Elementi di Scienza dei Materiali e Applicazioni CNR-IMIP Paolo Ascarelli Area prioritaria di ricerca dichiarata d’interesse dalla CEE (VI Programma Quadro) e dal MIUR Marzo 2003 Sommario Analisi delle necessità di formazione scientifica 1. Sostegno alla competitività in una economia della “conoscenza” a. Italia nella competizione tecnologica mondiale b. Scenario attuale c. L’evoluzione storica 2. Sostegno all’emancipazione a. Necessità della conoscenza scientifica Elementi di Scienza dei materiali e Applicazioni 1. Introduzione ed evoluzione, definizioni 2. Le particelle metalliche nanostrutturate Prologo • Significato e utilità della formazione di cultura scientifica in Italia: analisi e definizione dei bisogni, motivazioni e obiettivi della formazione Analisi delle necessità L’analisi individua due direttrici fondamentali La necessità di mantenere la competitività dell’Italia in una economia e società basata sulla conoscenza Fornire agli individui alcuni elementi della razionalità scientifica associati al metodo di approccio alla realtà come sostegno alla loro emancipazione Mantenere la competitività nell’era della conoscenza • Età nella quale il fattore dinamico di crescita verso il benessere • di una società non è tanto il fare quanto il sapere Il fluido vitale, il sangue, di questa nuova era è fatto di cultura, in particolare di cultura scientifica e formazione Perché Un Paese ha due leve su cui agire per migliorare la competitività della propria economia sui mercati internazionali: proporre al mercato “commodities”, ossia prodotti comuni a prezzi minori dei concorrenti proporre al mercato prodotti esclusivi e appetibili con alto valore aggiunto Hi-Tech e conoscenza scientifica Singapore Hong Kong USA U.K. Canada Taiwan Olanda Svizzera Norvegia Lussemburgo Irlanda Giappone Nuova Zelanda Australia Finlandia Danimarca Malesia Cile Corea del Sud Austria Tailandia Francia Svezia Germania Spagna Portogallo Belgio Cina Israele Islanda Indonesia Messico Filippine Giordania Rep. Ceca Argentina Perù Egitto Vietnam Italia Indice competitività 1998 Competitività dell’Italia 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 -0,50 -1,00 Competitività dell’Italia I parametri su cui si basa la stima della competitività di un Paese sono essenzialmente: • l’economia (costo della vita, consumi finali, valore aggiunto), • l’internazionalizzazione (bilancia dei pagamenti, tasso di cambio, importazione, protezionismo nazionale), • il governo (debito nazionale, efficienza dello Stato, politiche fiscali), • la finanza (costo del denaro, disponibilità di capitali, dinamismo dei mercati, efficienza del settore bancario), • le infrastrutture (infrastrutture di base, tecnologiche, ambiente, autosufficienza energetica), • la gestione (produttività, costo del lavoro, efficienza gestionale), • scienza e tecnologia (spesa e addetti in scienza e ricerca, gestione della tecnologia, ambiente scientifico), • la popolazione (caratteristiche, occupazione, qualità di vita, attitudini e valori) Globalizzazione La globalizzazione delimita due aree geografiche: • Un’area con alto sviluppo e alta capacità di innovazione, grandi risorse finanziarie ed alto costo del lavoro Tale area impone i suoi nuovi prodotti e la sua cultura • Un’area a basso sviluppo e bassa capacità di innovazione Tale area è definitivamente dipendente dalla prima ed è più adatta ad una attività manifatturiera • L’Italia si trova al limite di questa seconda area Situazione economica odierna italiana Circa il 90% delle imprese italiane ha meno di 10 dipendenti Il 49% della popolazione occupata lavora in aziende con meno di 10 unità lavorative Nell’industria, l’occupazione media è di 8.6 unità a fronte di 15 della media europea Italia e Hi-Tech Esportazione Hi-Tech sul totale della manifattura nel 1997 Quota italiana nelle esportazioni mondiali Hi-Tech 3,5 100 3 Quota italiana (%) 80 (%) 60 40 20 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Italia Francia Germania Irlanda Giappone U.S.A. Gran Bretagna 0 1992 1995 1998 Ricerca scientifica e PIL • L’Italia spende circa lo 0.5% del PIL per la ricerca scientifica pubblica, quasi come Gran Bretagna e Germania e meno di Francia, U.S.A., Giappone B 2,5 • I nostri scienziati hanno una Percentuale del PIL (%) produttività simile ai colleghi 2 1,5 • Ma le industrie italiane non credono e non necessitano di una scientificizzazione della produzione 1 0,5 • Spesa sostenuta dalle industrie in % rispetto al PIL 0 Italia Gran Bretagna Francia L’Italia ha perso il treno dell’Hi-Tech Germania Aziende private U.S.A. Giappone Ricerca in Italia • La spesa pro-capite in ricerca ed il numero di ricercatori ogni 10.000 • lavoratori sono circa la metà del valore medio dei maggiori Paesi europei Nel periodo tra il 1990 e il 1997, l’aumento di ricercatori è stato del Gran Bretagna Spagna Giappone Finlandia Francia Italia 0 20 40 60 80 100 120 (%) • La ricerca di base è fortemente sottodimensionata e praticamente • • inesistente nelle imprese Oltretutto, il livello di istruzione secondaria superiore risulta essere Su 100 persone con età compresa tra 25 e 64 anni si hanno in Italia solo 8 laureati contro una media OCSE pari a 13 Italia Francia Corea del Sud Germania Gran Bretagna Media Paesi OCSE 0 10 20 30 40 (%) 50 60 70 Motivazioni per acquisire elementi di razionalità e conoscenze scientifiche • La popolazione italiana è agli ultimi posti in Europa quanto a preparazione scientifica. Tale questione è stata ritenuta, in tempi recenti, di scarsa importanza dagli uomini di cultura italiani, in maggioranza lontani dalla scienza • Importanza della comprensione e della determinazione dei rapporti fra la ricerca, l’istruzione, lo sviluppo economico e culturale e quindi del benessere futuro del Paese • Recupero di una dimensione razionale e culturale che in tempi recenti sembra non essere facilmente ottenibile e “concedibile” dal sistema • Riteniamo che gli individui debbano potersi dotare di alcuni strumenti che permettano loro di essere coscienti di una sempre maggiore pressione ad una loro omologazione e di conseguenza ad una loro incapacità di proporsi e progettarsi come individui, in modo da saper e poter individuare una strategia atta a migliorare le proprie condizioni di vita Concetto di conoscenza di F. Bacone (1627, La Nuova Atlantide): • La scienza come strumento di arricchimento e beneficio della vita umana, ripudio dell’esclusività della conoscenza, concetto ripreso dagli illuministi francesi autori dell’Enciclopedia (17501770) • La scienza come attività etica, ricerca laboriosa e sobria della verità, come metodo corretto di indagine in contrapposizione alle fantasie “grandiose e fumose” proprie della magia e della superstizione • • Minorità è l’incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di altri • • Concetto di Illuminismo secondo I. Kant (1784): l’Illuminismo è l’uscita dell’uomo da una condizione di minorità di cui egli stesso è responsabile La responsabilità di tale minorità va attribuita all’uomo stesso quando la sua causa non risiede nell’intelletto, ma dipende dalla mancanza di determinazione e di coraggio nel servirsene “Abbi il coraggio di servirti del tuo stesso intelletto!” Necessità odierna ed attualità dell’Illuminismo L’Illuminismo come nostra motivazione riguardo la divulgazione della scienza e soprattutto del metodo scientifico, proposto per primo da Galileo • • “…l’Illuminismo non è la caratteristica di un’epoca, ma un dovere etico da trasmettere da una generazione all’altra, quindi un compito infinito che si ripropone ogni volta che una fede, una visione del mondo, un’autorità, una propaganda tentano di far passare se stesse e i loro contenuti come verità assolute, a cui bisogna necessariamente aderire rinunciando ad indagare…”, U. Galimberti La scienza come doverosità etica per l’emancipazione del genere umano dallo stato di minorità La metafora dei lumi La metafora dei “lumi” ha origini antiche; tra la fine del secolo XVII e la metà del XVIII acquistò nella coscienza dei protagonisti una nuova pregnanza simbolica. Il termine, carico di remote suggestioni religiose, passò gradualmente a significare l’uso laico della ragione nella ricerca filosofica e scientifica, fino a diventare la parola d’ordine di una èlite di intellettuali che si sentì investita di una missione comune: promuovere il sapere antimetafisico e fondato sui successi del metodo sperimentale, bandire i pregiudizi e le superstizioni, far trionfare lo spirito di tolleranza, illuminare le coscienze, diffondere in ogni strato sociale l’educazione e la cultura, riformare le istituzioni, limitare l’influenza delle Chiese sugli Stati e sull’educazione. P.Casini, Introduzione all’Illuminismo Hunc igitur terrorem animi tenebrasque necesset non radii solis neque lucida tela diei discutiant, sed naturae species ratioque. Lucrezio, “De rerum natura”, 146-148 Questi terrori, queste tenebre dello spirito, li devono dissipare non i raggi del sole, non i dardi luminosi del giorno, ma lo studio della natura e la sua comprensione. Guidato passo a passo, Memmio, imparerai senza grande fatica a penetrare tutte queste verità; la chiarezza ti risplenderà dall’una all’altra, e senza che la cieca notte ti impedisca il cammino, ti aprirai un varco fino all’ultimo segreto della natura, tanto i fatti verseranno luce sui fatti. “Ibidem”, 1114-1117 LO SCENARIO La tradizione culturale scientifica e tecnologica italiana La scienza e la tecnica sono state nell’evoluzione dell’Italia moderna per lo più slegate dai problemi e dai bisogni vitali del Paese. Perché ? • Le Origini • Le origini della rivoluzione culturale ed industriale dell’Europa moderna vanno ricercate nella Riforma religiosa del XVI secolo. E’ opinione comune che i riformatori protestanti abbiano spianato il cammino alla Scienza ed alla Filosofia nuova del XVII secolo. • Il baricentro di tale sviluppo si spostò dalla Spagna, Italia, Francia e Germania meridionale all’Inghilterra, Olanda, Svizza e città baltiche protestanti • Tale mutamento dipese dal fatto che la vecchia èlite economica europea fu costretta ad assumere posizioni eretiche (calviniste) perché l’atteggiamento mentale che le era stato proprio per generazioni (e che per generazioni era stato tollerato) in alcune regioni fu dichiarato eretico ed intollerabile • Nel mondo cattolico il prestito ed il profitto erano considerati immorali perché si otteneva qualcosa senza sforzo e pena (senza pagare mediante il lavoro e la fatica il prezzo del peccato originale). • Il Concilio di Trento (1545-1563) prese posizioni che frenarono lo sviluppo scientifico, conferendo alla Chiesa il potere inoppugnabile di decidere la verità in materia astronomica e medica. • Le scienze furono classificate in funzione dei conflitti che creavano alla Chiesa. Le scienze nobili erano le scienze astratte, le scienze della natura (fisica, geologia, ecc.) erano considerate inferiori. • Nel mondo protestante andò diversamente. Sull’etica calvinista si modellò lo spirito della nascente borghesia capitalista. • La buona riuscita negli affari era considerata una prova evidente del favore di Dio e, secondo il Vecchio Testamento, un segno della sua predilezione. Calvino dichiarò (bando sull’usura) moralmente lecito percepire un interesse sul mutuo. • La volontà di comprendere la natura per comprendere Dio diede alle Scienze della natura la priorità. • Inoltre, il desiderio di aiutare lo sviluppo della società stimolò l’interesse per la tecnologia e per le finanze. Verso l’unità d’Italia – i governi sorti dalla Restaurazione Avversità dei governi alla Scienza – Tendenza all’identificazione dell’illuminismo con la rivoluzione Penalizzazione delle discipline scientifiche negli atenei – La Matematica è vista come Scienza Sublime, non compromessa dal razionalismo illuminista – Relativa inferiorità della chimica e della fisica Conseguente scarsità di risorse per ricerca e formazione in tali ambiti Pesantissime ripercussioni sullo sviluppo dell’industria moderna, impossibilità di determinare scelte di fondo nella politica nazionale per la ricerca La prima metà del 1800 Assenza della Ricerca Organizzata in Italia – Mancata istituzione di cattedre universitarie, laboratori e gruppi di ricerca La chimica è ritenuta «perniciosa e pericolosa» – Ricerca condotta dai singoli ricercatori con fondi privati – Ideologia dominante della scienza come pura contemplazione del vero e disinteresse per i problemi produttivi Conseguente produzione in Italia di notevoli lavori teorici (da Avogadro fino a Cannizzaro) con assenza di attività sperimentali Contemporaneamente, all’estero (es. Germania) si instaura invece uno stretto rapporto di cooperazione tra università e industria La seconda metà del 1800 Studio della Matematica – I matematici manifestano crescente disinteresse per problemi pratici, applicativi e politici. Studiano una matematica astratta piuttosto che individuare nessi con la realtà – Emblematico è Peano: è convinto della completa inutilità pratica dell’attività del matematico – Peano giunge ad abbandonare la cattedra al Politecnico di Torino pur di non inquinare la sua formazione teorica con gli elementi indispensabili alla figura di un ingegnere La seconda metà del 1800 Studio dei fenomeni di Elettricità e Magnetismo – Pacinotti concepisce l’anello d’induzione (1859) – Si pongono le basi per la costruzione delle macchine elettrodinamiche – Attegiamento pratico e tecnico di Pacinotti, inusuale nel panorama italiano del tempo – Mancata traduzione delle scoperte di Pacinotti in iniziativa industriale italiana, imputabile a: Disinteresse dell’ambiente scientifico italiano per le applicazioni pratiche e produttive Arretratezza economica dell’ambiente italiano In Francia la Société Gramme si impadronisce dell’idea di Pacinotti sfruttandola a fini commerciali La seconda metà del 1800 Studio dei fenomeni di Elettricità e Magnetismo – Ferraris getta le basi teoriche del motore a campo rotante (tecnologicamente e industrialmente rivoluzionario) – Al contrario di Pacinotti, Ferraris non pare comprendere appieno la reale portata della sua scoperta: – Ferraris ritiene che «lo sfruttamento industriale delle scoperte scientifiche non è un compito degno dell’uomo di scienza» L’ambiente industriale italiano è impreparato alla produzione di motori: la scoperta di Ferraris ottiene pratica applicazione all’estero La seconda metà del 1800 Studio dei fenomeni di Elettricità e Magnetismo – Righi, insigne teorico, preferisce gli studi di fisica pura ai problemi tecnici. Studia la radiotrasmissione senza comprenderne la reale portata pratica – È il maestro di Marconi, pur intrattenendo con lui scarsi contatti in quanto scettico sull’attività pratica di Marconi – Marconi è un autodidatta, isolato e osteggiato. Scopre la possibilità di trasmettere segnali su portante EM – Comunica i risultati delle sue esperienze (1896) al ministero delle PT che manifesta grande disinteresse Partito per l’Inghilterra, Marconi trova all’estero successi e riconoscimenti La seconda metà del 1800 Cause della situazione tecnologica italiana La mancanza di un insegnamento tecnico nella seconda metà del 1800 può essere imputata a: Mancanza di precise sollecitazioni industriali per la formazione della figura del perito, convinzione dell’inutilità della formazione di maestranze (es. industria tessile) in assenza di industrie (nell’Italia prevalentemente agricola del tempo) Mancanza di una capacità di pianificazione dello sviluppo economico e produttivo nazionale sul lungo periodo Convinzione che l’unico ruolo economico della scienza sia il risparmio delle risorse e delle finanze pubbliche Il ministro Baccelli si riferisce alla situazione della ricerca dichiarando: «Vexatio dat intellectum» La seconda metà del 1800 La non competitività industriale italiana – In Europa, i settori chimico e elettrotecnico (assi della II rivoluzione industriale) impongono un intreccio tra sviluppo industriale e conoscenze scientifiche Stimolo della compenetrazione tra Università e Industria Richiesta di una preparazione notevolmente elevata al personale impiegato – Alla fine del 1800 in Europa la produzione industriale non può più prescindere dal massiccio contributo della ricerca Nulla di tutto questo avviene in Italia – I pochi prodotti tecnologici italiani vivono di imitazione e non sono competitivi o d’avanguardia in campo tecnico – Significativo l’esempio delle macchine tessili e locomotrici: Le scelte aziendali e governative nazionali sono volte ad acquistare dall’estero prodotti competitivi La seconda metà del 1800 Il divario tra l’Italia e l’Europa – In Germania l’università si era adeguata ai bisogni industriali grazie alla forte spinta degli industriali – In Italia l’università era rimasta chiusa perché un simile movimento non era mai esistito: imprenditori, governo e matematici non compresero il valore della scienza – Dalle discussioni parlamentari del 1894 (Rizzetti): «in Italia si dovrebbe lavorare molto di più e studiare anche un poco di meno» [si ride] «noi dobbiamo prima diventare prosperi e potenti e poi diventeremo una nazione colta e scienziata… finchè saremo una nazione povera di danaro e di risorse economiche, come potranno fiorire le arti, le scienze, le lettere?» L’età Giolittiana (1892-1914) Lo Sviluppo Industriale e la crisi della Ricerca Lo sviluppo del pensiero scientifico e l’andamento della struttura produttiva di qualsiasi paese in generale non procedono di pari passo Ciò è particolarmente vero nel caso italiano: – Pur cominciando il periodo di decollo dell’economia italiana, è diffusa la sensazione di difficoltà a dare nuovi contributi alle scoperte scientifiche – La ricerca diventa per necessità più costosa e bisognosa di mezzi (es. studio della radioattività) – Le politiche di governo e universitarie non forniscono tali risorse, proprio nel momento in cui in altri paesi il pensiero scientifico è in una fase decisiva I primi del 1900 Lo Sviluppo Industriale Italiano Il decollo dell’economia in Italia incomincia quindi in maniera slegata dalla ricerca: Tendenza al rialzo dei prezzi Manodopera a basso costo Scarso stimolo al progresso tecnico industriale Politica protezionistica Alcuni industriali ritengono più conveniente investire in borsa che assumere un maggior numero di tecnici e ricercatori La prima metà del 1900 Lo Scenario tra le due Guerre – All’inizio del secolo la scienza italiana non ha ancora conquistato un posto di primo piano nella cultura, nella società e nell’economia Lo stesso Mussolini è consapevole dell’arretratezza italiana – Spostamento del centro d’interesse scientifico dalla scienza pura alle applicazioni pratiche (anni 20) – Il regime mira all’autarchia perseguita mediante uno stretto legame tra politica e ricerca scientifica Reazioni di esponenti scientifici: rivendicazione dell’unitarietà inscindibile della scienza pura ed applicata e difesa della libertà di ricerca matematica (Bottazzi, Severi) La prima metà del 1900 Il Consiglio Nazionale delle Ricerche dotazione annua (M£) – L’Italia è dotata finalmente di un istituto centralizzato e indipendente che persegue una linea di ricerca sulle scienze applicate – Interventi per la ricerca: il riordinamento del CNR si colloca in una realtà storica profondamente arretrata 100 92 90 80 70 60 50 –Impossibilità di esprimere il reale potenziale di lavoro 40 30 20 10 0 L’effettiva maturazione del CNR avviene in concomitanza con l’avviamento della guerra 0,175 ITALIA INGHILTERRA –Nomina di Badoglio come presidente, emblematico dell’imbalsamazione dell’ente La prima metà del 1900 Il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Nei primi anni del 1900 il periodo della scienza condotta col solo genio e con risorse risibili è terminato – Vedono la luce nuovi campi di ricerca (sistematicamente assenti in Italia per lunghi anni): • Elevate tensioni • Alte pressioni • Intensi campi magnetici • Basse temperature Il CNR avrebbe dovuto costituire l’anello di collegamento tra la scienza e le necessità del Paese. In effetti consente: – Collaborazione e sinergia tra più ricercatori – Organizzazione e interscambio di laboratori e risorse Il dopoguerra La Ricostruzione Dopo l’8 settembre si ha un arresto della ricerca Crollo delle istituzioni statali Guerra Caos organizzativo Assenza di finanziamenti – La costituzione riafferma la concezione liberale di cultura – La concezione cattolica esalta i valori umanistici e letterari – La libertà di ricerca è intesa come astratta e dogmatica Non muta la concezione minoritaria della scienza rispetto ad altre componenti culturali. Si perde l’immagine di «scienza utile» Il dopoguerra La Ricostruzione – Ritorno a una visione «ottocentesca» della scienza, funzionale all’elevamento spirituale del popolo – Opposizione a eventuali aumenti di spesa per la ricerca, ritenuti responsabili dell’aumento di inflazione – Alla riunione plenaria del CNR (1947) Einaudi respinge seccamente le richieste di fondi che vengono avanzate Gonella afferma che «Il contributo che un governo può dare al progresso scientifico è il mantenimento della pace sociale e della stabilità economica» Il progressista Marchesi, pur conscio dell’enorme importanza pratica della scienza e della tecnica, considera gli studi umanistici culturalmente superiori Il dopoguerra Le prospettive economiche dell’Italia – Passaggio dell’industria da una politica autarchica protezionistica a un mercato liberistico – Ritardo industriale rispetto ai paesi che hanno raggiunto elevata produttività durante la guerra Importazione dei risultati della scienza estera (Stati Uniti) Inizio della dipendenza economica dall’estero – Necessità insoddisfatta di una ricerca industriale autonoma e allentamento dei legami Università-Industria – Nascita della simbiosi Università-CNR (fonte di finanziamento per i professori), scarsamente produttiva Impossibilità di programmare un piano d’intervento efficace sui problemi di fondo del paese Suddivisione dei finanziamenti in base ai rapporti di potere Il dopoguerra La situazione del CNR nel dopoguerra – Il CNR, nato per stimolare la ricerca applicata, si ritrova a finanziare esclusivamente la ricerca di base a causa dei suoi rapporti con l’Università – La Commissione Europea individua la responsabilità del disimpegno scientifico negli industriali, incapaci di inserire la ricerca nei processi produttivi – Il modello di sviluppo economico liberistico su cui si basa la ricostruzione italiana si rivela fallimentare Si evidenzia che il CNR non può elaborare un piano di programmazione economica nazionale: I settori produttivi su cui far leva devono essere indicati in sede politica Il dopoguerra La mancanza di un piano di lavoro per il CNR – Nel 1946 Colonnetti indica per il CNR lo studio dei seguenti problemi, quantomeno discutibili: • Individuazione zone sismiche meridionali • Valorizzazione agricola e mineraria della Sila • Sfruttamento delle saline siciliane • Talassografia Per il problema sismico furono stanziate £ 100 000 L’istituto di Fisica sperimentale del Politecnico di Torino ebbe £ 600 000 per «Ricerche sull’abbagliamento dei riflettori di automobili a luce bianca e gialla» La seconda metà del 1900 L’analisi della situazione economica – Morandi osserva che è mancato allo sviluppo industriale italiano il sostegno della ricerca – Andreatta riconosce che il «miracolo italiano» è giustificato dal fatto che in 10 anni l’industria italiana ha ricapitolato diverse fasi che si sono succedute nei paesi d’avanguardia per tre decenni – Si individua nel basso costo del lavoro un fattore condizionante il basso ritmo di sviluppo delle innovazioni tecniche La seconda metà del 1900 Gli anni del Miracolo Economico – 1955: si verifica un aumento di fondi generalizzato a seguito dello sviluppo delle ricerche nucleari in Italia – Il piano Fanfani comporta l’organizzazione della ricerca universitaria per formare quadri altamente qualificati Si evidenzia l’utilità dell’università per la formazione di forza lavoro, ma non della ricerca come motore economico produttivo – La commissione Saraceno riconosce alla ricerca un valore produttivo oltre che didattico Formazione di un Ministero della Ricerca di facciata, utile solo politicamente, senza fondi né poteri e inviso all’ambiente universitario Emerge l’incapacità di programmare precisi obiettivi di sviluppo su cui impegnare i ricercatori La seconda metà del 1900 La crisi delle iniziative energetiche italiane – Enrico Mattei, presidente dell’ENI, è il fautore di una politica energetica italiana basata su relazioni dirette e di cooperazione coi paesi Africani e Orientali produttori di petrolio. Viene assassinato nel 1962. Rallentamento nella spinta verso una politica energetica nazionale – Felice Ippolito, segretario del CNEN, responsabile dello sforzo nucleare italiano (l’Italia è al terzo posto nel mondo insieme a USA e GB per competenza e tecnologia sul nucleare) viene arrestato pretestuosamente CNEN e ENEL abbandonano le iniziative in campo nucleare. Si punta sul metano (importato) come risorsa energetica La seconda metà del 1900 Il rapporto Freeman-Young e la nascita dell’IMI – 1965: il rapporto Freeman-Young sullo sviluppo dell’Europa Occidentale evidenzia la miserevole condizione della ricerca italiana in confronto a quella statunitense – Il rapporto suscita preoccupazione e orgoglio nazionalista – Fanfani propone un «Piano Marshall» per la scienza, ovviamente respinto dagli Stati Uniti – Istituzione dei fondi IMI per la ricerca applicata: è la prima volta che capitali statali sono messi a disposizione dei privati – La pratica clientelare, la gestione «bancaria» dei dirigenti IMI, l’assenza di una strategia della ricerca per l’impiego dei fondi provocano la dispersione delle risorse IMI La seconda metà del 1900 Conseguenze del rapporto Freeman-Young – Sarebbe stato indispensabile che dal rapporto scaturisse un piano di intervento economico, che invece venne a mancare – Caglioti, membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze, dimostra che non si è ancora in grado di concepire tali programmi: «L’Italia non può permettersi di fare delle ricerche il cui prodotto non potrebbe andare sul mercato che in dilazioni molto lunghe, ma deve orientare le sue ricerche verso prodotti che si possono commercializzare rapidamente […] Quando il potenziale economico avrà raggiunto un certo livello sarà possibile sviluppare i più nuovi settori» Gli anni ‘70 Crisi del modello americano in Europa – Crollo della fiduciosa visione della benefica ricaduta da produzioni di alta tecnologia sul restante campo di produzione Riduzione della partecipazione italiana ai programmi spaziali comunitari Ripiegamento ulteriore dell’industria sull’avviamento di ricerche con sviluppi applicativi a breve termine Situazione attuale Situazione attuale e conclusioni – La ricerca italiana è sempre stata slegata dai problemi vitali del paese e troppo subordinata alla legge del profitto immediato – Oggi il livello scientifico viene valutato per la capacità di risolvere problemi reali, anziché per il numero di pubblicazioni prodotte In questo senso la situazione italiana è cattiva – La storia della ricerca italiana ha assistito a pochi successi teorico/pratici di notevole importanza. È mancato il lavoro metodico di traduzione delle conoscenze teoriche in processi produttivi Il complesso procedimento che porta dalla teoria alla produzione richiede un’organizzazione della ricerca e dell’economia che l’Italia di oggi è lontana dall’avere Scienza dei materiali “… Allora il bronzo fu più apprezzato e l’oro venne negletto come un metallo inutile la cui punta smussata si ripiegava facilmente. Oggi è il bronzo che giace disdegnato, e l’oro gli ha rubato l’onore supremo. Così, la rivoluzione dei tempi cambia la sorte di tutte le cose: quel che si giudicava prezioso finisce col perdere ogni onore, un altro oggetto prende il suo posto uscendo dall’ombra e dal disprezzo …” (Lucrezio, De Rerum Natura) Scienza dei materiali • Storicamente, lo sviluppo e l’avanzamento della società sono stati collegati alla capacità dei suoi membri di produrre e di manipolare i materiali per rispondere ai loro bisogni Storia dei materiali • Età paleolitica o della pietra grezza (fino a 10000 a.C.) • • • • Vita dell’uomo basata sulla caccia e pesca. Gli utensili sono pietre ed ossi scheggiati Età paleolitica o della pietra levigata (10000-5000 a.C.) Introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento. La lavorazione delle pietre permette la realizzazione di strumenti rudimentali Età neolitica (5000-4000 a.C.) Utilizzo dei metalli (oro, argento, rame, stagno) Età del bronzo (4000-1100 a.C.) Grande progresso tecnologico: scoperta della versatilità della lega di rame e stagno, che coincide con la fine della preistoria e l’inizio della storia Età del ferro (1100 a.C) Conoscenza di questo metallo, caratterizzato da una elevata resistenza, utile alla realizzazione di altri strumenti Evoluzione dei materiali Fibre di carbonio 8 Evoluzione nella resistenza dei materiali Materiali compositi 6 4 2 0 Legno Fusione Acciaio Bronzo Pietra del Ferro 1800 Anno Alluminio 1900 Progresso nella temperatura di lavoro dei motori resa possibile attraverso l’utilizzo dei materiali moderni 2000 Temperatura operativa dei motori (°C) Forza/Densità (in ×106) 10 1400 Motore moderno Turbojet 1200 1000 800 600 400 200 Motore a vapore 0 1900 1920 Motore aereonautico raffreddato ad aria 1940 Anno 1960 1980 Evoluzione dei materiali 4 Diamante policristallino, Nitruro di Boro cubico Evoluzione nella velocità di taglio degli utensili 1000 Ceramici Carburo di tungsteno 100 Utensili in acciaio 10 1750 1800 1850 0,1 1900 Evoluzione nella trasparenza dei materiali al fine di trasportare informazioni 1950 2000 Attenuazione ottica (dB/km) Velocità di taglio (m/min) 10 1 10 Fibre ottiche 100 1000 Ottiche in vetro 4 10 Fenici 5 10 6 10 Egizi 7 10 3000 a.C. 1900 1966 1979 1983 Storia moderna dei materiali • Fu scoperto che le proprietà di un materiale possono essere alterate da trattamenti chimici e dall’addizione di altre sostanze: ma a questo punto, l’uso dei materiali fu totalmente limitato ad un processo di selezione associato ad un ristretto set e finalizzato al tipo di applicazione adatta alle caratteristiche di un determinato materiale • Risale solo a circa 60 anni fa la profonda conoscenza e la correlazione tra le proprietà di un materiale e le sue caratteristiche strutturali e quindi le basi per una scienza della materia e dei materiali Definizioni • La disciplina della scienza dei materiali consiste nello studio delle correlazioni che intercorrono tra le strutture e le proprietà dei materiali • Per Material Engineering si intende la capacità di progettazione di un materiale, sulla base della conoscenza delle sue caratteristiche, al fine di produrre un set predeterminato di proprietà • La struttura di un materiale è associata alla mutua disposizione dei suoi componenti interni • Proprietà dei materiali: meccaniche, elettriche, termiche, magnetiche, ottiche, resistenza al deterioramento Funzionalità dei materiali • Materiali strutturali (durezza, resistenza, robustezza, rigidità, peso, deformazione e rottura sotto sforzo) • Materiale elettrici ed elettronici (conducibilità elettrica, risposta a campi elettrici, polarizzazione) ceramici, polimeri semiconduttori, metalli, isolanti, • Materiali polimerici (plastiche, ecc.) • Materiali magnetici (risposta allo stimolo di campi magnetici) • Materiali ottici (risposta alla radiazione luminosa, riflettività, trasparenza, indice di rifrazione) fibre ottiche, cristalli liquidi • Biomateriali (materiali biocompatibili, utili per applicazioni biomediche) • Materiali avanzati (materiali compositi, rivestimenti protettivi) • Materiali moderni in condizioni estreme (materiali nanostrutturati e amorfi) Verso l’infinitesimamente piccolo Capelli Formica 3mm 1mm Microprocessore Macro 50m 20m Micro-ingranaggio Micro Globuli rossi 2.5m Luce visibile Virus dell’influenza 740nm 400nm 80nm 16nm Transistor sperimentale Nano Atomi 2nm 0.1nm Nanotubo Non tutto ciò che è oro splende: nano-sistemi metallici Le motivazioni alla base dello studio di sistemi formati da composti nanoaggregati metallici (1 nm = 10-9 m) nascono a) dal conoscere il comportamento della materia progressivamente più suddivisa fino alla selezione dei componenti base della struttura b) dall’interesse dell’applicabilità in ambito industriale (ad esempio nella chimica l’utilità di massimizzare il rapporto superficie-volume) In seguito si vedrà come l’effetto delle dimensioni abbia influenza su tre proprietà: a) la fusione b) le proprietà ottiche c) la reattività chimica Nanoaggregato Fusione Diagramma di stato, tipico di ogni sostanza Pressione Stato disordinato Fusione Stato C, punto ordinato Volume sfera = /6 D3 Liquido Superficie sfera = D2 Superficie di un cubo di ugual volume Solido =3.89D2 critico Gas T, punto triplo Solido Liquido Temperatura Gas E=EP+EC , EP=1/2VP(dnm) EC=1/2kT • • EP>EC Stato ordinato EP>EC Stato disordinato Temperatura di Fusione Fusione • Perdita dell’ordine atomico a lungo raggio • Acquisizione della forma sferica Temperatura, TFa (°C) 1400 1300 1200 1100 1000 900 800 700 600 0 • • • 50 100 150 ° 2as (A) L calore latente di fusione S, l densità del solido e del liquido TF, TFa temperature di fusione del solido e delle particelle • • aS, al raggio della particella nel solido e nel liquido S, l tensione superficiale del solido e del liquido 200 250 300 Proprietà ottiche E Il colore dell’oro dipende dalla grandezza delle particelle metalliche • La luce è una radiazione elettromagnetica il cui campo elettrico oscillante è in grado di sollecitare cariche elettriche presenti sul suo percorso • Le cariche elettriche stimolate dalla radiazione oscillano ed assorbono la sua energia • Una particella metallica è dotata di cariche negative (elettroni), che si possono muovere liberamente, e da cariche positive fisse (ioni) • Sotto la sollecitazione della radiazione, gli elettroni oscillano rispetto agli ioni, producendo un assorbimento tipico delle particelle metalliche, fenomeno che non si verifica nel metallo esteso ° 1A <1 nm 3 – 30 nm 50 - 100 nm Oro Proprietà ottiche Densità ottica Oro colloidale E’ evidente che la posizione in lunghezza d’onda e la larghezza del picco dipendono dalle dimensioni della particella… Distanza tra le particelle ° Lunghezza d’onda (A) …e anche dalla distanza reciproca Reattività chimica • L’energia WP necessaria per ionizzare una particella, ossia per portare un elettrone fuori dalla particella, è legata al raggio R della medesima particella dalla relazione e- WP Wm RAtomo R Questo andamento è dovuto a due effetti: 1. Effetto di interazione coulombiana dovuta al caricamento 2. Effetto della carica immagine Reattività chimica • Si ricorda che l’elettronegatività di un sistema A (la capacità di cedere e acquisire elettroni) è la somma dell’energia di ionizzazione e dell’affinità elettronica (guadagnata nel portare un elettrone all’interno del sistema A) • Un’indicazione della possibile reattività tra due sistemi A e B è data dal confronto tra le loro elettronegatività • Queste quantità variano in funzione delle dimensioni dei sistemi: le reazioni chimiche sono, perciò, influenzate dalle dimensioni delle particelle