REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA ASL BOLOGNA NORD UN OSPEDALE A CINQUE STELLE Aree di intervento Decentramento amministrativo Semplificazione amministrativa Miglioramento della gestione Il progetto è concluso SI NO Se SI indicare: Data inizio Data di conclusione Se No indicare Data inizio Data prevista di conclusione 21 LUGLIO 1997 indicat. Entro 2000 Amministrazione Azienda U.S.L. Bologna Nord - Ospedale di Bentivoglio Altre amministrazioni coinvolte REFERENTE Cognome e Nome: Loredana Fauni* – Dott. Gianlupo Lupi **- Dott.ssa Raffaella Giorgetti*** Collaboratori vari Qualifica: *Responsabile Servizio Alberghiero - ** Direttore Presidio Ospedaliero- *** Sociologa Unità organizzativa (settore, ufficio, servizio): Direzione Sanitaria – Servizio Alberghiero Indirizzo ufficio: Direzione Sanitaria Presidio Ospedaliero Via e n° civico: Marconi,35 Cap: 40010 Città: Bentivoglio Provincia: Bologna Telefono: 051/6644382 Fax 051/6644449 Orario per eventuali comunicazioni: è sempre attiva una Segreteria telefonica Indirizzo Internet di riferimento: [email protected] DESCRIZIONE DEL PROGETTO Motivazione: data la vastità del Progetto si prega di valutare anche l’allegato. Negli ultimi anni molti disservizi denunciati dai cittadini ricoverati e molte accuse rivolte dai “ media” alla Sanità pubblica, riguardano aspetti inerenti il comfort alberghiero, l’accoglienza, l’informazione, la disponibilità e la gentilezza degli operatori. Inoltre bisogna sottolineare come gran parte delle persone che optano per le Case di Cura private operino questa scelta per poter usufruire di maggior comfort, qualche volta persino a discapito di un “ livello di garanzia sanitaria superiore” . In questo contesto la Direzione Sanitaria dell’Ospedale di Bentivoglio ha deciso di avviare il Progetto. Il bisogno di condividere questa nostra esperienza, quale utile contributo per migliorare la qualità delle Istituzioni Sanitarie, abbinato alla convinzione, alla volontà ed all’impegno dimostrato da tutti coloro che si stanno adoperando per la riuscita del Progetto e, più in generale, per il raggiungimento in modo efficace degli obiettivi della Qualità, sono alla base della motivazione che ci ha indotto a partecipare ai “ Regionando 2000” . Obiettivi L’obiettivo principale del Progetto finalizzato a migliorare il comfort alberghiero e dell’accoglienza ai clienti, si articola in diversi obiettivi secondari. Da una parte l’attenzione è puntata al “ cliente esterno” , utente dell’ospedale. Verso il quale il lavoro svolto è stato mirato a: rendere i servizi più accessibili e più accoglienti; migliorare il “ clima” al momento del ricovero; migliorare la conoscenza del cittadino dell’ambiente ospedaliero; offrire un ambiente più personalizzato ed umano; migliorare l’habitat ospedaliero. In secondo luogo sono gli operatori stessi, il “ cliente interno” , punto di riferimento del Progetto. Si cerca infatti di: rafforzare il “ senso di appartenenza” ; migliorare la propria immagine e quella del servizio; rendere gli operatori consapevoli dell’importanza e dell’impatto del loro lavoro per il processo di miglioramento continuo di Qualità; rendere più agevole il contributo di ognuno all’individuazione degli obiettivi e dei valori dell’organizzazione. Caratteristiche Al fine di raggiungere tali obiettivi si è costituito , in data 21.7.1997, un team di progettazione che ha formalizzato un piano di lavoro e i tempi previsti per la sua realizzazione. Il piano di lavoro è stato articolato in tre fasi che, pur rimanendo distinte, si intersecano e si condizionano. a) Analisi del contesto: delineare attraverso una complessiva analisi della situazione i fattori di qualità finalizzati al miglioramento dell’assistenza ospedaliera con riferimento agli aspetti del comfort alberghiero e dell’accoglienza dei clienti. Pertanto sono stati, da una parte, effettuati sopralluoghi in strutture ospedaliere “ all’avanguardia” su tali problematiche per un’attività di Benchmarking; dall’altra, vagliati i fattori di qualità individuati secondo criteri di selezione (rilevanza, risolubilità, economicità, condivisione, valutabilità) ed elaborata una check-list contenente 124 elementi, servizi, comportamenti, regole determinanti per la qualità alberghiera (dal punto di vista del cliente) b) Modello partecipativo: strutturazione di un programma di lavoro finalizzato a raggiungere, coinvolgere e motivare il maggior numero di soggetti istituzionali, operatori ed utenti, sia attraverso la costituzione di gruppi di lavoro con operatori ospedalieri ed utenti (interessando le forme organizzate degli stessi), sia attraverso “ sondaggi” ad hoc finalizzati a raccogliere le opinioni di operatori ed utenti su quanto offerto e sui possibili miglioramenti. In primo luogo si è pertanto proceduto ad inviare la check-list alle personalità più rappresentative degli utenti: i Sindaci, gli Assessori alla Sanità dei Comuni del Distretto, i Comitati Consultivi Misti, i Dirigenti Medici ed i Coordinatori del personale dell’Ospedale. Ciò ha permesso di dare un “ peso” ad ogni fattore e stabilire le priorità d’intervento. Inoltre, al fine di rendere più completa l’analisi della situazione è stato somministrato un questionario ad un campione di utenti ricoverati presso tutti i reparti dell’Ospedale e svolta un’analisi dei reclami/suggerimenti rivolti alla D. Sanitaria negli ultimi 4 anni. Da un punto di vista metodologico si è quindi proseguito con l’elaborazione dei risultati della check-list e la focalizzazione di sei aree tematiche ritenute rappresentative delle criticità e funzionali ad un lavoro sistematico: accesso-percorsi, aspetti d’abbellimento, igiene-pulizia, aspetti relazionali, riservatezza-privacy, ristorazione. Si è quindi definita una metodologia basata sulla formulazione di fattori, indicatori ed obiettivi di miglioramento aggiustati in base ad una ponderazione che prevede di misurare in termini numerici la situazione e i suoi progressi nel tempo. Successivamente è stato attribuito il mandato ai gruppi per l’individuazione del percorso, degli strumenti, degli indicatori di verifica, degli standard auspicabili, dei costi, dei tempi necessari a colmare il gap tra quanto già garantito e quanto ipotizzato. Alcuni operatori dell’Ospedale si sono offerti volontariamente quali coordinatori per presiedere l’attività dei gruppi. c) Effettuare la valutazione (ex-ante, in itinere, ex-post) - Stesura dello strumento Ricalibrazione degli obiettivi raggiunti e riprogettazione. Unità organizzative coinvolte: Il gruppo di progettazione è composto dal Direttore Del Presidio Ospedaliero (Capoprogetto), dalla Capo-sala dell’Ufficio Qualità Aziendale in veste di coadiuvatore interno, dal Vice Direttore Sanitario dell’Ospedale (componente), dal Responsabile dell’Ufficio Qualità dell’Azienda (componente), dal Responsabile del Servizio Protezione/Prevenzione dell’Azienda (componente), dal Dirigente Amministrativo dell’Ospedale, dall’Operatore Professionale Dirigente del Personale Infermieristico (componente) e da due sociologi (esperti esterni). Il numero dei partecipanti ai gruppi di lavoro è di 88 persone: il ruolo, la Divisione/Servizio di appartenenza sono specificati negli allegati. Durante il Progetto si sono instaurate diverse collaborazioni: Comuni del Distretto (Sindaci, Assessori), Comitati Consultivi Misti, Agenzia Sanitaria Regionale Emilia-Romagna, Istituto Statale d’Arte di Bologna, Istituto dei Servizi dell’immigrazione, Istituzione Minguzzi, Associazione Albergatori della Provincia di Bologna. Risultati: data la vastità del Progetto si prega di valutare anche gli allegati. Il Progetto finalizzato ad un miglioramento globale, ha raggiunto i primi risultati in tutte le aree tematiche individuate, coordinando e mettendo assieme il lavoro dei sei gruppi: Gruppo accesso-percorsi: progettazione di un viale di accesso pedonale (in collaborazione con il Comune), nuova porta di accesso automatica, segnaletica interna iconografica in quattro lingue,.... Gruppo aspetti d’abbellimento: impianto di audio-video diffusione, mostre fotografiche, raccolta opere pittoriche di artisti locali, murales eseguiti dall’Istituto Statale d’Arte di Bologna, ristrutturazione del verde esterno... Gruppo igiene-pulizia: guida a schede sugli aspetti di sanificazione ambientale, acquisto di nuove macchine per la pulizia,..... Gruppo aspetti relazionali: (in ogni Divisione/Servizio) installazione di un’area notizie, organigramma, cassette raccolta reclami/suggerimenti, protocollo d’accoglienza dell’utente,.... Gruppo riservatezza-privacy: tende divisorie nelle camere di degenza, progettazione per l’invio a domicilio dei referti, attuazione dell’orario di visita continuato, creazione di un’area fumatori,.... Gruppo ristorazione: menù in lingue diverse realizzato con l’Istituto dei Servizi dell’Immigrazione e l’Istituzione Minguzzi del Comune di Bologna, adattato alle esigenze etniche, fast-food nella Divisione di Pediatria, menù diversificati e stagionali, standardizzazione delle ricette,.... Tra i risultati generali possiamo citare: la creazione di un network relazionale con varie Istituzioni-Associazioni; un effetto “ moltiplicatore” ; alcuni effetti positivi “ non previsti” quali: la realizzazione di un Quaderno monografico sul comfort alberghiero sotto l’egida dell’Agenzia Sanitaria Regionale e la realizzazione di un Convegno Internazionale sul tema del comfort alberghiero. Elementi del progetto che possono essere identificati come innovativi Il Progetto è esemplare per l’argomento trattato: la valorizzazione degli aspetti d’accoglienza e del comfort alberghiero, punti cruciali nella valutazione della qualità dell’assistenza ospedaliera pubblica e frequentemente trascurati. Un tema importante, spesso così complesso e di difficile interpretazione che tuttavia sta assumendo ed assumerà una sempre maggiore rilevanza. Va inoltre rilevato come il Progetto sia stato indotto anche da una ricerca sui motivi d’insoddisfazione dell’utenza e dalla volontà d’intervenire sui punti critici riscontrati. Tra gli aspetti innovativi sicuramente è da prendere in considerazione la metodologia operativa adottata la cosiddetta “ action learning” , cioè dell’imparare facendo: una forma di apprendimento trasversale che richiede, ad operatori abituati ad una specifica routine lavorativa, di modificare i propri punti di vista e di applicarsi secondo un diverso linguaggio e differenti metodi. La strategia adottata è stata quella di avviare gli interventi in maniera graduale ed operativa seguendo l’adozione delle soluzioni proposte dai gruppi di lavoro, coinvolgendo gli operatori stessi in modo tale che i criteri, i metodi ed i risultati restino patrimonio comune sia degli operatori sia dell’Azienda. Anche la valutazione dell’esito del Progetto è svolta dai gruppi stessi in collaborazione con esperti esterni sulla base degli indicatori preventivamente stabiliti. Ciò permette di superare la logica autoreferenziale che fino ad oggi ha prevalso nelle strutture pubbliche. Altro punto di forza del Progetto è rappresentato dal lavoro di costruzione e stesura della Guida ha portato gli operatori ad una riflessione teorica, in qualità di “ esperti” , sul miglioramento possibile è stato di grande impatto sulla motivazione ed il mantenimento dei gruppi. L’approccio al tema è stato pertanto globale (si è arrivati ad un’accezione molto ampia di “ comfort alberghiero” individuando sei aree di miglioramento), ma focalizzato (rispetto ad ogni area di miglioramento individuata si sono cercati precisi e specifici fattori ed indicatori misurabili di qualità). Particolare importanza è stata data, nella Guida, alle procedure di mantenimento dei miglioramenti raggiunti, verificando, oltre all’alta qualità delle strutture e del servizio offerto, anche la presenza di buone pratiche o di procedure scritte relative al mantenimento degli standard raggiunti. La prospettiva che ha mosso la messa a punto di una metodologia di valutazione non è tuttavia quella di arrivare ad una “certificazione” , ma quella di far crescere la cultura della qualità nelle strutture che lo utilizzano. Scopo primario è stato quello di predisporre un modello di autovalutazione della qualità alberghiera e dei processi di accoglienza, uno strumento “ operativo” in grado di aiutare nelle scelte di miglioramento e nella loro implementazione. Inoltre, il Progetto costituisce un esempio di utilizzo il più ampio possibile delle risorse finanziarie disponibili presso varie fonti (sponsorizzazioni, donazioni private e pubbliche), necessarie per sviluppare un’azione integrata d’intervento. Elementi del progetto che possono essere oggetto di trasferimento in altre amministrazioni Sul piano della riproducibilità bisogna evidenziare lo strumento questionario-check-list, contenente i fattori da sottoporre al giudizio di una rappresentanza sia degli utenti sia degli operatori sanitari. Il modello adottato può essere utilizzato da altre strutture mediante l’utilizzo della guida operativa elaborata. Bisogna infatti sottolineare come proprio la divulgazione dei risultati ottenuti e l’esportabilità del modello rientrino a pieno titolo nell’intento del team progettuale di coinvolgere l’ambiente esterno nel processo di miglioramento in atto. In questo senso anche il precoce coinvolgimento delle Autorità locali, dei Rappresentanti degli utenti, delle Associazioni di Volontariato, dell’Associazione degli albergatori sono l’espressione della volontà di non lavorare “ da soli” , ma di collaborare pienamente con chi è direttamente o indirettamente a contatto con l’Azienda Ospedaliera. Il Progetto descritto deve essere inteso come un contributo di spunti, di proposte, di accorgimenti, per avviare e realizzare un cambiamento effettivo e tangibile nei servizi offerti ai cittadini, tenendo conto delle necessità di reinterpretare le soluzioni adottate nella nostra realtà, di focalizzarne i requisiti e le componenti essenziali, sapendo adattarle al proprio contesto lavorativo. Indicare le eventuali attività di trasferimento dei risultati del progetto che sono in corso presso altre amministrazioni Indicare le eventuali presentazioni pubbliche o altre attività di diffusione del progetto effettuate Il Progetto è stato presentato alle seguenti manifestazioni: Progetto C.Q.I. Regione Emilia-Romagna : ottenendo un finanziamento specifico aziendale per gli anni 1997/1998 Premio Golden Helix Award edizione 1998 (organizzato dalla H.P.): è giunto tra i sei finalisti Premio Andrea Alesini edizione 1998 (organizzato dal Tribunale per i diritti del malato): è stato tra i Progetti Segnalati X° Congresso Nazionale della Società Italiana per la Qualità dell’Assistenza Sanitaria (ottobre 1999): il Progetto ha conseguito una segnalazione d’eccellenza Il Progetto è stato menzionato in diversi articoli pubblicati dai seguenti quotidiani: il “ Resto del Carlino” in data 1/12/1998; il “ Sole 24 ore” in data 25/11 e in data 30/11/1998. Inoltre è stato pubblicato sul Bollettino della Sezione Emilia-Romagna della Società di V.R.Q. nel novembre 1998. Di recente pubblicazione sul mensile dello Spi Cgil “ Liberetà” gennaio 2000. Presentazione al “ Cento progetti al servizio dei cittadini” III Edizione Indicare le attività di valutazione in itinere e/o ex post dei risultati del progetto che sono state effettuate Valutazione ex ante: fotografia della situazione di partenza > Somministrazione di un questionario ad un campione rappresentativo di utenti e operatori dell’Ospedale suddiviso secondo le aree tematiche individuate Valutazione in itinere > Raccordo sistematico tra collaboratori esterni, team di progettazione, coordinatori dei gruppi per tarare il lavoro dei singoli gruppi ad un modello standardizzato >Valutazione degli output dei gruppi e loro realizzazione pratica Valutazione ex post (prevista): analisi dello scostamento > Somministrazione di un questionario ad un campione rappresentativo di utenti ed operatori dell’Ospedale suddiviso secondo le aree tematiche individuate ai fini di una valutazione dei cambiamenti apportati > Monitoraggio degli indicatori/standard selezionati > Autovalutazione (da parte dei componenti dei rispettivi gruppi e degli altri operatori dell’Ospedale) > In un futuro: valutazione esterna di un Ente certificatore. Stesura dello strumento: messa a punto di una Guida teorica e pratica aggiornata, grazie ai riferimenti normativi e tematici, che evidenzi, in maniera analitica, il processo, le procedure, gli indicatori e gli standard da applicare successivamente anche ad altre strutture ospedaliere. Il risultato finale, una volta formulate le Aree, i sottoinsiemi, gli indicatori, i livelli dinamici, è quello di aver creato uno strumento che ha il vantaggio di essere: una guida personale, che aiuta a costruire un Piano operativo di miglioramento, ma secondo un metodo che non “ ingabbia” il contenuto, perché viene inserito rispettando la flessibilità della struttura, le sue priorità; una carta di navigazione che permette di seguire e quantificare il miglioramento rispetto alle aree individuate nella loro globalità e ai diversi sottoinsiemi. Non può prescindere: dallo stabilire momenti di rilevazione, dal prevedere l’aggiornamento dei livelli dell’indicatore. Indicare quale è il contributo apportato dal progetto ai processi di riforma che interessano direttamente l’amministrazione Le riflessioni che hanno indotto la dirigenza e gli operatori dell’O. di Bentivoglio a pensare ad un Progetto che elevasse in maniera significativa il comfort e che migliorasse l’accoglienza al cittadino malato ed il rapporto tra gli operatori ed i degenti sono fondamentalmente tre. La prima: non manca giorno che sui “media” non si levi un coro di proteste nei confronti di una Sanità pubblica, che non è in grado di fornire un servizio buono, eccellente e neanche decente, con persone semiabbandonate, con impossibilità di colloquiare con gli operatori, in genere descritti come persone insofferenti ed indaffarate, con ambienti poco accoglienti, se non decisamente antigienici. In generale, i cittadini lamentano meno negli Ospedali pubblici la scarsa professionalità o la carenza di intervento sanitario. Eppure se posti di fronte ad una scelta teorica tra una struttura pubblica, adeguata sul piano delle prestazioni professionali, ma carente sul piano del comfort, scelgono, soprattutto per una serie di interventi o di terapie, non giudicate ad alto rischio e ad alta complessità, la struttura privata. La seconda: da sempre le strutture sanitarie private hanno privilegiato l’aspetto del comfort, della gradevolezza degli ambienti, della gentilezza e della disponibilità degli operatori. Oggi, in tempi di accreditamento, di libertà di scelta dei cittadini, di finanziamenti attraverso DRG, una differenza tra pubblico e privato non è più concepibile. La terza: appare fondamentale per una riuscita di un piano terapeutico e soprattutto perché questo avvenga in un lasso di tempo il più breve possibile, che, non solo la terapia sia mirata, eseguita in maniera impeccabile e nei tempi giusti, ma anche che il paziente collabori al buon esito della terapia e sia assolutamente convinto della sua efficacia. Trovarsi in un ambiente gradevole, con un buon livello di comfort, trattato con rispetto, gentilezza, umanità, con il rispetto quanto più alto possibile dei propri tempi di vita. Capire, perché spiegato con pazienza e con temini adeguati, a quali terapie si è sottoposti, quali sono le possibilità di guarigione, quali i tempi. Potersi rapportare in maniera più possibile esente da vincoli, con i propri parenti od amici, sono di sicuro elementi essenziali per trovare la collaborazione e la fiducia di cui si parlava. Un Ospedale che possa offrire tutto questo diventa automaticamente “Ospedale a cinque stelle”! Indicare i vantaggi o i miglioramenti realizzati con il progetto nel rapporto con i cittadini - utenti Bisogna rilevare il duplice ruolo degli utenti realizzatori ed anche utilizzatori del Progetto. Proprio il miglioramento dei Servizi Alberghieri e della relazione con l’utente sono infatti l’obiettivo centrale del Progetto, finalizzato quindi a migliorare il Servizio erogato al cittadino che, da questo Progetto, dovrebbe ricevere benefici sul breve e sul lungo periodo, sia sul piano strutturale (molte delle soluzioni proposte o già in atto riguardano infatti l’ambiente fisico interno ed esterno all’Ospedale), sia sotto il profilo dell’umanizzazione. La ridefinizione degli spazi e dei rapporti tra operatori ed utenti sono una valida dimostrazione della volontà di instaurare un nuovo clima nei rapporti con i cittadini. Dalla convinzione di voler coinvolgere anche gli utenti nel progetto In particolare il progetto si è sviluppato mettendo al centro dell’attenzione non solo il rapporto operatoreutente, ma anche quello tra operatori stessi, conscio del fatto che solo un coinvolgimento attivo, un miglioramento delle relazioni interne, un forte senso di appartenenza possano portare ad un incremento delle capacità del personale di rispondere alle esigenze dei “clienti” . Questo progetto vuole fornire un singolare contributo al recupero della dimensione umana all’interno delle strutture ospedaliere. Ciò che si è cercato di dimostrare è la sistematicità, la concretezza e l’efficacia di una metodologia di ascolto delle indicazioni suggerite dai clienti interni ed esterni per realizzare strutture sanitarie consone alle esigenze dei cittadini e degli operatori. Indicare i principali elementi del progetto che ne garantiscono la sostenibilità organizzativa E’ ormai noto che per concretizzare una riorganizzazione, che accresca il valore del servizio e delle prestazioni, offerte ai cittadini, si debba fare assegnamento sul potenziale delle risorse umane. Non è verosimile poter contare sulla potenza creativa, necessaria ad un progetto innovativo come questo, se le persone coinvolte non sono sufficientemente motivate intorno ai suoi scopi. Si è pertanto strutturato un programma di lavoro con l’intento di far partecipare attivamente tutto il personale che è poi stato designato ad applicare i cambiamenti progettati. Ogni gruppo ha valutato gli obiettivi di miglioramento ipotizzati in termini di fattibilità, criterio ritenuto prioritario per la natura del progetto e si è impegnato e si sta impegnando a proporre soluzioni operative e tempi di realizzazione. Qualche gruppo si è suddiviso in sottogruppi, per una maggiore elasticità di lavoro e per permettere a tutti i componenti di trovare più facilmente un momento d’incontro possibile. La formalizzazione periodica d’incontri del team di progettazione e degli esperti esterni con i coordinatori e i membri dei gruppi ha ulteriormente ampliato il senso di appartenenza ad un progetto che, ad un primo sguardo, poteva sembrare estraneo alla mentalità di molti operatori sanitari. E’ stato innescato un parziale processo di revisione del modo di lavorare, partendo dal processo di erogazione delle prestazioni e dagli aspetti strutturali di supporto, per la realizzazione delle attività. Il modello proposto, per il raggiungimento degli obiettivi, non risulterà esaustivo nella quantità e nel tipo di aspetti individuati, non si è infatti partiti dall’idea di realizzare un esercizio teorico, ma di approfondire quello che uno studio di fattibilità, svolto nei gruppi, permetteva di giudicare realistico ed appropriato per la realtà dell’Ospedale di Bentivoglio. INFORMAZIONI GENERALI Per la realizzazione del progetto è stato costituito un gruppo di progetto ad hoc? SI NO Ai risultati del progetto sono stati collegati sistemi di incentivazione del personale retributiva e non? SI NO Nella realizzazione del progetto quanto personale interno all’amministrazione è stato coinvolto complessivamente? N°____97_________ Sono stati effettuati interventi formativi sul personale in relazione alla realizzazione del progetto? In corso d’opera è stata compiuta un’analisi di sfondo, per capire il livello da cui partivano i coordinatori e i vari componenti del gruppo. Da questa è emersa la necessità di attivare alcune iniziative formative, mirate all’omogeneizzazione delle conoscenze e allo sviluppo di metodologie operative finalizzate alla costruzione e alla trasmissione efficace della propria organizzazione (market oriented), dell’immagine aziendale, dei processi di comunicazione e delle dinamiche relazionali. Tra queste si segnalano: “ Principi e metodi della valutazione e revisione della qualità (V.R.Q.)” - “ Costruire l’immagine e comunicare il servizio” - “ Lavorare con gli altri: problemi relazionali e comunicativi” - Processi di comunicazione e Qualità Totale” - Ma se è vero che questi percorsi formativi hanno permesso il rafforzamento delle cognizioni è anche altrettanto vero che sono serviti per stimolare ulteriormente il contributo di tutti gli operatori e per fornire altri spunti. Quali soggetti esterni alle amministrazioni direttamente coinvolte nel progetto hanno partecipato in veste di consulenti, promotori, cofinanziatori ? Soggetto Ruolo AGENZIA SANITARIA REGIONALE E.R. COFINANZIATORE SINDACI ED ASSESSORI ALLA SANITA’ CONSULENTI E VALUTATORI DEI COMUNI DEL DISTRETTO DI SAN GIORGIO DI PIANO COMITATI CONSULTIVI MISTI DEL CONSULENTI E VALUTATORI DISTRETTO DI SAN GIORGIO DI PIANO ISTITUZIONE “GIAN FRANCO MINGUZZI” CONSULENTE DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ISTITUZIONE SERVIZI PER CONSULENTE L’IMMIGRAZIONE DEL COMUNE DI BOLOGNA ISTITUTO STATALE D’ARTE DI BOLOGNA CONSULENTE TIROCINANTE DELLA FACOLTA’ DI PER LA RILEVAZIONE DEI QUESTIONARI SCIENZA DELL’EDUCAZIONE DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA VARIE DITTE COFINANZIATORI Quali sono state le risorse finanziarie complessivamente impiegate per la realizzazione del progetto? Fonti di finanziamento risorse interne finanziamenti di altre amministrazioni Lit: £.40.000.000 erogati dall’A.S.R. E.R. per fondi comunitari consulenti esterni altro Lit. £.115.000.000 da parte dell’Azienda specificare__________________________ USL Bologna Nord (per distributori colazioni, _ installazione impianto di diffusione sonora, erogatore d’acqua gratuita nelle U.O. , ampliamento segnaletica, sistemazione area cortiliva, installazione tende divisorie nelle degenze) Spese per investimenti Spese correnti Lit: Data 24.03.2000 Fonti di finanziamento risorse interne finanziamenti di altre amministrazioni fondi comunitari altro specificare__________________________ _ Indice RIASSUNTO 2 INTRODUZIONE: 4 METODOLOGIA: 5 1. Delineare i fattori di qualità 5 2. Coinvolgere personale e utenti / Lavorare in gruppo 6 3. Effettuare la valutazione / Divulgare i risultati 8 RISULTATI 9 1. I risultati attesi 9 2. Il risultato dei gruppi di lavoro 9 DISCUSSIONE 17 CONCLUSIONI 19 ALLEGATI 1 Riassunto La Direzione Sanitaria dell’Ospedale di Bentivoglio ha avviato il progetto “ Un Ospedale a Cinque Stelle” al fine di migliorare la qualità dell’assistenza ospedaliera attraverso la valorizzazione degli aspetti del comfort alberghiero e dell’accoglienza dei clienti, per allineare un ospedale pubblico ai più alti livelli di comfort delle strutture private. Da una parte l’attenzione è stata puntata al “ cliente esterno” dell’ospedale cercando di: rendere i servizi più accessibili e più accoglienti; migliorare il “ clima” al momento del ricovero; migliorare la conoscenza del cittadino dell’ambiente ospedaliero; offrire un ambiente più personalizzato ed umano; migliorare l’habitat ospedaliero. Dall’altra è stato considerato “ il cliente interno” puntando a: rafforzare il “ senso d’appartenenza” ; migliorare la propria immagine e quella del servizio; rendere gli operatori consapevoli dell’importanza e dell’impatto del loro lavoro per il processo di miglioramento continuo di qualità; rendere più agevole il contributo di ognuno all’individuazione degli obiettivi e dei valori dell’organizzazione. Il terreno su cui si inserisce questo progetto risulta assai praticabile per due motivi fondamentali. Il primo è il notevole livello strutturale di comfort raggiunto dall’ospedale di Bentivoglio. Si tratta di un piccolo Ospedale (meno di 200 posti letto) in cui tutti i reparti, o nuovi o completamente ristrutturati, presentano camere a due o tre letti, tutte con bagno, aria condizionata, telefono in camera e, in alcuni reparti, con teste letto “ viva voce” , con inoltre soluzioni d’avanguardia nei reparti di Ostetricia e Pediatria (Camera arcobaleno, parto in acqua, ludoteca, ecc..). Il secondo è la diffusione, in tutto l’Ospedale, della cultura della qualità, espressa attraverso la partecipazione della gran parte del personale a numerosi circoli di miglioramento e progetti di qualità. Sono testimonianza di ciò la partecipazione alla finale dello scorso anno del Golden Helix, la vincita nei Cento Progetti, la segnalazione nel premio “ Alesini” , la partecipazione con poster o interventi in molti convegni sulla qualità. Su queste basi, al fine di raggiungere gli obiettivi del progetto, si è costituito un Gruppo di progettazione composto da diverse figure professionali che ha redatto un Piano Operativo, un modello di miglioramento di qualità che segue una metodologia, basata sulla formulazione di obiettivi, fattori e indicatori, aggiustati in base ad una ponderazione che prevede di misurarne i progressi nel tempo. Il Piano Operativo si articola in diverse fasi che, pur rimanendo distinte, si intersecano e si condizionano. In primo luogo si è proceduto a delineare i fattori di miglioramento degli aspetti del comfort alberghiero e dell’accoglienza attraverso una complessiva analisi della situazione ed una attività di benchmarking con sopralluoghi in strutture ospedaliere “ all’avanguardia” . Il team di progettazione ha così definito sei aree di miglioramento: accesso-percorsi, aspetti d’abbellimento, igiene-pulizia, aspetti relazionali, riservatezza-privacy, ristorazione. In secondo luogo si è strutturato un programma di lavoro finalizzato a raggiungere, coinvolgere e motivare il maggior numero di personale e di utenti. Sia attraverso “ sondaggi” ad hoc finalizzati a raccogliere le opinioni di operatori ed utenti su quanto offerto e sui possibili miglioramenti, sia attraverso la costituzione di gruppi di lavoro, relativi alle aree individuate, mirati ad definire il percorso, gli strumenti di verifica, gli standard auspicabili, i costi ed i tempi necessari per colmare il gap tra quanto già garantito e quanto ipotizzato. Ogni gruppo ha valutato gli obiettivi di miglioramento ipotizzati in termini di fattibilità, criterio ritenuto prioritario per la natura del progetto, e si è impegnato a proporre soluzioni operative e tempi di realizzazione. Importante è stata la partecipazione del “ mondo esterno” (utenti, Enti Locali, mondo del volontariato e dell’associazionismo) ai lavori che, in diverse fasi, ha proposto letture e soluzioni probabilmente non possibili agli operatori dell’ospedale stesso. 2 Terza tappa del progetto è quella della valutazione dell’esito del progetto sia compiuta dai gruppi stessi sulla base degli indicatori preventivamente stabiliti, sia attraverso la collaborazione di esperti esterni. Scopo primario è infatti quello di disporre di un modello di certificazione della qualità alberghiera e dei processi di accoglienza da applicare successivamente anche ad altre strutture ospedaliere (un manuale che evidenzi, in maniera analitica, il processo, le procedure, gli indicatori e gli standard che dovrebbero essere raggiunti da una struttura ospedaliera per potersi fregiare del titolo di “ Cinque Stelle” ). I risultati ottenuti dai gruppi di lavoro si muovono nella direzione di un cambiamento complessivo dell’organizzazione dei servizi focalizzato alla customer satisfaction, mirato a conseguire un’ottimizzazione delle risorse umane, strumentali ed economiche. L’attenzione è rivolta ad aumentare il grado di soddisfazione dei clienti innalzando il livello di qualità del comfort alberghiero e sviluppando una condizione permanente di market-in che consenta al cliente di entrare in azienda e contribuire al miglioramento della qualità. E’ stato quindi innescato un processo di revisione del modo di lavorare che, partendo dall’analisi del processo di erogazione delle prestazioni e dagli aspetti strutturali di supporto, ha individuato fattori di miglioramento specifici, non approssimativi, legati a precisi indicatori, giudicati realistici e realizzabili. Nello specifico, pur essendo ancora in una fase intermedia del progetto, i gruppi di lavoro hanno già raggiunto risultati significativi: − gruppo accesso-percorsi: un viale d’accesso pedonale in collaborazione con il Comune, una nuova segnaletica iconografica interna, una nuova porta di accesso automatica, una ristrutturazione del verde esterno; − gruppo aspetti d’abbellimento: istituzione di una sequenza continua di mostre, creazione di un impianto di filodiffusione, installazione di televisioni (con circuito chiuso per messaggeria) nelle sale d’aspetto, contatti con l’Accademia di Belle Arti di Bologna per l’esecuzione di murales e con artisti locali per donazioni di opere d’arte; − gruppo igiene-pulizi: completamento di una guida sugli aspetti di sanificazione e sanitarizzazione ambientali; − gruppo aspetti relazionali: elaborazione ed applicazione di un protocollo d’accoglienza dell’utente, creazione di un’area-notizie in ogni reparto, fornita di cartelloni notizie, bacheche per comunicati vari ed organigramma del reparto, cassette reclami-suggerimenti in tutto l’ospedale; − gruppo riservatezza-privacy: installazione di tende divisorie nelle camere di degenza, invio a domicilio dei referti relativi agli esami di laboratorio, valorizzazione degli aspetti di umanizzazione delle Divisioni di Ostetricia e Pediatria; − gruppo ristorazione: messa a punto di un menù stagionale e di un ricettario, presenza in tutti i reparti di scalda vivande e cupole in plexiglas, dotazione in tutti i reparti di distributori d’acqua minerale, costruzione di un fast-food nel reparto di Pediatria e di un menù in diverse lingue nel Reparto do Ostetricia (italiano, inglese, francese ed arabo). Ma il risultato più importante è il coinvolgimento diretto in questo progetto di quasi novanta operatori e, in maniera indiretta, di almeno cento persone, che fa di questo progetto un traguardo globale per tutto l’Ospedale. 3 Introduzione: Negli ultimi anni molti disservizi denunciati dai cittadini ricoverati e molte accuse rivolte dai “ media” alla Sanità pubblica, riguardano aspetti inerenti il comfort alberghiero, l’accoglienza, l’informazione, la disponibilità e la gentilezza degli operatori. Inoltre bisogna sottolineare come gran parte delle persone che optano per le Case di Cura private operino questa scelta per poter usufruire di maggior comfort, qualche volta persino a scapito di un “ livello di garanzia sanitaria superiore” . In questo contesto la Direzione Sanitaria dell’Ospedale di Bentivoglio ha deciso di avviare il progetto “ UN OSPEDALE A CINQUE STELLE” finalizzato a migliorare la qualità dell’assistenza ospedaliera attraverso la valorizzazione degli aspetti del comfort alberghiero e dell’accoglienza dei clienti, in grado di allineare un ospedale pubblico, ai più alti livelli di comfort delle strutture private. E’ necessario precisare che già da alcuni anni nell’Ospedale è stata avviata un’ampia campagna di sensibilizzazione e di diffusione della “ cultura della qualità” . Al termine di varie iniziative formative per l’acquisizione di metodologie e tecniche di valutazione per il miglioramento continuo della qualità, sono stati costituiti dei gruppi di lavoro che hanno elaborato ed implementato numerosi progetti, tra i quali possiamo citare “ La qualità delle procedure per l’accettazione in Pronto Soccorso” . L'esigenza di coordinare e di supportare le attività legate ai diversi progetti ha indotto la Direzione Sanitaria a costituire un gruppo di coordinamento, strettamente collegato con l’Ufficio Qualità dell’Azienda, per promuovere e facilitare le attività di miglioramento, favorire la realizzazione degli interventi migliorativi proposti nei progetti, assegnare gli incentivi connessi alla partecipazione attiva ai progetti, diffondere i risultati e divulgare materiali sia a livello aziendale sia a livello interaziendale. Il bisogno di condividere questa nostra esperienza, il progetto “ UN OSPEDALE A CINQUE STELLE” , quale utile contributo per migliorare la qualità delle istituzioni sanitarie, abbinato alla convinzione, alla volontà ed all’impegno dimostrato da tutti coloro che si stanno adoperando per la riuscita di tale progetto e, più in generale, per il raggiungimento in modo efficace degli obiettivi della qualità, sono alla base della motivazione che ci ha indotto a parteciapare a “ Regionando 2000” . L’obiettivo principale del progetto “ UN OSPEDALE A CINQUE STELLE” , finalizzato a migliorare il comfort alberghiero e dell’accoglienza dei clienti, si articola in diversi obiettivi secondari. Da una parte l’attenzione è puntata al “ cliente esterno” , utente dell’ospedale. Verso il quale il lavoro svolto è stato mirato a: − rendere i servizi più accessibili e più accoglienti; − migliorare il “ clima” al momento del ricovero; − migliorare la conoscenza del cittadino dell’ambiente ospedaliero; − offrire un ambiente più personalizzato ed umano; − migliorare l’habitat ospedaliero. In secondo luogo sono gli operatori stessi, “ il cliente interno” , punto di riferimento del progetto. Si cerca infatti di: − rafforzare il “ senso d’appartenenza” ; − migliorare la propria immagine e quella del servizio; − rendere gli operatori consapevoli dell’importanza e dell’impatto del loro lavoro per il processo di miglioramento continuo di qualità; − rendere più agevole il contributo di ognuno all’individuazione degli obiettivi e dei valori dell’organizzazione. 4 Metodologia: Al fine di raggiungere tali obiettivi si è costituito, in data 21 luglio 1997, un team di progettazione composto da diverse figure professionali: il Direttore Sanitario in veste di Capoprogetto, il Vice Direttore Sanitario, il Coordinatore dell’Ufficio Qualità dell’Azienda, il Responsabile del Servizio Protezione / Prevenzione, il Dirigente Amministrativo, l’Operatore Professionale Dirigente del Personale Infermieristico e la Caposala dell’Ufficio Qualità dell’Ospedale. La formalizzazione della “ nascita” del gruppo di progettazione è stata comunicata al Direttore Generale dell’Azienda Usl Bologna Nord, in data 8 settembre 1997. In tale circostanza sono stati, ovviamente, esposti il progetto e gli obiettivi che si volevano conseguire, il piano di lavoro sottoriportato e i tempi previsti per la sua realizzazione. Il gruppo di progettazione è stato successivamente affiancato da due laureati in sociologia attraverso il conferimento di due borse di studio, di cui una assegnata per “ l’attività di responsabile esterna al progetto” e l’altra per coadiuvare il gruppo di progettazione. Contemporaneamente, è stato individuato un coadiutore interno alla struttura (identificato nella Caposala dell’Ufficio Qualità), che potesse garantire il collegamento tra i vari “ attori” del progetto e avvicendare il Capoprogetto qualora impegnato in altri contesti. Il piano di lavoro è stato così articolato in tre fasi che, pur rimanendo distinte, si intersecano e si condizionano: 1. In primo luogo si è proceduto a delineare attraverso una complessiva analisi della situazione i fattori di qualità finalizzati al miglioramento dell’assistenza ospedaliera con riferimento agli aspetti del comfort alberghiero e dell’accoglienza dei clienti. A questo scopo sono stati, da una parte, effettuati sopralluoghi in strutture ospedaliere “ all’avanguardia” su tali problematiche per una attività di benchmarking; dall’altra, vagliati i fattori di qualità individuati secondo criteri di selezione (rilevanza, risolubilità, economicità, condivisione, valutabilità) ed elaborata una check-list contenente elementi, servizi, comportamenti, regole determinanti per la qualità alberghiera (dal punto di vista del cliente). 2. In secondo luogo si è strutturato un programma di lavoro finalizzato a raggiungere, coinvolgere e motivare il maggior numero di personale e di utenti. Sia attraverso la costituzione di gruppi di lavoro con operatori ospedalieri, utenti (interessando le forme organizzate degli stessi) e, qualora praticabile da un punto di vista economico, agenzie specializzate o esperti di management alberghiero, il cui mandato è quello di individuare il percorso, gli strumenti, gli indicatori di verifica, gli standard auspicabili, i costi, i tempi necessari per colmare il gap tra quanto già garantito e quanto ipotizzato ed ovviamente di “ spendersi” per la fattiva realizzazione del progetto stesso. Sia attraverso “ sondaggi” ad hoc finalizzati a raccogliere le opinioni di operatori ed utenti su quanto offerto e sui possibili miglioramenti. 3. Terza tappa del progetto è quella di effettuare una valutazione, anche attraverso la collaborazione di esperti, per registrare i miglioramenti raggiunti e stimare se l’Ospedale abbia raggiunto l’obiettivo delle “ cinque stelle” . Si ritiene infine necessario sia divulgare i risultati conseguiti dal progetto, debitamente verificati e valutati, a livello aziendale per una migliore implementazione del progetto stesso e a livello extraziendale (altre Aziende ospedaliere, Aziende USL, Assessorato alla Sanità della Regione, dei Comuni, Agenzia Sanitaria Regionale, Comitati Consultivi Misti…..) per verificarne l’esportabilità, sia pubblicizzare il progetto tramite congressi, convegni e riviste specializzate. 1. Delineare i fattori di qualità L’esigenza di effettuare uno scambio di notizie per migliorare la formulazione degli scopi del progetto, per scoprire i percorsi ottimali da intraprendere e per identificare le strategie da adottare ha indotto il gruppo di progettazione ad effettuare dei sopralluoghi in strutture ritenute “ all’avanguardia” sul piano della qualità ambientale. A tal fine sono state “ visitate” le seguenti strutture: l’Ospedale San Raffaele di Milano, l’Istituto Clinico Humanitas e 5 l’Ospedale Civico di Lugano. Questa ricerca “ sul campo” ha consentito l’acquisizione di alcuni spunti risultati molto utili per l’elaborazione della lista dei fattori di qualità. Infatti, per conoscere le reali attese e le esigenze dei “ clienti di un ospedale a cinque stelle” , il team ha deciso di predisporre una check-list, contenente 124 fattori di qualità ritenuti auspicabili, secondo il modello dell’Analisi Partecipata della Qualità (A.P.Q.) e di sottoporla al giudizio sia di una rappresentanza degli utenti sia degli operatori sanitari. L’indagine è stata effettuata attraverso l’invio di un questionario (allegato n°1) che riportava i fattori di qualità della check-list che, raggruppati in step, percorrevano il tragitto che il cittadino compie quando diventa cliente dell’ospedale, e le modalità per esprimere il proprio giudizio, mediante l’assegnazione di un punteggio per ogni fattore, utilizzando una scala da 1 a 5 (1=poco importante; 5=molto importante). Ciò ha permesso di dare un “ peso” ad ogni fattore e stabilire le priorità d’intervento (allegato n°2). La distribuzione è avvenuta il 1° ottobre 1997 e la consegna è stata stabilita per il 30 d’ottobre. Il team ha ritenuto che le personalità più rappresentative degli utenti fossero i Sindaci e gli Assessori alla Sanità dei Comuni del Distretto di San Giorgio di Piano (10 questionari raccolti su 12 inviati), dove è ubicato l’Ospedale di Bentivoglio ed il Coordinatore del Comitato Consultivo Misto del Distretto di San Giorgio di Piano. Sempre nella stessa data e con le analoghe modalità è stato inviato ai Dirigenti medici e ai Coordinatori del personale non medico dell’ospedale (23 questionari su 25 inviati). Il questionario è stato accompagnato da una relazione sintetica dove è stato illustrato il progetto e gli obiettivi che si volevano raggiungere. La verifica del livello di servizio sotto il profilo alberghiero e della relazione, e quindi l’individuazione dei fattori di qualità, non può tuttavia essere attuata se non mediante una molteplicità di criteri diversi. Tra questi riveste particolare importanza il giudizio sull’accessibilità, equità e accettabilità di quanto offerto espresso dagli utenti. A questo scopo è stato somministrato un questionario auutosomministrato a domande chiuse (allegato .n°3) a 62 pazienti ricoverati presso tutti i reparti dell’ospedale (campione pari al 33% dell’universo). Consci dei limiti di una tecnica di indagine che ha generalmente portato a risultati di smisurata soddisfazione per il servizio erogato (anche in questo caso) l’indagine è comunque servita a sostegno del lavoro dei gruppi. Inoltre è stata affiancata da un’analisi dei reclami rivolti alla direzione sanitaria negli ultimi quattro anni e dalla valutazione dei suggerimenti proposti dagli utenti, attraverso un breve questionario somministrato al termine del ricovero (allegato n°4), nel corso degli anni 1996 e 1997. È comunque intenzione del team di progettazione di sviluppare un ulteriore sondaggio attraverso un questionario autosomministrato presso i medici di base, si vuole cioè raccogliere il giudizio, ritenuto più “ accreditato” , espresso da un campione di persone già dimesse dal ricovero. Una tecnica che ha dato già buoni risultati permettendo risposte meno condizionate dalla particolare “ situazione del ricoverato” . 2. Coinvolgere personale e utenti / Lavorare in gruppo Ma un reale coinvolgimento non si limita ad una semplice comunicazione e ad un appello di valutazione, è infatti, fondamentale responsabilizzare e “ reclutare” tutti i possibili attori del processo per poter costituire dei gruppi di lavoro che possano, attraverso la messa in comune di risorse, proporre soluzioni e nel contempo, adattarle ai propri contesti lavorativi. La richiesta di adesione al progetto (e quindi la partecipazione ai gruppi di lavoro) è stata espressa sia per lettera sia con incontri organizzati, in data 11 dicembre 1997 con il Comitato Consultivo Misto e il 19 gennaio 1998 con gli operatori sanitari dove è stato illustrato direttamente e in modo più completo il progetto stesso e illustrato il report dei questionari inviati. Contemporaneamente, il team di progettazione ha compiuto un’ulteriore analisi dei fattori e ha provveduto alla loro integrazione funzionale, cercando di ipotizzare raggruppamenti che potessero sistematizzare il percorso da compiere. Così facendo, sono state individuate sei aree tematiche: 6 1. accesso-percorsi, 2. aspetti d’abbellimento, 3. igiene-pulizia, 4. aspetti relazionali, 5. riservatezza-privacy, 6. ristorazione. Successivamente si sono offerti volontariamente, quali coordinatori per presiedere l’attività dei gruppi di lavoro che si stavano costituendo, alcuni operatori. La collaborazione anche con esperti esterni ha permesso di stilare un Piano Operativo (allegato n°5), il cui obiettivo principale è quello di impostare un modello per il raggiungimento sistematico di obiettivi di qualità. Tale modello segue una metodologia, basata sulla formulazione di obiettivi, fattori e indicatori di miglioramento, aggiustati in base ad una ponderazione che prevede di misurare in termini numerici la situazione e i suoi progressi nel tempo. Ad ogni area sono stati imputati i principali fattori di qualità, presenti nella check-list prodotta dal gruppo di progettazione e, con un’ulteriore scomposizione, si è proceduto all’individuazione di indicatori più appropriati che saranno successivamente utilizzati per verificare l’efficienza e l’efficacia del progetto. Ogni gruppo ha valutato gli obiettivi di miglioramento ipotizzati in termini di fattibilità, criterio ritenuto prioritario per la natura del progetto e si è impegnato e si sta impegnando a proporre soluzioni operative e tempi di realizzazione. I componenti di alcune aree, in particolare quella della ristorazione e della riservatezza-privacy, si stanno adoperando per la modifica di prassi organizzative non ancora efficaci. Viene seguita la metodologia operativa dell’action learning, cioè dell’imparare facendo, una forma di apprendimento trasversale che richiede, ad operatori abituati ad una specifica routine lavorativa, di modificare i propri punti di vista e di applicarsi secondo un diverso linguaggio e differenti metodi. Si organizzano quindi incontri cadenzati, formalizzati dal Capoprogetto, sulla base di un ordine del giorno concordato con i collaboratori esterni al progetto. Tali riunioni si effettuano talora con i singoli coordinatori dei gruppi, talvolta con i gruppi e i coordinatori, altre volte con il gruppo di progettazione: tutto ciò per garantire il massimo scambio dei progressi compiuti nei differenti gruppi. Tra un meeting e l’altro, ogni gruppo ha realizzato almeno un altro incontro tra coordinatore e componenti, analogamente formalizzati, per proseguire i lavori sulla base degli input ricevuti. A queste tavole rotonde si sono alternate comunicazioni/incontri settimanali con il coadiutore interno, per realizzare gli aggiornamenti in progress e per concordare le strategie da attivare. Qualche gruppo si è suddiviso in sottogruppi, per una maggiore elasticità di lavoro e per permettere a tutti componenti di trovare più facilmente un momento d’incontro possibile. Lo spazio e il tempo, da dedicare alla realizzazione di questo progetto, è stato “ ricavato” dai singoli operatori all’interno della già carica attività quotidiana, cercando, anche nel concordare gli incontri, di non interferire con l’efficienza della routine quotidiana. Inoltre, si è stimolato in ogni gruppo la possibilità di utilizzare proprie metodologie di lavoro, allo scopo di massimizzare il senso di appartenenza, in quanto fautori di un “ proprio” metodo. Dalla convinzione di voler coinvolgere anche gli utenti nel progetto è scaturito l’espediente di predisporre una serie di locandine, esplicative dell’evoluzione del progetto, da esporre in punti strategici dell’ospedale, allo scopo di aggiornare costantemente i cittadini (allegato n°6). 2.1 Formazione e integrazione per la qualità In corso d’opera è stata compiuta un’analisi di sfondo, per capire il livello da cui partivano i coordinatori e i vari componenti del gruppo. Da questa è emersa la necessità di attivare alcune iniziative formative, mirate all’omogeneizzazione delle conoscenze e allo sviluppo di metodologie operative finalizzate alla costruzione e alla trasmissione efficace della propria organizzazione (market oriented), dell’immagine aziendale, dei processi di comunicazione e 7 delle dinamiche relazionali. Tra queste si segnalano: “ Principi e metodi della V.R.Q.” ; “ Costruire l’immagine e comunicare il servizio” ; “ Lavorare con gli altri: problemi relazionali e comunicativi” e “ Processi di comunicazione e qualità totale” . Ma se è vero che questi percorsi formativi hanno permesso il rafforzamento delle cognizioni è anche altrettanto vero che sono serviti per stimolare ulteriormente il contributo di tutti gli operatori e per fornire altri spunti. Per sancire quanto detto si riporta, come primo effetto tangibile, la proposta di un’aggregazione di tutti i progetti qualità sviluppati all’interno dell’ospedale ad integrazione del piano di lavoro dell’Ospedale a cinque stelle. 3. Effettuare la valutazione / Divulgare i risultati Il Piano Operativo, finalizzato ad “ impostare un modello qualificante per il raggiungimento sistematico di obiettivi crescenti di qualità” segue, come detto, una specifica metodologia, basata sulla formulazione di obiettivi, fattori e indicatori di miglioramento, ponderati nel tempo. Un metodo di tipo analitico, che consente il controllo degli elementi interni e prevede livelli diversi degli obiettivi di qualità, che andranno via via spostati sempre più “ in alto” , in base al miglioramento che si è raggiunto e al diverso “ top” che si può ridefinire. I principali fattori di qualità imputati ad ogni area sono stati perciò scomposti in indicatori più appropriati e specifici. Indicatori dei quali i gruppi di lavoro hanno via via individuato i parametri di successo e che saranno utilizzati per verificare l’efficienza e l’efficacia del progetto. Elaborati e/o selezionati dai gruppi di lavoro, secondo i vari aspetti della qualità presi in considerazione, ogni singolo indicatore farà riferimento ad uno standard, una disfunzione (misurandone la frequenza), un evento-sentinella, un giudizio od una opinione (misurando, secondo i casi, il livello di gradimento o di insoddisfazione) utilizzando come riferimento metodologico il modello dell’Analisi Partecipata della Qualità. La valutazione dell’esito del progetto verrà quindi svolto dai gruppi stessi in collaborazione con gli esperti esterni del team di progetto sulla base degli indicatori preventivamente stabiliti. Scopo primario di questa terza fase è infatti quello di disporre di un modello di certificazione della qualità alberghiera da applicare successivamente anche ad altre strutture ospedaliere (un manuale che evidenzi, in maniera analitica, il processo, le procedure, gli indicatori e gli standard che dovrebbero essere raggiunti da una struttura ospedaliera per potersi fregiare del titolo di “ Ospedale a cinque stelle” ). Procedura alla quale sarà affiancato un successivo intervento di valutazione della qualità effettuato da “ agenzie” esterne all’Azienda. Il gruppo di progettazione ha valutato anche la possibilità di fare appello a risorse esterne, per finanziare l’avvio del progetto e, pertanto, ha scelto di partecipare al Progetto C.Q.I. (Continuous Quality Improvement), promosso dall’Agenzia Sanitaria Regionale dell’EmiliaRomagna. L’obiettivo del quale è quello di dare supporto alle Aziende Sanitarie nello sviluppo dei sistemi gestionali tipici del miglioramento continuo della qualità e di disegnare e sperimentare percorsi metodologici innovativi. I progetti pervenuti sono stati esaminati da un nucleo di valutazione esterno all’Agenzia Sanitaria Regionale che ha ritenuto di supportare il progetto “ Un Ospedale a Cinque Stelle” con un finanziamento economico che sarà utilizzato soprattutto per l’implementazione di alcune soluzioni proposte. Infine bisogna sottolineare come proprio la divulgazione dei risultati ottenuti e l’esportabilità del modello rientrino a pieno titolo nell’intento del team progettuale di coinvolgere l’” ambiente esterno” nel processo di miglioramento in atto. In questo senso anche il precoce coinvolgimento delle autorità locali, dei rappresentanti degli utenti, delle associazioni di volontariato, dell’associazione degli albergatori sono l’espressione della volontà di non lavorare “ da soli” , ma di collaborare pienamente con chi è direttamente o indirettamente a contatto con l’Azienda Ospedaliera. 8 Risultati La vastità del progetto, ancora nel pieno del suo svolgimento, congiunta all’esigenza di raccontare minuziosamente lo sviluppo del processo, per rispecchiare la forte motivazione ed il coinvolgimento degli operatori, hanno indotto a riportare qui di seguito i risultati che s’intendono raggiungere e solo successivamente a descrivere alcuni dei risultati conseguiti attraverso l’attività dei gruppi di lavoro. 1. I risultati attesi I risultati attesi con la realizzazione del progetto sono: − ottenere un cambiamento complessivo dell’organizzazione dei servizi focalizzato alla customer satisfaction − conseguire un’ottimizzazione delle risorse umane, strumentali ed economiche − rafforzare l’attenzione degli operatori verso la cultura della qualità, il benchmarking − aumentare il grado di soddisfazione dei clienti esterni ed interni − innalzare il livello di qualità del comfort alberghiero per fornire un servizio più completo e aumentarne la fruibilità secondo le diverse esigenze dei clienti − sviluppare una condizione permanente di market-in che consente al cliente di entrare in azienda e contribuire al miglioramento della qualità − coinvolgere attivamente gli operatori, i rappresentanti degli utenti, le associazioni di volontariato, i rappresentanti comunali. − elaborare un manuale che evidenzi, in maniera analitica, il processo, le procedure, gli indicatori e gli standard che dovrebbero essere raggiunti da una struttura ospedaliera per potersi fregiare del titolo di “ Ospedale a cinque stelle” Una breve annotazione merita la scelta del logo “ adottato” , che accompagna il progetto in tutte le circostanze, caratterizzando addirittura iniziative non strettamente congiunte al progetto stesso, quali ad esempio corsi di formazione e convegni (allegato n°7). Si è infatti cercato di raffigurare un logo che potesse comunicare l’ottica del progetto senza distaccarsi troppo dal contesto locale. A tal fine si è scelto quale figura simbolica il Castello di Bentivoglio, trasferendo sul portone il simbolo “ H” d’ospedale e ponendo, in semicerchio, “ cinque stelle” sulle guglie del castello. In seguito tale logo è stato valutato positivamente dagli operatori stessi durante un’attività formativa, strutturata a supporto del progetto stesso. Si riportano alcuni commenti raccolti in un’esercitazione in aula: “ Il castello ricorda il paese di Bentivoglio e il logo nel suo insieme rammenta un ospedale che esiste da molto tempo ma che sta al passo con i cambiamenti (le cinque stelle)” ; “ Manifesta l’idea di un luogo dove si sta bene (comfort ambientale). Sprigiona la volontà di proporsi positivamente: una dichiarazione al pubblico della volontà di essere “ al meglio” delle nostre capacità” . 2. Il risultato dei gruppi di lavoro La piena autonomia dei gruppi a scegliere forme diverse di metodologia di lavoro, anche se guidati dal team di progettazione e dagli esperti esterni, si può riscontrare anche dalla scelta di “ soprannomi” che alcune aree si sono date. Saranno usati anche in questa sede per definire alcuni dei gruppi di lavoro. Il gruppo di lavoro “ Accesso-percorsi” Il gruppo di lavoro “ Accesso-percorsi” , dal punto di vista metodologico, ha individuato all’interno della propria area due sezioni: quella connessa ai percorsi interni e quella correlata ai percorsi esterni. Successivamente, sono stati individuati e imputati alle sezioni i fattori di qualità, gli indicatori e gli annessi standard. Alla sezione “ percorsi esterni” afferiscono taluni fattori di qualità che sono assicurati, fin da ora, quali: l’esistenza di un viale unicamente per l’accesso in Pronto Soccorso o la possibilità di far scendere dall’auto davanti alla porta d’entrata dell’ospedale gli utenti con difficoltà di deambulazione, donne 9 gravide, ecc. Pertanto, il gruppo di lavoro si è applicato per evidenziare le successive azioni prioritarie e le risorse necessarie per l’attuazione. È da sottolineare l’integrazione che il gruppo è riuscito a instaurare con l’Amministrazione Municipale utile anche per ottenere l’autorizzazione alla costruzione e per realizzare un viale pedonale che eviti agli utenti ed ai ciclisti di percorrere lo stretto viale d’ingresso dove è alquanto intenso il flusso di auto. La proposta è stata esposta dal Capoprogetto al Sindaco che si è dichiarato d’accordo prospettandone la realizzazione con un finanziamento da parte dell’Amministrazione Comunale. Nel progetto, che sarà predisposto entro il mese di dicembre p.v., sarà salvaguardata la conformazione dell’area verde, deputata a parco, che circonda l’Ospedale e sarà impiegato materiale consono a garantire la realizzazione di un insieme funzionale in completa armonia con i diversi aspetti architettonici ed impiantistici. Il coordinamento tra le due istituzioni è stato affidato ad un componente del gruppo di lavoro, in possesso della qualifica di perito edile, che altresì verificherà l’andamento dei lavori. Inoltre, è stato definito un accordo con i gestori dello snack-bar, collocato all’esterno dell’edificio ospedaliero, per riassestare la superficie a disposizione dell’utenza, sfruttando un’area contigua ora incolta, contribuendo a conferire un aspetto più confortevole e funzionale ad un luogo deputato alla ricettività e all’ospitalità. Oltre a ciò, il gruppo ha collaborato con il gruppo “ Venere” (Aspetti di abbellimento) sia per l’assestamento dell’area verde, di cui si riferirà in seguito, sia per la sistemazione e l’adeguamento della hall. Infatti, dalle valutazioni di carattere estetico e funzionali, è emersa la sensazione di uno scarso comfort ambientale dell’atrio e delle aree limitrofe, derivante, in particolare, dalla mancata ottimizzazione dell’illuminazione artificiale. Inoltre, l’accesso diretto dall’esterno all’atrio espone, in modo particolare nella stagione fredda, gli utenti, i visitatori e gli operatori sanitari direttamente alle correnti d’aria provenienti dall’esterno e spesso la presenza di sedie a rotelle, abbandonate dagli utilizzatori per mancanza di un’area delimitata e dedicata al parcamento delle stesse, crea intralcio all’ingresso. Pertanto, si sono individuati i criteri d’intervento necessari per migliorare la qualità ambientale, la cui realizzazione può avvenire anche in diverse fasi. Le proposte formulate concernono: l’installazione di segnaletica esterna ed interna, la realizzazione di una doppia porta automatica, l’accesso funzionale alle informazioni, lo studio dei colori, dei materiali di finitura e delle realizzazioni grafiche. Come conseguenza, sono stati richiesti diversi preventivi a Ditte fornitrici, con la condizione di recuperare parte della segnaletica già presente all’interno della struttura. Sulla base di questa postilla, le ditte hanno presentato diverse soluzioni, quale, ad esempio, l’impiego di un codice colore o di un logo, come nel caso della Divisione di Pediatria, da apporre alle indicazioni esistenti, con l’intento di facilitare i percorsi interni. A completamento della ristrutturazione saranno implementati i cartelli informativi avvalendosi d’icone per agevolare i cittadini stranieri che affluiscono all’Ospedale. E’ certo che solo questo accorgimento non può essere sufficiente a ricevere i cittadini di altre nazionalità, tanto è vero che tutti i gruppi di lavoro hanno previsto interventi atti a favorirne l’accoglienza, pertanto un ampliamento del progetto avrà questo argomento. Il Gruppo di lavoro “ Venere” (Aspetti d’abbellimento) Il Gruppo di lavoro “ Venere” ha operato focalizzando con accuratezza gli aspetti dell’abbellimento che possono avvalorare l’Ospedale. Il coordinatore si è impegnato nel far emergere, contro la disattenzione diffusa per gli aspetti d’abbellimento e la difficoltà di occuparsi di un tema sottovalutato e spesso ritenuto “ futile” , una prima serie di fattori ed indicatori. Più d’altri gruppi, questo si è svelato particolarmente equilibrato nell’elaborare proposte, evitando di ricorrere al modello del top alberghiero ideale e pretendere di conseguenza tutto quello che difetta per conseguirlo. Il gruppo ha iniziato ad attivarsi per la realizzazione pratica di quanto necessario per l’abbellimento, dimostrando di non accontentarsi e di essere altresì realistico e credibile. Il primo passo compiuto dal gruppo è stato quello di avviare un’analisi comparata sul significato di abbellimento e sul suo stretto 10 collegamento con il concetto di funzionalità, anche in considerazione della dissimile estrazione professionale dei componenti del gruppo. Ciò ha permesso di appurare che i due aspetti non possono essere disgiunti, pure nell'eventualità che questo possa implicare un accostamento ai confini d’altre aree, soprattutto quella dei “ Percorsi-Accessi” . Successivamente, sono stati focalizzati gli aspetti rilevanti, per la percezione dell’utente, della struttura ospedaliera che abbisognano di miglioramenti, servendosi, come prima traccia, della check-list iniziale. Il gruppo non ha considerato vincolante tale elencazione, al contrario è stato esortato dal coordinatore ad aggiungere o modificare gli aspetti che si reputavano rilevanti. In seguito, sono state specificate le sezioni, che replicano il cammino dell’utente all’interno della struttura, appellate: “ Garden” , “ Hall” , “ Floor and common place” , “ Department” , “ Hesitation” . In quest’ultima sezione, si sono presi in considerazione quei fattori di qualità, presenti nella check-list, che non facevano riferimento a nessuna area, quali ad esempio l’installazione di un distributore di bevande o l’attivazione di un servizio di lavanderia. In un secondo tempo, si è proseguito con la catalogazione dei fattori individuati, in base al criterio della priorità, e all’individuazione dei connessi indicatori quali-quantitativi. A seguito di questo lavoro è stata stilata una lista di possibili associazioni e ditte da contattare per ottenere donazioni, sponsorizzazioni o quant’altro necessario per avviare l’opera di abbellimento e di maggiore funzionalità della struttura. A tal fine è stata redatta una lettera dove sono stati descritti gli obiettivi del progetto, ciò che si vuole realizzare e come il contributo può essere elargito. Attualmente, sono state inviate le prime quattro missive ad altrettanti possibili “ sponsor” (ditte produttrici di televisori, vivaisti ). Una copia di tale comunicazione è stata inoltrata all’Associazione dei Pensionati del Comune di Bentivoglio, dei quali è stato auspicata una collaborazione per semplici attività quali: opere di tinteggiatura, mantenimento e cura delle aree verdi, fabbricazione di oggetti in legno per arredamento. Possiamo inoltre già segnalare, tra i primi risultati conseguiti, la compartecipazione in modo efficace e concreto degli operatori e dei cittadini per la realizzazione di due spettacoli teatrali e di una festa di beneficenza, organizzati in collaborazione con il Comune di Bentivoglio e le Associazioni di volontariato i cui proventi sono stati devoluti all’ospedale per l’avvio del progetto e destinati al miglioramento del comfort alberghiero del Day-Hospital oncologico. Infatti, occorre ricordare che chi attende una prestazione medica, infermieristica o tecnica è sottoposto a tensioni, all’ansia di aspettare responsi che possono condizionare la sua vita. Dedicando una particolare accuratezza alla struttura ambientale, possiamo contribuire a infondere al paziente maggiore fiducia e tranquillità. Il gruppo di lavoro ha successivamente collaborato con altri gruppi facendosi promotore di alcuni miglioramenti e diventando partner nella comune gestione delle attività in modo interfunzionale, come nel caso del progetto di qualità della Divisione di Pediatria o quello della Divisione di Medicina, descritti successivamente. Il gruppo ha pure contribuito ad un’iniziativa che era stata avviata dal Circolo Aziendale dell’ospedale: l’effettuazione di una sequenza di mostre fotografiche che, dando vita ad un loro racconto nel contesto dell’ospedale, rendono più gradevoli i locali. Ciò nonostante, lo “ sforzo artistico” intrapreso non è stato reputato sufficiente ed il gruppo ha inoltrato una richiesta di collaborazione all’Istituto Statale d’Arte di Bologna, che ha risposto favorevolmente e ha preventivato un intervento, di decorazioni degli ambiti dell’Ospedale, alla ripresa dell’anno scolastico p.v. Inoltre è stato preso contatto con alcuni prestigiosi pittori locali invitandoli, attraverso la donazione di loro opere, a contribuire all’abbellimento dell’Ospedale con risposte positive anche su questo terreno. Nel frattempo, è stata intrapresa la valutazione di fattibilità di un impianto televisivo a circuito chiuso, da implementare negli spazi d’attesa, con la finalità di migliorare ed integrare le informazioni ai cittadini attraverso spot e messa in onda di bollettini. Altresì, è stata eseguita un’analoga perizia per l’installazione di un sistema di diffusione sonora, da impiantare in via sperimentale, nella Divisione d’Ostetricia, nel Servizio di Radiologia e di Laboratorio analisi. Qualora la sperimentazione fosse 11 positiva, si procederà all’attivazione in altri settori dell’Ospedale fino al completamento. All’interno del piano di lavoro del gruppo “ Venere” , com’è stato sopraccennato, sono stati presi in considerazione anche alcuni “ fattori impropri” ed inseriti nella sezione Hesitation, questo al fine di evitare che tali aspetti legati al comfort fossero tralasciati. A conferma di quanto dichiarato, si menzionano una serie di progressi ottenuti: l’installazione di nuovi distributori di bevande ed alimenti e di un cambiamonete; la collocazione di una bacheca, antistante la portineria, dove sono esposti al pubblico gli orari dei mezzi pubblici; l’ubicazione di un espositore, attiguo al Cup, dove sono sistemati depliant, Carte dei Servizi, opuscoli informativi; la sistemazione di altre due bacheche, adiacenti all’orologio marcatempo, dove sono affisse le locandine dei convegni, congressi e le comunicazioni ufficiali. Infine, va sottolineato che la salvaguardia e l’aggiornamento di questi aspetti saranno attuate dalle operatrici addette alla portineria, che a loro volta hanno aderito al progetto e questo ha consentito di disporre di un flusso costante d’informazioni aggiornate, relative ai problemi del front-office. Unitamente a questi profitti, il gruppo ha proseguito il percorso con la messa a punto delle priorità per ciascuna area, alle quali far seguire progetti operativi volti al miglioramento. Per quanto concerne l’area “ Garden” è stato richiesto un sopralluogo ed un preventivo ad alcune Aziende florvivaistiche della zona per l’individuazione degli spazi da adibire ad esposizione di piante e fiori e per la loro manutenzione. E’ infatti necessario specificare che l’ospedale è contornato da un’ampia zona verde, corredato di un viale alberato che conduce all’entrata principale, cinto da alcune zone erbose delimitate da siepi e attorniato da grandi conche dove sono stati posizionati degli arbusti sempreverdi. Senz’altro un giardino floreale multicolore è come un’opera d’arte e allo stesso modo deve essere reputato, ma è altresì indispensabile rammentare che la manutenzione è quanto mai onerosa e pertanto, si è ipotizzato di offrire, in permuta, alle aziende degli spazi espositivi per pubblicizzare i propri prodotti, sulla scia di quanto realizzato da un Comune lombardo. Al fine di procedere con i fattori di qualità preminenti, rientranti nella sezione “ Hall” , il gruppo di lavoro ha creato una partnership, mettendo in comune abilità e risorse, con il gruppo “ Accesso-Percorsi” predisponendo alcune indicazioni, relazionate in precedenza. Analogamente, si sono sviluppati rapporti di collaborazione con gli altri gruppi di lavoro per poter offrire delle soluzioni realizzabili in breve tempo, come quella della presenza di un telefono sul comodino del paziente o della dotazione di un set per consumare il pasto. Il gruppo di lavoro “ Igiene-Pulizia” Anche il gruppo di lavoro “ Igiene-Pulizia” ha, come altri gruppi, affrontato il tema dell’igiene pensando agli ipotetici percorsi dell’utente e degli operatori, suddividendo in due sezioni l’argomanto: l’area di degenza-reparti e l’area extra degenza. Per ogni area sono stati successivamente individuati i fattori di qualità dei luoghi considerati (camere, bagni, guardiola, cucina, corridoi, soggiorni per la prima area; ambulatori, laboratorio analisi, radiologia, sala d’attesa, servizi igienici per la seconda). Il gruppo di lavoro “ Igiene-Pulizia” ha avviato l’attività con un vantaggio: all’interno dell’Ospedale di Bentivoglio è attivo, già da alcuni anni, il “ Comitato per la lotta contro le infezioni ospedaliere” di cui fa parte il coordinatore del gruppo stesso, in possesso della specifica specializzazione in materia. E’ chiaro che in questo lasso di tempo il Comitato ha intrapreso una serie d’iniziative, sia in campo formativo sia in ambito comportamentale, che hanno permesso di innescare un processo globale che prevede altresì “ il controllo e il monitoraggio degli interventi di sanificazione e sanitizzazione ambientale” , attraverso l’adozione e l’implementazione di una guida, elaborata con il contributo degli operatori stessi. Attualmente il gruppo di lavoro, al quale hanno aderito un discreto numero d’ausiliari sociosanitari, ha intrapreso una cooperazione con il Comitato per una revisione della guida e la definizione d’indicatori e standard. 12 Il gruppo di lavoro “ Friends” (Aspetti relazionali) Il gruppo di lavoro “ Friends” ha compiuto un’analisi ampia e accurata dei molti aspetti relazionali che è possibile migliorare, facendo emergere, con connotazione sicuramente originale rispetto alla tendenza, aspetti relativi alle problematiche relazionali connesse non solo al cliente esterno ma anche al cliente interno. Infatti, è essenziale migliorare la comunicazione tra gli operatori di diversa qualifica e ruolo; tra gli operatori e i clienti /utenti; tra gli operatori e i parenti; tra gli utenti e gli utenti/parenti. Questo “ macro-obiettivo” , elaborato dal gruppo, è scaturito dalla considerazione che la mancanza di relazione tra le persone all’interno dell’organizzazione crea scompensi che ricadono sulla qualità della vita lavorativa e, quindi, sulla qualità delle prestazioni erogate all’utente/cliente. Attraverso il miglioramento della qualità del lavoro degli operatori si può giungere ad un maggior coinvolgimento, ad una maggior soddisfazione e a quel senso d’appartenenza che ha come ricaduta una maggior soddisfazione dell’utenza che si rivolge alla struttura sanitaria. Dal punto di vista metodologico, il gruppo “ Friends” dopo aver evidenziato dalla check-list iniziale i fattori di qualità inerenti la propria area, ha proceduto a raggruppare tali fattori in “ sezioni” . Queste sono state appellate come segue: “ Disponibilità e cortesia” ; “ Standard prescrittivi e orientativi” ; “ Del sociale” ; “ Informazioni ed accoglienza” . Oltre a ciò, sono stati individuati alcuni fattori che potevano essere “ borderline” con altre aree, basti citare ad esempio “ la presenza di una segnaletica orizzontale e verticale” o “ l’esistenza di un sistema d’informazione audiovisiva” che sono stati affrontati in collaborazione con l’area “ Percorsi-Accessi” . Successivamente il gruppo ha stilato l’elenco dei fattori, in conformità a criteri di priorità e di fattibilità, e ha individuato i possibili indicatori e relativi standard. A dimostrazione del lavoro effettuato si riportano alcuni esempi: “ disponibilità e cortesia del personale addetto alle informazioni; indicatore: n° reclami o segnalazioni” ; “ creazione di un’area notizia per gli utenti in ogni Divisione e in ogni Servizio; indicatore: n° di Divisioni/Servizi che hanno realizzato l’area notizie-standard: 100%” ; “ elaborazione ed applicazione di un protocollo d’accoglienza dell’utente; indicatore: n° di Divisioni/Servizi che hanno adottato il protocollo” . Anche in questa circostanza è stato prezioso il supporto di un circolo di qualità della Divisione di Medicina Generale, che ha focalizzato la propria attenzione sulla “ necessità di individuare le modalità e i criteri per una buon’accoglienza dell’utente” . A tal fine è stato ideato il progetto di qualità “ Il buongiorno si vede dal mattino” , proprio con l’intento di fornire risposte omogenee ai cittadini/clienti già a partire dal primo contatto con la struttura, sia essa rappresentata da un’unità operativa o da un servizio. Infatti, è ormai opinione diffusa che un’adeguata accoglienza è sicuramente un fattore di qualità di rilevata importanza, dato che le prime esperienze che il cliente fa in ospedale determinano, quasi sempre, il suo atteggiamento ed il suo modo di essere nell’istituzione per tutta la durata del ricovero. Dalla collaborazione tra i due gruppi di lavoro è scaturita una check-list, di cui si riportano alcune peculiarità che sono divenute le finalità prioritarie del gruppo “ Friends” : − elaborazione di un cartellone (attualmente in fase di stampa) che raccolga tutte le informazioni tipiche della Divisione/Servizio: orari d’accesso al pubblico, orari di colloquio con i parenti o con persone delegate − installazione di una bacheca (al momento in via di collocazione), in tutte le Divisioni/Servizi, per comunicati vari: servizi non forniti dall’ospedale ma garantiti con convenzioni: lavanderia con ritiro e consegna in ospedale degli indumenti personali; parrucchiera, barbiere, servizio taxi… − affissione dell’organigramma (adesso in stampa) del personale della Divisione/Servizio − collocazione di un espositore, sia presso la portineria sia in tutte le Divisioni/Servizi (si stanno ultimando le installazioni), contenente : la Carta dei Servizi della Divisione/Servizio, la Guida ospedaliera (denominata “ Un percorso senza ostacoli” ), l’opuscolo della Divisione/Servizio, il modulo per la segnalazione di suggerimenti e reclami 13 − sistemazione (già completata) di una cassetta per la raccolta dei suggerimenti e dei reclami, in ogni Divisione/Servizio − elaborazione ed applicazione di un protocollo d’accoglienza (è già stato predisposto ed è in fase conclusiva la sperimentazione presso la Divisione di Medicina Generale, al termine della quale si procederà all’implementazione in tutte le Divisioni). Entrando nel merito della fase dedicata “ all’accoglienza nella struttura sanitaria” , il gruppo di lavoro ha ritenuto basilare l’integrazione con il gruppo di miglioramento della Divisione di Pediatria nella realizzazione del progetto di qualità: “ Il centro giochi e il club degli amici di Ben” , che prevede, oltre a consistenti innovazioni e miglioramenti, la consegna all’ingresso in reparto di un “ Kit” di benvenuto. Esso contiene la tessera d’iscrizione al club con il logo (rappresentato da un simpatico draghetto verde, chiamato Ben, proveniente dal fossato del Castello di Bentivoglio, che, trovatosi anch’esso ricoverato ha saputo trasformare la Pediatria in un luogo piacevole in cui soggiornare e trascorrere le ore della malattia) e un diario sul quale il bambino potrà annotare tutte le attività a cui ha preso parte. Grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna, per le nuove tipologie nel settore educativo, è stato organizzato un vero e proprio Centro Gioco e sono state allestite due salette: la sala ludoteca, dove i bambini possono giocare liberamente negli angoli attrezzati e fornirsi di libri, essendo attivo un “ servizio prestito” durante il periodo del ricovero; la sala TV, utilizzata non solo per la proiezione di videocassette, ma soprattutto come spazio dove hanno luogo le attività di carattere educativo, promosse da due operatrici ludiche che si alternano, sollevando i familiari dall’impegno costante dell’assistenza e permettendo loro di assentarsi per qualche ora. Inoltre, si prevede la realizzazione di un opuscolo informativo “ a fumetti” , redatto con l’aiuto del personale sanitario, da consegnare ai bambini, dove saranno presentati gli operatori sanitari e spiegate le attività diagnostiche e terapeutiche. Oltre a ciò, è allo studio la creazione di una scheda di gradimento del ricovero ospedaliero per i bambini, da compilare attraverso lo strumento del disegno. Anche in questa circostanza si è dimostrato che per perseguire la qualità è fondamentale mobilitare e valorizzare il potenziale delle risorse umane, far conoscere e confrontare le esperienze esistenti senza trascurare le abilità e le competenze che ognuno è in grado di esprimere. A tal fine segnaliamo la partecipazione ai lavori del gruppo “ Friends” dell’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Bentivoglio che ha collaborato attivamente e ha proposto soluzioni ad alcune criticità, quale, ad esempio, la possibilità di consultare associazioni di volontariato per fornire ospitalità a familiari distanti dalla propria casa o con gravi problemi economici. Il gruppo di lavoro “ Eclissi” (Riservatezza-privacy) Il gruppo “ Eclissi” ha condotto in modo molto personale e appropriato il lavoro su una tematica attuale e difficile evidenziando in modo particolare l’aspetto pratico connesso agli obiettivi della privacy. Dal punto di vista metodologico, sono state individuate tre sezioni e i relativi fattori di qualità, completando l’elenco previsto nella check-list iniziale, nonché i correlativi indicatori e standard. Inoltre, sono stati focalizzati i fattori di qualità che potevano essere “ legati” ad altre aree e le modalità con cui prenderli in esame. Le sezioni determinate sono state: “ Privacy della persona” , “ Privacy dell’informazione” e “ Privacy del dato clinico” . La rigorosa metodologia e la notevole quantità di tempo dedicata al progetto hanno permesso al gruppo di fissare, sistematicamente, esigenze/soluzioni/tempi. Il coordinatore è stato sollecitato a collaborare all’implementazione della privacy anche a livello aziendale e ha prodotto una “ Proposta di suggerimenti riguardanti il rispetto della privacy per il personale sanitario” . Gli spunti indicati sono attualmente al vaglio della Commissione aziendale, tra questi si rammentano: “ utilizzo delle tende divisorie e/o ambienti dedicati per l’effettuazione di prestazioni sanitarie” ; “ raccogliere i dati personali del paziente in luogo appartato o comunque da garantire la riservatezza del colloquio” ; “ non collocare la grafica della cartella clinica ai piedi del letto del paziente” ; “ garantire uno spazio adeguato tra le persone in attesa agli sportelli Cup, Cassa, Segreterie dei Servizi 14 diagnostici” . Nel contempo, tali indicazioni sono state considerate dal gruppo di lavoro tra le prioritarie e possiamo a tal fine segnalare come risultati concreti in fase conclusiva: l’installazione di tende divisorie nelle camere di degenza; l’invio a domicilio dei referti relativi agli esami ematici e agli istologici; la stesura di una procedura sul “ consenso informato” . Per quanto riguarda la “ Privacy della persona” , bisogna considerare che la struttura dell’Ospedale di Bentivoglio garantisce già uno standard strutturale molto alto e, date le sue dimensioni medio-piccole, possiamo denominarlo: “ Un ospedale a misura d’uomo” . Infatti, i circa 200 posti letto dell’Ospedale sono collocati tutti in stanze da due o tre letti al massimo, dotate di bagno e arredate in modo semplice ma accogliente. Da questo punto di vista si evidenzia, ad esempio, la particolare attenzione che è stata rivolta agli aspetti “ umanizzanti” nella Divisione d’Ostetricia: tutte le camere sono provviste di tenda divisoria, corredate di fasciatoio dove le neo-mamme possono accudire al proprio bambino e sono attrezzate in maniera tale da consentire la sistemazione della culla a fianco del letto. Non solo, il travaglio e il parto possono avvenire nella sala “ arcobaleno” , arredata come una comune camera da letto, oppure nella “ vasca da parto” collocata in un idoneo ambiente. L’annuncio dell’evento è peculiare: infatti, oltre al “ fatidico fiocco” appeso alla porta della stanza, viene attaccato alla culla un cartoncino su cui è disegnato un neonato paffutello e un gattino con, in basso, riprodotto il logo dell’Ospedale a cinque stelle, il tutto completato dal nome e dal peso del nuovo arrivato. Tutto ciò per rendere la struttura gradevole, confortevole ma anche sicura ed attendibile, nel massimo rispetto della privacy. Le stanze dell’ospedale sono dotate d’ampie finestre per garantire la luce il più possibile naturale; sono munite d’aria condizionata e di letti articolati facili da azionare e d’utilizzo flessibile. Ogni testata del letto è attrezzata con una luce individuale, un impianto telefonico e un impianto di segnalazione/chiamata: per quanto riguarda quest’ultimo, si è mirato “ alla qualità del servizio” particolarmente nella Divisione di Geriatria, dove l’impianto consente la possibilità di comunicazione interfonica diretta tra singolo paziente ed il personale sanitario, rendendo possibile la comprensione del bisogno e la tranquillizzazione immediata del paziente anziano. Inoltre, nella progettazione di tale Divisione si è tenuto conto delle particolari condizioni degli anziani ricoverati e quindi tutti gli ambienti e i servizi sono dimensionati e strutturati per agevolare la maggior autosufficienza, anche con l’impiego di ausili, quali sedie a rotelle o deambulatori. Una palestra di adeguate dimensioni, inserita all’interno della Divisione, assicura l’integrazione tra la riabilitazione e l’attività occupazionale, favorendo i momenti di socializzazione. Per le pareti e per gli arredi sono state scelte delle tinte pastello, con una gradazione che conferisce un profilo più umano alle unità di cura, ed è appunto per rendere meno opprimente l’ambiente, che si stanno arricchendo le sale d’attesa, i soggiorni e i corridoi con mostre fotografiche, opere d’arte e piante. A tal proposito, un lieve cenno è inevitabile per il lavoro svolto nella Divisione di Pediatria, dove nell’ambito del Progetto di qualità, precedentemente descritto, si è proceduto alla tinteggiatura delle pareti delle stanze di degenza con colori allegri e vivaci, rendendo l’ambiente meno anonimo e più adatto alla permanenza dei piccoli pazienti. In un secondo momento, ormai in fase di completamento, si è pensato di vivacizzare ulteriormente gli ambienti, mediante la realizzazione di disegni alle pareti utilizzando i personaggi delle fiabe e dei cartoni animati. Tale attività è stata concretizzata anche nell’ambulatorio pediatrico del Pronto Soccorso, con lo scopo di migliorare il momento dell’accoglienza nella struttura sanitaria e renderla meno ostile ed estranea possibile, cercando di vincere l’ansia e la diffidenza dei piccoli utenti. E’ proprio perché il nostro standard era già così elevato, da poter rappresentare un traguardo per molte Strutture Ospedaliere, che lo si è voluto accrescere ulteriormente verso le cinque stelle! In relazione alla “ Privacy del dato clinico” e alla necessità di soddisfare l’esigenza di ricevere in tempi rapidi e con la garanzia del rispetto della privacy, i referti degli esami ematici di laboratorio e degli esami istologici, il gruppo di lavoro si è attivato per la ricerca di una possibile soluzione di tale annoso problema. Attualmente sono al vaglio due attuabili 15 soluzioni organizzative: un’ipotesi di consegna a domicilio dei referti a mezzo servizio postale e un’altra attraverso il sistema di posta elettronica (Postel). Prima di procedere all’attivazione di tali servizi, il gruppo di lavoro ha ritenuto opportuno sondare l’opinione degli utenti, anche in relazione all’eventuale pagamento dell’affrancatura. L’indagine è stata resa nota al pubblico attraverso una comunicazione scritta esposta presso la sala d’attesa, la sala prelievi e la Segreteria del Servizio di Laboratorio analisi. La metodologia utilizzata è stata quella dell’intervista diretta, effettuata con l’ausilio di un tirocinante di Scienza dell’educazione dell’Università degli Studi di Bologna, per una settimana, nella fascia oraria dedicata ai prelievi ematici. Il campione intervistato, scelto in modo casuale, si è dichiarato favorevole nell’85,7% ed ha posto in evidenza l’utilità e soprattutto la necessità di attivare un servizio di questo genere. Altri utenti hanno fatto notare come la carenza di un servizio di trasporto pubblico adeguato, renda indispensabile l’attivazione di questo servigio. I pareri contrari che corrispondono al 14,3% del campione, vanno riletti attraverso la giustificazione che i soggetti hanno dato al loro parere, in quanto non contrari al genere di servizio, ma per nulla fiduciosi del Servizio Postale Italiano, affermando che: “…fin quando le Poste Italiane funzioneranno in questo modo non c’è da fidarsi…” , e “…non si può aspettare tanto tempo per avere gli esiti…” . Contemporaneamente, è stata valutata la possibilità di avviare una collaborazione con un Istituto Bancario per ovviare al pagamento dell’affrancatura da parte degli utenti ed attualmente è in corso la trattativa. Il gruppo di lavoro “ Sale-Pepe” (Ristorazione) Il lavoro di questo gruppo si sta muovendo verso due ambiti di miglioramento; da una parte elaborando, con l’aiuto di una dietista dell’Azienda, un menù stagionale ed un ricettario con ingredienti, grammatura e procedimento dei piatti serviti si persegue lo scopo di standardizzare la preparazione dei piatti, facilitando così il passaggio di consegne a nuovi colleghi, migliorando la conoscenza dell’utente dei procedimenti di preparazione del cibo ed ampliando la possibilità di scelta anche attraverso diete personalizzate. Dall’altra il gruppo è impegnato in un’analisi organizzativa finalizzata a migliorare l’organizzazione interna alla cucina; a questo scopo è stata migliorata la comunicazione con le Divisioni ospedaliere per individuare problemi relativi alla distribuzione e alla presentazione del pasto, punti prioritari di miglioramento nell’elenco elaborato dal gruppo. Il gruppo “ Sale-Pepe” ha trovato una collaborazione con gli operatori sanitari della Divisione della Geriatria che nel corso del 1997 avevano attivato un circolo di qualità (progetto “ L’ottimizzazione dell’assistenza nella Divisione di Geriatria” ) all’interno del quale è stato affrontato il problema del “ miglioramento della qualità nella distribuzione del vitto” , in quanto per la tipologia degli utenti ricoverati spesso accadeva che i cibi si raffreddassero ed, inoltre, non esisteva un sistema di protezione dei vassoi durante il tragitto dalla cucinetta del reparto al paziente. Per risolvere tale problema sono stati acquistati, grazie ad una donazione privata, uno scaldapiatti e alcune “ cupole” in plexiglas che permettono di mantenere costante la temperatura delle vivande e ne garantiscono una totale copertura. Sulla base dei risultati positivi conseguiti al termine della sperimentazione di questo progetto si sta quindi provvedendo ad una ulteriore valutazione dell’efficacia del metodo per una sua implementazione a tutte le Divisioni ospedaliere. Sono state inoltre definite altre priorità da vagliare quali ad esempio la possibilità di dotare ogni Divisione di distributori d’acqua potabile, rendendo tale servizio gratuito per gli utenti ricoverati e per gli operatori, attraverso un contratto di noleggio stipulato dall’Azienda Usl; la realizzazione di una sala-mensa, preferibilmente ubicata distante dalle Divisioni di degenza, dove i pazienti possano consumare il pasto in compagnia dei familiari o degli amici; è stata considerata anche la possibilità di utilizzo della stessa da parte di utenti ambulatoriali, di familiari o di conoscenti mediante la concretizzazione di un self-service e il versamento di un importo convenzionale. In parte l’idea è stata sviluppata presso la Divisione di Pediatria dove si è strutturato un vero e proprio fast-food. Una sala dove i bambini possono consumare il pasto insieme alle 16 operatrici ludiche, anche in assenza dei genitori, con tavolini pieghevoli, tovaglie variopinte, vassoi e stoviglie decorate con immagini che richiamano il menù tipico del fast-food, identiche allegorie sono state raffigurate anche sulle pareti e sulla vetrata che delimitano la sala. Per di più, se ad un bambino ricoverato accade di festeggiare il compleanno durante il periodo del ricovero, le operatrici ludiche, in collaborazione con gli operatori della cucina ed il personale sanitario della Divisione, organizzano una vera festa di compleanno, durante la quale viene tagliata anche la classica torta, confezionata, appunto, dai cuochi dell’Ospedale e consegnato un piccolo regalo. Tutto ciò è stato possibile per la cooperazione raggiunta tra il gruppo “ Sale-Pepe” e il gruppo di miglioramento della Divisione di Pediatria, che si era costituito per rendere vera un’opportunità di “ miglioramento della qualità di vita dei bambini ricoverati in ospedale” , attraverso la creazione di uno spazio ludico. Per la realizzazione di quanto sopraddetto, è stata sostanziale l’elargizione compiuta da una Ditta, produttrice di articoli per bambini, in concomitanza delle festività natalizie a seguito di un messaggio inviato dal gruppo di lavoro, facendo appello alla “ magia del Natale” e alla rilevanza della solidarietà. Altri fattori di qualità configurati dal gruppo sono: dotazione di un set di posate, collocate in una busta corredata di tovagliolo monouso (a tal fine si stanno ricercando eventuali “ sponsorizzazioni” esterni all’Azienda USL); consegna di tovagliette monouso da collocare sul vassoio e da ultimo, non certo per rilevanza, “ l’umanizzazione” degli orari dei pasti una modifica che richiede tempi più lunghi una riorganizzazione complessiva dei turni di lavoro e una riallocazione delle risorse: ciò necessita di, per non influenzare negativamente l’adozione delle modifiche (tuttavia è doveroso precisare che il pranzo, attualmente, è servito alle ore 12). Il desiderio e la volontà di migliorare hanno indotto il gruppo “ Sale-Pepe” a sollecitare interventi formativi ad hoc, workshop specifici e attività di benchmarking: analogamente è avvenuto anche negli altri gruppi di lavoro e il gruppo di progettazione ne ha favorito l’attuazione. Il gruppo “ Sale-Pepe” ha lavorato inoltre in stretta collaborazione con il circolo di qualità della Divisione di Ostetricia che ha elaborato un progetto che si prefigge l’obiettivo generale di “ migliorare l’accoglienza e l’assistenza nei confronti dell’utenza straniera” . Una fase fondamentale di tale progetto è relativa alla realizzazione di “ un menù rispondente alle esigenze delle utenti ricoverate nel rispetto delle diverse etnie” La cooperazione tra i due gruppi di lavoro e l’attivazione di una collaborazione con Enti esterni, quali l’Istituto dei Servizi dell’Immigrazione e l’Istituzione Minguzzi, ha permesso la concretizzazione di un menù dove sono elencate le diverse tipologie di minestre, pietanze e contorni con una rotazione di quattro settimane tradotto in diverse lingue: italiano, inglese, francese ed arabo stampati in colori diversi (a titolo di esempio si riporta in allegato il menù in inglese, allegato n°8). Al momento del ricovero viene consegnata all’utente la “ carta del menù” relativa alla lingua straniera corrispondente, che sarà compilata secondo le preferenze della cliente stessa. La sperimentazione è stata avviata in data 27 luglio 1998 e si protrarrà per quattro mesi, al termine dei quali verrà valutato il grado di soddisfazione e di gradimento delle utenti e si procederà ad implementare questa iniziativa a tutte le Divisioni dell’Ospedale. Quanto riportato, cioè parte di quanto i gruppi di lavoro hanno svolto, vuole in particolare sottolineare come sia fondamentale, per la riuscita del progetto, il principio dell’integrazione che si concretizza mediante l’annullamento dei ruoli istituzionali nei gruppi, la stimolazione del coinvolgimento ad ampio raggio di tutti gli operatori (sono 88 gli operatori impegnati nel progetto) e la valorizzazione delle esperienze personali e professionali. A questo scopo si allegano la composizione dei gruppi ed il calendario dei lavori svolti (Allegato n°9). Discussione Pur essendo il progetto ancora in piena fase operativa non si può non sottolineare i risultati già ottenuti soprattutto grazie all’ampia partecipazione del personale, di ogni ruolo, ai gruppi di lavoro. Senz’altro si può affermare che la designazione dei coordinatori, offertisi 17 spontaneamente tra quanti avevano deciso di partecipare al progetto, si è confermata oltremodo appropriata e positiva. La volontarietà della scelta ha infatti responsabilizzato i coordinatori rendendoli capaci di coinvolgere gli altri membri del gruppo in un costante lavoro di squadra (bisogna infatti segnalare il basso tasso di “ abbandono” dei lavori). La formalizzazione periodica di incontri del team di progettazione e degli esperti esterni con i coordinatori e i membri del gruppo ha ulteriormente ampliato il senso di appartenenza ad un progetto che, ad un primo sguardo, poteva sembrare estraneo alla mentalità di molti operatori sanitari. Ma che tuttavia ha trovato successo e riscontro di partecipazione proprio perché ha fatto leva sulle responsabilità individuali e su una metodologia di lavoro capace di raccogliere problematiche, soluzioni e proposte avanzate da tutti i partecipanti. Inoltre la partecipazione all’interno dei gruppi di operatori con ruoli diversi ed appartenenti ad differenti divisioni e servizi ha permesso di raggiungere un livello molto soddisfacente, in termini di aspetti sollevati/analizzati e proposte/soluzioni avanzate. E’ stato innescato un parziale processo di revisione del modo di lavorare, partendo dal processo di erogazione delle prestazioni e dagli aspetti strutturali di supporto, per la realizzazione delle attività. Il modello proposto, per il raggiungimento degli obiettivi, non risulterà esaustivo nella quantità e nel tipo di aspetti individuati, non si è infatti partiti dall’idea di realizzare un esercizio teorico, ma di approfondire quello che uno studio di fattibilità, svolto nei gruppi, permetteva di giudicare realistico ed appropriato per la realtà dell’Ospedale di Bentivoglio. Lo sforzo è stato quello di determinare indicatori specifici, non approssimativi, legati a precise condizioni. Non si è comunque limitato il campo, ma si è cercato un equilibrio costante tra esigenze effettive e preponderanti, da anteporre assolutamente, e margini di miglioramento giudicati realistici dai gruppi. E’ stato molto positivo il supporto garantito dal gruppo di progettazione che ha saputo indirizzare gli operatori verso una cultura della qualità e della customer satisfaction, indicando e favorendo il percorso da compiere e valorizzando le potenzialità presenti sia nella struttura ospedaliera sia a livello territoriale. Un ulteriore punto di forza è stata la partecipazione del “ mondo esterno” a questo progetto che, prima, con la risposta al questionario, ha contribuito ad individuare i fattori di qualità prioritari, e successivamente, partecipando ai gruppi, ha proposto letture e soluzioni probabilmente non possibili agli operatori dell’ospedale stesso, concorrendo in modo determinante ad individuare i possibili standard di qualità. Il progetto costituisce un esempio di utilizzo il più ampio possibile delle risorse finanziarie disponibili presso varie fonti (sponsorizzazioni, donazioni private e pubbliche), necessarie per sviluppare un’azione integrata d’intervento. E’ inoltre da rilevare il duplice ruolo degli utenti realizzatori ed anche utilizzatori del progetto. Proprio il miglioramento dei servizi alberghieri e della relazione con l’utente sono infatti l’obiettivo centrale del progetto, finalizzato quindi a migliorare il servizio erogato al cittadino che, da questo progetto, dovrebbe ricevere benefici sul breve e sul lungo periodo, sia sul piano strutturale (molte delle soluzioni proposte o già in atto riguardano infatti l’ambiente fisico interno ed esterno all’ospedale), sia sotto il profilo dell’umanizzazione. La ridefinizione degli spazi e dei rapporti tra operatori ed utenti sono una valida dimostrazione della volontà di instaurare un nuovo clima nei rapporti con i cittadini. In particolare il progetto si è sviluppato mettendo al centro dell’attenzione non solo il rapporto operatore-utente, ma anche quello tra operatori stessi, conscio del fatto che solo un coinvolgimento attivo, un miglioramento delle relazioni interne, un forte senso di appartenenza possano portare ad un incremento delle capacità del personale nel rispondere alle esigenze dei “ clienti” . Prima di proporre alcune brevi conclusioni è doveroso segnalare alcune difficoltà incontrate o che si incontreranno nell’implementazione del progetto. In primo luogo bisogna sottolineare che la partecipazione, per quanto massiccia e costante, è stato il frutto di un lavoro di sensibilizzazione capillare, impegnativo e faticoso. 18 In secondo luogo bisogna segnalare che, essendo il progetto finalizzato ad individuare ogni possibile obiettivo di miglioramento, ha in alcuni casi elaborato proposte che si sono scontrate con una situazione di risorse limitate. Infatti sia dal punto di vista economico che in relazione al numero del personale è probabile che alcune soluzioni, per quanto ottimali, verranno disattese con un conseguante disincanto da parte degli operatori che le hanno proposte. Tuttavia proprio questo secondo ostacolo ha, in alcuni casi, stimolato i gruppi a “ muoversi” sul territorio al fine di individuare risorse non-convenzionali in grado di rendere fattibili alcune proposte. Conclusioni Risulta difficile scrivere le conclusioni di un percorso che è ancora in atto, nel pieno del suo svolgimento. È comunque necessario sottolineare gli aspetti salienti del progetto ed alcuni fattori chiave di riproducibilità dello stesso. In primo luogo la partecipazione come dato rilevante. L’ampia adesione al progetto sia di operatori interni che di figure esterne è, per il momento, uno dei dati maggiormente confortanti per il successo del progetto stesso. In secondo luogo la responsabilizzazione. La scelta di muoversi su adesioni volontarie si è dimostrata vincente, così come la strutturazione di appuntamenti periodici ai quali i gruppi erano chiamati a presentare precise relazioni sul lavoro svolto. Sul piano della riproducibilità bisogna evidenziare lo strumento questionario- check-list, contenente i fattori da sottoporre al giudizio di una rappresentanza sia degli utenti sia degli operatori sanitari. L’analisi delle risposte date, per quanto successivamente ampliate ed integrate e la individuazione di sei aree tematiche (accesso-percorsi, aspetti d’abbellimento, igiene-pulizia, aspetti relazionali, riservatezza-privacy, ristorazione) sono state punto di partenza e guida per tutto il seguente lavoro e possono esserlo per qualunque struttura decida di intraprendere un lavoro partecipato mirato al miglioramento della qualità. Infine, al termine del progetto, dovrebbe essere predisposto un manuale che evidenzi, in maniera analitica, il processo, le procedure, gli indicatori e gli standard che dovrebbero essere raggiunti da una struttura ospedaliera per potersi fregiare del titolo di “ Ospedale a cinque stelle” , con l’obiettivo di predisporre un modello di certificazione della qualità alberghiera da applicare successivamente anche ad altre strutture ospedaliere. 19 Allegato n°1: Questionario - Lista fattori di qualità1. Esprimere un prorpio giudizio su questi elementi di qualità inserendo nel riquadro un valore da 1 (poco importante) a 5 (molto importante). Struttura di accoglimento 1.Localizzazione: -presenza nelle vicinanze del complesso sanitario di una apposita segnaletica stradale che ne indica l'ubicazione -segnalazione luminosa all'ingresso del viale con una targa ben visibile -possibilità di consultazione degli orari dei mezzi pubblici -facilità di attivazione del servizio taxi (presenza di un servizio informazioni, collegamento in rete) 2.Parcheggio: -presenza di parcheggio a disposizione degli utenti e dei visitatori -esistenza di parcheggi a disposizione degli utenti disabili -illuminazione -dotazione di un deposito per cicli e motocicli 3.Parco e giardini: -presenza di panchine -esistenza di una zona o spazio attrezzato per i bambini -mantenimento aree verdi 4.Barriere di accesso: -assenza di barriere architettoniche -possibilità di far scendere dall'auto gli utenti con difficoltà di deambulazione, donne gravide, ecc. davanti o vicino all'entrata dell'ospedale 1 Il questionario è stato somministrato ai Sindaci e agli Assessori alla sanità dei 12 comuni del Distretto di S. Giorgio di Piano, al Coordinatore del Comitato Consultivo Misto, ai Dirigenti medici ed ai Coordinatori del personale non medico. 5.Viabilità: -presenza di un viale per l'accesso all'entrata principale dell'ospedale -esistenza di un viale per l'accesso al pronto soccorso -disponibilità di un viale per l'accesso pedonale/ciclabile 6 Portineria (Front office): -presenza di un operatore, dotato di cartellino di riconoscimento, nell’orario di apertura -disponibilità e cortesia del personale addetto -dotazione di sedie a rotelle a disposizione degli utenti -presenza di ascensori facilmente raggiungibili -struttura dell'atrio: adeguatezza degli spazi, gradevolezza dei colori delle pareti, infissi.... -aspetti di abbellimento: fiori, quadri, mostre permanenti.... -allestimento di un cartellone riassuntivo delle divisioni e dei servizi e loro ubicazione 7 Orientamento Accoglienza: -presenza di segnaletica orizzontale e verticale per l'ubicazione di tutti i servizi -presenza di cartelli in più lingue straniere contenenti indicazioni relative all'ubicazione dei servizi -esistenza per tutti i servizi di un cartello recante l'indicazione degli orari di apertura -presenza di un sistema di informazione audiovisiva -visibilità chiara dell' ufficio informazioni/URP -presenza di un operatore nell'ufficio informazioni durante le ore diurne -distribuzione di materiale informativo, anche in diverse lingue, (guida del complesso ospedaliero, opuscolo delle divisioni / servizi.....) -esistenza di un punto di accoglienza visibile con un operatore dedicato -possibilità di consultare la Carta dei Servizi, di sporgere reclami con facilità -dotazione di una cassaforte per il deposito di valori degli utenti 8.Ascolto: -possibilità di attivazione dei servizi sociali -possibilità di attivazione di un servizio di interpretariato -possibilità di attivazione dei ministri del culto -possibilità di partecipazione alle funzioni religiose 9.Ristoro: -esistenza di un bar -disponibilità di un self-service / ristorante -dotazione di distributori automatici di alimenti e bevande (in ogni piano dello stabile) 10.Comunicazione: -presenza di un punto vendita di giornali, riviste (con distribuzione giornaliera nelle camere di degenza) -dotazione di una biblioteca/videoteca -esistenza di una ludoteca -presenza di apparecchi telefonici (in ogni piano dello stabile) -esistenza di distributori di schede telefoniche in punti strategici -dotazione di sportelli automatici per cambio monete in punti strategici -presenza di un servizio fax (con ditribuzione e ritiro nelle camere di degenza) -presenza di bancomat 11.Shopping: -disponibilità di punti vendita di generi vari (fiori, indumenti, ecc.) -esistenza di un servizio di lavanderia per gli indumenti personali in uso da parte dei degenti (con ritiro e consegna nelle camere di degenza) 12.Servizi estetici: -possibilità di attivare un barbiere/una parrucchiera, eventualmente anche quello/a di fiducia (con possibilità di servizio in camera) -possibilità di attivare una estetista / pedicure (con possibilità di servizio in camera) 13.Accompagnatori e parenti: -presenza di sale di attesa -possibilità di indicazione delle strutture alberghiere del territorio -possibilità da parte del familiare di usufruire di una sedia a sdraio nella camera del paziente----possibilità di usufruire di un posto letto per il genitore del bambino ricoverato -possibilità di usufruire di un pasto da parte dei familiari 14.Servizi estremi: -esistenza di una cappella presso la sala mortuaria -esistenza di una sala di attesa per i familiari, dotata di sedie -presenza di servizi igienici 15. Servizi igienici -presenza di servizi igienici per utenti esterni -igienicità e pulizia dei servizi igienici -presenza di servizi igienici per portatori di handicap -dotazione nel bagno di accessori (specchio, attaccapanni, carta igienica, scovolino, tavoletta, coprivater ....) -presenza di cestini portarifiuti Struttura alberghiera 16.Sistemazione per la degenza: -possibilità di ricevere materiale informativo ,anche in diverse lingue (guida del complesso sanitario e opuscolo della divisione) -presenza di cartelli in più lingue straniere contenenti indicazioni relative all'ubicazione dei servizi -possibilità di essere collocati in camera di degenza singola a pagamento -possibilità di essere collocati in camera di degenza a 2/3 posti letto -presenza di divisori nelle stanze per garantire il rispetto della privacy -disponibilità di uno spazio adeguato all'interno della camera -dotazione di una adeguata illuminazione naturale -dotazione di una adeguata illuminazione artificiale -dotazione di una luce individuale -presenza di un condizionatore -funzionalità e completezza degli arredi -dotazione per ogni degente di un comodino, di una sedia, di un armadietto, munito di chiusura -presenza di tavolinetto mobile per il consumo dei pasti a letto -praticità ed efficienza degli strumenti di chiamata del personale -comodità e praticità del letto -stato della biancheria -frequenza del cambio della biancheria -possibilità di indossare i propri indumenti -presenza di filodiffusione -presenza di un televisore /videoregistratore con cuffie -presenza di un telefono sul comodino per ogni paziente -presenza di un telefax -presenza di un frigorifero /frigobar -presenza di deambulatori / sedie a rotelle -presenza di piante -presenza di quadri -presenza del bagno in camera -presenza di un bagno per disabili -dotazione nel bagno di accessori (specchio, attaccapanni, carta igienica, scovolino, tavoletta, copriwater ..) -presenza di asciugacapelli -dotazione di asciugamani , anche monouso -dotazione di un set per l'igiene personale -igienicità e pulizia -presenza di un meccanismo di chiusura -presenza di sacchetti igienici -dotazione di un cestino portarifiuti 17.Servizi di ristorazione: -orari normali dei pasti -dotazione di un set con posate ,bicchiere, tovagliolo, tovaglietta (se richiesto, anche monouso) -quantità del cibo -qualità del cibo -appetibilità del cibo -varietà del menù -possibilità di pasti personalizzati, anche secondo le diverse culture -distribuzione e presentazione del cibo (vassoi portavivande, in piatti o contenitori separati) -affissione del menù settimanale in luogo accessibile, anche in diverse lingue -esistenza di spazi-mensa -dotazione di acqua minerale 18.Miscellanea: -presenza di una sala adibita alla vita sociale con sedie e tavoli -presenza di quotidiani e riviste nella sala di attesa -presenza di una zona per fumatori -rispetto del silenzio nelle ore di riposo -possibilità di assistenza da parte di parenti/amici/persone di fiducia -affissione di un cartello con l'organico in luogo accessibile -affissione di un cartello con orario di ricevimento del personale sanitario in luogo accessibile 19.Personale: -gli operatori devono essere provvisti di cartellino di riconoscimento -gli operatori devono indossare divise differenziate per qualifica -disponibilità e cortesia -chiarezza e completezza delle informazioni -rispetto della riservatezza -utilizzo del pronome personale "lei" EVENTUALI OSSERVAZIONI E SUGGERIMENTI: ___________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Allegato n°2 Medie totali risposte al Questionario- Lista fattori di qualità Media Struttura di accoglimento 1. Localizzazione: presenza nelle vicinanze del complesso sanitario di una apposita segnaletica stradale che ne indica l'ubicazione segnalazione luminosa all'ingresso del viale con una targa ben visibile 4,06 possibilità di consultazione degli orari dei mezzi pubblici 3,21 facilità di attivazione del servizio taxi (presenza di un servizio informazioni, 3,09 3,3 collegamento in rete) 2. Parcheggio: presenza di parcheggio a disposizione degli utenti e dei visitatori 4,15 esistenza di parcheggi a disposizione degli utenti disabili 3,97 illuminazione 2,48 dotazione di un deposito per cicli e motocicli 2,85 3. Parco e giardini: presenza di panchine 3,21 esistenza di una zona o spazio attrezzato per i bambini 2,88 mantenimento aree verdi 3,76 4. Barriere di accesso: assenza di barriere architettoniche 4,18 possibilità di far scendere dall'auto gli utenti con difficoltà di deambulazione davanti all'entrata dell'ospedale 5. Viabilità: 4,21 presenza di un viale per l'accesso all'entrata principale dell'ospedale 3,97 esistenza di un viale per l'accesso al pronto soccorso 4,33 disponibilità di un viale per l'accesso pedonale/ciclabile 2,61 6 . Portineria (Front office): presenza di un operatore, dotato di cartellino di riconoscimento, nell'orario di 4,24 apertura disponibilità e cortesia del personale addetto 4,15 1 dotazione di sedie a rotelle a disposizione degli utenti 3,79 presenza di ascensori facilmente raggiungibili 3,76 struttura dell'atrio: adeguatezza degli spazi, gradevolezza dei colori delle pareti, 3,18 infissi.... aspetti di abbellimento: fiori, quadri, mostre permanenti.... 2,97 allestimento di un cartellone riassuntivo delle divisioni e dei servizi e loro 3,67 ubicazione 7. Orientamento Accoglienza: presenza di segnaletica orizzontale e verticale per l'ubicazione di tutti i servizi 3,91 presenza di cartelli in più lingue straniere contenenti indicazioni relative 2,64 all'ubicazione dei servizi esistenza per tutti i servizi di un cartello con gli orari di apertura e presenza di un sistema di informazione audiovisiva visibilità chiara dell' ufficio informazioni/URP 3,7 3,45 presenza di un operatore nell'ufficio informazioni durante le ore diurne 3,82 distribuzione di materiale informativo, anche in diverse lingue, (guida del complesso ospedaliero, delle divisioni/servizi...) esistenza di un punto di accoglienza visibile con un operatore dedicato 3,21 possibilità di consultare la Carta dei Servizi, di sporgere reclami con facilità 3,21 dotazione di una cassaforte per il deposito di valori degli utenti 2,21 3,12 8. Ascolto: possibilità di attivazione dei servizi sociali 3,67 possibilita di attivazione di un servizio di interpretariato 2,73 possibilità di attivazione dei ministri del culto 2,88 possibilità di partecipazione alle funzioni religiose 3,09 9. Ristoro: esistenza di un bar 3,91 disponibilità di un self-service / ristorante 2,82 dotazione di distributori automatici di alimenti e bevande (in ogni piano dello 3,45 stabile) 10. Comunicazione: presenza di un punto vendita di giornali, riviste (con distribuzione giornaliera nelle camere di degenza) dotazione di una biblioteca/videoteca 3,94 2,64 2 esistenza di una ludoteca 3,09 presenza di apparecchi telefonici (in ogni piano dello stabile) 4,15 esistenza di distributori di schede telefoniche in punti strategici 3,52 dotazione di sportelli automatici per cambio monete in punti strategici 3,33 presenza di un servizio fax (con ditribuzione e ritiro nelle camere di degenza) 2,09 presenza di bancomat 2,91 11. Shopping: disponibilità di punti vendita di generi vari (fiori, indumenti, ecc.) 1,97 esistenza di un servizio di lavanderia per gli indumenti personali dei degenti (con ritiro e consegna in camera) 12. Servizi estetici: 2,79 possibilità di attivare barbiere/parrucchiera, eventualmente anche quello/a di fiducia (con possibilità di servizio in camera) possibilità di attivare una estetista / pedicure (con possibilità di servizio in camera) 2,79 2,21 13. Accompagnatori e parenti: presenza di sale di attesa 3,94 possibilità di indicazione delle strutture alberghiere del territorio 2,88 possibilità da parte del familiare di usufruire di una sedia a sdraio nella camera del 3,33 paziente possibilità di usufruire di un posto letto per il genitore del bambino ricoverato 4,15 possibilità di usufruire di un pasto da parte dei familiari 3,82 14. Servizi estremi: esistenza di una cappella presso la sala mortuaria esistenza di una sala di attesa per i familiari, dotata di sedie presenza di servizi igienici 3,55 3,7 3,79 15. Servizi igienici presenza di servizi igienici per utenti esterni 4,09 igienicità e pulizia dei servizi igienici 4,24 presenza di servizi igienici per portatori di handicap 4,15 dotazione nel bagno di accessori (specchio, attaccapanni, carta igienica, scovolino, tavoletta, coprivater ....) presenza di cestini portarifiuti 3,97 4,15 Struttura alberghiera 16. Sistemazione per la degenza: 3 possibilità di ricevere materiale informativo ,anche in diverse lingue (guida del complesso sanitario e della divisione) presenza di cartelli in più lingue straniere contenenti indicazioni relative 3,36 2,88 all'ubicazione dei servizi possibilità di essere collocati in camera di degenza singola a pagamento 3,06 possibilità di essere collocati in camera di degenza a 2/3 posti letto 3,94 presenza di divisori nelle stanze per garantire il rispetto della privacy 3,27 disponibilità di uno spazio adeguato all'interno della camera 3,91 dotazione di una adeguata illuminazione naturale 4,03 dotazione di una adeguata illuminazione artificiale 3,97 dotazione di una luce individuale 4,18 presenza di un condizionatore 3,88 funzionalità e completezza degli arredi 3,76 dotazione per ogni degente di un comodino, di una sedia, di un armadietto, munito 4,21 di chiusura presenza di tavolinetto mobile per il consumo dei pasti a letto 3,97 praticità ed efficienza degli strumenti di chiamata del personale 4,24 comodità e praticità del letto 4,18 stato della biancheria 4,03 frequenza del cambio della biancheria 3,94 possibilità di indossare i propri indumenti 3,3 presenza di filodiffusione 2,39 presenza di un televisore /videoregistratore con cuffie 2,85 presenza di un telefono sul comodino per ogni paziente 3,94 presenza di un telefax 1,85 presenza di un frigorifero /frigobar 2,06 presenza di deambulatori / sedie a rotelle 3,76 presenza di piante 2,64 presenza di quadri 2,48 presenza del bagno in camera 4,33 presenza di un bagno per disabili 4,09 dotazione nel bagno di accessori (specchio, attaccapanni, carta igienica, scovolino, tavoletta, copriwater ..) 4,33 4 presenza di asciugacapelli 3,06 dotazione di asciugamani , anche monouso 3,79 dotazione di un set per l'igiene personale 2,91 igienicità e pulizia 4,27 presenza di un meccanismo di chiusura 3,12 presenza di sacchetti igienici 3,82 dotazione di un cestino portarifiuti 4,15 17. Servizi di ristorazione: orari normali dei pasti 3,76 dotazione di un set con posate ,bicchiere, tovagliolo, tovaglietta (se richiesto, 3,39 anche monouso) quantità del cibo 3,52 qualità del cibo 4,21 appetibilità del cibo 4 varietà del menù 3,76 possibilità di pasti personalizzati, anche secondo le diverse culture 3,39 distribuzione e presentazione del cibo (vassoi portavivande, in piatti o contenitori 3,7 separati) affissione del menù settimanale in luogo accessibile, anche in diverse lingue 3,09 esistenza di spazi-mensa 3,52 dotazione di acqua minerale 3,09 18. Miscellanea: presenza di una sala adibita alla vita sociale con sedie e tavoli 3,7 presenza di quotidiani e riviste nella sala di attesa 3,15 presenza di una zona per fumatori 2,61 rispetto del silenzio nelle ore di riposo 3,94 possibilità di assistenza da parte di parenti/amici/persone di fiducia 3,88 affissione di un cartello con l'organico in luogo accessibile 2,91 affissione di un cartello con orario di ricevimento del personale sanitario in luogo 3,88 accessibile 19. Personale: gli operatori devono essere provvisti di cartellino di riconoscimento 4,27 5 gli operatori devono indossare divise differenziate per qualifica disponibilità e cortesia 3,55 4,3 chiarezza e completezza delle informazioni 4,15 rispetto della riservatezza 4,09 utilizzo del pronome personale "lei" 3,36 6 Allegato n°3: Questionario per i degenti dell’Azienda Ospedaliera di Bentivoglio1 Regione Emilia Romagna Un Ospedale a Cinque Stelle Questionario per i degenti dell’Azienda Ospedaliera di Bentivoglio giugno 1998 ________ Reparto -------------------------------------------------------------------------------------------Giorno di somministrazione -------------------------------------------------------------ore---------------------------- Questionario anonimo e riservato, tutelato dal segreto statistico e utilizzabile solo in forma aggregata. 1 Questionario somministrato ad un campione di 62 individui (pari al 33% dell’universo) AREA. LUOGHI FISICI (CAMERE, CAMERE COMUNI) • In generale qual è la sua opinione sulle camere di degenza? molto molto cattiva cattiva buona buona O O O O non so O • Ritiene che la tranquillità della camera sia: molto insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente O O O molto soddisfacente O non so O • Ritiene che la temperatura e l’areazione della camera siano: molto molto insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente soddisfacente O O O O non so O • Ritiene che gli spazi a disposizione per riporci oggetti personali (armadio, comodino,...) siano: molto molto non insoddisfacenti soddisfacenti insoddisfacenti soddisfacenti so O O O O O • Le è capitato di dover portare da casa utensili e oggetti per il letto (cuscini, lenzuola, lampadina)? si, per necessità si, per comodità no non so O O O O • In generale qual è la sua opinione sui bagni? molto cattiva cattiva buona O O O • Ritiene che la distanza dei bagni dai letti sia: molto insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente O O O molto buona O molto soddisfacente O non so O non so O 2 • In generale qual è la sua opinione sugli spazi comuni (sala TV, salette, ecc...)? molto molto cattiva cattiva buona buona O O O O non so O AREA. IGIENE • Ritiene che la pulizia delle camere sia: molto insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente O O O molto soddisfacente O • Ogni quanto tempo viene rifatto il letto da parte del personale dell’ospedale? Più volte tutti i ogni due una volta al giorno giorni giorni a settimana O O O O non so O non so O • Ogni quanto tempo vengono cambiate le lenzuola del letto da parte del personale dell’ospedale? Più volte al tutti i ogni due una volta non giorno, al bisogno giorni giorni a settimana so O O O O O • Ritiene che la pulizia dei bagni sia: molto insoddisfacente insoddisfacente O O molto soddisfacente O non so O • Ritiene che la pulizia degli spazi comuni (sala TV, salette, ecc...) sia: molto molto insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente soddisfacente O O O O non so O soddisfacente O 3 AREA. RISTORAZIONE • In generale in che modo giudica la qualità del cibo? molto cattiva cattiva buona O O O • Ritiene che la quantità del cibo sia: molto insoddisfacente insoddisfacente O O molto buona O non so O soddisfacente O molto soddisfacente O non so O soddisfacente O molto soddisfacente O non so O • Ritiene che la temperatura del cibo sia: molto insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente O O O molto soddisfacente O non so O • Ritiene che la varietà del cibo sia: molto insoddisfacente insoddisfacente O O • Le è capitato di dover acquistare del cibo, pagandolo di tasca sua, per integrare la dieta? si, per necessità si, per comodità no non so O O O O • Ritiene che la colazione sia servita in un orario: troppo all’orario presto presto giusto O O O tardi O troppo tardi O non so O • Ritiene che il pranzo sia servito in un orario: troppo all’orario presto presto giusto O O O tardi O troppo tardi O non so O tardi O troppo tardi O non so O • Ritiene che la cena sia servita in un orario: troppo all’orario presto presto giusto O O O AREA. PRIVACY • Ritiene che la sua privacy sia stata tutelata e rispettata in modo: molto molto insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente soddisfacente O O O O non so O 4 • Le è mai capitato di: ⇒ doversi spogliare, in occasione di una visita, di fronte ad altri pazienti o a soggetti non professionalmente coinvolti ⇒ essere oggetto di commenti ad alta voce lesivi del suo pudore da parte di operatori sanitari O ⇒ dover utilizzare servizi igienici privi di un sistema di chiusura dall’interno o di segnale di occupato O AREA. ACCESSO (VISITE) • Al momento del ricovero ritiene di essere stato informato sugli orari dei pasti, delle visite dei parenti e delle pulizie in modo: molto molto non insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente soddisfacente so O O O O O • Al momento del ricovero ritiene di essere stato informato sugli orari delle visite mediche, delle terapie e del colloquio medici-parenti in modo: molto molto non insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente soddisfacente so O O O O O • Ritiene che la segnaletica (cartelli, ) dell’ospedale sia: molto insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente O O O • Ritiene che l’illuminazione delle camere sia: molto insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente O O O molto soddisfacente O molto soddisfacente O non so O non so O • Ritiene che l’illuminazione degli spazi comuni (sala TV, salette, ecc...) sia: molto molto insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente soddisfacente O O O O non so O • Come giudica gli orari di visita per i famigliari, amici? troppo brevi brevi soddisfacenti O O O non so O molto soddisfacenti O AREA. RELAZIONE (INFORMAZIONE) • Il personale le si è rivolto in modo cortese? 5 sempre O quasi sempre O qualche volta O quasi mai O mai O non so O • Finora durante il ricovero Le è mai capitato di ⇒ essere chiamato con il “ tu” da operatori con i quali non ha un rapporto confidenziale O ⇒ di essere chiamato con il nome della malattia o della parte malata del suo corpo O ⇒ di essere chiamato con il numero del suo letto O ⇒ di essere chiamato con altri appellativi impropri O ⇒ di essere oggetto di osservazioni offensive da parte del personale • In generale qual è la sua opinione sul personale medico di reparto? molto molto cattiva cattiva buona buona O O O O non so O • Come giudica la disponibilità del personale medico di reparto? molto molto cattiva cattiva buona buona O O O O non so O 6 • Conosceva il nome del medico che la seguiva in reparto? si, bene credo di si credo di no no O O O O non so O • Se c’era bisogno urgente il medico è giunto con tempestività? si credo di si credo di no no O O O O non so O • Durante tutto il ricovero ritiene di essere stato informato sullo sviluppo del suo stato di salute in modo: molto molto non insoddisfacente insoddisfacente soddisfacente soddisfacente so O O O O O • Da chi viene informato del suo stato di salute? ⇒ Personale medico ⇒ Personale infermieristico ⇒ Parenti o amici ⇒ Altro ___________________________________ (specificare) O O O O • Con quale periodicità del suo stato di salute? ⇒ quotidianamente ⇒ più volte a settimana ⇒ una volta a settimana ⇒ di rado O O O O • In generale qual è la sua opinione sul personale infermieristico di reparto? molto molto cattiva cattiva buona buona O O O O non so O • Come giudica la disponibilità del personale infermieristico di reparto? molto molto cattiva cattiva buona buona O O O O non so O • Conosceva il nome degli infermieri che la seguivano in reparto? si, bene credo di si credo di no no so O O O O • Dopo aver chiamato con il campanello l’infermiere è giunto con tempestività? Si credo di si credo di no no O O O O • In generale qual è la sua opinione sul personale ausiliario di reparto? molto molto cattiva cattiva buona buona non O non so O non so 7 O O O O O • Come giudica la disponibilità del personale ausiliario di reparto? molto molto cattiva cattiva buona buona O O O O non so O • Come giudica i rapporti che ha instaurato con i vicini di letto? molto molto insoddisfacenti insoddisfacenti soddisfacenti soddisfacenti O O O O non so O • Da quando è ricoverato ha stretto legami di confidenza e amicizia con: ⇒ altri degenti ¬ ⇒ medici ⇒ infermieri ® ⇒ tecnici ¯ ⇒ ausiliari ° ⇒ amministrativi ± ⇒ religiosi ² ⇒ volontari ³ ⇒ Altro _________________________________________________ (specificare) ´ 8 • Secondo la sua esperienza personale cosa andrebbe migliorato nei servizi dell’Ospedale di Bentivoglio? (Scegliere fino a tre aspetti ritenuti importanti) ⇒ I locali (sale d’attesa, camere, servizi, ecc.) ¬ ⇒ Le attrezzature tecniche (macchinari per esami, ecc.) ⇒ Tempi di attesa ® 1____ ⇒ La disponibilità degli operatori ad ascoltare le richieste ¯ ⇒ La disponibilità a dare informazioni sullo stato di salute ° 2____ ⇒ La cortesia degli operatori ± ⇒ L’attenzione alla riservatezza e alla privacy ² 3____ ⇒ La capacità tecnico-professionale degli operatori ³ ⇒ La pulizia dei locali (sale d’attesa, camere, servizi, ecc.) ´ ⇒ Altro _____________________________________________________ (specificare) µ • Rispetto all’idea che si era fatto dell’Ospedale di Bentivoglio prima dell’ingresso, Lei ora, dopo il ricovero, ha cambiato la sua prima opinione? si in meglio si, in peggio no non so O O O O • Può indicarci ulteriori suggerimenti per il miglioramento del servizio offerto presso l’ospedale: __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ _________________ • Come giudica un’iniziativa come questa, intrapresa al fine di analizzare, attraverso una ricerca empirica, le opinioni dei pazienti sul servizio prestato nell’Ospedale? molto molto non inutile inutile utile utile so O O O O O DATI PERSONALI (ANONIMI) ¬ Sesso maschio femmina Età _______________ (anni compiuti) - 9 Comune di residenza ___________________________________ Prov. ____ Az. USL di provenienza ____________________________________________ Studi conseguiti: • Scuola elementare • Scuola media • Istituto tecnico (corsi biennali o triennali) • Scuola media superiore • Laurea Condizione lavorativa: • Studente • Disoccupato • Occupato • Pensionato ¬ ® ¯ ° ¬ ® ¯ Quale lavoro svolge o ha svolto prevalentemente: __________________________________________________________________ ____ (specificare) 10 Allegato n°4: Frequenze risposte questionario per i degenti dell’Azienda Ospedaliera di Bentivoglio AREA. LUOGHI FISICI (CAMERE, CAMERE COMUNI) In generale qual è la sua opinione sulle camere di degenza? Percentuale molto cattiva 0 cattiva 0 buona 74.2 molto buona 25.8 non so 0 non risponde 0 Ritiene che la tranquillità della camera sia: Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 3.2 soddisfacente 64.5 molto soddisfacente 25.9 non so 3.2 non risponde 3.2 Ritiene che la temperatura e l’areazione della camera siano: Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 3.2 soddisfacente 77.4 molto soddisfacente 19.4 non so 0 non risponde 0 Ritiene che gli spazi a disposizione per riporci oggetti personali (armadio, comodino,...) siano: Percentuale molto insoddisfacenti 0 insoddisfacenti 25.8 soddisfacenti 74.2 molto soddisfacenti 0 non so 0 non risponde 0 1 Le è capitato di dover portare da casa utensili e oggetti per il letto (cuscini, lenzuola, lampadina)? Percentuale si, per necessità 0 si, per comodità 6.5 no 93.5 npn so 0 non risponde 0 2 In generale qual è la sua opinione sui bagni? Percentuale molto cattiva 0 cattiva 3.2 buona 71.0 molto buona 25.8 non so 0 non risponde 0 Ritiene che la distanza dei bagni dai letti sia: Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 0 soddisfacente 35.5 molto soddisfacente 54.5 non so 0 non risponde 0 In generale qual è la sua opinione sugli spazi comuni (sala TV, salette, ecc...)? Percentuale molto cattiva 0 cattiva 3.2 buona 80.5 molto buona 5.5 non so 9.7 non risponde 0 AREA. IGIENE Ritiene che la pulizia delle camere sia: Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 3.2 soddisfacente 57.7 molto soddisfacente 29.1 non so 0 non risponde 0 Ogni quanto tempo viene rifatto il letto da parte del personale dell’ospedale? Percentuale Più volte al giorno 35.5 tutti i giorni 51.3 ogni due giorni 0 una volta a settimana 1.6 non so 1.6 non risponde 0 3 Ogni quanto tempo vengono cambiate le lenzuola del letto da parte del personale dell’ospedale? Percentuale Più volte al giorno 32.3 tutti i giorni 35.4 ogni due giorni 19.4 una volta a settimana 0 non so 12.9 non risponde 0 Ritiene che la pulizia dei bagni sia: Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 1.6 soddisfacente 74.2 molto soddisfacente 22.6 non so 0 non risponde 1.6 Ritiene che la pulizia degli spazi comuni (sala TV, salette, ecc...) sia: Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 0 soddisfacente 54.5 molto soddisfacente 9.7 non so 15.1 non risponde 9.7 AREA. RISTORAZIONE In generale in che modo giudica la qualità del cibo? Percentuale molto cattiva 0 cattiva 5.5 buona 80.5 molto buona 5.5 non so 5.5 non risponde 0 Ritiene che la quantità del cibo sia: Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 3.2 soddisfacente 87.1 molto soddisfacente 5.5 non so 1.6 non risponde 1.6 4 Ritiene che la varietà del cibo sia: Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 9.7 soddisfacente 80.5 molto soddisfacente 3.2 non so 5.5 non risponde 0 Ritiene che la temperatura del cibo sia: Percentuale molto insoddisfacente 1.6 insoddisfacente 19.4 soddisfacente 57.7 molto soddisfacente 3.2 non so 5.5 non risponde 1.6 Le è capitato di dover acquistare del cibo, pagandolo di tasca sua, per integrare la dieta? Percentuale si, per necessità 3.2 si, per comodità 3.2 no 83.9 non so 0 non risponde 9.7 Ritiene che la colazione sia servita in un orario: Percentuale troppo presto 0 presto 0 all’orario giusto 93.5 tardi 5.5 troppo tardi 0 non so 0 non risponde 0 Ritiene che il pranzo sia servito in un orario: Percentuale troppo presto 0 presto 9.7 all’orario giusto 90.3 tardi 0 troppo tardi 0 non so 0 non risponde 0 5 Ritiene che la cena sia servita in un orario: Percentuale troppo presto 0 presto 19.4 all’orario giusto 60.6 tardi 0 troppo tardi 0 non so 0 non risponde 0 AREA. PRIVACY Ritiene che la sua privacy sia stata tutelata e rispettata in modo: Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 0 soddisfacente 74.2 molto soddisfacente 9.7 non so 5.5 non risponde 9.7 Le è mai capitato di: • doversi spogliare, in occasione di una visita, di fronte ad altri pazienti o a soggetti non professionalmente coinvolti • essere oggetto di commenti ad alta voce lesivi del suo pudore da parte di operatori sanitari • dover utilizzare servizi igienici privi di un sistema di chiusura dall’interno o di segnale di occupato 0 1.6 1.6 AREA. ACCESSO (VISITE) Al momento del ricovero ritiene di essere stato informato sugli orari dei pasti, delle visite dei parenti e delle pulizie in modo: Percentuale molto insoddisfacente 15.1 insoddisfacente 9.7 soddisfacente 51.6 molto soddisfacente 9.7 non so 5.5 non risponde 5.5 Al momento del ricovero ritiene di essere stato informato sugli orari delle visite mediche, delle terapie e del colloquio medici-parenti in modo: Percentuale molto insoddisfacente 12.9 insoddisfacente 9.7 soddisfacente 54.8 molto soddisfacente 3.2 6 non so non risponde 9.7 9.7 Ritiene che la segnaletica (cartelli, ) dell’ospedale sia: Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 0 soddisfacente 87.1 molto soddisfacente 1.6 non so 4.8 non risponde 9.7 Ritiene che l’illuminazione delle camere sia: Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 3.2 soddisfacente 83.9 molto soddisfacente 12.9 non so 0 non risponde 0 Ritiene che l’illuminazione degli spazi comuni (sala TV, salette, ecc...) sia: Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 0 soddisfacente 87.1 molto soddisfacente 3.2 non so 0 non risponde 9.7 Come giudica gli orari di visita per i famigliari, amici? Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 0 soddisfacente 51.6 molto soddisfacente 41.9 non so 3.2 non risponde 3.2 AREA. RELAZIONE (INFORMAZIONE) Il personale le si è rivolto in modo cortese? Percentuale sempre 57.7 quasi sempre 25.8 qualche volta 5.5 quasi mai 0 mai 0 non so 0 7 non risponde 0 8 Finora durante il ricovero Le è mai capitato di essere chiamato con il “ tu” da operatori con i quali non ha un rapporto confidenziale di essere chiamato con il nome della malattia o della parte malata del suo corpo di essere chiamato con il numero del suo letto di essere chiamato con altri appellativi impropri di essere oggetto di osservazioni offensive da parte del personale 9.7 0 1.6 0 0 In generale qual è la sua opinione sul personale medico di reparto? Percentuale molto cattiva 1.6 cattiva 4.8 buona 48.4 molto buona 41.9 non so 0 non risponde 3.2 Come giudica la disponibilità del personale medico di reparto? Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 1.6 soddisfacente 54.5 molto soddisfacente 19.4 non so 1.6 non risponde 12.9 Conosceva il nome del medico che la seguiva in reparto? Percentuale si, bene 22.5 credo di si 5.5 credo di no 15.1 no 30.7 non so 0 non risponde 15.1 Se c’era bisogno urgente il medico è giunto con tempestività? Percentuale si, bene 30.7 credo di si 15.1 credo di no 0 no 3.2 non so 19.4 non risponde 22.6 Durante tutto il ricovero ritiene di essere stato informato sullo sviluppo del suo stato di salute in modo: Percentuale molto insoddisfacente 9.7 insoddisfacente 9.7 soddisfacente 51.6 molto soddisfacente 22.6 non so 0 9 non risponde 5.5 10 Da chi viene informato del suo stato di salute? rispo. mult. Personale medico 51.3 Personale infermieristico 5.5 Parenti o amici 18.3 Con quale periodicità del suo stato di salute? rispo. mult. quotidianamente 51.6 più volte a settimana 3.2 una volta a settimana 3.2 di rado 9.7 In generale qual è la sua opinione sul personale infermieristico di reparto? Percentuale molto cattiva 0 cattiva 3.2 buona 54.8 molto buona 41.9 non so 0 non risponde 0 Come giudica la disponibilità del personale infermieristico di reparto? Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 3.2 soddisfacente 51.3 molto soddisfacente 29.0 non so 0 non risponde 5.5 Conosceva il nome degli infermieri che la seguivano in reparto? Percentuale si, bene 0 credo di si 29.0 credo di no 3.2 no 58.1 non so 0 non risponde 9.7 Dopo aver chiamato con il campanello l’infermiere è giunto con tempestività? Percentuale si, bene 41.9 credo di si 22.6 credo di no 5.5 no 5.5 non so 9.7 non risponde 12.9 11 In generale qual è la sua opinione sul personale ausiliario di reparto? Percentuale molto cattiva 0 cattiva 0 buona 50.1 molto buona 25.8 non so 3.2 non risponde 12.9 Come giudica la disponibilità del personale ausiliario di reparto? Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 0 soddisfacente 54.8 molto soddisfacente 22.5 non so 9.7 non risponde 12.9 Come giudica i rapporti che ha instaurato con i vicini di letto? Percentuale molto insoddisfacente 0 insoddisfacente 0 soddisfacente 51.3 molto soddisfacente 35.5 non so 0 non risponde 3.2 Da quando è ricoverato ha stretto legami di confidenza e amicizia con: Percentuale (si-no) altri degenti 48.4 medici 12.9 infermieri 25.8 tecnici 0 ausiliari 15.1 amministrativi 0 religiosi 3.2 volontari 0 Secondo la sua esperienza personale cosa andrebbe migliorato nei servizi dell’Ospedale di Bentivoglio? rispo. mult. I locali (sale d’attesa, camere, servizi, ecc.) 6.4 Le attrezzature tecniche (macchinari per esami, ecc.) 12.9 Tempi di attesa 15.1 La disponibilità degli operatori ad ascoltare le richieste 3.2 La disponibilità a dare informazioni sullo stato di salute 19.3 La cortesia degli operatori 5.5 L’attenzione alla riservatezza e alla privacy 3.2 La capacità tecnico-professionale degli operatori 0 La pulizia dei locali (sale d’attesa, camere, servizi, ecc.) 3.2 12 13 Rispetto all’idea che si era fatto dell’Ospedale di Bentivoglio prima dell’ingresso, Lei ora, dopo il ricovero, ha cambiato la sua prima opinione? Percentuale si in meglio 32.3 si, in peggio 3.2 no 35.5 non so 12.9 non risponde 16.1 Come giudica un’iniziativa come questa, intrapresa al fine di analizzare, attraverso una ricerca empirica, le opinioni dei pazienti sul servizio prestato nell’Ospedale? Percentuale molto inutile 5.5 inutile 3.2 utile 51.6 molto utile 25.8 non so 5.5 non risponde 5.5 DATI PERSONALI Sesso maschio femmina non risponde Percentuale 45.2 41.9 12.9 Studi conseguiti: Scuola elementare Scuola media Istituto tecnico (corsi biennali o triennali) Scuola media superiore Laurea non risponde Percentuale 22.6 15.1 15.1 19.4 5.5 19.4 Condizione lavorativa: Studente Disoccupato Occupato Pensionato non risponde Percentuale 0 0 51.6 35.5 12.9 14 Allegato n°5 Piano Operativo FASE Analisi di sfondo: • Profilo dei coordinatori dei gruppi di lavoro • Obiettivi dei gruppi di lavoro di area secondo i coordinatori e i componenti • Suddivisione delle aree in sezioni • Autoanalisi critica delle singole aree per rilevare fattori di qualità e di eccellenza (su domande specifiche) tenendo conto anche dei precedenti lavori di indagine sulle opinioni degli utenti Definizione e somministrazione ai pazienti di un questionario di soddisfazione dell’utente (campione significativo di circa 70 individui) Lettura dei fattori di qualità e miglioramento individuati imputazione dei fattori ad ogni area / sezione Definizione dei relativi indicatori Definizione obiettivi di miglioramento Ponderazione: messa a punto di un sistema ad hoc Ad ogni variabile verrà attribuita la misura (numerica) massima e minima del suo grado di qualità Per ogni variabile verrà stabilita la definizione corrispondente al valore della scala di misura Imputazione dati Stesura prima bozza del manuale e verifica della sua funzionalità Rating Messa in evidenza dei punti su cui occorre lavorare per arrivare alle “ cinque stelle” Stesura definitiva Manuale Attivazione del contenuto del manuale TEMPI 1 mese 3 mesi 4 mesi 2 mesi 2 mesi Allegato n°7 Volantini per Corsi di formazione, iniziative e convegni colegati al progetto “UN OSPEDALE A CINQUE STELLE” 1 2 3 Allegato n°9 Composizione dei gruppi di lavoro e calendario incontri Gruppo accesso-percorsi Ruolo Autista ambulanza Autista ambulanza Capo Sala Capo Sala Geometra Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiere professionale Infermiere professionale Infermiere professionale Infermiere professionale Medico Tecnico Divisione/ Servizio Pronto Soccorso Pronto Soccorso Pronto Soccorso Ostetricia e Ginecologia Provveditorato Pronto Soccorso Chirurgia Pronto Soccorso Ambulatori Pronto Soccorso Pronto Soccorso Pronto Soccorso Radiologia Gruppo Venere (aspetti d’abbellimento) Ruolo Ausiliario Capo Sala Direttore Sanitario Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Medico Operatore OTA OTA OTA Tecnico Tecnico Divisione/ Servizio Chirurgia Ufficio Qualità Direzione Sanitaria Cardiologia Ambulatori Geriatria Geriatria Geriatria Geriatria Cardiologia Centralino Telefonico Chirurgia Medicina I Medicina I Laboratorio analisi Radiologia Gruppo igiene-pulizia Ruolo Ausiliaria Ausiliaria Ausiliaria Ausiliaria Ausiliaria Ausiliaria Ausiliaria Capo Sala Capo sala Capo Sala Infermiera professionale Infermiera professionale OTA OTA OTA Divisione/ Servizio Medicina II Chirurgia Ostetricia e Ginecologia Pediatria Geriatria Medicina II Ostetricia e Ginecologia Direzione Sanitaria Cardiologia Chirurgia Cardiologia Chirurgia Sala Operatoria Sala Operatoria Sala Operatoria Gruppo Friends (aspetti relazionali) Ruolo Assessore Servizi Sociali Biologa Capo Sala Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiere professionale Medico Medico Medico chirurgo Medico Chirurgo Op. Prof. Dirig. Infermiere Operatrice OTA Divisione/ Servizio Comune di Bentivoglio Laboratorio Analisi Medicina II Chirurgia Pronto Soccorso Medicina I Pronto Soccorso Medicina I Medicina I Chirurgia Medicina I Direzione Sanitaria Chirurgia Chirurgia Chirurgia Direzione Sanitaria Centralino Telefonico Chirurgia 2 Gruppo Eclissi (riservatezza-privacy) Ruolo Ausiliaria Capo Sala Capo Sala Capo Sala Capo Sala Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiera professionale Infermiere professionale Infermiere professionale Operatrice Tecnico Divisione/ Servizio Medicina I Direzione Sanitaria Medicina I Ortopedia Geriatria Medicina I Oncologia Medicina I Medicina I Medicina I Chirurgia Medicina I Cardiologia Centralino Radiologia Gruppo Sale-Pepe (ristorazione) Ruolo Ausiliaria Ausiliaria Ausiliaria Capo cuoco Capo Sala Infermiera Infermiere Medico O.T. O.T. O.T. O.T. Divisione/ Servizio Chirurgia Chirurgia Pediatria Cucina Pediatria Chirurgia Cardiologia Pediatria Cucina Cucina Cucina Cucina 3 Calendario Incontri Data Tipo Incontro Ordine del Giorno • Costituzione Gruppo di progettazione 21/7/97 18/9/97 • Definizione del progetto • Elaborazione Piano di Lavoro Spedizione check-list questionario Gruppo di Progettazione 1/10/97 11/10/97 Gruppo di Progettazione • Analisi stato di avanzamento dei lavori 18/10/97 Gruppo di Progettazione • Definizione del progetto 17/2/98 Personale dell’ospedale • Prresentazione progetto 21/3/98 Plenaria 30/3/98 4/4/98 Incontro Gruppo di Progettazione Plenaria 22/4/98 Plenaria 9/5/98 Plenaria • Presentazione dei coordinatori ai capi area e programmazione successivi incontri • Programmazione lavori e suddivisione compiti • Definizione degli obiettivi delle singole aree e illustrazione della metodologia • Definizione ambiti di intervento operativo • Illustrazione lavoro dei gruppi • Individuazione di sezioni all’interno delle singole aree • Individuazione dei principali fattori di qualità • Imputazione dei fattori citati alle rispettive Aree/sezioni • Perfezionamento delle sezioni individuate all’interno delle singole aree • Perfezionamento dei principali fattori di qualità Imputati alle rispettive Aree/sezioni • Prima individuazione dei principali indicatori dei fattori citati • Perfezionamento delle sezioni individuate all’interno delle singole aree • Perfezionamento dei principali fattori di qualità imputati alle rispettive Aree/sezioni • Individuazione e descrizione dei principali problemi incontrati • Perfezionamento dei principali indicatori di qualità • Perfezionamento dei principali indicatori di qualità • Valutazione dello stato di avanzamento dei lavori • Perfezionamento dei principali indicatori di qualità • Definizione degli standard 29 e 30/5/98 Incontro responsabile esterna con i capi gruppo 6/6/98 Incontro responsabile esterna con i capi gruppo Incontro responsabile esterna con i capi gruppo 12 e 13/6/98 4/7/98 Incontro responsabile esterna con i capi gruppo 4 Data Tipo Incontro 14/7/98 Ordine del Giorno • Perfezionamento dei principali indicatori di qualità • Definizione degli standard Somministrazione questionario utenti ospedale • Presentazione dello stato di avanzamento del progetto • Analisi del lavoro svolto dai gruppi e presentazione proposte formulate • Valutazione dei risultati ottenuti attraverso l’implementazione di alcune proposte • Valutazione dello stato di avanzamento dei lavori Incontro responsabile esterna con i capi gruppo 15-27 /7/98 22/7/98 Incontro responsabile esterna con il Gruppo di Progettazione 31/8/98 Incontro responsabile esterna con i gruppi 5