Viale Villa Vittoria, 240/E – 51028 SAN MARCELLO PISTOIESE Telefono 0573 62141 Fax 0573 621425 http://www.iocsanmarcello.gov.it e-mail: [email protected] Il POF, Piano dell’Offerta Formativa, istituito con il D.P.R. n. 275 del 1999, è un documento che rappresenta l’identità della scuola dal punto di vista didattico ed educativo e da quello organizzativo e gestionale. Non è un adempimento di carattere burocratico , ma un vero e proprio atto di indirizzo che impegna tutte le componenti scolastiche nei confronti degli utenti. Il POF, approvato dal Collegio dei Docenti, è il frutto del lavoro collegiale di tutte le componenti della scuola che, nell’elaborazione, interagiscono con gli Enti Locali, le Associazioni di volontariato , le realtà produttive, le Associazioni dei genitori ed altri istituti uniti in rete. E’ uno strumento dal quale traspare la consapevolezza di vivere in uno stato di diritto e che cerca di rispondere con la massima trasparenza alle richieste di alunni e genitori. Il P.O.F. viene elaborato dal Collegio dei Docenti anno per anno. L’Istituto Omnicomprensivo San Marcello Pistoiese si ispira ai seguenti principi fondamentali: si dichiara esplicitamente come un’Istituzione finalizzata all'educazione, formazione, istruzione dei giovani, senza discriminazione in base a razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni socio-economiche e psicofisiche. si impegna a favorire la partecipazione degli studenti e dei genitori delle classi alle attività dell’Istituto nell’ambito delle rispettive competenze. si impegna a favorire la collaborazione fra tutte le componenti coinvolte (genitori, istituzioni culturali, amministrazione pubblica) per il raggiungimento di un alto livello nell'offerta formativa, anche attraverso attività extra-scolastiche variamente individuate. LIBERTA' DI INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE L’Istituto Omnicomprensivo San Marcello Pistoiese sostiene la libertà di insegnamento intesa come strategia, tempi e modi che il docente ritiene opportuno adottare nell’ambito delle attività deliberate dagli organi scolastici e riconosce il diritto del personale docente e non docente all'aggiornamento. L’aggiornamento è teso a migliorare la valutazione dell’azione educativa, la ricerca di pratiche efficaci di insegnamento-apprendimento e per la costituzione di un ambiente di apprendimento favorevole al conseguimento dei migliori risultati per tutti. AREA DIDATTICA L’Istituto Omnicomprensivo San Marcello Pistoiese assume come principio fondamentale che la cultura è un valore e la scuola una grande opportunità e lo promuove aprendosi al confronto con tutte le componenti della società, che l’istruzione rappresenti uno strumento di libertà e divenga leva strategica nella formazione dell’uomo e del cittadino. Si impegna a facilitare l’inserimento degli Alunni nei vari settori di istruzione attraverso progetti di accoglienza rivolti anche alle loro famiglie Si impegna a coordinare le azioni progettuali in grado di individuare , nel passaggio da un settore di istruzione ad un altro, obiettivi finali e requisiti di partenza tali da non creare fratture nel percorso di apprendimento , combatte la dispersione e l’insuccesso scolastico. Si propone quale istituzione finalizzata all'educazione ed alla formazione umana, civile e culturale degli alunni, con una particolare attenzione all’abbattimento di ogni tipo di barriera tale da limitarne il processo di crescita Prendendo atto che si trova ad operare in un contesto socio culturale e geografico che presenta particolari specificità, s'impegna ad esprimere chiaramente le proprie linee di intervento ed a mettere in atto azioni di orientamento – riorientamento rivolte ad alunni e genitori. NUOVE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO NUOVO OBBLIGO DI ISTRUZIONE Nell’agosto 2007 il Ministro della Pubblica Istruzione ha emanato un documento – “Nuove Indicazioni per il Curricolo” – che dà un assetto nuovo e dinamico ai contenuti didattico-disciplinari dalla scuola dell’Infanzia al termine della secondaria di primo grado. Dal settembre 2007 l’obbligo scolastico è stato innalzato a 10 anni: tale norma si accompagna a un documento che esplicita le strategie per fornire ai giovani, in uscita dal biennio della secondaria di secondo grado, gli strumenti per l’acquisizione dei saperi e delle competenze indispensabili per il pieno sviluppo della persona e per l’effettivo esercizio dei diritti di cittadinanza attiva. Nell’ambito della autonomia tutte le istituzioni scolastiche sono chiamate a elaborare i curricoli nei vari ordini di scuola, nell’arco di un biennio e comunque entro il 2010. I nuovi curricoli lanciano la sfida di una persona plurale: storica, antropologica, sociale, che appartiene a un contesto e a una realtà. Il nostro istituto pone la continuità orizzontale e verticale al centro della propria elaborazione disciplinare e curricolare. Scopi generali dell’istruzione da 3 a 16 anni Scuola dell’infanzia Promuove lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza, della cittadinanza Scuola del primo ciclo (primaria e secondaria di primo grado) promuove il pieno sviluppo della persona, accompagna l’elaborazione del senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di base della cultura. Scuola secondaria secondo grado (biennio) promuove l’acquisizione di competenze cognitive spendibili, di abilità di procedura, padronanza, esercizio della cittadinanza attiva, orientamento IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO Il comprensorio della montagna pistoiese è caratterizzato dalla presenza di elevate valenze ambientali e naturalistiche e da particolari categorie di beni che possono essere definite sia come risorse del territorio sia come elementi fondamentali del paesaggio: l’aria, l’acqua, i boschi, i crinali. Il territorio, conosciuto ed abitato fin dall’antichità, è caratterizzato da piccoli e sparsi nuclei abitati, e da sempre è stato soggetto al fenomeno dello spopolamento: contadini, pastori, carbonai e tagliatori di legna erano costretti ad emigrare stagionalmente in Maremma, Corsica e Francia. Successivamente, durante i primi anni del Novecento, con l’insediamento della S.M.I e della cartiera Cini la popolazione montana è aumentata , passando da un’economia agro-silvo-pastorale ad una con marcate valenze industriali. Oggi il progressivo abbassamento delle produzioni di tipo industriale localizzate nella montagna, dovute al cambiamento dei metodi di lavorazione, determina un nuovo esodo dei lavoratori che è diventato pendolarismo. È comunque presente un sistema di piccole imprese artigiane di qualità, inoltre negli ultimi anni sono nate diverse forme di agriturismo dalle strutture finalizzate all’accoglienza a quelle, invece che hanno puntato alla produzione e alla valorizzazione dei prodotti locali. Il turismo, invernale ad Abetone e Cutigliano ed estivo (San Marcello, Cutigliano, Gavinana e Maresca), è un’importante risorsa per l’economa della montagna, ma attualmente è nel settore dei servizi che trova la maggior occupazione la gente della montagna. Sotto l’aspetto socio-familiare, anche la Montagna Pistoiese segue la tendenza nazionale e denota una progressiva tendenza all’invecchiamento della popolazione, aggravata dalle difficoltà per i giovani a mantenere la residenza in loco, data la situazione occupazionale e la carenza di servizi e risorse culturali. L’allontanamento dal Comune di nascita e il calo demografico hanno avuto riflessi negativi sulla consistenza numerica scolastica; tuttavia essa, dopo aver subito una flessione nei decenni scorsi, attualmente tende alla stabilizzazione. La maggiore diffusione dell’occupazione femminile determina un notevole aumento delle necessità di strutture e istituzioni per l’assistenza ai minori; si sta inoltre evidenziando un’evoluzione della struttura familiare (con passaggio dalla connotazione tradizionale a quella “aperta”) e si intensifica la presenza di nuclei stranieri che si stabiliscono nella zona, sia in modo definitivo che temporaneo. Per quanto concerne la formazione culturale, nella popolazione più giovane vi è la tendenza a salire verso il livello di scuola superiore, nonostante una certa percentuale di abbandoni nei primi anni della stessa. Notevole spazio occupano associazioni di volontariato e solidarietà, sia quelle storiche nate a livello locale sia quelle operanti anche su tutto il territorio nazionale; numerose poi le attività di tipo sportivo, mentre, sotto il profilo culturale e ricreativo in genere, la zona non offre ancora sufficienti opportunità, anche per la carenza di infrastrutture. Nel territorio dell’Istituto Omnicomprensivo sono presenti un Istituto di Rieducazione psicomotoria, tre moderni centri di soggiorno per anziani e una casa famiglia. Fra le strutture di interesse sociale ricordiamo: l’Osservatorio Astronomico, il Teatro Mascagni, l’Orto Botanico, l’Oasi de WWF, l’Ecomuseo della Montagna, comprensivo del centro di documentazione presso il Palazzo Achilli di Gavinana, il Centro Studi Beatrice, il Museo della gente di montagna di Rivoreta, quattro palestre, le Biblioteche comunali di San Marcello e di Cutigliano, il Museo di Gavinana e quello di Scienze naturali a Campotizzoro. L’Istituto Omnicomprensivo abbraccia un’area di competenza assai estesa, distribuita su quattro comuni montani della Provincia di Pistoia: San Marcello Pistoiese, Cutigliano, Piteglio e Abetone, un territorio da sempre caratterizzato da difficoltà di comunicazione con le principali direttrici di traffico e da un certo indebolimento, negli ultimi tempi, di quelle attività economiche che avevano svolto nei decenni trascorsi un ruolo portante dal punto di vista economico, ma anche sociale e culturale. UN PERCORSO CONTINUO In questo contesto l’Istituzione scolastica svolge il ruolo importante di prima agenzia formativa del territorio e l’offerta educativa, pur essendosi arricchita negli ultimi anni, deve continuare a porsi l’obiettivo di superare quella marginalità culturale che potrebbe trarre le sue radici in una specifica marginalità geografica; proprio per evitare questa eventualità, si prospetta un percorso scolastico che pur nella varietà degli insegnamenti e delle proposte, privilegi la continuità come diritto del ragazzo ad avere un processo di formazione continuo e ad acquisire la piena consapevolezza della realtà nella quale vive. L’Istituto Omnicomprensivo, pertanto, pone al centro della propria proposta formativa l’organizzazione di un itinerario scolastico che, rispettando i ritmi naturali di apprendimento dell’alunno, offra un percorso formativo organico e completo, che possa favorire il passaggio tra diversi ordini di scuola attraverso due momenti: creando “continuità” nello sviluppo delle competenze che l’alunno può acquisire dall’ingresso nella scuola fino ad orientarlo consapevolmente nelle scelte future (continuità verticale); evitando che ci siano fratture tra vita scolastica ed extra-scolastica e facendo sì che la scuola, attenta alle problematiche ed ai bisogni formativi del territorio, si ponga come perno di un sistema scolastico allargato ed integrato in continuità con l’ambiente familiare e sociale (continuità orizzontale). È necessario che la continuità si realizzi non solo a livello gestionale o didattico, ma nell’enunciazione degli obiettivi di fondo che stanno alla base dei vari progetti; d’altronde la composizione istituzionale dell’Istituto Omnicomprensivo, peraltro abbastanza originale ed esclusivo nella realtà scolastica italiana, lungi dall’essere un elemento di impedimento costituisce un dato che favorisce questo progetto; sono comunque privilegiati alcuni indirizzi comuni a tutti gli ordini di scuola: Sviluppo dell’area logica Sviluppo dell’area linguistico-espressiva Potenziamento delle lingue straniere Uso delle tecnologie informatiche Incremento delle attività artistico-espressive. A conferma di questo obiettivo è stato elaborato uno specifico progetto denominato “PER MANO“ che viene illustrato nelle pagine seguenti e che precede le parti di questo documento destinate a illustrare caratteristiche, obiettivi e strategie dei singoli ordini di scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria di I grado, Secondaria di II grado). Sempre nell’ottica della continuità verticale, l’Istituto attiva inoltre giornate di OPEN DAY in ogni ordine di scuola. PROGETTO DI ISTITUTO PER L’ACCOGLIENZA E LA CONTINUITÀ I processi di apprendimento seguono un percorso formativo continuo che la scuola deve garantire il più possibile unitario , organico e coerente . La continuità educativa è condizione necessaria perché questo avvenga e percorso privilegiato per dare alla scuola di base , obbligatoria , obiettivi formativi comuni e competenze proprie di ogni ordine di scuola . Nel contempo, l’operare attraverso momenti di accoglienza rende il percorso di ciascun alunno maggiormente consapevole , favorendo e accompagnando la maturazione armonica della personalità e dell’affettività , consente di affrontare con serenità il passaggio fra i vari segmenti e di inserirsi in modo fattivo nella nuova realtà. Finalità Attivare tutte le condizioni necessarie per garantire all’alunno un percorso formativo il più possibile coerente , unitario e organico Potenziare le attività di raccordo fra i vari ordini di scuola Migliorare lo scambio di informazioni sull’alunno nel passaggio da un ordine all’altro Favorire il confronto e lo scambio di esperienze fra insegnanti dello stesso ordine e fra ordini diversi Favorire contatti e diffusione di informazione fra l’Istituto e le famiglie. ACCOGLIENZA IN ENTRATA SCUOLA DELL’INFANZIA A fine anno scolastico : si programma un giorno di “scuola aperta” , in cui i bambini che entreranno in settembre potranno conoscere l’ambiente nuovo , insieme ai loro genitori. Sarà l’occasione informare su alcuni aspetti della frequenza , modalità di inserimento , occorrente e così via . All’inizio dell’anno scolastico: si effettua per due settimane il solo turno antimeridiano , necessarie per organizzare l’inserimento e programmare in base al gruppo che sarà accolto, attività ludico didattiche di osservazione . SCUOLA PRIMARIA A fine anno scolastico: si programma presso la scuola un incontro con i genitori dei nuovi iscritti con visita alla struttura e informazioni sulla frequenza , attività iniziali, occorrente. A maggio è previsto lo stage dei piccoli presso la primaria , con i bambini che stanno frequentando la classe prima , con attività concordata . Il primo giorno di scuola accoglienza dei genitori e degli alunni in situazione appositamente organizzata ,alla presenza delle insegnanti ed eventualmente del Dirigente. La classe verrà resa accogliente , con allestimenti colorati e giocosi . All’inizio dell’anno scolastico: si effettua per una settimana il solo turno antimeridiano e viene programmato il proseguimento in continuità di una attività individuata da questo anno scolastico con le insegnanti della scuola dell’infanzia. Sulla base delle attività proposte , si faranno attività di osservazione e prove di ingresso. La compresenza degli insegnanti permette di organizzare il lavoro in piccoli gruppi . Entro il mese di ottobre si convoca l’assemblea dei genitori per presentazione piano di lavoro e comunicazioni . SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO A maggio : è previsto lo stage dei ragazzi di quinta presso la scuola secondaria di primo grado Entro la fine della scuola: si propone l’organizzazione di un incontro , alla presenza del Dirigente e di alcuni insegnati della scuola secondaria , per i genitori, per presentare la scuola nuova , la struttura, e spiegare brevemente le modalità di organizzazione, i comportamenti attesi , l’occorrente ecc. Primo giorno di scuola: breve saluto di accoglienza ad alunni e genitori di insegnanti coordinatori di classe e Dirigente I test di ingresso , concordati in uscita con gli insegnanti della primaria , relativi a competenze trasversali e disciplinari verranno somministrati nelle settimane iniziali. Le assemblee con i genitori che precedono le elezioni dei rappresentanti potranno essere l’occasione di illustrare brevemente il piano di lavoro e di comunicare le scadenze della valutazione. ACCOGLIENZA IN ITINERE In ogni ordine di scuola è presente uno spazio specifico per l’ accoglienza di alunni che risultassero trasferiti in corso d’anno o che, per motivi linguistici avessero necessità di attività più intensive di alfabetizzazione, attraverso i progetti di potenziamento e recupero, inseriti nel Piano dell’Offerta Formativa . CONTINUITA’ La continuità educativa si realizza , al di la dei diversi stili e comportamenti pedagogici, a livello di procedure condivise di programmazione e di valutazione, in modo che gli standards formativi in uscita da un ordine risultino posseduti dagli allievi rispetto ai prerequisiti del livello formativo successivo. Contenuti Alunni dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia :si propone , nel nome della continuità orizzontale , di istituto , incontri paralleli fra insegnati del terzo anno e insegnanti delle future prime , organizzati come gruppi di lavoro . Per questo anno si cercheranno di individuare percorsi concordati , che l’alunno possa riconoscere come continui all’ingresso alla primaria e su questo si elaborano due tre prove di uscita . L’insieme delle prove costituiranno la base , a settembre , per la programmazione di un curricolo unitario, valido per tutta il comprensivo. Vengono programmate attività di conoscenza degli spazi, delle strutture e dell’organizzazione della scuola primaria (stage a maggio), con accoglienza da parte dei bambini che hanno già frequentato la prima . Alunni classi quinta della primaria e alunni classi prima della secondaria primo grado . Per la realizzazione della continuità disciplinare si intende realizzare macro aree di apprendimento , su tematiche trasversali. Raccolta dati sugli alunni e scambio di informazioni da un ordine all’altro. Sono attualmente usati i colloqui sui seguenti aspetti : area comportale e socio-relazionale area cognitiva area del metodo di studio . Strategie Le strategie fanno riferimento alla strutturazione di gruppi di lavoro orizzontali prima e poi verticali e dovranno essere finalizzate al coordinamento dei curricoli delle classi ponte . Si ritiene necessario procedere attraverso questo percorso : analisi dei contenuti e metodi di ciascuna scuola (orizzontale , perché la corposità delle indicazioni necessita anche di una riflessione ulteriore comune , in modo che gli standards in uscita siano gli stessi da tutte le scuole del territorio) analisi dei contenuti e metodi di ciascun ordine di scuola (verticale) per il raccordo reale e la costruzione di curricoli continui , definizione chiara degli obiettivi educativi e didattici attesi in uscita metodologie della valutazione (prima in orizzontale , poi in verticale ). rapporti con i genitori Preso atto dell’importanza e anche della consistenza del lavoro che dovremo affrontare , è necessario organizzare , anche nei tempi più distesi , in giugno e in settembre , gruppi di lavoro che coinvolgano tutti gli insegnanti , come in una sorta di autoaggiornamento. RAPPORTI CON LE ALTRE ISTITUZIONI Sembra opportuno , al fine di organizzare la progettazione , anche in continuità e in verticale , conoscere le linee guida del piano d’area con sostanziale anticipo rispetto al passato ,in modo tale da creare un raccordo reale tra bisogni dell’istituto e offerta. Sarebbe opportuno coinvolgere le amministrazioni comunali con anticipo per spiegare con chiarezza quali sono i nostri bisogni e cercare di ottenere che il piano d’area tenesse conto in modo reale delle necessità. ATTIVITA’ DI SOSTEGNO In ottemperanza alla legge 5 febbraio 1992 n° 104 : “ legge quadro per l’assistenza , l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, nell’Istituto è garantito il diritto all’educazione e all’istruzione delle persone diversamente abili fin dalla scuola dell’infanzia, passando per la scuola primaria per arrivare alle scuole secondarie di primo e secondo grado. L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità di ogni alunno nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione. L’esercizio del diritto all’educazione e all’istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre impedimenti derivanti dalle disabilità connesse all’ handicap, pertanto: all’individuazione dell’alunno come persona diversamente abile ed all’acquisizione da parte dell’Istituto della documentazione risultante dalla Diagnosi Funzionale, fa seguito un Profilo Dinamico Funzionale ( PDF) ai fini della formulazione del Piano Educativo Personalizzato (PEP) alla cui definizione provvedono congiuntamente, con la collaborazione di genitori, gli operatori delle Aziende Sanitarie Locali e il personale insegnante specializzato della scuola, in accordo con gli insegnanti curricolari. Il Profilo indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali e affettive dell’alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le potenzialità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate nel rispetto delle scelte culturali dell’alunno. Alle elaborazioni del PDF e del PEP seguono, con il concorso degli operatori medici, della scuola e della famiglia, verifiche periodiche per controllare gli effetti dei diversi interventi ed eventualmente apporre eventuali modifiche o integrazioni. DSA In ottemperanza alla Legge n. 170 del 8 ottobre 2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” e al D.M. 12 luglio 2011 “Linee guida per il diritto allo studio degli studenti con DSA”, l’Istituto garantisce l’accoglienza degli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, mettendo in atto tutte le misure atte a favorire la loro piena integrazione ed il raggiungimento degli obiettivi programmati. A questo scopo opera nell’Istituto un docente al quale è attribuita la funzione strumentale di supporto DSA. Per le diverse azioni e soggetti coinvolti si rimanda all’allegato “Protocollo d’accoglienza per gli alunni con DSA”. Alunni stranieri Nel corso degli ultimi anni c’è stato un graduale ma costante aumento degli alunni stranieri, che ad oggi rappresentano quasi il 10% della popolazione scolastica. Spesso gli alunni che arrivano all’istituto non possiedono strumenti linguistici e comunicativi adeguati per l’inserimento nella classe di appartenenza. In linea generale , però, se ne rispetta l’età anagrafica , attivando strategie multiple di azione. E’ stato elaborato un protocollo di qualità per accompagnare la frequenza dei ragazzi non italofoni , monitorato da una commissione di lavoro e di concerto con tutto il personale , docente e amministrativo. CURRICOLO PER COMPETENZE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE La pubblicazione delle Indicazioni Nazionali per il curricolo (DM n. 254 del 16 novembre 2012) ha riportato l’attenzione sul tema della progettazione curricolare e sul ruolo che essa può avere ai fini della promozione delle competenze. Il costrutto di competenza impone alla scuola di ripensare il proprio modo di procedere, suggerendo di utilizzare gli apprendimenti acquisiti nell’ambito delle singole discipline all’interno di un più globale processo di crescita individuale. I singoli contenuti di apprendimento rimangono i mattoni con cui si costruisce la competenza personale. Non ci si può quindi accontentare di accumulare conoscenze, ma occorre trovare il modo di stabilire relazioni tra esse e con il mondo al fine di elaborare soluzioni ai problemi che la vita reale pone quotidianamente. Conformemente ai documenti europei, anche la legislazione scolastica italiana punta al pieno sviluppo della persona e all’esercizio dei diritti di cittadinanza, passando per l’acquisizione di saperi e competenze indispensabili che «[…] non riguardano una versione riduttiva del saper fare; (ma che) costituiscono, invece, quel saper fare ad ampio spettro che conferisce senso autentico e motivante alle “cose apprese e utilizzate”, perché siano riconducibili a sé e utilizzabili in più campi e con versatilità. Al contempo i saperi […] devono potersi concentrare in primo luogo, su conoscenze chiare irrinunciabili, apprese in modo serio e generative di nuovo apprendimento» (DM del 22 agosto 2007, n. 139). Come riportato nel DM appena citato, la sfida più importante sul fronte progettuale è quella di finalizzare il sapere disciplinare al raggiungimento di apposite competenze, di cui occorre sperimentare anche la certificabilità. A questo proposito, oltre ad aver recepito il Modello di certificato dei saperi e delle competenze acquisiti dagli studenti al termine dell'obbligo di istruzione (DM n. 9/2010), nell’a.s. 2014/2015 l’Istituto ha adottato in via sperimentale i due modelli per la Certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione (uno per le classi quinta della primaria, appunto, e l’altro per le classi terze della Secondaria di I grado) definiti dal Comitato tecnico per le Indicazioni nazionali per il curricolo, coerentemente con quanto prevede la normativa europea (le Competenze chiave) e con le Indicazioni (DM n. 254/2012). documenti per la certificazione La certificazione delle competenze, che accompagna il documento di valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni, rappresenta un atto educativo legato a un processo di lunga durata e aggiunge informazioni utili in senso qualitativo in quanto descrive i risultati del processo formativo, fino al termine dell’obbligo di istruzione del secondo ciclo. Questa azione, lungi dal costituire una semplice trasposizione degli esiti degli apprendimenti disciplinari, va intesa come valutazione complessiva in ordine alla capacità degli allievi di utilizzare i saperi acquisiti per affrontare compiti e problemi, complessi e nuovi, reali o simulati. PROGETTO RAP (Ricerca Azione Pistoia) Un modello di progettazione per unità di competenza in un'ottica di continuità dalla scuola dell'infanzia al biennio della secondaria di II grado Il progetto, realizzato in rete con sei Istituti della provincia, ha proposto la progettazione e la sperimentazione, negli anni ponte dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di II grado, di un’unità di competenza sull’ascolto utilizzando il romanzo di I. Calvino, Le città invisibili. La definizione delle azioni si è avvalsa della compilazione della griglia di progettazione dell’unità di competenza sotto riportata. Griglia progettazione unità di competenza NUCLEO FONDANTE: ASCOLTARE Competenza/e chiave per l’apprendimento Comunicazione nella madrelingua permanente * Competenza/e chiave di cittadinanza da promuovere* Competenza di base a conclusione dell’obbligo di istruzione* ASSE CULTURALE* Profilo delle competenze al termine del I ciclo di Istruzione* Comunicare – Collaborare e partecipare Padronanza nella lingua italiana. Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti. Linguaggi Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Traguardo/i di sviluppo della/e competenza/e: * I traguardi sono prescrittivi ma possono essere declinati in indicatori più piccoli INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA I GRADO SECONDARIA II GRADO Indicatori INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA I GRADO SECONDARIA II GRADO Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ascolta e comprende testi orali “diretti” o” trasmessi” dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” o” trasmessi” dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente. Ascolta e comprende testi di vario tipo, cogliendo le relazioni logiche tra le varie componenti, riconoscendo i differenti registri comunicativi, individuando natura, funzione e principali scopi comunicativi ed espressivi. Ascolta e comprende narrazioni. Ascolta e comprende testi orali cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. Ascolta e comprende testi di vario tipo, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’ intenzione dell’emittente. Ascolta e comprende testi di vario tipo, individuando natura, funzione e principali scopi comunicativi ed espressivi. Obiettivi di Apprendimento (=conoscenze e abilità) III INFANZIA I PRIMARIA V PRIMARIA I SECONDARIA DI I GRADO 1.1 1.1 Ascoltare con rispetto e comprendere l’importanza del saper ascoltare. 1.1 1.1 Ascoltare testi letti da altri, anche in situazioni diverse, prestando la massima attenzione per il tempo necessario 1.3 1.2 Ascoltare e individuare l’argomento, le informazioni principali. 1.3 Ascoltare e selezionare informazioni in base allo scopo. 1.4 Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione III SECONDARIA DI I GRADO I SECONDARIA DI II GRADO 1.1 1.2 1.1 1.2 RACCORDI CON ALTRE DISCIPLINE/CAMPI D’ESPERIENZA RACCORDI CON ALTRI TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA/E COMPETENZA/E ATTIVITÀ GRUPPO I GRUPPO II GRUPPO III CONTENUTI METODOLOGIA STRUMENTI ORGANIZZAZIO NE DEI GRUPPI SPAZI GRUPPO I GRUPPO II GRUPPO III GRUPPO I GRUPPO II GRUPPO III GRUPPO I GRUPPO II GRUPPO III GRUPPO I GRUPPO II GRUPPO III GRUPPO I Arte GRUPPO Arte II GRUPPO Arte, Tecnologia III GRUPPO I GRUPPO II GRUPPO III Lettura di passi diversi del libro in oggetto al fine di evidenziare il significato e, all'interno della struttura delle frasi, elementi ortografici (doppie, suoni “difficili, ecc.) per indurre gli alunni a isolare le difficoltà ortografiche solo attraverso l'ascolto. Restituzione con disegni delle storie rielaborate sulla base di quanto ascoltato. Lettura espressiva di alcuni capitoli del testo. Giochi lessicali per individuare parole dai suoni simili. Attività di riconoscimento del brano attraverso l’uso delle immagini. Giochi all’aperto e di movimento per rispondere a domande. Attività per individuare i collegamenti tra le informazioni ricevute. Ascolto in diversi contesti di apprendimento (all’aperto, in laboratori, nelle aule con la Lim della scuola) della descrizione di alcune città; contestualmente gli studenti prendono appunti seguendo un’eventuale griglia di compilazione; in una fase successiva ricostruiscono la mappa delle città basandosi sugli appunti presi (con disegni e l’uso di materiali diversi).. Italo calvino “Le città invisibili” Italo calvino “Le città invisibili”: città di Sofronia, Ottavia, Smeraldina, Cecilia e Argia Italo calvino “Le città invisibili” Lettura da parte di soggetti diversi. Lezione frontale Cooperative learning Lezione interattiva con supporti multimediali Outdoor training Tutoring Ascolto attivo, apprendimento collaborativo, metodo sperimentale, risoluzione di problemi I.Calvino, “Le città invisibili” I.Calvino, “Le città invisibili” I.Calvino, “Le città invisibili”, vari ambienti di apprendimento, strumenti informatici e multimediali. Gruppi non omogenei composti da 12- 13 alunni Piccoli gruppi di lavoro Gruppi a classi aperte secondaria – primaria Piccolo gruppo classi aperte gruppo classe/i GRUPPO Aula, biblioteca della scuola I GRUPPO Aula scolastica Laboratorio multimediale II GRUPPO III GRUPPO TEMPI I GRUPPO II GRUPPO III DURATA GRUPPO I GRUPPO II GRUPPO III GRUPPO STRUMENTI I DI GRUPPO VALUTAZIONE II GRUPPO III Parco Pertini di Agliana Esterni, laboratori e aule della scuola Aprile-maggio 2014 Aprile-maggio 2014 Aprile-settembre 2014 6 ore 6 ore 6-12 ore Check List Prove oggettive e strutturate Prodotto finale, osservazione in itinere, diario del docente per l’osservazione sistematica, diario di appunti dei ragazzi, griglia di valutazione con indicatori specifici Valutazione delle competenze Per ogni competenza individuare l'indicatore con i relativi descrittori declinati per livelli (inadeguato, di base, adeguato, avanzato, eccellente) indicatore: ad es. completezza (obiettivi diversi possono avere stessi indicatori) descrittore: livello inadeguato = incompleto livello di base = parzialmente completo livello adeguato = completo livello avanzato = completo e organico livello eccellente = completo e approfondito indicatore Ascolta e comprende le narrazioni individuando le informazioni principali. descrittori inadeguat Ascolta per tempi brevi, memorizza con difficoltà e non sempre o 5 comprende un testo raccontato. di base Ascolta, comprende e verbalizza storie e racconti su domande stimolo. 6 Memorizza brevi testi. adeguato Ascolta, comprende e verbalizza in modo pertinente, esperienze INFANZIA 7-8 personali, storie e racconti. Memorizza i testi. avanzato Ascolta, comprende, elabora e verbalizza con facilità testi di vario 9 genere. Memorizza con facilità, racconta esperienze vissute e narrate. eccellente 10 obiettivi 1.1, 1.2 indicatore Ascolta con rispetto e comprende l’importanza del saper ascoltare. descrittori inadeguat Ascolta con rispetto discontinuo e comprende in modo incompleto o 5 l’importanza del saper ascoltare. di base Ascolta con rispetto e comprende in modo sufficiente l’importanza del 6 saper ascoltare. adeguato Ascolta con rispetto e comprende adeguatamente l’importanza del I PRIMARIA 7-8 saper ascoltare. avanzato Ascolta con rispetto e comprende in modo completo l’importanza del 9 saper ascoltare. eccellente Ascolta con rispetto e comprende in modo completo e approfondito 10 l’importanza del saper ascoltare. obiettivi 1.1, 1.2 indicatore Assume e mantiene un atteggiamento di ascolto attivo nelle diverse situazioni comunicative. Comprende le informazioni dei testi ascoltati e le utilizza in funzione di diversi scopi. V PRIMARIA descrittori inadeguat Generalmente non mantiene un atteggiamento di ascolto nelle varie o 5 situazioni comunicative. Comprende in modo frammentario gli argomenti affrontati nelle conversazioni e il contenuto essenziale di semplici testi. di base 6 È in grado di mantenere un atteggiamento di ascolto nelle varie situazioni comunicative solo per un tempo breve. Comprende, se guidato, gli argomenti affrontati nelle conversazioni e il contenuto essenziale di testi di vario tipo ascoltati e non sempre li utilizza in funzione dei diversi scopi. adeguato Mantiene un atteggiamento di ascolto nelle varie situazioni 7-8 comunicative. Comprende gli argomenti affrontati nelle conversazioni e i contenuti espliciti di testi di vario tipo ascoltati e li utilizza in modo essenziale in funzione dei diversi scopi. avanzato Mantiene un atteggiamento di ascolto attivo in tutte le situazioni 9 comunicative. Comprende pienamente gli argomenti affrontati nelle conversazioni e i contenuti espliciti e impliciti di testi di vario tipo ascoltati e li utilizza in relazione ai diversi scopi. eccellente Mantiene sempre un atteggiamento di ascolto attivo in tutte le 10 situazioni comunicative. Comprende in modo completo e approfondito gli argomenti affrontati nelle conversazioni e i contenuti di testi di vario tipo ascoltati e li utilizza consapevolmente in relazione ai diversi scopi. obiettivi 1.1, 1.2, 1.3 indicatore Ascolta individuando scopo, argomento, informazioni principali, punto di vista dell’emittente applicando tecniche di supporto alla comprensione. Individua elementi ritmici e sonori del testo. descrittori inadeguat Ascolta in modo frammentario non sempre riuscendo ad individuare o 5 scopo, argomento, informazioni principali, punto di vista dell’emittente. Non applica tecniche di supporto alla comprensione di base Ascolta riuscendo essenzialmente ad individuare scopo, argomento, 6 informazioni principali, punto di vista dell’emittente applicando tecniche di supporto alla comprensione. Individua i principali elementi ritmici e sonori del testo. adeguato Ascolta individuando scopo, argomento, informazioni principali, punto III 7-8 di vista dell’emittente applicando tecniche di supporto alla SECONDARIA I comprensione in modo completo. Individua gli elementi ritmici e sonori GRADO del testo. avanzato Ascolta in modo attivo e individua scopo, argomento, informazioni, 9 punto di vista dell’emittente applicando in modo approfondito le tecniche di supporto alla comprensione. Rielabora in modo personale e individua in modo completo gli elementi ritmici e sonori del testo. eccellente Ascolta attivamente e approfonditamente e rielabora individuando 10 scopo, argomento, informazioni, punto di vista dell’emittente. Applica in modo diffuso e acquisito tecniche di supporto alla comprensione. Individua gli elementi ritmici e di suono del testo rielaborando personalmente. obiettivi 1.1, 1.2, 1.3 indicatore Ascolta in vari contesti individuando l'argomento e selezionando le informazioni principali applicando strategie di ascolto. descrittori inadeguat Ascolta in vari contesti in modo incompleto non sempre individuando o 5 l'argomento e non sempre selezionando le informazioni principali. Non sempre applica strategie di ascolto. di base Ascolta in vari contesti individuando l'argomento e selezionando le 6 informazioni principali applicando strategie di ascolto in modo sufficiente. I SECONDARIA adeguato Ascolta in vari contesti individuando l'argomento e selezionando le I GRADO 7-8 informazioni principali applicando strategie di ascolto in modo adeguato. avanzato Ascolta in vari contesti individuando l'argomento e selezionando le 9 informazioni principali applicando strategie di ascolto in modo completo. eccellente Ascolta in vari contesti individuando l'argomento e selezionando le 10 informazioni principali applicando strategie di ascolto in modo completo e approfondito. indicatore Ascolta cogliendo contesto, scopo e destinatario della comunicazione, individuando il punto di vista dell’altro, applicando tecniche di supporto alla comprensione. Coglie i caratteri specifici di un testo letterario. II descrittori inadeguat Ascolta senza riuscire sempre a cogliere contesto, scopo e destinatario SECONDARIA o della comunicazione, punto di vista. Non applica o lo fa in modo II GRADO ≤5 inadeguato tecniche di supporto alla comprensione. di base 6 obiettivi Ascolta riuscendo a cogliere in maniera sufficientemente adeguata contesto, scopo e destinatario della comunicazione, individuando il punto di vista dell’altro. Applica tecniche di supporto alla comprensione. Riesce a cogliere i principali caratteri specifici di un testo letterario adeguato Ascolta cogliendo contesto, scopo e destinatario della comunicazione, 7-8 individuando il punto di vista dell’altro, applicando tecniche di supporto alla comprensione. Coglie i caratteri specifici di un testo letterario. avanzato Ascolta in modo attivo cogliendo contesto, scopo e destinatario della 9 comunicazione, individuando il punto di vista dell’altro. Applica in modo efficace tecniche di supporto alla comprensione. Coglie in modo autonomo e personale i caratteri specifici di un testo letterario. eccellente Ascolta in modo attivo dimostrando capacità di rielaborazione 10 personale nel cogliere contesto, scopo e destinatario della comunicazione, e nell’individuare il punto di vista dell’altro. Applica in modo pienamente efficace tecniche di supporto alla comprensione. Coglie e rielabora in maniera ricca, articolata e originale i caratteri specifici di un testo letterario. 1.1, 1.2, 1.3 Il progetto realizzato può valere come modello per la progettazione e sperimentazione in continuità verticale di analoghe unità di competenza. PROGETTI/LABORATORI DI ISTITUTO L’obiettivo, che l’Istituto si è posto nell’elaborazione di queste azioni, è quello di garantire continuità progettuale per almeno un triennio, tempo ritenuto utile e funzionale a garantire adeguata efficacia didattica ed educativa. I Progetti/Laboratori proposti rispondono ai criteri, condivisi, di: continuità verticale e orizzontale fra tutti gli ordini, coerenza con le Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012, con particolare riferimento ai traguardi da raggiungere, finalità di orientamento in uscita sia dalla scuola secondaria di I grado sia dalla secondaria di II grado per l’ingresso all’Università o nel mondo del lavoro, acquisizione di competenze chiave di cittadinanza. Saranno privilegiati metodi e strategie: Peer to peer; Tutoring; Apprendimento cooperativo; Dibate. Per le attività potranno essere allestiti spazi idonei – polivalenti e pluridisciplinari – che i ragazzi frequenteranno e vivranno con continuità. In particolare per le Scuole secondaria di I e II grado – senza tuttavia escludere la Scuola primaria –, le attività potranno essere sviluppate in orario pomeridiano in linea con il Progetto “Scuole Aperte”. L’elenco dei progetti relativi all’anno scolastico in corso sono pubblicati al seguente indirizzo: http://www.iocsanmarcello.gov.it/wordpress/progetti/ 1) LABORATORI DI ROBOTICA Il laboratorio sarà attivato a partire dalla 1a classe della Scuola primaria, soprattutto dove siano attivati orari a tempo pieno. Nell’ottica della continuità verticale le attività coinvolgeranno, anche in orario pomeridiano, le classiponte della Scuola primaria e della Scuola secondaria di I grado (classi 5a della Scuola primaria – 1a della Scuola secondaria di I grado), e quelle della Scuola secondaria di I grado e della Scuola secondaria di II grado (classi 3a della Scuola secondaria di I grado – 1a della Scuola secondaria di II grado). 2) LABORATORI SCIENTIFICI Si tratta di laboratori di Fisica / Chimica / Astronomia. Tra le attività rientra anche il progetto, già attivo, “Orti in condotta”. Si utilizzeranno anche strutture sul territorio che funzioneranno da laboratori già attrezzati. 3) LABORATORI INNOVATIVI DI LATINO Si tratta di laboratori finalizzati all’acquisizione delle strumentalità di base con metodi e strategie sperimentali (lettura di tracce sul territorio, antica viabilità, archivi storici, visite mirate, etc.). Saranno rivolti in particolare alle classi 2a e 3a della Scuola secondaria di I grado e alle classi del biennio della Secondaria di II grado. Le attività laboratoriali potranno coinvolgere anche discipline quali la Matematica e la Musica. 4) LABORATORI MIRATI PER L’ACQUISIZIONE DI COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA 5) LABORATORI LINGUISTICI E DI VALORIZZAZIONE DEL PLURILINGUISMO I laboratori saranno orientati in particolare all’attività di conversazione con la possibilità di conseguimento di certificazioni. 6) LABORATORI DI MUSICA E DI AVVIO ALLO STRUMENTO MUSICALE I laboratori funzioneranno in continuità tra Scuola dell’infanzia, Primaria, Secondaria di I e di II grado. 7) LABORATORIO/PROGETTO SALUTE E SPORT 8) CENTRI SCOLASTICI DIGITALI Questo progetto, già attivo nelle Scuole primarie di Pian degli Ontani e di Cutigliano, potrà essere allargato agli altri plessi della Scuola primaria e alle Scuole secondarie di I grado dell’Istituto per condividere e mettere in rete buone pratiche e materiali, incentivare lezioni e didattica condivisi. 9) AMPLIAMENTO PROGETTO CLASSE Oltre all’ampliamento del Progetto “Classe 2.0”, si prevede l’avvio del Progetto “Classe 3.0”. 10) LABORATORI ARTISTICI E ARTIGIANALI 11) LABORATORI/PROGETTO EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA EUROPEA Rientrano nei laboratori sopra indicati i progetti “Erasmus+” (azione chiave KA1 e KA2), i progetti collegati con i gemellaggi attivati dai comuni del territorio (con Aspen, e con comuni francesi dell’Ile de France), i progetti di educazione alla cittadinanza europea con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. ERASMUS+ Erasmus+ è il programma dell’UE, approvato con il Regolamento UE n.1288/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport per il periodo 2014-2020. I settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport possono fornire un prezioso contributo per aiutare ad affrontare i cambiamenti socio-economici, ovvero le sfide chiave di cui l’Europa si sta già occupando e che la attendono nel prossimo decennio e per sostenere l’attuazione della strategia Europa 2020 per la crescita, l’occupazione, l’equità e l’inclusione sociale. Il programma garantisce opportunità di studio, formazione, di esperienze lavorative o di volontariato all’estero. La qualità e la pertinenza delle organizzazioni e dei sistemi europei d’istruzione, formazione e assistenza ai giovani saranno incrementate attraverso il sostegno al miglioramento dei metodi di insegnamento e apprendimento, a nuovi programmi e allo sviluppo professionale del personale docente e degli animatori giovanili, e attraverso una maggiore cooperazione tra il mondo dell’istruzione e della formazione e il mondo del lavoro per affrontare le reali necessità in termini di sviluppo del capitale umano e sociale, in Europa e altrove. Nel 2015 Erasmus+ dispone complessivamente di 1 miliardo e 736 milioni di euro per finanziamenti volti a promuovere opportunità per: studenti, tirocinanti, insegnanti e altro personale docente, scambi di giovani, animatori giovanili e volontari; creare o migliorare partenariati tra istituzioni e organizzazioni nei settori dell’istruzione, della formazione e dei giovani e il mondo del lavoro; sostenere il dialogo e reperire una serie di informazioni concrete, necessarie per realizzare la riforma dei sistemi di istruzione, formazione e assistenza ai giovani. Il nostro Istituto aderisce al programma Erasmus+ attraverso due progetti relativi a due diverse attività: Azione chiave 1 – Mobilità individuale a fini di apprendimento. Azione chiave 2 – Collaborazione in materia di innovazione e scambio di buone pratiche. La prima (KA1), il cui progetto dal titolo “Partycipate” è già stato selezionato, sostiene lo sviluppo professionale del personale docente e non docente di istituti d’istruzione superiore nella forma di eventi di formazione all’estero (escluse conferenze) e periodi di Job Shadowing/periodi di osservazione/formazione presso istituti d’istruzione superiore partner, o altre organizzazioni di interesse all'estero, con l’obiettivo di: migliorare le competenze, in relazione al profilo professionale; migliorare la comprensione delle pratiche, delle politiche e dei sistemi nei settori dell'istruzione, della formazione e della gioventù in tutti i paesi; migliorare la capacità di determinare cambiamenti in termini di modernizzazione e apertura internazionale all’interno dell’Istituto; migliorare la comprensione delle interconnessioni tra istruzione formale e non formale, formazione professionale e il mercato del lavoro; migliorare la qualità del lavoro e delle attività a favore degli studenti; migliorare la comprensione e la risposta alle diversità sociali, linguistiche e culturali; migliorare l'abilità di indirizzare le necessità dei meno avvantaggiati; migliorare il sostegno e la promozione per le attività di mobilità ai fini dell’apprendimento; migliorare le opportunità di sviluppo professionale e di carriera; migliorare le competenze nelle lingue straniere; migliorare la motivazione e la soddisfazione nel lavoro quotidiano. L’Azione chiave 2 (KA2), per cui l’Istituto ha sottoscritto – insieme a partner portoghesi, greci, polacchi – il progetto dal titolo “But why the other Europeans don’t think like me?!”, presentato dal Lycée Jean-Baptiste Delambre di Amiens (Francia), sostiene: Partenariati strategici nel settore dell’istruzione, della formazione e della gioventù; Alleanze per la conoscenza; Alleanze per le abilità settoriali; Sviluppo delle capacità nel settore dell’istruzione superiore; Sviluppo delle capacità nel settore della gioventù. Si prevede che le attività sostenute nell’ambito della presente Azione Chiave portino effetti positivi e duraturi sull’Istituto nonché sulle persone direttamente o indirettamente coinvolte nelle attività organizzate. Questa Azione Chiave dovrebbe garantire in particolare lo sviluppo, il trasferimento e/o l’attuazione di pratiche innovative a livello organizzativo, locale, regionale, nazionale o europeo. Il progetto sostenuto nell'ambito di questa Azione Chiave mira a produrre i seguenti risultati: approcci innovativi rivolti ai gruppi destinatari, fornendo ad esempio programmi di istruzione e formazione più invitanti, in linea con le necessità e le aspettative individuali; uso di approcci partecipativi e metodologie basate sulle TIC; procedure nuove o migliori per il riconoscimento e la convalida delle competenze; maggiore efficacia delle attività a beneficio delle comunità locali; pratiche nuove o migliori per provvedere alle necessità dei gruppi svantaggiati e per far fronte alle diversità sociali, linguistiche e culturali; nuovi approcci per affrontare le disparità geografiche e socioeconomiche nei risultati dell’apprendimento; nuovi approcci per migliorare il sostegno alla competitività e all’occupazione, in particolare a livello regionale e locale; ambiente più moderno, dinamico, impegnato e professionale all’interno dell’Istituto: integrazione delle buone pratiche e di nuovi metodi nelle attività quotidiane; apertura alle sinergie con organizzazioni attive in settori diversi o in altri settori socioeconomici; pianificazione strategica dello sviluppo professionale del personale in linea con le necessità individuali e gli obiettivi a livello organizzativo; miglioramento della capacità di operare a livello UE/internazionale: capacità di gestione e strategie di internazionalizzazione migliori; cooperazione rafforzata con i partner di altri paesi; migliore stanziamento delle risorse finanziarie (provenienti da una fonte diversa dai fondi dell’UE) per organizzare progetti dell’UE/internazionali nel settore dell’istruzione, della formazione e della gioventù; migliore qualità della preparazione, dell’attuazione, del monitoraggio e del follow-up dei progetti dell'UE/internazionali. Il progetto finanziato nell’ambito di questa Azione Chiave avrà possibilmente un impatto positivo sulle persone direttamente o indirettamente coinvolte nelle attività, come, ad esempio: aumento del senso di iniziativa; aumento delle competenze nelle lingue straniere; aumento del livello delle competenze digitali; miglioramento della comprensione e della risposta alle diversità sociali, linguistiche e culturali; miglioramento dei livelli delle abilità per l’occupabilità; partecipazione più attiva alla società; atteggiamento più positivo nei confronti del progetto europeo e dei valori dell’UE; migliore comprensione e riconoscimento delle abilità e delle qualifiche in Europa e oltre; migliore comprensione delle pratiche, delle politiche e dei sistemi nei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù in tutti i paesi; miglioramento delle opportunità di sviluppo professionale; miglioramento della motivazione e della soddisfazione nel lavoro quotidiano. PON – FONDI STRUTTURALI EUROPEI Il PON (Programma Operativo Nazionale) dà alle scuole italiane la possibilità di accedere a risorse comunitarie, aggiuntive rispetto a quelle rese disponibili dal Governo nazionale. Il Programma interessa il settennio 2014-2020 ed è destinato a finanziare sia interventi di natura materiale, tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), sia azioni immateriali, tramite il Fondo Sociale Europeo (FSE). Due i programmi a titolarità del MIUR: “Competenze per lo sviluppo”; “Ambienti per l’Apprendimento”. Il PON “Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento” è orientato al potenziamento e al miglioramento, strutturale e qualitativo, delle scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio nazionale. Le scuole si candidano all’accesso ai fondi attraverso il Piano di Miglioramento, in cui, all’autodiagnosi dei fattori di maggiore criticità, seguono proposte di azioni (sia FSE che FESR) con cui l’Istituto intende affrontare le proprie esigenze e quelle della comunità di riferimento. VISITE DIDATTICHE E VIAGGI DI ISTRUZIONE Le visite didattiche, i viaggi di istruzione e ogni attività all’esterno dovranno saranno coerenti con i seguenti criteri: essere funzionali al percorso curricolare e progettuale sviluppato nel corso dell’anno scolastico; garantire la partecipazione di tutti gli studenti e rispondere ad accessibilità e inclusione, nessuno escluso; individuare e motivare la meta con riferimento al percorso didattico, alle azioni progettuali da sviluppare e costituire elemento qualificante e funzionale alla loro efficacia; individuare il periodo di realizzazione prematuramente e collocarlo all’interno di un percorso didattico definito. . SCUOLA PRIMARIA Le scuole primarie facenti parte dell’Istituto Comprensivo sono sette, dislocate sul territorio di quattro Comuni: una per ciascuno dei Comuni di Abetone e Piteglio, due a Cutigliano (Cutigliano e Pian degli Ontani), e tre a San Marcello (San Marcello, Maresca, Campotizzoro) . L’orario settimanale è di 27 ore per tutte le classi , articolate su cinque giorni con uno o due giorni con frequenza pomeridiana. I docenti che operano sulle classi sono più di uno e la loro organizzazione è la più funzionale per le esigenze della scuola. La distanza fra i plessi e un numero di bambini non sempre sufficiente costringe ad operare con un’organizzazione scolastica in verticale e in alcuni plessi ci sono docenti che insegnano in pluriclassi. I rapporti con le famiglie sono regolati da una calendarizzazione annuale che può essere visionata nella parte relativa alle singole scuole. Gli insegnanti nel loro operato seguono degli obiettivi stabiliti all’interno dell’istituto, ma che si richiamano ad indicazioni nazionali. PROGETTAZIONE - Le indicazioni per il curricolo A partire dall’anno scolastico 2007-08 le scuole sono state chiamate a “ progettare il curricolo” sulla base di nuove Indicazioni nazionali . La progettazione sul curricolo di questo istituto si richiama alla normativa nazionale sulle competenze chiave di cittadinanza , consultabili sul sito http://www.indicazioninazionali.it/documenti_Indicazioni_nazionali/indicazioni_nazionali_infanzia_prim o_ciclo.pdf INDICAZIONI PER IL CURRICOLO: Negli allegati è possibile consultare la progettazione verticale delle singole discipline. PROGETTI L’attività curricolare è supportata con una serie di progetti elaborati a livello di singolo plesso o in collaborazione tra due o più plessi. Il complesso dei progetti fa parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa. Nel corso dell’anno scolastico il Piano può essere integrato anche in relazione a proposte di enti, associazioni, realtà produttive, genitori. Le modalità e i tempi con i quali vengono applicati gli obiettivi del P.O.F. sono individuati all’inizio dell’anno scolastico. LA SCUOLA PRIMARIA PROMUOVE L’ACQUISIZIONE DELLA COMPETENZA DI BASE DI CITTADINANZA LAVORANDO SU : DIMENSIONE COGNITIVA : Comprensione e produzione di messaggi diversi Acquisizione e interpretazione critica dell’informazione Individuazione di collegamenti e relazioni Individuazione e risoluzione di situazioni problematiche, formulazione e verifica di ipotesi formulazione e realizzazione di progetti DIMENSIONE AFFETTIVA : Azione attiva e consapevole Riconoscimento di bisogni e diritti Riconoscimento degli altri attraverso l’interiorizzazione di regole e l’acquisizione di responsabilità. DIMENSIONE SOCIALE : Lavoro e interazione di gruppo Comprensione dei diversi punti di vista Realizzazione di attività progettuali collettive finalizzate alla prima educazione , alla convivenza civile e democratica . LA VALUTAZIONE IL DECRETO 133 DELL’AGOSTO 2008 HA REINTRODOTTO LA VALUTAZIONE IN DECIMI IN TUTTI GLI ORDINI DI SCUOLA, per tutte le discipline , compresa la condotta ( dalla scuola media ) La valutazione degli apprendimenti attesi prima riportati avviene, per ciascuna classe o biennio, secondo i livelli Ottimo, Distinto, Buono, Sufficiente e Non sufficiente. A conferma della linea di continuità che ispira l’attività dell’Istituto, i descrittori corrispondenti a ciascuna voce sono del tutto analoghi a quelli individuati per la scuola secondaria di I grado. Livello OTTIMO 9-10 DISTINTO 8 BUONO 7 SUFFICIENTE 6 NON SUFFICIENTE 4-5 Descrittori Possiede conoscenze ampie ed approfondite e sa applicarle anche in contesti diversi da quelli scolastici. Non incontra nessuna difficoltà davanti a problemi complessi. Rielabora le sue conoscenze in modo personale, espone con un linguaggio chiaro e corretto. Ha un metodo di lavoro autonomo ed efficace. Possiede conoscenze abbastanza approfondite e complete. Sa applicarle senza gravi errori concettuali anche in contesti pratici e di vita quotidiana. E’ adeguata la risoluzione di problemi complessi, rielabora le conoscenze in modo abbastanza personale espone con chiarezza e terminologia adeguata. Il metodo di lavoro è complessivamente efficace. Possiede conoscenze non molto approfondite, ma sa applicarle abbastanza correttamente e con pochi errori. E’ adeguata la risoluzione di problemi non sempre rielabora in modo personale .Espone con un linguaggio di solito appropriato. Il metodo di lavoro non è sempre efficace. Possiede conoscenze superficiali e commette errori nell’applicarle. Non possiede autonomia nell’elaborare quanto appreso, comprende solo parzialmente gli aspetti essenziali delle discipline. Usa un linguaggio non sempre appropriato. Possiede conoscenze parziali e frammentarie e commette spesso errori nell’applicarle. Non ha autonomia. Si esprime con grande difficoltà commettendo gravi errori. Scuola Secondaria di I° GRADO Due sono i plessi di Scuola Secondaria di I° grado: La Scuola “Renato Fucini” è ubicata a San Marcello in Via di Villa Vittoria e serve un ampio bacino di utenza costituito dalle varie frazioni del territorio, dal Comune limitrofo di Piteglio nonché dalle località di Pracchia e le Piastre appartenenti al Comune di Pistoia. L’edificio, risalente agli anni ’60, è disposto due piani con locali ampi e soleggiati, l’atrio, a pianterreno, funge da aula magna .Formata da nove classi, la scuola, raccoglie una popolazione scolastica di circa 182 alunni. Il tempo scuola è di 29 ore settimanali +1 con rientri pomeridiani per attività facoltative o lezioni di recupero. Le lezioni iniziano alle ore 8.00 e terminano alle ore 13.30, con due intervalli di dieci minuti. La scuola “Alcide De Gasperi” e-mail [email protected] è collocata in Via de’ Papiglioni, a valle del paese di Cutigliano, in un punto ameno e tranquillo. L’edificio, attiguo alla Scuola Primaria, fu costruito negli anni ’60 ed ospita gli alunni provenienti dalle frazioni di Pianosinatico, Pian degli Ontani e Pian di Novello e dal Comune di Abetone . Il trasporto degli alunni è in parte organizzato dal Comune di Cutigliano, l’orario è articolato in 6 ore giornaliere con ingresso alle ore 8.15 ed uscita alle 13,50 con un intervallo di 15 minuti. ORARIO FLESSIBILE Il collegio dei docenti ha adottato per le scuole secondarie di primo grado , nell’ambito delle prerogative concesse dalla legge nazionale sull’autonomia delle Istituzioni scolastiche , un orario flessibile su cinque giorni la settimana . Il monte ore derivante dalla contrazione di una giornata viene, su delibera annuale, impegnato per la sostituzione dei docenti assenti; la flessibilità didattica e/o lavoro per gruppi e per classi parallele su attività di progetto; il recupero individualizzato; attività di approfondimento; visite guidate. Le attività sopra citate sono oggetto di pianificazione e rendicontazione finale . QUADRO ORARIO DISCIPLINE ORE DI LEZIONE Religione 1 Italiano 5 Storia e Geografia 4 Prima lingua Straniera: inglese 3 Seconda lingua: francese o spagnolo 2 Scienze e Matematica 6 Tecnologia 2 Arte e immagine 2 Musica 2 Educazione Fisica 2 Cittadinanza e costituzione 1 TOTALE 30 Nell'ambito della sezione musicale, inaugurata nell’anno scolastico 2014-2015, il quadro orario si arricchisce di alcune ore pomeridiane dedicate allo studio della musica e di specifici strumenti musicali. La programmazione Nella parte iniziale dell’anno scolastico il Collegio Docenti indica gli obiettivi didattici ed educativi generali a cui i vari Consigli di classe si richiamano. ogni docente poi, effettuate le prove d’ingresso, elabora la propria personale programmazione individuale. Il nuovo Obbligo di Istruzione declina otto competenze chiave attorno alle quali si snoda la programmazione di ogni singola scuola . Cliccando sul link si può sfogliare tutto l’opuscolo dedicato al nuovo obbligo di istruzione . http://www.indicazioninazionali.it/documenti_Indicazioni_nazionali/indicazioni_nazionali_infanzia_pri mo_ciclo.pdf INDICAZIONI PER IL CURRICOLO: Negli allegati è possibile consultare la progettazione verticale delle singole discipline. OBIETTIVI EDUCATIVI GENERALI Classi prima e seconda COMPORTAMENTI Stabilire corretti rapporti interpersonali con gli adulti e con i compagni EDUCARE A COMPORTAMENTI CIVILMENTE E SOCIALMENTE RESPONSABILI accettare le norme che consentono il corretto svolgimento della vita sociale a scuola aiutare i compagni in difficoltà Stabilire corretti rapporti interpersonali con gli adulti, con i compagni ed accettazione delle norme che consentono il corretto svolgimento della vita sociale a scuola Essere disponibili a partecipare all’attività, sapendo lavorare con gli altri e cercando di ottenere un maggiore autocontrollo. rispettare il materiale scolastico Sviluppare il senso di responsabilità e portare solo quello occorrente intesa come comprensione e tolleranza verso gli altri intervenire al momento opportuno e in modo ordinato rispettare le norme che consentono il corretto svolgimento dell'attività scolastica EDUCARE ALLA CONOSCENZA DI SE’ E DEGLI ALTRI classe terza COMPORTAMENTI mostrare apertura nei confronti di diverse etnie, culture, religioni Impegnarsi nelle attività del gruppo dei coetanei, del gruppo classe, dell'istituto Sviluppare il senso di responsabilità intesa come comprensione e tolleranza verso gli altri. Consolidare la propria coscienza nei confronti di atteggiamenti sociali (razzismo e pregiudizi) per agire liberamente e criticamente EDUCARE AL METODO DI LAVORO eseguire i compiti assegnati e rispettare i tempi delle consegne impegnarsi nello studio individuale ed informare gli insegnanti sulle difficoltà incontrate Sviluppare ulteriormente interessi personali all’interno dei contenuti Elaborare in modo personale i contenuti, utilizzando linguaggi verbali e non verbali Usare correttamente linguaggi verbali e non (matematico, figurativo, grafico, musicale, corporeo ). OBIETTIVI DIDATTICI GENERALI COMPETENZE COMPETENZE classi prime e seconde classi terze saper ascoltare saper leggere in modo corretto sapersi esprimere usando linguaggi verbali e non verbali acquisire le diverse tecniche e chiavi di lettura EDUCARE ALLE VARIE FORME DI COMUNICAZIONE Sviluppare la capacità di esprimere se stessi e comunicare con linguaggio appropriato Esercitare la creatività per esprimere sentimenti in forma originale e personale EDUCARE AL METODO SCIENTIFICO Memorizzare contenuti, regole e formule fondamentali Conseguire una lettura corretta ed espressiva Consolidare le tecniche di base per realizzare elaborati in forma originale saper esprimere un giudizio personale Saper esporre quanto letto ed ascoltato con linguaggio appropriato Strutturare in maniera ordinata e personale esperienze oggettive e soggettive Utilizzare contenuti, regole e criteri. Saper elaborare i dati raccolti con l’osservazione Favorire lo sviluppo Consolidare la capacità di calcolo graduale delle capacità di organizzare le conoscenze acquisite per affrontare e risolvere in modo razionale situazioni problematiche OBIETTIVI DISCIPLINARI Ogni docente , effettuate le prove d’ingresso ,elabora in genere entro la fine di ottobre, la propria personale programmazione individuale. Gli obiettivi specifici di apprendimento sono ordinati per discipline e per educazioni. Le educazioni sono riunite nell’unica dicitura di educazione alla convivenza civile che viene svolta trasversalmente in tutte le discipline. Essa comprende l’educazione alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare e all’affettività. Tali educazioni non sono separate dalle discipline, infatti le une rimandano alle altre e un obiettivo specifico di apprendimento di una delle dimensioni della convivenza civile è sempre anche disciplinare e viceversa. Disciplina Italiano Obiettivi comprensione della lingua orale e scritta; conoscenza delle funzioni e della struttura della lingua, anche nei suoi aspetti storico evolutivi; conoscenza ed organizzazione dei contenuti Storia Geografia conoscenza degli eventi storici; capacità di stabilire relazioni tra fatti storici; comprensione dei fondamenti e delle istituzioni della vita sociale, civile e politica; comprensione ed uso dei linguaggi e degli strumenti specifici conoscenza dell’ambiente fisico ed umano, anche attraverso l’osservazione; uso degli strumenti propri della disciplina; comprensione delle relazioni tra situazioni ambientali, culturali, socio-politiche ed economiche; comprensione ed uso del linguaggio specifico comprensione della lingua orale e scritta; produzione nella lingua orale e scritta; Lingua straniera conoscenza ed uso delle strutture e funzioni linguistiche; conoscenza della cultura e della civiltà Matematica Scienze Tecnologia conoscenza degli elementi specifici della disciplina; osservazione di fatti, individuazione e applicazione di relazioni, proprietà, procedimenti; identificazione e comprensione di problemi, formulazione di ipotesi e di soluzioni e loro verifica; comprensione ed uso dei linguaggi specifici conoscenza degli elementi propri delle discipline; osservazione di fatti e fenomeni, anche con l’uso degli strumenti; formulazione di ipotesi e loro verifica, anche sperimentale; comprensione e uso dei linguaggi specifici osservazione e analisi della realtà tecnologica considerata in relazione con l’uomo e l’ambiente; progettazione, realizzazione e verifica di esperienze operative; conoscenze tecniche e tecnologiche; comprensione e uso dei linguaggi specifici capacità di vedere-osservare e comprensione e uso dei linguaggi visivi specifici; conoscenza Arte e immagine e uso delle tecniche espressive; produzione e rielaborazione dei messaggi visivi; lettura di documenti del patrimonio culturale e artistico Musica comprensione e uso dei linguaggi specifici; espressione vocale e uso di mezzi strumentali, capacità di ascolto e comprensione dei fenomeni sonori e dei messaggi musicali; rielaborazione personale di materiali sonori consolidamento e coordinamento degli schemi motori di base; potenziamento fisiologico; Attività fisica e conoscenza degli obiettivi e delle caratteristiche proprie delle attività motorie; conoscenza delle regole nella pratica ludica e sportiva sportiva trasformare in competenze personali le conoscenze e le abilità acquisite nell’educazione alla Cittadinanza e cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare e all’affettività. Costituzione Religione conoscenza dei contenuti essenziali della religione; capacità di riconoscere ed apprezzare i valori religiosi; capacità di riferimento corretto alle fonti bibliche e ai documenti; comprensione ed uso dei linguaggi specifici Attività alternativa studio individuale assistito La verifica Le verifiche, a livello didattico, hanno lo scopo di controllare il grado di apprendimento degli alunni,la validità della programmazione con la possibilità di effettuare modifiche ed adattamenti alla realtà della classe. Rientra nella programmazione elaborata a livello dei singoli Consigli di classe e dal singolo docente stabilire quanti e quali tipi di verifica adottare in ogni classe e per ogni materia; in genere vengono così strutturate: organicamente distribuite nel tempo, al fine di evitare carichi eccessivi soprattutto nei periodi più delicati dell’attività scolastica, quali la fine del quadrimestre o la conclusione dell’anno; variate, in maniera tale da permettere agli studenti di misurarsi con tipi di prove diverse . Fanno parte dei tipi di verifica adottati nella scuola: i test d’ingresso le prove oggettive oggi correntemente in uso (trattazione sintetica di argomenti, questionari a risposta aperta, scelta multipla, test del tipo vero/falso, prove strutturate e semi strutturate, problemi a soluzione rapida ...) che permettono di avere una “fotografia” della classe posta davanti alle identiche difficoltà in uguali condizioni psicologiche, emotive ed ambientali i compiti in classe di tipo tradizionale le interrogazioni e i colloqui orali le verifiche interdisciplinari, volte a rendere espliciti i collegamenti tra le diverse discipline e ad accertare il grado di maturità raggiunto in ordine al conseguimento di una mentalità interdisciplinare. Gli indicatori che ogni insegnante dovrà tenere presente nella valutazione del profitto sono: la conoscenza dei contenuti specifici la comprensione dei contenuti specifici l’acquisizione di una terminologia appropriata e di una esposizione sciolta e corretta l’acquisizione di abilità di comprensione, di applicazione, rielaborative, analitiche, sintetiche, logico-deduttive e critiche rilevate tenendo conto del reale livello di partenza dell’allievo l’impegno, la continuità di lavoro, l’interesse e la partecipazione attiva e costruttiva all’attività didattica; La valutazione La valutazione rappresenta un momento fondamentale del processo educativo , pone al centro l'alunno nella sua totalità, per favorire la maturazione globale della persona e la presa di coscienza di sé, delle proprie attitudini e potenzialità ,in relazione ai vari momenti in cui viene attivata essa può essere: diagnostica, attivata all'inizio dell'anno scolastico, intesa come forma di ricognizione della situazione di partenza; si attua in questo momento un intervento in continuità con la Scuola primaria , in quanto vengono misurate le stesse competenze che i docenti della Scuola Primaria hanno valutato in uscita. formativa, intesa come somma delle occasioni educative offerte dagli insegnanti agli alunni; interessa l'andamento quotidiano dell'attività didattica, con percorsi individualizzati di apprendimento; procede con misurazione del profitto e con modalità propositive di recupero e di miglioramento; sommativa, collocata, dal punto di vista temporale, alla fine dei due periodi in cui viene suddiviso l’anno scolastico , è intesa come sintesi dell'effettiva situazione educativa di ciascun alunno. orientativa, in quanto dovrà offrire all’allievo stesso, agli insegnanti ed alle famiglie concreti strumenti per conoscere le capacità, i limiti e le attitudini di ciascuno studente Le verifiche formative e sommative prevedono una valutazione trasparente, fondata su criteri esplicitati e condivisi dai consigli di classe; gli indicatori su cui i docenti si basano sono i seguenti: impegno, interesse, partecipazione, capacità espositiva , rielaborazione delle conoscenze , conoscenza degli argomenti richiesti. Modalità di valutazione Ottimo 9-10 Distinto 8 Buono 7 L’alunno possiede conoscenze ampie ,approfondite e complete ,è in grado di applicarle e rielaborarle in modo personale, usando un linguaggio chiaro ed appropriato .Effettua con disinvoltura analisi e sintesi . Il suo metodo di studio è autonomo e produttivo L’alunno dimostra di possedere un patrimonio conoscenze generalmente organico e stabile e le sa applicare correttamente; espone in modo appropriato . Il suo metodo di studio è consolidato ed organico L’alunno possiede un buone conoscenze senza un particolare livello di approfondimento, è in grado di applicarle pur con qualche errore. La sua terminologia risulta abbastanza chiara ed il metodo di studio è organizzato Sufficiente 6 L’alunno possiede le conoscenze in maniera semplice ed essenziale, non commette errori nell’esecuzione di compiti semplici La sua esposizione è generalmente chiara ed accettabile. Il metodo di lavoro è da consolidare Non sufficiente 4-5 L’alunno possiede conoscenze superficiali o frammentarie e scarse e commette errori nell’esecuzione di compiti semplici . Non è autonomo nella rielaborazione degli apprendimenti e ne coglie solo parzialmente gli aspetti essenziali. È’ incerto nell’uso del linguaggio ed il suo metodo di studio è approssimativo Le valutazioni sono comunicate agli studenti e riportate sul registro personale dei Docenti ; al termine del primo quadrimestre i genitori ne prendono visione tramite la scheda che va firmata e restituita alla scuola . Le famiglie inoltre vengono informate sul profitto mediante la nota informativa , consegnata a metà del quadrimestre. Al termine del triennio e dopo il superamento dell’esame di Licenza agli studenti viene consegnata la Certificazione delle competenze , documento istituito secondo l’art.10 del DPR 275/1999. Tale dichiarazione, oltre ad assumere una funzione di orientamento e sostegno al processo formativo di ciascun alunno, registra le competenze acquisite , capacità e potenzialità dimostrate nelle diverse aree disciplinari e traguardi raggiunti dall’alunno, particolari attitudini emerse durante l’attività scolastica del triennio, piano di studi seguito. Il tempo-scuola L’orario delle lezioni è fissato in 29 ore curricolari settimanali +1 , in tal modo si è cercato di conservare un congruo monte-orario alle varie discipline. Le attività pomeridiane si svolgono, in genere dalle ore 14 circa alle ore 16.30. INIZIATIVE DI ORIENTAMENTO (come aiutare gli studenti nella scelta della suola secondaria di secondo grado) Negli ultimi due anni della scuola secondaria di primo grado, sono previsti vari incontri per fornire una serie di indicazioni utili alla scelta della futura scuola, ma anche in quelle terminali della scuola secondaria di secondo grado si prevede una serie di iniziative tese a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro e a facilitare la scelta della facoltà universitaria Entro marzo è previsto un incontro con gli alunni delle classi seconde delle scuole medie allo scopo di lustrare loro le varie tipologie di scuole secondarie di 2° grado con i rispettivi quadri orari. In questa occasione verrà distribuito l’opuscolo “Che fare”. Nel periodo ottobre-dicembre verranno effettuati una serie di incontri con gli studenti delle classi terze per approfondire la conoscenza dei quadri orari dei vari Istituti superiori, comunicare le iniziative di orientamento delle singole Scuole, programmare e organizzare gli stage scolastici. Nella prima settimana del mese di dicembre è previsto un incontro con i genitori degli alunni delle classi terminali per presentare i corsi IGEA e ITI dell’Istituto comprensivo. Nel mese di dicembre gli alunni delle classi terze verranno accolti ( in giornate diverse) presso la Scuola Secondaria di II° grado “E.Fermi”; gli insegnanti delle classi prime illustreranno a turno i laboratori, i libri di testo, i programmi delle varie discipline, i progetti. Nelle seconda metà del mese di gennaio verranno organizzati gli stage scolastici: gli alunni delle classi terminali della scuola secondaria di primo grado verranno accolti per una giornata dalla Scuola presso la quale intendono iscriversi. Saranno inseriti in una classe prima e potranno assistere alle lezioni curricolari. I Progetti Considerando che le finalità e gli obiettivi istituzionali della scuola indirizzati al raggiungimento del successo formativo sono: l’educazione integrale della persona la conoscenza del territorio la dimensione orientativa, intesa come scoperta di sé e del mondo in generale la maturazione del concetto personale di identità la motivazione ad apprendere e a dare senso e significato a ciò che si apprende il Collegio dei Docenti individua come aspetti da privilegiare: la conoscenza dei linguaggi multimediali la conoscenza del proprio territorio la sviluppo della creatività i corsi di recupero in orario pomeridiano l’ attività fisico-motoria Il complesso dei progetti fa parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa. Nel corso dell’anno scolastico il Piano può essere integrato anche in relazione a proposte di enti, associazioni, realtà produttive, genitori Dall’anno scolastico 2014/2015 è stato attivato l’indirizzo musicale presso la scuola secondaria di I grado “Renato Fucini” di San Marcello Pistoiese. L’indirizzo musicale offre, agli studenti che ne facciano richiesta, la possibilità di studiare uno strumento a scelta tra i seguenti: PIANOFORTE, CHITARRA, SAXOFONO, TROMBA. Lo studio di uno strumento amplia e completa l’offerta formativa dell’Educazione Musicale curricolare e rappresenta un’occasione unica per penetrare nel magico mondo dei suoni in modo più attivo e consapevole. Suonare uno strumento e “fare musica” con gli altri sono esperienze fondamentali che potenziano non solo le abilità pratiche e cognitive ma allargano anche l’”orizzonte umano” e le capacità d’interazione sociale. In poche parole, possono aiutarci a migliorare la qualità della vita, offrendoci un’attività che può impegnare il nostro tempo libero in modo creativo e piacevole. Partecipare a queste attività con uno strumento “serio” come quelli proposti dall’indirizzo musicale, non può che aumentarne il piacere e la soddisfazione. L’indirizzo musicale ha quindi, come obiettivo fondamentale, quello di dare un ulteriore e più approfondito contributo allo sviluppo armonioso della personalità degli studenti. Parallelamente può essere anche un’occasione di scoperta e crescita dei loro talenti, orientandone la scelta verso un indirizzo musicale negli studi successivi alla secondaria di I grado. A questo proposito per chi pensa che gli studi musicali offrano meno prospettive di altri percorsi, citiamo una ricerca dell’Università di Nottingham (UK), secondo la quale «i laureati in discipline musicali sviluppano tutte e sette le competenze che definiscono la capacità di trovare e mantenere un lavoro adeguato (employability): autogestione, capacità di lavorare in gruppo, consapevolezza commerciale e del cliente, capacità di risolvere problemi, capacità comunicative, abilità matematica, competenze informatiche. In questo senso i laureati in discipline musicali sono tra quelli con la maggiore possibilità di trovare e mantenere un impiego». (http://www.theguardian.com/education/2013/oct/11/music-students-employability) In ogni caso le metodologie utilizzate favoriranno uno studio sì serio e corretto, ma mai “serioso”, cercando di rendere tutte le attività correlate sempre piacevoli e soddisfacenti. Deve essere chiaro che questa è una scelta per tutti quelli che desiderano suonare o sono semplicemente curiosi di misurarsi con lo studio di uno strumento musicale, e non solo per quelli che hanno già in mente di proseguire gli studi musicali fino a un livello professionale. In quest’ottica sarà favorita l’attività di musica d’insieme, sicuramente l’esperienza più formativa sotto tutti i punti di vista, con tutte le formazioni possibili, dal duo all’orchestra. Gli studenti potranno esibirsi negli spettacoli, concerti e saggi che la scuola organizza al proprio interno e all’esterno, in collaborazione con enti locali, associazioni e teatri. I corsi musicali fanno parte dell’attività curricolare della scuola e non comportano costi aggiuntivi per le famiglie, a parte l’acquisto o noleggio di uno strumento personale che permetta lo studio a casa. Tale strumento, di livello adatto per un principiante, può essere facilmente reperito a costi contenuti presso i rivenditori specializzati che spesso offrono formule di facilitazione per studenti di scuole e conservatori. I corsi dell’indirizzo musicale, pur essendo corsi a cui si accede su richiesta, fanno parte dell’area “obbligatoria”, come avviene per lo studio della seconda lingua comunitaria: lo strumento scelto e assegnato è studiato per l’intero triennio ed è valutato come le altre discipline. Al termine del triennio, nel corso dell’esame finale, gli allievi danno prova delle competenze raggiunte con apposita valutazione. Svolgimento delle lezioni Le lezioni si svolgono in orario pomeridiano, dal lunedì al venerdì e prevedono due rientri settimanali di un’ora ciascuno o un solo rientro di due ore. Il tempo scuola degli alunni frequentanti l’indirizzo musicale comprende un orario settimanale di 32 ore, delle quali due ore specifiche dedicate alle materie musicali indicate nel vigente D.M. 201/99, ossia: 1. Lezioni specifiche di strumento musicale. 2. Teoria, solfeggio, grammatica e storia della musica. 3. Musica d’insieme. Le lezioni potranno essere individuali o a piccoli gruppi. L’organizzazione didattica delle 2 ore di indirizzo musicale è affidata al docente di strumento, che ne curerà l’adattamento alla situazione educativa della propria classe. Le lezioni di teoria e musica d’insieme possono essere effettuate per classi di strumento oppure per gruppi misti, a seconda delle necessità educative e didattiche. Prove attitudinali Gli alunni possono accedere all’indirizzo musicale da qualsiasi sezione, a seguito del superamento di una prova orientativo attitudinale (art.2 del D.M. 201/99), che si tiene quando gli alunni frequentano l’ultimo anno della scuola primaria. Essa consiste nell’accertamento delle capacità musicali di base del candidato, nonché dell’attitudine psicofisica allo studio dello strumento musicale. La prova si articola in tre fasi: una prova ritmica, una prova dell’orecchio musicale e una prova di attitudine specifica allo strumento. Se il candidato è già in possesso di competenze specifiche, il candidato proporrà un’esecuzione. Al termine della prova la commissione preposta, formata dai docenti di strumento in servizio nella scuola, esprime per ciascun candidato un motivato giudizio di idoneità/non idoneità. Eventuali preferenze espresse da alunni e genitori a favore dello studio di un determinato strumento musicale non saranno ritenute in nessun caso vincolanti ai fini dell’ammissione. I genitori degli alunni ammessi all’indirizzo musicale, all’atto dell’iscrizione alla scuola media, dovranno dichiarare di essere consapevoli del fatto che “Strumento Musicale” è una materia curricolare, regolarmente valutata, anche in sede di Esame di Stato (art.7 e 8 D.M. 201/99), che non è ammesso in alcun caso ritiro o abbandono e che le assenze alle lezioni di strumento saranno regolarmente annotate, comportando debita giustificazione. GLI STRUMENTI Sassofono Il saxofono, strumento a fiato ad ancia semplice, come il clarinetto, è uno strumento estremamente versatile sia dal punto di vista del repertorio che della possibilità di essere utilizzato nelle più disparate formazioni musicali. Pur essendosi ritagliato, storicamente, un ruolo di primo piano nel jazz e negli stili da esso derivati o limitrofi (blues, rock’n’roll, soul, funky, latin), il sax è nato come strumento classico e possiede un repertorio originale di musica classica che parte dal 1850 circa e arriva fino ai giorni nostri. Naturalmente, come per molti altri strumenti, si è andato affermando un repertorio di trascrizioni che offre la possibilità di suonare composizioni appartenenti a qualsiasi periodo della storia della musica, comprese la musica antica e quella del periodo classico-romantico. Strumento prettamente solista, il sax è adattissimo a svolgere questo ruolo accompagnato da un pianoforte così come da un’orchestra sinfonica, da un trio jazz come da una band elettrica, ma allo stesso tempo si adatta perfettamente a formazioni da camera, di soli sax o miste, ed è un efficace strumento “di fila” in orchestre classiche e jazz big bands. Infine è uno degli strumenti principali e immancabili nelle bande, colonne portanti delle tradizioni musicali italiane sparse sul territorio. Da un punto di vista tecnico il sax è il frutto di diverse innovazioni tecnologiche sviluppate dal suo ideatore, Adolphe Sax, che ne fanno il più moderno degli strumenti a fiato e lo rendono anche uno dei più accessibili ad un principiante. Contrariamente a quanto si può pensare, infatti, il sax non presenta particolari difficoltà nel primo approccio e permette, piuttosto rapidamente, di iniziare a divertirsi suonando. La metodologia didattica, utilizzata nell’insegnamento del saxofono nel nostro indirizzo musicale, favorisce lo sviluppo della musicalità naturale e istintiva degli allievi, il che renderà il loro approccio allo strumento più semplice, musicale e spontaneo. Alla fine del triennio gli allievi potranno padroneggiare brani solistici e d’insieme appartenenti a generi, epoche e stili diversi, utilizzando sia la lettura in notazione musicale tradizionale e non, che la memorizzazione e l’improvvisazione. Il saxofono è prodotto e costruito in ben 7 varianti che si distinguono per lunghezza e estensione diverse: sopranino, soprano, contralto, tenore, baritono, basso, contrabbasso. Grazie agli studi del suo inventore, vero scienziato dell’acustica, imparare a suonare una delle varianti permette di suonare anche ciascuna delle altre con minimi adattamenti, cioè la tecnica che si usa per suonare uno dei saxofoni è la stessa anche per tutti gli altri. Il sax che viene utilizzato per l’apprendimento in questo corso, come anche nei conservatori di musica, è, tradizionalmente, il sax contralto in Mi bemolle, il più usato come solista ed anche il più adatto e bilanciato come dimensioni per un principiante dai 9 anni in su. Pianoforte In linea con quanto suggerito dai programmi ministeriali e dalle indicazioni nazionali, l'insegnamento strumentale del pianoforte è inteso e portato avanti perseguendo il più ampio progetto complessivo di formazione della persona. Mirando a una consapevole appropriazione del linguaggio musicale e i fondamentali aspetti tecnicopratici, specifici dello studio del pianoforte, con quelli teorici, storici e culturali che insieme costituiscono la complessiva valenza dell'Educazione musicale. Adeguata e particolare attenzione è riservata a quegli aspetti del far Musica insieme (dal Duo Pianistico a 4 mani alle altre formazioni più ampie ed articolate) che pongono il preadolescente in relazione con i propri compagni. Ogni alunno al termine del proprio percorso di Studi, in relazione alle proprie potenzialità e al proprio impegno, arriverà ad eseguire con consapevolezza tecnico-interpretativa, composizioni di facile-media difficoltà, e a saper leggere a prima vista musiche “di difficoltà proporzionalmente adeguata alle proprie capacità ”( tratte dai principali “ Metodi” per Pianoforte). Il repertorio solistico o d'insieme studiato verrà scelto, tra la sterminata meravigliosa letteratura che il Pianoforte offre, senza alcuna preclusione di genere; ma sempre commisurato alle individuali reali capacità di ogni alunno. L'insegnamento strumentale ha comportato processi di organizzazione e controllo di una complessa “gestualità”; mirando a sviluppare adeguate capacità di valutazione critico-estetiche; stimolare autonome “interpretazioni” di quanto suonato, valorizzando la creatività nell'alunno. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO acquisizione di abilità inerenti alla “veloce” lettura musicale adeguato livello di capacità esecutive, con il conseguente sviluppo del giusto e necessario controllo muscolare-nervoso e del proprio stato emotivo. CONTENUTI FONDAMENTALI Lo studio del pianoforte sarà indirizzato alla: acquisizione di un corretto assetto psico-fisico, una corretta postura, un rilassamento conscio del proprio corpo, una adeguata respirazione e un giusto coordinamento. decodificazione dei vari aspetti del linguaggio musicale: ritmico, metrico, dinamico, timbrico, armonico; acquisizione, da parte di ogni alunno, di un metodo di studio basato sull'individuazione dei propri “errori” e sulla loro “correzione”; La capacità di Lettura (“Solfeggio”) è stata anche costantemente rinforzata dalla pratica della "Lettura a prima vista". Lo specifico studio strumentale si sofferma su: capacità di lettura sullo strumento (giusta correlazione segno - gesto – suono); uso dello strumento nella pratica individuale e collettiva (controllo della postura e “ascolto” degli altri); esecuzione, interpretazione ed elaborazione musicale (interpretazione intesa anche come sviluppo di una originale creatività). Tromba La tromba è uno strumento musicale antichissimo utilizzato soprattutto come avvisatore per scopi militari. Le prime trombe non avevano pistoni e potevano mettere solo suoni armonici (poche e ben determinate note a seconda della lunghezza dello strumento). La tromba fa parte della famiglia dei labiofoni, cioè gli strumenti che emettono il suono grazie alle vibrazioni dell’aria prodotte dalle labbra, senza utilizzare membrane vibranti come le ance. Negli strumenti a fiato è il musicista che spinge l’aria all’interno dello strumento; nel caso della tromba la membrana vibrante è proprio costituita dalle labbra. È uno strumento costruito in ottone (per questo motivo fa parte della famiglia degli ottoni), è assemblata con una serie di tubi che da stretti (all’imboccatura) diventano sempre più grandi nella parte più esterna, dove troviamo la campana. Il suono si produce immettendo aria nello strumento tramite l’imboccatura, facendo vibrare le labbra. Il musicista è in grado di far suonare una delle note fondamentali che possono variare grazie alle pressioni dei tre pistoni. La cosa stupefacente è che con solo tre pistoni si possono suonare tutte le note. Esistono diverse trombe prodotte in varie tonalità, la più utilizzata è la tromba in si bemolle. La sua estensione è di circa due ottave e mezzo, ma il limite non è dato dallo strumento ma dal trombettista, alcuni trombettisti (soprattutto jazz) riescono ad emettere suoni di tonalità molto più alte del normale. Attualmente la tromba viene suonata in quasi tutti i generi musicali, classica, jazz, blues, pop, funk, rock, latino americano ecc. Tra i nomi più famosi troviamo: Maurice Andrè, Winton Marsalis, Louis Armstrong, Chet Baker, Arturo Sandoval. Tra gli Italiani meritano di essere menzionati: Fabrizio Bosso, Enrico Rava, Paolo Fresu, Flavio Boltro, Andrea Tofanelli, Marco Pierobon e Andrea Giuffredi. Chitarra La chitarra è uno strumento musicale a corde che viene suonato con i polpastrelli, con le unghie o con un plettro. Il suono è generato dalla vibrazione delle corde, che sono tese al di sopra del manico che, a sua volta, poggia sul corpo che amplifica il suono. La chitarra può avere sei corde, ma spesso esistono delle variazioni, ad esempio in Brasile è in uso un tipo di chitarra a 7 corde. Un’altra variazione comune è la chitarra a dodici corde. Di solito la mano sinistra preme le corde sul manico, mentre la destra pizzica le corde facendole vibrare. La chitarra è un oggetto che non ha una dimensione precisa ma ne ha tante diverse. La nascita della chitarra è misteriosa; per certo si sa che degli strumenti a corda molto simili erano già utilizzati nell’antichità, ma la prima testimonianza scritta che descrive una chitarra si può far risalire solo al XIV° secolo. Sembra che a quel tempo la chitarra avesse 3 corde doppie e poi una corda singola per i suoni più alti. La prima chitarra vera e propria probabilmente è stata creata in Spagna dove si è subito diffusa in modo estremamente rapido: già nel XVI° secolo la chitarra rappresentava lo strumento musicale per eccellenza delle classi meno agiate e come tale si contrapponeva alla più antica viola da mano (vihuela), uno strumento a corda molto diffuso nell’aristocrazia dell’epoca e che era caratterizzato dall’avere 6 corde di cui 5 doppie. A sinistra potete vedere proprio una vihuela in una rappresentazione che risale al 1536. La chitarra si è quindi diffusa in tutta Europa e verso la fine del XVII° secolo acquista la quinta corda. Verso la metà del XVIII° secolo la chitarra ottiene finalmente la sua configurazione attuale: le corde doppie diventano singole e raggiungono il numero di sei. Poi verso la metà del XIX° secolo i costruttori ne perfezionano la forma aumentando la larghezza della cassa e riducendo lo spessore della stessa; questa forma “classica” è quella utilizzata attualmente. Dalla chitarra classica deriva anche la diffusissima chitarra elettrica, nata negli anni ’30 negli Stati Uniti ad opera di George Beauchamp. La costruzione della chitarra in legno Il Corpo. Dopo aver scelto il tipo di legno da utilizzare, bisogna disegnare la forma che si vuole dare alla chitarra su un foglio di cartoncino e ritagliarla, in modo da avere una dima per segnare il legno prima del taglio. Con la sega a nastro si ritaglia la chitarra. Il passo successivo consiste nel levigare bene il contorno del corpo fino ad eliminare completamente i segni grossolani della sega. Manico e paletta. Anche nel caso del manico e della paletta dobbiamo prima fare una dima e quindi tagliare il legno per poi levigarlo come abbiamo fatto per il corpo. L’assemblaggio delle varie parti: Si può ora cominciare a fresare gli scassi necessari per alloggiare il manico, e tutte le altre parti della chitarra. Scasso Manico. Iniziamo a preparare l’alloggiamento del manico, il più importante, in base al quale si ottiene l’esatta posizione delle altre parti. Fissaggio del manico: Pratichiamo i due fori per fissare il ponte controllando il perfetto allineamento con il manico. A questo punto possiamo incollare il manico senza risparmiare su colla e morsetti. Una volta asciugata la colla montiamo il ponte e le corde. Terminato il tutto rifiniamo la chitarra con carta abrasiva via via più sottile per prepararla alla verniciatura. Durante questa fase bisogna eliminare tutti i piccoli difetti tipo ammaccature graffi etc. per rendere la superficie più liscia possibile. La chitarra adesso è pronta per la verniciatura finale. Prima di verniciare sulla chitarra è meglio provare su un pezzo di legno, per verificare se il colore è quello che vogliamo. Diamo quindi una mano di vernice uniforme su tutta la chitarra. Lasciamo la chitarra appesa ad asciugare per almeno 15 giorni prima di passare alla fase di pulitura e lucidatura. Una volta asciugata, la vernice si presenta con l’ antiestetico effetto a buccia d’ arancia che va eliminato per dare alla chitarra la classica finitura a specchio tipica delle chitarre in commercio. Il necessario per questa fase è la carta abrasiva; mettiamo la pasta abrasiva su un batuffolo di cotone e con un movimento circolare cominciamo a strofinarlo sulla superficie della vernice fino a quando, come per magia, tornerà lucida. A questo punto non ci rimane che montare le corde e ascoltare con soddisfazione il suono della nostra chitarra. “Enrico Fermi” SCUOLA SECONDARIA DI II° GRADO Le novità della riforma Sono presenti tre indirizzi di studio: Settore economico – Indirizzo Amministrativo, Finanza e Marketing. Durata del corso di studi: 5 anni (1° biennio, 2° biennio, 5° anno). Titolo rilasciato: Diploma di Perito in Amministrazione, Finanza e Marketing. Ore settimanali di lezione: 32. Novità negli insegnamenti: sostituzione di Scienze della Materia e Scienze della Terra con Scienze della Terra e Biologia (1° e 2° anno), Fisica (1° anno), Chimica (2° anno); Geografia nel 1° biennio anziché nel triennio; sostituzione di Trattamento Testi con Informatica (1° e 2° biennio); obbligatorietà di una Attività alternativa all’ora di Religione cattolica. Settore Tecnologico – Indirizzo Meccanica, Meccatronica ed Energia. Durata del corso di studi: 5 anni (1° biennio, 2° biennio, 5° anno). Titolo rilasciato: Diploma di Perito in Meccanica, Meccatronica ed Energia. Ore settimanali di lezione: 32. Novità negli insegnamenti: insegnamento di Tecnologie Informatiche nel 1° anno; insegnamento di Complementi di Matematica nel 2° biennio; obbligatorietà di una Attività alternativa all’ora di Religione cattolica. Liceo Scientifico Durata del corso di studi: 5 anni (1° biennio, 2° biennio, 5° anno). Titolo rilasciato: Diploma di Liceo Scientifico. Ore settimanali di lezione: 27 nel 1° biennio, 30 nel 2° biennio e nel 5° anno. Novità negli insegnamenti: insegnamento di Geografia nel 1° biennio; insegnamento di Matematica con Informatica nel 1° biennio; insegnamento di Fisica anche nel 1° biennio; insegnamento di Scienze Naturali anche nel 1° anno; obbligatorietà di una Attività alternativa all’ora di Religione cattolica. Sia negli indirizzi Tecnici sia al Liceo è previsto l’insegnamento (definito CLIL), in lingua straniera, di una disciplina non linguistica compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato. Orario lezioni scuola secondaria secondo grado Mattino 1^ ora 7.55 - 8.55 2^ ora 8.55 - 9.50 3^ ora 9.50 - 10.40 Intervallo 10.40 - 10.50 4^ ora 10.50 - 11.40 5^ ora 11.40 - 12.35 6^ ora 12.35 - 13.30 Pomeriggio: 7^ ora 14.25 - 15.20 8^ ora 15.20 - 16.15 Pomeriggio cl. 5^ITI 7^ ora 14.25 - 15.15 8^ ora 15.15 - 16.05 9^ ora 16.05 - 17.00 Pomeriggio cl. 5^Igea solo venerdì 7^ ora 14.25 - 15.15 8^ ora 15.15 - 16.05 9^ ora 16.05 - 17.00 FLESSIBILITA’ ORARIA DIDATTICA E ORGANIZZATIVA Nell’esercizio dell’autonomia tutti gli ordini di scuola dell’Istituto Comprensivo, e quindi anche l’Istituto Tecnico Commerciale e ITI adottano forme di flessibilità oraria, didattica e organizzativa: adattamento del calendario scolastico alle esigenze del territorio e alle necessità formative degli studenti; progettazione dell’orario complessivo annuale delle discipline, prevedendo forme di flessibilità oraria, quali: -compensazione fra discipline del curricolo ministeriale, per cui una disciplina cede un certo numero di ore ad un’altra, recuperandole in un periodo successivo; -cessione di ore, per necessità didattiche, da una disciplina ministeriale ad un’altra, senza recupero delle stesse; -cessione di ore, per necessità didattiche, da una disciplina ministeriale ad una nuova disciplina scelta dall’Istituto , senza recupero delle stesse; attivazione di percorsi didattici individualizzati, in particolare per gli studenti diversamente abili, nel rispetto del principio generale dell’integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo; iniziative di recupero e sostegno, di continuità, di orientamento scolastico e professionale; percorsi formativi che coinvolgono più discipline. I.G.E.A. (INDIRIZZO GIURIDICO-ECONOMICO-AZIENDALE) Ha sostituito l’indirizzo commerciale amministrativo per rispondere più efficacemente ai cambiamenti della realtà economico-sociale e del mondo produttivo, che richiedono competenze innovative. Tra le novità disciplinari introdotte vi sono: l’accorpamento di ragioneria e tecnica bancaria in un’unica disciplina, chiamata “Economia Aziendale”; la revisione del programma di matematica, che ha il compito di veicolare l’informatica; l’introduzione di materie a forte contenuto scientifico e l’istituzione sul biennio di “Trattamento testi e dati”, in sostituzione della stenografia e della dattilografia, per operare direttamente utilizzando il computer. E’ stato, inoltre, potenziato lo studio di due lingue straniere, inglese e francese, ricorrendo anche all’uso dei laboratori linguistici. Il quadro orario dell’IGEA, stabilito con il D.M. 31/1/96 n. 122, è il seguente: Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti Lingua e letteratura italiana Lingua inglese Storia Matematica Diritto ed economia Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia) Scienze motorie e sportive Religione cattolica o attività alternative cl.1 4 3 2 4 2 2 2 1 cl.2 4 3 2 4 2 3 2 1 cl.3 3 3 2 4 5 cl.4 3 3 2 3 5 cl.5 3 3 2 3 6 2 1 2 1 2 1 cl.3 cl.4 cl.5 3 2 3 3 6 3 8 3 9 Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo Scienze integrate – fisica Scienze integrate – chimica Geografia Informatica Seconda lingua comunitaria Economia aziendale cl.1 2 cl.2 4 3 2 3 2 2 3 2 Profilo professionale Il profilo professionale che il curricolo ministeriale tende a realizzare è quello del ragioniere esperto in problemi di economia aziendale, con una consistente cultura generale, dotato di sistematiche conoscenze dei processi aziendali sotto il profilo economico, giuridico e contabile, in grado di analizzare i rapporti tra l’azienda e l’ambiente in cui essa opera, per proporre soluzioni a specifici problemi. Il titolo di studio conseguito al termine del corso quinquennale IGEA è il diploma di ragioniere e perito commerciale, che consente una vasta gamma di sbocchi professionali: impiego in aziende commerciali, industriali e di servizi, sia pubbliche che private; impiego in uffici di banche e assicurazioni; impiego in studi di consulenza finanziaria, contabile e fiscale; impiego in centri elettronici di aziende ed enti pubblici e privati, attività o di vendita autonoma o dipendente; attività autonoma di carattere industriale, commerciale, assicurativo, finanziario; attività commerciale di import-export. L’I.G.E.A. consente, inoltre, l’accesso a tutte le facoltà universitarie, in particolare a Economia e Commercio, Scienze Bancarie, Scienze Politiche, Giurisprudenza, Lingue Straniere; permette, infine, l’iscrizione ai corsi post-diploma di formazione professionale. ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Presso l’Istituto Tecnico di San Marcello è attivo, a partire dall’a.s. 2003/2004 l’indirizzo dell’istituto tecnico industriale (ITI). Il biennio dell’Istituto Tecnico Industriale è propedeutico a tutte le specializzazioni, che vengono scelte a partire dalla classe terza; prevede, infatti, una formazione generale, anche se già orientata in senso tecnologico-scientifico. Gli indirizzi del triennio (meccanico, elettrotecnico, elettronico, informatico) consentono al perito industriale di svolgere compiti di progettazione/manutenzione di impianti e di organizzazione di cicli produttivi. Il quadro orario del biennio ITI è il seguente: Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti 2010 - 2011 Lingua e letteratura italiana Lingua inglese Storia Matematica (Compresenza) Diritto ed economia Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia) Scienze motorie e sportive Religione cattolica o attività alternative cl.1 4 3 2 4 2 2 2 1 cl.2 4 3 2 4(2) 2 3 2 1 cl.3 3 3 2 4 - cl.4 4 3 2 3 2 cl.5 3 2 2 3 2 2 1 2 1 2 1 cl.3 cl.4 cl.5 5 6(2) 3(2) 4(2) 4(3) 4(3) 4(3) 4(1) 5 4(4) 6(5) 6(2) Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo Scienze integrate – fisica (compresenza) Scienze integrate – chimica (compresenza) Tecnologie e tecniche di rappr.grafica (compr.) Tecnologie informatiche(compresenza) Meccanica, macchine e energia Sistemi e automazione Tecnologie meccaniche di processo e prodotto Disegno, progettazione e org. industriale Laboratori e aule speciali: Laboratorio Laboratorio Laboratorio Laboratorio Laboratorio Laboratorio Laboratorio cl.1 cl.2 3 3 3 3 3(2) 3(2) 4 (1) (1) (1) (1) (2) di Disegno informatizzato di Macchine a fluido di Disegno tecnico di Tecnologia meccanica di Macchine e utensili di Sistemi e Automazione Linguistico TRIENNIO DI SPECIALIZZAZIONE MECCANICA Profilo professionale: Perito Industriale per la Meccanica. Il Perito Industriale per la Meccanica è una figura professionale particolarmente adatta ad inserirsi nelle aziende che operano nel settore meccanico. Può svolgere mansioni relative a fabbricazione e montaggio di componenti meccanici; programmazione, avanzamento e controllo della produzione con analisi e valutazione dei costi; dimensionamento, installazione e gestione di semplici impianti industriali; progetto di elementi e semplici gruppi meccanici; controllo e collaudo dei materiali; utilizzazione di impianti e sistemi automatizzati di movimentazione e produzione; sistemi informatici per la progettazione e produzione meccanica; sviluppo di programmi esecutivi per macchine utensili e centri di lavorazione CNC; controllo e messa a punto di impianti, macchinari e relativi programmi di servizio e manutenzione; sicurezza del lavoro e tutela dell’ambiente. Liceo Scientifico Titolo rilasciato: Diploma di maturità scientifica, non ha valore professionale ma consente di partecipare a quei concorsi pubblici dove venga richiesto il Diploma di Istruzione Secondaria Superiore, permette inoltre l’accesso a tutte le Facoltà universitarie e istituti Superiori. Si tratta di una scuola che fornisce una eccellente preparazione culturale utile sia per gli studi universitari, sia per raggiungere elevati livelli professionali. Oltre ai saperi umanistici sono sviluppati quelli scientifici ai quali è attribuito valore formativo secondo le caratteristiche della cultura moderna. Ore settimanali di insegnamento Materie di studio Lingua e Lettere Italiane Lingua e Lettere Latine Lingua e Letteratura Straniera Storia Geografia Storia Filosofia Scienze Naturali, Chimica e Geografia Matematica Fisica Disegno-Storia dell’Arte Religione o materia alternativa Educazione Fisica I 4 3 3 3 2 5 2 2 1 2 II 4 5 4 2 2 4 3 1 2 Classi III 4 4 3 2 2 3 3 2 2 1 2 IV 4 3 3 V 4 3 3 2 3 3 3 3 2 1 2 2 3 3 3 3 2 1 2 LA VALUTAZIONE Sono previste verifiche in ingresso per le classi prime, allo scopo di monitorare i livelli di partenza e le competenze linguistiche e logico-matematiche. L’esito di tali prove se ha lo scopo di valutare il livello di partenza della classe e di mettere in luce eventuali difficoltà. Le verifiche “in itinere”, o formative, e le verifiche sommative prevedono una valutazione trasparente, fondata su criteri esplicitati e condivisi dai Consigli di Classe. I voti vanno dal 2 al 10 e tengono conto di vari elementi: Conoscenza, competenza, capacità di affrontare gli argomenti richiesti Uso di terminologie specifiche e di un linguaggio appropriato Impegno, interesse e partecipazione Abilità nel saper collegare le varie discipline I voti sono comunicati agli studenti, immediatamente comunicati in forma scritta alle famiglie e riportati sul registro personale dei docenti. Alla fine del primo quadrimestre i genitori prendono visione delle valutazioni sintetiche tramite la pagella, che va firmata e restituita alla scuola. Le famiglie, inoltre, sono informate su frequenza, impegno, metodo di studio e profitto mediante schede, consegnate a metà di ogni quadrimestre. Le valutazioni di compiti e interrogazioni terranno conto del raggiungimento degli obiettivi formativi, trasversali e disciplinari, rapportati alle competenze e capacità raggiunte nonché ai progressi evidenziati rispetto ai livelli di partenza. I docenti si atterranno alla seguente scala tassonomica: voto minore di 4: possiede conoscenze approssimative o parziali che inducono a gravi errori anche nell’esecuzione di compiti semplici e nell’applicazione. Non riesce a condurre analisi corrette o a sintetizzare le conoscenze mancando di autonomia. Si esprime in maniera difficoltosa commettendo errori tali da oscurare il senso del discorso. voto 4: possiede conoscenze frammentarie e molto superficiali, commette spesso errori, ha difficoltà nell’analizzare e sintetizzare le conoscenze e nell’esposizione o esecuzione manca di autonomia. Le competenze sono molto limitate. voto 5: Possiede conoscenze superficiali e commette errori anche se non gravi. Non possiede autonomia nella rielaborazione e coglie solo alcuni degli aspetti essenziali; il linguaggio non è sempre appropriato e le competenze della disciplina sono modeste. voto 6: Pur possedendo conoscenze non molto approfondite non commette errori nell’eseguire compiti semplici. Sa applicarle ed anche se commette qualche errore è in grado di effettuare analisi parziali. E’ impreciso nell’effettuare sintesi ma ha qualche spunto di autonomia. Possiede una terminologia e un’esposizione accettabili ed ha una conoscenza sufficiente o più che sufficiente dei contenuti. voto 7: possiede conoscenze approfondite e non commette errori durante l’esecuzione di compiti complessi, sa effettuare analisi anche se con qualche imprecisione. Le sintesi sono compiute autonomamente, l’esposizione è chiara e la terminologia appropriata. Le competenze della disciplina sono discrete. voto 8: le conoscenze possedute sono approfondite e complete, le analisi sono profonde, le sintesi sono eseguite correttamente ed esegue anche valutazioni personali ed autonome. Le competenze sono buone. voto 9: le conoscenze sono ampie, complete e approfondite e vengono applicate correttamente. Effettua con disinvoltura analisi e sintesi e non incontra difficoltà neppure davanti alle problematiche più complesse. Sa rielaborare le conoscenze con numerosi spunti personali usando un linguaggio chiaro, corretto e autonomo. Le competenze sono ottime ampie e generalizzate. voto 10: le conoscenze sono molto ampie, complete e approfondite e vengono applicate perfettamente. Effettua con disinvoltura analisi e sintesi e non incontra difficoltà neppure davanti alle problematiche più complesse. Sa rielaborare le conoscenze con numerosi spunti personali usando un linguaggio chiaro, corretto e autonomo. Le competenze sono eccellenti, molto ampie e generalizzate. La valutazione finale, risultante dai voti conseguiti nello scrutinio che chiude il secondo quadrimestre, è riportata sulla pagella, con l’indicazione della promozione o meno alla classe successiva. CREDITI SCOLASTICI Numero Parametro 1 2 3 4 5 6 Descrizione PARAMETRI Assiduità nella frequenza scolastica, anche in considerazione del numero di ingressi posticipati ed uscite anticipate, con riferimento al rispetto delle regole e al voto di comportamento inteso come “valenza formativa” Interesse e partecipazione attiva al dialogo educativo durante le lezione con riferimento al voto di comportamento inteso come “valenza formativa” Serietà ed assiduità nello svolgimento delle consegne scolastiche Rispetto delle persone, regole e materiali presenti nella complessità scolastica Partecipazione ad iniziative ed attività con rilievo educativo realizzate al di fuori dell’orario scolastico Presenza di formali e specifici episodi di richiamo In sede di scrutinio, al termine delle classi terza, quarta e quinta superiore, in caso di promozione viene attribuito agli studenti il CREDITO SCOLASTICO ai sensi di quanto stabilito dal DPR 323 del 23 luglio 1998 e successive modifiche In particolare viene calcolata per ciascun studente la media dei voti M che individua l’ambito della banda di oscillazione indicata nella Tabella A allegata al DPR sopra citato. Nell’ambito della banda di oscillazione per individuare il punteggio da attribuire si terrà conto dei seguenti parametri: 1. assiduità frequenza scolastica 2. interesse ed impegno nella partecipazione al dialogo educativo e attività complementari ed integrative 3. crediti formativi Nel dettaglio ASSIDUITA’ FREQUENZA SCOLASTICA Parametro Assenze inferiori al 5% Assenze comprese tra il 5% e il 10% Assenze comprese tra il 10% e il 20% Assenze superiori al 20% INTERESSE ED IMPEGNO NELLA PARTECIPAZIONE AL DIALOGO EDUCATIVO Parametro Mostrati in tutte (o quasi) le discipline Mostrati in alcune discipline Mostrati in qualche (o nessuna) disciplina INTERESSE ED IMPEGNO NELLE ATTIVITÀ COMPLEMENTARI ED INTEGRATIVE Parametro Fattiva partecipazione in attività teatrali, cineforum, scuola aperta etc. CREDITI FORMATIVI Parametro Positivo svolgimento attività di stage Esperienza formante e/o legata all’indirizzo di studi maturata in campo sportivo, musicale, volontariato, vacanza studio etc. (da documentare) ATTIVITA’ ORGANIZZATA PER RECUPERARE LE CARENZE DEGLI STUDENTI Ai sensi del D.M. 80 del 3/10/07 e dell’O.M. 92 del 5/11/07 “le attività di sostegno e recupero costituiscono parti ordinarie e permanenti del Piano dell’Offerta Formativa” (art.1 DM 80) pertanto il Collegio dei Docenti ha definito le modalità di recupero delle carenze formative in modo tale da apportare le opportune (nonché obbligatorie) integrazioni al POF Il Collegio dei Docenti ha programmato i seguenti interventi: 1. INTERVENTI SUCCESSIVI AGLI SCRUTINI INTERMEDI Qualora dall’esito degli scrutini emergano insufficienze diffuse per oltre il 30% degli alunni della classe è prevista la sospensione dell’attività ordinaria delle lezioni per un congruo periodo di tempo secondo quanto consentito dal DPR 275 e dalla possibile riduzione del monte orario fino al 20% del totale (DM 47/2006). In concreto durante tale periodo sarà effettuata una riorganizzazione dell’attività scolastica, verranno rimodulati i gruppi classe, previa opportuna calendarizzazione, in modo da formare tre gruppi di livello: I) studenti con insufficienze sui quali si concentreranno gli interventi di recupero; II) studenti senza insufficienze ma bisognosi di consolidamento; III) studenti senza insufficienze sui quali, attraverso un percorso personalizzato, sia possibile valorizzare le eccellenze. Al termine di detto periodo verranno effettuate verifiche obbligatorie (art.5 OM 92) per accertare il superamento delle insufficienze. Si potranno verificare tre casi: a) INSUFFICIENZE COLMATE: nessun ulteriore intervento b) PERMANGONO GRAVI INSUFFICIENZE: attivazione di corsi di recupero pomeridiani da ultimare entro l’inizio delle vacanze pasquali con verifica finale obbligatoria c) PERMANGONO INSUFFICIENZE NON GRAVI: verrà attivato il c.d. “sportello” (art.2 c.11 OM 92). Esso rappresenta una ulteriore modalità di supporto per promuovere, correggere e migliorare lo studio individuale dello studente mediante uno “studio assistito” da parte del docente tutor, da effettuarsi preferibilmente in orario pomeridiano. L’individuazione della figura del tutor viene demandata ai Consigli di Classe. Si precisa che nell’ipotesi b) gli interventi di recupero vengano limitati, da parte del Consiglio di Classe, ad un massimo di TRE discipline per ciascun alunno, individuate in base ai seguenti parametri: I) gravità delle insufficienze; II) numero di ore della disciplina nell’ambito del curricolo; III) discrezionalità Consiglio di Classe. Qualora dall’esito dello scrutinio intermedio emerga un quadro meno problematico si provvederà direttamente all’organizzazione dei corsi di recupero pomeridiano COMUNICAZIONI ALLE FAMIGLIE L’esito degli interventi di recupero sui contenuti disciplinari del primo periodo dell’anno scolastico sarà comunicato alle famiglie degli studenti in occasione delle schede di valutazione inter periodale. 2. INTERVENTI SUCCESSIVI AGLI SCRUTINI FINALI Lo scrutinio finale può concludersi con: 1. GIUDIZIO DI PROMOZIONE, in assenza di valutazioni insufficienti 2. GIUDIZIO DI NON PROMOZIONE, in presenza di valutazioni insufficienti tali da pregiudicare, secondo la valutazione del Consiglio di Classe, la possibilità di superamento entro il termine dell’anno scolastico 3. SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO, in presenza di valutazioni insufficienti, ove il Consiglio di Classe valuti la possibilità da parte dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto entro il termine dell’anno scolastico, avvalendosi degli interventi di recupero attivati (art.6 c. 3 e 4 OM 92) Il numero delle insufficienze su cui sia possibile attivare gli interventi di recupero estivo è limitato ad un massimo di TRE DISCIPLINE per studente. La calendarizzazione dettagliata dei corsi estivi di recupero sarà comunicata alle famiglie immediatamente dopo lo svolgimento degli scrutini finali I corsi estivi si concluderanno con le prove di verifica di superamento del debito, dopo di che sarà convocato il Consiglio di Classe per integrare l’esito dello scrutinio finale; in tale sede sarà risolta la sospensione del giudizio con l’ammissione o la non ammissione dello studente alla classe successiva. ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA Una possibile risposta alle esigenze di individuare un quadro di riferimento per i contenuti delle attività formative, da prevedere in alternativa all’IRC, potrebbe essere offerta dallo studio dei diritti dell’uomo”, a partire dalle Dichiarazioni maturate soprattutto negli ultimi quarant’anni a livello internazionale. MOTIVAZIONI CULTURALI 1) lo studio dei “diritti dell’uomo” rientra nelle finalità educative della scuola: le tematiche in cui può essere articolato il discorso permetterebbero infatti: a) la conoscenza di un patrimonio internazionale oggi poco noto; b) la riflessione sui principali nodi riguardanti la persona umana, la società e le istituzioni, con particolare riguardo ai doveri individuali e collettivi; c) la maturazione di un giudizio che parta da un’adeguata cognizione di causa. C’è dunque materia per concorrere alla formazione del ragazzo, dell’adolescente, del giovane - come soggetto attivo dell’educazione – che si confronta con i problemi della dignità dell’uomo nel contesto sociale in trasformazione. Positiva quindi la verifica a livello educativo. 2. Lo studio dei diritti dell’uomo ha rilevanza culturale: costituisce di per sé materiale, consistente e significativamente ampio. La tematica potrebbe essere affrontata con taglio storico a partire dall’antichità o dalla storia moderna; ma anche lo studio della sola dimensione contemporanea avverte come le singole legislazioni costituzionali e ordinarie degli Stati vengano oggi speso misurate e giudicate in rapporto alla “dichiarazione dei diritti dell’uomo” (proclamata dall’ONU nel 1948) e alle successive deliberazioni offerte al contesto mondiale come prospettiva di convivenza civile. La varietà e vastità dei problemi affrontati (diritti civili e politici, tutela del lavoro, emancipazione femminile, garanzie per il minore, emarginazione, sviluppo dei popoli, qualità della vita …) fornisce, in una rilevante quantità di possibili approcci, una significativo “pacchetto di base” da cui far partire l’analisi e a cui fare riferimento nelle progressiva elaborazione. La verifica dello spessore culturale, è quindi positiva. APPROCCIO AI CONTENUTI PROGRAMMATICI Per quanto riguarda i contenuti, si possono delineare alcuni approcci: 1) un approccio storico-culturale che metta in rilievo la genesi e la progressiva determinazione dei diritti dell’uomo sanciti nei vari documenti, dichiarazioni e testi legislativi; 2) un approccio antropologico-filosofico finalizzato alla conoscenza ed approfondimento del pensiero e delle testimonianze di personaggi emblematici che, nel corso della storia, si sono battuti per la difesa dei fondamentali diritti umani (da Socrate a Gandhi, a Luther King, ecc.); 3) un approccio etico-sociologico rivolto a fare constatare l’applicazione ed il rispetto dei diritti umani, sia in sede privata, sia in sede pubblica, nonché l’assimilazione di essi nel costume e nella vita delle varie comunità, al di là del semplice riconoscimento giuridico. Nel quadro di tale riflessione, va messa in chiara evidenza la necessità che al quadro dei diritti corrisponda un quadro di doveri, che si traducono in comportamenti individuali e collettivi coerenti; 4) un approccio di carattere documentario, renda possibile la conoscenza diretta delle più importanti dichiarazioni internazionali e delle carte costituzionali, dai quali emerga la riaffermazione dei diritti dell’uomo e degli strumenti giuridici per difenderli Considerando le caratteristiche psico-cognitive degli alunni nelle diverse fasce di età e dei diversi gradi di scuola, possono essere oggetto di analisi e di riflessione: il contesto storico in cui si sono sviluppati i diritti dell’uomo; - le varie concezioni della vita da porre su un terreno di totale rispetto di ciascuno e le teorie sui diritti umani; - il rapporto tra le Dichiarazioni e le Costituzioni dei paesi occidentali ed europei; - la relazione tra documenti di diverse aree culturali (Occidente, terzo mondo, ecc.) evitando ogni pregiudiziale di carattere storico, politico, ideologico, religioso; - la presentazione di recenti iniziative in difesa dei diritti umani (Amnesty International, Tribunale Russell, Tribunale Sacharov, ecc.). FINALITÀ ED OBIETTIVI La finalità fondamentale dello studio dei Diritti umani può essere individuata nella presa di coscienza del valore inalienabile dell’uomo come persona, delle responsabilità individuali e sociali che ne derivano e nella maturazione individuale di una visione critica e partecipativa al fine della sempre maggiore riaffermazione dei diritti umani e dei relativi doveri, in ogni ambiente sociale e presso ogni popolo. PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO L’Alternanza Scuola-Lavoro viene introdotta da|l’Art. 4 della Legge n. 53 del 2003 e prevede che gli studenti tra i 15 e 18 anni possano frequentare la propria formazione scolastica con le modalità dell’ "Alternanza". Il successivo Decreto Legislativo n”. 77 del 2005 definisce l’ "Alternanza" quale modalità didattica ed individua le linee generali per organizzare i percorsi. mettere in contatto realtà diverse permettere agli studenti di meglio valutare la propria preparazione rispetto alle richieste del mondo del lavoro favorire il processo di orientamento degli studenti favorire la scoperta di capacità imprenditoriali migliorare la capacità di lavorare in gruppo imparare facendo rispondere alle esigenze del territorio nella formazione professionale fornire strumenti di analisi della realtà economica migliorare la capacità di auto valutarsi Fattibilità e Motivazione dell'idea progettuale La motivazione principe del percorso formativo in oggetto consta nella volontà di promuovere Io spirito aziendale nei giovani, sviluppando attitudini mentali rivolte alla soluzione dei problemi ed alla valutazione di esperienze di processo, superando la tradizionale logica dell'attività pratica legata semplicemente alla dimostrazione concreta di principi teorici, al fine di contribuire ad incoraggiare lo spirito imprenditoriale, promovendo la mentalità più adatta, la consapevolezza delle occasioni offerte dalla carriera imprenditoriale e le capacità professionali. In particolare si intende realizzare un'offerta formativa finalizzata a dare una risposta alle esigenze concrete del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale tenendo, anche, nella opportuna considerazione il contesto nazionale ed internazionale. Tale offerta formativa si caratterizza per la sua organizzazione flessibile, per l'alto uso di tecnologia, per l'attenzione alla didattica attiva e per la stretta collaborazione con il mondo aziendale, che assume la funzione di tutor dell'azienda simulata. Analisi, indagini e risultati dei fabbisogni formativi e professionali e Risultati Attesi del progetto Una attenta analisi dei processi e delle trasformazioni culturali del territorio, svolta al fine di individuare i bisogni e le disponibilità educative, unitamente alle indagini per la rilevazione delle caratteristiche socio—economiche dell’ambiente in cui è inserita la Scuola, hanno messo in evidenza: la carenza nel territorio di occasioni di aggregazione sociale, di crescita culturale e di esperienza di comunicazione globale; la dispersione del potenziale cognitivo per quegli alunni che escono dalla scuola con un bagaglio di conoscenze, in termini di abilita e competenze, inferiori agli standard previsti; i grandi cambiamenti, ma anche i notevoli problemi che investono il mondo della scuola in quanto agenzia culturale sul territorio; la relativa difficoltà, che molti alunni incontrano, nell'utilizzo corretto e appropriato dei linguaggi verbali e non verbali; la presenza sempre più numerosa di alunni con carenze negli apprendimenti disciplinari. Le molteplici problematiche di disagio sociale sopra segnalate, inducono gli operatori scolastici ad impegnarsi nella prevenzione della dispersione scolastica, sia sul piano del recupero strumentale dei numerosi alunni che presentano problemi nella alfabetizzazione di base, sia in quello relazionale, per garantire a tutti il pieno successo formativo. In relazione ai bisogni rilevati appaiono pertanto preminenti le necessità, da parte della scuola: di progettare percorsi educativi e didattici che offrano opportunità di apprendimento a tutti gli alunni; di istituire relazioni umane che facilitino, all'interno della scuola, il processo insegnamento/apprendimento; di integrare le diversità; di integrare scuola e territorio per dare risposte significative ai bisogni culturali e sociali con il concorso di tutti gli operatori coinvolti nel sistema formativo; di prevenire e recuperare la dispersione scolastica e l'insuccesso formativo. Visite tecniche, viaggi di istruzione In aggiunta a quanto fino ad ora esposto, per ampliare quanto più possibile l’offerta formativa sono previsti stage presso le più importanti Ditte del territorio e del Viaggi d'istruzione, Visite guidate e Uscite didattiche. Tali attività sono inserite nella programmazione didattica annuale e ne fanno parte integrante. Le mete prescelte possono essere sia in Italia che all’estero. Le visite tecniche si svolgono di norma ne||'arco di una giornata e sono inserite nella programmazione didattica annuale di ciascuna classe; vengono approvate dal Consiglio di classe e ad esse sono tenuti a partecipare tutti gli studenti della classe. Sono considerate visite tecniche, anche se superano le sei ore di orario scolastico, quelle a: BIMU, SMAU e quelle a mete previste nei singoli progetti e indirizzi. Competenze, abilità e conoscenze da acquisire nel percorso di alternanza Competenze Essere in grado di comunicare le informazioni in modo chiaro ed efficace. Essere in grado di tessere relazioni con Enti e Organismi pubblici e privati. Essere in grado di tessere relazioni collaborative con i colleghi. Essere in grado di assumere responsabilità e dimostrare affidabilità. Essere in grado di mettere in atto un pensiero autonomo nella risoluzione dei piccoli problemi emergenti durante il lavoro. Essere in grado di tessere relazioni istituzionali e sociali Essere in grado di procedere nell’avvio di un’attività autonoma. Abilità Capacità di comunicare le informazioni in modo chiaro ed efficace. Capacità di tessere relazioni con Enti e Organismi pubblici e privati. Capacita di tessere relazioni collaborative con i colleghi. Capacita di assumere responsabilità e dimostrare affidabilità. Capacita di mettere in atto un pensiero autonomo nella risoluzione dei piccoli problemi emergenti durante Il lavoro. Capacita di tessere relazioni istituzionali e sociali. Capacita di procedere nell'avvio di un’attività autonoma. Conoscenze Conoscenze dei principali strumenti informatici utili nel mondo del lavoro. Conoscenze approfondite del sistema dell‘informazione in Italia e in Europa. Conoscenze idonee al lavoro, anche attraverso |'uso di nuove tecnologie informatiche. Consapevolezza della nostra peculiarità imprenditoriale. Conoscenza delle principali forme di finanziamento finalizzate a|l’apertura di attività autonome. Conoscenza delle tecniche di marketing fondamentali. Conoscenza delle procedure burocratico/amministrative che caratterizzano |’avvio di un’attività Autonoma. Fasi ed articolazione formativa del progetto L’ attività prevede per ogni allievo un monte ore cosi distribuite: 15 ore di fase teorica per la preparazione della classe ed il feed-back finale — realizzate in Istituto 150 ore realizzate come stage in azienda 15 ore realizzate da esperti provenienti dal mondo del lavoro — realizzate in Istituto. Durata totale in ore: 180