Viale Villa Vittoria, 240/E – 51028 SAN MARCELLO PISTOIESE
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Il POF, Piano dell’Offerta Formativa, istituito con il D.P.R. n. 275 del 1999, è un documento che
rappresenta l’identità della scuola dal punto di vista didattico ed educativo e da quello organizzativo e
gestionale. Non è un adempimento di carattere burocratico , ma un vero e proprio atto di indirizzo che
impegna tutte le componenti scolastiche nei confronti degli utenti.
Il POF, approvato dal Collegio dei Docenti, è il frutto del lavoro collegiale di tutte le componenti della
scuola che, nell’elaborazione, interagiscono con gli Enti Locali, le Associazioni di volontariato , le realtà
produttive, le Associazioni dei genitori ed altri istituti uniti in rete.
E’ uno strumento dal quale traspare la consapevolezza di vivere in uno stato di diritto e che cerca di
rispondere con la massima trasparenza alle richieste di alunni e genitori.
Il P.O.F. viene elaborato dal Collegio dei Docenti anno per anno.
L’Istituto Omnicomprensivo San Marcello Pistoiese si ispira ai seguenti principi fondamentali:

si dichiara esplicitamente come un’Istituzione finalizzata all'educazione, formazione, istruzione
dei giovani, senza discriminazione in base a razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche,
condizioni socio-economiche e psicofisiche.

si impegna a favorire la partecipazione degli studenti e dei genitori delle classi alle attività
dell’Istituto nell’ambito delle rispettive competenze.

si impegna a favorire la collaborazione fra tutte le componenti coinvolte (genitori, istituzioni
culturali, amministrazione pubblica) per il raggiungimento di un alto livello nell'offerta
formativa, anche attraverso attività extra-scolastiche variamente individuate.
LIBERTA' DI INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
L’Istituto Omnicomprensivo San Marcello Pistoiese sostiene la libertà di insegnamento intesa come
strategia, tempi e modi che il docente ritiene opportuno adottare nell’ambito delle attività deliberate
dagli organi scolastici e riconosce il diritto del personale docente e non docente all'aggiornamento.
L’aggiornamento è teso a migliorare la valutazione dell’azione educativa, la ricerca di pratiche efficaci
di insegnamento-apprendimento e per la costituzione di un ambiente di apprendimento favorevole al
conseguimento dei migliori risultati per tutti.
AREA DIDATTICA
L’Istituto Omnicomprensivo San Marcello Pistoiese assume come principio fondamentale che la cultura
è un valore e la scuola una grande opportunità e lo promuove aprendosi al confronto con tutte le
componenti della società, che l’istruzione rappresenti uno strumento di libertà e divenga leva
strategica nella formazione dell’uomo e del cittadino.
Si impegna a facilitare l’inserimento degli Alunni nei vari settori di istruzione attraverso progetti di
accoglienza rivolti anche alle loro famiglie
Si impegna a coordinare le azioni progettuali in grado di individuare , nel passaggio da un settore di
istruzione ad un altro, obiettivi finali e requisiti di partenza tali da non creare fratture nel percorso di
apprendimento , combatte la dispersione e l’insuccesso scolastico.
Si propone quale istituzione finalizzata all'educazione ed alla formazione umana, civile e culturale degli
alunni, con una particolare attenzione all’abbattimento di ogni tipo di barriera tale da limitarne il
processo di crescita
Prendendo atto che si trova ad operare in un contesto socio culturale e geografico che presenta
particolari specificità, s'impegna ad esprimere chiaramente le proprie linee di intervento ed a mettere
in atto azioni di orientamento – riorientamento rivolte ad alunni e genitori.
NUOVE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
NUOVO OBBLIGO DI ISTRUZIONE
Nell’agosto 2007 il Ministro della Pubblica Istruzione ha emanato un documento – “Nuove Indicazioni
per il Curricolo” – che dà un assetto nuovo e dinamico ai contenuti didattico-disciplinari dalla scuola
dell’Infanzia al termine della secondaria di primo grado.
Dal settembre 2007 l’obbligo scolastico è stato innalzato a 10 anni: tale norma si accompagna a un
documento che esplicita le strategie per fornire ai giovani, in uscita dal biennio della secondaria di
secondo grado, gli strumenti per l’acquisizione dei saperi e delle competenze indispensabili per il pieno
sviluppo della persona e per l’effettivo esercizio dei diritti di cittadinanza attiva.
Nell’ambito della autonomia tutte le istituzioni scolastiche sono chiamate a elaborare i curricoli nei vari
ordini di scuola, nell’arco di un biennio e comunque entro il 2010.
I nuovi curricoli lanciano la sfida di una persona plurale: storica, antropologica, sociale, che
appartiene a un contesto e a una realtà.
Il nostro istituto pone la continuità orizzontale e verticale al centro della propria elaborazione
disciplinare e curricolare.
Scopi generali dell’istruzione da 3 a 16 anni
Scuola dell’infanzia
 Promuove lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza,
della cittadinanza
Scuola del primo ciclo (primaria e secondaria di primo grado)
 promuove il pieno sviluppo della persona,
 accompagna l’elaborazione del senso della propria esperienza,
 promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione
degli alfabeti di base della cultura.
Scuola secondaria secondo grado (biennio)
 promuove l’acquisizione di competenze cognitive spendibili, di abilità di
procedura, padronanza, esercizio della cittadinanza attiva, orientamento
IL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO
Il comprensorio della montagna pistoiese è caratterizzato dalla presenza di elevate valenze ambientali
e naturalistiche e da particolari categorie di beni che possono essere definite sia come risorse del
territorio sia come elementi fondamentali del paesaggio: l’aria, l’acqua, i boschi, i crinali.
Il territorio, conosciuto ed abitato fin dall’antichità, è caratterizzato da piccoli e sparsi nuclei abitati, e
da sempre è stato soggetto al fenomeno dello spopolamento: contadini, pastori, carbonai e
tagliatori di legna erano costretti ad emigrare stagionalmente in Maremma, Corsica e Francia.
Successivamente, durante i primi anni del Novecento, con l’insediamento della S.M.I e della cartiera
Cini la popolazione montana è aumentata , passando da un’economia agro-silvo-pastorale ad una con
marcate valenze industriali.
Oggi il progressivo abbassamento delle produzioni di tipo industriale localizzate nella montagna,
dovute al cambiamento dei metodi di lavorazione, determina un nuovo esodo dei lavoratori che è
diventato pendolarismo. È comunque presente un sistema di piccole imprese artigiane di qualità,
inoltre negli ultimi anni sono nate diverse forme di agriturismo dalle strutture finalizzate all’accoglienza
a quelle, invece che hanno puntato alla produzione e alla valorizzazione dei prodotti locali. Il turismo,
invernale ad Abetone e Cutigliano ed estivo (San Marcello, Cutigliano, Gavinana e Maresca), è
un’importante risorsa per l’economa della montagna, ma attualmente è nel settore dei servizi che
trova la maggior occupazione la gente della montagna.
Sotto l’aspetto socio-familiare, anche la Montagna Pistoiese segue la tendenza nazionale e denota una
progressiva tendenza all’invecchiamento della popolazione, aggravata dalle difficoltà per i giovani a
mantenere la residenza in loco, data la situazione occupazionale e la carenza di servizi e risorse
culturali.
L’allontanamento dal Comune di nascita e il calo demografico hanno avuto riflessi negativi sulla
consistenza numerica scolastica; tuttavia essa, dopo aver subito una flessione nei decenni scorsi,
attualmente tende alla stabilizzazione.
La maggiore diffusione dell’occupazione femminile determina un notevole aumento delle necessità di
strutture e istituzioni per l’assistenza ai minori; si sta inoltre evidenziando un’evoluzione della struttura
familiare (con passaggio dalla connotazione tradizionale a quella “aperta”) e si intensifica la presenza
di nuclei stranieri che si stabiliscono nella zona, sia in modo definitivo che temporaneo.
Per quanto concerne la formazione culturale, nella popolazione più giovane vi è la tendenza a salire
verso il livello di scuola superiore, nonostante una certa percentuale di abbandoni nei primi anni della
stessa.
Notevole spazio occupano associazioni di volontariato e solidarietà, sia quelle storiche nate a livello
locale sia quelle operanti anche su tutto il territorio nazionale; numerose poi le attività di tipo sportivo,
mentre, sotto il profilo culturale e ricreativo in genere, la zona non offre ancora sufficienti opportunità,
anche per la carenza di infrastrutture.
Nel territorio dell’Istituto Omnicomprensivo sono presenti un Istituto di Rieducazione psicomotoria, tre
moderni centri di soggiorno per anziani e una casa famiglia.
Fra le strutture di interesse sociale ricordiamo: l’Osservatorio Astronomico, il Teatro Mascagni, l’Orto
Botanico, l’Oasi de WWF, l’Ecomuseo della Montagna, comprensivo del centro di documentazione
presso il Palazzo Achilli di Gavinana, il Centro Studi Beatrice, il Museo della gente di montagna di
Rivoreta, quattro palestre, le Biblioteche comunali di San Marcello e di Cutigliano, il Museo di Gavinana
e quello di Scienze naturali a Campotizzoro.
L’Istituto Omnicomprensivo abbraccia un’area di competenza assai estesa, distribuita su quattro
comuni montani della Provincia di Pistoia: San Marcello Pistoiese, Cutigliano, Piteglio e Abetone, un
territorio da sempre caratterizzato da difficoltà di comunicazione con le principali direttrici di traffico e
da un certo indebolimento, negli ultimi tempi, di quelle attività economiche che avevano svolto nei
decenni trascorsi un ruolo portante dal punto di vista economico, ma anche sociale e culturale.
UN PERCORSO CONTINUO
In questo contesto l’Istituzione scolastica svolge il ruolo importante di prima agenzia formativa del
territorio e l’offerta educativa, pur essendosi arricchita negli ultimi anni, deve continuare a porsi
l’obiettivo di superare quella marginalità culturale che potrebbe trarre le sue radici in una specifica
marginalità geografica; proprio per evitare questa eventualità, si prospetta un percorso scolastico che
pur nella varietà degli insegnamenti e delle proposte, privilegi la continuità come diritto del ragazzo
ad avere un processo di formazione continuo e ad acquisire la piena consapevolezza della realtà nella
quale vive.
L’Istituto Omnicomprensivo, pertanto, pone al centro della propria proposta formativa l’organizzazione
di un itinerario scolastico che, rispettando i ritmi naturali di apprendimento dell’alunno, offra un
percorso formativo organico e completo, che possa favorire il passaggio tra diversi ordini di scuola
attraverso due momenti:

creando “continuità” nello sviluppo delle competenze che l’alunno può acquisire dall’ingresso
nella scuola fino ad orientarlo consapevolmente nelle scelte future (continuità verticale);

evitando che ci siano fratture tra vita scolastica ed extra-scolastica e facendo sì che la scuola,
attenta alle problematiche ed ai bisogni formativi del territorio, si ponga come perno di un
sistema scolastico allargato ed integrato in continuità con l’ambiente familiare e sociale
(continuità orizzontale).
È necessario che la continuità si realizzi non solo a livello gestionale o didattico, ma nell’enunciazione
degli obiettivi di fondo che stanno alla base dei vari progetti; d’altronde la composizione istituzionale
dell’Istituto Omnicomprensivo, peraltro abbastanza originale ed esclusivo nella realtà scolastica
italiana, lungi dall’essere un elemento di impedimento costituisce un dato che favorisce questo
progetto; sono comunque privilegiati alcuni indirizzi comuni a tutti gli ordini di scuola:





Sviluppo dell’area logica
Sviluppo dell’area linguistico-espressiva
Potenziamento delle lingue straniere
Uso delle tecnologie informatiche
Incremento delle attività artistico-espressive.
A conferma di questo obiettivo è stato elaborato uno specifico progetto denominato “PER MANO“
che viene illustrato nelle pagine seguenti e che precede le parti di questo documento destinate a
illustrare caratteristiche, obiettivi e strategie dei singoli ordini di scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria
di I grado, Secondaria di II grado).
Sempre nell’ottica della continuità verticale, l’Istituto attiva inoltre giornate di OPEN DAY in ogni ordine
di scuola.
PROGETTO DI ISTITUTO PER L’ACCOGLIENZA E LA CONTINUITÀ
I processi di apprendimento seguono un percorso formativo continuo che la scuola deve garantire il
più possibile unitario , organico e coerente .
La continuità educativa è condizione necessaria perché questo avvenga e percorso privilegiato per
dare alla scuola di base , obbligatoria , obiettivi formativi comuni e competenze proprie di ogni ordine
di scuola .
Nel contempo, l’operare attraverso momenti di accoglienza rende il percorso di ciascun alunno
maggiormente consapevole , favorendo e accompagnando la maturazione armonica della
personalità e dell’affettività , consente di affrontare con serenità il passaggio fra i vari segmenti e di
inserirsi in modo fattivo nella nuova realtà.
Finalità
 Attivare tutte le condizioni necessarie per garantire all’alunno un percorso formativo il più
possibile coerente , unitario e organico
 Potenziare le attività di raccordo fra i vari ordini di scuola
 Migliorare lo scambio di informazioni sull’alunno nel passaggio da un ordine all’altro
 Favorire il confronto e lo scambio di esperienze fra insegnanti dello stesso ordine e fra ordini
diversi
 Favorire contatti e diffusione di informazione fra l’Istituto e le famiglie.
ACCOGLIENZA IN ENTRATA
SCUOLA DELL’INFANZIA
A fine anno scolastico : si programma un giorno di “scuola aperta” , in cui i bambini che entreranno in
settembre potranno conoscere l’ambiente nuovo , insieme ai loro genitori. Sarà l’occasione informare
su alcuni aspetti della frequenza , modalità di inserimento , occorrente e così via .
All’inizio dell’anno scolastico: si effettua per due settimane il solo turno antimeridiano , necessarie per
organizzare l’inserimento e programmare in base al gruppo che sarà accolto, attività ludico didattiche
di osservazione .
SCUOLA PRIMARIA
A fine anno scolastico: si programma presso la scuola un incontro con i genitori dei nuovi iscritti con
visita alla struttura e informazioni sulla frequenza , attività iniziali, occorrente.
A maggio è previsto lo stage dei piccoli presso la primaria , con i bambini che stanno frequentando la
classe prima , con attività concordata .
Il primo giorno di scuola accoglienza dei genitori e degli alunni in situazione appositamente
organizzata ,alla presenza delle insegnanti ed eventualmente del Dirigente. La classe verrà resa
accogliente , con allestimenti colorati e giocosi .
All’inizio dell’anno scolastico: si effettua per una settimana il solo turno antimeridiano e viene
programmato il proseguimento in continuità di una attività individuata da questo anno scolastico con
le insegnanti della scuola dell’infanzia. Sulla base delle attività proposte , si faranno attività di
osservazione e prove di ingresso. La compresenza degli insegnanti permette di organizzare il lavoro in
piccoli gruppi .
Entro il mese di ottobre si convoca l’assemblea dei genitori per presentazione piano di lavoro e
comunicazioni .
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
A maggio : è previsto lo stage dei ragazzi di quinta presso la scuola secondaria di primo grado
Entro la fine della scuola: si propone l’organizzazione di un incontro , alla presenza del Dirigente e di
alcuni insegnati della scuola secondaria , per i genitori, per presentare la scuola nuova , la struttura, e
spiegare brevemente le modalità di organizzazione, i comportamenti attesi , l’occorrente ecc.
Primo giorno di scuola: breve saluto di accoglienza ad alunni e genitori di insegnanti coordinatori di
classe e Dirigente
I test di ingresso , concordati in uscita con gli insegnanti della primaria , relativi a competenze
trasversali e disciplinari verranno somministrati nelle settimane iniziali.
Le assemblee con i genitori che precedono le elezioni dei rappresentanti potranno essere l’occasione di
illustrare brevemente il piano di lavoro e di comunicare le scadenze della valutazione.
ACCOGLIENZA IN ITINERE
In ogni ordine di scuola è presente uno spazio specifico per l’ accoglienza di alunni che risultassero
trasferiti in corso d’anno o che, per motivi linguistici avessero necessità di attività più intensive di
alfabetizzazione, attraverso i progetti di potenziamento e recupero, inseriti nel Piano dell’Offerta
Formativa .
CONTINUITA’
La continuità educativa si realizza , al di la dei diversi stili e comportamenti pedagogici, a livello di
procedure condivise di programmazione e di valutazione, in modo che gli standards formativi in uscita
da un ordine risultino posseduti dagli allievi rispetto ai prerequisiti del livello formativo successivo.
Contenuti
Alunni dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia :si propone , nel nome della continuità orizzontale , di
istituto , incontri paralleli fra insegnati del terzo anno e insegnanti delle future prime , organizzati
come gruppi di lavoro .
Per questo anno si cercheranno di individuare percorsi concordati , che l’alunno possa riconoscere
come continui all’ingresso alla primaria e su questo si elaborano due tre prove di uscita .
L’insieme delle prove costituiranno la base , a settembre , per la programmazione di un curricolo
unitario, valido per tutta il comprensivo.
Vengono programmate attività di conoscenza degli spazi, delle strutture e dell’organizzazione della
scuola primaria (stage a maggio), con accoglienza da parte dei bambini che hanno già frequentato la
prima .
Alunni classi quinta della primaria e alunni classi prima della secondaria primo grado . Per la
realizzazione della continuità disciplinare si intende realizzare macro aree di apprendimento , su
tematiche trasversali.
Raccolta dati sugli alunni e scambio di informazioni da un ordine all’altro. Sono attualmente usati i
colloqui sui seguenti aspetti :

area comportale e socio-relazionale

area cognitiva

area del metodo di studio .
Strategie
Le strategie fanno riferimento alla strutturazione di gruppi di lavoro orizzontali prima e poi verticali e
dovranno essere finalizzate al coordinamento dei curricoli delle classi ponte .
Si ritiene necessario procedere attraverso questo percorso :

analisi dei contenuti e metodi di ciascuna scuola (orizzontale , perché la corposità delle
indicazioni necessita anche di una riflessione ulteriore comune , in modo che gli standards in
uscita siano gli stessi da tutte le scuole del territorio)

analisi dei contenuti e metodi di ciascun ordine di scuola (verticale) per il raccordo reale
e la costruzione di curricoli continui , definizione chiara degli obiettivi educativi e didattici
attesi in uscita

metodologie della valutazione (prima in orizzontale , poi in verticale ).

rapporti con i genitori
Preso atto dell’importanza e anche della consistenza del lavoro che dovremo affrontare , è necessario
organizzare , anche nei tempi più distesi , in giugno e in settembre , gruppi di lavoro che coinvolgano
tutti gli insegnanti , come in una sorta di autoaggiornamento.
RAPPORTI CON LE ALTRE ISTITUZIONI
Sembra opportuno , al fine di organizzare la progettazione , anche in continuità e in verticale ,
conoscere le linee guida del piano d’area con sostanziale anticipo rispetto al passato ,in modo tale da
creare un raccordo reale tra bisogni dell’istituto e offerta.
Sarebbe opportuno coinvolgere le amministrazioni comunali con anticipo per spiegare con chiarezza
quali sono i nostri bisogni e cercare di ottenere che il piano d’area tenesse conto in modo reale delle
necessità.
ATTIVITA’ DI SOSTEGNO
In ottemperanza alla legge 5 febbraio 1992 n° 104 : “ legge quadro per l’assistenza , l’integrazione
sociale e i diritti delle persone handicappate”, nell’Istituto è garantito il diritto all’educazione e
all’istruzione delle persone diversamente abili fin dalla scuola dell’infanzia, passando per la scuola
primaria per arrivare alle scuole secondarie di primo e secondo grado.
L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità di ogni alunno
nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.
L’esercizio del diritto all’educazione e all’istruzione non può essere impedito da difficoltà di
apprendimento né da altre impedimenti derivanti dalle disabilità connesse all’ handicap, pertanto:
all’individuazione dell’alunno come persona diversamente abile ed all’acquisizione da parte dell’Istituto
della documentazione risultante dalla Diagnosi Funzionale, fa seguito un Profilo Dinamico Funzionale
( PDF) ai fini della formulazione del Piano Educativo Personalizzato (PEP) alla cui definizione
provvedono congiuntamente, con la collaborazione di genitori, gli operatori delle Aziende Sanitarie
Locali e il personale insegnante specializzato della scuola, in accordo con gli insegnanti curricolari.
Il Profilo indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali e affettive dell’alunno e pone in rilievo sia le
difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le
potenzialità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate nel
rispetto delle scelte culturali dell’alunno.
Alle elaborazioni del PDF e del PEP seguono, con il concorso degli operatori medici, della scuola e della
famiglia, verifiche periodiche per controllare gli effetti dei diversi interventi ed eventualmente apporre
eventuali modifiche o integrazioni.
DSA
In ottemperanza alla Legge n. 170 del 8 ottobre 2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico” e al D.M. 12 luglio 2011 “Linee guida per il diritto allo studio degli
studenti con DSA”, l’Istituto garantisce l’accoglienza degli alunni con Disturbi Specifici
dell’Apprendimento, mettendo in atto tutte le misure atte a favorire la loro piena integrazione ed il
raggiungimento degli obiettivi programmati.
A questo scopo opera nell’Istituto un docente al quale è attribuita la funzione strumentale di supporto
DSA.
Per le diverse azioni e soggetti coinvolti si rimanda all’allegato “Protocollo d’accoglienza per gli
alunni con DSA”.
Alunni stranieri
Nel corso degli ultimi anni c’è stato un graduale ma costante aumento degli alunni stranieri, che ad
oggi rappresentano quasi il 10% della popolazione scolastica.
Spesso gli alunni che arrivano all’istituto non possiedono strumenti linguistici e comunicativi adeguati
per l’inserimento nella classe di appartenenza. In linea generale , però, se ne rispetta l’età anagrafica ,
attivando strategie multiple di azione.
E’ stato elaborato un protocollo di qualità per accompagnare la frequenza dei ragazzi non italofoni ,
monitorato da una commissione di lavoro e di concerto con tutto il personale , docente e
amministrativo.
CURRICOLO PER COMPETENZE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
La pubblicazione delle Indicazioni Nazionali per il curricolo (DM n. 254 del 16 novembre 2012) ha
riportato l’attenzione sul tema della progettazione curricolare e sul ruolo che essa può avere ai fini
della promozione delle competenze. Il costrutto di competenza impone alla scuola di ripensare il
proprio modo di procedere, suggerendo di utilizzare gli apprendimenti acquisiti nell’ambito delle
singole discipline all’interno di un più globale processo di crescita individuale. I singoli contenuti di
apprendimento rimangono i mattoni con cui si costruisce la competenza personale. Non ci si può
quindi accontentare di accumulare conoscenze, ma occorre trovare il modo di stabilire relazioni tra
esse e con il mondo al fine di elaborare soluzioni ai problemi che la vita reale pone quotidianamente.
Conformemente ai documenti europei, anche la legislazione scolastica italiana punta al pieno sviluppo
della persona e all’esercizio dei diritti di cittadinanza, passando per l’acquisizione di saperi e
competenze indispensabili che «[…] non riguardano una versione riduttiva del saper fare; (ma che)
costituiscono, invece, quel saper fare ad ampio spettro che conferisce senso autentico e motivante alle
“cose apprese e utilizzate”, perché siano riconducibili a sé e utilizzabili in più campi e con versatilità. Al
contempo i saperi […] devono potersi concentrare in primo luogo, su conoscenze chiare irrinunciabili,
apprese in modo serio e generative di nuovo apprendimento» (DM del 22 agosto 2007, n. 139).
Come riportato nel DM appena citato, la sfida più importante sul fronte progettuale è quella di
finalizzare il sapere disciplinare al raggiungimento di apposite competenze, di cui occorre sperimentare
anche la certificabilità.
A questo proposito, oltre ad aver recepito il Modello di certificato dei saperi e delle competenze
acquisiti dagli studenti al termine dell'obbligo di istruzione (DM n. 9/2010), nell’a.s.
2014/2015 l’Istituto ha adottato in via sperimentale i due modelli per la Certificazione delle
competenze nel primo ciclo di istruzione (uno per le classi quinta della primaria, appunto, e
l’altro per le classi terze della Secondaria di I grado) definiti dal Comitato tecnico per le Indicazioni
nazionali per il curricolo, coerentemente con quanto prevede la normativa europea (le Competenze
chiave) e con le Indicazioni (DM n. 254/2012).
documenti per la certificazione
La certificazione delle competenze, che accompagna il documento di valutazione degli apprendimenti e
del comportamento degli alunni, rappresenta un atto educativo legato a un processo di lunga durata e
aggiunge informazioni utili in senso qualitativo in quanto descrive i risultati del processo formativo,
fino al termine dell’obbligo di istruzione del secondo ciclo. Questa azione, lungi dal costituire una
semplice trasposizione degli esiti degli apprendimenti disciplinari, va intesa come valutazione
complessiva in ordine alla capacità degli allievi di utilizzare i saperi acquisiti per affrontare compiti e
problemi, complessi e nuovi, reali o simulati.
PROGETTO RAP (Ricerca Azione Pistoia)
Un modello di progettazione per unità di competenza in
un'ottica di continuità dalla scuola dell'infanzia al biennio
della secondaria di II grado
Il progetto, realizzato in rete con sei Istituti della provincia, ha proposto la progettazione e la
sperimentazione, negli anni ponte dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di II grado, di
un’unità di competenza sull’ascolto utilizzando il romanzo di I. Calvino, Le città invisibili.
La definizione delle azioni si è avvalsa della compilazione della griglia di progettazione dell’unità di
competenza sotto riportata.
Griglia progettazione unità di competenza
NUCLEO FONDANTE: ASCOLTARE
Competenza/e chiave per
l’apprendimento Comunicazione nella madrelingua
permanente *
Competenza/e chiave di
cittadinanza da
promuovere*
Competenza di base a
conclusione dell’obbligo di
istruzione*
ASSE CULTURALE*
Profilo delle competenze al
termine del I ciclo di
Istruzione*
Comunicare – Collaborare e partecipare
Padronanza nella lingua italiana.
Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili
per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.
Linguaggi
Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere e
testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro
linguistico appropriato alle diverse situazioni.
Traguardo/i di sviluppo della/e competenza/e: *
I traguardi sono prescrittivi ma possono essere declinati in indicatori più piccoli
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA I GRADO
SECONDARIA II GRADO
Indicatori
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA I GRADO
SECONDARIA II GRADO
Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre
spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole.
Ascolta e comprende testi orali “diretti” o” trasmessi” dai media cogliendone il
senso, le informazioni principali e lo scopo.
Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” o” trasmessi” dai media,
riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione
dell’emittente.
Ascolta e comprende testi di vario tipo, cogliendo le relazioni logiche tra le varie
componenti, riconoscendo i differenti registri comunicativi, individuando natura,
funzione e principali scopi comunicativi ed espressivi.
Ascolta e comprende narrazioni.
Ascolta e comprende testi orali cogliendone il senso, le informazioni principali e lo
scopo.
Ascolta e comprende testi di vario tipo, riconoscendone la fonte, il tema, le
informazioni e la loro gerarchia, l’ intenzione dell’emittente.
Ascolta e comprende testi di vario tipo, individuando natura, funzione e principali
scopi comunicativi ed espressivi.
Obiettivi di Apprendimento
(=conoscenze e abilità)
III INFANZIA
I PRIMARIA
V PRIMARIA
I SECONDARIA
DI I GRADO
1.1
1.1 Ascoltare con
rispetto e
comprendere
l’importanza del
saper ascoltare.
1.1
1.1 Ascoltare testi
letti da altri, anche
in situazioni diverse,
prestando la
massima attenzione
per il tempo
necessario
1.3
1.2 Ascoltare e
individuare
l’argomento,
le informazioni
principali.
1.3 Ascoltare e
selezionare
informazioni
in base allo scopo.
1.4 Ascoltare testi
applicando tecniche di
supporto alla
comprensione
III SECONDARIA
DI I GRADO
I SECONDARIA
DI II GRADO
1.1
1.2
1.1
1.2
RACCORDI CON ALTRE
DISCIPLINE/CAMPI
D’ESPERIENZA
RACCORDI CON ALTRI
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLA/E
COMPETENZA/E
ATTIVITÀ
GRUPPO
I
GRUPPO
II
GRUPPO
III
CONTENUTI
METODOLOGIA
STRUMENTI
ORGANIZZAZIO
NE DEI GRUPPI
SPAZI
GRUPPO
I
GRUPPO
II
GRUPPO
III
GRUPPO
I
GRUPPO
II
GRUPPO
III
GRUPPO
I
GRUPPO
II
GRUPPO
III
GRUPPO
I
GRUPPO
II
GRUPPO
III
GRUPPO I Arte
GRUPPO Arte
II
GRUPPO Arte, Tecnologia
III
GRUPPO I
GRUPPO
II
GRUPPO
III
Lettura di passi diversi del libro in oggetto al fine di evidenziare il significato e,
all'interno della struttura delle frasi, elementi ortografici (doppie, suoni “difficili,
ecc.) per indurre gli alunni a isolare le difficoltà ortografiche solo attraverso
l'ascolto. Restituzione con disegni delle storie rielaborate sulla base di quanto
ascoltato.
Lettura espressiva di alcuni capitoli del testo.
Giochi lessicali per individuare parole dai suoni simili.
Attività di riconoscimento del brano attraverso l’uso delle immagini.
Giochi all’aperto e di movimento per rispondere a domande.
Attività per individuare i collegamenti tra le informazioni ricevute.
Ascolto in diversi contesti di apprendimento (all’aperto, in laboratori, nelle aule
con la Lim della scuola) della descrizione di alcune città; contestualmente gli
studenti prendono appunti seguendo un’eventuale griglia di compilazione; in una
fase successiva ricostruiscono la mappa delle città basandosi sugli appunti presi
(con disegni e l’uso di materiali diversi)..
Italo calvino “Le città invisibili”
Italo calvino “Le città invisibili”: città di Sofronia, Ottavia, Smeraldina, Cecilia e
Argia
Italo calvino “Le città invisibili”
Lettura da parte di soggetti diversi.
Lezione frontale
Cooperative learning
Lezione interattiva con supporti multimediali
Outdoor training
Tutoring
Ascolto attivo, apprendimento collaborativo, metodo sperimentale, risoluzione di
problemi
I.Calvino, “Le città invisibili”
I.Calvino, “Le città invisibili”
I.Calvino, “Le città invisibili”, vari ambienti di apprendimento, strumenti
informatici e multimediali.
Gruppi non omogenei composti da 12- 13 alunni
Piccoli gruppi di lavoro
Gruppi a classi aperte secondaria – primaria
Piccolo gruppo
classi aperte
gruppo classe/i
GRUPPO Aula, biblioteca della scuola
I
GRUPPO Aula scolastica
Laboratorio multimediale
II
GRUPPO
III
GRUPPO
TEMPI
I
GRUPPO
II
GRUPPO
III
DURATA
GRUPPO
I
GRUPPO
II
GRUPPO
III
GRUPPO
STRUMENTI
I
DI
GRUPPO
VALUTAZIONE
II
GRUPPO
III
Parco Pertini di Agliana
Esterni, laboratori e aule della scuola
Aprile-maggio 2014
Aprile-maggio 2014
Aprile-settembre 2014
6 ore
6 ore
6-12 ore
Check List
Prove oggettive e strutturate
Prodotto finale, osservazione in itinere, diario del docente per l’osservazione
sistematica, diario di appunti dei ragazzi, griglia di valutazione con indicatori
specifici
Valutazione delle competenze
Per ogni competenza individuare l'indicatore con i relativi descrittori declinati per livelli (inadeguato, di base,
adeguato, avanzato, eccellente)
indicatore: ad es. completezza (obiettivi diversi possono avere stessi indicatori)
descrittore: livello inadeguato = incompleto
livello di base = parzialmente completo
livello adeguato = completo
livello avanzato = completo e organico
livello eccellente = completo e approfondito
indicatore Ascolta e comprende le narrazioni individuando le informazioni principali.
descrittori inadeguat Ascolta per tempi brevi, memorizza con difficoltà e non sempre
o 5
comprende un testo raccontato.
di base
Ascolta, comprende e verbalizza storie e racconti su domande stimolo.
6
Memorizza brevi testi.
adeguato Ascolta, comprende e verbalizza in modo pertinente, esperienze
INFANZIA
7-8
personali, storie e racconti. Memorizza i testi.
avanzato Ascolta, comprende, elabora e verbalizza con facilità testi di vario
9
genere.
Memorizza con facilità, racconta esperienze vissute e narrate.
eccellente
10
obiettivi
1.1, 1.2
indicatore Ascolta con rispetto e comprende l’importanza del saper ascoltare.
descrittori inadeguat Ascolta con rispetto discontinuo e comprende in modo incompleto
o 5
l’importanza del saper ascoltare.
di base
Ascolta con rispetto e comprende in modo sufficiente l’importanza del
6
saper ascoltare.
adeguato Ascolta con rispetto e comprende adeguatamente l’importanza del
I PRIMARIA
7-8
saper ascoltare.
avanzato Ascolta con rispetto e comprende in modo completo l’importanza del
9
saper ascoltare.
eccellente Ascolta con rispetto e comprende in modo completo e approfondito
10
l’importanza del saper ascoltare.
obiettivi
1.1, 1.2
indicatore Assume e mantiene un atteggiamento di ascolto attivo nelle diverse situazioni
comunicative. Comprende le informazioni dei testi ascoltati e le utilizza in funzione
di diversi scopi.
V PRIMARIA descrittori inadeguat Generalmente non mantiene un atteggiamento di ascolto nelle varie
o 5
situazioni comunicative. Comprende in modo frammentario gli
argomenti affrontati nelle conversazioni e il contenuto essenziale di
semplici testi.
di base
6
È in grado di mantenere un atteggiamento di ascolto nelle varie
situazioni comunicative solo per un tempo breve. Comprende, se
guidato, gli argomenti affrontati nelle conversazioni e il contenuto
essenziale di testi di vario tipo ascoltati e non sempre li utilizza in
funzione dei diversi scopi.
adeguato Mantiene un atteggiamento di ascolto nelle varie situazioni
7-8
comunicative. Comprende gli argomenti affrontati nelle conversazioni e
i contenuti espliciti di testi di vario tipo ascoltati e li utilizza in modo
essenziale in funzione dei diversi scopi.
avanzato Mantiene un atteggiamento di ascolto attivo in tutte le situazioni
9
comunicative. Comprende pienamente gli argomenti affrontati nelle
conversazioni e i contenuti espliciti e impliciti di testi di vario tipo
ascoltati e li utilizza in relazione ai diversi scopi.
eccellente Mantiene sempre un atteggiamento di ascolto attivo in tutte le
10
situazioni comunicative. Comprende in modo completo e approfondito
gli argomenti affrontati nelle conversazioni e i contenuti di testi di vario
tipo ascoltati e li utilizza consapevolmente in relazione ai diversi scopi.
obiettivi
1.1, 1.2, 1.3
indicatore Ascolta individuando scopo, argomento, informazioni principali, punto di vista
dell’emittente applicando tecniche di supporto alla comprensione. Individua
elementi ritmici e sonori del testo.
descrittori inadeguat Ascolta in modo frammentario non sempre riuscendo ad individuare
o 5
scopo, argomento, informazioni principali, punto di vista dell’emittente.
Non applica tecniche di supporto alla comprensione
di base
Ascolta riuscendo essenzialmente ad individuare scopo, argomento,
6
informazioni principali, punto di vista dell’emittente applicando
tecniche di supporto alla comprensione. Individua i principali elementi
ritmici e sonori del testo.
adeguato Ascolta individuando scopo, argomento, informazioni principali, punto
III
7-8
di vista dell’emittente applicando tecniche di supporto alla
SECONDARIA I
comprensione in modo completo. Individua gli elementi ritmici e sonori
GRADO
del testo.
avanzato Ascolta in modo attivo e individua scopo, argomento, informazioni,
9
punto di vista dell’emittente applicando in modo approfondito le
tecniche di supporto alla comprensione. Rielabora in modo personale e
individua in modo completo gli elementi ritmici e sonori del testo.
eccellente Ascolta attivamente e approfonditamente e rielabora individuando
10
scopo, argomento, informazioni, punto di vista dell’emittente. Applica
in modo diffuso e acquisito tecniche di supporto alla comprensione.
Individua gli elementi ritmici e di suono del testo rielaborando
personalmente.
obiettivi
1.1, 1.2, 1.3
indicatore Ascolta in vari contesti individuando l'argomento e selezionando le informazioni
principali applicando strategie di ascolto.
descrittori inadeguat Ascolta in vari contesti in modo incompleto non sempre individuando
o 5
l'argomento e non sempre selezionando le informazioni principali. Non
sempre applica strategie di ascolto.
di base
Ascolta in vari contesti individuando l'argomento e selezionando le
6
informazioni principali applicando strategie di ascolto in modo
sufficiente.
I SECONDARIA
adeguato Ascolta in vari contesti individuando l'argomento e selezionando le
I GRADO
7-8
informazioni principali applicando strategie di ascolto in modo
adeguato.
avanzato Ascolta in vari contesti individuando l'argomento e selezionando le
9
informazioni principali applicando strategie di ascolto in modo
completo.
eccellente Ascolta in vari contesti individuando l'argomento e selezionando le
10
informazioni principali applicando strategie di ascolto in modo
completo e approfondito.
indicatore Ascolta cogliendo contesto, scopo e destinatario della comunicazione, individuando
il punto di vista dell’altro, applicando tecniche di supporto alla comprensione.
Coglie i caratteri specifici di un testo letterario.
II
descrittori inadeguat Ascolta senza riuscire sempre a cogliere contesto, scopo e destinatario
SECONDARIA
o
della comunicazione, punto di vista. Non applica o lo fa in modo
II GRADO
≤5
inadeguato tecniche di supporto alla comprensione.
di base
6
obiettivi
Ascolta riuscendo a cogliere in maniera sufficientemente adeguata
contesto, scopo e destinatario della comunicazione, individuando il
punto di vista dell’altro. Applica tecniche di supporto alla
comprensione. Riesce a cogliere i principali caratteri specifici di un
testo letterario
adeguato Ascolta cogliendo contesto, scopo e destinatario della comunicazione,
7-8
individuando il punto di vista dell’altro, applicando tecniche di supporto
alla comprensione. Coglie i caratteri specifici di un testo letterario.
avanzato Ascolta in modo attivo cogliendo contesto, scopo e destinatario della
9
comunicazione, individuando il punto di vista dell’altro. Applica in modo
efficace tecniche di supporto alla comprensione. Coglie in modo
autonomo e personale i caratteri specifici di un testo letterario.
eccellente Ascolta in modo attivo dimostrando capacità di rielaborazione
10
personale nel cogliere contesto, scopo e destinatario della
comunicazione, e nell’individuare il punto di vista dell’altro. Applica in
modo pienamente efficace tecniche di supporto alla comprensione.
Coglie e rielabora in maniera ricca, articolata e originale i caratteri
specifici di un testo letterario.
1.1, 1.2, 1.3
Il progetto realizzato può valere come modello per la progettazione e sperimentazione in continuità
verticale di analoghe unità di competenza.
PROGETTI/LABORATORI DI ISTITUTO
L’obiettivo, che l’Istituto si è posto nell’elaborazione di queste azioni, è quello di garantire continuità
progettuale per almeno un triennio, tempo ritenuto utile e funzionale a garantire adeguata efficacia
didattica ed educativa.
I Progetti/Laboratori proposti rispondono ai criteri, condivisi, di:
 continuità verticale e orizzontale fra tutti gli ordini,
 coerenza con le Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012, con particolare riferimento ai
traguardi da raggiungere,
 finalità di orientamento in uscita sia dalla scuola secondaria di I grado sia dalla secondaria di II
grado per l’ingresso all’Università o nel mondo del lavoro,
 acquisizione di competenze chiave di cittadinanza.
Saranno privilegiati metodi e strategie:
 Peer to peer;
 Tutoring;
 Apprendimento cooperativo;
 Dibate.
Per le attività potranno essere allestiti spazi idonei – polivalenti e pluridisciplinari – che i ragazzi
frequenteranno e vivranno con continuità.
In particolare per le Scuole secondaria di I e II grado – senza tuttavia escludere la Scuola primaria –,
le attività potranno essere sviluppate in orario pomeridiano in linea con il Progetto “Scuole Aperte”.
L’elenco dei progetti relativi all’anno scolastico in corso sono pubblicati al seguente indirizzo:
http://www.iocsanmarcello.gov.it/wordpress/progetti/
1) LABORATORI DI ROBOTICA
Il laboratorio sarà attivato a partire dalla 1a classe della Scuola primaria, soprattutto dove siano attivati
orari a tempo pieno.
Nell’ottica della continuità verticale le attività coinvolgeranno, anche in orario pomeridiano, le classiponte della Scuola primaria e della Scuola secondaria di I grado (classi 5a della Scuola primaria – 1a
della Scuola secondaria di I grado), e quelle della Scuola secondaria di I grado e della Scuola
secondaria di II grado (classi 3a della Scuola secondaria di I grado – 1a della Scuola secondaria di II
grado).
2) LABORATORI SCIENTIFICI
Si tratta di laboratori di Fisica / Chimica / Astronomia. Tra le attività rientra anche il progetto, già
attivo, “Orti in condotta”.
Si utilizzeranno anche strutture sul territorio che funzioneranno da laboratori già attrezzati.
3) LABORATORI INNOVATIVI DI
LATINO
Si tratta di laboratori finalizzati all’acquisizione delle strumentalità di base con metodi e strategie
sperimentali (lettura di tracce sul territorio, antica viabilità, archivi storici, visite mirate, etc.). Saranno
rivolti in particolare alle classi 2a e 3a della Scuola secondaria di I grado e alle classi del biennio della
Secondaria di II grado.
Le attività laboratoriali potranno coinvolgere anche discipline quali la Matematica e la Musica.
4) LABORATORI MIRATI PER L’ACQUISIZIONE DI
COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
5) LABORATORI LINGUISTICI E DI VALORIZZAZIONE
DEL PLURILINGUISMO
I laboratori saranno orientati in particolare all’attività di conversazione con la possibilità di
conseguimento di certificazioni.
6) LABORATORI DI MUSICA E DI AVVIO ALLO
STRUMENTO MUSICALE
I laboratori funzioneranno in continuità tra Scuola dell’infanzia, Primaria, Secondaria di I e di II
grado.
7) LABORATORIO/PROGETTO SALUTE E SPORT
8) CENTRI SCOLASTICI DIGITALI
Questo progetto, già attivo nelle Scuole primarie di Pian degli Ontani e di Cutigliano, potrà essere
allargato agli altri plessi della Scuola primaria e alle Scuole secondarie di I grado dell’Istituto per
condividere e mettere in rete buone pratiche e materiali, incentivare lezioni e didattica condivisi.
9) AMPLIAMENTO PROGETTO CLASSE
Oltre all’ampliamento del Progetto “Classe 2.0”, si prevede l’avvio del Progetto “Classe 3.0”.
10) LABORATORI ARTISTICI E ARTIGIANALI
11)
LABORATORI/PROGETTO EDUCAZIONE
ALLA CITTADINANZA EUROPEA
Rientrano nei laboratori sopra indicati i progetti “Erasmus+” (azione chiave KA1 e KA2), i progetti
collegati con i gemellaggi attivati dai comuni del territorio (con Aspen, e con comuni francesi dell’Ile
de France), i progetti di educazione alla cittadinanza europea con la Scuola Superiore Sant’Anna di
Pisa.
ERASMUS+
Erasmus+ è il programma dell’UE, approvato con il Regolamento UE n.1288/2013 del Parlamento
Europeo e del Consiglio, nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport per il
periodo 2014-2020. I settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport possono
fornire un prezioso contributo per aiutare ad affrontare i cambiamenti socio-economici, ovvero le sfide
chiave di cui l’Europa si sta già occupando e che la attendono nel prossimo decennio e per sostenere
l’attuazione della strategia Europa 2020 per la crescita, l’occupazione, l’equità e l’inclusione sociale.
Il programma garantisce opportunità di studio, formazione, di esperienze lavorative o di volontariato
all’estero. La qualità e la pertinenza delle organizzazioni e dei sistemi europei d’istruzione, formazione
e assistenza ai giovani saranno incrementate attraverso il sostegno al miglioramento dei metodi di
insegnamento e apprendimento, a nuovi programmi e allo sviluppo professionale del personale
docente e degli animatori giovanili, e attraverso una maggiore cooperazione tra il mondo
dell’istruzione e della formazione e il mondo del lavoro per affrontare le reali necessità in termini di
sviluppo del capitale umano e sociale, in Europa e altrove.
Nel 2015 Erasmus+ dispone complessivamente di 1 miliardo e 736 milioni di euro per finanziamenti
volti a promuovere opportunità per:



studenti, tirocinanti, insegnanti e altro personale docente, scambi di giovani, animatori giovanili
e volontari;
creare o migliorare partenariati tra istituzioni e organizzazioni nei settori dell’istruzione, della
formazione e dei giovani e il mondo del lavoro;
sostenere il dialogo e reperire una serie di informazioni concrete, necessarie per realizzare la
riforma dei sistemi di istruzione, formazione e assistenza ai giovani.
Il nostro Istituto aderisce al programma Erasmus+ attraverso due progetti relativi a due diverse
attività:

Azione chiave 1 – Mobilità individuale a fini di apprendimento.

Azione chiave 2 – Collaborazione in materia di innovazione e scambio di buone pratiche.
La prima (KA1), il cui progetto dal titolo “Partycipate” è già stato selezionato, sostiene lo sviluppo
professionale del personale docente e non docente di istituti d’istruzione superiore nella forma di
eventi di formazione all’estero (escluse conferenze) e periodi di Job Shadowing/periodi di
osservazione/formazione presso istituti d’istruzione superiore partner, o altre organizzazioni di
interesse all'estero, con l’obiettivo di:









migliorare le competenze, in relazione al profilo professionale;
migliorare la comprensione delle pratiche, delle politiche e dei sistemi nei settori dell'istruzione,
della formazione e della gioventù in tutti i paesi;
migliorare la capacità di determinare cambiamenti in termini di modernizzazione e apertura
internazionale all’interno dell’Istituto;
migliorare la comprensione delle interconnessioni tra istruzione formale e non formale,
formazione professionale e il mercato del lavoro;
migliorare la qualità del lavoro e delle attività a favore degli studenti;
migliorare la comprensione e la risposta alle diversità sociali, linguistiche e culturali;
migliorare l'abilità di indirizzare le necessità dei meno avvantaggiati;
migliorare il sostegno e la promozione per le attività di mobilità ai fini dell’apprendimento;
migliorare le opportunità di sviluppo professionale e di carriera;


migliorare le competenze nelle lingue straniere;
migliorare la motivazione e la soddisfazione nel lavoro quotidiano.
L’Azione chiave 2 (KA2), per cui l’Istituto ha sottoscritto – insieme a partner portoghesi, greci,
polacchi – il progetto dal titolo “But why the other Europeans don’t think like me?!”, presentato
dal Lycée Jean-Baptiste Delambre di Amiens (Francia), sostiene:
 Partenariati strategici nel settore dell’istruzione, della formazione e della gioventù;
 Alleanze per la conoscenza;
 Alleanze per le abilità settoriali;
 Sviluppo delle capacità nel settore dell’istruzione superiore;
 Sviluppo delle capacità nel settore della gioventù.
Si prevede che le attività sostenute nell’ambito della presente Azione Chiave portino effetti positivi e
duraturi sull’Istituto nonché sulle persone direttamente o indirettamente coinvolte nelle attività
organizzate.
Questa Azione Chiave dovrebbe garantire in particolare lo sviluppo, il trasferimento e/o l’attuazione di
pratiche innovative a livello organizzativo, locale, regionale, nazionale o europeo.
Il progetto sostenuto nell'ambito di questa Azione Chiave mira a produrre i seguenti risultati:
 approcci innovativi rivolti ai gruppi destinatari, fornendo ad esempio programmi di istruzione e
formazione più invitanti, in linea con le necessità e le aspettative individuali; uso di approcci
partecipativi e metodologie basate sulle TIC; procedure nuove o migliori per il riconoscimento e
la convalida delle competenze; maggiore efficacia delle attività a beneficio delle comunità
locali; pratiche nuove o migliori per provvedere alle necessità dei gruppi svantaggiati e per far
fronte alle diversità sociali, linguistiche e culturali; nuovi approcci per affrontare le disparità
geografiche e socioeconomiche nei risultati dell’apprendimento; nuovi approcci per migliorare il
sostegno alla competitività e all’occupazione, in particolare a livello regionale e locale;
 ambiente più moderno, dinamico, impegnato e professionale all’interno dell’Istituto:
integrazione delle buone pratiche e di nuovi metodi nelle attività quotidiane; apertura alle
sinergie con organizzazioni attive in settori diversi o in altri settori socioeconomici;
pianificazione strategica dello sviluppo professionale del personale in linea con le necessità
individuali e gli obiettivi a livello organizzativo;
 miglioramento della capacità di operare a livello UE/internazionale: capacità di gestione e
strategie di internazionalizzazione migliori; cooperazione rafforzata con i partner di altri paesi;
migliore stanziamento delle risorse finanziarie (provenienti da una fonte diversa dai fondi
dell’UE) per organizzare progetti dell’UE/internazionali nel settore dell’istruzione, della
formazione e della gioventù; migliore qualità della preparazione, dell’attuazione, del
monitoraggio e del follow-up dei progetti dell'UE/internazionali.
Il progetto finanziato nell’ambito di questa Azione Chiave avrà possibilmente un impatto positivo
sulle persone direttamente o indirettamente coinvolte nelle attività, come, ad esempio:
 aumento del senso di iniziativa;
 aumento delle competenze nelle lingue straniere;
 aumento del livello delle competenze digitali;
 miglioramento della comprensione e della risposta alle diversità sociali, linguistiche e culturali;
 miglioramento dei livelli delle abilità per l’occupabilità;
 partecipazione più attiva alla società;
 atteggiamento più positivo nei confronti del progetto europeo e dei valori dell’UE;
 migliore comprensione e riconoscimento delle abilità e delle qualifiche in Europa e oltre;
 migliore comprensione delle pratiche, delle politiche e dei sistemi nei settori dell’istruzione,
della formazione e della gioventù in tutti i paesi;
 miglioramento delle opportunità di sviluppo professionale;
 miglioramento della motivazione e della soddisfazione nel lavoro quotidiano.
PON – FONDI STRUTTURALI EUROPEI
Il PON (Programma Operativo Nazionale) dà alle scuole italiane la possibilità di accedere a risorse
comunitarie, aggiuntive rispetto a quelle rese disponibili dal Governo nazionale.
Il Programma interessa il settennio 2014-2020 ed è destinato a finanziare sia interventi di natura
materiale, tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), sia azioni immateriali, tramite il
Fondo Sociale Europeo (FSE).
Due i programmi a titolarità del MIUR:
 “Competenze per lo sviluppo”;
 “Ambienti per l’Apprendimento”.
Il PON “Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento” è orientato al potenziamento e al
miglioramento, strutturale e qualitativo, delle scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio
nazionale.
Le scuole si candidano all’accesso ai fondi attraverso il Piano di Miglioramento, in cui, all’autodiagnosi
dei fattori di maggiore criticità, seguono proposte di azioni (sia FSE che FESR) con cui l’Istituto intende
affrontare le proprie esigenze e quelle della comunità di riferimento.
VISITE DIDATTICHE E VIAGGI DI ISTRUZIONE
Le visite didattiche, i viaggi di istruzione e ogni attività all’esterno dovranno saranno coerenti con i
seguenti criteri:
 essere funzionali al percorso curricolare e progettuale sviluppato nel corso dell’anno scolastico;
 garantire la partecipazione di tutti gli studenti e rispondere ad accessibilità e inclusione,
nessuno escluso;
 individuare e motivare la meta con riferimento al percorso didattico, alle azioni progettuali da
sviluppare e costituire elemento qualificante e funzionale alla loro efficacia;
 individuare il periodo di realizzazione prematuramente e collocarlo all’interno di un percorso
didattico definito.
.
SCUOLA PRIMARIA
Le scuole primarie facenti parte dell’Istituto Comprensivo sono sette, dislocate sul territorio di quattro
Comuni: una per ciascuno dei Comuni di Abetone e Piteglio, due a Cutigliano (Cutigliano e Pian degli
Ontani), e tre a San Marcello (San Marcello, Maresca, Campotizzoro) .
L’orario settimanale è di 27 ore per tutte le classi , articolate su cinque giorni con uno o due giorni con
frequenza pomeridiana.
I docenti che operano sulle classi sono più di uno e la loro organizzazione è la più funzionale per le
esigenze della scuola.
La distanza fra i plessi e un numero di bambini non sempre sufficiente costringe ad operare con
un’organizzazione scolastica in verticale e in alcuni plessi ci sono docenti che insegnano in pluriclassi.
I rapporti con le famiglie sono regolati da una calendarizzazione annuale che può essere visionata
nella parte relativa alle singole scuole.
Gli insegnanti nel loro operato seguono degli obiettivi stabiliti all’interno dell’istituto, ma che si
richiamano ad indicazioni nazionali.
PROGETTAZIONE - Le indicazioni per il curricolo
A partire dall’anno scolastico 2007-08 le scuole sono state chiamate a “ progettare il curricolo” sulla
base di nuove Indicazioni nazionali . La progettazione sul curricolo di questo istituto si richiama alla
normativa nazionale sulle competenze chiave di cittadinanza , consultabili sul sito
http://www.indicazioninazionali.it/documenti_Indicazioni_nazionali/indicazioni_nazionali_infanzia_prim
o_ciclo.pdf
 INDICAZIONI PER IL CURRICOLO:
Negli allegati è possibile consultare la progettazione verticale delle singole discipline.
PROGETTI
L’attività curricolare è supportata con una serie di progetti elaborati a livello di singolo plesso o in
collaborazione tra due o più plessi.
Il complesso dei progetti fa parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa. Nel corso dell’anno
scolastico il Piano può essere integrato anche in relazione a proposte di enti, associazioni, realtà
produttive, genitori.
Le modalità e i tempi con i quali vengono applicati gli obiettivi del P.O.F. sono individuati all’inizio
dell’anno scolastico.
LA SCUOLA PRIMARIA PROMUOVE L’ACQUISIZIONE DELLA COMPETENZA DI BASE
DI CITTADINANZA LAVORANDO SU :
DIMENSIONE COGNITIVA :
 Comprensione e produzione di messaggi diversi
 Acquisizione e interpretazione critica dell’informazione
 Individuazione di collegamenti e relazioni
 Individuazione e risoluzione di situazioni problematiche, formulazione e verifica di
ipotesi formulazione e realizzazione di progetti
DIMENSIONE AFFETTIVA :
 Azione attiva e consapevole
 Riconoscimento di bisogni e diritti
 Riconoscimento degli altri attraverso l’interiorizzazione di regole e l’acquisizione di
responsabilità.
DIMENSIONE SOCIALE :
 Lavoro e interazione di gruppo
 Comprensione dei diversi punti di vista
 Realizzazione di attività progettuali collettive finalizzate alla prima educazione , alla
convivenza civile e democratica .
LA VALUTAZIONE
IL DECRETO 133 DELL’AGOSTO 2008 HA REINTRODOTTO LA VALUTAZIONE IN DECIMI IN
TUTTI GLI ORDINI DI SCUOLA, per tutte le discipline , compresa la condotta ( dalla scuola
media )
La valutazione degli apprendimenti attesi prima riportati avviene, per ciascuna classe o biennio,
secondo i livelli Ottimo, Distinto, Buono, Sufficiente e Non sufficiente.
A conferma della linea di continuità che ispira l’attività dell’Istituto, i descrittori corrispondenti a
ciascuna voce sono del tutto analoghi a quelli individuati per la scuola secondaria di I grado.
Livello
OTTIMO
9-10
DISTINTO
8
BUONO
7
SUFFICIENTE
6
NON
SUFFICIENTE
4-5
Descrittori
Possiede conoscenze ampie ed approfondite e sa applicarle anche in contesti
diversi da quelli scolastici. Non incontra nessuna difficoltà davanti a problemi
complessi. Rielabora le sue conoscenze in modo personale, espone con un
linguaggio chiaro e corretto. Ha un metodo di lavoro autonomo ed efficace.
Possiede conoscenze abbastanza approfondite e complete. Sa applicarle senza
gravi errori concettuali anche in contesti pratici e di vita quotidiana. E’ adeguata la
risoluzione di problemi complessi, rielabora le conoscenze in modo abbastanza
personale espone con chiarezza e terminologia adeguata. Il metodo di lavoro è
complessivamente efficace.
Possiede conoscenze non molto approfondite, ma sa applicarle abbastanza
correttamente e con pochi errori. E’ adeguata la risoluzione di problemi non
sempre rielabora in modo personale .Espone con un linguaggio di solito
appropriato. Il metodo di lavoro non è sempre efficace.
Possiede conoscenze superficiali e commette errori nell’applicarle. Non possiede
autonomia nell’elaborare quanto appreso, comprende solo parzialmente gli aspetti
essenziali delle discipline. Usa un linguaggio non sempre appropriato.
Possiede conoscenze parziali e frammentarie e commette spesso errori
nell’applicarle. Non ha autonomia. Si esprime con grande difficoltà commettendo
gravi errori.
Scuola Secondaria di I° GRADO
Due sono i plessi di Scuola Secondaria di I° grado:
La Scuola “Renato Fucini”
è ubicata a San Marcello in Via di Villa Vittoria e serve un ampio bacino di utenza costituito dalle
varie frazioni del territorio, dal Comune limitrofo di Piteglio nonché dalle località di Pracchia e le
Piastre appartenenti al Comune di Pistoia. L’edificio, risalente agli anni ’60, è disposto due piani con
locali ampi e soleggiati, l’atrio, a pianterreno, funge da aula magna .Formata da nove classi, la scuola,
raccoglie una popolazione scolastica di circa 182 alunni. Il tempo scuola è di 29 ore settimanali +1
con rientri pomeridiani per attività facoltative o lezioni di recupero. Le lezioni iniziano alle ore 8.00 e
terminano alle ore 13.30, con due intervalli di dieci minuti.
La scuola “Alcide De Gasperi” e-mail [email protected]
è collocata in Via de’ Papiglioni, a valle del paese di Cutigliano, in un punto ameno e tranquillo.
L’edificio, attiguo alla Scuola Primaria, fu costruito negli anni ’60 ed ospita gli alunni provenienti dalle
frazioni di Pianosinatico, Pian degli Ontani e Pian di Novello e dal Comune di Abetone .
Il trasporto degli alunni è in parte organizzato dal Comune di Cutigliano, l’orario è articolato in 6 ore
giornaliere con ingresso alle ore 8.15 ed uscita alle 13,50 con un intervallo di 15 minuti.
ORARIO FLESSIBILE
Il collegio dei docenti ha adottato per le scuole secondarie di primo grado , nell’ambito delle
prerogative concesse dalla legge nazionale sull’autonomia delle Istituzioni scolastiche , un orario
flessibile su cinque giorni la settimana .
Il monte ore derivante dalla contrazione di una giornata viene, su delibera annuale, impegnato per
 la sostituzione dei docenti assenti;
 la flessibilità didattica e/o lavoro per gruppi e per classi parallele su attività di progetto;
 il recupero individualizzato;
 attività di approfondimento;
 visite guidate.
Le attività sopra citate sono oggetto di pianificazione e rendicontazione finale .
QUADRO ORARIO
DISCIPLINE
ORE DI LEZIONE
Religione
1
Italiano
5
Storia e Geografia
4
Prima lingua Straniera:
inglese
3
Seconda lingua: francese o
spagnolo
2
Scienze e Matematica
6
Tecnologia
2
Arte e immagine
2
Musica
2
Educazione Fisica
2
Cittadinanza e costituzione
1
TOTALE
30
Nell'ambito della sezione musicale, inaugurata nell’anno scolastico 2014-2015, il quadro orario si
arricchisce di alcune ore pomeridiane dedicate allo studio della musica e di specifici strumenti musicali.
La programmazione
Nella parte iniziale dell’anno scolastico il Collegio Docenti indica gli obiettivi didattici ed educativi
generali a cui i vari Consigli di classe si richiamano. ogni docente poi, effettuate le prove d’ingresso,
elabora la propria personale programmazione individuale.
Il nuovo Obbligo di Istruzione declina otto competenze chiave attorno alle quali si snoda la
programmazione di ogni singola scuola .
Cliccando sul link si può sfogliare tutto l’opuscolo dedicato al nuovo obbligo di istruzione .
http://www.indicazioninazionali.it/documenti_Indicazioni_nazionali/indicazioni_nazionali_infanzia_pri
mo_ciclo.pdf
 INDICAZIONI PER IL CURRICOLO:
Negli allegati è possibile consultare la progettazione verticale delle singole discipline.
OBIETTIVI EDUCATIVI GENERALI
Classi prima e seconda
COMPORTAMENTI
 Stabilire corretti rapporti
interpersonali con gli adulti e
con i compagni

EDUCARE A
COMPORTAMENTI
CIVILMENTE E
SOCIALMENTE

RESPONSABILI

accettare le norme che
consentono il corretto
svolgimento della vita sociale a
scuola
aiutare i compagni in difficoltà
 Stabilire corretti rapporti interpersonali
con gli adulti, con i compagni ed
accettazione delle norme che
consentono il corretto svolgimento della
vita sociale a scuola
 Essere disponibili a partecipare
all’attività, sapendo lavorare con gli altri
e cercando di ottenere un maggiore
autocontrollo.
rispettare il materiale scolastico  Sviluppare il senso di responsabilità
e portare solo quello occorrente
intesa come comprensione e tolleranza
verso gli altri

intervenire al momento
opportuno e in modo ordinato

rispettare le norme che
consentono il corretto
svolgimento dell'attività
scolastica
EDUCARE ALLA
CONOSCENZA DI
SE’ E DEGLI ALTRI 
classe terza
COMPORTAMENTI
mostrare apertura nei confronti
di diverse etnie, culture,
religioni
 Impegnarsi nelle attività del gruppo dei
coetanei, del gruppo classe, dell'istituto
 Sviluppare il senso di responsabilità
intesa come comprensione e tolleranza
verso gli altri.
 Consolidare la propria coscienza nei
confronti di atteggiamenti sociali
(razzismo e pregiudizi) per agire
liberamente e criticamente
EDUCARE AL
METODO DI
LAVORO
 eseguire i compiti assegnati e
rispettare i tempi delle
consegne
 impegnarsi nello studio
individuale ed informare gli
insegnanti sulle difficoltà
incontrate
 Sviluppare ulteriormente interessi
personali all’interno dei contenuti
 Elaborare in modo personale i
contenuti, utilizzando linguaggi verbali e
non verbali
 Usare correttamente linguaggi verbali e
non (matematico, figurativo, grafico,
musicale, corporeo ).
OBIETTIVI DIDATTICI GENERALI
COMPETENZE
COMPETENZE
classi prime e seconde
classi terze
 saper ascoltare
 saper leggere in modo
corretto
 sapersi esprimere usando
linguaggi verbali e non
verbali
 acquisire le diverse tecniche
e chiavi di lettura
EDUCARE ALLE VARIE
FORME DI
COMUNICAZIONE
 Sviluppare la capacità di
esprimere se stessi e
comunicare con linguaggio
 appropriato
 Esercitare la creatività per
esprimere sentimenti in
forma originale e personale
EDUCARE AL METODO
SCIENTIFICO
 Memorizzare contenuti,
regole e formule
fondamentali
 Conseguire una lettura
corretta ed espressiva
 Consolidare le tecniche di
base per realizzare
elaborati in forma originale
 saper esprimere un giudizio
personale
 Saper esporre quanto letto
ed ascoltato con linguaggio
appropriato
 Strutturare in maniera
ordinata e personale
esperienze oggettive e
soggettive
 Utilizzare contenuti, regole
e criteri.
 Saper elaborare i dati raccolti
con l’osservazione
 Favorire lo sviluppo
 Consolidare la capacità di
calcolo
graduale delle capacità di
organizzare le conoscenze
acquisite per affrontare e
risolvere in modo razionale
situazioni problematiche
OBIETTIVI DISCIPLINARI
Ogni docente , effettuate le prove d’ingresso ,elabora in genere entro la fine di ottobre, la propria
personale programmazione individuale. Gli obiettivi specifici di apprendimento sono ordinati per
discipline e per educazioni. Le educazioni sono riunite nell’unica dicitura di educazione alla
convivenza civile che viene svolta trasversalmente in tutte le discipline. Essa comprende
l’educazione alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare e all’affettività. Tali
educazioni non sono separate dalle discipline, infatti le une rimandano alle altre e un obiettivo
specifico di apprendimento di una delle dimensioni della convivenza civile è sempre anche disciplinare
e viceversa.
Disciplina
Italiano
Obiettivi
comprensione della lingua orale e scritta; conoscenza delle funzioni e della struttura della
lingua, anche nei suoi aspetti storico evolutivi; conoscenza ed organizzazione dei contenuti
Storia
Geografia
conoscenza degli eventi storici; capacità di stabilire relazioni tra fatti storici; comprensione
dei fondamenti e delle istituzioni della vita sociale, civile e politica; comprensione ed uso
dei linguaggi e degli strumenti specifici
conoscenza dell’ambiente fisico ed umano, anche attraverso l’osservazione; uso degli
strumenti propri della disciplina; comprensione delle relazioni tra situazioni ambientali,
culturali, socio-politiche ed economiche; comprensione ed uso del linguaggio specifico
comprensione della lingua orale e scritta; produzione nella lingua orale e scritta;
Lingua straniera conoscenza ed uso delle strutture e funzioni linguistiche; conoscenza della cultura e della
civiltà
Matematica
Scienze
Tecnologia
conoscenza degli elementi specifici della disciplina; osservazione di fatti, individuazione e
applicazione di relazioni, proprietà, procedimenti; identificazione e comprensione di
problemi, formulazione di ipotesi e di soluzioni e loro verifica; comprensione ed uso dei
linguaggi specifici
conoscenza degli elementi propri delle discipline; osservazione di fatti e fenomeni, anche
con l’uso degli strumenti; formulazione di ipotesi e loro verifica, anche sperimentale;
comprensione e uso dei linguaggi specifici
osservazione e analisi della realtà tecnologica considerata in relazione con l’uomo e
l’ambiente; progettazione, realizzazione e verifica di esperienze operative; conoscenze
tecniche e tecnologiche; comprensione e uso dei linguaggi specifici
capacità di vedere-osservare e comprensione e uso dei linguaggi visivi specifici; conoscenza
Arte e immagine e uso delle tecniche espressive; produzione e rielaborazione dei messaggi visivi; lettura di
documenti del patrimonio culturale e artistico
Musica
comprensione e uso dei linguaggi specifici; espressione vocale e uso di mezzi strumentali,
capacità di ascolto e comprensione dei fenomeni sonori e dei messaggi musicali;
rielaborazione personale di materiali sonori
consolidamento e coordinamento degli schemi motori di base; potenziamento fisiologico;
Attività fisica e conoscenza degli obiettivi e delle caratteristiche proprie delle attività motorie; conoscenza
delle regole nella pratica ludica e sportiva
sportiva
trasformare in competenze personali le conoscenze e le abilità acquisite nell’educazione alla
Cittadinanza e cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare e all’affettività.
Costituzione
Religione
conoscenza dei contenuti essenziali della religione; capacità di riconoscere ed apprezzare i
valori religiosi; capacità di riferimento corretto alle fonti bibliche e ai documenti;
comprensione ed uso dei linguaggi specifici
Attività alternativa studio individuale assistito
La verifica
Le verifiche, a livello didattico, hanno lo scopo di controllare il grado di apprendimento degli alunni,la
validità della programmazione con la possibilità di effettuare modifiche ed adattamenti alla realtà della
classe. Rientra nella programmazione elaborata a livello dei singoli Consigli di classe e dal singolo
docente stabilire quanti e quali tipi di verifica adottare in ogni classe e per ogni materia; in genere
vengono così strutturate:
 organicamente distribuite nel tempo, al fine di evitare carichi eccessivi soprattutto
nei periodi più delicati dell’attività scolastica, quali la fine del quadrimestre o la conclusione
dell’anno;
 variate, in maniera tale da permettere agli studenti di misurarsi con tipi di prove
diverse .
Fanno parte dei tipi di verifica adottati nella scuola:
 i test d’ingresso
 le prove oggettive oggi correntemente in uso (trattazione sintetica di argomenti,
questionari a risposta aperta, scelta multipla, test del tipo vero/falso, prove strutturate e
semi strutturate, problemi a soluzione rapida ...) che permettono di avere una “fotografia”
della classe posta davanti alle identiche difficoltà in uguali condizioni psicologiche, emotive
ed ambientali
 i compiti in classe di tipo tradizionale
 le interrogazioni e i colloqui orali
 le verifiche interdisciplinari, volte a rendere espliciti i collegamenti tra le diverse
discipline e ad accertare il grado di maturità raggiunto in ordine al conseguimento di una
mentalità interdisciplinare.
Gli indicatori che ogni insegnante dovrà tenere presente nella valutazione del profitto sono:
 la conoscenza dei contenuti specifici
 la comprensione dei contenuti specifici
 l’acquisizione di una terminologia appropriata e di una esposizione sciolta e corretta
 l’acquisizione di abilità di comprensione, di applicazione, rielaborative, analitiche,
sintetiche, logico-deduttive e critiche rilevate tenendo conto del reale livello di partenza
dell’allievo
 l’impegno, la continuità di lavoro, l’interesse e la partecipazione attiva e costruttiva
all’attività didattica;
La valutazione
La valutazione rappresenta un momento fondamentale del processo educativo , pone al centro
l'alunno nella sua totalità, per favorire la maturazione globale della persona e la presa di coscienza di
sé, delle proprie attitudini e potenzialità ,in relazione ai vari momenti in cui viene attivata essa può
essere:
diagnostica, attivata all'inizio dell'anno scolastico, intesa come forma di ricognizione della situazione
di partenza; si attua in questo momento un intervento in continuità con la Scuola primaria ,
in quanto vengono misurate le stesse competenze che i docenti della Scuola Primaria
hanno valutato in uscita.
formativa, intesa come somma delle occasioni educative offerte dagli insegnanti agli alunni;
interessa l'andamento quotidiano dell'attività didattica, con percorsi individualizzati di
apprendimento; procede con misurazione del profitto e con modalità propositive di recupero
e di miglioramento;
sommativa, collocata, dal punto di vista temporale, alla fine dei due periodi in cui viene suddiviso
l’anno scolastico , è intesa come sintesi dell'effettiva situazione educativa di ciascun alunno.
orientativa, in quanto dovrà offrire all’allievo stesso, agli insegnanti ed alle famiglie concreti
strumenti per conoscere le capacità, i limiti e le attitudini di ciascuno studente
Le verifiche formative e sommative prevedono una valutazione trasparente, fondata su criteri
esplicitati e condivisi dai consigli di classe; gli indicatori su cui i docenti si basano sono i seguenti:




impegno, interesse, partecipazione,
capacità espositiva ,
rielaborazione delle conoscenze ,
conoscenza degli argomenti richiesti.
Modalità di valutazione
Ottimo
9-10
Distinto
8
Buono
7
L’alunno possiede conoscenze ampie ,approfondite e complete ,è in grado di
applicarle e rielaborarle in modo personale, usando un linguaggio chiaro ed
appropriato .Effettua con disinvoltura analisi e sintesi . Il suo metodo di studio è
autonomo e produttivo
L’alunno dimostra di possedere un patrimonio conoscenze generalmente
organico e stabile e le sa applicare correttamente; espone in modo appropriato .
Il suo metodo di studio è consolidato ed organico
L’alunno possiede un buone conoscenze senza un particolare livello di
approfondimento, è in grado di applicarle pur con qualche errore. La sua
terminologia risulta abbastanza chiara ed il metodo di studio è organizzato
Sufficiente
6
L’alunno possiede le conoscenze in maniera semplice ed essenziale, non
commette errori nell’esecuzione di compiti semplici
La sua esposizione è generalmente chiara ed accettabile. Il metodo di lavoro è
da consolidare
Non
sufficiente
4-5
L’alunno possiede conoscenze superficiali o frammentarie e scarse e commette
errori nell’esecuzione di compiti semplici . Non è autonomo nella rielaborazione
degli apprendimenti e ne coglie solo parzialmente gli aspetti essenziali. È’ incerto
nell’uso del linguaggio ed il suo metodo di studio è approssimativo
Le valutazioni sono comunicate agli studenti e riportate sul registro personale dei Docenti ; al termine
del primo quadrimestre i genitori ne prendono visione tramite la scheda che va firmata e restituita
alla scuola . Le famiglie inoltre vengono informate sul profitto mediante la nota informativa ,
consegnata a metà del quadrimestre.
Al termine del triennio e dopo il superamento dell’esame di Licenza agli studenti viene consegnata la
Certificazione delle competenze , documento istituito secondo l’art.10 del DPR 275/1999.
Tale dichiarazione, oltre ad assumere una funzione di orientamento e sostegno al processo formativo
di ciascun alunno, registra le competenze acquisite , capacità e potenzialità dimostrate nelle diverse
aree disciplinari e traguardi raggiunti dall’alunno, particolari attitudini emerse durante l’attività
scolastica del triennio, piano di studi seguito.
Il tempo-scuola
L’orario delle lezioni è fissato in 29 ore curricolari settimanali +1 , in tal modo si è cercato di
conservare un congruo monte-orario alle varie discipline. Le attività pomeridiane si svolgono, in
genere dalle ore 14 circa alle ore 16.30.
INIZIATIVE DI ORIENTAMENTO
(come aiutare gli studenti nella scelta della suola secondaria di secondo grado)
Negli ultimi due anni della scuola secondaria di primo grado, sono previsti vari incontri per fornire una
serie di indicazioni utili alla scelta della futura scuola, ma anche in quelle terminali della scuola
secondaria di secondo grado si prevede una serie di iniziative tese a favorire l’inserimento nel mondo
del lavoro e a facilitare la scelta della facoltà universitaria
Entro marzo è previsto un incontro con gli alunni delle classi seconde delle scuole medie allo
scopo di lustrare loro le varie tipologie di scuole secondarie di 2° grado con i rispettivi quadri
orari. In questa occasione verrà distribuito l’opuscolo “Che fare”.
Nel periodo ottobre-dicembre verranno effettuati una serie di incontri con gli studenti delle
classi terze per approfondire la conoscenza dei quadri orari dei vari Istituti superiori,
comunicare le iniziative di orientamento delle singole Scuole, programmare e organizzare gli
stage scolastici.
Nella prima settimana del mese di dicembre è previsto un incontro con i genitori degli alunni delle
classi terminali per presentare i corsi IGEA e ITI dell’Istituto comprensivo.
Nel mese di dicembre gli alunni delle classi terze verranno accolti ( in giornate diverse) presso la
Scuola Secondaria di II° grado “E.Fermi”; gli insegnanti delle classi prime illustreranno a turno i
laboratori, i libri di testo, i programmi delle varie discipline, i progetti.
Nelle seconda metà del mese di gennaio verranno organizzati gli stage scolastici: gli alunni delle
classi terminali della scuola secondaria di primo grado verranno accolti per una giornata dalla
Scuola presso la quale intendono iscriversi. Saranno inseriti in una classe prima e potranno
assistere alle lezioni curricolari.
I Progetti
Considerando che le finalità e gli obiettivi istituzionali della scuola indirizzati al raggiungimento del
successo formativo sono:
 l’educazione integrale della persona
 la conoscenza del territorio
 la dimensione orientativa, intesa come scoperta di sé e del mondo in generale
 la maturazione del concetto personale di identità
 la motivazione ad apprendere e a dare senso e significato a ciò che si apprende
il Collegio dei Docenti individua come aspetti da privilegiare:

la conoscenza dei linguaggi multimediali

la conoscenza del proprio territorio

la sviluppo della creatività

i corsi di recupero in orario pomeridiano

l’ attività fisico-motoria
Il complesso dei progetti fa parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa. Nel corso dell’anno
scolastico il Piano può essere integrato anche in relazione a proposte di enti, associazioni, realtà
produttive, genitori
Dall’anno scolastico 2014/2015 è stato attivato l’indirizzo musicale presso la scuola secondaria di I
grado “Renato Fucini” di San Marcello Pistoiese.
L’indirizzo musicale offre, agli studenti che ne facciano richiesta, la possibilità di studiare uno
strumento a scelta tra i seguenti: PIANOFORTE, CHITARRA, SAXOFONO, TROMBA.
Lo studio di uno strumento amplia e completa l’offerta formativa dell’Educazione Musicale curricolare e
rappresenta un’occasione unica per penetrare nel magico mondo dei suoni in modo più attivo e
consapevole. Suonare uno strumento e “fare musica” con gli altri sono esperienze fondamentali che
potenziano non solo le abilità pratiche e cognitive ma allargano anche l’”orizzonte umano” e le
capacità d’interazione sociale. In poche parole, possono aiutarci a migliorare la qualità della vita,
offrendoci un’attività che può impegnare il nostro tempo libero in modo creativo e piacevole.
Partecipare a queste attività con uno strumento “serio” come quelli proposti dall’indirizzo musicale,
non può che aumentarne il piacere e la soddisfazione.
L’indirizzo musicale ha quindi, come obiettivo fondamentale, quello di dare un ulteriore e più
approfondito contributo allo sviluppo armonioso della personalità degli studenti. Parallelamente può
essere anche un’occasione di scoperta e crescita dei loro talenti, orientandone la scelta verso un
indirizzo musicale negli studi successivi alla secondaria di I grado.
A questo proposito per chi pensa che gli studi musicali offrano meno prospettive di altri percorsi,
citiamo una ricerca dell’Università di Nottingham (UK), secondo la quale «i laureati in discipline
musicali sviluppano tutte e sette le competenze che definiscono la capacità di trovare e mantenere un
lavoro adeguato (employability): autogestione, capacità di lavorare in gruppo, consapevolezza
commerciale e del cliente, capacità di risolvere problemi, capacità comunicative, abilità matematica,
competenze informatiche. In questo senso i laureati in discipline musicali sono tra quelli con la
maggiore possibilità di trovare e mantenere un impiego».
(http://www.theguardian.com/education/2013/oct/11/music-students-employability)
In ogni caso le metodologie utilizzate favoriranno uno studio sì serio e corretto, ma mai “serioso”,
cercando di rendere tutte le attività correlate sempre piacevoli e soddisfacenti.
Deve essere chiaro che questa è una scelta per tutti quelli che desiderano suonare o sono
semplicemente curiosi di misurarsi con lo studio di uno strumento musicale, e non solo per quelli che
hanno già in mente di proseguire gli studi musicali fino a un livello professionale.
In quest’ottica sarà favorita l’attività di musica d’insieme, sicuramente l’esperienza più formativa sotto
tutti i punti di vista, con tutte le formazioni possibili, dal duo all’orchestra. Gli studenti potranno esibirsi
negli spettacoli, concerti e saggi che la scuola organizza al proprio interno e all’esterno, in
collaborazione con enti locali, associazioni e teatri.
I corsi musicali fanno parte dell’attività curricolare della scuola e non comportano costi aggiuntivi per
le famiglie, a parte l’acquisto o noleggio di uno strumento personale che permetta lo studio a casa.
Tale strumento, di livello adatto per un principiante, può essere facilmente reperito a costi contenuti
presso i rivenditori specializzati che spesso offrono formule di facilitazione per studenti di scuole e
conservatori. I corsi dell’indirizzo musicale, pur essendo corsi a cui si accede su richiesta, fanno parte
dell’area “obbligatoria”, come avviene per lo studio della seconda lingua comunitaria: lo strumento
scelto e assegnato è studiato per l’intero triennio ed è valutato come le altre discipline. Al termine del
triennio, nel corso dell’esame finale, gli allievi danno prova delle competenze raggiunte con apposita
valutazione.
Svolgimento delle lezioni
Le lezioni si svolgono in orario pomeridiano, dal lunedì al venerdì e prevedono due rientri
settimanali di un’ora ciascuno o un solo rientro di due ore.
Il tempo scuola degli alunni frequentanti l’indirizzo musicale comprende un orario settimanale di 32
ore, delle quali due ore specifiche dedicate alle materie musicali indicate nel vigente D.M. 201/99,
ossia:
1. Lezioni specifiche di strumento musicale.
2. Teoria, solfeggio, grammatica e storia della musica.
3. Musica d’insieme.
Le lezioni potranno essere individuali o a piccoli gruppi. L’organizzazione didattica delle 2 ore di
indirizzo musicale è affidata al docente di strumento, che ne curerà l’adattamento alla situazione
educativa della propria classe. Le lezioni di teoria e musica d’insieme possono essere effettuate per
classi di strumento oppure per gruppi misti, a seconda delle necessità educative e didattiche.
Prove attitudinali
Gli alunni possono accedere all’indirizzo musicale da qualsiasi sezione, a seguito del superamento di
una prova orientativo attitudinale (art.2 del D.M. 201/99), che si tiene quando gli alunni frequentano
l’ultimo anno della scuola primaria. Essa consiste nell’accertamento delle capacità musicali di base del
candidato, nonché dell’attitudine psicofisica allo studio dello strumento musicale.
La prova si articola in tre fasi: una prova ritmica, una prova dell’orecchio musicale e una prova di
attitudine specifica allo strumento. Se il candidato è già in possesso di competenze specifiche, il
candidato proporrà un’esecuzione.
Al termine della prova la commissione preposta, formata dai docenti di strumento in servizio nella
scuola, esprime per ciascun candidato un motivato giudizio di idoneità/non idoneità. Eventuali
preferenze espresse da alunni e genitori a favore dello studio di un determinato strumento musicale
non saranno ritenute in nessun caso vincolanti ai fini dell’ammissione.
I genitori degli alunni ammessi all’indirizzo musicale, all’atto dell’iscrizione alla scuola media, dovranno
dichiarare di essere consapevoli del fatto che “Strumento Musicale” è una materia curricolare,
regolarmente valutata, anche in sede di Esame di Stato (art.7 e 8 D.M. 201/99), che non è ammesso
in alcun caso ritiro o abbandono e che le assenze alle lezioni di strumento saranno regolarmente
annotate, comportando debita giustificazione.
GLI STRUMENTI
Sassofono
Il saxofono, strumento a fiato ad ancia semplice, come il clarinetto, è uno strumento estremamente
versatile sia dal punto di vista del repertorio che della possibilità di essere utilizzato nelle più disparate
formazioni musicali. Pur essendosi ritagliato, storicamente, un ruolo di primo piano nel jazz e negli stili
da esso derivati o limitrofi (blues, rock’n’roll, soul, funky, latin), il sax è nato come strumento classico
e possiede un repertorio originale di musica classica che parte dal 1850 circa e arriva fino ai giorni
nostri. Naturalmente, come per molti altri strumenti, si è andato affermando un repertorio di
trascrizioni che offre la possibilità di suonare composizioni appartenenti a qualsiasi periodo della storia
della musica, comprese la musica antica e quella del periodo classico-romantico.
Strumento prettamente solista, il sax è adattissimo a svolgere questo ruolo accompagnato da un
pianoforte così come da un’orchestra sinfonica, da un trio jazz come da una band elettrica, ma allo
stesso tempo si adatta perfettamente a formazioni da camera, di soli sax o miste, ed è un efficace
strumento “di fila” in orchestre classiche e jazz big bands. Infine è uno degli strumenti principali e
immancabili nelle bande, colonne portanti delle tradizioni musicali italiane sparse sul territorio.
Da un punto di vista tecnico il sax è il frutto di diverse innovazioni tecnologiche sviluppate dal suo
ideatore, Adolphe Sax, che ne fanno il più moderno degli strumenti a fiato e lo rendono anche uno dei
più accessibili ad un principiante. Contrariamente a quanto si può pensare, infatti, il sax non presenta
particolari difficoltà nel primo approccio e permette, piuttosto rapidamente, di iniziare a divertirsi
suonando.
La metodologia didattica, utilizzata nell’insegnamento del saxofono nel nostro indirizzo musicale,
favorisce lo sviluppo della musicalità naturale e istintiva degli allievi, il che renderà il loro approccio
allo strumento più semplice, musicale e spontaneo. Alla fine del triennio gli allievi potranno
padroneggiare brani solistici e d’insieme appartenenti a generi, epoche e stili diversi, utilizzando sia la
lettura in notazione musicale tradizionale e non, che la memorizzazione e l’improvvisazione.
Il saxofono è prodotto e costruito in ben 7 varianti che si distinguono per lunghezza e estensione
diverse: sopranino, soprano, contralto, tenore, baritono, basso, contrabbasso. Grazie agli studi del suo
inventore, vero scienziato dell’acustica, imparare a suonare una delle varianti permette di suonare
anche ciascuna delle altre con minimi adattamenti, cioè la tecnica che si usa per suonare uno dei
saxofoni è la stessa anche per tutti gli altri. Il sax che viene utilizzato per l’apprendimento in questo
corso, come anche nei conservatori di musica, è, tradizionalmente, il sax contralto in Mi bemolle, il più
usato come solista ed anche il più adatto e bilanciato come dimensioni per un principiante dai 9 anni
in su.
Pianoforte
In linea con quanto suggerito dai programmi ministeriali e dalle indicazioni nazionali, l'insegnamento
strumentale del pianoforte è inteso e portato avanti perseguendo il più ampio progetto complessivo di
formazione della persona.
Mirando a una consapevole appropriazione del linguaggio musicale e i fondamentali aspetti tecnicopratici, specifici dello studio del pianoforte, con quelli teorici, storici e culturali che insieme
costituiscono la complessiva valenza dell'Educazione musicale.
Adeguata e particolare attenzione è riservata a quegli aspetti del far Musica insieme (dal Duo
Pianistico a 4 mani alle altre formazioni più ampie ed articolate) che pongono il preadolescente in
relazione con i propri compagni.
Ogni alunno al termine del proprio percorso di Studi, in relazione alle proprie potenzialità e al proprio
impegno, arriverà ad eseguire con consapevolezza tecnico-interpretativa, composizioni di facile-media
difficoltà, e a saper leggere a prima vista musiche “di difficoltà proporzionalmente adeguata alle
proprie capacità ”( tratte dai principali “ Metodi” per Pianoforte).
Il repertorio solistico o d'insieme studiato verrà scelto, tra la sterminata meravigliosa letteratura che il
Pianoforte offre, senza alcuna preclusione di genere; ma sempre commisurato alle individuali reali
capacità di ogni alunno.
L'insegnamento strumentale ha comportato processi di organizzazione e controllo di una
complessa “gestualità”; mirando a sviluppare adeguate capacità di valutazione critico-estetiche;
stimolare autonome “interpretazioni” di quanto suonato, valorizzando la creatività nell'alunno.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
 acquisizione di abilità inerenti alla “veloce” lettura musicale
 adeguato livello di capacità esecutive, con il conseguente sviluppo del giusto e necessario
controllo muscolare-nervoso e del proprio stato emotivo.
CONTENUTI FONDAMENTALI
Lo studio del pianoforte sarà indirizzato alla:
 acquisizione di un corretto assetto psico-fisico, una corretta postura, un rilassamento conscio
del proprio corpo, una adeguata respirazione e un giusto coordinamento.
 decodificazione dei vari aspetti del linguaggio musicale: ritmico, metrico, dinamico, timbrico,
armonico;
 acquisizione, da parte di ogni alunno, di un metodo di studio basato sull'individuazione dei
propri “errori” e sulla loro “correzione”;
La capacità di Lettura (“Solfeggio”) è stata anche costantemente rinforzata dalla pratica della "Lettura
a prima vista".
Lo specifico studio strumentale si sofferma su:
 capacità di lettura sullo strumento (giusta correlazione segno - gesto – suono);
 uso dello strumento nella pratica individuale e collettiva (controllo della postura e “ascolto”
degli altri);
 esecuzione, interpretazione ed elaborazione musicale (interpretazione intesa anche come
sviluppo di una originale creatività).
Tromba
La tromba è uno strumento musicale antichissimo utilizzato soprattutto come avvisatore per scopi
militari. Le prime trombe non avevano pistoni e potevano mettere solo suoni armonici (poche e ben
determinate note a seconda della lunghezza dello strumento).
La tromba fa parte della famiglia dei labiofoni, cioè gli strumenti che emettono il suono grazie alle
vibrazioni dell’aria prodotte dalle labbra, senza utilizzare membrane vibranti come le ance.
Negli strumenti a fiato è il musicista che spinge l’aria all’interno dello strumento; nel caso della tromba
la membrana vibrante è proprio costituita dalle labbra.
È uno strumento costruito in ottone (per questo motivo fa parte della famiglia degli ottoni), è
assemblata con una serie di tubi che da stretti (all’imboccatura) diventano sempre più grandi nella
parte più esterna, dove troviamo la campana. Il suono si produce immettendo aria nello strumento
tramite l’imboccatura, facendo vibrare le labbra. Il musicista è in grado di far suonare una delle note
fondamentali che possono variare grazie alle pressioni dei tre pistoni. La cosa stupefacente è che con
solo tre pistoni si possono suonare tutte le note.
Esistono diverse trombe prodotte in varie tonalità, la più utilizzata è la tromba in si bemolle. La sua
estensione è di circa due ottave e mezzo, ma il limite non è dato dallo strumento ma dal trombettista,
alcuni trombettisti (soprattutto jazz) riescono ad emettere suoni di tonalità molto più alte del normale.
Attualmente la tromba viene suonata in quasi tutti i generi musicali, classica, jazz, blues, pop, funk,
rock, latino americano ecc.
Tra i nomi più famosi troviamo: Maurice Andrè, Winton Marsalis, Louis Armstrong, Chet Baker, Arturo
Sandoval.
Tra gli Italiani meritano di essere menzionati: Fabrizio Bosso, Enrico Rava, Paolo Fresu, Flavio Boltro,
Andrea Tofanelli, Marco Pierobon e Andrea Giuffredi.
Chitarra
La chitarra è uno strumento musicale a corde che viene suonato con i polpastrelli, con le unghie o con
un plettro.
Il suono è generato dalla vibrazione delle corde, che sono tese al di sopra del manico che, a sua volta,
poggia sul corpo che amplifica il suono.
La chitarra può avere sei corde, ma spesso esistono delle variazioni, ad esempio in Brasile è in uso un
tipo di chitarra a 7 corde. Un’altra variazione comune è la chitarra a dodici corde.
Di solito la mano sinistra preme le corde sul manico, mentre la destra pizzica le corde facendole
vibrare.
La chitarra è un oggetto che non ha una dimensione precisa ma ne ha tante diverse. La nascita della
chitarra è misteriosa; per certo si sa che degli strumenti a corda molto simili erano già utilizzati
nell’antichità, ma la prima testimonianza scritta che descrive una chitarra si può far risalire solo al XIV°
secolo. Sembra che a quel tempo la chitarra avesse 3 corde doppie e poi una corda singola per i suoni
più alti. La prima chitarra vera e propria probabilmente è stata creata in Spagna dove si è subito
diffusa in modo estremamente rapido: già nel XVI° secolo la chitarra rappresentava lo strumento
musicale per eccellenza delle classi meno agiate e come tale si contrapponeva alla più antica viola da
mano (vihuela), uno strumento a corda molto diffuso nell’aristocrazia dell’epoca e che era
caratterizzato dall’avere 6 corde di cui 5 doppie. A sinistra potete vedere proprio una vihuela in una
rappresentazione che risale al 1536. La chitarra si è quindi diffusa in tutta Europa e verso la fine del
XVII° secolo acquista la quinta corda. Verso la metà del XVIII° secolo la chitarra ottiene finalmente la
sua configurazione attuale: le corde doppie diventano singole e raggiungono il numero di sei. Poi
verso la metà del XIX° secolo i costruttori ne perfezionano la forma aumentando la larghezza della
cassa e riducendo lo spessore della stessa; questa forma “classica” è quella utilizzata attualmente.
Dalla chitarra classica deriva anche la diffusissima chitarra elettrica, nata negli anni ’30 negli Stati Uniti
ad opera di George Beauchamp.
La costruzione della chitarra in legno
Il Corpo. Dopo aver scelto il tipo di legno da utilizzare, bisogna disegnare la forma che si vuole dare
alla chitarra su un foglio di cartoncino e ritagliarla, in modo da avere una dima per segnare il legno
prima del taglio. Con la sega a nastro si ritaglia la chitarra. Il passo successivo consiste nel levigare
bene il contorno del corpo fino ad eliminare completamente i segni grossolani della sega.
Manico e paletta. Anche nel caso del manico e della paletta dobbiamo prima fare una dima e quindi
tagliare il legno per poi levigarlo come abbiamo fatto per il corpo.
L’assemblaggio delle varie parti:
Si può ora cominciare a fresare gli scassi necessari per alloggiare il manico, e tutte le altre parti della
chitarra.
Scasso Manico. Iniziamo a preparare l’alloggiamento del manico, il più importante, in base al quale si
ottiene l’esatta posizione delle altre parti.
Fissaggio del manico: Pratichiamo i due fori per fissare il ponte controllando il perfetto allineamento
con il manico. A questo punto possiamo incollare il manico senza risparmiare su colla e morsetti. Una
volta asciugata la colla montiamo il ponte e le corde. Terminato il tutto rifiniamo la chitarra con carta
abrasiva via via più sottile per prepararla alla verniciatura. Durante questa fase bisogna eliminare tutti
i piccoli difetti tipo ammaccature graffi etc. per rendere la superficie più liscia possibile. La chitarra
adesso è pronta per la verniciatura finale. Prima di verniciare sulla chitarra è meglio provare su un
pezzo di legno, per verificare se il colore è quello che vogliamo. Diamo quindi una mano di vernice
uniforme su tutta la chitarra. Lasciamo la chitarra appesa ad asciugare per almeno 15 giorni prima di
passare alla fase di pulitura e lucidatura. Una volta asciugata, la vernice si presenta con l’ antiestetico
effetto a buccia d’ arancia che va eliminato per dare alla chitarra la classica finitura a specchio tipica
delle chitarre in commercio. Il necessario per questa fase è la carta abrasiva; mettiamo la pasta
abrasiva su un batuffolo di cotone e con un movimento circolare cominciamo a strofinarlo sulla
superficie della vernice fino a quando, come per magia, tornerà lucida. A questo punto non ci rimane
che montare le corde e ascoltare con soddisfazione il suono della nostra chitarra.
“Enrico Fermi”
SCUOLA SECONDARIA DI II° GRADO
Le novità della riforma
Sono presenti tre indirizzi di studio:
Settore economico – Indirizzo Amministrativo, Finanza e Marketing.
Durata del corso di studi: 5 anni (1° biennio, 2° biennio, 5° anno).
Titolo rilasciato: Diploma di Perito in Amministrazione, Finanza e Marketing.
Ore settimanali di lezione: 32.
Novità negli insegnamenti:
sostituzione di Scienze della Materia e Scienze della Terra con Scienze della Terra e Biologia (1° e 2°
anno), Fisica (1° anno), Chimica (2° anno);
Geografia nel 1° biennio anziché nel triennio;
sostituzione di Trattamento Testi con Informatica (1° e 2° biennio);
obbligatorietà di una Attività alternativa all’ora di Religione cattolica.
Settore Tecnologico – Indirizzo Meccanica, Meccatronica ed Energia.
Durata del corso di studi: 5 anni (1° biennio, 2° biennio, 5° anno).
Titolo rilasciato: Diploma di Perito in Meccanica, Meccatronica ed Energia.
Ore settimanali di lezione: 32.
Novità negli insegnamenti:
insegnamento di Tecnologie Informatiche nel 1° anno;
insegnamento di Complementi di Matematica nel 2° biennio;
obbligatorietà di una Attività alternativa all’ora di Religione cattolica.
Liceo Scientifico
Durata del corso di studi: 5 anni (1° biennio, 2° biennio, 5° anno).
Titolo rilasciato: Diploma di Liceo Scientifico.
Ore settimanali di lezione: 27 nel 1° biennio, 30 nel 2° biennio e nel 5° anno.
Novità negli insegnamenti:
insegnamento di Geografia nel 1° biennio;
insegnamento di Matematica con Informatica nel 1° biennio;
insegnamento di Fisica anche nel 1° biennio;
insegnamento di Scienze Naturali anche nel 1° anno;
obbligatorietà di una Attività alternativa all’ora di Religione cattolica.
Sia negli indirizzi Tecnici sia al Liceo è previsto l’insegnamento (definito CLIL), in lingua straniera, di
una disciplina non linguistica compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti
gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente
di organico ad esse annualmente assegnato.
Orario lezioni scuola secondaria secondo grado
Mattino
1^ ora
7.55 - 8.55
2^ ora
8.55 - 9.50
3^ ora
9.50 - 10.40
Intervallo
10.40 - 10.50
4^ ora
10.50 - 11.40
5^ ora
11.40 - 12.35
6^ ora
12.35 - 13.30
Pomeriggio:
7^ ora
14.25 - 15.20
8^ ora
15.20 - 16.15
Pomeriggio cl. 5^ITI
7^ ora
14.25 - 15.15
8^ ora
15.15 - 16.05
9^ ora
16.05 - 17.00
Pomeriggio cl. 5^Igea solo venerdì
7^ ora
14.25 - 15.15
8^ ora
15.15 - 16.05
9^ ora
16.05 - 17.00
FLESSIBILITA’ ORARIA DIDATTICA E ORGANIZZATIVA
Nell’esercizio dell’autonomia tutti gli ordini di scuola dell’Istituto Comprensivo, e quindi anche l’Istituto Tecnico
Commerciale e ITI adottano forme di flessibilità oraria, didattica e organizzativa:









adattamento del calendario scolastico alle esigenze del territorio e alle necessità formative degli
studenti;
progettazione dell’orario complessivo annuale delle discipline, prevedendo forme di flessibilità oraria,
quali:
-compensazione fra discipline del curricolo ministeriale, per cui una disciplina cede un certo numero
di ore ad un’altra, recuperandole in un periodo successivo;
-cessione di ore, per necessità didattiche, da una disciplina ministeriale ad un’altra, senza recupero
delle stesse;
-cessione di ore, per necessità didattiche, da una disciplina ministeriale ad una nuova disciplina
scelta dall’Istituto , senza recupero delle stesse;
attivazione di percorsi didattici individualizzati, in particolare per gli studenti diversamente abili, nel
rispetto del principio generale dell’integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo;
iniziative di recupero e sostegno, di continuità, di orientamento scolastico e professionale;
percorsi formativi che coinvolgono più discipline.
I.G.E.A. (INDIRIZZO GIURIDICO-ECONOMICO-AZIENDALE)
Ha sostituito l’indirizzo commerciale amministrativo per rispondere più efficacemente ai cambiamenti
della realtà economico-sociale e del mondo produttivo, che richiedono competenze innovative. Tra le
novità disciplinari introdotte vi sono: l’accorpamento di ragioneria e tecnica bancaria in un’unica
disciplina, chiamata “Economia Aziendale”; la revisione del programma di matematica, che ha il
compito di veicolare l’informatica; l’introduzione di materie a forte contenuto scientifico e l’istituzione
sul biennio di “Trattamento testi e dati”, in sostituzione della stenografia e della dattilografia, per
operare direttamente utilizzando il computer. E’ stato, inoltre, potenziato lo studio di due lingue
straniere, inglese e francese, ricorrendo anche all’uso dei laboratori linguistici.
Il quadro orario dell’IGEA, stabilito con il D.M. 31/1/96 n. 122, è il seguente:
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Storia
Matematica
Diritto ed economia
Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia)
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica o attività alternative
cl.1
4
3
2
4
2
2
2
1
cl.2
4
3
2
4
2
3
2
1
cl.3
3
3
2
4
5
cl.4
3
3
2
3
5
cl.5
3
3
2
3
6
2
1
2
1
2
1
cl.3
cl.4
cl.5
3
2
3
3
6
3
8
3
9
Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo
Scienze integrate – fisica
Scienze integrate – chimica
Geografia
Informatica
Seconda lingua comunitaria
Economia aziendale
cl.1
2
cl.2
4
3
2
3
2
2
3
2
Profilo professionale
Il profilo professionale che il curricolo ministeriale tende a realizzare è quello del ragioniere esperto in
problemi di economia aziendale, con una consistente cultura generale, dotato di sistematiche
conoscenze dei processi aziendali sotto il profilo economico, giuridico e contabile, in grado di
analizzare i rapporti tra l’azienda e l’ambiente in cui essa opera, per proporre soluzioni a specifici
problemi.
Il titolo di studio conseguito al termine del corso quinquennale IGEA è il diploma di ragioniere e perito
commerciale, che consente una vasta gamma di sbocchi professionali:
 impiego in aziende commerciali, industriali e di servizi, sia pubbliche che private;
 impiego in uffici di banche e assicurazioni;
 impiego in studi di consulenza finanziaria, contabile e fiscale;
 impiego in centri elettronici di aziende ed enti pubblici e privati,
 attività
o di vendita autonoma o dipendente;
 attività autonoma di carattere industriale, commerciale, assicurativo, finanziario;
 attività commerciale di import-export.
L’I.G.E.A. consente, inoltre, l’accesso a tutte le facoltà universitarie, in particolare a Economia e
Commercio, Scienze Bancarie, Scienze Politiche, Giurisprudenza, Lingue Straniere; permette, infine,
l’iscrizione ai corsi post-diploma di formazione professionale.
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE
Presso l’Istituto Tecnico di San Marcello è attivo, a partire dall’a.s. 2003/2004 l’indirizzo dell’istituto
tecnico industriale (ITI).
Il biennio dell’Istituto Tecnico Industriale è propedeutico a tutte le specializzazioni, che vengono scelte a
partire dalla classe terza; prevede, infatti, una formazione generale, anche se già orientata in senso
tecnologico-scientifico.
Gli indirizzi del triennio (meccanico, elettrotecnico, elettronico, informatico) consentono al perito
industriale di svolgere compiti di progettazione/manutenzione di impianti e di organizzazione di cicli
produttivi.
Il quadro orario del biennio ITI è il seguente:
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti 2010 - 2011
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Storia
Matematica (Compresenza)
Diritto ed economia
Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia)
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica o attività alternative
cl.1
4
3
2
4
2
2
2
1
cl.2
4
3
2
4(2)
2
3
2
1
cl.3
3
3
2
4
-
cl.4
4
3
2
3
2
cl.5
3
2
2
3
2
2
1
2
1
2
1
cl.3
cl.4
cl.5
5
6(2)
3(2)
4(2)
4(3)
4(3)
4(3)
4(1)
5
4(4)
6(5)
6(2)
Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo
Scienze integrate – fisica (compresenza)
Scienze integrate – chimica (compresenza)
Tecnologie e tecniche di rappr.grafica (compr.)
Tecnologie informatiche(compresenza)
Meccanica, macchine e energia
Sistemi e automazione
Tecnologie meccaniche di processo e prodotto
Disegno, progettazione e org. industriale
Laboratori e aule
speciali:
Laboratorio
Laboratorio
Laboratorio
Laboratorio
Laboratorio
Laboratorio
Laboratorio
cl.1
cl.2
3
3
3
3
3(2)
3(2)
4 (1)
(1)
(1)
(1)
(2)
di Disegno informatizzato
di Macchine a fluido
di Disegno tecnico
di Tecnologia meccanica
di Macchine e utensili
di Sistemi e Automazione
Linguistico
TRIENNIO DI SPECIALIZZAZIONE MECCANICA
Profilo professionale: Perito Industriale per la Meccanica.
Il Perito Industriale per la Meccanica è una figura professionale particolarmente adatta ad inserirsi nelle aziende
che operano nel settore meccanico.
Può svolgere mansioni relative a fabbricazione e montaggio di componenti meccanici; programmazione,
avanzamento e controllo della produzione con analisi e valutazione dei costi; dimensionamento, installazione e
gestione di semplici impianti industriali; progetto di elementi e semplici gruppi meccanici; controllo e collaudo dei
materiali; utilizzazione di impianti e sistemi automatizzati di movimentazione e produzione; sistemi informatici per
la progettazione e produzione meccanica; sviluppo di programmi esecutivi per macchine utensili e centri di
lavorazione CNC; controllo e messa a punto di impianti, macchinari e relativi programmi di servizio e
manutenzione; sicurezza del lavoro e tutela dell’ambiente.
Liceo Scientifico
Titolo rilasciato: Diploma di maturità scientifica, non ha valore professionale ma consente di
partecipare a quei concorsi pubblici dove venga richiesto il Diploma di Istruzione Secondaria
Superiore, permette inoltre l’accesso a tutte le Facoltà universitarie e istituti Superiori.
Si tratta di una scuola che fornisce una eccellente preparazione culturale utile sia per gli studi
universitari, sia per raggiungere elevati livelli professionali. Oltre ai saperi umanistici sono
sviluppati quelli scientifici ai quali è attribuito valore formativo secondo le caratteristiche della
cultura moderna.
Ore settimanali di insegnamento
Materie di studio
Lingua e Lettere Italiane
Lingua e Lettere Latine
Lingua e Letteratura Straniera
Storia Geografia
Storia
Filosofia
Scienze Naturali, Chimica e Geografia
Matematica
Fisica
Disegno-Storia dell’Arte
Religione o materia alternativa
Educazione Fisica
I
4
3
3
3
2
5
2
2
1
2
II
4
5
4
2
2
4
3
1
2
Classi
III
4
4
3
2
2
3
3
2
2
1
2
IV
4
3
3
V
4
3
3
2
3
3
3
3
2
1
2
2
3
3
3
3
2
1
2
LA VALUTAZIONE
Sono previste verifiche in ingresso per le classi prime, allo scopo di monitorare i livelli di partenza e le
competenze linguistiche e logico-matematiche. L’esito di tali prove se ha lo scopo di valutare il livello di
partenza della classe e di mettere in luce eventuali difficoltà.
Le verifiche “in itinere”, o formative, e le verifiche sommative prevedono una valutazione trasparente,
fondata su criteri esplicitati e condivisi dai Consigli di Classe.
I voti vanno dal 2 al 10 e tengono conto di vari elementi:




Conoscenza, competenza, capacità di affrontare gli argomenti richiesti
Uso di terminologie specifiche e di un linguaggio appropriato
Impegno, interesse e partecipazione
Abilità nel saper collegare le varie discipline
I voti sono comunicati agli studenti, immediatamente comunicati in forma scritta alle famiglie e riportati
sul registro personale dei docenti. Alla fine del primo quadrimestre i genitori prendono visione delle
valutazioni sintetiche tramite la pagella, che va firmata e restituita alla scuola. Le famiglie, inoltre, sono
informate su frequenza, impegno, metodo di studio e profitto mediante schede, consegnate a metà di
ogni quadrimestre.
Le valutazioni di compiti e interrogazioni terranno conto del raggiungimento degli obiettivi
formativi, trasversali e disciplinari, rapportati alle competenze e capacità raggiunte nonché ai progressi
evidenziati rispetto ai livelli di partenza. I docenti si atterranno alla seguente scala tassonomica:
voto minore di 4: possiede conoscenze approssimative o parziali che inducono a gravi errori anche
nell’esecuzione di compiti semplici e nell’applicazione. Non riesce a condurre analisi corrette o a sintetizzare le
conoscenze mancando di autonomia. Si esprime in maniera difficoltosa commettendo errori tali da oscurare il
senso del discorso.
voto 4: possiede conoscenze frammentarie e molto superficiali, commette spesso errori, ha difficoltà
nell’analizzare e sintetizzare le conoscenze e nell’esposizione o esecuzione manca di autonomia. Le competenze
sono molto limitate.
voto 5: Possiede conoscenze superficiali e commette errori anche se non gravi. Non possiede autonomia nella
rielaborazione e coglie solo alcuni degli aspetti essenziali; il linguaggio non è sempre appropriato e le competenze
della disciplina sono modeste.
voto 6: Pur possedendo conoscenze non molto approfondite non commette errori nell’eseguire compiti semplici.
Sa applicarle ed anche se commette qualche errore è in grado di effettuare analisi parziali. E’ impreciso
nell’effettuare sintesi ma ha qualche spunto di autonomia. Possiede una terminologia e un’esposizione accettabili
ed ha una conoscenza sufficiente o più che sufficiente dei contenuti.
voto 7: possiede conoscenze approfondite e non commette errori durante l’esecuzione di compiti complessi, sa
effettuare analisi anche se con qualche imprecisione. Le sintesi sono compiute autonomamente, l’esposizione è
chiara e la terminologia appropriata. Le competenze della disciplina sono discrete.
voto 8: le conoscenze possedute sono approfondite e complete, le analisi sono profonde, le sintesi sono eseguite
correttamente ed esegue anche valutazioni personali ed autonome. Le competenze sono buone.
voto 9: le conoscenze sono ampie, complete e approfondite e vengono applicate correttamente. Effettua con
disinvoltura analisi e sintesi e non incontra difficoltà neppure davanti alle problematiche più complesse. Sa
rielaborare le conoscenze con numerosi spunti personali usando un linguaggio chiaro, corretto e autonomo. Le
competenze sono ottime ampie e generalizzate.
voto 10: le conoscenze sono molto ampie, complete e approfondite e vengono applicate perfettamente. Effettua
con disinvoltura analisi e sintesi e non incontra difficoltà neppure davanti alle problematiche più complesse. Sa
rielaborare le conoscenze con numerosi spunti personali usando un linguaggio chiaro, corretto e autonomo. Le
competenze sono eccellenti, molto ampie e generalizzate.
La valutazione finale, risultante dai voti conseguiti nello scrutinio che chiude il secondo quadrimestre, è
riportata sulla pagella, con l’indicazione della promozione o meno alla classe successiva.
CREDITI SCOLASTICI
Numero
Parametro
1
2
3
4
5
6
Descrizione PARAMETRI
Assiduità nella frequenza scolastica, anche in considerazione del numero di
ingressi posticipati ed uscite anticipate, con riferimento al rispetto delle regole
e al voto di comportamento inteso come “valenza formativa”
Interesse e partecipazione attiva al dialogo educativo durante le lezione con
riferimento al voto di comportamento inteso come “valenza formativa”
Serietà ed assiduità nello svolgimento delle consegne scolastiche
Rispetto delle persone, regole e materiali presenti nella complessità scolastica
Partecipazione ad iniziative ed attività con rilievo educativo realizzate al di fuori
dell’orario scolastico
Presenza di formali e specifici episodi di richiamo
In sede di scrutinio, al termine delle classi terza, quarta e quinta superiore, in caso di
promozione viene attribuito agli studenti il CREDITO SCOLASTICO ai sensi di quanto stabilito
dal DPR 323 del 23 luglio 1998 e successive modifiche
In particolare viene calcolata per ciascun studente la media dei voti M che individua l’ambito
della banda di oscillazione indicata nella Tabella A allegata al DPR sopra citato.
Nell’ambito della banda di oscillazione per individuare il punteggio da attribuire si terrà conto
dei seguenti parametri:
1. assiduità frequenza scolastica
2. interesse ed impegno nella partecipazione al dialogo educativo e attività
complementari ed integrative
3. crediti formativi
Nel dettaglio
ASSIDUITA’ FREQUENZA SCOLASTICA
Parametro
Assenze inferiori al 5%
Assenze comprese tra il 5% e il 10%
Assenze comprese tra il 10% e il 20%
Assenze superiori al 20%
INTERESSE ED IMPEGNO NELLA PARTECIPAZIONE AL DIALOGO EDUCATIVO
Parametro
Mostrati in tutte (o quasi) le discipline
Mostrati in alcune discipline
Mostrati in qualche (o nessuna) disciplina
INTERESSE ED IMPEGNO NELLE ATTIVITÀ COMPLEMENTARI ED INTEGRATIVE
Parametro
Fattiva partecipazione in attività teatrali, cineforum, scuola aperta
etc.
CREDITI FORMATIVI
Parametro
Positivo svolgimento attività di stage
Esperienza formante e/o legata all’indirizzo di studi maturata in
campo sportivo, musicale, volontariato, vacanza studio etc.
(da documentare)
ATTIVITA’ ORGANIZZATA PER RECUPERARE LE CARENZE DEGLI STUDENTI
Ai sensi del D.M. 80 del 3/10/07 e dell’O.M. 92 del 5/11/07 “le attività di sostegno e recupero
costituiscono parti ordinarie e permanenti del Piano dell’Offerta Formativa” (art.1 DM 80)
pertanto il Collegio dei Docenti ha definito le modalità di recupero delle carenze formative in
modo tale da apportare le opportune (nonché obbligatorie) integrazioni al POF
Il Collegio dei Docenti ha programmato i seguenti interventi:
1. INTERVENTI SUCCESSIVI AGLI SCRUTINI INTERMEDI
Qualora dall’esito degli scrutini emergano insufficienze diffuse per oltre il 30% degli alunni
della classe è prevista la sospensione dell’attività ordinaria delle lezioni per un
congruo periodo di tempo secondo quanto consentito dal DPR 275 e dalla possibile riduzione
del monte orario fino al 20% del totale (DM 47/2006). In concreto durante tale periodo sarà
effettuata una riorganizzazione dell’attività scolastica, verranno rimodulati i gruppi classe,
previa opportuna calendarizzazione, in modo da formare tre gruppi di livello: I) studenti con
insufficienze sui quali si concentreranno gli interventi di recupero; II) studenti senza
insufficienze ma bisognosi di consolidamento; III) studenti senza insufficienze sui quali,
attraverso un percorso personalizzato, sia possibile valorizzare le eccellenze.
Al termine di detto periodo verranno effettuate verifiche obbligatorie (art.5 OM 92) per
accertare il superamento delle insufficienze. Si potranno verificare tre casi:
a) INSUFFICIENZE COLMATE: nessun ulteriore intervento
b) PERMANGONO GRAVI INSUFFICIENZE: attivazione di corsi di recupero pomeridiani da
ultimare entro l’inizio delle vacanze pasquali con verifica finale obbligatoria
c) PERMANGONO INSUFFICIENZE NON GRAVI: verrà attivato il c.d. “sportello” (art.2 c.11
OM 92). Esso rappresenta una ulteriore modalità di supporto per promuovere, correggere
e migliorare lo studio individuale dello studente mediante uno “studio assistito” da parte
del docente tutor, da effettuarsi preferibilmente in orario pomeridiano. L’individuazione
della figura del tutor viene demandata ai Consigli di Classe.
Si precisa che nell’ipotesi b) gli interventi di recupero vengano limitati, da parte del Consiglio
di Classe, ad un massimo di TRE discipline per ciascun alunno, individuate in base ai seguenti
parametri: I) gravità delle insufficienze; II) numero di ore della disciplina nell’ambito del
curricolo; III) discrezionalità Consiglio di Classe.
Qualora dall’esito dello scrutinio intermedio emerga un quadro meno problematico si
provvederà direttamente all’organizzazione dei corsi di recupero pomeridiano
COMUNICAZIONI ALLE FAMIGLIE
L’esito degli interventi di recupero sui contenuti disciplinari del primo periodo dell’anno
scolastico sarà comunicato alle famiglie degli studenti in occasione delle schede di valutazione
inter periodale.
2. INTERVENTI SUCCESSIVI AGLI SCRUTINI FINALI
Lo scrutinio finale può concludersi con:
1. GIUDIZIO DI PROMOZIONE, in assenza di valutazioni insufficienti
2. GIUDIZIO DI NON PROMOZIONE, in presenza di valutazioni insufficienti tali da
pregiudicare, secondo la valutazione del Consiglio di Classe, la possibilità di superamento
entro il termine dell’anno scolastico
3. SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO, in presenza di valutazioni insufficienti, ove il Consiglio di
Classe valuti la possibilità da parte dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di
contenuto entro il termine dell’anno scolastico, avvalendosi degli interventi di recupero
attivati (art.6 c. 3 e 4 OM 92)
Il numero delle insufficienze su cui sia possibile attivare gli interventi di recupero estivo è
limitato ad un massimo di TRE DISCIPLINE per studente.
La calendarizzazione dettagliata dei corsi estivi di recupero sarà comunicata alle famiglie
immediatamente dopo lo svolgimento degli scrutini finali
I corsi estivi si concluderanno con le prove di verifica di superamento del debito, dopo di che
sarà convocato il Consiglio di Classe per integrare l’esito dello scrutinio finale; in tale sede
sarà risolta la sospensione del giudizio con l’ammissione o la non ammissione dello studente
alla classe successiva.
ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
Una possibile risposta alle esigenze di individuare un quadro di riferimento per i contenuti
delle attività formative, da prevedere in alternativa all’IRC, potrebbe essere offerta dallo
studio dei diritti dell’uomo”, a partire dalle Dichiarazioni maturate soprattutto negli ultimi
quarant’anni a livello internazionale.
MOTIVAZIONI CULTURALI
1) lo studio dei “diritti dell’uomo” rientra nelle finalità educative della scuola: le tematiche in
cui può essere articolato il discorso permetterebbero infatti:
a) la conoscenza di un patrimonio internazionale oggi poco noto;
b) la riflessione sui principali nodi riguardanti la persona umana, la società e le
istituzioni, con particolare riguardo ai doveri individuali e collettivi;
c) la maturazione di un giudizio che parta da un’adeguata cognizione di causa.
C’è dunque materia per concorrere alla formazione del ragazzo, dell’adolescente, del giovane
- come soggetto attivo dell’educazione – che si confronta con i problemi della dignità
dell’uomo nel contesto sociale in trasformazione. Positiva quindi la verifica a livello educativo.
2. Lo studio dei diritti dell’uomo ha rilevanza culturale: costituisce di per sé materiale,
consistente e significativamente ampio. La tematica potrebbe essere affrontata con taglio
storico a partire dall’antichità o dalla storia moderna; ma anche lo studio della sola
dimensione contemporanea avverte come le singole legislazioni costituzionali e ordinarie degli
Stati vengano oggi speso misurate e giudicate in rapporto alla “dichiarazione dei diritti
dell’uomo” (proclamata dall’ONU nel 1948) e alle successive deliberazioni offerte al contesto
mondiale come prospettiva di convivenza civile.
La varietà e vastità dei problemi affrontati (diritti civili e politici, tutela del lavoro,
emancipazione femminile, garanzie per il minore, emarginazione, sviluppo dei popoli, qualità
della vita …) fornisce, in una rilevante quantità di possibili approcci, una significativo
“pacchetto di base” da cui far partire l’analisi e a cui fare riferimento nelle progressiva
elaborazione. La verifica dello spessore culturale, è quindi positiva.
APPROCCIO AI CONTENUTI PROGRAMMATICI
Per
quanto
riguarda
i
contenuti,
si
possono
delineare
alcuni
approcci:
1) un approccio storico-culturale che metta in rilievo la genesi e la progressiva determinazione
dei diritti dell’uomo sanciti nei vari documenti, dichiarazioni e testi legislativi;
2) un approccio antropologico-filosofico finalizzato alla conoscenza ed approfondimento del
pensiero e delle testimonianze di personaggi emblematici che, nel corso della storia, si sono
battuti per la difesa dei fondamentali diritti umani (da Socrate a Gandhi, a Luther King, ecc.);
3) un approccio etico-sociologico rivolto a fare constatare l’applicazione ed il rispetto dei diritti
umani, sia in sede privata, sia in sede pubblica, nonché l’assimilazione di essi nel costume e
nella vita delle varie comunità, al di là del semplice riconoscimento giuridico. Nel quadro di
tale riflessione, va messa in chiara evidenza la necessità che al quadro dei diritti corrisponda
un quadro di doveri, che si traducono in comportamenti individuali e collettivi coerenti;
4) un approccio di carattere documentario, renda possibile la conoscenza diretta delle più
importanti dichiarazioni internazionali e delle carte costituzionali, dai quali emerga la
riaffermazione dei diritti dell’uomo e degli strumenti giuridici per difenderli
Considerando le caratteristiche psico-cognitive degli alunni nelle diverse fasce di età e dei
diversi gradi di scuola, possono essere oggetto di analisi e di riflessione:
il
contesto
storico
in
cui
si
sono
sviluppati
i
diritti
dell’uomo;
- le varie concezioni della vita da porre su un terreno di totale rispetto di ciascuno e le teorie
sui diritti umani;
- il rapporto tra le Dichiarazioni e le Costituzioni dei paesi occidentali ed europei;
- la relazione tra documenti di diverse aree culturali (Occidente, terzo mondo, ecc.) evitando
ogni
pregiudiziale
di
carattere
storico,
politico,
ideologico,
religioso;
- la presentazione di recenti iniziative in difesa dei diritti umani (Amnesty International,
Tribunale Russell, Tribunale Sacharov, ecc.).
FINALITÀ ED OBIETTIVI
La finalità fondamentale dello studio dei Diritti umani può essere individuata nella presa di
coscienza del valore inalienabile dell’uomo come persona, delle responsabilità individuali e
sociali che ne derivano e nella maturazione individuale di una visione critica e partecipativa al
fine della sempre maggiore riaffermazione dei diritti umani e dei relativi doveri, in ogni
ambiente sociale e presso ogni popolo.
PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
L’Alternanza Scuola-Lavoro viene introdotta da|l’Art. 4 della Legge n. 53 del 2003 e prevede che gli
studenti tra i 15 e 18 anni possano frequentare la propria formazione scolastica con le modalità dell’
"Alternanza".
Il successivo Decreto Legislativo n”. 77 del 2005 definisce l’ "Alternanza" quale modalità didattica ed
individua le linee generali per organizzare i percorsi.

mettere in contatto realtà diverse

permettere agli studenti di meglio valutare la propria preparazione rispetto alle richieste del
mondo del lavoro

favorire il processo di orientamento degli studenti

favorire la scoperta di capacità imprenditoriali

migliorare la capacità di lavorare in gruppo

imparare facendo

rispondere alle esigenze del territorio nella formazione professionale

fornire strumenti di analisi della realtà economica

migliorare la capacità di auto valutarsi
Fattibilità e Motivazione dell'idea progettuale
La motivazione principe del percorso formativo in
oggetto consta nella volontà di promuovere Io spirito
aziendale nei giovani, sviluppando attitudini mentali
rivolte alla soluzione dei
problemi ed alla valutazione di esperienze di processo, superando la tradizionale logica dell'attività
pratica legata semplicemente alla dimostrazione concreta di principi teorici, al fine di contribuire ad
incoraggiare lo spirito imprenditoriale, promovendo la mentalità più adatta, la consapevolezza delle
occasioni offerte dalla carriera imprenditoriale e le capacità professionali. In particolare si
intende realizzare un'offerta formativa finalizzata a dare una risposta alle esigenze concrete del
contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale tenendo, anche, nella opportuna
considerazione il contesto nazionale ed internazionale. Tale offerta formativa si caratterizza per la sua
organizzazione flessibile, per l'alto uso di tecnologia, per l'attenzione alla didattica attiva e per la
stretta collaborazione con il mondo aziendale, che assume la funzione di tutor dell'azienda simulata.
Analisi, indagini e risultati dei fabbisogni formativi e
professionali e Risultati Attesi del progetto
Una attenta analisi dei processi e delle trasformazioni
culturali del territorio, svolta al fine di individuare
i bisogni e le disponibilità educative, unitamente alle
indagini per la rilevazione delle caratteristiche socio—economiche dell’ambiente in cui è inserita la
Scuola, hanno messo in evidenza:

la carenza nel territorio di occasioni di aggregazione sociale, di crescita culturale e di
esperienza di comunicazione globale;

la dispersione del potenziale cognitivo per quegli alunni che escono dalla scuola con un
bagaglio di conoscenze, in termini di abilita e competenze, inferiori agli standard previsti;

i grandi cambiamenti, ma anche i notevoli problemi che investono il mondo della scuola in
quanto agenzia culturale sul territorio;

la relativa difficoltà, che molti alunni incontrano, nell'utilizzo corretto e appropriato dei
linguaggi verbali e non verbali;

la presenza sempre più numerosa di alunni con carenze negli apprendimenti disciplinari.
Le molteplici problematiche di disagio sociale sopra segnalate, inducono gli operatori scolastici ad
impegnarsi nella prevenzione della dispersione scolastica, sia sul piano del recupero strumentale dei
numerosi alunni che presentano problemi nella alfabetizzazione di base, sia in quello relazionale, per
garantire a tutti il pieno successo formativo.
In relazione ai bisogni rilevati appaiono pertanto preminenti le necessità, da parte della scuola:

di progettare percorsi educativi e didattici che offrano opportunità di apprendimento a tutti gli
alunni;

di istituire relazioni umane che facilitino, all'interno della scuola, il processo
insegnamento/apprendimento;

di integrare le diversità;

di integrare scuola e territorio per dare risposte significative ai bisogni culturali e sociali con il
concorso di tutti gli operatori coinvolti nel sistema formativo;

di prevenire e recuperare la dispersione scolastica e l'insuccesso formativo.
Visite tecniche, viaggi di istruzione
In aggiunta a quanto fino ad ora esposto, per
ampliare quanto più possibile l’offerta
formativa sono previsti stage presso le più importanti Ditte del territorio e del Viaggi d'istruzione,
Visite guidate e Uscite didattiche.
Tali attività sono inserite nella programmazione didattica annuale e ne fanno parte integrante.
Le mete prescelte possono essere sia in Italia che all’estero.
Le visite tecniche si svolgono di norma ne||'arco di una giornata e sono inserite nella
programmazione didattica annuale di ciascuna classe; vengono approvate dal Consiglio di classe e ad
esse sono tenuti a partecipare tutti gli studenti della classe.
Sono considerate visite tecniche, anche se superano le sei ore di orario scolastico, quelle a: BIMU,
SMAU e quelle a mete previste nei singoli progetti e indirizzi.
Competenze, abilità e conoscenze da acquisire nel percorso di alternanza
Competenze
Essere in grado di comunicare le informazioni in modo chiaro ed efficace.
Essere in grado di tessere relazioni con Enti e Organismi pubblici e privati.
Essere in grado di tessere relazioni collaborative con i colleghi.
Essere in grado di assumere responsabilità e dimostrare affidabilità.
Essere in grado di mettere in atto un pensiero autonomo nella risoluzione dei piccoli problemi
emergenti durante il lavoro.
Essere in grado di tessere relazioni istituzionali e sociali
Essere in grado di procedere nell’avvio di un’attività autonoma.
Abilità
Capacità di comunicare le informazioni in modo chiaro ed efficace.
Capacità di tessere relazioni con Enti e Organismi pubblici e privati.
Capacita di tessere relazioni collaborative con i colleghi.
Capacita di assumere responsabilità e dimostrare affidabilità.
Capacita di mettere in atto un pensiero autonomo nella risoluzione dei piccoli problemi emergenti
durante Il lavoro.
Capacita di tessere relazioni istituzionali e sociali.
Capacita di procedere nell'avvio di un’attività autonoma.
Conoscenze
Conoscenze dei principali strumenti informatici utili nel mondo del lavoro.
Conoscenze approfondite del sistema dell‘informazione in Italia e in Europa.
Conoscenze idonee al lavoro, anche attraverso |'uso di nuove tecnologie informatiche.
Consapevolezza della nostra peculiarità imprenditoriale.
Conoscenza delle principali forme di finanziamento finalizzate a|l’apertura di attività autonome.
Conoscenza delle tecniche di marketing fondamentali.
Conoscenza delle procedure burocratico/amministrative che caratterizzano |’avvio di un’attività
Autonoma.
Fasi ed articolazione formativa del
progetto
L’ attività prevede per ogni allievo un monte
ore cosi distribuite:




15 ore di fase teorica per la preparazione della classe ed il feed-back finale — realizzate in
Istituto
150 ore realizzate come stage in azienda
15 ore realizzate da esperti provenienti dal mondo del lavoro — realizzate in Istituto.
Durata totale in ore: 180
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Piano Offerta Formativa_2015_16 - Istituto OmniComprensivo San