il perito agrario Poste Italiane S.p.A. Sped. A. P. 45% (Art. 2 Comma 20/B Legge 669/96 - DCO - Roma) ISSN 1120 - 2995 Rivista del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati 3° Congresso internazionale LA QUALITÀ DEGLI ALIMENTI ■ Ritorna il pollo brianzolo ■ Gli alberi e la storia ■ L’OIGA per l’agricoltura giovane Anno LII - N. 5 Settembre/Ottobre 2005 N.5 il perito agrario sommario Anno LII - N° 5 Settembre-Ottobre 2005 DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Bottaro DIRETTORE DI REDAZIONE: Piero Pecciarini DIRETTORE EDITORIALE: Andrea Silenzi HANNO COLLABORATO: Andrea Bottaro, Franco Amoruso, Maurizio Arduini, Bruno Boatto, Matteo Bertelli, Giovanni Cattarruzzo, Giovanni De Luca, Salem El Sheik, Giannantonio Genchi, Habtom Hasmelash, Fabio Iencenella, Jan Kas, Valentino Marcon, Filippo Ninci, Hasim Ogut, Piero Pecciarini, Vincenzo Pilo, Luigi Rossi EDITRICE: IACICO S.r.l. 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Spedizione in A.P. 45% (Art. 2 comma 20/B Legge 669/96 - DCO Roma) Finito di stampare: Novembre 2005 Gli articoli esprimono soltanto il pensiero degli autori e non impegnano il CNPA né la redazione del periodico Editoriale Quattro conti congressuali di Andrea Bottaro 3° CONGRESSO INTERNAZIONALE La qualità degli alimenti 1ª GIORNATA IN GRECIA I Periti Agrari nella filiera agroalimentare di Andrea Bottaro Alimentazione e cultura del luogo di Habtom Asmelash Cibo e identità culturale di Machmoud Salem El Sheik 2ª GIORNATA IN TURCHIA Metodologie e sistemi per il miglioramento ed il controllo dei prodotti agroalimentari di Luigi Rossi La sicurezza della filiera agroalimentare di Giannantonio Genchi Sistema di autocontrollo HACCP di Franco Amoruso Qualità delle produzioni nelle strutture agroturistiche di Filippo Ninci Il controllo della qualità alimentare in Turchia di Hasim Ogut 3ª GIORNATA IN TURCHIA Identificazione dei microrganismi patogeni negli alimenti attraverso metodologie di biologia molecolare di Matteo Bertelli Effetto economico della rintracciabilità delle carni di Fabio Iencenella 4ª GIORNATA “MARE NOSTRUM” Qualità agroalimentare e consumatori di Giovanni De Luca La rintracciabilità di OGM e le sue implicazioni per la biodiversità di Jan Kas Esempio di produzione di qualità: la mela del Friuli di Giovanni Cattaruzzi Sofisticazioni: sistemi di riconoscimento di Valentino Marcon Strategie nazionali, comunitarie, internazionali a confronto in materia di promozione e tutela della qualità dei prodotti agroalimentari di Vincenzo Pilo 3 4 7 8 10 11 12 13 15 16 18 19 20 21 22 24 24 Conclusioni 26 Ordine del Giorno 28 I microcorsi 29 Progetto comune dei Tecnici Laureati 32 La Regione Sicilia interviene e corregge 34 Ritorna il pollo Brianzolo 35 Gli alberi e la storia “Patriarchi Verdi 36 OIGA: idee e progetti per l’agricoltura giovane 37 News 38 Giurisprudenza 40 Editoriale di Andrea Bottaro Quattro conti congressuali L’ alimentazione è il primo anello verso la qualità della vita. Questa è la sintesi del 3° Congresso Internazionale. Prende il via la seconda fase di programmazione, già iniziata dal CNPA con il Congresso del 2004, per fornire le risposte all’ allarme che proviene dai consumatori, per la sempre più evidente “disarmonia” tra uomo e l’alimentazione, un argomento ormai centrale rispetto alla qualità della vita dell’uomo. Dal confronto congressuale sono emerse indicazioni di diffidenza nei confronti delle attività, che, per soddisfare le richieste di mercato, forzano la costruzione di prodotti e disorientano il consumatore che chiede più semplicità, sicurezza e qualità. Sono anche emersi interrogativi nei confronti della competitività delle produzioni che, per gli alti costi di produzione, soffrono, in un contesto di globalizzazione dei mercati. Tuttavia, la tecnologia e i sistemi di gestione proposti da ricercatori e professionisti, se opportunamente sostenuti dalle politiche di riconoscimento e difesa dei prodotti tipici, in grado di indirizzare le produzioni verso le dinamiche internazionali imponendo una riqualificazione competitiva delle produzioni, possono dare il loro contributo allo sviluppo della qualità che oggi si trova, in uno scenario di forti urgenze, di fronte a sistemi e problemi complessi. La struttura dei servizi che possono essere forniti dai professionisti è funzionale all’obiettivo di garantire l’esigibilità dei diritti da parte del consumatore e, in rapporto a ciò, spetta agli organismi esponenziali di categoria definire i confini entro i quali si realizza tale mandato sviluppando tutte quelle attività che permettano di rispondere a bisogni emergenti collegati alla richiesta di sicurezza e qualità. Le richieste di maggiore qualità nella domanda di alimenti, la centralità della persona nell’esigibilità dei diritti, la necessità di garantire una particolare attenzione alla prevenzione in coerenza con i valori dell’agricoltura, gli interventi legislativi che nel corso degli ultimi anni sono intervenuti in materia, non ultime le norme europee di indirizzo specifico, impongono un ulteriore sforzo di programmazione che, accettando i concetti di integrazione e sinergia già presenti al Congresso di Abano Terme, permetta di strutturare la capacità di risposta della Categoria con maggiore efficacia e concretezza. Saranno elaborate tutte le complementarietà necessarie a garantire la tutela dei consumatori tramite prodotti alimentari ad alto standard di qualità, nonché un nuovo approccio operativo rivolto all’informazione, a livello preventivo, al consumatore ed agli studenti giovanissimi. La connessione esistente tra diritti del consumatore e sana alimentazione richiede una relazione più accorta che deve essere costruita attraverso una più costante presenza dei tecnici che svolgono, con l’azione professionale, un’azione propulsiva e di orientamento, sia del produttore che del consumatore. Il programma merita il totale sostegno del CNPA. Il Congresso ha confermato, accrescendolo, il ruolo centrale dei Periti Agrari nella direzione delle prestazioni professionali per le produzioni alimentari di sicurezza e qualità, capace di rispondere alle articolate esigenze che anche il rispetto del territorio pone. Maggiore qualità degli alimenti vuol dire innovazione nel rispetto della tradizione, ricerca, formazione ed è su questa triplice direttrice che vogliamo agire per assicurare la qualità del prodotto cercando di essere attivi nelle politiche di sistema per la salvaguardia della salute del consumatore ricordando che “Gran parte del progresso nella qualità della vita è il risultato dell’opera di individui impegnati a fare ciascuno il proprio dovere con abilità e coscienza. (Laurence Peter). Perito Agrario 5/2005 - 3 CONGRESSO La qualità degli alimenti Il contributo dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati Mar Mediterraneo 3-4-5-6 ottobre 2005 Salone Congressi MSC OPERA n attesa degli atti congressuali per i quali occorrerà il tempo tecnico per la loro stesura, di seguito viene riportata la sintesi dei lavori e degli interventi relativi alla celebrazione del 3° Congresso Internazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati che è iniziato con un felice prologo. A bordo della nave MSC Opera il Presidente Bottaro, il giorno 2 ottobre 2005, ha accolto l’On.le Enzo Russo, Assessore alla Agricoltura della Regione Puglia. Bottaro ha presentato le motivazioni ed il percorso del Congresso, itinerante nel Mar Mediterraneo, ringraziando l’Assessore per aver con- I 4 sentito di avere a bordo alcune delle produzioni pugliesi di alta qualità. L’olio della Puglia è uno dei prodotti agricoli di maggior vanto di queste terre ed è per i Periti Agrari motivo di orgoglio portarli, assieme al vino della Sardegna, quali testimoni congressuali di classe. Ha comunicato all’Assessore che la Categoria dei Periti Agrari è presente in Puglia in maniera massiccia in ogni provincia e che, data la vocazione del territorio, non poteva essere diversamente. L’On.le Russo ha comunicato che è priorità delle attività del suo assessorato attivare tutte le azioni necessarie a garantire l’ottenimento della massima qualità degli alimenti. Il licenziamento del decentramento alle province delle attività agricole Il Presidente Bottaro incontra l’On.le Russo sarà il primo passo per pervenire ad un maggior dinamismo. La conferenza degli Assessori all’agricoltura Regionali, della quale l’on.le Russo Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO è il coordinatore, privilegerà il rapporto con i rappresentanti delle libere professioni che saranno chiamati a fornire il loro contributo per la formazione, di concerto con le autorità regionali, della “via verde” che guarda con grande attenzione alle produzioni del Mediterraneo. Il Congresso ha avuto inizio con la visita del Comandante in seconda Francesco Saverio Veniero e la seguente apertura dei lavori con l’Inno di Mameli. L’Ufficiale ha portato il benvenuto ed i saluti del Cap. Raffaele Pontecorvo Comandante della MSC Opera, impegnato nelle improrogabili attività di bordo, anticipandone la successiva visita. Ha espresso i complimenti per l’idea congressuale che ha privilegiato la logistica della nave, prima esperienza in merito per la MSC Opera, e per la scelta dell’argomento. Anche in navigazione la qualità degli alimenti rappresenta un importante punto di riferimento per la vita di bordo. Somministrare il nutrimento a circa 2200 passeggeri L’inno di Mameli apre il Congresso Perito Agrario 5/2005 e 700 uomini di equipaggio è una grave e continua responsabilità cui l’organizzazione di bordo fa quotidianamente fronte e dunque il tema congressuale è molto sentito ed augura i migliori risultati al Congresso. Ha fatto seguito l’indirizzo di saluto del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi; Sono intervenuti in diretta - audio - l’On. TERESIO DELFINO, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che, nell’augurare ottimi risultati al Congresso ha evidenziato l’impegno che il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali nella trattazio- ne del tema della sicurezza e qualità degli alimenti. Ogni sforzo per pervenire a risultati che possano garantire il consumatore. Si è complimentato per la scelta del tema congressuale, così attuale ed importante per la collettività. - Il sen. CESARE CURSI, Sottosegretario di Stato della Salute, ha ricordato la sua partecipazione anche al Congresso Nazionale di Abano Terme dove la sicurezza alimentare è stato il tema dominante e, riprendendo il binomio qualità e sicurezza, ha informato che è impegnato in prima persona nella ricerca dei mezzi che possono portare gli alimenti ad un livello di garanzia per il cittadino. Salutando cordialmente il Presidente ed il Congresso ha assicurato la sua attenzione verso i risultati congressuali . Sono intervenuti con video pre-registrati - PIETRO PANUNZI, Presidente Consiglio Nazionale Geometri, nel portare i saluti dei Geometri Italiani ha ricordato il comune lavoro che stanno compiendo i tre Consigli Nazionali nella strada della fusione che, una volta realizzata, con- 5 CONGRESSO sentirà di raggiungere insieme una grande forza capace di vincere le sfide del futuro e di quanti hanno finora approfittato della divisione tra le Categorie. - BERARDINO CANTALINI, Presidente Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, nel comunicare che contemporaneamente allo svolgimento del Congresso dei Piriti Agrari si svolge quello dei Periti Industriali e per questo non può intervenire ma ritiene importante portare al Congresso un messaggio di fraterna solidarietà. L’Albo unico, il DPR 328, la riforma delle professioni e la riforma della scuola media superiore sono argomenti che, con coesione e in sintonia di obiettivi, stiamo portando avanti insieme. Qualche risultato insieme lo abbiamo ottenuto ma c’è la delusione che il legislatore che promette ma non mantiene. Forse entro la fine della legislatura qualche altro risultato lo si può ottenere perché i periti agrari, geometri e periti industriali stanno agendo con assoluta coesione di intenti. Si augura che dal Congresso possano uscire un messaggio di ancor maggiore coesione e spinte al legislatore che possa bene interpretare che l’azione che stiamo compiendo è volta a favore dei laureati triennali. - RAFFAELE GULIZIA, Presidente EurEta Italia, ha portato i saluti al Congresso e comunicato che il Consiglio Direttivo di EurEta ha deliberato l’entrata dei Periti Agrari nella organizzazione, associazione europea per l'alta ingegneria e professionisti tecnici, che consente di assicurare un riconoscimento reciproco di professionisti registrati per permettere l'esercizio della loro professione nell'Europa intera. Ciò sarà possibile tramite una registrazione e certificazione dei professionisti che soddisfano i minimi requisiti di una piattaforma comune di formazione stabiliti dall'EurEta. 6 Gli scopi dell’EurEta sono l'accrescimento della reputazione del tecnico ed etica dei professionisti registrati e, tra le altre cose, monitorare e verificare i titoli dei professionisti e lo stato delle loro formazioni culturali e professionali. Comunque nel sito dell’EurEta si possono trovare tutte le indicazioni e le informazioni sulla struttura. Ha ritenuto opportuno ricordare che, rispetto alla libera circolazione dei professionisti, la azione dell’EurEta e dell’On. Stefano Zappalà, che ha sposato la causa dei tecnici, sono stati determinanti per l’approvazione della direttiva sui tecnici che ha reso giustizia a quanti sono stati precedentemente delusi dalla dir. 48/89. Oggi il Titolo comune di Ingegnere tecnico che conferisce EurEta ai propri registrati è riconosciuto senza dubbi a livello europeo ed internazionale e può rappresentare l’inizio di quel percorso comune che stanno compiendo i periti industriali con i geometri ed i periti agrari. Gulizia informa che nel mese di marzo il Presidente Bottaro ha chiesto di verificare se lo stato professionale dei periti agrari fosse coerente con le richieste dello statuto di Eureta e, dopo la verifica compiuta dagli organi preposti di EurEta, comunica ufficialmente che i periti agrari possono iscriversi a questa associazione che ha sede a Zurigo. Augura al Congresso ottimi risultati e si congratula con il CNPA per aver portato i periti Agrari in congressi a livello internazionale. È stata data lettura agli indirizzi di saluto pervenuti dal Sottosegretario di Stato sen. Pasquale Giuliano, dall’Avv.Antonio Buonfiglio Presidente Agea, dal Agr. Gilberto Bucci Presidente Oiga, dal Geom. Fausto Savoldi Presidente Cassa Nazionale Geometri, dall’Ing. Sergio Polese Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri e dalla dr.ssa Leonella Festa – cancelliere del CNPA presso il Ministero della Giustizia Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO 1ª giornata IN GRECIA I Periti Agrari nella filiera agroalimentare PER. AGR. ANDREA BOTTARO PRESIDENTE CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI Il Consiglio Nazionale ha organizzato il 3° Congresso Int e r n a z i o n a l e, che si svolge itinerante nel mar Mediterraneo a bordo della Motonave MSC Opera, sul tema “LA QUALITÀ DEGLI ALIMENTI “ Il contributo dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati Le scelte congressuali trovano spunto dalla consapevolezza che nelle economie avanzate lo sviluppo sociale ed economico consente una maggior disponibilità e varietà di alimenti e questo fatto ha determinato la scomparsa di molte malattie innalzando così la durata media della vita. È un dato statistico corretto ma, perché questo possa continuare nel tempo, senza stravolgere altre condizioni naturali, è necessario che il tutto possa avvenire in modo armonico senza effetti negativi e collaterali causati da fattori di rischio non calcolati. Alla base di ogni aspettativa è comunque da inserire l’alimentazione; lo stato di salute dell’individuo dipende dal giusto apporto di energia, di nutrienti e di sostanze ad azione protettiva che siano di qualità. È dunque fondamentale avere le filiere alimentari ad alto standard di qualità e sicurezza capaci di aumentare ed esaltare le valenze nutrizionali degli alimenti anche tramite le innovazioni di sistema e di processo che, nella loro applicazione, tengano sotto controllo gli eventuali fattori di rischio per la salute umana. Sovente l’informazione non giunge all’utente finale. È importante, qualificante e doveroso coinvolgere il consumatore ed informarlo su quanto è connesso alla qualità e sicurezza degli alimenti. La sicurezza alimentare è stata oggetto di discussione a settembre del 2004 nel Congresso Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Abano Terme ed ora, per completare la tematica, la Categoria Tavolo della Presidenza Perito Agrario 5/2005 7 CONGRESSO vuole fornire il suo ulteriore contributo per analizzare e chiarire l’argomento della qualità degli alimenti partendo dal sistema produttivo per arrivare, dopo il controllo sulla loro preparazione e conservazione, al consumo. In questo percorso tanti sono i rischi e le attenzioni che devono essere poste alla problematica: dalla qualità e rischio chimico e microbiologico alla moderna biotecnologia. Il Congresso, che si tiene a bordo della Motonave Opera nel percorso che tocca Grecia,Turchia e Croazia, ha come obiettivo il confronto e lo scambio di conoscenze fra Categorie professionali e professionisti e, nel contesto internazionale, la connessione tra produzione, ricerca e mercato; tematiche di grande importanza per il percorso cognitivo. Ci si propone di dibattere, con le figure professionali capaci di programmare e condurre i diversi processi adeguati, quali siano i problemi legati alla produzione di alimenti di 8 qualità e l’utilizzo razionale delle tecnologie tradizionali e innovative per pervenire ad un sistema di filiera che garantisca la sicurezza dei prodotti alimentari . In questo ambito, con la trattazione di argomenti di interesse agro-industriale, la professione di Perito Agrario diviene centrale e dunque la Categoria è chiamata ad indicare le linee che il C.N.P.A. dovrà seguire nella sua azione futura in un contesto che vede nella globalizzazione dei mercati una necessità di regole ben precise atte a garantire la qualità degli alimenti. Il contesto internazionale consente di sviluppare le tematiche congressuali da un punto di vista più ampio rispetto a quello tradizionale allargando gli orizzonti della Categoria; in particolare sono al centro degli interventi e del dibattito i temi della qualità e della sicurezza globale in modo da fornire indicazioni in una ampia ottica che va al di là dei semplici interessi professionali. Alimentazione e cultura del luogo HABTOM ASMELASH ESPERTO DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE CON I PAESI DELL’AFRICA La cooperazione Internazionale in termini sia di disegno dei progetti, implementazione e monitoraggio comporta l’operatività in molte aree geografiche come l’Africa, l’Asia e America Latina e, quando si lavora in aree rurali o agricole si studia anche sociologia rurale, la matrice di tutte le attività. Dietro la sociologia c’è un collegamento culturale in cui si innesca un rapporto non solo tecnico, ma anche economico che, a volte, può essere la causa di conflitti o può essere addirittura anche un momento di pacificazione. C’è una cultura, che nasce sin dal tempo degli egizi, che spinge l’uomo a trasformare i prodotti della terra in prodotti edibili. L’approvvigionamento della materia prima è determinato anche dalla geografia; se si osserva l’emisfero nord si coltiva il frumento, per trasformarlo in pane, mentre in India si trova il riso; in Africa troviamo il frumento e poi cereali in particolare l’orzo. Sull’Altopiano Etiopico – Eritreo si coltiva il tef e poi il mais, la iuca e, addirittura, la banana come fonte di alimento nutritivo. La geografia ed il territorio, con le implicazioni pedo-climatiche, determinano le risorse naturali e da queste anche la preparazione del cibo è legata alla cultura del luogo. Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO Però, a volte, tutto è snaturato. In Italia 20 anni fa l’ananas ed il dattero si consumavano a Natale mentre oggi si consuma tutti i giorni perché la globalizzazione dei mercati non rispetta quella logica di cultura di cibo che c’era una volta. E poi la cultura del cibo ha anche una sua ritualità, i ruoli, la quotidianità e l’avvenimento cioè ogni soggetto della famiglia e, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, la donna. In Africa tutta la condizione della famiglia come il prelievo dell’acqua, la trasformazione dei cereali in farina è sulla spalla della donna, che è aiutata dai piccoli e da ogni individuo che partecipa alla preparazione di questa grande tradizione; chi porta l’acqua chi la farina e la fa cuocere, chi prende il legname, ecc. questa è la quotidianità, poi c’è l’avvenimento quando c’è l’ospite. L’ospite è sacro specialmente in alcuni popoli. Nel Sinai, in occasione di un progetto sugli studi di fattibilità, occorreva fare una indagine su tutte le attività rurali dei beduini che hanno consentito l’instaurazione del rapporto solo dopo aver rispettato la Perito Agrario 5/2005 ritualità del consumo insieme del the. E poi il susseguirsi dei cibi; ogni popolo a tavola si comporta in una maniera diversa; in Medio – Oriente Libano, Giordania e nello stesso Yemen, l’ordine dei cibi che si consumano durante i pasti sono completamente diversi. Ad esempio in Libano iniziano con un’abbondanza di verdure crude così abituano lo stomaco al futuro cibo. Non iniziano con un grande carico di proteine che farebbe faticare il fegato o altri organi. Iniziano con calma infatti il lungo loro pranzo dura a volte 2 o 3 ore e, a volte, 5 –6 ore quando hanno degli ospiti. Nello Yemen quando viene preparato il pranzo con carne di pecora, piuttosto che di capra, una parte viene usata per il brodo che servirà anche per cuocere il riso e, prima di mangiare, bisogna bere un brodo chiamato Marakè. Quindi nel rapporto con il cibo c’è una cultura di base. In Europa la verdura e la frutta sono consumate al termine del pasto invece in altri Paesi, per cultura, sono poste all’inizio. Ai fini dei progetti di cooperazione è necessario quindi, come primo atto, pervenire alla conoscenza della sociologia rurale e cultura del paese ospitante. Però, mentre si parla della qualità del cibo occorre ricordare che una parte del mondo, 800 milioni di abitanti di cui 2oo di bambini, soffre ancora la fame e la mal nutrizione. La concentrazione di questi popoli dannati del mondo sono Asia ed Africa sub–sahariana: la sicurezza alimentare si basa su tre pilastri o gambe di sostegno per cui gli alimenti devono essere: 1) disponibili: sufficienti per quantità e qualità, di origine sicura, prodotta o importata a livello locale o nazionale; 2) accessibili: distribuiti, e disponibili localmente e devono essere economicamente raggiungibili; 3) utilizzati nel miglior modo possibile, devono essere sufficienti in quantità qualità e varietà secondo il bisogno individuale. 9 CONGRESSO Cibo e identità culturale PROF. MAHMOUD SALEM ELSHEIK UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE DELEGATO DEL RETTORE PER I PAESI DEL MEDITERRANEO Il Professore, non potendo intervenire personalmente per improvvisi gravi problemi personali, ha inviato una comunicazione Congressuale. CIBO E IDENTITA’ CULTURALE Res non naturalis. Così i medici e i filosofi antichi, a cominciare da Ippocrate, definirono il cibo, includendolo fra le “cose” della vita che non appartengono all’ordine “naturale” bensì a quello “artificiale”. Ossia alla cultura che l’uomo stesso costruisce e gestisce. Sì, perché anche se il concetto di cibo si collega immediatamente al concetto di Natura, il cibo subisce un processo culturale che prevede l’addomesticamento, la trasformazione e la reinterpretazione della Natura. Questo processo di elaborazione accompagna il cibo lungo tutto il percorso che lo conduce alla bocca dell’uomo. E si tratta appunto di iter culturale. In quanto, a differenza dell’animale, l’uomo non utilizza solo e semplicemente ciò che trova in natura, ma crea il proprio cibo. Il cibo quindi è cultura quando si prepara, perché una volta acquisiti i prodotti-base della sua alimentazione, l’uomo procede alla loro trasformazione mediante il fuoco e l’uso di una elaborata tecnologia che si esprime nelle pratiche di cucina. Il cibo è cultura anche quando si consuma, perché l’uomo, pur potendo mangiare di tutto, sceglie il proprio cibo, con criteri legati sia alle sue condizioni economiche, ai valori 10 nutrizionali, al gusto, sia a certi valori simbolici (ma anche ambientali) di cui il cibo stesso è investito. Attraverso tutti questi processi il cibo si configura come elemento decisamente caratterizzante dell’identità umana e come uno dei più efficaci strumenti per comunicarla. Come la lingua parlata, il sistema alimentare contiene e trasporta la cultura di chi la pratica, è depositario delle tradizioni e dell’identità di gruppo. Costituisce pertanto uno straordinario veicolo di auto-rappresentazione e di scambio culturale: è strumento di identità, ma anche il primo atto che si compie per entrare in contatto con culture diver- punto della pax romana, imposta con la forza; ma soprattutto quella, successiva, di una lunga coabitazione, o meglio di un grande mescolamento di etnie, di religioni, di nazionalità, di culture, verificatisi alla fine del primo millennio in Spagna, ma anche in Sicilia. E sono questi i tratti costitutivi di una “civiltà mediterranea”, ben anteriore a quella che sarà poi chiamata “civiltà europea”. Della quale radici e valori umanistici vengono, a guardare bene, dalla riva sud del Mediterraneo. Questa visione globale, cara pure a Braudel, ci porta a considerare anche l’omogeneità degli spazi, dove le divisioni continentali e statuali se, giacché mangiare il cibo altrui è più facile – almeno in apparenza – che decodificarne la lingua. Più ancora della parola il cibo si presta a mediare fra culture diverse, aprendo i sistemi di cucina a ogni sorta di invenzioni, incroci e contaminazioni. In questa ottica ci piace ricordare l’interculturalità del Mediterraneo, costituita anche attraverso il cibo. La storia racconta di passate stagioni di unità mediterranea, quella ap- sbiadiscono e si stemperano nella Mediterraneità. Mediterraneità che passa attraverso il mare, l’ulivo, le viti, il grano, elementi che accomunano le popolazioni del bacino rispetto ad una presunta e mai definita “civiltà europea”. Normalmente le culture si diversificano anche con le consuetudini alimentari: le zone dell’olio e del burro, la cultura del vino e quella della birra, vero “vallum” che dall’antichità divide l’Europa. Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO 2ª giornata IN TURCHIA Metodologie e sistemi per il miglioramento ed il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari DR. AGR. LUIGI ROSSI DIRETTORE ENEA/BIOTEC La qualità e la sicurezza dei prodotti agroalimentari rappresentano, nell’attuale contesto nazionale e internazionale, tematiche strategiche di importanza Perito Agrario 5/2005 decisiva per le implicazioni sociali, economiche e politiche che da esse possono scaturire. Nelle evoluzioni più recenti il consumatore assume un ruolo sempre più centrale quale destinatario naturale dell’offerta, come colui cioè che ricerca l’utilità orientando le proprie scelte sui beni, servizi e qualità che sono maggiormente in grado di soddisfare le sue esigenze di consumo. L’esteriorità degli alimenti e la capacità di soddisfare desideri sempre più lontani dalle necessità biologiche, abbinate alla capacità di favorire la salute e il benessere fisico dell’uomo, acquisiscono in questo contesto il valore di elementi prioritari. In questo panorama sono cresciute notevolmente l’attenzione e la competenza del consumatore, portato sempre più a condizionare, per il soddisfacimento delle sue esigenze, numerosi aspetti dei sistemi produttivi, contribuendo all’evoluzione del concetto di “qualità nel sistema agroali- mentare”. Egli si è fatto partecipe, infatti, attraverso la richiesta di requisiti sempre più specializzati, dell’ampliamento della definizione della qualità verso un binomio qualità-sicurezza alimentare sempre più stretto. La qualità, quindi, è percepita dal consumatore come idoneità di un prodotto per quello che riguarda le caratteristiche di pregio e di eccellenza insite nel prodotto stesso sul piano chimico, fisico e sensoriale; a questo deve associarsi il possesso di quei requisiti di sicurezza richiesti da un mercato sempre più attento, consapevole e spesso sensibile oltre le soglie fissate dalla normativa. La convergenza di competenze scientifiche e tecnologiche di elevata specializzazione, quali quelle derivanti dai settori della diagnostica chimica e molecolare avanzate, dall’analisi spettroscopica, delle tecniche di analisi non distruttive e della sensoristica, è ritenuta il fattore strategico per la modernizzazione e l’innovazione del sistema agroalimentare nazionale, per la valorizzazione di alcune sue produzioni tipiche, per lo sviluppo socio-economico locale e per la crescita di competitività dei relativi settori produttivi sullo scenario internazionale. Le principali tematiche affrontate riguardano: • Miglioramento e caratterizzazione della qualità nutrizionale, • Sicurezza alimentare • Origine territoriale e rintracciabilità • Prolungamento della shelf life. • Controlli non distruttivi. • Relazioni ambiente/tipicità. • Customer Satisfation e comunicazione. 11 CONGRESSO La sicurezza della filiera agro-alimentare PER.AGR. GIANNANTONIO GENCHI LIBERO PROFESSIONISTA ISCRITTO AL COLLEGIO DI MATERA ESPERTO DI SETTORE Negli ultimi decenni si sta assistendo ad un crescente interesse dei mercati dei prodotti alimentari e degli organi competenti verso le tematiche di salvaguardia della salute dei consumatori e di sicurezza dei prodotti alimentari in genere ed al relativo rispetto delle norme cogenti e/o volontarie che la filiera o il singolo produttore devono rispettare. Tra le norme ritroviamo i sistemi UNI EN ISO 9001:2000 Sistemi Gestione Qualità, dove attraverso una perfetta organizzazione aziendale e con la predisposizione e l’implementazione di procedure operative orientate alla produzione di qualità, si riesce ad ottenere un prodotto sempre più rispondente alle richieste del consumatore finale e quindi in linea con quanto previsto dalle norme vigenti e dalle specifiche tecniche che l’azienda stessa si è data rispetto al percorso della materia prima nelle fasi di trasformazione in prodotto finito ed il percorso del prodotto finito fino all'invio al cliente. La Filiera produttiva tende quindi a diventare sempre più importante soprattutto perché nella filiera sono compresi tutti i processi di produzione, dal campo al prodotto finito, al consumo, coinvolgendo ogni operatore e sito di produzione. Riguarda singolarmente ciascun prodotto. 12 È evidente dalla definizione di filiera come le nuove necessità di garanzia imposte dalle norme vigenti e gli standard specifici stabiliti dal mercato di sbocco delle produzioni (mediati dai grossi gruppi di distribuzione) impongono un compattamento di tutti i soggetti che entrano a far parte a ciascun livello della filiera produttiva verso un obiettivo di miglioramento della qualità e soprattutto verso una suddivisone chiara delle attività e delle responsabilità. All’interno della filiera produttiva il principale strumento necessario a risalire ai flussi di prodotti è la messa a punto di un sistema di rintracciabilità. La sicurezza alimentare nei processi di filiera “è la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione. Tracciabilità (tracking): è il processo che segue il prodotto da monte a valle della filiera, può essere definito come l'insieme delle informazioni sull'origine delle materie prime utilizzate, sul luogo di produzione, sulle tecniche di produzione seguite. Rintracciabilità (tracking):è il processo che raccoglie, archivia e collega tutte le informazioni precedentemente rilasciate, fino all’anello più lontano della filiera reso disponibile I sistemi di rintracciabilità/tracciabilità così illustrati potrebbero essere messi a punto per un discorso di corretta gestione aziendale e/o di filiera produttiva oppure possono diventare strumento di promozione e garanzia della qualità delle proprie produzioni attraverso l’accreditamento di Organismi di controllo. Questi ultimi effettuano verifiche e controlli circa le modalità di gestione dei sistemi di tracciabilità, la loro rispondenza agli adempimenti citati nella norma UNI EN 10939, e la rispondenza di quanto realizzato rispetto al disciplinare ed alle proce- Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO dure operative messe a punto dalla stessa azienda/filiera. L’adozione di sistemi tracciabilità/ rintracciabilità potrebbe nell’immediato rivelarsi un importante veicolo di promozione dell’immagine aziendale, infatti attraverso la modifica dell’etichettatura (INDICODEAN) per la identificazione dei lotti di produzione, si riesce a fornire al consumatore interessato tutte le informazioni relative alle modalità di produzione e trasformazione del prodotto acquistato. Si forniscono, inoltre, delucidazioni circa le procedure di produzione, di verifica e controllo adottate in ambito di filiera. Lo strumento della certificazione all’interno delle filiere produttive, quindi, rappresenta un’importante metodo di garanzia sia per la sicurezza alimentare dei prodotti sia per gli aspetti qualitativi che di ciascun prodotto si intendono mettere in luce. L’Unione Europea ha negoziato i Protocolli degli Accordi sulla Valutazione della Conformità e l’Accettazione dei Prodotti Industriali. L’accordo quadro stabilisce i principi e le procedure generali simili per tutti i paesi che hanno firmato un PECA, mentre allegati settoriali fissano dettagli dei settori tecnici selezionati dai Paesi candidati. Se un prodotto è coperto da un accordo PECA esso potrà essere testato e certificato in un Paese Candidato in base alle normative comunitarie e potrà conseguentemente circolare liberamente sul mercato europeo senza ulteriori procedure. I prodotti certificati nei paesi UE potranno a loro volta circolare nei paesi candidati firmatari dell’accordo, senza dover essere testati e certificati in base alla normativa locale. Il Perito Agrario è destinato a svolgere un ruolo di primaria importanza all’interno della filiera per quanto concerne i suddetti processi evolutivi. Perito Agrario 5/2005 Sistema autocontrollo HACCP PER.AGR. FRANCO AMORUSO LIBERO PROFESSIONISTA ISCRITTO AL COLLEGIO DI LATINA ESPERTO DI SETTORE Norme generali di igiene dei prodotti alimentari e le modalità di verifica della loro osservanza Tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti alimentari Il sistema di autocontrollo HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points Analisi del rischio e dei punti critici di controllo) è stato ufficialmente proposto nel '71 negli stati Uniti durante la "National Conference on Food Protection, anche se i concetti base sono stati adottati per le missioni spaziali NASA sui cibi degli astronauti. Pubblicato successivamente su una linea guida Codex "Guidelines for the application of the hazard analysis critical control points", è stato adottato dalla CEE per tutto il settore alimentare con la Direttiva 93/43 del giugno '93. Tale direttiva e successive integrazioni sono state recepite dall'ordinamento italiano tramite i Decreti Legislativi n° 155 e 156 del 26/05/97. Il Decreto legislativo n°155 aggiorna la normativa quadro in materia di tutela igienico sanitaria dei prodotti alimentari non disciplinati da norme settoriali specifiche ed introduce obblighi a carico di tutti quei soggetti (industrie alimentari art.2), pubblici o privati che esercitano, a scopo di lucro o meno, una o più attività riguardanti le fasi successive alla produzione primaria.Tali fasi includono la raccolta, la macellazione e la mungitura e tutti gli stati compresi tra la produzione e la commercializzazione di prodotti alimentari, ovvero la preparazione, la trasformazione, la fabbricazione, il confezionamento, il deposito, il trasporto, la distribuzione, la manipolazione, la vendita o la fornitura, compresa la somministrazione, al consumatore. Quindi le industrie alimentari (come sopra definite) che manipolano, trasformano, immagazzinano, commercializzano, somministrano alimenti e/o bevande si trovano di fronte di fatto ad una cogenza. Al responsabile dell'industria ali- 13 CONGRESSO mentare (art.2), ovvero il titolare o il responsabile specificamente delegato, viene quindi richiesto che in tutte le fasi sopra descritte sia garantita l'igiene del prodotto alimentari, vale a dire siano adottate misure idonee a garantirne la sicurezza e la salubrità degli alimenti (a garantire cioè alimenti idonei al consumo umano dal punto di vista igienico) Per risultare conformi alla direttiva e ai decreti legislativi il responsabile dell'industria alimentare deve creare un sistema di autocontrollo, o sistema HACCP, basato sui seguenti principi di sicurezza (art. 3 del Decreto): (procedure ed istruzioni; che prevedano la pianificazione ed esecuzione controlli e sorveglianza per la gestione dei CP) 5. Determinazione di procedure per la gestione delle azioni preventive e correttive efficaci (fino al ritiro dei prodotti dal commercio e all'avviso dell'autorità competenti della natura del rischio) per limitare gli eventuali rischi (nel caso di rilevamento di anomalie o non conformità) con verifica della loro efficacia 6. Determinazione del sistema di gestione della documentazione 1. Analisi dei rischi* (hazards analysis) associati ad ogni fase del processo (rischi che potrebbero rivelarsi critici per la sicurezza e salubrità degli alimenti) 2. Identificazione e monitoraggio dei punti critici di controllo* (CCP) della filiera alimentare (cioè i punti nei quali effettuare i controlli al fine di prevenire i rischi; eventualmente anche controlli analitici dei prodotti presso laboratori autorizzati) 3. Determinazione dei limiti critici (o tolleranze che possono essere accettate nei controlli) 4. Determinazione del sistema di monitoraggio dei punti critici (manuale di corretta prassi igienica e di autocontrollo con le relative procedure, istruzioni e registrazioni) 7. Riesame periodico del sistema adottato in particolare in funzione di variazione dei processi o delle loro caratteristiche * necessario ad evidenza dell'attività svolta un documento/ procedura/ registrazione scritta. Questo sistema di sicurezza dei prodotti (che può essere riassunto e meglio gestito con un manuale art.4) è basato sul processo endogeno all'azienda di rilevamento ed individuazione di ogni fase che potrebbe rivelarsi critica per la sicu- 14 rezza degli alimenti nonché sulla garanzia che vengano individuate e costantemente applicate, mantenute ed aggiornate le opportune procedure di sicurezza avvalendosi dei principi sui quali è basato il sistema HACCP (analisi dei rischi e controllo dei punti critici). In pratica l'applicazione del sistema di autocontrollo comporta lo spostamento della responsabilità del controllo sulla igienicità delle lavorazioni dalla pubblica autorità competente agli operatori che devono effettuare un'attenta opera di prevenzione ed intervento con il supporto di laboratori di analisi autorizzati. Viene mantenuto in ogni caso il controllo ufficiale da parte degli organi di vigilanza, conformemente a quanto previsto nel Decreto legislativo n°123 del 3 marzo 1993, con particolare attenzione ai punti critici di controllo evidenziati, per verificare la correttezza delle operazioni di sorveglianza disposte dal responsabile e la conservazione del materiale scritto e dei documenti compilati riguardanti la natura, la frequenza ed risultati relativi al procedimento di autocontrollo. Si noti quante siano, al di là dell'aspetto cogente, le similitudini con la realizzazione di un sistema qualità ISO 9000. Il sistema di autocontrollo HACCP è cogente e sorvegliato dai controlli USL; la certificazione ISO 9000 ovviamente facoltativa. Ma un corretto sistema HACCP significa rispondere in buona parte ai requisiti centrali ISO 9001:2000 (7. "Realizzazione del prodotto" e parte delle misurazioni del paragrafo 8.), per cui vale la pena prendere in considerazione la certificazione ISO 9001:2000. In questo caso il tutto si integra nei documenti classici del sistema qualità. Facciamo infine notare che gli organismi di certificazione non rilasciano la certificazione ISO 9001:2000 se alla base non esiste comunque la conformità HACCP. Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO Qualità delle produzioni nelle strutture agroturistiche PER.AGR. FILIPPO NINCI LIBERO PROFESSIONISTA ISCRITTO AL COLLEGIO DI FIRENZE ESPERTO DI SETTORE La qualità delle produzioni nelle strutture agrituristiche, riassume in sé la “Certificazione di filiera “ ed i “Metodi di controllo HACCP “ che sono argomenti di dibattito in questo congresso. Le leggi e normative speciali per le attività agrituristiche sono tutte a carattere regionale e differiscono nella forma e nella sostanza per le opportunità che nelle aziende agrarie hanno per la ricezione degli ospiti e per la somministrazione di alimenti e bevande. Per chiarezza e brevità viene presa ad esempio una normativa regionale per ben comprendere tutte le implicazioni che possono derivare dall’applicazione della norma e le opportunità derivanti dalla stessa. Ritengo che la normativa di riferimento più completa ad oggi sia quella della Regione Toscana che dopo la legge 23/06/2003 n° 30 ( Disciplina attività agrituristiche in Toscana ), ha emanato un Regolamento di Attuazione DPGR del 3/8/04 n° 46/R in cui viene spiegato ed approfondito il rapporto di principalità tra l’attività agricola e l’attività agrituristica, la ricezione e la somministrazione di alimenti e bevande all’interno delle strutture ed il rapporto tra alimento produzione e territorio.E già qui all’interno dell’azienda si atPerito Agrario 5/2005 tua il processo di filiera, nel modo più semplice e più remunerativo per l’imprenditore agricolo, si produce per vendere direttamente in azienda sia allo stato fresco ( frutta verdura etc) sia conservato ( marmellate, succhi etc) manipolato ( carni verdure etc) e trasformato ( vino, olio, distillati etc). La produzione di tutti questi prodotti soggiace al controllo di qualità che il produttore esegue all’interno dell’azienda, quindi razionalizzazione dei trattamenti antiparassitari e anticrittogamici, concimazioni organiche, attenzione alle cause esterne di inquinamento, quali strade, fabbriche, liquami etc, pulizia e massima cura per tutti i processi di trasformazione ( frangitura, vinificazione, etc ) e di consumo interno previa cottura e manipolazione. In tutti questi momenti per mantenere la tipicità dei prodotti, più che alle regole d’igiene in senso stretto viene tenuto conto delle tradizioni.Vale quindi la regola della continuità. Mantenere negli anni sistemi particolari per produrre e conservare senza interrompere le vecchie usanze che ci hanno portato ad ottenere prodotti prelibati, sani, di alta qualità. Si pensi al Lardo di Colonnata, alla Salama da sugo ferrarese, al Pecorino di Fossa. Quindi la qualità come risultato di un controllo diretto di tutta la fase produttiva e la chiusura della filiera in azienda è la grande opportunità per l’imprenditore e per il fruitore che direttamente viene a conoscenza della genuinità del prodotto che gli viene offerto nell’azienda. Sempre più si sta andando verso la multicoltura e sull’allevamento di diverse specie (animali di bassa corte) suini, bovini ecc. per variegare l’offerta ed allargare il più possibile direttamente, in azienda, la vendita dei propri prodotti. Nello specifico vedremo anche le possibilità di macellazione aziendale che la Regione Toscana ha voluto introdurre nel Regolamento per le attività agrituristiche. Parlando di qualità si deve parlare anche di Autocontrollo (Haccp) che si espleta in tutte le sue funzioni nella gestione delle attività ricettive e di ristorazione, anche qui sia possibile controllare e fornire un buon servizio ai consumatori. In ultima analisi qualità delle produzioni nelle strutture agrituristiche, vuol dire maggiori possibilità di commercializzazione del prodotto, riduzione dei costi di produzione e vendita, ottimizzazione del rapporto produttore – consumatore che permette reciproche soddisfazioni, godimento della genuinità dei prodotti e degustazioni sul campo per i fruitori, maggiori introiti e soddisfazioni per l’imprenditore agricolo che si impegna a continuare così la sua opera di presidio e mantenimento del territorio difendendone e valorizzandone cultura e tradizioni. 15 CONGRESSO Il controllo della qualità alimentare in Turchia DR. HASIM OGUT SOTTOSEGRETARIO AL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA DELLA TURCHIA Ho lavorato in Italia, a Roma, dal 1982 al 1987; 5 anni molto produttivi quando ho iniziato degli importanti progetti di collaborazione con l’Italia. Attualmente in Turchia 11 milioni di bovini sono rappresentati da razza frisona italiana e sono stati introdotti i kiwi in Turchia, oggi autosufficiente nella produzione di questo frutto. Anche le attrezzature meccaniche per l’agricoltura si sono sviluppate in Turchia ed alcune industrie italiane che producono apparecchiature nel campo lattiero caseario esportano o producono anche in Turchia. I negozianti che sono appunto partiti ieri (3 ottobre 2005) aumenteranno e svilupperanno ancora di più le collaborazioni tra Italia e Turchia, e ogni sforzo sarà fatto per poter incrementare questa collaborazione di carattere tecnico economico fra i duePaesi. L’agricoltura in Turchia è un settore molto importante sia sul piano economico sia sul piano sociale. In qualche modo l’agricoltura è già fortemente già in linea con l’Unione Europea se noi parliamo di frutta e verdura in generale e, in altri settori, ed in particolare nei processi di lavorazione della carne abbiamo spazi di miglioramento. Nei colloqui con gli Italiani noi andremo a definire quali sono le prio- 16 rità che dobbiamo adottare e, poiché il tema di questo Convegno è la qualità alimentare, affronterò alcuni temi ed elementi che caratterizzano il lavoro che in Turchia si sta facendo proprio sul tema del sistema di controllo della qualità alimentare. La Turchia ha molte e diverse zone agro ecologiche 20 zone diverse e, grazie a questa diversità si possono coltivare tante varietà di vegetali, escluse quelle tropicali, e proprio grazie a queste diversità agro ecologiche già dal 1980 la Turchia ha cominciato ad essere autosufficiente per quanto riguarda la produzione agro alimentare. In questi anni siamo diventati autosufficienti in alcune produzioni ma poi abbiamo visto che oltre la quantità occorre produrre prodotti di qualità. I consumatori vogliono cibo, ma cibo di alta qualità, proprio per questo il Ministero dell’Agricoltura della Turchia ha deciso di modificare alcune leggi che riguardano la produzione agro alimentare e soprattutto di rafforzare il sistema che riguarda il controllo della qualità. In Turchia il Ministero dell’Agricoltura che appunto si chiama M.A.R.E. è responsabile del quadro di leggi che riguardano la sicurezza alimentare. Ci sono 3 leggi fondamentali che riguardano la sicurezza alimentare: 1) la salute delle piante e la quarantena delle piante; 2) la salute degli animali e la quarantena degli animali; 3) qualità alimentare e sicurezza; L’Autorità competente nel Ministero si chiama G.D.P.C. (Direzione Generale Protezione e Controllo). Il Direttorato Generale delle Protezione e Controllo è una delle 4 direzioni generali del Ministero dell’Agricoltura. La direzione centrale è situata ad Ankara e c’è una sezione in ciascuna provincia nelle 81 province della Turchia. Abbiamo ben 39 laboratori per il controllo della qualità e di ricerca sull’alimentare e per il controllo della qualità, qui vengono indicati i vari servizi di questa direzione generale c’è un dipartimento per un controllo della qualità per i mangimi e per la registrazione dei prodotti. Ci sono 3 leggi fondamentali che riguardano l’implementazione del regolamento, la comunicazione e le circolari ministeriali. Il periodo di adesione all’Europa è Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO estremamente importante per questo è stato adottato un calendario che riguarda la legge turca per gli alimenti, l’implementazione e la regolazione e per queste siamo fortemente impegnati con comitati scientifici ben 18 che operano in questo settore. La Turchia ha una politica di approccio estremamente moderna per quanto riguarda la legislazione relativa al food e la lista delle tematiche su cui stiamo facendo l’armonizzazione con l’approccio Europeo sono varie e sono quelle dettate dall’UE è molto lunga. In tutto questo processo di armonizzazione vengono utilizzati fondi e competenze nazionale comunque ci si avvale anche del supporto, degli Stati membri che danno l’assistenza proprio per l’armonizzazione alle norme europee. Chi fa i controlli e le ispezioni in Turchia? E in quale fase vengono fatte? Perito Agrario 5/2005 Noi abbiamo una ispezione che viene fatta direttamente in campo dove si controllano i prodotti destinati all’esportazione e i prodotti che dall’estero entrano in Turchia. Così pure anche il cibo prodotto per consumo locale e quello importato vengono effettuati le analisi dei campioni dei controlli e si applicano degli standard di riferimento. Nella lista dei tecnici che si occupano dei controlli figurano 540 ingegneri, veterinari chimici biologi e altri tecnici per un numero totale di 800 persone. Per quanto riguarda i controlli della qualità il suggerimento che ci viene dalla Commissione Europea, con cui c’è una stretta collaborazione, è quello di adottare la legislazione del 2003. Quindi un importante lavoro di registrazione ci aspetta aiutando il sistema agroalimentare, di industrie di trasformazione e di lavorazione del prodotto, ad adottare questi regolamenti. La popolazione turca ha raggiunto i 70 milioni di persone e l’economia turca sta crescendo molto rapidamente. Il tasso di crescita l’anno scorso è stato del 9,9% tutto questo fa au- mentare richiesta di prodotti agroalimentari di qualità e ci aspetta c’è un lavoro enorme perché dobbiamo completare l’adattamento della nostra legislazione alle linee volute dall’UE rafforzando la capacità di fare i controlli, di fare ispezioni e la capacità organizzativa in un unico dipartimento tutte queste attività È necessario anche aumentare quella che è la capacità dei nostri impianti di trasformazione di processamento e anche far si che gli agricoltori migliorino la loro capacità di produrre materia prima. Ci aspettiamo la piena collaborazione con il sistema italiano che comprende il Ministero, gli organismi di tecnici, le agenzie pubbliche, l’Università e le compagnie private. Ci aspettiamo proposte di collaborazione in cui si possa prevedere un accordo bilaterale con il Ministero dell’Agricoltura italiano e con la vostra organizzazione volto alla realizzazione di questi obiettivi che sono stati indicati e considero questo congresso un evento molto importante che mi fa riflettere sulle opportunità di realizzare questa collaborazione con l’Italia. 17 CONGRESSO 3ª giornata IN TURCHIA Identificazione dei microrganismi patogeni negli alimenti attraverso metodiche di biologia molecolare - Prevenzione: pulizia durante la lavorazione dei cibi - Si diagnostica per coltura e si tratta con il trimethoprim - Performance = promotori della crescita con effetto antimicrobico - Prevenzione = usati su animali sani per prevenire la infezione - Terapia = usati per sradicare le infezioni - Uso degli antibiotici negli allevamenti - Diffusione delle infezioni da prione attraverso gli allevamenti - Necessità di individuare i derivati della carne nei mangimi Metodologia corrente - Individuazione multipla di più specie di animali mediante PCR - cervo, alce, pecora, capra, maiale (primo interesse) - cane, gatto, cavallo, pollo, oca e tacchino (secondo interesse) - Sviluppo di nuovi ELISA test - Usato per individuare materiale bovino DR. MATTEO BERTELLI RICERCATORE UNIVERSITÀ DI SIENA Risulta importante verificare le origini delle contaminazioni alimentari che possono essere causate dalla presenza di tossine. I microrganismi potrebbero anche essere morti tipo Clostridium botulinum e Staphylococcus aureus. Ai fini conoscitivi occorre informare: - sulle infezioni alimentari ed i microrganismi vivi che se ingeriti si moltiplicano provocando l’infezione; Salmonella - Listeria monocytogenes: bacillo gram (+); tollerante al freddo ed ai Sali; presente ovunque; trovato in terra, acqua e contamina il latte; contamina tutti i cibi durante la lavorazione. - Infetti (2500 per anno): - Causa gastroenterite che può degenerare a batteriemia In (20% tasso mortalità) 18 Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO Effetto economico dlla tracciabilità delle carni PER.AGR. FABIO IENCENELLA LIBERO PROFESSIONISTA ISCRITTO AL COLLEGIO DI ANCONA ESPERTO DI SETTORE Negli ultimi decenni, il consumatore ha sviluppato una sensibilità crescente verso i requisiti di qualità e sanità degli alimenti. Tale fenomeno si è accentuato con l’insorgenza della BSE nei bovini e negli ovini. Attraverso la tracciabilità è possibile ricostruire la storia dell’animale dalla sua nascita fino all’arrivo delle sue carni sul banco di vendita e dare garanzie al consumatore. In tal senso un ruolo importante è stato svolto da alcune A.P. fra cui la Bovinmarche, che ha promosso e diffuso un sistema di certificazione elettronica volontaria delle carni. Le contrattazioni effettuate per tramite di Bovinmarche, evidenziano una costanza di prezzo nel tempo, ad un livello di circa 50% più alto del mercato di Modena e di circa il 30% del mercato di Macerata. Il ruolo dei tecnici agricoli è stato e sarà determinante in ogni segmento della tracciabilità. Perito Agrario 5/2005 19 CONGRESSO 4ª giornata “MARE NOSTRUM” in navigazione Qualità agroalimentare e consumatori PER.AGR. GIOVANNI DE LUCA LIBERO PROFESSIONISTA ISCRITTO AL COLLEGIO DI TERAMO ESPERTO DI SETTORE Il problema della qualità degli alimenti è un tema di grande rilevanza e la conferma di tutto ciò viene dai comportamenti dei consumatori che tendono sempre più a privilegiare, nell’alimentazione, la qualità anziché la quantità. Il consumatore chiede qualità e sicu- 20 rezza e ne chiederà sempre più in futuro, soprattutto dopo i vari scandali che hanno colpito le produzioni zootecniche e le ultime notizie allarmanti fornite dai mezzi di comunicazione. Dalle interviste periodiche, fatte dalla Commissione Europea a gruppi selezionati di cittadini dei paesi che fanno parte dell’UE, sui temi della politica agricola, pur con differenze marcate tra i diversi paesi, emerge che i cittadini europei non vogliono solo alimenti sani ma anche di qualità. Il prezzo dei prodotti agro-alimentari non preoccupa i consumatori europei, ma la qualità degli alimenti sì. Il consumatore chiede un’agricoltura capace di produrre alimenti di qualità e soprattutto sicuri, quindi una politica agricola e alimentare migliore dell’attuale. Inoltre pretende una maggiore informazione sui prodotti agricoli. Le misure previste, finanziate total- mente dal Fondo Europeo (Feaog) ed introdotte con nuovi capitoli del Regolamento (CE), n.1257/1999, riguardano gli incentivi a favore degli agricoltori che parteciperanno a programmi comunitari o nazionali intesi a migliorare la qualità dei prodotti agricoli. L’Unione Europea, nei Consigli di Berlino e Goteborg, ha ribadito i principali obiettivi della politica agricola comunitaria, ordinandoli secondo le priorità. Si vuole così: una agricoltura competitiva, metodi rispettosi dell’ambiente, in grado di fornire i prodotti di qualità che il pubblico desidera. In futuro gli agricoltori saranno sempre più coinvolti per la qualità certificata, la tracciabilità e la sicurezza dei prodotti -agro alimentari. In essi è ribadito il principio che la responsabilità di garantire l’igiene degli alimenti è del produttore, il quale, oltre a possedere e rispettare i requisiti previsti (strutture conformi, protezione dei prodotti da contaminazione, rispetto delle norme igieniche in tutte le fasi del processo produttivo) deve tenere e conservare le registrazioni relative alle operazioni svolte e le misure adottate (natura e origine degli alimenti somministrati agli animali, medicinali veterinari impiegati, prodotti fitosanitari utilizzati, malattie e infestanti che hanno interessato la coltura). Infatti la Commissione europea ha approvato una serie di programmi Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO che comprendono misure promopubblicitarie atte a mettere in risalto i vantaggi dei prodotti comunitari come la qualità, l’igiene e la sicurezza. Bisogna diffondere la cultura della qualità dei prodotti agricoli. Lo scopo di queste azioni promozionali è quello di migliorare la competitività dei prodotti comunitari di qualità sui mercati extracomunitari. La promozione di prodotti di qualità può rappresentare una carta vincente per il mondo rurale, soprattutto per le zone svantaggiate, in quanto garantirebbe, da un lato, il miglioramento dei redditi degli agricoltori e favorirebbe, dall’altro, la permanenza della popolazione rurale nelle zone suddette. Infatti, i pochi comparti che continuano ad accrescere le esportazioni sono quelli agro- alimentari, cioè pasta, vini, formaggi, carni conservate ecc. Un ulteriore contributo alla diffusione e quindi alla salvezza dei prodotti tipici di qualità si può ottenere con un’azione di sensibilizzazione e educazione alimentare delle nuove generazioni. Il consumo di prodotti alimentari tipici garantiti è utile da diversi punti di vista: -salute della popolazione; -sbocco economico per le produzioni tipiche delle aziende agricole mediopiccole, che producono prodotti genuini ma naturalmente a costi maggiori di quelli dell’industria alimentare di massa e che hanno una posPerito Agrario 5/2005 sibilità di mercato, soltanto se maggiormente “apprezzati”da una popolazione educata a valutarli; -mantenimento di una tradizione alimentare che è parte costitutiva della nostra identità etnico culturale. È necessario pertanto passare da una agricoltura di quantità a una di qualità, la nostra agricoltura si avvia a una nuova era, quindi serve una nuova mentalità. Il cambio di mentalità passa attraverso una maggiore imprenditorialità degli agricoltori. La qualità e la sicurezza di un prodotto agro alimentare nasce dal campo ed è il risultato della combinazione di una serie di fattori naturali e umani. Affinché il prodotto finale risulti sicuro e di qualità è fondamentale che tutti questi fattori concorrano in modo sinergico. Sarebbe sufficiente che uno solo di essi risultasse carente per penalizzare il prodotto stesso. Per fare ciò è necessario una certificazione dettagliata del prodotto, che garantisca oltre che la qualità anche la sicurezza del prodotto stesso. Naturalmente le istituzioni dovranno fare la loro parte difendendo e valorizzando le nostre specificità nazionali, sia in sede comunitaria che internazionale. I consumatori pretendono una maggiore conoscenza di quello che mangiano e a mio avviso penso che sia un sacrosanto diritto. La rintracciabilità di organismi geneticamente modificati nella catena alimentare e le sue implicazioni per la bio-diversità e la salute umana DOTT. JAN KAS ORDINARIO PRESSO L’ISTITUTO DI TECNOLOGIA CHIMICA UNIVERSITÀ DI PRAGA L‘ICT è stato fondato 53 anni fa nel 1953 dopo la separazione dall‘Università Tecnica Ceca, che condivide ancora con l‘ICT lo stesso campus mentre la FFBT è stata creata nel 1952 come Facoltà di Tecnologia dell‘Alimentazione e, da allora, si è occupata dell‘educazione e ricerca in tutti i campi della scienza dell‘alimentazione e tecnologia. Abbiamo programmi specifici sia al primo livello che a livello master in biochimica generale e applicata, suddiviso in tre ulteriori sottoprogrammi: Biochimica, Biochimica e Genetica dei microorganismi e ingegneria biomedica (biochimica clinica). La Repubblica Ceca, come luogo di nascita di Johann Gregor Mendel, ha sempre attratto l’interesse di studiosi nel campo della genetica pertanto, non è una sorpresa che Organismi Geneticamente Modificati siano stati creati e studiati in Laboratori Ceci da oltre trent’anni . La ricerca iniziò prevalentemente con lo studio delle piante e la necessi- 21 CONGRESSO tà di risolvere problemi a stretto contatto con la coltivazione di piante geneticamente modificate su piccoli campi sperimentali. Questa prima orientazione nella ricerca incentivò la creazione della Commissione Ceca per (lo studio) delle piante transgeniche. L’argomento degli Organismi Geneticamente Modificati è da noi sempre stato trattato con la massima cautela in preparazione per gli sviluppi legislativi internazionali e le regole di coesistenza di differenti tipi di attività agricole furono definite e messe in pratica. Gli approcci generali sulla linea di condotta per la bio-sicurezza sono espressi sistematicamente in molti documenti governativi dagli enti ministeriali responsabili (principalmente da quelli dell’ambiente, dell‘agricoltura e della salute). 22 Il regime regolatorio (legislazione) su organismi geneticamente modificati e prodotti genetici è incluso principalmente nell’Atto 78/2004 e in Atti connessi che sono brevemente descritti sull’NBF alle pagine 11-14. L’NBF Ceco, insieme alle NBF di altri paesi che hanno portato a termine i loro progetti(circa quaranta), possono essere visualizzati sul sito web dell’UNEP. Tutti gli individui o organizzazioni preparati ad utilizzare GMOs (notificatori-informatori) non ancora autorizzati a piazzarli (collocare) sul mercato, hanno il dovere di proporre il loro progetto contenente tutti i dati prescritti al ministero dell’ambiente, l’autorità responsabile per la valutazione dei progetti e la loro eventuale approvazione. Tutte le richieste sono registrate e spedite per valutazione alla commissione ceca per l’utilizzo di organismi e prodotti geneticamente modificati, al ministero della salute e al ministero dell’agricoltura. La Lecitina è tipica della soya, attivatore e terminatore indicano modificazione genetica (strumenti per il trasferimento genetico- del gene), ESPSH sintesi è l’enzima responsabile per gli attributi del RR semi di soya. Tecniche PCR sono generalmente utilizzate, per il saggio quantitativo sui livelli raccomandati dall’Unione Europea (rilevamento di 0.9% GMOs). Siamo convinti che GMO approvati come alimenti sono inoffensivi e non rappresentano pericolo per la popolazione. Ciò nonostante controlli accurati in tutti i casi devono essere una parte integrale della valutazione dei rischi e le implicazioni sulla biodiversità devono essere valutate caso per caso. Ci sono molti fattori che devono essere considerati nella valutazione dei potenziali rischi incluse le tecniche di transgenosi, condizioni climatiche e geografiche, selezione dell’organismo ospite, erbe e piante coltivate nella zona, etc. Esempio di produzione di qualità: la mela del Friuli PER.AGR. GIOVANNI CATTARUZZI LIBERO PROFESSIONISTA ISCRITTO AL COLLEGIO DI UDINE ESPERTO DI SETTORE Descrizione del progetto Il lavoro è la sintesi di un progetto integrato finalizzato alla valorizzazione di un prodotto tipico della regione Friuli Venezia Giulia che non è mai stato promosso sul mercato in maniera adeguata. Si tratta di un progetto di valorizzazione di cinque varietà di mela ottenute in questa Regione (Golden Delicious, Red Delicious, Imperatore, Granny Smith e Royal Gala), la cui realizzazione ha inteso studiare ed evidenziare, in un’ottica interdisciplinare, ogni aspetto ritenuto peculiare ed utile e che potesse contribuire a rideterminarne l’immagine del frutto verso il consumatore e quindi il posizionamento sul mercato. È stato così redatto un programma di lavoro composto da Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO azioni da sviluppare sia sul prodotto che sulla filiera. Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati è stato ritenuto opportuno attivare la forma dell’approccio collettivo, interessando direttamente (aggregandoli in associazione) un numeroso gruppo di produttori friulani fortemente motivati. Il patrimonio storico legato al prodotto La prima sezione del progetto attiene alla redazione del dossier per l’ottenimento del marchio comunitario più prestigioso che è la Denominazione di Origine Protetta. Ambivalente è il motivo di questa scelta. La qualità della mela e le correlazioni con le componenti pedoclimatiche. Con l’apporto del geologo e dei climatoligi dell’ARPA regionale è stata sviluppata un’analisi delle caratteristiche dei suoli friulani e dei dati climatici (cinquantennali) con l’obiettivo di correlarli (attraverso un successivo studio di tipo agronomico) con le caratteristiche morfologiche e chimico-fisiche dei frutti ottenuti in questa Regione. Componenti organolettiche e metodi innovativi per la caratterizzazione La semplicità di un frutto come la mela è solo apparente e può riservare notevoli originalità anche sotto l’aspetto organolettico.Allo scopo di approfondire le conoscenze sul frutto friulano, abbiamo deciso di utilizzare uno strumento decisamente interessante. Il panel test per l’analisi sensoriale, spinto alla descrizione delle singole componenti dell’aroma della polpa. Ulteriori analisi chimiche per la caratterizzazione del prodotto A completamento dell’analisi sensoriale è stata utilizzata la tecnica della micro estrazione in fase solida (SPME) mediante gas-cromatografo per la determinazione delle sostanze volatili che determinano gli aromi individuati. Garanzie sulla qualità così dimostrata A garanzia del rapporto di fiducia con il consumatore, è stato redatto un disciplinare di produzione che rappresenta la sintesi delle peculiarità della mela friulana, evinte attraverso le sopra citate ricerche, e che i produttori intendono trasmettere in modo certo ai consumatori stessi. Azioni sulla filiera per un rapporto moderno con la distribuzione ed il consumatore Il progetto integrato di valorizzazione della mela friulana, prevede un’ulteriore serie di azioni mirate a completare il potenziale di qualità a disposizione dei produttori. Se da un lato il marchio della DOP andrebbe a coprire l’esigenza di ga- Perito Agrario 5/2005 rantire in particolare l’esclusività dell’origine territoriale e di riflesso anche la qualità organolettica, dall’altro si rende necessario evidenziare più efficacemente l’attuazione delle tecniche di produzione a basso impatto ambientale, più consone a garantire elevati standards di salubrità. Piano di comunicazione e studi di mercato La disponibilità di una gran mole di dati reperiti durante lo sviluppo del progetto, rappresenta una formidabile e strategica dotazione di elementi utilissimi per impostare l’indispensabile strategia di comunicazione sui media. L’abbondante e referenziata disponibilità di dati permette di poter dosare le informazioni e creare interesse in maniera ripetuta e costante nel tempo sul prodotto. Al fine di calibrare al meglio il target o le modalità di comunicazione al target stesso delle informazioni conoscitive sulla mela friulana è stata realizzata una ricerca di mercato sia verso i consumatori che verso la catena distributiva nei suoi vari livelli. I dati ottenuti sono stati alla base della progettazione dell’azione pubblicitaria avendo fornito proprio i livelli di priorità che consumatori e commercianti attribuiscono alle diverse componenti di qualità del frutto friulano e in quale forma e da quale mezzo sono disposti a recepire meglio i messaggi di promozione. Conclusioni Gli aspetti che determinano la qualità, come noto, sono molteplici ed un lavoro preciso ed interdisciplinare (hanno collaborato a questo progetto periti agrari, agronomi, esperti d’arte, geologi, esperti del clima, nutrizionisti, ecc…) possono essere la chiave per sviluppare in modo innovativo anche l’approccio con il consumatore fornendogli informazioni sempre certe ed originali, semplici, ma mai banali. 23 CONGRESSO Sofistificazioni: sistemi di riconoscimento DR. VALENTINO MARCON ORDINARIO DI ZOOTECNIA UNIVERSITÀ DI PORTLAND (USA) Le dinamiche che nel recente periodo stanno caratterizzando il settore agroalimentare, con la crescente disponibilità di alimenti e l’inasprimento della concorrenza sui mercati internazionali, hanno focalizzato l’attenzione degli operatori e dei consumatori sugli aspetti connessi alla sicurezza e alla qualità dei prodotti alimentari. Tali tematiche costituiscono anche priorità della Politica agricola comune e sono destinate ad assumere un ruolo ancor più rilevante a seguito dell’allargamento dell’Unione Europea, che rende più stringente la necessità di garantire ai consumatori comunitari il rispetto di standard produttivi omogenei sotto il profilo della sicurezza e della qualità. L’esigenza di corrispondere alle crescenti richieste di tutela che provengono dai consumatori e dagli 24 operatori rende necessaria per l’Ispettorato una accresciuta capacità di intervento sul territorio nazionale e su tutte le filiere produttive dell’agroalimentare e dei mezzi tecnici di produzione per l’agricoltura. In aggiunta, le norme interne dettate per l’ordinamento del lavoro nella Pubblica Amministrazione impongono l’aumento dell’efficienza, la razionalizzazione dei costi e la migliore utilizzazione delle risorse attraverso il conseguimento di obiettivi concreti e la valutazione dei risultati conseguiti. Conseguentemente nel 2002 sono stati espletati i lavori per la predisposizione del provvedimento di razionalizzazione della struttura operativa dell’Ispettorato, previsto dalla Legge 19 gennaio 2001, n. 3, che ha concluso il proprio iter procedurale con l’emanazione del decreto 13 febbraio 2003, n. 44. Il riordino della struttura risponde, infatti, alla finalità di incrementare la funzionalità dell’Ispettorato. La strategia individuata per conseguire tale obiettivo prevede una più diffusa presenza degli uffici periferici sul territorio, ridisegnando la circoscrizione di competenza di ciascun ufficio ed aprendo anche nuove sedi, il miglioramento della operatività dei laboratori ed il potenziamento delle funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento delle attività demandate agli uffici centrali. Strategie nazionali, comunitarie e internazionali a confronto, in materia di promozione e tutela della qualità dei prodotti agroalimentari DR. VINCENZO PILO DIRETTORE GENERALE MIPAF Definizione dei concetti di qualità e tipicità A livello mondiale il concetto di qualità prevalente è legato al livello di rispetto del parametro igienico-sanitario. Tale concetto si è via via rafforzato per effetto dei ricorrenti fenomeni di contaminazione ed insicurezza degli alimenti. Gli avvenimenti legati alle vicende della BSE, della diossina, dell’influenza aviaria, della lysteria nei formaggi, delle micotossine, ecc., per citarne alcuni, altro non sono che l’espressione più appariscente di una fenomenologia purtroppo vera ed assai diffusa. È pertanto assolutamente condivisibile ogni forma di attenzione e di vigilanza su tali fondamentali problematiche. Peraltro non è certamente condivisibile l’orientamento, espresso in particolare dai Paesi di cultura anglosassone, di far assurgere al livello di concetto esclusivo di qualità un parametro, appunto quello igienico-sanitario, che invece deve essere inteso solo come uno dei parametri interessati, in Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO quanto prerequisito, tra l’altro dovuto ai sensi di legge. Il produttore agricolo è abituato per cultura e tradizione a considerare la qualità un valore assoluto, collegato a particolari caratteristiche organolettiche, del prodotto e connesse all’applicazione di determinate modalità tradizionali di produzione. In tale ambito si inserisce la concezione italiana, ma come visto anche francese, spagnola, ecc., di considerare la qualità che caratterizza un prodotto alimentare come un insieme armonico di effetti espressi dall’ambiente (specie il clima ed il territorio), l’ingegno umano, la cultura, l’arte e le tradizioni di un determinato areale. Di qui il valore di inimitabilità dei prodotti tipici, per i quali è dimostrabile la connessione strettamente legata all’ambiente pedoclimatico in cui si svolge la coltura, alle sue caratterizzazioni varietali e, a parità di altre condizioni, alla tecnica colturale o di allevamento adottata, nonché alle tematiche di lavorazione, maturazione, conservazione, ecc.. Le strategie e gli strumenti di tutela della qualità Iniziative nazionali: fin dalla prima metà del secolo appena concluso, l’esigenza di tutelare insieme la qualità e la tipicità di determinati prodotti di riconosciuto prestigio, ha costituito un momento di grande attenzione per le Autorità politiche di alcuni Paesi europei e per i sistemi economici interessati. L’intento era quello sia di tramandare nel tempo, in modo “leale e costante” le caratteristiche originali dei relativi prodotti,sia di proteggerli sul mercato dalle diverse forme di usurpazione,già allora diffuse nella catena produttiva e commerciale.È così che viene avviata la politica della radicazione geografica di taluni prodotti alimentari, della protezione dei rispettivi nomi geografici è,soprattutto,della fissazione rigida delle regole di produzione attraverso appositi “disciplinari”. Perito Agrario 5/2005 Iniziative internazionali L’Unione Europea: proprio nel periodo di massimo impulso dell’attività nazionale per la tutela legale delle produzioni di qualità a denominazione di origine, la Comunità europea, nell’ambito del Grande Mercato Unico ed in vista dei processi di globalizzazione che già si delineavano, soprattutto a seguito della iniziative congiunte italiane e francesi propone l’adozione di una serie di provvedimenti normativi diretti a preordinare anche a livello europeo una strategia di riconoscimento e tutela della qualità dei prodotti agroalimentari, legati al territorio e alla tradizione che li esprime. In questo senso vengono adottati: il reg. (CE) n. 2091/91, sui metodi di produzione biologica dei prodotti agricoli e zootecnici e dei loro trasformati; il reg, (CE) 2081/92, sulla protezione delle denominazioni di origine (DOP) e delle indicazioni geografiche (IGP); il reg. (CE) 2082/92 sulle attestazioni di specificità (AS) completato dalle norme di attuazione di cui al reg. (CE) n. 1843/39. L’Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO) ed altri rapporti internazionali:il WTO ha preso il posto del GATT (nato nel lontano 1947) all’inizio del 1995.La sua nascita è sancita dal “Final Act”dell’Uruguay Round firmato nell’aprile 1994 nel corso del meeting ministeriale di Marrakesh. La creazione del WTO è da ritenere la più importante riforma del commercio internazionale dopo la seconda guerra mondiale. Va comunque precisato che il WTO non fa parte del sistema delle Nazioni Unite e che l’Accordo che lo istituisce e ne regola il funzionamento, si compone a sua di una serie di Accordi derivati, fra i quali –per la materia che qui ci interessa – spiccano quelli per: l’agricoltura, le misure sanitarie e fitosanitarie e quello sui diritti di proprietà intellettuale attinenti il commercio (Accordo Trips). Lo scenario dell’agricoltura italiana conta su un modello produttivo contraddistinto da una duplice vocazione: da una parte quella delle produzioni di tipo “commodity”, cui si affianca, dall’altra parte, un gran numero di produzioni “speciality”, la cui elevata legata alle zone di provenienza e alle tecniche di produzione e trasformazione, è riconosciuta come tale da ampie fasce di consumatori, non solo nazionali ma anche esteri. Le commodities devono soddisfare determinati parametri di qualità e per questo la strada obbligata è quella di dar luogo ad uno o più programmi di filiera supportati da una seria contrattazione interprofessionale e la relativa certificazione qualitativa, all’occorrenza potrà giovarsi su base volontaria delle usuali procedure UNI-ISO. 25 CONGRESSO Conclusioni Prima di trarre le conclusioni dei lavori congressuali il Presidente ha ringraziato coloro che hanno reso possibile la celebrazione del Congresso; dai Relatori che hanno dato corpo alla tematica congressuale consentendo di far conoscere nuove realtà e problematiche e, conseguentemente, arricchendo culturalmente, ai Congressisti ed accompagnatori per la loro costante presenza e senso di appartenenza. Continua Bottaro : all’inizio di un Congresso si introducono i lavori ponendo sul tavolo dati, ipotesi e dubbi e, alla fine dei lavori, dopo qualche riflessione, è necessario formulare proposte ed avanzare richieste. I professionisti ritengono che, se si vuole perseguire la qualità, occorre intervenire negli investimenti strutturali che aiutano l’impresa agricola altrimenti, senza risorse che possano aiutare il produttore non si riuscirà a pervenire ad uno standard accettabile di qualità che oggi è indispensabile per sostenere il mercato. Dai lavori congressuali è emersa la necessità della valorizzazione delle produzioni tipiche che possono già dare, con la certezza della provenienza, garanzia al consumatore. Per questo è necessario legiferare subito in tema di etichettatura degli alimenti. Ma non solo quella, tanto attesa, relativa al pollame. Quando dieci anni fa si parlò della “mucca pazza” qualcuno disse “…. ora aspettiamoci il pollo pazzo”. Bene questo è arrivato. Non vorremmo rimanere il attesa del “maiale tonto” e così via. Tutto ciò che è alimento deve essere etichettato e chiaro nella sua tracciabilità e rintracciabilità. E per questo occorrono i controlli che oggi sono indispensabili e necessari alla sicurezza e qualità degli alimenti. Le norme già esistenti, se ap- 26 plicate, renderebbero più sicuro il mercato globalizzato che, è dimostrato, non ha regole certe in questo ambito. Da quanto si è udito è delineata la necessità di maggiore impegno nella ricerca e che questa possa fornire dati sicuri e verificati. Solo dallo studio approfondito, metodico e continuo si possono avere certezze da trasmettere al consumatore con continuità e determinazione. In tema di OGM è emerso che, parallelamente al grande impegno pubblico e privato per creare nuovi organismi geneticamente modificati con specifiche caratteristiche, è necessario incentivare la ricerca sulle possibili ricadute a lungo termine sulla biodiversità. La conservazione del patrimonio genetico dei vegetali e degli animali è alla base per qualsiasi futura ricerca di nuove varietà, di nuovo materiale e, nel caso fosse necessario, occorrerebbe fare un passo indietro su alcuni OGM che minacciano l’estinzione di alcuni soggetti oggi presenti ed attivi. Malgrado la comunità scientifica sia certa della innocuità a breve termine degli OGM siamo comunque attenti all’impatto che questi avranno sull’ambiente, sulla salute umana e dunque non bisogna abbondare ma intensificare gli studi sull’argomento e da tecnici, al fine di evitare facili allarmismi di quanti prima cavalcano la tigre e poi da questa si fanno guidare, chiediamo con forza regole certe e dati operativi verificati. In relazione alla globalizzazione dei mercati, la qualità degli alimenti riveste grande importanza soprattutto Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO perché coinvolge trasversalmente tutti i soggetti, produttori o tecnici, che nel proprio ambito territoriale, producono, trasformano e commercializzano prodotti alimentari con diverse metodologie. Così in più Paesi è possibile produrre adottando sistemi simili ma non uguali che, anche rispettando le normative vigenti, possono penalizzare i produttori che operano in realtà più restrittive. Uno degli obiettivi da raggiungere è proprio lo standard di filiera che i Tecnici Agricoli europei devono impegnarsi a raggiungere confrontandosi e dialogando sui limiti da adottare nel paese di origine. Il Consiglio Nazionale assume l’impegno di iniziare il dialogo con le altre realtà professionali omologhe degli altri Stati dell’Unione Europea. Il primo risultato raggiunto è l’accordo di collaborazione che è stato accettato con calore dal Sottosegretario all’Agricoltura della Turchia l’On. Hasim Ogut. Nei prossimi mesi formalizzeremo il protocollo d’intesa. Anche alla luce della riforma della scuola media superiore, così detta “riforma Moratti” che sposta in avanti il completamento del percorso formativo del futuro Perito Agrario, è necessario attuare un percorso formativo specialistico a livello universitario che consenta la formazione di un tecnico altamente specializzato nella sicurezza e nella qualità degli alimenti. Il CNPA proporrà il nuovo percorso accademico alla università Telematica UniMarconi che ha già chiesto l’approvazione del percorso di laurea L della classe 20 ed è in attesa dei dovuti pareri per il riconoscimento. In questo contesto, vista la specifica preparazione e competenza dei Periti Agrari in materia, è certo il riconoscimento di un congruo numero di crediti formativi. Bottaro ribadisce che dai lavori congressuali è emersa la disinformazione che molto spesso accompagna il consumatore nelle scelte alimentari Il Miur Perito Agrario 5/2005 e, come accennato nella relazione introduttiva, è necessario intervenire con un primo gesto operativo di informazione, nell’anello più debole della catena sul quale si può intervenire ancora a livello di salvaguardia: il bambino. Per avviarlo nella giusta strada verrà verificata la possibilità di predisporre un opuscolo illustrato, di facile lettura, da distribuire agli alunni delle scuole elementari i cui contenuti saranno relativi alle modalità di prevenzione tali da garantire qualità e sicurezza alimentare, nel rispetto delle tradizioni dei diversi popoli in modo da far conoscere ai bambini, in questa società multietnica, le abitudini alimentari dei compagni di banco appartenenti a culture diverse. Nelle conclusioni Bottaro ha ricordato che è ormai l’ora, per coloro che partecipano al raggiungimento della qualità, di intensificare l’impegno : Politici – Dirigenti – Studiosi – Professionisti devono accelerare i tempi. Come Categoria il CNPA indicherà le proposte Congressuali che mirano ad ottenere un nuovo quadro giuridico che copre tutti gli effetti connessi con i prodotti alimentari “dai campi alla tavola” e pertanto, con forza e determinazione, saranno chiesti : - sistemi di controllo più certificati a livello nazionale mediante l’utilizzo di Professionisti specializzati ad hoc; - l’intensificazione del dialogo tra i produttori, consumatori ed i tecnici; La Categoria dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati, che ha dimostrato con le relazioni congressuali la perfetta conoscenza nei processi di qualità, ritiene di aver fornito il proprio contributo alla trattazione del tema e si rende disponibile per fornire alla collettività il proprio impegno e la sua professionalità assicurando la propria presenza nella strada della garanzia. Dopo i ringraziamenti e le conclusioni il Congresso ha approvato l’Ordine del Giorno. 27 CONGRESSO Ordine del Giorno I Periti Agrari ed i Periti Agrari Laureati d’Italia nell’ottica di una azione tecnico-culturale già da tempo iniziata e profusa per il miglioramento delle produzioni, al fine di assicurare ai consumatori la qualità dei prodotti alimentari, hanno celebrato nei giorni 3-4-5 e 6 ottobre 2005 nel Mar Mediterraneo (Mare Nostrum), in questo interessante bacino ove si affacciano antichi Paesi ricchi di storia e tradizioni, il loro 3° Congresso Internazionale. I Periti Agrari e di Periti Agrari Laureati ancora una volta si sono responsabilmente e professionalmente impegnati a promuovere con approfondite analisi, costruttive relazioni, un tema di si grande valenza come quello su “la qualità degli alimenti, una scelta obbligata”. Udita la relazione introduttiva del Presidente Nazionale Andrea Bottaro che ha illustrato in maniera esauriente e chiara il significato, l’importanza, l’interesse trasversale che la Qualità degli alimenti riveste nella moderna società e come, in un contesto globalizzato, forze mercantili, utilizzando prodotti di basso costo e scarsa qualità, generano scompiglio nei mercati e aggiungendo le sofisticazioni determinano sfiducia e diffidenza nei consumatori, ha richiamato la necessità di rivalorizzare l’agricoltura quale settore primario. Udite le articolate e specifiche relazioni sapientemente esposte con apprezzabile competenza dai Signori relatori che hanno esteso la trattazione del tema evidenziandone problematiche collaterali che vanno ad investirlo. Uditi i Periti Agrari che con i loro interventi hanno dimostrato, analizzando tematiche di settori specifici, non solo la valenza tecnica del titolo, ma anche capacità e competenze che la Categoria ha e può esprimere svolgendo un ruolo primario e determinante per conferire valore aggiunto al prodotto di qualità. Recepito, nel confronto diretto con qualificati esperti che operano nel contesto comunitario ed internazionale, a livello politico, scientifico, e tecnologico la necessità di operare con strategie comuni fra i Paesi produttori agricoli si è pervenuti alle seguenti conclusioni su quanto sia necessario ed opportuno : 1. promuovere e diffondere un sistema di certificazione qualitativa dei prodotti alimentari nelle forme idonee quali l’informatica. 2. sanare il rapporto fra produzione e consumo fornendo una informazione corretta ai consumatori i quali vanno a determinare sempre più la qualità identificando la cultura degli alimenti; 3. diffondere la conoscenza del cibo come identità culturale facendone conoscere le qualità nutrizionali, organolettiche ed il suo percorso di filiera; 4. gestire la qualità con piani organici di applicazioni tecnologiche; 5. operare in sintonia con il mondo della ricerca al fine di recepire le innovazioni tecnologiche per applicarle quali tecnici costantemente aggiornati non esclusa una particolare attenzione alle biotecnologie; 6. applicare il controllo sistematico di processo nel sistema agroalimentari. Alla luce di quanto sopra la Categoria si propone come interlocutore nei confronti del Legislatore e, con la sua competenza tecnica e qualificata, del mercato per rispondere alle richieste di qualità sostanziale che da questo provengono. Si rende altresì disponibile a collaborare a vari livelli con i tecnici di altri Paesi attraverso scambi di conoscenze ed esperienze e ad accettare proposte operative bilaterali. I Periti Agrari ed i Periti Agrari Laureati chiedono che sia attivato il sistema di formazione ed informazione che possa garantire professionalità agli operatori del settore. Gli stessi, considerati i cambiamenti socio-economici in atto, chiedono inoltre che a livello nazionale e comunitario, nelle sedi politiche, tecnico-amministrative, accademiche, e dei professionisti siano presi quei provvedimenti normativi che indichino le condizioni operative del sistema di filiera dalla produzione al consumo, in una logica di progresso civile che, rimodulando e gestendo controlli, garantisca ai cittadini la qualità e sicurezza alimentare indispensabile al civile progresso. Mar Mediterraneo, li 6 ottobre 2005 I contenuti dell’Ordine del Giorno approvato dal Congresso saranno oggetto di attenzione da parte del CNPA che si attiverà per realizzare le indicazioni emerse. 28 Perito Agrario 5/2005 CONGRESSO I microcorsi Nei giorni congressuali, al termine dei lavori, si sono svolti i microcorsi formativi di base e l’intervento dell’Enpaia – Gestione Separata dei Periti Agrari. Formazione continua obbligatoria PER. AGR. ANGELO ORSINI PER. AGR. ALBERTO ORSINI DR. MATTEO BERTELLI ESPERTI DI SETTORE Nell’ambito congressuale sono stati realizzati n.3 corsi-base validi ai fini della formazione continua di eccellenza, riguardanti le tematiche: - analisi dell’acqua e terreno per le produzioni di qualità sicura : le produzioni alimentari necessitano di attenta valutazione delle componenti acqua e terreno, poste a “ culla” della nascita e crescita degli alimenti che “assimilano” sia le sostanze “benefiche” come anche quelle “indesiderate” presenti nel Perito Agrario 5/2005 terreno e nell’acqua di coltivazione. Il processo di assimilazione delle sostanze comporta anche l’accumulo di sostanze “potenzialmente nocive” che se non raggiungono concentrazioni di “fitotossicità” causando la morte del vegetale, determinano il trasferimento delle stesse direttamente nel ciclo della catena alimentare umana, “ alterandone “ la “qualità e sicurezza” nei riguardi del consumatore. Uno degli obiettivi è quello di fornire ai tecnici che svolgono assistenza nelle diverse fasi produttive, elementi verificatori della “qualità e sicurezza” del terreno che ospiterà la coltivazione alimentare e dell’acqua di irrigazione utilizzata, perché siano idonei allo scopo. - analisi delle matrici alimentari nelle produzioni di qualità: i diversi prodotti alimentari destinati al consumo umano, oltre a rispondere ai “criteri commerciali” di pezzatura e altri aspetti esteriori di varia tipologia, per soddisfare alle ormai “indispensabili” necessità di qualità e sicurezza, devono essere verificati anche negli aspetti “sostanziali di contenuto” per garantire al consumatore l’assenza di sostanze che poten- zialmente incidono negativamente sulla salute umana. L’obiettivo è quello di fornire esempi di alcune modalità e tecniche di controllo a cui sottoporre le matrici alimentari per verificarne la qualità e sicurezza prima del conferimento al consumatore. - procedure di gestione di filiera in qualità e sicurezza : uno dei sistemi “concreti ed efficaci” per garantire la sicurezza e la qualità delle produzioni alimentari e di conseguenza tutelare il consumatore, è costituito dalle “procedure di gestione della filiera” . I sistemi gestionali, se ben applicati, tracciano e controllano tutto il percosso vitale del prodotto alimentare “dal campo al piatto” e sono uno strumento operativo per la pianificazione aziendale di tutte quelle azioni determinanti per il raggiungimento dell’obiettivo costituito da: “commercializzare un alimento di qualità da consumare con sicurezza”. Verranno illustrate esperienze pratiche di “gestione di filiera delle produzioni alimentari” e saranno fornite indicazioni generali programmatorie per un concreto ed efficace sistema coordinato di controllo delle produzioni alimentari . Apertura dei microcorsi 29 CONGRESSO b) pensione di vecchiaia; c) pensione di anzianità; d) pensione di invalidità; e) pensione ai superstiti. DR. FRANCO BOATTO GESTIONE SEPARATA DEI PERITI AGRARI ENPAIA tuale. Il Regolamento prevede due scadenze contributive: 1) acconto da versare entro e non oltre il 30 novembre dell’anno stesso; 2) saldo da versare entro e non oltre il 20 luglio dell’anno successivo. La scadenza per la comunicazione reddituale è posta a 30 giorni dalla Gli iscritti all’Albo dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati che esercitano attività autonoma di libera professione senza vincolo di subordinazione, ancorché svolgono contemporaneamente attività di lavoro subordinato, sono obbligatoriamente iscritti alla Gestione Separata istituita nell’ambito della Fondazione Enpaia, ai sensi del D.Lgs. 103/96. Sono dovuti alla Gestioni tre diverse contribuzioni e previsti dei minimali contributivi per il soggettivo ed integrativo. Sono previste due differenti tipologie di scadenze: a) scadenza del versamento contributivo; b) scadenza comunicazione reddi- data prescritta per la presentazione della dichiarazione annuale dei redditi, negli ultimi anni quindi posta al 30 novembre dell’anno successivo al reddito che si dichiara. La Gestione prevede l’erogazione delle seguenti prestazioni: a) indennità di maternità; ti gli anni in cui esercitavano la libera professione. Detta facoltà è riconosciuta a tutti gli iscritti che abbiano maturato almeno cinque anni di iscrizione alla Gestione e può essere esercitata entro cinque anni dalla maturazione del quinquennio di anzianità contributiva. Gestione Separata Periti Agrari 30 Riscatto Coloro i quali esercitavano l’attività di Perito Agrario prima del 1996 possono richiedere il riscatto di tut- Perito Agrario 5/2005 PROFESSIONE Progetto comune dei Tecnici Laureati l giorno 14 settembre 2005 è avvenuta la storica riunione dei Consigli Nazionali delle Categorie dei Geometri, Periti Industriali e Periti Agrari. Non è mai accaduto prima. Erano presenti tutti i componenti dei tre Consigli Nazionali con i relativi Presidenti , Piero Panunzi per i Geometri, Berardino Cantalini per i Periti Industriali, Andrea Bottaro per i Periti Agrari, che hanno introdotto i motivi ed gli obiettivi dell’incontro ed i Presidenti e rappresentanti delle Cassa di Previdenza. All’ordine del giorno la costituzione dell’Albo Unico dell’Ordine dei Tecnici per l’ingegneria e la modifica al DPR 328/2001 per la parte relativa alla modifica dell’accesso agli albi. Per il primo argomento si tratta di delineare un’opportunità per i numerosissimi giovani che stanno conseguendo la laurea triennale nelle classi tecniche e che cercano oltre a una propria identità anche concreti spazi di mercato e, contemporaneamente di salvaguardare il futuro di intere categorie professionali costituite dai tecnici diplomati da elevare al livello dei laureati triennali. I 32 Ciò stante la disciplina innovativa prevede: - la riunione, in unico albo, dei tecnici che abbiano conseguito la laurea di primo livello nelle classi di indirizzo tecnico previste e precisate dalla legge e che intendano esercitare l’attività professionale nell’ambito delle competenze che attualmente sono ricollegabili alle professioni tradizionali dei geometri, dei periti industriali e periti agrari e quelle che, in futuro, saranno assegnate a quei tecnici intermedi. La composizione dell’Albo Unico è prevista in tre Sezioni: dei Tecnici di Ingegneria Civile; dei Tecnici di Ingegneria Industriale; dei Tecnici di Ingegneria Agraria. Ciascuna delle quali è prevista ripartita in settori di abilitazione. - la definizione di una norma transitoria che stabilisca le modalità di “traghettamento” degli attuali tecnici diplomati, regolarmente iscritti all’albo ed esercitanti la professione, che comporterebbe l’automatica iscrizione nel nuovo Albo, senza necessità di laurea, ma con l’obbligo di aggiornamento mediante un percorso di formazione continua sottopo- sta a stretta verifica e controllo (certificazione) da parte dei Consigli Nazionali e dell’Università. Al Senato della Repubblica sono state depositate due iniziative di legge finalizzate alla istituzione del nuovo ordine dei tecnici laureati in ingegneria rispettivamente, la prima n. 3485 dal sen. Francesco Moro e da altri senatori recante “Delega al Governo per l' istituzione dell' Ordine dei tecnici laureati per l' ingegneria e l' unificazione del Collegio dei geometri, del Collegio dei periti industriali e dei periti industriali laureati e del Collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati, nonché delega per l' unificazione delle rispettive Casse di previdenza e assistenza”; la seconda, n. 3547, dal sen. Tino Benin e altri senatori, recante “Istituzione dell' Ordine dei tecnici laureati per l' ingegneria e delega al Governo per l' unificazione del Collegio dei geometri, del Collegio dei periti industriali e dei periti industriali laureati e del Collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati, nonché delega per l’unificazione delle rispettive Casse di previdenza e assistenza”. Perito Agrario 5/2005 PROFESSIONE Le proposte sono già state assegnate alla prima commissione giustizia del Senato in sede referente in data 21/07/2005. La commissione stessa ha provveduto tempestivamente a richiedere i pareri previsti dalle altre commissioni del Senato. Il processo di unificazione ha interessato e sta interessando tutte le parti politiche al punto che, d’iniziativa del Sen. Giovanni Vittorio Battafarano (DS-U), cofirmatario il Giancarlo Pasquini (DS-U), il giorno 5 Ottobre 2005, annunciato nella seduta n. 878, è stata presentata la proposta di legge 3618 recante “Delega al Governo per l’istituzione dell’Ordine dei Tecnici laureati per l’Ingegneria e l’unificazione del Collegio dei geometri, del Collegio dei periti industriali e del Collegio dei periti agrari.” Queste le sintesi degli interventi: Piero Panunzi (Presidente Consiglio Nazionale Geometri): «Si tratta di un progetto lungimirante di straordinaria portata innovativa che costituisce una precisa proposta di chiarezza nell’ambito confusionario delle riforme, le quali si accumulano e non concedono ulteriori ambiti di estinzione. A conclusione di importanti procedimenti iniziative abbiamo avuto oggi la possibilità di incontrarci e di passare alla fase attutiva del progetto dell’unificazione con determinata unità di intenti» Berardino Cantalini (Presidente Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati): «Spesso la politica agisce unilateralmente, sembra che ignori il dovere di salvaguardare il futuro di intere categorie professionali costituite dai tecnici diplomati da elevare al livello dei laureati triennali. Abbiamo verificato che, sulla nostra proposta, esiste una larga possibilità di intesa tra importanti esponenti di tutti i partiti. Ciò nonostante, bisogna sensibilizzare ancora di più l’interesse per gli oltre 170 mila professionisti la cui funzione è quella di collaborare Perito Agrario 5/2005 giorno per giorno a proseguire l’interesse pubblico. Professionisti che hanno scelto questa occasione per dare segnali unitari e forti per stimolare il più possibile l’attenzione della “politica” rispetto alle proprie aspettative. Il problema va affrontato con necessario rigore e impegno. È, quindi, necessario costruire una commissione che si interessi costantemente del problema e che operi come una vera e propria “unità di crisi». parte le questioni che nel passato hanno potuto differenziare le posizioni dei rispettivi ordini professionali, dando un chiaro segnale di non accettare più la tendenza al “dividi et impera”. L’obbiettivo prefissato è estremamente importante, per cui tutta la categoria dei periti agrari è impegnata affinché il problema venga risolto positivamente». I Presidenti ed i Rappresentanti delle Casse di Previdenza si sono dichiarati pronti e d’accordo a seguire Ministero della Giustizia Andrea Bottaro (Presidente Consiglio Nazionale Periti Agrari e dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati): «Uniti, come non mai, da principi e programmi unitari abbiamo la grande possibilità di conseguire gli obiettivi prefissati. Infatti, già in precedenti esperienze abbiamo avuto modo di verificare che, insieme, i nostri ordini professionali esprimono una imponente forza persuasiva a cui i politici prestano attenzione. Condivido l’invito a lavorare mettendo da il processo di unificazione considerando che da un lato esistono già gli strumenti per farlo e che dall’altro occorre verificare attentamente le modalità di perequazione e di allineamento dei diversi sistemi previdenziali. È seguita una ampia ed articolata discussione dalla quale è emersa l’esigenza di proseguire celermente nella strada della unificazione e della costituzione del nuovo soggetto professionale. 33 PROFESSIONE La Regione Sicilia interviene e corregge l fatto : nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, n.38 di venerdì 9 settembre 2005, è stato pubblicato il “Bando relativo alle disposizioni attuative del Piano Regionale di sviluppo rurale - misura H – Imboschimento delle superfici agricole – 2000/2006” che, al punto 12.10. affidava la redazione del progetto esecutivo agli iscritti agli albi provinciali di Ordini e Collegi, secondo le competenze professionali. E fin qui tutto bene ma al successivo sub a), contrariamente ad ogni logica, prevedeva che tra gli elaborati a corredo del progetto esecutivo doveva esserci: “relazione tecnico agronomica redatta da un dottore agronomo o forestale e sottoscritta dal richiedente… omissis” . Tale disposizione è da considerarsi illegittima in quanto non rispettosa delle competenze professionali attribuite al Perito Agrario dalla legge 434/68 così come modificata dalla L. 54/91, e contraria anche a quanto stabilito dal D.M. 15 maggio 1993 n. 372, peraltro confermato dalla decisione del Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione IV, N. 915/96 inerente le prestazioni professionali dei periti agrari in materia boschiva. Il Presidente Bottaro, allertato dal Cons.Abate, considerato il proficuo rapporto di collaborazione istaurato in occasione della discussione sulla potenziale ricettazione dei fitofarmaci e gli intenti di collaborazione emersi nell’incontro di febbraio u.s., si è prontamente attivato espri- I 34 mendo all’On.le Leontini,Assessore all’Agricoltura Regione Sicilia, la spiacevole situazione originata dal bando che però si sarebbe potuta risolvere con immediatezza grazie alla sensibilità che già in precedenza è stata dallo stesso dimostrata. Infatti Bottaro, pur ipotizzando che il testo del bando così come trascritto, fosse il mero risultato di una svista da parte del redattore materiale dell’articolato, ha rappresentato che se non fosse stato modificato avrebbe avuto l’effetto di limitare la competenza dei Periti Agrari e che pertanto si rendeva necessaria una modifica della disposizione richiamata che contrastava e limitava l'esercizio della professione di Perito Agrario. Il Presidente Bottaro dopo aver espresso personalmente le doglianze della Categoria ha chiesto l’inserimento nel bando dei tecnici abilitati in materia boschiva ed una riapertura dei termini di scadenza almeno per 40 giorni. Il 20 ottobre 2005, mercè il pronto interessamento del dr. Michele Lonzi, Capo di Gabinetto dell’Assessore Leontini, è stata apportata la rettifica a margine che restituisce quanto ingiustamente tolto ai Periti Agrari ed agli altri professionisti abilitati all’esercizio della professione in materia boschiva ingiustamente esclusi. La collaborazione aperta e schietta ha trovato subito risposte concrete che hanno evitato indebiti favoritismi. REGIONE SICILIANA Palermo 20/10/2005 ASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTE DIPARTIMENTO FORESTE SERVIZI TECNICI PROT. 1405/st OGGETTO: Disposizioni attuative del Piano Regionale di Sviluppo Rurale - Misura H - Imboschimento delle superfici agricole - 2000-2006. Bando pubblicato nella GURS n° 38 del 09/10/2005. AVVISO DI RETTIFICA AVVISO DI RETTIFICA L’art 12 punto 10 lettera a) del bando relativo all’attuazione della misura H del PSR, pubblicato nella GURS n° 38 del 09/10/2005, viene parzialmente modificato come di seguito: le parole “relazione tecnico agronomica redatta da un dottore agronomo o forestale…” vengono sostituite dalle seguenti: “relazione tecnica redatta da tecnico abilitato all’esercizio della professione in materia boschiva”. I termini di presentazione delle istanze, di cui all’art 10 del medesimo bando, vengono prorogati al 30/11/2005. firmato IL DIRIGENTE GENERALE (ing. Maurizio Agnese) Perito Agrario 5/2005 BIODIVERSITÀ Ritorna il pollo Brianzolo di Maurizio Arduini ontro quelli cinesi, torna in campo il pollo brianzolo. La ricomparsa di questo prodotto avicolo particolare si deve a un allevatore della Coldiretti di Milano e Lodi, Marco Legramanti di Melzo, che dopo un’approfondita ricerca storica e uno studio sul patrimonio genetico (insieme a uno specialista del settore) ha fatto rinascere il pollo brianzolo, scomparso nelle nostre campagne da oltre 40 anni. Incrociando due razze pure si dà vita a un esemplare nostrano più forte di quelli normalmente in commercio o che possono arrivare dall’estremo oriente, con tutti i rischi che ne derivano. Si tratta di un animale completamente italiano e di qualità superio- C re. “Grazie alla metodologia dell’allevamento non servono farmaci. La carne è delicatissima, ma al tempo stesso compatta, non si sfilaccia, anche perché l’animale viene cre- sciuto in campo aperto dove trova il nutrimento che gli serve” spiega Legramanti che proprio in questi giorni ha assistito alla nascita dei primi pulcini, che nell’arco di 6 mesi arriveranno, per crescita naturale, a pesare fra i 1.300 e i 1.600 grammi. Il pollo brianzolo, che ha la sua zona d’origine fra la Martesana, la Brianza e le Valli del Lario (coprendo quindi le province di Milano, Como e Lecco), ha un piumaggio prevalentemente bianco, con una tollePerito Agrario 5/2005 ranza di un diverso colore non superiore al 20 per cento, ha una buona consistenza delle carni con particolare sviluppo dei muscoli pettorali e delle coscie, non ha tare da stabulazione, il colore della pelle e quello delle zampe è giallo. Si tratta di un esemplare che fino ai primi anni Trenta del 1900 era allevato nelle cascine per il consumo familiare e per la vendita e che viene citato in diversi documenti storici sui mercati agricoli milanesi e lombardi. “La biodiversità dei prodotti tipici, come ad esempio quella del pollo brianzolo, rappresenta un patrimonio storico, culturale ed economico non solo del mondo agricolo, ma di tutta l’Italia, che va valorizzato e protetto” afferma la Coldiretti di Milano e Lodi. Le ultime apparizioni ufficiali di questo pollo risalgono al 1959 durante le Giornate avicole brianzole che si tennero a Erba. Alcuni rari esemplari sono sopravvissuti in qualche remota cascina lombarda, dove sono rimasti a testimonianza di un periodo della nostra storia. Il tipico lombardo è quindi sparito dagli allevamenti, sostituito da polli industriali, con differente patrimonio genetico (magari importato dall’estero), cresciuti in batteria, che hanno progressivamente invaso le tavole degli italiani. Ma ora il brianzolo è tornato, pronto a mostrare tutto il suo valore. 35 AMBIENTE Gli alberi e la storia “Patriarchi Verdi” di Piero Pecciarini Firenze l’Accademia dei Georgofili ha allestito un Mostra fotografica e pomologica che raccoglie le immagini di oltre cento alberi di grande valore. Alcuni di questi ultramillenari che fruttificano ancora. Un evento con l’obiettivo di stimolare in chi apprezza il mondo naturale il desiderio di vedere da vicino questi alberi e riavvicinare l’uomo alla natura. “Patriarchi vegetali un patrimonio da salvare” è la catalogazione particolarmente incentrata sulle piante da frutto che raggruppa esemplari per specie ed in ordine geografico partendo dal nord. I patriarchi comprendono castagni, olivi, peri, ciliegi, noci, meli, albicocchi, ginepri, corbezzoli, sorbi, pini, faggi, gelsi, querce e lecci. Sono visibili le foto della piante riprodotte nel Catalogo edito dalla Polistampa e curato da Elvio Bellini Direttore del dipartimento di ortofrolocoltura dell’Università di Firenze. A 36 Alcuni esempi da ammirare fra i 130 alberi secolari catalogati: un olivo di Massarosa (Lucca) che ha tremila anni, un castagno di più di 400 anni che si trova nel Comune di Firenzuola, il melo più vecchio del mondo, il pero più grande d’Europa. Di ogni pianta è stata indicata l’ubicazione in modo che chiunque voglia vederla può andare a fargli visita, la circonferenza del tronco, (un castagno nell’Appennino bolognese di quasi 9 metri di circonferenza nel cui interno è stata ricavata una osteria, in un altro a Barga (LU) vi è un capanno di caccia), l’altezza, il diametro della chioma, l’età. Nella Mostra sono bene esposti su tavoli anche alcuni frutti di questi alberi. I Georgofili per la prima volta si sono fatti promotori di un simile catalogo che, come ha spiegato il presidente dell’Accademia Prof. Franco Scaramuzzi, “Si distingue dalla passata letteratura per essere incentrato sulle piante da frutto e non su quelle forestali”. Ecco come si viene a conoscenza che nel nostro Paese non vi sono solo illustri e magnifici monumenti storici unici al mondo, ma vi sono anche monumenti naturali,“patriarchi verdi”, piante antichissime spesso legate ad aneddoti, curiosità, avvenimenti storici, religiosi e ad antiche credenze e tradizioni popolari tali da destare interesse culturale. In alcuni casi si tratta di specie botaniche di particolare pregio da conservare per il valore genetico e paesaggistico. Gli organizzatori della Mostra Bellini e Guidi spiegano che in alcune Regioni questi alberi sono tutelati da apposite Leggi, ma è compito di tutti di garantirne la sopravvivenza per tramandarli alle generazioni future affinché anche queste possano ammirarli. Un patrimonio naturale unico nel nostro Paese da difendere e valorizzare per divulgare la cultura degli alberi. Perito Agrario 5/2005 IMPRENDITORIA OIGA: IDEE E PROGETTI PER L’AGRICOLTURA GIOVANE Continua la campagna di informazione dell’Osservatorio del Mipaf. Tutte le novità on line su www.oigamipaf.it Osservatorio per l’Imprenditorialità Giovanile in Agricoltura – OIGA - consolida la sua posizione di interlocutore a sostegno dei giovani agricoltori attraverso proposte innovative e intense attività di comunicazione e formazione. Come punto di riferimento fondamentale a livello nazionale, lo sportello informativo continua la sua missione di supporto ai giovani nell’avviamento e nella conduzione dell’impresa agricola. Il Sottosegretario alle Politiche agricole e forestali, con delega all’imprenditoria giovanile,Teresio Delfino, sottolinea che “favorire l’insediamento dei giovani in agricoltura è una delle esigenze primarie e fondamentali dell’agricoltura italiana. Il ricambio generazionale è indispensabile per favorire il processo di modernizzazione e il rilancio del- la competitività del sistema agroalimentare nazionale”. Il presidente dell’Osservatorio, Gilberto Bucci, rileva che l’OIGA interpreta efficacementele esigenze dei giovani italiani in agricoltura a livello nazionale ed europeo”. A testimonianza del lavoro svolto sino ad ora dall’Osservatorio, ci sono importanti risultati raggiunti negli ultimi anni. “Abbiamo dato il nostro contributo – ha aggiunto ancora il presidente - alla formulazione della politica agricola nazionale ed europea proponendo tra l’altro, nell’ambito della politica per lo sviluppo rurale 2007/2013,all’interno di provvedimenti per l’accesso al credito ed il miglioramento della competitività, l’innalzamento del Premio di primo insediamento da 25.000 a 55.000 euro. “Sulla stessa scia – afferma Bucci gli studi sull’imprenditoria giovanile, Gilberto Bucci, Presidente dell’OIGA L’On. Teresio Delfino, Sottosegretario alle Politiche Agricole e Forestali L’ Perito Agrario 5/2005 in collaborazione con l’INEA per monitorare la situazione italiana e confrontarla con le altre realtà europee nonché la stretta collaborazione con Sviluppo Italia per la gestione ottimale delle risorse del decreto legislativo 185/2000.” In tale ottica, l’OIGA rappresenta uno “strumento unico per costruire il futuro dell’agricoltura” i cui obiettivi mirano al rilancio delle azioni in favore dell’insediamento giovanile in agricoltura ed, in particolare, all’attuazione del “pacchetto giovani”, strumento indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo nelle aree rurali in grado di rispondere alle esigenze di crescita dell’impresa giovane sotto il profilo dell’insediamento e del consolidamento, degli investimenti, del territorio, dei servizi, dell’accesso al credito e al capitale fondiario. A supporto degli interventi che qualificano l’azione politica svolta dall’OIGA negli ultimi anni si affiancano, inoltre, le azioni di comunicazione per rendere accessibili a tutti gli interessati i servizi offerti dall’Osservatorio. Attraverso la distribuzione della cdcard e della brochure informativa (allegata alla rivista), nell’ambito di una campagna divulgativa, attuata con la collaborazione di alcune riviste di settore, si offre una guida analitica indirizzata alle nuove generazioni che intendono affacciarsi al mondo dell’imprenditoria agricola ed alle opportunità di finanziamento e formazione offerte dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria. Divisa sempre in due menù, uno per chi è già imprenditore agricolo e un’altra dedicata a chi vede nell’agricoltura un’opportunità per il futuro, la cd-card contiene una ricca sezione dedicata alle ultime leggi del settore e un ricco spazio con numerosi “Link utili”. Per maggiori informazioni collegarsi al sito: www.oigamipaf.it 37 NEWS LA PRESIDENZA AD HONOREM AL PERITO AGRARIO ATTILIO TABACCHI Il Consiglio Direttivo del Collegio Provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Modena in data 20 giugno 2005 ha conferito al Per. Agr. Attilio Tabacchi la Presidenza ad honorem, per i meriti e per l’assiduo impegno dedicato al Collegio in tanti anni di attività, rappresentandolo per 23 ANNI quale Presidente, fornendo al Collegio un validissimo contributo, partecipando attivamente a tutti gli impegni di rappresentanza e seguendo in prima persona tutte le problematiche inerenti l’agricoltura. Il Per. Agr. Attilio Tabacchi iniziò l’attività lavorativa alla fine degli anni quaranta, quale Tecnico Agrario presso aziende agricole. Nell’anno 1951 intraprese l’attività professionale presso la Società Solplant, ottenendo l’incarico di tecnico commerciale dei prodotti per l’agricoltura. Il desiderio di difesa della professionalità del perito agrario lo convinse nei primi anni sessanta ad iscriversi all’Albo Professionale e a 38 partecipare assiduamente alla vita del Collegio. Nell’anno 1972 con la qualifica di Tesoriere, venne eletto dal Consiglio Direttivo e da quel momento si impegnò progressivamente a fare conoscere e a fare valere il titolo di perito agrario, in ogni riunione tecnica e socio-economica dell’ambiente agricolo modenese. Nel 1977 ha ottenuto la carica di Consigliere, presso la Camera di Commercio di Modena, quale iscritto al sindacato Agenti di Commercio, carica mantenuta sino all’anno 1995. Nell’anno 1982 venne eletto Presidente del Collegio, carica ricoperta fino al 20 giugno 2005, per un lunghissimo periodo ha dato lustro alla categoria professionale del perito agrario. Dall’anno 1986 ai primi anni 2000 ha rappresentato il Collegio nel Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Obbligatorio Fitosanitario della Provincia di Modena. Nell’anno 1989 ha contribuito alla costituzione, insieme ad altri otto colleghi tecnici agricoli, dell’Associazione dei Tecnici Agricoli della Provincia di Modena, associazione che si propone di tutelare, promuovere e aggiornare la figura professionale del Tecnico Agricolo, a integrazione dell’operato degli Ordini e Collegi Professionali dei: Periti Agrari, Dr. Agronomi e Forestali, Medici Veterinari, Agrotecnici e Geometri. Per l’assidua e continuativa collaborazione offerta al Collegio Provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Modena, con grande professionalità ed esperienza, in data 14/12/2001 è stato insignito dal Prefetto della Provincia di Modena, dell’Onorificenza di Cavaliere della Repubblica. NORME Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192 (in G.U. n. 222 del 23 settembre 2005 - Suppl. Ord. n. 158) - Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia : ai fini progettuali nell’esercizio della professione di Perito Agrario si rammenta che è opportuno portare a conoscenza degli iscritti, qualora non si fosse già provveduto, che sono escluse dall’applicazione del decreto a margine solo le seguenti categorie di edifici: a) gli immobili ricadenti nell'ambito della disciplina della parte seconda e dell'articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del decreto legislativo 22 gennaio 2004,n.42,recante il codice dei beni culturali e del paesaggio; b) i fabbricati industriali, artigianali e agricoli non residenziali quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili; c) i fabbricati isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati. RINNOVO DELLE CARICHE DEI COLLEGI COLLEGIO DI CHIETI data elezioni: 05/05/2005 Consiglio del Collegio Presidente Nicola D’Ortona V.Presidente Nicola Santoleri Segretario Rossella Forgione Tesoriere Umberto Del Re Consigliere Francesco Labbrozzi Consigliere Marcello Scardapane Consigliere Silvio D’Annunzio Collegio dei Revisori dei Conti Presidente Mario Rucci Membro Eff. M. Cristina Di Lello Membro Eff. Alberto Di Domenica Membro Sup. Nicola Picciotti Perito Agrario 5/2005 NEWS COLLEGIO DI REGGIO CALABRIA data elezioni: 04/09/2005 Membro Eff. Savino Caporale Membro Sup. Savino Pettorruso Consiglio del Collegio Presidente Beniamino Denisi V.Presidente Francesco Posterino Segretario Vincenzo Bombino Tesoriere Girolamo Fazari Consigliere Vittorio Tripodi Consigliere Pasquale Zumbo Consigliere Giuseppe Giofrè A seguito delle dimissioni presentate dal Membro effettivo dei Revisori dei Conti Per. Agr. Giampreti Alessandro e dal Membro supplente dei Revisori dei Conti Per. Agr. Milanesi Federica, sono stati chiamati a sostituirli rispettivamente il Per. Agr. Pacchioni Daniele ed il Per. Agr. Sbrighi Mario nell’elezione del giorno 04 luglio 2005. Pertanto la composizione del Consiglio e del Collegio dei Revisori dei Conti risulta essere la seguente: Collegio dei Revisori dei Conti Presidente Carmela Tedesco Membro Eff. Agostino Giovinazzo Membro Eff. Tommaso Macheda Membro Sup. Domenico Varamo COLLEGIO DI FORLÌ CESENA data elezioni: 19/09/2005 COLLEGIO DI POTENZA data elezioni: 24/09/2005 Consiglio del Collegio Presidente Mauro Finiguerra V.Presidente Emanuela De Blasiis Segretario Pierangela Vulpio Tesoriere Giuseppe Troia Consigliere Michele Santarsiero Consigliere Francesco Muscio Consigliere Fabio Finiguerra Collegio dei Revisori dei Conti Presidente Vincenzo Mauro Rosa Membro Eff. Antonio Lovito Consiglio del Collegio Presidente Paolo Lombardini V.Presidente Pier Francesco Cornacchia Segretario Aride Poletti Tesoriere Franco Plachesi Consigliere Antonio Spinelli Consigliere Marco Casali Consigliere Marino Dall’Agata Collegio dei Revisori dei Conti Presidente Davide Bagnoli Membro Eff. Maurizio Ranalli Membro Eff. Daniele Pacchioni Membro Sup. Mario Sbrighi COLLEGIO DI PISA data elezioni: 24/09/2005 Consiglio del Collegio Presidente Giulia Parri V.Presidente Pietro Castellani Segretario Valerio Bolognesi Tesoriere Riccardo Ancillotti Consigliere Marco Malacarne Collegio dei Revisori dei Conti Presidente Stefano Benvenuti Membro Eff.. Giovanni Ciampalini Membro Eff. Stefano Magna Membro Sup. Gino Fabrizio COLLEGIO DI VICENZA data elezioni: 08/10/2005 Consiglio del Collegio Presidente Eugenio Bortoli V.Presidente Ennio Nardotto Segretario Fabio Fontana Tesoriere Rinaldo Arnaldi Consigliere Andrea Marin Consigliere Guido Povolo Consiglire Luigi Turra Collegio dei Revisori dei Conti Presidente Ciani Patrizia Membro Eff.. Silvano Faltracco Membro Eff. Guglielmo Furlan Membro Sup. Pierluca Zanin Questo numero de “Il Perito Agrario” ha dedicato quasi tutte le pagine al Congresso Internazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati e pertanto non abbiamo potuto dare spazio agli articoli dei quali, in estrema sintesi, diamo l’annuncio per il prossimo numero: XIV CONGRESSO NAZIONALE DELLA CATEGORIA nostro servizio: – tema e luogo di svolgimento Formazione : di Giuseppe Giordano : decreto 17 ottobre 2005 – MIUR – l’istruzione tecnica ai licei tecnologici – l’istruzione professionale alle regioni – Commissione per l’istruzione tecnica agraria. Formazione: nostro servizio: firma del protocollo per l’ istituzione a Sciacca (Ag) del polo di interesse universitario in Sicilia, tra il Collegio provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della provincia di Agrigento e l’Università Telematica Guglielmo Marconi di Roma. Prossimi simili appuntamenti in Umbria ed in Campania. Formazione: nostro servizio: conferenza a Marsala – ITAS Perito Agrario 5/2005 39 GIURISPRUDENZA Corte di giustizia C.E.,Sez.V-11-32004, in causa C-396/01-Jann, pres.; Bahr, est.; Geelhoed, avv.gen.Commissione (avv. Wainwright) c.Irlanda (avv. o’Hagan). Acque - Tutela delle acque – Inadempimento di uno Stato – Direttiva 91/676/CEE – Protezione della acque dai nitrati provenienti da fonti agricole – Individuazione delle acque colpite o che potrebbero essere colpite dall’inquinamento – Acque dolci superficiali e acque sotterranee. (Dir. CEE 12 Dicembre, n. 676, art. 3, n. 1, all. I, sub A, punti 1 e 2) Acque – Tutela delle acque – Inadempimento di uno Stato – Direttiva 91/676/CEE – Protezione delle acque dai nitrati provenienti da fonti agricole – individuazioni estuari, acque costiere e marine, laghi naturali d’acqua dolce e altre acque dolci che hanno subito o rischiano di subire un processo di eutrofizzazione in assenza di misure previste dall’art.5 della stessa direttiva – Compito degli Stati. (Dir. CEE 12 dicembre 1991, n. 676, art. 3, n. 1 art5, all.I, sub A, punto 3) Acque – Tutela delle acque – Inadempimento di uno Stato – Direttiva 91/676/CEE – Protezione delle acque dai nitrati provenienti da fonti agricole – Adozione programmi d’azione diretti a prevenire e ridurre l’inquinamento nelle zone di cui all’art. 3, nn. 2e 4 – Compito degli Stati membri. (Dir. CEE12 dicembre 1991, n. 676, art.3, nn. 3e 4, art. 5, all. III) Ai sensi dell’art. 3, n.1 della dir. 91/676/CEE, in combinato disposto con l’allegato I, sub A. punti 1 e 2, gli Stati membri sono tenuti a individuare come acque inquinate o che potrebbero diventarlo non sole le acque destinate al consumo umano, ma anche tutte le acque dolci superficiali e le acque sotterranee che contengono o rischiano di contenere una concentrazione di nitrati superiore a 50 mg/l(1). 40 Ai sensi dell’art.. 3, n.1, della direttiva, in combinato disposto con l’allegato I, sub. A, punto 3, è compito degli Stati membri individuare gli estuari, le acque costiere e marine, i laghi naturali d’acqua dolce e le altre acque dolci che hanno subito o rischiano di subire un processo di eutrofizzazione qualora non siano adottate le misure previste dall’art.5 della stessa direttiva (2). Ai sensi dell’art.5 della direttiva gli Stati membri devono adottare programmi d’azione diretti a prevenire e a ridurre l’inquinamento delle acque provocato o indotto da nitrati di origine agricola nelle zone vulnerabili designate ai sensi dell’art.3, nn. 2 e 4, della direttiva: tali programmi devono contenere in particolare le misure obbligatorie di cui all’allegato II e predisporre un sistema organizzato e coerente di azioni (3). Contratti agrari- Affitto di fondi rustici – Affitto a coltivare direttoDurata – Contratti in corso – Novazione soggettiva – Novazione oggettiva – Presupposti. (C.c., artt. 1230, 1231; ; 1.3 maggio 1982, n. 203, art. 2) In tema di affitto agrario, al fine di stabilire la scadenza del rapporto di affitto ai sensi dell’art.2, legge n. 203 del 1982, la riduzione ad un solo familiare avvenuta nel corso del rapporto non comporta alcuna novazione, neppure soggettiva, ove risulti in modo in equivoco la continuità funzionale dell’impresa agraria, mentre la novazione oggettiva postula il mutamento dell’oggetto o del titolo della prestazione, ai sensi dell’art. 1230 c.c., e non è ricollegabile alle mere modificazioni accessorie, ex art. 1231 c.c. (1). Cass.Sez. Un.Civ. – 19-12-2003, n. 19551 – Iannurberto, pre. ; Napoletano, est.; Palmieri, P.M. (parz. diff.) – Di Pietro (avv. Capponi) c. Consorzio Idrico Alto Calore (avv. Pepe). (Cassa con rinvio Trib. Sup. Acque 5 luglio 2001) Espropriazione p.p.u.- Occupazione temporanea e d’urgenza – Risarcimento del danno- Liquidazione del danno da occupazione illegittima – Suolo agricolo – Riferimento alla classificazione urbanistica – Necessità- Rilevanza delle caratteristiche ed abitudini del bene in relazione alla utilizzazione intermedia consentita dagli strumenti di pianificazione del territorio – Ammissibilità – Onere della prova – Disciplina. (L.23 dicembre 1996, n. 662, art.3, comma 65; l. 8 agosto 1992, n. 359; d. l. 11 luglio 1992, n. 333, art. 5, comma 2; l. 22 ottobre 1971, n. 865, artt. 2,16) In tema di liquidazione del danno da occupazione illegittima di un suolo agricolo, la valutazione del danno deve essere compiuta sulla base della classificazione urbanistica, senza che i criteri di classificazione dell’area possano essere obliterati per dare prevalenza ai criteri di effettualità; tuttavia, la riconosciuta inedificabilità ex lege, e la conseguente esclusione della valutabilità del bene come edificatorio, non comportano che necessariamente i suoli che tale qualifica non posseggono debbano essere valutati in base alla loro utilizzazione agricola, essendo tale conseguenza stabilita soltanto nei giudizi di opposizione della stima dell’indennità di espropriazione ; pertanto, al proprietario è consentito di dimostrare , avuto riguardo alle obiettive ed intrinseche caratteristiche ed attitudini del fondo, in relazione alle utilizzazioni consentire dagli strumenti di pianificazione del territorio, che il valore agricolo del terreno, all’interno della categoria suoli in edificabili, sia mutato in conseguenza di una diversa destinazione del bene ugualmente compatibile con la sua ormai accerta inedificabilità, e che, di conseguenza, esse, in quanto suscettibile di sfruttamento ulteriore e diverso da quello agricolo, abbia un’ effettiva valutazione di mercato che rispecchi siffatte possibilità di utilizzazione intermedia tra quella agricola e quella edificatoria (1). Perito Agrario 5/2005 INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI 67100 L’AQUILA Via Sila Persichelli, 25 tel.0862/312168 Pres. Vincenzino Liberati 88100 CATANZARO Casella postale 201 tel. 0961/726839 Pres. Domenico Russo 75100 MATERA P.zza Matteotti, 7 tel. 0835/334901 Pres. Emanuele Genchi 02100 RIETI Viale Emilio Maraini, 85 tel. 0746/203083 Pres. Enzo Ippoliti 92019 SCIACCA (Ag) Via A. De Gasperi, 127/D tel. 0925/905090 Pres. Sergio Panunzio 66020 SCERNI (CHIETI) Via Colle Comune, 1 c/o Itas tel. 0873/914513 Pres. Nicola D’Ortona 98100 MESSINA Via Placida 26 tel. 0941/785382 Pres. Salvatore Tripoli 47900 RIMINI Via Secchiano, 1 tel. 0541/775357 Pres. Giovanni Nucci 20136 MILANO Via Ripamonti, 35 tel. 02/58305333 Pres. Paolo Bertazzo 00183 ROMA Via Cerveteri, 18 int. 6 tel. 06/70454739 Pres. Vincenzo Santoro 41100 MODENA Corso V. Emanuele II, 113 tel. 059/223812 Pres. Claudio Losi 45100 ROVIGO Via Pietro Micca, 7b tel. 0425/412010 Pres. Lorenzo Salvan 80147 NAPOLI Via Argine, 1085 tel. 081/5770190 Pres. Antonio Cimmino 84121 SALERNO Trav. Regina Costanza, 5 tel. 089/251488 Comm. Straord. Cristiano Fontanarosa 28070 NOVARA VIGNALE Corso Risorgimento, 405 tel. 0321/56178 Pres. Gaboardi Fabrizio 07100 SASSARI Via Torres, 57 tel. 079/271056 Pres. Francesco Manconi 15100 ALESSANDRIA Corso Crimea, 89 tel. 0131/52793 c/o Studio tecnico Pres. Massimiliano Ricci 60015 FALCONARA MARITTIMA (AN) Via del Consorzio, 21 tel. 071/9188973 - fax 071/9162177 Pres. Carlo Zoppi 52100 AREZZO Piazza Guido Monaco, 5 tel. 0575/21307 Pres. Lucio Barciulli 63100 ASCOLI PICENO Via delle Zeppelle, 192 - tel. 0736/41829 Pres. Pietro Ciabattoni 14100 ASTI Via Carducci, 50/A tel. 0141/353857 Pres. Angelo Dezzani 83100 AVELLINO Via L. lannacchini, 38 tel. 0825/26377 Pres. Celestino Nardone 70125 BARI Via Annibale di Francia,13 - tel. 080/5428141 Pres. Antonio Memeo 32100 BELLUNO Viale Fantuzzi, 17 c/o coldiretti tel. 0437/949640 Pres. Ezio Festini 82100 BENEVENTO Via XXV Luglio, 14 tel. 0824/29298 Pres. Cristiano Fontanarosa 24122 BERGAMO Via Zelasco, 1 tel. 035/238727 Pres. Giovanbattista Vitali 40126 BOLOGNA Viale Filopanti 4/c tel. 051/252978 Pres. Gastone Gabrielli 39040 ORA (Bolzano) Via del Monte, 18 tel. 0471/811260 Pres. Christof Pichler 25100 BRESCIA Via Marsala, 17 tel. 030/296424 Pres. Sergio Caprioli 72017 OSTUNI (BR) Via N. Sansone, 16 c.p. 321 tel. 0831/305566 Pres. Rocco Cucci 09124 CAGLIARI Via Mestre, 8 tel. 070/300304 Pres. Marco Fanunza 93100 CALTANISSETTA Via Mons. Guttadauria, 2 tel. 0934/585810 Cas. Postale 25 Pres. Michele Riggi 22100 COMO P.le Camerlata, 9 tel./fax 031/526019 Pres. Marino Vimmercati 12038 SAVIGLIANO (CN) Via Alfieri, 19 tel. 0172/713087 Pres. Giuseppe Serra 87100 COSENZA Via E. Capizzano, 56 tel. 0984/392175 Pres. Rocco Carricato 26100 CREMONA Via Palestro, 60 tel. 0372/22021 Pres. Costante Galli 94019 LEONFORTE (EN) C.so Umberto, 109 tel. 0935/956078 Pres. Francesco Ferragosto 44100 FERRARA Contrada della Rosa, 18 tel. 0532/204637 Pres. Milva Sacchetti 50122 FIRENZE Via Pietrapiana, 32 tel. 055/2340202 Pres. Filippo Ninci 71100 FOGGIA Via Piave, 41 tel. 0881/723401 Pres. Antonio Dell’Aquila 47100 FORLI - CESENA Corso Repubblica, 93 tel. 0543/33137 Pres. Paolo Lombardini 03041 ALVITO (FR) Via S. Nicola, 1 - tel. 0776/344231 c/o Istituto Tecnico Agrario Statale Pres. Domenico Cistrone 58100 GROSSETO c/o Azienda agricola dell’Itas Via dei Barberi Tel. 349/6100714 - fax 0564/23107 Pres. Giuseppina Pino 18100 IMPERIA Corso Garibaldi, 13 tel. 0183/651525 Pres. Elio Diversi 04010 BORGO PIAVE (LT) Via S.S. Acquabianca, 148 tel. 0773/416017 Pres. Tito Roberto Serafini 73100 LECCE Via Capitano Ritucci, 41 tel. 0832/346996 Pres. Massimo De Nitto 57012 CASTIGLIONCELLO (LI) Via Mogadiscio, 20-B tel. 0586/752403 Pres. Paolo Giomi 55100 LUCCA Via Vittorio Veneto, 66 tel. 0583/957027 Pres. Massimiliano Bambi 08100 NUORO Via Lamarmora, 2 tel. 0784/232547 Pres. Peppino Piquereddu 17031 SAVONA ALBENGA Via Patrioti, 69/1 tel. 0182/554268 Pres. Talarico Antonio 35123 PADOVA Via T. Livio, 5 tel. 049/661808 Pres. Mariano Schiavon 53100 SIENA Strada Massetana Romana, 54 tel./fax 0577/271834 Pres. Raffaello Biagiotti 90014 CASTELDACCIA (PA) Via Pindemonte, 17 tel. 091/942562 Pres. Bartolomeo Amato 96100 SIRACUSA Vicolo a Viale Tica, 19 tel. 0931/441037 Pres. Altamore Francesco 43100 PARMA V.le Mentana, 10 tel. 0521/232936 Pres. Giorgio Faroldi 23100 SONDRIO Via A. Moro, 26A tel. 0342/511229 Pres. Rosario Alessi 27058 VOGHERA (Pavia) Piazza S. Bovo, 37 tel. 0383/36776 Pres. Felice Giovanni Nobile 74100 TARANTO Via Dante, 16 tel. 099/4527447 Pres. Saverio Zappimbulso 06121 PERUGIA Borgo XX Giugno, 74 tel. 075/35675 Pres. Massimo Moncelli 64100 TERAMO Via C. Battisti, 5 - Tel. 0861 242639 Pres. Giovanni De Luca 61100 PESARO Piazzale Matteotti 28 tel 0721/30154 Pres. 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