mergency affetto da ebola e ricoverato
da martedì all’Istituto Spallanzani, lanuovi sintomi e la
sciano in qualche modo ben sperare, pur
curaAvvenire
sperimentale
con le dovute precauzioni. La condizio27/11/2014
ne di stabilità, ha affermato il direttore
è ben tollerata
scientifico dell’Istituto, Giuseppe Ippolito, è infatti «un buon segno».
zione tutti i farmaci al momento «possimento sperimentale cui è sottoposto «è
no enorme preoccupazione per la tutela delbili». Un aspetto questo fondamentale:
stato ben tollerato». Il farmaco utilizzala salute dei nostri cittadini le decisioni di alanche a scopo precauzionale, «è stata
to è stato ottenuto con una procedura
cuni tribunali che, pur in mancanza di quall’autorizzazione
tutti della
i far- pagina
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per l’importazione
farmaci delchiesta
siasi evidenza scientifica, hanno riconosciuto
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maci possibili», ha chiarito Ippolito, e l’Anon registrati e la stessa procedura conun danno da vaccinazione». Lo evidenziano
genzia italiana del farmaco ha autoriztinuerà a garantire l’approvvigionamenSocietà italiana di igiene, medicina prevenzato anche un sesto medicinale.
to del farmaco fino al completamento
tiva e sanità pubblica, Federazione italiana
Noi, separati e felici?
«Falsità da rifiutare»
La cultura della separazione è un danno
A Bologna sportello Acli contro le crisi
L’iniziativa
LUCIANO MOIA
a come? Dopo vent’anni
sempre la stessa moglie? Allora è ancora possibile». Capita spesso ai coraggiosi che rifiutano di
applicare la logica del consumismo ai rapporti familiari di suscitare stupore e incredulità. Nelle grandi aree metropolitane del Nord, soprattutto in certi ambienti verniciati di presunto progressismo etico, è normale incontrare persone che
hanno alle spalle un frequente vagabondaggio coniugale. E questa mentalità
profondamente dannosa, alimentata dai
pessimi esempi dei soliti noti, da certi media e da una politica impegnata a studiare di giorno in giorno le modalità più efficaci per disgregare la vita familiare – dal
divorzio express alla riduzione dei bonus
bebè – ha purtroppo fatto breccia. La scelta della separazione e del divorzio è entrata nel novero delle prassi non solo normali, ma ordinarie, scontate quasi, dopo
un po’ di anni di vita in comune. Peccato
che l’altro lato della medaglia, quello che
i legislatori e i protagonisti della cultura
dominante non vogliono vedere, sia popolato di povertà, sofferenza, delusioni,
dipendenze in crescita e, sempre più
spesso, autentiche tragedie. Benvenuta
quindi la scelta coraggiosa delle Acli di
Bologna e dell’associazione per la Conciliazione familiare di aprire uno sportello
di ascolto e accompagnamento delle famiglie in crisi. Inaugurazione stasera alle 18 alla sede provinciale Acli, in via delle Lame 116. Presente anche l’arcivescovo di Bologna, cardinale Carlo Caffarra.
L’obiettivo dell’iniziativa, che ha raccolto l’adesione di avvocati, psicologi, mediatori familiari e terapeuti della famiglia
– tutti daranno gratuitamente il loro contributo – è quello di inserire nel collaudato percorso delle separazioni indiscutibili e superveloci, una piccola pietra
d’inciampo. Resistere insieme si può. E,
se si resiste, non solo la famiglia ma l’intera società, ne trarrà benefici sostanziali sul piano della qualità della vita e del risparmio economico. «Oggi – spiega l’avvocato Massimiliano Fiorin, anima dell’iniziativa, grande esperto del problema –
nessuno pensa di mettere in dubbio la
necessità di assicurare separazioni rapide e soft. Dirsi addio in modo agevole è
considerato scelta di civiltà. E si preferi-
«M
S
Avvocati, psicologi e
mediatori presteranno
gratuitamente la loro opera
Fiorin: «La conciliazione
familiare antidoto alla logica
del divorzio “inevitabile”»
sce ignorare le devastazioni correlate».
Purtroppo, anche le coppie che vorrebbero rifiutare la logica dell’addio rapido
e senza intoppi, si trovano di fronte a
strutture che remano tutte nella stessa direzione. Anche la mediazione familiare e
le terapie per le crisi coniugali – ma ven-
gono scelte solo dal 15% delle coppie in
crisi – sono quasi sempre pensate nella
stessa logica di fluidità affettiva: «Quando finisce l’intesa, inutile insistere». Semplificazione che è allo stesso tempo un
danno e un falsità. «Secondo gli studi più
qualificati – assicura ancora Fiorin – le ragioni della separazione sono sempre più
spesso dettate da incomunicabilità e incomprensioni. Difficoltà che si possono
affrontare, capire e risolvere, Ma occorrono esperti disposti non solo ad ascoltare, ma anche ad accompagnare e seguire l’evoluzione del caso. Per questo ci
vuole una persona come il "conciliatore
familiare" disponibile a sporcarsi le mani per il bene della coppia». Una figura
professionale nuova capace di assommare competenze psicologiche e giuridiche ma, soprattutto, convinta che la separazione non sia lo sbocco inevitabile.
«Puntiamo a risolvere le cause dell’in-
comprensione – aggiunge Filippo Diaco,
presidente provinciale Acli di Bologna –
o quantomeno a mitigarne gli effetti peggiori e più distorti. Nell’interesse della
coppia ma soprattutto dei figli, vittime incolpevoli delle scelte degli adulti»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Famiglie spezzate, figli disperati
Anni per recuperare l’equilibrio. Bolzano ora corre ai ripari
DIEGO ANDREATTA
BOLZANO
erché i figli trovino un nuovo equilibrio di
vita dopo la separazione dei genitori ci vuole del tempo, dai due ai quattro anni in media. Così almeno dice una stima, ma i riflessi psicologici ed educativi durano molto più a lungo e
si manifestano a scuola, nel lavoro, nelle scelte affettive. In ogni caso, determinante è il modo in
cui la separazione avviene, come viene comunicata e gestita e come i genitori si comportano con
i figli negli anni successivi.
A partire da questo rilievo, la Provincia autonoma
di Bolzano – alla prese ogni anno con mille casi di
separazione o divorzio, nel 40% con minori coinvolti – ha voluto realizzare un sussidio pratico per
separati e divorziati. È un opuscolo vivace dal titolo "Ci separiamo ma rimaniamo genitori" che
in una trentina di pagine offre indicazioni pratiche su «come accompagnare e sostenere i figli in
caso di separazione» sulla base delle esperienze
raccolte dai promotori: il Consultorio familiare
"Ehe- und Erziehungsberatung Südtirol", il Ga-
P
ono lettere normali e insieme speciali. Squarci di vita quotidiana,
quella vita apparentemente banale che scorre sotto gli occhi, ma in
cui accade qualcosa che la rende significativa. Protagonisti, tanti adolescenti che si
trovano ad affrontare un mondo che sta
cambiando, dove non esistono più certezze
né ideali, per cui portano dentro le ferite
che tante lacerazioni
provocano o lo smarCopyright
© Avvenire
rimento che lo scetticismo degli adulti ha
provocato e coltivato anno dopo anno. Ma
non sono queste difficoltà a determinare il
rante per l’infanzia e l’adolescenza e l’Agenzia
provinciale per la Famiglia.
«Spesso ho visto bambini così provati da separazioni conflittuali da non voler più incontrare il genitore che vive fuori casa», testimonia la Garante altoatesina dei minori, Paula Maria Ladstätter,
«proprio per non arrivare a questo punto, è indispensabile che i genitori si facciano aiutare».
Non è sempre facile, ma anche la rete familiare intorno – dai nonni agli zii, a educatori e docenti –
va sensibilizzata sulle dinamiche, sulle attenzio-
Quei giovani che vogliono
ricominciare sempre
GIORGIO PAOLUCCI
sa Editrice – che squadernano in maniera
diretta, senza mediazioni sociologiche, una
realtà di cui raramente i media si occupano o che descrivono in maniera deformata.
Perché l’immagine sterotipata dei giovani
d’oggi li dipinge annoiati e privi di interesse, fragili e incapaci di reagire, deboli e ultimamente indifferenti. Oppure persi negli
ni da garantire e sulla prospettiva fiduciosa che – come dice Franz Resch, della Liga
fur da Kind – «anche i figli di separati possono essere felici e diventare degli adulti
soddisfatti».
È comunque sempre uno choc sapere che
papà e mamma si lasciano, per cui i bambini devono poter trovare persone e modi
per esprimere i loro sentimenti, anche di
rabbia. Col passare delle settimane, altri
passaggi: riprendere il rapporto con il genitore che è fuori casa, abituarsi a due ritmi e contesti di vita differenti, in qualche caso anche "accettare" il nuovo compagno della madre
o la nuova compagna del padre e, talvolta, anche
dei rispettivi figli.
L’accordo sulle scelte educative risulta sempre
molto problematico. Peraltro, la corresponsabilità
ispira la legge sull’affidamento condiviso del 2006,
«sono ormai passati i tempi in cui l’esclusivo diritto di affidamento era assegnato alla madre,
mentre il padre era solo un "padre in visita"», precisa l’avvocatessa Christine Mayr.
Un sussidio
di Provincia e
Consultorio per
affiancare i piccoli
devastati dall’addio
dei genitori
di cui si ha bisogno per vivere, mossi d un
interesse appassionato alla realtà, da un’affezione a sé che li lancia all’attacco dell’esistenza.
Come scrive don Julián Carrón nella
prefaNovembre
zione, «le lettere di questo libro ci dicono
che è possibile volersi così bene da vivere
con audacia la propria vita a scuola, con gli
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da che li sfida: com’è possibile che giovani
come tutti, che avrebbero mille ragioni per
essere delusi, giovani cui tutto porta a non
avere speranza ma solo rabbia e sfiducia,
abbiano invece un’energia incontenibile,
sappiano trovare quella stima di sé che li
porta a impegnarsi per costruire qualcosa
di positivo? Dalle storie raccontate emerge
l’incontro con uno sguardo, «qualcuno che
finalmente
mi ha capito».
Sta qui il segre27,
2014 12:51
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to di questi giovani: il loro desiderio è stato ridestato dall’incontro con Cristo come
una presenza contemporanea, vitale, mo-
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