"Quasi per gioco: aperitivo poetico"
Sabato 5 giugno 2010 ore17
Centro Socio Culturale
Lettura dei lavori inviati, inseguendo le ultime righe
del libro
“Un po' di tutto un pò di niente”
di Alfredo Bettini
Improvvisamente la regia del sole
di Alfredo Bettini
Ha zoccoli pesanti e fa rumore
chi mi cammina dentro
e accompagna i miei pensieri
in questa fredda mattina d’autunno
e un volto
mi stordisce
come fosse un rombo d’empietà
un volto
forse l’unico in cui lessi perfidia
un nome
raschiato dai miei ricordi
e tornato qui ora
e non so perché.
Un affanno di tristezza
doloroso, intenso e breve.
Breve perché
improvvisamente
la regia del sole ha calato
sulla luce del mattino
un velo di nebbia
e tutto s’è dissolto:
il nome, il volto, la perfidia,
gli zoccoli pesanti ed il rumore.
Torna la giornata fredda d’autunno
ma chi mi cammina dentro
ha passi d’angelo.
Senza titolo
di Beatrice Angri
Ha zoccoli pesanti chi mi cammina dentro
l'uomo del mio pensiero
che con grandi passi conta la distanza che ci separa
io e te non saremo mai un "noi"
guardo il profilo della tua schiena
mentre ti allontani per andare da lei.
Vorrei tenerti con me, essere io la ragazza dei tuoi sogni.
Senza titolo
di Beatrice Angri
Ha zoccoli pesanti chi mi cammina dentro
la pioggia scandisce questo ritmo, lento e inesorabile
il cuore rallenta nel vedere gli alberi piegati dal vento
cammino da sola in questa notte di tempesta
ma in realtà non lo sono......
un ticchettio di passi mi segue sempre.....
ma non me ne ero mai resa conto.
Ora lo sento, è innegabile...
non sono sola! anche quando intorno a me c'è solo buio
le persone che amo, mi seguono con il pensiero
se solo io lo desideri
rimbombano dentro di me pesanti i miei passi
ma non è più un rumore angosciate, ma è diventata la melodia
che dà ritmo alla mia danza verso i miei sogni.
Senza Titolo
di Monica Busetti
Ha zoccoli pesanti e fa rumore
chi mi cammina dentro.
E' uno spazio troppo angusto
per due battiti di cuore.
Il blu di una moto
riversa in una macchia rossa
con l'urlo di una madre che vi si specchia dentro.
Il marrone fangoso di un fiume nemico
che sporca le immagini dei miei ricordi.
La pioggia scrosciante sul sagrato di una chiesa
che applaude alla mia felicità
danzando con coriandoli bianchi.
E' il vagito di un bimbo prematuro
da cedere ad un ventre artificiale
spingendo una carrozzina vuota.
Immagini, colori e suoni
che impregnano la mia anima
senza abbandonarla mai.
Ferita nell’anima
di Daniele Ardigo
Ha zoccoli pesanti
e fa rumore,
chi mi cammina dentro.
Mi trafigge ogni giorno, sempre nuovo è il dolore,
come se mi lacerasse la pelle e il fuoco da me sprigionasse.
Mi brucia la notte, mi tortura in sogno
e, di nuovo, duole nella mia carne, ad ogni primo albore.
Ti ho tradita:
esistono parole che impugnano spade
e che potrebbero trapassare una persona armata.
Incontrando l’alba in
una giornata autunnale
di G. Fontana
Ha zoccoli pesanti
E fa rumore
Chi mi cammina dentro.
Lascia impronte di pietra
Incede grave, lento…
Così che io senta
Pieno, inesorabile
Lo scorrere del tempo.
Eppur mi appaga l’animo
Che tanto ebbe tormento
E in me, oggi ascolto muoversi,
Lieve e contento, il vento.
Senza titolo
di Antonio Lameri
Ho zoccoli pesanti e fa rumore:
chi mi cammina dentro è una parte ingombrante di me
che si chiama passato.
Pronto in ogni momento a ricordarmi
ciò che ero,
perché è solo ascoltando il rumore del passato
che vivo meglio il presente.
Amore
di Luisa Zuccotti
Amore, amore, amore,
con sti tempi bui fa rima con
orrore.
Fame, guerre, gemiti
e disperazione
ci giungono da ogni nazione.
Mi duole il cuore, il sol pensare,
che in orrore, orrore, orrore
si è tramutata la parola
amore.
Oro
di Marina Fusar Imperatore
Stasera “ha zoccoli pesanti e fa rumore chi mi cammina
dentro” ed è nascosto fra i mille e diversi passi che hanno
dato un senso al mio modo di essere.
Chi mi cammina dentro è l’emozione di un gesto,
è l’eco di una voce.
«A suo marito – mi dice una signora in camice bianco –
questo lo faccia lei ». E io, impaurita, passo la mano come
una carezza intorno a quella lunga cicatrice, in mezzo a un
intreccio di fili, con un farmaco che puzza, ma che farà
bene al suo cuore.
Un gesto che lega un bisogno di affetto e un desiderio di
protezione.
E tanto lega da diventare indimenticabile.
Quella signora ci osserva, e prima di uscire dalla camera:
«Momenti d’oro» ci dice.
Noi lo sentiamo che quello è oro vero. Ed è forse anche per
il valore di questo, come di altri momenti importanti, che
abbiamo la fortuna di saper riconoscere e scegliere ciò che
è prezioso e indistruttibile, quando c’è bisogno di forza, di
sicurezza e di amicizia.
Grande vuoto
di Mario Fraschini
Luci piatte, grandi spazi.
L’ambiente è intriso di personaggi che hanno lasciato qui il loro profumo
interpreti di vicende a volte non capite.
Qua e là scorgo i resti di scenografie: una seggiola,
un drappo rosso, alcuni ceri,ombre inquietanti di rami secchi.
Volto le spalle e scorgo poltrone nell’ombra e
mi sento osservato da tanti occhi.
Cammino su e giù in questo vuoto, guardo in alto e
scorgo solo riflettori spenti…
All’improvviso si accendono le luci, il palcoscenico si anima e comincia a vivere
una nuova storia, un'altra commedia: quella della mia vita.
Senza titolo
di Mario Garassino
Ha zoccoli pesanti
e fa rumore
chi ci cammina dentro,
chi non mi interessa conoscere
e del quale non so che farmene.
Io, che vivo indipendente,
che non accetto cosa rappresenta,
che non credo nella sua esistenza.
Lui, che ha creato un mondo di favole,
che lo ha dato a mala gestione,
a prepotenti e presuntuosi
senza amore e senza scrupoli.
Lui, che dell’amore ha fatto
la sua unica vera proposta.
E’ lui che mi cammina dentro.
Come fare per potersene liberare?
Contrastandolo continuamente,
ricercando la verità che c’è in me,
dando ad essa la dignità che merita,
senza paura del raffronto costante.
Verità mia contro quella rivelata.
Viver umano senza ricerca del divino.
Senza tregua
di Paola Ranalletti
Lo sguardo esplora, la mente riflette
La domanda emerge da sola, sempre.
Stanchezza e tregua inesistente
Poi lenta l’immagine si compone,
la risposta appare chiara
ed il cuore, per un istante, può fermarsi a
contemplare
attimi di incantato riposo prima che lo
sguardo
oltre la siepe
Torni ad interrogarmi.
Quanto galoppa questa mia insaziabile
curiosità!
Senza titolo
di Raffaella Lusvardi
Ha zoccoli pesanti e fa rumore chi mi cammina dentro …
Mi fa domande senza confini, a cui, talvolta,
so opporre solo i miei limiti,
mi fa domande antiche, a cui la risposta è il capo di un gomitolo
azzurro, nascosto nel cassetto della mia infanzia,
che vorrei tenesse tra le sue dita
e srotolasse piano piano negli anni,
mi fa domande e domande a cui, talvolta, sento che non è
importante rispondere, ma di più ascoltare, volgere la mente e il
viso verso quel viso, accorgersi di come i suoi occhi sono ormai
capaci di incontrare i miei, fissarlo, e così amarlo.
“Guardami”.
E nella muta domanda di mio figlio, e nello sguardo concesso, c’è
ogni risposta senza confini.
Riparo
di Paola Rapuzzi
Ci vuole,
talvolta,
un momento di silenzio
dietro una tendina leggera con merletto,
in trasparenza un geranio sul terrazzo,
mentre fuori … qualsiasi cosa capita.
Nonna
di Maria Luisa Rapuzzi
La sera arriva sempre inesorabile e il vento della notte mi porta lontano,
scompiglia i ricordi e confonde le idee. Ero seduta sul divano di cucina con i
lacrimoni che mi scendevano, e tu eri seduta all'atro capo e allungavi una mano
per una carezza di conforto, ma io non la volevo e così respingevo la parte più
dolce della mia infanzia. Era facile allontanarti, ora che eri più debole, ora che il
tuo corpo già tanto esile si stava esaurendo. Poi arrivò la sera della tua vita, fuori
il freddo avvolgeva ogni cosa, ma in casa no, le tue preghiere sommesse mi
scaldavano il cuore, poi ore di silenzio, e la notte un vento improvviso ha portato
la tua anima altrove. Un vento che durò tutta la notte. Tu non c'eri più quando
tornavo a casa da scuola. Il tuo posto sul divano, vuoto. Io ti avevo respinta e ora
cercavo invano quella carezza.... Ma per fortuna la mattina, dopo il vento, il cielo
è più limpido, tutto è più chiaro, si possono vedere le montagne, possono
ricomporsi i ricordi. Ero piccola e correvo sotto la tua protezione cullata dalla
filastrocca che mi cantavi. Mi affido ancora a te, e a volte una brezza leggera mi
riporta la tua carezza.
Rigenera
di Paola Rapuzzi
Ci vuole,
ogni giorno,
un momento di silenzio:
intenso,
dove tutto quello che fuori capita
converge,
operoso,
ordinatore,
calmo,
accogliente,
carico
e di dolore e pena,
e di speranza e vigore,
per ricominciare,
di nuovo,
fuori.
Cammino
di Dino Cremascoli
Ha zoccoli pesanti
e fa rumore
chi mi cammina dentro …
… trapestio e clangore
Sceglie le facce
della medaglia
corregge e fa
sbagliare
… trapestio e clangore
Crea paure
e fa coraggio
Mi vende le
lacrime
poi le asciuga
Dopo innumerevoli
tragitti danteschi
traghetta nel mio girone dei sogni
lasciando gli zoccoli
a Caronte …
Rumore
di Dino Cremascoli
Ha zoccoli pesanti
e fa rumore
chi mi cammina dentro …
… fuori non si sente –
Neanche chi ti bacia
lo sente,
però gli occhi lo dicono
e chi ti ama lo vede –
Solo lei può
trasformarlo in musica.
Senza titolo
di Fabrizio Magnifico
Ha zoccoli pesanti e fa rumore
Chi mi cammina dentro.
Calpesta l’anima e interrompe il silenzio,
avvolge il dolore, l’odio.
Silenzio che fa rumore e non mi dà pace,
mi toglie il respiro, la vita.
Che cosa ne sai tu,
del silenzio.
La barriera di mille battaglie dell’anima,
muro che non cede al mio assalto,
soldato partito perdente.
Io voglio essere.
Il fuoco che mi brucia l’anima
mi costringe a vivere.
Fiamma che geme e stenta
al gelo della tua voce,
ghiaccio nel tuo sguardo.
Stringo gli occhi, guardo il vento.
Giustificare.
Nascondere le lacrime.
Ma che ne sai tu,
Del silenzio
L’Attesa
di Lorenzo Pavesi
Ti aspettavo
Gabbianella nel vento
Mentre io
Granello di terra
Non ero pronto.
Ti aspettavo
E sei arrivata in un battito d’ali
Con la carezza
Di un sorriso
Senza Titolo
di Mara Bettera
Ha zoccoli pesanti
E fa rumore
Chi mi cammina dentro
Non è un cavallo traditore
Ha argini fangosi
E acqua che scorre piano
Chi mi cammina dentro
Non è un fiume padano
Ha radici profonde
E rami spezzati lentamente
Chi mi cammina dentro non è una pianta decadente
Eppure scalpita, si sporca e rinsecchisce
Ma finalmente ha deciso di tuffarsi…
Chi mi cammina dentro
È la mia coscienza pronta a pentirsi…
La Biblioteca Comunale di Rivolta d’Adda
Assessorato alla Cultura
ringrazia quanti hanno voluto partecipare a
questa inedita iniziativa culturale.
Un momento di condivisione artistica che ci
auguriamo possa continuare e rappresentare
l’inizio di un percorso letterario, sempre più
entusiasmante ed appassionante.
Un ringraziamento particolare ad Alfredo
Bettini perché, con la sua voglia di condividere
frammenti di cultura, ha reso possibile questo
incontro e ha suscitato in ognuno di noi
pensieri, sentimenti ed emozioni…
che fanno rumore.
Biblioteca Comunale di Rivolta d’Adda – Assessorato alla Cultura
05 Giugno 2010
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