Del. 40/04 dell’Autorità per l’Energia Elettrica e per il GAS
“Adozione del regolamento delle attività di accertamento
della sicurezza degli impianti di utenza a gas”
Compilazione dei documenti previsti
La Del. 40/04 dell’AEEG
Le FINALITA’
L’Autorità per l’Energia Elettrica e per il Gas ha emesso un REGOLAMENTO a
salvaguardia della PUBBLICA INCOLUMITA’ imponendo a TUTTI i DISTRIBUTORI di gas di
procedere all’accertamento ai fini della sicurezza di nuovi documenti con modalità e
tempi diversi:
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Progressivamente, a partire dall’1/10/2004, gli “accertamenti” devono precedere
le fasi di attivazione dei nuovi allacci alla rete gas.
Dall’1/04/2008 gli “accertamenti” riguarderanno gli impianti già allacciati e che
vengono riattivati dopo la chiusura del contatore o che vengono modificati dagli
utenti.
Solo a partire dal 1/10/2006 gli “accertamenti” riguarderanno gli impianti
esistenti con percentuali a crescere negli anni.
La prima fase
I nuovi impianti
I nuovi MODELLI predisposti dall’Autorità per l’Energia e per il GAS sono reperibili sui siti internet .
I modelli devono essere scelti in relazione alla tipologia dell’impianto: per i normali utilizzi di tipo civile si devono
compilare i ”modelli A e B” (*), validi fino al 31/03/2007 e successivamente sostituiti dai modelli H e I
Il modello A deve essere redatto dal cliente.
Il modello B dall’installatore e dev’essere corredato dagli allegati già previsti per la Dichiarazione di
Conformità ai sensi della L. 46/90
La delibera 40/04 ha introdotto un ciclo di controllo sui NUOVI impianti utenza postcontatore, che consente agli
INSTALLATORI di eseguire correttamente le prove di TENUTA e FUNZIONALI sugli impianti:
> Il CLIENTE richiede un nuovo allaccio e consegna i Modelli (A e B oppure C e D) correttamente
compilati, firmati e completi dei relativi allegati;
> Il DISTRIBUTORE, tramite PERSONALE QUALIFICATO o PROFESSIONISTI ESTERNI, “accerta” la
documentazione prodotta dal cliente e dal suo installatore;
> Se l’esito è negativo: procede alla notifica degli esiti nei confronti del CLIENTE;
> Se l’esito è positivo: procede all’attivazione della fornitura del gas in via transitoria ;
> L’INSTALLATORE esegue la PROVA di TENUTA e le PROVE FUNZIONALI sull’impianto e compila
la DICHIARAZIONE di CONFORMITA’ (solo primo foglio);
> il CLIENTE consegna la Dichiarazione di Conformità al DISTRIBUTORE (entro 30 giorni dalla
fornitura provvisoria);
> Il DISTRIBUTORE sospende il gas qualora non pervenga la corretta documentazione;
(*) Per gli impianti non soggetti alla Legge 46/90 in sostituzione dei moduli A e B devono essere compilati i Moduli C e D. Tutti gli impianti di tipo civile
sono soggetti alla Legge 46/90. Se avete dei dubbi seguite la seguente tabella o fatevi guidare da un professionista .
Ambiti di applicazione
Modelli A e B
Unità immobiliari o parte di esse ad uso CIVILE adibite a: uso abitativo; conventi o simili; studi professionali; sedi di
persone giuridiche e private; sedi di associazioni e circoli.
Modelli C e D
Unità immobiliari ad uso NON CIVILE: uffici; edifici destinati a pubbliche finalità (pubblici e privati); attività
scolastiche; edifici di culto; società, attività commerciali; banche; depositi; produzione di beni e servizi; attività
industriali, attività agricole; luoghi di cura.
I concetti generali
Cos’è un “accertamento”
L’Autorità per l’Energia Elettrica e per il Gas ha definito un “ACCERTAMENTO” come:
l'insieme delle attività dirette ad accertare in via esclusivamente documentale che l'impianto di
utenza sia stato eseguito e sia mantenuto in stato di sicuro funzionamento nei riguardi della
pubblica incolumità;
L'accertamento è effettuato dall'accertatore esclusivamente su una delle seguenti documentazioni, in
alternativa tra di loro, e secondo quanto previsto dalla delibera AEEG 40/04:
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richiesta ed attestazione di cui agli allegati A e B, complete di tutti gli allegati;
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richiesta ed attestazione di cui agli allegati C e D, complete di tutti gli allegati;
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Copia della dichiarazione di conformità di cui alla legge 5 marzo 1990, n. 46 ;
L’accertamento
La metodologia
La metodologia di accertamento deve garantire che la documentazione presentata corrisponda a dei requisiti minimi
per cui l'accertatore possa sia procedere alle verifiche di conformità alla legislazione vigente dei documenti
stessi e dei loro allegati, sia individuare i requisiti di "sicuro funzionamento ai fini della pubblica incolumità" e
la conformità alle norme tecniche emesse dall'UNI e dal CEI applicabili al singolo caso.
La metodologia utilizzata presuppone di scomporre l'attività di accertamento documentale in tre FASI LOGICHE
(Controlli: FORMALE; TECNICO; NORMATIVO) composte a loro volta da singoli controlli analitici.
E’ ESSENZIALE che la documentazione prodotta corrisponda ai contenuti minimi per garantire
all’accertatore di comprendere la corretta esecuzione degli impianti:
> i Modelli (A e B oppure C e D) devono essere correttamente compilati, firmati e completi dei
relativi allegati;
> tra gli allegati dei Mod. A e B devono SEMPRE essere prodotti:
> il CERTIFICATO CAMERALE;
> lo SCHEMA dell’impianto;
> la RELAZIONE sui MATERIALI UTILIZZATI;
> i RIFERIMENTI a precedenti Dichiarazioni di Conformità (es. Canne fumarie);
> i PROGETTI quando obbligatori (per potenze superiori ai 35 KW e firmati dal
professionista; se superiori ai 116 KW con il visto dei VVFF per la pratica di prevenzione
incendi)
> la DICHIARAZIONE di CONFORMITA’ (primo foglio), che deve essere compilata SOLO DOPO
aver eseguito la PROVA di TENUTA e le PROVE FUNZIONALI sull’impianto;
E’ BUONA REGOLA SEGUIRE LE INDICAZIONI DEL C.I.G. (COMITATO ITALIANO GAS) per la REDAZIONE
degli ALLEGATI ed in particolare per LA RELAZIONE dei MATERIALI e per lo SCHEMA dell’IMPIANTO.
Quali CONTENUTI MINIMI degli allegati ai Modelli B e D devono essere previste le descrizioni di:
> TUBAZIONI del GAS e loro POSIZIONE (percorso e posa);
> tutti gli APPARECCHI installati o installabili (cioè con predisposizione effettuata);
> SCARICO dei FUMI (in canna fumaria; all’esterno; in canna fumaria multipla, ecc.);
> AREAZIONE dei LOCALI (dove sono installati apparecchi di tipo B o cucine);
> ogni altra indicazione ritenuta utile per la comprensione della tipologia o della
realizzazione dell’impianto.
La compilazione dei modelli
Il Modello “A”
Il “modello A” è compilato dal
CLIENTE FINALE
La compilazione dei modelli
Il Modello “B”
Il modello “B” deve essere compilato
dall’INSTALLATORE
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Una particolare attenzione
Le note al modello “B”
Le note al modello “B” sono importanti
Un flash sul servizio
La compilazione dei modelli
Il Modello “C”
Il modello “C” per gli impianti NON
soggetti alla Legge 46/90
La compilazione dei modelli
Il Modello “D”
Il modello “D” deve essere compilato
dall’INSTALLATORE
Una particolare attenzione
Le note al modello “D”
Le note al modello “D” chiariscono le modalità di compilazione
Gli allegati
Le guide del C.I.G. suddividono gli allegati
In accordo con le guide C.I.G.
in sezioni e quadri
Il Certificato Camerale di riconoscimento dei requisiti ai sensi della L. 46/90: per gli impianti a
servizio di porzioni di edificio di tipo civile (modello B) va SEMPRE citato e sempre ALLEGATO.
La SEZIONE I
Riferimenti inerenti alla documentazione
La sezione I è composta da tre distinti quadri raggruppati sotto un unico titolo:
il QUADRO A: dove devono essere riportati i riferimenti della dichiarazione stessa e quelli degli
eventuali progetti esistenti (progetto per l’impianto del gas per potenzialità complessive superiori
ai 34,8 KW; progetto della canna fumaria se collettiva o convogliante apparecchi di potenzialità
singola superiore ai 34,8 KW; progetto di prevenzione incendi per impianti termici di potenzialità
superiore ai 116 KW o altre attività soggette a vigilanza dei V.V.F.F).
il QUADRO B: dove devono essere riportati i riferimenti ad eventuali Dichiarazioni di Conformità
precedenti (esempio canna fumaria già realizzata);
il QUADRO C: dove vanno indicati (se esistenti) i riferimenti ad alcuni importanti documenti ma che
non sempre accompagnano la Dichiarazione.
Gli allegati
In accordo con le guide C.I.G.
La SEZIONE II
Relazione schematica
Il quadro A della sezione II:
la RELAZIONE SCHEMATICA
Il QUADRO A della SEZ II è suddiviso in tre distinti scenari.
Nel primo (scenario A) sono identificate le tipologie di intervento possibili (segnalare “Nuovo impianto gas”
per un impianto mai allacciato alla rete di distribuzione).
Il secondo scenario (scenario B) riguarda gli elementi interessati dall’intervento: occorre segnalare la
potenza anche degli apparecchi per i quali è stato anche solo predisposto l’allaccio (es. apparecchio di cottura
non installato). La POTENZA COMPLESSIVA deve essere la somma delle potenze degli apparecchi installati ed
installabili.
Nel terzo scenario (scenario C) viene indicata la competenza del dimensionamento dell’impianto gas
distinguendo tra quella di un professionista (conformità ad un progetto) e quella dell’installatore (impianti di
potenzialità complessiva inferiore ai 34,8 KW).
Gli allegati
In accordo con le guide C.I.G.
Il quadro B della sezione II:
lo SCHEMA di IMPIANTO
Il QUADRO B della SEZ II è la rappresentazione SCHEMATICA dell'intervento, dove l'intervento
descritto nel quadro A della stessa sezione viene rappresentato sotto forma di disegno .
L’utilizzo di simbologia standard facilita la lettura dei singoli elementi. I riferimenti che
sono indicati nello schema devono essere analoghi a quelli riportati nei quadri
descrittivi successivi.
Lo SCHEMA dell’IMPIANTO può essere di diversa tipologia: planimetrico, tipologico,
assonometrico.
Tutti i tipi di schemi possono essere considerati corretti. In quelli planimetrici occorre riportare un particolare
per le parti che in pianta non sono rappresentabili. Lo schema “tipologico” rappresenta l’impianto senza
riportare le geometrie e le distanze in scala e può essere riutilizzato per installazioni similari. Lo schema
assonometrico è il più completo ma necessita di una rappresentazione sufficientemente precisa che
difficilmente può essere eseguita a mano libera.
Gli allegati
In accordo con le guide C.I.G.
Esempio di SCHEMA di IMPIANTO
L’ ESEMPIO è la rappresentazione TIPOLOGICA di un tipico impianto di tipo civile dove sono presenti:
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tre componenti principali: F1 apparecchio di cottura, F2 scaldabagno, F3 radiatore a gas;
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una presa d’aria G1;
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tubazioni e raccordi gas: A e B numerati progressivamente;
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valvole e rubinetti: C numerati progressivamente;
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canali da fumo di: scaldabagno H1, cappa H2, radiatore a gas H3;
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un flessibile di allaccio dell’apparecchio di cottura E1.
L’ identificazione progressiva (lettera e numero) dev’essere riportata nei “riferimenti” dei successivi
quadri descrittivi della SEZIONE III.
Gli allegati
In accordo con le guide C.I.G.
Ia compilazione degli altri “quadri”
analitici: prodotti e materiali
La SEZIONE III
Tipologia dei prodotti e dei materiali impiegati
Il QUADRO A della SEZ III riguarda le APPARECCHIATURE installate, che devono essere descritte e
caratterizzate in relazione ai locali dove sono installate, al tipo (”A”,”B”,”C” con riferimento alla
classificazione della norma UNI-CIG 7129 e del DM 12/4/96), modello e marca, portata termica, tipo di
collegamento e tipo di scarico dei fumi.
Per gli apparecchi di cottura e per quelli di tipologia “B” (camera aperta) occorre anche definire le
caratteristiche delle aperture di ventilazione.
Il QUADRO B della SEZ III riguarda i singoli materiali utilizzati nell'impianto (tubi, raccordi, canali fumo,
ecc.) che devono essere identificati con i riferimenti riportati nello schema (A1; A2; B1; ecc.), l'ubicazione, il
materiale, le caratteristiche geometriche (dimensioni e quantità/lunghezza), la tipologia di installazione (a
vista; sottotraccia; ecc.) ed eventuali attestati o normative specifiche di prodotto.
Qualora la tipologia dei materiali sia ricompresa nella norma di riferimento generale dichiarata in capo al
quadro (es. UNI-CIG 7129) non risulta necessario indicare le singole norme di prodotto, che invece vanno
indicate se il materiale non è coperto dalla norma generale suddetta.
Questo elenco può sostituire lo schema di impianto (quadro B della sezione II), ma normalmente ne integra
le indicazioni.
In questa maniera la descrizione ed identificazione dell'impianto può considerarsi completa e corretta senza
la necessità di inserire disegni planimetrici (che possono comunque essere allegati).
Gli allegati
In accordo con la guida CIG
La SEZIONE IV
Verifica della tenuta/collaudo
Ia compilazione degli altri “quadri”
analitici: le verifiche finali
La sezione riguarda le PROVE DI SICUREZZA necessarie PRIMA della messa in gas dell'impianto, ed in
particolare le prove di tenuta delle tubazioni e quella della canna fumaria (se adeguata nello stesso
intervento).
La sezione ha degli appositi spazi per la firma da parte del RESPONSABILE TECNICO dell'impresa che realizza
l'intervento e per il COMMITTENTE dello stesso, entrambi devono essere chiaramente identificati.
Verifiche preliminari alla messa in esercizio
DOPO l'apertura del contatore del gas, e quindi dopo che l'impianto è stato messo in esercizio, deve essere
ripetuta la prova di tenuta, verificato il buon funzionamento delle apparecchiature, l'effettiva idoneità dei
locali dove sono installati gli apparecchi e la ventilazione degli stessi, la funzionalità dei camini e la
compatibilità con quanto già installato.
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’
DELL’IMPIANTO ALLA REGOLA DELL’ARTE
Art. 9 della Legge n. 46 del 5 marzo 1990
Il sottoscritto______________________________________________ titolare o legale rappresentante dell’impresa
(Ragione sociale)_____________________________________ operante nel settore________________________
Con sede in via_________________________________________ n._____________ Telefono_________________
Comune ___________________________ (Prov.)________ Partita IVA___________________________________
O iscritta al registro delle Ditte (R.D. 20.9.1934 n. 2011) della camera C.I.A.A. dii _____________ n°_____________
O iscritta all’Albo Provinciale delle Imprese Artigiane (legge 8.8.1995 n° 433) di______________ n°_____________
DOPO aver eseguito le verifiche preliminari alla messa in esercizio occorre compilare il primo foglio della
DICHIARAZIONE di CONFORMITA’. Tale foglio va consegnato al cliente. e una copiaDEVE essere consegnata
al Distributore che ha eseguito l’accertamento entro 30 giorni dalla data di apertura del contatore.
Nell’eventualità siano intervenute modifiche sull’impianto o a seguito delle prove funzionali o per attuare
prescrizioni occorre allegare apposita documentazione tecnica che riporti tali interventi.
Qualora la Dichiarazione non venga consegnata nei termini prescritti o risulti irregolare il
Distributore procede alla chiusura del contatore.
________________________________________________________________________________________________
In edifico ad uso:
O industriale
O civile (2)
O commercio
O altri usi
ULTERIORI INFORMAZIONI ED I MODELLI CITATI
SONO REPERIBILI SUL SITO INTERNET E
SUI SITI DELLE SINGOLE SOCIETA’ DISTRIBUTRICI
SUL SITO WWW.GAS.IT SONO REPERIBILI LE
ISTRUZIONI DI COMPILAZIONE E APPOSITI SOFTWARE
PER UNA PIU’ RAPIDA COMPILAZIONE DEI FOGLI
(SEZIONI E QUADRI) PREVISTI DALLE GUIDE DEL
C.I.G. (COMITATO ITALIANO GAS).
(VERIFICARE LE MODALITA’ DI ACQUISTO DELLA GUIDA PREVISTE DAI PROPRIETARI DEI DIRITTI).
AGGIORNAMENTI ED AVVERTENZE SONO DISPONIBILI
SUI SITI DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E DELLE
ALTRE ISTITUZIONI INTERESSATE.
Le norme citate nel presente opuscolo possono subire revisioni e aggiornamenti.
Il contenuto ufficiale della deliberazione 40/04 e i documenti collegati sono
consultabili sul sito dell' Autorità per l' Energia Elettrica e il Gas all'indirizzo
www.autorita.energia.it
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