DEL POPOLO
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• Martedì, 16 ottobre 20
VITA
Imparare come correre, per godere della vita
di Erika Blečić
P
ronti... attenti... via! Si parte, ma
non solamente per una corsa cittadina. Si va per dire “ci sono
anch’io”, per sentirsi vivi, abili a correre anche senza gambe, a vivere sulla sedia a rotelle come se non ci fosse.
Con qualche piccolo accorgimento in
casa, naturalmente. Correre per dire
“rispettami”, per accusare “stai occupando il mio posto macchina”, per in-
dicare “mi serve uno scivolo al posto
delle scale”, per asserire “ho diritto a
un lavoro”.
Correre incontro alla vita non è una
prerogativa dei bambini, ma di tutti, di
quelli che sono sani come di chi invece
è malato, o invalido, oppure insoddisfatto delle condizioni di vita che la società
odierna offre. Tutti hanno il diritto di vivere, di lavorare, di muoversi, di trascorrere il proprio tempo libero in attività costruttive e utili.
A volte la società dimentica che esistono persone le quali esulano dagli schemi
di “bello, giovane, sano e forte”. Ognuno di noi è come uno strumento musicale
e tutti insieme costituiamo un’orchestra.
Ma se manca anche solo chi suona il
triangolo, l’esecuzione non risulta completa. Solamente se vi partecipano tutti, il
concerto può riuscire. Tutti vuol dire proprio tutti. Dal vicino di casa al politico,
da noi stessi all’amico più umile, dal medico di base al professore universitario.
Capire le necessità altrui è un passo
avanti verso la conoscenza di noi stessi e
dei nostri limiti. Accettare ed ammettere
i nostri errori fa parte del gioco, perché
la comprensione che gli altri ci dimostrano ci aiuta a non commetterli più. E, soprattutto, ad aiutare gli altri a non cadere
nella stessa trappola. Dovremmo fermarci spesso, a considerare chi è “diversamente abile” da noi, per imparare con
quale tecnica affrontare la nostra corsa
nella vita.
2 solidarieta`
Martedì, 16 ottobre 2007
CI SIAMO ANCHE NOI Nata a Pola è la prima in Croazia
Associazione «ENDO»
problemi e le battaglie vinte
Servizio e foto
di Rosanna Mandossi Benčić
C
’è un’associazione a Pola
che fornisce sostegno alle
persone affette da malattie endocrine (per quelle metaboliche, strettamente correlate,
opera l’associazione per il diabete): si chiama “Endo Udruga”, o
Endo Associazione, ed è la prima
nata in Croazia, nel 1999, quando
a muoversi per fondarla fu l’attuale presidente, Boris Škabić,
da noi incontrato per parlare dell’attività della “piccola” organizzazione che conta una trentina di
associati.
“La molla scattò quando ci accorgemmo che i farmaci scarseggiavano, e che non ce l’avremmo
come il Cortef e l’Astonin-h – farmaci salvavita, senza la cui dose,
che può essere anche di 30 milligrammi al giorno, i malati non
funzionano -, che non si trovano
sempre in farmacia. Guardi, è una
doppia sofferenza”.
Tutto ebbe inizio
con le lezioni
di due grossi esperti
da Zagabria
Un anno dopo, ha continuato
a raccontarci Škabić, hanno avuto
inizio le lezioni, la parte educativa del programma: importante an-
Boris Škabić con un esponente dell’associazione, Dragan Korać
ni, ha costante bisogno di valutazioni cliniche e di laboratorio,
e della terapia sostitutiva, che è
quella ormonale. Inoltre, ogni terapia prescritta, dura tutta la vita.
Devo dire, quindi, che siamo stati
costretti a ricorrere ai servizi dei
Centri Clinici Ospedalieri di Fiume e Zagabria”.
Passo decisivo:
l’acquisto
del densitometro
osseo di tipo mobile
Il presidente dell’Associazione Endo
fatta singolarmente a combattere
la battaglia contro la carenza di
medicinali. Che dura ancora. Ci
unimmo - eravamo una decina -,
ed oggi abbiamo dei validi contatti con le case farmaceutiche estere, perché i medicinali per le patologie endocrine sono tutti da importazione”.
“Come ho già detto, il problema sussiste, nonostante tutti gli
sforzi fatti. Ci sono medicinali,
CHI - DOVE
Associazione “Endo”
Boris Škabić, presidente
Via Epulo 17
52000 Pola
cell: 098 855 277
fax: 052 273 786
ch’essa per la crescita dell’associazione, che però con gli esperti
di Pola non ha contatti diretti.
“Pola non offre niente in questo campo; abbiamo dovuto fare
affidamento per forza su Zagabria, dove ci appoggia dal primo
giorno anche la Società nazionale per la calcificazione. L’incontro fortunato è stato quello fatto
all’epoca con due grossi esperti,
il doc.dott. Franjo Škreb (Dubrava) ed il prof.dott. Dalibor Krpan
(Sveti Duh), con i quali siamo costantemente in contatto. La prima
relazione fu quella sulla tiroide;
poi ne vennero altre, che ci fecero
imparare molte cose”.
L’assistenza medica ospedaliera sul territorio, purtroppo, è
scarsa. “L’ospedale cittadino offre ben poca cosa a noi malati
endocrini. L’associazione è stata
costretta a cercare assistenza altrove. Chi soffre di queste malattie, definite ancora autoimmu-
Il passo avanti decisivo, - fatto dopo avere organizzato lezioni sull’osteoporosi e, in generale,
sulle malattie metaboliche dello
scheletro -, fu quello dell’acquisto
di un densitometro osseo mobile,
costato 25 mila dollari, nel 2000.
“L’attrezzatura ci veniva prestata, però noi abbiamo capito subito che era una cosa complicata,
e che avremmo avuto bisogno di
un apparecchio tutto nostro”, così
spiega Škabić. Da lì, l’idea di un
concerto di beneficenza che venne organizzato in Teatro, grazie a
cantanti e klape nostrane.
“Quando il densitometro venne acquistato, invitammo alla
consegna gli stessi esecutori. Mi
ricordo la loro soddisfazione:
quella di vedere il ‘frutto’ del concerto che ci avevano regalato”.
Per l’associazione ha così inizio un fervido periodo di uscite
per misurazioni, in giro per tutta
l’Istria. “Il densitometro, che misura il grado di mineralizzazione
dell’osso, viene usato previa approvazione di un’equipe di spe-
cialisti, composta da medici ed
infermiere. L’equipe è composta
dalle dottoresse Ksenija Družetić
Božić (specialista in medici-
del programma Tae Do negli ambienti dei comitati di quartiere di
Veruda, Nuova Veruda, Stoia,
Bussoler, e così via.
Patologie del ricambio
Le malattie endocrine sono patologie a carico delle ghiandole
endocrine. Il sistema endocrino è un complesso sistema di ghiandole che include la tiroide, le paratiroidi, il pancreas, le ovaie, i testicoli, le ghiandole surrenali, l’ipofisi e l’ipotalamo.
Palrando sempre di endocrinologia, e di malattie del ricambio, è
necessario soffermarsi sugli ormoni, che influenzano la funzione di
tutti i tessuti e apparati dell’organismo; pertanto i sintomi ed i segni
delle malattie endocrine sono estremamente vari. La variabilità del
quadro clinico di molte di queste malattie può far si che rimangano
a lungo misconosciute.
na d’urgenza) e Gordana Humar
(fisiatra). Posso dirle quante misurazioni abbiamo effettuato nel
corso degli anni in Regione. Ho
qui la lista. Nel 2001 i controlli
effettuati sono stati 2.195; 1.574
nel 2002; 2.735 nel 2003; 908
nel 2004; 1.046 nel 2005; 473 nel
2006. Per un totale di quasi 9 mila
indagini. L’attrezzatura, va detto,
permette una diagnosi precoce
dell’osteporosi”.
Tae Do, una
disciplina per le
ossa e per lo spirito
Convinti, in associazione, dell’importanza di nuovi traguardi,
ecco nascere l’idea di un corso
per terapeuti di Tae Do, per altro
già ultimato. Tanto che una trentina di persone abilitate condurrà,
o sta già conducendo, gli esercizi
“L’ideatore e coordinatore
del programma è il prof. Krpan,
che ha scritto un libro sull’argomento. Egli stesso è campione
di Taekwondo. Il Tae do è un sistema di esercizi, che rinforzano
muscoli ed ossa, basato sugli elementi delle arti marziali coreane:
il Taekwondo ed il Taekkyon. Il
professore, che detiene una multidecennale esperienza in campo
clinico per quelle che sono le malattie metaboliche dello scheletro,
sostiene che un lungo e costante
esercizio può portare al rallentamento della patologia”.
Infine, è di sabato scorso la visita in una clinica di Zagabria, di
un gruppo di pazienti polesi, inclusi in un nuovo progetto dell’associazione, la cui tendenza è
di offrire agli stessi sia la valutazione clinica sia quella di laboratorio in una sola giornata.
solidarieta`3
Martedì, 16 ottobre 2007
CURE A Rovigno emergono paure e mancanza di fondi
Medici di famiglia insoddisfatti
dello standard
Servizio e foto di Sandro Petruz
I
l primo fine settimana di ottobre, presso l’albergo “Istra”
sull’Isola Rossa di Rovigno,
si è svolto il settimo congresso nazionale dei medici di famiglia, organizzato dall’Associazione di categoria (HDOD) e
dalle Case della Salute dell’Istria
(Dom zdravlja), con il patrocinio
del Ministero per la Sanità e Previdenza sociale, dell’Ordine dei
medici e dalla Giunta della Regione istriana.
Il presidente dell’associazione
nazionale Bruno Mazzi, nonché
direttore della locale Casa della
salute, ha iniziato la convention
parlando dei problemi di finanziamento dell’assistenza sanitaria
in Croazia. Al momento la situazione è sull’orlo di una crisi, siccome solo il 5,9 per cento del Bilancio statale viene utilizzato per
il finanziamento dell’assistenza
sanitaria, rispetto ad una media
dei paesi europei vicina al 10 per
cento. Il sistema attuale non garantisce il finanziamento ordinario di circa il 58 per cento degli
studi di medicina generale presenti sul territorio, ma secondo il
parere degli esperti dell’Associazione i finanziamenti dovrebbero
coprire l’attività regolare dello
studio mentre i pagamenti addizionali sarebbero usati come elementi stimolativi per garantire un
maggiore livello di qualità. L’assistenza croata negli ultimi anni
ha intrapreso una tendenza molto
negativa spostando i fondi dalla
medicina generale e preventiva,
proposta dalle Case di salute, verso i policlinici e gli ospedali che
hanno portato ad una maggiore
spesa complessiva del sistema sa-
Il direttore della Casa della salute di Rovigno nel suo discorso
Bruno Mazzi nel suo discorso d’apertura del congresso nazionale
nitario. Anche gli ultimi tentativi
di privatizzazione dell’assistenza sanitaria primaria hanno avuto dei risultati negativi, sfociati in
un servizio sanitario peggiore.
Con la privatizzazione parziale delle Case della salute hanno
ricevuto dei benefici solo le strutture di supporto dell’assistenza
primaria, come i reparti di medicina del lavoro, la diagnostica,
la farmaceutica e la stomatologia, mentre i medici di famiglia,
che dovrebbero essere le colonne
portanti dell’assistenza primaria,
sono rimasti senza le basi finanziarie e le garanzie necessarie per
lo svolgimento delle proprie attività. Lo standard attuale prevede
circa una media di 1.700 assicurati per ogni equipe di medicina di
famiglia, basti pensare che la media nella vicina Italia è di un team
ogni 1000 abitanti. Inoltre i finanziamenti dipendono dall’età degli
assicurati, per esempio un’equi-
Associazione per i diritti dei pazienti
L’altra parte della barricata
Per la prima volta, a una riunione di medici è
stato invitato anche un rappresentante dell’associazione “Pacijent danas”, ossia il suo presidente, Nevenka Skendžić. “Questo è un segnale che una società di esperti nel campo medico inizia a prendere in considerazione, anche se con riserbo, il parere
dell’associazione dei pazienti, la quale raccoglie le
lamentale dei pazienti o dei loro familiari”, ha considerato la Skendžić, dopo aver partecipato alla tavola rotonda incentrata sull’errore medico, cui hanno preso parte anche Hrvoje Minigo, presidente
dell’Ordine dei medici (HLK), e Jasna Mesarić,
presidente della Società per il miglioramento della qualità della tutela sanitaria che opera in seno all’Ordine.
Dopo che il presidente dell’associazione ha presentato un Power Point sugli errori medici documentati, casi che sono finiti in tribunale, Minigo ha
criticato i pazienti per l’attacco sempre più frequente rivolto ai medici. Per questa ragione ha chiesto
l’istituzione di un sistema di autocontrollo “per poter difendere noi i diritti dei pazienti”. La Skendžić
però ha sottolineato che ciò non è assolutamente
consono, perché anche sinora i pazienti ricevevano
risposte nelle quali stava scritto che i medici hanno
operato correttamente, anche se la realtà dimostrava il contrario. “L’Ordine protegge i medici, come è
giusto, ma questi non vengono attaccati dai pazienti, che cercano solamente la conferma che un errore
è stato commesso”.
Minigo si è scatenato anche contro alcuni giornalisti, asserendo che troppo spesso scrivono articoli sensazionalistici appena subodorano qualcosa, senza attendere la conferma del Tribunale sul
fatto che ci sia stato veramente un errore medico.
Alla domanda sul perché i pazienti devono attendere mesi per avere una risposta dall’Ordine, Minigo
ha dichiarato “meglio così che dai Tribunali, perché
questi sono ancora più lenti”. Poi ha asserito che
tutte le denunce presentate dai pazienti sono false,
perché nessuna di tali cause è stata confermata da
una condanna in Tribunale.
Trattandosi di una tavola rotonda cui hanno partecipato medici e specialisti, era quasi naturale un
attacco aperto a chi invece rappresentava l’altra
parte della barricata. Soprattutto se la sono presa
con il fatto che l’associazione sia “prevenuta” contro i medici, perché potenzia sempre il concetto “diritti del paziente”, senza tener conto del fatto che
anche i pazienti hanno i loro doveri.
La Skendžić ha ribattuto che non potenzia tale
terminologia in maniera negativa, perché l’associazione stessa si chiama così e che, in fin dei conti, esiste anche una Legge che si intitola “per la
promozione dei diritti dei pazienti”, sulla quale si
basa anche la Legge sulla qualità della tutela sanitaria, proprio perché indirizza all’orientamento
verso il paziente e non verso la mera cura della
malattia.
Nella tavola rotonda è emersa soprattutto l’insoddisfazione dei medici per il trattamento cui sono
sottoposti al minimo errore (o sospetto di errore),
da parte dei pazienti stessi. “Senza considerare però
che, se vogliono cortesia e rispetto, devono porgere
gli stessi atteggiamenti anche ai propri pazienti”, ha
concluso la Skendžić.
Durante l’accesa discussione è stato anche proposto di creare un’associazione che tuteli i diritti dei
medici. A questo punto Minigo ha offerto la propria
tutela, tramite gli avvocati dell’Ordine per proteggerli, sfociando infine nella dichiarazione “devo
compiere ogni sforzo possibile per arrivare a una
poltrona al Sabor, da dove potrò tutelare i medici”. (erb)
pe con 2.000 bambini di età scolare riceve 36 mila kune all’anno
in meno di un team che cura 1.000
pensionati. Questo sistema porta i
medici di famiglia a indirizzare gli
ammalati verso gli ospedali e gli
ambulatori specializzati, dove gli
oneri addizionali pagati dagli ammalati sono maggiori e dunque è
possibile anche una maggiore copertura dei costi.
Le proposte
dei medici
L’Associazione di categoria ha
dunque proposto che ogni equipe
medica abbia una media di 1.500
assicurati, con uno scarto massimo del 20 per cento e che ogni
studio medico sia finanziato con i
fondi minimi per le attività regolari. Inoltre, bisogna introdurre un
metodo di pagamento basato sul
trattamento medico (o intervento
preventivo) con l’introduzione di
una valutazione meritoria, la quale
permetterebbe un aumento del 30
per cento delle entrate primarie per
gli studi medici che investono nella medicina di intervento e di prevenzione e nei corsi di perfezionamento del personale. In questo
modo si garantirebbe un sistema
di assistenza sanitaria primaria di
livello adeguato e affidabile, con
una costante possibilità di miglioramento del personale e delle stesse strutture mediche.
Paure
e insoddisfazioni
Durante il convegno i medici hanno anche affrontato il tema
delle autovalutazioni del proprio
lavoro, dei controlli di qualità del
servizio sanitario offerto e della problematica delle conseguenze degli errori compiuti. Secondo
i dati di una ricerca effettuata nel
2007 su 500 medici, è risultato che
il 78 per cento degli intervistati si è
dichiarato oberato dal lavoro e un
56 per cento è scontento del proprio salario, mentre lo stress e la
responsabilità aumentano nel tempo. Tra le maggiori paure dei dottori di medicina generale al primo
posto è risultata essere la mancanza di un impiego stabile, a seguire
le possibili accuse di corruzione e
la mancanza di un sostegno morale
da parte della società. L’inchiesta
dimostra l’attuale momento di insoddisfazione di questa categoria
professionale, che a lungo andare
potrebbe portare alla necessità di
importare quadri professionali dall’estero, data la sempre maggiore
insofferenza dei giovani agli studi
di medicina e con solo 236 medici ogni centomila abitanti: la cifra
più bassa dell’intera Europa.
Inchieste interne
Per quanto riguarda gli errori
commessi durante l’esercizio delle proprie funzioni, i medici hanno lamentato la totale mancanza
di un sistema adeguato di controlli che permetta di individuare, catalogare e, soprattutto, di dividere
gli errori imputabili direttamente
ai medici da quelli dovuti a negligenza amministrativa o del personale. Un esempio viene dagli Stati Uniti d’America dove, secondo
il resoconto ufficiale dell’istituto
di medicina nazionale, sono circa
98 mila all’anno i casi di decesso
dovuti a negligenza diretta dei medici. Per questo motivo i medici
stessi propongono la costituzione
di un’istituzione formata dai maggiori specialisti del campo, che si
occupi della classificazione delle negligenze e della valutazione
della responsabilità dei medici,
onde evitare dei processi sommari
di una professione che richiede un
altissimo livello di specializzazione e di cui la società non può e non
deve fare a meno.
4 solidarieta`
Martedì, 16 ottobre 2007
ALTERNATIVA
CHI - DOVE
Dieci anni in «Spirit»
«F
atti di musica e non di
droga” potrebbe essere il motto dell’associazione “Spirit” che da dieci anni
opera a Fiume, con alti e bassi e
un numero fluttuante di soci. In
10 anni attraverso l’associazione sono passati più di 100 membri attivi, sono stati pubblicati tre
opuscoli informativi sulle attività,
realizzate oltre 1.500 giornate di
programmi vari, sono stati editi 3
CD e una ventina di DVD, il tutto in un clima di cultura “suburbana”, esprimendosi in musica e arti
visive. L’associazione è guidata
da Denis Pilepić (socio fondatore) e Helga Paškvan (membro dal
1999), i quali sono convinti che
“L’arte non è lo specchio che riflette il mondo, ma il martello che
lo modella”.
L’arte, quella di esprimersi, ma
soprattutto quella di vivere. In un
ambiente sano, magari recuperato in una fabbrica in disuso, con
principi sì alternativi alla società
odierna, ma che offrono la possibilità di “vivere la propria creatività”. In musica, nei quadri, nei murales, nei video, nell’arte di mixare
ritmi diversi. La “cucina creativa”
è sfociata nella lotta per un parcogiochi per bambini nel centro città,
nella promozione di libri (“L’ultimo tram di Fiume”, per citare uno
dei tanti titoli), nelle mostre di fotografie, nell’azione “Mi pitamo”
(Noi chiediamo) a maggio 2001,
suddivisa nell’azione in Corso e
poi nella tavola rotonda alla quale
hanno partecipato personaggi del
L’invito per chi vuole imparare
l’arte del DJ
la Cultura, quello della Famiglia,
dell’Ecologia, a seconda dei progetti che mettono in atto. La Città di Fiume contribuisce solamente in minima parte, mentre molti
dei progetti (specialmente i primi)
sono invece stati finanziati da varie associazioni all’estero.
Il perché della scelta del nome
deriva da “spiritus movens”, ossia
dal fatto che è lo spirito dentro di
noi a permetterci di vivere, però
dobbiamo avere la possibilità di
esprimerci al meglio, svolgere attività che diano un senso alla vita.
Per non cadere nella depressione
e sfociare nella droga o nell’alcol, due tunnel dai quali è difficile uscire. Grazie alla “Spirit” però
alcuni ragazzi ce l’hanno fatta a ri-
L’azione “Mi pitamo” in Corso nel maggio 2001
mondo politico cui i ragazzi hanno
rivolto varie domande. Poi, la partecipazione alla “Mali uče velike”
(I piccoli insegnano ai grandi) in
collaborazione con la Città, i laboratori nelle scuole nell’ambito del
progetto ecologico per spiagge più
pulite, la creazione di video educativi sull’ambiente e quello, attualmente in preparazione, sugli invalidi civili della Città, in collaborazione con l’associazione omonima
di Fiume. Senza dimenticare le
collaborazioni internazionali, soprattutto per ciò che concerne il
mondo dei suoni e dei video.
Per il supporto alle loro attività,
ricevono fondi dal Ministero del-
salire dal baratro, proprio perché
hanno avuto la possibilità di avere
accanto qualcuno che ha mostrato
loro come fare per esprimere ciò
che sentono e indirizzarli ad attività che hanno riempito il vuoto
che provavano prima. A volte, non
è necessario spendere cifre da capogiro per porgere aiuto, basta una
mano tesa e un’attività che soddisfi le proprie velleità.
A parte tutti i progetti in corso,
la prima delle attività future previste
si svolgerà dopodomani, 18 ottobre,
quando ricorre il decimo anniversario della “Spirit”. Alle ore 18 infatti
ci sarà la tavola rotonda sulla “Cultura della sanità urbana”. (erb)
REGIONE LITORANEO-MONTANA
ASSOCIAZIONE DEGLI AFFETTI DA PARALISI
CEREBRALE E INFANTILE
Via Ružić 12/2
51000 Fiume
E–mail: [email protected]
SOCIETÀ DEGLI INVALIDI FISICI
DELLA CITTÀ DI FIUME
Via I. Čiković Beli 8a
51000 Fiume
Tel.: 051/ 633-067 o 098/16 71 917
E-mail: [email protected]
ASSOCIAZIONE DEI GENITORI “RUBIKON”
Via Blaž Polić 2/2
51000 Fiume
E-mail: [email protected]
“PEGAZ” - SOCIETÀ PER LA RIABILITAZIONE
EQUESTRE
“Pegaz”
via Strossmayer 5/1, Fiume
tel. 098/674-897
www.pegaz-rijeka.hr
[email protected]
Conto corrente presso la Erste &
Steiermaerkische Bank d.d.:
2402006-1100130260
ASSOCIAZIONE PER L’AIUTO ALLE PERSONE CON RITARDO MENTALE E CLUB “SRCE”
Via 1. Maggio 14a
51000 Fiume
Tel.: 051/213-883
Te.l/fax: 051/322-833
E-mail: lawfi[email protected]
ASSOCIAZIONE PER LA TUTELA
DELLE PERSONE AFFETTE DA AUTISMO
Via Senjskih uskoka 1
51000 Fiume
Tel.: 051/551-344
Fax: 051/551-355
E-mail: [email protected]
LEGA PER LA LOTTA CONTRO IL CANCRO
E CLUB “NADA” delle donne operate al seno
Jadranski trg 4/IV
51000 Fiume
Tel.: 051/338-091
ASSOCIAZIONE DEI NON VEDENTI DELLA
REGIONE LITORANEO-MONTANA
Pavlinski trg 4
51000 Fiume
Tel.: 051/336-090
Fax: 051/337-905
SOCIETÀ CROATA DELLA SCLEROSI MULTIPLA
SEZIONE DELLA REGIONE LITORANEO-MONTANA
Kružna 7
Tel.: 051/214-595
Mob.: 098/9342 548
E-mail: [email protected]
ASSOCIAZIONE DEGLI INVALIDI
DEL LAVORO - FIUME
Via Frano Brentini 3
51000 Fiume
Tel. e fax: 051/371-174
SOCIETÀ DIABETICI, presso l’“ORTOPEDIJA”
d.o.o. – FIUME
Via Krešimir 60/I
51000 Fiume
Tel.: 051/212-240
Fax.: 051/331-360
E-mail: [email protected]
DIPARTIMENTO PER LA CONSULTAZIONE
E LA COMUNICAZIONE “A.S.K. Ri”
Via Pomerio 21
51000 Fiume
Tel.: 051/338-418
E-mail: [email protected]
“HVIDRA”
Via Lovranska 10
51000 Rijeka
Tel.: 051/261-158 e 263-235
E-mail: [email protected]
ASSOCIAZIONE DEGLI AFFETTI
DA MIASTENIA GRAVIS
Marinići 29a
51216 Viškovo
CENTRO PER LA LOTTA ALLE DIPENDENZE – FIUME
Calvario 8
51000 Fiume
Tel.: 051/327-160
ASSOCIAZIONE “TERRA”
Uski prolaz 1
51000 Fiume
Tel.: 051/337-400 e 323-714
CONSULTORIO PER TOSSICODIPENDENTI
E PER I LORO FAMILIARI
Via Krešimir 8
51000 Fiume
Tel.: 098/491-383
CONSULTORIO PER LA LOTTA ALLE
DIPENDENZE DELLA SEZIONE CITTADINA
DELLA CROCE ROSSA – FIUME
Piazza della Repubblica 2/II
51000 Fiume
Tel.: 051/335-380
TELEFONO SOS
Tel.: 051/211-888
CASA DI “SANT’ANNA” per donne e bambini
vittime della violenza in famiglia
Via Franjo Čandek 6b
51000 Fiume
Tel.: 051/ 672-607
E-mail: [email protected]
CONSULTORIO “DONNE IN DIFFICOLTÀ”
Via Pomerio 3a
51000 Fiume
Tel.: 051/211-146
CENTRO CONSULTIVO STUDENTESCO
(FACOLTÀ DI FILOSOFIA)
Piazza I. Klobučanić 1
51000 Fiume
Tel.: 051/315-225
CENTRO PER LA TUTELA SOCIALE,
CONSULTORIO MATRIMONIALE, FAMILIARE
E GIOVANILE
Via Krešimir 12/II
51000 Fiume
Tel.: 051/338-526
CONSULTORIO MATRIMONIALE DELLA
CARITAS – ARCIVESCOVADO DI FIUME
Via Tiziano 11
Tel.: 051/514-381
Pomerio 26 (CQ Brajda)
51000 Fiume
CONSULTORIO PER BAMBINI MALTRATTATI
E TRASCURATI
Via Cambieri 7
51000 Fiume
Tel.: 051/334-980
ASSOCIAZIONE PER GLI AFFETTI DA
SINDROME DI DOWN
Via Slavko Krautzek 83
51000 Fiume
Tel: 098/ 211-373 e 091/ 338-1301
e-mail: [email protected]
ASSOCIAZIONE “I MOJA RUKA TE ČUVA”
Marinići 29a,
51216 Viškovo
cell: 099 696 84 90
e-mail: [email protected]
REGIONE ISTRIANA
SOCIETÀ DEGLI INVALIDI
CIVILI:
POLA
Via Rakovčeva 8
52100 Pola
Tel./Fax.: 052/540-366
e 505-576
Mob.: 091/506-8006
e 091/544-9865
E-mail: [email protected]
PARENZO
Via Dott. Mauro Gioseffi 4
52440 Parenzo
c.p. 118
Tel./Fax.: 052/452-335
UMAGO
Kravlji rt bb
52470 Umago
Tel./Fax.: 052/741-627
CITTANOVA
Strada Kontesa bb
52466 Cittanova
da Ana Bulić
Tel./Fax.: 052/758-329
BUIE
via Garibaldi bb
52460 Buie
Tel./Fax.: 052/773-674
PINGUENTE
Roč 51
52425 Pinguente
da Melita Cinac
Anno III/ n 6 16 ottobre 2007
“LA VOCE DEL POPOLO” - Caporedattore responsabile: Errol Superina
IN PIÙ Supplementi a cura di Errol Superina
Progetto editoriale di Silvio Forza / Art director: Daria Vlahov Horvat
edizione: SOLIDARIETÀ [email protected]
Redattore esecutivo: Erika Blečić / Impaginazione: Saša Dubravčić
Collaboratori: Rosanna Mandossi Benčić, Sandro Petruz
Foto: Graziella Tatalović, Rosanna Mandossi Benčić, Sandro Petruz
Uno dei tanti laboratori organizzati alla “Spirit”
Il presente supplemento viene realizzato nell’ambito del Progetto EDIT Più in esecuzione della Convenzione MAE-UPT n. 1868
del 22 dicembre 1992 Premessa 8, supportato finanziariamente dall’UI-UPT e dal Ministero Affari Esteri della Repubblica italiana.
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16.10.2007 - EDIT Edizioni italiane