudine
dell’epoca, secondo la quale la moglie sterile era tenuta
a procurare al marito una concubina perché gli desse un
erede. La poligamia comparve per la prima volta nella
discendenza di Caino. Infine divenne una consuetudine
e fu adottata da alcuni adoratori di Geova. (Genesi 4:1719; 16:1-3; 29:21-28) Geova, tuttavia, non si distaccò
mai dalla norma originale della monogamia. (Genesi
2:21, 22) È evidente che Noè e i suoi figli, ai quali venne
ripetuto il comando di ‘essere fecondi e riempire la terra’,
erano tutti monogami. (Genesi 7:7; 9:1; 2 Pietro 2:5) E la
norma della monogamia fu riaffermata da Gesù Cristo.
— Matteo 19:4-8; 1 Timoteo 3:2, 12.
19:8: Non era sbagliato che Lot offrisse le sue
figlie ai sodomiti?
Secondo l’etica orientale il padrone di casa aveva la
responsabilità di proteggere gli ospiti che erano in casa
sua, difendendoli se necessario fino alla morte. Lot era
pronto a far questo. Uscì coraggiosamente di casa,
chiuse la porta dietro di sé e affrontò la turba da solo.
Probabilmente quando offrì le figlie si era ormai reso
conto che i suoi ospiti erano messaggeri di Dio e forse
ragionò che Dio avrebbe potuto proteggere le sue figlie
come aveva protetto sua zia Sara in Egitto. (Genesi
12:17-20) E in effetti a Lot e alle sue figlie non accadde
nulla di male.
19:30-38: Geova condonò il fatto che Lot si
ubriacò ed ebbe figli dalle sue due figlie?
Geova non condona né l’incesto né l’ubriachezza.
(Levitico 18:6, 7, 29; 1 Corinti 6:9, 10) Lot deplorava le
“opere illegali” degli abitanti di Sodoma. (2 Pietro 2:6-8)
Il fatto stesso che le figlie lo fecero ubriacare fa pensare
che si rendessero conto che da sobrio non avrebbe
acconsentito ad avere rapporti sessuali con loro. Ma
essendo straniere nel paese, pensarono che questo
fosse l’unico modo per impedire che la famiglia di Lot si
estinguesse. Il brano biblico rivela che i moabiti
(attraverso Moab) e gli ammoniti (attraverso Ben-Ammi)
erano imparentati con gli israeliti, discendenti di
Abraamo.
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Alcuni miei piccoli appunti
Lezioni per noi:
13:8, 9. Abraamo ci dà un bell’esempio di come
appianare le divergenze. Non dovremmo mai sacrificare
la pace per amore del denaro, preferenze personali od
orgoglio.
15:5, 6. Abraamo stava invecchiando e, poiché non
aveva ancora un figlio, ne parlò al suo Dio, Geova, che
lo rassicurò. Il risultato? Abraamo “ripose fede in
Geova”. Se ci rivolgiamo a Geova in preghiera
aprendogli il cuore, se accettiamo le sue rassicuranti
parole contenute nella Bibbia e se gli ubbidiamo, la
nostra fede sarà rafforzata.
15:16. Geova rimandò per quattro generazioni
l’esecuzione del suo giudizio sugli amorrei (o cananei).
Perché? Perché è un Dio paziente. Aspettò finché non ci
fu più nessuna speranza che migliorassero. Anche noi
dobbiamo essere pazienti come Geova.
18:23-33. Geova non distrugge
indiscriminatamente. Protegge i giusti.
le
persone
19:16. Lot “indugiava” e gli angeli quasi dovettero
trascinare lui e la sua famiglia fuori da Sodoma.
Facciamo bene a non perdere il senso di urgenza
mentre aspettiamo la fine del mondo malvagio.
19:26. Com’è stolto farsi distrarre dal mondo o
guardare con desiderio ciò che vi abbiamo lasciato!
GIACOBBE HA 12 FIGLI
(Genesi 24:1–36:43)
Abraamo dispone che Isacco sposi Rebecca, una
donna che ha fede in Geova. Rebecca partorisce due
gemelli, Esaù e Giacobbe. Esaù disprezza la sua
primogenitura e la vende a Giacobbe, che in seguito
riceve la benedizione del padre. Giacobbe fugge in
Paddan-Aram, dove sposa Lea e Rachele e bada ai
greggi del loro padre per 20 anni prima di andarsene con
la propria famiglia. Da Lea, Rachele e le loro due serve
Giacobbe ha 12 figli e delle figlie. Giacobbe lotta con un
angelo ed è benedetto, e il suo nome viene cambiato in
Israele.
Risposta a domande bibliche:
28:12, 13: Qual è il significato del sogno di
Giacobbe circa “una scala”? Questa “scala”, che forse
sembrava una scalinata di pietra, indicava l’esistenza di
comunicazioni fra la terra e il cielo. Il fatto che angeli di
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Alcuni miei piccoli appunti
Dio salissero e scendessero la scala indicava che gli
angeli svolgono un importante servizio fra Geova e gli
uomini che hanno la sua approvazione. — Giovanni
1:51.
30:14, 15:
Perché
Rachele
rinunciò
all’opportunità di concepire in cambio di alcune
mandragole? Nell’antichità il frutto della mandragola era
usato in medicina come narcotico e per impedire o
alleviare gli spasmi. A questo frutto era attribuita anche
la facoltà di eccitare il desiderio sessuale e di accrescere
la fertilità umana o di favorire il concepimento. (Il Cantico
dei Cantici 7:13) Anche se la Bibbia non rivela il motivo
dello scambio, può darsi che Rachele abbia pensato che
le mandragole l’avrebbero aiutata a concepire e a porre
fine così al biasimo causato dalla sua sterilità. Tuttavia
passarono alcuni anni prima che Geova ‘le aprisse il
seno’. — Genesi 30:22-24.
Lezioni per noi:
25:23. Geova ha la capacità di individuare le
tendenze genetiche del nascituro, di esercitare la
preconoscenza e di decidere in anticipo chi scegliere per
i suoi propositi. Tuttavia non prestabilisce il destino finale
delle persone. — Osea 12:3; Romani 9:10-12.
25:32, 33; 32:24-29. Il fatto che Giacobbe si
preoccupò di ottenere la primogenitura e che lottò tutta
la notte con un angelo per avere una benedizione
mostra che apprezzava veramente le cose sacre. Geova
ci ha affidato alcune cose sacre, come la nostra
relazione con lui e con la sua organizzazione, il riscatto,
la Bibbia e la speranza del Regno. Vorremo pertanto
assomigliare a Giacobbe mostrando apprezzamento per
queste cose.
34:1, 30. A Giacobbe fu “dato l’ostracismo” in seguito
a un problema sorto perché Dina aveva fatto amicizia
con persone che non amavano Geova. Dobbiamo
scegliere saggiamente le compagnie.
GEOVA BENEDICE GIUSEPPE IN EGITTO
(Genesi 37:1–50:26)
La gelosia spinge i figli di Giacobbe a vendere come
schiavo il loro fratello Giuseppe. In Egitto Giuseppe
finisce in prigione perché si attiene fedelmente e
coraggiosamente alle norme morali di Dio. A suo tempo
viene prelevato dalla prigione per interpretare i sogni di
Faraone, che predicono sette anni di abbondanza seguiti
da sette anni di carestia. Giuseppe viene quindi
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Alcuni miei piccoli appunti
nominato amministratore annonario d’Egitto. A causa
della carestia i suoi fratelli vanno in Egitto in cerca di
cibo. La famiglia si riunisce e si stabilisce nella fertile
terra di Gosen. In punto di morte Giacobbe benedice i
suoi figli e pronuncia una profezia che infonde una
speranza sicura: nei secoli avvenire ci saranno grandi
benedizioni. La salma di Giacobbe viene portata in
Canaan per la sepoltura. Quando Giuseppe muore
all’età di 110 anni il suo corpo viene imbalsamato, per
essere infine trasportato nella Terra Promessa. —
Esodo 13:19.
Risposta a domande bibliche:
43:32: Perché per gli egiziani era una cosa
detestabile mangiare un pasto con gli ebrei?
Può darsi che fosse soprattutto per pregiudizio
religioso od orgoglio di razza. Gli egiziani inoltre
detestavano i pastori. (Genesi 46:34) Perché? Può darsi
che i pastori occupassero l’ultimo posto nel sistema
egiziano di caste. Oppure, data la scarsità di terreno
coltivabile, è possibile che gli egiziani disprezzassero chi
cercava pascoli per i greggi.
44:5: Giuseppe usava veramente un calice per
trarre presagi?
Evidentemente il calice d’argento e quanto è detto di
esso facevano parte di un sotterfugio o stratagemma.
Giuseppe era un fedele adoratore di Geova. Non usava
realmente il calice per trarre presagi, così come
Beniamino non lo rubò veramente.
49:10: Cosa significano “lo scettro” e “il bastone
da comandante”?
Lo scettro è il bastone portato da un governante
come simbolo di autorità reale. Il bastone da
comandante è una lunga verga che rappresenta il potere
di emanare comandi. Riferendosi ad essi Giacobbe
indicò che la tribù di Giuda avrebbe esercitato grande
potere e autorità fino alla venuta di Silo. Questo
discendente di Giuda è Gesù Cristo, a cui Geova ha
dato il governo celeste. Cristo è investito di autorità reale
e ha il potere di emanare comandi. — Salmo 2:8, 9;
Isaia 55:4; Daniele 7:13, 14.
Lezioni per noi:
38:26. Giuda si comportò male con Tamar, la nuora
rimasta vedova. Quando però fu messo davanti alla sua
responsabilità riguardo alla gravidanza, Giuda ammise
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umilmente il proprio errore. Anche noi dovremmo essere
pronti a riconoscere i nostri sbagli.
39:9. Il comportamento di Giuseppe nei confronti
della moglie di Potifar indica che in fatto di moralità il suo
modo di pensare era in sintonia con quello di Dio e che
la sua coscienza era guidata dai princìpi divini. Non
dovremmo anche noi sforzarci in tal senso man mano
che acquistiamo accurata conoscenza della verità?
41:14-16, 39, 40. Geova può capovolgere la
situazione di quelli che lo temono. In tempo di avversità
facciamo bene a riporre fiducia in Geova e rimanergli
fedeli.
Ebbero una fede incrollabile
Abraamo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe furono
effettivamente uomini di fede timorati di Dio. La storia
della loro vita, narrata nel libro di Genesi, rafforza la
nostra fede e ci insegna molte lezioni preziose.
Potete trarne beneficio mentre fate la settimanale
lettura della Bibbia prevista dal programma della Scuola
di Ministero Teocratico. Considerare quanto si è detto
sopra farà vivere la narrazione.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Esodo
IN ESODO è narrata la storia della liberazione di
coloro che erano stati resi “schiavi sotto la tirannia”.
(Esodo 1:13) Viene anche fatto un elettrizzante
resoconto della nascita di una nazione. Tra i suoi
avvincenti aspetti vi sono gli straordinari miracoli, una
legislazione di altissimo livello e la costruzione del
tabernacolo. Questo è in sostanza il contenuto del libro
biblico di Esodo.
Scritto dal profeta ebreo Mosè, Esodo narra le
esperienze degli israeliti nel periodo di 145 anni che va
dalla morte di Giuseppe nel 1657 a.E.V. al
completamento del tabernacolo nel 1512 a.E.V. La
narrazione tuttavia non è semplice storia. Fa parte della
parola, o messaggio, di Dio all’umanità. Come tale, “è
vivente ed esercita potenza”. (Ebrei 4:12) Esodo, quindi,
ha vero significato per noi.
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
“DIO UDÌ I LORO GEMITI”
(Esodo 1:1–4:31)
I discendenti di Giacobbe che vivono in Egitto
crescono con tale rapidità che per ordine del re vengono
resi schiavi. Faraone ordina perfino di mettere a morte
tutti i neonati israeliti maschi. Sfugge a tale sorte un
bambino di tre mesi, Mosè, che viene adottato dalla figlia
di Faraone. Sebbene venga allevato nella famiglia reale,
a 40 anni Mosè prende le parti del suo popolo e uccide
un egiziano. (Atti 7:23, 24) Costretto a fuggire va in
Madian, dove si sposa e fa la vita del pastore. Presso un
roveto che arde miracolosamente, Geova dice a Mosè di
tornare in Egitto per liberare gli israeliti dalla schiavitù.
Suo fratello Aaronne viene nominato suo portavoce.
Risposta a domande bibliche:
3:1: Che tipo di sacerdote era Ietro?
All’epoca dei patriarchi il capofamiglia fungeva da
sacerdote per la sua famiglia. Ietro era evidentemente il
capo patriarcale di una tribù di madianiti. Dato che
discendevano da Abraamo attraverso Chetura, forse i
madianiti avevano una certa conoscenza dell’adorazione
di Geova. — Genesi 25:1, 2.
4:11: In che senso Geova ‘costituisce il muto, il
sordo e il cieco’?
Benché a volte abbia fatto diventare qualcuno cieco
o muto, Geova non è responsabile di tutti i casi di
handicap di questo genere. (Genesi 19:11; Luca 1:2022, 62-64) Questi sono il risultato del peccato ereditato.
(Giobbe 14:4; Romani 5:12) Comunque, dato che ha
permesso che queste cose esistessero, Dio poté dire
che ‘costituisce’ il muto, il sordo e il cieco.
4:16: In che senso Mosè doveva ‘servire come
Dio’ per Aaronne?
Mosè era un rappresentante di Dio. Quindi Mosè
divenne “come Dio” per Aaronne, che parlava quale
rappresentante di Mosè.
Lezioni per noi:
1:7, 14. Geova sostenne il suo popolo quando era
oppresso in Egitto. Allo stesso modo sostiene i suoi
Testimoni odierni, anche quando subiscono intensa
persecuzione.
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Alcuni miei piccoli appunti
1:17-21. Geova si ricorda di noi “in bene”. — Neemia
13:31.
3:7-10. Geova è sensibile al grido del suo popolo.
3:14. Geova adempie infallibilmente i suoi propositi.
Possiamo quindi avere fiducia che farà avverare le
nostre speranze basate sulla Bibbia.
4:10, 13. Mosè aveva così poca fiducia nelle proprie
capacità oratorie che anche quando Dio gli assicurò il
suo sostegno lo supplicò di mandare qualcun altro a
parlare a Faraone. Geova tuttavia si servì di Mosè e gli
diede la sapienza e la forza necessarie per adempiere il
suo incarico. Invece di pensare troppo alle nostre
carenze, vorremo fare assegnamento su Geova e
adempiere fedelmente il nostro incarico di predicare e
insegnare. — Matteo 24:14; 28:19, 20.
MIRACOLI STRAORDINARI RENDONO POSSIBILE
LA LIBERAZIONE
(Esodo 5:1–15:21)
Mosè e Aaronne si presentano a Faraone e gli
chiedono di permettere agli israeliti di andare nel deserto
a celebrare una festa a Geova. Il governante egiziano
rifiuta con tono di sfida. Geova si serve di Mosè per
infliggere uno dopo l’altro terribili colpi. Solo dopo la
decima piaga Faraone lascia andare gli israeliti. Ben
presto, comunque, insieme alle sue forze militari si
lancia all’inseguimento. Ma Geova apre una via di fuga
attraverso il Mar Rosso e salva il suo popolo. Gli
inseguitori annegano quando il mare si richiude su di
loro.
Risposta a domande bibliche:
6:3: In che senso il nome di Dio non era stato
fatto conoscere ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe?
Questi patriarchi usarono il nome divino e ricevettero
da Geova delle promesse. Tuttavia non lo conoscevano
come colui che faceva adempiere queste promesse o
non lo avevano mai riscontrato personalmente. —
Genesi 12:1, 2; 15:7, 13-16; 26:24; 28:10-15.
7:1: In che senso Mosè fu costituito “Dio per
Faraone”?
Mosè ricevette da Dio potenza e autorità su
Faraone. Quindi non c’era nessun motivo di temere
quel re.
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Alcuni miei piccoli appunti
7:22: I sacerdoti egiziani dove presero l’acqua
non trasformata in sangue?
Avrebbero potuto usare acqua presa dal Nilo prima
di questa piaga. Sembra inoltre che potessero procurarsi
acqua da bere scavando pozzi nel suolo umido attorno
al Nilo. — Esodo 7:24.
8:26, 27: Perché Mosè disse che i sacrifici di
Israele sarebbero stati ‘detestabili agli egiziani’?
In Egitto si veneravano svariati animali. Pertanto,
menzionando i sacrifici, Mosè avrebbe reso più valida e
persuasiva la sua richiesta di lasciar andare Israele a
sacrificare a Geova.
12:29: Chi era considerato primogenito?
Tra i primogeniti erano inclusi solo i maschi. (Numeri
3:40-51) Faraone, anche lui primogenito, non fu ucciso.
Aveva la propria famiglia. Non il capofamiglia ma il
primogenito della famiglia morì in seguito alla decima
piaga.
12:40: Per quanto tempo gli israeliti dimorarono
in Egitto?
I 430 anni menzionati in questo versetto includono il
tempo che i figli d’Israele trascorsero “nel paese d’Egitto
e nel paese di Canaan”. (Bibbia con riferimenti, nota in
calce). Il settantacinquenne Abraamo attraversò l’Eufrate
nel 1943 a.E.V. diretto in Canaan. (Genesi 12:4) Da
allora fino a quando Giacobbe, che aveva 130 anni,
entrò in Egitto passarono 215 anni. (Genesi 21:5; 25:26;
47:9) Questo significa che successivamente gli israeliti
trascorsero in Egitto un ugual periodo di 215 anni.
15:8: Le acque “condensate” del Mar Rosso
erano acque gelate?
Il verbo ebraico qui tradotto ‘condensare’ significa
ritirarsi o ispessirsi. In Giobbe 10:10 è usato a proposito
del latte che si rapprende. Quindi le acque condensate
non fanno necessariamente pensare ad acque gelate o
al ghiaccio. Se il “forte vento orientale” menzionato in
Esodo 14:21 fosse stato abbastanza freddo da far gelare
le acque, senza dubbio ci sarebbe stato qualche
riferimento al freddo estremo. Dato che nulla di visibile le
tratteneva, le acque sembravano gelate, irrigidite o
condensate.
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Alcuni miei piccoli appunti
Lezioni per noi:
7:14–12:30. Le dieci piaghe non furono semplici
coincidenze. Erano state predette e si verificarono
esattamente come indicato. Sono quindi una chiara
dimostrazione del fatto che il Creatore esercita il
controllo sulle acque, sulla luce del sole, sugli insetti,
sugli animali e sugli uomini. Le piaghe dimostrano inoltre
che Dio può mandare la calamità sui suoi nemici e nello
stesso tempo proteggere i suoi adoratori.
11:2; 12:36. Geova benedice il suo popolo.
Evidentemente si accertò che gli israeliti ricevessero ora
un compenso per il duro lavoro compiuto in Egitto. Erano
entrati nel paese come persone libere, non come
prigionieri di guerra da tenere in stato di schiavitù.
14:30. Possiamo avere fiducia che nella prossima
“grande tribolazione” Geova libererà i suoi adoratori. —
Matteo 24:20-22; Rivelazione (Apocalisse) 7:9, 14.
GEOVA COSTITUISCE UNA NAZIONE TEOCRATICA
(Esodo 15:22–40:38)
Nel terzo mese dopo essere stati liberati dall’Egitto
gli israeliti si accampano ai piedi del monte Sinai, dove
ricevono i Dieci Comandamenti e altre leggi, concludono
un patto con Geova e diventano una nazione teocratica.
Mosè rimane 40 giorni sul monte e riceve istruzioni
inerenti alla vera adorazione e alla costruzione del
tabernacolo di Geova, un tempio portatile. Nel frattempo
gli israeliti fanno e adorano un vitello d’oro. Sceso dal
monte, Mosè vede cos’è successo e si indigna a tal
punto da spezzare le due tavole di pietra che Dio gli ha
dato. Dopo che ai malfattori è stata inflitta la giusta
punizione sale di nuovo sul monte e riceve altre due
tavole. Al ritorno di Mosè inizia la costruzione del
tabernacolo. Quando Israele arriva alla fine del suo
primo anno di libertà, questa tenda meravigliosa e tutti i
suoi arredi vengono completati e messi al loro posto.
Quindi Geova riempie la tenda di gloria.
Risposta a domande bibliche:
20:5: In che senso Geova reca “la punizione per
l’errore dei padri” sulle generazioni future?
Ciascun individuo, una volta diventato adulto, è
giudicato in base alla sua condotta e al suo
atteggiamento. Ma quando la nazione di Israele divenne
idolatra, ne subì le conseguenze per generazioni.
Persino gli israeliti fedeli ne sentirono gli effetti perché a
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Alcuni miei piccoli appunti
causa dell’infedeltà religiosa della nazione fu difficile per
loro mantenere l’integrità.
23:19; 34:26: Cosa significava il comando di non
cuocere il capretto nel latte di sua madre?
Da quanto viene riferito, cuocere un capretto (o il
piccolo di un altro animale) nel latte di sua madre era un
rito pagano che si pensava portasse la pioggia. Inoltre,
dato che il latte della madre serviva a nutrire il piccolo,
sarebbe stato un atto di crudeltà cuocervi la prole.
Questa legge faceva capire al popolo di Dio che doveva
essere compassionevole.
23:20-23: Chi era l’angelo menzionato qui, e in
che senso il nome di Geova era “in lui”?
Probabilmente quest’angelo era Gesù nella forma
preumana. Fu impiegato per guidare gli israeliti nel
viaggio verso la Terra Promessa. (1 Corinti 10:1-4) Il
nome di Geova è “in lui” nel senso che Gesù ha il ruolo
principale nel sostenere e santificare il nome del Padre
suo.
32:1-8, 25-35: Perché Aaronne non fu punito per
aver fatto il vitello d’oro?
Aaronne non era favorevole in cuor suo all’idolatria.
In seguito, a quanto pare si unì agli altri leviti,
schierandosi dalla parte di Dio e contro quelli che
avevano resistito a Mosè. Dopo che i colpevoli erano
stati uccisi, Mosè rammentò al popolo che aveva
commesso un grave peccato, indicando che anche altri
oltre ad Aaronne avevano beneficiato della misericordia
di Geova.
33:11, 20: In che senso Dio parlò a Mosè “faccia
a faccia”?
Questa
espressione
fa
pensare
a
una
conversazione fra due persone che si conoscono bene.
Mosè parlò con il rappresentante di Dio e per mezzo di
lui ricevette istruzioni da Geova oralmente. Ma Mosè
non vide Geova, dato che ‘nessun uomo può vedere Dio
e vivere’. Geova infatti non parlò personalmente a Mosè.
La Legge “fu trasmessa mediante angeli per mano di un
mediatore”, dice Galati 3:19.
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Alcuni miei piccoli appunti
Lezioni per noi:
15:25; 16:12. Geova ha cura del suo popolo.
18:21. Gli uomini scelti per ricoprire incarichi di
responsabilità nella congregazione cristiana devono
anche essere capaci, timorati di Dio, fidati e altruisti.
20:1–23:33. Geova è il supremo Legislatore.
Quando ubbidivano alle sue leggi, gli israeliti potevano
adorarlo in modo ordinato e gioioso. Oggi Geova ha
un’organizzazione teocratica. Se cooperiamo con essa
abbiamo felicità e sicurezza.
Ha vero significato per noi
Cosa rivela il libro di Esodo riguardo a Geova? Lo
presenta come amorevole Provveditore, incomparabile
Liberatore e Colui che adempie i suoi propositi. È l’Iddio
di un’organizzazione teocratica.
Ciò che imparerete da Esodo facendo la lettura
settimanale della Bibbia per prepararvi per la Scuola di
Ministero Teocratico avrà senz’altro un profondo effetto
su di voi. Considerando ciò che dice la parte “Risposta a
domande bibliche”, capirete meglio certi passi scritturali.
I commenti che si trovano in “Lezioni per noi” vi
mostreranno come trarre beneficio dalla lettura biblica
della settimana
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Levitico
NON è ancora passato un anno da che gli israeliti
sono stati liberati dalla schiavitù egiziana. Ora sono una
nuova nazione, in cammino verso il paese di Canaan.
Geova si propone di far dimorare in quel paese una
nazione santa. Tuttavia le pratiche religiose dei cananei
e i loro costumi sono molto degradati. Perciò il vero Dio
dà alla congregazione d’Israele dei regolamenti che la
terranno separata per il suo servizio. Questi regolamenti
si trovano nel libro biblico di Levitico. Scritto dal profeta
Mosè nel deserto del Sinai probabilmente nel
1512 a.E.V., il libro abbraccia appena un mese lunare di
storia. (Esodo 40:17; Numeri 1:1-3) Geova esorta
ripetutamente i suoi adoratori a essere santi. — Levitico
11:44; 19:2; 20:7, 26.
Oggi i testimoni di Geova non sono sotto la Legge
che Dio diede tramite Mosè. La morte di Gesù Cristo
abolì quella Legge. (Romani 6:14; Efesini 2:11-16)
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Alcuni miei piccoli appunti
Tuttavia i regolamenti che troviamo in Levitico possono
esserci utili, insegnandoci molte cose riguardo
all’adorazione del nostro Dio, Geova.
OFFERTE SANTE: VOLONTARIE E OBBLIGATORIE
(Levitico 1:1–7:38)
Alcuni sacrifici e offerte previsti dalla Legge erano
volontari mentre altri erano obbligatori. L’olocausto, ad
esempio, era volontario. Era presentato a Dio nella sua
interezza, come Gesù Cristo diede volontariamente e
interamente la sua vita come sacrificio di riscatto. Il
sacrificio di comunione era volontario e veniva condiviso.
Una parte veniva offerta a Dio sull’altare, un’altra parte
veniva mangiata dal sacerdote e un’altra ancora
dall’offerente. In modo analogo, per i cristiani unti la
Commemorazione della morte di Cristo è un pasto di
comunione. — 1 Corinti 10:16-22.
Le offerte per il peccato e le offerte per la colpa
erano obbligatorie. Con le prime si espiavano i peccati
commessi per sbaglio o involontariamente. Le seconde
servivano a fare ammenda, nei confronti di Dio, di un
diritto violato o a far riacquistare al trasgressore pentito
certi diritti, oppure entrambe le cose. Si facevano anche
offerte di cereali in riconoscimento della generosità di
Geova. Tutte queste cose ci interessano perché i
sacrifici previsti dal patto della Legge indicavano Gesù
Cristo e il suo sacrificio o i benefìci che ne derivano. —
Ebrei 8:3-6; 9:9-14; 10:5-10.
Risposta a domande bibliche:
2:11, 12: Perché il ‘miele come offerta fatta
mediante il fuoco’ non era accettevole a Geova?
Il miele a cui si fa riferimento qui non poteva essere
miele di api. Pur non essendo consentito ‘come offerta
fatta mediante il fuoco’, era incluso fra ‘le primizie del
prodotto del campo’. (2 Cronache 31:5) Evidentemente
questo miele era il succo sciropposo di alcuni frutti. Dato
che poteva fermentare, non era accettevole come offerta
sull’altare.
2:13: Perché ‘insieme a ogni offerta’ si doveva
presentare del sale?
Lo scopo non era di accentuare il sapore dei
sacrifici. Il sale si usa in ogni parte del mondo come
conservante. Probabilmente veniva presentato insieme
alle offerte perché rappresenta assenza di corruzione e
di decadimento.
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Alcuni miei piccoli appunti
Lezioni per noi:
3:17. Dato che il grasso era considerato la parte
migliore o di maggior pregio, il divieto di mangiarlo
serviva evidentemente a imprimere nella mente degli
israeliti che la parte migliore apparteneva a Geova.
(Genesi 45:18) Questo ci ricorda che dovremmo dare il
nostro meglio a Geova. — Proverbi 3:9, 10; Colossesi
3:23, 24.
7:26, 27. Gli israeliti non dovevano mangiare
sangue. Agli occhi di Dio il sangue rappresenta la vita.
“L’anima [la vita] della carne è nel sangue”, dice Levitico
17:11. La norma di astenersi dal sangue è ancora valida
per i veri adoratori d’oggi. — Atti 15:28, 29.
ISTITUITO IL SACERDOZIO SANTO
(Levitico 8:1–10:20)
A chi fu affidata la responsabilità di assolvere i doveri
relativi ai sacrifici e alle offerte? Ai sacerdoti. Seguendo
le istruzioni di Dio, Mosè tenne una cerimonia
d’insediamento per Aaronne, il sommo sacerdote, e per i
suoi quattro figli, che dovevano essere sottosacerdoti. A
quanto pare la cerimonia durò sette giorni e il giorno
successivo il sacerdozio cominciò a officiare.
Risposta a domande bibliche:
9:9: Cosa significa il fatto che fu versato sangue
alla base dell’altare e ne fu messo sui corni
dell’altare? Dimostrò che Geova accettava il sangue ai
fini dell’espiazione. La disposizione dell’espiazione era
interamente basata sul sangue. “Quasi tutte le cose
sono purificate col sangue secondo la Legge”, scrisse
l’apostolo Paolo, “e se il sangue non è versato non ha
luogo nessun perdono”. — Ebrei 9:22.
10:1, 2: Cosa poteva essere implicato nel peccato
commesso da Nadab e Abiu, i figli di Aaronne?
Subito dopo che Nadab e Abiu ebbero agito
impropriamente nell’adempimento dei loro doveri
sacerdotali, Geova vietò ai sacerdoti di far uso di vino e
di bevanda inebriante mentre servivano nel tabernacolo.
(Levitico 10:9) Ciò farebbe pensare che nell’occasione di
cui si parla qui i due figli di Aaronne fossero sotto
l’effetto dell’alcool. Ma in effetti la ragione per cui
morirono fu che avevano offerto “fuoco illegittimo, che
[Geova] non aveva loro prescritto”.
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Alcuni miei piccoli appunti
Lezioni per noi:
10:1, 2. Oggi i servitori di Geova maturi devono
conformarsi alle norme divine. Inoltre non devono
diventare presuntuosi mentre assolvono le loro
responsabilità.
10:9. Non si devono svolgere compiti affidati da Dio
mentre si è sotto l’effetto di bevande alcoliche.
L’ADORAZIONE DI DIO RICHIEDE PUREZZA
(Levitico 11:1–15:33)
I regolamenti di carattere alimentare inerenti agli
animali puri e impuri recavano beneficio agli israeliti in
due modi. Li proteggevano dalle infezioni causate da
organismi nocivi e rafforzavano la barriera che li
separava dalle persone delle nazioni circonvicine. Altri
regolamenti riguardavano l’impurità dovuta al contatto
con i corpi morti, la purificazione delle donne dopo il
parto, le procedure da seguire riguardo alla lebbra e
l’impurità dovuta a perdite dai genitali dell’uomo e della
donna. I sacerdoti dovevano occuparsi di coloro che
erano divenuti impuri.
Risposta a domande bibliche:
12:2, 5: Perché il parto rendeva “impura” la
donna? Gli organi della riproduzione furono fatti per
trasmettere la vita umana perfetta. Tuttavia, a causa del
peccato ereditario, alla progenie fu trasmessa una vita
imperfetta e peccaminosa. I temporanei periodi di
‘impurità’ legata al parto come pure ad altre cose, quali
mestruazioni ed emissioni seminali, ricordavano loro che
avevano ereditato il peccato. (Levitico 15:16-24; Salmo
51:5; Romani 5:12) I regolamenti relativi alla
purificazione richiesta avrebbero aiutato gli israeliti a
capire la necessità di un sacrificio di riscatto che
coprisse la peccaminosità dell’umanità e la riportasse
alla perfezione. In tal modo la Legge divenne il loro
‘tutore che conduceva a Cristo’. — Galati 3:24.
15:16-18:
Cos’è
l’“emissione
menzionata in questi versetti?
seminale”
Sembra si riferisca sia a una polluzione notturna che
ai rapporti sessuali fra coniugi.
Lezioni per noi:
11:45. Geova Dio è santo e richiede che quelli che
gli rendono sacro servizio siano santi. Devono coltivare
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Alcuni miei piccoli appunti
la santità e mantenersi fisicamente e spiritualmente puri.
— 2 Corinti 7:1; 1 Pietro 1:15, 16.
12:8. Geova permetteva ai poveri di presentare
volatili come offerta di sacrificio anziché una pecora che
costava di più. Egli ha considerazione per i poveri.
BISOGNA MANTENERSI SANTI
(Levitico 16:1–27:34)
I sacrifici più importanti per i peccati erano offerti
nell’annuale giorno di espiazione. Venivano sacrificati un
toro per i sacerdoti e la tribù di Levi e un capro per le
tribù non sacerdotali di Israele. Un capro vivo veniva
mandato via nel deserto dopo aver confessato su di
esso i peccati del popolo. I due capri erano considerati
un’unica offerta per il peccato. Tutto questo indicava che
Gesù Cristo sarebbe stato sacrificato e avrebbe anche
portato via i peccati.
I regolamenti sul mangiare carne e su altre questioni
mettono in evidenza che quando adoriamo Geova
dobbiamo essere santi. Appropriatamente i sacerdoti
dovevano mantenersi santi. Le tre feste annuali erano
occasioni per rallegrarsi grandemente e rendere grazie
al Creatore. Inoltre, Geova diede al suo popolo norme
circa l’errato uso del suo santo nome e l’osservanza dei
sabati e del Giubileo, come pure comandi che
stabilivano come comportarsi con i poveri e come
trattare gli schiavi. Le benedizioni che il popolo avrebbe
ricevuto ubbidendo a Dio sono messe in contrasto con le
maledizioni che si sarebbe attirato se avesse
disubbidito. Ci sono regolamenti anche sulle offerte
relative ai voti e alle valutazioni, ai primogeniti degli
animali e al dare ogni decima parte come “qualcosa di
santo a Geova”.
Risposta a domande bibliche:
16:29: In che modo
‘affliggere le loro anime’?
gli israeliti
dovevano
Era qualcosa che si faceva il giorno di espiazione e
aveva relazione con la richiesta del perdono dei peccati.
Digiunare in quel periodo significava evidentemente
riconoscersi peccatori. Con tutta probabilità, quindi, con
l’espressione ‘affliggersi l’anima’ si intendeva il digiuno.
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
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Alcuni miei piccoli appunti
19:27: Cosa significa il comando di non
“accorciare in tondo i riccioli ai lati della testa” e
non “distruggere l’estremità” della barba?
Questa legge fu data evidentemente per impedire
agli ebrei di tagliarsi la barba e i capelli come si faceva in
certe usanze pagane. (Geremia 9:25, 26; 25:23; 49:32)
Tuttavia il comando di Dio non significava che gli ebrei
non potessero tagliarsi affatto la barba o i baffi. —
2 Samuele 19:24.
25:35-37: Era sempre sbagliato che gli israeliti
chiedessero un interesse quando facevano prestiti?
Se il denaro veniva prestato per motivi d’affari, si
poteva chiedere un interesse. La Legge, comunque,
proibiva di chiedere un interesse ai poveri. Era sbagliato
approfittare delle difficoltà economiche di chi era
nell’indigenza. — Esodo 22:25.
26:19: Come possono ‘i cieli divenire come il
ferro e la terra come il rame’?
Per la mancanza di pioggia, i cieli sul paese di
Canaan avrebbero assunto un aspetto duro e compatto
come quello del ferro. E la terra senza pioggia avrebbe
avuto riflessi metallici simili a quelli del rame.
26:26: Cosa voleva dire che ‘dieci
avrebbero cotto il pane in un solo forno’?
donne
Normalmente ogni donna, avendo tante cose da
cuocere, aveva bisogno di un forno tutto per sé. Ma
queste parole indicavano che ci sarebbe stata una tale
penuria di cibo che sarebbe bastato un unico forno per
dieci donne. Era una delle conseguenze che, come
predetto, avrebbero subìto se non si fossero mantenuti
santi.
Lezioni per noi:
20:9. Agli occhi di Geova uno spirito malvagio e
pieno di odio equivaleva all’omicidio. Perciò egli stabilì
che chi vituperava i genitori era soggetto alla pena di
morte come chi li uccideva veramente. Questo non
dovrebbe quindi spingerci a mostrare amore ai
compagni di fede? — 1 Giovanni 3:14, 15.
22:32; 24:10-16, 23. Il nome di Geova non
dev’essere biasimato. Al contrario, dobbiamo lodare il
suo nome e pregare perché sia santificato. — Salmo
7:17; Matteo 6:9.
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
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Alcuni miei piccoli appunti
LEVITICO INFLUISCE SULL’ADORAZIONE
I testimoni di Geova odierni non sono sotto la Legge.
(Galati 3:23-25) Ma siccome quanto è scritto in Levitico
ci permette di capire a fondo il pensiero di Geova su
varie cose, può influire sull’adorazione che gli rendiamo.
Mentre fate la lettura settimanale della Bibbia per
prepararvi per la Scuola di Ministero Teocratico,
rimarrete senz’altro colpiti dal fatto che Dio richiede che i
suoi servitori siano santi. Questo libro biblico può
spingervi anche a dare all’Altissimo il meglio di voi
stessi, mantenendovi sempre santi alla sua lode.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Numeri
DOPO l’esodo dall’Egitto gli israeliti furono
organizzati come nazione. Di lì a poco sarebbero potuti
entrare nella Terra Promessa, ma non vi entrarono.
Dovettero invece vagare per circa quarant’anni in un
“grande e tremendo deserto”. (Deuteronomio 8:15)
Perché? La narrazione storica contenuta nel libro biblico
di Numeri ci dice cosa accadde. Essa dovrebbe farci
capire che bisogna ubbidire a Geova Dio e rispettare i
suoi rappresentanti.
Scritto da Mosè nel deserto e nelle pianure di Moab,
il libro di Numeri abbraccia un periodo di 38 anni e
9 mesi, che vanno dal 1512 a.E.V. al 1473 a.E.V.
(Numeri 1:1; Deuteronomio 1:3) Il nome si riferisce ai
due censimenti degli israeliti, effettuati a circa 38 anni di
distanza l’uno dall’altro. (Capitoli 1-4, 26) Il libro si divide
in tre parti. La prima racconta gli avvenimenti che ebbero
luogo al monte Sinai. La seconda descrive ciò che
avvenne durante la peregrinazione di Israele nel
deserto. L’ultima parte prende in esame gli avvenimenti
che ebbero luogo nelle pianure di Moab. Mentre leggete
questo resoconto potete chiedervi: ‘Cosa mi insegnano
questi episodi? Questo libro contiene princìpi che
possono essermi utili oggi?’
AL MONTE SINAI
(Numeri 1:1–10:10)
Il primo dei due censimenti avviene quando gli
israeliti sono ancora ai piedi del monte Sinai. I maschi
dai 20 anni in su, a parte i leviti, sono 603.550. Il
censimento viene fatto evidentemente per scopi militari.
Nell’intero campo, che include anche le donne, i bambini
e i leviti, ci sono forse più di tre milioni di persone.
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
Pagina 28
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Alcuni miei piccoli appunti
Dopo il censimento vengono date agli israeliti
istruzioni sull’ordine di marcia, vengono forniti particolari
circa i doveri dei leviti e il servizio del tabernacolo,
vengono impartiti comandi sulla quarantena e
comunicate le leggi relative ai casi di gelosia e ai voti dei
nazirei. Il capitolo 7 contiene informazioni sulle offerte
dei capi delle tribù relative all’inaugurazione dell’altare e
il capitolo 9 tratta l’osservanza della Pasqua. Vengono
date istruzioni all’assemblea anche su come piantare e
levare il campo.
Risposta a domande bibliche:
2:1, 2: Cos’erano “i segni” attorno a cui
dovevano accamparsi nel deserto le divisioni di tre
tribù? La Bibbia non descrive questi segni. Tuttavia non
erano considerati segni sacri né era loro attribuito un
significato religioso. I segni erano usati per motivi di
praticità, per aiutare le persone a trovare il loro posto
nell’accampamento.
5:27: Cosa significa l’espressione “cadere la
coscia” riferita alla moglie colpevole di adulterio? Il
termine “coscia” in questo caso viene usato per indicare
gli organi della riproduzione. (Genesi 46:26) La ‘caduta’
della coscia fa pensare alla degenerazione di questi
organi, cosa che avrebbe reso impossibile il
concepimento.
Lezioni per noi:
6:1-7. I nazirei dovevano astenersi dal prodotto della
vite e da tutte le bevande inebrianti, e questo richiedeva
spirito di sacrificio. Dovevano lasciarsi crescere i capelli,
in segno di sottomissione a Geova, come le donne
dovevano essere sottomesse al marito e al padre.
Dovevano mantenersi puri stando lontani da qualsiasi
corpo morto, anche da quello di un parente stretto. I
servitori a tempo pieno d’oggi dimostrano spirito di
sacrificio quando devono fare rinunce ed essere
sottomessi a Geova e alla sua disposizione. Certi
incarichi richiedono di trasferirsi in paesi lontani, da cui
sarebbe difficile o anche impossibile tornare per il
funerale di un parente stretto.
8:25, 26. Affinché gli incarichi del servizio levitico
fossero assolti debitamente, e per riguardo verso la loro
età, gli uomini anziani dovevano ritirarsi dal servizio
obbligatorio. Ma potevano offrirsi per assistere gli altri
leviti. Sebbene oggi non sia previsto che i proclamatori
del Regno vadano in pensione, possiamo imparare
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
Pagina 29
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Alcuni miei piccoli appunti
molto dal principio su cui si basa questa legge. Se a
motivo dell’età avanzata il cristiano non può adempiere
certi obblighi, può impegnarsi in un tipo di servizio che è
in grado di compiere.
DA UN POSTO ALL’ALTRO NEL DESERTO
(Numeri 10:11–21:35)
Quando infine la nuvola che è sopra il tabernacolo si
alza, gli israeliti iniziano una marcia che 38 anni e uno o
due mesi dopo li porterà nelle pianure desertiche di
Moab. Vi sarà utile seguire il loro cammino sulla cartina
a pagina 9 dell’opuscolo ‘Vedete il buon paese’, edito dai
testimoni di Geova.
Durante il viaggio verso Cades, nel deserto di Paran,
il popolo si lamenta in almeno tre casi. Il primo si risolve
quando Geova manda un fuoco che consuma alcuni del
popolo. Poi gli israeliti chiedono carne a gran voce e
Geova fornisce le quaglie. Miriam e Aaronne si
lamentano contro Mosè e di conseguenza Miriam è
temporaneamente colpita dalla lebbra.
Mentre sono accampati a Cades, Mosè manda
12 uomini a esplorare la Terra Promessa. Quaranta
giorni più tardi ritornano. Prestando fede al cattivo
rapporto di dieci esploratori il popolo vuole lapidare
Mosè, Aaronne e gli esploratori fedeli Giosuè e Caleb.
Geova dice di voler colpire il popolo con la pestilenza,
ma Mosè intercede e Geova dichiara che vagheranno
nel deserto per 40 anni, finché quelli che sono stati
censiti non saranno morti tutti.
Geova fornisce ulteriori regolamenti. Cora e altri si
ribellano contro Mosè e Aaronne, ma i ribelli vengono
distrutti dal fuoco o sono inghiottiti dalla terra. Il giorno
seguente l’intera assemblea mormora contro Mosè e
Aaronne. Di conseguenza, per un flagello mandato da
Geova, muoiono 14.700 persone. Per far sapere chi ha
scelto come sommo sacerdote, Dio fa germogliare la
verga di Aaronne. Quindi dà altre leggi relative agli
obblighi dei leviti e alla purificazione del popolo. L’uso
delle ceneri di una vacca rossa prefigura la purificazione
mediante il sacrificio di Gesù. — Ebrei 9:13, 14.
I figli di Israele tornano a Cades, dove Miriam muore.
L’assemblea si lamenta di nuovo contro Mosè e
Aaronne. Il motivo? La mancanza d’acqua. Poiché nel
provvedere miracolosamente l’acqua non santificano il
nome di Geova, Mosè e Aaronne perdono l’opportunità
di entrare nella Terra Promessa. Israele parte da Cades
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Alcuni miei piccoli appunti
e al monte Hor Aaronne muore. Mentre sta aggirando
Edom, il popolo si stanca e parla contro Dio e contro
Mosè. Per punirlo Geova manda serpenti velenosi.
Ancora una volta Mosè intercede e Dio gli dice di fare un
serpente di rame e di metterlo su un palo affinché chi è
stato morso, guardandolo, guarisca. Il serpente prefigura
Gesù Cristo che è messo al palo per nostro beneficio
eterno. (Giovanni 3:14, 15) Israele sconfigge i re
ammoniti Sihon e Og e prende possesso dei loro paesi.
Risposta a domande bibliche:
12:1: Perché Miriam e Aaronne si lamentarono
contro Mosè? A quanto sembra, la vera ragione della
loro lamentela fu il desiderio di Miriam di avere più
potere. Quando Mosè fu raggiunto dalla moglie Zippora
nel deserto, può darsi che Miriam temesse di non essere
più
considerata
la
donna
più
importante
dell’accampamento. — Esodo 18:1-5.
12:9-11: Perché solo Miriam fu colpita dalla
lebbra? Molto probabilmente fu lei a suscitare la
lamentela e a persuadere Aaronne a unirsi a lei.
Aaronne manifestò l’atteggiamento giusto confessando il
suo peccato.
21:14, 15: Cos’era il libro menzionato qui? Le
Scritture menzionano vari libri che gli scrittori della
Bibbia usarono come fonte di materiale. (Giosuè
10:12, 13; 1 Re 11:41; 14:19, 29) Il “libro delle Guerre di
Geova” era uno di questi scritti. Conteneva una
narrazione storica delle guerre del popolo di Geova.
Lezioni per noi:
11:27-29. Mosè è un ottimo esempio di come
dovremmo reagire quando altri ricevono privilegi nel
servizio di Geova. Anziché essere geloso e cercare la
propria gloria, Mosè fu felice quando Eldad e Medad
cominciarono ad agire da profeti.
12:2, 9, 10; 16:1-3, 12-14, 31-35, 41, 46-50. Geova
si aspetta che i suoi adoratori mostrino rispetto per
l’autorità che ha conferito.
14:24. Un segreto per resistere al mondo che spinge
a fare il male è quello di sviluppare uno “spirito diverso”,
cioè un atteggiamento mentale che si distingue da quello
del mondo.
15:37-41. La particolare frangia degli abiti degli
israeliti serviva a ricordare loro che erano un popolo
separato per adorare Dio e per ubbidire ai suoi
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Alcuni miei piccoli appunti
comandamenti. Non dovremmo anche noi vivere
secondo le norme di Dio e farci notare perché siamo
diversi dal mondo?
NELLE PIANURE DI MOAB
(Numeri 22:1–36:13)
Quando i figli di Israele si accampano nelle pianure
desertiche di Moab, i moabiti provano un morboso
terrore di loro. Perciò Balac, il re di Moab, assume
Balaam affinché maledica gli israeliti. Ma Geova
costringe Balaam a benedirli. Si ricorre quindi a donne
moabite e madianite per indurre gli israeliti a commettere
immoralità e idolatria. Di conseguenza Geova distrugge
24.000 trasgressori. Infine il flagello termina quando
Fineas dimostra di non tollerare nessuna rivalità verso
Geova.
Con il secondo censimento si vede che, eccetto
Giosuè e Caleb, degli uomini contati nel primo
censimento non c’è più nessuno. Giosuè viene nominato
successore di Mosè. Gli israeliti ricevono istruzioni sulle
procedure da seguire per le varie offerte e per i voti.
Inoltre il popolo di Israele si vendica dei madianiti.
Ruben, Gad e la mezza tribù di Manasse si stabiliscono
a est del Giordano. A Israele vengono date istruzioni su
come attraversare il Giordano e prendere possesso del
paese. Sono fissati dettagliatamente i confini del paese.
L’eredità dev’essere decisa tirando a sorte. Ai leviti sono
assegnate 48 città, 6 delle quali devono servire da città
di rifugio.
Risposta a domande bibliche:
22:20-22: Perché l’ira di Geova divampò contro
Balaam? Geova aveva detto al profeta Balaam che non
doveva maledire gli israeliti. (Numeri 22:12) Tuttavia il
profeta andò con gli uomini di Balac, deciso a maledire
Israele. Voleva accontentare il re moabita e avere da lui
una ricompensa. (2 Pietro 2:15, 16; Giuda 11) Perfino
quando fu costretto a benedire Israele anziché maledirlo,
Balaam cercò il favore del re suggerendo di servirsi di
adoratrici di Baal per sedurre gli uomini di Israele.
(Numeri 31:15, 16) Pertanto il motivo per cui Dio si adirò
con Balaam fu la sua sfrenata avidità.
30:6-8: Un cristiano può annullare i voti della
propria moglie? Per quanto riguarda i voti, ora Geova
tratta singolarmente con i suoi adoratori. Per esempio, la
dedicazione a Geova è un voto personale. (Galati 6:5) Il
marito non ha la facoltà di revocare o annullare tale voto.
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Alcuni miei piccoli appunti
La moglie, comunque, dovrebbe astenersi dal fare un
voto che è in contrasto con la Parola di Dio o con i
doveri che ha verso il marito.
Lezioni per noi:
25:11. Che esempio di zelo per l’adorazione di
Geova ci dà Fineas! Il desiderio di mantenere pura la
congregazione non dovrebbe spingerci a riferire agli
anziani cristiani tutto ciò che potremmo sapere in merito
a un caso di grave immoralità?
35:9-29. Il fatto che l’omicida involontario doveva
lasciare la sua casa e fuggire in una città di rifugio
rimanendovi per un periodo di tempo ci insegna che la
vita è sacra e che dobbiamo rispettarla.
35:33. Si può fare espiazione per la terra
contaminata dal sangue degli innocenti solo con il
sangue di quelli che lo hanno sparso. Com’è appropriato
che Geova distrugga i malvagi prima che la terra sia
trasformata in un paradiso! — Proverbi 2:21, 22; Daniele
2:44.
La Parola di Dio esercita potenza
Dobbiamo rispettare Geova e quelli a cui sono stati
affidati incarichi di responsabilità fra il suo popolo. Il libro
di Numeri lo rende molto chiaro. Com’è importante
questa lezione per mantenere la pace e l’unità nella
congregazione odierna!
Gli episodi narrati in Numeri mostrano con quanta
facilità si possono commettere errori come mormorio,
immoralità e idolatria se si trascura la propria spiritualità.
Alcune lezioni e alcuni esempi contenuti in questo libro
biblico possono servire per preparare le parti sui bisogni
locali all’adunanza di servizio nelle congregazioni dei
testimoni di Geova. Veramente “la parola di Dio è
vivente ed esercita potenza” nella nostra vita. — Ebrei
4:12.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Deuteronomio
È il 1473 a.E.V. Sono passati 40 anni da che Geova
ha liberato i figli di Israele dalla schiavitù egiziana.
Hanno trascorso tutti questi anni nel deserto e sono
ancora una nazione senza terra. Finalmente però sono
alle soglie della Terra Promessa. Cosa accadrà loro man
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Alcuni miei piccoli appunti
mano che ne prenderanno possesso? Quali problemi
incontreranno e come dovranno affrontarli?
Prima che gli israeliti attraversino il Giordano per
entrare nel paese di Canaan, Mosè li prepara per
l’immane compito che li attende. In che modo?
Pronunciando una serie di discorsi incoraggianti,
esortativi e ammonitori. Mosè rammenta loro che Geova
Dio merita esclusiva devozione e che non devono
seguire le vie delle nazioni circostanti. Questi discorsi
costituiscono la parte principale del libro biblico di
Deuteronomio, e i consigli che contengono sono proprio
quello di cui abbiamo bisogno oggi, poiché anche noi
viviamo in un mondo dove è difficile rendere esclusiva
devozione a Geova. — Ebrei 4:12.
Il libro di Deuteronomio, che a parte l’ultimo capitolo
fu scritto da Mosè, abbraccia un periodo di poco più di
due mesi. (Deuteronomio 1:3; Giosuè 4:19) Vediamo in
che modo il suo contenuto può aiutarci ad amare Geova
Dio con tutto il cuore e a servirlo fedelmente.
‘NON DIMENTICARE CIÒ CHE I TUOI OCCHI HANNO
VISTO’
(Deuteronomio 1:1–4:49)
Nel primo discorso Mosè racconta alcuni degli
avvenimenti verificatisi nel deserto, in particolare quelli
che saranno utili agli israeliti mentre si accingono a
prendere possesso della Terra Promessa. Il resoconto
della nomina dei giudici deve avere rammentato loro che
Geova organizza il suo popolo in modo che riceva
amorevoli cure. Mosè riferisce inoltre che la generazione
precedente non entrò nel paese promesso loro a causa
del cattivo rapporto dei dieci esploratori. Che effetto
deve avere avuto questo esempio ammonitore sugli
ascoltatori di Mosè quando avevano il paese proprio
sotto gli occhi!
Il ricordo delle vittorie che Geova aveva dato ai figli
di Israele prima che attraversassero il Giordano deve
avere infuso coraggio in loro adesso che erano pronti
per iniziare la conquista dall’altra parte del fiume. Nel
paese che dovevano occupare dilagava l’idolatria.
Com’era appropriato che Mosè desse un severo
avvertimento contro l’adorazione idolatrica!
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
2:4-6, 9, 19, 24, 31-35; 3:1-6: Perché gli israeliti
annientarono alcuni che vivevano a est del Giordano
ma non altri?
Geova comandò a Israele di non entrare in conflitto
con i figli di Esaù. Perché? Perché erano la progenie del
fratello di Giacobbe. Gli israeliti inoltre non dovevano
molestare i moabiti e gli ammoniti né far loro guerra,
perché erano discendenti di Lot, nipote di Abraamo.
Tuttavia i re amorrei Sihon e Og non avevano diritto al
paese su cui dominavano. Perciò quando Sihon rifiutò
agli israeliti il permesso di attraversare il suo territorio e
Og li affrontò in battaglia, Geova comandò agli israeliti di
abbattere le loro città, senza lasciare superstiti.
4:15-20, 23, 24: Il divieto di fare immagini scolpite
significa
forse
che
sia
sbagliato
fare
rappresentazioni di oggetti per scopi artistici?
No, era vietato farsi immagini per adorarle e
‘inchinarsi davanti ad esse e servirle’. Le Scritture non
proibiscono di fare sculture o di dipingere oggetti per
scopi artistici. — 1 Re 7:18, 25.
Lezioni per noi:
1:2, 19. I figli di Israele vagarono nel deserto per
circa 38 anni, anche se Cades-Barnea era solo a “undici
giorni dall’Horeb [la regione montuosa attorno al Sinai
dove furono dati i Dieci Comandamenti] per la via del
monte Seir”. Che prezzo dovettero pagare per avere
disubbidito a Geova Dio! — Numeri 14:26-34.
1:16, 17. I criteri di giudizio di Dio non sono cambiati.
Coloro a cui è affidata la responsabilità di far parte di un
comitato giudiziario non devono permettere che
favoritismo o timore dell’uomo alteri il loro giudizio.
4:9. Se Israele voleva prosperare era essenziale che
non ‘dimenticasse le cose che i suoi occhi avevano
visto’. Mentre il promesso nuovo mondo si avvicina è di
vitale importanza che anche noi teniamo a mente le
meravigliose opere di Geova studiando con diligenza la
sua Parola.
AMATE
GEOVA
E
COMANDAMENTI
(Deuteronomio 5:1–26:19)
UBBIDITE
AI
SUOI
Nel secondo discorso Mosè racconta come fu data la
Legge al monte Sinai e ripete i Dieci Comandamenti.
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Alcuni miei piccoli appunti
Vengono detti i nomi di sette nazioni che dovranno
essere completamente distrutte. Viene ricordata ai figli di
Israele un’importante lezione che hanno imparato nel
deserto: “Non di solo pane vive l’uomo, ma l’uomo vive
di ogni espressione della bocca di Geova”. Nella loro
nuova
situazione
devono
“osservare
l’intero
comandamento”. — Deuteronomio 8:3; 11:8.
Quando si stabiliranno nel paese promesso, gli
israeliti avranno bisogno non solo di leggi relative
all’adorazione ma anche di leggi relative al giudizio, al
governo, alla guerra e alla vita sociale e privata di ogni
giorno. Mosè riesamina queste leggi e mette in risalto
che bisogna amare Geova e ubbidire ai suoi
comandamenti.
Risposta a domande bibliche:
8:3, 4: In che senso durante il viaggio nel deserto
gli abiti degli israeliti non si consumarono e i loro
piedi non si gonfiarono?
Fu qualcosa di miracoloso, come lo fu la manna
provveduta regolarmente. Gli israeliti usarono gli stessi
abiti e le stesse calzature con cui erano partiti,
passandoli probabilmente ad altri man mano che i
bambini crescevano e gli adulti morivano. Dato che il
numero degli israeliti non aumentò, come indicano i due
censimenti effettuati all’inizio e alla fine del viaggio nel
deserto, il quantitativo di abiti e di calzature che avevano
in origine sarebbe stato sufficiente. — Numeri 2:32;
26:51.
14:21: Perché gli israeliti potevano dare al
residente forestiero o vendere a uno straniero un
animale morto e non dissanguato che essi stessi
non avrebbero mangiato?
Nella Bibbia il termine “residente forestiero” poteva
applicarsi a un non israelita che era divenuto proselito o
a un avventizio che si conformava alle leggi del paese in
generale ma che non era divenuto adoratore di Geova.
Lo straniero e il residente forestiero che non divenivano
proseliti non erano sotto la Legge e potevano usare in
vari modi gli animali morti e non dissanguati. Agli israeliti
era consentito dare o vendere loro questi animali. Il
proselito, invece, era vincolato dal patto della Legge.
Come indica Levitico 17:10, era vietato al proselito
mangiare il sangue di un animale.
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24:6: Perché ‘prendere in pegno una macina a
mano o la sua mola superiore’ era paragonato a
prendere in pegno “un’anima”?
Una macina a mano o la sua mola superiore
rappresentava l’“anima” della persona, vale a dire i suoi
mezzi di sussistenza. Prendendo in pegno l’una o l’altra
di queste cose si privava l’intera famiglia del pane
quotidiano.
25:9: Cosa c’è di significativo nell’atto di togliere
il sandalo e sputare in faccia all’uomo che rifiutava
di compiere il matrimonio del cognato?
Secondo l’usanza seguita “in tempi precedenti in
Israele riguardo al diritto di ricompra . . . l’uomo si
doveva togliere il sandalo e darlo al suo prossimo”. (Rut
4:7) Togliere il sandalo a un uomo che rifiutava di
compiere il matrimonio del cognato era quindi la
conferma che aveva rinunciato alla sua posizione e al
suo diritto di produrre un erede per il fratello morto. Era
un disonore. (Deuteronomio 25:10) Sputargli in faccia
significava umiliarlo. — Numeri 12:14.
Lezioni per noi:
6:6-9. Come gli israeliti avevano il comando di
conoscere la Legge, così noi dobbiamo conoscere i
comandi di Dio, ricordarli sempre e inculcarli nei nostri
figli. Dobbiamo ‘legarceli come un segno sulla mano’ in
quanto le nostre azioni, rappresentate dalle mani,
devono dimostrare che ubbidiamo a Geova. E come un
‘frontale fra gli occhi’, la nostra ubbidienza dev’essere
visibile a tutti.
6:16. Non mettiamo mai Geova alla prova come
fecero slealmente gli israeliti a Massa, dove
mormorarono per la mancanza d’acqua. — Esodo 17:17.
8:11-18. Il materialismo può farci dimenticare Geova.
9:4-6. Dobbiamo guardarci dalla presunzione.
13:6. Non dobbiamo permettere a nessuno di farci
allontanare dall’adorazione di Geova.
14:1. L’automutilazione è segno di mancanza di
rispetto per il corpo umano, può avere a che fare con la
falsa religione ed è una cosa da evitare. (1 Re 18:25-28)
Simili eccessive manifestazioni di lutto sono fuori luogo
per chi ha la speranza della risurrezione.
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Alcuni miei piccoli appunti
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20:5-7; 24:5. Si dovrebbe mostrare considerazione a
chi si trova in circostanze particolari, anche quando si
sta facendo qualcosa di importante.
22:23-27. Quando una donna è minacciata di stupro
uno dei modi più efficaci per difendersi è gridare.
“DEVI SCEGLIERE LA VITA”
(Deuteronomio 27:1–34:12)
Nel terzo discorso Mosè dice che dopo avere
attraversato il Giordano gli israeliti dovranno scrivere la
Legge su delle grandi pietre e dovranno anche
pronunciare le maledizioni previste per la disubbidienza
e le benedizioni previste per l’ubbidienza. All’inizio del
quarto discorso viene rinnovato il patto fra Geova e
Israele. Mosè mette di nuovo in guardia contro la
disubbidienza ed esorta il popolo a “scegliere la vita”. —
Deuteronomio 30:19.
Oltre a pronunciare i quattro discorsi, Mosè annuncia
chi sarà il suo successore, insegna agli israeliti un bel
cantico di lode a Geova e avverte delle sventure
derivanti dall’infedeltà. Dopo avere benedetto le tribù,
all’età di 120 anni Mosè muore e viene sepolto. Il
periodo di lutto dura 30 giorni, pari a quasi metà del
tempo a cui si riferisce Deuteronomio.
Risposta a domande bibliche:
32:13, 14: Dato che agli israeliti era vietato
mangiare grasso di qualsiasi tipo, cosa significa
l’espressione mangiare il “grasso dei montoni”?
È un’espressione simbolica e si riferisce al meglio
del gregge. Che si tratti di un uso poetico è indicato dal
fatto che lo stesso versetto parla del “grasso dei reni del
frumento” e del “sangue dell’uva”.
33:1-29: Perché Simeone non fu menzionato
specificamente nella benedizione che Mosè
pronunciò sui figli di Israele?
Perché sia Simeone che Levi avevano agito
“aspramente” e la loro ira era stata “crudele”. (Genesi
34:13-31; 49:5-7) La loro eredità non fu proprio come
quella delle altre tribù. Levi ricevette 48 città e Simeone
ottenne una porzione all’interno del territorio di Giuda.
(Giosuè 19:9; 21:41, 42) Quindi Mosè non benedisse
Simeone in modo specifico. Tuttavia la benedizione di
Simeone era inclusa nella benedizione generale
pronunciata su Israele.
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
Lezioni per noi:
31:12. Alle adunanze di congregazione i piccoli
dovrebbero sedersi insieme ai grandi e sforzarsi di
ascoltare e imparare.
32:4. Le attività di Geova sono tutte perfette in
quanto Egli esprime i suoi attributi di giustizia, sapienza,
amore e potenza in perfetto equilibrio.
Ha grande valore per noi
Il libro di Deuteronomio presenta Geova come “un
solo Geova”. (Deuteronomio 6:4) Parla di un popolo che
aveva una relazione unica con Geova. Mette anche in
guardia contro l’idolatria e sottolinea la necessità di
rendere al vero Dio esclusiva devozione.
Deuteronomio ha senz’altro grande valore per noi!
Anche se non siamo sotto la Legge può insegnarci molte
cose che ci aiuteranno ad ‘amare Geova nostro Dio con
tutto il cuore, l’anima e la forza vitale’. — Deuteronomio
6:5.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Giosuè
È L’ANNO 1473 a.E.V. Gli israeliti, accampati nelle
pianure di Moab, devono essersi emozionati sentendo
queste parole: “Preparatevi le provviste, perché fra tre
giorni attraverserete questo Giordano per andare a
impossessarvi del paese che Geova vostro Dio vi dà per
prenderne possesso”. (Giosuè 1:11) I 40 anni nel
deserto stanno per finire.
Poco più di 20 anni dopo, il condottiero Giosuè è al
centro del paese di Canaan e dice agli anziani di Israele:
“Vedete, io vi assegnai a sorte queste nazioni che
rimangono come eredità per le vostre tribù, e tutte le
nazioni che stroncai, dal Giordano al Mar Grande dove
tramonta il sole. E Geova vostro Dio era colui che
continuava a respingerle d’innanzi a voi, e le spodestò a
causa vostra, e voi avete preso possesso del loro paese,
proprio come Geova vostro Dio vi aveva promesso”. —
Giosuè 23:4, 5.
Scritto da Giosuè nel 1450 a.E.V., il libro che porta il
suo nome è un appassionante resoconto storico di ciò
che avvenne in quei 22 anni. Poiché siamo alle porte del
promesso nuovo mondo, la nostra situazione è
paragonabile a quella dei figli di Israele che erano pronti
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
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Alcuni miei piccoli appunti
a prendere possesso della Terra Promessa. È dunque
con vivo interesse che esaminiamo il libro di Giosuè. —
Ebrei 4:12.
VERSO LE “PIANURE DESERTICHE DI GERICO”
(Giosuè 1:1–5:15)
Giosuè riceve un incarico notevole quando Geova gli
dice: “Mosè mio servitore è morto; e ora levati, passa
questo Giordano, tu e tutto questo popolo, per entrare
nel paese che io do loro, ai figli d’Israele”. (Giosuè 1:2)
Giosuè deve condurre nella Terra Promessa una
nazione formata da parecchi milioni di persone. Nel
corso dei preparativi manda due spie a Gerico, la prima
città da conquistare. Lì abita la meretrice Raab che,
avendo sentito parlare delle opere potenti compiute da
Geova per il Suo popolo, protegge e aiuta le spie, le
quali a loro volta le promettono che avrà salva la vita.
Tornate le spie, Giosuè e il popolo sono pronti per
entrare in azione e attraversare il Giordano. Pur essendo
in piena, il fiume non rappresenta un ostacolo per loro,
poiché Geova fa sollevare le acque a monte come una
diga e lascia che le acque a valle si riversino nel Mar
Morto. Una volta attraversato il Giordano gli israeliti si
accampano a Ghilgal, nei pressi di Gerico. Quattro giorni
più tardi, la sera del 14° giorno di abib, osservan o la
Pasqua nelle pianure desertiche di Gerico. (Giosuè 5:10)
Il giorno dopo cominciano a mangiare del prodotto del
paese e il provvedimento della manna cessa. In questo
periodo Giosuè circoncide tutti i maschi nati nel deserto.
Risposta a domande bibliche:
2:4, 5: Perché Raab mette fuori strada gli uomini
del re che cercano le spie?
Raab protegge le spie mettendo a repentaglio la
propria vita perché ha imparato ad aver fede in Geova.
Quindi non è obbligata a dire dove si trovano le spie a
uomini che vogliono fare del male al popolo di Dio.
(Matteo 7:6; 21:23-27; Giovanni 7:3-10) Raab infatti fu
“dichiarata giusta per le opere”: dare informazioni errate
agli emissari del re fu una di queste opere. — Giacomo
2:24-26.
5:14, 15: Chi è “il principe dell’esercito di
Geova”?
Probabilmente il principe che rafforza Giosuè quando
ha inizio la conquista della Terra Promessa altri non è
che “la Parola”, Gesù Cristo nella sua esistenza
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Alcuni miei piccoli appunti
preumana. (Giovanni 1:1; Daniele 10:13) Sapere con
certezza che oggi il glorificato Gesù Cristo sostiene i
servitori di Dio mentre si impegnano nella guerra
spirituale dà grande forza.
Lezioni per noi:
1:7-9. Per svolgere bene le attività spirituali è
essenziale leggere la Bibbia ogni giorno, meditare
regolarmente su quello che dice e mettere in pratica
quello che si impara.
1:11. Giosuè chiede al popolo di preparare le
provviste e di non attendere pigramente che sia Dio a
procurarle. L’esortazione di Gesù a smettere d’essere
ansiosi per le cose necessarie, con la promessa che
“tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”, non vieta di
prendere provvedimenti per sostenersi. — Matteo
6:25, 33.
2:4-13. Dopo aver sentito parlare delle grandi opere
di Geova ed essersi resa conto che il momento è critico,
Raab decide di schierarsi dalla parte dei Suoi adoratori.
Chi studia la Bibbia da qualche tempo e riconosce che
viviamo negli “ultimi giorni” non farebbe bene a decidere
di servire Dio? — 2 Timoteo 3:1.
3:15. Dato che le spie mandate a Gerico hanno fatto
un rapporto favorevole, Giosuè si muove in fretta, senza
aspettare che le acque del Giordano si abbassino.
Quando si tratta di cose che riguardano la vera
adorazione, dobbiamo agire con coraggio anziché
rimandare a quando le circostanze non sembrino più
adatte.
4:4-8, 20-24. Le 12 pietre prese dal letto del
Giordano devono servire a Israele per ricordare. Anche
gli atti con cui Geova ha liberato i suoi servitori odierni
dai loro nemici servono a ricordare che Egli è con loro.
LA CONQUISTA VA AVANTI
(Giosuè 6:1–12:24)
La città di Gerico è ‘saldamente chiusa, e nessuno
esce e nessuno entra’. (Giosuè 6:1) Come avrebbero
fatto a prendere la città? Geova indica a Giosuè la
strategia da seguire. Ben presto le mura crollano e la
città viene distrutta. Si salvano solo Raab e la sua casa.
La città di Ai, una residenza reale, è la prossima a
cadere. Le spie mandate a esplorarla riferiscono che gli
abitanti sono pochi, quindi non ci vorranno molti uomini
per conquistarla. Tuttavia i circa 3.000 soldati mandati
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Alcuni miei piccoli appunti
ad attaccare Ai fuggono davanti agli uomini della città.
La ragione? Geova non è con gli israeliti. Durante
l’invasione di Gerico un uomo della tribù di Giuda, Acan,
ha commesso un peccato. Risolta la cosa, Giosuè
muove contro Ai. Avendo già sconfitto una volta gli
israeliti, il re di Ai non vede l’ora di combatterli
nuovamente. Ma Giosuè segue una strategia che gioca
sull’eccessiva sicurezza degli uomini di Ai e cattura la
città.
Gabaon è ‘una città grande, più grande di Ai, e tutti i
suoi uomini sono potenti’. (Giosuè 10:2) Comunque,
avendo udito che Israele ha catturato Gerico e Ai, gli
uomini di Gabaon inducono Giosuè con l’inganno a
stipulare un patto di pace con loro. Le nazioni circostanti
considerano questa defezione una minaccia. Cinque loro
re stringono un’alleanza e attaccano Gabaon. Israele
libera i gabaoniti e infligge agli aggressori una
schiacciante sconfitta. Al comando di Giosuè, Israele
conquista anche alcune città a sud e a ovest, oltre a
sbaragliare la coalizione dei re del nord. I re a ovest del
Giordano che vengono sconfitti sono in tutto 31.
Risposta a domande bibliche:
10:13: Com’è possibile un fenomeno del genere?
“C’è qualcosa di troppo straordinario per Geova”, il
Creatore del cielo e della terra? (Genesi 18:14) Se
vuole, Geova può influire sul movimento di rotazione
terrestre così che all’osservatore sulla terra il sole e la
luna sembrino immobili. O può permettere che la terra e
la luna continuino a muoversi, rifrangendo però i raggi
del sole e della luna in modo tale che la luce di questi
due luminari continui a risplendere. Comunque siano
andate le cose, “nessun giorno è stato come quello”
nella storia umana. — Giosuè 10:14.
10:13: Cos’è il libro di Iashar?
Troviamo un’altra menzione di questo libro in
2 Samuele 1:18 in riferimento a una poesia intitolata
“L’Arco”, un canto funebre composto per Saul, re di
Israele, e per suo figlio Gionatan. Il libro era
presumibilmente una raccolta di canti e poesie di
argomento storico ed è probabile che gli ebrei lo
conoscessero bene.
Lezioni per noi:
6:26; 9:22, 23. La maledizione che Giosuè pronunciò
al tempo della distruzione di Gerico si adempie circa 500
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Alcuni miei piccoli appunti
anni dopo. (1 Re 16:34) La maledizione che Noè
pronunciò sul nipote Canaan si avvera quando ai
gabaoniti vengono imposti lavori pesanti. (Genesi
9:25, 26) La parola di Geova si avvera sempre.
7:20-25. Forse per qualcuno il furto di Acan è una
cosa da poco: magari pensa che non abbia danneggiato
nessuno. Può darsi che considerino alla stessa stregua i
piccoli furti e altre infrazioni minori della legge biblica.
Noi però dobbiamo essere come Giosuè, resistendo con
altrettanta determinazione alle pressioni che mirano a
farci compiere atti illegali o immorali.
9:15, 26, 27. Quando concludiamo un accordo
dobbiamo prenderlo sul serio e mantenere la parola.
GIOSUÈ AFFRONTA LA SUA ULTIMA GRANDE
IMPRESA
(Giosuè 13:1–24:33)
Giosuè, ormai quasi novantenne, comincia a ripartire
il paese. Un’impresa davvero impegnativa! Le tribù di
Ruben e Gad e la mezza tribù di Manasse hanno già
ricevuto la loro eredità a est del Giordano. Tirando a
sorte viene ora assegnata l’eredità alle altre tribù sul lato
occidentale del fiume.
Viene eretto il tabernacolo a Silo nel territorio di
Efraim. Caleb riceve la città di Ebron e a Giosuè viene
assegnata Timnat-Sera. Vengono date ai leviti 48 città,
che includono le 6 città di rifugio. Mentre tornano al
territorio dato loro in eredità a est del Giordano, i
guerrieri di Ruben, di Gad e della mezza tribù di
Manasse costruiscono un altare “di grande vistosità”.
(Giosuè 22:10) Le tribù che si trovano a ovest del
Giordano lo considerano un atto di apostasia e manca
poco che scoppi una guerra fra le tribù, ma
comunicando si chiariscono le cose e si evita uno
spargimento di sangue.
Giosuè risiede a Timnat-Sera per qualche tempo
dopo di che convoca gli anziani, i capi, i giudici e gli
ufficiali di Israele e li esorta a essere coraggiosi,
restando fedeli a Geova. Successivamente raduna a
Sichem tutte le tribù di Israele. Passa in rassegna gli atti
che Geova ha compiuto dal tempo di Abraamo in poi e
ancora una volta esorta le tribù a ‘temere Geova e a
servirlo senza difetto e in verità’. Il popolo risponde:
“Serviremo Geova nostro Dio e ascolteremo la sua
voce!” (Giosuè 24:14, 15, 24) Infine, dopo queste cose,
all’età di 110 anni Giosuè muore.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
13:1: Questo non contraddice ciò che si legge in
Giosuè 11:23?
No, poiché ci furono due diverse fasi della conquista
della Terra Promessa: prima la nazione sconfisse 31 re
del paese di Canaan e infranse la potenza cananea, poi
mediante azioni compiute da tribù e da singoli individui ci
si impadronì completamente del paese. (Giosuè 17:1418; 18:3) Benché i figli di Israele non cacciassero tutti i
cananei, quelli che sopravvissero non costituirono una
vera minaccia per la sicurezza della nazione. (Giosuè
16:10; 17:12) Giosuè 21:44 dice: “Geova diede loro
riposo d’ogni intorno”.
24:2: Tera, il padre di Abraamo, era un adoratore
di idoli?
All’inizio
Tera
non
adorava
Geova
Dio.
Probabilmente adorava il dio-luna Sin, una divinità
comune a Ur. Secondo la tradizione ebraica, è possibile
che Tera fabbricasse anche idoli. Tuttavia quando
Abraamo, per comando di Dio, partì da Ur, Tera lo seguì
ad Haran. — Genesi 11:31.
Lezioni per noi:
14:10-13. Pur avendo 85 anni Caleb chiede che gli
venga assegnato il difficile compito di ripulire la regione
di Ebron, che è abitata dagli anachim, uomini di statura
straordinaria. Con l’aiuto di Geova questo esperto
guerriero riesce nell’intento ed Ebron diventa una città di
rifugio. (Giosuè 15:13-19; 21:11-13) L’esempio di Caleb
ci incoraggia a non tirarci indietro davanti ai compiti
teocratici difficili.
22:9-12, 21-33. Dobbiamo stare attenti a non
giudicare male i motivi altrui.
‘Nessuna parola è venuta meno’
A una veneranda età Giosuè dice agli uomini
principali di Israele: “Nemmeno una parola di tutte le
buone parole che Geova vostro Dio vi ha proferito è
venuta meno. Vi si sono avverate tutte”. (Giosuè 23:14)
La narrazione storica di Giosuè ce ne fornisce un vivido
esempio.
“Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono
scritte per nostra istruzione”, disse l’apostolo Paolo,
“affinché per mezzo della nostra perseveranza e per
mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”.
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Alcuni miei piccoli appunti
(Romani 15:4) Possiamo essere certi che la nostra
speranza nelle promesse di Dio non è malriposta.
Nemmeno una promessa rimarrà inadempiuta; si
avvereranno tutte.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Giudici
COME reagisce Geova quando i suoi stessi servitori
gli voltano le spalle e si danno all’adorazione di falsi dèi?
Che dire se ripetutamente si allontanano da lui e lo
invocano solo quando sono in gravi difficoltà? Geova
provvede loro una via di scampo anche in questo caso?
Il libro di Giudici risponde a queste e ad altre importanti
domande. Scritto dal profeta Samuele verso il
1100 a.E.V., il libro tratta avvenimenti verificatisi nel
corso di circa 330 anni, dalla morte di Giosuè
all’insediamento del primo re di Israele.
Essendo parte della dinamica parola, o messaggio,
di Dio, il libro di Giudici è di grande valore per noi. (Ebrei
4:12) Gli emozionanti racconti che vi si trovano ci
aiutano a capire meglio la personalità di Dio. Le lezioni
che ne traiamo rafforzano la nostra fede e ci aiutano ad
avere una salda presa sulla “vera vita”, la vita eterna nel
promesso nuovo mondo di Dio. (1 Timoteo 6:12, 19;
2 Pietro 3:13) Gli atti di salvezza di Geova a favore del
suo popolo costituiscono un’anteprima della grande
liberazione che sarà compiuta in futuro da suo Figlio,
Gesù Cristo.
PERCHÉ SORSE IL BISOGNO DI GIUDICI?
(Giudici 1:1–3:6)
Le tribù di Israele, dopo aver sconfitto sotto la guida
di Giosuè i re del paese di Canaan, prendono possesso
ciascuna della propria eredità terriera. Tuttavia gli
israeliti non scacciano gli abitanti del paese. Questo si
rivela un autentico laccio per Israele.
La generazione che viene dopo i giorni di Giosuè
‘non conosce Geova né l’opera che egli ha fatto per
Israele’. (Giudici 2:10) Inoltre il popolo stringe alleanze
matrimoniali con i cananei e comincia a servire i loro dèi.
Allora Geova dà gli israeliti nelle mani dei loro nemici.
Quando l’oppressione si fa insostenibile, i figli di Israele
invocano il vero Dio perché li aiuti. È in questo clima
religioso, sociale e politico che si sviluppa la storia di
una serie di giudici suscitati da Geova per salvare il suo
popolo dai nemici.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
1:2, 4: Perché la prima tribù designata per
prendere possesso dell’eredità terriera fu quella di
Giuda?
Normalmente questo privilegio sarebbe toccato alla
tribù di Ruben, primogenito di Giacobbe. Ma nella
profezia che Giacobbe pronunciò in punto di morte fu
predetto che Ruben non avrebbe dovuto eccellere,
avendo perso il diritto di primogenito. Quanto a Simeone
e Levi, che avevano agito con crudeltà, dovevano
essere dispersi in Israele. (Genesi 49:3-5, 7) Dopo di
loro, nell’ordine, veniva Giuda, il quarto figlio di
Giacobbe. Simeone, che salì insieme a Giuda, ricevette
piccoli territori sparpagliati all’interno del vasto territorio
di Giuda. — Giosuè 19:9.
1:6, 7: Perché ai re sconfitti venivano mozzati i
pollici e gli alluci?
Probabilmente la perdita dei pollici e degli alluci
rendeva inabili alla guerra. Senza i pollici, come poteva
un guerriero maneggiare la spada o la lancia? E la
perdita degli alluci comportava la perdita dell’equilibrio.
Lezioni per noi:
2:10-12. Per ‘non dimenticare le imprese di Geova’
dobbiamo seguire un regolare programma di studio
biblico. (Salmo 103:2) I genitori devono far scendere la
verità della Parola di Dio nel cuore dei figli. —
Deuteronomio 6:6-9.
2:14, 21, 22. Geova permette che i suoi servitori
disubbidienti abbiano esperienze negative allo scopo di
disciplinarli, raffinarli e indurli a tornare a lui.
GEOVA SUSCITA I GIUDICI
(Giudici 3:7–16:31)
L’emozionante racconto delle gesta dei giudici
comincia con Otniel che pone fine a otto anni di
sudditanza degli israeliti a un re mesopotamico. Il
giudice Eud, con una strategia coraggiosa, uccide il
grasso Eglon, re dei moabiti. L’intrepido Samgar abbatte
da solo 600 filistei impugnando un pungolo da bovini.
Grazie al sostegno di Geova, Barac, incoraggiato da
Debora che agisce da profetessa, sbaraglia con il suo
esercito di diecimila uomini scarsamente equipaggiati il
potente esercito di Sisera. Geova suscita Gedeone e dà
a lui e ai suoi 300 uomini la vittoria sui madianiti.
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Alcuni miei piccoli appunti
Tramite Iefte, Geova libera Israele dagli ammoniti.
Fra i 12 uomini che giudicano Israele ci sono anche
Tola, Iair, Ibzan, Elon e Abdon. Il periodo dei Giudici
termina con Sansone, che combatte contro i filistei.
Risposta a domande bibliche:
4:8: Perché Barac insisté che la profetessa
Debora lo accompagnasse sul campo di battaglia?
A quanto pare Barac non si sentiva all’altezza di
andare da solo contro l’esercito di Sisera. Il fatto di avere
con sé la profetessa sarebbe stato per lui e i suoi uomini
un’assicurazione che avevano la guida di Dio e avrebbe
dato loro coraggio. Non fu quindi per debolezza che
Barac insisté perché Debora lo accompagnasse, ma fu
un segno di forte fede.
5:20: In che senso le stelle combatterono dai cieli
a favore di Barac?
La Bibbia non dice se questo implicò un aiuto
angelico o una pioggia di meteoriti che gli indovini di
Sisera interpretarono come cattivo presagio, oppure
predizioni astrologiche fatte a Sisera che si rivelarono
false. In ogni caso, ci fu senza dubbio qualche tipo di
intervento divino.
7:1-3; 8:10: Perché Geova disse che i 32.000
uomini di Gedeone erano troppi contro un esercito
di 135.000 soldati?
Perché doveva essere Geova a dare la vittoria a
Gedeone e ai suoi uomini, ed Egli non voleva che questi
pensassero di avere sconfitto i madianiti con le loro
proprie forze.
11:30, 31: Quando fece il suo voto, Iefte aveva in
mente un sacrificio umano?
Non è possibile che Iefte pensasse a una cosa del
genere, perché la Legge dichiarava: “Non si deve
trovare in te alcuno che faccia passare suo figlio o sua
figlia attraverso il fuoco”. (Deuteronomio 18:10) Tuttavia
Iefte aveva in mente una persona e non un animale. Non
è probabile che gli israeliti tenessero in casa animali
idonei per i sacrifici, e offrire un animale non sarebbe
stato nulla di speciale. Iefte era consapevole che la
persona che gli sarebbe uscita incontro da casa sua
poteva ben essere sua figlia. L’avrebbe offerta “come un
olocausto” nel senso che l’avrebbe dedicata all’esclusivo
servizio di Geova in relazione al santuario.
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Alcuni miei piccoli appunti
Lezioni per noi:
3:10. Il successo delle imprese di natura spirituale
non dipende dalla sapienza umana, ma dallo spirito di
Geova. — Salmo 127:1.
3:21. Eud maneggiò la spada con abilità e coraggio.
Noi dobbiamo divenire abili nell’usare “la spada dello
spirito, cioè la parola di Dio”. Ciò significa che nel
ministero dobbiamo usare intrepidamente le Scritture. —
Efesini 6:17; 2 Timoteo 2:15.
6:11-15; 8:1-3, 22, 23.
La modestia di Gedeone ci insegna tre cose
importanti: (1) Quando ci viene offerto un privilegio,
dovremmo riflettere sulla responsabilità che comporta
piuttosto che sulla preminenza o il prestigio a cui può
essere associato. (2) Quando abbiamo a che fare con
persone litigiose, è saggio manifestare modestia. (3) La
modestia ci protegge dall’errore di dare troppa
importanza alla posizione.
6:17-22, 36-40. Anche noi dobbiamo essere cauti e
‘non credere a ogni espressione ispirata’. Dobbiamo
‘provare le espressioni ispirate per vedere se hanno
origine da Dio’. (1 Giovanni 4:1) Prima di dare un
consiglio, un anziano cristiano nominato da poco fa bene
a consultarsi con un anziano più esperto, per essere
certo che il consiglio che intende dare sia solidamente
basato sulla Parola di Dio.
6:25-27. Gedeone usò discrezione per non irritare
inutilmente i suoi oppositori. Quando predichiamo la
buona notizia, dobbiamo stare attenti a non offendere
senza necessità altri col nostro modo di parlare.
7:6. Per quanto riguarda il servire Geova, dovremmo
essere desti e vigili come i 300 uomini di Gedeone.
9:8-15. Com’è stolto agire con superbia e ambire a
posizioni di prestigio o di potere!
11:35-37. Il buon esempio di Iefte aiutò sicuramente
la figlia a sviluppare una fede forte e uno spirito di
sacrificio. Oggi i genitori possono dare ai figli un
esempio simile.
11:40. Un modo per incoraggiare chi è volenteroso
nel servizio di Geova è quello di rivolgergli parole di
lode.
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Alcuni miei piccoli appunti
13:8. Nell’educare i figli, i genitori dovrebbero
invocare la guida di Geova e seguirne le istruzioni. —
2 Timoteo 3:16.
14:16, 17; 16:16. Fare pressione su qualcuno
piagnucolando e brontolando può rovinare un rapporto.
— Proverbi 19:13; 21:19.
ALTRE TRASGRESSIONI IN ISRAELE
(Giudici 17:1–21:25)
L’ultima parte del libro di Giudici descrive due episodi
degni di nota. Il primo riguarda un uomo di nome Mica,
che erige un idolo in casa sua e assume un levita perché
gli faccia da sacerdote. Dopo aver distrutto la città di
Lais, o Lesem, i daniti edificano la loro propria città e la
chiamano Dan. Servendosi dell’idolo di Mica e del suo
sacerdote istituiscono a Dan un’altra forma di
adorazione. A quanto pare Lais viene conquistata prima
della morte di Giosuè. — Giosuè 19:47.
Il secondo avvenimento si verifica non molto tempo
dopo la morte di Giosuè. Un gruppo di uomini della città
beniaminita di Ghibea commette un crimine a sfondo
sessuale e questo porta all’annientamento di quasi tutta
la tribù di Beniamino: sopravvivono solo 600 uomini.
Grazie a un espediente, però, questi riescono a
procurarsi delle mogli e la tribù si ripopola, tanto che al
tempo di Davide conta quasi 60.000 guerrieri. —
1 Cronache 7:6-11.
Risposta a domande bibliche:
17:6; 21:25: Il fatto che ‘ognuno fosse solito fare
ciò che era retto ai suoi propri occhi’ promuoveva
forse l’anarchia?
Non necessariamente, perché Geova aveva preso
vari provvedimenti per guidare il suo popolo. Aveva dato
loro la Legge e il sacerdozio per istruirli nelle sue vie.
Mediante gli Urim e i Tummim il sommo sacerdote
poteva consultare Dio su questioni importanti. (Esodo
28:30) Inoltre ogni città aveva degli anziani in grado di
dare validi consigli. Valendosi di questi provvedimenti,
l’israelita poteva educare correttamente la propria
coscienza. In tal caso, anche facendo “ciò che era retto
ai suoi propri occhi” avrebbe agito bene. Se invece una
persona non teneva conto della Legge e agiva di testa
propria in fatto di condotta e adorazione, i risultati erano
negativi.
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Alcuni miei piccoli appunti
20:17–48: Dato che erano i beniaminiti a meritare
la punizione, perché Geova lasciò che essi
sconfiggessero per due volte le altre tribù?
Lasciando che all’inizio le tribù fedeli subissero gravi
perdite, Geova mise alla prova la loro volontà di
estirpare il male da Israele.
Lezioni per noi:
19:14, 15. La mancanza di ospitalità degli abitanti di
Ghibea era sintomo di una carenza morale. I cristiani
sono esortati a ‘seguire il corso dell’ospitalità’. —
Romani 12:13.
La liberazione che ci attende
Molto presto il Regno di Dio nelle mani di Cristo
Gesù distruggerà il mondo malvagio e porterà una
grande liberazione per i retti e gli irriprovevoli. (Proverbi
2:21, 22; Daniele 2:44) ‘Tutti i nemici di Geova
periranno, e quelli che lo amano saranno come quando il
sole sorge nella sua potenza’. (Giudici 5:31) Vogliamo
dimostrare di essere fra coloro che amano Geova
mettendo in pratica ciò che abbiamo imparato dal libro di
Giudici.
La verità fondamentale che emerge da numerosi
episodi del libro di Giudici è questa: Chi ubbidisce a
Geova riceve molte benedizioni, mentre chi disubbidisce
va incontro ad amare conseguenze. (Deuteronomio
11:26-28) Quanto è importante che diveniamo
“ubbidienti di cuore” alla rivelata volontà di Dio! —
Romani 6:17; 1 Giovanni 2:17.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Rut
È LA storia vera e toccante di due donne e della loro
reciproca lealtà. Mette in evidenza che apprezzavano
Geova Dio e confidavano nella sua disposizione.
Sottolinea il vivo interesse di Geova per la linea di
discendenza del Messia. Narra in modo commovente le
gioie e i dolori di una famiglia. Il libro biblico di Rut è tutto
questo e molto di più.
Il libro di Rut abbraccia un periodo di circa 11 anni
“nei giorni in cui i giudici amministravano la giustizia” in
Israele. (Rut 1:1) Gli avvenimenti narrati devono essersi
verificati all’inizio del periodo dei giudici, dato che Boaz,
un proprietario terriero e uno dei personaggi di questo
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Alcuni miei piccoli appunti
racconto di vita vissuta, era figlio di Raab, una donna dei
giorni di Giosuè. (Giosuè 2:1, 2; Rut 2:1; Matteo 1:5) La
storia fu scritta probabilmente dal profeta Samuele nel
1090 a.E.V. È l’unico libro della Bibbia che porta il nome
di una non israelita. Il messaggio che contiene “è vivente
ed esercita potenza”. — Ebrei 4:12.
“DOVE ANDRAI TU ANDRÒ IO”
(Rut 1:1–2:23)
Quando Naomi e Rut arrivano a Betleem, tutti gli
occhi sono puntati su di loro. Indicando la più anziana
delle due, le donne della città chiedono ripetutamente:
“È questa Naomi?” Al che lei risponde: “Non chiamatemi
Naomi. Chiamatemi Mara, poiché l’Onnipotente mi ha
reso la situazione molto amara. Quando andai ero piena,
e Geova mi ha fatto tornare a mani vuote”. — Rut 1:1921.
Quando a causa di una carestia in Israele la sua
famiglia era stata costretta a trasferirsi da Betleem al
paese di Moab, Naomi era “piena” in quanto aveva
marito e due figli. Qualche tempo dopo che si erano
stabiliti in Moab, però, il marito Elimelec era morto.
Successivamente i due figli avevano sposato Orpa e
Rut, due moabite. Erano passati circa dieci anni e i due
uomini erano morti senza figli, lasciando sole le tre
donne. Quando Naomi, la suocera, aveva deciso di
tornare in Giuda, le nuore l’avevano seguita. Lungo il
cammino Naomi le aveva esortate a tornare in Moab e a
trovare marito fra il loro popolo. Orpa aveva
acconsentito. Rut invece era rimasta con Naomi
dicendo: “Dove andrai tu andrò io, e dove passerai la
notte tu passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio
popolo, e il tuo Dio il mio Dio”. — Rut 1:16.
Le due vedove, Naomi e Rut, arrivano a Betleem
all’inizio della mietitura dell’orzo. Avvalendosi di una
disposizione della Legge di Dio, Rut comincia a
spigolare in un campo che guarda caso appartiene a un
anziano ebreo di nome Boaz, un parente di Elimelec.
Rut si conquista il favore di Boaz e continua a spigolare
nel suo campo “finché la mietitura dell’orzo e la mietitura
del frumento” non finiscono. — Rut 2:23.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
1:8: Perché Naomi disse alle nuore di tornare
“ciascuna alla casa di sua madre” invece che alla
casa di suo padre?
Non sappiamo se a quel tempo il padre di Orpa
fosse vivo. Il padre di Rut però lo era. (Rut 2:11)
Comunque sia, Naomi parlò della casa della madre
perché forse pensava che menzionando la madre
avrebbe ricordato loro quanto è confortante l’affetto
materno. Ciò avrebbe recato particolare sollievo alle
figlie, addolorate perché dovevano separarsi dall’amata
suocera. Il commento può anche riferirsi al fatto che, a
differenza di Naomi, la madre di Rut e quella di Orpa
avevano una casa in cui non mancava nulla.
1:13, 21: Fu Geova a rendere la vita amara a
Naomi e a causare le sue disgrazie?
No, e Naomi non accusò Geova Dio di alcunché di
male, ma a motivo di tutto ciò che le era accaduto pensò
che lui le fosse ostile. Si sentiva amareggiata e delusa.
Inoltre, in quei giorni il frutto del ventre era considerato
una benedizione divina e la sterilità una maledizione. Dal
momento che non aveva nipoti e che le erano morti due
figli, forse Naomi si sentì giustificata a pensare che Dio
l’avesse umiliata.
2:12: Quale “perfetto salario” ricevette Rut da
Geova?
Rut ebbe un figlio e il privilegio di essere un anello
nella più importante linea di discendenza della storia,
quella di Gesù Cristo. — Rut 4:13-17; Matteo 1:5, 16.
Lezioni per noi:
1:8; 2:20. Malgrado le tragedie che la colpirono,
Naomi continuò ad avere fiducia nell’amorevole
benignità di Geova. Noi dovremmo fare altrettanto, in
particolare quando affrontiamo dure prove.
1:9. La casa dovrebbe essere qualcosa di più di un
luogo dove si va per mangiare e dormire. Dovrebbe
essere un luogo pacifico dove trovare ristoro e conforto.
1:14-16. Orpa ‘tornò al suo popolo e ai suoi dèi’. Rut
no. Rinunciò al conforto e alla sicurezza che avrebbe
trovato nel paese nativo e rimase leale a Geova.
Coltivando amore leale verso Dio e manifestando spirito
di sacrificio saremo aiutati a non cedere ai desideri
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Alcuni miei piccoli appunti
egoistici e a non ‘tornare indietro alla distruzione’. —
Ebrei 10:39.
2:2. Rut volle avvalersi della disposizione della
spigolatura che era stata presa a beneficio degli stranieri
e degli afflitti. Era una donna umile. Il cristiano che è nel
bisogno non dovrebbe essere così orgoglioso da non
accettare l’amorevole assistenza dei compagni di fede o
qualsiasi aiuto statale gli spetti.
2:7. Pur avendo il diritto di spigolare, Rut chiese il
permesso prima di farlo. (Levitico 19:9, 10) Questo fu un
segno di mansuetudine da parte sua. Siamo saggi se
‘cerchiamo la mansuetudine’, poiché “i mansueti stessi
possederanno la terra, e in realtà proveranno squisito
diletto nell’abbondanza della pace”. — Sofonia 2:3;
Salmo 37:11.
2:11. Rut fu più che una parente per Naomi. Fu una
vera amica. (Proverbi 17:17) La loro amicizia era solida
perché si basava su qualità come amore, lealtà,
empatia, benignità e spirito di sacrificio. Soprattutto si
basava sulla loro spiritualità, sul desiderio di servire
Geova e di essere tra i suoi adoratori. Anche noi
abbiamo ottime opportunità di trovare amici sinceri in
mezzo ai veri adoratori.
2:15-17. Persino quando Boaz le diede la possibilità
di alleggerire il suo lavoro, Rut “continuò a spigolare nel
campo fino alla sera”. Era una lavoratrice instancabile. Il
cristiano dovrebbe essere conosciuto come lavoratore
diligente.
2:19-22. Nelle ore serali Naomi e Rut conversavano
piacevolmente; l’anziana si interessava di ciò che faceva
la giovane ed entrambe esprimevano liberamente i
propri pensieri e sentimenti. Non dovrebbe essere lo
stesso in una famiglia cristiana?
2:22, 23. A differenza di Dina, la figlia di Giacobbe,
Rut voleva stare fra gli adoratori di Geova. Che ottimo
esempio per noi! — Genesi 34:1, 2; 1 Corinti 15:33.
NAOMI È DI NUOVO “PIENA”
(Rut 3:1–4:22)
Naomi è troppo vecchia per avere figli. Così dice a
Rut di sostituirla in un matrimonio mediante ricompra o
matrimonio del cognato. Seguendo le istruzioni di
Naomi, Rut chiede a Boaz di agire quale ricompratore.
Boaz è pronto a farlo, ma c’è un parente più stretto a cui
bisogna dare la prima opportunità.
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Alcuni miei piccoli appunti
Senza perdere tempo Boaz si accinge a risolvere la
faccenda. La mattina dopo raduna dieci anziani di
Betleem davanti al parente e gli chiede se è disposto a
fare la ricompra. L’uomo rifiuta. Quindi Boaz agisce da
ricompratore e sposa Rut. Dal loro matrimonio nasce un
figlio, Obed, il nonno del re Davide. Le donne di Betleem
dicono ora a Naomi: “Benedetto sia Geova . . . Egli è
divenuto un ristoratore della tua anima e uno che
sostenterà la tua vecchiaia, perché la tua nuora che
davvero ti ama, che ti è meglio di sette figli, lo ha
partorito”. (Rut 4:14, 15) La donna che era tornata a
Betleem “a mani vuote” è di nuovo “piena”! — Rut 1:21.
Risposta a domande bibliche:
3:11: In che modo Rut si fece la reputazione di
essere “una donna eccellente”?
Non fu l’“esteriore intrecciatura dei capelli” né ‘il
mettersi ornamenti d’oro o l’indossar mantelli’ a far
ammirare Rut. Fu invece “la persona segreta del cuore”,
vale a dire la lealtà e l’amore, l’umiltà e la mansuetudine,
la diligenza e lo spirito di sacrificio. Qualsiasi donna
timorata di Dio che desideri avere una reputazione come
quella di Rut deve sforzarsi di coltivare queste qualità. —
1 Pietro 3:3, 4; Proverbi 31:28-31.
3:14: Perché Rut e Boaz si svegliarono prima
dell’alba?
Non perché durante la notte fosse accaduto
qualcosa di immorale e volessero tenerlo nascosto. A
quanto pare, quella notte Rut fece ciò che faceva di
solito una donna quando voleva affermare il proprio
diritto al matrimonio del cognato. Agì in armonia con le
istruzioni di Naomi. Inoltre il modo in cui reagì Boaz
indica chiaramente che non vide nel comportamento di
Rut nulla di scorretto. (Rut 3:2-13) È evidente che Rut e
Boaz si alzarono presto affinché nessuno avesse motivo
di mettere in giro voci infondate.
3:15: Cosa ci fu di significativo nel fatto che Boaz
diede a Rut sei misure d’orzo?
Forse questo gesto significava che come il giorno di
riposo veniva dopo sei giorni di lavoro, così il giorno di
riposo di Rut era vicino. Boaz avrebbe fatto in modo che
avesse “un luogo di riposo” nella casa di suo marito.
(Rut 1:9; 3:1) Può anche darsi che sei misure d’orzo
fossero tutto ciò che Rut poteva portare sulla testa.
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Alcuni miei piccoli appunti
3:16: Perché Naomi chiese a Rut: “Chi sei tu,
figlia mia?” Non riconobbe la nuora? È possibile,
perché quando Rut tornò da Naomi forse era ancora
buio. Questa domanda, però, può anche significare che
Naomi stava chiedendo qual era l’eventuale nuova
identità di Rut in relazione alla ricompra.
4:6: In che modo un ricompratore poteva
‘rovinare’ la propria eredità facendo la ricompra?
Anzitutto, se chi era caduto in povertà aveva venduto
la sua eredità terriera, il ricompratore avrebbe dovuto
sborsare dei soldi per comprare la terra al prezzo
stabilito in base al numero di anni che restavano fino al
successivo Giubileo. (Levitico 25:25-27) Così facendo
avrebbe ridotto il valore del suo patrimonio. Inoltre se
Rut avesse avuto un figlio, sarebbe stato quel figlio a
ereditare il campo acquistato, anziché qualche parente
stretto che il ricompratore avesse già.
Lezioni per noi:
3:12; 4:1-6. Boaz si attenne in modo scrupoloso alla
disposizione di Geova. Seguiamo coscienziosamente le
procedure teocratiche? — 1 Corinti 14:40.
3:18. Naomi ebbe fiducia in Boaz. Non dovremmo
anche noi avere una simile fiducia nei conservi fedeli?
Rut era disposta a compiere il matrimonio del cognato
con un uomo che non conosceva, un uomo di cui la
Bibbia non dice neppure il nome. (Rut 4:1) Perché?
Perché aveva fiducia nella disposizione di Dio. Abbiamo
una simile fiducia? Quando si tratta di cercare il coniuge,
per esempio, diamo ascolto al consiglio di sposarci “solo
nel Signore”? — 1 Corinti 7:39.
4:13-16. Pur essendo moabita ed ex adoratrice del
dio Chemos, Rut ricevette davvero un grande privilegio!
Ciò sottolinea il principio secondo cui “non dipende da
chi desidera né da chi corre, ma da Dio, che ha
misericordia”. — Romani 9:16.
Dio “vi esalti a suo tempo”
Il libro di Rut presenta Geova come un Dio di
amorevole benignità, che agisce a favore dei suoi
servitori leali. (2 Cronache 16:9) Quando riflettiamo su
come Rut fu benedetta, comprendiamo l’importanza di
riporre assoluta fede e fiducia in Dio, credendo
pienamente “che egli è, e che è il rimuneratore di quelli
che premurosamente lo cercano”. — Ebrei 11:6.
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Alcuni miei piccoli appunti
Rut, Naomi e Boaz riposero completa fiducia nella
disposizione di Geova e andò tutto per il meglio. Allo
stesso modo, “Dio fa cooperare tutte le sue opere per il
bene di quelli che amano Dio, quelli che sono chiamati
secondo il suo proposito”. (Romani 8:28) Vorremo
seguire il consiglio dell’apostolo Pietro: “Umiliatevi,
perciò, sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi
esalti a suo tempo; mentre gettate su di lui tutta la vostra
ansietà, perché egli ha cura di voi”. — 1 Pietro 5:6, 7.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Primo Samuele
È IL 1117 a.E.V. Sono passati circa trecento anni da
quando Giosuè ha portato a termine la conquista della
Terra Promessa. Gli anziani di Israele vanno dal profeta
di Geova per fargli una richiesta insolita. Il profeta
menziona la cosa in preghiera e Geova permette loro di
fare quello che vogliono. Termina così il periodo dei
giudici e comincia quello dei re umani. Il libro biblico di
Primo Samuele narra avvenimenti emozionanti relativi a
questa svolta nella storia della nazione di Israele.
Scritto da Samuele, Natan e Gad, Primo Samuele
abbraccia un periodo di 102 anni che va dal 1180 al
1078 a.E.V. (1 Cronache 29:29) Il libro narra la storia di
quattro condottieri di Israele, due giudici e due re: due
ubbidiscono a Geova e due no. Facciamo anche la
conoscenza di due donne eccellenti e di un guerriero
valoroso eppure gentile. Da questi esempi possiamo
imparare molto sugli atteggiamenti e sui comportamenti
da imitare e su quelli da evitare. Pertanto il contenuto di
Primo Samuele può influire sui nostri pensieri e sulle
nostre azioni. — Ebrei 4:12.
DOPO ELI DIVENTA GIUDICE SAMUELE
(1 Samuele 1:1–7:17)
Siamo al tempo della festa della raccolta e Anna, che
abita a Rama, è fuori di sé dalla gioia. Geova ha
esaudito le sue preghiere e Anna ha partorito un figlio.
Per mantenere un voto, Anna porta suo figlio Samuele a
servire “nella casa di Geova”. Il ragazzo diventa
“ministro di Geova davanti a Eli il sacerdote”.
(1 Samuele 1:24; 2:11) Samuele è ancora piccolo
quando Geova gli parla, pronunciando il giudizio contro
la casa di Eli. Via via che Samuele cresce, tutto il popolo
di Israele lo riconosce come profeta di Geova.
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Alcuni miei piccoli appunti
Col tempo i filistei attaccano Israele. Catturano l’Arca
e uccidono i due figli di Eli. Udendo la notizia l’anziano
Eli muore, dopo avere “giudicato Israele per
quarant’anni”. (1 Samuele 4:18) Il possesso dell’Arca si
rivela disastroso per i filistei, che la restituiscono agli
israeliti. Ora Samuele giudica Israele e nel paese c’è
pace.
Risposta a domande bibliche:
2:10: Perché Anna pregò Geova di “dare forza al
suo re” quando nessun re umano governava su
Israele?
La Legge mosaica prediceva che gli israeliti
avrebbero avuto un re umano. (Deuteronomio 17:14-18)
Nella profezia che pronunciò in punto di morte Giacobbe
disse: “Lo scettro [simbolo dell’autorità regale] non si
allontanerà da Giuda”. (Genesi 49:10) Inoltre Geova
disse riguardo a Sara, l’antenata degli israeliti: “Re di
popoli verranno da lei”. (Genesi 17:16) Quindi Anna
pregava riguardo a un re futuro.
3:3: Samuele dormiva veramente nel Santissimo?
No. Samuele era un levita della famiglia non
sacerdotale dei cheatiti. (1 Cronache 6:33-38) Come tale
non gli era permesso “entrare per vedere le cose sante”.
(Numeri 4:17-20) L’unica parte del santuario a cui
Samuele aveva accesso era il cortile del tabernacolo. È
lì che deve aver dormito. Sembra che anche Eli
dormisse da qualche parte nel cortile. L’espressione
“dov’era l’arca di Dio” si riferisce evidentemente all’area
del tabernacolo.
7:7-9, 17: Dal momento che i sacrifici dovevano
essere offerti regolarmente solo nel luogo scelto da
Geova, perché Samuele offrì un olocausto a Mizpa
ed edificò un altare a Rama? (Deuteronomio 12:4-7,
13, 14; Giosuè 22:19)
Dopo che la sacra Arca era stata tolta dal
tabernacolo che si trovava a Silo, la presenza di Geova
non fu più manifesta in quel luogo. Quindi Samuele, in
qualità di rappresentante di Geova, offrì un olocausto a
Mizpa ed edificò un altare a Rama. Evidentemente
queste azioni furono approvate da Geova.
Lezioni per noi:
1:11, 12, 21-23; 2:19. Per tutte le donne che temono
Dio, Anna è un esempio di devozione, umiltà, gratitudine
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Alcuni miei piccoli appunti
per la benignità di Geova e affetto materno che non si
indebolisce col tempo.
1:8. Elcana ci dà un ottimo esempio su come
rafforzare altri con le parole. (Giobbe 16:5) Notando che
Anna era depressa, prima le chiese con delicatezza:
“Perché il tuo cuore si sente male?” Queste parole la
incoraggiarono a esprimere i suoi sentimenti. Quindi
Elcana le confermò il suo affetto dicendo: “Non ti sono io
meglio di dieci figli?”
2:26; 3:5-8, 15, 19. Svolgendo fedelmente il lavoro
assegnatoci da Dio, avvalendoci dell’addestramento
spirituale ed essendo cortesi e rispettosi, possiamo
essere ‘più graditi’ a Dio e agli uomini.
4:3, 4, 10. Pur essendo un oggetto sacro, l’arca non
era un talismano. Dobbiamo ‘guardarci dagli idoli’. —
1 Giovanni 5:21.
IL PRIMO RE DI ISRAELE EBBE SUCCESSO O
FALLÌ?
(1 Samuele 8:1–15:35)
Samuele rimane fedele a Geova per tutta la vita, ma
i suoi figli no. Quando gli anziani di Israele chiedono un
re umano, Geova acconsente. In base alle istruzioni di
Geova, un beniaminita di bell’aspetto, Saul, viene unto
re da Samuele. Saul rafforza la sua posizione di re
sconfiggendo gli ammoniti.
Gionatan, il valoroso figlio di Saul, abbatte una
guarnigione filistea. I filistei attaccano Israele con un
grandissimo esercito. Saul si spaventa e disubbidisce
offrendo lui stesso un olocausto. Accompagnato soltanto
dallo scudiero, il coraggioso Gionatan attacca un altro
avamposto filisteo. Il giuramento avventato di Saul,
comunque, riduce la portata della vittoria. Saul
‘guerreggia all’intorno’ contro tutti i suoi nemici.
(1 Samuele 14:47) Sconfitti gli amalechiti, però,
disubbidisce a Geova risparmiando ciò che era stato
‘votato alla distruzione’. (Levitico 27:28, 29) Perciò
Geova rigetta Saul dall’essere re.
Risposta a domande bibliche:
9:9: Cosa c’è di significativo nell’espressione “in
tempi precedenti il profeta d’oggi era chiamato
veggente”?
Queste parole potrebbero indicare che, poiché ai
giorni di Samuele e nell’era dei re di Israele i profeti
acquistarono maggiore importanza, la parola “veggente”
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Alcuni miei piccoli appunti
finì per essere sostituita dal termine “profeta”. Samuele è
considerato il primo dei profeti. — Atti 3:24.
14:24-32, 44, 45: Gionatan perse forse il favore di
Dio quando violò il giuramento di Saul mangiando
miele?
Non sembra che per questo gesto Gionatan sia stato
disapprovato da Dio. Prima di tutto non sapeva del
giuramento del padre. Inoltre quel giuramento, che il
padre fece mosso da zelo inopportuno o da un concetto
errato del potere regale, causò problemi al popolo.
Come poteva un giuramento del genere avere
l’approvazione di Dio? Benché Gionatan fosse disposto
a subire le conseguenze derivanti dall’avere infranto il
giuramento, gli fu risparmiata la vita.
15:6:
Perché
Saul
considerazione ai cheniti?
mostrò
speciale
I cheniti erano i figli del suocero di Mosè che
avevano aiutato gli israeliti dopo la loro partenza dal
monte Sinai. (Numeri 10:29-32) Nel paese di Canaan i
cheniti presero anche a dimorare per qualche tempo con
i figli di Giuda. (Giudici 1:16) Anche se in seguito
risiedettero tra gli amalechiti e vari altri popoli, i cheniti
rimasero in buoni rapporti con Israele. Saul quindi li
risparmiò per valide ragioni.
Lezioni per noi:
9:21; 10:22, 27. La modestia e l’umiltà che Saul
aveva quando divenne re gli impedirono di agire
avventatamente nell’occasione in cui alcuni “uomini
buoni a nulla” non lo accettarono come re. Una simile
mentalità è una protezione perché fa evitare gesti
irrazionali.
12:20, 21. Non permettete mai che le “cose irreali”,
come la fiducia negli uomini, la fiducia nella potenza
militare delle nazioni o l’idolatria, vi distolgano dal servire
Geova.
12:24. Per continuare ad avere reverenziale timore
di Geova e a servirlo con tutto il cuore è molto
importante ‘vedere quali grandi cose ha fatto’ per il suo
popolo sia nei tempi antichi che in quelli moderni.
13:10-14;
15:22-25, 30.
Guardatevi
dalla
presunzione, sia che si manifesti con atti di
disubbidienza che con un atteggiamento superbo. —
Proverbi 11:2.
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Alcuni miei piccoli appunti
SCELTO COME RE UN GIOVANE PASTORE
(1 Samuele 16:1–31:13)
Samuele unge Davide della tribù di Giuda quale
futuro re. Poco dopo Davide, con una fionda e una
pietra, uccide il gigante filisteo Golia. Fra lui e Gionatan
nasce una profonda amicizia. Saul lo nomina capo dei
suoi guerrieri. In seguito alle numerose vittorie di Davide,
le donne di Israele cantano: “Saul ha abbattuto le sue
migliaia, e Davide le sue decine di migliaia”. (1 Samuele
18:7) Divorato dall’invidia, Saul cerca di ucciderlo. Dopo
essere stato aggredito tre volte da Saul, Davide fugge e
si dà alla macchia.
Negli anni in cui vive come un fuggiasco, in due
occasioni Davide risparmia la vita a Saul. Incontra anche
la bella Abigail e alla fine la sposa. Quando i filistei
muovono contro Israele, Saul interroga Geova che però
lo ha abbandonato. Samuele è morto. Disperato, Saul
consulta una medium, solo per sentirsi dire che sarà
ucciso nella battaglia contro i filistei. Durante quella
battaglia, Saul viene ferito gravemente e i suoi figli sono
uccisi. Il racconto termina con la morte di Saul, un fallito.
Davide rimane ancora nascosto.
Risposta a domande bibliche:
16:14: Cos’era lo spirito cattivo che terrorizzò
Saul?
Lo spirito cattivo che tolse a Saul la pace mentale
era la cattiva inclinazione della sua mente e del suo
cuore, l’impulso a fare il male. Quando Geova ritirò il suo
spirito santo, Saul perse la protezione che gli veniva da
quello spirito e fu dominato dal proprio spirito cattivo.
Dato che Dio permise che quello spirito sostituisse il Suo
spirito santo, esso è definito “spirito cattivo da parte di
Geova”.
17:55: Visto ciò che si legge in 1 Samuele 16:1723, perché Saul chiese di chi era figlio Davide?
La domanda di Saul non riguardava solo il nome del
padre di Davide. Molto probabilmente egli voleva sapere
che genere di uomo fosse il padre del ragazzo che
aveva appena compiuto un’impresa così straordinaria
come quella di uccidere un gigante.
Lezioni per noi:
16:6, 7. Anziché farci impressionare dall’aspetto
esteriore degli altri o giudicarli affrettatamente, dobbiamo
cercare di vederli come li vede Geova.
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Alcuni miei piccoli appunti
17:47-50. Se nemici potenti come Golia ci fanno
opposizione o ci perseguitano, possiamo affrontarli con
coraggio perché “la battaglia appartiene a Geova”.
18:1, 3; 20:41, 42. Si possono trovare veri amici fra
coloro che amano Geova.
21:12, 13. Geova si aspetta che usiamo le nostre
facoltà mentali e le nostre capacità per gestire le
situazioni difficili della vita. Ci ha dato la sua Parola
ispirata perché possiamo avere accortezza, conoscenza
e capacità di pensare. (Proverbi 1:4) Abbiamo anche
l’aiuto degli anziani cristiani nominati.
24:6; 26:11. In quanto a sincero rispetto per l’unto di
Geova, Davide è davvero un ottimo esempio!
25:23-33. Abigail è un esempio di buon senso.
28:8-19. Nel tentativo di fuorviarci o danneggiarci, gli
spiriti malvagi possono spacciarsi per persone defunte.
Dobbiamo evitare qualsiasi forma di spiritismo. —
Deuteronomio 18:10-12.
30:23, 24. Questa decisione, basata su Numeri
31:27, mostra che Geova apprezza coloro che svolgono
compiti di sostegno nella congregazione. Qualsiasi cosa
facciamo, quindi, ‘facciamola con tutta l’anima come a
Geova, e non agli uomini’. — Colossesi 3:23.
Cos’è “meglio del sacrificio”?
Quale fondamentale verità viene messa in risalto
dalle vicende di Eli, Samuele, Saul e Davide? Questa:
“Ubbidire è meglio del sacrificio e prestare attenzione è
meglio del grasso dei montoni; poiché la ribellione è
come il peccato della divinazione, e lo spingersi
presuntuosamente avanti come il far uso del potere
magico e dei terafim”. — 1 Samuele 15:22, 23.
Partecipare all’opera mondiale di predicare il Regno
e fare discepoli è davvero un grande privilegio! Mentre
offriamo a Geova “i giovani tori delle nostre labbra”,
dobbiamo fare del nostro meglio per ubbidire alla guida
che impartisce tramite la sua Parola scritta e la parte
terrena della sua organizzazione. — Osea 14:2; Ebrei
13:15.
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Alcuni miei piccoli appunti
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Secondo Samuele
PER riconoscere la sovranità di Geova bisogna
ubbidire in maniera perfetta? L’uomo integro fa sempre
ciò che è giusto agli occhi di Dio? Qual è il tipo di
persona che il vero Dio trova “secondo il suo cuore”?
(1 Samuele 13:14) Il libro biblico di Secondo Samuele
risponde in modo soddisfacente a queste domande.
Il libro di Secondo Samuele fu scritto da Gad e
Natan, due profeti che ebbero un rapporto molto stretto
con Davide, re dell’antico Israele. Terminato intorno al
1040 a.E.V., verso la fine dei 40 anni di regno di Davide,
il libro parla soprattutto di questo re e della sua relazione
con Geova. È l’emozionante resoconto di come una
nazione dilaniata dai conflitti diventa un regno prospero
e unito sotto un re coraggioso. È un dramma avvincente
in cui i sentimenti sono espressi con profonda intensità.
DAVIDE DIVENTA “SEMPRE PIÙ GRANDE”
(2 Samuele 1:1–10:19)
Il modo in cui Davide reagisce alla notizia della morte
di Saul e di Gionatan rivela ciò che provava per loro e
per Geova. A Ebron, Davide è nominato re della tribù di
Giuda. Il figlio di Saul, Is-Boset, viene fatto re sul resto di
Israele. Davide diventa “sempre più grande” e circa sette
anni e mezzo più tardi diventa re su tutto Israele. —
2 Samuele 5:10.
Davide strappa Gerusalemme ai gebusei e ne fa la
capitale del regno. Il suo primo tentativo di trasferire
l’arca del patto a Gerusalemme si conclude con una
tragedia. Il secondo tentativo, comunque, riesce e
Davide si mette a danzare per la gioia. Geova fa con
Davide un patto per un regno. Davide sottomette i suoi
nemici mentre Dio continua a essere con lui.
Risposta a domande bibliche:
2:18: Perché si parla di Gioab e dei suoi due
fratelli come dei tre figli di Zeruia, la madre?
Nelle Scritture Ebraiche di solito le genealogie
passavano attraverso il padre. Forse il marito di Zeruia
era morto prematuramente o forse era stato considerato
non idoneo per essere menzionato nelle Sacre Scritture.
Può darsi che Zeruia venisse inclusa nell’elenco perché
era la sorella o la sorellastra di Davide. (1 Cronache
2:15, 16) L’unico accenno al padre dei tre fratelli si trova
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Alcuni miei piccoli appunti
in un riferimento al suo luogo di sepoltura a Betleem. —
2 Samuele 2:32.
3:29: Cosa significa l’espressione ‘uomo che
afferra il fuso che gira’?
Di norma erano le donne che si dedicavano al lavoro
di tessitura. Perciò questa espressione può riferirsi agli
uomini che non erano idonei per attività come la guerra
e che erano quindi costretti a fare lavori di cui di solito si
occupavano le donne.
5:1, 2: Dopo che Is-Boset era stato assassinato,
quanto tempo passò prima che Davide divenisse re
su tutto Israele?
Pare ragionevole concludere che Is-Boset iniziasse i
suoi due anni di regno poco dopo la morte di Saul, più o
meno al tempo in cui Davide cominciò a regnare a
Ebron. Davide regnò su Giuda da Ebron per sette anni e
mezzo. Subito dopo essere divenuto re su tutto Israele
trasferì la capitale a Gerusalemme. Quindi dopo la morte
di Is-Boset passarono circa cinque anni prima che
Davide divenisse re su tutto Israele. — 2 Samuele 2:3,
4, 8-11; 5:4, 5.
8:2: Quanti moabiti furono uccisi dopo il conflitto
con Israele?
È possibile che il numero sia stato stabilito
misurandoli anziché contandoli. A quanto pare Davide
fece sdraiare i moabiti per terra l’uno a fianco dell’altro
formando una fila. Quindi fece misurare la fila con una
corda. Evidentemente due terzi dei moabiti, o la misura
di due corde, furono messi a morte, e un terzo di essi, o
la misura di una corda, fu lasciato in vita.
Lezioni per noi:
2:1; 5:19, 23. Davide interrogò Geova prima di
andare ad abitare a Ebron e prima di salire contro i suoi
nemici. Anche noi, prima di prendere decisioni che
influiscono sulla nostra spiritualità, dovremmo chiedere a
Geova la sua guida.
3:26-30. La vendetta porta a tristi conseguenze. —
Romani 12:17-19.
3:31-34; 4:9-12. Davide fu di esempio in quanto non
fu vendicativo e non serbò rancore.
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Alcuni miei piccoli appunti
5:12. Non dovremmo mai dimenticare che Geova ci
ha insegnato le sue vie e ci ha dato la possibilità di
stringere un’intima relazione con lui.
6:1-7. Malgrado le buone intenzioni di Davide, il suo
tentativo di trasportare l’Arca su un carro andava contro
un comando di Dio e fallì. (Esodo 25:13, 14; Numeri
4:15, 19; 7:7-9) Anche il fatto che Uzza afferrasse l’Arca
mostra che le buone intenzioni non modificano ciò che
Dio richiede.
6:8, 9. Trovandosi in una situazione critica, dapprima
Davide si arrabbiò, poi si spaventò, forse anche
incolpando Geova della tragedia. Dobbiamo stare attenti
a non incolpare Geova dei problemi che ci creiamo
perché non teniamo conto dei suoi comandi.
7:18, 22, 23, 26. L’umiltà di Davide, la sua esclusiva
devozione a Geova e il suo desiderio di esaltare il nome
divino sono senz’altro da imitare.
8:2. Si adempie una profezia pronunciata circa 400
anni prima. (Numeri 24:17) La parola di Geova si avvera
sempre.
9:1, 6, 7. Davide mantenne la sua promessa. Anche
noi dobbiamo sforzarci di mantenere la parola.
GEOVA FA SORGERE LA CALAMITÀ CONTRO IL
SUO UNTO
(2 Samuele 11:1–20:26)
“Ecco, farò sorgere contro di te la calamità dalla tua
propria casa”, dice Geova a Davide, “e certamente
prenderò le tue mogli sotto i tuoi propri occhi e le darò al
tuo prossimo, ed egli certamente giacerà con le tue
mogli sotto gli occhi di questo sole”. (2 Samuele 12:11)
Per quale motivo viene fatta questa dichiarazione? Per il
peccato di Davide con Betsabea. Benché Davide,
pentitosi, venga perdonato, non gli sono risparmiate le
conseguenze del suo peccato.
Prima muore il bambino partorito da Betsabea. Poi la
vergine Tamar, figlia di Davide, è violentata dal
fratellastro Amnon. Per vendicarla Absalom, fratello di
Tamar, uccide Amnon. Absalom cospira contro il padre e
si proclama re a Ebron. Davide è costretto a fuggire da
Gerusalemme. Absalom ha rapporti con dieci concubine
del padre lasciate a occuparsi della casa. Davide torna
al potere solo dopo che Absalom è stato ucciso. Seba,
un beniaminita, guida una rivolta che si conclude con la
sua morte.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
14:7: Che cosa simboleggia “il bagliore dei miei
carboni”? Il bagliore della lenta combustione del
carbone viene usato per indicare una progenie vivente.
19:29: Perché Davide reagì in quel modo alla
spiegazione di Mefiboset?
Dopo avere sentito Mefiboset, Davide dev’essersi
reso conto di avere sbagliato a prendere per buone le
parole di Ziba. (2 Samuele 16:1-4; 19:24-28) Molto
probabilmente la cosa lo irritò e non volle più sentir
parlare della faccenda.
Lezioni per noi:
11:2-15. L’onestà con cui si parla delle mancanze di
Davide è una prova che la Bibbia è l’ispirata Parola di
Dio.
11:16-27. Quando commettiamo un peccato grave
non dovremmo cercare di coprirlo come fece Davide.
Dovremmo invece confessarlo a Geova e chiedere aiuto
agli anziani della congregazione. — Proverbi 28:13;
Giacomo 5:13-16.
12:1-14. Natan è un ottimo esempio per gli anziani
nominati della congregazione che devono aiutare chi
pecca a correggere la propria condotta. Gli anziani
devono assolvere in modo abile questa responsabilità.
12:15-23. Vedendo nel modo corretto ciò che gli era
accaduto, Davide fu aiutato a reagire all’avversità nella
maniera appropriata.
15:12; 16:15, 21, 23. Quando pareva che Absalom
sarebbe salito al trono, l’abile consigliere Ahitofel, spinto
dall’orgoglio e dall’ambizione, divenne un traditore.
L’intelligenza senza l’umiltà e la lealtà può costituire un
laccio.
19:24, 30.
Mefiboset
era
veramente
grato
dell’amorevole benignità del re Davide e si sottomise di
buon grado alla sua decisione riguardo a Ziba. Se siamo
grati a Geova e alla sua organizzazione ci sentiremo
spinti a essere sottomessi.
20:21, 22. Grazie alla sapienza di una sola persona
molti possono salvarsi da una calamità. — Ecclesiaste
9:14, 15.
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Alcuni miei piccoli appunti
CADIAMO “NELLA MANO DI GEOVA”
(2 Samuele 21:1–24:25)
A causa della colpa di sangue in cui Saul era incorso
mettendo a morte i gabaoniti viene una carestia che
dura tre anni. (Giosuè 9:15) Per vendicare questa colpa,
i gabaoniti chiedono sette figli di Saul da mettere a
morte. Davide li consegna loro e la siccità termina con
un acquazzone. Quattro giganti filistei cadono “per mano
di Davide e per mano dei suoi servitori”. — 2 Samuele
21:22.
Davide commette un grave peccato ordinando un
censimento illegale. Si pente e sceglie di cadere “nella
mano di Geova”. (2 Samuele 24:14) Come risultato, una
pestilenza uccide 70.000 persone. Davide ubbidisce al
comando di Geova e il flagello si arresta.
Risposta a domande bibliche:
21:8: Come si può dire che Mical, la figlia di Saul,
aveva cinque figli, quando 2 Samuele 6:23 dice che
morì senza figli?
La spiegazione accettata dalla maggioranza è che
fossero i figli della sorella di Mical, Merab, che aveva
sposato Adriel. È probabile che Merab sia morta
prematuramente e che i suoi figli siano stati allevati da
Mical, che non ne aveva.
21:9, 10: Per quanto tempo Rizpa vegliò i suoi
due figli e i cinque nipoti di Saul che erano stati
messi a morte dai gabaoniti? I sette uomini furono
appesi “nei primi giorni della mietitura”, in marzo o aprile.
I loro corpi rimasero esposti su un monte. Rizpa fece la
guardia ai sette corpi giorno e notte finché Geova non
mostrò che la sua ira si era ritirata ponendo fine alla
siccità. Un forte acquazzone sarebbe stato molto
improbabile prima di ottobre, quando terminava la
stagione della mietitura. Pertanto Rizpa può avere
continuato la veglia per ben cinque o sei mesi. Dopo di
che Davide fece seppellire le ossa.
24:1: Perché facendo contare il popolo Davide
commise un peccato grave?
La Legge non vietava i censimenti. (Numeri 1:1-3;
26:1-4) La Bibbia non dice per quale motivo Davide fu
spinto a contare il popolo, tuttavia 1 Cronache 21:1
indica che fu Satana a incitarlo. In ogni caso Gioab,
capo delle forze militari, sapeva che la decisione di
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Alcuni miei piccoli appunti
Davide di censire il popolo era sbagliata e tentò di
dissuaderlo.
Lezioni per noi:
22:2-51. In questo cantico di Davide, Geova è
presentato in modo superlativo come il vero Dio, degno
di assoluta fiducia.
23:15-17. Davide aveva un tale rispetto per la legge
di Dio sulla vita e il sangue che in questa occasione si
astenne dal fare anche solo ciò che somigliava a una
violazione di quella legge. Dobbiamo coltivare un
atteggiamento simile verso tutti i comandi di Dio.
24:10. La coscienza spinse Davide a pentirsi. La
nostra coscienza è abbastanza sensibile da reagire in
questo modo?
24:14. Davide sapeva bene che Geova è più
misericordioso degli esseri umani. Ne siamo convinti
anche noi?
24:17. A Davide dispiacque che l’intera nazione
dovesse soffrire a causa del suo peccato. Se un
trasgressore è pentito dovrebbe provare rimorso per il
biasimo che la sua azione può avere arrecato alla
congregazione.
Anche noi possiamo essere ‘secondo il cuore di Dio’
Il secondo re di Israele fu ‘un uomo secondo il cuore
di Geova’. (1 Samuele 13:14) Non mise mai in
discussione le giuste norme di Geova e non cercò di
agire in modo indipendente da lui. Ogni volta che
sbagliava, Davide riconosceva il suo peccato, accettava
la disciplina e si correggeva. Fu un uomo integro. Non
sarebbe saggio comportarsi come lui, specie quando si
sbaglia?
Dalla vita di Davide comprendiamo chiaramente che
riconoscere la sovranità di Geova significa accettare le
sue norme del bene e del male e cercare di osservarle;
in tal modo daremo prova di essere persone integre. È
nelle nostre possibilità. Possiamo essere grati di ciò che
impariamo dal libro di Secondo Samuele. Il messaggio
ispirato contenuto nelle sue pagine è davvero vivente ed
esercita potenza. — Ebrei 4:12.
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Alcuni miei piccoli appunti
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Primo Re
“QUANDO i giusti divengono molti il popolo si
rallegra; ma quando governa un malvagio, il popolo
sospira”. (Proverbi 29:2) Il libro biblico di Primo Re
dimostra chiaramente la veracità di questo proverbio.
Narra la vita di Salomone, il cui regno porta sicurezza e
grande prosperità all’antico Israele. Racconta che dopo
la morte di Salomone la nazione si divide; contiene
anche la storia di 14 re che vennero dopo di lui, alcuni in
Israele e alcuni in Giuda. Solo due di questi re rimasero
fedeli a Geova. Il libro descrive inoltre le attività di sei
profeti, tra cui Elia.
Il libro, scritto a Gerusalemme e in Giuda dal profeta
Geremia, abbraccia un periodo di circa 129 anni che va
dal 1040 a.E.V. al 911 a.E.V. Nello scriverlo Geremia
consultò evidentemente antiche registrazioni, come il
“libro dei fatti di Salomone”. Questi documenti non
esistono più. — 1 Re 11:41; 14:19; 15:7.
UN RE SAGGIO PROMUOVE PACE E PROSPERITÀ
(1 Re 1:1–11:43)
Primo Re comincia con l’avvincente racconto del
tentativo di Adonia, figlio di Davide, di usurpare il trono
del padre. Il piano è sventato dall’intervento tempestivo
del profeta Natan, e diventa re Salomone, un altro figlio
di Davide. Geova si compiace della richiesta del nuovo
re e gli dà “un cuore saggio e che ha intendimento”
insieme a ‘ricchezze e gloria’. (1 Re 3:12, 13) La
sapienza del re non ha uguali e la sua ricchezza è senza
paragoni. Per Israele inizia un periodo di pace e
prosperità.
Tra i lavori di costruzione che Salomone porta a
termine ci sono il tempio di Geova e vari edifici
governativi. Geova gli promette: “Stabilirò . . . il trono del
tuo regno su Israele a tempo indefinito”, a patto che
continui a essere ubbidiente. (1 Re 9:4, 5) Il vero Dio lo
mette pure in guardia circa le conseguenze della
disubbidienza. Ma Salomone finisce per avere molte
mogli straniere. Nella vecchiaia, sotto la loro influenza si
volge alla falsa adorazione. Geova predice che il suo
regno sarà diviso. Nel 997 a.E.V. Salomone muore e
termina così il suo regno durato 40 anni. Sale al trono
suo figlio Roboamo.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
1:5: Perché Adonia cercò di impossessarsi del
trono mentre Davide era ancora vivo?
La Bibbia non lo dice. Tuttavia, visto che Amnon e
Absalom, fratelli maggiori di Adonia, erano già morti,
come lo era probabilmente Chileab, altro figlio di Davide,
è ragionevole concludere che Adonia, essendo il
maggiore dei figli superstiti di Davide, abbia pensato di
avere diritto al trono. (2 Samuele 3:2-4; 13:28, 29; 18:1417) Essendosi assicurato l’appoggio di Gioab, il potente
capo dell’esercito, e dell’influente sommo sacerdote
Abiatar, probabilmente Adonia aveva fiducia che il suo
tentativo sarebbe andato a buon fine. La Bibbia non dice
se fosse a conoscenza dell’intenzione di Davide di
mettere sul trono Salomone. Comunque sia, Adonia non
invitò a “un sacrificio” Salomone e altri che erano leali a
Davide. (1 Re 1:9, 10) Ciò fa pensare che considerasse
Salomone un rivale.
1:49-53; 2:13-25: Perché Salomone mise a morte
Adonia dopo averlo perdonato?
Anche se Betsabea non se ne era resa conto,
Salomone capì la vera ragione per cui Adonia l’aveva
pregata di chiedere al re di dargli in moglie Abisag.
Benché Davide non avesse avuto rapporti con lei, la
bella Abisag era considerata una concubina di Davide.
Secondo l’usanza di quei tempi, sarebbe appartenuta
solo al legittimo erede di Davide. Forse Adonia pensò
che prendendo in moglie Abisag poteva tentare di nuovo
l’ascesa al trono. Interpretando la richiesta di Adonia
come un’indicazione che ambiva al regno, Salomone
ritirò il perdono.
6:37–8:2: Quando fu inaugurato il tempio?
Il tempio fu portato a termine nell’ottavo mese del
1027 a.E.V., l’undicesimo anno di regno di Salomone. A
quanto pare, ci vollero 11 mesi per portare dentro gli
arredi e fare altri preparativi. L’inaugurazione deve
essere avvenuta nel settimo mese del 1026 a.E.V. La
narrazione parla di altri lavori di costruzione fatti dopo
che il tempio era stato terminato e prima di menzionarne
l’inaugurazione, evidentemente per completare il
resoconto sui lavori di costruzione. — 2 Cronache 5:1-3.
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Alcuni miei piccoli appunti
9:10-13: Il dono di 20 città della Galilea che
Salomone fece al re Hiram di Tiro era in armonia con
la Legge mosaica?
Si poteva pensare che la Legge esposta in Levitico
25:23, 24 si applicasse solo alle zone occupate dagli
israeliti. È possibile che le città che Salomone diede a
Hiram fossero abitate da non israeliti, anche se si
trovavano entro i confini della Terra Promessa. (Esodo
23:31) Può anche darsi che l’azione di Salomone
indicasse che non si atteneva completamente alla
Legge, com’è dimostrato dal fatto che ‘aumentò i suoi
cavalli’ e prese molte mogli. (Deuteronomio 17:16, 17)
Comunque stiano le cose, Hiram non fu contento del
regalo. Forse gli abitanti pagani non mantenevano le
città in buone condizioni, o può darsi che non fossero
situate in una posizione ideale.
11:4: Fu a motivo della senilità che nella
vecchiaia Salomone divenne infedele?
Non sembra sia così. Salomone era molto giovane
quando cominciò a regnare e, benché regnasse per
40 anni, non arrivò a un’età molto avanzata. Inoltre non
smise completamente di seguire Geova. A quanto pare,
tentò di instaurare una specie di unione delle fedi.
Lezioni per noi:
2:26, 27, 35. Quello che Geova predice si avvera
sempre. La destituzione di Abiatar, discendente di Eli,
adempì “la parola di Geova che egli aveva pronunciato
contro la casa di Eli”. La sostituzione di Abiatar con
Zadoc, della discendenza di Fineas, adempì Numeri
25:10-13. — Esodo 6:25; 1 Samuele 2:31; 3:12;
1 Cronache 24:3.
2:37, 41-46. Com’è pericoloso pensare di poter
disubbidire impunemente! Chi abbandona in modo
deliberato la ‘strada angusta che conduce alla vita’
subirà le conseguenze della propria decisione poco
saggia. — Matteo 7:14.
3:9, 12-14. Geova esaudisce le preghiere sincere dei
suoi servitori che gli chiedono sapienza, intendimento e
guida per compiere il suo servizio. — Giacomo 1:5.
8:22-53. Salomone espresse sentita gratitudine a
Geova, un Dio di amorevole benignità, che adempie le
promesse e ode le preghiere. Meditando sulle parole
della preghiera detta da Salomone per l’inaugurazione
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Alcuni miei piccoli appunti
apprezzeremo maggiormente questi e altri aspetti della
personalità di Dio.
11:9-14, 23, 26. Quando negli ultimi anni della sua
vita Salomone divenne disubbidiente, Geova suscitò
alcuni che gli fecero opposizione. “Dio si oppone ai
superbi, ma dà immeritata benignità agli umili”, dice
l’apostolo Pietro. — 1 Pietro 5:5.
11:30-40. Il re Salomone cercò di uccidere
Geroboamo a motivo di ciò che Ahia aveva profetizzato
riguardo a Geroboamo. Ben diverso era stato il
comportamento del re circa 40 anni prima, quando si era
rifiutato di vendicarsi di Adonia e di altri cospiratori.
(1 Re 1:50-53) Il suo atteggiamento era cambiato perché
si era allontanato da Geova.
UN REGNO UNITO SI SPACCA
(1 Re 12:1–22:53)
Geroboamo e il popolo vanno dal re Roboamo per
chiedergli di alleggerire il carico posto su di loro da suo
padre Salomone. Invece di concedere quello che
chiedono, Roboamo minaccia di mettere su di loro un
carico ancora più pesante. Dieci tribù si rivoltano e
scelgono come re Geroboamo. Il regno è diviso.
Roboamo governa sul regno meridionale, formato dalle
tribù di Giuda e Beniamino, e Geroboamo governa sul
regno settentrionale delle dieci tribù di Israele.
Affinché il popolo non vada a Gerusalemme per
adorare, Geroboamo erige due vitelli d’oro, uno a Dan e
l’altro a Betel. Tra i re che governano in Israele dopo
Geroboamo ci sono Nadab, Baasa, Ela, Zimri, Tibni,
Omri, Acab e Acazia. In Giuda, a Roboamo succedono
Abiam, Asa, Giosafat e Ieoram. Tra i profeti attivi ai
giorni di questi re ci sono Ahia, Semaia e un uomo di Dio
di cui non è detto il nome, oltre a Ieu, Elia e Micaia.
Risposta a domande bibliche:
18:21: Perché gli israeliti non risposero quando
Elia chiese loro di scegliere tra Geova e Baal?
Forse riconoscevano di non avere reso a Geova
l’esclusiva devozione che esige e quindi si sentivano in
colpa. O può darsi che la loro coscienza si fosse
talmente indurita che non vedevano nulla di male
nell’adorare Baal e asserire nello stesso tempo di
adorare Geova. Solo dopo che Geova ebbe dimostrato
la sua potenza dissero: “Geova è il vero Dio! Geova è il
vero Dio!” — 1 Re 18:39.
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Alcuni miei piccoli appunti
20:34: Dopo che Geova ebbe dato ad Acab la
vittoria sui siri, perché Acab risparmiò Ben-Adad, il
loro re?
Invece di abbatterlo, Acab concluse con lui un patto
in virtù del quale alcune vie di Damasco, la capitale sira,
sarebbero state assegnate ad Acab, evidentemente per
potervi stabilire dei bazar, o mercati. In precedenza
anche il padre di Ben-Adad si era assegnato alcune vie
a Samaria per scopi commerciali. Quindi Ben-Adad fu
liberato affinché Acab potesse promuovere interessi
commerciali a Damasco.
Lezioni per noi:
12:13, 14. Quando dobbiamo prendere decisioni
importanti, dovremmo chiedere consiglio a persone
sagge e mature che conoscono le Scritture e hanno
profondo rispetto per i princìpi cristiani.
13:11-24. Un consiglio o un suggerimento che
sembra discutibile, anche se viene da un compagno di
fede benintenzionato, dovrebbe essere soppesato alla
luce dei sani consigli della Parola di Dio. — 1 Giovanni
4:1.
14:13. Geova ci scruta per trovare quello che c’è di
buono in noi. Per quanto insignificante possa essere
quel qualcosa di buono, può farlo crescere se facciamo
del nostro meglio per servirlo.
15:10-13. Dobbiamo respingere con coraggio
l’apostasia e promuovere invece la vera adorazione.
17:10-16. La vedova di Zarefat riconobbe che Elia
era un profeta e lo trattò come tale, e Geova benedisse
le sue opere di fede. Anche oggi Geova nota le nostre
opere di fede e ricompensa quelli che sostengono in vari
modi l’opera del Regno. — Matteo 6:33; 10:41, 42; Ebrei
6:10.
19:1-8. Quando incontriamo forte opposizione
possiamo avere fiducia che Geova ci sosterrà. —
2 Corinti 4:7-9.
19:10, 14, 18. I veri adoratori non sono mai soli.
Hanno Geova e la fratellanza mondiale.
19:11-13. Geova non è un dio della natura o la
semplice personificazione di forze naturali.
20:11. Quando Ben-Adad disse che avrebbe
distrutto Samaria, il re di Israele gli rispose: “Non si vanti
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Alcuni miei piccoli appunti
chi si cinge [l’armatura per prepararsi alla battaglia]
come chi [se la] slaccia” dopo essere tornato vittorioso.
Quando ci accingiamo ad assolvere un incarico non
dobbiamo sentirci troppo sicuri come fanno gli spacconi.
— Proverbi 27:1; Giacomo 4:13-16.
Di grande valore per noi
Raccontando com’era stata data la Legge al monte
Sinai, Mosè disse ai figli di Israele: “Vedi, pongo oggi
davanti a voi la benedizione e la maledizione: la
benedizione, purché ubbidiate ai comandamenti di
Geova vostro Dio che oggi vi comando; e la
maledizione, se non ubbidirete ai comandamenti di
Geova vostro Dio e in effetti devierete dalla strada circa
la quale oggi vi comando”. — Deuteronomio 11:26-28.
Questa importantissima verità è portata alla nostra
attenzione in modo molto chiaro nel libro di Primo Re.
Come abbiamo visto, questo libro insegna anche altre
lezioni preziose. Il suo messaggio è vivo ed esercita
potenza. — Ebrei 4:12.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Secondo Re
IL LIBRO biblico di Secondo Re riprende da dov’era
rimasto il libro di Primo Re. Racconta la storia di 29 re:
12 del regno settentrionale di Israele e 17 del regno
meridionale di Giuda. Secondo Re riferisce pure le
attività dei profeti Elia, Eliseo e Isaia. Pur non seguendo
un ordine cronologico, arriva fino al tempo della
distruzione di Samaria e di Gerusalemme. Secondo Re
copre in tutto un periodo di 340 anni che vanno dal
920 a.E.V. al 580 a.E.V., quando il profeta Geremia finì
di scrivere il libro.
Di che utilità è per noi Secondo Re? Cosa ci insegna
riguardo a Geova e al suo modo di agire? Cosa
possiamo imparare dalle azioni dei re, dei profeti e di
altri menzionati nel libro? Vediamo.
ELISEO SUCCEDE A ELIA
(2 Re 1:1–8:29)
Acazia re di Israele cade nella sua casa e resta
infermo. Tramite il profeta Elia apprende che morirà.
Quando ciò accade, sale al trono suo fratello Ieoram.
Intanto Giosafat regna su Giuda. Elia viene portato via in
un turbine e gli succede Eliseo, il suo assistente. Nei
successivi 60 anni circa del suo ministero il profeta
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Alcuni miei piccoli appunti
Eliseo compie molti miracoli. — Vedi il riquadro “I
miracoli di Eliseo”.
Un re moabita si ribella a Israele e Ieoram, Giosafat
e il re di Edom escono in battaglia contro di lui e vincono
grazie alla fedeltà di Giosafat. Successivamente il re di
Siria prepara un attacco di sorpresa contro Israele ma
Eliseo sventa il piano. Il re siro si infuria e per catturare
Eliseo manda “cavalli e carri da guerra e notevoli forze
militari”. (2 Re 6:14) Eliseo compie due miracoli e manda
via i siri in pace. In seguito il re siro Ben-Adad pone
l’assedio a Samaria, causando una grave carestia, ma
Eliseo predice che la carestia finirà.
Qualche tempo dopo Eliseo va a Damasco. BenAdad, che si è ammalato, manda Azael a chiedergli se
guarirà. Eliseo predice che il re morirà e che Azael
regnerà in sua vece. Il giorno dopo Azael soffoca il re
con “un copriletto” bagnato e comincia a regnare. (2 Re
8:15) In Giuda sale al trono il figlio di Giosafat, Ieoram, a
cui succede suo figlio Acazia. — Vedi il riquadro “Re di
Giuda e di Israele”.
Risposta a domande bibliche:
2:9: Perché Eliseo chiese ‘due parti dello spirito
di Elia’?
Per assolvere la responsabilità di profeta in Israele,
Eliseo avrebbe avuto bisogno dello stesso spirito che
aveva mostrato Elia, uno spirito coraggioso e intrepido.
Rendendosi conto di questo fatto, Eliseo chiese una
porzione doppia dello spirito di Elia. Eliseo era stato
nominato da Elia suo successore e lo aveva servito per
sei anni, per cui Eliseo lo considerava suo padre
spirituale; Eliseo era per così dire il primogenito di Elia in
senso spirituale. (1 Re 19:19-21; 2 Re 2:12) Quindi,
come un primogenito letterale riceveva due parti
dell’eredità del padre, Eliseo chiese e ricevette due parti
dell’eredità spirituale di Elia.
2:11: Cos’erano i “cieli” a cui ‘Elia ascese nel
turbine’?
Non erano né le parti remote dell’universo fisico né il
luogo spirituale dove dimorano Dio e i suoi figli angelici.
(Deuteronomio 4:19; Salmo 11:4; Matteo 6:9; 18:10) I
“cieli” a cui ascese Elia erano i cieli atmosferici. (Salmo
78:26; Matteo 6:26) Sfrecciando nell’atmosfera,
evidentemente il carro di fuoco trasportò Elia in un’altra
parte della terra, dove continuò a vivere per qualche
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Alcuni miei piccoli appunti
tempo. Anni dopo, infatti, Elia scrisse una lettera a
Ieoram, re di Giuda. — 2 Cronache 21:1, 12-15.
5:15, 16: Perché Eliseo non accettò il dono di
Naaman?
Eliseo rifiutò il dono perché riconobbe che aveva
compiuto il miracolo di guarire Naaman non con il
proprio potere ma con quello di Geova. Non gli sarebbe
neppure passato per la mente di trarre profitto
dall’incarico affidatogli da Dio. Oggi i veri adoratori non
cercano di trarre un guadagno personale dal servizio di
Geova. Prestano ascolto all’esortazione di Gesù:
“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. —
Matteo 10:8.
5:18, 19: Naaman chiedeva forse perdono perché
doveva partecipare a un atto religioso?
Il re siro evidentemente era vecchio e debole per cui
doveva appoggiarsi a Naaman. Quando il re si inchinava
nel culto di Rimmon, si inchinava anche Naaman.
Comunque Naaman lo faceva in modo meccanico,
all’unico scopo di sostenere il re e non per rendere
adorazione. Quindi chiedeva a Geova di perdonarlo
perché assolveva questo dovere di natura civile. Poiché
gli credeva, Eliseo gli disse: “Va in pace”.
Lezioni per noi:
1:13, 14. Imparando da ciò che si osserva e agendo
con umiltà si possono salvare delle vite.
2:2, 4, 6. Anche se forse serviva Elia da sei anni,
Eliseo insistette per non abbandonarlo. Che magnifico
esempio di lealtà e amicizia! — Proverbi 18:24.
2:23, 24. A quanto sembra, il motivo principale per
cui Eliseo fu schernito fu il fatto che un calvo indossava
la veste ufficiale di Elia. I ragazzi riconoscevano che
Eliseo era un rappresentante di Geova e semplicemente
non lo volevano intorno. Gli dissero di ‘salire’, ovvero di
continuare a salire fino a Betel o di essere portato in
cielo come lo era stato Elia. È evidente che quei ragazzi
manifestavano l’atteggiamento ostile dei loro genitori. È
molto importante che i genitori insegnino ai figli a
rispettare i rappresentanti di Dio.
3:14, 18, 24. La parola di Geova si avvera sempre.
3:22. Il riflesso della prima luce del mattino creò
l’illusione che l’acqua fosse sangue, forse perché i fossi
appena scavati contenevano argilla rossa. Geova può
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Alcuni miei piccoli appunti
decidere di servirsi dei fenomeni naturali per adempiere i
suoi propositi.
4:8-11. Riconoscendo che Eliseo era “un santo
uomo di Dio”, una donna di Sunem gli mostrò ospitalità.
Non dovremmo fare altrettanto con i fedeli adoratori di
Geova?
5:3. La ragazzina israelita aveva fede che Dio può
compiere miracoli ed ebbe anche il coraggio di parlare
della sua fede. Giovani, vi sforzate di rafforzare la vostra
fede nelle promesse di Dio e di trovare il coraggio di
parlare della verità a insegnanti e compagni di scuola?
5:9-19. Non mostra l’esempio di Naaman che i
superbi possono imparare a essere umili? — 1 Pietro
5:5.
5:20-27. Costa caro comportarsi in modo disonesto!
Riflettendo sui dispiaceri e sulle conseguenze tragiche
dell’avere una doppia vita la eviteremo.
ISRAELE E GIUDA VANNO IN ESILIO
(2 Re 9:1–25:30)
Ieu viene unto re di Israele. Senza indugio mette in
atto una campagna per abbattere la casa di Acab e con
grande abilità ‘annienta l’adorazione di Baal da Israele’.
(2 Re 10:28) Atalia, venuta a sapere che suo figlio
Acazia è stato ucciso da Ieu, ‘si leva per distruggere
tutta la progenie del regno di Giuda’ e usurpa il trono.
(2 Re 11:1) Si salva solo uno dei figli di Acazia, il piccolo
Ioas, il quale, dopo essere stato tenuto nascosto per sei
anni, viene costituito re di Giuda. Sotto la guida del
sacerdote Ieoiada, Ioas continua a fare ciò che è retto
agli occhi di Geova.
Tutti i re che regnano in Israele dopo Ieu fanno ciò
che è male agli occhi di Geova. Eliseo muore di morte
naturale al tempo del nipote di Ieu. Il quarto re di Giuda
dopo Ioas è Acaz, che ‘non fa ciò che è retto agli occhi
di Geova’. (2 Re 16:1, 2) Suo figlio Ezechia, invece, ‘si
tiene stretto a Geova’. (2 Re 17:20; 18:6) Nel 740 a.E.V.,
quando Ezechia regna in Giuda e Oshea in Israele, il re
assiro Salmaneser ‘cattura Samaria e conduce Israele in
esilio in Assiria’. (2 Re 17:6) Dopo ciò nel territorio di
Israele vengono portati degli stranieri e nasce la
religione samaritana.
In Giuda, dei sette re che vengono dopo Ezechia,
l’unico che fa qualcosa per liberare il paese dalla falsa
adorazione è Giosia. Infine, nel 607 a.E.V., i babilonesi
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Alcuni miei piccoli appunti
conquistano Gerusalemme e ‘Giuda va in esilio lontano
dal suo suolo’. — 2 Re 25:21.
Risposta a domande bibliche:
13:20, 21: Questo miracolo dimostra forse che si
debbano venerare le reliquie?
No. La Bibbia non indica che le ossa di Eliseo siano
mai state venerate. Fu la potenza di Dio a rendere
possibile questo miracolo, come avvenne per tutti i
miracoli compiuti da Eliseo mentre era ancora vivo.
15:1-6: Perché Geova piagò Azaria (Uzzia, 15:6,
nota in calce) con la lebbra? “Appena [Uzzia] si fu
fortificato, il suo cuore si insuperbì . . . così che agì
infedelmente contro Geova suo Dio ed entrò nel tempio
di Geova per bruciare incenso sull’altare dell’incenso”.
Quando i sacerdoti “tennero testa a Uzzia” e gli dissero
di ‘uscire dal santuario’, Uzzia si infuriò con i sacerdoti e
fu colpito dalla lebbra. — 2 Cronache 26:16-20.
18:19-21, 25: Ezechia
un’alleanza con l’Egitto?
aveva
forse
stretto
No. L’accusa di Rabsache era falsa, com’era falsa la
sua affermazione secondo cui egli era venuto con
l’“autorizzazione di Geova”. Il fedele re Ezechia
confidava esclusivamente in Geova.
Lezioni per noi:
9:7, 26. Il pesante giudizio contro la casa di Acab
mostra che la falsa adorazione e lo spargimento di
sangue innocente sono cose detestabili agli occhi di
Geova.
9:20. Ieu, noto perché guidava il carro a rotta di
collo, diede prova di zelo nell’adempimento del suo
incarico. E voi, siete noti come zelanti proclamatori del
Regno? — 2 Timoteo 4:2.
9:36, 37; 10:17; 13:18, 19, 25; 14:25; 19:20, 32-36;
20:16, 17; 24:13. Possiamo aver fiducia che ‘la parola
che esce dalla bocca di Geova ha sempre sicuro
successo’. — Isaia 55:10, 11.
10:15. Come Gionadab accettò con tutto il cuore
l’invito di Ieu a salire sul carro insieme a lui, così la
“grande folla” sostiene volenterosamente Gesù Cristo, il
moderno Ieu, e i suoi unti seguaci. — Rivelazione
(Apocalisse) 7:9.
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Alcuni miei piccoli appunti
10:30, 31. Geova mostrò di apprezzare tutto ciò che
Ieu aveva fatto, anche se la sua reputazione non era
senza macchia. In effetti, ‘Dio non è ingiusto da
dimenticare la nostra opera’. — Ebrei 6:10.
13:14-19. Ioas, nipote di Ieu, non si impegnò sino in
fondo ma colpì la terra con le frecce solo tre volte, per
cui ebbe un successo limitato nella guerra contro i siri.
Geova si aspetta che compiamo con zelo e con tutto il
cuore l’opera che ci ha affidato.
20:2-6. Geova è l’“Uditore di preghiera”. — Salmo
65:2.
24:3, 4. “Geova non acconsentì a concedere
perdono” a Giuda a causa dello spargimento di sangue
di cui Manasse si era reso colpevole. Geova Dio rispetta
il sangue degli innocenti. Quindi possiamo aver fiducia
che vendicherà il sangue innocente distruggendo quelli
che l’hanno sparso. — Salmo 37:9-11; 145:20.
È utile per noi
Il libro di Secondo Re presenta Geova come Colui
che adempie le promesse. L’esilio degli abitanti dei due
regni, di Israele prima e di Giuda poi, illustra con vigore
come si avverò il giudizio profetico contenuto in
Deuteronomio 28:15–29:28. Secondo Re descrive Eliseo
come un profeta che aveva grande zelo per il nome di
Geova e per la vera adorazione. Ezechia e Giosia
vengono presentati come re umili che rispettarono la
Legge di Dio.
Mentre riflettiamo sull’atteggiamento e sulle azioni
dei re, dei profeti e di altri di cui si parla in Secondo Re,
non impariamo qualcosa di utile in quanto a ciò che
dovremmo fare e a ciò che dovremmo evitare? (Romani
15:4; 1 Corinti 10:11) “La parola di Dio è vivente ed
esercita potenza”. — Ebrei 4:12.
I MIRACOLI DI ELISEO
1. Le acque del Giordano si dividono. — 2 Re 2:14
2. La riserva di acqua cattiva di Gerico è resa sana.
— 2 Re 2:19-22
3. Piccoli delinquenti vengono assaliti da due orse. —
2 Re 2:23, 24
4. Gli eserciti vengono riforniti d’acqua. — 2 Re
3:16-26
5. È provveduto olio a una vedova. — 2 Re 4:1-7
6. Una sunamita sterile concepisce un figlio. — 2 Re
4:8-17
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Alcuni miei piccoli appunti
7. Un bambino è destato dai morti. — 2 Re 4:18-37
8. Una minestra velenosa diventa commestibile. —
2 Re 4:38-41
9. Cento uomini vengono sfamati con 20 pani. — 2 Re
4:42-44
10. Naaman viene guarito dalla lebbra. — 2 Re 5:1-14
11. La lebbra di Naaman si attacca a Gheazi. — 2 Re
5:24-27
12. Il ferro di una scure viene fatto galleggiare. —
2 Re 6:5-7
13. Un servitore vede dei carri da guerra angelici. —
2 Re 6:15-17
14. L’esercito siro è colpito da cecità. — 2 Re 6:18
15. Viene restituita la vista all’esercito siro. — 2 Re 6:1923
16. Un morto torna in vita. — 2 Re 13:20, 21
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Primo Cronache
SONO passati circa 77 anni da che gli ebrei sono
tornati in patria dall’esilio babilonese. Il tempio ricostruito
dal governatore Zorobabele esiste da 55 anni. Il motivo
principale del ritorno degli ebrei era quello di ripristinare
la vera adorazione a Gerusalemme. Il popolo, tuttavia,
non ha zelo per l’adorazione di Geova. C’è urgente
bisogno di incoraggiamento, ed è a questo che serve il
libro biblico di Primo Cronache.
Oltre a riportare le registrazioni genealogiche, Primo
Cronache narra gli avvenimenti verificatisi nel periodo di
circa 40 anni che va dalla morte del re Saul alla morte
del re Davide. Si ritiene che questo libro sia stato scritto
nel 460 a.E.V. dal sacerdote Esdra. Primo Cronache ci
interessa
perché
fornisce
alcuni
particolari
sull’adorazione praticata nel tempio e sulla linea di
discendenza del Messia. Fa parte dell’ispirata Parola di
Dio e contiene un messaggio che rafforza la nostra fede
e ci aiuta a capire meglio la Bibbia. — Ebrei 4:12.
UN IMPORTANTE ELENCO DI NOMI
(1 Cronache 1:1–9:44)
Il dettagliato elenco genealogico che Esdra compila
è necessario per almeno tre ragioni: fare in modo che
solo uomini autorizzati prestino servizio come sacerdoti,
stabilire l’eredità delle tribù e salvaguardare la
registrazione della linea di discendenza che conduce al
Messia. Le registrazioni genealogiche stabiliscono un
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legame fra gli ebrei e la loro storia passata, risalendo
fino al primo uomo. Ci sono dieci generazioni da Adamo
a Noè e altre dieci fino ad Abraamo. Dopo avere
elencato i figli di Ismaele, i figli di Chetura concubina di
Abraamo e i figli di Esaù, il libro si concentra sulla linea
di discendenza dei 12 figli di Israele. — 1 Cronache 2:1.
Si parla molto dei discendenti di Giuda perché da
loro viene la linea reale di Davide. Ci sono
14 generazioni da Abraamo a Davide e altre 14 fino alla
deportazione in Babilonia. (1 Cronache 1:27, 34; 2:1-15;
3:1-17; Matteo 1:17) Quindi Esdra elenca i discendenti
delle tribù a est del Giordano, dopo di che riporta la
genealogia dei figli di Levi. (1 Cronache 5:1-24; 6:1)
Segue poi un riassunto inerente ad alcune delle altre
tribù che si trovano a ovest del Giordano, con qualche
particolare in più per la discendenza di Beniamino.
(1 Cronache 8:1) Sono pure indicati i nomi dei primi
abitanti di Gerusalemme dopo la cattività babilonese. —
1 Cronache 9:1-16.
Risposta a domande bibliche:
1:18: Chi era il padre di Sela: Cainan o
Arpacsad? (Luca 3:35, 36)
Arpacsad era il padre di Sela. (Genesi 10:24; 11:12)
Il termine “Cainan” che troviamo in Luca 3:36 potrebbe
essere una corruzione del termine “caldeo”. In tal caso è
possibile che nel testo originale ci fosse scritto: “Il figlio
del caldeo Arpacsad”. Oppure può darsi che i nomi
Cainan e Arpacsad si riferiscano alla stessa persona. Si
noti inoltre che in alcuni manoscritti l’espressione “figlio
di Cainan” non compare. — Luca 3:36, nota in calce.
2:15: Davide era il settimo figlio di Iesse?
No, Iesse aveva otto figli e Davide era il minore.
(1 Samuele 16:10, 11; 17:12) Evidentemente uno dei
figli di Iesse era morto senza discendenti. Dal momento
che il nome di questo figlio non avrebbe influito sulle
registrazioni genealogiche, Esdra lo omise.
3:17: Perché Luca 3:27 si riferisce a Sealtiel figlio
di Ieconia chiamandolo figlio di Neri?
Il padre di Sealtiel era Ieconia. Ma evidentemente
Neri diede in moglie sua figlia a Sealtiel. Riferendosi al
genero di Neri, Luca lo chiamò figlio di Neri, come fece
nel caso di Giuseppe, chiamandolo figlio di Eli, che era il
padre di Maria. — Luca 3:23.
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
3:17-19: Che parentela c’era tra Zorobabele,
Pedaia e Sealtiel?
Zorobabele era figlio di Pedaia, che era fratello di
Sealtiel. Tuttavia in certi casi la Bibbia definisce
Zorobabele figlio di Sealtiel. (Matteo 1:12; Luca 3:27) Il
motivo potrebbe essere che Pedaia morì e Zorobabele
fu allevato da Sealtiel. Oppure, dato che Sealtiel morì
senza figli, forse Pedaia compì il matrimonio del cognato
e Zorobabele fu il primo figlio nato da quell’unione. —
Deuteronomio 25:5-10.
5:1, 2: Cosa significò per Giuseppe ricevere il
diritto del primogenito?
Significò ricevere una doppia porzione di eredità.
(Deuteronomio 21:17) Giuseppe divenne pertanto il
capostipite di due tribù, Efraim e Manasse, mentre gli
altri figli di Israele di una sola tribù ciascuno.
Lezioni per noi:
1:1–9:44. Le genealogie riguardano persone
veramente esistite e questa è la prova che l’intera
disposizione della vera adorazione si basa su fatti, non
su miti.
4:9, 10. Geova esaudì la fervida preghiera di Iabez
che aveva chiesto che il suo territorio venisse allargato
in modo pacifico così da poter accogliere un maggior
numero di persone timorate di Dio. Anche noi dobbiamo
pregare sinceramente per l’aumento mentre ci
impegniamo con zelo nell’opera di fare discepoli.
5:10, 18-22. Ai giorni del re Saul gli uomini delle tribù
a est del Giordano sconfissero gli agareni anche se
questi ultimi erano più del doppio di loro. Fu possibile
perché gli uomini valorosi di queste tribù ebbero fiducia
in Geova e chiesero aiuto a lui. Vorremo confidare
pienamente in Geova mentre combattiamo la nostra
guerra spirituale contro nemici formidabili. — Efesini
6:10-17.
9:26, 27. I portinai leviti occupavano una posizione di
grande responsabilità: erano in possesso della chiave
che permetteva di accedere alle aree sacre del tempio e
si dimostravano fidati aprendo ogni giorno le porte. A noi
è stata affidata la responsabilità di contattare le persone
del nostro territorio e di aiutarle ad adorare Geova. Non
dovremmo dimostrarci affidabili e degni di fiducia come i
portinai leviti?
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Alcuni miei piccoli appunti
DAVIDE REGNA
(1 Cronache 10:1–29:30)
La narrazione parte dalla morte del re Saul e di tre
suoi figli avvenuta nel corso di una battaglia contro i
filistei sul monte Ghilboa. Davide, figlio di Iesse, viene
fatto re della tribù di Giuda. Uomini di tutte le tribù vanno
a Ebron e lo fanno re su tutto Israele. (1 Cronache 11:13) Subito dopo Davide cattura Gerusalemme.
Successivamente gli israeliti portano l’arca del patto a
Gerusalemme “con urla di gioia e con suono di corno e
. . . suonando forte strumenti a corda e arpe”. —
1 Cronache 15:28.
Davide esprime il desiderio di costruire una casa al
vero Dio Geova, che però riserva questo privilegio a
Salomone. Con Davide, Geova fa un patto per un
Regno. Davide continua la sua campagna contro i
nemici di Israele e Geova gli concede una vittoria dopo
l’altra. In seguito a un censimento illegale muoiono
70.000 persone. Dopo avere ricevuto da un angelo il
comando di costruire un altare a Geova, Davide compra
un pezzo di terra da Ornan il gebuseo. Davide comincia
a fare “preparativi in gran quantità” per costruire in quel
luogo una casa a Geova di “magnificenza straordinaria”.
(1 Cronache 22:5) Davide organizza i servizi dei leviti,
descritti qui in modo più particolareggiato che in
qualsiasi altra parte delle Scritture. Il re e il popolo fanno
contribuzioni generose per il tempio. Dopo avere regnato
40 anni Davide muore, “sazio di giorni, ricchezze e
gloria; e Salomone suo figlio [regna] in luogo di lui”. —
1 Cronache 29:28.
Risposta a domande bibliche:
11:11: Perché il numero degli uccisi è di 300 e
non di 800 come nel racconto parallelo di 2 Samuele
23:8?
Iasobeam, o Ioseb-Bassebet, era il capo dei tre
uomini di Davide più valorosi. Gli altri due uomini potenti
erano Eleazaro e Samma. (2 Samuele 23:8-11) Il motivo
della differenza fra i due racconti è che forse si
riferiscono a gesta diverse compiute dallo stesso uomo.
11:20, 21: Qual era la posizione di Abisai rispetto
ai tre principali uomini potenti di Davide?
Abisai non era uno dei tre uomini più potenti che
servirono Davide. Tuttavia, come si legge in 2 Samuele
23:18, 19, fu il capo di 30 guerrieri e si distinse più di
chiunque di loro. La reputazione di Abisai fu quasi pari a
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quella dei tre principali uomini potenti perché egli compì
un atto potente simile a quello di Iasobeam.
12:8: In che senso le facce dei guerrieri gaditi
erano come “facce di leoni”?
Questi uomini valorosi furono al fianco di Davide nel
deserto. I loro capelli si allungarono e la chioma leonina
dava loro un aspetto feroce.
13:5: Cos’è il “fiume d’Egitto”?
Secondo alcuni questa espressione si riferisce a un
ramo del Nilo. Tuttavia in genere si ritiene che si riferisca
alla “valle del torrente d’Egitto”, una lunga gola che
segna il confine sud-occidentale della Terra Promessa.
— Numeri 34:2, 5; Genesi 15:18.
16:30: Cosa si intende quando si parla di “penosi
dolori” a motivo di Geova?
Il termine “dolori” viene usato qui in senso simbolico
per indicare timore reverenziale di Geova e grande
rispetto per lui.
16:1, 37-40; 21:29, 30; 22:19: Quale disposizione
inerente all’adorazione rimase in vigore in Israele dal
tempo in cui l’Arca fu portata a Gerusalemme fino
alla costruzione del tempio?
L’Arca non era più nel tabernacolo da molti anni
quando Davide la portò a Gerusalemme e la mise nella
tenda che aveva eretto. Dopo il trasferimento, l’Arca
rimase in quella tenda a Gerusalemme. Il tabernacolo
era a Gabaon, dove il sommo sacerdote Zadoc e i suoi
fratelli offrivano i sacrifici prescritti dalla Legge. Questa
disposizione rimase in vigore finché non venne terminato
il tempio a Gerusalemme. Quando il tempio fu pronto, il
tabernacolo fu spostato da Gabaon a Gerusalemme e
l’Arca fu collocata nel Santissimo del tempio. — 1 Re
8:4, 6.
Lezioni per noi:
13:11. Quando non riusciamo a raggiungere i nostri
obiettivi, anziché arrabbiarci e incolpare Geova
dobbiamo analizzare la situazione e cercare di capire la
causa del nostro insuccesso. Senz’altro questo è ciò che
fece Davide: egli imparò dal suo errore e in seguito portò
l’Arca a Gerusalemme nel modo appropriato.
14:10, 13-16; 22:17-19. Dovremmo sempre
avvicinarci a Geova in preghiera e chiedergli di guidarci
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
prima di fare qualsiasi cosa che possa influire sulla
nostra spiritualità.
16:23-29. L’adorazione di Geova dovrebbe sempre
essere la cosa più importante della nostra vita.
18:3. Geova adempie le promesse. Per mezzo di
Davide adempì la promessa di dare al seme di Abraamo
l’intero paese di Canaan, che si estendeva “dal fiume
d’Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate”. — Genesi 15:18;
1 Cronache 13:5.
21:13-15. Geova comandò all’angelo di fermare la
pestilenza perché è sensibile alle sofferenze del suo
popolo. In effetti, “moltissime sono le sue misericordie”.
22:5, 9; 29:3-5, 14-16. Anche se il compito di
costruire il tempio di Geova non era stato affidato a lui,
Davide fu generoso. Perché? Perché si rendeva conto
che tutto ciò che aveva era dovuto alla bontà di Geova.
Lo stesso sentimento, la gratitudine, dovrebbe spingere
anche noi a essere generosi.
24:7-18. Quando l’angelo di Geova apparve a
Zaccaria, annunciandogli la futura nascita del figlio
(Giovanni il Battezzatore), era in vigore la disposizione
delle 24 divisioni sacerdotali istituita da Davide. Poiché
apparteneva alla “divisione di Abia”, in quel momento
Zaccaria stava facendo il suo turno nel tempio. (Luca
1:5, 8, 9) La vera adorazione è incentrata su figure
storiche, non mitologiche. Se collaboriamo lealmente
con “lo schiavo fedele e discreto” in relazione all’odierna
e ben organizzata adorazione di Geova, saremo
benedetti. — Matteo 24:45.
Servite Geova “con anima dilettevole”
Primo Cronache non contiene solo genealogie. Parla
anche di quando Davide portò a Gerusalemme l’arca del
patto, delle sue grandi vittorie, dei preparativi per la
costruzione del tempio e di come le divisioni sacerdotali
levitiche furono organizzate per il servizio. Senz’altro
tutto ciò che Esdra narra in Primo Cronache dev’essere
stato molto utile per gli israeliti, aiutandoli a rinnovare lo
zelo per l’adorazione di Geova nel tempio.
In quanto a tenere l’adorazione di Geova al primo
posto nella vita, Davide fu un ottimo esempio. Invece di
ricercare speciali privilegi, cercò di fare la volontà di Dio.
Siamo incoraggiati a seguire il suo consiglio di servire
Geova “con cuore completo e con anima dilettevole”. —
1 Cronache 28:9.
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Alcuni miei piccoli appunti
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Secondo Cronache
IL LIBRO biblico di Secondo Cronache inizia
parlando di Salomone che regna su Israele. Il libro
termina con le parole che il re persiano Ciro rivolge agli
ebrei esiliati a Babilonia: “[Geova] stesso mi ha
incaricato di edificargli una casa a Gerusalemme, che è
in Giuda. Chiunque fra voi è di tutto il suo popolo, Geova
suo Dio sia con lui. Salga dunque [a Gerusalemme]”.
(2 Cronache 36:23) Scritto dal sacerdote Esdra e
completato nel 460 a.E.V., il libro abbraccia un periodo
di 500 anni che vanno dal 1037 a.E.V. al 537 a.E.V.
Il decreto di Ciro permette agli ebrei di tornare a
Gerusalemme e ristabilirvi l’adorazione di Geova.
Tuttavia i lunghi anni di cattività babilonese hanno
lasciato il segno. Gli esiliati che fanno ritorno sanno ben
poco della storia della loro nazione. Il libro di Secondo
Cronache fornisce loro un vivido riassunto degli
avvenimenti verificatisi sotto i re della dinastia di Davide.
La narrazione interessa anche noi perché mette in risalto
le benedizioni che riceve chi è ubbidiente al vero Dio e le
conseguenze che subisce chi non è ubbidiente.
UN RE EDIFICA UNA CASA A GEOVA
(2 Cronache 1:1–9:31)
Geova dà a Salomone ciò che desidera di più, cioè
sapienza e conoscenza. Gli dà inoltre ricchezza e onore.
Il re edifica a Gerusalemme una splendida casa a Geova
e il popolo è “gioioso e lieto di cuore”. (2 Cronache 7:10)
Salomone diventa “più grande di tutti gli altri re della
terra in ricchezze e sapienza”. — 2 Cronache 9:22.
Salomone regna su Israele per 40 anni, dopo di che
‘giace con i suoi antenati e Roboamo suo figlio regna al
suo posto’. (2 Cronache 9:31) Esdra non parla
dell’allontanamento di Salomone dalla vera adorazione.
Gli unici aspetti negativi che vengono menzionati
riguardo al re sono il fatto che poco saggiamente
acquista molti cavalli dall’Egitto e sposa la figlia del
faraone. Pertanto lo scrittore presenta i fatti da un punto
di vista positivo.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
2:14: Perché la linea di discendenza dell’artigiano
di cui si parla qui è diversa da quella che si trova in
1 Re 7:14?
Il libro di Primo Re, riferendosi alla madre
dell’artigiano, dice che era una “vedova della tribù di
Neftali” perché aveva sposato un uomo di quella tribù.
La donna, però, era della tribù di Dan. Dopo la morte del
marito aveva sposato un uomo di Tiro, e l’artigiano era
nato da quel matrimonio.
2:18; 8:10: In questi versetti si legge che il
numero dei delegati che facevano da sorveglianti e
soprintendenti alla manodopera era di 3.600 più 250,
mentre stando a 1 Re 5:16 e 9:23, era di 3.300 più
550. Perché le cifre differiscono?
A quanto sembra la differenza è dovuta al modo in
cui vengono classificati i delegati. Forse Secondo
Cronache fa una distinzione fra i 3.600 delegati non
israeliti e i 250 delegati israeliti, mentre Primo Re
distingue i 3.300 soprintendenti dai 550 sorveglianti in
capo di grado superiore. Comunque sia, il numero
complessivo di coloro che servivano come delegati era
di 3.850.
4:2-4: Perché fu scelto di rappresentare dei tori
alla base del mare di metallo fuso?
Nelle Scritture il toro è simbolo di forza. (Ezechiele
1:10; Rivelazione [Apocalisse] 4:6, 7) La scelta del toro è
appropriata perché i 12 tori di rame sostenevano
l’enorme “mare”, che pesava sulle 27 tonnellate. Che si
facessero dei tori a questo scopo non andava
assolutamente contro il secondo comandamento, che
vietava di fare oggetti da adorare. — Esodo 20:4, 5.
4:5: Qual era la capacità complessiva del mare di
metallo fuso?
Quando era pieno, il mare poteva contenere tremila
bat, o circa 66.000 litri d’acqua. È probabile, però, che
normalmente fosse pieno per circa due terzi della sua
capacità. Primo Re 7:26 dice: “[Il mare] conteneva
duemila bat [44.000 litri]”.
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Alcuni miei piccoli appunti
5:4, 5, 10: Quali arredi del tabernacolo originale
furono portati nel tempio di Salomone?
L’unico arredo dell’originale tenda di adunanza che
venne introdotto nel tempio di Salomone fu l’Arca. Dopo
la costruzione del tempio, il tabernacolo fu portato da
Gabaon a Gerusalemme e a quanto pare conservato lì.
— 2 Cronache 1:3, 4.
Lezioni per noi:
1:11, 12. Con la sua richiesta il re Salomone mostrò
a Geova che desiderava ardentemente acquistare
sapienza e conoscenza. Con le preghiere che rivolgiamo
a Dio riveliamo cosa desideriamo ardentemente. È
saggio analizzarne il contenuto.
6:4. Il sincero apprezzamento per la sua amorevole
benignità e la sua bontà dovrebbe spingerci a benedire
Geova, cioè a lodarlo con affetto e gratitudine.
6:18-21. Benché nessun edificio possa contenere
Geova Dio, il tempio doveva servire da centro della sua
adorazione. Le odierne Sale del Regno dei Testimoni di
Geova sono centri della vera adorazione nella comunità.
6:19, 22, 32. Geova era accessibile a tutti: dal re ai
più piccoli della nazione, perfino allo straniero che si
rivolgeva a lui con sincerità. — Salmo 65:2.
LA SUCCESSIONE DEI RE DELLA DINASTIA DI
DAVIDE
(2 Cronache 10:1–36:23)
Il regno unito di Israele viene diviso in due: il regno
settentrionale formato da dieci tribù e il regno
meridionale formato da due tribù, Giuda e Beniamino. I
sacerdoti e i leviti di tutto Israele mettono la lealtà al
patto del Regno al di sopra del nazionalismo e si
schierano dalla parte di Roboamo, il figlio di Salomone.
Poco più di 30 anni dopo che è stato terminato, il tempio
viene spogliato dei suoi tesori.
Dei 19 re che succedono a Roboamo, 5 sono fedeli,
3 cominciano bene ma diventano infedeli e uno
abbandona la condotta errata che aveva intrapreso. Tutti
gli altri fanno ciò che è male agli occhi di Geova. Si dà
risalto alle attività dei cinque re che ripongono fiducia in
Geova. La storia di Ezechia che ripristina i servizi del
tempio e quella di Giosia che organizza una grande
Pasqua devono essere state di grande incoraggiamento
per gli ebrei desiderosi di vedere ristabilita l’adorazione
di Geova a Gerusalemme.
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
13:5: Cosa si intende con l’espressione “un patto
di sale”?
A motivo delle sue proprietà conservanti il sale
divenne simbolo di stabilità e immutabilità. “Un patto di
sale”, quindi, è sinonimo di accordo vincolante.
14:2-5; 15:17: Il re Asa eliminò tutti “gli alti
luoghi”?
A quanto sembra no. Forse Asa eliminò solo gli alti
luoghi in cui venivano adorati falsi dèi ma non quelli in
cui veniva adorato Geova. Può darsi pure che nell’ultima
parte del suo regno venissero eretti di nuovo degli alti
luoghi, che furono eliminati da suo figlio Giosafat. In
effetti gli alti luoghi non scomparvero del tutto, neppure
durante il regno di Giosafat. — 2 Cronache 17:5, 6;
20:31-33.
15:9; 34:6: Quale posizione assunse la tribù di
Simeone quando il regno di Israele fu diviso?
Avendo ricevuto come eredità varie enclave in
Giuda, dal punto di vista geografico la tribù di Simeone
si trovava nel regno di Giuda e Beniamino. (Giosuè 19:1)
Sotto il profilo religioso e politico, però, la tribù si allineò
con il regno settentrionale. (1 Re 11:30-33; 12:20-24)
Pertanto Simeone fu annoverato con il regno formato da
dieci tribù.
16:13, 14: Asa fu cremato?
No. Il “rogo funebre straordinariamente grande” non
si riferisce alla cremazione di Asa ma al rogo di spezie.
— Nota in calce.
35:3: Dove si trovava la sacra Arca prima che
Giosia la facesse portare nel tempio?
La Bibbia non dice se l’Arca fosse stata spostata in
precedenza da uno dei re malvagi o se Giosia l’avesse
fatta mettere in luogo sicuro durante i grandi lavori di
riparazione del tempio. Dopo i giorni di Salomone l’unico
riferimento storico all’Arca riguarda il suo trasferimento
nel tempio ad opera di Giosia.
Lezioni per noi:
13:13-18; 14:11, 12; 32:9-23. Possiamo davvero
imparare
tante
cose
sull’importanza
di
fare
assegnamento su Geova!
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Alcuni miei piccoli appunti
16:1-5, 7; 18:1-3, 28-32; 21:4-6; 22:10-12; 28:1622. Stringere alleanze con stranieri o con non credenti
ha conseguenze tragiche. Se siamo saggi eviteremo
qualsiasi legame non necessario con il mondo. —
Giovanni 17:14, 16; Giacomo 4:4.
16:7-12; 26:16-21; 32:25, 26. Negli ultimi anni della
sua vita Asa, a causa della superbia, tenne un cattivo
comportamento. Lo spirito superbo provocò la caduta di
Uzzia. Ezechia agì stoltamente e forse in modo
orgoglioso quando mostrò agli emissari babilonesi i suoi
tesori. (Isaia 39:1-7) La Bibbia avverte: “L’orgoglio è
prima del crollo, e lo spirito superbo prima
dell’inciampo”. — Proverbi 16:18.
16:9. Geova aiuta quelli il cui cuore è completo verso
di lui e desidera usare la sua potenza a loro favore.
18:12, 13, 23, 24, 27. Come Micaia, dovremmo
essere coraggiosi e intrepidi quando parliamo di Geova
e dei suoi propositi.
19:1-3. Geova cerca il bene in noi perfino quando gli
diamo motivo di arrabbiarsi con noi.
20:1-28. Se ci rivolgiamo umilmente a Geova per
avere la sua guida, possiamo aver fiducia che si lascerà
trovare. — Proverbi 15:29.
20:17. Per ‘vedere la salvezza di Geova’ dobbiamo
‘prendere posizione’ sostenendo attivamente il Regno di
Dio. Invece di prendere iniziative, dobbiamo ‘stare fermi’,
riponendo completa fiducia in Geova.
24:17-19; 25:14. L’idolatria si rivelò un laccio per
Ioas e suo figlio Amazia. Oggi l’idolatria può essere
ugualmente allettante, in particolare quando si tratta di
qualche sottile forma di avidità o di nazionalismo. —
Colossesi 3:5; Rivelazione 13:4.
32:6, 7. Anche noi dobbiamo essere coraggiosi e
forti mentre ci ‘rivestiamo della completa armatura di Dio’
e combattiamo la guerra spirituale. — Efesini 6:11-18.
33:2-9, 12, 13, 15, 16. Per mostrare vero pentimento
bisogna abbandonare la condotta errata e compiere uno
sforzo deciso per fare il bene. Chi è veramente pentito
può essere oggetto della misericordia di Geova anche
se ha agito malvagiamente come il re Manasse.
34:1-3. Il fatto di essersi trovati in circostanze
sfavorevoli nell’infanzia non deve necessariamente
impedire di acquistare conoscenza di Dio e servirlo. È
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possibile che in tenera età Giosia fosse influenzato
positivamente, magari da Manasse, il nonno pentito.
Qualsiasi buona influenza possa aver avuto, essa
produsse infine dei buoni risultati. Altrettanto può
accadere a noi.
36:15-17. Geova è compassionevole e paziente,
tuttavia la sua compassione e la sua pazienza hanno un
limite. Chi vuole sopravvivere quando Geova porrà fine a
questo sistema di cose malvagio deve reagire in modo
positivo all’opera di predicazione del Regno.
36:17, 22, 23. La Parola di Geova si avvera sempre.
— 1 Re 9:7, 8; Geremia 25:9-11.
Un libro che spinge ad agire
“Giosia eliminò tutte le cose detestabili da tutti i paesi
che appartenevano ai figli d’Israele, e fece prendere
servizio a tutti quelli che si trovavano in Israele, per
servire Geova loro Dio”, afferma 2 Cronache 34:33.
Cosa spinse Giosia a far questo? Quando Safan il
segretario gli portò il libro della Legge di Geova appena
ritrovato, il re Giosia lo fece leggere ad alta voce. Giosia
fu così toccato da ciò che udì che per tutta la sua vita
promosse con zelo la pura adorazione.
Leggere la Parola di Dio e meditare su ciò che
leggiamo può avere un profondo effetto su di noi.
Riflettere sulla storia dei re della dinastia davidica non ci
incoraggia forse a imitare l’esempio di quelli che riposero
fiducia in Geova e a evitare la condotta di quelli che non
lo fecero? Il libro di Secondo Cronache ci sprona a
rendere esclusiva devozione al vero Dio e a rimanergli
fedeli. Il suo messaggio è vivente ed esercita potenza.
— Ebrei 4:12.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Esdra
IL LIBRO biblico di Esdra prosegue la narrazione dal
punto in cui termina il libro di Secondo Cronache. Lo
scrittore, il sacerdote Esdra, comincia il suo resoconto
con la proclamazione del decreto di Ciro re di Persia che
permette a un rimanente di ebrei esiliati in Babilonia di
ritornare in patria. Il libro si conclude menzionando i
provvedimenti presi da Esdra per purificare quelli che si
erano contaminati con la popolazione del paese.
Complessivamente il libro abbraccia un periodo di
70 anni, dal 537 al 467 a.E.V.
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
Esdra scrisse il suo libro con uno scopo preciso:
mostrare come Geova aveva mantenuto la promessa di
liberare il suo popolo dall’esilio in Babilonia e ripristinare
la pura adorazione a Gerusalemme. Per raggiungere
questo scopo, perciò, Esdra si concentra unicamente sui
fatti relativi ad esso. Il libro racconta della ricostruzione
del tempio e del ripristino dell’adorazione di Geova
nonostante le mancanze del suo popolo e l’opposizione.
Ciò che leggiamo è di grande interesse anche per noi,
visto che viviamo in un tempo di restaurazione. Molti
stanno affluendo “al monte di Geova” e presto l’intera
terra “sarà piena della conoscenza della gloria di
Geova”. — Isaia 2:2, 3; Abacuc 2:14.
LA RICOSTRUZIONE DEL TEMPIO
(Esdra 1:1–6:22)
In seguito al decreto di Ciro circa 50.000 ebrei esiliati
ritornano a Gerusalemme sotto la guida del governatore
Zorobabele, o Sesbazzar, e subito ripristinano l’altare e
iniziano a offrire sacrifici a Geova.
L’anno successivo gli israeliti gettano le fondamenta
della casa di Geova. I nemici ostacolano più volte la
ricostruzione e infine convincono il re a emanare un
ordine per fermare i lavori. I profeti Aggeo e Zaccaria
incoraggiano il popolo affinché riprenda a lavorare
nonostante il divieto. Per paura di mettersi contro un
decreto precedentemente emanato da Ciro e che non
può essere modificato, i nemici si tengono a debita
distanza. Grazie a un’indagine ufficiale viene ritrovato
l’ordine di Ciro “riguardo alla casa di Dio a
Gerusalemme”. (Esdra 6:3) Il lavoro prosegue senza
intoppi sino alla fine.
Risposta a domande bibliche:
1:3-6: Gli israeliti che non si offrirono volontari
per ritornare in patria avevano una fede debole?
Forse alcuni non tornarono a Gerusalemme perché
erano materialisti e non avevano apprezzamento per la
pura adorazione, ma non per tutti era così. Innanzi tutto
ci sarebbero voluti quattro o cinque mesi per andare a
Gerusalemme, distante 1.600 chilometri. In secondo
luogo, stabilirsi in un paese rimasto abbandonato per
70 anni e occuparsi della ricostruzione erano cose che
richiedevano molta forza fisica. Senza dubbio, quindi,
per alcuni non fu possibile ritornare a causa di
circostanze sfavorevoli, come problemi fisici, età
avanzata o responsabilità familiari.
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Alcuni miei piccoli appunti
2:43: Chi erano i netinei? Erano persone di origine
non israelita che servivano nel tempio in qualità di
schiavi o ministri. Tra loro c’erano i discendenti dei
gabaoniti del tempo di Giosuè e altri “che Davide e i
principi diedero al servizio dei leviti”. — Esdra 8:20.
2:55: Chi erano i figli dei servitori di Salomone?
Erano non israeliti a cui erano stati affidati speciali
privilegi nel servizio di Geova. Forse servivano nel
tempio come scribi o copisti, oppure con funzioni
amministrative.
2:61-63: Gli ebrei rimpatriati avevano gli Urim e i
Tummim, che servivano per avere le risposte da
Geova? Gli uomini che si dichiaravano di discendenza
sacerdotale ma non riuscivano a dimostrare la loro
genealogia avrebbero potuto avere la conferma
consultando gli Urim e i Tummim, ma Esdra ne parla
solo come di un’eventualità. Le Scritture non indicano
che gli Urim e i Tummim siano stati usati né allora né in
seguito. Secondo la tradizione ebraica scomparvero
quando il tempio fu distrutto nel 607 a.E.V.
3:12: Perché “i vecchi che avevano visto la casa
[di Geova] precedente” piangevano? Questi uomini
potevano ricordare la grandiosità del tempio costruito da
Salomone. Le fondamenta del nuovo tempio erano, in
paragone, “come nulla ai [loro] occhi”. (Aggeo 2:2, 3) I
loro sforzi avrebbero reso il tempio glorioso quanto il
precedente? Saranno stati demoralizzati, e quindi
piangevano.
3:8-10; 4:23, 24; 6:15, 16: Quanti anni ci vollero
per ricostruire il tempio? Gli esiliati posero le
fondamenta nel 536 a.E.V., ovvero “nel secondo anno
della loro venuta”. I lavori furono interrotti nel 522 a.E.V.,
durante il regno di Artaserse, e la proibizione rimase in
vigore fino al secondo anno del regno di Dario, il
520 a.E.V. Il tempio fu completato nel sesto anno del
suo regno, nel 515 a.E.V. (Vedi il riquadro “I re persiani
dal 537 al 467 a.E.V.”). Perciò la ricostruzione durò circa
20 anni.
4:8–6:18 (4:8, nota in calce): Perché questi
versetti furono scritti in aramaico? Questa parte del
libro contiene perlopiù le copie delle lettere inviate ai re
dai funzionari governativi e le relative risposte. Esdra le
copiò da documenti ufficiali scritti in aramaico, la lingua
allora usata dalla diplomazia e anche negli scambi
commerciali. Altre parti della Bibbia scritte in questa
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antica lingua semitica sono Esdra 7:12-26, Geremia
10:11 e Daniele 2:4b–7:28.
Lezioni per noi:
1:2. Si avverò ciò che Isaia aveva predetto circa 200
anni prima. (Isaia 44:28) Le profezie contenute nella
Parola di Geova si adempiono immancabilmente.
1:3-6. Proprio come alcuni degli israeliti che rimasero
a Babilonia, molti testimoni di Geova non possono
intraprendere il ministero a tempo pieno o andare a
servire dove c’è più bisogno. D’altra parte, sostengono e
incoraggiano chi lo può fare e promuovono l’opera di
predicare il Regno e fare discepoli con le loro
contribuzioni volontarie.
3:1-6. I fedeli rimpatriati offrirono il loro primo
sacrificio nel settimo mese del 537 a.E.V. (tishri,
corrispondente a settembre/ottobre). I babilonesi erano
entrati a Gerusalemme nel quinto mese del 607 a.E.V.
(ab, corrispondente a luglio/agosto) e due mesi dopo la
città era desolata. (2 Re 25:8-17, 22-26) Com’era stato
predetto, la desolazione di Gerusalemme terminò allo
scadere dei 70 anni. (Geremia 25:11; 29:10) Qualunque
cosa sia predetta dalla Parola di Dio si avvera.
4:1-3. I fedeli rimpatriati rifiutarono l’offerta dei falsi
adoratori, in quanto accettare avrebbe significato
formare un’alleanza religiosa con loro. (Esodo 20:5;
34:12) In modo simile, oggi gli adoratori di Geova non
partecipano a nessun movimento per l’unione delle fedi.
5:1-7; 6:1-12. Geova può guidare gli eventi perché si
evolvano a favore del suo popolo.
6:14, 22. Geova approva e benedice chi si impegna
con zelo nella sua opera.
6:21. Vedendo i progressi nell’opera di Geova, i
samaritani che vivevano nel territorio degli ebrei e gli
ebrei tornati dall’esilio che avevano ceduto alle influenze
pagane fecero i dovuti cambiamenti nella loro vita. Non
dovremmo anche noi partecipare con entusiasmo
all’opera affidataci da Dio, inclusa l’opera di predicazione
del Regno?
ESDRA VA A GERUSALEMME
(Esdra 7:1–10:44)
Siamo nel 468 a.E.V. Sono passati 50 anni
dall’inaugurazione del nuovo tempio di Geova. Esdra e
un gruppo di ebrei partono da Babilonia alla volta di
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Alcuni miei piccoli appunti
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Gerusalemme, portando con sé le contribuzioni ricevute.
Cosa trova Esdra al suo arrivo?
I principi gli dicono: “Il popolo d’Israele e i sacerdoti e
i leviti non si sono separati dai popoli dei paesi riguardo
alle loro cose detestabili”. Inoltre, “la mano dei principi e
dei governanti delegati è stata la prima in questa
infedeltà”. (Esdra 9:1, 2) Esdra rimane sconcertato.
Viene incoraggiato a ‘essere forte e agire’. (Esdra 10:4)
Prende provvedimenti per correggere la situazione, e il
popolo reagisce positivamente.
Risposta a domande bibliche:
7:1, 7, 11: In questi versetti si parla dello stesso
Artaserse che aveva fatto fermare la ricostruzione?
No. Artaserse è un nome o un titolo riferito a due re
persiani. Uno, che ordinò di interrompere i lavori del
tempio nel 522 a.E.V., era Bardiya o forse Gaumata.
L’Artaserse che era al potere quando Esdra andò a
Gerusalemme era Artaserse Longimano.
7:28–8:20: Perché molti ebrei erano restii a salire
a Gerusalemme con Esdra? Erano passati oltre
60 anni da quando i primi ebrei erano tornati in patria,
ma Gerusalemme era ancora scarsamente abitata.
Ritornare a Gerusalemme significava ripartire da zero in
circostanze difficili e pericolose. La Gerusalemme di
allora non aveva molto da offrire in senso materiale a
quegli ebrei, che magari a Babilonia prosperavano. Per
non parlare dei pericoli del viaggio. Gli esiliati dovevano
avere forte fede in Geova, zelo per la pura adorazione e
coraggio per fare un passo del genere. Anche Esdra ‘si
rafforzò secondo la mano di Geova su di lui’.
Incoraggiate da Esdra, 1.500 famiglie, forse 6.000
persone in tutto, si resero disponibili. Esdra prese
ulteriori iniziative e anche 38 leviti e 220 netinei
reagirono favorevolmente.
9:1, 2: Perché si può dire che i matrimoni misti
con il popolo del paese costituivano una seria
minaccia? La nazione ristabilita doveva essere custode
dell’adorazione di Geova fino alla venuta del Messia. I
matrimoni misti minacciavano seriamente la vera
adorazione. L’intera nazione poteva divenire come le
nazioni pagane a causa del fatto che qualcuno aveva
formato delle alleanze matrimoniali con quegli idolatri. La
pura adorazione poteva sparire dalla faccia della terra.
In tal caso, per chi sarebbe venuto il Messia? Non è
strano che Esdra fosse sconvolto quando vide ciò che
era successo!
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
10:3, 44: Perché insieme alle mogli furono
allontanati anche i bambini? Se i bambini fossero
rimasti c’erano maggiori probabilità che le mogli
tornassero a motivo loro. Inoltre i bambini piccoli
generalmente hanno bisogno della madre.
Lezioni per noi:
7:10. Esdra, diligente studioso ed efficace
insegnante della Parola di Dio, è un esempio per noi.
Preparò il suo cuore in preghiera per consultare la legge
di Geova, prestando la massima attenzione a ciò che
Geova diceva. Esdra metteva in pratica le cose che
imparava e si sforzava di insegnarle agli altri.
7:13. Geova vuole servitori volenterosi.
7:27, 28; 8:21-23. Esdra diede tutto il merito a
Geova, gli rivolse una supplica sentita prima di
intraprendere il lungo e pericoloso viaggio a
Gerusalemme e fu disposto a rischiare la propria
incolumità pur di dargli gloria. In questo ci è di esempio.
9:2. L’esortazione di sposarsi “solo nel Signore” va
presa seriamente. — 1 Corinti 7:39.
9:14, 15. A causa delle amicizie sbagliate possiamo
incorrere nella disapprovazione di Geova.
10:2-12, 44. Gli uomini che avevano preso mogli
straniere si pentirono umilmente e ripararono al loro
errore. Il loro atteggiamento e il loro modo di agire li
resero esemplari.
Geova mantiene le promesse
Quanto è prezioso il libro di Esdra! Geova adempì
puntualmente la promessa di liberare il suo popolo
dall’esilio babilonese e ripristinare la vera adorazione a
Gerusalemme. Non è forse vero che questo rafforza la
nostra fede in Geova e nelle sue promesse?
Pensate anche agli esempi da imitare che troviamo
in questo libro. Esdra e il rimanente che fece ritorno a
Gerusalemme per collaborare al ripristino della pura
adorazione furono esemplari per la loro devozione a Dio.
Il libro sottolinea anche la fede che dimostrarono gli
stranieri devoti e l’atteggiamento umile dei peccatori
pentiti. Le parole ispirate di Esdra dimostrano
senz’ombra di dubbio che “la parola di Dio è vivente ed
esercita potenza”. — Ebrei 4:12.
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Alcuni miei piccoli appunti
Punti notevoli della Bibbia: Esdra 1:1–10:44
Geova mantiene le promesse!
Liberazione! Restaurazione! Come dev’essere stata
incoraggiante questa notizia per gli ebrei esiliati a
Babilonia! Come Dio aveva promesso, e dopo 70 anni di
schiavitù, gli ebrei stavano per essere ristabiliti nella loro
terra. (Geremia 25:12; Isaia 44:28–45:7) Per di più, gli
oggetti portati via dal tempio di Geova erano sul punto di
venire riportati al loro legittimo posto. Che gioia!
Il libro biblico di Esdra si apre con questi emozionanti
avvenimenti. Scritto a Gerusalemme dal copista Esdra
verso il 460 a.E.V., abbraccia circa 70 anni, dalla
liberazione degli ebrei al completamento del secondo
tempio e alla purificazione del sacerdozio (537ca. 467 a.E.V.). Viene messo in risalto il fatto che Geova
mantiene le promesse. Il libro contiene anche utili
insegnamenti per i testimoni di Geova di oggi.
Gli esiliati vengono liberati
Leggete Esdra 1:1–3:6. Essendo stato il suo spirito
destato da Geova, il re persiano Ciro emana un decreto:
Il tempio di Gerusalemme sarà ricostruito e vi verrà
ripristinata la pura adorazione! Tutti gli israeliti possono
prendervi parte. Coloro che lo possono fare sono liberi di
tornare nella loro terra per partecipare alla ricostruzione.
Gli altri sono esortati a fare offerte generose per questo
progetto. Gli utensili del tempio originale, portati a
Babilonia da Nabucodonosor, devono essere restituiti.
Guidati da Zorobabele, poco meno di 50.000 persone
compiono un viaggio di quasi 1.600 chilometri per
tornare a Gerusalemme. Ricostruiscono l’altare sacro e
offrono sacrifici a Geova. Successivamente, nell’autunno
del 537 a.E.V., celebrano la festa delle capanne. I
predetti 70 anni di desolazione scadono esattamente al
momento stabilito! — Geremia 25:11; 29:10.
♦ 1:3-6 — Gli israeliti rimasti a Babilonia erano
infedeli?
Non necessariamente, anche se in alcuni casi il
materialismo e la mancanza di apprezzamento possono
aver avuto il loro peso. Il decreto di Ciro non obbligava
tutti a fare ritorno, ma lasciava che ciascuno decidesse
volontariamente. Circostanze come età avanzata,
infermità o obblighi familiari, possono aver impedito ad
alcuni di compiere il viaggio. Dovevano comunque
sostenere quelli che potevano tornare.
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Alcuni miei piccoli appunti
♦ 1:8 — Chi era Sesbazzar?
Con tutta probabilità era il nome ufficiale di
Zorobabele presso la corte caldea. (Confronta Daniele
1:7). Ciò che è detto di Sesbazzar altrove viene riferito a
Zorobabele. (Esdra 5:16; Zaccaria 4:9) A entrambi viene
attribuito il titolo di “governatore”. (Esdra 5:14; Aggeo
2:21) E in Esdra 2:2 e 3:1, 2 si dice che fu Zorobabele a
guidare gli esiliati che tornavano e, opportunamente
quindi, non si menziona il nome Sesbazzar.
♦ 2:61-63 — Che cos’erano gli Urim e i Tummim?
Si pensa fossero sacre sorti usate quando era
necessario che Geova rispondesse a una domanda.
Secondo la tradizione ebraica, scomparvero quando il
tempio fu distrutto nel 607 a.E.V. Questo è confermato
dal fatto che coloro che pretendevano di appartenere
alla discendenza sacerdotale furono esclusi dal
sacerdozio e dal mangiare le cose santissime, “finché
non ci fosse stato un sacerdote con Urim e Tummim”.
Ma sia allora che in seguito non si parla più di una loro
utilizzazione.
Cosa impariamo: Tra i testimoni di Geova di oggi
esiste una situazione simile a quella degli ebrei esiliati.
Non tutti possono impegnarsi nel ministero a tempo
pieno o lasciare le loro abitazioni per servire dove c’è più
bisogno. Ma compiono tutto il possibile per promuovere
gli interessi della pura adorazione facendo offerte
volontarie e incoraggiando coloro che possono svolgere
un’attività più intensa.
La restaurazione viene ostacolata
Leggete 3:7–4:24. Con grande gioia gli ebrei
ritornati pongono le fondamenta della casa di Geova. Ma
per anni gli avversari tentano di scoraggiare coloro che
edificano il tempio. Infine, convincendo il re che viene
ricostruita una “città ribelle e malvagia”, questi nemici
ottengono che un comando reale fermi i lavori. Il divieto
resta in vigore “fino al secondo anno del regno di Dario
re di Persia”.
♦ 3:12 — Perché questi uomini piansero?
Erano uomini molto anziani che riuscivano a
ricordare la magnificenza del tempio di Salomone di cui
Dio aveva fornito il progetto. In paragone ciò che
vedevano ora — semplici fondamenta — non era nulla.
Probabilmente erano scoraggiati, dubitando che i loro
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Alcuni miei piccoli appunti
sforzi sarebbero valsi a ripristinare la precedente gloria.
— Aggeo 2:2, 3.
♦ 4:1-3 — Perché fu rifiutata l’offerta di aiuto?
Questi non ebrei, fatti trasferire lì dal re d’Assiria per
ripopolare il paese, non erano veri adoratori di Dio. (II Re
17:33, 41) Accettare il loro aiuto avrebbe significato
compromettere la vera adorazione, e Geova aveva
esplicitamente messo in guardia il suo popolo contro
questi movimenti di unione delle fedi. (Esodo 20:5;
34:12) Per di più, il racconto definisce questi non ebrei
“avversari”.
Cosa impariamo: Quando incontriamo difficoltà
mentre serviamo Dio, dovremmo imitare gli ebrei
rimpatriati che si riunirono immediatamente come “un sol
uomo” per adorare. Riponendo fiducia in Geova e
mettendo al primo posto la sua adorazione furono
rafforzati per portare a termine l’opera loro affidata. —
Esdra 3:1-12.
Il tempio viene completato
Leggete 5:1–6:22. Con l’incitamento dei profeti
Aggeo e Zaccaria, l’opera di costruzione prosegue con
rinnovato zelo. Incapaci di fermarla, gli avversari si
lamentano di nuovo. Il re Dario compie un’indagine e
trova l’originale decreto di Ciro. Agli avversari non solo
viene ordinato di smettere di opporsi, ma ricevono anche
l’ordine di dare un aiuto materiale! Con il continuo
incoraggiamento dei profeti di Geova il tempio è
completato nel 515 a.E.V. e viene inaugurato. Con gioia
viene dedicato a Dio, il quale ha mantenuto le promesse!
♦ 5:5 — Perché gli oppositori non fermarono l’opera
di costruzione?
Lo sguardo vigile di Geova era sui suoi fedeli
servitori. (II Cronache 16:9) Rafforzati dallo spirito di Dio,
gli anziani non si lasciarono intimorire. Si appellarono al
decreto di Ciro da tanto tempo dimenticato. Dato che la
legge persiana non poteva essere cambiata, gli
avversari ebbero paura di opporsi a un decreto reale.
(Daniele 6:8, 15) Era chiarissimo che Geova guidava le
cose e i lavori proseguirono.
♦ 6:21 — Chi erano quelli che si separarono
“dall’impurità delle nazioni”?
Forse erano proseliti tornati assieme agli ebrei,
samaritani che abitavano nel paese o addirittura ebrei
rimpatriati che erano stati corrotti da influenze pagane.
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Alcuni miei piccoli appunti
(Confronta Esdra 9:1). Il progresso della pura
adorazione di Geova a Gerusalemme, a quanto pare, li
aveva indotti a compiere i necessari cambiamenti nella
loro vita.
Cosa impariamo: Anche gli anziani cristiani di oggi
dovrebbero ricercare la guida di Geova, il quale ci dà il
discernimento necessario quando dobbiamo affrontare
degli oppositori. — Salmo 32:8.
Esdra ritorna
Leggete 7:1–8:36. Passa del tempo. Nel 468 a.E.V.
il re Artaserse concede a Esdra ‘tutto ciò che ha chiesto’,
permettendogli di portare aiuto a Gerusalemme. L’ordine
del re incoraggia anche tutti gli ebrei volenterosi a fare
ritorno, e il re concede argento e oro per provvedere a
tutte le necessità della casa di Geova. A Esdra viene
data facoltà di nominare magistrati e giudici, che faranno
rispettare sia la legge di Geova che quella del re.
Confidando di avere il sostegno di Dio, Esdra si rafforza
e parte per il rischioso viaggio. Non chiede una scorta
armata, affinché una richiesta del genere non venga
interpretata come una mancanza di fiducia nella
capacità di Geova di proteggere. Col sostegno di Dio, gli
ebrei giungono a destinazione sani e salvi.
♦ 7:1, 7, 11 — Chi era questo Artaserse?
Era il re persiano Artaserse I (Longimano). Nel suo
ventesimo anno diede a Neemia il permesso di far
ritorno a Gerusalemme e di ricostruirne le mura e le
porte. (Neemia 2:1-8) Gli storici antichi descrivono
questo Artaserse come un uomo dall’indole benigna e
generosa. Per via della sua ingente offerta, in Esdra
6:14 venne incluso fra coloro i cui ordini contribuirono al
completamento del tempio, anche se la costruzione era
finita circa 47 anni prima. Non è lo stesso Artaserse che
fermò i lavori di ricostruzione. (Esdra 4:7-23)
Quest’ultimo era Gaumata, che regnò appena otto mesi
nel 522 a.E.V. A quanto pare, “Artaserse” era un nome o
un titolo regale.
Cosa impariamo: Esdra ha dato un ottimo esempio
ai servitori di Geova attuali. Abile copista che studiava
accuratamente la Parola di Dio, diede tutto il merito
all’Altissimo e si preoccupò più della gloria di Geova che
della propria sicurezza. — Esdra 7:27, 28; 8:21-23.
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Alcuni miei piccoli appunti
La nazione viene purificata
Leggete 9:1–10:44. Esdra ben presto apprende che
molti “non si sono separati dai popoli dei paesi riguardo
alle loro cose detestabili”. Gli ebrei, compresi sacerdoti e
leviti, hanno contratto matrimoni misti con cananee
pagane. Esdra è sconvolto. Espone in preghiera la cosa
a Geova, confessando pentito gli errori della nazione.
Guidato da lui, il popolo si pente e decide di mandar via
le mogli straniere. Nel giro di circa tre mesi viene
eliminata l’impurità.
♦ 9:2 — Perché il matrimonio misto era un peccato?
Rappresentava una minaccia al ripristino della pura
adorazione. (Deuteronomio 7:3, 4) Quelle donne erano
non credenti e idolatre. Contrarre matrimonio con loro
poteva significare venire infine assimilati dalle nazioni
pagane circonvicine, per cui la pura adorazione sarebbe
potuta scomparire dalla terra.
♦ 10:3, 44 — Perché furono mandati via anche i
bambini?
I bambini piccoli di solito hanno bisogno della madre.
Inoltre, su pressione dei figli, col tempo le mogli mandate
via avrebbero potuto far ritorno. La pura adorazione di
Geova doveva avere la precedenza.
Cosa impariamo: Come i fedeli ebrei del tempo di
Esdra, i testimoni di Geova si attengono alle norme di
Dio sul matrimonio. Comprendono di doversi sposare
“solo nel Signore”. — I Corinti 7:39.
Geova mantenne la promessa di ripristinare la pura
adorazione nell’antica Gerusalemme. In modo simile,
manterrà la promessa di far sì che la sua pura
adorazione sia praticata in tutta la terra. (Abacuc 2:14)
Sarete fra gli adoratori di questo grande Dio che
mantiene le promesse quando porterà la pace e la
felicità su questa terra? — Salmo 37:10, 11; Rivelazione
21:3, 4.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Neemia
SONO passati 12 anni dagli ultimi avvenimenti
narrati nel libro biblico di Esdra. È vicino il tempo in cui
verrà emanata la “parola di restaurare e riedificare
Gerusalemme”, evento che segna l’inizio delle
70 settimane di anni che portano al Messia. (Daniele
9:24-27) Il libro di Neemia narra una pagina della storia
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Alcuni miei piccoli appunti
del popolo di Dio, la ricostruzione delle mura di
Gerusalemme. Si riferisce a un periodo cruciale di oltre
12 anni, che vanno dal 456 a.E.V. a qualche tempo dopo
il 443 a.E.V.
Scritto dal governatore Neemia, il libro è un
entusiasmante racconto di come la vera adorazione
viene innalzata quando, oltre ad agire in modo risoluto,
si confida totalmente in Geova Dio. Mostra chiaramente
come Geova dirige le cose affinché si compia la sua
volontà. È anche la storia di un condottiero forte e
coraggioso. Tutti i veri adoratori d’oggi possono trarre
preziosi insegnamenti dal messaggio contenuto nel libro
di Neemia, “poiché la parola di Dio è vivente ed esercita
potenza”. — Ebrei 4:12.
“ALLA FINE LE MURA FURONO COMPLETATE”
(Neemia 1:1–6:19)
Neemia si trova nel castello di Susa e svolge una
mansione di fiducia presso il re Artaserse Longimano.
Neemia rimane profondamente turbato quando ode che
gli ebrei, il suo popolo, “sono in una pessima condizione
e nel biasimo; e le mura di Gerusalemme sono
diroccate, e le sue stesse porte sono state bruciate col
fuoco”. Quindi prega Dio con fervore di guidarlo.
(Neemia 1:3, 4) In seguito il re nota che Neemia è triste
e gli offre l’opportunità di andare a Gerusalemme.
Giunto sul posto, Neemia ispeziona le mura con il
favore delle tenebre e rivela agli ebrei il suo piano per
riedificarle. I lavori cominciano, e anche l’opposizione.
Tuttavia, al comando del coraggioso Neemia, “alla fine le
mura [sono] completate”. — Neemia 6:15.
Risposta a domande bibliche:
1:1; 2:1: Il “ventesimo anno” menzionato in
questi due versetti si conta partendo dallo stesso
punto di riferimento? Sì, il 20° anno è quello del regno
di Artaserse. Ciò che differisce è il metodo usato in
questi versetti per calcolarlo. Le prove storiche additano
il 475 a.E.V. come anno in cui Artaserse salì al trono.
Dato che gli scribi babilonesi contavano di solito gli anni
di regno dei re persiani da nisan (marzo/aprile) a nisan, il
primo anno di regno di Artaserse iniziò nel nisan del
474 a.E.V. Quindi il 20° anno menzionato in Neemia 2:1
cominciò nel nisan del 455 a.E.V. Il mese di chislev
(novembre/dicembre) menzionato in Neemia 1:1 era
logicamente il chislev dell’anno precedente, cioè il
456 a.E.V. Neemia si riferisce anche a quel mese come
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Alcuni miei piccoli appunti
se cadesse nel 20° anno di regno di Artaserse. Fors e in
questo caso contava gli anni da quello di ascesa al trono
del monarca. È anche possibile che Neemia contasse il
tempo in base a ciò che gli ebrei di oggi chiamano anno
civile, che comincia con il mese di tishri, corrispondente
a settembre/ottobre. Comunque sia, l’anno in cui venne
dato il comando di restaurare Gerusalemme fu il
455 a.E.V.
4:17, 18: Come poteva un uomo lavorare alla
ricostruzione con una mano sola? Per i portatori di
pesi non era un problema. Una volta che il carico era
sistemato sulla testa o sulle spalle, potevano facilmente
tenerlo in equilibrio con una mano “mentre l’altra mano
teneva il dardo”. In quanto agli edificatori che avevano
bisogno di entrambe le mani per fare il lavoro, “erano
cinti, ciascuno con la spada al fianco, mentre
edificavano”. Se il nemico attaccava, erano pronti a
passare all’azione.
5:7: In che senso Neemia cominciò a trovare “da
ridire sui nobili e sui governanti delegati”? Questi
uomini esercitavano l’usura a danno degli altri ebrei,
trasgredendo la Legge mosaica. (Levitico 25:36;
Deuteronomio 23:19) L’interesse che chiedevano era
alto. Se riscosso mensilmente, “il centesimo” equivaleva
al 12 per cento annuo. (Neemia 5:11) Era crudele
imporre un simile interesse a persone che erano già
gravate da ingenti tasse e soffrivano per la penuria di
cibo. Neemia trovò da ridire sui ricchi nel senso che,
usando la legge di Dio, li rimproverò, denunciando così il
loro errato comportamento.
6:5: Dal momento che le lettere private erano
messe di solito in sacchetti sigillati, perché
Sanballat mandò a Neemia “una lettera aperta”? Può
darsi che in questo modo Sanballat abbia voluto rendere
pubbliche le false accuse. Forse sperava che Neemia si
sarebbe arrabbiato così tanto da abbandonare i lavori e
andare a difendersi. Magari Sanballat pensò che il
contenuto della lettera avrebbe causato una tale
agitazione fra gli ebrei che avrebbero interrotto i lavori.
Neemia non si lasciò intimidire e continuò con calma
l’opera affidatagli da Dio.
Lezioni per noi:
1:4; 2:4; 4:4, 5. Quando ci troviamo in situazioni
difficili o quando dobbiamo prendere decisioni importanti
dobbiamo essere “costanti nella preghiera” e agire in
armonia con la direttiva teocratica. — Romani 12:12.
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Alcuni miei piccoli appunti
1:11–2:8; 4:4, 5, 15, 16; 6:16. Geova esaudisce le
preghiere sincere dei suoi servitori. — Salmo 86:6, 7.
1:4; 4:19, 20; 6:3, 15. Neemia fu sì un uomo
sensibile, ma fu anche un uomo d’azione che diede un
ottimo esempio nel sostenere risolutamente la giustizia.
1:11–2:3. La principale fonte di gioia di Neemia non
era la sua posizione di prestigio come coppiere. Era il
progresso della vera adorazione. L’adorazione di Geova
e tutto ciò che contribuisce ad essa non dovrebbero
dunque essere il nostro principale interesse e la nostra
maggiore fonte di gioia?
2:4-8. Geova fece in modo che Artaserse
concedesse a Neemia il permesso di andare a
ricostruire le mura di Gerusalemme. “Il cuore del re è
come ruscelli d’acqua nella mano di Geova”, dice
Proverbi 21:1. “Dovunque si diletti, egli lo dirige”.
3:5, 27. Non dovremmo pensare che il lavoro
manuale fatto negli interessi della vera adorazione sia
umiliante, come lo pensarono i “maestosi” dei tecoiti.
Possiamo invece imitare i tecoiti comuni, che si
rimboccarono le maniche.
3:10, 23, 28-30. Anche se alcuni possono trasferirsi
dove c’è più bisogno di proclamatori del Regno, molti di
noi sostengono la vera adorazione nel luogo dove
abitano. Questo si può fare partecipando alla
costruzione di Sale del Regno e alle operazioni di
soccorso in occasione di disastri ma soprattutto
impegnandosi nell’opera di predicazione del Regno.
4:14. Davanti all’opposizione anche noi possiamo
vincere la paura ricordandoci di Colui che è “grande e
tremendo”.
5:14-19. Per i sorveglianti cristiani il governatore
Neemia è un magnifico esempio di umiltà, altruismo e
giudizio. Pur applicando con zelo la Legge di Dio non
impose la propria autorità per trarne un guadagno
egoistico. Piuttosto si interessò degli oppressi e dei
poveri e diede a tutti i servitori di Dio uno straordinario
esempio di generosità.
“RICORDATI DI ME, SÌ, O MIO DIO, IN BENE”
(Neemia 7:1–13:31)
Non appena le mura di Gerusalemme sono
terminate, Neemia monta le porte e prende
provvedimenti per rendere più sicura la città. Quindi fa
una registrazione genealogica del popolo. Quando sono
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Alcuni miei piccoli appunti
tutti radunati ‘nella pubblica piazza che è davanti alla
Porta delle Acque’, il sacerdote Esdra legge il libro della
Legge di Mosè mentre Neemia e i leviti la spiegano.
(Neemia 8:1) Il popolo viene a sapere della festa delle
capanne e la celebra con allegrezza.
Si tiene un’altra assemblea durante la quale “il seme
d’Israele” confessa i peccati della nazione, i leviti
passano in rassegna ciò che Dio ha fatto per Israele e il
popolo giura “di camminare nella legge del vero Dio”.
(Neemia 9:1, 2; 10:29) Dato che Gerusalemme è ancora
poco popolata, si gettano le sorti perché uno su dieci
degli uomini che abitano fuori si trasferiscano nella città.
Dopo di che si inaugurano le mura con un entusiasmo
tale che “l’allegrezza di Gerusalemme si [può] udire
lontano”. (Neemia 12:43) Dodici anni dopo il suo arrivo a
Gerusalemme Neemia parte per tornare da Artaserse ad
assolvere i suoi doveri. In poco tempo l’impurità si
insinua fra gli ebrei. Tornato a Gerusalemme Neemia
agisce con decisione per correggere la situazione. Per
se stesso fa un’umile richiesta: “Ricordati di me, sì, o
mio Dio, in bene”. — Neemia 13:31.
Risposta a domande bibliche:
7:6-67: Perché l’elenco che Neemia fa del
rimanente tornato a Gerusalemme con Zorobabele è
diverso da quello di Esdra per quanto riguarda le
singole cifre per ciascuna famiglia? (Esdra 2:1-65)
La ragione di queste differenze può essere che
Esdra e Neemia attinsero da fonti diverse. Per esempio,
il numero di quelli che avevano chiesto di tornare può
essere stato diverso dal numero di quelli che tornarono
effettivamente in patria. Le due registrazioni possono
essere state diverse anche perché alcuni ebrei che
all’inizio non erano stati in grado di provare la propria
genealogia lo furono in seguito. Entrambe le narrazioni,
comunque, concordano su un punto: il numero dei primi
che tornarono fu 42.360, a parte gli schiavi e i cantori.
10:34: Perché si richiedeva
provvedesse la legna?
che
il popolo
La Legge mosaica non prescriveva offerte di legna.
Erano le circostanze a renderla necessaria. Ci volevano
infatti grandi quantità di legna per bruciare i sacrifici
sull’altare. Evidentemente non c’erano sufficienti netinei,
gli schiavi non israeliti che servivano nel tempio. Quindi
per garantire un rifornimento costante di legna si
gettarono le sorti.
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Alcuni miei piccoli appunti
13:6, nota in calce: Per quanto tempo Neemia fu
assente da Gerusalemme?
La Bibbia dice solo che “qualche tempo dopo” o “alla
fine di giorni” Neemia chiese al re il permesso di tornare
a Gerusalemme. Perciò è impossibile stabilire per
quanto tempo rimase assente. Comunque, tornato a
Gerusalemme, Neemia riscontrò che il sacerdozio non
veniva sostenuto e la legge del Sabato non veniva
osservata. Molti avevano preso mogli straniere e i loro
figli non parlavano neppure la lingua degli ebrei. Visto
che le condizioni peggiorarono tanto, Neemia dev’essere
stato lontano per un bel po’ di tempo.
13:25, 28: Oltre a ‘trovare da ridire’ sugli ebrei
che erano ricaduti nei loro errori, quali altre misure
correttive prese Neemia?
Neemia ‘invocò su di loro il male’ nel senso che
dichiarò loro i giudizi contenuti nella Legge di Dio. ‘Ne
colpì alcuni’, forse ordinando un’azione giudiziaria contro
di loro. In segno di indignazione ‘strappò loro i capelli’.
Inoltre cacciò via il nipote del sommo sacerdote Eliasib,
che aveva sposato una figlia di Sanballat l’oronita.
Lezioni per noi:
8:8. Poiché siamo insegnanti della Parola di Dio ‘le
diamo significato’ con una buona dizione ed enfasi orale,
spiegando correttamente le Scritture e rendendone
chiara l’applicazione.
8:10. Per avere “la gioia di Geova” bisogna rendersi
conto del proprio bisogno spirituale, soddisfarlo e
seguire la guida teocratica. È essenziale studiare con
diligenza la Bibbia, assistere con regolarità alle
adunanze cristiane e partecipare con zelo all’opera di
predicare il Regno e fare discepoli.
11:2. Abbandonare il proprio possedimento
ereditario e trasferirsi a Gerusalemme comportò delle
spese e alcuni svantaggi. Coloro che si offrirono di farlo
dimostrarono spirito di sacrificio. Anche noi possiamo
dimostrare tale spirito quando ci si presenta l’occasione
di spenderci per gli altri alle assemblee e in altre
circostanze.
12:31, 38, 40-42. Il canto è un modo eccellente per
lodare Geova ed esprimergli la nostra gratitudine. Ai
raduni cristiani dovremmo cantare con tutto il cuore.
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Alcuni miei piccoli appunti
13:4-31.
Non
dobbiamo
permettere
che
materialismo, corruzione e apostasia rovinino a poco a
poco la nostra vita.
13:22. Neemia sapeva bene di dovere rendere conto
a Geova. Anche noi dobbiamo esserne consapevoli.
La benedizione di Geova è indispensabile
Il salmista cantò: “A meno che Geova stesso non
edifichi la casa, non serve a nulla che vi abbiano
lavorato duramente i suoi edificatori”. (Salmo 127:1) Il
libro di Neemia illustra molto bene la veracità di queste
parole.
Non c’è alcun dubbio: qualsiasi cosa facciamo,
riusciremo solo se abbiamo la benedizione di Geova.
Possiamo veramente aspettarci che ci benedica se non
mettiamo la vera adorazione al primo posto? Quindi,
come Neemia, facciamo in modo che adorare Geova e
promuovere la sua adorazione siano le cose più
importanti della nostra vita.
Punti notevoli della Bibbia: Neemia 1:1–13:31
La vera adorazione trionfa
La vera adorazione trionfa grazie all’azione decisa e
alla fiducia incrollabile in Geova. Ecco l’essenza del libro
di Neemia. Questo libro descrive con chiarezza la
ricostruzione delle mura di Gerusalemme avvenuta sotto
la coraggiosa guida di Neemia.
Il libro esamina un periodo cruciale, un periodo
durante il quale dovevano iniziare le 70 settimane di anni
che avrebbero preceduto la comparsa del Messia.
(Daniele 9:24-27) Il versetto iniziale e il racconto fatto in
prima persona identificano con chiarezza lo scrittore:
Neemia. Questo libro è il seguito di quello di Esdra e
narra eventi verificatisi circa 12 anni dopo quelli
menzionati da Esdra.
Leggendo questo racconto osserviamo com’è
meraviglioso il modo in cui Geova guida gli eventi in
adempimento della sua volontà. Notiamo anche come
rafforza e conforta i suoi servitori leali.
La triste condizione di Gerusalemme
Leggete Neemia 1:1–2:20. Neemia, coppiere del re
di Persia, apprende che le mura di Gerusalemme sono
ancora in rovina e che i suoi abitanti sono “in pessima
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condizione”. Profondamente afflitto, Neemia apre il
cuore a Geova nel corso di una fervente preghiera. La
sua tristezza viene notata dal re, e così a Neemia viene
data la possibilità di recarsi a Gerusalemme per
sovrintendere alla ricostruzione delle mura della città.
♦ 1:1 — Che anno era?
Era il ventesimo anno del re Artaserse (Longimano).
(2:1) Dato che in questa narrazione il mese di chislev
(novembre-dicembre) viene menzionato prima di quello
di nisan (marzo-aprile), sembra che i re persiani
contassero gli anni dei rispettivi regni da autunno ad
autunno, o dal momento in cui accedevano
effettivamente al trono. Fidate prove storiche e profezie
bibliche adempiute indicano che il mese di nisan del
ventesimo anno di Artaserse cadde nel 455 a.E.V.
Perciò il racconto di Neemia inizia nell’autunno del
456 a.E.V. e il decreto di ricostruire Gerusalemme fu
emanato nella primavera del 455 a.E.V.
♦ 2:4 — Era una preghiera fatta per la disperazione,
all’ultimo minuto?
No, la condizione desolata di Gerusalemme era già
da qualche tempo l’argomento delle preghiere che,
“giorno e notte”, Neemia faceva. (1:4, 6) Quando gli fu
data la possibilità di parlare al re Artaserse del suo
desiderio di ricostruire le mura di Gerusalemme, Neemia
pregò di nuovo, ripetendo così quanto aveva già fatto più
volte. Siccome Geova esaudì quella preghiera, fu
emanato l’ordine di ricostruire le mura della città.
Cosa impariamo: Neemia cercava la guida di
Geova. Quando dobbiamo prendere decisioni importanti,
anche noi dobbiamo ‘essere costanti nella preghiera’ e
agire in armonia con la guida di Geova. — Romani
12:12.
Costruite le mura nonostante un complotto
Leggete 3:1–6:19. La costruzione delle mura ha
inizio tra le beffe e gli scherni degli avversari. In seguito
costoro minacciano di attaccare. Impavido, Neemia
esorta i lavoratori: “Ricordatevi di Geova grande e
tremendo”. Metà di loro stanno di guardia con lance e
archi, mentre il resto lavora tenendo pronte le armi.
Nonostante le minacce e altri complotti gli ebrei
completano le mura in 52 giorni!
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
♦ 3:5 — Chi erano questi “maestosi”?
Erano ebrei di alto rango tra coloro che abitavano o
avevano risieduto in precedenza a Tecoa, una città a
circa 16 chilometri a sud di Gerusalemme. Questi
“maestosi” erano troppo orgogliosi per abbassarsi a
lavorare agli ordini dei sorveglianti nominati da Neemia.
— Confronta Geremia 27:11.
♦ 4:17 — Come facevano a lavorare con una sola
mano?
I muratori dovevano adoperare tutt’e due le mani per
lavorare. Costoro portavano la spada al fianco. (4:18) I
portatori di pesi potevano facilmente tenere in una mano
un’arma e trasportare carichi di malta o di pietrisco sulle
spalle o in testa. — Genesi 24:15, 45.
♦ 5:7 — Perché l’usura era sbagliata?
Era una diretta violazione della legge di Geova.
(Levitico 25:36; Deuteronomio 23:19) Se veniva riscosso
ogni mese, nel giro di un anno “il centesimo” equivaleva
al 12 per cento. (5:11) Il popolo versava già in condizioni
difficili per la carestia e le pesanti tasse imposte dai
persiani. (5:3, 4) Tuttavia, i ricchi imponevano senza
alcuna compassione interessi molto alti ai loro fratelli
poveri.
♦ 6:5 — Perché una “lettera aperta”?
Le lettere riservate erano di solito poste in sacchetti
accuratamente sigillati. Sanballat, quindi, inviò forse una
“lettera aperta” nell’intenzione di offendere. Oppure, dato
che l’accusa contenuta nella lettera poteva essere letta
da altri, forse sperava che Neemia si sarebbe adirato a
tal punto da lasciare Gerusalemme per andare di
persona a dimostrare la propria innocenza. Può darsi
che, nelle speranze di Sanballat, la lettera dovesse
suscitare negli ebrei un tale allarme da farli desistere dal
lavoro.
Cosa impariamo: Non dovremmo pensare che un
lavoro faticoso non sia adatto alla nostra dignità,
scansandolo come fecero i “maestosi” dei tecoiti.
Dovremmo invece impegnarci come i semplici tecoiti, i
quali assolsero un doppio incarico. — Neemia 3:5, 27.
La pura adorazione è ravvivata
Leggete 7:1–10:39. Tutto il lavoro viene compiuto
con un solo intento: ristabilire la pura adorazione. Una
volta fatto un censimento, il popolo si raduna per
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ascoltare Esdra e i leviti che leggono e spiegano la
Legge. Avendo in tal modo ‘acquistato perspicacia’
osservano con gioia la festa delle capanne. Il popolo
digiuna e confessa i propri peccati, e si fanno i passi per
correggere questi errori.
♦ 7:6 — Perché questo elenco è diverso da quello di
Esdra?
Entrambi i racconti concordano nel dire che, a parte
schiavi e cantori, in tutto tornarono 42.360 persone.
(Esdra 2:64, 65; Neemia 7:66, 67) Ma ci sono differenze
nel numero dei componenti di certe famiglie che
tornarono. Con tutta probabilità Esdra e Neemia
seguirono metodi diversi nel compilare i loro elenchi.
Uno, ad esempio, forse elencò coloro che avevano fatto
richiesta di ritornare, mentre l’altro menzionò quelli che
effettivamente tornarono. Alcuni sacerdoti, e forse anche
altri, non furono in grado di stabilire da chi
discendevano. (7:64) Questo spiega il motivo per cui le
singole cifre sommate tra loro non danno il totale di
42.360.
♦ 8:8 — In che modo fu ‘dato significato’ alla Legge?
A quanto pare, oltre che con una buona pronuncia
ed enfasi orale, Esdra e i suoi assistenti spiegarono la
Legge e ne applicarono i princìpi, perché il popolo
potesse comprenderla meglio. Anche le pubblicazioni
basate sulla Bibbia e le adunanze dei testimoni di Geova
servono a ‘dare significato’ alla Parola di Dio.
♦ 9:1 — Perché gli israeliti si misero addosso sacchi
e terra?
Ci si rivestiva di sacco — un indumento scuro fatto di
pelo di capra — in segno di dolore. In modo simile, ci si
metteva terra o cenere sul capo o sul corpo per denotare
cordoglio o profonda umiliazione. (I Samuele 4:12;
II Samuele 13:19) Gli ebrei compirono questo gesto per
esprimere la loro triste e umile consapevolezza di aver
peccato. A ciò fece seguito un ‘contratto’, “una
disposizione degna di fiducia”. (9:38) In modo simile,
dobbiamo umilmente riconoscere e confessare i nostri
peccati, se intendiamo custodire la nostra relazione con
Dio. — I Giovanni 1:6-9.
♦ 10:34 — La Legge prescriveva offerte di legna?
No, ma occorreva molta legna per il fuoco che
ardeva sull’altare. Evidentemente tra coloro che erano
tornati non c’erano sufficienti netinei, cioè gli schiavi non
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
israeliti che lavoravano nel tempio come “raccoglitori di
legna”. (Giosuè 9:23, 27) Per garantire un rifornimento di
legna costante, si tirarono le sorti per stabilire quale
divisione tribale doveva provvederla e in che periodo.
Cosa impariamo: “La gioia di Geova” derivava
dall’acquistare conoscenza della Parola di Dio, dal farne
un’applicazione personale e dall’accettare la guida
teocratica. (8:10) In maniera analoga, i testimoni di
Geova comprendono che, per mantenere la gioia, è
importante
lo
studio
personale,
frequentare
regolarmente le adunanze e partecipare al ministero di
campo.
Gioiosa inaugurazione
Leggete 11:1–12:47. Perché possa continuare ad
essere il centro della vera adorazione, Gerusalemme ha
bisogno di una popolazione più grande. A parte i
volontari, vengono tirate le sorti perché, di coloro che
risiedono fuori della città, uno su dieci vada ad abitare a
Gerusalemme. Poi le mura della città sono inaugurate
con una felice processione. Vengono offerti grandi
sacrifici e l’allegrezza del popolo si può udire da lontano.
♦ 11:2 — Perché i volontari furono ‘benedetti’?
Lasciare i possedimenti ereditari per trasferirsi a
Gerusalemme avrà comportato delle spese e certi
svantaggi. Gli abitanti della città inoltre potevano essere
esposti a vari pericoli. In tali circostanze, gli altri
consideravano i volontari degni di lode e pregavano
indubbiamente Geova di benedirli.
♦ 12:27 — Quando vennero inaugurate le mura?
Le mura furono completate il venticinquesimo giorno
del sesto mese, elul, del 455 a.E.V., e il mese seguente
si tennero importanti raduni. (6:15; 8:2; 9:1)
L’inaugurazione ebbe probabilmente luogo subito dopo,
al culmine di quei gioiosi avvenimenti.
Cosa impariamo: Lo spirito mostrato dai volontari e
la manifestazione di riconoscenza a Geova con cantici e
musica furono molto incoraggianti. Oggi, durante i
congressi o in altre occasioni, i testimoni di Geova
lavorano volenterosamente a beneficio degli altri e
cantano lodi a Dio di tutto cuore.
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Alcuni miei piccoli appunti
L’impurità è eliminata
Leggete 13:1-31. Di ritorno da un viaggio alla corte
persiana, Neemia è turbato da quanto è accaduto
durante la sua assenza. Passa subito all’azione per
risolvere i problemi.
♦ 13:3 — Chi
mista”?
componeva
questa
“compagnia
Sembra che la “compagnia mista” includesse
stranieri, quali moabiti, ammoniti, e i figli delle unioni tra
israeliti e donne straniere. (13:1, 2) Questa conclusione
viene suggerita dal fatto che in precedenza gli ebrei
avevano mandato via sia le mogli straniere che i loro
figli. (Esdra 10:44) Gli ebrei avevano nuovamente preso
mogli straniere, per cui occorreva allontanare queste
donne e la loro prole dalla comunità, dallo stesso paese,
e quindi dai privilegi derivanti dall’adorare Geova con il
Suo popolo. — Neemia 13:23-31.
Cosa impariamo: Gli ebrei che ricaddero nei loro
errori sono un esempio ammonitore per noi. Dobbiamo
stare sempre in guardia contro la trappola del
materialismo, della corruzione e dell’apostasia.
Più e più volte, il libro di Neemia sottolinea il principio
secondo il quale “salvo che Geova stesso edifichi la
casa, non serve a nulla che vi abbiano lavorato
duramente i suoi edificatori”. (Salmo 127:1) La lezione
fondamentale da apprendere è che, in ogni nostra
impresa, riusciremo soltanto avendo la benedizione di
Geova, benedizione che avremo mantenendo la sua
adorazione al primo posto nella nostra vita.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Ester
IL PIANO non può fallire. Il massacro degli ebrei sarà
compiuto con fredda efficienza. In un giorno prestabilito
tutti gli ebrei che vivono nell’impero, che si estende
dall’India all’Etiopia, saranno annientati. Così pensa
l’ideatore del complotto. Ma gli è sfuggito un dettaglio
importantissimo. L’Iddio dei cieli può liberare il suo
popolo eletto da qualsiasi situazione critica. Nel libro
biblico di Ester viene narrato come ha luogo la
liberazione.
Scritto da Mardocheo, un ebreo di età avanzata, il
libro di Ester abbraccia un periodo di circa 18 anni
durante il regno del re persiano Assuero o Serse. In
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Alcuni miei piccoli appunti
questa avvincente narrazione si legge che Geova salva
il suo popolo dalle perfide trame dei nemici, anche se è
sparpagliato in un vasto impero. Conoscere questi fatti
rafforza la fede dell’odierno popolo di Geova, che gli
rende sacro servizio in 235 paesi. Inoltre i personaggi
del libro di Ester ci forniscono sia degli esempi da imitare
che degli esempi da non imitare. Davvero “la parola di
Dio è vivente ed esercita potenza”. — Ebrei 4:12.
NECESSARIA L’INTERCESSIONE DELLA REGINA
(Ester 1:1–5:14)
Nel suo terzo anno di regno (493 a.E.V.) il re
Assuero tiene un banchetto reale. La regina Vasti,
famosa per la sua bellezza, incorre nella
disapprovazione del re e perde il suo rango. Fra tutte le
belle vergini del paese viene scelta al suo posto
un’ebrea, Adassa, che seguendo le istruzioni del cugino
Mardocheo nasconde le proprie origini ebraiche e usa il
suo nome persiano Ester.
Con l’andare del tempo un uomo superbo di nome
Aman viene innalzato alla carica di primo ministro. Aman
si infuria perché Mardocheo rifiuta di ‘inchinarsi e
prostrarsi davanti’ a lui, così complotta di sterminare gli
ebrei che si trovano nell’impero persiano. (Ester 3:2)
Aman persuade Assuero ad approvare il suo piano e
riesce a fargli emanare un decreto che ordini il
massacro. Mardocheo si copre “di sacco e cenere”.
(Ester 4:1) Ora Ester deve intervenire e invita il re e il
primo ministro a un banchetto riservato solo a loro. Essi
ci vanno di buon grado ed Ester chiede loro di tornare il
giorno dopo per un altro banchetto. Aman è felice ma si
adira quando Mardocheo si rifiuta di onorarlo e prepara
un piano per uccidere Mardocheo prima del banchetto
del giorno dopo.
Risposta a domande bibliche:
1:3-5: Il banchetto durò 180 giorni? Il testo non
dice che il banchetto durasse così tanto ma che il re
continuò a mostrare ai funzionari la ricchezza e la
bellezza del suo glorioso regno per 180 giorni. Forse il re
si servì di quel lungo periodo per ostentare la gloria del
suo regno, fare impressione sui nobili e convincerli che
era in grado di attuare i suoi piani. In tal caso, i versetti
da 3 a 5 potrebbero riferirsi al banchetto di 7 giorni che
ebbe luogo al termine dei 180 giorni.
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Alcuni miei piccoli appunti
1:8: In che senso ‘non c’era nessuno che
costringesse riguardo al tempo di bere secondo la
legge’? In questa occasione il re Assuero fece
un’eccezione a quella che pare fosse l’usanza persiana
di incitarsi gli uni gli altri a bere una certa quantità
durante tali raduni. Secondo un’opera di consultazione,
“potevano bere quanto volevano, tanto o poco”.
1:10-12: Perché la regina Vasti continuò a
rifiutarsi di andare dal re? Secondo alcuni studiosi, la
regina si rifiutò di ubbidire perché preferì non umiliarsi
davanti agli ospiti ubriachi del re. O forse questa regina,
bella esteriormente, non era sottomessa. La Bibbia non
dice il motivo, ma i saggi dell’epoca pensarono che
fosse in discussione l’ubbidienza al marito e che il
cattivo esempio di Vasti avrebbe influenzato tutte le
mogli che erano nelle province della Persia.
2:14-17: Ester ebbe rapporti sessuali immorali
con il re? La risposta è no. Stando alla narrazione, le
altre donne portate dal re tornavano la mattina nella
seconda casa sotto la cura dell’eunuco del re, il
“guardiano delle concubine”. Le donne che passavano la
notte con il re diventavano in tal modo sue concubine o
mogli secondarie. Ester, però, dopo essere stata dal re
non fu portata nella casa delle concubine. Quando fu
condotta davanti ad Assuero, “il re amava Ester più di
tutte le altre donne, così che essa ottenne davanti a lui
più favore e amorevole benignità di tutte le altre vergini”.
(Ester 2:17) Come ottenne ‘il favore e l’amorevole
benignità’ di Assuero? Nello stesso modo in cui si era
conquistata il favore di altri. “La giovane piacque [agli
occhi di Egai], tanto che ottenne amorevole benignità
davanti a lui”. (Ester 2:8, 9) Egai le mostrò favore
unicamente in base a quello che aveva osservato:
l’aspetto e le buone qualità della ragazza. Infatti “Ester
otteneva di continuo favore agli occhi di tutti quelli che la
vedevano”. (Ester 2:15) In modo analogo il re fu colpito
da ciò che vide in Ester e quindi se ne innamorò.
3:2; 5:9: Perché Mardocheo rifiutò di inchinarsi
davanti ad Aman? Per gli israeliti non era sbagliato
prostrarsi davanti a un’alta personalità in riconoscimento
della sua posizione superiore. Ma nel caso di Aman non
si trattava solo di questo. Aman era un agaghita,
probabilmente un amalechita, e Geova aveva decretato
lo sterminio di Amalec. (Deuteronomio 25:19) Per
Mardocheo inchinarsi davanti ad Aman equivaleva a
venire meno alla propria integrità nei confronti di Geova.
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Alcuni miei piccoli appunti
Egli rifiutò nettamente, dicendo di essere ebreo. — Ester
3:3, 4.
Lezioni per noi:
2:10, 20; 4:12-16. Ester accettò la guida e i consigli
di un adoratore di Geova maturo. Per essere saggi
dobbiamo ‘ubbidire a quelli che prendono la direttiva fra
noi ed essere sottomessi’. — Ebrei 13:17.
2:11; 4:5. Dovremmo ‘guardare con interesse
personale non solo alle cose nostre, ma anche con
interesse personale a quelle degli altri’. — Filippesi 2:4.
2:15. Ester mostrò modestia e padronanza di sé non
chiedendo più gioielli o abiti migliori di quelli che le erano
stati provveduti da Egai. Fu grazie alla “persona segreta
del cuore nella veste incorruttibile dello spirito quieto e
mite” che Ester si guadagnò il favore del re. — 1 Pietro
3:4.
2:21-23. Ester e Mardocheo furono buoni esempi di
‘sottomissione alle autorità superiori’. — Romani 13:1.
3:4. In certe situazioni può essere il caso di non
rivelare la propria identità, come fece Ester. Tuttavia,
quando si tratta di prendere posizione su questioni
importanti, come la sovranità di Geova e la nostra
integrità, non dobbiamo aver paura di dire che siamo
testimoni di Geova.
4:3. Davanti alle prove dovremmo rivolgerci a Geova
in preghiera per chiedergli forza e sapienza.
4:6-8. Per sventare il complotto di Aman e
scongiurare il pericolo, Mardocheo usò gli strumenti
legali. — Filippesi 1:7.
4:14. Mardocheo fu un esempio di fiducia in Geova.
4:16. Facendo pieno assegnamento su Geova, Ester
affrontò con fede e coraggio una situazione che avrebbe
potuto portarla alla morte. È essenziale imparare a fare
assegnamento su Geova e non su noi stessi.
5:6-8. Per ottenere la benevolenza di Assuero, Ester
lo invitò a un secondo banchetto. Agì con accortezza, e
altrettanto dovremmo fare noi. — Proverbi 14:15.
UN COLPO DI SCENA DOPO L’ALTRO
(Ester 6:1–10:3)
A questo punto la situazione si capovolge. Aman
viene appeso al palo che ha preparato per Mardocheo e
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Alcuni miei piccoli appunti
la vittima designata diventa primo ministro. E il massacro
degli ebrei che è stato pianificato? Anche qui c’è un
colpo di scena.
La fedele Ester si esprime di nuovo. Rischiando la
vita si presenta al re per chiedergli che si trovi il modo di
sventare il piano di Aman. Assuero sa cosa bisogna
fare. Così, quando infine arriva il giorno del massacro, a
essere uccisi non sono gli ebrei ma quelli che volevano
la loro rovina. Mardocheo decreta che si tenga ogni
anno la festa di Purim per commemorare questa grande
liberazione. Essendo secondo solo al re Assuero,
Mardocheo ‘opera per il bene del suo popolo e parla di
pace a tutta la loro progenie’. — Ester 10:3.
Risposta a domande bibliche:
7:4: In che senso l’annientamento degli ebrei
avrebbe causato “danno al re”? Facendo notare con
tatto che gli ebrei potevano essere venduti come schiavi,
Ester menzionò il danno che la loro distruzione avrebbe
causato al re. I 10.000 pezzi d’argento promessi da
Aman avrebbero recato al tesoro del re un profitto di
gran lunga inferiore alla ricchezza che si sarebbe potuta
produrre se Aman avesse tramato di vendere gli ebrei
come schiavi. L’attuazione del complotto avrebbe
significato anche la morte della regina.
7:8: Perché i funzionari di corte coprirono la
faccia di Aman?
Probabilmente in segno di disonore o di imminente
condanna. Secondo un’opera di consultazione, “talvolta
gli antichi coprivano la testa di quelli che stavano per
essere giustiziati”.
8:17: In che senso “molti individui dei popoli del
paese si dichiaravano giudei”?
Evidentemente molti persiani divennero proseliti
ebrei,
pensando
che
il
controdecreto
fosse
un’indicazione che gli ebrei avevano il favore di Dio.
Vale lo stesso principio per quanto riguarda
l’adempimento di una profezia che si trova nel libro di
Zaccaria e che dice: “Dieci uomini da tutte le lingue delle
nazioni afferreranno, sì, realmente afferreranno per il
lembo un uomo che è un giudeo, dicendo: ‘Certamente
verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con
voi’”. — Zaccaria 8:23.
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Alcuni miei piccoli appunti
9:10, 15, 16: Perché gli ebrei si astennero dal
predare le spoglie, visto che il decreto li autorizzava
a farlo?
Il loro rifiuto fu una chiara indicazione che volevano
solo difendersi, non arricchirsi.
Lezioni per noi:
6:6-10. “L’orgoglio è prima del crollo, e lo spirito
superbo prima dell’inciampo”. — Proverbi 16:18.
7:3, 4. Diciamo con coraggio che siamo testimoni di
Geova, anche se per questo possiamo essere
perseguitati?
8:3-6. Possiamo e dobbiamo appellarci alle autorità
governative e ai tribunali per proteggerci dai nemici.
8:5. Usando tatto Ester non menzionò la
responsabilità del re nel decreto emanato per annientare
gli ebrei. In modo analogo dobbiamo usare tatto quando
diamo testimonianza ad alti funzionari.
9:22. Non dobbiamo dimenticare i poveri che ci sono
fra noi. — Galati 2:10.
“Sollievo e liberazione” da Geova
Mardocheo osserva che forse c’è una relazione fra il
proposito di Dio e il motivo per cui Ester è pervenuta alla
dignità reale. Minacciati, gli ebrei digiunano e chiedono
aiuto in preghiera. La regina si presenta al cospetto del
re senza essere invitata e ogni volta è accolta con
favore. Proprio la notte decisiva il re non riesce ad
addormentarsi. Pertanto il libro di Ester mostra come
Geova guida gli avvenimenti a favore del suo popolo.
L’emozionante storia di Ester è di particolare
incoraggiamento per noi che viviamo nel “tempo della
fine”. (Daniele 12:4) “Nella parte finale dei giorni”, cioè
nella parte conclusiva del tempo della fine, Gog di
Magog, ovvero Satana il Diavolo, lancerà un attacco a
oltranza contro il popolo di Geova. Il suo obiettivo è lo
sterminio dei veri adoratori. Ma come ai giorni di Ester,
Geova provvederà loro “sollievo e liberazione”. —
Ezechiele 38:16-23; Ester 4:14.
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Alcuni miei piccoli appunti
Punti notevoli della Bibbia: Ester 1:1–10:3
Liberazione divina dal genocidio
Il massacro verrà compiuto con fredda efficienza:
giovani e adulti, piccoli e donne, saranno eliminati tutti
senza eccezione. Nessuno oserà opporsi a questo
piano, dal momento che l’ordine dell’esecuzione porta il
sigillo del re. Sì, i giudei saranno sterminati come
animali!
Così almeno apparivano le cose ad Aman, primo
ministro dell’antica Persia. Aveva ordito questo sterminio
in massa per cieco odio nei confronti del giudeo
Mardocheo. Ma, mentre Aman pregusta compiaciuto la
sua vittoria, la nazione ebraica prega per essere liberata.
Il risultato? Viene rivelato nell’emozionante libro biblico
di Ester. Scritto da Mardocheo stesso, contiene
l’incoraggiante racconto di come l’assistenza divina —
nonché la fede di una giovane donna — salvarono una
nazione.
Ester diviene regina
Leggete Ester 1:1–2:23. Intorno al 484 a.E.V., il re
persiano Assuero (Serse I) tiene un sontuoso banchetto.
La regina Vasti, però, declina l’invito del re di presentarsi
al banchetto. Il re, adirato, la priva del suo rango e si
accinge a cercare una nuova regina. Dopo aver visto le
più belle donne del regno, sceglie una modesta giudea
di nome Adassa, preparata a ricoprire questo ruolo dal
cugino Mardocheo. Questa giovane donna nasconde il
fatto di essere giudea usando il suo nome persiano,
Ester.
♦ 1:3-5 — Perché si tennero questi festeggiamenti?
Secondo lo storico Erodoto, Serse in una occasione
convocò un’adunanza per organizzare una campagna
militare contro la Grecia. Forse si tratta della stessa
riunione. Serse, probabilmente, ostentò la gloria e le
ricchezze del suo regno per convincere i nobili di avere
la capacità di condurre a termine la campagna di Grecia.
♦ 1:8 — Qual era la legge sul bere?
Sembra che a queste feste i persiani avessero
l’usanza di incitarsi l’un l’altro a bere una determinata
quantità di vino. In questa circostanza, tuttavia, il re fece
un’eccezione. La Bibbia non dice se questo ebbe come
effetto una maggiore o una minore moderazione nel
bere.
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Alcuni miei piccoli appunti
♦ 2:19, 20 — Perché Mardocheo “sedeva alla porta
del re”?
A quanto pare, Mardocheo era un funzionario del re
Assuero. Coloro che avevano una posizione di autorità
di solito sedevano alla porta, pronti a esaudire le
richieste del re. Mardocheo ricopriva probabilmente una
posizione di una certa importanza. Altrimenti Aman
avrebbe potuto farlo destituire subito. Mardocheo
ricopriva perciò un ruolo grazie al quale poté venire a
conoscenza e sventare un complotto per assassinare
il re.
Cosa impariamo: Ester mostrò quanto sia preziosa
la modestia non chiedendo gioielli o vestiti lussuosi
prima di entrare alla presenza del re. Lasciò che fosse la
persona segreta del cuore, col suo “spirito quieto e
mite”, a conquistare il favore del re. (I Pietro 3:1-5) In
modo simile, i componenti dell’unto rimanente radunato
dal 1919 hanno conquistato il favore del Re Gesù Cristo.
La congiura di Aman
Leggete 3:1–5:14. Assuero nomina primo ministro
un amalechita di nome Aman. Mardocheo, però,
ricordando che Geova aveva stabilito di ‘far guerra ad
Amalec di generazione in generazione’, si rifiuta di
prostrarsi davanti ad Aman. (Esodo 17:8-16) Come
ritorsione, l’orgoglioso Aman convince il re a eliminare i
giudei!
Mardocheo chiede a Ester di intervenire ricordandole
che, se tacerà, “sollievo e liberazione stessi si leveranno
per i Giudei da un altro luogo”. Dato che sono in gioco il
destino del popolo di Geova e il suo giudizio contro gli
amalechiti, Mardocheo ha fiducia che Dio provvederà
una via di scampo. (I Samuele 12:22) Ester si avvicina al
re senza essere stata invitata, il che può costituire un
reato passibile di morte! Assuero, comunque, le
risparmia la vita e partecipa a un banchetto da lei
preparato. Aman, nel tornare a casa, è irritato perché
Mardocheo non gli ha reso omaggio e progetta di farlo
giustiziare.
♦ 3:7 — Cosa comportava gettare il Pur?
Sembra che “Pur” sia una parola persiana che
significa “sorte”. Spesso le sorti venivano gettate dagli
astrologi come forma di divinazione. Probabilmente
questo fu fatto per consentire ad Aman di determinare il
momento più propizio per attuare il suo progetto di
genocidio.
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Alcuni miei piccoli appunti
♦ 4:3 — Perché Mardocheo e i giudei digiunarono?
Poiché era prossima una calamità nazionale, era
tempo di riflettere molto seriamente. (Ecclesiaste 3:4)
Avevano urgente bisogno della guida divina. Il digiuno
pertanto indicava che si volgevano a Geova per ricevere
la forza e la sapienza necessarie. Quando dovete
affrontare delle prove, vi rivolgete anche voi a Dio in
preghiera? — Ebrei 5:7.
♦ 5:6-8 — Perché Ester non informò subito il re?
A Ester non era certo venuto meno il coraggio, visto
che aveva già rischiato la vita. È probabile, però, che
prima volesse ingraziarsi il re. Per questo lo invitò a un
secondo banchetto. Si deve tenere conto anche della
guida divina, dato che il conseguente intervallo consentì
che si verificassero certi avvenimenti.
Cosa impariamo: Ester mostrò fede, fu coraggiosa
e disposta a seguire il consiglio di Mardocheo.
Similmente, coloro che sono entrati a far parte dell’unto
rimanente dopo il 1919 hanno mostrato fede, sono stati
coraggiosi e disposti a cooperare con i componenti più
anziani della sposa di Cristo. Davvero ottimi esempi!
Svelato il complotto
Leggete 6:1–7:10. Assuero soffre di un’insonnia
provocatagli senza dubbio da Dio. Pensando di aver
magari mancato in qualche modo, si fa leggere il libro
delle memorie, forse le cronache reali. Dopo aver
scoperto che Mardocheo non è stato ricompensato per
aver sventato il tentativo di assassinarlo, il re chiede ad
Aman di suggerire una ricompensa adeguata. Aman,
credendosi la persona da onorare, propone una
cerimonia elaborata. Ma, con suo disappunto, gli viene
ordinato di tributare tali onori a Mardocheo! I consiglieri
di Aman vedono in questo un presagio della sua caduta.
Si è appena conclusa questa umiliante vicenda che
Aman viene condotto al secondo banchetto di Ester. Lì il
monarca invita Ester a presentare una richiesta. “Mi sia
data la mia propria anima alla mia petizione e il mio
popolo alla mia richiesta”, implora la coraggiosa regina.
Rivelando di essere giudea, smaschera il complotto di
Aman. Atterrito, Aman implora di aver salva la vita, ma
viene invece condannato a morire proprio sul palo che
aveva preparato per Mardocheo!
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Alcuni miei piccoli appunti
♦ 7:4 — Perché la distruzione dei giudei avrebbe
danneggiato il re?
Se Aman avesse progettato di vendere i giudei come
schiavi, questo avrebbe probabilmente rappresentato un
grosso profitto per Assuero. Ma con la distruzione di un
intero popolo sarebbe andata perduta una somma molto
più ingente dei diecimila talenti d’argento che Aman
aveva promesso di pagare. Se il genocidio progettato
fosse riuscito, inoltre, il re avrebbe perduto la sua regina:
un danno di natura molto personale!
♦ 7:8 — Perché la faccia di Aman fu coperta?
Aman non si coprì la faccia per la vergogna o per
rimorso. Furono evidentemente funzionari di corte a
coprirgli la faccia, forse a denotare disonore o condanna.
Probabilmente questo fu il primo passo compiuto per
eseguire la sua condanna a morte.
Cosa impariamo: Mettendo a repentaglio la propria
vita, con coraggio Ester rivelò di essere una giudea. Dal
1931, anche i servitori di Dio hanno rischiato la
persecuzione proclamandosi testimoni di Geova. (Isaia
43:10-12) Siete altrettanto coraggiosi?
Liberato il popolo di Dio!
Leggete 8:1–10:3. Mardocheo diventa primo ministro
al posto di Aman. Mettendo di nuovo a repentaglio la
propria vita, Ester si avvicina al re senza essere stata
invitata e implora che si faccia qualcosa per sventare il
piano di Aman. Il monarca è d’accordo e concede a
Mardocheo di dettare un controdecreto in nome di
Assuero. Anche se per consuetudine persiana non è
possibile annullare il precedente ordine di sterminio, la
nuova legge consente ai giudei di difendersi.
Fra i giudei ci sono scene di giubilo! Non più vittime
indifese, ora hanno a disposizione diversi mesi per
organizzare la propria difesa. Giunge infine il 13 adar
(febbraio-marzo). Circa 75.000 persone “che cercavano
il loro danno” vengono uccise dai giudei. Perché non
dimentichino che questa è stata una vittoria concessa da
Geova, Mardocheo decreta che ogni anno, il 14 e il
15 adar, si celebri la festa dei Purim.
♦ 8:5 — In che modo Ester mostrò discernimento?
Ester soppesò con cura le sue parole, invitando il re
ad annullare il documento dell’intrigante Aman, “che egli
scrisse”. Con tatto evita di menzionare la responsabilità
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Alcuni miei piccoli appunti
del re nella cosa. Anche i cristiani usano tatto quando
devono dare testimonianza a funzionari governativi.
♦ 8:17 — In che senso alcuni ‘si dichiararono
Giudei’?
La Settanta dice che questi persiani “si facevano
circoncidere e si rendevano giudei”. Considerando
evidentemente il controdecreto come un segno del
sostegno che Dio dava ai giudei, molti persiani
divennero proseliti giudei. In modo analogo, oggi “una
grande folla” di “altre pecore” si è schierata dalla parte
dell’unto rimanente. — Rivelazione 7:9; Giovanni 10:16;
Zaccaria 8:23.
♦ 9:10, 15, 16 — Perché i giudei non presero alcun
bottino?
Il decreto del re li autorizzava a prendere bottino.
Rifiutandosi di farlo, tuttavia, mostravano chiaramente
che il loro obiettivo era quello di difendersi e non di
arricchirsi.
Cosa impariamo: Come i giudei del tempo di Ester,
i testimoni di Geova si appellano giustamente ai governi
e ai tribunali per essere protetti da nemici. Durante la
seconda guerra mondiale si rese particolarmente
necessario far questo a causa degli attacchi contro il
popolo di Dio istigati dal clero. Grazie alla benedizione di
Geova, sono state vinte molte importanti battaglie legali.
Il libro di Ester è fonte di speranza e di
incoraggiamento per gli odierni testimoni di Geova. Loro
sanno che presto l’intenso odio che Satana nutre nei
loro confronti culminerà nel suo estremo tentativo di
sterminarli. Resta da vedere come esattamente Geova li
proteggerà. (Ezechiele 38:16-23) Ma loro hanno fiducia
che, come al tempo di Ester, Geova non abbandonerà il
suo popolo. Al tempo opportuno, provvederà “sollievo e
liberazione”.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Giobbe
IL PATRIARCA Giobbe vive nel paese di Uz, in
quella che è oggi l’Arabia. Nello stesso periodo un gran
numero di israeliti vivono in Egitto. Pur non essendo
israelita, Giobbe è un adoratore di Geova Dio. Di lui la
Bibbia dice: “Non c’è nessuno come lui sulla terra, uomo
irriprovevole e retto, che teme Dio e si ritrae dal male”.
(Giobbe 1:8) Il periodo di cui stiamo parlando dev’essere
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Alcuni miei piccoli appunti
quello che intercorse fra il tempo in cui visse il fedele
Giuseppe, figlio di Giacobbe, e il tempo in cui visse un
altro straordinario servitore di Geova, il profeta Mosè.
Mosè, che si ritiene sia lo scrittore del libro, può aver
saputo di Giobbe durante i 40 anni che trascorse in
Madian, non lontano da Uz. È probabile che Mosè sia
venuto a conoscenza di ciò che accadde negli ultimi anni
della vita di Giobbe mentre gli israeliti erano vicino a Uz,
verso la fine dei 40 anni che trascorsero nel deserto. Il
libro che narra la storia della vita di Giobbe è scritto così
bene da essere considerato un vero e proprio
capolavoro. Ma, ciò che più conta, risponde a domande
come: Perché i buoni soffrono? Perché Geova permette
che esista la malvagità? Gli uomini imperfetti possono
essere leali a Dio? Facendo parte dell’ispirata Parola di
Dio, il messaggio del libro di Giobbe è vivo ed esercita
potenza anche oggi. — Ebrei 4:12.
“PERISCA IL GIORNO NEL QUALE NACQUI”
(Giobbe 1:1–3:26)
Un giorno Satana mette in discussione l’integrità di
Giobbe dinanzi a Dio. Geova accetta la sfida e permette
che Satana causi a Giobbe una calamità dopo l’altra. Ma
Giobbe si rifiuta di ‘maledire Dio’. — Giobbe 2:9.
Arrivano tre suoi compagni per “dolersi con lui”.
(Giobbe 2:11) Rimangono seduti con lui senza aprire
bocca finché Giobbe rompe il silenzio dicendo: “Perisca
il giorno nel quale nacqui”. (Giobbe 3:3) Giobbe
vorrebbe essere “come fanciulli che non hanno visto la
luce”, o che sono nati morti. — Giobbe 3:11, 16.
Risposta a domande bibliche:
1:4: I figli di Giobbe celebravano i compleanni?
No. La lingua originale usa parole diverse per
“giorno” e “compleanno”, ognuna con un significato
preciso. (Genesi 40:20) In Giobbe 1:4 ricorre la parola
“giorno” che sta a indicare l’intervallo di tempo fra l’alba
e il tramonto. A quanto sembra, una volta all’anno i sette
figli di Giobbe facevano una riunione di famiglia della
durata di sette giorni. A turno ciascun figlio teneva un
banchetto a casa sua nel “suo proprio giorno”, sino a
fare il giro completo.
1:6; 2:1: A chi era permesso entrare e stare
dinanzi a Geova?
Fra coloro che si presentavano al cospetto di Geova
c’erano l’unigenito Figlio di Dio, ovvero la Parola, gli
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angeli fedeli e i figli angelici di Dio disubbidienti, tra cui
Satana il Diavolo. (Giovanni 1:1, 18) Satana e i demoni
non furono cacciati dal cielo che poco dopo l’istituzione
del Regno di Dio nel 1914. (Rivelazione [Apocalisse]
12:1-12) Permettendo loro di entrare e stare al suo
cospetto, Geova pose davanti a tutte le creature
spirituali la sfida di Satana e le controversie che essa
sollevava.
1:7; 2:2: Geova parlò a Satana direttamente?
La Bibbia non fornisce molti particolari sul modo in
cui Geova comunica con le creature spirituali. Tuttavia il
profeta Micaia ebbe una visione in cui vide un angelo
che comunicava direttamente con Geova. (1 Re 22:14,
19-23) Parrebbe dunque che Geova parlasse a Satana
senza intermediari.
1:21: In che modo Giobbe sarebbe potuto tornare
nel ‘ventre di sua madre’?
Dato che Geova Dio formò l’uomo “dalla polvere del
suolo”, il termine “madre” viene usato qui in senso
figurato per indicare la terra. — Genesi 2:7.
2:9: In quale stato d’animo poteva trovarsi la
moglie di Giobbe quando disse al marito di maledire
Dio e morire?
La moglie di Giobbe aveva perso tutto ciò che aveva
perso lui. Vedere il marito, un tempo vigoroso ma ora
debilitato da una malattia ripugnante, deve averla
addolorata molto. Per di più aveva perso i figli che
amava tanto. Può essere stata così sconvolta per tutto
questo da perdere di vista la cosa veramente
importante: la loro relazione con Dio.
Lezioni per noi:
1:8-11; 2:3-5. Come mostra il caso di Giobbe,
l’integrità richiede che, oltre ad agire e a parlare nel
modo corretto, si serva Geova con il motivo giusto.
1:21, 22. Rimanendo leali a Geova in circostanze sia
favorevoli che sfavorevoli possiamo dimostrare che
Satana è un bugiardo. — Proverbi 27:11.
2:9, 10. Come Giobbe, dobbiamo rimanere fermi
nella fede anche se i nostri familiari non considerano
importanti le attività spirituali che svolgiamo, o se fanno
pressione su di noi affinché scendiamo a compromessi o
rinunciamo alla nostra fede.
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Alcuni miei piccoli appunti
2:13. I compagni di Giobbe non avevano nulla di
confortante da dire riguardo a Dio e alle sue promesse
perché non erano persone spirituali.
“NON RIMUOVERÒ DA ME LA MIA INTEGRITÀ!”
(Giobbe 4:1–31:40)
Il punto principale messo in evidenza nei discorsi dei
suoi tre compagni è che Giobbe deve aver fatto
qualcosa di terribile per ricevere da Dio una punizione
così severa. Il primo a parlare è Elifaz. Dopo di lui viene
Bildad che usa un linguaggio più pungente. Zofar è
ancora più caustico.
Giobbe non accetta il falso ragionamento dei suoi
visitatori. Incapace di capire perché Dio abbia permesso
le sue sofferenze, si preoccupa troppo di giustificarsi.
Tuttavia Giobbe ama Dio ed esclama: “Finché spirerò
non rimuoverò da me la mia integrità!” — Giobbe 27:5.
Risposta a domande bibliche:
7:1; 14:14:
obbligatorio”?
Cosa
si
intende
per
“lavoro
Giobbe era talmente afflitto da considerare la vita un
duro e faticoso lavoro, “un turno di lavoro forzato”.
(Giobbe 10:17, nota in calce) D’altro canto, visto che il
tempo che si passa nello Sceol, dalla morte alla
risurrezione, è un periodo imposto, Giobbe lo paragonò
a lavoro obbligatorio.
7:9, 10; 10:21; 16:22: Queste affermazioni
indicano forse che Giobbe non credeva nella
risurrezione?
Questi commenti riguardavano il suo immediato
futuro. Cosa volle dire dunque? Può darsi abbia voluto
dire che se fosse morto nessuno dei suoi contemporanei
l’avrebbe visto. Dal loro punto di vista non sarebbe
tornato alla sua casa fino al tempo fissato da Dio.
Giobbe poteva anche voler dire che nessuno può
tornare dallo Sceol con i suoi soli mezzi. Da Giobbe
14:13-15 si capisce chiaramente che egli sperava in una
risurrezione futura.
10:10: In che senso Geova ‘versava Giobbe come
il latte stesso e lo rapprendeva come il formaggio’?
Si tratta di una descrizione poetica di come Giobbe si
era formato nel grembo materno.
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Alcuni miei piccoli appunti
19:20: Cosa intese dire Giobbe con l’espressione
“io scampo con la pelle dei miei denti”?
Dicendo che scampava con la pelle di qualcosa che
apparentemente non ha pelle, forse Giobbe voleva dire
che scampava senza che gli rimanesse praticamente
nulla.
Lezioni per noi:
4:7, 8; 8:5, 6; 11:13-15. Non dobbiamo affrettarci a
concludere che chi soffre stia raccogliendo quello che ha
seminato e non abbia l’approvazione di Dio.
4:18, 19; 22:2, 3. I nostri consigli devono basarsi
sulla Parola di Dio, non sulle nostre opinioni. —
2 Timoteo 3:16.
10:1. Giobbe era molto amareggiato, per cui non
prese in considerazione altre possibili cause delle sue
sofferenze. Non dobbiamo farci prendere dall’amarezza
quando soffriamo, specie dal momento che
comprendiamo chiaramente le questioni in gioco.
14:7, 13-15; 19:25; 33:24. Qualunque prova Satana
ci causi, la speranza della risurrezione può sostenerci.
16:5; 19:2. Con le nostre parole dovremmo
incoraggiare e rafforzare gli altri, non irritarli. — Proverbi
18:21.
22:5-7. I consigli dati sulla base di accuse non
comprovate sono privi di valore e causano danno.
27:2; 30:20, 21. Non c’è bisogno di essere perfetti
per mantenere l’integrità. Giobbe criticò Dio
erroneamente.
27:5. Solo Giobbe poteva rimuovere da sé la sua
integrità perché l’integrità dipende dall’amore che si
prova per Dio. Dovremmo quindi coltivare forte amore
per Geova.
28:1-28. L’uomo sa dove sono i tesori della terra.
Mentre va alla loro ricerca, l’ingegno lo porta in sentieri
nascosti che neppure i lungimiranti uccelli da preda
riescono a vedere. Ma la sapienza divina deriva dal
temere Geova.
29:12-15. Dovremmo essere pronti a mostrare
amorevole benignità a chi è nel bisogno.
31:1, 9-28. Giobbe ci diede l’esempio in quanto evitò
di flirtare, commettere adulterio e trattare altri in modo
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ingiusto e spietato. Inoltre non diventò materialista o
idolatra.
“VERAMENTE MI PENTO NELLA POLVERE E NELLA
CENERE”
(Giobbe 32:1–42:17)
Un giovane di nome Eliu è rimasto pazientemente in
disparte ad ascoltare. Ora interviene e corregge Giobbe
e i tre che lo hanno vessato.
Non appena Eliu termina, l’Onnipotente Geova
risponde da un turbine. Non dà a Giobbe nessuna
spiegazione delle sue sofferenze, ma con una serie di
domande gli fa capire la sua straordinaria potenza e la
sua grande sapienza. Giobbe ammette di avere parlato
senza intendimento e dice: “Mi ritratto, e veramente mi
pento nella polvere e nella cenere”. (Giobbe 42:6) Al
termine della sua dura prova, l’integrità di Giobbe è
premiata.
Risposta a domande bibliche:
32:1-3: Quando arrivò Eliu?
Eliu udì tutti i discorsi, ragion per cui dev’essersi
seduto a una distanza tale da poter ascoltare qualche
tempo prima che Giobbe parlasse e interrompesse il
silenzio dei suoi tre compagni, durato sette giorni. —
Giobbe 3:1, 2.
34:7: In che senso Giobbe era come un uomo
“che beve la derisione come acqua”?
Nella sua afflizione Giobbe era portato a pensare
che gli scherni dei tre visitatori fossero rivolti a lui,
mentre in realtà essi parlavano contro Dio. (Giobbe 42:7)
Quindi ‘beveva la derisione’ come chi beve l’acqua con
piacere.
Lezioni per noi:
32:8, 9. La sapienza non si acquista solo con l’età.
Bisogna avere intendimento della Parola di Dio ed
essere guidati dal suo spirito.
34:36. Si dimostra integrità essendo provati in un
modo o nell’altro “fino al limite”.
35:2. Prima di parlare Eliu ascoltò con attenzione e
inquadrò il vero problema. (Giobbe 10:7; 16:7; 34:5)
Prima di dare consigli gli anziani cristiani devono
ascoltare con attenzione, conoscere i fatti e capire bene
le varie questioni. — Proverbi 18:13.
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
37:14; 38:1–39:30.
Riflettere sulle meravigliose opere di Geova, che
sono espressioni della sua potenza e sapienza, ci aiuta
a essere umili e a capire che la rivendicazione della sua
sovranità è più importante dei nostri interessi. — Matteo
6:9, 10.
40:1-4. Quando siamo inclini a lamentarci
dell’Onnipotente dobbiamo ‘metterci la mano sulla
bocca’.
40:15–41:34. Beemot (l’ippopotamo) e Leviatan (il
coccodrillo) sono davvero forti! Per perseverare nel
servizio di Dio, anche noi abbiamo bisogno di ricevere
forza da colui che ci impartisce potenza, il Creatore di
questi possenti animali. — Filippesi 4:13.
42:1-6. Udendo la parola di Geova ed essendo
aiutato a ricordare la manifestazione della sua potenza,
Giobbe poté ‘contemplare Dio’, cioè capire la verità
riguardo a lui. (Giobbe 19:26) Ciò servì a cambiare il suo
modo di pensare. Quando siamo corretti mediante le
Scritture dobbiamo essere pronti a riconoscere l’errore e
a fare i dovuti cambiamenti.
Coltivate la “perseveranza di Giobbe”
Il libro di Giobbe mostra chiaramente che Dio non è
responsabile delle sofferenze umane. Il responsabile è
Satana. Il fatto che Dio abbia permesso la malvagità
sulla terra ci dà l’opportunità di dimostrare
personalmente da che parte stiamo nelle controversie
relative alla sovranità di Geova e alla nostra integrità.
Come Giobbe, tutti quelli che amano Geova saranno
messi alla prova. La narrazione delle esperienze di
Giobbe ci fa avere fiducia che possiamo perseverare. Ci
ricorda che i nostri problemi non dureranno per sempre.
Giacomo 5:11 dice: “Voi avete udito della perseveranza
di Giobbe e avete visto il risultato che Geova diede”.
Geova ricompensò Giobbe per la sua integrità. (Giobbe
42:10-17) Ci è posta davanti una speranza meravigliosa:
la vita eterna nel Paradiso sulla terra! Come Giobbe,
vorremo dunque essere decisi a mantenere l’integrità. —
Ebrei 11:6.
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Alcuni miei piccoli appunti
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del Libro Primo dei Salmi
QUALE potrebbe essere un titolo adatto per un libro
biblico che è composto principalmente da lodi al nostro
Creatore, Geova Dio? Non potrebbe esserci titolo più
appropriato di Salmi, o Lodi. Il libro dei Salmi è il più
lungo dei libri della Bibbia. Contiene bei cantici che
descrivono le meravigliose qualità e i potenti atti di Dio e
comprendono numerose profezie. Molti di questi cantici
esprimono i sentimenti che provavano gli scrittori
quando si trovavano nelle avversità. I salmi furono
composti in un periodo di circa mille anni che va dai
giorni del profeta Mosè all’epoca postesilica. Gli scrittori
furono Mosè, il re Davide e altri. Al sacerdote Esdra
viene attribuito il merito di aver compilato il libro nella
sua forma definitiva.
Fin dall’antichità il libro dei Salmi è stato diviso in
cinque raccolte, o sezioni, di cantici: (1) Salmi 1-41,
(2) Salmi 42-72, (3) Salmi 73-89, (4) Salmi 90-106 e
(5) Salmi 107-150. Questo articolo prende in esame la
prima raccolta. Tutti i salmi di questa sezione, eccetto
tre, sono attribuiti a Davide, re dell’antico Israele. I
compositori dei Salmi 1, 10 e 33 sono sconosciuti.
“IL MIO DIO È LA MIA ROCCIA”
(Salmo 1:1–24:10)
Dopo che il primo salmo ha dichiarato felice l’uomo
che prova diletto nella legge di Geova, il secondo salmo
introduce subito il tema del Regno. Buona parte di
questo gruppo di salmi è composta da suppliche rivolte a
Dio. Ad esempio, i Salmi 3-5, 7, 12, 13 e 17 sono
richieste per ottenere la liberazione dai nemici. Il
Salmo 8 dà risalto alla grandezza di Geova in paragone
con la pochezza dell’uomo.
Descrivendo Geova come Protettore del suo popolo,
Davide canta: “Il mio Dio è la mia roccia. Mi rifugerò in
lui”. (Salmo 18:2) Geova viene lodato come Creatore e
Legislatore nel Salmo 19, come Salvatore nel Salmo 20
e come Salvatore del suo unto re nel Salmo 21. Il
Salmo 23 lo descrive come il grande Pastore, mentre il
24° Salmo lo presenta come Re glorioso.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
2:1, 2: Quale “cosa vuota” borbottano le nazioni?
La “cosa vuota” è la preoccupazione costante che
hanno i governi umani di perpetuare la propria autorità.
È vuota perché il loro proposito è destinato a fallire. I
gruppi nazionali possono davvero sperare di vincere
quando si mettono “contro Geova e contro il suo unto”?
2:7: Cos’è il “decreto di Geova”?
È il patto per un Regno che Geova ha fatto con il
suo diletto Figlio, Gesù Cristo. — Luca 22:28, 29.
2:12: In che senso i re delle nazioni possono
‘baciare il figlio’?
Nei tempi biblici il bacio era un’espressione di
amicizia e fedeltà. Era un modo per dare il benvenuto
agli ospiti. Ai re della terra viene comandato di baciare il
Figlio, cioè di accoglierlo come Re messianico.
3:soprascritta: A cosa serve l’intestazione data a
certi Salmi?
A volte l’intestazione identifica lo scrittore o fornisce
anche informazioni sui fatti che fecero da sfondo alla
composizione del salmo, come nel caso del Salmo 3.
Alcune soprascritte spiegano anche lo scopo o l’uso di
un particolare cantico (Salmi 4 e 5) oltre a dare istruzioni
di natura musicale (Salmo 6).
3:2: Cos’è “Sela”?
Generalmente si pensa che questo termine indichi
una pausa per meditare in silenzio, o nel solo canto o
nel canto e nella musica strumentale. La pausa serviva a
dare risalto al pensiero o al sentimento appena
espresso. Non è necessario pronunciare questa parola
quando si fa una lettura pubblica dei Salmi.
11:3: Quali fondamenta vengono demolite?
Sono le fondamenta stesse su cui poggia la società
umana: la legge, l’ordine e la giustizia. Quando queste
vengono a mancare regna l’anarchia e non c’è giustizia.
In situazioni del genere il “giusto” deve confidare
pienamente in Dio. — Salmo 11:4-7.
21:3: Cos’ha di particolare l’espressione “una
corona d’oro raffinato”?
Non è detto se si trattava di una corona letterale o se
simboleggiava l’accresciuta gloria dovuta alle molte
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Alcuni miei piccoli appunti
vittorie di Davide. Questo versetto però si riferisce
profeticamente alla corona del dominio che Gesù ha
ricevuto da Geova nel 1914. Il fatto che la corona sia di
oro raffinato dimostra che il suo modo di regnare è il
migliore in assoluto.
22:1, 2: Perché Davide pensò che Geova lo
avesse lasciato?
La pressione esercitata su Davide dai suoi nemici
era tale che il suo cuore ‘era divenuto come la cera e si
era liquefatto nelle sue profonde parti interiori’. (Salmo
22:14) Forse gli sembrava che Geova lo avesse
abbandonato. Quando era sul palo di tortura anche
Gesù si sentì così. (Matteo 27:46) Le parole di Davide
rispecchiano la sua reazione naturale a quella situazione
disperata. La preghiera riportata in Salmo 22:16-21
dimostra comunque che Davide non aveva perso la fede
in Dio.
Lezioni per noi:
1:1. Bisogna evitare la compagnia di coloro che non
amano Geova. — 1 Corinti 15:33.
1:2. Non dobbiamo lasciar passare un giorno senza
prendere in esame argomenti spirituali. — Matteo 4:4.
4:4. Quando siamo adirati o arrabbiati è bene che
teniamo a bada la lingua per non dire qualcosa di cui in
seguito ci pentiremo. — Efesini 4:26.
4:5. I nostri sacrifici spirituali sono “sacrifici di
giustizia” solo se siamo spinti dai motivi giusti e viviamo
secondo le norme di Geova.
6:5. Quale ragione migliore potrebbe esserci per
voler continuare a vivere? — Salmo 115:17.
9:12. Geova ‘cerca lo spargimento di sangue’ per
punire chi ne è colpevole, ma ricorda “il grido degli
afflitti”.
15:2, 3; 24:3-5. I veri adoratori devono dire la verità
ed evitare i giuramenti falsi e la calunnia.
15:4. A meno che non scopriamo che ciò che
abbiamo promesso è contrario alle Scritture, dobbiamo
fare tutto il possibile per mantenere la parola data,
anche se è molto difficile.
15:5. In qualità di adoratori di Geova dobbiamo
evitare di fare cattivo uso del denaro.
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Alcuni miei piccoli appunti
17:14, 15. Gli “uomini di questo sistema di cose” si
danno da fare per avere un elevato tenore di vita, tirare
su la famiglia e lasciare un’eredità. Per Davide la cosa
più importante era farsi un buon nome presso Dio in
modo da ‘contemplare la sua faccia’, cioè avere il favore
di Geova. ‘Svegliandosi’, vale a dire riflettendo con
apprezzamento sulle promesse e sul sicuro sostegno di
Geova, Davide sarebbe stato ‘sazio vedendo la Sua
forma’, si sarebbe cioè rallegrato che Geova fosse con
lui. Non dovremmo anche noi come Davide concentrarci
sui tesori spirituali?
19:1-6. Se la creazione, che non può né parlare né
ragionare, dà gloria a Geova, tanto più dobbiamo dargli
gloria noi che siamo in grado di pensare, parlare e
adorarlo. — Rivelazione (Apocalisse) 4:11.
19:7-11. I princìpi e le norme di Geova sono tutti per
il nostro bene.
19:12, 13. Gli sbagli e gli atti presuntuosi sono
peccati contro cui dobbiamo stare in guardia.
19:14. Dobbiamo preoccuparci non solo di quello
che facciamo ma anche di quello che diciamo e
pensiamo.
“A MOTIVO DELLA
SOSTENUTO”
(Salmo 25:1–41:13)
MIA
INTEGRITÀ
MI
HAI
Nei primi due salmi di questo gruppo Davide esprime
il suo intenso desiderio e la sua ferma decisione di
mantenere l’integrità. “In quanto a me, camminerò nella
mia integrità”, canta. (Salmo 26:11) Pregando di ricevere
il perdono dei peccati ammette: “Quando tacevo le mie
ossa si consumarono per il mio gemere tutto il giorno”.
(Salmo 32:3) A coloro che sono leali a Geova, Davide
assicura: “Gli occhi di Geova sono verso i giusti, e i suoi
orecchi sono verso la loro invocazione di soccorso”. —
Salmo 34:15.
Quanto furono preziosi per gli israeliti i consigli del
Salmo 37 e quanto lo sono per noi che viviamo negli
“ultimi giorni” di questo sistema di cose! (2 Timoteo 3:15) Parlando profeticamente di Gesù Cristo, Salmo
40:7, 8 dice: “Ecco, sono venuto, nel rotolo del libro è
scritto di me. A fare la tua volontà, o mio Dio, mi sono
dilettato, e la tua legge è dentro le mie parti interiori”.
L’ultimo salmo di questa raccolta contiene la richiesta di
aiuto fatta a Geova da Davide durante gli anni turbolenti
dopo il suo peccato con Betsabea. Davide canta: “In
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Alcuni miei piccoli appunti
quanto a me, a motivo della mia integrità mi hai
sostenuto”. — Salmo 41:12.
Risposta a domande bibliche:
26:6: In che modo anche noi come Davide
marciamo figurativamente intorno all’altare di
Geova?
L’altare raffigura la volontà di Geova di accettare il
sacrificio di riscatto di Gesù Cristo per la redenzione del
genere umano. (Ebrei 8:5; 10:5-10) Marciamo intorno
all’altare di Geova esercitando fede in quel sacrificio.
29:3-9: Cosa sta a indicare il paragone tra la voce
di Geova e un temporale che incute timore mentre
passa?
Semplicemente questo: la tremenda potenza di
Geova!
31:23: In che senso
ricompensato ampiamente?
il
superbo
viene
La ricompensa qui menzionata è la punizione. A
causa dei suoi errori involontari il giusto riceve la sua
ricompensa sotto forma di disciplina da Geova. Il
superbo non si ritrae dal male e perciò viene
ricompensato ampiamente con una severa punizione. —
Proverbi 11:31; 1 Pietro 4:18.
33:6; nota in calce: Cos’è lo “spirito”, o l’“alito”,
della bocca di Geova?
Questo spirito è la forza attiva di Dio, lo spirito santo,
che egli impiegò nel creare i cieli fisici. (Genesi 1:1, 2)
Viene chiamato lo spirito della sua bocca perché, come
un alito possente, può essere emesso per produrre
risultati a distanza.
35:19: Cosa intese dire Davide quando chiese di
non permettere che coloro che lo odiavano
strizzassero l’occhio?
Strizzare l’occhio avrebbe indicato che i nemici di
Davide provavano piacere nel vedere riuscire i loro
malvagi stratagemmi contro di lui. Davide chiese che
questo non accadesse.
Lezioni per noi:
26:4. Se siamo saggi eviteremo la compagnia di
quelli che nascondono la loro identità nelle chat room su
Internet, di quelli che a scuola o al lavoro fingono di
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Alcuni miei piccoli appunti
essere nostri amici per motivi subdoli, degli apostati che
ostentano sincerità e di quelli che vivono una doppia
vita.
26:7, 12; 35:18; 40:9. Dobbiamo lodare Geova
pubblicamente alle adunanze cristiane.
26:8; 27:4. Ci piace davvero assistere alle adunanze
cristiane?
26:11. Pur esprimendo la sua determinazione di
mantenere l’integrità, Davide chiese anche di essere
redento. Malgrado l’imperfezione possiamo mantenere
l’integrità.
29:10; nota in calce. Sedendosi sul “diluvio”, o
“oceano celeste”, Geova indica che ha il pieno controllo
della Sua potenza.
30:5. La qualità dominante di Geova è l’amore, non
l’ira.
32:9. Geova non vuole che siamo simili al mulo che
ubbidisce solo con il morso o la frusta. Al contrario,
desidera che gli ubbidiamo di buon grado perché
comprendiamo la sua volontà.
33:17-19. Nessun sistema umano, per quanto sia
potente, può dare la salvezza. Dobbiamo riporre la
nostra fiducia in Geova e nella disposizione del suo
Regno.
34:10. Come sono rassicuranti queste parole per
quelli che mettono gli interessi del Regno al primo posto
nella vita!
39:1, 2. Se i malvagi chiedono informazioni per fare
del male ai nostri compagni di fede, facciamo bene a
‘mettere una museruola a guardia della nostra bocca’ e
a tacere.
40:1, 2. Sperando in Geova siamo aiutati a
combattere la depressione e a venir fuori “da una fossa
ruggente, dal pantano melmoso”.
40:5, 12. Se non perdiamo di vista che le benedizioni
‘sono più numerose di quanto possiamo raccontare’, non
ci faremo sopraffare dalle difficoltà e dalle nostre
mancanze, anche se sono molte.
“Benedetto sia Geova”
Come sono confortanti e incoraggianti i 41 salmi
della prima raccolta! Sia che stiamo attraversando
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Alcuni miei piccoli appunti
momenti difficili o che siamo tormentati da rimorsi di
coscienza, possiamo trarre forza e incoraggiamento da
questa parte della potente Parola di Dio. (Ebrei 4:12)
Questi salmi contengono informazioni che danno una
guida valida nella vita. Ci viene più volte assicurato che,
indipendentemente dalle difficoltà che affrontiamo,
Geova non ci abbandonerà.
La prima raccolta di salmi termina con le parole:
“Benedetto sia Geova l’Iddio d’Israele da tempo
indefinito fino a tempo indefinito. Amen e Amen”. (Salmo
41:13) Dopo averli presi in esame non ci sentiamo spinti
a benedire, o lodare, Geova?
Punti notevoli della Bibbia: Salmi 1-41
Il salmista celebra le lodi di Geova
“Lodi”. Questo è il significato del nome ebraico dato
al libro dei Salmi: un nome davvero adatto! L’intero libro
è veramente un unico, prolungato grido di lode a Geova
Dio. I Salmi espongono nei particolari le qualità e i
potenti atti di Geova. Contengono profezie e descrivono
quello che provavano gli scrittori ispirati mentre
sopportavano persecuzione e tradimenti, erano afflitti
dallo scoraggiamento e magari da una cattiva coscienza.
Molti cristiani che hanno dovuto sopportare simili
momenti difficili sono stati incoraggiati dalle parole dei
Salmi.
Il libro dei Salmi è diviso in cinque sezioni.
Prenderemo ora in esame la prima, che comprende i
Salmi da 1 a 41.
Sottomettiamoci ai propositi di Geova
Leggete Salmi 1–14. Questo gruppo di salmi
espone alcuni dei temi più ricorrenti nel libro dei Salmi:
l’importanza della Legge, le profezie relative al futuro Re
messianico e le invocazioni di aiuto di fronte a gravi
pressioni. Impariamo anche che, sebbene i malvagi
abbiano temporaneamente il predominio, i giusti saranno
benedetti.
♦ 2:1 — Qual è la “cosa vuota” che le nazioni
continuano a ‘borbottare’?
Le nazioni continuavano a ‘borbottare’ (o a ‘tramare’)
per perpetuare la propria autorità invece di riconoscere
l’Unto
di
Geova.
Queste
parole
trovarono
un’applicazione nel primo secolo E.V., quando le autorità
romane e quelle giudaiche unirono i loro sforzi per
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uccidere il Re unto da Geova, Gesù Cristo. (Atti 4:26-28)
L’adempimento principale, comunque, ha avuto luogo
dal 1914 in poi, quando tutte le nazioni hanno rigettato il
Re che Dio ha insediato e hanno cercato di favorire la
propria sovranità.
♦ 2:12 — Perché viene comandato: “Baciate il
figlio”?
Nei tempi biblici, il bacio era un segno di amicizia ed
era usato nell’accogliere gli ospiti nella propria casa. In
questo versetto Geova comanda alle nazioni di baciare,
cioè di accogliere, suo Figlio quale Re da lui unto. —
Salmo 2:2, 6-8.
♦ 9:12 — Perché Geova
“spargimento di sangue”?
va
in
cerca
dello
Come farebbe un giudice, Geova cerca coloro che si
sono resi colpevoli dello spargimento del sangue del suo
popolo innocente. (Genesi 9:5, 6; Luca 11:49, 50) Inoltre
punisce i colpevoli. Ma non fa questo senza seguire un
criterio. Il salmista Davide promette: “Di sicuro non
dimenticherà il grido degli afflitti”. — Confronta II Pietro
2:9.
♦ 11:3 — Quali “fondamenta” vengono demolite?
La giustizia, la legge e l’ordine: le fondamenta su cui
poggia la società. Se l’ordinamento sociale va in sfacelo
e non c’è alcuna possibilità che sia fatta giustizia, cosa
deve fare colui che teme Dio? Deve confidare in Geova.
Egli siede sul suo trono celeste, vede tutto ciò che
succede e non ci abbandonerà.
Cosa impariamo: Salmo 4:5 esorta coloro che
temono Dio a ‘sacrificare i sacrifici di giustizia’. Al tempo
di Davide gli israeliti dovevano offrire sacrifici sull’altare
di Geova. Dovevano, però, essere anche spinti dalle
motivazioni giuste ed essere sinceramente pentiti. (Isaia
1:11-17) Anche i cristiani, quando offrono i loro sacrifici
spirituali, devono essere spinti dalle motivazioni giuste e
vivere secondo le elevate norme di Geova. — Ebrei
13:4, 5, 15, 16; I Pietro 2:1, 5.
Un Dio senza uguali
Leggete Salmi 15–24. Questo gruppo di salmi
contiene diverse espressioni di lode a Geova. Viene
descritto come Protettore del suo popolo (18), Creatore
e Legislatore (19), Salvatore (20), Protettore del Re da
lui eletto (21), grande Pastore (23) e Re glorioso (24).
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
♦ 16:10 — Chi è il “leale” qui menzionato?
Alcuni eruditi biblici riferiscono questo versetto ai
fedeli in generale, basandosi sul fatto che in alcuni
manoscritti ebraici il termine tradotto “leale” è al plurale.
Tuttavia, quando questo versetto viene citato nelle
Scritture Greche Cristiane, questa parola è al singolare,
il che dimostra che ci si riferisce a un unico “leale”. Chi?
In primo luogo, probabilmente lo stesso Davide. Ma,
profeticamente, sia Pietro che Paolo applicano questo
versetto a Gesù. — Atti 2:25-32; 13:35-37.
♦ 21:3 — Cos’era la “corona d’oro raffinato”?
Forse si trattava di una corona letterale, come quella
che era stata tolta all’immagine idolatrica di Malcam.
(Confronta II Samuele 12:29, 30). O forse simboleggiava
semplicemente il fatto che la vittoria conseguita da
Davide aveva ulteriormente abbellito il suo glorioso
regno. Profeticamente, però, questo salmo indicava che
Geova avrebbe dato a Gesù la corona del dominio nel
1914. La “corona d’oro raffinato” sta a indicare che il suo
dominio è della massima qualità.
♦ 22:1 — Dio aveva abbandonato Davide?
No, ma sembrava lo avesse fatto, quando Davide fu
costretto a subire l’intensa oppressione dei suoi nemici.
Comunque, la reazione umana di Davide alle sue
difficoltà non era un segno di mancanza di fede, visto
che lui continuava a invocare con fiducia la liberazione.
(Versetti 16-19) È interessante il fatto che Gesù abbia
citato questo passo prima di morire sul palo di tortura.
Chiedendo ‘perché?’, Gesù lasciava intendere quanto
fosse grande la pressione a cui era sottoposto, mentre
allo stesso tempo si dichiarava innocente rispetto alle
false accuse che avevano portato alla sua esecuzione.
Cosa impariamo: L’apostolo Paolo cita Salmo 22:22
per applicarlo al modo in cui Gesù Cristo prende
l’iniziativa fra i suoi unti fratelli nel proclamare il nome di
Geova. (Ebrei 2:11, 12) Salmo 22:27 parla del tempo in
cui “tutte le famiglie delle nazioni” avrebbero lodato
Geova insieme al suo popolo. Oggi una grande folla
proveniente da ogni nazione adora Geova insieme ai
fratelli di Gesù. (Rivelazione 7:9) Dovremmo tenerci
vicini a questa organizzazione guidata da Dio.
La grande potenza di Geova
Leggete Salmi 25–34. Nei Salmi 25 e 26, Davide
afferma di voler camminare nella propria integrità. Fanno
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Alcuni miei piccoli appunti
poi seguito espressioni di coraggiosa fiducia in Geova e,
nel Salmo 33, una stupenda descrizione della potenza di
Geova.
♦ 28:8 — Chi è l’“unto” di Geova.
In questo versetto, l’“unto” è il popolo scelto da
Geova, come si può capire dal verso parallelo che dice
“Geova è una forza per il suo popolo”. Queste parole
hanno un significato profetico simile a quello di Abacuc
3:13. Indicano che Geova, alla battaglia di Armaghedon,
salverà il suo unto rimanente.
♦ 29:5, 6 — In che senso la voce di Geova rompe i
cedri?
Questo salmo contiene una vivida descrizione della
potenza di Geova, e la sua voce viene paragonata a un
temporale. Questo temporale si sposta dal Libano, a
nord, alle regioni desertiche del sud e, mentre passa,
incute timore. (Versetto 9b) I venti che crea fanno
agitare i cedri del Libano e li fanno “saltare all’intorno
come un vitello” e i fulmini che provoca abbattono alcuni
alberi, ‘spezzandoli’. In maniera analoga, i venti del
temporale ‘fanno contorcere il deserto’ (versetto 8),
sferzando la sabbia del deserto a tal punto che sembra
dibattersi e agonizzare.
♦ 33:6 — Cos’è ‘lo spirito della bocca di Geova’?
Lo spirito, o il respiro, di cui si parla qui è lo spirito
santo di Geova, la sua forza attiva. Come parole e
respiro escono contemporaneamente dalla nostra
bocca, così anche la parola, il comando di Geova viene
abbinato al suo respiro, o spirito. Dio ha impiegato il suo
spirito nel creare il sole, la luna e le stelle, cioè il
simbolico esercito dei cieli materiali. — Confronta
Genesi 1:1, 2.
Cosa impariamo: In Salmo 26:5 Davide disse di
aver odiato la congregazione dei malvagi. In modo
simile, gli odierni testimoni di Geova non frequentano i
malvagi. (I Corinti 15:33) Esattamente come Davide si
interessava moltissimo della casa di Dio, così i veri
cristiani sono felici di frequentare i loro conservi
nell’organizzazione di Geova. — Salmo 26:6-8; 122:1.
“Benedetto sia Geova”
Leggete Salmi 35–41. In questo gruppo spiccano il
Salmo 36, che descrive Geova come la Fonte della vita,
e il Salmo 37, che ci garantisce che chi si lascia
ammaestrare
sarà
infine
ricompensato.
È
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Alcuni miei piccoli appunti
particolarmente degno di nota anche il Salmo 40, che
parla profeticamente di Gesù Cristo.
♦ 35:19 — Perché i nemici di Davide ‘strizzavano
l’occhio’?
Il testo ebraico letteralmente li chiama “miei nemici
[nella] falsità”. Questo sta a indicare che il loro odio
scaturiva da motivi impuri. Davide non aveva fatto nulla
per meritare la loro ostilità, e pregava che non potessero
mai avere l’opportunità di gioire o di esultare su di lui.
(Versetto 19a) Chiedeva inoltre che i suoi perfidi
avversari non avessero motivo di ‘strizzare l’occhio’:
strizzare letteralmente l’occhio stava a indicare che
provavano un piacere perverso nel vedere il successo
dei loro malvagi stratagemmi. (Proverbi 10:10;
16:29, 30) Gesù citò questo versetto e lo riferì a quelli
che lo odiavano. — Giovanni 15:24, 25.
♦ 36:3 — Il malvagio di cui si parla qui aveva avuto
perspicacia in precedenza?
È sottinteso che una persona del genere aveva
cambiato condotta e che non era più ciò che in
precedenza aveva professato di essere. Forse prima
aveva dimostrato saggezza e aveva fatto cose buone.
Ma ora aveva smesso di comportarsi così ed era
diventato apostata. Il re Saul fu un uomo che abbandonò
il corso della saggezza e mostrò odio per Davide.
(I Samuele, capitolo 18) Alcuni studiosi pensano
addirittura che Davide abbia scritto queste parole del
Salmo 36 pensando a Saul.
♦ 40:6 — Cosa significano le parole: ‘Apristi i miei
orecchi’?
Potrebbero voler dire che Geova Dio aveva reso
sensibili gli orecchi di Davide ai propri comandi o anche
che Geova aveva creato orecchi grazie ai quali Davide
poteva udire i Suoi comandi. Va notato che nella
Settanta queste parole vengono tradotte: “Mi hai
preparato un corpo”. Qualunque ne sia stata la fonte,
questa traduzione contiene lo stesso concetto
fondamentale dell’ebraico: sottolinea l’importanza di
ubbidire. (Confronta I Samuele 15:22; Osea 6:6) Paolo
applicò questo versetto a Gesù Cristo. (Ebrei 10:5-10)
Dal momento che Paolo citò la Settanta, ora la frase “mi
hai preparato un corpo” fa parte di “tutta la Scrittura” che
“è ispirata da Dio”. — II Timoteo 3:16.
Cosa impariamo: Il Salmo 37 contiene molte lezioni
per noi che viviamo in mezzo a una generazione
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Alcuni miei piccoli appunti
malvagia. Sebbene i malvagi prosperino, non dovremmo
invidiarli né cercare di imitarli. Dovremmo, piuttosto,
‘tacere dinanzi a Geova’, non trovando da ridire nei suoi
confronti, ma confidando serenamente in lui, certi che a
suo tempo verrà in nostro soccorso. — Salmo 37:5, 7.
Certo, i Salmi contengono molti pensieri confortanti e
incoraggianti. Questi primi 41 salmi hanno più volte
indicato che, per quanto le nostre circostanze possano
essere difficili, Geova non ci abbandonerà. Dopo averli
letti, ci sentiremo indubbiamente spinti a ripetere le
parole che concludono il Salmo 41: “Benedetto sia
Geova l’Iddio d’Israele da tempo indefinito fino a tempo
indefinito. Amen e Amen”.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del Libro Secondo dei Salmi
IN QUALITÀ di servitori di Geova sappiamo di dover
affrontare prove e difficoltà. “Tutti quelli che desiderano
vivere in santa devozione unitamente a Cristo Gesù
saranno anche perseguitati”, scrisse l’apostolo Paolo.
(2 Timoteo 3:12) Cosa ci aiuterà a sopportare prove e
persecuzione, dimostrando così la nostra lealtà a
Geova?
La seconda delle cinque raccolte di salmi ci dà
proprio questo tipo di aiuto. I Salmi da 42 a 72 mostrano
che se vogliamo perseverare nelle prove dobbiamo
riporre completa fiducia in Geova e imparare ad
aspettare lui per avere la salvezza. Questo
insegnamento è di inestimabile valore per noi. Il
messaggio contenuto nel Libro Secondo dei Salmi,
come nel resto della Parola di Dio, “è vivente ed esercita
potenza” anche oggi. — Ebrei 4:12.
GEOVA “È PER NOI RIFUGIO E FORZA”
(Salmo 42:1–50:23)
Un levita si trova in esilio. È triste perché non può
andare al santuario di Geova ad adorare e si consola
dicendo: “Perché ti disperi, o anima mia, e perché sei
tumultuosa dentro di me? Aspetta Dio”. (Salmo 42:5, 11;
43:5) Questo verso si ripete e lega le tre strofe dei
Salmi 42 e 43 in un unico componimento. Il Salmo 44 è
una supplica a favore di Giuda, una nazione afflitta forse
perché minacciata dall’invasione assira ai giorni del re
Ezechia.
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Alcuni miei piccoli appunti
Il Salmo 45, che ha come tema le nozze di un re,
addita profeticamente il Re messianico. Nei tre salmi
successivi Geova viene definito “rifugio e forza”, “un
gran Re su tutta la terra” e una “sicura altezza”. (Salmo
46:1; 47:2; 48:3) Il Salmo 49 spiega molto bene che
nessun uomo “può in alcun modo redimere sia pure un
fratello”. (Salmo 49:7) I primi otto salmi di questa
seconda raccolta sono attribuiti ai figli di Cora. Il nono, il
Salmo 50, fu composto da Asaf.
Risposta a domande bibliche:
44:19: Cos’era il “luogo degli sciacalli”?
Il salmista forse si riferiva al campo di battaglia, dove
i cadaveri erano cibo per gli sciacalli.
45:13, 14a: Chi è “la figlia del re” che “sarà
condotta al re”?
È la figlia del “Re d’eternità”, Geova Dio.
(Rivelazione [Apocalisse] 15:3) Rappresenta la
glorificata congregazione dei 144.000 cristiani che
Geova adotta come figli ungendoli con il suo spirito.
(Romani 8:16) Questa “figlia” di Geova, “preparata come
una sposa adorna per il suo marito”, sarà condotta allo
sposo, il Re messianico. — Rivelazione 21:2.
45:14b, 15: Chi rappresentano “le vergini”?
Rappresentano la “grande folla” di veri adoratori che
si uniscono all’unto rimanente e lo sostengono. Visto che
“vengono dalla grande tribolazione”, questi saranno in
vita sulla terra quando il matrimonio del Re messianico
sarà portato a compimento in cielo. (Rivelazione 7:9,
13, 14) In quell’occasione saranno pieni di “allegrezza e
gioia”.
45:16: In che senso al posto degli antenati del re
ci saranno i suoi figli?
Quando Gesù nacque come uomo aveva antenati
terreni. Quando li risusciterà durante il Regno millenario,
essi diventeranno suoi figli. Alcuni di questi saranno tra
coloro che verranno costituiti “principi in tutta la terra”.
50:2: Perché Gerusalemme
perfezione della bellezza”?
è
definita
“la
Non per l’aspetto di Gerusalemme in sé, ma perché
Geova se ne serviva e le aveva conferito splendore
facendone il luogo in cui sorgeva il suo tempio e la
capitale del regno dei suoi unti re.
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Alcuni miei piccoli appunti
Lezioni per noi:
42:1-3. Come una cerva in una regione arida sente il
forte desiderio di bere, così il levita aveva, per così dire,
sete di Geova. Era talmente dispiaciuto di non poter
adorare Geova nel santuario che ‘le sue lacrime gli
erano divenute cibo giorno e notte’: aveva perso
l’appetito. Non dovremmo apprezzare profondamente il
fatto di adorare Geova insieme ai nostri compagni di
fede?
42:4, 5, 11; 43:3-5. Se per qualche ragione
indipendente dalla nostra volontà siamo separati
temporaneamente dai fratelli della congregazione
cristiana, possiamo farci coraggio ripensando alla gioia
che provavamo associandoci con loro. Anche se sulle
prime questo potrebbe farci sentire ancora più soli, ci
aiuta a ricordare che Dio è il nostro rifugio e che
dipendiamo da lui per avere sollievo.
46:1-3. Qualunque calamità si abbatta su di noi,
dobbiamo avere incrollabile fiducia che “Dio è per noi
rifugio e forza”.
50:16-19. Chi dice falsità e pratica cose vili non ha
nessun diritto di rappresentare Dio.
50:20. Dobbiamo passar sopra alle mancanze altrui
anziché renderle di dominio pubblico. — Colossesi 3:13.
“VERSO DIO ATTENDI IN SILENZIO, O ANIMA MIA”
(Salmo 51:1–71:24)
Questo gruppo di salmi inizia con la sentita preghiera
di Davide in seguito al peccato commesso con
Betsabea. I Salmi da 52 a 57 mostrano che Geova
libererà quelli che gettano il loro peso su di lui e
aspettano che rechi la salvezza. Come spiegano i Salmi
da 58 a 64, in tutte le sue angustie Davide fece di Geova
il suo rifugio. Cantò: “In realtà verso Dio attendi in
silenzio, o anima mia, perché da lui è la mia speranza”.
— Salmo 62:5.
L’intimità con il nostro Liberatore dovrebbe spingerci
a ‘innalzare melodie alla gloria del suo nome’. (Salmo
66:2) Geova viene lodato nel Salmo 65 perché provvede
generosamente cose buone, nei Salmi 67 e 68 per i suoi
atti di salvezza e nei Salmi 70 e 71 perché è Colui che
provvede scampo.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
51:12: Di chi è lo “spirito volenteroso” con il
quale Davide chiede di essere sostenuto?
Non si tratta né della volontà di Geova di aiutare
Davide né dello spirito santo di Dio, ma dello spirito di
Davide stesso, cioè la sua inclinazione mentale. Davide
chiede a Dio di infondergli il desiderio di fare ciò che è
giusto.
53:1: In che senso chi nega l’esistenza di Dio è
“insensato”?
Con questo termine non ci si riferisce a chi è poco
intelligente. Il degrado morale descritto in Salmo 53:1-4
fa capire che si parla di chi è insensato sotto il profilo
morale.
58:3-5: In che senso i malvagi sono come
serpenti? Le menzogne che dicono sul conto di altri
sono come il veleno di un serpente: avvelenano, o
danneggiano, la reputazione delle vittime. “Come il
cobra che si chiude l’orecchio”, i malvagi non ascoltano i
consigli e non accettano la correzione.
58:7: In che modo i malvagi ‘si dissolvono come
in acque che se ne vanno via’?
Forse Davide aveva in mente i torrenti che scorrono
in alcune valli della Terra Promessa. Anche se il livello
dell’acqua di tali torrenti si innalza molto quando c’è la
piena, queste acque defluiscono rapidamente e
scompaiono. Davide stava pregando che i malvagi
scomparissero in fretta.
68:13: In che modo “le ali di una colomba [erano]
coperte d’argento e le sue penne remiganti d’oro
verde-giallastro”?
Alcune colombe dal colore grigio-azzurro hanno
parte delle piume iridescenti, che alla luce dorata del
sole hanno riflessi metallici. Davide forse stava
paragonando i guerrieri israeliti che tornavano vittoriosi
da una battaglia a una colomba dalle forti ali e
dall’aspetto splendido. Secondo alcuni biblisti, la
descrizione potrebbe pure far pensare a qualche trofeo,
qualche opera d’arte riccamente lavorata presa come
bottino. Comunque sia, Davide alludeva alle vittorie che
Geova concedeva al suo popolo.
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Alcuni miei piccoli appunti
68:18: Chi erano i “doni in forma di uomini”?
Erano alcuni degli uomini presi prigionieri durante la
conquista della Terra Promessa. Questi uomini in
seguito furono incaricati di assistere i leviti. — Esdra
8:20.
68:30: Cosa significa la richiesta di ‘rimproverare
la bestia selvaggia delle canne’?
Parlando in senso figurato dei nemici del popolo di
Geova come di bestie selvagge, Davide chiedeva a
Geova di rimproverarli, ovvero di porre un freno al loro
potere di fare del male.
69:23: Cosa si intende con l’espressione ‘fa che i
fianchi dei nemici vacillino’?
I muscoli dei fianchi sono indispensabili per svolgere
lavori faticosi, come ad esempio sollevare e trasportare
carichi pesanti. I fianchi malfermi suggeriscono una
mancanza di forza. Davide pregava che i suoi nemici
fossero privati della loro forza.
Lezioni per noi:
51:1-4, 17. Commettere un peccato non ci allontana
necessariamente da Geova Dio. Se ci pentiamo
possiamo confidare nella sua misericordia.
51:5, 7-10. Se abbiamo peccato possiamo chiedere
a Geova di perdonarci in quanto abbiamo ereditato la
tendenza a peccare. Dobbiamo anche pregare Geova
perché ci renda puri, ci aiuti a ristabilirci e a estirpare dal
nostro cuore le tendenze peccaminose, e ci faccia avere
uno spirito saldo.
51:18. I peccati di Davide rischiavano di pregiudicare
il benessere dell’intera nazione; perciò egli pregò che
Dio avesse buona volontà nei confronti di Sion. Quando
commettiamo un peccato grave spesso ciò reca biasimo
sul nome di Geova e sulla congregazione. Dobbiamo
pregare Dio di riparare al danno che possiamo aver
provocato.
52:8.
Possiamo
essere
“come
un
olivo
lussureggiante nella casa di Dio”, vicini a Geova e
produttivi nel suo servizio, se gli ubbidiamo e accettiamo
di buon grado la sua disciplina. — Ebrei 12:5, 6.
55:4, 5, 12-14, 16-18. Davide soffrì moltissimo dal
punto di vista emotivo a causa della cospirazione di suo
figlio Absalom e del tradimento del suo fidato consigliere
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Alcuni miei piccoli appunti
Ahitofel. Tuttavia, la fiducia che Davide aveva in Geova
non diminuì. Non dobbiamo lasciare che le sofferenze
emotive indeboliscano la nostra fiducia in Dio.
55:22. Come facciamo a gettare il nostro peso su
Geova? (1) Parlandogli in preghiera di ciò che ci
preoccupa, (2) cercando la guida e il sostegno della sua
Parola e della sua organizzazione e (3) facendo ciò che
è ragionevolmente in nostro potere per migliorare la
situazione. — Proverbi 3:5, 6; 11:14; 15:22; Filippesi
4:6, 7.
56:8. Dio conosce non solo la nostra situazione, ma
anche l’effetto che essa ha su di noi a livello emotivo.
62:11. Dio non dipende da nessuna fonte esterna di
energia. Lui stesso è la fonte di energia. ‘La forza
appartiene a lui’.
63:3. ‘L’amorevole benignità di Geova è migliore
della vita’ perché senza di essa la vita non ha né senso
né scopo. È saggio coltivare l’amicizia con Geova.
63:6. La notte, quando tutto tace e non ci sono
distrazioni, può essere un ottimo momento per meditare.
64:2-4. Il pettegolezzo può rovinare il buon nome di
una persona innocente. Non dobbiamo ascoltare né
diffondere pettegolezzi.
69:4. Pur di salvaguardare la pace, a volte può
essere saggio ‘restituire’, cioè chiedere scusa, anche se
non si è convinti di avere torto.
70:1-5. Se supplichiamo Geova quando abbiamo
immediato bisogno del suo aiuto egli ci ascolta.
(1 Tessalonicesi 5:17; Giacomo 1:13; 2 Pietro 2:9) Dio
potrebbe lasciare che una prova continui, ma ci darà la
saggezza per affrontarla e la forza per superarla. Non
lascerà che siamo tentati oltre ciò che possiamo
sopportare. — 1 Corinti 10:13; Ebrei 10:36; Giacomo
1:5-8.
71:5, 17. Da ragazzo, prima ancora di affrontare il
gigante filisteo Golia, Davide aveva riposto fiducia in
Geova ed era divenuto coraggioso e forte. (1 Samuele
17:34-37) I giovani fanno bene ad appoggiarsi a Geova
qualunque cosa facciano.
“La sua gloria riempia l’intera terra”
L’ultimo salmo della seconda raccolta, il Salmo 72,
descrive il dominio di Salomone, dando così un’idea
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Alcuni miei piccoli appunti
delle condizioni di vita sotto il dominio del Messia. Le
benedizioni descritte sono davvero meravigliose:
abbondante pace, fine dell’oppressione e della violenza
e abbondanza di grano sulla terra. Saremo tra quelli che
riceveranno queste e altre benedizioni che il Regno
porterà? Potremo esserlo se, come il salmista, siamo
contenti di aspettare Geova facendo di lui il nostro rifugio
e la nostra forza.
‘Le preghiere di Davide giungono alla fine’ con
queste parole: “Benedetto sia Geova Dio, l’Iddio
d’Israele, il quale solo fa opere meravigliose. E
benedetto sia il suo glorioso nome a tempo indefinito, e
la sua gloria riempia l’intera terra. Amen e Amen”.
(Salmo 72:18-20) Benediciamo anche noi Geova e
lodiamo il suo glorioso nome con tutto il cuore!
Punti notevoli della Bibbia: Salmi 42–72
Aspettate Geova
I servitori di Geova possono sopportare le prove
della loro fede, perché Dio è il loro Rifugio e il loro
Liberatore. Ne troviamo una splendida dimostrazione nel
secondo libro dei Salmi. Sì, i Salmi da 42 a 72
dimostrano che possiamo perseverare se aspettiamo
devotamente che Geova intervenga a nostro favore.
“Aspetta Dio”
Leggete Salmi 42–45. Un levita in esilio è triste
perché non può andare nel santuario di Geova, ma è
lieto di ‘aspettare’ che sia Dio a intervenire quale suo
Liberatore. (Salmi 42, 43) Segue poi una richiesta di
aiuto a favore di una nazione che è in pericolo, forse
un’allusione all’invasione di Giuda da parte degli assiri al
tempo del re Ezechia. (Salmo 44) Infine un canto per le
nozze di un re addita il Messia, Gesù Cristo. —
Salmo 45.
♦ 42:1 — In che senso il salmista era come ‘una
cerva che anela all’acqua’?
Per una qualche ragione questo levita si trovava in
esilio. Sentiva così profondamente la mancanza del
santuario di Geova che gli sembrava di essere una
cerva inseguita, assetata, in cerca d’acqua in un paese
deserto e arido. ‘Aveva sete’ — cioè desiderava
ardentemente — di Geova Dio e del privilegio di adorarlo
presso il Suo santuario. — Versetto 2.
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Alcuni miei piccoli appunti
♦ 45:1 — Per quale “bella cosa” palpitava il cuore del
salmista?
Parte di questo salmo venne riferito a Gesù Cristo.
(Salmo 45:6, 7; Ebrei 1:8, 9) Pertanto il cuore del
salmista palpitava al pensiero di un avvenimento futuro:
l’istituzione del Regno messianico nel 1914. Anche i
testimoni di Geova si sentono spinti a dichiarare questa
“bella cosa”.
Cosa impariamo: L’esperienza del salmista che si
trovava in esilio dovrebbe spingerci a mostrare profondo
apprezzamento per il fatto di poter stare in compagnia
dei servitori di Geova ora. Se a causa della
persecuzione ci troviamo in prigione e non abbiamo la
possibilità di stare con loro, possiamo riflettere sulle
gioie provate in passato nel sacro servizio e dovremmo
chiedere in preghiera di essere aiutati a perseverare
mentre ‘aspettiamo’ che Dio ci riporti in attiva compagnia
con i suoi servitori. — Salmo 42:4, 5, 11; 43:3-5.
Il nostro misericordioso Rifugio
Leggete Salmi 46–51. Geova, il nostro Rifugio, farà
cessare le guerre. (Salmo 46) Lui è il “Re su tutta la
terra”; questo invincibile Protettore sarà per sempre il
nostro Dio. (Salmi 47, 48) Gli oppressi devono aspettare
Geova, ma tutti coloro che ‘offrono rendimento di grazie
come loro sacrificio’ ‘vedranno la salvezza da Dio’.
(Salmi 49, 50) Se sbagliamo, ma ci pentiamo, come fece
Davide per il peccato commesso con Betsabea, Dio ci
libererà dalla colpa del sangue, perché ‘lui non
disprezzerà il cuore rotto e affranto’. — Salmo 51.
♦ 46:2 — In che modo la terra potrebbe ‘subire un
cambiamento’?
Anche se i monti dovessero scomparire nel mare a
causa di un naturale sconvolgimento della superficie
terrestre, coloro che confidano in Dio non avrebbero
motivo di temere. A prescindere da quello che accade,
possono avere l’incrollabile fiducia che Geova sarà il loro
Rifugio.
♦ 51:5 — A quale peccato si riferiva Davide?
Davide non pensava che i rapporti coniugali, il
concepimento e la nascita fossero peccaminosi; né
pensava a un particolare peccato commesso da sua
madre. Stava invece riconoscendo la propria natura
imperfetta quale discendente di Adamo. (Giobbe 14:4;
Romani 5:12) Geova mostrò misericordia a Davide non
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Alcuni miei piccoli appunti
solo a motivo del patto per il Regno, ma anche perché si
pentì. — II Samuele 7:12-16.
Cosa impariamo: Il Salmo 46 ben si adatterebbe al
tempo in cui Gerusalemme era minacciata dagli assiri.
Sapendo che ‘Dio è un rifugio, un aiuto che deve trovarsi
prontamente durante le angustie’, il re Ezechia invocò
Geova e la città fu miracolosamente liberata. (II Re,
capitolo 19) Anche noi, quando ci troviamo in situazioni
difficili, dovremmo fare di Dio il nostro Rifugio. In che
modo? Confidando in lui, aderendo alla sua Parola e
restando fedeli alla sua organizzazione.
La liberazione è certa
Leggete Salmi 52–57. Dio sradicherà il malvagio
“dal paese dei viventi” e “spargerà le ossa” di chiunque
si oppone al Suo popolo. (Salmi 52, 53) Quando era
braccato da Saul, Davide aveva fiducia che Dio lo
avrebbe liberato e, poiché era vittima di un inganno,
gettò il suo peso su Geova. (Salmo 54, 55) Il salmista
era lieto di aspettare che Dio ponesse fine alle avversità.
— Salmi 56, 57.
♦ 52:8 — In che senso il giusto è paragonabile a un
olivo?
Un olivo può simboleggiare fruttuosità, bellezza e
dignità. (Geremia 11:6; Osea 14:6) In questo salmo,
colui che trama il male e che farà perciò una brutta fine,
viene messo in contrasto con il giusto, che è protetto e
prospera come un olivo lussureggiante.
♦ 54:1 — Perché Davide disse: “Per il tuo nome
salvami”?
Il nome divino non possiede alcun potere mistico, ma
può rappresentare Dio stesso. Facendo questa supplica,
pertanto, Davide riconobbe che Geova è in grado di
salvare il Suo popolo. (Esodo 6:1-8) Anche se gli zifei
rivelarono a Saul dove si trovava Davide, un’invasione
da parte dei filistei costrinse Saul a desistere
dall’inseguire Davide. (I Samuele 23:13-29; Salmo 54,
soprascritta) In questo modo Geova salvò Davide.
Cosa impariamo: I nemici di Davide avevano
scavato una fossa dinanzi a lui. (Salmo 57:6) Questa
fossa per intrappolare degli uomini sta a indicare
situazioni rischiose o macchinazioni che mettono in
pericolo i servitori di Geova. Gli oppositori del popolo di
Dio, però, possono cadere nelle loro stesse trappole
malvage. Perciò, se facciamo affidamento su Geova e ci
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Alcuni miei piccoli appunti
mostriamo cauti, la nostra liberazione è certa. —
Proverbi 11:21; 26:27.
‘Attendiamo in silenzio’
Leggete Salmi 58–64. Preoccupato per le
ingiustizie, Davide pregò che Dio punisse i malvagi.
(Salmi 58, 59) Di fronte alla minaccia della sconfitta,
invocò la liberazione nella certezza che Dio avrebbe
calpestato gli avversari. (Salmo 60) Geova si era già
dimostrato un rifugio per Davide; perciò egli avrebbe
atteso in silenzio la salvezza. (Salmi 61, 62) Costretto a
vagare nel deserto, forse al tempo della ribellione di
Absalom, Davide trovò gioia ‘all’ombra delle ali’ di Dio.
(Salmo 63) Il salmista invocò anche la protezione da
“quelli che praticano cose nocive” e aveva fiducia che il
giusto avrebbe trovato rifugio in Geova. — Salmo 64.
♦ 58:3-5 — Perché i malvagi si possono paragonare
a un serpente?
Le false e calunniose affermazioni dei malvagi
possono distruggere la reputazione di chi ne è fatto
segno, proprio come il veleno del serpente può essere
mortale. (Salmo 140:3; Romani 3:13; Giacomo 3:8)
Inoltre i malvagi sono ‘sordi come il cobra che si chiude
l’orecchio’, dato che rifiutano di ascoltare e di lasciarsi
guidare. — NW.
♦ 63:3 — In che senso l’amorevole benignità di Dio è
“migliore della vita”?
Se non si tiene conto di Dio la vita non ha un vero
scopo. Invece, grazie all’amore leale che Geova gli
mostrò, Davide ebbe una vita con un vero significato.
L’intima relazione con Geova dà sempre un senso alla
vita dei suoi servitori approvati, garantisce loro che
avranno l’aiuto e la guida di Dio, e consente loro di
sperare di vivere felicemente per tutta l’eternità.
Cosa impariamo: Davide era disposto ad ‘attendere
in silenzio’ che Dio intervenisse a suo favore. (Salmo
62:1-7) Dal momento che si era sottomesso alla volontà
di Geova, si sentiva sicuro e nutriva una serena fiducia
in Dio. Se anche noi confidiamo in Geova, “la pace di
Dio” proteggerà il nostro cuore e le nostre facoltà
mentali, mentre attendiamo che Dio ci liberi da nemici e
tribolazioni. — Filippesi 4:6, 7; Salmo 33:20.
Lodiamo il nostro Liberatore
Leggete Salmi 65–72. Geova viene lodato perché è
Colui che dà raccolti abbondanti, piogge copiose, pascoli
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Alcuni miei piccoli appunti
rigogliosi e greggi numerosi. (Salmo 65) Si devono
innalzare melodie “alla gloria del suo nome”. (Salmo 66)
Lo si deve lodare e benedire quale “Dio di atti di
salvezza”. (Salmi 67, 68) Vengono predette le
sofferenze del Messia, e Geova viene magnificato come
‘Colui che provvede scampo’ e dal quale il salmista
attenderà aiuto. (Salmi 69–71) Questa fiducia verrà
ricompensata, poiché durante il benedetto regno del
Messia saranno garantite prosperità e libertà
dall’oppressione. — Salmo 72.
♦ 68:11 — Chi compone il “grande esercito” di
donne?
Dopo che Geova aveva usato i soldati israeliti per
sconfiggere i nemici, le donne israelite proclamavano la
buona notizia della vittoria con musica, canti e danze.
(I Samuele 18:6, 7; confronta Esodo 15:20, 21). In
ubbidienza alla “parola”, cioè al comando, di Geova, gli
uomini di Israele combatterono contro le nazioni
nemiche che risiedevano nella Terra Promessa e le
sconfissero. Questa era una buona notizia che le donne
potevano proclamare durante le celebrazioni della
vittoria. Oggi le donne che svolgono il ministero hanno
un ruolo rilevante nel proclamare il Regno diffondendo la
buona notizia relativa alla “parola” di Geova, “parola” con
la quale si avvertono anche le nazioni che fra breve
saranno sconfitte dal Re messianico, Gesù Cristo.
♦ 69:23 — Perché a Dio fu chiesto di far vacillare i
fianchi del nemico?
Quando i possenti muscoli che si trovano nei fianchi
si tendono, possono sviluppare grande forza. Ma la forza
si perde quando i fianchi tremano o vacillano, forse per il
timore. Nella sua richiesta di liberazione, Davide chiese
a Dio di privare i suoi nemici della loro forza che veniva
impiegata in modo sbagliato.
♦ 72:16 — Qual
abbondanza?
è
il
significato
di
questa
L’espressione ‘frutto come il Libano’ può riferirsi al
fatto che il grano sarebbe cresciuto così fitto e così alto
da assomigliare ai verdeggianti ed elevati boschetti del
Libano. Dal momento che forse era coltivato a terrazze
sui monti, i lunghi, spessi steli che sostenevano grosse
spighe potevano essere paragonati ai torreggianti e
massicci cedri del Libano. Questo indica che durante il
regno del Messia ci saranno raccolti insolitamente
abbondanti. Inoltre, il fatto che “quelli che sono dalla città
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Alcuni miei piccoli appunti
fioriranno come la vegetazione” vuol dire che Gesù avrà
realmente molti sudditi terreni.
Cosa impariamo: Il salmista pregò: “Perché tu mi
hai fatto vedere molte angustie e calamità, possa tu
[Geova] ravvivarmi di nuovo”. (Salmo 71:20) Anche se
non è Dio la causa di queste calamità, egli tuttavia le
permette affinché siamo messi alla prova e forniamo una
risposta al Tentatore, il Diavolo. (Giacomo 1:13; Proverbi
27:11) Geova non lascia mai che siamo tentati oltre ciò
che possiamo sopportare e può aiutarci a superare le
nostre prove essendo rafforzati nella fede. (I Corinti
10:13; I Pietro 1:6, 7) I cristiani unti videro “molte
angustie e calamità” durante la persecuzione che
subirono al culmine della prima guerra mondiale. Ma
Geova ‘li ravvivò’ nel 1919 ed essi proseguirono con
zelo il servizio del Regno e a loro in seguito si aggiunse
la “grande folla”. (Rivelazione 7:9) Dobbiamo
sicuramente lodare il grande Liberatore per aver
concesso un simile risultato.
Occorre fede per aspettare che Dio intervenga a
nostro favore. Forse dobbiamo attendere in silenzio,
perché non possiamo far nulla per cambiare la nostra
difficile situazione. Ma, come il salmista, riusciremo a
perseverare, se saremo disposti ad aspettare Geova.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli dei Libri Terzo e Quarto dei Salmi
MENTRE prega Dio, il salmista chiede: “Sarà la tua
amorevole benignità dichiarata nello stesso luogo di
sepoltura, la tua fedeltà nel luogo della distruzione?”
(Salmo 88:11) Naturalmente la risposta è no. Senza vita
non possiamo lodare Geova. Lodare Geova è una
buona ragione per continuare a vivere, e avere la vita è
una buona ragione per lodarlo.
I Libri Terzo e Quarto dei Salmi, che comprendono i
Salmi da 73 a 106, ci danno moltissime ragioni per
lodare il Creatore e benedire il suo nome. Riflettere su
questi salmi renderà più profonda la nostra gratitudine
per “la parola di Dio”; ci spingerà inoltre ad accrescere e
a migliorare le espressioni di lode che gli rivolgiamo.
(Ebrei 4:12) Cominciamo a esaminare con vivo interesse
il Libro Terzo dei Salmi.
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Alcuni miei piccoli appunti
“AVVICINARMI A DIO È BENE PER ME”
(Salmo 73:1–89:52)
I primi 11 salmi della terza raccolta sono composti da
Asaf o da componenti della sua casa. Il cantico iniziale
spiega come mai Asaf non si è fatto sviare da pensieri
errati. Ha tratto la conclusione giusta. “In quanto a me”,
dice, “avvicinarmi a Dio è bene per me”. (Salmo 73:28)
Nel Salmo che segue, il 74°, c’è un lamento per la
distruzione di Gerusalemme. I Salmi 75, 76 e 77
presentano Geova come il giusto Giudice, colui che
salva i mansueti e ode le preghiere. Il Salmo 78
riesamina la storia di Israele dal tempo di Mosè a quello
di Davide. Il 79° Salmo contiene un lamento per la
distruzione del tempio. Il successivo è una preghiera per
la restaurazione del popolo di Dio. Il Salmo 81 esorta a
ubbidire a Geova. I Salmi 82 e 83 sono preghiere con
cui si chiede a Dio, rispettivamente, di eseguire il
giudizio sui giudici corrotti e sui suoi nemici.
“La mia anima ha bramato e si è anche consumata
per i cortili di Geova”, leggiamo in una melodia dei figli di
Cora. (Salmo 84:2) Nel Salmo 85 si chiede a Dio di
benedire i reduci dall’esilio. Questo salmo sottolinea che
le benedizioni spirituali valgono molto di più di quelle
materiali. Nel Salmo 86 Davide chiede a Dio di custodirlo
e istruirlo. Nel Salmo 87 c’è una melodia su Sion e su
quelli che sono nati lì, seguita nel Salmo 88 da una
preghiera a Geova. L’amorevole benignità di Geova
espressa nel patto davidico viene messa in risalto nel
Salmo 89, composto da Etan, forse uno dei quattro
saggi del tempo di Salomone. — 1 Re 4:31.
Risposta a domande bibliche:
73:9: In che senso i malvagi “hanno messo la
bocca nei medesimi cieli, e la loro stessa lingua
cammina per la terra”?
Dato che i malvagi non hanno il minimo riguardo per
nessuno, né in cielo né sulla terra, non esitano a
bestemmiare Dio con la propria bocca. Calunniano
anche le persone con la propria lingua.
74:13, 14: Quando fu che Geova ‘ruppe le teste
dei mostri marini nelle acque e fece a pezzi le teste
di Leviatan’?
“Faraone, re d’Egitto”, viene chiamato “il grande
mostro marino che giace steso in mezzo ai suoi canali
del Nilo”. (Ezechiele 29:3) Leviatan può rappresentare i
“forti di Faraone”. (Salmo 74:14, nota in calce) Che le
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Alcuni miei piccoli appunti
loro teste siano fatte a pezzi si riferisce probabilmente
alla schiacciante sconfitta subita da Faraone e dal suo
esercito quando Geova liberò gli israeliti dalla schiavitù
egiziana.
75:4, 5, 10: Cosa si intende con il termine
“corno”?
Le corna di un animale sono un’arma potente.
Quindi in senso figurato il termine “corno” è sinonimo di
potenza o di forza. Geova ‘esalta i corni’ del suo popolo
facendoli elevare, mentre ‘taglia i corni dei malvagi’.
Siamo esortati a ‘non esaltare il nostro corno in alto’, in
altre parole a non assumere un atteggiamento superbo o
arrogante. Dal momento che è Geova a esaltare, gli
incarichi di responsabilità nella congregazione vanno
visti come se venissero da lui. — Salmo 75:7.
76:10: Come può “il medesimo furore dell’uomo”
lodare Geova?
Possono esserci dei risvolti positivi quando Dio
permette agli uomini di sfogare la loro ira su di noi
perché siamo suoi servitori. Le eventuali difficoltà che ne
derivano possono servirci di disciplina. Geova permette
la sofferenza solo nella misura in cui essa ci provvede
tale addestramento. (1 Pietro 5:10) ‘Dio si cinge del
rimanente del furore dell’uomo’. E se le sofferenze
culminassero con la morte? Anche questo può lodare
Geova Dio, perché quelli che ci vedono perseverare
fedelmente possono a loro volta cominciare a
glorificarlo.
78:24, 25; nota in calce: Perché la manna è
chiamata “il grano del cielo” e ‘il medesimo pane
degli angeli’?
Né l’una né l’altra espressione significano che la
manna fosse il cibo degli angeli. Era il “grano del cielo”
in quanto la sua fonte era celeste. (Salmo 105:40) Dato
che gli angeli, o “potenti”, hanno la loro dimora in cielo,
la frase “il medesimo pane degli angeli” può significare
semplicemente che fu provveduta da Dio, il quale dimora
in cielo. (Salmo 11:4) È anche possibile che Geova si sia
servito di angeli per provvedere la manna agli israeliti.
82:1, 6: Chi sono quelli che vengono chiamati
“dèi” e “figli dell’Altissimo”?
Entrambe le espressioni si riferiscono agli uomini che
erano giudici di Israele. Sono espressioni appropriate
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Alcuni miei piccoli appunti
dato che essi dovevano servire quali portavoce e
rappresentanti di Dio. — Giovanni 10:33-36.
83:2: Cosa indica il fatto di ‘alzare la testa’?
Questo gesto indica la prontezza a esercitare il
potere o a intraprendere un’azione, di solito ostile, per
combattere od opprimere.
Lezioni per noi:
73:2-5, 18-20, 25, 28. Non dovremmo invidiare la
prosperità dei malvagi e agire empiamente come fanno
loro. I malvagi si trovano su suolo sdrucciolevole. È certo
che ‘cadranno in rovina’. Inoltre dato che sotto il dominio
umano imperfetto la malvagità non può essere eliminata,
sarebbe inutile tentare di sradicarla. Per andare avanti
nonostante la malvagità è saggio, come fece Asaf,
‘avvicinarsi a Dio’ e avere una stretta relazione con lui.
73:3, 6, 8, 27. Dobbiamo stare attenti a non vantarci,
a non essere superbi, a non schernire e a non
defraudare. Questo vale anche se può sembrarci utile
avere caratteristiche simili.
73:15-17. Quando c’è qualcosa che ci lascia
perplessi, dovremmo evitare di parlarne con chiunque.
Dire “una storia come questa” servirebbe solo a
scoraggiare. Dovremmo meditare con serenità sulle
cose che ci preoccupano e risolverle stando insieme ai
compagni di fede. — Proverbi 18:1.
73:21-24. L’‘esacerbarsi’ per l’apparente benessere
dei malvagi viene paragonato al comportamento di
animali irragionevoli. Si tratta di una reazione dettata
dall’impulsività e basata prettamente sulle emozioni.
Dovremmo invece farci guidare dai consigli di Geova,
avendo piena fiducia che ‘afferrerà la nostra mano
destra’ e ci sosterrà. Egli inoltre ‘ci porterà alla gloria’,
ossia ci farà avere una stretta relazione con lui.
77:6. Il profondo interesse per le verità spirituali e
l’attenta ricerca d’esse richiede che si dedichi del tempo
a studiare e meditare. È importante fare spazio a un po’
di solitudine nella propria vita.
79:9. Geova ascolta le nostre preghiere,
specialmente quando riguardano la santificazione del
suo nome.
81:13, 16. Chi ascolta la voce di Geova e cammina
nelle sue vie riceve ricche benedizioni. — Proverbi
10:22.
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Alcuni miei piccoli appunti
82:2, 5. Le ingiustizie fanno vacillare “le fondamenta
della terra”. Gli atti ingiusti turbano la stabilità della
società umana.
84:1-4, 10-12. I salmisti apprezzavano il luogo di
adorazione di Geova ed erano contenti dei loro privilegi
di servizio; questo costituisce un esempio per noi.
86:5. Possiamo essere molto grati che Geova sia
“pronto a perdonare”. Egli è sempre pronto a scorgere
qualsiasi indicazione gli dia una base per mostrare
misericordia a un trasgressore pentito.
87:5, 6. Quelli che avranno la vita nel Paradiso
terrestre conosceranno mai il nome di coloro che sono
stati risuscitati alla vita celeste? Tali versetti indicano
che questa è una possibilità concreta.
88:13, 14. Se preghiamo Geova riguardo a un certo
problema ma la risposta tarda a venire, forse è perché
egli vuole che dimostriamo la sincerità della nostra
devozione nei suoi confronti.
“RENDETE GRAZIE A LUI, BENEDITE IL SUO
NOME”
(Salmo 90:1–106:48)
Considerate le varie ragioni per esaltare Geova che
sono esposte nella quarta raccolta di salmi. Nel
Salmo 90 Mosè fa un contrasto fra l’esistenza del “Re
d’eternità” e la vita effimera dell’uomo. (1 Timoteo 1:17)
In Salmo 91:2 Mosè definisce Geova ‘il suo rifugio e la
sua fortezza’, Colui grazie al quale si sente al sicuro.
Seguono alcuni salmi in cui si parla delle belle qualità di
Dio, dei suoi pensieri profondi e delle sue opere
meravigliose. Tre cantici iniziano con l’espressione
“Geova stesso è divenuto re”. (Salmo 93:1; 97:1; 99:1)
Parlando di Geova come del nostro Fattore, il salmista ci
invita a ‘rendere grazie a lui e a benedire il suo nome’.
— Salmo 100:4.
Come dovrebbe adempiere il proprio ruolo il
governante che teme Geova? Nel Salmo 101, composto
dal re Davide, c’è la risposta. Il salmo successivo ci dice
che Geova “certamente si volgerà alla preghiera di quelli
spogliati di ogni cosa, e non disprezzerà la loro
preghiera”. (Salmo 102:17) Il 103° Salmo richiama
l’attenzione sull’amorevole benignità e sulla misericordia
di Geova. Riferendosi a tutte le cose che Dio ha fatto
sulla terra, il salmista esclama: “Quanto sono numerose
le tue opere, o Geova! Le hai fatte tutte con sapienza”.
(Salmo 104:24) Gli ultimi due cantici del Libro Quarto
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Alcuni miei piccoli appunti
lodano Geova per le sue opere meravigliose. — Salmo
105:2, 5; 106:7, 22.
Risposta a domande bibliche:
91:1, 2:
Che
cos’è
il
“luogo
segreto
dell’Altissimo” e come possiamo ‘dimorarvi’?
È un luogo simbolico in cui trovare salvezza e
sicurezza in senso spirituale, una condizione o uno stato
in cui si è protetti per non essere danneggiati
spiritualmente. Il luogo è segreto perché chi non confida
in Dio non lo conosce. Facciamo di Geova la nostra
dimora considerandolo il nostro rifugio e la nostra
fortezza, lodandolo come Sovrano Signore dell’universo
e predicando la buona notizia del Regno. Ci sentiamo
spiritualmente al sicuro perché sappiamo che Geova è
sempre pronto ad aiutarci. — Salmo 90:1.
92:12: In che senso i giusti ‘fioriscono come la
palma’?
La palma è rinomata perché produce frutto per molti
anni. Il giusto è come una palma in quanto è retto agli
occhi di Geova e continua a portare “frutti eccellenti”,
che comprendono le opere buone. — Matteo 7:17-20.
Lezioni per noi:
90:7, 8, 13, 14. Quando commettiamo azioni
sbagliate la nostra relazione con il vero Dio ne è sempre
danneggiata, e nessun peccato può essergli tenuto
nascosto. Tuttavia se ci pentiamo veramente e
smettiamo di tenere una condotta errata, Geova ci
concederà di nuovo il suo favore, ‘saziandoci con la sua
amorevole benignità’.
90:10, 12. Dato che la vita è breve dovremmo
“contare i nostri giorni”. Come? Inducendo “il cuore alla
saggezza”, o essendo saggi affinché i giorni che ci
restano non vadano sprecati ma siano impiegati in un
modo che piace a Geova. A tal fine dobbiamo dare la
precedenza alle cose spirituali e usare il tempo
saggiamente. — Efesini 5:15, 16; Filippesi 1:10.
90:17. È appropriato pregare Geova di ‘stabilire
fermamente l’opera delle nostre mani’ e di benedire gli
sforzi che compiamo nel ministero.
92:14, 15. Studiando con diligenza la Parola di Dio e
stando regolarmente in compagnia del popolo di Geova,
le persone anziane continuano a essere ‘grasse e
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Alcuni miei piccoli appunti
fresche’, cioè vigorose in senso spirituale, e sono
preziose per la congregazione.
94:19. Qualunque sia la causa dei nostri “inquietanti
pensieri”, leggere le “consolazioni” contenute nella
Bibbia e meditare su di esse ci darà conforto.
95:7, 8. Ascoltare i consigli scritturali, prestarvi
attenzione e ubbidire prontamente ad essi ci impedirà di
indurire il nostro cuore. — Ebrei 3:7, 8.
106:36, 37. Questi versetti mettono in relazione
l’adorazione degli idoli con i sacrifici offerti ai demoni.
Ciò sta a indicare che chi usa gli idoli può venire a
trovarsi sotto l’influenza dei demoni. La Bibbia ci esorta:
“Guardatevi dagli idoli”. — 1 Giovanni 5:21.
“Lodate Iah!”
Gli ultimi tre cantici del Libro Quarto dei Salmi
terminano con l’esortazione: “Lodate Iah!” Troviamo
questa esortazione anche all’inizio dell’ultimo salmo.
(Salmo 104:35; 105:45; 106:1, 48) In effetti l’espressione
“Lodate Iah!” ricorre spesso nel Libro Quarto dei Salmi.
Abbiamo senz’altro parecchi motivi per lodare
Geova. I Salmi da 73 a 106 ci hanno dato molto su cui
riflettere, riempiendoci il cuore di gratitudine per il nostro
Padre celeste. Quando ripensiamo a tutto ciò che ha già
fatto per noi e a ciò che farà per noi in futuro, non siamo
spinti a ‘lodare Iah’ con tutte le nostre forze?
Punti notevoli della Bibbia: Salmi 73–106
“Benedite Geova”: perché?
Chi di noi non è riconoscente a Geova, quando
riflettiamo su tutto ciò che lui ha fatto, sta facendo e
ancora farà per noi? Il nostro cuore dovrebbe senz’altro
spingerci a benedire il nostro Dio. Il fatto che abbiamo
molte ragioni di benedire Geova viene ben messo in
risalto nel terzo e nel quarto libro dei Salmi. Mentre
esaminiamo i Salmi 73-106, chiedetevi: ‘Quali ragioni ho
personalmente per benedire Geova?’
Non invidiate i malvagi
Leggete Salmi 73–77. Sono attribuiti ad Asaf, nel
cui nome vanno evidentemente inclusi anche i suoi figli.
Asaf confessa di aver invidiato i malvagi, fino a quando
non è tornato in sé. (Salmo 73) Fa seguito un lamento
per la distruzione di Gerusalemme. (Salmo 74)
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Alcuni miei piccoli appunti
Successivamente vengono riportate espressioni di
riconoscenza per l’Iddio “tremendo”, seguite da una
preghiera al “gran Dio” perché si ricordi del suo popolo
afflitto. — Salmi 75–77.
♦ 73:24 — A quale “gloria” Geova portò il salmista?
Prima di capire che ‘avvicinarsi a Dio era bene per
lui’, il salmista pensava che i malvagi stessero molto
meglio dei giusti. (Salmo 73:2-12, 28) Poiché si lasciò
guidare dal “consiglio” di Dio, ricevette la “gloria”, vale a
dire fu approvato da Geova, ebbe una relazione
benedetta con Lui.
♦ 76:6 — In che senso “il guidatore di carro” e “il
cavallo” ‘caddero in un sonno profondo’?
Agli israeliti era stato insegnato a confidare in
Geova, e non nei cavalli e nei carri. (Salmo 20:7;
Proverbi 21:31) Non avevano motivo di temere i cavalli e
i carri muniti di falci dei nemici, poiché Geova era in
grado di ridurre questi ultimi all’impotenza, facendoli
‘cadere in un sonno profondo’. Qui si fa riferimento al
“sonno di durata indefinita”, la morte. (Geremia 51:39)
Questo deve servire di monito agli odierni capi mondiali
che confidano nei loro armamenti. — Salmo 76:12.
Cosa impariamo: Il Salmo 75 mette in guardia
contro l’orgoglio, dicendo: “Non esaltate il vostro corno”.
(Versetto 5) Il corno era un simbolo di forza, di potere.
(Deuteronomio 33:17) Esaltare il proprio corno voleva
dire comportarsi in modo presuntuoso. Il salmista qui
avverte i malvagi di non assumere atteggiamenti
arroganti a motivo della loro posizione di potere che
sembra sicura, perché ‘i corni dei malvagi saranno
tagliati’ da Geova. (Salmo 75:10) Sapere questo
incoraggia i servitori di Dio a restargli fedeli nonostante
l’apparente prosperità dei malvagi. — Confronta Salmo
144:11-15a.
Ubbidite all’“Altissimo”
Leggete Salmi 78–83. Continuano i salmi di Asaf.
Vengono ricordate le lezioni che si possono ricavare
dalla storia di Israele. (Salmo 78) Poi è riportato un
lamento per la desolazione del tempio, cui fa seguito
una preghiera perché Israele venga ristabilito. (Salmi
79, 80) Dopo un cantico in cui si riflette sulla liberazione
da parte di Dio e in cui si esorta il popolo di Dio a
ubbidirgli, si supplica Geova di eseguire il giudizio sui
giudici corrotti e sui nemici di Israele. — Salmi 81–83.
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Alcuni miei piccoli appunti
♦ 82:1 — In che senso Dio giudica “in mezzo agli
dèi”?
‘Gli dèi’ erano evidentemente i giudici di Israele.
Vennero definiti dèi perché detenevano un grande
potere giudiziario. Geova, il Giudice Supremo, aveva il
diritto divino di entrare in quel gruppo di giudici e di
riprenderli perché i loro giudizi non erano stati conformi
alla sua legge. — Isaia 33:22; Salmo 82:2-4.
♦ 83:9-15 — Il salmista era animato da sentimenti di
vendetta?
No. Pregava che Dio eseguisse il giudizio verso
coloro che ‘odiavano intensamente’ Geova. (Versetto 2)
Altre nazioni avrebbero così imparato che l’Iddio il cui
nome è Geova è veramente “l’Altissimo su tutta la terra”.
(Versetto 18) Grazie a questa dimostrazione di potere il
nome di Dio sarebbe stato magnificato in tutta la terra.
Cosa
impariamo:
Geova
benedice
abbondantemente coloro che gli ubbidiscono, come
indica il fatto che si parli del “grasso del frumento”.
(Salmo 81:16) In questo caso, il termine “grasso” è usato
come simbolo per indicare il meglio. (Confronta Salmo
63:5). Se gli israeliti avessero ‘ascoltato la voce di
Geova’, egli li avrebbe benedetti dando loro il “grasso
del frumento”, cioè il meglio, le cose migliori. (Salmo
81:11; Deuteronomio 32:13, 14) In maniera simile, se
‘ascoltiamo la voce di Geova’, egli ci benedirà
riccamente. — Proverbi 10:22.
Avvicinarsi a Dio
Leggete Salmi 84–89. Il salmista parla del suo
ardente desiderio di essere nella casa di Dio. (Salmo 84)
Poi, gli esiliati che hanno fatto ritorno chiedono a Dio di
allontanare la sua ira. (Salmo 85) Davide invoca la guida
e la protezione di Geova, fiducioso di essere esaudito.
(Salmo 86) A una melodia su coloro che sono ‘nati a
Sion’ segue la supplica di un afflitto. (Salmi 87, 88)
Infine, un salmo esalta l’amorevole benignità di Geova
espressa nel patto davidico. — Salmo 89.
♦ 84:3 — Perché vengono menzionati gli uccelli?
Il salmista, un levita discendente di Cora, desiderava
ardentemente trovarsi nel “grande tabernacolo” di
Geova. (Versetti 1, 2) C’erano però decine di migliaia di
leviti. Una certa divisione di leviti poteva prestare
servizio presso il tabernacolo soltanto una settimana
ogni sei mesi. Persino gli uccellini, invece, potevano
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Alcuni miei piccoli appunti
stare più a lungo nel santuario costruendo lì il loro nido.
Come sarebbe stato felice il salmista di lodare Geova
dimorando anche lui in modo permanente nella casa di
Geova!
♦ 89:49 — In cosa consistevano questi “atti di
amorevole benignità”?
L’espressione “atti di amorevole benignità” si riferisce
al patto del Regno e a tutti gli aspetti ad esso attinenti. In
tempi difficili, era giusto che gli israeliti portassero
all’attenzione di Geova queste promesse, non perché
mettessero in dubbio il patto, ma per implorare Dio in
base ad esso.
Cosa impariamo: Il Salmo 85 mette in evidenza
cosa dovrebbe spingerci a desiderare ardentemente il
nuovo sistema di cose di Dio. Si fa soltanto una breve
menzione delle benedizioni materiali. (Versetto 12) Si dà
soprattutto risalto alle benedizioni spirituali: amorevole
benignità, verità, giustizia e pace. (Versetti 10-13) Geova
non fa leva su desideri materialistici, ma indica che
dovremmo desiderare soprattutto le benedizioni spirituali
del nuovo sistema.
‘Geova regna!’
Leggete
Salmi
90–100.
Mosè
mette
in
contrapposizione l’eternità di Dio con la brevità della vita
umana, e sottolinea quindi il fatto che è Geova la fonte
della sicurezza. (Salmi 90, 91) Vengono celebrate le
grandi qualità di Geova, e successivamente si dà risalto
alla potenza, all’amorevole benignità e alla giustizia di
Dio, come pure al tema del Regno. — Salmi 92–100.
♦ 90:10 — Mosè non visse forse molto più di
80 anni?
Mosè, il quale visse 120 anni, non era un esempio
tipico della gente in genere. Della generazione priva di
fede che era uscita dall’Egitto, i registrati “dai vent’anni
in su” sarebbero dovuti morire nel giro di 40 anni, vale a
dire molto prima del limite di cui parla Mosè. (Numeri
14:29-34) Il fatto che sia precisato che al tempo della
sua morte “il suo occhio non si era indebolito, e la sua
forza vitale non l’aveva abbandonato”, indica che Mosè
era stato sostenuto dal potere di Dio. — Deuteronomio
34:7.
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Alcuni miei piccoli appunti
♦ 95:3 — In che senso Geova è un “Re su tutti gli
altri dèi”?
In quanto Sovrano universale, Geova è il supremo
ed è Re su tutte le false divinità, poiché è molto al di
sopra di loro. Non esiste semplicemente paragone fra
Geova Dio e qualsiasi angelo o altre cose che possono
essere adorate, compresi gli inesistenti falsi dèi.
Cosa impariamo: Il Salmo 91 sottolinea un’altra
ragione per cui si deve benedire Geova: il “luogo segreto
dell’Altissimo”. (Versetto 1) Si tratta di un luogo di
sicurezza spirituale, di protezione spirituale, per coloro
che soddisfano le esigenze elencate nel salmo. È
“segreto”, in quanto non è conosciuto dalle persone del
mondo, le quali non hanno una vista spirituale. Il fatto
che sia il luogo segreto “dell’Altissimo” indica che solo se
ci schieriamo dalla parte di Geova nella controversia
relativa alla sovranità universale vi potremo trovare
sicurezza.
“Lodate Iah!”
Leggete Salmi 101–106. Davide qui descrive in che
modo amministrava gli affari di stato. (Salmo 101) Un
uomo afflitto prega Geova perché ‘edifichi Sion’. (Salmo
102) Nei salmi successivi si trovano inviti a ‘benedire
Geova’, richiamando l’attenzione sulla misericordia, sulla
grandezza e sulle opere creative di Dio. Qui si trova,
inoltre, per la prima volta l’espressione “Lodate Iah!”,
espressione che ricorre più di 20 volte nei Salmi. (Salmi
103, 104) Due salmi storici, infine, benedicono Geova
per ciò che ha fatto a favore del suo popolo. — Salmi
105, 106.
♦ 102:25 — Chi ha ‘gettato le fondamenta della
terra’?
Il salmista stava parlando di Dio, ma l’apostolo Paolo
applicò queste parole a Gesù Cristo. (Ebrei 1:10, 11) In
ultima analisi, queste parole valgono anche per Gesù, in
quanto lui agì da Artefice di Geova nella creazione
dell’universo. (Colossesi 1:15, 16) Perciò, anche di Gesù
si può dire che ‘gettò le fondamenta della terra’.
♦ 103:14 — Cosa significa “formati”?
Il termine reso qui “formati” è affine al verbo
“formare”, usato in Genesi 2:7, e al sostantivo “vasaio”,
usato per descrivere una persona che modella l’argilla.
(Isaia 29:16; Geremia 18:2-6) Il salmista ci ricorda che
Geova, il grande Vasaio, ci tratta con delicatezza,
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Alcuni miei piccoli appunti
sapendo che siamo fragili come vasi d’argilla. —
Confronta II Corinti 4:7.
♦ 104:4 — In che senso Geova ‘fa dei suoi angeli
spiriti’?
Dal momento che gli angeli sono già creature
spirituali, questa espressione non può riferirsi ai loro
corpi spirituali. Il termine “spirito”, tuttavia, può anche
significare “vento” o “forza attiva”. Dio, pertanto, può
impiegare i suoi angeli come potenti forze per adempiere
la sua volontà. Possono anche essere impiegati come
giustizieri, come “fuoco divoratore”. Per i cristiani è
confortante il pensiero che la loro opera di predicazione
è sostenuta da queste potenti creature angeliche. —
Confronta Rivelazione 14:6, 7.
Cosa impariamo: Il Salmo 106 ci aiuta a capire che
i ribelli Cora, Datan e Abiram erano invidiosi della
posizione di Mosè il quale guidava la nazione di Dio.
(Salmo 106:16; Numeri 16:2-11) Alla fine la ribellione fu
sedata quando “un fuoco bruciò” fra i ribelli. (Salmo
106:18) Qui vengono indubbiamente messi in risalto i
pericoli costituiti dall’orgoglio e dall’invidia. Anche oggi
parlare contro i servitori nominati di Geova può
procurare la sua disapprovazione. — Ebrei 13:17; Giuda
4, 8, 11.
Geova ci ha dato veramente tante cose di cui essere
riconoscenti. Se pensiamo a tutte le benedizioni che Egli
ha riversato su di noi, non dovremmo forse dire, come ci
esorta a fare il salmista, “Benedici Geova, o anima mia”?
— Salmo 103:1.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del Libro Quinto dei Salmi
I RICCHI possono dire: “I nostri figli sono come
piccole piante cresciute nella loro giovinezza, le nostre
figlie come angoli scolpiti nello stile dei palazzi, i nostri
granai sono pieni, . . . i nostri greggi si moltiplicano a
migliaia”. Possono inoltre esclamare: “Felice il popolo
per cui è proprio così!” Ma facendo un contrasto il
salmista dice: “Felice il popolo il cui Dio è Geova!”
(Salmo
144:12-15)
Come
potrebbe
essere
diversamente? Geova è il felice Dio e i suoi adoratori
sono felici. (1 Timoteo 1:11) Questa verità è resa
evidente nella raccolta conclusiva di cantici ispirati da
Dio, formata dai Salmi da 107 a 150.
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Alcuni miei piccoli appunti
Il Libro Quinto dei Salmi mette in risalto anche le
qualità superlative di Geova, tra cui la sua amorevole
benignità, la sua veracità e la sua bontà. Più
conosciamo a fondo la sua personalità, più siamo inclini
ad amarlo e a temerlo. Questo, a sua volta, ci rende
felici. Nel Libro Quinto dei Salmi troviamo un messaggio
davvero prezioso. — Ebrei 4:12.
L’AMOREVOLE BENIGNITÀ
FELICI
(Salmo 107:1–119:176)
DI
GEOVA
RENDE
“Oh rendano grazie a Geova per la sua amorevole
benignità e per le sue meravigliose opere a favore dei
figli degli uomini”, cantano gli esuli ebrei al ritorno dalla
cattività babilonese. (Salmo 107:8, 15, 21, 31) Lodando
Dio, Davide canta: “La tua verità [è] fino ai cieli nuvolosi”.
(Salmo 108:4) La melodia che segue contiene una
preghiera di Davide: “Aiutami, o Geova mio Dio; salvami
secondo la tua amorevole benignità”. (Salmo 109:18,
19, 26) Il Salmo 110 addita profeticamente il governo del
Messia. “Il timore di Geova è il principio della sapienza”,
dichiara Salmo 111:10. Secondo il salmo successivo,
“felice è l’uomo che teme Geova”. — Salmo 112:1.
I Salmi da 113 a 118 sono detti Salmi dell’Hallel
perché in essi viene usata ripetutamente l’espressione
“Alleluia” o “Lodate Iah!” Secondo la Mishnàh, un’opera
del III secolo in cui fu messa per iscritto la tradizione
orale precedente, questi cantici venivano cantati in
occasione della Pasqua e delle tre feste annuali degli
ebrei. Il Salmo 119, il più lungo di tutti i salmi e i capitoli
della Bibbia, esalta la rivelata parola, o messaggio, di
Geova.
Risposta a domande bibliche:
109:23: Cosa intendeva Davide quando disse:
“Come un’ombra quando declina, sono obbligato ad
andarmene”?
Usando un linguaggio poetico Davide stava dicendo
che sentiva la morte molto vicina. — Salmo 102:11.
110:1, 2: Cosa fece Gesù Cristo, il ‘Signore di
Davide’, mentre era seduto alla destra di Dio?
Dopo essere stato risuscitato Gesù ascese al cielo e
attese alla destra di Dio fino al 1914 quando avrebbe
cominciato a governare come Re. In quel periodo Gesù
esercitò autorità sui suoi unti seguaci, guidandoli
nell’opera di predicare e fare discepoli, preparandoli
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Alcuni miei piccoli appunti
anche a regnare con lui nel suo Regno. — Matteo 24:14;
28:18-20; Luca 22:28-30.
110:4: Quale ‘giuramento’ ha fatto Geova di cui
‘non si rammarica’?
Questo giuramento è il patto che Geova ha fatto con
Gesù Cristo perché serva come Re e Sommo
Sacerdote. — Luca 22:29.
113:3: In che senso il nome di Geova dev’essere
lodato “dal levar del sole fin dove tramonta”?
Qui non si parla solo di un gruppo di persone che
adorano Dio ogni giorno. Da dove si leva a est fin dove
tramonta a ovest, il sole illumina con i suoi raggi l’intero
globo. In modo simile Geova dev’essere lodato in tutta la
terra. Questo non è possibile senza uno sforzo
congiunto. Quali suoi Testimoni abbiamo il grande
privilegio di lodare Geova Dio e partecipare con zelo
all’opera di predicare il Regno.
116:15: Quanto è ‘preziosa agli occhi di Geova la
morte dei suoi leali’?
Per Geova i suoi adoratori sono così preziosi che se
ne permettesse la morte come gruppo pagherebbe un
prezzo troppo alto. Se Geova lasciasse accadere una
cosa del genere sarebbe come se i suoi nemici fossero
più potenti di lui. Inoltre sulla terra non rimarrebbe
nessuno per costituire il fondamento del nuovo mondo.
119:71: Com’è possibile che le afflizioni siano un
“bene”?
Le avversità possono insegnarci a fare più
assegnamento su Geova, a pregarlo con più fervore e a
impegnarci di più per studiare la Bibbia e mettere in
pratica quello che dice. Inoltre il modo in cui reagiamo
alle afflizioni può rivelare difetti della personalità che si
possono correggere. Le sofferenze non ci faranno
amareggiare se permetteremo che ci raffinino.
119:96: Cosa si intende con la ‘fine di ogni
perfezione’?
Il salmista sta parlando della perfezione da un punto
di vista umano. Probabilmente stava pensando al fatto
che il concetto di perfezione che ha l’uomo presenta dei
limiti. Il comandamento di Dio invece non ha limiti. La
sua guida vale in ogni aspetto della vita. “Ho visto che
ogni cosa perfetta ha un limite”, dice la Nuova Riveduta,
“ma il tuo comandamento è senza limiti”.
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Alcuni miei piccoli appunti
119:164: Cosa significa lodare Dio “sette volte al
giorno”?
Il numero sette indica spesso completezza. Perciò il
salmista sta dicendo che Geova merita ogni lode.
Lezioni per noi:
107:27-31. La sapienza del mondo ‘sarà confusa’
quando inizierà Armaghedon. (Rivelazione [Apocalisse]
16:14, 16) Non potrà salvare nessuno dalla distruzione.
Solo quelli che confidano in Geova per ottenere la
salvezza vivranno così da ‘rendergli grazie per la sua
amorevole benignità’.
109:30, 31; 110:5. La mano destra, con cui un
soldato impugnava la spada, normalmente non era
protetta dallo scudo che era tenuto nella sinistra. In
senso metaforico Geova è “alla destra” dei suoi servitori
e combatte per loro. In tal modo li protegge e li aiuta, un
ottimo motivo per ‘celebrarlo grandemente’.
113:4-9.
Geova
è
così
alto
che
deve
accondiscendere anche “a guardare sul cielo”. Tuttavia
ha compassione del misero, del povero e della donna
sterile. Il Sovrano Signore Geova è umile e vuole che lo
siano anche i suoi adoratori. — Giacomo 4:6.
114:3-7. Il fatto di sapere che Geova ha compiuto
opere meravigliose a favore del suo popolo al Mar
Rosso, al fiume Giordano e al monte Sinai dovrebbe
influire profondamente su di noi. Il genere umano,
rappresentato dalla “terra”, dovrebbe provare profonda
riverenza o, per usare un linguaggio figurato, essere “in
penosi dolori” a causa del Signore.
119:97-101. La sapienza, la perspicacia e
l’intendimento che otteniamo dalla Parola di Dio ci
proteggono dai danni spirituali.
119:105. La Parola di Dio è una lampada al nostro
piede in quanto può aiutarci a risolvere i problemi attuali.
In senso simbolico illumina anche il nostro cammino
perché predice il proposito di Dio per il futuro.
FELICI NONOSTANTE LE AVVERSITÀ
(Salmo 120:1–145:21)
Come possiamo affrontare i problemi difficili e
superare le avversità? I Salmi da 120 a 134 danno una
risposta chiara a questa domanda. Superiamo le
avversità e manteniamo la gioia confidando nell’aiuto di
Geova. Questi salmi, detti “Canti delle ascese”, erano
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Alcuni miei piccoli appunti
cantati dagli israeliti probabilmente mentre salivano a
Gerusalemme per la celebrazione delle feste annuali.
I Salmi 135 e 136 presentano Geova come Colui che
fa qualsiasi cosa gli piaccia, in netto contrasto con gli
idoli impotenti. Il 136° Salmo fu composto per il c anto
antifonale, in cui l’ultima parte di ciascun verso viene
cantata in risposta alla prima parte. Il salmo successivo
parla della condizione disperata degli ebrei che si
trovavano a Babilonia e che volevano adorare Geova in
Sion. I Salmi da 138 a 145 sono di Davide. Egli desidera
‘lodare Geova con tutto il suo cuore’. Perché? “Perché”,
com’egli stesso dice, “sono fatto in maniera
tremendamente meravigliosa”. (Salmo 138:1; 139:14)
Nei cinque salmi che seguono Davide prega per essere
protetto dagli uomini malvagi, per ricevere rimproveri
giusti, per essere liberato dai persecutori e per ricevere
consigli riguardo alla condotta. Egli dà risalto alla felicità
del popolo di Geova. (Salmo 144:15) Dopo avere
menzionato la grandezza e la bontà di Dio, Davide
dichiara: “La mia bocca pronuncerà la lode di Geova; e
ogni carne benedica il suo santo nome a tempo
indefinito, sì, per sempre”. — Salmo 145:21.
Risposta a domande bibliche:
122:3: In che senso Gerusalemme era una città
“congiunta unitamente”?
Come avveniva di solito nelle città dell’antichità, le
case di Gerusalemme erano costruite l’una a ridosso
dell’altra. La città era compatta e quindi facile da
difendere. Inoltre il fatto che le case fossero così vicine
permetteva agli abitanti di fare assegnamento l’uno
sull’altro e di aiutarsi e proteggersi a vicenda. Ciò fa
pensare all’unità spirituale delle dodici tribù di Israele
quando si riunivano per l’adorazione.
123:2: Qual è il senso dell’illustrazione inerente
agli occhi dei servitori?
Servi e serve guardano verso la mano del padrone o
della padrona per due ragioni: per capire che cosa
desidera nonché per ricevere protezione e il necessario
per vivere. Allo stesso modo noi guardiamo verso Geova
per discernere la sua volontà e ottenere il suo favore.
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Alcuni miei piccoli appunti
131:1-3: In che modo Davide aveva ‘calmato e
acquietato la sua anima come un bambino appena
svezzato sopra sua madre’?
Come il bambino svezzato impara a trovare conforto
e soddisfazione tra le braccia della madre, così Davide
aveva imparato a calmare e ad acquietare la sua anima
“come un bambino appena svezzato sopra sua madre”.
In che modo? Non essendo di cuore superbo e di occhi
alteri e non ricercando cose troppo grandi per se stesso.
Anziché cercare la preminenza, di solito Davide
riconosceva i suoi limiti e mostrava umiltà. È saggio
imitare il suo atteggiamento, in particolare quando si
aspira ad avere privilegi nella congregazione.
Lezioni per noi:
120:1, 2, 6, 7. Le osservazioni calunniose e taglienti
causano ad altri un dolore insopportabile. Tenere a freno
la lingua è un modo per dimostrare che ‘siamo per la
pace’.
120:3, 4. Se dobbiamo sopportare qualcuno che ha
la “lingua ingannevole”, può esserci di conforto sapere
che a tempo debito Geova metterà le cose a posto. I
calunniatori subiranno la calamità per mano di “un uomo
potente”. Riceveranno sicuramente l’infuocato giudizio di
Geova simboleggiato da “carboni ardenti di ginestre”.
127:1, 2. Dovremmo fare assegnamento sulla guida
di Geova in tutte le nostre attività.
133:1-3. L’unità del popolo di Geova ha un effetto
calmante, salutare e rinfrescante. Non dovremmo
turbarla con critiche, dispute o lamentele.
137:1, 5, 6. Gli adoratori di Geova in esilio
provavano attaccamento per Sion, che aveva
rappresentato l’organizzazione di Geova. Che dire di
noi? Proviamo leale attaccamento per l’organizzazione
che Geova impiega oggi?
138:2. Geova ‘magnifica il suo detto perfino al di
sopra di tutto il suo nome’ in quanto l’adempimento di
tutto ciò che ha promesso nel suo nome supererà di
gran lunga le aspettative. Ci attende davvero qualcosa di
straordinario.
139:1-6, 15, 16. Geova Dio sa quello che facciamo e
quello che pensiamo e conosce le nostre parole ancor
prima che le pronunciamo. Ci conosce da quando fu
formato l’embrione, prima che ciascuna parte del corpo
prendesse forma. La conoscenza che ha di noi come
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Alcuni miei piccoli appunti
persone è “troppo meravigliosa” perché possiamo
sondarla. Com’è confortante sapere che non solo Geova
vede se ci troviamo in una situazione difficile ma capisce
anche l’effetto che essa ha su di noi.
139:7-12. Non esiste nessun luogo così remoto dove
Dio non possa raggiungerci per rafforzarci.
139:17, 18. La conoscenza di Geova ci è divenuta
piacevole? (Proverbi 2:10) Se sì, abbiamo trovato
un’inesauribile fonte di gioia. I pensieri di Geova “sono
più numerosi anche dei granelli di sabbia”. Ci sarà
sempre da imparare riguardo a lui.
139:23, 24. Dovremmo desiderare che Geova
esamini i nostri pensieri e motivi più intimi per scorgere
le ‘vie dolorose’, cioè le inclinazioni, i pensieri e i desideri
errati, e ci aiuti a sradicarli.
143:4-7. Come possiamo sopportare anche grosse
difficoltà? Il salmista ci dice il segreto: meditare
sull’attività di Geova, mantenersi occupati pensando alle
sue opere e chiedergli aiuto in preghiera.
“Lodate Iah!”
Ciascuna delle prime quattro raccolte di salmi
termina con un’espressione di lode a Geova. (Salmo
41:13; 72:19, 20; 89:52; 106:48) L’ultima raccolta non fa
eccezione. Salmo 150:6 dice: “Ogni cosa che respira,
lodi Iah. Lodate Iah!” Questo è ciò che avverrà nel nuovo
mondo di Dio.
Mentre attendiamo con impazienza che arrivi quel
tempo meraviglioso, abbiamo molti motivi per glorificare
il vero Dio e lodare il suo nome. Pensando alla felicità
che proviamo perché conosciamo Geova e abbiamo una
buona relazione con lui, non siamo spinti a lodarlo con
cuore riconoscente?
Punti notevoli della Bibbia: Salmi 107–150
Un Dio felice, un popolo felice!
La felicità è un obiettivo che la maggior parte della
gente non raggiunge mai. Per un piccolo gruppo di
persone, però, la felicità è la condizione normale. Il loro
segreto? La vera adorazione! I Salmi ci dimostrano che
Geova è un Dio felice e che, di conseguenza, noi
possiamo essere felici adorandolo. Per averne la prova
esaminiamo il quinto libro dei Salmi, vale a dire i Salmi
107–150.
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Alcuni miei piccoli appunti
Geova il Liberatore
Leggete Salmi 107–119. La preghiera dei giudei di
essere liberati dall’esilio babilonese viene esaudita e “i
reclamati di Geova” celebrano il rimpatrio con il canto.
(Salmo 107) In precedenza, dopo essere stato liberato,
Davide aveva ‘innalzato melodie’ a Dio e aveva
proclamato la Sua bontà e il Suo amore. (Salmi
108, 109) Con la forza datagli da Geova, il Signore di
Davide, Gesù Cristo, doveva sottoporre i nemici di Dio.
(Salmo 110) Oltre a liberare il Suo popolo, Geova
benedice l’uomo retto che Lo teme. (Salmi 111, 112)
Dopo essere stati liberati da Babilonia, in occasione
delle loro grandi feste annuali i giudei cantavano i Salmi
dell’Hallel, o cantici di lode. (Salmi 113–118) Il 119°
salmo è il più lungo e tutti i suoi 176 versetti, ad
eccezione di due, fanno riferimento alla parola o alla
legge di Dio.
♦ 107:27 — In che senso ‘la loro sapienza era
confusa’?
Come marinai sorpresi da una furiosa tempesta, i
giudei non furono aiutati dalla loro sapienza durante il
loro esilio a Babilonia; qualsiasi mezzo umano per
liberarli non era servito a nulla. Ma essendosi rivolti a
Geova nel mezzo di questa situazione tempestosa,
erano stati liberati. Egli aveva fatto cessare la simbolica
tempesta e li aveva portati in salvo in un “porto” sicuro: il
paese di Giuda. — Salmo 107:30.
♦ 110:3 — Cosa significa avere “giovani proprio
come le gocce di rugiada”?
La rugiada è messa in relazione con la benedizione,
la produttività e l’abbondanza. (Genesi 27:28) Le gocce
di rugiada, inoltre, sono delicate, rinfrescanti, benefiche
e abbondanti. Nel giorno delle forze militari del Re
messianico, i suoi sudditi si offrono prontamente,
lietamente e in numero così grande da poter essere
paragonati a gocce di rugiada. Proprio come rinfrescanti
gocce di rugiada, in tutta l’odierna organizzazione di
Geova diversi giovani, sia uomini che donne, servono
Dio e i loro compagni di adorazione.
♦ 116:3 — Cosa sono “le funi della morte”?
Era come se la morte avesse legato con funi
resistentissime il salmista, tanto strettamente da
rendergli impossibile la fuga. Le funi strette intorno ai
fianchi provocano fortissimi dolori, o doglie, e la versione
greca dei Settanta traduce il termine ebraico reso “funi”
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Alcuni miei piccoli appunti
con “doglie”. Perciò, quando Gesù Cristo morì si trovò
nella stretta paralizzante, o nelle doglie, della morte.
Quando Geova risuscitò Gesù, pertanto, Egli ‘sciolse le
doglie della morte’. — Atti 2:24.
♦ 119:83 — In che senso il salmista era “come un
otre”?
Mentre attendeva che Geova lo confortasse, il
salmista era divenuto come un otre che si appendeva da
qualche parte quando non veniva usato. A causa del
fumo che c’era in una tenda o in un’abitazione priva di
camino, col tempo questo recipiente si anneriva, si
essiccava e raggrinziva. Questo era in effetti quello che
accadeva al salmista a causa dei persecutori.
(Versetto 84) La sua angoscia probabilmente traspariva
dal suo aspetto triste, dal volto solcato dalle rughe, e
forse tutto il suo corpo ne aveva risentito tanto da
perdere parte del suo umore. (Confronta Salmo 32:4).
Perciò, il salmista si sentiva forse inutile come un otre
raggrinzito scartato perché inadatto a contenere liquidi.
Ciò nondimeno egli non aveva ‘dimenticato i regolamenti
di Dio’.
♦ 119:119 — In che modo Dio fa cessare i malvagi
“come scorie schiumose”?
La schiuma che si forma sul metallo fuso o nel forno
fusorio è un inutile prodotto di scarto, qualcosa di impuro
da gettare via. Il raffinatore quindi separa metalli come
oro e argento dalle “scorie schiumose”. In modo simile,
Geova considera i malvagi degni solo di essere gettati
nel cumulo delle scorie e li fa cessare, separandoli dalle
persone di valore che hanno la sua approvazione. —
Confronta Ezechiele 22:17-22.
Cosa impariamo: Come gli antichi giudei, gli odierni
testimoni di Geova attendono la liberazione, questa volta
attraverso la tempesta di Armaghedon. (Rivelazione
16:14, 16) Al tempo stabilito da Dio l’attuale sistema di
cose verrà spazzato via da questa grande guerra.
Coloro che non si rivolgono a Geova per essere salvati
saranno abbandonati completamente a se stessi, come
se fossero sballottati dai marosi di questa grande
distruzione. I superstiti, però, ‘renderanno grazie a
Geova per la sua amorevole benignità’. Pertanto, in
questi ultimi giorni, sia gli unti seguaci di Gesù che la
“grande folla” possono riporre piena fiducia in Geova. —
Salmo 107:31; Rivelazione 7:9.
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Alcuni miei piccoli appunti
‘Canti delle ascese’
Leggete Salmi 120–134. Questi 15 salmi sono
definiti canti “delle ascese”. Gli studiosi non sono
unanimi circa il significato del termine “ascese”, ma può
darsi gli israeliti cantassero questi salmi quando
salivano, cioè ascendevano, verso l’elevata città di
Gerusalemme in occasione delle loro tre feste annuali.
— Salmo 122:1.
♦ 120:4 — Cos’erano le “frecce aguzze” e i “carboni
ardenti”?
La lingua calunniatrice può essere distruttiva quanto
un’arma o quanto il fuoco. (Proverbi 12:18; Giacomo 3:6)
Per punizione Geova fa in modo che la lingua
calunniatrice sia messa a tacere come mediante le
frecce di un guerriero. Va rilevato che il carbone di
ginestra brucia producendo intenso calore, cosa che ci
fa capire quanto sia severo il giudizio di Dio nei confronti
della “lingua ingannevole”. — Salmo 120:2, 3.
♦ 131:2 — In che senso l’anima diviene “come un
bambino appena svezzato”?
Prima di essere svezzato, un piccolo non vede l’ora
di stare con la madre perché essa soddisfi il suo
desiderio di essere nutrito. E un bambino appena
svezzato si sente soddisfatto, sicuro e confortato nelle
braccia della madre. Accontentandosi di condurre
un’esistenza semplice (versetto 1), il salmista si sentiva
“calmato e acquietato”, come un bambino appena
svezzato tra le braccia della madre. Aspettando con
umiltà Geova e compiendo la sua volontà, ci si sente al
sicuro e si ricevono ricche benedizioni.
Cosa impariamo: Benché Geova possa liberare il
suo popolo dalle calamità, non lo mette al riparo da tutte
le avversità. In realtà furono le avversità a spingere i
salmisti a comporre questi salmi. Dio, tuttavia, “non
lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare”,
ma “farà anche la via d’uscita”. (1 Corinti 10:13) Geova
in effetti ci protegge dalla rovina spirituale. Egli può sia
guidare gli eventi in modo tale da eliminare la calamità
stessa o rafforzarci perché possiamo sopportare i
momenti critici. A questo riguardo, l’unità che proviamo
nelle nostre adunanze cristiane è di grande aiuto e
beneficio. — Salmo 133:1-3.
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Alcuni miei piccoli appunti
Il Dio degno di lode
Leggete Salmi 135–145. A differenza degli idoli,
simili ai quali diventano quelli che li fanno, Geova è il Dio
degno di lode e il Liberatore. (Salmi 135, 136) Anche
quando si trovavano a Babilonia, i suoi servitori non
dimenticarono i “canti di Sion”. (Salmo 137) Davide dice
che dei ‘re loderanno Geova’ ed esulta per la maniera
meravigliosa in cui lui stesso è fatto. (Salmi 138, 139)
Invoca la protezione di Dio e ne esalta la bontà, sapendo
che solo avendo una buona relazione con Geova si
ottiene vera felicità. — Salmi 140–145.
♦ 138:2 — In che senso Dio ha magnificato il suo
detto al di sopra del suo nome?
Quando Geova fa una dichiarazione in base al suo
nome, ci attendiamo grandi cose dal suo adempimento.
Tuttavia egli va sempre al di là delle nostre aspettative,
facendo in modo che l’adempimento della sua
dichiarazione superi di gran lunga le nostre previsioni.
Dio magnifica il suo “detto” adempiendolo in maniera più
splendida di quanto ci aspetteremmo.
♦ 139:9 — Perché si parla di “ali dell’aurora”?
Questa espressione descrive la luce dell’aurora
come se avesse ali e si irradiasse rapidamente nel cielo
da oriente verso occidente. Se Davide avesse ‘preso le
ali dell’aurora’ e avesse raggiunto la parte più distante
dell’occidente, anche là si sarebbe trovato sotto la
protezione e il controllo di Geova. — Salmo 139:10;
confronta Amos 9:2, 3.
♦ 141:3 — Perché Davide voleva ‘una sentinella alla
porta delle sue labbra’?
Davide sapeva quanto danno può fare la lingua e
come gli uomini imperfetti abbiano la spiccata tendenza
a parlare in maniera avventata, in particolar modo se
irritati. Mosè era l’uomo più mansueto della terra, eppure
peccò con la lingua in relazione con le acque di Meriba.
(Numeri 12:3; 20:9-13) È quindi indispensabile tenere
sotto controllo le proprie labbra per evitare di parlare in
modo offensivo e restare sereni. — Giacomo 3:5-12.
♦ 142:7 — Perché Davide diceva che la sua anima
era in una “segreta”?
Si sentiva lasciato completamente a se stesso con i
suoi problemi, come se fosse in una segreta oscura e
pericolosa, incompreso e lontano da tutti gli uomini.
Quando proviamo sensazioni simili e ci sentiamo come
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Alcuni miei piccoli appunti
se la nostra parte “destra” fosse esposta agli attacchi,
possiamo fiduciosamente invocare l’aiuto di Geova. —
Salmo 142:3-7.
Cosa impariamo: Nel Salmo 139 Davide espresse
la sua felicità perché Dio era in grado di ‘scrutare’ e
‘conoscere’ lui e le sue vie. Anziché cercare di
nascondersi, Davide voleva assoggettarsi ancor più
pienamente alla guida e al controllo di Geova. Sapeva
che Dio lo osservava sempre. Allorché una persona sa
questo, non solo evita di commettere errori, ma prova
anche il più profondo conforto. Il fatto che Geova vede le
nostre opere, comprende i nostri problemi ed è sempre
pronto ad aiutarci, suscita in noi un profondo senso di
sicurezza e di pace, cosa indispensabile per essere
felici.
Lodate Iah!
Leggete Salmi 146–150. Questi salmi intonano il
tema dell’intero libro dei Salmi: “Lodate Iah!” Tutti
iniziano e terminano con queste gloriose parole. E con
uno splendido crescendo culminano nel 150° salmo, n el
quale tutta la creazione è invitata a ‘lodare Iah’!
♦ 146:3 — Perché non bisogna confidare nei capi
umani?
I capi umani sono mortali. Non possono salvare né
se stessi né chi confida in loro. Pertanto non si può
riporre fiducia nella guida di capi umani che infine
moriranno. Ma “felice è colui . . . la cui speranza è in
Geova suo Dio”. (Salmo 146:5, 6) Il salmista comprese
che ci vuole una guida superiore a quella che possono
offrire gli uomini stessi.
♦ 148:4 — Cosa sono le ‘acque sopra i cieli’?
A quanto pare, il salmista si riferiva alle nubi cariche
di acqua che, mentre sorvolano la terra, ogni tanto
lasciano cadere la pioggia, la quale si riversa infine negli
oceani. Questo ciclo è indispensabile per la vita, e la sua
esistenza stessa rende lode al Creatore. Dato che la
distesa atmosferica fra la terra e le nubi può essere
definita cieli, il salmista parla delle nubi chiamandole
‘acque sopra i cieli’.
I Salmi rendono chiara questa verità: Per essere
veramente felici dobbiamo avere una buona relazione
con Geova. L’obiettivo di fondo del popolo di Dio e lo
scopo della nostra esistenza possono essere pertanto
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Alcuni miei piccoli appunti
riassunti nell’invito finale rivolto dal salmista: “Ogni cosa
che respira, lodi Iah. Lodate Iah!” — Salmo 150:6.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Proverbi
SALOMONE, re dell’antico Israele, ‘pronunciò tremila
proverbi’. (1 Re 4:32) I suoi saggi detti sono a nostra
disposizione? Sì. Il libro biblico di Proverbi, ultimato
intorno al 717 a.E.V., riporta molti proverbi di Salomone.
Solo gli ultimi due capitoli sono attribuiti ad altri scrittori,
Agur figlio di Iache e il re Lemuel. Alcuni tuttavia
pensano che Lemuel sia un altro nome di Salomone.
I detti ispirati raccolti nel libro di Proverbi hanno un
duplice scopo: “Conoscere la sapienza e la disciplina”.
(Proverbi 1:2) Questi proverbi ci aiutano ad acquistare
sapienza, che è la capacità di vedere le cose
chiaramente e di applicare la conoscenza per risolvere i
problemi. Tramite essi riceviamo anche disciplina, o
educazione morale. Se prestiamo attenzione a questi
proverbi e seguiamo i consigli in essi contenuti il nostro
cuore ne sarà toccato, saremo più felici e riusciremo
nella vita. — Ebrei 4:12.
‘ACQUISTATE SAPIENZA E AGGRAPPATEVI ALLA
DISCIPLINA’
(Proverbi 1:1–9:18)
“La vera sapienza stessa continua a gridare forte
nella medesima strada”, dice Salomone. (Proverbi 1:20)
Perché dovremmo ascoltare la sua voce alta e chiara? Il
capitolo 2 menziona molti dei benefìci derivanti
dall’acquistare sapienza. Nel capitolo 3 si parla di come
avere un’intima relazione con Geova. Poi Salomone
dice: “La sapienza è la prima cosa. Acquista sapienza; e
con tutto ciò che acquisti, acquista intendimento.
Aggrappati alla disciplina; non lasciarla andare”. —
Proverbi 4:7, 13.
Cosa ci aiuterà a resistere alle vie immorali del
mondo? Il 5° capitolo di Proverbi consiglia di eser citare
la capacità di pensare e riconoscere i metodi di
seduzione del mondo. Ci invita pure a considerare il
prezzo dell’immoralità, che è molto alto. Il capitolo
successivo ci raccomanda di evitare quelle pratiche e
quegli atteggiamenti che mettono in pericolo la nostra
relazione con Geova. Il 7° capitolo descrive chiara mente
come agisce chi è immorale. Nel capitolo 8 vengono
presentati in modo avvincente il valore e il fascino della
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Alcuni miei piccoli appunti
sapienza. Il 9° capitolo costituisce un’interessant e
conclusione dei proverbi trattati fino a quel punto e
presenta un’illustrazione vivida che ci sprona a ricercare
la sapienza.
Risposta a domande bibliche:
1:7; 9:10: In che senso il timore di Geova è “il
principio della conoscenza” e “l’inizio della
sapienza”?
Senza il timore di Geova non può esserci vera
conoscenza, perché egli è il Creatore di tutte le cose e
l’Autore delle Scritture. (Romani 1:20; 2 Timoteo
3:16, 17) Egli è la Fonte stessa di tutta questa
conoscenza. Quindi la conoscenza ha inizio dal timore
reverenziale di Geova. Il santo timore è anche il principio
della sapienza perché non può esserci sapienza senza
conoscenza. Inoltre se una persona non ha timore di
Geova non userà la conoscenza che ha per onorare il
Creatore.
5:3: Perché la prostituta viene chiamata “donna
estranea”?
Proverbi 2:16, 17 descrive la “donna estranea” come
una persona “che ha dimenticato il medesimo patto del
suo Dio”. Coloro che adoravano falsi dèi o si
‘estraniavano’ dalla Legge mosaica, comprese le
prostitute, erano chiamati estranei. — Geremia 2:25;
3:13.
7:1, 2: Cosa includono “i miei detti” e i “miei
propri comandamenti”?
Oltre agli insegnamenti biblici, includono regole, o
norme, stabilite dai genitori per il bene della famiglia. I
giovani devono attenersi a esse così come si attengono
agli insegnamenti scritturali impartiti loro dai genitori.
8:30: Chi è l’“artefice”?
La sapienza personificata si definisce un artefice.
Oltre a essere un accorgimento letterario per spiegare le
caratteristiche della sapienza, questa personificazione si
riferisce in senso figurato a Gesù Cristo, il Figlio
primogenito di Dio, nella sua esistenza preumana. Molto
tempo prima di nascere sulla terra quale uomo ‘fu
prodotto come il principio della via di Dio’. (Proverbi
8:22) In qualità di “artefice” collaborò attivamente con il
Padre alla creazione di tutte le cose. — Colossesi 1:1517.
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Alcuni miei piccoli appunti
9:17: Cosa sono le “acque rubate” e perché sono
“dolci”?
Dato che la Bibbia paragona il piacere sessuale che
si prova nell’ambito matrimoniale all’acqua rinfrescante
attinta da un pozzo, le acque rubate rappresentano
rapporti sessuali immorali avuti di nascosto. (Proverbi
5:15-17) L’idea di farla franca fa sembrare dolci tali
acque.
Lezioni per noi:
1:10-14. Non dovremmo permettere che le promesse
di ricchezza dei peccatori ci inducano a seguire vie
sbagliate.
3:3. Dobbiamo attribuire grande valore all’amorevole
benignità e alla verità, e mostrarle come faremmo con
una collana preziosa. Inoltre dobbiamo imprimere queste
qualità nel cuore perché divengano parte integrante di
noi.
4:18. La conoscenza spirituale è progressiva. Per
restare nella luce dobbiamo continuare a manifestare
umiltà e mansuetudine.
5:8. Dobbiamo stare lontani da qualsiasi influenza
immorale, sia che venga esercitata dalla musica, dagli
spettacoli, da Internet o da libri e riviste.
5:21. Chi ama il vero Dio, Geova, rinuncerebbe alla
sua buona relazione con lui per pochi attimi di piacere?
No di certo! La cosa che più ci sprona a mantenerci
moralmente puri è sapere che Geova vede quello che
facciamo e ci ritiene responsabili.
6:1-5. In questi versetti troviamo l’ottimo consiglio di
non renderci ‘garanti’ per gli altri, cioè di non assumerci
responsabilità finanziarie per conto di altri quando non è
saggio. Se dopo un esame più attento l’azione che
abbiamo intrapreso sembra poco saggia, dobbiamo
senza indugio ‘tempestare il nostro prossimo’ di richieste
continue e fare tutto quello che possiamo per mettere le
cose a posto.
6:16-19. Qui sono menzionate sette categorie
basilari che abbracciano quasi tutti i tipi di trasgressione.
Dovremmo imparare a odiarle.
6:20-24. Un’educazione basata sulle Scritture può
aiutare a non cadere nella trappola dell’immoralità
sessuale. I genitori dovrebbero darsi da fare per
impartire questo tipo di educazione.
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Alcuni miei piccoli appunti
7:4. Dovremmo provare affetto per la sapienza e
l’intendimento.
PROVERBI CHE CI GUIDANO
(Proverbi 10:1–29:27)
I restanti proverbi di Salomone sono dichiarazioni
concise e non collegate fra loro. Presentati soprattutto
sotto forma di antitesi, analogie e paragoni, contengono
insegnamenti efficaci relativi a condotta, modo di parlare
e atteggiamento.
I capitoli da 10 a 24 mettono in risalto quanto sia
importante nutrire timore reverenziale nei confronti di
Geova. I proverbi contenuti nei capitoli da 25 a 29 sono
stati trascritti dagli “uomini di Ezechia re di Giuda”.
(Proverbi 25:1) Questi proverbi contengono molti
insegnamenti importanti tra cui quello di fare affidamento
su Geova.
Risposta a domande bibliche:
10:6; nota in calce: In che senso ‘la bocca dei
malvagi copre la violenza’?
Forse nel senso che i malvagi coprono con parole
melliflue il loro intento di far del male ad altri. O può darsi
che i malvagi vengano messi a tacere dall’ostilità con cui
sono generalmente trattati.
10:10: In che modo “colui che ammicca con
l’occhio” causa dolore?
“L’uomo buono a nulla” può non solo ricorrere a
‘parole perverse’ ma anche cercare di nascondere i suoi
motivi con il linguaggio del corpo, come ad esempio
“ammiccando con l’occhio”. (Proverbi 6:12, 13) Questo
tipo di inganno può causare grande angoscia alla
vittima.
10:29: Cos’è “la via di Geova”? Qui si fa
riferimento al modo in cui Geova Dio tratta l’umanità e
non alla condotta che dovremmo tenere. Il modo in cui
Dio tratta gli esseri umani significa sicurezza per gli
irriprovevoli ma rovina per i malvagi.
11:31:
Perché
il
malvagio
ricompensato più del giusto?
dev’essere
La ricompensa in questo contesto si riferisce al
grado di punizione che ciascuno riceve. Quando il giusto
sbaglia viene ricompensato per i suoi errori con la
disciplina. Il malvagio pecca deliberatamente e rifiuta di
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Alcuni miei piccoli appunti
volgersi al bene. Perciò merita una punizione severa e la
riceve.
12:23: Come si fa a ‘coprire la conoscenza’?
Coprire la conoscenza non significa non darne
affatto prova. Significa manifestarla con discrezione,
senza vantarsene.
14:17: In che modo “l’uomo che ha capacità di
pensare è odiato”?
L’espressione ebraica tradotta “capacità di pensare”
può significare sia discernimento che pensieri maliziosi.
Ovviamente l’uomo che ha idee malvage è odiato. Ma lo
è anche l’uomo che ha discernimento il quale esercita le
sue facoltà di pensare e sceglie di ‘non fare parte del
mondo’. — Giovanni 15:19.
18:19: In che senso “il fratello contro cui si
trasgredisce è più di una città forte”?
Come una città forte stretta d’assedio, la persona a
cui si fa un torto può irrigidirsi e rifiutarsi di fare
concessioni. Le dispute fra lei e il trasgressore possono
facilmente diventare una barriera, come “la sbarra di una
torre di dimora”.
Lezioni per noi:
10:11-14. Se vogliamo parlare in modo edificante è
necessario che la nostra mente sia piena di accurata
conoscenza, che il nostro cuore sia motivato dall’amore
e che le parole che escono dalla nostra bocca siano
dettate dalla sapienza.
10:19; 12:18; 13:3; 15:28; 17:28. Le nostre parole
dovrebbero essere poche e soppesate.
11:1; 16:11; 20:10, 23. Geova vuole che siamo
onesti nei rapporti d’affari.
11:4. È stolto ricercare la ricchezza trascurando lo
studio personale della Bibbia, la partecipazione alle
adunanze, la preghiera e il ministero di campo.
13:4. Non basta ‘desiderare’ una posizione di
responsabilità nella congregazione o la vita nel nuovo
mondo. Dobbiamo anche darci da fare e compiere uno
sforzo diligente per fare quello che ci viene richiesto.
13:24; 29:15, 21. Il genitore che ama il figlio non lo
vizia e nemmeno ne trascura i comportamenti errati. Che
si tratti del padre o della madre, prende invece misure
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correttive per eliminare tali comportamenti prima che
divengano radicati.
14:10. Il conforto che gli altri possono darci è limitato
perché non sempre riusciamo a esprimere esattamente i
nostri sentimenti più intimi né gli altri riescono sempre a
capirli. Possiamo dover sopportare certe difficoltà
facendo assegnamento solo su Geova.
15:7. Non dovremmo dire a una persona quello che
sappiamo tutto in una volta, come un contadino non
semina tutto il suo seme in un posto solo. Il saggio
‘sparge’ la sua conoscenza un po’ per volta, secondo il
bisogno.
15:15; 18:14. Un atteggiamento ottimista ci aiuterà a
provare gioia, anche in situazioni stressanti.
17:24. A differenza dello “stupido”, i cui occhi e la cui
mente vagano invece di stare concentrati sulle cose
importanti, dovremmo cercare l’intendimento per agire
con sapienza.
23:6-8. Dovremmo evitare un’ipocrita ostentazione di
ospitalità.
27:21. Le lodi che riceviamo possono rivelare chi
siamo veramente. Se ci spingono a riconoscere che
siamo debitori verso Geova e ci incoraggiano a
continuare a servirlo, rivelano che siamo persone umili.
Se invece generano in noi un senso di superiorità,
mostrano che manchiamo di umiltà.
27:23-27. Prendendo spunto dalla vita pastorale,
questi proverbi mettono in risalto quanto sia utile
accontentarsi di una vita semplice che è frutto di un
lavoro diligente. In particolare ci mostrano la necessità di
fare assegnamento su Dio.
28:5. Se ‘cerchiamo Geova’ attraverso la preghiera e
lo studio della sua Parola ‘possiamo capire ogni cosa’
necessaria per servirlo come lui vuole.
‘MESSAGGI PONDEROSI’
(Proverbi 30:1–31:31)
Il libro biblico di Proverbi termina con due ‘messaggi
ponderosi’. (Proverbi 30:1; 31:1) Mediante paragoni che
ci inducono a pensare, il messaggio di Agur illustra che
gli avidi non si saziano mai e mostra quanto sia difficile
scoprire le tecniche di seduzione che un uomo usa con
una ragazza. Suggerisce pure di evitare la superbia e le
parole dette con ira.
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
Il messaggio ponderoso che Lemuel ricevette dalla
madre contiene buoni consigli sul consumo di vino e
bevande inebrianti e sull’importanza di giudicare con
giustizia. La descrizione della brava moglie termina con
le parole: “Datele del frutto delle sue mani, e le sue
opere la lodino”. — Proverbi 31:31.
Acquistate sapienza, accettate la disciplina, coltivate
il santo timore, fate affidamento su Geova. Che preziosi
insegnamenti troviamo nei proverbi ispirati! Se faremo
tutto il possibile per applicarne i consigli troveremo la
felicità che contraddistingue “l’uomo che teme Geova”.
— Salmo 112:1.
Punti notevoli della Bibbia: Proverbi 1:1–31:31
Temete Geova e sarete felici
“Il timore di Geova è l’inizio della sapienza”. (9:10)
Com’è ben dimostrato questo nei Proverbi! Questo libro
biblico, completato intorno al 716 a.E.V., ci aiuta a
manifestare sapienza, applicando correttamente la
conoscenza. Prendete a cuore le sagge parole che
contiene: sarete felici!
Ascoltate la sapienza
Leggete Proverbi 1:1–2:22. “Il timore di Geova” è
l’essenza stessa della conoscenza. Se accettiamo la
disciplina, non ci uniremo ai peccatori nel commettere il
male. A quelli che lo temono Geova dà la sapienza che li
protegge dai malfattori.
♦ 1:7 — Cos’è “il timore di Geova”?
È rispetto, profonda riverenza nei suoi confronti,
nonché sano timore di dispiacergli motivato dalla nostra
gratitudine per la sua amorevole benignità e bontà. “Il
timore di Geova” significa riconoscere che egli è il
Giudice supremo e l’Onnipotente, e che ha il diritto di
punire o mettere a morte coloro che gli disubbidiscono.
Significa anche servire Dio fedelmente, confidare
pienamente in lui e odiare ciò che egli considera male.
— Salmo 2:11; 115:11; Proverbi 8:13.
♦ 2:7 — Cos’è l’integrità?
Etimologicamente, i termini ebraici che hanno
attinenza con l’integrità si riferiscono a qualcosa che è
“intero” o “completo”. I termini ebraici spesso denotano
sanità morale e rettitudine. “Quelli che camminano
nell’integrità” sono irremovibilmente devoti a Geova. Per
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questi “retti” egli è uno “scudo” protettivo, perché essi
manifestano vera sapienza e si uniformano alle Sue
giuste norme.
Cosa impariamo: Se temiamo Geova, accetteremo
la disciplina che egli impartisce tramite la sua Parola e la
sua organizzazione. Altrimenti verremmo considerati
come gli “stolti”, gli empi peccatori. Accettiamo pertanto
la sua amorevole disciplina. — Proverbi 1:7; Ebrei 12:6.
Apprezzate la sapienza
Leggete Proverbi 3:1–4:27. Per avere buona
perspicacia ‘confidate in Geova con tutto il vostro
cuore’. Coloro che stimano altamente la sapienza sono
felici. Il loro sentiero è paragonabile a una luce sempre
più fulgida; essi, però, devono salvaguardare il proprio
cuore.
♦ 4:18 — In che modo “il sentiero dei giusti”
risplende sempre più?
La luce del sole aumenta di continuo dall’alba finché
“il giorno è fermamente stabilito”. In modo simile, la luce
spirituale per il popolo di Geova col passare del tempo
aumenta. Mentre ci avviciniamo molto di più agli
avvenimenti, la nostra comprensione dello svolgimento
dei propositi di Geova si fa più chiara. Le profezie divine
si dischiudono ai nostri occhi mentre lo spirito santo di
Dio fa luce su di esse e mentre trovano adempimento
negli avvenimenti mondiali o in quello che accade al
popolo di Geova. È così che il loro ‘sentiero risplende
sempre più’.
Cosa impariamo: Se mostriamo vera sapienza e
osserviamo i comandi di Dio, eviteremo di perseguire
una condotta stolta che potrebbe portarci anzitempo alla
morte. Per esempio, coloro che ignorano i comandi di
Geova contro l’immoralità sessuale possono contrarre
malattie trasmesse per via sessuale che potrebbero
provocare una morte prematura. Uniformiamoci quindi ai
comandi di Dio: la sapienza sarà allora “un albero di vita”
per noi. — Proverbi 3:18.
Come dimostrare sapienza
Leggete Proverbi 5:1–9:18. Evitare l’immoralità e
‘rallegrarsi con la moglie della propria giovinezza’ sono
dimostrazioni di sapienza. Vengono menzionate sette
cose detestabili a Geova, e sono riportati avvertimenti
contro le seduzioni di una prostituta. La sapienza
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
personificata è l’“artefice” di Dio. E “il timore di Geova è
l’inizio della sapienza”.
♦ 6:1-5 — Viene forse consigliato di non essere
generosi?
Questo proverbio non scoraggia la generosità, ma
consiglia di non farsi coinvolgere nelle questioni
commerciali di altri, specialmente se estranei. Gli israeliti
dovevano aiutare il loro fratello che era ‘divenuto
povero’. (Levitico 25:35-38) Alcuni, però, si lanciavano in
speculazioni commerciali e ottenevano prestiti
convincendo altri a ‘farsi garanti’ per loro, a promettere
cioè di pagare i loro creditori in caso di necessità. Se
uno si fosse messo in un simile impiccio, forse per
vanteria, il suggerimento saggio era quello di cavarsene
fuori immediatamente. — Proverbi 11:15.
♦ 8:22-31 — Si tratta di una semplice descrizione
della sapienza?
No, dal momento che, in quanto attributo dell’eterno
Dio, la sapienza è sempre esistita. (Giobbe 12:13) In
questo caso, invece, viene detto che la sapienza fu
‘prodotta’ e che ‘era accanto a [Geova] come un artefice’
nel corso della creazione della terra. Identificare la
sapienza personificata col Figlio di Dio concorda
perfettamente col fatto che “attentamente occultati in lui
sono tutti i tesori della sapienza e della conoscenza”. —
Colossesi 1:15, 16; 2:3.
Cosa impariamo: Parlando dei propri “sacrifici di
comunione” e dei propri “voti”, può darsi che la donna
immorale di Proverbi capitolo 7 volesse dare ad
intendere che lei non era priva di spiritualità. I sacrifici di
comunione consistevano nell’offerta di carne, farina, olio
e vino. (Levitico 19:5, 6; 22:21; Numeri 15:8-10) In tal
modo essa indicava che a casa sua c’era da mangiare e
da bere in abbondanza e che il “giovane che mancava di
cuore” se la sarebbe spassata andando lì. È questa la
tipica maniera in cui chi è spinto da motivazioni sbagliate
viene portato a commettere immoralità. Quant’è
importante prendere a cuore questo avvertimento ed
evitare di peccare così contro Dio! — Genesi 39:7-12.
Antitesi che stimolano il pensiero
Leggete Proverbi 10:1–15:33. I proverbi di
Salomone iniziano in gran parte con massime in antitesi
fra loro. Viene messo in risalto “il timore di Geova”. —
10:27; 14:26, 27; 15:16, 33.
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Alcuni miei piccoli appunti
♦ 10:25 — Perché si parla di “uragano”?
Non essendo radicati nei giusti princìpi, i malvagi
sono come quegli edifici instabili che durante una
violenta tempesta crollano. I giusti invece sono stabili, in
quanto il loro modo di pensare è saldamente radicato nei
princìpi santi. Come una costruzione con buone
fondamenta, essi non cedono quando sono sottoposti a
pressioni. — Matteo 7:24-27.
♦ 11:22 — In che senso una donna potrebbe essere
paragonabile a un anello d’oro nel grifo di un porco?
Un anello d’oro infilato in una delle narici o nella
cartilagine che le separa era un segno di eleganza. Ma
gli israeliti consideravano i porci animali impuri e
ripugnanti. Una donna bella ma insensata è simile a un
inopportuno anello d’oro nel grifo di un porco.
♦ 14:14 — Di che cosa si sazia l’infedele?
“L’infedele di cuore” è sazio, appagato, del suo modo
di vivere materialistico. (Salmo 144:11-15a) Per lui non
ha alcuna importanza fare quello che è giusto dal punto
di vista di Dio e non gli passa neppure per la mente
l’idea di dover rendere conto a Dio. (1 Pietro 4:3-5)
“L’uomo buono”, invece, respinge le pratiche
dell’infedele e si sazia “dei risultati delle sue azioni”.
Mette al primo posto gli interessi spirituali, si attiene alle
norme di Dio, prova l’enorme gioia di servirLo e si sazia
delle Sue benedizioni. — Salmo 144:15b.
♦ 15:23 — In che senso possiamo ‘rallegrarci nella
risposta della nostra bocca’?
Possiamo farlo quando i nostri consigli vengono
presi a cuore e producono risultati positivi. Ma per
essere di aiuto a qualcuno dobbiamo ascoltare con
attenzione, soppesare i fattori che entrano in gioco nel
suo problema e dare consigli in base alla Bibbia. “Com’è
buona una parola al tempo giusto!”
Cosa impariamo: “Lo stolto” risponde subito, “nello
stesso giorno”, e con ira a chi lo insulta o lo ‘disonora’.
Ma “l’accorto”, chi è prudente, invoca Dio perché gli
conceda il Suo spirito per mantenere la padronanza di
sé e seguire la Sua Parola. (Proverbi 12:16) Così
facendo, possiamo evitare ulteriori dispute che
potrebbero provocare danni emotivi o fisici a noi stessi o
ad altri.
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Alcuni miei piccoli appunti
Proverbi con analogie
Leggete Proverbi 16:1–24:34. Questi saggi detti di
Salomone impartiscono istruzioni per lo più mediante
analogie. Di nuovo viene messo in risalto “il timore di
Geova”. — 16:6; 19:23; 22:4; 23:17; 24:21.
♦ 17:19 — Che c’è di male ad avere un ingresso alto?
Chi nella propria casa o nel proprio palazzo non
faceva le porte di accesso basse correva il rischio che
uomini a cavallo entrassero e razziassero i suoi beni. In
questo proverbio può darsi che anche la bocca sia
paragonata a un ingresso che è stato innalzato da
discorsi arroganti e pretenziosi. Simili discorsi fomentano
zuffe e conducono infine al disastro.
♦ 19:17 — Perché aiutare il misero è come prestare a
Geova?
I miseri appartengono a Dio, e quello che noi
facciamo loro viene considerato come fatto a lui.
(Proverbi 14:31) Se l’amore e la generosità ci spingono
a mostrare favore ai miseri o a dare ai poveri, senza
aspettarsi nulla in cambio da loro, Geova considera
questi doni come prestiti fatti a lui che egli ripaga
concedendo il suo favore e le sue benedizioni. — Luca
14:12-14.
♦ 20:1 — In che senso il vino è “schernitore”?
Il vino può indurre chi eccede nel bere ad agire in
modo ridicolo e chiassoso. Visto che può avere
conseguenze così deleterie, i cristiani devono evitare di
eccedere nel bere. — 1 Timoteo 3:2, 3, 8; 1 Corinti
6:9, 10; Proverbi 23:20, 21.
♦ 23:27 — In che senso una prostituta
paragonabile a una “fossa” e a un “pozzo”?
è
Proprio come gli animali venivano catturati in ‘fosse
profonde’ scavate dai cacciatori, così i clienti di una
prostituta cadono nella trappola dell’immoralità. “Donna
straniera” è sinonimo di meretrice, indubbiamente
perché in Israele quasi tutte le prostitute erano straniere.
Ci sono difficoltà ad attingere acqua da “un pozzo
stretto”, perché le giare di terracotta si rompono con
facilità contro le sue sponde. Analogamente, chi ha a
che fare con prostitute può andare incontro a gravi
problemi emotivi e fisici. — Proverbi 7:21-27.
Cosa impariamo: “Il testimone menzognero” manca
di rispetto a Dio e sotto la Legge poteva essere messo a
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Alcuni miei piccoli appunti
morte. Poteva perciò ‘perire’ per mano degli uomini o di
Geova. (Proverbi 21:28; Deuteronomio 5:20; 19:16-21;
confronta Atti 5:1-11). Ma ‘l’uomo che ascoltava’
attentamente parlava solo quando era certo di quanto
aveva udito. La sua testimonianza restava “per sempre”,
in quanto in seguito non sarebbe stata respinta come
falsa. Tra i testimoni di Geova, quelli che rendono
testimonianza durante un’udienza giudiziaria devono
aver ascoltato con attenzione per essere in grado di
provvedere informazioni accurate; una testimonianza
non accurata o falsa, infatti, può essere spiritualmente
dannosa.
Utili paragoni
Leggete Proverbi 25:1–29:27. Per insegnare, i
proverbi di Salomone che furono trascritti dagli uomini
del re Ezechia si avvalgono soprattutto di paragoni. Tra
le altre cose, incoraggiano a fare affidamento su Geova.
♦ 26:6 — Perché viene fatto un paragone con ‘chi
mutila i propri piedi’?
Chi mutila i propri piedi si azzoppa; similmente chi si
avvale di uno “stupido” fa violenza ai propri interessi. Un
progetto affidato a uno stupido fallirà. Quant’è saggio,
perciò, ‘provare gli uomini in quanto all’idoneità’ prima di
affidare loro responsabilità di congregazione! —
1 Timoteo 3:10.
♦ 27:17 — In che modo la faccia di una persona
viene ‘affilata’?
Esattamente come un pezzo di ferro può essere
usato per affilare una lama dello stesso metallo, così
una persona può riuscire ad affinare la condizione
intellettuale e spirituale di un’altra. Se delusioni e contatti
avuti con gente antipatica ci deprimono, un’occhiata
comprensiva e l’incoraggiamento scritturale di un nostro
conservo possono essere molto edificanti. La nostra
espressione facciale triste si trasforma e ci sentiamo
rinfrancati e pronti per riprendere l’attività. — Proverbi
13:12.
♦ 28:5 — Cos’è incluso in “ogni cosa”?
Coloro che praticano il male sono spiritualmente
ciechi. (Proverbi 4:14-17; 2 Corinti 4:4) Non ‘capiscono il
giudizio’, cioè cosa è giusto secondo le norme di Dio.
Perciò non possono fare valutazioni corrette e prendere
decisioni giuste. Ma quelli che “cercano Geova”
pregandolo e studiando la sua Parola ‘capiscono ogni
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Alcuni miei piccoli appunti
cosa’ necessaria per servirlo come lui vuole. — Efesini
5:15-17.
♦ 29:8 — In che senso chi fa discorsi spavaldi
‘infiamma una città’?
Gli spacconi che non rispettano l’autorità parlano in
maniera insolente. Alimentano le fiamme della disputa a
tal punto che gli abitanti di un’intera città si infiammano.
Ma i saggi “fanno allontanare l’ira”, parlando con mitezza
e in modo sensato, gettando acqua sulle fiamme dell’ira
e favorendo la pace. — Proverbi 15:1.
Cosa impariamo: Se siamo orgogliosi, la superbia ci
umilierà. (Proverbi 29:23) Chi è superbo sarà
probabilmente anche presuntuoso, fatto che potrà
portarlo al disonore, all’inciampo e al crollo. (Proverbi
11:2; 16:18; 18:12) Dio può fare in modo che chi è
orgoglioso sia umiliato, ridimensionato, o forse persino
distrutto. Costui cerca la gloria, ma la gente trova
ripugnanti i suoi modi di fare. Invece “chi è umile di
spirito [alla fine] afferrerà la gloria”.
‘Messaggi ponderosi’
Leggete Proverbi 30:1–31:31. Nel “messaggio
ponderoso” di Agur si riconosce che “ogni detto di Dio è
raffinato”. Vengono pure menzionate cose troppo
meravigliose da capire, e così via. (30:1-33) “Il
messaggio ponderoso” che Lemuel ricevette da sua
madre mette in guardia contro il prendere bevande
inebrianti perché possono pervertire il giudizio, esorta a
emettere giudizi giusti e descrive una buona moglie. —
31:1-31.
♦ 30:15, 16 — A cosa servono questi esempi?
Ad illustrare quanto siano insaziabili gli avidi. Le
sanguisughe si rimpinzano di sangue proprio come gli
avidi continuano a chiedere più denaro o potere.
Analogamente, lo Sceol non è mai sazio, ma resta
aperto per accogliere altre vittime della morte. Il seno
sterile ‘grida’ per avere figli. (Genesi 30:1) Un paese
stretto nella morsa della siccità assorbe rapidamente
l’acqua piovana e, immediatamente dopo, è di nuovo
secco. Un fuoco, dopo aver consumato gli oggetti che vi
sono stati gettati dentro, estende le sue fiamme anche
agli altri materiali combustibili vicini. Gli avidi si
comportano nello stesso modo. Ma chi si fa guidare
dalla sapienza divina non è continuamente mosso
dall’egoismo.
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Alcuni miei piccoli appunti
♦ 31:6, 7 — Perché dare vino a chi ha “l’anima
amareggiata”?
La bevanda inebriante e il vino sono sedativi.
Verrebbero dati, pertanto, a “chi sta per perire”, cioè per
morire, o a ‘chi ha l’anima amareggiata’ perché senta
meno dolore e sia meno consapevole delle proprie
difficoltà. L’antica usanza di dare vino drogato ai
criminali per attutire la sofferenza dell’esecuzione può
essere il motivo per cui i soldati romani ne offrirono a
Gesù al momento di metterlo al palo. Egli rifiutò quel
vino in quanto voleva avere il pieno possesso delle sue
facoltà in quel momento cruciale e mantenere così la
propria integrità verso Dio. — Marco 15:22-24.
♦ 31:15 — Chi sono queste “giovani”?
Qui si parla di domestiche. Non avevano ragione di
lamentarsi per mancanza di cibo o di lavoro. La moglie
capace dava cibo alla sua casa e faceva anche in modo
che queste donne avessero qualcosa da mangiare e dei
compiti da svolgere.
Cosa impariamo: A causa della nostra imperfezione
talora possiamo stupidamente ‘innalzarci’, dandoci da
fare per esaltare noi stessi. Se facciamo questo o se
parliamo in maniera adirata, dovremmo ‘metterci la
mano sulla bocca’, non dire qualcos’altro che
provocherebbe ancora di più colui che abbiamo offeso.
Proprio come occorre agitare il latte per fare il burro e
come in genere bisogna stringere il naso per farne
uscire del sangue, così i litigi scoppiano quando la gente
dà libero sfogo alla propria ira. (Proverbi 30:32, 33) In
casi simili, com’è saggio restare in silenzio ed evitare
altri problemi!
Quanto può esserci utile il libro di Proverbi! Teniamo
cari i suoi saggi detti che suscitano un riverente timore
per Geova. Mettendoli in pratica saremo senz’altro felici.
SCHEMA DEL LIBRO DI PROVERBI
Libro suddiviso in più parti costituite da discorsi e
raccolte di detti saggi su aspetti pratici della vita
Benché attribuito principalmente a Salomone, Proverbi
non fu compilato per intero fino al tempo del re Ezechia
L’eccellente valore della sapienza
La sapienza, insieme all’intendimento, è la prima cosa
(4:5-8; 16:16)
Cose essenziali per ottenere la sapienza (2:1-9; 13:20)
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Alcuni miei piccoli appunti
Benefìci derivanti dalla sapienza: sicurezza, protezione,
onore e una vita più lunga e più felice (2:10-21; 3:13-26,
35; 9:10-12; 24:3-6, 13, 14)
La sapienza personificata collaborò con Geova (8:2231)
Le amare conseguenze dell’agire poco saggiamente
(1:24-32; 2:22; 6:12-15)
Giusto atteggiamento nei riguardi di Geova
Confidare in Geova (3:5, 6; 16:20; 18:10; 29:25)
Temerlo e fuggire il male (3:7; 10:27; 14:26, 27; 16:6;
19:23)
Onorarlo, sostenendo la vera adorazione (3:9, 10)
Accettare la sua disciplina come espressione di amore
(3:11, 12)
Mostrare apprezzamento per la sua parola (3:1-4;
30:5, 6)
Comprendere ciò che Geova odia e comportarsi di
conseguenza (6:16-19; 11:20; 12:22; 16:5; 17:15; 28:9)
Se facciamo piacere a Geova, egli avrà cura di noi, ci
proteggerà ed esaudirà le nostre preghiere (10:3, 9, 30;
15:29; 16:3)
Ottimi consigli sulla vita familiare
La moglie capace è una benedizione di Geova (12:4;
14:1; 18:22; 31:10-31)
I genitori dovrebbero impartire ai figli addestramento e
disciplina (13:1, 24; 22:6, 15; 23:13, 14; 29:15, 17)
I figli dovrebbero mostrare profondo rispetto per i
genitori (1:8, 9; 4:1-4; 6:20-22; 10:1; 23:22-26; 30:17)
In casa dovrebbero regnare l’amore e la pace
(15:16, 17; 17:1; 19:13; 21:9, 19)
Bisogna resistere all’immoralità, evitando così molti
guai e sofferenze (5:3-23; 6:23-35; 7:4-27; 9:13-18)
Tratti da coltivare e tratti da evitare
Coltivare amorevole considerazione per i poveri e gli
afflitti (3:27, 28; 14:21, 31; 19:17; 21:13; 28:27)
Essere generosi, evitare l’avidità (11:24-26)
Essere diligenti, evitare la pigrizia (6:6-11; 10:26; 13:4;
20:4; 24:30-34; 26:13-16)
Modestia e umiltà recano onore; presunzione e
orgoglio portano all’umiliazione (11:2; 16:18, 19; 25:6, 7;
29:23)
Padroneggiarsi nell’ira (14:29; 16:32; 25:28; 29:11)
Evitare lo spirito malevolo o vendicativo (20:22; 24:17,
18, 28, 29; 25:21, 22)
Praticare la giustizia in ogni cosa (10:2; 11:18, 19;
14:32; 21:3, 21)
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Alcuni miei piccoli appunti
Suggerimenti pratici per la vita quotidiana
Reagire dovutamente alla disciplina, alla riprensione, al
consiglio (13:18; 15:10; 19:20; 27:5, 6)
Essere veri amici (17:17; 18:24; 19:4; 27:9, 10)
Essere discreti nell’accettare ospitalità (23:1-3, 6-8;
25:17)
Il materialismo è vano (11:28; 23:4, 5; 28:20, 22)
Il duro lavoro reca benedizioni (12:11; 28:19)
Coltivare l’onestà nei rapporti d’affari (11:1; 16:11;
20:10, 23)
Stare attenti a non farsi garanti per altri, specialmente
se estranei (6:1-5; 11:15; 22:26, 27)
Evitare il linguaggio deleterio; parlare in maniera
edificante (10:18-21, 31, 32; 11:13; 12:17-19; 15:1, 2,
4, 28; 16:24; 18:8)
L’adulazione è traditrice (28:23; 29:5)
Evitare le dispute (3:30; 17:14; 20:3; 26:17)
Evitare le cattive compagnie (1:10-19; 4:14-19;
22:24, 25)
Imparare ad agire con saggezza verso schernitori e stolti
(9:7, 8; 19:25; 22:10; 26:4, 5)
Evitare le insidie delle bevande alcoliche (20:1; 23:2935; 31:4-7)
Non invidiare i malvagi (3:31-34; 23:17, 18; 24:19, 20)
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Ecclesiaste
“L’UOMO, nato di donna, è di breve vita e sazio di
agitazione”, osservò il patriarca Giobbe. (Giobbe 14:1) È
molto importante non sprecare la nostra breve vita in
interessi e attività prive di valore. Quali sono le attività a
cui dovremmo dedicare il nostro tempo, le nostre
energie e le nostre risorse? E quali sono quelle che
dovremmo evitare? Le parole di sapienza che troviamo
nel libro biblico di Ecclesiaste contengono validi consigli
a questo riguardo. Il messaggio che trasmettono “può
discernere i pensieri e le intenzioni del cuore” e aiutarci
ad avere una vita significativa. — Ebrei 4:12.
Scritto da Salomone, un re dell’antico Israele famoso
per la sua sapienza, il libro di Ecclesiaste contiene
consigli pratici su ciò che conta veramente nella vita e su
ciò che invece non ha nessun valore. Salomone fa
riferimento ad alcuni dei progetti edilizi da lui intrapresi,
quindi deve avere scritto Ecclesiaste dopo che erano
stati portati a termine e prima di allontanarsi dalla vera
adorazione. (Neemia 13:26) Per tale ragione il libro fu
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Alcuni miei piccoli appunti
scritto evidentemente prima del 1000 a.E.V., verso la
fine dei 40 anni del suo regno.
COSA NON È VANITÀ?
(Ecclesiaste 1:1–6:12)
“Ogni cosa è vanità!”, dice il congregatore, che
prosegue chiedendo: “Che profitto ha l’uomo in tutto il
suo duro lavoro a cui lavora duramente sotto il sole?”
(Ecclesiaste 1:2, 3) Le espressioni “vanità” e “sotto il
sole” ricorrono più volte in questo libro. Il termine ebraico
reso “vanità” significa letteralmente “fiato” o “vapore” e
dà l’idea di irrilevanza, caducità o transitorietà.
L’espressione “sotto il sole” significa “su questa terra” o
“in questo mondo”. Perciò “ogni cosa”, cioè tutte le
attività dell’uomo che non tengono conto della volontà di
Dio, è vanità.
“Guarda i tuoi lui è il segreto per dare un senso alla
propria vita.
Risposta a domande bibliche:
1:4-10: Cosa c’è di ‘faticoso’ nei cicli naturali?
Il congregatore menziona solo tre delle cose
essenziali per la vita sulla terra: il sole, il vento e il ciclo
dell’acqua. I cicli naturali, in effetti, sono numerosi e
molto complessi. Si può passare tutta la vita a studiarli
senza arrivare a capirli del tutto. Possono essere
veramente ‘faticosi’. È anche frustrante paragonare la
breve durata della nostra vita all’incessante ripetersi di
questi cicli. Perfino gli sforzi compiuti per fare nuove
scoperte sono faticosi. Dopo tutto le nuove invenzioni
non sono altro che applicazioni di princìpi che il vero Dio
ha stabilito e che ha già seguito nella creazione.
2:1, 2: Perché si dice che il “riso” è “follia”?
Il riso può aiutarci a dimenticare i nostri guai per un
po’ e il divertimento può farci considerare i nostri
problemi con leggerezza. Comunque sia, il riso non
cancella le difficoltà. Quindi viene detto che la ricerca
della felicità attraverso il divertimento è “follia”.
3:11: Quali cose Dio ha fatto ‘belle a suo tempo’?
Alcune delle cose che Geova Dio ha fatto ‘belle’, o
appropriate e utili, al tempo giusto sono la creazione di
Adamo ed Eva, il patto dell’arcobaleno, il patto con
Abraamo, il patto davidico, la venuta del Messia e
l’intronizzazione di Gesù Cristo come Re del Regno di
Dio. Tuttavia nel prossimo futuro Geova farà
qualcos’altro di ‘bello’. Possiamo aver fiducia che nel
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Alcuni miei piccoli appunti
momento opportuno il giusto nuovo mondo diverrà
realtà. — 2 Pietro 3:13.
3:15b: In che modo “il vero Dio stesso continua a
cercare ciò che si persegue”?
“Ciò che si persegue” può riferirsi a quanto Dio si
propone di fare. Benché il continuo susseguirsi della
nascita e della morte nonché della guerra e della pace
possa fare sentire l’uomo impotente e indurlo a pensare
che la storia si ripeta, il vero Dio può ricercare e
realizzare tutto quello che vuole. (Ecclesiaste 3:110, 15a) “Ciò che si persegue” può applicarsi anche ai
giusti, che spesso sono ‘perseguiti’, vale a dire
perseguitati, dai malvagi. In tal caso Geova continua a
cercare i giusti “per mostrare la sua forza” a loro favore.
— 2 Cronache 16:9.
5:9: In che senso “il profitto della terra è fra tutti
loro”?
Tutti gli abitanti della terra dipendono dal “profitto
della terra”, cioè da quello che essa produce. Un re non
fa eccezione. Beneficerà dei prodotti agricoli se i suoi
servitori lavoreranno sodo per coltivare la terra.
Lezioni per noi:
1:15. È inutile dedicare tempo ed energie a cercare
di correggere l’oppressione e l’ingiustizia che vediamo
oggi. Solo il Regno di Dio può togliere di mezzo la
malvagità. — Daniele 2:44.
2:4-11. Arti quali architettura, giardinaggio e musica,
nonché il vivere nel lusso, sono “un correr dietro al
vento” perché non danno un vero senso alla vita né
recano felicità duratura.
2:12-16. La sapienza ha un vantaggio sulla
stoltezza: aiuta a risolvere certi problemi. Ma per quanto
riguarda la morte, la sapienza umana non ha nessun
vantaggio. E se anche qualcuno avesse ottenuto la fama
grazie a tale sapienza, verrebbe presto dimenticato.
2:24; 3:12, 13, 22. Non c’è niente di male nel godere
i frutti del proprio lavoro.
2:26. La sapienza divina, che dà gioia, viene data
‘all’uomo che è buono dinanzi a Geova’. È impossibile
ricevere questa sapienza senza avere una buona
relazione con Dio.
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Alcuni miei piccoli appunti
3:16, 17. Non è realistico aspettarsi che sia fatta
giustizia in ogni situazione. Anziché angustiarci per
quello che succede oggi nel mondo, dobbiamo aspettare
che Geova metta le cose a posto.
4:4. Chi lavora sodo e bene prova soddisfazione. Ma
lavorare sodo unicamente per primeggiare incoraggia la
competizione e può dar luogo ad animosità e invidia. Il
duro lavoro che compiamo nel ministero cristiano deve
scaturire da giusti motivi.
4:7-12. I rapporti umani sono più importanti dei beni
materiali e non vanno sacrificati per inseguire la
ricchezza.
4:13. Non sempre ci si guadagna il rispetto a motivo
della posizione o dell’età. Chi occupa una posizione di
responsabilità deve agire con saggezza.
4:15, 16. Il “fanciullo, che è secondo” (cioè il
successore del re), può inizialmente avere l’appoggio di
‘tutti quelli che sono davanti a lui’, ma ‘poi la gente non si
rallegra di lui’. In effetti la popolarità è solitamente di
breve durata.
5:2. Le nostre preghiere dovrebbero essere ben
meditate e rispettose, non prolisse.
5:3-7. Preoccuparsi troppo della ricerca di cose
materiali può spingere a sognare ad occhi aperti avendo
mire egoistiche. Fantasticare di continuo in questo modo
può anche privare di sonni tranquilli. L’abbondanza delle
parole può far apparire stolta una persona e indurla a
fare a Dio un voto avventato. ‘Temendo il vero Dio’
evitiamo di fare queste cose.
6:1-9. Di che beneficio sono le ricchezze, la gloria,
una vita lunga e perfino una famiglia numerosa se le
circostanze ci impediscono di goderne? “È meglio il
vedere degli occhi che l’andare in giro dell’anima [“del
desiderio dell’anima”, nota in calce]”, cioè è meglio
affrontare la realtà che cercare di soddisfare desideri
irrealizzabili. Pertanto il miglior modo di vivere è
accontentarsi di avere ‘nutrimento e di che coprirsi’ e
nello stesso tempo godere delle cose buone della vita e
impegnarsi per mantenere una stretta relazione con
Geova. — 1 Timoteo 6:8.
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Alcuni miei piccoli appunti
CONSIGLI PER CHI È SAGGIO
(Ecclesiaste 7:1–12:8)
Come possiamo proteggere il nostro buon nome,
ovvero la nostra reputazione? Come dovremmo
considerare i governanti umani e le ingiustizie che forse
vediamo? Dato che i morti non sono consci di nulla,
come dovremmo usare ora la vita? Come possono i
giovani usare saggiamente il loro tempo e le loro
energie? I validi consigli del congregatore su questi e su
altri punti sono riportati nei capitoli da 7 a 12 di
Ecclesiaste.
Risposta a domande bibliche:
7:19: In che senso la sapienza è più forte di
“dieci uomini al potere”? Il numero dieci, quando è
usato nella Bibbia in senso figurato, è indice di
completezza. Salomone vuol dire che il valore protettivo
della sapienza è maggiore del numero completo dei
combattenti che fanno la guardia a una città.
10:2: Cosa significa avere il cuore ‘a destra’ o ‘a
sinistra’?
La destra è spesso indice di una posizione di favore,
ragion per cui dire che una persona ha il cuore a destra
equivale a dire che il cuore la spinge a fare il bene. Se la
spinge a seguire una condotta sbagliata, si dice che ha il
cuore a sinistra.
10:15: In che senso “il duro lavoro degli stupidi li
rende stanchi”?
Se uno non ha giudizio il suo duro lavoro non
produce nulla di veramente utile. Egli non vi prova
nessuna soddisfazione. Tali sforzi incessanti non fanno
altro che stancarlo.
11:7, 8: Cosa significa la dichiarazione: “La luce
è anche dolce, ed è bene per gli occhi vedere il
sole”?
La luce e il sole danno gioia ai vivi. Salomone dice
qui che è bello essere vivi e che dovremmo ‘rallegrarci’
prima che i giorni delle tenebre, o della vecchiaia, ci
privino delle energie.
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Alcuni miei piccoli appunti
11:10: Perché “la gioventù e il rigoglio della vita”
sono vanità?
Se non vengono usati nel modo appropriato, i giorni
del vigore giovanile sono vanità perché, come il vapore,
passano in fretta.
Lezioni per noi:
7:6. Ridere in un momento non opportuno è irritante
e inutile come il crepitio delle spine sotto una pentola.
Facciamo bene a evitare di ridere a sproposito.
7:21, 22. Non dovremmo preoccuparci troppo di
quello che dicono gli altri.
8:2, 3; 10:4. Quando siamo criticati o corretti da un
superiore o dal datore di lavoro è saggio mantenere la
calma. È meglio far questo che ‘affrettarsi e uscire
d’innanzi a lui’, cioè dare frettolosamente le dimissioni.
8:8; 9:5-10, 12. La nostra vita può terminare con la
stessa repentinità con cui i pesci sono presi nella rete o
gli uccelli in trappola. Inoltre, nessuno di noi può
impedire che alla morte la forza vitale ci abbandoni, né
può ottenere un “congedo” nella guerra che la morte
combatte contro l’umanità. Quindi non dobbiamo
sprecare il tempo inutilmente. Geova vuole che
apprezziamo la vita e viviamo bene, usando giudizio. A
tal fine dobbiamo mettere il servizio di Geova al primo
posto.
8:16, 17. Non potremo mai conoscere a fondo tutto
ciò che Dio ha fatto e ha permesso che accadesse
all’umanità, neppure se dovessimo perderci il sonno.
Preoccuparsi di tutto il male che è stato commesso
servirà solo a privarci della gioia di vivere.
9:16-18. La sapienza è da considerarsi preziosa
anche quando la maggioranza non l’apprezza. Le parole
dette con calma dal saggio sono da preferire alle grida
dello stupido.
10:1. Dobbiamo stare attenti a come parliamo e a
come agiamo. Basta una sola azione avventata come
uno scatto d’ira o un singolo episodio in cui si esagera
con l’alcol o ci si comporta in maniera non casta per
rovinare la reputazione di una persona rispettata.
10:5-11. Chi occupa una posizione elevata ma è
incompetente non è da invidiare. Un compito può anche
essere semplice, ma se chi lo assolve è incompetente
possono esserci gravi conseguenze. D’altro canto
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Alcuni miei piccoli appunti
acquistare la capacità di “usare la sapienza per avere
successo” è vantaggioso. È molto importante divenire
capaci nell’opera di predicare il Regno e fare discepoli.
11:1, 2. La generosità deve scaturire dal cuore.
Questa generosità è contagiosa. — Luca 6:38.
11:3-6. Le incertezze della vita non dovrebbero
renderci indecisi.
11:9; 12:1-7. I giovani devono rendere conto a
Geova. Perciò devono usare il loro tempo e le loro
energie per servire Dio prima che sopraggiunga la
vecchiaia e li privi del loro vigore.
“LE PAROLE DEI SAGGI” CI GUIDANO
(Ecclesiaste 12:9-14)
Come dovremmo considerare “le parole dilettevoli”
che il congregatore cercò di trovare e di mettere per
iscritto? In contrasto con i “molti libri” che sono il frutto
della sapienza umana, “le parole dei saggi sono come
pungoli per buoi, e proprio come chiodi conficcati sono
quelli che prendono piacere nelle raccolte di sentenze;
esse sono state date da un solo pastore”. (Ecclesiaste
12:10-12) Le parole di sapienza che provengono da “un
solo pastore”, Geova, hanno un effetto stabilizzante
nella nostra vita.
Mettere in pratica i consigli saggi che troviamo nel
libro di Ecclesiaste ci aiuterà ad avere una vita
significativa e felice. Inoltre ci viene assicurato: “Andrà a
finir bene a quelli che temono il vero Dio”. Sforziamoci
dunque di essere fermamente decisi a seguire
l’esortazione: “Temi il vero Dio e osserva i suoi
comandamenti”. — Ecclesiaste 8:12; 12:13.
Punti notevoli della Bibbia: Ecclesiaste 1:1–12:14
“Temi il vero Dio e osserva i suoi comandamenti”
Di questi tempi temere Dio e ubbidirgli è come
minimo considerato poco pratico. Ma il libro di
Ecclesiaste (ebr. Qohèleth, congregatore), scritto circa
3.000 anni fa dal re Salomone (1:1), descrive l’inutilità
degli esperimenti umani che non tengono conto del
proposito di Dio.
A rendere il libro tanto affascinante è la vastità di
argomenti in cui si addentra lo scrittore: la sapienza e il
dominio dell’uomo, le ricchezze e i piaceri materiali, il
formalismo religioso e così via. Tutte queste cose sono
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Alcuni miei piccoli appunti
vanità, poiché non durano. D’altra parte, meditarvi sopra
porta la persona riflessiva a un’unica conclusione: “Temi
il vero Dio e osserva i suoi comandamenti. Poiché
questo è l’intero obbligo dell’uomo”. — Ecclesiaste
12:13.
“Ogni cosa è vanità!”
Leggete Ecclesiaste capitoli 1 e 2. In paragone
con l’incessante ripetersi dei cicli naturali, tutti gli sforzi
umani sono effimeri e temporanei (1:4-7). Anche i grandi
risultati ottenuti dal congregatore sarebbero dovuti
passare a qualcun altro, forse non altrettanto degno
(2:18, 19). In ebraico “vanità” significa “vapore” o “fiato”.
♦ 1:9 — In che senso non c’è “nulla di nuovo sotto il
sole”?
Nei quotidiani cicli naturali sui quali rifulge il sole non
c’è nulla di realmente nuovo. Anche le “nuove”
invenzioni sono più che altro applicazioni di princìpi che
Geova ha già impiegato nella creazione. “Sotto il sole”,
comunque, Geova ha prodotto qualcosa di nuovo in
senso spirituale che interessa l’umanità. — Vedi La
Torre di Guardia del 1° marzo 1987, pagine 27-9.
♦ 2:2 — È sbagliato divertirsi?
No. Ridere o divertirsi può servire a distrarsi dai
problemi per un po’, ma i problemi restano. Perciò,
cercare di trovare la vera felicità nel divertimento è
“follia”, non ha senso. Analogamente l’“allegrezza” non
risolve i problemi della vita. Il divertimento e i piaceri
vengono pertanto messi in contrasto con la felicità
derivante dall’avere la benedizione di Geova sul proprio
lavoro. — 2:24.
Cosa impariamo: Dobbiamo prestare ascolto ai
consigli di Salomone e non imperniare l’intera vita sulla
ricerca di vantaggi materiali e di nuove emozionanti
esperienze. Dobbiamo invece essere ‘buoni dinanzi a
Geova’ ubbidendogli. Saremo allora benedetti da lui
ricevendo “sapienza e conoscenza e allegrezza”. —
2:26.
Un tempo per ogni cosa
Leggete Ecclesiaste capitoli 3 e 4. Salomone non
incoraggiava il fatalismo (3:1-9). Indicava invece che
l’uomo non può assolutamente modificare ciò che Dio ha
messo in funzione (3:14). Sotto questo aspetto gli uomini
non sono migliori delle bestie (3:19-21). Pertanto con
uno spirito di cooperazione (4:9-12) si ottengono molti
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Alcuni miei piccoli appunti
più risultati di quando si ha una mentalità antagonistica.
— 4:4.
♦ 3:11 — In che senso Dio ha fatto ogni cosa “bella a
suo tempo”?
Con “bella” si intende anche “buona, giusta,
appropriata”. A suo tempo verrà rivelato quale giusto
posto deve occupare ciascuna opera di Dio nel Suo
proposito. Dio ha fatto molte cose ‘belle’ per l’uomo. Ad
esempio, gli diede un inizio perfetto in Eden. Predisse la
venuta di un Seme redentore, dopo che l’uomo ebbe
peccato. Al tempo opportuno Dio mandò il Seme. E,
cosa ‘più bella’ di tutte, Geova ha nominato quel Seme
Re del Suo Regno.
♦ 4:6 — Salomone
comoda?
incoraggiava
forse
la
vita
No. Salomone faceva piuttosto notare che
l’impegnarsi strenuamente e con efficienza a solo scopo
di lucro portava spesso alla competizione e alla rivalità
(4:4). Queste cose, a loro volta, possono provocare
problemi o essere addirittura all’origine di una morte
precoce. (1 Timoteo 6:9, 10) Qual è allora il punto di
vista equilibrato? Accontentarsi di avere di meno e
vivere in pace, anziché raddoppiare i guadagni
logorandosi e dovendo lottare.
Cosa impariamo: Questo è il tempo di cercare
prima il Regno di Dio anziché ambiziosi interessi
personali (3:1). Dobbiamo cooperare con i nostri
conservi cristiani e non isolarci (4:9-12). Potremo
ricevere così l’aiuto e l’incoraggiamento necessari
nonostante le difficoltà e l’opposizione.
La vera adorazione rende soddisfatti
Leggete Ecclesiaste capitoli 5 e 6. Dato che
Geova è onnipotente, dobbiamo prendere sul serio la
relazione che abbiamo con lui: non possiamo
comportarci da stupidi e aspettarci che egli accetti il
nostro “sacrificio” (5:1, 2). Chi teme Dio prova
soddisfazione nell’usufruire della propria ricchezza
materiale, ma chi non pensa che ad accumularla non
può godersela. — Confronta 5:18-20 con 6:2, 3.
♦ 5:2 — Come si applica questo consiglio?
Dovremmo aprire il nostro cuore a Dio, ma dobbiamo
stare attenti, a motivo della sua grandezza e maestà, a
non parlare in modo impulsivo e avventato. (Salmo 62:8)
Anziché parlare in maniera sconnessa, dobbiamo usare
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Alcuni miei piccoli appunti
espressioni semplici e sentite. (Matteo 6:7) Con solo
cinque brevi parole ebraiche Mosè supplicò a favore di
Miriam e fu esaudito. — Numeri 12:13.
♦ 6:9 — Cos’è “l’andare in giro dell’anima”?
Per “anima” qui si intende “desiderio intimo”,
“profondo”. Questa espressione si riferisce quindi al
cercare
continuamente
di
appagare
desideri
irrealizzabili. È messa in contrasto con “il vedere degli
occhi”, vale a dire l’affrontare la realtà. Di conseguenza,
sapendo che un vero cambiamento potrà portarlo
soltanto il Regno di Dio, dovremmo accontentarci e non
lasciare che desideri non realistici o irrealizzabili ci
privino della pace.
Cosa impariamo: Nei nostri luoghi di adorazione
dobbiamo comportarci in modo dignitoso e ascoltare con
attenzione (5:1). Dobbiamo anche essere pronti ad
assolvere i nostri doveri nei confronti di Geova. Se
siamo sposati, questo vuol dire anche assolvere i nostri
doveri matrimoniali. — 5:4.
Parole sagge
Leggete Ecclesiaste capitoli 7 e 8. Il congregatore
fa alcune riflessioni sull’effetto della morte (7:1-4) e sul
valore della sapienza (7:11, 12, 16-19); mette anche in
guardia contro la donna malvagia (7:26). Vengono
anche dati alcuni suggerimenti su come comportarsi con
i governanti (8:2-4) e sul non accendersi per le
ingiustizie. — 8:11-14.
♦ 7:28 — Sono parole offensive per le donne?
La moralità evidentemente era a un livello molto
basso. Salomone stava perciò parlando di quanto allora
fossero rari le donne e gli uomini giusti. Su mille persone
era difficile trovare un uomo giusto, e ancor più difficile
era trovare una donna che si mostrasse giusta. La
Bibbia, tuttavia, parla della “donna eccellente” e della
“moglie capace”. (Rut 3:11; Proverbi 31:10) Questo
versetto può inoltre essere profetico, in quanto nessuna
donna ha mai dato prova di perfetta ubbidienza a
Geova, mentre c’è stato un uomo che l’ha fatto: Gesù
Cristo.
♦ 8:8 — Di che
congregatore?
cosa
stava
parlando
qui
il
Della morte. Nessuno può impedire alla forza vitale
di abbandonare le sue cellule, posticipando così il giorno
della propria morte. Nella guerra combattuta contro il
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Alcuni miei piccoli appunti
nostro comune nemico, la morte, nessuno può ottenere
un congedo o mandare un sostituto al proprio posto.
(Salmo 49:7-9) Anche i malvagi, con i loro tortuosi
intrighi, non sfuggiranno alla morte.
Cosa impariamo: Anche se per molti le ricchezze
materiali sono diventate il principale obiettivo della vita,
solo la sapienza divina può guidarci alla vita eterna.
(7:12; Luca 12:15) Rimpiangere i ‘bei tempi andati’ non
migliorerà la nostra situazione (7:10). Le cose ci
‘andranno a finir bene’ solo se continuiamo a temere
Dio. — 8:5, 12.
Gli imprevisti della vita
Leggete Ecclesiaste capitoli 9 e 10. La vita è
preziosa e Dio vuole che la godiamo (9:4, 7). Dal
momento che non possiamo controllarne l’esito, è
meglio prendere a cuore la sapienza divina, anche se la
maggioranza delle persone non l’apprezza (9:17). A
motivo degli imprevisti che possono capitarci, dobbiamo
proteggere il nostro cuore (10:2), agire con cautela e
mostrarci saggi. — 10:8-10.
♦ 9:1 — In che senso le opere dei giusti sono nella
mano di Dio?
Anche se le calamità colpiscono i saggi e i giusti,
questo accade solo per permesso di Dio, il quale non li
abbandonerà mai. Mediante la “mano” di Dio, la Sua
forza operante, i giusti possono essere liberati da una
prova o rafforzati così da sopportarla. (1 Corinti 10:13)
Ricordare questo può essere di conforto al servitore di
Geova quando sperimenta delle difficoltà.
♦ 10:2 — In che senso il cuore è a destra?
La “destra” spesso denota una posizione di favore.
(Matteo 25:33) Perciò, che il cuore del saggio sia “alla
sua destra” indica che esso lo spinge a comportarsi
bene, in modo vantaggioso. Chi è stupido, invece, è
privo di buoni motivi e agisce in modo stolto e sbagliato.
Ha il cuore a “sinistra”, in quanto è indotto a seguire una
via errata.
Cosa impariamo: Dato che chiunque può morire
all’improvviso (9:12), dovremmo essere impegnati a
usare la nostra vita nel servizio di Geova, poiché la
nostra eventuale morte porrebbe fine a tutto (9:10).
Dobbiamo inoltre acquistare abilità nel nostro servizio in
quanto l’imperizia, anche in cose semplici come scavare
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Alcuni miei piccoli appunti
una buca o tagliare la legna, può danneggiare noi stessi
e altri. — 10:8, 9.
I giovani e lo scopo della vita
Leggete Ecclesiaste capitoli 11 e 12. Tutti noi
dovremmo essere generosi e risoluti nelle nostre azioni
(11:1-6). I giovani che impiegano bene il loro tempo e le
loro energie servendo il Creatore non avranno rimpianti
in seguito (11:9, 10). Avranno invece la soddisfazione di
piacere a Dio, prima di perdere la salute e le forze. —
12:1-7; vedi La Torre di Guardia del 1° giugno 1978,
pagine 28-9.
♦ 11:1 — Cosa significa qui ‘mandare il pane’?
Il pane è il sostegno della vita. Mandarlo sulle
“acque” significa privarsi di qualcosa di prezioso. Ciò
nondimeno, “lo ritroverai”, perché chi è generoso verrà
ricompensato in modi impensati. — Luca 6:38.
♦ 12:12 — Perché un’opinione tanto negativa sui
libri?
Messi a confronto con la Parola di Geova gli
innumerevoli volumi del mondo non contengono altro
che ragionamenti umani. Gran parte di questi pensieri
riflettono la mentalità di Satana. (2 Corinti 4:4) “La molta
dedizione” a queste pubblicazioni mondane non dà
risultati di valore duraturo.
Cosa impariamo: Anche noi, come faceva
Salomone, dobbiamo meditare su ciò che la Parola di
Dio dice in merito alla vita, perché rafforzeremo così la
nostra determinazione di servire Dio e ubbidirgli. Sapere
che Geova si preoccupa assiduamente di noi (12:13, 14)
ci fa sentire più vicini a lui.
Pertanto ‘temiamo il vero Dio e osserviamo i suoi
comandamenti’. È questo il nostro obbligo: saremo felici
per sempre.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del Cantico dei Cantici
“COME un giglio tra erbacce spinose, così è la mia
compagna tra le figlie”. “Come un melo tra gli alberi della
foresta, così è il mio caro tra i figli”. “Chi è questa donna
che guarda giù come l’aurora, bella come la luna piena,
pura come il fulgido sole?” (Il Cantico dei Cantici 2:2, 3;
6:10) Le parole che troviamo in questi versetti del libro
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
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biblico chiamato Il Cantico dei Cantici sono davvero
straordinarie. L’intero libro è un poema così pieno di
significato e di belle espressioni che viene definito “il
cantico più bello (per eccellenza)”. — Il Cantico dei
Cantici 1:1, nota in calce.
Composto da Salomone, re dell’antico Israele,
probabilmente verso il 1020 a.E.V., durante la prima
parte dei suoi 40 anni di regno, questo cantico è la storia
d’amore di un giovane pastore e di una ragazza di
campagna, una sulamita. Tra i vari personaggi
menzionati nel poema ci sono la madre e i fratelli della
ragazza, le “figlie di Gerusalemme” (le dame di corte) e
le “figlie di Sion” (le donne di Gerusalemme). (Il Cantico
dei Cantici 1:5; 3:11) Per chi legge la Bibbia è difficile
identificare tutti quelli che parlano nel Cantico dei
Cantici, ma è possibile farlo tenendo conto di quello che
dicono o di quello che viene detto loro.
Il messaggio del Cantico dei Cantici, che fa parte
della Parola di Dio, è di grande valore per due motivi.
(Ebrei 4:12) Primo, ci insegna cos’è il vero amore fra un
uomo e una donna. Secondo, illustra il tipo di amore che
esiste fra Gesù Cristo e la congregazione dei cristiani
unti. — 2 Corinti 11:2; Efesini 5:25-31.
NON CERCATE DI “DESTARE IN ME L’AMORE”
(Il Cantico dei Cantici 1:1–3:5)
“Mi baci egli con i baci della sua bocca, poiché le tue
espressioni di tenerezza sono migliori del vino”. (Il
Cantico dei Cantici 1:2) Il dialogo del Cantico dei Cantici
inizia con queste parole pronunciate da un’umile
ragazza di campagna che viene condotta nella tenda
reale di Salomone. Ma come mai si trova lì?
“I figli della mia propria madre si adirarono con me”,
dice. “Mi nominarono custode delle vigne”. I suoi fratelli
sono arrabbiati perché il ragazzo che lei ama l’ha invitata
a fare una passeggiata con lui in un’incantevole giornata
primaverile. Per impedirle di andarci le hanno affidato un
compito: cacciare “le piccole volpi che rovinano le
vigne”. Questo lavoro la porta nelle vicinanze
dell’accampamento di Salomone. Quando scende “al
giardino dei noci”, la ragazza viene notata per la sua
bellezza e portata nell’accampamento. — Il Cantico dei
Cantici 1:6; 2:10-15; 6:11.
Mentre la fanciulla esprime il desiderio di vedere
l’amato pastore, le dame di corte le dicono di ‘uscire lei
stessa nelle orme del gregge’ e di cercarlo. Ma
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
Salomone non la lascia andare. Ne ammira la bellezza e
le promette “cerchietti d’oro, insieme a borchie
d’argento”. Queste cose, però, la lasciano del tutto
indifferente. Il pastore entra nell’accampamento di
Salomone, la trova ed esclama: “Ecco, sei bella, o mia
compagna. Ecco, sei bella”. La giovane pone sotto
giuramento le dame di corte: “Non [cercate] di svegliare
né di destare in me l’amore finché esso non vi sia
incline”. — Il Cantico dei Cantici 1:8-11, 15; 2:7; 3:5.
Risposta a domande bibliche:
1:2, 3: Perché il ricordo delle espressioni di
tenerezza del pastore è come il vino e il suo nome è
come l’olio?
Proprio come il vino fa rallegrare il cuore dell’uomo e
l’olio versato sulla testa ha un effetto lenitivo, così il
ricordo dell’amore del ragazzo e il suo nome
rafforzavano e confortavano la fanciulla. (Salmo 23:5;
104:15) Anche i veri cristiani, particolarmente gli unti,
traggono forza e incoraggiamento riflettendo sull’amore
che Gesù Cristo ha mostrato loro.
1:5: Perché la ragazza di campagna paragona la
sua carnagione scura alle “tende di Chedar”?
Il pelo di capra, quando viene tessuto, ha molteplici
impieghi. (Numeri 31:20) Per esempio “la tenda sopra il
tabernacolo” era fatta di “teli di pelo di capra”. (Esodo
26:7) Come fanno tuttora i beduini, è del tutto possibile
che le tende di Chedar si facessero con il pelo di capra
nera.
1:15: Cosa significano queste parole del giovane
pastore: “I tuoi occhi son quelli delle colombe”?
Il pastore sta dicendo che gli occhi della sua ragazza
hanno un aspetto dolce e mite, come quelli delle
colombe.
2:7; 3:5: Perché le dame di corte vengono poste
sotto giuramento “per le gazzelle o per le cerve del
campo”?
Le gazzelle e le cerve sono note per la bellezza e la
grazia. In effetti la Sulamita pone le dame di corte sotto
giuramento, per tutto ciò che c’è di bello e di grazioso, di
non cercare di svegliare l’amore in lei.
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Lezioni per noi:
1:2; 2:6. Le caste espressioni di tenerezza possono
essere appropriate tra due fidanzati. Questi tuttavia
dovrebbero badare che si tratti di manifestazioni di
affetto sincero e non di passione impura, che potrebbe
preparare il terreno all’immoralità sessuale. — Galati
5:19.
1:6; 2:10-15. I fratelli della Sulamita non le permisero
di appartarsi con il suo caro in un posto isolato sui monti,
ma non perché fosse una ragazza immorale o non fosse
animata da giusti motivi. Presero invece una misura
precauzionale per impedirle di mettersi in una situazione
che la facesse cadere in tentazione. Una cosa che i
fidanzati possono imparare è evitare di appartarsi in
luoghi isolati.
2:1-3, 8, 9. Nonostante la sua bellezza la Sulamita
era modesta e si considerava “un semplice zafferano [un
fiore comune] della pianura costiera”. Poiché era bella e
fedele a Geova, il pastore la riteneva “un giglio tra
erbacce spinose”. E che dire di lui? Poiché era di
bell’aspetto, a lei sembrava “una gazzella”. Dev’essere
stato anche un uomo dalla mentalità spirituale e devoto
a Geova. “Come un melo [che dà ombra e frutti] tra gli
alberi della foresta”, dice la ragazza, “così è il mio caro
tra i figli”. La fede e la devozione a Dio non sono forse
qualità da ricercare in un eventuale coniuge?
2:7; 3:5. La ragazza di campagna non provava
nessuna attrazione per Salomone. Pose anche le dame
di corte sotto giuramento affinché non cercassero di
destare in lei l’amore se non per il suo pastore. Non è né
possibile né appropriato innamorarsi di chiunque. Il
cristiano o la cristiana che desidera sposarsi deve
prendere in considerazione solo un fedele servitore di
Geova. — 1 Corinti 7:39.
“CHE GUARDATE NELLA SULAMITA?”
(Il Cantico dei Cantici 3:6–8:4)
Qualcosa “sale dal deserto come colonne di fumo”.
(Il Cantico dei Cantici 3:6) Cosa vedono le donne di
Gerusalemme quando escono per guardare? Il re
Salomone che torna in città con i suoi servitori. Ed egli
ha portato con sé la Sulamita.
Il pastore l’ha seguita e trova subito il modo per
vederla. Le conferma il suo amore ed esprime il
desiderio di lasciare la città: “Finché spiri il giorno e
siano fugate le ombre, me ne andrò al monte della mirra
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Alcuni miei piccoli appunti
e al colle dell’olibano”. Lei lo invita a ‘entrare nel suo
giardino e a mangiarne i frutti più scelti’. Lui replica:
“Sono entrato nel mio giardino, o mia sorella, mia
sposa”. Le donne di Gerusalemme dicono loro:
“Mangiate, o compagni! Bevete e inebriatevi delle
espressioni di tenerezza!” — Il Cantico dei Cantici
4:6, 16; 5:1.
Dopo avere narrato alle dame di corte un sogno, la
Sulamita dice loro: “Sono malata d’amore”. Esse
chiedono: “Cos’ha il tuo caro più di ogni altro caro?” Lei
risponde: “Il mio caro è bianco e roseo, il più notevole fra
diecimila”. (Il Cantico dei Cantici 5:2-10) Quando
Salomone tesse le lodi della ragazza, lei risponde
umilmente: “Che guardate nella Sulamita?” (Il Cantico
dei Cantici 6:4-13) Vedendo in questa domanda
un’opportunità per conquistarla, il re le fa altri
complimenti. Lei, però, è irremovibile: ama il pastore.
Infine Salomone le permette di tornare a casa.
Risposta a domande bibliche:
4:1; 6:5: Perché i capelli della fanciulla sono
paragonati a “un branco di capre”?
Il paragone fa pensare che i suoi capelli fossero
lucidi e folti come il pelo di capra nera.
4:11: Cosa vuol dire che le labbra della Sulamita
“continuano a stillare miele di favo” e che ‘miele e
latte sono sotto la sua lingua’?
Il miele di favo è più saporito e più dolce di quello
che è stato esposto all’aria. Questo paragone nonché
l’idea che miele e latte fossero sotto la lingua della
Sulamita evidenziano quanto siano buone e piacevoli le
sue parole.
5:12: In che senso “i suoi occhi sono come
colombe presso i canali d’acqua, che si bagnano nel
latte”?
La ragazza parla dei begli occhi del suo caro. Forse,
usando un linguaggio poetico, paragona l’iride scura
circondata dal bianco dei suoi occhi alle colombe grigioazzurre che si bagnano nel latte.
5:14, 15: Perché le mani e le gambe del pastore
sono descritte in questo modo?
Evidentemente la ragazza si riferisce alle dita del
pastore quando parla di cilindri d’oro e alle sue unghie
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Alcuni miei piccoli appunti
quando parla di crisolito. Paragona le gambe di lui a
“colonne di marmo” perché sono forti e belle.
6:4, nota in calce: L’espressione
Piacevole” si riferisce a Gerusalemme?
“Città
No, la “Città Piacevole” è “Tirza”. Questa città
cananea fu catturata da Giosuè e dopo il regno di
Salomone divenne la prima capitale del regno
settentrionale delle dieci tribù di Israele. (Giosuè
12:7, 24; 1 Re 16:5, 6, 8, 15) “A quanto sembra doveva
essere una città molto bella”, dice un’opera di
consultazione, “il che spiegherebbe perché viene
menzionata qui”.
6:13, nota in calce: Cos’è “la danza di due
campi”?
Questa espressione si può tradurre anche “danza di
Maanaim”. La città di Maanaim era situata a est del
Giordano, vicino alla valle del torrente Iabboc. (Genesi
32:2, 22; 2 Samuele 2:29) “La danza di due campi” può
riferirsi a una danza che si faceva in quella città in
occasione di una festa.
7:4: Perché Salomone paragona il collo della
Sulamita a “una torre d’avorio”?
In precedenza la ragazza aveva ricevuto questo
complimento: “Il tuo collo è simile alla torre di Davide”. (Il
Cantico dei Cantici 4:4) Una torre è una costruzione
lunga e slanciata, e l’avorio è liscio. Salomone è colpito
dal collo slanciato e liscio della ragazza.
Lezioni per noi:
4:1-7. Resistendo agli allettamenti di Salomone, la
Sulamita, se pure imperfetta, dimostrò la sua integrità
morale. Tale forza morale la rese ancora più bella.
Questo dovrebbe valere anche per le donne cristiane.
4:12. La Sulamita era come un bel giardino recintato
da una siepe o come un muro oltre il quale si poteva
andare solo attraverso un cancello che veniva tenuto
chiuso a chiave. Questo vuol dire che riservava il suo
tenero affetto al futuro marito. Un bell’esempio per
donne e uomini cristiani non sposati.
“LA FIAMMA DI IAH”
(Il Cantico dei Cantici 8:5-14)
“Chi è questa donna che sale dal deserto,
appoggiandosi al suo caro?”, chiedono i fratelli della
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Alcuni miei piccoli appunti
Sulamita quando la vedono tornare a casa. Qualche
tempo prima uno di loro aveva detto: “Se fosse un muro,
edificheremmo su di lei un parapetto d’argento; ma se
fosse una porta, la rafforzeremmo con una tavola di
cedro”. Ora che la tenacia del suo amore è stata provata
e dimostrata, la Sulamita dice: “Io sono un muro, e le
mie mammelle sono come torri. In questo caso son
divenuta ai suoi occhi come colei che trova pace”. — Il
Cantico dei Cantici 8:5, 9, 10.
Il vero amore è “la fiamma di Iah”. Perché? Perché
tale amore ha origine da Geova, Colui che ci ha reso
capaci di amare. È un fuoco le cui fiamme sono
inestinguibili. Il Cantico dei Cantici illustra in modo
straordinario che l’amore fra un uomo e una donna può
essere “forte come la morte”. — Il Cantico dei Cantici
8:6.
Il cantico superlativo di Salomone fa luce anche sul
vincolo che c’è fra Gesù Cristo e i componenti della sua
“sposa” celeste. (Rivelazione [Apocalisse] 21:2, 9)
L’amore che Gesù prova per i cristiani unti è al di sopra
di qualsiasi amore esista fra un uomo e una donna. La
devozione dei componenti della classe della sposa è
incrollabile. Gesù diede amorevolmente la vita anche per
le “altre pecore”. (Giovanni 10:16) Quindi tutti i veri
adoratori possono imitare l’esempio di amore e
devozione incrollabile della Sulamita.
Punti notevoli della Bibbia: Il Cantico dei Cantici
1:1–8:14
Il vero amore trionfa!
Esiste un amore che non viene mai meno. Questo
amore trionfa, è tenace, costante. Tale è l’inalterabile
amore che c’è fra Gesù Cristo e la sua “sposa” o
congregazione generata dallo spirito. (Rivelazione
21:2, 9; Efesini 5:21-33) E come lo descrive bene Il
Cantico dei Cantici!
Composto circa 3.000 anni fa dal sapiente
Salomone, re d’Israele, questo “cantico superlativo” (1:1)
parla dell’amore fra un pastore e una contadinella del
villaggio di Sunem (Sulem). Con tutta la sua ricchezza e
la sua gloria il re non riesce a conquistare l’amore della
Sulamita, leale al suo diletto pastore.
Se viene letto con debita attenzione e
apprezzamento, questo libro poetico ha molto da
insegnare ai servitori di Geova, sposati e non sposati,
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Alcuni miei piccoli appunti
sulla purezza, la tenerezza, la lealtà e il durevole amore
che dovrebbero caratterizzare il matrimonio cristiano.
Indubbiamente, tutti possiamo trarre profitto da questo
inno al trionfo del vero amore.
La Sulamita nell’accampamento di Salomone
Leggete Il Cantico dei Cantici 1:1-14. Nelle tende
reali, la Sulamita parla come se il suo diletto pastore
fosse presente. Salomone esalta la bellezza della
ragazza e promette di adornarla d’oro e d’argento. Ma la
fanciulla resiste alle sue profferte e gli fa sapere che
prova vero amore solo per il pastore.
♦ 1:2, 3 — Perché i paragoni col vino e l’olio sono
appropriati?
Il vino rallegra il cuore e rafforza l’anima depressa.
(Salmo 104:15; Proverbi 31:6) Per le sue proprietà
calmanti, l’olio veniva versato sugli ospiti di riguardo.
(Salmo 23:5; Luca 7:38) Così l’afflitta Sulamita è
rafforzata e confortata dal ricordo delle “espressioni di
tenerezza” e del “nome” del pastore. Nello stesso modo
anche il rimanente degli unti seguaci di Cristo è
incoraggiato meditando sull’amore e sulle promesse del
Pastore, Gesù Cristo, benché sia ancora nel mondo e
separato da lui.
Cosa impariamo: Salomone vuole adornare la
Sulamita con “cerchietti d’oro” e “borchie d’argento”, ma
lei resiste a queste tentazioni materiali e afferma il
proprio incrollabile amore per il pastore. (1:11-14)
Riflettendo sul suo comportamento, la classe della
“sposa” sarà ancor più risoluta a respingere l’allettante
materialismo del mondo e a rimanere fedele al suo
Sposo celeste. Se abbiamo speranze terrene e
pensiamo al matrimonio, l’esempio di questa fanciulla ci
sia di sprone a mettere al primo posto gli interessi
spirituali, e non quelli materiali.
Desiderio reciproco
Leggete
1:15–3:5.
Il
pastore
entra
nell’accampamento reale ed esprime il suo amore per la
modesta Sulamita, che lo stima più di tutti gli altri.
Quando sono separati, la fanciulla ricorda i momenti
felici trascorsi con il suo caro e supplica che lui accorra
al suo fianco. Di notte, lo desidera ardentemente.
♦ 2:1-3 — Cosa significano queste espressioni?
La Sulamita si definisce “un semplice zafferano della
pianura costiera” perché è una giovane umile, modesta,
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Alcuni miei piccoli appunti
che si considera solo come uno dei tanti fiori comuni. Il
pastore, tuttavia, si rende conto che è “un giglio tra
erbacce spinose”, perché è graziosa, capace e fedele a
Geova. Per la fanciulla, il pastore è “come un melo tra gli
alberi della foresta”, in quanto è un giovane
dall’inclinazione spirituale, altrettanto devoto a Dio,
dotato di ingegno e qualità molto desiderabili. Il cristiano
o la cristiana che contempli il matrimonio dovrebbe
cercare il proprio coniuge fra persone della sua stessa
fede, aventi qualità simili a quelle della Sulamita o del
suo diletto pastore.
♦ 3:5 — Cosa c’entra il giuramento con questi
animali?
Le gazzelle e le cerve sono animali miti, graziosi e
belli che hanno inoltre un’andatura sicura e veloce. In
breve, dunque, la fanciulla impegna le “figlie di
Gerusalemme” facendole giurare per tutto ciò che è
grazioso e bello. Menzionando questi animali, costringe
quelle donne a non cercare di suscitare in lei amore per
nessun altro all’infuori del suo diletto pastore.
Cosa impariamo: La fanciulla pone le “figlie di
Gerusalemme”, o dame di corte che servono il re, sotto il
giuramento di ‘non destare in lei l’amore finché esso non
vi sia incline’. (2:7; 3:5) Questo significa che non è
possibile provare amore romantico per chiunque. Lei
stessa non prova alcuna attrazione per Salomone.
Com’è saggio, dunque, che il cristiano o la cristiana che
intende sposarsi prenda in considerazione solo
un’adoratrice o un adoratore di Geova da poter
veramente amare! — 1 Corinti 7:39.
La fanciulla a Gerusalemme
Leggete 3:6–6:3. Salomone torna a Gerusalemme
con gran pompa. Là il pastore si mette in contatto con la
fanciulla e la rafforza con espressioni di tenerezza. In
sogno essa risponde in ritardo al suo caro che bussa
alla porta e viene maltrattata dalle guardie mentre lo
cerca disperatamente. Quando le viene chiesto
cos’abbia egli di tanto speciale, essa lo descrive
animatamente alle “figlie di Gerusalemme”.
♦ 5:12 — In che senso gli occhi del pastore sono
‘come colombe che si bagnano nel latte’?
Precedentemente gli occhi della Sulamita sono stati
paragonati a quelli di una colomba, in quanto sono
teneri, dolci. (1:15; 4:1) Anzi, il pastore ha chiamato la
fanciulla stessa sua “colomba”. Qui la giovane
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Alcuni miei piccoli appunti
innamorata paragona gli occhi del pastore a colombe
grigio-azzurre che si tuffano nel latte. (5:8, 12)
Probabilmente questo paragone si riferisce all’iride scura
del pastore circondata dal bianco splendente dei suoi
occhi.
Cosa impariamo: La Sulamita è come “un giardino
sbarrato”. (4:12) Nell’antico Israele spesso un giardino
era simile a un parco, un vero paradiso con una buona
sorgente d’acqua e una varietà di ortaggi, fiori e alberi.
Di solito era cinto da una siepe o da un muro e vi si
poteva entrare solo attraverso una porta sprangata.
(Isaia 5:5) Per il pastore, la bellezza e la purezza morale
della Sulamita sono come un giardino di rara bellezza,
che produce ottima frutta, emana profumi deliziosi ed è
piacevolmente tonificante. Lei non prova sentimenti
d’affetto per qualsiasi uomo, perché è casta, simile a “un
giardino sbarrato” agli indesiderati intrusi e aperto solo al
suo legittimo proprietario. In quanto a rettitudine morale
e lealtà, la Sulamita è quindi un ottimo esempio per le
odierne cristiane non ancora sposate.
“La fiamma di Iah”
Leggete 6:4–8:14. Salomone loda la bellezza della
ragazza, ma lei lo respinge e afferma la propria
devozione al pastore. Incapace di conquistare il suo
amore, Salomone la lascia tornare a casa. Col suo
“caro” accanto, lei torna a Sunem come donna matura di
provata fermezza. L’amore fra lei e il pastore è forte
come la morte, e il suo divampare come “la fiamma di
Iah”.
♦ 6:4 — Cos’è la “Città Piacevole”?
Questa espressione può essere resa “Tirza”, che
significa “piacevolezza”. Tirza, città famosa per la sua
bellezza, diventò la prima capitale del regno
settentrionale di Israele. — 1 Re 14:17; 16:5, 6, 8, 15.
♦ 7:4 — In che senso il collo della fanciulla è “come
una torre d’avorio”?
A quanto pare è liscio come l’avorio e sottile come
una torre. Il suo collo è già stato paragonato alla “torre di
Davide”, forse la torre della Casa del Re lungo le mura
orientali di Gerusalemme. Vi sono ‘appesi mille scudi
circolari di uomini potenti’, a indicare che il collo statuario
della Sulamita era adorno di una collana o filo di
ornamenti o gioielli rotondi. — 4:4; Neemia 3:25-27.
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Alcuni miei piccoli appunti
♦ 8:6, 7 — In che senso l’amore è “forte come la
morte”?
La morte esige immancabilmente la vita degli esseri
umani peccatori, e il vero amore è altrettanto forte. Nella
sua insistenza sull’esclusiva devozione, questo amore è
inflessibile come lo Sceol (la tomba) nel reclamare il
corpo dei defunti. Dal momento che Geova Dio ha
dotato gli esseri umani della capacità di amare, questa
qualità emana da lui ed è appropriatamente definita “la
fiamma di Iah”. Neanche il ricco Salomone poté
comprare questo amore.
Cosa impariamo: L’esperienza con il re Salomone è
per la Sulamita una vera prova che supera con
successo. Non è instabile nell’amore e nella virtù, come
una porta che gira facilmente sui cardini e che
dev’essere sbarrata con una tavola di cedro per
impedire che si spalanchi a qualcuno indesiderato o
corrotto. No, la ragazza trionfa sugli allettamenti del re,
ergendosi come un muro contro tutte le attrazioni
materiali del mondo. Confidando in Dio e ricordando
l’ottimo esempio della Sulamita, oggi le donne cristiane
possono similmente provare la propria maturità e
fermezza nei princìpi virtuosi, alla lode di Geova. — 8:810.
Certo, questo “cantico superlativo”, che ha per tema
l’amore, accresce il nostro apprezzamento per il legame
esistente fra Gesù e gli eletti che compongono la sua
celeste “sposa”. Ma a tutti i giovani e le giovani e anche
ai mariti e alle mogli devote a Geova sarà utile cercare di
imitare l’integrità della Sulamita e del pastore di fronte a
prove e tentazioni. E questo splendido brano della
Parola di Dio dovrebbe spingerci tutti a rimanere sempre
leali a Geova, la Fonte dell’amore che trionfa.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Isaia — I
“CHI manderò, e chi andrà per noi?” È Geova Dio a
rivolgere questo invito, e Isaia, figlio di Amoz, risponde:
“Eccomi! Manda me”. (Isaia 1:1; 6:8) Quindi Isaia riceve
l’incarico di profeta. La sua attività profetica è descritta
nel libro biblico che porta il suo nome.
Scritto dal profeta stesso, il libro abbraccia un
periodo di 46 anni che va più o meno dal 778 a.E.V. a
qualche tempo dopo il 732. Contiene dichiarazioni contro
Giuda, Israele e le nazioni circostanti, ma il tema
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Alcuni miei piccoli appunti
fondamentale non è il giudizio. È invece ‘la salvezza
mediante Geova Dio’. (Isaia 25:9) Il nome Isaia, infatti,
significa “salvezza di Geova”. In questo articolo verranno
presi in esame i punti notevoli di Isaia 1:1–35:10.
“UN SEMPLICE RIMANENTE TORNERÀ”
(Isaia 1:1–12:6)
La Bibbia non dice se il messaggio profetico
contenuto nei primi cinque capitoli del libro di Isaia sia
stato pronunciato prima o dopo la sua nomina a profeta.
(Isaia 6:6-9) Ma una cosa è chiara: Giuda e
Gerusalemme sono spiritualmente malate “dalla pianta
del piede fino alla testa”. (Isaia 1:6) L’idolatria dilaga. I
capi sono corrotti. Le donne sono diventate superbe. Il
popolo non serve il vero Dio come vuole lui. Isaia ha
l’incarico di andare a parlare “più volte” a quelli che non
capiscono e non vogliono conoscere.
Giuda è sotto la minaccia di invasione da parte delle
forze congiunte di Israele e Siria. Usando Isaia e i suoi
figli “come segni e come miracoli”, Geova assicura a
Giuda che l’alleanza siro-israelita non riuscirà nel suo
intento. (Isaia 8:18) Comunque, la pace senza fine
esisterà soltanto sotto il dominio del “Principe della
pace”. (Isaia 9:6, 7) Geova chiederà conto anche
all’Assiria, la nazione che egli impiega come “verga per
la [sua] ira”. Giuda andrà infine in cattività ma “un
semplice rimanente tornerà”. (Isaia 10:5, 21, 22) La vera
giustizia diverrà realtà sotto il dominio di un simbolico
“ramoscello [che] deve spuntare dal ceppo di Iesse”. —
Isaia 11:1.
Risposta a domande bibliche:
1:8, 9: Cosa significa che la figlia di Sion sarà
“lasciata rimanere come una capanna in una vigna,
come una baracca da guardia in un campo di
cetrioli”?
Significa
che
durante
l’invasione
assira
Gerusalemme sembrerà molto vulnerabile, come una
semplice capanna in una vigna o una baracca
pericolante in un campo di cetrioli. Ma Geova verrà in
suo aiuto e non permetterà che divenga come Sodoma e
Gomorra.
1:18: Cosa si intende con le parole: “Venite, ora,
e mettiamo le cose a posto fra noi”?
Non è un invito a parlare di una questione e a
giungere a un accordo con reciproche concessioni. Il
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Alcuni miei piccoli appunti
versetto si riferisce invece all’istituzione di un organo
giudicante in cui il giusto Giudice, Geova, dà a Israele
l’opportunità di cambiare e purificarsi.
6:8a: Perché qui si usa il pronome plurale “noi”?
Nel versetto Geova Dio parla in prima persona. Il
pronome plurale “noi” indica che con Geova c’è qualcun
altro. Naturalmente si tratta del suo “unigenito Figlio”. —
Giovanni 1:14; 3:16.
6:11: Con la domanda “fino a quando, o
Geova?”, cosa intendeva dire Isaia?
Il profeta non stava chiedendo per quanto tempo
avrebbe dovuto continuare a pronunciare il messaggio di
Geova a gente insensibile. Voleva piuttosto sapere per
quanto tempo il popolo spiritualmente malato avrebbe
continuato a disonorare il nome di Dio.
7:3, 4: Perché Geova salvò il malvagio re Acaz?
Il re di Siria e il re di Israele decisero di detronizzare
Acaz, re di Giuda, e di mettere al suo posto un governo
fantoccio con a capo il figlio di Tabeel, un uomo che non
era un discendente di Davide. Questo piano diabolico
avrebbe interrotto l’attuazione del patto per il Regno
stipulato con Davide. Geova fece in modo che Acaz si
salvasse per preservare la linea genealogica attraverso
la quale sarebbe venuto il promesso “Principe della
pace”. — Isaia 9:6.
7:8: In che modo nell’arco di 65 anni Efraim ‘fu
frantumato’?
La deportazione degli abitanti del regno delle dieci
tribù e il ripopolamento del paese con degli stranieri
ebbe inizio “ai giorni di Peca re d’Israele”, poco dopo che
Isaia aveva pronunciato questa profezia. (2 Re 15:29)
Continuò per molto tempo fino ai giorni del re assiro
Esar-Addon, uno dei figli di Sennacherib e suo
successore. (2 Re 17:6; Esdra 4:1, 2; Isaia 37:37, 38) Il
fatto che gli assiri continuassero a spostare la
popolazione della Samaria e a ripopolare la regione
spiega il periodo di 65 anni indicato in Isaia 7:8.
11:1, 10: Com’è possibile che Gesù Cristo sia ‘un
ramoscello che spunta dal ceppo di Iesse’ e anche
“la radice di Iesse”? (Romani 15:12)
Gesù ‘spuntò dal ceppo di Iesse’ come uomo.
Discese da Iesse attraverso Davide, uno dei suoi figli.
(Matteo 1:1-6; Luca 3:23-32) Tuttavia il fatto che Gesù
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Alcuni miei piccoli appunti
riceva il potere regale influisce sulla relazione che egli
ha con i suoi antenati. In virtù del potere e dell’autorità
che ha ricevuto di concedere agli esseri umani ubbidienti
la vita eterna sulla terra, Gesù diventa il loro “Padre
eterno”. (Isaia 9:6) Quindi è anche “la radice” dei suoi
antenati, tra cui Iesse.
Lezioni per noi:
1:3. Rifiutarsi di vivere secondo ciò che il Creatore
richiede da noi equivale ad avere meno conoscenza di
un toro o di un asino. D’altro canto, imparare ad
apprezzare tutto ciò che Geova ha fatto per noi ci
impedisce di comportarci senza intendimento e di
abbandonarlo.
1:11-13. Le cerimonie religiose ipocrite e le
preghiere formalistiche stancano Geova. Le nostre
azioni e le nostre preghiere dovrebbero scaturire da un
cuore mosso da giusti motivi.
1:25-27; 2:2; 4:2, 3. La schiavitù e la desolazione di
Giuda dovevano terminare con il ritorno del rimanente
pentito a Gerusalemme e il ripristino della vera
adorazione. Geova è misericordioso verso i trasgressori
pentiti.
2:2-4. La nostra zelante partecipazione all’opera di
predicare il Regno e fare discepoli aiuta persone di
molte nazioni a conoscere le vie della pace e a vivere in
pace le une con le altre.
4:4. Geova eliminerà, o ‘laverà’, la corruzione morale
e la colpa dovuta allo spargimento di sangue.
5:11-13. Chi non si pone dei limiti e non è moderato
nella scelta dello svago rifiuta di agire in base alla
conoscenza. — Romani 13:13.
5:21-23. Gli anziani o sorveglianti cristiani devono
evitare di essere “saggi ai loro propri occhi”. Devono
anche avere moderazione nel “bere vino” e non fare
favoritismi.
11:3a. L’esempio e gli insegnamenti di Gesù
mostrano che c’è “gioia nel timore di Geova”.
“GEOVA MOSTRERÀ MISERICORDIA A GIACOBBE”
(Isaia 13:1–35:10)
I capitoli da 13 a 23 sono dichiarazioni contro le
nazioni. Tuttavia “Geova mostrerà misericordia a
Giacobbe” permettendo a tutte le tribù di Israele di
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Alcuni miei piccoli appunti
tornare in patria. (Isaia 14:1) Il messaggio di desolazione
per Giuda contenuto nei capitoli da 24 a 27 è
accompagnato dalla promessa di restaurazione. Geova
esprime la sua ira contro gli “ubriaconi di Efraim
[Israele]” perché hanno stretto un’alleanza con la Siria;
esprime la sua ira anche contro ‘il sacerdote e il profeta’
di Giuda perché hanno cercato di stringere un’alleanza
con l’Assiria. (Isaia 28:1, 7) Vengono annunciati guai a
carico di “Ariel [Gerusalemme]”, i cui abitanti si sono
‘incamminati per scendere in Egitto’ a cercare
protezione. (Isaia 29:1, nota in calce; 30:1, 2) Ciò
nondimeno viene predetta la salvezza di coloro che
esercitano fede in Geova.
Come ‘il giovane leone fornito di criniera ruggisce
sulla sua preda’, Geova difenderà il “monte Sion”. (Isaia
31:4) Viene anche promesso: “Ecco, un re regnerà per
la stessa giustizia”. (Isaia 32:1) Gli assiri minacciano
Giuda e questo fa piangere amaramente perfino i
“messaggeri di pace”, ma Geova promette che il suo
popolo sarà sanato, “perdonato del suo errore”. (Isaia
33:7, 22-24) “Geova ha indignazione contro tutte le
nazioni, e furore contro tutto il loro esercito”. (Isaia 34:2)
Il paese di Giuda non rimarrà desolato. “Il deserto e la
regione arida esulteranno, e la pianura desertica gioirà e
fiorirà come lo zafferano”. — Isaia 35:1.
Risposta a domande bibliche:
13:17: In che senso i medi consideravano
l’argento come nulla e non provavano diletto
nell’oro?
Per i medi e i persiani la gloria che derivava da una
conquista era molto più importante del bottino di guerra.
Questo poté dirsi di Ciro, il quale diede a chi tornava
dall’esilio gli utensili d’oro e d’argento che
Nabucodonosor aveva portato via come bottino dal
tempio di Geova.
14:1, 2: In che modo gli israeliti, il popolo di
Geova, presero “prigionieri quelli che li tenevano in
cattività” e tennero “sottoposti quelli che li
costringevano al lavoro”?
Questo avvenne ad esempio nel caso di Daniele,
Ester e Mardocheo: il primo occupò una carica molto
importante a Babilonia sotto i medi e i persiani, la
seconda divenne una regina persiana e il terzo fu
nominato primo ministro dell’impero persiano.
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Alcuni miei piccoli appunti
20:2-5: Isaia andò davvero in giro completamente
nudo per tre anni?
È possibile che Isaia si sia tolto solo la sopravveste e
sia andato in giro “vestito leggermente”. — 1 Samuele
19:24, nota in calce.
21:1: Quale regione viene chiamata “il deserto
del mare”?
Babilonia, anche se non si trovava affatto vicino al
mare. Il motivo è che lo straripamento dell’Eufrate e del
Tigri inondava la regione tutti gli anni, creando un “mare”
paludoso.
24:13-16: In che modo gli ebrei sarebbero
divenuti, “fra i popoli, come la bacchiatura dell’olivo,
come la racimolatura quando la vendemmia è giunta
alla fine”?
Dopo la raccolta o la vendemmia rimane solo un po’
di frutta sull’albero o di uva sulla vite; allo stesso modo
solo alcuni sarebbero sopravvissuti alla distruzione di
Gerusalemme e di Giuda. Ovunque venissero deportati,
sia “nella regione della luce [Babilonia, in Oriente]” che
“nelle isole del mare [Mediterraneo]”, i superstiti
avrebbero glorificato Geova.
24:21: Chi sono l’“esercito dell’alto” e i “re del
suolo”?
Con l’espressione “esercito dell’alto” si possono
intendere le forze spirituali malvage. I “re del suolo” sono
quindi i governanti terreni, sui quali i demoni esercitano
una potente influenza. — 1 Giovanni 5:19.
25:7: Cos’è l’“avvolgimento che si avvolge su
tutti i popoli, e l’opera tessuta che si intesse su tutte
le nazioni”?
Questo paragone richiama l’attenzione su due grandi
nemici dell’umanità: il peccato e la morte.
Lezioni per noi:
13:20-22; 14:22, 23; 21:1-9. La parola profetica di
Geova si avvera sempre, come avvenne nel caso di
Babilonia.
17:7, 8. La maggioranza degli israeliti non ascoltò,
ma alcuni confidarono in Geova. Allo stesso modo alcuni
nella cristianità ascoltano il messaggio del Regno.
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Alcuni miei piccoli appunti
28:1-6. Israele cadrà in mano all’Assiria, ma Dio farà
in modo che singole persone fedeli sopravvivano. I
giudizi di Geova non lasciano i giusti senza speranza.
28:23-29. Geova ristabilisce le persone sincere
tenendo conto delle loro necessità specifiche e delle loro
circostanze.
30:15. Per essere salvati da Geova dobbiamo
mostrare fede “riposando”, cioè trattenendoci dal cercare
la salvezza con mezzi umani. ‘Stando indisturbati’, ossia
non avendo paura, dimostriamo anche fiducia nella
capacità di Geova di proteggerci.
30:20, 21. ‘Vediamo’ Geova e ‘udiamo’ la sua voce
salvifica dando ascolto a quello che dice per mezzo della
sua Parola ispirata, la Bibbia, e per mezzo dello “schiavo
fedele e discreto”. — Matteo 24:45.
Le profezie di Isaia rafforzano la nostra fiducia nella
Parola di Dio
Possiamo essere davvero grati del messaggio che
Dio ha fatto scrivere nel libro di Isaia. Le profezie che si
sono già adempiute rafforzano la nostra fiducia che ‘la
parola che esce dalla bocca di Geova non tornerà a lui
senza risultati’. — Isaia 55:11.
Che dire delle profezie messianiche, come quelle
che si trovano in Isaia 9:7 e 11:1-5, 10? Non rafforzano
la nostra fede nel mezzo che Geova ha stabilito per la
nostra salvezza? Il libro contiene anche profezie il cui
maggiore adempimento sta avendo luogo nei nostri
giorni o deve ancora verificarsi. (Isaia 2:2-4; 11:6-9;
25:6-8; 32:1, 2) In effetti il libro di Isaia fornisce ulteriori
prove che “la parola di Dio è vivente”. — Ebrei 4:12.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Isaia — II
ISAIA sta adempiendo fedelmente il suo incarico di
profeta. Le dichiarazioni che ha pronunciato contro il
regno delle dieci tribù di Israele si sono già avverate.
Ora egli ha qualcosa da dire sul futuro di Gerusalemme.
La città sarà distrutta e i suoi abitanti saranno fatti
prigionieri. Comunque non rimarrà desolata per sempre.
Dopo un certo periodo di tempo la vera adorazione sarà
ristabilita. Questo è il messaggio principale di Isaia 36:1–
66:24. Ci sarà utile considerare cosa dicono questi
capitoli, perché molte profezie in essi contenute stanno
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Alcuni miei piccoli appunti
avendo il loro adempimento maggiore e definitivo nei
nostri giorni o lo avranno nel prossimo futuro. In questa
parte del libro di Isaia ci sono anche entusiasmanti
profezie che riguardano il Messia.
“ECCO, VENGONO I GIORNI”
(Isaia 36:1–39:8)
Nel 14° anno del regno di Ezechia (732 a.E.V.) gli
assiri invadono Giuda. Geova promette di difendere
Gerusalemme. La minaccia di invasione cessa quando
l’angelo di Geova uccide da solo 185.000 soldati assiri.
Ezechia si ammala. Geova esaudisce la sua
preghiera e lo guarisce, allungandogli la vita di 15 anni.
Quando il re di Babilonia manda degli emissari a
felicitarsi con lui, incautamente Ezechia mostra loro tutti i
suoi tesori. Isaia dichiara a Ezechia il messaggio di
Geova: “Ecco, vengono i giorni, e tutto ciò che è nella
tua propria casa e che i tuoi antenati hanno accumulato
fino a questo giorno sarà realmente portato a Babilonia”.
(Isaia 39:5, 6) Poco più di 100 anni dopo la profezia si
avvera.
Risposta a domande bibliche:
38:8: Cos’erano i “gradini” su cui l’ombra fu fatta
tornare indietro?
Dato che nell’VIII secolo a.E.V. si usavano orologi
solari sia in Egitto che in Babilonia, questi “gradini”
potrebbero essere i gradi di un orologio solare che forse
era appartenuto ad Acaz, il padre di Ezechia. O
potrebbe trattarsi di una scalinata che c’era all’interno
del palazzo. Può darsi che accanto alla scalinata ci
fosse una colonna che proiettava un’ombra sui gradini,
fornendo così un modo per misurare il tempo.
Lezioni per noi:
36:2, 3, 22. Benché Sebna fosse stato rimosso
dall’incarico di economo, gli fu permesso di rimanere al
servizio del re come segretario. (Isaia 22:15, 19) Se per
qualche ragione ci viene tolto un incarico di
responsabilità nell’organizzazione di Geova, non
dovremmo continuare a servirlo in qualunque modo ci
conceda?
37:1, 14, 15; 38:1, 2. Nei momenti di difficoltà
dimostriamo saggezza se ci rivolgiamo a Geova in
preghiera e confidiamo pienamente in lui.
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Alcuni miei piccoli appunti
37:15-20; 38:2, 3. Mentre Gerusalemme era sotto la
minaccia assira, Ezechia si preoccupava soprattutto
perché la caduta della città avrebbe recato biasimo sul
nome di Geova. Quando seppe che la sua malattia si
sarebbe rivelata mortale, Ezechia non si preoccupò solo
per se stesso. Ciò che lo inquietava di più era cosa
avrebbe significato per la dinastia davidica il fatto che lui
morisse senza eredi. Era anche in ansia per chi avrebbe
guidato la lotta contro gli assiri. Come Ezechia, anche
noi consideriamo la santificazione del nome di Geova e
l’adempimento del suo proposito più importanti della
nostra salvezza.
38:9-20. Questo cantico di Ezechia ci insegna che
nella vita nulla è più importante del poter lodare Geova.
“SARÀ RIEDIFICATA”
(Isaia 40:1–59:21)
Immediatamente dopo aver predetto la distruzione di
Gerusalemme e la successiva cattività in Babilonia, Isaia
pronuncia una profezia sulla restaurazione. (Isaia
40:1, 2) Gerusalemme “sarà riedificata”, dice Isaia
44:28. Gli idoli delle divinità babilonesi saranno portati
via come “bagagli”. (Isaia 46:1) Babilonia sarà distrutta.
Tutto questo si avvera due secoli dopo.
Geova darà il suo servitore come “luce delle nazioni”.
(Isaia 49:6) I “cieli”, le autorità governative babilonesi,
saranno ‘dispersi in frammenti proprio come fumo’ e i
loro sudditi “moriranno come un semplice culice”; ma la
‘prigioniera figlia di Sion si scioglierà i legami dal collo’.
(Isaia 51:6; 52:2) A quelli che si rivolgono a lui e
prestano ascolto, Geova dice: “Concluderò prontamente
con voi un patto di durata indefinita rispetto alle
amorevoli benignità promesse a Davide”. (Isaia 55:3)
Chi vive in armonia con le giuste norme di Geova Dio
prova ‘squisito diletto in lui’. (Isaia 58:14) Invece gli errori
degli israeliti ‘causano divisione fra loro e il loro Dio’. —
Isaia 59:2.
Risposta a domande bibliche:
40:27, 28: Perché Israele disse: “La mia via è
stata nascosta a Geova, e la giustizia nei miei
riguardi elude il mio Dio”?
Forse alcuni ebrei che si trovavano a Babilonia
pensarono che le ingiustizie che subivano fossero
nascoste a Geova o che lui non le vedesse. Fu loro
ricordato che Babilonia non era irraggiungibile per il
Creatore della terra, il quale non si stanca né si affatica.
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Alcuni miei piccoli appunti
43:18-21: Perché fu detto a coloro che sarebbero
tornati dall’esilio di ‘non ricordare le cose
precedenti’?
Geova non diede loro questo comando perché
dimenticassero i suoi passati atti di liberazione. Voleva
invece che lo lodassero per “qualcosa di nuovo”,
qualcosa che avrebbero sperimentato di persona, come
ad esempio il viaggio sicuro che avrebbero fatto per
andare a Gerusalemme, forse passando per una strada
più diretta attraverso il deserto. Anche la “grande folla”
che viene dalla “grande tribolazione” avrà motivi nuovi,
personali, per glorificare Geova. — Rivelazione
(Apocalisse) 7:9, 14.
49:6: Perché si può dire che il Messia è “luce
delle nazioni”, visto che svolse il suo ministero
terreno solo tra i figli di Israele?
Si può dire così a motivo di ciò che accadde dopo la
morte di Gesù. La Bibbia applica Isaia 49:6 ai suoi
discepoli. (Atti 13:46, 47) Oggi i cristiani unti, assistiti da
una grande folla di adoratori, prestano servizio come
“luce delle nazioni”, illuminando i popoli “fino
all’estremità della terra”. — Matteo 24:14; 28:19, 20.
53:10: In che senso Geova provò diletto nel
fiaccare suo Figlio?
Veder soffrire il suo Figlio diletto deve avere
addolorato Geova Dio, che è compassionevole e pieno
di empatia. Malgrado ciò egli provò diletto
nell’ubbidienza spontanea di Gesù e nei risultati che si
sarebbero potuti ottenere grazie alle sue sofferenze e
alla sua morte. — Proverbi 27:11; Isaia 63:9.
53:11: Cos’è la conoscenza per mezzo della
quale il Messia “recherà una condizione giusta a
molti”?
È la conoscenza che Gesù acquisì venendo sulla
terra, diventando uomo e soffrendo ingiustamente fino
alla morte. (Ebrei 4:15) In tal modo offrì un sacrificio di
riscatto, che era necessario per aiutare i cristiani unti e
la grande folla a ottenere una condizione giusta dinanzi
a Dio. — Romani 5:19; Giacomo 2:23, 25.
56:6: Chi sono “gli stranieri”, e in quali modi ‘si
attengono al patto di Geova’?
“Gli stranieri” sono le “altre pecore” di Gesù.
(Giovanni 10:16) Si attengono al nuovo patto in quanto
ubbidiscono alle leggi che hanno relazione con questo
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Alcuni miei piccoli appunti
patto, cooperano pienamente con le disposizioni prese
per mezzo di esso, si nutrono dello stesso cibo spirituale
dei cristiani unti e li sostengono nell’opera di predicare il
Regno e fare discepoli.
Lezioni per noi:
40:10-14, 26, 28. Geova è forte e tenero,
onnipotente e onnisapiente e il suo intendimento va
molto al di là della nostra comprensione.
40:17, 23; 41:29; 44:9; 59:4. Le alleanze politiche e
gli idoli sono “irrealtà”. È assolutamente inutile confidare
in essi.
42:18, 19; 43:8. Chiudere gli occhi alla scritta Parola
di Dio e chiudere gli orecchi all’istruzione che egli
impartisce mediante “lo schiavo fedele e discreto”
significa diventare ciechi e sordi in senso spirituale. —
Matteo 24:45.
43:25. Geova cancella le trasgressioni per amore di
se stesso. Essere liberati dalla schiavitù del peccato e
della morte e ottenere la vita è secondario rispetto alla
santificazione del nome di Geova.
44:8. Abbiamo il sostegno di Geova, che è saldo e
stabile come una roccia. Non dovremmo mai avere
paura di rendere testimonianza alla sua Divinità. —
2 Samuele 22:31, 32.
44:18-20. L’idolatria è indice di un cuore corrotto. Nel
nostro cuore nulla dovrebbe occupare il posto che spetta
a Geova.
46:10, 11. La capacità di Geova di far sì che ‘il suo
proprio consiglio abbia effetto’, cioè di adempiere il suo
proposito, dimostra in modo inequivocabile la sua
Divinità.
48:17, 18; 57:19-21. Se ci rivolgiamo a Geova per
essere salvati, ci avviciniamo a lui e prestiamo
attenzione ai suoi comandamenti, la nostra pace sarà
abbondante come le acque di un fiume e le nostre azioni
giuste saranno numerose come le onde del mare. Quelli
che non prestano attenzione alla Parola di Dio sono
come “il mare che viene agitato”. Non hanno pace.
52:5, 6. I babilonesi conclusero erroneamente che il
vero Dio fosse debole. Non riconobbero che gli israeliti
erano schiavi per il fatto che Geova li aveva
disapprovati. Quando a qualcuno succede qualcosa di
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Alcuni miei piccoli appunti
grave facciamo bene a non trarre conclusioni affrettate
sulle cause.
52:7-9; 55:12, 13. Abbiamo almeno tre motivi per
partecipare con gioia all’opera di predicare il Regno e
fare discepoli. I nostri piedi sono piacevoli per gli umili
che hanno fame in senso spirituale. Vediamo Geova
“faccia a faccia”, cioè abbiamo un’intima relazione con
lui. Inoltre abbiamo prosperità spirituale.
52:11, 12. Se vogliamo essere idonei per portare “gli
utensili di Geova”, che rappresentano i suoi
provvedimenti per il sacro servizio, dobbiamo essere
puri sia in senso spirituale che morale.
58:1-14. È inutile mostrare devozione e giustizia in
maniera ipocrita. I veri adoratori devono sempre
mostrare santa devozione con sincerità e compiere
azioni motivate dall’amore fraterno. — Giovanni 13:35;
2 Pietro 3:11.
59:15b-19. Geova osserva gli affari umani e al
tempo da lui fissato interviene.
DEVE “DIVENIRE UNA CORONA DI BELLEZZA”
(Isaia 60:1–66:24)
Riferendosi alla restaurazione della vera adorazione
sia nell’antichità che nei nostri giorni, Isaia 60:1 dichiara:
“Sorgi, o donna, spandi luce, poiché la tua luce è venuta
e su di te ha rifulso la medesima gloria di Geova”. Sion
deve “divenire una corona di bellezza nella mano di
Geova”. — Isaia 62:3.
Isaia prega Geova a favore dei suoi connazionali che
durante il loro esilio in Babilonia si pentiranno. (Isaia
63:15–64:12) Dopo avere fatto un contrasto fra i veri
adoratori e i falsi, il profeta spiega come Geova benedirà
quelli che Lo servono. — Isaia 65:1–66:24.
Risposta a domande bibliche:
61:8, 9: Cos’è il “patto di durata indefinita” e chi
è la “progenie”?
Il “patto di durata indefinita” è il nuovo patto che
Geova ha stipulato con i cristiani unti. La “progenie” è
formata dalle “altre pecore”, cioè dai milioni di persone
che accettano il messaggio predicato dagli unti. —
Giovanni 10:16.
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Alcuni miei piccoli appunti
63:5: In che modo Dio è sostenuto dal suo
furore?
Il furore di Dio non è un sentimento incontrollato, ma
giusta indignazione. Il suo furore lo sostiene e lo motiva
nell’eseguire i suoi giusti giudizi.
Lezioni per noi:
64:6. Gli esseri umani imperfetti sono incapaci di
salvarsi. In quanto a espiare i peccati, i loro atti di
giustizia non sono meglio di abiti sporchi. — Romani
3:23, 24.
65:13, 14. Geova benedice i suoi servitori fedeli,
soddisfacendo largamente il loro bisogno spirituale.
66:3-5. Geova odia l’ipocrisia.
“Esultate”
Le profezie sulla restaurazione dovettero essere
molto confortanti per gli ebrei fedeli che erano in esilio a
Babilonia. “Esultate”, disse Geova, “e gioite per sempre
di ciò che io creo. Poiché, ecco, io creo Gerusalemme
causa di gioia e il suo popolo causa d’esultanza”. —
Isaia 65:18.
Anche noi viviamo in un tempo in cui le tenebre
avvolgono la terra e le nazioni sono nella fitta oscurità.
(Isaia 60:2) Viviamo in “tempi difficili”. (2 Timoteo 3:1)
Pertanto il messaggio di salvezza di Geova contenuto
nel libro biblico di Isaia è di grande incoraggiamento per
noi. — Ebrei 4:12.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Geremia
LE CATASTROFI annunciate da Geremia al suo
popolo devono essere suonate davvero spaventose. Il
glorioso tempio che era stato il centro dell’adorazione
per oltre tre secoli sarebbe stato distrutto dal fuoco. La
città di Gerusalemme e il paese di Giuda sarebbero
rimasti desolati e gli abitanti sarebbero stati fatti
prigionieri. Queste e altre proclamazioni di giudizio si
possono trovare nel libro di Geremia. Questo libro, il
secondo della Bibbia per lunghezza, narra anche le
vicende personali di Geremia relative ai 67 anni in cui
svolse fedelmente il suo ministero. Le informazioni non
sono presentate in ordine cronologico ma per argomenti.
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Perché il libro biblico di Geremia ci interessa? Le sue
profezie adempiute rafforzano la nostra fede in Geova,
Colui che adempie le promesse. (Isaia 55:10, 11) Nel
nostro tempo si riscontrano delle analogie con l’opera
del profeta Geremia e con il modo in cui la gente reagì al
suo messaggio. (1 Corinti 10:11) Inoltre la descrizione
del modo in cui Geova trattò il suo popolo mette in risalto
le sue qualità e dovrebbe influire profondamente su di
noi. — Ebrei 4:12.
“DUE COSE CATTIVE CHE IL MIO POPOLO HA
FATTO”
(Geremia 1:1–20:18)
Geremia riceve l’incarico di profeta nel 13° anno d i
regno di Giosia, re di Giuda, 40 anni prima della
distruzione di Gerusalemme che avvenne nel 607 a.E.V.
(Geremia 1:1, 2) Le sue proclamazioni, fatte soprattutto
negli ultimi 18 anni del regno di Giosia, smascherano la
cattiveria di Giuda e annunciano i giudizi di Geova
contro il paese. “Farò di Gerusalemme mucchi di pietre”,
dichiara Geova, “e farò delle città di Giuda una distesa
desolata, senza abitante”. (Geremia 9:11) Per quale
motivo? “Perché ci sono due cose cattive che il mio
popolo ha fatto”, dice Geova. — Geremia 2:13.
Il messaggio annuncia anche il ristabilimento di un
rimanente pentito. (Geremia 3:14-18; 12:14, 15; 16:1421) Il messaggero, tuttavia, non riceve una buona
accoglienza. “Il commissario capo nella casa di Geova”
colpisce Geremia e gli fa passare la notte nei ceppi. —
Geremia 20:1-3.
Risposta a domande bibliche:
1:11, 12: Perché il fatto che Geova vigili riguardo
alla sua parola è messo in relazione con “un
germoglio di mandorlo”?
Il mandorlo è “uno dei primi alberi a fiorire in
primavera”. (Versetto 11, nota in calce) In senso
figurato, Geova continuò ‘ad alzarsi di buon’ora e a
mandare i suoi profeti’ per avvertire il popolo dei suoi
giudizi, e ‘vigilò’ finché questi non si adempirono. —
Geremia 7:25.
2:10, 11: Cosa rendeva tanto insolite le azioni
degli israeliti infedeli?
Le nazioni pagane che si trovavano a ovest verso
Chittim e a est verso Chedar potevano forse aggiungere
alle proprie divinità quelle di altre nazioni, ma non si era
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Alcuni miei piccoli appunti
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mai sentito che sostituissero completamente i loro dèi
con divinità straniere. Gli israeliti invece abbandonarono
Geova, scambiando la gloria dell’Iddio vivente con idoli
inanimati.
3:11-22; 11:10-12, 17: Perché Geremia incluse
nelle sue dichiarazioni il regno settentrionale delle
dieci tribù, nonostante Samaria fosse caduta nel
740 a.E.V.?
Perché la distruzione di Gerusalemme nel
607 a.E.V. fu un’espressione del giudizio di Geova
sull’intera nazione di Israele, e non solo su Giuda.
(Ezechiele 9:9, 10) Inoltre, una volta caduto il regno
delle dieci tribù, i suoi interessi continuarono a essere
rappresentati a Gerusalemme, dato che i messaggi dei
profeti di Dio continuarono a includere gli israeliti.
4:3, 4: Cosa significa questo comando?
Gli ebrei infedeli dovevano preparare, intenerire e
ripulire il terreno del loro cuore. Dovevano togliere “i
prepuzi” del loro cuore, cioè liberarsi di pensieri,
sentimenti e motivi impuri. (Geremia 9:25, 26; Atti 7:51)
Per questo dovevano cambiare vita: invece di azioni
malvage dovevano compiere quelle azioni che facevano
ottenere l’approvazione di Dio.
4:10; 15:18: In che senso Geova ingannò il suo
popolo ribelle?
Ai giorni di Geremia c’erano profeti che
‘profetizzavano con falsità’. (Geremia 5:31; 20:6; 23:16,
17, 25-28, 32) Geova non impedì loro di proclamare
messaggi ingannevoli.
16:16: Cosa sta a indicare l’espressione secondo
cui Geova ‘manda a chiamare molti pescatori e molti
cacciatori’?
Potrebbe riferirsi all’invio di forze nemiche in cerca
degli ebrei infedeli sui quali Geova avrebbe eseguito il
giudizio. Ma, visto quello che dice Geremia 16:15, il
versetto potrebbe anche alludere alla ricerca degli
israeliti pentiti.
20:7: In che modo Geova ‘usò la sua forza’
contro Geremia e lo ingannò?
Quando dichiarava i giudizi di Geova, Geremia
doveva affrontare apatia, ostilità e persecuzione; quindi
può darsi che abbia pensato di non avere la forza di
andare avanti. Tuttavia Geova usò la propria forza per
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
controllare tali inclinazioni del profeta, mettendolo in
grado di continuare. Così Geova ingannò Geremia
impiegandolo per compiere ciò che il profeta stesso
pensava di non poter fare.
Lezioni per noi:
1:8. A volte Geova libera il suo popolo dalla
persecuzione, forse impiegando giudici imparziali,
sostituendo funzionari ostili con altri che sono
ragionevoli o dando ai suoi adoratori la forza di
perseverare. — 1 Corinti 10:13.
2:13, 18. Gli infedeli israeliti fecero due cose cattive.
Lasciarono Geova, fonte sicura di benedizioni, consigli e
protezione, e si scavarono cisterne simboliche cercando
di stipulare alleanze militari con l’Egitto e l’Assiria. Nel
nostro tempo, abbandonare il vero Dio per seguire
filosofie e teorie umane e la politica del mondo è come
sostituire “la fonte d’acqua viva” con “cisterne rotte”.
6:16. Geova esorta gli israeliti ribelli a soffermarsi, a
esaminarsi e a tornare sui “sentieri” dei loro fedeli
antenati. Di quando in quando, non dovremmo anche noi
esaminarci per vedere se stiamo camminando
veramente nella via in cui Geova vuole che
camminiamo?
7:1-15. Il fatto di riporre la loro fiducia nel tempio, di
attribuirgli una sorta di potere scaramantico, non salvò
gli ebrei. Dobbiamo camminare per fede, non per
visione. — 2 Corinti 5:7.
15:16, 17. Anche noi, come Geremia, possiamo
combattere
lo
scoraggiamento.
Ci
riusciremo
dedicandoci con piacere a un profondo studio personale
della Bibbia, esaltando il nome di Geova nel ministero ed
evitando le cattive compagnie.
17:1, 2. I peccati degli abitanti di Giuda resero i loro
sacrifici sgradevoli agli occhi di Geova. L’impurità morale
rende inaccettabili i nostri sacrifici di lode.
17:5-8. Uomini e istituzioni meritano la nostra fiducia
solo finché agiscono in armonia con la volontà di Dio e i
suoi princìpi. In questioni come salvezza e vera pace e
sicurezza è saggio riporre la propria fiducia solo in
Geova. — Salmo 146:3.
20:8-11. Non dobbiamo permettere che l’apatia,
l’opposizione o la persecuzione raffreddino il nostro zelo
per l’opera di predicare il Regno. — Giacomo 5:10, 11.
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Alcuni miei piccoli appunti
“SOTTOPONETE IL VOSTRO COLLO AL GIOGO DEL
RE DI BABILONIA”
(Geremia 21:1–51:64)
Geremia pronuncia dei giudizi contro gli ultimi quattro
re di Giuda, nonché contro falsi profeti, cattivi pastori e
sacerdoti corrotti. Paragonando il fedele rimanente a
fichi buoni, Geova dice: “Poserò su di loro il mio occhio
in una maniera buona”. (Geremia 24:5, 6) Il capitolo 25
contiene tre profezie che riassumono i giudizi esposti poi
in modo più particolareggiato nei capitoli successivi.
I sacerdoti e i profeti ordiscono un complotto per
mettere a morte Geremia. Il suo messaggio è che
devono servire il re di Babilonia. Al re Sedechia, il
profeta dice: “Sottoponete il vostro collo al giogo del re di
Babilonia”. (Geremia 27:12) Tuttavia “Colui che disperde
Israele, egli stesso lo radunerà”. (Geremia 31:10) Ai
recabiti viene fatta a buon diritto una promessa. Geremia
viene messo “sotto custodia nel Cortile della Guardia”.
(Geremia 37:21) Gerusalemme viene distrutta e la
maggior parte degli abitanti sono fatti prigionieri.
Geremia e il suo segretario Baruc sono tra quelli che
vengono lasciati nel paese. Malgrado Geremia avverta
di non farlo, questa gente spaventata fugge in Egitto. I
capitoli da 46 a 51 riportano il messaggio che Geremia
dichiara riguardo alle nazioni.
Risposta a domande bibliche:
22:30: Questo decreto annullò forse il diritto di
Gesù Cristo ad ascendere al trono di Davide?
(Matteo 1:1, 11)
No. Il decreto impediva a qualsiasi discendente di
Ioiachin di ‘sedersi sul trono di Davide in Giuda’. Gesù
doveva regnare in cielo, non su un trono in Giuda.
23:33: Cos’è “il peso di Geova”?
Ai giorni di Geremia le gravose dichiarazioni fatte dal
profeta riguardo alla distruzione di Gerusalemme erano
un peso per i suoi connazionali. Dal canto loro le
persone insensibili erano un tale peso per Geova che
egli le avrebbe rigettate. In modo analogo, il messaggio
scritturale relativo alla futura distruzione della cristianità
è un peso per essa, e coloro che non l’ascoltano sono
un peso per Dio.
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Alcuni miei piccoli appunti
31:33: In che senso la legge di Dio è scritta nel
cuore?
Quando una persona ama la legge di Dio così tanto
da provare l’intenso desiderio di fare la volontà di
Geova, si può dire che ha la Sua legge scritta nel cuore.
32:10-15: Qual era il motivo per cui si redigevano
due atti dello stesso accordo?
Uno dei due atti veniva lasciato aperto perché lo si
potesse consultare. L’altro veniva sigillato e costituiva
una prova per verificare l’accuratezza di quello lasciato
aperto, qualora fosse stato necessario. Seguendo una
ragionevole prassi giuridica anche quando ebbe a che
fare con un parente e compagno di fede, Geremia ci
diede un esempio da seguire.
33:23, 24: Cosa sono “le due famiglie” di cui si
parla qui?
Una è la famiglia reale che passava per la linea di
discendenza del re Davide e l’altra è la famiglia
sacerdotale dei discendenti di Aaronne. Quando
Gerusalemme e il tempio di Geova furono distrutti,
sembrò che egli avesse rigettato queste due famiglie e
che non avrebbe più avuto un regno sulla terra né
avrebbe fatto in modo che la sua adorazione venisse
ristabilita.
46:22: Perché la voce dell’Egitto è paragonata a
quella di un serpente?
Questo può riferirsi al sibilo di un serpente quando si
ritira oppure al fatto che la voce della nazione sarebbe
stata bassa a causa della disfatta subita. L’analogia
indica pure quanto fosse inutile l’usanza dei faraoni
egiziani di portare una rappresentazione del serpente
sacro sul copricapo con l’idea che questo garantisse loro
la protezione della dea-serpente Uatchit.
Lezioni per noi:
21:8, 9; 38:19. Fino all’ultimo Geova offrì agli abitanti
impenitenti di Gerusalemme, che meritavano di morire,
la possibilità di scegliere. Davvero “molte sono le sue
misericordie”! — 2 Samuele 24:14; Salmo 119:156.
31:34. È molto confortante sapere che Geova non
ricorda i peccati di quelli che perdona e non agisce
contro di loro in futuro.
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Alcuni miei piccoli appunti
38:7-13; 39:15-18. Geova non dimentica il nostro
fedele servizio, che include il “servire i santi”. — Ebrei
6:10.
45:4, 5. Come nel caso degli ultimi giorni di Giuda,
gli “ultimi giorni” dell’attuale sistema di cose non sono il
momento di cercare “grandi cose” come ricchezza,
prestigio o sicurezza materiale. — 2 Timoteo 3:1;
1 Giovanni 2:17.
GERUSALEMME È DATA ALLE FIAMME
(Geremia 52:1-34)
È l’anno 607 a.E.V. Sedechia è nel suo 11° anno di
regno. Sono 18 mesi che il re di Babilonia,
Nabucodonosor, ha posto l’assedio a Gerusalemme. Il
settimo giorno del quinto mese del 19° anno di regn o di
Nabucodonosor, il capo della guardia del corpo,
Nebuzaradan, ‘viene’, o arriva, a Gerusalemme. (2 Re
25:8) Forse Nebuzaradan è accampato fuori delle mura
della città e studia la situazione, preparando un piano
d’azione. Tre giorni dopo, il decimo giorno del mese,
‘entra’ a Gerusalemme e dà alle fiamme la città. —
Geremia 52:12, 13.
Geremia fa un resoconto dettagliato della caduta di
Gerusalemme. Su questo resoconto si basano i lamenti
o canti funebri che troviamo nel libro biblico di
Lamentazioni.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Lamentazioni
IL PROFETA Geremia vede adempiersi il messaggio
di giudizio che proclama da 40 anni. Come si sente
assistendo alla distruzione della città amata? “Geremia
si mise a sedere piangendo e fece lamento su
Gerusalemme con questa lamentazione”, dice la
Settanta
greca
nell’introduzione
del
libro
di
Lamentazioni. Scritto da Geremia nel 607 a.E.V.,
quando il ricordo dell’assedio durato 18 mesi e seguito
dall’incendio di Gerusalemme è ancora vivo nella sua
memoria, il libro di Lamentazioni esprime con grande
intensità la profonda angoscia del profeta. (Geremia
52:3-5, 12-14) Su nessun’altra città della storia si è
pianto con espressioni così toccanti e strazianti.
Il libro di Lamentazioni consiste di cinque
componimenti poetici. I primi quattro sono lamenti, o
canti funebri; il quinto è una supplica, o preghiera. I primi
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quattro cantici sono acrostici, il che significa che ciascun
versetto comincia con una delle 22 lettere dell’alfabeto
ebraico nella debita successione. Il quinto cantico ha
22 versetti, come il numero delle lettere dell’alfabeto
ebraico, ma non è un acrostico alfabetico. —
Lamentazioni 5:1, nota in calce.
‘I MIEI OCCHI SI SONO CONSUMATI IN LACRIME’
(Lamentazioni 1:1–2:22)
“Oh come siede solitaria, la città che abbondava di
popolo! Come è divenuta simile a una vedova, colei che
era popolosa fra le nazioni! Come è divenuta per i lavori
forzati colei che era una principessa fra i distretti
giurisdizionali!” Così cominciano le lamentazioni del
profeta Geremia riguardo a Gerusalemme. Indicando il
motivo di questa calamità il profeta dice: “Geova stesso
le ha recato dolore a causa dell’abbondanza delle sue
trasgressioni”. — Lamentazioni 1:1, 5.
Impersonata da una donna che ha perso il marito e i
figli, Gerusalemme chiede: “Esiste alcun dolore come il
mio dolore?” Riferendosi ai suoi nemici, rivolge a Dio
una preghiera: “Venga tutta la loro malizia dinanzi a te, e
trattali con severità, proprio come hai trattato con
severità me a causa di tutte le mie trasgressioni. Poiché
molti sono i miei sospiri, e il mio cuore è malato”. —
Lamentazioni 1:12, 22.
Geremia,
profondamente
abbattuto,
dice:
“Nell’ardore dell’ira [Geova] ha tagliato ogni corno
d’Israele. Ha ritirato la sua destra d’innanzi al nemico; e
in Giacobbe continua ad ardere come un fuoco
fiammeggiante che ha divorato tutt’intorno”. Descrivendo
il suo profondo dolore, il profeta lamenta: “I miei occhi si
sono consumati in assolute lacrime. I miei intestini sono
in fermento. Il mio fegato è stato versato alla medesima
terra”. Perfino quelli che passano di lì esprimono stupore
dicendo: “È questa la città della quale dicevano: ‘È la
perfezione della bellezza, l’esultanza di tutta la terra’?”
— Lamentazioni 2:3, 11, 15.
Risposta a domande bibliche:
1:15: In che senso Geova “ha pigiato il medesimo
strettoio che appartiene alla vergine figlia di Giuda”?
Distruggendo la città, descritta come una vergine, i
babilonesi sparsero una tale quantità di sangue che si
poté paragonare questo fatto alla spremitura dell’uva in
uno strettoio. Geova lo aveva predetto e lasciato
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Alcuni miei piccoli appunti
accadere, per cui si può dire che aveva ‘pigiato lo
strettoio’.
2:1: In che senso ‘la bellezza d’Israele fu gettata
dal cielo alla terra’?
Dato che “i cieli sono più alti della terra”, a volte per
indicare che cose elevate vengono abbassate è detto
che sono ‘gettate dal cielo alla terra’. “La bellezza
d’Israele”, la gloria e il potere che la nazione aveva
quando Geova la benediceva, fu gettata giù con la
distruzione di Gerusalemme e la desolazione di Giuda.
— Isaia 55:9.
2:1, 6: Cosa sono lo “sgabello” e la “capanna” di
Geova?
Il salmista cantò: “Entriamo nel suo grande
tabernacolo; inchiniamoci davanti allo sgabello dei suoi
piedi”. (Salmo 132:7) Quindi lo “sgabello” di cui si parla
in Lamentazioni 2:1 è la casa di adorazione di Geova, il
suo tempio. I babilonesi ‘bruciarono la casa di Geova’
come se fosse una semplice capanna in un giardino. —
Geremia 52:12, 13.
2:16, 17: Per seguire l’ordine dell’alfabeto
ebraico, il 16° versetto non dovrebbe cominciare con
la lettera ebraica ‛àyin e il 17° con pe’?
Gli scrittori ispirati che scrivevano componimenti
poetici usando questo stile seguivano di solito l’ordine
alfabetico. Tuttavia non lo facevano a scapito della
naturalezza. Il contenuto era considerato più importante
della forma letteraria, che serviva solo come aiuto
mnemonico. Anche nei cantici 3 e 4 di Lamentazioni gli
stessi due caratteri sono invertiti. — Lamentazioni
3:46, 49; 4:16, 17.
2:17: Quale particolare “detto” adempì Geova in
relazione a Gerusalemme?
A quanto pare qui ci si riferisce a Levitico 26:17, che
dice: “In effetti porrò la mia faccia contro di voi, e sarete
certamente sconfitti davanti ai vostri nemici; e quelli che
vi odiano proprio vi calpesteranno, e realmente fuggirete
quando nessuno vi inseguirà”.
Lezioni per noi:
1:1-9. Gerusalemme piange a dirotto durante la notte
e le lacrime rigano le sue guance. Le sue porte sono
desolate e i suoi sacerdoti sospirano. Le sue vergini
sono addolorate e lei è amareggiata. Perché? Perché ha
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Alcuni miei piccoli appunti
peccato gravemente. La sua impurità è nei lembi delle
sue vesti. La trasgressione non genera gioia ma lacrime,
sospiri, dolore e amarezza.
1:18. Geova è sempre giusto e retto quando punisce
i trasgressori.
2:20. Gli israeliti furono avvertiti che se non avessero
ascoltato la voce di Geova sarebbero andati incontro a
maledizioni, tra cui il mangiare ‘la carne di figli e figlie’.
(Deuteronomio 28:15, 45, 53) È davvero poco saggio
scegliere di disubbidire a Dio!
“NON NASCONDERE IL TUO ORECCHIO AL MIO
SOLLIEVO”
(Lamentazioni 3:1–5:22)
Nel terzo capitolo di Lamentazioni la nazione di
Israele è descritta come un “uomo robusto”. Malgrado le
avversità subite, quest’uomo dice: “Geova è buono
verso chi spera in lui, verso l’anima che continua a
cercarlo”. In preghiera chiede al vero Dio: “Devi udire la
mia voce. Non nascondere il tuo orecchio al mio sollievo,
alla mia invocazione di soccorso”. Chiedendo a Geova di
prestare attenzione al biasimo di cui il nemico lo ha fatto
oggetto, dice: “Tu renderai loro un trattamento, o Geova,
secondo l’opera delle loro mani”. — Lamentazioni 3:1,
25, 56, 64.
Geremia esprime i suoi sentimenti riguardo ai terribili
effetti dell’assedio di Gerusalemme durato un anno e
mezzo e lamenta: “La punizione per l’errore della figlia
del mio popolo diviene anche più grande della punizione
per il peccato di Sodoma, che fu rovesciata come in un
momento, e a cui non si diressero mani soccorrevoli”.
Geremia prosegue: “Gli uccisi con la spada han
mostrato d’esser migliori degli uccisi dalla carestia,
perché questi deperiscono, trafitti per mancanza del
prodotto della campagna”. — Lamentazioni 4:6, 9.
Nel quinto componimento sono gli abitanti di
Gerusalemme a parlare: “Ricordati, o Geova, di ciò che
ci è accaduto. Guarda e vedi il nostro biasimo”. Mentre
esternano la loro afflizione, supplicano: “O Geova,
sederai a tempo indefinito. Il tuo trono è di generazione
in generazione. Facci tornare a te, o Geova, e
prontamente torneremo. Recaci giorni nuovi come molto
tempo fa”. — Lamentazioni 5:1, 19, 21.
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Risposta a domande bibliche:
3:16: A cosa fa pensare l’espressione: “Fa
rompere i miei denti con la ghiaia”?
Un’opera di consultazione dice: “Durante il cammino
verso l’esilio, gli ebrei furono costretti a cuocere il pane
in buche scavate nel terreno, per cui il pane finiva per
contenere sassolini”. Mangiando questo pane potevano
scheggiarsi i denti.
4:3, 10: Perché Geremia paragona “la figlia del
[suo] popolo” a “struzzi nel deserto”? La femmina
dello struzzo “in effetti tratta duramente i suoi figli, come
se non fossero suoi”, dice Giobbe 39:16. Dopo la
schiusa delle uova, per esempio, si allontana insieme ad
altre femmine mentre il maschio si occupa dei piccoli. E
cosa succede in caso di pericolo? Sia il maschio che la
femmina scappano abbandonando i piccoli nel nido.
Durante l’assedio babilonese la carestia a Gerusalemme
divenne così terribile che le madri, le quali in condizioni
normali sarebbero state compassionevoli, divennero
crudeli con i figli, come fanno gli struzzi nel deserto.
Questo fu messo in contrasto con la tenerezza materna
che mostrano gli sciacalli.
5:7: Agli occhi di Geova le persone sono forse
responsabili degli errori dei loro antenati?
No, Geova non punisce le persone per i peccati dei
loro antenati. “Ciascuno di noi renderà conto di se
stesso a Dio”, dice la Bibbia. (Romani 14:12) Tuttavia gli
errori possono avere conseguenze a lungo termine,
anche sulle generazioni future. Ad esempio, il fatto che
l’antico Israele si fosse dato all’idolatria rese difficile
seguire una condotta giusta anche agli israeliti fedeli dei
tempi successivi. — Esodo 20:5.
Lezioni per noi:
3:8, 43, 44. Quando su Gerusalemme si abbatté la
calamità, Geova rifiutò di ascoltare il grido di aiuto degli
abitanti. Perché? Perché il popolo aveva disubbidito e
non si era pentito. Se vogliamo che Geova esaudisca le
nostre preghiere, dobbiamo ubbidirgli. — Proverbi 28:9.
3:20. Geova, “l’Altissimo su tutta la terra”, ha una
posizione
estremamente
elevata,
eppure
“accondiscende a guardare sul cielo e sulla terra”.
(Salmo 83:18; 113:6) Geremia sapeva bene che
l’Onnipotente era disposto a chinarsi sui suoi servitori,
cioè a mettersi al loro livello per incoraggiarli. Possiamo
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essere contenti che il vero Dio sia non solo onnipotente
e onnisapiente ma anche umile.
3:21-26, 28-33. Come possiamo sopportare anche
grandi sofferenze? Ce lo spiega Geremia. Non
dimentichiamo che Geova è abbondante in atti di
amorevole benignità e che molte sono le sue
misericordie. Vorremo pure ricordare che il fatto di
essere vivi è una ragione sufficiente per non rinunciare a
sperare e che dobbiamo essere pazienti e aspettare in
silenzio, senza lamentarci, la salvezza di Geova. Inoltre
dobbiamo ‘mettere la bocca nella medesima polvere’,
cioè accettare umilmente le prove, riconoscendo che se
Dio permette che accada qualcosa è per un buon
motivo.
3:27. Il giovane la cui fede è messa alla prova può
dover sopportare difficoltà e scherni. Ma “è bene che
l’uomo robusto porti il giogo durante la sua giovinezza”.
Perché? Perché imparare a portare il giogo, cioè a
sopportare le sofferenze, quando si è giovani prepara a
far fronte alle difficoltà negli anni successivi.
3:39-42. Non è saggio “indulgere nelle lamentele”
quando si soffre a causa dei propri peccati. Anziché
lamentarci perché subiamo le conseguenze degli errori
commessi, “scrutiamo le nostre vie ed esploriamole, e
torniamo fino a Geova”. È saggio pentirsi e correggere le
proprie vie.
Riponete la vostra fiducia in Geova
Il libro biblico di Lamentazioni rivela come Geova
considerava la città di Gerusalemme dopo che i
babilonesi l’avevano bruciata e il paese di Giuda dopo
che gli stessi l’avevano ridotto in rovina. Le espressioni
con cui vengono riconosciuti i peccati commessi
indicano che, dal punto di vista di Geova, la calamità si
era abbattuta sugli israeliti a causa del loro errore. I
cantici ispirati di questo libro contengono anche versi
che esprimono speranza in Geova, nonché il desiderio di
tornare a camminare rettamente. La maggioranza delle
persone dei giorni di Geremia non la pensava così, ma
questi erano i sentimenti di Geremia e del rimanente
pentito.
Il punto di vista di Geova sulla situazione di
Gerusalemme esposto nel libro di Lamentazioni ci
insegna due cose importanti. Innanzi tutto, la distruzione
di Gerusalemme e la desolazione del paese di Giuda
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costituiscono un’esortazione a ubbidire a Geova e un
avvertimento a non trascurare la volontà divina.
(1 Corinti 10:11) E poi impariamo qualcosa dall’esempio
di Geremia. (Romani 15:4) Anche quando la situazione
sembrava disperata, il profeta, seppure angosciato,
aspettava la salvezza da Geova. È molto importante
confidare pienamente in Geova e nella sua Parola e fare
di lui la nostra fiducia. — Ebrei 4:12.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Ezechiele — I
È L’ANNO 613 a.E.V. Il profeta Geremia si trova in
Giuda e sta proclamando con grande coraggio
l’imminente distruzione di Gerusalemme e la
desolazione del paese di Giuda. Nabucodonosor, il re di
Babilonia, ha già portato molti ebrei in esilio. Fra loro ci
sono il giovane Daniele e i suoi tre compagni, che
servono alla corte caldea. La maggioranza degli esuli
ebrei sono presso le rive del fiume Chebar “nel paese
dei caldei”. (Ezechiele 1:1-3) Geova non li lascia senza
un messaggero. Infatti costituisce Ezechiele, che ha
30 anni, come suo profeta.
Il libro di Ezechiele, terminato nel 591 a.E.V.,
abbraccia un periodo di 22 anni. Ezechiele è uno
scrittore molto accurato e data le sue profezie,
precisando anche il giorno e il mese, oltre all’anno. La
prima parte del messaggio di Ezechiele si incentra sulla
caduta e la distruzione di Gerusalemme. La seconda
parte contiene dichiarazioni contro le nazioni circostanti,
e la parte finale riguarda il ripristino dell’adorazione di
Geova. Questo articolo considera i punti notevoli di
Ezechiele 1:1–24:27, capitoli che presentano visioni,
profezie e rappresentazioni relative a ciò che sarebbe
accaduto a Gerusalemme.
“TI HO RESO SENTINELLA”
(Ezechiele 1:1–19:14)
Dopo aver avuto una maestosa visione del trono di
Geova, Ezechiele riceve l’incarico. “Ti ho reso sentinella
alla casa d’Israele”, gli dice Geova, “e devi udire dalla
mia bocca la parola e li devi avvertire da parte mia”.
(Ezechiele 3:17) Per profetizzare l’assedio di
Gerusalemme e i suoi effetti Ezechiele riceve il comando
di rappresentare due pantomime. Riferendosi al paese di
Giuda, Geova dice per mezzo del profeta: “Eccomi! Farò
venire su di voi una spada, e certamente distruggerò i
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Alcuni miei piccoli appunti
vostri alti luoghi”. (Ezechiele 6:3) All’abitante del paese
dice: “La ghirlanda [di cose calamitose] deve venire a
te”. — Ezechiele 7:7.
Nel 612 a.E.V. Ezechiele viene trasportato in visione
a Gerusalemme. Nel tempio di Dio vede accadere cose
detestabili. Geova perciò manderà giustizieri celesti
(rappresentati da “sei uomini”) per esprimere la sua ira
contro gli apostati, e solo quelli che avranno ricevuto “un
segno sulla fronte” saranno risparmiati. (Ezechiele 9:2-6)
Prima però si devono gettare sulla città “carboni di
fuoco”, ossia l’infuocato messaggio di distruzione che
Dio fa annunciare. (Ezechiele 10:2) Geova ‘certamente
recherà sulla testa dei malvagi la loro propria via’, ma
promette di radunare i dispersi di Israele. — Ezechiele
11:17-21.
Lo spirito di Dio riporta Ezechiele in Caldea. Con una
rappresentazione viene illustrata la fuga del re Sedechia
e del popolo da Gerusalemme. Falsi profeti e false
profetesse vengono denunciati. Gli idolatri vengono
rigettati. Giuda viene paragonato a una vite priva di
qualsiasi valore. L’enigma dell’aquila e della vite mostra
le amare conseguenze che Gerusalemme subirà per
essersi rivolta all’Egitto in cerca di aiuto. L’enigma
termina con la promessa che ‘Geova trapianterà un
tenero ramoscello su un alto monte’. (Ezechiele 17:22)
In Giuda, però, non ci sarà “nessuno scettro per
governare”. — Ezechiele 19:14.
Risposta a domande bibliche:
1:4-28: Cosa raffigura il carro celeste?
Il
carro
rappresenta
la
parte
celeste
dell’organizzazione di Geova formata da creature
spirituali fedeli. La fonte del suo potere è lo spirito santo
di Geova. Colui che guida il carro, e che rappresenta
Geova, è circondato da una gloria indescrivibile. La sua
calma è rappresentata da un bell’arcobaleno.
1:5-11: Chi sono le quattro creature viventi?
Nella sua seconda visione del carro, Ezechiele indica
che le quattro creature viventi sono cherubini. (Ezechiele
10:1-11; 11:22) In quest’ultima descrizione la faccia del
toro viene definita “faccia del cherubino”. (Ezechiele
10:14) Questo è appropriato perché il toro è simbolo di
potenza e di forza, e i cherubini sono potenti creature
spirituali.
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2:6: Perché Ezechiele viene chiamato più volte
“figlio dell’uomo”?
Geova si rivolge al profeta Ezechiele in questo modo
per ricordargli che è fatto di carne e sangue; così mette
in risalto il grande contrasto che c’è fra il messaggero
umano e Dio, da cui ha origine il messaggio. Nei Vangeli
la stessa espressione viene usata circa 80 volte in
riferimento a Gesù Cristo, a indicare chiaramente che il
Figlio di Dio era venuto come uomo e non era
un’incarnazione.
2:9–3:3: Perché il rotolo su cui erano scritti canti
funebri e gemiti fu dolce per Ezechiele?
Ezechiele trovò dolce il rotolo a motivo
dell’atteggiamento che aveva verso l’incarico affidatogli.
Egli era grato di servire Geova quale suo profeta.
4:1-17: Ezechiele recitò davvero la scena che
rappresentava
l’imminente
assedio
di
Gerusalemme?
Dal momento che Ezechiele chiese un altro tipo di
combustibile per cuocere il cibo e Geova esaudì la sua
richiesta, è evidente che il profeta recitò effettivamente
la scena. Ezechiele giacque sul fianco sinistro per i 390
anni di errore del regno delle dieci tribù, periodo che va
dall’inizio del regno nel 997 a.E.V. alla distruzione di
Gerusalemme nel 607 a.E.V. Giacque sul fianco destro
per i 40 anni di peccato di Giuda, periodo che va dal
647 a.E.V., quando Geremia fu costituito profeta, al
607 a.E.V. Nell’intero periodo di 430 giorni Ezechiele
visse con una magra razione di cibo e acqua, indicando
in modo profetico che durante l’assedio di Gerusalemme
ci sarebbe stata una carestia.
5:1-3: Cosa c’è di significativo nel fatto che
Ezechiele prese alcuni peli dalla porzione che
doveva spargere al vento e li avvolse nei lembi della
sua veste?
Questo gesto serviva a mostrare che, dopo i 70 anni
di desolazione, un rimanente sarebbe tornato in Giuda e
avrebbe ricominciato a praticare la vera adorazione. —
Ezechiele 11:17-20.
17:1-24: Chi sono le due grandi aquile, in che
senso vengono divelti i teneri germogli di un cedro e
chi è il “tenero” ramoscello trapiantato da Geova?
Le due aquile rappresentano i governanti di
Babilonia e dell’Egitto. La prima aquila raggiunge la cima
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
del cedro, cioè il governante della discendenza reale di
Davide. Quest’aquila svelle la cima dei giovani germogli
sostituendo Ioiachin re di Giuda con Sedechia. Malgrado
il suo giuramento di lealtà, Sedechia chiede aiuto all’altra
aquila, il governante dell’Egitto, ma inutilmente.
Dev’essere fatto prigioniero e morire a Babilonia. Geova
svelle anche un ramoscello “tenero”, il Re messianico,
che viene trapiantato “su un monte alto ed elevato”, il
celeste monte Sion, dove diverrà “un cedro maestoso”,
fonte di vere benedizioni per la terra. — Rivelazione
(Apocalisse) 14:1.
Lezioni per noi:
2:6-8; 3:8, 9, 18-21. Non dovremmo né farci
spaventare dai malvagi né trattenerci dal proclamare il
messaggio di Dio, che include un avvertimento per loro.
Davanti all’indifferenza o all’opposizione dobbiamo
essere duri come il diamante. Tuttavia dobbiamo stare
attenti a non diventare sgarbati, insensibili o spietati.
Gesù provava compassione per le persone a cui
predicava e anche nel nostro caso dovrebbe essere la
compassione a spingerci a predicare ad altri. — Matteo
9:36.
3:15. Ricevuto l’incarico, Ezechiele dimorò a TelAbib “sette giorni, attonito”, per assimilare il contenuto
del messaggio che doveva dichiarare. Non dovremmo
anche noi studiare con impegno e meditare per capire le
profonde verità spirituali?
4:1–5:4. Ci vollero umiltà e coraggio da parte di
Ezechiele per rappresentare le due pantomime
profetiche. Anche noi dovremmo essere umili e
coraggiosi nell’assolvere qualsiasi incarico affidatoci da
Dio.
7:4, 9; 8:18; 9:5, 10. Il nostro occhio non ha motivo
di commiserare quelli che ricevono l’avverso giudizio di
Dio né di provare compassione per loro.
7:19. Quando Geova eseguirà il giudizio su questo
sistema di cose, il denaro non avrà il benché minimo
valore.
8:5-18. L’apostasia causa la morte spirituale.
“Mediante la sua bocca chi è apostata riduce il suo
prossimo in rovina”. (Proverbi 11:9) Se siamo saggi, non
ci sfiorerà nemmeno l’idea di prestare ascolto agli
apostati.
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Alcuni miei piccoli appunti
9:3-6. Per sopravvivere alla “grande tribolazione” è
essenziale ricevere il segno, la prova che siamo servitori
di Dio dedicati e battezzati e che abbiamo la personalità
cristiana. (Matteo 24:21) I cristiani unti, rappresentati
dall’uomo con il calamaio da segretario, prendono la
direttiva nell’opera di apporre il segno, cioè l’opera di
predicare il Regno e fare discepoli. Se vogliamo
conservare il segno dobbiamo aiutarli, partecipando con
zelo a quest’opera.
12:26-28. Anche a quelli che ridevano del suo
messaggio Ezechiele doveva dire: “Non ci sarà più rinvio
in quanto ad alcuna delle . . . parole” di Geova.
Dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare altri a riporre
la loro fiducia in Geova prima che porti la fine di questo
sistema di cose.
14:12-23. Se vogliamo ottenere la salvezza,
dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Nessuno
può farlo al posto nostro. — Romani 14:12.
18:1-29. Siamo responsabili delle conseguenze delle
nostre azioni.
“UNA ROVINA, UNA ROVINA, UNA ROVINA NE
FARÒ”
(Ezechiele 20:1–24:27)
Nel 611 a.E.V., il settimo anno di esilio, gli anziani di
Israele vanno da Ezechiele “per consultare Geova”.
Viene loro raccontata la lunga storia delle ribellioni degli
israeliti e viene dato l’avvertimento che ‘Geova estrarrà
la sua spada’ e la leverà contro di loro. (Ezechiele 20:1;
21:3) Rivolgendosi al capo principale di Israele
(Sedechia), Geova dice: “Rimuovi il turbante, e togli la
corona. Questa non sarà la stessa. Innalza pure ciò che
è basso, e abbassa pure l’alto. Una rovina, una rovina,
una rovina ne farò. Anche in quanto a questa,
certamente non diverrà di nessuno finché venga colui
che ha il diritto legale [Gesù Cristo], e a lui lo devo dare”.
— Ezechiele 21:26, 27.
Gerusalemme è chiamata in giudizio. Viene messa a
nudo la colpa di Oola (Israele) e di Ooliba (Giuda). Oola
è già stata data “in mano a quelli che l’amavano
appassionatamente, in mano ai figli d’Assiria”.
(Ezechiele 23:9) La desolazione di Ooliba è imminente.
Nel 609 a.E.V. inizia l’assedio di Gerusalemme, assedio
che durerà 18 mesi. Quando infine la città cadrà, gli
ebrei saranno troppo scioccati per manifestare il loro
dolore. Ezechiele non deve dichiarare agli esuli il
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Alcuni miei piccoli appunti
messaggio di Dio finché non riceva dallo “scampato” la
notizia della distruzione della città. — Ezechiele
24:26, 27.
Risposta a domande bibliche:
21:3: Cos’è la “spada” che Geova estrae dal
fodero?
La “spada” che Geova impiega per eseguire il
giudizio su Giuda e Gerusalemme è il re babilonese
Nabucodonosor insieme al suo esercito. Potrebbe
includere anche la parte celeste dell’organizzazione di
Dio formata da potenti creature spirituali.
24:6-14: Cosa rappresenta la ruggine della
caldaia?
Gerusalemme assediata viene paragonata a una
caldaia. La sua ruggine rappresenta la sozzura morale
della città: l’impurità, la condotta dissoluta e gli
spargimenti di sangue di cui si è macchiata. L’impurità è
così grande che la ruggine non si può eliminare neppure
tenendo la caldaia vuota sui carboni e facendola
arroventare.
Lezioni per noi:
20:1, 49. La reazione degli anziani di Israele mostra
che erano scettici riguardo a ciò che Ezechiele aveva
detto. Non vorremmo mai cominciare a mettere in
dubbio gli avvertimenti divini.
21:18-22. Anche se Nabucodonosor usò la
divinazione, fu Geova a fare in modo che quel
governante pagano salisse contro Gerusalemme. Ciò
mostra che neppure i demoni possono impedire ai
giustizieri impiegati da Geova di adempiere il suo
proposito.
22:6-16. Geova detesta la calunnia, la condotta
dissoluta, l’abuso di potere e la corruzione. Dobbiamo
essere fermamente determinati a evitare tali peccati.
23:5-49. Avendo stipulato alleanze politiche, Israele
e Giuda finirono per adottare la falsa adorazione dei loro
alleati. Vorremo stare in guardia per non stringere con il
mondo legami che possono distruggere la nostra fede.
— Giacomo 4:4.
Un messaggio che è “vivente ed esercita potenza”
Dai primi 24 capitoli del libro biblico di Ezechiele
abbiamo imparato molte cose utili. Dai princìpi che vi
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Alcuni miei piccoli appunti
sono esposti apprendiamo cosa fa incorrere nella
disapprovazione di Dio, come si può ottenere la sua
misericordia e perché dobbiamo avvertire i malvagi. La
profezia relativa alla distruzione di Gerusalemme ci
presenta chiaramente Geova come un Dio che ‘fa
conoscere al suo popolo cose nuove prima che
comincino a germogliare’. — Isaia 42:9.
Profezie come quelle riportate in Ezechiele 17:22-24
e 21:26, 27 additavano l’istituzione del Regno
messianico in cielo. Tra brevissimo tempo, grazie a quel
governo, sarà fatta la volontà di Dio sulla terra. (Matteo
6:9, 10) Mossi da una forte fede, possiamo attendere
ansiosamente le benedizioni del Regno. Davvero “la
parola di Dio è vivente ed esercita potenza”. — Ebrei
4:12.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Ezechiele — II
È IL mese di dicembre del 609 a.E.V. Il re di
Babilonia ha iniziato l’assedio finale di Gerusalemme.
Finora il messaggio di Ezechiele agli esiliati in Babilonia
si è incentrato su un solo tema: la caduta e la distruzione
di Gerusalemme, la loro città diletta. Ora, però, il
soggetto delle profezie di Ezechiele si sposta sulla
condanna delle nazioni pagane che gioiranno per la
calamità che si abbatterà sul popolo di Dio. Quando
18 mesi dopo Gerusalemme cade, il messaggio di
Ezechiele cambia di nuovo tema: il glorioso ripristino
della vera adorazione.
In Ezechiele 25:1–48:35 troviamo profezie sulle
nazioni intorno a Israele nonché sulla liberazione del
popolo di Dio. A parte Ezechiele 29:17-20, la narrazione
è strutturata sia in ordine cronologico che per
argomento. Questi quattro versetti, invece, sono disposti
solo per argomento. Dal momento che fa parte delle
Scritture ispirate, il libro di Ezechiele contiene un
messaggio che “è vivente ed esercita potenza”. — Ebrei
4:12.
‘QUEL PAESE LÀ DEVE DIVENTARE SIMILE AL
GIARDINO DI EDEN’
(Ezechiele 25:1–39:29)
Prevedendo la reazione di Ammon, Moab, Edom,
Tiro, Sidone e della Filistea alla caduta di Gerusalemme,
Geova fa in modo che Ezechiele profetizzi contro di loro.
L’Egitto verrà saccheggiato. ‘Faraone re d’Egitto e la sua
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Alcuni miei piccoli appunti
folla’ sono paragonati a un cedro che sarà abbattuto
dalla “spada del re di Babilonia”. — Ezechiele 31:2,
3, 12; 32:11, 12.
Circa sei mesi dopo la distruzione di Gerusalemme,
avvenuta nel 607 a.E.V., uno scampato va da Ezechiele
e gli dice: “La città è stata abbattuta!” Il profeta ‘non è più
senza parola’ nei confronti degli esiliati. (Ezechiele
33:21, 22) Ha da dichiarare delle profezie sulla
restaurazione. Geova ‘susciterà su di loro un solo
pastore, il suo servitore Davide’. (Ezechiele 34:23) Edom
dev’essere distrutto, ma “quel paese là”, Giuda, deve
diventare “simile al giardino di Eden”. (Ezechiele 36:35)
Geova promette di proteggere dall’attacco di “Gog” il suo
popolo ristabilito. — Ezechiele 38:2.
Risposta a domande bibliche:
29:8-12: In quale periodo l’Egitto rimase desolato
per 40 anni?
Dopo la distruzione di Gerusalemme avvenuta nel
607 a.E.V., il rimanente di Giuda fuggì in Egitto
malgrado l’avvertimento del profeta Geremia. (Geremia
24:1, 8-10; 42:7-22) Così facendo, però, quel rimanente
non sfuggì a Nabucodonosor, che salì contro l’Egitto e lo
conquistò. Può darsi che i 40 anni di desolazione
dell’Egitto siano iniziati dopo quella conquista. Anche se
la storia secolare non fornisce nessuna prova in merito,
possiamo essere certi che tale desolazione ebbe luogo
perché Geova è Colui che adempie le profezie. — Isaia
55:11.
29:18: In che senso “ogni testa fu resa calva, e
ogni spalla fu scorticata”?
L’assedio della parte continentale della città di Tiro fu
così logorante e sfibrante che la testa dei soldati di
Nabucodonosor divenne calva a furia di sfregare contro
l’elmo, e le loro spalle furono scorticate dai materiali
trasportati per costruire torri e fortificazioni. — Ezechiele
26:7-12.
Lezioni per noi:
29:19, 20. Dato che gli abitanti di Tiro si rifugiarono
nella città insulare portando con sé molte delle loro
ricchezze, il re Nabucodonosor prese pochissime
spoglie a Tiro. Benché Nabucodonosor fosse un
governante pagano superbo ed egocentrico, Geova lo
compensò dei suoi servizi dandogli l’Egitto come “salario
per le sue forze militari”. Non dovremmo imitare il vero
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Alcuni miei piccoli appunti
Dio pagando le tasse ai governi per i servizi che ci
rendono? Né il comportamento delle autorità né il modo
in cui usano il denaro proveniente dalle tasse ci esonera
da questo obbligo. — Romani 13:4-7.
33:7-9. La moderna classe della sentinella, ossia
l’unto rimanente, e i suoi compagni non dovrebbero mai
trattenersi dal predicare la buona notizia del Regno e
dall’avvertire le persone in merito alla futura “grande
tribolazione”. — Matteo 24:21.
33:10-20. Per avere la salvezza dobbiamo
allontanarci dalle cattive vie e fare ciò che Dio richiede.
In effetti la via di Geova è “propriamente giusta”.
36:20, 21. Gli israeliti erano conosciuti come “popolo
di Geova”, ma con la loro condotta profanarono il nome
divino tra le nazioni. Non dovremmo mai diventare
adoratori di Geova solo di nome.
36:25, 37, 38. Il paradiso spirituale in cui viviamo
oggi è popolato da “un gregge di persone sante”.
Dovremmo quindi sforzarci di mantenerlo puro.
38:1-23. È davvero rassicurante sapere che Geova
libererà il suo popolo dall’attacco di Gog del paese di
Magog. Gog è il nome dato al “governante di questo
mondo”, Satana il Diavolo, dopo la sua espulsione dal
cielo. Quando si parla del paese di Magog ci si riferisce
alle vicinanze della terra, dove Satana e i suoi demoni
sono confinati. — Giovanni 12:31; Rivelazione
(Apocalisse) 12:7-12.
“RIVOLGI IL CUORE
MOSTRERÒ”
(Ezechiele 40:1–48:35)
A
TUTTO
CIÒ
CHE
TI
Siamo nel 14° anno dopo la distruzione della città di
Gerusalemme. (Ezechiele 40:1) Restano ancora 56 anni
di esilio. (Geremia 29:10) Ora Ezechiele ha quasi
50 anni. In una visione viene portato nel paese di Israele
e gli viene detto: “Figlio dell’uomo, vedi con gli occhi, e
odi con gli orecchi, e rivolgi il cuore a tutto ciò che ti
mostrerò”. (Ezechiele 40:2-4) Che emozione dev’essere
per Ezechiele ricevere la visione di un nuovo tempio!
Il glorioso tempio che Ezechiele vede ha 6 porte,
30 stanze da pranzo, il Santo, il Santissimo, un altare di
legno e un altare per gli olocausti. Dal tempio esce un
corso d’acqua che diventa un torrente. (Ezechiele 47:1)
Ezechiele vede anche in visione le parti assegnate alle
tribù: ciascun appezzamento di terra si estende da est a
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Alcuni miei piccoli appunti
ovest con una striscia amministrativa fra le parti
assegnate a Giuda e a Beniamino. “Il santuario di
Geova” e “la città” chiamata Geova-Samma si trovano in
questa striscia. — Ezechiele 48:9, 10, 15, 35, nota in
calce.
Risposta a domande bibliche:
40:3–47:12: Cos’è rappresentato dal tempio della
visione?
Questo tempio di proporzioni gigantesche visto in
visione da Ezechiele in realtà non venne mai costruito.
Raffigurava il tempio spirituale di Dio, la Sua
disposizione paragonabile a un tempio per la pura
adorazione nel nostro tempo. (Ezechiele 40:2; Michea
4:1; Ebrei 8:2; 9:23, 24) Questa visione si adempie negli
“ultimi giorni”, quando viene raffinato il sacerdozio.
(2 Timoteo 3:1; Ezechiele 44:10-16; Malachia 3:1-3)
Tuttavia trova il suo finale adempimento nel Paradiso. Il
tempio della visione offrì agli esiliati ebrei la promessa
che la pura adorazione sarebbe stata ristabilita e che
ogni famiglia ebrea avrebbe ereditato una porzione di
terra.
40:3–43:17: Cosa c’è
misurazione del tempio?
di
significativo
nella
La misurazione del tempio è un segno che il
proposito di Geova riguardo alla pura adorazione si
adempirà sicuramente.
43:2-4, 7, 9: Cos’erano “i cadaveri dei loro re”
che dovevano essere rimossi dal tempio?
Con la parola “cadaveri” ci si riferiva, a quanto
sembra, agli idoli. I governanti e gli abitanti di
Gerusalemme avevano contaminato il tempio di Dio con
gli idoli, facendone in effetti i propri re.
43:13-20: Cos’è simboleggiato dall’altare che
Ezechiele vide in visione?
L’altare simbolico rappresenta la volontà di Dio in
relazione al sacrificio di riscatto di Gesù Cristo. Grazie a
questo mezzo, gli unti sono dichiarati giusti e la “grande
folla” si trova in una condizione pura agli occhi di Dio.
(Rivelazione 7:9-14; Romani 5:1, 2) Forse è per questo
che “il mare di metallo fuso” del tempio di Salomone,
cioè l’enorme bacino per l’acqua che i sacerdoti usavano
per lavarsi, non compare nel tempio della visione. —
1 Re 7:23-26.
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Alcuni miei piccoli appunti
44:10-16: Chi è rappresentato dalla classe
sacerdotale? La classe sacerdotale prefigura la classe
dei cristiani unti dei nostri giorni. Il loro raffinamento
ebbe luogo nel 1918 quando Geova sedette nel suo
tempio spirituale “come un raffinatore e purificatore”.
(Malachia 3:1-5) Coloro che si trovavano in una
condizione pura o che si pentirono poterono conservare
il loro privilegio di servizio. Dopo di che dovettero
sforzarsi per mantenersi “senza macchia dal mondo”,
divenendo così un esempio per la “grande folla”,
rappresentata dalle tribù non sacerdotali. — Giacomo
1:27; Rivelazione 7:9, 10.
45:1; 47:13–48:29: Cosa rappresentano “il paese”
e la sua ripartizione?
Il paese rappresenta la sfera di attività del popolo di
Dio. Indipendentemente da dove si trovi, chi adora
Geova è nel paese restaurato finché sostiene la vera
adorazione. La suddivisione del paese avrà il suo
adempimento finale nel nuovo mondo, quando ogni
persona fedele erediterà un posto. — Isaia 65:17, 21.
45:7, 16: Cosa rappresenta la contribuzione del
popolo per il sacerdozio e il capo principale?
Nel contesto del tempio spirituale questa
contribuzione rappresenta soprattutto il sostegno
spirituale: il dare assistenza e il manifestare uno spirito
di cooperazione.
47:1-5: Cos’è raffigurato dall’acqua del fiume che
si vede nella visione di Ezechiele?
L’acqua raffigura i provvedimenti spirituali di Geova
per la vita, tra i quali il sacrificio di riscatto di Cristo Gesù
e la conoscenza di Dio che troviamo nella Bibbia.
(Geremia 2:13; Giovanni 4:7-26; Efesini 5:25-27) Il fiume
diventa sempre più profondo per soddisfare le necessità
del gran numero di nuovi che accettano la vera
adorazione. (Isaia 60:22) L’acqua della vita vi scorrerà
col massimo impeto durante il Millennio, e quest’acqua
includerà l’ulteriore intendimento ottenuto dai “rotoli” che
saranno aperti allora. — Rivelazione 20:12; 22:1, 2.
47:12: Cosa rappresentano gli alberi fruttiferi?
Gli alberi simbolici raffigurano ciò che Dio provvede
in senso spirituale per riportare l’umanità alla perfezione.
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Alcuni miei piccoli appunti
48:15-19, 30-35, nota in calce: Cosa rappresenta
la città della visione di Ezechiele?
Geova-Samma è situata su suolo “profano”, e
questo indica che deve trattarsi di qualcosa di terreno. A
quanto sembra, la città rappresenta l’amministrazione
terrena che recherà beneficio a coloro che formeranno la
giusta “nuova terra”. (2 Pietro 3:13) Il fatto che abbia
porte da ogni lato illustra quanto è facile accedervi. I
sorveglianti del popolo di Dio devono essere avvicinabili.
Lezioni per noi:
40:14, 16, 22, 26. Le incisioni murali raffiguranti
palme negli ingressi del tempio mostrano che è
permesso entrare solo a coloro che sono moralmente
retti. (Salmo 92:12) Questo ci insegna che l’adorazione
che rendiamo a Geova gli è gradita solo se siamo retti.
44:23. Possiamo essere davvero grati dei servizi resi
dalla classe sacerdotale dei nostri giorni. “Lo schiavo
fedele e discreto” prende la direttiva nel provvedere il
cibo spirituale a suo tempo che ci aiuta a capire la
differenza fra ciò che è impuro e ciò che è puro agli
occhi di Geova. — Matteo 24:45.
47:9, 11. Grazie alla conoscenza, elemento
essenziale dell’acqua simbolica, è stata compiuta nel
nostro tempo una guarigione meravigliosa. Ovunque la
si beva, quest’acqua dà alle persone la vita in senso
spirituale. (Giovanni 17:3) D’altra parte, quelli che non
accettano l’acqua vivificante saranno “dati al sale”, cioè
distrutti una volta per sempre. È essenziale ‘fare tutto il
possibile per maneggiare rettamente la parola della
verità’. — 2 Timoteo 2:15.
“Certamente santificherò il mio grande nome”
Dopo la deposizione dell’ultimo re della discendenza
di Davide, il vero Dio lasciò passare un lungo periodo di
tempo prima della venuta di Colui “che ha il diritto legale”
al regno. Comunque non cancellò il suo patto con
Davide. (Ezechiele 21:27; 2 Samuele 7:11-16) La
profezia di Ezechiele parla del “mio servitore Davide”,
che sarebbe diventato un “pastore” e un “re”. (Ezechiele
34:23, 24; 37:22, 24, 25) Questi altri non è che Gesù
Cristo nel potere del Regno. (Rivelazione 11:15) Geova
‘santificherà il suo grande nome’ per mezzo del Regno
messianico. — Ezechiele 36:23.
Molto presto tutti coloro che profanano il santo nome
di Dio saranno distrutti. Ma coloro che santificano questo
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Alcuni miei piccoli appunti
nome nella loro vita adorando Geova in modo
accettevole riceveranno la vita eterna. Avvaliamoci
dunque pienamente delle acque della vita che nel nostro
tempo scorrono in abbondanza e imperniamo la nostra
vita sulla vera adorazione.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Daniele
“QUELLO di Daniele è uno dei più affascinanti libri
della Bibbia”, dice un dizionario biblico. (Holman
Illustrated Bible Dictionary) “Le sue pagine sono piene di
verità immutabili”. La storia di Daniele comincia nel
618 a.E.V. quando Nabucodonosor, re di Babilonia,
muove contro Gerusalemme, assedia la città e porta in
esilio a Babilonia “alcuni dei figli d’Israele”. (Daniele 1:13) Tra loro c’è Daniele, che probabilmente allora era solo
un adolescente. Il libro si conclude quando Daniele è
ancora a Babilonia. Ormai quasi centenario, il profeta
riceve da Dio la promessa: “Riposerai, ma sorgerai per
la tua sorte alla fine dei giorni”. — Daniele 12:13.
La prima parte del libro segue un ordine cronologico
ed è presentata in terza persona, mentre il resto è in
prima persona. Scritto da Daniele, il libro contiene
profezie riguardanti l’ascesa e la caduta di potenze
mondiali, il tempo della venuta del Messia e avvenimenti
che hanno luogo nei nostri giorni. L’anziano profeta
ripensa inoltre alla sua lunga vita e descrive episodi che
ci incoraggiano a essere uomini e donne devoti e integri.
Il messaggio di Daniele è vivo ed esercita potenza. —
Ebrei 4:12.
COSA CI INSEGNA LA PARTE STORICA?
(Daniele 1:1–6:28)
È il 617 a.E.V. Daniele e tre giovani amici, Sadrac,
Mesac e Abednego si trovano alla corte babilonese.
Durante i tre anni di preparazione per la vita di corte i
ragazzi si mantengono leali a Dio. Circa otto anni dopo,
il re Nabucodonosor fa un sogno misterioso. Daniele
svela il sogno e poi lo interpreta. Il re riconosce che
Geova è “un Dio di dèi e un Signore di re e un Rivelatore
di segreti”. (Daniele 2:47) Ben presto però
Nabucodonosor sembra dimenticare la lezione. Quando
i tre amici di Daniele si rifiutano di adorare una statua
gigantesca, il re li fa gettare in una fornace ardente. Il
vero Dio salva i tre giovani e Nabucodonosor è costretto
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Alcuni miei piccoli appunti
a riconoscere che “non esiste un altro dio che possa
liberare come questo”. — Daniele 3:29.
Nabucodonosor fa un altro sogno importante. Vede
un albero immenso che viene abbattuto impedendo che
ricresca. Daniele spiega l’interpretazione di quel sogno.
Il sogno si adempie in parte quando Nabucodonosor
perde la ragione e in seguito la riacquista. Parecchi
decenni dopo il re Baldassarre tiene un grande
banchetto per gli alti dignitari del suo regno e con
irriverenza usa i vasi che erano stati asportati dal tempio
di Geova. Quella stessa notte Baldassarre viene ucciso
e sale al trono Dario il Medo. (Daniele 5:30, 31) Ai giorni
di Dario, quando Daniele ha più di novant’anni, dei
funzionari gelosi ordiscono un complotto per uccidere
l’anziano profeta, ma Geova lo salva “dalla zampa dei
leoni”. — Daniele 6:27.
Risposta a domande bibliche:
1:11-15: I quattro ragazzi ebrei avevano un
aspetto più florido degli altri giovani perché
seguivano una dieta vegetariana?
No. Nessun tipo di dieta può produrre tali
cambiamenti in soli dieci giorni. L’aspetto dei ragazzi
ebrei era diverso perché Geova li aveva benedetti per
aver confidato in lui. — Proverbi 10:22.
2:1: Quando Nabucodonosor fece il sogno della
statua gigantesca?
Questo avvenne “nel secondo anno del regno di
Nabucodonosor”. Egli divenne re di Babilonia nel
624 a.E.V. Il secondo anno del suo regno sarebbe
perciò iniziato nel 623 a.E.V., alcuni anni prima che
invadesse Giuda. A quel tempo Daniele non poteva
essere a Babilonia per interpretare il sogno. “Il secondo
anno” va evidentemente contato a partire dal 607 a.E.V.,
quando il sovrano babilonese distrusse Gerusalemme e
diventò un governante mondiale.
2:32, 39: In che senso il regno raffigurato
dall’argento sarebbe stato inferiore a quello
raffigurato dalla testa d’oro, e in che senso il regno
raffigurato dal rame sarebbe stato inferiore a quello
raffigurato dall’argento?
L’impero medo-persiano, raffigurato dalla parte
d’argento dell’immagine, fu inferiore a Babilonia, la testa
d’oro, in quanto non si distinse abbattendo Giuda. La
potenza successiva fu la Grecia, raffigurata dal rame.
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Alcuni miei piccoli appunti
Come il rame è inferiore all’argento, la Grecia fu inferiore
alla Media-Persia. Benché l’impero greco avesse
un’estensione maggiore, non ebbe il privilegio di liberare
il popolo di Dio dall’esilio, come invece lo ebbe la MediaPersia.
4:8, 9: Daniele stesso diventò un sacerdote che
praticava la magia?
No. L’espressione “capo dei sacerdoti che praticano
la magia” si riferisce alla posizione di Daniele quale
“prefetto principale su tutti i saggi di Babilonia”. —
Daniele 2:48.
4:10, 11, 20-22: Cosa simboleggiava l’immenso
albero del sogno di Nabucodonosor?
Inizialmente l’albero rappresentava Nabucodonosor
in qualità di sovrano di una potenza mondiale. Dato che
il suo dominio raggiunse “l’estremità della terra” l’albero
deve però simboleggiare qualcosa di molto più grande.
Daniele 4:17 mette in relazione il sogno con il dominio
dell’“Altissimo” sul genere umano. Quindi l’albero
simboleggia anche la sovranità universale di Geova,
particolarmente in relazione alla terra. Il sogno ha perciò
un duplice adempimento: uno relativo al dominio di
Nabucodonosor e l’altro relativo alla sovranità di Geova.
4:16, 23, 25, 32, 33: Qual è la durata dei “sette
tempi”?
Tutti i cambiamenti che avvennero nell’aspetto del re
Nabucodonosor richiesero che i “sette tempi” fossero
molto più lunghi di sette giorni letterali. Nel suo caso
questi tempi furono sette anni di 360 giorni ciascuno,
cioè 2.520 giorni. Nell’adempimento maggiore i “sette
tempi” corrispondono a 2.520 anni. (Ezechiele 4:6, 7)
Iniziarono con la distruzione di Gerusalemme nel
607 a.E.V e terminarono con l’intronizzazione di Gesù
quale Re celeste nel 1914. — Luca 21:24.
6:6-10: Dal momento che per pregare Geova non
è richiesto di assumere una posizione particolare,
non sarebbe stato saggio da parte di Daniele
pregare in segreto durante i 30 giorni?
Il fatto che Daniele pregasse tre volte al giorno era di
dominio pubblico. Per questo i cospiratori escogitarono
un editto che limitava le preghiere. Gli osservatori
avrebbero potuto considerare un compromesso qualsiasi
cambiamento delle abitudini di Daniele in relazione alla
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Alcuni miei piccoli appunti
preghiera e avrebbero potuto pensare che fosse venuto
meno nell’esclusiva devozione a Geova.
Lezioni per noi:
1:3-8. La determinazione di Daniele e dei suoi
compagni di rimanere leali a Geova dimostra
l’importanza dell’istruzione che evidentemente avevano
ricevuto dai loro genitori. Quando i genitori timorati di Dio
mettono gli interessi spirituali al primo posto nella vita e
insegnano ai figli a fare la stessa cosa, è senz’altro più
probabile che questi resistano alle tentazioni e alle
pressioni che potrebbero incontrare a scuola o altrove.
1:10-12. Daniele capì la ragione per cui “il principale
funzionario di corte” aveva timore del re e non insisté. In
seguito però si rivolse “al guardiano”, che forse poteva
essere più indulgente. Quando affrontiamo situazioni
difficili dovremmo agire anche noi con perspicacia,
intendimento e saggezza.
2:29, 30. Come Daniele, dovremmo dare a Geova
tutto il merito per la conoscenza, le qualità e le capacità
che possiamo avere acquisito grazie ai suoi
provvedimenti spirituali.
3:16-18. È improbabile che i tre ebrei avrebbero
risposto con tanta convinzione se in precedenza si
fossero mostrati disposti a scendere a compromessi in
relazione alla dieta. Anche noi dobbiamo sforzarci di
essere “fedeli in ogni cosa”. — 1 Timoteo 3:11.
4:24-27. Per proclamare il messaggio del Regno,
che include i giudizi avversi di Dio, ci vuole lo stesso tipo
di fede e di coraggio mostrato da Daniele quando rivelò
ciò che sarebbe accaduto a Nabucodonosor e cosa
avrebbe dovuto fare il re per ‘prolungare la sua
prosperità’.
5:30, 31. L’“espressione proverbiale contro il re di
Babilonia” si avverò. (Isaia 14:3, 4, 12-15) Satana il
Diavolo, il cui orgoglio è simile a quello della dinastia
babilonese, farà anche lui una fine ignobile. — Daniele
4:30; 5:2-4, 23.
COSA RIVELANO LE VISIONI DI DANIELE?
(Daniele 7:1–12:13)
Nel 553 a.E.V. Daniele ha più di 70 anni quando
riceve in sogno la sua prima visione. Vede quattro
enormi bestie che raffigurano una successione di
potenze mondiali dai suoi giorni fino ai nostri. In una
visione relativa a cose celesti vede “qualcuno simile a un
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Alcuni miei piccoli appunti
figlio dell’uomo” a cui viene dato un “dominio di durata
indefinita”. (Daniele 7:13, 14) Due anni dopo Daniele
riceve una visione riguardante la Media-Persia, la Grecia
e un’entità che diventa “un re dall’aspetto fiero”. —
Daniele 8:23.
A questo punto siamo nel 539 a.E.V. Babilonia è
caduta e Dario il Medo governa il regno dei caldei.
Daniele prega Geova in merito alla ricostruzione del suo
paese. Mentre sta ancora pregando, Geova manda
l’angelo Gabriele per fargli avere “perspicacia con
intendimento” riguardo alla venuta del Messia. (Daniele
9:20-25) Arriviamo al 536-535 a.E.V. Un rimanente è
tornato a Gerusalemme. Comunque c’è opposizione
contro il lavoro di costruzione del tempio. Questo diventa
un motivo d’ansia per Daniele. Egli prega fervidamente e
Geova gli manda un angelo d’alto rango. Dopo aver
rafforzato e incoraggiato Daniele, l’angelo pronuncia la
profezia che delinea la lotta per la supremazia tra il re
del nord e il re del sud. Il conflitto tra i due re comincia
quando il regno di Alessandro Magno viene diviso tra
quattro suoi generali e finisce quando “sorgerà” Michele,
il gran principe. — Daniele 12:1.
Risposta a domande bibliche:
8:9: Cosa raffigura “l’Adornamento”?
In questo caso “l’Adornamento” simboleggia la
condizione terrena dei cristiani unti al tempo della
potenza mondiale anglo-americana.
8:25: Chi è “il Principe dei principi”?
Il termine ebraico sar, tradotto “principe”, significa
basilarmente “capo” o “comandante”. Il titolo di “Principe
dei principi” spetta solo a Geova Dio, il Capo di tutti i
principi angelici compreso “Michele, uno dei primi
principi”. — Daniele 10:13.
9:21: Perché Daniele chiama l’angelo Gabriele
“l’uomo”?
Gabriele si presentò a Daniele in sembianze umane,
come aveva fatto in una precedente visione. — Daniele
8:15-17.
9:27: Quale patto ‘rimase in vigore per i molti’
sino alla fine della settantesima settimana di anni nel
36 E.V.?
Il patto della Legge fu abolito nel 33 E.V. quando
Gesù fu messo al palo. Tuttavia, mantenendo in vigore il
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Alcuni miei piccoli appunti
patto abraamico a favore dell’Israele carnale fino al
36 E.V., Geova estese il periodo di speciale favore verso
gli ebrei a motivo della loro discendenza da Abraamo. Il
patto abraamico è tuttora in vigore nei confronti
dell’“Israele di Dio”. — Galati 3:7-9, 14-18, 29; 6:16.
Lezioni per noi:
9:1-23; 10:11. Grazie alla sua umiltà, santa
devozione, diligenza nello studio e perseveranza nella
preghiera, Daniele era “qualcuno molto desiderabile”.
Queste qualità lo aiutarono a rimanere fedele a Dio sino
alla fine della sua vita. Vogliamo essere decisi a seguire
l’esempio di Daniele.
9:17-19. Anche quando preghiamo che venga il
nuovo mondo di Dio, in cui “dimorerà la giustizia”, non
dovremmo avere a cuore prima di tutto la santificazione
del nome di Geova e la rivendicazione della sua
sovranità piuttosto che la fine delle nostre sofferenze e
delle nostre difficoltà? — 2 Pietro 3:13.
10:9-11, 18, 19. A imitazione dell’angelo che andò
da Daniele, dobbiamo incoraggiarci e rafforzarci gli uni
gli altri con azioni soccorrevoli e parole confortanti.
12:3. Durante gli ultimi giorni “quelli che hanno
perspicacia”, i cristiani unti, ‘risplendono come
illuminatori nel mondo’ e conducono “molti alla giustizia”,
compresa la “grande folla” di “altre pecore”. (Filippesi
2:15; Rivelazione [Apocalisse] 7:9; Giovanni 10:16) Gli
unti ‘splenderanno come le stelle’ nel senso più pieno
durante il Regno millenario di Cristo, quando
collaboreranno con lui nell’estendere appieno i benefìci
del riscatto all’umanità ubbidiente sulla terra. Le “altre
pecore” devono rimanere lealmente unite agli unti
sostenendoli di cuore in ogni modo.
Geova ‘benedice quelli che lo temono’
Cosa ci insegna il libro di Daniele riguardo all’Iddio
che adoriamo? Riflettiamo sulle profezie che contiene,
quelle già adempiute e quelle che devono ancora
adempiersi. Queste profezie descrivono vividamente
Geova come Colui che adempie la sua parola. — Isaia
55:11.
Cosa mostra la parte narrativa del libro di Daniele in
quanto al nostro Dio? I quattro giovani ebrei che si
rifiutarono di integrarsi nella vita di corte babilonese
ricevettero ‘conoscenza e perspicacia e sapienza’.
(Daniele 1:17) Il vero Dio mandò il suo angelo a liberare
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Alcuni miei piccoli appunti
Sadrac, Mesac e Abednego dalla fornace ardente.
Daniele fu liberato dalla fossa dei leoni. Geova è ‘l’aiuto
e lo scudo’ di quelli che confidano in lui e ‘benedice
quelli che lo temono”. — Salmo 115:9, 13.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Osea
LA VERA adorazione è scomparsa quasi del tutto dal
regno settentrionale delle dieci tribù di Israele. Sotto il
dominio di Geroboamo II c’è prosperità materiale nel
paese, ma subito dopo la sua morte tale agiatezza
svanisce. Segue un periodo di disordini e instabilità
politica. Quattro dei sei re successivi vengono
assassinati. (2 Re 14:29; 15:8-30; 17:1-6) L’attività
profetica di Osea, iniziata non più tardi dell’804 a.E.V. e
durata 59 anni, prosegue in questo periodo turbolento.
I sentimenti di Geova nei confronti dell’ostinata
nazione di Israele sono rappresentati in modo vivido da
quanto avviene nel matrimonio di Osea. Il messaggio di
Osea contiene sia la denuncia dell’errore di Israele che i
giudizi profetici contro questa nazione e contro il regno
di Giuda. Osea ha scritto tutto questo nel libro che porta
il suo nome, usando espressioni tenere e affettuose e un
linguaggio convincente ed espressivo. Poiché fa parte
dell’ispirata Parola di Dio, il suo messaggio è vivente ed
esercita potenza. — Ebrei 4:12.
“PRENDITI UNA MOGLIE DI FORNICAZIONE”
(Osea 1:1–3:5)
Geova dice a Osea: “Va, prenditi una moglie di
fornicazione”. (Osea 1:2) Osea ubbidisce e ha un figlio
da Gomer. I due bambini che la donna partorisce in
seguito sono evidentemente illegittimi. Si chiamano LoRuama e Lo-Ammi, e il significato di questi nomi indica
che Geova non mostrerà misericordia a Israele, il suo
popolo sleale, e lo rigetterà.
Cosa prova veramente Geova nei confronti del suo
popolo ribelle? A Osea dice: “Va ancora una volta, ama
una donna che è amata da un compagno e che
commette adulterio, come nel caso dell’amore di Geova
per i figli d’Israele mentre si rivolgono ad altri dèi”. —
Osea 3:1.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
1:1: Perché Osea menziona tutti e quattro i re che
governarono in Giuda durante il suo ministero
mentre menziona un solo governante di Israele?
Perché solo i re della linea di discendenza di Davide
erano riconosciuti come governanti legittimi del popolo
eletto di Dio. I re del regno settentrionale non erano della
linea di discendenza davidica, quelli di Giuda sì.
1:2-9: Osea si prese veramente una “moglie di
fornicazione”?
Sì, Osea sposò davvero una donna che in seguito
commise adulterio. Nulla di ciò che dice il profeta fa
pensare che quanto raccontò della sua vita familiare
fosse un sogno o una visione.
1:7: Quand’è che la casa di Giuda fu oggetto di
misericordia e fu salvata?
Avvenne nel 732 a.E.V., ai giorni del re Ezechia. A
quel tempo Geova pose fine alla minaccia assira contro
Gerusalemme facendo sì che un angelo uccidesse
185.000 soldati nemici in una sola notte. (2 Re
19:34, 35) In tal modo Geova liberò Giuda non
“mediante arco o mediante spada o mediante guerra,
mediante cavalli o mediante cavalieri”, ma mediante un
angelo.
1:10, 11: Dato che il regno settentrionale di
Israele cadde nel 740 a.E.V., in che modo i figli di
Israele furono “radunati insieme in unità” con i figli
di Giuda?
Molti del regno settentrionale erano andati in Giuda
prima del 607 a.E.V., quando gli abitanti del paese di
Giuda furono portati prigionieri a Babilonia. (2 Cronache
11:13-17; 30:6-12, 18-20, 25) Quando nel 537 a.E.V. gli
esuli ebrei tornarono in patria, c’erano tra loro alcuni
discendenti degli abitanti del regno settentrionale di
Israele. — Esdra 2:70.
2:21-23: Cos’era predetto dalle parole di Geova:
“Seminerò [Izreel] come seme per me sulla terra, e di
sicuro [le] mostrerò misericordia”?
Il figlio primogenito che Osea ebbe da Gomer si
chiamava Izreel. (Osea 1:2-4) Questo nome, “Dio
seminerà seme”, ha un significato profetico: nel
537 a.E.V. Geova avrebbe radunato un rimanente fedele
e l’avrebbe seminato come seme in Giuda. Il paese
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Alcuni miei piccoli appunti
rimasto desolato per 70 anni ora avrebbe dovuto
produrre grano, vino dolce e olio. Con linguaggio poetico
la profezia dice che queste cose buone avrebbero fatto
appello alla terra perché rilasciasse le sue sostanze
nutritive, e la terra avrebbe chiesto la pioggia ai cieli. A
loro volta i cieli avrebbero supplicato Dio perché
mandasse nuvole cariche di pioggia. Tutto questo
sarebbe servito a soddisfare largamente i bisogni del
rimanente al suo ritorno. Gli apostoli Paolo e Pietro
applicano Osea 2:23 al radunamento di un rimanente
dell’Israele spirituale. — Romani 9:25, 26; 1 Pietro 2:10.
Lezioni per noi:
1:2-9; 3:1, 2. Pensate al sacrificio che Osea fece
rimanendo sposato per ubbidire alla volontà divina.
Quando si tratta di fare la volontà di Dio, fino a che
punto siamo disposti a rinunciare alle nostre preferenze?
1:6-9. Geova odia l’adulterio spirituale proprio come
odia quello letterale.
1:7, 10, 11; 2:14-23. Ciò che Geova predisse
riguardo a Israele e Giuda si adempì. La parola di Geova
si avvera sempre.
2:16, 19, 21-23; 3:1-4. Geova è disposto a
perdonare chi manifesta sincero pentimento. (Neemia
9:17) Come Geova, dovremmo essere compassionevoli
e misericordiosi nei rapporti con gli altri.
“GEOVA HA UNA CAUSA CON GLI ABITANTI DEL
PAESE”
(Osea 4:1–13:16)
“Geova ha una causa con gli abitanti del paese”.
Perché? Perché “non c’è verità né amorevole benignità
né conoscenza di Dio nel paese”. (Osea 4:1) Il popolo
infedele di Israele ha commesso frodi e spargimenti di
sangue oltre a fornicazione letterale e spirituale. Anziché
chiedere aiuto a Dio, “hanno chiamato l’Egitto; sono
andati in Assiria”. — Osea 7:11.
Geova dichiara il suo giudizio dicendo: “Israele
dev’essere inghiottito”. (Osea 8:8) Il regno di Giuda non
è esente da colpa. “Geova ha una causa con Giuda”, si
legge in Osea 12:2, “anche per chiedere conto a
Giacobbe secondo le sue vie; secondo le sue azioni lo
ripagherà”. Ma è sicuro che verranno ristabiliti, poiché
Dio promette: “Li redimerò dalla mano dello Sceol; li
ricupererò dalla morte”. — Osea 13:14.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
6:1-3: Chi fu a dire: “Venite, e torniamo a
Geova”?
Può darsi che gli israeliti infedeli si stessero
incoraggiando l’un l’altro a tornare a Geova. Se le cose
stavano così, il loro pentimento era solo finto. La loro
amorevole benignità era di breve durata ed effimera
“come le nuvole del mattino e come la rugiada che
presto scompare”. (Osea 6:4) Può anche darsi che fosse
Osea a dire queste parole, mentre supplicava il popolo
di tornare a Geova. Ad ogni modo, gli ostinati abitanti del
regno delle dieci tribù di Israele dovevano manifestare
sincero pentimento e tornare veramente a Geova.
7:4: In che senso gli israeliti adulteri erano come
“un forno acceso”?
Questa analogia illustra quanto erano intensi i cattivi
desideri del loro cuore.
Lezioni per noi:
4:1, 6. Se vogliamo che Geova continui ad
approvarci, dobbiamo continuare ad acquistare
conoscenza di lui e mettere in pratica quello che
impariamo.
4:9-13. Geova chiederà conto a quelli che praticano
l’immoralità sessuale e partecipano all’adorazione
impura. — Osea 1:4.
5:1. Coloro che hanno incarichi di responsabilità fra il
popolo di Dio devono rigettare totalmente l’apostasia.
Altrimenti potrebbero indurre alcuni a praticare la falsa
adorazione, divenendo in tal modo ‘una trappola e una
rete’ per loro.
6:1-4; 7:14, 16. Pentirsi solo a parole è un modo di
fare ipocrita ed è inutile. Perché Dio gli mostri
misericordia, un trasgressore deve manifestare sincero
pentimento, che può rendere evidente con il suo ritorno
a qualcosa di ‘più alto’, cioè a un’elevata forma di
adorazione. Le sue azioni devono essere in armonia con
le alte norme di Dio. — Osea 7:16, nota in calce.
6:6. Chi pratica il peccato dimostra che non ha
amore leale verso Dio. Per quanti sacrifici spirituali
possa fare non riuscirà mai a ovviare a questa carenza.
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Alcuni miei piccoli appunti
8:7, 13; 10:13. Il principio secondo cui “qualunque
cosa l’uomo semini, questa pure mieterà” si rivelò esatto
nel caso degli israeliti idolatri. — Galati 6:7.
8:8; 9:17; 13:16. Le profezie inerenti al regno
settentrionale si avverarono quando l’Assiria ne
conquistò la capitale, Samaria. (2 Re 17:3-6) Possiamo
aver fiducia che Dio farà quello che ha detto, che
manterrà la sua parola. — Numeri 23:19.
8:14. Nel 607 a.E.V. Geova, per mezzo dei
babilonesi, mandò ‘il fuoco nelle città di Giuda’ e,
com’era predetto, Gerusalemme e il paese di Giuda
rimasero desolati. (2 Cronache 36:19) La Parola di Dio
non può mai venire meno. — Giosuè 23:14.
9:10. Pur essendo dedicati al vero Dio, gli israeliti
“andarono al Baal di Peor, e si dedicavano alla cosa
vergognosa”. Se siamo saggi, trarremo una lezione dal
loro cattivo esempio e faremo in modo di non infrangere
la dedicazione che abbiamo fatto a Geova. — 1 Corinti
10:11.
10:1, 2, 12. Non dovremmo adorare Dio con un
cuore ipocrita. Quando ‘seminiamo per noi seme nella
giustizia, mietiamo secondo l’amorevole benignità di
Dio’.
10:5. Bet-Aven (che significa “casa di nocività”) è un
nome applicato in senso dispregiativo a Betel (che
significa “casa di Dio”). Quando l’idolo del vitello di BetAven fu portato in esilio, gli abitanti di Samaria piansero
la perdita di questo oggetto di culto. È una follia
confidare in un idolo privo di vita che non può proteggere
neppure se stesso! — Salmo 135:15-18; Geremia 10:35.
11:1-4. Geova agisce sempre in modo amorevole
con il suo popolo. La sottomissione a lui non è mai
opprimente.
11:8-11; 13:14. La parola di Geova riguardo al
ritorno del suo popolo alla vera adorazione ‘non tornò a
lui senza risultati’. (Isaia 55:11) Nel 537 a.E.V. l’esilio
babilonese terminò e un rimanente tornò a
Gerusalemme. (Esdra 2:1; 3:1-3) Qualsiasi cosa Geova
abbia dichiarato tramite i suoi profeti si avvererà
immancabilmente.
12:6. Dovremmo essere fermamente decisi a
manifestare amorevole benignità, a esercitare la
giustizia e a sperare in Geova di continuo.
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Alcuni miei piccoli appunti
13:6. Gli israeliti ‘si saziarono e il loro cuore si
esaltava. Perciò dimenticarono Geova’. Bisogna fare
attenzione a qualsiasi tendenza a esaltarsi.
“LE VIE DI GEOVA SONO RETTE”
(Osea 14:1-9)
Osea rivolge questa supplica: “Torna, o Israele, a
Geova tuo Dio, poiché hai inciampato nel tuo errore”.
Egli esorta il popolo a dire a Geova: “Voglia tu perdonare
l’errore; e accetta ciò che è buono, e certamente
offriremo in cambio i giovani tori delle nostre labbra”. —
Osea 14:1, 2.
Un trasgressore pentito deve avvicinarsi a Geova,
accettare le sue vie e offrirgli sacrifici di lode. Perché?
Perché “le vie di Geova sono rette, e i giusti son quelli
che vi cammineranno”. (Osea 14:9) Siamo davvero felici
perché ci sono ancora molti che “di sicuro verranno
tremando a Geova e alla sua bontà nella parte finale dei
giorni”. — Osea 3:5.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli dei libri di Gioele e Amos
DI SÉ dice soltanto che è “Gioele figlio di Petuel”.
(Gioele 1:1) Nel libro che porta il suo nome, Gioele parla
molto poco di cose che non riguardano il suo
messaggio. Perfino il periodo in cui pronunciò la sua
profezia si può solo dedurre: si tratta all’incirca
dell’820 a.E.V., nove anni dopo che Uzzia era diventato
re di Giuda. Perché Gioele è così restio a parlare di sé?
Probabilmente perché vuole dare risalto al messaggio e
non al messaggero.
Sempre ai giorni di Uzzia, un “mandriano e pungitore
di fichi di sicomori” di nome Amos, del paese di Giuda,
riceve l’incarico di profeta. (Amos 7:14) A differenza di
Gioele, che profetizza in Giuda, Amos viene mandato a
nord, nel regno delle dieci tribù di Israele. Terminato
verso l’804 a.E.V., dopo il ritorno del profeta in Giuda, il
libro di Amos è scritto in un linguaggio semplice ma
pittoresco.
“OHIMÈ PER IL GIORNO”: PERCHÉ?
(Gioele 1:1–3:21)
Gioele ha una visione: un’invasione di bruchi, locuste
e scarafaggi. Gli invasori sono definiti “un popolo
numeroso e potente” e “uomini potenti”. (Gioele 1:4; 2:27) “Ohimè per il giorno”, sospira Gioele, “perché il giorno
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Alcuni miei piccoli appunti
di Geova è vicino, e verrà come una spoliazione
dall’Onnipotente!” (Gioele 1:15) Geova dà agli abitanti di
Sion questo consiglio: “Tornate a me con tutto il vostro
cuore”. Se lo faranno, Geova “mostrerà [loro]
compassione” e allontanerà l’invasione di insetti,
chiamata “il settentrionale”. Ma prima della venuta del
suo gran giorno Geova verserà “il [suo] spirito su ogni
sorta di carne” e farà “portenti nei cieli e sulla terra”. —
Gioele 2:12, 18-20, 28-31.
Viene lanciata una sfida alle nazioni: “Fate dei vostri
vomeri spade e delle vostre cesoie per potare lance” e
preparatevi per la guerra. È loro ordinato di radunarsi nel
“bassopiano di Giosafat”, dove saranno giudicate e
annientate. “Ma in quanto a Giuda, sarà abitato a tempo
indefinito”. — Gioele 3:10, 12, 20.
Risposta a domande bibliche:
1:15; 2:1, 11, 31; 3:14: Cos’è “il giorno di
Geova”?
Il giorno di Geova è il tempo in cui egli esegue il
giudizio sui suoi nemici, che significa distruzione per loro
ma salvezza per i veri adoratori. Per citare un esempio,
un giorno simile si abbatté sull’antica Babilonia nel
539 a.E.V., quando fu conquistata dai medi e dai
persiani. (Isaia 13:1, 6) Un altro “giorno di Geova” è
vicino, quando eseguirà il giudizio su “Babilonia la
Grande”, l’impero mondiale della falsa religione. —
Rivelazione (Apocalisse) 18:1-4, 21.
2:1-10, 28: Come si è adempiuta la profezia
sull’invasione di insetti?
La Bibbia non dice che nel paese di Canaan ci sia
stata un’invasione di insetti delle proporzioni descritte
nel libro di Gioele. Perciò l’invasione dev’essere
simbolica: deve riferirsi all’occasione in cui nel 33 E.V.
Geova versò il suo spirito sui primi seguaci di Cristo ed
essi cominciarono a predicare il messaggio che
tormentò i falsi capi religiosi. (Atti 2:1, 14-21; 5:27-33)
Oggi abbiamo il privilegio di partecipare a un’opera
simile.
2:32: Cosa significa ‘invocare il nome di Geova’?
Invocare il nome di Geova significa conoscere
questo nome, averne profondo rispetto e confidare in
colui che lo porta. — Romani 10:13, 14.
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3:14: Cos’è il “bassopiano della decisione”?
È un luogo simbolico in cui Dio esegue il suo
giudizio. Ai giorni del re Giosafat, il cui nome significa
“Geova è Giudice”, Dio liberò Giuda dalle nazioni
circostanti gettando in confusione le loro forze militari.
Quindi il luogo è detto anche “bassopiano di Giosafat”.
(Gioele 3:2, 12) Nel nostro tempo rappresenta un luogo
simbolico nel quale le nazioni saranno schiacciate come
l’uva nello strettoio. — Rivelazione 19:15.
Lezioni per noi:
1:13, 14. Per avere la salvezza è indispensabile
pentirsi sinceramente e riconoscere che Geova è il vero
Dio.
2:12, 13. Il vero pentimento deve venire dal cuore.
Non basta manifestarlo esteriormente ‘strappandosi le
vesti’, bisogna ‘strapparsi il cuore’ agendo sulla persona
interiore.
2:28-32. Durante il “grande e tremendo giorno di
Geova” solo chi “invocherà il nome di Geova sarà
salvato”. Possiamo essere molto grati che Geova versi il
suo spirito su ogni sorta di carne e faccia sì che giovani
e vecchi, uomini e donne, partecipino all’opera di
profetizzare, cioè dichiarare le “magnifiche cose di Dio”.
(Atti 2:11) Mentre il giorno di Geova si avvicina, non
dovremmo compiere “santi atti di condotta e opere di
santa devozione” senza risparmiarci? — 2 Pietro 3:1012.
3:4-8, 19. Gioele profetizzò che le nazioni intorno a
Giuda
avrebbero
dovuto
rendere
conto
dei
maltrattamenti inflitti al popolo eletto di Dio. Come
indicavano queste parole profetiche, la città continentale
di Tiro fu ridotta in rovina dal re babilonese
Nabucodonosor. Successivamente, quando la città
insulare fu conquistata da Alessandro Magno, migliaia di
soldati e notabili della città furono uccisi e 30.000
abitanti venduti schiavi. I filistei subirono un trattamento
simile da parte di Alessandro e dei suoi successori. Nel
IV secolo a.E.V. Edom era una distesa abbandonata.
(Malachia 1:3) Queste profezie adempiute rafforzano la
nostra fede che Geova mantiene le promesse. Mostrano
pure cosa farà alle nazioni che oggi perseguitano i suoi
adoratori.
3:16-21. “Il cielo e la terra certamente
sobbalzeranno”, e sulle nazioni saranno eseguiti gli
avversi giudizi di Geova. “Ma Geova sarà un rifugio per il
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
suo popolo” e gli darà la vita in condizioni paradisiache.
Non dovremmo essere fermamente decisi a stargli vicini
mentre si approssima il giorno da lui stabilito per
eseguire il giudizio sul mondo malvagio?
“PREPARATI A INCONTRARE IL TUO DIO”
(Amos 1:1–9:15)
Amos ha un messaggio sia per le nazioni nemiche
che circondano Israele sia per Giuda e Israele. Siria,
Filistea, Tiro, Edom e Moab saranno distrutti per avere
trattato crudelmente il popolo di Dio. Gli abitanti di Giuda
saranno distrutti “a causa del loro rigettare la legge di
Geova”. (Amos 2:4) E che ne sarà del regno delle dieci
tribù di Israele? Tra i peccati di cui è colpevole ci sono
l’avida oppressione dei poveri, l’immoralità e il
trattamento irrispettoso riservato ai profeti di Dio. Amos
avverte che Geova ‘chiederà conto agli altari di Betel’ e
abbatterà ‘la casa invernale oltre alla casa estiva’. —
Amos 3:14, 15.
Gli israeliti idolatri, nonostante siano già stati puniti
ripetutamente, continuano a essere ostinati. Amos dice a
Israele: “Preparati a incontrare il tuo Dio”. (Amos 4:12)
Per gli israeliti, il giorno di Geova significherà “andare in
esilio oltre Damasco”, cioè in Assiria. (Amos 5:27) Un
sacerdote di Betel fa opposizione ad Amos, ma lui non si
lascia intimidire. “È venuta la fine per il mio popolo
Israele”, dice Geova ad Amos. “Non lo scuserò più”.
(Amos 8:2) Né lo Sceol né le alte montagne possono
offrire qualche protezione dai giudizi di Dio. (Amos
9:2, 3) Tuttavia viene promesso che ci sarà una
restaurazione. “Certamente ricondurrò i prigionieri del
mio popolo Israele”, dice Geova, “e realmente
edificheranno le città desolate e le abiteranno, e
pianteranno vigne e ne berranno il vino, e faranno
giardini e ne mangeranno il frutto”. — Amos 9:14.
Risposta a domande bibliche:
4:1: Chi è raffigurato dalle “vacche di Basan”?
L’altopiano di Basan, situato a est del Mar di Galilea,
era noto per gli animali di ottima razza, tra cui le vacche.
Ciò era dovuto anche ai ricchi pascoli della zona. Amos
paragonò le donne di Samaria, amanti del lusso, alle
vacche di Basan. Per soddisfare il proprio desiderio di
ricchezza queste donne spingevano senz’altro i “loro
padroni”, ossia i mariti, a defraudare i miseri.
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Alcuni miei piccoli appunti
4:6: Cosa si intende con l’espressione “purezza
di denti”?
Usata in un parallelismo con l’espressione
“mancanza di pane”, questa frase potrebbe riferirsi a un
tempo di carestia in cui i denti rimangono puliti perché
non c’è da mangiare.
5:5: In che senso Israele non doveva ‘ricercare
Betel’?
Geroboamo aveva instaurato il culto dei vitelli a
Betel e quella città era diventata un centro della falsa
adorazione. Anche Ghilgal e Beer-Seba devono essere
stati luoghi dove si praticava l’adorazione apostata. Per
sfuggire alla calamità predetta, Israele doveva smettere
di fare pellegrinaggi religiosi in questi luoghi e
cominciare a ricercare Geova.
7:1: A cosa si riferisce “l’erba falciata del re”?
Si riferisce probabilmente alla tassa imposta dal re
per il mantenimento dei suoi cavalieri e dei suoi animali.
Questa tassa doveva essere pagata allo “spuntare della
semina tardiva”, dopo di che il popolo poteva raccogliere
le messi. Ma prima che potesse farlo si formò uno
sciame di locuste che divorò il raccolto e tutta l’altra
vegetazione.
8:1, 2: Cosa significava il “paniere di frutti
estivi”?
Che il giorno di Geova era vicino. I frutti estivi si
raccolgono verso la fine della stagione della mietitura,
cioè verso la fine dell’anno agricolo. Quando Geova fece
vedere ad Amos “un paniere di frutti estivi” volle dire che
la fine di Israele era vicina. Perciò Dio disse ad Amos: “È
venuta la fine per il mio popolo Israele. Non lo scuserò
più”.
Lezioni per noi:
1:3, 6, 9, 11, 13; 2:1, 4, 6. Riferendosi al sentimento
d’ira che prova nei confronti di Giuda, di Israele e delle
sei nazioni vicine, Geova dice: “Non lo revocherò”. Non
ci si può sottrarre ai giudizi di Geova. — Amos 9:2-5.
2:12. Non dovremmo scoraggiare i pionieri, i
sorveglianti viaggianti, i missionari o i membri della
famiglia Betel, esortandoli a rinunciare al servizio a
tempo pieno per fare una cosiddetta vita normale. Al
contrario, dovremmo incoraggiarli a continuare il loro
servizio.
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Alcuni miei piccoli appunti
3:8. Chi sente il ruggito di un leone non può fare a
meno di spaventarsi; allo stesso modo Amos non poté
fare a meno di predicare quando sentì Geova dire: “Va,
profetizza al mio popolo”. (Amos 7:15) Il santo timore
dovrebbe spingerci a essere zelanti predicatori del
messaggio del Regno.
3:13-15; 5:11. Amos, un umile mandriano, poté ‘dare
testimonianza’ con l’aiuto di Geova a persone ricche e
quindi compiaciute e indifferenti. Geova può preparare
anche noi a dichiarare il messaggio del Regno
indipendentemente da quanto può essere difficile un
territorio.
4:6-11; 5:4, 6, 14. Benché gli israeliti rifiutassero
ripetutamente di ‘tornare’ a Geova, egli diede loro questa
esortazione: “Ricercatemi, e continuate a vivere”. Finché
Geova mostra pazienza e permette a questo sistema di
cose malvagio di continuare a esistere, dobbiamo
esortare le persone a volgersi a lui.
5:18, 19. È da sciocchi ‘desiderare ardentemente il
giorno di Geova’ senza essere veramente pronti per il
suo arrivo. La situazione dell’uomo che fa così è simile a
quella di chi fugge da un leone solo per trovarsi davanti
a un orso e che poi scappa dall’orso solo per essere
morso da un serpente. Se siamo saggi ‘staremo svegli’
in senso spirituale e ci manterremo all’erta. — Luca
21:36.
7:12-17. Dobbiamo dichiarare il messaggio di Dio
con coraggio e determinazione.
9:7-10. Anche se erano discendenti dei fedeli
patriarchi e di quelli che erano stati liberati dall’Egitto
come popolo eletto di Dio, gli israeliti infedeli avevano
una cattiva reputazione agli occhi di Dio, proprio come i
cusiti. Avere l’approvazione di Dio, che è imparziale, non
dipende dalla linea di discendenza, ma dal fatto di
‘temerlo e operare giustizia’. — Atti 10:34, 35.
Cosa dobbiamo fare
Il giorno in cui sarà eseguito il giudizio di Dio sul
mondo di Satana è vicino. Dio ha versato il suo spirito
sui suoi adoratori, mettendoli in condizione di avvertire
l’umanità che il suo giorno verrà. Dovremmo partecipare
pienamente all’opera di aiutare altri a conoscere Geova
e a ‘invocare il suo nome’. — Gioele 2:31, 32.
“Odiate ciò che è male”, esorta Amos, “e amate ciò
che è bene, e date al diritto un posto alla porta”. (Amos
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Alcuni miei piccoli appunti
5:15) Mentre il giorno di Geova si approssima, è saggio
avvicinarsi a lui e tenersi separati dal mondo malvagio e
dalle sue compagnie deleterie. Dai libri biblici di Gioele e
Amos possiamo trarre insegnamenti importanti che ci
aiuteranno a conseguire tale obiettivo. — Ebrei 4:12.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli dei libri di Abdia, Giona e Michea
“LA VISIONE di Abdia”. (Abdia 1) Così comincia il
libro biblico di Abdia, composto nel 607 a.E.V. Il profeta
non dice nulla di sé, a parte il suo nome. Oltre due secoli
prima, il profeta Giona aveva scritto un libro in cui
racconta con franchezza quanto gli era accaduto in
relazione al suo incarico missionario. I 60 anni
dell’attività profetica di Michea si inseriscono fra quella di
Abdia e quella di Giona, e vanno dal 777 al 717 a.E.V.
Di sé Michea dice solo che viene da Moreset e che la
parola di Geova gli fu rivolta “ai giorni di Iotam, di Acaz,
di Ezechia, re di Giuda”. (Michea 1:1) Il profeta sapeva
bene com’era la vita rurale e lo si vede dal tipo di
illustrazioni che usa per enfatizzare i vari punti del suo
messaggio.
EDOM DOVRÀ “ESSERE STRONCATO A TEMPO
INDEFINITO”
(Abdia 1-21)
Abdia dice di Edom: “A causa della violenza contro il
tuo fratello Giacobbe, ti coprirà la vergogna, e dovrai
essere stroncato a tempo indefinito”. Nella mente del
profeta è ancora fresco il ricordo dei recenti atti di
violenza compiuti dagli edomiti contro i figli di Giacobbe,
gli israeliti. Nel 607 a.E.V., quando i babilonesi
distrussero Gerusalemme, gli edomiti ‘se ne stettero da
parte’ e si allearono con gli “stranieri” che invasero il
paese. — Abdia 10, 11.
La casa di Giacobbe invece attende la restaurazione.
La profezia di Abdia afferma: “Gli scampati saranno sul
monte Sion, ed esso deve divenire qualcosa di santo”.
— Abdia 17.
Risposta a domande bibliche:
5-8: Cosa si può notare nel paragone fra la
distruzione di Edom e la venuta degli spogliatori di
notte e dei vendemmiatori?
Se dei ladri fossero andati a Edom avrebbero preso
solo quello che volevano. Se ci fossero andati dei
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Alcuni miei piccoli appunti
vendemmiatori, avrebbero lasciato parte del raccolto per _______________________
la racimolatura. Ma quando Edom cadrà, sarà fatta una _______________________
minuziosa ricerca dei suoi tesori e il paese sarà
completamente saccheggiato dai suoi alleati, ovvero i _______________________
babilonesi, “i medesimi uomini che sono in un patto con _______________________
[lui]”. — Geremia 49:9, 10.
_______________________
10: In che senso Edom fu “stroncato a tempo
_______________________
indefinito”?
Com’era stato predetto, la nazione di Edom, in _______________________
quanto governo e popolo stanziato in una regione _______________________
precisa della terra, si estinse. Il re babilonese Nabonedo
conquistò Edom verso la metà del VI secolo a.E.V. Nel _______________________
IV secolo a.E.V. il territorio di Edom era abitato dai _______________________
nabatei, e gli edomiti si erano dovuti stabilire nella parte
meridionale della Giudea, quella parte del Negheb che in _______________________
seguito venne chiamata Idumea. Nel 70 E.V. i romani _______________________
distrussero Gerusalemme e gli edomiti cessarono di
_______________________
esistere.
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Lezioni per noi:
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3, 4. La regione inaccessibile in cui abitavano gli
edomiti, con le sue alte montagne e le profonde gole, _______________________
offriva ottimi vantaggi dal punto di vista strategico, per _______________________
cui può darsi che si cullassero presuntuosamente in un
falso senso di sicurezza. Ma ai giudizi di Geova non si _______________________
sfugge.
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8, 9, 15. La sapienza e la potenza dell’uomo non _______________________
offrono nessuna protezione nel “giorno di Geova”. —
_______________________
Geremia 49:7, 22.
12-14. Ciò che accadde agli edomiti costituisce un _______________________
monito per coloro che si rallegrano delle difficoltà cui _______________________
possono andare incontro i servitori di Dio. Per Geova i
maltrattamenti inflitti al suo popolo non sono cosa da _______________________
poco.
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17-20. La profezia sulla restaurazione relativa ai figli _______________________
di Giacobbe cominciò ad adempiersi nel 537 a.E.V.,
quando un rimanente tornò a Gerusalemme da _______________________
Babilonia. La parola di Geova si avvera sempre. _______________________
Possiamo avere piena fiducia nelle sue promesse.
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“NINIVE SARÀ ROVESCIATA”
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(Giona 1:1–4:11)
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Invece di ubbidire al comando di Dio di andare “a
Ninive la gran città, e [proclamare] contro di lei” un _______________________
messaggio di giudizio, Giona fugge nella direzione _______________________
opposta. Sollevando “un gran vento sul mare” e
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Alcuni miei piccoli appunti
servendosi di “un grande pesce”, Geova dà nuovamente
istruzioni a Giona e per la seconda volta gli dice di
andare nella capitale assira. — Giona 1:2, 4, 17; 3:1, 2.
Giona entra a Ninive e comincia a proclamare un
messaggio molto chiaro: “Solo quaranta giorni ancora, e
Ninive sarà rovesciata”. (Giona 3:4) Visto che la sua
predicazione ha un risultato inaspettato, Giona ‘si
accende d’ira’. Servendosi di “una zucca da fiaschi”
Geova dà a Giona una lezione di misericordia. — Giona
4:1, 6.
Risposta a domande bibliche:
3:3: Ninive era davvero così grande da coprire
“una distanza di tre giorni di cammino”?
Sì, infatti si ritiene che l’antica Ninive includesse altri
insediamenti che si stendevano da Khorsabad nel nord a
Nimrud nel sud. Tutto il territorio noto con il nome di
Ninive formava un quadrangolo con un perimetro di circa
100 chilometri.
3:4: Per predicare ai niniviti Giona dovette forse
imparare la lingua assira?
Può darsi che Giona sapesse già l’assiro, o può darsi
che ricevesse miracolosamente la capacità di parlarlo.
Un’altra possibilità è che pronunciasse il suo breve
messaggio in ebraico e che qualcuno gli facesse da
interprete. In quest’ultimo caso le sue parole avrebbero
suscitato anche più curiosità.
Lezioni per noi:
1:1-3. Chi volutamente include nel suo programma
altre attività per non partecipare appieno all’opera di
predicare il Regno e fare discepoli rivela un motivo
errato. Fare così significa in un certo senso fuggire da
un compito assegnato da Dio.
1:1, 2; 3:10. Geova non mostra misericordia solo a
una nazione, una razza o un gruppo particolare di
persone. “Geova è buono verso tutti, e le sue
misericordie sono su tutte le sue opere”. — Salmo
145:9.
1:17; 2:10. Il periodo di tre giorni e tre notti che
Giona trascorse nel grande pesce indica profeticamente
la morte e risurrezione di Gesù. — Matteo 12:39, 40;
16:21.
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Alcuni miei piccoli appunti
1:17; 2:10; 4:6. Geova liberò Giona dal mare in
burrasca. Inoltre “stabilì che una zucca da fiaschi salisse
sopra Giona, per fare ombra alla sua testa, per liberarlo
dal suo stato calamitoso”. Anche oggi gli adoratori di
Geova possono confidare che egli, nella sua amorevole
benignità, li proteggerà e li libererà. — Salmo 13:5;
40:11.
2:1, 2, 9, 10. Geova ode le preghiere dei suoi
servitori e presta attenzione alle loro suppliche. —
Salmo 120:1; 130:1, 2.
3:8, 10. Il vero Dio “provò . . . rammarico” nel senso
che cambiò idea riguardo alla calamità di cui aveva
parlato, e “non la causò”. Perché? Perché i niniviti “si
erano convertiti dalla loro cattiva via”. Anche oggi un
peccatore può evitare il giudizio avverso di Dio se dà
prova di sincero pentimento.
4:1-4. Nessun essere umano può indurre Dio a porre
dei limiti alla Sua misericordia. Dobbiamo stare attenti a
non criticare le misericordiose vie di Geova.
4:11. Essendo paziente, Geova fa predicare in tutta
la terra il messaggio del Regno perché, come avvenne
nel caso dei 120.000 uomini di Ninive, prova
commiserazione per quelli “che non conoscono affatto la
differenza fra la destra e la sinistra”. Non dovremmo
provare lo stesso sentimento per le persone del nostro
territorio e partecipare con zelo all’opera di predicare il
Regno e fare discepoli? — 2 Pietro 3:9.
‘LA LORO CALVIZIE DEV’ESSERE ALLARGATA’
(Michea 1:1–7:20)
Michea mette a nudo i peccati di Israele e di Giuda,
predice la desolazione delle rispettive capitali e promette
la restaurazione. Samaria diverrà “un mucchio di rovine
del campo”. A motivo della loro condotta idolatrica,
Israele e Giuda meritano la “calvizie”, qui sinonimo di
vergogna. Poiché vengono mandati in cattività la loro
calvizie sarà allargata “come quella dell’aquila”: a quanto
sembra il profeta si riferisce a un tipo di avvoltoio che ha
solo un soffice ciuffo di peli sulla testa. Geova promette:
‘Positivamente raccoglierò Giacobbe’. (Michea 1:6, 16;
2:12) A motivo dei capi corrotti e dei falsi profeti, anche
Gerusalemme “diverrà semplici mucchi di rovine”. Ma
Geova ‘radunerà insieme’ il suo popolo. Da “Betleem
Efrata . . . uscirà colui che deve divenire il dominatore in
Israele”. — Michea 3:12; 4:12; 5:2.
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Geova è stato ingiusto con Israele? Le sue norme
sono troppo severe? No, poiché tutto ciò che Geova
richiede dai suoi adoratori è che ‘esercitino la giustizia,
amino la benignità e siano modesti nel camminare con il
loro Dio’. (Michea 6:8) I contemporanei di Michea, però,
sono così corrotti che “il migliore di loro è come un rovo,
il più retto di loro è peggiore di una siepe di spine”, e
fanno del male a chiunque si avvicini. Ma il profeta
chiede: “Chi è un Dio come [Geova]?” Egli mostrerà di
nuovo misericordia al suo popolo e getterà “nelle
profondità del mare tutti i loro peccati”. — Michea 7:4,
18, 19.
Risposta a domande bibliche:
2:12: Quando si adempì la profezia circa il
‘radunamento dei rimanenti d’Israele’?
Il primo adempimento ebbe luogo nel 537 a.E.V.,
quando un rimanente ebraico tornò in patria dall’esilio
babilonese. Nel nostro tempo la profezia si adempie
“sull’Israele di Dio”. (Galati 6:16) Dal 1919 i cristiani unti
sono stati raccolti insieme “come un gregge nel recinto”.
Specialmente dal 1935 si è unita loro la “grande folla” di
“altre pecore”, per cui ora sono “rumorosi di uomini”.
(Rivelazione [Apocalisse] 7:9; Giovanni 10:16) Insieme
promuovono con zelo la vera adorazione.
4:1-4: In che senso “nella parte finale dei giorni”
Geova ‘rende giudizio fra molti popoli, e mette le
cose a posto rispetto a potenti nazioni’?
Le espressioni “molti popoli” e “potenti nazioni” non
si riferiscono a gruppi nazionali o entità politiche. Con
queste espressioni si intendono invece uomini e donne
di tutte le nazioni che sono diventati adoratori di Geova.
Geova rende giudizio e mette le cose a posto nei loro
riguardi in senso spirituale.
Lezioni per noi:
1:6, 9; 3:12; 5:2. Samaria fu devastata dagli assiri
nel 740 a.E.V., al tempo di Michea. (2 Re 17:5, 6)
Durante il regno di Ezechia gli assiri si spinsero fino a
Gerusalemme. (2 Re 18:13) Gerusalemme fu data alle
fiamme dai babilonesi nel 607 a.E.V. (2 Cronache 36:19)
Com’era stato profetizzato, il Messia nacque a “Betleem
Efrata”. (Matteo 2:3-6) La parola profetica di Geova si
avvera sempre.
2:1, 2. Correremmo un grave pericolo se dicessimo
di servire Dio ma cercassimo la ricchezza prima ‘del
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
regno e della Sua giustizia’. — Matteo 6:33; 1 Timoteo
6:9, 10.
3:1-3, 5. Geova si aspetta che coloro che esercitano
l’autorità in mezzo al suo popolo agiscano giustamente.
3:4. Se vogliamo che Geova esaudisca le nostre
preghiere non dobbiamo né praticare il peccato né avere
una doppia vita.
3:8. Possiamo assolvere l’incarico di predicare la
buona notizia, che include messaggi di giudizio, solo se
siamo rafforzati dallo spirito santo di Geova.
5:5. Questa profezia messianica ci assicura che,
quando i servitori di Dio saranno attaccati dai loro
nemici, per guidare il popolo di Dio verranno suscitati
“sette pastori” (sette è indice di completezza) e “otto
duchi”, ossia un numero considerevole di uomini capaci.
5:7, 8. Per molti, i cristiani unti di oggi sono “come la
rugiada da Geova”, una benedizione divina. Infatti egli si
serve degli unti per proclamare il messaggio del Regno.
Le “altre pecore” aiutano a portare ristoro spirituale ad
altri sostenendo attivamente gli unti nell’opera di
predicazione. (Giovanni 10:16) È un grande onore
prendere parte a quest’opera che reca vero ristoro ai
nostri simili.
6:3, 4. Dobbiamo imitare Geova Dio ed essere
benigni e compassionevoli anche con persone con cui è
difficile andare d’accordo o che sono spiritualmente
deboli.
7:7. Mentre affrontiamo i problemi che ci sono nel
tempo della fine di questo sistema di cose malvagio, non
dobbiamo perderci d’animo. Come Michea, dobbiamo
‘essere in aspettazione del nostro Dio’.
7:18, 19. Geova è disposto a perdonare i nostri
errori; allo stesso modo noi dobbiamo essere disposti a
perdonare chi pecca contro di noi.
Continuate a ‘camminare nel nome di Geova’
Chi combatte contro Dio e contro il suo popolo ‘dovrà
essere stroncato a tempo indefinito’. (Abdia 10) Tuttavia
l’ira di Geova si placherà se diamo ascolto
all’avvertimento divino e ‘ci convertiamo dalle cattive
vie’. (Giona 3:10) “Nella parte finale dei giorni”, cioè
durante questi “ultimi giorni”, la vera adorazione viene
innalzata al di sopra di tutta la falsa religione e coloro
che sono ubbidienti ‘affluiscono’ ad essa. (Michea 4:1;
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Alcuni miei piccoli appunti
2 Timoteo 3:1) Vorremo essere decisi a camminare “nel
nome di Geova nostro Dio a tempo indefinito, sì, per
sempre”. — Michea 4:5.
I libri di Abdia, Giona e Michea contengono davvero
preziosi insegnamenti. Benché scritti oltre 2.500 anni fa,
il loro messaggio “è vivente ed esercita potenza” anche
oggi. — Ebrei 4:12.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli dei libri di Naum, Abacuc e Sofonia
LA POTENZA mondiale assira ha già devastato
Samaria, capitale del regno delle dieci tribù di Israele, e
da tempo è una minaccia anche per Giuda. Naum, un
profeta di Giuda, reca un messaggio che riguarda la
capitale dell’Assiria, Ninive. Il libro biblico di Naum,
scritto prima del 632 a.E.V., contiene questo messaggio.
La potenza successiva che si affaccia sulla scena
mondiale è l’impero babilonese, retto per alcuni periodi
da re caldei. Il libro di Abacuc, completato forse nel
628 a.E.V., predice come Geova avrebbe usato questa
potenza mondiale per eseguire il suo giudizio; rivela
inoltre quale sarà la sorte di Babilonia.
Il profeta Sofonia, anche lui di Giuda, vive prima di
Naum e Abacuc. Profetizza più di 40 anni prima della
distruzione di Gerusalemme del 607 a.E.V. e proclama
un messaggio di giudizio e di speranza per Giuda. Il libro
biblico che porta il suo nome contiene anche
dichiarazioni contro altre nazioni.
“GUAI ALLA CITTÀ DI SPARGIMENTO DI SANGUE”
(Naum 1:1–3:19)
“La dichiarazione solenne contro Ninive” viene da
Geova Dio, che “è lento all’ira e grande in potenza”.
Geova è “una fortezza nel giorno dell’angustia” per quelli
che cercano rifugio in lui, ma Ninive sarà distrutta. —
Naum 1:1, 3, 7.
“Geova raccoglierà [ripristinerà] certamente l’orgoglio
di Giacobbe”. Ma come un ‘leone che sbranava’, l’Assiria
ha terrorizzato la nazione del popolo di Dio. Geova
‘certamente brucerà il carro da guerra di Ninive. E una
spada divorerà i suoi propri giovani leoni forniti di
criniera’. (Naum 2:2, 12, 13) “Guai alla città di
spargimento di sangue”, Ninive. “Tutti quelli che udranno
la notizia intorno a [essa] certamente batteranno le
mani” e gioiranno. — Naum 3:1, 19.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
1:9: Cosa significherà per Giuda l’“assoluto
sterminio” di Ninive?
Significherà la liberazione definitiva dall’Assiria;
“l’angustia non sorgerà una seconda volta”. Per Naum è
come se Ninive non esistesse più quando scrive: “Ecco,
sui monti i piedi di chi porta buone notizie, di chi
proclama la pace. O Giuda, celebra le tue feste”. —
Naum 1:15.
2:6: Quali “porte dei fiumi” si aprirono?
Questa espressione si riferisce agli squarci nelle
mura di Ninive provocati dalle acque del Tigri. Quando,
nel 632 a.E.V., gli eserciti alleati di babilonesi e medi
attaccarono, Ninive non si sentì particolarmente in
pericolo. Protetta dalle sue alte mura, si considerava
impenetrabile. Tuttavia, le abbondanti piogge fecero
straripare il Tigri. Stando a quanto riporta lo storico
Diodoro Siculo, questo fece sì che il fiume “inondasse
parte della città e abbattesse le mura”. Le “porte dei
fiumi” furono quindi aperte e, come predetto, Ninive fu
conquistata con la stessa rapidità con cui il fuoco divora
la stoppia secca. — Naum 1:8-10.
3:4: In
prostituta?
che
senso
Ninive
era
come
una
Ninive ingannava le nazioni promettendo loro
amicizia e sostegno per poi soggiogarle e opprimerle.
Per esempio, quando il re giudeo Acaz fu attaccato dalla
coalizione siro-israelita, l’Assiria gli diede un certo aiuto.
In seguito, però, il “re d’Assiria venne contro di lui e gli
causò angustia”. — 2 Cronache 28:20.
Lezioni per noi:
1:2-6. Il fatto che Geova si vendichi dei suoi nemici
che gli negano esclusiva devozione mostra che è proprio
questa ciò che egli richiede dai suoi adoratori. — Esodo
20:5.
1:10. Mura imponenti e centinaia di torri non
fermarono l’adempimento delle parole di Geova contro
Ninive. Gli odierni nemici del popolo di Geova non
riusciranno a sfuggire al Suo giudizio avverso. —
Proverbi 2:22; Daniele 2:44.
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Alcuni miei piccoli appunti
“IN QUANTO AL GIUSTO, CONTINUERÀ A VIVERE”
(Abacuc 1:1–3:19)
I primi due capitoli del libro di Abacuc sono in forma
di dialogo tra il profeta e Geova Dio. Afflitto per ciò che
accade in Giuda, Abacuc chiede a Dio: “Perché mi fai
vedere ciò che è nocivo, e continui a guardare il
semplice affanno?” Geova risponde: “Ecco, faccio
sorgere i caldei, la nazione aspra e impetuosa”. Il profeta
si sorprende che Geova, per punire Giuda, impieghi
“quelli che agiscono slealmente”. (Abacuc 1:3, 6, 13) Gli
viene assicurato che il giusto continuerà a vivere mentre
il nemico non sfuggirà alla punizione. Abacuc descrive
inoltre una serie di cinque guai che si abbatteranno sui
caldei. — Abacuc 2:4.
Pregando per ottenere misericordia, il profeta intona
“canti funebri” in cui rievoca le passate dimostrazioni
della tremenda potenza di Geova, come al Mar Rosso,
nel deserto e a Gerico. Abacuc predice anche l’avanzata
di Geova e la sua ira distruttiva ad Armaghedon. La
preghiera si conclude con queste parole: “Geova il
Sovrano Signore è la mia energia vitale; ed egli renderà i
miei piedi come quelli delle cerve, e mi farà calcare i
miei alti luoghi”. — Abacuc 3:1, 19.
Risposta a domande bibliche:
1:5, 6: Perché ai giudei sarà sembrato incredibile
che
i
caldei
potessero
“sorgere”
contro
Gerusalemme?
Al tempo in cui Abacuc iniziò a profetizzare, Giuda
era sotto la potente influenza dell’Egitto. (2 Re 23:29,
30, 34) Sebbene i babilonesi fossero sempre più potenti,
il loro esercito non aveva ancora battuto il faraone Neco.
(Geremia 46:2) Oltretutto a Gerusalemme c’era il tempio
di Geova, e lì aveva sede il trono dei re davidici, la cui
dinastia non era mai stata interrotta. L’“attività” che i
giudei dell’epoca avrebbero trovato inconcepibile era il
fatto che Geova potesse permettere ai caldei di
distruggere Gerusalemme. Nonostante le parole di
Abacuc sembrassero loro incredibili, nel 607 a.E.V. la
visione della distruzione di Gerusalemme ad opera dei
babilonesi ‘si avverò immancabilmente’. — Abacuc 2:3.
2:5: Chi è “l’uomo robusto” e perché “non
raggiungerà la sua meta”?
I babilonesi, che con la loro abilità militare
conquistavano le nazioni, erano un “uomo robusto”
composito, cui la vittoria aveva dato alla testa, proprio
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Alcuni miei piccoli appunti
come fa il vino a chi si ubriaca. Quest’“uomo” però non
sarebbe riuscito a “raccogliere a sé tutte le nazioni”,
perché Geova avrebbe usato i medi e i persiani per farlo
cadere. L’“uomo” dei nostri giorni è composto da
potenze politiche. Anche lui è ubriaco di boria e
autocompiacimento, e ha una sete insaziabile di
conquista, ma non raggiungerà la sua meta di
“raccogliere a sé tutte le nazioni”. Solo il Regno di Dio
unirà il genere umano. — Matteo 6:9, 10.
Lezioni per noi:
1:1-4; 1:12–2:1. Abacuc pose delle domande
sincere e Geova gli diede le risposte. Il vero Dio ascolta
le preghiere dei suoi fedeli servitori.
2:1.
Come
Abacuc,
dovremmo
rimanere
spiritualmente svegli e attivi. Dovremmo anche essere
pronti a modificare il nostro modo di ragionare qualora
ricevessimo una “riprensione” o venissimo corretti.
2:3; 3:16. Mentre attendiamo con fede l’imminente
giorno di Geova, dobbiamo stare attenti a non perdere il
senso di urgenza.
2:4. Per sopravvivere al giorno di giudizio di Geova
ormai prossimo dobbiamo rimanere fedeli. — Ebrei
10:36-38.
2:6, 7, 9, 12, 15, 19. Chi è avido di guadagno
disonesto, chi ama la violenza, chi conduce una vita
immorale e chi pratica l’idolatria avrà sicuramente la sua
parte di guai. Dobbiamo stare all’erta per evitare simili
tratti e pratiche.
2:11. Se non saremo noi a denunciare la malvagità
di questo mondo, “una pietra stessa griderà
lamentosamente”. È importante che continuiamo a
predicare con coraggio il messaggio del Regno.
3:6. Quando Geova eseguirà il suo giudizio niente lo
potrà fermare, neanche le organizzazioni umane che
sembrano solide come monti e colli.
3:13. Ci viene garantito che ad Armaghedon la
distruzione non sarà indiscriminata. Geova salverà i suoi
fedeli servitori.
3:17-19. Anche se prima e durante Armaghedon
dovessimo affrontare avversità, possiamo star certi che
Geova ci darà “energia vitale” mentre continuiamo a
servirlo con gioia.
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Alcuni miei piccoli appunti
“IL GIORNO DI GEOVA SI AVVICINA”
(Sofonia 1:1–3:20)
In Giuda dilaga l’adorazione di Baal. Per mezzo del
profeta Sofonia, Geova dichiara: “Certamente stenderò
la mia mano contro Giuda e contro tutti gli abitanti di
Gerusalemme”. Sofonia avverte: “Il giorno di Geova si
avvicina”. (Sofonia 1:4, 7, 14) Solo quelli che rispondono
ai requisiti stabiliti da Dio ‘saranno nascosti’ in quel
giorno. — Sofonia 2:3.
‘Guai alla città oppressiva’, Gerusalemme!
“‘Attendetemi’, è l’espressione di Geova, ‘fino al giorno
che mi leverò per il bottino, poiché la mia decisione
giudiziaria è di raccogliere le nazioni . . . per versare su
di loro la mia denuncia’”. Ma Dio promette anche: “Vi
farò essere un nome e una lode fra tutti i popoli della
terra, quando ricondurrò i vostri prigionieri davanti ai
vostri occhi”. — Sofonia 3:1, 8, 20.
Risposta a domande bibliche:
2:13, 14: Di chi è la voce che “continuerà a
cantare” quando Ninive sarà completamente
desolata?
Dato che Ninive doveva diventare rifugio di animali
selvaggi e uccelli, la ‘voce che avrebbe continuato a
cantare’ doveva riferirsi al canto degli uccelli e forse al
vento, che avrebbe ululato attraverso le finestre di edifici
abbandonati.
3:9: Cos’è la “lingua pura” e come viene parlata?
La “lingua pura” è la verità di Dio che si trova nella
sua Parola, la Bibbia, e include tutti gli insegnamenti
biblici. Parliamo la lingua pura credendo nella verità,
insegnandola correttamente ad altri e vivendo in
conformità con la volontà di Dio.
Lezioni per noi:
1:8. Alcuni contemporanei di Sofonia cercavano il
beneplacito delle nazioni circonvicine ‘indossando abiti
stranieri’. Sarebbe davvero stolto che oggi un adoratore
di Geova cercasse di uniformarsi al mondo in modo
simile.
1:12; 3:5, 16. Geova mandò ripetutamente i suoi
profeti ad avvisare il popolo delle sue decisioni
giudiziarie. Continuò a farlo anche se molti in Giuda
erano come le fecce che si depositano sul fondo di una
botte: facevano una vita tranquilla ed erano apatici nei
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Alcuni miei piccoli appunti
confronti del messaggio. Il grande giorno di Geova si
avvicina, perciò non lasciamo che l’indifferenza della
gente ci faccia ‘cascare le mani’, cioè ci renda indolenti.
Piuttosto, dobbiamo continuare a proclamare il
messaggio del Regno senza posa.
2:3. Solo Geova ci può salvare nel giorno della sua
ira. Per rimanere nel suo favore dobbiamo ‘cercare
Geova’ studiando con attenzione la sua Parola, la
Bibbia, pregandolo di darci la sua guida e avvicinandoci
a lui. Dobbiamo ‘cercare la giustizia’ mantenendo la
nostra vita moralmente pura. Inoltre dobbiamo ‘cercare
la mansuetudine’ coltivando uno spirito mite e
sottomesso.
2:4-15; 3:1-5. Nel giorno in cui Geova eseguirà il suo
giudizio, alla cristianità e a tutte le nazioni, che hanno
oppresso il popolo di Dio, è riservato lo stesso epilogo
che toccò all’antica Gerusalemme e alle nazioni vicine.
(Rivelazione [Apocalisse] 16:14, 16; 18:4-8) Facciamo
bene a continuare a far conoscere i giudizi di Geova
senza timore.
3:8, 9. Mentre attendiamo il giorno di Geova ci
prepariamo per sopravvivere imparando a parlare la
“lingua pura” e ‘invocando il nome di Geova’, cioè
dedicandoci a lui. Inoltre lo serviamo “a spalla a spalla”
insieme al suo popolo e gli offriamo “un sacrificio di
lode”. — Ebrei 13:15.
“Si affretta moltissimo”
Il salmista cantò: “Ancora un poco, e il malvagio non
sarà più; e certamente presterai attenzione al suo luogo,
ed egli non sarà”. (Salmo 37:10) Riflettere su ciò che era
stato predetto riguardo a Ninive nel libro di Naum e
riguardo a Babilonia e all’apostata Giuda nel libro di
Abacuc ci convince che le parole del salmista si
avvereranno sicuramente. Ma quanto dobbiamo
aspettare ancora?
“Il grande giorno di Geova è vicino”, dice Sofonia
1:14. “È vicino, e si affretta moltissimo”. Il libro di Sofonia
mostra anche come possiamo essere nascosti in quel
giorno e che cosa dobbiamo fare ora per salvarci. È
proprio vero, “la parola di Dio è vivente ed esercita
potenza”! — Ebrei 4:12.
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Alcuni miei piccoli appunti
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli dei libri di Aggeo e Zaccaria
SIAMO nel 520 a.E.V. Sono passati 16 anni da che
gli ebrei tornati dall’esilio babilonese hanno posto le
fondamenta del tempio di Geova a Gerusalemme. Però
il tempio non è stato ancora terminato, e il lavoro di
costruzione è stato proibito. Geova affida l’incarico di
dichiarare la sua parola prima al profeta Aggeo e, due
mesi dopo, al profeta Zaccaria.
Aggeo e Zaccaria hanno un solo obiettivo: spronare
il popolo a riprendere i lavori di ricostruzione del tempio.
Questi profeti riescono nel loro intento, e cinque anni
dopo il tempio viene ultimato. Il messaggio proclamato
da Aggeo e Zaccaria si trova nei libri biblici che portano
il loro nome. I libri di Aggeo e Zaccaria furono ultimati,
rispettivamente, nel 520 e nel 518 a.E.V. Come a quei
profeti, anche a noi Dio ha affidato un’opera che
dev’essere portata a compimento prima della fine del
sistema di cose attuale. È l’opera di predicare il Regno e
fare discepoli. Vediamo quale incoraggiamento
possiamo trarre dai libri di Aggeo e Zaccaria.
“PONETE IL CUORE ALLE VOSTRE VIE”
(Aggeo 1:1–2:23)
Nell’arco di 112 giorni Aggeo pronuncia quattro
messaggi che spronano il popolo. Il primo è questo:
“‘Ponete il cuore alle vostre vie. Salite al monte, e dovete
portare legname. Ed edificate la casa, affinché io me ne
compiaccia e sia glorificato’, ha detto Geova”. (Aggeo
1:7, 8) Il popolo ha una reazione favorevole. Il secondo
messaggio contiene la promessa di Geova: “Certamente
riempirò questa casa di gloria”. — Aggeo 2:7.
In base al terzo messaggio, il fatto che abbiano
trascurato i lavori di ricostruzione del tempio ha reso ‘il
popolo e tutta l’opera delle loro mani’ impuri dinanzi a
Geova. Ma dal giorno in cui i lavori ricominceranno
Geova ‘concederà la benedizione’. Il quarto messaggio
indica che Geova annienterà “la forza dei regni delle
nazioni” e porrà il governatore Zorobabele come “un
anello con sigillo”. — Aggeo 2:14, 19, 22, 23.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
1:6: Cosa significa l’espressione “si beve, ma
non fino al punto di essere inebriati”?
Questa espressione indica semplicemente che il vino
scarseggia. Mancando la benedizione di Geova, le
scorte di vino sarebbero state piuttosto limitate,
assolutamente insufficienti per creare uno stato di
ebbrezza.
2:6, 7, 21, 22: Chi o cosa causa uno scrollamento,
e con quale effetto?
Geova ‘scrolla tutte le nazioni’ per mezzo della
predicazione mondiale del messaggio del Regno.
L’opera di predicazione ha un altro effetto: portare “le
cose desiderabili di tutte le nazioni” nella casa di Geova,
riempiendola così di gloria. A suo tempo “Geova degli
eserciti” scrollerà “i cieli e la terra e il mare e il suolo
asciutto”, e il malvagio sistema di cose attuale sarà
eliminato. — Ebrei 12:26, 27.
2:9: Sotto quali aspetti ‘la gloria dell’ultima casa
sarebbe divenuta più grande di quella della casa
precedente’?
Sotto almeno tre aspetti: quanti anni sarebbe durato
il tempio, chi vi avrebbe insegnato e chi vi sarebbe
andato ad adorare Geova. Sebbene il glorioso tempio di
Salomone fosse esistito per 420 anni, dal 1027 a.E.V. al
607 a.E.V., l’“ultima casa” fu usata per oltre 580 anni, da
quando venne terminata nel 515 a.E.V. a quando venne
distrutta nel 70 E.V. Inoltre il Messia, Gesù Cristo,
insegnò nell’“ultima casa”, e coloro che andarono ad
adorare Dio in essa furono più numerosi di coloro che
erano andati nella “precedente”. — Atti 2:1-11.
Lezioni per noi:
1:2-4. L’opposizione alla nostra opera di
predicazione non dovrebbe farci smettere di “cercare
prima il regno” per dare la precedenza ai nostri interessi.
— Matteo 6:33.
1:5, 7. È opportuno ‘porre il cuore alle nostre vie’ e
riflettere sull’effetto che il nostro modo di vivere può
avere sulla nostra relazione con Dio.
1:6, 9-11; 2:14-17. Gli ebrei dei giorni di Aggeo
lavoravano sodo ma non raccoglievano i frutti delle loro
fatiche. Trascuravano il tempio, per cui Dio non li
benediceva. Dobbiamo dare la precedenza alle attività
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Alcuni miei piccoli appunti
spirituali e servire Dio con tutta l’anima, ricordando che,
indipendentemente da quanto abbiamo in senso
materiale, ‘è la benedizione di Geova ciò che rende
ricchi’. — Proverbi 10:22.
2:15, 18. Secondo l’esortazione di Geova, da quel
giorno in poi gli ebrei dovevano ‘porre il cuore’ all’opera
di ricostruzione, cioè essere decisi a continuarla, e
smettere di pensare alla negligenza che avevano
mostrato in passato. Anche noi dovremmo sforzarci di
guardare avanti mentre adoriamo il nostro Dio.
‘NON MEDIANTE POTENZA, MA MEDIANTE IL MIO
SPIRITO’
(Zaccaria 1:1–14:21)
Zaccaria inizia la sua attività profetica invitando gli
ebrei a ‘tornare a Geova’. (Zaccaria 1:3) Seguono otto
visioni, le quali assicurano che Dio sosterrà l’opera di
ricostruzione del tempio. (Vedi il riquadro “Le otto visioni
allegoriche di Zaccaria”). I lavori saranno portati a
termine “non mediante forza militare, né mediante
potenza, ma mediante [lo spirito di Geova]”. (Zaccaria
4:6) L’uomo il cui nome è Germoglio “certamente
edificherà il tempio di Geova” e “deve divenire sacerdote
sul suo trono”. — Zaccaria 6:12, 13.
Betel invia una delegazione a interrogare i sacerdoti
in merito ai digiuni osservati per commemorare la
distruzione di Gerusalemme. Geova dice a Zaccaria che
il cordoglio manifestato durante i quattro digiuni con cui
si ricorda la calamità che si era abbattuta su
Gerusalemme si trasformerà in “esultanza e allegrezza e
buoni periodi festivi”. (Zaccaria 7:2; 8:19) Seguono due
dichiarazioni che includono giudizi contro nazioni e falsi
profeti, profezie messianiche e un messaggio sulla
restaurazione del popolo di Dio. — Zaccaria 9:1; 12:1.
Risposta a domande bibliche:
2:1: Perché un uomo misurava Gerusalemme con
una fune?
A quanto pare questa azione faceva pensare alla
costruzione di un muro di protezione attorno alla città.
L’angelo informa l’uomo che Gerusalemme deve
espandersi e avere la protezione di Geova. — Zaccaria
2:3-5.
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Alcuni miei piccoli appunti
6:11-13: L’incoronazione del sommo sacerdote
Giosuè ne fece forse un re-sacerdote?
No, Giosuè non era della linea di discendenza reale
di Davide. L’incoronazione, comunque, ne fece un tipo
profetico del Messia. (Ebrei 6:20) La profezia relativa a
“Germoglio” si adempie nel Re-Sacerdote celeste Gesù
Cristo. (Geremia 23:5) Come Giosuè prestò servizio in
qualità di sommo sacerdote nel tempio ricostruito a
favore degli ebrei rimpatriati, così Gesù ha il ruolo di
Sommo Sacerdote a favore della vera adorazione nel
tempio spirituale di Geova.
8:1-23: Quando si adempiono le
dichiarazioni contenute in questi versetti?
dieci
Queste dichiarazioni seguono l’espressione “Geova
degli eserciti ha detto questo” e in un caso “Geova ha
detto questo”, e sono promesse di pace che Dio fa al
suo popolo. Alcune di queste dichiarazioni si
adempirono nel VI secolo a.E.V., ma tutte si sono
adempiute dal 1919 in poi o si stanno adempiendo ora.
8:3: Perché Gerusalemme viene chiamata “la
città di verità”?
Prima della sua distruzione avvenuta nel 607 a.E.V.,
Gerusalemme era “la città oppressiva”, abitata da profeti
e sacerdoti corrotti nonché da persone infedeli. (Sofonia
3:1; Geremia 6:13; 7:29-34) Ma ora il tempio era stato
ricostruito e il popolo si era impegnato ad adorare
Geova, perciò le verità della pura adorazione dovevano
essere dichiarate lì a Gerusalemme, che doveva essere
chiamata “la città di verità”.
11:7-14: Cosa indica il fatto che Zaccaria facesse
a pezzi un bastone chiamato “Piacevolezza” e un
altro chiamato “Unione”?
Zaccaria viene presentato come qualcuno mandato a
‘pascere il gregge riservato all’uccisione’, ossia le
persone simili a pecore sfruttate dai capi. Nel suo ruolo
di pastore Zaccaria prefigurò Gesù Cristo, che fu
mandato al popolo del patto di Dio ma venne respinto.
Che facesse a pezzi un bastone chiamato
“Piacevolezza” simboleggiava il fatto che Dio avrebbe
posto fine al patto della Legge stipulato con gli ebrei e
avrebbe smesso di trattarli in maniera piacevole. Che
facesse a pezzi un bastone chiamato “Unione”
significava che il legame teocratico di fratellanza
esistente fra Giuda e Israele sarebbe stato infranto.
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Alcuni miei piccoli appunti
12:11: Che cos’è “il lamento di Adadrimmon nella
pianura della valle di Meghiddo”?
Giosia, un re di Giuda, rimase ucciso in una battaglia
combattuta contro il faraone egiziano Neco “nella
pianura della valle di Meghiddo”, e nel corso degli anni la
sua morte fu pianta con “canti funebri”. (2 Cronache
35:22-25) Perciò “il lamento di Adadrimmon” può riferirsi
al cordoglio per la morte di Giosia.
Lezioni per noi:
1:2-6; 7:11-14. Geova si compiace di quelli che si
pentono, accettano la riprensione e tornano a lui
adorandolo con tutta l’anima, e lui stesso torna a loro.
D’altra parte Geova non risponde alle richieste di aiuto di
quelli che ‘rifiutano di prestare attenzione, mostrano una
spalla ostinata e rendono i loro orecchi insensibili’ al suo
messaggio.
4:6, 7. Nessun ostacolo fu così grande da impedire
allo spirito di Geova di portare felicemente a termine i
lavori di ricostruzione del tempio. Esercitando fede in
Geova Dio possiamo superare qualsiasi difficoltà
dovessimo incontrare nel servizio che gli rendiamo. —
Matteo 17:20.
4:10. Sotto l’attenta sorveglianza di Geova,
Zorobabele e il suo popolo completarono il tempio in
conformità con le Sue elevate norme. Non è troppo
difficile per degli esseri umani imperfetti corrispondere
alle aspettative di Geova.
7:8-10; 8:16, 17. Per ottenere il favore di Geova
dobbiamo esercitare la giustizia, mostrare amorevole
benignità, praticare la misericordia e dire la verità l’uno
all’altro.
8:9-13. Geova ci ricompensa se ‘le nostre mani sono
forti’ mentre compiamo l’opera che ci ha affidato. Fra le
ricompense ci sono pace, sicurezza e progresso
spirituale.
12:6. Chi ricopre incarichi di sorveglianza fra il
popolo di Geova dovrebbe essere “come una torcia
infuocata”, cioè pieno di zelo.
13:3. La lealtà che mostriamo al vero Dio e alla sua
organizzazione dev’essere più grande di quella che
mostriamo a un essere umano, per quanto stretta possa
essere la nostra relazione con lui.
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Alcuni miei piccoli appunti
13:8, 9. Gli apostati che Geova rigettò erano molto
numerosi, “due parti” degli abitanti del paese. Solo la
“terza parte” fu raffinata come col fuoco. Nel nostro
tempo la cristianità, che forma la maggioranza di quelli
che affermano di essere cristiani, è stata rigettata da
Geova. Solo un piccolo numero, i cristiani unti, ‘ha
invocato il nome di Geova’ e si è sottoposto al processo
di raffinamento. Essi e i loro compagni di fede hanno
dimostrato di essere testimoni di Geova non solo di
nome ma anche di fatto.
Spronati ad agire con zelo
Come influisce oggi su di noi ciò che proclamarono
Aggeo e Zaccaria? Quando riflettiamo sul modo in cui il
loro messaggio spinse gli ebrei a dedicarsi ai lavori di
ricostruzione del tempio, non ci sentiamo spronati a
partecipare con zelo all’opera di predicare il Regno e
fare discepoli?
Zaccaria predisse che il Messia sarebbe venuto
‘cavalcando un asino’, che sarebbe stato tradito per
“trenta pezzi d’argento”, che sarebbe stato colpito e che
‘le pecore del gregge sarebbero state disperse’.
(Zaccaria 9:9; 11:12; 13:7) Meditare sull’adempimento
delle profezie messianiche di Zaccaria ha un grande
effetto sulla nostra fede. (Matteo 21:1-9; 26:31, 56; 27:310) La nostra fiducia nella Parola di Geova e in ciò che
egli provvede per la nostra salvezza si rafforza. — Ebrei
4:12.
LE OTTO VISIONI ALLEGORICHE DI ZACCARIA
1:8-17: Assicura che il tempio sarà ultimato e mostra
che Gerusalemme e altre città di Giuda saranno
benedette.
1:18-21: Promette la fine delle ‘quattro corna che
dispersero Giuda’, cioè tutti i governi che si sono
opposti all’adorazione di Geova.
2:1-13: Indica che Gerusalemme si espanderà e che
Geova diverrà per lei “un muro di fuoco tutt’intorno”,
vale a dire una protezione.
3:1-10: Mostra che Satana ostacolava i lavori del tempio
e che il sommo sacerdote Giosuè viene liberato e
purificato.
4:1-14: Promette che gli ostacoli simili a montagne
saranno spianati e che il governatore Zorobabele
porterà a termine la costruzione del tempio.
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Alcuni miei piccoli appunti
5:1-4: Pronuncia una maledizione sui malfattori che
sono rimasti impuniti.
5:5-11: Predice la fine della malvagità.
6:1-8: Promette sorveglianza e protezione angelica.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Malachia
LA RICOSTRUZIONE del tempio di Gerusalemme è
stata completata da più di 70 anni. Ma con l’andare del
tempo la spiritualità degli ebrei è scesa a un livello molto
basso. Perfino i sacerdoti sono diventati corrotti. Chi li
aiuterà a capire qual è la loro vera condizione e cercherà
di ravvivarli spiritualmente? Geova affida il compito al
profeta Malachia.
Scritto da Malachia con uno stile vigoroso, l’ultimo
libro delle Scritture Ebraiche contiene profezie ispirate
da Dio. Se prestiamo attenzione alla parola profetica di
Malachia siamo aiutati a prepararci per “il grande e
tremendo giorno di Geova”, quando l’attuale sistema di
cose malvagio perverrà alla sua fine. — Malachia 4:5.
I SACERDOTI ‘HANNO FATTO INCIAMPARE MOLTI’
(Malachia 1:1–2:17)
Geova esprime i suoi sentimenti per Israele dicendo:
“Vi ho amati”. Ma i sacerdoti hanno disprezzato il nome
di Dio. In che modo? “Presentando sul [suo] altare pane
contaminato” e offrendo in sacrificio “un animale zoppo o
uno malato”. — Malachia 1:2, 6-8.
I sacerdoti ‘hanno fatto inciampare molti nella legge’.
Gli ebrei ‘agiscono slealmente l’uno con l’altro’. Alcuni
hanno sposato donne straniere, altri hanno agito
slealmente verso “la moglie della [loro] giovinezza”. —
Malachia 2:8, 10, 11, 14-16.
Risposta a domande bibliche:
2:2: In che modo Geova
benedizioni’ dei sacerdoti corrotti?
‘maledisse
le
Fece in modo che le benedizioni pronunciate dai
sacerdoti si trasformassero in maledizioni.
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Alcuni miei piccoli appunti
2:3: Cosa significava ‘spargere lo sterco’ sulle
facce dei sacerdoti?
Secondo la Legge, lo sterco degli animali sacrificati
doveva essere portato fuori del campo e bruciato.
(Levitico 16:27) Spargere sterco sulle facce dei sacerdoti
significava che Geova rigettava i sacrifici e coloro che li
offrivano.
2:13: Di chi erano le lacrime che avevano coperto
l’altare di Geova?
Erano le lacrime delle donne che andavano al tempio
per aprire il loro cuore a Geova. Qual era la causa del
loro dolore? I loro mariti ebrei avevano divorziato da loro
per motivi illegittimi e le avevano abbandonate,
probabilmente per sposare donne straniere più giovani.
Lezioni per noi:
1:10. Geova non si compiaceva delle offerte degli
avidi sacerdoti che chiedevano un compenso perfino per
semplici servizi, come chiudere le porte e accendere il
fuoco sull’altare. Quanto è importante che alla base dei
nostri atti di adorazione, incluso il ministero cristiano, ci
sia l’amore altruistico per Dio e il prossimo, e mai il
desiderio di ottenere un vantaggio economico! — Matteo
22:37-39; 2 Corinti 11:7.
1:14; 2:17. Geova non tollera l’ipocrisia.
2:7-9. Quelli che ricevono il privilegio di insegnare
nella congregazione devono assicurarsi che ciò che
insegnano sia in armonia con la Parola di Dio, le Sacre
Scritture, e con le pubblicazioni bibliche dell’“economo
fedele”. — Luca 12:42; Giacomo 3:11.
2:10, 11. Geova si aspetta che i suoi adoratori
prendano sul serio il consiglio di sposarsi “solo nel
Signore”. — 1 Corinti 7:39.
2:15, 16. I veri adoratori devono onorare il patto
matrimoniale con la moglie della loro giovinezza.
‘IL VERO SIGNORE VERRÀ AL SUO TEMPIO’
(Malachia 3:1–4:6)
“All’improvviso verrà al Suo tempio il vero Signore
[Geova Dio]” con “il messaggero del patto [Gesù Cristo]”.
Dio ‘si avvicinerà al suo popolo per il giudizio’ e sarà “un
pronto testimone” contro trasgressori di ogni tipo. Inoltre
si dovrà scrivere “un libro di memorie” per quelli che
temono Geova. — Malachia 3:1, 3, 5, 16.
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Alcuni miei piccoli appunti
“Il giorno che arde come una fornace” verrà e
divorerà tutti i malvagi. Prima della venuta di quel giorno
sarà mandato un profeta per “far volgere il cuore dei
padri verso i figli, e il cuore dei figli verso i padri”. —
Malachia 4:1, 5, 6.
Risposta a domande bibliche:
3:1-3: Quando vennero al tempio “il vero
Signore” e “il messaggero del patto”, e chi fu
mandato prima di loro?
Geova venne al tempio tramite il suo rappresentante
in modo simbolico e lo purificò il 10 nisan del 33 E.V.
Quella fu l’occasione in cui Gesù entrò nel tempio e
scacciò quelli che compravano e vendevano. (Marco
11:15) Questo avvenne tre anni e mezzo dopo che Gesù
era stato unto quale Re designato. In maniera
corrispondente sembra che Gesù, tre anni e mezzo
dopo la sua intronizzazione quale Re celeste, abbia
accompagnato Geova al tempio spirituale e riscontrato
che i servitori di Dio avevano bisogno di essere purificati.
Nel I secolo Giovanni il Battezzatore fu mandato per
preparare gli ebrei per la venuta di Gesù Cristo. Nei
tempi moderni è stato mandato un messaggero in
anticipo per preparare la via per la venuta di Geova al
tempio spirituale. Fin dagli anni ’80 del XIX secolo un
gruppo di Studenti Biblici cominciò a impegnarsi in
un’opera di istruzione biblica, riscoprendo molte verità
bibliche basilari e facendo in modo che queste
toccassero il cuore delle persone sincere.
3:10: Portare “tutte le decime parti”, cioè la
decima, rappresenta il dare a Geova tutto se stessi?
La Legge mosaica fu abolita sulla base della morte di
Gesù, per cui non è richiesta l’offerta della decima.
Tuttavia la decima ha un significato simbolico. (Efesini
2:15) Non rappresenta il dare tutto se stessi. La decima
parte veniva portata ogni anno, mentre noi portiamo a
Geova tutto noi stessi solo una volta, quando ci
dedichiamo a lui e simboleggiamo la nostra dedicazione
con il battesimo in acqua. Da quel momento in poi tutto
ciò che abbiamo appartiene a Geova. Comunque egli ci
permette di scegliere una parte di ciò che abbiamo, una
decima simbolica, da usare nel suo servizio. Tale
decima corrisponde a tutto ciò che le nostre circostanze
ci permettono di fare e il nostro cuore ci spinge a offrire.
Tra le offerte che portiamo a Geova ci sono il tempo, le
energie e le risorse impiegate nella predicazione del
Regno e nell’opera di fare discepoli. Ci sono anche la
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Alcuni miei piccoli appunti
frequenza alle adunanze, le visite a compagni di fede
malati o avanti con gli anni, nonché il sostegno
economico dato alla vera adorazione.
4:3: In che senso gli adoratori di Geova
‘calpesteranno i malvagi’?
I servitori di Dio sulla terra non ‘calpesteranno i
malvagi’ in senso letterale, cioè non parteciperanno
all’esecuzione del giudizio di Dio su di loro. Piuttosto
faranno questo in senso simbolico partecipando con
tutto il cuore alla celebrazione della vittoria che seguirà
la fine del mondo di Satana. — Salmo 145:20;
Rivelazione (Apocalisse) 20:1-3.
4:4: Perché dovremmo ‘ricordare la legge di
Mosè’?
Quella legge non è vincolante per i cristiani, ma era
“un’ombra delle buone cose avvenire”. (Ebrei 10:1)
Perciò prestare attenzione alla Legge mosaica ci aiuta a
capire in che modo le cose scritte si adempirono. (Luca
24:44, 45) La Legge contiene inoltre “rappresentazioni
tipiche delle cose nei cieli”. È essenziale studiarla per
capire gli insegnamenti cristiani e la condotta che un
cristiano dovrebbe seguire. — Ebrei 9:23.
4:5, 6: Chi rappresenta “Elia il profeta”?
Era stato predetto che “Elia” avrebbe compiuto
un’opera di rinnovamento, preparando il cuore delle
persone. Nel I secolo Gesù Cristo indicò che Giovanni il
Battezzatore era “Elia”. (Matteo 11:12-14; Marco 9:1113) L’equivalente moderno di Elia viene mandato “prima
che venga il grande e tremendo giorno di Geova”. Oggi
Elia non è altri che “lo schiavo fedele e discreto”. (Matteo
24:45) Questa classe di cristiani unti sta compiendo
diligentemente l’opera di rinnovamento spirituale.
Lezioni per noi:
3:10. Non dare a Geova il nostro meglio significa
privarci della sua benedizione.
3:14, 15. A causa del cattivo esempio dei sacerdoti,
gli ebrei cominciarono a considerare il servizio di Dio
come qualcosa di poco valore. Chi ricopre un incarico di
responsabilità nella congregazione cristiana deve dare
l’esempio. — 1 Pietro 5:1-3.
3:16. Geova prende nota di quelli che lo temono e gli
sono fedeli. Li ricorda e li salverà quando porrà fine al
malvagio mondo di Satana. Perciò non facciamo mai
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Alcuni miei piccoli appunti
affievolire la nostra determinazione di rimanere integri e
leali. — Giobbe 27:5.
4:1. Nel giorno in cui tutti gli uomini dovranno
rendere conto a Geova, sia il “ramo” che la “radice”
perverranno alla stessa fine: i figli più piccoli riceveranno
lo stesso giudizio dei genitori. La responsabilità dei
genitori verso i figli minorenni è seria. I genitori cristiani
devono impegnarsi diligentemente per ottenere
l’approvazione di Dio e conservare una buona
reputazione presso di lui. — 1 Corinti 7:14.
“Temi il vero Dio”
Chi sarà salvato nel “grande e tremendo giorno di
Geova”? (Malachia 4:5) “Per voi che avete timore del
mio nome”, dice Geova, “certamente rifulgerà il sole
della giustizia, con la guarigione nelle sue ali; e in effetti
uscirete e calpesterete il suolo come vitelli ingrassati”. —
Malachia 4:2.
“Il sole della giustizia”, Gesù Cristo, risplende su
quelli che mostrano timore reverenziale per il nome di
Dio, e questi hanno l’approvazione di Geova. (Giovanni
8:12) Per loro inoltre è in serbo “la guarigione nelle sue
ali”, cioè la guarigione spirituale oggi e la completa
guarigione fisica, mentale ed emotiva nel nuovo mondo
di Dio. (Rivelazione 22:1, 2) Entusiasti e felici, essi sono
paragonabili a “vitelli ingrassati”. In attesa di tali
benedizioni, prestiamo ascolto all’esortazione del re
Salomone: “Temi il vero Dio e osserva i suoi
comandamenti. Poiché questo è l’intero obbligo
dell’uomo”. — Ecclesiaste 12:13.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Matteo
IL PRIMO a scrivere un resoconto entusiasmante
della vita e del ministero di Gesù è Matteo, stretto
collaboratore di Gesù Cristo ed ex esattore di tasse. Il
Vangelo di Matteo, scritto originariamente in ebraico e
poi tradotto in greco, fu completato verso il 41 E.V. e
costituisce in un certo senso un raccordo tra le Scritture
Ebraiche e le Scritture Greche Cristiane.
Questo Vangelo toccante e denso di significato,
evidentemente scritto in primo luogo per lettori ebrei,
presenta Gesù come il promesso Messia, il Figlio di Dio.
Considerarne attentamente il messaggio rafforza la fede
in Dio, in suo Figlio e nelle Sue promesse. — Ebr. 4:12
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Alcuni miei piccoli appunti
“IL REGNO DEI CIELI SI È AVVICINATO”
(Matt. 1:1–20:34)
Matteo dà risalto al tema del Regno e agli
insegnamenti di Gesù, anche se questo significa deviare
dal seguire un ordine strettamente cronologico
nell’esposizione. Ad esempio, il Sermone del Monte
viene riportato nella parte iniziale del libro, anche se
Gesù lo pronunciò verso la metà del suo ministero.
Nel corso del suo ministero in Galilea Gesù compie
miracoli, istruisce i dodici apostoli in vista del ministero,
denuncia i farisei e pronuncia illustrazioni relative al
Regno. Poi lascia la Galilea e giunge “ai confini della
Giudea al di là del Giordano”. (Matt. 19:1) Durante il
viaggio Gesù dice ai suoi discepoli: ‘Noi saliamo a
Gerusalemme, e il Figlio dell’uomo sarà condannato a
morte, e il terzo giorno sarà destato’. — Matt. 20:18, 19.
Risposta a domande bibliche:
3:16: In che senso ‘i cieli si aprirono’ quando
Gesù si battezzò?
Questa espressione sembra indicare che a Gesù
tornò alla mente la sua esistenza preumana in cielo.
5:21, 22: Dare sfogo all’ira è più grave che
covarla?
Gesù avvertì che chi cova rancore nei confronti del
proprio fratello commette un peccato grave. Tuttavia
esprimere l’ira parlando con disprezzo è ancora più
grave: chi lo fa dovrà rendere conto a un tribunale di
grado superiore rispetto a quello locale.
5:48: Possiamo davvero essere “perfetti, come è
perfetto il [nostro] Padre celeste”?
Sì, possiamo esserlo in senso relativo. Qui Gesù
stava parlando dell’amore, e disse ai suoi ascoltatori di
imitare Dio ed essere perfetti, ovvero completi,
nell’amore. (Matt. 5:43-47) In che modo? Estendendo il
proprio amore fino a includere anche i nemici.
7:16: Quali
religione?
“frutti”
caratterizzano
la
vera
Questi frutti non includono solo la nostra condotta
ma anche le nostre credenze, gli insegnamenti a cui
aderiamo.
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10:34-38: Se sorgono divisioni in famiglia la
colpa è forse del messaggio biblico?
Niente affatto. Le divisioni sono dovute alla posizione
assunta dai familiari increduli. Questi possono decidere
di rifiutare il cristianesimo o addirittura di opporvisi,
creando così una spaccatura nella famiglia. — Luca
12:51-53.
11:2-6: Se Giovanni sapeva già che Gesù era il
Messia, in quanto aveva udito la voce di
approvazione di Dio, perché chiese se Gesù era
“Colui che viene”?
È possibile che Giovanni l’abbia chiesto per ottenere
una conferma direttamente da Gesù. A parte questo,
però, Giovanni voleva sapere se ci sarebbe stato “un
altro” che sarebbe venuto con il potere del Regno e
avrebbe adempiuto tutte le speranze degli ebrei. La
risposta di Gesù indicò che non ci sarebbe stato nessun
altro dopo di lui.
19:28: Cosa rappresentano le “dodici tribù
d’Israele” che saranno giudicate?
Non rappresentano le dodici tribù dell’Israele
spirituale. (Gal. 6:16; Riv. 7:4-8) Gli apostoli ai quali
Gesù stava parlando dovevano diventare parte
dell’Israele spirituale, non giudicarne i membri. Gesù
fece ‘un patto con loro per un regno’, ed essi sarebbero
diventati ‘un regno e sacerdoti a Dio’. (Luca 22:28-30;
Riv. 5:10) I membri dell’Israele spirituale devono
‘giudicare il mondo’. (1 Cor. 6:2) Quindi le “dodici tribù
d’Israele” che vengono giudicate da coloro che siedono
sui troni celesti devono rappresentare il mondo del
genere umano che non fa parte di quella classe regale e
sacerdotale, raffigurato anche dalle dodici tribù nel
giorno di espiazione. — Lev., cap. 16.
Lezioni per noi:
4:1-10. Questo episodio ci insegna che Satana è una
persona reale e non la personificazione del male. Per
tentarci egli sfrutta “il desiderio della carne e il desiderio
degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di
sostentamento”. Nondimeno, mettere in pratica i princìpi
scritturali ci aiuterà a rimanere fedeli a Dio. — 1 Giov.
2:16.
5:1–7:29. Dobbiamo renderci conto del nostro
bisogno spirituale. Bisogna essere pacifici, evitare
pensieri immorali, mantenere la parola. Quando
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
preghiamo dobbiamo pensare agli interessi spirituali
prima che a quelli materiali. Dobbiamo essere ricchi
verso Dio, e cercare prima il Regno e la giustizia di Dio.
Evitiamo la tendenza a giudicare. Bisogna fare la volontà
di Dio. Quante lezioni pratiche troviamo nel Sermone del
Monte!
9:37, 38. Dopo aver chiesto al Signore di ‘mandare
operai nella sua messe’ dobbiamo agire in armonia con
la nostra richiesta, partecipando con zelo all’opera di
fare discepoli. — Matt. 28:19, 20.
10:32, 33. Non dobbiamo mai aver paura di parlare
della nostra fede.
13:51, 52. Chi afferra il senso delle verità del Regno
ha la responsabilità di insegnare e trasmettere ad altri
questi tesori.
14:12, 13, 23. Per meditare in maniera proficua è
essenziale avere dei momenti in cui si è soli con se
stessi. — Mar. 6:46; Luca 6:12.
17:20. Per superare ostacoli simili a montagne che
interferiscono con il nostro progresso spirituale e per far
fronte alle difficoltà abbiamo bisogno di fede. Non
dovremmo trascurare di edificare e rafforzare la nostra
fede in Geova e nelle sue promesse. — Mar. 11:23;
Luca 17:6.
18:1-4; 20:20-28. A motivo dell’imperfezione umana
e di un’educazione religiosa che dava molta importanza
alla posizione, i discepoli di Gesù si preoccupavano
troppo della propria grandezza. Dovremmo coltivare
l’umiltà, guardandoci da tendenze peccaminose e
continuando ad avere un giusto concetto dei privilegi e
delle responsabilità.
“IL FIGLIO DELL’UOMO SARÀ CONSEGNATO”
(Matt. 21:1–28:20)
Il 9 nisan del 33 E.V. Gesù, “montato sopra un
asino”, entra a Gerusalemme. (Matt. 21:5) Il giorno dopo
entra nel tempio e lo purifica. L’11 nisan insegna nel
tempio, denuncia gli scribi e i farisei e poi dà ai suoi
discepoli “il segno della [sua] presenza e del termine del
sistema di cose”. (Matt. 24:3) Il giorno dopo dice loro:
“Voi sapete che fra due giorni è la pasqua, e il Figlio
dell’uomo sarà consegnato per essere messo al palo”.
— Matt. 26:1, 2.
È il 14 nisan. Dopo aver istituito la Commemorazione
della sua morte ormai imminente, Gesù viene tradito,
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arrestato, processato e messo al palo. Il terzo giorno
viene destato dai morti. Prima di ascendere al cielo il
risuscitato Gesù comanda ai suoi seguaci: “Andate
dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni”. —
Matt. 28:19.
Risposta a domande bibliche:
22:3, 4, 9: Quando hanno luogo le tre chiamate
alla festa nuziale?
La prima chiamata volta a radunare la classe della
sposa ebbe luogo quando Gesù e i suoi seguaci
cominciarono a predicare nel 29 E.V., e proseguì fino al
33 E.V. La seconda chiamata ebbe inizio quando fu
versato lo spirito santo alla Pentecoste del 33 E.V. e
proseguì fino al 36 E.V. Entrambe queste chiamate
erano rivolte solo agli ebrei, ai proseliti ebrei e ai
samaritani. La terza chiamata, invece, era rivolta alle
persone nelle strade fuori della città, cioè ai gentili
incirconcisi; ebbe inizio nel 36 E.V. con la conversione
del centurione romano Cornelio ed è proseguita fino ai
nostri giorni.
23:15: In che senso un proselito, o convertito, dei
farisei era “soggetto alla Geenna il doppio” di loro?
Forse alcuni che divenivano proseliti dei farisei erano
stati grandi peccatori. Convertendosi all’estremismo dei
farisei, però, peggioravano la propria condizione, magari
diventando ancora più estremisti dei loro riprovevoli
insegnanti. Perciò erano ‘soggetti alla Geenna’, il doppio
di quanto lo erano i farisei.
27:3-5: In che senso Giuda provò rimorso?
Nulla indica che il rimorso di Giuda fosse vero
pentimento. Anziché chiedere perdono a Dio, egli
confessò il suo peccato ai capi sacerdoti e agli anziani.
Avendo commesso “un peccato che incorre nella morte”,
a ragione Giuda fu sopraffatto dal senso di colpa e dalla
disperazione. (1 Giov. 5:16) Il suo rimorso nasceva dal
fatto che si trovava in una condizione senza speranza.
Lezioni per noi:
21:28-31. Ciò che conta veramente per Geova è che
facciamo la sua volontà. Ad esempio, dovremmo
partecipare con zelo all’opera di predicare il Regno e
fare discepoli. — Matt. 24:14; 28:19, 20.
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
22:37-39. Che capolavoro di sintesi sono i due
massimi comandamenti nell’esprimere ciò che Dio
richiede dai suoi adoratori!
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Marco
IL VANGELO di Marco è il più breve dei quattro
Vangeli. Scritto da Giovanni Marco circa 30 anni dopo la
morte e risurrezione di Gesù Cristo, racconta il rapido
susseguirsi degli avvenimenti del ministero di Gesù,
durato tre anni e mezzo.
Rivolto evidentemente ai non ebrei, in particolare ai
romani, il libro di Marco presenta Gesù come il Figlio di
Dio che opera miracoli e che è impegnato in una
vigorosa campagna di predicazione. Viene dato risalto a
ciò che Gesù fece più che a ciò che insegnò. Prestando
attenzione al Vangelo di Marco, rafforzeremo la nostra
fede nel Messia e saremo spinti a compiere il ministero
cristiano proclamando con zelo il messaggio di Dio. —
Ebr. 4:12.
LO STRAORDINARIO MINISTERO SVOLTO DA GESÙ
IN GALILEA
(Mar. 1:1–9:50)
Dopo aver descritto in soli 14 versetti l’attività di
Giovanni il Battezzatore e i 40 giorni trascorsi da Gesù
nel deserto, Marco dà inizio a un entusiasmante
resoconto del ministero di Gesù in Galilea. L’uso ripetuto
dell’espressione “immediatamente” rende la narrazione
molto dinamica. — Mar. 1:10, 12.
In meno di tre anni Gesù porta a termine tre
campagne di predicazione in Galilea. La narrazione di
Marco segue soprattutto l’ordine cronologico. Il Sermone
del Monte viene omesso, come molti dei discorsi più
lunghi che Gesù pronunciò.
Risposta a domande bibliche:
1:15: Quale “tempo fissato” era compiuto?
Gesù stava dicendo che era arrivato il tempo fissato
perché cominciasse il suo ministero. Poiché era
presente come Re designato, il Regno di Dio si era
avvicinato. Le persone di cuore retto potevano quindi
accettare il messaggio che predicava e fare i passi
necessari per ottenere l’approvazione di Dio.
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1:44; 3:12; 7:36: Perché Gesù non voleva che si
facesse pubblicità ai suoi miracoli?
Anziché far sì che le persone traessero conclusioni
basate su notizie sensazionali o forse distorte, Gesù
voleva che considerassero personalmente le prove che
lui era il Cristo e prendessero una decisione basata su
tali prove. (Isa. 42:1-4; Matt. 8:4; 9:30; 12:15-21; 16:20;
Luca 5:14) Fa eccezione il caso dell’uomo del paese dei
geraseni che era stato posseduto dai demoni. Gesù gli
disse di tornare a casa e di riferire la cosa ai parenti. A
Gesù era stato chiesto di andarsene da quella zona, per
cui avrebbe avuto pochissimi contatti con la gente del
posto, se non nessuno. La presenza e la testimonianza
di un uomo per il quale Gesù aveva compiuto un’opera
buona poteva servire a neutralizzare eventuali commenti
denigratori sulla perdita dei porci. — Mar. 5:1-20; Luca
8:26-39.
2:28: Perché Gesù viene chiamato “Signore
anche del sabato”?
“La Legge ha un’ombra delle buone cose avvenire”,
scrisse l’apostolo Paolo. (Ebr. 10:1) Come diceva la
Legge, il sabato veniva dopo sei giorni di lavoro, e Gesù
compì molte guarigioni di sabato. Questo prefigurava il
riposo, la pace e altre benedizioni che il genere umano
riceverà sotto il Regno millenario di Cristo dopo la fine
del dominio oppressivo di Satana. Perciò il Re di tale
Regno è “Signore anche del sabato”. — Matt. 12:8; Luca
6:5.
3:5; 7:34; 8:12: Come poteva Marco essere a
conoscenza di certi particolari sullo stato emotivo di
Gesù?
Marco non era stato né uno dei dodici apostoli né un
intimo compagno di Gesù. Secondo un’antica tradizione,
la fonte di gran parte delle sue informazioni fu l’apostolo
Pietro, con il quale Marco fu in stretto contatto. — 1 Piet.
5:13.
6:51, 52: Qual era “il significato dei pani” che i
discepoli non avevano afferrato?
Solo poche ore prima Gesù aveva sfamato 5.000
uomini, oltre a donne e bambini, con appena cinque pani
e due pesci. Da quell’avvenimento i discepoli avrebbero
dovuto capire che Gesù aveva ricevuto da Geova Dio il
potere di fare miracoli: questo era “il significato dei pani”.
(Mar. 6:41-44) Se avessero capito la grandiosità del
potere che gli era stato dato, non sarebbero rimasti tanto
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
sbalorditi quando Gesù camminò miracolosamente
sull’acqua.
8:22-26: Perché Gesù restituì la vista al cieco in
due fasi?
Potrebbe averlo fatto per mostrare considerazione
all’uomo. Il fatto che la vista venisse restituita in modo
graduale a un uomo abituato per tanto tempo all’oscurità
può avergli permesso di adattarsi allo splendore della
luce del sole.
Lezioni per noi:
2:18; 7:11; 12:18; 13:3. Marco fornisce spiegazioni
su usanze, termini, credenze e luoghi che potevano
essere poco noti ai lettori non ebrei. Dice chiaramente
che i farisei “praticavano il digiuno”, che corbàn è “un
dono dedicato a Dio”, che i sadducei “dicono che non c’è
risurrezione” e che il tempio era “di fronte” al “monte
degli Ulivi”. E dato che la genealogia del Messia poteva
essere interessante soprattutto per gli ebrei, egli la
omette. In questo modo ci è d’esempio. Quando
svolgiamo il ministero cristiano o pronunciamo discorsi
alle adunanze di congregazione dovremmo tener conto
dei precedenti e delle circostanze degli ascoltatori.
3:21. I parenti di Gesù non erano credenti, per cui
egli capisce i sentimenti di coloro che a motivo della loro
fede sono ostacolati o scherniti da familiari non credenti.
3:31-35. Al battesimo Gesù divenne Figlio spirituale
di Dio, con la “Gerusalemme di sopra” come madre.
(Gal. 4:26) Da allora in poi i suoi discepoli gli furono più
vicini e più cari dei parenti carnali. Questo ci insegna a
mettere gli interessi spirituali al primo posto nella vita. —
Matt. 12:46-50; Luca 8:19-21.
8:32-34. Dovremmo riconoscere e rifiutare subito
qualsiasi forma errata di benignità. Chi segue Cristo
dev’essere preparato a ‘rinnegare se stesso’, cioè a dire
di no alle ambizioni e ai desideri egoistici. Dev’essere
disposto a ‘prendere il suo palo di tortura’, cioè a soffrire,
se occorre, a essere umiliato, perseguitato o anche
messo a morte perché è cristiano. E deve ‘seguire di
continuo’ Gesù, imitando il suo modo di vivere. Per
essere discepoli dobbiamo coltivare e conservare uno
spirito di sacrificio simile a quello di Cristo Gesù. — Matt.
16:21-25; Luca 9:22, 23.
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9:24. Non dovremmo vergognarci di parlare della
nostra fede o di supplicare per avere più fede. — Luca
17:5.
L’ULTIMO MESE
(Mar. 10:1–16:8)
Verso la fine del 32 E.V. Gesù si reca “alle frontiere
della Giudea e al di là del Giordano”, e di nuovo le folle
si radunano presso di lui. (Mar. 10:1) Dopo aver
predicato lì, si incammina verso Gerusalemme.
L’8 nisan Gesù è a Betania. Mentre giace a un pasto
entra una donna che gli versa olio profumato sulla testa.
Gli avvenimenti che vanno dall’ingresso trionfale di Gesù
a Gerusalemme alla sua risurrezione sono narrati in
ordine cronologico.
Risposta a domande bibliche:
10:17, 18: Perché Gesù corresse un uomo che lo
aveva chiamato “Maestro buono”?
Rifiutando questo titolo adulatorio, Gesù attribuì la
gloria a Geova, il vero Dio, e indicò che Lui è la fonte di
ogni cosa buona. Inoltre Gesù richiamò l’attenzione su
una verità fondamentale, ossia che il Creatore di tutte le
cose, Geova Dio, è l’unico ad avere il diritto di stabilire le
norme del bene e del male. — Matt. 19:16, 17; Luca
18:18, 19.
14:25: Cosa intendeva Gesù quando disse agli
apostoli fedeli: “Non berrò più del prodotto della vite
fino a quel giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di
Dio”?
Gesù non stava dicendo che in cielo ci sia vino
letterale. Tuttavia, dato che l’allegrezza è talora
simboleggiata dal vino, Gesù si riferiva alla gioia di stare
nel Regno insieme ai suoi unti seguaci risuscitati. — Sal.
104:15; Matt. 26:29.
14:51, 52: Chi era il giovane che “se ne fuggì
nudo”?
Solo Marco menziona questo episodio, quindi è
ragionevole concludere che stesse parlando di sé.
15:34: Gesù disse: “Dio mio, Dio mio, perché mi
hai abbandonato?” Con queste parole rivelò forse
mancanza di fede?
No. Non possiamo sapere con certezza per quali
motivi Gesù abbia detto questo, ma le sue parole
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Alcuni miei piccoli appunti
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potrebbero indicare che sapeva che Geova aveva ritirato
la Sua protezione affinché l’integrità del Figlio fosse
provata sino in fondo. È pure possibile che Gesù lo
abbia detto perché voleva adempiere ciò che Salmo
22:1 aveva predetto riguardo a lui. — Matt. 27:46.
Lezioni per noi:
10:6-9. È proposito di Dio che i coniugi rimangano
insieme. Perciò, anziché chiedere affrettatamente il
divorzio, devono sforzarsi di applicare i princìpi biblici
per superare le difficoltà che possono sorgere nel
matrimonio. — Matt. 19:4-6.
12:41-44. L’esempio della povera vedova ci insegna
che dobbiamo sostenere altruisticamente la vera
adorazione.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Luca
SI RITIENE che il Vangelo di Matteo sia stato scritto
soprattutto per i lettori ebrei e quello di Marco per i lettori
non ebrei. Il Vangelo di Luca invece fu concepito per
persone di tutte le nazioni. Scritto verso il 56-58 E.V., il
libro di Luca è un racconto particolareggiato della vita e
del ministero di Gesù.
Con l’occhio del medico premuroso e attento, Luca
narra “con accuratezza ogni cosa dall’inizio”,
abbracciando un periodo di 35 anni, dal 3 a.E.V. al
33 E.V. (Luca 1:3) Quasi il 60 per cento delle
informazioni contenute nel Vangelo di Luca non si
trovano negli altri Vangeli.
LA PRIMA PARTE DEL MINISTERO DI GESÙ
(Luca 1:1–9:62)
Dopo aver narrato i particolari relativi alla nascita di
Giovanni il Battezzatore e di Gesù, Luca ci dice che
Giovanni intraprende il suo ministero nel quindicesimo
anno del regno di Tiberio Cesare, cioè nella primavera
del 29 E.V. (Luca 3:1, 2) Gesù è battezzato da Giovanni
nell’autunno di quell’anno. (Luca 3:21, 22) Nel 30 E.V.
Gesù ‘torna in Galilea e insegna nelle loro sinagoghe’.
— Luca 4:14, 15.
Gesù comincia il suo primo giro di predicazione in
Galilea. Dice alle folle: “Anche ad altre città devo
dichiarare la buona notizia del regno di Dio”. (Luca 4:43)
Porta con sé Simone il pescatore e altri. Dice a Simone:
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Alcuni miei piccoli appunti
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“Da ora in poi prenderai uomini vivi”. (Luca 5:1-11; Matt.
4:18, 19) Durante il secondo giro di predicazione in
Galilea, Gesù è accompagnato dai 12 apostoli. (Luca
8:1) Nel terzo giro manda i dodici “a predicare il regno di
Dio e a sanare”. — Luca 9:1, 2.
Risposta a domande bibliche:
1:35: L’ovulo di Maria concorse in qualche modo
al concepimento?
Visto che il figlio di Maria doveva essere un vero
discendente dei suoi antenati Abraamo, Giuda e Davide,
come Dio aveva promesso, era necessario che un ovulo
di Maria concorresse al concepimento. (Gen. 22:15, 18;
49:10; 2 Sam. 7:8, 16) Comunque Geova impiegò il suo
spirito santo per trasferire la vita perfetta di suo Figlio e
causare il concepimento. (Matt. 1:18) A quanto pare
questo neutralizzò qualsiasi imperfezione presente
nell’ovulo di Maria e fin dall’inizio protesse lo sviluppo
dell’embrione da qualsiasi influenza nociva.
1:62: Zaccaria diventò muto e sordo?
No, perse solo l’uso della parola. Alcuni gli chiesero
“mediante cenni” il nome che voleva dare al figlio, ma
non perché Zaccaria fosse sordo. Molto probabilmente
egli aveva udito quello che aveva detto sua moglie
riguardo al nome da dare al bambino. Forse quelle
persone interpellarono Zaccaria su questo punto
mediante cenni. Il fatto che Zaccaria dovesse
riacquistare solo l’uso della parola indica che non aveva
perso l’udito. — Luca 1:13, 18-20, 60-64.
2:1, 2: In che modo il riferimento a “questa prima
registrazione” aiuta a stabilire il periodo della
nascita di Gesù?
Sotto Cesare Augusto furono ordinati due
censimenti: il primo nel 2 a.E.V., in adempimento di
Daniele 11:20, e il secondo nel 6 o 7 E.V. (Dan. 11:20;
Atti 5:37) Quirinio era governatore della Siria durante
entrambi i censimenti ed evidentemente ricoprì quella
carica due volte. Il riferimento di Luca alla prima
registrazione fa risalire la nascita di Gesù al 2 a.E.V.
2:35: In che senso “una lunga spada” avrebbe
trafitto l’anima di Maria?
Questa espressione riguarda l’angoscia che Maria
avrebbe provato vedendo che la maggior parte del
popolo non accettava Gesù come Messia e il dolore che
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Alcuni miei piccoli appunti
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avrebbe provato per la morte straziante del figlio. —
Giov. 19:25.
9:27, 28: Perché secondo Luca la trasfigurazione
avvenne “otto giorni” dopo che Gesù aveva
promesso ai discepoli che alcuni di loro ‘non
avrebbero gustato affatto la morte’ finché non
l’avessero visto venire nel Regno, mentre Matteo e
Marco dicono che avvenne “sei giorni dopo”?
(Matt. 17:1; Mar. 9:2) A quanto pare Luca include
altri due giorni: il giorno in cui Gesù fece la promessa e il
giorno in cui si adempì.
9:49, 50: Perché Gesù non impedì che un uomo
che ‘non lo seguiva’ espellesse demoni?
Gesù non fermò l’uomo perché la congregazione
cristiana non era stata ancora formata. Perciò non era
richiesto che l’uomo seguisse Gesù di persona per
esercitare fede nel nome di Gesù ed espellere demoni.
— Mar. 9:38-40.
Lezioni per noi:
1:32, 33; 2:19, 51. Maria custodiva nel cuore gli
avvenimenti e le parole che adempivano le profezie. Dal
canto nostro, facciamo tesoro di quello che Gesù
predisse in merito al “termine del sistema di cose”
confrontando le sue parole con ciò che avviene oggi? —
Matt. 24:3.
2:37. L’esempio di Anna ci insegna ad adorare
Geova con perseveranza, ‘essendo costanti nella
preghiera’ e ‘non abbandonando le nostre comuni
adunanze’ cristiane. — Rom. 12:12; Ebr. 10:24, 25.
2:41-50. Giuseppe mise gli interessi spirituali al
primo posto ed ebbe cura del benessere fisico e
spirituale della sua famiglia. È un ottimo esempio per i
capifamiglia.
4:4. Non dovremmo lasciar passare un giorno senza
prendere in esame argomenti spirituali.
6:40. Un insegnante della Parola di Dio deve dare
l’esempio a quelli con cui studia. Deve mettere in pratica
le cose che predica.
8:15. Per ‘ritenere la parola e portare frutto con
perseveranza’ dobbiamo capire, apprezzare e fare
nostra la Parola di Dio. Quando leggiamo la Bibbia e le
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
pubblicazioni basate su di essa, la preghiera e la
meditazione sono fondamentali.
LA SECONDA PARTE DEL MINISTERO DI GESÙ
(Luca 10:1–24:53)
Gesù manda 70 discepoli “davanti a sé” nelle città e
nei luoghi della Giudea. (Luca 10:1) Viaggia “di città in
città e di villaggio in villaggio, insegnando”. — Luca
13:22.
Cinque giorni prima della Pasqua del 33 E.V. Gesù
entra a Gerusalemme cavalcando un puledro. È giunto il
momento in cui devono adempiersi le parole che ha
detto ai discepoli: “Il Figlio dell’uomo deve subire molte
sofferenze ed essere rigettato dagli anziani e dai capi
sacerdoti e dagli scribi, ed essere ucciso, e il terzo
giorno esser destato”. — Luca 9:22, 44.
Risposta a domande bibliche:
10:18: A cosa si stava riferendo Gesù quando
disse ai 70 discepoli: “Vedevo Satana già caduto dal
cielo come un lampo”?
Gesù non stava dicendo che Satana era già stato
scacciato dal cielo. Questo accadde poco dopo
l’intronizzazione di Gesù come Re celeste nel 1914.
(Riv. 12:1-10) Anche se non possiamo dirlo con
certezza, parlando al passato di un evento futuro Gesù a
quanto pare stava sottolineando che quell’evento si
sarebbe certamente verificato.
14:26: In che senso i seguaci di Gesù devono
‘odiare’ i propri familiari?
Nella Bibbia “odiare” può significare amare una
persona o una cosa meno di un’altra. (Gen. 29:30, 31) I
cristiani devono ‘odiare’ i propri familiari nel senso di
amarli meno di quanto amano Gesù. — Matt. 10:37.
17:34-37: Chi sono “le aquile”, e cos’è “il corpo”
presso cui si radunano?
Quelli che vengono ‘presi’, cioè liberati, sono
paragonati ad aquile dalla vista acuta. “Il corpo” presso
cui si radunano è il vero Cristo durante la sua presenza
invisibile e il cibo spirituale che Geova provvede loro. —
Matt. 24:28.
22:44: Perché l’agonia di Gesù fu così intensa?
Per vari motivi. Gesù era preoccupato per l’effetto
che avrebbe avuto su Geova Dio e sul Suo nome il fatto
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che morisse come un criminale. Sapeva inoltre che la
sua vita eterna e il futuro dell’intera razza umana
dipendevano dalla sua fedeltà.
23:44: Le tre ore di oscurità furono causate da
un’eclissi solare?
No. Le eclissi solari si verificano solo nel periodo
della luna nuova, non quando la luna è piena, come al
tempo della Pasqua. Le tenebre che scesero il giorno
della morte di Gesù furono un miracolo compiuto da Dio.
Lezioni per noi:
11:1-4. Confrontando queste istruzioni con quelle
formulate in modo leggermente diverso nella preghiera
modello, pronunciata circa un anno e mezzo prima nel
Sermone del Monte, si comprende bene che le nostre
preghiere non devono essere la semplice ripetizione di
determinate parole. — Matt. 6:9-13.
11:5, 13. Benché Geova sia disposto a esaudire le
nostre preghiere, dobbiamo pregare con insistenza. —
1 Giov. 5:14.
11:27, 28. La vera felicità deriva dal fare fedelmente
la volontà di Dio e non dai legami familiari o dalle
ricchezze materiali.
11:41. I nostri doni di misericordia dovrebbero
essere motivati da un cuore amorevole e volenteroso.
12:47, 48. Chi ha maggiori responsabilità ma le
trascura è più riprensibile di chi non conosce o non
comprende pienamente i suoi doveri.
14:28, 29. Facciamo bene a non vivere al di sopra
dei nostri mezzi.
22:36-38. Gesù non stava dicendo ai discepoli di
portare un’arma per proteggersi o difendersi. Piuttosto, il
fatto che la notte del suo tradimento i discepoli
portassero delle spade gli permise di insegnare loro una
lezione importante: “Tutti quelli che prendono la spada
periranno di spada”. — Matt. 26:52.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Giovanni
GIOVANNI, “il discepolo che Gesù amava”, fu
l’ultimo a scrivere un resoconto ispirato della vita e del
ministero di Gesù. (Giov. 21:20) Il Vangelo di Giovanni
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
fu messo per iscritto intorno al 98 E.V. e riporta
pochissime delle cose menzionate negli altri tre Vangeli.
L’apostolo Giovanni lo scrisse con un obiettivo ben
preciso. A proposito dei fatti da lui riportati, disse:
“Questi sono stati scritti affinché crediate che Gesù è il
Cristo, il Figlio di Dio, e affinché, credendo, abbiate la
vita per mezzo del suo nome”. (Giov. 20:31) Il suo
messaggio ha davvero grande valore per noi. — Ebr.
4:12.
“ECCO L’AGNELLO DI DIO”
(Giov. 1:1–11:54)
Quando vede Gesù, Giovanni il Battezzatore
annuncia fiducioso: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie il
peccato del mondo!” (Giov. 1:29) Gesù attraversa la
Samaria, la Galilea, la Giudea e il territorio a est del
Giordano predicando, insegnando e compiendo opere
potenti; ‘molti vanno da lui e ripongono fede in lui’. —
Giov. 10:41, 42.
Uno dei miracoli più straordinari che Gesù compie è
la risurrezione di Lazzaro. Vedendo un uomo che era
morto da quattro giorni tornare in vita, molti ripongono
fede in Gesù. I capi sacerdoti e i farisei, però, tengono
consiglio per ucciderlo. Quindi Gesù se ne va “nel paese
presso il deserto, in una città chiamata Efraim”. — Giov.
11:53, 54.
Risposta a domande bibliche:
1:35, 40: Chi era il discepolo che, insieme ad
Andrea, stava con Giovanni il Battezzatore?
L’evangelista nel suo Vangelo non menziona mai se
stesso per nome, mentre quando parla di “Giovanni” si
riferisce sempre a Giovanni il Battezzatore. Quindi il
discepolo di cui non compare il nome è evidentemente
Giovanni, lo scrittore stesso.
2:20: Quale tempio fu “edificato in quarantasei
anni”?
I giudei si riferivano al tempio di Zorobabele
ricostruito da Erode, re della Giudea. Secondo lo storico
Giuseppe Flavio i lavori iniziarono nel 18° anno de l
regno di Erode, cioè tra il 18 e il 17 a.E.V. Il santuario e
altre parti importanti del tempio furono completati in otto
anni. Tuttavia i lavori nell’area del tempio continuarono
fin dopo la Pasqua del 30 E.V., quando i giudei dissero
che c’erano voluti 46 anni per costruirlo.
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5:14: Le malattie sono la conseguenza di un
peccato che si è commesso?
Non necessariamente. L’uomo che Gesù guarì era
malato da 38 anni a motivo dell’imperfezione ereditata.
(Giov. 5:1-9) Gesù intendeva dire che quell’uomo, dal
momento che gli era stata mostrata misericordia, ora
doveva seguire la via della salvezza e non doveva più
peccare volontariamente se non voleva che gli
accadesse qualcosa di peggio della malattia. Avrebbe
potuto commettere un peccato imperdonabile,
divenendo meritevole di morte senza possibilità di
risurrezione. — Matt. 12:31, 32; Luca 12:10; Ebr.
10:26, 27.
5:24, 25: Chi sono quelli che ‘passano dalla
morte alla vita’?
Gesù parla di coloro che un tempo erano
spiritualmente morti ma che, udendo le sue parole,
ripongono fede in lui e abbandonano una condotta
peccaminosa. ‘Passano dalla morte alla vita’ nel senso
che la loro condanna a morte viene revocata e, dal
momento che ripongono fede in Dio, viene offerta loro la
speranza della vita eterna. — 1 Piet. 4:3-6.
5:26; 6:53: Cosa significa “avere in sé la vita”?
Nel caso di Gesù Cristo significa aver ricevuto da
Dio due doni particolari: la capacità di far avere agli
esseri umani una condizione approvata agli occhi di
Geova e il potere di impartire la vita risuscitando i morti.
Per i seguaci di Gesù “avere in sé la vita” significa
conseguire la vita nel senso più pieno. I cristiani unti la
conseguono quando vengono risuscitati alla vita celeste.
I fedeli che hanno la speranza terrena assaporeranno
questa pienezza di vita solo dopo aver superato la prova
finale, che avrà luogo immediatamente dopo la fine del
Regno millenario di Cristo. — 1 Cor. 15:52, 53; Riv.
20:5, 7-10.
6:64: Quando scelse Giuda Iscariota, Gesù
sapeva già che questi l’avrebbe tradito?
A quanto pare no. Tuttavia una volta, nel 32 E.V.,
Gesù disse agli apostoli: “Uno di voi è un calunniatore”.
Forse a quel punto Gesù aveva notato in Giuda Iscariota
il “principio”, o inizio, di una condotta sbagliata. — Giov.
6:66-71.
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Alcuni miei piccoli appunti
Lezioni per noi:
2:4. Gesù stava indicando a Maria che, essendo
l’unto battezzato Figlio di Dio, doveva seguire le
istruzioni del suo Padre celeste. Benché fosse solo
all’inizio del suo ministero, Gesù era pienamente
consapevole dell’“ora”, o tempo, in cui doveva assolvere
il suo incarico, che includeva la sua morte di sacrificio.
Nemmeno a un parente stretto come Maria sarebbe
stato permesso di interferire mentre Gesù compiva la
volontà di Dio. Dobbiamo servire Geova Dio con la
stessa determinazione.
3:1-9. Dall’esempio di Nicodemo, “un governante dei
giudei”, impariamo due cose. Primo, Nicodemo si mostrò
umile, perspicace e consapevole del proprio bisogno
spirituale, riconoscendo nel semplice figlio di un
falegname l’insegnante mandato da Dio. Anche oggi i
veri cristiani devono mostrare umiltà. Secondo,
Nicodemo si trattenne dal diventare un discepolo mentre
Gesù era sulla terra, forse perché aveva timore
dell’uomo, teneva alla sua posizione nel Sinedrio o
amava le ricchezze. Questo dovrebbe insegnarci una
lezione importante: non dobbiamo permettere che tali
tendenze ci trattengano dal ‘prendere il nostro palo di
tortura e seguire Gesù di continuo’. — Luca 9:23.
4:23, 24. Per essere accettata da Dio, la nostra
adorazione deve essere in armonia con la verità rivelata
nelle pagine della Bibbia, nonché guidata dallo spirito
santo.
6:27. Operare per “il cibo che rimane per la vita
eterna” significa impegnarsi per soddisfare il proprio
bisogno spirituale. Quando lo facciamo siamo felici. —
Matt. 5:3.
6:44. Geova in persona si prende cura di noi. Ci fa
avvicinare a suo Figlio arrivando a ciascuno di noi grazie
all’opera di predicazione e aiutandoci mediante lo spirito
santo ad afferrare e applicare le verità spirituali.
11:33-36. Manifestare i propri sentimenti non è
segno di debolezza.
‘CONTINUIAMO A SEGUIRLO’
(Giov. 11:55–21:25)
Con l’approssimarsi della Pasqua del 33 E.V. Gesù
torna a Betania. Il 9 nisan entra a Gerusalemme
cavalcando un puledro d’asina. Il 10 nisan Gesù va di
nuovo al tempio. Prega che il nome del Padre sia
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Alcuni miei piccoli appunti
glorificato e in risposta una voce dal cielo dice: “L’ho
glorificato e lo glorificherò di nuovo”. — Giov. 12:28.
Durante la cena pasquale, Gesù dà ai suoi seguaci
gli ultimi consigli e prega per loro. Dopo essere stato
arrestato, processato e messo al palo, Gesù viene
risuscitato.
Risposta a domande bibliche:
14:2: In che modo Gesù avrebbe ‘preparato un
luogo’ in cielo per i suoi fedeli seguaci?
Gesù avrebbe intanto convalidato il nuovo patto
comparendo dinanzi a Dio e presentandogli il valore del
suo sangue. Per ‘preparare un luogo’ Gesù avrebbe
anche ricevuto il potere regale; dopo di che sarebbe
iniziata la risurrezione celeste dei suoi seguaci unti. —
1 Tess. 4:14-17; Ebr. 9:12, 24-28; 1 Piet. 1:19; Riv.
11:15.
14:16, 17; 16:7, 8, 13, 14: Nel riferirsi al
soccorritore, o spirito della verità, perché nel testo
greco di Giovanni 14:16, 17 vengono usati pronomi
neutri, mentre in quello di Giovanni 16:7, 8, 13, 14
vengono usati pronomi maschili?
L’uso di pronomi maschili non significa che ci si
riferisca a una persona. La ragione è puramente
grammaticale. In greco, infatti, lingua in cui fu scritto il
Vangelo di Giovanni, “soccorritore” è un termine
maschile, mentre “spirito” è neutro.
19:11: Gesù si riferiva a Giuda Iscariota quando
parlò a Pilato dell’‘uomo che lo aveva consegnato’?
È probabile che Gesù non si riferisse a Giuda o a
qualcun altro in particolare, ma a tutti coloro che si
stavano rendendo complici del suo omicidio. Tra questi
c’erano Giuda, “i capi sacerdoti e l’intero Sinedrio”, e
perfino “le folle” che si erano lasciate convincere a
chiedere la liberazione di Barabba. — Matt. 26:59-65;
27:1, 2, 20-22.
20:17: Perché Gesù disse a Maria Maddalena di
smettere di stringersi a lui?
Maria evidentemente si strinse a Gesù perché
pensava che stesse per ascendere al cielo e che non
l’avrebbe più visto. Per assicurarle che non era ancora
venuto per lui il tempo di andarsene, Gesù le disse di
smettere di stringersi a lui, ma di andare piuttosto a dare
ai discepoli la notizia della sua risurrezione.
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Alcuni miei piccoli appunti
Lezioni per noi:
12:36. Per diventare “figli della luce”, o portatori di
luce, dobbiamo acquistare accurata conoscenza della
Parola di Dio, la Bibbia. Dobbiamo poi avvalerci di
questa conoscenza per condurre altri dalle tenebre
spirituali alla luce di Dio.
14:6. Non si può avere l’approvazione di Dio se non
tramite Gesù Cristo. Solo esercitando fede in Gesù e
seguendo il suo esempio ci si può avvicinare a Geova.
— 1 Piet. 2:21
14:15, 21, 23, 24; 15:10. L’ubbidienza alla volontà
divina ci aiuta a rimanere nell’amore di Dio e di suo
Figlio. — 1 Giov. 5:3.
14:26; 16:13. Lo spirito santo di Geova ci insegna e
ci aiuta a ricordare. Inoltre opera per rivelare le verità.
Pertanto ci può aiutare a crescere in conoscenza,
sapienza, perspicacia, giudizio e capacità di pensare.
Dobbiamo quindi perseverare nella preghiera, chiedendo
espressamente tale spirito. — Luca 11:5-13.
21:15, 19. Gesù chiese a Pietro se lo amava più di
“questi”, cioè dei pesci che avevano davanti. Quindi
mise in risalto che Pietro doveva seguirlo di continuo
invece di dedicarsi alla sua attività di pescatore. Questa
trattazione dei Vangeli ci ha resi ancora più determinati
ad amare Gesù più di qualunque altra cosa da cui
potremmo essere attratti. Continuiamo a seguirlo di tutto
cuore!
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli del libro di Atti
IL LIBRO biblico di Atti è un esauriente resoconto
storico dell’istituzione della congregazione cristiana e
della sua successiva espansione. Scritto dal medico
Luca, presenta un racconto vivido dell’attività cristiana
durante un periodo di circa 28 anni, dal 33 al 61 E.V.
La prima parte del libro tratta principalmente l’attività
dell’apostolo Pietro, mentre la seconda parte riguarda
quella dell’apostolo Paolo. L’uso della prima persona
plurale indica che Luca era presente quando si
verificarono certi avvenimenti. Prestare attenzione al
messaggio contenuto nel libro di Atti ci aiuterà ad
apprezzare maggiormente il potere della scritta Parola di
Dio e del Suo spirito santo. (Ebr. 4:12) Ci spingerà
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Alcuni miei piccoli appunti
anche a manifestare spirito di sacrificio e rafforzerà la
nostra fede nella speranza del Regno.
PIETRO USA “LE CHIAVI DEL REGNO”
(Atti 1:1–11:18)
Dopo aver ricevuto lo spirito santo gli apostoli danno
un’intrepida testimonianza. Pietro usa la prima delle
“chiavi del regno dei cieli” per aprire agli ebrei e ai
proseliti che ‘accolgono la sua parola’ la porta della
conoscenza e dare loro l’opportunità di entrare nel
Regno. (Matt. 16:19; Atti 2:5, 41) Si scatena un’ondata di
persecuzione e i discepoli vengono dispersi, ma questo
porta all’espansione dell’opera di predicazione.
Alla notizia che Samaria ha accettato la parola di
Dio, gli apostoli a Gerusalemme inviano Pietro e
Giovanni. Dando ai samaritani l’opportunità di entrare
nel Regno, Pietro usa la seconda chiave. (Atti 8:14-17)
Forse non è passato nemmeno un anno dalla
risurrezione di Gesù quando in Saulo di Tarso avviene
una straordinaria trasformazione. Nel 36 E.V. Pietro usa
la terza chiave e il gratuito dono dello spirito santo viene
versato su persone incirconcise delle nazioni. — Atti
10:45.
Risposta a domande bibliche:
2:44-47; 4:34, 35: Perché i credenti vendettero i
loro possedimenti e ne distribuirono il ricavato?
Molti che erano diventati credenti erano venuti da
luoghi lontani e non avevano provviste sufficienti per
prolungare la loro permanenza a Gerusalemme.
Nondimeno desideravano rimanere più a lungo per
imparare di più riguardo alla loro nuova fede e per
rendere testimonianza ad altri. Per aiutarli, alcuni
cristiani vendettero le loro proprietà e il ricavato fu
distribuito ai bisognosi.
4:13: Pietro e Giovanni erano “illetterati” nel
senso che erano analfabeti?
No. Furono definiti “illetterati e comuni” perché non
avevano ricevuto istruzione religiosa presso le scuole
rabbiniche.
5:34-39: Come faceva Luca a sapere cosa aveva
detto Gamaliele durante un’udienza del Sinedrio a
porte chiuse?
Ci sono almeno tre possibilità: (1) Luca fu informato
da Paolo, che era stato allievo di Gamaliele; (2) Luca
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Alcuni miei piccoli appunti
consultò un membro del Sinedrio bendisposto verso gli
apostoli, per esempio Nicodemo, e (3) Luca ricevette
questa informazione per ispirazione divina.
7:59: Stefano stava forse pregando Gesù?
No. Si deve adorare solo Geova Dio, ragion per cui
anche le preghiere devono essere rivolte solo a lui.
(Luca 4:8; 6:12) In circostanze normali Stefano si
sarebbe rivolto a Geova nel nome di Gesù. (Giov. 15:16)
In questo caso, però, Stefano ebbe una visione del
“Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio”. (Atti 7:56)
Consapevole del fatto che Gesù aveva ricevuto il potere
di risuscitare i morti, Stefano chiese direttamente a Gesù
di salvaguardare il suo spirito, ma non si rivolse a lui in
preghiera. — Giov. 5:27-29.
Lezioni per noi:
1:8. Gli adoratori di Geova non possono compiere
l’opera di testimonianza mondiale senza l’aiuto dello
spirito santo.
4:36–5:11. Giuseppe di Cipro fu soprannominato
Barnaba,
che
significa
“Figlio
di
Conforto”.
Probabilmente gli apostoli lo avevano soprannominato
così perché era affettuoso, gentile e servizievole.
Dovremmo imitarlo e non essere come Anania e Saffira
che ricorsero all’inganno, all’ipocrisia e alla falsità.
9:23-25. Sfuggire ai nostri nemici per continuare a
predicare non è un atto di codardia.
9:28-30. Se dare testimonianza in certi quartieri o a
certuni diventa pericoloso dal punto di vista fisico,
morale o spirituale, dobbiamo essere prudenti e selettivi
in quanto al momento e al luogo appropriati in cui
predicare.
9:31. Nei periodi di relativa tranquillità dobbiamo
sforzarci di rafforzare la nostra fede per mezzo dello
studio e della meditazione. Questo ci aiuterà a
camminare nel timore di Geova mettendo in pratica ciò
che impariamo ed essendo zelanti nel ministero.
PAOLO COMPIE CON ZELO IL SUO MINISTERO
(Atti 11:19–28:31)
Nel 44 E.V. Agabo va ad Antiochia, dove Barnaba e
Saulo hanno insegnato “per un anno intero”. Agabo
predice “una grande carestia”, che si abbatte due anni
dopo. (Atti 11:26-28) “Dopo aver pienamente recato il
soccorso a Gerusalemme”, Barnaba e Saulo tornano ad
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Alcuni miei piccoli appunti
Antiochia. (Atti 12:25) Nel 47 E.V., circa 12 anni dopo la
conversione di Saulo, sotto la guida dello spirito santo
Barnaba e Saulo intraprendono un viaggio missionario.
(Atti 13:1-4) Nel 48 E.V. tornano ad Antiochia, “dove
erano stati affidati all’immeritata benignità di Dio”. — Atti
14:26.
Circa nove mesi dopo, Paolo (conosciuto anche
come Saulo) sceglie Sila come compagno d’opera e
intraprende il suo secondo viaggio missionario. (Atti
15:40) Timoteo e Luca si uniscono a Paolo nel corso del
viaggio. Luca rimane a Filippi mentre Paolo prosegue
fino ad Atene e quindi a Corinto, dove incontra Aquila e
Priscilla, e vi trascorre un anno e sei mesi. (Atti 18:11)
Lasciati Timoteo e Sila a Corinto, Paolo prende con sé
Aquila e Priscilla e salpa per la Siria all’inizio del 52 E.V.
(Atti 18:18) Aquila e Priscilla lo accompagnano fino a
Efeso e si fermano lì.
Dopo essere rimasto per un po’ ad Antiochia di Siria,
nel 52 E.V. Paolo intraprende il suo terzo viaggio
missionario. (Atti 18:23) A Efeso ‘la parola di Geova
cresce e prevale’. (Atti 19:20) Paolo vi rimane circa tre
anni. (Atti 20:31) Alla Pentecoste del 56 E.V. Paolo è a
Gerusalemme. Dopo il suo arresto dà intrepida
testimonianza alle autorità. A Roma l’apostolo viene
messo agli arresti domiciliari per due anni (ca. 5961 E.V.), ma anche da lì trova il modo per predicare il
Regno e insegnare “le cose inerenti al Signore Gesù
Cristo”. — Atti 28:30, 31.
Risposta a domande bibliche:
14:8-13: Perché gli abitanti di Listra chiamano
“Barnaba Zeus, ma Paolo Hermes”?
Zeus era la divinità suprema della mitologia greca, e
suo figlio Hermes era noto per la sua eloquenza. Dal
momento che Paolo prendeva l’iniziativa nel parlare, gli
abitanti di Listra chiamarono Paolo Hermes e Barnaba
Zeus.
16:6, 7: Perché lo spirito santo impedì a Paolo e
ai suoi compagni di predicare nel distretto dell’Asia
e in Bitinia?
Gli operai erano pochi, perciò lo spirito santo li guidò
verso campi più fruttuosi.
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18:12-17: Perché il proconsole Gallione non
intervenne quando i presenti percossero Sostene?
Forse Gallione pensò che l’uomo che sembrava
essere l’istigatore della folla che si era scagliata contro
Paolo stesse ricevendo il trattamento che meritava.
Tuttavia, a quanto pare questo episodio ebbe un esito
positivo perché Sostene si convertì al cristianesimo. In
seguito, Paolo chiama Sostene “nostro fratello”. —
1 Cor. 1:1.
18:18: Quale voto fece Paolo?
Alcuni biblisti ritengono che Paolo avesse fatto voto
di nazireato. (Num. 6:1-21) Comunque la Bibbia non
spiega la natura del voto di Paolo. Per di più, le Scritture
non dicono se Paolo aveva fatto questo voto prima o
dopo la sua conversione né se ci si riferisca all’inizio o
alla fine del voto. In ogni caso, l’aver fatto questo voto
non era un peccato.
Lezioni per noi:
12:5-11. Possiamo e dobbiamo pregare per i nostri
fratelli.
12:21-23; 14:14-18. Erode accettò senza esitazione
la gloria che va resa solo a Dio. Com’era diverso questo
atteggiamento da quello di Paolo e Barnaba! Essi
rifiutarono prontamente e con decisione lodi e onore che
non spettavano loro. Non dobbiamo desiderare la gloria
per ciò che riusciamo a fare nel servizio di Geova.
14:5-7. Essendo prudenti possiamo rimanere attivi
nel servizio. — Matt. 10:23.
14:22. I cristiani non si sorprendono quando
incontrano tribolazioni, ma non cercano di evitarle
scendendo a compromessi riguardo alla loro fede. —
2 Tim. 3:12.
16:1, 2. I giovani cristiani devono impegnarsi dal
punto di vista spirituale e cercare l’aiuto di Geova per
farsi una buona reputazione.
16:3. Dovremmo fare tutto il possibile, entro i limiti
consentiti dalle Scritture, per rendere la buona notizia
gradita agli altri. — 1 Cor. 9:19-23.
20:20, 21. La testimonianza di casa in casa è un
aspetto fondamentale del nostro ministero.
20:24; 21:13. Mantenere l’integrità dinanzi a Dio è
più importante che conservare la nostra vita.
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
21:21-26. Dovremmo essere disposti ad accettare i
buoni consigli.
25:8-12. Oggi i cristiani possono e devono usare
ogni mezzo provveduto dalla legge per “difendere e
stabilire legalmente la buona notizia”. — Filip. 1:7.
26:24, 25. Dobbiamo esprimere “parole di verità e di
sanità di mente” anche se per “l’uomo fisico” sono
stoltezza. — 1 Cor. 2:14.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli della lettera ai Romani
VERSO il 56 E.V., durante il suo terzo viaggio
missionario, l’apostolo Paolo giunge nella città di
Corinto. È venuto a sapere che a Roma ci sono delle
divergenze di opinioni tra i cristiani ebrei e quelli gentili.
Poiché è suo desiderio che siano in completa unità nel
Cristo, Paolo decide di scrivere loro una lettera.
Nella lettera ai Romani Paolo spiega in che modo si
può essere dichiarati giusti e in che modo deve vivere
chi è dichiarato giusto. La lettera accresce la nostra
conoscenza di Dio e della sua Parola, dà risalto
all’immeritata benignità di Dio e glorifica il ruolo di Cristo
nella nostra salvezza. — Ebr. 4:12.
DICHIARATI GIUSTI: IN CHE MODO?
(Rom. 1:1–11:36)
“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”,
scrive Paolo. “È come gratuito dono che son dichiarati
giusti [da Dio] per sua immeritata benignità tramite la
liberazione mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù”.
Paolo dice anche: “L’uomo è dichiarato giusto per fede,
indipendentemente dalle opere della legge”. (Rom. 3:23,
24, 28) Esercitando fede in “un solo atto di
giustificazione” sia i cristiani unti che i componenti della
“grande folla” di “altre pecore” possono essere “dichiarati
giusti”: gli uni per vivere in cielo come coeredi di Cristo,
gli altri per essere amici di Dio con la speranza di
sopravvivere alla “grande tribolazione”. — Rom. 5:18;
Riv. 7:9, 14; Giov. 10:16; Giac. 2:21-24; Matt. 25:46.
“Commetteremo peccato perché non siamo sotto la
legge ma sotto l’immeritata benignità?”, chiede Paolo.
“Non sia mai!”, risponde, e spiega: ‘Siete schiavi sia del
peccato in vista della morte che dell’ubbidienza in vista
della giustizia’. (Rom. 6:15, 16) Paolo dice anche: “Se
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Alcuni miei piccoli appunti
mettete a morte le pratiche del corpo mediante lo spirito,
vivrete”. — Rom. 8:13.
Risposta a domande bibliche:
1:24-32: Erano gli ebrei o i gentili a seguire la
condotta immorale descritta qui?
Anche se questa descrizione poteva andar bene sia
per gli uni che per gli altri, Paolo si riferiva in particolare
agli israeliti apostati dell’antichità. Benché conoscessero
il giusto decreto di Dio, ‘non avevano approvato di
ritenere Dio nell’accurata conoscenza’. Perciò erano
riprovevoli.
3:24, 25: Come poteva “il riscatto pagato da
Cristo Gesù” coprire “i peccati commessi nel
passato”, prima che tale riscatto fosse pagato?
La prima profezia messianica, riportata in Genesi
3:15, si adempì quando Gesù fu messo a morte su un
palo di tortura, nel 33 E.V. (Gal. 3:13, 16) Comunque,
dal punto di vista di Geova era come se il riscatto fosse
stato pagato nel momento in cui aveva pronunciato tale
profezia, perché nulla può impedire a Dio di adempiere i
suoi propositi. Quindi sulla base del futuro sacrificio di
Gesù Cristo, Geova Dio poté perdonare i peccati dei
discendenti di Adamo che esercitarono fede in quella
promessa. Il riscatto rende anche possibile la
risurrezione di chi è vissuto in era precristiana. — Atti
24:15.
6:3-5: Cosa si intende con il battesimo in Cristo
Gesù e il battesimo nella sua morte?
Quando Geova unge i seguaci di Cristo con lo spirito
santo, questi si uniscono a Gesù e diventano membri
della congregazione che è il corpo di Cristo e di cui egli
è il Capo. (1 Cor. 12:12, 13, 27; Col. 1:18) Questo è il
loro battesimo in Cristo Gesù. I cristiani unti sono anche
“battezzati nella sua morte” nel senso che vivono una
vita di sacrificio e rinunciano a qualsiasi speranza di
vivere per sempre sulla terra. Perciò la loro è una morte
di sacrificio, come quella di Gesù, anche se non ha
valore di riscatto. Il loro battesimo nella morte di Cristo
viene completato quando muoiono e sono risuscitati alla
vita celeste.
7:8-11: In che senso ‘il peccato prese occasione
dal comandamento’?
La Legge permise alle persone di rendersi conto
della piena portata del peccato, di essere più
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Alcuni miei piccoli appunti
consapevoli della loro peccaminosità. Quindi altre forme
di peccato divennero evidenti e più persone risultarono
essere peccatrici. Si può dire pertanto che il peccato
‘prese occasione’ dalla Legge.
Lezioni per noi:
1:14, 15. Ci sono diversi motivi per dichiarare con
zelo la buona notizia. Uno è che siamo in debito verso
coloro che sono stati comprati con il sangue di Gesù e
abbiamo l’obbligo di aiutarli in senso spirituale.
1:18-20. Chi è empio e ingiusto è ‘inescusabile’,
perché le invisibili qualità di Dio sono evidenti nella
creazione.
2:28; 3:1, 2; 7:6, 7. Alle dichiarazioni che possono
sembrare offensive agli ebrei, Paolo aggiunge una
parola conciliante. Quando dobbiamo trattare argomenti
delicati, vorremo farlo abilmente e con tatto seguendo
questo esempio.
3:4. Se la parola dell’uomo è in contrasto con ciò che
Dio dice nella sua Parola, lasciamo che ‘Dio sia trovato
verace’ confidando nel messaggio della Bibbia e agendo
in armonia con la volontà di Dio. Partecipando con zelo
all’opera di predicare il Regno e fare discepoli, possiamo
aiutare altri a ‘trovare Dio verace’.
4:9-12. La fede di Abraamo gli fu attribuita a giustizia
molto tempo prima della sua circoncisione, che ebbe
luogo quando aveva 99 anni. (Gen. 12:4; 15:6; 16:3;
17:1, 9, 10) Dio mostrò così in modo efficace cosa ci
vuole per essere approvati da lui.
4:18. La speranza è una componente fondamentale
della fede: ne è la base. — Ebr. 11:1.
5:18, 19. Con un ragionamento logico Paolo mostra
in che senso Gesù è simile ad Adamo, spiegando in
modo conciso come un solo uomo può “dare la sua
anima come riscatto in cambio di molti”. (Matt. 20:28)
Vorremo imitare la logica e la brevità del suo ottimo
modo di insegnare. — 1 Cor. 4:17.
7:23. Membra del corpo come mani, gambe e lingua
possono ‘condurci prigionieri alla legge del peccato’, per
cui dobbiamo stare attenti a non farne un uso errato.
8:26, 27. Quando ci troviamo in situazioni nelle quali
siamo così confusi da non sapere per cosa pregare, “lo
spirito stesso intercede per noi”. In quei momenti Geova,
l’“Uditore di preghiera”, accetta preghiere appropriate
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Alcuni miei piccoli appunti
scritte nella sua Parola come se fossero le nostre. —
Sal. 65:2.
8:38, 39. Calamità, malvage creature spirituali e
governi umani non possono impedire a Geova di
continuare ad amarci, né devono impedire a noi di
continuare ad amare lui.
9:22-28; 11:1, 5, 17-26. Molte profezie relative alla
restaurazione di Israele sono adempiute dalla
congregazione dei cristiani unti, i cui membri sono
‘chiamati non solo di fra i giudei ma anche di fra le
nazioni’.
10:10, 13, 14. La forte fede in Geova e nelle sue
promesse, oltre che l’amore per Dio e per il prossimo, ci
spinge a partecipare con zelo al ministero cristiano.
11:16-24, 33. “La benignità e la severità di Dio” sono
meravigliosamente in equilibrio. “La Roccia, la sua
attività è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia”.
— Deut. 32:4.
IL MODO DI VIVERE DI CHI È DICHIARATO GIUSTO
(Rom. 12:1–16:27)
“Quindi vi supplico per le compassioni di Dio, fratelli”,
dice Paolo, “di presentare i vostri corpi in sacrificio
vivente, santo, accettevole a Dio”. (Rom. 12:1) “Quindi”,
o in considerazione del fatto che i cristiani sono
dichiarati giusti a motivo della loro fede, le successive
parole di Paolo devono influire sul loro atteggiamento
verso se stessi, gli altri e le autorità governative.
“Dico a ognuno che è fra voi di non pensare di sé più
di quanto sia necessario pensare”, scrive Paolo. Inoltre
esorta: “Il vostro amore sia senza ipocrisia”. (Rom.
12:3, 9) “Ogni anima sia sottoposta alle autorità
superiori”. (Rom. 13:1) Paolo ci incoraggia a ‘non
giudicarci gli uni gli altri’ nelle questioni che chiamano in
causa la coscienza. — Rom. 14:13.
Risposta a domande bibliche:
12:20: Come facciamo ad ‘accumulare carboni
ardenti’ sulla testa di un nemico?
Nei tempi biblici, il minerale veniva introdotto in un
forno fusorio con uno strato di carbone non solo sotto
ma anche sopra. Con l’aumento di calore nella parte
superiore il metallo si fondeva e si separava dalle scorie.
Similmente, accumuliamo carboni ardenti sulla testa di
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Alcuni miei piccoli appunti
un nemico compiendo azioni gentili nei suoi confronti
così da intenerirlo e far venir fuori le sue qualità migliori.
12:21: Come possiamo ‘continuare a vincere il
male col bene’?
Un modo per farlo è quello di continuare
intrepidamente a compiere l’opera di predicazione della
buona notizia del Regno affidataci da Dio finché non sia
stata compiuta nella misura voluta da lui. — Mar. 13:10.
13:1: In che senso le autorità superiori “sono
poste nelle loro rispettive posizioni da Dio”?
Le autorità governative “sono poste nelle loro
rispettive posizioni da Dio” in quanto esercitano il potere
con il permesso di Dio, e in alcuni casi il loro dominio era
stato previsto da Dio. Lo si vede da ciò che la Bibbia
predisse in merito a diversi governanti.
Lezioni per noi:
12:17, 19. Vendicarsi significa fare ciò che solo
Geova ha il diritto di fare. Sarebbe un atto di
presunzione da parte nostra ‘rendere male per male’.
14:14, 15. Non dobbiamo far soffrire o far inciampare
un nostro fratello con il cibo o le bevande che gli
offriamo.
14:17. Avere l’approvazione di Dio non dipende tanto
da ciò che si mangia o si beve e neanche da ciò che si
evita di mangiare o di bere. Dipende piuttosto da
giustizia, pace e gioia.
15:7. Dobbiamo accogliere nella congregazione in
modo imparziale tutti coloro che cercano sinceramente
la verità e proclamare il messaggio del Regno a tutti.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli delle lettere ai Corinti
L’APOSTOLO Paolo è seriamente preoccupato per il
benessere spirituale della congregazione di Corinto. Ci
sono dissensi tra i fratelli, secondo quanto ha sentito, e
si tollera l’immoralità. Inoltre la congregazione ha scritto
a Paolo interrogandolo su alcune questioni. Perciò verso
il 55 E.V., mentre si trova a Efeso nel corso del suo terzo
viaggio missionario, Paolo scrive la prima delle sue due
lettere ai Corinti.
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Alcuni miei piccoli appunti
La seconda lettera, che a quanto pare fu scritta solo
pochi mesi dopo, è la continuazione della prima. Dato
che sotto molti aspetti le condizioni all’interno e
all’esterno della congregazione di Corinto del I secolo
sono simili a quelle del nostro tempo, il messaggio
contenuto nelle lettere di Paolo ai Corinti ha per noi
grande valore. — Ebr. 4:12.
‘STATE SVEGLI, SIATE FERMI, DIVENITE POTENTI’
(1 Cor. 1:1–16:24)
Paolo esorta a “parlare tutti concordemente”. (1 Cor.
1:10) Non c’è ‘alcun altro fondamento oltre Gesù Cristo’,
su cui si edificano le qualità cristiane. (1 Cor. 3:11-13)
Riguardo a un fornicatore che c’è nella congregazione,
Paolo dice: “Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi”.
(1 Cor. 5:13) “Il corpo non è per la fornicazione”, dice,
“ma per il Signore”. — 1 Cor. 6:13.
In merito ‘alle cose di cui gli hanno scritto’, Paolo
risponde dando saggi consigli in tema di matrimonio e
celibato. (1 Cor. 7:1) Dopo aver parlato dell’autorità
cristiana, dell’ordine che dev’esserci alle adunanze e
della certezza della risurrezione, Paolo dà questa
esortazione: “State svegli, siate fermi nella fede,
comportatevi da uomini, divenite potenti”. — 1 Cor.
16:13.
Risposta a domande bibliche:
1:21: Geova usa veramente la “stoltezza” per
salvare quelli che credono?
No. Ma dato che “il mondo per mezzo della propria
sapienza non ha conosciuto Dio”, ciò che egli usa per
salvare le persone sembra stolto al mondo. — Giov.
17:25.
5:5: Cosa significa ‘consegnare l’uomo malvagio
a Satana per la distruzione della carne, affinché lo
spirito sia salvato’?
Quando chi pratica un grave peccato non si pente e
viene disassociato dalla congregazione, torna a far parte
del malvagio mondo di Satana. (1 Giov. 5:19) Per questa
ragione si può dire che viene consegnato a Satana.
Quando l’individuo viene espulso, si distrugge o si
elimina dalla congregazione l’elemento che la corrompe
e se ne preserva lo spirito o atteggiamento dominante.
— 2 Tim. 4:22.
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Alcuni miei piccoli appunti
7:33, 34: Quali sono le “cose del mondo” di cui
gli sposati sono ansiosi?
Paolo si riferisce alle cose comuni della vita, tra le
quali cibo, vestiario e alloggio, di cui i cristiani sposati
devono preoccuparsi; non si riferisce invece alle cose
cattive di questo mondo, da cui i cristiani stanno alla
larga. — 1 Giov. 2:15-17.
11:26:
Con
che
frequenza
dev’essere
commemorata la morte di Gesù e fino a quando?
Paolo disse che ogni volta che i cristiani unti
prendono gli emblemi della Commemorazione, cioè una
volta l’anno il 14 nisan, ‘proclamano la morte del
Signore’. Fanno questo “finché egli arrivi”, in altre parole
finché non li riceva in cielo per mezzo della risurrezione.
— 1 Tess. 4:14-17.
13:13: In che senso l’amore è più grande della
fede e della speranza?
Quando le “cose sperate” si realizzano e “la sicura
aspettazione” di tali cose diventa realtà, alcuni aspetti
della fede e della speranza cessano di esistere. (Ebr.
11:1) L’amore è più grande della fede e della speranza
perché dura per sempre.
15:29: Cosa significa battezzarsi “allo scopo di
essere dei morti”?
Paolo non stava incoraggiando i vivi a battezzarsi a
favore di persone che erano morte senza essersi
battezzate. Parlava invece dell’immersione dei cristiani
unti con lo spirito in un modo di vivere integro che
mantengono fino alla loro morte e successiva
risurrezione alla vita spirituale.
Lezioni per noi:
1:26-31; 3:3-9; 4:7. Se ci vantiamo umilmente in
Geova, e non in noi stessi, promuoviamo l’unità nella
congregazione.
2:3-5. Quando predicava a Corinto, un centro del
sapere e della filosofia greca, Paolo forse si chiedeva se
sarebbe stato in grado di convincere i suoi ascoltatori.
Tuttavia non lasciò che eventuali debolezze o timori
interferissero con il ministero che Dio gli aveva affidato.
In modo analogo, non dobbiamo lasciare che
circostanze impreviste ci trattengano dal dichiarare la
buona notizia del Regno di Dio. Possiamo avere fiducia,
come Paolo, nell’aiuto di Geova.
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Alcuni miei piccoli appunti
2:16. Avere “la mente di Cristo” significa conoscere il
suo modo di pensare, ragionare come lui, comprendere
tutti gli aspetti della sua personalità e imitare il suo
esempio. (1 Piet. 2:21; 4:1) È della massima importanza
che studiamo con attenzione la vita e il ministero di
Gesù.
3:10-15; 4:17. È il caso che esaminiamo e affiniamo
la nostra capacità di insegnare e fare discepoli. (Matt.
28:19, 20) Se non sappiamo insegnare dovutamente, lo
studente potrebbe non superare le prove di fede, e per
noi la perdita sarebbe tanto dolorosa che la nostra
salvezza sarebbe “come attraverso il fuoco”.
6:18. ‘Fuggire la fornicazione’ significa evitare non
solo gli atti di pornèia, ma anche la pornografia,
l’impurità morale, le fantasie erotiche e il flirtare: in
pratica, qualunque cosa possa indurci a commettere
fornicazione. — Matt. 5:28; Giac. 3:17.
7:29. I coniugi devono stare attenti a non essere così
presi l’uno dall’altro da relegare gli interessi del Regno al
secondo posto nella vita.
10:8-11. Geova fu molto offeso dai mormorii degli
israeliti contro Mosè e Aaronne. È bene fare attenzione
a non prendere l’abitudine di mormorare.
16:2. Le nostre contribuzioni per gli interessi del
Regno saranno regolari se ci pensiamo in anticipo e
siamo costanti nel farle.
Punti notevoli di Primo Corinti
“Fate ogni cosa alla gloria di Dio”
TUTTI quelli che adorano Geova Dio “con spirito e
verità” desiderano dargli gloria. (Giovanni 4:23, 24)
Perciò, l’apostolo Paolo scrisse ai cristiani dell’antica
Corinto: “Sia che mangiate o che beviate o che facciate
qualsiasi altra cosa, fate ogni cosa alla gloria di Dio”.
(1 Corinti 10:31) Questo richiede che seguiamo i consigli
di Geova per risolvere i nostri problemi in questo mondo
materialistico e immorale, permeato di falsa religione.
I cristiani di Corinto avevano bisogno dell’aiuto di Dio
per risolvere i loro problemi, poiché vivevano in una città
ricca e immorale, piena di falsa religione. Situata
sull’istmo fra la Grecia continentale e il Peloponneso,
Corinto era la capitale della provincia romana dell’Acaia,
e avrà avuto a quel tempo circa 400.000 abitanti. Paolo
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Alcuni miei piccoli appunti
vi fondò la congregazione verso il 50 E.V. — Atti 18:111.
I corinti avevano scritto a Paolo facendo delle
domande sul matrimonio e sul mangiare carne offerta
agli idoli. (7:1) Egli era addolorato perché fra loro
esistevano dissensi e un caso di grave immoralità.
Avevano bisogno di consigli sul giusto modo di
osservare il Pasto Serale del Signore. C’era anche la
minaccia dell’apostasia, e la congregazione aveva
bisogno di consigli sull’amore. Per tali motivi, Paolo
scrisse la sua prima lettera ispirata ai Corinti da Efeso
verso il 55 E.V. Ma questa lettera può essere utile anche
a noi.
Sono essenziali l’unità e la purezza morale
Se ‘facciamo ogni cosa alla gloria di Dio’, non
seguiremo
chi
vuole
causare
divisioni
nella
congregazione; questo era uno dei problemi che
avevano i corinti. (1:1–4:21) Paolo li esortò a ‘parlare
concordemente e a essere uniti nella stessa mente e
nello stesso pensiero’. Se seguiremo questo consiglio e
coltiveremo qualità spirituali, ci sarà unità. Anziché
vantarci di qualche uomo peccatore, dobbiamo ricordare
che anche se siamo noi a ‘piantare e innaffiare, è Dio
che ‘fa crescere’ spiritualmente. Quei cristiani di Corinto
che erano presuntuosi non avevano nulla che non
avessero ricevuto; perciò non consideriamoci mai
migliori dei nostri compagni di fede. Un tale spirito umile
ci aiuterà a promuovere l’unità.
Perché prevalga l’unità, gli anziani nominati devono
agire
per
mantenere
spiritualmente
pura
la
congregazione. (5:1–6:20) Visto che “un po’ di lievito fa
fermentare l’intera massa”, chi è fornicatore, avido,
idolatra, oltraggiatore, ubriacone o rapace e non si pente
dev’essere disassociato. L’impurità morale contamina il
tempio di Dio e non dev’essere tollerata fra il popolo di
Geova, che deve invece agire in modo da glorificare Dio.
Considerazione per gli altri
Per ‘fare ogni cosa alla gloria di Dio’ dobbiamo
seguire i consigli di Paolo in fatto di matrimonio e
celibato. (7:1-40) Chi è sposato deve rendere il debito
matrimoniale con considerazione. Il cristiano sposato
non deve lasciare il coniuge incredulo, poiché rimanendo
insieme può aiutarlo a ottenere la salvezza. Mentre il
matrimonio comporta maggiore ansietà, non sposarsi
può essere vantaggioso per chi desidera aiutare
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spiritualmente
distrazione.
altri
servendo
il
Signore
senza
Mostrare considerazione per il benessere spirituale
altrui è una responsabilità di tutti i cristiani, sposati o no.
(8:1–10:33) Perciò, Paolo consigliò ai corinti di non far
inciampare altri mangiando cibi che erano stati offerti
agli idoli. Per non essere di ostacolo a nessuno che
avesse voluto accettare la buona notizia, Paolo non
esercitò nemmeno il suo diritto di ricevere aiuto
materiale. Inoltre, egli ‘trattava con durezza il suo corpo
affinché, dopo aver predicato agli altri, egli stesso non
divenisse disapprovato’. Prendendo a cuore ciò che
accadde agli israeliti peccatori nel deserto saremo aiutati
ad evitare idolatria e trasgressioni. Inoltre, se ‘faremo
ogni cosa alla gloria di Dio’ eviteremo di far inciampare
altri.
Mostrare rispetto e mantenere l’ordine
Per ‘fare ogni cosa alla gloria di Dio’ dobbiamo
nutrire il dovuto rispetto. (11:1-34) Nel I secolo, una
donna cristiana mostrava rispetto per l’autorità usando
un copricapo quando pregava o profetizzava nella
congregazione. Oggi le donne cristiane mostrano un
simile rispetto per l’autorità. Inoltre, per non divenire
come i corinti, che ebbero bisogno di correzione, tutti noi
dovremmo mostrare rispetto per il Pasto Serale del
Signore.
Se vogliamo ‘fare ogni cosa alla gloria di Dio’
dobbiamo condurre le adunanze in maniera ordinata.
(12:1–14:40) Alle adunanze dei primi cristiani i doni dello
spirito, come il parlare in lingue, andavano usati con
rispetto, apprezzandone la fonte e lo scopo. Anche se
oggi non abbiamo questi doni, glorifichiamo Dio
mostrando amore, una qualità che li sorpassa. Diamo
gloria a Geova anche perché le nostre adunanze sono
ben organizzate e mettiamo in pratica con rispetto il
consiglio di Paolo: “Ogni cosa abbia luogo
decentemente e secondo disposizione”.
Per ‘fare ogni cosa alla gloria di Dio’ dobbiamo
rispettare la dottrina della Bibbia ed essere
spiritualmente saldi. (15:1–16:24) Forse influenzati dalla
filosofia greca, alcuni nella congregazione di Corinto
dicevano: “Non c’è risurrezione dei morti”. (Confronta
Atti 17:18, 32). Forse sostenevano l’idea apostata
secondo cui non ci sarebbe stata una risurrezione futura,
ma i cristiani in vita erano stati già risuscitati in senso
simbolico, spirituale. (2 Timoteo 2:16-18) Paolo difese la
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Alcuni miei piccoli appunti
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vera speranza menzionando la risurrezione di Gesù, e
mostrò anche che i cristiani unti devono morire per
essere risuscitati alla vita celeste immortale. Le sue
parole ci aiutano anche in altri modi a evitare l’apostasia
e a ‘essere fermi nella fede’.
Bisogna sempre dare gloria a Dio
I consigli di Paolo in Primo Corinti sono utili oggi
come lo erano nel I secolo E.V. Essi inducono gli odierni
testimoni di Geova a servire Dio in unità come un popolo
puro. Le parole dell’apostolo dovrebbero spingerci ad
avere considerazione per gli altri e a mostrare il dovuto
rispetto. Ciò che Paolo disse ci può anche rafforzare
così da resistere all’apostasia e a schierarci saldamente
a favore della vera fede.
Di certo, ogni fedele servitore di Geova desidera
sinceramente benedirlo, annunciare il suo Regno e
glorificare il suo santo nome. (Salmo 145:1, 2, 10-13) Sì,
la prima lettera di Paolo ai Corinti ci aiuta a ‘fare ogni
cosa alla gloria di Dio’.
NON PERDETE DI VISTA IL PREMIO: Paolo usò
aspetti di antichi giochi greci per illustrare aspetti
essenziali. (1 Corinti 9:24-27) Competizioni come i
Giochi Istmici, che si tenevano ogni due anni vicino a
Corinto, prevedevano gare di corsa, di pugilato e di altro
genere. Durante l’allenamento, i corridori e i pugili
dovevano sapersi controllare, attenersi a una dieta
povera e sana e non toccare vino per dieci mesi. Ma
mentre essi lottavano per una corona deperibile di pino o
di alloro, che veniva concessa ai vincitori dei Giochi
Istmici, il cristiano unto lotta per la corona incorruttibile
della vita immortale. Per conseguire questo premio egli
deve tenere gli occhi sempre rivolti ad esso ed
esercitare padronanza di sé. Lo stesso principio vale per
i testimoni di Geova che hanno la prospettiva di vivere
per sempre sulla terra.
ANDARE INCONTRO A MORTE CERTA: Nelle sue
lettere ai Corinti, l’apostolo Paolo fece riferimento più di
una volta alla morte nell’arena. Ad esempio, scrisse: “Mi
sembra che Dio abbia messo in mostra noi apostoli per
ultimi come uomini riservati alla morte, perché siamo
divenuti uno spettacolo teatrale per il mondo, sia per gli
angeli che per gli uomini”. (1 Corinti 4:9) Paolo forse
pensava alle esibizioni di bestiarii (uomini che
combattevano contro bestie feroci) e gladiatori (uomini
che combattevano contro altri uomini). Alcuni
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Alcuni miei piccoli appunti
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combattevano per denaro, ma i criminali venivano
costretti a combattere. Mentre in un primo tempo a
questi prigionieri era concesso di usare armi, in seguito
venivano condotti nudi e inermi, e andavano incontro a
morte certa.
Alla vista sia di “angeli” che di “uomini” (e non solo del
“mondo” dell’umanità), gli apostoli erano come quelli che
dovevano morire durante la parte finale di un simile
spettacolo cruento. Paolo disse di aver “combattuto a
Efeso con le bestie selvagge”, ma alcuni dubitano che
un trattamento del genere fosse riservato a un cittadino
romano, e sostengono che egli alludeva a feroci
oppositori. (1 Corinti 15:32) Tuttavia, le parole di Paolo
secondo cui Dio lo liberò “da una cosa così grande come
la morte” nel distretto dell’Asia (dove si trovava Efeso) si
addicono più a un’esperienza con letterali animali feroci
in un’arena che non all’opposizione da parte di uomini.
— 2 Corinti 1:8-10; 11:23; Atti 19:23-41.
‘CONTINUATE AD ESSERE RISTABILITI’
(2 Cor. 1:1–13:14)
Paolo invita i corinti a ‘perdonare benignamente e
confortare’ un trasgressore pentito che era stato
disassociato. Anche se la sua prima lettera li aveva
rattristati, Paolo si rallegra perché si sono “rattristati a
pentimento”. — 2 Cor. 2:6, 7; 7:8, 9.
Paolo incoraggia i corinti ad ‘abbondare nel dare’,
proprio ‘come abbondano in ogni cosa’. Dopo aver
replicato agli oppositori, dà a tutti questo consiglio finale:
“Continuate a rallegrarvi, ad essere ristabiliti, ad essere
confortati, a pensare concordemente, a vivere in pace”.
— 2 Cor. 8:7; 13:11.
Risposta a domande bibliche:
2:15, 16: In che senso siamo “un soave odore di
Cristo”?
Lo siamo perché ci atteniamo alla Bibbia e portiamo
il suo messaggio. Per quanto tale fragranza sia
disgustosa per gli ingiusti, è piacevole per Geova e le
persone sincere.
5:16: In che senso i cristiani unti ‘non conoscono
nessun uomo secondo la carne’?
Nel senso che non vedono le persone da un punto
di vista carnale; in altre parole non mostrano favoritismo
in base a condizione economica, razza, etnia o
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nazionalità. La cosa che conta per loro sono i legami
spirituali con i loro compagni di fede.
11:1, 16; 12:11: Paolo era irragionevole con i
corinti?
No. A qualcuno, però, sarà sembrato presuntuoso e
irragionevole a causa di ciò che era stato costretto a dire
a difesa del suo apostolato.
12:1-4: Chi fu “rapito in paradiso”?
La Bibbia non menziona nessun altro che abbia
avuto una visione simile, e questo brano segue i versetti
nei quali Paolo difende il suo apostolato; quindi è
probabile che stesse raccontando la propria esperienza.
Ciò che vide in visione era probabilmente il paradiso
spirituale in cui vive la congregazione cristiana nel
“tempo della fine”. — Dan. 12:4.
Lezioni per noi:
3:5. In linea di principio questo versetto indica che
Geova qualifica adeguatamente i cristiani per il
ministero, e lo fa mediante la sua Parola, il suo spirito
santo e la parte terrena della sua organizzazione. (Giov.
16:7; 2 Tim. 3:16, 17) Facciamo bene a studiare con
diligenza la Bibbia e le pubblicazioni bibliche, a pregare
assiduamente per avere spirito santo e ad assistere e
partecipare con regolarità alle adunanze cristiane. —
Sal. 1:1-3; Luca 11:10-13; Ebr. 10:24, 25.
4:16. Dato che Geova rinnova ‘l’uomo che siamo di
dentro di giorno in giorno’, dovremmo valerci
regolarmente di ciò che Geova provvede e prenderci
cura ogni giorno della nostra spiritualità.
4:17, 18. Ricordare che ‘la tribolazione è
momentanea e leggera’ ci aiuta a rimanere fedeli a
Geova quando attraversiamo periodi duri.
5:1-5. Che belle parole usa Paolo per descrivere i
sentimenti dei cristiani unti in merito alla loro speranza di
vivere in cielo!
10:13. In linea di massima, a meno che non sia stato
disposto espressamente che serviamo dove c’è più
bisogno, dobbiamo lavorare solo il territorio assegnato
alla nostra congregazione.
13:5. Per ‘provare se siamo nella fede’ dobbiamo
valutare il nostro comportamento in base a quello che
impariamo dalla Bibbia. Per ‘provare ciò che noi stessi
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siamo’ dobbiamo esaminare il nostro grado di spiritualità
considerando anche l’acutezza delle nostre “facoltà di
percezione” e l’entità delle opere che compiamo per
fede. (Ebr. 5:14; Giac. 1:22-25) Applicando i saggi
consigli di Paolo possiamo continuare a camminare nella
via della verità.
Punti notevoli di Secondo Corinti
“Continuate a provare se siete nella fede”
L’APOSTOLO Paolo era preoccupato per i cristiani di
Corinto. Come avrebbero considerato i consigli che
aveva dato loro nella sua prima lettera? Paolo era in
Macedonia quando Tito arrivò con una buona notizia: la
lettera aveva rattristato i corinti inducendoli a pentirsi.
Questo fece rallegrare molto Paolo. — 2 Corinti 7:8-13.
Paolo scrisse la sua seconda lettera ai Corinti dalla
Macedonia, probabilmente nella seconda metà del
55 E.V. In questa lettera egli prese in considerazione i
passi fatti per mantenere pura la congregazione,
incoraggiò a contribuire per i conservi bisognosi della
Giudea e difese la propria posizione di apostolo. Gran
parte di ciò che Paolo disse ci può aiutare a ‘continuare
a provare se siamo nella fede’. (13:5) Cosa possiamo
dunque imparare da questa lettera?
Siate ministri dell’Iddio di conforto
L’apostolo mostrò che, come Dio ci conforta in tutta
la nostra tribolazione, a nostra volta noi dovremmo
confortare altri e pregare per loro. (1:1–2:11) Paolo e i
suoi compagni erano stati sotto una pressione estrema,
ma Dio li aveva liberati. Tuttavia, i corinti potevano
aiutarli pregando per loro, proprio come noi dovremmo
pregare per altri che abbracciano la vera fede. E che
dire dell’uomo immorale menzionato in 1 Corinti al
capitolo 5? Evidentemente era stato disassociato ma si
era pentito. Come dovette sentirsi confortato quando i
corinti lo perdonarono e lo riaccolsero amorevolmente
fra loro!
Le parole di Paolo possono farci apprezzare di più il
ministero cristiano, rafforzando la nostra determinazione
di schierarci a favore della vera fede. (2:12–6:10) I
ministri del nuovo patto hanno persino il privilegio di
partecipare a una “processione trionfale” condotta da
Dio! Paolo e i suoi compagni d’opera avevano il loro
prezioso ministero perché era stata mostrata loro
misericordia. Anche agli unti odierni è affidato un
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Alcuni miei piccoli appunti
ministero di riconciliazione. Ad ogni modo, tutti i
testimoni di Geova rendono ricchi altri attraverso il loro
ministero.
Perfezionate la santità e siate generosi
Paolo indica che i ministri cristiani devono
perfezionare la santità nel timore di Geova. (6:11–7:16)
Se vogliamo star fermi nella fede non dobbiamo
aggiogarci con gli increduli, e dobbiamo purificarci da ciò
che contamina la carne o lo spirito. I corinti si
purificarono disassociando l’uomo immorale, e Paolo era
contento che la sua prima lettera li avesse rattristati
inducendoli a pentirsi per la salvezza.
Un’altra cosa che impariamo è che i ministri timorati
di Dio sono ricompensati per la loro generosità. (8:1–
9:15) Per quanto riguarda le contribuzioni per i “santi”
nel bisogno, Paolo menzionò l’ottimo esempio dei
macedoni. Essi avevano mostrato generosità al di là
delle loro capacità, e Paolo sperava che i corinti
sarebbero stati altrettanto generosi. Il loro dare — e il
nostro — dovrebbe scaturire dal cuore, poiché “Dio ama
il donatore allegro” e arricchisce il suo popolo per ogni
sorta di generosità.
Paolo, un apostolo premuroso
Quando conseguiamo un qualsiasi risultato come
ministri al servizio di Geova, vantiamoci in lui, non in noi
stessi. (10:1–12:13) Dopo tutto, solo con armi spirituali
“potenti mediante Dio” possiamo rovesciare falsi
ragionamenti. I vanagloriosi “apostoli sopraffini” che
erano fra i corinti non avrebbero mai potuto uguagliare
ciò che Paolo aveva sopportato come ministro di Cristo.
Tuttavia, affinché Paolo non fosse troppo esaltato, Dio
non gli tolse la “spina nella carne” (forse un problema di
vista, oppure quei falsi apostoli). Paolo si sarebbe
vantato piuttosto delle sue debolezze, affinché “la
potenza del Cristo” rimanesse su di lui come una tenda.
Essendo rimasto saldo nella fede, egli non si era
dimostrato inferiore agli apostoli sopraffini. I corinti
avevano visto le prove dell’apostolato di Paolo che egli
aveva prodotto fra loro “con ogni perseveranza, e con
segni e portenti e opere potenti”.
Come ministro e apostolo, Paolo aveva a cuore gli
interessi spirituali dei compagni di fede, proprio come
dovremmo averli noi. (12:14–13:14) Egli era ‘lieto di
spendersi completamente per le loro anime’, ma temeva
che, arrivato a Corinto, avrebbe trovato qualcuno che
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Alcuni miei piccoli appunti
non si era pentito delle opere della carne. Perciò esortò
tutti a continuare a provare se erano nella fede e pregò
che ‘non facessero nulla di male’. Concludendo, li esortò
a rallegrarsi, a essere ristabiliti e confortati, a pensare
concordemente, e a vivere in pace. Che ottimi consigli
anche per noi!
“Continuate a provare”!
La seconda lettera di Paolo ai cristiani di Corinto
suggerisce dunque diversi modi per continuare a
provare se siamo nella fede. Le sue parole ci
dovrebbero senz’altro spingere a confortare altri, proprio
come Dio ci conforta in tutta la nostra tribolazione. I
commenti dell’apostolo sul ministero cristiano ci
dovrebbero indurre ad assolverlo fedelmente mentre
perfezioniamo la santità nel timore di Geova.
Mettendo in pratica i consigli di Paolo potremo
senz’altro diventare più generosi e soccorrevoli.
Tuttavia, le sue parole ci dovrebbero spingere a vantarci
in Geova, non in noi stessi. Dovrebbero accrescere il
nostro premuroso interesse per i compagni di fede. E
senz’altro questi e altri aspetti di Secondo Corinti ci
possono aiutare a ‘continuare a provare se siamo nella
fede’.
RIFLETTETE LA GLORIA DI GEOVA: Quando Mosè
scese dal monte Sinai con le tavolette della
Testimonianza, la sua faccia emetteva raggi poiché Dio
aveva parlato con lui. (Esodo 34:29, 30) Paolo menzionò
questo fatto e disse: “Noi tutti, mentre con facce non
velate riflettiamo come specchi la gloria di Geova, siamo
trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria,
esattamente come fa Geova, lo Spirito”. (2 Corinti 3:718) Anticamente gli specchi erano di metallo, spesso
bronzo o rame, ed erano ben lucidati per avere una
buona superficie riflettente. Come specchi, gli unti
riflettono la gloria di Dio che Gesù Cristo fa risplendere
su di loro, essendo progressivamente ‘trasformati
nell’immagine’ trasmessa dal Figlio di Geova, il quale
riflette la gloria del Padre. (2 Corinti 4:6; Efesini 5:1) Per
mezzo dello spirito santo e delle Scritture, Dio crea in
loro la “nuova personalità”, che riflette le sue stesse
qualità.
(Efesini
4:24;
Colossesi
3:10)
Indipendentemente dal fatto che la nostra speranza sia
celeste o terrena, manifestiamo questa personalità e
apprezziamo il privilegio di riflettere la gloria di Dio nel
nostro ministero.
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Alcuni miei piccoli appunti
LE “ARMI DELLA GIUSTIZIA”: Uno dei modi in cui
Paolo e i suoi compagni si raccomandarono quali
ministri di Dio era “per mezzo delle armi della giustizia a
destra e a sinistra”. (2 Corinti 6:3-7) Con la mano destra
si brandiva la spada, e con la sinistra si reggeva lo
scudo. Pur essendo attaccati da ogni lato, Paolo e i suoi
compagni d’opera erano armati per combattere una
guerra spirituale contro i falsi insegnanti e gli “apostoli
sopraffini”, affinché la congregazione di Corinto non
venisse allontanata dalla devozione a Cristo. Paolo non
ricorse alle armi proprie della carne peccaminosa, come
astuzia e inganno. (2 Corinti 10:8-10; 11:3, 12-14;
12:11, 16) Al contrario, le “armi” che usava erano mezzi
giusti che servivano a promuovere la causa della vera
adorazione nonostante tutti gli attacchi. Oggi i testimoni
di Geova usano queste “armi della giustizia” allo stesso
scopo.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli delle lettere ai Galati, agli Efesini, ai
Filippesi e ai Colossesi
VENENDO a sapere che alcuni cristiani si stanno
allontanando dalla pura adorazione, sviati dai
giudaizzanti, l’apostolo Paolo scrive una vigorosa lettera
“alle congregazioni della Galazia”. (Gal. 1:2) Scritta
intorno al 50-52 E.V., questa lettera contiene consigli
diretti ed energiche esortazioni.
Una decina di anni dopo, mentre si trova a Roma in
qualità di “prigioniero di Cristo Gesù”, Paolo scrive alle
congregazioni di Efeso, Filippi e Colosse dando loro
saggi consigli e amorevole incoraggiamento. (Efes. 3:1)
Prestare attenzione al messaggio dei libri biblici di
Galati, Efesini, Filippesi e Colossesi è di beneficio anche
per noi oggi. — Ebr. 4:12.
“DICHIARATI GIUSTI”: IN CHE MODO?
(Gal. 1:1–6:18)
Dal momento che i giudaizzanti cercano astutamente
di screditare Paolo, questi difende il suo apostolato
fornendo cenni autobiografici. (Gal. 1:11–2:14)
Confutando i loro falsi insegnamenti Paolo afferma:
“L’uomo è dichiarato giusto non a motivo delle opere
della legge, ma solo per mezzo della fede verso Cristo
Gesù”. — Gal. 2:16.
Paolo dice che Cristo ‘liberò mediante acquisto quelli
che erano sotto la legge’ affinché godessero della libertà
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cristiana. Con vigore esorta i Galati: “State . . . saldi e
non vi fate porre di nuovo sotto un giogo di schiavitù”. —
Gal. 4:4, 5; 5:1.
Risposta a domande bibliche:
3:16-18, 28, 29: Il patto abraamico è ancora in
vigore?
Sì. Il patto della Legge fu introdotto in aggiunta al
patto stipulato da Dio con Abraamo e non in sua
sostituzione. Pertanto, il patto abraamico rimase in
vigore anche dopo l’abolizione della Legge. (Efes. 2:15)
Le promesse di questo patto vengono trasmesse al vero
“seme” di Abraamo: a Cristo Gesù, quale componente
principale, e a quelli che ‘appartengono a Cristo’.
6:2: Che cos’è “la legge del Cristo”?
Questa legge comprende tutto ciò che Gesù insegnò
e comandò. Include in particolare il comando di ‘amarsi
gli uni gli altri’. — Giov. 13:34.
6:8: In che modo ‘seminiamo in vista dello
spirito’?
Facciamo questo vivendo in modo da permettere allo
spirito di Dio di operare liberamente in noi. Seminare in
vista dello spirito include partecipare di tutto cuore ad
attività che consentono allo spirito santo di fluire.
Lezioni per noi:
1:6-9.
Quando
sorgono
problemi
nella
congregazione, gli anziani cristiani devono agire senza
indugio. Avvalendosi di valide argomentazioni e delle
Scritture
possono
confutare
prontamente
falsi
ragionamenti.
2:20. Il riscatto è un dono personale di Dio per noi.
Dovremmo imparare a considerarlo come tale. — Giov.
3:16.
5:7-9. Le cattive compagnie possono ‘impedirci di
continuare a ubbidire alla verità’. Facciamo bene a
starne lontani.
6:1, 2, 5. Coloro che sono “spiritualmente qualificati”
possono aiutarci a portare un peso, che può essere
qualcosa di preoccupante o gravoso derivante dall’aver
fatto involontariamente un passo falso. Ma in quanto al
carico delle nostre responsabilità spirituali, siamo noi a
doverlo portare.
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
Punti notevoli di Galati
State saldi nella libertà cristiana!
GEOVA è l’Iddio della libertà. (2 Corinti 3:17) Suo
Figlio, Gesù Cristo, disse: “Conoscerete la verità, e la
verità vi renderà liberi”. (Giovanni 8:32) E a imitazione di
Cristo, l’apostolo Paolo predicò la buona notizia della
libertà. — Romani 6:18; 8:21.
Grazie ai suoi sforzi nel dichiarare quel messaggio
liberatorio, Paolo fondò le congregazioni della Galazia
(provincia romana dell’Asia Minore) durante il suo primo
viaggio missionario (47-48 E.V.). I galati sapevano che il
corpo direttivo aveva chiarito che la circoncisione non è
necessaria per i cristiani. (Atti 15:22-29) Tuttavia, alcuni
giudaizzanti cercavano di condurli in schiavitù insistendo
che si circoncidessero. Per questo motivo Paolo, nella
lettera che scrisse ai galati da Corinto o da Antiochia di
Siria verso il 50-52 E.V., pose l’accento sulla libertà
cristiana. Ad esempio, disse: “Per tale libertà Cristo ci
rese liberi. State dunque saldi e non vi fate porre di
nuovo sotto un giogo di schiavitù”. — Galati 5:1.
Paolo difende il suo apostolato
Per prima cosa Paolo mostrò che il suo apostolato
era “per mezzo di Gesù Cristo e di Dio”. (1:1–2:14) In
seguito a una rivelazione, Paolo (insieme a Barnaba e
Tito) si recò a Gerusalemme per risolvere il problema
della circoncisione. Lì Giacomo, Cefa (Pietro) e Giovanni
riconobbero che era stato costituito apostolo delle
nazioni. E quando in seguito, ad Antiochia, Pietro si
separò dai credenti non ebrei per timore di alcuni
cristiani ebrei provenienti da Gerusalemme, Paolo lo
riprese.
Come si è dichiarati giusti?
L’apostolo spiegò anche in maniera molto chiara che
è solo mediante la fede in Gesù Cristo che si può essere
dichiarati giusti. (2:15–3:29) I galati non avevano
ricevuto lo spirito di Dio grazie alle opere della legge, ma
perché avevano riposto fede nella buona notizia. I veri
figli di Abraamo hanno fede, ma quelli che cercano di
dimostrarsi giusti mediante le “opere della legge sono
sotto la maledizione”. Perché? Perché non possono
osservare la Legge alla perfezione. In effetti, la Legge
rendeva manifeste le trasgressioni ed era un ‘tutore che
conduceva a Cristo’.
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Alcuni miei piccoli appunti
State saldi!
Con la sua morte, Cristo ‘liberò quelli che erano sotto
la legge’. Ma i suoi seguaci devono stare saldi nella
libertà cristiana. (4:1–6:18) I galati dovevano quindi
resistere a chiunque voleva indurli ad accettare un giogo
di schiavitù. Inoltre, non dovevano abusare della loro
libertà, ma dovevano evitare le “opere della carne” e
manifestare il frutto dello spirito di Dio. Quelli che
volevano renderli schiavi della Legge volevano “fare
bella figura nella carne”, evitare la persecuzione e avere
un motivo di vanto. Paolo, però, mostrò che né la
circoncisione né l’incirconcisione sono alcuna cosa.
Piuttosto, “una nuova creazione è qualcosa”. Egli pregò
che pace e misericordia fossero sull’Israele spirituale, i
cui membri costituiscono quella nuova creazione.
La lettera di Paolo aiutò i galati a resistere a quelli
che volevano renderli spiritualmente schiavi. Speriamo
che aiuti anche noi a manifestare i frutti dello spirito e a
stare saldi nella libertà cristiana.
I marchi di uno schiavo: “Nessuno mi dia fastidio”,
scrisse Paolo, “poiché porto sul mio corpo i marchi di
uno schiavo di Gesù”. (Galati 6:17) Presso alcuni antichi
popoli pagani, gli schiavi venivano marchiati per indicare
a chi appartenevano. I marchi erano di forme diverse e
venivano incisi a fuoco o in altri modi nella carne. Senza
dubbio i molti maltrattamenti fisici che Paolo subì a
motivo del suo servizio cristiano lasciarono cicatrici che
attestavano l’autenticità della sua affermazione di essere
un fedele schiavo di Cristo, perseguitato per amor suo.
(2 Corinti 11:23-27) Forse erano questi i “marchi” a cui
Paolo alludeva, o forse egli si riferiva alla vita cristiana
che conduceva, manifestando i frutti dello spirito e
compiendo il suo ministero.
“RADUNARE . . . TUTTE LE COSE NEL CRISTO”
(Efes. 1:1–6:24)
Nella lettera agli Efesini, sottolineando il tema
dell’unità cristiana, Paolo parla di “un’amministrazione al
pieno limite dei tempi fissati [per] radunare di nuovo tutte
le cose nel Cristo, le cose nei cieli e le cose sulla terra”.
Cristo ha dato “doni negli uomini” per aiutare tutti a
‘pervenire all’unità della fede’. — Efes. 1:10; 4:8, 13.
Per onorare Dio e promuovere l’unità, i cristiani
devono “rivestire la nuova personalità” ed essere
“sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo”. Devono
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Alcuni miei piccoli appunti
inoltre “star fermi contro le macchinazioni del Diavolo”
rivestendosi della completa armatura spirituale. — Efes.
4:24; 5:21; 6:11.
Risposta a domande bibliche:
1:4-7: In che modo i cristiani unti furono
preordinati molto tempo prima di nascere?
Furono preordinati come gruppo, o classe, e non
individualmente. Questo accadde prima che il mondo
dell’umanità peccatrice venisse all’esistenza. La profezia
riportata in Genesi 3:15, pronunciata prima del
concepimento di qualsiasi essere umano peccatore,
include il proposito di Dio secondo cui alcuni seguaci di
Cristo avrebbero regnato con lui in cielo. — Gal.
3:16, 29.
2:2: In che senso lo spirito del mondo è come
l’aria, e da cosa dipende la sua autorità?
“Lo spirito del mondo”, che è uno spirito
d’indipendenza e disubbidienza, pervade tutto come
l’aria che respiriamo. (1 Cor. 2:12) Esercita autorità, o
forza, perché è persuasivo, persistente e inarrestabile.
2:6: Come possono i cristiani unti essere “nei
luoghi celesti” mentre sono ancora sulla terra?
In questo versetto l’espressione “luoghi celesti” non
si riferisce all’eredità celeste promessa ai cristiani unti.
Piuttosto, denota la loro posizione spirituale elevata, che
dipende dall’essere stati “suggellati col promesso spirito
santo”. — Efes. 1:13, 14.
Lezioni per noi:
4:8, 11-15. Gesù Cristo “portò via prigionieri”, cioè
sottrasse degli uomini al controllo di Satana per
impiegarli come doni per l’edificazione della
congregazione cristiana. “Mediante l’amore cresciamo in
ogni cosa in . . . Cristo” essendo ubbidienti e sottomessi
a quelli che hanno incarichi di responsabilità e
cooperando con le disposizioni della congregazione. —
Ebr. 13:7, 17.
5:22-24, 33. Oltre a essere sottomessa al marito, la
moglie è tenuta a rispettarlo. Fa questo se manifesta
uno “spirito quieto e mite” e si sforza di onorare il marito,
parlando bene di lui e sostenendo attivamente le sue
decisioni. — 1 Piet. 3:3, 4; Tito 2:3-5.
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Alcuni miei piccoli appunti
5:25, 28, 29. Proprio come “nutre” se stesso, il
marito deve provvedere dovutamente alla moglie sul
piano fisico, emotivo e spirituale. Deve anche prendersi
cura di lei, dedicandole tempo e trattandola teneramente
con parole e azioni.
6:10-13. Per resistere alle forze demoniche
dobbiamo essere fermamente determinati a rivestire
l’armatura spirituale di Dio.
Punti notevoli di Efesini
Garantita l’unità mediante Cristo
ALL’INIZIO del 52 E.V. l’apostolo Paolo predicò a
Efeso. Questa ricca città commerciale dell’Asia Minore
era anche un centro della falsa religione. Ma il
cristianesimo vi fiorì dopo che Paolo tornò in questa
città, probabilmente verso l’inverno del 52/53 E.V.
Durante i tre anni circa della sua permanenza, egli
pronunciò ogni giorno discorsi in un’aula scolastica e
diede testimonianza di casa in casa. — Atti 19:8-10;
20:20, 21, 31.
Verso il 60-61 E.V., mentre era prigioniero a Roma,
Paolo scrisse ai cristiani di Efeso. Il tema della lettera è
l’unità con e mediante Gesù Cristo. Infatti, le espressioni
‘unitamente a Cristo’ e ‘uniti a Cristo’ vi ricorrono
complessivamente 13 volte, più che in qualsiasi altra
lettera paolina. Come gli efesini, anche noi possiamo
trarre beneficio da ciò che Paolo disse in quanto al ruolo
di Cristo, all’evitare l’immoralità e al resistere alle
malvage forze spirituali.
Dio si propone l’unità
In primo luogo, Paolo spiegò in che modo Dio
avrebbe prodotto l’unità tramite Cristo. (1:1-23) Geova si
propose di radunare di nuovo tutte le cose in cielo e
sulla terra mediante “un’amministrazione” (un modo di
gestire le cose). Tramite Cristo, Dio avrebbe unito a sé
quelli scelti per vivere nei cieli e altri che sarebbero
vissuti sulla terra. Oggi Dio ha unito gli unti e una
“grande folla”, e il ‘radunamento di tutte le cose sulla
terra’ continuerà fino a che quelli che sono nelle tombe
commemorative udranno la voce di Gesù e ne verranno
fuori. (Rivelazione 7:9; Giovanni 5:28, 29) Dovremmo
essere grati di questo, proprio come Paolo pregò che gli
efesini apprezzassero il provvedimento che Dio aveva
preso per loro.
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Alcuni miei piccoli appunti
Paolo parlò poi dei cristiani gentili, che un tempo
erano morti nel peccato. (2:1–3:21) Mediante Cristo fu
abolita la Legge e fu posta la base affinché ebrei e
gentili fossero uniti e divenissero un tempio che Dio
abitasse mediante lo spirito. La gestione affidata a Paolo
era quella di far conoscere il sacro segreto secondo cui i
gentili possono diventare uniti a Cristo, mediante il quale
possono avvicinarsi a Dio con libertà di parola. Paolo
pregò poi di nuovo per gli efesini, questa volta
chiedendo a Geova di renderli fermamente stabiliti
mediante la fede e l’amore.
Fattori unificanti
Paolo mostrò che Dio ha provveduto fattori unificanti.
(4:1-16) Tra questi c’è il fatto che la congregazione è un
solo corpo spirituale. Questo corpo funziona in unità e
riconosce come capo Cristo. Egli provvede doni negli
uomini per aiutare tutti a conseguire l’unità della fede.
Geova rende anche possibile manifestare qualità
cristiane che promuovono l’unità. (4:17–6:9) Avendo
rivestito la “nuova personalità”, i cristiani rifuggono cose
empie come i discorsi immorali. Essi camminano in
maniera saggia, mostrano rispetto per Cristo e
manifestano la debita sottomissione.
Oltre a ciò, Dio permette ai cristiani di resistere alle
malvage forze spirituali che cercano di infrangere la
nostra unità. (6:10-24) L’armatura spirituale provveduta
da Dio offre tale protezione. Perciò facciamone buon uso
e preghiamo con fervore, includendo i compagni di fede
nelle nostre supplicazioni.
Che eccellenti consigli diede Paolo agli efesini!
Seguiamoli evitando l’immoralità e opponendoci alle
malvage forze spirituali. E apprezziamo profondamente
l’unità di cui godiamo mediante Gesù Cristo.
Dardi infuocati: L’armatura spirituale include il “grande
scudo della fede” con cui spegnere o rendere inoffensivi
i “dardi infuocati” di Satana. (Efesini 6:16) Alcuni dardi
usati dai romani erano formati da canne vuote le quali,
sotto la punta, avevano un ricettacolo di ferro che veniva
riempito di nafta ardente. Questi dardi si tiravano con
archi lenti, per evitare di spegnere la fiamma, e
gettandovi sopra acqua non si faceva che diffondere il
fuoco. Ma i grandi scudi proteggevano i soldati da
queste frecce proprio come la fede in Geova permette ai
suoi servitori di “spegnere tutti i dardi infuocati del
malvagio”. Sì, la fede ci aiuta a resistere ad esempio
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Alcuni miei piccoli appunti
quando siamo attaccati dagli spiriti malvagi o quando
siamo tentati di commettere una trasgressione, di
perseguire uno stile di vita materialistico o di cedere al
timore e al dubbio.
“CONTINUIAMO A CAMMINARE ORDINATAMENTE”
(Filip. 1:1–4:23)
Dalla lettera di Paolo ai Filippesi traspare molto
amore. “Questo è ciò che continuo a pregare”, dice
Paolo, “che il vostro amore abbondi sempre più in
accurata conoscenza e pieno discernimento”. Per aiutarli
a evitare la trappola dell’eccessiva sicurezza di sé, li
esorta: “Continuate a operare la vostra salvezza con
timore e tremore”. — Filip. 1:9; 2:12.
Paolo incoraggia i cristiani maturi a proseguire “verso
la meta per il premio della superna chiamata di Dio”.
Afferma: “Fin dove abbiamo fatto progresso,
continuiamo a camminare ordinatamente in questa
stessa condotta”. — Filip. 3:14-16.
Risposta a domande bibliche:
1:23 e nota in calce: Da quali “due cose” Paolo
era messo alle strette, e quale “liberazione”
desiderava?
A motivo delle circostanze in cui si trovava, Paolo
era messo alle strette dalle due possibilità che gli si
presentavano: la vita o la morte. (Filip. 1:21) Anche se
non specifica quale sarebbe stata la sua scelta, rende
noto ciò che desiderava: “la liberazione e di essere con
Cristo”. (Filip. 3:20, 21; 1 Tess. 4:16) Questa
“liberazione” durante la presenza di Cristo avrebbe
permesso a Paolo di ricevere la ricompensa che Geova
aveva preparato per lui. — Matt. 24:3.
2:12, 13: In che modo Dio produce in noi “il
volere e l’agire”?
Lo spirito santo di Geova può operare nel nostro
cuore e nella nostra mente per accrescere in noi il
desiderio di fare del nostro meglio nel servizio che gli
rendiamo. Quindi non siamo lasciati senza aiuto mentre
‘continuiamo a operare la nostra salvezza’.
Lezioni per noi:
1:3-5. Anche se erano materialmente poveri, i
filippesi sono per noi un ottimo esempio di generosità. —
2 Cor. 8:1-6.
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Alcuni miei piccoli appunti
2:5-11. Come dimostra l’esempio di Gesù, l’umiltà
non è un segno di debolezza ma di forza morale. Inoltre,
Geova esalta gli umili. — Prov. 22:4.
3:13. “Le cose che sono dietro” potrebbero essere
una carriera ben retribuita, la sicurezza che deriva
dall’appartenere a una famiglia benestante o persino
peccati gravi commessi in passato, di cui ci siamo pentiti
e da cui siamo “stati lavati”. (1 Cor. 6:11) Dovremmo
dimenticare
queste
cose,
cioè
smettere
di
preoccuparcene, e ‘protenderci verso quelle che sono
davanti’.
Punti notevoli di Filippesi
Avanziamo verso la meta!
L’APOSTOLO Paolo desiderava che i cristiani di
Filippi continuassero ad avanzare verso la meta così da
conseguire il premio della vita eterna. Pertanto, verso
il 60 o il 61 E.V., durante la sua prima prigionia a Roma,
scrisse loro una lettera. Egli stesso, circa dieci anni
prima, aveva fondato a Filippi la congregazione a cui era
indirizzata la lettera. Nel I secolo E.V. Filippi, che era
stata fondata da Filippo il Macedone (il padre di
Alessandro Magno), era diventata “la principale città del
distretto della Macedonia”, regione che attualmente
occupa la Grecia settentrionale e la Iugoslavia
meridionale. — Atti 16:11, 12.
I credenti di Filippi erano poveri ma generosi. Più di
una volta avevano mandato qualcosa per soddisfare le
necessità di Paolo. (Filippesi 4:14-17) Ma la sua lettera
era molto più di un messaggio di ringraziamento. Era
anche incoraggiante, esprimeva amore e provvedeva
consigli.
Qualità cristiane evidenti
Paolo iniziò la sua lettera esprimendo il suo amore
per i cristiani filippesi. (1:1-30) Ringraziò Geova per il
contributo che essi davano alla diffusione della buona
notizia e pregò che il loro amore aumentasse. Paolo era
lieto che la sua prigionia li spingesse a mostrare “più
coraggio nell’annunciare la parola di Dio senza timore”.
Egli desiderava essere con Cristo ma capiva che poteva
ancora servirli. Paolo voleva anche che essi
continuassero a ‘combattere a fianco a fianco per la fede
della buona notizia’.
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Alcuni miei piccoli appunti
Paolo poi diede consigli relativi ad atteggiamento e
comportamento. (2:1-30) I filippesi furono incoraggiati a
mostrare interesse personale per gli altri e a manifestare
umiltà a imitazione di Cristo. Essi ‘risplendevano come
illuminatori nel mondo’ e furono esortati a mantenere
“una salda presa sulla parola della vita”. Paolo sperava
di mandare da loro Timoteo, e confidava di potersi
recare personalmente da loro al più presto. Per
rassicurarli sul conto di Epafrodito, che era stato molto
male, Paolo rimandava da loro questo leale servitore.
Continuiamo ad avanzare verso la meta
L’apostolo mostrò poi ai filippesi in cosa dovevano
confidare mentre avanzavano verso la meta. (3:1-21)
Dovevano confidare in Gesù Cristo, non nella carne o
nella circoncisione, come facevano alcuni. Paolo
considerava i suoi requisiti carnali come rifiuti rispetto
all’“eccellente valore della conoscenza di Cristo”.
L’apostolo ‘proseguiva verso la meta per il premio della
superna chiamata di Dio mediante Cristo Gesù’, e
incoraggiò i filippesi ad avere la stessa attitudine
mentale.
Seguendo i consigli conclusivi di Paolo, i filippesi
sarebbero stati aiutati a non perdere di vista la meta e il
premio. (4:1-23) Egli li esortò ad affidare a Dio in
preghiera le loro ansietà e a riempire la mente di
pensieri sani. Paolo li lodò di nuovo per la generosità e
concluse salutandoli ed esprimendo il desiderio che
l’immeritata benignità del Signore Gesù Cristo fosse con
lo spirito che mostravano.
La lettera di Paolo ai filippesi promuove generosità,
amore e umiltà. Incoraggia a confidare in Cristo e a
pregare sentitamente Dio. E le parole di Paolo aiutano
senz’altro i testimoni di Geova a continuare ad avanzare
verso la meta così da conseguire il premio della vita
eterna.
Verso la meta: “Dimenticando le cose che sono dietro e
protendendomi verso quelle che sono davanti”, scrisse
Paolo, “proseguo verso la meta per il premio della
superna chiamata di Dio mediante Cristo Gesù”.
(Filippesi 3:13, 14) L’apostolo si sforzava come se
partecipasse a una corsa. Non sprecava tempo ed
energie guardando indietro ma avanzava verso la meta,
come un corridore che si impegna al massimo per
arrivare al traguardo. Per Paolo e altri cristiani unti, il
premio era la vita celeste mediante una risurrezione
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Alcuni miei piccoli appunti
dopo essere rimasti fedeli a Dio sino alla fine della
propria vita terrena. Che la nostra speranza sia celeste o
terrena, manteniamoci integri verso Geova e avanziamo
verso la meta come suoi Testimoni. — 2 Timoteo 4:7.
“RESI STABILI NELLA FEDE”
(Col. 1:1–4:18)
Nella lettera ai Colossesi, Paolo confuta le opinioni
errate dei falsi insegnanti. Spiega che la salvezza non
dipende dal rispettare i precetti della Legge, ma dal
‘rimanere nella fede’. Paolo incoraggia i colossesi a
continuare a “camminare unitamente a [Cristo], radicati
ed edificati in lui e resi stabili nella fede”. Quale effetto
avrebbe avuto questo su di loro? — Col. 1:23; 2:6, 7.
“Oltre a tutte queste cose”, scrive Paolo, “rivestitevi
d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione. E la pace
del Cristo domini nei vostri cuori”. L’apostolo continua:
“Qualunque cosa facciate, fatela con tutta l’anima come
a Geova, e non agli uomini”. A proposito di quelli che
non fanno parte della congregazione, dice: “Continuate a
camminare con sapienza verso” di loro. — Col. 3:14,
15, 23; 4:5.
Risposta a domande bibliche:
2:8: Cosa sono “le cose elementari del mondo”
da cui Paolo mise in guardia?
Sono gli elementi del mondo di Satana, ovvero i
capisaldi o i princìpi che stanno alla base di questo
mondo, lo influenzano o lo dirigono. (1 Giov. 2:16) Tra
questi ci sono le filosofie, il materialismo e le false
religioni del mondo.
4:16: Perché la lettera ai Laodicesi non si trova
nella Bibbia?
Può darsi che quella lettera non contenesse
informazioni necessarie per noi oggi. O forse ribadiva
punti già menzionati nelle altre lettere canoniche.
Lezioni per noi:
1:2, 20. Il riscatto, un provvedimento che rispecchia
l’immeritata benignità di Dio, può purificare la nostra
coscienza dai sensi di colpa e farci provare pace
interiore.
2:18, 23. La “finta umiltà”, simulata per far colpo su
altri ed espressa forse rinunciando a cose materiali o
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Alcuni miei piccoli appunti
trattando severamente il proprio corpo, è tipica di chi è
“gonfio . . . per la sua disposizione di mente carnale”.
Punti notevoli di Colossesi
Mantenete la fede in Dio e in Cristo
PER essere salvati è essenziale avere fede in Geova
Dio e in Gesù Cristo. Ma mantenere questa fede è una
sfida. Lo era anche per i cristiani di Colosse, città
dell’Asia Minore situata a est di Efeso. Perché? Perché lì
falsi insegnanti sostenevano erroneamente che la
salvezza dipendesse dalla circoncisione, da ciò che si
mangiava e dall’osservare alcuni precetti.
È quindi comprensibile che l’apostolo Paolo fosse
preoccupato per il benessere spirituale dei cristiani di
Colosse; egli desiderava senz’altro che essi
mantenessero la loro fede in Dio e in Cristo. Perciò,
verso la fine della sua prima prigionia a Roma (verso il
60-61 E.V.), l’apostolo scrisse una lettera ai colossesi
allo scopo di confutare idee errate ed edificare la loro
fede. Vediamo in che modo le sue amorevoli parole
possono essere di beneficio anche per noi.
Apprezzamento per la posizione di Cristo
All’inizio della lettera Paolo espresse apprezzamento
per la posizione di Gesù. (1:1–2:12) Egli lodò i colossesi
per la loro fede riguardo a Cristo e per l’amore che
avevano per i compagni di fede. Paolo menzionò la
posizione preminente di Cristo: egli è Colui mediante il
quale sono state create tutte le altre cose, è il Capo della
congregazione e il primogenito dai morti. La
riconciliazione con Dio ha luogo per mezzo di Cristo, in
cui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della
conoscenza. In considerazione di tutto questo, i cristiani
dovrebbero continuare a camminare uniti a Cristo e non
permettere che alcuno li porti via come sua preda per
mezzo della filosofia umana.
Mediante Cristo, Dio ha tolto di mezzo la Legge.
(2:13-23) Essa è stata simbolicamente inchiodata al palo
su cui è morto Gesù. Le esigenze della Legge erano
solo “un’ombra delle cose avvenire, ma la realtà
appartiene al Cristo”. Attenendosi saldamente a Cristo, i
colossesi non avrebbero permesso a nessuno di privarli
del premio della vita immortale nei cieli.
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Alcuni miei piccoli appunti
Apprezzamento per Dio e per Cristo
Paolo esortò poi i colossesi a rivestire la nuova
personalità e a sottomettersi all’autorità di Gesù Cristo.
(3:1-17) Tenendo la mente rivolta alle cose di sopra,
avrebbero dato la precedenza agli interessi spirituali.
Questo richiedeva che eliminassero modi di pensare e di
parlare sbagliati. Quali benedizioni li attendevano se si
rivestivano di qualità come compassione, modestia di
mente e amore! La pace di Cristo avrebbe regnato nel
loro cuore se avessero fatto ogni cosa nel nome di
Gesù, ringraziando Dio per mezzo di lui.
L’apprezzamento per Geova Dio e per Cristo
dovrebbe anche influire sui rapporti che il cristiano ha
con altri. (3:18–4:18) Mogli, mariti, figli, schiavi e signori
devono assolvere le proprie responsabilità nel timore di
Dio e riconoscendo Cristo. E com’è essenziale
perseverare nella preghiera e camminare con sapienza!
La lettera di Paolo ai Colossesi ci può aiutare a
evitare falsi insegnamenti che ci priverebbero del premio
della vita. L’importanza che l’apostolo dà al riconoscere
l’autorità di Geova e il suo Figlio può avere un ottimo
effetto sui nostri rapporti con gli altri. E se manteniamo la
nostra fede in Dio e in Cristo ci vengono promesse
ricche benedizioni.
La lettera a Laodicea: “Quando questa lettera sarà
stata letta fra voi”, scrisse Paolo ai colossesi, “disponete
che sia letta anche nella congregazione dei laodicesi e
che anche voi leggiate quella da Laodicea”. (Colossesi
4:16) Laodicea era una ricca città situata nella parte
occidentale dell’Asia Minore, collegata da strade a città
come Filadelfia ed Efeso. È probabile che l’opera che
Paolo compì a Efeso fosse divenuta nota fino a
Laodicea, anche se egli non servì in quella città. Paolo
mandò una lettera ai cristiani laodicesi, anche se alcuni
eruditi ritengono che si trattasse di una copia di quella
che scrisse agli efesini. La lettera a Laodicea non
compare nella Bibbia, forse perché non conteneva
informazioni di cui abbiamo bisogno oggi, o forse perché
ripeteva punti trattati in maniera sufficiente in altre lettere
canoniche.
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Alcuni miei piccoli appunti
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli delle lettere ai Tessalonicesi e a
Timoteo
LA GIOVANE congregazione di Tessalonica ha
subìto opposizione fin dalla sua nascita, avvenuta
quando l’apostolo Paolo aveva visitato quella città.
Perciò quando Timoteo, che forse all’epoca aveva poco
più di vent’anni, torna da Tessalonica portando a Paolo
buone notizie, questi è spinto a scrivere ai tessalonicesi
una lettera per lodarli e incoraggiarli. Composta
probabilmente verso la fine del 50 E.V., questa lettera è
il primo degli scritti ispirati di Paolo. Poco tempo dopo
egli scrive una seconda lettera ai cristiani di Tessalonica.
Questa volta corregge un punto di vista sbagliato che
avevano alcuni ed esorta i fratelli a essere fermi nella
fede.
Circa dieci anni dopo Paolo si trova in Macedonia e
Timoteo a Efeso. Paolo scrive a Timoteo
incoraggiandolo a rimanere a Efeso e a continuare a
impegnarsi nel combattimento spirituale contro i falsi
maestri all’interno della congregazione. Quando si
scatena un’ondata di persecuzione contro i cristiani in
seguito all’incendio che devasta Roma nel 64 E.V.,
Paolo scrive la sua seconda lettera a Timoteo. È l’ultimo
dei suoi scritti ispirati. Oggi possiamo trarre beneficio
dall’incoraggiamento e dai consigli contenuti in queste
quattro lettere di Paolo. — Ebr. 4:12.
“STIAMO SVEGLI”
(1 Tess. 1:1–5:28)
Paolo loda i tessalonicesi per ‘la loro fedele opera, la
loro amorevole fatica e la loro perseveranza’. Dice loro
che sono la sua ‘speranza e gioia e corona di esultanza’.
— 1 Tess. 1:3; 2:19.
Dopo aver incoraggiato i cristiani di Tessalonica a
confortarsi reciprocamente con la speranza della
risurrezione, Paolo afferma: “Il giorno di Geova viene
esattamente come un ladro di notte”. Consiglia loro di
‘stare svegli ed essere sobri’. — 1 Tess. 4:16-18; 5:2, 6.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
4:15-17: Chi sono quelli ‘rapiti nelle nubi per
incontrare il Signore nell’aria’, e come avviene
questo?
Sono i cristiani unti in vita durante la presenza di
Gesù nel potere del Regno. ‘Incontrano il Signore’ Gesù
nell’invisibile reame celeste. Per far questo, però,
devono prima morire ed essere risuscitati come creature
spirituali. (Rom. 6:3-5; 1 Cor. 15:35, 44) La presenza di
Cristo è già cominciata, per cui i cristiani unti che
muoiono oggi non rimangono morti. Vengono “rapiti”,
cioè destati istantaneamente. — 1 Cor. 15:51, 52.
5:23: Cosa intendeva Paolo quando pregò che
‘fosse conservato sano lo spirito e l’anima e il corpo
dei fratelli’?
Paolo si riferiva allo spirito, all’anima e al corpo della
congregazione cristiana nel suo insieme, compresi i
cristiani di Tessalonica unti con lo spirito. Anziché
pregare semplicemente che la congregazione ‘fosse
conservata sana’, Paolo pregò che ne fosse protetto lo
“spirito”, o disposizione mentale. Pregò anche per la sua
“anima”, la sua vita, o esistenza, e per il suo “corpo”,
ovvero il gruppo dei cristiani unti. (1 Cor. 12:12, 13)
Dalla preghiera di Paolo si nota il suo sincero interesse
per la congregazione.
Lezioni per noi:
1:3, 7; 2:13; 4:1-12; 5:15. Un modo efficace per
dare consigli è quello di unire le lodi sincere
all’incoraggiamento a fare meglio.
4:1, 9, 10. Gli adoratori di Geova devono continuare
a crescere spiritualmente.
5:1-3, 8, 20, 21. Mentre il giorno di Geova si
avvicina, “manteniamoci sobri, avendo rivestito la
corazza della fede e dell’amore e per elmo la speranza
della salvezza”. Prestiamo inoltre viva attenzione alla
Parola profetica di Dio, la Bibbia.
Punti notevoli di Primo Tessalonicesi
Siate pronti per il giorno di Geova!
IL GIORNO di Geova! I cristiani dell’antica
Tessalonica pensavano che fosse imminente. Avevano
ragione? Quando sarebbe venuto? Questo è un
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Alcuni miei piccoli appunti
argomento importantissimo che l’apostolo Paolo
menziona nella sua prima lettera ai Tessalonicesi, lettera
che scrisse da Corinto verso l’anno 50 E.V.
Paolo e Sila avevano fondato la congregazione di
Tessalonica, sede amministrativa della provincia romana
della Macedonia. (Atti 17:1-4) In seguito, nella sua prima
lettera ai Tessalonicesi, Paolo li lodò, li esortò e parlò del
giorno di Geova. Anche noi possiamo trarre beneficio da
questa lettera, specialmente ora che il giorno di Geova è
così vicino.
Lodate e incoraggiate
Per prima cosa Paolo lodò i tessalonicesi. (1:1-10)
Meritavano di essere lodati per la loro fedele opera e per
la loro perseveranza. Era anche degno di lode il fatto
che avevano ‘accettato la parola fra molta tribolazione
con la gioia dello spirito santo’. Lodate anche voi altri,
come fece Paolo?
L’apostolo aveva dato un ottimo esempio. (2:1-12)
Pur essendo stato trattato insolentemente a Filippi,
aveva ‘preso coraggio mediante Dio per annunciare la
buona notizia’ ai tessalonicesi. Paolo aveva rifuggito
adulazione, concupiscenza e ambizione personale. Non
era divenuto un costoso peso ma li aveva trattati
teneramente, come una madre che alleva un figlio. Che
ottimo esempio per gli anziani odierni!
Paolo poi incoraggiò i tessalonicesi a rimanere saldi
nonostante la persecuzione. (2:13–3:13) Essi erano stati
perseguitati dai loro connazionali, e Timoteo aveva
portato a Paolo buone notizie sulla loro condizione
spirituale. L’apostolo pregava che essi abbondassero
nell’amore e che il loro cuore fosse reso fermo. In
maniera analoga, oggi i testimoni di Geova pregano a
favore dei loro compagni di fede perseguitati, se ne
hanno la possibilità li incoraggiano e gioiscono quando
vengono a sapere della loro fedeltà.
Rimanete spiritualmente desti
Paolo, poi, diede dei consigli ai tessalonicesi. (4:118) Essi dovevano camminare più pienamente nella
condotta che piace a Dio, mostrare amore fraterno in
maggiore misura e lavorare con le proprie mani per
soddisfare i propri bisogni. Oltre a ciò, dovevano
confortarsi gli uni gli altri con la speranza che al tempo
della presenza di Cristo i credenti generati dallo spirito
che erano morti sarebbero stati destati per primi e si
sarebbero uniti a Cristo. In seguito gli unti ancora viventi,
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Alcuni miei piccoli appunti
al momento della loro morte e risurrezione, avrebbero
raggiunto Cristo e quelli già risuscitati alla vita celeste.
Dopo ciò, Paolo parlò del giorno di Geova e diede
ulteriori consigli. (5:1-28) Il giorno di Geova sarebbe
venuto come un ladro, e dopo il grido: “Pace e
sicurezza!” sarebbe venuta sicuramente un’improvvisa
distruzione. Per questo motivo i tessalonicesi dovevano
rimanere spiritualmente desti, protetti dalla corazza della
fede e dell’amore e dall’elmo della speranza della
salvezza. Dovevano avere profondo riguardo per quelli
che presiedevano nella congregazione e astenersi dalla
malvagità, proprio come dobbiamo fare noi.
La prima lettera di Paolo ai Tessalonicesi dovrebbe
indurci a lodare e incoraggiare i compagni di fede.
Dovrebbe anche spingerci a essere esemplari nel
comportamento e nel modo di pensare. E i consigli che
contiene ci possono senz’altro aiutare a essere pronti
per il giorno di Geova.
Corazza ed elmo: Esortando a rimanere
spiritualmente desti, Paolo scrisse: “Manteniamoci sobri,
avendo rivestito la corazza della fede e dell’amore e per
elmo la speranza della salvezza”. (1 Tessalonicesi 5:8)
La corazza era la parte dell’armatura che proteggeva il
torace del guerriero, e consisteva di lamine, maglie o
piastre di metallo. Allo stesso modo, la corazza della
fede ci protegge spiritualmente. E che dire dell’elmo?
Era un copricapo militare, spesso metallico, destinato a
proteggere il combattente durante la battaglia. Come
l’elmo proteggeva la testa del soldato, così la speranza
della salvezza protegge le facoltà mentali del cristiano,
permettendogli di rimanere integro. Com’è essenziale
che il popolo di Geova indossi questa armatura
spirituale! — Efesini 6:11-17.
“STATE FERMI”
(2 Tess. 1:1–3:18)
Torcendo quello che Paolo aveva detto nella sua
prima lettera, a quanto pare alcuni nella congregazione
sostengono che la ‘presenza del Signore’ sia imminente.
Per correggere questo punto di vista Paolo spiega ciò
che deve ‘venire prima’. — 2 Tess. 2:1-3.
Paolo esorta: “State fermi e mantenete la vostra
presa sulle tradizioni che vi furono insegnate”. Dà loro
ordine di ‘ritirarsi da ogni fratello che cammina
disordinatamente’. — 2 Tess. 2:15; 3:6.
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
2:3, 8: Chi è “l’uomo dell’illegalità”, e come verrà
soppresso?
Quest’“uomo” composito è il clero della cristianità
inteso collettivamente. Colui che è autorizzato a
dichiarare i giudizi di Dio contro i malvagi e a dare
l’ordine di eseguirli è “la Parola”, cioè il principale
Portavoce di Dio, Gesù Cristo. (Giov. 1:1) Perciò si può
dire che Gesù sopprimerà l’uomo dell’illegalità “con lo
spirito [o forza attivante] della sua bocca”.
2:13, 14: In che senso i cristiani unti sono stati
‘scelti dal principio per la salvezza’?
Gli unti come classe furono preordinati quando
Geova si propose che il seme della donna schiacciasse
la testa di Satana. (Gen. 3:15) Geova inoltre prestabilì i
requisiti che avrebbero dovuto soddisfare e l’opera che
avrebbero dovuto compiere, e indicò che avrebbero
subìto delle prove. In tal modo li ‘chiamò a questo
destino’.
Lezioni per noi:
1:6-9. Geova esegue i suoi giudizi in maniera
selettiva.
3:8-12. L’approssimarsi del giorno di Geova non deve
essere una scusa per non lavorare al fine di provvedere
ai propri bisogni e sostenersi nel ministero. L’ozio può
farci diventare pigri e ‘intromettenti nelle cose altrui’. —
1 Piet. 4:15.
Punti notevoli di Secondo Tessalonicesi
“Non smettete di fare il bene”
VERSO il 51 E.V. l’apostolo Paolo scrisse la sua
seconda lettera ai cristiani della città macedone di
Tessalonica perché era preoccupato per loro. Qualcuno
nella congregazione sosteneva a torto che la presenza
di Gesù Cristo fosse imminente, e può darsi anche che
una lettera erroneamente attribuita a Paolo venisse
usata per sostenere che “il giorno di Geova” fosse
arrivato. — 2 Tessalonicesi 2:1, 2.
Alcuni tessalonicesi, pertanto, avevano bisogno di
modificare il proprio modo di pensare. Nella sua
seconda lettera, Paolo li lodò per la loro crescente fede,
per il loro amore sempre più forte e per la loro fedele
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
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Alcuni miei piccoli appunti
perseveranza. Ma mostrò anche che la presenza di
Gesù sarebbe stata preceduta dall’apostasia. Pertanto li
attendevano tempi difficili, e la lettera dell’apostolo li
avrebbe aiutati a prestare ascolto alla sua esortazione:
“Non smettete di fare il bene”. (2 Tessalonicesi 3:13) Le
parole di Paolo possono aiutare allo stesso modo anche
noi.
La rivelazione e la presenza di Cristo
Per prima cosa Paolo parlò del sollievo dalla
tribolazione. (1:1-12) Questo sarebbe venuto “alla
rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti
angeli”. In quel tempo quelli che non ubbidiscono alla
buona notizia subiranno la distruzione eterna. È
confortante ricordare questo quando soffriamo
tribolazione per mano di persecutori.
Dopo ciò, Paolo indicò che prima della presenza di
Cristo doveva essere rivelato “l’uomo dell’illegalità”. (2:117) I tessalonicesi non dovevano eccitarsi per qualche
messaggio secondo cui “il giorno di Geova” era già
arrivato. Prima doveva venire l’apostasia e doveva
essere rivelato l’uomo dell’illegalità. Dopo di ciò Gesù
l’avrebbe ridotto a nulla, al tempo della manifestazione
della Sua presenza. Nel frattempo, Paolo pregò che Dio
e Cristo confortassero il cuore dei tessalonicesi e li
rendessero “fermi in ogni opera e parola buona”.
Come trattare i disordinati
Tra le altre cose che Paolo scrisse c’erano delle
istruzioni su come trattare i disordinati. (3:1-18) Egli
espresse la fiducia che il Signore avrebbe rafforzato i
tessalonicesi e li avrebbe salvaguardati dal malvagio,
Satana il Diavolo. Tuttavia essi dovevano fare dei passi
per il proprio benessere spirituale. Dovevano ritirarsi dai
disordinati, quelli che si intromettevano nelle faccende
che non li riguardavano e che si rifiutavano di lavorare.
“Se qualcuno non vuole lavorare”, disse Paolo, “neppure
mangi”. Costoro andavano segnati e non bisognava
fraternizzare con loro, anche se bisognava ammonirli
come fratelli. I fedeli cristiani di Tessalonica non
dovevano smettere di fare il bene, e Paolo desiderava
che l’immeritata benignità del Signore Gesù Cristo fosse
con tutti loro.
La seconda lettera di Paolo ai Tessalonicesi assicura
ai testimoni di Geova che avranno sollievo dalla loro
tribolazione quando Cristo e i suoi angeli recheranno
vendetta su quelli che non ubbidiscono alla buona
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Alcuni miei piccoli appunti
notizia. Anche sapere che “l’uomo dell’illegalità” (la
classe del clero della cristianità) e tutta la falsa religione
saranno presto ridotti a nulla rafforza la fede. Nel
frattempo, seguiamo l’esortazione di Paolo e non
smettiamo di fare il bene.
La parola di Geova si diffonde rapidamente:
“Pregate per noi”, scrisse Paolo, “affinché la parola di
Geova continui a diffondersi rapidamente [o, “corra”] e
sia glorificata come lo è infatti presso di voi”.
(2 Tessalonicesi 3:1; Interlineare del Regno [inglese])
Alcuni studiosi hanno suggerito che l’apostolo stesse
alludendo a corridori che si muovono rapidamente in una
gara. Anche se questo non è certo, Paolo chiese che i
cristiani di Tessalonica pregassero affinché lui e i suoi
collaboratori potessero diffondere la parola di verità con
urgenza e senza impedimenti. Visto che Dio risponde a
questo tipo di preghiere, la sua parola si sta ‘diffondendo
rapidamente’ man mano che, in questi ultimi giorni, la
buona notizia viene predicata con urgenza. La parola di
Geova viene anche “glorificata”, tenuta in alta
considerazione dai credenti come “potenza di Dio per la
salvezza”, come lo fu presso i tessalonicesi che
l’accettarono. (Romani 1:16; 1 Tessalonicesi 2:13) Come
siamo felici che Dio stia benedicendo i proclamatori del
Regno e stia rapidamente aumentando le file dei suoi
adoratori! — Isaia 60:22
“CUSTODISCI IL DEPOSITO CHE TI È AFFIDATO”
(1 Tim. 1:1–6:21)
Paolo invita Timoteo a ‘continuare a combattere
l’eccellente guerra, mantenendo fede e buona
coscienza’. L’apostolo fa un elenco di requisiti per gli
uomini nominati nella congregazione. Inoltre dice a
Timoteo di ‘respingere le false storie che violano ciò che
è santo’. — 1 Tim. 1:18, 19; 3:1-10, 12, 13; 4:7.
Paolo scrive a Timoteo: “Non criticare severamente
l’uomo anziano”. Poi lo esorta: “Custodisci il deposito
che ti è affidato, evitando le parole vuote che violano ciò
che è santo e le contraddizioni della falsamente
chiamata ‘conoscenza’”. — 1 Tim. 5:1; 6:20.
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
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Alcuni miei piccoli appunti
Risposta a domande bibliche:
1:18; 4:14: Quali “predizioni” furono pronunciate
riguardo a Timoteo?
Potrebbero essere state profezie relative al futuro
ruolo di Timoteo nella congregazione cristiana,
pronunciate sotto ispirazione quando Paolo visitò Listra
durante il suo secondo viaggio missionario. (Atti 16:1, 2)
In base a queste “predizioni”, gli anziani della
congregazione ‘imposero le mani’ sul giovane Timoteo,
separandolo per un particolare servizio.
2:15: In che senso la donna è “tenuta in salvo per
mezzo del parto”?
Per mezzo del parto, avendo cura dei figli e dei lavori
domestici la donna è “tenuta in salvo” non rischiando di
diventare un’oziosa ‘pettegola che si intromette negli
affari degli altri’. — 1 Tim. 5:11-15.
3:16: Qual è il sacro segreto della santa
devozione?
Se è possibile o no che gli esseri umani dimostrino
perfetta ubbidienza alla sovranità di Geova rimase un
segreto per secoli. Gesù fornì la risposta mantenendo
una perfetta integrità fino alla morte.
6:15, 16: Queste parole si applicano a Geova Dio
o a Gesù Cristo?
Si applicano a Gesù Cristo, di cui questi versetti
descrivono la manifestazione. (1 Tim. 6:14) In paragone
con gli esseri umani che governano come re e signori,
Gesù è il “solo Potentato” e l’unico ad avere
l’immortalità. (Dan. 7:14; Rom. 6:9) Da quando è asceso
ai cieli invisibili nessun uomo sulla terra lo “può vedere”
con gli occhi letterali.
Lezioni per noi:
4:15. Sia che abbiamo accettato il cristianesimo da
poco oppure da molto tempo, dobbiamo impegnarci per
continuare a crescere in senso spirituale.
6:2. Se il nostro datore di lavoro è un compagno di
fede, non dobbiamo approfittare di lui in nessun modo,
ma servirlo ancora più prontamente di quanto faremmo
con chi non fa parte della congregazione.
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Alcuni miei piccoli appunti
Punti notevoli di Primo Timoteo
Manteniamo fede e buona coscienza
VERSO il 56 E.V. l’apostolo Paolo avvertì gli anziani
della congregazione di Efeso che “oppressivi lupi”
sarebbero sorti fra di loro e ‘avrebbero detto cose storte
per trarsi dietro i discepoli’. (Atti 20:29, 30) Nel giro di
pochi anni, l’insegnamento apostata era divenuto così
grave che Paolo incoraggiò Timoteo a impegnarsi in un
combattimento spirituale all’interno della congregazione
per preservarne la purezza e aiutarne i componenti a
restare nella fede. Questo fu uno dei motivi principali per
cui Paolo, verso il 61-64 E.V., scrisse dalla Macedonia la
sua prima lettera a Timoteo.
A Timoteo fu detto quali sono i compiti di un anziano,
il posto assegnato da Dio alle donne, i requisiti di anziani
e servitori di ministero e altre cose. Queste istruzioni
sono utili anche oggi.
Esortazione ad avere fede
Paolo cominciò la lettera con il consiglio di
mantenere fede e buona coscienza. (1:1-20) Incoraggiò
Timoteo a rimanere a Efeso e a ‘comandare a certuni di
non insegnare diversa dottrina’. Paolo era grato del
ministero assegnatogli, riconoscendo di aver agito per
ignoranza e con mancanza di fede quando perseguitava
i seguaci di Gesù. L’apostolo comandò a Timoteo di
continuare a combattere la guerra spirituale,
“mantenendo fede e buona coscienza” e non divenendo
come quelli che avevano fatto “naufragio riguardo alla
loro fede”.
Consigli riguardo all’adorazione
Dopo ciò, Paolo diede consigli quale “maestro di
nazioni in quanto a fede e verità”. (2:1-15) Si doveva
pregare per quelli che erano altolocati affinché i cristiani
potessero vivere in pace. È volontà di Dio che ogni sorta
di uomini siano salvati, e un insegnamento fondamentale
è che Cristo “diede se stesso come riscatto
corrispondente per tutti”. Paolo mostrò che le donne
devono adornarsi con modestia e non esercitare autorità
sull’uomo.
La congregazione dev’essere ben organizzata. (3:116) Pertanto Paolo indicò i requisiti che devono avere i
sorveglianti e i servitori di ministero. Da quello che
l’apostolo scrisse, Timoteo avrebbe saputo come
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Alcuni miei piccoli appunti
comportarsi nella congregazione, “colonna e sostegno
della verità”.
Paolo diede a Timoteo consigli personali per aiutarlo
a stare in guardia contro i falsi insegnamenti. (4:1-16) In
tempi successivi alcuni si sarebbero allontanati dalla
fede. Tuttavia, prestando costante attenzione a se
stesso e al suo insegnamento, Timoteo ‘avrebbe salvato
se stesso e quelli che lo avrebbero ascoltato’.
Timoteo ricevette consigli anche su come trattare i
singoli individui, giovani e non. (5:1-25) Ad esempio,
bisognava provvedere in maniera adeguata alle vedove
più anziane che avevano un’eccellente reputazione
cristiana. Anziché pettegolare, le vedove più giovani
dovevano sposarsi e avere figli. Gli anziani che
presiedevano in maniera eccellente dovevano essere
ritenuti degni di doppio onore.
Santa devozione con autosufficienza
Paolo terminò la sua lettera dando consigli sulla
santa devozione. (6:1-21) La “santa devozione con
autosufficienza” è un mezzo di grande guadagno,
mentre chi determina di arricchire va incontro alla
distruzione e alla rovina. Paolo esortò Timoteo a
combattere l’eccellente combattimento della fede e ad
‘afferrare fermamente la vita eterna’. Per afferrare tale
vera vita, i ricchi dovevano “riporre la loro speranza non
nelle ricchezze incerte, ma in Dio”.
Salvata per mezzo del parto: Quando scrisse: “Essa
sarà tenuta in salvo per mezzo del parto, purché
rimangano in fede e amore e santificazione insieme a
sanità di mente”, Paolo non stava parlando della
salvezza in vista della vita eterna, bensì del giusto ruolo
della donna cristiana. (1 Timoteo 2:11-15) Per mezzo del
parto, avendo cura dei figli e dei lavori domestici la
donna sarebbe stata “tenuta in salvo” non rischiando di
diventare un’oziosa pettegola che si intromette negli
affari degli altri. (1 Timoteo 5:11-15) Le sue attività
domestiche avrebbero completato il suo servizio a
Geova. Naturalmente, tutti i cristiani dovrebbero badare
alla propria condotta e usare saggiamente il tempo. —
Efesini 5:15, 16.
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Alcuni miei piccoli appunti
“PREDICA LA PAROLA, DATTI AD ESSA CON
URGENZA”
(2 Tim. 1:1–4:22)
Per preparare Timoteo in vista dei tempi difficili
avvenire, Paolo scrive: “Dio non ci diede uno spirito di
codardia, ma di potenza e di amore e di sanità di
mente”. A Timoteo viene raccomandato: “Lo schiavo del
Signore non ha bisogno di contendere, ma di essere
gentile verso tutti, qualificato per insegnare”. — 2 Tim.
1:7; 2:24.
Paolo esorta Timoteo: “Rimani nelle cose che hai
imparato e sei stato persuaso a credere”. Gli
insegnamenti apostati stanno prendendo piede, perciò
l’apostolo consiglia al giovane sorvegliante: “Predica la
parola, datti ad essa con urgenza . . . , riprendi,
rimprovera, esorta”. — 2 Tim. 3:14; 4:2.
Risposta a domande bibliche:
1:13: Cos’è “il modello di sane parole”?
Le “sane parole” sono “quelle del nostro Signore
Gesù Cristo”, i veri insegnamenti cristiani. (1 Tim. 6:3)
Ciò che Gesù insegnò e fece era in armonia con la
Parola di Dio, perciò l’espressione “sane parole” può per
estensione riferirsi a tutti gli insegnamenti biblici. Tali
insegnamenti ci aiutano a capire quello che Geova
richiede da noi. ‘Continuiamo a tenere questo modello’
mettendo in pratica ciò che abbiamo imparato dalla
Bibbia.
4:13: Cos’erano “le pergamene”?
Il termine “pergamene” si riferisce a pelli
appositamente trattate per essere usate come materiale
scrittorio. È possibile che Paolo chiedesse alcune parti
delle Scritture Ebraiche così da studiarle mentre era
detenuto a Roma. Forse alcuni rotoli erano di papiro e
altri di pergamena.
Lezioni per noi:
1:5; 3:15. Il motivo fondamentale per cui Timoteo
aveva fede in Cristo Gesù, una fede che influiva su tutto
ciò che Timoteo faceva, era l’istruzione scritturale che
aveva ricevuto in famiglia sin dall’infanzia. È davvero
importante che i genitori riflettano seriamente su ciò che
stanno facendo per adempiere questa responsabilità nei
confronti di Dio e dei loro bambini.
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Alcuni miei piccoli appunti
1:16-18. Quando i nostri compagni di fede affrontano
prove, persecuzione o prigionia, preghiamo per loro e
facciamo tutto il possibile per aiutarli. — Prov. 3:27;
1 Tess. 5:25.
2:22. I cristiani, specialmente i giovani, non devono
lasciarsi assorbire da body building, sport, musica,
svago, hobby, viaggi, conversazioni frivole e cose simili,
al punto da avere poco tempo per le attività spirituali.
Punti notevoli di Secondo Timoteo
Confidiamo nella forza che Dio dà
GEOVA dà ai suoi servitori la forza di sopportare
prove e persecuzione. E quanto bisogno avevano
Timoteo e gli altri cristiani di quella forza! Nel 64 E.V. un
incendio devastò Roma, e si sparse la voce che il
responsabile fosse l’imperatore Nerone. Per scagionarsi,
egli incolpò i cristiani, e sembra che ciò desse origine a
un’ondata di persecuzione. Fu probabilmente in quel
tempo (verso il 65 E.V.) che l’apostolo Paolo fu
nuovamente imprigionato a Roma. Pur essendo vicino
alla morte, egli scrisse allora la sua seconda lettera a
Timoteo.
La lettera di Paolo preparava Timoteo a resistere agli
apostati e a rimanere saldo di fronte alla persecuzione.
Lo incoraggiava a continuare a fare progresso spirituale
e gli spiegava la situazione di Paolo in prigione. Inoltre,
questa lettera aiuta i lettori a confidare nella forza che
Dio dà.
Soffri il male e insegna con mitezza
Dio impartisce potenza onde possiamo sopportare la
persecuzione quali proclamatori della buona notizia.
(1:1-18) Paolo non dimenticò mai Timoteo nelle sue
preghiere, e ricordava la sua fede senza ipocrisia. Dio
diede a Timoteo ‘non uno spirito di codardia, ma uno
spirito di potenza e di amore e di sanità di mente’. Egli
perciò non doveva vergognarsi di dare testimonianza e
di soffrire il male per amore della buona notizia. Timoteo,
inoltre, doveva ‘continuare a tenere il modello di sane
parole’ udite da Paolo, proprio come noi dobbiamo
attenerci strettamente alla pura verità cristiana anche se
altri se ne allontanano.
Le cose che Paolo aveva insegnato dovevano
essere affidate a uomini fedeli che avrebbero insegnato
ad altri. (2:1-26) Timoteo fu esortato ad essere un
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eccellente soldato di Cristo, fedele nel soffrire il male.
Paolo stesso soffriva in prigione per aver predicato la
buona notizia. Egli incoraggiò Timoteo a fare tutto il
possibile per presentarsi a Dio come un operaio
approvato, evitando i discorsi vuoti che violano ciò che è
santo, e gli ricordò che lo schiavo del Signore deve
istruire altri con mitezza.
Predica la parola!
Per affrontare gli ultimi giorni e difendere la verità
scritturale ci sarebbe stato bisogno della forza di Dio.
(3:1-17) Tra gli empi sarebbero sorti uomini ‘che
imparano sempre ma non sono mai in grado di venire
all’accurata conoscenza della verità’. Tali ‘uomini
malvagi e impostori avrebbero progredito di male in
peggio, sviando ed essendo sviati’. Tuttavia, Timoteo
doveva ‘rimanere nelle cose che aveva imparato’. E così
dovremmo fare anche noi, sapendo che ‘tutta la Scrittura
è ispirata da Dio e utile per insegnare, riprendere,
correggere e disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo
di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato
per ogni opera buona’.
Timoteo doveva opporsi agli apostati e compiere il
suo ministero. (4:1-22) Per far questo doveva ‘predicare
la parola’ e attenersi ad essa. Questo era essenziale,
poiché la congregazione attraversava un “tempo
difficoltoso” a motivo del fatto che alcuni insegnavano
false dottrine. Anche gli odierni testimoni di Geova si
attengono alla Parola di Dio, predicandola con urgenza
nella congregazione e alle persone di fuori, anche in
condizioni sfavorevoli. Paolo ‘aveva osservato la fede’,
anche se alcuni l’avevano abbandonato. Ma ‘il Signore
gli aveva infuso potenza, affinché per mezzo suo la
predicazione fosse compiuta pienamente’. Confidiamo
anche noi nella forza che Dio dà e continuiamo a
predicare la buona notizia.
Un soldato eccellente: Paolo esortò Timoteo: “Quale
eccellente soldato di Cristo Gesù accetta la tua parte nel
soffrire il male. Nessuno che presta servizio come
soldato si immischia negli affari commerciali della vita,
affinché guadagni l’approvazione di chi lo ha arruolato
come soldato”. (2 Timoteo 2:3, 4) Un fante romano
‘soffriva il male’ quando doveva portare armi pesanti,
una scure, un cesto, razioni di cibo per tre giorni e altre
cose. (Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, libro III,
capitolo 5) Egli non si dedicava al commercio, poiché
questo non avrebbe fatto piacere ai suoi superiori, e le
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Alcuni miei piccoli appunti
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Alcuni miei piccoli appunti
sue spese erano coperte. In maniera analoga, il cristiano
sopporta le prove che l’essere un “eccellente soldato di
Cristo” comporta. Anche se forse ha un lavoro secolare
per assolvere le sue responsabilità scritturali, egli non
deve immischiarsi in cose materiali al punto di smettere
di combattere la guerra spirituale. (1 Tessalonicesi 2:9)
Dando testimonianza di casa in casa, brandisce “la
spada dello spirito, cioè la parola di Dio”, e contribuisce
a liberare le persone dall’errore religioso. (Efesini 6:1117; Giovanni 8:31, 32) Visto che sono in gioco delle vite,
possano tutti i soldati cristiani continuare ad avere
l’approvazione di Gesù Cristo e di Geova Dio in questo
modo.
La Parola di Geova è vivente
Punti notevoli delle lettere a Tito, a Filemone e agli
Ebrei
NEL 61 E.V., qualche tempo dopo la sua prima
detenzione a Roma, l’apostolo Paolo visita l’isola di
Creta. Notando la condizione spirituale delle
congregazioni dell’isola, lascia lì Tito per rafforzarle. In
seguito, probabilmente dalla Macedonia, Paolo scrive a
Tito una lettera per dargli istruzioni su come assolvere i
suoi incarichi e per garantire che l’opera di Tito ha il
sostegno dell’apostolo.
In precedenza, poco prima del suo rilascio nel
61 E.V., Paolo aveva scritto una lettera a Filemone, un
conservo cristiano che viveva a Colosse. Si tratta di una
richiesta personale fatta a un amico.
Verso il 61 E.V. Paolo scrisse anche una lettera ai
credenti ebrei della Giudea, dove dimostra la superiorità
del cristianesimo rispetto al sistema giudaico. Tutt’e tre
le lettere contengono validi consigli per noi. — Ebr. 4:12.
MANTENETEVI SANI SPIRITUALMENTE
(Tito 1:1–3:15)
Dopo aver dato istruzioni su come fare “nomine di
anziani di città in città”, Paolo consiglia a Tito di
‘continuare a riprendere gli insubordinati con severità,
affinché siano sani nella fede’. Esorta tutti i componenti
delle congregazioni di Creta “a ripudiare l’empietà . . . e
a vivere con sanità di mente”. — Tito 1:5, 10-13; 2:12.
Paolo dà ulteriori consigli per aiutare i fratelli di Creta
a mantenersi sani spiritualmente. Dice espressamente a
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Alcuni miei piccoli appunti
Tito di evitare “le questioni stolte . . . e le lotte relative
alla Legge”. — Tito 3:9.
Risposta a domande bibliche:
1:15: Com’è possibile che “tutte le cose” siano
“pure per i puri”, ma impure per “i contaminati e gli
infedeli”?
Per rispondere bisogna capire cosa intendeva Paolo
con l’espressione “tutte le cose”. Stava parlando non
delle cose che la scritta Parola di Dio condanna
esplicitamente, ma delle questioni in cui le Scritture
consentono a ogni credente di prendere la propria
decisione. Per chi ha un modo di pensare in armonia
con le norme di Dio, queste cose sono pure. Nel caso di
chi ha un modo di pensare distorto e una coscienza
contaminata avviene invece il contrario.
3:5: In che senso i cristiani unti sono ‘salvati per
mezzo del bagno’ e ‘rinnovati mediante lo spirito
santo’?
Vengono ‘salvati per mezzo del bagno’ in quanto Dio
li ha lavati, o purificati, con il sangue di Gesù applicando
il valore del sacrificio di riscatto. Sono ‘rinnovati
mediante lo spirito santo’ perché sono diventati “una
nuova creazione” quali figli di Dio generati dallo spirito.
— 2 Cor. 5:17.
Lezioni per noi:
1:10-13; 2:15. I sorveglianti cristiani devono
dimostrare coraggio per correggere le cose che non
vanno nella congregazione.
2:3-5. Come nel I secolo, oggi le sorelle cristiane
mature devono essere “di condotta riverente, non
calunniatrici, né schiave di molto vino, maestre di ciò che
è bene”. In tal modo possono efficacemente
ammaestrare in privato “le giovani” della congregazione.
3:8, 14. Rivolgere “la mente a come mantenere
opere eccellenti” è ‘eccellente e utile’ perché ci aiuta a
portare frutto nel servizio di Dio e ci mantiene separati
da questo mondo malvagio.
Raccolta Punti notevoli con Mini notes
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Alcuni miei piccoli appunti
Punti notevoli di Tito
Rimanete sani nella fede!
LE
CONGREGAZIONI
cristiane
dell’isola
mediterranea di Creta avevano bisogno di cure spirituali.
Chi poteva aiutarle? Ebbene, Tito, il compagno d’opera
dell’apostolo Paolo! Tito era coraggioso, qualificato per
insegnare, zelante nelle opere eccellenti e sano nella
fede.
Paolo fece visita a Creta fra la sua prima e la
seconda detenzione a Roma, e lasciò Tito sull’isola
perché correggesse alcune situazioni e nominasse
anziani di congregazione. Tito doveva anche
rimproverare i falsi insegnanti e dare il giusto esempio.
Tutto questo lo impariamo dalla lettera che Paolo scrisse
a Tito, e che probabilmente inviò dalla Macedonia tra
il 61 e il 64 E.V. I consigli dell’apostolo, se messi in
pratica, possono aiutare gli odierni sorveglianti e gli altri
compagni di fede ad essere coraggiosi, zelanti e
spiritualmente sani.
Cosa si richiede dai sorveglianti?
Era necessario nominare sorveglianti e risolvere
alcuni gravi problemi. (1:1-16) L’uomo che veniva
nominato sorvegliante doveva essere libero da accusa,
esemplare sia a livello personale che familiare, ospitale,
equilibrato e padrone di sé. Doveva insegnare ciò che è
verità, esortare e riprendere quelli che esprimevano
punti di vista contraddittori. Doveva avere coraggio,
perché bisognava mettere a tacere uomini insubordinati
nelle congregazioni, e specialmente quelli che
sostenevano la circoncisione, poiché avevano sovvertito
intere case. Bisognava impartire una severa riprensione
affinché le congregazioni rimanessero spiritualmente
sane. Anche oggi i sorveglianti cristiani devono avere il
coraggio di riprendere ed esortare al fine di edificare la
congregazione.
Mettiamo in pratica il sano insegnamento
Tito
doveva
impartire
un
insegnamento
spiritualmente sano. (2:1-15) Gli uomini d’età avanzata
dovevano essere esemplari in quanto a moderazione,
serietà, sanità di mente, fede, amore e perseveranza. Le
donne anziane dovevano essere “di condotta riverente”.
Quali “maestre di ciò che è bene”, potevano aiutare le
donne più giovani ad avere un giusto concetto delle loro
responsabilità di mogli e madri. I giovani dovevano
essere di mente sana, e gli schiavi dovevano essere
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Alcuni miei piccoli appunti
sottomessi ai loro padroni in modo da adornare
l’insegnamento di Dio. Tutti i cristiani dovevano ripudiare
l’empietà e vivere con sanità di mente in questo sistema
di cose, aspettando la gloriosa manifestazione di Dio e
di Gesù Cristo, “che diede se stesso per noi, per liberarci
da ogni sorta d’illegalità e purificare per sé un popolo
particolarmente suo, zelante nelle opere eccellenti”.
Mettendo in pratica questi sani consigli, sforziamoci
anche noi di ‘adornare l’insegnamento di Dio’.
I consigli conclusivi di Paolo promuovono la salute
spirituale. (3:1-15) Bisogna mostrare la giusta
sottomissione
ai
governanti
e
coltivare
la
ragionevolezza. I cristiani hanno la speranza della vita
eterna, e le parole di Paolo dovevano essere ribadite per
incoraggiarli a rivolgere la mente alle opere eccellenti.
Bisognava evitare questioni stolte e controversie sulla
Legge, e chi promuoveva una setta doveva essere
rigettato dopo essere stato ammonito due volte. Se gli
anziani applicheranno anche oggi questi consigli, sia
essi che i loro compagni di fede rimarranno sani nella
fede.
Evitiamo di essere schiavi del vino: Anche se le
donne non devono insegnare agli uomini nella
congregazione, le sorelle anziane possono istruire le
donne più giovani in privato. Per essere efficaci sotto
questo aspetto, le donne di una certa età devono
prestare ascolto alle parole di Paolo: “Le donne d’età
avanzata siano di condotta riverente, non calunniatrici,
né schiave di molto vino, maestre di ciò che è bene”.
(Tito 2:1-5; 1 Timoteo 2:11-14) In vista degli effetti del
bere, i sorveglianti, i servitori di ministero e le sorelle più
anziane devono usare moderazione, non dandosi a
molto vino. (1 Timoteo 3:2, 3, 8, 11) Tutti i cristiani
devono evitare l’ubriachezza e astenersi dal bere alcolici
mentre compiono la “santa opera” di predicare la buona
notizia. — Romani 15:16; Proverbi 23:20, 21.
ESORTATE “IN BASE ALL’AMORE”
(Filem. 1-25)
Filemone viene lodato per il suo esempio di ‘amore e
fede’. Paolo ha provato “molta gioia e conforto” nel
vedere che Filemone è fonte di ristoro per i compagni di
fede. — Filem. 4, 5, 7.
Col modo in cui affronta la delicata questione di
Onesimo, Paolo dà l’esempio a tutti i sorveglianti. Infatti
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Alcuni miei piccoli appunti
non impartisce un ordine ma esorta “in base all’amore”.
Dice a Filemone: “Confidando nella tua condiscendenza,
ti scrivo, sapendo che farai anche più delle cose che
dico”. — Filem. 8, 9, 21.
Risposta a domande bibliche:
10, 11, 18: In che senso Onesimo, un tempo
“inutile”, era diventato “utile”?
Onesimo era uno schiavo insubordinato che era
scappato dalla casa di Filemone a Colosse e si era
rifugiato a Roma. Probabilmente, per pagarsi il viaggio di
1.400 chilometri, Onesimo aveva anche derubato il suo
padrone. In effetti, per Filemone era “inutile”. Ma a
Roma, grazie all’aiuto di Paolo, Onesimo era diventato
cristiano. Adesso che era un fratello spirituale, questo
schiavo un tempo “inutile” era diventato “utile”.
15, 16: Perché Paolo non chiese a Filemone di
concedere la libertà a Onesimo?
Paolo voleva attenersi strettamente all’incarico di
‘predicare il regno di Dio e insegnare le cose inerenti al
Signore Gesù Cristo’. Pertanto decise di evitare
qualsiasi coinvolgimento nelle questioni sociali, come
quelle relative alla schiavitù. — Atti 28:31.
Lezioni per noi:
2. Filemone mise la sua casa a disposizione per
tenervi le adunanze cristiane. È un privilegio avere
un’adunanza per il servizio di campo a casa propria. —
Rom. 16:5; Col. 4:15.
4-7. Dovremmo prendere l’iniziativa di lodare i nostri
conservi che sono un esempio di fede e amore.
15, 16. Quando nella vita si verificano situazioni
spiacevoli non dovremmo farci assalire dall’ansia. Come
nel caso di Onesimo, potrebbero esserci dei risvolti
positivi.
21. Paolo si aspettava che Filemone perdonasse
Onesimo. In modo simile, anche noi siamo tenuti a
perdonare un fratello che può averci offeso. — Matt.
6:14.
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Alcuni miei piccoli appunti
Punti notevoli di Filemone
L’amore fraterno spinge ad agire
GESÙ CRISTO diede ai suoi discepoli il “nuovo
comandamento” di amarsi gli uni gli altri come egli amò
loro. (Giovanni 13:34, 35) Questo amore li avrebbe spinti
persino a morire l’uno per l’altro. Sì, l’amore fraterno è
così forte e spinge ad agire.
L’apostolo Paolo era certo che Filemone, un cristiano
appartenente alla congregazione di Colosse, città
dell’Asia Minore, avrebbe agito spinto dall’amore
fraterno. L’amore aveva già indotto Filemone a mettere a
disposizione la sua casa come luogo di adunanza
cristiana. Onesimo, uno schiavo di Filemone, era fuggito,
probabilmente rubando del denaro per pagarsi il viaggio
fino a Roma, dove in seguito aveva incontrato Paolo e
abbracciato il cristianesimo.
Mentre era in prigione a Roma, verso il 60-61 E.V.,
Paolo scrisse una lettera indirizzata principalmente a
Filemone esortandolo ad accogliere Onesimo, che
tornava da lui, con uno spirito d’amore fraterno. Leggete
questa lettera e noterete che è un capolavoro di affetto e
di tatto, un esempio che i servitori di Geova fanno bene
a imitare.
Lodato per il suo amore e la sua fede
Rivolgendosi a Filemone e ad altri, Paolo per prima
cosa li lodò. (Versetti 1-7) L’apostolo aveva continuato a
udire tanto dell’amore che Filemone aveva per Cristo e
per tutti i santi quanto della sua fede. Questo induceva
Paolo a ringraziare Geova e gli recava molta gioia e
conforto. E noi, personalmente, lodiamo i nostri fratelli
che danno il buon esempio in quanto ad amore e a
fede? Dovremmo farlo.
Come mostrano le parole di Paolo, quando si ha a
che fare con altri cristiani è sempre desiderabile esortare
facendo appello all’amore. (Versetti 8-14) Dopo la sua
introduzione piena di tatto l’apostolo Paolo disse che,
benché potesse ordinare a Filemone di “fare ciò che è
conveniente”, preferiva esortarlo. Esortarlo a fare che
cosa? A ricevere di nuovo lo schiavo Onesimo in
maniera benigna! Paolo avrebbe voluto continuare a
beneficiare dei servizi di Onesimo, ma non lo voleva fare
senza il consenso di Filemone.
Paolo indicò poi che spesso avvenimenti
apparentemente spiacevoli risultano benefici. (Versetti
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Alcuni miei piccoli appunti
15-21) In effetti, la fuga di Onesimo aveva prodotto
buoni risultati. Perché? Perché Filemone ora poteva
riaverlo come volenteroso e onesto fratello cristiano, non
come schiavo riluttante e forse anche disonesto. Paolo
chiese a Filemone di ricevere Onesimo proprio come
avrebbe ricevuto lui stesso. Se Onesimo aveva fatto
qualche torto a Filemone, l’apostolo avrebbe saldato il
debito. Per convincere ulteriormente Filemone ad
accondiscendere, Paolo gli ricordò che egli stesso era in
debito con l’apostolo per essere divenuto cristiano.
Perciò Paolo era certo che Filemone avrebbe fatto
anche più di ciò che gli era chiesto. Che richiesta
amorevole e piena di tatto! Di certo, è così che
dovremmo trattare i nostri conservi cristiani.
Paolo concluse la lettera con parole di speranza,
saluti e auguri. (Versetti 22-25) Sperava di essere presto
rimesso in libertà mediante le preghiere di altri a suo
favore. (Come indica la seconda lettera di Paolo a
Timoteo,
quelle
preghiere
furono
esaudite).
Concludendo, Paolo inviò saluti e augurò che
l’immeritata benignità di Gesù Cristo potesse essere con
lo spirito mostrato da Filemone e dagli altri adoratori di
Geova.
Più di uno schiavo: Riguardo al ritorno di Onesimo, lo
schiavo fuggitivo di Filemone, Paolo disse: “Forse . . . si
separò per un’ora, affinché tu lo riavessi per sempre,
non più come schiavo ma come più di uno schiavo,
come fratello diletto, specialmente tale a me, e quanto
più a te sia per relazione carnale che nel Signore”.
(Filemone 15, 16) Nell’impero romano la schiavitù era
sostenuta dal governo imperiale, e Paolo riconosceva
tali “autorità superiori”. (Romani 13:1-7) Egli non
giustificò la ribellione degli schiavi, ma aiutò tali individui
a ottenere la libertà spirituale come cristiani. In armonia
con il suo stesso consiglio secondo cui gli schiavi
dovevano essere sottoposti ai loro signori, Paolo
rimandò Onesimo da Filemone. (Colossesi 3:22-24; Tito
2:9, 10) Ora Onesimo era più di uno schiavo mondano.
Era un diletto compagno di fede che avrebbe mostrato
sottomissione relativa a Filemone come schiavo
migliore, essendo governato da santi princìpi e
manifestando amore fraterno.
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Alcuni miei piccoli appunti
‘AVANZATE VERSO LA MATURITÀ’
(Ebr. 1:1–13:25)
Per dimostrare che la fede nel sacrificio di Gesù è
superiore alle opere della Legge, Paolo mette in risalto
l’eccellenza del Fondatore del cristianesimo, del suo
sacerdozio, del
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