Periodico di informazione della Cooperativa UNIABITA - ANNO IV - gennaio/marzo - 2012 | N°01 |
LO/0812/2011
La rivista della Cooperativa di Abitanti
Bergamella, bonifiche verso la conclusione
La nuova Imu penalizza gli abitanti di case in cooperativa
Il Consiglio Comunale di Sesto ratifica la variante al PII Marelli
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N01
FOCUS
La rivista della
Cooperativa di Abitanti
UNIABITA
GENNAIO/MARZO
Sommario
Servizi
5Editoriale
6
L’anno delle cooperative
10
Bergamella, bonifiche verso la conclusione
11
Patto di futura vendita
12Orti partecipati, l’avventura continua…
14Il Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni ratifica
la variante al PII Marelli
16
La nuova Imu penalizza gli abitanti di case in cooperativa
18
La diversità è la nostra forza
20
Una giornata alla Residenza del Sole
24Turisti, non per caso, a Milano
26Il cambiavento della storia
27
Al Maglio va in scena “Cena con delitto”
28I nuovi abitanti dell’hinterland
6_L’anno delle cooperative
10_Bergamella, bonifiche verso
la conclusione
16_La nuova Imu penalizza gli abitanti
di case in cooperativa
Rubriche
33
Un avvicendamento nell’area amministrativa e forze nuove per i Servizi di Comunità
34
Un Barbagianni alla Cooperativa Agricola
35
Un Caffé Corretto al Circolo Del Riccio
36Dal giorno della memoria al pellegrinaggio di maggio
37
La Costituzione illustrata
39
La Fondazione Auprema promuove il Sostegno a Distanza
40
Le nostre culle
41Notizie Flash
42
La crisi, storie di vita, risposte di ieri e di oggi
43
La Logoanalisi Esistenziale
44Il drago terribile e la farfalla coraggiosa
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Iscrizione al Tribunale di Monza reg.n.1949 del 25.03.2009 - Albo Soc.Coop. N°A109242 Sez. Cooperative a Mutualità Prevalente, Cat.Cooperative Edilizie di Abitazione
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20_Una giornata alla Residenza
del Sole
Hanno collaborato:
Alessandra Fraccon,
Caterina Paola La Grotteria, Rosy
Matrangolo, Fiorenza Melani,
Attilio Miglioli, Carlo E.L. Molteni,
Ilaria Ramazzotti, Laura Rischitelli,
Renato Seregni, Marta Valota
Impaginazione:
Emanuele Gipponi
Stampa:
Arti Grafiche
Amilcare Pizzi S.p.A.
EDITORIALE
L’anno internazionale
delle cooperative
parla anche per noi
“La vita è come un film western americano degli anni cinquanta. I cattivi prevalgono fino a cinque minuti dalla fine ma poi, slam, bang, i buoni vincono. E sullo
schermo arrivano le parole the end”. Già sento le critiche e l’ironia: cattiva letteratura. Belle parole, forse, ma la vita non è un film. Nella vita spesso, quasi sempre,
sono i cattivi a vincere e i buoni le prendono dall’inizio alla fine. A essere onesti,
a guardarsi in giro, oggi non si vedono sceriffi senza macchia e senza paura. Non
c’è all’orizzonte nessun settimo cavalleggeri a suonare la carica. Siamo ognuno
dentro la nostra personale Fortezza Bastiani ai bordi del deserto dei Tartari. E, per
restare alle vicende di questo nostro Paese, immaginare Mario Monti come un
novello John Wayne, proprio non ci si riesce. Oggi tutto sembra dare ragione ai populisti rancorosi, che ringhiano iracondi verso tutto ciò che è nuovo e sconosciuto.
Verso ciò che è diverso, verso ciò che è straniero. E noi ci guardiamo attorno incerti
sul da farsi. Il sistema di sicurezze sociali nel quale siamo cresciuti si incrina ogni
giorno di più, le famiglie arrancano per arrivare a fine mese, i prezzi volano, il lavoro manca, le case hanno costi esorbitanti, in pensione si andrà sempre più tardi.
Di crescita, per ora, non se ne intravvede. Tutto vero, certo. Ma non è tutto così
apocalittico. Un segnale di straordinaria importanza è rappresentato, ad esempio,
dalla decisione dell’Onu di indicare il 2012 come anno internazionale delle cooperative. In questa scelta c’è la presa di coscienza che il mondo si può salvare, messe
da parte le fallimentari ideologie del secolo scorso e del tutto vaccinati contro la
fallace illusione che il libero mercato possa da solo risolvere i problemi del pianeta, solo se mette al primo posto l’uomo, la sua dignità, i suoi diritti inviolabili.
Che, già oggi, gli ideali e le pratiche di democrazia, di uguaglianza, di solidarietà
marciano nel cuore e nella testa di milioni di persone. Ci attende una lunga e faticosa marcia. Ma, se sapremo condurla con coraggio e perseveranza, il futuro che
costruiremo sarà molto migliore di quello che oggi possiamo immaginare. Per noi
e per i nostri figli. È con questi sentimenti e con questa fiducia che ci stringiamo in
un abbraccio solidale e fraterno ai milioni di cooperatori che come noi lavorano e
si impegnano per un oggi e un domani migliore, in Italia e nel mondo.
Angelo Maj
MONDO COOPERATIVO
L’ONU ha proclamato il
Anno internazionale delle
di Ilaria Ramazzotti
I numeri dell’economia cooperativa
• Le 300 cooperative di maggiori dimensioni nel mondo realizzano un fatturato di 1.600 miliardi di
dollari. Se fossero uno stato rappresenterebbero la nona potenza economica del mondo
• Nei paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), ci sono quattro volte più soci di cooperativa che
azionisti di società di capitali. Il 15% della popolazione è socia di cooperativa, rispetto a un mero
3,8% di azionisti
• Ci sono tre Paesi in cui più della metà della popolazione è socia di cooperativa e sono tutti in Europa.
Sono l'Irlanda (70%), la Finlandia (60%) e l'Austria (59%)
• I Paesi con i numeri più significativi in termini di persone socie di cooperative, tuttavia, sono India
(242 milioni), Cina (160 milioni) e Stati Uniti (120 milioni)
• Una persona su cinque in tutto il continente americano, dall’America del Nord all’America Latina,
è socia di una cooperativa
• Negli USA, 900 cooperative elettriche sono le uniche produttrici di energia per 42 milioni di cittadini
soci-utenti. Le 30.000 presenti negli USA danno lavoro a oltre 2 milioni di persone
• In Germania le oltre 8.100 cooperative danno lavoro a 440.000 persone
• In Francia le 21.000 cooperative danno lavoro a oltre 1 milione di persone e rappresentano il 3,5%
della forza lavoro del Paese
• In Brasile le cooperative agroalimentari rappresentano oltre il 37% della produzione del Paese
• In Giappone le cooperative agroalimentari rappresentano oltre il 91% della produzione del Paese
• In Norvegia le cooperative agricole rappresentano il 96% della produzione di latte, il 55%
del settore caseario. E le 130 cooperative di consumo rappresentano il 24% del mercato
• In Portogallo le cooperative rappresentano il 5% del Pil
• In Canada le cooperative occupano 155.000 persone
• In Colombia le cooperative occupano 700.000 persone
6 - UNIABITA | SERVIZI
Gennaio/Marzo 2012
2012
cooperative
Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu
Sono 100 milioni le persone che lavorano nelle cooperative
in tutto il mondo, e un miliardo i cooperatori. Ammontano a
5,4 milioni gli occupati nella sola Europa. L’ONU ha invitato i
governi degli Stati membri, le organizzazioni cooperative e gli
altri stakeholders a promuovere il cooperativismo e valorizzarne il ruolo di sviluppo sia economico che sociale. Così il 2012,
a
nella 64 sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tenutasi a New York il 18 dicembre 2009, è stato all’unanimità proclamato “Anno internazionale delle cooperative”.
L’inaugurazione ufficiale dell’Anno si è svolta lo scorso
31 ottobre a New York, per voce del vice segretario generale
delle Nazioni Unite, Asha-Rose Migiro, e del sottosegretario
generale delle Nazioni Unite, Sha Zukang. All’evento hanno
partecipato oltre 150 leader cooperativi giunti da ogni parte
del mondo. Per l’Alleanza delle Cooperative Italiane erano presenti Luigi Marino, presidente di Confcooperative, e Giuliano
Poletti, presidente di Legacoop.
Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu
Lo slogan ufficiale adottato per le celebrazioni recita che “le
cooperative costruiscono un mondo migliore”. “Le cooperative
sono una presenza unica e inestimabile nel mondo odierno - ha
dichiarato Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite
- e aiutano a ridurre la povertà e creare posti di lavoro. Ricordano alla comunità internazionale che è possibile perseguire sia
efficienza economica che responsabilità sociale”.
Juan Somavia, direttore generale
dell’Organizzazione internazionale del lavoro
“La crisi attuale ha mostrato la capacità di resistenza delle
cooperative - ha sottolineato Juan Somavia, direttore generale
dell’Organizzazione internazionale del lavoro -. In ogni crisi
risiede un’opportunità e per le cooperative è quella di mostrarsi sempre più attori fondamentali per società più giuste,
Gennaio/Marzo 2012
Pauline Green, presidente di ICA
più produttive, più equilibrate - ha proseguito -. Questo Anno
internazionale offre una grande opportunità per promuovere
una maggiore consapevolezza del successo e della capacità
delle cooperative nel creare posti di lavoro, offrire protezione
sociale, difendere i diritti, dare voce ai cittadini”.
Pauline Green, presidente di ICA
“L’anno internazionale delle cooperative è un evento che
giunge al momento giusto e rappresenta la profondità di
comprensione di tutto il movimento cooperativo - ha dichiarato Pauline Green, presidente di ICA, l’Alleanza cooperativa
internazionale -. Il modello cooperativo è la scelta migliore
SERVIZI | UNIABITA - 7
MONDO COOPERATIVO
Anno internazionale delle cooperative
Il logo dell’Anno internazionale delle cooperative raffigura sette persone che sollevano un cubo, evocando
i sette principi del movimento cooperativo: adesione
libera e volontaria, controllo democratico da parte dei
soci, partecipazione economica dei soci, autonomia e
indipendenza, educazione, formazione e informazione,
cooperazione tra cooperative, impegno verso la comunità.
e offre le basi per un modo più sostenibile di fare attività imprenditoriale rispetto ai modelli capitalistici tradizionali. Ciò
che distingue questo modello dagli altri è che le cooperative,
siano esse di piccoli agricoltori o grandi entità di proprietà dei
consumatori, condividono i valori di democrazia, solidarietà,
uguaglianza, self-help e auto-responsabilità, creando imprese
al servizio dell’interesse più ampio rispetto alla massimizzazione del profitto per pochi“.
Iain Macdonald, direttore generale di ICA
Sulla stessa linea Iain Macdonald, direttore generale di
ICA, ha affermato che questo evento “giunge al momento opportuno per ricordare al mondo che c’è più di un modo di fare
attività imprenditoriale e che in un’economia globale dobbiamo lavorare tutti insieme. Nell’affrontare la crisi economica,
la sfida del cambiamento climatico, o il tema della sicurezza
alimentare, l’impresa cooperativa offre una reale speranza di
soluzione di questi problemi e non ho dubbi che l’accrescimento del profilo offerto dall’anno internazionale consentirà
di raggiungere grandi risultati».
Giuliano Poletti, presidente di Legacoop,
Luigi Marino, presidente di Confcooperative,
e Rosario Altieri, presidente Agci
“I soci di cooperativa nel mondo sono tre volte gli azionisti
individuali. A fronte dei 328 milioni di persone che possiedono
azioni delle società di capitali, un miliardo di persone sono socie di cooperative. Sono 100 milioni le persone occupate nelle
imprese cooperative dei cinque continenti, vale a dire il 20%
8 - UNIABITA | SERVIZI
in più di quelle occupate nelle imprese multinazionali”. Sono
questi i dati di Cooperatives Europe e di ICA, Alleanza cooperativa internazionale, resi noti da Luigi Marino, presidente di
Confcooperative e portavoce dell’Alleanza delle Cooperative
Italiane, Giuliano Poletti, presidente di Legacoop, e Rosario
Altieri, presidente Agci.
“100 milioni di persone occupate nel mondo, 5,4 milioni
occupate in Europa, oltre 1,3 milioni in Italia - hanno detto
Marino, Poletti e Altieri -. Numeri eloquenti del modello economico cooperativo che risponde alle esigenze della collettività offrendo beni e servizi e al tempo stesso alla necessità del
singolo di trovare lavoro, occupazione e reddito. Che mette le
persone al centro del modello d’impresa, prima che il profitto.
Questi i valori di fondo che hanno indotto l’Onu a premiare
la funzione di valorizzazione socio economica proclamando il
2012 Anno internazionale delle cooperative”.
“Vogliamo rimarcare la funzione che le cooperative svolgono in tutto il mondo, in tutti i settori economici: credito,
consumo e distribuzione, agroalimentare, welfare sociale e
sociosanitario, abitazione, produzione e lavoro, pesca, utilities,
turismo, sport, spettacolo e cultura”.
In Europa, la cooperazione rappresenta una componente
importante dell’economia, con 160 mila imprese, 123 milioni
di soci e 5,4 milioni di occupati. In tutto il mondo, le 300 più
grandi cooperative sarebbero paragonabili alla nona economia del mondo, se fossero un Paese. Infatti, nel 2008, queste
300 imprese hanno complessivamente fatturato 1.600 miliardi
di dollari.
A questo proposito, “sbaglia chi ne ha una visione provinGennaio/Marzo 2012
ciale e riduttiva e pensa alla cooperazione come una realtà
tipicamente italiana, mentre è diffusa nel mondo ed è tanto
più presente laddove i Paesi sono economicamente avanzati
cooperazione è un’economia più arretrata, meno concorrenziale, meno pluralista”.
“Sbaglia chi in maniera strumentale e mosso solo da spirito anticooperativo e da pregiudizi politici, continua a proporre
misure fiscali chiaramente anticooperative - hanno rimarcato
i presidenti Marino, Poletti e Altieri -. L’appello dell’Alleanza
delle cooperative è quello di permettere alla cooperazione di
continuare a essere un settore che, con altri, concorre in modo
determinante alle politiche di sviluppo del Paese”.
Le parole di Giuliano Poletti sulla crisi economica
e il ruolo delle cooperative in Italia
Alla luce dell’attuale momento storico, rabbuiato dalle difficoltà economiche e finanziarie che scuotono imprese,
governi, famiglie e individui, i leader del mondo cooperativo
propongono e rilanciano il modello cooperativo quale opportunità e valore da condividere. In Italia, ha riferito Giuliano
Poletti, “pur con fatica, in questi ultimi tre anni le cooperative
hanno saputo complessivamente reggere a una crisi devastante come quella che abbiamo ancora di fronte. Ma per tutelare
il lavoro dei soci e dei dipendenti, hanno ridotto drasticamente
i margini e la redditività”.
“L’Alleanza delle cooperative italiane ha in corso contatti
con il Governo per realizzare iniziative condivise che illustrino
il ruolo della cooperazione nell’economia e nella società nazionali - ha ribadito Poletti -. Intendiamo, insomma, cogliere
l’opportunità offerta dall’Anno internazionale per evidenziare
il contributo delle cooperative alla crescita del Paese e, nello
stesso tempo, il valore dell’unità tra le centrali (Confcooperative, Legacoop, Agci, ndr.) come strumento di una più efficace interlocuzione con le istituzioni e come messaggio di coesione”.
L’evento voluto dall’ONU per quest’anno, che ha come slogan ‘le cooperative costruiscono un mondo migliore’, è “per
noi un’occasione molto importante per confermare il valore
dell’esperienza cooperativa, peraltro sancito dall’articolo 45
della nostra Costituzione, e per sviluppare una riflessione ulteriore sulle opportunità che la forma cooperativa può offrire
alla società in questa fase”.
E, a proposito dell’attuale congiuntura e delle scelte del
governo Monti, Poletti afferma che: “La manovra del Governo
era assolutamente indispensabile. Il rischio, per il Paese, era
che le istituzioni finanziarie e i mercati mondiali non parteGennaio/Marzo 2012
cipassero più al rifinanziamento del debito pubblico italiano.
Crediamo che in questa fase ci sia lo spazio per un nuovo protagonismo dello sviluppo cooperativo”.
Giuliano Poletti, presidente di Legacoop
I tre obiettivi dell’Anno internazionale
delle cooperative secondo l’ONU:
1
Sensibilizzare l’opinione pubblica sulle cooperative e il
loro contributo allo sviluppo socio-economico e al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio
2
Promuovere la nascita e lo sviluppo delle cooperative
3
Sensibilizzare i governi affinché adottino politiche,
legislazioni e programmi che favoriscano la nascita, lo
sviluppo e la stabilità delle cooperative a lungo termine
SERVIZI | UNIABITA - 9
SVILUPPO IMMOBILIARE
Bergamella, bonifiche
verso la conclusione
Nelle prossime settimane sarà realizzata una tensostruttura nella quale si potranno
visitare alcuni “appartamenti campione”
di Rosy Matrangolo
Patto di futura vendita e garanzie sui versamenti
Per i progetti edilizi della Residenza UniVillage e della Residenza Torricelli verrà
sperimentata la formula del “patto di futura vendita”, che rappresenta una modalità innovativa per soddisfare le diverse
esigenze dei soci assegnatari. UniAbita
ha ritenuto che la nuova forma contrattuale potesse contribuire e risolvere l’attuale situazione di difficoltà per l’accesso
alla proprietà dell’abitazione da parte di
molti soci e cittadini; soprattutto giovani
coppie che, altrimenti, non avrebbero la
disponibilità richiesta per l’accensione di
un mutuo. La soluzione infatti consente di
soddisfare subito il bisogno primario della
casa, rimandando a un periodo successivo
gli impegni connessi all’acquisto e all’eventuale stipula di un mutuo. È sufficiente
disporre di un acconto di circa il 5 per cento del valore di assegnazione della casa.
10 - UNIABITA | SERVIZI
Al momento dell’assegnazione vengono
determinati il prezzo dell’appartamento
“ora per allora”, l’IVA prevista oggi per
l’acquisto della prima casa, e la modalità
di pagamento del bene. Quindi, il vantaggio immediato è avere a disposizione l’opzione di acquisto sino al termine del patto
(8/12 anni). Inoltre, si può determinare
esattamente quale sarà l’importo del valore di riscatto (che l’assegnatario dovrà
alla cooperativa terminato il contratto di
locazione), il quale rappresenterà circa
l’70 per cento del valore di assegnazione
dell’immobile in questione. Va, inoltre,
ricordato che, a tutela dei soci, tutti i versamenti che verranno effettuati per l’acquisto di un appartamento sono garantiti,
sia alla Residenza UniVillage che in via
Torricelli, come in qualsiasi altra iniziativa edificatoria di UniAbita, dal rigoroso
rispetto della normativa imposta dalla
legge 210/2004, che prevede che ogni
versamento effettuato venga garantito
tramite fidejussione. Chi fosse interessato a conoscere meglio i progetti in corso
e in prossima realizzazione, le relative
modalità di assegnazione, come pure la
stessa nuova formula contrattuale del
Patto di futura vendita, potrà rivolgersi
direttamente al nostro Ufficio Assegnazioni di Sesto San Giovanni in piazza della
Repubblica 8; oppure contattare il numero
telefonico 02 26264115; o, infine, scrivere
alla nostra segreteria all’indirizzo di posta
elettronica: [email protected]
Ulteriori e più dettagliate informazioni si
possono trovare nel magazine Habitat3, in
questa occasione allegato alla rivista.
Gennaio/Marzo 2012
Con qualche piccolo ritardo, imputabile alle avverse condizioni meteorologiche di questo “strano” inverno, si chiude a
fine febbraio l’impegnativa operazione di bonifica delle aree ex
Bergamella sulle quali sorgerà il complesso UniVillage.
Gli ultimi collaudi realizzati dall’Agenzia regionale per la
protezione ambientale (Arpa) hanno dato esito positivo e ora
l’equipe di lavoro è all’opera per fornire all’Amministrazione
comunale di Sesto San Giovanni – come da prassi – la documentazione necessaria per ottenere la Presa d’atto dello stato
di avanzamento del progetto.
Ma quali sono i prossimi passaggi? Si procede su due fronti:
l’affinamento del piano riguardante le opere di urbanizzazione
e la realizzazione dei disegni esecutivi del progetto edilizio.
Rendering della Bergamella
Gennaio/Marzo 2012
Alcune fasi dei lavori di bonifica
SERVIZI | UNIABITA - 11
SVILUPPO IMMOBILIARE
“Il primo aspetto riguarda gli elementi urbanistici correlati al progetto edilizio, come le strade e la piazza – precisa
Lucio Ioli, responsabile dell’Area progettazione e produzione
immobiliare del progetto UniVillage. Su questo aspetto stiamo
dialogando con il Comune per ultimare una proposta ottimale. Contemporaneamente, stiamo lavorando anche all’aspetto
relativo al progetto esecutivo, che riguarda il perfezionamento
strettamente legato alla parte edificabile”.
Quello della Bergamella è un progetto di grande importanza, sia in termini architettonici (lo standard qualitativo è molto
alto e la classe energetica prevista è la A), che sociali. Oltre
alle abitazioni e alle attività commerciali di vicinato è infatti
prevista la costruzione di un asilo nido e di un poliambulatorio
sanitario.
Per far vedere concretamente come saranno gli appartamenti, a breve sarà realizzata una tensostruttura nella quale
si potranno visitare alcuni appartamenti-tipo, del tutto simili a
quelli che sorgeranno nei nuovi edifici. Ci si potrà così rendere
conto della bontà delle finiture tecniche e di tutti gli altri elementi che caratterizzano la proposta operativa.
Quando il “rifiuto” fa memoria
Ma, proprio mentre da un lato prende forma l’orto condiviso
e dall’altro si concludono le bonifiche e si pongono le premesse
per iniziare a edificare il villaggio, si comincia a studiare un’operazione che può dare a quest’area anche un significato legato alla sua più antica “memoria”. Durante le opere di bonifica
sono infatti stati rinvenuti alcuni blocchi di materiale vetroso,
scarti di fusione delle vecchie ferriere che in passato si trovavano in città. Si tratta di circa 1.500 metri cubi di materiale neutro,
secondo il responso delle analisi già effettuate in laboratorio,
che potrebbe essere riutilizzato come “opera architettonica”
per ricordare la storia di Sesto San Giovanni, città delle fabbriche. “Stiamo ragionando con l’Amministrazione comunale spiega l’architetto Guglielmo Ponticelli - per recuperare questo
materiale non pericoloso e restituirlo al territorio sotto forma di
“ricordo”. Attualmente siamo in fase di Conferenza dei servizi
proprio per studiare la fattibilità del progetto: nelle intenzioni
l’idea è di collocare i blocchi a ridosso di uno specchio d’acqua
nelle vicinanze degli orti. La proposta è interessante, ma nel
concreto è ancora tutta da studiare”.
Orti partecipati, l’avventura continua… di Rosy Matrangolo
Orti partecipati, l’avventura continua. Non ce
l’ha fatta il freddo di questo inverno a intimorire
“l’esercito” di ortisti impazienti e desiderosi di
vedere presto un nuovo spazio per la coltivazione fiorire là dove fino a oggi c’era una situazione
disordinata. In anticipo rispetto alla realizzazione delle nuove residenze UniVillage nel quartiere sestese di Cascina Gatti, si sta lavorando alla
riconversione di un’area del parco a zona per la
coltivazione, che sarà affidata secondo graduatoria agli ortisti che in questi mesi hanno collaborato al progetto.
L’attività realizzata all’interno del Parco della
Media Valle del Lambro vede coinvolte decine di
appassionati pollici verdi, coordinati dall’associazione Italia Nostra e in collaborazione con UniAbita. Dopo una breve pausa dovuta alle temperature “artiche” di gennaio e febbraio, i volontari si
sono rimessi all’opera per realizzare con le loro
mani quello che diventerà il “loro” orto .
“Abbiamo terminato lo scorso anno lo sgom-
12 - UNIABITA | SERVIZI
bero e la pulizia dell’area dove sorgevano gli
orti spontanei – spiega Salvatore Ledda, tra i
volontari che da subito si sono resi disponibili a
lavorare al progetto dei nuovi orti condivisi – e
in questi giorni partiremo con la seconda fase
dei lavori: la realizzazione dei tre capanni per gli
utenti degli orti e la preparazione del fondo dei
nuovi appezzamenti”. Giusto il tempo di far sciogliere la neve scesa copiosa nel mese di febbraio
per ripartire alla volta della nuova missione.
“Anche in questo secondo passaggio – aggiunge
Ledda – chi si renderà disponibile nei lavori accumulerà punteggio in graduatoria per l’assegnazione degli orti. Questo metodo è motivante
per tutti noi che desideriamo avere presto un
nuovo pezzo di terra su cui lavorare”.
A coordinare anche questa seconda fase, l’associazione Italia Nostra, che lavora su progetti
per il miglioramento della qualità urbana, per la
protezione e lo sviluppo del verde. “Insieme agli
ortisti – commenta Silvio Anderloni, dell’asso-
ciazione Italia Nostra - si è provveduto alla realizzazione dei tracciamenti e agli scavi per fare
i versamenti di nuova terra dove sorgeranno i
futuri appezzamenti. Si tratta di un’area di 30
mila metri quadrati”.
A circa un anno dall’inizio di questa che si può
definire “un’avventura”, Anderloni è soddisfatto: “La risposta degli ortisti è stata molto positiva in termini qualitativi e quantitativi. La mole
di materiale smaltito nei mesi scorsi è stata
considerevole e l’entusiasmo è ancora alto. Lo
spirito con cui si sono avventurati in questa proposta è quello giusto.
Rispetto alle tempistiche, invece, siamo in ritardo soltanto di un mese, ma era prevedibile:
per l’estate i primi assegnatari potranno comunque già mettere mano ai nuovi orti”. Il cronoprogramma prevede dunque la realizzazione
di tre capanni che comprendono i ripostigli, la
zona comune, un pergolato e servizi igienici per
l’utenza.
Gennaio/Marzo 2012
Iniziano i lavori per la Residenza Torricelli
Nelle scorse settimane ha mosso i primi passi
l’intervento di via Torricelli a Cinisello Balsamo.
Dopo il rilascio delle necessarie autorizzazioni,
sono infatti iniziati lo scorso gennaio i lavori di
scavo del cantiere e il montaggio della gru. I lavori si protrarranno per circa ventiquattro mesi,
fino alla consegna degli appartamenti, prevista
indicativamente tra la fine del 2013 e l’inizio del
2014.
Il progetto prevede la realizzazione di 64 appartamenti di diversi tipologie e tagli, oltre ai relativi
box di pertinenza. Gli immobili saranno assegnati in proprietà a un prezzo medio convenzionato
di euro 2.400/mq, oppure con la nuova formula
contrattuale del “patto di futura vendita”.
Nell’intervento edilizio sono previsti alti standard qualitativi, tra cui la classe energetica A,
una scelta importante dal punto di vista ambientale e che inoltre consentirà consistenti risparmi
nelle spese sui consumi.
l'area orti prima dell'intervento
Gennaio/Marzo 2012
l'area orti dopo l'intervento
SERVIZI | UNIABITA - 13
SVILUPPO IMMOBILIARE
Il Consiglio Comunale
di Sesto San Giovanni
ratifica la variante
al PII Marelli
La variante al piano Edilmarelli è stata approvata. Lo scorso
lunedì 20 febbraio il Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni,
a maggioranza, e martedì mattina la Giunta, hanno ratificato la
variante al Piano Integrato di Intervento Marelli - presentata lo
scorso mese di maggio. Giunge così a conclusione un lungo e
difficoltoso iter di trasformazione di un pezzo importante delle
aree dismesse di Sesto San Giovanni.
Si tratta di un progetto, come ha ricordato il sindaco Giorgio Oldrini, aprendo la discussione in Consiglio Comunale, che
viene da lontano. E che, ha aggiunto il sindaco, si è scontrato
con difficoltà e ostacoli che si sono via via sovrapposti. Si è
trattato di un confronto spesso difficile tra l’amministrazione
pubblica e le proprietà, che nel frattempo sono cambiate più
volte, e anche tra i vari proprietari che avevano progetti e ambizioni divergenti e spesso contrastanti. A partire dalla chiusura
degli stabilimenti della Ercole Marelli, che risale ai primissimi
anni ottanta, per continuare con la vendita e il frazionamento
dei terreni limitrofi allo stabilimento, i fatti e i problemi succedutisi sono tanti e tali che si potrebbe scriverne un libro. Per
restare ai fatti più salienti, bisogna però almeno citare due episodi, che aiutano a comprendere meglio come si sia arrivati
alla recente approvazione del Consiglio Comunale. Il primo è la
14 - UNIABITA | SERVIZI
rinuncia di Banca Intesa a realizzare la propria sede su un’area
di 100.000 mq all’interno del comparto. Il secondo è la rottura
dell’accordo tra il Gruppo Pasini, che detiene il grosso della
proprietà dell’area, e Sky TV, che avrebbe dovuto insediare
nell’area i propri studi di produzione televisiva.
Il venir meno di queste due prestigiose opzioni, e il sopraggiunto mutamento del quadro economico, ha resa allora
necessaria una variante al piano, proponendo la parziale sostituzione del terziario direzionale, inizialmente in progetto,
con quote di edilizia residenziale. Inoltre, e questo è uno dei
punti qualificanti del progetto, si prevede la realizzazione del
secondo edificio destinato all’Università Statale di Milano. L’Università ha infatti da tempo fatto presente che gli spazi di cui
dispone sono ristretti e che ha necessità di maggiori aule per
poter aumentare i suoi corsi, da 25 a più di 40 docenti di ruolo,
come pure per realizzare il Museo dell’Università Statale.
A questo quadro, già complesso e reso ancora più complicato dall’acuirsi della crisi generale e del mercato immobiliare
in particolare, si sono poi sovrapposte le vicende giudiziarie
che hanno coinvolto il mondo politico ed economico sestese, e
che hanno tra i loro protagonisti proprio alcuni dei proprietari
delle aree oggetto della variante.
Gennaio/Marzo 2012
Motivo per cui alcuni consiglieri comunali hanno sollevato “dubbi non irrilevanti”, così li ha definiti lo stesso sindaco,
sull’opportunità di approvare il piano. Alla fine, però, più delle
perplessità è pesata la convinzione di fare qualcosa di positivo nell’interesse della città, approvando la variante e votando
inoltre un ordine del giorno che impegna a modificare alcune delle indicazioni contenute nella variante per migliorarne
la definizione urbanistica. In merito, il sindaco Giorgio Oldrini
ha dichiarato: “Si tratta di decisioni molto importanti per la
città, che ha così lo strumento urbanistico per portare a compimento il recupero di un’area industriale dismessa di notevoli
dimensioni e collocata in posizione strategica. La maggioranza
che ha votato la ratifica ha tra l’altro testimoniato che questa
Amministrazione fa le sue scelte non in base a chi propone i
progetti, ma nel solo interesse della città. Ma il fatto che alla
fine una maggioranza netta abbia avuto questo coraggio testimonia della serietà e del senso di responsabilità di questa
Amministrazione”.
Per quanto riguarda la parte di residenza prevista nell’area non è un mistero per nessuno che da tempo il proprietario
dell’area ha contattato la cooperativa UniAbita per cedere i
volumi edificatori su tutta la parte di edilizia convenzionata
e di affitto previsto. UniAbita ha perciò da tempo opzionato
l’area sulla quale intende intervenire con lo strumento dei
fondi immobiliari etici. Si tratta di un soggetto finanziario di
recentissima importazione nel panorama italiano, del quale si
cominciano a vedere le prime sperimentazioni, e che è considerato un possibile mezzo per realizzare interventi di social
housing, e quindi uno strumento per arginare il disagio abitativo attuale.
Ercole Marelli, piccola storia di una grande impresa
La società Ercole Marelli nacque nel 1891 a
Milano come ditta individuale per iniziativa
di Ercole Marelli, in gioventù operaio al Tecnomasio italiano di Milano. Inizialmente la
società produceva apparecchi elettromeccanici; a partire dal 1896 intraprese la fabbricazione di "agitatori d'aria" (gli odierni
ventilatori), fino ad allora importati dagli
Stati Uniti, e in pochi anni divenne una delle
aziende leader del settore a livello mondiale. Nel dicembre 1905 la società inaugurò a
Sesto San Giovanni un grande stabilimento,
dove si producevano, oltre ai ventilatori,
piccoli motori elettrici, elettropompe centrifughe e trasformatori. Successivamente
Gennaio/Marzo 2012
si incrementò fortemente la produzione di
grossi macchinari, come alternatori e trasformatori di sempre maggiore potenza,
per le più importanti aziende italiane del
settore energetico e per molte società straniere. L'azienda crebbe tanto da registrare
un aumento della manodopera che, alla vigilia della seconda guerra mondiale superò
le 5.000 unità. La Società ebbe il massimo
sviluppo nel secondo dopoguerra e nel 1963
il gruppo Ercole Marelli toccò i 7.100 addetti. Alla fine degli anni ’70, dopo un tentativo di riorganizzazione dell’intero settore
elettromeccanico privato italiano, l’azienda
aveva acquisito alcune società del settore e
fatto grandi investimenti preparandosi per
il nucleare. Inoltre il settore piccole costruzioni entrò in crisi imponendo una radicale
ristrutturazione. Una crisi di liquidità portò
la società al fallimento nel 1981, con i suoi
oltre 7.000 dipendenti. Nei quattro mesi
successivi la società venne venduta a pezzi
a diverse proprietà, salvaguardando l’occupazione di oltre 3.500 dipendenti. Venne
inoltre creato il GIEM piccole costruzioni, la
Firema nel settore trasporti elettrici e una
società nel settore energia. Dopo due anni,
con la creazione di ABB, tutte le società ex
Marelli vennero acquisite e si unificarono
con il TIBB di piazzale Lodi.
SERVIZI | UNIABITA - 15
POLITICA DELLA CASA
La nuova Imu
penalizza gli abitanti
di case in cooperativa
Comuni e cooperative mobilitati perché il Governo cambi la legge e equipari
il regime fiscale a quello della “prima casa”. Convocata una manifestazione
nazionale di protesta per lunedì 19 marzo alle 11 al Teatro Elfo Puccini di Milano
Il sindaco di Cinisello Balsamo, Daniela Gasparini
“Quella che si sta profilando all’orizzonte è una grande
iniquità. Che le cooperative saranno obbligate a girare sui loro
soci abitanti. Alla faccia di tutti i discorsi sull’equità e la solidarietà. Proprio l’opposto di quello che bisognerebbe fare oggi,
con i bilanci famigliari già messi a dura prova dalla crisi”.
Non usa mezze parole il presidente di UniAbita, Gian Matteo Marangoni, nel commentare l’attuale formulazione dell’articolo 13 del Decreto “Salva Italia” che, ad oggi, penalizza gli
inquilini/soci delle cooperative nonché quelli abitanti in stabili
dell’Aler (l’Azienda Lombarda di Edilizia Residenziale).
Spieghiamo bene che cosa sta succedendo. Un articolo
contenuto nel Decreto “Salva Italia” ribalta un concetto che,
“dopo un percorso a zig zag”, era però entrato nella concreta
applicazione della vecchia Ici, vale a dire l’equiparazione del
trattamento fiscale per i possessori di prima casa con quelli
16 - UNIABITA | SERVIZI
che vivono in una casa assegnata da una cooperativa a proprietà indivisa oppure dalle varie aziende pubbliche di edilizia
residenziale (ex Iacp, oggi Aler).
Il decreto legislativo n. 504/92 consentiva, infatti, di deliberare un’aliquota ridotta, rispetto a quella ordinaria, anche
in favore dei soci di cooperative edilizie a proprietà indivisa.
In questo modo tali alloggi venivano equiparati agli immobili
di proprietà di privati cittadini adibiti ad abitazione principale,
riconoscendo il medesimo trattamento fiscale.
Analogo discorso si concretizzava per gli alloggi di Erp
(edilizia residenziale pubblica) a partire dal 1996. Ecco perché
sia le Cooperative a proprietà indivisa sia lo Iacp lombardo, ora
Aler, hanno versato l’imposta comunale sugli immobili, per le
unità abitative di loro proprietà in Cinisello Balsamo, calcolata
applicando l’aliquota e la detrazione previste per l’abitazione
Gennaio/Marzo 2012
principale. Non solo, il Decreto Legislativo n.93/2008, con cui
il governo Berlusconi ha esentato dal pagamento l’abitazione
principale, ha previsto l’equiparazione alla stessa degli alloggi
Erp adibiti ad abitazione principale degli assegnatari, nonché
gli alloggi appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà
indivisa. Esattamente il contrario di quello che sta per essere
introdotto con la nuova Imu. Ecco spiegate le ragioni per cui il
Comune di Cinisello Balsamo, insieme all’Anci (l’associazione
nazionale dei comuni), e le cooperative sestesi, con l’Alleanza
delle cooperative, chiedono con forza a Governo e Parlamento
una modifica della norma che consenta di equiparare l'aliquota IMU per alloggi a proprietà indivisa a quelli per la prima
casa, così come avveniva con la vecchia Ici.
Si tratta di una questione di “diritti del cittadino”, come
ha ribadito con forza il sindaco di Cinisello Balsamo, Daniela
Gasparini, nel corso di una conferenza stampa convocata di
concerto con le tre principali cooperative edilizie cinisellesi,
UniAbita, La Nostra Casa e Diaz. Una misura socialmente discriminatoria e, pur in una condizione di emergenza economica per le casse del governo, politicamente miope, che si chiede
di modificare (e una lettera con questa richiesta è stata inviata
dal sindaco al ministro dell’economia Mario Monti).
“La storia di Cinisello Balsamo - ha ricordato ancora il
sindaco, Daniela Gasparini - è caratterizzata dal prezioso
Gennaio/Marzo 2012
apporto del sistema cooperativo che nel tempo ha risposto
all’esigenza di case in affitto, oggi rischia di essere penalizzato e con esso i suoi inquilini-soci in quanto si ritroveranno a pagare un’aliquota superiore all’aliquota prevista per
le abitazioni principali. Sono infatti circa 4.000 gli alloggi
a proprietà indivisa che sono stati realizzati dalle cooperative locali e da fondazioni senza fini di lucro in risposta al
bisogno di “casa” per coloro che non hanno sufficienti risorse per acquistarla. L’affitto è convenzionato e permette
contratti con una percentuale inferiore (oltre il 30 per cento)
a quelli di mercato: in una fase come questa, in cui non ci
sono denari pubblici per rispondere all’emergenza abitativa,
le cooperative costituiscono un’importante supporto all’ente
pubblico”. Da qui la richiesta, pressante e urgente, di tornare alla normativa Ici precedente che riconosceva agli alloggi
assegnati di proprietà delle cooperative edilizie a proprietà
indivisa e degli Aler il medesimo regime fiscale previsto per
le abitazioni principali.
Per protestare contro questo provvedimento iniquo
è stata convocata una manifestazione nazionale per lunedì 19 marzo alle ore 11 presso il Teatro Elfo Puccini di
corso Buenos Aires 33 a Milano. All'iniziativa presenzieranno parlamentari e amministratori pubblici. È importante una presenza numerosa dei soci.
SERVIZI | UNIABITA - 17
COOPERATIVA DI ABITANTI
La diversità
è la nostra forza
Intervista a Benedino Calzolari, coordinatore del corso Adest,
per conoscerne da vicino obiettivi e sviluppi
di Fiorenza Melani
Come è ormai consuetudine della nostra rivista, continuiamo
a seguire i lavori del gruppo Adest, il progetto di rinnovamento
del consiglio di amministrazione di UniAbita che sta impegnando venti giovani in un lungo percorso formativo. Il ciclo delle
lezioni frontali - che ci ha visti impegnati da luglio dell'anno
scorso e proseguirà fino a fine marzo - sta giungendo al termine e, mentre si apre per noi corsisti la fase di elaborazione di
progetti, abbiamo chiesto a Benedino Calzolari, coordinatore
del percorso formativo, di raccontarci l'esperienza e tracciare
un primo bilancio. Calzolari ha avuto modo di interagire con
i corsisti in modo approfondito durante il modulo di lezioni
dedicate alla costruzione della leadership, che lui stesso ha
condotto. Ci è sembrato quindi interessante raccogliere le sue
opinioni dopo questa esperienza.
Il corso è strutturato in 30 incontri che affiancano lezioni dedicate alla gestione economico-finanziaria delle
cooperative a lezioni dedicate a sviluppare competenze
comunicative e manageriali. Vuole ricordarci il perché di
questa scelta?
Spesso si trascura che, per mettere in condizione i neoconsiglieri di amministrazione di esercitare al meglio la propria
funzione, è fondamentale una buona capacità di comunicazione, che superi la dotazione naturale delle persone. Spesso eccellenti intuizioni o decisivi contributi individuali vengono tra18 - UNIABITA | SERVIZI
scurati o non raccolti all’interno dei gruppi (tra cui i consigli
di amministrazione) perché i partecipanti non li sorreggono
con adeguate capacità espressive. Spesso non si ascolta con
la dovuta attenzione o non ci si pone la domanda se abbiamo ben capito tutto quanto è stato detto... È evidente che la
carenza di questo atteggiamento non favorisce l’interazione
e l’integrazione dei nuovi col gruppo e del gruppo coi nuovi.
Nella scelta dei partecipanti al corso avete dovuto
operare una grande selezione. Quali criteri vi hanno
guidato?
Criteri molto semplici: disponibilità a investire su se stessi e al sacrificio personale del proprio tempo libero (ricordo
che gli orari sono una volta alla settimana dalle 18 alle 22, e
una volta al mese il sabato mattina); curiosità e interesse per
il mondo cooperativo e per UniAbita in particolare; nessuna
attesa di benefici e un orientamento generale a impegnarsi,
in futuro, in cooperativa. Oltre, naturalmente, a una buona
cultura di base, a una significativa esperienza di vita e di
lavoro, a una vivacità intellettuale almeno intuibile...
Delle 300 domande ne abbiamo, a malincuore, ma obbligatoriamente, scartata una metà sulla base di criteri oggettivizzanti (età, titolo di studio, tipologia professionale…).
L’altra metà ha invece costituito una graduatoria da cui abbiamo attinto i primi 25 partecipanti (ridotti poi a 20).
Gennaio/Marzo 2012
E nella scelta dei docenti?
Tre elementi fondamentali: competenze delle materie trattate e del sistema cooperativo, derivata da conoscenza e da
esperienze; capacità di portare esempi di vita professionale
vissuta, di casi esemplari ma direttamente partecipati, di integrare la teoria con applicazioni immediate; capacità didattica,
intesa nella qualità dei contenuti della lezione, del tenere viva
l’attenzione, di stimolare la partecipazione.
Il gruppo è giunto ormai al termine delle lezioni frontali. Uno dei moduli l'ha impegnata direttamente come
docente e questo le ha permesso di conoscere il gruppo
da vicino. Come le è sembrato? Quali sono i punti di forza e di debolezza? Quali le motivazioni e gli interessi?
Quali i tratti distintivi più interessanti (sia di gruppo che
individuali)?
Il gruppo è molto eterogeneo, per esperienze, formazione
e approccio culturale di ciascuno (e questo è stato un obiettivo, nella convinzione che la differenza produca ricchezza!).
La diversità e la varietà degli approcci e dei punti di vista alle
questioni consente di affrontare tutti i temi da angoli e prospettive differenti, ciascuna, di per sé, meritevole di attenzione. Questo produce quel tratto distintivo che io definisco “intelligenza olistica", cioè una capacità di analisi e giudizio del
gruppo superiore alla somma delle singole intelligenze.
Alla fine del IV modulo, tenuto da me, abbiamo condotto uno straordinario esperimento grazie anche all'aiuto di
Matteo Accornero, un partecipante al corso che si è speso
nell'elaborazione di un metodo quasi scientifico, individuando i punti di forza di ciascuno all'interno dell’interazione di
gruppo. Abbiamo così scoperto che nel gruppo Adest ci sono
3 negoziatori, 3 comunicatori, 7 metodologi, 3 creativi, 4
realizzatori. Una bella miscellanea di attitudini, quindi, che
fa ben sperare per il futuro...
Tracciando un bilancio conclusivo di questa prima parte, le sembra che gli obiettivi siano stati raggiunti? Siete ancora soddisfatti della scelta fatta tra i candidati?
L’obiettivo finale resta la possibilità di integrare nel medio periodo e con le modalità previste dalla cooperativa il
consiglio di amministrazione, con l’inserimento di alcuni
(magari prima o poi quasi tutti...) dei partecipanti al progetto (n.d.r.: ricordiamo che l'ingresso nel consiglio di amministrazione di UniAbita è vincolato all'elezione da parte
dei soci). La fase formativa, che finirà alla fine di marzo, è
propedeutica a un maggior avvicinamento alla cooperativa,
che avverrà dapprima con dei lavori di gruppo e, successivamente, alla conclusione del progetto Adest, con la partecipazione a commissioni della cooperativa o ad altri momenti
istituzionali. Il resto si vedrà più avanti.
Il gruppo Adest
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SERVIZI | UNIABITA - 19
SERVIZI DI COMUNITÀ
Una giornata
alla Residenza
del Sole
In compagnia della dott.ssa Bonfanti abbiamo trascorso
un pomeriggio nella struttura socio-sanitaria di via Bernini
del Consorzio Il Sole.
Tante le attività, dal mattino fino all’ora del silenzio
di Caterina Paola La Grotteria
RESIDENZA
CONSORZIO
il
Lo staff della RSA
Presidente
Direttore
3 medici (di cui 1 direttore sanitario e 1 fisiatra)
1 psicologa
37 personale assistenziale (tra ASA e OSS)
5 fisioterapisti
9 infermieri
4 animatori
1 musicoterapista
1 motricista
3 personale amministrativo
1 custode
2 centraliniste
1 addetta alla lavanderia
Personale di cucina e pulizia
20 - UNIABITA | SERVIZI
del
SOLE
Sole
R E S I D E N Z A
S A N I T A R I A
ASSISTENZIALE
I servizi medici della RSA
•Servizi Medici: Dal Direttore Sanitario dipende l’operato dei medici della Residenza del Sole. Esegue un controllo diretto
sull’attività del personale infermieristico
e ausiliario, vigilando sul buon andamento
sanitario all’interno della struttura. A tutti
gli ospiti è garantita l’assistenza medica
24 ore su 24: il medico responsabile, così
come i suoi collaboratori, sono presenti
dal lunedì al sabato e garantiscono inoltre
la reperibilità nelle ore notturne e nella
giornata di domenica.
•Psicologo: cura le relazioni con i parenti,
si occupa di accoglienza e nuovi ingressi, offre al bisogno colloqui di sostegno
psicologico, coordina Alzheimer Cafè e la
Casa del Sole.
•Fisioterapisti
•Ogni ospite ha un Piano di Assistenza
Individuale (PAI): steso a una settimana
dall’ingresso, e rivisto ogni sei mesi dall’equipe di medici, vuole seguire il percorso
del paziente in tutti i suoi aspetti (clinici,
infermieristici, sociali, assistenziali, psicocognitivi, motori). L’obiettivo che si pone
il personale della RSA è quello di condividere i risultati con i parenti dell’ospite,
che in questo modo si sentono coinvolti
nel percorso di vita dei loro cari.
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Eguaglianza, imparzialità, partecipazione, efficienza ed
efficacia, continuità, diritto di scelta: recitano così i valori della
RSA Residenza del Sole proposti in una Carta dei Servizi (si
può leggere integralmente sul sito web www.consorzioilsole.
it/rsa/) che vuole essere prima di tutto una dichiarazione di
intenti. Alla base, la consapevolezza di offrire alla comunità
un servizio di primaria importanza e la volontà di farlo mantenendo standard di cura e di rispetto degli ospiti molto alti.
Siamo andati a visitare la Residenza, quasi senza preavviso, in un tardo pomeriggio di febbraio. Appena entrati, la
prima cosa che ci ha colpito è stato il suono. Risa sommesse,
vociare, capannelli di ospiti che chiacchieravano lungo il corridoio principale e nelle sale di ritrovo. Ecco, la prima impres-
Gennaio/Marzo 2012
sione è stata quella di essere arrivati in un luogo piacevole,
dove la terza età - pur con tutte le patologie che si ritrovano
in questo tipo di strutture rivolte ad anziani non più autosufficienti - fosse vissuta e percepita anche come momento di
incontro e di scambio.
A farci da Cicerone, in questo breve viaggio di conoscenza,
la dottoressa in psicologia Cristiana Bonfanti, recente “acquisto” della Residenza, che si occupa dell’accoglienza dei nuovi
ospiti, tiene i rapporti con i parenti e, al bisogno, offre colloqui
di sostegno psicologico per i degenti in difficoltà.
Ci troviamo, ovviamente, a Cinisello Balsamo, in una struttura di recente costruzione immersa nei campi ancora coltivati
a mais e grano del Parco del Grugnotorto. La stessa Residenza
del Sole ricorda, con la sua architettura moderna e razionale,
le costruzioni rurali che un tempo costellavano questa zona.
“Possiamo ospitare fino a 60 pazienti, divisi in tre nuclei
da 20 posti, uno dei quali è stato trasformato in nucleo protetto riservato ai pazienti che soffrono di demenza e disturbi
comportamentali che necessitano di un carico di assistenzialità più elevato - ci dice la dottoressa. Sono, inoltre, attualmente
in opera i lavori di ampliamento che porteranno a giugno di
quest’anno all’apertura di due nuovi nuclei residenziali da 20
posti ciascuno. Abbiamo 8 camere doppie e 4 camere singole
per ogni nucleo. Inoltre disponiamo di 4 posti letto nel centro
diurno (CANS), un ricovero temporaneo per pazienti che hanno subito fratture importanti o semplicemente per offrire un
periodo di sollievo alle famiglie”.
I nostri ospiti sono di due tipi: gli ospiti della Residenza
Sanitaria Assistenziale (RSA) che risiedono stabilmente presso
la struttura presentando limitazioni di autonomia fisica, psichica e sociale che impedirebbero un’adeguata assistenza domiciliare; e quelli che frequentano il Centro Diurno Integrato
- spiega ancora la dottoressa Bonfanti. In questo caso si tratta
in genere di anziani fragili, non in grado di essere totalmente
autonomi, che vengono portati da noi la mattina e qui ricevono cure mediche, partecipano ai laboratori di intrattenimento,
pranzano - e cenano in alcuni casi - per poi tornare nelle loro
case per la notte”.
La giornata, alla Residenza del Sole, inizia di buon mattino
proprio con l’arrivo degli ospiti del Centro Diurno, mentre il
personale interno nel frattempo si occupa di far alzare e somministrare le terapie ai residenti. Segue poi il momento della
SERVIZI | UNIABITA - 21
SERVIZI DI COMUNITÀ
Alimentazione, un corso insegna
a gestire sovrappeso e obesità
colazione, la fisioterapia di gruppo o singola nella palestra
attrezzata, le eventuali visite mediche (in loco sono presenti
due medici e 9 infermieri) e dalle 10.30 alle 12.00 i laboratori
nel grande salone polifunzionale. In genere si tratta di lavori
a maglia, uncinetto, piccola bigiotteria per le donne che seguono numerose i corsi; mentre gli uomini, in minoranza, si
dedicano più che altro alla pittura o ad attività individuali.
A mezzogiorno in punto si pranza e segue qualche ora di
relax: c’è chi dorme, chi legge o guarda un po’ di tv in camera, mentre gli ospiti del centro diurno posso riposare in una
camera dedicata arredata con poltrone reclinabili, anche se
in genere preferiscono rimanere a chiacchierare un po’ tra di
loro nella sala bar.
Dopo la merenda delle 15.30 seguono i laboratori del pomeriggio, a metà tra il ludico e la stimolazione cognitiva: uno
staff di 4 animatori, una musicoterapista e una motricista si
alternano, coadiuvati dai volontari dell’Associazione Amici
della Residenza del Sole, coinvolgendo gli ospiti in cruciverba,
tombolate, animazioni musicali, giochi di gruppo e cineforum.
Una volta al mese, poi, è prevista un’uscita per andare al cinema e, una tantum, gite giornaliere organizzate.
“E così siamo arrivati a sera - racconta la psicologa - si
cena, e poi gli ospiti si preparano o vengono preparati dal personale assistenziale per la notte. Alle nove e mezza, sono tutti
a dormire”.
22 - UNIABITA | SERVIZI
La terapia comportamentale, attualmente considerata la risposta scientifica più avanzata per la
gestione delle problematiche legate a una scorretta alimentazione, è alla base della nuova proposta del Poliambulatorio Il Sole di Cinisello Balsamo. Il corso, tenuto dalla dott.ssa Chiara Galli,
endocrinologa specializzata in obesità e disturbi
del comportamento alimentare, è articolato in
tre incontri di gruppo, dove si affronteranno le
seguenti tematiche:
• il controllo del peso corporeo e il comportamento alimentare;
• il valore nutrizionale degli alimenti e un nuovo
stile di vita attivo;
• le tecniche cognitivo-comportamentali. La capacità di seguire una dieta e controllare la spinta
a mangiare non è solo frutto della corretta gestione dei propri impulsi ma è, soprattutto, dovuta all’apprendimento di tecniche particolari come
l’automonitoraggio, il controllo degli stimoli, le
attività alternative e il problem solving.
Il corso vuole offrire una conoscenza di base
sufficiente per insegnare ai pazienti a gestire
consapevolmente il proprio peso corporeo e può
essere effettuato sia come esperienza unica sia
per affiancare l'intervento standard dietetico e
farmacologico.
Gli incontri si terranno presso il Poliambulatorio
Il Sole dalle 19.00 alle 20.30 nei giorni:
venerdì 16 marzo;
venerdì 23 marzo;
venerdì 30 marzo.
Costo: 10 euro a incontro.
La prenotazione è obbligatoria.
Per prenotazioni: tel. 0266041157
[email protected]
Il Poliambulatorio Il Sole festeggia
il nuovo incarico del dottor Vignati
All’interno del Dipartimento di Medicina
dell'Ospedale Sant'Anna di Como, diretto dal
prof. Domenico Pellegrino, a partire dal 2012 è
stata avviata una struttura specialistica di endocrinologia dietetica e obesità coordinata dal dr.
Fabrizio Muratori, che si avvarrà della collaborazione del dr. Vignati e del dr. Di Sacco. Questo
centro, oltre all’attività ambulatoriale e clinica,
intraprenderà protocolli di ricerca volti a identificare nuovi possibili approcci all’obesità.
Il dottor Federico Vignati, oltre a collaborare da
anni con successo con il Poliambulatorio del Consorzio il Sole, è anche segretario nazionale della Società italiana dell’obesità (SIO) e membro
della Fesin (Federazione delle Società Italiane di
Nutrizione).
Gennaio/Marzo 2012
LE NOSTRE
INIZIATIVE
IMMOBILIARI
SERVIZI DI COMUNITÀ
Turisti,
non per caso,
a Milano
Il gelo di fine febbraio non ha disturbato l’ottima riuscita
della gita alla Pinacoteca Ambrosiana,
al Cenacolo e a Santa Maria delle Grazie
di Mara Negri
Santa Maria delle Grazie, Milano
Spesso mi sono domandata se dovessi accompagnare un'amica turista a Milano, dove la porterei? Sarei in grado di suggerire qualche interessante itinerario? La risposta che mi sono
data è stata un bel “no”. Al di là delle tappe consuete piazza
del Duomo, la Scala, le vie dello shopping e forse poco altro
ancora, riconosco la mia colpevole ignoranza sui luoghi della
mia città natale.
Ora che sono “diversamente giovane” e con un po' di tempo libero, mi piacerebbe poterla conoscere e apprezzare più
consapevolmente. Forse questo vissuto non è solo mio, visto
il successo ottenuto dalla proposta di Mondo Auprema che
sabato 4 febbraio ha coinvolto ben 75 partecipanti soci e non
di UniAbita, in visita alla Pinacoteca Ambrosiana, al Cenacolo
vinciano e a Santa Maria delle Grazie, un itinerario che è stato
24 - UNIABITA | SERVIZI
poi ripetuto il sabato successivo per i soci della cooperativa
di Muggiò.
La giornata era freddissima, il termometro segnava 5° sotto zero, ma tutti imbacuccati, come se dovessimo recarci in
montagna, piuttosto che per le vie del centro di Milano, siamo
partiti per essere a nostra volta turisti.
Accompagnati da Giulio, guida molto competente e di piacevole dialettica, siamo entrati alla Pinacoteca e alla Biblioteca Ambrosiana, salotto della cultura, meravigliosamente conservata e straordinariamente affascinante con i suoi antichi
volumi, meticolosamente esposti in preziosi scaffali che arrivano fino al soffitto. Difficile è resistere alla tentazione di consultarli, di sfiorarli almeno, lasciando fuori la rumorosa modernità
e perdersi nell'antico e silenzioso sapere che conservano!
Gennaio/Marzo 2012
A proposito: lo sapete che, iscrivendosi alla Ambrosiana, tutti i
volumi sono disponibili alla consultazione?
Parte del Codice Atlantico è qui esposto, ed è sbalorditivo
constatare come l'ingegno di Leonardo abbia attraversato tutte le arti e le scienze, tanto da essere ancora fonte di studio
e ricerca.
Ma qui non ci fermiamo e via un'altra volta al gelo per visitare il Cenacolo presso Santa Maria delle Grazie. Il piacevole
racconto di Giulio ci ha illustrato la simbologia di ogni apostolo nella tavolata dell'Ultima Cena, alla scoperta di particolari
del dipinto che non è facile cogliere, se non si è guidati da un
esperto.
Entriamo con discrezione nella misteriosa Sacrestia del
Bramante, arredata con armadi intarsiati, dove le preziosità di
legni per colore e natura diversi, compongono mirabili decori
di ingegnoso artigianato. Il racconto di un passaggio segreto
esistente, che collegava al convento, suscita la nostra fantasia,
complice la lettura del “Codice da Vinci”: chissà quali intrighi
si saranno nascosti dietro l'austerità domenicana?
La visita a Santa Maria delle Grazie, imponente sia nella
struttura esterna che interna, ha concluso la Milano da turisti,
con la soddisfazione di saperne un po' di più. Una bella anche
se glaciale giornata, che ha riscosso l'entusiasmo di tutti, suggerendo a Stefania altre mete milanesi da organizzare, magari
in primavera, senza rischi di congelamento ai piedi o di improvvide influenze.
I prossimi viaggi di Mondo Auprema
Pasqua a Magliano in pullman – tra il sacro e il profano 5 – 8 Aprile 2012
Soggiornando al Borgo Magliano Resort si avrà l'opportunità
di effettuare gite giornaliere, per assistere alla lavorazione
dei togliere tipici formaggi toscani e acquistare prodotti tipici.
Si andrà a Roselle, dove oltre duecento figuranti in costume
daranno vita alla rievocazione della Via Crucis. La domenica
di Pasqua si potrà assistere alla lunga processione che si snoda lungo il paese di Porto Santo Stefano e si conclude con la
benedizione del mare. Bus da Cinisello Balsamo/Muggiò/
Milano, soggiorno in pensione completa con bevande, pranzo pasquale al Borgo Magliano Resort : quota socio in camera
doppia €320.00, quota socio in camera singola €330.00,
minimo 30 partecipanti.
Umbria e Toscana in pullman
22-27 Aprile 2012
Visite ad Assisi, dove la fede si mescola alla storia, Gubbio, arroccata sulla collina, Perugia, dove la storia ha stratificato le
sue tracce in opere sublimi, alle Cascate delle Marmore dove
l’acqua scende fragorosa. Poi si passerà a Siena, soggiornando presso Borgo Magliano Resort .
Iscrizioni entro 20 marzo - Quota soci €660,00.
Il gruppo all'ingresso della biblioteca Ambrosiana a Milano
Gennaio/Marzo 2012
SERVIZI | UNIABITA - 25
SERVIZI DI COMUNITÀ
Il cambiavento
della storia
La vera innovazione ha bisogno di materiali
già sedimentati e noi siamo le foglie nuove
di un albero antico (Saj Retona)
di Renato Seregni
Renato Seregni (al centro) durante una delle ultime iniziative del Circolo Auprema
C’era un tempo in cui, sulla base delle Scritture, l’uomo si
credeva signore del creato, abitatore di un pianeta al centro
dell’universo attorno al quale tutto ruotava. Dopo Copernico e
Galileo abbiamo saputo di abitare un magnifico sasso vagante
alla periferia della Via Lattea. Dopo Darwin abbiamo scoperto
di essere la componente più evoluta di una grande famiglia di
primati. Dopo l’analisi molecolare del dna abbiamo saputo di
avere con gli scimpanzè un’identità coincidente al 98 per cento. Dopo Freud abbiamo scoperto di non conoscere nemmeno
interamente noi stessi, essendoci in ciascuno di noi una parte
irraggiungibile chiamata “inconscio”. Dopo Einstein abbiamo
saputo di non poter essere certi di ciò che constatiamo con i
nostri sensi e perfino con i nostri strumenti.
Secoli di disillusioni e di sconfitte, alle quali s’è aggiunta
26 - UNIABITA | SERVIZI
negli ultimi anni la consapevolezza che la stessa esistenza del
genere “Homo” è solo la concatenazione di incroci e biforcazioni casuali. Sintesi ottenuta con la compiacenza enigmistica
di parole sempre nuove e sempre le stesse. Tuttavia non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare
le stesse cose. Siamo viandanti e percorriamo strade contorte
senza consultare le mappe del cosa, come e perché. Imperativi
trascurati nella palude del pensiero debole dove si parla con
la pancia: slogan premasticati, giudizi sbrigativi, scelte impositive, il tutto infarcito di lusinghe. Le riflessioni infastidiscono,
gli approfondimenti ignorati. La sciatteria accetta qualsiasi
cosa proposta nella società, sazia di nulla che presume già di
sapere tutto.
Questa la radiografia di un paese sospeso, senza memoria,
Gennaio/Marzo 2012
che si affida alle certezze mobili spacciate come verità assolute, mellifluamente imposte dal mondo politico, dirigenziale o
servile al sistema. Chi tiene la borsa impone il suo volere, alle
volte neppure finalizzato a un disegno se non al mero costoguadagno, quindi: gestione manageriale guidata dalla pigrizia
intellettuale, se mai questa vi fosse.
“In mezzo mar siede un paese guasto” (Dante, Inferno XIV,
94). Ieri come oggi. L’intolleranza verso la disuguaglianza professata da cattivi maestri alimenta la paranoia dei fanatici e
arma la mano dei violenti. Governanti disonorevoli, causa del
degrado della scena pubblica e della zavorra ingannevole che
ha determinato il passaggio da una democrazia ragionante al
populismo schiamazzante. Che fare? Imperativo porci domande sul cosa, come e perché. Noi soli?
Conclamato che la civiltà risulta l’insieme di condizioni di
vita materiale, sociale, spirituale, elaborate da un popolo, o
da vari popoli, attraverso la storia, è opportuno fare gruppo
per consultarci, aggiornarci e approfondire, fare palestra su
temi sempre attuali, dal sapore universale, pure nella innegabile complessità e senza proporci come vessilliferi di una
sola parte. Civiltà significa cultura, quindi, una descrizione
della realtà, quale strumento per il cambiamento, scelta di un
punto di vista e come collocarsi per capire e operare. Non soli,
bensì solidali nell’impegno condiviso, nei rapporti col vicinato,
sul lavoro, nella città, quindi negli specifici luoghi di conflitto
tra progetto comune e bisogni individuali che esigono risposte
non egoistiche e soluzioni non speculative.
L’avvio del nostro progetto “Osservatorio”, giunto al terzo anno, propone il tema della “Complessità”: la necessità di
conoscere per riflettere su diversi ambiti, capaci di analizzare
situazioni, ipotizzare variabili e, qualora convincenti, diventare proposte. Un approfondimento sul tema utilizzando i
linguaggi della musica, dell’arte, del teatro e del cinema. Se
la cultura implica conoscenza, applicazione e metodo e tali
approfondimenti esprimono un presidio e un viatico per fare
politica, nell’accezione nobile del bene comune, noi dobbiamo
provarci.
Un uomo senza impegno politico, è un uomo senza qualità, un uomo a cui manca una parte fondamentale di esperienza e di vita, manca la capacità di passare dalla dimensione
personale alla dimensione collettiva con la volontà di superare
il muro spesso del proprio egoismo e l’attitudine di dire quello
Gennaio/Marzo 2012
che pensa dopo aver pensato a ciò che dice. Considerando che
il valore della lotta va al di là della vittoria o della sconfitta, è
nelle difficoltà del quotidiano procedere che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera le difficoltà
supera se stesso, senza essere superato.
Al Maglio va in scena “Cena con delitto”
di Mara Negri
A grande richiesta dallo scorso anno venerdì 10 febbraio ha
preso il via, al Maglio di Sesto San Giovanni, il secondo ciclo
di “Cena con delitto”, con una partecipazione di un centinaio
di persone, impegnate a risolvere la trama intricatissima del
giallo “Backstage - La televisione uccide”.
Non possiamo dire che le condizioni meteo ci abbiano aiutato nell'incentivare le presenze. Fino all’ultimo, nonostante le
numerose adesioni telefoniche, temevamo un clamoroso flop,
in quanto per venerdì era prevista neve. Ma, alla fine, la nostra
serata in “giallo” ha attirato tutti.
Il Maglio è sempre un luogo accogliente e piacevole, la contaminazione tra la storia operaia e la riconversione in luogo
aggregativo lo rendono molto speciale, la qualità della cena è
ottima, come pure il servizio.
La vicenda del giallo si è svolta su un set televisivo, dove invidie, desideri di vendette e traffici compromettenti si sono
susseguiti fino al delitto di una giornalista scomoda, e tutti
noi, investigatori novizi, dovevamo indagare per scoprire colpevole e movente.
Divisi in gruppi sotto la guida di un novello Tenente Colombo,
con tanto di consunto impermeabile, ci siamo adoperati per
dipanare la complessa storia con uno spirito che da una bonaria competizione iniziale diventava via via scambio di pareri
tra i diversi gruppi in evidente difficoltà a risolvere il caso.
Sorprendente l'acume del nostro tavolo, la fantasia delle domande da rivolgere ai personaggi possibili assassini, non si
discostava dal chiedere: ”A lei piace il caffé?” (avvelenato e
causa del delitto...).
Comunque i vincitori ci sono stati: primo premio al tavolo che
ha individuato il colpevole, secondo premio al tavolo che ha
fornito la risposta più strampalata, suscitando l'ilarità della
compagnia e del pubblico.
Serata un po' sopra le righe, che ha saputo conciliare convivialità e spirito di gioco, sollecitando l’attenzione al particolare e una certa capacità intuitiva di ascoltatori protagonisti
attivi, e che ha visto la presenza di numerosi giovani.
Il prossimo appuntamento è per giovedì 29 marzo, ancora al
Maglio, per assistere al giallo “Punto, a capo - Chi ha ucciso
Laura Palmi?”. Non fatevelo scappare!
SERVIZI | UNIABITA - 27
COOPERATIVA DI ABITANTI
I nuovi abitanti
dell’Hinterland
Lo Spazio Talamucci ha ospitato la presentazione
del libro curato da Aldo Silvani, per conto del Cespi,
che presenta venti storie di migranti a Sesto San Giovanni
di Laura Rischitelli
Aldo Silvani (al centro) con Nasma, Janet, Siri e Cristina che hanno letto frammenti delle storie contenute nel libro - foto di Jacopo Altobelli
Aspettative, voglia di migliorarsi, lavoro, casa, fatica: un
alfabeto comune che si ritrova in venti storie, venti persone
che raccontano cosa li ha spinti lontano dal proprio Paese,
dalla propria famiglia per venire qui, nei Comuni della cintura
milanese. Questo si legge in “I nuovi abitanti dell’Hinterland.
Storie di migranti a Sesto San Giovanni”, pubblicato da Atì
editore per conto del Cespi, il Centro studi problemi internazionali di Sesto San Giovanni. Il libro è nato da un’idea di Aldo
Silvani, medico e direttore sanitario dell’ambulatorio per stranieri della Caritas salesiana sestese. Il lavoro, che svolge anche
all’ambulatorio della Casa della Carità di Milano, lo ha portato
28 - UNIABITA | SERVIZI
a contatto con tanti immigrati. Da qui la voglia di conoscere
più da vicino le loro storie, attraverso una ricerca nuova, che
non fosse funzionale ai numeri. La raccolta delle storie, lunga
un anno, è stata realizzata da Stefano Tresoldi, Ilaria Pegoli,
entrambi del Servizio civile internazionale, e da Jacopo Altobelli. Muniti di registratore, hanno incontrato tante persone,
hanno vinto pudori e resistenze, si sono fatti raccontare.
L’immigrazione è un destino
“Questi immigrati sono tra noi per restare, per condividere
il futuro del nostro Paese. L’immigrazione non è una parentesi,
Gennaio/Marzo 2012
ma un destino”. Lo ha detto Giovanni Bianchi, durante l’affollatissima presentazione
del libro allo Spazio Talamucci di Sesto San
Giovanni. E i numeri lo confermano: “Sono
65 i Paesi da cui provengono i genitori dei
bambini che frequentano le scuole sestesi - ha spiegato. Un lombardo su dieci, un
milanese su sei è immigrato. I bambini stranieri sono uno ogni cinque a Milano”. Un
processo inarrestabile, nei numeri e nella
realtà, a cui però non corrisponde una normativa adeguata. Nei racconti, ad esempio, il rilascio del permesso di soggiorno è
sempre un’incognita frustrante, legato, se
va bene, a un lavoro regolare oppure a situazioni illegali. E spesso, visto che il permesso ha una durata
di due anni, arriva nelle mani tardi, quando ormai sta per scadere. “In Parlamento - ha continuato Bianchi - esiste più di un
disegno di legge sulla cittadinanza che prevede il passaggio
dal tedesco ius sanguinis al francese ius soli. Una cittadinanza
concessa a chi è nato e vive sul territorio snellirebbe i tempi,
che oggi sono di 10-12 anni”.
Una casa, non un posto letto
La preoccupazione per la casa in queste storie, al pari
del lavoro, è un altro tema che torna spesso. Il più delle volte si tratta di un posto letto temporaneo, magari affittato a
caro prezzo, che fa parte di quell’economia sommersa legata
all’immigrazione. Questo rende la persona fragile, sola. Perché
la casa è il luogo dove si costruiscono relazioni. Mara Negri,
coordinatrice dell’area cultura di UniAbita, ha raccontato l’impegno della cooperativa anche nel promuovere cosa sia l’abitare: il rispetto dei diritti e dei doveri e la coesione nella diversità. “Sesto è una città di migranti - ha raccontato Mara Negri -,
sono arrivati prima dal Nord e poi dal Sud. La società sestese
è sempre stata contaminata da varie culture”. E il mondo cooperativo si sta preparando a cogliere la sfida di costruire case
per i cittadini stranieri. “È già prevista una casa nel quartiere
che sorgerà alla Bergamella. Ci stiamo preparando per favorire la coesione, il confronto e la crescita insieme”. Una sfida
che ha il nome di progetto Arcobaleno, e che sarà scandita da
incontri che raccontano storie comuni e percorsi d’identità tra
culture diverse. A partire dalla scuola: “Nell’istituto Rovani di
Sesto - ha spiegato Mara Negri - stiamo programmando tante
iniziative per bambini e adulti. Spero che UniAbita impari a
diventare regista per nuovi quartieri”.
Gennaio/Marzo 2012
Le storie prendono il sopravvento
Uno dei ricercatori, Stefano Tresoldi, ha spiegato i motivi che l’hanno spinto a far parte del progetto:
“M’interessava la rappresentazione
dell’immigrazione. Prima, con gli arrivi dall’Albania, l’immigrazione è stata
presentata come una minaccia, poi,
dopo l’11 settembre, come uno scontro tra culture. Di fatto i migranti sono
sempre stati visti come un problema,
un’emergenza, ma mai come persone”.
Aldo Silvani, l’autore, non ha dubbi: “Questo libro è dei migranti, è opera loro, ho selezionato le storie e le ho
rese leggibili, mantenendo il parlato. Al di là delle intenzioni, mi sono accorto che la parola ha preso il sopravvento”.
Del resto l’autore lo dice chiaramente: “Siamo sempre stati
noi a parlare per loro, anche nelle istituzioni. Li cataloghiamo in schemi: difficilmente stiamo ad ascoltare”. L’incontro con i protagonisti del libro è avvenuto essenzialmente
in tre luoghi di Sesto San Giovanni: la scuola d’italiano del
Cespi, il centro Caritas del quartiere Rondinella, la Casa di
plastica che un tempo sorgeva nel quartiere Parpagliona e
oggi non esiste più. “I migranti - spiega Silvani - sono una
popolazione estremamente eterogenea. Nel libro ci sono
le storie di quanti hanno intrapreso un percorso d’inclusione. Non abbiamo intercettato quelli che hanno fallito,
che sono precipitati nella marginalità”. Il ritratto che ne
esce è quello di persone vitali, pronte a scommettere sul
futuro, nonostante le difficoltà. “Non è un caso - racconta
Silvani - che la metà dei bambini nati a Sesto nel 2010 sia
di origine straniera”.
La voce ai protagonisti
Nasma, Janet, Siri e Cristina hanno letto frammenti
delle storie di Karima, Asuncion, Papis e Tamara. Quattro
racconti che parlano del viaggio per arrivare, di legami che
s’interrompono, che si ritrovano, di culture diverse, d’indifferenza, di solidarietà. Infine il racconto di Bilal, egiziano,
una storia tra le storie: “Io non so cosa farò, se tornerò o
resterò qui sempre. Dipende anche da come si troverà mia
moglie. Però dopo sette anni forse è arrivato il momento di
presentarsi. Io non aspetto più il momento che gli italiani
mi chiedano: «Da dove sei arrivato. Come ti trovi». Magari
mi presento io, è ora di raccontarmi”.
SERVIZI | UNIABITA - 29
LE NOSTRE
INIZIATIVE
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UNIABITA
Un avvicendamento
nell’area amministrativa
e forze nuove
per i Servizi di Comunità
Abele Belsito
Roberto Giove, Resp. Amministrazione, bilancio, informatica
Abele Belsito è andato pensione
al suo posto Roberto Giove
Dopo 11 anni spesi a favore della nostra Cooperativa in “onorato servizio”, fatto di serietà,
dedizione e tanto entusiasmo, il dottor Abele
Belsito ha raggiunto il traguardo della meritata pensione. Non sarà facile per i colleghi che
hanno lavorato con lui fare a meno della sua
competenza, ma anche della passionalità e
della vivacità profuse giorno dopo giorno “nella mischia”, dietro la scrivania o ai tavoli di lavoro. Dal primo febbraio scorso il nuovo punto
di riferimento dell'area “Amministrazione, Bilancio, Sistemi Informatici, Amministrazione e
controllo società partecipate” è il dottor Roberto Giove, classe 1953, diploma di Ragioneria
e laurea in Economia e Commercio - indirizzo
Amministrazione di imprese, all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il suo percorso
nel mondo del lavoro si sviluppa nell'ambito di
direzione, amministrazione, finanza e controllo
di società industriali, finanziarie e alberghiere fino al 2005, anno in cui Roberto Giove si
rimette in gioco nella libera professione, in
qualità di Revisore Legale dei Conti. Qui entra
in contatto col mondo della cooperazione, ne
scopre i risvolti più complessi, si convince e si
appassiona degli aspetti legati alla solidarietà
e alla socialità. Oggi, Roberto Giove intende
impiegare tutta la sua professionalità a favore di UniAbita, con l'obiettivo di potenziare
e ottimizzare i validi servizi già disponibili al
socio risparmiatore, di lavorare per il successo
delle future iniziative economico-finanziarie
che saranno messe in campo, di non trascurare l'attività amministrativa “di routine”, tanto
importante per il socio e quindi per la Cooperativa, confermando e ribadendo la validità delle
linee guida già tracciate dal suo predecessore.
Un saluto (ma non è un addio...) e un ringraziamento ad Abele Belsito e un caloroso benvenuto e auguri di buon lavoro a Roberto Giove.
Francesca e Leonardo per far conoscere
e promuovere i tanti Servizi di Comunità
Ormai da alcuni mesi Francesca Berardi e Leonardo D’Agata si stanno occupando della segreteria e del coordinamento di alcuni Servizi di
Comunità. Abbiamo chiesto a questi due giovani collaboratori di parlarci del ruolo che essi ricoprono all’interno di questi servizi. “Forse molti soci non sanno ancora che cosa sono i Servizi
di Comunità. Il nostro ruolo è, o dovrebbe essere, anche quello di farglielo scoprire. I Servizi
di Comunità rappresentano quell'attività della
cooperativa che non si occupa della costruzione
e della gestione di case, ma invece del tempo
libero, della cultura, dei viaggi, della salute e
dello sport. Ogni giorno cerchiamo di informare
i soci sui servizi che la cooperativa offre, nonostante non sia facile, perché diciottomila soci
sono una realtà variegata per età, interessi, bisogni. Il nostro compito è anche quello di coinvolgere gli abitanti delle nostre città, ai quali la
cooperativa - per storia, cultura e valori - propone risposte nuove, non solo per l’abitare ma
anche per lo stile di vita. In questi mesi abbiamo
lavorato con il Circolo Auprema, con l’agenzia
viaggi Mondo Auprema, con il centro sportivo
GCS, con la Fondazione Auprema, tutte realtà
che, insieme ad altre riconducibili a UniAbita,
cercano di integrare all’offerta abitativa servizi
e risorse volte al miglioramento della qualità
della vita. Questo momento di crisi non è facile
neanche per la cooperativa, e forse oggi più di
qualche anno fa diventa fondamentale rendere
sostenibile il sistema dei servizi. Per questo è
importante che i Comitati di Caseggiato si facciano carico delle necessità dei soci, così che il
necessario lavoro di razionalizzazione dei servizi sia calibrato su di essi. Chi ha bisogno di noi
- concludono Francesca e Leonardo - ci trova
negli uffici di Cinisello Balsamo in via Garibaldi
47/49, e di Sesto San Giovanni in piazza della
Info 8, per illustrare i servizi che la coRepubblica
operativa ha messo in campo e, naturalmente,
per ascoltare idee e suggerimenti per migliorare
il nostro lavoro”.
Gennaio/Marzo 2012
RUBRICHE | UNIABITA - 33
tempo libero
Un Barbagianni
alla Cooperativa Agricola
Nuova gestione per il locale di via Mariani.
La scelta del km zero, della sostenibilità
ambientale e di prezzi accessibili.
Qui si trova anche la sede
dei GAStronauti e del presidio Slow Food
di Marta Valota
Natale Gianduzzo, il gestore del "Barbagianni"
“Anno nuovo, vita nuova” dice il detto: ed è
proprio così per il Barbagianni, il bar ristorante situato nella sede di quella che un tempo
fu la cooperativa di contadini e agricoltori del
posto. Tinta di giallo, come il granoturco, la
Cooperativa Agricola di via Mariani 11 a Cinisello Balsamo, che da anni è per gli abitanti
del quartiere un luogo di incontro e di aggregazione sociale, da domenica 19 febbraio ha
aperto le porte a una gestione nuova e ricca
di idee in cucina e dietro al bancone.
Un ritorno alle origini grazie alla scelta del
km zero per il trasporto dei prodotti e della
filiera corta con l’acquisto delle materie prime direttamente dai produttori per garantire
qualità, sostenibilità ma anche prezzi accessibili. “S’inizia ad accogliere i clienti dalle
prime ore del mattino con l’aroma del buon
caffé, dei cappuccini, dei mocaccini e dei nutellini, pensati anche per chi è intollerante al
latte di mucca, per proseguire nel corso della
giornata con pranzi bio, cene tipiche e serate
a ritmo di jazz con l’orchestra Peroli” spiega
il nuovo gestore Natale Gianduzzo. Non mancheranno occasioni di socializzazione come
l’Apericena, proposto ogni giorno a partire
dalle 18.00, per far incontrare le persone e
farle familiarizzare anche con la Cooperativa
34 - UNIABITA | RUBRUCHE
Agricola, o momenti di riflessione come “Disambiguazioni”, un’iniziativa guidata dalla
psicologa Anna Comella, tutti i mercoledì a
partire dal 22 febbraio, per riflettere su se
stessi e sui cambiamenti della società odierna cercando di ritrovare l’armonia e l’equilibrio dentro e fuori di noi. Tra le iniziative in
calendario, c’è anche la “tisana letteraria”
per condividere letture, passioni e saperi sorseggiando infusi colorati e profumati. La scelta accurata dei prodotti da mettere in tavola
come i salumi, i formaggi, il vino, l’olio o le
confetture bio per colazioni e merende di tutti
i gusti, vale anche per la birra: al Barbagianni si trovano chiare, rosse e scure artigianali
pronte per essere degustate. “Un ritorno alla
terra e ai suoi frutti preziosi per consumare in
modo critico ed essere consapevoli di quello
che mettiamo tutti i giorni sulle nostre tavole
- aggiunge Gianduzzo -. Chi fosse interessato
a far parte di un gruppo d’acquisto solidale può approfittarne: il Barbagianni è anche
sede dei GAStronauti e presidio Slow Food”.
Info
Per maggiori informazioni sulle iniziative del Barbagianni e della Cooperativa Agricola si può consultare il sito:
www.agricoladibalsamo.it.
Gennaio/Marzo 2012
tempo libero
Un Caffé Corretto
al Circolo Del Riccio
Nei locali di via Podgora tra vecchi clienti e nuove tendenze.
Una cucina ricca e varia, dai piatti lombardi a quelli etnici.
Nel locale sono in vendita anche i prodotti della Bottega Eco Solidale
di Marta Valota
A metà tra il bar e la vecchia trattoria di una
volta, l’ex circolo cooperativo Renzo Del Riccio di via Podgora 114, oggi “Caffè corretto”,
resta una delle realtà storiche di Sesto San
Giovanni. Appena varcata la soglia si ha la
sensazione di far capolino in una scenografia
felliniana: i vecchi clienti di un tempo sono
ancora lì a raccontarsela, il gestore, dietro
il bancone, è complice discreto delle storie
snocciolate e intrecciate davanti a un bicchiere di vino, le pareti sono colorate di simboli
e bandiere di quel tessuto operaio che rese
viva questa città nel secondo dopoguerra. La
luce è soffusa e i tavoli, semplicemente apparecchiati con tovagliette di carta, sono pronti
a ospitare il menu della settimana. “Questo è
il periodo del cacao – spiega Fulvio Rozza, il
responsabile della bottega Eco Solidale che
gestisce il centro – ma la nostra cucina è ricca e varia: dai piatti lombardi a quelli etnici
preparati con i prodotti del commercio equo
solidale”. Nel rispetto della sostenibilità ci
sono anche i prezzi, perchè “Caffé corretto”
propone a pranzo un menu a prezzo fisso di
10 euro e a cena (la sera è aperto solo da giovedì a sabato) di 16 euro. All’insegna del biologico e nell’ottica di acquistare direttamente dai produttori, il ristorante offre salumi di
Gennaio/Marzo 2012
Fulvio Rozza, il gestore del Caffè Corretto
Magliano, formaggi della latteria della Val di
Scalve e vino di San Colombano. E per chi si
accontentasse di bere acqua, l’ecosostenibilità è garantita grazie a un depuratore che
consente di risparmiare tra le 11 e le 12mila
bottiglie di plastica all’anno. Oltre alla ristorazione, la Bottega Eco Solidale ha obiettivi
educativi e aggregativi: “Vendiamo i prodotti
del commercio equo come il miele, i biscotti, il
caffé e il cacao per sensibilizzare i cittadini a
un consumo diverso e critico e organizziamo
attività culturali e ricreative per incentivare
l’incontro e la comunicazione tra generazioni
diverse”. Perchè accanto agli storici clienti,
qui, la domenica, ci passa anche la squadra
di rugby di Sesto San Giovanni per un pranzo
gustato e goduto tra pareti familiari.
Info
Per maggiori informazioni sulle iniziative, i menu e le prenotazioni al Caffè
Corretto, telefonare allo 02 22479735.
SERVIZI | UNIABITA - 35
UNIABITA
Dal giorno della memoria
al pellegrinaggio
di maggio
I soci che sono interessati a partecipare al viaggio
nei lager di Gusen e Mauthausen possono
presentare la loro richiesta
presso gli uffici della cooperativa
Probabilmente ha ragione Boris Pahor, il
grande scrittore triestino di lingua slovena,
quando ricorda che l’Italia è l’unica nazione
europea che ha ben due giorni dedicati alla
memoria (la giornata della memoria per ricordare le vittime del nazifascismo il 27 gennaio e il giorno del ricordo per ricordare le
vittime delle foibe sul confine orientale il 10
febbraio) ma è anche l’unica a servirsene non
per chiedere scusa ma per esigere scuse.
Il necessario esercizio della memoria deve
invece essere alimentato dalla conoscenza
e dallo studio della nostra storia. Solo così
si crea consapevolezza e coscienza. Limitarsi
alla sola commemorazione serve a poco. Inoltre, in più di un’occasione, queste ricorrenze
sono spesso occasione per manifestazioni
ufficiali appesantite da un protocollo inutilmente burocratico e da una stanca ritualità.
Tutto ciò è spesso causa del distacco e del
disinteresse di tanti cittadini, soprattutto delle ultime generazioni, verso le quali, invece,
l’esercizio della memoria è particolarmente
necessario.
Fortunatamente, nelle nostre città, le cose
stanno diversamente. Forse perché il riflesso di quegli avvenimenti è ancora attuale
e sono ancora tra noi gli ultimi testimoni o
36 - UNIABITA | RUBRUCHE
protagonisti di quegli avvenimenti. A partire
dalla manifestazione sotto il monumento al
deportato del Parco Nord, realizzato dall’architetto e deportato Ludovico Belgioioso, è
un susseguirsi di iniziative che rievocano la
memoria della shoah, lo stermino degli ebrei,
e di quanti furono vittime delle violenza e
della ferocia nazifascista.
Ora, se è vero, come suggerì il rabbino capo
emerito di Roma, Elio Toaff, che “Ciò che è
stato fatto contro gli ebrei riguarda tutti”, è
altrettanto vero che la deportazione verso i
campi della morte nelle nostre città fu innanzitutto una deportazione politica. A essere
arrestati per la loro attività contro il regime,
per avere cospirato o soltanto scioperato, e
finire caricati su vagoni piombati e sprofondati nell’universo concentrazionario furono
alcune centinaia di giovani operai, artigiani,
antifascisti, partigiani che avevano la grande
colpa di opporsi, con i fatti e con le parole,
al nazifascismo. I loro nomi, i nomi dei deportati deceduti o sopravvissuti, sono incisi,
uno di seguito all’altro, nei masselli di porfido
disposti a semicerchio attorno al monumento
del Parco Nord.
L’altro terminale della memoria è rappresentato dall’annuale pellegrinaggio che ogni
Per saperne di più
Per approfondire l’argomento suggeriamo la lettura di “Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici italiani
1943-1945” di Mario Avagliano e Marco
Palmieri (Einaudi), che raccoglie lettere, ufficiali e clandestine, e i biglietti
lanciati dalle tradotte ferroviarie da
parte dei deportati politici e dei prigionieri nelle carceri del Terzo Reich.
anno, soprattutto per impulso dell’Aned,
l’associazione dei deportati nei campi di
sterminio nazisti, viene organizzato ai primi
di maggio nei lager di Gusen e Mauthausen,
cioè quelli dove perì la gran parte dei deportati delle fabbriche sestesi.
Da molti anni la nostra cooperativa aderisce a questo pellegrinaggio, promuovendo
la partecipazione di alcuni soci, soprattutto
giovani. Così, anche quest’anno, chi fosse
interessato a partecipare al pellegrinaggio,
che si svolgerà dall’11 al 14 maggio, è invitato a manifestare la propria disponibilità
inviando una lettera o una mail presso una
delle sedi della Cooperativa UniAbita.
Gennaio/Marzo 2012
cultura
La Costituzione
illustrata
Fumettisti in mostra per celebrare
il 60° compleanno
della Carta costituzionale
di Fiorenza Melani
Ricordare l’importanza della Costituzione in
modo leggero ma comunque pregnante si
può. Lo ha dimostrato la mostra "La Costituzione illustrata", organizzata da UniAbita in
collaborazione con il Comune di Cinisello Balsamo. Un’esposizione che ha animato la Sala
delle Quadrerie di Villa Ghirlanda nel mese di
gennaio ottenendo un buon riscontro di pubblico, soprattutto da parte dei ragazzi.
Ventisei illustratori hanno interpretato alcuni
dei cinquantaquattro articoli del testo costituzionale, ovvero l’asse portante della vita democratica del nostro paese. Fumettisti famosi
chiamati a rendere fruibile in modo immediato e godibile il contenuto della nostra Carta.
Altan, Daniele Luttazzi - non solo bravo autore di monologhi satirici ma anche ottimo disegnatore - , Gipi, Tanino Liberatore, Lorenzo
Mattotti, Vittorio Giardino, Sergio Toppi sono
solo alcuni dei più celebri artisti che hanno
prestato china e inchiostro per la realizzazione di questo progetto. La mostra itinerante,
ideata nell’ambito delle manifestazioni del
sessantesimo anniversario della Costituzione,
è curata dall’associazione culturale Krazy Kat
di Bologna e da Comma22, realtà che operano da anni nel campo dell’illustrazione e del
fumetto anche a livello internazionale.
Gennaio/Marzo 2012
Altan, 24x33 cm, colori ad acqua
Renato Seregni, responsabile del settore cultura del Circolo Auprema, ha messo tutto il
suo impegno per portare questa mostra a
Cinisello Balsamo, per aprire un dialogo con
i giovani sulla costituzione che - promette - verrà ampliato e intensificato nel corso
dell’anno con altre iniziative. Un impegno verso i giovani premiato dai ragazzi delle scuole
e degli oratori cittadini, che hanno dimostrato
di apprezzare la mostra e testimoniato dalla partecipazione ai lavori di allestimento e
promozione da parte di una delle realtà associative giovanili più attive e vivaci del nostro
territorio: il Circolo Arci la Quercia - Artisti
dell’Errore.
L’inaugurazione della mostra è stata occasione per un intenso dibattito sulla Costituzione
e il suo valore. Stimolato dallo stesso Seregni, il confronto ha visto impegnati Giuseppe
Sacco, presidente del Consiglio comunale di
Cinisello Balsamo, e il magistrato Pietro Calabrò, in forza da più di trent’anni al Tribunale di Monza. “Ho avuto la fortuna di parlare
della Costituzione italiana in diverse parti del
mondo - dice Calabrò, ricordando la sua esperienza di "testimonial" della Carta nelle sedi
parlamentari di paesi esteri -. In tutto il mondo la nostra Costituzione è considerata uno
dei testi più avanzati”. Calabrò mette però
in luce con forza la necessità di lavorare perché la Costituzione sia attuata in tutte le sue
parti. “La Carta sancisce nell’articolo 41 la libertà dell’iniziativa economica privata, quindi
la possibilità per ogni cittadino di costituire
un’impresa. Questo diritto in Italia è messo
gravemente a rischio ogni giorno dalla criminalità organizzata”. Mafia, camorra, ‘ndrangheta sono ormai le aziende più redditizie del
nostro Paese; con i loro traffici inquinano e
monopolizzano il mercato italiano rendendo
estremamente difficoltoso l’ingresso ai privati
cittadini, soprattutto se onesti. “Questo è solo
uno degli esempi di diritto costituzionale sul
quale bisogna vigilare” conclude Calabrò, ricordando l’attualità della nostra Costituzione
e il bisogno di un lavoro continuo e incessante
perché i diritti sanciti si trasformino in opportunità concrete.
RUBRICHE | UNIABITA - 37
SOSTIENI
L’ATTIVITÀ DELLA
FONDAZIONE
AUPREMA ONLUS
CON IL 5
PER MILLE
Anche quest’anno c’è un modo,
CHE NON TI COSTA NULLA,
se vuoi aiutare la Fondazione
AUPREMA Onlus.
Con la prossima dichiarazione dei redditi
è possibile destinare il 5 per mille
delle proprie imposte
a favore delle associazioni
di promozione sociale
riconosciute come la nostra.
COME FARE
È veramente molto facile:
è sufficiente una firma, nello spazio
dedicato alla destinazione del 5 per mille,
sulla DICHIARAZIONE DEI REDDITI
e/o MODELLO CUD scrivendo questo
Codice Fiscale:
94602650155
Grazie per il tuo sostegno!
FONDAZIONE AUPREMA ONLUS
Via Garibaldi 47/49
Cinisello Balsamo
Tel. 02 61 27 830 - Fax 02 66 010 698
[email protected]
SOLIDARIETÀ
La Fondazione Auprema
promuove il Sostegno
a Distanza
L’attività viene destinata ai bambini della Comunità AOES di Kinshasa (Congo)
e a quelli del Collegio Saint Coeur de Marie di Mbalmayo (Camerun)
di Attilio Miglioli
Una delle forme più diffuse, autentiche ed efficaci di solidarietà è il Sostegno a Distanza.
Si tratta di una forma di solidarietà e di aiuto
a un bambino, un giovane o una famiglia, una
comunità, una scuola o un progetto particolare e si estrinseca con una libera donazione
in denaro trasmessa periodicamente da un
soggetto italiano a una organizzazione di un
paese terzo, che conduce sul campo progetti
di cooperazione allo sviluppo. Comunemente
si parla di “adozioni a distanza”, che nel linguaggio comune è considerato sinonimo del
termine corretto “Sostegno a Distanza - SaD”,
perché chi è aiutato è lontano, in quanto rimane a vivere nel suo Paese, con i suoi cari
se li ha ancora, nella sua comunità, nel suo
mondo, quindi “sostenuto a distanza”.
L’aiuto che riceve gli permetterà di frequentare la scuola, ricevere cure mediche e una
buona alimentazione: di dare finalmente risposta ai suoi bisogni più elementari. Fin qui
tutto bene. Ma ognuno di noi nel donare per
uno scopo filantropico vorrebbe poter contare
su una certezza: che il proprio denaro giunga
veramente a destinazione. Sono, quindi, necessarie delle garanzie, fornite da un’autorità
indipendente. In Italia, questo compito è affidato all’Agenzia per il terzo settore, che vigila
Gennaio/Marzo 2012
sulle attività di tutte le Onlus (Organizzazioni
Non Lucrative di Utilità Sociale), quindi anche
quelle che si occupano di “sostegno a distanza”, e le orienta a operare con trasparenza,
efficienza e qualità. Alle Onlus che rispettano
questi principi viene concessa la certificazione “SaD in Chiaro” e la Fondazione CUMSE,
con cui da tempo la Fondazione Auprema
collabora, ha ottenuto questa certificazione.
La Fondazione Auprema sta quindi per prendere la decisione di promuovere, assieme ad
altre iniziative, anche il sostegno a distanza a
favore dei progetti sostenuti dalla Fondazione CUMSE (www.cumse.it), che attualmente
opera in Africa favorendo comunità di minori,
orfanotrofi e scuole nella Repubblica Demo-
cratica del Congo e in Camerun. In particolare,
a Kinshasa, in Congo, viene aiutata la comunità AOES dell’Abbé Jean Pierre Makamba,
che raccoglie bambini di strada, ex bambini
soldato, bambini “stregoni”, per offrire loro
una possibilità di futuro. In Camerun viene
sostenuto il Collegio Saint Coeur de Marie
di Mbalmayo, fornendo a molti ragazzi libri,
quaderni, refezione scolastica e in tanti casi
anche scarpe. La donazione annua a favore
della Comunità AOES è di 300 euro a bambino
mentre il contributo per il sostegno agli studi
nel Collegio di Mbalmayo è più modesto: soli
135 euro. Veramente un impegno minimo per
un grande risultato. Insieme possiamo fare di
più!
RUBRICHE | UNIABITA - 39
i nostri soci
Le nostre culle
Venerdì 17 febbraio dell’anno del Dragone
Selma
è nata Selma Morabito.
Mamma Isa e papà Demetrio
vi abbracciano felici
Mi chiamo Elia Beretta
Elia
e sono nato lo scorso 8 novembre 2011,
portando tanta gioia ai miei genitori!
Auguri e complimenti
a mamma Margherita e papà Yuri
di via Brunelleschi 45 a Cinisello Balsamo.
“Finalmente è nato il mio fratellino Jacopo
Jacopo
e con lui festeggio il mio compleanno!"
Tanti Auguri a Giorgia
da mamma Arianna e papà Gabriele,
e un benvenuto al piccolo Jacopo.
Avvisi
Il Consiglio di Amministrazione della cooperativa UniAbita ha deliberato di convocare:
le assemblee separate ordinarie dei soci in prima convocazione unica il giorno 21 Maggio 2012 alle ore 08.00 presso la sede di piazza Soncino 1
a Cinisello Balsamo, ed in seconda convocazione così come segue:
5 giugno 2012 soci zona nord ovest Cinisello Balsamo
6 giugno 2012 soci zona nord est Cinisello Balsamo
7 giugno 2012 soci zona sud ovest Cinisello Balsamo
12 giugno 2012 soci zona sud est Cinisello Balsamo
13 giugno 2012 soci Altri Comuni
l'assemblea generale ordinaria dei soci delegati in prima convocazione per il giorno 29 Maggio 2012 alle ore 08.00 presso la sede di piazza
Soncino 1 a Cinisello Balsamo, ed in seconda convocazione il giorno 23 Giugno 2012, presso il Cosmo Hotel di Cinisello Balsamo
I dettagli relativi alle sedi e agli orari delle riunioni e all'ordine del giorno saranno comunicati a breve tramite sito internet www.uniabita.it,
bacheche elettroniche all'interno dei caseggiati, opuscolo mensile UniAbita.
40 - UNIABITA | RUBRUCHE
Gennaio/Marzo 2012
notizie flash
NEWS
Monica Chittò, candidata sindaco di Sesto San Giovanni per il centro-sinistra
Sarà Monica Chittò la candidata sindaco di tutto il
centro sinistra alle elezioni per il rinnovo dell’Amministrazione comunale di Sesto San Giovanni, fissate
per il prossimo 6 e 7 maggio.
Il responso è scaturito dalle primarie che si sono tenute lo scorso 22 gennaio, alle quali hanno partecipato 2.785 sestesi, che si sono recati a votare in uno
dei nove seggi allestiti in città.
Monica Chittò, del Partito Democratico e attuale
assessore all’Educazione e alla Cultura, ha ottenuto
il 60,92% dei consensi. Netto il distacco dagli altri
contendenti. Moreno Nossa, consigliere indipendente di Sel, ha toccato 571 preferenze col 20,82% dei
voti. Terzo il vicesindaco Demetrio Morabito (Prc), al
10,83% (297 voti). A seguire Vito Romaniello, candidato indipendente, con il 7,44% (204 voti). Silenzio
assoluto, al momento in cui andiamo in stampa, sui
candidati degli altri schieramenti.
Circolo Auprema: le iniziative in programma nei prossimi mesi
Giovedì 15 marzo, ore 21
Non ci sono più gli eroi di una volta
Un percorso nel cinema di ieri e di oggi per tracciare
lo sfuggente identikit dell’eroe contemporaneo.
Giovedì 5 aprile, ore 21
Che fine ha fatto la realtà?
Strategie narrative del cinema della complessità: dal
tempo frantumato alla destabilizzazione della visione.
Teatro - I colori della parola
Cinema-Specchio delle contraddizioni
Il cinema si confronta con una realtà sempre più
articolata e contraddittoria, la nostra, nella quale le
tradizionali certezze vengono meno. Incontri a cura
di Fiorenza Melani e Gianpietro Favalli. Nel corso
delle serate, che si svolgono presso il Salone Di
Salvo, in via Garibaldi, di fianco al parcheggio della
Coop, verrà proposta una ricca antologia filmica.
Caseggiato di Via Mozart 17
Il Caseggiato di via Mozart 17 a Cinisello Balsamo
ha compiuto, lo scorso mese di Novembre, i suoi primi 30 anni. Il Comitato Inquilini ha celebrato l'occasione organizzando una gran festa.
La complessità dell’animo umano nella sua tragicità
e\o comicità. Incontri a cura di Gabriella Gioacchini
per l’approfondimento dei testi e suggerimenti alla
visione degli spettacoli.
L’istruttoria di Peter Weiss Regia di G. Dall’Aglio
Incontro per approfondimento autore e spettacolo
giovedì 22/03/2012 - Salone Di Salvo Cinisello B.
venerdì 23/03/2012 - Sede UniAbita Sesto S.G.
Spettacolo teatrale al Teatro Puccini
Domenica 25/03/2012 - ingresso: 16 euro
prenotazione entro 2/03/2012
Giulio Cesare di William Shakespeare
regia di C. Rifici, con M. De Francovich
Incontro per approfondimento autore e spettacolo
giovedì 19/04/2012 - Salone Di Salvo Cinisello B.
venerdì 20/04/2012 - Sede UniAbita Sesto S.G.
Spettacolo teatrale al Teatro Strehler
Domenica 22/04/2012 - ingresso: 14 euro
prenotazione entro 30/03/2012
Guida alla sopravvivenza di due vecchie
signore di S. Mayo con I. Barzizza e M. Bonfigli
Incontro per approfondimento autore e spettacolo
giovedì 10/05/2012 - Salone Di Salvo Cinisello B.
venerdì 11/05/2012 - Sede UniAbita Sesto S.G.
Spettacolo teatrale al Teatro Carcano
Domenica 13/05/2012 - ingresso: 22 euro
prenotazione entro 27/04/2012
La scomparsa di Franco Favari
Ciao Franco, te ne sei andato in
cielo. Eri e rimarrai per tutti noi
una persona speciale.
Inquilini e comitato di
caseggiato di viale Rinascita 80
Al cordoglio si unisce anche il
Consiglio di Amministrazione di
UniAbita.
Gennaio/Marzo 2012
RUBRICHE | UNIABITA - 41
cultura
La crisi, storie di vita,
risposte di ieri e di oggi
di Angelo Maj
Una bambocciona, o una sfigata. Qualche esponente del governo tecnico la definirebbe così.
Una laurea in tasca, trent’anni, Alice passa le
giornate alla ricerca di un lavoro che non trova:
“Un giorno aspirante cassiera, un giorno aspirante bancaria, un giorno aspirante infermiera…”. Così il sogno, anziché un contratto nella
City o la cattedra in università, diventa un’occupazione nella catena di un famoso supermercato. Precaria quanto si vuole, ma almeno lo
straccio di un’occupazione. In Alice senza
niente, Pietro De Viola, l’autore, laureato e precario per necessità, ha messo nero su bianco un
po’ della propria esperienza di vita e raccontato
con ironia la giornata-tipo di una giovane disoccupata. Una giornata fatta di espedienti per sopravvivere con pochi soldi in tasca e di colloqui
lavorativi al limite del grottesco.
Ancora precarietà, ma di altro genere, in Diario
di un senza fissa dimora dell’etnologo e antropologo francese Marc Augé. Si tratta un fenomeno, dapprima ristretto ad alcuni individui,
che negli ultimi anni si è invece diffuso tanto
da creare un’apposita categoria: i senza fissa
dimora. Hanno un lavoro, ma non guadagnano abbastanza per pagare un affitto e dunque
sono spinti in strada. Non si parla di barboni,
sbandati o tossici, ma di normali impiegati (nel
libro il protagonista è un pensionato del fisco
dopo una vita di lavoro da funzionario di medio livello) il cui stipendio però non basta più e
sono quindi costretti a dormire in macchina o
dove possono, vagando in continuazione. Può
sembrare assurdo, ma basta poco: un paio di
matrimoni finiti in divorzio, l’aumento dell’affitto e ci si trova sulla strada.
Come rispondere a tanta sofferenza e disagio?
42 - UNIABITA | RUBRICHE
C’è stato un tempo in cui “contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via la bomba proletaria e
illuminava l’aria la fiaccola dell'anarchia”, alla
quale è dedicato il saggio A morte il tiranno:
anarchia e violenza da Crispi a Mussolini
della giovane storica Erika Diemoz. Nella seconda metà dell’Ottocento, la scelta delle classi
subalterne italiane a favore del movimento socialista (con le sue leghe, i sindacati, le cooperative, l’opzione riformista e la scelta parlamentare)
rese marginale l’opzione libertaria e per reazione
mise in azione le tendenze più radicali. Gli anarchici italiani divennero le bestie nere delle polizie di tutto il mondo e sotto i loro colpi caddero,
solo per citare i casi più clamorosi, il presidente
della Repubblica francese Sadi Carnot, ad opera
di Sante Caserio, e il re Umberto I di Savoia, per
mano di Gaetano Bresci. È un pezzo della storia
d’Italia di cui si sa poco, ma che merita invece di
essere meglio conosciuto.
Tutt’altra risposta è quella di cui si fa portavoce il teologo svizzero Hans Kung con Onestà:
perché l'economia ha bisogno di un'etica.
Il teologo, già collega all’università di Tubinga
dell’attuale pontefice Benedetto XVI, passa in
rassegna vizi e virtù delle ricette economiche
che sono andate per la maggiore negli ultimi
decenni per affermare il primato dell’economia
sociale di mercato. La globalizzazione si è dimostrata una grave minaccia, perciò deve essere
“sottoposta al controllo di regole internazionali”. In nome di un’economia “onesta”, che
abbia sempre come fine ultimo l’uomo e la sua
dignità, Hans Küng lancia un appello per la moralizzazione del capitalismo e invita a imboccare la via di un’economia mondiale sociale ed
ecologica e, alla logica del profitto sostituisce il
primato dell’etica sull’economia e sulla politica.
Pietro De Viola
Alice senza niente:
romanzo
2011,
Terre di mezzo
pagg. 91,
euro 10,00
Marc Augé
Diario di un senza fissa
dimora: etnofiction
2011,
R. Cortina,
pagg. 132,
euro 9,50
Erika Diemoz
A morte il tiranno:
anarchia e violenza
da Crispi a Mussolini
2011,
Einaudi,
pagg. 377,
euro 32,00
Hans Küng
Onestà: perché l’economia
ha bisogno di un’etica
2011,
Rizzoli, pagg. 370,
euro 20,00
Gennaio/Marzo 2012
Φ
FILOSOFIA E BEN – ESSERE
La Logoanalisi
Esistenziale
“Ho trovato il significato della mia vita nell’aiutare
gli altri a trovare nella loro vita un significato” (Viktor Frankl)
di Carlo E. L. Molteni
Quanto le nostre convinzioni reggono all’urto
con la realtà? È una domanda che si pose Viktor
Frankl, psichiatra e psicoterapeuta, internato
dal 1942 al 1945 in quattro campi di concentramento nazisti. Lì mette a prova la sua visione
della vita, che si richiama per molti aspetti alla
filosofia dei valori di Max Scheler. Questo pensatore tedesco a cavallo tra '800 e '900 aveva approfondito nella sua filosofia sentimenti come
il risentimento, il pudore, la simpatia, l'amore
e l'odio, l'umiltà, la meraviglia, la sofferenza e
l'angoscia della morte; aveva inoltre superato
il tradizionale dualismo anima (psiche) – corpo
(soma) analizzando la dimensione dello spirito.
Il medico Frankl ben conosce la medicina psicosomatica e l’influsso che la psiche può avere sull’organismo. Ma la dimensione psichica,
regolata sul principio di piacere come aveva
affermato il primo Freud, non basta a spiegare
il comportamento umano. La psiche è presente
già nei mammiferi superiori, che possono provare affezioni come la gioia, l’ansia, la depressione, come sanno i veterinari che oggi usano
anche psicofarmaci. Tipica dell’uomo è la dimensione spirituale, che si basa sulla ricerca di
un senso. Solo la scoperta di un significato nella
vita aveva permesso a lui e ad alcuni compagni
internati di sopravvivere alla disumanità del lager. La sua visione della persona è quindi tridimensionale: corpo, psiche, spirito; la mancanza
di senso nella sfera dello spirito può portare a
nevrosi noogene (di cui si occupò a lungo come
psichiatra). Persino il suicida crede in un significato: se non della vita, almeno della morte. Se
non credesse in alcun senso non potrebbe nemmeno pensare al suicidio. L’esperienza clinica
porta Frankl a elaborare un tipo di psicoterapia
Gennaio/Marzo 2012
definita Logoterapia: una terapia che aiuta il
paziente a ritrovare il senso (Logos) della propria esistenza. Ancora aperta è la discussione
se questa pratica sia di tipo psicologico o filosofico; il Nostro, pur polemizzando con Freud
e Adler, non si propone di sostituire la psicoterapia ma di integrarla, considerando la persona non solo nella dimensione psichica, anche
spirituale. In ogni caso Frankl, che tra le molte
lauree honoris causa ricevette anche quella in
Filosofia, elabora una visione dell’uomo definita Logoanalisi Esistenziale. Si tratta della ricerca
degli scopi e dei valori personali, che rendono la
vita degna di essere vissuta. Scoprendo il senso
(logos) della propria esistenza, la persona impara a rispondere responsabilmente alle richieste
implicite nelle situazioni che la vita gli presenta,
uniche e irripetibili. Questo è possibile perché
l’uomo non è solo determinato da cause, che lo
spingono a comportarsi in un certo modo, che
lo condizionano a livello fisico o psichico. Esiste
anche un margine di libertà, che consente ad
ognuno di assumere un proprio atteggiamento
nei confronti di qualsiasi condizionamento o situazione. Per Frankl c’è sempre un senso nella
vita che si può realizzare, ed è potere dell’uomo
ricercarlo e portarlo ad attuazione. La capacità
di autodistanziamento, cioè di essere libero da
non solo una situazione, ma anche da se stessi,
non si manifesta solo nell’eroismo (come sperimentò lui stesso nei lager). Anche l’umorismo ci
rende meno prigionieri delle cose e di noi stessi: ridere di sé è possibile solo se si è capaci di
percepirsi diversi. Questo qualcosa in più è alla
base di ogni terapia: solo se il paziente vede
qualcosa di più della malattia, del condizionamento, solo se non si identifica con essi può
Michelangelo Buonarroti, La Pietà Rondanini
cambiare. Controparte della libertà è la responsabilità: essere liberi da è la premessa per essere liberi per. Riprendendo temi della filosofia
esistenzialista Frankl afferma che “…l’uomo è
radicalmente aperto al mondo, in quanto essere uomo significa essere costantemente rivolti
verso qualcosa o verso qualcuno”. Ed è proprio
l’autotrascendenza, l’andare al di là di se stessi,
ciò che rende autentica l’esistenza umana, in
quanto basata sulla libertà della volontà, sulla
volontà di significato, sul significato della vita.
Tutto questo spiega perché spesso la Logoananalisi Esistenziale sia intrecciata al Counseling
Filosofico, di cui abbiamo già parlato in una
precedente occasione. Ma in quali direzioni il
Logoanalista Esistenziale può aiutare il consultante a trovare un significato della vita? Innanzitutto nella ricerca dei valori di creazione: ciò
che la persona dà al mondo nel suo lavoro, in
famiglia. Poi anche nella scoperta dei valori di
esperienza: ciò che l’uomo riceve, ad esempio,
dal gustare la natura o l’arte. Ma quando siamo
prigionieri di una situazione insuperabile, come
una malattia invalidante o incurabile? Rimane all’uomo l’estrema possibilità di modulare
il proprio atteggiamento. Qui non si può più
realizzare o sperimentare, ma rimane la possibilità di decidere di star dentro al proprio dolore
con dignità: un modo di stare al mondo che per
Frankl è il livello più alto di realizzazione dei
valori.
RUBRICHE | UNIABITA - 43
FAVOLE PER BAMBINI
Il drago terribile
e la farfalla
coraggiosa
di Alessandra Fraccon
C'era una volta un terribile, verdissimo e gigantesco
drago. Si chiamava Cerino e viveva in una grotta nei
pressi di un villaggio, nel quale seminava terrore ogni
mattina e ogni sera. Incuteva così tanta paura che
alcuni abitanti del villaggio non uscivano neanche
più di casa rimanendo prigionieri dei loro timori nelle
loro stesse abitazioni.
Avete presente il genere di drago sputafuoco, vero?
Ebbene anche lui non perdeva occasione per lanciare
fiamme e grida, incenerendo qua e là alberi e case,
terrorizzando uomini e bestioline.
Ma come tutti, anche Cerino aveva un punto debole, un segreto da difendere: dovete sapere che non
44 - UNIABITA | RUBRICHE
Gennaio/Marzo 2012
sapeva volare, o forse sì, non si sa, visto che non ci
aveva mai provato. Infatti Cerino non sapeva se le sue
piccole ali sarebbero state così forti da sostenerlo in
volo. E se fosse precipitato? Preferiva non rischiare!
Una sera uscì come sempre per la sua solita passeggiata terrorizzante, deciso a spaventare la prima
creatura che avesse incontrato nel suo cammino. Così
quando vide una piccola farfallina azzurra si preparò
per la sua esibizione migliore: sarebbe stato un gioco
da ragazzi!
Occhi feroci, fronte corrugata, denti in vista e artigli in
fuori si avvicinò minaccioso, con passo pesante. Ma
la piccola farfalla si girò a malapena, senza la benché
minima preoccupazione.
“Ehi tu, fiorellino svolazzante, non hai paura?” chiese
Cerino.
“In verità no, con le mie gigantesche ali posso fuggire
come meglio credo... guarda!” E così dicendo la farfallina si esibì in un volo acrobatico, elegante e veloce.
Il nostro Cerino sgranò gli occhi e cominciò a diventare ancora più verde per l'invidia.
“Voglio le tue ali! Dammele e ti lascerò libera”.
“Libera dici?” chiese la farfalla “Non mi basta, voglio
di più”.
Cerino era incredulo: “Vuoi più della tua libertà? E
cosa pensi possa valere di più?”.
“Più della mia libertà vale solo la libertà di tutti! Se
mi prometti di non spaventare più la gente del villaggio io ti presterò le mie grandi ali”.
Il terribile drago ci pensò un po', in realtà pochissimo
perché l'idea di poter volare lo ingolosiva molto.
“D'accordo farfallina... ma bada a te perché se non
riuscirai a volare ti incenerirò con un solo sbuffo!” la
minacciò Cerino.
La farfallina con volo elegante si posò proprio tra le
ali del drago: “Ora puoi volare” gli disse.
Il drago prese la rincorsa e, un po' per istinto, un po'
per fiducia, spiccò il suo primo goffo volo, agitando le
sue ali verdi. Da quel giorno gli abitanti del villaggio
poterono ammirare ogni mattina e ogni sera il volo
del drago che, tra una risata e l’altra, illuminava qua
e là il cielo con bagliori di fuoco.
Solo i più attenti potevano notare sul suo dorso due
minuscole ali azzurre che si muovevano appena, in
segno di saluto.
Fu così che la farfallina dalle minuscole ali azzurre
trovò un amico grosso e verde, e regalò la libertà agli
abitanti del villaggio.
Gennaio/Marzo 2012
RUBRICHE | UNIABITA - 45
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Cinisello
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