DIREZIONE DIDATTICA STATALE di CASELLE TORINESE Via Guibert, 3 – 10072 Caselle Torinese (TO) e Fax: 011/9961339 – 011/9914628 Codice Fiscale n 83003770019 - e-mail [email protected] D.V.R a.s. 2010/2011 ANDERSEN STRADA SALGA DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CASELLE TORINESE Via Guibert 3 - 10072 - Caselle Torinese Tel.: 011 9961339 - Fax n° 011 9914628 Codice Fiscale n° 83003770019 Posta Elettronica: [email protected] Prot. 3451-1/ A 23 Caselle, 29 ottobre 2010 SCUOLA "ANDERSEN" Strada Salga n 3 ATTI ALBO OGGETTO : DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Art. 28 D.Lgs n. 81 del 09/04/2008, PER L'A.S. 2010/2011 EDIFICIO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA STATALE "C. ANDERSEN" DI CASELLE T.SE STRADA SALGA N° 3 (DATI AGGIORNATI AL 29 ottobre 2010) Il presente documento contiene: a) - la RELAZIONE sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro (art.28, comma 2, lett. a del D.L.vo 81/2008); b) - l'INDIVIDUAZIONE delle misure di prevenzione e protezione attuate in conseguenza della valutazione (art. 28, comma 2, lett. b del D.L.vo 81/2008); c) - il PROGRAMMA di attuazione delle misure di prevenzione e protezione (art. 28, comma 2, lett. c del D.L.vo 81/2008). INDICE CAP.1 - Introduzione CAP.2 - Rischi specifici CAP.3 - Relazione (art. 4, p. 2, lett. a) CAP.4 - Individuazione (art. 4, p. 2, lett. b) CAP.5 - Programma (art. 4, p. 2, lett. c) CAP.6 - Conclusioni e sottoscrizione CAP.7 - Elenco degli allegati CAP. 1 - I N T R O D U Z I O N E DATORE DI LAVORO ED UNITA' PRODUTTIVA Il presente documento si riferisce, rispettivamente, al Datore di Lavoro ed alla unità produttiva denominati come segue: DATORE DI LAVORO Ai sensi dell'art.1 del Decreto M.P.I. 21-6-96 n° 292, il datore di lavoro è rappresentato dal Capo dell'Istituzione Scolastica, nella fattispecie dal Dirigente Scolastico Dott.ssa Loredana MEUTI. UNITA' PRODUTTIVA ( ai sensi del D.Lgs. 81/2008 ) Nell'ambito della Direzione Didattica Statale di Caselle (TO), il presente documento si riferisce all'unità produttiva denominata: Scuola Infanzia Statale "C. ANDERSEN", Strada Salga, 3 10072 Caselle (TO). FINI ISTITUZIONALI ED ATTIVITA' DI SUPPORTO I fini istituzionali sono: attività di scuola dell’infanzia, A tali fini istituzionali si aggiungono le necessarie attività di supporto, consistenti in: - attività di pre-scuola e post-scuola con educatori di cooperativa incaricata dal Comune di Caselle; - attività di informazione e di formazione professionale rivolte agli insegnanti ed ai genitori degli alunni; - attività collegate al funzionamento degli Organi Collegiali; - servizio di refezione scolastica per la scuola dell’infanzia, gestito dalla cucina operante presso il complesso scolastico di Viale Bona 33. ORGANIGRAMMA AI FINI DEL D.L.vo 81/2008 Poteri e responsabilità lungo la linea operativa, ai sensi dell'art. 28 del D.L.vo 81/2008: Per l'unità produttiva di cui al presente documento, i poteri e le connesse responsabilità sono distribuiti come segue: : *) Dirigente Scolastico: Dott.ssa Loredana MEUTI *) Collaboratrice vicaria in servizio nel plesso Rodari : Ins Elena Isaia *) Referente del plesso di cui al presente documento: Ins. Maria DORONZO *) Preposti responsabili alle singole attività: tutto il personale docente e non docente in servizio (Allegato n. 1) *) Incaricata per i piani di sicurezza antincendio e per la gestione delle emergenze: Ins.te COLOMBATTO Rosanna CONSULENZA IN STAFF CONCERNENTE LA PREVENZIONE E LA PROTEZIONE - Ai fini del D.L.vo 81/2008, le funzioni di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ai sensi dell’art. 32 comma 8 lett. b del citato D.L.vo 81/2008, per la Direzione Didattica statale di Caselle, sono svolte dal dott. Nicola BARILE, nominato in data 1 settembre 2010. - Gli Addetti alla Sicurezza, designati dal Dirigente Scolastico all'interno dell'unità produttiva di cui al presente Documento, sono coincidenti con la Commissione Sicurezza ovvero NSPP (1) : Scuola Elementare “Collodi” – inss. Peirone, Colombatto, Floris Scuola Elementare “Rodari” - inss. Isaia, Cafà, Zamarian Scuola Materna “Andersen” Plesso Rodari – inss. Filippi, Richiusa Scuola Materna “Andersen” – inss. Doronzo, Ruggiero, Collaboratori DS – inss. Isaia, Floris, Doronzo. Filippi CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI I lavoratori al momento non hanno eletto il loro rappresentante per la sicurezza ( RLS), a seguito del cessato servizio del precedente RLS. LUOGHI DI LAVORO I luoghi nei quali i fini istituzionali sono perseguiti e le attività di supporto sono esercitate risultano essere quelli del plesso scolastico "C. Andersen" sito in Strada Salga, 3 -10072 Caselle T.se (To), di proprietà del Comune di Caselle (To), I rapporti reciproci, i poteri e le connesse responsabilità sui locali, sugli impianti, sulle attrezzature e sulle attività esercitate rispettivamente dall'Ente ospitante "Comune di Caselle" e dalla Direzione Didattica Statale di Caselle risultano puntualmente indicati nell'atto ufficiale di consegna dei locali. Si dà atto, ai sensi della L. 23/96 (art. 3, comma 3), che: - per l'allestimento e per l'impianto di materiale didattico e scientifico che implichi il rispetto delle norme sulla sicurezza e sull'adeguamento degli impianti - il Comune di Caselle, quale ente locale competente, è tenuto a dare alle scuole parere obbligatorio preventivo sull'adeguatezza dei locali ovvero ad assumere formale impegno ad adeguare tali locali contestualmente all'impianto delle attrezzature. e ai sensi dell’Art.18 comma 3 del D.Lgs 81/2008, che: - gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del presente decreto legislativo, la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal presente decreto legislativo, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico. PRESENTAZIONE DELL'UNITA' PRODUTTIVA La Scuola dell’infanzia"Andersen” Strada Salga, 3 Caselle (TO) occupa al suo interno n. 28 dipendenti fra personale docente ed ATA e 4 educatori comunali ed eventuali altri frequentatori (tirocinanti, personale della mensa, utenza esterna…) E' aperta dalle ore 7.30 alle ore 19.00. La scuola è frequentata da 215 bambini di età compresa fra i 3 e gli 6 anni. Di pomeriggio e di sera si affiancano alle attività istituzionali attività di doposcuola comunale . Le attività pomeridiane sono attività didattiche. Le attività serali sono le seguenti: - riunioni del Comitato Genitori, Assemblee dei Genitori e Consiglio di Circolo, nell'aula-riunioni. Per lo svolgimento delle attività istituzionali sono individuabili le seguenti categorie di lavoratore dipendente: - dirigente scolastico - insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria; - collaboratori scolastici. Oltre agli alunni e al personale suddetto nelle strutture scolastiche è anche presente a volte la utenza esterna (genitori, esperti incaricati, fornitori, personale mensa, operai per manutenzione alla struttura) oltre agli animatori comunali per le attività di pre-post-scuola. L'edificio è stato costruito nel 2005. E' in muratura ed è sviluppato in unica struttura a pian terreno. E' composto di: - n° 9 aule per le 9 sezioni dove in 1 di queste vi sono 2 personal computer. Le aule sono tutte dotate di uscita di sicurezza che dà sul giardino della struttura; - n° 1 aula insegnanti utilizzata in prevalenza dai collaboratori scolastici con macchina fotocopiatrice e piccolo archivio per circolari e materiale informativo, 1 fax ed 1 relativo telefono; - n° 1 sala medica con lettino, tavolino, 2 armadi ed 1 frigo; - n°1 laboratorio di psicomotricità ( palestrina) arredata con piccoli attrezzi adeguati ed adibita anche a sala di lettura con piccola biblioteca custodita in un armadio ; - n°1 aula di pittura con lavello e arredi, spesso utilizzata anche come laboratorio di manipolazione dove vi sono 2 personal computer e un armadio con tv, quotidianamente ospita il servizio di pre e post scuola; - n° 3 ripostigli didattici utilizzati anche come ricovero attrezzatura personale ATA per la pulizia e sempre chiusi a chiave; - n° 1 cucina utilizzata dal personale di refezione; - n° 1 locale sussidi didattici, - n° 3 saloni adiacenti ai 3 blocchi di aule che ospitano gli armadietti degli alunni delle rispettive sezioni; - n° 3 sale igieniche con bagnetti e relativi lavelli, dotati di fasciatoio ; - n° 3 piccoli ripostigli all’interno di ogni sala igienica dove sono depositate le apparecchiature video delle sezioni - n° 3 dormitori adiacenti ai saloni; - n° 3 refettori di cui 2 comunicanti dove in uno di questi e’ posto il distributore bevande calde che puo’ essere attivato solo mediante chiavetta; - n 3 bagni con wc, lavello, doccia e relativi n° 3 spogliatoi per personale docente ed ATA, 1 di questi bagni è predisposto per diversamente abili; - n 1 bagno con wc, lavello, doccia e relativo spogliatoi per personale addetto alla refezione; - n° 1 atrio di ingresso e n°1 corridoio che mette in comunicazione i 3 blocchi e che collega le uscite di sicurezza; - cortile interno che si affaccia sul cancello di ingresso; - n° 1 cancello di ingresso: - n° 1 cancello automatizzato ed utilizzato dal personale di refezione; - n°1 cancello posteriore utilizzato dal personale manutenzione e cura del giardino; - Il giardino che circonda tutta la struttura è arredato con 2 spazi adibiti a parco giochi. Ogni locale è provvisto di norme per l'evacuazione rapida in caso di incendio e di planimetria con l'indicazione delle vie di fuga. Il cortile e le tre zone del giardino rappresentano un primo punto di raccolta in caso di incendio interno all'edificio. I servizi igienici non comunicano direttamente con i locali di lavoro. Esiste il servizio mensa scolastica per gli alunni e per il personale. Risulta a disposizione dei lavoratori acqua in quantità sufficiente. SORVEGLIANZA SANITARIA Non sussiste alcun verbale di visita degli ambienti di lavoro, eventualmente effettuata dal Medico competente con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, in quanto non esistono attività comportanti l'obbligo della sorveglianza sanitaria ai sensi del D.L.vo 81/2008. INIZIATIVE DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE SUL D.L.VO 81/2008 Si fa riferimento nel tempo alle iniziative di informazione/formazione organizzate dal Provveditorato agli Studi di Torino in data 26/6/’95 - in collaborazione con la Conferenza dei Direttori, nonché in data 15/01/’96 - in collaborazione con le OO.SS. e alle successive iniziative di conferenze di servizio svoltesi negli anni 1999 e 2000. Ai fini del D.L.vo 626/’94, sono state svolte iniziative di informazione e formazione ai sensi del D.L.vo 626/’94, rivolte a tutto il personale docente e non docente dell'unità produttiva cui si riferisce il presente documento: incontri di aggiornamento avvenuti in data: 8 gennaio 1997, 15 gennaio 1997 e 6 marzo 1997; visione del CD-ROM del M.P.I; incontri svoltisi distintamente per il personale docente e ATA nel corso dell’anno 2001 nell’ambito della convenzione di consulenza stipulata con l’Università agli Studi di Torino, Servizio di Prevenzione e Protezione (rif. Dott. Enrico Pastore). Frequenza a corsi tenuti della CRI sul primo soccorso; corsi sulla sicurezza a Lanzo ( ins. Zamarian e M. De Carlo nell’anno 2007) ; Corso antincendio (De Carlo M,Chirico, Bianco anno 2007); Corso Antincendio anno 2009 (elenco partecipanti allegato); Corso di Pronto Soccorso anni 2008 – 2009 (elenco partecipanti allegato); Corso formazione/informazione a tutto il personale della scuola, tenuto da RSPP Prof. Barile a marzo 2009. Al personale nuovo assunto si prevede di fornire il materiale relativo alla sicurezza sul luogo di lavoro. A tutto il personale è stato fornito un fascicolo illustrante l’uso degli estintori. Sono stati diffusi a tutti gli interessati gli Opuscoli di Informazione prodotti dall’RSPP che sono allegati agli atti e di cui è conservata la relativa ricevuta di consegna (rif. Fogli firme). NORME DI LAVORO SICURO E SCHEDE DI SICUREZZA Sono state predisposte alcune norme interne di lavoro sicuro. Le schede di sicurezza in 16 punti delle materie prime, conformi al D.M. (Sanità) del 28/01/1992, sono archiviate, a cura della Direzione, in Segreteria e in copia diramate al personale interessato. CONTRATTI D'APPALTO E CONTRATTI D'OPERA Gli appalti in corso relativi ai servizi di scuolabus, refezione scolastica e pre-post-scuola sono gestiti dal Comune di Caselle il quale ha provveduto alla redazione del DUVRI, secondo l’Art. 26 comma 3 del D.Lgs 81/2008, allegato al presente documento (all. n. 9). REGISTRO DEGLI INFORTUNI Il registro degli infortuni riporta l'esame : - degli incidenti - non infortunio - degli infortuni con inabilità temporanea inferiore a 3 giorni - degli infortuni registrati sul registro infortuni, per inabilità superiore ai 3 giorni. L’ esame effettuato, sugli eventi accaduti negli ultimi tre anni, ha messo in evidenza quanto indicato: - PROBLEMI EMERGENTI: emergono come cause di infortuni le cadute in piano e sulle scale, nonché‚ in cortile durante gli intervalli ed in palestra durante le attività di educazione motoria, per lo più dovute a movimenti maldestri o a giochi con la palla, che causano in genere rotture ai denti incisivi, agli occhiali, contusioni, distorsioni o fratture di gravità diverse. E' comunque presidiata la sicurezza in tutti i suoi aspetti, a partire dalla vigilanza degli alunni, onde evitare pericoli. La scuola rappresenta un luogo abbastanza sicuro, in cui si possono però verificare anche gli incidenti più improbabili per il numero di persone che ospita al suo interno e per l'età degli alunni. I dati statistici nazionali dimostrano che ogni 330 casi di incidenti di lavoro: - 300 non danno luogo ad infortuni, sono cioè mancati infortuni; - 27 provocano infortuni lievi che comportano soltanto la medicazione; - 3 danno luogo ad infortuni di una certa gravità che comporta l'assenza dal lavoro. Esiste solo un sistema valido per controllare il fenomeno: quello che inizia dallo studio della base del problema e cioè dei 300 incidenti o "infortuni mancati". Infatti, se riusciamo a diminuire gli incidenti, in proporzione diminuiranno gli infortuni. Il monitoraggio degli infortuni accaduti agli alunni e al personale, nel corso degli ultimi anni, porta a confermare sostanzialmente il quadro statistico nazionale, con le specificità di piccoli infortuni accaduti soprattutto in palestra o in cortile, durante quindi attività motorie o ricreative. Un semplice ragionamento porta a considerare il motivo per cui avvengono gli infortuni. Perché accada l'evento lesivo, è necessaria una serie di elementi concatenati: - cause da fattori personali - azioni pericolose - condizioni tecniche di pericolo - incidente - infortunio. L'uomo può avere problemi familiari che lo fanno diventare pensieroso, disattento, nervoso, arrabbiato, questi sono "fattori personali"; egli può compiere atti non sicuri, come non usare i mezzi protettivi o compiere azioni pericolose per sé e per gli altri. L'altro problema è costituito dall'ambiente in cui l'uomo opera, e nell'ambiente vi sono molte condizioni tecniche di pericolo. Le cause di infortunio sopra descritte possono provocare un incidente; se vogliamo evitare gli infortuni dobbiamo prendere provvedimenti che limitino ed evitino incidenti. La realizzazione di una attività di questo tipo presuppone esperienza e preparazione nel campo della conoscenza delle cause di infortunio. Questa conoscenza possiamo ottenerla con l'esperienza fatta con la determinazione delle cause d'infortunio. Quando si verifica un evento lesivo (infortunio) è necessario descrivere la dinamica dell'infortunio, le cause che lo hanno prodotto e quindi prendere provvedimenti per evitare che il caso si ripeta. Il lavoro tendente a migliorare la sicurezza e quindi volto a ridurre le possibilità di infortunio potrà avere esito positivo perché: - si conosceranno le esatte cause per le quali avvengono gli infortuni; - verranno date esatte informazioni a chi segue il servizio di sicurezza, che le userà per promuovere interventi più complessi allo scopo di eliminare i rischi. CAP. 2 RISCHI SPECIFICI 2.1. CALCOLO DEL RISCHIO Quantificazione dei rischi (stima dell’entità dell’esposizione e della gravità degli effetti) La quantificazione del rischio deriva dalla possibilità di definire il rischio come prodotto della Probabilità (P) di accadimento per la gravità del Danno (D) atteso: R=PxD La definizione della scala di Probabilità fa riferimento principalmente all’esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la probabilità che si verifichi l’evento indesiderato, tenuto conto della frequenza e della durata delle operazioni/lavorazioni che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori: Valore Livello probabilità 3 molto probabile 2 probabile 1 poco probabile Definizioni/Criteri Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata e il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori. Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa Scuola o in Istituzioni simili. Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore. La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico e diretto. E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno. Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe sorpresa. La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi. Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi o addirittura nessun episodio. Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa e incredulità. Tale giudizio può essere misurato in modo indiretto attraverso il livello di sorpresa che l’evento provocherebbe, secondo una interessante prassi interpretativa in uso nei paesi anglosassoni. La definizione della scala di gravità del danno fa riferimento principalmente alla reversibilità o meno del danno: Valore Livello gravità danno 3 grave 2 medio 1 lieve Definizioni/Criteri Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità totale o addirittura letale. Esposizione cronica con effetti totalmente o parzialmente irreversibili e invalidanti. Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile. Esposizione cronica con effetti reversibili. Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile. Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili. L’incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, va considerato come priorità nella programmazione delle misure di prevenzione. N.B.: Deve essere preso in considerazione il danno più grave che può essere associato al rischio in esame: a tal fine non può essere utilizzato il solo dato statistico aziendale che mostra un basso numero di incidenti di quel tipo: di per sè tale dato non autorizza ad adottare misure di sicurezza meno restrittive. Definiti la Probabilità (P) e la gravità del Danno (D), il rischio (R) viene calcolato con la formula R = P x D e si può raffigurare in una rappresentazione a matrice, avente in ascisse la gravità del Danno ed in ordinate la Probabilità del suo verificarsi. PROBA BILITA’ 3 3 6 9 2 2 4 6 1 1 2 3 1 2 3 DANNO In tale matrice i rischi maggiori occupano le caselle in alto a destra, quelli minori le posizioni in basso a sinistra, con tutta la serie di disposizioni intermedie. Una tale rappresentazione è un importante punto di partenza per la definizione delle priorità e la programmazione temporale degli interventi di prevenzione e protezione da adottare. La valutazione numerica e cromatica del livello di rischio permette di identificare la priorità degli interventi da effettuare, ad es.: R6 Azioni correttive immediate 3R4 Azioni correttive da programmare con urgenza 1R2 Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve-medio termine 2.2. ANALISI DEL RISCHIO La presente analisi del rischio ha come obiettivo principale quello di fornire una rappresentazione formale della possibilità di danno all'interno della scuola. Oltre ai rischi interni dell'edificio hanno rilevanza anche i rischi derivanti da fattori esterni. Nel primo corso di formazione per Capi di Istituto sulla protezione civile, organizzato dagli enti preposti, che ebbe luogo a Torino dal 25/2/’93 al 6/5/’93 venne elaborata una mappa di rischio per il territorio di Ciriè - Caselle che comprendeva i seguenti fattori esterni: -INCENDI -MANCANZA DI SPAZI SICURI ESTERNI AGLI EDIFICI E RISCHIO AUTO -INDUSTRIA A RISCHIO (NUBI TOSSICHE ETC.) -RISCHIO NUCLEARE (CENTRALE FRANCESE) -ALLAGAMENTI -CROLLI -CADUTE DI AEREO -RUMORI D'AEREO METODOLOGIA Fattori di RISCHIO Classificazione e definizione dei rischi lavorativi presenti negli ambienti di lavoro, in conseguenza dello svolgimento delle attività lavorative, possono essere divisi in tre grandi categorie: Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a: (rischi di tipo cosiddetto trasversale) Organizzazione del lavoro Fattori psicologici Fattori ergonomici Condizioni di lavoro difficili Rischi per la salute dovuti a: (rischi di natura igienico ambientale) Agenti chimici Agenti fisici Agenti biologici Rischi per la sicurezza dovuti a : (rischi di natura infortunistica) Strutture Macchine Impianti elettrici Sostanze pericolose Incendio - Esplosioni La metodologia seguita nell’analisi dei fattori di rischio ha tenuto conto del contenuto specifico del D. Lgs. 81/2008. L’analisi è stata effettuata utilizzando elenchi già esistenti adattati alle realtà scolastiche, elencando i fattori di rischio di competenza degli Istituti scolastici. Non sono stati elencati i fattori di rischio di stretta competenza degli Enti proprietari degli edifici scolastici. I fattori di rischio sopra riportati sono contenuti, nell’elenco seguente, in un ordinamento di tipologie organizzative e di lavoro più utile alle procedure di valutazione dei rischi. Ciascuno dei punti dell’elenco sarà oggetto di una lista di controllo (check-list) che farà da guida alle persone incaricate della valutazione. 2.3. RISCHI GENERALI COMUNI A TUTTI GLI AMBIENTI La valutazione dei seguenti rischi è stata effettuata con riferimento al Decreto Legislativo 81/2008, prendendo in esame le disposizioni sui diversi fattori di rischio e la normativa antincendio. 2.3.1. INCENDIO Rappresenta uno dei fattori di rischio per cattivo funzionamento o scoppio della centrale termica, per l'accensione di materiale infiammabile o per cattivo funzionamento degli impianti elettrici o delle macchine elettriche ed elettroniche. Questo Rischio è tenuto sotto controllo dalle Verifiche Periodiche e dalla Manutenzione effettuata dal Comune di Caselle sia per stipula degli Appalti del Comune sia per le richieste di manutenzione effettuate dalla scuola stessa. 2.3.2. RUMORE Esso non costituisce una fonte di rischio ambientale, ai sensi del Decreto Legislativo 81/2008, perché all'interno dell'edificio non vi sono impianti o macchine che possono produrre livelli equivalenti di rumorosità superiori a 80 dB (A). 2.3.3. CADUTA DI PESI SULLE ESTREMITA' INFERIORI E' un rischio che interessa in via generale tutti gli operatori che trasportano piccoli o medi pesi. Non vi sono all'interno della scuola operazioni che comportino spostamenti di pesi significativi, salvo circostanze particolari eccezionali. 2.3.4. URTI DOVUTI ALLO SPOSTAMENTO DI ARMADI E SEDIE E' un rischio che interessa tutti i collaboratori scolastici e talvolta gli insegnanti e gli alunni in occasione di spostamento di banchi e/o sedie nell'aula per specifiche attività didattiche. Questo rischio è anch’esso tenuto sotto controllo con il continuo richiamo alla attenzione ed alla corretta procedura di movimentazione. 2.3.5. OSTRUZIONE DELLE VIE DI PASSAGGIO E DELLE USCITE E' un rischio che interessa tutti i dipendenti soprattutto come eventuale impedimento per l'evacuazione in caso di incendio o di emergenza. La Commissione Sicurezza ed il personale tutto della scuola si occupa di verificare continuamente che le Uscite di Sicurezza siano tenute sgombre da qualunque materiale che ne possa ridurre la praticabilità o ne possa causare la ostruzione 2.3.6. MANCATA PULIZIA E DISORDINE La mancata pulizia può produrre accumulo di polveri che, una volta inalate, possono risultare dannose. Anche il disordine è causa di rischio perché comporta disguidi nelle procedure di sicurezza e nei tempi di esecuzione dei lavori. In tutta la scuola vengono svolte con cura e periodicamente le operazioni di pulizia con procedure consolidate e nel rispetto della corretta prassi igienica 2.3.7. CADUTA OGGETTI, SPORGENZE Se immagazzinati in modo disordinato i materiali possono cadere e arrecare danno a tutti i dipendenti. Causa di rischio sono anche la sporgenza di chiodi o di oggetti, gli angoli vivi dei banchi, dei termosifoni e le sporgenze in genere. Esiste una procedura più volte portata all’attenzione di tutti gli Operatori della scuola che segnala di non accumulare disordinatamente materiali e altro che potrebbe cadere. I continui sopralluoghi sia dell’RSPP che della Commissione Sicurezza della scuola in tutti i Plessi hanno segnalato nel tempo eventuali situazioni di rischio che il servizio manutenzione del Comune di Caselle ha provveduto (o sta provvedendo) ad eliminare. 2.3.8. ACCATASTAMENTO DEL MATERIALE Un accatastamento disordinato di libri, materiale di pulizia, strumenti, apparecchiature e materiale d'archivio può essere causa di gravi incidenti per cadute e arrecare danno a tutto il personale. Si evita l’accatastamento di materiali per impedire la sua caduta e la necessità di riporre - prelevare materiali accatastati di qualunque tipo. 2.3.9. PRESENZA DI OLIO, GRASSO, CERA E ACQUA SUL PAVIMENTO L'eventuale presenza di questi liquidi sul pavimento può provocare cadute e danni alle persone per scivolamento. A questa problematica è posta particolare attenzione ed il personale preposto è informato sulla necessità di eliminare tempestivamente situazioni che possono dar luogo a rischi di scivolamenti e cadute intervenendo con idonei mezzi. 2.3.10. UTENSILI UTILIZZATI PER USI NON IDONEI E' un rischio al quale è esposto tutto il personale. Si è proceduto ad informare tutto il personale sul divieto di impiego di attrezzature non a norma e sull’uso appropriato di eventuali attrezzi. 2.3.11. USO DI SCALE E' un rischio cui è esposto tutto il personale scolastico. Non sono previste operazioni che comportano la necessità di impiego di scale, laddove sia stato necessario, in occasioni specifiche, si è provveduto a dotare il personale di scala che soddisfacesse le Norme UNI relative. Si è informato il personale sul corretto uso ed impiego delle scale attraverso la distribuzione di un Opuscolo formativo - informativo. (rif. Foglio firme allegato a C.I. n. 77 del 3/12/08) 2.3.12. RISCHI ELETTRICI Sono prodotti da corto circuito o da non osservanza delle norme di prudenza o da prese elettriche o prolunghe non a norma. A tal proposito sono affissi all’albo della scuola opuscoli informativi sul rischio elettrico. Il Comune è competente per certificare l’adeguamento degli impianti elettrici alla luce della Legge n° 46/90. Non si rilevano comunque situazioni di rischio tranne quelle legate al normale uso ed impiego di apparecchiature elettriche e dell’impianto elettrico. Allo scopo di eliminare o ridurre il rischio si monitorizza continuamente lo stato di manutenzione dell’impianto elettrico e dei suoi componenti segnalando tempestivamente le situazioni che necessitano di manutenzione. 2.3.13. INALAZIONE DI POLVERI E' un rischio dovuto alle operazioni di pulizia e all'uso del gesso. Determinate procedure, come le operazioni di pulizia, vengono svolte in assenza degli alunni o, se necessario, con l’impiego di stracci umidi ed in modo da non sollevare polvere. Se si rendesse necessario, a seguito di rilevazione di situazioni critiche, al momento non esistenti, non è escluso il ricorso ad aspirapolvere. Per le polveri di gesso non è stato mai segnalata né rilevata la problematica relativa alle polveri di gesso: se si rendesse necessario si metteranno a disposizione lavagne bianche e si impiegheranno pennarelli atossici. 2.4. PROCEDURE DI LAVORO Molte cause di infortunio derivano dall'abitudine e dalla confidenza col pericolo che portano a banali dimenticanze o distrazioni delle norme di prudenza più elementari. Ogni procedura di lavoro scorretta, nei lavori manuali e durante le pulizie, può comportare rischio. In questo settore possono essere compresi anche gli incidenti che occorrono agli alunni per comportamenti scorretti. 2.5. RISCHI SPECIFICI Sono quelli connessi all'utilizzo degli impianti e dei laboratori o a particolari procedure lavorative o all'ambiente di lavoro. Per l’individuazione dei pericoli e dei conseguenti rischi specifici si è preso in esame l’elenco contenuto nella pubblicazione “Istruzioni per la compilazione delle schede individuali di destinazione lavorativa”, rev. 30 in data 1/7/2001, del Servizio Prevenzione e Protezione dell’Università degli Studi di Torino. 2.6 RISCHI GENERALI Come richiesto dal D.Lvo 81/2008, sono stati valutati i seguenti rischi specifici: Rumore Decreto Legislativo 81/2008 art. 190 comma 1 Non sussistono attività con produzione di rumore o, quantomeno, il rumore prodotto dalle normali attività didattiche è contenuto ben al disotto dei limiti previsti dalle disposizioni legislative vigenti (vedi all. n. 10) Vibrazioni Decreto Legislativo 81/2008 art. 202 comma 2 Non sussistono attività che danno luogo o che espongono i lavoratori al rischio di vibrazioni (vedi all. n. 11) Campi Elettromagnetici Decreto Legislativo 81/2008 art. 209 comma 1 Non esistono attività all’interno della scuola che espongano i lavoratori ad esposizione a CEM Radiazioni Ottiche artificiali Decreto Legislativo 81/2008 art. 216 comma 1 Non sussistono attività che danno luogo o che espongono i lavoratori al rischio di radiazioni ottiche artificiali. Rischio Chimico Decreto Legislativo 81/2008 art. 223 comma 5 (vedi all. n. 12) Esistono per ogni prodotto e/o sostanza impiegata e/o detenuta nella scuola le relative schede di sicurezza che sono a disposizione degli operatori e nei laboratori. Agenti cancerogeni e mutageni Decreto Legislativo 81/2008 art. 236 comma 2 Non sono in lavorazione né si detengono sostanze di cui all’Allegato XLII del DLgs 81/2008 Esposizione all’Amianto Decreto Legislativo 81/2008 art. 249 Nella scuola non si svolgono attività che espongono i lavoratori a questo rischio Agenti Biologici Decreto Legislativo 81/2008 art. 271 Per quanto riguarda l’esposizione ad agenti biologici, i pericoli ed i conseguenti rischi non variano, sostanzialmente, rispetto a quelli normalmente presenti in ambiente domestico, per i quali valgono le consuete misure d’igiene, già regolamentate ed in uso in tutte le scuole del Circolo Didattico. Allo scopo di ridurre comunque i Rischi legati alla presenza di agenti biologici è stato distribuito un Opuscolo informativo sul Rischio Biologico a tutto il personale interessato. Atmosfere esplosive Decreto Legislativo 81/2008 art. 271 Non si manipolano sostanze né vengono effettuate lavorazioni che possono dar luogo alla formazione di atmosfere esplosive. Movimentazione manuale dei carichi Decreto Legislativo 81/2008 Titolo VI Non sussistono movimentazioni manuali di carichi da 3 a 30 Kg. (come attività di normale routine e solo come astratte ipotesi in caso di interventi d'emergenza); per quanto riguarda il volume ed il peso degli zainetti e delle cartelle utilizzati dagli alunni, sono in corso attività per la limitazione dei carichi oltre che una specifica informazione mediante opuscoli. E’ stato fornito al personale ed agli alunni un opuscolo sul corretto uso degli zainetti. E’ stato fornito al personale un opuscolo formativo - informativo sulla Movimentazione Manuale dei Carichi. Laddove si rendesse necessario movimentare dei carichi in via eccezionale verranno comunque messi a disposizione carrelli e procedure per evitare questo rischio. Uso di attrezzature munite di videoterminali Decreto Legislativo 81/2008 Titolo VII È stato somministrato un questionario al personale di segreteria dal quale non è emersa la presenza di lavoratori addetti al videoterminale così come definito dall’art. 173 comma 1 e cioè che superino le venti ore settimanali di esposizione dedotte le pause. Il personale interessato è stato informato circa i fattori di rischio mediante la distribuzione di un Opuscolo sui Videoterminali (rif. Foglio firme allegato a informativa del 23.1.09) Impiego pacifico delle radiazioni ionizzanti e dell'energia nucleare Decreto Legislativo 81/2008 Titolo VIII art. 181 D.L.vo 230/1995 Non sussiste a fini didattici l'impiego di radiazioni ionizzanti. La protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti è disciplinata unicamente dal decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, e sue successive modificazioni. Attività con rischi rilevanti e con valutazione d'Impatto Ambientale Dlgs 17 agosto 1999 La scuola non è da considerarsi un’ attività soggetta a tale disposto legislativo e quindi non esistono rischi di incidente rilevante per le attività che ivi si svolgono. 2.7 RISCHI DI INCENDIO Nell'attività didattica è severamente vietato l'uso di materiale infiammabile (alcool, benzina, etc), mentre - per quanto riguarda i materiali combustibili quali la carta ed il legno - all'interno dell'edificio il carico d'incendio è severamente limitato entro il valore massimo di 15 kg/mq di legna standard. Per quanto si riferisce alla centrale termica per il riscaldamento dell'edificio, la competenza è dell'Ente ospitante "Comune di Caselle" così come per il Certificato di Prevenzione Incendi sia della Centrale Termica che dell’Edificio stesso. 2.8. LAVORATORI CON TUTELE PARTICOLARI La valutazione dei rischi e delle situazioni pericolose deve riguardare tutti i lavoratori ma soprattutto quelli con tutele particolari. I lavoratori appartenenti a queste categorie godono di particolari tutele. Lavoratore tutelato Lavoratori / mansioni esposti Misure generali Lavoratrici madri o in stato di gravidanza Per quanto riguarda la tutela delle lavoratrici madri si è proceduto ad informare il personale femminile che deve essere consegnato, dall'interessata, un certificato che attesti lo stato di gravidanza, per poter predisporre tutte le cautele necessarie previste dal D.Lgs. 151/2001, per la tutela del nascituro e della madre fino al completamento del periodo di allattamento. In particolare in questo periodo la lavoratrice oltre alle lavorazioni vietate non sarà adibita a mansioni faticose, insalubri, o esposta a vibrazioni e colpi, a movimentazione manuale di carichi con trasporto di pesi, a rumore al di sopra di 80 dB(A), a condizioni microclimatiche sfavorevoli o disagevoli, a lavori che comportano una posizione di lavoro in piedi per oltre metà dell'orario di lavoro. In caso di condizioni di lavoro che pregiudicano la salute del bambino e della donna sarà attuato il cambio della mansione come prima ratio, in caso di complicanza o di difficoltà al cambio della mansione sarà adottata come ultima ratio l'astensione anticipata. E' vietato adibire le lavoratrici al trasporto e al sollevamento di pesi, nonché ai lavori pericolosi, faticosi ed insalubri previsti nell'Allegato A del D.Lgs. 151/2001 E' vietato adibire le lavoratrici ai lavori pericolosi, faticosi ed insalubri che comportano rischi di esposizione ad agenti previsti nell'Allegato B del D.Lgs. 151/2001. Verificare che per il periodo in cui vige il divieto di gravidanza e allattamento la lavoratrice sia adibita ad altre mansioni qualora ciò non è possibile attivarsi per chiedere l'interdizione anticipata dal lavoro da parte della Direzione Provinciale del Lavoro. Lavoratore tutelato Lavoratori / mansioni esposti Lavoratori affetti da patologie (bronchiti, diabete) Misure generali Lavoratore tutelato Lavoratori / mansioni esposti Misure generali Lavoratore tutelato Lavoratori / mansioni esposti Misure generali E' vietato adibire i lavoratori affetti da patologie ai lavori pericolosi, faticosi ed insalubri o che comportano livelli di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici che possono mettere in pericolo la salute e l'integrità fisica del lavoratore stesso. I lavoratori affetti da patologie possono innanzitutto essere ammessi al lavoro solo se riconosciuti idonei con prescrizioni o limitazioni permanenti a seguito di visita medica a cura del medico competente. Sentito il medico competente e il RSPP i lavoratori devono essere dotati di dispositivi di protezione individuale specifici ed richiederne l'uso continuativo in ragione della particolare suscettibilità di quest'ultimi rispetto alla generalità dei lavoratori sani. Lavoratori diversamente abili Verificare le condizioni di esercizio dei posti di lavoro, delle vie di transito, servizi igienico sanitario eliminando le barriere architettoniche al fine di agevolare l'attività lavorativa del lavoratore diversamente abile. Il piano di emergenza deve essere integrato delle procedure da attuare per l'evacuazione dei lavoratori in sicurezza. E' vietato adibire i lavoratori in oggetto ai lavori pericolosi, faticosi ed insalubri o che comportano livelli di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici che possono mettere in pericolo la salute e l'integrità fisica del lavoratore stesso. Sentito il medico competente e il RSPP i lavoratori devono essere dotati di dispositivi di protezione individuale specifici ed richiederne l'uso continuativo in ragione della particolare suscettibilità di quest'ultimi rispetto alla generalità dei lavoratori sani. Manutentori o addetti ad attività con rischi particolari E' vietato adibire alle mansioni che espongono a rischi particolari i nuovi assunti o lavoratori privi di conoscenze specifiche ed esperienza. La formazione deve essere adattata: - alle conoscenze e alla capacità di apprendimento (Prima di iniziare la formazione è bene essere informati sulle conoscenze di cui dispone il nuovo assunto.) La formazione deve avvenire in modo graduale e nel modo più chiaro e concreto possibile con affiancamento a personale I lavoratori che svolgono lavorazioni che li espongono a rischi particolari sono informati: - sui rischi delle sostanze che creano dipendenza (alcol, droghe, ecc.) e al tabagismo. - sui pericoli specifici esistenti nell'azienda e sulle misure da adottare per prevenirli (Per es. sostanze pericolose, segnaletica di sicurezza, vie di circolazione, macchine e apparecchi) - in merito ai dispositivi di protezione individuale (DPI) devono sapere: - quali DPI sono necessari e in quali posti di lavoro occorre usarli; - dove si ritirano i DPI; - come usare i DPI. Il personale viene informato sui permessi speciali necessari per eseguire determinati lavori (Per es. permessi di guida, cedole di veleno, attività speciali) Il personale viene informato sul comportamento da adottare in caso di infortunio (Ubicazione delle cassette di medicazione, dei posti sanitari e del telefono; numeri d'emergenza). Il personale viene informato sulle misure di protezione da adottare in caso di incendi e catastrofi. (Allarme, comportamento in caso di allarme, ubicazione e uso degli estintori, numeri telefonici d'emergenza, vie di fuga, uscite di sicurezza, punti di raduno) Al personale viene consegnata una procedura specifica contenente le informazioni più importanti per la sicurezza, e le istruzioni per l'uso delle attrezzature Lavoratore tutelato Lavoratori / mansioni esposti Misure generali Lavoratori sottoposti a cure mediche che possono accrescerne la vulnerabilità ai pericoli E' vietato adibire i lavoratori in oggetto ai lavori pericolosi, faticosi ed insalubri o che comportano livelli di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici che possono mettere in pericolo la salute e l'integrità fisica del lavoratore stesso per l'accresciuta vulnerabilità. I lavoratori sottoposti a cure mediche che possono accrescerne la vulnerabilità ai rischi per la salute devono essere ammessi al lavoro solo se riconosciuti idonei con prescrizioni o limitazioni temporanei a seguito di visita medica a cura del medico competente. Durante il periodo in cui vige il divieto i lavoratori a cura del medico competente e del RSPP devono essere spostati in mansioni che non comportano esposizione a quei rischi che possono essere amplificati dalle cure mediche in atto. Sentito il medico competente e il RSPP i lavoratori devono essere dotati di dispositivi di protezione individuale specifici ed richiederne l'uso continuativo in ragione della particolare suscettibilità di quest'ultimi rispetto alla generalità dei lavoratori sani. 2.9. RISCHI ULTERIORI Valutazione del rischio Mobbing Il Mobbing normalmente è causato da azioni ostili e ripetute effettuate per un lungo periodo da una o più persone dirette sistematicamente contro un individuo. I sintomi più evidenti sono stati di depressione oppure di attacchi di panico, fino a malattie psicosomatiche di varia intensità. Da indagini effettuate presso il personale, attraverso colloqui e somministrazione di vari questionari anonimi, non sono emersi, ad oggi, indicazioni e/o sintomi che possono far prevedere casi di mobbing. La scuola si propone comunque, vista l’analisi dei questionari succitati, di continuare il monitoraggio effettuato con l’approfondimento delle situazioni non propriamente positive con ulteriori questionari sempre più mirati alla problematica del rischio in esame. Valutazione del rischio Burnout Il burnout o sindrome da burnout è un processo che causa stress legato alle attività d'aiuto (helping profession) di cui la professione docente fa parte; esso è l'esito patologico che colpisce le "helping profession" qualora queste non rispondano in maniera adeguata ai carichi eccessivi di stress che il loro lavoro comporta. Tale sindrome è caratterizzata da : - affaticamento fisico ed emotivo - atteggiamento distaccato e apatico nei rapporti interpersonali - sentimento di frustrazione per mancata realizzazione delle proprie aspettative. Da colloqui effettuati con gli insegnanti e mediante la somministrazione di un questionario anonimo a tutti i lavoratori della scuola, non sono emersi, ad oggi, indicazioni e/o sintomi che possano far prevedere casi di burnout (i questionari sono agli atti della scuola). La scuola si propone comunque di continuare il monitoraggio effettuato con approfondimento delle situazioni a rischio. Valutazione del rischio Stress Lavoro-Correlato Lo stress da lavoro è considerato, a livello internazionale, europeo e nazionale, un problema sia per i datori di lavoro sia per i lavoratori. Lo stress, potenzialmente, può colpire in qualunque luogo di lavoro e qualunque lavoratore, a prescindere dalla dimensione dell’azienda, dal campo di attività, dal tipo di contratto o di rapporto di lavoro. In pratica non tutti i luoghi di lavoro e non tutti i lavoratori ne sono necessariamente interessati. Considerare il problema dello stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme. Nel considerare lo stress da lavoro è essenziale tener conto delle diversità che caratterizzano i lavoratori. Descrizione dello stress e dello stress da lavoro Lo stress è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali e consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste, o alle attese, nei loro confronti. L’individuo è capace di reagire alle pressioni a cui è sottoposto nel breve termine, e queste possono essere considerate positive (per lo sviluppo dell’individuo stesso), ma di fronte ad una esposizione prolungata a forti pressioni egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre, persone diverse possono reagire in modo diverso a situazioni simili e, una stessa persona, può, in momenti diversi della propria vita, reagire in maniera diversa a situazioni simili. Lo stress non è una malattia, ma una esposizione prolungata allo stress può ridurre l’efficienza sul lavoro e causare problemi di salute. Lo stress indotto da fattori esterni all’ambiente di lavoro può condurre a cambiamenti nel comportamento e ridurre l’efficienza sul lavoro. Tutte le manifestazioni di stress sul lavoro non vanno considerate causate dal lavoro stesso. Lo stress da lavoro può essere causato da vari fattori quali: il contenuto e l’organizzazione del lavoro; l’ambiente di lavoro; una comunicazione “povera”; ecc. Data la complessità del fenomeno stress, si è pensato, in prima battuta, di somministrare ai lavoratori un questionario apposito dal quale rilevare eventuali situazioni a rischio per poi procedere eventualmente ad approfondire la problematica laddove ci fossero stati dei segnali di rilievo anche ricorrendo a professionalità specifiche in argomento. Dall’esame del questionario non sono emerse situazioni degne di rilievo o che lascino pensare all’esistenza di una problematica relativamente allo stress lavoro correlato, si ritiene pertanto di non procedere ad ulteriori approfondimenti tenendo conto che la problematica è da affrontare periodicamente con una nuova somministrazione del questionario. Si continuerà a monitorare eventuali situazioni che possono essere un segnale di allarme della esistenza di un potenziale rischio stress e di adottare, nella politica della scuola, tutti gli accorgimenti per eliminare quelle che possono essere le cause del rischio preso in esame. Valutazione del rischio Bullismo Bullismo ossia “Mobbing in età evolutiva”, la definizione che dà del bullismo Olweus, uno dei massimi studiosi di questo fenomeno, è la seguente : "Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni." La scuola è sensibile alla problematica del Rischio Bullismo e si propone di fare la più ampia informazione su questo fenomeno. Allo stato attuale non si è a conoscenza di fenomeni riferibili a questo tipo di rischio se non delle situazioni di normale conflittualità e competizioni tipiche delle età degli allievi. La scuola si propone, in ogni caso, di monitorare il fenomeno attraverso l’ informazione e la sensibilizzazione, promuovendo dibattiti e discussioni, coordinati dai vari docenti delle classi; saranno eventualmente somministrati opportuni questionari per rilevare problematiche sul nascere. E’previsto nella scuola l’intervento dello psicologo scolastico in situazioni che potrebbero far pensare a fenomeni di bullismo e/o di forte disagio relazionale. Permanenza in luoghi aperti contenenti strutture ornamentali o piante Di norma l’attività didattica si svolge all’interno dell’edificio scolastico. Gli spazi esterni vengono utilizzati dagli alunni durante l’intervallo, ma sempre senza abbandonare il perimetro della recinzione della scuola (apposita circolare informativa agli alunni). Non ci sono particolari rischi legati alla presenza di strutture ornamentali o piante all’esterno in quanto queste, i cordoli e le siepi risultano ben delimitati e visibili. Guida Automezzi La scuola non è in possesso di propri automezzi, né è previsto che il personale della scuola utilizzi automezzi per svolgere il proprio lavoro. Nel caso si rendesse necessario l’utilizzo del proprio autoveicolo, per esigenze di servizio, finalizzate a svolgere un compito assegnato, il lavoratore dovrà: avere autorizzazione scritta all’utilizzo del mezzo proprio; - impegnarsi ad attenersi scrupolosamente alle regole di prudenza necessarie durante la guida di qualunque veicolo, con questo intendendo il rispetto del Codice della Strada, della segnaletica e delle limitazioni di velocità. Minacce da parte di vandali nei confronti di beni o di persone Anche se non esiste alcun precedente nella scuola e negli ambienti frequentati da persone esterne alla scuola, è possibile che, malintenzionati o folli, spontaneamente o in seguito a diverbio, assumano atteggiamenti volti a danneggiare l’ambiente e/o aggredire le persone presenti. In questo caso, a seconda della pericolosità delle minacce, è necessario attuare uno sfollamento parziale o totale dell’ambiente, con la massima attenzione all’ordine ed alla calma, in modo da allontanare le eventuali persone presenti ed il personale dal pericolo. E’ inoltre necessario attenersi ai comportamenti seguenti: 1. Mantenere un atteggiamento calmo onde evitare di innervosire il vandalo e gli altri presenti. 2. Informare immediatamente, ma senza atteggiamenti allarmati ed in condizioni di sicurezza, il Dirigente Scolastico e richiedere l’intervento delle forze dell’ordine (Polizia 113 – Carabinieri 112) 3. Non avvicinarsi troppo all’aggressore dato che potrebbe essere in possesso di armi o utilizzare come arma impropria oggetti presenti nell’ambiente. 4. Cercare di calmare l’aggressore con parole ed atteggiamenti calmi e concilianti, senza discutere o contestare le sue dichiarazioni. 5. Non intervenire direttamente sull’aggressore per non compromettere la propria sicurezza e quella dei presenti. 6. Cercare di far parlare il più possibile l’aggressore senza provocarlo fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Minaccia di bomba via telefono o rinvenimento di possibile ordigno Anche se in questa scuola non esiste alcun precedente, potrebbe verificarsi il caso di una comunicazione (generalmente telefonica) che annunci la presenza di un ordigno. Ciò richiede lo sfollamento dell’ambiente per eliminare i rischi per gli occupanti l’edificio scolastico e permettere alle forze dell’ordine di bonificare l’ambiente. Di fatto occorre attuare una procedura di sfollamento come prevista in caso d’incendio ed in più è necessario attenersi ai comportamenti seguenti: Per chiunque riceva la telefonata di preavviso : 1. Mantenere la calma, non riattaccare il telefono, cercare di ottenere più informazioni possibili in merito al tipo di minaccia e le modalità di esecuzione, tentare di memorizzare le caratteristiche vocali, tono, accento della voce dell’interlocutore, eventuali rumori di fondo provenienti dall’apparecchio del chiamante. 2. Queste informazioni potrebbero essere utili alle forze dell’ordine. 3. Al termine della telefonata, informare immediatamente il coordinatore delle operazioni di emergenza, o il suo sostituto presente, mettendolo al corrente dei particolari acquisiti. Non informare altri per evitare diffusione di panico. 4. Allertare, su istruzione del Dirigente Scolastico, e/o del coordinatore delle operazioni di emergenza, le forze dell’ordine (Polizia 113 – Carabinieri 112). 5. Abbandonare i locali con calma seguendo le istruzioni del coordinatore delle operazioni di emergenza. Non raccogliere effetti personali, sfollare senza indugio evitando comunque di correre e di spingere chi precede. Non cercare per nessuna ragione di tornare sui propri passi per non intralciare il regolare deflusso di altre persone. 6. Prestare l’aiuto necessario alle persone presenti che abbiano difficoltà motorie (disabili, etc). 7. Il coordinatore delle operazioni di emergenza prima di uscire effettui una rapida ricognizione per controllare l’effettivo abbandono di tutti i locali ed una ricognizione solo visiva dell’ambiente per poter segnalare alle forze dell’ordine l’eventuale presenza di oggetti inconsueti o sconosciuti. 8. Aprire o lasciare aperte le porte interne e le finestre al fine di ridurre la propagazione di schegge qualora si verifichino esplosioni. 9. Allontanarsi dall’edificio secondo le indicazioni del coordinatore delle operazioni di emergenza o delle forze dell’ordine per portarsi al di fuori degli effetti di una possibile esplosione. Tutela lavoratrici Madri Si considerano per l’eventuale cambio mansione, anticipo o prolungamento dell’astensione obbligatoria, sia i rischi presenti nell’allegata tabella di valutazione che quelli previsti dalla Normativa specifica per la tutela delle lavoratrici madri (Artt. 7, 11 e 12 del D.Lgs. 151/01). CAP. 3 - RELAZIONE sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro (art.28, comma 2, lett.a, del D.L.vo 81/2008) 1 - PERICOLI E RISCHI CORRELATI Si valuta che, durante il lavoro per il perseguimento dei fini istituzionali, nonché per l'esercizio delle necessarie attività di supporto, siano individuabili soprattutto i seguenti rischi rilevanti ai fini della prevenzione e protezione, che risultano tutti ridotti al minimo e tenuti sotto controllo: - rischi d'incendio; - rischi conseguenti all'impiego dell'energia elettrica; - rischi da uso di videoterminali; - rischi da cadute e durante le attività motorie; - rischi da procedure di lavoro scorrette o inadeguate. 2 - PERSONE ESPOSTE AL RISCHIO PRESO IN ESAME ED EVENTUALI GRUPPI PARTICOLARI LAVORATORI DIPENDENTI ED EQUIPARATI I lavoratori dipendenti alla data del 31 ottobre 2008, con le relative qualifiche e mansioni esercitate, sono contenuti nell'allegato n. 1 LAVORATORI PORTATORI DI DEFICIT E GRUPPI PARTICOLARI L'elenco dettagliato dei lavoratori portatori di deficit è contenuto in busta riservata nell'allegato n° 1 bis, che viene conservato direttamente dal Dirigente Scolastico per le richieste garanzie di riservatezza, ove risultano precisate le rispettive mansioni e la valutazione degli eventuali rischi connessi alla particolarità delle relative situazioni, tenuto conto del fatto che per gruppi particolari si devono intendere quelle categorie per le quali, rispetto alla media dei lavoratori, i rischi relativi ad un medesimo pericolo sono comparativamente maggiori per cause soggettive dipendenti dai lavoratori stessi, evidenziate a seguito della valutazione dei rischi. Sono compresi nell'elenco sia gli alunni certificati come portatori di deficit (allegato n. 1/bis), sia quelli problematici segnalati dal personale docente e non docente a vario titolo. 3 - RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI PER LA DEFINIZIONE DEL LIVELLO DI RIDUZIONE DI CIASCUNO DEI RISCHI PRESENTATI: D.L.vo 81/2008; 4 - ELEMENTI DI VALUTAZIONE USATI IN ATTESA DI PRECISI RIFERIMENTI DI LEGGE PER GIUNGERE ALLE MEDESIME CONCLUSIONI DI CUI AI PRECEDENTI PUNTI ( norme di buona tecnica, codici di buona pratica, etc.): norme del C.E.I. e dell'U.N.I. CAP. 4 - I N D I V I D U A Z I O N E delle misure di prevenzione e protezione attuate in conseguenza della valutazione (art. 4, comma 2, lett. b, del D.L.vo 626/94) 1 - PREMESSA. Riesce difficile prevedere tutti i casi di infortunio perché molti di essi sono legati all'abitudine e alla confidenza con il pericolo che porta a trascurare le norme di prudenza più elementari. Molte cause di infortunio derivano da banali dimenticanze o distrazioni. Sarà pertanto compito principale del Servizio di Protezione e Prevenzione (Commissione Sicurezza) vigilare su queste cause generiche e su quelle specifiche connesse con l'ambiente, gli impianti e le procedure di lavoro. L'organizzazione del Servizio di Prevenzione avrà come fine prioritario quello di abituare il singolo operatore ad acquisire una mentalità volta alla prevenzione dei rischi per sé e per gli altri e di esercitare un controllo costante sugli impianti, sulle procedure di lavoro e sull'ambiente, allo scopo di ridurre al minimo le cause di infortunio. Di seguito si riportano le principali misure di prevenzione e protezione adottate. 2 - NORME GENERALI. L'ambiente di lavoro sarà mantenuto pulito e in ordine. Le uscite di sicurezza, i corridoi, le scale, verranno mantenute libere da ogni ostruzione. Gli utensili e i materiali non verranno abbandonati in luoghi ove possano causare cadute o riposti dove possano cadere con facilità e colpire persone sottostanti. Le casse d'imballaggio, le tavole di legno con chiodi sporgenti, le lamiere saranno convenientemente accantonati. Tutti i materiali verranno immagazzinati in modo da evitare ogni caduta. Non verranno usate fiamme libere nei locali contenenti liquidi detergenti infiammabili. Per i comportamenti di prevenzione generale vedi allegato n° 3 ed in particolare le circolari interne agli atti della scuola. 2.0. INCENDIO E' stato predisposto il piano di sfollamento dell'edificio scolastico che prevede: - una divisione dei compiti tra tutto il personale in caso di incendio; - nomina del comitato operativo; - prove di sfollamento annuali (una prova per questo a.s. è già avvenuta in autunno e un'altra verrà svolta in primavera); - disposizione di planimetrie in ogni aula o locale, di estintori e di apposita segnaletica. Per le disposizioni e procedure vedasi allegato n°3 ed in particolare le circolari interne agli atti della scuola. 2.1. RUMORE Non rappresenta una fonte significativa di rischio a condizione che le attività in palestra si svolgano in modo corretto e ordinato. A queste condizioni i docenti presenti non saranno sottoposti a livelli equivalenti di rumore espressi in dBA, ai sensi del DPR 77/91. Il rumore d'aereo al momento non può essere controllato/attenuato. 2.2. CADUTA DI PESI SULLE ESTREMITA' INFERIORI E' di difficile valutazione il rischio effettivo, in ogni caso vengono inoltre date opportune disposizioni e procedure di lavoro finalizzate allo spostamento controllato dei manufatti. 2.3. UTENSILI UTILIZZATI PER USI NON IDONEI Ogni utensile o sussidio verrà utilizzato solo per lo scopo per cui è destinato. Verranno sostituiti quelli deteriorati o in cattive condizioni. 2.4. EFFETTUAZIONE DI PULIZIA Sono predisposte disposizioni e procedure per evitare il verificarsi di rischi in tale circostanza. I pavimenti lavati durante l'orario di lezione vengono asciugati subito ad evitare rischi di scivolate degli alunni o del personale. 2.5. MANCATO USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Il personale usa dei guanti nel corso delle operazioni di pulizia e di medicazione nel primo eventuale intervento di soccorso agli alunni o al personale. 2.6. RISCHI ELETTRICI L'impianto elettrico è provvisto di dispositivo salvavita, di messa a terra e di prese di sicurezza (vedi allegato n° 3 e circolari interne) 3 - PROCEDURE DI LAVORO Sono state adottate le procedure più idonee per ridurre i rischi a zero; il personale è stato edotto sui rischi connessi con l'uso improvvisato o non idoneo dei sussidi e delle attrezzature. Tutti i lavoratori sono stati edotti sulle modalità da seguire nello svolgimento delle diverse attività in modo da ridurre al minimo i rischi per se stessi e per gli altri. Per le norme di comportamento di prevenzione generale e specifica vedi allegato n° 3 e circolari interne. 3.1. MISURE PER LA PALESTRINA Le misure per la palestra derivano direttamente dall'analisi degli incidenti occorsi negli ultimi anni. Alcuni di essi derivano da poca coordinazione dei movimenti, o da riflessi lenti, o da scarsa mobilità articolare e sono collegati alla fase dei giochi. Derivano da fatti involontari dovuti all'irruenza, al non rispetto delle regole, allo spazio limitato. Il piano di prevenzione e protezione prende in considerazione la necessità di non far coincidere l'orario delle lezioni di due sezioni (a meno che non sia espressamente previsto dalla programmazione delle attività e dai piccoli tornei interni) e di svolgere una costante azione educativa nei confronti dei bambini perché l’attività motoria si svolga nel rispetto di tutti e di ciascuno. Per le norme di comportamento in caso di infortunio e di prevenzione generale vedi allegato n° 3 e circolari interne. 4 - INTERVENTI RISULTATI NECESSARI A SEGUITO DELLA VALUTAZIONE Alla data di oggi non sono risultati necessari interventi richiesti dalle norme in vigore per la prevenzione e la protezione oltre a quelli già descritti. 4.a - INTERVENTI PROGRAMMATI PER CONSEGUIRE UNA ULTERIORE RIDUZIONE DEI RISCHI RESIDUI Si stabilisce di verificare annualmente tutti i problemi attinenti alla prevenzione incendi, all'evacuazione dei lavoratori in caso di necessità e al pronto soccorso, nell'ambito del programma annuale di attività. Si dà atto che sono state messe comunque in azione procedure, interne alla direzione, per la consultazione e la partecipazione dei lavoratori ed in particolare del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. 5 - CONSEGUENTI AZIONI PREVISTE DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI Ulteriori azioni previste di informazione e formazione dei lavoratori si riferiscono a iniziative di aggiornamento anche autogestito sul D.Lgs. 81/2008 e sul presente documento e sulle relative modalità attuative. 6 -ELENCO DEI MEZZI DI PROTEZIONE PERSONALI E COLLETTIVI MESSI A DISPOSIZIONE DEI LAVORATORI: - Guanti monouso per l'HIV, la disinfezione di ferite etc. Guanti per la pulizia Guanti e mascherine per operazioni con fotocopiatori (sostituzione toner). CAPITOLO 5 - P R O G R A M M A di attuazione delle misure di prevenzione e protezione: (art.28 comma 2 lett. c, del D.L.vo 81/2008) PREMESSA Il programma di attuazione delle misure di prevenzione e protezione, comprende interventi complessi che concernono: 1 - le strutture edilizie, l'arredamento, gli impianti fissi, l'illuminazione, il riscaldamento, gli arredi e la manutenzione; 2 - le macchine, gli utensili e il materiale utilizzato; 3 - le procedure di lavoro. Solo gli ultimi due ricadono direttamente sotto la responsabilità della scuola. La fornitura di locali idonei, dell'arredamento, dell'acqua, del telefono, dell'illuminazione, del riscaldamento e della manutenzione ordinaria e straordinaria è invece di competenza del Comune ai sensi dell'art. 18 comma 3 del D.Lgs 81/2008 Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del decreto legislativo 81/2008, la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal presente decreto legislativo, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico. La gestione del Servizio di Prevenzione e Protezione, pertanto, comporta una duplice responsabilità: da parte del Comune per la parte di sua competenza e da parte della scuola. Sulla parte di competenza del Comune la scuola eserciterà un compito di vigilanza e segnalazione. Il programma di attuazione delle misure di protezione e prevenzione comprende: - la designazione dei componenti del Servizio di Protezione e Prevenzione; - i compiti del responsabile e dei membri del Servizio di Protezione e Prevenzione; - la designazione degli addetti al Servizio di Protezione e Prevenzione; - la definizione dei compiti degli addetti; - la designazione degli addetti al servizio di prevenzione incendi ed emergenze; - la definizione dei compiti degli addetti; - l'individuazione delle misure di miglioramento dell'ambiente di lavoro e di riduzione dei rischi connessi; - formazione e informazione dei lavoratori. La mappa dei rischi verrà rielaborata in caso di introduzione di nuove tecnologie che abbiano riflesso sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori. 1 - ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Come sopra già indicato, si ripete quanto segue: - Ai fini del D.L.vo 81/2008, le funzioni di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ai sensi dell’art. 17 comma 1 lett. b del citato D.L.vo 81/2008, limitatamente alla Direzione Didattica Statale di Caselle, sono svolte dal dott. Nicola BARILE. - Gli Addetti alla Sicurezza (Referenti di Plesso o Commissione Sicurezza) designati dal Dirigente Scolastico all'interno dell'unità produttiva di cui al presente Documento sono : per i piani di sicurezza antincendio e per la gestione delle emergenze (insegnanti DoronzoRuggiero). Il Servizio di Protezione e Prevenzione dovrà effettuare periodicamente: - l'individuazione dei fattori di rischio - la valutazione dei rischi - l'individuazione delle misure per la sicurezza - l'elaborazione delle procedure di sicurezza per le varie attività - la proposta di programmi di formazione e informazione dei lavori. Il Servizio di Protezione e Prevenzione è composto pertanto da: Scuola Elementare “Collodi” – inss. Peirone, Colombatto, Floris Scuola Elementare “Rodari” - inss. Isaia, Cafà, Zamarian Scuola Materna “Andersen” Plesso Rodari – inss. Filippi, Richiusa Scuola Materna “Andersen” – inss. Doronzo, Ruggiero, Collaboratori DS – inss. Isaia, Floris, Doronzo, Filippi GRUPPO DI ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E ANTINCENDIO Gli addetti sono: gli stessi sopra nominati. Essi sono coadiuvati da insegnanti e operatori scolastici appartenenti al plesso. Questo gruppo dovrà attuare le misure di protezione e prevenzione e avvisare il responsabile della sicurezza / il Dirigente Scolastico di ogni causa di rischio rilevata. 2 - PROGRAMMA PER L'ATTUAZIONE ED IL CONTROLLO DELL'EFFICIENZA DELLE MISURE DI SICUREZZA POSTE IN ATTO L'attuazione delle misure di sicurezza poste in atto è affidata alla competenza del Dirigente Scolastico che pone in essere il rischio, quale datore di lavoro, nelle attività scolastiche di cui al presente documento. Il controllo dell'efficienza delle misure di sicurezza poste in atto è affidato in primo luogo alla competenza dei Preposti responsabili delle singole attività (individuati, rispettivamente, in ciascun insegnante e nel personale non docente), nonché degli Addetti alla sicurezza designati (Commissione Sicurezza succitata). Sia il Dirigente Scolastico che pone in essere il rischio quale datore di lavoro, sia i Preposti responsabili delle specifiche attività, sia infine gli Addetti interni alla sicurezza, come pure tutti i dipendenti ed i lavoratori equiparati, sono tenuti ad esercitare la massima attenzione ai fini della prevenzione degli infortuni e dell'igiene sul lavoro, tenuto anche conto della particolarità della situazione, consistente nella presenza di alunni in età evolutiva, tra cui alcuni portatori di deficit (taluni non certificati). SERVIZIO DI PRIMO SOCCORSO Sono addetti i collaboratori scolastici Gattamorta e Pernici che hanno l'elenco dei numeri telefonici per l'emergenza sanitaria e antincendio e la cassetta di pronto soccorso e si avvarranno della consulenza del personale che ha frequentato il corso di primo soccorso tenuto dalla CRI. (allegato. n. 8) MISURE DI MIGLIORAMENTO Si tiene sotto controllo la situazione del plesso per migliorare le condizioni di lavoro mediante richieste inviate al Comune. Nei giorni di pioggia e neve sarà cura dei collaboratori scolastici rendere agibili sia l’utilizzo degli scalini di accesso alla scuola sia il pavimento del corridoio d'accesso con segatura o altro. NORME DI PRIMO SOCCORSO AD USO INTERNO Si fa riferimento al personale che frequentato il corso di primo soccorso vedi allegato 8 NUMERI DI TELEFONO UTILI PER L'EMERGENZA DIREZIONE DIDATTICA DIREZIONE AMMINISTRATIVA VIGILI DEL FUOCO CARABINIERI CARABINIERI DI CASELLE POLIZIA CROCE VERDE COMUNE DI CASELLE POLIZIA MUNICIPALE PROTEZIONE CIVILE 011- 9961339 fax 0119914628 011-9961339 115 112 011-99612828 113 5747 011-9964000 011-9964141 011-4420202 PROCEDURA PER LA SICUREZZA INIZIO D'ANNO: CONTROLLARE STRUTTURE EDILIZIE, IMPIANTI FISSI, MOBILI, MACCHINE E CONDIZIONI DI RISCHIO IN GENERE CHIEDERE ISPEZIONE TECNICA DEL COMUNE PER LA PARTE DI COMPETENZA, SE NECESSARIA RIVEDERE MAPPA DEI RISCHI E RELAZIONE FARE STATISTICA INFORTUNI RIVEDERE GLI INCARICHI NEI COLLEGI DOCENTI E NELL'ASSEMBLEA ATA METTERE ALL'ALBO LETTERE D'INCARICO PER LE DIVERSE COMMISSIONI VERIFICARE ESISTENZA SEGNALETICA FARE CIRCOLARE INTERNA SULLA SICUREZZA E SULLE RESPONSABILITA' RICHIAMARE PERIODICAMENTE IL PERSONALE ALL'OSSERVANZA ANCHE CON LETTERA INDIVIDUALE MONITORARE LA DENUNCIA DEGLI INFORTUNI A FINE QUADRIMESTRE E DURANTE L'ANNO: RIVEDERE TUTTI I PUNTI PRECEDENTI. 3 - PIANO PER IL RIESAME PERIODICO OD OCCASIONALE DELLA VALUTAZIONE, ANCHE IN ESITO AI RISULTATI DELL'AZIONE DI CONTROLLO Nell'ambito del riesame periodico della valutazione di cui al presente documento, ulteriori considerazioni, ai fini della tutela del benessere psico-fisico sul lavoro, saranno effettuate - ai sensi dell'art. 18 del D.L.vo 81/2008 - in occasione della prossima valutazione dei rischi, che fin da ora si conviene di effettuare entro un anno (a meno che non sia comunque necessario anticipare a causa dell'introduzione di nuove lavorazioni rischiose). CAP. 6 - CONCLUSIONI E SOTTOSCRIZIONE CONSULTAZIONE Si precisa che le conclusioni e le conseguenti azioni operative contenute nel presente documento, che risultano: a) dall’individuazione dei pericoli; b) dalla valutazione dei rischi lavorativi eventualmente connessi a tali pericoli; siano conformi alle coppie di “conclusioni-azioni” previste nella Tab.3 “Azioni conseguenti alle conclusioni possibili riguardo ai rischi” allegata agli “Orientamenti comunitari sulla valutazione dei rischi sul lavoro” pubblicato dall’Unione Europea. In particolare si conclude che, sulla base delle attuali conoscenze, la situazione è sotto controllo ad un livello accettabile, conformemente alle norme dell’Unione Europea ed a quelle nazionali. Tuttavia si afferma anche la possibilità di poter apportare miglioramenti alla protezione, sulla base del piano per il riesame periodico (od occasionale, quando necessario) dell’individuazione dei pericoli e della conseguente valutazione dei rischi lavorativi eventualmente collegati a tali pericoli. Il mantenimento del rispetto delle norme di sicurezza e d’igiene compete ai sistemi di prevenzione e protezione messi in atto, tra cui la supervisione della scala gerarchica (costituita dalla linea operativa DATORE DI LAVORO > DIRIGENTI > PREPOSTI > RESPONSABILI DI LUOGHI O D’ATTIVITÀ LAVORATIVE > LAVORATORI ED EQUIPARATI AI LAVORATORI DIPENDENTI); l’attività dei “referenti interni per la sicurezza” (che coincidono con i membri della “Commissione sicurezza”); le “Norme di lavoro sicuro” adottate e la consulenza in staff del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Università degli Studi di Torino svoltasi nell’anno 2001. Il presente documento viene illustrato con le seguenti modalità e presenze: - nel Consiglio di Circolo, a cura della Direzione; - nel Collegio dei Docenti, a cura della Direzione; - nei Consigli di Interclasse/sezione, a cura della Direzione; - nelle singole classi/sezioni, a cura di ciascun insegnante; - per il personale non docente, a cura della Direzione. Sono state svolte iniziative di informazione e formazione ai sensi del D.L.vo 81/2008, rivolte a tutto il personale docente e non docente dell'unità produttiva cui si riferisce il presente documento: incontri di aggiornamento avvenuti in data: 8 gennaio 1997, 15 gennaio e 6 marzo 1997 e ulteriori altri per gruppi di addetti; tutto il personale, docente e non docente ha utilizzato il CD ROM del MPI in materia, compreso il personale nuovo assunto. Le eventuali osservazioni, che dovessero emergere in occasione di ulteriori consultazioni, saranno inserite in allegato nel presente documento. Caselle, 29 ottobre 2010 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Dr.ssa Loredana MEUTI CAP. 7 - ELENCO DEGLI ALLEGATI DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI SCUOLA INFANZIA “ANDERSEN” Strada Salga aggiornato al 29 ottobre 2010 Allegato n° 1: Elenco dei lavoratori dipendenti in servizio Allegato n°1bis ris.: elenco alunni/lavoratori portatori di deficit (presso Direzione Didattica) Allegato n° 2: serie di piantine planimetriche Allegato n° 3: serie di atti e circolari interne presso archivio della direzione didattica "NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI INFORTUNIO DEGLI ALUNNI. NORME DI COMPORTAMENTO DI PREVENZIONE GENERALE E SPECIFICA". e relativi allegati: all. n. 1: SINTESI DELLE NORME DI SOCCORSO AD USO INTERNO; all. n. 2: SINTESI DELLE PRINCIPALI NORME DI SICUREZZA GENERALI E SPECIFICHE: 1) COMPORTAMENTI DI PREVENZIONE GENERALE..., 2) COMPORTAMENTI DI PREVENZIONE DAL RISCHIO CHIMICO 3) COMPORTAMENTI DI PREVENZIONE DAL RISCHIO ELETTRICO 4) COMPORTAMENTI DI PREVENZIONE DAL RISCHIO FUOCO 5) COMPORTAMENTI DI PREVENZIONE DAL RISCHIO SISMICO 6) COMPORTAMENTI DI PREVENZIONE DAL RISCHIO NUCLEARE 7) COMPORTAMENTI DI PREVENZIONE AMBIENTALE e ulteriori allegate schede e tabelle afgli della direzione didattica. Allegato n. 4: schema per contratto d'appalto o contratto d'opera Allegato n. 5: relazione sui tipi di incendi - infortuni accaduti negli ultimi 3 anni Allegato n. 6: prospetto dei rischi e delle protezioni per tipo di aula/laboratorio/locale Allegato n. 7: modello di richiesta della scheda tossicologica in 16 punti ex D.M. 28/1/92. Allegato n. 8: Elenco personale che ha frequentato il corso di primo soccorso. Allegato n. 9 D.U.V.R.I Comune di Caselle Allegato n. 10 Autocertificazione Rischio Rumore Allegato n. 11 Autocertificazione Vibrazioni Allegato n. 12 Autocertificazione Rischio Chimico CASELLE, 29 ottobre 2010 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Dr.ssa Loredana MEUTI ALLEGATO N° 6 --DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI EX D.L.626/’94 SCUOLA DELL’INFANZIA “ANDERSEN” STRADA SALGA CASELLE Prospetto dei rischi e delle protezioni per tipo di aula/laboratorio/locale LABORATORIO N° 1 OPERATORI ADDETTI: PERSONALE PRESENTE FATTORI DI RISCHIO: ORGANI ESPOSTI: PROTEZIONI : AULA PSICOMOTRICITA/LOCALE PROIEZIONI DOCENTI, ISTRUTTORE DI EDUCAZIONE MOTORIA, PERSONALE AUSILIARIO ALUNNI e UTENTI VARI CADUTE E URTI, ELETTRICITA’ CORPO INTERO E SINGOLI ORGANI PROCEDURE DI LAVORO ADATTE ispirate all’attenzione nell’uso degli oggetti e negli spostamenti e nei movimenti TAPPETI, SALVAVITA, UTILIZZO CORRETTO DI PRESE, EVITARE PROLUNGHE E TRIPLE SALA RIUNIONI/REFETTORI/AULE POLIVALENTI OPERATORI ADDETTI: DOCENTI, PERS.LE AUSILIARIO, PERSONALE DELLA CUCINA PERSONE PRESENTI: ALUNNI, GENITORI FATTORI DI RISCHIO: ELETTRICITA', CARRELLI PORTAVIVANDE E PORTARIFIUTI, CADUTE E URTI SEDIE, TAVOLI NON ERGONOMICI ORGANI ESPOSTI: CORPO INTERO E SINGOLI ORGANI PROTEZIONI: PROCEDURE DI LAVORO ADATTE ispirate all’attenzione nell’uso degli oggetti e negli spostamenti e nei movimenti SALVAVITA, UTILIZZO CORRETTO DI PRESE, EVITARE PROLUNGHE E TRIPLE AULE ORDINARIE LABORATORIO PITTURA/CUCINA/PRE E POST SCUOLA OPERATORI ADDETTI: DOCENTI E PERS.LE AUSILIARIO PERSONE PRESENTI: ALUNNI FATTORI DI RISCHIO: ELETTRICITA' SEDIE, BANCHI, ARMADI O SCAFFALI CADUTE E URTI MATERIALE DI CONSUMO DIDATTICO ORGANI ESPOSTI: CORPO INTERO E SINGOLI ORGANI PROTEZIONI: PROCEDURE DI LAVORO ADATTE ispirate all’attenzione nell’uso degli oggetti e negli spostamenti e nei movimenti SALVAVITA, UTILIZZO CORRETTO DI PRESE, EVITARE PROLUNGHE E TRIPLE CONTROLLO DEL MATERIALE ACQUISTATO SECONDO LE CARATTERISTICHE DI SICUREZZA E SALUTE (EVITARE TOSSICITA’ NEI PRODOTTI) AULA INSEGNANTI OPERATORI ADDETTI: PERSONE PRESENTI: FATTORI DI RISCHIO: ORGANI ESPOSTI: PROTEZIONI: SALONI E CORRIDOI OPERATORI ADDETTI: PERSONE PRESENTI. FATTORI DI RISCHIO: ORGANI ESPOSTI: PROTEZIONI: PERS.LE AUSILIARIO (COLLAB.SCOL.) DOCENTI, ALUNNI, GENITORI, PUBBLICO ELETTRICITA', CADUTE E URTI CORPO INTERO E SINGOLI ORGANI PROCEDURE DI LAVORO ADATTE SALVAVITA, UTILIZZO CORRETTO DI PRESE, EVITARE PROLUNGHE E TRIPLE PERSONALE AUSILIARIO (COLLAB.SCOL.) ADDETTI PRE-POSTSCUOLA DOCENTI, ALUNNI, GENITORI GRADINI, SPIGOLI, OSTACOLI VARI, CADUTE E URTI CORPO INTERO E SINGOLI ORGANI PROCEDURE DI LAVORO ADATTE ispirate all’attenzione negli spostamenti e nei movimenti SERVIZI IGIENICI/RIPOSTIGLI DIDATTICI E NON OPERATORI ADDETTI: PERSONALE AUSILIARIO (COLLAB.SCOL.) PERSONE PRESENTI. DOCENTI, ALUNNI, UTENTI VARI FATTORI DI RISCHIO: CADUTE E URTI, ELETTRICITA’ ORGANI ESPOSTI: CORPO INTERO E SINGOLI ORGANI PROTEZIONI: PROCEDURE DI LAVORO ADATTE SALVAVITA, UTILIZZO CORRETTO DI PRESE, EVITARE PROLUNGHE E TRIPLE CORTILE/GIARDINO OPERATORI ADDETTI: PERSONE PRESENTI. FATTORI DI RISCHIO: ORGANI ESPOSTI: PROTEZIONI: DOCENTI, PERSONALE AUSILIARIO ALUNNI, UTENTI CADUTE E URTI, UTILIZZO GIOCHI NEGLI SPAZI DEL GIARDINO ADIBITO A PARCO GIOCO CORPO INTERO E SINGOLI ORGANI PROCEDURE DI LAVORO ADATTE MANTUENZIONE ORDINARIA Caselle, 29 ottobre 2010 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Dr.ssa Loredana MEUTI 1. Dati generali della scuola DATI IDENTIFICATIVI DELLA SCUOLA DENOMINAZIONE SEDE PRINCIPALE : SEDE STACCATA : DATORE DI LAVORO (Dirigente Scolastico): PREPOSTI1 NUMERO LAVORATORI (Docenti, ATA): NUMERO STUDENTI SUPERFICIE TOTALE DELLA SCUOLA: POSIZIONE INAIL DELLA SCUOLA POSIZIONE INPDAP DELLA SCUOLA Direzione Didattica di Caselle T.se Collodi ANDERSEN Strada Salga infanzia Dr.ssa Loredana MEUTI Ins. Coll. Maria DORONZO 32 – a turno doc. IRC – Educatori - Esperti 215 MQ 1616 - ATTREZZATURE, SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI UTILIZZATI ATTREZZATURE ADOPERATE: SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI ADOPERATI: Vedi Tab. 1 ORGANIZZAZIONE PER LA SICUREZZA ALL’INTERNO DELLA SCUOLA Funzione Nome Data di designazione, di nomina o di elezione RESPONSABILE SERVIZIO DI PREVENZIONE E Nicola Barile 01.09.2010 PROTEZIONE ADDETTI SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 2 COMMISSIONE SICUREZZA INCARICATO PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO, GESTIONE EMERGENZE MEDICO COMPETENTE RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DORONZO . RUGGIERO 29/10/2010 Peirone/Floris /Colombatto/Zamarian/Cafà/ Isaia /Ruggero /Doronzo Richiusa/Filippi 29/10/2010 Collab. D.S M. DORONZO (rif. All. n. 6 Piano Evacuazione) Dr. Francesco MOIA 29/10/2010 8/10/2005 VIGILANZA, CONTROLLO ED EMERGENZA ASL territorialmente competente ISPETTORATO DEL LAVORO ISPESL VIGILI DEL FUOCO EMERGENZA SANITARIA POLIZIA DI STATO CARABINIERI 1 ASL6 CIRIE’ Via Arcivescovado, 9 Torino C.so Turati, 11c Torino Tel. 011548484 Tel. 011502727 Tel. 115 Tel. 118 Tel. 113 Tel. 112 I preposti sono designati ai sensi dell’art. 1, comma 4bis dal Dirigente Scolastico e possono essere il Preside Vicario, i responsabili di laboratorio, i responsabili delle sedi staccate, i direttori di dipartimento, i coordinatori di area, ecc. 2 Il numero dipende dal tipo e dalle dimensioni della scuola Mod.6 PERSONALE INCARICATO DELLE MISURE DI EMERGENZA, EVACUAZIONE, ANTINCENDIO, CONTROLLI PERIODICI (doc. PSEME/A1) A.S. 2010/2011 Allegato al PIANO di EVACUAZIONE 2010 – 2011 INCARICO EDIFICIO ANDERSEN St.da Salga Emanazione ordine di evacuazione Dirigente Scolastico o suo Collaboratore Diffusione ordine di evacuazione Pernici – De Rose (Attivazione Segnale di Allarme) Chiamate di soccorso Gattamorta - Pernici Interruzione erogazione gas, energia elettrica, ecc. Gattamorta – De Rose Pernici Attivazione e controllo periodico di estintori e/o idranti Doronzo - Ruggiero Controllo quotidiano della praticabilità delle vie d’uscita Cheba - Pernici Controllo apertura porte e cancelli sulla pubblica via ed interruzione del traffico De Rose - Ibba Pronto soccorso Cheba - Gattamorta Controllo presenza oggetti e/o materiali pericolosi nei locali Pernici EDIFICIO RODARI viale Bona 33 SCHEDA MEZZI DI ESTINZIONE (doc. PSEME/A4) Edificio ANDERSEN Strada Salga infanzia – Caselle T.se Sezione scuola infanzia (allegato al DVR 2009 - 2010) Tipo di mezzo Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore portatile Estintore Numero Matricola Dislocazione Cartellino Revisione 31 portatile Idrante a muro Idrante a muro Idrante a muro Idrante a muro Idrante a muro Idrante a muro Idrante a muro Idrante a muro 2. Documentazione Verbale di consegna edificio NO Certificato di agibilità globale per l'abitabilità e l' usabilità dell'edificio, rilasciato dal Sindaco del Comune. Documentazione collegata alla certificazione di agibilità: Certificato di collaudo statico NO Certificato di prevenzione incendi (CPI) - o documentazione equipollente Parere igienico - sanitario rilasciato dall'ASL Dichiarazione di conformità degli impianti tecnologici ai sensi della L.46/90 Copia denuncia all'ISPESL dell'impianto di messa a terra (Mod. B) e/o Verifiche DPR 462/2001 Copia di denuncia all'ISPESL degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche (Mod.A). Planimetria dell'edificio. Planimetria dei locali con l'indicazione delle destinazioni d'uso. Dichiarazione di conformità dell'edificio alla normativa prevista per i disabili Documentazione di collaudo relativa ad impianti tecnologici vari (ascensore ecc..) Autorizzazioni varie rilasciate dall' ASL (utilizzazioni locali interrati o seminterrati, somministrazione e/o preparazione dei pasti ecc..) Libretto manutenzione caldaia Verbali di verifica periodica degli impianti tecnologici Piano di Evacuazione 25/07/05 10/04/05 13/06/05 NO 12/08/05 richiesta CPI SI 3/02/08 NO SI Idoneo SI/NO Anno rilascio TIPO DI DOCUMENTO Esistente SI/NO 2.1 - Documenti e certificazioni varie Edificio Andersen St.da Salga Modalità di acquisizione Note SI NO NO SI SI SI NO NO NO SI NO SI Non attinente 29/10/10 32 ALL. n. 10 DIREZIONE DIDATTICA STATALE di CASELLE TORINESE Via Guibert, 3 – 10072 – Caselle Torinese (TO) e Fax: 011/9961339 – 011/9914628 Codice Fiscale n 83003770019 - e-mail [email protected] Documento di Valutazione Rischio Rumore Autocertificazione DLgs 81/2008 Art. 190 comma 1 Protocollo n. 3451 - 1/A23 Caselle, 29 ottobre 2010 Rapporto di Valutazione del rumore La sottoscritta Loredana MEUTI in qualità di Dirigente Scolastico della Direzione Didattica di Caselle T.se, con sede in Caselle, via Guibert n. 3 (Torino), consapevole della responsabilità che assume ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e seguenti: DICHIARA di autocertificare la Valutazione del rumore in 29 ottobre 2010). che gli occupati nella Scuola dell’infanzia Andersen di Strada Salga, 3 corrispondono all’elenco allegato al documento di valutazione dei rischi. che nei locali di lavoro non si esercitano attività rumorose che prevedano lavorazioni con emissioni sonore sopra la soglia di attenzione; di aver potuto escludere quindi il superamento degli 80 dBA di LEP sulla base: della palese assenza di sorgenti rumorose; di aver consultato i lavoratori ; che la Valutazione in oggetto, salvo l’obbligo di ripeterla ad ogni variazione consistente del rumore prodotto verrà ripetuta con periodicità quadriennale. Il Dirigente Scolastico Dr.ssa Loredana MEUTI Per presa visione: Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 33 ALL. n. 11 DIREZIONE DIDATTICA STATALE di CASELLE TORINESE Via Guibert, 3 – 10072 – Caselle Torinese (TO) e Fax: 011/9961339 – 011/9914628 Codice Fiscale n 83003770019 - e-mail [email protected] Rischio Vibrazioni Evidenza/Riscontro DLgs 81/2008 Art. 202 comma 2 Protocollo n. 3451 - 1/A23 Caselle, 29 ottobre 2010 Rapporto di Valutazione del rumore La sottoscritta Loredana MEUTI in qualità di Dirigente Scolastico della Direzione Didattica di Caselle T.se, con sede in Caselle, via Guibert n. 3 (Torino)), consapevole della responsabilità che assume ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e seguenti: GIUSTIFICA Che la natura e l’entità dei rischi connessi con le vibrazioni meccaniche rendono non necessaria una valutazione maggiormente dettagliata dei rischi che gli occupati nella Scuola dell’infanzia Andersen di Strada Salga, 3, corrispondono all’elenco allegato al documento di valutazione dei rischi. di aver consultato i lavoratori ; che la Giustificazione in oggetto verrà rivista in caso di introduzione di nuove attrezzature che comportano l’esposizione a rischio vibrazioni. Il Dirigente Scolastico Dr.ssa Loredana MEUTI Per presa visione: Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 34 ALL. n. 12 DIREZIONE DIDATTICA STATALE di CASELLE TORINESE Via Guibert, 3 – 10072 – Caselle Torinese (TO) e Fax: 011/9961339 – 011/9914628 Codice Fiscale n 83003770019 - e-mail [email protected] Rischio Chimico Evidenza/Riscontro DLgs 81/2008 Art. 223 comma 5 Protocollo n. 3451 - 1/A23 Caselle, 29 ottobre 2010 Rischio Chimico La sottoscritta Loredana MEUTI in qualità di Dirigente Scolastico della Direzione Didattica di Caselle T.se, con sede in Caselle, via Guibert n. 3 (Torino)), consapevole della responsabilità che assume ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e seguenti: CONSIDERATO la natura e pericolosità degli agenti chimici utilizzati, di cui all’allegato elenco le quantità giornaliere utilizzate il tempo di impiego GIUSTIFICA Che la natura e l’entità dei rischi connessi con l’impiego di agenti chimici rendono non necessaria una valutazione maggiormente dettagliata dei rischi che gli occupati nella Scuola dell’infanzia Andersen di Strada Salga, 3 corrispondono all’elenco allegato al documento di valutazione dei rischi. di aver consultato i lavoratori ; che la Giustificazione in oggetto verrà rivista in caso di introduzione di nuove attrezzature che comportano l’esposizione a rischio chimico. Il Dirigente Scolastico Dr.ssa Loredana MEUTI Per presa visione: Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 35