Manifestazione e comunicazione delle emozioni STUDIO EMPIRICO E TEORICO DELLE ESPRESSIONI FACCIALI 1) PROSPETTIVA EMOTIVA DELLE ESPRESSIONI FACCIALI: “PROGRAMMA DELLE ESPRESSIONI FACCIALI” - IL PENSIERO DI DARWIN - IPOTESI STANDARD ESPRESSIONI FACCIALI (TOMSKIN, EKMAN) - TEORIA NEUROCULTURALE (EKMAN) 2) PROSPETTIVA COMUNICATIVA DELLE ESPRESSIONI FACCIALI: - ECOLOGIA COMPORTAMENTALE - PROSPETTIVA SITUAZIONISTA Luigi Anolli - Le emozioni 2 IL PROGRAMMA DELLE ESPRESSIONI FACCIALI A) ORIGINE: IL PENSIERO DI DARWIN “L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali” (1872) La capacità di riconoscere le manifestazioni emotive è innata, in quanto viene ereditata. 3 principi: 1) Principio dell’ associazione delle abitudini utili: I movimenti che in origine svolgevano una certa fx nel corso di esperienze emotive (attacco, difesa) sono mantenuti come abitudini automatiche anche se non più necessarie “Espressioni emotive sono inutili vestigia di abitudini ancestrali” Luigi Anolli - Le emozioni 3 2) Prinicipio dell’ antitesi Emozioni opposte sono espresse con comportamenti opposti 3) Principio dell’azione diretta del sistema nervoso Attivazione nervosa durante emozione specifiche reazioni neurali psicofisiologiche indipendentemente dalla volontà N.B. per DARWIN • espressione = “azioni di ogni genere che si accompagnano a uno stato della mente” Luigi Anolli - Le emozioni 4 B) L’IPOTESI STANDARD DELLE ESPRESSIONI FACCIALI (PROSPETTIVA EMOTIVA) TOMSKIN, EKMAN, IZARD (anni ’60) Le configurazioni espressive del volto per manifestare i diversi stati emotivi sono GESTALT unitarie e chiuse, universalmente condivise sostanzialmente fisse di natura discreta specifiche per ogni emozione controllate da distinti programmi neuromotori innati Luigi Anolli - Le emozioni 5 Prospettiva emotiva delle espressioni facciali: • Le espressioni facciali hanno un valore prevalentemente emotivo in quanto emergenza immediata, spontanea e involontaria delle emozioni provate • Esistono EMOZIONI PRIMARIE o DI BASE: Luigi Anolli - Le emozioni 6 • EMOZIONI PRIMARIE o DI BASE: gioia, collera, paura, sopresa, tristezza, disgusto •Le emozioni sono governate da programmi neuromotori specifici e definiti COLLERA PAURA •Isomorfismo fra emozione ed espressione facciale: a ogni emozione corrisponde una determinata espressione facciale. Luigi Anolli - Le emozioni 7 COROLLARI: invariabilità culturale delle espressioni facciali universalità della loro produzione e riconoscimento senza aver bisogno del contesto. Le espressioni facciali manifestano un significato oggettivo e invariante, indipendentemente dal contesto e universalmente intellegibile. Luigi Anolli - Le emozioni 8 2 livelli di analisi per studio scientifico espressione facciale Livello molecolare Livello molare Movimenti minimi e distinti dei numerosi muscoli che consentono l’elevata mobilità ed espressività del volto Configurazione finale risultante; si manifesta nell’assumere una determinata espressione facciale come corrispondente a una data esperienza emotiva Luigi Anolli - Le emozioni 9 Facial Action Coding System (FACS, Ekman e Friesen, 1978): livello molecolare Sistema di osservazione e di classificazione di tutti i movimenti facciali visibili (in riferimento alle loro componenti anatomo-fisiologiche corrispondenti) Segmentazione del continuum indifferenziato dei movimenti facciali IN 44 unità di azione (AU) Es. MOVIE Mediante FACS analisi di oltre 7000 movimenti ed espressioni facciali in tutte le loro combinazioni Luigi Anolli - Le emozioni 10 Luigi Anolli - Le emozioni 11 C) LA TEORIA NEURO-CULTURALE DELLE ESPRESSIONI EMOTIVE (Ekman) • Declinazione dell’ipotesi standard • Ogni specifica emozione attiva uno specifico “programma facciale affettivo” attraverso uno specifico “programma nervoso” COLLEGAMENTO BIUNIVOCO TRA EMOZIONE ed ESPRESSIONE FACCIALE - INVARIANTI - UNIVERSALI Luigi Anolli - Le emozioni 12 C) LA TEORIA NEURO-CULTURALE DELLE ESPRESSIONI EMOTIVE TUTTAVIA LA VALUTAZIONE COGNITIVA PUO’ INTERVENIRE E MODIFICARE L’ESPRESSIONE FACCIALE “NATURALE” IN FUNZIONE DEGLI STANDARD CULTURALI 4 Regole di esibizione (display rules): sono culturalmente apprese; consentono al soggetto di sentirsi adeguato nelle situazioni 1) 2) 3) 4) Intensificazione Attenuazione Inibizione Mascheramento Luigi Anolli - Le emozioni 13 LIMITI: • La teoria neuroculturale è una teoria bifattoriale (fattore biologico-genetico + fattore culturale), di natura additiva, che si limita semplicemente ad accostare questi due fattori • Il contesto è ignorato: le espressioni facciali trasmettono in maniera automatica uno specifico significato emotivo • Se la manifestazione di emozioni avviene mediante programmi facciali automatici invarianti in modo immediato fornisce info sulle emozioni del soggetto in modo involontario possibile danno per il soggetto • In realtà, contrariamente a quanto sostenuto da queste teorie è possibile la sconnessione tra ESPERIENZA e ESPRESSIONE EMOTIVA Luigi Anolli - Le emozioni 14 QUESTE TEORIE SOSTENGONO L’IPOTESI DELL’UNIVERSALITA’ DELLE ESPRESSIONI FACCIALI Luigi Anolli - Le emozioni 15 Ipotesi dell’universalità delle espressioni facciali delle emozioni Le espressioni facciali delle emozioni sono universali sia • sul piano della produzione • sul piano del riconoscimento Tre proposizioni: 1. universalità dei movimenti facciali: in tutti gli esseri umani si verificano i medesimi movimenti facciali 2. espressività dei movimenti facciali: determinate configurazioni di movimenti facciali sono la manifestazione di medesime emozioni in tutti gli esseri umani 3. universalità del processo di riconoscimento: soggetti di varie culture attribuiscono il medesimo significato emotivo a determinate configurazioni Luigi Anolli - Le emozioni 16 universalità del processo di riconoscimento: soggetti di varie culture attribuiscono il medesimo significato emotivo a determinate configurazioni Questa proposizione è stata sistematicamente indagata • Presso le popolazioni alfabetizzate (occidentali e non) e non alfabetizzate • impiegando il METODO STANDARD • partecipazione di studenti universitari come osservatori (coloro cui è chiesto di riconoscere) •Fotografie di espressioni facciali posate delle sei emozioni di base • scelta forzata scegliendo tra una lista di risposte predefinite Luigi Anolli - Le emozioni 17 SCEGLI TRA: •PAURA •DISGUSTO •COLLERA.. Dai dati su popolazioni alfabetizzate: • Soggetti appartenenti a culture diverse hanno presentato valori simili e concordanti nell’attribuire il medesimo significato emotivo a determinate espressioni facciali (riconoscere le emozioni attraverso le espressioni facciali) • La percentuale dei riconoscimenti corretti è superiore al caso Luigi Anolli - Le emozioni 18 I LIMITI DELLA TESI DELL’UNIVERSALITA’ E DEL METODO STANDARD • Società alfabetizzate: i partecipanti sono solo studenti con buon livello d’istruzione • Disegno sperimentale ENTRO I SOGGETTI che favorisce l’addestramento al compito: allo stesso soggetto viene chiesto di riconoscere 6 diverse emozioni (riconoscimento delle espressioni per confronto) • scegliere la loro risposta entro un elenco limitato di etichette emotive (“scelta forzata”) che aumenta di molto la percentuale delle risposte corrette rispetto alla tecnica della “scelta libera” • Fotografie di espressioni posate (non spontanee) • È probabile che i soggetti delle culture non alfabetizzate • influenzati dai mediatori culturali •Problemi linguistici •Scarso controllo situazioni sperimentali Luigi Anolli - Le emozioni 19 Ipotesi dell’universalità minima (Russel e Fernández-Dols) Esiste un certo grado di somiglianza fra le culture nell’interpretazione delle espressioni facciali, senza tuttavia prevedere un sistema innato di segnalazione delle emozioni Luigi Anolli - Le emozioni 20 Ipotesi dell’universalità minima (Russel e Fernández-Dols) ASSUNTI: 1) In tutti gli esseri umani si verificano i medesimi movimenti facciali 2) I movimenti facciali sono connessi agli stati psicologici (cognitivi ed emotivi) ma non solo 3) La maggior parte delle persone è in grado di fare inferenze sugli stati psicologici dell’altro a partire dai suoi movimenti facciali 4) In certe culture (es. occidentale) le persone sono convinte che certi movimenti facciali corrispondano a certe emozioni; queste credenze possono essere non condivise in altre culture Luigi Anolli - Le emozioni 21 Ipotesi dell’universalità minima (Russel e Fernández-Dols) Gradiente di riconoscimento: UNIVERSALITA’ SPECIFICITA’ Espressioni emotive facilmente riconosciute in tutte le culture Gioia, collera, disgusto Espressioni emotive caratteristiche di una determinata cultura Es. Orissa: mordersi lingua= vergogna Luigi Anolli - Le emozioni 22 PROSPETTIVA COMUNICATIVA DELLE ESPRESSIONI FACCIALI: - ECOLOGIA COMPORTAMENTALE - PROSPETTIVA SITUAZIONISTA Luigi Anolli - Le emozioni 23 LA PROSPETTIVA COMUNICATIVA DELLE ESPRESSIONI FACCIALI L’ECOLOGIA COMPORTAMENTALE (Fridlund, 1994) Le espressioni facciali hanno un valore eminentemente comunicativo, poiché manifestano agli altri le intenzioni del soggetto in base al contesto, sono messaggi rivolti a un’ •Valore sociale intrinseco delle espressioni facciali: consentono di comunicare agli altri in maniera flessibile i propri obiettivi e interessi •Socialità implicita: le persone producono espressioni sociali anche quando sono da sole Anche se meno intense rispetto a quando sono con altre persone Luigi Anolli - Le emozioni 24 • Dissociabilità fra interno (esperienza soggettiva) ed esterno (manifestazione): grado di separazione fra le espressioni facciali e gli stati psicologici interni non tutto ciò che appare sul volto indica necessariamente un’esperienza emotiva interna, e viceversa; ciò genera importanti gradi di libertà nella comunicazione • Scompare la distinzione fra espressione “autentica” (suscitata in modo automatico dal programma nervoso corrispondente) ed espressione “falsa” (generata dall’intervento delle regole di esibizione per motivi culturali) le espressioni facciali hanno un valore sociale, sono “messaggi” inviati agli altri e, in quanto tali, svolgono una funzione comunicativa Luigi Anolli - Le emozioni 25 LA PROSPETTIVA SITUAZIONISTA Nella prospettiva comunicativa: Importanza fondamentale del contesto Le espressioni fuori contesto, considerate in modo isolato, sono assai difficili da interpretare e si prestano a numerosi equivoci Luigi Anolli - Le emozioni 26 Per la prospettiva situazionista (Fernandez-Dols) un’espressione facciale è pianificata ed eseguita secondo le condizioni del contesto di riferimento. La produzione di un’espressione facciale dipende dalla capacità di gestione locale sia delle emozioni sia delle condizioni contestuali. La stessa emozione (es. gioia) può suscitare espressioni facciali diverse Luigi Anolli - Le emozioni 27 La genesi delle espressioni facciali è spiegata in base all’ipotesi dinamica che prevede un processo sequenziale e cumulativo in ogni espressione facciale, in quanto risultato della progressiva integrazione dinamica degli esiti delle singole fasi della valutazione della situazione interattiva ed emotiva. Le espressioni facciali costituiscono delle configurazioni motorie momentanee, dotate di un’elevata flessibilità e variabilità, in grado di adattarsi attivamente alle condizioni della situazione. Luigi Anolli - Le emozioni 28 La voce delle emozioni Importanza delle proprietà vocali per esprimere le emozioni Fase di encoding Analisi e misurazione dei correlati acustici dell’espressione vocale delle emozioni (Anolli e Ciceri) Ogni emozione è caratterizzata da un preciso e distintivo profilo vocale Luigi Anolli - Le emozioni 29 •La collera: incremento della media, della variabilità e della gamma della Fº; aumento dell’intensità della voce, presenza di pause molto brevi o loro assenza; ritmo elevato; il profilo di intonazione assume variazioni frequenti a forma angolare •La paura: forte aumento della media, della variabilità e della gamma della Fº (incremento rilevante delle perturbazioni; profilo delle armoniche assai irregolare che indica la presenza di tremori); elevata velocità del ritmo di articolazione, intensità della voce molto forte; voce sottile, oltremodo tesa e stretta, segnala la condizione di impotenza di fronte a una minaccia Luigi Anolli - Le emozioni 30 •La tristezza: tono mediamente basso per il decremento della media e della gamma della Fº; volume modesto; presenza di lunghe pause; ritmo di articolazione rallentato; voce rilassata e stretta •La gioia: aumento della media, della variabilità e della gamma della Fº; tonalità molto acuta e profilo d’intonazione progressivo; aumento dell’intensità; a volte, accelerazione del ritmo di articolazione Luigi Anolli - Le emozioni 31 •Il disprezzo: articolazione molto lenta delle sillabe e durata prolungata della frase; tono di voce profondo; intensità piena •La tenerezza: ritmo regolare, tonalità grave e profilo di intonazione lineare; volume tendenzialmente basso; voce ampia e distesa Luigi Anolli - Le emozioni 32 Studi sull’encoding vocale delle emozioni Capacità del canale vocale non verbale di trasmettere in modo autonomo precise e distinte informazioni circa gli stati affettivi dell’individuo, in maniera indipendente dagli aspetti linguistici dell’enunciato Luigi Anolli - Le emozioni 33 Capacità del destinatario di riconoscere e di inferire lo stato affettivo ed emotivo del parlante prestando attenzione soltanto alle sue caratteristiche vocali Accuratezza media di riconoscimento pari al 60% Sono più facilmente identificabili le espressioni vocali delle emozioni negative rispetto a quelle delle emozioni positive: le prime sono più strettamente connesse con le condizioni della sopravvivenza degli individui Luigi Anolli - Le emozioni 34 • Analisi della matrice delle confusioni: gli errori non sono quasi mai casuali, ma sistematici e regolari attraverso confusioni simmetriche (per esempio, fra la collera e il disprezzo, fra la paura e la tristezza) o confusioni asimmetriche (per esempio, fra la tristezza e la compassione, fra il disprezzo e l’ironia, fra la gioia e l’esaltazione, e non viceversa) Luigi Anolli - Le emozioni 35 Gli indizi vocali nell’espressione delle emozioni sono una conferma della ridondanza del segno linguistico; parimenti,rendono ragione della grande variabilità che esiste nella manifestazione delle proprie intenzioni comunicative da parte dell’individuo Luigi Anolli - Le emozioni 36 I gesti delle emozioni Azioni motorie coordinate e circoscritte, volte a generare un significato e indirizzate a un interlocutore, al fine di raggiungere uno scopo Il loro insieme è stato chiamato anche il “linguaggio del corpo”, anche se sono interessate soprattutto le mani Luigi Anolli - Le emozioni 37 PER UNA TIPOLOGIA DEI GESTI Si propone di integrare alcuni dei sistemi di classificazione più diffusi a) Gesticolazione (o gesti iconici o lessicali): “illustratori” o “gesti ideativi”; accompagnano l’azione del parlare, variano per forma, estensione spaziale e durata, e sono in stretta relazione con quanto si dice con le parole; sono scarsamente convenzionalizzati (sono idiosincratici); a livello semiotico sono caratterizzati dalla globalità e dalla sinteticità;comprende i gesti regolatori (mantengono la sincronizzazione degli scambi comunicativi) Luigi Anolli - Le emozioni 38 b) Pantomima: costituiscono la rappresentazione motoria e l’imitazione di azioni, di scene o di situazioni; possono essere semplici o complessi, di durata variabile, senza un riferimento a un codice preciso; di norma, non accompagnano il discorso, non sono convenzionalizzati e, a livello semiotico, sono caratterizzati dalla globalità e dall’analiticità c) Emblemi (o gesti simbolici): “gesti semiotici”; sono notevolmente convenzionalizzati e codificati; di solito, sono compiuti a distanza, in assenza di linguaggio, in grado di esprimere concetti che possono essere detti anche con parole; sul piano semiotico, costituiscono unità segmentate Luigi Anolli - Le emozioni 39 d) Gesti deittici: movimenti, di norma compiuti con l’indice, per indicare un certo oggetto, una direzione o un evento a distanza; notevolmente convenzionalizzati, segmentati e caratterizzati da sinteticità a livello semiotico e) Gesti motori (o percussioni): movimenti semplici, ripetuti in successione e ritmici; possono accompagnare il discorso o essere prodotti da soli; scarsamente convenzionalizzati, ma abbastanza comuni e condivisi; sono caratterizzati da globalità e analiticità Luigi Anolli - Le emozioni 40 f) Linguaggio dei segni: sistema dei segni impiegato dai sordomuti; ha le proprietà di un linguaggio vero e proprio in termini di arbitrarietà nella relazione fra segno e referente; pienamente convenzionalizzati all’interno della comunità dei partecipanti; caratterizzati dalla segmentazione e dall’analiticità sul piano semiotico; presentano una specifica rappresentazione corticale nell’emisfero sinistro Luigi Anolli - Le emozioni 41 IL VALORE EMOTIVO DEI GESTI I gesti presentano rilevanti variazioni culturali, soprattutto in riferimento agli emblemi e al linguaggio dei segni • Per esempio, il gesto della mano a borsa, pressoché sconosciuto in Inghilterra, ha un significato di interrogazione e perplessità nell’Italia meridionale, significa buono in Grecia, lentamente in Tunisia, paura nella Francia meridionale e molto bello presso alcune comunità arabe • Per quel che riguarda i gesti iconici (o lessicali), gli italiani del sud, per esempio, fanno ampio uso di gesti fisiografici, mentre gli ebrei di lingua yiddish impiegano gesti ideografici Luigi Anolli - Le emozioni 42 Il sistema prossemico e aptico nella manifestazione delle emozioni Sistemi di contatto aptica prossemica Percezione, organizzazione e uso dello spazio, della distanza e del territorio nei confronti degli altri Insieme di azioni di contatto corporeo con un altro Luigi Anolli - Le emozioni 43 L’uso dello spazio e della distanza implica un equilibrio instabile fra processi affiliativi (di avvicinamento) ed esigenze di riservatezza (di distanziamento) Gestione della propria territorialità •Territorio: area geografica che assume risvolti e significati psicologici nel corso degli scambi di comunicazione Luigi Anolli - Le emozioni 44 Territorio Territorio pubblico Territorio domestico Territorio dove gli individui hanno libertà d’accesso, ma è regolato da norme e vincoli ufficiali e convenzionali; una certa porzione di spazio è marcata a livello di CNV come propria attraverso segnali e indicatori, e può essere rivendicata come appartenente a sé in quella circostanza Territorio in cui l’individuo sente di avere libertà di movimento in maniera regolare e abituale; in esso prova un senso di agio e ne possiede il controllo; è distinto da quello pubblico da precisi confini sia fisici che psicologici Luigi Anolli - Le emozioni 45 Regolazione della distanza spaziale = buon indicatore della distanza comunicativa fra le persone. Diversi tipi di distanza •Zona intima (fra 0 e 0,5 m circa): distanza delle relazioni intime •Zona personale (fra 0,5 e 1 m circa): area invisibile che circonda in maniera costante il nostro corpo •Zona sociale (fra 1 e 3,5/4 m): distanza per le interazioni meno personali •Zona pubblica (oltre i 4 m): distanza tenuta in situazioni pubbliche ufficiali Luigi Anolli - Le emozioni 46 Differenze culturali nella prossemica Cultura della distanza Cultura della vicinanza La distanza interpersonale è grande, angolazione obliqua e ogni riduzione spaziale è percepita come invasione La distanza interpersonale è ridotta, angolazione diretta e la distanza è valutata come freddezza e ostilità Luigi Anolli - Le emozioni 47 L’APTICA E IL CONTATTO CORPOREO Azioni di contatto corporeo nei confronti degli altri •Nel corso del periodo neonatale e dell’infanzia, il tatto è uno dei canali più importanti di comunicazione; i bambini piccoli manifestano un bisogno innato di contatto corporeo per ragioni sia fisiologiche che psicologiche. Su questa base si crea il legame di attaccamento Luigi Anolli - Le emozioni 48 APTICA Sequenze di contatto reciproco Due o più azioni di contatto compiute in modo reciproco nel corso della medesima interazione Contatto individuale Unidirezionale e rivolto da un soggetto a un altro Luigi Anolli - Le emozioni 49 • Nei rapporti amorosi, il contatto corporeo invia messaggi di affetto, di coinvolgimento e di attrazione sessuale; in pubblico, assume il valore comunicativo di segno di legame che individua la coppia medesima in quanto coppia e che segnala il desiderio di essere lasciata sola • Il contatto corporeo può comunicare una relazione di dominanza e di potere: di norma, le persone che occupano una posizione sociale dominante hanno la libertà di toccare coloro che sono in posizione di minor potere • In numerose circostanze il contatto fisico è regolato attraverso rituali che vi attribuiscono uno specifico significato legato al contesto d’uso Luigi Anolli - Le emozioni 50