(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
Associazione Volontari Italiani Sangue - Sede Regionale della Liguria
(www.avisliguria.it).
L’Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS), è una associazione privata,
senza scopo di lucro, che persegue un fine di grande interesse pubblico: garantire
un’adeguata disponibilità di sangue e dei suoi emocomponenti a tutti i pazienti che
ne hanno necessità, attraverso la promozione del dono, la chiamata dei donatori e la
raccolta di sangue. L’AVIS viene fondata nel 1927 a Milano dal Dott. Vittorio
Formentano. AVIS è un'associazione di volontariato iscritta nell'apposito Registro e
disciplinata dalla Legge 266/91. Aderisce al regime ONLUS, D. Lgs 460/97 e
partecipa, in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, alla raccolta
del sangue anche con proprie strutture e personale. Oggi è la più grande
organizzazione di volontariato del sangue italiana che, con più di un milione di
associati volontari e periodici, raccoglie circa il 75% del fabbisogno nazionale di
sangue. Al 31/12/2011, così come riportato sul sito www.avis.it, l'AVIS è presente,
su tutto il territorio nazionale, con una struttura ben articolata, suddivisa in 3.180
sedi Comunali, 111 sedi Provinciali, 22 sedi Regionali e l'AVIS Nazionale. Al
31/12/11 l’associazione conta un totale di 1.258.901 soci.
L’AVIS Regionale Liguria, ente proponente il progetto, nasce nel 1971 e
da allora ha sempre svolto funzioni di indirizzo di politica associativa e
coordinamento, servizio e consulenza per le sue sedi periferiche presenti sul
territorio. L’AVIS Regionale Liguria, Ente proponente il progetto, è un Ente
Giuridico riconosciuto con Decreto della Giunta Regionale Ligure n. 928 del 20
Aprile 2006; è un’ ONLUS iscritta al Registro Regionale delle Organizzazioni di
Volontariato – Settore sanitario dal 14/12/1994 Decreto n.1410, ha lo scopo di
promuovere la donazione di sangue - intero o di emocomponenti - volontaria,
periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole, intesa come
valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che
configura il donatore quale promotore di un primario servizio
socio-sanitario ed operatore della salute, anche al fine di
diffondere nella comunità nazionale ed internazionale i valori della
solidarietà, della gratuità, della partecipazione sociale e civile e
della tutela del diritto alla salute. Nell’home page del sito
dell’associazione
è
presente,
inoltre,
una
pagina
interamente dedicata al Servizio Civile Nazionale dove è
possibile reperire tutte le informazioni utili, gli aggiornamenti, i riferimenti, il
testo completo dei progetti a bando e la modulistica per presentare la domanda.
Maggiori informazioni sull’AVIS Regionale Liguria e tutta la documentazione e la
normativa del settore sono reperibili all’indirizzo internet: www.avis-liguria.it.
(Allegato 1)
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ01823/LIG/A/0063
Albo Regionale Liguria
2°
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 - Calabria
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore:
Area Principale:
Relativa Codifica UNSC:
Assistenza
Salute
A15
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
BREVE PREMESSA
L’AVIS Regionale Liguria da sempre crede nell’importanza del Servizio Civile
Nazionale come momento di crescita morale e di cittadinanza attiva. Nel 2003 ha
iniziato le procedure per l’accreditamento quale ente di seconda classe all’albo
nazionale ed è stata accreditata dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile
(UNSC), con comunicazione dell’ 5 dicembre 2005 Prot. UNSC 55886/II/1, a
seguito del positivo esame della documentazione presentata e del possesso di
tutti i requisiti richiesti dalla normativa ed ha già avuto dei progetti di Servizio
Civile approvati. Nel 2009 l’AVIS Regionale Liguria con decreto Regionale 3230
del 11/11/2009 è stata accreditata all’albo Regionale della Regione Liguria. L’Ente
titolare del progetto propone, pertanto, ai giovani un anno di Servizio Civile
Nazionale come esperienza diretta di cittadinanza attiva e di partecipazione
responsabile, nell’intento di disseminare, proprio attraverso i volontari, spinte e
stimoli partecipativi nei confronti di tutta la cittadinanza non ancora raggiunta e/o
impegnata nella donazione consapevole.
DESCRIZIONE DELL’AREA DI INTERVENTO
Il contesto settoriale:
Il progetto “Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 – Calabria” rientra,
come indicato al punto 5 della scheda, nell’ambito dell’assistenza alla salute
(codifica UNSC A 15) e, più specificatamente attraverso la promozione della
donazione del sangue in Calabria e il sostegno dei bisogni di salute dei cittadini,
favorendo di fatto il raggiungimento dell’autosufficienza di sangue e dei suoi
derivati, e dei massimi livelli di sicurezza trasfusionale e della migliore qualità
possibili. La Legge 21 ottobre 2005, n. 219 "Nuova disciplina delle attività
trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati” regolamenta “le
attività trasfusionali ovvero le attività riguardanti la promozione del dono del
sangue”, e stabilisce che “le attività trasfusionali sono parte integrante del
Servizio Sanitario Nazionale e si fondano sulla donazione volontaria, periodica,
responsabile, anonima e gratuita del sangue umano e dei suoi componenti”. Lo
Stato riconosce, inoltre, la funzione civica e sociale ed i valori umani e solidaristici
che si esprimono nella donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e
gratuita del sangue e dei suoi componenti. La legge riconosce, infine, che “le
associazioni di donatori volontari di sangue e le relative federazioni concorrono ai
fini istituzionali del Servizio sanitario nazionale attraverso la promozione e lo
sviluppo della donazione organizzata di sangue e la tutela dei donatori”. Le
Associazioni e Federazioni di donatori assumono, pertanto, un ruolo fondamentale
nel progettare, realizzare e verificare la propria partecipazione al sistema
trasfusionale nazionale, in accordo con le istituzioni e le strutture trasfusionali di
riferimento (locali, regionali e nazionali), per concorrere al raggiungimento del
fabbisogno nazionale di emocomponenti e di emoderivati, sia in termini
quantitativi che qualitativi. La prima finalità della Legge 219/2005 è, quindi, il
raggiungimento
dell’autosufficienza
regionale
e
nazionale
di
sangue,
emocomponenti e farmaci emoderivati. L’autosufficienza del sangue e dei suoi
derivati costituisce un obiettivo nazionale finalizzato a garantire a tutti i cittadini
uguali condizioni di qualità e sicurezza della terapia trasfusionale. Con questa
legge, viene promossa, però, l’individuazione da parte delle Regioni, in base alla
propria programmazione, delle strutture e degli strumenti necessari per garantire
un coordinamento intraregionale ed interregionale delle attività trasfusionali, dei
flussi di scambio e di compensazione, nonché il monitoraggio del raggiungimento
degli obiettivi in relazione alle finalità. In attuazione della Legge viene istituito,
per la prima volta in Italia, il Centro Nazionale Sangue (CNS) che fornisce
supporto tecnico per il coordinamento interregionale con particolare riferimento
all’attuazione del programma di autosufficienza nazionale (Piano Nazionale
Sangue) e delle compensazioni intra ed interregionali. Il CNS definisce, inoltre,
annualmente il programma di autosufficienza regionale (Piano Regionale
Sangue), individuando i consumi storici, il fabbisogno reale, i livelli di produzione
necessari, le risorse, i criteri di finanziamento del sistema, le modalità di
compensazione intraregionale ed interregionale ed i livelli di importazione ed
esportazione eventualmente necessari.
Un servizio di volontariato integrato con il sistema sanitario:
Il sangue umano è un prodotto naturale non riproducibile artificialmente,
indispensabile alla vita. Nonostante i progressi tecnologici e scientifici, il sangue
rappresenta ancora oggi una risorsa insostituibile nella terapia di molte malattie
sia di pertinenza chirurgica sia di pertinenza medica. Costituisce un supporto
indispensabile nei pazienti oncologici in chemioterapia o in quelli che hanno
subito un trapianto di midollo osseo, in tutte le operazioni di trapianto d’organo,
negli interventi di chirurgia ad alta specializzazione (cardiochirurgia,
neurochirurgia ecc.). E’ indispensabile per quanti per malattia congenita o
acquisita non producono sangue a sufficienza e per continuare a vivere devono
fare trasfusioni periodiche. Dal sangue e dal plasma, suo componente, deriva
inoltre, attraverso lavorazione farmaceutica, la possibilità di fabbricare numerosi
farmaci di importanza vitale. Beneficiario finale dell’attività di donazione del
sangue è potenzialmente tutta la popolazione che, attraverso l’integrazione tra
donazioni volontarie e servizio pubblico ha a disposizione un elemento che può
essere essenziale e insostituibile per la propria sopravvivenza. Avere un servizio
trasfusionale efficiente e sicuro è un diritto per tutti i cittadini. In Italia
attualmente esistono profondi squilibri tra le diverse regioni italiane, nelle quali
spesso esiste un divario fra la raccolta e il reale bisogno. Per sanare questo
divario, la strada percorribile è cooperare in una ottica interregionale e
sensibilizzare fortemente i cittadini nei confronti della donazione volontaria e
periodica del sangue e dei suoi emocomponenti. Il progetto in presentazione,
“Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 – Calabria” proposto su base
regionale, risponde dunque alle indicazioni del Piano regionale Sangue e alle
esigenze del territorio, ed è contemporaneamente coordinato agli altri progetti
analoghi presentati da AVIS Nazionale. Per poter avere, relativamente al progetto
un quadro di riferimento completo sia da un punto di vista settoriale che
territoriale e che tenga conto della domanda e della relativa offerta presente nel
territorio, occorre inquadrare l’AVIS all’interno del contesto associativo del settore
che oltre all’AVIS agisce sul territorio con la propria attività di propaganda e di
raccolta.
I SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE:
Soggetti istituzionali:
A livello nazionale perciò gli organismi che operano le direttive relative al
sistema trasfusionale sono i seguenti:
Consulta Tecnica Permanente per il sistema trasfusionale:
E’ un organo di consultazione per il Ministro e coopera con il Centro Nazionale
Sangue. E’ istituita dal Ministro della Salute e Presieduta dal ministro della
Salute. La Consulta esprime pareri riguardo all’organizzazione del sistema
trasfusionale con particolare riferimento ai compiti del Centro Nazionale Sangue e
al Piano sangue e plasma nazionale (programmazione e linee guida, monitoraggio
attività, promozione della donazione e della ricerca), sulla produzione di farmaci
ed emoderivati, sui rapporti con le associazioni di donatori di sangue e i contributi
per i donatori-lavoratori dipendenti. E’ composta da:
•
21 coordinatori regionali
•
4 rappresentanti delle Associazioni donatori
•
4 rappresentanti delle società scientifiche di settore
•
2 rappresentanti delle Associazioni di pazienti emopatici
Centro Nazionale Sangue:
Svolge funzioni di coordinamento e controllo tecnico-scientifico del sistema
trasfusionale nazionale nelle materie disciplinate dalla Legge 219/2005 e dai
decreti di trasposizione delle direttive europee. Le funzioni attribuite al CNS sono
quantitativamente e qualitativamente molto complesse (V. art. 12, comma 4,
Legge 219): dal supporto alla programmazione regionale e nazionale, alle
funzioni di vigilanza e controllo, alla promozione della formazione e della ricerca
scientifica nello specifico ambito. Istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità, in
posizione autonoma. Coopera con la Consulta Tecnica Permanente ed é diretta da
un Direttore Generale, con un Comitato Direttivo composto da:
→
•
Presidente Istituto Superiore di Sanità
•
3 coordinatori regionali
•
3 rappresentanti delle Associazioni donatori
politica di programmazione, gestione e buon utilizzo del sangue e dei suoi
derivati.
Il SIMTI (Società Italiana di Medicina Trasfusionale e
Immunoematologia) è l’Associazione dei Servizi e Centri
Trasfusionali, con lo scopo di dare ai servizi un’organizzazione su
rigorose basi scientifiche e pratiche. Ha costituito SIMTI Servizi Srl.
La mission di SIMTI Servizi Srl è quella di curare gli aspetti
organizzativi di congressi, corsi, incontri, seminari, in campo nazionale ed estero
e di sviluppare iniziative editoriali quali riviste, libri, monografie e siti Internet per
conto della Società Italiana di Medicina Trasfusionale (SIMTI).
L'Agenzia Italiana del Farmaco
(AIFA) è un organismo di diritto
pubblico che opera sulla base degli
indirizzi e della vigilanza del Ministero
della Salute, in autonomia, trasparenza
ed economicità, in raccordo con le Regioni, l’Istituto Superiore di Sanità, gli
Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, le Associazioni dei pazienti, i
Medici e le Società Scientifiche, il mondo produttivo e distributivo. Il valore di
fondo dell'AIFA è una nuova politica del farmaco nell'interesse primario del
malato è che anche sulla base delle raccomandazioni espresse in sede UE dal
Gruppo G10 Medicine. I Rapporti nazionali dell'OsMed, l'Osservatorio sui
farmaci dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), forniscono ogni anno una
fotografia dettagliata sull'uso che viene fatto in Italia dei farmaci nella
popolazione generale, in termini di spesa, volumi e tipologia. Le analisi dei dati
contenute offrono spunti importanti per correlare la prevalenza delle patologie nel
territorio con il corrispondente utilizzo dei farmaci, e propongono una
interpretazione dei principali fattori che influenzano la variabilità nella
prescrizione. A livello internazionale, questo rapporto rappresenti una esperienza
fra le più evolute in termini di monitoraggio e valutazione dell'andamento e delle
politiche dell'uso dei farmaci a livello nazionale e regionale.
A livello regionale si attua il servizio di raccolta di sangue e emocomponenti
proveniente dai donatori e di trasfusione ai pazienti che lo necessitano.
Il Sistema Regionale di Coordinamento (SRC):
è istituito in Regione Calabria con D. P. G. R. n. 81 del 18/06/2012 come Centro
Regionale Sangue (CRS) come servizio a favore dell’intero sistema trasfusionale e
di supporto tecnico organizzativo della Regione.
Alcune delle principali funzioni del CRS:
•
Coordinare le attività delle strutture trasfusionali della Regione, favorendo
la collaborazione delle Associazioni e Federazioni dei donatori volontari del
sangue
•
Rilevare il fabbisogno regionale annuale di plasmaderivati e determinare il
quantitativo di plasma necessario per tale scopo
•
Gestire i rapporti con le Associazioni Donatori al fine di ottimizzare la
programmazione della raccolta sul territorio
•
Trasmettere all’Istituto Superiore di Sanità i dati relativi al Registro
Nazionale Sangue, ai programmi relativi all’emovigilanza (SMITT), quello
relativo alle reazioni trasfusionali avverse (PETRA) e l’invio dell’attività
svolta dai Comitati per il Buon Uso del Sangue (COBUS)
•
Curare la realizzazione della rete informatica trasfusionale regionale
•
Collaborare con l’Istituto Superiore di Sanità per disporre di una scorta di
sangue, emocomponenti ed emoderivati per le urgenze ed emergenze
sanitarie, nonché per gli interventi in caso di calamità.
Comitato per il buon uso del sangue
Esso ha la funzione di stabilire gli standard e monitorare l’utilizzo del sangue. Il
comitato per il buon uso del sangue, di norma, è composto:
•
dal direttore sanitario che lo presiede, dott. Alfonso Ciacci;
•
dal direttore della struttura trasfusionale, dott.ssa Adalgisa Brescia;
•
da medici appartenenti ai reparti che praticano la trasfusione, in numero
variabile in rapporto alle dimensioni dell’ospedale, fino a un massimo di
cinque;
•
dal direttore della farmacia;
•
da un rappresentante degli infermieri;
•
da un rappresentante delle associazioni dei donatori;
•
da un impiegato amministrativo con funzioni di segretario.
Da questa breve descrizione dei principali organismi coinvolti si evince quanto
nel panorama del sistema sanitario nazionale, e in maniera molto più
rilevante che in altri contesti internazionali, le Associazioni di donatori di
sangue siano presenti all’interno dei processi decisionali per stabilire
non solo la fase della raccolta ma anche una buona politica di
programmazione, gestione e buon utilizzo del sangue e dei suoi
derivati.
Le Strutture Trasfusionali
In base all'articolo 4 della L. 107/90, in ogni territorio regionale le attività
trasfusionali sono organizzate nelle diverse strutture:
•
Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusione (S.I.M.T.) strutture di
presidio ospedaliero che operano in bacini di utenze con popolazione di
almeno 400.000 abitanti, con un minimo di uno per provincia;
•
Centri Trasfusionali (C.T.), Strutture di presidio ospedaliero che possono
essere costituite ad integrazione dei servizi laddove il bacino di utenza
superi i 400.000 abitanti e che operano su un bacino di 150.000 abitanti;
•
Unità di raccolta (U.R.);
•
Centro Regionale Sangue (C.R.S.).
Il sistema di raccolta sangue in Italia è organizzato con 1.340 unità di raccolta,
collegate a 326 centri trasfusionali, coordinati da 21 Centri Regionali. Dunque la
rete si avvale di 1.676 punti di prelievo. Nell’anno 2011 in Italia i soci donatori
diAvis sono stati 1.219.705 e si sono effettuate 2.101.952 donazioni di sangue
(Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana Anno 153° - Numero 241). Nella regione
Calabria nell’anno 2011 sono state raccolte 55.772 unità di sangue, con un
indice donazionale di 27,73 per mille abitanti. ll sistema trasfusionale calabrese è
attualmente costituito da 12 strutture trasfusionali sostanzialmente organizzate
per rispondere ad esigenze di autosufficienza locale, senza prevedere una
compensazione interaziendale. Questa situazione ha generato all'interno della
Regione un quadro disomogeneo con un progressivo aumento della raccolta di
sangue in alcune aree e con gravi situazioni di carenza in altre. Sono dunque
attivi solo 12 Centri di raccolta fissa su un territorio con grandi distanze. Si tratta
di
5 Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SlT), ubicati nei
presidi ospedalieri di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Crotone e Vibo
Valentia;
2 Centri Trasfusionali (CT), presenti nei presidi ospedalieri delle restanti
A.S;
6 unità di raccolta ospedaliere, ubicate in presidi ospedalieri ove non è
presente una struttura trasfusionale (Ospedali di Soveria Mannelli, Paola,
Rossano, Castrovillari, Giovanni in Fiore e Polistena);
Nel territorio sono presenti unità di raccolta fisse non ospedaliere, unità di
raccolta mobili e punti di raccolta temporanei, ubicate in sedi diverse e gestite
dalle Associazioni dei donatori, sotto la responsabilità e la supervisione tecnicoorganizzativa del Direttore della Struttura Trasfusionale ospedaliera competente1.
Le Associazioni Dei Donatori
Alle Strutture pubbliche si affiancano le associazioni di raccolta sangue
La Federazione Italiana Associazioni Donatori di sangue (FIDAS).
La FIDAS è una Federazione di Associazioni Donatori di
sangue autonome ed indipendenti, nata per collaborare per
una migliore organizzazione del sistema trasfusionale. La
Federazione agisce nell'interesse delle associazioni federate,
rispettando le singole autonomie amministrative e
gestionali, cura il coordinamento a livello nazionale e
garantisce un apporto qualificato ad ogni iniziativa sociopolitica ed umana, che impegna il volontariato italiano del sangue. Partecipa, si
aggiorna ed informa sulle novità legislative, scientifiche e sanitarie, che
riguardano i donatori ed il servizio trasfusionale.
Croce Rossa Italiana. All'interno della C.R.I. la Componente
Volontaria dei Donatori di Sangue ha il compito di promuovere
la donazione volontaria, attraverso la diffusione della cultura
trasfusionale con incontri nelle scuole, nelle fabbriche, nelle
comunità e tra i singoli cittadini, per sensibilizzarli alle
problematiche legate al buon uso del sangue. La Componente
Volontaristica è nata nell'immediato dopoguerra per affrontare
il grave problema della carenza di sangue nel nostro Paese. Dal 1971 i Donatori
di Sangue della C.R.I. hanno scelto di puntare su una sensibilizzazione al dono
volontario del sangue, non occasionale ma periodico, e anche la donazione di
specifici componenti del sangue come le piastrine o il plasma, secondo i più
recenti e moderni concetti della medicina trasfusionale.
1
Cfr. regione Calabria, Piano Sanitario Regionale 2007 -2009, Assessorato tutela della salute e politiche
sanitarie. 4.5 Piano Sangue e Plasma regionale
http://www.avisprovincialecatanzaro.it/files/piano20sanitario202007-20091.pdf
Consociazione Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue
Fratres delle Misericordie d’Italia. La Consociazione
Nazionale Fratres a livello territoriale è articolata in Consigli
Regionali e Consigli Provinciali. A livello di base è composta da
669 Gruppi Donatori di Sangue Fratres dislocati su 14 Regioni.
Le unità di sangue e di emocomponenti raccolte dalla Fratres nel
corso del 2009 hanno visto un aumento medio del 4,50% attestandosi ad oltre
139.000 con un potenziale di donatori attivi di poco oltre i 100.000 che ha avuto
un incremento che sfiora le 10.000 unità; di questi circa il 75% sono proprio nella
fascia giovani.
Per raggiungere l'obiettivo dell'autosufficienza regionale e nazionale, l'AVIS,
fermo restando il principio fondamentale della tutela della salute del donatore,
adotta e sviluppa la seguente attività:
•
svolge opera di stimolo della solidarietà attraverso il proselitismo e la
propaganda a favore del dono del sangue e degli emocomponenti;
•
cura la chiamata dei donatori;
•
attua e persegue ogni impegno per diffondere una medicina preventiva
verso i propri associati;
•
partecipa alla programmazione del servizio trasfusionale nazionale;
•
contribuisce all' approfondimento tecnico, scientifico ed organizzativo
trasfusionale anche in campo immunoematologico in relazione al trapianto
di organi e promuove l' informazione sulla donazione del midollo osseo;
•
vigila per il migliore utilizzo e la distribuzione ottimale del sangue raccolto,
degli emocomponenti e dei loro derivati nonché per un pronto utilizzo delle
eccedenze.
Indicatori dell’area di intervento nel contesto nazionale
ASSOCIAZIONE
N°
SEZIONI
N°
DONATORI
N°
DONAZIONI
FONTE
PUBBLICAZIONE
AVIS
3.376
1.219.705
2.101.952
Dati
Associativi
AVIS
www.AVIS.it
FIDAS
74
458.112
421.638
Dati
Associativi
FIDAS
Relazione Annuale
Presidente
www.FIDAS.it
FRATRES
561
15.000
186.000
Dati
Associativi
FRATRES
www.FRATRES.org
CRI
198
5.000
163.000
Dati
Associativi
CRI
Annual
report
2011,
sul
sito
www.CRI.it
35.581
500.757
Centro
Nazionale
Sangue
Giuliano
Grazzini,
direttore del Centro
Nazionale sangue,
Il
Sistema
trasfusionale
italiano. Conferenza
Stampa 13 giugno
2012
ALTRI
SOGGETTI
TOTALE
/
/
1.733.398
3.373.347
L'AVIS Regionale Liguria collabora da anni con l’AVIS
Regionale Calabria nello sviluppo di iniziative comuni volte alla
sensibilizzazione dei giovani, soprattutto con interventi nelle
scuole e tra i cittadini migranti, per lo sviluppo della
conoscenza e sensibilizzazione al dono del sangue. Tali
collaborazioni e divisioni di intenti e iniziative sono dovute
anche alla considerazione del fatto che in Italia ogni anno
vengono importati dall'estero un terzo degli emoderivati
necessari per coprire le esigenze dei nostri malati. Il progetto
“Donazione di Sangue: Promossi in Solidarietà 3 – Calabria”
intende realizzarsi in un piccolo segmento del territorio regionale.
Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) - http://demo.istat.it la
popolazione della Regione Calabria, al 31 dicembre 2011, risulta costituita da un
totale di 2.011.395 persone. In Italia l’attività donazionale2 di un individuo,
regolata dalle attuali norme sanitarie3, si svolge tra le fasce d’età 18 - 65 anni.
Nello specifico nella sola provincia di Catanzaro al 31/12/2010 i soci donatori
dell’Avis dai 18 ai 30 anni sono stati complessivamente 2.725 su un totale di
13.024 donatori.
Il dato indica una carenza e insieme
coinvolgimento della popolazione giovanile.
una
possibilità
di
maggiore
I dati del 2011, riportati anche nel Bilancio Sociale di Avis Regionale Calabria e
Avis Provinciale Catanzaro, ci dicono che gli indici donazionali stanno
crescendo rapidamente, e si pongono in linea con la media nazionale. Questa
crescita però avviene con notevole disparità nelle varie zone della regione che,
va ricordato, risente anche di un’orografia molto diffusa e della rete di
collegamento stradale e/o ferroviaria assolutamente indegna di una nazione
civile. Nella sola provincia di Catanzaro l’indice donazionale supera la media
nazionale si attesta attorno al 54 su mille abitanti. Nello specifico al
31/12/2011 l’indice donazionale dell’Avis Comunale di Marcellinara si attesta al
61,32 per mille abitanti e l’avis Comunale di Petrizzi si attesta al 368,47 per
mille abitanti
Il fabbisogno di sangue e plasma a livello nazionale
L'Osservatorio costituito dall'Istituto Superiore di Sanità segnala infatti un
aumento dei consumi di sangue in tutto il territorio nazionale malgrado
l'incremento delle pratiche di autotrasfusione, il miglioramento delle tecniche
operatorie e il progressivo diffondersi della cultura del buon uso del sangue. Tale
aumento si spiega con l'aumento delle malattie cronico-degenerative e
neoplastiche legate all'invecchiamento della popolazione, l'incremento dei
trapianti di midollo osseo e altri, l'aumento degli interventi chirurgici di alta
specializzazione. Inoltre è necessaria una sinergia tra le regioni per cercare di
colmare la cronica differenza esistente, che vede alcune realtà con una buona
produzione, anche eccedente il fabbisogno locale, mentre altre regioni non
riescono ad arrivare all'autosufficienza (Lazio, Sicilia e Sardegna in testa). Per
quanto riguarda il plasma, invece, a livello nazionale non si raggiunge
2) Attività donazionale/donazione del sangue: prelievo di sangue intero, plasma o piastrinoaferesi, raccolto in
un apposito contenitore (sacca) di plastica che rende il sangue idoneo a scopo di raccolta, conservazione e per
l’attività trasfusionale. Il volume massimo di sangue prelevato, stabilito per legge, è uguale a 450 ml +/- il
10%, quello per il plasma è di 650 ml.
3) D.M. 3 marzo 2005, Ministero della Salute, ‘Caratteristiche e modalità per la donazione del sangue e di
emocomponenti’ pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 85 del 13-4-2005.
l’autosufficienza. Il direttore del Centro Nazionale Sangue ha poi ricordato che
"è in corso di realizzazione un piano specifico sia per raggiungere l'autosufficienza
nella produzione di plasma sia per limitare l'acquisto di farmaci emoderivati
dall'estero. Attualmente - specifica Grazzini - l'Italia, come grandissima parte dei
paesi europei, è dipendente dai mercati farmaceutici internazionali per il 35% dei
prodotti non ad uso trasfusionale".
DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI
PRESENTE NEL CONTESTO REGIONALE
E
DELLA
RELATIVA
OFFERTA
Il fabbisogno regionale
Secondo l’ultimo piano sanitario regionale, del 20114, “l'andamento della raccolta
di sangue intero nelle cinque province, negli ultimi anni, è complessivamente in
progressivo aumento, anche se disomogeneo, se analizzato per ambiti territoriali;
infatti l'incremento è avvenuto principalmente in alcune aree (intera provincia di
Catanzaro, città di Reggio C.), mentre in altre il numero delle donazioni è
sostanzialmente basso. Se il valore medio delle donazioni per mille abitanti, nella
Regione Calabria, è pari a 27,73; mentre il valore nazionale è di 36 e l'obiettivo
dell'OMS è di 40 unità per mille abitanti, va rilevato che nelle province di
Catanzaro e Crotone e nelle aree metropolitane di Cosenza e Reggio Calabria la
media è superiore a quella nazionale con punte per Catanzaro del 54 per mille”
(dati Bilancio Sociale Avis Regionale Calabria 2011). In questi anni si è avuta una
evoluzione della terapia trasfusionale in Calabria: fino al 1999 la terapia
trasfusionale è stata sostanzialmente assorbita da Emergenza, Ematologia e
thalassemia e Chirurgia tradizionale; dal 2000, la terapia trasfusionale in Calabria
ha visto alcune importanti novità nel campo della Cardiochirurgia e Chirurgia di
alta complessità, dell'Oncologia e nell' intensificazione dell'attività trapiantologica.
ll fabbisogno quindi è andato aumentando, esponenzialmente a Catanzaro e
tendenzialmente anche a Reggio Calabria, con alcuni significativi incrementi
anche a Cosenza e Crotone. È allora indispensabile puntare nei prossimi anni a un
ulteriore incremento della raccolta (peraltro nelle piene potenzialità della
Regione), con una azione principalmente orientata nelle aree a più bassa
raccolta, nelle quali finora il relativo scarso fabbisogno (determinato
dall'accentrarsi delle patologie acute più importanti nei centri maggiori) ha
funzionato in qualche modo da disincentivo, finalizzando tale sforzo alla
compensazione regionale. Si tratta cioè di estendere negli altri centri l'esperienza
di quelle realtà, che hanno consentito negli ultimi anni di rendere operativa una
reale compensazione regionale”5.
Inoltre “il fabbisogno regionale di farmaci plasma derivati, negli ultimi anni, con
l’invio di plasma umano alla trasformazione farmaceutica per la produzione di
plasmaderivati, ha registrato continui incrementi. Nella regione esiste un
progressivo aumento della richiesta e consumo di questi farmaci. A fronte del
notevole scostamento esistente fra produzione regionale di plasma e fabbisogno
di plasmaderivati, gli atti di programmazione regionale hanno posto specifici
obiettivi di incremento della produzione di plasma da aferesi”6.
4
Dati dell’ultimo piano regionale sanitario, cfr. r. regione Calabria, Piano Sanitario Regionale 2007 -2009,
Assessorato tutela della salute e politiche sanitarie. 4.5 Piano Sangue e Plasma regionale
5
, cfr. r. regione Calabria, Piano Sanitario Regionale 2007 -2009, Assessorato tutela della salute e politiche
sanitarie. 4.5 Piano Sangue e Plasma regionale
6
, cfr. r. regione Calabria, Piano Sanitario Regionale 2007 -2009, Assessorato tutela della salute e politiche
sanitarie. 4.5 Piano Sangue e Plasma regionale
Nel corso del 2011 la raccolta di sangue nella Regione Calabria ha di fatto
raggiunto l’Autosufficienzza del sangue intero, concorrendo ai bisogni di
regioni come il Lazio e la Toscana (CNS)
Nel 2011, l’autosufficienza del sangue e dei suoi prodotti si è confermata come
obiettivo strategico per garantire i livelli essenziali di assistenza. Gli obiettivi
quantitativi su base annuale previsti dal Programma di autosufficienza per
l’anno 2011 sono stati sostanzialmente conseguiti:
La produzione di globuli rossi è stata pari a 69.500 unità, con un
incremento di oltre il 3% rispetto al dato programmato;
Il plasma inviato alla lavorazione industriale per la produzione di farmaci
emoderivati ha fatto segnare un incremento del 5% rispetto all’anno
precedente.
Produzione Globuli Rossi 2008 – 2011 - Strutture Trasfusionali
Servizi
Trasfusionali
Catanzaro
Lamezia Terme
Reggio Calabria
Locri
Palmi
Melito P.S.
Crotone
Vibo Valentia
Rossano
Paola
Castrovillari
Cosenza
TOTALE
CALABRIA
Abitanti
250.000
139.000
256.000
142.000
189.000
OMS
40u\1000
10.000
195.000
174.000
200.000
139.000
120.000
255.000
2.059.000
7.800
6.960
8.000
5.560
4.800
10.200
82.360
5.560
10.240
5.680
7.560
2008
13.678
5.556
9.607
4.046
1.533
656
5.900
3.672
3.400
2.800
1.620
9.373
61.699
2009
14.169
6.034
10.455
3.503
1.903
735
5.967
4.163
2.533
3.571
1.331
9.023
63.387
2010
14.690
6.054
11.746
3.631
1.897
557
5.967
4.000
2.700
4.162
1.240
9.400
66.044
2011
14.700
6674
11619
3983
2141
769
6225
5484
3039
4312
1390
9164
69.500
(PROGRAMMAZIONE AUTOSUFFICIENZA REGIONALE DEL SANGUE E DEI SUOI PRODOTTI PER L’ANNO
2012)
Sangue e plasma raccolto da Avis
Il sangue è composto per il 45% circa di cellule (la parte corpus colata) e per il
55% circa di plasma (la parte liquida). Le funzioni del plasma sono molto
numerose. Esso mantiene costante il volume di sangue circolante, dona ai tessuti
e alle cellule sostanze prevalentemente di tipo nutritivo e di regolazione (ormoni,
vitamine), raccoglie tutte le sostanze di rifiuto derivanti dal metabolismo delle
cellule e le elimina attraverso i reni e il sudore, interviene nei processi di difesa
immunologica e nella coagulazione. La tecnica più consolidata nelle donazioni di
sangue consiste nel prelevare il sangue intero in appositi contenitori di plastica
(sacche). Successivamente i suoi elementi (plasma, globuli rossi, globuli bianchi e
piastrine) vengono separati attraverso un procedimento detto “frazionamento”.
Ormai da diversi anni si sono diffuse altre tecniche (aferesi) che permettono,
attraverso l’uso di particolari apparecchiature, i separatori cellulari, di ottenere
dal sangue del donatore soltanto quella componente ematica di cui si ha
necessità,
restituendogli
contemporaneamente
gli
altri
elementi.
La
plasmaferesi è la donazione del solo plasma mediante procedimento di
separazione o per centrifugazione che avviene durante la stessa seduta di
prelievo con immediata restituzione della parte corpuscolata (globuli e piastrine)
al donatore. La donazione di plasma quindi sottrae all'organismo
prevalentemente liquidi (prontamente rimpiazzati) e una piccola porzione di
proteine, la cui perdita viene rapidamente neutralizzata nel giro di poche ore o al
massimo di qualche giorno. Mediante i separatori cellulari è possibile effettuare
anche la raccolta di uno o più emocomponenti da un singolo donatore. Si parla
pertanto di plasmaferesi, se si raccoglie solo plasma; citoaferesi, se si raccolgono
le cellule e in particolare di piastrinoaferesi, se si raccolgono le piastrine. In tal
modo è possibile disporre di maggior quantità di plasma da inviare al
frazionamento o di concentrati piastrinici qualitativamente migliori per pazienti
particolari (leucemia, trapianto di midollo osseo, ecc.). La procedura per un
prelievo in aferesi è semplice e innocua, anche se richiede un tempo maggiore.
Per ogni unità raccolta, sia essa di sangue intero, plasma o piastrine, vengono
effettuati degli accertamenti di laboratorio. Si possono prelevare fino a 650 ml di
plasma per singola donazione, mentre per la donazione di sangue intero occorre
un intervallo di 90 giorni tra una donazione e la successiva, per le donazioni
plasmaferesi l’intervallo è notevolmente diminuito e varia a seconda del tipo di
prelievo, fino a una distanza di soli 14 giorni tra plasmaferesi e plasmaferesi. I
requisiti di idoneità dei donatori di plasma sono uguali a quelli della donazione di
sangue intero, anche se la plasmaferesi in realtà rappresenta una pratica
globalmente più tollerata e più facilmente effettuabile da tutte quelle persone
che, come per esempio le donne in età fertile, hanno valori di emoglobina e
numero di globuli rossi ai limiti inferiori alla norma, proprio perché queste
componenti vengono restituite al donatore durante la stessa seduta, che dura
circa mezz’ora. Il plasma raccolto viene immediatamente congelato e potrà
essere conservato fino a 12 mesi. L’uso trasfusionale diretto di plasma si attesta
a meno del 20% della produzione, essendo limitato a casi molto selezionati
(coagulazione intravascolare disseminata, microangiopatie trombotiche, gravi
carenze coagulative multifattoriali, trapianto di fegato). Ma il principale impiego
del plasma donato è oggi quello di materia prima per la produzione di FPD
(Farmaci Plasma Derivati). Il plasma ottenuto dalle donazioni viene ceduto alle
industrie farmaceutiche per ricavarne "farmaci salvavita". I prodotti che dal
plasma industrialmente derivano diventano farmaci plasmaderivati (FPD) e
come tali soggetti ad una specifica normativa che ne regola la produzione e la
distribuzione. Questi sono:
Albumina: trasporta diverse componenti del sangue e sostanze
nutritive. E' una proteina utilizzata nel trattamento di alcune malattie
del fegato e dei reni (cirrosi, nefrosi, ecc.) per la cura di stati patologici
gravi come lo shock da ustioni, da trauma, ecc;
Immunoglobuline: sono sostanze protettive o anticorpi che si
sviluppano normalmente a contatto con diversi agenti estranei
all'organismo, o dopo vaccinazioni. Il loro uso in forma concentrata
protegge le persone che non hanno anticorpi specifici per una
determinata malattia. Costituiscono un aiuto prezioso nel caso di
persone la cui resistenza alla infezioni sia diminuita o in alcune patologie
immunologiche. Importanti per la prevenzione e la cura di infezioni
come il tetano, il vaiolo, l'epatite virale, la rabbia ed altre malattie;
Fibrinogeno, essenziale per la coagulazione e carente in certe
situazioni congenite o acquisite;
Fattori della coagulazione (VIII e IX): sono fondamentali per i
pazienti affetti da emofilia A e B che hanno una forte carenza nel sangue
di fattore VIII o IX. Negli ultimi anni l'uso di questi preparati altamente
purificati e assai efficaci ha permesso una vita quasi normale a chi soffre
di emofilia. I fattori II, VII, X che possono essere carenti in certe
malattie del fegato.
Allo stato attuale, il fabbisogno nazionale e regionale dei FPD è soddisfatto
attraverso due vie: la prima è quella della produzione a partire dal plasma dei
donatori italiani, ceduto per la lavorazione in base a convenzioni che le regioni
stipulano con le industrie autorizzate. I prodotti ottenuti, dei quali è certificata la
provenienza, sono distribuiti agli ospedali con il solo aggravio dei costi della
materia prima e della successiva lavorazione e quindi senza profitto. La seconda
è quella del mercato internazionale, controllato da leggi italiane ed europee che
regolano l’importazione del plasma e dei prodotti finiti e la loro distribuzione.
Sangue raccolto da altre associazioni presenti sul territorio regionale
Non si rinvengono dati dettagliati dell’attività di raccolta effettuata da tutti gli altri
soggetti operanti sul territorio. Gli unici dati che possono essere considerati
riguardano due Associazioni confederate alla FIDAS, ovvero, l’ADVS che segnala il
totale di 1.600 donazioni, e l’ADSPEM, che ne segnala altrettante 1.600. Per gli
altri soggetti, è possibile stimare che nel corso del 2011, siano state raccolte
10.528 unità, derivanti dalla sottrazione del contributo di sangue intero prodotto
da AVIS (55.772) e di FIDAS (3.200) all’insieme di raccolta regionale (69.500)7.
AVIS dunque contribuisce per l’80% dell’intera raccolta di unità di sangue in
Calabria.
Plasma raccolto nel 2011
Nel 2011 si è registrato un incremento della produzione di plasma totale di circa il
20 % rispetto al 2010, con una media di 9 l/1000 ab.
Produzione plasma anni 2008-2011 – Strutture trasfusionali
2008
STRUTTUR
E
OMS
12
l/1000
AFE.
Catanzaro
3.000
174
SCOMP
.
3.256
Lamezia T.
1.668
78
1.220
2009
AFE.
SCOMP
.
2.932
2010
AFE.
2011
SCOMP
.
3.216
126
SCOMP
.
3.378
AFE.
1.187
114,9
5
133,6
1.332
188
1.533
1.847
5
856,9
2.584
1731
2.664
977
18,7
799
64
917
Reggio C.
3.072
696
2.342
85
118.
5
561.
Locri
1.704
16
837
5
13
Palmi
2.268
0
422
0
377
0
417
0
498
Crotone
2.340
134
1.360
108
1.181
108,9
1.241
228
1.427
170
0
0
0
0
1.353
Melito P.S.
119
Vibo V.
2.088
23
825
55
831
16,5
733
34
Rossano
2.400
20
553
21
500
28,6
446
6
686
0
992
Paola
Castrovillar
i
Cosenza
Totale
parziale
TOTALE
1.668
0
618
0
671
0
850
1.440
20
291
19
253
20,9
228,2
5
1.527
270
45
319
1.951
471
2.016
3.060
24.708
24.70
8
286
1.314
1.44 13.038
7
14.485
153
1.772
1.13 12.698
4
13.832
13.962
15.489
2.89 15.783
3
18.676
Rapporto tra fabbisogno e raccolta
Per comprendere l’andamento regionale, si fa riferimento alle programmazioni del
Centro Nazionale Sangue relativamente ai dati degli ultimi anni.
Secondo la Programmazione Autosufficienza Regionale del sangue e dei suoi
prodotti8, “la programmazione per l’anno 2011 aveva previsto un incremento di
7
8
Da dati associativi AVIS e dai dati della raccolta regionale del Centro Nazionale Sangue.
Regione Calabria Deliberazione n. 9 del 10/01/2012
produzione di unità di globuli rossi pari al 2% rispetto all’anno precedente, a
fronte di una previsione di consumi dell’1,5%. Ciò avrebbe dovuto portare la
raccolta a 67.200 unità di globuli rossi. I dati del 2011 evidenziano invece una
produzione di emazie pari a 69.500 unità, che registra un incremento di oltre il
3% rispetto alla programmazione e di oltre il 5% rispetto all’anno 2010. Il buon
andamento della raccolta non solo ha assicurato l’autosufficienza regionale, ma
ha anche consentito la collocazione di unità trasfusionali fuori regione,
contribuendo all’autosufficienza nazionale.9 Quanto ai consumi di unità
trasfusionali, essi registrano un aumento radicale: nel 2011 si registra un
incremento nel consumo di emazie del 6% rispetto al 2010, pari a 67.478.
L’azione programmatica si pone dunque l’obiettivo di contenere i consumi, dovuti
in gran parte a uno scarto di sacche di sangue già raccolte a causa di una cattiva
programmazione. Il documento regionale dichiara che il contenimento può essere
raggiunto solo con un maggiore impegno da parte dei Servizi Trasfusionali e delle
Associazioni dei donatori di sangue, che, con interventi programmati e incisivi,
dovranno ridurre la variabilità della raccolta del sangue e degli emocomponenti,
facilitando l’accesso dei donatori ai servizi trasfusionali e alle unità di raccolta
territoriali, in particolare nella stagione estiva10.
Programmazione produzione e consumo Globuli Rossi
STRUTTUR
E
TRSFUSIO
NALI
ABITAN
TI
PRODUZIONE GLOBULI ROSSI
Produzione
2010
Produzione
2011
 2010 2011
Programmazio
ne 2012
CONSUMO GLOBULI ROSSI
Consu Consu
 2010 mi
mi
2011
2010
2011
Programmaz
ione 2012
numero
Nr.
unità
Nr.
Unità
/
1000
ab.
N.
unità
Nr.
Unità
/
1000
ab.
%
Tre
nd
N.
unità
Nr.
Unità
/100
0 ab.
Nr.
unità
Nr.
unità
%
Tre
nd
Nr. Unità
Catanzaro
250.000
14.690
59
14.700
59
0,1

11.750
47
15.94
9
17.10
0
7,2
↑↑
18.637
Lamezia
Terme
139.000
6.054
44
6674
48
10,2
↑↑
5.560
40
2.838
3.135
10,
5
↑
2.250
Reggio C.
256.000
11.746
46
11.619
45
-1,1

10.240
40
12.39
9
13.42
3
8,3
↑↑
14.497
Locri
142.000
3.631
26
3.983
28
9,7
↑↑
4.260
30
4.020
3.925
2,4

4.043
Palmi
189.000
1.897
10
2141
11
12,9
↑↑
3.780
20
2.108
2.124
0,8

2.188
38,1
↑↑
500
521
4,2
↑
537
Melito P.S.
557
769
Crotone
195.000
5.967
31
6.225
32
4,3
↑
7.410
38
6.139
6.037
1,7

6.030
Vibo
Valentia
174.000
4.000
23
5.484
32
37,1
↑↑
6.090
35
3.125
3.197
2,3
↑
3.293
Rossano
200.000
2.700
14
3.039
15
12,6
↑↑
4.000
20
3.220
3.512
9,1

3.616
Paola
139.000
4.162
30
4.312
31
3,6
↑
4.865
35
2.914
3.340
14,
6
↑
3.440
Castrovillar
i
120.000
1.240
10
1.390
12
12,1
↑↑
2.400
20
1.158
1.225
5,8

1.262
Cosenza
255.000
9.400
37
9.164
36
-2,5

10.200
40
8.190
9.939
21,
4
↑↑
10.337
TOTALE
CALABRIA
2.059.0
00
66.04
4
32,0
8
69.50
0
33,7
5
5,2
↑↑
70.55
5
34
62.56
0
67.47
8
7,
9
↑↑
70.128
9 fonte: Programmazione Autosufficienza Regionale del sangue e dei suoi prodotti per l’anno 2012, Regione Calabria Deliberazione n. 9 del
10/01/2012.
10 Idem.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE
La Provincia di Catanzaro, Marcellinara e Petrizzi
Dati sulla popolazione
Indicatori
% sul totale
Popolazione provinciale
368.597
100%
Popolazione
Marcellinara
(comuni
di
competenza: Amato, Marcellinara, Miglierina,
Settingiano)
Popolazione Petrizzi
6.849
1,86%
1.167
0,32%
L’attività donazionale nel contesto regionale
Anni
2008
2009
2010
2011
Totale donazioni AVIS Calabria
45.982
50.731
53.150
55.772
Totale donazioni AVIS
provinciale di Catanzaro
18.048
19.181
19.815
20.432
Totale donazioni AVIS comunale
Marcellinara
674
429
399
420
Totale donazioni AVIS comunale
Petrizzi
407
407
436
430
I dati del 2011, riportati anche nel Bilancio Sociale di AVIS Regionale, ci dicono
che in Calabria gli indici donazionali stanno crescendo rapidamente, e si pongono
in linea con la media nazionale. Questa crescita però avviene con notevole
disparità nelle varie zone della regione che risente anche di un’orografia molto
diffusa e della rete di collegamento stradale e/o ferroviaria indegna di una
nazione civile.
Donatori giovani
All’interno del numero totale, i donatori giovani dell’associazione AVIS, nella
fascia di età tra i 18 e i 30 anni, sono circa 2.725. I giovani sono dunque pari al
21,2% del totale dei donatori AVIS Provinciale Catanzaro. Nello specifico
l’incidenza percentuale dei soci donatori nella fascia di età tra i 18 e i 30 anni,
nell’Avis Comunale di Marcellinara è del 20,65% (57 donatori su un totale di 276)
mentre dei soci donatori nell’Avis Comunale di Petrizzi è del 13,75% (33 donatori
su un totale di 240). Il dato evidenziato nelle due Avis comunali indica la
necessità di una maggiore opera di promozione e sviluppo tra fasce più giovani,
ma al contempo promuove speranza di crescita nonostante i rinnovati flussi
emigratori dalla regione Calabria; il dato indica al contempo una carenza e una
possibilità di maggiore coinvolgimento della popolazione giovanile.
(Bilancio Sociale Avis Provinciale Catanzaro anno 2010)
ATTIVITÀ DI AVIS NEL CONTESTO TERRITORIALE
Indice donazionale
All’interno del territorio regionale Avis si rivela come l’associazione che offre il
maggiore contributo donazionale. Determinante a questo proposito è la presenza
di donatori non occasionali, che garantiscano donazioni periodiche e continuative.
L’indice donazionale, cioè la frequenza delle donazioni svolte nell’anno, descrive
la fidelizzazione dei donatori. In Calabria l’indice donazionale è descritto dalla
tabella che segue, tra i 18 e i 65 anni per mille abitanti è:
Indice donazionale di ogni singola provincia rispetto al totale regionale
(18-65 anni).
Dipartimenti
Catanzaro
Reggio Calabria
Cosenza
Crotone
Vibo Valentia
83,0
31,0
25,3
46,8
46,1
In Calabria l’indice donazionale è descritto dalla tabella che segue, rispetto al
totale dell popolazione residente (0/100+ anni) per mille abitanti è:
Indice donazionale di ogni singola provincia rispetto al totale regionale
della popolazione residente
Dipartimenti
Catanzaro
53,8
Reggio Calabria
19,7
Cosenza
16,4
Crotone
30,0
Vibo Valentia
29,2
(Bilancio Sociale Avis Regionale Calabria anno 2010)
La situazione attuale
Fin qui abbiamo riportato e relazionato su dati consolidati all’anno 2010 per avere
omogeneità di dati. Sfortunatamente al momento dell’elaborazione del presente
progetto non sono disponibili dati omogenei – in particolar modo i dati ISTAT
(fermi al 2010), in quanto nell’anno 2011 è stato realizzato il 15° censimento
ISTAT della popolazione italiana che ha subito, vista la mole dei dati da
elaborare, notevoli ritardi. Riportiamo opportunamente i dati regionali 2011
rispetto al Bilancio Sociale di Avis Provinciale Catanzaro 2011
Dati 2011
Raccolta sangue provincia di Catanzaro
Unità sangue raccolte nelle sedi comunali dell’avis provinciale di Catanzaro
2011
Comune
Unità
Donatori
Badolato
338
278
Botricello
984
625
Carlopoli
203
84
Catanzaro
2471
1556
Cenadi
298
159
Chiaravalle
839
401
Cicala
128
90
Conflenti
191
130
Curinga
293
243
Decollatura
242
190
Gasperina
87
84
Girifalco
1367
880
Guardavalle Marina
630
310
Lamezia Terme
1767
751
Maida
567
407
Marcellinara
420
249
Martirano Lombardo
211
167
Montepaone Lido
486
258
Motta Santa Lucia
140
95
Nocera Terinese
532
290
Pentone
224
139
Petrizzi
430
248
Petronà
787
439
Pianopoli
430
352
Platania
532
258
San Mango D'aquino
138
91
San Pietro Apostolo
153
141
San Vito Sullo Jonio
340
196
Sellia Marina
333
265
Sersale
526
561
Simeri Crichi
365
260
Sorbo San Basile
792
415
Soverato
1062
473
Soveria Mannelli
483
258
Soveria Simeri
109
88
Squillace
282
232
Tiriolo
334
178
Vallefiorita
216
146
Zagarise
133
108
Sant'Eufemia (Avis di Base)
569
354
Tot. Provincia Catanzaro
20432
12449
I dati appena riportati indicano che:
Avis Provinciale Catanzaro si conferma l’Organizzazione
rappresentativa nella raccolta di sangue raccolto.
maggiormente
Contestualizzazione territoriale
MARCELLINARA
La cittadina di Marcellinara sorge a pochi chilometri dal capoluogo di provincia, su
una strettissima fascia di territorio, da cui l’antica denominazione di “gola di
Marcellinara”. L’origine del piccolo paese è oscura ma certamente antica; infatti,
non esistevano e non esiste tuttora un volume che tratti in modo organico e
articolato l’argomento. Alcune versioni storiche vogliono che Marcellinara sia
stata fondata durante la guerra dei vespri siciliani, altre che distrutta “Omelea”,
antico nome del paese, i superstiti costruirono l’abitato chiamandolo “Marcellus in
ara”, ossia “Marcello sacrificato sull’altare”, donde Marcellinara in onore e a
ricordo del martirio del suddetto vescovo. La popolazione, che conta più di 2000
abitanti si dedica prevalentemente alle attività terziarie e all’agricoltura e
sebbene il centro urbano sia in continua espansione, il paesaggio permane rurale
e incontaminato. Marcellinara rappresenta quindi una residenza ottimale per tutte
quelle famiglie che desiderano facilmente raggiungere i centri lavorativi e di
studio, preferendo vivere in un paesino tranquillo e ancora oggi rispettoso delle
tradizioni e dei costumi.
LA STORIA - LA CULTURA
Il nome Marcellinara deriva dal latino Marcellus in ara (Marcello sull’altare). Con
molta probabilità, sul territorio di Marcellinara, vi furono insediamenti sin dall’età
del bronzo. Dal 1445 fu feudo dell’antica e nobile famiglia dei Baroni
Sanseverino; nel 1464, proprio nel loro castello, fu ospite San Francesco di Paola.
Durante il Suo soggiorno a Marcellinara venne eseguito un ritratto del Santo che
è ancora conservato nella cappella del Palazzo baronale. Il paese, famoso fin
dall’antichità per l’aria salubre, la produzione di olio, di fichi e per le sue cave di
gesso purissimo (ancora attive) usato anticamente, grazie alla sua straordinaria
trasparenza, come vetro per le finestre. E poi i tessuti di seta e quelli ricavati
tessendo le fibre delle ginestre. In alcuni libri antichi viene decantata la
particolare avvenenza delle donne di Marcellinara.
L’AVIS Comunale di Marcellinara
E’ nella semplice realtà popolare di Marcellinara che si costituisce il 26 Giugno
2002 l’AVIS Comunale grazie all’iniziativa di un ristretto gruppo di collaboratori
desiderosi di concorrere nel loro piccolo alla risoluzione di un’esigenza sanitaria
nazionale generalizzata: il bisogno di sangue e di emoderivati. La sezione, con
presidente Giovanni Torcasio (che al momento della nomina fu il più giovane dei
Presidenti delle AVIS Nazionali), si è rapidamente ampliata sul territorio,
comprendendo i comuni limitrofi di Settingiano, Martelletto, Miglierina e Amato,
dove in modo periodico vengono allestiti ulteriori punti di raccolta.
L’organizzazione delle attività e la gestione dell’intera sezione comunale non è
sempre facile e veloce considerando che una tale dislocazione presuppone per
ogni donazione il trasferimento dei volontari e l’allestimento di punti di raccolta
mobili, ma efficienti. Pertanto, la straordinarietà dell’AVIS Comunale di
Marcellinara risiede nell’essere costituita e gestita interamente da giovani e
giovanissimi collaboratori, che con pazienza e costanza partecipano in modo
pronto e attivo alla diffusione della cultura disinteressata e gratuita del “dono”,
riuscendo a coinvolgere e ad avvicinare al volontariato del sangue un numero
sempre crescente di persone, fiere e motivate di donarsi per gli altri. Dal mese di
febbraio 2009 il nuovo Presidente della sezione di Marcellinara è Marisa Golia.
Marcellinara: popolazione di circa 2500 persone con 769 famiglie.
Miglierina: popolazione di circa 1200 persone
Settingiano: popolazione di circa 2500 persone.
La conformazione geografica dei paesi che rientrano nella comunale non permette
un facile approccio ai Servizi Immuno trasfusionali e l’AVIS di Marcellinara mette
in gioco tutte le forze per poter raggiungere nuovi donatori.
Le attività che l’AVIS Comunale Marcellinara svolge sono indirizzate
prevalentemente al soddisfacimento delle necessità trasfusionali delle strutture
ospedaliere della provincia e dell’autosufficienza regionale (legge 219 del
21/10/2005).
Tale legge disciplina le attività trasfusionali relative al sangue umano ed ai suoi
componenti e riconosce il ruolo fondamentale delle Associazioni e ne stabilisce
anche i compiti nell’ambito della promozione ed allo sviluppo della donazione, alla
è chiamata diretta dei donatori ed alla gestione delle unità di raccolta sangue.
Il tutto finalizzato al raggiungimento dell’autosufficienza trasfusionale nazionale e
allo sviluppo della medicina preventiva, a tutela della salute del donatore.
Dati aggiornati Sede Avis Comunale Marcellinara
Nata nel 2002
Numero soci donatori: 249
Soci (numero soci attivi nell’organizzazione delle raccolte di sangue):20
Orari di apertura : 9-12-16-19 (mart./ven)
Sito internet: www.avismarcellinara.it
Raccolta sangue nel 2011 : n. 420 unità
gruppo giovani dal 01/01/2003
giovani donatori tra i 18 e i 30 anni: 57 pari al 20,65% nel 2010
ATTIVITA’ SVOLTE NEL 2011 DA AVIS MARCELLINARA
1. Iniziative di promozione della donazione di sangue in particolari eventi e
feste patronali
2. Allestimento di stand informativi e distribuzione di gadget e materiale
pubblicitario
3. Costituzione di gruppi di volontari nei paesi limitrofi
4. AVIS e i giovani: lettere di auguri ai neo diciottenni con l’invito a diventare
donatori di sangue
5. Corsi di formazione per nuovi volontari
6. Omaggio alle donatrici in occasione della festa della donna e della mamma
7. Natale AVIS: omaggio ai donatori in occasione delle feste natalizie
8. Intensificazione della promozione e della pubblicità attraverso il sito
internet e Facebook
9. Giornata di prevenzione per l’osteoporosi nelle donne con esame MOC
10. Visite cardiologiche gratuite ed elettrocardiogramma per i donatori
11. AVIS e sport :Tornei estivi (calcetto, tennis, basket)
12. Partecipazione a tutte le attività sociali del comune
13. Campagne di sensibilizzazione in occasione dell’emergenza estiva
14. Progetto scuola
Sono presenti nella sede comunale di Marcellinara telefono fisso, telefono
cellulare, personal computer, stampanti, Cardiolina, lettini visite. La sede ha un
Direttore Sanitario presente dal lunedì al venerdì su appuntamento.
Il Direttore Sanitario si occupa del controllo dello stato di salute del donatore
tramite visite mediche periodiche, controllo degli esami ematochimici post
donazione ed effettuazione di visita cardiologiche ed ECG. Si occupa, inoltre, della
sicurezza degli ambienti.
L’AVIS Comunale è iscritta all’albo Regionale del Volontariato.
Dati aggiornati Sede Avis Comunale Petrizzi
Nata nel 1993
Numero soci : 248
Soci attivi ( numero di soci presenti costantemente nelle attività della
sede): 5
Dipendenti:nessuno
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 8.30 alle 13.30
Raccolta sangue nel 2011: nr. 430 unità
Iniziative realizzate negli ultimi dodici mesi:
Partecipazione a raccolta fondi con Telethon
Manifestazione per raccolta fondi per Telefono Azzurro
Convegni sulla donazione del sangue con la Scuola di Calcio Ues Calcio
Petrizzi
Tornei sportivi in occasione della Giornata Mondiale del Donatore il 14
giugno
Nella domenica delle Palme distribuzione di rami di ulivo confezionati dai
Volontari
Ad agosto gara podistica con trofeo coppa AVIS Petrizzi
A novembre stand per la propaganda del dono in occasione della sagra
delle castagne
A dicembre Babbo Natale con distribuzione di doni per i bimbi
Incontri nelle Scuole di ogni ordine e grado.
Propaganda nelle fabbriche
Partecipazione a feste ed eventi sportivi
È presente su Facebook
Nel 2010 ha organizzato diversi avvenimenti per festeggiare 17 anni di
AVIS
Giovani donatori tra i 18 e i 30 anni: 33 pari al 13,75% nel 2010
Sono presenti nella sede comunale di Petrizzi telefono fisso, telefono cellulare,
personal computer, stampanti, Cardiolina, lettini visite. La sede ha un Direttore
Sanitario presente dal lunedì al venerdì su appuntamento.
Il Direttore Sanitario si occupa del controllo dello stato di salute del donatore
tramite visite mediche periodiche, controllo degli esami ematochimici post
donazione ed effettuazione di visita cardiologiche ed ECG. Si occupa, inoltre, della
sicurezza degli ambienti.
L’AVIS Comunale è iscritta all’albo Regionale del Volontariato.
Le attività che l’AVIS Comunale di Petrizzi svolge sono indirizzate
prevalentemente al soddisfacimento delle necessità trasfusionali delle strutture
ospedaliere della provincia e dell’autosufficienza regionale (legge 219 del
21/10/2005).
Tale legge disciplina le attività trasfusionali relative al sangue umano ed ai suoi
componenti e riconosce il ruolo fondamentale delle Associazioni e ne stabilisce
anche i compiti nell’ambito della promozione ed allo sviluppo della donazione, alla
è chiamata diretta dei donatori ed alla gestione delle unità di raccolta sangue.
Il tutto finalizzato al raggiungimento dell’autosufficienza trasfusionale nazionale e
allo sviluppo della medicina preventiva, a tutela della salute del donatore
Attività promozionali sul territorio
Per cercare di incidere sul contesto territoriale l’AVIS, capillarmente diffusa sul
territorio, anche negli ultimi anni ha portato avanti continuativamente attività di
informazione, formazione, promozione e sensibilizzazione della donazione sia a
livello locale che regionale. Numerose sono state le attività promozionali
realizzate dalla rete associativa coordinata a livello provinciale.
Molto importante l’opera nel settore Scuola dove già da tempo si lavora in
armonia con l’Ufficio Scolastico Provinciale, per interventi formativi per i docenti e
nelle singole Istituzioni Scolastiche. Inoltre sono stati organizzati 2 convegni di
interesse provinciale sulle diverse tematiche della cittadinanza e solidarietà con il
coinvolgimento di docenti provenienti da quasi tutte le Scuole di riferimento.
Altro settore di impegno regionale è quello dei giovani con il funzionamento della
“Consulta giovani”, che ha una funzione trainante nei confronti della popolazione
giovanile per l’opera di promozione e coinvolgimento alle attività donazionali.
Iniziative realizzate negli ultimi 12 mesi :
progetto “tuteliamo la salute” con visite cardiologiche e angiologiche e l’esame
MOC per la prevenzione dell’osteoporosi;
campagne pubblicitarie e promozionali in occasione soprattutto dell’emergenza
estiva, stand pubblicitari durante particolari eventi e feste padronali;
festa del donatore;
test screenig del colon retto in collaborazione con il Centro Screening di
Lamezia Terme;
partecipazione a tutte le attività sociali del comune;
organizzazione raccolte sangue;
organizzazione raccolta fondi TELETHON;
organizzazione raccolta fondi per Telefono Azzurro;
torneo di calcetto Avis
corsi di formazione giovani volontari
Importante a tutti i livelli è il contributo del servizio civile. In tale settore l’AVIS
interviene con grande impegno economico per garantire sia la formazione
generale (in raccordo con AVIS Nazionale e Avis Regionale Liguria con la
presenza di un proprio formatore accreditato), sia quella specifica.
Interlocutori di Avis sul territorio
Nel contesto territoriale interessato dal presente elaborato, AVIS Calabria ha
relazioni con numerosi partners:
• Sistema Sanitario - e relative strutture territoriali, con particolare riferimento
ai Centri trasfusionali.
• Cittadinanza - Sono i destinatari delle attività promozionali e comunicative.
• Istituzioni pubbliche: Regione, Provincia e, oltre ai Comuni direttamente
interessati, tutti i Comuni limitrofi all’azione.
• Istituzioni private: Ottimi rapporti con la maggior parte delle Parrocchie
presso le quali spesso si svolgono attività di informazione e di raccolta.
• Università e scuole di ogni ordine e grado - La scuola rappresenta un
luogo privilegiato nel quale AVIS opera per sensibilizzare le nuove generazioni
alla donazione di sangue anonima e gratuita. Per le Università molto stretti
sono i rapporti con l’Università della Calabria (con sede in Cosenza), dove
esistono anche dei locali affidati all’uso dell’AVIS per attività di informazione e
per raccolte occasionali e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria con la
quale si è avviata anche una proficua collaborazione per la stesura del bilancio
sociale dell’AVIS Calabria.
• Stampa e Media: la quasi totalità delle Tv locali e Nazionali sono presenti alle
iniziative di Avis, anche se spesso questo avviene nei capoluoghi di provincia,
per motivi di dislocazione delle strutture. Molto attivo e positivo il rapporto con
gli organi di stampa, sia quelli a diffusione regionale o interregionale che per
quelli a diffusione locale (“Il Quotidiano” - “La Gazzetta del Sud” - “Il Domani”
- “Calabria ora”).
• Organizzazioni di volontariato – Ottimi e collaborativi rapporti con le altre
associazioni di Volontariato.
• CSV – Molto buono il rapporto con il Centro di Servizi al Volontariato della
provincia di Catanzaro tramite il quale si riesce anche ad avere contatti con
altre associazioni.
• Industria di plasmaderivati – i rapporti sono sviluppati attraverso i SIT di
riferimento.
CONCLUSIONI E ANALISI DEL BISOGNO
Per poter individuare, al punto successivo della scheda e in maniera chiara e
lineare, degli obiettivi specifici, che risultino immediatamente coerenti e
conseguenti all’analisi della realtà territoriale e settoriale di riferimento, abbiamo
pensato di sintetizzare, di seguito, i principali bisogni del territorio locale che sono
stati messi in evidenza nella descrizione analitica sopra riportata. Come già
anticipato, si fa presente pertanto che, l’individuazione degli obiettivi specifici del
progetto di Servizio Civile, avverrà esclusivamente nella zona di pertinenza e
sulla base dei bisogni sotto riportati.
1. Raccolta di sangue intero disomogenea
La raccolta di sangue si presenta ancora più complessa perché, sia pure in una
situazione di sostanziale autosufficienza regionale, si presentano alcune province
con grande o piccolo surplus di sangue e altre con esigenze elevate, sin qui
compensate dalla raccolta delle altre province. Contribuiscono a questa situazione
anche comportamenti poco responsabili di alcuni responsabili di centri
trasfusionali che frenano le raccolte motivandole con una non necessarietà delle
unità di sangue in alcune realtà in cui i consumi ospedalieri sono estremamente
ridotti a causa della sostanziale inefficienza dei servizi sanitari calabresi. La
popolazione non è sufficientemente informata e sensibilizzata alla donazione. Gli
strumenti di comunicazione non sono sufficientemente aggiornati e adatti alle
nuove tecniche di comunicazione. Le iniziative non sono sufficienti a raggiungere
e coinvolgere molti degli abitanti potenzialmente disponibili e adatti. Sono stati
intrapresi importanti accordi con istituti e associazioni per svolgere iniziative
regionali, ma questi richiedono il sostegno di risorse economiche e umane
disponibili per attuarle. Si valuta che attualmente la popolazione raggiunta dal
messaggio di sensibilizzazione rappresenti il 40% della popolazione, messaggio
che non copre alcune contesti locali, soprattutto nei centri più dislocati. Non
esiste una adeguata lettura del territorio e dei suoi aggregati sociali per adeguare
strumenti comunicativi idonei a nuovi contesti. Le iniziative di animazione su
territorio che valgono come richiamo e promozione non sono sufficientemente
sviluppate a causa di carenza di risorse volontarie per seguirle.
2. Raccolta complessiva insufficiente per il plasma
Alla data odierna la raccolta di plasma è decisamente limitata al punto tale da
dover compensare la carenza dello stesso attraverso l’acquisizione di molte unità
di plasmaderivati dalle industrie produttrici da parte della sanità calabrese. La
raccolta complessiva di plasma è insufficiente, carente rispetto alla donazione del
sangue intero. La distribuzione dei centri trasfusionali per la raccolta del plasma è
limitata, mancano strutture alternative a quelle pubbliche per le raccolte. In
considerazione della grave carenza di risorse nelle strutture trasfusionali, si
auspica un incremento della quantità di plasma da inviare all’industria del 4%
rispetto al 2011. Per aumentare la raccolta di plasma, i Direttori delle Aziende
Sanitarie Provinciali ed Ospedaliere dovranno attivare iniziative utili, finalizzate ad
incrementare le raccolte di unità di plasma di categoria A, in maniera tale che la
quantità di plasma da inoltrare all'industria farmaceutica, per la relativa
trasformazione in emoderivati, aumenti in litri di plasma. Sarebbe importante
intervenire per la verifica dell’approvvigionamento dei farmaci plasmaderivati,
attraverso il monitoraggio della distribuzione e della gestione delle scorte; per la
verifica sui fabbisogni effettivi dei plasmaderivati, attraverso l’analisi dei consumi
complessivi e il controllo dell’appropriatezza d’uso; per l’utilizzo prioritario di
plasmaderivati prodotti in conto lavoro da plasma di donatori italiani, volontari e
non remunerati, anche attraverso lo scambio programmato tra regioni, quale
strumento di cooperazione interregionale, finalizzato ad un’ottimale distribuzione
dei farmaci plasmaderivati ottenuti dalla lavorazione del plasma e ad un attento
monitoraggio e controllo della domanda di questi farmaci.
3. Partecipazione disomogenea dei giovani alla donazione
La mancanza di partecipazione alla donazione da parte dei giovani è legata anche
alla mancata attivazione delle consulte giovanili in almeno due delle province
calabresi. Tale ridotta partecipazione avviene anche negli ambiti universitari. I
giovani che, rispetto ad altre regioni italiane, in Calabria possono rappresentare
una risorsa, sono poco coinvolti all’attività di donazione del sangue. Anche in
questo caso, esiste un forte divario tra le regioni in cui i giovani sono attivi
attraverso le Consulte Giovani AVIS e quelle in cui queste non sono molto attive e
poco operanti (Crotone e Vibo Valentia). La bassa partecipazione della
popolazione giovanile è dimostrata dalla presenza, bassa, di donatori giovani tra i
18 e i 30 anni (26% sull’insieme dei donatori 18-65 anni) rispetto alla risorsa
potenziale rappresentata dai giovani nella regione (38% tra i 18 e 30 anni sulla
popolazione potenzialmente donatrice,tra i 18 e 65). Le iniziative di
coinvolgimento dei giovani soffrono in tutta la regione di una forte
disomogeneità. Questo è visibile nelle iniziative dei Gruppi Giovani, che in alcune
aree sono carenti, e nelle iniziative nelle scuole. L’accordo con il Ministero
dell’Istruzione (MIUR) non è sviluppato nelle sue potenzialità (contattate solo 100
scuole su tutto il territorio regionale -1.686 istituti scolastici) per la carenza di
risorse disponibili, soprattutto giovanili, adatte per la loro possibilità di svolgere
azione di peer educators. La partecipazione dei giovani alla donazione del plasma
è disomogenea nel territorio regionale, e comunque bassa rispetto alle
potenzialità. In alcune sedi sono attive delle Consulte Giovani, gruppi di giovani
donatori che si attivano al fine dei promuovere la donazione di sangue e plasma
rivolgendosi in particolare ai loro coetanei. In alcune province (Vibo Valentia e
Crotone) le Consulte giovani sono assenti o inattive. Gli interventi nelle Scuole
hanno un numero limitato e non prevedono una comunicazione specifica sulla
plasmaferesi.
DESTINATARI DIRETTI E BENEFICIARI FAVORITI INDIRETTAMENTE
DALL’IMPATTO DEL PROGETTO SULLA REALTÀ TERRITORIALE
Come già affermato precedentemente, i destinatari diretti, ovvero il target del
progetto “Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 – Calabria” sono
individuabili nelle seguenti categorie:
I destinatari del progetto sono rappresentati dall’intera popolazione provinciale e
soprattutto comunale, cui sono rivolti i messaggi di informazione e promozione
relativa alla donazione del plasma.
Destinatari specifici sono i donatori potenziali, tra i 18 e i 65 anni, che
rappresentano un totale di 238.692 persone, pari a circa il 64,76% della
popolazione.
Beneficiari:
I beneficiari del progetto sono costituiti dall’insieme della popolazione privinciale,
costituita da 368.597 abitanti, può considerarsi beneficiaria potenziale, in quanto
tutti sono eventuali fruitori, in caso di bisogno, di trasfusioni o di farmaci
plasmaderivati.
Un beneficio finale può riceverlo tutto il sistema sanitario della provincia quando
un migliore approvvigionamento comporterebbe un notevole abbassamento della
spesa sanitaria con conseguente possibilità di migliorare altri aspetti della sanità
pubblica.
Indicatori relativi ai destinatari e beneficiari
I beneficiari favoriti indirettamente dall’impatto del progetto sulla realtà
territoriale sono tutti i soggetti cui sono destinate, tramite il Sistema Sanitario, le
donazioni di sangue ed emocomponenti effettuate dei volontari AVIS. Sono i
soggetti che necessitano di trasfusioni, a cui è indirizzato il complesso delle
attività svolte nel perseguire la missione associativa. Si può constatare che tutta
la popolazione può considerarsi beneficiaria potenziale, in quanto tutti sono
eventuali fruitori, in caso di bisogno, di trasfusioni o di farmaci plasmaderivati.
Indicatori relativi ai destinatari e ai beneficiari.
Si evidenziano qui mediante una tabella gli indicatori numerici relativi ai
destinatari del progetto e ai beneficiari relativi. Considerando i bisogni evidenziati
nell’analisi del contesto territoriale e settoriale, si è programmato un piano di
azione che si rivolgerà ai destinatari individuati per raggiungere un risultato a
favore dei beneficiari indicati; destinatari e beneficiari sono descritti con i relativi
indicatori numerici.
Bisogni rilevati
nell’analisi del
contesto
Aumentare
l’incremento
della raccolta,
renderla
1
omogenea e
innalzare
l’indice di
donazione
Indicatori dei
destinatari
Tutta la popolazione della provincia di
Catanzaro nell’attività informativa
368.597
La popolazione provinciale in età
donazionale (potenziali donatori)
238.692
I Soci donatori dell’AVIS Provinciale
Cataznaro
12.327
Tutta la popolazione della provincia di
Catanzaro nell’attività informativa
La popolazione provinciale in età
donazionale (potenziali donatori)
Raccolta
2 insufficiente di
plasma
Potenziare
l’opera di
3 sensibilizzazione
e promozione in
ambito giovanile
Risultato da
conseguire
Destinatari del progetto
368.597
238.692
62.206
I giovani (18 – 30 anni)
Gli attuali donatori giovani (18 – 30 anni) 2.725
I potenziali donatori giovani (18 – 30
anni)
Beneficiari del progetto
Maggiore
disponibilità di
sangue e plasma
nella provincia
Maggiore
Tutta la popolazione della Calabria
sensibilità ai temi
del dono e della
cittadinanza
attiva dei giovani
(18 – 30 anni)
59.481
Indicatori
dei
beneficiari
368.597
7) Obiettivi del progetto:
L’obiettivo generale del progetto è l’incremento della raccolta del sangue e delle
iniziative di promozione del dono secondo le finalità di AVIS. Nel progetto
“Donazione di Sangue: Promossi in Solidarietà 3 – Calabria” l’obiettivo generale
viene dettagliato in obiettivi specifici per rispondere agli specifici bisogni emersi
dall’analisi del contesto territoriale e settoriale di riferimento, bisogni che si
riportano nuovamente nello specchietto di sintesi sottostante, insieme agli indicatori
relativi. In particolare:
OBIETTIVO N.1)
Incrementare la raccolta di sangue intero
per continuare a garantire l’autosufficienza regionale di fronte alla progressivo
aumento delle esigenze trasfusionali. Per raggiungere questo obiettivo è necessario
incrementare la presenza di punti di raccolta in occasioni e ambiti diversi.
Il risultato che si intende ottenere con l’avvio del progetto di Servizio Civile
Nazionale è un incremento nelle donazioni del 3% nel territorio di Marcellinara e
Petrizzi. In termini di unità raccolte da Avis il progetto intende attuare un
incremento del 3,2% (come da richiesta del direttore del Centro Nazionale Sangue a
garanzia del mantenimento dell’autosufficienza nazionale).
OBIETTIVO N.2)
Aumentare la raccolta di plasma in aferesi
Anche in questo caso il progetto si pone come obiettivo un incremento nella
raccolta della unità di plasma almeno del 10% al fine di poter far fronte al
fabbisogno evidenziato nella descrizione – al punto precedente della scheda – del
contesto settoriale e territoriale in cui il progetto va ad attuarsi.
Per raggiungere questo obiettivo è necessaria un’opera di informazione della
popolazione e in particolare dei donatori già attivi relativamente alle possibilità di
donazione di plasma in aferesi.
OBIETTIVO N.3)
Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione sul territorio soprattutto
rivolta ai giovani. Aumentare il numero dei giovani donatori di ulteriori 10%. Il
progetto prevede un’opera graduale di sensibilizzazione alla tematica del dono e
della donazione, che coinvolga la popolazione più giovane, anche in età precedente
all’età donazionale. L’obiettivo che ci si intende prefiggere è quello di migliorare la
consapevolezza di una scelta di stile di vita mediante il dono del sangue con una
azione ripetuta, periodica, volontaria, gratuita. Solo l’adesione volontaria e motivata
può portare ad azioni di impegno e cittadinanza che si manifestano nella
partecipazione assidua al dono del plasma.
Per la rilevazione degli indicatori relativi agli obiettivi individuati, il progetto
prevede un monitoraggio periodico. In fase di monitoraggio, a scadenza
quadrimestrale verrà chiesto agli Olp di indicare i dati relativi a ciascuno degli
obiettivi per quanto riguarda il quadrimestre di riferimento. Si sta approntando una
piattaforma informatica che faciliterà l’inserimento dei dati e il monitoraggio interno
dell’andamento del progetto nei suoi valori numerici.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
Il progetto “Donazione di sangue: Promossi in Solidarietà 3 – Calabria” tende a
rispondere attraverso un sistema strutturato all’obiettivo generale di l’incremento
della raccolta del sangue e delle iniziative di promozione del dono. Per
raggiungerlo si focalizza sugli obiettivi specifici rilevati: dall’analisi del contesto,
delle risorse presenti nell’ambito territoriale (con gli indicatori relativi) e dei bisogni
individuati nel contesto di riferimento (anche questi rilevati con indicatori
numerici), si sono stabiliti degli obiettivi specifici, e per ciascuno di questi le attività
relative al loro conseguimento. Per conseguire questi obiettivi si è organizzato un
progetto coerente nelle sue componenti. Per semplicità di lettura, i diversi ambiti di
intervento (attività del progetto, tempistica dei piani di attività, risorse umane,
risorse finanziarie, risorse tecniche e strumentali, programma di formazione
specifica, competenze da acquisire da parte dei volontari, ecc) verranno visualizzati
in schemi che richiamano gli obiettivi specifici individuati:
OBIETTIVO N.1) Incrementare la raccolta di sangue intero
OBIETTIVO N.2) Aumentare la raccolta di plasma
OBIETTIVO N.3) Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione in
particolar modo verso la popolazione giovanile
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Le attività previste dal progetto si possono distinguere in tre fasi di attività:
Fase di
Codice di
Attività
attività
attività
Formazione Generale dei volontari
FG
Attività
formative
Formazione Specifica dei volontari
FS
Monitoraggio periodico e Valutazione finale del
Attività di
MP
progetto
verifica
e
Bilancio e Certificazione delle competenze dei
BC
valutazione volontari
1..
Attività
Attività per il conseguimento degli obiettivi
2..
operative
3..
Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi il progetto prevede una serie di attività
che sono trasversali e propedeutiche al conseguimento degli stessi e che possono
essere schematizzate nella tabella che segue. Maggiori dettagli sono riportati nei
successivi punti della scheda progetto.
Attività formative:
Codice
Attività
Descrizione Attività
attività
FG
Formazione La Formazione Generale è svolta come
introduzione necessaria all’esperienza del
Generale
Periodo di
attuazione
Dal 1° al 5
mese
dei
volontari
Codice
Attività
attività
FS
Servizio Civile e assicura il carattere
unitario e nazionale del Servizio Civile,
completandolo con l’esperienza propria
dell’Ente. La Formazione Generale è
svolta in proprio, in locali a disposizione
dall’Ente (sicuramente nella sede della
struttura Regionale – Corso Europa in
Genova) o messi a disposizione da soggetti
partner, mediante formatori accreditati
del’Ente. Segue le disposizioni contenute
nella “Determina Direttoriale 4 aprile
2006 UNSC: Linee Guida per la
Formazione Generale dei giovani in
Servizio Civile Nazionale”. Si avvale di
metodo frontale e di metodo interattivo,
per un totale di 42 ore. Le attività verranno
programmate nei tempi riportati nel
prospetto e si concluderanno entro e non
oltre il 150° giorno dall’avvio del progetto.
L’Ente predisporrà i registri di formazione,
a disposizione dell’Ufficio nazionale, e
sarà disponibile ad accogliere verifiche sul
campo dei corsi di formazione da parte
dell’Ufficio nazionale. La Formazione
Generale svolgerà monitoraggio interno
per la valutazione del raggiungimento
degli obiettivi formativi. I Formatori
accreditati effettueranno un monitoraggio
del percorso formativo, durante il corso
degli incontri e al termine del programma
formativo. Entro i termini previsti saranno
compilati la Certificazione della
Formazione Generale svolta (entro 150
giorni dall’avvio del progetto) e il
Questionario (entro 180) agli Uffici
competenti del Servizio Nazionale.
Descrizione attività
Periodo di
attuazione
La Formazione Specifica verte sui
contenuti specifici considerati necessari
allo svolgimento del servizio e al
raggiungimento degli obiettivi specifici e
porterà anche ad un ampliamento delle
Formazione
conoscenze dei volontari utili nel loro
Dal 1° al
Specifica
curriculum vitae.
12° mese
dei
E’ effettuata in proprio, con il ricorso a
volontari
personale e/o volontari dell’ente in
possesso di competenze, titoli ed
esperienze specifiche. Sarà svolta presso
locali a disposizione dell’Ente o messi a
disposizione da soggetti partner. Si avvarrà
di metodo frontale e metodo interattivo,
per un totale di 72 ore, che possono essere
svolte nel corso dell’intero anno di
servizio. Le attività verranno programmate
nei tempi riportati nel prospetto, si
svolgeranno durante tutto l’anno di
servizio e si concluderanno entro e non
oltre il 12° mese dall’avvio del progetto.
L’Ente predisporrà i registri di formazione,
a disposizione dell’Ufficio Nazionale, e
sarà disponibile ad accogliere verifiche sul
campo dei corsi di formazione da parte
dell’Ufficio Nazionale.
La Formazione Specifica svolgerà
monitoraggio interno per la valutazione del
raggiungimento degli obiettivi formativi.
Attività di verifica e valutazione:
Codice
Attività
Descrizione attività
attività
L’Ente compirà un’attività di
monitoraggio secondo le indicazioni
dichiarate nel paragrafo specifico.
Saranno monitorate periodicamente le
attività rivolte ai beneficiari e le attività
rivolte ai volontari, e a tal fine saranno
coinvolti nell’attività di monitoraggio gli
Operatori Locali di Progetto e i volontari
di Servizio Civile Nazionale.
Agli Operatori Locali di Progetto verrà
sottoposta, a cadenza quadrimestrale,
una scheda di rilevazione
dell’andamento delle attività rivolte ai
Monitoraggio
beneficiari. Ai volontari verrà sottoposta,
periodico
a cadenza quadrimestrale, una scheda di
e
rilevazione delle attività previste dal
MP
Valutazione
progetto. Le rilevazioni verranno
finale del
effettuate, attraverso la somministrazione
progetto.
di questionari di rilevazione, a cadenza
quadrimestrale, ovvero al primo mese
dall’avvio del progetto, al quarto,
all’ottavo, al dodicesimo mese. La
verifica del dodicesimo mese avrà
indicatori relativi a una valutazione
finale del progetto.
Per l’elaborazione dei dati si impiegherà
un programma statistico: Microsoft
Excell. Report riassuntivi
sull’andamento del progetto, come
desunto dal monitoraggio, saranno resi
disponibili all’Ufficio Nazionale su sua
Periodo di
attuazione
1°, 4°, 8°
12° mese
richiesta.
Le attività verranno programmate nei
tempi riportati nel prospetto e si
concluderanno entro e non oltre il
termine del 12° mese dall’avvio del
progetto.
Codice
Attività
attività
BC
Periodo di
attuazione
Descrizione attività
Al termine del servizio i volontari
saranno, inoltre, valutati per stabilire un
bilancio delle competenze come
descritto al punto 28 della scheda.
Al termine della verifica l’Ente rilascerà,
insieme all’attestato di partecipazione,
una certificazione delle competenze
acquisite che terrà conto anche
dell’andamento del servizio svolto
Bilancio
durante tutto l’anno.
Le attività verranno programmate nei
e
certificazione tempi riportati nel prospetto e si
concluderanno entro e non oltre il
delle
termine del 12° mese dall’avvio del
competenze
dei volontari progetto.
Le competenze acquisite verranno
verificate e certificate anche dal
CENTRO STUDI HELIOS, ente di
formazione accreditato e riconosciuto,
che nel corso del dodicesimo mese
svolgerà in accordo con AVIS la verifica
delle competenze e rilascerà una
conseguente certificazione.
12° mese
Volendo riportare le suddette attività in un diagramma di Gantt avremo:
Codice attività
FG: Formazione
generale
FS: Formazione
Specifica
MP: Monitoraggio
periodico e
Valutazione finale
BC: Bilancio delle
Competenze
MESE
1 2 3
4
5
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
6
7
8
9
10 11 12
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Attività operative per il conseguimento degli obiettivi
Oltre alle attività appena descritte e propedeutiche al conseguimento di tutti gli
obiettivi del progetto, sono previste delle attività specifiche per il raggiungimento
dei singoli obiettivi.
Obiettivo 1.: Aumentare l’attività di raccolta
Codice
Attività
Descrizione attività
attività
Organizzazioni di eventi di richiamo
Presenza alle
sul territorio
manifestazioni
Presenza a eventi già organizzati con
1.1
sportive, feste,
stand informativi relativi alla
eventi locali
donazione del sangue
Raccolte di sangue proposte presso
Potenziamento delle
centri di aggregazione vari.
raccolte presso
Precedente lavoro di informazione e
circoscrizioni locali,
1.2
promozione sul posto mediante
parrocchie, circoli
locandine, incontri, preparazione dei
sportivi, ecc.
destinatari della proposta
Sostegno alle attività di chiamata dei
Presenza e
donatori presso le sedi AVIS della
affiancamento delle
Regione in particolare in quelle nel
1.3
sedi AVIS del
cui territorio AVIS svolge attività di
territorio
raccolta
Obiettivo 2.: Aumentare la raccolta di plasma
Codice
Attività
Descrizione attività
attività
Archiviazione dei dati sui donatori
per un più agile reperimento dei
Gestione del
contatti, screening dei donatori
patrimonio dei
2.1
rispetto alla effettiva possibilità
donatori
sanitaria di una donazione di plasma,
contatti telefonici con i donatori
Selezionati i donatori che possono
essere più adatti a una donazione di
Informazione mirata
solo plasma, occorre una
2.2
ai donatori
informazione mirata delle modalità e
implicazioni della plasmaferesi
Le donne sono particolarmente
adatte alla plasmaferesi, che
Informazione mirata conserva per loro il contenuto di
2.3
alle donne donatrici
emazie del sangue intero. Occorre
una informazione mirata alle donne
donatrici selezionate
Ai donatori interessati offrire un
servizio di accoglienza, nella
Proposta della
proposta di un calendario di
donazione in aferesi
2.4
appuntamenti, nell’accoglienza e
ai donatori contattati
assistenza (non sanitaria) al
momento del dono.
Durata
Dal 6°
al 10°
mese
Dal 1°
al 12°
mese
Dal 3°
al 12°
mese
Durata
Dal 2°
al 12°
mese
Dal 2°
al 12°
mese
Dal 2°
al 12°
mese
Dal 2°
al 12°
mese
Obiettivo 3.: Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione in particolar
modo in ambito giovanile e scolastico
Codice
Attività
attività
Incontri di
sensibilizzazione
nelle scuole primarie
3.1
e secondarie di primo
grado sui temi della
solidarietà e del dono
3.2
Incontri di
informazione e di
raccolta nelle scuole
superiori
3.3
Incontri di
informazione e
raccolta nelle
Università
Descrizione attività
Durata
Ricerca di nuovi contatti, proposta
alle scuole, aggiornamento del
materiale didattico, realizzazione di
incontri formativi sul tema della
solidarietà
Dal 1°
al 6° e
dal 10°
al 12°
mese
Ricerca di nuovi contatti, proposta
alle scuole, aggiornamento del
materiale didattico, realizzazione di
incontri informativi sulla possibilità
della donazione
Ampliare i contatti con le Università
Organizzare giornate di
sensibilizzazione
seguite da occasioni di donazione
del sangue
Dal 1°
al 6° e
dal 10°
al 12°
mese
Dal 1°
al 6° e
dal 10°
al 12°
mese
La successione delle attività è descritta dal seguente cronogramma che ipotizza un
avvio di progetto al 1° gennaio, per poter datare le attività legate a scadenze
stagionali (es. calendario scolastico, manifestazioni stagionali).
Codice
attività
FG
FS
MP
BC
Obiettivo 1
1.1
1.2
1.3
Obiettivo 2
2.1
2.2
2.3
2.4
Obiettivo 3
3.1
3.2
3.3
MESE
1
2
X
X
X
X
X
X
X
X
X
3
X
X
4
X
X
X
5
X
X
6
7
8
9
10
11
12
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività
Attività formative
Codice
Attività
attività
Risorse umane
necessarie per
l’espletamento delle
attività
FG
Formazione
generale
n. 1 formatore
accreditato
FS
Formazione
specifica
n. 3 formatori specifici
Attività di verifica e valutazione
Professionalità
Codice
necessarie per
Attività
attività
l’espletamento delle
attività
Professionalità ed
Attinenza
Figure professionali
accreditate dall’UNSC
e pertanto abilitate
all’erogazione della
formazione generale.
Formatori specifici di
cui le professionalità
alla voce 37 del
progetto
Attinenza
MP
Monitoraggio
periodico e
Valutazione
finale
n. 1 esperto di
monitoraggio
accreditato
Figure professionali
accreditate dall’UNSC
e pertanto abilitate
all’attività di
monitoraggio
BC
Bilancio e
Certificazione
delle competenze
n. 1 esperto
monitoraggio e il
dirigenti associativi che
hanno seguito il progetto
previsti per ogni sede
Figure professionali
accreditate dall’UNSC
Attività operative per il conseguimento degli obiettivi
Per quanto riguarda le attività volte a conseguire gli obiettivi specifici del progetto,
le risorse professionali impiegate sono le seguenti:
Obiettivo 1.: Aumentare l’attività di raccolta
Risorse
Codice
umane in
Attività
attività
ogni sede di
attuazione
1.1
Presenza alle
manifestazioni
sportive, feste,
eventi locali
1.2
1 Dirigente
Potenziamento
della sezione
delle raccolte
1 Presidente
presso
della sezione
circoscrizioni
1 Consulente
locali, parrocchie, medico
circoli sportivi,
3 Volontari
ecc.
associativi
1 Infermiere
1.3
Presenza saltuaria
e affiancamento
4 Volontari
delle sedi AVIS
associativi
del territorio
5 Volontari
associativi
Attività a
Professionalità
supporto dei
e attinenza al
volontari
progetto
Esperienza
associativa
Capacità
organizzativa
Conoscenza del
territorio
Affiancamento
con volontari già
formati e con
anni di
esperienza
Affiancamento
Esperienza
con personale
associativa
medico e
Capacità
associativo,al
organizzativa
fine
Conoscenza del dell’acquisizione
delle
territorio
Competenze
competenze
mediche
tecnicoassociative.
Esperienza
Affiancamento
associativa
con volontari già
Capacità
formati e con
organizzativa
anni di
Conoscenza del esperienza
territorio
Competenze
donazione
Obiettivo 2.: Aumentare la raccolta di plasma
Risorse umane in
Codice
Attività
ogni sede di
attività
attuazione
2.1
Gestione del patrimonio
dei donatori
1 personale
amm.vo
2 volontari x
formazione
2.2
Informazione mirata ai
donatori
1 consulente
medico
1 personale
Professionalità e
attinenza al
progetto
Esperienza
pluriennale sulla
plasmaferesi
Competenza
amm.va
Competenza
informatica
Competenze
sanitarie
Competenza
2.3
Informazione mirata alle
donne donatrici
2.4
Proposta della donazione
in aferesi ai donatori
contattati
amm.vo
1 consulente
medico
1 personale
amm.vo
1 consulente
medico
1 personale
amm.vo
amm.va
Competenza medica
Competenza
amm.va
Competenza medica
Competenza
amm.va
Obiettivo 3.: Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione in particolar
modo in ambito giovanile e scolastico
Risorse umane in
Professionalità e
Codice
Attività
ogni sede di
attinenza al
attività
attuazione
progetto
Per il periodo di
Incontri di
formazione e
sensibilizzazione nelle
Esperienza
affiancamento
scuole primarie e
associativa
l’attività è svolta da
3.1
secondarie di primo
Capacità
volontari con
grado sui temi della
comunicative
esperienza
solidarietà e del dono
dell’Associazione
1 dirigente
associativo,
Esperienza
1 medico,
associativa
Incontri di informazione per la fase della
Capacità
e di raccolta nelle scuole promozione. Nella
3.2
comunicative
superiori
fase della raccolta
Competenze
subentra anche l’
mediche e sanitarie
infermiere
professionale
1dirigente
associativo
Esperienza
affiancato da
associativa
Incontri di informazione
1medico
Capacità
e raccolta nelle
3.3
collaboratore con
comunicative
Università
AVIS
Competenze
oppure medico
mediche
trasfusionista dei SIT
Nello specifico della singola attività:
1. Aumentare l’attività di raccolta
Attività di raccoltà
Nelle attività di crescita della raccolta di sangue il volontario sarà affiancato dal
dirigente della sezione, coadiuvato dal presidente della sezione AVIS per la
conoscenza del territorio e da personale medico in grado di fornire indicazioni utili
alla creazione dei centri di raccolta mobili. Per quanto riguarda la ricerca di siti per
la creazione di nuovi centri di raccolta mobili, praticamente ogni sezione dovrebbe
attivare almeno un volontario con il compito specifico di individuare nei comuni
limitrofi, ancora privi di centri di raccolta mobili, idonei locali da autorizzare al fine
di estendere la rete di raccolta.
Aumentare la raccolta complessiva di sangue
I volontari che gravitano intorno alla sezione forniranno la loro esperienza per poter
organizzare eventi e per poterli ideare, naturalmente saranno coinvolte persone che
abbiano già avuto compiti di tale tipo ed esperienza precedente.
Aumentare l’indice di donazione
È un’attività da poter svolgere in maniera autonoma, se non con l’input iniziale di
un volontario della sezione con esperienza relativa alle attività di chiamata dei
donatori e di un collaboratore medico per le conoscenze iniziali. Il volontario di
Servizio Civile Nazionale sarà poi seguito dal personale amministrativo.
2. Aumentare la raccolta di plasma
Un volontario della sezione con esperienza pluriennale sul tema della raccolta in
aferesi fornirà l’opportuno supporto per l’avvio della formazione del Volontario in
Servizio Civile.
3. Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione in particolar modo in
ambito giovanile e scolastico
Accrescere il coinvolgimento dei donatori
Sicuramente questo è l’obiettivo che richiede maggior intervento da parte delle
sezioni AVIS, in quanto solo da un’attenta programmazione comune e dalla sinergia
di tutte le forze a disposizione delle sedi potrà nascere una vera e propria rivoluzione
nel modo di essere donatori. Verranno coinvolti i presidenti della sezione, i volontari
più attivi per ogni sede.
Stimolare la popolazione giovanile
Valido supporto per i giovani del Servizio Civile saranno i responsabili della
consulta giovani per rafforzare le azioni da intraprendere.
Potenziare gli interventi nelle Scuole
Saranno necessari gli interventi di docenti che svolgano già la loro attività nelle
scuole come referenti AVIS, ma anche personale medico esperto di medicina
trasfusionale e ove possibile di esperti in comunicazione.
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Nell’ambito delle attività trasversali e propedeutiche al raggiungimento di tutti gli
obiettivi specifici del progetto e che vengono coordinate dall’AVIS Regionale a
livello centrale, il ruolo del volontario di Servizio Civile sarà sempre di
partecipazione attiva a tutte le attività progettuali proposte dall’ente.
Attività formative
Codice
Attività
attività
FG
FS
Ruolo ed attività previste per i volontari
I volontari riceveranno 42 ore di Formazione Generale
come introduzione necessaria all’esperienza di Servizio
Civile. I volontari, per legge, dovranno
obbligatoriamente prendere parte a tutte le giornate di
formazione generale previste dal progetto e
programmate a calendario, anche se queste
richiedessero un pernottamento fuori sede. (cfr. punto
Formazione 15). Non potranno, pertanto, chiedere giornate di
permesso in occasione degli incontri formativi in
Generale
programma. “Accettando il dovere di apprendere” (cfr.
Carta Etica) parteciperanno alle attività formative
proposte seguendo con impegno le lezioni e prendendo
parte agli incontri interattivi. Gli incontri di Formazione
Generale prevedono un monitoraggio interno attraverso
il quale i giovani dovranno dare indici del grado di
apprendimento e di gradimento della proposta formativa
I volontari saranno istruiti per acquisire conoscenze ed
abilità necessarie per lo svolgimento dei loro compiti e
il raggiungimento degli obiettivi specifici. Si lavorerà
per dare delle competenze che portino una quanto
maggiore autonomia nella gestione delle attività. I
volontari, per legge, dovranno obbligatoriamente
prendere parte a tutte le giornate di formazione specifica
previste dal progetto e programmate a calendario, anche
Formazione se queste richiedessero un pernottamento fuori sede (cfr.
punto 15). Non potranno, pertanto, chiedere giornate di
Specifica
permesso in occasione degli incontri formativi in
programma. “Accettando il dovere di apprendere” (cfr.
Carta Etica) parteciperanno alle attività formative
proposte seguendo con impegno le lezioni e prendendo
parte agli incontri interattivi. Gli incontri di Formazione
Specifica prevedono un monitoraggio interno attraverso
il quale i giovani dovranno dare indici del grado di
apprendimento e di gradimento della proposta formativa
Attività di verifica e valutazione
Codice
Attività
Ruolo ed attività previste per i volontari
attività
I volontari saranno monitorati periodicamente
sull’andamento del percorso e avranno la possibilità di
esprimere personalmente il loro parere ed eventuali
criticità a persone esterne alla sede di servizio.
I volontari, per legge, dovranno obbligatoriamente
Monitoraggio prendere parte a tutte le giornate di monitoraggio e di
valutazione finale previste dal progetto. Non potranno,
periodico e
pertanto, chiedere giornate di permesso in occasione
MP
valutazione
degli incontri di monitoraggio in programma. Nei
finale del
giorni di incontri o verifiche i giovani dovranno
progetto
sospendere le attività nelle date programmate. Sarà
loro richiesto di compilare, nei tempi programmati, i
questionari proposti e previsti dal sistema di
monitoraggio e di partecipare a tutti gli incontri in
calendario.
Al termine del servizio i volontari saranno sottoposti a
una verifica finale che comprende una valutazione
finale dell’esperienza e un bilancio sulle competenze
acquisite. Da questo bilancio, unito alla valutazione
del dirigente di ogni sezione che ha seguito il
progetto, i volontari riceveranno una certificazione di
competenze che può essere loro utile nel futuro
percorso lavorativo o di studio. Le competenze
Bilancio e
acquisite verranno verificate e certificate anche dal
certificazione
URBS TOURISM accreditato e riconosciuto, che nel
BC
delle
corso del dodicesimo mese svolgerà in accordo con
competenze
AVIS, e in collaborazione con il mediatore culturale,
la verifica delle competenze e rilascerà una
conseguente certificazione.
I volontari, per legge, dovranno obbligatoriamente
prendere parte a tutte ai momenti di bilancio e
certificazione delle competenze previste dal progetto.
Non potranno, pertanto, chiedere giornate di permesso
in occasione degli incontri valutativi in programma.
Attività operative per il conseguimento degli obiettivi
Dopo le attività propedeutiche, per raggiungere gli obiettivi progettuali ai volontari
saranno attribuiti i seguenti ruoli e attività:
Obiettivo 1.: Aumentare l’attività di raccolta
Il ruolo dei volontari sarà fondamentalmente informativo e promozionale, con una
graduale autonomia della organizzazione di iniziative sul territorio e la disponibilità
a recarsi direttamente, anche con mezzi dell’Associazione, sui luoghi degli eventi.
Saranno impiegati nelle seguenti attività:
Codice
Attività
attività
1.1
Presenza alle
manifestazioni
sportive, feste, eventi
locali
Ruolo e attività dei volontari
I volontari parteciperanno direttamente
all’organizzazione degli eventi e gestiranno
direttamente l’opera di sensibilizzazione e
promozione del dono del sangue attraverso
la presenza con Info Point informativi
Soggetti a bassa scolarizzazione:
allestimento di stand informativi, , la
distribuzione di volantini.
Ruolo organizzativo di supporto e di
presenza diretta
1.2
1.3
Potenziamento delle
raccolte presso
circoscrizioni locali,
parrocchie, circoli
sportivi, ecc.
Presenza saltuaria e
affiancamento delle
sedi AVIS del
territorio
I volontari saranno protagonisti nella ricerca
di contatti per l’organizzazione di giornate di
raccolta in contesti diversi, con
l’organizzazione degli eventi e la presenza
come supporto nei giorni di raccolta.
Soggetti a bassa scolarizzazione: saranno di
supporto nei giorni di raccolta.
Ruolo organizzativo e di presenza diretta
I volontari, a seconda delle necessità,
potranno operare presso le sedi sul territorio
per le attività di chiamata dei donatori o a
seconda delle esigenze.
Soggetti a bassa scolarizzazione:
Svolgeranno attività di chiamata dei
donatori.
Ruolo amministrativo, autonomo
Obiettivo 2.: Aumentare la raccolta di plasma
I volontari si occuperanno di questa attività dopo la adeguata formazione specifica
relativa alla donazione in aferesi. Il loro ruolo sarà gestionale e organizzativo
relativamente all’archivio donatori e informativo nei confronti dei donatori stessi.
Codice
Attività
attività
2.1
2.2
Gestione del
patrimonio dei
donatori
Informazione mirata ai
donatori
2.3
Informazione mirata
alle donne donatrici
2.4
Proposta della
donazione in aferesi ai
donatori contattati
Ruolo e attività dei volontari
Dopo una formazione specifica relativa ai
data base sui donatori, alla privacy, alle
possibilità donazionali, i giovani
svolgeranno la gestione dell’archivio dati dei
donatori per una selezione delle persone più
adatte alla donazione di plasma.
Ruolo amministrativo e informatico,
autonomo
I giovani svolgeranno autonomamente
un’informazione mirata sulla donazione in
aferesi ai donatori contattati
Ruolo di relazione con il pubblico, autonoma
I giovani si occuperanno in particolare
dell’informazione mirate alle donne
donatrici: contatti telefonici, informazione e
sensibilizzazione sulla possibilità della
donazione in aferesi tra una donazione e
l’altra
Ruolo di relazione con il pubblico, autonoma
Accoglienza e sostegno ai donatori durante
lo svolgimento della donazione in aferesi
Ruolo informativo, autonomo
Obiettivo 3.: Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione in particolar
modo in ambito giovanile e scolastico
Dopo un periodo di formazione specifica, e durante il periodo scolastico, il ruolo
dei volontari sarà quello di gestire la parte organizzativa e di prendere parte attiva
agli incontri di informazione e promozione, utilizzando le potenzialità comunicative
proprie della loro età e del rapporto con altri giovani.
Codice
Attività
attività
3.1
Incontri di
sensibilizzazione nelle
scuole primarie e
secondarie di primo
grado sui temi della
solidarietà e del dono
Ruolo e attività dei volontari
I volontari, seguiranno la parte organizzativa
per la realizzazione degli incontri.
Dopo un affiancamento guidato, saranno
protagonisti degli incontri nelle scuole
primarie e secondarie del territorio per
educare i ragazzi più giovani alla cultura della
solidarietà.
Ruolo di comunicazione diretta,
gradualmente autonomo
3.2
3.3
9)
Incontri di
informazione e di
raccolta nelle scuole
superiori
Incontri di
informazione e
raccolta nelle
Università
I giovani utilizzeranno le loro capacitò di
“peer educators” per relazionarsi con i
ragazzi nell’opera di informazione e di
promozione nelle scuole, prendendo parte
direttamente agli incontri. Saranno presenti in
un’attività di supporto nelle iniziative di
raccolta.
Ruolo organizzativo e di comunicazione
diretta (peer educators) gradualmente
autonomo
I volontari si occuperanno dei contatti e della
gestione organizzativa degli incontri
informativi e di raccolta.
Anche in ambito universitario i giovani
affiancheranno i responsabili nell’opera di
sensibilizzazione e saranno di supporto
all’attività donazionale.
Ruolo organizzativo, di comunicazione
diretta (peer educators) gradualmente
autonomo e di assistenza ai donatori coetanei
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
4
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
4
12) Numero posti con solo vitto:
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
30
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
È richiesta la disponibilità a:
Partecipare a tutte le iniziative promozionali organizzate sul territorio per
promuovere il dono del sangue anche nell’eventualità in cui la partecipazione
dovesse comportare il pernottamento fuori casa in occasioni di eventi fuori
dal territorio provinciale;
Prestare servizio anche nei giorni festivi e in orario serale (sempre
rispettando il limite di 5(cinque) giorni di servizio a settimana);
Partecipare ai corsi di formazione organizzati dall’ente anche nell’eventualità
in cui la partecipazione dovesse comportare il pernottamento fuori casa;
Far coincidere i permessi in occasioni di chiusura prolungata delle rispettive
sedi (es. chiusura estiva- festività prolungate)
Rispettare la privacy e il rispetto con un impegno scritto, ai sensi della ai
sensi della legge 196/2003 e successive modificazioni e integrazioni, a non
divulgare tutti i dati sensibili di cui dovessero venire a conoscenza durante
l’espletamento del servizio.
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
Indirizzo
Cod.
N. vol. per
ident. sede
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Cognome e Data di
nome
nascita
C.F.
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e Data di
nome
nascita
C.F.
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
AVIS Liguria è impegnata in un lavoro permanente di sensibilizzazione e
informazione ad ampio raggio di azione sui seguenti aspetti:
Servizio Civile Nazionale
Le opportunità offerte dall’AVIS
La sensibilizzazione sul Servizio Civile è intesa dall’Associazione, da sempre, come
un’azione costante volta a far crescere la cultura e la pratica del Servizio Civile tra i
propri associati e nell’intero territorio nazionale oltre che, in occasione del bando,
momento di coinvolgimento e di informazione dei giovani target dei progetti.
La promozione e la sensibilizzazione del Servizio Civile si svilupperà, pertanto, su
due direttrici:
a) Sensibilizzazione permanente durante il corso dell’anno;
b) Promozione in occasione dell’uscita del bando;
a) Sensibilizzazione permanente durante il corso dell’anno:
Il lavoro coordinato di tutte le realtà impegnate dal progetto ha elaborato
il seguente piano di sensibilizzazione articolato in:
Servizio Civile Nazionale: la sua storia, i valori di riferimento, la normativa
nazionale, le finalità, ecc.;
Le opportunità offerte dall’AVIS: la mission dell’associazione, i progetti
attualmente in essere, le testimonianze dei giovani, i progetti presentati,
l’associazionismo e il volontariato, ecc.;
Da realizzarsi nel corso dell’anno tramite:
Periodici associativi con numeri specificamente realizzati e dedicati al
progetto
Il sito internet www.avis-liguria.it
Comunicati stampa
Distribuzione opuscoli informativi distribuiti giornalmente ai nostri Soci
Distribuzione opuscoli anche durante gli incontri con gli alunni delle scuole
secondarie di II grado.
b) Promozione in occasione dell’uscita del bando:
Attraverso il coordinamento di tutte le realtà interessate dal presente progetto
AVIS LIGURIA attuerà in forma congiunta le seguenti attività di promozione e di
orientamento dei giovani alla scelta del progetto:
Una campagna coordinata e congiunta che preveda la realizzazione e
distribuzione sul territorio nazionale di materiale promozionale (cartoline,
pieghevoli, locandine, poster, ecc…), la pubblicazione di comunicati stampa
su quotidiani, realizzazione di punti informativi presso eventi, iniziative,
ecc…;
La promozione / pubblicizzazione di tutti i progetti di Servizio Civile a
titolarità delle AVIS accreditate, attraverso il siti: www.avis-liguria.it e
www.clesc.it e www.avismarcellinara.it all’interno dei quali saranno
predisposti collegamenti elettronici ai siti di tutte le altre AVIS coinvolte e al
sito dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC), e all’interno del quale
sarà possibile reperire la normativa di riferimento, copia del Bando Nazionale
per la selezione dei volontari, la modulistica per la presentazione delle
domande e tutte le informazioni utili per la compilazione della stessa;
Annunci tramite le radio e quotidiani locali di pubblicizzazione del bando;
Distribuzione giornaliera a tutti i nostri soci presso le nostre sedi di opuscoli
informativi;
Distribuzione degli opuscoli anche nelle biblioteche, istituti scolastici,
università, sportelli informa giovani.
Il totale delle ore che complessivamente verranno dedicate, da parte del
personale delle varie sedi AVIS, per la promozione e sensibilizzazione del
Servizio Civile Nazionale in vista di questo progetto è pari a 100 ore.
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Fatti salvi i criteri generali per la partecipazione alla selezione per la realizzazione di
progetti di servizio civile, AVIS ritiene utile valutare ulteriori specifici requisiti
connessi all’attuazione del progetto e la disponibilità del candidato ad operare nei
segmenti operativi propri dell’Associazione.
Metodologia
La selezione si baserà sulla valutazione dei titoli posseduti dai candidati e sulla
valutazione di un colloquio.
Il punteggio massimo ottenibile è di 100 punti, così suddivisi:
•
•
50 punti – valutazione dei titoli e delle esperienze;
50 punti – valutazione colloquio;
Strumenti e tecniche utilizzati
1. Scala valutazionale dei titoli (ripartiti in titoli di studio ed esperienze);
2. Colloquio.
Variabili che si intendono misurare e relativi indicatori
Le variabili che si intendono misurare e i relativi indicatori sono:
a) La conoscenza misurata attraverso l’indicatore indiretto del titolo di studio;
b) Il background misurato attraverso l’indicatore delle esperienze maturate e
attraverso la valutazione del colloquio.
Criteri di selezione
I candidati, dopo le selezioni, saranno collocati lungo una scala espressa in
centesimi derivante dalla sommatoria dei punteggi massimi ottenibili sulle seguenti
scale parziali:
Titoli di studio e altre conoscenze:
per un massimo di 26 punti;
Pregresse esperienze nel volontariato: per un massimo di 24 punti;
Colloquio:
per un massimo di 50 punti.
Nella valutazione dei titoli di studio (dove si valuta solo il titolo più elevato) si
seguiranno i seguenti criteri:
1. Qualifica professionale non attinente al progetto (3 punti);
2. Qualifica professionale attinente al progetto (4 punti);
3. Diploma non attinente al progetto (5 punti);
4. Diploma attinente al progetto (6 punti);
5. Laurea triennale non attinente al progetto (7 punti);
6. Laurea triennale attinente al progetto (8 punti);
7. Laurea specialistica non attinente al progetto (9 punti);
8. Laurea specialistica attinente al progetto (10 punti).
Nella valutazione delle altre conoscenze si seguiranno i seguenti criteri:
1. Corso di formazione attinente al progetto (4 punti);
2. Corso di formazione non attinente al progetto (2 punto);
fino ad un massimo di 4 corsi di formazione valutabili per un totale di 16 punti.
Pregressa esperienza nel campo del volontariato potrà essere valutata fino ad un
massimo di 24 punti:
Essere donatore di sangue: 1 punto per ogni anno o frazione di anno
superiore ai 6 mesi (fino ad un massimo di 6);
Partecipazione alle attività e alle iniziative dell’associazione AVIS, in
qualunque sede, certificata da attestati degli organi dell’associazione
(coefficiente 1 per ogni mese di attività svolta o frazione di mese superiore a
15 giorni fino ad un massimo di 12 punti);
Partecipazione alle attività e alle iniziative di altra associazione di
volontariato, ONG, associazioni di promozione sociale, in qualunque settore di
attività, certificata da attestati degli organi dell’associazione (coefficiente 0,5
per ogni mese di attività svolta o frazione di mese superiore ai 15 giorni fino
ad un massimo di 6 punti);
Il colloquio verterà sui seguenti argomenti:
1. Conoscenza del Servizio Civile Nazionale; 10 punti
2. Conoscenza del settore in cui si realizza il progetto; 5 punti
3. Conoscenza del progetto; 10 punti
4. Conoscenza dell’AVIS; 8 punti
5. Conoscenza del Volontariato; 5 punti
6. Analisi, dal punto di vista qualitativo, delle pregresse esperienze; 5 punti
7. Disponibilità. 7 punti
Il punteggio massimo attribuibile alla valutazione del colloquio è pari a 50 punti.
Indicazioni delle soglie minime di accesso previste dal sistema
Le soglie minime di accesso sono identificate nel possesso per ogni candidato/a dei
requisiti di legge e di quelli indicati nel progetto.
Saranno dichiarati/e non idonei i/le candidati/e privi dei requisiti indicati nel punto
appena descritto o che non si presenteranno al colloquio motivazionale nelle date
indicate dall’Associazione.
Pubblicizzazione criteri
I predetti criteri di valutazione saranno resi noti ai candidati, con adeguate forme di
pubblicità, prima delle prove selettive.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
No
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Il piano di monitoraggio intende valutare periodicamente cosa funziona e cosa non
funziona nel progetto, e verificare al termine dei 12 mesi la realizzazione dei risultati
previsti ed il raggiungimento degli obiettivi, nonché la qualità percepita dai diversi
attori coinvolti (volontari, operatori locali, destinatari finali del progetto).
S’intende dunque valutare:
l’efficacia: intesa come il raggiungimento degli obiettivi previsti;
l’efficienza: intesa come il rispetto dell’articolazione delle attività previste in sede
progettuale e l'utilizzo delle risorse a disposizione
la qualità percepita come soddisfazione del giovane rispetto alle proprie aspettative
sia prima di iniziare il servizio che in determinati periodi intermedi e nel finale
dell’esperienza; come soddisfazione dell'ente per la ricaduta relazionale e progettuale.
L’attività di monitoraggio valuterà, nello specifico, due elementi del progetto:
Le attività rivolte ai beneficiari;
Le attività rivolte ai volontari.
Al fine di monitorare tali elementi saranno coinvolti nell’attività di monitoraggio:
Gli Operatori Locali di Progetto;
I volontari di Servizio Civile Nazionale;
I donatori
I soci Avis
Per l’attività di monitoraggio verranno utilizzati i seguenti strumenti:
•
•
•
•
riunioni di gruppo periodiche;
schede per la raccolta di informazioni quantitative e qualitative;
riunioni dello staff del progetto;
questionari.
In particolare agli Operatori Locali di Progetto verrà sottoposta, a cadenza
quadrimestrale, una scheda di rilevazione dell’andamento delle attività rivolte ai
beneficiari.
Ai volontari verrà sottoposta, a cadenza quadrimestrale, una scheda di rilevazione
delle attività previste dal progetto (formazione generale, formazione specifica, benefit
formativi, ecc…).
Nell’ambito delle attività di monitoraggio e valutazione verranno controllati
periodicamente, attraverso apposito organismo interno, i nuovi donatori, l’incremento
delle donazioni, il gradimento da parte dei donatori, la collaborazione dei Medici di
base, ecc.
Saranno inoltre effettuate (tramite la somministrazione di questionari a risposte
chiuse), periodiche verifiche rivolte ai soci dell’Avis, mirate a rilevare il grado di
soddisfazione per le attività dei volontari e la percezione della loro utilità e dell’utilità
del Servizio Civile per la vita dell’Associazione.
Al dodicesimo mese verranno elaborati i dati raccolti impiegando un programma
statistico quale Microsoft Excell.
Tale programma informatico permette di fare elaborazioni statistiche che poi vengono
tradotte in valori rappresentativi sintetici: gli indici statistici.
Attraverso l’individuazione di indici statistici è possibile effettuare un’elaborazione
delle variabili e degli indicatori oggetto della rilevazione. Comparando gli indici delle
rilevazioni effettuate è possibile verificare gli eventuali scostamenti tra le attività
previste dal progetto e quelle realizzate. Sono utilizzabili le tecniche statistiche dello
scostamento semplice e dello scostamento quadratico che misurano la varianza. In
base al tipo di scostamento rilevato (positivo o negativo) verificheremo l’andamento
del progetto.
Le rilevazioni avranno quindi di minima cadenza quadrimestrale, ovvero al primo
mese dall’avvio del progetto, al quarto, all’ottavo, al dodicesimo mese così come
riportato nel cronogramma specifico.
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
non sono previsti requisiti essenziali di partecipazione.
Si prevede la riserva dei posti pari al 25% per soggetti a bassa scolarizzazione,come
da delibera regionale numero 46 del 2011. (punto 8.3 obbiettivo 1)
23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
Per la realizzazione del progetto si prevede una spesa così ripartita. Relativamente
alle attività comuni a tutti gli obiettivi questi sono i costii aggiuntivi.
Codice
Attività
attività
Voci di spesa
Costi
Non spese aggiuntive rispetto
a quelle previste
dall’accreditamento
I formatori specifici
offriranno il proprio
contributo in maniera
totalmente gratuita.
FG
Formazione
generale
Spese previste per
le attività
accreditate
FS
Formazione
specifica
3 formatori
specifici
MP
BC
Monitoraggio
periodico e
Valutazione
finale del
progetto
Bilancio e
Certificazione
delle
competenze dei
volontari
Spese previste per
le attività
accreditate
Non spese aggiuntive rispetto
a quelle previste
dall’accreditamento
Spese previste per
le attività
accreditate
Non spese aggiuntive rispetto
a quelle previste
dall’accreditamento
Per le attività relative ai seguenti obiettivi sono previsti i seguenti costi relativi alle
voci di spesa così dettagliate:
Codice
Attività
attività
Presenza alle
1.1
manifestazioni sportive,
feste, eventi locali
Potenziamento delle
raccolte presso
1.2
circoscrizioni locali,
parrocchie, circoli sportivi,
ecc.
Voci di spesa
Costi
Supporti pubblicitari e
manifesti per le
donazioni
euro 500,00
Aumento spese
telefoniche
1.3
Presenza saltuaria e
affiancamento delle sedi
AVIS del territorio
Effettuazione incontri
con donatori per
spiegare le esigenze e
rendere possibile
l’aumento dell’indice
donazionale
Spese postali
euro 200,00
euro 200,00
euro 500,00
2.1
2.2
2.3
2.4
3.1
3.2
3.3
Gestione del patrimonio
dei donatori
Informazione mirata ai
donatori
Informazione mirata alle
donne donatrici
Proposta della donazione in
aferesi ai donatori
contattati
Incontri di
sensibilizzazione nelle
scuole primarie e
secondarie di primo grado
sui temi della solidarietà e
del dono
Incontri di informazione e
di raccolta nelle scuole
superiori
Incontri di informazione e
raccolta nelle Università
Aumento spese
telefoniche
euro 200,00
Organizzazione ed
effettuazione di
manifestazioni
specifiche per i giovani
euro
1.000,00
Distribuzione materiale
specifico per la
propaganda del dono del
sangue
Rimborsi spese ai
volontari
produzione materiale
pubblicitario
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Sono stati stipulati appositi accordi di partenariato, per il sostegno specifico alle
attività del progetto:
Ente Profit:
Alla realizzazione del progetto contribuirà la società EMO Servizi s.r.l. La predetta
Società (profit), come risulta dalla lettera di partenariato sottoscritta in data
04/08/2010 dal Legale Rappresentante Pro Tempore collaborerà alla realizzazione
del progetto “Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 – Calabria” mettendo
a disposizione materiali di supporto per le attività promozionali previste nell’ambito
del progetto.
Alla realizzazione del progetto contribuirà la Società “Hotel La Principessa”. La
predetta Società, come risulta dalla lettera di partenariato sottoscritta in data
22/03/2011 dal Legale Rappresentante Sig. Demetrio Metallo, collaborerà
attivamente alle iniziative di informazione e promozione del progetto “Donazione di
Sangue: Promossi in solidarietà 3 - Calabria” mettendo a disposizione, così come si
evince dalla lettera di partenariato sottoscritta:
Iniziative di informazione, sensibilizzazzione e promozione del Servizio Civile
previste dal progetto tra i dipendenti, le loro famiglie e gli ospiti;
Mettendo a disposizione gratuitamente i locali della struttura e coffee break
per le iniziative formative, informative e di monitoraggio
Enti No Profit:
Alla realizzazione del progetto contribuirà la Pubblica Assistenza Croce Bianca
Gimigliano – CZ ONLUS
La predetta Associazione, come risulta dalla lettera di partenariato sottoscritta in
data 07/12/2011 dal Presidente Filippo Rotella, collaborerà alla realizzazione del
progetto “Donazione di Sangue: Promossi in Solidarietà 3 - Calabria” collaborando
nelle seguenti attività:
Informazione e promozione del progetto di Servizio Civile Nazionale
organizzate nel territorio di riferimento
Informando e promuovendo il Servizio Civile Nazionale, come opportunità per
i giovani e per il territorio, all’interno della propria base sociale;
Ulteriori Reti di sostegno
Protocollo di intesa tra AVIS Nazionale e MIUR firmato in data 18/11/2010 in
base al quale il MIUR si impegna a diffondere la donazione di sangue nelle
sue sedi
Protocollo di intesa AVIS e Ministero della gioventù firmato in data
28/01/2011 inbase al quale il Ministero si impegna a diffondere la
promozione del sangue nelle giovani generazioni e progetti sperimentali di
AVIS
MINISTERO DELL’INTERNO – Secondo lo schema di Protocollo Intesa con
AVIS Nazionale per lo svolgimento di attività di sensibilizzazione all'interno
delle caserme
DIFESAN – Secondo loschema di Convenzione sottoscritta con AVIS
Nazionale
CONFEDERAZIONI SINDACALI CGIL-CISL-UIL secondo lo schema di
Protocollo d'intesa tra AVIS e le stesse Confederazioni del maggio 2004, in
cui si da mandato alle AVIS di farsi promotrici per sensibilizzare sul dono del
sangue nei luoghi di lavoro
ANCI– Secondo lo schema di Protocollo Intesa per una fattiva collaborazione
AVIS Nazionale per lo svolgimento di attività di sensibilizzazione tra i Comuni
e Aziende sanitarie
PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE TRA AVIS NAZIONALE E
ASSOCIAZIONE AGESCI sottoscritto in data 27 novembre 2006
PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE TRA AVIS NAZIONALE E
COLDIRETTI sottoscritto in data 19 ottobre 2007
Partner
Indice numerico
Università
Istituzioni
Associazioni
1
Enti profit
1
1
Enti no profit
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Per le attività trasversali e propedeutiche al raggiungimento di tutti gli obiettivi
specifici saranno messe a disposizione, a livello regionale, le seguenti risorse
tecniche e strumentali:
Attività Formative:
Codice
Attività
Attività
FG
FS
Risorse tecniche
strumentali esclusive
per ogni volontario
Formazione
Generale
Per ogni incontro di
formazione:
logistica per gli
spostamenti se
occorrono
vitto e alloggio se
necessario per i
Formazione partecipanti;
Specifica
manuali cartacei e
dispense ove previsti.
Attività di verifica e valutazione:
Risorse tecniche
Codice
Attività
strumentali esclusive
attività
per ogni volontario
Per ogni attività di
rilevazione dei dati,
con scadenza
Monitoraggio quadrimestrale:
periodico e
1 questionario per
MP
valutazione
ogni Olp
finale
1 questionario per
ogni volontario
accesso a
collegamenti Internet
per le attività previste.
Bilancio
Per l’ incontro di
e
certificazione di
BC
certificazione competenze finale:
di
logistica per gli
competenze
spostamenti se
Risorse tecniche
strumentali a disposizione
per l’intera attività
Per ogni incontro di
formazione:
logistica per gli spostamenti,
vitto e alloggio se necessario
per i formatori
1 PC
1 videoproiettore;
1 lavagna luminosa;
1 supporto audiovisivo;
1 lavagna a fogli mobili;
locali e attrezzature per
attività di formazione a
disposizione della sede
o messe a disposizione dai
partners secondo l’ accordo
di partenariato stipulato con
L’Hotel “La Principessa”
Risorse tecniche
strumentali a disposizione
per l’intera attività
Per ogni attività di
rilevazione dei dati, con
scadenza quadrimestrale:
sistema informatico per la
raccolta e archiviazione dei
dati;
utilizzo di una piattaforma
informatica per la rilevazione
dei dati dei questionari
Per l’ incontro di
certificazione di competenze:
logistica per gli spostamenti,
vitto e alloggio per l’esperto
occorrono
vitto e alloggio se
necessario per i
partecipanti;
manuali cartacei e
dispense ove previsti;
1 schede di verifica e
valutazione per ogni
volontario
di monitoraggio
1 dispositivo per la videoproiezione;
1 PC;
1 lavagna luminosa;
1 supporto audiovisivo;
1 lavagna a fogli mobili;
materiale di cancelleria;
Locali e attrezzature per
attività di monitoraggio a
disposizione della sede
o messe a disposizione dai
partners secondo gli accordi
di partenariato
Attività operative per il conseguimento degli obiettivi
Per le attività presso le sedi per il conseguimento dei diversi obiettivi saranno
messe a disposizione le seguenti risorse tecniche e strumentali:
Obiettivo 1. Incrementare la raccolta di sangue intero
Codice
Attività
attività
1.1
1.2
1.3
Presenza alle
manifestazioni
sportive, feste,
eventi locali
Potenziamento
delle raccolte
presso
circoscrizioni
locali, parrocchie,
circoli sportivi,
ecc.
Presenza saltuaria
e affiancamento
delle sedi AVIS
del territorio
Risorse tecniche
Risorse tecniche
strumentali a
strumentali esclusive
disposizione (anche in
per ogni volontario
condivisione) in ogni sede
1 computer,
materiale
promozionale
(manifesti, locandine,
opuscoli, DVD, CD,
videocassette e
gadget)
Obiettivo 2. Aumentare la raccolta di plasma
Risorse tecniche
Codice
strumentali
Attività
attività
esclusive per ogni
volontario
Gestione del
2.1
patrimonio dei
1 personal computer
donatori
con programma
1 Gazebo,
2 tavoli,
2 sedie,
1 impianto illuminazione,
1 impianto voce,
1 videoproiettore,
e altri automezzi
associativi,
1 televisore
Risorse tecniche
strumentali a
disposizione (anche in
condivisione) in ogni sede
1 personal computer
1 archivio donatori
4 telefoni
2.2
2.3
2.4
Informazione
mirata ai donatori
Informazione
mirata alle donne
donatrici
Proposta della
donazione in
aferesi ai donatori
contattati
dedicato
1 archivio donatori
1 telefono
materiale
promozionale
materiale promozionale
1 stampante
1 fax
Obiettivo 3. Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione in particolar
modo in ambito giovanile e scolastico
Risorse tecniche
Risorse tecniche
Codice
strumentali
strumentali a
Attività
attività
esclusive per ogni
disposizione (anche in
volontario
condivisione) in ogni sede
Incontri di
sensibilizzazione
nelle scuole
primarie e
3.1
secondarie di
1 pc portatile
primo grado sui
Materiale
1 pc portatile
temi della
promozionale
1 materiale informativo
solidarietà e del
(manifesti, locandine,
1 dispensa
dono
opuscoli, DVD, CD,
1 Videoproiettore,
Incontri di
videocassette e
1 computer,
informazione e di gadget)
1 televisore,
3.2
raccolta nelle
materiale didattico
scuole superiori
1 dispensa
Incontri di
informazione e
3.3
raccolta nelle
Università
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NESSUNO
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
NESSUNO
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Partecipando al progetto “Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 –
Calabria” il/la volontario/a acquisisce varie e molteplici conoscenze e competenze, a
seconda delle attività svolte.
Mediante le attività per aumentare le raccolte sul territorio, (obiettivo 1) i
volontari acquisiranno la capacità di rapportarsi con gli altri e di ascolto
interazione reciproca. Inoltre potranno esprimere la propria capacità di
individuare soluzioni alle eventuali problematiche che verranno loro
sottoposte volta per volta.
Nel lavoro di ricerca di nuovi siti per creare nuovi punti di raccolta (obiettivo
1) i volontari acquisiranno la conoscenza delle normative vigenti e
svilupperanno le loro capacità organizzative; dall’interazione di queste due
capacità riusciranno a far emergere le loro capacità di gestione comparata
delle informazioni.
Attraverso l’attività di chiamata per incentivare la raccolta di plasma
(obiettivo 2) acquisiranno la capacità di rapportarsi con gli altri e di ascolto
interazione reciproca. Inoltre potranno esprimere la propria capacità di
individuare soluzioni alle eventuali problematiche che verranno loro
sottoposte volta per volta.
Attraverso l’attività di ideazione e organizzazione di iniziative pubbliche
(obiettivo 3) potranno liberare la propria creatività e acquisire capacità
ideative, propositive e comparative.
Nel percorso di formazione e realizzazione degli interventi nelle scuole
(obiettivo 3) acquisiranno conoscenze specifiche sulla donazione, capacità
comunicative e relazionali, capacità organizzzative per la realizzazione degli
incontri. In particolare, la funzione di peer educators permetterà loro di
confermare le proprie convinzioni, di sperimentare livelli di efficacia
vantaggiosa e di rafforzare la propria autostima.
Infine, grazie alle attività di formazione specifica, i ragazzi avranno modo di
accrescere le proprie capacità di utilizzazione del computer e dei diversi
software di gestione, nonché la capacità di strutturare e aggiornare un sito
internet.
Acquisizione brevetti ed attestati
Al termine del periodo di servizio verrà rilasciato da AVIS Regionale Liguria un
attestato di partecipazione con una certificazione delle competenze formative e
professionali acquisite redatto dagli operatori della sede di progetto valide ai fini del
curriculum vitae del volontario.
Nello specifico verranno certificate:
capacità di svolgere lavoro autonomo e di gruppo
competenze informatiche acquisite
gestione organizzativa e amministrativa
organizzazione attività di promozione all’informazione
sanitaria
organizzazione di manifestazioni ed eventi
e
all’educazione
Le competenze acquisite dai volontari sono, pertanto, certificate e riconosciute
dall’ente proponente il progetto.
Oltre a ciò, come dimostrato dalla documentazione allegata, in data 02.07.2012,
AVIS Regionale Liguria ha sottoscritto un accordo di partenariato con il URBS
TOURISM ente di formazione accreditato e riconosciuto della Regione Sicilia per
attività di formazione professionale con codice regionale di accreditamento
n°AH0893, per il riconoscimento e la certificazione delle competenze acquisite dai
volontari in Servizio Civile nell’ambito dei progetti presentati da AVIS Regionale
Liguria. Il suddetto Ente si impegna a “certificare e riconoscere le competenze
acquisite dai volontari in Servizio Civile Nazionale tramite la partecipazione al
progetto a titolarità di AVIS Regionale Liguria dal titolo “Donazione di Sangue:
Promossi in solidarietà 3 - Calabria”. Tale riconoscimento è subordinato ad una
verifica finale scritta ed orale, della durata di almeno una giornata, che verrà
effettuata nell'ambito del dodicesimo mese di servizio e che sarà rivolta a tutti i
volontari in Servizio Civile e realizzata in collaborazione con AVIS Regionale
Liguria.
Dagli elementi sopra riportati si evince che la partecipazione al progetto proposto
non potrà che arricchire in modo significativo il Curriculum Vitae dei singoli
aderenti.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
La formazione generale verrà erogata in locali attrezzati a disposizione delle diverse
sedi dell’AVIS o presso l’ Hotel La Principessa in locali messi gratuitamente a
disposizione, anche in concomitanza e in collaborazione con la formazione erogata
da AVIS Nazionale per i propri Volontari.
30) Modalità di attuazione:
In proprio con formatori dell’ente.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
NO
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La metodologia utilizzata prevede l’uso integrato di due tipologie formative
funzionali al conseguimento e alla gestione di obiettivi generali e specifici:
Formazione d’aula (comunicazione frontale con supporti audiovisivi);
Formazione esperienziale (comunicazione diretta interpersonale e informale
con supporto del tutor d’aula).
Le due tipologie formative prevedono tre caratteristiche di apprendimento:
Formale;
Non formale;
Informale.
In particolare:
la lezione frontale: i formatori si avvarranno anche di esperti della materia trattata. I
nominativi degli esperti saranno evidenziati nei registri della formazione come
indicato dalle “Linee guida”. Ai registri verranno allegati i curricula vitae che l’Ente
si impegna a rendere disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il
Servizio Civile;
le dinamiche non formali: la situazione formativa che fa riferimento alle dinamiche
di un gruppo (ed alla sua evoluzione sul piano della autoregolazione della struttura e
degli obiettivi) è essenzialmente legata a risultati di facilitazione affinché i volontari
riescano a percepire e ad utilizzare le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che
ciascuno, come individuo e come parte di una comunità, porta come sua esperienza,
come suo patrimonio culturale, e dalle risorse che l’Ente mette a disposizione dei
partecipanti in diversi modi e sotto diversi aspetti.
Le tecniche all’uopo utilizzate comprendono, in maniera ampia, la sinottica e il
metodo dei casi, il T-group e l’esercitazione, i giochi di ruolo e l’outdoor training, e,
nel complesso, sia le tecniche di apprendimento che i tipi di esperienze riconducibili
alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo. L’Ente adotterà qualsivoglia
materiale didattico e dispensa predisposti dall’Ufficio Nazionale, anche
eventualmente potendolo autonomamente integrare e arricchire.
Sarà predisposta quale materiale formativo-informativo per i volontari in servizio
civile nell’Ente una cartella completa, che sarà consegnata ed illustrata da parte
dell’Olp al momento della presa servizio. Tale cartella contiene materiali utili e
obbligatori per la presa servizio e materiali utili anche per la formazione. Tale
cartella contiene, fra l’altro:
-
documentazione sull’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza
del Consiglio dei Ministri;
-
legge 6 marzo 2001 n.64;
-
carta etica del servizio civile nazionale;
-
dispense e articoli su volontariato e SCN;
-
modulistica per l’avvio al servizio;
-
materiale di documentazione sulla gestione delle attività di raccolta sangue e
sui servizi Avis in generale
-
questionari per la verifica dell’apprendimento;
-
cartellina con blocco notes.
Le metodologie utilizzate si possono riassumere in: lezioni frontali e dinamiche non
formali, compresi lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria;
discussione; role playing; problem solving; brainstorming; esercitazioni pratiche.
Le attrezzature utilizzate sono: pc portatile con videoproiettore per slides, per le
lezioni frontali e quanto altro, postazioni multimediali con collegamento internet in
caso di necessità, pannelli informativi, lavagna cancellabile per le dinamiche non
formali.
Eventuali dispense saranno fornite preferibilmente in formato digitale, nel rispetto
dei principi di risparmio energetico e sviluppo sostenibile.
33) Contenuti della formazione:
Il progetto formativo verrà realizzato da AVIS in relazione alle disposizioni
normative dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. Per la formazione generale
ci si atterrà alle disposizione contenute nella “Determina Direttoriale 4 aprile 2006
UNSC: Linee Guida per la Formazione Generale dei giovani in Servizio Civile
Nazionale, prevede due momenti formativi per i volontari” e successive
modificazioni e integrazioni. Nello specifico la formazione generale consisterà in un
percorso comune a tutti i giovani avviati nelle diverse sedi AVIS, della durata
complessiva di 42 ore, e avrà come contenuto generale l'elaborazione e la
contestualizzazione sia dell'esperienza di Servizio Civile sia dell'identità sociale del
volontario, in relazione ai principi normativi e ai progetti da realizzare (formazione
iniziale). Per questa fase sono previsti i seguenti 11 moduli formativi:
1. L’identità del gruppo in formazione;
2. Dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale;
3. Il dovere di difesa della Patria;
4. La difesa civile non armata e nonviolenta;
5. La protezione civile;
6. La solidarietà e le forme di cittadinanza;
7. Servizio Civile Nazionale, associazionismo e volontariato;
8. La normativa vigente e la Carta di impegno etico;
9. Diritti e doveri del volontario del Servizio Civile;
10. Storia, mission, organizzazione, ruoli, modelli di intervento dell’AVIS;
11. Il lavoro per progetti.
Per la descrizione articolata dei contenuti dei moduli formativi si fa riferimento alle
“Linee guida della formazione” allegate.
34) Durata:
La formazione generale avrà una durata di 42 ore.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
La formazione sarà svolta presso locali a disposizione dell’Ente.
36) Modalità di attuazione:
La formazione specifica è effettuata in proprio, con il ricorso a personale e/o
volontari dell’ente in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche, come
evidenziato nei punti successivi. All’interno delle lezioni in ambito sanitario
prenderanno parte, affiancando i formatori specifici, anche esperti qualificati.
Si ricorda inoltre che l’Operatore Locale di Progetto rappresenta il “maestro”
durante tutta l’attività di servizio, e che il lavoro di formazione specifica sarà da lui
/lei completato nel seguire le attività dei volontari conducendoli alla loro autonomia.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Giuseppe Muto nato a Lago (Cs) il 04.06.1953;
Giovanni Torcasio nato a Catanzaro il 06.11.1979;
Rita Anna Paola Careddu nata a Sassari (SS) il 07/08/1957
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Nel rimandare ai curricula allegati, si precisa che volta per volta e in base alle
tematiche da affrontare potranno essere utilizzati altri esperti delle discipline quali, a
titolo indicativo, i medici in servizio presso i SIT della Regione Calabria, dirigenti
associativi di esperienza per la trattazione delle tematiche associative e di gestione
delle sedi.
Giuseppe Muto, Educatore presso Liceo Classico. In AVIS dal 1974 con vari ruoli
istituzionali, attualmente Presidente dell’AVIS Comunale di Lago (CS). Nel 2006 ha
frequentato il corso di formazione per formatori di enti di servizio civile dell’ UNSC
a Roma
Giovanni Torcasio, laureato in Biotecnologie (Genetica, biologia molecolare,
biochimica clinica, microbiologia, patologia-fisiologia-farmacologia generale
umana e veterinaria, attività di laboratorio) – 2004 - e laurea specialistica in
Biotecnologie mediche, farmaceutiche, veterinarie – 2008 – ha al suo attivo
collaborazioni con l’Università degli Studi “Magna Grecia” di Catanzaro quale
Manager didattico e Master gestione della ricerca clinica
Dott. Rita Anna Paola Careddu, Laureata in Medicina e Chirurgia Specialista in
Cardiochirurgia. Dirigente Medico 118 Genova Soccorso. Formatore del sistema
118 ha al suo attivo numerosi corsi di formazione per Volontari delle Pubbliche
Assistenze e Croce Rossa. Presidente AVIS Regionale Liguria. Dal 2006 formatore
accreditato UNSC
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
I volontari parteciperanno ai moduli di formazione che si terranno presso i locali a
disposizione dell’Ente. La durata delle lezioni o dell’attività di laboratorio, a seconda
del tema trattato, varierà da un minimo di 3 ore ad un massimo di 8 ore giornaliere. I
moduli saranno tenuti dai diversi formatori indicati, alcuni in forma di lezioni d’aula
altri in forma di laboratorio e/o simulazioni di intervento. Si utilizzeranno pc,
videoproiettori e verranno distribuite dispense su alcune delle materie trattate. Sono
previste visite presso Centri di Raccolta Sangue di eccellenza gestiti da AVIS.
L’attività verrà svolta secondo il seguente schema di massima:
Lezioni frontali per almeno il 50% del monte ore.
In particolare verrà utilizzato il metodo frontale per i seguenti moduli formativi
specifici:
Formazione relativa alle attività specifiche della singola sede di attuazione
Formazione specifica collettiva sui temi della gestione amministrativa e
pratica delle sezioni AVIS, ivi compresa la gestione del software applicativo
Formazione specifica collettiva sui temi sanitari relativi alla donazione di
sangue
Formazione specifica collettiva sui temi giuridici relativi alla donazione di
sangue
Formazione specifica collettiva sull’utilizzo dei programmi informatici e
sulla gestione dei siti internet
Dinamiche non formali per la restante parte e comunque almeno il 20% del monte
ore complessivo, con particolare prevalenza assegnata alle tecniche di partecipazione
attiva attraverso l’utilizzo di:
laboratori;
testimonianze;
brainstorming;
giochi di ruolo;
discussioni aperte;
momenti di autovalutazione;
simulazioni;
problem solving;
seminari telematici
Tali dinamiche saranno utilizzate soprattutto nel corso della formazione collettiva
con lo scopo di rendere più gruppo l’intero team di volontari a disposizione
dell’AVIS della Regione Liguria.
Per ogni modulo è prevista un medesimo schema formativo che prevede tre fasi di
lavoro consequenziali:
I formatori si avvarranno anche dell’affiancamento di esperti dei diversi settori,
individuando specialisti con esperienza pluriennale per i diversi contenuti del
programma di formazione.
Nominativi e curricula vitae degli esperti saranno indicati e allegati al registro della
Formazione, e saranno disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il
Servizio Civile.
All’interno delle lezioni in ambito sanitario prenderanno parte, affiancando i
formatori specifici, anche esperti qualificati.
40) Contenuti della formazione:
1. L’associazionismo italiano donatori di sangue: cenni storici, normativa
vigente, sistema valoriale, rapporti con enti pubblici e privati – ore 4
Giuseppe Muto
L’argomento sarà sviluppato con una lezione d’aula con l’ausilio di strumenti
multimediali quali computer e videoproiettore. AVIS è una associazione di
associazioni ogni struttura è autonoma ed ha un proprio statuto, quindi verranno
illustrati gli statuti dei vari livelli associativi ed il regolamento di AVIS Nazionale.
Gli statuti si differenziano secondo i livelli associativi perché ogni livello svolge un
ruolo precipuo ed ha propri ed i compiti e le competenze. Verranno inoltre illustrate
la differenza ed il percorso per l’approvazione degli statuti da parte delle strutture
che hanno ottenuto il riconoscimento giuridico, quelle iscritti ai registri del
volontariato e le strutture non iscritte. Verranno trattati temi quali: costituzione scopi sociali – attività – soci - modalità di partecipazione alla vita sociale - organil’assemblea dei soci – competenze degli organi associativi – esercizio finanziario e
patrimonio.
2. Il sistema trasfusionale in Italia: Legislazione e normative di settore,
rapporti tra associazioni di volontariato e Servizio Sanitario Nazionale –
3 ore.
Giovanni Torcasio
L’argomento sarà sviluppato con una lezione con l’ausilio di strumenti multimediali
quali computer e videoproiettore; verranno distribuite dispense sulle principali
Leggi e normative di settore e report sull’attività delle strutture trasfusionali di
competenza. Verrà inoltre affrontata tutta la parte riguardante i rapporti tra le
associazioni di volontariato ed il servizio sanitario nazionale, quindi tutto ciò che
concerne il sistema convenzionale a partire dalla Convenzione tipo Regionale alle
convenzioni stipulate dalle singole associazioni con le ASL.
3. Lo statuto e il regolamento delle AVIS – 3 ore.
Rita Anna Paola Careddu
L’argomento sarà sviluppato con una lezione d’aula con l’ausilio di strumenti
multimediali quali computer e videoproiettore. AVIS è una associazione di
associazioni ogni struttura è autonoma ed ha un proprio statuto, quindi verranno
illustrati gli statuti dei vari livelli associativi ed il regolamento di AVIS Nazionale.
Gli statuti si differenziano secondo i livelli associativi perché ogni livello svolge un
ruolo precipuo ed ha propri ed i compiti e le competenze. Verranno inoltre illustrate
la differenza ed il percorso per l’approvazione degli statuti da parte delle strutture
che hanno ottenuto il riconoscimento giuridico, quelle iscritti ai registri del
volontariato e le strutture non iscritte. Verranno trattati temi quali: costituzione –
scopi sociali – attività – soci – modalità di partecipazione alla vita sociale – organi
– l’assemblea dei soci – competenze degli organi associativi – esercizio finanziario
e patrimonio.
4. L’attività sul territorio (promozione, informazione…) – 3 ore.
Giuseppe Muto
L’argomento sarà sviluppato con una lezione d’aula con l’ausilio di strumenti
multimediali quali computer e videoproiettore, lavagna a fogli mobili. In
considerazione del fatto che uno degli obiettivi del progetto è quello di incrementare
l’adesione dei giovani all’AVIS verrà svolta una mappatura del territorio per
individuare i punti di aggregazione giovanile. Verrà chiesto ai volontari di
visionare e giudicare il materiale promozionale già prodotto dall’associazione ed
eventualmente modificarlo tenendo conto del target. Verranno analizzate le
possibili situazioni, positive e negative, nelle quali i volontari potrebbero incappare
durante la gestione di un info-point. Verranno anche analizzati il materiale e le
attrezzature disponibili per la realizzazione dell’info-point. Verranno date tutte le
informazioni necessarie per mettere in condizione i volontari di fornire risposte le
più corrette ed esaustive possibili alle informazioni che i cittadini loro porranno.
Verrà richiesto ai volontari di provare a realizzare dei pannelli sulle attività
associative, sui dati statistici e quant’altro possa essere utile a fornire informazioni
tramite illustrazioni. Al termine verrà svolta una simulazione dove un gruppo di
volontari assumerà il ruolo di promotori gli altri quello di cittadini che pongono
domande, richieste di chiarimenti o informazioni; successivamente i due gruppi si
invertono i ruoli.
5. Principi di base della comunicazione – 3 ore.
Giuseppe Muto
Lezione frontale in aula durante la quale si affronteranno i seguenti temi:
• Conoscere il mondo dell’informazione
• I rapporti con i rappresentanti dell’informazione
• Rapporti con la stampa senza violare le norme deontologiche di AVIS
• Come si confeziona una notizia
•
•
•
•
Come si scrive un articolo
I tempi delle interviste televisive.
Come ci si comporta in una conferenza stampa e/o in una intervista
Cartella stampa, come si costruisce e cosa occorre evidenziare
Al termine dell’esposizione degli argomenti succitati ai giovani volontari, dato un
argomento, verrà chiesto di elaborare un comunicato stampa.
6. Gestione del tempo / gestione dei progetti – 4 ore.
Giuseppe Muto
La gestione del tempo: al termine del percorso formativo i partecipanti saranno in
grado di:
Acquisire modalità di gestione del proprio tempo;
Riconoscere priorità ed urgenze nello svolgimento delle proprie attività;
Gestire lo stress;
Utilizzare strumenti efficaci di gestione del tempo.
Contenuti didattici:
• La classificazione del tempo
• Gestione passiva e gestione attiva del tempo
• Concetti di efficacia e di efficienza
• La pianificazione in funzione degli obiettivi
• Organizzazione della propria scrivania fisica e/o virtuale
• L’uso dell’agenda
• Softwares per la gestione del tempo
7. Cenni sul Marketing sociale – 3 ore
Giuseppe Muto
Al termine del percorso formativo i partecipanti saranno in grado di:
Individuare logiche di mercato e strategie di vendita
Distinguere i codici della comunicazione verbale e quelli della comunicazione
non verbale;
Distinguere differenti messaggi pubblicitari
Distinguere il marketing sociale dal marketing commerciale
Illustrare il concetto di responsabilità sociale
Progettare una strategia di marketing sociale e promozione della salute.
Contenuti didattici:
• Il mercato
• L’individuazione del target
• La definizione della strategia
• La costruzione dell’offerta
• Metodi e strumenti di comunicazione
• La relazione con il cliente
• Il fund raising
• Metodologie didattiche
• Lezione frontale in aula
• Analisi di casi
• Elaborazione di un project work
8. Welfare e territorio: normativa, assetti organizzativi e strumenti
operativi per i servizi sociali e sociosanitari in Liguria - 3 ore.
Giuseppe Muto
Al termine del percorso formativo i partecipanti saranno in grado di:
− Conoscere le principali fonti normative e a livello nazionale e regionale che
regolano il sistema dei servizi sociali e sociosanitari
− Illustrare il concetto di integrazione sociosanitaria
− Illustrare il concetto di sussidiarietà
− Distinguere livelli partecipativi al governo del welfare locale
− Elencare gli elementi costitutivi della pianificazione sociosanitaria territoriale
− Elencare gli elementi costitutivi di una carta dei servizi
Contenuti didattici:
• La legge n. 328/2000
• La trasversalità delle politiche sociali
• Government e governance
• Il ruolo del Terzo settore e la sussidiarietà
• L’economia sociale
• Processi partecipativi
• Gli assetti organizzativi del sistema ligure
• L’integrazione sociosanitaria
• Il Piano sociale integrato regionale
• Gli obiettivi e la pianificazione distrettuale
• La Carta dei Servizi sociali
9. Informazione e educazione sanitaria. - 3 ore.
Rita Anna Paola Careddu
Gli incontri vertono sui principali argomenti di igiene dello stile di vita per mettere
in luce l’habitus comportamentale da ricercare e da perseguire non solo per il
benessere individuale ma anche per la donazione di sangue.
10. Nozioni di primo Soccorso - 8 ore.
Giuseppe Muto
Le lezioni e le esercitazioni servono a dare una preparazione di base al personale
operante nelle unità di raccolta periferiche gestite dalle associazioni di donatori per
fronteggiare le situazioni di emergenza che, seppur molto raramente, possono
verificarsi.
11.Norme di sicurezza
antincendio – 4 ore.
Dlgs 626/94
e D.M.
10/03/98
norme
Rita Anna Paola Careddu
Tale corso si sviluppa sulle tracce del dpr 10 marzo 1998 n°37, per la
formazione adeguata degli addetti alla lotta antincendio,alla evacuazione e alle
emergenze. Verrà esplicata la normativa del nuovo testo unico n°81/08
integrato dal Dlgs106/2009 nei ruoli dei soggetti incaricati all' attuazione
dell'articolato della legge. Verrà attuato il piano di emergenza presentato dal
RSPP ed eseguita una esercitazione con estintore portatile in un anfratto del
cortile della sede AVIS.
12. La tutela ed il trattamento dei dati: Legge 31/12/1996, n. 675 tutela della
privacy, successive integrazioni e modifiche – 3 ore.
Giuseppe Muto
Lezione frontale d’aula che ha lo scopo di fornire ai volontari tutte le informazioni
necessarie a gestire le banche dati associative che tra l’altro contengono dati
sensibili. L’argomento sarà sviluppato con l’ausilio di strumenti multimediali quali
computer e videoproiettore, lavagna a fogli mobili, blocchi notes, penne, pennarelli,
ecc. I principali argomenti che verranno affrontati saranno:
• L’evoluzione della normativa,
• La normativa vigente – codice di protezione dei dati personali,
• Le finalità della normativa,
• Le banche dati sia informatiche che cartacee.
• Dati personali e dati sensibili,
• Le figure previste:
• Il titolare del trattamento dei dati,
• Il responsabile del trattamento dei dati,
• Gli incaricati del trattamento dei dati.
• Comunicazione e diffusione dei dati personali e dati sensibili,
• Misure minime di sicurezza,
• Le procedure di AVIS in tema di privacy
13. Laboratorio: organizzare e gestire una raccolta di sangue – 10 ore.
Giovanni Torcasio
L’attività viene svolta in tre fasi. La prima e una fase teorica di istruzione e
informazione dei volontari dove, attraverso presentazione in power point e
materiale informativo, vengono presentate e spiegate tutte le modalità e tecniche
adottate per organizzare una raccolta sangue. La seconda è una fase pratica in cui i
volontari sono chiamati a mettere in atto parte delle conoscenze e informazioni
(formazione teorica) precedentemente acquisite per la pianificazione della raccolta
sangue, con particolare riferimento alla ricerca dei donatori idonei alla donazione
sangue attraverso il sistema informatico associativo e alla promozione della
giornata di raccolta attraverso mezzi di informazione e volantinaggio. La terza fase,
quella conclusiva, riguarda tutte le azioni che i volontari sono chiamati ad
intraprendere, sempre secondo le informazioni (formazione teorica) in precedenza
acquisite, per la buona riuscita della giornata di raccolta. Questa è una fase
prettamente tecnica che inizia con la preparazione delle attrezzature/automezzi e di
tutti gli altri materiali necessari alla raccolta sangue e continua dall’accoglienza
dei donatori, alla partecipazione / collaborazione nella gestione “burocratica”
della donazione (consegna questionari, preparazione sacche, collaborazione
nell’utilizzo programma gestionale Eliot, aggiornamento anagrafiche
donatori/donazioni) sino alla consegna delle sacche raccolte presso il Servizio di
Immunoematologia e Medicina Trasfusionale della 5 ASL Spezzino.
14. Laboratorio: come organizzare e gestire una manifestazione
promozionale - 4 ore. - Giovanni Torcasio
L’argomento sarà sviluppato con una lezione d’aula con l’ausilio di strumenti
multimediali quali computer e videoproiettore, lavagna a fogli mobili, blocchi notes,
penne, pennarelli, fotocamera, cinepresa, ecc. Inizialmente verranno illustrate le
manifestazioni già poste in essere dall’associazione analizzando le varie fasi
progettuali. Ideazione dell’iniziativa, analisi di fattibilità, materiali e attrezzature
occorrenti, personale necessario alla sua gestione, analisi del budget,
individuazione del responsabile del progetto, assegnazione dei vari compiti “chi fa
che cosa”. Le richieste autorizzative necessarie a seconda del tipo di iniziativa che
si intende realizzare, analisi e ricerca di terzi da coinvolgere sia con intervento
gratuito e/o dietro compenso (ad es. un gruppo musicale) per la buona riuscita
della manifestazione. Gli strumenti più idonei per promuovere l’iniziativa,
comunicati stampa, affissione manifesti, spot televisivi e/o radiofonici e quant’altro
necessario. Dopo aver illustrato quanto sopra ai volontari verrà richiesto di
simulare la progettazione di una iniziativa già consolidata per verificarne le
capacità e le attitudini individuali e/o la propensione a svolgere il compito
assegnato la capacità di lavorare in gruppo. Verrà chiesto ai volontari di proporre
e progettare una nuova iniziativa. Verrà anche insegnato che alla fine di ogni
manifestazione deve essere fatta un’ analisi delle eventuali criticità al fine di
migliorare gli interventi e soprattutto un’analisi dettagliata di costi e dei benefici
sia in termini economici che dei risultati promozionali prefissi, verrà anche
evidenziato che per ogni iniziativa sarà opportuno documentare la stessa anche
realizzando filmati o fotografie.
15. Laboratorio: software gestionale associativo – 8 ore.
Giuseppe Muto
L’attività di questo laboratorio riguarda l’utilizzo del software associativo
AssoAVIS relativo alla gestione dei donatori e delle donazioni. L’attività sarà svolta
in tre fasi: la prima riguarda la presentazione del programma gestionale nel suo
insieme con un primo approccio alle parti più importanti e di utilizzo quotidiano.
Nella seconda fase saranno analizzate nello specifico le parti in precedenza
presentate in modo da rendere i volontari adeguatamente istruiti. Nella terza fase,
seguiti da vicino da un incaricato, saranno messe in pratica le informazioni
acquisite con esercitazioni sulle varie anagrafiche e database inseriti nel
programma gestionale.
16. Laboratorio - gestione di un sito Web – 6 ore.
Giuseppe Muto
I volontari si trovano in una sala con dei PC sufficienti affinché ad ogni computer
non ci siano più di tre persone. Il relatore esporrà ai presenti, grazie anche al
supporto di proiezioni audio/video, come gestire il sito web dell’organizzazione. Si
precisa che tutti i PC devono essere collegati in rete affinché ogni singolo
volontario possa provare a modificare una pagina web. Per la gestione del sito web
si utilizza un software di content management per siti web open source GNU GPL
denominato Joomla realizzato completamente nel linguaggio PHP e installato sul
server dell’associazione. Verranno indicati ai presenti tutti i dati per il login sia per
il sito sia per la gestione dell’FTP grazie al quale è possibile caricare sul server
ogni tipo di file. Ogni volontario sarà in grado di scrivere un articolo sul sito web,
modificare il template, ordinare e modificare il menù, gestire le immagini e
organizzare il sito. Si preciserà che è possibile modificare un articolo anche
inserendo il codice HTML qualora fosse complicato gestire un contenuto con
Joomla. Il relatore sarà disponibile per ogni domanda e chiarimento sugli
argomenti poco appresi dai presenti.
41) Durata:
La formazione specifica avrà una durata di 72 ore.
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Verrà effettuato un monitoraggio interno periodico relativo all’andamento del
percorso formativo, all’apprendimento di conoscenze e competenze specifiche e al
gradimento dei giovani.
- 1 verifica in ingresso
- 1 verifica in uscita
Tali verifiche iniziali e finali del piano di formazione (generale e specifica) potranno
essere svolte mediante:
→ la compilazione di un questionario;
→ la compilazione di una scheda di verifica/test;
→ la realizzazione di una attività interattiva di lavoro con i volontari, predisposta
ad hoc dal formatore sulla base delle specifiche esigenze.
Nell’arco dei 12 mesi di realizzazione del progetto, durante lo svolgimento del piano
formativo (generale e specifico) verrà periodicamente effettuato un monitoraggio
interno all’Associazione e relativo all’andamento complessivo del percorso
formativo in cui i volontari saranno chiamati ad esprimere, per iscritto, un proprio
giudizio.
Al termine di ogni incontro di formazione generale saranno sottoposti ai volontari
appositi questionari di valutazione, predisposti da AVIS Nazionale e finalizzati alla
rilevazione del gradimento dei volontari per la formazione erogata, all’analisi dei
risultati raggiunti, oltre che alla rilevazione di eventuali bisogni formativi non
soddisfatti (Cfr. “Agenda Formativa” allegata al progetto e in cui sono descritti nel
dettagli tali attività di rilevazione).
Per la formazione specifica, le tecniche di monitoraggio, utilizzate per poter seguire
dettagliatamente la risposta individuale e complessiva dei volontari alle varie fasi
formative, sono varie e diversificate. Si va da questionari strutturati dal formatore
specifico individuato nel progetto e che possono essere letti e confrontati in maniera
scientificamente rigorosa, a forme libere di documentazione individuale, tese a
restituire le impressioni dei singoli e stimolare la condivisione dell’esperienza tra i
vari volontari anche mediante anche attività interattive promosse e coordinate dal
formatore.
Periodicamente, utilizzando i risultati dei questionari somministrati e dei contatti
telefonici attivati con i volontari, vengono ridefiniti contenuti e metodologia e
organizzati nuovi momenti di formazione laddove sia emersa dai volontari
qualche esigenza di approfondimento rispetto ai corsi già realizzati.
Il Responsabile legale dell’ente
Cav. Rita Dr.ssa Careddu
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Progetto Calabria - AVIS Regionale Liguria