(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Associazione Volontari Italiani Sangue - Sede Regionale della Liguria (www.avisliguria.it). L’Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS), è una associazione privata, senza scopo di lucro, che persegue un fine di grande interesse pubblico: garantire un’adeguata disponibilità di sangue e dei suoi emocomponenti a tutti i pazienti che ne hanno necessità, attraverso la promozione del dono, la chiamata dei donatori e la raccolta di sangue. L’AVIS viene fondata nel 1927 a Milano dal Dott. Vittorio Formentano. AVIS è un'associazione di volontariato iscritta nell'apposito Registro e disciplinata dalla Legge 266/91. Aderisce al regime ONLUS, D. Lgs 460/97 e partecipa, in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, alla raccolta del sangue anche con proprie strutture e personale. Oggi è la più grande organizzazione di volontariato del sangue italiana che, con più di un milione di associati volontari e periodici, raccoglie circa il 75% del fabbisogno nazionale di sangue. Al 31/12/2011, così come riportato sul sito www.avis.it, l'AVIS è presente, su tutto il territorio nazionale, con una struttura ben articolata, suddivisa in 3.180 sedi Comunali, 111 sedi Provinciali, 22 sedi Regionali e l'AVIS Nazionale. Al 31/12/11 l’associazione conta un totale di 1.258.901 soci. L’AVIS Regionale Liguria, ente proponente il progetto, nasce nel 1971 e da allora ha sempre svolto funzioni di indirizzo di politica associativa e coordinamento, servizio e consulenza per le sue sedi periferiche presenti sul territorio. L’AVIS Regionale Liguria, Ente proponente il progetto, è un Ente Giuridico riconosciuto con Decreto della Giunta Regionale Ligure n. 928 del 20 Aprile 2006; è un’ ONLUS iscritta al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato – Settore sanitario dal 14/12/1994 Decreto n.1410, ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue - intero o di emocomponenti - volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole, intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che configura il donatore quale promotore di un primario servizio socio-sanitario ed operatore della salute, anche al fine di diffondere nella comunità nazionale ed internazionale i valori della solidarietà, della gratuità, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute. Nell’home page del sito dell’associazione è presente, inoltre, una pagina interamente dedicata al Servizio Civile Nazionale dove è possibile reperire tutte le informazioni utili, gli aggiornamenti, i riferimenti, il testo completo dei progetti a bando e la modulistica per presentare la domanda. Maggiori informazioni sull’AVIS Regionale Liguria e tutta la documentazione e la normativa del settore sono reperibili all’indirizzo internet: www.avis-liguria.it. (Allegato 1) 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ01823/LIG/A/0063 Albo Regionale Liguria 2° CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 - Calabria 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Area Principale: Relativa Codifica UNSC: Assistenza Salute A15 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: BREVE PREMESSA L’AVIS Regionale Liguria da sempre crede nell’importanza del Servizio Civile Nazionale come momento di crescita morale e di cittadinanza attiva. Nel 2003 ha iniziato le procedure per l’accreditamento quale ente di seconda classe all’albo nazionale ed è stata accreditata dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC), con comunicazione dell’ 5 dicembre 2005 Prot. UNSC 55886/II/1, a seguito del positivo esame della documentazione presentata e del possesso di tutti i requisiti richiesti dalla normativa ed ha già avuto dei progetti di Servizio Civile approvati. Nel 2009 l’AVIS Regionale Liguria con decreto Regionale 3230 del 11/11/2009 è stata accreditata all’albo Regionale della Regione Liguria. L’Ente titolare del progetto propone, pertanto, ai giovani un anno di Servizio Civile Nazionale come esperienza diretta di cittadinanza attiva e di partecipazione responsabile, nell’intento di disseminare, proprio attraverso i volontari, spinte e stimoli partecipativi nei confronti di tutta la cittadinanza non ancora raggiunta e/o impegnata nella donazione consapevole. DESCRIZIONE DELL’AREA DI INTERVENTO Il contesto settoriale: Il progetto “Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 – Calabria” rientra, come indicato al punto 5 della scheda, nell’ambito dell’assistenza alla salute (codifica UNSC A 15) e, più specificatamente attraverso la promozione della donazione del sangue in Calabria e il sostegno dei bisogni di salute dei cittadini, favorendo di fatto il raggiungimento dell’autosufficienza di sangue e dei suoi derivati, e dei massimi livelli di sicurezza trasfusionale e della migliore qualità possibili. La Legge 21 ottobre 2005, n. 219 "Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati” regolamenta “le attività trasfusionali ovvero le attività riguardanti la promozione del dono del sangue”, e stabilisce che “le attività trasfusionali sono parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale e si fondano sulla donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue umano e dei suoi componenti”. Lo Stato riconosce, inoltre, la funzione civica e sociale ed i valori umani e solidaristici che si esprimono nella donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue e dei suoi componenti. La legge riconosce, infine, che “le associazioni di donatori volontari di sangue e le relative federazioni concorrono ai fini istituzionali del Servizio sanitario nazionale attraverso la promozione e lo sviluppo della donazione organizzata di sangue e la tutela dei donatori”. Le Associazioni e Federazioni di donatori assumono, pertanto, un ruolo fondamentale nel progettare, realizzare e verificare la propria partecipazione al sistema trasfusionale nazionale, in accordo con le istituzioni e le strutture trasfusionali di riferimento (locali, regionali e nazionali), per concorrere al raggiungimento del fabbisogno nazionale di emocomponenti e di emoderivati, sia in termini quantitativi che qualitativi. La prima finalità della Legge 219/2005 è, quindi, il raggiungimento dell’autosufficienza regionale e nazionale di sangue, emocomponenti e farmaci emoderivati. L’autosufficienza del sangue e dei suoi derivati costituisce un obiettivo nazionale finalizzato a garantire a tutti i cittadini uguali condizioni di qualità e sicurezza della terapia trasfusionale. Con questa legge, viene promossa, però, l’individuazione da parte delle Regioni, in base alla propria programmazione, delle strutture e degli strumenti necessari per garantire un coordinamento intraregionale ed interregionale delle attività trasfusionali, dei flussi di scambio e di compensazione, nonché il monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi in relazione alle finalità. In attuazione della Legge viene istituito, per la prima volta in Italia, il Centro Nazionale Sangue (CNS) che fornisce supporto tecnico per il coordinamento interregionale con particolare riferimento all’attuazione del programma di autosufficienza nazionale (Piano Nazionale Sangue) e delle compensazioni intra ed interregionali. Il CNS definisce, inoltre, annualmente il programma di autosufficienza regionale (Piano Regionale Sangue), individuando i consumi storici, il fabbisogno reale, i livelli di produzione necessari, le risorse, i criteri di finanziamento del sistema, le modalità di compensazione intraregionale ed interregionale ed i livelli di importazione ed esportazione eventualmente necessari. Un servizio di volontariato integrato con il sistema sanitario: Il sangue umano è un prodotto naturale non riproducibile artificialmente, indispensabile alla vita. Nonostante i progressi tecnologici e scientifici, il sangue rappresenta ancora oggi una risorsa insostituibile nella terapia di molte malattie sia di pertinenza chirurgica sia di pertinenza medica. Costituisce un supporto indispensabile nei pazienti oncologici in chemioterapia o in quelli che hanno subito un trapianto di midollo osseo, in tutte le operazioni di trapianto d’organo, negli interventi di chirurgia ad alta specializzazione (cardiochirurgia, neurochirurgia ecc.). E’ indispensabile per quanti per malattia congenita o acquisita non producono sangue a sufficienza e per continuare a vivere devono fare trasfusioni periodiche. Dal sangue e dal plasma, suo componente, deriva inoltre, attraverso lavorazione farmaceutica, la possibilità di fabbricare numerosi farmaci di importanza vitale. Beneficiario finale dell’attività di donazione del sangue è potenzialmente tutta la popolazione che, attraverso l’integrazione tra donazioni volontarie e servizio pubblico ha a disposizione un elemento che può essere essenziale e insostituibile per la propria sopravvivenza. Avere un servizio trasfusionale efficiente e sicuro è un diritto per tutti i cittadini. In Italia attualmente esistono profondi squilibri tra le diverse regioni italiane, nelle quali spesso esiste un divario fra la raccolta e il reale bisogno. Per sanare questo divario, la strada percorribile è cooperare in una ottica interregionale e sensibilizzare fortemente i cittadini nei confronti della donazione volontaria e periodica del sangue e dei suoi emocomponenti. Il progetto in presentazione, “Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 – Calabria” proposto su base regionale, risponde dunque alle indicazioni del Piano regionale Sangue e alle esigenze del territorio, ed è contemporaneamente coordinato agli altri progetti analoghi presentati da AVIS Nazionale. Per poter avere, relativamente al progetto un quadro di riferimento completo sia da un punto di vista settoriale che territoriale e che tenga conto della domanda e della relativa offerta presente nel territorio, occorre inquadrare l’AVIS all’interno del contesto associativo del settore che oltre all’AVIS agisce sul territorio con la propria attività di propaganda e di raccolta. I SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE: Soggetti istituzionali: A livello nazionale perciò gli organismi che operano le direttive relative al sistema trasfusionale sono i seguenti: Consulta Tecnica Permanente per il sistema trasfusionale: E’ un organo di consultazione per il Ministro e coopera con il Centro Nazionale Sangue. E’ istituita dal Ministro della Salute e Presieduta dal ministro della Salute. La Consulta esprime pareri riguardo all’organizzazione del sistema trasfusionale con particolare riferimento ai compiti del Centro Nazionale Sangue e al Piano sangue e plasma nazionale (programmazione e linee guida, monitoraggio attività, promozione della donazione e della ricerca), sulla produzione di farmaci ed emoderivati, sui rapporti con le associazioni di donatori di sangue e i contributi per i donatori-lavoratori dipendenti. E’ composta da: • 21 coordinatori regionali • 4 rappresentanti delle Associazioni donatori • 4 rappresentanti delle società scientifiche di settore • 2 rappresentanti delle Associazioni di pazienti emopatici Centro Nazionale Sangue: Svolge funzioni di coordinamento e controllo tecnico-scientifico del sistema trasfusionale nazionale nelle materie disciplinate dalla Legge 219/2005 e dai decreti di trasposizione delle direttive europee. Le funzioni attribuite al CNS sono quantitativamente e qualitativamente molto complesse (V. art. 12, comma 4, Legge 219): dal supporto alla programmazione regionale e nazionale, alle funzioni di vigilanza e controllo, alla promozione della formazione e della ricerca scientifica nello specifico ambito. Istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità, in posizione autonoma. Coopera con la Consulta Tecnica Permanente ed é diretta da un Direttore Generale, con un Comitato Direttivo composto da: → • Presidente Istituto Superiore di Sanità • 3 coordinatori regionali • 3 rappresentanti delle Associazioni donatori politica di programmazione, gestione e buon utilizzo del sangue e dei suoi derivati. Il SIMTI (Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia) è l’Associazione dei Servizi e Centri Trasfusionali, con lo scopo di dare ai servizi un’organizzazione su rigorose basi scientifiche e pratiche. Ha costituito SIMTI Servizi Srl. La mission di SIMTI Servizi Srl è quella di curare gli aspetti organizzativi di congressi, corsi, incontri, seminari, in campo nazionale ed estero e di sviluppare iniziative editoriali quali riviste, libri, monografie e siti Internet per conto della Società Italiana di Medicina Trasfusionale (SIMTI). L'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) è un organismo di diritto pubblico che opera sulla base degli indirizzi e della vigilanza del Ministero della Salute, in autonomia, trasparenza ed economicità, in raccordo con le Regioni, l’Istituto Superiore di Sanità, gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, le Associazioni dei pazienti, i Medici e le Società Scientifiche, il mondo produttivo e distributivo. Il valore di fondo dell'AIFA è una nuova politica del farmaco nell'interesse primario del malato è che anche sulla base delle raccomandazioni espresse in sede UE dal Gruppo G10 Medicine. I Rapporti nazionali dell'OsMed, l'Osservatorio sui farmaci dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), forniscono ogni anno una fotografia dettagliata sull'uso che viene fatto in Italia dei farmaci nella popolazione generale, in termini di spesa, volumi e tipologia. Le analisi dei dati contenute offrono spunti importanti per correlare la prevalenza delle patologie nel territorio con il corrispondente utilizzo dei farmaci, e propongono una interpretazione dei principali fattori che influenzano la variabilità nella prescrizione. A livello internazionale, questo rapporto rappresenti una esperienza fra le più evolute in termini di monitoraggio e valutazione dell'andamento e delle politiche dell'uso dei farmaci a livello nazionale e regionale. A livello regionale si attua il servizio di raccolta di sangue e emocomponenti proveniente dai donatori e di trasfusione ai pazienti che lo necessitano. Il Sistema Regionale di Coordinamento (SRC): è istituito in Regione Calabria con D. P. G. R. n. 81 del 18/06/2012 come Centro Regionale Sangue (CRS) come servizio a favore dell’intero sistema trasfusionale e di supporto tecnico organizzativo della Regione. Alcune delle principali funzioni del CRS: • Coordinare le attività delle strutture trasfusionali della Regione, favorendo la collaborazione delle Associazioni e Federazioni dei donatori volontari del sangue • Rilevare il fabbisogno regionale annuale di plasmaderivati e determinare il quantitativo di plasma necessario per tale scopo • Gestire i rapporti con le Associazioni Donatori al fine di ottimizzare la programmazione della raccolta sul territorio • Trasmettere all’Istituto Superiore di Sanità i dati relativi al Registro Nazionale Sangue, ai programmi relativi all’emovigilanza (SMITT), quello relativo alle reazioni trasfusionali avverse (PETRA) e l’invio dell’attività svolta dai Comitati per il Buon Uso del Sangue (COBUS) • Curare la realizzazione della rete informatica trasfusionale regionale • Collaborare con l’Istituto Superiore di Sanità per disporre di una scorta di sangue, emocomponenti ed emoderivati per le urgenze ed emergenze sanitarie, nonché per gli interventi in caso di calamità. Comitato per il buon uso del sangue Esso ha la funzione di stabilire gli standard e monitorare l’utilizzo del sangue. Il comitato per il buon uso del sangue, di norma, è composto: • dal direttore sanitario che lo presiede, dott. Alfonso Ciacci; • dal direttore della struttura trasfusionale, dott.ssa Adalgisa Brescia; • da medici appartenenti ai reparti che praticano la trasfusione, in numero variabile in rapporto alle dimensioni dell’ospedale, fino a un massimo di cinque; • dal direttore della farmacia; • da un rappresentante degli infermieri; • da un rappresentante delle associazioni dei donatori; • da un impiegato amministrativo con funzioni di segretario. Da questa breve descrizione dei principali organismi coinvolti si evince quanto nel panorama del sistema sanitario nazionale, e in maniera molto più rilevante che in altri contesti internazionali, le Associazioni di donatori di sangue siano presenti all’interno dei processi decisionali per stabilire non solo la fase della raccolta ma anche una buona politica di programmazione, gestione e buon utilizzo del sangue e dei suoi derivati. Le Strutture Trasfusionali In base all'articolo 4 della L. 107/90, in ogni territorio regionale le attività trasfusionali sono organizzate nelle diverse strutture: • Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusione (S.I.M.T.) strutture di presidio ospedaliero che operano in bacini di utenze con popolazione di almeno 400.000 abitanti, con un minimo di uno per provincia; • Centri Trasfusionali (C.T.), Strutture di presidio ospedaliero che possono essere costituite ad integrazione dei servizi laddove il bacino di utenza superi i 400.000 abitanti e che operano su un bacino di 150.000 abitanti; • Unità di raccolta (U.R.); • Centro Regionale Sangue (C.R.S.). Il sistema di raccolta sangue in Italia è organizzato con 1.340 unità di raccolta, collegate a 326 centri trasfusionali, coordinati da 21 Centri Regionali. Dunque la rete si avvale di 1.676 punti di prelievo. Nell’anno 2011 in Italia i soci donatori diAvis sono stati 1.219.705 e si sono effettuate 2.101.952 donazioni di sangue (Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana Anno 153° - Numero 241). Nella regione Calabria nell’anno 2011 sono state raccolte 55.772 unità di sangue, con un indice donazionale di 27,73 per mille abitanti. ll sistema trasfusionale calabrese è attualmente costituito da 12 strutture trasfusionali sostanzialmente organizzate per rispondere ad esigenze di autosufficienza locale, senza prevedere una compensazione interaziendale. Questa situazione ha generato all'interno della Regione un quadro disomogeneo con un progressivo aumento della raccolta di sangue in alcune aree e con gravi situazioni di carenza in altre. Sono dunque attivi solo 12 Centri di raccolta fissa su un territorio con grandi distanze. Si tratta di 5 Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SlT), ubicati nei presidi ospedalieri di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Crotone e Vibo Valentia; 2 Centri Trasfusionali (CT), presenti nei presidi ospedalieri delle restanti A.S; 6 unità di raccolta ospedaliere, ubicate in presidi ospedalieri ove non è presente una struttura trasfusionale (Ospedali di Soveria Mannelli, Paola, Rossano, Castrovillari, Giovanni in Fiore e Polistena); Nel territorio sono presenti unità di raccolta fisse non ospedaliere, unità di raccolta mobili e punti di raccolta temporanei, ubicate in sedi diverse e gestite dalle Associazioni dei donatori, sotto la responsabilità e la supervisione tecnicoorganizzativa del Direttore della Struttura Trasfusionale ospedaliera competente1. Le Associazioni Dei Donatori Alle Strutture pubbliche si affiancano le associazioni di raccolta sangue La Federazione Italiana Associazioni Donatori di sangue (FIDAS). La FIDAS è una Federazione di Associazioni Donatori di sangue autonome ed indipendenti, nata per collaborare per una migliore organizzazione del sistema trasfusionale. La Federazione agisce nell'interesse delle associazioni federate, rispettando le singole autonomie amministrative e gestionali, cura il coordinamento a livello nazionale e garantisce un apporto qualificato ad ogni iniziativa sociopolitica ed umana, che impegna il volontariato italiano del sangue. Partecipa, si aggiorna ed informa sulle novità legislative, scientifiche e sanitarie, che riguardano i donatori ed il servizio trasfusionale. Croce Rossa Italiana. All'interno della C.R.I. la Componente Volontaria dei Donatori di Sangue ha il compito di promuovere la donazione volontaria, attraverso la diffusione della cultura trasfusionale con incontri nelle scuole, nelle fabbriche, nelle comunità e tra i singoli cittadini, per sensibilizzarli alle problematiche legate al buon uso del sangue. La Componente Volontaristica è nata nell'immediato dopoguerra per affrontare il grave problema della carenza di sangue nel nostro Paese. Dal 1971 i Donatori di Sangue della C.R.I. hanno scelto di puntare su una sensibilizzazione al dono volontario del sangue, non occasionale ma periodico, e anche la donazione di specifici componenti del sangue come le piastrine o il plasma, secondo i più recenti e moderni concetti della medicina trasfusionale. 1 Cfr. regione Calabria, Piano Sanitario Regionale 2007 -2009, Assessorato tutela della salute e politiche sanitarie. 4.5 Piano Sangue e Plasma regionale http://www.avisprovincialecatanzaro.it/files/piano20sanitario202007-20091.pdf Consociazione Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue Fratres delle Misericordie d’Italia. La Consociazione Nazionale Fratres a livello territoriale è articolata in Consigli Regionali e Consigli Provinciali. A livello di base è composta da 669 Gruppi Donatori di Sangue Fratres dislocati su 14 Regioni. Le unità di sangue e di emocomponenti raccolte dalla Fratres nel corso del 2009 hanno visto un aumento medio del 4,50% attestandosi ad oltre 139.000 con un potenziale di donatori attivi di poco oltre i 100.000 che ha avuto un incremento che sfiora le 10.000 unità; di questi circa il 75% sono proprio nella fascia giovani. Per raggiungere l'obiettivo dell'autosufficienza regionale e nazionale, l'AVIS, fermo restando il principio fondamentale della tutela della salute del donatore, adotta e sviluppa la seguente attività: • svolge opera di stimolo della solidarietà attraverso il proselitismo e la propaganda a favore del dono del sangue e degli emocomponenti; • cura la chiamata dei donatori; • attua e persegue ogni impegno per diffondere una medicina preventiva verso i propri associati; • partecipa alla programmazione del servizio trasfusionale nazionale; • contribuisce all' approfondimento tecnico, scientifico ed organizzativo trasfusionale anche in campo immunoematologico in relazione al trapianto di organi e promuove l' informazione sulla donazione del midollo osseo; • vigila per il migliore utilizzo e la distribuzione ottimale del sangue raccolto, degli emocomponenti e dei loro derivati nonché per un pronto utilizzo delle eccedenze. Indicatori dell’area di intervento nel contesto nazionale ASSOCIAZIONE N° SEZIONI N° DONATORI N° DONAZIONI FONTE PUBBLICAZIONE AVIS 3.376 1.219.705 2.101.952 Dati Associativi AVIS www.AVIS.it FIDAS 74 458.112 421.638 Dati Associativi FIDAS Relazione Annuale Presidente www.FIDAS.it FRATRES 561 15.000 186.000 Dati Associativi FRATRES www.FRATRES.org CRI 198 5.000 163.000 Dati Associativi CRI Annual report 2011, sul sito www.CRI.it 35.581 500.757 Centro Nazionale Sangue Giuliano Grazzini, direttore del Centro Nazionale sangue, Il Sistema trasfusionale italiano. Conferenza Stampa 13 giugno 2012 ALTRI SOGGETTI TOTALE / / 1.733.398 3.373.347 L'AVIS Regionale Liguria collabora da anni con l’AVIS Regionale Calabria nello sviluppo di iniziative comuni volte alla sensibilizzazione dei giovani, soprattutto con interventi nelle scuole e tra i cittadini migranti, per lo sviluppo della conoscenza e sensibilizzazione al dono del sangue. Tali collaborazioni e divisioni di intenti e iniziative sono dovute anche alla considerazione del fatto che in Italia ogni anno vengono importati dall'estero un terzo degli emoderivati necessari per coprire le esigenze dei nostri malati. Il progetto “Donazione di Sangue: Promossi in Solidarietà 3 – Calabria” intende realizzarsi in un piccolo segmento del territorio regionale. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) - http://demo.istat.it la popolazione della Regione Calabria, al 31 dicembre 2011, risulta costituita da un totale di 2.011.395 persone. In Italia l’attività donazionale2 di un individuo, regolata dalle attuali norme sanitarie3, si svolge tra le fasce d’età 18 - 65 anni. Nello specifico nella sola provincia di Catanzaro al 31/12/2010 i soci donatori dell’Avis dai 18 ai 30 anni sono stati complessivamente 2.725 su un totale di 13.024 donatori. Il dato indica una carenza e insieme coinvolgimento della popolazione giovanile. una possibilità di maggiore I dati del 2011, riportati anche nel Bilancio Sociale di Avis Regionale Calabria e Avis Provinciale Catanzaro, ci dicono che gli indici donazionali stanno crescendo rapidamente, e si pongono in linea con la media nazionale. Questa crescita però avviene con notevole disparità nelle varie zone della regione che, va ricordato, risente anche di un’orografia molto diffusa e della rete di collegamento stradale e/o ferroviaria assolutamente indegna di una nazione civile. Nella sola provincia di Catanzaro l’indice donazionale supera la media nazionale si attesta attorno al 54 su mille abitanti. Nello specifico al 31/12/2011 l’indice donazionale dell’Avis Comunale di Marcellinara si attesta al 61,32 per mille abitanti e l’avis Comunale di Petrizzi si attesta al 368,47 per mille abitanti Il fabbisogno di sangue e plasma a livello nazionale L'Osservatorio costituito dall'Istituto Superiore di Sanità segnala infatti un aumento dei consumi di sangue in tutto il territorio nazionale malgrado l'incremento delle pratiche di autotrasfusione, il miglioramento delle tecniche operatorie e il progressivo diffondersi della cultura del buon uso del sangue. Tale aumento si spiega con l'aumento delle malattie cronico-degenerative e neoplastiche legate all'invecchiamento della popolazione, l'incremento dei trapianti di midollo osseo e altri, l'aumento degli interventi chirurgici di alta specializzazione. Inoltre è necessaria una sinergia tra le regioni per cercare di colmare la cronica differenza esistente, che vede alcune realtà con una buona produzione, anche eccedente il fabbisogno locale, mentre altre regioni non riescono ad arrivare all'autosufficienza (Lazio, Sicilia e Sardegna in testa). Per quanto riguarda il plasma, invece, a livello nazionale non si raggiunge 2) Attività donazionale/donazione del sangue: prelievo di sangue intero, plasma o piastrinoaferesi, raccolto in un apposito contenitore (sacca) di plastica che rende il sangue idoneo a scopo di raccolta, conservazione e per l’attività trasfusionale. Il volume massimo di sangue prelevato, stabilito per legge, è uguale a 450 ml +/- il 10%, quello per il plasma è di 650 ml. 3) D.M. 3 marzo 2005, Ministero della Salute, ‘Caratteristiche e modalità per la donazione del sangue e di emocomponenti’ pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 85 del 13-4-2005. l’autosufficienza. Il direttore del Centro Nazionale Sangue ha poi ricordato che "è in corso di realizzazione un piano specifico sia per raggiungere l'autosufficienza nella produzione di plasma sia per limitare l'acquisto di farmaci emoderivati dall'estero. Attualmente - specifica Grazzini - l'Italia, come grandissima parte dei paesi europei, è dipendente dai mercati farmaceutici internazionali per il 35% dei prodotti non ad uso trasfusionale". DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI PRESENTE NEL CONTESTO REGIONALE E DELLA RELATIVA OFFERTA Il fabbisogno regionale Secondo l’ultimo piano sanitario regionale, del 20114, “l'andamento della raccolta di sangue intero nelle cinque province, negli ultimi anni, è complessivamente in progressivo aumento, anche se disomogeneo, se analizzato per ambiti territoriali; infatti l'incremento è avvenuto principalmente in alcune aree (intera provincia di Catanzaro, città di Reggio C.), mentre in altre il numero delle donazioni è sostanzialmente basso. Se il valore medio delle donazioni per mille abitanti, nella Regione Calabria, è pari a 27,73; mentre il valore nazionale è di 36 e l'obiettivo dell'OMS è di 40 unità per mille abitanti, va rilevato che nelle province di Catanzaro e Crotone e nelle aree metropolitane di Cosenza e Reggio Calabria la media è superiore a quella nazionale con punte per Catanzaro del 54 per mille” (dati Bilancio Sociale Avis Regionale Calabria 2011). In questi anni si è avuta una evoluzione della terapia trasfusionale in Calabria: fino al 1999 la terapia trasfusionale è stata sostanzialmente assorbita da Emergenza, Ematologia e thalassemia e Chirurgia tradizionale; dal 2000, la terapia trasfusionale in Calabria ha visto alcune importanti novità nel campo della Cardiochirurgia e Chirurgia di alta complessità, dell'Oncologia e nell' intensificazione dell'attività trapiantologica. ll fabbisogno quindi è andato aumentando, esponenzialmente a Catanzaro e tendenzialmente anche a Reggio Calabria, con alcuni significativi incrementi anche a Cosenza e Crotone. È allora indispensabile puntare nei prossimi anni a un ulteriore incremento della raccolta (peraltro nelle piene potenzialità della Regione), con una azione principalmente orientata nelle aree a più bassa raccolta, nelle quali finora il relativo scarso fabbisogno (determinato dall'accentrarsi delle patologie acute più importanti nei centri maggiori) ha funzionato in qualche modo da disincentivo, finalizzando tale sforzo alla compensazione regionale. Si tratta cioè di estendere negli altri centri l'esperienza di quelle realtà, che hanno consentito negli ultimi anni di rendere operativa una reale compensazione regionale”5. Inoltre “il fabbisogno regionale di farmaci plasma derivati, negli ultimi anni, con l’invio di plasma umano alla trasformazione farmaceutica per la produzione di plasmaderivati, ha registrato continui incrementi. Nella regione esiste un progressivo aumento della richiesta e consumo di questi farmaci. A fronte del notevole scostamento esistente fra produzione regionale di plasma e fabbisogno di plasmaderivati, gli atti di programmazione regionale hanno posto specifici obiettivi di incremento della produzione di plasma da aferesi”6. 4 Dati dell’ultimo piano regionale sanitario, cfr. r. regione Calabria, Piano Sanitario Regionale 2007 -2009, Assessorato tutela della salute e politiche sanitarie. 4.5 Piano Sangue e Plasma regionale 5 , cfr. r. regione Calabria, Piano Sanitario Regionale 2007 -2009, Assessorato tutela della salute e politiche sanitarie. 4.5 Piano Sangue e Plasma regionale 6 , cfr. r. regione Calabria, Piano Sanitario Regionale 2007 -2009, Assessorato tutela della salute e politiche sanitarie. 4.5 Piano Sangue e Plasma regionale Nel corso del 2011 la raccolta di sangue nella Regione Calabria ha di fatto raggiunto l’Autosufficienzza del sangue intero, concorrendo ai bisogni di regioni come il Lazio e la Toscana (CNS) Nel 2011, l’autosufficienza del sangue e dei suoi prodotti si è confermata come obiettivo strategico per garantire i livelli essenziali di assistenza. Gli obiettivi quantitativi su base annuale previsti dal Programma di autosufficienza per l’anno 2011 sono stati sostanzialmente conseguiti: La produzione di globuli rossi è stata pari a 69.500 unità, con un incremento di oltre il 3% rispetto al dato programmato; Il plasma inviato alla lavorazione industriale per la produzione di farmaci emoderivati ha fatto segnare un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Produzione Globuli Rossi 2008 – 2011 - Strutture Trasfusionali Servizi Trasfusionali Catanzaro Lamezia Terme Reggio Calabria Locri Palmi Melito P.S. Crotone Vibo Valentia Rossano Paola Castrovillari Cosenza TOTALE CALABRIA Abitanti 250.000 139.000 256.000 142.000 189.000 OMS 40u\1000 10.000 195.000 174.000 200.000 139.000 120.000 255.000 2.059.000 7.800 6.960 8.000 5.560 4.800 10.200 82.360 5.560 10.240 5.680 7.560 2008 13.678 5.556 9.607 4.046 1.533 656 5.900 3.672 3.400 2.800 1.620 9.373 61.699 2009 14.169 6.034 10.455 3.503 1.903 735 5.967 4.163 2.533 3.571 1.331 9.023 63.387 2010 14.690 6.054 11.746 3.631 1.897 557 5.967 4.000 2.700 4.162 1.240 9.400 66.044 2011 14.700 6674 11619 3983 2141 769 6225 5484 3039 4312 1390 9164 69.500 (PROGRAMMAZIONE AUTOSUFFICIENZA REGIONALE DEL SANGUE E DEI SUOI PRODOTTI PER L’ANNO 2012) Sangue e plasma raccolto da Avis Il sangue è composto per il 45% circa di cellule (la parte corpus colata) e per il 55% circa di plasma (la parte liquida). Le funzioni del plasma sono molto numerose. Esso mantiene costante il volume di sangue circolante, dona ai tessuti e alle cellule sostanze prevalentemente di tipo nutritivo e di regolazione (ormoni, vitamine), raccoglie tutte le sostanze di rifiuto derivanti dal metabolismo delle cellule e le elimina attraverso i reni e il sudore, interviene nei processi di difesa immunologica e nella coagulazione. La tecnica più consolidata nelle donazioni di sangue consiste nel prelevare il sangue intero in appositi contenitori di plastica (sacche). Successivamente i suoi elementi (plasma, globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) vengono separati attraverso un procedimento detto “frazionamento”. Ormai da diversi anni si sono diffuse altre tecniche (aferesi) che permettono, attraverso l’uso di particolari apparecchiature, i separatori cellulari, di ottenere dal sangue del donatore soltanto quella componente ematica di cui si ha necessità, restituendogli contemporaneamente gli altri elementi. La plasmaferesi è la donazione del solo plasma mediante procedimento di separazione o per centrifugazione che avviene durante la stessa seduta di prelievo con immediata restituzione della parte corpuscolata (globuli e piastrine) al donatore. La donazione di plasma quindi sottrae all'organismo prevalentemente liquidi (prontamente rimpiazzati) e una piccola porzione di proteine, la cui perdita viene rapidamente neutralizzata nel giro di poche ore o al massimo di qualche giorno. Mediante i separatori cellulari è possibile effettuare anche la raccolta di uno o più emocomponenti da un singolo donatore. Si parla pertanto di plasmaferesi, se si raccoglie solo plasma; citoaferesi, se si raccolgono le cellule e in particolare di piastrinoaferesi, se si raccolgono le piastrine. In tal modo è possibile disporre di maggior quantità di plasma da inviare al frazionamento o di concentrati piastrinici qualitativamente migliori per pazienti particolari (leucemia, trapianto di midollo osseo, ecc.). La procedura per un prelievo in aferesi è semplice e innocua, anche se richiede un tempo maggiore. Per ogni unità raccolta, sia essa di sangue intero, plasma o piastrine, vengono effettuati degli accertamenti di laboratorio. Si possono prelevare fino a 650 ml di plasma per singola donazione, mentre per la donazione di sangue intero occorre un intervallo di 90 giorni tra una donazione e la successiva, per le donazioni plasmaferesi l’intervallo è notevolmente diminuito e varia a seconda del tipo di prelievo, fino a una distanza di soli 14 giorni tra plasmaferesi e plasmaferesi. I requisiti di idoneità dei donatori di plasma sono uguali a quelli della donazione di sangue intero, anche se la plasmaferesi in realtà rappresenta una pratica globalmente più tollerata e più facilmente effettuabile da tutte quelle persone che, come per esempio le donne in età fertile, hanno valori di emoglobina e numero di globuli rossi ai limiti inferiori alla norma, proprio perché queste componenti vengono restituite al donatore durante la stessa seduta, che dura circa mezz’ora. Il plasma raccolto viene immediatamente congelato e potrà essere conservato fino a 12 mesi. L’uso trasfusionale diretto di plasma si attesta a meno del 20% della produzione, essendo limitato a casi molto selezionati (coagulazione intravascolare disseminata, microangiopatie trombotiche, gravi carenze coagulative multifattoriali, trapianto di fegato). Ma il principale impiego del plasma donato è oggi quello di materia prima per la produzione di FPD (Farmaci Plasma Derivati). Il plasma ottenuto dalle donazioni viene ceduto alle industrie farmaceutiche per ricavarne "farmaci salvavita". I prodotti che dal plasma industrialmente derivano diventano farmaci plasmaderivati (FPD) e come tali soggetti ad una specifica normativa che ne regola la produzione e la distribuzione. Questi sono: Albumina: trasporta diverse componenti del sangue e sostanze nutritive. E' una proteina utilizzata nel trattamento di alcune malattie del fegato e dei reni (cirrosi, nefrosi, ecc.) per la cura di stati patologici gravi come lo shock da ustioni, da trauma, ecc; Immunoglobuline: sono sostanze protettive o anticorpi che si sviluppano normalmente a contatto con diversi agenti estranei all'organismo, o dopo vaccinazioni. Il loro uso in forma concentrata protegge le persone che non hanno anticorpi specifici per una determinata malattia. Costituiscono un aiuto prezioso nel caso di persone la cui resistenza alla infezioni sia diminuita o in alcune patologie immunologiche. Importanti per la prevenzione e la cura di infezioni come il tetano, il vaiolo, l'epatite virale, la rabbia ed altre malattie; Fibrinogeno, essenziale per la coagulazione e carente in certe situazioni congenite o acquisite; Fattori della coagulazione (VIII e IX): sono fondamentali per i pazienti affetti da emofilia A e B che hanno una forte carenza nel sangue di fattore VIII o IX. Negli ultimi anni l'uso di questi preparati altamente purificati e assai efficaci ha permesso una vita quasi normale a chi soffre di emofilia. I fattori II, VII, X che possono essere carenti in certe malattie del fegato. Allo stato attuale, il fabbisogno nazionale e regionale dei FPD è soddisfatto attraverso due vie: la prima è quella della produzione a partire dal plasma dei donatori italiani, ceduto per la lavorazione in base a convenzioni che le regioni stipulano con le industrie autorizzate. I prodotti ottenuti, dei quali è certificata la provenienza, sono distribuiti agli ospedali con il solo aggravio dei costi della materia prima e della successiva lavorazione e quindi senza profitto. La seconda è quella del mercato internazionale, controllato da leggi italiane ed europee che regolano l’importazione del plasma e dei prodotti finiti e la loro distribuzione. Sangue raccolto da altre associazioni presenti sul territorio regionale Non si rinvengono dati dettagliati dell’attività di raccolta effettuata da tutti gli altri soggetti operanti sul territorio. Gli unici dati che possono essere considerati riguardano due Associazioni confederate alla FIDAS, ovvero, l’ADVS che segnala il totale di 1.600 donazioni, e l’ADSPEM, che ne segnala altrettante 1.600. Per gli altri soggetti, è possibile stimare che nel corso del 2011, siano state raccolte 10.528 unità, derivanti dalla sottrazione del contributo di sangue intero prodotto da AVIS (55.772) e di FIDAS (3.200) all’insieme di raccolta regionale (69.500)7. AVIS dunque contribuisce per l’80% dell’intera raccolta di unità di sangue in Calabria. Plasma raccolto nel 2011 Nel 2011 si è registrato un incremento della produzione di plasma totale di circa il 20 % rispetto al 2010, con una media di 9 l/1000 ab. Produzione plasma anni 2008-2011 – Strutture trasfusionali 2008 STRUTTUR E OMS 12 l/1000 AFE. Catanzaro 3.000 174 SCOMP . 3.256 Lamezia T. 1.668 78 1.220 2009 AFE. SCOMP . 2.932 2010 AFE. 2011 SCOMP . 3.216 126 SCOMP . 3.378 AFE. 1.187 114,9 5 133,6 1.332 188 1.533 1.847 5 856,9 2.584 1731 2.664 977 18,7 799 64 917 Reggio C. 3.072 696 2.342 85 118. 5 561. Locri 1.704 16 837 5 13 Palmi 2.268 0 422 0 377 0 417 0 498 Crotone 2.340 134 1.360 108 1.181 108,9 1.241 228 1.427 170 0 0 0 0 1.353 Melito P.S. 119 Vibo V. 2.088 23 825 55 831 16,5 733 34 Rossano 2.400 20 553 21 500 28,6 446 6 686 0 992 Paola Castrovillar i Cosenza Totale parziale TOTALE 1.668 0 618 0 671 0 850 1.440 20 291 19 253 20,9 228,2 5 1.527 270 45 319 1.951 471 2.016 3.060 24.708 24.70 8 286 1.314 1.44 13.038 7 14.485 153 1.772 1.13 12.698 4 13.832 13.962 15.489 2.89 15.783 3 18.676 Rapporto tra fabbisogno e raccolta Per comprendere l’andamento regionale, si fa riferimento alle programmazioni del Centro Nazionale Sangue relativamente ai dati degli ultimi anni. Secondo la Programmazione Autosufficienza Regionale del sangue e dei suoi prodotti8, “la programmazione per l’anno 2011 aveva previsto un incremento di 7 8 Da dati associativi AVIS e dai dati della raccolta regionale del Centro Nazionale Sangue. Regione Calabria Deliberazione n. 9 del 10/01/2012 produzione di unità di globuli rossi pari al 2% rispetto all’anno precedente, a fronte di una previsione di consumi dell’1,5%. Ciò avrebbe dovuto portare la raccolta a 67.200 unità di globuli rossi. I dati del 2011 evidenziano invece una produzione di emazie pari a 69.500 unità, che registra un incremento di oltre il 3% rispetto alla programmazione e di oltre il 5% rispetto all’anno 2010. Il buon andamento della raccolta non solo ha assicurato l’autosufficienza regionale, ma ha anche consentito la collocazione di unità trasfusionali fuori regione, contribuendo all’autosufficienza nazionale.9 Quanto ai consumi di unità trasfusionali, essi registrano un aumento radicale: nel 2011 si registra un incremento nel consumo di emazie del 6% rispetto al 2010, pari a 67.478. L’azione programmatica si pone dunque l’obiettivo di contenere i consumi, dovuti in gran parte a uno scarto di sacche di sangue già raccolte a causa di una cattiva programmazione. Il documento regionale dichiara che il contenimento può essere raggiunto solo con un maggiore impegno da parte dei Servizi Trasfusionali e delle Associazioni dei donatori di sangue, che, con interventi programmati e incisivi, dovranno ridurre la variabilità della raccolta del sangue e degli emocomponenti, facilitando l’accesso dei donatori ai servizi trasfusionali e alle unità di raccolta territoriali, in particolare nella stagione estiva10. Programmazione produzione e consumo Globuli Rossi STRUTTUR E TRSFUSIO NALI ABITAN TI PRODUZIONE GLOBULI ROSSI Produzione 2010 Produzione 2011 2010 2011 Programmazio ne 2012 CONSUMO GLOBULI ROSSI Consu Consu 2010 mi mi 2011 2010 2011 Programmaz ione 2012 numero Nr. unità Nr. Unità / 1000 ab. N. unità Nr. Unità / 1000 ab. % Tre nd N. unità Nr. Unità /100 0 ab. Nr. unità Nr. unità % Tre nd Nr. Unità Catanzaro 250.000 14.690 59 14.700 59 0,1 11.750 47 15.94 9 17.10 0 7,2 ↑↑ 18.637 Lamezia Terme 139.000 6.054 44 6674 48 10,2 ↑↑ 5.560 40 2.838 3.135 10, 5 ↑ 2.250 Reggio C. 256.000 11.746 46 11.619 45 -1,1 10.240 40 12.39 9 13.42 3 8,3 ↑↑ 14.497 Locri 142.000 3.631 26 3.983 28 9,7 ↑↑ 4.260 30 4.020 3.925 2,4 4.043 Palmi 189.000 1.897 10 2141 11 12,9 ↑↑ 3.780 20 2.108 2.124 0,8 2.188 38,1 ↑↑ 500 521 4,2 ↑ 537 Melito P.S. 557 769 Crotone 195.000 5.967 31 6.225 32 4,3 ↑ 7.410 38 6.139 6.037 1,7 6.030 Vibo Valentia 174.000 4.000 23 5.484 32 37,1 ↑↑ 6.090 35 3.125 3.197 2,3 ↑ 3.293 Rossano 200.000 2.700 14 3.039 15 12,6 ↑↑ 4.000 20 3.220 3.512 9,1 3.616 Paola 139.000 4.162 30 4.312 31 3,6 ↑ 4.865 35 2.914 3.340 14, 6 ↑ 3.440 Castrovillar i 120.000 1.240 10 1.390 12 12,1 ↑↑ 2.400 20 1.158 1.225 5,8 1.262 Cosenza 255.000 9.400 37 9.164 36 -2,5 10.200 40 8.190 9.939 21, 4 ↑↑ 10.337 TOTALE CALABRIA 2.059.0 00 66.04 4 32,0 8 69.50 0 33,7 5 5,2 ↑↑ 70.55 5 34 62.56 0 67.47 8 7, 9 ↑↑ 70.128 9 fonte: Programmazione Autosufficienza Regionale del sangue e dei suoi prodotti per l’anno 2012, Regione Calabria Deliberazione n. 9 del 10/01/2012. 10 Idem. DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE La Provincia di Catanzaro, Marcellinara e Petrizzi Dati sulla popolazione Indicatori % sul totale Popolazione provinciale 368.597 100% Popolazione Marcellinara (comuni di competenza: Amato, Marcellinara, Miglierina, Settingiano) Popolazione Petrizzi 6.849 1,86% 1.167 0,32% L’attività donazionale nel contesto regionale Anni 2008 2009 2010 2011 Totale donazioni AVIS Calabria 45.982 50.731 53.150 55.772 Totale donazioni AVIS provinciale di Catanzaro 18.048 19.181 19.815 20.432 Totale donazioni AVIS comunale Marcellinara 674 429 399 420 Totale donazioni AVIS comunale Petrizzi 407 407 436 430 I dati del 2011, riportati anche nel Bilancio Sociale di AVIS Regionale, ci dicono che in Calabria gli indici donazionali stanno crescendo rapidamente, e si pongono in linea con la media nazionale. Questa crescita però avviene con notevole disparità nelle varie zone della regione che risente anche di un’orografia molto diffusa e della rete di collegamento stradale e/o ferroviaria indegna di una nazione civile. Donatori giovani All’interno del numero totale, i donatori giovani dell’associazione AVIS, nella fascia di età tra i 18 e i 30 anni, sono circa 2.725. I giovani sono dunque pari al 21,2% del totale dei donatori AVIS Provinciale Catanzaro. Nello specifico l’incidenza percentuale dei soci donatori nella fascia di età tra i 18 e i 30 anni, nell’Avis Comunale di Marcellinara è del 20,65% (57 donatori su un totale di 276) mentre dei soci donatori nell’Avis Comunale di Petrizzi è del 13,75% (33 donatori su un totale di 240). Il dato evidenziato nelle due Avis comunali indica la necessità di una maggiore opera di promozione e sviluppo tra fasce più giovani, ma al contempo promuove speranza di crescita nonostante i rinnovati flussi emigratori dalla regione Calabria; il dato indica al contempo una carenza e una possibilità di maggiore coinvolgimento della popolazione giovanile. (Bilancio Sociale Avis Provinciale Catanzaro anno 2010) ATTIVITÀ DI AVIS NEL CONTESTO TERRITORIALE Indice donazionale All’interno del territorio regionale Avis si rivela come l’associazione che offre il maggiore contributo donazionale. Determinante a questo proposito è la presenza di donatori non occasionali, che garantiscano donazioni periodiche e continuative. L’indice donazionale, cioè la frequenza delle donazioni svolte nell’anno, descrive la fidelizzazione dei donatori. In Calabria l’indice donazionale è descritto dalla tabella che segue, tra i 18 e i 65 anni per mille abitanti è: Indice donazionale di ogni singola provincia rispetto al totale regionale (18-65 anni). Dipartimenti Catanzaro Reggio Calabria Cosenza Crotone Vibo Valentia 83,0 31,0 25,3 46,8 46,1 In Calabria l’indice donazionale è descritto dalla tabella che segue, rispetto al totale dell popolazione residente (0/100+ anni) per mille abitanti è: Indice donazionale di ogni singola provincia rispetto al totale regionale della popolazione residente Dipartimenti Catanzaro 53,8 Reggio Calabria 19,7 Cosenza 16,4 Crotone 30,0 Vibo Valentia 29,2 (Bilancio Sociale Avis Regionale Calabria anno 2010) La situazione attuale Fin qui abbiamo riportato e relazionato su dati consolidati all’anno 2010 per avere omogeneità di dati. Sfortunatamente al momento dell’elaborazione del presente progetto non sono disponibili dati omogenei – in particolar modo i dati ISTAT (fermi al 2010), in quanto nell’anno 2011 è stato realizzato il 15° censimento ISTAT della popolazione italiana che ha subito, vista la mole dei dati da elaborare, notevoli ritardi. Riportiamo opportunamente i dati regionali 2011 rispetto al Bilancio Sociale di Avis Provinciale Catanzaro 2011 Dati 2011 Raccolta sangue provincia di Catanzaro Unità sangue raccolte nelle sedi comunali dell’avis provinciale di Catanzaro 2011 Comune Unità Donatori Badolato 338 278 Botricello 984 625 Carlopoli 203 84 Catanzaro 2471 1556 Cenadi 298 159 Chiaravalle 839 401 Cicala 128 90 Conflenti 191 130 Curinga 293 243 Decollatura 242 190 Gasperina 87 84 Girifalco 1367 880 Guardavalle Marina 630 310 Lamezia Terme 1767 751 Maida 567 407 Marcellinara 420 249 Martirano Lombardo 211 167 Montepaone Lido 486 258 Motta Santa Lucia 140 95 Nocera Terinese 532 290 Pentone 224 139 Petrizzi 430 248 Petronà 787 439 Pianopoli 430 352 Platania 532 258 San Mango D'aquino 138 91 San Pietro Apostolo 153 141 San Vito Sullo Jonio 340 196 Sellia Marina 333 265 Sersale 526 561 Simeri Crichi 365 260 Sorbo San Basile 792 415 Soverato 1062 473 Soveria Mannelli 483 258 Soveria Simeri 109 88 Squillace 282 232 Tiriolo 334 178 Vallefiorita 216 146 Zagarise 133 108 Sant'Eufemia (Avis di Base) 569 354 Tot. Provincia Catanzaro 20432 12449 I dati appena riportati indicano che: Avis Provinciale Catanzaro si conferma l’Organizzazione rappresentativa nella raccolta di sangue raccolto. maggiormente Contestualizzazione territoriale MARCELLINARA La cittadina di Marcellinara sorge a pochi chilometri dal capoluogo di provincia, su una strettissima fascia di territorio, da cui l’antica denominazione di “gola di Marcellinara”. L’origine del piccolo paese è oscura ma certamente antica; infatti, non esistevano e non esiste tuttora un volume che tratti in modo organico e articolato l’argomento. Alcune versioni storiche vogliono che Marcellinara sia stata fondata durante la guerra dei vespri siciliani, altre che distrutta “Omelea”, antico nome del paese, i superstiti costruirono l’abitato chiamandolo “Marcellus in ara”, ossia “Marcello sacrificato sull’altare”, donde Marcellinara in onore e a ricordo del martirio del suddetto vescovo. La popolazione, che conta più di 2000 abitanti si dedica prevalentemente alle attività terziarie e all’agricoltura e sebbene il centro urbano sia in continua espansione, il paesaggio permane rurale e incontaminato. Marcellinara rappresenta quindi una residenza ottimale per tutte quelle famiglie che desiderano facilmente raggiungere i centri lavorativi e di studio, preferendo vivere in un paesino tranquillo e ancora oggi rispettoso delle tradizioni e dei costumi. LA STORIA - LA CULTURA Il nome Marcellinara deriva dal latino Marcellus in ara (Marcello sull’altare). Con molta probabilità, sul territorio di Marcellinara, vi furono insediamenti sin dall’età del bronzo. Dal 1445 fu feudo dell’antica e nobile famiglia dei Baroni Sanseverino; nel 1464, proprio nel loro castello, fu ospite San Francesco di Paola. Durante il Suo soggiorno a Marcellinara venne eseguito un ritratto del Santo che è ancora conservato nella cappella del Palazzo baronale. Il paese, famoso fin dall’antichità per l’aria salubre, la produzione di olio, di fichi e per le sue cave di gesso purissimo (ancora attive) usato anticamente, grazie alla sua straordinaria trasparenza, come vetro per le finestre. E poi i tessuti di seta e quelli ricavati tessendo le fibre delle ginestre. In alcuni libri antichi viene decantata la particolare avvenenza delle donne di Marcellinara. L’AVIS Comunale di Marcellinara E’ nella semplice realtà popolare di Marcellinara che si costituisce il 26 Giugno 2002 l’AVIS Comunale grazie all’iniziativa di un ristretto gruppo di collaboratori desiderosi di concorrere nel loro piccolo alla risoluzione di un’esigenza sanitaria nazionale generalizzata: il bisogno di sangue e di emoderivati. La sezione, con presidente Giovanni Torcasio (che al momento della nomina fu il più giovane dei Presidenti delle AVIS Nazionali), si è rapidamente ampliata sul territorio, comprendendo i comuni limitrofi di Settingiano, Martelletto, Miglierina e Amato, dove in modo periodico vengono allestiti ulteriori punti di raccolta. L’organizzazione delle attività e la gestione dell’intera sezione comunale non è sempre facile e veloce considerando che una tale dislocazione presuppone per ogni donazione il trasferimento dei volontari e l’allestimento di punti di raccolta mobili, ma efficienti. Pertanto, la straordinarietà dell’AVIS Comunale di Marcellinara risiede nell’essere costituita e gestita interamente da giovani e giovanissimi collaboratori, che con pazienza e costanza partecipano in modo pronto e attivo alla diffusione della cultura disinteressata e gratuita del “dono”, riuscendo a coinvolgere e ad avvicinare al volontariato del sangue un numero sempre crescente di persone, fiere e motivate di donarsi per gli altri. Dal mese di febbraio 2009 il nuovo Presidente della sezione di Marcellinara è Marisa Golia. Marcellinara: popolazione di circa 2500 persone con 769 famiglie. Miglierina: popolazione di circa 1200 persone Settingiano: popolazione di circa 2500 persone. La conformazione geografica dei paesi che rientrano nella comunale non permette un facile approccio ai Servizi Immuno trasfusionali e l’AVIS di Marcellinara mette in gioco tutte le forze per poter raggiungere nuovi donatori. Le attività che l’AVIS Comunale Marcellinara svolge sono indirizzate prevalentemente al soddisfacimento delle necessità trasfusionali delle strutture ospedaliere della provincia e dell’autosufficienza regionale (legge 219 del 21/10/2005). Tale legge disciplina le attività trasfusionali relative al sangue umano ed ai suoi componenti e riconosce il ruolo fondamentale delle Associazioni e ne stabilisce anche i compiti nell’ambito della promozione ed allo sviluppo della donazione, alla è chiamata diretta dei donatori ed alla gestione delle unità di raccolta sangue. Il tutto finalizzato al raggiungimento dell’autosufficienza trasfusionale nazionale e allo sviluppo della medicina preventiva, a tutela della salute del donatore. Dati aggiornati Sede Avis Comunale Marcellinara Nata nel 2002 Numero soci donatori: 249 Soci (numero soci attivi nell’organizzazione delle raccolte di sangue):20 Orari di apertura : 9-12-16-19 (mart./ven) Sito internet: www.avismarcellinara.it Raccolta sangue nel 2011 : n. 420 unità gruppo giovani dal 01/01/2003 giovani donatori tra i 18 e i 30 anni: 57 pari al 20,65% nel 2010 ATTIVITA’ SVOLTE NEL 2011 DA AVIS MARCELLINARA 1. Iniziative di promozione della donazione di sangue in particolari eventi e feste patronali 2. Allestimento di stand informativi e distribuzione di gadget e materiale pubblicitario 3. Costituzione di gruppi di volontari nei paesi limitrofi 4. AVIS e i giovani: lettere di auguri ai neo diciottenni con l’invito a diventare donatori di sangue 5. Corsi di formazione per nuovi volontari 6. Omaggio alle donatrici in occasione della festa della donna e della mamma 7. Natale AVIS: omaggio ai donatori in occasione delle feste natalizie 8. Intensificazione della promozione e della pubblicità attraverso il sito internet e Facebook 9. Giornata di prevenzione per l’osteoporosi nelle donne con esame MOC 10. Visite cardiologiche gratuite ed elettrocardiogramma per i donatori 11. AVIS e sport :Tornei estivi (calcetto, tennis, basket) 12. Partecipazione a tutte le attività sociali del comune 13. Campagne di sensibilizzazione in occasione dell’emergenza estiva 14. Progetto scuola Sono presenti nella sede comunale di Marcellinara telefono fisso, telefono cellulare, personal computer, stampanti, Cardiolina, lettini visite. La sede ha un Direttore Sanitario presente dal lunedì al venerdì su appuntamento. Il Direttore Sanitario si occupa del controllo dello stato di salute del donatore tramite visite mediche periodiche, controllo degli esami ematochimici post donazione ed effettuazione di visita cardiologiche ed ECG. Si occupa, inoltre, della sicurezza degli ambienti. L’AVIS Comunale è iscritta all’albo Regionale del Volontariato. Dati aggiornati Sede Avis Comunale Petrizzi Nata nel 1993 Numero soci : 248 Soci attivi ( numero di soci presenti costantemente nelle attività della sede): 5 Dipendenti:nessuno Orari di apertura: tutti i giorni dalle 8.30 alle 13.30 Raccolta sangue nel 2011: nr. 430 unità Iniziative realizzate negli ultimi dodici mesi: Partecipazione a raccolta fondi con Telethon Manifestazione per raccolta fondi per Telefono Azzurro Convegni sulla donazione del sangue con la Scuola di Calcio Ues Calcio Petrizzi Tornei sportivi in occasione della Giornata Mondiale del Donatore il 14 giugno Nella domenica delle Palme distribuzione di rami di ulivo confezionati dai Volontari Ad agosto gara podistica con trofeo coppa AVIS Petrizzi A novembre stand per la propaganda del dono in occasione della sagra delle castagne A dicembre Babbo Natale con distribuzione di doni per i bimbi Incontri nelle Scuole di ogni ordine e grado. Propaganda nelle fabbriche Partecipazione a feste ed eventi sportivi È presente su Facebook Nel 2010 ha organizzato diversi avvenimenti per festeggiare 17 anni di AVIS Giovani donatori tra i 18 e i 30 anni: 33 pari al 13,75% nel 2010 Sono presenti nella sede comunale di Petrizzi telefono fisso, telefono cellulare, personal computer, stampanti, Cardiolina, lettini visite. La sede ha un Direttore Sanitario presente dal lunedì al venerdì su appuntamento. Il Direttore Sanitario si occupa del controllo dello stato di salute del donatore tramite visite mediche periodiche, controllo degli esami ematochimici post donazione ed effettuazione di visita cardiologiche ed ECG. Si occupa, inoltre, della sicurezza degli ambienti. L’AVIS Comunale è iscritta all’albo Regionale del Volontariato. Le attività che l’AVIS Comunale di Petrizzi svolge sono indirizzate prevalentemente al soddisfacimento delle necessità trasfusionali delle strutture ospedaliere della provincia e dell’autosufficienza regionale (legge 219 del 21/10/2005). Tale legge disciplina le attività trasfusionali relative al sangue umano ed ai suoi componenti e riconosce il ruolo fondamentale delle Associazioni e ne stabilisce anche i compiti nell’ambito della promozione ed allo sviluppo della donazione, alla è chiamata diretta dei donatori ed alla gestione delle unità di raccolta sangue. Il tutto finalizzato al raggiungimento dell’autosufficienza trasfusionale nazionale e allo sviluppo della medicina preventiva, a tutela della salute del donatore Attività promozionali sul territorio Per cercare di incidere sul contesto territoriale l’AVIS, capillarmente diffusa sul territorio, anche negli ultimi anni ha portato avanti continuativamente attività di informazione, formazione, promozione e sensibilizzazione della donazione sia a livello locale che regionale. Numerose sono state le attività promozionali realizzate dalla rete associativa coordinata a livello provinciale. Molto importante l’opera nel settore Scuola dove già da tempo si lavora in armonia con l’Ufficio Scolastico Provinciale, per interventi formativi per i docenti e nelle singole Istituzioni Scolastiche. Inoltre sono stati organizzati 2 convegni di interesse provinciale sulle diverse tematiche della cittadinanza e solidarietà con il coinvolgimento di docenti provenienti da quasi tutte le Scuole di riferimento. Altro settore di impegno regionale è quello dei giovani con il funzionamento della “Consulta giovani”, che ha una funzione trainante nei confronti della popolazione giovanile per l’opera di promozione e coinvolgimento alle attività donazionali. Iniziative realizzate negli ultimi 12 mesi : progetto “tuteliamo la salute” con visite cardiologiche e angiologiche e l’esame MOC per la prevenzione dell’osteoporosi; campagne pubblicitarie e promozionali in occasione soprattutto dell’emergenza estiva, stand pubblicitari durante particolari eventi e feste padronali; festa del donatore; test screenig del colon retto in collaborazione con il Centro Screening di Lamezia Terme; partecipazione a tutte le attività sociali del comune; organizzazione raccolte sangue; organizzazione raccolta fondi TELETHON; organizzazione raccolta fondi per Telefono Azzurro; torneo di calcetto Avis corsi di formazione giovani volontari Importante a tutti i livelli è il contributo del servizio civile. In tale settore l’AVIS interviene con grande impegno economico per garantire sia la formazione generale (in raccordo con AVIS Nazionale e Avis Regionale Liguria con la presenza di un proprio formatore accreditato), sia quella specifica. Interlocutori di Avis sul territorio Nel contesto territoriale interessato dal presente elaborato, AVIS Calabria ha relazioni con numerosi partners: • Sistema Sanitario - e relative strutture territoriali, con particolare riferimento ai Centri trasfusionali. • Cittadinanza - Sono i destinatari delle attività promozionali e comunicative. • Istituzioni pubbliche: Regione, Provincia e, oltre ai Comuni direttamente interessati, tutti i Comuni limitrofi all’azione. • Istituzioni private: Ottimi rapporti con la maggior parte delle Parrocchie presso le quali spesso si svolgono attività di informazione e di raccolta. • Università e scuole di ogni ordine e grado - La scuola rappresenta un luogo privilegiato nel quale AVIS opera per sensibilizzare le nuove generazioni alla donazione di sangue anonima e gratuita. Per le Università molto stretti sono i rapporti con l’Università della Calabria (con sede in Cosenza), dove esistono anche dei locali affidati all’uso dell’AVIS per attività di informazione e per raccolte occasionali e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria con la quale si è avviata anche una proficua collaborazione per la stesura del bilancio sociale dell’AVIS Calabria. • Stampa e Media: la quasi totalità delle Tv locali e Nazionali sono presenti alle iniziative di Avis, anche se spesso questo avviene nei capoluoghi di provincia, per motivi di dislocazione delle strutture. Molto attivo e positivo il rapporto con gli organi di stampa, sia quelli a diffusione regionale o interregionale che per quelli a diffusione locale (“Il Quotidiano” - “La Gazzetta del Sud” - “Il Domani” - “Calabria ora”). • Organizzazioni di volontariato – Ottimi e collaborativi rapporti con le altre associazioni di Volontariato. • CSV – Molto buono il rapporto con il Centro di Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro tramite il quale si riesce anche ad avere contatti con altre associazioni. • Industria di plasmaderivati – i rapporti sono sviluppati attraverso i SIT di riferimento. CONCLUSIONI E ANALISI DEL BISOGNO Per poter individuare, al punto successivo della scheda e in maniera chiara e lineare, degli obiettivi specifici, che risultino immediatamente coerenti e conseguenti all’analisi della realtà territoriale e settoriale di riferimento, abbiamo pensato di sintetizzare, di seguito, i principali bisogni del territorio locale che sono stati messi in evidenza nella descrizione analitica sopra riportata. Come già anticipato, si fa presente pertanto che, l’individuazione degli obiettivi specifici del progetto di Servizio Civile, avverrà esclusivamente nella zona di pertinenza e sulla base dei bisogni sotto riportati. 1. Raccolta di sangue intero disomogenea La raccolta di sangue si presenta ancora più complessa perché, sia pure in una situazione di sostanziale autosufficienza regionale, si presentano alcune province con grande o piccolo surplus di sangue e altre con esigenze elevate, sin qui compensate dalla raccolta delle altre province. Contribuiscono a questa situazione anche comportamenti poco responsabili di alcuni responsabili di centri trasfusionali che frenano le raccolte motivandole con una non necessarietà delle unità di sangue in alcune realtà in cui i consumi ospedalieri sono estremamente ridotti a causa della sostanziale inefficienza dei servizi sanitari calabresi. La popolazione non è sufficientemente informata e sensibilizzata alla donazione. Gli strumenti di comunicazione non sono sufficientemente aggiornati e adatti alle nuove tecniche di comunicazione. Le iniziative non sono sufficienti a raggiungere e coinvolgere molti degli abitanti potenzialmente disponibili e adatti. Sono stati intrapresi importanti accordi con istituti e associazioni per svolgere iniziative regionali, ma questi richiedono il sostegno di risorse economiche e umane disponibili per attuarle. Si valuta che attualmente la popolazione raggiunta dal messaggio di sensibilizzazione rappresenti il 40% della popolazione, messaggio che non copre alcune contesti locali, soprattutto nei centri più dislocati. Non esiste una adeguata lettura del territorio e dei suoi aggregati sociali per adeguare strumenti comunicativi idonei a nuovi contesti. Le iniziative di animazione su territorio che valgono come richiamo e promozione non sono sufficientemente sviluppate a causa di carenza di risorse volontarie per seguirle. 2. Raccolta complessiva insufficiente per il plasma Alla data odierna la raccolta di plasma è decisamente limitata al punto tale da dover compensare la carenza dello stesso attraverso l’acquisizione di molte unità di plasmaderivati dalle industrie produttrici da parte della sanità calabrese. La raccolta complessiva di plasma è insufficiente, carente rispetto alla donazione del sangue intero. La distribuzione dei centri trasfusionali per la raccolta del plasma è limitata, mancano strutture alternative a quelle pubbliche per le raccolte. In considerazione della grave carenza di risorse nelle strutture trasfusionali, si auspica un incremento della quantità di plasma da inviare all’industria del 4% rispetto al 2011. Per aumentare la raccolta di plasma, i Direttori delle Aziende Sanitarie Provinciali ed Ospedaliere dovranno attivare iniziative utili, finalizzate ad incrementare le raccolte di unità di plasma di categoria A, in maniera tale che la quantità di plasma da inoltrare all'industria farmaceutica, per la relativa trasformazione in emoderivati, aumenti in litri di plasma. Sarebbe importante intervenire per la verifica dell’approvvigionamento dei farmaci plasmaderivati, attraverso il monitoraggio della distribuzione e della gestione delle scorte; per la verifica sui fabbisogni effettivi dei plasmaderivati, attraverso l’analisi dei consumi complessivi e il controllo dell’appropriatezza d’uso; per l’utilizzo prioritario di plasmaderivati prodotti in conto lavoro da plasma di donatori italiani, volontari e non remunerati, anche attraverso lo scambio programmato tra regioni, quale strumento di cooperazione interregionale, finalizzato ad un’ottimale distribuzione dei farmaci plasmaderivati ottenuti dalla lavorazione del plasma e ad un attento monitoraggio e controllo della domanda di questi farmaci. 3. Partecipazione disomogenea dei giovani alla donazione La mancanza di partecipazione alla donazione da parte dei giovani è legata anche alla mancata attivazione delle consulte giovanili in almeno due delle province calabresi. Tale ridotta partecipazione avviene anche negli ambiti universitari. I giovani che, rispetto ad altre regioni italiane, in Calabria possono rappresentare una risorsa, sono poco coinvolti all’attività di donazione del sangue. Anche in questo caso, esiste un forte divario tra le regioni in cui i giovani sono attivi attraverso le Consulte Giovani AVIS e quelle in cui queste non sono molto attive e poco operanti (Crotone e Vibo Valentia). La bassa partecipazione della popolazione giovanile è dimostrata dalla presenza, bassa, di donatori giovani tra i 18 e i 30 anni (26% sull’insieme dei donatori 18-65 anni) rispetto alla risorsa potenziale rappresentata dai giovani nella regione (38% tra i 18 e 30 anni sulla popolazione potenzialmente donatrice,tra i 18 e 65). Le iniziative di coinvolgimento dei giovani soffrono in tutta la regione di una forte disomogeneità. Questo è visibile nelle iniziative dei Gruppi Giovani, che in alcune aree sono carenti, e nelle iniziative nelle scuole. L’accordo con il Ministero dell’Istruzione (MIUR) non è sviluppato nelle sue potenzialità (contattate solo 100 scuole su tutto il territorio regionale -1.686 istituti scolastici) per la carenza di risorse disponibili, soprattutto giovanili, adatte per la loro possibilità di svolgere azione di peer educators. La partecipazione dei giovani alla donazione del plasma è disomogenea nel territorio regionale, e comunque bassa rispetto alle potenzialità. In alcune sedi sono attive delle Consulte Giovani, gruppi di giovani donatori che si attivano al fine dei promuovere la donazione di sangue e plasma rivolgendosi in particolare ai loro coetanei. In alcune province (Vibo Valentia e Crotone) le Consulte giovani sono assenti o inattive. Gli interventi nelle Scuole hanno un numero limitato e non prevedono una comunicazione specifica sulla plasmaferesi. DESTINATARI DIRETTI E BENEFICIARI FAVORITI INDIRETTAMENTE DALL’IMPATTO DEL PROGETTO SULLA REALTÀ TERRITORIALE Come già affermato precedentemente, i destinatari diretti, ovvero il target del progetto “Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 – Calabria” sono individuabili nelle seguenti categorie: I destinatari del progetto sono rappresentati dall’intera popolazione provinciale e soprattutto comunale, cui sono rivolti i messaggi di informazione e promozione relativa alla donazione del plasma. Destinatari specifici sono i donatori potenziali, tra i 18 e i 65 anni, che rappresentano un totale di 238.692 persone, pari a circa il 64,76% della popolazione. Beneficiari: I beneficiari del progetto sono costituiti dall’insieme della popolazione privinciale, costituita da 368.597 abitanti, può considerarsi beneficiaria potenziale, in quanto tutti sono eventuali fruitori, in caso di bisogno, di trasfusioni o di farmaci plasmaderivati. Un beneficio finale può riceverlo tutto il sistema sanitario della provincia quando un migliore approvvigionamento comporterebbe un notevole abbassamento della spesa sanitaria con conseguente possibilità di migliorare altri aspetti della sanità pubblica. Indicatori relativi ai destinatari e beneficiari I beneficiari favoriti indirettamente dall’impatto del progetto sulla realtà territoriale sono tutti i soggetti cui sono destinate, tramite il Sistema Sanitario, le donazioni di sangue ed emocomponenti effettuate dei volontari AVIS. Sono i soggetti che necessitano di trasfusioni, a cui è indirizzato il complesso delle attività svolte nel perseguire la missione associativa. Si può constatare che tutta la popolazione può considerarsi beneficiaria potenziale, in quanto tutti sono eventuali fruitori, in caso di bisogno, di trasfusioni o di farmaci plasmaderivati. Indicatori relativi ai destinatari e ai beneficiari. Si evidenziano qui mediante una tabella gli indicatori numerici relativi ai destinatari del progetto e ai beneficiari relativi. Considerando i bisogni evidenziati nell’analisi del contesto territoriale e settoriale, si è programmato un piano di azione che si rivolgerà ai destinatari individuati per raggiungere un risultato a favore dei beneficiari indicati; destinatari e beneficiari sono descritti con i relativi indicatori numerici. Bisogni rilevati nell’analisi del contesto Aumentare l’incremento della raccolta, renderla 1 omogenea e innalzare l’indice di donazione Indicatori dei destinatari Tutta la popolazione della provincia di Catanzaro nell’attività informativa 368.597 La popolazione provinciale in età donazionale (potenziali donatori) 238.692 I Soci donatori dell’AVIS Provinciale Cataznaro 12.327 Tutta la popolazione della provincia di Catanzaro nell’attività informativa La popolazione provinciale in età donazionale (potenziali donatori) Raccolta 2 insufficiente di plasma Potenziare l’opera di 3 sensibilizzazione e promozione in ambito giovanile Risultato da conseguire Destinatari del progetto 368.597 238.692 62.206 I giovani (18 – 30 anni) Gli attuali donatori giovani (18 – 30 anni) 2.725 I potenziali donatori giovani (18 – 30 anni) Beneficiari del progetto Maggiore disponibilità di sangue e plasma nella provincia Maggiore Tutta la popolazione della Calabria sensibilità ai temi del dono e della cittadinanza attiva dei giovani (18 – 30 anni) 59.481 Indicatori dei beneficiari 368.597 7) Obiettivi del progetto: L’obiettivo generale del progetto è l’incremento della raccolta del sangue e delle iniziative di promozione del dono secondo le finalità di AVIS. Nel progetto “Donazione di Sangue: Promossi in Solidarietà 3 – Calabria” l’obiettivo generale viene dettagliato in obiettivi specifici per rispondere agli specifici bisogni emersi dall’analisi del contesto territoriale e settoriale di riferimento, bisogni che si riportano nuovamente nello specchietto di sintesi sottostante, insieme agli indicatori relativi. In particolare: OBIETTIVO N.1) Incrementare la raccolta di sangue intero per continuare a garantire l’autosufficienza regionale di fronte alla progressivo aumento delle esigenze trasfusionali. Per raggiungere questo obiettivo è necessario incrementare la presenza di punti di raccolta in occasioni e ambiti diversi. Il risultato che si intende ottenere con l’avvio del progetto di Servizio Civile Nazionale è un incremento nelle donazioni del 3% nel territorio di Marcellinara e Petrizzi. In termini di unità raccolte da Avis il progetto intende attuare un incremento del 3,2% (come da richiesta del direttore del Centro Nazionale Sangue a garanzia del mantenimento dell’autosufficienza nazionale). OBIETTIVO N.2) Aumentare la raccolta di plasma in aferesi Anche in questo caso il progetto si pone come obiettivo un incremento nella raccolta della unità di plasma almeno del 10% al fine di poter far fronte al fabbisogno evidenziato nella descrizione – al punto precedente della scheda – del contesto settoriale e territoriale in cui il progetto va ad attuarsi. Per raggiungere questo obiettivo è necessaria un’opera di informazione della popolazione e in particolare dei donatori già attivi relativamente alle possibilità di donazione di plasma in aferesi. OBIETTIVO N.3) Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione sul territorio soprattutto rivolta ai giovani. Aumentare il numero dei giovani donatori di ulteriori 10%. Il progetto prevede un’opera graduale di sensibilizzazione alla tematica del dono e della donazione, che coinvolga la popolazione più giovane, anche in età precedente all’età donazionale. L’obiettivo che ci si intende prefiggere è quello di migliorare la consapevolezza di una scelta di stile di vita mediante il dono del sangue con una azione ripetuta, periodica, volontaria, gratuita. Solo l’adesione volontaria e motivata può portare ad azioni di impegno e cittadinanza che si manifestano nella partecipazione assidua al dono del plasma. Per la rilevazione degli indicatori relativi agli obiettivi individuati, il progetto prevede un monitoraggio periodico. In fase di monitoraggio, a scadenza quadrimestrale verrà chiesto agli Olp di indicare i dati relativi a ciascuno degli obiettivi per quanto riguarda il quadrimestre di riferimento. Si sta approntando una piattaforma informatica che faciliterà l’inserimento dei dati e il monitoraggio interno dell’andamento del progetto nei suoi valori numerici. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: Il progetto “Donazione di sangue: Promossi in Solidarietà 3 – Calabria” tende a rispondere attraverso un sistema strutturato all’obiettivo generale di l’incremento della raccolta del sangue e delle iniziative di promozione del dono. Per raggiungerlo si focalizza sugli obiettivi specifici rilevati: dall’analisi del contesto, delle risorse presenti nell’ambito territoriale (con gli indicatori relativi) e dei bisogni individuati nel contesto di riferimento (anche questi rilevati con indicatori numerici), si sono stabiliti degli obiettivi specifici, e per ciascuno di questi le attività relative al loro conseguimento. Per conseguire questi obiettivi si è organizzato un progetto coerente nelle sue componenti. Per semplicità di lettura, i diversi ambiti di intervento (attività del progetto, tempistica dei piani di attività, risorse umane, risorse finanziarie, risorse tecniche e strumentali, programma di formazione specifica, competenze da acquisire da parte dei volontari, ecc) verranno visualizzati in schemi che richiamano gli obiettivi specifici individuati: OBIETTIVO N.1) Incrementare la raccolta di sangue intero OBIETTIVO N.2) Aumentare la raccolta di plasma OBIETTIVO N.3) Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione in particolar modo verso la popolazione giovanile 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Le attività previste dal progetto si possono distinguere in tre fasi di attività: Fase di Codice di Attività attività attività Formazione Generale dei volontari FG Attività formative Formazione Specifica dei volontari FS Monitoraggio periodico e Valutazione finale del Attività di MP progetto verifica e Bilancio e Certificazione delle competenze dei BC valutazione volontari 1.. Attività Attività per il conseguimento degli obiettivi 2.. operative 3.. Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi il progetto prevede una serie di attività che sono trasversali e propedeutiche al conseguimento degli stessi e che possono essere schematizzate nella tabella che segue. Maggiori dettagli sono riportati nei successivi punti della scheda progetto. Attività formative: Codice Attività Descrizione Attività attività FG Formazione La Formazione Generale è svolta come introduzione necessaria all’esperienza del Generale Periodo di attuazione Dal 1° al 5 mese dei volontari Codice Attività attività FS Servizio Civile e assicura il carattere unitario e nazionale del Servizio Civile, completandolo con l’esperienza propria dell’Ente. La Formazione Generale è svolta in proprio, in locali a disposizione dall’Ente (sicuramente nella sede della struttura Regionale – Corso Europa in Genova) o messi a disposizione da soggetti partner, mediante formatori accreditati del’Ente. Segue le disposizioni contenute nella “Determina Direttoriale 4 aprile 2006 UNSC: Linee Guida per la Formazione Generale dei giovani in Servizio Civile Nazionale”. Si avvale di metodo frontale e di metodo interattivo, per un totale di 42 ore. Le attività verranno programmate nei tempi riportati nel prospetto e si concluderanno entro e non oltre il 150° giorno dall’avvio del progetto. L’Ente predisporrà i registri di formazione, a disposizione dell’Ufficio nazionale, e sarà disponibile ad accogliere verifiche sul campo dei corsi di formazione da parte dell’Ufficio nazionale. La Formazione Generale svolgerà monitoraggio interno per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi formativi. I Formatori accreditati effettueranno un monitoraggio del percorso formativo, durante il corso degli incontri e al termine del programma formativo. Entro i termini previsti saranno compilati la Certificazione della Formazione Generale svolta (entro 150 giorni dall’avvio del progetto) e il Questionario (entro 180) agli Uffici competenti del Servizio Nazionale. Descrizione attività Periodo di attuazione La Formazione Specifica verte sui contenuti specifici considerati necessari allo svolgimento del servizio e al raggiungimento degli obiettivi specifici e porterà anche ad un ampliamento delle Formazione conoscenze dei volontari utili nel loro Dal 1° al Specifica curriculum vitae. 12° mese dei E’ effettuata in proprio, con il ricorso a volontari personale e/o volontari dell’ente in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche. Sarà svolta presso locali a disposizione dell’Ente o messi a disposizione da soggetti partner. Si avvarrà di metodo frontale e metodo interattivo, per un totale di 72 ore, che possono essere svolte nel corso dell’intero anno di servizio. Le attività verranno programmate nei tempi riportati nel prospetto, si svolgeranno durante tutto l’anno di servizio e si concluderanno entro e non oltre il 12° mese dall’avvio del progetto. L’Ente predisporrà i registri di formazione, a disposizione dell’Ufficio Nazionale, e sarà disponibile ad accogliere verifiche sul campo dei corsi di formazione da parte dell’Ufficio Nazionale. La Formazione Specifica svolgerà monitoraggio interno per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi formativi. Attività di verifica e valutazione: Codice Attività Descrizione attività attività L’Ente compirà un’attività di monitoraggio secondo le indicazioni dichiarate nel paragrafo specifico. Saranno monitorate periodicamente le attività rivolte ai beneficiari e le attività rivolte ai volontari, e a tal fine saranno coinvolti nell’attività di monitoraggio gli Operatori Locali di Progetto e i volontari di Servizio Civile Nazionale. Agli Operatori Locali di Progetto verrà sottoposta, a cadenza quadrimestrale, una scheda di rilevazione dell’andamento delle attività rivolte ai Monitoraggio beneficiari. Ai volontari verrà sottoposta, periodico a cadenza quadrimestrale, una scheda di e rilevazione delle attività previste dal MP Valutazione progetto. Le rilevazioni verranno finale del effettuate, attraverso la somministrazione progetto. di questionari di rilevazione, a cadenza quadrimestrale, ovvero al primo mese dall’avvio del progetto, al quarto, all’ottavo, al dodicesimo mese. La verifica del dodicesimo mese avrà indicatori relativi a una valutazione finale del progetto. Per l’elaborazione dei dati si impiegherà un programma statistico: Microsoft Excell. Report riassuntivi sull’andamento del progetto, come desunto dal monitoraggio, saranno resi disponibili all’Ufficio Nazionale su sua Periodo di attuazione 1°, 4°, 8° 12° mese richiesta. Le attività verranno programmate nei tempi riportati nel prospetto e si concluderanno entro e non oltre il termine del 12° mese dall’avvio del progetto. Codice Attività attività BC Periodo di attuazione Descrizione attività Al termine del servizio i volontari saranno, inoltre, valutati per stabilire un bilancio delle competenze come descritto al punto 28 della scheda. Al termine della verifica l’Ente rilascerà, insieme all’attestato di partecipazione, una certificazione delle competenze acquisite che terrà conto anche dell’andamento del servizio svolto Bilancio durante tutto l’anno. Le attività verranno programmate nei e certificazione tempi riportati nel prospetto e si concluderanno entro e non oltre il delle termine del 12° mese dall’avvio del competenze dei volontari progetto. Le competenze acquisite verranno verificate e certificate anche dal CENTRO STUDI HELIOS, ente di formazione accreditato e riconosciuto, che nel corso del dodicesimo mese svolgerà in accordo con AVIS la verifica delle competenze e rilascerà una conseguente certificazione. 12° mese Volendo riportare le suddette attività in un diagramma di Gantt avremo: Codice attività FG: Formazione generale FS: Formazione Specifica MP: Monitoraggio periodico e Valutazione finale BC: Bilancio delle Competenze MESE 1 2 3 4 5 X X X X X X X X X X X X 6 7 8 9 10 11 12 X X X X X X X X X X Attività operative per il conseguimento degli obiettivi Oltre alle attività appena descritte e propedeutiche al conseguimento di tutti gli obiettivi del progetto, sono previste delle attività specifiche per il raggiungimento dei singoli obiettivi. Obiettivo 1.: Aumentare l’attività di raccolta Codice Attività Descrizione attività attività Organizzazioni di eventi di richiamo Presenza alle sul territorio manifestazioni Presenza a eventi già organizzati con 1.1 sportive, feste, stand informativi relativi alla eventi locali donazione del sangue Raccolte di sangue proposte presso Potenziamento delle centri di aggregazione vari. raccolte presso Precedente lavoro di informazione e circoscrizioni locali, 1.2 promozione sul posto mediante parrocchie, circoli locandine, incontri, preparazione dei sportivi, ecc. destinatari della proposta Sostegno alle attività di chiamata dei Presenza e donatori presso le sedi AVIS della affiancamento delle Regione in particolare in quelle nel 1.3 sedi AVIS del cui territorio AVIS svolge attività di territorio raccolta Obiettivo 2.: Aumentare la raccolta di plasma Codice Attività Descrizione attività attività Archiviazione dei dati sui donatori per un più agile reperimento dei Gestione del contatti, screening dei donatori patrimonio dei 2.1 rispetto alla effettiva possibilità donatori sanitaria di una donazione di plasma, contatti telefonici con i donatori Selezionati i donatori che possono essere più adatti a una donazione di Informazione mirata solo plasma, occorre una 2.2 ai donatori informazione mirata delle modalità e implicazioni della plasmaferesi Le donne sono particolarmente adatte alla plasmaferesi, che Informazione mirata conserva per loro il contenuto di 2.3 alle donne donatrici emazie del sangue intero. Occorre una informazione mirata alle donne donatrici selezionate Ai donatori interessati offrire un servizio di accoglienza, nella Proposta della proposta di un calendario di donazione in aferesi 2.4 appuntamenti, nell’accoglienza e ai donatori contattati assistenza (non sanitaria) al momento del dono. Durata Dal 6° al 10° mese Dal 1° al 12° mese Dal 3° al 12° mese Durata Dal 2° al 12° mese Dal 2° al 12° mese Dal 2° al 12° mese Dal 2° al 12° mese Obiettivo 3.: Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione in particolar modo in ambito giovanile e scolastico Codice Attività attività Incontri di sensibilizzazione nelle scuole primarie 3.1 e secondarie di primo grado sui temi della solidarietà e del dono 3.2 Incontri di informazione e di raccolta nelle scuole superiori 3.3 Incontri di informazione e raccolta nelle Università Descrizione attività Durata Ricerca di nuovi contatti, proposta alle scuole, aggiornamento del materiale didattico, realizzazione di incontri formativi sul tema della solidarietà Dal 1° al 6° e dal 10° al 12° mese Ricerca di nuovi contatti, proposta alle scuole, aggiornamento del materiale didattico, realizzazione di incontri informativi sulla possibilità della donazione Ampliare i contatti con le Università Organizzare giornate di sensibilizzazione seguite da occasioni di donazione del sangue Dal 1° al 6° e dal 10° al 12° mese Dal 1° al 6° e dal 10° al 12° mese La successione delle attività è descritta dal seguente cronogramma che ipotizza un avvio di progetto al 1° gennaio, per poter datare le attività legate a scadenze stagionali (es. calendario scolastico, manifestazioni stagionali). Codice attività FG FS MP BC Obiettivo 1 1.1 1.2 1.3 Obiettivo 2 2.1 2.2 2.3 2.4 Obiettivo 3 3.1 3.2 3.3 MESE 1 2 X X X X X X X X X 3 X X 4 X X X 5 X X 6 7 8 9 10 11 12 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Attività formative Codice Attività attività Risorse umane necessarie per l’espletamento delle attività FG Formazione generale n. 1 formatore accreditato FS Formazione specifica n. 3 formatori specifici Attività di verifica e valutazione Professionalità Codice necessarie per Attività attività l’espletamento delle attività Professionalità ed Attinenza Figure professionali accreditate dall’UNSC e pertanto abilitate all’erogazione della formazione generale. Formatori specifici di cui le professionalità alla voce 37 del progetto Attinenza MP Monitoraggio periodico e Valutazione finale n. 1 esperto di monitoraggio accreditato Figure professionali accreditate dall’UNSC e pertanto abilitate all’attività di monitoraggio BC Bilancio e Certificazione delle competenze n. 1 esperto monitoraggio e il dirigenti associativi che hanno seguito il progetto previsti per ogni sede Figure professionali accreditate dall’UNSC Attività operative per il conseguimento degli obiettivi Per quanto riguarda le attività volte a conseguire gli obiettivi specifici del progetto, le risorse professionali impiegate sono le seguenti: Obiettivo 1.: Aumentare l’attività di raccolta Risorse Codice umane in Attività attività ogni sede di attuazione 1.1 Presenza alle manifestazioni sportive, feste, eventi locali 1.2 1 Dirigente Potenziamento della sezione delle raccolte 1 Presidente presso della sezione circoscrizioni 1 Consulente locali, parrocchie, medico circoli sportivi, 3 Volontari ecc. associativi 1 Infermiere 1.3 Presenza saltuaria e affiancamento 4 Volontari delle sedi AVIS associativi del territorio 5 Volontari associativi Attività a Professionalità supporto dei e attinenza al volontari progetto Esperienza associativa Capacità organizzativa Conoscenza del territorio Affiancamento con volontari già formati e con anni di esperienza Affiancamento Esperienza con personale associativa medico e Capacità associativo,al organizzativa fine Conoscenza del dell’acquisizione delle territorio Competenze competenze mediche tecnicoassociative. Esperienza Affiancamento associativa con volontari già Capacità formati e con organizzativa anni di Conoscenza del esperienza territorio Competenze donazione Obiettivo 2.: Aumentare la raccolta di plasma Risorse umane in Codice Attività ogni sede di attività attuazione 2.1 Gestione del patrimonio dei donatori 1 personale amm.vo 2 volontari x formazione 2.2 Informazione mirata ai donatori 1 consulente medico 1 personale Professionalità e attinenza al progetto Esperienza pluriennale sulla plasmaferesi Competenza amm.va Competenza informatica Competenze sanitarie Competenza 2.3 Informazione mirata alle donne donatrici 2.4 Proposta della donazione in aferesi ai donatori contattati amm.vo 1 consulente medico 1 personale amm.vo 1 consulente medico 1 personale amm.vo amm.va Competenza medica Competenza amm.va Competenza medica Competenza amm.va Obiettivo 3.: Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione in particolar modo in ambito giovanile e scolastico Risorse umane in Professionalità e Codice Attività ogni sede di attinenza al attività attuazione progetto Per il periodo di Incontri di formazione e sensibilizzazione nelle Esperienza affiancamento scuole primarie e associativa l’attività è svolta da 3.1 secondarie di primo Capacità volontari con grado sui temi della comunicative esperienza solidarietà e del dono dell’Associazione 1 dirigente associativo, Esperienza 1 medico, associativa Incontri di informazione per la fase della Capacità e di raccolta nelle scuole promozione. Nella 3.2 comunicative superiori fase della raccolta Competenze subentra anche l’ mediche e sanitarie infermiere professionale 1dirigente associativo Esperienza affiancato da associativa Incontri di informazione 1medico Capacità e raccolta nelle 3.3 collaboratore con comunicative Università AVIS Competenze oppure medico mediche trasfusionista dei SIT Nello specifico della singola attività: 1. Aumentare l’attività di raccolta Attività di raccoltà Nelle attività di crescita della raccolta di sangue il volontario sarà affiancato dal dirigente della sezione, coadiuvato dal presidente della sezione AVIS per la conoscenza del territorio e da personale medico in grado di fornire indicazioni utili alla creazione dei centri di raccolta mobili. Per quanto riguarda la ricerca di siti per la creazione di nuovi centri di raccolta mobili, praticamente ogni sezione dovrebbe attivare almeno un volontario con il compito specifico di individuare nei comuni limitrofi, ancora privi di centri di raccolta mobili, idonei locali da autorizzare al fine di estendere la rete di raccolta. Aumentare la raccolta complessiva di sangue I volontari che gravitano intorno alla sezione forniranno la loro esperienza per poter organizzare eventi e per poterli ideare, naturalmente saranno coinvolte persone che abbiano già avuto compiti di tale tipo ed esperienza precedente. Aumentare l’indice di donazione È un’attività da poter svolgere in maniera autonoma, se non con l’input iniziale di un volontario della sezione con esperienza relativa alle attività di chiamata dei donatori e di un collaboratore medico per le conoscenze iniziali. Il volontario di Servizio Civile Nazionale sarà poi seguito dal personale amministrativo. 2. Aumentare la raccolta di plasma Un volontario della sezione con esperienza pluriennale sul tema della raccolta in aferesi fornirà l’opportuno supporto per l’avvio della formazione del Volontario in Servizio Civile. 3. Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione in particolar modo in ambito giovanile e scolastico Accrescere il coinvolgimento dei donatori Sicuramente questo è l’obiettivo che richiede maggior intervento da parte delle sezioni AVIS, in quanto solo da un’attenta programmazione comune e dalla sinergia di tutte le forze a disposizione delle sedi potrà nascere una vera e propria rivoluzione nel modo di essere donatori. Verranno coinvolti i presidenti della sezione, i volontari più attivi per ogni sede. Stimolare la popolazione giovanile Valido supporto per i giovani del Servizio Civile saranno i responsabili della consulta giovani per rafforzare le azioni da intraprendere. Potenziare gli interventi nelle Scuole Saranno necessari gli interventi di docenti che svolgano già la loro attività nelle scuole come referenti AVIS, ma anche personale medico esperto di medicina trasfusionale e ove possibile di esperti in comunicazione. 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Nell’ambito delle attività trasversali e propedeutiche al raggiungimento di tutti gli obiettivi specifici del progetto e che vengono coordinate dall’AVIS Regionale a livello centrale, il ruolo del volontario di Servizio Civile sarà sempre di partecipazione attiva a tutte le attività progettuali proposte dall’ente. Attività formative Codice Attività attività FG FS Ruolo ed attività previste per i volontari I volontari riceveranno 42 ore di Formazione Generale come introduzione necessaria all’esperienza di Servizio Civile. I volontari, per legge, dovranno obbligatoriamente prendere parte a tutte le giornate di formazione generale previste dal progetto e programmate a calendario, anche se queste richiedessero un pernottamento fuori sede. (cfr. punto Formazione 15). Non potranno, pertanto, chiedere giornate di permesso in occasione degli incontri formativi in Generale programma. “Accettando il dovere di apprendere” (cfr. Carta Etica) parteciperanno alle attività formative proposte seguendo con impegno le lezioni e prendendo parte agli incontri interattivi. Gli incontri di Formazione Generale prevedono un monitoraggio interno attraverso il quale i giovani dovranno dare indici del grado di apprendimento e di gradimento della proposta formativa I volontari saranno istruiti per acquisire conoscenze ed abilità necessarie per lo svolgimento dei loro compiti e il raggiungimento degli obiettivi specifici. Si lavorerà per dare delle competenze che portino una quanto maggiore autonomia nella gestione delle attività. I volontari, per legge, dovranno obbligatoriamente prendere parte a tutte le giornate di formazione specifica previste dal progetto e programmate a calendario, anche Formazione se queste richiedessero un pernottamento fuori sede (cfr. punto 15). Non potranno, pertanto, chiedere giornate di Specifica permesso in occasione degli incontri formativi in programma. “Accettando il dovere di apprendere” (cfr. Carta Etica) parteciperanno alle attività formative proposte seguendo con impegno le lezioni e prendendo parte agli incontri interattivi. Gli incontri di Formazione Specifica prevedono un monitoraggio interno attraverso il quale i giovani dovranno dare indici del grado di apprendimento e di gradimento della proposta formativa Attività di verifica e valutazione Codice Attività Ruolo ed attività previste per i volontari attività I volontari saranno monitorati periodicamente sull’andamento del percorso e avranno la possibilità di esprimere personalmente il loro parere ed eventuali criticità a persone esterne alla sede di servizio. I volontari, per legge, dovranno obbligatoriamente Monitoraggio prendere parte a tutte le giornate di monitoraggio e di valutazione finale previste dal progetto. Non potranno, periodico e pertanto, chiedere giornate di permesso in occasione MP valutazione degli incontri di monitoraggio in programma. Nei finale del giorni di incontri o verifiche i giovani dovranno progetto sospendere le attività nelle date programmate. Sarà loro richiesto di compilare, nei tempi programmati, i questionari proposti e previsti dal sistema di monitoraggio e di partecipare a tutti gli incontri in calendario. Al termine del servizio i volontari saranno sottoposti a una verifica finale che comprende una valutazione finale dell’esperienza e un bilancio sulle competenze acquisite. Da questo bilancio, unito alla valutazione del dirigente di ogni sezione che ha seguito il progetto, i volontari riceveranno una certificazione di competenze che può essere loro utile nel futuro percorso lavorativo o di studio. Le competenze Bilancio e acquisite verranno verificate e certificate anche dal certificazione URBS TOURISM accreditato e riconosciuto, che nel BC delle corso del dodicesimo mese svolgerà in accordo con competenze AVIS, e in collaborazione con il mediatore culturale, la verifica delle competenze e rilascerà una conseguente certificazione. I volontari, per legge, dovranno obbligatoriamente prendere parte a tutte ai momenti di bilancio e certificazione delle competenze previste dal progetto. Non potranno, pertanto, chiedere giornate di permesso in occasione degli incontri valutativi in programma. Attività operative per il conseguimento degli obiettivi Dopo le attività propedeutiche, per raggiungere gli obiettivi progettuali ai volontari saranno attribuiti i seguenti ruoli e attività: Obiettivo 1.: Aumentare l’attività di raccolta Il ruolo dei volontari sarà fondamentalmente informativo e promozionale, con una graduale autonomia della organizzazione di iniziative sul territorio e la disponibilità a recarsi direttamente, anche con mezzi dell’Associazione, sui luoghi degli eventi. Saranno impiegati nelle seguenti attività: Codice Attività attività 1.1 Presenza alle manifestazioni sportive, feste, eventi locali Ruolo e attività dei volontari I volontari parteciperanno direttamente all’organizzazione degli eventi e gestiranno direttamente l’opera di sensibilizzazione e promozione del dono del sangue attraverso la presenza con Info Point informativi Soggetti a bassa scolarizzazione: allestimento di stand informativi, , la distribuzione di volantini. Ruolo organizzativo di supporto e di presenza diretta 1.2 1.3 Potenziamento delle raccolte presso circoscrizioni locali, parrocchie, circoli sportivi, ecc. Presenza saltuaria e affiancamento delle sedi AVIS del territorio I volontari saranno protagonisti nella ricerca di contatti per l’organizzazione di giornate di raccolta in contesti diversi, con l’organizzazione degli eventi e la presenza come supporto nei giorni di raccolta. Soggetti a bassa scolarizzazione: saranno di supporto nei giorni di raccolta. Ruolo organizzativo e di presenza diretta I volontari, a seconda delle necessità, potranno operare presso le sedi sul territorio per le attività di chiamata dei donatori o a seconda delle esigenze. Soggetti a bassa scolarizzazione: Svolgeranno attività di chiamata dei donatori. Ruolo amministrativo, autonomo Obiettivo 2.: Aumentare la raccolta di plasma I volontari si occuperanno di questa attività dopo la adeguata formazione specifica relativa alla donazione in aferesi. Il loro ruolo sarà gestionale e organizzativo relativamente all’archivio donatori e informativo nei confronti dei donatori stessi. Codice Attività attività 2.1 2.2 Gestione del patrimonio dei donatori Informazione mirata ai donatori 2.3 Informazione mirata alle donne donatrici 2.4 Proposta della donazione in aferesi ai donatori contattati Ruolo e attività dei volontari Dopo una formazione specifica relativa ai data base sui donatori, alla privacy, alle possibilità donazionali, i giovani svolgeranno la gestione dell’archivio dati dei donatori per una selezione delle persone più adatte alla donazione di plasma. Ruolo amministrativo e informatico, autonomo I giovani svolgeranno autonomamente un’informazione mirata sulla donazione in aferesi ai donatori contattati Ruolo di relazione con il pubblico, autonoma I giovani si occuperanno in particolare dell’informazione mirate alle donne donatrici: contatti telefonici, informazione e sensibilizzazione sulla possibilità della donazione in aferesi tra una donazione e l’altra Ruolo di relazione con il pubblico, autonoma Accoglienza e sostegno ai donatori durante lo svolgimento della donazione in aferesi Ruolo informativo, autonomo Obiettivo 3.: Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione in particolar modo in ambito giovanile e scolastico Dopo un periodo di formazione specifica, e durante il periodo scolastico, il ruolo dei volontari sarà quello di gestire la parte organizzativa e di prendere parte attiva agli incontri di informazione e promozione, utilizzando le potenzialità comunicative proprie della loro età e del rapporto con altri giovani. Codice Attività attività 3.1 Incontri di sensibilizzazione nelle scuole primarie e secondarie di primo grado sui temi della solidarietà e del dono Ruolo e attività dei volontari I volontari, seguiranno la parte organizzativa per la realizzazione degli incontri. Dopo un affiancamento guidato, saranno protagonisti degli incontri nelle scuole primarie e secondarie del territorio per educare i ragazzi più giovani alla cultura della solidarietà. Ruolo di comunicazione diretta, gradualmente autonomo 3.2 3.3 9) Incontri di informazione e di raccolta nelle scuole superiori Incontri di informazione e raccolta nelle Università I giovani utilizzeranno le loro capacitò di “peer educators” per relazionarsi con i ragazzi nell’opera di informazione e di promozione nelle scuole, prendendo parte direttamente agli incontri. Saranno presenti in un’attività di supporto nelle iniziative di raccolta. Ruolo organizzativo e di comunicazione diretta (peer educators) gradualmente autonomo I volontari si occuperanno dei contatti e della gestione organizzativa degli incontri informativi e di raccolta. Anche in ambito universitario i giovani affiancheranno i responsabili nell’opera di sensibilizzazione e saranno di supporto all’attività donazionale. Ruolo organizzativo, di comunicazione diretta (peer educators) gradualmente autonomo e di assistenza ai donatori coetanei Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 4 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 30 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: È richiesta la disponibilità a: Partecipare a tutte le iniziative promozionali organizzate sul territorio per promuovere il dono del sangue anche nell’eventualità in cui la partecipazione dovesse comportare il pernottamento fuori casa in occasioni di eventi fuori dal territorio provinciale; Prestare servizio anche nei giorni festivi e in orario serale (sempre rispettando il limite di 5(cinque) giorni di servizio a settimana); Partecipare ai corsi di formazione organizzati dall’ente anche nell’eventualità in cui la partecipazione dovesse comportare il pernottamento fuori casa; Far coincidere i permessi in occasioni di chiusura prolungata delle rispettive sedi (es. chiusura estiva- festività prolungate) Rispettare la privacy e il rispetto con un impegno scritto, ai sensi della ai sensi della legge 196/2003 e successive modificazioni e integrazioni, a non divulgare tutti i dati sensibili di cui dovessero venire a conoscenza durante l’espletamento del servizio. 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. N. vol. per ident. sede sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e Data di nome nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e Data di nome nascita C.F. 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: AVIS Liguria è impegnata in un lavoro permanente di sensibilizzazione e informazione ad ampio raggio di azione sui seguenti aspetti: Servizio Civile Nazionale Le opportunità offerte dall’AVIS La sensibilizzazione sul Servizio Civile è intesa dall’Associazione, da sempre, come un’azione costante volta a far crescere la cultura e la pratica del Servizio Civile tra i propri associati e nell’intero territorio nazionale oltre che, in occasione del bando, momento di coinvolgimento e di informazione dei giovani target dei progetti. La promozione e la sensibilizzazione del Servizio Civile si svilupperà, pertanto, su due direttrici: a) Sensibilizzazione permanente durante il corso dell’anno; b) Promozione in occasione dell’uscita del bando; a) Sensibilizzazione permanente durante il corso dell’anno: Il lavoro coordinato di tutte le realtà impegnate dal progetto ha elaborato il seguente piano di sensibilizzazione articolato in: Servizio Civile Nazionale: la sua storia, i valori di riferimento, la normativa nazionale, le finalità, ecc.; Le opportunità offerte dall’AVIS: la mission dell’associazione, i progetti attualmente in essere, le testimonianze dei giovani, i progetti presentati, l’associazionismo e il volontariato, ecc.; Da realizzarsi nel corso dell’anno tramite: Periodici associativi con numeri specificamente realizzati e dedicati al progetto Il sito internet www.avis-liguria.it Comunicati stampa Distribuzione opuscoli informativi distribuiti giornalmente ai nostri Soci Distribuzione opuscoli anche durante gli incontri con gli alunni delle scuole secondarie di II grado. b) Promozione in occasione dell’uscita del bando: Attraverso il coordinamento di tutte le realtà interessate dal presente progetto AVIS LIGURIA attuerà in forma congiunta le seguenti attività di promozione e di orientamento dei giovani alla scelta del progetto: Una campagna coordinata e congiunta che preveda la realizzazione e distribuzione sul territorio nazionale di materiale promozionale (cartoline, pieghevoli, locandine, poster, ecc…), la pubblicazione di comunicati stampa su quotidiani, realizzazione di punti informativi presso eventi, iniziative, ecc…; La promozione / pubblicizzazione di tutti i progetti di Servizio Civile a titolarità delle AVIS accreditate, attraverso il siti: www.avis-liguria.it e www.clesc.it e www.avismarcellinara.it all’interno dei quali saranno predisposti collegamenti elettronici ai siti di tutte le altre AVIS coinvolte e al sito dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC), e all’interno del quale sarà possibile reperire la normativa di riferimento, copia del Bando Nazionale per la selezione dei volontari, la modulistica per la presentazione delle domande e tutte le informazioni utili per la compilazione della stessa; Annunci tramite le radio e quotidiani locali di pubblicizzazione del bando; Distribuzione giornaliera a tutti i nostri soci presso le nostre sedi di opuscoli informativi; Distribuzione degli opuscoli anche nelle biblioteche, istituti scolastici, università, sportelli informa giovani. Il totale delle ore che complessivamente verranno dedicate, da parte del personale delle varie sedi AVIS, per la promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale in vista di questo progetto è pari a 100 ore. 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Fatti salvi i criteri generali per la partecipazione alla selezione per la realizzazione di progetti di servizio civile, AVIS ritiene utile valutare ulteriori specifici requisiti connessi all’attuazione del progetto e la disponibilità del candidato ad operare nei segmenti operativi propri dell’Associazione. Metodologia La selezione si baserà sulla valutazione dei titoli posseduti dai candidati e sulla valutazione di un colloquio. Il punteggio massimo ottenibile è di 100 punti, così suddivisi: • • 50 punti – valutazione dei titoli e delle esperienze; 50 punti – valutazione colloquio; Strumenti e tecniche utilizzati 1. Scala valutazionale dei titoli (ripartiti in titoli di studio ed esperienze); 2. Colloquio. Variabili che si intendono misurare e relativi indicatori Le variabili che si intendono misurare e i relativi indicatori sono: a) La conoscenza misurata attraverso l’indicatore indiretto del titolo di studio; b) Il background misurato attraverso l’indicatore delle esperienze maturate e attraverso la valutazione del colloquio. Criteri di selezione I candidati, dopo le selezioni, saranno collocati lungo una scala espressa in centesimi derivante dalla sommatoria dei punteggi massimi ottenibili sulle seguenti scale parziali: Titoli di studio e altre conoscenze: per un massimo di 26 punti; Pregresse esperienze nel volontariato: per un massimo di 24 punti; Colloquio: per un massimo di 50 punti. Nella valutazione dei titoli di studio (dove si valuta solo il titolo più elevato) si seguiranno i seguenti criteri: 1. Qualifica professionale non attinente al progetto (3 punti); 2. Qualifica professionale attinente al progetto (4 punti); 3. Diploma non attinente al progetto (5 punti); 4. Diploma attinente al progetto (6 punti); 5. Laurea triennale non attinente al progetto (7 punti); 6. Laurea triennale attinente al progetto (8 punti); 7. Laurea specialistica non attinente al progetto (9 punti); 8. Laurea specialistica attinente al progetto (10 punti). Nella valutazione delle altre conoscenze si seguiranno i seguenti criteri: 1. Corso di formazione attinente al progetto (4 punti); 2. Corso di formazione non attinente al progetto (2 punto); fino ad un massimo di 4 corsi di formazione valutabili per un totale di 16 punti. Pregressa esperienza nel campo del volontariato potrà essere valutata fino ad un massimo di 24 punti: Essere donatore di sangue: 1 punto per ogni anno o frazione di anno superiore ai 6 mesi (fino ad un massimo di 6); Partecipazione alle attività e alle iniziative dell’associazione AVIS, in qualunque sede, certificata da attestati degli organi dell’associazione (coefficiente 1 per ogni mese di attività svolta o frazione di mese superiore a 15 giorni fino ad un massimo di 12 punti); Partecipazione alle attività e alle iniziative di altra associazione di volontariato, ONG, associazioni di promozione sociale, in qualunque settore di attività, certificata da attestati degli organi dell’associazione (coefficiente 0,5 per ogni mese di attività svolta o frazione di mese superiore ai 15 giorni fino ad un massimo di 6 punti); Il colloquio verterà sui seguenti argomenti: 1. Conoscenza del Servizio Civile Nazionale; 10 punti 2. Conoscenza del settore in cui si realizza il progetto; 5 punti 3. Conoscenza del progetto; 10 punti 4. Conoscenza dell’AVIS; 8 punti 5. Conoscenza del Volontariato; 5 punti 6. Analisi, dal punto di vista qualitativo, delle pregresse esperienze; 5 punti 7. Disponibilità. 7 punti Il punteggio massimo attribuibile alla valutazione del colloquio è pari a 50 punti. Indicazioni delle soglie minime di accesso previste dal sistema Le soglie minime di accesso sono identificate nel possesso per ogni candidato/a dei requisiti di legge e di quelli indicati nel progetto. Saranno dichiarati/e non idonei i/le candidati/e privi dei requisiti indicati nel punto appena descritto o che non si presenteranno al colloquio motivazionale nelle date indicate dall’Associazione. Pubblicizzazione criteri I predetti criteri di valutazione saranno resi noti ai candidati, con adeguate forme di pubblicità, prima delle prove selettive. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): No 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Il piano di monitoraggio intende valutare periodicamente cosa funziona e cosa non funziona nel progetto, e verificare al termine dei 12 mesi la realizzazione dei risultati previsti ed il raggiungimento degli obiettivi, nonché la qualità percepita dai diversi attori coinvolti (volontari, operatori locali, destinatari finali del progetto). S’intende dunque valutare: l’efficacia: intesa come il raggiungimento degli obiettivi previsti; l’efficienza: intesa come il rispetto dell’articolazione delle attività previste in sede progettuale e l'utilizzo delle risorse a disposizione la qualità percepita come soddisfazione del giovane rispetto alle proprie aspettative sia prima di iniziare il servizio che in determinati periodi intermedi e nel finale dell’esperienza; come soddisfazione dell'ente per la ricaduta relazionale e progettuale. L’attività di monitoraggio valuterà, nello specifico, due elementi del progetto: Le attività rivolte ai beneficiari; Le attività rivolte ai volontari. Al fine di monitorare tali elementi saranno coinvolti nell’attività di monitoraggio: Gli Operatori Locali di Progetto; I volontari di Servizio Civile Nazionale; I donatori I soci Avis Per l’attività di monitoraggio verranno utilizzati i seguenti strumenti: • • • • riunioni di gruppo periodiche; schede per la raccolta di informazioni quantitative e qualitative; riunioni dello staff del progetto; questionari. In particolare agli Operatori Locali di Progetto verrà sottoposta, a cadenza quadrimestrale, una scheda di rilevazione dell’andamento delle attività rivolte ai beneficiari. Ai volontari verrà sottoposta, a cadenza quadrimestrale, una scheda di rilevazione delle attività previste dal progetto (formazione generale, formazione specifica, benefit formativi, ecc…). Nell’ambito delle attività di monitoraggio e valutazione verranno controllati periodicamente, attraverso apposito organismo interno, i nuovi donatori, l’incremento delle donazioni, il gradimento da parte dei donatori, la collaborazione dei Medici di base, ecc. Saranno inoltre effettuate (tramite la somministrazione di questionari a risposte chiuse), periodiche verifiche rivolte ai soci dell’Avis, mirate a rilevare il grado di soddisfazione per le attività dei volontari e la percezione della loro utilità e dell’utilità del Servizio Civile per la vita dell’Associazione. Al dodicesimo mese verranno elaborati i dati raccolti impiegando un programma statistico quale Microsoft Excell. Tale programma informatico permette di fare elaborazioni statistiche che poi vengono tradotte in valori rappresentativi sintetici: gli indici statistici. Attraverso l’individuazione di indici statistici è possibile effettuare un’elaborazione delle variabili e degli indicatori oggetto della rilevazione. Comparando gli indici delle rilevazioni effettuate è possibile verificare gli eventuali scostamenti tra le attività previste dal progetto e quelle realizzate. Sono utilizzabili le tecniche statistiche dello scostamento semplice e dello scostamento quadratico che misurano la varianza. In base al tipo di scostamento rilevato (positivo o negativo) verificheremo l’andamento del progetto. Le rilevazioni avranno quindi di minima cadenza quadrimestrale, ovvero al primo mese dall’avvio del progetto, al quarto, all’ottavo, al dodicesimo mese così come riportato nel cronogramma specifico. 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: non sono previsti requisiti essenziali di partecipazione. Si prevede la riserva dei posti pari al 25% per soggetti a bassa scolarizzazione,come da delibera regionale numero 46 del 2011. (punto 8.3 obbiettivo 1) 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Per la realizzazione del progetto si prevede una spesa così ripartita. Relativamente alle attività comuni a tutti gli obiettivi questi sono i costii aggiuntivi. Codice Attività attività Voci di spesa Costi Non spese aggiuntive rispetto a quelle previste dall’accreditamento I formatori specifici offriranno il proprio contributo in maniera totalmente gratuita. FG Formazione generale Spese previste per le attività accreditate FS Formazione specifica 3 formatori specifici MP BC Monitoraggio periodico e Valutazione finale del progetto Bilancio e Certificazione delle competenze dei volontari Spese previste per le attività accreditate Non spese aggiuntive rispetto a quelle previste dall’accreditamento Spese previste per le attività accreditate Non spese aggiuntive rispetto a quelle previste dall’accreditamento Per le attività relative ai seguenti obiettivi sono previsti i seguenti costi relativi alle voci di spesa così dettagliate: Codice Attività attività Presenza alle 1.1 manifestazioni sportive, feste, eventi locali Potenziamento delle raccolte presso 1.2 circoscrizioni locali, parrocchie, circoli sportivi, ecc. Voci di spesa Costi Supporti pubblicitari e manifesti per le donazioni euro 500,00 Aumento spese telefoniche 1.3 Presenza saltuaria e affiancamento delle sedi AVIS del territorio Effettuazione incontri con donatori per spiegare le esigenze e rendere possibile l’aumento dell’indice donazionale Spese postali euro 200,00 euro 200,00 euro 500,00 2.1 2.2 2.3 2.4 3.1 3.2 3.3 Gestione del patrimonio dei donatori Informazione mirata ai donatori Informazione mirata alle donne donatrici Proposta della donazione in aferesi ai donatori contattati Incontri di sensibilizzazione nelle scuole primarie e secondarie di primo grado sui temi della solidarietà e del dono Incontri di informazione e di raccolta nelle scuole superiori Incontri di informazione e raccolta nelle Università Aumento spese telefoniche euro 200,00 Organizzazione ed effettuazione di manifestazioni specifiche per i giovani euro 1.000,00 Distribuzione materiale specifico per la propaganda del dono del sangue Rimborsi spese ai volontari produzione materiale pubblicitario 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Sono stati stipulati appositi accordi di partenariato, per il sostegno specifico alle attività del progetto: Ente Profit: Alla realizzazione del progetto contribuirà la società EMO Servizi s.r.l. La predetta Società (profit), come risulta dalla lettera di partenariato sottoscritta in data 04/08/2010 dal Legale Rappresentante Pro Tempore collaborerà alla realizzazione del progetto “Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 – Calabria” mettendo a disposizione materiali di supporto per le attività promozionali previste nell’ambito del progetto. Alla realizzazione del progetto contribuirà la Società “Hotel La Principessa”. La predetta Società, come risulta dalla lettera di partenariato sottoscritta in data 22/03/2011 dal Legale Rappresentante Sig. Demetrio Metallo, collaborerà attivamente alle iniziative di informazione e promozione del progetto “Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 - Calabria” mettendo a disposizione, così come si evince dalla lettera di partenariato sottoscritta: Iniziative di informazione, sensibilizzazzione e promozione del Servizio Civile previste dal progetto tra i dipendenti, le loro famiglie e gli ospiti; Mettendo a disposizione gratuitamente i locali della struttura e coffee break per le iniziative formative, informative e di monitoraggio Enti No Profit: Alla realizzazione del progetto contribuirà la Pubblica Assistenza Croce Bianca Gimigliano – CZ ONLUS La predetta Associazione, come risulta dalla lettera di partenariato sottoscritta in data 07/12/2011 dal Presidente Filippo Rotella, collaborerà alla realizzazione del progetto “Donazione di Sangue: Promossi in Solidarietà 3 - Calabria” collaborando nelle seguenti attività: Informazione e promozione del progetto di Servizio Civile Nazionale organizzate nel territorio di riferimento Informando e promuovendo il Servizio Civile Nazionale, come opportunità per i giovani e per il territorio, all’interno della propria base sociale; Ulteriori Reti di sostegno Protocollo di intesa tra AVIS Nazionale e MIUR firmato in data 18/11/2010 in base al quale il MIUR si impegna a diffondere la donazione di sangue nelle sue sedi Protocollo di intesa AVIS e Ministero della gioventù firmato in data 28/01/2011 inbase al quale il Ministero si impegna a diffondere la promozione del sangue nelle giovani generazioni e progetti sperimentali di AVIS MINISTERO DELL’INTERNO – Secondo lo schema di Protocollo Intesa con AVIS Nazionale per lo svolgimento di attività di sensibilizzazione all'interno delle caserme DIFESAN – Secondo loschema di Convenzione sottoscritta con AVIS Nazionale CONFEDERAZIONI SINDACALI CGIL-CISL-UIL secondo lo schema di Protocollo d'intesa tra AVIS e le stesse Confederazioni del maggio 2004, in cui si da mandato alle AVIS di farsi promotrici per sensibilizzare sul dono del sangue nei luoghi di lavoro ANCI– Secondo lo schema di Protocollo Intesa per una fattiva collaborazione AVIS Nazionale per lo svolgimento di attività di sensibilizzazione tra i Comuni e Aziende sanitarie PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE TRA AVIS NAZIONALE E ASSOCIAZIONE AGESCI sottoscritto in data 27 novembre 2006 PROTOCOLLO DI INTESA E COLLABORAZIONE TRA AVIS NAZIONALE E COLDIRETTI sottoscritto in data 19 ottobre 2007 Partner Indice numerico Università Istituzioni Associazioni 1 Enti profit 1 1 Enti no profit 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Per le attività trasversali e propedeutiche al raggiungimento di tutti gli obiettivi specifici saranno messe a disposizione, a livello regionale, le seguenti risorse tecniche e strumentali: Attività Formative: Codice Attività Attività FG FS Risorse tecniche strumentali esclusive per ogni volontario Formazione Generale Per ogni incontro di formazione: logistica per gli spostamenti se occorrono vitto e alloggio se necessario per i Formazione partecipanti; Specifica manuali cartacei e dispense ove previsti. Attività di verifica e valutazione: Risorse tecniche Codice Attività strumentali esclusive attività per ogni volontario Per ogni attività di rilevazione dei dati, con scadenza Monitoraggio quadrimestrale: periodico e 1 questionario per MP valutazione ogni Olp finale 1 questionario per ogni volontario accesso a collegamenti Internet per le attività previste. Bilancio Per l’ incontro di e certificazione di BC certificazione competenze finale: di logistica per gli competenze spostamenti se Risorse tecniche strumentali a disposizione per l’intera attività Per ogni incontro di formazione: logistica per gli spostamenti, vitto e alloggio se necessario per i formatori 1 PC 1 videoproiettore; 1 lavagna luminosa; 1 supporto audiovisivo; 1 lavagna a fogli mobili; locali e attrezzature per attività di formazione a disposizione della sede o messe a disposizione dai partners secondo l’ accordo di partenariato stipulato con L’Hotel “La Principessa” Risorse tecniche strumentali a disposizione per l’intera attività Per ogni attività di rilevazione dei dati, con scadenza quadrimestrale: sistema informatico per la raccolta e archiviazione dei dati; utilizzo di una piattaforma informatica per la rilevazione dei dati dei questionari Per l’ incontro di certificazione di competenze: logistica per gli spostamenti, vitto e alloggio per l’esperto occorrono vitto e alloggio se necessario per i partecipanti; manuali cartacei e dispense ove previsti; 1 schede di verifica e valutazione per ogni volontario di monitoraggio 1 dispositivo per la videoproiezione; 1 PC; 1 lavagna luminosa; 1 supporto audiovisivo; 1 lavagna a fogli mobili; materiale di cancelleria; Locali e attrezzature per attività di monitoraggio a disposizione della sede o messe a disposizione dai partners secondo gli accordi di partenariato Attività operative per il conseguimento degli obiettivi Per le attività presso le sedi per il conseguimento dei diversi obiettivi saranno messe a disposizione le seguenti risorse tecniche e strumentali: Obiettivo 1. Incrementare la raccolta di sangue intero Codice Attività attività 1.1 1.2 1.3 Presenza alle manifestazioni sportive, feste, eventi locali Potenziamento delle raccolte presso circoscrizioni locali, parrocchie, circoli sportivi, ecc. Presenza saltuaria e affiancamento delle sedi AVIS del territorio Risorse tecniche Risorse tecniche strumentali a strumentali esclusive disposizione (anche in per ogni volontario condivisione) in ogni sede 1 computer, materiale promozionale (manifesti, locandine, opuscoli, DVD, CD, videocassette e gadget) Obiettivo 2. Aumentare la raccolta di plasma Risorse tecniche Codice strumentali Attività attività esclusive per ogni volontario Gestione del 2.1 patrimonio dei 1 personal computer donatori con programma 1 Gazebo, 2 tavoli, 2 sedie, 1 impianto illuminazione, 1 impianto voce, 1 videoproiettore, e altri automezzi associativi, 1 televisore Risorse tecniche strumentali a disposizione (anche in condivisione) in ogni sede 1 personal computer 1 archivio donatori 4 telefoni 2.2 2.3 2.4 Informazione mirata ai donatori Informazione mirata alle donne donatrici Proposta della donazione in aferesi ai donatori contattati dedicato 1 archivio donatori 1 telefono materiale promozionale materiale promozionale 1 stampante 1 fax Obiettivo 3. Potenziare l’opera di sensibilizzazione e promozione in particolar modo in ambito giovanile e scolastico Risorse tecniche Risorse tecniche Codice strumentali strumentali a Attività attività esclusive per ogni disposizione (anche in volontario condivisione) in ogni sede Incontri di sensibilizzazione nelle scuole primarie e 3.1 secondarie di 1 pc portatile primo grado sui Materiale 1 pc portatile temi della promozionale 1 materiale informativo solidarietà e del (manifesti, locandine, 1 dispensa dono opuscoli, DVD, CD, 1 Videoproiettore, Incontri di videocassette e 1 computer, informazione e di gadget) 1 televisore, 3.2 raccolta nelle materiale didattico scuole superiori 1 dispensa Incontri di informazione e 3.3 raccolta nelle Università CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: NESSUNO 27) Eventuali tirocini riconosciuti : NESSUNO 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Partecipando al progetto “Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 – Calabria” il/la volontario/a acquisisce varie e molteplici conoscenze e competenze, a seconda delle attività svolte. Mediante le attività per aumentare le raccolte sul territorio, (obiettivo 1) i volontari acquisiranno la capacità di rapportarsi con gli altri e di ascolto interazione reciproca. Inoltre potranno esprimere la propria capacità di individuare soluzioni alle eventuali problematiche che verranno loro sottoposte volta per volta. Nel lavoro di ricerca di nuovi siti per creare nuovi punti di raccolta (obiettivo 1) i volontari acquisiranno la conoscenza delle normative vigenti e svilupperanno le loro capacità organizzative; dall’interazione di queste due capacità riusciranno a far emergere le loro capacità di gestione comparata delle informazioni. Attraverso l’attività di chiamata per incentivare la raccolta di plasma (obiettivo 2) acquisiranno la capacità di rapportarsi con gli altri e di ascolto interazione reciproca. Inoltre potranno esprimere la propria capacità di individuare soluzioni alle eventuali problematiche che verranno loro sottoposte volta per volta. Attraverso l’attività di ideazione e organizzazione di iniziative pubbliche (obiettivo 3) potranno liberare la propria creatività e acquisire capacità ideative, propositive e comparative. Nel percorso di formazione e realizzazione degli interventi nelle scuole (obiettivo 3) acquisiranno conoscenze specifiche sulla donazione, capacità comunicative e relazionali, capacità organizzzative per la realizzazione degli incontri. In particolare, la funzione di peer educators permetterà loro di confermare le proprie convinzioni, di sperimentare livelli di efficacia vantaggiosa e di rafforzare la propria autostima. Infine, grazie alle attività di formazione specifica, i ragazzi avranno modo di accrescere le proprie capacità di utilizzazione del computer e dei diversi software di gestione, nonché la capacità di strutturare e aggiornare un sito internet. Acquisizione brevetti ed attestati Al termine del periodo di servizio verrà rilasciato da AVIS Regionale Liguria un attestato di partecipazione con una certificazione delle competenze formative e professionali acquisite redatto dagli operatori della sede di progetto valide ai fini del curriculum vitae del volontario. Nello specifico verranno certificate: capacità di svolgere lavoro autonomo e di gruppo competenze informatiche acquisite gestione organizzativa e amministrativa organizzazione attività di promozione all’informazione sanitaria organizzazione di manifestazioni ed eventi e all’educazione Le competenze acquisite dai volontari sono, pertanto, certificate e riconosciute dall’ente proponente il progetto. Oltre a ciò, come dimostrato dalla documentazione allegata, in data 02.07.2012, AVIS Regionale Liguria ha sottoscritto un accordo di partenariato con il URBS TOURISM ente di formazione accreditato e riconosciuto della Regione Sicilia per attività di formazione professionale con codice regionale di accreditamento n°AH0893, per il riconoscimento e la certificazione delle competenze acquisite dai volontari in Servizio Civile nell’ambito dei progetti presentati da AVIS Regionale Liguria. Il suddetto Ente si impegna a “certificare e riconoscere le competenze acquisite dai volontari in Servizio Civile Nazionale tramite la partecipazione al progetto a titolarità di AVIS Regionale Liguria dal titolo “Donazione di Sangue: Promossi in solidarietà 3 - Calabria”. Tale riconoscimento è subordinato ad una verifica finale scritta ed orale, della durata di almeno una giornata, che verrà effettuata nell'ambito del dodicesimo mese di servizio e che sarà rivolta a tutti i volontari in Servizio Civile e realizzata in collaborazione con AVIS Regionale Liguria. Dagli elementi sopra riportati si evince che la partecipazione al progetto proposto non potrà che arricchire in modo significativo il Curriculum Vitae dei singoli aderenti. Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: La formazione generale verrà erogata in locali attrezzati a disposizione delle diverse sedi dell’AVIS o presso l’ Hotel La Principessa in locali messi gratuitamente a disposizione, anche in concomitanza e in collaborazione con la formazione erogata da AVIS Nazionale per i propri Volontari. 30) Modalità di attuazione: In proprio con formatori dell’ente. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: NO 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La metodologia utilizzata prevede l’uso integrato di due tipologie formative funzionali al conseguimento e alla gestione di obiettivi generali e specifici: Formazione d’aula (comunicazione frontale con supporti audiovisivi); Formazione esperienziale (comunicazione diretta interpersonale e informale con supporto del tutor d’aula). Le due tipologie formative prevedono tre caratteristiche di apprendimento: Formale; Non formale; Informale. In particolare: la lezione frontale: i formatori si avvarranno anche di esperti della materia trattata. I nominativi degli esperti saranno evidenziati nei registri della formazione come indicato dalle “Linee guida”. Ai registri verranno allegati i curricula vitae che l’Ente si impegna a rendere disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile; le dinamiche non formali: la situazione formativa che fa riferimento alle dinamiche di un gruppo (ed alla sua evoluzione sul piano della autoregolazione della struttura e degli obiettivi) è essenzialmente legata a risultati di facilitazione affinché i volontari riescano a percepire e ad utilizzare le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che ciascuno, come individuo e come parte di una comunità, porta come sua esperienza, come suo patrimonio culturale, e dalle risorse che l’Ente mette a disposizione dei partecipanti in diversi modi e sotto diversi aspetti. Le tecniche all’uopo utilizzate comprendono, in maniera ampia, la sinottica e il metodo dei casi, il T-group e l’esercitazione, i giochi di ruolo e l’outdoor training, e, nel complesso, sia le tecniche di apprendimento che i tipi di esperienze riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo. L’Ente adotterà qualsivoglia materiale didattico e dispensa predisposti dall’Ufficio Nazionale, anche eventualmente potendolo autonomamente integrare e arricchire. Sarà predisposta quale materiale formativo-informativo per i volontari in servizio civile nell’Ente una cartella completa, che sarà consegnata ed illustrata da parte dell’Olp al momento della presa servizio. Tale cartella contiene materiali utili e obbligatori per la presa servizio e materiali utili anche per la formazione. Tale cartella contiene, fra l’altro: - documentazione sull’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri; - legge 6 marzo 2001 n.64; - carta etica del servizio civile nazionale; - dispense e articoli su volontariato e SCN; - modulistica per l’avvio al servizio; - materiale di documentazione sulla gestione delle attività di raccolta sangue e sui servizi Avis in generale - questionari per la verifica dell’apprendimento; - cartellina con blocco notes. Le metodologie utilizzate si possono riassumere in: lezioni frontali e dinamiche non formali, compresi lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria; discussione; role playing; problem solving; brainstorming; esercitazioni pratiche. Le attrezzature utilizzate sono: pc portatile con videoproiettore per slides, per le lezioni frontali e quanto altro, postazioni multimediali con collegamento internet in caso di necessità, pannelli informativi, lavagna cancellabile per le dinamiche non formali. Eventuali dispense saranno fornite preferibilmente in formato digitale, nel rispetto dei principi di risparmio energetico e sviluppo sostenibile. 33) Contenuti della formazione: Il progetto formativo verrà realizzato da AVIS in relazione alle disposizioni normative dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. Per la formazione generale ci si atterrà alle disposizione contenute nella “Determina Direttoriale 4 aprile 2006 UNSC: Linee Guida per la Formazione Generale dei giovani in Servizio Civile Nazionale, prevede due momenti formativi per i volontari” e successive modificazioni e integrazioni. Nello specifico la formazione generale consisterà in un percorso comune a tutti i giovani avviati nelle diverse sedi AVIS, della durata complessiva di 42 ore, e avrà come contenuto generale l'elaborazione e la contestualizzazione sia dell'esperienza di Servizio Civile sia dell'identità sociale del volontario, in relazione ai principi normativi e ai progetti da realizzare (formazione iniziale). Per questa fase sono previsti i seguenti 11 moduli formativi: 1. L’identità del gruppo in formazione; 2. Dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale; 3. Il dovere di difesa della Patria; 4. La difesa civile non armata e nonviolenta; 5. La protezione civile; 6. La solidarietà e le forme di cittadinanza; 7. Servizio Civile Nazionale, associazionismo e volontariato; 8. La normativa vigente e la Carta di impegno etico; 9. Diritti e doveri del volontario del Servizio Civile; 10. Storia, mission, organizzazione, ruoli, modelli di intervento dell’AVIS; 11. Il lavoro per progetti. Per la descrizione articolata dei contenuti dei moduli formativi si fa riferimento alle “Linee guida della formazione” allegate. 34) Durata: La formazione generale avrà una durata di 42 ore. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: La formazione sarà svolta presso locali a disposizione dell’Ente. 36) Modalità di attuazione: La formazione specifica è effettuata in proprio, con il ricorso a personale e/o volontari dell’ente in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche, come evidenziato nei punti successivi. All’interno delle lezioni in ambito sanitario prenderanno parte, affiancando i formatori specifici, anche esperti qualificati. Si ricorda inoltre che l’Operatore Locale di Progetto rappresenta il “maestro” durante tutta l’attività di servizio, e che il lavoro di formazione specifica sarà da lui /lei completato nel seguire le attività dei volontari conducendoli alla loro autonomia. 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Giuseppe Muto nato a Lago (Cs) il 04.06.1953; Giovanni Torcasio nato a Catanzaro il 06.11.1979; Rita Anna Paola Careddu nata a Sassari (SS) il 07/08/1957 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: Nel rimandare ai curricula allegati, si precisa che volta per volta e in base alle tematiche da affrontare potranno essere utilizzati altri esperti delle discipline quali, a titolo indicativo, i medici in servizio presso i SIT della Regione Calabria, dirigenti associativi di esperienza per la trattazione delle tematiche associative e di gestione delle sedi. Giuseppe Muto, Educatore presso Liceo Classico. In AVIS dal 1974 con vari ruoli istituzionali, attualmente Presidente dell’AVIS Comunale di Lago (CS). Nel 2006 ha frequentato il corso di formazione per formatori di enti di servizio civile dell’ UNSC a Roma Giovanni Torcasio, laureato in Biotecnologie (Genetica, biologia molecolare, biochimica clinica, microbiologia, patologia-fisiologia-farmacologia generale umana e veterinaria, attività di laboratorio) – 2004 - e laurea specialistica in Biotecnologie mediche, farmaceutiche, veterinarie – 2008 – ha al suo attivo collaborazioni con l’Università degli Studi “Magna Grecia” di Catanzaro quale Manager didattico e Master gestione della ricerca clinica Dott. Rita Anna Paola Careddu, Laureata in Medicina e Chirurgia Specialista in Cardiochirurgia. Dirigente Medico 118 Genova Soccorso. Formatore del sistema 118 ha al suo attivo numerosi corsi di formazione per Volontari delle Pubbliche Assistenze e Croce Rossa. Presidente AVIS Regionale Liguria. Dal 2006 formatore accreditato UNSC 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: I volontari parteciperanno ai moduli di formazione che si terranno presso i locali a disposizione dell’Ente. La durata delle lezioni o dell’attività di laboratorio, a seconda del tema trattato, varierà da un minimo di 3 ore ad un massimo di 8 ore giornaliere. I moduli saranno tenuti dai diversi formatori indicati, alcuni in forma di lezioni d’aula altri in forma di laboratorio e/o simulazioni di intervento. Si utilizzeranno pc, videoproiettori e verranno distribuite dispense su alcune delle materie trattate. Sono previste visite presso Centri di Raccolta Sangue di eccellenza gestiti da AVIS. L’attività verrà svolta secondo il seguente schema di massima: Lezioni frontali per almeno il 50% del monte ore. In particolare verrà utilizzato il metodo frontale per i seguenti moduli formativi specifici: Formazione relativa alle attività specifiche della singola sede di attuazione Formazione specifica collettiva sui temi della gestione amministrativa e pratica delle sezioni AVIS, ivi compresa la gestione del software applicativo Formazione specifica collettiva sui temi sanitari relativi alla donazione di sangue Formazione specifica collettiva sui temi giuridici relativi alla donazione di sangue Formazione specifica collettiva sull’utilizzo dei programmi informatici e sulla gestione dei siti internet Dinamiche non formali per la restante parte e comunque almeno il 20% del monte ore complessivo, con particolare prevalenza assegnata alle tecniche di partecipazione attiva attraverso l’utilizzo di: laboratori; testimonianze; brainstorming; giochi di ruolo; discussioni aperte; momenti di autovalutazione; simulazioni; problem solving; seminari telematici Tali dinamiche saranno utilizzate soprattutto nel corso della formazione collettiva con lo scopo di rendere più gruppo l’intero team di volontari a disposizione dell’AVIS della Regione Liguria. Per ogni modulo è prevista un medesimo schema formativo che prevede tre fasi di lavoro consequenziali: I formatori si avvarranno anche dell’affiancamento di esperti dei diversi settori, individuando specialisti con esperienza pluriennale per i diversi contenuti del programma di formazione. Nominativi e curricula vitae degli esperti saranno indicati e allegati al registro della Formazione, e saranno disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. All’interno delle lezioni in ambito sanitario prenderanno parte, affiancando i formatori specifici, anche esperti qualificati. 40) Contenuti della formazione: 1. L’associazionismo italiano donatori di sangue: cenni storici, normativa vigente, sistema valoriale, rapporti con enti pubblici e privati – ore 4 Giuseppe Muto L’argomento sarà sviluppato con una lezione d’aula con l’ausilio di strumenti multimediali quali computer e videoproiettore. AVIS è una associazione di associazioni ogni struttura è autonoma ed ha un proprio statuto, quindi verranno illustrati gli statuti dei vari livelli associativi ed il regolamento di AVIS Nazionale. Gli statuti si differenziano secondo i livelli associativi perché ogni livello svolge un ruolo precipuo ed ha propri ed i compiti e le competenze. Verranno inoltre illustrate la differenza ed il percorso per l’approvazione degli statuti da parte delle strutture che hanno ottenuto il riconoscimento giuridico, quelle iscritti ai registri del volontariato e le strutture non iscritte. Verranno trattati temi quali: costituzione scopi sociali – attività – soci - modalità di partecipazione alla vita sociale - organil’assemblea dei soci – competenze degli organi associativi – esercizio finanziario e patrimonio. 2. Il sistema trasfusionale in Italia: Legislazione e normative di settore, rapporti tra associazioni di volontariato e Servizio Sanitario Nazionale – 3 ore. Giovanni Torcasio L’argomento sarà sviluppato con una lezione con l’ausilio di strumenti multimediali quali computer e videoproiettore; verranno distribuite dispense sulle principali Leggi e normative di settore e report sull’attività delle strutture trasfusionali di competenza. Verrà inoltre affrontata tutta la parte riguardante i rapporti tra le associazioni di volontariato ed il servizio sanitario nazionale, quindi tutto ciò che concerne il sistema convenzionale a partire dalla Convenzione tipo Regionale alle convenzioni stipulate dalle singole associazioni con le ASL. 3. Lo statuto e il regolamento delle AVIS – 3 ore. Rita Anna Paola Careddu L’argomento sarà sviluppato con una lezione d’aula con l’ausilio di strumenti multimediali quali computer e videoproiettore. AVIS è una associazione di associazioni ogni struttura è autonoma ed ha un proprio statuto, quindi verranno illustrati gli statuti dei vari livelli associativi ed il regolamento di AVIS Nazionale. Gli statuti si differenziano secondo i livelli associativi perché ogni livello svolge un ruolo precipuo ed ha propri ed i compiti e le competenze. Verranno inoltre illustrate la differenza ed il percorso per l’approvazione degli statuti da parte delle strutture che hanno ottenuto il riconoscimento giuridico, quelle iscritti ai registri del volontariato e le strutture non iscritte. Verranno trattati temi quali: costituzione – scopi sociali – attività – soci – modalità di partecipazione alla vita sociale – organi – l’assemblea dei soci – competenze degli organi associativi – esercizio finanziario e patrimonio. 4. L’attività sul territorio (promozione, informazione…) – 3 ore. Giuseppe Muto L’argomento sarà sviluppato con una lezione d’aula con l’ausilio di strumenti multimediali quali computer e videoproiettore, lavagna a fogli mobili. In considerazione del fatto che uno degli obiettivi del progetto è quello di incrementare l’adesione dei giovani all’AVIS verrà svolta una mappatura del territorio per individuare i punti di aggregazione giovanile. Verrà chiesto ai volontari di visionare e giudicare il materiale promozionale già prodotto dall’associazione ed eventualmente modificarlo tenendo conto del target. Verranno analizzate le possibili situazioni, positive e negative, nelle quali i volontari potrebbero incappare durante la gestione di un info-point. Verranno anche analizzati il materiale e le attrezzature disponibili per la realizzazione dell’info-point. Verranno date tutte le informazioni necessarie per mettere in condizione i volontari di fornire risposte le più corrette ed esaustive possibili alle informazioni che i cittadini loro porranno. Verrà richiesto ai volontari di provare a realizzare dei pannelli sulle attività associative, sui dati statistici e quant’altro possa essere utile a fornire informazioni tramite illustrazioni. Al termine verrà svolta una simulazione dove un gruppo di volontari assumerà il ruolo di promotori gli altri quello di cittadini che pongono domande, richieste di chiarimenti o informazioni; successivamente i due gruppi si invertono i ruoli. 5. Principi di base della comunicazione – 3 ore. Giuseppe Muto Lezione frontale in aula durante la quale si affronteranno i seguenti temi: • Conoscere il mondo dell’informazione • I rapporti con i rappresentanti dell’informazione • Rapporti con la stampa senza violare le norme deontologiche di AVIS • Come si confeziona una notizia • • • • Come si scrive un articolo I tempi delle interviste televisive. Come ci si comporta in una conferenza stampa e/o in una intervista Cartella stampa, come si costruisce e cosa occorre evidenziare Al termine dell’esposizione degli argomenti succitati ai giovani volontari, dato un argomento, verrà chiesto di elaborare un comunicato stampa. 6. Gestione del tempo / gestione dei progetti – 4 ore. Giuseppe Muto La gestione del tempo: al termine del percorso formativo i partecipanti saranno in grado di: Acquisire modalità di gestione del proprio tempo; Riconoscere priorità ed urgenze nello svolgimento delle proprie attività; Gestire lo stress; Utilizzare strumenti efficaci di gestione del tempo. Contenuti didattici: • La classificazione del tempo • Gestione passiva e gestione attiva del tempo • Concetti di efficacia e di efficienza • La pianificazione in funzione degli obiettivi • Organizzazione della propria scrivania fisica e/o virtuale • L’uso dell’agenda • Softwares per la gestione del tempo 7. Cenni sul Marketing sociale – 3 ore Giuseppe Muto Al termine del percorso formativo i partecipanti saranno in grado di: Individuare logiche di mercato e strategie di vendita Distinguere i codici della comunicazione verbale e quelli della comunicazione non verbale; Distinguere differenti messaggi pubblicitari Distinguere il marketing sociale dal marketing commerciale Illustrare il concetto di responsabilità sociale Progettare una strategia di marketing sociale e promozione della salute. Contenuti didattici: • Il mercato • L’individuazione del target • La definizione della strategia • La costruzione dell’offerta • Metodi e strumenti di comunicazione • La relazione con il cliente • Il fund raising • Metodologie didattiche • Lezione frontale in aula • Analisi di casi • Elaborazione di un project work 8. Welfare e territorio: normativa, assetti organizzativi e strumenti operativi per i servizi sociali e sociosanitari in Liguria - 3 ore. Giuseppe Muto Al termine del percorso formativo i partecipanti saranno in grado di: − Conoscere le principali fonti normative e a livello nazionale e regionale che regolano il sistema dei servizi sociali e sociosanitari − Illustrare il concetto di integrazione sociosanitaria − Illustrare il concetto di sussidiarietà − Distinguere livelli partecipativi al governo del welfare locale − Elencare gli elementi costitutivi della pianificazione sociosanitaria territoriale − Elencare gli elementi costitutivi di una carta dei servizi Contenuti didattici: • La legge n. 328/2000 • La trasversalità delle politiche sociali • Government e governance • Il ruolo del Terzo settore e la sussidiarietà • L’economia sociale • Processi partecipativi • Gli assetti organizzativi del sistema ligure • L’integrazione sociosanitaria • Il Piano sociale integrato regionale • Gli obiettivi e la pianificazione distrettuale • La Carta dei Servizi sociali 9. Informazione e educazione sanitaria. - 3 ore. Rita Anna Paola Careddu Gli incontri vertono sui principali argomenti di igiene dello stile di vita per mettere in luce l’habitus comportamentale da ricercare e da perseguire non solo per il benessere individuale ma anche per la donazione di sangue. 10. Nozioni di primo Soccorso - 8 ore. Giuseppe Muto Le lezioni e le esercitazioni servono a dare una preparazione di base al personale operante nelle unità di raccolta periferiche gestite dalle associazioni di donatori per fronteggiare le situazioni di emergenza che, seppur molto raramente, possono verificarsi. 11.Norme di sicurezza antincendio – 4 ore. Dlgs 626/94 e D.M. 10/03/98 norme Rita Anna Paola Careddu Tale corso si sviluppa sulle tracce del dpr 10 marzo 1998 n°37, per la formazione adeguata degli addetti alla lotta antincendio,alla evacuazione e alle emergenze. Verrà esplicata la normativa del nuovo testo unico n°81/08 integrato dal Dlgs106/2009 nei ruoli dei soggetti incaricati all' attuazione dell'articolato della legge. Verrà attuato il piano di emergenza presentato dal RSPP ed eseguita una esercitazione con estintore portatile in un anfratto del cortile della sede AVIS. 12. La tutela ed il trattamento dei dati: Legge 31/12/1996, n. 675 tutela della privacy, successive integrazioni e modifiche – 3 ore. Giuseppe Muto Lezione frontale d’aula che ha lo scopo di fornire ai volontari tutte le informazioni necessarie a gestire le banche dati associative che tra l’altro contengono dati sensibili. L’argomento sarà sviluppato con l’ausilio di strumenti multimediali quali computer e videoproiettore, lavagna a fogli mobili, blocchi notes, penne, pennarelli, ecc. I principali argomenti che verranno affrontati saranno: • L’evoluzione della normativa, • La normativa vigente – codice di protezione dei dati personali, • Le finalità della normativa, • Le banche dati sia informatiche che cartacee. • Dati personali e dati sensibili, • Le figure previste: • Il titolare del trattamento dei dati, • Il responsabile del trattamento dei dati, • Gli incaricati del trattamento dei dati. • Comunicazione e diffusione dei dati personali e dati sensibili, • Misure minime di sicurezza, • Le procedure di AVIS in tema di privacy 13. Laboratorio: organizzare e gestire una raccolta di sangue – 10 ore. Giovanni Torcasio L’attività viene svolta in tre fasi. La prima e una fase teorica di istruzione e informazione dei volontari dove, attraverso presentazione in power point e materiale informativo, vengono presentate e spiegate tutte le modalità e tecniche adottate per organizzare una raccolta sangue. La seconda è una fase pratica in cui i volontari sono chiamati a mettere in atto parte delle conoscenze e informazioni (formazione teorica) precedentemente acquisite per la pianificazione della raccolta sangue, con particolare riferimento alla ricerca dei donatori idonei alla donazione sangue attraverso il sistema informatico associativo e alla promozione della giornata di raccolta attraverso mezzi di informazione e volantinaggio. La terza fase, quella conclusiva, riguarda tutte le azioni che i volontari sono chiamati ad intraprendere, sempre secondo le informazioni (formazione teorica) in precedenza acquisite, per la buona riuscita della giornata di raccolta. Questa è una fase prettamente tecnica che inizia con la preparazione delle attrezzature/automezzi e di tutti gli altri materiali necessari alla raccolta sangue e continua dall’accoglienza dei donatori, alla partecipazione / collaborazione nella gestione “burocratica” della donazione (consegna questionari, preparazione sacche, collaborazione nell’utilizzo programma gestionale Eliot, aggiornamento anagrafiche donatori/donazioni) sino alla consegna delle sacche raccolte presso il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale della 5 ASL Spezzino. 14. Laboratorio: come organizzare e gestire una manifestazione promozionale - 4 ore. - Giovanni Torcasio L’argomento sarà sviluppato con una lezione d’aula con l’ausilio di strumenti multimediali quali computer e videoproiettore, lavagna a fogli mobili, blocchi notes, penne, pennarelli, fotocamera, cinepresa, ecc. Inizialmente verranno illustrate le manifestazioni già poste in essere dall’associazione analizzando le varie fasi progettuali. Ideazione dell’iniziativa, analisi di fattibilità, materiali e attrezzature occorrenti, personale necessario alla sua gestione, analisi del budget, individuazione del responsabile del progetto, assegnazione dei vari compiti “chi fa che cosa”. Le richieste autorizzative necessarie a seconda del tipo di iniziativa che si intende realizzare, analisi e ricerca di terzi da coinvolgere sia con intervento gratuito e/o dietro compenso (ad es. un gruppo musicale) per la buona riuscita della manifestazione. Gli strumenti più idonei per promuovere l’iniziativa, comunicati stampa, affissione manifesti, spot televisivi e/o radiofonici e quant’altro necessario. Dopo aver illustrato quanto sopra ai volontari verrà richiesto di simulare la progettazione di una iniziativa già consolidata per verificarne le capacità e le attitudini individuali e/o la propensione a svolgere il compito assegnato la capacità di lavorare in gruppo. Verrà chiesto ai volontari di proporre e progettare una nuova iniziativa. Verrà anche insegnato che alla fine di ogni manifestazione deve essere fatta un’ analisi delle eventuali criticità al fine di migliorare gli interventi e soprattutto un’analisi dettagliata di costi e dei benefici sia in termini economici che dei risultati promozionali prefissi, verrà anche evidenziato che per ogni iniziativa sarà opportuno documentare la stessa anche realizzando filmati o fotografie. 15. Laboratorio: software gestionale associativo – 8 ore. Giuseppe Muto L’attività di questo laboratorio riguarda l’utilizzo del software associativo AssoAVIS relativo alla gestione dei donatori e delle donazioni. L’attività sarà svolta in tre fasi: la prima riguarda la presentazione del programma gestionale nel suo insieme con un primo approccio alle parti più importanti e di utilizzo quotidiano. Nella seconda fase saranno analizzate nello specifico le parti in precedenza presentate in modo da rendere i volontari adeguatamente istruiti. Nella terza fase, seguiti da vicino da un incaricato, saranno messe in pratica le informazioni acquisite con esercitazioni sulle varie anagrafiche e database inseriti nel programma gestionale. 16. Laboratorio - gestione di un sito Web – 6 ore. Giuseppe Muto I volontari si trovano in una sala con dei PC sufficienti affinché ad ogni computer non ci siano più di tre persone. Il relatore esporrà ai presenti, grazie anche al supporto di proiezioni audio/video, come gestire il sito web dell’organizzazione. Si precisa che tutti i PC devono essere collegati in rete affinché ogni singolo volontario possa provare a modificare una pagina web. Per la gestione del sito web si utilizza un software di content management per siti web open source GNU GPL denominato Joomla realizzato completamente nel linguaggio PHP e installato sul server dell’associazione. Verranno indicati ai presenti tutti i dati per il login sia per il sito sia per la gestione dell’FTP grazie al quale è possibile caricare sul server ogni tipo di file. Ogni volontario sarà in grado di scrivere un articolo sul sito web, modificare il template, ordinare e modificare il menù, gestire le immagini e organizzare il sito. Si preciserà che è possibile modificare un articolo anche inserendo il codice HTML qualora fosse complicato gestire un contenuto con Joomla. Il relatore sarà disponibile per ogni domanda e chiarimento sugli argomenti poco appresi dai presenti. 41) Durata: La formazione specifica avrà una durata di 72 ore. Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Verrà effettuato un monitoraggio interno periodico relativo all’andamento del percorso formativo, all’apprendimento di conoscenze e competenze specifiche e al gradimento dei giovani. - 1 verifica in ingresso - 1 verifica in uscita Tali verifiche iniziali e finali del piano di formazione (generale e specifica) potranno essere svolte mediante: → la compilazione di un questionario; → la compilazione di una scheda di verifica/test; → la realizzazione di una attività interattiva di lavoro con i volontari, predisposta ad hoc dal formatore sulla base delle specifiche esigenze. Nell’arco dei 12 mesi di realizzazione del progetto, durante lo svolgimento del piano formativo (generale e specifico) verrà periodicamente effettuato un monitoraggio interno all’Associazione e relativo all’andamento complessivo del percorso formativo in cui i volontari saranno chiamati ad esprimere, per iscritto, un proprio giudizio. Al termine di ogni incontro di formazione generale saranno sottoposti ai volontari appositi questionari di valutazione, predisposti da AVIS Nazionale e finalizzati alla rilevazione del gradimento dei volontari per la formazione erogata, all’analisi dei risultati raggiunti, oltre che alla rilevazione di eventuali bisogni formativi non soddisfatti (Cfr. “Agenda Formativa” allegata al progetto e in cui sono descritti nel dettagli tali attività di rilevazione). Per la formazione specifica, le tecniche di monitoraggio, utilizzate per poter seguire dettagliatamente la risposta individuale e complessiva dei volontari alle varie fasi formative, sono varie e diversificate. Si va da questionari strutturati dal formatore specifico individuato nel progetto e che possono essere letti e confrontati in maniera scientificamente rigorosa, a forme libere di documentazione individuale, tese a restituire le impressioni dei singoli e stimolare la condivisione dell’esperienza tra i vari volontari anche mediante anche attività interattive promosse e coordinate dal formatore. Periodicamente, utilizzando i risultati dei questionari somministrati e dei contatti telefonici attivati con i volontari, vengono ridefiniti contenuti e metodologia e organizzati nuovi momenti di formazione laddove sia emersa dai volontari qualche esigenza di approfondimento rispetto ai corsi già realizzati. Il Responsabile legale dell’ente Cav. Rita Dr.ssa Careddu