DEL POPOLO ce vo /la .hr dit w.e ww solidarieta` An no III n .6 07 • Martedì, 16 ottobre 20 VITA Imparare come correre, per godere della vita di Erika Blečić P ronti... attenti... via! Si parte, ma non solamente per una corsa cittadina. Si va per dire “ci sono anch’io”, per sentirsi vivi, abili a correre anche senza gambe, a vivere sulla sedia a rotelle come se non ci fosse. Con qualche piccolo accorgimento in casa, naturalmente. Correre per dire “rispettami”, per accusare “stai occupando il mio posto macchina”, per in- dicare “mi serve uno scivolo al posto delle scale”, per asserire “ho diritto a un lavoro”. Correre incontro alla vita non è una prerogativa dei bambini, ma di tutti, di quelli che sono sani come di chi invece è malato, o invalido, oppure insoddisfatto delle condizioni di vita che la società odierna offre. Tutti hanno il diritto di vivere, di lavorare, di muoversi, di trascorrere il proprio tempo libero in attività costruttive e utili. A volte la società dimentica che esistono persone le quali esulano dagli schemi di “bello, giovane, sano e forte”. Ognuno di noi è come uno strumento musicale e tutti insieme costituiamo un’orchestra. Ma se manca anche solo chi suona il triangolo, l’esecuzione non risulta completa. Solamente se vi partecipano tutti, il concerto può riuscire. Tutti vuol dire proprio tutti. Dal vicino di casa al politico, da noi stessi all’amico più umile, dal medico di base al professore universitario. Capire le necessità altrui è un passo avanti verso la conoscenza di noi stessi e dei nostri limiti. Accettare ed ammettere i nostri errori fa parte del gioco, perché la comprensione che gli altri ci dimostrano ci aiuta a non commetterli più. E, soprattutto, ad aiutare gli altri a non cadere nella stessa trappola. Dovremmo fermarci spesso, a considerare chi è “diversamente abile” da noi, per imparare con quale tecnica affrontare la nostra corsa nella vita. 2 solidarieta` Martedì, 16 ottobre 2007 CI SIAMO ANCHE NOI Nata a Pola è la prima in Croazia Associazione «ENDO» problemi e le battaglie vinte Servizio e foto di Rosanna Mandossi Benčić C ’è un’associazione a Pola che fornisce sostegno alle persone affette da malattie endocrine (per quelle metaboliche, strettamente correlate, opera l’associazione per il diabete): si chiama “Endo Udruga”, o Endo Associazione, ed è la prima nata in Croazia, nel 1999, quando a muoversi per fondarla fu l’attuale presidente, Boris Škabić, da noi incontrato per parlare dell’attività della “piccola” organizzazione che conta una trentina di associati. “La molla scattò quando ci accorgemmo che i farmaci scarseggiavano, e che non ce l’avremmo come il Cortef e l’Astonin-h – farmaci salvavita, senza la cui dose, che può essere anche di 30 milligrammi al giorno, i malati non funzionano -, che non si trovano sempre in farmacia. Guardi, è una doppia sofferenza”. Tutto ebbe inizio con le lezioni di due grossi esperti da Zagabria Un anno dopo, ha continuato a raccontarci Škabić, hanno avuto inizio le lezioni, la parte educativa del programma: importante an- Boris Škabić con un esponente dell’associazione, Dragan Korać ni, ha costante bisogno di valutazioni cliniche e di laboratorio, e della terapia sostitutiva, che è quella ormonale. Inoltre, ogni terapia prescritta, dura tutta la vita. Devo dire, quindi, che siamo stati costretti a ricorrere ai servizi dei Centri Clinici Ospedalieri di Fiume e Zagabria”. Passo decisivo: l’acquisto del densitometro osseo di tipo mobile Il presidente dell’Associazione Endo fatta singolarmente a combattere la battaglia contro la carenza di medicinali. Che dura ancora. Ci unimmo - eravamo una decina -, ed oggi abbiamo dei validi contatti con le case farmaceutiche estere, perché i medicinali per le patologie endocrine sono tutti da importazione”. “Come ho già detto, il problema sussiste, nonostante tutti gli sforzi fatti. Ci sono medicinali, CHI - DOVE Associazione “Endo” Boris Škabić, presidente Via Epulo 17 52000 Pola cell: 098 855 277 fax: 052 273 786 ch’essa per la crescita dell’associazione, che però con gli esperti di Pola non ha contatti diretti. “Pola non offre niente in questo campo; abbiamo dovuto fare affidamento per forza su Zagabria, dove ci appoggia dal primo giorno anche la Società nazionale per la calcificazione. L’incontro fortunato è stato quello fatto all’epoca con due grossi esperti, il doc.dott. Franjo Škreb (Dubrava) ed il prof.dott. Dalibor Krpan (Sveti Duh), con i quali siamo costantemente in contatto. La prima relazione fu quella sulla tiroide; poi ne vennero altre, che ci fecero imparare molte cose”. L’assistenza medica ospedaliera sul territorio, purtroppo, è scarsa. “L’ospedale cittadino offre ben poca cosa a noi malati endocrini. L’associazione è stata costretta a cercare assistenza altrove. Chi soffre di queste malattie, definite ancora autoimmu- Il passo avanti decisivo, - fatto dopo avere organizzato lezioni sull’osteoporosi e, in generale, sulle malattie metaboliche dello scheletro -, fu quello dell’acquisto di un densitometro osseo mobile, costato 25 mila dollari, nel 2000. “L’attrezzatura ci veniva prestata, però noi abbiamo capito subito che era una cosa complicata, e che avremmo avuto bisogno di un apparecchio tutto nostro”, così spiega Škabić. Da lì, l’idea di un concerto di beneficenza che venne organizzato in Teatro, grazie a cantanti e klape nostrane. “Quando il densitometro venne acquistato, invitammo alla consegna gli stessi esecutori. Mi ricordo la loro soddisfazione: quella di vedere il ‘frutto’ del concerto che ci avevano regalato”. Per l’associazione ha così inizio un fervido periodo di uscite per misurazioni, in giro per tutta l’Istria. “Il densitometro, che misura il grado di mineralizzazione dell’osso, viene usato previa approvazione di un’equipe di spe- cialisti, composta da medici ed infermiere. L’equipe è composta dalle dottoresse Ksenija Družetić Božić (specialista in medici- del programma Tae Do negli ambienti dei comitati di quartiere di Veruda, Nuova Veruda, Stoia, Bussoler, e così via. Patologie del ricambio Le malattie endocrine sono patologie a carico delle ghiandole endocrine. Il sistema endocrino è un complesso sistema di ghiandole che include la tiroide, le paratiroidi, il pancreas, le ovaie, i testicoli, le ghiandole surrenali, l’ipofisi e l’ipotalamo. Palrando sempre di endocrinologia, e di malattie del ricambio, è necessario soffermarsi sugli ormoni, che influenzano la funzione di tutti i tessuti e apparati dell’organismo; pertanto i sintomi ed i segni delle malattie endocrine sono estremamente vari. La variabilità del quadro clinico di molte di queste malattie può far si che rimangano a lungo misconosciute. na d’urgenza) e Gordana Humar (fisiatra). Posso dirle quante misurazioni abbiamo effettuato nel corso degli anni in Regione. Ho qui la lista. Nel 2001 i controlli effettuati sono stati 2.195; 1.574 nel 2002; 2.735 nel 2003; 908 nel 2004; 1.046 nel 2005; 473 nel 2006. Per un totale di quasi 9 mila indagini. L’attrezzatura, va detto, permette una diagnosi precoce dell’osteporosi”. Tae Do, una disciplina per le ossa e per lo spirito Convinti, in associazione, dell’importanza di nuovi traguardi, ecco nascere l’idea di un corso per terapeuti di Tae Do, per altro già ultimato. Tanto che una trentina di persone abilitate condurrà, o sta già conducendo, gli esercizi “L’ideatore e coordinatore del programma è il prof. Krpan, che ha scritto un libro sull’argomento. Egli stesso è campione di Taekwondo. Il Tae do è un sistema di esercizi, che rinforzano muscoli ed ossa, basato sugli elementi delle arti marziali coreane: il Taekwondo ed il Taekkyon. Il professore, che detiene una multidecennale esperienza in campo clinico per quelle che sono le malattie metaboliche dello scheletro, sostiene che un lungo e costante esercizio può portare al rallentamento della patologia”. Infine, è di sabato scorso la visita in una clinica di Zagabria, di un gruppo di pazienti polesi, inclusi in un nuovo progetto dell’associazione, la cui tendenza è di offrire agli stessi sia la valutazione clinica sia quella di laboratorio in una sola giornata. solidarieta`3 Martedì, 16 ottobre 2007 CURE A Rovigno emergono paure e mancanza di fondi Medici di famiglia insoddisfatti dello standard Servizio e foto di Sandro Petruz I l primo fine settimana di ottobre, presso l’albergo “Istra” sull’Isola Rossa di Rovigno, si è svolto il settimo congresso nazionale dei medici di famiglia, organizzato dall’Associazione di categoria (HDOD) e dalle Case della Salute dell’Istria (Dom zdravlja), con il patrocinio del Ministero per la Sanità e Previdenza sociale, dell’Ordine dei medici e dalla Giunta della Regione istriana. Il presidente dell’associazione nazionale Bruno Mazzi, nonché direttore della locale Casa della salute, ha iniziato la convention parlando dei problemi di finanziamento dell’assistenza sanitaria in Croazia. Al momento la situazione è sull’orlo di una crisi, siccome solo il 5,9 per cento del Bilancio statale viene utilizzato per il finanziamento dell’assistenza sanitaria, rispetto ad una media dei paesi europei vicina al 10 per cento. Il sistema attuale non garantisce il finanziamento ordinario di circa il 58 per cento degli studi di medicina generale presenti sul territorio, ma secondo il parere degli esperti dell’Associazione i finanziamenti dovrebbero coprire l’attività regolare dello studio mentre i pagamenti addizionali sarebbero usati come elementi stimolativi per garantire un maggiore livello di qualità. L’assistenza croata negli ultimi anni ha intrapreso una tendenza molto negativa spostando i fondi dalla medicina generale e preventiva, proposta dalle Case di salute, verso i policlinici e gli ospedali che hanno portato ad una maggiore spesa complessiva del sistema sa- Il direttore della Casa della salute di Rovigno nel suo discorso Bruno Mazzi nel suo discorso d’apertura del congresso nazionale nitario. Anche gli ultimi tentativi di privatizzazione dell’assistenza sanitaria primaria hanno avuto dei risultati negativi, sfociati in un servizio sanitario peggiore. Con la privatizzazione parziale delle Case della salute hanno ricevuto dei benefici solo le strutture di supporto dell’assistenza primaria, come i reparti di medicina del lavoro, la diagnostica, la farmaceutica e la stomatologia, mentre i medici di famiglia, che dovrebbero essere le colonne portanti dell’assistenza primaria, sono rimasti senza le basi finanziarie e le garanzie necessarie per lo svolgimento delle proprie attività. Lo standard attuale prevede circa una media di 1.700 assicurati per ogni equipe di medicina di famiglia, basti pensare che la media nella vicina Italia è di un team ogni 1000 abitanti. Inoltre i finanziamenti dipendono dall’età degli assicurati, per esempio un’equi- Associazione per i diritti dei pazienti L’altra parte della barricata Per la prima volta, a una riunione di medici è stato invitato anche un rappresentante dell’associazione “Pacijent danas”, ossia il suo presidente, Nevenka Skendžić. “Questo è un segnale che una società di esperti nel campo medico inizia a prendere in considerazione, anche se con riserbo, il parere dell’associazione dei pazienti, la quale raccoglie le lamentale dei pazienti o dei loro familiari”, ha considerato la Skendžić, dopo aver partecipato alla tavola rotonda incentrata sull’errore medico, cui hanno preso parte anche Hrvoje Minigo, presidente dell’Ordine dei medici (HLK), e Jasna Mesarić, presidente della Società per il miglioramento della qualità della tutela sanitaria che opera in seno all’Ordine. Dopo che il presidente dell’associazione ha presentato un Power Point sugli errori medici documentati, casi che sono finiti in tribunale, Minigo ha criticato i pazienti per l’attacco sempre più frequente rivolto ai medici. Per questa ragione ha chiesto l’istituzione di un sistema di autocontrollo “per poter difendere noi i diritti dei pazienti”. La Skendžić però ha sottolineato che ciò non è assolutamente consono, perché anche sinora i pazienti ricevevano risposte nelle quali stava scritto che i medici hanno operato correttamente, anche se la realtà dimostrava il contrario. “L’Ordine protegge i medici, come è giusto, ma questi non vengono attaccati dai pazienti, che cercano solamente la conferma che un errore è stato commesso”. Minigo si è scatenato anche contro alcuni giornalisti, asserendo che troppo spesso scrivono articoli sensazionalistici appena subodorano qualcosa, senza attendere la conferma del Tribunale sul fatto che ci sia stato veramente un errore medico. Alla domanda sul perché i pazienti devono attendere mesi per avere una risposta dall’Ordine, Minigo ha dichiarato “meglio così che dai Tribunali, perché questi sono ancora più lenti”. Poi ha asserito che tutte le denunce presentate dai pazienti sono false, perché nessuna di tali cause è stata confermata da una condanna in Tribunale. Trattandosi di una tavola rotonda cui hanno partecipato medici e specialisti, era quasi naturale un attacco aperto a chi invece rappresentava l’altra parte della barricata. Soprattutto se la sono presa con il fatto che l’associazione sia “prevenuta” contro i medici, perché potenzia sempre il concetto “diritti del paziente”, senza tener conto del fatto che anche i pazienti hanno i loro doveri. La Skendžić ha ribattuto che non potenzia tale terminologia in maniera negativa, perché l’associazione stessa si chiama così e che, in fin dei conti, esiste anche una Legge che si intitola “per la promozione dei diritti dei pazienti”, sulla quale si basa anche la Legge sulla qualità della tutela sanitaria, proprio perché indirizza all’orientamento verso il paziente e non verso la mera cura della malattia. Nella tavola rotonda è emersa soprattutto l’insoddisfazione dei medici per il trattamento cui sono sottoposti al minimo errore (o sospetto di errore), da parte dei pazienti stessi. “Senza considerare però che, se vogliono cortesia e rispetto, devono porgere gli stessi atteggiamenti anche ai propri pazienti”, ha concluso la Skendžić. Durante l’accesa discussione è stato anche proposto di creare un’associazione che tuteli i diritti dei medici. A questo punto Minigo ha offerto la propria tutela, tramite gli avvocati dell’Ordine per proteggerli, sfociando infine nella dichiarazione “devo compiere ogni sforzo possibile per arrivare a una poltrona al Sabor, da dove potrò tutelare i medici”. (erb) pe con 2.000 bambini di età scolare riceve 36 mila kune all’anno in meno di un team che cura 1.000 pensionati. Questo sistema porta i medici di famiglia a indirizzare gli ammalati verso gli ospedali e gli ambulatori specializzati, dove gli oneri addizionali pagati dagli ammalati sono maggiori e dunque è possibile anche una maggiore copertura dei costi. Le proposte dei medici L’Associazione di categoria ha dunque proposto che ogni equipe medica abbia una media di 1.500 assicurati, con uno scarto massimo del 20 per cento e che ogni studio medico sia finanziato con i fondi minimi per le attività regolari. Inoltre, bisogna introdurre un metodo di pagamento basato sul trattamento medico (o intervento preventivo) con l’introduzione di una valutazione meritoria, la quale permetterebbe un aumento del 30 per cento delle entrate primarie per gli studi medici che investono nella medicina di intervento e di prevenzione e nei corsi di perfezionamento del personale. In questo modo si garantirebbe un sistema di assistenza sanitaria primaria di livello adeguato e affidabile, con una costante possibilità di miglioramento del personale e delle stesse strutture mediche. Paure e insoddisfazioni Durante il convegno i medici hanno anche affrontato il tema delle autovalutazioni del proprio lavoro, dei controlli di qualità del servizio sanitario offerto e della problematica delle conseguenze degli errori compiuti. Secondo i dati di una ricerca effettuata nel 2007 su 500 medici, è risultato che il 78 per cento degli intervistati si è dichiarato oberato dal lavoro e un 56 per cento è scontento del proprio salario, mentre lo stress e la responsabilità aumentano nel tempo. Tra le maggiori paure dei dottori di medicina generale al primo posto è risultata essere la mancanza di un impiego stabile, a seguire le possibili accuse di corruzione e la mancanza di un sostegno morale da parte della società. L’inchiesta dimostra l’attuale momento di insoddisfazione di questa categoria professionale, che a lungo andare potrebbe portare alla necessità di importare quadri professionali dall’estero, data la sempre maggiore insofferenza dei giovani agli studi di medicina e con solo 236 medici ogni centomila abitanti: la cifra più bassa dell’intera Europa. Inchieste interne Per quanto riguarda gli errori commessi durante l’esercizio delle proprie funzioni, i medici hanno lamentato la totale mancanza di un sistema adeguato di controlli che permetta di individuare, catalogare e, soprattutto, di dividere gli errori imputabili direttamente ai medici da quelli dovuti a negligenza amministrativa o del personale. Un esempio viene dagli Stati Uniti d’America dove, secondo il resoconto ufficiale dell’istituto di medicina nazionale, sono circa 98 mila all’anno i casi di decesso dovuti a negligenza diretta dei medici. Per questo motivo i medici stessi propongono la costituzione di un’istituzione formata dai maggiori specialisti del campo, che si occupi della classificazione delle negligenze e della valutazione della responsabilità dei medici, onde evitare dei processi sommari di una professione che richiede un altissimo livello di specializzazione e di cui la società non può e non deve fare a meno. 4 solidarieta` Martedì, 16 ottobre 2007 ALTERNATIVA CHI - DOVE Dieci anni in «Spirit» «F atti di musica e non di droga” potrebbe essere il motto dell’associazione “Spirit” che da dieci anni opera a Fiume, con alti e bassi e un numero fluttuante di soci. In 10 anni attraverso l’associazione sono passati più di 100 membri attivi, sono stati pubblicati tre opuscoli informativi sulle attività, realizzate oltre 1.500 giornate di programmi vari, sono stati editi 3 CD e una ventina di DVD, il tutto in un clima di cultura “suburbana”, esprimendosi in musica e arti visive. L’associazione è guidata da Denis Pilepić (socio fondatore) e Helga Paškvan (membro dal 1999), i quali sono convinti che “L’arte non è lo specchio che riflette il mondo, ma il martello che lo modella”. L’arte, quella di esprimersi, ma soprattutto quella di vivere. In un ambiente sano, magari recuperato in una fabbrica in disuso, con principi sì alternativi alla società odierna, ma che offrono la possibilità di “vivere la propria creatività”. In musica, nei quadri, nei murales, nei video, nell’arte di mixare ritmi diversi. La “cucina creativa” è sfociata nella lotta per un parcogiochi per bambini nel centro città, nella promozione di libri (“L’ultimo tram di Fiume”, per citare uno dei tanti titoli), nelle mostre di fotografie, nell’azione “Mi pitamo” (Noi chiediamo) a maggio 2001, suddivisa nell’azione in Corso e poi nella tavola rotonda alla quale hanno partecipato personaggi del L’invito per chi vuole imparare l’arte del DJ la Cultura, quello della Famiglia, dell’Ecologia, a seconda dei progetti che mettono in atto. La Città di Fiume contribuisce solamente in minima parte, mentre molti dei progetti (specialmente i primi) sono invece stati finanziati da varie associazioni all’estero. Il perché della scelta del nome deriva da “spiritus movens”, ossia dal fatto che è lo spirito dentro di noi a permetterci di vivere, però dobbiamo avere la possibilità di esprimerci al meglio, svolgere attività che diano un senso alla vita. Per non cadere nella depressione e sfociare nella droga o nell’alcol, due tunnel dai quali è difficile uscire. Grazie alla “Spirit” però alcuni ragazzi ce l’hanno fatta a ri- L’azione “Mi pitamo” in Corso nel maggio 2001 mondo politico cui i ragazzi hanno rivolto varie domande. Poi, la partecipazione alla “Mali uče velike” (I piccoli insegnano ai grandi) in collaborazione con la Città, i laboratori nelle scuole nell’ambito del progetto ecologico per spiagge più pulite, la creazione di video educativi sull’ambiente e quello, attualmente in preparazione, sugli invalidi civili della Città, in collaborazione con l’associazione omonima di Fiume. Senza dimenticare le collaborazioni internazionali, soprattutto per ciò che concerne il mondo dei suoni e dei video. Per il supporto alle loro attività, ricevono fondi dal Ministero del- salire dal baratro, proprio perché hanno avuto la possibilità di avere accanto qualcuno che ha mostrato loro come fare per esprimere ciò che sentono e indirizzarli ad attività che hanno riempito il vuoto che provavano prima. A volte, non è necessario spendere cifre da capogiro per porgere aiuto, basta una mano tesa e un’attività che soddisfi le proprie velleità. A parte tutti i progetti in corso, la prima delle attività future previste si svolgerà dopodomani, 18 ottobre, quando ricorre il decimo anniversario della “Spirit”. Alle ore 18 infatti ci sarà la tavola rotonda sulla “Cultura della sanità urbana”. (erb) REGIONE LITORANEO-MONTANA ASSOCIAZIONE DEGLI AFFETTI DA PARALISI CEREBRALE E INFANTILE Via Ružić 12/2 51000 Fiume E–mail: [email protected] SOCIETÀ DEGLI INVALIDI FISICI DELLA CITTÀ DI FIUME Via I. Čiković Beli 8a 51000 Fiume Tel.: 051/ 633-067 o 098/16 71 917 E-mail: [email protected] ASSOCIAZIONE DEI GENITORI “RUBIKON” Via Blaž Polić 2/2 51000 Fiume E-mail: [email protected] “PEGAZ” - SOCIETÀ PER LA RIABILITAZIONE EQUESTRE “Pegaz” via Strossmayer 5/1, Fiume tel. 098/674-897 www.pegaz-rijeka.hr [email protected] Conto corrente presso la Erste & Steiermaerkische Bank d.d.: 2402006-1100130260 ASSOCIAZIONE PER L’AIUTO ALLE PERSONE CON RITARDO MENTALE E CLUB “SRCE” Via 1. Maggio 14a 51000 Fiume Tel.: 051/213-883 Te.l/fax: 051/322-833 E-mail: lawfi[email protected] ASSOCIAZIONE PER LA TUTELA DELLE PERSONE AFFETTE DA AUTISMO Via Senjskih uskoka 1 51000 Fiume Tel.: 051/551-344 Fax: 051/551-355 E-mail: [email protected] LEGA PER LA LOTTA CONTRO IL CANCRO E CLUB “NADA” delle donne operate al seno Jadranski trg 4/IV 51000 Fiume Tel.: 051/338-091 ASSOCIAZIONE DEI NON VEDENTI DELLA REGIONE LITORANEO-MONTANA Pavlinski trg 4 51000 Fiume Tel.: 051/336-090 Fax: 051/337-905 SOCIETÀ CROATA DELLA SCLEROSI MULTIPLA SEZIONE DELLA REGIONE LITORANEO-MONTANA Kružna 7 Tel.: 051/214-595 Mob.: 098/9342 548 E-mail: [email protected] ASSOCIAZIONE DEGLI INVALIDI DEL LAVORO - FIUME Via Frano Brentini 3 51000 Fiume Tel. e fax: 051/371-174 SOCIETÀ DIABETICI, presso l’“ORTOPEDIJA” d.o.o. – FIUME Via Krešimir 60/I 51000 Fiume Tel.: 051/212-240 Fax.: 051/331-360 E-mail: [email protected] DIPARTIMENTO PER LA CONSULTAZIONE E LA COMUNICAZIONE “A.S.K. Ri” Via Pomerio 21 51000 Fiume Tel.: 051/338-418 E-mail: [email protected] “HVIDRA” Via Lovranska 10 51000 Rijeka Tel.: 051/261-158 e 263-235 E-mail: [email protected] ASSOCIAZIONE DEGLI AFFETTI DA MIASTENIA GRAVIS Marinići 29a 51216 Viškovo CENTRO PER LA LOTTA ALLE DIPENDENZE – FIUME Calvario 8 51000 Fiume Tel.: 051/327-160 ASSOCIAZIONE “TERRA” Uski prolaz 1 51000 Fiume Tel.: 051/337-400 e 323-714 CONSULTORIO PER TOSSICODIPENDENTI E PER I LORO FAMILIARI Via Krešimir 8 51000 Fiume Tel.: 098/491-383 CONSULTORIO PER LA LOTTA ALLE DIPENDENZE DELLA SEZIONE CITTADINA DELLA CROCE ROSSA – FIUME Piazza della Repubblica 2/II 51000 Fiume Tel.: 051/335-380 TELEFONO SOS Tel.: 051/211-888 CASA DI “SANT’ANNA” per donne e bambini vittime della violenza in famiglia Via Franjo Čandek 6b 51000 Fiume Tel.: 051/ 672-607 E-mail: [email protected] CONSULTORIO “DONNE IN DIFFICOLTÀ” Via Pomerio 3a 51000 Fiume Tel.: 051/211-146 CENTRO CONSULTIVO STUDENTESCO (FACOLTÀ DI FILOSOFIA) Piazza I. Klobučanić 1 51000 Fiume Tel.: 051/315-225 CENTRO PER LA TUTELA SOCIALE, CONSULTORIO MATRIMONIALE, FAMILIARE E GIOVANILE Via Krešimir 12/II 51000 Fiume Tel.: 051/338-526 CONSULTORIO MATRIMONIALE DELLA CARITAS – ARCIVESCOVADO DI FIUME Via Tiziano 11 Tel.: 051/514-381 Pomerio 26 (CQ Brajda) 51000 Fiume CONSULTORIO PER BAMBINI MALTRATTATI E TRASCURATI Via Cambieri 7 51000 Fiume Tel.: 051/334-980 ASSOCIAZIONE PER GLI AFFETTI DA SINDROME DI DOWN Via Slavko Krautzek 83 51000 Fiume Tel: 098/ 211-373 e 091/ 338-1301 e-mail: [email protected] ASSOCIAZIONE “I MOJA RUKA TE ČUVA” Marinići 29a, 51216 Viškovo cell: 099 696 84 90 e-mail: [email protected] REGIONE ISTRIANA SOCIETÀ DEGLI INVALIDI CIVILI: POLA Via Rakovčeva 8 52100 Pola Tel./Fax.: 052/540-366 e 505-576 Mob.: 091/506-8006 e 091/544-9865 E-mail: [email protected] PARENZO Via Dott. Mauro Gioseffi 4 52440 Parenzo c.p. 118 Tel./Fax.: 052/452-335 UMAGO Kravlji rt bb 52470 Umago Tel./Fax.: 052/741-627 CITTANOVA Strada Kontesa bb 52466 Cittanova da Ana Bulić Tel./Fax.: 052/758-329 BUIE via Garibaldi bb 52460 Buie Tel./Fax.: 052/773-674 PINGUENTE Roč 51 52425 Pinguente da Melita Cinac Anno III/ n 6 16 ottobre 2007 “LA VOCE DEL POPOLO” - Caporedattore responsabile: Errol Superina IN PIÙ Supplementi a cura di Errol Superina Progetto editoriale di Silvio Forza / Art director: Daria Vlahov Horvat edizione: SOLIDARIETÀ [email protected] Redattore esecutivo: Erika Blečić / Impaginazione: Saša Dubravčić Collaboratori: Rosanna Mandossi Benčić, Sandro Petruz Foto: Graziella Tatalović, Rosanna Mandossi Benčić, Sandro Petruz Uno dei tanti laboratori organizzati alla “Spirit” Il presente supplemento viene realizzato nell’ambito del Progetto EDIT Più in esecuzione della Convenzione MAE-UPT n. 1868 del 22 dicembre 1992 Premessa 8, supportato finanziariamente dall’UI-UPT e dal Ministero Affari Esteri della Repubblica italiana.