n. 16
Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 4 maggio 2006 - € 1
v o l a p i c c ol o p r in c ipe
Associazione “Un Tetto”
Questi preti!
A
Senigallia e dintorni c’è
un gran bisogno di preti! Ne sa qualcosa il Vescovo
Giuseppe Orlandoni che felicissimo per l’ordinazione
a Vescovo del suo più fidato
collaboratore don Gerardo
– deve ora fare i conti con
Sant’Angelo, Filetto, Roncitelli… che reclamano il Parroco.
Una soluzione senz’altro si
troverà, ma è necessario che
la comunità diocesana cominci una seria riflessione
sul ruolo del Sacerdote.
Ce ne offre lo spunto anche
la Domenica del Buon Pastore, il 7 maggio, nella quale ci aiuteremo a far crescere
un sentimento di preghiera, ma anche di simpatia e
affetto perché non manchi
mai questa presenza nelle
nostre comunità. Che Dio
ce li mandi questi preti, con
le preghiere di tutti.
Vi garantisco che non è facile
fare il prete oggi. Ma è estremamente bello, anche se a
volte ti senti la meravigliosa
sensazione di essere “usato”: ho detto “meravigliosa”,
perché l’amore è sempre
servizio e sacrificio. Ma è
possibile essere buon prete
perché è Dio che ti chiama:
la scelta viene da Lui che poi
ti sostiene.
Ai preti chiedetegli ciò che
di più prezioso hanno da
darvi: Gesù Cristo. Per il
resto, aiutateli a camminare
nella serenità del Vangelo e
soprattutto non sottoponeteli a continuo giudizio, perché ogni prete ha detto di “sì”
totalmente e appassionatamente al progetto di Dio su
di lui per quell’imposizione
delle mani sul suo capo fatta
dal Vescovo, come garanzia
che i suoi gesti recano impresso il sigillo di Dio.
Vogliate bene ai vostri preti! Belli o brutti, simpatici o
scontrosi, giovani o attempati. Alla mancanza di dialogo e collaborazione che si
riscontra tante volte nelle
nostre parrocchie prenda il
sopravvento un sentimento
di fiducia e di apertura al
dialogo. Perché nelle nostre comunità parrocchiali
ognuno possa sentirsi a casa
propria per poter realizzare
al meglio quel progetto di
vita che il Buon Pastore ha
preparato per ciascuno di
noi.
Gesualdo Purziani
Giovedì 4 maggio
Festa di
SAN PAOLINO
Patrono di Senigallia
e diocesi
Alle 18:
Santa Messa concelebrata
con il nuovo Vescovo
Mons. Gerardo Rocconi
Alle 19:
Processione per la città
SPECIALE NUOVO VESCOVO
Testimonianze da
una giornata
di festa
Autori vari
7 - 10
in collaborazione con COOP ADRIATICA
progetto “C’entro anch’io”
Festa di primavera
Duca
a
Il nuovo pronto piazz
Sen i gallia
soccorso e la
dialisi per i turisti
in
del
a
sabato 6 maggio 2006 ore 17.00
Una festa per bambini e ragazzi
con animazione, giochi, laboratori creativi
e uno spazio espositivo
per riflettere sul tema dei diritti
dei bambini
4
di Michela Gambelli
L’umile
pastore
mons. Gerardo
Rocconi,
vescovo di Jesi
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SENIGALLIA
SENIGALLIA
Tecnostampa Ostra Vetere
Editoriale
un tetto
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Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
TERRITORIO
“Vola piccolo
principe”: i diritti
dei bambini
di Federica Franceschini
“Tutti i grandi sono stati bambini una volta
(ma pochi di essi se ne ricordano)”
(Antoine de Saint-Exupéry, “Il piccolo principe”)
Info: Associazione Un Tetto, Via Gramsci, 17 - Senigallia - Tel. 071 659388
C
4
“A tavola con i
Duchi”: il cibo
diventa cultura
Redazione
13
ome Maria alle nozze di Cana piangeva lacrime di
gioia per quel figlio tanto speciale, così una donna di tante primavere ma col cuore invigorito dalla
fede, sabato era ritta e fiera per il figlio divenuto vescovo. Così la madre di mons.Rocconi ha assistito all’ordinazione episcopale di suo figlio. Il suo, il nostro don
Gerardo Rocconi è vescovo. L’ex vicario generale della
diocesi di Senigallia è stato consacrato durante una celebrazione molto suggestiva che ha commosso quanti,
in
tantissimi, erano in Cattedrale per assistere
al rito. Erano vent’anni che al duomo di Senigallia non avveniva un’ordinazione episcopale, l’ultimo a ricevere il ministero era
stato mons. Mario Cecchini, oggi vescovo emerito di Fano. La piazza antistante
la cattedrale si è riempita di pellegrini ma
anche di curiosi già dalle prime ore del pomeriggio, tantissime persone hanno seguito
la celebrazione dai maxi schermi in piazza
Garibaldi dove è stato allestito un tendone con
quattrocento posti a sedere. Il duomo vestito
a festa per l’occasione con addobbi regali, calle
bianche e anturium rossi. La bella cornice dell’imponente chiesa, fatta di navate e affreschi hanno reso
ancor più suggestiva la cerimonia. Le corali hanno
fatto il resto, intonando musiche e note che emozionavano. La “Schola Cantorum Immacolata” ha interpretato canti gragoriani, mentre la corale “F. Tommasini” si è occupata degli altri canti. Don Gearardo
era sereno. Sguardo pacato e tantissima emozione per
il nuovo vescovo di Jesi. Erano circa le 16.45 quando
centocinquanta sacerdoti seguiti da tredici vescovi
sono partiti in processione dalla chiesa dei Cancelli
per raggiungere la cattedrale. All’arrivo di don Gerardo gli applausi hanno sovrastato le voci della corale.
E questo si è ripetuto molte volte durante la cerimonia. Tanta commozione tra la gente, visi rigati di lacrime per questo evento così speciale. “E’ questo un
momento di grande gioia, oltre che di comunione e
di preghiera: siamo in festa per questo nuovo Vescovo,
Mons. Gerardo Rocconi, che il Signore, attraverso la
chiamata del Papa, ci dona - ha detto durante l’omelia
mons. Orlandoni - il vescovo è successore degli apostoli. Sebbene siano numerosi e vari i compiti affidati
al Vescovo, tutti si riassumono e trovano pienezza in
questo mandato: essere testimone del Risorto.” Prima
di concludere l’omelia il vescovo di Senigallia ha voluto
porgere i suoi auguri al neo-eletto “Nell’esprimerti, caro
don Gerardo, i sentimenti della più viva gratitudine per
il servizio saggio e generoso che con un’esemplare testimonianza di vita hai esercitato in questa nostra, tua,
diocesi e per il servizio che ora ti appresti a svolgere
nella vicina chiesa sorella di Jesi ti accompagniamo
con la nostra affettuosa preghiera.” Al termine della
celebrazione, il saluto di mons. Gerardo Rocconi ha
commosso tutti i presenti “Volevo ricordare Padre
Oscar, sono tanti anni che mi conoscere e mi ha
sempre manifestato affetto e stima. Oggi rileggendo il passato alla luce di questi avvenimenti,
assumono un significato particolare. Vedendo
tutta questa gente vorrei scomparire, mi consola però una cosa: spero che non siate venuti per me, questo è importante, allora per che
cosa siamo venuti? Siamo venuti per vedere la
misericordia di Dio e per vedere cosa è capace
di fare. Siamo nell’identica situazione di Maria in
visita a Elisabetta, due persone graziate lodano il
signore, qui questa sera ha agito la grazia, questa
ordinazione è dono del Signore.
E’ solo l’amore del signore che mi da forza e pace, se
guardo me stesso vorrei scomparire se penso al signore trovo la pace. In me non vedo nessuna caratteristica del vescovo, allora se il Signore ha deciso
di servirsi di un mezzo così inadeguato è costretto a mettersi in gioco. Non è un modo sciocco
di ragionare, io ragiono un po’ come Maria alla
quale sono molto devoto. A tutti voi chiedo di
sostenermi con la vostra preghiera così come
il signore vuole, pregate perchè io sia fedele,
come il Signore mi vuole, e questo solo conta.”
Michela Gambelli
2
4 maggio 2006
attualità
scuolaPresentato a Senigallia il Piano di offerta formativa territoriale
Progetti educativi su misura
U
na sala del Trono gremita di insegnanti, am- in condizioni di uguaglianza”. Dopo l’istituzione miglioramento della situazione vigente, “Leggo
ministratori locali e genitori nella mattinata dell’Osservatorio di area sulla dispersione scola- con te”, che mira a promuovere la lettura come
di sabato 29 aprile per la presentazione ufficiale stica del 1996, l’introduzione dell’autonomia del processo formativo e creativo della persona, un
del primo Piano dell’offerta formativa territoriale 2000 e la nascita della Conferenza permanente Viaggio in biblioteca e in mediateca, come luoghi
(Poft), chiaro segno dell’importanza del traguar- ente locale scuola del 2001, il Poft oggi guarda piacevoli e utili per ogni studente, la pubblicaziodo raggiunto dopo due anni di lavoro. Un lavoro all’equivalenza di opportunità e di progetti edu- ne di una Guida della città per bambini illustrata
condiviso, combattuto, impegnativo tra scuola ed cativi per ogni studente del territorio scolastico ad arte da noti disegnatori di libri per l’infanzia,
ente locale, il cui risultato, scritto nero su bianco senigalliese.
la rassegna di teatro educativo “Terre marine”, il
sulle pagine di un opuscolo dal titolo “Il territo- “Porre fine alle politiche unidirezionali- spiega un “Cinema insieme” per capire la storia attraverso
rio della scuola”, è fondamentale per la crescita rappresentante della direzione generale scolasti- le immagini, l’educazione ambientale della “Fate l’apertura mentale della scuola ad ambiti non ca, in vece di Michele De Gregorio-, coinvolgere toria in città”, per imparare l’agricoltura biologitradizionalmente didattici.
il numero maggiore di scuole, soprattutto quelle ca giocando, la didattica con visite interattive al
Il sindaco Angeloni ha espresso la sua soddisfa- secondarie, sottolineare l’autonomia scolasti- Museo archeologico La Fenice, la Settimana delzione: “Si tratta di una tappa di un percorso che ca didattica e la partecipazione consapevole dei lo sport. Molti progetti, che vedono impegnati in
deve continuare tra scuola, ente locale e vari sog- soggetti per compensare un gap perdurato trop- prima linea gli insegnanti che verranno formati
getti formativi del territorio, che abbiamo l’am- po a lungo: erano queste le nostre idee chiave. Il ad hoc per garantire agli allievi percorsi educatibizione di ampliare a tutte le scuole dell’ambito nostro lavoro è stato e sarà lento, inesorabile e vi di qualità. Ma che hanno come primo, grande
territoriale 8. I due obiettivi principali del nostro tenace”.
scopo quello di dare pari opportunità ai ragazzi
lavoro sono stati raggiunti: evitare la formulazio- Ma vediamo nel dettaglio a che tipo di offerte, degli istituti scolastici locali e di creare un mone di progetti standard, sostituendoli con percor- rivolte agli studenti di tutte le scuole dell’obbli- dello di scuola che sia sempre più patrimonio di
si di formazione modellati sulle peculiarità del go e secondarie del territorio, il Piano formativo tutti.
tessuto esistente, e dare vita a una proposta inte- si riferisce. Il Consiglio municipale dei ragazzi,
ramente partecipata, cui tutti possono accedere che comunica all’amministrazione la sua idea di
Chiara Michelon
1° maggio Il lavoro nella Calabria che vuole rinascere
Da Locri per la legalità
O
ltre trentamila persone a Locri per la
festa del 1° maggio organizzata dai
sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil. Dopo
l’omicidio del vicepresidente del consiglio
regionale Franco Fortugno, sulla cittadina
calabrese continuano a rimanere accesi i riflettori della cronaca nazionale. La manifestazione ha visto sfilare col mondo del lavoro
e della politica, i giovani calabresi insieme a
migliaia di loro coetanei provenienti da tutt’Italia, per gridare ancora una volta il loro
“no” al potere mafioso, per rivendicare il diritto al lavoro “in una terra in cui vogliamo
vivere e lavorare e da cui non vogliamo andare via- hanno detto i ragazzi che ormai si
riconoscono nello, slogan “E adesso ammazzateci tutti”. Gli stessi ragazzi che a Palazzo
Nieddu del Rio, teatro del delitto Fortugno,
hanno creato il “Forever”, forum permanente della resistenza e della vita. “Locri è la capitale morale del lavoro italiano- ha ribadito
Raffaele Bonanni, segretario nazionale della
Cisl- la sua resistenza al potere del malaffare, appartiene a tutti noi. Al contempo essa
costituisce un monito per i poteri locali e nazionali che devono fare molto di più
per il Sud e la Calabria”. A parlare di “Locri
come città simbolo della guerra dichiarata
alla mafia e quindi come sede di speranza e
di cambiamento” anche Guglielmo Epifani,
segretario nazionale della Cgil che ha esortato” il nuovo governo a mettersi presto al
lavoro dato che il Meridione d’Italia è primo
in Europa per disoccupazione giovanile”. Per
il presidente della Regione Calabria, Agazio
Loiero “si è trattato di un momento importante perché tutta l’Italia ha scelto come
centro della festa del lavoro, una terra dove
il lavoro non c’è: una festa del paradosso,
dunque, da vivere in chiave simbolica”. La
Chiesa locrese, nella persona del vescovo
Giancarlo Bregantini, ha espresso la sua gratitudine per aver scelto Locri come sede della festa del 1° maggio. E’ un bene continuare
a tenere alta l’attenzione sul nostro territorio, così facendo ne trarranno benefici la Calabria e tutto il Sud d’Italia- ha detto il presule - Come Chiesa ribadiamo l’importanza
del lavoro quale scelta di speranza per lenire
la piaga della disoccupazione e anche per
proseguire nella lotta contro la mafia; ribadiamo, pure, il nostro sostegno a tutte quelle
iniziative (come le attività legate al Progetto Policoro) che puntano a tenere i giovani
lontano dalla criminalità, offrendo loro una
strada di normalità della vita”. Nel chiedere
a tutti un’attenzione sempre maggiore verso
questa realtà- ha concluso Bregantini- invitiamo ognuno ad impegnarsi affinché le distinzioni politiche siano secondarie e questa
unità, che qui a Locri vede assieme tante
bandiere e tante sigle diverse, venga sempre
alimentata per il bene comune e di tutti”.
Maria Scaramuzzino
Dimenticate
le scuole d’infanzia
paritarie
A
nche una rappresentanza delle scuole materne paritarie di Senigallia ha partecipato alla
presentazione del POFT. Molto interesse ha suscitato l’intervento del dott. Dallara che ha parlato di “Identità e Appartenenza” distinguendole
con la chiarezza e la puntualità che caratterizzano i suoi interventi.
Da parte nostra vogliamo dire che nel territorio
esprimiamo sicuramente una “identità” ben precisa e curata nella progettazione dei nostri POF
e nell’attività di coordinamento. Però facciamo
fatica a sentire il senso di “appartenenza” al territorio.
Esprimiamo con passione la nostra identità ma,
anche in questa occasione, non abbiamo avuto
l’opportunità di proporre o partecipare ai progetti elaborati dal gruppo di lavoro che si è costituito, un lavoro significativo e faticoso che esprime una grande volontà di “camminare insieme”.
Il nostro augurio è che il cammino si arricchisca
di nuove energie e che tutto il territorio, e soprattutto tutti i bambini e le bambine del territorio di Senigallia possano usufruire delle stesse
opportunità formative.
Senigallia è ricca di stimoli ed energie che possono sicuramente creare nuove sinergie per valorizzare al meglio le risorse naturali, strutturali e
umane esistenti.
Daniela Fenocchi
iraq e 25 aprile Italia divisa sulla storia, sul presente e sul ruolo da giocare nei rapporti internazionali
Vecchie e nuove guerre
L
a seconda Nassirya c’è stata. Due anni e mezzo ché – come è stato detto da uno dei più autorevoli
dopo la strage del 12 novembre 2003, un altro esponenti della nuova maggioranza parlamentare
convoglio italiano è stato colpito e altri tre giova- – “l’agenda dell’Italia in Iraq non è mai stata e mai
ni partiti dallo stivale vi fanno ora ritorno senza sarà determinata né modificata dai gesti criminali
vita, fra bandiere listate a lutto e onori di stato. dei terroristi”.
Il dolore delle famiglie, sempre nuovo e intenso, Ciò nonostante due aspetti preoccupano, e non
rappresenta l’aspetto più tragico di una missione poco. Il primo è la difficoltà e la lentezza con la
di pacificazione internazionale nata sotto cattivi quale il governo iracheno riesce ad acquistare auauspici e faticosamente avanzata al caro prezzo di torità ed effettivo potere di sovranità. Le trattatioltre duemila soldati morti, con l’Italia a pagare il ve fra le parti in causa si sono fatte snervanti, con
più alto tributo di sangue dopo Stati Uniti e Gran la palla ora in mano al premier designato Nuri Al
Bretagna.
Maliki, chiamato a dare al paese una svolta di uniNon appassionano affatto invece le polemiche tà che il suo predecessore non è riuscito – e non
politiche sulla data del rientro definitivo dei no- solo per suo demerito – a garantire. Difficile prestri soldati dal paese mediorientale: come noto, vedere cosa succederà quando le forze della coaliil governo in carica ha già previsto la fine della zione lasceranno il paese.
missione Antica Babilonia entro la conclusione di Il secondo aspetto preoccupante non riguarda inquest’anno, e il governo che lo sostituirà a breve vece l’Iraq e la effettiva unità delle sue forze polipotrà – se vi riuscirà – anticiparlo di poco. Forse tiche, ma l’Italia, e per l’appunto l’unità delle sue
di alcune settimane, forse neppure di quelle, per- forze politiche e la loro capacità di riunirsi intorché nonostante i proclami di chi invoca da tempo no a ideali condivisi. Se a distanza di sessant’anni
un ritiro senza se e senza ma, la dipartita dall’Iraq ancora ci si spacca – e con quale acrimonia – sulsarà gestita di comune intesa con le forze interna- la Liberazione dal nazi-fascismo, facendo del 25
zionali lì presenti. Un percorso che non cambierà aprile una festa di divisione e di malriposto orgoin seguito all’agguato di ieri mattina, anche per- glio di parte, come potremo mai pensare ad una
convergenza parlamentare sul modo di chiudere
nel migliore dei modi la nostra partecipazione
al dopoguerra iracheno? Di una tale eventualità
non se ne intravedono neppure i presupposti, e
le contraddizioni interne alla nuova maggioranza – nient’affatto semplici da ricomporre, anche
in presenza di un leader forte e di una sincera volontà unitaria – non promettono nulla di buono.
E di tutto questo c’è solo da dispiacersi, perché
una politica estera chiara è parte integrante e indispensabile di una seria azione di governo.
Qualche sognatore insiste nel pensare ad una
politica estera comune a livello europeo. Grande
traguardo, questo, certamente da perseguire. Ma
tanto per iniziare, non sarebbe una cattiva idea
iniziare a metterci d’accordo almeno fra di noi, fra
italiani, almeno su quei temi che lo consentono
più agevolmente. Uno di questi potrebbe essere,
ora che da tempo il percorso è segnato, e c’è solo
da rendere operativo in tempi certi il ritiro delle
truppe, proprio l’Iraq. Ma anche su queste ipotesi di accordo il buongiorno si vede dal mattino, e
sulla storia di Antica Babilonia ormai sta tramontando il sole.
***
Asteriski
* Eletti i due Presidenti Alla Camera: Bertinotti.
Al Senato: Marini. Bertinotti dichiara: • A Pier Ferdinando Casini, che mi ha
preceduto in questo incarico con una capacità e un
senso delle Istituzioni che
spero di poter imitare, va
il sincero ringraziamento
mio e di tutta l’assemblea.
• E’ fondamentale la pari
dignità politica di ognuno e ognuna di voi in
quest’aula. Ognuno potrà
contare sul mio assoluto
rispetto di questo principio. • Bisogna lavorare ai
Corpi da cui dipende la
vita dello Stato e cercare di
valorizzare le loro Autonomie: dalla magistratura
all’informazione, per farci sentire cittadini di uno
Stato di diritto. • La scuola
è parte fondamentale per
la costruzione della convivenza. Cito l’esempio di
una grande coscienza civile e riformatrice del paese:
don Lorenzo Milani. Marini
proclama: • Alle elezioni
c’è stata una partecipazione eccezionale. La nostra
democrazia è forte e salda
e robuste e salde sono le
nostre Istituzioni. Anche le
nostre forze politiche siano chiamate a esercitare il
loro compito democratico.
• La forza della democrazie risiede anche nella
capacità di convergere insieme sulle scelte migliori
per il nostro Paese. Tutto
ciò non fa certo perdere la
nostra identità ma occorre un più maturo senso di
responsabilità e impegno
nella ricerca delle soluzioni più efficaci per il nostro Paese.
* Slogan sanguinari. Sono
quelli scanditi a Roma
nel corteo del 18 febbraio
2006: “10, 100, 1000 Nassirya” (dove morirono alcuni carabinieri nel primo
attentato; dove sono morti
i tre carabinieri saltati in
aria in questi giorni, con
i funerali del 2 maggio
2006). Durante lo stesso
corteo – per la Palestina
– furono bruciate anche alcune bandiere dello Stato
d’Israele. Sanguinari e razzisti, giustamente indagati
dalla Magistratura.
* Ponte Rio. Grandi celebrazioni per il 50° del Circolo ARCI, luogo di grande
aggregazione per il “rione”
che oggi ha superato abbondantemente il Comune
di Monterado per il numero dei residenti. Don Mario Mancini ha celebrato la
Messa nella “sua” chiesa.
L’ha vista piena come non
mai. Anche la chiesa è diventata luogo di aggregazione. Per la circostanza,
la scrittrice Angela Rodano
ha preparato un bel volume che merita di essere
inserito nelle biblioteche
familiari del Comune e
fuori del Comune.
* Senigallia. Raid di vandali nella notte: presi di mira
cassonetti e fioriere del
centro storico e del lungomare. Rovesciati i contenitori per i rifiuti, l’immondizia è stata sparpagliata
per la strada, soprattutto
nel tratto centrale del lungomare Alighieri, mentre
al Ciarnin i cassonetti sono
stati capovolti e lasciati
sottosopra fino all’alba.
Giuseppe Cionchi
4 maggio 2006
attualità
3
VITA In aumento le donne straniere che ricorrono all’aborto: 31 mila nel 2003
Quando la vita fa paura
E
’ in aumento il numero di donne straniere che
ricorrono all’interruzione volontaria di gravidanza in Italia: 10.131 mila nel 1996, 21.201 nel
2000 e 31.836mila nel 2003. In alcune regioni, dove
maggiore è la presenza di immigrati, la percentuale risulta molto elevata: il 38% in Veneto, il 37% in
Lombardia, il 34% in Emilia Romagna, il 33% in
Piemonte e il 31% nel Lazio. Ad esporre questi dati
Angela Spinelli dell’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio nella sessione del IX Consensus
Conference sull’immigrazione riguardante “Salute
donne e bambini” in collaborazione con il Gruppo
Nazionale di Lavoro Bambino Immigrato.
I tassi di abortività indicano un ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza molto maggiore tra
le donne straniere rispetto alle italiane (rispettivamente 35,5 e 8,1 per 1000 donne in età feconda nel
2002).
Alla luce di questi dati, l’Istituto Superiore di Sanità nel 2004 ha condotto, in collaborazione con
l’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio,
un’indagine multicentrica riguardante il ricorso all’Ivg tra le donne immigrate.
Uno degli obiettivi è stato quello di caratterizzare
TEMPI MODERNI
Ferrovie:
qualcosa
si muove
S
oddisfazione dopo l’incontro a Roma fra la delegazione
della Regione Marche guidata dall’Assessore ai trasporti Pietro Marcolini e i vertici delle Ferrovie dello Stato con
il direttore generale Laguzzi, il responsabile delle relazioni
esterne per FS Holding Di Trapani, oltre alle rispettive dirigenze di RFI, Trenitalia e Real Estate.
“La prima parte dell’incontro si è risolta con la buona notizia - ha detto Marcolini - di 64 assunzioni ottenute in
totale, rispetto alla vertenza nazionale e locale messa in
piedi con l’apporto dei sindacati e delle province”. Di questi, sono 25 i capitreno, 9 i macchinisti e 30 gli addetti alla
manutenzione ordinaria e straordinaria che entrando in
servizio garantiranno la copertura di parecchi disservizi
verificatisi finora per carenza di personale. Molti altri erano gli argomenti in discussione. Entro l’anno - è stato garantito dalla controparte - saranno rientrate tutte e 8 le locomotive ‘in prestito’ al Piemonte mentre saranno in tutto
sei i ‘464’ (due fin dal prossimo giugno) e altri 4 i ‘piani
rialzati’ disponibili dal prossimo mese di settembre.
Per ciò che concerne i passaggi a livello, è stato conferma-
Sempre più i detenuti in Europa
Dietro le sbarre
C
il profilo socio-demografico e, per alcuni aspetti,
il livello di integrazione sociale delle donne straniere. L’indagine ha utilizzato una combinazione
di metodi quantitativi e qualitativi: 605 sono state
le donne straniere sottoposte ad un questionario
che si sono rivolte ai servizi per abortire in 4 città italiane (Roma, Milano,Torino e Reggio Emilia). Sono state intervistate 43 donne provenienti
da Romania, Ucraina, Perù, Ecuador, Marocco,
Nigeria e Cina.Le donne sono state intervistate
nella lingua madre da mediatrici culturali. Il 63%
di donne ha un’età inferiore ai 30anni, di queste
il 79% sono giovanissime nigeriane, mentre consistente è la presenza delle cinesi nella fascia di età
più matura(51% dei casi tra i 30 e i 39 anni). Per
quanto riguarda lo stato civile si è osservata una
prevalenza di donne coniugate o conviventi con
il partner in Italia, in particolare tra le cinesi e le
marocchine;tra le nigeriane è alta la percentuale,
invece, di donne nubili(73%).Mentre il 23% delle
ucraine e moldave risultano separate o divorziate.
Il 64% di donne che ricorrono all’aborto sono
già madri, sono molte le donne africane senza
figli, il 76% nigeriane. Il 70% ha almeno un figlio
all’estero con valori molto più bassi tra le marocchine(23%). Il 305 ha dichiarato di non svolgere
attività lavorative. Le donne occupate sono soprattutto colf o assistenti familiari (44%). La metà
delle donne straniere è arrivata negli ultimi due
anni;l’immigrazione più recente proviene dall’Est
Europa quella di più lunga data dal Marocco e dalla Cina.
“L’impatto con il nostro Paese non è privo di difficoltà: è frequente ascoltare racconti che rivelano
un assoluto smarrimento nell’arrivare in città sconosciute, senza alcuna idea sul da farsi” ha detto
Spinelli. Dalle conclusione dell’indagine si può
dire che, le donne immigrate evidenziano molte
caratteristiche comuni ma anche delle notevoli
differenze, a seconda dell’etnia di appartenenza sia
riguardo le condizioni di vita sia nell’esperienza
di immigrazione e che spesso sono collegate alle
scelte riproduttive.
Per quanto riguarda la prevenzione dell’Ivg si sottolinea l’importanza di tener conto di queste differenze tra le straniere.Per questo si punta sulla necessità di attuare specifiche politiche di supporto
socio-economico per l’integrazione, in particolare
per l’offerta di lavori che garantiscano maggiori diritti, tra cui quelli della maternità e di condizioni
abitative dignitose.
S.T.
resce in tutta Europa il numero di detenuti, picchi in Portogallo, Spagna e
Inghilterra, l’Italia sta in mezzo. Lo riferisce
il rapporto “Libertà in carcere” di Antigone
sui risultati del Progetto europeo Agis 2004
sulla figura del garante dei diritti dei detenuti in Europa. Il presidente dell’associazione,
Patrizio Gonnella, mette in guardia dal “rischio di torture o di maltrattamenti” in carceri sovraffollate e chiede al Governo di “far
nascere un vero difensore civico nazionale e
di articolarlo sull’intero territorio”. In Italia la
popolazione detenuta è quasi raddoppiata in
poco più di un decennio, passando dallo 56
L’asino che cura
S
i chiama onoterapia, somiglia alla ippoterapia ma al posto dei cavalli impiega gli
asini: si dimostra particolarmente efficace
nella cura dei disturbi del comportamento e
dell’attenzione. Il progetto Pro.spe.r.o. (Progetto sperimentale in opoterapia) sta riscuotendo un grande successo nella zona del
fermano e suscita l’attenzione del Comune,
delle Aziende sanitarie, delle scuole e naturalmente delle famiglie.
“Abbiamo avviato l’esperienza nel maggio
dello scorso anno, dopo aver selezionato, 10 minori tra le famiglie del territorio”,
racconta Pierluigi Riccioni, direttore dell’Umee(Unità Multidisciplinare Età Evolutiva) e promotore dell’iniziativa. “Abbiamo
scelto bambini iperattivi, ipercinetici e con
disturbi dell’attenzione e del comportamento, che abbiamo introdotto in questo programma sperimentale. Il termine opoterapia in realtà non ci piace: non impieghiamo
solo asini, ma anche tanti altri animali, tra
cui le rane. E’ vero però che gli asini hanno
alcune caratteristiche che li rendono particolarmente efficaci nella cura dei disturbi
comportamentali: diversamente dai cavalli,
per esempio, che sono addomesticati e disponibili a eseguire qualsiasi azioni sia loro
comandata, gli asini devono essere convinti.
Questo costringe il bambino ad entrare
in relazione profonda con l’animale e ad
acquisire progressivamente dimestichezza,
fino ad eseguire insieme a questo esercizi,
percorsi, passeggiate”.
Sede del progetto Pro.spe.r.o. è una fattoria
di due ettari, ricavata all’interno di uno
spazio già adibito a luogo di recupero e
riabilitazione. “I bambini hanno partecipato
all’attività una volta a settimana, per una o
due ore. I risultati sono stati sorprendenti:
le famiglie e gli insegnanti ci hanno riferito
di un miglioramento nella loro condotta
a casa e in classe. In alcuni casi il cambiamento è stato più eclatante, in altri meno,
ma si è sempre registrato un risultato assolutamente positivo. Anche i medici hanno
riscontrato dei progressi a livello clinico,
scientificamente provati, che avvalorano
l’efficacia di questa terapia”.
to l’impegno per Macerata e Montecosaro: entro luglio ci
sarà la Conferenza dei Servizi, a fine anno i progetti esecutivi e a cavallo dell’anno sarà possibile avviare i lavori.
Confermata invece la soppressione del passaggio a livello
di Senigallia mentre è sospesa ogni decisione per quello
di Mondolfo in attesa di una soluzione concordata con il
Comune.
Alcune questioni sono state affrontate in parte, come la
manutenzione e la pulizia delle stazioni ferroviarie da discutere però insieme a Comuni e Province caso per caso,
mentre è rimasto sul tappeto il problema dell’utilizzo dell’immobile dismesso alla stazione ferroviaria di Falconara.
Infine, il vero punto di sostanziale dissidio rimasto sul tappeto e` la questione irrinunciabile del ripristino del collegamento Eurostar Ancona-Roma delle 11.40. La Regione
sulla base della promessa esplicita di Trenitalia di poterlo
riprendere gia` dal 21 aprile scorso, ha invece stigmatizzato come tale questione sia stata silenziosamente e immotivamente rimandata. E’ stata concordata un’altra riunione
di vertice entro metà maggio.
detenuti ogni 100mila abitanti nel 1991 ai 96 Bielorussia (135,7%). Quarto posto all’Italia
nel 2001. Più contenuti gli incrementi negli (134,2%), poi viene Francia, Polonia, Repubaltri Paesi dell’Europa centro-occidentale, blica ceca, Romania, Spagna, Belgio, Gran
con l’eccezione di Austria, Danimarca, Fin- Bretagna, Portogallo, Finlandia, Svezia, Slolandia, Francia, dove si osserva una seppur venia, Austria, Germania e Danimarca.
lieve diminuzione della carcerazione. Quasi Questi i Paesi fuori limite, negli altri le carcovunque il tasso di detenzione è prossimo eri sono ancora da riempire, ma i dati potreball’1‰, con i picchi di Portogallo (1,35 ‰), bero ingannare. Ad esempio la Russia occupa
Inghilterra (1,3‰) e Spagna (1,27‰). Ben solo il 90,2% dei posti disponibili, eppure ha
maggiori i tassi delle repubbliche ex sovieti- il più alto tasso di carcerazione, vicino al 7‰.
che: quasi 7‰ in Russia, 4‰ in Ucraina, cir- E il sovraffollamento preoccupa Gonnella:
ca 3‰ nelle repubbliche baltiche e oltre 2‰ “La questione dei diritti è fondamentale in
in Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Bul- quanto oggi diventa sempre più questione
garia. È quindi “sovraffollamento” la parola di protezione dei diritti stessi. Il sovraffolchiave con cui leggere il rapporto di Antigo- lamento costringe di fatto a comportamenti
ne. Al primo poco meritevole posto la Gre- che sono al limite del disumano. E nessun
cia, che reclude il 158,3% delle persone che Paese dell’Unione Europea si può considerla capacità delle sue carceri potrebbe riceve- are esente dal rischio di torture o di maltratre. Lo seguono a ruota Ungheria (147,7%) e tamenti’’.
Vietato
fumare
Block Notes
“Smettere di fumare? In
farmacia sarà più facile per tutto il mese di
maggio”. Inizia in questo
modo la campagna per
sensibilizzare chi fosse
intenzionato a smettere o diminuire la dose
di nicotina giornaliera:
un’operazione studiata in
collaborazione tra la Saf
(la cooperativa regionale
di servizio dei farmacisti), Federfarma Marche
e l’assessorato alla Sanità della Regione Marche.
In pratica le oltre 500 farmacie che operano nel
territorio
marchigiano,
metteranno a disposizione le proprie professionalità per informare, suggerire, consigliare prodotti
e modalità per ottenere
risultati nella lotta contro
il fumo.
Forniranno inoltre gli
indirizzi dei centri specializzati contro il tabagismo e indicheranno
i farmaci più utili per
ogni singola necessità.
E se ridurre il fumo è di
certo conveniente per la
salute di ogni singolo cittadino e della collettività,
a maggio lo sarà anche
per il portafoglio. Per tutto il mese, infatti, SAF e la
Federfarma Marche hanno invitato tutte le farmacie loro associate ad applicare una riduzione del
prezzo al pubblico fino ad
un massimo del 20% su
tutti i farmaci da banco
sostitutivi della nicotina.
“Questa campagna - ha
spiegato
Giampaolo
Zecchini, presidente di
Federfarma Marche - è
la concretizzazione della nostra disponibilità a
impegnarci direttamente con l’assessorato alla
Sanità della Regione per
campagne sulla salute che
coinvolgano tutta la cittadinanza. Su questi temi le
farmacie vogliono essere
il punto di riferimento,
sempre a disposizione dei
cittadini, un veicolo professionalmente adeguato,
attraverso il quale le persone possano avere tutte
le informazioni importanti per il loro benessere.
Un primo appuntamento al quale siamo certi
che faranno seguito altre campagne rilevanti per la salute di tutti’.
‘I dati Istat - ha sottolineato l’assessore regionale alla Sanità, Mezzolani indicano le Marche come
la prima regione d’Italia
per l’elevata popolazione
longeva. La campagna
antifumo rientra nella
politica regionale di una
sempre maggiore consapevolezza del cittadino
sulla propria salute. E’ un
valido ausilio utilizzare la
diffusione capillare delle
farmacie che si pongono
come strutture per sensibilizzare e
orientare chi
è intenzionato
a smettere di
fumare’.
4
4 maggio 2006
Senigallia
bambini Torna in Piazza del Duca, il 6 maggio, il progetto dell’Associazione “Un tetto” per promuovere i diritti dell’infanzia
Vola, piccolo principe
V
ola Piccolo Principe” è il titolo del progetto che
l’Associazione “Un Tetto”, in collaborazione
con altre realtà di volontariato del territorio, con la
Coop Adriatica e con il Centro pomeridiano “Il Germoglio”, ha realizzato per promuovere i diritti dei
bambini e degli adolescenti e per offrire occasioni di
riflessione. Quello dei diritti dell’infanzia è un tema
importante, ma a volte dato per scontato e rischia di
essere poco curato e rispettato dalla società e nelle prassi educative ed organizzative dei contesti che
hanno la custodia dei “minori”.
Il titolo del progetto richiama il Piccolo Principe di
Antoine de Saint-Exupéry, il piccolo principe di un
piccolo pianeta che va alla scoperta dell’universo e
del mondo.
Ogni bambino e ragazzo è un piccolo principe da
accompagnare con attenzione e discrezione nella
sua scoperta del mondo, una persona a cui poter insegnare la bellezza della vita, dell’amicizia, della natura, nonostante le contraddizioni e le difficoltà del
nostro mondo odierno. Prima di tutto è importante
che gli adulti si impegnino per offrire ai più piccoli
una realtà bella, di rispetto, di armonia e di amicizia.
“Un bambino che cresce sereno, fiducioso, onesto,
sarà società umana serena, fiduciosa onesta e pacifica”.
Un grande rischio che si corre oggi, è quello di presentare ai nostri bambini un mondo superficiale
che poco coglie i bisogni evolutivi e che non riesce
a dare risposte significative alla vita anche interiore
dei piccoli.
A novembre, sempre all’interno del progetto “Vola
Piccolo Principe”, sono state fatte delle attività con i
bambini delle scuole elementari. È stato importante
accorgersi di quanta voglia hanno i bambini di parlare di sé stessi, dei loro bisogni, dei loro diritti. È
stata quella l’occasione per rendere i bambini incontrati, consapevoli di essere portatori di diritti, per
parlarne insieme a loro e per chiarire che cosa è un
diritto: diritto alla vita, a stare bene in salute, diritto
ad avere una famiglia, diritto a non essere comandati, diritto di andare a scuola imparare le cose, diritto
alla libertà, diritto a giocare, diritto a stare da solo
(magari se sono un po’ arrabbiato), diritto di parlare,
… lungo è l’elenco dei diritti che i bambini hanno tirato fuori pensando alla loro vita.
È quindi importante parlare di diritti dei bambini ai
bambini stessi, fagli fare esperienza di essere soggetti attivi di diritti… solo così possiamo camminare
verso un mondo migliore.
È importante parlare, e parlarne sempre, dei diritti
di ogni persona e di ogni bambino, perché non ci
si stanchi mai di ricordare a noi stessi il valore di
ogni persona, piccola o grande che sia, ampliare gli
orizzonti per essere tutti insieme costruttori di una
cultura dei diritti che mette al centro le persone e il
benessere autentico.
È necessario inoltre alzare lo sguardo per vedere le
situazioni dei paesi poveri in cui i bambini vengono sfruttati e i loro diritti sono dimenticati; noi non
possiamo fare granché per cambiare le cose, ma
questa non deve essere una scusa per far finta di non
sapere e andare avanti come se quelle situazioni non
esistessero; conoscerle quelle situazioni, sapere che
ancora nel mondo ci sono tanti, troppi bambini e
ragazzi che soffrono, ci aiuta a modificare il nostro
modo di vivere e di rapportarci alle cose e alle persone, questo già è un passo avanti verso quel mondo
migliore che tutti speriamo. A ricordarci tutto questo c’è un documento molto importante approvato
nel 1989 dall’Onu, la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, e che è da considerarsi come il “primo trattato universale, multilaterale, che stabilisce i diritti
internazionalmente riconosciuti del bambino come
essere umano”.
Il progetto Piccolo Principe a favore dei diritti dei
bambini si è sviluppato in tre grandi tappe: a luglio
2005, a novembre 2005 (in occasione dell’anniversario della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia) e la
conclusiva sabato 6 maggio 2006 con, un momento
turismo e sanità Previsto un turno serale nel centro dialisi per i turisti sulla Spiaggia di Velluto
La dialisi non va in vacanza
I
n arrivo il centro di dialisi estivo a
Senigallia. I turisti dializzati potranno trascorrere tranquillamente le loro
vacanze sulla spiaggia di velluto grazie
a questo speciale servizio che partirà in
estate. Il centro dialisi estiva può ospitare pazienti uremici cronici in trattamento dialitico che vogliano trascorrere le ferie a Senigallia dei mesi di luglio
e agosto. Ai pazienti sarà riservato un
turno serale con inizio alle 20. Le domande dovranno essere indirizzate al
primario di Nefrologia, corredate dalle
indicazioni del periodo di assistenza
dialitica richiesto, del recapito dell’interessato e del centro dialisi di riferimento. Quindici giorni prima dell’arrivo dovranno essere inviate al direttore
una relazione medica con i dati clinici e
la scheda dialitica. “Si tratta di un servizio sperimentale che potrà essere ripetuto nei prossimi anni e occorre far-
lo conoscere e promuoverlo in tutta la
regione” ha detto il direttore dell’Asur
di Senigallia Maurizio Bevilacqua. Nel
reparto che ospiterà i pazienti ci sono:
una sezione di nefrologia, una di dialisi extracorporea, di dialisi peritoneale,
un ambulatorio per i trapianti di rene,
uno per lo screening, uno per i pazienti
in fase uremica predialitica ed un altro
per l’ecografia renale. L’assistenza sanitaria è garantita ventiquattro ore al
giorno.
Alla presentazione dell’iniziativa, negli
uffici amministrativi dell’Asur locale,
hanno preso parte sindaci e rappresentanti di categoria i quali hanno espresso
la loro soddisfazione per l’importante
servizio offerto dallo staff ospedaliero. Presente anche la presidente dell’associazione nazionale emodializzati,
Marianna Lolli che ha detto “Si tratta
di un servizio molto importante per
gli emodializzati. Occorre fare ulteriori passi in avanti prendendo come
esempio Macerata, dove ci sono anche
servizi di trasporto appositi e card con
agevolazioni.” L’Asur locale sta compiendo dei passi molto importanti. A
Marzocca l’apertura del centro prelievi
ha riscosso grande consenso. Solamente nel primo giorno sono stati effettuati
diciassette prelievi.
Il nuovo centro prelievi è attivo ogni
martedì e giovedì dalle ore 7.30, presso
lo stabile in via Adriatica 146/2, all’interno di uno studio medico dentistico.
Il personale infermieristico impiegato
sarà quello che già opera per i servizi
di prelievo a domicilio. Il nuovo centro
è andato ad aggiungersi alla rete disposta dall’Asur-Zona Territoriale 4, che
annovera un centro per ogni comune
della Val Misa.
Michela Gambelli
a denti stretti
Il consigliere comunale Roberto Mancini chiede chiarimenti riguardo l’esclusione di Senigallia da ogni iniziativa in
occasione della mostra internazionale
“Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento”. “Le responsabilità vanno attribuite alla Regione Marche che ha operato con “mancanza di trasparenza”.
Così ha risposto l’Assessore alla Cultura
Velia Papa, da me interpellata in Consiglio Comunale sull’oscuramento subìto
da Senigallia in occasione della mostra
internazionale “Gentile da Fabriano e
l’altro Rinascimento”. I fatti sono noti,
anche grazie ad un precedente intervento del Consigliere Corinaldesi: la
mostra, in calendario dal 21 aprile a
fine luglio, rappresenta un appuntamento culturale di alto livello, non a
caso inaugurata dal Presidente della
Repubblica, e propone percorsi culturali che si irradiano verso tutti i centri
principali delle Marche con evidenti ricadute turistiche. Purtroppo, Senigallia
è esclusa da ogni iniziativa, mai citata
nel ricco opuscolo diffuso in tutta Italia e all’estero e, addirittura, cancellata
dalla carta geografica.
Le responsabilità – se risiedono a livello regionale – devono essere accertate
e in tale direzione ho invitato a muoversi l’Assessore Papa. Da parte nostra,
nei prossimi giorni verrà presentata in
Consiglio Regionale una interrogazione all’Assessore Regionale alla Cultura
affinché sia chiarito ogni dettaglio dell’inaccettabile trattamento subìto da
Senigallia.
a cura di
dedicato a bambini e a ragazzi con animazione, laboratori
creativi e giochi, la festa di Primavera in Piazza del Duca. Ci
sarà anche uno spazio espositivo per riflettere sui diritti dei
bambini. Allora l’appuntamento è per sabato 6 maggio alle
ore 17 in Piazza del Duca a Senigallia.
Federica Franceschini
Il nuovo Pronto soccorso
e lavori al monoblocco
giugno
apre
il
A
nuovo Pronto soccorso mentre a giorni
verranno
consegnati
i lavori per il Monoblocco, l’ultimo grande
cantiere
interno
all’ospedale. Le novità
per la sanità cittadina
non sono però finite:
è stata emanata la delibera di progettazione
della vasca per il parto
in acqua, che le future
mamme potranno sperimentare tra un anno.
Chiuso questo capitolo se ne apre un altro
molto atteso e piuttosto
consistente sul profilo
economico: il Monoblocco. L’allestimento del
cantiere dovrebbe avvenire a breve, come spiega l’ingegnere Santini: “A
maggio consegneremo i
lavori di un intervento
importante il cui valore
ammonta a 5.861.785
euro - spiega il responsabile del servizio tecnico -. Pensiamo di posizionare al piano terra,
di fianco la dialisi, la
diagnostica pesante con
la risonanza magnetica
e la Tac di cui siamo in
attesa. Il primo piano
sarà riservato alla radiologia ed ecografia e in
quelli superiori sposteremo alcune degenze
ma su quali ci stiamo
ancora
lavorando.
Giuseppe Nicoli
Dill’ al monc’ in piazza
Alcune riflessioni sul grande
evento della consacrazione
episcopale di mons.Gerardo
Rocconi a Vescovo di Jesi. Non vuole essere
una cronaca o relazione sulla festa, che troviamo nell’inserto di questo numero di Voce
Misena, ma solo qualche notazione sincera
su quanto abbiamo visto.
Intanto c’è stata una grande attesa da parte
della gente e un grande desiderio di riconoscenza verso un sacerdote che ha sempre
lavorato con tanta umiltà e semplicità (alla
gente piace il sacerdote umile e disponibile).
Infatti, ha premiato le doti umane e sacerdotali di Mons.Rocconi.
Ne abbiamo una testimonianza dai pacchi di
lettere e telegrammi giunti in questi giorni
in cancelleria.
Ottima è stata l’organizzazione delle riprese
televisive, con maxischermo in piazza, sotto
il grande tendone.
Sarebbe stato molto utile mettere uno schermo dietro l’altare per far seguire meglio la
celebrazione a coloro che non si trovavano
vicino all’altare. Per la festa di S.Paolino il
nuovo Vescovo concelebrerà alle ore 18 e
presiederà la processione delle 19.
Tutta la città potrà così salutarlo prima che
vada a svolgere il suo ministero a Jesi.
E sarà l’occasione, per la nostra città, di riflettere su questa bella figura del patrono
che ha avuto una vita molto ricca di esperienze. La festa del patrono serve principalmente a questo: permettere alla comunità di
chiedersi come può migliorare, ad esempio
del suo protettore.
4 maggio
Senigallia
viabilità Il 5 maggio l’incontro al Ministero delle Infrastrutture
Complanare, si va avanti
Il Consiglio Comunale ha
approvato all’unanimità il parere
di compatibilità ambientale
della realizzazione della terza
corsia della A14 che per Senigallia
significa soprattutto la costruzione
contestuale di un nuovo asse di
scorrimento veloce nord-sud che
alleggerisca il traffico cittadino.
emendamenti l’assise ha prodotto seguiranno quattro anni di lavori.” Il
la delibera unitaria, è arrivato il via Consiglio nella sua interezza ha salibera di Società Autostrade per la puto unirsi per affermare un obiettirealizzazione della galleria artificiale vo strategico per la città.
che coprirà 295 metri di complana- “E’ la prima volta che mi capita da
re, dal ponte di via Cupetta a Borgo quando sono sindaco di assistere ad
Ribeca.
un voto unanime su un atto politico
E’ stato il modo migliore di festeg- programmatico. Un risultato corale
giare il primo anniversario del Con- che tiene conto anche del contributo
siglio comunale che si è insediato fornito dai cittadini, comitati e non.
proprio il 26 aprile di un anno fa. “Se Devo riconoscere il ruolo importanì alla complanare.Intesa storica il 5 maggio tutto andrà secondo le te svolto dai cittadini che ringrazio
per il Comune di Senigallia. Con aspettative nel 2011 Senigallia avrà - ha ricordato il sindaco durante la
l’appoggio dell’intero Consiglio, il sin- l’alternativa alla Statale. Nel 2006 conferenza stampa - che si sono
daco si batterà il 5 maggio per la tanto verrà preparato il progetto esecutivo mobilitati anche organizzandosi in
discussa complanare. Un accordo che anche per la complanare - ha spie- comitati per far valere le loro legittisarà da annoverare negli annali della gato l’assessore all’urbanistica Fran- me istanze. Grazie alla loro vigilanza
politica seniglliese. Proprio il giorno cesco Stefanelli - nel 2007 ci sarà abbiamo ottenuto qualcosa di più.”
Michela Gambelli
del Consiglio, quando a seguito di tre la gara d’appalto e gli espropri, poi
S
5
Pizza e gelati da esportazione
La fiera di Sens
N
ella tradizionale Fiera di
Sens, conclusasi martedì scorso, Senigallia ha avuto un ruolo di particolare
prestigio in considerazione
del fatto che proprio in questo 2006 ricorre il 25° anniversario del gemellaggio tra
la spiaggia di velluto e la città della Borgogna. Lo spazio
d’onore situato proprio all’ingresso della Fiera è stato
concesso appunto al Comune di Senigallia. Qui, accanto allo stand promozionale
con tutte le informazioni
per chi volesse trascorrere
le vacanze nella nostra città,
anche un settore interamente dedicato alla ristorazione,
grazie alla disponibilità of-
ferta da Loddo’s Pizza e dalla gelateria e pasticceria Caffè dei Portici. Per l’occasione
sono partiti da Senigallia
un camion frigorifero e un
forno attrezzato, così da offrire ai numerosi visitatori
della Fiera di Sens - stimati abitualmente in 150.000
circa - pizze e gelati, paste
e cappuccini, preparati proprio come si potrebbero gustare nei locali della nostra
città. Se poi questa prima
esperienza avrà l’auspicato
successo, potrà essere proseguita in futuro anche nelle altre città gemellate con
quelle ditte che vorranno
impegnarsi per promuovere
i propri prodotti.
associazione caduti e dispersi
In ricordo dei
L
’A s s o c i a z i o n e C a d u ti e Dispersi in Guerra,
come ogni anno, nella Giornata Nazionale del Caduto
e Disperso in Guerra commemorerà il sacrificio di
Coloro che, in tutte le guerre e nell’adempimento del
proprio dovere, caddero per
la Patria e per le Istituzioni
democratiche.
La S.Messa di suffragio sarà
celebrata domenica 14 maggio 2006, alle ore 10.00, nella Cattedrale Basilica.
Terminato il rito religioso,
verranno deposte corone di
alloro sul Sacrario dei Caduti. Per l’Associazione, la
Giornata del Caduto e Disperso in Guerra ha sempre
avuto e continuerà ad avere
il grande significato di ricordare i Caduti di tutte le
guerre ed i Caduti per la difesa delle Istituzioni democratiche.
Il Presidente
Armando Gobbetti
laboratori, degustazioni, eventi e menu hanno animato il centro della città per tre giorni
Pesce azzurro, altro che pesce povero!
M
artedì 25 sì è concluso il ciclo di appuntamenti con i laboratori del pesce
azzurro di “Azzurro come il mare”. Il progetto di promozione delle specie ittiche
massive dell’Adriatico, giunto con successo
alla sua seconda edizione, è stato promosso dal Comune di Senigallia Assessorato
alle Attività Economiche, cofinanziato con
i fondi SFOP 2000/2006 Iniziativa “Le stagioni del pesce”, con il contributo di Regione Marche Assessorato Pesca, ed in collaborazione con Lega Pesca Marche, Istituto
Alberghiero “Panzini” e il mercato del foro.
L’evento dedicato alla conoscenza del pesce povero del nostro territorio (come gli
sgombri, morgani, mazzole, alici, sarde,
suri, sardoni, aguglie, lanciardi), ha visto quest’anno un ampliamento sia delle
giornate dedicate ai laboratori, passate da
quattro a cinque, che del numero dei par-
tecipanti per ogni sera. Dai quaranta della
scorsa edizione a cento a sera dell’edizione
appena conclusasi.
Cinquecento in tutto i corsisti che hanno
partecipato ai laboratori del pesce azzurro nella splendida cornice dell’antica pescheria del Foro Annonario. Di questi 186
hanno prenotato da fuori regione (Emilia
Romagna, Lombardia, Friuli, Lazio, Abruzzo, Veneto, Toscana, Campania e Piemonte), 136 da varie città marchigiane mentre
164 erano Senigalliesi. Molto apprezzati dal
pubblico presente i corsi tenuti dagli chef
Vittorio Serritelli e Massimo Bomprezzi.
Ogni sera inoltre era prevista anche una
parte teorica nella Mediateca Comunale,
in cui i pescatori della Lega Pesca Marche, hanno spiegato dove, come e in quali periodi dell’anno il pesce azzurro viene
pescato, mentre esperti del settore, le do-
centi di Scienze dell’alimentazione Ciccoli
e Cisbani, hanno illustrato le caratteristiche nutritive ed organolettiche delle varie
specie, come riconoscerle ed acquistarle
quando sono fresche, i mesi di maggiore
disponibilità ecc…
L’idea progettuale di “Azzurro come il mare”
ruota intorno alla riconosciuta immagine
gastronomica di Senigallia che diventa così
testimonial di una campagna promozionale
sui principali mensili specializzati in gastronomia, affiancata dall’attività di un ufficio stampa a carattere nazionale.
Sono moltissimi i mass media che hanno parlato dell’evento che apre la stagione
turistica senigalliese. Tra questi il Tg2 Eat
Parade e il Tg5 Gusto, oltre a decine di periodici nazionali di grande pregio.
A.P.
si è concluso il ciclo di incontri sul disagio mentale promosso da “Primavera” e “camminiamo insieme”
La psichiatria nella storia. E nel presente
D
opo la partecipazione di due illustri docenti nel settore
psichiatrico, il prof. Cancrini e il prof. Rossi Monti, con
la conferenza “La psichiatria tra passato, presente e futuro”.
del dott. Leo Mencarelli, dirigente del Dipartimento di Salute Mentale, giovedì 27 aprile, si è concluso all’Auditorium
S. Rocco, il ciclo di tre incontri organizzati dall’associazione
“PrimaVera”- onlus - e “Camminiamo Insieme” sulle problematiche del disagio mentale.
Le tre conferenze hanno destato un vivissimo interesse e una
folta partecipazione di pubblico a testimonianza dell’attualità e del coinvolgimento della cittadinanza al tema trattato..
Il dott. Mencarelli ha tracciato un puntuale excursus sulla
evoluzione della configurazione del disagio mentale come
malattia incurabile e del manicomio come luogo di isolamento e di segregazione dal contesto sociale per primari
motivi di ordine pubblico.
Infatti nei secoli scorsi i malati mentali oltre ad essere considerati incurabili, venivano rinchiusi perché ritenuti socialmente pericolosi (tantochè erano internati in manicomio
anche delinquenti e girovaghi senza fissa dimora) per cui su
semplice denuncia di qualsiasi cittadino, come ora è previ-
sto nel codice penale per i reati, potevano essere internati
in luoghi dove “gli infermieri svolgevano la funzione di secondini e i medici si limitavano a gestire la sopravvivenza di
larve umane”.
Tuttavia già nel 700 un medico francese aveva notato che atteggiamenti di umanità e comprensione (come ad esempio
liberarli dalle catene) miglioravano le loro condizioni psichiche e nel 900 Freud aveva individuato nel rafforzamento delle relazioni sociali positivi risultati di riabilitazione .
A metà del 900 comincia a farsi strada l’idea che accanto a
malattie organiche vi possono essere disagi prodotti da difficoltà di rapporti nel contesto familiare e sociale per cui l’uomo non viene più visto come entità biologica ma come realtà
complessa nell’accezione “uomo-ambiente-cultura”.
Con Basaglia l’uomo è considerato soggetto portatore di
sofferenza sociale e pertanto “la psichiatria della miseria”
(la psichiatria che si interessa di persone emarginate come
i miserabili di V. Hugo) si può ribaltare in “miseria della psichiatria” (la struttura psichiatrica difende la collettività dal
diverso, isolandolo). Per questo, la necessità di chiudere i
manicomi e l’avvento della Legge 180.
Dopo questa carrellata sul percorso evolutivo della malattia
mentale, a conclusione, il dott. Mencarelli ha proposto alcuni aspetti imprescindibili per una linea di condotta terapeutica: la farmacologia sviluppatasi nella metà del secolo scorso con i suoi rilevanti contributi terapeutici; la prevenzione
primaria con la individuazione delle cause (organiche, psicologiche, familiari, sociali); la medicina generale (i medici di
base) con il contributo della conoscenza del paziente e la indispensabile funzione di filtro per diagnosi appropriate; una
campagna di informazione per far conoscere alle famiglie e
alla scuola l’ efficacia della terapia al primo insorgere di sintomi della malattia. Viene, inoltre valorizzata la sanità pubblica come istituzione no profit che, al disopra di speculazioni ed interessi egoistici economici, riesce meglio a gestire, in
una posizione di neutralità, il bisogno del malato.
Dopo una serie di interventi del pubblico, il prof. Vittorio
Luzietti, coordinatore dell’incontro, ringraziando il relatore
per l’esauriente esposizione ha riconosciuto allo stesso dott.
Leo Mencarelli una particolare attenzione alle istanze e alle
sollecitazioni dell’associazione rappresentante dei familiari.Remo Curzi
6
4 maggio 2006
Chiesa
MISNA
Sulla libertà di stampa
“La libertà di stampa ha sofferto sconfitte in
diversi paesi importanti in Asia e in Africa nel
2005, inclusi alcuni che in precedenza avevano
registrato miglioramenti”: lo afferma il “Freedom of the Press 2006: A Global Survey of Media
Independence”, rapporto appena diffuso, alla
vigilia della “Giornata mondiale della libertà di
stampa”. Etiopia, Botswana, Uganda in Africa
– dove la situazione viene definita “di continua
volatilità” - e Tailandia, Filippine, Timor East e
Nepal in Asia vengono evidenziati dal rapporto
come i casi di “più significativo declino”; si esprimono però preoccupazioni anche per l’America
Latina e l’ex-Unione Sovietica. Jennifer Windsor,
executive director di Freedom House, ha detto:
“Riteniamo molto disturbante il deterioramento
della libertà di stampa in paesi che in passato
avevano compiuto progressi democratici complessivi, libertà di stampa non esclusa. E’ indispensabile una costante vigilanza vista l’erosione
della libertà di stampa in paesi democratici”. Lo
studio annuale di “Freedom House”, cominciato nel 1980, valuta il grado di libertà dei mezzi
d’informazione stampati ed elettronici, incluse
le pubblicazioni on-line, in 194 paesi del mondo.
Finlandia, Islanda, Danimarca, Norvegia, Svezia
e Belgio occupano le prime sei posizioni della
speciale classifica della libertà di stampa; gli ultimi sei posti, dal 189° al 194°, toccano, nell’ordine, a Eritrea, Myanmar, Cuba, Libia, Turkmenistan e Corea del nord. Gli Stati Uniti figurano al
22° posto. L’Italia è quasi a metà classifica, all’80°
posto, preceduta dal Botswana e seguita dalla
Repubblica Dominicana.
agenzia di stampa dei missionari
La Bolivia nazionalizza
Sono state non poche le reazioni internazionali di sorpresa e di preoccupazione - ma anche
di disponibilità al dialogo almeno da parte del
Brasile e della Spagna - per la notizia di nazionalizzazione dei giacimenti di idrocarburi boliviani, gas e petrolio, attuata con il “Decreto
Supremo 28.701” firmato dal presidente Evo
Morales. Le 26 aziende straniere che operano
in Bolivia - la brasiliana Petrobras e la spagnola Repsol sono tra le più importanti, ma sono
presenti anche imprese statunitensi, francesi
e inglesi – dovranno restituire la proprietà dei
giacimenti al governo boliviano, ma hanno 180
giorni di tempo per negoziare nuovi accordi.
Calcolate intorno ai 1550 miliardi di metri cubi,
le riserve di gas boliviane sono inferiori, in
America del Sud, soltanto a quelle venezuelane;
vengono anche estratti tre milioni e 700.000
barili di petrolio al giorno. Annunciato in occasione del 1° maggio, Festa dei lavoratori, il
provvedimento intende far fronte alle promesse
elettorali di Morales, ma soprattutto utilizzare i
proventi del settore soprattutto sul fronte degli
investimenti sociali; il 70% della popolazione
vive attualmente sotto la soglia di povertà.
Repubblica Democratica del Congo
Sarebbe di almeno 15 morti – tra cui 8 civili - il
bilancio di due attacchi avvenuti nel Nord-Kivu,
nell’est della Repubblica democratica del Congo, con violenti combattimenti tra l’esercito e i
ribelli ruandesi. Secondo radio Okapi – l’emittente della Monuc, la missione di pace dell’Onu
in ex-Zaire, la notte scorsa miliziani delle Fdlr
(Forze democratiche per la liberazione del
Rwanda) hanno attaccato una postazione dei
soldati governativi circa 25 chilometri a nord
dell’abitato di Rutshuru, provocando anche
un numero elevato ma imprecisato di sfollati.
Negli scontri sarebbero rimasti uccisi sei ribelli hutu un soldato governativo e un civile. Ieri,
secondo la stessa fonte, altri sette civili erano
rimasti uccisi nel vicino villaggio di Nyamilima,
nei pressi del confine con l’Uganda. Stando
all’emittente della Monuc, scontri si sono registrati anche nella confinante provincia del SudKivu, con una vittima e tre feriti in un attacco a
circa 45 chilometri dal capoluogo Bukavu.
Nei giorni scorsi la missione dell’Onu – 17.000
caschi blu, al costo di circa 1 miliardo di euro
all’anno – aveva lanciato un’operazione per
smantellare un accampamento dei ribelli Fdlr,
attivi da oltre 12 anni nell’est del Congo e composto in gran parte da ex-soldati ruandesi accusati della partecipazione al genocidio del 1994.
L’est dell’ex-Zaire è una delle regioni più instabili del paese e dell’intera regione dei Grandi
Laghi a causa della presenza di diversi gruppi
armati. Malgrado le elezioni dei prossimi mesi
– previste entro fine giugno ma non ancora convocate – in Congo vengono commesse continue
violazioni dei diritti umani a danno soprattutto
della popolazione civile.
Chiesa Il 7 maggio la Giornata di preghiera per le vocazioni
Vocazioni, attese per tutti
C
he la situazione delle vocazioni
al sacerdozio in Italia e anche
nella nostra diocesi risulti drammatica non è cosa nuova. Nuova, invece, è la volontà di affrontarla pensando al futuro sulla base dei dati
ipotizzabili.
Mons. Betori, Segretario generale
della CEI nella presentazione del
volume “La parabola del Clero” a
cura della CEI e della Fondazione
Agnelli disse: “Una delle cose più
importanti di questo studio è che ci
fa guardare ai prossimi anni, mi pare
in particolare ai prossimi 10 anni,
come ad una finestra di opportunità
e dunque di responsabilità. Non c’è
un destino nel nostro immediato futuro, né un destino negativo né certezze o sicurezze a buon mercato.
La Chiesa e gli stessi ministri ordinati della Chiesa, sono messi nelle
condizioni di cercare se stessi con
la Chiesa e per la Chiesa, ma anche
con la società italiana e per la qualità della esperienza umana degli uomini e delle donne che la abitano”.
La prima risposta è riaffermare che
pregare per le vocazioni non è una
attività “oziosa”, ma, oltre che realizzare il comando di Gesù, diventa
un modo perché il problema dei numeri venga ricondotto all’agire misterioso e sovrano di Dio, il Signore
della storia, che non farà mai mancare alla sua Chiesa chi spezzerà il
pane della Parola e della Eucaristia
per la santificazione del suo Popolo. Ma nello stesso tempo ci invita
a far diventare questa preghiera una
Verso
Verona
Anche una delegazione
dell’’Azione Cattolica di
Senigallia si è recata nella
città scaligera
per l’incontro nazionale dei
presidenti e responsabili
preghiera corale di tutta la nostra
Chiesa locale nelle sue molteplici
dimensioni: parrocchie, associazioni e movimenti, giovani, ragazzi e
famiglie, come corale era la preghiera di tutta la Chiesa apostolica nelle
prime persecuzioni che volevano
impedire la predicazione degli apostoli (cfr Atti 4,24 e Atti 12,5).
La seconda risposta alla crisi attuale del clero non è primariamente
nell’aumento dei numeri, ma dovrà
vertere anzitutto sullo sviluppo di
una qualità sempre più rispondente
al compito e servizio del prete.
La crisi riveste anche la soluzione
data in passato all’assetto del presbiterio diocesano a cui non si può
rispondere con una strategia difensiva e di arroccamento, utilizzando
magari la “retorica del servizio”, ma
sarà necessario promuovere la ricerca di un nuovo “modello di prete”
che preveda anche un “aggiornamento”, almeno parziale, anche dal
punto di vista canonico.
La ricerca di questo nuovo modello di prete potrà rispondere anche
alla crisi delle vocazioni offrendo ai
giovani un figura più rispondente
all’attuale contesto culturale, sociale
e religioso.
La terza risposta è una più incisiva
pastorale vocazionale. E’ necessario
continuare a credere fermamente nella grazia della vocazione al
presbiterato nella certezza che Dio
chiama anche oggi. Le generazioni
attuali di giovani vivono paure tipiche e tipica attitudine alla reversi-
T
occa a noi far incontrare la ‘grande speranza’, che nasce dalla contemplazione
dei cieli nuovi e della nuova terra, verso cui
fissa lo sguardo la comunità dei seguaci del
Risorto, e le ‘piccole attese’, figlie di una fragile voglia di futuro, che riemergono tra le
disperazioni del presente”. Si è concluso lunedì 1° maggio, a Verona, il convegno nazionale dell’Azione Cattolica Italiana ‘Di-segni
di speranza’ e Luigi Alici, presidente nazionale dell’Ac, non ha dubbi: è questo il compito che spetta ai laici, e in modo particolare ai
laici di Azione Cattolica, nel cammino verso
la speranza che la Chiesa italiana ha deciso
di intraprendere e che la vedrà protagonista,
di nuovo a Verona, con il Convegno ecclesiale del prossimo ottobre. “In questi giorni
intensi – commenta Alici – ci siamo riscoperti noi stessi, come Ac, un grande segno
di speranza dentro alla Chiesa, con il nostro
entusiasmo e la nostra sete di testimonian-
bilità della scelta che impedisce una
seria domanda vocazionale. Proporre la figura del prete a uno di questi
giovani come possibilità per la sua
vita significa proporre testimoni
credibili che sono al servizio della
Chiesa e della gente con modalità
nuove o rinnovate.
Osservando le prospettive per la
nostra diocesi possiamo notare che,
pur rispecchiando il contesto italiano, si percepiscono dei segnali di
grande speranza.
Non solo i nostri 7 seminaristi, che
proseguono il loro cammino formativo presso il Seminario Regionale,
sono una concreta speranza per i
prossimi anni, ma anche il rifiorire
presso i nostri giovani di un’attenzione e interesse per alcune proposte forti che richiedono una loro
presa di coscienza per una vita di
dedizione al Signore e alla Chiesa.
Certo è una quadro di luci e di ombre!
E’ qui, allora, il compito della comunità cristiana e delle famiglie:
accompagnare e sostenere questi
giovani nel loro cammino.
Altro segnale è il sorgere dell’interesse verso vocazioni non tradizionali per la nostra diocesi, quali il
Diaconato Permanente e l’Ordo Virginum. Sono vocazioni che non solo
arricchiscono il nostro essere Chiesa, ma rivestono una singolare significatività anche per una adeguata
risposta alla carenza dei sacerdoti.
Luciano Guerri
za: ora vogliamo renderci tramite tra la speranza vera e chi cerca la speranza, spesso
faticando a trovarla. Ci sentiamo pronti a
diventare un ‘ponte’ di speranza e compiere
un passo avanti verso il nostro Paese, con il
Vangelo e con la vita, un passo che non mortifica la laicità ma anzi la chiama alla più
ardua delle verifiche: quella che nasce dalla
sintesi fra le fede e la storia”. Più di mille i responsabili, dai ragazzi ai giovani e agli adulti
presenti. Per i più piccoli, l’Acr – che quest’anno compie 35 anni - ha confermato il
proprio impegno a offrire una proposta formativa ai bambini dai 4 ai 14 anni: “In questi
giorni – spiega Mirko Campoli, responsabile
nazionale Acr – abbiamo presentato in anteprima la nuova bozza di proposta formativa,
uno strumento di lavoro ma anche un invito a tenere una tenace attenzione affinché il
protagonismo dei ragazzi sia centrale nella
vita della Chiesa e della società italiana.
Diocesi di Senigallia * Commissione Famiglia
Per sempre
INCONTRO A LORETO
PER I FIDANZATI DELLA DIOCESI
SABATO 6 MAGGIO
16:00
16:15
17:00
18:00
18:30
Appuntamento davanti alla Basilica
Incontro e testimonianza (Basilica inferiore)
Santa Messa presieduta dal Vescovo
Canti e festa insieme
Rientro
4 maggio 2006
speciale nuovo vescovo
7
Cronache e testimonianze da una giornata speciale
Siamo venuti
per dire grazie
Una grande festa
L’ordinazione episcopale di mons. Gerardo Rocconi è stata una
grande festa per tutti. Una festa emozionante a cui hanno partecipato ben 150 sacerdoti, 10 vescovi, i vertici delle istituzioni
con in testa il prefetto di Ancona Giovanni D’Onofrio, i sindaci di
Senigallia e Jesi, i rappresentanti della Provincia di Ancona.
Alle 17 il via alla celebrazione presieduta dal vescovo Orlandoni
insieme all’arcivescovo di Ancona Edoardo Menichelli
ed il vescovo emerito di Senigallia Odo Fusi Pecci..
le parole di saluto di mons. Gerardo
La Chiesa di Jesi
è fortunata
“
V
orrei anzitutto ringraziare padre
Oscar Serfilippi, vescovo di Jesi.
Sono tanti anni che mi conosce, e in
tutto questo tempo, quasi un segno
della Provvidenza del Signore, mi ha
manifestato tanto affetto e tanta stima. Rileggendo il passato alla luce di
questi avvenimenti, ciò assume un
significato particolare. So che sta offrendo la sua sofferenza per il bene
della sua Chiesa.
Questa sera, passando tra voi in
questa nostra cattedrale, ho visto
tanti volti e vorrei scomparire, ma
mi consola la speranza che non siate
venuti per me. Oggi siamo venuti per
vedere la misericordia di Dio, ciò che
Lui è capace di fare: noi siamo chiamati alla vita ed a servire la Chiesa
per grazia e misericordia, non per i
nostri meriti, così come ci ricorda
san Paolo. E mi viene in mente anche l’episodio un cui Maria, la piena
di grazia, va dalla sua parente Elisabetta. Insieme lodano il Signore per
ciò che di meraviglioso ha fatto nelle
loro vite.
Qui questa sera ha agito la Grazia
e noi siamo qui per questo. Ciò che
accade è frutto dell’amore del Signore e della Sua misericordia. E’ ciò
che mi sostiene e mi dà pace. Lo so
che il Signore agisce con mezzi inadeguati: anzi, sappiamo bene che più
sono consapevolmente inadeguati
più il Signore è costretto a darsi da
fare, ad agire. Se agisce con i mezzi poveri, è Lui stesso che agisce. Il
Signore ha deciso di impegnarsi direttamente, ecco perché la Chiesa di
Jesi è fortunata. Perché chiamando
un servo povero ed umile come me,
sono sicuro che agirà ancor di più
nella comunità ecclesiale che mi è
stata affidata.
Ciò che sto dicendo non è un modo
sciocco di ragionare, l’ho imparato
da alcuni miei amici santi, ai quali
sono particolarmente devoto: Maria Santissima. E poi i santi: San
Benedetto, San Francesco, Gerardo,
Maria Goretti, padre Pio, il santo
Curato d’Ars… Giganti di santità,
ognuno con un suo dono per arricchirmi nella fede. Solo nella consapevolezza di essere servi inutili il
Signore può fare tanto. Sostenetemi
nella preghiera, perché io sia fedele.
Forte nel dire la verità del Vangelo, mite nell’aprire il cuore ad ogni
fratello, misericordioso di fronte ad
ogni debolezza, coraggioso nell’annuncio e nell’accoglienza della Parola che chiama alla conversione.
testimonianze La vicinanza dei fedeli jesini
Il nuovo Padre
Q
“
uando mi si è presentata l’opportu- la santa Messa è iniziata. Ecco davanti
nità di partecipare all’Ordinazione a me i sacerdoti delle due diocesi, i veEpiscopale di Mons. Gerardo Rocconi scovi delle Marche e, da ultimo, Mons.
ho colto al volo l’occasione: queste sono Rocconi. Le letture, l’invocazione dello
esperienze che non capitano tutti i gior- Spirito Santo, la presentazione dell’Eletni. Più mi avvicinavo alla Cattedrale di to, l’omelia, le interrogazioni con don
Senigallia, più ero convinta di assistere Gerardo in piedi davanti ai vescovi Fusi
ad una messa, niente di più.
Pecci e Orlandoni.
Ad ogni passo ripetevo a me stessa: Poi, prima delle litanie, quando l’Elet“Mons. Rocconi diventerà il tuo Vesco- to si è prostrato a terra, mi è presa una
vo!”
grande commozione ed ho aperto gli
Impossibile, il mio Vescovo sarà sempre occhi. Don Gerardo si è umiliato per
Mons. Serfilippi, quello che mi ha cre- noi, si è impegnato per noi.
sciuto, ha creduto in me, è stato vicino Con quel gesto la sua figura ha cominalla mia famiglia in ogni momento bello ciato a entrare in me. Da qui in poi la
e buio della vita. Quello che mi ha preso Santa Messa ha preso un valore diverper mano da piccola accompagnandomi so, è diventata Eucaristia, Comunione.
alla scoperta della parola di Dio come Veramente la sua ordinazione è stata:
un padre, padre Oscar, appunto.
“Frutto dell’amore misericordioso del
Chi mi conosce sa che ho sempre detto Signore”.
di avere tre padri: Dio, Palmiero - papà Ho riportato a casa un’esperienza unica
– e padre Oscar.
che ha molto arricchito il mio spirito.
Può una figlia dimenticare il padre? Im- Il cuore della mia diocesi è grande: ora
possibile.
c’è un posto speciale per Lei.
E’ dunque con questo animo, forse un Mons. Rocconi la aspettiamo: benvenupo’ troppo “di parte”, che aspettavo l’ini- to a Jesi, Padre Gerardo.
zio dell’Ordinazione. Alle 17 in punto
Maria Cristina Coloso
4 maggio 2006
speciale nuovo vescovo
4 maggio 2006
speciale nuovo vescovo
MONS. FUSI PECCI Il vescovo Odo conosce bene don Gerardo
verso jesiLe sfide pastorali che attendono il nuovo vescovo
Cosa si sente di testimoniare sulle
peculiarità di questo sacerdote?
Io lo conosco da quando studiava teologia. Gli ho fatto scuola nel II°, III° e
IV° anno di teologia, quando lui era
alunno del Pontificio Seminario Regionale di Fano. L’ho conosciuto bene sin
da allora, poi a Senigallia, come Vescovo, l’ho avuto come sacerdote. E’ un
sacerdote di carattere mite , di carattere molto disponibile, con un accentuato senso di pastorale; lui è portato
particolarmente alla pastorale, ma una
pastorale veramente comprensiva di
tutti; dona a tutti, con grande senso di
responsabilità.
Cosa è chiesto, oggi, maggiormente
ad un Vescovo?
Ad un Vescovo oggi viene chiesto particolarmente di trasmettere la parola
del Signore con verità e amore. Bisogna
saper congiungere molto bene la verità
nella sua identità: la parola di Cristo
calata in quelle che sono le situazioni di questo nostro tempo, in maniera tale da essere in grado di rendersi
conto veramente anche di quella che
oggi è la cultura. Difatti la Conferen-
A
za Episcopale Italiana ha messo come
programma il progetto culturale. Vuol
dire che ci dobbiamo mettere anche
in relazione con quella che è la cultura
di questo nostro tempo, ma non solamente la cultura. Bisogna cercare di
capire ogni singola persona. Non per
condannarla ma per aiutarla in quello
che è il suo cammino spirituale, umano, intellettuale e responsabile.
Pensando alla Chiesa nelle Marche.
Quali sono le sfide secondo lei?
Nelle Marche la sfida fondamentale a
me pare che sia veramente quella di essere lievito e fermento della Comunità
di oggi, come ha detto Gesù: lievito e
fermento di una speranza, non di parola, ma di fatti, fondata perciò sulla
speranza che è Cristo risorto.
Che cosa augura da Vescovo a Vescovo a mons.Gerardo Rocconi?
Che possa trovare sempre tanta amicizia. Desidero veramente che tra Vescovi, tra sacerdoti, tra tutto il popolo di
Dio ci sia veramente un’amicizia sincera, un’amicizia cordiale, un’amicizia
per camminare insieme.
a cura di M.G.
ntichissima è l’origine della Chiesa di Jesi, che ha “Persone e numeri delineano la realtà della presenza
trovato il suo centro nel municipio romano di Aesis ecclesiale e sociale a Jesi e nella Vallesina: una presene che, secondo la tradizione, nel IV secolo è stata guida- za rilevante con qualche segno riduttivo reso palese
ta dal primo vescovo e martire san Settimio, inviato a dall’inadeguato ricambio generazionale a motivo della
jesi da Papa Marcello.
diminuzione di vocazioni al sacerdozio ministeriale e
Quasi ottantamila abitanti, di cui il novanta per cento alla vita consacrata. Le persone attualmente disponibili
battezzati, su un territorio di 305 chilometri quadrati, promettono un buon livello di presenza, testimonianza
41 parrocchie, 4 zone pastorali, 13 comuni, 67 chiese e servizio pastorale. La vitalità della nostra Chiesa jeaperte al culto, 40 sacerdoti diocesani, 8 diaconi, 4 case sina invita a guardare con speranza e fiducia al futuro.
religiose maschili e 10 femminili, 4 santuari, gli organi Siamo impegnati a servire con fede e in reciproca cocollegiali, gli uffici pastorali, i servizi amministrativi e munione il prossimo a noi affidato. Il Signore ascolta
gli enti diocesani con il museo, la biblioteca, il consul- sempre le nostre preghiere, quando lo invochiamo dal
torio, la Caritas, il centro di solidarietà Oikos e tante profondo del cuore e in sintonia con i suoi progetti di
associazioni ecclesiali che partecipano alla vita della amore. Viene chiesto a noi e a tutte le comunità che
diocesi.
sono in Italia di disporci alla nuova evangelizzazione e
Sono questi alcuni numeri della Diocesi di Jesi che, dal di alzare lo sguardo verso il largo per l’edificazione della
23 aprile 1978, è guidata da Mons. Vescovo Padre Oscar civiltà dell’amore”.
Serfilippi.
Così Padre Oscar riferendosi alla “sua” famiglia scrive:
a cura di Beatrice Testadiferro
La gente lo descrive così Ricordi da raccontare
M
ons. Gerardo Rocconi è nel cuore fonda spiritualità, ma anche molto attendi tutti i fedeli che l’hanno avuto to alle dinamiche pastorali ordinarie quocome parroco. In tantissimi l’hanno ac- tidiane. Un vescovo che saprà stare vicino
clamato nel giorno della sua ordinazione alla sua diocesi a 360°. “Penso che sia
episcopale. “E’ il mio direttore spirituale molto vicino alla sensibilità delle persoe questa, secondo me, è stata una notizia ne deboli, fragili, perchè giovani, perchè
bellissima perchè è una brava persona. piccoli. Per quello che mi ricordo è molMerita tanto e può dare tanto veramen- to attento al piccolo.” Spiega un giovane.
te a tutto il popolo di Dio. E’ una persona Sono tante le testimonianze dei giovani
molto umile, che può donare tantissimo che hanno camminato insieme a lui “Don
amore ed aiutare tanto gli altri.” dice una Gerardo ha fatto nascere tante amicizie.
ragazza che lo conosce da vicino.
Come prima cosa ci ha dato quell’esemA Chiaravalle don Gerardo per molto pio. Ci ha insegnato a pregare e a fidarci
tempo ha fatto il parroco “Io ho un ri- di Lui. Poi, magari, ognuno di noi ha avucordo molto bello del giorno della Prima to qualcosa. Lui a me ha dato il compito
Comunione. Don Gerardo ha ricordato di fare la catechista. Di conseguenza, di
anche quanto sia stato difficile iniziare la crescere anche nella fede. Tutto quello
pastorale in anni un po’ difficili per Chia- che potevo l’ho fatto, mi ha insegnato a
ravalle ma c’era anche un clima molto dare, ma ho avuto anche tanto.” E ancora
accogliente in parrocchia e lui è riuscito “Don Gerardo ama la sua gente. In quala stare vicino a tutti i gruppi di catechi- siasi posto, penso, vada. Da Chiaravalle
smo, a tutti i gruppi parrocchiali; quindi Ë andato a Sant’Angelo ed a Sant’Angelo
proprio molta vicinanza alle persone, ai veramente ha amato la sua gente. Nonogruppi ed a tutti i soggetti della parroc- stante che ancora ricorda Chiaravalle,
chia.” racconta una parrocchiana di Chia- però ricorda Chiaravalle e Sant’Angelo e
ravalle.
penso che a Jesi sarà la stessa cosa.”
Don Gerardo Rocconi è un uomo di proa cura di L.M
L
’arrivo del nuovo Vescovo è un evento che non
può lasciare indifferenti, specialmente quei giovani che vivono nell’ambito della Parrocchia, della
Pastorale Giovanile o dei vari movimenti associativi
della Diocesi. Inutile dire che il cambiamento del Pastore della Chiesa jesina porterà cambiamenti all’interno di essa: quello che mi auguro è che Egli possa
unire maggiormente le Parrocchie della città, che
spesso restano entità isolate senza interrelazione. Mi
aspetto momenti di preghiera e di condivisione per
l’intera diocesi: eventi che fino ad ora, anche se or-
ganizzati, sono rimasti in sordina e soprattutto poco
valorizzati. Vorrei che la Pastorale Giovanile non
fosse un evento di “pochi”, ma luogo di confronto e
punto di ritrovo per tutti i giovani, e non soltanto in
vista di Giornate Mondiali della Gioventù o di altri
grandi eventi. La gioventù jesina ha bisogno proprio
di questo: di una figura carismatica che sappia comunicare con un linguaggio semplice cosa significhi
essere giovani cristiani. Una figura che sappia stupirci. Abbiamo bisogno proprio di questo.
Giorgia Barboni
N
oi jesini siamo sempre un po’ diffidenti nei confronti di chi non conosciamo bene. Padre Oscar è sempre
nella nostra mente e nel nostro cuore. La sua sofferenza ce lo rende più caro. Ma il nuovo vescovo Gerardo si è presentato nel migliore dei modi: molta fede, molta umiltà, molta chiarezza. Il rispetto c’è già. Poi
verrà il tempo degli affetti che saranno certamente profondi e duraturi.
Marcello Pentericci
Da Chiaravalle in poi
A
Chiaravalle don Gerardo ha fatto il parroco per
molti anni, in un periodo per nulla semplice: la parrocchia era stata affidata, fino a quel momento, ai monaci cistercensi. Per la mancanza di vocazioni, stavano
lentamente lasciando la responsabilità pastorale e la più
grande parrocchia della diocesi era un po’ lasciata a se
stessa. Mons. Fusi Pecci, l’allora vescovo di Senigallia,
affidò a don Gerardo la guida di questa comunità. Dopo
don Gerardo il testimone è stato preso da don Giancarlo Giuliani che abbiamo incontrato in Duomo.
Come ha accolto Chiaravalle questa notizia?
Con gioia, perché se lo merita.
Dovessi dare un consiglio anche alla nuova Chiesa
che don Gerardo guiderà, che cosa pensi che dovrebbero fare per accoglierlo al meglio?
Penso che dovrebbero accoglierlo con semplicità perché
don Gerardo sa sempre inserirsi direttamente in ogni
situazione, non dall’alto ma creando sintonia con le persone.
A Chiaravalle. ha rimesso un po’ in sesto una comunità che viveva un periodo un po’ particolare. L’ere-
dità spirituale invece più bella che hai potuto constatare nei fedeli che ti sono adesso affidati?
Un grande amore per la parola di Dio, per la liturgia, per
la Madonna. E un desiderio anche di essere comunità,
di lavorare insieme.
Nel suo cammino da Senigallia a Jesi, don Gerardo si
fermerà a Chiaravalle. Cosa significa questa tappa?
Intanto che Chiaravalle è la parrocchia di confine con
Jesi e dunque un punto di partenza buono. Ha voluto
sul suo anello pastorale l’immagine della Madonna della
Castagnola, a cui è dedicata l’Abazia di Chiaravalle, e
viene così ad affidare alla Madonna, sotto il titolo della Castagnola, che per lui è stato significativo, una specie di mandato e di via e la spinta della comunità che
l’ha visto pastore per tanti anni. Perché si ricomincia
da capo ma ci si porta dietro le esperienze, i volti, ciò
che si è vissuto prima. Credo che Chiaravalle sia stata
molto significativa per don Gerardo. So che qualcuno
gli ha domandato se era preoccupato per dover gestire
una diocesi come quella di Jesi e lui ha risposto: “Sono
stato a Chiaravalle…”.
Mons. FRANCESCO MARINELLI
Nato a Appignano del Tronto, diocesi di Ascoli Piceno, il 10
ottobre 1935. Ordinato presbitero il 25 marzo 1961; eletto
alla sede arcivescovile di Urbino - Urbania - Sant’Angelo in
Vado l’ 11 marzo 2000; ordinato vescovo il 29 aprile 2000.
Attuali Incarichi: Membro della Commissione Episcopale per
la liturgia.
Diocesi di Pesaro
Mons. PIERO COCCIA
Nato a Ascoli Piceno, il 4 dicembre 1945. Ordinato presbitero il
25 novembre 1972; eletto alla sede arcivescovile di Pesaro il 28
febbraio 2004; ordinato vescovo il 24 aprile 2004. Attuali Incarichi: Membro della Commissione Episcopale per l’educazione
cattolica, la scuola e l’università.
Diocesi di Fano
Mons. VITTORIO TOMASSETTI
Nato a Staffolo, arcidiocesi di Ancona - Osimo, il 28 giugno 1930. Ordinato presbitero il 23 agosto 1953; eletto
alla sede vescovile di Palestrina il 7 maggio 1992; ordinato vescovo il 28 giugno 1992; nominato vescovo coadiutore di Fano - Fossombrone - Cagli - Pergola il 5 aprile 1997;
succeduto per coadiutoria il 7 settembre 1998. Attuali Incarichi: responsabile della commissione per le Comunicazioni
sociali.
Diocesi di Senigallia
Mons. GIUSEPPE ORLANDONI
Nato a Castelfidardo, arcidiocesi di Ancona - Osimo, il 12
marzo 1939. Ordinato presbitero l’11 settembre 1965; eletto
alla sede vescovile di Senigallia il 21 gennaio 1997;ordinato
vescovo il 5 aprile 1997. Attuali Incarichi: responsabile Commissione pastorale per il lavoro. Delegato della Cem per il
convegno ecclesiale di Verona.
Diocesi di Jesi
Mons. GERARDO ROCCONI
Nato a Corinaldo, diocesi di Senigallia, il 14 novembre 1949.
Ordinato presbitero il 15 settembre 1973;eletto alla sede vescovile di Jesi il 20 marzo 2006. Ordinato vescovo il 29 aprile
2006.
Diocesi di Fabriano
Mons. GIANCARLO VECERRICA
Nato a Tolentino, diocesi di Macerata - Tolentino - Recanati
- Cingoli - Treia, il 26 luglio 1940. Ordinato presbitero il 22
maggio 1965;eletto alla sede vescovile di Fabriano - Matelica
il 30 dicembre 2002; ordinato vescovo il 22 febbraio 2003;
nominato amministratore apostolico il 9 gennaio 2004.
Diocesi di Ancona
Mons. EDOARDO MENICHELLI
Nato a San Severino Marche, arcidiocesi di Camerino - San
Severino Marche, il 14 ottobre 1939. Ordinato presbitero il
3 luglio 1965; eletto alla sede arcivescovile di Chieti - Vasto
il 10 giugno 1994; ordinato vescovo il 9 luglio 1994; trasferito ad Ancona - Osimo l’ 8 gennaio 2004; Attuali Incarichi:
membro della Commissione Cei per la famiglia e la vita. Nella Cem: presidente della Commissione per la famiglia e l’Ecumenismo.
Diocesi di Loreto
Mons. GIANNI DANZI
Nato a Viggiù, arcidiocesi di Milano, il 25 gennaio 1940. Ordinato presbitero il 17 dicembre 1966; eletto alla Chiesa titolare di Castello e nominato Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano il 2 maggio 1996;
ordinato vescovo il 24 maggio 1996; promosso arcivescovoprelato di Loreto il 22 febbraio 2005.
Diocesi di Fermo
il predecessore di don gerardo P. Oscar Serfilippi
don Giancarlo giuliani, parroco di s. maria in castagnola
Diocesi di Urbino
scheda: i vescovi delle marche
I doni di una Chiesa
Il mite sacerdote
arriva il vescovo
Il vescovo Padre
O
scar Serfilippi (Vescovo di Jesi dal 1978 al
2006) - Nato a Mondolfo, diocesi di Senigallia. Francescano dell’ordine del Minori Conventuali,
ministro provinciale della provincia delle Marche.
Parroco per molti anni a San Benedetto del Tronto.
Nel 1975 venne nominato vescovo ausiliare dell’arcivescovo di Ancona, con residenza a Jesi, della cui
diocesi venne nominato vicario generale.
Dal primo marzo del 1978 fu nominato vescovo di
Jesi, dopo una vacanza della sede di quasi nove anni.
La sua nomina, salutata con entusiasmo, fu la doverosa risposta alle attese e alle speranze della comunità ecclesiale di Jesi che ha sempre dimostrato
di voler continuare ad avere il vescovo residenziale
non solo come maestro e pastore di vita spirituale,
ma anche come espressione insostituibile di quella
forza morale ed umana di cui la comunità civica ha
necessità per la sua crescita e maturazione sociale.
La presenza di mons. Serfilippi rappresenta uno dei
più lunghi episcopati della diocesi e il più lungo in
assoluto di quelli del secolo scorso. Egli, con paterna saggezza, ha svolto la sua azione per 28 anni oltre ai tre – dal 1975 al 1978 – come amministratore
apostolico. Un totale di 31 anni, superato soltanto
da sei vescovi in tutta la storia della diocesi.
Di Padre Oscar, come tutti i fedeli l’hanno sempre chiamato, vogliamo ricordare in particolare
le cinque visite pastorali, l’istituzione dei corsi di
teologia, la ordinazione dei “diaconi-laici”, l’impulso all’Azione Cattolica e alle opere socio-caritative
come la Caritas, ai movimenti ecclesiali, alla catechesi in tutte le parrocchie; la fondazione del Consultorio familiare e dell’Oikos; il trentesimo sinodo
diocesano, i due congressi eucaristici diocesani, la
creazione delle zone pastorali, l’erezione della nuova parrocchia di San Pietro Martire, la fondazione
della nuova parrocchia di Massimiliano Kolbe, la
realizzazione della chiesa di Sant’Antonio Abate, la
nuova chiesa di Cristo salvatore di Moie, i grandiosi lavori di restauro e di abbellimento della Basilica
Cattedrale, i restauri di molte chiese diocesane.
Rilevantissima è stata la sua azione sul piano storico-culturale: il potenziamento del museo diocesano e la fondazione della biblioteca Petrucciana,
il lavoro di regestazione e di restauro dell’archivio
diocesano, le pubblicazioni d’arte, tra cui spiccano i
volumi “La Chiesa di Jesi”, “Tanta egregia e sublime
arte”, “Relationes ad limina”, l’impulso all’università
teologica di Ancona, le pubblicazione sulla storia e
l’arte della cattedrale, i “Biblia Pauperum”, la grandiosa opera d’arte delle porte di bronzo della cattedrale, il complesso bronzeo nella chiesa di San Giuseppe, valorizzazione ed impulso del settimanale
diocesano “Voce della Vallesina”.
Mons. ARMANDO TRASARTI
Amministratore diocesano. Vescovo eletto, mons. Luigi Conti.
Diocesi di San Benedetto del Tronto
Mons. GERVASIO GESTORI
Nato a Barlassina, arcidiocesi di Milano, il 1° febbraio 1936.
Ordinato presbitero il 28 giugno 1959; eletto alla sede vescovile di San Benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto il
21 giugno 1996; ordinato vescovo il 7 settembre 1996. Attuali
Incarichi Segretario della Conferenza Episcopale Marchigiana.
Membro del Consiglio per gli affari economici Cei.
Diocesi di Ascoli Piceno
Mons. SILVANO MONTEVECCHI
Nato a Villa San Giorgio in Vezzano di Brisighella, diocesi di
Faenza - Modigliana, il 31 marzo 1938. Ordinato presbitero il
16 giugno 1962; eletto alla sede vescovile di Ascoli Piceno il
30 agosto 1997; ordinato vescovo il 4 ottobre 1997.
Diocesi di Camerino
Mons. GIANCARLO VECERRICA
Vescovo di Fabriano e Amministratore apostolico di Camerino e San Severino Marche.
Diocesi di Macerata
Mons. LUIGI CONTI
Nato a Urbania, arcidiocesi di Urbino - Urbania - Sant’Angelo
in Vado, il 30 maggio 1941. Ordinato presbitero il 26 giugno
1965; eletto alla sede vescovile di Macerata - Tolentino - Recanati - Cingoli - Treia il 28 giugno 1996; ordinato vescovo il
21 settembre 1996; promosso alla sede arcivescovile di Fermo il 13 aprile 2006. Presidente dei vescovi marchigiani.
10
4 maggio 2006
speciale nuovo vescovo
l’omelia del vescovo giuseppe
Un servizio
d’amore
“
Il desiderio di Dio
In questo mese e mezzo è accaduto quello che è accaduto
a Maria. Quando l’angelo le dice: dovrai diventare la
madre del Figlio di Dio, Lei fa la sua obiezione: come è
possibile? Così anche io fatto tutte le mie obiezioni, che
ho messo per iscritto e ho chiesto che il Papa le vedesse e
questo è avvenuto. Ma nel momento in cui a Maria viene
data la risposta: guarda, dietro c’è la scelta di Dio, non
tocca a te fare discernimento, tu devi solo obbedire, non
tocca a te ragionare. Allora, in quel momento, ecco che
ho cercato di maturare lo stesso atteggiamento di Maria.
Quando Maria dice: avvenga di me quello che Tu vuoi,
quello che tu dici, noi in italiano lo esprimiamo con
un congiuntivo: avvenga di me, fiat. In realtà nel testo
originale c’è un altro significato più profondo. Maria
desidera quello che voleva Dio. Non è semplicemente un
“mi adatto, obbedisco, sì obbedisco per amore ma se fosse
diverso sarebbe meglio”. Il testo greco si esprime con un
optativo: Maria desidera quello che desidera Dio. Ebbene, in questo mese e mezzo ho maturato questo stesso
atteggiamento. Se all’inizio c’è stata la ribellione, poi
l’accettazione obbediente, un’accettazione anche amorosa, oggi desidero quello che desidera il Signore.
Credo che questa sia la cosa più bella e vi assicuro che
tutto questo mi dà tanta pace. Se all’inizio ero preso dalla paura, oggi vivo un momento di grande pace perché
desidero quello che desidera Dio..
don Gerardo
“
1. E’ questo un momento di
grande gioia, oltre che di comunione e di preghiera: siamo in
festa per questo nuovo Vescovo,
Mons. Gerardo Rocconi, che il
Signore, attraverso la chiamata
del Papa, ci dona.
E’ la tua gioia, carissimo Don
Gerardo, che con comprensibile
trepidazione ma generosa fiducia
hai risposto “sì” alla chiamata.
E’ la gioia di questa tua Chiesa di
Senigallia - la Chiesa di S.Maria
Goretti, del Beato Pio IX e di tanti altri santi e beati - nella quale
sei stato generato ed educato alla
fede, sei divenuto sacerdote e hai
esercitato con tanta dedizione e
intensità il tuo ministero.
E’ la gioia della Chiesa sorella
di Jesi che viene affidata alle tue
cure e che ti accoglie con sincero
amore come suo nuovo pastore,
maestro e padre.
E’ la gioia di noi Vescovi che imponiamo le mani sul tuo capo
per invocare su di te un’effusione
speciale dello Spirito Santo, il
quale ti conformerà a Cristo
Capo e Pastore della Chiesa: è
questo uno degli atti di ministero che maggiormente ci coinvolge, ci unisce gli uni agli altri e
ci fa risalire di anello in anello ai
dodici apostoli, alle fondamenta
della Chiesa.
E’ la gioia di tuo padre che in
questo momento dal cielo ti
guarda, ti sorride e ti incoraggia;
è la gioia della tua diletta madre,
qui presente, degli altri familiari
e parenti, di tutte le persone a
cui hai fatto del bene, di tutti i
tuoi amici e conoscenti.
Ma soprattutto è la gioia del Signore che posando il suo sguardo di amore su di te ti sceglie per
annodarti alla catena ininterrotta
della successione apostolica.
Il significato dell’evento che
questa sera si compie in questa
chiesa Cattedrale è illuminato
dalla parola di Dio che è stata or
ora proclamata.
2. Il brano del Vangelo di Luca
terminava con le parole: “Di
questo voi siete testimoni” (Lc
24,48). E’ la consegna che il Risorto dava ai suoi. Un’impresa
difficile: si trattava di predicare
nel suo nome a tutte le genti la
conversione e il perdono, cominciando proprio da Gerusalemme!
Impresa difficile, ma non impossibile. Vediamo infatti nella
prima lettura che essa puntualmente si realizza. L’indomani
della Pentecoste, Pietro si rivolge
al popolo di Gerusalemme dicendo: “Voi avete ucciso l’autore
della vita, ma Dio lo ha risuscitato dai morti e di questo noi
siamo testimoni” (At 3,15).
Testimoni
del
Signore
Gesù: si tratta di comunicare l’esperienza di vita acquisita nel tempo in cui si è
stati in sua compagnia. Con
l’entusiasmo di una novità
che cambia radicalmente
l’esistenza Giovanni scrive:
“Ciò che era fin da principio,
ciò che noi abbiamo udito, ciò
che noi abbiamo veduto con
i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che
le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita…
quello che abbiamo veduto e
udito, noi lo annunziamo anche a voi…” (1Gv 1,1.3).
Testimoni del Signore Gesù,
della sua vita e fondamentalmente della sua risurrezione: ecco che cosa qualifica
gli apostoli, definendo la loro
identità e missione. Dire apostolo significa dire testimone
della risurrezione.
E questo vale anche per il
vescovo, successore degli apostoli. Sebbene siano numerosi e
vari i compiti affidati al Vescovo
(tra poco saranno pubblicamente
richiamati), tutti si riassumono
e trovano pienezza in questo
mandato: essere testimone del
Risorto.
Il vescovo è testimone del Risorto perché annuncia con
forza e autorevolezza la parola
che libera e salva: annuncia che
Gesù è vivo, ha vinto la morte;
dalla sua morte zampilla la vita
per tutti coloro che nel corso dei
secoli credono in lui; è testimone
del Risorto, perché lo rende presente nell’Eucaristia e tutti i Sacramenti con i quali si costruisce e
si fa crescere la Chiesa, la comunità dei credenti; è testimone del
Risorto nel presiedere alla carità,
nel costruire la comunione, nel
guidare la Chiesa con l’amore del
Buon Pastore.
3. Al testimone è chiesto un
grande coraggio, ma soprattutto
un grande amore: la capacità di
donarsi totalmente, se necessario
fino al martirio. Testimonianza e
martirio, non necessariamente
cruento, sono sinonimi. Occorre
un grande amore per affrontare
le difficoltà, le sfide, le incomp-
rensioni che non mancano mai
nella vita del cristiano e nemmeno in quella del vescovo. Lo
Spirito Santo che viene comunicato nell’ordinazione episcopale
attraverso l’imposizione delle
mani dei vescovi ordinanti imprime in chi lo riceve il volto di
Cristo Buon Pastore, e cioè di
colui che ama le sue pecore ed è
pronto a dare la vita per esse.
Per usare un’espressione di
sant’Agostino, l’ufficio o testimonianza del vescovo è un amoris
officium, (In Iohannis Evangelium Tractatus 123,5): un ufficio,
un compito, un servizio di amore.
E’ questo il nostro augurio a te,
carissimo Don Gerardo. Il fatto
di pascere il gregge del Signore
sia per te un ufficio di amore. Un
amore che ti fa adoratore del Padre, contemplatore della gloria
di Dio, instancabile orante ed
educatore di preghiera per la tua
Chiesa. Un amore che ti fa servo
di tutti: dei confratelli sacerdoti,
delle persone consacrate, dei
fedeli laici, delle famiglie e dei
giovani, delle comunità parrocchiali, delle aggregazioni ecclesiali, delle più diverse realtà operanti nel territorio. Servo di tutti
come il Signore Gesù e, dunque,
con la predilezione verso i più
poveri, i dimenticati e più bisognosi nel corpo e nell’anima.
Servo, per educare al servizio la
comunità che ti viene affidata.
L’episcopato è un dono grandissimo, segno della benevolenza
di Dio. Ma è anche un compito
arduo, tanto più se si considerano le sfide dei tempi moderni,
le aspettative dei credenti e dei
bisognosi, i limiti oggettivi della
nostra persona.
Il Signore ripete anche a te questa sera l’invito incoraggiante: non
temere, non avere paura! Hai fatto bene a scegliere come motto
del tuo episcopato le parole di
Pietro che esprimono una grande
fiducia: “In verbo tuo”; sì, anche
tu puoi dire con l’Apostolo: “sulla
tua parola” getterò le reti, mi fido
di te Signore e in questa fiducia
accolgo lo Spirito Santo che mi
consacra per il servizio pastorale.
Nell’esprimerti, caro Don Gerardo, i sentimenti della più viva
gratitudine per il servizio saggio
e generoso che con un’esemplare
testimonianza di vita hai esercitato in questa nostra, tua, diocesi e per il servizio che ora ti
appresti a svolgere nella vicina
chiesa sorella di Jesi ti accompagniamo con la nostra affettuosa preghiera.
La Madre di Dio, la serva del
Signore, colei che ha accolto la
Parola con fede e con amore, interceda per te, sostenga la tua
consacrazione, ti ottenga tante
consolazioni e ti accompagni
sempre nel tuo ministero. Così
sia.
+ Giuseppe Orlandoni, Vescovo
4 maggio 2006
Territorio
arcevia Partita di calcio per sostenere una scuola
Nel castello del Re e nell’arte
U
n po’ gioco e un po’ nostalgia, con
molta promozione e folta partecipazione, nell’assoluta serietà delle operazioni in catena, proseguendo nello sforzo dell’investimento e del recupero, con
il domani a raccogliere il testimone dal
passato remoto e prossimo.
E’ stata una serie di eventi quella che la
municipalità di Arcevia ha concepito e
concretizzato, schierando in prima fila
tutti i propri maggiori esponenti.
L’atto inaugurale è stato inscenato al
Country House “Il Castello del Re”. Castellani e mecenati: Orietta e Angelo
Sgreccia, in quel di San Pietro in Musio,
per l’ennesima sorridente magia, con cui
l’antico recuperato maniero è tornato a
vivere una seicentesca giornata-tipo, grazie a studiata ambientazione e colorati
costumi.
Lo spaccato del quotidiano si è particolarmente configurato nella manualità degli artisti, nella lavorazione della “madre
terra” e nella creazione dell’unicità irripetibile.
Il taglio del nastro è stato operato da
sindaco Silvio Purgatori, che si è avvalso
di noti “cortigiani” del mondo dell’arte
dello spettacolo, perfettamente a pro-
prio agio negli antichi ruoli. Re: il maestro Bruno d’Arcevia. Regina: Elisabetta
Gregoraci.
Dama di compagnia: Genny Manieri (già
Reginetta dei Castelli d’Italia). Paggio:
Patrick Ray Pugliese.
Quest’ultimo ha poi vestito anche altri
panni: quelli dell’artista (legato alla Perla
dei Monti ed al suo pigmalione Bruno
d’Arcevia), che ha esposto i propri lavori,
godendo anche del ricevimento da parte
della giunta nel palazzo comunale e ricevendo anche una speciale onorificenza.
La “personale” di pittura è stata ospitata dal Centro Culturale “San Francesco”. Nome d’arte: Patrick Ray Pugliese
D’Arcevia.
Con la regia della ‘Relocali creazione
eventi’ è stato forgiato anche il terzo
anello, con l’esibizione al Teatro “Misa”
del gruppo musicale E.D.O, in progressiva affermazione nel panorama nazionale musicale. Epilogo: al Miu J’adore di
Marotta.
La primavera e l’estate promettono ulteriori e significative tappe nella stessa direzione.
Umberto Martinelli
opo due serate entusiasmanti e piene di suggestioni nel piccolo teatro La Vittoria di Ostra, la compagnia del Melograno
riproporrà lo spettacolo Fuochi ad Arcevia. Lo spettacolo si terrà
al teatro comunale “Misa” è sarà presentato il 5 maggio alle ore
21.15. Per la regia di Loris Barzon, “Fuochi o della dissolutezza del
dolore” è tratto dall’omonima opera letteraria di Marguerite Yourcenar, celebre scrittrice, autrice inoltre delle famosissime “Memorie di Adriano”. Chiamati dal regista ad interpretare lo spettacolo
saranno: Daniele Vocino, Catia Urbinelli, Camilla Marcantoni,
Graziella Urbinelli, Andrea Tarsi, Alessandro Cicconi Massi. “Fuochi” è uno spettacolo femminile, incentrato su quattro tematiche
esistenziali.
Quando la vita? Chi è l’amore? Quale anima? Dove sta la morte?
La ricerca di un fuoco che ci accenda e che ci devasti, che ci faccia bruciare d’amore e col quale ci si scotta terribilmente quando
questo finisce, che ci porta a sfidare Dio e farci cadere sulle nostre
incertezze, accecati da troppo calore, seccati dall’invidia, riarsi da
un incessante e ossessionante desiderio che scaturisce dentro. La
vita si intreccia in quello che è un dipanarsi di casuali incontri che
inevitabilmente ci inchiodano al cuore, ci cambiano lo sguardo e il
nome. è la devastante.
La tragica impossibilità di averlo, di veder baciato sulle labbra questo desiderio porta alla distruzione di se stesso, al cadere in uno
stato di delirante e vertiginoso abbandono alla follia più passionale.
È la condizione dei quattro personaggi saviamente deliranti sul palco in un atmosfera di freddo e ghiaccio apparente, dove tutto sembra asettico o riconducibile alla morte, mentre tutto vive, di ricordi,
di voci, di foto, lasciando che a morire siano solo le speranze deliranti delle persone. Prevendita telefonica ai numeri 3396791150 o
3334713595, a prezzo unico di 10,00 €.
Viabilità Ma gli autotrasportatori protestano per i costi
I tir vanno in autostrada
A
Roma c’è stato l’incontro per definire le
modalità della deviazione sull’autostrada
A14 del traffico pesante dalle strade costiere
delle Marche, solitamente prese d’assalto nei
mesi estivi da turisti e bagnanti.
La deviazione in A14 e il relativo divieto di
attraversamento dei centri costieri scatterà
nel tratto da Pesaro a Termoli dal 26 giugno
prossimo al 9 settembre.
All’incontro tecnico hanno aderito le Regioni Marche, Abruzzo e Molise, la Società Autostrade, l’Anas, i sindacati e le associazioni
dell’autotrasporto.
Al centro della discussione, come all’approssimarsi di ogni stagione estiva, lo spostamento obbligatorio da giugno della circolazione notturna di Tir, camion e autocarri
che, se lasciati circolare sulla Statale Adriatica, non solo creerebbero rallentamenti e
imbottigliamenti ma anche pericoli dovuti
all’incidentalità stradale, all’inquinamento
ambientale e acustico.
Anche quest’anno si è dunque raggiunto un
sostanziale accordo per tale divieto di attraversamento dei centri urbani della costa e
dei principali comuni interessati per facilitare il movimento locale dei bagnanti e dei
vacanzieri in genere. Le uniche obiezioni
sono venute dalle associazioni degli autotrasportatori che hanno manifestato l’intenzione di non partecipare in futuro alla onerosa
ripartizione della spesa per tale deviazione
del traffico, pur tuttavia aderendo quest’anno all’accordo già in essere, che dunque può
adesso essere considerato operativo.
L’assessore regionale Pietro Marcolini ha
espresso soddisfazione per l’orientamento
assunto che dovrà essere seguito dalla sottoscrizione dei relativi atti formali e per aver
anticipato i tempi, sottolineando che seppure il periodo sarà breve, tale deviazione del
traffico pesante contribuirà non poco a sollevare le città e le attività costiere, specialmente turistiche, a migliorare la sicurezza
stradale, ambientale e la vivibilità di tutta la
nostra riviera.
A Mondolfo,
“Tutti uguali,
tutti diversi”
D
I “Fuochi” sbarcano ad Arcevia
D
11
al 1 al 21 maggio presso il Salone Aurora, complesso monumentale Sant’Agostino a Mondolfo si
svolge la mostra d’intercultura “Tutti
uguali tutti diversi” organizzata dalla
biblioteca comunale, all’interno del
progetto di promozione del libro e
della lettura dal titolo: Una finestra
sul mondo – la lettura unisce il mondo a cui aderiscono le scuole del territorio di ogni ordine e grado.
L’esposizione serve da “ponte”, tra
la scuola e la biblioteca, per meglio
spiegare e “ascoltare” dai bambini e
dai ragazzi che cos’è intercultura, o
meglio chi sono io e chi è l’altro.
Questo nuovo “melting pot” che quotidianamente viviamo, la biblioteca
l’affronterà attraverso tre filoni che
fungeranno da collante quali: il gioco
per i più piccoli (con la presenza di
abbecedari e/o alfabetieri), le fiabe e
le ricette (culinarie) e i suoi laboratori
di scrittura creativa e dentro i libri.
Inoltre ci sarà materiale documentario anche per il mondo della scuola
(utile strumento per gli insegnanti). Una parte del nuovo patrimonio,
che si aggiunge a quello presente in
biblioteca da due anni, andrà ad incrementare ulteriormente lo scaffale
multiculturale e sarà presente in opuscoli separati tematicamente.
Tutti i partecipanti, la varie classi del
territorio, che hanno aderito, riceveranno un gadget a ricordo dell’iniziativa. Sia piccoli che grandi avranno
un ricordo sul quale iniziare un lungo
cammino dell’io e dell’altro.
Da Tantipopoli (ed. Fatatrac):
Se l’umanità ha una origine comune,
come si spiegano le differenze tra i diversi gruppi umani? … le differenze
fra gli uomini non sono mai definibili
in termini di differenze razziali, perché
non esistono razze umane diverse le
une dalle altre.
L’appuntamento di inizio maggio si rinnova
Magnafava a Mondolfo
A
ppuntamento tradizionale di ora splendidamente animato dalle
primavera, quello con la Festa Missionarie dell’Immacolata P. Koldei Magnafava che sarà a Mondolfo be parimenti legate alla spiritualità
sabato prossimo 6 maggio e dome- del poverello d’Assisi, lavoriamo di
nica 7. Nel giardino del Convento stretta intesa perché San Sebastiadi San Sebastiano, la locale Asso- no rimanga a Mondolfo un luogo
ciazione dei Magnafava, assieme di accoglienza, di fratellanza, anche
alle Missionarie dell’Immacolata di preghiera, festa e condivisione”.
presenti al Convento, rinnovano Particolare il nome dell’Associazioquesta antica e simpatica tradizio- ne.
ne legata al legume di stagione, la “Il nostro nome di Magnafava è lefava. “La nostra festa – ci ha detto il gato ad una vicenda strettamente
presidente dei Magnafava, France- storica, ad un nomignolo che gli
sco Meschini – prevede le classiche abitanti del Castello di Mondolfo
pietanze che hanno per ingrediente affibbiavamo agli abitanti dei borprincipale la fava, ovvero quelle che ghi, cioè di coloro che vivevano
ad essa si abbiano usualmente”.
fuori delle mura. Poiché in genere
Ecco dunque la classica piadina, con era gente di classe sociale inferiolonza pecorino e fava, ecco le frit- re quella che abitava non protetta
telle ma, soprattutto, due specialità. dalle mura, si riteneva che man“Oserei dire tipicamente mondolfe- giassero solo cibi poveri, quali ad
si ma, certo, rivisitate in modo del esempio la fava: erano, appunto, dei
tutto originale dalle nostre infatica- magnafava”.
bili massaie locali che, già nei giorni La festa, ad ingresso libero, di sabaprima, si ritrovano nelle grandi cu- to e domenica pomeriggio al Concine del convento di San Sebastia- vento, dove non manca ovviamente
no per preparare i tagliolini con la la buona musica per un ballo, ed un
fava ed i dolcetti alla fava”. Mangiati buon bicchiere di vino per accomasciutti o in brodo, i tagliolini con pagnare la fava – cibo oggi tutt’alla fava sono una di quelle leccornie tro che povero – prevede pure una
che, assai raramente, è oggigiorno serie di attività per i ragazzi, tipico
possibile assaporare nelle mense momento di accoglienza per tutte le
delle case, una di quelle paste alle famiglie, giovani e non. “Ringraziaquali le guide internazionali dareb- mo come Magnafava, ha concluso
bero certamente cinque e più stelle. Meschini – tutti coloro che ci dan“Come Associazione dei Magnafa- no una mano nell’organizzazione di
va – riprende Moschini – ormai da questa festa, sempre così partecipadiversi anni abbiamo rivitalizzato ta, ed invitiamo tutti a trascorrere
questa festa di primavera stretta- un allegro pomeriggio di primavera
mente legata alla più tipica ospi- a Mondolfo, nel Convento francetalità francescana. Anche oggi che scano di San Sebastiano”.
i frati hanno lasciato il Convento,
Alessandro Berluti
12
4 maggio 2006
Cultura
idee La cultura, in tutte le sue forme, ha il compito di emancipare le masse. Anche oggi.
L’equivoco delle masse
G
ustav Le Bon in La psicologia delle folle (1895),
Sigmund Freude in Psicologia delle masse e
analisi dell’io (1920), seguiti oggi da tanti studiosi,
hanno studiato il comportamento delle masse: Il
movente di tale comportamento non è mai di carattere razionale, che richiede riflessione e giudizio
critico, ma emotivo, che si trasmette per contagio
con la rapidità di un incendio, perciò è facilmente pilotabile da leader astuti. L’individuo, quando è
inserito nella massa, si comporta diversamente da
quando è solo, perde il senso della responsabilità
morale di ciò che sta facendo: nel corso della storia
la folla ha spesso linciato “gli untori”, l’individuo da
solo non oserebbe mai. Erich From fa notare che la
libertà e la responsabilità di decidere fanno paura,
perciò l’individuo immaturo preferisce confondersi
nella massa dove si dice quel che tutti dicono, si fa
quel che tutti fanno, senza sopportare il peso della
responsabilità. Il primo che ha applicato alla vita
politica questa nuova logica della civiltà di massa
è stato Mussolini. Contro la distanza e le lungaggini del parlamentarismo liberale ha dato alle masse
delle oceaniche assemblee di popolo, l’illusione di
essere protagoniste di decisioni epocali con il loro
grido animato da vibrante emotività patriottica,
mentre tutto era già stato deciso e subdolamente
imposto con la propaganda.
La cultura in tutte le sue forme ha il compito di
emancipare le masse da questi meccanismi, stimolando la riflessione razionale. Purtroppo un certo
giornalismo, pur di ottenere successo di ascolto,
non si fa scrupolo di utilizzare i meccanismi della psicologia di massa, cavalcando l’onda emotiva.
Dopo un delitto che sconcerta la coscienza pubbli-
ca fa un’intervista di strada sulla introduzione della
pena di morte, oppure chiede ai genitori frastornati per l’uccisione di un bimbo se sono disposti a
perdonare. Partire da una emozione per proporre
una legge rivela la più abissale ignoranza giuridica:
la legge deve essere l’espressione di una ponderata
razionalità. Parimenti il perdono è cosa seria che
richiede autocontrollo, riflessione e un cammino di
purificazione dei sentimenti in cui sono in gioco i
valori su cui si decide il senso della vita. Va inoltre
sottolineata la mancanza di sensibilità umana che
non si fa scrupolo di giocare sulla lacerazione del
cuore per suscitare spettacolarità.
Un certo utilizzo della psicologia delle masse serpeggia anche nelle pubbliche manifestazioni di
fede. In questi ultimi decenni l’abilità mediatica25/04/2006 delle autorità religiose ha rotto la
ghettizzazione del cristianesimo e gli ha dato una
rilevanza pubblica. Questo risultato positivo apre
però uno spiraglio all’ambiguità dei movimenti di
massa. Il successo pubblicitario presume esprimere la capacità di rispondere alle esigenze moderne, senza passare attraverso il faticoso travaglio
di rielaborazione del messaggio evangelico nella
prospettiva dell’uomo di oggi con tutta la gamma
di nuovi problemi. Anzi, il facile successo di grandi assemblee sembra voler mettere a tacere la più
rischiosa avventura del ripensamento, producendo
un ritardo che certamente pagheremo. L’equivoco
si insinua anche nell’apparato: la comunità parrocchiale dove la gente vive la sua esperienza cristiana perde la sua centralità e sempre più diventa la
base organizzativa che garantisce le presenze per
le grandi assemblee dove le autorità di tutti i livelli possono fare i loro applauditi pronunciamenti.
Questo successo conduce al vuoto delle coscienze
e tradisce lo spirito evangelico.
Vittorio Mencucci
teatro David Anzalone, autore senigalliese, nel programma di Enrico Bertolino “Glob”
“Targato H” va in televisione
L
’attore senigalliese David Anzalone, autore e protago- fronti del pubblico che ha avuto modo di vederlo.
nista dello spettacolo teatrale comico “Targato H” (re- “Targato H”, in distribuzione per la stagione 2006/2007,
gia di Alessandro Castriota), è stato invitato alla trasmis- tratta del tema dell’handicap attraverso il costante ribalsione televisiva “Glob l’osceno del villaggio” il programma tamento in chiave ironica delle concezioni comuni che
di e con Enrico Bertolino. La puntata è andata in onda si hanno nei confronti dell’handicap e dell’handicappato.
mercoledì 3 maggio alle 23,40 su Rai Tre.
Gli strumenti artistici che lo spettacolo utilizza sono poeDopo la presenza negli studi della trasmissione Rai “Co- sia, prosa, etimologia e semiologia; il tutto amalgamato in
minciamo Bene”, ancora una nuova partecipazione televi- monologhi teatrali dove all’interno, oltre al tema centrale,
siva per Anzalone, che con il suo spettacolo teatrale pro- ci si può trovare molto: nascita, amore, ricerca delle prodotto dalla Capa Srl sta destando un interesse crescente prie origini, affermazione della propria dignità.
presso gli addetti ai lavori, autori di programmi televisivi In seguito al successo delle prime dieci puntate (oltre
ed organizzatori di rassegne teatrali, oltre che nei con- l’11% di share di media), dal 12 aprile è iniziata la seconda
serie di “Glob” dedicata ad analizzare con ironia gli eventi
più significativi del mondo della comunicazione. Lo studio televisivo è concepito come un’aula magna con un
pubblico di studenti e di persone di diverse età e nazionalità (l’aula riflette l’idea del villaggio globale).
All’interno dello studio una video-lavagna attraverso cui
vengono mostrati materiali video, foto, titoli di giornale,
veri e propri “reperti” di un universo iconico in continua
trasformazione. Enrico Bertolino è al centro di questa
aula televisiva in cui si discute e si ride dei fenomeni della
comunicazione.
Alessandro Piccinini
fotografia Oltre trecento scatti in una mostra d’autore
Viaggi
nei misteri di
Leonardo
di Antonia Pillosio
A cinque secoli di distanza
Leonardo da Vinci continua
ad affascinare. Questo libro, per capire e
conoscere da vicino Leonardo, suggerisce
un viaggio attraverso cinque luoghi che
hanno segnato le tappe più importanti
della sua vita. L’itinerario inizia dalla fine,
da Amboise nella Valle della Loira, dove
Leonardo fu ospite del re Francesco I e
dove ha vissuto gli ultimi momenti della sua vita. Proseguiamo a Vinci e poi a
Firenze, dentro un laboratorio nascosto
che Leonardo usava per i suoi studi per
saperne di più da Alessandro Vezzosi,
direttore del Museo Ideale a Vinci. Poi
a Milano, al Cenacolo nel refettorio del
convento di Santa Maria delle Grazie e a
Roma, dove il Maestro visse sicuramente
uno dei periodi più complessi, in compagnia di due artisti in particolare: Raffaello e Michelangelo.
Pag. 144
Euro 14,00
Chiaravalle foto news
IL LIBRO
D
L
’associazione “gruppo fotografico
manifattura tabacchi”, divenuta in
questi anni punto di riferimento per tutti i circoli fotografici marchigiani, grazie
alla sua costante ed ininterrotta attività
organizzativa, ha inaugurato la mostra
Chiaravalle Photo News 2006, che sarà
possibile visitare presso la sala espositiva
del comune, in piazza Garibaldi, fino al
4 giungo. “
“Anche quest’anno abbiamo intrapreso
una serie di iniziative finalizzate a promuovere e stimolare l’interesse alla cultura fotografica”, spiega Stefano Coacci,
“con l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare gli appassionati dello scatto d’au-
tore ad un uso costruttivo del tempo libero, approfittandone allo stesso tempo
per mostrare e studiare le evoluzioni
della cosiddetta ‘scuola marchigiana’.
Come nelle scorse edizioni”, prosegue, “si
darà libero spazio a diversi autori, alcuni
conosciuti anche in campo nazionale,
altri meno noti, offrendo loro la possibilità di presentare lavori inediti, nei quali fantasia creativa e capacità espressiva
seguono solitamente una tematica e uno
stile”.
Questa fortunata realtà associativa dell’anconetano, che conta più di 70 soci,
permetterà ogni settimana a 6 autori
differenti di esporre le proprie opere, per
un totale di 300 immagini, che verranno
incluse in un elegante catalogo offerto ai
visitatori.
Per ogni giovedì del mese verrà inoltre
organizzato un incontro con autori di altri circoli fotografici della regione, invitati dai componenti del gruppo manifattura tabacchi, del quale è segretario il già
citato Coacci, conosciuto nell’ambiente
fotografico per aver ricevuto nel 2002
l’onorificenza “Afi”.
G.M.
A Barbiana,
nei luoghi
di don Milani
D
omenica 21 maggio p.v., Vicchio e il Mugello, con l’adesione di vari comuni toscani, organizzano una marcia da Vicchio a
Barbiana, una passeggiata di 2 ore
circa (camminando lentamente)
nei luoghi che hanno visto l’esperienza didattica di Don Lorenzo
Milani. Da Barbiana si scende poi,
dopo pranzo, al lago Viola in circa
un’ora. L’invito è rivolto a tutti coloro che credono nel futuro civile
e democratico dell’Italia, della sua
scuola per tutti e per ciascuno. C’è
una buona scuola italiana figlia
di Barbiana che chiede per tutti
i bambini e i giovani una scuola
comunità, un’educazione serena e
non adultistica, meno consumista
e più dialogante tra generazioni;
chiede un paese che torni ad amare i propri bambini, senza perderli
tra uno spot e l’altro. La Scuola di
Pace di Senigallia propone di partecipare, organizzando un pullman. Adesione entro il 12 maggio
telefonando a Virgilio Marconi
– 348 9118059 – o Guido Lombardi – 3351311527.
4 maggio 2006
Spettacolo
Spigolature
TIPICITÀ I maestri chef reinterpretano la cucina del Rinascimento
A tavola con i Duchi
G
astronomia rinascimentale e grandi
chef ‘’a tavola con i duchi’’. E’ il titolo
del progetto promossa dal consorzio ‘’La
Terra del Duca’’ per una offerta turistica
integrata che coniuga l’arte con le invenzioni dei cuochi rinascimentali dell’antico
Ducato di Urbino. Ricette rivisitate ma
ancorate alla tradizione culinaria per ampliare le attrattive turistiche di un territorio gia’ ricco di natura, paesaggi ed arte. Il
consorzio è stato creato per promuovere
iniziative di carattere turistico e culturale
dai Comuni di Gubbio, Pesaro, Senigallia
e Urbino, in collaborazione con la Confesercenti di Umbria e Urbino. ‘’A tavola
con i duchi’’ prevede pacchetti turistici
che includono anche quattro banchetti
rinascimentali in luoghi suggestivi delle
antiche corti dei duchi di Montefeltro.
Quello del Rinascimento è davvero un
grande patrimonio dal quale attingere. La
cucina delle corti rinascimentali è infatti
un laboratorio effervescente in cui i cuochi trasformano l’attività culinaria in una
vera e propria arte della messa in (s)cena.
Tra il XV e il XVI secolo si assiste difatti alla nascita nelle Corti di un linguaggio
culinario volto a sbalordire, a creare “meraviglia”, mediante audaci accostamenti,
iperboli visive, coreografiche gestualità. È
innanzitutto l’occhio a godere delle sfarzose e originali creazioni culinarie, a intingersi nelle miriadi di forme e aromi delle numerosissime portate (per un singolo
banchetto, si poteva arrivare sino a 100).
Come riuscire a coniugare lo splendore
della cucina rinascimentale con le invenzioni dei nostri artisti di oggi, vale a dire
i grandi chef della Terra del Duca, sperimentando sapori e intrecciando culture,
usi e costumi di un territorio e della sua
storia? È proprio questa la sfida ambiziosa
del progetto “A tavola con i Duchi”.
“Attraverso questo progetto - sottolinea il
Sindaco Luana Angeloni - vogliamo veicolare turisticamente la bellezza della spiaggia di velluto e la ricchezza del nostro patrimonio artistico attraverso l’eccellenza
raggiunta dai grandi chef senigalliesi, veri
artisti contemporanei..
Il progetto ha previsto nel mese di marzo la realizzazione di una tavola rotonda
a Urbino, condotta da Davide Paolini,
una sorta di talk show sulla cucina rinascimentale, alla quale hanno preso parte
docenti di storia e costume del ‘500 e chef
specializzati in questo particolare seg-
il taccuin
MUSICA
Senigallia - Teatro “La Fenice”, due grandi spettacoli previsti al teatro “La Fenice”.
Venerdì 5 maggio sarà di scena Pino Daniele, mentre domenica 7 maggio sarà il
turno di Vinicio Capossela. Le prenotazioni dei biglietti per i due concerti possono essere effettuate nei seguenti modi:
- per Pino Daniele (5 maggio) presso
Club Viaggi telefonando allo 071.63427 per Vinicio Capossela (7 maggio) presso
Arci telefonando allo 071.203045.
Senigallia - Domenica 7 maggio all’Auditorium San Rocco suonerà Lucio
Falcinelli, giovane pianista senigalliese. Per l’occasione si renderà omaggio a
Mozart nel 250° dalla nascita con l’esecuzione della Fantasia in do minore KV
475. In programma la Sonata Op. 13 di
Beethoven, la famosa Patetica, e la non
meno famosa Sonata Op. 110 sempre di
Beethoven.
INCONTRI
Falconara Marittima - Venerdì 5 maggio, ore 21, prosegue la serie su “il Dio
nascosto” con “Mostraci il Dio Padre:
Gesù e il Dio invisibile” con Alberto
Magi, direttore del Centro Studi Biblici ed autore di numerose pubblicazione
con la casa editrice La Cittadella.
di Tullio Piersantelli
MOSTRE
Senigallia - Mostra fotografica di Giorgio Pegoli dal titolo “La Croce Rossa e la
guerra”, in collaborazione con la Mediateca delle Marche e il Musinf di Senigallia. La mostra si terrà a Palazzo del Duca
e sarà visitabile fino al 14 maggio nei seguenti orari: al mattino dalle 10,30 alle
12,30; al pomeriggio dalle 17 alle 19,30.
Ancona - Mole Vanvitelliana, mostra
evento dedicata all’artista “Corrado Cagli”. Mart/ven: 15-20, sab.dom: 10-20,
fino al prossimo 4 giugno.
Sant’Elpidio a Mare - Pinacoteca Vittore Crivelli, “L’Aquila e il Leone”, Jacobello,
Crivelli e Lotto. Info: 0734.217140
INIZIATIVE
Senigallia - Un premio per giovani scrittori di racconti brevi e poesie, ma anche di
nuove forme espressive come sms e blog.
Sono queste le quattro sezioni dell’edizione 2006 di “Coop for words”, il concorso
letterario promosso da Coop Adriatica. Il
bando per partecipare è aperto fino il 31
maggio (info sui siti: www.e-coop.it) e si
rivolge a autori con meno di 35 anni provenienti da queste quattro regioni. I testi
dei vincitori verranno pubblicati su una
antologia che sarà distribuita negli ipermercati e nelle librerie di Coop Adriatica.
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An)
Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132
e-mail:[email protected]
sito:www.vocemisena.it
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani
Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi
Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti
Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti,
Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe
Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica
Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli.
Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini
Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it)
Tiratura:4000 copie
Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602
13
mento della gastronomia. Martedì scorso,
poi, presso i locali dell’Istituto Panzini di
Senigallia la presentazione in anteprima
da parte dei maestri chef (tra questi Uliassi e Cedroni) delle nuove ricette elaborate
reinterpretando le ricette rinascimentali.
Dal 25 al 28 maggio il Piatto del Duca verrà poi illustrato ufficialmente alla stampa
nazionale ed estera a Ferrara, in occasione
della Borsa annuale delle 100 città d’arte.
Nel mese di giugno e luglio sono previste
invece le serate di gala, con banchetti rinascimentali allestiti nelle città di Senigallia,
Gubbio, Pesaro e Urbino sulla base delle
ricette elaborate dagli chef e in luoghi particolarmente legati alle vicende storiche
dell’antico Ducato di Urbino.
L.M.
Storia della Chiesa senigalliese. La
sera del 4 settembre 1904 suonavano a festa le campane delle chiese di
città e diocesi. Si annunciava il Sinodo Diocesano che si sarebbe svolto
il 5 e il 6 del mese. Chi legga gli atti
pubblicati nel “Synodus diocesana”
che si dividevano in atti presinodali, sinodali e costituzioni (de fide, de
personis, de rebus sacris) in lingua
latina, tradotti in italiano nell’Appendice, trova frequenti giudizi e
valutazioni sul mondo culturale,
sociale e religioso del secolo, che
valevano anche per la realtà senigalliese (si pensi alla massoneria,
ai liberi pensatori…) richiamando i cattolici al pericolo di quelle
“società che hanno per fine anche
secondario, di combattere la religione”. Si raccomandava la costituzione dei Comitati parrocchiali
(“e vogliamo che ci si rendano note
le ragioni per le quali il comitato
parrocchiale non possa costituirsi”) e l’istituzione di “quelle società
che vengono ritenute maggiormente utili al benessere spirituale
ed economico delle popolazioni”. Il
riferimento era all’ “azione benefica
a favore del popolo, fondata sul diritto di natura e sui precetti del Vangeli” che in questi anni era indicata col
nome di Democrazia Cristiana (da
non confondersi con il partito di De
Gasperi di quarant’anni dopo). Tra gli
argomenti di carattere morale c’è quello che riguarda il vergognoso peccato
dell’usura; non credano i fedeli che ci
possa essere progresso dove c’è l’ingiustizia e Dio ha parlato chiaro: il peccato
rende i popoli miseri. E’ interessante tra
l’altro che si ammonisca ogni cattolico, a
non usare un linguaggio che invece di favorire l’armonia e l’amore tra gli uomini
porti alla lotta e all’odio di classe. Al Sinodo avevano partecipato con il vescovo
Tito Cucchi, tutti i canonici, mansionari e
parroci della diocesi. Le adunanze si tennero nella chiesa cattedrale, al mattino.
Elvio Grossi
Prossimamente
ROMANCE & CIGARETTES
Regia: John Turturro - 2005 - Usa - 115’
Nick, operaio, costruisce e ripara ponti. È sposato con Kitty Kane, sarta, donna forte e gentile che gli ha dato tre
figlie. Il buon Nick, schiavo delle sue passioni, ha preso
una sbandata per la giovane Tula, ma Kitty scopre tutto. Nick, attratto dalla bella Tula ma ancora innamorato
della moglie, farà di tutto per redimersi e tornare in famiglia.
L’evasione musicale. Un’opera lirica della classe operaia.
Le emozioni dei protagonisti che trovano l’inattesa via
d’uscita del canto per esprimersi. Al culmine dei loro
conflitti interiori esplodono nel canto che fa d’altoparlante del loro subconscio. John Turturro alla terza opera
da regista piazza il colpaccio con un’irresistibile musical.
E rinverdisce la fantasia che tutti abbiamo di esprimerci musicalmente, in qualsiasi stato d’animo ci troviamo.
Evadere volando via sul tappeto sonoro delle canzoni.
New York. Nick (James Tony Soprano Gandolfini) è
un’operaio metallurgico che se ne sta spesso arrampicato sui ponti a sostituire bulloni. A casa, la moglie Susan
Sarandon e tre figlie già svezzate. Fuori casa l’amante
Tula, una focosissima e sexy Kate Winslet, che lo spinge
a circoncidersi e pretende una relazione impegnata. Nick
si ritrova conteso dai propri istinti e il suo cuore che lo
vorrebbe fedele alla famiglia.
Marchio Cohen. Stavolta con l’abito dei produttori, ma i
fratelli Cohen hanno confermato comunque l’irriverenza
del loro cinema. Il progetto di “Romance & cigarettes” era
sulla carta totalmente pazzoide. Sentite questa: facciamo
un musical tra canzoni celebri e volgarità; e facciamo in
modo che gli attori cantino contemporaneamente alla
colonna sonora. Come se stessero cantando sulla propria
colonna sonora personale, ‘come un musical da doccia’.
Qualunque produttore avrebbe pensato: E’ uno scherzo?
Non Joel Cohen: John ci ha mandato la sceneggiatura ed
era talmente pazza che ci è piaciuta subito.
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30 marzo 2006
Sport
calcio: Lucrezia 1 - Vigor Senigallia 2
Il primo passo è fatto
a Vigor inizia bene i play aut andando a
vincere il primo incontro, dei due in programma, a Lucrezia. Questa vittoria mette
una serie ipoteca al passaggio del turno, ma
resta ancora l’incognita del ritorno a Senigallia domenica prossima, ore 16, al Comunale.
E’ giusto quindi aspettare prima di gioire. La
squadra in trasferta, a Lucrezia, è stata seguita da un folto gruppo di sportivi. Tanto è
stato l’appoggio fornito ai propri beniamini
che non sembrava di giocare in campo avverso bensì sul proprio terreno.
La partita è stata giocata con grande intensità da entrambe le squadre, arrivate alla fine
con gli atleti completamente esausti. Tanto
è stato l’accanimento, a volte, di certi interventi da far presagire il peggio.
Forse qualche cartellino giallo in più ci poteva stare. Ad onor del vero, riteniamo che
l’arbitro Pieralisi di Jesi sia stato comunque
all’altezza per arbitrare un simile derby, forse un po’ più di polso non avrebbe guastato,
specialmente nei confronti di certi interventi poco sportivi effettuati dai giocatori locali.
La gara inizia col Lucrezia in attacco e già
al 2° può andare in gol, su preciso colpo di
testa di Nicola Mancini, su errata uscita di
Moroni. Rimedia sulla linea Goldoni.
Gioco veloce, giocato da entrambe le squadre senza esclusione di colpi.
La sfera viaggia da un campo all’altro, con
le opposte difese sempre attente a rintuzzare i reiterati attacchi degli opposti avanti.
13°, Bertozzini impegna con un pericoloso
rasoterra l’estremo Fiorelli. 18°, Goldoni
protegge la sfera sulla linea di fondo campo,
pressato da Bacchiocchi. Quest’ultimo ha
l’opportunità di calciare in area un invitante
pallone; difesa vigorina “statica” , subentra
Rondine, palla nel sacco. I rossoblu reagiscono e al 32° Schiano, dal limite dell’area, fa
partire un gran diagonale a cui Fiorelli nulla può. E’ la parità. 36°, in uno scontro con
Maletti il portiere Fiorelli esce sostituito
Basket, serie b1 In attesa dei play out, la Goldengas si allena
Preparazione in atto
L
a squadra della Goldengas è ferma.
Aspetta di conoscere quale sarà l’avversaria che dovrà affrontare fra quindici
giorni per giocarsi la permanenza o meno
nella serie B1 d’Eccellenza. E’ un’attesa che
i giocatori, in maglia biancorossa, stanno
aspettando con serenità, consapevoli dell’importanza della posta in palio. Durante
la settimana continuano ad allenarsi sotto
la guida del coach Bianchi. Studiano nuovi
schemi, sicuri che alla fine tanto sudore e
fatica saranno sicuramente premiati. Intanto la squadra della Banca Marche, da
noi battuta nell’ultima di campionato, è
andata a vincere a Latina per 78 a 91. Ora
aspetta il ritorno con la fondata speranza di poter ripetere la stessa impresa in
casa, così da meritarsi la permanenza in
B1 d’Eccellenza. Vorremmo che quanto da
noi scritto sul conto della Banca Marche
lo potessimo dire altrettanto per la nostra
Goldengas. Con ogni probabilità, qualora
i risultati rimanessero quelli attuali, i biancorossi senigalliesi dovranno affrontare in
trasferta il Riva del Garda per poi riceverlo
qui a Senigallia.
Giancarlo Mazzotti
Basket, serie d
Primo ostacolo supeato
DORICO AN 82 – MIU J’ADORE 83
F
inale drammatico, ma il Miu J’Adore
ha saputo imporsi con un solo punto di vantaggio, tanto basta per andare
al secondo turno contro il Castelfidardo.
L’incontro è stato disputato all’insegna
dell’agonismo sportivo, dove entrambe le
squadre hanno dato il meglio di se stesse,
superandosi alternativamente nel punteggio per tutto l’arco della partita. Grande
prestazione è stata fornita da Rinolfi che,
con i suoi diciotto punti, è stato il miglior
realizzatore dei biancorossi marzocchesi,
seguiti in doppia cifra da Papa, Granarelli,
Pincini, Morelli. Con questa vittoria il Miu
J’Adore passa al secondo turno. Il prossi-
mo incontro di qualificazione si disputerà
sabato 8 maggio alle ore18,15 al Palazzetto
dello Sport contro il Castelfidardo, poi si
andrà in trasferta per il ritorno. Qualora si
superasse anche questo scoglio, per il passaggio in C2 si dovrà disputare un ulteriore
confronto in una partita secca contro una
squadra ancora da definire.
Miu J’Adore: Papa 10, Belloni ne, Marinelli 6, Rinolfi 18, Granarelli 12, Pincini 12,
Patrizio Bartoli ne, Minelli 10, Raffaele
Bartoli 7, Tonelli 8. Coach : Ligi. La coppia
arbitrale è stata di Macerata.
G.M.
la cicloturistica
In bici con Moser
Moser ha promesso di ritornare, la pedalata con il
campione è stata, infatti, rovinata dal temporale. Circa
sessanta i partecipanti che si erano dati appuntamento
davanti all’Hotel Universal promotore della manifestazione. Tanti i tifosi e gli appassionati presenti per foto
ed autografi. Il gruppo è arrivato nella zona di Cannella, ma la pioggia non ha permesso di proseguire verso
S.Angelo ed impedito di ripercorrere le strade della
tappa senigalliese del Giro d’Italia di qualche anno fa.
Torna il beach tennis
ppena è spuntato il sole in spiaggia è tornato il beachtennis.
A
Si aspettava l’arrivo del caldo per iniziare i primi allenamenti in spiaggia anche perché la
stagione 2006 sarà molto intensa.
Dopo aver chiuso la stagione 2005 con i brillanti risultati giovanili ai Campionati Italiani con
un titolo Italiano nel doppio under 14 (Girolimetti Augusto-Minardi Luca) sono arrivate le
nuove classifiche della Federazione Italiana Tennis /Beachtennis, e ben tre atleti del Beach
Club Senigallia figurano in serie A, nei primi 32 giocatori italiani, sono: Andrea Bolognesi,
Alberto Girolimetti, Luisito Dionigi.
La prossima stagione agonistica prenderà inizio con alcuni tornei a metà maggio per proseguire ininterrottamente fino al 2 settembre.
dal giovane Marcantoni. 43°, rigore netto
su Rossetti, l’arbitro sorvola. 60°, Sindaco
sfiora l’incrocio dei pali. 72°, Bacchiocchi
tira a colpo sicuro, Moroni para d’intuito.
76°, Grossi (subentrato due minuti prima al
posto di Schiano) da fondo campo crossa in
area. Grande ammucchiata, ma la testa di
Montanari si erge su tutti. Preciso il colpo e
palla in rete.
I locali tentano la rimonta ma la difesa rossoblu non lascia spazio. 82°, Savelli ci prova da distanza ravvicinata, Moroni para da
campione.
L’incontro finisce al 53°, ben otto minuti di
recupero: incredibile! Intervistato, Simonetti dice: “Non abbiamo vinto niente in quanto
dobbiamo ancora disputare l’incontro di ritorno e tutto può succedere nei restanti 90
minuti. Alla fine sapremo chi dei due resta
in gioco. In settimana spero di recuperare gli
assenti e, nel contempo, di rimettere in sesto
gli acciaccati di questo incontro. Dovrò la-
CICLISMO
L
Catena e Cingolani
vanno per “9 fossi”
I
biker miseni (mondolfesi del Cicli
Catena Audax e pianellari del Cicli
Cingolani in primis) vanno per i “9 Fossi” del “Balcone delle Marche” (evento
gestito dall’Avis Bike Cingoli).
Si apre con la partenza cicloturistica
“Short”. Il clou si concretizza con la kermesse “Classic” di 43 km. Il totale degli
iscritti equivale a record ancora battuto:
750, dal Nord dal Centro e dal Sud, con
bella delegazione straniera.
Gli attesissimi alfieri dell’Infissi Design
Ser.Edil Protek non tradiscono la aspettative e raccolgono l’eredità dell’altoatesino Franz Hofer. Le quattro braccia
al cielo sono degli infangatissimi ma
sorridenti Mario Alberto Rojas Rojas e
John Jairo Botero Salazar, che giungono
appaiati.
Il terzo gradino del podio è conquistato
dall’altro giallonero Julian Becerra Medina. Quarto è il campione europeo dei
Master, Antonio Tasca (battistrada degli
M2), che precede Nicola Corsetti.
La regina delle valchirie è ancora una
volta Monica Gabbanelli (Bici Adventure Quintabà Piangiarelli di patron Tombesi).
Titoli marchigiani granfondistici alla
stessa campionessa, al leader assoluto
Rojas Rojas, a Daniele Cola, Pierpaolo
Pascucci, Michele Pittàcolo (Cicli Cior
Catena - Mondolfo), Antonio Seghini,
Franco Di Vita, Jarno Calcagni, Andrea
Massaccesi (che è anche il più fulmineo
nella prova cronometrata in discesa).
L’evento si completa degnamente con il
vorare sui difensori perché anche oggi hanno commesso errori che ci potevano costare
cari. Vedi il primo gol preso ingenuamente.
Ora non ci resta che aspettare il verdetto di
domenica.
Lucrezia: Fiorelli (36° Montanari), Crucini,
Mazza, Savelli, Vampa, Politti, Sindaco (83°
Cinquemani), Rondina, Bacchiocchi, Nicola
Mancini, Bernabucci (41° Antonelli). A disp.
Zenobi, Matteo Mancini, Polidori, Conti. Allenatore: Ciacci.
Vigor: Moroni 7, Bertozzini 6,5, Rossetti 6,5,
De Filippi 6,5, Pambianchi 6,5 (95° Turchi
ng), Goldoni 6, Schiano 7 (74° Grossi ng),
Montanari 7, Polverari 6,5, Maletti 6,5 (85°
Moschini ng), Pandolfi 6,5. A disp.Memé,
Mencarelli, Giraldi, Malaccari, Moschini. All.
Simonetti. Arbitro: Pieralisi di Jesi. Ammoniti: Vampa, Sindaco, Montanari, Polverari.
Angoli: 3 a 1. Spettatori: 600 circa.
Giancarlo Mazzotti
protocollo della premiazione, nel segno
dello spettacolo socializzante che continua. Team leader della partecipazione è
l’Avis Bike, seguito da Crazy Bike, Biker
in libertà, Superbike,Virginia Bike.
Ottimamente recitato è il ruolo di tappa
tanto del Tour delle Regioni FRW quanto della challenge MTB Mare & Monti
- Marche & Abruzzo, nel giorno in cui
si rafforza il discorso itinerante della
Granfondo dei Sapori.
Si rinnova il ringraziamento ai sostenitori: Banca Marche, Calamante Sielpa,
Nocelli Umberto & Pierigè Maurizio
impresa edile, Re.i.cal. calcestruzzi e
inerti, Banca Credito Cooperativo Filottrano, Infissi Design, Ser.Edil, Edilcingolana Costruzioni, Cava Rossetti
Oreste, Marchegiani impresa costruzioni, CFC pane e dolci, Mondo Edil.
Gli ori di categoria vanno a Daniele
Cola (su Bellini, Olivucci, Marco Pascucci, Capaldi), Gianluca Rambaldi
(su Coverini, Magrini, Fabbri, Pierpaolo Pascucci), Antonio Tasca (su Parini,
Paperini, Monti, Pittacolo) e Fabio Degli Innocenti (su Sadotti, Massaccesi,
Marchetti, Falasconi).
Gli altri primati di settore sono conquistati da Sanzio Mainardi (su Marfisi, Mambelli, Farolfi, Seghini), Arturo
Dalla Costa (su Di Vita, Testardi, Becci,
Zefferino), Nicola Corsetti (su Calcagni,
Paperini, De Simone, Giovannozzi),
Monica Gabbanelli (su Cimenti, Visani,
Lasagna, Brugnani), Rojas Rojas (su Botero, Beserra, Cartocci, Pirani).
La ‘9 Fossi’ rinvia alla celebrazione del
decennale, nel 2007.
Umberto Martinelli
30 marzo 2006
penultima
7 MAGGIO 2006 4ª domenica di Pasqua
LA
“Io
sono
il
buon
pastore”.
PAROLA
DI DIO L
At 4,8-12
Salmo 117
1Gv 3,1-2
Giovanni 10,11-18
a cura di padre
Gian Franco Scarpitta
’episodio relativo alla
guarigione dello storpio
(At 3, 6-7) al quale si fa riferimento nella Prima Lettura
di oggi è molto interessante
per il fatto che sottolinea la
costanza e la fermezza degli apostoli nell’annunciare
in modo franco e deciso il
messaggio di salvezza scaturito dalla resurrezione di
Cristo: adesso infatti non
importa nulla a Pietro di
essere sottoposto ad un
processo per avere operato
questa guarigione contro
il volere delle autorità; per
lui è determinante rendere esplicito in nome di chi
codesta guarigione è stata
effettuata, e soprattutto sottolineare che essa comunica
la salvezza definitiva del Cristo vittorioso sul sepolcro. Il
messaggio di Pietro, come
quello degli apostoli tutti, è
ritenuto necessario ad annunciarsi
inesorabilmente in virtù della seguente
convinzione: Gesù ha dato
la vita per i suoi, così come
un pastore dà la vita per le
proprie pecore. E’ vero che
l’immagine del pastore non
è propria del presente episodio degli Atti, ma è una concezione biblica abbastanza
comune che Dio abbia cura
del suo popolo alla pari del
proprietario di un gregge:
Ezechiele (cap. 34) rimprovera i capi d’Israele per non
indirizzare a: La Voce Misena
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
fax 071.7914132
e-mail: [email protected]
Vale dei Pini
il comune agisca
contro Multiservizi
Intervenire subito in viale dei
Pini è oggi sempre di più un
vero e proprio dovere dell’amministrazione.
Già nel mese di gennaio il
sottoscritto aveva rivolto una
interrogazione del medesimo
tenore all’assessore ai lavori
pubblici Mangialardi chiedendo che la giunta riferisse
in merito alla sistemazione
del tratto iniziale del Viale
dei Pini, dopo i continui lavori effettuati dalla Multiservizi
Spa nei sottoservizi localizzati nella strada. Lavori che
avevano lasciato il manto
stradale in uno stato pietoso, veramente pericoloso sia
per pedoni che per il traffico veicolare. Avvallamenti,
buche, dossi e cunette, tutto
in un breve tratto di poco
aver mostrato sollecitudine
verso le pecore del Signore,
promettendo che sarà Lui
stesso ad occuparsi del proprio gregge perché non vada
disperso fra le montagne
e non sia preda dei lupi rapaci. Gli fanno eco Isaia e il
Salmo 23. Ma quando esattamente la sua promessa si
porterà a compimento?
Ed eccoci al brano evangelico di oggi: in esso Gesù
proclama con forza se stesso
quale pastore delle proprie
pecore: “Io sono il pastore...”
Attenzione a questo “Io
sono”: non è un’affermazione qualsiasi, ma rimanda al
verso 8, 24 dello stesso vangelo di Giovanni, in cui Gesù
asserisce: “Se non crederete
che “Io sono” morirete nei
vostri peccati. Siccome “Io
sono” era un appellativo con
cui Dio si rivelava a Mosè
(Es 3, 14) né deriva che
quando Gesù dice “Io sono”
equivale sempre a dire Io
sono Dio, il Verbo Incarnato
per la salvezza nel mondo.
Ebbene, adesso Gesù sta dicendo: Io sono il Dio vivente
che ha cura delle sue pecore.
Che differenza fra il pastore e il mercenario? E’ molto
semplice: il pastore ripone
nei suoi capi di bestiame
tutte le sue risorse vitali ed
economiche e pertanto non
può permettere che esse
vengano sbranate dai lupi o
che si perdano per i boschi.
Nel caso di un’azienda agricola, quanto più numerose
sono le pecore tanto maggiori saranno le possibilità
di prosperità economica. A
differenza del mercenario,
che svolge il proprio lavoro
remunerato quanto basta
per sorvegliare le pecore, il
pastore ha quindi a cuore il
suo bestiame e pertanto lo
nutre, lo pasce e lo difende.
In tal senso Gesù è il pastore
del suo gregge; non già motivato da interessi affaristici,
ma dalla volontà sua propria
e del Padre di voler condurre tutti all’ovile della salvezza, si atteggia a proprietario
amoroso del proprio gregge.
C’è di più: in un’altra occasione Gesù affermava che se
una pecorella andava smarrita, il Buon Pastore abbandonava le altre del gregge,
pur di andare a rinvenirla;
e questo rafforza ancora di
più l’amore per il suo popolo, anche dal punto di vista
relativo alle singole persone
e agli individui.
Non occorre commentare
queste immagini per capire
l’amore di Gesù nei riguardi
di tutti e di ciascuno. Assai
più difficile (specialmente
nella prassi!) è comprendere
quale sia l’atteggiamento da
assumersi da parte nostra,
una volta assimilata questa
pedagogia.
i Lettori scrivono...
più di duecento metri completamente abbandonato a
se stesso. Ci era stato risposto che nel giro di qualche
mese, quando la Multiservizi
avrebbe ultimato i lavori di
sistemazione dei sottoservizi, la strada sarebbe stata
sistemata, per lo meno in
via provvisoria, in modo da
poter comunque garantire la
sicurezza della viabilità. Così
ci sembra che non stia avvenendo: a parte i continui disagi al traffico ed ai residenti
che puntualmente si vedono
chiudere la strada per periodi
di settimane dai cartelli della
Multiservizi,che effettuano i
lavori, quello che risulta essere veramente sconcertante
agli occhi della cittadinanza
è il modo in cui vengono effettuati tali lavori.
Puntualmente la strada viene
completamente lasciata a se
stessa, questa volta (l’ultimo intervento della società
di gestione della rete risale
a tre settimane fa) non si è
avuta nemmeno la premura
di buttare un po’ di bitume
per evitare la polvere.
Tutto è lasciato in uno stato
inaccettabile: se la responsabilità come ci risulta non
è dell’amministrazione comunale di Senigallia, non
c’è dubbio che in ogni caso
il comune deve intervenire per garantire in qualche
modo l’incolumità dei cittadini, perdoni o automobilisti che siano. E se la società
responsabile dei lavori, in
questo caso Multiservizi, (di
cui comunque Senigallia è
pur sempre una importante socia) non agisce come
accordato o in rispetto della
puntualità e della regolarità
dei lavori, è dovere dell’amministrazione locale, da un
lato denunciare tale stato di
fatto inaccettabile e dall’altro
sostituirsi alla responsabile
per risolvere i problemi.
Sostituirsi,
evidentemente
rivalendosi sulla società per
quanto riguarda le spese da
sostenere. Sistemare il tratto
di strada è un dovere dell’amministrazione, ma altrettanto
doveroso è che un soggetto
in ogni caso a partecipazione
interamente pubblica, non
operi esclusivamente nel proprio interesse aziendale, ma
comprenda a pieno il ruolo
di servizio pubblico locale
che rappresenta e che impone di comportarsi sempre
nell’esclusivo interesse della
comunità degli amministrati
in cui opera.
Su tale argomento sarà presentata oralmente una interrogazione
all’assessore
Mangialardi nella seduta
di consiglio comunale del
26.4.06.
Alessandro Cicconi Massi
Capogruppo Consiliare FI
Senigallia
Tanti compleanni nel mese di aprile
Pio IX
oggi
a cura
del servizio
animazione
dell’Opera
Pia Mastai
Ferretti
O
gni mese all’Opera Pia si fa
una grande festa in onore di
compie gli anni proprio in quel
periodo. Aprile quest’anno è un
mese molto particolare: infatti ben
34 persone festeggiano il proprio
compleanno!
Tanta musica, proposta da Toni
Biagetti, e tanti volontari ad animare la festa. Non manca mai una
grande torta fatta dai cuochi dell’ente. Ci si scambiano gli auguri
in modo semplice e festoso. E’ un
modo per ricordarsi sempre gli uni
degli altri e per non perdere mai la
voglia di festeggiare la vita. C’è anche un piccolo pensiero per tutti i
festeggiati. La festa si svolge nel salone all’interno dell’ente e in estate
ci si trasferisce tutti in giardino.
Sono invitati a partecipare anche i
parenti dei festeggiati, che sempre
accorrono numerosi per l’occasione. Tante poi le foto ricordo, che
vengono sempre conservate con
grande cura. E’ un appuntamento
di cui ormai non si potrebbe più
fare a meno: atteso da tutti per trascorrere un pomeriggio insieme in
allegria e grande cordialità.
15
IN BREVE
MONTERADO
Consiglio pastorale rinnovato con una partecipazione di
160 votanti, scrutinati domenica 30 aprile dalle ore 10
alle ore 11, senza “contestazioni”. I dodici primi eletti
(salvo esplicita accettazione) fanno parte del nuovo
Consiglio “ad nutum”, cioè – come è stato spiegato nella
lettera inviata alle famiglie – finché il pievano attuale
rimane nell’impegno pastorale affidatogli dal Vescovo.
Altri saranno aggiunti, in base alle norme del Codice.
Ecco l’elenco dei votati con i numeri delle preferenze fra
parentesi: Bigelli Maurizio (24); Tomasetti Angela (22);
Bonazza Antonella (13); Guidarelli Daniele (9); Nicoletti
Vanni (9); Baldetti Velio (8); Carboni Celestino (7);
Muscellini Lamberto (7); Discepoli Luca (6); Procaccini
Claudio (6); Schiaroli Natale (6); Strizzi Leonardo (6);
Latini Lorenzo (6); Casagrande Luca (6); Rosa Marcello
(4); Angelucci Rosella (4); Casagrande Michela (4); Cini
Giuseppe (4); Piccinini Piergiorgio (2); Schiaroli Marilena
(2); Angelucci Stefania (2); Vittoriani Mirella (1); Matteucci
Giuseppe (1); Gasperini Clotilde 1.
PREMIO PENELOPE PER LE SPOSE
Sabato 1 luglio 2006, alle ore 18.00, incontro di tutte le
Spose in abito da cerimonia e bouquet davanti alla Rotonda a mare. Alla presenza delle Autorità, riceveranno
una rosa rossa, sfileranno sul lungomare, fino ad arrivare sulla passerella e la doneranno a Penelope. Piccola cerimonia, foto - drink - intervista e firma sul Grande
libro di Penelope. Ore 20.00, il ritrovo nel giardino del
Covo Nord Est Buffet - sfilata e consegna per estrazione del Premio Penelope di Senigallia (d’argento). Ogni
singola Sposa riceverà il Portachiavi dell’amore firmato Gianni Guerra. L’iscrizione è gratuita, se fatta entro
brevissimo tempo. Info : 071. 7924762 - cell.339 64 777
65. Per saperne di più sulla storia di Penelope cerca nel
sito: www.gianniguerra.it
Gianni Guerra
PENSANDO A MAMMA ROSA
Sono già dodici gli anni passati da quando mamma
Rosa ha chiuso definitivamente gli occhi su questa terra
per riaprirli davanti a Lui. Era l’11 maggio del 1994 ed
ancora oggi avvertiamo con forza la sua mancanza.
Ci rasserena però ricordarla con affetto, grati del suo
amore e dei suoi profondi insegnamenti, confortati dal
saperla in Paradiso nella pace del Padre buono. Venerdì
12 maggio 2006, alle ore 18,30, celebreremo una Santa
Messa in sua memoria presso la chiesa del Porto.
Ringraziamo quanti vorranno partecipare.
Francesco, Roberta e Paolo
PELLEGRINI DA BARBARA A ROMA
E’ già stato definito il Pellegrinaggio. Mai, prima del
12 aprile, dal centro collinare erano partite così tante
persone in un solo giorno alla volta della stessa meta.
Nella ricorrenza liturgica del Mercoledì Santo quasi 140
barbaresi si sono infatti diretti a Roma per partecipare
all’udienza papale e per visitare la Camera dei Deputati.
Un pellegrinaggio, dunque, religioso e politico che ha
mobilitato quasi 1/10 della popolazione: ben 3 pullman
si sono resi necessari per soddisfare le richieste di adesione alla proposta avanzata in sintonia dal Comune,
dalla Parrocchia e dalla Pro loco ed immediatamente
trasformatasi in uno di quegli eventi destinati ad entrare di diritto nella memoria collettiva paesana e a
rimanervi come una giornata storica, indelebile. Il cui
svolgimento, dopo la partenza alle ore 4, è iniziata con
l’udienza del Sommo Pontefice Benedetto XVI in piazza S.Pietro; alcuni gitanti sono riusciti anche a rendere
omaggio a Papa Woytila, pregando sulla sua tomba all’interno delle Grotte vaticane. Dopo la pausa- pranzo,
la copiosa comitiva, guidata dal sindaco Raniero Serrani
e dal vice Mario Capotondi, si è trasferita a Montecitorio per la visita guidata alla Camera dei Deputati. Poi il
tour in alcuni dei punti più gettonati del centro storico
capitolino (fontana di Trevi, Altare della Patria...). Come
dire: luoghi indimenticabili per una giornata favolosa.
Leonardo Pasqualini
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