VIBO VALENTIA E PROV. F. M. 106.1 - 100.5 REP. PUBBLICITA’ & MARKETING TEL. 0963-45733 e-mail: [email protected] VIBO VALENTIA E PROV. F. M. 106.1 - 100.5 REP. PUBBLICITA’ & MARKETING TEL. 0963-45733 MENSILE INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE-ATTUALITA’-CULTURA ANNO XI n. 2 Febbraio 2009 IN EDICOLA OGNI MESE 1,00 EURO Intervista All’antropologo MAURO MINERVINO Francesco Marciano è il nuovo Comandante di P.M. ESCLUSIVA TROPEA Rimpasto di giunta Due nuovi assessori ELLA LIN INTERVISTA A UNA CINESE CHE VIVE A TROPEA ALL’INTERNO: TROPEA Pag. 4 - Si è svolto il secondo Tavolo Tecnico, i temi: ProLoco e Depurazione Pag. 7 - Pronto il depliant per la Bit di Milano: a Tropea ruolo marginale. Pag. 10 - Tornano a Tropea le spoglie del capitano Ignazio Toraldo LA PIAZZA GIOVANI Pag. 8 - Vogliamo Palestre sicure! PROVINCIA Pag.11 - Pubblicato i primo libro della giovane poetessa De Leo CULTURA Pag. 14 - Antonio Pugliese racconta in un libro l'esperienza del padre nei lager nazisti TROPEA Il mercato settimanale nel centro storico? Il giornale nostro oggetto di una tesi all'Università della Calabria Pag. 2 - febbraio 2009 - Tropea- Incontro con l’antropologo Mauro Francesco Minervino Perché “la Calabria brucia”... di Saverio Ciccarelli 1-La Calabria è senza dubbio bella, ma anche fragile. Riferendosi al passato, al presente ed al futuro, con che aggettivi la definirebbe e perché? Impossibile definire per slogan e per aggettivi una realtà così complessa come quella della Calabria, una regione così dentro la storia e così abusata dai luoghi comuni. Ecco questa quando scrivo è una delle cose che faccio in modo più convinto: uscire dalle retoriche, dalle aggettivazioni facili, dalle ovvietà che nascondono la profondità dei fatti e delle storie umane. Raccontare è proprio il contrario, significa inoltrarsi nei significati, rovesciare i punti di vista, analizzarli e farne tema, non accettarli così come si presentano. Comunque fragilità e bellezza sono due facce della Calabria che dicono qualcosa più del passato che del presente della nostra regione, che presenta aspetti infinitamente più sorprendenti e complessi. Ci sono moltissime altre cose che meritano di essere raccontate e conosciute meglio. La normalità della vita quotidiana, per esempio, in una realtà in cui tutto sembra esagerato, esasperato, è una storia che nessuno racconta. 2-La criminalità, la classe politica, la gente. In che misura, secondo lei, ciascuna di queste componenti impedisce lo sviluppo della nostra regione? Ed è solo questo, o c'è dell'altro? Tutto si tiene insieme e tutto fa ostacolo allo sviluppo in una regione in cui la realtà è opaca e spesso a rovescio di come appare. Anche se per me l'unico vero sviluppo da perseguire non è tanto quello economico (non è affatto 'povera' come si crede la Calabria, questo è uno degli stereotipi contro cui occorre combattere), ma piuttosto quello del progresso civile nella libertà. La nostra regione non ama molto la libertà, ama piuttosto il privilegio e l'esercizio del sopruso, e da noi tutti sembrano indaffarati a conservare i propri contro quelli degli altri, contro lo sviluppo delle libertà individuali e sociali, in tutti i settori. Io sto con quelli che amano la libertà di tutti in un equilibrio civile. 3- Qual è il messaggio che ha voluto lanciare con il suo libro? Nessun messaggio, il mio è un viaggio dal vero, una testimonianza civile, umana e culturale che guarda tanto alle LA PIAZZA Mensile indipendente Registrazione Tribunale di V. Valentia n. 82 del 25.02.1994 Editore Radio Lattemiele Soc. Coop. A r.l. Direttore responsabile: Saverio Ciccarelli Capo redattore: Pino Carone Amministratore Unico: Pasquale Mazzeo Redazione: viale Tondo, 89861 Tropea (VV) Tel/Fax 0963666081 Rep. Pubblicità & Marketing Tel. 096345733 E-mail: [email protected] Progetto grafico di Pino Carone Stampa: Grafiche PAPRINT via Orazio Falduti Tel. 0963263703 - Ionadi (VV) Chiuso in redazione il 22 gennaio 2009 La collaborazione è aperta a tutti. I manoscritti dovranno essere lunghi al massimo una cartella. La redazione si riserva la facoltà di selezionare gli articoli da pubblicare. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori dei quali si intende rispettare, entro i limiti del diritto di critica e di cronaca, la libertà di giudizio. Il materiale anche se non pubblicato, non sarà restituito. LA PIAZZA memorie del passato quanto alla realtà di oggi, a quello che hanno sotto gli occhi tutti; una regione che brucia, come dice il titolo del libro. Chi dice di amare la Calabria dovrebbe adoperarsi prima di tutto per spegnere questo incendio, materiale e ideale, che rischia di incenerire anche le ultime speranze di chi ancora resiste e non si arrende al peggio. 4-La Calabria brucia per gli incendi, per la mafia, per la noia dei suoi abitanti. Ma è anche la Calabria del volontariato, dell'impegno sociale, dei grandi uomini politici e di diritto, degli artisti. Prevale realmente l'aspetto negativo, o c'è molto di positivo che semplicemente non viene urlato? Sì, è vero c'è molto di positivo, in molti settori della vita sociale e della cultura, molte risorse che stanno però in disparte che non trovano un motivo per unirsi e lottare per il bene di tutti; ci sono i giovani e c'è da far rinascer un'idea di normalità, di laicità, di libertà anche nella situazione di disagio che viviamo ogni giorno; forse questa è davvero l'impresa per la quale vale la pena di impegnarsi tutti. 5-Ritorniamo all'antropologo. Che difetti ha l'uomo calabrese medio nel relazionarsi con la sua terra e nella sua terra? Quello di sentirsi nel bene e nel male colpito da una certa metafisica, una pretesa straordinaria fatalità del suo destino. Per troppo tempo è bastato questo convincimento a fare di ogni calabrese una vittima della storia o un eroe solitario. Due atteggiamenti che non portano da nessuna parte. 6-Da che parte comincerebbe lei a spegnere “gli incendi” socio-culturali della regione e con quali “estintori”? Dalla scuola senza dubbio, l'istruzione è la madre di tutte le battaglie, l'unica vera speranza di cambiamento civile in una regione come la nostra, che nella scuola e nell'istruzione deve trovare le ragioni della sua svolta civile per diventare compiutamente moderna senza per questo rinnegare il suo passato. Io stesso sono un esempio di questi cambiamenti e opportunità. Sono il primo figlio laureato di una famiglia di operai e di contadini (mio nonno è morto in Africa, dove era immigrato come colono ai tempi del fascismo). I miei genitori hanno potuto studiare solo fino alle elementari, mentre io faccio parte della prima generazione di studenti calabresi che ho potuto studiare all'Università e concludere i suoi studi in Calabria all'Unical; e oggi che faccio il mio mestiere in giro per il mondo ho scelto di restare in Calabria per fare il professore e lo scrittore. Mi pare che qualcosa comincia a muoversi anche sul piano delle politiche locali. Mimmo Cersosimo, economista e intellettuale meridiano, lo sa e sta facendo bene il suo lavoro. Spero che possa andare avanti. 7-La scuola, la chiesa, la politica, i giovani, gli imprenditori? Chi non fa la sua parte o la fa male? Ci sono esempi buoni e cattivi in ognuno di questi elementi della società calabrese. Il problema però, come dicevo, è sentirsi società tutti insieme, lavorare per il bene comune; è questo che manca. Devo dire però che la politica nella nostra regione negli ultimi anni ha dato prova del peggio, e anche oggi ai politici vanno riconosciute e addebitate le responsabilità più gravi. In una regione così male amministrata alla politica proprio non si possono fare sconti. 8-Qual è il contributo concreto che un intellettuale ha il dovere di dare per il risollevarsi della regione? Continua a pag. 15 Il colibrì Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano, un colibrì volava in senso contrario con una goccia d'acqua nel becco. “Cosa credi di fare?” gli disse il leone. “Vado a spegnere l'incendio!” rispose il piccolo volatile. “Con una goccia d'acqua?” Disse il leone con un sogghigno di irrisione. Ed il colibrì, proseguendo il volo, rispose: “Io faccio la mia parte!” - Tropea- LA PIAZZA LA NUOVA GIUNTA DEL COMUNE DI TROPEA Pag. 3 - febbraio 2009 FORMATA LA NUOVA GIUNTA COMUNALE di Saverio Ciccarelli Euticchio Sindaco, Turismo Stefanelli Commercio e Associazioni Cortese Vice sindaco e Servizi Sociali De Monte Lavori Pubblici La Torre Sport Valeri Viabilità Vasinton Personale e Urbanistica Il neo assessore al commercio, attività produttive e associazionismo, Francesco Stefanelli, dovrà vedersela con due donne: La presidente dell’associazione commercianti, Deborah Valente e la presidente della Consulta Vittoria Saccà. Lo attende il non facile impegno di rilanciare il settore del commercio e quello delle associazioni. Mercato settimanale del sabato Nella settimana prima di Natale siamo stati contattati da qualche commerciante che ci ha proposto di sollevare la questione dello spostamento del mercato ambulante del sabato dall'attuale parcheggio vicino al cimitero (luogo alquanto disagiato) verso la parte nuova della città. In particolare la proposta indicava la zona di viale coniugi Crigna, quella c.d. del Piano regolatore (dove fra l'altro già per alcuni anni il mercato è stato collocato. Attualmente la proposta è stata ripresa sulle pagine di alcuni quotidiani, che hanno reso attuale la problematica con diverse motivazioni. La nostra opinione, non solo su questa, ma anche su altre questioni di interesse pubblico, già espressa in altre occasioni e, oramai da anni, è quella che chi ci amministra deve essere pressato e tartassato in senso civile da noi cittadini. Sulla questione del mercato settimanale, siccome abbiamo già alcune volte dialogato con il Sindaco di Tropea, sappiamo come la pensa e, riteniamo, dal nostro piccolo osservatorio, che sia veramente il caso di raccogliere qualche centinaio di firme di commercianti, anziani e cittadini a sostegno della proposta che, in ogni caso, deve essere ben articolata. Finora sull'argomento abbiamo registrato idee molto confuse e letto addirittura di portare il mercato nella “parte antica” della città che se dovesse essere il centro storico, costituirebbe un passo indietro di circa quarant'anni e riporterebbe problemi di traffico, caos, rumori e vibrazioni causati dagli automezzi, pericolosi per la rupe e gli edifici. Il nostro giornale come sempre rimane a disposizione per qualunque intervento. (S.C.) Ecco la nuova Giunta del Comune di Tropea. Da anni ormai leggiamo che i Sindaci di Tropea formano la Giunta. Ci appassioniamo per sapere i nomi dei vari assessori, con deleghe ed incarichi altisonanti: mostre, gemellaggi, solidarietà, musei, servizi cimiteriali, sport ed impianti sportivi, turismo e chi più ne ha più ne metta. I vari giornali e siti internet, in maniera acritica, riportano di volta in volta i nomi della nuova Giunta, dilungandosi in maniera spropositata sul “totoassessori”… E poi ? Tutte persone per bene e rispettabili, ci mancherebbe. Ma, in tanti anni di osservazione della vita politica tropeana, non ho visto un assessore (tranne pochissimi lodevoli casi), che abbia fatto qualcosa di compiuto per il paese nel suo settore. A che serve un assessore agli impianti sportivi se quella megastruttura del Campo di sopra non è mai entrata in funzione? A che serve un assessore al gemellaggio, se poi i gemellaggi non si fanno perché non ci sono soldi, senza parlare di un assessore al museo (se a Tropea manca il museo comunale), per non parlare di decine di assessori ai lavori pubblici che si sono succeduti negli anni che non hanno nemmeno risolto il problema della rupe, né si sono mai fatti portatori di alcun disegno di legge in proposito, e l'elenco potrebbe continuare. A questo punto, vale quanto detto la scorsa volta: creata la squadra che deve lavorare, ad ognuno di questi assessori si diano dei soldi in bilancio per le iniziative e soprattutto… dei progetti da portare avanti. Il tutto magari reso noto nel corso di una bella conferenza stampa. Un assessore al commercio dovrebbe affrontare e risolvere i problemi con i commercianti, discutere i nuovi regolamenti in materia. Un assessore al museo che, nel giro di un paio di anni, portasse a compimento la realizzazione di un museo comunale (dopo oltre 40 anni), avrebbe un senso, ma sennò… Che senso ha tutto ciò? Ancora una volta l'ennesima “Giunta fantasma” ? Ci auguriamo di no! A metà del suo mandato il Sindaco e la sua nuova Giunta, sono ancora in tempo per lasciare un segno tangibile ed innovatore della loro attività. Aspettiamo! L’Ascot , in collaborazione con l’Assessorato al turismo della Provincia di Vibo Valentia, organizza per Martedì 24 febbraio, Con inizio alle ore 14,00 il Carnevale tropeano Con premio in danaro ai migliori carri e gruppi. E poi, artisti di strada, giocolieri, carri e sfilate in maschera, per informazioni ed iscrizioni, contattare i seguenti esercizi commerciali: Animali & Animali Via Libertà - Tropea 3388105815 Agenzia Viaggi Valentour P.zza Vittorio VenetoTropea 3939479339 Arte orafa P.zza Vittorio Veneto Tropea 096361483 LA PIAZZA - Speciale Tropea- Pag. 4- febbraio 2009 GUARDIAMO AL FUTURO SEI QUI CON LA SOLUZIONE O FAI PARTE DEL PROBLEMA? Si è svolto il secondo Tavolo tecnico, organizzato dal nostro mensile e dall’associazione commercianti di Tropea PROLOCO DEPURAZIONE ACQUA E AMBIENTE Due impiegati saranno applicati dalla Provincia presso la Depuratori sottodimensionati, condotte sottomarine Pro loco di Tropea e si dovrebbe aumentare il numero dei soci vecchie e abusive, villaggi senza autorizzazione allo scarico, iscritti torrenti e fiumare inquinati, pozzi neri svuotati in mare. Ecco Erano presenti: l'assessore provinciale al turismo Gianluca perché il mare d’estate è inquinato... Callipo, il presidente dell'Unpli di Vibo V. Francesco Todaro ed Erano presenti: il Comandante della Capitaneria di porto di il presidente della Proloco di Tropea, Mario Lorenzo. Tropea Giuseppe Colloca, il segretario di Legambiente-Ricadi Francesco Todaro ha parlato diffusamente delle Proloco e Franco Saragò ed il sig. Alberto del loro ruolo “a favore” del luogo, chiarendo che esse sono Massara di un Diving di Nicotera. delle associazioni private, composte da volontari che si reggono Giuseppe Colloca:il depuratore con le quote sociali e con eventuali della marina del convento non f i n a n z i a m e n t i f i n a l i z z a t i c h e funziona al massimo. Di recente è possono essere elargiti dagli enti s t a t o c r e a t o d a l l a P r e f e t t u r a pubblici, con obbligo di rendiconto. l ' O s s e r v a t o r i o p e r m a n e n t e Pertanto, non solo la Proloco di dell'ambiente. A seguito di controlli Tropea, ma anche tante altre Proloco fatti sui depuratori, è risultato anche in Italia, rischiano la chiusura perché, che la zona di S. Domenica non ha una v e n e n d o m e n o i l a v o r a t o r i sufficiente depurazione. Di recente il socialmente utili, pagati delle Comune di Ricadi ha approvato il regioni, viene loro meno il personale regolamento sugli scarichi che prima che non può più garantire il servizio. mancava e i villaggi turistici non Gianluca Callipo La sua proposta è stata quella di avevano l'autorizzazione allo scarico, ma solo un allaccio estendere il più possibile il numero di fognario che non è lo strumento previsto dalla legge. soci, consentendo così di finanziare il “Anche i comuni devono dare una mano per risolvere i Mario Lorenzo funzionamento dell'ente. problemi dell'ambiente”. E' un male che la stampa dia notizie L'assessore Gianluca Callipo ha sottolineato che le Proloco sul mare sporco in estate, nel pieno della stagione turistica. sono importanti anche quale supporto dell'assessorato al Anche le associazioni potrebbero fare attività preventiva. Il turismo, ma che la regione trasferisce alla provincia solo porto di Tropea, da settembre dello scorso anno, ha la “nota di trentamila euro l'anno per finanziare le 42 Proloco esistenti arrivo” che devono compilare tutte le unità da diporto omologate per più di 12 posti, nella quale annotare quanti nella provincia. Comunque una soluzione è stata prospettata da Callipo: la rifiuti hanno al loro arrivo e quanti alla loro partenza. Franco Saragò, ha ringraziato gli organizzatori del tavolo regione dovrà collocare nella provincia di Vibo V. quindici lavoratori in esubero che, se potranno essere utilizzati nelle tecnico per due motivi: perché si parla di mare sporco non in Proloco, saranno distribuite in numero di due per ciascuna delle estate, ma in pieno inverno e poi perché partecipano le associazioni di volontariato. sette principali Proloco della provincia. Le fonti principali di inquinamento delle acque del nostro Mario Lorenzo, ha ricordato che, dal 1994, con la sua opera di volontariato ha arricchito la Proloco di strumenti informatici, mare sono non tanto il mare, quanto l'entroterra, gli scarichi delle abitazioni private, dei villaggi turistici, i ha provveduto a realizzare depuratori sottoutilizzati, il fiume Mesima, cartine pubblicitarie e a Angitola e la fiumara della Ruffa, cui, in estate si fornire notizie ed aggiunge l'aumento del “carico antropico”, cioè il informazioni a giornalisti e a maggior numero di persone presenti sul territorio. turisti provenienti da ogni parte del mondo. Ma la Lo scorso anno a fine luglio il mare era Proloco di Tropea non può cristallino, dai primi di agosto, nonostante le reggersi solo con i volontari, minori presenze di turisti, è diventato di nuovo perché deve garantire un sporco. servizio per dodici mesi Le soluzioni di Saragò: conoscere con esattezza all'anno, anche e soprattutto il numero dei posti letti, ufficiali, fra alberghi e nei giorni festivi e nel case private, l'espurgo dei pozzi neri, la vigilanza periodo estivo. degli scarichi nelle fiumare. Il sindaco di Tropea, Alberto Massara, del diving di Nicotera, ha Antonio Euticchio, ha mostrato un esclusivo filmato girato fra il 13 ed il Il Tavolo dei relatori proposto di realizzare un 17 agosto 2008, in possesso anche delle autorità, Centro comunale per il che mostrava il mare sporco della scorsa estate ed turismo che, di concerto con la Proloco, l'Ascot e la Consulta ha comunicato che l'assessore provinciale all'ambiente delle associazioni, sopperisca alle carenze della stessa Proloco Francesco Marcianò, sta facendo un censimento delle e si faccia portatore del problema presso la regione Calabria. condotte sottomarine abusive che, sicuramente prima della Altra proposta è venuta dalla vice presidente della Consulta prossima estate, saranno eliminate, contribuendo così alla delle associazioni,Marcella Romano, la quale ha proposto che risoluzione del problema che in ogni caso riguarda tutti i le circa 40 associazioni presenti a Tropea, prestino la loro opera comuni della costa.Il sindaco di Tropea, ha ricordato che, dal di volontari presso la Proloco. 2001, i comuni non hanno più competenza sulla gestione dei In ogni caso, la presidente della Consulta delle associazioni, depuratori e che da allora si sono moltiplicati i problemi che, Vittoria Saccà, si è detta disponibile a partecipare al “tavolo di il depuratore di Argani, che doveva entrare in funzione sette studio” che affronti e risolva il problema dell'ufficio di anni fa, sta per andare a regime, in quanto si stanno promozione turistica, lieta di aver raggiunto un punto di “allevando i fanghi necessari per far funzionare il depuratore”. incontro per la risoluzione del problema. - Speciale Tropea- LA PIAZZA TAVOLI TECNICI Come preannunciato i principali problemi della città sono stati affrontati in incontri tematici con tecnici ed esperti su iniziativa di Ascot e La piazza Stabilità della Rupe e dell’Isola A seguito del tavolo tecnico è stato presentato in Senato un disegno di legge dal senatore Bevilacqua il 26 novembre scorso per un importo di 21 milioni di euro. Dopo l’approvazione al Senato, la legge dovrà essere approvata nello stesso testo alla Camera. Nell’attesa il sindaco di Tropea si è detto favorevole a costituire un Comitato di tecnici volontari che faccia il monitoraggio della rupe e dell’isola e ne studi le soluzioni. Ciò non è ancora avvenuto. Raccolta differenziata Dal primo gennaio, con la costituzione delle ATO nelle provincie, si inizierà a parlare seriamente di raccolta differenziata. Perché tutto vada a regime ci vorranno un paio di anni. Ospedale di Tropea In attesa che venga approvato il nuovo Piano socio-sanitario dalla regione, si sa quasi con certezza che l’ospedale di Tropea non chiuderà, ma rimarrà come “ospedale per acuti”. Con tanto di pronto soccorso e servizi per le prime emergenze. Pro loco La Proloco, in quanto associazione privata che non prende contributi pubblici, rischia di chiudere per il venir meno degli impiegati prima pagati dalla regione. Quanto prima due impiegati saranno applicati dalla Provincia presso la Pro loco di Tropea e si dovrebbe aumentare il numero dei soci iscritti per consentire, con le quote associative, nuovi finanziamenti all’ente turistico. Depurazione e ambiente A breve dovrebbe entrare a regime il depuratore in loc. Argani, la Provincia dovrebbe eliminare alcune condotte sottomarine che scaricano direttamente in mare, per le case private ed i villaggi bisogna controllare che abbiano l’autorizzazione allo scarico, da settembre scorso le imbarcazioni che arrivano al porto di Tropea devono compilare la “nota di arrivo” per indicare quali rifiuti hanno, i pozzi neri non devono essere svuotati in mare. C’è poi il grosso problema di torrenti e fiumare inquinati. Pag.5 - febbraio 2009 Il nuovo Comandante di polizia municipale di Tropea attraverso il nostro giornale saluta i cittadini Colgo l'occasione per ringraziare la redazione de “La piazza” per l'augurio di benvenuto in citta'. L'accoglienza e' stata ottima da parte dell'amministrazione comunale e da parte della cittadinanza tutta.Sto prendendo atto delle problematiche presenti sul territorio. Stiamo lavorando su tutti i fronti per offrire alla citta' una migliore vivibilita'.Le priorita' sono tante. Nel nostro costante lavoro saremo attenti al rispetto dei regolamenti comunali, alle normative nazionali e regionali per le materie di nostra competenza, e ci auguriamo di poter Francesco Marciano lavorare in sinergia con le forze dell'ordine, e in stretta collaborazione con gli altri uffici comunali. Personalmente ritengo che per ottenere grandi cambiamenti occorra la collaborazione di tutti.Nel ringraziarvi nuovamente, colgo l'occasione per salutare la cittadinanza tutta. Francesco Marciano Comandante della P.m. Città di Tropea Chi è il comandante Francesco Marciano E’ nato a Reggio Calabria, è laureato in Economia e commercio, ha conoscenza della lingua inglese, oltre ad una buona conoscenza dell’informatica e dei programmi relativi alla gestione delle infrazioni e dei sinistri stradali. Notevoli le sue esperienze nel settore di sua competenza: Coadiutore Amministrativo presso L'A.S.L. sede di Bergamo (Dipartimento di Prevenzione 1999-2000) contratto a tempo determinato Giugno 2000 Albano S. A. (BG) Vincitore del concorso di agente di Polizia Locale a tempo indeterminato presso il “Consorzio dei Colli” Giugno-ottobre 2000 Bergamo (L.R. 43/85) Corso di formazione di base per agenti di P.L. Febbraio 2001 seminario di Polizia Giudiziaria e Pubblica Sicurezza in Albano S.A. (BG) Aprile 2001 San Paolo D'Argon (BG) seminario sulla sicurezza dei cantieri edili Aprile 2003 Albano S.A (BG) L.R. 43/85 (16 ore) seminario su tecniche operative di Polizia Febbraio 2004 Vincitore del concorso di Ufficiale di Polizia Locale a tempo indeterminato presso il Comune di Lallio (BG). Febbraio 2004 Milano (MI) Seminario sul tema della Somministrazione di alimenti e” bevande Marzo 2004 Villa D'Almè (BG) Corso (18 ore) di specializzazione in Legislazione urbanistica ed edilizia Aprile/Maggio 2004 Dalmine(BG) L.R. 14-04-2003 n°4 (18 ore) Corso di specializzazione in infortunistica stradale Ottobre 2004 (atto n 8848) Nomina a Responsabile del Servizio di Polizia Locale presso il Settore di Polizia Locale e C.E.D del Comune di Lallio Ottobre 2004 Bergamo Corso di primo soccorso Ottobre 2005 Corso di Educazione stradale (40 ore) presso la Scuola Elementare del Comune di Lallio (BG) Febbraio 2008 gestione straordinaria presso la città di Nicotera area di polizia municipale con attestato di “lodevole servizio” Per Carnevale vietata la vendita, la detenzione, il porto e l'uso di bombolette spray Con una propria ordinanza del 12 gennaio di quest'anno, il Sindaco di Tropea, stigmatizzando l'uso che si fa nella nostra città delle bombolette spray, soprattutto da parte di minori che, in singoli o in gruppo, bersagliano i passanti, le autovetture e gli edifici con le bombolette spray schiumogene, per tutelare la sicurezza delle persone ha ordinato che, nel periodo dal 19 al 24 febbraio, sia vietata la vendita di bombolette spray ai minori di anni 18 ed a chiunque, la detenzione, il trasporto e l'uso nei luoghi pubblici e/o aperti al pubblico di uova, arance, farina e bombolette spray. Per chi vende le bombolette la multa sarà di euro 500,00 e la chiusura e/o sospensione dell'attività per sette giorni, per il lancio di oggetti la multa sarà di 150,00 euro e, se è minorenne, ne risponde chi esercita la patria potestà. 0963 61221 è il numero del Comando di polizia urbana di Tropea - Speciale Tropea- LA PIAZZA ESCLUSIVA DEL NOSTRO GIORNALE ELLA LIN parla della sua esperienza in Italia Li vediamo per le nostre strade, andiamo a comprare nei loro negozi, ma non li conosciamo veramente, anche se loro, da almeno venti anni, vengono a vivere da noi. Ricordate infatti il boom dei ristoranti cinesi di una quindicina di anni fa, anche dalle nostre parti? Pag.6 - febbraio 2009 LA FRECCIA di Saverio Ciccarelli Era da due anni che cercavo di fare un’intervista con un cinese. Ma un po’ la diffidenza, un po’ la difficoltà della lingua e la loro riservatezza, mi hanno più volte impedito di realizzarla. Noi siamo diffidenti nei loro confronti perché magari su di loro se ne dicono tante, ma chissà se loro sono anche diffidenti verso di noi, perchè vedono macchine e negozi bruciati? Forse anche loro hanno bisogno di sapere con chi hanno a che fare prima di sciogliere la diffidenza. Questa intervista comunque è stato il primo timido approccio con la nostra comunità cinese che, forse per via della lingua, degli usi e della religione diversi dai nostri, non viene nemmeno “integrata” dalle associazioni o dai gruppi religiosi. Ho rivisto molto dei nostri emigrati agli inizi del secolo scorso in America e ho scoperto che la figlia si chiama Caterina, è nata a Napoli e non saprà mai scrivere in cinese... Come ti chiami? Ella Lin e ho 28 anni. Quando sei arrivata in Italia e quale città hai visto per prima ? Nel 2002, in nave. Forse al porto di Genova. Non so quale città fosse. Poi sono arrivata in treno a Roma e poi a Napoli, dove ho lavorato per due anni sempre in un negozio di abbigliamento che ho preso in affitto da alcuni miei amici cinesi che stavano a Napoli. Come hai conosciuto Tropea ? Un mio amico di Vibo che stava a Napoli, mi ha detto se volevo trasferirmi a Tropea ed aprire qui un negozio. Nel gennaio del 2005, sono venuta a stare qui con mio marito e ho preso un negozio ed una casa in affitto, da gente italiana. Che te ne pare dell'Italia. Ti sei trovata bene? Dell'Italia conoscevo solo il nome. In Cina sentivo nominare solo Napoli, Milano , le città più grandi. Mi son trovata così così. La gente è brava, ma non mi trovo bene con la lingua, con la cucina e poi ora c'è anche poco lavoro per cui dovrò andare via. Ti piace Tropea? Tropea mi piace. Sono stata al mare. Nel mio paese il mare non c'è, ma quello di Tropea mi è piaciuto. Cosa ti piace della cucina italiana? In questi anni ho mangiato più cose cinesi che italiane. Ho mangiato riso con carne, pesce, gamberi. Della cucina italiana ho mangiato spaghetti con il pomodoro ed il formaggio e di secondo un po' di tutto, carne alla griglia, pesce, poco formaggio. Ti piace la mozzarella? No, non mi piace, mentre invece mi piace la pizza, che c'è anche da noi in Cina. Poi , mio fratello e mio marito,bevono anche il vino. Da quale zona della Cina provieni? Da una grossa città, Zhejien, che conta circa un milione di abitanti, dove si vive di commercio e turismo. Ma son dovuta venire in Italia perché lì c'è poco lavoro e non avevo neanche la casa. In Cina si sente parlare dell'Italia? Cosa si dice? Si parla poco dell'Italia, comunque non se ne parla male. Tua figlia come si chiama? Va a scuola? Si chiama Caterina, è nata a Napoli nel 2002. A lei l'Italia piace. La Cina non la conosce; è stata lì con la nonna fino all'età di due anni, poi l'ho portata con me in Italia. A scuola va con piacere, i suoi compagni le vogliono bene. Parla e scrive in italiano, parla un po' di cinese con me, ma non sa scrivere in cinese, perché nessuno glielo insegna ed io ho poco tempo. Pensi di tornare in Cina? Si, ci tornerò, ma per adesso no. Ora mi devo trasferire da Tropea perché qui il lavoro è diminuito molto. Dopo le nostre segnalazioni, i lampioni stradali che giacevano a terra lungo la strada e davano tanto la sensazione di una cittadina bombardata e abbandonata sono stati eliminati. Pur rimanendo sempre il problema dei lampioni sporchi ed in cattivo stato di manutenzione, segnaliamo anche alcuni segnali stradali nella zona marina che giacciono divelti a terra. OSPEDALE DI TROPEA Disagi all’Ufficio ticket Riceviamo una lamentela da, Maria Vittoria, una nostra lettrice, la quale ci segnala che, dopo aver prenotato una visita oculistica presso l'ambulatorio dell'Ospedale di Tropea, tramite il Centro unico penotazioni dell'Asp, per timbrare l'impegnativa, ha dovuto, dapprima rinunciare ad una lunga fila allo sportello dell'ufficio ticket e, il giorno successivo ha dovuto sopportare una lunga attesa dalle 9,00 alle 12,30 per riuscire a timbrare l'impegnativa. Il tutto con tre impiegati, due soli computer disponibili e nessuno strumento per organizzare la fila (bigliettini numerati). Pare che la cosa sia stata segnalata ai superiori, incaricati di organizzare il servizio e finora non sono stati presi provvedimenti adeguati. La nostra lettrice si chiede: ”È possibile che nel 2009, quando, grazie ad internet, mi viene data la possibilità, immediatamente da casa mia, di prenotare voli aerei, alberghi, visite a musei, di contattare direttamente tutti gli uffici pubblici e non, debba essere costretta ad umilianti ed inumane file davanti ad uno sportello, con impiegati che certamente, e non per loro responsabilità, hanno meno dimestichezza di me con il computer?” Pag. 7 - febbraio 2009 - Attualità- Il giornale “La piazza” è stato oggetto di una tesi all'Università della Calabria Ramona Giuditta, di Drapia è la studentessa del terzo anno di scienze della comunicazione e della conoscenza presso l'Università della Calabria di Cosenza nel corso di laurea in filosofia, che ha realizzato una tesi per la materia di Storia del giornalismo del prof. Pantaleone Sergi che ha ad oggetto il nostro giornale. Da una serie di incontri è venuta fuori un'interessante tesina che include il nostro giornale fra quelli che hanno fatto la storia del giornalismo locale. La cosa non può che farci piacere, anche perché, di solito, i riconoscimenti avvengono quando le iniziative o le persone che le portano avanti f i n i s co n o . I n q u es t o c as o , Ramona, ha voluto farci questo regalo e, con diligenza, ha ricostruito la storia e le motivazioni che hanno fatto nascere questa importante realtà locale. Leggere il contenuto della ricerca ci fa ritornare agli inizi della vicenda giornalistica. Quando nel 1994, Pino Carone, Pasquale Mazzeo, Franca Maccarone, Salvatore Rizzo, Marcella Romano, Pino Romeo, Vittoria Saccà , Ettore Stella ed Alfredo Vallone, con il nostro Il prof. Pantaleone Sergi direttore, Saverio Ciccarelli, iniziarono questa avventura che, ancora oggi, nonostante internet e i quotidiani locali meglio attrezzati, continua con successo anche fra i tropeani che vivono fuori. Ramona, crea un legame ideale fra La piazza ed il primo giornale cittadino, L'eco di Tropea del 1901, cui seguiranno Il Galluppi del 1903 ed Il Gazzettino di Tropea del 1905, che ebbe grande successo e ricorda che questo mensile nasce dopo 51 anni di “silenzio stampa locale” ed in un'epoca in cui c'era solo La Gazzetta del sud e mancava sia Il Quotidiano che Internet. Ripercorrendo la storia, ricorda che la nostra fu una sfida che “ben presto si rivelerà una vittoria, ma non senza difficoltà” . Da La piazza, l'antica agorà, come ricorda la studentessa, “luogo straordinario, escono fuori idee ed opinioni differenti, che sono senza dubbio, costruttive, in quanto è proprio mediante il dibattito che ci si arricchisce”. Anche l'aspetto editoriale non viene trascurato da Ramona che, oltre a citare il nostro editore, La cooperativa Radio lattemiele evidenzia che “Si evince chiaramente che questa attività non è affatto fonte di guadagno; resiste sulla base di una forte passione giornalistica, sentita da chi ci lavora”; l'autrice ricorda poi che il giornale è diviso in parti uguali fra passato (la nostra storia, ma non come rimpianto dei tempi passati), presente (cosa stanno facendo i nostri amministratori) e futuro (che città delineare per i prossimi anni). Non trascura l'importante realtà de La piazza giovani con pagine curate direttamente dai ragazzi delle scuole superiori e ricorda come molti dei giornalisti che oggi scrivono su altri giornali, hanno iniziato sulle pagine del nostro giornale. Al termine del lavoro, la Giuditta, ci descrive come una “sorta di archivio storico” di ciò che è accaduto nella città nei quattordici anni trascorsi. Un ringraziamento ancora da parte di tutta la redazione, con l'augurio di un fortunato futuro. LA PIAZZA Alla Bit un depliant fatto con i... Pit Dopo quello dell'anno scorso che è stato stampato in occasione della BIT 2008 e che rappresentava (sembra incredibile, ma è vero), il primo depliant ufficiale della Costa degli dei, quest'anno, a cura dell'Ufficio di coordinamento e gestione del Pit 18 Monteporo, è stato stampato l'opuscolo “La costa degli dei all'ombra del Poro”. Una pubblicazione divisa in tre percorsi geografici: la fascia costiera, la fascia collinare centrale e la fascia collinare orientale, che racchiudono in tutto ventisei dei cinquanta comuni della provincia. I comuni costieri vanno da Pizzo a Nicotera, quelli della fascia collinare centrale comprendono Vibo V., Cessaniti, Zungri, Zaccanopoli, Drapia e Spilinga, e quelli di della fascia collinare orientale sono: Mileto, Jonadi, Limbadi, Rombiolo, Maierato, Francica, Filandari, Stefanaconi, sant'Onofrio, san Calogero, San Gregorio d'Ippona e San Costantino Calabro. Ognuno di questi comuni viene descritto con le sue bellezze architettoniche, gastronomiche, naturalistiche e con i suoi eventi estivi. Il tartufo di Pizzo ed il museo murattiano, l'Infiorata di Potenzoni ed il borgo di Briatico vecchio. E poi il sito paleoantropologico di Zambrone di 800 mila anni fa, la tonnara dell'anno Mille di Parghelia, le torri saracene e Capo vaticano nel comune di Ricadi, la torre di Parnaso edificata da Carlo V nel XVI secolo a Joppolo, il museo diocesano, archeologico e paleontologico di Nicotera, il museo archeologico “Vito Capialbi” ed i palazzi nobiliari di Vibo Valentia, i mulini idraulici in pietra e le grotte di Cessaniti (nessun riferimento agli oltre quaranta murales di Favelloni…), ma anche l'insediamento rupestre, il calvario del '600, le sorgenti d'acqua di Zungri, la natura incontaminata di Zaccanopoli, i mulini, la Grotta dell'eremita del XIII sec a Drapia, le Grotte con le stalattiti di Spilinga, oltre alla 'nduja. Vengono poi descritte le ricchezze degli altri paesini dell'entroterra e della stessa Vibo Valentia. Un solo appunto, non certo dettato dal campanilismo, ma da motivi di “marketing”: immaginate il visitatore di una fiera che vede questo bellissimo depliant (stampato anche in inglese), in copertina non vede l'immagine dell'Isola di Tropea che, se non vogliamo considerarla il simbolo della Calabria, almeno sarà il simbolo della Costa degli dei, quindi molto probabilmente penserà che si tratti di un'anonima Costa degli dei, all'ombra di un non meglio qualificato “Poro” e non associerà l'immagine di Tropea (che avrebbe dovuto fare da “esca”) al resto dei paesi della Costa degli dei. - La piazza giovani- Pag.8- febbraio 2009 Palestre sicure Problematiche, possibili soluzioni e commenti sulle nostre strutture sportive di Maria Vittoria Grillo Alcuni studenti del Liceo classico di Tropea, insieme alla redazione de La piazza-giovani, si fanno promotori di un'interessanteiniziativa congiunta che, attraverso un percorso comune di sensibilizzazione ed informazione, che esalti il beneficio delle pratiche sportive e motoricreative che si svolgono nella “palestra”. Ciò per portare all'attenzione di tutti l'importanza di questi luoghi nelle scuole italiane. Ma le palestre ci sono in tutti gli istituti scolastici della provincia di Vibo Valentia ? Il presente articolo mira a riprendere l'argomento Palestra del Liceo classico di Tropea. Ho cercato tutte le informazioni sulla questione, anche attraverso la collaborazione del mio professore di educazione fisica. Le strutture scolastiche in genere non godono di buona salute, in Italia. Certo, la soluzione migliore sarebbe la progettazione e la costruzione di nuove strutture e, lo si sa , i tempi sono lunghi. Parlando con il mio insegnante di educazione fisica mi sono venuti in mente i gruppi di ricerca di “palestre sicure” presenti nelle realtà del nord Italia composti da membri autorevoli di strutture pubbliche e private, istituti accademici e scientifici, associazioni, enti istituzionali e culturali legati più che mai alle pratiche sportive e motorio-ricreative che si interessano anche fattivamente del mondo della scuola; questi gruppi trasmettono le loro competenze, promuovono e sostengono le attività sportive e motorio-ricreative dei giovani, che sono il vivaio di successi sportivi che poi rappresentano la nostra nazione nelle competizioni mondiali. Di cosa avrebbero bisogno dunque gli studenti delle scuole italiane per poter affiancare disciplina fisica e studio? Spazi idonei, attrezzature sportive, dispositivi di sicurezza delle attrezzature sportive, salubrità e sistemi di sicurezza degli ambienti, qualificazione e formazione del personale preposto, idonea assistenza medico-sanitaria per l'esercizio dell'attività sportiva e motorio-ricreativa, regolamenti per l'accesso e l'uso delle palestre per gli utenti disabili. Allora come risolvere il problema della carenza di strutture sportive nel breve periodo? Certamente l'uscita di questo articolo non può consentire di fare il punto della situazione esistente (non voglio citare qui i moltissimi problemi che accomunano la gran parte di tutte le palestre degli istituti scolastici della provincia di Vibo Valentia. Sarebbe veramente un lungo elenco e, certamente, non può essere ridotto ad un solo articolo anzi, auspico che questo sia motivo d'interesse anche per altri organi di stampa autorevoli presenti nel territorio), ma può servire per individuare ciò che è possibile chiedere attualmente in termini di strutture e di concretezza da parte degli organismi competenti. Questa pubblicazione potrebbe essere da stimolo per riflettere sulla nascita magari di un progetto “palestre sicure” della provincia di Vibo Valentia che possa promuovere un'attività educativa rivolta non solo a coinvolgere il mondo della scuola che è isolato, ma anche le organizzazioni pubbliche e private radicate nel territorio vibonese e magari far partire la campagna di sollecitazione e di collaborazione avvicinando la popolazione scolastica, imprese ed istituzioni e nella speranza di un vero inizio della cultura sportiva nelle scuole. Che male c'è nel pensare ad un'interazione fra le scuole, le istituzioni e le imprese? In alcuni comuni del nord si può constatare come l'unione faccia la forza per risolvere il problema della mancanza di strutture nel breve periodo, infatti nella gestione di una palestra moderna e all'avanguardia cooperano vari soggetti quali: Comune, Polizia di stato, imprese e istituti scolastici e tutto sembra funzionare bene. Come pensate che si possano formare gli atleti dei quali sentiamo il nome attraverso i mezzi di comunicazione? Questi frequentano le palestre dei numerosi club sportivi che al nord sono attivi ed efficienti. LA PIAZZA ANTONINA DE LEO: CON LA POESIA RACCONTA LA PROPRIA MALINCONIA Minerva vs. Venere' questo è il titolo del libro autobiografico in cui la giovane poetessa, di soli 22 anni, Antonina De Leo, vuole raccontare il suo dissidio interiore. La sua cittadina Joppolo, le fa omaggio organizzando in suo onore la presentazione della sua raccolta di poesie di Melania Sterza Come di fronte ad un cesto di fragole che dal suo colore e dalla loro fragranza che emanano ti attirano, altrettanto lo sono le rime di Antonina, che coinvolgono il lettore ad assaporare il messaggio che ella vuole dare. Nei suoi componimenti si denota un sottofondo grigio, il colore che meglio rappresenta la sua visione angosciosa e malinconica che è, però, nello stesso tempo, un colore che la giovane scrittrice dopo le prime esperienze poetiche abbandona, per tingerle con saggezza, di rosa, il colore che rappresenta la vita, uno degli altri temi presenti, e che fanno capire al lettore, che pur essendo molto giovane ha vissuto diverse esperienze: alcune di esse negative, ma che in qualche modo l'hanno fatta crescere e l'hanno ispirata a comporre queste meravigliose poesie. La cosa più importante è che, con queste esperienze Antonina ha trovato la forza per reagire e per superare quel senso di solitudine che provava dentro se stessa. Alla presentazione svoltasi nei locali in via Castello a Joppolo, hanno partecipato le autorità locali, l'editore, la docente Carmela Albino, la giornalista Carmen Putruele, il parroco e un folto numero di persone interessate all'evento. Ognuno di loro è intervenuto parlando di ciò che le poesie trattano, ma nessuno immaginava la malinconia che questa ragazza celava dentro di sé; malinconia che è venuta fuori soltanto con la pubblicazione del libro, poichè era sempre vista come una ragazza sempre solare e piena di vita. “Ringrazio tutti i presenti e tutti quelli che mi hanno sostenuta in questo cammino, per me tutto ciò è veramente un riscatto. Sono soddisfatta dei risultati raggiunti, perché ho dimostrato a tutti, ma soprattutto a me stessa di potercela fare malgrado le difficoltà.” Con queste parole Antonina conclude. Sperando che questo sia solo l'inizio di una lunga serie di traguardi. La Piazza Giovani è curata da: Loredana Belvedere, Alessandra Pepè, Elena Muggeri, Daniela Lonano, Roberta Gagliardi, Samantha Marino, Daniela Ciccarelli, Melania Sterzo, Annalisa Fusca, Domenico Rizzo, Francesco Barone, Vittoria Grillo, Gloria Lorenzo e Giulia Romano E-Mail: [email protected] Pag. 9- febbraio 2009 La situazione edilizia scolastica tropeana di Francesco Apriceno All'indomani del tragico avvenimento al “Liceo Darwin” di Rivoli di Torino che ha provocato la morte di uno studente di 17 anni e il ferimento di una ventina di ragazzi, la questione della sicurezza degli edifici scolastici si è imposta nuovamente all'attenzione di tutti. E' saltata fuori una situazione agghiacciante, con statistiche che non rispettano la tradizionale “differenza” tra Nord e Sud. In tutta Italia esistono “bombe ad orologeria” pronte ad esplodere e a provocare gravi danni, se prima qchi di dovere non se ne accorgerà e si deciderà a disporre i necessari interventi. Anche nella provincia di Vibo Valentia e anche a Tropea il problema è più che mai vivo, ma ha assicurato l'assessore della nuova Giunta provinciale, Giuseppe Barbuto, di aver preso a cuore tutte le situazioni e di attivarsi per la pronta risoluzione di tutte queste problematiche. Nelle recenti indagini la nostra Provincia presenta un indice di precarietà delle strutture adibite a scuola molto alto. A Tropea, cittadina con un bacino d'utenza abbastanza grande, soltanto uno dei cinque indirizzi si trova nelle migliori condizioni: il Liceo Classico “P.Galluppi” Gli altri istituti scolastici si trovano in situazioni abbastanza precarie, uno di essi addirittura in allarme. Partendo dalla situazione “meno grave”, vi è il Liceo Scientifico “Vianeo”, i cui studenti hanno più volte denunciato negli anni infiltrazioni durante le piogge, problemi con le fognature, ambienti privi di sicurezza. Sembra che queste situazioni sono state più o meno tamponate con interventi disposti dalla precedente amministrazione provinciale, più volte sollecitati con scioperi e manifestazioni. Poi vi è un caso particolare: studenti dell'indirizzo turistico ed economico-aziendale sono riuniti insieme in una struttura che presenta molte problematicità e rischi. Infatti, il terzo piano è stato dichiarato inagibile dai vigili del fuoco viste le continue infiltrazioni di acqua e per questo sette classi sono state "accampate" alla meno peggio nei laboratori, nell'atrio nella presidenza e persino nell'aula dei bidelli. Il rappresentante degli studenti Domenico Loiacono, ha dichiarato "la nostra situazione è veramente ai limiti della sopportazione, dopo aver rischiato il peggio, sembra che i lavori di ristrutturazione siano ripresi dopo oltre quattro anni di interruzione totale. Tutto questo si sarebbe potuto evitare, se i vari enti competenti avessero fatto il proprio dovere ascoltando le nostre richieste che continuiamo a inviare da tempo, senza ricevere alcuna risposta, oltre che le solite prese in giro". La situazione peggiore è però, ormai nota, quella dell'Alberghiero” diviso in due plessi, entrambi precari. Uno, quello di viale Stazione, in cui il pavimento della sala bar è completamente saltato, le classi non hanno finestre, alcuni muri presentano vistose crepe e muffe, la dispensa in pessime condizioni igieniche e la cucina chiusa dai vigili del fuoco per problemi all'impianto del gas, che sembra non a norma. Il plesso di largo Mercato che ospita aule in garage, senza riscaldamenti, colpiti da infiltrazioni d'acqua e con un impianto elettrico fatiscente. Il tutto, quando già esiste una struttura nuovissima, pronta già dal 2005, ma oggetto di numerose lungaggini che hanno sempre allontanato la data di consegna agli studenti per lo svolgimento di una regolare attività didattica. Problemi con l'allaccio alla rete elettrica in via di risoluzione, collaudo in fieri, certificazioni di idoneità quasi tutte in possesso. L'assessore ha promesso ai genitori degli studenti in un incontro che prima del mese di febbraio gli studenti si potranno già trasferire nella nuova, adeguata e sicura struttura scolastica. Il rappresentante, Andrea Soriano, ha fatto sapere che il loro sciopero continuerà finchè non metteranno piede nel nuovo edificio. Sarebbe un buon risultato dunque, nell'impegno per la risoluzione del problema dell'edilizia scolastica. Gli studenti attendono fiduciosi. LA PIAZZA - La piazza giovani- FITILI NUMEROSE LE MANIFESTAZIONI NATALIZIE di Francesco Cuturello Il giorno della befana a Fitili sono stati premiati i migliori presepi realizzati dalle famiglie. Hanno partecipato in venti, tutti allestiti con fantasia ed originalità. Il primo premio è stato aggiudicato dalla famiglia Onofrio Fiumara che ha realizzato il cielo con un drappo di raso azzurro trapuntato da una miriade di stelline d'argento; le montagne realizzate con sacchi di juta che si stagliavano verso il cielo con cime ineguali ed ammantate di candida neve (in realtà farina). La capannna della natività, come un miraggio, faceva intravedere, in lontananza, attraverso una finestra, un paesaggio orientale con caratteristiche scene pastorali. La ricchezza dei personaggi e degli animali davano l'impressione di una vita movimentata e fervente di lavoro. Notevoli anche i doviziosi accorgimenti prospettici che facevano del manufatto una godibile opera d'arte, realizzata da mani esperte. Vi erano insomma tutti gli attributi perché quest'opera meritasse il primo premio che è consistito in una ceramica artistica ed in un attestato di merito. Al secondo e terzo posto si sono classificati ex aequo i presepi della famiglia Antonio Biancardi e Roberto Caracciolo, che hanno ricevuto degli oggetti a ricordo della vincita. Ma la Befana ha anche distribuito doni a tutti i bimbi da uno a dodici anni. Le belle signore Antonella Crigna e Anna Costa, per l'occasione hanno interpretato magistralmente due “vecchie streghe”, facendo divertire i bambini che hanno percorso tutte le vie del paese a seguito delle due esuberanti befane che hanno rallegrato i cuoi di tutta la gente: uno spettacolo veramente entusiasmante.Il presidente del Circolo, Franco Cuturello , organizzatore e coordinatore della manifestazione, assieme al Comitato, dopo aver fatto una breve introduzione ha salutato tutti i presenti, poi è seguita la distribuzione dei doni ai bambini, alle due “befane” per aver assolto egregiamente al loro incarico ed alla signora Domenica Grillo per aver preparato prelibati manicaretti in diverse occasioni conviviali. Dopo i doni, una tombolata, balli e danze, hanno coinvolto fino a tarda notte tutti i partecipanti. Dei mini fuochi di artificio hanno concluso la serata. Liceo scientifico: a scuola non solo studio Di Roberta Gagliardi Tornati dalle vacanze natalizie, gli studenti del liceo scientifico di Tropea, non hanno ripreso l'attività scolastica: spiegare, studiare, interrogare. Sebbene si trattasse di argomenti trattati e ritrattati durante le ore di lezione, i ragazzi hanno pensato di approfondire il discorso su bullismo, sesso e droga in modo più interessante, facendolo spiegare proprio a chi lo fa per mestiere. Nelle giornate dal 7 al 10 gennaio, gli studenti hanno organizzato tre dibattiti: con una sessuologa, che ha catturato l'attenzione dei ragazzi e suscitato la loro curiosità, uno con uno psicologo e infine uno con un ex tossicodipendente, che ha raccontato la sua storia e invitato i liceali a non fare uso di alcun tipo di droga o alcool. Ma la “settimana dello studente” non si è limita ai dibattiti. Ci sono stati argomenti di interesse di vario genere e gruppi di lavoro scelti secondo un sondaggio di interesse, ognuno dei quali diretto dai ragazzi dei diversi quinti. Tra i vari gruppi, vanno ricordati il gruppo di musica, il gruppo di arte, il gruppo di giochi ecc. “E' stata una bella esperienza- dice una professoressa del liceo- i ragazzi si sono molto divertiti e soprattutto hanno avuto modo di confrontarsi tra di loro senza alcuna vergogna” . Ha precisato inoltre che questa settimana di incontri è stata organizzata dai ragazzi del 5° C, i quali hanno messo molto impegno per far riuscire tutto nel migliore dei modi,e poi, ha ben sottolineato, che non è stato qualcosa per far perdere quattro giorni di scuola agli studenti, come molti pensano, ma è qualcosa che è stato organizzato per tempo. Infatti l'idea è venuta fuori nel mese di ottobre. Dice ancora la docente :”Anche i film che sono stati proiettati, erano scelti con cura ed erano tutti coerenti al tema trattato in giornata” LA PIAZZA - Attualità- PROBLEMATICHE DELLA CITTA’ DI TROPEA IN UNA LETTERA DI PASQUALE SCORDO Con una lettera indirizzata agli organi di stampa, nel mese di dicembre scorso, l'ex consigliere comunale di opposizione Pasquale Scordo, iscritto al partito dei Verdi, fino al giugno del 2006, ma ora fuori da ogni compagine politica o di partito, ha richiamato l'attenzione della cittadinanza sulla situazione politicoamministrativa in cui si trova la città di Tropea, soprattutto perché sollecitato da tempo “ da ospiti di Tropea, tropeani, tropeane, vibonesi, calabresi ecc…”. Il suo intervento che, in verità interrompe un “dignitoso silenzio” da lui tenuto negli ultimi tempi, non è dettato da polemica, per come tiene precisare, ma da ragioni di ordine morale e per dare il proprio contributo verso la comunità cittadina. Da diversi anni, si sente dire- dice Scordo-da parte di chi ha avuto le sorti della città e del suo comprensorio la frase “Io amo Tropea e dintorni, per il bene di Tropea e dintorni…”, ma di fatto non si approda mai a niente di serio. Da quaranta anni le “nottate artiche” in cui si trova la città, presa da un inspiegabile letargo, si succedono con la conseguenza che “i figli dei nostri nipoti, saranno costretti a porsi la stessa domanda” : Quanti altri lustri devono passare ancora sulla pelle di tutti? Con ironia, Scordo passa in rassegna tutta una serie di personaggi tropeani che la “sparavano grossa” per la loro particolare ingenuità e, a proposito della situazione in cui si trova la città, stigmatizza il comportamento di chi si erge a dire “io ho fatto, io ho detto”, annotando come ognuno, nel suo piccolo, fa quello che sa fare, nel bene e nel male. L'ex Consigliere comunale fa riferimento a dibattiti che si sono aperti in città, sottolineando però la necessità che essi siano pubblici, per fare in modo che l'amministrazione rendiconti il proprio operato alla cittadinanza. In maniera analitica, per dare il proprio contributo al dibattito TORNANO A TROPEA LE SPOGLIE DEL CAPITANO MURATTIANO, IGNAZIO TORALDO Il 14 gennaio scorso, con una semplice cerimonia nel cimitero, alla presenza del Sindaco di Tropea, del nuovo comandante della Polizia municipale, dell’associazione carabinieri in pensione e di alcuni discendenti, sono state riposte nella cappella di famiglia, in due urne,i resti del nostro concittadino capitano Ignazio Toraldo e della moglie Vittoria Mormile. Si conclude così un lungo iter burocratico portato avanti per trent’anni con la città di Napoli, da parte del dr. Gianluca Giorgetti,cultore e appassionato della storia tropeana. Pag. 10- febbraio2009 sulla situazione cittadina, il geom. Scordo passa poi in rassegna le “attrattive di Tropea” a partire dai millecinquecento posti letto che essa offre, per far notare che, nel resto della Costa degli dei, la ricettività è di molto superiore rispetto a quella della nostra città. Tropea a questa moltitudine di visitatori, cosa offre? Il turista, dice Scordo, racconterà ai suoi amici di aver fatto la vacanza a Tropea e di averla trovata bella, ma rimarcherà la mancanza di servizi, il disordine diffuso, la sporcizia, la mancanza di parcheggi, la mancanza di un'area attrezzata per i pullman dei visitatori, il traffico caotico, le strade rotte, la mancanza di servizi igienici pubblici, ecc… L'ex esponente dei Verdi sottolinea poi che la nostra città debba essere vissuta dignitosamente per dodici mesi l'anno e la paragona ad una bella donna :”Se la donna più bella del mondo non ha cura di sé per mesi, infine, non può che essere assimilata ad una misera barbone. La misera barbona più bella del mondo?” Nella sua lettera Scordo parla anche dell'insufficienza del depuratore della zona di Rocca nettuno e del depuratore consortile de La Grazia, e si chiede come e quando entrerà in funzione il depuratore Argani. La nota continua con la questione dei Piani di riqualificazione edilizia delle periferie e delle aree degradate, il recupero del centro storico, la canne fumarie in acciaio inox che dovrebbero essere sostituite con quelle fatte di rame, come si usa nei centri storici, il sostegno all'imprenditoria giovanile, un sito provvisorio per lo stoccaggio dei rifiuti ingombranti, la collocazione di piccole celle frigorifere per i ristoratori dove collocare i rifiuti maleodoranti, la promozione delle attività culturali e la lotta alla corruzione, alle mafie, collaborando con gli organi di polizia. Tutta una serie di problematiche enunciate e descritte con una tenacia che ben evidenziano la passione dello Scordo, il quale si augura che “Tropea divenga lo scrigno che contiene le gemme più preziose che il Padreterno ha voluto regalarle” e che il suo futuro venga deciso in dibattiti pubblici. NOTIZIE SULLA CARRIERA MILITARE del Capitano D. Ignazio Toraldo di Gilberto (Tropea 1778-Napoli 1865) “La carriera militare di D. Ignazio Toraldo di Gilberto, patrizio di Tropea, passa ugualmente ininterrotta attraverso il periodo Giuseppino e murattiano e il successivo periodo della restaurazione, con frequenti promozioni di grado. Nel luglio 1809, il tenente della Guardia provinciale Ignazio Toraldo viene nominato “Aiutante della Piazza di Tropea” con decreto sovrano. Nel 1810 è nominato Tenente del “Secondo reggimento fanteria di linea”; nel 1812 viene promosso Capitano dello stesso corpo. Ma ancora nel 1816 egli, con nuovo decreto reale, è nominato “Capitano al seguito della 13^ Compagnia dei Fucilieri Reali”. Dopo essersi distinti nella Battaglia di Tolentino del 3 maggio 1815, “dove ebbe due ferite, restò prigioniero in mano de' Tedeschi”, lo ritroviamo al servizio delle reali armi borboniche, quando, nel 1820, prende parte alla spedizione di Sicilia, inviata dal governo costituzionale napoletano per reprimere militarmente la rivolta separatistica carmelitana. E così di seguito, fino al 1848, quando si trova a Napoli in qualità di Aiutante maggiore della Piazza di S. Elmo.” (Tratto da “Geografia e storia dell'Idea di libertà” 1799-1999. AAVV a cura di L.Lombardi Satriani- Falzea editore, 2000- Notizie provenienti dall'Archivio Toraldo di Francia di Tropea) Pag. 11 -febbraio 2009 - Attualità- LA PIAZZA porta avanti il nome di questa nostra terra>> generosa e bella che ha ispirato diversi autori <<e della poetessa, Antonina De Leo, che ha saputo prendere le parole -strumento e arma più potente che l'uomo ha per rendere possibile È il caso della giovanissima Antonina De Leo che ha l'espressione di ogni umano sentimento -direttamente dal suo pubblicato il suo primo libro cuore>> amazzone e gitano <<per delle poesie nelle quali Prossimamente al concorso per il Premio incontriamo intelligenza, passione, sentimenti ed animo>>. ”Tropea: Onde Mediterranee” L'accesa fantasia della De Leo rievoca nei versi l'odio antico di Carmen Putruele <<che non avrà fine ha continuato De Luca- di due potenti Dee dell'Olimpo omerico: Minerva- Athena, che fa da copertina “[…] Non sapete che più si è soli e più si diventa selvaggi? alla raccolta, e Venere- Afrodite, saggezza e bellezza. È “.[…]In una fredda sera con la mia malinconia… Ma per meglio essere intelligenti e saggi, o belli e vacui? Con questa fortuna ad ogni notte succede un'alba”. È questo il quadro domanda e altre, la solitudine non disperata permette alla De emotivo fissato in versi dalla giovanissima poetessa di Leo di leggere dentro l'animo della gente e dentro se stessa>>. Joppolo, Antonina De Leo nata a Tropea nel 1986 e diplomata <<Si avverte nella lettura delle poesie della giovane Nina - ha all'Istituto Professionale per i Servizi commerciali, turistici, affermato la professoressa Carmela Albino - la tristezza e sociali e della pubblicità di Vibo Valentia. Ispirata dagli antichi l'inadeguatezza a questa vita, ma, alla fine, si respira pure miti e da poeti illustri come Omero e Leopardi, la De Leo, detta un'atmosfera di speranzoso avvenire quando scrive ad Nina, ha scritto il suo primo libro di poesie dal titolo ”Minerva esempio che ”la vita è un dono…è poesia…>>. Che “la vita è vs Venere -saggezza e bellezza” edito nel dicembre 2008 da un sogno” come recitano altri versi, lo aveva detto anche Giuseppe Meligrana di Tropea. Poesie del tormento, Calderòn de la Barca, drammaturgo spagnolo del'600; ovvero inizialmente, che cercano di la vita si basa su illusioni penetrare in profondità fantastiche, sospese tra nell'anima, scavandone e illusione e disillusione tra mettendone a nudo le inganno e innocenza. <<E debolezze di una donna dai 17 Nina, che viaggia solitaria ai 22 anni, i primi errori, le per diversi anni ha chiosato prime personali disfatte in la relatrice, Carmen amicizia , in amore, vissuto Putruele, de ”Il come fonte di bene, le Quotidiano”- ci rivela aspirazioni, il penoso oscuro come ha vissuto le sue soffrire. Il senso poetico, primavere, estati, autunni e storico e cattolico fanno come inverni. Fino al momento da sfondo e insieme da in cui, la comunicazione, sostegno alle 66 poesie di cui 3 incomincia a sciogliere il in dialetto in versi liberi e dissidio interiore della legati da rime. Ben s'intende Il tavolo dei relatori da sinstra: De Luca , Albino, Putruele, Rodolico, giovane; è il rinascere che la poetessa tratta i suoi De Leo (poetessa), Meligrana. dell'io, del tempo sospeso, temi con umbratile sensibilità oggi, infatti, per la poetessa e seppure ”Con gli occhi rossi d'amar gonfiati, solo da penna e ”il desiderio di esserci sboccia come un fiore a primavera…” righe confortati”, Nina, poi, ventenne, grazie ad una sempre per fuggire i lacci e le insidie dell'esistenza>>. conculcata aspirazione intima ad una vita migliore, finisce col Sull'importanza di simili iniziative culturali per la crescita del riscattarsi mercé l'aiuto delle parole, della scrittura. nostro territorio è intervenuto l'editore Giuseppe Meligrana che ha <<deciso di pubblicare le poesie sin dalla prima lettura, La De Leo, visibilmente commossa, ha incontrato per la perché, non è certo facile esternare i propri sentimenti, le prima volta un pubblico numeroso e attento lo scorso 11 proprie angosce così come ha fatto, con coraggio, Nina. gennaio presso i locali della “chiesola” messi a disposizione da don Agostino Pugliese parroco di Joppolo in occasione della Convinto che il libro, inoltre, costituisca una sorta di serata di presentazione della raccolta di poesie, coordinata dal riscatto sociale, intimo e culturale>>. Intanto, Antonina De presidente dell'Associazione culturale “Agostino Nifo”, Leo prosegue la sua strada partecipando, il prossimo 25 aprile, Pasquale Rodolico e organizzata dal gruppo giovanile al Premio “ Tropea: Onde Mediterranee”, il concorso joppolese “ Pinocchio” di cui la poetessa fa parte e che si internazionale di poesia, che ha in corso le iscrizioni 2009, ricorderà a lungo per il crescendo di emozioni che ha suscitato sino al 28 febbraio. Una piacevolissima serata si è conclusa tra l'uditorio, così pure l'iniziale reading di poesia avviato con il merito di aver dato spazio e lustro alla poesia <<che di dall'autrice e alternato da una serie di interventi molto tutte le arti- ha sottolineato De Luca- è la più difficile, la più applauditi. Il professore e stimato poeta, Pasquale De Luca, ha dimenticata. Ma aiuta ad essere migliori, aiuta a riflettere sui delineato in proposito <<la figura dell'editore, Giuseppe perché della propria vita e sulla vita degli altri>>. Meligrana che con il suo lavoro in silenzio e in tutta onestà Quando l'arte della poesia aiuta ad essere migliori IL GRUPPO FERMODELLISTICO TROPEANO Si è fatto promotore, presso la Scuola media di Tropea e con la collaborazione del preside Francesco Laganà, di una Scuola di modellismo ferroviario, gratuita, riservata ad un gruppo di dieci ragazzi fra i 12 ed i 13 anni, per insegnare loro le tecniche di modellismo e la realizzazione di plastici ferroviari e diorami. Lo scopo della scuola è quello di costituire un gruppo di appassionati che possa dare vita a manifestazioni e mostre, sull’onda del successo ottenuto dalla mostra del 7 e 8 dicembre dello scorso anno. LA PIAZZA Pag. 12 - febbraio2009 - Attualità- CRONACHE DEL NATALE 2008 La Consulta delle associazioni, in collaborazione con l'assessorato alle politiche sociali, di cui è titolare il vicesindaco Sandro Cortese, con l'associazione Inner Wheel, la Fidapa ed il gruppo folk Le chiazzarole ha organizzato, in occasione del Natale, una festa per gli anziani, cui hanno partecipato anche alcuni ospiti della casa di riposo Villaggio don Mottola e durante la quale, oltre al consueto scambio di auguri, sono stati distribuiti panettoni, con l'augurio che l'occasione possa ripetersi anche durante l'anno per consentire ai nostri anziani di trascorrere qualche momento in compagnia. L'amministrazione comunale di Tropea, con la Consulta delle associazioni, hanno fatto un brindisi e gli auguri di inizio anno ai cittadini, il giorno di Capodanno in piazza Ercole. Il Natale è stato allietato dalle musiche del Coro polifonico “Don Giosuè Macrì” e da quelle organizzate da Tropea musica, da un gruppo spontaneo di musicisti vestiti da Babbo Natale e dagli zampognari che hanno percorso le vie della città suonando le nenie natalizie. Quest'anno una Befana alta diversi metri è arrivata anche alla chiesa dell'Annunziata, per iniziativa del seminarista padre Felice Palamara che, con l'aiuto de I giganti, del Gruppo folk Le Chiazzarole diretto da Marcella Romano, oltre ai numerosi bambini e genitori, ha realizzato un pomeriggio di giochi e canti, con degustazione di zeppole, per raccogliere fondi per la costruzione di un centro di accoglienza fra le favelas brasiliane. QUARTA MOSTRA DEI PRESEPI Organizzata dalla Consulta delle Associazioni Alla quarta edizione della Mostra dei presepi hanno partecipato diversi artisti tropeani, ma anche Alfredo Lo B i a n c o e G re g o r i o Pannace, provenienti da fuori città. Anche quest'anno padre Francesco La Ruffa, il missionario tropeano che opera nel Madagascar, ha inviato alcuni presepi provenienti dall'Africa. IL PROBLEMA DELL'ILLUMINAZIONE PUBBLICA A TROPEA Lampioni solari alimentati con pannelli fotovoltaici E’ FANTASCIENZA? Ci sono zone della città che da anni non hanno l'illuminazione pubblica, i vari amministratori da anni promettono, ma poi, davanti al problema economico si fermano. Di fatto, non ci risulta che abbiano mai programmato degli interventi di illuminazione pubblica c,osti che, chi costruisce, paga sotto forma di oneri di urbanizzazione. Oggi la soluzione più economica forse c'è già, basterebbe solo che gli amministratori provassero a farla propria o a studiarci un po'. Sono i cosiddetti lampioni solari, alimentati con pannelli fotovoltaici. Senza dilungarci sull'argomento, basta consultare i siti internet delle numerose aziende italiane che li producono. Ne abbiamo preso uno ad esempio: ogni lampione ha una sua centralina che ricarica l'accumulatore, alimenta ed accende automaticamente la lampada che si accende al crepuscolo e si spegne quando stabilirà il timer inserito. I vantaggi sono: ambientali (minore emissione di Co2-gas responsabile dell'effetto serra), ciascun lampione è autonomo dal punto di vista elettrico, l'energia è ricavata esclusivamente dalla luce del sole, immagazzinata di giorno e ceduta di notte,non è necessario l'intervento di nessun operatore, anche in assenza di sole, viene garantito un minimo di autonomia di circa una settimana. E che dire del risparmio di energia elettrica, del fatto che non bisogna fare scavi per portare i cavi elettrici e della mancanza di manutenzione? Il costo di ogni singolo lampione è di circa duemila euro, e se si provasse a comprare solo l'impiantistica, lasciando i vecchi lampioni e rendendoli tutti fotovoltaici? Che risparmio avrebbe l'amministrazione comunale e quindi noi cittadini sulla bolletta elettrica del Comune? Su questo vorremmo che i nostri amministratori si confrontassero e dessero risposte. Il Sindaco e la presidente della Consulta e, dall’alto verso il basso, alcuni dei partecipanti con le loro creazioni: Pino Laureana che prosegue una tradizione paterna, Francesco Gentile e Francesco Laganà Francesco Stefanelli ancora una volta ha organizzato una propria befana assieme all’Associazione “Kuore” di Teresa Grimaldi, in un ristorante fuori Tropea, consegnando decine di doni ai bambini bielorussi, ospiti delle famiglie tropeane.La serata è stata presentata dalla brillante Ann a Sambiase. Il 11 febbraio alle ore 17,30, per iniziativa dell’Associazione Accademia degli affaticati, sarà presentato nelle sale del Museo diocesano, il libro “La Calabria brucia” dell’antropologo Mauro Francesco Minervino. Sarà presente l’autore. LA PIAZZA - Attualità- Il giovane regista tropeano Vincenzo Carone premiato in Lombardia “Il mio sogno è girare un lungometraggio ambientato e girato sulla gente di Calabria” A metà aprile dello scoro anno Enzo Carone veniva chiamato dal regista Giancarlo Di Fede, vibonese ma che vive ormai da anni a Pavia, per coprire il ruolo di direttore della fotografia per le riprese di un cortometraggio patrocinato dal Comune di Cava Manara (PV) e diretto dallo stesso Di Fede. Il film si intitola Veleno e prende spunto da una poesia di Charles Baudelaire, è il racconto, spiega il regista, di due monaci che si imbattono in una vestale la quale farà di tutto per farli cadere in tentazione. Inizialmente ed inutilmente con il denaro, successivamente e con maggior successo con il vino. I due monaci ubriachi si addormenteranno. Dai loro sogni emergeranno due figure diverse, uno che rivelerà il suo desiderio intimo di diventare Dio, l'altro che manifesterà il suo essere stolto. “In Lombardia hanno accolto la mia troupe benissimo-dichiara soddisfatto Enzo Carone -e sono rimasto veramente colpito dalla cordiale ospitalità riservatami dai lombardi,inoltre, lavorare con Di Fede per me è stato un piacere poiché lo ritengo un gran professionista dal quale ho imparato molto”. Il regista Carone Forte è stata la mia emozione quando ho ricevuto la telefonata dall'Assessorato alla Cultura del comune di Cava Manara che mi informava non solo che il cortometraggio stava ottenendo gran successo in Lombardia ma anche che l'Assessore alla Cultura Dott. Michele Pini aveva deciso di assegnarmi il premio alla cultura 2008, poiché con questo film, girato nei pressi di un poligono abbandonato da oltre sessant'anni, abbiamo valorizzato così tanto quei luoghi in disuso da oltre mezzo secolo, che gli amministratori locali hanno deciso a breve di iniziare i lavori di ristrutturazione per trasformarlo in parco giochi per bambini. La cerimonia di premiazione è stata una gran festa alla quale erano presenti rappresentanze di tutte le scuole e le massime autorità locali.”Non ho mai ricevuto un premio e riceverlo a 1300 chilometri da casa mia e per giunta in maniera inaspettata…fa un certo effetto, di certo lo custodirò tra le cose più preziose che ho…”.In Calabria spesso siamo abituati a ricevere grosse troupe cinematografiche provenienti dal nord Italia a girare nella nostra terra, in questo caso,invece, è una piccola troupe che da Tropea parte verso la Lombardia per realizzare un lavoro di spessore artistico-culturale elevato. Questo è per me un segno che gratifica il mio lavoro e la mia terra di Calabria …ha commentato Enzo Carone. Programmi futuri?: “Avrei una sceneggiatura ambientata in Calabria e pronta per essere girata, spero di trovare al più presto i fondi necessari per dare il via al questo progetto”. Gli attori? : Penso che con l'aiuto di Bruno Cimino, che saluto con molta stima, il “Tropea Film Festival” sia un'ottima “miniera” da dove attingere bravi personaggi. Pag. 13 -febbraio 2009 Concorso di arte grafica “Prevenzione e sicurezza stradale” per ricordare Paola e Dario Con una manifestazione cui hanno partecipato il Sindaco di Tropea, Antonio Euticchio ed il nuovo Comandante dei Vigili urbani, Francesco Marciano, sono stati premiati i primi tre classificati al Concorso di arte grafica “Prevenzione e sicurezza stradale”, realizzato per ricordare il decennale della scomparsa di Paola e Dario, i due giovani che persero la vita nel giorno di Natale del 1998, in un incidente stradale. La manifestazione, che si è svolta nella chiesa dell'Annunziata e che ha visto la partecipazione dell'associazione Tropeamusica, è stata organizzata dalla Consulta delle associazioni e dall'associazione “Paola e Dario onlus” ed aveva lo scopo di sensibilizzare i giovani sul tema della sicurezza stradale e dei comportamenti da tenere durante la guida. Al primo posto si è classificato Candido Santaguida, che ha vinto un premio in denaro ed una targa, al secondo posto ex aequo, Ilaria Asturi e Ivan Limardo tutti del liceo scientifico di Vibo, mentre al terzo posto si è classificata la classe quinta del Liceo scientifico di Tropea. Viva commozione per il presidente dell'associazione Paola e Dario, Nino Valeri, padre della giovane scomparsa. Il cippo commemorativo lungo la SS 522 dove persero la vita i due giovani Il terzo tavolo tecnico organizzato dall’Ascot e dal nostro giornale, si svolgerà il 14 febbraio alle ore 16,30 presso il Museo diocesano e tratterà ancora di depurazione ed ambiente L’incontro non sarà aperto al pubblico LA PIAZZA - Storia- Pag. 14- febbraio 2009 del lager? R. - Il campo di Luckenwalde era una famigerata struttura in cui si rastrellavano gli Un libro di Antonio Pugliese racconta sbandati e gli si l'esperienza del padre nei lager nazisti attribuivano delle identità. È stato un percorso bello tra Foto e testo di Anna Sambiase virgolette proprio Fresca di stampa, l'ultima pubblicazione di Pugliese è lp ear cvh éo rf ai c e v adn oi una testimonianza che va conservata come indicatore dei r a s t r e l l a m e n t o Antonio Pugliese con il padre Giuseppe valori di libertà e civiltà. Il libro contiene uno scritto positivo, c'era la speranza di tornare, anche se l'angoscia inedito sui forni crematori di Costantino Simonov che subentrava nel momento in cui un convoglio partiva e loro rimanevano lì. Erano ragazzi sgomenti che non avevano contatti visse con Giuseppe Pugliese quel triste periodo. con i genitori, erano completamente isolati, raramente Tropea 8 dicembre 2008- Non sono mancati momenti di riuscivano a spedire qualche cartolina per informare i familiari commozione durante l'intervista al Professore Ordinario di che erano vivi. D. - Quando Lei raggiunse la maturità piena per Clinica Medica Veterinaria di Messina Antonio Pugliese. comprendere cosa significasse una guerra e ancor di più aver L'occasione, che non potevamo lasciarci sfuggire, è stata la pubblicazione del suo ultimo libro “Mio Padre nel Lager”. È un avuto un padre prigioniero in Germania, quali furono le memoriale inedito che racconta il vissuto di Giuseppe Pugliese, sensazioni avute? In altre parole, l'esperienza di suo padre ha un uomo internat nei campi di concentramento, in un periodo influito sulla sua crescita culturale? R. - Sicuramente quando ho iniziato a capire quanta epocale che ha preceduto la nostra formazione e che abbiamo il sofferenza ha dovuto subire mio padre, la sua esperienza ha diritto e il dovere di conoscere. Domanda - Cosa spinge un uomo a ripercorrere le influito sulla mia vita. D. - Ha mai visitato il campo di Luckenwalde o i luoghi del sofferenze patite dal proprio padre in un campo di “Massacro di Treuembrientzen?” concentramento nazista e a riportarle in una apposita R. - Ancora non ho avuto tempo di recarmi in questi luoghi, pubblicazione? Risposta - La maturità mi ha portato a rispolverare la storia di però sono stato vicino a Monaco di Baviera dove ho visitato mio padre che per mancanza di tempo solo ora sono riuscito a alcuni campi di concentramento. Lì ho visto una realtà che raccontare, raccogliendo documenti e ascoltando le nessuno immaginerebbe mai, si sentiva ancora la puzza dei testimonianze della sua esperienza nei campi nazisti. Un giorno cadaveri dentro i locali dei forni crematori. Costantino Simonov, ero a casa mia e pensavo: ”ho scritto diversi libri, perché non il compagno di mio padre, ha trattato questo particolare, ossia il fatto che non riuscivano a smaltire i cadaveri, la scrivere il vissuto di un uomo che è il prototipo di massa di carne umana. Uno dei miei obiettivi è tanta gente delle classi '20,'22,'24 protagonisti di quello di andare nei posti in cui è stato mio questa infelice sorte?”. È quel senso della vita che padre anche perché ho scritto un libro ti tocca in un momento particolare e ti spinge a intrinseco di emotività pensando a lui. raccontare e a portare alla luce il vissuto di un D. - Il Campo dello sterminio è una uomo attraverso una comunicazione scritta ma o testimonianza sull'esperienza di quel lager soprattutto indelebile. che Lei ha inserito nel suo libro. L'autore di D. - In che circostanza e perché suo padre questo scritto è Costantino Simonov, Giuseppe Pugliese fu internato? compagno di suo padre in quei duri anni. Lei R. - Nel '41, da giovane, mio padre si arruolò lo ha conosciuto personalmente? nei Carabinieri con l'obiettivo di avere una vita R. - Non ho mai conosciuto Costantino diversa, considerando che l'economia in Calabria Antonio Pugliese Simonov, pare che sia morto negli anni '90, lui era in crisi. Era il periodo dei grandi esodi. Partì con la speranza di trovare fortuna invece si ritrovarono in Grecia. era più grande di mio padre, però tramite un ambasciatore ho Lì passarono due anni. Tutto sommato stavano bene e la paga, saputo che è stato un grande letterato e un grande scrittore. D. - Si parla molto spesso della necessità che la “memoria visti i tempi, era accettabile. Nel libro non ho voluto riportare l'esperienza della Grecia anche se poteva essere interessante storica” debba rimanere sempre viva per ricordare gli errori descrivere i paesaggi, le persone sulle montagne … anche questo dell'uomo affinché non si ripetano, eppure le dittature sono è uno spaccato di quella realtà truce che caratterizza questo sempre dietro l'angolo a paventare minacce di immani battaglione di Italiani mandati dal regime. Dopo due anni, ossia catastrofi. Qual è il Suo pensiero? R. - Secondo me è importantissimo perché con il succedersi nel '43, il convoglio stava ritornando in Italia, ma durante il percorso, a Novalise, fu bloccato e portato in Germania, senza delle generazioni ogni cosa scompare lasciando poche tracce. che nessuno dei soldati conoscesse la propria sorte. I Tedeschi li Solo la memoria ci permette di tenere sempre vivo il ricordo. destinarono nei campi di concentramento per lavorare nelle Infatti il mio libro inizialmente doveva intitolarsi “Le Carte fabbriche e così mio padre venne internato e rimase nei lager. Si della Memoria”. A proposito di memoria ricordo con piacere scavavano la fossa non sapendo che fosse una fossa comune. l'incontro con una comunità di cento adolescenti curiosi di Lavoravano in una fabbrica di munizioni per la 40 millimetri, era conoscere l'esperienza di mio padre. I ragazzi mi hanno travolto una mitraglia. Il rancio era molto scarso, due patate e una fetta di di domande e la sensibilità di alcuni alla fine era sfociata in pane. Passarono due anni fino a quando il 25 aprile del '45 ci fu lacrime. l'armistizio. Furono portati a Berlino con l'intento di visitare la D. - A chi è dedicato questo suo libro? città, invece si ritrovarono a dormire all'interno di alcuni casolari R. - È un messaggio alla gente del posto, alla gente con cui diroccati, mentre Berlino bruciava, era un fumo di morti. Nel sono cresciuto e che ti continua a vedere bambino. E' una frattempo le guide tedesche erano scappate e per mio padre ed i testimonianza per coloro i quali pensano che tutto si evolva commilitoni italiani iniziò un pellegrinare da sbandati, così si senza alcun peso. E' una consegna alle attuali generazioni definivano loro. Alla fine giunsero in un campo di affinché non dimentichino i sacrifici che i nostri genitori hanno concentramento sovietico. dovuto subire per garantire una società migliore. D. - Quando suo padre si trovò nel campo di Luckenwalde (a L'intervista è stata rilasciata da Antonio Pugliese l'otto sud di Berlino) probabilmente pensò che non sarebbe più dicembre scorso, poco prima che il padre Giuseppe Pugliese, ci ritornato in Calabria. Poi il miracolo. Parlava spesso a casa di lasciasse. Protagonista del libro “Mio padre nel lager”. quel periodo? Ossia: come reggeva psicologicamente il peso Dai campi di sterminio… i ricordi agghiaccianti LA PIAZZA “La Calabria brucia” di Mauro Francesco Minervino - Ediesse s.r.l. Casa editrice Prefazione di Franco Arminio. Racconti e descrizioni impietose di una realtà locale dominata dalla 'ndrangheta.La Calabria degli incendiselvaggi, della criminalità, della noia degli abitanti oppressi da un'afa che è innanzi tutto cappa sociale. Non esiste regione più ustionata della Calabria. Sono bruciature inferte dalla malavita organizzata e dal malgoverno delle città al paesaggio, al corpo sociale, all'economia. «La Calabria brucia, la Calabria va a fuoco, in tutti i sensi» scrive con sguardo allucinato Mauro Minervino, l'autore diquesto prezioso libro, «ci sono immagini, archetipi, che in questi giorni di roghi d iv amp an ti r iemerg o n o co n in q u ietu d in e dall'inconscio collettivo. Sembra una prova generale dell'Apocalisse di Giovanni, in cuil'elemento dominante, come ricorda spesso James Hillman, è proprio quello del fuoco che viene dal cielo e del fumo nero che sale dalla terra e brucia ogni cosa». Scritta da un antropologo prestato alla letteratura, nato nell'officina di «Nuovi Argomenti», questa raccolta di scritti pendolareggia tra passato e presente, notazioni storiche e filosofiche, echi letterari, diario di viaggio e fatti di attualità commentati in presa diretta, in un flusso lavico che ricompone lo spirito di un luogo, la sua presunta e perduta identità. Con una lingua tesa, affilata, e un tono sempre caldo e partecipatol'autore racconta i ragazzi di Paola, la città dove vive, «ibridi di questi tempi e di questi paesi senza più memoria..Si rassomigliano e basta, si rassomigliano tutti e non ne riconosci mai nessuno», quelli feroci di Duisburg,il mare tanto amato da Enzo Siciliano, la Calabria di Mario Soldati e i suoi vini, le campagne mediatiche di Oliviero Toscani, e naturalmente i fuochi che divampano nel paesaggio arcaico e insieme «modernissimo”. Come ha scritto Franco Arminio nella prefazione a questo libro: «La Calabria di Minervino è una regione potente, un luogo in cui la bellezza e la devastazione della bellezza sembrano sfuggire a ogni tentativo di cercarne rimedi e ragione». Mauro Francesco Minervino, giornalista e scrittore, professore di Antropologia culturale ed Etnologia. Il peperoncino fa campare cent'anni Una delle specialità della nostra regione è il peperoncino. Pensate che, da un recente studio, risulta che in Italia esistono circa duecento qualità e, nel mondo intero, duemila. Il peperoncino ha la più grande concentrazione di vitamina C e fra le proprietà più importanti ha quelle vasodilatatrici e anticolesterolo. La vitamina PP rende elastici i capillari, mentre la vitamina E aumenta l'ossigenazione del sangue e la fecondità; la vitamina K2, poi, ha qualità antiemorragiche e cicatrizzanti. Avevano capito tutti i nostri avi che facevano grande uso di questa solanacea, tanto che essa non manca mai nella dieta dei centenari. - Attualità- Pag. 15- febbraio2009 Continua da pag. 2 Quello di sempre. Non lasciarsi trascinare dalla corrente ed essere contro. Dire la verità sempre e testimoniare comunque un altro punto di vista. L'intelligenza e il senso di responsabilità della critica civile servono a costruire le coscienze libere dei cittadini; a dare fiato alla propaganda ci pensano già un mucchio di accoliti. 9-Dice mons. Bregantini :”La vera antimafia è il lavoro”. Secondo Lei, perché non si sostengono e si introducono i giovani nelle attività produttive? Il lavoro è una delle questioni, non l'unica e nemmeno quella risolutiva. Non sono certo mancati i soldi a sostegno del lavoro in Calabria, anche per i giovani. Il problema è capire dove finiscono i finanziamenti e a beneficio di chi va tutta questa ricchezza. Troppi soldi sono passati di tasca senza produrre altro che malaffare, corruzione, prepotenza mafiosa e disastri colossali in una regione che, ripeto, più che di lavoro, deve sentire necessario innanzitutto il bisogno di liberarsi, deve aver fame di legalità. 10- Un giovane deve restare in questa Calabria che brucia e per fare cosa, o deve andare via? E' difficile rispondere; troppe ragioni individuali, troppi desideri, giocano in una scelta che non può essere determinata solo da obblighi e rigidità 'etniche': andare o restare (e perché no, anche ritornare o ripartire) dovrebbe essere normale in una società libera. I giovani devono diventare cittadini attivi e disubbidienti, devono conoscere il mondo per amare davvero i propri luoghi. Nessuno può chiedere loro delle abiure antistoriche. La fedeltà alla Calabria si misura nella libertà delle scelte. La Calabria fa parte del mondo come qualsiasi altro posto e nessuno deve rinchiudersi per forza o per paura nel recinto di una società da villaggio, e nemmeno deve sentirsi inutile e fuori posto nella sua collettività, alla stregua di un estraneo a casa propria. 11-Lei è stato definito un “antropologo prestato alla letteratura”. E' così? Pensa che la letteratura e l'antropologia, siano compartimenti stagni, incomunicabili fra loro? L'Antropologia nella modernità è diventata un sapere ibrido, che mette insieme lo sguardo della scienza con l'obbligo di dire la verità, e il tentativo di ritrovare attraverso il racconto una dimensione umana, uno spazio di soggettività, forse l'unico possibile nel caos della complessità e nel livellamento individuale che contraddistingue le società di massa. Credo che nella nostra cultura professionale si contraggono prestiti con la scrittura e la narrazione che non finiscono mai. Il mio debito con la letteratura resterà e sarà sempre uno dei punti di snodo del mio lavoro. Del resto esistono grandi esempi di antropologi-scrittori che a me piace seguire: lo stesso Levi Strauss è autore di pagine di grande forza narrativa, ma anche Michel Leiris, che invece ha fatto il cammino contrario; uno scrittore surrealista che attraverso il viaggio e l'esperienza sul campo diventa etnografo in Africa. Tra gli esempi contemporanei di scrittura etnologica che più si avvicina alla letteratura in una sorta di rapporto mimetico tra saperi, c'è Marc Augé grande analista della complessità sociale nella contemporaneità e nello stesso tempo scrittore di romanzi e narrazioni che raccontano la solitudine e la ricerca di senso degli individui nella realtà dei giorni nostri, come ha fatto da magistralmente ne 'La madre di Arthur'. Per fare esempi che considero più vicini alla mia esperienza, Enzo Siciliano in Italia è stato più attento di altri nello sforzo di scrivere romanzi che affrontassero una “letteratura delle cose”; era un narratore-antropologo, che voluto includere costantemente nella sua letteratura civile memorie e problemi che appartengono alla storia e all'attualità della Calabria. Nel mio lavoro apprezzo molto la scrittura etnologica di un collega antropologo come Vito Teti, che è anche un narratore acuto e sensibile delle vicende e delle storie della Calabria contemporanea. No non ci sono affatto diaframmi a separare la buona letteratura e le scienze umane; entrambe cooperano al tentativo di dare senso a ciò che accade nell'umano. Personalmente quando scrivo ho sempre in mente che narrare non è un mestiere retorico, fatto per persuadere e manipolare le coscienze e i dati della realtà, ma una forma di racconto che consente di mettere in luce e partecipare più profondamente alla verità della vita, la mia in mezzo a quella degli altri. 12-Che futuro socio-politico vede per la nostra regione? Quello che noi sapremo costruirci. Ringraziamo il dott. Minervino per le riflessioni che ci ha rilasciato. Pag. 16 - febbraio 2009 - Pubblicità- Vibo Valentia e prov. F.M. 100.5 - 106.1 - 90.1 Piana di Gioia Tauro F.M. 106.1- 92.0 - 99.1 Piana di Lamezia F.M. 90.1 - 100.5 - 106.1 Catanzaro e prov. F.M. 106.1 - 104.6 - 93.1 LA PIAZZA Cosenza e prov. F.M. 103.5 - 106.1 - 103.0 -103.2 - 103.4 Crotone e provincia F.M. 103.6 - 106.1 - 104.6 Reggio Calabria e prov. F.M. 99.8 - 99.1 per la tua pubblicità locale, provinciale, interprovinciale e regionale tel. 0963 - 45733