1 di 5 about:blank NewsleƩer di Tesori del Lazio Outdoor Anno 0 ‐ Numero 3 ‐ novembre 2012 Tuƫ gli aggiornamenƟ su appuntamenƟ, evenƟ ed iniziaƟve outdoor di Tesori del Lazio ‐ Associazione SporƟva DileƩanƟsƟca e Culturale Se Ɵ piace la storia, l’archeologia, l’arte e la natura dei posƟ meno noƟ del territorio laziale, Ti ricordiamo i prossimi imperdibili appuntamenƟ. Per maggiori info cliccate sui link o sulle immagini SABATO 24 NOVEMBRE Acquedoƫ nascosƟ: “I GiganƟ dell’Acqua” tra Gallicano del Lazio e Tivoli (RM) Provincia: RM ‐ Difficoltà: T/E Gallicano nel Lazio (RM) ‐ Alla riscoperta degli anƟchi e maestosi acquedoƫ romani nascosƟ tra i lussureggianƟ valloni del territorio prenesƟno… Esploreremo il territorio dei “GiganƟ dell’Acqua”, l’area tra Gallicano nel Lazio e Tivoli (RM), aƩraversata dai resƟ di ben quaƩro anƟchi acquedoƫ romani provenienƟ dall'alta valle dell'Aniene per portare l’acqua a Roma. Il percorso degli acquedoƫ rappresenta un'occasione straordinaria per riscoprire ed ammirare i resƟ di importanƟ opere idrauliche dell'epoca romana, all’interno di un’area naturalisƟca ricca di una vegetazione rigogliosa e incontaminata. Andremo nel territorio degli anƟchi acquedoƫ romani Anio Vetus e Aqua Marcia nella prima parte della giornata e poi, volendo, in quello dell’Aqua Claudia e dell’Anio Novus. Gran parte del loro percorso era soƩerraneo, ma scavalcavano le profonde gole che caraƩerizzano quest'area su grandiosi ponƟ, molƟ dei quali ancora in piedi nascosƟ tra la fiƩa vegetazione. Si raccomanda abbigliamento adeguato, scarpe da outdoor e pranzo "al sacco". Una fonte di luce indipendente (torcia) potrà essere uƟle per curiosare tra i cunicoli, le gallerie e pozzi che incontreremo. Sono previste soste in paese per la colazione e nel pomeriggio a fine giornata. L’evento è patrocinato dal comune di Gallicano nel Lazio (RM) ‐ A tuƫ i partecipanƟ sarà consegnato, fino ad esaurimento scorte, del materiale informaƟvo (iƟnerari, carƟne, opuscoli, etc) sul patrimonio archeologico e naturalisƟco del territorio comunale. Saremo accompagnaƟ, per la prima parte del percorso, dall’Assessore all’ambiente e da uno storico, che ci esporranno la storia degli acquedoƫ romani, opera di ingegneria idraulica, arƟsƟca e architeƩonica che è sopravvissuta nei secoli giungendo fino a noi spesso ancora intaƩa. Per chi lo desideri si potrà percorrere la galleria di servizio della Bullica dove, all’interno, si terrà una breve lezione di avvicinamento alla speleo‐archeologia tenuta dal team di Tesori del Lazio. Iscrizione e partecipazione ai soli soci. Associazione aperta a tuƫ. Modalità di adesione in calce al presente avviso. PartecipanƟ min 5 ‐ max 30 21/11/2012 8.59 2 di 5 about:blank Prenotazioni obbligatorie e informazioni scrivendo a [email protected] Forse non sapete che… L’acqua a Roma Tra tuƩe le civiltà anƟche, l’interesse dei romani mostrato per l’acqua e il suo approvvigionamento, per la manutenzione dei condoƫ, l’isƟtuzione di regolamenƟ, l’eliminazione degli sprechi, la baƩaglia contro gli abusi e per la distribuzione capillare dalle piccole fontanelle alle terme, è straordinario e non ha eguali. Plinio il Vecchio afferma “… che nulla in tuƩo il mondo è mai esisƟto di più meraviglioso”. Secondo Sesto Giulio FronƟno, “curator aquarum”, ovvero sovrintendente agli acquedoƫ e ai servizi connessi nel I secolo d.C., gli acquedoƫ sono la più alta manifestazione della grandezza romana e quello dell’Aqua Claudia era deƩo “magnificenƟssimus”… e, ancora, non è un caso se l’Urbe fu definita “Regina aquarum”, infaƫ nessuna ciƩà al mondo nell’anƟchità (e forse anche ai tempi di oggi) ha avuto così tanta acqua a disposizione per i propri abitanƟ. Il primo acquedoƩo di Roma fu costruito nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco, lo stesso che creò la via che da lui prese il nome, la via Appia. Prima Roma si approvvigionava direƩamente con le acque del Tevere. Le sorgenƟ del primo acquedoƩo erano situate tra l'VIII e il IX miglio della Via PraenesƟna. Il condoƩo, quasi tuƩo soƩerraneo, tranne un breve traƩo all'altezza della Porta Capena, era lungo poco più di 16 km ed entrava a Roma, in una località chiamata Ad Spem Veterem, dove sorgeva l'anƟco tempio della Dea Speranza, situata dove oggi è Porta Maggiore. Vennero così costruiƟ, di volta in volta con il crescere del fabbisogno, altri 10 acquedoƫ. Pian piano, a seconda delle richieste, vennero costruiƟ ulteriori diverƟcoli e diramazioni arrivando nel IV secolo a contare ben 19 condoƫ idrici nella sola ciƩà di Roma. Il territorio dei GiganƟ dell’acqua Gallicano nel Lazio (RM) rientra nel territorio aƩraversato dai quaƩro anƟchi acquedoƫ romani dell’Anio Vetus (272‐270 a.C.), dell’Aqua Marcia (144‐140 a.C.), dell’Aqua Claudia (38‐52 d.C.) e dell’Anio Novus (38‐52 d.C.) che portavano l’acqua a Roma. Tuƫ quesƟ acquedoƫ, dopo aver captato l'acqua direƩamente dal fiume Aniene (è il caso dell’Anio Vetus e Novus), o prelevata da sorgenƟ purissime situate nell’alta Valle dell’Aniene (nel caso dell’Aqua Marcia e Claudia), aƩraversavano il territorio di Tivoli proseguendo con direzioni pressoché parallele fino all’altezza di Gericomio. Da qui si separavano percorrendo l’agro prenesƟno costeggiando e/o intersecando i dossi e i profondi valloni che incontravano di volta in volta. All’altezza della Via PrenesƟna procedevano con andamento reƫlineo fino alla Via LaƟna, dove si trovavano i bacini di decantazione delle acque (le piscine limarie), da qui l’Anio Vetus procedeva in alveo soƩerraneo, mentre gli altri tre si riunivano per procedere sulla stessa fila di arcate fino alla zona di Porta Maggiore. Il percorso degli acquedoƫ era in gran parte soƩerraneo, e così è anche nel territorio di Gallicano nel Lazio, ma quando incrociavano le vallate, uscivano con le possenƟ e massicce sostruzioni, spesso con le loro numerose arcate per poi rituffarsi nella collina opposta in uno scenario che, unito a quello rigoglioso della natura e alla solitudine dei luoghi, offre emozioni profonde e spesso idenƟche a quelle vissute dai visitatori dell’800. I ponƟ degli acquedoƫ presenƟ alle pendici dei MonƟ PrenesƟni, in parƟcolare nel territorio di Poli, Gallicano nel Lazio, San ViƩorino e San Gregorio da Sassola, rappresentano, infaƫ, una delle ulƟme tesƟmonianze dell’autenƟco paesaggio della Campagna Romana, dove la natura selvaggia, lussureggiante e talvolta incontaminata ed i grandiosi ruderi, insieme, danno vita ad un ambiente di straordinaria suggesƟone. L’Anio Vetus 21/11/2012 8.59 3 di 5 about:blank Fu il secondo acquedoƩo di Roma in ordine cronologico e venne costruito tra il 272 e il 270 a.C. con il boƫno della viƩoria contro Taranto e Pirro, dai censori Manio Curio Dentato e Flavio Flacco, magistraƟ incaricaƟ dal Senato. Lungo circa 63 Km, fiancheggiava la via PraenesƟna, raggiungeva la via LaƟna e lungo la via Labicana entrava a Roma nella località Ad Spem Veterem. L'acqua dell'Anio Vetus, prelevata dal fiume Aniene all’altezza di San Cosimato (tra Vicovaro e Mandela), arrivava spesso torbida, tanto che in seguito fu desƟnata a irrigazione e per uso non potabile. L’appellaƟvo di Vetus arrivò quasi 3 secoli dopo, per disƟnguerlo dal secondo acquedoƩo dell'Aniene, ovvero l'Anio Novus. L’Aqua Marcia Lo speco soƩerraneo dell’acquedoƩo dell’Aqua Marcia, che secondo Plinio il Vecchio portava l’acqua più fredda e limpida di Roma, è scavato nel vivo traverƟno soƩo la rupe di S. Cosimato a Vicovaro (RM). L’acquedoƩo cosiddeƩo Marciano, alimentato da acque freschissime dalle sorgenƟ Rosoline di Marano Equo, tra Àrsoli ed Agosta, fu condoƩo a Roma tra il 144 ed il 140 a.C. dal pretore Quintus Marcius Rex. È l’acquedoƩo più lungo di tuƫ (91 Km circa) di cui il 90% soƩerraneo e con circa 9 chilometri ininterroƫ di archi che costeggiavano la Via LaƟna. Arrivato allo Spem Veterem, seguiva poi le Mura Aureliane fino alla Porta TiburƟna e poi raggiungeva il castello terminale vicino a Porta Collina. Restaurato da Agrippa nel 33 a.C. e da Augusto tra l'11 e il 4 a.C. che lo potenziò con la nuova sorgente Augusta, fu interroƩo assieme agli altri condoƫ idrici durante l’invasione dei GoƟ (537‐538 d.C.). Da quel momento Roma rimase per circa oƩo secoli priva di acque canalizzate L’Aqua Claudia L’acquedoƩo dell’acqua Claudia, iniziato dall’imperatore Caligola nel 38 d.C. e terminato da Claudio nel 52 d.C. (da cui il nome), fu spesso interroƩo a causa della caƫva qualità del traverƟno che aƩraversava nelle ulƟme valli dell’Aniene. Nel 71 fu riprisƟnato da Vespasiano e nell’81 notevolmente consolidato da Tito. Era l’acquedoƩo più imponente, lungo circa 68 km, di cui gran parte (54 km) in soƩerranea e 15 km era sopra terra, di cui circa 11 sulle ben note magnifiche arcuazioni dell’Appia e quasi 5 su ponƟ. L’acqua proveniva per lo più da sorgenƟ di oƫma qualità, situate nell'alta valle dell'Aniene a poca distanza da quelle dell'acqua Marcia, la Fons Caeruleus e Fons CurƟus, con una portata totale di circa 2200 l/s ed entrava in ciƩà presso l’aƩuale Porta Maggiore sopra le cui arcate monumentali, unite alle mura Aureliane, è ancora possibile vedere il doppio canale dell’Aqua Claudia e dell’Anio Novus. L’Anio Novus Era lungo più di 86 Km di cui 14 in superficie e forniva 190.000 metri cubi di acqua al giorno. Le sue sorgenƟ erano vicine a quelle dell’acquedoƩo Claudio e anche il percorso di superficie era in parte comune (7 Km). Fu costruito nel 38 d.C. da Caligola ma finito solo nel 52 d.C. da Claudio, il quale, essendosi già dedicato l'Aqua Claudia, legò il nome dell’acquedoƩo all'Aniene, disƟnguendolo come Novus rispeƩo al vetus. TesƟ elaboraƟ da Tesori del Lazio © 2012 ‐ All rights reserved SABATO 15 DICEMBRE Necropoli rupestri: Norchia ‐ Alla scoperta della più speƩacolare necropoli rupestre etrusca d’Italia tra Vetralla e Monte Romano (VT) Provincia: VT ‐ Difficoltà: T/E 21/11/2012 8.59 4 di 5 about:blank Vetralla (VT) ‐ Tra le rovine dell’anƟca ciƩà di Orcla/Norchia alla scoperta della più speƩacolare necropoli rupestre etrusca d’Italia… Nell'anƟca ciƩà di Orcla/Norchia, tra Vetralla (VT) e Monte Romano (VT), le sorprese e l’avventura non potranno mancare… Tra scoscesi dirupi e una rigogliosa vegetazione, la roccia è levigata da anƟche mani in modo da creare una fiƩa rete di monumenƟ sepolcrali. Esploreremo il territorio alla ricerca e scoperta di bellissime tombe a dado etrusche di una delle più famose necropoli rupestri, passando per i ruderi dell’abitato dell’anƟca Orcla, le rovine del Castello dei Di Vico e quel che rimane della Chiesa di San Pietro (IX sec. d.C.) … AnƟchi colombari e abitazioni rupestri sono tra il fiƩo della vegetazione e una via cava intagliata nel tufo aspeƩa solo di essere ritrovata… MolƟ saranno gli scorci e le sorprese in questo (quasi) inesplorato angolo della Tuscia fuori dal tempo, così che ci si potrà senƟre come i romanƟci viaggiatori del secolo scorso. Si raccomanda abbigliamento adeguato, scarpe da outdoor e pranzo "al sacco". Sono previste soste in paese per la colazione e nel pomeriggio a fine giornata. Iscrizione e partecipazione ai soli soci. Associazione aperta a tuƫ. Modalità di adesione in calce al presente avviso. PartecipanƟ min 5 ‐ max 30 Prenotazioni obbligatorie e informazioni scrivendo a [email protected] NOVITÀ My Outdoor è una nuova iniziaƟva esclusiva di Tesori del Lazio dedicata ai propri associaƟ. Tuƫ i soci possono creare la loro visita personalizzata, decidendo dove e quando farsi accompagnare da noi alla scoperta dei “tesori" del Lazio. In aggiunta ai nostri classici evenƟ outdoor già fissaƟ nel calendario di anno in anno, da oggi ogni associato è libero di scegliere quale sito vuole visitare tra i quasi 1000 presenƟ sul nostro sito. Altre informazioni cliccando qui. CHI PUÒ PARTECIPARE E PRENOTAZIONI Le uscite sono dedicate ai soci dell’Associazione Tesori del Lazio, ma se siete interessaƟ siete i benvenuƟ e se avete amici interessaƟ portateli pure con voi! Chi non è ancora socio potrà associarsi direƩamente al momento dell’appuntamento. Se avete il nominaƟvo qualche giorno prima contaƩateci e potremmo velocizzare le praƟche per l’emissione della tessera e l’assicurazione. Chi non è ancora socio può prenotarsi inviando una mail all’indirizzo [email protected], indicando nome, cognome, età e recapiƟ telefonici. I non soci potranno al momento scegliere se usufruire della stessa promozione del socio ordinario (30€ compresa assicurazione base, 5 uscite outdoor a scelta sul calendario, convenzioni ed accesso alla sezione riservata del sito web) oppure la promozione dell’autunno 2012 (iscrizione una tantum 10€ ‐ compresa assicurazione base e convenzioni ‐ e pagamento in loco, di volta in volta, di 8€ per ciascuna uscita outdoor come contributo di partecipazione). La tessera avrà validità 365 giorni dal momento dell’emissione. I soci possono invece prenotarsi direƩamente sul form online di ciascuna proposta (inserendo il numero di tessera definiƟvo o provvisorio) oppure via mail all’indirizzo [email protected]. Riportare in entrambi i casi il numero di cellulare per le comunicazioni urgenƟ. ESCLUSIONE, ANNULLAMENTO E/O VARIAZIONI Il programma può subire annullamenƟ o variazioni a causa di avverse condizioni atmosferiche. E uƟle quindi 21/11/2012 8.59 5 di 5 about:blank tenere d’occhio il meteo nei giorni precedenƟ, scriverci in caso di dubbi, e controllare il vostro cellulare poiché vi informeremo tempesƟvamente con un sms in caso di annullamento. INFO Per qualsiasi informazione e chiarimento relaƟvo le aƫvità outdoor, per comunicare l’avvenuta prenotazione o per sapere se la prenotazione è andata a buon fine, per avere noƟzie su una specifica uscita, etc scrivere a [email protected] Tesori del Lazio Associazione Culturale e SporƟva hƩp://www.tesoridellazio.it hƩp://www.facebook.com/Tesori.del.Lazio hƩp://twiƩer.com/tesoridellazio Scrivere a [email protected] Vuoi COLLABORARE con noi? Vuoi PROMUOVERE il tuo territorio su internet? Scrivere a [email protected] 21/11/2012 8.59