Attività delle Istituzioni europee Bollettino mensile FFeeb bb brraaiioo 2 00 07 7 20 “CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL” ASBL 30 AVENUE MARNIX – 1000 BRUXELLES – TEL. +32 2 2896230 – FAX +32 2 2896235 – EMAIL [email protected] CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL COMMERCIO, DEL TURISMO, DEI SERVIZI E DELLE PMI P.ZZA G.G. BELLI, 2 – 00153 ROMA – TEL. +39 06 58661 – EMAIL [email protected] CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 PAGINE PRIMO PIANO 01 AMBIENTE 05 CONCORRENZA 07 CONSUMATORI, SANITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE 10 ECONOMIA E FINANZE 13 FISCALITA’, DOGANE 14 GIUSTIZIA, LIBERTA’ E SICUREZZA 17 IMPRESA, TURISMO 18 MERCATO INTERNO 22 OCCUPAZIONE E AFFARI SOCIALI 26 RELAZIONI ESTERNE, COMMERCIO ESTERO 28 SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE 29 TRASPORTI E ENERGIA 33 VARIE 34 Il Bollettino è disponibile sul sito associativo della Confcommercio: www.confcommercio.it 0 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 PRIMO PIANO IIINNNVVVEEENNNTTTAAARRRIIIO Q E ?? O D E A R E A À S O C A E O V A R E A À S O C A E D E O A OD DE ELLLLLLA AR RE EA ALLLTTTÀ ÀS SO OC CIIIA ALLLE E::: Q QUUUAAALLL ÈÈÈ LLLAAA NNNUUUO OV VA AR RE EA ALLLTTTÀ ÀS SO OC CIIIA ALLLE ED DE ELLLLLL'''E EUUURRRO OPPPA A? A fine febbraio, la Commissione europea ha lanciato una vasta consultazione pubblica per realizzare un inventario della realtà sociale nelle attuali società europee. Proposto per la prima volta nel maggio 2006 nell'ambito della comunicazione “Un'agenda dei cittadini”, l'“inventario della realtà sociale” è stato quindi sottoscritto dal Consiglio europeo del giugno scorso. L’obiettivo è di aprire il dialogo con i vari interlocutori per discutere ciò che caratterizza la realtà sociale europea. In particolare, l’Esecutivo vuole lanciare il dibattito su alcune questioni centrali connesse al benessere, come: opportunità economiche, natura del lavoro, nuovi modelli di vita familiare, povertà e disuguaglianza, ostacoli alla salute e alla mobilità sociale, qualità della vita, diversità culturale e impedimenti all'integrazione, criminalità e comportamenti antisociali. Si tratta di una consultazione unica nel suo genere, basata su una breve relazione intermedia, un documento di riferimento a cura dell’Ufficio dei consiglieri per le politiche europee (BEPA) della Commissione e un sondaggio Eurobarometro, allo scopo di ascoltare, non di vagliare opzioni politiche. Mutamenti profondi nelle società europee interessano la natura del lavoro, la moderna vita di famiglia, il ruolo della donna nella società e la mobilità sociale. Cambiano i valori e le società diventano sempre più multiculturali. Mentre la ricchezza di massa ha allargato gli orizzonti ampliando le scelte di vita, gli Stati membri dell'Ue sono diventati tra i paesi più ricchi al mondo. Nel contempo, emergono nuovi modelli di povertà e disuguaglianza. La salute degli europei è confrontata a nuovi problemi, quali l'aumento dell'obesità e il moltiplicarsi dei fattori che minacciano il benessere mentale. Due elementi importantissimi guidano lo sviluppo delle società europee: la globalizzazione e l'evoluzione demografica, implicanti entrambi opportunità e sfide. Negli ultimi tempi, molti cittadini europei nutrono dubbi, per il loro benessere personale, nei confronti della globalizzazione, della liberalizzazione e della spinta verso una maggiore competitività. Per comprendere meglio il perché di questa tendenza ed esaminare la dinamica del mutamento sociale in corso, la Commissione ha pertanto proposto di realizzare un inventario della realtà sociale nel 2006, in vista della messa a punto di un programma sull'accesso e le opportunità, dimensione sociale quest'ultima strettamente connessa al riesame del mercato unico. In linea con la richiesta del Consiglio europeo, la Commissione ha elaborato la seguente relazione intermedia relativa ai progressi finora realizzati nell'inventariare la realtà sociale. 1. Relazione intermadia “ L'inventario della realtà sociale europea è inteso a costruire un consenso sulle comuni sfide sociali che gli europei si trovano ad affrontare. Quale ruolo le politiche comunitarie siano chiamate a svolgere in risposta a realtà sociali in mutamento, o come dette politiche debbano adeguarsi, rimane una questione completamente aperta allo stadio attuale. Un nuovo consenso si costruisce naturalmente sull'esperienza pregressa. L'UE ha sempre avuto una "dimensione sociale". Un lungimirante impegno a favore dell'uguaglianza di genere si rinviene nel trattato di Roma, mentre l'articolo 13 del trattato di Amsterdam conferisce competenza legislativa all'Unione nella lotta contro qualsiasi forma di discriminazione. L'agenda sociale dell'Unione, che nasce originariamente negli anni '80 come contrappunto sociale alla creazione del mercato unico, era imperniata sulla protezione del lavoro e sul partenariato sociale. Da essa sono scaturite le norme minime in materia di lavoro, salute e sicurezza e di garanzia dei diritti previdenziali oltre frontiera per i lavoratori mobili. L'Unione ha inoltre svolto un ruolo importante nel rafforzare la coesione sociale, nel combattere le disparità regionali e nell'agevolare l'adeguamento ai cambiamenti economici, ad esempio tramite la politica di 1 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 coesione o tramite iniziative più recenti quali il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione. Questo percorso ha condotto alla strategia di Lisbona rinnovata per la crescita e l'occupazione, che mira non solo alle prestazioni e alla competitività economiche ma anche al rafforzamento della coesione sociale e alla dimensione sociale della sostenibilità. Nell'ambito della strategia di Lisbona rinnovata, l'Unione e gli Stati membri (competenti in prima istanza a definire le proprie politiche nazionali) sono impegnati ad individuare insieme gli approcci politici maggiormente in grado di garantire la combinazione di prosperità e di solidarietà, fondatrice della visione della strategia stessa, e a promuoverne l'adozione. La strategia di Lisbona ha pertanto avviato una riflessione collettiva su una serie di temi sociali in senso lato, dalle tradizionali questioni legate alla flessibilità del mercato del lavoro e al riassetto dello Stato assistenziale fino ad aspetti connessi ai sistemi di istruzione e di formazione. Molte iniziative di politica sociale del passato erano pensate per una società industriale caratterizzata da un'economia incentrata sulla produzione di massa, da grandi imprese e da elevati livelli di sindacalizzazione, che ne determinavano la natura del lavoro. La società europea di oggi è sempre più basata sulla conoscenza e orientata ai servizi. Se da un lato si è prestata attenzione alle dinamiche economiche che hanno determinato l'emergere della 'nuova economia' in un mondo globalizzato, dall'altro la situazione e le sfide sociali sono rimaste meno comprese ed analizzate. Non esiste una diagnosi condivisa delle sfide sociali e dei modi di affrontarle. L'inventario della realtà sociale è inteso per l'appunto a consentire una tale diagnosi e a lanciare il dibattito sulla situazione sociale dell'Europa, in vista peraltro della revisione intermedia dell'agenda per la politica sociale. Esso tiene conto delle grandi diversità, spesso sia all’interno che tra gli Stati membri, per quanto determinate sfide siano comuni e condivise, quali l'evoluzione demografica, l'aumentata diversità etnica e culturale e l’individualizzazione dei valori. Tutti gli Stati membri dell’UE sono società aperte, modellate dalle forze globali del capitalismo moderno e da tendenze culturali di portata mondiale. Alcuni cittadini hanno tratto beneficio dalla globalizzazione, dalla transizione e dalle evoluzioni sociali e culturali, mentre altri, rimasti indietro rispetto ai cambiamenti economici e ai riassetti industriali, vedono minacciati le loro comunità, i loro valori e i loro stili di vita tradizionali.” 2. Analisi del Bepa "La realtà sociale europea" è il titolo dell'analisi del BEPA che riflette la visione personale degli autori, Roger Liddle e Fréderic Lerais; essa solleva, in maniera interessante, un'estesa gamma di questioni ritenute utili dal Collegio dei Commissari europei ai fini del tipo di dibattito, profondo e ampio, che si intende suscitare. I temi di discussione riguardano: Tendenze Il documento del Bepa ha illustrato una serie di tendenze in diverse aree, quali: - passaggio all’economia post-industriale basata sulla conoscenza e sui servizi; - Stato sociale; - attenzione rivolta al consumatore: impatto del benessere; - evoluzioni demografiche; - valori: l’individuo, la famiglia, la comunità, la società. Concordate con l’analisi? Disponete di ulteriori dati che corroborano (o contraddicono) l’analisi? Benessere Che cosa intendete per benessere? Oltre ai beni materiali, cosa ci rende veramente felici e soddisfatti? Come elenchereste, in ordine di importanza, i fattori chiave che contribuiscono al benessere? Ad esempio: avere un lavoro, la soddisfazione lavorativa, le opportunità di una buona vita familiare, un alloggio adeguato, una buona salute, potersi fare un'istruzione, le possibilità di 2 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 mobilità sociale, buoni vicini e amici, forti legami con la comunità locale, sensazione di sicurezza fuori casa e in casa? Cos’altro? E quali ritenete siano oggi i principali ostacoli al benessere in Europa? Mancanza di denaro, carenza di lavori dignitosi, eccessiva pressione sulla famiglia e sul tempo libero, povertà e ineguaglianza, servizi pubblici inadeguati quali sanità e istruzione, diffusione della criminalità, mancanza di rispetto, problemi di migrazione e di pluralismo culturale? Opportunità e accesso Nella società di oggi, quali sono i fattori più determinanti per continuare ad avere o accrescere le proprie possibilità? (Istruzione, status sociale, benessere, salute, servizi pubblici, ecc.) - Istruzione Cosa occorre fare perché tutti abbiano quante più possibilità di farsi un'istruzione nella vita? Cosa si può fare per evitare che una situazione di svantaggio educativo iniziale si aggravi più avanti nella vita? Per ridurre il numero degli studenti che abbandonano gli studi troppo presto? Per garantire un maggior accesso all’istruzione superiore e universitaria, in particolare per le persone socialmente svantaggiate? E per garantire a tutti opportunità di formazione permanente? - Occupazione /posto di lavoro Quali sono i principali ostacoli che impediscono di trovare un lavoro dignitoso e tenere il passo con le competenze per ottenerne un altro, qualora se ne presenti la necessità? Quali soluzioni efficienti permettono di superare questi ostacoli e garantire un maggior accesso all'occupazione? Qual è il giusto equilibrio tra sicurezza e opportunità nel moderno mercato del lavoro? Lo stress al lavoro è in aumento, e se si, quali sono le cause? Ad esempio, nuove esigenze lavorative, insicurezza del posto di lavoro, squilibrio tra vita professionale e sfera privata? Cosa fare per aiutare le coppie “a doppio reddito” a trovare un equilibrio tra lavoro, famiglia e tempo libero? Cosa fare per alleviare le tensioni dovute alla necessità di conciliare la carriera con una vita familiare e privata dignitosa sia per gli uomini che per le donne? - Società e relazioni sociali Quali sono le implicazioni sociali del cambiamento dei valori? Dell'evoluzione del ruolo della donna? Del ruolo dell’uomo? Quali sono gli ostacoli sociali ad una vita familiare felice? I governi possono fare qualcosa per aiutare a rimuoverli? Il calo della natalità è una questione puramente privata o occorre occuparsene attivamente a livello pubblico? Perché la povertà, soprattutto quella infantile, è ancora così diffusa in Europa? A cosa è da imputare? Quanto gravi sono le conseguenze in termini sociali? È rilevante se le nostre società diventano più inique? Come può una società sempre più diversificata essere anche coesa? In che modo la diversità incide sulla solidarietà? Come si può migliorare l’integrazione? Come garantire a tutti l'accesso a servizi (pubblici) quali giustizia, amministrazione, cultura, servizi sociali (e case popolari) e previdenziali? Con l’aumento dell’aspettativa di vita, in che misura peserà l’assistenza agli anziani e a chi spetta occuparsene, sia in termini di oneri finanziari che di tempo personale? Quali sono le implicazioni sociali legate al numero crescente di anziani che vivono da soli? Dove si trova il punto d’equilibrio tra responsabilità della famiglia, della comunità e dello Stato? Quali sono gli ostacoli sociali ed economici che impediscono alle persone più anziane di lavorare più a lungo? Cosa spiega la persistenza della povertà per una persona su 6 nell’UE? Quali sono le misure più importanti da adottare per aumentare il numero di anni in buona salute? Si possono ridurre le ineguaglianze in termini di assistenza medica? Cosa fare per i 3 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 problemi di salute che sono la conseguenza di scelte di vita e come trovare il giusto equilibrio tra responsabilità personale e sociale? Come garantire a tutti l'accesso alle cure mediche? Com'è cambiata, negli ultimi decenni, la percezione della qualità di vita? Rispetto ad altri obiettivi più immediati, in che misura gli europei sono disposti a dare priorità alla sostenibilità ambientale? Quali sono, per l'Europa, le implicazioni economiche e sociali di un suo impegno deciso a dare il buon esempio in fatto di cambiamenti climatici? Qual è l’impatto della criminalità e del comportamento anti-sociale sul benessere? E che cosa si può fare? 3. Il sondaggio Eurobarometro Durante gli ultimi mesi del 2006, è stato realizzato un sondaggio Eurobarometro sulle diverse dimensioni sociali della realtà sociale. Nell'insieme, i cittadini Ue risultano soddisfatti: l'86% (media UE-25) è relativamente soddisfatto della propria vita e del contesto quotidiano, l'83% del proprio tenore di vita, il 78% delle infrastrutture di trasporto, il 77% dei servizi medici e il 71% delle scuole nel proprio circondario. Per il 51%, il sistema sociale nazionale garantisce una copertura abbastanza ampia. L'85% dei cittadini dell'UE non teme di perdere il lavoro nei prossimi mesi. Nella sfera lavorativa, i livelli di soddisfazione risultano relativamente elevati: il 77% dei cittadini ritiene di poter mettere a frutto le proprie conoscenze e competenze nel lavoro; per il 71% degli intervistati, il lavoro implica la necessità di imparare costantemente e, per due terzi dei cittadini, il lavoro comporta l'attribuzione soddisfacente di poteri e responsabilità. Il 41% degli intervistati considera tuttavia che il lavoro richieda un impegno eccessivo e risulti troppo stressante, contro il 34% che non condivide questa opinione. Tuttavia, meno di un terzo dei cittadini ripone fiducia nelle istituzioni nazionali. La preoccupazione attualmente più diffusa è la disoccupazione (36%), seguita dal costo della vita (35%) e dalle pensioni (30%). Un quarto dei cittadini dell'UE si sente minacciato dal rischio della povertà e il 62% ritiene che chiunque possa prima o poi correre un tale rischio. Conseguire un buon livello di istruzione (62%) e lavorare sodo (45%) sono considerati i due fattori più importanti per cavarsela nella vita; tuttavia, il 64% dei cittadini dell'Unione ritiene che i bambini di oggi siano destinati ad un'esistenza più difficile rispetto a quella della propria generazione. Link: http://ec.europa.eu/citizens_agenda/social_reality_stocktaking/index_it.htm La consultazione è aperta a tutti fino al 31/12/2007. Le risposte, insieme ad eventuali osservazioni supplementari, possono essere inviate per posta al seguente indirizzo: Commissione europea - Bilancio della realtà sociale - BERL 6/251 B-1049 Bruxelles - o per e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] Sulla base dei risultati della consultazione, la Commissione intende elaborare una relazione; visione istantanea della mutevole realtà sociale europea, il documento sarà inteso ad esaminare le evoluzioni sociali, con le relative implicazioni, e ad individuare una serie di problematiche e sfide principali con cui l'Europa è alle prese a tutti i livelli di governo. Verranno inoltre presentate idee su come promuovere meglio l'accesso e le opportunità in Europa contribuendo al tempo stesso alla revisione intermedia dell'agenda per la politica sociale. 4 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 AMBIENTE E A O C O M M E R C E C O M M S S O N E M B E N E E OC CO OM MM ME ER RC CE E::: C CO OM MM MIIIS SS SIIIO ON NE EA AM MB BIIIE EN NTTTE E EUUURRRO (((6 O 6 2 0 0 7 6 FFFEEEBBBBBBRRRAAAIIIO O2 20 00 07 7))) Strategia sull’energia: Un funzionario della Direzione generale Trasporti ed Energia ha presentato la strategia della Commissione europea sull’energia. La nuova politica, cominciata col Libro verde sull’energia e concretizzata col Piano d’azione sull’efficienza energetica, si propone di limitare il cambiamento climatico a 2° centigradi e si basa su tre pilastri: un’economia a basse emissioni di Co2, un vero mercato interno dell’energia e una politica energetica internazionale nell'ambito della quale l'UE si esprima all'unisono. L’obiettivo strategico è ridurre le emissioni di gas serra nella UE di almeno il 20% entro il 2020. Gli strumenti per realizzare questi obiettivi saranno: uno sviluppo sostenibile, basato su un diverso mix energetico, l’efficienza energetica nei trasporti, negli edifici e negli elettrodomestici e lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili basato su una maggior ricerca sui combustibili fossili. Un altro funzionario ha invece presentato la campagna “energia europea sostenibile”. Il fine di tale campagna è quello di aumentare la consapevolezza dei politici, dell’industria, del commercio e di tutti gli stakeholders a livello locale, regionale e nazionale dell’importanza di un’energia sostenibile, favorire la diffusione di buone pratiche, stimolare un circolo virtuoso in grado di accrescere gli investimenti privati nelle tecnologie di energia sostenibile. Possono diventare partner tutte le associazioni, istituzioni o aziende che implementano un programma di energia sostenibile basato su un impegno volontario. I criteri di eleggibilità sono il rispetto degli obiettivi della campagna, una capacità di finanziamento e la proposta di un programma specifico con azioni, obiettivi e specifici risultati attesi. I benefici per i partner derivano da una certificazione ufficiale della campagna, da un insieme di strumenti promozionali, dall’inclusione nel catalogo annuale, da una newsletter semestrale che riporta i risultati dei vari progetti e, a livello europeo, sono inoltre previste una Conferenza annuale, una gara annuale e la partecipazione dei media. Per ulteriori informazioni si veda il sito web della Campagna: www.sustenenergy.org. Stato dei lavori dei sottogruppi della commissione Ambiente: “Logistica” (5 Dicembre): - Direttiva “aria pulita”: è ritenuto soddisfacente il testo approvato in prima lettura dal PE, deludente, invece, la posizione del Consiglio. E’ stato richiesto di inviare le osservazioni di Eurocommerce ai rispettivi Stati membri; - Libro verde sul trasporto urbano: sono iniziate le consultazioni; - Proposta per la sicurezza della catena logistica: è stata al momento congelata dalla Commissione in attesa delle consultazioni degli “operatori economici autorizzati”, si dovrebbe avere una nuova proposta entro due anni; - Comunicazione sul trasporto merci: è al momento in esame al Parlamento, i membri sono invitati a fornire esempi di “colli di bottiglia”. Gruppo di lavoro “chimica” (23 gennaio) si è deciso di inviare una lettera alla Commissione per avere dei chiarimenti per quel che riguarda l’articolo 6 del Regolamento Reach, sostanze nei preparati, l’articolo 7, sostanze in articoli e l’articolo 33 riguardo all’obbligo di informazione. Gruppo di lavoro “produzione e consumo sostenibili” (22 gennaio): - concetto di immissione sul mercato: tale concetto presenta diverse interpretazioni che conducono a implementazioni e a situazioni differenti negli Stati membri. E’ stato richiesto di presentare le proprie osservazioni in materia. - EMAS ed Ecolabel: al momento sono in corso le consultazioni. Gruppo di lavoro “gestione dei rifiuti” (5 febbraio): - revisione Direttiva quadro sui rifiuti; si è deciso di supportare gli emendamenti proposti dal Deputato Florenz (PPE-DE, Germania) rispetto a quelli proposti dalla deputata Jackson (PPE-DE, Regno Unito) considerati troppo poco liberali, viene infatti portato avanti un approccio ristretto e rigido della gerarchia dei rifiuti (prevenzione, riutilizzo, riciclaggio, recupero e smaltimento) basato solamente su una valutazione del ciclo di vita del prodotto. Il nuovo articolo 1, cosi come approvato in plenaria, stabilisce che l’unica eccezione al rispetto della gerarchia sarà la 5 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 valutazione del ciclo di vita del prodotto; secondo tale valutazione un trattamento alternativo potrebbe essere preso in considerazione nel caso in cui provochi un minor impatto ambientale per certe categorie di rifiuti. Il Consiglio presenterà la posizione comune sulla direttiva a luglio, durante la Presidenza portoghese. Gruppo di lavoro sui “rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche” (RAEE) (6 dicembre): - nell’ambito della lista Raee sono state inizialmente scelte due categorie di prodotti, i giocattoli e le apparecchiature per l’illuminazione. Sulla base della lista, i membri sono invitati ad inviare in relazione a questi prodotti, le loro liste Raee nazionali per poter creare un database e poter vedere similitudini e differenze tra gli Stati membri. - Il 7 Settembre si terrà il workshop Raee di Eurocommerce. Per quel che riguarda la Direttiva sugli imballaggi ed i rifiuti da imballaggio, la Commissione ha pubblicato nel mese di dicembre 2006, un rapporto sulla sua applicazione che ne traccia un bilancio positivo ed esclude la possibilità di una sua revisione nel breve periodo. I rifiuti da imballaggio pur non rappresentando una parte significativa dei rifiuti totali generano comunque dei problemi dovuti alle differenti legislazioni che esistono in materia. Sulle linee guida per l’applicazione della “Direttiva batterie”, pone problemi la questione della “rimovibilità” delle stesse da alcune apparecchiature, come previsto dall’ articolo 11. Il “Technical Adaptation Committee” della Commissione europea nella riunione di maggio sarà chiamato a definire le modalità tecniche di attuazione della Direttiva. G G D E E O S E R R A GAAASSS AAAD DE EFFFFFFE ETTTTTTO OS SE ER RR RA A I Ministri dell’Ambiente dell’UE hanno accettato l’obiettivo di una riduzione del 30% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2020 per tutti i Paesi industrializzati, da negoziare sul piano internazionale, e di una riduzione vincolante di almeno il 20% come obiettivo unilaterale dell’UE per raggiungere, entro il 2050, il 60-80%. Il Consiglio invita la Commissione ad iniziare immediatamente, in stretta collaborazione con gli Stati membri, un’analisi tecnica dei criteri per suddividere lo sforzo di riduzione del 20% delle emissioni. Il Consiglio afferma che l’UE si impegnerà sul 30% solo se gli altri Paesi industrializzati si impegneranno su riduzioni di emissioni comparabili e se i Paesi emergenti avanzati economicamente contribuiranno in base alle possibilità. Lo stesso vale per gli elementi del pacchetto energia e clima per promuovere l’efficacia energetica, le energie rinnovabili, il 10% di biocarburanti. Link: http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/en/envir/92864.pdf A A Q U E C O S E R E E M A R ACCCQ QU UE EC CO OS STTTIIIE ER RE EE EM MA AR RIII Il Centro comune di ricerca (CCR) ha presentato, il 14 febbraio, un rapporto nel quale illustra gli effetti dei cambiamenti climatici sulle acque costiere e sui mari regionali europei. Il documento esamina le conseguenze che derivano per gli habitat naturali delle acque costiere e dei mari europei dai cambiamenti climatici e dall’antropizzazione. Inoltre, il rapporto evidenzia le carenze esistenti nell’attuale base di conoscenze scientifiche e tecnologiche in materia di impatto climatico e formula raccomandazioni di natura politica per porvi rimedio. Gli autori sottolineano che qualsiasi politica volta a ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici dovrà tener conto dello sfruttamento da parte dell’uomo dei mari e delle coste al fine di pervenire a una gestione sostenibile delle risorse marine. Link: http://ies.jrc.europa.eu 6 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 CONCONRENZA SSEEERRRVVVIIIZZZIII BBBAAANNNCCCAAARRRIII Nel corso dell’ultima riunione di EuroCommerce (8 febbraio), i membri del gruppo sui sistemi di pagamento hanno fatto alcune riflessioni sui risultati dell’inchiesta di settore sulle banche. La prima impressione è che rispetto al rapporto parziale la versione finale sia più “morbida”. Ciononostante, gli argomenti sostenuti dal settore del commercio sono stati presi in considerazione. L’indagine ha evidenziato in particolare: - l’esistenza di barriere che ostacolano l’accesso al mercato; - l’alto profitto delle banche; - la frammentazione dei mercati, l’immobilità dei consumatori, la rigidità dei prezzi; - le divergenze tra i mercati nazionali; - i problemi che l’interchange fee (MIF) causa alla concorrenza, - l’impossibilità per i commercianti di scaricare una parte dei costi sul consumatore. In sintesi, la Commissione Europea ricorda che un mercato dei servizi che funzioni correttamente è trasparente, applica una commissione fissa per transazione, prende in considerazione i costi e questi ultimi sono ripartiti equamente tra consumatori e commercianti. L’analisi sul rapporto ed i possibili sviluppi dell’inchiesta della Commissione europea è poi proseguita con la partecipazione di un funzionario della DG Concorrenza. Quest’ultimo ha iniziato la sua presentazione spiegando la metodologia dell’indagine, che ha preso in esame 200 banche e 26 networks nei 25 Stati Membri durante il periodo 2002-2004. I dati forniti dalle banche sono confidenziali. Occorre inoltre precisare che i risultati confluiti nel rapporto non possono essere utilizzati per altri fini, ovvero per trarre conclusioni in altri campi. Per quanto riguarda il mercato delle carte di pagamento, è stato rilevato che questo metodo di pagamento varia molto da paese a paese. La Finlandia ed i Paesi Bassi sono i paesi in cui il pagamento con denaro liquido è meno diffuso mentre la Germania ed il Lussemburgo sono quelli in cui è più frequente. L’Italia appartiene al gruppo dei paesi che registrano un alto tasso di pagamento con denaro liquido ed un basso tasso di pagamento con carta ma in quest’ultimo caso anche la Germania è al di sotto della media europea. Le notevoli discrepanze tra gli Stati membri nella scelta dei sistemi di pagamento hanno un ruolo fondamentale. In media è stato rilevato che nel 2004 i possessori di carta hanno dovuto pagare 24 euro per l’emissione della loro carta. I dati nazionali non possono essere resi pubblici. Le commissioni bancarie pagate dai commercianti, invece, dipendono dal settore e dal prodotto e a quanto sembra non vi è una logica precisa dietro le commissioni imposte, che non dipendono dal volume della transazione. Le compagnie aeree pagano commissioni molto alte. Va inoltre rilevato che i sistemi nazionali per i pagamenti con carte di debito sono spesso molto efficienti e meno esosi di quelli internazionali. Questo dato è molto importante e deve esser tenuto in considerazione durante la transizione al SEPA. La Commissione Europea ha rilevato delle restrizioni alla concorrenza che rappresentano un costo ingiusto per i commercianti. Tra queste si ricordano: - la fusione (“blending”) tra carte; la cosiddetta “honor all card rule” (HACR). Questa “regola” impone al commerciante che accetta la carta come mezzo di pagamento tutte le altre condizioni d’uso legate alla carta. In poche parole, il commerciante accetta di pagare una MIF superiore a quella del cliente; “no surcharging rule”, ovvero l’impossibilità da parte del commerciante di scaricare sul cliente una parte dei costi connessi all’uso della carta. Spesso i consumatori non sono al corrente di sistemi di pagamento meno esosi. Per questo motivo, i commercianti vorrebbero scaricare una parte dei costi sul cliente che paga con carta di credito per incoraggiare indirettamente l’uso delle carte di debito. Su quest’ultimo punto è nato un vivo dibattito. Il settore del commercio sostiene che la possibilità di chiedere al cliente di partecipare ai costi favorirebbe la concorrenza e l’uso di sistemi di pagamento più efficienti. Per questo, tale opzione dovrebbe esser consentita. 7 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 Dal canto loro, le banche stanno combattendo per diminuire l’uso del denaro liquido e quindi sono contro queste opzione. Infatti esse ritengono che se i clienti hanno dei costi aggiuntivi questi preferiranno pagare con denaro liquido e questo rallenterebbe lo sviluppo di altri sistemi di pagamento. Le banche ritengono il denaro liquido meno sicuro e quindi vorrebbero aumentare l’uso di altri mezzi di pagamento. Per quanto riguarda la MIF, si è partiti da un caso esemplificativo. Su un acquisto del valore di 100 euro, la banca che riceve il pagamento (acquirer) ottiene 98 euro. Questo vuol dire che la banca che emette la carta (issuer) riceve un beneficio di 2 euro. Il commerciante, ultimo anello della catena ha un accredito di 97 euro, in quanto la sua banca gli impone un’ulteriore commissione di 1 euro. La capacità di imporre commissioni dipende dal potere negoziale esistente tra emittenti (issuers) e banche acquirenti (acquirers). In 21 dei 25 casi nazionali analizzati si è rilevato che l’emissione di carte porta comunque dei profitti anche senza la MIF. In alcuni Stati come l’Austria, il Belgio ed il Portogallo sono stati notati ostacoli per l’ingresso sul mercato. Per quanto riguarda la governance, vi è l’obbligo di affiliare nuovi membri del sistema delle carte per poter avere informazioni più dettagliate sul business. Al momento, le decisioni sulle questioni cruciali sono prese da un gruppo ristretto di operatori e questo comporta una limitazione della concorrenza. Alcuni partecipanti alla riunione hanno affermato che il problema per i nuovi operatori interessati ad entrare nel sistema non è risolto dalla Direttiva sui Servizi di Pagamento. Infatti, questa prevede che l’autorizzazione ad entrare sul mercato (che richiede anche delle enormi capacità finanziarie) sia rilasciata da un comitato legato alle banche, le quali sono contro l’ingresso di nuovi operatori. A titolo di esempio è stato citato il caso di Paypal che, non potendo entrare sul mercato francese, ha dovuto spostare la sua sede nel Regno Unito per operare in Europa. Pertanto, è stato suggerito di istituire un comitato europeo che dia l’autorizzazione ai nuovi operatori. Il funzionario ha risposto che quello che la Commissione Europea può fare è proporre un atto legislativo in merito ma che la decisione finale spetta al Consiglio ed al Parlamento Europeo (PE). Nel caso della Direttiva sui Sistemi di Pagamento, il PE ha cambiato la proposta della Commissione Europea sulle istituzioni di pagamento avanzando una proposta “ibrida”. A livello di Consiglio questa proposta crea diversi problemi e quindi probabilmente l’approvazione di detta direttiva sarà ritardata. Questo potrebbe ritardare anche il lancio di SEPA (Single Euro Payments Area), previsto per il 2008. Uno dei partecipanti ha osservato che lo scopo di MasterCard è di espandersi in tutta Europa rimpiazzando i sistemi nazionali con Maestro. Il lavoro della Commissione è apprezzabile ma non si vedono al momento delle azioni che possano contrastare l’avanzata di MasterCard. Il funzionario ha risposto che la Commissione europea spera che questi problemi vengano risolti con l’introduzione di SEPA. In particolare, la Commissione Europea si augura che SEPA porti ad una separazione tra coloro che hanno la rete e coloro che la gestiscono perché questo dovrebbe aumentare la competitività del settore. In effetti, uno degli scopi dell’indagine era di ottenere dei dati sul settore delle banche prima del lancio di SEPA. Un documento su SEPA è in fase di preparazione e dovrebbe essere pronto entro quest’estate. Tuttavia, tale documento potrebbe non essere reso pubblico. Il funzionario ha aggiunto che il Commissario alla Concorrenza, Neelie Kroese, non vuole vedere aumentare i costi o diminuire l’efficienza dei servizi come conseguenza dell’introduzione di SEPA. Purtroppo, al momento i rischi che ciò avvenga sembrano concreti. In ogni modo, la Commissione europea vigilerà, in collaborazione con le autorità nazionali, affinché le regole della concorrenza vengano rispettate e nuovi offerenti possano entrare nel mercato delle carte 8 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 di credito. Il fatto che MasterCard abbia recentemente cambiato la sua struttura, svincolandosi dalle banche e quotandosi in borsa, deve essere interpretato come un elemento positivo. Infatti, le banche hanno perso una parte del loro potere e questo non può che andare a beneficio della concorrenza e dei nuovi offerenti. Il funzionario ha poi concluso il suo intervento facendo alcune precisazioni su eventuali comportamenti ed iniziative della Commissione Europea. Quest’ultima: - sostiene iniziative di autoregolamentazione. Per questo motivo non ci saranno atti legislativi che regolamenteranno l’attuazione degli artt. 81 ed 82 TCE. Le autorità comunitarie in cooperazione con le autorità nazionali apriranno ed analizzeranno casi di antitrust che riguardano la concorrenza. Date la ridotta capacità in termini di budget e di risorse umane la DG Concorrenza stabilirà delle priorità nell’aprire delle procedure; - deciderà sui casi MasterCard e MERFA entro il 2007; - non si è schierata per la totale abolizione del MIF. Tuttavia, le commissioni interbancarie non devono alterare la concorrenza: il MIF deve essere compatibile con gli artt. 81 ed 82 TCE e le esenzioni sono possibili sono se le 4 condizioni poste dall’art. 81 par. 3 sono tutte soddisfatte. Inoltre, il compito delle autorità comunitarie si limita a porre le condizioni per l’imposizione del MIF; - non può tenere l’indagine sulle banche aperta. M N A N Z A R M G G O R E C O N C O R R E N Z A E R S E R V Z NA AN NZ ZIIIA AR RIII GG GIIIO OR RE EC CO ON NC CO OR RR RE EN NZ ZA A PPPE ER R III S SE ER RV VIIIZ ZIII FFFIIIN MAAAG In un intervento del 19 febbraio 2007 alla London School of Economics (LSE), Neelie Kroes ha difeso la dimensione internazionale dei mercati finanziari. La Commissaria alla Concorrenza ha detto che i timori sono legittimi ma non rappresentano un valido motivo per un’ingiustificata protezione dei mercati nazionali. Dal canto suo, la Commissione Europea vigilerà affinché i mercati europei siano aperti, integrati e lealmente competitivi e collaborerà con le autorità nazionali perché tutti gli operatori, grandi e piccoli, possano avere accesso al mercato. La Sig.ra Kroes ha affermato di esser consapevole del fatto che, allo stato attuale, la situazione non corrisponde ancora a quella auspicata. Commentando i risultati dell’indagine sul sistema bancario, il Commissario ha ammesso che il mercato europeo delle banche rappresenta un vero problema. Innanzitutto esso non è integrato ma suddiviso ancora in tanti mercati nazionali, sottoposti a diversi sistemi giuridici, fiscali ed amministrativi cui si sommano altre pratiche ingiuste che scoraggiano l’accesso per gli operatori stranieri. Le diverse regole per l’uso dei diversi sistemi di pagamento o per l’accesso al credito rappresentano un esempio lampante. La Commissione Europea sta lavorando per rimuovere gli ostacoli e difatti tanto la Direttiva sui Servizi di pagamento quanto la Direttiva sul credito al consumatore creeranno delle condizioni più giuste per tutti gli operatori e stimoleranno l’accesso di altri offerenti. Le nuove iniziative legislative comunitarie beneficeranno anche i consumatori, i quali sono spesso costretti ad accettare delle clausole ingiuste e dei prodotti non richiesti, tra i quali la Sig. ra Kroes ha ricordato i costi per la chiusura di un conto. I consumatori devono essere più liberi nella scelta della loro banca perché troppi vincoli causano costi inutili, distorcono la concorrenza e frenano lo sviluppo del mercato. Ciononostante, bisogna anche riconoscere che ci sono già dei segnali positivi, ad esempio i codici di condotta adottati da alcune banche. Per quanto riguarda il tema delle carte di credito, la Commissaria ha illustrato brevemente i risultati dell’indagine soffermandosi sull’alto profitto derivante dalla MIF e sulle diverse commissioni imposte negli Stati membri. Tuttavia, la Sig.ra Kroes ha affermato che da questa evidenza empirica sono scaturite conclusioni diverse in quanto ci sono reti di carte di credito che operano molto bene ed applicano costi non elevati. In pratica le autorità di Bruxelles non si sono schierate per l’abolizione della MIF ma considerano i costi imposti troppo esosi. Per questo motivo, la Commissione intende portare a termine l’inchiesta su MasterCard e verificare il caso Visa alla fine del 2007, ovvero alla fine del periodo di esenzione. Secondo il Commissario maggiore trasparenza permetterebbe al consumatore ed al commerciante di essere più informato e più 9 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 consapevole. Questo porterebbe ad adottare comportamenti più efficienti sul mercato, per esempio a preferire le carte di debito a quelle di credito. La sig.ra Kroes ha chiuso il suo intervento affermando che assicurare il corretto funzionamento dei mercati finanziari è nell’interesse di tutti e che tanto lei quanto i suoi colleghi Charlie McCreevy, Commissario al Mercato Interno, e Meglena Kuneva, Commissario per la Protezione dei Consumatori, coopereranno insieme per migliorare la situazione attuale. A A Q U S Z O N N O N O R Z Z O N A ACCCQ QU UIIIS SIIIZ ZIIIO ON NIII N NO ON N---O OR RIIIZ ZZ ZO ON NTTTA ALLLIII La Commissione europea ha lanciato il 13 febbraio 2007 una consultazione pubblica sulla bozza di linee guida sulla valutazione delle acquisizioni verticali o conglomerate (c.d. non orizzontali) sulla base del Regolamento del Consiglio 139/2004/CE sul controllo delle concentrazioni tra imprese (Merger regulation). Queste operazioni hanno lo scopo di allargare il campo di attività di una società attraverso la concentrazione con un’altra società situata ad un altro livello della catena di distribuzione (concentrazione verticale) o ancora con una società presente su un mercato distinto, ma affine (concentrazione conglomerata). Al termine delle consultazioni, la versione definitiva delle linee guida sarà adottata dalla Commissione. Le linee guida forniranno degli orientamenti a quelle imprese che prevedono di realizzare questi tipi di concentrazioni. La bozza delle linee guida fornisce anche degli esempi, basati su principi economici ben definiti, di concentrazioni verticali o conglomerate che possano alterare in maniera significativa una concorrenza effettiva sui mercati in analisi. Prevede anche le condizioni per cui le società concorrenti potrebbero, a seguito di una concentrazione verticale, vedersi rifiutato l’accesso a un fornitore importante o dover fronteggiare un aumento dei prezzi medi di produzione, che determinerebbero un aumento dei prezzi per il consumatore finale. Il progetto di linee guida prevede anche delle « soglie di sicurezza », su parti di mercato e a livelli di concentrazione oltre i quali é poco probabile che la Commissione faccia problemi. Questo permetterà alle parti interessate di determinare più facilmente questo tipo di concentrazioni. Le parti interessate potranno inviare osservazioni fino al 12 maggio 2007 al seguente indirizzo: Commissione Europea Direzione generale per la Concorrenza - Consultazione sulle linee guida per le acquisizioni non-orizzontali - Merger Registry - B-1049 Bruxelles - Fax (32-2) 296 43 01 - Email: [email protected]. Link: http://ec.europa.eu/comm/competition/mergers/legislation/draft_nonhorizontal_mergers.pdf. CONSUMATORI, SANITA E SICUREZZA ALIMENTARE S S SAAANNNIIITTTÀÀÀ PPPUUUBBBBBBLLLIIICCCAAA La Commissione europea ha pubblicato il 16 febbraio sulla Guue L46 una decisione che adotta il programma di lavoro per il 2007 sull’attuazione del programma d’azione comunitaria nel campo della sanità pubblica (2003-2008), compreso il programma di lavoro annuale in materia di sovvenzioni. L’importo indicativo disponibile per il 2007 è stimato a 40.000.000€. Per il 2007, un unico invito a presentare proposte sarà pubblicato e attuato sotto la responsabilità dell’Agenzia esecutiva per il programma di sanità pubblica. R R S S D E C O N S U M A O R O E A A D E S A D E G N E R E SIII D DE EIII C CO ON NS SU UM MA ATTTO OR RIII REEETTTEEE EEEUUURRRO OPPPE EA AA AD DIIIFFFE ES SA AD DE EG GLLLIII IIIN NTTTE ER RE ES SS Il 28 febbraio 2007 è stato inaugurata a Bruxelles una nuova rete di lotta contro le frodi. Gli operatori commerciali che si rendono responsabili di violazioni della legge a livello transfrontaliero saranno ormai soggetti a misure repressive in tutta l’UE. La rete contrasterà tutti i tipi di truffe transfrontaliere (come le lotterie fantasma e i finti club vacanza), nonché le violazioni sistematiche della normativa comunitaria in materia di tutela dei consumatori (dal 10 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 rifiuto delle compagnie aeree di risarcire i passeggeri per il ritardo dei voli alla vendita forzata di vacanze in multiproprietà, fino all’invio di opuscoli vacanze ingannevoli ai consumatori di altri Paesi UE). Il regolamento sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa per la tutela dei consumatori istituisce una rete comunitaria di autorità alle quali viene affidato il compito di contrastare i truffatori che adescano le loro vittime in un paese pur operando in un altro Paese. Il regolamento stabilisce, inoltre, i requisiti minimi per le autorità nazionali, tra cui la possibilità di: - effettuare ispezioni in loco; - imporre il pagamento di multe; e - esigere la cessazione di comportamenti illegali da parte delle società. Nel solo Regno Unito, ad esempio, ogni anno oltre 3 milioni di adulti sono vittime di truffe, che in media costano a ciascuna delle vittime 1500 euro. Questo tipo di frodi deve finire. La nuova rete comunitaria di organismi di sorveglianza nazionali contribuirà a fermare gli operatori senza scrupoli e farà in modo che non possano più sfuggire alle autorità nazionali per la protezione dei consumatori”. In caso di problemi con un operatore commerciale transfrontaliero, la prima cosa da fare è contattare il Centro europeo dei consumatori (CEC) del proprio paese. Il centro esaminerà il caso e assisterà il consumatore nella risoluzione della controversia e su altri aspetti, come l’ottenimento del risarcimento. I CEC trasmettono le informazioni relative alle società nei cui confronti sono stati sporti reclami alle autorità nazionali competenti, che intraprendono le azioni necessarie. Link: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=MEMO/07/86&format=HTML&aged= 0&language=EN&guiLanguage=fr. LLLIIIBBBRRRO M A O R O V E R D E S U A U E A D E C O N S U ATTTO OR RIII OV VE ER RD DE ES SU ULLLLLLA A TTTU UTTTE ELLLA AD DE EIII C CO ON NS SU UM MA La scadenza per rispondere alla consultazione è stata posticipata la 15 maggio 2007. S E D A R O N E N A A C A R C O D N E R M S DIIIA AR RIII ON NIII PPPE EN NA ALLLIII A AC CA AR RIIIC CO OD DIII IIIN NTTTE ER RM ME ED SAAANNNZZZIIIO La Corte di giustizia nei procedimenti riuniti C- 338/04, C-359/04 e C-360/04 ha giudicato incompatibili con il diritto comunitario le sanzioni penali italiane applicate alla raccolta di scommesse da parte di intermediari che operano per conto di società straniere. La Corte ha ritinuto che uno Stato membro non può applicare una sanzione penale per il mancato adempimento di una formalità amministrativa che esso rifiuta o rende impossibile in violazione del diritto comunitario. Infatti, secondo la legge italiana, l'organizzazione di giochi di azzardo o la raccolta di scommesse richiede la previa attribuzione di una concessione e di un'autorizzazione di polizia. Qualsiasi violazione di tale normativa è passibile di sanzioni penali che possono andare fino ad una pena detentiva di tre anni. La Corte di giustizia ha fatto presente innanzi tutto che una normativa che contiene il divieto – penalmente sanzionato – di esercitare attività nel settore dei giochi d'azzardo in assenza di concessione o di autorizzazione di polizia rilasciate dallo Stato, comporta restrizioni alla libertà di stabilimento nonché alla libera prestazione dei servizi. Peraltro, le considerazioni di ordine morale, religioso o culturale, nonché le conseguenze moralmente e finanziariamente dannose per l'individuo e la società che sono collegate ai giochi d'azzardo e alle scommesse possono giustificare siffatte restrizioni. Queste ultime devono tuttavia soddisfare le condizioni di proporzionalità. La Corte ha quindi esaminato le varie condizioni poste dalla normativa italiana. La Corte ha dichiarato che l'esclusione totale delle società di capitali dalle gare per l'attribuzione delle concessioni va oltre quanto è necessario per raggiungere l'obiettivo di evitare che soggetti che operano nel settore dei giochi d'azzardo siano implicati in attività criminali o fraudolente. Esistono infatti altri strumenti di controllo dei bilanci e delle attività degli operatori nel settore dei giochi di azzardo che limitano in modo minore la libertà di stabilimento e la libera prestazione dei servizi (ad esempio, raccogliere informazioni sui loro rappresentanti o sui loro principali azionisti). La Corte ha aggiunto che l'illegittimità dell'esclusione di taluni operatori dalle gare obbliga lo Stato membro a stabilire modalità procedurali che garantiscano la tutela dei diritti che questi 11 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 operatori derivano dall'efficacia diretta del diritto comunitario (ad esempio, la revoca e la redistribuzione delle precedenti concessioni). Nel frattempo, la mancanza di concessione non può costituire oggetto di sanzioni nei confronti di tali operatori. Il procedimento per l'attribuzione di autorizzazioni di polizia presuppone una concessione e recepisce, di conseguenza, gli stessi vizi che inficiano l'attribuzione delle concessioni. La mancanza di autorizzazione non potrà quindi essere addebitata a soggetti che non hanno potuto ottenere tali autorizzazioni per il fatto di esser stati esclusi dall'attribuzione di una concessione, in violazione del diritto comunitario. In linea di principio, la legislazione penale è riservata alla competenza degli Stati membri, ma il diritto comunitario pone limiti a tale competenza: la legislazione penale non può, infatti, limitare le libertà fondamentali garantite dal diritto comunitario. La Corte ha ribadito che uno Stato membro non può applicare una sanzione penale per il mancato espletamento di una formalità amministrativa, allorché l'adempimento di questa viene rifiutato o è reso impossibile dallo Stato membro interessato in violazione del diritto comunitario. La Repubblica italiana non può quindi applicare a soggetti quali gli imputati nelle cause principali sanzioni penali per l'esercizio di un'attività organizzata di raccolta di scommesse senza concessione o autorizzazione di polizia. Link : http://curia.europa.eu/jurisp/cgi-bin/form.pl?lang=IT&Submit=rechercher&numaff=C-338/04. E P O R O C O M M E R C E C O M M S S O N E O C A A M E N A R E E D E C O N S U M A E RIII””” OC CO OM MM ME ER RC CE E::: C CO OM MM MIIIS SS SIIIO ON NE E “““P PO OLLLIIITTTIIIC CA AA ALLLIIIM ME EN NTTTA AR RE EE ED EIII C CO ON NS SU UM MA ATTTO OR EUUURRRO DE Nutrizione e salute. - Raccomandazioni di Eurocommerce sull’etichettatura nutrizionale: A seguito dell’incontro con il Direttore Generale della DG Sanco, è stato chiesto alle imprese di distribuzione di dare il loro assenso per l’attuazione delle raccomandazioni di Eurocommerce sull’etichettatura nutrizionale. Le imprese che aderiranno all’applicazione delle raccomandazioni dovranno compilare la scheda degli “Indicatori chiave di misurazione delle prestazioni”. La scheda sarà utilizzata per monitorare l’attuazione delle raccomandazioni di Eurocommerce sull’etichettatura nutrizionale da parte delle imprese di distribuzione e sarà rivista verso la fine dell’anno al fine di riferire i risultati nell’ambito della Piattaforma europea per la sicurezza alimentare. - Futura conferenza europea sulla salute nei luoghi di lavoro: Eurocommerce sarà attiva nel corso della conferenza che avrà luogo nel mese di giugno nell’ambito della Piattaforma europea per la sicurezza alimentare. Maggiori informazioni saranno disponibili nei prossimi mesi. Etichettatura dei prodotti alimentari. - Dichiarazioni nutrizionali e sulla salute: La Confederazione europea dell’industria alimentare e delle bevande (CIIA) ha proposto che i membri di Eurocommerce possano trarre beneficio del suo lavoro effettuato sugli elenchi delle indicazioni sulla salute diverse da quelle che si riferiscono alla riduzione del rischio di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini (articolo 13), sulla revisione dell’allegato e la preparazione delle linee guida per l’attuazione del Regolamento. - Revisione dell’allegato: Eurocommerce redigerà una lettera grazie all’aiuto del BRC (British Retail Consortium) , che sarà fatta circolare per eventuali commenti prima di essere inviata alla Commissione. Articolo 13: Eurocommerce utilizzerà come base il documento redatto dalla CIIA e adattato alle necessità del commercio. Sull’interpretazione delle linee guida, Eurocommerce si coordinerà con la CIIA per avere un approccio collettivo. Aggiornamento dei dossier. - Igiene: La Commissione deve redigere una relazione sul pacchetto igiene entro il mese di maggio 2009 ed ha iniziato già a lavorare su tale questione. Gli Stati membri sono stati contattati ed invitati ad inviare commenti. Una prima riunione tra la Commissione e gli Stati membri dovrebbe svolgersi verso Pasqua. I membri di Eurcommerce hanno dato il loro assenso ad agire su tale questione. Una lettera, pertanto, sarà inviata alla Commissione. Gli elementi che saranno messi in evidenza nella lettera saranno: - Gli obiettivi di regole sull’igiene semplificate e armonizzate non sono pienamente rispettati dagli Stati 12 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 membri. Gli Stati membri utilizzano le deroghe per attuare le regole nazionali; - Il pacchetto igiene deve essere visto nel suo complesso: il Regolamento 2073/2005 sui criteri microbiologici deve essere incluso; - La necessità di mettere in pratica la better regulation: la valutazione d’impatto deve essere una necessità; - La certezza giuridica è assolutamente indispensabile. I commenti specifici dei membri sul Regolamento 853/2004 hanno riguardato: 1) Articolo 1, paragrafo 5 (ii): La Definizione di attività marginale, localizzata e ristretta nell’ambito dell’applicazione del regolamento al commercio al dettaglio differiscono negli Stati membri; 2) Per i requisiti di temperatura esistono molte diverse regole nell’allegato. Una scheda sulle diverse definizioni di attività marginali, locali e restrittive è stata inviata dal segretariato ai membri. - Criteri microbiologici: L’associazione danese delle carni sta lanciando un progetto sull’ analisi semi-quantitativa di presenza di salmonella nella carne macinata e preparata destinata ad essere cotta. Con il presente progetto l’associazione danese, su richiesta della Commissione europea, intende sostenere il progetto dell’EFSA (European Food Safety Authority) sulla valutazione del rischio quantitativo della salmonella. Eurcommerce ha messo in evidenza nel corso del gruppo di lavoro che è una questione delicata fornire informazioni sui risultati dei test. Tuttavia secondo Eurocommerce è importante mettere in evidenza che non esiste “nessun rischio dopo la cottura se sono seguite le istruzione per la preparazione” (aspetto del consumo). Secondo i membri del gruppo di lavoro, Eurocommerce deve insistere su questo punto nel corso della prossima riunione con l’EFSA nel mese di aprile. - Qualità alimentare e certificazione: Eurocommerce monitorerà i futuri sviluppi ed in particolare le possibilità di introdurre un’etichettatura europea per i prodotti di qualità. - Salute degli animali ed etichettatura europea: Eurocommerce parteciperà alla conferenza organizzata dalla presidenza tedesca il 28 marzo 2007. I membri hanno messo in evidenza che il pericolo per il settore del commercio è l’introduzione di un’etichettatura europea aggiuntiva. La salute degli animali non costituisce un informazione essenziale per il consumatore e pertanto non deve diventare parte delle informazioni obbligatorie di etichettatura. ECONOMIA E FINANZA S LLIIISSSBBBO G A D O N A E R A C R E S C A E O C C U A Z O N E S GIIIA AD DIII L ON NA A PPPE ER R LLLA AC CR RE ES SC CIIITTTA AE E LLL'''O OC CC CU UPPPA AZ ZIIIO ON NE E STTTRRRAAATTTEEEG In preparazione del riesame annuale da parte del Consiglio europeo della strategia di Lisbona dell'UE per la crescita e l'occupazione, il Consiglio ha svolto un dibattito orientativo incentrato su: - un progetto di documento del Consiglio sui punti chiave preparato dalla presidenza; – la relazione annuale della Commissione sullo stato dei lavori relativi all'attuazione della strategia di Lisbona; – l'aggiornamento 2007 degli indirizzi di massima per le politiche economiche dell'UE per il periodo 2005-2008. La relazione della Commissione pone in evidenza progressi incoraggianti nell'attuazione della strategia di Lisbona, anche se i risultati variano tra gli Stati membri ed i settori politici considerati. Anche se i progressi non sono pienamente soddisfacenti, sono in corso iniziative in un'ampia gamma di settori politici ed i risultati cominciano a manifestarsi. Il dibattito del Consiglio ha riguardato in particolare le raccomandazioni specifiche per paese, che per la prima volta la Commissione ha proposto come un unico testo relativo all'attuazione delle politiche economiche e dell'occupazione a livello nazionale. Per quanto riguarda le raccomandazioni specifiche per paese contenute negli indirizzi di massima per le politiche economiche, il comitato di politica economica ed il comitato economico e finanziario, in cooperazione con gli organi preparatori di altre configurazioni del Consiglio, stanno esaminando le raccomandazioni della Commissione. 13 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 C C O N O M C A CRRREEESSSCCCIIITTTAAA EEECCCO ON NO OM MIIIC CA A Secondo le proiezioni intermedie della Commissione europea, la crescita economica nell'Ue dovrebbe mantenere un ritmo sostenuto nel 2007, con una crescita stimata al 2,7% nella UE e al 2,4% nell'area dell'euro, ovvero 0,3 punti percentuali al di sopra delle previsioni di autunno per entrambe le aree. Il 2006 è stato un ottimo anno, con una crescita trainata dalla domanda interna, grazie al miglioramento della situazione del mercato del lavoro (3 milioni di posti di lavoro creati, di cui 2 milioni nell'area dell'euro). Ciò ha consentito alla economia della UE di resistere all'impennata dei prezzi dell'energia, che hanno raggiunto livelli record in estate, a condizioni monetarie più restrittive e ad un rallentamento della congiuntura negli Stati Uniti. Questi sviluppi sono di buon auspicio per il 2007. Sul fronte dell'inflazione, benché l'aumento dei prezzi dell'energia abbia fatto lievitare i prezzi al consumo del 2,2% lo scorso anno, sia nella UE che nell'area dell'euro, l'inflazione nel 2007 dovrebbe scendere all'1,8% nell'area dell'euro (2% nella UE) grazie alla discesa dei prezzi del petrolio e all'impatto relativamente limitato dell'incremento dell'IVA in Germania. Link: http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/european_economy/forecasts_en.htm FISCALITA’, DOGANE C N U O O A R C RO OD DE E O NFFE ER RE EN NZ ZA AS S ULLLLA A LLLOTTA OTTTTA AC C ON NTTR RO O LLLA A FFFRODE CO ONFERENZA SULLA CONTRO La Commissione europea organizza il 29 marzo a Bruxelles una conferenza dal titolo “Combattere la frode IVA- le possibili modalità di procedere”. Lo scopo è di proseguire il dialogo con gli stakeholders sulla base della comunicazione della Commissione europea del maggio 2006 sulla lotta contro la frode. La conferenza verrà aperta dal Commissario László Kovács. Il programma della conferenza é reperibile al seguente indirizzo Internet: http://ec.europa.eu/taxation_customs/taxation/vat/vat_conferences/article_3234_en.htm. FFFIIISSSCCCAAALLLIIITTTÀÀÀ D D E E M R E S E A C C O R D R E V E N V S U R E Z Z DE ELLLLLLE E IIIM MPPPR RE ES SE E::: A AC CC CO OR RD DIII PPPR RE EV VE EN NTTTIIIV VIII S SU UIII PPPR RE EZ ZZ ZIII La Commissione europea ha presentato, il 26 febbraio 2007, una comunicazione sulle linee direttrici per concludere accordi preventivi sui prezzi (Advance Pricing Agreements - APA) nell'UE per accrescere la certezza del diritto e ridurre gli oneri connessi ai prezzi di trasferimento che gravano sulle imprese. Firmati tra amministrazioni fiscali di vari paesi UE su iniziativa di un gruppo con attività transfrontaliere, gli accordi evidenziano il modo in cui le amministrazioni fiscali tasseranno le transazioni transfrontaliere tra imprese di uno stesso gruppo su un periodo dato (5 anni circa). I ministri delle finanze UE sono invitati ad approvarle. L’introduzione della base comune consolidata delle imposte sulle società, se approvata, permetterebbe di eliminare i problemi di doppia tassazione provenienti da prezzi di trasferimento. Le linee guida sugli APA permetteranno alle imprese di risolvere più agevolmente alcuni dei problemi derivanti dalle differenti normative in vigore negli Stati membri. Le norme sui prezzi di trasferimento sono volte a garantire che le imprese appartenenti a uno stesso gruppo, qualora svolgano la propria attività in vari Stati membri, distribuiscano correttamente la loro base imponibile tra i diversi paesi in cui operano. Le linee guida fissano procedure per garantire lo svolgimento delle 4 tappe che portano a concludere un APA: - decisione di un gruppo di chiedere un APA alle autorità; - verifica da parte delle amministrazioni fiscali della domanda; - negoziati tra amministrazioni fiscali per i dettagli di fissazione dei prezzi di trasferimento; - accordo formale tra gruppo e amministrazioni. Un calendario della durata di 18 mesi che illustra la procedura APP è allegato alle linee guida. Le difficoltà per la firma di un APA sono esposte e riguardano la retroattiva applicazione del trattamento fiscale, le spese procedurali, i tipi di transazione e gli importi da coprire. La 14 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 comunicazione esamina poi i lavori attuali e futuri del Forum congiunto UE su prezzi di trasferimento con mandato prorogato di 2 anni. Secondo la Commissione, il rispetto delle linee guida consentirà di concludere più facilmente e più velocemente gli accordi, incoraggiandone l'uso nell'Ue e riducendo il numero di controversie e di casi di doppia imposizione. Link: httP://ec.europa.eu/taxation_customs/taxation/company_tax/transfer_pricing/forum/index_en .htm B B S S O C C A A U D O N BO OC CC CIIIA ATTTIII A AIIIU UTTTIII D DIII S STTTAAATTTO O IIIN NS SIIICCCIIILLLIIIAAA L’8 febbraio, la Commissione europea ha deciso che gli incentivi fiscali disposti dalla Regione Sicilia con due leggi regionali sono incompatibili con le regole sugli aiuti di Stato contenute nel trattato CE. I regimi prevedono esenzioni dall'IRAP a favore di imprese operanti in taluni settori in Sicilia. Le esenzioni fiscali in questione potrebbero alterare la concorrenza all'interno del mercato unico dell'Ue in quanto favoriscono in maniera selettiva talune categorie d'imprese e quindi non vi può essere data esecuzione. Dato che finora non è stato concesso alcun aiuto in virtù di dette misure, non è necessario che la Commissione ne ordini il recupero. Il 6 settembre 2005 e il 21 settembre 2005 la Commissione aveva avviato procedure di indagine formale nei confronti degli incentivi fiscali disposti dalla Regione Sicilia con leggi regionali n. 21 del 29.12.2003 e n. 17 del 31.12.2004. In base a dette leggi regionali, talune nuove imprese create nel 2004 e determinate imprese già esistenti possono beneficiare di un'esenzione quinquennale dal pagamento dell'IRAP. La misura si applica alle nuove imprese che iniziano l'attività lavorativa dall'anno 2004 nei settori turistico-alberghiero, dell'artigianato, dei beni culturali, agroalimentare e dell'information technology e a tutte le imprese industriali che iniziano l'attività dall'anno 2004 con un fatturato inferiore a 10 milioni di euro all'anno. Inoltre, le leggi regionali prevedono l'esenzione dall'IRAP per i cinque anni di imposta successivi all'esercizio 2004 per tutte le imprese già operanti in Sicilia per la parte di base imponibile eccedente la media di quella dichiarata nel triennio 2001-2003, ad esclusione delle industrie chimiche e petrolchimiche. Le leggi regionali hanno anche disposto la creazione di un "Centro euromediterraneo di servizi finanziari e assicurativi". In base alle leggi in questione, le sussidiarie o le affiliate di istituzioni creditizie e di società di assicurazione che operano nell'ambito del Centro possono beneficiare di una riduzione del 50% dell'aliquota IRAP per le attività svolte entro il Centro. Le leggi regionali concedono anche alle cooperative una riduzione dell'aliquota IRAP dell'1% nel 2005, dello 0,75% nel 2006 e dello 0,5% nel 2007. Lo stesso vantaggio può essere esteso alle società di servizi di vigilanza. Secondo prassi consolidata della Commissione, siffatte misure sono considerate come aiuto al funzionamento in quanto consistono in riduzioni selettive degli oneri fiscali normalmente sostenuti dalle società nello svolgimento delle loro attività. Gli aiuti al funzionamento possono essere dichiarati compatibili con il mercato comune unicamente in regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione [regioni assistite in virtù dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera a), del trattato CE] e in base a condizioni precise. Nessuna di dette condizioni ricorre nel caso di specie. Nel periodo di consultazione successivo all'avvio dell'indagine, alla Commissione non sono pervenute osservazioni né da parte della autorità italiane né da parte di terzi. La Commissione può quindi unicamente confermare i dubbi espressi nella decisione di avvio del procedimento d'indagine formale e constatare che le misure proposte sono incompatibili con il mercato unico. Link: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/07/159&format=HTML&aged=0&l anguage=IT&guiLanguage=fr. C N U N A R O E N E N D A U N A S O C E À S A B À S C D O S C A E E R D V D E N R O V O M E M B R O NIIIE EN NTTTIII D DA AU UN NA AS SO OC CIIIE ETTTÀ ÀS STTTA AB BIIILLLIIITTTÀ À IIIN NU UN NA ALLLTTTR RO OS DIIITTTO O FFFIIIS SC CA ALLLE E PPPE ER RD DIIIV VIIID DE EN NTTTIII PPPR RO OV VE EN STTTAAATTTO OM ME EM MB BR RO O CRRREEED Nella sua sentenza (causa C-292/04), la Corte di giustizia ha affermato che uno Stato membro non deve riservare un credito fiscale ai soli dividendi provenienti da una società di capitali stabilita in tale Stato. La Corte ha dichiarato che la normativa fiscale tedesca restringe la libera 15 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 circolazione dei capitali. A tale proposito, essa fa riferimento alla sua giurisprudenza che chiarisce gli obblighi derivanti dalla libera circolazione dei capitali in materia di dividendi percepiti da persone residenti e distribuiti da società non residenti. La Corte ha dichiarato che il credito d’imposta previsto dalla normativa tedesca, come quello che ha dato origine alla causa Manninen (causa C-319/02), ha lo scopo di eliminare la doppia imposizione degli utili delle società distribuiti sotto forma di dividendi. In proposito essa ha ricordato che una normativa del genere, limitando il credito d'imposta ai dividendi distribuiti da società stabilite in Germania, da una parte, sfavorisce i soggetti passivi dell’imposta sul reddito fiscalmente residenti in Germania che percepiscono dividendi da società aventi sede in altri Stati membri. Tali persone, infatti, non possono imputare alla loro imposta l’imposta sulle società dovuta da tali società nello Stato membro in cui hanno sede. Dall'altra, per queste ultime società tale normativa costituisce un ostacolo alla raccolta di capitali in Germania. La Corte ha poi respinto l'argomento secondo cui la normativa in questione sarebbe giustificata dalla necessità di garantire la coerenza del sistema fiscale nazionale. A tale proposito essa ha rilevato che, senza mettere in causa la coerenza del detto sistema, sarebbe sufficiente concedere ad un contribuente che detiene azioni di una società stabilita in un altro Stato membro un credito d’imposta calcolato in base all’imposta da questa dovuta a titolo d’imposta sulle società in tale ultimo Stato membro. Una soluzione del genere costituirebbe una misura meno restrittiva per la libera circolazione dei capitali. La Corte ha ricordato che essa può limitare nel tempo gli effetti dell'interpretazione di una disposizione di diritto comunitario solo in via eccezionale e solo nella stessa sentenza che statuisce sull'interpretazione richiesta. Essa precisa che è necessario che ci sia un momento unico di determinazione degli effetti nel tempo di una siffatta interpretazione. A tale proposito, il principio secondo cui una limitazione può essere ammessa solo nella sentenza stessa che statuisce sull’interpretazione richiesta garantisce la parità di trattamento degli Stati membri e degli altri soggetti dell’ordinamento nei confronti del diritto comunitario e rispetta, allo stesso modo, gli obblighi derivanti dal principio della certezza del diritto. A tale proposito, essa ha rilevato che gli obblighi derivanti dal principio della libera circolazione dei capitali in materia di dividendi percepiti da persone residenti e distribuiti da società non residenti sono già stati chiariti nella sentenza Verkooijen (causa C-35/98) e che gli effetti di tale sentenza non sono stati limitati nel tempo. Link: http://curia.europa.eu/jurisp/cgi-bin/form.pl?lang=IT&Submit=rechercher&numaff=C-292/04 C O PPO U EEIIC C O 222::: IIIM M OSSTTA A SSSUI UII V V CO OLLII CO MPOSTA VEICOLI Poiché l'aumento del prezzo del petrolio mina la crescita economica e riduce il potere d'acquisto delle famiglie, il Parlamento ha chiesto, in una sua relazione, che vengano fatti maggiori sforzi sul fronte dell'efficienza energetica, inclusa un'imposta armonizzata sui veicoli in base alle loro emissioni di CO2, nonché l'aumento delle riserve minime di petrolio. IL PE sollecita anche massicci investimenti nelle reti infrastrutturali e la loro separazione dai fornitori. Occorre poi promuovere fonti verdi e giungere all'eliminazione totale dei combustibili fossili nei trasporti. Link: http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/051-3028-043-02-07-90920070209IPR02933-12-02-2007-2007-false/default_it.htm. C V A C O N S U A Z O N E D O A M O S Z O N E ON NS SU ULLLTTTA AZ ZIIIO ON NE E IIIV VA A SSSUUULLLLLLAAA D DO OPPPPPPIIIA A IIIM MPPPO OS SIIIZ ZIIIO ON NE E CO La Commissione europea ha avviato una consultazione on-line per conoscere le opinioni del pubblico e delle imprese sulla possibile introduzione di un meccanismo per eliminare la doppia tassazione per casi individuali. Il documento sui cui si basa la consultazione descrive i problemi identificati dalla Commissione e propone delle possibili soluzioni. Per migliorare la situazione attuale, il documento esamina due possibili approcci: eliminare l’obbligo di pagare l’IVA richiesta una seconda volta finché la disputa che ha generato la doppia tassazione non sia stata risolta tra i due Stati membri in questione; eliminare la doppia imposizione stessa introducendo una procedura per il mutuo accordo tra le amministrazioni fiscali dei vari Stati membri 16 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 interessati. Se questa procedura fallisse, la questione potrebbe essere risolta attraverso l’arbitrato. Le parti interessate possono inviare le loro osservazioni entro il 31 maggio 2007 all’attenzione di Maryse Volvert o di Jean-Claude Pilat al seguente indirizzo: Commissione Europea - Direzione generale per la Tassazione e l’Unione doganale - IVA e altre tasse sul giro d’affari - Ufficio MO 59 5/77 - B-1049 Bruxelles - Fax + 32 2 29936 48 - E-mail: [email protected] Link: http://ec.europa.eu/taxation_customs/resources/documents/common/consultations/tax/double _taxation_en.pdf. GIUSTIZIA, LIBERTA E SICUREZZA A U G E N Z A D R O N D A M E N A A GE EN NZ ZIIIA AU UEEE PPPEEERRR III D DIIIR RIIITTTTTTIII FFFO ON ND DA AM ME EN NTTTA ALLLIII AG Il 15 febbraio, il Consiglio ha adottato il regolamento che istituisce l’Agenzia dell’Ue per i diritti fondamentali (GUUE L53-22.02.2007). Nel dicembre 2003, il Consiglio europeo aveva deciso di estendere il mandato dell’Osservatorio europeo dei fenomeni razzisti e xenofobi e di trasformarlo in Agenzia dei diritti fondamentali. La sede dell’Agenzia rimarrà a Vienna. L’obiettivo è di fornire alle competenti istituzioni e altri uffici della Comunità e degli Stati membri, nell’attuazione del diritto comunitario, assistenza e consulenza in materia di diritti fondamentali in modo da aiutarli a rispettare pienamente tali diritti quando essi adottano misure o definiscono iniziative nei loro rispettivi settori di competenza. L’Agenzia è operativa dal 1° marzo 2007. TTTE E R R O R S M O E A C R M N A À ER RR RO OR RIIIS SM MO OE E LLLA AC CR RIIIM MIIIN NA ALLLIIITTTÀ À Il Consiglio dell'Ue ha approvato, il 15 febbraio 2007, tre nuovi strumenti per il periodo 20072013 per combattere in maniera più efficace il terrorismo e la criminalità, potenziare la tutela dei cittadini in Europa e promuovere la cooperazione giudiziaria penale tra gli Stati membri. I nuovi programmi potenzieranno la tutela dei cittadini, permetteranno di combattere più efficacemente il terrorismo e la criminalità e promuovere la cooperazione giudiziaria, contribuendo alla creazione di un autentico spazio europeo di giustizia basato sul reciproco riconoscimento e sulla fiducia reciproca. Il programma specifico “Prevenzione, preparazione e gestione delle conseguenze in materia di terrorismo e di altri rischi correlati alla sicurezza per il periodo 2007-2013” quale parte del programma generale sulla sicurezza e tutela delle libertà, con una dotazione pari a 140 milioni di euro, è diretto ad affrontare la prevenzione, preparazione e gestione delle conseguenze delle minacce alla sicurezza, che sono aspetti essenziali dell’obiettivo di conservare e sviluppare l'Unione quale spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Per tutelare la libertà e la sicurezza dei cittadini e della società dalle attività criminose, l’Unione europea deve sostenere misure per prevenire, individuare, indagare e perseguire in maniera efficiente ed efficace tutte le forme di criminalità, soprattutto di carattere transfrontaliero. Per conseguire meglio questo obiettivo è stato istituito il programma specifico “Prevenzione e lotta contro la criminalità” quale parte del programma generale sulla sicurezza e tutela delle libertà, con una dotazione globale fino a 600 milioni di euro per il periodo 20072013. È stato, inoltre, adottato il programma specifico "Giustizia penale" quale parte del programma generale sui diritti fondamentali e sulla giustizia. Con una dotazione globale di 196,2 milioni di euro per il periodo 2007-2013, il programma finanzierà le attività di promozione della cooperazione giudiziaria in materia penale, contribuendo alla creazione di un autentico spazio europeo di giustizia basato sul reciproco riconoscimento e sulla fiducia reciproca. I programmi sono stati pubblicati sulla GUUE L 58 del 24 febbraio 2007. Link: http://europa.eu.int/eur-lex/lex/JOHtml.do?uri=OJ:L:2007:058:SOM:IT:HTML 17 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 IMPRESA , TURISMO FFFRRRAAANNNCCCIIIAAA::: “““C C E À O N S U M O C O M M E R C O E M U A M E N D E A S O C À””” CO ON NS SU UM MO O,,, C CO OM MM ME ER RC CIIIO OE EM MU UTTTA AM ME EN NTTTIII D DE ELLLLLLA AS SO OC CIIIE ETTTÀ Il Consiglio economico e sociale francese (CNEL in Italia) ha adottato, nella sua plenaria di fine febbraio, un rapporto riguardante il mondo del commercio. In un contesto di mutamenti della società, il Consiglio economico e sociale propone di ripensare l’adattamento delle regolamentazioni per accompagnare e favorire la modernizzazione del commercio sotto tutte le sue forme nell’interesse del consumatore, dell’occupazione e della crescita. Il documento, disponibile unicamente in lingua francese, è reperibile al seguente indirizzo Internet: http://www.conseil-economique-et-social.fr/ces_dat2/3-1actus/frame_derniers_rapports.htm C C O M E E N Z E N G U S C H E E D M R E S E OM MPPPE ETTTE EN NZ ZE E LLLIIIN NG GU UIIIS STTTIIIC CH HE EE ED D IIIM MPPPR RE ES SE E CO Uno studio effettuato per conto della Commissione europea, intitolato “Effetti della carenza di competenze linguistiche nelle imprese sull’economia europea”, rivela che ogni anno migliaia di imprese europee perdono opportunità commerciali e contratti a causa della carenza di competenze linguistiche. Circa la metà delle PMI esportatrici che hanno partecipato all’indagine ha in programma di espandersi in nuovi mercati esteri nei prossimi tre anni e prevede quindi una crescita del proprio fabbisogno di competenze linguistiche. Tuttavia, invece di investire esse stesse nella formazione linguistica, le imprese preferiscono attendere che siano i sistemi nazionali di istruzione e formazione a fornire loro persone in possesso di competenze linguistiche adeguate; oppure, più semplicemente, cercano sul mercato del lavoro persone geograficamente mobili, che abbiano le competenze linguistiche necessarie. Tale modo di procedere si sta rivelando sempre più inadeguato. Una quota significativa di imprese europee perde opportunità di esportazione a causa della carenza di competenze linguistiche e di competenze interculturali. Secondo lo studio, una crescita degli investimenti diretti a sviluppare le competenze linguistiche nell’UE produrrebbe effetti molto positivi sul piano economico, soprattutto in termini di produttività e di andamento delle esportazioni delle PMI. Nel rapporto viene confermata l’inglese come lingua internazionale degli affari, ma segnala che altre lingue sono largamente utilizzate come lingue veicolari. In particolare, l’analisi rivela che per costruire con successo solide relazioni commerciali è necessaria una serie di altre lingue, come ad esempio tedesco, francese e spagnolo, ma in misura crescente anche altre lingue internazionali, come il cinese mandarino, l’arabo e il russo. Lo studio servirà come base di partenza per i lavori del Forum delle imprese, che il commissario Orban intende avviare nel corso del 2007 in collaborazione con le imprese europee, al fine di comprendere meglio l’impatto delle competenze linguistiche sugli scambi commerciali e sull’occupazione nell’UE. Link: http://ec.europa.eu/education/policies/lang/key/studies_en.html IIINNND S O S E N B E D U S R A A U O N U O V A S R A E G A E R U N O S V U O OS STTTE EN NIIIB BIIILLLE E DU US STTTR RIIIA AA AU UTTTO O::: N NU UO OV VA AS STTTR RA ATTTE EG GIIIA A PPPE ER RU UN NO OS SV VIIILLLU UPPPPPPO OS SO Il 7 febbraio, la Commissione europea ha presentato una strategia a favore dell’industria automobile europea che dovrebbe permetterle di continuare a produrre veicoli a prezzo ragionevole per i consumatori. La strategia riprende una diversità di settori come la riduzione degli oneri amministrativi, la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza stradale, il commercio e i mercati stranieri nonché la ricerca. Tale industria rappresenta il 3% del PIL europeo e il 7% dell’occupazione nel settore manifatturiere. La strategia presentata dalla Commissione è la risposta al rapporto sottoposto dal gruppo CARS 21 (gruppo di alto livello composto da tutte le parti interessate, nonché dalle organizzazioni di consumatori e della protezione dell’ambiente). Link: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/it/com/2007/com2007_0022it01.pdf 18 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 “““E E – FFIIIG O E A N B U S N E S S D G U R E S EUUURRRO OPPPE EA AN NB BU US SIIIN NE ES SS S– – FFFAAACCCTTTSSS AAANNND DF GU UR RE ES S””” Eurostat ha pubblicato la nuova edizione di “European Business – Facts and Figures” che dà una panoramica della struttura, dell’evoluzione e delle caratteristiche delle imprese europee e dei loro vari settori di attività (dall’energia alle comunicazioni, passando dai servizi di informazione e dei media). La pubblicazione presenta le ultime statistiche disponibili provenienti da un ampio ventaglio di fonti e descrivendo per ogni attività: la produzione e l’occupazione, la specializzazione nazionale e la distribuzione regionale, la struttura dei costi, la produttività, l’importanza delle PMI, il commercio estero, ecc…. La pubblicazione può essere scaricata gratuitamente dal seguente indirizzo Internet: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KS-BW-06-001/EN/KS-BW-06-001EN.PDF http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1073,46587259&_dad=portal&_schem a=PORTAL&p_product_code=KS-BW-06-001 T N O R M O G O V A N E E U R S M O D E S E T OR R MO OG GIIIO OV VA AN NIIILLLE EE E TTTU UR RIIIS SM MO OD DE EIII S SE EN NIIIO TUUURRRIIISSSM Il 6 febbraio, la Commissione europea ha organizzato una conferenza per analizzare le tematiche legate al turismo dei giovani e delle persone anziane. In entrambi i casi, si tratta di due grandi componenti della popolazione che rappresentano un target significativo per il settore turistico. I lavori sono stati aperti da Pedro Ortun, Commissione Europea - DG Impresa e Industria, il quale ha ricordato come il turismo dei giovani e gli anziani presenta delle caratteristiche molto particolari dal punto di vista sociale, economico e strutturale. In particolare, è stato sottolineato che spesso, a causa della ridotta capacità di spesa, il turismo dei giovani e degli anziani rientra all’interno del cosiddetto turismo sociale. Un intervento più ampio su quest’ultimo tema è stato fatto dal presidente del BITS (Bureau International du Tourisme Social – Ufficio Internazionale del Turismo Sociale). Questo ha detto che il turismo sociale deve essere riconsiderato per evitare che le opportunità turistiche offerte alle persone abbienti, che altrimenti non andrebbero in vacanza, diventino una pratica per raggruppare e “ghettizzare“ le classi sociali meno fortunate. Inoltre, il turismo sociale deve mettersi al passo con i tempi. L’influenza di Internet sul settore, le vacanze prenotate online, le compagnie lowcost, e la gestione globalizzata dell’offerta turistica hanno cambiato molto il modo di scegliere e di trascorrere la vacanza. La conferenza ha visto poi l’intervento di Francesco Ianniello, Capo Unità Turismo, che ha presentato i risultati di un’indagine sul turismo giovanile svolta negli Stati membri ed in due altri Stati non appartenenti all’UE. Lo scopo di detta indagine era di individuare le buone pratiche e disseminarle. Sebbene i risultati dell’inchiesta condotta dalla Commissione Europea siano indicativi, parziali e non sempre comparabili tra loro, si può tracciare un quadro sul turismo giovanile, sui suoi punti di forza e sulle lacune del settore. L’indagine rivela che in alcuni stati, tra i quali molti dei nuovi stati membri, i giovani viaggiano per lo più all’interno della propria nazione. In altri casi, la maggior parte di loro preferisce le mete estere, siano queste all’interno o all’esterno dell’UE. La percentuale dei giovani che viaggia varia molto da stato a stato. Coloro che non viaggiano non lo fanno principalmente per motivi economici e per problemi familiari o di salute o legati agli studi. Le misure degli stati per favorire e sostenere la mobilità giovanile divergono molto. La mobilità giovanile gioca un ruolo fondamentale perché è uno dei pochi mezzi per sviluppare la cittadinanza europea ed il senso di appartenenza all’UE. Si sono poi alternati diversi relatori che hanno portato alcuni esempi fatto alcuni commenti sull’argomento. Si è ricordato che il turismo giovanile non deve dimenticare la difesa ed il rispetto dell’ambiente e che anche il sito internet www.visiteurope.com dovrebbe promuovere la difesa della natura dando maggiori informazioni. I giovani hanno una grande sensibilità, soprattutto per i temi ambientali e per questo motivo è stato suggerito di associare il turismo giovanile all’Agenda 21. 19 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 La seconda parte della conferenza ha trattato il tema del turismo delle persone anziane e si è basata soprattutto sulla presentazione di alcune best practices. Il primo progetto è quello dell’IMSERSO (Spagna), un ente del Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali che si occupa di persone anziane e disabili. In passato si occupava anche di migranti. Il suo programma di vacanza mira principalmente a promuovere un invecchiamento attivo attraverso la gestione delle pensioni di invalidità, il coordinamento dei servizi sociali e delle associazioni di anziani. Il programma di vacanze dell’IMSERSO ha come obiettivo l’integrazione degli anziani e la lotta all’esclusione sociale tramite il turismo culturale e naturale. Le iniziative nel settore turistico includono viaggi vacanze oppure soggiorni termali in Spagna e sono aperte a tutti coloro che godano di una pensione statale o di una pensione di invalidità. Le offerte di viaggio / soggiorno sono pubblicate nel bollettino ufficiale e gli interessati possono partecipare inviando una domanda. Il secondo progetto è stato presentato da un funzionario del governo dell’Andorra, che ha esposto i punti principali della collaborazione tra il piccolo principato e la Spagna. Il settore del turismo svolge un ruolo fondamentale nell’economia del piccolo stato dei Pirenei (40% del prodotto interno lordo e 53% degli occupati di cui molti con contratti stagionali). Se ne può dedurre che il mantenimento delle attività delle strutture turistiche anche in periodi di bassa stagione costituisce un interesse economico rilevante. Il progetto turistico destinato agli anziani è stato realizzato attraverso un accordo con l’IMSERSO. I viaggi sono organizzati congiuntamente sia in Spagna sia in Andorra. Ogni stato paga, ovvero supporta finanziariamente, per i suoi cittadini. Normalmente il contributo statale è del 60%, quindi il turista paga il 40%. Il progetto ha riscontrato un enorme successo in entrambi gli stati e gli spagnoli si sono dimostrati molto interessati a visitare l’Andorra. Le relazioni e le presentazioni della conferenza sono già disponibili on-line: http://ec.europa.eu/enterprise/services/tourism/social_tourism_conference2007.htm E E T N ET TIIIN N Il 20 febbraio 2007 si è riunito il network informativo ETIN, cui partecipa la Confturismo. I temi principali affrontati sono: - la preparazione del prossimo forum europeo del turismo; - le iniziative comunitarie che influenzano il turismo ed i rapporti con la Commissione Europea; standard per il settore; il futuro dell’ETIN. Il prossimo forum europeo del turismo si terrà in Portogallo, il 26 ed il 27 ottobre 2007 (date ancora da confermare) e si concentrerà sulle problematiche della sostenibilità. La preparazione del prossimo evento è già in corso ed un gruppo di lavoro è stato costituito per seguire da vicino l’organizzazione. L’ETIN fa parte di questo gruppo insieme a FIA, ECTAA, HOTREC, CEEP e UEAPME. Sono presenti inoltre funzionari dei ministeri del turismo tedesco e portoghese, che si alterneranno alla presidenza dell’UE durante il 2007, e funzionari francesi dato che il prossimo forum si terrà in Francia. Si sta cercando di organizzare un dibattito ad alto livello che favorisca un dibattito attivo tra relatori e partecipanti. Per quanto riguarda le azioni comunitarie nel settore del turismo, nell’ETIN vi è un accordo nel richiedere all’Unità Turismo della DG Impresa e Industria di dare più attenzione ai problemi delle piccole e micro-imprese che rappresentano la maggior parte degli operatori del settore. Inoltre, i membri dell’ETIN hanno convenuto che per migliorare la visibilità del turismo in Europa occorre innanzitutto migliorare il portale europeo che al momento è incompleto e non di non facile uso. Tuttavia, il portale europeo può funzionare solo se a livello nazionale / regionale si sviluppano network informativi (e quindi pagine web) efficienti. Per quanto riguarda l’intenzione della Commissione Europea di istituire il Premio europeo per le destinazioni d’eccellenza, non tutti sono d’accordo sull’opportunità di attribuire questo premio ed anche alcuni Stati Membri non sarebbero contenti di questa iniziativa. In ogni modo, al momento non sono previste azioni comunitarie significative nel settore anche se ci sono delle iniziative in materie che riguardano indirettamente il turismo. L’attuale Presidenza Tedesca non ha previsto molti eventi per promuovere il settore. Al momento non ci sono nuove iniziative per quanto riguarda gli standard nel settore turistico anche se si pensa che gli 20 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 standard debbano essere coordinati a livello comunitario. L’UE ha escluso di legiferare in materia. L’unica novità è rappresentata da un Comunicato della Commissione Europea per l’apertura di una consultazione pubblica sugli stabilimenti termali (Communication of the Commission regarding Community Action on Health Services – SEC(2006) 1195/4, 26 – IX – 2006). Gli operatori degli stabilimenti hanno alcuni commenti negativi e delle riserve. La maggior parte dei partecipanti è stata concorde sul fatto che spesso gli standard vengono fissati dall’industria e quindi svantaggiano le PMI. A volte gli standards fissati non vanno incontro alle esigenze del consumatore e/o del mercato e quindi sono inutili. In alcuni casi, sarebbe meglio affidarsi al buon senso. Riguardo al futuro dell’ETIN, i partecipanti hanno convenuto sul fatto che essi possano collaborare anche senza il coordinamento di questa rete informativa. Data la difficoltà di parlare con una sola voce al momento non ci sono le premesse perché l’ETIN diventi un’associazione di tipo rappresentativo. Ciononostante, la Commissione Europea considera l’ETIN un punto di riferimento e lo sostiene ritenendo più facile un dialogo con un unico soggetto che con una pluralità di interlocutori. Il coordinatore dell’ETIN, Sig. Richards, ha comunicato ai partecipanti che lascerà il suo incarico a fine giugno. Egli ha escluso ogni possibilità di prolungamento del suo mandato. Per questo motivo, i membri dell’ETIN sono stati invitati a riflettere sul futuro del network ed ad avanzare candidature per il posto di coordinatore. E’ stato ricordato che l’ETIN è un network volontario senza costi per i membri e senza una struttura organica. T M O A C C E S S B E T MO OA AC CC CE ES SS SIIIB BIIILLLE E TUUURRRIIISSSM La Commissione Europea ha pubblicato il materiale relativo agli interventi della Conferenza sul Turismo Accessibile (Bruxelles, 18 e 19 Gennaio 2007). http://ec.europa.eu/enterprise/services/tourism/accessibility_conference2007.htm D O N U R S C H E D ON NIII TTTU UR RIIIS STTTIIIC CH HE E DEEESSSTTTIIINNNAAAZZZIIIO Tra gli eventi organizzati a livello nazionale è da segnalare una conferenza sul management internazionale delle destinazioni turistiche (International Conference on Destination Management). La conferenza si è tenuta a Budapest (Ungheria) dal 7 al 9 febbraio 2007. Per ulteriori dettagli si può consultare il sito ufficiale: www.destinationmanagement2007budapest.com T M O S O C A E T MO OS SO OC CIIIA ALLLE E TUUURRRIIISSSM Il Bureau International du Tourisme Social (BITS) sta organizzando il forum europeo del turismo sociale che si terrà a riva del Garda dal 3 al 6 Ottobre 2007. Se interessati, si prega di contattare il BITS, [email protected] – pagina web www.bits-int.org IIINNND R S D U S R A A B E R G H E R A D E A G O N E D E G N A DU US STTTR RIIIA AA ALLLB BE ER RG GH HIIIE ER RA AD DE ELLLLLLA AR REEEG GIIIO ON NE ES SAAARRRD DE EG GN NA A Sulla Gazzetta Ufficiale n. 32 del 14 febbraio 2007 è stato pubblicato un invito a presentare osservazioni in relazione all’applicazione abusiva di un regime di aiuti di stato a finalità regionale in favore dell’industria alberghiera della Regione Sardegna approvato dalla Commissione Europea (N 272/98). A seguito di una denuncia del febbraio 2003 le autorità di Bruxelles hanno aperto un procedimento di indagine formale (C 1/2004) tuttora in corso. La Commissione Europea ha denunciato la mancata comunicazione da parte delle autorità italiane di due provvedimenti di attuazione. Link: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/it/oj/2007/c_032/c_03220070214it00020005.pdf 21 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 IIINNND S O S E N B E D U S R A A U O N U O V A S R A E G A E R U N O S V U O OS STTTE EN NIIIB BIIILLLE E DU US STTTR RIIIA AA AU UTTTO O::: N NU UO OV VA AS STTTR RA ATTTE EG GIIIA A PPPE ER RU UN NO OS SV VIIILLLU UPPPPPPO OS SO Il 7 febbraio, la Commissione europea ha presentato una strategia a favore dell’industria automobile europea che dovrebbe permetterle di continuare a produrre veicoli a prezzo ragionevole per i consumatori. La strategia riprende una diversità di settori come la riduzione degli oneri amministrativi, la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza stradale, il commercio e i mercati stranieri nonché la ricerca. Tale industria rappresenta il 3% del PIL europeo e il 7% dell’occupazione nel settore manifatturiere. La strategia presentata dalla Commissione è la risposta al rapporto sottoposto dal gruppo CARS 21 (gruppo di alto livello composto da tutte le parti interessate, nonché dalle organizzazioni di consumatori e della protezione dell’ambiente). Link: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/it/com/2007/com2007_0022it01.pdf MERCATO INTERNO R E R C A O U N C O D E S E R V Z N A N Z A R R O R O S U A R E A Z Z A Z O N E D E M RC CA ATTTO OU UN NIIIC CO OD DE EIII S SE ER RV VIIIZ ZIII FFFIIIN NA AN NZ ZIIIA AR RIII OR RTTTO OS SU ULLLLLLA AR RE EA ALLLIIIZ ZZ ZA AZ ZIIIO ON NE ED DE ELLL M ME ER RAAAPPPPPPO La Commissione Europea ha pubblicato il rapporto 2006 sullo stato di avanzamento dei servizi finanziari. Nell’anno in esame gli obiettivi previsti dal Libro Bianco suo servizi finanziari (20052010) sono state mantenute. Inoltre, sono stati fatti dei progressi significativi anche nella lotta alla delinquenza finanziaria e nel miglioramento del quadro comunitario in materia di diritto societario, contabilità e audit. Charlie McCreevy, Commissario al Mercato Interno, ha dichiarato che quest’anno sarà rivisto l’approccio metodologico verso i servizi finanziari, al diritto societario sarà orientato all’idea di “legiferare meglio”. In particolare, il Commissario ha sottolineato l’importanza di alcune iniziative di autoregolamentazione come l’adozione di codici di condotta da parte delle società del settore finanziario. Altro risultato significativo è stato il prolungamento fino al 2009 del periodo di accettazione dei principi di contabilità generalmente ammessi (GAAP) dai paesi terzi nell’Ue. Il rapporto ha anche evidenziato un miglioramento dell’equilibrio tra le istituzioni nell’elaborazione delle politiche comunitarie ed i progressi nella cooperazione tra le autorità di vigilanza degli Stati Membri. Link: http://ec.europa.eu/internal_market/finances/progress-report/index_fr.htm O O O N D A G A M E N O C O N S E G N A N E A R E A E U R O ON NIII D DIII PPPA AG GA AM ME EN NTTTO O---C CO ON NS SE EG GN NA AN NE ELLLLLL’’’A AR RE EA AE EU UR RO O OPPPEEERRRAAAZZZIIIO Il Consiglio ECOFIN ha approvato a fine febbraio le conclusioni della Banca Centrale Europea (BCE) sul progetto Target2Securities. A seguito di questo si prevede l’istituzione di una piattaforma tecnologica unica per la gestione della liquidità infragiornaliera per le operazioni di pagamento-consegna nell’area euro. Le associazioni europee del settore bancario hanno sostenuto il progetto della BCE dichiarando che con l’istituzione del Target2Securities il mercato europeo dei servizi finanziari guadagnerebbe in efficienza. La BCE lancerà prossimamente una consultazione sul tema destinata alle parti interessate. Per maggiori informazioni: http://www.ecb.eu/paym/market/secmar/integr/html/index.en.html IIR O P E U TTTTU E O PA A:: RRRELAZIONE U ELLA AZ ZIIO ON NE ES S ULLLL’’’A A UA AZ ZIIO ON NE ED D ELLLLA AD D RE ETTTTIIV VA AU OPA: SULL ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA UEEE La Commissione ha pubblicato, il 27 febbraio, una relazione sull’attuazione della direttiva europea sulle offerte pubbliche di acquisto (OPA) negli Stati membri. La direttiva mira a istituire linee direttrici minime per lo svolgimento di OPA laddove i titoli di società disciplinati dalle leggi degli Stati membri sono, parzialmente e integralmente, ammessi alla negoziazione sul mercato regolamentato. L'obiettivo della direttiva è inoltre di fornire un adeguato livello di protezione ai possessori di titoli in seno alla Comunità, istituendo un quadro di principi comuni e di requisiti generali che gli Stati membri devono attuare attraverso norme più dettagliate, 22 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 conformemente ai rispettivi sistemi nazionali e contesti culturali. Link: http://ec.europa.eu/internal_market/company/docs/takeoverbids/2007-02-report_en.pdf P P O R E À N E E U A E PRRRO OPPPR RIIIE ETTTÀ À IIIN NTTTE ELLLLLLE ETTTTTTU UA ALLLE E All'inizio di febbraio, il servizio giuridico del Parlamento europeo ha inviato alla commissione parlamentare per gli affari giuridici de PE un parere sulle conseguenze per l'UE, di un'eventuale adesione degli Stati membri all'Accordo sulla risoluzione delle controversie in materia di brevetti europei (EPLA). Il parere, richiesto dal PE in una raccomandazione dell'ottobre 2006 sulla futura politica europea dei brevetti, è inequivocabile: “la competenza della Comunità (europea) è esclusiva nei settori determinati dall'EPLA e gli Stati membri non hanno quindi il diritto di aderire individualmente a questo accordo”. Ai sensi dell'EPLA, infatti, tutte le controversie tra le parti contraenti dell'accordo a proposito dell'interpretazione e dell'applicazione di questo non risolte attraverso il negoziato devono essere sottoposte ai consessi specifici previsti nell'EPLA stesso. Conformarsi a quest'obbligo “costituirebbe una violazione dell'articolo 292 del trattato”, ritiene il servizio giuridico del PE. L'articolo 292 del trattato europeo prevede infatti che “Gli Stati membri si impegnano a non sottoporre una controversia relativa all'interpretazione o all'applicazione del presente trattato a un modo di composizione diverso da quelli previsti dal trattato stesso”, ossia, in particolare la procedura giudiziaria che implica la Corte di giustizia delle CE. Il servizio giuridico del PE ritiene, inoltre, che gli Stati membri dell'UE, operanti individualmente o collettivamente, non hanno più il diritto di sottoscrivere ad obblighi che li vincolino a Paesi non membri in materie che hanno un'incidenza sulle regole comuni adottate preliminarmente al livello europeo. Sottoscrivendo l'EPLA, gli Stati membri concluderebbero un accordo intergovernativo con l'Islanda, il Liechtenstein, il Principato di Monaco, la Svizzera e la Turchia. L'EPLA verterebbe su settori già coperti dalla direttiva 2004/48/CE relativa al rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, secondo il servizio giuridico del PE, che rileva anche “talune contraddizioni tra i due strumenti” su un certo numero di elementi. Allo stesso modo, “il fatto di aderire all'EPLA avrebbe un impatto sull'applicazione uniforme e consistente delle regole europee sulla competenza giudiziaria, il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale” previste nel regolamento 44/2001/CE. Promosso dall'Ufficio europeo dei brevetti (OEB), l'EPLA propone di istituire un sistema giudiziario competente per risolvere le controversie giuridiche risultanti dall'applicazione del diritto dei brevetti europei. Prevede la creazione di una rete di tribunali nazionali di primo grado e di una corte d'appello al livello europeo incaricata di interpretare la legislazione sui brevetti. I suoi difensori ritengono che permetterà di ridurre notevolmente i costi della risoluzione delle controversie e armonizzerà l'interpretazione del diritto dei brevetti. I suoi avversari denunciano la mancanza di controllo democratico - in particolare, da parte del Parlamento europeo ) che caratterizza il progetto EPLA e ritengono che l'interpretazione del diritto dei brevetti debba essere armonizzata sotto l'egida dei consessi europei esistenti. Vari Stati membri sostengono la proposta della Francia di rinviare al livello comunitario la risoluzione delle controversie sue brevetti attribuendo alla Corte di giustizia europea competenze in materia di appello. IIILLL M X X M E R C A O U N C O D E O O ME ER RC CA ATTTO OU UN NIIIC CO OD ELLL X XX XIII SSSEEECCCO OLLLO O DE La Commissione europea ha presentato, il 21 febbraio, la sua visione del mercato unico per il XXI secolo per mezzo della sua relazione intermedia che passa in rassegna le realizzazioni degli ultimi vent'anni e delinea la via da seguire per accrescere i vantaggi offerti ai cittadini e alle imprese e per contribuire a rendere l'Europa più competitiva e sostenibile. Tale rassegna sarà conclusa in autunno, con una relazione finale e delle proposte per ulteriori azioni. Il mercato unico è il nucleo del progetto europeo. Per i cittadini, esso comporta il diritto di vivere e di lavorare in un altro Stato dell'UE e di accedere a una più ampia scelta di prodotti e di servizi di 23 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 qualità a prezzi più bassi. Per le imprese, esso comporta la possibilità di agire su un mercato interno di 500 milioni di persone, basato sul predominio del diritto, nel rispetto e nella fiducia reciproci. Il mercato unico è più importante che mai. Da quando, nel 1985, la Commissione ha lanciato la sua iniziativa del mercato unico, l'Ue ha percorso una lunga strada per attuare in concreto le quattro libertà, ossia la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali. Ne sono derivati grandi vantaggi per i cittadini e per le imprese europee. Sulla base di queste realizzazioni, nella relazione si delinea una visione del mercato unico del XXI secolo, indicando i principali orientamenti per migliorarne il funzionamento, nell'interesse di: • cittadini e dei consumatori: è possibile fare di più per accrescere la fiducia nella qualità dei prodotti e dei servizi e per far beneficiare i consumatori dei vantaggi derivanti dal mercato unico; • un'economia integrata: la diffusione dell'euro, le iniziative per creare un mercato europeo unico del lavoro e l'integrazione delle industrie in rete dovrebbero contribuire a rafforzare l'integrazione dell'economia europea, rendendo più agevole, per le singole persone e per le imprese, intraprendere attività transfrontaliere; • società basata sulla conoscenza: il mercato unico dovrebbe incentrarsi di più sull'intento di migliorare il funzionamento dei mercati dei beni e dei servizi a impiego intensivo di conoscenza e di tecnologia e stimolare maggiori livelli d'innovazione; • un'Europa ben regolamentata: lo smantellamento delle barriere è andato di pari passo con l'adozione di nuove norme. I vantaggi del mercato unico saranno limitati se le norme non sono applicate correttamente e se i diritti sanciti non vengono affermati e rispettati in modo soddisfacente; • un'Europa sostenibile: riconoscere gli aspetti sociali e ambientali del mercato unico quali condizioni d'importanza cruciale per ottenere la fiducia del pubblico e quali investimenti nella qualità della vita nell'Europa del futuro. La Commissione propone d'incentrare ora le attività relative al mercato unico, dopo l'urgenza iniziale di sopprimere le barriere che si frapponevano agli scambi transfrontalieri, sul miglioramento funzionale dei mercati, a vantaggio dei cittadini e delle imprese. Nella relazione sono quindi delineate nuove impostazioni del mercato comune: • un mercato unico più incentrato sugli effetti e sui risultati: l’UE dovrebbe intervenire quando i mercati non rispondono alle aspettative e dove la sua azione avrebbe la massima incidenza. Inoltre, l'UE dovrebbe prevedere meglio gli effetti dell'aggiustamento strutturale e valutarne le conseguenze; • si dovrebbe ricorrere a una combinazione più efficace, diversificata e flessibile di strumenti, trovando il giusto equilibrio tra l'armonizzazione e il riconoscimento reciproco delle norme, e ad altri mezzi quali l'autoregolamentazione e la coregolamentazione; • un'impostazione più decentrata e fondata su reti: Bruxelles non può fare tutto da sola. È necessario riconsiderare come migliorare l'appropriazione del mercato unico negli Stati membri e la cooperazione tra il livello nazionale e il livello UE; • un mercato unico più reattivo al contesto globale: un mercato unico che funzioni bene è essenziale per influire sulla globalizzazione e sfruttarla a vantaggio dell'Europa e per consentire alle imprese europee di competere sul mercato globale; • un mercato unico più accessibile e con una maggiore capacità di comunicazione: molto si può fare per migliorare la comunicazione e per far conoscere le possibilità offerte dal mercato unico, per esempio mediante dispositivi pratici di soluzione attiva dei problemi, quali SOLVIT. Questa relazione sarà seguita, in autunno, da una relazione finale comprendente proposte concrete di azione. Link: http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/site/it/com/2007/com2007_0060it01.pdf 24 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 LLLIIIBBBEEERRRAAA CCCIIIRRRCCCO O A Z O N E D E E M E R C OLLLA AZ ZIIIO ON NE ED DE ELLLLLLE EM ME ER RC CIII La Commissione ha presentato, il 14 febbraio 2007, un pacchetto di misure per rafforzare e rendere più efficiente il mercato interno dei beni. L’obiettivo della proposta è di facilitare la commercializzazione dei prodotti nell’Ue anche per le aziende di piccole e medie dimensioni, garantendo, al contempo, ai consumatori elevati standard di sicurezza e qualità. Un quadro legislativo comune, avente alla base definizioni e procedure comuni per il commercio di beni industriali, diventerà un utile strumento per la futura legislazione settoriale. Queste misure avranno ripercussioni su 22 settori industriali con un volume d’affari complessivo pari a 1500 miliardi euro l’anno. Inoltre il pacchetto propone miglioramenti concernenti gli scambi di beni che non rientrano nell’attuale legislazione comunitaria e che rappresentano attualmente circa un quarto del commercio intraeuropeo di beni manifatturieri. Il problema a cui molte aziende sono oggi confrontate riguarda i diversi standard tecnici adottati dagli Stati membri. La Commissione propone quindi l’obbligo per le autorità di un Paese membro di giustificare la decisione di non ammettere nel proprio mercato un prodotto, nel caso in cui quest’ultimo sia legalmente commercializzato sul territorio di un altro Stato membro. I punti salienti della proposta della Commissione sono: a. Potenziamento e modernizzazione delle condizioni di commercializzazione sicura di un’ampia gamma di prodotti industriali all’interno dell’Ue, inclusa la creazione di un meccanismo di sorveglianza per proteggere i consumatori dai prodotti pericolosi, inclusi quelli importati da Paesi terzi; b. Maggiore fiducia nei prodotti commercializzati nell’Ue anche attraverso un’ampia sensibilizzazione sul significato e la tutela del marchio CE; c. Procedure più vincolanti ed efficaci per rendere più facile la commercializzazione di prodotti in altri paesi membri, diversi da quello d’origine. L’eccessivo numero di regole tecniche nazionali, infatti, fa aumentare i costi amministrativi che gravano sulle imprese in termini di accertamento dei requisiti. Questo riguarda una lunga serie di prodotti: da quelli alimentari (pasta, pane, ecc.) ai prodotti edili ed alcuni metalli preziosi. La Commissione propone, quindi, di avviare una nuova procedura di cooperazione tra le autorità nazionali e gli operatori economici, basata sul principio di accettazione di un prodotto quando esso è già in vendita in un altro Stato membro. In secondo luogo, qualora lo Stato decidesse di non concedere accesso al proprio mercato, esso dovrà giustificare tale decisione, assumendosi così l’onere della prova. Infine, si prevede l’istituzione nei paesi dell’Ue di Punti di contatto “Prodotti” (Product Contact Points), la cui funzione sarà quella di prestare assistenza ai produttori che incontrano difficoltà e restrizioni agli scambi; d. Informare i cittadini europei sulle regole comunitarie in materia di immatricolazione dei veicoli provenienti da altri Stati membri. Nonostante la legislazione abbia facilitato negli ultimi anni in maniera sostanziale la vita dei consumatori, questi ricorrono raramente all’acquisto di un veicolo fuori dai confini del proprio paese, a causa delle pesanti procedure amministrative. Il pacchetto è costituito da una comunicazione esplicativa e quattro nuove iniziative volte ad agevolare ulteriormente la libera circolazione delle merci nonché a semplificare e a modernizzare le norme relative al mercato interno secondo i principi di una migliore regolamentazione: 1. una proposta di regolamento che stabilisce procedure relative all'applicazione di alcune norme tecniche nazionali a prodotti legalmente commercializzati in un altro Stato membro; 2. una proposta di regolamento relativo alle attività di accreditamento e di vigilanza del mercato; 3. una proposta di decisione relativa a un quadro normativo comune in materia di prodotti industriali; 4. una comunicazione interpretativa sulle procedure per l'immatricolazione degli autoveicoli originari di un altro Stato membro. Link: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/it/com/2007/com2007_0035it01.pdf; - Q&A: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=MEMO/07/54&format=HTML&aged= 0&language=EN&guiLanguage=en. 25 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 OCCUPAZIONE, AFFARI SOCIALI S S O R O G A C O M U N A R A S OR RO O::: S STTTRRRAAATTTEEEG GIIIA AC CO OM MU UN NIIITTTA AR RIIIA A SAAALLLUUUTTTEEE EEE SSSIIICCCUUURRREEEZZZZZZAAA SSSUUULLL LLLAAAVVVO La Commissione ha presentato il 21 febbraio una nuova strategia quinquennale per la salute e la sicurezza sul lavoro 2007-2012, il cui obiettivo è di ridurre di un quarto le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell'UE. Tra il 2002 ed il 2004 gli infortuni mortali sono diminuiti del 17% e quelli che hanno come conseguenza un'assenza dal lavoro di tre giorni o più del 20%. I progressi variano però secondo i Paesi, i settori, le imprese e le categorie di lavoratori. I mutamenti nel mondo del lavoro comportano nuovi rischi e si osserva un aumento di certe malattie professionali. La strategia per il periodo 2007-2012 vuole ridurre del 25% gli infortuni e le malattie professionali nell'UE. Si articola in una serie di azioni a livello europeo e nazionale nei seguenti campi: - Miglioramento e semplificazione della legislazione in vigore e rafforzamento della sua applicazione nella pratica mediante strumenti non vincolanti (scambi di buone pratiche, campagne di sensibilizzazione, migliore informazione e formazione); Definizione e attuazione di strategie nazionali adattate alla situazione specifica di ciascuno Stato membro, dirette ai settori e alle imprese maggiormente interessati e finalizzate a obiettivi nazionali di riduzione degli infortuni e delle malattie professionali; - Inclusione dei temi della salute e della sicurezza sul lavoro nelle altre politiche europee (istruzione, sanità pubblica, ricerca) e perseguimento di nuove sinergie; - Individuazione e valutazione dei possibili nuovi rischi mediante la ricerca, lo scambio di conoscenze e l'applicazione pratica dei risultati. Link: http://ec.europa.eu/employment_social/news/2007/feb/commstrat_fr.pdf O O O N E R O E Z O N E E N C U S O N E S O C A E R A O R O C O N G U N O ON NE E,,, PPPR RO OTTTE EZ ZIIIO ON NE EE NC CLLLU US SIIIO ON NE ES SO OC CIIIA ALLLE E::: R RA APPPPPPO OR RTTTO OC CO ON NG GIIIU UN NTTTO O OCCCCCCUUUPPPAAAZZZIIIO E IIIN Il Consiglio ha adottato le relazioni comuni della Commissione e del Consiglio sull'occupazione e sulla protezione e sull'inclusione sociale. Le due relazioni esaminano i progressi compiuti, e quelli da compiere, per raggiungere gli obiettivi della strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione. La relazione comune sull'occupazione intende contribuire alle conclusioni del Consiglio europeo, su cui si baseranno gli orientamenti 2007 riguardanti l'occupazione. Analizza gli aspetti occupazionali dei programmi nazionali di riforma e affronta le questioni seguenti: • Progressi realizzati nel perseguimento degli obiettivi della strategia europea per l'occupazione: – Piena occupazione - Qualità dell'occupazione e produttività – Coesione sociale e territoriale • Attuare le priorità di azione: – Attrarre e mantenere più persone nel mercato del lavoro, aumentare l'offerta di manodopera e modernizzare i sistemi di protezione sociale – Migliorare la capacità di adattamento dei lavoratori e delle imprese – Aumentare l'investimento in capitale umano migliorando l'istruzione e le competenze. La relazione congiunta sulla protezione sociale e sull'inclusione sociale si basa sulla relazione presentata dalla Commissione agli Stati membri nel quadro del "metodo di coordinamento aperto" e comprende l'inclusione sociale, le pensioni, l'assistenza sanitaria e l'assistenza a lungo termine. Essa affronta le questioni seguenti: • Problemi fondamentali delle politiche di protezione e di inclusione sociale; • Principali difficoltà nelle varie parti in cui si articola il metodo di coordinamento aperto. P P D O N N E E U O M N PAAARRRIIITTTÀÀÀ TTTRRRAAA D DO ON NN NE EE EU UO OM MIIIN NIII La Commissione europea ha presentato la relazione annuale sulla parità tra donne e uomini. I settori d'azione prioritari nel 2007 sono i seguenti: • eliminazione delle disparità nel mercato del lavoro; • migliore equilibrio della ripartizione dei compiti familiari e domestici tra donne e uomini; • sostegno delle politiche in materia di parità di genere nel funzionamento dei fondi strutturali; • efficienza del quadro giuridico. Link: http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/site/it/com/2007/com2007_0049it01.pdf 26 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 O O D E M O G R A C N E U R O A O R U N À E S D E D E C A M B A M E N DE EM MO OG GR RA AFFFIIIC CIII IIIN NE EU UR RO OPPPA A OPPPPPPO OR RTTTU UN NIIITTTÀ ÀE ES SFFFIIID DE ED DE EIII C CA AM MB BIIIA AM ME EN NTTTIII D Il Consiglio ha proceduto ad uno scambio di opinioni sul documento "Strutturare il dibattito europeo sui cambiamenti demografici". In seguito alla comunicazione della Commissione intitolata "Il futuro demografico dell'Europa, trasformare una sfida in un'opportunità", la Presidenza si prefigge di imprimere uno slancio a livello europeo per far fronte allo storico cambiamento della struttura demografica dell'UE. Tale cambiamento riguarda il rapido aumento del numero delle persone in età pensionabile, con tutte le sue implicazioni sul piano dei regimi pensionistici in molti Stati membri, nonché la diminuzione del tasso di natalità e pertanto, a più lungo termine, di quello della popolazione attiva, con rilevanti implicazioni sociali e economiche. La velocità di tali cambiamenti e tale da non consentire perdite di tempo. Il dibattito era diretto ad esplorare come le strutture esistenti possano sostenere gli sforzi compiuti dagli Stati membri per far fronte alle sfide e sfruttare le opportunità in presenza e per discutere la possibilità di elaborare un approccio pluriennale, con la partecipazione delle prossime Presidenze, per trattare la questione. Lo scambio di opinioni si e incentrato in particolare sui quesiti seguenti: • Forniscono la strategia di Lisbona e il metodo di coordinamento aperto un quadro sufficiente per sostenere gli Stati membri negli sforzi per far fronte ai cambiamenti demografici, o si dovrebbero definire obiettivi e metodi di lavoro supplementari per facilitare la sorveglianza e lo scambio di esperienze a livello di UE? • Occorre elaborare un approccio pluriennale per affrontare le questioni correlate ai cambiamenti demografici? • L'elenco di priorità è adeguato ai fini della preparazione delle questioni correlate ai cambiamenti demografici che potrebbero essere discusse in sede di Consiglio "Occupazione, politica sociale, salute e consumatori"? • Sarebbe utile valutare, nelle future relazioni annuali della Commissione sullo stato dei lavori, i progressi compiuti dagli Stati membri nell'affrontare la questione dei cambiamenti demografici? Sono sostenute le seguente priorità: • invecchiamento: il contributo degli anziani alla crescita economica, all'occupazione e allo sviluppo sociale; • sfruttare le politiche pubbliche, il dialogo sociale e la responsabilità sociale delle imprese per sostenere la famiglia: un fattore per la localizzazione delle imprese e la mobilita delle famiglie; • capitale umano: promozione del potenziale costituito da donne con un alto livello di istruzione e formazione sul luogo di lavoro e da un tasso di occupazione più elevato di anziani; • accesso a servizi di assistenza di alta qualità per bambini e anziani; • conciliazione di vita professionale e vita familiare, compresi regimi di orario di lavoro flessibile e responsabilità per l'assistenza di bambini e anziani; • migrazione: migliori opportunità per chi proviene da famiglie immigrate, specialmente i bambini e i giovani; • rafforzamento della solidarietà tra le generazioni e dell'impegno sociale e culturale di tutte le fasce d'età; • impatto dei cambiamenti demografici sulle infrastrutture sia locali che regionali e sulla coesione sociale. Vari Stati membri hanno inoltre sostenuto l'iniziativa della Presidenza relativa ad un'Alleanza per la famiglia e hanno sottolineato l'importanza di una politica rispettosa della famiglia che incoraggia un aumento del tasso di natalità. Al termine del dibattito il Consiglio ha adottato la risoluzione sul contributo degli anziani allo sviluppo economico e sociale. IIINNNVVVEEECCCCCCHHHIIIAAARRREEE IIINNN M M O D O S A N O MO OD DO OS AN NO O SA La direzione generale per la salute e la protezione dei consumatori ha pubblicato un documento di discussione su “Invecchiare in modo sano: pietra miliare per un’Europa sostenibile”. Link: http://ec.europa.eu/health/ph_information/indicators/docs/healthy_ageing_en.pdf 27 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 C C O CUUURRREEE SSSAAANNNIIITTTAAARRRIIIEEE AAALLLLLL’’’EEESSSTTTEEERRRO O La Direzione generale Occupazione, Affari sociali e Pari opportunità ha avviato un nuovo sito Internet dedicato alle cure sanitarie all’estero. L’informazione proposta vuole essere concreta e la più completa possibile e include esempi cifrati di rimborsi di spese di cure all’estero in varie situazioni. L’obiettivo è di permettere alle persone di avere un primo approccio sui loro diritti. Tuttavia la Commissione specifica che ognuno di questi diritti debbano essere precisati e confermati dall’istituzione di protezione sociale o dal sistema di sanità nazionale in ogni caso. Link:http://ec.europa.eu/employment_social/social_security_schemes/healthcare/index_fr.htm RELAZIONI ESTERNE, COMMERCIO ESTERO O O M C A E O R O S U A O C A C O M M E R C E OM MC C ::: RRRAAAPPPPPPO OR RTTTO OS SU ULLLLLLA A PPPO OLLLIIITTTIIIC CA AC CO OM MM ME ER RC CIIIA ALLLE L’Organizzazione mondiale del commercio ha pubblicato il suo rapporto bi annuale sulla politica commerciale dell’Ue che valuta in modo positivo il contributo dell’Ue al sistema multilaterale e ai negoziati del ciclo di Doha che si svolgono attualmente. Il rapporto mette anche in evidenzia gli sforzi realizzati dall’Ue per facilitare l’integrazione dei paesi in sviluppo nel sistema del commercio mondiale. Il rapporto riconosce che importante iniziative sono state realizzate questi ultimi due anni al fine di consolidare l’ampliamento dell’Ue e il mercato comunitario e constata che la riforma della politica agricola comune procura vantaggi sempre più marcati. Link: http://www.wto.org/french/tratop_f/tpr_f/tp278_f.htm O O M C O C C U A Z O N E D O C O N G U N O S U C O M M E R C O E O CC CU UPPPA AZ ZIIIO ON NE E OM MC C ::: SSSTTTUUUD DIIIO OC CO ON NG GIIIU UN NTTTO OS SU UC CO OM MM ME ER RC CIIIO OE EO OC OIIILLL EEE O L’Organizzazione Internazionale del Lavoro e il segretariato dell’OMC hanno pubblicato, il 19 febbraio, uno studio intitolato « Il commercio e l’occupazione, una sfida per la ricerca sulle politiche ». Pascal Lamy, il direttore generale dell’OMC, e Juan Somavia, direttore generale Oil, hanno indicato nell’anteprima che il sistema commerciale multilaterale può contribuire ad accrescere il benessere su scala mondiale e promuovere miglior risultati per l’occupazione. Link: http://www.wto.org/french/res_f/booksp_f/ilo_f.pdf R R C O N E D E A O N S U A E R C O M M E R C O E S E R O RIIIUUUNNNIIIO ON NE ED DE ELLLLLLA AC CO ON NS SU ULLLTTTA A PPPE ER R IIILLL C CO OM MM ME ER RC CIIIO OE ES STTTE ER RO O Il 27 febbraio 2007 presso l’Aice a Milano si è svolta la seconda riunione della Consulta per il commercio estero. Uno degli argomenti oggetto di discussione è stata la bozza di posizione di Eurcommerce sul documento di consultazione della Commissione europea dal titolo:“Gli strumenti europei di difesa del commerciale in un’economia globale in mutamento” – Libro verde destinato alla consultazione pubblica (Com-2006-763). Gli elementi generali della posizione di Eurocommerce sono: - Una riforma dell’attuale sistema di difesa degli strumenti commerciali (TDI) (antidumping, antisovvenzioni e misure di salvaguardia) che rispecchi l’evoluzione moderna del commercio globale; - Utilizzo controllato da parte dell’UE degli strumenti di difesa commerciale; - Protezione degli operatori commerciali: L’applicazione dei TDI non deve danneggiare gli importatori e i dettaglianti; - Dialogo con il settore manifatturiero. Le priorità chiave di Eurocommerce sono: L’interesse comunitario: Rafforzare il Test dell’interesse comunitario prima di applicare le misure antidumping dando importanza al concetto di concorrenza; Dare maggiore importanza all’interesse dell’importatore, dettagliante e consumatore; Riconoscere la pratica della delocalizzazione della produzione nell’applicazione del Test di interesse comunitario. Prevedibilità e Certezza giuridica: Riconoscere l’esigenza per gli operatori commerciali di 12 mesi di prevedibilità; Ridurre la durata delle scadenze nelle procedure di imposizione di misure 28 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 provvisorie antidumping (meno di 5 anni); Escludere i prodotti en route e gli ordini già fatti dall’imposizione di nuove misure di difesa commerciale; Introdurre un periodo obbligatorio di minimo 30 giorni tra la pubblicazione delle misure sulla Guce e l’attuazione delle misure; Iniziare e completare il riesame in previsione della scadenza dell’applicazione delle misure prima del termine delle misure antidumping (cinque anni) e non il giorno prima. Trasparenza: Pubblicare la richiesta di azione di imposizione di dazi antidumping; Pubblicare un questionario e delle linee guida da parte della Commissione europea; Pubblicare l’ordine del giorno, i documenti di lavoro e i partecipanti del comitato antidumping; Creare un sito web dove possono essere reperiti tutti i documenti. Le PMI (importatrici): Fare una distinzione tra le PMI (produttori) e PMI (importatori); Migliorare le regole di difesa commerciale che influenzano le PMI importatrici; Facilitare la partecipazione delle PMI importatrici nelle procedure di imposizione di dazi antidumping. Nel corso della riunione il rappresentante di Altagamma ha messo in evidenza una serie di elementi da considerare nella posizione di Eurcommerce: - Trasparenza, certezza legale e adeguatezza dei tempi di applicazione; - gli strumenti di difesa commerciale adottati dall’UE devono essere solo quelli previsti dalle regole dell’OMC; - Sostenere i due principi del Free trade e del Fair trade al fine di tutelare l’intera struttura economica europea; - Evitare una contrapposizione tra i “produttori” e i “distributori”. In particolare il rappresentante di Altagamma ha sollevato delle obiezioni alle risposte di Eurocommerce alla domanda 4 (“The burden of proof should be reversed”) e 9 (“The EU should strive for stricter multilateral rule on anti-dumping”). Al riguardo, nel corso della riunione della commissione commercio internazionale di Eurocommerce il 1 marzo 2007, Confcommercio ha richiesto di modificare la bozza di posizione alla risposta 4 e 9. Il compromesso raggiunto dai membri di Eurocommerce ha previsto per la risposta alla domanda 4 l’eliminazione della frase “The burden of proof should be reversed” e la messa in evidenza che è responsabilità del produttore e non dell’importatore o del dettagliante fornire la prova che l’imposizione del dazio antidumping è a favore dell’interesse comunitario. Per quanto riguarda la risposta alla domanda 9, il compromesso raggiunto dai membri di Eurocommerce ha previsto l’eliminazione del termine stricter che portava a malintesi e la richiesta di regole antidumping piu’ chiare e piu’ efficaci nell’ambito dell’OMC. Tali modifiche sono state inserite nella posizione definitiva di Eurocommerce sulla riforma degli strumenti di difesa commerciale inviata alla Commissione europea il 2 marzo 2007. SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE S O R A D O S OR RA AD DIIIO O SPPPEEETTTTTTRRRO La Commissione europea ha adottato il 21 febbraio una decisione che autorizza l’uso armonizzato dello spettro radio da parte delle apparecchiature che utilizzano la tecnologia a banda ultralarga nella Comunità (GUUE L55 – 23.02.2007).Tale tecnologia permette la trasmissione di dati ad alta velocità M O N E V A N E R N E G G O R E S C U R E Z Z A N E A C O M U N C A Z M ON NE EV VIIIA A IIIN NTTTE ER RN NE ETTT... GG GIIIO OR RE ES SIIIC CU UR RE EZ ZZ ZA AN NE ELLLLLLA AC CO OM MU UN NIIIC CA AZ ZIIIO MAAAG In un intervento in occasione della giornata per la sicurezza dell’informazione, la Commissaria per la Società dell’Informazione ed i Media, Viviane Reding, ha sottolineato l’importanza dell’interazione tra governi, operatori del settore ed utenti per migliorare la sicurezza nel campo della comunicazione elettronica. La sicurezza della rete gioca un ruolo fondamentale in una società sempre più informatizzata nella quale internet non è più un semplice mezzo di comunicazione ma anche un’occasione per fare business. Tanto le aziende quanto i 29 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 consumatori usano la rete lasciando nel sistema informazioni riservate. Purtroppo anche la criminalità organizzata, sia questa finalizzata allo spionaggio economico o all’organizzazione di atti terroristici, è consapevole dei vantaggi che essa può trarre dall’uso della rete. Per questo motivo è importante aumentare la fiducia nelle nuove tecnologie attraverso un miglioramento della sicurezza. Infatti, gli “attacchi alla rete” sono sempre più mirati e quindi organizzati in modo sofisticato per raggirare l’utente senza che questi abbia il minimo sospetto. Secondo la Reding, per sviluppare una “cultura della sicurezza” occorre una cooperazione tra tutti gli utilizzatori della rete. L’Ue vuole contribuire al miglioramento del funzionamento della rete e si è attivata in questa direzione a partire dal 2005 col lancio dell’iniziativa i2010 – una società dell’informazione europea per la crescita e l’impiego”. La Reding ha sottolineato l’importanza dei partenariati ed in questo senso ha chiesto all’ENISA (Network Europeo e l’Agenzia per la Sicurezza Informatica) di rafforzare la sua cooperazione con gli Stati Membri al fine di raccogliere il maggior numero di dati possibili. Inoltre, detta collaborazione dovrebbe contribuire allo sviluppo di un sistema multilingue europeo per lo scambio di informazioni e la messa in allarme. La Commissaria ha poi presentato le sei iniziative che dovrebbero influenzare le azioni comunitarie in questo campo. 1) Revisione del quadro regolatorio delle telecomunicazioni. Le liberalizzazioni in questo settore hanno portato alla creazione di network competitivi, interconnessi, in molti casi mobili, che hanno sviluppato dei sistemi di sicurezza propri (spesso basati sul Protocollo Internet) che li rendono allo stesso tempo aperti e flessibili ma anche vulnerabili. 2) Diffusione dell’RFID (Radio Frequency Identification). Questo tipo di tecnologia si sta diffondendo sempre di più per il suo potenziale economico ma questo porta anche a problemi sulla protezione della privacy. Lo scorso anno la Commissione Europea ha dato luogo ad una consultazione pubblica cui farà seguito un atto legislativo molto ampio in cui il problema della sicurezza sarà relazionato a quello della protezione dei dati personali. La Commissione Europea sostiene fortemente l’uso dell’RFID e per questo vuole trovare al più presto un modo che ne permetta l’ulteriore diffusione. 3) Programma di Ricerca. Il programma quadro approvato dalla Commissione Europea riguarda anche la Società dell’Informazione. L’Unione Europea finanzierà progetti anti-spam e miranti a sviluppare filtri informatici e tecnologie per il monitoraggio. Secondo il Commissario le autorità comunitarie potrebbero investire 110 milioni di Euro nel periodo 2007 / 2008 per finanziare iniziative in questo campo. 4) Valutazione di ENISA. Nelle prossime settimana la Reding presenterà un documento nel quale verranno fatte alcune considerazioni sul lavoro dell’ENISA che saranno anche la base per un’altra consultazione pubblica. Alcuni cambiamenti nelle modalità operative dell’ENISA sono già in programma. 5) Cyber-crimini (cybercrime). La Commissione Europea adotterà a breve una comunicazione sui reati commessi via etere preparata dal Commissario Franco Frattini. L’iniziativa è molto importante e serve sia come deterrente sia come orientamento per punire coloro che commettono reati in rete. 6) Protezione delle infrastrutture d’informazione critiche. Lo scopo delle autorità comunitarie è quello di rafforzare l’affidabilità delle reti esistenti attraverso la cooperazione di tutti i soggetti interessati. Uno studio sul tema è stato già pubblicato e la Commissione Europea sta aspettando delle reazioni per la fine di aprile 2007. T O N E S E N Z A R O N E R E T ON NE ES SE EN NZ ZA A FFFR RO ON NTTTIIIE ER RE E TEEELLLEEEVVVIIISSSIIIO Partecipando alla riunione informale dei ministri della Cultura e dei Media, tenutosi a Berlino il 12 ed il 13 febbraio 2007, la Commissaria Reding ha affermato che la Commissione, il Consiglio ed il Parlamento Europeo (PE) hanno posizioni convergenti per quanto riguarda la direttiva “contenuti audiovisivi senza frontiere”. La riunione si è soffermata in particolare sui tre punti 30 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 più spinosi del provvedimento sui quali non c’è ancora l’accordo degli Stati Membri. Il primo riguarda il collocamento dei marchi in film, serie televisive, trasmissioni sportive o di intrattenimento. Nel novembre 2006 gli Stati Membri avevano deciso di vietarlo mentre il PE Voleva autorizzarlo solo per certi tipi di trasmissioni. A Berlino i ministri hanno ribadito di voler vietare il collocamento del logo e di autorizzarlo solo in casi eccezionali. Il secondo punto sul principio del paese di origine prevede che lo Stato Membro nel quale si trovi un radiodiffusore possa controllare qualunque servizio che rientri nella sua competenza. Le attuali disposizioni impongono agli Stati Membri di fissare delle regole per tali servizi che tuttavia non aiutano a risolvere casi di natura transfrontaliera. Tuttavia, detto principio dovrebbe restare nella direttiva, poiché alcuni stati ritengono che sia a tutela del loro interesse generale. Il terzo argomento ancora in discussione, ovvero la possibilità di legiferare a livello comunitario in materia di cultura e media, il PE ha proposto di promuovere “l’istruzione ai media”. Gli Stati Membri hanno ribadito che nonostante la delicatezza del tema, che concerne anche l’educazione dei minori e la tutela della dignità umana, non è necessario andare oltre la raccomandazione dell’UE entrata in vigore all’inizio del 2007. Al contrario, occorre incoraggiare l’uso dei media da parte dei cittadini affetti da disabilità visive o auditive. TTTE E C N O O G A E R N O R M A Z O N E E A C O M U N C A Z O N E EC CN NO OLLLO OG GIIIA A PPPE ER R LLL’’’IIIN NFFFO OR RM MA AZ ZIIIO ON NE EE E LLLA AC CO OM MU UN NIIIC CA AZ ZIIIO ON NE E La Commissione Europea sta programmando due iniziative congiunte nel campo della tecnologia per l’informazione e la comunicazione cui saranno destinati 800 milioni di euro finanziati dal budget per la ricerca. La prima delle due iniziative concernerà i sistemi informatici (ARTEMIS) e le nanotecnologie elettroniche (ENIAC). Data l’estrema dinamicità dei temi da trattare, il Commissario Reding ha auspicato un rapido inizio dei progetti. L’altra iniziativa dovrebbe riguardare la medicina innovativa ma è ancora in fase di preparazione. Secondo le intenzioni delle autorità comunitarie, le iniziative nell’ambito del 7 programma quadro per la ricerca (207-2013), articolato in 6 aree, saranno portate avanti da partenariati pubblici e privati. T T O N A M O B E R O E Z O N E D E M N O R ON NIIIA AM MO OB BIIILLLE E::: PPPR RO OTTTE EZ ZIIIO ON NE ED DE EIII M MIIIN NO OR RIII TEEELLLEEEFFFO Lo scorso febbraio, 15 gestori di telefonia mobile, tra cui Telecom Italia SPA e Vodafone, hanno firmato, grazie alla mediazione della Commissione Europea, un accordo volontario per la protezione dei minori. L’obiettivo è quello di creare un codice di autoregolamentazione che permetta di controllare agli adulti l’accesso ai servizi della telefonia mobile e lottare così contro i contenuti illegali e lesivi per i minori. L’accordo è il risultato di una consultazione che ha visto la partecipazione di operatori della telefonia, organizzazioni dei consumatori e dei bambini. Tutti hanno concordato tanto sull’utilità della telefonia mobile tanto sulla necessità di proteggere i minori da contenuti violenti, pornografici e da eventuali adescamenti da parte di pedofili. La Commissaria Reding ha dichiarato che per i settori della telefonia e dell’audiovisivo l’autoregolamentazione è da preferire ad un intervento normativo classico perché quest’ultimo è più rigido e quindi poco adatto ad adattarsi in modo dinamico ai progressi del settore tecnologico. Per lo stesso motivo, le autorità comunitarie sostengono anche la cosiddetta coregolamentazione. TTTE E C N O O G E N N O V A V E S E N Z A EC CN NO OLLLO OG GIIIE E IIIN NN NO OV VA ATTTIIIV VE ES SE EN NZ ZA A FFFIIILLLIII Lo sviluppo delle tecnologie innovative senza fili è ostacolato dalla “definizione troppo riduttiva” e dalla rigidità delle condizioni di utilizzo dello spettro. La Commissione Europea ha dichiarato che incentivare l’accesso a tali tecnologie e migliorare l’uso dello spettro rappresenta una buona opportunità per la crescita economica. Per quanto riguarda lo spettro, la Commissione Europea sta pensando ad un intervento normativo a sostegno della neutralità tecnologica la cui entrata in vigore è prevista per il 2010. A partire da quest’anno, invece, le autorità 31 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 comunitarie raccomanderanno degli orientamenti per un uso flessibile delle bande di frequenza. Gli Stati Membri sono stati invitati a chiarire le condizioni per l’uso delle bande di frequenza ed a renderle eventualmente più flessibili. Dal canto suo, la Commissione Europea sosterrà un approccio comune per la banda del 2,6GHz per cercare di garantire l’uso delle tecnologie sia nelle zone urbane sia in quelle rurali. Il Parlamento Europeo (PE) ha accolto con favore l’iniziativa della Commissione Europea ed ha chiesto che siano superate le differenze nazionali nell’attribuzione delle radiofrequenze in modo tale da ridurre costi e ritardi. Gli interessati sono stati invitati ad uno scambio di opinioni. Link: http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/site/fr/com/2007/com2007_0050fr01.pdf T T O O G E A B A N D A U R A A R G A OLLLO OG GIIIE EA AB BA AN ND DA AU ULLLTTTR RA A LLLA AR RG GA A TEEECCCNNNO La Commissione Europea ha adottato una decisione sull’uso delle tecnologie a banda ultra larga (UWB) per la trasmissione di dati a flusso altissimo in apparecchi pubblici senza fili. La banda UWB faciliterà uno scambio di informazioni simile a quello via cavo ma permetterà agli apparecchi di esser collegati senza filo. Gli Stati Membri hanno tempo sei mesi per predisporre le condizioni tecniche per l’attuazione della decisione. Il testo del provvedimento è on-line: http://ec.europa.eu/information_society/policy/radio_spectrum/docs/ref_docs/uwb_04_orig_w eb.pdf IIINNNNNNO E O V A Z O N E D A O S A OV VA AZ ZIIIO ON NE E::: D DA ATTTIII E EUUURRRO OS STTTA ATTT Il divario di innovazione tra UE ed USA si sta progressivamente riducendo ma i dati relativi ai paesi europei sono molto divergenti. Secondo i dati dell’Eurostat il 42% delle aziende dei 27 Stati Membri ha sviluppato attività innovative tra il 2002 ed il 2004. I paesi dell’Europa del Nord si confermano i più dinamici nell’innovare ma anche i nuovi stati membri hanno fatto molti progressi e hanno quasi raggiunto la media europea. La performance dell’Italia non è delle migliori e difatti il nostro paese è stato classificato tra i paesi in ritardo. I motivi di questo risultato non brillante sono legati agli scarsi investimenti nell’istruzione, nelle nuove tecnologie ed in ricerca e sviluppo. Inoltre, si è rilevata una scarsa cooperazione tra settore pubblico e settore privato. Link: http://www.proinno-europe.eu/doc/EIS2006_final.pdf R R O A M N G OA AM MIIIN NG G RO I parlamentari europei della Commissione Industria, Ricerca ed Energia hanno analizzato la proposta della Commissione Europea per abbassare i costi del roaming. Secondo il relatore parlamentare, i costi sono rimasti eccessivi nonostante alcuni operatori abbiano applicato delle tariffe ridotte. I deputati europei vorrebbero applicare un canone unico per le chiamate all’ingrosso. Al contrario, la Commissione Europea vorrebbe regolamentare sia i prezzi all’ingrosso sia quelli al dettaglio attraverso un doppio limite, uno per le chiamate verso un solo paese e l’altro per le chiamate verso gli altri paesi. I due organi legislativi comunitari hanno stabilito che il prezzo massimo all’ingrosso sarà calcolato prendendo in considerazione la tariffa media al minuto che gli operatori si fatturano tea loro (MTR). Tale tariffa sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della CE. Per quanto riguarda i prezzi al dettaglio, la Commissione Europea vorrebbe stabilire un massimale obbligatorio mentre il Parlamento Europeo la ritiene opzionale. Alcuni operatori del settore stanno già adeguandosi agli orientamenti delle istituzioni europee. Gli Stati Membri vigileranno sui costi del roaming e presenteranno una relazione semestrale. Nel caso in cui fosse ritenuto opportuno, ovvero se le misure prese finora non ragiungessero i risultati sperati, le autorità comunitarie emetteranno ulteriori atti legislativi. 32 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 TRASPORTI, ENERGIA T A R II K O T K AS SPPO OR RTTII E E RO OTTO OC CO OLLLLO OD D OTTO O TRRRASPORTI E PPPROTOCOLLO DI KYYYOTO Una relazione dell’Agenzia europea per l’ambiente (AEA), pubblicata il 26 febbraio 2007, rivela che le emissioni di gas a effetto serra provenienti dal settore dei trasporti continuano a essere per l’Unione europea un impedimento importante al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto sui cambiamenti climatici. I trasporti sono responsabili del 21 % di tutte le emissioni di gas serra nell’Unione europea a 15 (ad esclusione dei settori del trasporto aereo internazionale e marittimo) ed i trasporti su strada contribuiscono per il 93 % alle emissioni complessive del settore. Le emissioni dovute al trasporto aereo internazionale hanno registrato una crescita più rapida, con un incremento dell’86 % tra il 1990 e il 2004. Link: http://reports.eea.europa.eu/eea_report_2007_1/en/eea_report_1_2007.pdf. A A U II S A E LL S E E R A S M AR RIITTTTIIM MII UTTII D D ATTO O PPPER ER R IIIL S ETTTTO OR RE ED D EII TTTRASPORTI RA AS SPPO OR RTTII M AIIIUTI DI STTTATO SETTORE DEI MARITTIMI La Commissione ha deciso, il 21 febbraio 2007, di non sollevare obiezioni nei confronti di un progetto italiano di bando di gara relativo al trasporto marittimo di passeggeri che prevede compensazioni pubbliche. Il bando è finalizzato alla selezione di un' impresa di trasporto marittimo allo scopo di istituire un servizio di linea estivo tra il porto di Trieste da un lato e il porto sloveno di Portorose e i porti croati di Parenzo e Rovino dall'altro. La compagnia scelta all'esito della gara dalla regione Friuli-Venezia-Giulia riceverà ogni anno una compensazione non superiore a euro 1 645 796 per cinque anni al massimo. In contropartita, la compagnia dovrà praticare tariffe fisse prestabilite sufficientemente attraenti per ridurre la congestione sulle strade costiere del Mar Adriatico tra Trieste e Rovigno. La Commissione ha autorizzato le misure notificatele perché compatibili con il diritto comunitario. Infatti, l’articolo 86, paragrafo 2, del Trattato e decisione 2005/842/CE della Commissione, del 28 novembre 2005, riguardante l'applicazione dell'articolo 86, paragrafo 2, del trattato CE agli aiuti di Stato sotto forma di compensazione degli obblighi di servizio pubblico concessi a determinate imprese incaricate della gestione dei servizi di interesse economico generale. Link: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/07/216&format=HTML&aged=0&l anguage=IT&guiLanguage=fr. P P LLIIIBBBRRRO O N E A O V E R D E S U R A S O R U R B A N PRRREEEPPPAAARRRAAAZZZIIIO ON NE EA ALLL L OV VE ER RD DE ES SU ULLL TTTR RA AS SPPPO OR RTTTIII U UR RB BA AN NIII E’ stato pubblicato un questionario on-line reperibile al seguente indirizzo Internet: http://ec.europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=urban&lang=en. La scadenza per la consultazione è fissata al 30 aprile 2007. T T O A C C H E O M A R M O TEEERRRZZZO O PPPA AC CC CH HE ETTTTTTO OM MA AR RIIITTTTTTIIIM MO O Il 27 febbraio, la commissione Trasporti del Parlamento europeo ha adottato a larga maggioranza i sette rapporti che compongono il “terzo pacchetto marittimo”, allineandosi con le proposte della Commissione in materia di rafforzamento del sistema di registrazione della bandiera delle navi e di attuazione del sistema comunitario di controllo del traffico marittimo. Il pacchetto, volto a rafforzare la sicurezza del trasporto marittimo e a migliorare le procedure in caso di incidenti, sarà votato nella plenaria di aprile. I parlamentari sono consapevoli delle divergenze di punti di vista con il Consiglio, soprattutto per quanto concerne l'adozione del rapporto della parlamentare socialista italiana Marta Vincenzi sugli obblighi dello Stato bandiera. Nel rapporto, adottato a larga maggioranza (46 voti a favore, nessun voto contrario, un astenuto), la parlamentare si è pronunciata a favore dell'integrazione, nel diritto comunitario, del codice dell'organizzazione marittima internazionale (OMI) sulla conformità degli stati 33 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 bandiera con le convenzioni internazionali, nonché a favore dell'obbligo di rispettare questo codice, che consentirebbe di imporre sanzioni in caso di infrazione. Conformemente alla proposta di direttiva che modifica la direttiva 2002/59/CE relativa all'istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio e di informazione sul traffico navale, il relatore liberale belga Dirk Sterckx ha proposto di definire le autorità indipendenti incaricate di attribuire porti di rifugio per le navi in difficoltà, nonché di dotare le navi da pesca con una lunghezza superiore ai 15 metri di sistemi di identificazione automatizzati (AIS). Il Consiglio ha preferito utilizzare il termine “autorità competenti” nell'orientamento generale sulla direttiva in questione emanata il 9 giugno 2006 durante il Consiglio Trasporti di Lussemburgo. È atteso un accordo politico in tal senso durante il Consiglio Trasporti di giugno. VARIE P 2 0 0 8 P O R À O C H E E R OR RIIITTTÀ À PPPO OLLLIIITTTIIIC CH HE E PPPE ER R IIILLL 2 20 00 08 8 PRRRIIIO La Commissione europea ha presentato, il 21 febbraio, la sua strategia politica annuale che definisce le sue priorità politiche per il 2008. Tale documento presentato ogni anno nello stesso periodo espone gli obiettivi politici della Commissione nei quattro settori strategici chiavi della Commissione Barroso: prosperità, solidarietà, sicurezza e libertà nonché il rafforzamento del ruolo dell’Ue nel mondo. Il 2008 dovrebbe essere un anno importante per i dibattiti sul futuro dell’Europa. Si tratterà anche di un anno di consolidamento e di proseguimento dell’attuazione dell’acquis esistente. La crescita e l’occupazione rimangono una priorità politica maggiore dell’Ue, nonché sforzi maggiori per lottare contro il cambiamento climatico e per soddisfare i bisogni in energia in Europa. L’ultimo ampliamento vedrà anche il proseguimento del consolidamento quando alcuni nuovi Stati membri raggiungeranno progressivamente lo spazio Schengen e adotteranno l’euro. In occasione del decimo anniversario del lancio dell’euro; la Commissione presenterà uno studio del modo in cui l’Ue ha funzionato finora e sul modo di meglio attrezzarlo per affrontare le sfide future. La Commissione continuerà anche a lavorare al suo programma relativo a legiferare meglio e a continuare a dare attenzione sull’attuazione della legislazione Ue. Nel 2008, la Commissione dovrebbe trarre gli insegnamenti degli esercizi di consultazione avviati in tema di riesame del mercato unico e del bilancio della realtà sociale. Cio’ dovrebbe sfociare su un insieme di iniziative concrete. Per la prima volta, la Commissione ha recensito un serie di dossier trasversali che rilevano di vari obiettivi strategici. I principali esempi sono l’energia e il cambiamento climatico, l’agenda di Lisbona per la crescita e l’occupazione, e la migrazione. Link: http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/site/it/com/2007/com2007_0065it01.pdf + A U 2 0 0 6 A D E O N E E U R O E A DE ELLLLLL’’’U UNNNIIIO ON NE EE EU UR RO OPPPE EA A (((2 20 00 06 6))) ATTTTTTIIIVVVIIITTTÀÀÀ D La Commissione europea ha pubblicato la sua relazione generale annuale sull’attività dell’Ue che copre i lavori dell’insieme delle istituzioni e organi dell’Ue per dare una veduta globale dell’attività nel 2006. Gli sviluppi relativi ai settori di attività sono articolati secondo i quattro obiettivi strategici definiti dalla Commissione all’inizio del suo mandato per il suo programma di lavoro: prosperità, solidarietà, sicurezza e ruolo dell’Ue come partner mondiale. Altri due capitoli sono dedicati rispettivamente alla vita delle istituzioni e degli organi nonché al bilancio e alle attività finanziarie. Il rapporto sottolinea i fatti principali nonché le tendenze chiavi cha hanno caratterizzato la vita dell’Ue nel 2006. Un altro capitolo è dedicato al quadro politico generale delle attività comunitarie, sottolinea i progressi compiuti nel 2006 in settori importanti come legiferare meglio e l’istituzione di un nuovo quadro finanziario 2007-2013. Tale capitolo sottolinea altresì l’ “agenda cittadino” quanto strumento di rilancio del futuro dell’Europa dopo il 34 CONFCOMMERCIO INTERNATIONAL, febbraio 2007 rallentamento osservato nel 2005 in merito al progetto di trattato costituzionale. Link: http://europa.eu/generalreport/fr/welcome.htm """LLLAAA TTTUUUAAA E E V U E O A U O U U R O R M O D E A G O V E N Ù D E EUUURRRO OPPPA A --- IIILLL TTTU UO O FFFU UTTTU UR RO O"""::: IIILLL PPPR RIIIM MO OV VEEERRRTTTIIICCCEEE D DE ELLLLLLA AG GIIIO OV VE EN NTTTÙ ÙD DE ELLLLLL'''U UE E Il 24-25 marzo 2007 più di 200 giovani di 27 Stati membri si riuniranno nella capitale italiana per il primo Vertice della gioventù dell'UE per celebrare l'anniversario della firma del trattato di Roma nel 1957. Il Vertice della gioventù consentirà ai giovani di tutto il continente di esporre le loro idee sull'Europa di oggi e di esprimere le loro aspirazioni per il futuro. Le conclusioni dei giovani saranno trasmesse ai leader europei che si riuniranno a Berlino nello stesso weekend. http://50.europa.eu 35