n. 16 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 4 maggio 2006 - € 1 v o l a p i c c ol o p r in c ipe Associazione “Un Tetto” Questi preti! A Senigallia e dintorni c’è un gran bisogno di preti! Ne sa qualcosa il Vescovo Giuseppe Orlandoni che felicissimo per l’ordinazione a Vescovo del suo più fidato collaboratore don Gerardo – deve ora fare i conti con Sant’Angelo, Filetto, Roncitelli… che reclamano il Parroco. Una soluzione senz’altro si troverà, ma è necessario che la comunità diocesana cominci una seria riflessione sul ruolo del Sacerdote. Ce ne offre lo spunto anche la Domenica del Buon Pastore, il 7 maggio, nella quale ci aiuteremo a far crescere un sentimento di preghiera, ma anche di simpatia e affetto perché non manchi mai questa presenza nelle nostre comunità. Che Dio ce li mandi questi preti, con le preghiere di tutti. Vi garantisco che non è facile fare il prete oggi. Ma è estremamente bello, anche se a volte ti senti la meravigliosa sensazione di essere “usato”: ho detto “meravigliosa”, perché l’amore è sempre servizio e sacrificio. Ma è possibile essere buon prete perché è Dio che ti chiama: la scelta viene da Lui che poi ti sostiene. Ai preti chiedetegli ciò che di più prezioso hanno da darvi: Gesù Cristo. Per il resto, aiutateli a camminare nella serenità del Vangelo e soprattutto non sottoponeteli a continuo giudizio, perché ogni prete ha detto di “sì” totalmente e appassionatamente al progetto di Dio su di lui per quell’imposizione delle mani sul suo capo fatta dal Vescovo, come garanzia che i suoi gesti recano impresso il sigillo di Dio. Vogliate bene ai vostri preti! Belli o brutti, simpatici o scontrosi, giovani o attempati. Alla mancanza di dialogo e collaborazione che si riscontra tante volte nelle nostre parrocchie prenda il sopravvento un sentimento di fiducia e di apertura al dialogo. Perché nelle nostre comunità parrocchiali ognuno possa sentirsi a casa propria per poter realizzare al meglio quel progetto di vita che il Buon Pastore ha preparato per ciascuno di noi. Gesualdo Purziani Giovedì 4 maggio Festa di SAN PAOLINO Patrono di Senigallia e diocesi Alle 18: Santa Messa concelebrata con il nuovo Vescovo Mons. Gerardo Rocconi Alle 19: Processione per la città SPECIALE NUOVO VESCOVO Testimonianze da una giornata di festa Autori vari 7 - 10 in collaborazione con COOP ADRIATICA progetto “C’entro anch’io” Festa di primavera Duca a Il nuovo pronto piazz Sen i gallia soccorso e la dialisi per i turisti in del a sabato 6 maggio 2006 ore 17.00 Una festa per bambini e ragazzi con animazione, giochi, laboratori creativi e uno spazio espositivo per riflettere sul tema dei diritti dei bambini 4 di Michela Gambelli L’umile pastore mons. Gerardo Rocconi, vescovo di Jesi �������������������������� SENIGALLIA SENIGALLIA Tecnostampa Ostra Vetere Editoriale un tetto ���������� ������������������� Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - TERRITORIO “Vola piccolo principe”: i diritti dei bambini di Federica Franceschini “Tutti i grandi sono stati bambini una volta (ma pochi di essi se ne ricordano)” (Antoine de Saint-Exupéry, “Il piccolo principe”) Info: Associazione Un Tetto, Via Gramsci, 17 - Senigallia - Tel. 071 659388 C 4 “A tavola con i Duchi”: il cibo diventa cultura Redazione 13 ome Maria alle nozze di Cana piangeva lacrime di gioia per quel figlio tanto speciale, così una donna di tante primavere ma col cuore invigorito dalla fede, sabato era ritta e fiera per il figlio divenuto vescovo. Così la madre di mons.Rocconi ha assistito all’ordinazione episcopale di suo figlio. Il suo, il nostro don Gerardo Rocconi è vescovo. L’ex vicario generale della diocesi di Senigallia è stato consacrato durante una celebrazione molto suggestiva che ha commosso quanti, in tantissimi, erano in Cattedrale per assistere al rito. Erano vent’anni che al duomo di Senigallia non avveniva un’ordinazione episcopale, l’ultimo a ricevere il ministero era stato mons. Mario Cecchini, oggi vescovo emerito di Fano. La piazza antistante la cattedrale si è riempita di pellegrini ma anche di curiosi già dalle prime ore del pomeriggio, tantissime persone hanno seguito la celebrazione dai maxi schermi in piazza Garibaldi dove è stato allestito un tendone con quattrocento posti a sedere. Il duomo vestito a festa per l’occasione con addobbi regali, calle bianche e anturium rossi. La bella cornice dell’imponente chiesa, fatta di navate e affreschi hanno reso ancor più suggestiva la cerimonia. Le corali hanno fatto il resto, intonando musiche e note che emozionavano. La “Schola Cantorum Immacolata” ha interpretato canti gragoriani, mentre la corale “F. Tommasini” si è occupata degli altri canti. Don Gearardo era sereno. Sguardo pacato e tantissima emozione per il nuovo vescovo di Jesi. Erano circa le 16.45 quando centocinquanta sacerdoti seguiti da tredici vescovi sono partiti in processione dalla chiesa dei Cancelli per raggiungere la cattedrale. All’arrivo di don Gerardo gli applausi hanno sovrastato le voci della corale. E questo si è ripetuto molte volte durante la cerimonia. Tanta commozione tra la gente, visi rigati di lacrime per questo evento così speciale. “E’ questo un momento di grande gioia, oltre che di comunione e di preghiera: siamo in festa per questo nuovo Vescovo, Mons. Gerardo Rocconi, che il Signore, attraverso la chiamata del Papa, ci dona - ha detto durante l’omelia mons. Orlandoni - il vescovo è successore degli apostoli. Sebbene siano numerosi e vari i compiti affidati al Vescovo, tutti si riassumono e trovano pienezza in questo mandato: essere testimone del Risorto.” Prima di concludere l’omelia il vescovo di Senigallia ha voluto porgere i suoi auguri al neo-eletto “Nell’esprimerti, caro don Gerardo, i sentimenti della più viva gratitudine per il servizio saggio e generoso che con un’esemplare testimonianza di vita hai esercitato in questa nostra, tua, diocesi e per il servizio che ora ti appresti a svolgere nella vicina chiesa sorella di Jesi ti accompagniamo con la nostra affettuosa preghiera.” Al termine della celebrazione, il saluto di mons. Gerardo Rocconi ha commosso tutti i presenti “Volevo ricordare Padre Oscar, sono tanti anni che mi conoscere e mi ha sempre manifestato affetto e stima. Oggi rileggendo il passato alla luce di questi avvenimenti, assumono un significato particolare. Vedendo tutta questa gente vorrei scomparire, mi consola però una cosa: spero che non siate venuti per me, questo è importante, allora per che cosa siamo venuti? Siamo venuti per vedere la misericordia di Dio e per vedere cosa è capace di fare. Siamo nell’identica situazione di Maria in visita a Elisabetta, due persone graziate lodano il signore, qui questa sera ha agito la grazia, questa ordinazione è dono del Signore. E’ solo l’amore del signore che mi da forza e pace, se guardo me stesso vorrei scomparire se penso al signore trovo la pace. In me non vedo nessuna caratteristica del vescovo, allora se il Signore ha deciso di servirsi di un mezzo così inadeguato è costretto a mettersi in gioco. Non è un modo sciocco di ragionare, io ragiono un po’ come Maria alla quale sono molto devoto. A tutti voi chiedo di sostenermi con la vostra preghiera così come il signore vuole, pregate perchè io sia fedele, come il Signore mi vuole, e questo solo conta.” Michela Gambelli 2 4 maggio 2006 attualità scuolaPresentato a Senigallia il Piano di offerta formativa territoriale Progetti educativi su misura U na sala del Trono gremita di insegnanti, am- in condizioni di uguaglianza”. Dopo l’istituzione miglioramento della situazione vigente, “Leggo ministratori locali e genitori nella mattinata dell’Osservatorio di area sulla dispersione scola- con te”, che mira a promuovere la lettura come di sabato 29 aprile per la presentazione ufficiale stica del 1996, l’introduzione dell’autonomia del processo formativo e creativo della persona, un del primo Piano dell’offerta formativa territoriale 2000 e la nascita della Conferenza permanente Viaggio in biblioteca e in mediateca, come luoghi (Poft), chiaro segno dell’importanza del traguar- ente locale scuola del 2001, il Poft oggi guarda piacevoli e utili per ogni studente, la pubblicaziodo raggiunto dopo due anni di lavoro. Un lavoro all’equivalenza di opportunità e di progetti edu- ne di una Guida della città per bambini illustrata condiviso, combattuto, impegnativo tra scuola ed cativi per ogni studente del territorio scolastico ad arte da noti disegnatori di libri per l’infanzia, ente locale, il cui risultato, scritto nero su bianco senigalliese. la rassegna di teatro educativo “Terre marine”, il sulle pagine di un opuscolo dal titolo “Il territo- “Porre fine alle politiche unidirezionali- spiega un “Cinema insieme” per capire la storia attraverso rio della scuola”, è fondamentale per la crescita rappresentante della direzione generale scolasti- le immagini, l’educazione ambientale della “Fate l’apertura mentale della scuola ad ambiti non ca, in vece di Michele De Gregorio-, coinvolgere toria in città”, per imparare l’agricoltura biologitradizionalmente didattici. il numero maggiore di scuole, soprattutto quelle ca giocando, la didattica con visite interattive al Il sindaco Angeloni ha espresso la sua soddisfa- secondarie, sottolineare l’autonomia scolasti- Museo archeologico La Fenice, la Settimana delzione: “Si tratta di una tappa di un percorso che ca didattica e la partecipazione consapevole dei lo sport. Molti progetti, che vedono impegnati in deve continuare tra scuola, ente locale e vari sog- soggetti per compensare un gap perdurato trop- prima linea gli insegnanti che verranno formati getti formativi del territorio, che abbiamo l’am- po a lungo: erano queste le nostre idee chiave. Il ad hoc per garantire agli allievi percorsi educatibizione di ampliare a tutte le scuole dell’ambito nostro lavoro è stato e sarà lento, inesorabile e vi di qualità. Ma che hanno come primo, grande territoriale 8. I due obiettivi principali del nostro tenace”. scopo quello di dare pari opportunità ai ragazzi lavoro sono stati raggiunti: evitare la formulazio- Ma vediamo nel dettaglio a che tipo di offerte, degli istituti scolastici locali e di creare un mone di progetti standard, sostituendoli con percor- rivolte agli studenti di tutte le scuole dell’obbli- dello di scuola che sia sempre più patrimonio di si di formazione modellati sulle peculiarità del go e secondarie del territorio, il Piano formativo tutti. tessuto esistente, e dare vita a una proposta inte- si riferisce. Il Consiglio municipale dei ragazzi, ramente partecipata, cui tutti possono accedere che comunica all’amministrazione la sua idea di Chiara Michelon 1° maggio Il lavoro nella Calabria che vuole rinascere Da Locri per la legalità O ltre trentamila persone a Locri per la festa del 1° maggio organizzata dai sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil. Dopo l’omicidio del vicepresidente del consiglio regionale Franco Fortugno, sulla cittadina calabrese continuano a rimanere accesi i riflettori della cronaca nazionale. La manifestazione ha visto sfilare col mondo del lavoro e della politica, i giovani calabresi insieme a migliaia di loro coetanei provenienti da tutt’Italia, per gridare ancora una volta il loro “no” al potere mafioso, per rivendicare il diritto al lavoro “in una terra in cui vogliamo vivere e lavorare e da cui non vogliamo andare via- hanno detto i ragazzi che ormai si riconoscono nello, slogan “E adesso ammazzateci tutti”. Gli stessi ragazzi che a Palazzo Nieddu del Rio, teatro del delitto Fortugno, hanno creato il “Forever”, forum permanente della resistenza e della vita. “Locri è la capitale morale del lavoro italiano- ha ribadito Raffaele Bonanni, segretario nazionale della Cisl- la sua resistenza al potere del malaffare, appartiene a tutti noi. Al contempo essa costituisce un monito per i poteri locali e nazionali che devono fare molto di più per il Sud e la Calabria”. A parlare di “Locri come città simbolo della guerra dichiarata alla mafia e quindi come sede di speranza e di cambiamento” anche Guglielmo Epifani, segretario nazionale della Cgil che ha esortato” il nuovo governo a mettersi presto al lavoro dato che il Meridione d’Italia è primo in Europa per disoccupazione giovanile”. Per il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero “si è trattato di un momento importante perché tutta l’Italia ha scelto come centro della festa del lavoro, una terra dove il lavoro non c’è: una festa del paradosso, dunque, da vivere in chiave simbolica”. La Chiesa locrese, nella persona del vescovo Giancarlo Bregantini, ha espresso la sua gratitudine per aver scelto Locri come sede della festa del 1° maggio. E’ un bene continuare a tenere alta l’attenzione sul nostro territorio, così facendo ne trarranno benefici la Calabria e tutto il Sud d’Italia- ha detto il presule - Come Chiesa ribadiamo l’importanza del lavoro quale scelta di speranza per lenire la piaga della disoccupazione e anche per proseguire nella lotta contro la mafia; ribadiamo, pure, il nostro sostegno a tutte quelle iniziative (come le attività legate al Progetto Policoro) che puntano a tenere i giovani lontano dalla criminalità, offrendo loro una strada di normalità della vita”. Nel chiedere a tutti un’attenzione sempre maggiore verso questa realtà- ha concluso Bregantini- invitiamo ognuno ad impegnarsi affinché le distinzioni politiche siano secondarie e questa unità, che qui a Locri vede assieme tante bandiere e tante sigle diverse, venga sempre alimentata per il bene comune e di tutti”. Maria Scaramuzzino Dimenticate le scuole d’infanzia paritarie A nche una rappresentanza delle scuole materne paritarie di Senigallia ha partecipato alla presentazione del POFT. Molto interesse ha suscitato l’intervento del dott. Dallara che ha parlato di “Identità e Appartenenza” distinguendole con la chiarezza e la puntualità che caratterizzano i suoi interventi. Da parte nostra vogliamo dire che nel territorio esprimiamo sicuramente una “identità” ben precisa e curata nella progettazione dei nostri POF e nell’attività di coordinamento. Però facciamo fatica a sentire il senso di “appartenenza” al territorio. Esprimiamo con passione la nostra identità ma, anche in questa occasione, non abbiamo avuto l’opportunità di proporre o partecipare ai progetti elaborati dal gruppo di lavoro che si è costituito, un lavoro significativo e faticoso che esprime una grande volontà di “camminare insieme”. Il nostro augurio è che il cammino si arricchisca di nuove energie e che tutto il territorio, e soprattutto tutti i bambini e le bambine del territorio di Senigallia possano usufruire delle stesse opportunità formative. Senigallia è ricca di stimoli ed energie che possono sicuramente creare nuove sinergie per valorizzare al meglio le risorse naturali, strutturali e umane esistenti. Daniela Fenocchi iraq e 25 aprile Italia divisa sulla storia, sul presente e sul ruolo da giocare nei rapporti internazionali Vecchie e nuove guerre L a seconda Nassirya c’è stata. Due anni e mezzo ché – come è stato detto da uno dei più autorevoli dopo la strage del 12 novembre 2003, un altro esponenti della nuova maggioranza parlamentare convoglio italiano è stato colpito e altri tre giova- – “l’agenda dell’Italia in Iraq non è mai stata e mai ni partiti dallo stivale vi fanno ora ritorno senza sarà determinata né modificata dai gesti criminali vita, fra bandiere listate a lutto e onori di stato. dei terroristi”. Il dolore delle famiglie, sempre nuovo e intenso, Ciò nonostante due aspetti preoccupano, e non rappresenta l’aspetto più tragico di una missione poco. Il primo è la difficoltà e la lentezza con la di pacificazione internazionale nata sotto cattivi quale il governo iracheno riesce ad acquistare auauspici e faticosamente avanzata al caro prezzo di torità ed effettivo potere di sovranità. Le trattatioltre duemila soldati morti, con l’Italia a pagare il ve fra le parti in causa si sono fatte snervanti, con più alto tributo di sangue dopo Stati Uniti e Gran la palla ora in mano al premier designato Nuri Al Bretagna. Maliki, chiamato a dare al paese una svolta di uniNon appassionano affatto invece le polemiche tà che il suo predecessore non è riuscito – e non politiche sulla data del rientro definitivo dei no- solo per suo demerito – a garantire. Difficile prestri soldati dal paese mediorientale: come noto, vedere cosa succederà quando le forze della coaliil governo in carica ha già previsto la fine della zione lasceranno il paese. missione Antica Babilonia entro la conclusione di Il secondo aspetto preoccupante non riguarda inquest’anno, e il governo che lo sostituirà a breve vece l’Iraq e la effettiva unità delle sue forze polipotrà – se vi riuscirà – anticiparlo di poco. Forse tiche, ma l’Italia, e per l’appunto l’unità delle sue di alcune settimane, forse neppure di quelle, per- forze politiche e la loro capacità di riunirsi intorché nonostante i proclami di chi invoca da tempo no a ideali condivisi. Se a distanza di sessant’anni un ritiro senza se e senza ma, la dipartita dall’Iraq ancora ci si spacca – e con quale acrimonia – sulsarà gestita di comune intesa con le forze interna- la Liberazione dal nazi-fascismo, facendo del 25 zionali lì presenti. Un percorso che non cambierà aprile una festa di divisione e di malriposto orgoin seguito all’agguato di ieri mattina, anche per- glio di parte, come potremo mai pensare ad una convergenza parlamentare sul modo di chiudere nel migliore dei modi la nostra partecipazione al dopoguerra iracheno? Di una tale eventualità non se ne intravedono neppure i presupposti, e le contraddizioni interne alla nuova maggioranza – nient’affatto semplici da ricomporre, anche in presenza di un leader forte e di una sincera volontà unitaria – non promettono nulla di buono. E di tutto questo c’è solo da dispiacersi, perché una politica estera chiara è parte integrante e indispensabile di una seria azione di governo. Qualche sognatore insiste nel pensare ad una politica estera comune a livello europeo. Grande traguardo, questo, certamente da perseguire. Ma tanto per iniziare, non sarebbe una cattiva idea iniziare a metterci d’accordo almeno fra di noi, fra italiani, almeno su quei temi che lo consentono più agevolmente. Uno di questi potrebbe essere, ora che da tempo il percorso è segnato, e c’è solo da rendere operativo in tempi certi il ritiro delle truppe, proprio l’Iraq. Ma anche su queste ipotesi di accordo il buongiorno si vede dal mattino, e sulla storia di Antica Babilonia ormai sta tramontando il sole. *** Asteriski * Eletti i due Presidenti Alla Camera: Bertinotti. Al Senato: Marini. Bertinotti dichiara: • A Pier Ferdinando Casini, che mi ha preceduto in questo incarico con una capacità e un senso delle Istituzioni che spero di poter imitare, va il sincero ringraziamento mio e di tutta l’assemblea. • E’ fondamentale la pari dignità politica di ognuno e ognuna di voi in quest’aula. Ognuno potrà contare sul mio assoluto rispetto di questo principio. • Bisogna lavorare ai Corpi da cui dipende la vita dello Stato e cercare di valorizzare le loro Autonomie: dalla magistratura all’informazione, per farci sentire cittadini di uno Stato di diritto. • La scuola è parte fondamentale per la costruzione della convivenza. Cito l’esempio di una grande coscienza civile e riformatrice del paese: don Lorenzo Milani. Marini proclama: • Alle elezioni c’è stata una partecipazione eccezionale. La nostra democrazia è forte e salda e robuste e salde sono le nostre Istituzioni. Anche le nostre forze politiche siano chiamate a esercitare il loro compito democratico. • La forza della democrazie risiede anche nella capacità di convergere insieme sulle scelte migliori per il nostro Paese. Tutto ciò non fa certo perdere la nostra identità ma occorre un più maturo senso di responsabilità e impegno nella ricerca delle soluzioni più efficaci per il nostro Paese. * Slogan sanguinari. Sono quelli scanditi a Roma nel corteo del 18 febbraio 2006: “10, 100, 1000 Nassirya” (dove morirono alcuni carabinieri nel primo attentato; dove sono morti i tre carabinieri saltati in aria in questi giorni, con i funerali del 2 maggio 2006). Durante lo stesso corteo – per la Palestina – furono bruciate anche alcune bandiere dello Stato d’Israele. Sanguinari e razzisti, giustamente indagati dalla Magistratura. * Ponte Rio. Grandi celebrazioni per il 50° del Circolo ARCI, luogo di grande aggregazione per il “rione” che oggi ha superato abbondantemente il Comune di Monterado per il numero dei residenti. Don Mario Mancini ha celebrato la Messa nella “sua” chiesa. L’ha vista piena come non mai. Anche la chiesa è diventata luogo di aggregazione. Per la circostanza, la scrittrice Angela Rodano ha preparato un bel volume che merita di essere inserito nelle biblioteche familiari del Comune e fuori del Comune. * Senigallia. Raid di vandali nella notte: presi di mira cassonetti e fioriere del centro storico e del lungomare. Rovesciati i contenitori per i rifiuti, l’immondizia è stata sparpagliata per la strada, soprattutto nel tratto centrale del lungomare Alighieri, mentre al Ciarnin i cassonetti sono stati capovolti e lasciati sottosopra fino all’alba. Giuseppe Cionchi 4 maggio 2006 attualità 3 VITA In aumento le donne straniere che ricorrono all’aborto: 31 mila nel 2003 Quando la vita fa paura E ’ in aumento il numero di donne straniere che ricorrono all’interruzione volontaria di gravidanza in Italia: 10.131 mila nel 1996, 21.201 nel 2000 e 31.836mila nel 2003. In alcune regioni, dove maggiore è la presenza di immigrati, la percentuale risulta molto elevata: il 38% in Veneto, il 37% in Lombardia, il 34% in Emilia Romagna, il 33% in Piemonte e il 31% nel Lazio. Ad esporre questi dati Angela Spinelli dell’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio nella sessione del IX Consensus Conference sull’immigrazione riguardante “Salute donne e bambini” in collaborazione con il Gruppo Nazionale di Lavoro Bambino Immigrato. I tassi di abortività indicano un ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza molto maggiore tra le donne straniere rispetto alle italiane (rispettivamente 35,5 e 8,1 per 1000 donne in età feconda nel 2002). Alla luce di questi dati, l’Istituto Superiore di Sanità nel 2004 ha condotto, in collaborazione con l’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, un’indagine multicentrica riguardante il ricorso all’Ivg tra le donne immigrate. Uno degli obiettivi è stato quello di caratterizzare TEMPI MODERNI Ferrovie: qualcosa si muove S oddisfazione dopo l’incontro a Roma fra la delegazione della Regione Marche guidata dall’Assessore ai trasporti Pietro Marcolini e i vertici delle Ferrovie dello Stato con il direttore generale Laguzzi, il responsabile delle relazioni esterne per FS Holding Di Trapani, oltre alle rispettive dirigenze di RFI, Trenitalia e Real Estate. “La prima parte dell’incontro si è risolta con la buona notizia - ha detto Marcolini - di 64 assunzioni ottenute in totale, rispetto alla vertenza nazionale e locale messa in piedi con l’apporto dei sindacati e delle province”. Di questi, sono 25 i capitreno, 9 i macchinisti e 30 gli addetti alla manutenzione ordinaria e straordinaria che entrando in servizio garantiranno la copertura di parecchi disservizi verificatisi finora per carenza di personale. Molti altri erano gli argomenti in discussione. Entro l’anno - è stato garantito dalla controparte - saranno rientrate tutte e 8 le locomotive ‘in prestito’ al Piemonte mentre saranno in tutto sei i ‘464’ (due fin dal prossimo giugno) e altri 4 i ‘piani rialzati’ disponibili dal prossimo mese di settembre. Per ciò che concerne i passaggi a livello, è stato conferma- Sempre più i detenuti in Europa Dietro le sbarre C il profilo socio-demografico e, per alcuni aspetti, il livello di integrazione sociale delle donne straniere. L’indagine ha utilizzato una combinazione di metodi quantitativi e qualitativi: 605 sono state le donne straniere sottoposte ad un questionario che si sono rivolte ai servizi per abortire in 4 città italiane (Roma, Milano,Torino e Reggio Emilia). Sono state intervistate 43 donne provenienti da Romania, Ucraina, Perù, Ecuador, Marocco, Nigeria e Cina.Le donne sono state intervistate nella lingua madre da mediatrici culturali. Il 63% di donne ha un’età inferiore ai 30anni, di queste il 79% sono giovanissime nigeriane, mentre consistente è la presenza delle cinesi nella fascia di età più matura(51% dei casi tra i 30 e i 39 anni). Per quanto riguarda lo stato civile si è osservata una prevalenza di donne coniugate o conviventi con il partner in Italia, in particolare tra le cinesi e le marocchine;tra le nigeriane è alta la percentuale, invece, di donne nubili(73%).Mentre il 23% delle ucraine e moldave risultano separate o divorziate. Il 64% di donne che ricorrono all’aborto sono già madri, sono molte le donne africane senza figli, il 76% nigeriane. Il 70% ha almeno un figlio all’estero con valori molto più bassi tra le marocchine(23%). Il 305 ha dichiarato di non svolgere attività lavorative. Le donne occupate sono soprattutto colf o assistenti familiari (44%). La metà delle donne straniere è arrivata negli ultimi due anni;l’immigrazione più recente proviene dall’Est Europa quella di più lunga data dal Marocco e dalla Cina. “L’impatto con il nostro Paese non è privo di difficoltà: è frequente ascoltare racconti che rivelano un assoluto smarrimento nell’arrivare in città sconosciute, senza alcuna idea sul da farsi” ha detto Spinelli. Dalle conclusione dell’indagine si può dire che, le donne immigrate evidenziano molte caratteristiche comuni ma anche delle notevoli differenze, a seconda dell’etnia di appartenenza sia riguardo le condizioni di vita sia nell’esperienza di immigrazione e che spesso sono collegate alle scelte riproduttive. Per quanto riguarda la prevenzione dell’Ivg si sottolinea l’importanza di tener conto di queste differenze tra le straniere.Per questo si punta sulla necessità di attuare specifiche politiche di supporto socio-economico per l’integrazione, in particolare per l’offerta di lavori che garantiscano maggiori diritti, tra cui quelli della maternità e di condizioni abitative dignitose. S.T. resce in tutta Europa il numero di detenuti, picchi in Portogallo, Spagna e Inghilterra, l’Italia sta in mezzo. Lo riferisce il rapporto “Libertà in carcere” di Antigone sui risultati del Progetto europeo Agis 2004 sulla figura del garante dei diritti dei detenuti in Europa. Il presidente dell’associazione, Patrizio Gonnella, mette in guardia dal “rischio di torture o di maltrattamenti” in carceri sovraffollate e chiede al Governo di “far nascere un vero difensore civico nazionale e di articolarlo sull’intero territorio”. In Italia la popolazione detenuta è quasi raddoppiata in poco più di un decennio, passando dallo 56 L’asino che cura S i chiama onoterapia, somiglia alla ippoterapia ma al posto dei cavalli impiega gli asini: si dimostra particolarmente efficace nella cura dei disturbi del comportamento e dell’attenzione. Il progetto Pro.spe.r.o. (Progetto sperimentale in opoterapia) sta riscuotendo un grande successo nella zona del fermano e suscita l’attenzione del Comune, delle Aziende sanitarie, delle scuole e naturalmente delle famiglie. “Abbiamo avviato l’esperienza nel maggio dello scorso anno, dopo aver selezionato, 10 minori tra le famiglie del territorio”, racconta Pierluigi Riccioni, direttore dell’Umee(Unità Multidisciplinare Età Evolutiva) e promotore dell’iniziativa. “Abbiamo scelto bambini iperattivi, ipercinetici e con disturbi dell’attenzione e del comportamento, che abbiamo introdotto in questo programma sperimentale. Il termine opoterapia in realtà non ci piace: non impieghiamo solo asini, ma anche tanti altri animali, tra cui le rane. E’ vero però che gli asini hanno alcune caratteristiche che li rendono particolarmente efficaci nella cura dei disturbi comportamentali: diversamente dai cavalli, per esempio, che sono addomesticati e disponibili a eseguire qualsiasi azioni sia loro comandata, gli asini devono essere convinti. Questo costringe il bambino ad entrare in relazione profonda con l’animale e ad acquisire progressivamente dimestichezza, fino ad eseguire insieme a questo esercizi, percorsi, passeggiate”. Sede del progetto Pro.spe.r.o. è una fattoria di due ettari, ricavata all’interno di uno spazio già adibito a luogo di recupero e riabilitazione. “I bambini hanno partecipato all’attività una volta a settimana, per una o due ore. I risultati sono stati sorprendenti: le famiglie e gli insegnanti ci hanno riferito di un miglioramento nella loro condotta a casa e in classe. In alcuni casi il cambiamento è stato più eclatante, in altri meno, ma si è sempre registrato un risultato assolutamente positivo. Anche i medici hanno riscontrato dei progressi a livello clinico, scientificamente provati, che avvalorano l’efficacia di questa terapia”. to l’impegno per Macerata e Montecosaro: entro luglio ci sarà la Conferenza dei Servizi, a fine anno i progetti esecutivi e a cavallo dell’anno sarà possibile avviare i lavori. Confermata invece la soppressione del passaggio a livello di Senigallia mentre è sospesa ogni decisione per quello di Mondolfo in attesa di una soluzione concordata con il Comune. Alcune questioni sono state affrontate in parte, come la manutenzione e la pulizia delle stazioni ferroviarie da discutere però insieme a Comuni e Province caso per caso, mentre è rimasto sul tappeto il problema dell’utilizzo dell’immobile dismesso alla stazione ferroviaria di Falconara. Infine, il vero punto di sostanziale dissidio rimasto sul tappeto e` la questione irrinunciabile del ripristino del collegamento Eurostar Ancona-Roma delle 11.40. La Regione sulla base della promessa esplicita di Trenitalia di poterlo riprendere gia` dal 21 aprile scorso, ha invece stigmatizzato come tale questione sia stata silenziosamente e immotivamente rimandata. E’ stata concordata un’altra riunione di vertice entro metà maggio. detenuti ogni 100mila abitanti nel 1991 ai 96 Bielorussia (135,7%). Quarto posto all’Italia nel 2001. Più contenuti gli incrementi negli (134,2%), poi viene Francia, Polonia, Repubaltri Paesi dell’Europa centro-occidentale, blica ceca, Romania, Spagna, Belgio, Gran con l’eccezione di Austria, Danimarca, Fin- Bretagna, Portogallo, Finlandia, Svezia, Slolandia, Francia, dove si osserva una seppur venia, Austria, Germania e Danimarca. lieve diminuzione della carcerazione. Quasi Questi i Paesi fuori limite, negli altri le carcovunque il tasso di detenzione è prossimo eri sono ancora da riempire, ma i dati potreball’1‰, con i picchi di Portogallo (1,35 ‰), bero ingannare. Ad esempio la Russia occupa Inghilterra (1,3‰) e Spagna (1,27‰). Ben solo il 90,2% dei posti disponibili, eppure ha maggiori i tassi delle repubbliche ex sovieti- il più alto tasso di carcerazione, vicino al 7‰. che: quasi 7‰ in Russia, 4‰ in Ucraina, cir- E il sovraffollamento preoccupa Gonnella: ca 3‰ nelle repubbliche baltiche e oltre 2‰ “La questione dei diritti è fondamentale in in Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Bul- quanto oggi diventa sempre più questione garia. È quindi “sovraffollamento” la parola di protezione dei diritti stessi. Il sovraffolchiave con cui leggere il rapporto di Antigo- lamento costringe di fatto a comportamenti ne. Al primo poco meritevole posto la Gre- che sono al limite del disumano. E nessun cia, che reclude il 158,3% delle persone che Paese dell’Unione Europea si può considerla capacità delle sue carceri potrebbe riceve- are esente dal rischio di torture o di maltratre. Lo seguono a ruota Ungheria (147,7%) e tamenti’’. Vietato fumare Block Notes “Smettere di fumare? In farmacia sarà più facile per tutto il mese di maggio”. Inizia in questo modo la campagna per sensibilizzare chi fosse intenzionato a smettere o diminuire la dose di nicotina giornaliera: un’operazione studiata in collaborazione tra la Saf (la cooperativa regionale di servizio dei farmacisti), Federfarma Marche e l’assessorato alla Sanità della Regione Marche. In pratica le oltre 500 farmacie che operano nel territorio marchigiano, metteranno a disposizione le proprie professionalità per informare, suggerire, consigliare prodotti e modalità per ottenere risultati nella lotta contro il fumo. Forniranno inoltre gli indirizzi dei centri specializzati contro il tabagismo e indicheranno i farmaci più utili per ogni singola necessità. E se ridurre il fumo è di certo conveniente per la salute di ogni singolo cittadino e della collettività, a maggio lo sarà anche per il portafoglio. Per tutto il mese, infatti, SAF e la Federfarma Marche hanno invitato tutte le farmacie loro associate ad applicare una riduzione del prezzo al pubblico fino ad un massimo del 20% su tutti i farmaci da banco sostitutivi della nicotina. “Questa campagna - ha spiegato Giampaolo Zecchini, presidente di Federfarma Marche - è la concretizzazione della nostra disponibilità a impegnarci direttamente con l’assessorato alla Sanità della Regione per campagne sulla salute che coinvolgano tutta la cittadinanza. Su questi temi le farmacie vogliono essere il punto di riferimento, sempre a disposizione dei cittadini, un veicolo professionalmente adeguato, attraverso il quale le persone possano avere tutte le informazioni importanti per il loro benessere. Un primo appuntamento al quale siamo certi che faranno seguito altre campagne rilevanti per la salute di tutti’. ‘I dati Istat - ha sottolineato l’assessore regionale alla Sanità, Mezzolani indicano le Marche come la prima regione d’Italia per l’elevata popolazione longeva. La campagna antifumo rientra nella politica regionale di una sempre maggiore consapevolezza del cittadino sulla propria salute. E’ un valido ausilio utilizzare la diffusione capillare delle farmacie che si pongono come strutture per sensibilizzare e orientare chi è intenzionato a smettere di fumare’. 4 4 maggio 2006 Senigallia bambini Torna in Piazza del Duca, il 6 maggio, il progetto dell’Associazione “Un tetto” per promuovere i diritti dell’infanzia Vola, piccolo principe V ola Piccolo Principe” è il titolo del progetto che l’Associazione “Un Tetto”, in collaborazione con altre realtà di volontariato del territorio, con la Coop Adriatica e con il Centro pomeridiano “Il Germoglio”, ha realizzato per promuovere i diritti dei bambini e degli adolescenti e per offrire occasioni di riflessione. Quello dei diritti dell’infanzia è un tema importante, ma a volte dato per scontato e rischia di essere poco curato e rispettato dalla società e nelle prassi educative ed organizzative dei contesti che hanno la custodia dei “minori”. Il titolo del progetto richiama il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, il piccolo principe di un piccolo pianeta che va alla scoperta dell’universo e del mondo. Ogni bambino e ragazzo è un piccolo principe da accompagnare con attenzione e discrezione nella sua scoperta del mondo, una persona a cui poter insegnare la bellezza della vita, dell’amicizia, della natura, nonostante le contraddizioni e le difficoltà del nostro mondo odierno. Prima di tutto è importante che gli adulti si impegnino per offrire ai più piccoli una realtà bella, di rispetto, di armonia e di amicizia. “Un bambino che cresce sereno, fiducioso, onesto, sarà società umana serena, fiduciosa onesta e pacifica”. Un grande rischio che si corre oggi, è quello di presentare ai nostri bambini un mondo superficiale che poco coglie i bisogni evolutivi e che non riesce a dare risposte significative alla vita anche interiore dei piccoli. A novembre, sempre all’interno del progetto “Vola Piccolo Principe”, sono state fatte delle attività con i bambini delle scuole elementari. È stato importante accorgersi di quanta voglia hanno i bambini di parlare di sé stessi, dei loro bisogni, dei loro diritti. È stata quella l’occasione per rendere i bambini incontrati, consapevoli di essere portatori di diritti, per parlarne insieme a loro e per chiarire che cosa è un diritto: diritto alla vita, a stare bene in salute, diritto ad avere una famiglia, diritto a non essere comandati, diritto di andare a scuola imparare le cose, diritto alla libertà, diritto a giocare, diritto a stare da solo (magari se sono un po’ arrabbiato), diritto di parlare, … lungo è l’elenco dei diritti che i bambini hanno tirato fuori pensando alla loro vita. È quindi importante parlare di diritti dei bambini ai bambini stessi, fagli fare esperienza di essere soggetti attivi di diritti… solo così possiamo camminare verso un mondo migliore. È importante parlare, e parlarne sempre, dei diritti di ogni persona e di ogni bambino, perché non ci si stanchi mai di ricordare a noi stessi il valore di ogni persona, piccola o grande che sia, ampliare gli orizzonti per essere tutti insieme costruttori di una cultura dei diritti che mette al centro le persone e il benessere autentico. È necessario inoltre alzare lo sguardo per vedere le situazioni dei paesi poveri in cui i bambini vengono sfruttati e i loro diritti sono dimenticati; noi non possiamo fare granché per cambiare le cose, ma questa non deve essere una scusa per far finta di non sapere e andare avanti come se quelle situazioni non esistessero; conoscerle quelle situazioni, sapere che ancora nel mondo ci sono tanti, troppi bambini e ragazzi che soffrono, ci aiuta a modificare il nostro modo di vivere e di rapportarci alle cose e alle persone, questo già è un passo avanti verso quel mondo migliore che tutti speriamo. A ricordarci tutto questo c’è un documento molto importante approvato nel 1989 dall’Onu, la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, e che è da considerarsi come il “primo trattato universale, multilaterale, che stabilisce i diritti internazionalmente riconosciuti del bambino come essere umano”. Il progetto Piccolo Principe a favore dei diritti dei bambini si è sviluppato in tre grandi tappe: a luglio 2005, a novembre 2005 (in occasione dell’anniversario della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia) e la conclusiva sabato 6 maggio 2006 con, un momento turismo e sanità Previsto un turno serale nel centro dialisi per i turisti sulla Spiaggia di Velluto La dialisi non va in vacanza I n arrivo il centro di dialisi estivo a Senigallia. I turisti dializzati potranno trascorrere tranquillamente le loro vacanze sulla spiaggia di velluto grazie a questo speciale servizio che partirà in estate. Il centro dialisi estiva può ospitare pazienti uremici cronici in trattamento dialitico che vogliano trascorrere le ferie a Senigallia dei mesi di luglio e agosto. Ai pazienti sarà riservato un turno serale con inizio alle 20. Le domande dovranno essere indirizzate al primario di Nefrologia, corredate dalle indicazioni del periodo di assistenza dialitica richiesto, del recapito dell’interessato e del centro dialisi di riferimento. Quindici giorni prima dell’arrivo dovranno essere inviate al direttore una relazione medica con i dati clinici e la scheda dialitica. “Si tratta di un servizio sperimentale che potrà essere ripetuto nei prossimi anni e occorre far- lo conoscere e promuoverlo in tutta la regione” ha detto il direttore dell’Asur di Senigallia Maurizio Bevilacqua. Nel reparto che ospiterà i pazienti ci sono: una sezione di nefrologia, una di dialisi extracorporea, di dialisi peritoneale, un ambulatorio per i trapianti di rene, uno per lo screening, uno per i pazienti in fase uremica predialitica ed un altro per l’ecografia renale. L’assistenza sanitaria è garantita ventiquattro ore al giorno. Alla presentazione dell’iniziativa, negli uffici amministrativi dell’Asur locale, hanno preso parte sindaci e rappresentanti di categoria i quali hanno espresso la loro soddisfazione per l’importante servizio offerto dallo staff ospedaliero. Presente anche la presidente dell’associazione nazionale emodializzati, Marianna Lolli che ha detto “Si tratta di un servizio molto importante per gli emodializzati. Occorre fare ulteriori passi in avanti prendendo come esempio Macerata, dove ci sono anche servizi di trasporto appositi e card con agevolazioni.” L’Asur locale sta compiendo dei passi molto importanti. A Marzocca l’apertura del centro prelievi ha riscosso grande consenso. Solamente nel primo giorno sono stati effettuati diciassette prelievi. Il nuovo centro prelievi è attivo ogni martedì e giovedì dalle ore 7.30, presso lo stabile in via Adriatica 146/2, all’interno di uno studio medico dentistico. Il personale infermieristico impiegato sarà quello che già opera per i servizi di prelievo a domicilio. Il nuovo centro è andato ad aggiungersi alla rete disposta dall’Asur-Zona Territoriale 4, che annovera un centro per ogni comune della Val Misa. Michela Gambelli a denti stretti Il consigliere comunale Roberto Mancini chiede chiarimenti riguardo l’esclusione di Senigallia da ogni iniziativa in occasione della mostra internazionale “Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento”. “Le responsabilità vanno attribuite alla Regione Marche che ha operato con “mancanza di trasparenza”. Così ha risposto l’Assessore alla Cultura Velia Papa, da me interpellata in Consiglio Comunale sull’oscuramento subìto da Senigallia in occasione della mostra internazionale “Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento”. I fatti sono noti, anche grazie ad un precedente intervento del Consigliere Corinaldesi: la mostra, in calendario dal 21 aprile a fine luglio, rappresenta un appuntamento culturale di alto livello, non a caso inaugurata dal Presidente della Repubblica, e propone percorsi culturali che si irradiano verso tutti i centri principali delle Marche con evidenti ricadute turistiche. Purtroppo, Senigallia è esclusa da ogni iniziativa, mai citata nel ricco opuscolo diffuso in tutta Italia e all’estero e, addirittura, cancellata dalla carta geografica. Le responsabilità – se risiedono a livello regionale – devono essere accertate e in tale direzione ho invitato a muoversi l’Assessore Papa. Da parte nostra, nei prossimi giorni verrà presentata in Consiglio Regionale una interrogazione all’Assessore Regionale alla Cultura affinché sia chiarito ogni dettaglio dell’inaccettabile trattamento subìto da Senigallia. a cura di dedicato a bambini e a ragazzi con animazione, laboratori creativi e giochi, la festa di Primavera in Piazza del Duca. Ci sarà anche uno spazio espositivo per riflettere sui diritti dei bambini. Allora l’appuntamento è per sabato 6 maggio alle ore 17 in Piazza del Duca a Senigallia. Federica Franceschini Il nuovo Pronto soccorso e lavori al monoblocco giugno apre il A nuovo Pronto soccorso mentre a giorni verranno consegnati i lavori per il Monoblocco, l’ultimo grande cantiere interno all’ospedale. Le novità per la sanità cittadina non sono però finite: è stata emanata la delibera di progettazione della vasca per il parto in acqua, che le future mamme potranno sperimentare tra un anno. Chiuso questo capitolo se ne apre un altro molto atteso e piuttosto consistente sul profilo economico: il Monoblocco. L’allestimento del cantiere dovrebbe avvenire a breve, come spiega l’ingegnere Santini: “A maggio consegneremo i lavori di un intervento importante il cui valore ammonta a 5.861.785 euro - spiega il responsabile del servizio tecnico -. Pensiamo di posizionare al piano terra, di fianco la dialisi, la diagnostica pesante con la risonanza magnetica e la Tac di cui siamo in attesa. Il primo piano sarà riservato alla radiologia ed ecografia e in quelli superiori sposteremo alcune degenze ma su quali ci stiamo ancora lavorando. Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza Alcune riflessioni sul grande evento della consacrazione episcopale di mons.Gerardo Rocconi a Vescovo di Jesi. Non vuole essere una cronaca o relazione sulla festa, che troviamo nell’inserto di questo numero di Voce Misena, ma solo qualche notazione sincera su quanto abbiamo visto. Intanto c’è stata una grande attesa da parte della gente e un grande desiderio di riconoscenza verso un sacerdote che ha sempre lavorato con tanta umiltà e semplicità (alla gente piace il sacerdote umile e disponibile). Infatti, ha premiato le doti umane e sacerdotali di Mons.Rocconi. Ne abbiamo una testimonianza dai pacchi di lettere e telegrammi giunti in questi giorni in cancelleria. Ottima è stata l’organizzazione delle riprese televisive, con maxischermo in piazza, sotto il grande tendone. Sarebbe stato molto utile mettere uno schermo dietro l’altare per far seguire meglio la celebrazione a coloro che non si trovavano vicino all’altare. Per la festa di S.Paolino il nuovo Vescovo concelebrerà alle ore 18 e presiederà la processione delle 19. Tutta la città potrà così salutarlo prima che vada a svolgere il suo ministero a Jesi. E sarà l’occasione, per la nostra città, di riflettere su questa bella figura del patrono che ha avuto una vita molto ricca di esperienze. La festa del patrono serve principalmente a questo: permettere alla comunità di chiedersi come può migliorare, ad esempio del suo protettore. 4 maggio Senigallia viabilità Il 5 maggio l’incontro al Ministero delle Infrastrutture Complanare, si va avanti Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità il parere di compatibilità ambientale della realizzazione della terza corsia della A14 che per Senigallia significa soprattutto la costruzione contestuale di un nuovo asse di scorrimento veloce nord-sud che alleggerisca il traffico cittadino. emendamenti l’assise ha prodotto seguiranno quattro anni di lavori.” Il la delibera unitaria, è arrivato il via Consiglio nella sua interezza ha salibera di Società Autostrade per la puto unirsi per affermare un obiettirealizzazione della galleria artificiale vo strategico per la città. che coprirà 295 metri di complana- “E’ la prima volta che mi capita da re, dal ponte di via Cupetta a Borgo quando sono sindaco di assistere ad Ribeca. un voto unanime su un atto politico E’ stato il modo migliore di festeg- programmatico. Un risultato corale giare il primo anniversario del Con- che tiene conto anche del contributo siglio comunale che si è insediato fornito dai cittadini, comitati e non. proprio il 26 aprile di un anno fa. “Se Devo riconoscere il ruolo importanì alla complanare.Intesa storica il 5 maggio tutto andrà secondo le te svolto dai cittadini che ringrazio per il Comune di Senigallia. Con aspettative nel 2011 Senigallia avrà - ha ricordato il sindaco durante la l’appoggio dell’intero Consiglio, il sin- l’alternativa alla Statale. Nel 2006 conferenza stampa - che si sono daco si batterà il 5 maggio per la tanto verrà preparato il progetto esecutivo mobilitati anche organizzandosi in discussa complanare. Un accordo che anche per la complanare - ha spie- comitati per far valere le loro legittisarà da annoverare negli annali della gato l’assessore all’urbanistica Fran- me istanze. Grazie alla loro vigilanza politica seniglliese. Proprio il giorno cesco Stefanelli - nel 2007 ci sarà abbiamo ottenuto qualcosa di più.” Michela Gambelli del Consiglio, quando a seguito di tre la gara d’appalto e gli espropri, poi S 5 Pizza e gelati da esportazione La fiera di Sens N ella tradizionale Fiera di Sens, conclusasi martedì scorso, Senigallia ha avuto un ruolo di particolare prestigio in considerazione del fatto che proprio in questo 2006 ricorre il 25° anniversario del gemellaggio tra la spiaggia di velluto e la città della Borgogna. Lo spazio d’onore situato proprio all’ingresso della Fiera è stato concesso appunto al Comune di Senigallia. Qui, accanto allo stand promozionale con tutte le informazioni per chi volesse trascorrere le vacanze nella nostra città, anche un settore interamente dedicato alla ristorazione, grazie alla disponibilità of- ferta da Loddo’s Pizza e dalla gelateria e pasticceria Caffè dei Portici. Per l’occasione sono partiti da Senigallia un camion frigorifero e un forno attrezzato, così da offrire ai numerosi visitatori della Fiera di Sens - stimati abitualmente in 150.000 circa - pizze e gelati, paste e cappuccini, preparati proprio come si potrebbero gustare nei locali della nostra città. Se poi questa prima esperienza avrà l’auspicato successo, potrà essere proseguita in futuro anche nelle altre città gemellate con quelle ditte che vorranno impegnarsi per promuovere i propri prodotti. associazione caduti e dispersi In ricordo dei L ’A s s o c i a z i o n e C a d u ti e Dispersi in Guerra, come ogni anno, nella Giornata Nazionale del Caduto e Disperso in Guerra commemorerà il sacrificio di Coloro che, in tutte le guerre e nell’adempimento del proprio dovere, caddero per la Patria e per le Istituzioni democratiche. La S.Messa di suffragio sarà celebrata domenica 14 maggio 2006, alle ore 10.00, nella Cattedrale Basilica. Terminato il rito religioso, verranno deposte corone di alloro sul Sacrario dei Caduti. Per l’Associazione, la Giornata del Caduto e Disperso in Guerra ha sempre avuto e continuerà ad avere il grande significato di ricordare i Caduti di tutte le guerre ed i Caduti per la difesa delle Istituzioni democratiche. Il Presidente Armando Gobbetti laboratori, degustazioni, eventi e menu hanno animato il centro della città per tre giorni Pesce azzurro, altro che pesce povero! M artedì 25 sì è concluso il ciclo di appuntamenti con i laboratori del pesce azzurro di “Azzurro come il mare”. Il progetto di promozione delle specie ittiche massive dell’Adriatico, giunto con successo alla sua seconda edizione, è stato promosso dal Comune di Senigallia Assessorato alle Attività Economiche, cofinanziato con i fondi SFOP 2000/2006 Iniziativa “Le stagioni del pesce”, con il contributo di Regione Marche Assessorato Pesca, ed in collaborazione con Lega Pesca Marche, Istituto Alberghiero “Panzini” e il mercato del foro. L’evento dedicato alla conoscenza del pesce povero del nostro territorio (come gli sgombri, morgani, mazzole, alici, sarde, suri, sardoni, aguglie, lanciardi), ha visto quest’anno un ampliamento sia delle giornate dedicate ai laboratori, passate da quattro a cinque, che del numero dei par- tecipanti per ogni sera. Dai quaranta della scorsa edizione a cento a sera dell’edizione appena conclusasi. Cinquecento in tutto i corsisti che hanno partecipato ai laboratori del pesce azzurro nella splendida cornice dell’antica pescheria del Foro Annonario. Di questi 186 hanno prenotato da fuori regione (Emilia Romagna, Lombardia, Friuli, Lazio, Abruzzo, Veneto, Toscana, Campania e Piemonte), 136 da varie città marchigiane mentre 164 erano Senigalliesi. Molto apprezzati dal pubblico presente i corsi tenuti dagli chef Vittorio Serritelli e Massimo Bomprezzi. Ogni sera inoltre era prevista anche una parte teorica nella Mediateca Comunale, in cui i pescatori della Lega Pesca Marche, hanno spiegato dove, come e in quali periodi dell’anno il pesce azzurro viene pescato, mentre esperti del settore, le do- centi di Scienze dell’alimentazione Ciccoli e Cisbani, hanno illustrato le caratteristiche nutritive ed organolettiche delle varie specie, come riconoscerle ed acquistarle quando sono fresche, i mesi di maggiore disponibilità ecc… L’idea progettuale di “Azzurro come il mare” ruota intorno alla riconosciuta immagine gastronomica di Senigallia che diventa così testimonial di una campagna promozionale sui principali mensili specializzati in gastronomia, affiancata dall’attività di un ufficio stampa a carattere nazionale. Sono moltissimi i mass media che hanno parlato dell’evento che apre la stagione turistica senigalliese. Tra questi il Tg2 Eat Parade e il Tg5 Gusto, oltre a decine di periodici nazionali di grande pregio. A.P. si è concluso il ciclo di incontri sul disagio mentale promosso da “Primavera” e “camminiamo insieme” La psichiatria nella storia. E nel presente D opo la partecipazione di due illustri docenti nel settore psichiatrico, il prof. Cancrini e il prof. Rossi Monti, con la conferenza “La psichiatria tra passato, presente e futuro”. del dott. Leo Mencarelli, dirigente del Dipartimento di Salute Mentale, giovedì 27 aprile, si è concluso all’Auditorium S. Rocco, il ciclo di tre incontri organizzati dall’associazione “PrimaVera”- onlus - e “Camminiamo Insieme” sulle problematiche del disagio mentale. Le tre conferenze hanno destato un vivissimo interesse e una folta partecipazione di pubblico a testimonianza dell’attualità e del coinvolgimento della cittadinanza al tema trattato.. Il dott. Mencarelli ha tracciato un puntuale excursus sulla evoluzione della configurazione del disagio mentale come malattia incurabile e del manicomio come luogo di isolamento e di segregazione dal contesto sociale per primari motivi di ordine pubblico. Infatti nei secoli scorsi i malati mentali oltre ad essere considerati incurabili, venivano rinchiusi perché ritenuti socialmente pericolosi (tantochè erano internati in manicomio anche delinquenti e girovaghi senza fissa dimora) per cui su semplice denuncia di qualsiasi cittadino, come ora è previ- sto nel codice penale per i reati, potevano essere internati in luoghi dove “gli infermieri svolgevano la funzione di secondini e i medici si limitavano a gestire la sopravvivenza di larve umane”. Tuttavia già nel 700 un medico francese aveva notato che atteggiamenti di umanità e comprensione (come ad esempio liberarli dalle catene) miglioravano le loro condizioni psichiche e nel 900 Freud aveva individuato nel rafforzamento delle relazioni sociali positivi risultati di riabilitazione . A metà del 900 comincia a farsi strada l’idea che accanto a malattie organiche vi possono essere disagi prodotti da difficoltà di rapporti nel contesto familiare e sociale per cui l’uomo non viene più visto come entità biologica ma come realtà complessa nell’accezione “uomo-ambiente-cultura”. Con Basaglia l’uomo è considerato soggetto portatore di sofferenza sociale e pertanto “la psichiatria della miseria” (la psichiatria che si interessa di persone emarginate come i miserabili di V. Hugo) si può ribaltare in “miseria della psichiatria” (la struttura psichiatrica difende la collettività dal diverso, isolandolo). Per questo, la necessità di chiudere i manicomi e l’avvento della Legge 180. Dopo questa carrellata sul percorso evolutivo della malattia mentale, a conclusione, il dott. Mencarelli ha proposto alcuni aspetti imprescindibili per una linea di condotta terapeutica: la farmacologia sviluppatasi nella metà del secolo scorso con i suoi rilevanti contributi terapeutici; la prevenzione primaria con la individuazione delle cause (organiche, psicologiche, familiari, sociali); la medicina generale (i medici di base) con il contributo della conoscenza del paziente e la indispensabile funzione di filtro per diagnosi appropriate; una campagna di informazione per far conoscere alle famiglie e alla scuola l’ efficacia della terapia al primo insorgere di sintomi della malattia. Viene, inoltre valorizzata la sanità pubblica come istituzione no profit che, al disopra di speculazioni ed interessi egoistici economici, riesce meglio a gestire, in una posizione di neutralità, il bisogno del malato. Dopo una serie di interventi del pubblico, il prof. Vittorio Luzietti, coordinatore dell’incontro, ringraziando il relatore per l’esauriente esposizione ha riconosciuto allo stesso dott. Leo Mencarelli una particolare attenzione alle istanze e alle sollecitazioni dell’associazione rappresentante dei familiari.Remo Curzi 6 4 maggio 2006 Chiesa MISNA Sulla libertà di stampa “La libertà di stampa ha sofferto sconfitte in diversi paesi importanti in Asia e in Africa nel 2005, inclusi alcuni che in precedenza avevano registrato miglioramenti”: lo afferma il “Freedom of the Press 2006: A Global Survey of Media Independence”, rapporto appena diffuso, alla vigilia della “Giornata mondiale della libertà di stampa”. Etiopia, Botswana, Uganda in Africa – dove la situazione viene definita “di continua volatilità” - e Tailandia, Filippine, Timor East e Nepal in Asia vengono evidenziati dal rapporto come i casi di “più significativo declino”; si esprimono però preoccupazioni anche per l’America Latina e l’ex-Unione Sovietica. Jennifer Windsor, executive director di Freedom House, ha detto: “Riteniamo molto disturbante il deterioramento della libertà di stampa in paesi che in passato avevano compiuto progressi democratici complessivi, libertà di stampa non esclusa. E’ indispensabile una costante vigilanza vista l’erosione della libertà di stampa in paesi democratici”. Lo studio annuale di “Freedom House”, cominciato nel 1980, valuta il grado di libertà dei mezzi d’informazione stampati ed elettronici, incluse le pubblicazioni on-line, in 194 paesi del mondo. Finlandia, Islanda, Danimarca, Norvegia, Svezia e Belgio occupano le prime sei posizioni della speciale classifica della libertà di stampa; gli ultimi sei posti, dal 189° al 194°, toccano, nell’ordine, a Eritrea, Myanmar, Cuba, Libia, Turkmenistan e Corea del nord. Gli Stati Uniti figurano al 22° posto. L’Italia è quasi a metà classifica, all’80° posto, preceduta dal Botswana e seguita dalla Repubblica Dominicana. agenzia di stampa dei missionari La Bolivia nazionalizza Sono state non poche le reazioni internazionali di sorpresa e di preoccupazione - ma anche di disponibilità al dialogo almeno da parte del Brasile e della Spagna - per la notizia di nazionalizzazione dei giacimenti di idrocarburi boliviani, gas e petrolio, attuata con il “Decreto Supremo 28.701” firmato dal presidente Evo Morales. Le 26 aziende straniere che operano in Bolivia - la brasiliana Petrobras e la spagnola Repsol sono tra le più importanti, ma sono presenti anche imprese statunitensi, francesi e inglesi – dovranno restituire la proprietà dei giacimenti al governo boliviano, ma hanno 180 giorni di tempo per negoziare nuovi accordi. Calcolate intorno ai 1550 miliardi di metri cubi, le riserve di gas boliviane sono inferiori, in America del Sud, soltanto a quelle venezuelane; vengono anche estratti tre milioni e 700.000 barili di petrolio al giorno. Annunciato in occasione del 1° maggio, Festa dei lavoratori, il provvedimento intende far fronte alle promesse elettorali di Morales, ma soprattutto utilizzare i proventi del settore soprattutto sul fronte degli investimenti sociali; il 70% della popolazione vive attualmente sotto la soglia di povertà. Repubblica Democratica del Congo Sarebbe di almeno 15 morti – tra cui 8 civili - il bilancio di due attacchi avvenuti nel Nord-Kivu, nell’est della Repubblica democratica del Congo, con violenti combattimenti tra l’esercito e i ribelli ruandesi. Secondo radio Okapi – l’emittente della Monuc, la missione di pace dell’Onu in ex-Zaire, la notte scorsa miliziani delle Fdlr (Forze democratiche per la liberazione del Rwanda) hanno attaccato una postazione dei soldati governativi circa 25 chilometri a nord dell’abitato di Rutshuru, provocando anche un numero elevato ma imprecisato di sfollati. Negli scontri sarebbero rimasti uccisi sei ribelli hutu un soldato governativo e un civile. Ieri, secondo la stessa fonte, altri sette civili erano rimasti uccisi nel vicino villaggio di Nyamilima, nei pressi del confine con l’Uganda. Stando all’emittente della Monuc, scontri si sono registrati anche nella confinante provincia del SudKivu, con una vittima e tre feriti in un attacco a circa 45 chilometri dal capoluogo Bukavu. Nei giorni scorsi la missione dell’Onu – 17.000 caschi blu, al costo di circa 1 miliardo di euro all’anno – aveva lanciato un’operazione per smantellare un accampamento dei ribelli Fdlr, attivi da oltre 12 anni nell’est del Congo e composto in gran parte da ex-soldati ruandesi accusati della partecipazione al genocidio del 1994. L’est dell’ex-Zaire è una delle regioni più instabili del paese e dell’intera regione dei Grandi Laghi a causa della presenza di diversi gruppi armati. Malgrado le elezioni dei prossimi mesi – previste entro fine giugno ma non ancora convocate – in Congo vengono commesse continue violazioni dei diritti umani a danno soprattutto della popolazione civile. Chiesa Il 7 maggio la Giornata di preghiera per le vocazioni Vocazioni, attese per tutti C he la situazione delle vocazioni al sacerdozio in Italia e anche nella nostra diocesi risulti drammatica non è cosa nuova. Nuova, invece, è la volontà di affrontarla pensando al futuro sulla base dei dati ipotizzabili. Mons. Betori, Segretario generale della CEI nella presentazione del volume “La parabola del Clero” a cura della CEI e della Fondazione Agnelli disse: “Una delle cose più importanti di questo studio è che ci fa guardare ai prossimi anni, mi pare in particolare ai prossimi 10 anni, come ad una finestra di opportunità e dunque di responsabilità. Non c’è un destino nel nostro immediato futuro, né un destino negativo né certezze o sicurezze a buon mercato. La Chiesa e gli stessi ministri ordinati della Chiesa, sono messi nelle condizioni di cercare se stessi con la Chiesa e per la Chiesa, ma anche con la società italiana e per la qualità della esperienza umana degli uomini e delle donne che la abitano”. La prima risposta è riaffermare che pregare per le vocazioni non è una attività “oziosa”, ma, oltre che realizzare il comando di Gesù, diventa un modo perché il problema dei numeri venga ricondotto all’agire misterioso e sovrano di Dio, il Signore della storia, che non farà mai mancare alla sua Chiesa chi spezzerà il pane della Parola e della Eucaristia per la santificazione del suo Popolo. Ma nello stesso tempo ci invita a far diventare questa preghiera una Verso Verona Anche una delegazione dell’’Azione Cattolica di Senigallia si è recata nella città scaligera per l’incontro nazionale dei presidenti e responsabili preghiera corale di tutta la nostra Chiesa locale nelle sue molteplici dimensioni: parrocchie, associazioni e movimenti, giovani, ragazzi e famiglie, come corale era la preghiera di tutta la Chiesa apostolica nelle prime persecuzioni che volevano impedire la predicazione degli apostoli (cfr Atti 4,24 e Atti 12,5). La seconda risposta alla crisi attuale del clero non è primariamente nell’aumento dei numeri, ma dovrà vertere anzitutto sullo sviluppo di una qualità sempre più rispondente al compito e servizio del prete. La crisi riveste anche la soluzione data in passato all’assetto del presbiterio diocesano a cui non si può rispondere con una strategia difensiva e di arroccamento, utilizzando magari la “retorica del servizio”, ma sarà necessario promuovere la ricerca di un nuovo “modello di prete” che preveda anche un “aggiornamento”, almeno parziale, anche dal punto di vista canonico. La ricerca di questo nuovo modello di prete potrà rispondere anche alla crisi delle vocazioni offrendo ai giovani un figura più rispondente all’attuale contesto culturale, sociale e religioso. La terza risposta è una più incisiva pastorale vocazionale. E’ necessario continuare a credere fermamente nella grazia della vocazione al presbiterato nella certezza che Dio chiama anche oggi. Le generazioni attuali di giovani vivono paure tipiche e tipica attitudine alla reversi- T occa a noi far incontrare la ‘grande speranza’, che nasce dalla contemplazione dei cieli nuovi e della nuova terra, verso cui fissa lo sguardo la comunità dei seguaci del Risorto, e le ‘piccole attese’, figlie di una fragile voglia di futuro, che riemergono tra le disperazioni del presente”. Si è concluso lunedì 1° maggio, a Verona, il convegno nazionale dell’Azione Cattolica Italiana ‘Di-segni di speranza’ e Luigi Alici, presidente nazionale dell’Ac, non ha dubbi: è questo il compito che spetta ai laici, e in modo particolare ai laici di Azione Cattolica, nel cammino verso la speranza che la Chiesa italiana ha deciso di intraprendere e che la vedrà protagonista, di nuovo a Verona, con il Convegno ecclesiale del prossimo ottobre. “In questi giorni intensi – commenta Alici – ci siamo riscoperti noi stessi, come Ac, un grande segno di speranza dentro alla Chiesa, con il nostro entusiasmo e la nostra sete di testimonian- bilità della scelta che impedisce una seria domanda vocazionale. Proporre la figura del prete a uno di questi giovani come possibilità per la sua vita significa proporre testimoni credibili che sono al servizio della Chiesa e della gente con modalità nuove o rinnovate. Osservando le prospettive per la nostra diocesi possiamo notare che, pur rispecchiando il contesto italiano, si percepiscono dei segnali di grande speranza. Non solo i nostri 7 seminaristi, che proseguono il loro cammino formativo presso il Seminario Regionale, sono una concreta speranza per i prossimi anni, ma anche il rifiorire presso i nostri giovani di un’attenzione e interesse per alcune proposte forti che richiedono una loro presa di coscienza per una vita di dedizione al Signore e alla Chiesa. Certo è una quadro di luci e di ombre! E’ qui, allora, il compito della comunità cristiana e delle famiglie: accompagnare e sostenere questi giovani nel loro cammino. Altro segnale è il sorgere dell’interesse verso vocazioni non tradizionali per la nostra diocesi, quali il Diaconato Permanente e l’Ordo Virginum. Sono vocazioni che non solo arricchiscono il nostro essere Chiesa, ma rivestono una singolare significatività anche per una adeguata risposta alla carenza dei sacerdoti. Luciano Guerri za: ora vogliamo renderci tramite tra la speranza vera e chi cerca la speranza, spesso faticando a trovarla. Ci sentiamo pronti a diventare un ‘ponte’ di speranza e compiere un passo avanti verso il nostro Paese, con il Vangelo e con la vita, un passo che non mortifica la laicità ma anzi la chiama alla più ardua delle verifiche: quella che nasce dalla sintesi fra le fede e la storia”. Più di mille i responsabili, dai ragazzi ai giovani e agli adulti presenti. Per i più piccoli, l’Acr – che quest’anno compie 35 anni - ha confermato il proprio impegno a offrire una proposta formativa ai bambini dai 4 ai 14 anni: “In questi giorni – spiega Mirko Campoli, responsabile nazionale Acr – abbiamo presentato in anteprima la nuova bozza di proposta formativa, uno strumento di lavoro ma anche un invito a tenere una tenace attenzione affinché il protagonismo dei ragazzi sia centrale nella vita della Chiesa e della società italiana. Diocesi di Senigallia * Commissione Famiglia Per sempre INCONTRO A LORETO PER I FIDANZATI DELLA DIOCESI SABATO 6 MAGGIO 16:00 16:15 17:00 18:00 18:30 Appuntamento davanti alla Basilica Incontro e testimonianza (Basilica inferiore) Santa Messa presieduta dal Vescovo Canti e festa insieme Rientro 4 maggio 2006 speciale nuovo vescovo 7 Cronache e testimonianze da una giornata speciale Siamo venuti per dire grazie Una grande festa L’ordinazione episcopale di mons. Gerardo Rocconi è stata una grande festa per tutti. Una festa emozionante a cui hanno partecipato ben 150 sacerdoti, 10 vescovi, i vertici delle istituzioni con in testa il prefetto di Ancona Giovanni D’Onofrio, i sindaci di Senigallia e Jesi, i rappresentanti della Provincia di Ancona. Alle 17 il via alla celebrazione presieduta dal vescovo Orlandoni insieme all’arcivescovo di Ancona Edoardo Menichelli ed il vescovo emerito di Senigallia Odo Fusi Pecci.. le parole di saluto di mons. Gerardo La Chiesa di Jesi è fortunata “ V orrei anzitutto ringraziare padre Oscar Serfilippi, vescovo di Jesi. Sono tanti anni che mi conosce, e in tutto questo tempo, quasi un segno della Provvidenza del Signore, mi ha manifestato tanto affetto e tanta stima. Rileggendo il passato alla luce di questi avvenimenti, ciò assume un significato particolare. So che sta offrendo la sua sofferenza per il bene della sua Chiesa. Questa sera, passando tra voi in questa nostra cattedrale, ho visto tanti volti e vorrei scomparire, ma mi consola la speranza che non siate venuti per me. Oggi siamo venuti per vedere la misericordia di Dio, ciò che Lui è capace di fare: noi siamo chiamati alla vita ed a servire la Chiesa per grazia e misericordia, non per i nostri meriti, così come ci ricorda san Paolo. E mi viene in mente anche l’episodio un cui Maria, la piena di grazia, va dalla sua parente Elisabetta. Insieme lodano il Signore per ciò che di meraviglioso ha fatto nelle loro vite. Qui questa sera ha agito la Grazia e noi siamo qui per questo. Ciò che accade è frutto dell’amore del Signore e della Sua misericordia. E’ ciò che mi sostiene e mi dà pace. Lo so che il Signore agisce con mezzi inadeguati: anzi, sappiamo bene che più sono consapevolmente inadeguati più il Signore è costretto a darsi da fare, ad agire. Se agisce con i mezzi poveri, è Lui stesso che agisce. Il Signore ha deciso di impegnarsi direttamente, ecco perché la Chiesa di Jesi è fortunata. Perché chiamando un servo povero ed umile come me, sono sicuro che agirà ancor di più nella comunità ecclesiale che mi è stata affidata. Ciò che sto dicendo non è un modo sciocco di ragionare, l’ho imparato da alcuni miei amici santi, ai quali sono particolarmente devoto: Maria Santissima. E poi i santi: San Benedetto, San Francesco, Gerardo, Maria Goretti, padre Pio, il santo Curato d’Ars… Giganti di santità, ognuno con un suo dono per arricchirmi nella fede. Solo nella consapevolezza di essere servi inutili il Signore può fare tanto. Sostenetemi nella preghiera, perché io sia fedele. Forte nel dire la verità del Vangelo, mite nell’aprire il cuore ad ogni fratello, misericordioso di fronte ad ogni debolezza, coraggioso nell’annuncio e nell’accoglienza della Parola che chiama alla conversione. testimonianze La vicinanza dei fedeli jesini Il nuovo Padre Q “ uando mi si è presentata l’opportu- la santa Messa è iniziata. Ecco davanti nità di partecipare all’Ordinazione a me i sacerdoti delle due diocesi, i veEpiscopale di Mons. Gerardo Rocconi scovi delle Marche e, da ultimo, Mons. ho colto al volo l’occasione: queste sono Rocconi. Le letture, l’invocazione dello esperienze che non capitano tutti i gior- Spirito Santo, la presentazione dell’Eletni. Più mi avvicinavo alla Cattedrale di to, l’omelia, le interrogazioni con don Senigallia, più ero convinta di assistere Gerardo in piedi davanti ai vescovi Fusi ad una messa, niente di più. Pecci e Orlandoni. Ad ogni passo ripetevo a me stessa: Poi, prima delle litanie, quando l’Elet“Mons. Rocconi diventerà il tuo Vesco- to si è prostrato a terra, mi è presa una vo!” grande commozione ed ho aperto gli Impossibile, il mio Vescovo sarà sempre occhi. Don Gerardo si è umiliato per Mons. Serfilippi, quello che mi ha cre- noi, si è impegnato per noi. sciuto, ha creduto in me, è stato vicino Con quel gesto la sua figura ha cominalla mia famiglia in ogni momento bello ciato a entrare in me. Da qui in poi la e buio della vita. Quello che mi ha preso Santa Messa ha preso un valore diverper mano da piccola accompagnandomi so, è diventata Eucaristia, Comunione. alla scoperta della parola di Dio come Veramente la sua ordinazione è stata: un padre, padre Oscar, appunto. “Frutto dell’amore misericordioso del Chi mi conosce sa che ho sempre detto Signore”. di avere tre padri: Dio, Palmiero - papà Ho riportato a casa un’esperienza unica – e padre Oscar. che ha molto arricchito il mio spirito. Può una figlia dimenticare il padre? Im- Il cuore della mia diocesi è grande: ora possibile. c’è un posto speciale per Lei. E’ dunque con questo animo, forse un Mons. Rocconi la aspettiamo: benvenupo’ troppo “di parte”, che aspettavo l’ini- to a Jesi, Padre Gerardo. zio dell’Ordinazione. Alle 17 in punto Maria Cristina Coloso 4 maggio 2006 speciale nuovo vescovo 4 maggio 2006 speciale nuovo vescovo MONS. FUSI PECCI Il vescovo Odo conosce bene don Gerardo verso jesiLe sfide pastorali che attendono il nuovo vescovo Cosa si sente di testimoniare sulle peculiarità di questo sacerdote? Io lo conosco da quando studiava teologia. Gli ho fatto scuola nel II°, III° e IV° anno di teologia, quando lui era alunno del Pontificio Seminario Regionale di Fano. L’ho conosciuto bene sin da allora, poi a Senigallia, come Vescovo, l’ho avuto come sacerdote. E’ un sacerdote di carattere mite , di carattere molto disponibile, con un accentuato senso di pastorale; lui è portato particolarmente alla pastorale, ma una pastorale veramente comprensiva di tutti; dona a tutti, con grande senso di responsabilità. Cosa è chiesto, oggi, maggiormente ad un Vescovo? Ad un Vescovo oggi viene chiesto particolarmente di trasmettere la parola del Signore con verità e amore. Bisogna saper congiungere molto bene la verità nella sua identità: la parola di Cristo calata in quelle che sono le situazioni di questo nostro tempo, in maniera tale da essere in grado di rendersi conto veramente anche di quella che oggi è la cultura. Difatti la Conferen- A za Episcopale Italiana ha messo come programma il progetto culturale. Vuol dire che ci dobbiamo mettere anche in relazione con quella che è la cultura di questo nostro tempo, ma non solamente la cultura. Bisogna cercare di capire ogni singola persona. Non per condannarla ma per aiutarla in quello che è il suo cammino spirituale, umano, intellettuale e responsabile. Pensando alla Chiesa nelle Marche. Quali sono le sfide secondo lei? Nelle Marche la sfida fondamentale a me pare che sia veramente quella di essere lievito e fermento della Comunità di oggi, come ha detto Gesù: lievito e fermento di una speranza, non di parola, ma di fatti, fondata perciò sulla speranza che è Cristo risorto. Che cosa augura da Vescovo a Vescovo a mons.Gerardo Rocconi? Che possa trovare sempre tanta amicizia. Desidero veramente che tra Vescovi, tra sacerdoti, tra tutto il popolo di Dio ci sia veramente un’amicizia sincera, un’amicizia cordiale, un’amicizia per camminare insieme. a cura di M.G. ntichissima è l’origine della Chiesa di Jesi, che ha “Persone e numeri delineano la realtà della presenza trovato il suo centro nel municipio romano di Aesis ecclesiale e sociale a Jesi e nella Vallesina: una presene che, secondo la tradizione, nel IV secolo è stata guida- za rilevante con qualche segno riduttivo reso palese ta dal primo vescovo e martire san Settimio, inviato a dall’inadeguato ricambio generazionale a motivo della jesi da Papa Marcello. diminuzione di vocazioni al sacerdozio ministeriale e Quasi ottantamila abitanti, di cui il novanta per cento alla vita consacrata. Le persone attualmente disponibili battezzati, su un territorio di 305 chilometri quadrati, promettono un buon livello di presenza, testimonianza 41 parrocchie, 4 zone pastorali, 13 comuni, 67 chiese e servizio pastorale. La vitalità della nostra Chiesa jeaperte al culto, 40 sacerdoti diocesani, 8 diaconi, 4 case sina invita a guardare con speranza e fiducia al futuro. religiose maschili e 10 femminili, 4 santuari, gli organi Siamo impegnati a servire con fede e in reciproca cocollegiali, gli uffici pastorali, i servizi amministrativi e munione il prossimo a noi affidato. Il Signore ascolta gli enti diocesani con il museo, la biblioteca, il consul- sempre le nostre preghiere, quando lo invochiamo dal torio, la Caritas, il centro di solidarietà Oikos e tante profondo del cuore e in sintonia con i suoi progetti di associazioni ecclesiali che partecipano alla vita della amore. Viene chiesto a noi e a tutte le comunità che diocesi. sono in Italia di disporci alla nuova evangelizzazione e Sono questi alcuni numeri della Diocesi di Jesi che, dal di alzare lo sguardo verso il largo per l’edificazione della 23 aprile 1978, è guidata da Mons. Vescovo Padre Oscar civiltà dell’amore”. Serfilippi. Così Padre Oscar riferendosi alla “sua” famiglia scrive: a cura di Beatrice Testadiferro La gente lo descrive così Ricordi da raccontare M ons. Gerardo Rocconi è nel cuore fonda spiritualità, ma anche molto attendi tutti i fedeli che l’hanno avuto to alle dinamiche pastorali ordinarie quocome parroco. In tantissimi l’hanno ac- tidiane. Un vescovo che saprà stare vicino clamato nel giorno della sua ordinazione alla sua diocesi a 360°. “Penso che sia episcopale. “E’ il mio direttore spirituale molto vicino alla sensibilità delle persoe questa, secondo me, è stata una notizia ne deboli, fragili, perchè giovani, perchè bellissima perchè è una brava persona. piccoli. Per quello che mi ricordo è molMerita tanto e può dare tanto veramen- to attento al piccolo.” Spiega un giovane. te a tutto il popolo di Dio. E’ una persona Sono tante le testimonianze dei giovani molto umile, che può donare tantissimo che hanno camminato insieme a lui “Don amore ed aiutare tanto gli altri.” dice una Gerardo ha fatto nascere tante amicizie. ragazza che lo conosce da vicino. Come prima cosa ci ha dato quell’esemA Chiaravalle don Gerardo per molto pio. Ci ha insegnato a pregare e a fidarci tempo ha fatto il parroco “Io ho un ri- di Lui. Poi, magari, ognuno di noi ha avucordo molto bello del giorno della Prima to qualcosa. Lui a me ha dato il compito Comunione. Don Gerardo ha ricordato di fare la catechista. Di conseguenza, di anche quanto sia stato difficile iniziare la crescere anche nella fede. Tutto quello pastorale in anni un po’ difficili per Chia- che potevo l’ho fatto, mi ha insegnato a ravalle ma c’era anche un clima molto dare, ma ho avuto anche tanto.” E ancora accogliente in parrocchia e lui è riuscito “Don Gerardo ama la sua gente. In quala stare vicino a tutti i gruppi di catechi- siasi posto, penso, vada. Da Chiaravalle smo, a tutti i gruppi parrocchiali; quindi Ë andato a Sant’Angelo ed a Sant’Angelo proprio molta vicinanza alle persone, ai veramente ha amato la sua gente. Nonogruppi ed a tutti i soggetti della parroc- stante che ancora ricorda Chiaravalle, chia.” racconta una parrocchiana di Chia- però ricorda Chiaravalle e Sant’Angelo e ravalle. penso che a Jesi sarà la stessa cosa.” Don Gerardo Rocconi è un uomo di proa cura di L.M L ’arrivo del nuovo Vescovo è un evento che non può lasciare indifferenti, specialmente quei giovani che vivono nell’ambito della Parrocchia, della Pastorale Giovanile o dei vari movimenti associativi della Diocesi. Inutile dire che il cambiamento del Pastore della Chiesa jesina porterà cambiamenti all’interno di essa: quello che mi auguro è che Egli possa unire maggiormente le Parrocchie della città, che spesso restano entità isolate senza interrelazione. Mi aspetto momenti di preghiera e di condivisione per l’intera diocesi: eventi che fino ad ora, anche se or- ganizzati, sono rimasti in sordina e soprattutto poco valorizzati. Vorrei che la Pastorale Giovanile non fosse un evento di “pochi”, ma luogo di confronto e punto di ritrovo per tutti i giovani, e non soltanto in vista di Giornate Mondiali della Gioventù o di altri grandi eventi. La gioventù jesina ha bisogno proprio di questo: di una figura carismatica che sappia comunicare con un linguaggio semplice cosa significhi essere giovani cristiani. Una figura che sappia stupirci. Abbiamo bisogno proprio di questo. Giorgia Barboni N oi jesini siamo sempre un po’ diffidenti nei confronti di chi non conosciamo bene. Padre Oscar è sempre nella nostra mente e nel nostro cuore. La sua sofferenza ce lo rende più caro. Ma il nuovo vescovo Gerardo si è presentato nel migliore dei modi: molta fede, molta umiltà, molta chiarezza. Il rispetto c’è già. Poi verrà il tempo degli affetti che saranno certamente profondi e duraturi. Marcello Pentericci Da Chiaravalle in poi A Chiaravalle don Gerardo ha fatto il parroco per molti anni, in un periodo per nulla semplice: la parrocchia era stata affidata, fino a quel momento, ai monaci cistercensi. Per la mancanza di vocazioni, stavano lentamente lasciando la responsabilità pastorale e la più grande parrocchia della diocesi era un po’ lasciata a se stessa. Mons. Fusi Pecci, l’allora vescovo di Senigallia, affidò a don Gerardo la guida di questa comunità. Dopo don Gerardo il testimone è stato preso da don Giancarlo Giuliani che abbiamo incontrato in Duomo. Come ha accolto Chiaravalle questa notizia? Con gioia, perché se lo merita. Dovessi dare un consiglio anche alla nuova Chiesa che don Gerardo guiderà, che cosa pensi che dovrebbero fare per accoglierlo al meglio? Penso che dovrebbero accoglierlo con semplicità perché don Gerardo sa sempre inserirsi direttamente in ogni situazione, non dall’alto ma creando sintonia con le persone. A Chiaravalle. ha rimesso un po’ in sesto una comunità che viveva un periodo un po’ particolare. L’ere- dità spirituale invece più bella che hai potuto constatare nei fedeli che ti sono adesso affidati? Un grande amore per la parola di Dio, per la liturgia, per la Madonna. E un desiderio anche di essere comunità, di lavorare insieme. Nel suo cammino da Senigallia a Jesi, don Gerardo si fermerà a Chiaravalle. Cosa significa questa tappa? Intanto che Chiaravalle è la parrocchia di confine con Jesi e dunque un punto di partenza buono. Ha voluto sul suo anello pastorale l’immagine della Madonna della Castagnola, a cui è dedicata l’Abazia di Chiaravalle, e viene così ad affidare alla Madonna, sotto il titolo della Castagnola, che per lui è stato significativo, una specie di mandato e di via e la spinta della comunità che l’ha visto pastore per tanti anni. Perché si ricomincia da capo ma ci si porta dietro le esperienze, i volti, ciò che si è vissuto prima. Credo che Chiaravalle sia stata molto significativa per don Gerardo. So che qualcuno gli ha domandato se era preoccupato per dover gestire una diocesi come quella di Jesi e lui ha risposto: “Sono stato a Chiaravalle…”. Mons. FRANCESCO MARINELLI Nato a Appignano del Tronto, diocesi di Ascoli Piceno, il 10 ottobre 1935. Ordinato presbitero il 25 marzo 1961; eletto alla sede arcivescovile di Urbino - Urbania - Sant’Angelo in Vado l’ 11 marzo 2000; ordinato vescovo il 29 aprile 2000. Attuali Incarichi: Membro della Commissione Episcopale per la liturgia. Diocesi di Pesaro Mons. PIERO COCCIA Nato a Ascoli Piceno, il 4 dicembre 1945. Ordinato presbitero il 25 novembre 1972; eletto alla sede arcivescovile di Pesaro il 28 febbraio 2004; ordinato vescovo il 24 aprile 2004. Attuali Incarichi: Membro della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università. Diocesi di Fano Mons. VITTORIO TOMASSETTI Nato a Staffolo, arcidiocesi di Ancona - Osimo, il 28 giugno 1930. Ordinato presbitero il 23 agosto 1953; eletto alla sede vescovile di Palestrina il 7 maggio 1992; ordinato vescovo il 28 giugno 1992; nominato vescovo coadiutore di Fano - Fossombrone - Cagli - Pergola il 5 aprile 1997; succeduto per coadiutoria il 7 settembre 1998. Attuali Incarichi: responsabile della commissione per le Comunicazioni sociali. Diocesi di Senigallia Mons. GIUSEPPE ORLANDONI Nato a Castelfidardo, arcidiocesi di Ancona - Osimo, il 12 marzo 1939. Ordinato presbitero l’11 settembre 1965; eletto alla sede vescovile di Senigallia il 21 gennaio 1997;ordinato vescovo il 5 aprile 1997. Attuali Incarichi: responsabile Commissione pastorale per il lavoro. Delegato della Cem per il convegno ecclesiale di Verona. Diocesi di Jesi Mons. GERARDO ROCCONI Nato a Corinaldo, diocesi di Senigallia, il 14 novembre 1949. Ordinato presbitero il 15 settembre 1973;eletto alla sede vescovile di Jesi il 20 marzo 2006. Ordinato vescovo il 29 aprile 2006. Diocesi di Fabriano Mons. GIANCARLO VECERRICA Nato a Tolentino, diocesi di Macerata - Tolentino - Recanati - Cingoli - Treia, il 26 luglio 1940. Ordinato presbitero il 22 maggio 1965;eletto alla sede vescovile di Fabriano - Matelica il 30 dicembre 2002; ordinato vescovo il 22 febbraio 2003; nominato amministratore apostolico il 9 gennaio 2004. Diocesi di Ancona Mons. EDOARDO MENICHELLI Nato a San Severino Marche, arcidiocesi di Camerino - San Severino Marche, il 14 ottobre 1939. Ordinato presbitero il 3 luglio 1965; eletto alla sede arcivescovile di Chieti - Vasto il 10 giugno 1994; ordinato vescovo il 9 luglio 1994; trasferito ad Ancona - Osimo l’ 8 gennaio 2004; Attuali Incarichi: membro della Commissione Cei per la famiglia e la vita. Nella Cem: presidente della Commissione per la famiglia e l’Ecumenismo. Diocesi di Loreto Mons. GIANNI DANZI Nato a Viggiù, arcidiocesi di Milano, il 25 gennaio 1940. Ordinato presbitero il 17 dicembre 1966; eletto alla Chiesa titolare di Castello e nominato Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano il 2 maggio 1996; ordinato vescovo il 24 maggio 1996; promosso arcivescovoprelato di Loreto il 22 febbraio 2005. Diocesi di Fermo il predecessore di don gerardo P. Oscar Serfilippi don Giancarlo giuliani, parroco di s. maria in castagnola Diocesi di Urbino scheda: i vescovi delle marche I doni di una Chiesa Il mite sacerdote arriva il vescovo Il vescovo Padre O scar Serfilippi (Vescovo di Jesi dal 1978 al 2006) - Nato a Mondolfo, diocesi di Senigallia. Francescano dell’ordine del Minori Conventuali, ministro provinciale della provincia delle Marche. Parroco per molti anni a San Benedetto del Tronto. Nel 1975 venne nominato vescovo ausiliare dell’arcivescovo di Ancona, con residenza a Jesi, della cui diocesi venne nominato vicario generale. Dal primo marzo del 1978 fu nominato vescovo di Jesi, dopo una vacanza della sede di quasi nove anni. La sua nomina, salutata con entusiasmo, fu la doverosa risposta alle attese e alle speranze della comunità ecclesiale di Jesi che ha sempre dimostrato di voler continuare ad avere il vescovo residenziale non solo come maestro e pastore di vita spirituale, ma anche come espressione insostituibile di quella forza morale ed umana di cui la comunità civica ha necessità per la sua crescita e maturazione sociale. La presenza di mons. Serfilippi rappresenta uno dei più lunghi episcopati della diocesi e il più lungo in assoluto di quelli del secolo scorso. Egli, con paterna saggezza, ha svolto la sua azione per 28 anni oltre ai tre – dal 1975 al 1978 – come amministratore apostolico. Un totale di 31 anni, superato soltanto da sei vescovi in tutta la storia della diocesi. Di Padre Oscar, come tutti i fedeli l’hanno sempre chiamato, vogliamo ricordare in particolare le cinque visite pastorali, l’istituzione dei corsi di teologia, la ordinazione dei “diaconi-laici”, l’impulso all’Azione Cattolica e alle opere socio-caritative come la Caritas, ai movimenti ecclesiali, alla catechesi in tutte le parrocchie; la fondazione del Consultorio familiare e dell’Oikos; il trentesimo sinodo diocesano, i due congressi eucaristici diocesani, la creazione delle zone pastorali, l’erezione della nuova parrocchia di San Pietro Martire, la fondazione della nuova parrocchia di Massimiliano Kolbe, la realizzazione della chiesa di Sant’Antonio Abate, la nuova chiesa di Cristo salvatore di Moie, i grandiosi lavori di restauro e di abbellimento della Basilica Cattedrale, i restauri di molte chiese diocesane. Rilevantissima è stata la sua azione sul piano storico-culturale: il potenziamento del museo diocesano e la fondazione della biblioteca Petrucciana, il lavoro di regestazione e di restauro dell’archivio diocesano, le pubblicazioni d’arte, tra cui spiccano i volumi “La Chiesa di Jesi”, “Tanta egregia e sublime arte”, “Relationes ad limina”, l’impulso all’università teologica di Ancona, le pubblicazione sulla storia e l’arte della cattedrale, i “Biblia Pauperum”, la grandiosa opera d’arte delle porte di bronzo della cattedrale, il complesso bronzeo nella chiesa di San Giuseppe, valorizzazione ed impulso del settimanale diocesano “Voce della Vallesina”. Mons. ARMANDO TRASARTI Amministratore diocesano. Vescovo eletto, mons. Luigi Conti. Diocesi di San Benedetto del Tronto Mons. GERVASIO GESTORI Nato a Barlassina, arcidiocesi di Milano, il 1° febbraio 1936. Ordinato presbitero il 28 giugno 1959; eletto alla sede vescovile di San Benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto il 21 giugno 1996; ordinato vescovo il 7 settembre 1996. Attuali Incarichi Segretario della Conferenza Episcopale Marchigiana. Membro del Consiglio per gli affari economici Cei. Diocesi di Ascoli Piceno Mons. SILVANO MONTEVECCHI Nato a Villa San Giorgio in Vezzano di Brisighella, diocesi di Faenza - Modigliana, il 31 marzo 1938. Ordinato presbitero il 16 giugno 1962; eletto alla sede vescovile di Ascoli Piceno il 30 agosto 1997; ordinato vescovo il 4 ottobre 1997. Diocesi di Camerino Mons. GIANCARLO VECERRICA Vescovo di Fabriano e Amministratore apostolico di Camerino e San Severino Marche. Diocesi di Macerata Mons. LUIGI CONTI Nato a Urbania, arcidiocesi di Urbino - Urbania - Sant’Angelo in Vado, il 30 maggio 1941. Ordinato presbitero il 26 giugno 1965; eletto alla sede vescovile di Macerata - Tolentino - Recanati - Cingoli - Treia il 28 giugno 1996; ordinato vescovo il 21 settembre 1996; promosso alla sede arcivescovile di Fermo il 13 aprile 2006. Presidente dei vescovi marchigiani. 10 4 maggio 2006 speciale nuovo vescovo l’omelia del vescovo giuseppe Un servizio d’amore “ Il desiderio di Dio In questo mese e mezzo è accaduto quello che è accaduto a Maria. Quando l’angelo le dice: dovrai diventare la madre del Figlio di Dio, Lei fa la sua obiezione: come è possibile? Così anche io fatto tutte le mie obiezioni, che ho messo per iscritto e ho chiesto che il Papa le vedesse e questo è avvenuto. Ma nel momento in cui a Maria viene data la risposta: guarda, dietro c’è la scelta di Dio, non tocca a te fare discernimento, tu devi solo obbedire, non tocca a te ragionare. Allora, in quel momento, ecco che ho cercato di maturare lo stesso atteggiamento di Maria. Quando Maria dice: avvenga di me quello che Tu vuoi, quello che tu dici, noi in italiano lo esprimiamo con un congiuntivo: avvenga di me, fiat. In realtà nel testo originale c’è un altro significato più profondo. Maria desidera quello che voleva Dio. Non è semplicemente un “mi adatto, obbedisco, sì obbedisco per amore ma se fosse diverso sarebbe meglio”. Il testo greco si esprime con un optativo: Maria desidera quello che desidera Dio. Ebbene, in questo mese e mezzo ho maturato questo stesso atteggiamento. Se all’inizio c’è stata la ribellione, poi l’accettazione obbediente, un’accettazione anche amorosa, oggi desidero quello che desidera il Signore. Credo che questa sia la cosa più bella e vi assicuro che tutto questo mi dà tanta pace. Se all’inizio ero preso dalla paura, oggi vivo un momento di grande pace perché desidero quello che desidera Dio.. don Gerardo “ 1. E’ questo un momento di grande gioia, oltre che di comunione e di preghiera: siamo in festa per questo nuovo Vescovo, Mons. Gerardo Rocconi, che il Signore, attraverso la chiamata del Papa, ci dona. E’ la tua gioia, carissimo Don Gerardo, che con comprensibile trepidazione ma generosa fiducia hai risposto “sì” alla chiamata. E’ la gioia di questa tua Chiesa di Senigallia - la Chiesa di S.Maria Goretti, del Beato Pio IX e di tanti altri santi e beati - nella quale sei stato generato ed educato alla fede, sei divenuto sacerdote e hai esercitato con tanta dedizione e intensità il tuo ministero. E’ la gioia della Chiesa sorella di Jesi che viene affidata alle tue cure e che ti accoglie con sincero amore come suo nuovo pastore, maestro e padre. E’ la gioia di noi Vescovi che imponiamo le mani sul tuo capo per invocare su di te un’effusione speciale dello Spirito Santo, il quale ti conformerà a Cristo Capo e Pastore della Chiesa: è questo uno degli atti di ministero che maggiormente ci coinvolge, ci unisce gli uni agli altri e ci fa risalire di anello in anello ai dodici apostoli, alle fondamenta della Chiesa. E’ la gioia di tuo padre che in questo momento dal cielo ti guarda, ti sorride e ti incoraggia; è la gioia della tua diletta madre, qui presente, degli altri familiari e parenti, di tutte le persone a cui hai fatto del bene, di tutti i tuoi amici e conoscenti. Ma soprattutto è la gioia del Signore che posando il suo sguardo di amore su di te ti sceglie per annodarti alla catena ininterrotta della successione apostolica. Il significato dell’evento che questa sera si compie in questa chiesa Cattedrale è illuminato dalla parola di Dio che è stata or ora proclamata. 2. Il brano del Vangelo di Luca terminava con le parole: “Di questo voi siete testimoni” (Lc 24,48). E’ la consegna che il Risorto dava ai suoi. Un’impresa difficile: si trattava di predicare nel suo nome a tutte le genti la conversione e il perdono, cominciando proprio da Gerusalemme! Impresa difficile, ma non impossibile. Vediamo infatti nella prima lettura che essa puntualmente si realizza. L’indomani della Pentecoste, Pietro si rivolge al popolo di Gerusalemme dicendo: “Voi avete ucciso l’autore della vita, ma Dio lo ha risuscitato dai morti e di questo noi siamo testimoni” (At 3,15). Testimoni del Signore Gesù: si tratta di comunicare l’esperienza di vita acquisita nel tempo in cui si è stati in sua compagnia. Con l’entusiasmo di una novità che cambia radicalmente l’esistenza Giovanni scrive: “Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita… quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi…” (1Gv 1,1.3). Testimoni del Signore Gesù, della sua vita e fondamentalmente della sua risurrezione: ecco che cosa qualifica gli apostoli, definendo la loro identità e missione. Dire apostolo significa dire testimone della risurrezione. E questo vale anche per il vescovo, successore degli apostoli. Sebbene siano numerosi e vari i compiti affidati al Vescovo (tra poco saranno pubblicamente richiamati), tutti si riassumono e trovano pienezza in questo mandato: essere testimone del Risorto. Il vescovo è testimone del Risorto perché annuncia con forza e autorevolezza la parola che libera e salva: annuncia che Gesù è vivo, ha vinto la morte; dalla sua morte zampilla la vita per tutti coloro che nel corso dei secoli credono in lui; è testimone del Risorto, perché lo rende presente nell’Eucaristia e tutti i Sacramenti con i quali si costruisce e si fa crescere la Chiesa, la comunità dei credenti; è testimone del Risorto nel presiedere alla carità, nel costruire la comunione, nel guidare la Chiesa con l’amore del Buon Pastore. 3. Al testimone è chiesto un grande coraggio, ma soprattutto un grande amore: la capacità di donarsi totalmente, se necessario fino al martirio. Testimonianza e martirio, non necessariamente cruento, sono sinonimi. Occorre un grande amore per affrontare le difficoltà, le sfide, le incomp- rensioni che non mancano mai nella vita del cristiano e nemmeno in quella del vescovo. Lo Spirito Santo che viene comunicato nell’ordinazione episcopale attraverso l’imposizione delle mani dei vescovi ordinanti imprime in chi lo riceve il volto di Cristo Buon Pastore, e cioè di colui che ama le sue pecore ed è pronto a dare la vita per esse. Per usare un’espressione di sant’Agostino, l’ufficio o testimonianza del vescovo è un amoris officium, (In Iohannis Evangelium Tractatus 123,5): un ufficio, un compito, un servizio di amore. E’ questo il nostro augurio a te, carissimo Don Gerardo. Il fatto di pascere il gregge del Signore sia per te un ufficio di amore. Un amore che ti fa adoratore del Padre, contemplatore della gloria di Dio, instancabile orante ed educatore di preghiera per la tua Chiesa. Un amore che ti fa servo di tutti: dei confratelli sacerdoti, delle persone consacrate, dei fedeli laici, delle famiglie e dei giovani, delle comunità parrocchiali, delle aggregazioni ecclesiali, delle più diverse realtà operanti nel territorio. Servo di tutti come il Signore Gesù e, dunque, con la predilezione verso i più poveri, i dimenticati e più bisognosi nel corpo e nell’anima. Servo, per educare al servizio la comunità che ti viene affidata. L’episcopato è un dono grandissimo, segno della benevolenza di Dio. Ma è anche un compito arduo, tanto più se si considerano le sfide dei tempi moderni, le aspettative dei credenti e dei bisognosi, i limiti oggettivi della nostra persona. Il Signore ripete anche a te questa sera l’invito incoraggiante: non temere, non avere paura! Hai fatto bene a scegliere come motto del tuo episcopato le parole di Pietro che esprimono una grande fiducia: “In verbo tuo”; sì, anche tu puoi dire con l’Apostolo: “sulla tua parola” getterò le reti, mi fido di te Signore e in questa fiducia accolgo lo Spirito Santo che mi consacra per il servizio pastorale. Nell’esprimerti, caro Don Gerardo, i sentimenti della più viva gratitudine per il servizio saggio e generoso che con un’esemplare testimonianza di vita hai esercitato in questa nostra, tua, diocesi e per il servizio che ora ti appresti a svolgere nella vicina chiesa sorella di Jesi ti accompagniamo con la nostra affettuosa preghiera. La Madre di Dio, la serva del Signore, colei che ha accolto la Parola con fede e con amore, interceda per te, sostenga la tua consacrazione, ti ottenga tante consolazioni e ti accompagni sempre nel tuo ministero. Così sia. + Giuseppe Orlandoni, Vescovo 4 maggio 2006 Territorio arcevia Partita di calcio per sostenere una scuola Nel castello del Re e nell’arte U n po’ gioco e un po’ nostalgia, con molta promozione e folta partecipazione, nell’assoluta serietà delle operazioni in catena, proseguendo nello sforzo dell’investimento e del recupero, con il domani a raccogliere il testimone dal passato remoto e prossimo. E’ stata una serie di eventi quella che la municipalità di Arcevia ha concepito e concretizzato, schierando in prima fila tutti i propri maggiori esponenti. L’atto inaugurale è stato inscenato al Country House “Il Castello del Re”. Castellani e mecenati: Orietta e Angelo Sgreccia, in quel di San Pietro in Musio, per l’ennesima sorridente magia, con cui l’antico recuperato maniero è tornato a vivere una seicentesca giornata-tipo, grazie a studiata ambientazione e colorati costumi. Lo spaccato del quotidiano si è particolarmente configurato nella manualità degli artisti, nella lavorazione della “madre terra” e nella creazione dell’unicità irripetibile. Il taglio del nastro è stato operato da sindaco Silvio Purgatori, che si è avvalso di noti “cortigiani” del mondo dell’arte dello spettacolo, perfettamente a pro- prio agio negli antichi ruoli. Re: il maestro Bruno d’Arcevia. Regina: Elisabetta Gregoraci. Dama di compagnia: Genny Manieri (già Reginetta dei Castelli d’Italia). Paggio: Patrick Ray Pugliese. Quest’ultimo ha poi vestito anche altri panni: quelli dell’artista (legato alla Perla dei Monti ed al suo pigmalione Bruno d’Arcevia), che ha esposto i propri lavori, godendo anche del ricevimento da parte della giunta nel palazzo comunale e ricevendo anche una speciale onorificenza. La “personale” di pittura è stata ospitata dal Centro Culturale “San Francesco”. Nome d’arte: Patrick Ray Pugliese D’Arcevia. Con la regia della ‘Relocali creazione eventi’ è stato forgiato anche il terzo anello, con l’esibizione al Teatro “Misa” del gruppo musicale E.D.O, in progressiva affermazione nel panorama nazionale musicale. Epilogo: al Miu J’adore di Marotta. La primavera e l’estate promettono ulteriori e significative tappe nella stessa direzione. Umberto Martinelli opo due serate entusiasmanti e piene di suggestioni nel piccolo teatro La Vittoria di Ostra, la compagnia del Melograno riproporrà lo spettacolo Fuochi ad Arcevia. Lo spettacolo si terrà al teatro comunale “Misa” è sarà presentato il 5 maggio alle ore 21.15. Per la regia di Loris Barzon, “Fuochi o della dissolutezza del dolore” è tratto dall’omonima opera letteraria di Marguerite Yourcenar, celebre scrittrice, autrice inoltre delle famosissime “Memorie di Adriano”. Chiamati dal regista ad interpretare lo spettacolo saranno: Daniele Vocino, Catia Urbinelli, Camilla Marcantoni, Graziella Urbinelli, Andrea Tarsi, Alessandro Cicconi Massi. “Fuochi” è uno spettacolo femminile, incentrato su quattro tematiche esistenziali. Quando la vita? Chi è l’amore? Quale anima? Dove sta la morte? La ricerca di un fuoco che ci accenda e che ci devasti, che ci faccia bruciare d’amore e col quale ci si scotta terribilmente quando questo finisce, che ci porta a sfidare Dio e farci cadere sulle nostre incertezze, accecati da troppo calore, seccati dall’invidia, riarsi da un incessante e ossessionante desiderio che scaturisce dentro. La vita si intreccia in quello che è un dipanarsi di casuali incontri che inevitabilmente ci inchiodano al cuore, ci cambiano lo sguardo e il nome. è la devastante. La tragica impossibilità di averlo, di veder baciato sulle labbra questo desiderio porta alla distruzione di se stesso, al cadere in uno stato di delirante e vertiginoso abbandono alla follia più passionale. È la condizione dei quattro personaggi saviamente deliranti sul palco in un atmosfera di freddo e ghiaccio apparente, dove tutto sembra asettico o riconducibile alla morte, mentre tutto vive, di ricordi, di voci, di foto, lasciando che a morire siano solo le speranze deliranti delle persone. Prevendita telefonica ai numeri 3396791150 o 3334713595, a prezzo unico di 10,00 €. Viabilità Ma gli autotrasportatori protestano per i costi I tir vanno in autostrada A Roma c’è stato l’incontro per definire le modalità della deviazione sull’autostrada A14 del traffico pesante dalle strade costiere delle Marche, solitamente prese d’assalto nei mesi estivi da turisti e bagnanti. La deviazione in A14 e il relativo divieto di attraversamento dei centri costieri scatterà nel tratto da Pesaro a Termoli dal 26 giugno prossimo al 9 settembre. All’incontro tecnico hanno aderito le Regioni Marche, Abruzzo e Molise, la Società Autostrade, l’Anas, i sindacati e le associazioni dell’autotrasporto. Al centro della discussione, come all’approssimarsi di ogni stagione estiva, lo spostamento obbligatorio da giugno della circolazione notturna di Tir, camion e autocarri che, se lasciati circolare sulla Statale Adriatica, non solo creerebbero rallentamenti e imbottigliamenti ma anche pericoli dovuti all’incidentalità stradale, all’inquinamento ambientale e acustico. Anche quest’anno si è dunque raggiunto un sostanziale accordo per tale divieto di attraversamento dei centri urbani della costa e dei principali comuni interessati per facilitare il movimento locale dei bagnanti e dei vacanzieri in genere. Le uniche obiezioni sono venute dalle associazioni degli autotrasportatori che hanno manifestato l’intenzione di non partecipare in futuro alla onerosa ripartizione della spesa per tale deviazione del traffico, pur tuttavia aderendo quest’anno all’accordo già in essere, che dunque può adesso essere considerato operativo. L’assessore regionale Pietro Marcolini ha espresso soddisfazione per l’orientamento assunto che dovrà essere seguito dalla sottoscrizione dei relativi atti formali e per aver anticipato i tempi, sottolineando che seppure il periodo sarà breve, tale deviazione del traffico pesante contribuirà non poco a sollevare le città e le attività costiere, specialmente turistiche, a migliorare la sicurezza stradale, ambientale e la vivibilità di tutta la nostra riviera. A Mondolfo, “Tutti uguali, tutti diversi” D I “Fuochi” sbarcano ad Arcevia D 11 al 1 al 21 maggio presso il Salone Aurora, complesso monumentale Sant’Agostino a Mondolfo si svolge la mostra d’intercultura “Tutti uguali tutti diversi” organizzata dalla biblioteca comunale, all’interno del progetto di promozione del libro e della lettura dal titolo: Una finestra sul mondo – la lettura unisce il mondo a cui aderiscono le scuole del territorio di ogni ordine e grado. L’esposizione serve da “ponte”, tra la scuola e la biblioteca, per meglio spiegare e “ascoltare” dai bambini e dai ragazzi che cos’è intercultura, o meglio chi sono io e chi è l’altro. Questo nuovo “melting pot” che quotidianamente viviamo, la biblioteca l’affronterà attraverso tre filoni che fungeranno da collante quali: il gioco per i più piccoli (con la presenza di abbecedari e/o alfabetieri), le fiabe e le ricette (culinarie) e i suoi laboratori di scrittura creativa e dentro i libri. Inoltre ci sarà materiale documentario anche per il mondo della scuola (utile strumento per gli insegnanti). Una parte del nuovo patrimonio, che si aggiunge a quello presente in biblioteca da due anni, andrà ad incrementare ulteriormente lo scaffale multiculturale e sarà presente in opuscoli separati tematicamente. Tutti i partecipanti, la varie classi del territorio, che hanno aderito, riceveranno un gadget a ricordo dell’iniziativa. Sia piccoli che grandi avranno un ricordo sul quale iniziare un lungo cammino dell’io e dell’altro. Da Tantipopoli (ed. Fatatrac): Se l’umanità ha una origine comune, come si spiegano le differenze tra i diversi gruppi umani? … le differenze fra gli uomini non sono mai definibili in termini di differenze razziali, perché non esistono razze umane diverse le une dalle altre. L’appuntamento di inizio maggio si rinnova Magnafava a Mondolfo A ppuntamento tradizionale di ora splendidamente animato dalle primavera, quello con la Festa Missionarie dell’Immacolata P. Koldei Magnafava che sarà a Mondolfo be parimenti legate alla spiritualità sabato prossimo 6 maggio e dome- del poverello d’Assisi, lavoriamo di nica 7. Nel giardino del Convento stretta intesa perché San Sebastiadi San Sebastiano, la locale Asso- no rimanga a Mondolfo un luogo ciazione dei Magnafava, assieme di accoglienza, di fratellanza, anche alle Missionarie dell’Immacolata di preghiera, festa e condivisione”. presenti al Convento, rinnovano Particolare il nome dell’Associazioquesta antica e simpatica tradizio- ne. ne legata al legume di stagione, la “Il nostro nome di Magnafava è lefava. “La nostra festa – ci ha detto il gato ad una vicenda strettamente presidente dei Magnafava, France- storica, ad un nomignolo che gli sco Meschini – prevede le classiche abitanti del Castello di Mondolfo pietanze che hanno per ingrediente affibbiavamo agli abitanti dei borprincipale la fava, ovvero quelle che ghi, cioè di coloro che vivevano ad essa si abbiano usualmente”. fuori delle mura. Poiché in genere Ecco dunque la classica piadina, con era gente di classe sociale inferiolonza pecorino e fava, ecco le frit- re quella che abitava non protetta telle ma, soprattutto, due specialità. dalle mura, si riteneva che man“Oserei dire tipicamente mondolfe- giassero solo cibi poveri, quali ad si ma, certo, rivisitate in modo del esempio la fava: erano, appunto, dei tutto originale dalle nostre infatica- magnafava”. bili massaie locali che, già nei giorni La festa, ad ingresso libero, di sabaprima, si ritrovano nelle grandi cu- to e domenica pomeriggio al Concine del convento di San Sebastia- vento, dove non manca ovviamente no per preparare i tagliolini con la la buona musica per un ballo, ed un fava ed i dolcetti alla fava”. Mangiati buon bicchiere di vino per accomasciutti o in brodo, i tagliolini con pagnare la fava – cibo oggi tutt’alla fava sono una di quelle leccornie tro che povero – prevede pure una che, assai raramente, è oggigiorno serie di attività per i ragazzi, tipico possibile assaporare nelle mense momento di accoglienza per tutte le delle case, una di quelle paste alle famiglie, giovani e non. “Ringraziaquali le guide internazionali dareb- mo come Magnafava, ha concluso bero certamente cinque e più stelle. Meschini – tutti coloro che ci dan“Come Associazione dei Magnafa- no una mano nell’organizzazione di va – riprende Moschini – ormai da questa festa, sempre così partecipadiversi anni abbiamo rivitalizzato ta, ed invitiamo tutti a trascorrere questa festa di primavera stretta- un allegro pomeriggio di primavera mente legata alla più tipica ospi- a Mondolfo, nel Convento francetalità francescana. Anche oggi che scano di San Sebastiano”. i frati hanno lasciato il Convento, Alessandro Berluti 12 4 maggio 2006 Cultura idee La cultura, in tutte le sue forme, ha il compito di emancipare le masse. Anche oggi. L’equivoco delle masse G ustav Le Bon in La psicologia delle folle (1895), Sigmund Freude in Psicologia delle masse e analisi dell’io (1920), seguiti oggi da tanti studiosi, hanno studiato il comportamento delle masse: Il movente di tale comportamento non è mai di carattere razionale, che richiede riflessione e giudizio critico, ma emotivo, che si trasmette per contagio con la rapidità di un incendio, perciò è facilmente pilotabile da leader astuti. L’individuo, quando è inserito nella massa, si comporta diversamente da quando è solo, perde il senso della responsabilità morale di ciò che sta facendo: nel corso della storia la folla ha spesso linciato “gli untori”, l’individuo da solo non oserebbe mai. Erich From fa notare che la libertà e la responsabilità di decidere fanno paura, perciò l’individuo immaturo preferisce confondersi nella massa dove si dice quel che tutti dicono, si fa quel che tutti fanno, senza sopportare il peso della responsabilità. Il primo che ha applicato alla vita politica questa nuova logica della civiltà di massa è stato Mussolini. Contro la distanza e le lungaggini del parlamentarismo liberale ha dato alle masse delle oceaniche assemblee di popolo, l’illusione di essere protagoniste di decisioni epocali con il loro grido animato da vibrante emotività patriottica, mentre tutto era già stato deciso e subdolamente imposto con la propaganda. La cultura in tutte le sue forme ha il compito di emancipare le masse da questi meccanismi, stimolando la riflessione razionale. Purtroppo un certo giornalismo, pur di ottenere successo di ascolto, non si fa scrupolo di utilizzare i meccanismi della psicologia di massa, cavalcando l’onda emotiva. Dopo un delitto che sconcerta la coscienza pubbli- ca fa un’intervista di strada sulla introduzione della pena di morte, oppure chiede ai genitori frastornati per l’uccisione di un bimbo se sono disposti a perdonare. Partire da una emozione per proporre una legge rivela la più abissale ignoranza giuridica: la legge deve essere l’espressione di una ponderata razionalità. Parimenti il perdono è cosa seria che richiede autocontrollo, riflessione e un cammino di purificazione dei sentimenti in cui sono in gioco i valori su cui si decide il senso della vita. Va inoltre sottolineata la mancanza di sensibilità umana che non si fa scrupolo di giocare sulla lacerazione del cuore per suscitare spettacolarità. Un certo utilizzo della psicologia delle masse serpeggia anche nelle pubbliche manifestazioni di fede. In questi ultimi decenni l’abilità mediatica25/04/2006 delle autorità religiose ha rotto la ghettizzazione del cristianesimo e gli ha dato una rilevanza pubblica. Questo risultato positivo apre però uno spiraglio all’ambiguità dei movimenti di massa. Il successo pubblicitario presume esprimere la capacità di rispondere alle esigenze moderne, senza passare attraverso il faticoso travaglio di rielaborazione del messaggio evangelico nella prospettiva dell’uomo di oggi con tutta la gamma di nuovi problemi. Anzi, il facile successo di grandi assemblee sembra voler mettere a tacere la più rischiosa avventura del ripensamento, producendo un ritardo che certamente pagheremo. L’equivoco si insinua anche nell’apparato: la comunità parrocchiale dove la gente vive la sua esperienza cristiana perde la sua centralità e sempre più diventa la base organizzativa che garantisce le presenze per le grandi assemblee dove le autorità di tutti i livelli possono fare i loro applauditi pronunciamenti. Questo successo conduce al vuoto delle coscienze e tradisce lo spirito evangelico. Vittorio Mencucci teatro David Anzalone, autore senigalliese, nel programma di Enrico Bertolino “Glob” “Targato H” va in televisione L ’attore senigalliese David Anzalone, autore e protago- fronti del pubblico che ha avuto modo di vederlo. nista dello spettacolo teatrale comico “Targato H” (re- “Targato H”, in distribuzione per la stagione 2006/2007, gia di Alessandro Castriota), è stato invitato alla trasmis- tratta del tema dell’handicap attraverso il costante ribalsione televisiva “Glob l’osceno del villaggio” il programma tamento in chiave ironica delle concezioni comuni che di e con Enrico Bertolino. La puntata è andata in onda si hanno nei confronti dell’handicap e dell’handicappato. mercoledì 3 maggio alle 23,40 su Rai Tre. Gli strumenti artistici che lo spettacolo utilizza sono poeDopo la presenza negli studi della trasmissione Rai “Co- sia, prosa, etimologia e semiologia; il tutto amalgamato in minciamo Bene”, ancora una nuova partecipazione televi- monologhi teatrali dove all’interno, oltre al tema centrale, siva per Anzalone, che con il suo spettacolo teatrale pro- ci si può trovare molto: nascita, amore, ricerca delle prodotto dalla Capa Srl sta destando un interesse crescente prie origini, affermazione della propria dignità. presso gli addetti ai lavori, autori di programmi televisivi In seguito al successo delle prime dieci puntate (oltre ed organizzatori di rassegne teatrali, oltre che nei con- l’11% di share di media), dal 12 aprile è iniziata la seconda serie di “Glob” dedicata ad analizzare con ironia gli eventi più significativi del mondo della comunicazione. Lo studio televisivo è concepito come un’aula magna con un pubblico di studenti e di persone di diverse età e nazionalità (l’aula riflette l’idea del villaggio globale). All’interno dello studio una video-lavagna attraverso cui vengono mostrati materiali video, foto, titoli di giornale, veri e propri “reperti” di un universo iconico in continua trasformazione. Enrico Bertolino è al centro di questa aula televisiva in cui si discute e si ride dei fenomeni della comunicazione. Alessandro Piccinini fotografia Oltre trecento scatti in una mostra d’autore Viaggi nei misteri di Leonardo di Antonia Pillosio A cinque secoli di distanza Leonardo da Vinci continua ad affascinare. Questo libro, per capire e conoscere da vicino Leonardo, suggerisce un viaggio attraverso cinque luoghi che hanno segnato le tappe più importanti della sua vita. L’itinerario inizia dalla fine, da Amboise nella Valle della Loira, dove Leonardo fu ospite del re Francesco I e dove ha vissuto gli ultimi momenti della sua vita. Proseguiamo a Vinci e poi a Firenze, dentro un laboratorio nascosto che Leonardo usava per i suoi studi per saperne di più da Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale a Vinci. Poi a Milano, al Cenacolo nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie e a Roma, dove il Maestro visse sicuramente uno dei periodi più complessi, in compagnia di due artisti in particolare: Raffaello e Michelangelo. Pag. 144 Euro 14,00 Chiaravalle foto news IL LIBRO D L ’associazione “gruppo fotografico manifattura tabacchi”, divenuta in questi anni punto di riferimento per tutti i circoli fotografici marchigiani, grazie alla sua costante ed ininterrotta attività organizzativa, ha inaugurato la mostra Chiaravalle Photo News 2006, che sarà possibile visitare presso la sala espositiva del comune, in piazza Garibaldi, fino al 4 giungo. “ “Anche quest’anno abbiamo intrapreso una serie di iniziative finalizzate a promuovere e stimolare l’interesse alla cultura fotografica”, spiega Stefano Coacci, “con l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare gli appassionati dello scatto d’au- tore ad un uso costruttivo del tempo libero, approfittandone allo stesso tempo per mostrare e studiare le evoluzioni della cosiddetta ‘scuola marchigiana’. Come nelle scorse edizioni”, prosegue, “si darà libero spazio a diversi autori, alcuni conosciuti anche in campo nazionale, altri meno noti, offrendo loro la possibilità di presentare lavori inediti, nei quali fantasia creativa e capacità espressiva seguono solitamente una tematica e uno stile”. Questa fortunata realtà associativa dell’anconetano, che conta più di 70 soci, permetterà ogni settimana a 6 autori differenti di esporre le proprie opere, per un totale di 300 immagini, che verranno incluse in un elegante catalogo offerto ai visitatori. Per ogni giovedì del mese verrà inoltre organizzato un incontro con autori di altri circoli fotografici della regione, invitati dai componenti del gruppo manifattura tabacchi, del quale è segretario il già citato Coacci, conosciuto nell’ambiente fotografico per aver ricevuto nel 2002 l’onorificenza “Afi”. G.M. A Barbiana, nei luoghi di don Milani D omenica 21 maggio p.v., Vicchio e il Mugello, con l’adesione di vari comuni toscani, organizzano una marcia da Vicchio a Barbiana, una passeggiata di 2 ore circa (camminando lentamente) nei luoghi che hanno visto l’esperienza didattica di Don Lorenzo Milani. Da Barbiana si scende poi, dopo pranzo, al lago Viola in circa un’ora. L’invito è rivolto a tutti coloro che credono nel futuro civile e democratico dell’Italia, della sua scuola per tutti e per ciascuno. C’è una buona scuola italiana figlia di Barbiana che chiede per tutti i bambini e i giovani una scuola comunità, un’educazione serena e non adultistica, meno consumista e più dialogante tra generazioni; chiede un paese che torni ad amare i propri bambini, senza perderli tra uno spot e l’altro. La Scuola di Pace di Senigallia propone di partecipare, organizzando un pullman. Adesione entro il 12 maggio telefonando a Virgilio Marconi – 348 9118059 – o Guido Lombardi – 3351311527. 4 maggio 2006 Spettacolo Spigolature TIPICITÀ I maestri chef reinterpretano la cucina del Rinascimento A tavola con i Duchi G astronomia rinascimentale e grandi chef ‘’a tavola con i duchi’’. E’ il titolo del progetto promossa dal consorzio ‘’La Terra del Duca’’ per una offerta turistica integrata che coniuga l’arte con le invenzioni dei cuochi rinascimentali dell’antico Ducato di Urbino. Ricette rivisitate ma ancorate alla tradizione culinaria per ampliare le attrattive turistiche di un territorio gia’ ricco di natura, paesaggi ed arte. Il consorzio è stato creato per promuovere iniziative di carattere turistico e culturale dai Comuni di Gubbio, Pesaro, Senigallia e Urbino, in collaborazione con la Confesercenti di Umbria e Urbino. ‘’A tavola con i duchi’’ prevede pacchetti turistici che includono anche quattro banchetti rinascimentali in luoghi suggestivi delle antiche corti dei duchi di Montefeltro. Quello del Rinascimento è davvero un grande patrimonio dal quale attingere. La cucina delle corti rinascimentali è infatti un laboratorio effervescente in cui i cuochi trasformano l’attività culinaria in una vera e propria arte della messa in (s)cena. Tra il XV e il XVI secolo si assiste difatti alla nascita nelle Corti di un linguaggio culinario volto a sbalordire, a creare “meraviglia”, mediante audaci accostamenti, iperboli visive, coreografiche gestualità. È innanzitutto l’occhio a godere delle sfarzose e originali creazioni culinarie, a intingersi nelle miriadi di forme e aromi delle numerosissime portate (per un singolo banchetto, si poteva arrivare sino a 100). Come riuscire a coniugare lo splendore della cucina rinascimentale con le invenzioni dei nostri artisti di oggi, vale a dire i grandi chef della Terra del Duca, sperimentando sapori e intrecciando culture, usi e costumi di un territorio e della sua storia? È proprio questa la sfida ambiziosa del progetto “A tavola con i Duchi”. “Attraverso questo progetto - sottolinea il Sindaco Luana Angeloni - vogliamo veicolare turisticamente la bellezza della spiaggia di velluto e la ricchezza del nostro patrimonio artistico attraverso l’eccellenza raggiunta dai grandi chef senigalliesi, veri artisti contemporanei.. Il progetto ha previsto nel mese di marzo la realizzazione di una tavola rotonda a Urbino, condotta da Davide Paolini, una sorta di talk show sulla cucina rinascimentale, alla quale hanno preso parte docenti di storia e costume del ‘500 e chef specializzati in questo particolare seg- il taccuin MUSICA Senigallia - Teatro “La Fenice”, due grandi spettacoli previsti al teatro “La Fenice”. Venerdì 5 maggio sarà di scena Pino Daniele, mentre domenica 7 maggio sarà il turno di Vinicio Capossela. Le prenotazioni dei biglietti per i due concerti possono essere effettuate nei seguenti modi: - per Pino Daniele (5 maggio) presso Club Viaggi telefonando allo 071.63427 per Vinicio Capossela (7 maggio) presso Arci telefonando allo 071.203045. Senigallia - Domenica 7 maggio all’Auditorium San Rocco suonerà Lucio Falcinelli, giovane pianista senigalliese. Per l’occasione si renderà omaggio a Mozart nel 250° dalla nascita con l’esecuzione della Fantasia in do minore KV 475. In programma la Sonata Op. 13 di Beethoven, la famosa Patetica, e la non meno famosa Sonata Op. 110 sempre di Beethoven. INCONTRI Falconara Marittima - Venerdì 5 maggio, ore 21, prosegue la serie su “il Dio nascosto” con “Mostraci il Dio Padre: Gesù e il Dio invisibile” con Alberto Magi, direttore del Centro Studi Biblici ed autore di numerose pubblicazione con la casa editrice La Cittadella. di Tullio Piersantelli MOSTRE Senigallia - Mostra fotografica di Giorgio Pegoli dal titolo “La Croce Rossa e la guerra”, in collaborazione con la Mediateca delle Marche e il Musinf di Senigallia. La mostra si terrà a Palazzo del Duca e sarà visitabile fino al 14 maggio nei seguenti orari: al mattino dalle 10,30 alle 12,30; al pomeriggio dalle 17 alle 19,30. Ancona - Mole Vanvitelliana, mostra evento dedicata all’artista “Corrado Cagli”. Mart/ven: 15-20, sab.dom: 10-20, fino al prossimo 4 giugno. Sant’Elpidio a Mare - Pinacoteca Vittore Crivelli, “L’Aquila e il Leone”, Jacobello, Crivelli e Lotto. Info: 0734.217140 INIZIATIVE Senigallia - Un premio per giovani scrittori di racconti brevi e poesie, ma anche di nuove forme espressive come sms e blog. Sono queste le quattro sezioni dell’edizione 2006 di “Coop for words”, il concorso letterario promosso da Coop Adriatica. Il bando per partecipare è aperto fino il 31 maggio (info sui siti: www.e-coop.it) e si rivolge a autori con meno di 35 anni provenienti da queste quattro regioni. I testi dei vincitori verranno pubblicati su una antologia che sarà distribuita negli ipermercati e nelle librerie di Coop Adriatica. Settimanale della Diocesi di Senigallia Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132 e-mail:[email protected] sito:www.vocemisena.it Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it) Tiratura:4000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602 13 mento della gastronomia. Martedì scorso, poi, presso i locali dell’Istituto Panzini di Senigallia la presentazione in anteprima da parte dei maestri chef (tra questi Uliassi e Cedroni) delle nuove ricette elaborate reinterpretando le ricette rinascimentali. Dal 25 al 28 maggio il Piatto del Duca verrà poi illustrato ufficialmente alla stampa nazionale ed estera a Ferrara, in occasione della Borsa annuale delle 100 città d’arte. Nel mese di giugno e luglio sono previste invece le serate di gala, con banchetti rinascimentali allestiti nelle città di Senigallia, Gubbio, Pesaro e Urbino sulla base delle ricette elaborate dagli chef e in luoghi particolarmente legati alle vicende storiche dell’antico Ducato di Urbino. L.M. Storia della Chiesa senigalliese. La sera del 4 settembre 1904 suonavano a festa le campane delle chiese di città e diocesi. Si annunciava il Sinodo Diocesano che si sarebbe svolto il 5 e il 6 del mese. Chi legga gli atti pubblicati nel “Synodus diocesana” che si dividevano in atti presinodali, sinodali e costituzioni (de fide, de personis, de rebus sacris) in lingua latina, tradotti in italiano nell’Appendice, trova frequenti giudizi e valutazioni sul mondo culturale, sociale e religioso del secolo, che valevano anche per la realtà senigalliese (si pensi alla massoneria, ai liberi pensatori…) richiamando i cattolici al pericolo di quelle “società che hanno per fine anche secondario, di combattere la religione”. Si raccomandava la costituzione dei Comitati parrocchiali (“e vogliamo che ci si rendano note le ragioni per le quali il comitato parrocchiale non possa costituirsi”) e l’istituzione di “quelle società che vengono ritenute maggiormente utili al benessere spirituale ed economico delle popolazioni”. Il riferimento era all’ “azione benefica a favore del popolo, fondata sul diritto di natura e sui precetti del Vangeli” che in questi anni era indicata col nome di Democrazia Cristiana (da non confondersi con il partito di De Gasperi di quarant’anni dopo). Tra gli argomenti di carattere morale c’è quello che riguarda il vergognoso peccato dell’usura; non credano i fedeli che ci possa essere progresso dove c’è l’ingiustizia e Dio ha parlato chiaro: il peccato rende i popoli miseri. E’ interessante tra l’altro che si ammonisca ogni cattolico, a non usare un linguaggio che invece di favorire l’armonia e l’amore tra gli uomini porti alla lotta e all’odio di classe. Al Sinodo avevano partecipato con il vescovo Tito Cucchi, tutti i canonici, mansionari e parroci della diocesi. Le adunanze si tennero nella chiesa cattedrale, al mattino. Elvio Grossi Prossimamente ROMANCE & CIGARETTES Regia: John Turturro - 2005 - Usa - 115’ Nick, operaio, costruisce e ripara ponti. È sposato con Kitty Kane, sarta, donna forte e gentile che gli ha dato tre figlie. Il buon Nick, schiavo delle sue passioni, ha preso una sbandata per la giovane Tula, ma Kitty scopre tutto. Nick, attratto dalla bella Tula ma ancora innamorato della moglie, farà di tutto per redimersi e tornare in famiglia. L’evasione musicale. Un’opera lirica della classe operaia. Le emozioni dei protagonisti che trovano l’inattesa via d’uscita del canto per esprimersi. Al culmine dei loro conflitti interiori esplodono nel canto che fa d’altoparlante del loro subconscio. John Turturro alla terza opera da regista piazza il colpaccio con un’irresistibile musical. E rinverdisce la fantasia che tutti abbiamo di esprimerci musicalmente, in qualsiasi stato d’animo ci troviamo. Evadere volando via sul tappeto sonoro delle canzoni. New York. Nick (James Tony Soprano Gandolfini) è un’operaio metallurgico che se ne sta spesso arrampicato sui ponti a sostituire bulloni. A casa, la moglie Susan Sarandon e tre figlie già svezzate. Fuori casa l’amante Tula, una focosissima e sexy Kate Winslet, che lo spinge a circoncidersi e pretende una relazione impegnata. Nick si ritrova conteso dai propri istinti e il suo cuore che lo vorrebbe fedele alla famiglia. Marchio Cohen. Stavolta con l’abito dei produttori, ma i fratelli Cohen hanno confermato comunque l’irriverenza del loro cinema. Il progetto di “Romance & cigarettes” era sulla carta totalmente pazzoide. Sentite questa: facciamo un musical tra canzoni celebri e volgarità; e facciamo in modo che gli attori cantino contemporaneamente alla colonna sonora. Come se stessero cantando sulla propria colonna sonora personale, ‘come un musical da doccia’. Qualunque produttore avrebbe pensato: E’ uno scherzo? Non Joel Cohen: John ci ha mandato la sceneggiatura ed era talmente pazza che ci è piaciuta subito. AL G A B B I A N O 14 30 marzo 2006 Sport calcio: Lucrezia 1 - Vigor Senigallia 2 Il primo passo è fatto a Vigor inizia bene i play aut andando a vincere il primo incontro, dei due in programma, a Lucrezia. Questa vittoria mette una serie ipoteca al passaggio del turno, ma resta ancora l’incognita del ritorno a Senigallia domenica prossima, ore 16, al Comunale. E’ giusto quindi aspettare prima di gioire. La squadra in trasferta, a Lucrezia, è stata seguita da un folto gruppo di sportivi. Tanto è stato l’appoggio fornito ai propri beniamini che non sembrava di giocare in campo avverso bensì sul proprio terreno. La partita è stata giocata con grande intensità da entrambe le squadre, arrivate alla fine con gli atleti completamente esausti. Tanto è stato l’accanimento, a volte, di certi interventi da far presagire il peggio. Forse qualche cartellino giallo in più ci poteva stare. Ad onor del vero, riteniamo che l’arbitro Pieralisi di Jesi sia stato comunque all’altezza per arbitrare un simile derby, forse un po’ più di polso non avrebbe guastato, specialmente nei confronti di certi interventi poco sportivi effettuati dai giocatori locali. La gara inizia col Lucrezia in attacco e già al 2° può andare in gol, su preciso colpo di testa di Nicola Mancini, su errata uscita di Moroni. Rimedia sulla linea Goldoni. Gioco veloce, giocato da entrambe le squadre senza esclusione di colpi. La sfera viaggia da un campo all’altro, con le opposte difese sempre attente a rintuzzare i reiterati attacchi degli opposti avanti. 13°, Bertozzini impegna con un pericoloso rasoterra l’estremo Fiorelli. 18°, Goldoni protegge la sfera sulla linea di fondo campo, pressato da Bacchiocchi. Quest’ultimo ha l’opportunità di calciare in area un invitante pallone; difesa vigorina “statica” , subentra Rondine, palla nel sacco. I rossoblu reagiscono e al 32° Schiano, dal limite dell’area, fa partire un gran diagonale a cui Fiorelli nulla può. E’ la parità. 36°, in uno scontro con Maletti il portiere Fiorelli esce sostituito Basket, serie b1 In attesa dei play out, la Goldengas si allena Preparazione in atto L a squadra della Goldengas è ferma. Aspetta di conoscere quale sarà l’avversaria che dovrà affrontare fra quindici giorni per giocarsi la permanenza o meno nella serie B1 d’Eccellenza. E’ un’attesa che i giocatori, in maglia biancorossa, stanno aspettando con serenità, consapevoli dell’importanza della posta in palio. Durante la settimana continuano ad allenarsi sotto la guida del coach Bianchi. Studiano nuovi schemi, sicuri che alla fine tanto sudore e fatica saranno sicuramente premiati. Intanto la squadra della Banca Marche, da noi battuta nell’ultima di campionato, è andata a vincere a Latina per 78 a 91. Ora aspetta il ritorno con la fondata speranza di poter ripetere la stessa impresa in casa, così da meritarsi la permanenza in B1 d’Eccellenza. Vorremmo che quanto da noi scritto sul conto della Banca Marche lo potessimo dire altrettanto per la nostra Goldengas. Con ogni probabilità, qualora i risultati rimanessero quelli attuali, i biancorossi senigalliesi dovranno affrontare in trasferta il Riva del Garda per poi riceverlo qui a Senigallia. Giancarlo Mazzotti Basket, serie d Primo ostacolo supeato DORICO AN 82 – MIU J’ADORE 83 F inale drammatico, ma il Miu J’Adore ha saputo imporsi con un solo punto di vantaggio, tanto basta per andare al secondo turno contro il Castelfidardo. L’incontro è stato disputato all’insegna dell’agonismo sportivo, dove entrambe le squadre hanno dato il meglio di se stesse, superandosi alternativamente nel punteggio per tutto l’arco della partita. Grande prestazione è stata fornita da Rinolfi che, con i suoi diciotto punti, è stato il miglior realizzatore dei biancorossi marzocchesi, seguiti in doppia cifra da Papa, Granarelli, Pincini, Morelli. Con questa vittoria il Miu J’Adore passa al secondo turno. Il prossi- mo incontro di qualificazione si disputerà sabato 8 maggio alle ore18,15 al Palazzetto dello Sport contro il Castelfidardo, poi si andrà in trasferta per il ritorno. Qualora si superasse anche questo scoglio, per il passaggio in C2 si dovrà disputare un ulteriore confronto in una partita secca contro una squadra ancora da definire. Miu J’Adore: Papa 10, Belloni ne, Marinelli 6, Rinolfi 18, Granarelli 12, Pincini 12, Patrizio Bartoli ne, Minelli 10, Raffaele Bartoli 7, Tonelli 8. Coach : Ligi. La coppia arbitrale è stata di Macerata. G.M. la cicloturistica In bici con Moser Moser ha promesso di ritornare, la pedalata con il campione è stata, infatti, rovinata dal temporale. Circa sessanta i partecipanti che si erano dati appuntamento davanti all’Hotel Universal promotore della manifestazione. Tanti i tifosi e gli appassionati presenti per foto ed autografi. Il gruppo è arrivato nella zona di Cannella, ma la pioggia non ha permesso di proseguire verso S.Angelo ed impedito di ripercorrere le strade della tappa senigalliese del Giro d’Italia di qualche anno fa. Torna il beach tennis ppena è spuntato il sole in spiaggia è tornato il beachtennis. A Si aspettava l’arrivo del caldo per iniziare i primi allenamenti in spiaggia anche perché la stagione 2006 sarà molto intensa. Dopo aver chiuso la stagione 2005 con i brillanti risultati giovanili ai Campionati Italiani con un titolo Italiano nel doppio under 14 (Girolimetti Augusto-Minardi Luca) sono arrivate le nuove classifiche della Federazione Italiana Tennis /Beachtennis, e ben tre atleti del Beach Club Senigallia figurano in serie A, nei primi 32 giocatori italiani, sono: Andrea Bolognesi, Alberto Girolimetti, Luisito Dionigi. La prossima stagione agonistica prenderà inizio con alcuni tornei a metà maggio per proseguire ininterrottamente fino al 2 settembre. dal giovane Marcantoni. 43°, rigore netto su Rossetti, l’arbitro sorvola. 60°, Sindaco sfiora l’incrocio dei pali. 72°, Bacchiocchi tira a colpo sicuro, Moroni para d’intuito. 76°, Grossi (subentrato due minuti prima al posto di Schiano) da fondo campo crossa in area. Grande ammucchiata, ma la testa di Montanari si erge su tutti. Preciso il colpo e palla in rete. I locali tentano la rimonta ma la difesa rossoblu non lascia spazio. 82°, Savelli ci prova da distanza ravvicinata, Moroni para da campione. L’incontro finisce al 53°, ben otto minuti di recupero: incredibile! Intervistato, Simonetti dice: “Non abbiamo vinto niente in quanto dobbiamo ancora disputare l’incontro di ritorno e tutto può succedere nei restanti 90 minuti. Alla fine sapremo chi dei due resta in gioco. In settimana spero di recuperare gli assenti e, nel contempo, di rimettere in sesto gli acciaccati di questo incontro. Dovrò la- CICLISMO L Catena e Cingolani vanno per “9 fossi” I biker miseni (mondolfesi del Cicli Catena Audax e pianellari del Cicli Cingolani in primis) vanno per i “9 Fossi” del “Balcone delle Marche” (evento gestito dall’Avis Bike Cingoli). Si apre con la partenza cicloturistica “Short”. Il clou si concretizza con la kermesse “Classic” di 43 km. Il totale degli iscritti equivale a record ancora battuto: 750, dal Nord dal Centro e dal Sud, con bella delegazione straniera. Gli attesissimi alfieri dell’Infissi Design Ser.Edil Protek non tradiscono la aspettative e raccolgono l’eredità dell’altoatesino Franz Hofer. Le quattro braccia al cielo sono degli infangatissimi ma sorridenti Mario Alberto Rojas Rojas e John Jairo Botero Salazar, che giungono appaiati. Il terzo gradino del podio è conquistato dall’altro giallonero Julian Becerra Medina. Quarto è il campione europeo dei Master, Antonio Tasca (battistrada degli M2), che precede Nicola Corsetti. La regina delle valchirie è ancora una volta Monica Gabbanelli (Bici Adventure Quintabà Piangiarelli di patron Tombesi). Titoli marchigiani granfondistici alla stessa campionessa, al leader assoluto Rojas Rojas, a Daniele Cola, Pierpaolo Pascucci, Michele Pittàcolo (Cicli Cior Catena - Mondolfo), Antonio Seghini, Franco Di Vita, Jarno Calcagni, Andrea Massaccesi (che è anche il più fulmineo nella prova cronometrata in discesa). L’evento si completa degnamente con il vorare sui difensori perché anche oggi hanno commesso errori che ci potevano costare cari. Vedi il primo gol preso ingenuamente. Ora non ci resta che aspettare il verdetto di domenica. Lucrezia: Fiorelli (36° Montanari), Crucini, Mazza, Savelli, Vampa, Politti, Sindaco (83° Cinquemani), Rondina, Bacchiocchi, Nicola Mancini, Bernabucci (41° Antonelli). A disp. Zenobi, Matteo Mancini, Polidori, Conti. Allenatore: Ciacci. Vigor: Moroni 7, Bertozzini 6,5, Rossetti 6,5, De Filippi 6,5, Pambianchi 6,5 (95° Turchi ng), Goldoni 6, Schiano 7 (74° Grossi ng), Montanari 7, Polverari 6,5, Maletti 6,5 (85° Moschini ng), Pandolfi 6,5. A disp.Memé, Mencarelli, Giraldi, Malaccari, Moschini. All. Simonetti. Arbitro: Pieralisi di Jesi. Ammoniti: Vampa, Sindaco, Montanari, Polverari. Angoli: 3 a 1. Spettatori: 600 circa. Giancarlo Mazzotti protocollo della premiazione, nel segno dello spettacolo socializzante che continua. Team leader della partecipazione è l’Avis Bike, seguito da Crazy Bike, Biker in libertà, Superbike,Virginia Bike. Ottimamente recitato è il ruolo di tappa tanto del Tour delle Regioni FRW quanto della challenge MTB Mare & Monti - Marche & Abruzzo, nel giorno in cui si rafforza il discorso itinerante della Granfondo dei Sapori. Si rinnova il ringraziamento ai sostenitori: Banca Marche, Calamante Sielpa, Nocelli Umberto & Pierigè Maurizio impresa edile, Re.i.cal. calcestruzzi e inerti, Banca Credito Cooperativo Filottrano, Infissi Design, Ser.Edil, Edilcingolana Costruzioni, Cava Rossetti Oreste, Marchegiani impresa costruzioni, CFC pane e dolci, Mondo Edil. Gli ori di categoria vanno a Daniele Cola (su Bellini, Olivucci, Marco Pascucci, Capaldi), Gianluca Rambaldi (su Coverini, Magrini, Fabbri, Pierpaolo Pascucci), Antonio Tasca (su Parini, Paperini, Monti, Pittacolo) e Fabio Degli Innocenti (su Sadotti, Massaccesi, Marchetti, Falasconi). Gli altri primati di settore sono conquistati da Sanzio Mainardi (su Marfisi, Mambelli, Farolfi, Seghini), Arturo Dalla Costa (su Di Vita, Testardi, Becci, Zefferino), Nicola Corsetti (su Calcagni, Paperini, De Simone, Giovannozzi), Monica Gabbanelli (su Cimenti, Visani, Lasagna, Brugnani), Rojas Rojas (su Botero, Beserra, Cartocci, Pirani). La ‘9 Fossi’ rinvia alla celebrazione del decennale, nel 2007. Umberto Martinelli 30 marzo 2006 penultima 7 MAGGIO 2006 4ª domenica di Pasqua LA “Io sono il buon pastore”. PAROLA DI DIO L At 4,8-12 Salmo 117 1Gv 3,1-2 Giovanni 10,11-18 a cura di padre Gian Franco Scarpitta ’episodio relativo alla guarigione dello storpio (At 3, 6-7) al quale si fa riferimento nella Prima Lettura di oggi è molto interessante per il fatto che sottolinea la costanza e la fermezza degli apostoli nell’annunciare in modo franco e deciso il messaggio di salvezza scaturito dalla resurrezione di Cristo: adesso infatti non importa nulla a Pietro di essere sottoposto ad un processo per avere operato questa guarigione contro il volere delle autorità; per lui è determinante rendere esplicito in nome di chi codesta guarigione è stata effettuata, e soprattutto sottolineare che essa comunica la salvezza definitiva del Cristo vittorioso sul sepolcro. Il messaggio di Pietro, come quello degli apostoli tutti, è ritenuto necessario ad annunciarsi inesorabilmente in virtù della seguente convinzione: Gesù ha dato la vita per i suoi, così come un pastore dà la vita per le proprie pecore. E’ vero che l’immagine del pastore non è propria del presente episodio degli Atti, ma è una concezione biblica abbastanza comune che Dio abbia cura del suo popolo alla pari del proprietario di un gregge: Ezechiele (cap. 34) rimprovera i capi d’Israele per non indirizzare a: La Voce Misena Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia fax 071.7914132 e-mail: [email protected] Vale dei Pini il comune agisca contro Multiservizi Intervenire subito in viale dei Pini è oggi sempre di più un vero e proprio dovere dell’amministrazione. Già nel mese di gennaio il sottoscritto aveva rivolto una interrogazione del medesimo tenore all’assessore ai lavori pubblici Mangialardi chiedendo che la giunta riferisse in merito alla sistemazione del tratto iniziale del Viale dei Pini, dopo i continui lavori effettuati dalla Multiservizi Spa nei sottoservizi localizzati nella strada. Lavori che avevano lasciato il manto stradale in uno stato pietoso, veramente pericoloso sia per pedoni che per il traffico veicolare. Avvallamenti, buche, dossi e cunette, tutto in un breve tratto di poco aver mostrato sollecitudine verso le pecore del Signore, promettendo che sarà Lui stesso ad occuparsi del proprio gregge perché non vada disperso fra le montagne e non sia preda dei lupi rapaci. Gli fanno eco Isaia e il Salmo 23. Ma quando esattamente la sua promessa si porterà a compimento? Ed eccoci al brano evangelico di oggi: in esso Gesù proclama con forza se stesso quale pastore delle proprie pecore: “Io sono il pastore...” Attenzione a questo “Io sono”: non è un’affermazione qualsiasi, ma rimanda al verso 8, 24 dello stesso vangelo di Giovanni, in cui Gesù asserisce: “Se non crederete che “Io sono” morirete nei vostri peccati. Siccome “Io sono” era un appellativo con cui Dio si rivelava a Mosè (Es 3, 14) né deriva che quando Gesù dice “Io sono” equivale sempre a dire Io sono Dio, il Verbo Incarnato per la salvezza nel mondo. Ebbene, adesso Gesù sta dicendo: Io sono il Dio vivente che ha cura delle sue pecore. Che differenza fra il pastore e il mercenario? E’ molto semplice: il pastore ripone nei suoi capi di bestiame tutte le sue risorse vitali ed economiche e pertanto non può permettere che esse vengano sbranate dai lupi o che si perdano per i boschi. Nel caso di un’azienda agricola, quanto più numerose sono le pecore tanto maggiori saranno le possibilità di prosperità economica. A differenza del mercenario, che svolge il proprio lavoro remunerato quanto basta per sorvegliare le pecore, il pastore ha quindi a cuore il suo bestiame e pertanto lo nutre, lo pasce e lo difende. In tal senso Gesù è il pastore del suo gregge; non già motivato da interessi affaristici, ma dalla volontà sua propria e del Padre di voler condurre tutti all’ovile della salvezza, si atteggia a proprietario amoroso del proprio gregge. C’è di più: in un’altra occasione Gesù affermava che se una pecorella andava smarrita, il Buon Pastore abbandonava le altre del gregge, pur di andare a rinvenirla; e questo rafforza ancora di più l’amore per il suo popolo, anche dal punto di vista relativo alle singole persone e agli individui. Non occorre commentare queste immagini per capire l’amore di Gesù nei riguardi di tutti e di ciascuno. Assai più difficile (specialmente nella prassi!) è comprendere quale sia l’atteggiamento da assumersi da parte nostra, una volta assimilata questa pedagogia. i Lettori scrivono... più di duecento metri completamente abbandonato a se stesso. Ci era stato risposto che nel giro di qualche mese, quando la Multiservizi avrebbe ultimato i lavori di sistemazione dei sottoservizi, la strada sarebbe stata sistemata, per lo meno in via provvisoria, in modo da poter comunque garantire la sicurezza della viabilità. Così ci sembra che non stia avvenendo: a parte i continui disagi al traffico ed ai residenti che puntualmente si vedono chiudere la strada per periodi di settimane dai cartelli della Multiservizi,che effettuano i lavori, quello che risulta essere veramente sconcertante agli occhi della cittadinanza è il modo in cui vengono effettuati tali lavori. Puntualmente la strada viene completamente lasciata a se stessa, questa volta (l’ultimo intervento della società di gestione della rete risale a tre settimane fa) non si è avuta nemmeno la premura di buttare un po’ di bitume per evitare la polvere. Tutto è lasciato in uno stato inaccettabile: se la responsabilità come ci risulta non è dell’amministrazione comunale di Senigallia, non c’è dubbio che in ogni caso il comune deve intervenire per garantire in qualche modo l’incolumità dei cittadini, perdoni o automobilisti che siano. E se la società responsabile dei lavori, in questo caso Multiservizi, (di cui comunque Senigallia è pur sempre una importante socia) non agisce come accordato o in rispetto della puntualità e della regolarità dei lavori, è dovere dell’amministrazione locale, da un lato denunciare tale stato di fatto inaccettabile e dall’altro sostituirsi alla responsabile per risolvere i problemi. Sostituirsi, evidentemente rivalendosi sulla società per quanto riguarda le spese da sostenere. Sistemare il tratto di strada è un dovere dell’amministrazione, ma altrettanto doveroso è che un soggetto in ogni caso a partecipazione interamente pubblica, non operi esclusivamente nel proprio interesse aziendale, ma comprenda a pieno il ruolo di servizio pubblico locale che rappresenta e che impone di comportarsi sempre nell’esclusivo interesse della comunità degli amministrati in cui opera. Su tale argomento sarà presentata oralmente una interrogazione all’assessore Mangialardi nella seduta di consiglio comunale del 26.4.06. Alessandro Cicconi Massi Capogruppo Consiliare FI Senigallia Tanti compleanni nel mese di aprile Pio IX oggi a cura del servizio animazione dell’Opera Pia Mastai Ferretti O gni mese all’Opera Pia si fa una grande festa in onore di compie gli anni proprio in quel periodo. Aprile quest’anno è un mese molto particolare: infatti ben 34 persone festeggiano il proprio compleanno! Tanta musica, proposta da Toni Biagetti, e tanti volontari ad animare la festa. Non manca mai una grande torta fatta dai cuochi dell’ente. Ci si scambiano gli auguri in modo semplice e festoso. E’ un modo per ricordarsi sempre gli uni degli altri e per non perdere mai la voglia di festeggiare la vita. C’è anche un piccolo pensiero per tutti i festeggiati. La festa si svolge nel salone all’interno dell’ente e in estate ci si trasferisce tutti in giardino. Sono invitati a partecipare anche i parenti dei festeggiati, che sempre accorrono numerosi per l’occasione. Tante poi le foto ricordo, che vengono sempre conservate con grande cura. E’ un appuntamento di cui ormai non si potrebbe più fare a meno: atteso da tutti per trascorrere un pomeriggio insieme in allegria e grande cordialità. 15 IN BREVE MONTERADO Consiglio pastorale rinnovato con una partecipazione di 160 votanti, scrutinati domenica 30 aprile dalle ore 10 alle ore 11, senza “contestazioni”. I dodici primi eletti (salvo esplicita accettazione) fanno parte del nuovo Consiglio “ad nutum”, cioè – come è stato spiegato nella lettera inviata alle famiglie – finché il pievano attuale rimane nell’impegno pastorale affidatogli dal Vescovo. Altri saranno aggiunti, in base alle norme del Codice. Ecco l’elenco dei votati con i numeri delle preferenze fra parentesi: Bigelli Maurizio (24); Tomasetti Angela (22); Bonazza Antonella (13); Guidarelli Daniele (9); Nicoletti Vanni (9); Baldetti Velio (8); Carboni Celestino (7); Muscellini Lamberto (7); Discepoli Luca (6); Procaccini Claudio (6); Schiaroli Natale (6); Strizzi Leonardo (6); Latini Lorenzo (6); Casagrande Luca (6); Rosa Marcello (4); Angelucci Rosella (4); Casagrande Michela (4); Cini Giuseppe (4); Piccinini Piergiorgio (2); Schiaroli Marilena (2); Angelucci Stefania (2); Vittoriani Mirella (1); Matteucci Giuseppe (1); Gasperini Clotilde 1. PREMIO PENELOPE PER LE SPOSE Sabato 1 luglio 2006, alle ore 18.00, incontro di tutte le Spose in abito da cerimonia e bouquet davanti alla Rotonda a mare. Alla presenza delle Autorità, riceveranno una rosa rossa, sfileranno sul lungomare, fino ad arrivare sulla passerella e la doneranno a Penelope. Piccola cerimonia, foto - drink - intervista e firma sul Grande libro di Penelope. Ore 20.00, il ritrovo nel giardino del Covo Nord Est Buffet - sfilata e consegna per estrazione del Premio Penelope di Senigallia (d’argento). Ogni singola Sposa riceverà il Portachiavi dell’amore firmato Gianni Guerra. L’iscrizione è gratuita, se fatta entro brevissimo tempo. Info : 071. 7924762 - cell.339 64 777 65. Per saperne di più sulla storia di Penelope cerca nel sito: www.gianniguerra.it Gianni Guerra PENSANDO A MAMMA ROSA Sono già dodici gli anni passati da quando mamma Rosa ha chiuso definitivamente gli occhi su questa terra per riaprirli davanti a Lui. Era l’11 maggio del 1994 ed ancora oggi avvertiamo con forza la sua mancanza. Ci rasserena però ricordarla con affetto, grati del suo amore e dei suoi profondi insegnamenti, confortati dal saperla in Paradiso nella pace del Padre buono. Venerdì 12 maggio 2006, alle ore 18,30, celebreremo una Santa Messa in sua memoria presso la chiesa del Porto. Ringraziamo quanti vorranno partecipare. Francesco, Roberta e Paolo PELLEGRINI DA BARBARA A ROMA E’ già stato definito il Pellegrinaggio. Mai, prima del 12 aprile, dal centro collinare erano partite così tante persone in un solo giorno alla volta della stessa meta. Nella ricorrenza liturgica del Mercoledì Santo quasi 140 barbaresi si sono infatti diretti a Roma per partecipare all’udienza papale e per visitare la Camera dei Deputati. Un pellegrinaggio, dunque, religioso e politico che ha mobilitato quasi 1/10 della popolazione: ben 3 pullman si sono resi necessari per soddisfare le richieste di adesione alla proposta avanzata in sintonia dal Comune, dalla Parrocchia e dalla Pro loco ed immediatamente trasformatasi in uno di quegli eventi destinati ad entrare di diritto nella memoria collettiva paesana e a rimanervi come una giornata storica, indelebile. Il cui svolgimento, dopo la partenza alle ore 4, è iniziata con l’udienza del Sommo Pontefice Benedetto XVI in piazza S.Pietro; alcuni gitanti sono riusciti anche a rendere omaggio a Papa Woytila, pregando sulla sua tomba all’interno delle Grotte vaticane. Dopo la pausa- pranzo, la copiosa comitiva, guidata dal sindaco Raniero Serrani e dal vice Mario Capotondi, si è trasferita a Montecitorio per la visita guidata alla Camera dei Deputati. Poi il tour in alcuni dei punti più gettonati del centro storico capitolino (fontana di Trevi, Altare della Patria...). Come dire: luoghi indimenticabili per una giornata favolosa. Leonardo Pasqualini