n. 1 I G R-R I G R-R ARTICOLI SACRI a SENIGALLIA ARTICOLI SACRI a SENIGALLIA via Andrea Costa 31 tel 071.60597 via Andrea Costa 31 tel 071.60597 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 11 gennaio 2007 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - Editoriale RIFLESSIONI DELL’INIZIO Buon anno! Che anno farà? Viaggio intorno al mondo D a pochi giorni, salutato dai botti e dai tappi di spumante, l’anno nuovo ha fatto irruzione nella nostra vita. Buon anno! abbiamo detto a tutti, stringendo tante mani per esprimere ai nostri compagni di viaggio, imbarcati con noi sulla nave della vita, l’auspicio di tanta felicità. Non c’è nulla di più bello e di più sacro di questo intreccio di mani, fatto a Capodanno: dovrebbe essere il simbolo di una volontà di amore, di apertura, di dialogo, di impegno a costruire un fitto reticolato di solidarietà tra tutti gli uomini, nella giustizia e nella fratellanza. Se davvero ognuno di noi, per rendere il mondo più umano, mettesse nel corso di tutto l’anno lo stesso puntiglio con cui in quelle ore ha fatto e ricevuto gli auguri, la causa della pace nel mondo sarebbe già mezza risolta. Mi piace questo bisogno che abbiamo di sperare, di aspettarci sempre qualcosa di migliore. Per i cristiani il tempo è sacro, da quando Dio lo abita. Il tempo, la storia, la mia storia, non è una serie di avvenimenti che si susseguono senza senso ma, al contrario, lo spazio che mi è dato per realizzare il progetto che Dio ha su di me, un ritaglio di infinito in cui diventare uomo. Con molta probabilità, il 2007 sarà molto simile al 2006. Certo, ci sono anni più belli, fatti di soddisfazioni lavorative, di gioie immense, ed altri più difficili in cui sperimentiamo il fallimento affettivo o il lutto di una persona cara. Entrambi sono abitati dalla tenerezza di Dio. Non lasciamoci, perciò, sopraffare dalla ineluttabilità del male. Poniamo gesti significativi di riconciliazione. Svegliamo l’aurora. Proclamiamo sempre più con le opere e sempre meno con le chiacchiere che Gesù Cristo è vivo e cammina con noi. Gesualdo Purziani CHIESA a cura della redazione 8-9 ARCEVIA Matteo Pettinari, giovane missionario in partenza a cura di L. Mandolini 5 IDEE Invervista al sindaco Silvio Purgatori di U. Martinelli L’unità possibile 11 Per ragionare ancora sulla fede di Vittorio Mencucci 12 Veglia ECUMENICA ore 21 in Cattedrale Giovedì 18 gennaio insieme a comunità ortodosse e protestanti del nostro territorio. Un caldo invito a partecipare In ogni Parrocchia “Preghiera per l’ecumenismo” nelle Messe dal 18 al 25 gennaio R itorna ormai come parte integrante del ciclo liturgico la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio), sul tema “Fa sentire i sordi e fa parlare i muti” (Mc 7,31-37). La ripetitività rischia di rendere questo appuntamento un fatto dovuto e comportare una certa stanchezza. Molti avrebbero voluto vedere risultati più immediati ed evidenti. Sappiamo invece che i molti passi compiuti in avanti, veramente importanti e insperati, non sono tuttavia sufficienti per dare ali all’entusiasmo, soprattutto in considerazione delle difficoltà che si riscontrano non solo tra le Chiese, ma anche all’interno di esse, sia per motivi di carattere giuridico e amministrativo, sia per le sopraggiunte sfide etiche che riguardano i temi della vita e della famiglia e inoltre per la trasformazione del quadro in cui il movimento ecumenico agisce. A buon diritto, in considerazione di ciò si può parlare di “Ecumenismo in cambiamento” come ha fatto il card. Kasper nella prolusione alla assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per l’unione dei cristiani (13-18 novembre 2006). Per chi prega senza porsi questioni teologiche complesse, come è della grande parte dei fedeli delle nostre Chiese, uno slancio nuovo si può trarre, in modo particolare quest’anno, proprio a partire dalla domanda: da dove nasce la preghiera per l’unità dei cristiani? Naturalmente la risposta di sempre e da sempre: dal cuore di Cristo, la sera in cui fu tradito, quando confidò al Padre la preoccupazione per la sorte dei suoi che sarebbero rimasti nel mondo (Gv 17). Tale preghiera nasce anche dal cuore delle Chiese che soffrono per il disagio di vivere dispersi e separati, esiliati dal calore di una casa comune dove regni la piena comunione, l’armonia e la pace: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” (Gv 14,27). Quest’anno l’invocazione dell’unità sgorga da Umlazi (Sudafrica): dal luogo che fu segnato dal razzismo e ancora soffre per la povertà, malattie, umiliazione. L’impegno unitario dei cristiani per rispondere efficacemente al grido dei poveri dovrebbe essere più forte di ogni ragione di divisione. L’urgenza della giustizia e della carità va di pari passo con l’urgenza della predicazione del Vangelo. Nessuno ha mai pensato che l’ecumenismo sia una specie di salotto buono dove svolgere sottili o sofisticate discussioni teologiche storiche o letterarie, ma semmai un luogo di appassionata e tenace ricerca dei necessari chiarimenti dottrinali sul contenuto della fede comune e ciò nonostante quest’anno siamo richiamati dal tema biblico scelto e soprattutto dal volgere dei tempi e degli eventi del nuovo secolo a un diverso modo di procedere, nella preghiera, nella testimonianza, nell’intervento sociale e nel dialogo, partendo da una rinnovata attenzione al luogo da dove nasce l’ansia o meglio la nostalgia dell’unità. Ci sono mondi di povertà materiale e morale e spirituale, povertà e umiliazione, abbandono e solitudine. Siamo richiamati dal Vangelo proposto per la settimana ecumenica a farci carico insieme di questo mondo, ancor più di quanto si stia facendo e da qui far salire con rinnovata intensità la preghiera per l’unità della fede e della carità dei cristiani che hanno in comune l’invocazione al Padre: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” (Mt 6,11) e la responsabilità di dividere il pane tra i fratelli: “Date voi stessi da mangiare” (Mt 14,16). Essendo uniti in questa prospettiva di amore disinteressato, lasciando da parte ogni arroccamento confessionale, si diffonderebbe nel mondo il profumo della speranza tra i poveri e il vangelo riacquisterebbe il sapore di una buona notizia. L’ecumenismo dei gesti concreti, di cui ha parlato Benedetto XVI all’inizio del suo pontificato, ha un ampio spazio di azione nella situazione attuale di mondi lontani e pur vicini ad ogni Chiesa che abbia occhi per vedere il volto dei poveri e orecchi per ascoltare ciò che lo Spirito dice oggi ai cristiani. Elio Bromuri DOMENICA 14 GENNAIO “GIORNATA DELLE MIGRAZIONI”: LA RACCOMANDA IL NOSTRO VESCOVO Le Marche dal PAPA Pellegrinaggio a Roma in occasione della “visita ad limina” dei Vescovi delle Marche Mercoledì 14 febbraio ore 10: Udienza del Papa ore 12: S.Messa in S.Pietro € 25 per viaggio e foulard Iscrizioni e informazioni presso la propria parrocchia La famiglia migrante L a “Giornata delle migrazioni”, che quest’anno celebreremo domenica 14 gennaio è un’importante occasione per riflettere sul tema che viene proposto: “La famiglia migrante”. Giornata del migrante… cioè della famiglia migrante, perché in ogni tipo di migrazione vi è quasi sempre coinvolta, in prima persona, una famiglia. Anche quando parte il singolo, la partenza porta a un distacco, che spesso è strappo lacerante per tutti i membri della famiglia, come pure, anche se meno spesso, l’approdo ad altro Paese è ricongiungimento ed abbraccio caloroso fra chi ha sofferto per lungo tempo lontananza e solitudine. E poi chi emigra ha un progetto che lo sorpassa: sia chi invia mensilmente le rimesse ai familiari e punta alla costruzione di una sua casa da godersi assieme ai suoi al ritorno in patria, sia chi accantona i risparmi per potersi fare finalmente una sua famiglia dove ha loro legame con la famiglia, sia quella di origine, trovato lavoro o poterla richiamare da lontano sia quella che si forma nel contesto della migraper vivere finalmente tutti assieme al calore di zione. E’ un legame che incide profondamente un proprio focolare. Anche nel nostro territorio nella vita e nelle scelte della persona. Come sapil numero degli immigrati si aggira, secondo re- piamo, difficili e complesse sono le situazioni centi statistiche, intorno al 5% della popolazio- familiari degli immigrati. ne ed è destinato a raddoppiarsi nel giro di 10- “Vorrei chiedervi di incoraggiare le nostre fami15 anni. Quanti provengono da altri paesi sono glie italiane - scrive ai sacerdoti di Senigallia il per metà circa cristiani (soprattutto cattolici e Vescovo Giuseppe in occasione di questa giorortodossi) e per metà islamici e di altre religioni. nata - a sviluppare rapporti di amicizia con le Essi cercano accoglienza economica, civile, cul- famiglie immigrate e i loro figli. Auguro vivaturale, ma anche accoglienza religiosa. A tutti mente che le nostre Parrocchie siano per gli imloro siamo chiamati a testimoniare il Vangelo, migrati “una casa lontana da casa”. ma soprattutto ai cristiani non possiamo far Le offerte raccolte in questa “Giornata” saranno mancare la nostra cura e sollecitudine pastora- trasmesse alla “Migrantes” per la cura pastorale le: nella Chiesa non devono sentirsi né stranieri, delle famiglie migranti: famiglie degli immigrati, né ospiti, ma fratelli. Nel rivolgere l’attenzione degli emigranti, dei marittimi, dei fieranti e ciragli immigrati non si può non considerare il censi, dei Rom e Sinti. 2 11 gennaio 2007 attualità pena capitaleSaddam giustiziato, quale rapporto tra autorità e giustizia? Quando lo Stato uccide N ei giorni scorsi, prima e dopo l’impiccagione di Saddam, si è aperto un dibattito sul rapporto tra pena di morte e Stato. Ecco l’opinione di Luciano Eusebi, ordinario di Diritto penale nell’Università Cattolica. “Parmi assurdo che le leggi, che detestano e puniscono l’omicidio, ne commettano uno esse medesime, e per allontanare i cittadini dall’assassinio, ne ordinino uno pubblico”. Attraverso queste parole, del 1784, Cesare Beccaria coglie ciò che davvero fa prevenzione: non la paura, che riduce il cittadino nel rapporto con lo Stato a un corpo da condizionare, bensì l’autore- articoli firmati volezza dei precetti normativi e, dunque, il consenso che su di essi lo Stato riesca a ottenere dai cittadini per convinzione. Se la legge penale afferma l’intangibilità della vita e lo Stato uccide (uccide freddamente una persona legata e ormai inoffensiva), allora il valore della vita inevitabilmente decade nella percezione sociale: del resto, se lo Stato uccide, il cittadino potrebbe avere motivi ben più solidi per uccidere chi sia libero e lo minacci. Se la nostra idea di prevenzione non è più alta e più razionale di quella fondata sulla minaccia di un male che rappresenti la ritorsione del male compiuto, dobbiamo riconoscere che il terrorista suicida ci mette, culturalmente, in scacco: rende impotente la forza dell’avversario perché accetta in partenza il massimo del male che quest’ultimo può applicare su di lui. La giustizia non consiste nella reciprocità dei comportamenti, ma nell’affermare dinanzi al male – anche attraverso la sanzione – ciò che è altro dal male. Certamente si tratta di contrastare l’affermarsi di una volontà criminosa, di annullarne gli eventuali vantaggi, di costruire un percorso orientato alla presa di distanze dal male compiuto e alla riparazione che costerà sacrificio. Ciò, tuttavia, non implica affatto che la sanzione debba essere pensata a sua volta come un male, cioè come negazione della re altà esistenziale, o della stessa vita, del suo destinatario. Non è vero che uccidendo o, più garbatamente, buttando via le chiavi diminuiscono i tassi di criminalità: in questo modo, non si agisce nel solco dei valori che la giustizia intende affermare e gli stili comportamentali, nella società, non migliorano. Non a caso, mai se ne sono constatati effetti tangibili sui tassi di criminalità. È vero, piuttosto, che nulla rafforza di più l’autorevolezza delle norme, cioè la loro credibilità, e nulla è temuto di più dalle stesse organizzazioni criminali, del fatto che chi abbia delinquito sia recuperato alla vita sociale e rinneghi le esperienze del passato. Ciò dimostra che la legge non è solo forza, ma ha capacità di persuasione. E, in tal modo, ciò toglie capacità di aggregazione alle proposte di vita fondate sull’illegalità, contribuendo in concreto a chiudere posti di lavoro criminale. Vi è, dunque, continuità fra una riflessione razionale sulla giustizia e la consapevolezza biblica ed evangelica per cui il giusto è chi – sul modello di Gesù giusto per gli ingiusti – afferma il bene dinanzi al male: non a caso Norberto Bobbio ammoniva a non rifiutare la pena di morte solo in base ai dati sulla sua inefficienza preventiva, ma per ragioni di fondo relative al ruolo della dignità umana nei comportamenti verso ciascun altro individuo. Luciano Eusebi riflessioni proposte dagli ‘addetti ai lavori’ la vicenda di piergiorgio welby, storia di umana sofferenza e bieca strumentalizzazione Questione di vita o di morte L a morte di Piergiorgio Welby avvenuta in prossimità del Natale è stata un evento drammatico per tutti gli italiani e merita, anzi impone, delle considerazioni molto profonde. Per chi, come colui che scrive si ritiene cristiano questa morte equivale a ricevere un sonoro ceffone! Non infatti è possibile accettare passivamente la vicenda di Welby, non tanto nella sua essenza (che sarebbe comunque degna di molti approfondimenti), ma nelle modalità con cui è stata condotta. Il 22 settembre 2006 Piergiorgio Welby (affetto da una grave forma di distrofia muscolare) balza all’attenzione della cronaca con un appello al Presidente della Repubblica affinché avvii un cammino parlamentare perchè gli sia concessa la possibilità di porre fine alla sua esistenza. Dal quel momento sino al giorno della sua morte avvenuta il 21 dicembre 2006 - inizia sui media un pressing a tutto campo su questo argomento, prendendo spunto dalla pietà umana che la vicenda di Welby suscita. Infatti egli vive grazie ad un respiratore artificiale che gli permette di respirare insufflando aria attraverso una tracheostomia. In questo periodo tutti coloro che (per la verità molto pochi) si dichiarano contrari a porre fine all’esistenza di Welby vengono tacciati di clericalismo, di servilismo verso il Vaticano o peggio. In questa sorta di gogna mediatica che è continuata per diversi mesi una specie di “cultura della morte” ha preso il sopravvento in modo così netto che il rifiutare l’eutanasia a Welby sembrava qualcosa di immorale o di scandaloso. E’ inaccettabile che questa cultura si sia sostituita alla nostra capacità critica in maniera così massiccia da fare in modo che Piergiorgio Welby fosse solamente aiutato a morire e nessuno invece si sia dato da fare semplicemente per fargli riprendere ad amare la vita. Penso di riconoscermi in una cultura che inneggia alla Vita, alla sua bellezza e pienezza sino alla fine: in questa vicenda tutto ciò è stato calpestato nel più assoluto silenzio, permettendo così che le sofferenze e la malattia di Welby fossero stru- mentalizzati da uno sparuto gruppo politico sino ed infine l’annuncio della morte di Welby in un ad un epilogo che era oramai scritto da mesi. periodo di sciopero della stampa. E la nostra passività si è palesata non solo dal Quest’ultimo finale predisposto con estrema cura punto di vista culturale senza che nessuna voce e con pochi scrupoli. Visto che il medico curanautorevole si levasse se non quella di qualche te non era disponibile per quanto programmato, isolato intellettuale cattolico. Ma il problema che è stato contattato un medico disposto a questa più ci coinvolge in prima persona è legato al fatto “nobile opera” che è arrivato da Welby la sera preche apparentemente nessuno si è interessato af- cedente all’evento, ha preparato l’occorrente ed il finché Welby e la sua famiglia fossero stimolati a giorno successivo ha proceduto alla sua opera. riprendere il gusto di vivere. Un po’ come un “angelo della morte” ha svolto il Non vorrei comunque essere frainteso: con que- suo compito di fronte ad un pubblico; difatti la ste considerazioni non voglio entrare nel meri- morte di Piergiorgio Welby, è avvenuta alla preto della scelta personale di Welby, che rispetto senza di esponenti del partito radicale oltre che moltissimo come essere umano soprattutto per dei suoi più stretti familiari. La fine di questo le sofferenze che ha dovuto sopportare, e nean- povero uomo invece di essere vissuta nel masche nelle problematiche di tipo legale che pure in simo riserbo e nell’intimità della propria casa e questa vicenda hanno svolto un ruolo non mar- dei propri familiari è stata fatta diventare qualginale e meriterebbero approfondite riflessioni di cosa di “pubblica utilità”. E’ stata trattata come carattere tecnico. Non è comunque in ogni caso una pubblica esecuzione dove è ammesso anche accettabile che le sue sofferenze ed il desiderio il pubblico, persone che hanno il piacere di guardi interrompere la propria esistenza siano state dare qualcuno morire. E così è stato per Welby utilizzate da qualcuno, cioè da esponenti politici, alla cui morte hanno partecipato spettatori che che le hanno sfruttate per i propri scopi politici. altro non aspettavano che la sua morte in modo Non mi risulta che Piergiorgio Welby fosse da da poter dare pubblicità e risalto a come fosse giovane un attivista politico, per cui è molto pro- avvenuta. babile che lui e la moglie Mina si siano avvicinati Beh, questa cultura di sciacallaggio non può esa queste persone non per una empatia, per una sere accettata cosi come non è proponibile che sorta di vicinanza morale o per una condivisio- coloro che hanno gestito la vicenda Welby posne di comuni sofferenze, ma solamente perché le sano indicarsi come modelli da seguire additanesigenze di Welby di porre fine alla sua esistenza do questa vicenda come punto di riferimento convergevano con quelle dei radicali e così que- per una società cosiddetta avanzata. sti ultimi potevano utilizzarle per la loro causa Ancora più amarezza desta il fatto che molto spapolitica. rute (anche a posteriori) siano state le voci che Così invece di trovare qualcuno che lo facesse di si sono ribellate al modo in cui questa vicenda nuovo innamorare della vita Welby ha trovato è stata gestita. Proprio questo silenzio-assenso intorno a se solamente persone che lo hanno in- della società civile ha prodotto l’effetto che qualcitato ad andare ancora di più verso la morte. cuno sperava cioè che tutto ciò sia stato corretto La storia di Welby ha avuto una regia sinistra ed e ben fatto e che chiunque ed in qualsiasi modo al contempo magistrale: cominciata con l’ appel- possa porre fine alla propria esistenza. E’ proprio lo al Presidente della Repubblica per alzare il tiro questa, invece, la cultura di morte da aborrire: il e porre proprio questa vicenda (comune peral- nostro messaggio è che la vita è bella, piena di tro a migliaia di altre persone) sotto i riflettori; Amore e che vale la pena di essere vissuta sino in quindi l’attenzione della stampa sempre alta per i fondo. Proprio l’esatto contrario di ciò che hanno continui ricorsi legali, poi un periodo di calo del- cercato di “insegnarci” in questi giorni. l’attenzione (durante l’organizzazione del finale) Gabriele Pagliariccio - medico Asteriski * Merry christmas: abolito? In Inghilterra – dove gli stranieri sono molto più numerosi che in Italia – il 74 per cento delle aziende ha abolito i Christmas parties per evitare di turbare i fedeli di altre religioni e in molte città le celebrazioni ufficiali parlano di vacanze invernali, non di Natale. “L’ultima follia del politicamente corretto” per il quotidiano Guardian. Un po’ come le recenti polemiche italiane su Rinascente ed Ikea che non vendono il presepe. Noi vi proponiamo: per il prossimo anno, non entrate né comperate nei negozi dove non c’è il presepio! Il “Natale etico” Sempre in Inghilterra invece nasce il “Natale etico” con l’invito a diminuire le portate del pranzo e i soldi sprecati per gli auguri. Con questa risorsa l’Ethical Christmas ha totalizzato nel 2005 oltre 360 milioni di sterline, 500 milioni di euro, un terzo in più del 2004: sempre una goccia, soltanto il 5 per cento nel mare del Natale consumistico che assorbe ben 14, miliardi di sterline, oltre 21 miliardi di euro. * Arcevia : la Pasquella. Bella festa per la Pasquella, domenica 17 dicembre 2006, con i “Pasquellari” di Cabernardi. “La Pasquella – commenta egregiamente il sindaco Silvio Purgatori – è il canto rituale di questua e di augurio che ci lega a testimonianze vive di una cultura popolare che è giusto recuperare nella sua interezza e nel suo reale significato. Con tale iniziativa Arcevia vuole riproporsi come luogo ideale per festeggiare una ricorrenza come quella del Natale, la cui attesa ogni anno è intimamente grande per i suoi significati religiosi ed umani, legati ad una vita nuova, che nasce nel segno della Speranza”. * Gruppo di Preghiera di Padre Pio “Beato Pio IX” Venerdì 29 dicembre, alle ore 16,30, nella chiesa dell’Opera Pia si è recitato il santo Rosario e celebrate la santa Messa alle ore 17,00. In tale occasione si è ringraziato il Signore con il “Te Deum” per tutti i benefici che il Signore ci ha concesso durante l’anno, specie per quello della vita: libero, intelligente, pieno d’amore che ci permette di avviarci verso la vera patria, il Paradiso. * Pellegrinaggio Recanati/ Loreto. Si terrà sabato 27 gennaio 2007 la 7^ marcia della Pace da Recanati a Loreto dalle ore 18 alle ore 23. Tutti sappiamo quanto sia importante chiedere in ginocchio o marciando questo dono. Infatti quell’indefinibile Bush sta ipotizzando una bomba atomica da cento miliardi di dollari quando ne basterebbero quindici per debellare l’Aids. Giuseppe Cionchi 11 gennaio 2007 attualità WELFARE La richiesta di finanziamento alla Regione da parte di 14 associazioni Priorità autosufficienza I n vista dell’approvazione del bilancio regionale, ed a ridosso della stesura del Piano sanitario regionale, il Comitato Associazioni Tutela (Cat) - composto da 14 associazioni di volontariato e di utenti - chiede al Consiglio regionale “che non venga ancora una volta dimenticato il finanziamento riguardante l’assistenza residenziale rivolta ad anziani malati non autosufficienti. Un finanziamento che continua ad essere rinviato determinando il permanere, per il 90% degli anziani non autosufficienti ricoverati, di livelli di assistenza incompatibili con le esigenze dei malati. Servizi che la Regione si era impegnata a realizzare con il Piano sanitario 2003-2006”. Il Cat ricorda che a fronte di circa 4.000 anziani non autosufficienti ricoverati nelle Case di Riposo, sono meno di 400 quelli che ricevono un’assistenza adeguata secondo gli standard previsti dalla normativa regionale. “Nel triennio 2003-2006 – si afferma - la regione si era impegnata alla realizzazione di 3.820 posti letto (posti già di gran lunga insufficienti a coprire il fabbisogno residenziale) rivolti a persone non autosufficienti; non solo le previsioni non sono state raggiunte ma l’offerta di posti letto è rimasta inalterata rispetto al 2003. Oltre 2.200 anziani non autosufficienti hanno una assistenza sociosanitaria giornaliera pari a 40-50 minuti; circa mille ricevono all’interno delle strutture poco più di 10 minuti al giorno di assistenza; per i malati di Alzheimer e altre forme di demenza i posti residenziali sono qualche decina in tutta la regione”. “I segnali purtroppo, anche per il 2007, continuano a non essere incoraggianti – denuncia il Cat -; nei mesi scorsi la regione ha prorogato i termini per il rispetto degli standard di assistenza delle residenze protette a tutto il 2007 e in nessuna dichiarazione è emerso l’impegno - nonostante l’aumento su base triennale del 4,2% del finanziamento da parte del governo nazionale - a rispettare le indicazioni del piano sanitario 2003-2006”. Il Comitato chiede pertanto alla giunta e al consiglio regionale “di dimostrare con i fatti che la risposta ai bisogni dei malati non autosufficienti - al di la delle dichiarazioni - è davvero una priorità. E i fatti, in questo caso, sono delibere che contengono impegni di spesa”. R.S. Diabete. La Regione istituisce un call center L e complicanze del diabete sono spesso frutto di carenza di adeguata informazione e formazione dei pazienti che ogni giorno devono compiere scelte importanti per la propria salute, dall’alimentazione all’autocontrollo dei valori glicemici. Per questo, per prevenirle e accrescere la rete informativa a disposizione dei malati, la giunta regionale ha deciso di istituire un Call center, stanziato 186 mila euro per l’attuazione del progetto. Sarà il Comitato tecnico di coordinamento regionale per la gestione del diabete a individuare le quattro sedi tecniche per la gestione del Call center in considerazione dei criteri geografici, dei Centri di rete e di quelli pilota. Il Call center è stato strutturato in tre fasi di intervento di cui la prima (3-6 mesi) costituita dalla selezione degli operatori telefonici che dovranno interagire con i pazienti; la seconda (7-11 mesi) prevede l’arruolamento e il follow up dei pazienti reclutati su indicazione del diabetologo e la terza (un anno) per l’analisi e la validazione dei dati. Per la prevenzione delle complicanze del diabete, la regione Marche sta procedendo con l’attuazione di una serie di azioni - come la realizzazione della rete regionale condivisa tra tutti i centri di diabetologia e i medici di medicina generale, l’organizzazione di programmi di formazione a distanza con l’università telematica di Chieti e l’istituzione del Call center – che hanno l’obiettivo di favorire la comunicazione permanente tra i vari attori del sistema, accrescere l’appropriatezza degli interventi, motivare e qualificare i medici e intervenire direttamente sulle complicanze. Foto Libero Api L Piano Vaccini TEMPI MODERNI La Regione approva il piano nazionale vaccini, con particolare attenzione agli immigrati. Tra le priorità del programma l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita e Marche approvano il “Programma di attuazione del piano nazionale vaccini nelle Marche” e pongono, tra le priorità, particolare attenzione agli immigrati. Per loro, tra i soggetti a rischio, sono previste strategie aggiuntive e mirate poiché spesso, sottolineano gli amministratori, questa fascia di popolazione non viene raggiunta dai normali sistemi di ricerca. Ad esempio nel 2006 alcune epidemie di morbillo nelle Marche, ma non solo, sono insorte proprio nella popolazione nomade, passando poi alla popolazione residente. Uno dei punti di rilievo del programma regionale è il completamento del piano di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, un obiettivo europeo rispetto a cui le Marche hanno già deliberato un piano specifico che prevede il passaggio dall’attuale copertura del 87% circa al 95%. Un altro capitolo del programma regionale è dedicato ad alcune vaccinazioni introdotte più recentemente: quelle contro la malattia invasiva da pneumococco nell”infanzia, contro il meningococco C e contro la varicella. Infine il Un’indagine di Riza Psicosomatica Popolo di cagnarotti Se la prende con tutti, dai genitori ai lavavetri ai semafori, nel traffico, in ufficio, per questioni di soldi e nella vita di coppia. E’ questo il ritratto di un italiano su tre, almeno secondo una ricerca della rivista “Riza Psicosomatica” sui comportamenti di circa 1000 italiani tra i 25 e i 60 anni. Si litiga più facilmente con gli sconosciuti (27%), ma anche, a sorpresa, con i genitori anziani (21%), con i lavavetri e gli ambulanti (17%) o con i sottoposti in ufficio (13%). Un po’ meno con i figli (10%) o con il partner (8%), con i quali si cerca più spesso un canale di mediazione. Ma dopo risse, discussioni e scatti d’ira si prova un senso di liberazione (27%) o di distensione (22%). Ma attenzione: pessimo carattere e litigio fa- programma regionale definisce in dettaglio le modalità di offerta dei vaccini indicando quando l’offerta va effettuata attivamente e gratuitamente e quando è prevista una partecipazione alla spesa, ridotta rispetto a quella attualmente praticata, al fine di facilitare l’accesso a questo importante strumento di prevenzione. Il programma regionale, insieme con l’altro documento approvato dalla Giunta Regionale nel mese di novembre 2006 sulla razionalizzazione e il miglioramento qualitativo dei servizi di vaccinazione, spiega la Giunta, “mette le basi per un importante miglioramento di questo fondamentale settore della prevenzione”. Nel corso del 2007 verrà iniziata l’informatizzazione su scala regionale degli archivi, che consentirà da un lato una maggiore semplicità ed immediatezza nella gestione e nel controllo dell’attività, e dall’altro la possibilità di accesso ai pediatri di libera scelta e ai medici di medicina generale, per una collaborazione ancora più stretta. Sempre nel 2007 è previsto un piano di formazione che coinvolgerà tutti gli operatori addetti alle vaccinazioni. cile non sono, per la maggior parte degli intervistati, elementi negativi. Anzi. Di porgere l’altra guancia gli italiani non ne vogliono proprio sapere. La maggior parte pensa che non convenga: per sei italiani su dieci (il 56 per cento), il cattivo carattere è addirittura una qualità. Perchè vuol dire avere più libertà (22%), non sentire obblighi nei confronti del prossimo (16%) e aver maggior rispetto da parte degli altri (15%). E se per ottenere questo si va incontro a continui litigi (per il 26%), antipatia (12%) e solitudine (5%), ben venga, fa parte del gioco. Insomma, quanto litigano gli italiani? Il 30% spesso o addirittura quotidianamente. Il 53% risponde con un evasivo “ogni tanto”, il 14% dice di perdere le staffe solo raramente. I pacifisti ad oltranza sono ormai ridotti ad appena il 3 per cento. Gli scontri si scatenano nel traffico (29%), ma dovunque per questioni di soldi (il 25%). Il 17% dice di litigare sul luogo di lavoro, il 14 in famiglia. In coda alla lista, i litigi della vita di coppia (il 10 per cento). Va detto che gli italiani litigano più con colleghi e sconosciuti che con moglie e marito. Questo accade, spiegano gli esperti di Riza Psicosomatica, perché “col partner conviene sempre negoziare mentre con i sottoposti in ufficio o con i genitori troppo anziani è più facile tener testa”. A furia di reprimere le nostre reazioni più naturali, finiamo per diventare aggressivi e sfogarci con i più deboli alla prima occasione. Nel traffico poi, protetti da lamiere e finestrini dell’auto, diamo il peggio di noi stessi contro passanti, automobilisti inesperti o lavavetri. I motivi che portano alla lite sono diversi. Per esempio il bisogno di sfogarsi (32%), il fatto di aver di fronte qualcuno di più debole (24%), la sicurezza di non rischiare nulla (19%), il bisogno di imporre le proprie ragioni (12%), la necessità di difendere i propri principi (8%). E dopo lo sfogo cosa succede? Il 17% prova rabbia, il 13 un vago senso di colpa, il 9 euforia e, infine, il 7 un po’ di vergogna. E via, avanti di questo passo. 3 Block Notes Ecosistema Bambino: brilla Pesaro E’ stato presentato a Roma il X rapporto di Legambiente sulle politiche per i minori di quattordici anni delle città capoluogo: tra le marchigiane brilla Pesaro, quinta in classifica generale e prima città del centro Italia. Ancona in 17^ posizione. Macerata sufficiente e Ascoli Insufficiente. Urbino new entry classificata al 47^ posto. Constatato che nessun comune può essere inserito nella prima fascia dell’Ottimo, tra le magnifiche 4 di quest’anno non figura nessuna città marchigiana: a meritarsi caramelle e dolci della Befana sono infatti Torino, Ravenna, Firenze e Roma, ma Pesaro, pur abbandonando la vetta degli anni passati, figura all’ottima 5^ posizione – fascia Buono, primo capoluogo di provincia del centro Italia. Di seguito si piazzano Ancona, quest’anno alla 17^ posizione – nella fascia discreto, Macerata alla 39^ e Urbino -new entry di quest’anno- alla 47^ entrambe nella fascia sufficiente, chiude Ascoli Piceno, fanalino di coda, nella fascia degli insufficienti. La classifica di Ecosistema Bambino viene stilata in base ai dati - relativi al 2005 - che le stesse amministrazioni f o r n i s c o n o rispondendo al questionario redatto da Legambiente, che valuta le forme di partecipazione avviate per favorire un ruolo attivo dei bambini nella città, le strutture dedicate alle politiche per l’infanzia, il rapporto di collaborazione tra amministrazione comunale e associazioni no profit, i servizi e le iniziative di aggregazione e di animazione culturale. “Anche se le cose non sembrano andar male – commenta Luigino Quarchioni, Presidente Legambiente Marche – si può fare molto di più nel settore delle politiche per l’infanzia, che restano centrali per il nostro futuro, nell’accrescere consapevolezza e formazione delle nuove generazioni, anche nello specifico dei temi ambientali”. 4 11 gennaio 2007 Senigallia città In vista della scadenza per le iscrizioni, gli istituti aprono le porte Le scuole si presentano Istituto Alberghiero ‘Panzini’ Domenica prossima 14 gennaio dalle ore 15,00 alle 19.00, alunni, docenti, personale della scuola e dirigente scolastico dell’Istituo Professionale Alberghiero ”Alfredo Panzini” di Senigallia, in via Capanna, saranno presenti nel loro istituto per accogliere e far trascorrere un pomeriggio diverso a tutti quei genitori e ragazzi che vogliono rendersi conto di persona che cosa offre la scuola, quali corsi si possono frequentare e quali sono i relativi piani di studio. È un servizio che l’istituto vuole offrire per aiutare i giovani delle classi terze della scuola media nella loro scelta, ma potrà anche diventare un’occasione di svago, una “gita”, una visita guidata dagli alunni e docenti del Panzini. Tutti quindi sono invitati a visitare una delle scuole più all’avanguardia a livello nazionale: laboratori di sala, cucina e ricevimento con gli ultimi tipi di attrezzature; laboratori informatici aggiornati continuamente, aule capienti per poter impartire al meglio ai suoi alunni insegnamenti pratici e teorici. Il Panzini è “La scuola di oggi per il tuo domani” e propone l’ultima giornata di “Scuola Aperta”: domenica 14 gennaio, dalle ore 15,00 alle 19,00, presso la sua sede di via Capanna, 62/a, a Senigallia vicino al Palazzetto dello Sport. Come sempre un buffet con i prodotti delle esercitazioni degli alunni, attenderà i visitatori che saranno ac- elementari della città avrà luogo, nei colti con la consueta ospitalità. locali della Scuola Media “Marchetti”, Senigallia Nord Mercantini un incontro per una completa e personalizzata informazione sul Piano Anche l’Istituto Comprensivo Seni- dell’Offerta Formativa che l’Istitugallia Nord-Mercantini ha avviato to ha definito per l’anno scolastico la raccolta delle iscrizioni per l’anno 2007/2008, le cui iscrizioni scadono il scolastico 2006/07; iscrizioni da effet- 27 gennaio prossimo. tuare entro il 25 gennaio 2006 presso Sarà l’occasione anche per avere la Segreteria in Via Puccini, 22. Come diretta conoscenza della struttura ampiamente noto, i genitori possono, scolastica nella quale i propri figli in piena autonomia, esprimere le scel- potranno frequentare il triennio di te loro consentite dalle disposizioni scuola media nonché dei servizi, dei ministeriali: istituto, plesso scolastico, laboratori e delle attrezzature di cui orari. Per ovvii motivi organizzativi potranno usufruire. ed educativi è consigliata l’iscrizione L’autonomia didattica ha messo in alla scuola più vicina a casa. condizioni la Scuola Media MarchetPer consentire a tutti i genitori di es- ti di consolidare, non solo quanto già sere ben informati, sarà data possibi- è stato realizzato in fatto di innovalità di intervenire ad assemblee pro- zioni negli ultimi quindici anni, ma grammate per le seguenti date: anche di ampliare ed arricchire la - 14 gennaio, alla “Mercantini, dalle proposta didattico-culturale con opore 17 scuola aperta; dalle ore 18 as- portunità opzionali che rendano il semblea con il Dirigente Scolastico. percorso formativo sempre più per- 16 gennaio, ore 18: assemblea presso sonalizzato ed adeguato ai bisogni la Scuola di Scapezzano dell’alunno. - 18 gennaio, ore 18: assemblea presso Il curricolo comune - obbligatorio la Scuola di Cesano settimanale, proposto dal Ministero - 19 gennaio, ore 18: assemblea presso P.I. di 29 ore, è integrato, nel nostro l’elementare di Cesanella Istituto, di una ulteriore ora di lette- 20 gennaio, ore 18: assemblea pres- re per un totale di 30 ore settimanali so la scuola “Puccini”. Per qualunque uguali e comuni a tutti gli studenti. ulteriore informazione è possibile A questo curricolo, uguale e comune chiedere un colloquio con il Dirigen- a tutti, l’Istituto propone attività opte Scolastico, in Via Puccini,22. zionali-facoltative di indirizzo specifico: strumento musicale – multiSenigallia Sud Marchetti medialità – linguistico – europeo a Giovedì 11 gennaio alle ore 18, per tempo prolungato. i genitori delle classi 5^ delle scuole a cura di L.M. notizie della settimana Succede a Senigallia * Schianto tra due auto a metano. Carambola stradale in via Corinaldese, prima del cavalcavia dell’A14 nel quartiere di Borgo Ribeca. Ma nonostante la gravità dell’incidente ed i danni subìti dai due mezzi, non ci sono stati feriti. Soltanto un comprensibile spavento per i protagonisti dello schianto. Apprensione per qualche minuto si è invece avuta perché si è temuto il pericolo di una esplosione, in quanto le vetture incidentate erano alimentate a metano. Nell’urto le bombole si sono danneggiate e proprio per evitare la dispersione del gas nell’aria ed una possibile combustione, i vigili del fuoco hanno provveduto a chiudere gli impianti di alimentazione. * Disavventura a lieto fine per un senigalliese che il giorno di Natale aveva inavvertitamente smarrito il proprio borsello, contenente denaro e documenti. Poco dopo, quando ancora stava cercando di ricostruire dove lo avesse perso, un giovane ha suonato al campanello dell’abitazione e lo ha restituito alla moglie. * Pronte le case popolari di via Piave, vuote da mesi per ritardi imputabili al Comune che non è stato ancora in grado di rilasciare l’agibilità: queste le dichiarazioni del presidente della Camac, l’impresa che ha realizzato parte delle abitazioni ad edilizia popolare dove dovrebbero tornare a vivere gli inquilini delle case demolite. I lavori sono ultimati nei soli 14 appartamenti realizzati per conto del Comune dalla Camac, che dell’intero complesso deve riservarne una porzione all’edilizia popolare. La restante porzione di Peep è invece a carico dell’ex Iacp che ha il cantiere fermo. * Banda dei sassi: uno dei giovani sgarra di nuovo. Avrebbe molestato alcune ragazzine e avrebbe estorto denaro ad altri adolescenti ospiti come lui della comunità. Tutto questo gli è costato la revoca del provvedimento di messa in prova e un processo con rito abbreviato per i reati di tentato omicidio pluriaggravato continuato e danneggiamento, che si celebrerà il 31 gennaio davanti al Tribunale di Ancona. L’imputato è il più grande dei quattro giovani che si resero responsabili del lancio di sassi contro un pullman della Croce Gialla di Camerano, in transito nella notte tra il 10 e l’11 dicembre 2005, all’altezza del cavalcavia 150, sulla A14 tra Marzocca e Montignano. a denti stretti Negozi Le fatiche del commercio. Il franchising spazza via le botteghe di Corso 2 giugno, dove si alternano le stesse vetrine, mentre alcuni studi di professionisti traslocano in via Piave, nuovo polo commerciale. Un effetto omologazione che sta investendo in maniera pressante la strada urbana più trafficata, ma solo dai pedoni. Le boutique dei pionieri, i primi ad aver scommesso nel commercio in centro storico stanno sparendo, perché inghiottite da un sistema che, anziché valorizzare i piccoli imprenditori, spiana la strada alle grandi catene. Una tendenza rimarcata dall’arrivo del 2007 che porterà una nuova ondata di cambiamento lungo corso 2 Giugno. Cambiamento che non sarà sinonimo di novità perché ai negozi che chiudono farà seguito l’espansione di attività già presenti sulla via. Quindi per un negozio che chiude non ce n’è uno che apre, ma uno che si allarga. “Quello che sta accadendo mi sembra molto chiaro – commenta sulla stampa Ettore Coen, del movimento “Vivere il centro” -. Il centro sta diventando un oligopolio, in particolare il corso. Il numero di attività sta calando perché gli esercizi commerciali che chiudono vengono rimpiazzati da altri già presenti che non fanno altro che estendersi, come già era accaduto lo scorso anno. Ad esempio due storici negozi di calzature sono stati occupati dalle attività confinanti. Penso a Bozzi dove si è allargato Terranova – spiega – o Mandolini che è servito all’ampliamento di Sapere”. Il centro, è sempre più vuoto, anche di case, i negozianti gettano la spugna e cercano una boccata d’ossigeno per le finanze delle proprie attività in altre zone della città. Liceo Classico: inaugurazione e domande abato 13 gennaio abbandonati da anni S sarà inaugurata nella vecchia sede del ufficialmente la nuo- liceo. Ho più volte in va sede in via Rossini del liceo classico Resta comunque aperto per l’Amministrazione il dubbio se intervenire per il recupero di palazzo Gherardi o optare per la vendita. E adesso Forza Italia riporta l’attenzione sul destino dell’edificio lungo i Portici Ercolani, dicendosi preoccupata per lo stato di abbandono. Il capogruppo di Forza Italia Alessandro Cicconi Massi: “La scelta di trasferire il liceo classico in altra sede visti i problemi strutturali del vecchio palazzo Gherardi, era stata accompagnata dalla rassicurazione che Comune e Provincia avrebbero trovato un accordo per la sistemazione del palazzo in modo tale da restituirlo al prestigioso istituto cittadino - lamenta Nulla di questo è stato fatto e a ciò si aggiunga il grave e ancora irrisolto episodio di furti e scomparse di beni che erano colpevolmente questi anni interrogato l’assessore ai Lavori pubblici, Mangialardi, circa le ipotesi sul futuro del palazzo storico. Non ho avuto mai una risposta se non quella che le attuali risorse economiche dell’ente non avrebbero consentito una sistemazione del palazzo”. Risponde l’assessore ai Lavori, Mangialardi: “Il Comune sta effettuando una vasta ricognizione del proprio patrimonio per valutare con esattezza quelle parti inutilizzate o sottovalutate. Solo a ricognizione ultimata valuteremo il da farsi. E’ chiaro che si tratta di una struttura che necessità di interventi sostanziali, anche sul piano del ripristino architettonico, ma questa non è certo una novità. Posso assicurare che presto decideremo che fare dell’immobile. Intanto procederemo con l’intervento di sistemazione del del primo tratto dei Portici Ercolani”. la provincia ha presentato il documento Bilancio sociale L a Provincia di Ancona ha presentato presso la Loggia dei Mercanti del capoluogo (Via della Loggia) il Bilancio Sociale della Provincia di Ancona per il periodo 20022005. “Un terra responsabile” è il titolo di questa giornata, nel corso della quale è stata illustrata questa nuova forma di rendicontazione con cui la Provincia ha cercato di innovare profondamente il modo per comunicare ai cittadini ciò che l’Istituzione ha attuato. Sarà così possibile verificare in maniera più immediata e diretta la corrispondenza tra i valori enunciati e le scelte, le azioni realizzate, le risorse impiegate e i risultati eseguiti. Da strumento di verifica e a cura di controllo, il Bilancio Sociale può tra l’altro assolvere a un altro importante ruolo, divenendo un supporto per la programmazione dell’Ente, in grado di assicurare sia un incremento del grado di partecipazione e coinvolgimento degli attori rilevanti alla definizione di politiche di sviluppo, sia un contributo alla maturazione di una nuova cultura della responsabilità che favorisca nuovi modelli di corretta ed equilibrata gestione dell’interesse pubblico. Non si tratta dunque di un semplice documento di rappresentazione dei risultati, ma di uno strumento di cambiamento del modello di amministrazione. Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza • Anche quest’anno siamo arrivati al Natale. In tutte le case cristiane, il posto d’onore dovrebbe essere dato al “presepio”, il simbolo primo del cristianesimo. Se non c’è abbastanza spazio per farlo con tanti personaggi, è sufficiente che venga rappresentato soltanto con Gesù, la Madonna e San Giuseppe. Poche sere fa, il TG regionale, ha trasmesso la notizia che ad Urbino c’è un’intera via dedicata ai presepi. Chi può vada ad ammirarli. E’ possibile pure, per maggiormente entrare nello spirito cristiano del Natale, visitare i presepi viventi che vengono realizzati anche in località vicine a noi, tra le quali citiamo Barbara, Mondolfo, Arcevia, Genga ecc. • Auguri da tutte le parti, via internet, conla posta tradizionale, per strada, nei negozi, nei depliant pubblicitari. Tutto un augurio, però - come mi è capitato di leggere - festeggiano tutti, ma c’è il rischio che manchi il festeggiato. • Sono tanti gli appuntamenti natalizi di carattere musicale, c’è rischio di perdersi tra le miriadi di proposte cittadine. Di bello c’è che accanto alle corse folli per gli acquisti, si ha la possibilità di ritagliarsi un po’ di tempo per la meditazione e la riflessione. • Il ricco calendario di iniziative natalizie porterà qualche turista invernale nella nostra città? E’ la domanda che molti si fanno, guardando con grande nostalgia l’estate scorsa, estate di pienoni. Non sarebbe male lanciare la ‘Spiaggia di Velluto’ come proposta appetibile anche in inverno. • Approfitto di questa rubrica per rivolgere, come Parroco di Santa Maria Goretti, gli auguri a tutti, lettori di Voce Misena e non, per un sereno e cristiano Natale e per un 2007 ricco di pace e serenità. Arrivederci, su questa rubrica, a gennaio. Come ho già fatto presente altre volte, le vostre segnalazioni saranno pubblicate, quindi aspetto di riceverne. 11 gennaio 2007 vita missioanaria 5 chiesa Matteo Pettinari, giovane di M.San Vito, in partenza per l’Africa Matteo è sui passi della Missione I compagni di strada Dopo tanti anni, nella Chiesa senigalliese è nata una vocazione missionaria: Matteo Pettinari, Missionario della Consolata è in partenza per la Costa d’Avorio. Domenica scorsa il mandato del Vescovo Orlandoni. A Chiaravalle erano presenti anche alcuni novizi dei Missionari della Consolata e giovani che si sono lasciati coinvolgere da questa spiritualità missionaria. Ecco i loro pensieri per Matteo: La Chiesa diocesana di Senigallia ha vissuto un emozionante e particolare evento, domenica 7 gennaio alle 18, presso l’Abazia di Chiaravalle: Matteo Pettinari, un giovane di Monte San Vito, ha ricevuto il mandato missionario dal Vescovo Giuseppe Orlandoni durante la Santa Messa. Il 16 gennaio prossimo, infatti, Matteo partirà per la Costa d’Avorio dove inizierà la sua esperienza di Missionario della Consolata. Ha vissuto la sua professione temporanea lo scorso agosto. Tra qualche giorno sarai in Costa d’Avorio, fa un certo effetto... Cerco di non pensarci troppo: faccio sempre così quando sono nell’imminenza di una ‘partenza’ importante cerco di vivere giorno dopo giorno in semplicità. Poi mi immergo fino al collo quando sono ‘arrivato’. In queste festività ho trascorso giorni molto intensi, per i quali mi viene da dire soltanto ‘grazie’. Tutto quello che sto ri della Consolata a Torino: mi sono sentito a casa, subito, una fraternità che mi ha coinvolto immediatamente. Grazie a questa mia storia, mi sento completamente, fino al midollo, della diocesi di Senigallia e completamente dei Missionari della Consolata. Penso che sia molto importante, per uno che parte, sapere che hai tante persone, una Chiesa intera che ti sostiene. L’augurio che faccio a Matteo è di saper incontrare la gente, di saper accogliere ciò che la gente gli comunicherà con la propria vita: la gioia di essere con. Un cammino particolare, in cui la vocazione missionaria e quella diocesana si sono incontrate spesso... Sì, è così. E mi vengono in mente le parole del Vescovo Giuseppe. Più volte mi ha detto che in questo cammino di discernimento avrei dovuto rispondere al Signore con un ‘sì’ che coinvolge l’intera Chiesa diocesana. Qui sono cresciuto, qui è nato il desiderio donarmi al Signore. Come questo ‘incrocio’ possa continuare non lo so, ma di sicuro nella fedeltà al quotidiano, alla mia vocazione, vivrò in modo ancor più forte la comunione alla mia chiesa. a cura di Laura Mandolini Auguro a Matteo che in lui arda per davvero il fuoco della missione, che è la ricerca della comunione perfetta con il Signore. Solo questo rende possibile l’annuncio e le opere di carità che ne conseguono. vivendo è un dono grande di Dio. In questo percorso, quali esperienze significative ti vengono in mente? Alcuni momenti forti del mio percorso vocazionale fanno da sfondo a questa partenza. Ricordo un fine settimana dal 6 all’8 dicembre del 1998, quando ho partecipato ai miei primi esercizi spirituali organizzati dal Seminario diocesano di Senigallia, in quarta superiore. Erano guidati da un padre missionario della Consolata e per me è stato l’inizio di un cammino nuovo. Dopo non sapevo bene cosa fare della mia vita, ma avevo intuito che qualunque cosa avesse chiesto Lui, l’avrebbe fatto per farmi felice. Sono entrato nel Seminario regionale di Ancona. Qui ho fatto discernimento vocazionale, capendo pian piano che la missione era il mio posto. In seminario mi hanno aiutato a capire ancor meglio la mia strada e nel 2004 sono andato a trovare la comunità dei Missiona- Piero De Maria - Cuneo, novizio Marco - Cuneo, novizio Francesco - calabrese, amico In questo stà la vera missione: rispondere alla missione che Dio ci ha assegnato, qualunque essa sia. Quello che mi ha spinto verso i missionari della Consolata è stata l’accoglienza, lo spirito di fratellanza che è uno dei gradini della sapienza, uno di quei gradini che permettono all’uomo di congiungersi spiritualmente agli altri e, attraverso gli altri, a Dio. Pietro - Toronto, novizio La cosa che ho scoperto e che è importante per me, e che lo sarà anche per Matteo quando si trasferirà, che tutte le difficoltà sono un dono di Dio e la cosa più importante che ho scoperto, in questi mesi, è di ascoltare e vedere. E’ questa è una cosa che mi ha aiutato molto, anche quando ho fatto un’esperienza breve lavorando con i poveri in America. Sarà un aiuto anche per Matteo, ne sono certo. Sergio - Spagna, novizio testimonianze Padre Francesco, di Ostra, è Missionario della Consolata P. Discepoli: ‘la Chiesa è viva’ P. Francesco Discepoli, domenica scorsa, era doppiamente emozionato: Matteo è Missionario della Consolato ma anche figlio della Chiesa di Senigallia, proprio come lui che partì giovanissimo per il Sudafrica. Da qualche anno è in Italia per curare la formazione dei novizi, ma lui scalpita e spera di passare il prossimo Natale nel suo Sudafrica. Più che un desiderio, sembra una bella certezza. Una nuova vocazione missionaria a Senigallia e per di più nel suo Istituto... Siamo di nuovo di fronte ad un fenomeno comune nel nostro Istituto. Molte vocazioni arrivano dai seminari diocesani e questa è una bella cosa. Il nostro fondatore ha iniziato la famiglia dei Missionari della Consolata proprio partendo dal contesto diocesano. Vedendo che nella diocesi di Torino c’erano molti sacerdoti e seminaristi, gente che aspirava alla missione, ecco che lui indica la via della missione. Per cui questa intuizione iniziale continua ed è ancora valida. Il clero, prima di tutto, è quello che deve essere missionario. Se percepiamo un clero missionario, la vocazione missionaria entra nella vocazione cristiana, che purtroppo nell’Occidente è stata sdoppiata: vocazione cristiana, vocazione missionaria. Non si può essere cristiani senza essere missionari. Quindi il primo sentimento è questo, molto bello, perché Senigallia - di nuovo – ridà un sacerdote per le missioni. Vuol dire che allora siamo proprio sulla linea buona come diocesi, per cui mi sento orgoglioso perché io appartengo a Senigallia. Ricordo quando sono partito, mons.Ravetta, fu contento a tal punto che diceva: “Non mi preoccupano molto se par- tono i seminaristi perché tanto se ne parte uno è segno che ne arriveranno altri”. Poi, dopo, mons.Odo Fusi Pecci mi ha accolto molto bene ed ha avuto un senso paterno nei miei confronti. Un vescovo che mi ha sempre impressionato e che si è sempre interessato, chiedendomi dove andavo e di andarlo a trovare. Come cambia l’essere missionari? Il nostro padre Allamano diceva che la vocazione missionaria è la vocazione di coloro che amano il Signore. Può sembrare molto superficiale detta adesso, ma detta ai suoi tempi era molto profonda. Intanto per missione lui intendeva la missione fuori, evangelizzazione tra i popoli, tra i più poveri, evangelizzazione a vita. Questo era tutto incluso nella parola missione e così si andava. Chi è che può andare? Diceva: questa vocazione è per coloro che amano il Signore. Amare vuol dire corrispondere all’amore del Signore, che si riscopre oggi nella nuova terminologia. E’ Lui che mi ama in proporzione della mia generosità e di quello che Lui vede in me. Mi chiama per una missione specifica nella Chiesa. Quindi, ogni cristiano, per il fatto di essere un altro lui che corrisponde al suo amore, diventa missionario e lui gli darà una missione. Può essere una missione a formare una famiglia, può essere una missione a una professione qualunque, può essere una missione ad essere sacerdote, ad essere religioso, ad essere contemplativo. Può essere missione anche, tra le missioni, la “missione”, quella proprio di andare, continuare il suo ministero. E’ una cosa molto bella. Questo è quello che si presenta oggi ai giovani. Una volta forse, almeno ai miei tempi, era molto più marcato l’andare, il fare del bene, il vivere con i poveri, la dimen- sione umanitaria. Grazie al cielo e al Concilio, questa dimensione umanitaria è passata ai laici e, quindi, noi riscopriamo la nostra vocazione, che è proprio questa: di continuare la presenza del Cristo risorto in mezzo agli uomini. Vocazione tutta privilegiata, proprio in mezzo agli ultimi, in mezzo a quelli che non conoscono Lui. Oggi si va in modo particolare come mandati da Lui. Quindi è un Lui che per Dio si fa uomo, accetta il vivere umano, vive la situazione umana in un modo diverso. Chi è il missionario, oggi? Oggi il missionario non porta più la sua cultura, se stesso. Deve scendere giù, nella situazione delle persone alle quali sei inviato. Perciò il primo passo è quello dell’incarnazione. scendere allo stesso piano, cercare di capire, di essere accolto non come uno che va a dare ma come uno che accetta di camminare insieme. E’ su questo rapporto che la missione è cambiata moltissimo, per cui se io guardo a me stesso dico che noi siamo stati in un certo senso “favoriti” in Sudafrica in quanto per molti anni non ci hanno permesso di fare opere sociali. Una cosa meravigliosa perché allora siamo proprio dovuti scendere (bianchi nel contesto nero, quindi rigettati a lavorare in mezzo agli africani) e per forza dovemmo iniziare proprio da zero per cercare di essere accettati. Andare là come se uno non avesse quasi niente: un fratello in mezzo ai fratelli. E questo abbassamento, questo annichilirsi in mezzo alla gente è la missione di oggi. E allora si sposta pure il concetto di missione. Una volta si parlava di missione solo pensando al terzo mondo. Oggi c’è un contesto di vera missione anche in Italia. Il sì che Matteo ha detto al Signore, alla sua Chiesa, possa essere un sì quotidiano, delle piccole cose. Ogni volta che vedo partire un missionario è un rafforzamento della mia fede, della fede della Chiesa. I sacerdoti ‘di’ Matteo: seduti, da destra, don Giancarlo Giuliani, parroco a Chiaravalle; don Giancarlo Cicetti, parroco a Ostra Vetere (dove Matteo ha collaborato da seminarista); in piedi, da destra: p. Francesco Discepoli, Missionario della Consolata, don Pietro Landi, parroco di Monte San Vito; p. Camerlengo, provinciale dei Missionari della Consolata; Matteo e don Aldo Piergiovanni, direttore della Caritas di Senigallia. Chiaravalle, 7 gennaio 2007, S. Messa del Mandato 6 16 novembre 2006 Chiesa C’è vita in parrocchia Presepio a Barbara Controbilanciate da condizioni climatiche favorevoli, le ristrettezze del calendario non hanno impedito al Presepe Vivente di passare agli archivi con un consuntivo più che soddisfacente. Con soli 5 spettacoli in programma, compreso quello inusuale di domenica 7 gennaio (abitualmente, infatti, le repliche terminano il giorno dell’Epifania), l’edizione 2006-07 della sacra rappresentazione ha trovato un solido alleato nel quadro metereologico, che ha favorito un costante e numeroso afflusso di spettatori. E chi è stato sedotto dalla tradizione e dall’unicità della Natività barbarese, giungendo dai comuni limitrofi o dai centri marchigiani più distanti ma anche dalle località ubicate al di là dei confini regionali, è rimasto ammaliato dal suo volto teatrale, dalla sua capacità, quasi magnetica, di coinvolgere gli astanti nello spirito natalizio, dall’imponenza e dalla cura scenografica nonché delle attenzioni prestate alle qualità degli abiti, alla costruzione delle capanne, delle botteghe e alla rievocazione dei mestieri artigianali. Argomentazioni con cui la sacra rappresentazione, promossa dagli ‘Amici del Presepe’, dalla Pro loco e dal Comune, si riproporrà il prossimo Natale, sperando di dare continuità al trend positivo dell’appuntamento più famoso del centro collinare e che gl ha conferito maggiore notorietà. Leonardo Pasqualini Montignano, piccoli gesti di carità La Caritas parrocchiale di Montignano si è sforzata di cercare le persone più bisognose da aiutare e crede di averle individuate negli anziani del paese. E’ per questo, ad esempio, che è nato “Un anziano per amico”, un appuntamento settimanale in cui ci si ritrova tutti insieme nel salone della parrocchia per una partita a carte e, perché no, anche per “beciaccolare” un po’. Un momento di convivialità che, giunto già al secondo anno, continua ad essere sempre atteso e seguitissimo. Ma la Caritas parrocchiale non è solo questo. Nata intorno a cinque o sei persone, nel corso dell’anno, avvalendosi dell’aiuto di tanti “volenterosi”, ha portato avanti numerose attività. Mi riferisco alla tombolata di gennaio, alle gite in giugno e settembre, rispettivamente ai Santuari di Collevalenza e di Loreto, alla serata dedicata al teatro con scenette dialettali, svoltasi in agosto, senza dimenticare la vendita dei dolci in ottobre, la festa di S. Martino a novembre ed i mercatini natalizi a dicembre, in cui si raccolgono fondi destinati a varie iniziative benefiche. Ed, ancora in giugno, la giornata dell’anziano, il cui coronamento è stato un pranzo che ha visto la partecipazione di non meno di cento persone, e le domeniche alla mensa della Caritas diocesana, che ci ha visti “cuochi per un giorno”, in sostituzione dei volontari che vi cucinano abitualmente. LA PARROCCHIA DEL PORTO AD ASSISI A casa di Francesco Bellissima giornata, quella del 3 gennaio, per la comunità del Porto. In tanti, un pullman pieno tra adulti, ragazzi e bambini, ci siamo ritrovati, insieme al parroco don Gesualdo, per un pellegrinaggio ad Assisi, sulle orme di S.Francesco. Raggiunta la basilica, sempre suggestiva, insieme ad altri gruppi provenienti da tutta Italia, nella cappella di S. Caterina abbiamo vissuta la Messa animata da una corale proveniente dagli Stati Uniti. Al termine, tempo libero per il pranzo. Dopo, muniti di audioguide, abbiamo seguito un frate che, dopo averci parlato del periodo storico di S.Francesco, ci ha guidato nella visita completa della basilica, della cripta alla chiesa inferiore e poi a quella superiore e alla sala dei cimeli con gli oggetti del santo. Dopo una visita in centro, con bei palazzi antichi e una bella fontana, la chiesa di S.Maria sopra Minerva e infine la suggestiva Basilica di S. Chiara, ci siamo diretti a S.Maria Degli Angeli, dove abbiamo potuto visitare la Porziuncola, luogo altamente emozionante per la spiritualità che ne emana, e la “Cappella del Transito”, dove morì il santo della pace e della povertà. Paola Sbordoni CHIESA La morte di don Sigefrido Messina, per tanti anni parroco a Ripe Il saluto a don Sigefrido Le tappe della sua vita 1921 - Nato il 1° agosto a Monteporzio 1945 - Ordinato sacerdote il 18 marzo a San Francesco in Corinaldo 1945 - Il 22 agosto è vice parroco ad Arcevia 1947 - E’ professore nel Ginnasio al seminario e viceparroco a Roncitelli 1949 - Vice-rettore del seminario e presta servizio a Scapezzano 1959 - Viene nominato parroco in sostituzione di don Eugenio Giulianelli 1959 - Viene nominato vicario foraneo delle parrocchie di Ripe e di Monterado 1982 - E’ ancora parroco della parrocchia di S.Pellegrino di Ripe C ordoglio e commozione per l’ultimo saluto a don Sigefrido Messina, spentosi 85enne giovedì 30 dicembre 2006 all’Ospedale di Senigallia dopo essere stato, per ben quarant’anni, parroco a San Pellegrino di Ripe. E’ stata propria la bella chiesa parrocchiale ad ospitare il rito di commiato, presieduto dal vescovo diocesano monsignor Giuseppe Orlandoni. Io sono il Buon Pastore: sono risuonate in chiesa le parole della parabola narrata nel Vangelo di Giovanni, scelto proprio per sottolineare il lungo e prezioso ministero che don Sigefrido ha svolto nella cittadina a partire dal 1959, come parroco titolare sino al 1999, quindi come parroco emerito e coadiutore del parroco attuale don Emanuele Lauretani. E proprio don Emanuele ha voluto portare il saluto di tutta la comunità. C arissimo don Sigefrido, così, affettuosamente, amiamo rivolgerci a te, in questo momento così doloroso per tutti noi! Avremmo tanto voluto che tu fossi rimasto in mezzo a noi an- cora per tanto tempo, come ti abbiamo augurato nel marzo 2005, in occasione del tuo 60^ anniversario di sacerdozio! La tua scomparsa, per noi, non è solo la perdita di un sacerdote, ma ancor più di un fratello o meglio di un padre! Si, perché tu, dal lontano settembre 1959, ci hai accompagnato come un padre, come un buon pastore, in ogni vicenda familiare e comunitaria, condividendo con noi i momenti lieti e dolorosi della nostra vita. Ora possiamo dirti veramente grazie! Sei stato un sacerdote sempre con noi, ci hai trasmesso l’amore per il culto di Dio, in particolare per il canto e la musica sacra. Hai avuto cura del tempio del Signore , hai favorito la nascita della parrocchia di Passo Ripe e del Gruppo Scouts, hai accompagnato con saggezza la casa di riposo. Ora puoi dire con San Paolo: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, consegnerà a me e a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione”. Si, don Sigefrido, hai conservato una fede semplice, ardente, orante fino all’ultimo, e sei stato il custode della fiamma della fede di noi ripesi negli anni difficili della seconda parte del 900, anni pieni di cambiamenti culturali, di tensioni sociali, di sfide inattese per la Chiesa. Solo il Signore saprà ricompensarti. Grazie da tutta la comunità parrocchiale. Emanuele Lauretani LUTTO Anna Paolinelli Casavecchia ha lasciato un grande vuoto Il sorriso di Anna Q uesti ultimi giorni dell’anno sono senza invadenza né protagonismi. Ed stati per noi comunità parroc- è proprio questo che apprezziamo in chiale del Duomo, giorni intensi di un periodo storico in cui la fretta e la riflessione, fede, condivisione nella superficialità impediscono di curare le prova: Anna ha lasciato questo mondo relazioni e stare con le persone vicine. per essere accolta nella casa del Padre. Questo stile Anna ce lo ha mostrato in Giorni sì di dolore, perché la sofferenza maniera chiara, sia nella sua famiglia, e la morte fanno parte della nostra vita sia nella famiglia parrocchiale. Il ricorin questo momento, ma anche di spe- do va agli anni di catechismo con i più ranza e gratitudine perché la malattia piccoli, ai tanti incontri di confronto e di un’amica e di una sorella nella fede di approfondimento fatti con le famie la sofferenza della sua famiglia sono glie – sia in parrocchia che diocesani stati per noi dei veri “esercizi spirituali”, –, ai momenti spensierati e gioiosi delle un momento per riflettere sulla gran- gite e dei campi-famiglia, alle chiacdezza e la bontà di Dio – anche se dif- chierate pomeridiane nella segreteria ficile da comprendere – e sull’esempio parrocchiale. E il pensiero va anche di gratuità e di disponibilità che Anna alla tenerezza che ci ha sempre traci lascia come grande tesoro da custo- smesso nella sua vita con Nello e la sua dire prezioso ed imitare sempre. famiglia. Non a caso l’abbiamo salutata Una preghiera dei fedeli al suo fune- proprio domenica 31 dicembre, domerale diceva così: “Fa bene al cuore, o nica dedicata alla Sacra Famiglia e duDio, pensare che Anna non ci è stata rante la messa delle ore 10, momento tolta prematuramente, ma che ci è sta- di condivisione dell’Eucaristia con la ta donata per questi anni per impara- comunità per anni. re a sorridere e amare gratuitamente”. Anche in questi ultimi mesi di malattia, E’ vero: la sua dote più grande è stata durante i quali è stato più difficile manquella di essere sempre disponibile e tenere la serenità e vivere intensamente attenta a ogni persona e ogni situazio- e con la stessa lucidità, Anna ci ha dato ne, sempre serena e pronta ad aiutare, una grande lezione, e cioè la dignità e la forza di continuare il cammino della vita, superando giorno dopo giorno gli ostacoli che si presentavano con la stessa serenità e lo stesso sorriso di sempre, appoggiandosi alla propria famiglia e alla bontà di Dio. E’ difficile per noi uomini accettare il limite, il fatto di non poter oltrepassare certi confini che sono la malattia, il mistero della vita e della morte. L’esperienza di sofferenza e malattia di Anna ci apre, invece, alla speranza, non frutto dei nostri calcoli o delle nostre previsioni, ma dono di Dio che ci aiuta a dare senso al presente ed a trovare ragioni per andare avanti. E ci rafforza come comunità in uno stile di condivisione e vicinanza fraterna per continuare a camminare insieme. La comunità parrocchiale del Duomo TERRA SANTA Prendendo spunto dal discorso del Papa al Corpo diplomatico del Vaticano Tre popoli che hanno bisogno di sperare L a comunità internazionale faccia sentire il fiato sul collo ai leader della regione perché abbiano sempre più a cuore le sorti dei rispettivi popoli”. È quanto dichiara il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, commentando il discorso di Benedetto XVI al corpo diplomatico nel quale si richiama l’attenzione degli ambasciatori alle vicende mediorientali, Israele, Palestina, Libano, Iraq e Iran. “Gli appelli del Papa per una soluzio ne giusta e pacifica dei conflitti in questa Terra, così come il richiamo alle condizioni dei cristiani che qui vivono - afferma il Custode - sono sempre più pressanti. Sono un monito alla comunità interna- zionale affinché si muova con urgenza. dei luoghi più critici del conflitto, a Il Papa ricorda che la pace nel mondo è Gaza per poi proseguire a Nazareth, legata anche alla soluzione dei conflitti Ramallah e Gerusalemme. mediorientali”. Secondo Pizzaballa “è “Il Coordinamento, nato all’indomani vero ci sono timidi segnali di dialogo dello scoppio della seconda Intifada, tra israeliani e palestinesi ma sono an- (2000), intende proprio far sentire tutta cora troppo tiepidi. La situazione resta la vicinanza della Chiesa ai nostri fedetesa e la crisi sembra allargarsi anche a li. Paesi della regione come l’Iran. Se non La Chiesa italiana, da sempre in prima si registra un cambiamento di rotta ra- linea nel campo della solidarietà, insiedicale la crisi potrebbe degenerare. Il me alle altre chiese sta facendo molto, Papa questo l’ha ben capito e lo ricorda anche con iniziative concrete, per allesempre”. viare le condizioni dei cristiani. Ma biUn richiamo reso ancora più attuale sogna fare molto di più per evitare che dalla visita in Terra Santa del Coordi- i cristiani abbandonino questa terra. namento dei vescovi americani ed eu- Occorre premere affinché si trovi una ropei che si apre l’ 11 gennaio in uno soluzione al conflitto in atto”. 16 novembre 2006 Chiesa dalla visita pastorale Piticchio, Ripalta e Montale, prime tappe del viaggio Incontri di vita I l primo incontro della sua seconda visita pastorale a Piticchio, Ripalta, Montale (frazioni di Arcevia) il Vescovo Giuseppe lo ha dedicato ai bambini e ragazzi del catechismo, riuniti nella chiesa di Piticchio, sabato pomeriggio 9 dicembre, presenti anche numerosi genitori. Sorridente, monsignor Orlandoni si è presentato come il succesore degli Apostoli, il pastore della Diocesi, che ha il compito di trasmettere gli insegnamenti di Gesù con l’aiuto di fedeli collaboratori. Ha parlato dell’amore di Cristo per tutti gli uomini, dell’Avvento e del vero significato del Natale, invitando ad allestire in ogni casa il presepe ed a fare festa per la nascita del Redentore. Alle catechiste ha espresso, con parole rincuoranti, viva riconoscenza per il loro impegno nel trasmettere la fede. Domenica 10 dicembre, a Montale, la celebrazione della Messa è stata arricchita dal Sacramento della Cresima, che il Vescovo ha impartito a dieci ragazzi. Emozione e felicità hanno dominato negli animi e nei volti dei numerosissimi presenti, soprattutto nei momenti in cui i cresimandi ricevevano lo “Spirito Santo” e durante la sentita omelia. Poi, mons. Orlandoni ha celebrato la Messa anche nella chiesa di Piticchio, dove i fedeli hanno ascoltato, con estrema attenzione, la sua avvincente omelia sulla seconda domenica d’Avvento e sulla sua visita pastorale. Al termine, si è recato nel teatrino parrocchiale per un incontro con l’associazione Pro Loco e, rivolgendosi ai presenti, li ha invitati a collaborare costantemente per il bene della comunità. Il lunedì successivo, di sera, il Vescovo ha avuto un cordiale colloquio col gruppo della “Comunità d’ascolto”, nella cappella annessa alla chiesa di San Sebastiano di Piticchio. Premurosamente si è informato sull’andamento del cammino di fede ed ha esortato i partecipanti a dare continua testimonianza della loro fede. Più tardi, ha parlato ai membri del Consiglio Pastorale e degli Affari Economici. E’ stato un incontro molto sereno e significativo. Infatti, il Vescovo ha rilevato più volte l’importanza dell’azione dei membri di questi due “Consigli” per il bene della comunità, della parrocchia, della diocesi. Ha detto anche che “Ogni membro deve impegnarsi a dare il meglio di sé, secondo i propri carismi ed essere animato costantemente dalla carità”. la settimana del Vescovo Il mercoledì sera, lo ha trascorso a Ripalta, dove ha celebrato la Messa ed ha avuto un incontro molto amichevole con la gente del luogo nel circolo Acli. Il giovedì pomeriggio, a Montale, si è intrattenuto a parlare con le suore ed il parroco don Mauro sulla vita della Comunità. Alle 21, in chiesa, c’è stato un incontro di preghiera comunitaria per chiedere al Signore che la “visita pastorale” rafforzi la nostra fede, renda più costante la nostra testimonianza, aiuti a superare l’egoismo, per mettere al servizio della Chiesa i propri carismi e funzioni come le membra di un unico corpo. Anche negli incontri con il Direttivo del Circolo ACLI e con i due “cori parrocchiali”, con i quali ha concluso la sua visita pastorale a Piticchio, venerdì 15 dicembre, il Vescovo ha avuto parole di incoraggiamento per le loro lodevoli attività, dando anche stimolanti consigli riguardo l’impegno e la costanza del dono dei propri carismi per il bene della comunità, della parrocchia, della diocesi. Diocesi di Senigallia che egli deve guidare sulle vie del Signore, secondo gli insegnamenti del Buon Pastore, nell’unità della Chiesa. Carla Carignani P R O G E T TO C U LT U R A L E Cara Democrazia PRECARIETÀ DEL LAVORO, GIOVANI, FAMIGLIE: QUALE IMPEGNO SOCIALEDEILAICI? con Savino Pezzotta presidente della Fondazione per il Sud fatto aprire appositamente per noi. Speriamo ardentemente che questa esperienza positiva muova altri giovani a vivere come un appuntamento annuale fisso un tempo di esercizi spirituali, sapendo che l’impegno profuso è largamente accompagnato dai frutti di gioia spirituale che si gustano nel resto dell’anno. Insomma, come dice la Parola di Dio: “gustate e vedete quanto è buono il Signore”. E nel frattempo anche altri decidevano di trascorrere due giorni (6 e 7 gennaio) per prendersi cura della propria interiorità: trenta adulti giovani, di Ac e non solo, erano a Fonte Avellana dove il priore, padre Alessandro Barban, li ha fatti riflettere sulla teologia del vangelo di Luca. Andrea Franceschini Azione Cattolica - Senigallia Diocesi di Senigallia Una FESTA giornata di pace per ragazzi, giovani della e adulti Sarà con noi don Tadja, nuovo parroco di Solakova Kula, la parrocchia della Bosnia gemellata con la Diocesi di Senigallia pace Domenica 21 gennaio 2007 Palazzetto dello Sport - via Capanna - Senigallia Ore 10.00 Arrivi “Peace - attack” giochi e attività per i ragazzi dell’Acr SEN IGALLIA CHIESA DEI CANCELLI Ore 14.30 “Tutti insieme per la pace” Ragazzi, giovani e adulti giocano insieme alla pace venerdì 26 gennaio 2007 ore 21.00 Ore 17.00 S.Messa con il Vescovo Giuseppe Ore 18.00 Saluti e conclusione Sabato 13 gennaio ore 11,00: Inaugurazione al Liceo Classico “Perticari” ore 16,30: Inizio Visita Pastorale a Serra de’ Conti - ore 18,00: S.Messa al Monastero Domenica 14 gennaio - Serra de’ Conti ore 10,00: S.Messa nella Chiesa Parrocchiale ore 11,00: Ragazzi del Catechismo ore 12,30: Agape con sacerdoti e collaboratori ore 16,30: Incontro con i gruppi ore 17,00: S.Messa e Benedizione delle famiglie Lunedì 15 gennaio - Serra de’ Conti ore 15,30: Incontro con il Consiglio Comunale ore 17,00: Incontro con il Co.Ge.S.Co. ore 18,00: Colloquio con il Parroco ore 20,30: Caritas, Unitalsi e Volontariato Martedì 16 gennaio - Serra dei Conti ore 19,00: S.Messa di S.Antonio a Piana e incontro con gruppo pastorale ore 20,30: Consiglio per gli Affari Economici ore 21,00: Consiglio Pastorale Parrocchiale Mercoledì 17 gennaio ore 8,00: S.Messa a Vallone ore 10,00: S.Messa a Serra ore 16,00: Benedizione degli animali ore 18,30: Benedizione “Stalla sociale” ore 19,00: S.Messa a S.Fortunato Giovedì 18 gennaio ore 9,30: Aggiornamento del Clero in Seminario ore 17,30: Vespro e S.Messa al Monastero a Serra ore 20,30: Catechisti e pastorale giovanile a Serra Venerdì 19 gennaio ore 20,30: Veglia di preghiera al Monastero di Serra per conclusione Visita Pastorale alla Vicaria. Tempo di esercizi spirituali U agenda Mercoledì 10 – Venerdì 12 gennaio Pellegrinaggio con i Sacerdoti a Subiaco-Montecassino tra loreto e fonte avellana, per molti un inizio anno di spiritualità na palestra per la felicità. Se permanente. Il titolo del corso era: chiamare “esercizi spiritua- “Pregare e decidersi: come Maria”, li” un tempo di 2 o 3 giorni di ritiro ed il filo conduttore consisteva nel ha senso, vuol dire che il silenzio e ripercorrere l’itinerario spirituale la preghiera sono una vera “palestra” di Maria soffermandosi in particodello spirito, un’occasione dunque lare sui temi classici della preghiera per allenare il nostro cuore ha gu- e della conversione. L’impressione a stare il buon sapore di Dio. Anche caldo è stato di due giorni veramenquest’anno la diocesi ha organizzato te intensi, dove nella pace dell’anima gli ormai tradizionali esercizi spiri- si è potuto scendere nella profondità tuali per i giovani. Dal 5 al 7 gennaio del proprio cuore, lì dove si muoLoreto, nella casa per esercizi Maris vono le grandi domande che danno Stella, 27 giovani hanno vissuto alcu- senso alla vita, insieme alle piccole e ni giorni intensi di ritiro per impara- grandi scelte che decidono lo scorrere a pregare e a scegliere secondo il re dei nostri giorni. vangelo. Sono stati guidati da p. Ste- Le due serate sono stati impreziositi fano Vita, della famiglia francescana anche da una splendida adorazione della Fraternità di Betania, origina- animata da violino, flauto, tastiere e rio della nostra diocesi e figlio del chitarra, e da una suggestiva preghienostro conosciuto e stimato diacono ra in santa Casa, che p. Stefano ha 7 Dialoghi sociopolitici dei giovani di Ac Il Settore Giovani dell’Ac di Senigallia promuove un ciclo di tre incontri ‘Dialoghi sociopolitici’ per formarsi e far crescere la passione per l’impegno politico e sociale. Primo incontro venerdì 12 gennaio, dalle 19 alle 21, presso la nuova sede di Ac (via Cavallotti, 4) sul tema: Pensieri, ideologie e partiti, con relatore Luca Giancarli, presidente Acli di Chiaravalle. Informazioni: 340 8068140 Giovanni e 333 2779105 Marica. Gli altri incontri si terranno il 18 febbraio (Dottrina sociale della Chiesa) e il 4 marzo (La Costituzione italiana). in vista dell’incontro con il papa Agorà giovane I l conto alla rovescia per il grande incontro dei giovani italiani con il papa è iniziato. Sono state aperte infatti le iscrizioni all’Agorà dei Giovani, l’evento in programma l’1 e 2 settembre prossimi a Loreto, su invito del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Cei. Come riferito in più occasioni, l’iniziativa rientra nel cammino triennale pensato dai vescovi italiani per i giovani, un itinerario dedicato all’ascolto, alla missione che ruoterà intorno a momenti significativi, tra cui la Giornata mondiale della gioventù di Sydney del 2008. La prima tappa è appunto il meeting di Loreto a cui dovrebbero partecipare fino a 500mila giovani italiani, che arriveranno nelle diocesi delle Marche e dell’Emilia Romagna già dal 29 agosto per l’esperienza dei gemellaggi. Momenti di preghiera, iniziative culturali, occasioni di scambio per arrivare pronti all’agorà dell’1 e 2 settembre con Benedetto XVI nella grande spianata di Montorso, dove già Giovanni Paolo II incon- trò migliaia di giovani nel 1995 e nel 2004. La campagna di iscrizioni è supportata a livello diocesano dalla distribuzione di un kit informativo inviato a tutte le 26 mila parrocchie italiane, che contiene le indicazioni per l’accoglienza dei giovani. Il kit propone una presentazione dell’intero progetto Agorà, un manifesto dell’incontro di Loreto, un espositore da collocare in chiesa o nei locali parrocchiali maggiormente frequentati da adolescenti e giovani. Nell’opuscolo, dal titolo “Tre anni giovani nella Chiesa italiana”, viene presentato l’intero percorso 2007, 2008, 2009. ‘’L’obiettivo è quello di promuovere un nuovo slancio della pastorale giovanile, una sempre maggiore soggettività delle nuove generazioni nella missione della Chiesa ed un crescente coinvolgimento dei giovani nel cammino della Chiesa’’. Tra i depliant anche il progetto ‘’Sms08: Save Money for Sydney’’, che ha l’obiettivo di favorire la partecipazione italiana alla prossima Gmg. 11 gennaio 2007 il paginone 11 gennaio 2007 il paginone Pianeta Terra: che anno farà? Il 2007 annuncia alcune importanti scadenze per l’Europa e promette la maturazione di alcuni processi da tempo in corso negli altri continenti EUROPA ASIA E OCEANIA Per l’Europa l’anno si è aperto con un ulteriore allargamento, appendice di quello realizzatosi il 1° maggio 2004 con l’ingresso nell’Unione europea di 10 Stati dell’Europa centro-orientale. Dal 1° gennaio 2007 fanno parte dell’Unione due ulteriori Paesi ex comunisti: la Romania e la Bulgaria. Si tratta di un incremento consistente dal punto di vista della popolazione (oltre 30 milioni di nuovi cittadini europei). In particolare, la Romania diventa il 7° Paese dell’Unione per popolazione, ma è improbabile che con il reddito medio mensile di 260 euro dei suoi abitanti essa possa svolgere un ruolo attivo nell’Unione. Il 2007 potrebbe riaprire anche il discorso sulla Costituzione europea: e la presidenza tedesca nel primo semestre dell’anno potrebbe dare all’Unione la leadership necessaria ad un rilancio. Ma il nuovo anno sarà soprattutto quello del cambio della guardia alla guida di due grandi Stati del continente, con la contestuale uscita di scena di due figure che hanno dominato la vita politica dell’ultimo decennio: Tony Blair e Jacques Chirac. Le dimissioni di Blair dalla carica di Primo Ministro sono attese entro l’estate: nella annuale conferenza del partito laburista svoltasi lo scorso settembre il Premier ha annunciato che sarebbe stata l’ultima cui avrebbe partecipato come leader del partito. Blair non ha annunciato una data, ma il mese di aprile, in cui si compiranno dieci anni dal suo arrivo al n. 10 di Downing Street (un traguardo riuscito negli ultimi due secoli solo a Robert Liverpool e a Margaret Thatcher) potrebbe essere il momento giusto. Al suo posto andrà quasi certamente l’attuale Cancelliere dello Scacchiere, Gordon Brown, che da anni si sta scaldando a bordopista. Il nuovo leader laburista, che gode di un enorme prestigio in Gran Bretagna, erediterà però un partito col fiato corto: dopo dieci anni di governo, il Labour Party arranca nei sondaggi con otto punti di ritardo rispetto ai conservatori di David Cameron. In Francia l’ormai certa conclusione dell’era Chirac sarà segnata da un duello fra due cinquantenni, entrambi innovatori nel loro schieramento: il ministro dell’Interno Sarkozy, portabandiera di un neogollismo rinnovato, e la presidente socialista della Regione Poitou-Charantes, Segolène Royal. Entrambi i personaggi si sono segnalati per la propensione a rompere schemi di ragionamento consolidati e per qualche tendenza populista. A tutto ciò la Royal aggiungerà il pizzico di novità e di colore della prima seria candidatura femminile all’Eliseo. Nel resto d’Europa non sono attesi appuntamenti elettorali di rilievo. Si voterà per rinnovare i parlamenti in Irlanda, Belgio (ove è nuovamente a rischio la sopravvivenza dello Stato nazionale), Finlandia, Svizzera, Croazia e, alle soglie del Continente, in Turchia. In Austria e in Olanda due lunghe crisi di governo post-elettorali potrebbero chiudersi con il ritorno alle urne, se i partiti non troveranno un accordo. Il 2007 potrebbe essere un anno importante per due vecchi microconflitti europei: quello nord-irlandese - ove le istituzioni autonome potrebbero essere riattivate, dopo le elezioni parlamentari in calendario per il 7 marzo - e quello basco, anche se il cessate il fuoco annunciato dall’Eta la scorsa primavera è più che mai a rischio dopo il micro-attentato del 30 dicembre all’aeroporto di Madrid. Se il secolo ora enunciato sarà il momento dell’Asia, occorrerà non distogliere gli occhi da India e Cina, le due grandi potenze in formazione. Esse avranno sempre più un ruolo globale non solo dal punto di vista economico, ma anche politico, rappresentando due modelli diversi, e quasi contrapposti, per l’Asia di domani. Passata la luna di miele che ha seguito la sua ascesa al potere, il 2007 sarà un anno decisivo per il nuovo primo ministro conservatore giapponese, Shinzo Abe, fautore del superamento del pacifismo imposto al Sol Levante dalla Costituzione del 1946 e favorevole ad un ruolo più assertivo del suo Paese in Asia, specie di fronte alla minaccia nucleare nord-coreana. I militari che hanno preso il potere in Thailandia nello scorso settembre dovrebbero restituire il potere ai civili già nel corso dell’anno, mettendo così fine ad una parentesi inquietante, che interrompe una promettente transizione democratica. Agli antipodi tornerà alle urne l’Australia, ove il primo ministro John Howard potrebbe cercare il quinto mandato elettorale o cedere il passo al suo ministro del tesoro, Costello. Con la sua leadership è in discussione il modello di una Australia assertiva sullo scacchiere dell’Asia meridionale e del Pacifico, ove Howard è stato uno dei più stretti alleati di Bush. MEDIORIENTE Il Medio Oriente non smetterà di essere la spina nel fianco della politica internazionale. La ripresa del dialogo fra il governo israeliano di Ehud Olmert e il Presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen si intreccerà con lo scontro fra quest’ultimo e il governo di Haniya, il primo ministro di Hamas . Sul fronte libanese, dopo la guerra fra Israele ed Hezbollah dell’estate 2006 un conflitto ancor peggiore è in agguato: quello fra le due coalizioni (quella pro-siriana guidata da Hezbollah e quella antisiriana raccolta attorno al primo ministro Siniora) in cui è spaccato il Paese. Il rischio di una riedizione della guerra civile che dilaniò il Paese dei cedri dal 1976 al 1991 è davanti agli occhi di tutti ed è auspicabile che il suo ricordo abbia efficacia dissuasiva. L’Irak, libero ormai dallo spettro di Saddam Hussein, affronta un anno cruciale per capire se potrà sopravvivere come Stato o se l’attuale guerra civile fra sciiti e sunniti aprirà la via alla formazione di tre entità indipendenti a base curda, araba-sunnita e sciita. Un simile scenario potrebbe essere il vero big bang della politica medio-orientale, mettendo in discussione i confini artificiali della “mezzaluna fertile” e riaprendo sia la questione curda (specie in Turchia), sia quella arabo-persiana, nell’attuale confine irano-irakeno. Anche nel 2007 la politica del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad sarà uno dei grandi capitoli di discussione. La corsa al nucleare irakena - assieme a quella della Corea del Nord - terrà aperto il delicato dossier della proliferazione nucleare. Resterà aperto anche il tema della cosiddetta guerra al terrore: fronti caldi di questa saranno il conflitto in Afghanistan e le vicende interne del Pakistan (soprattutto nelle zone tribali al confine afgano). 40 anni da quel “grido di pace” Dalla “Populorum Progressio” di Paolo VI al messaggio di Benedetto XVI AMERICHE Dopo la lunga serie di processi elettorali del 2006 (in vari Stati latino americani, ma anche in Canada e negli Stati Uniti), il 2007 potrebbe essere un anno interlocutorio per il continente americano. Negli Stati Uniti cominceranno a delinearsi i tratti della corsa alla successione di George W. Bush alla Casa Bianca, mentre il Presidente dovrà fare i conti con la nuova maggioranza democratica nel Congresso, cercare una via d’uscita dal pantano irakeno e lavorare per un modus vivendi con i sempre più numerosi nemici che sono saliti al potere negli scorsi anni in America Latina. Il suo avversario principale, il Presidente venezuelano Hugo Chavez, continuerà a svolgere un ruolo da protagonista, soppiantando ormai Fidel Castro come incubo numero uno dell’amministrazione Usa a sud del Rio Grande. Le sole elezioni importanti nell’anno in corso saranno quelle previste in Argentina, ove il peronista Nestor Kirchner cercherà la rielezione, fronteggiato forse da un rivale del suo stesso partito. In Canada, invece, il primo ministro conservatore Stephen Harper dovrà dimostrare di avere il consenso per continuare a governare il Paese, che guida - con un esecutivo di minoranza - dal febbraio 2006. Il nuovo leader dell’opposizione liberale, Stephane Dion (eletto il 2 dicembre), potrebbe lanciargli una sfida, costringendolo ad elezioni anticipate, già nel nuovo anno, ma non è da escludere che le elezioni slittino al 2008. Dion si muove sotto i migliori auspici cabalistici: tutti i suoi predecessori alla guida del suo partito (salvo uno, a fine ottocento) sono stati prima o poi Primi Ministri. AFRICA Il continente nero rischia di attraversare anche il 2007 come fonte solo di problemi e senza segni di speranza. Mentre sembra ridursi il conflitto in Congo - dopo le elezioni del 2006 - i due principali focolai di guerra restano il Darfur e la Somalia, cui si aggiungono - per ora in tono minore - l’Uganda, la Costa d’Avorio, le tensioni tra Eritrea ed Etiopia, e le inquietudini che attraversano la Nigeria (gigante africano con i suoi quasi cento milioni di abitanti). Proprio le elezioni nigeriane saranno il grande evento politico atteso nel nuovo anno, con la successione al Presidente Olesegun Obasanjo, che conclude il suo secondo mandato. Se la successione si realizzerà, sarà il primo passaggio di poteri fra due presidenti eletti democraticamente nella quarantennale storia del Paese. Oltre che in Nigeria si voterà anche in Senegal, ove a 81 anni il Presidente Abdoulaye Wade cercherà un secondo mandato. La sottoalimentazione, la depressione economica, l’avanzata dell’Islam nell’Africa centrale e la diffusione dell’Aids nella parte meridionale del continente saranno fra i grandi temi del 2007 africano. a cura di Marco Olivetti Q uaranta anni è un tempo ricorrente nell’Antico della legge naturale che delinea quelli che chiamiamo Testamento, per la maturazione di una genera- diritti universali. Di fronte al dibattito sulla negoziabizione, come quella che nel deserto attende l’ingresso lità o meno dei principi il papa fa notare la contraddinella Terra Promessa. E quaranta anni sono passati da zione di chi afferma l’esistenza di diritti universali asquando Paolo VI rivolse al mondo la grande enciclica soluti ma ne ritiene relativo il fondamento. I diritti che Populorum Progressio. “I popoli della fame interpella- ‘riconosciamo’ come dovuti alla persona umana sono no oggi in modo drammatico i popoli dell’opulenza. La fondati sulla sua natura. E per questo sono universali e chiesa trasale di fronte a questo grido d’angoscia” scri- inalienabili. Proprio questo riconoscimento allora non veva con forza papa Montini e affermava determinato: ammette indifferenza e provoca assunzione di respon“lo Sviluppo è il nuovo nome della Pace”. Il 2007 segna sabilità. Il Messaggio propone alcuni ambiti in cui oggi il quarantesimo anno da quel grido tuttora drammati- la violazione dei diritti è grave. Il mancato rispetto delcamente vivo. Tuttora nel mondo l’angoscia della fame la vita innanzi tutto, che si constata nella fame come non è stata vinta. Tuttora conviviamo con gli squilibri nell’aborto, nell’eutanasia e nel disporre della vita di che vedono distrutte ogni anno derrate alimentari in- chi non può difendersi, come gli embrioni. Anche l’atvendute superiori al fabbisogno alimentare delle po- tentato alla libertà religiosa, afferma il papa, ferisce la polazioni che hanno fame. Tuttora l’ostinazione a non pace. La libertà religiosa, come la libertà d’espressione governare un mercato incapace di includere gli esclusi, in genere, è la forma più alta di esercizio di umanità, per renderlo autenticamente libero e liberante, lede quello nel quale l’uomo si interroga sulla propria origipesantemente la dignità della vita umana. Non stiamo ne e scopre nella relazione con Dio e con gli altri uomiparlando di una minoranza, ma di un miliardo e tre- ni il significato della propria esistenza. centomila persone che vivono con meno di un dollaro Il papa indica ancora nelle gravi disuguaglianze, in al giorno, di due miliardi che vivono con meno di due sintonia con la Populorum Progressio , le ferite attuali dollari: la metà della popolazione mondiale! alla pace: non c’è solo un problema di fame, c’è una più Sono cifre che ripetiamo spesso, con la sgradevole sen- complessiva disuguaglianza nell’accesso ai beni, che sazione che il ripeterle possa renderle consuete e per penalizza in particolare l’Africa. Vi sono disuguaglianquesto accettabili. Pensando allo scandalo di queste ze più quotidiane e meno visibili tra uomini e donne. cifre e al grido della Populorum Progressio Benedetto Preoccupante, inoltre, è la prospettiva degli squilibri XVI propone il Messaggio per la Giornata Mondia- nello sfruttamento energetico. Il papa si chiede, parle della Pace 2007 nel quale ripropone il tema della lando delle regioni più povere del pianeta, “Come reauniversalità dei diritti umani e del dovere della corre- giranno gli esclusi?” richiamando alla mente “la collera sponsabilità di tutti che, sola, consente di onorarli. I dei poveri” di cui aveva parlato Paolo VI. Messaggi per Giornata Mondiale della Pace, avviati “Urge pertanto, pur nel quadro delle attuali difficoltà da Paolo VI e proseguiti da Giovanni Paolo II hanno e tensioni internazionali, impegnarsi per dar vita ad prodotto negli anni, quella che proprio papa Woytila un’ecologia umana che favorisca la crescita dell’ albero ha definito una “grammatica della Pace”. Alcuni hanno della pace”. È la frase che introduce la riflessione finasegnato in modo profondo anche la cultura non catto- le che ripropone il legame tra corresponsabilità interlica. Due esempi per tutti: il famosissimo “Ogni uomo nazionale nella estensione dei diritti di “cittadinanza è mio fratello” del 1971, divenuto linguaggio universale, mondiale” - come l’aveva chiamata Giovanni Palo II - e e il più recente “Non c’è Pace senza Giustizia, non c’è costruzione della Pace, passando attraverso il rafforzaGiustizia senza Perdono” del 2004. mento del sistema delle istituzioni e del diritto interCon il Messaggio per il 2007 Benedetto XVI ritor- nazionali e non attraverso l’armamento atomico, come na a collocarsi nel sentiero dei suoi predecessori. alcuni stati sembrano preferire. Dopo un pensiero rivolto alla innocenza dei La chiesa italiana ha celebrato anche quest’anno la bambini, il papa introduce il tema che dà ti- Marcia della Pace nella notte d’avvio di un nuovo anno. tolo al Messaggio: “La persona umana cuore La dedica alla fatica di costruire la Pace attraverso la della pace”. Benedetto ricorda, parafrasan- lotta contro le disuguaglianze, rilanciando il Messaggio dola, la definizione di persona umana di del papa e avviando il 40° anniversario della PopuloJacques Maritain, il filosofo caro a papa rum Progressio . Montini, e parla della necessità di creare A quarant’anni di distanza la nostra generazione saprà un autentico “umanesimo integrale”. Se dare risposte efficaci a quel “grido d’angoscia”? Saprela Pace, scrive Benedetto, è “la capacità mo costruire e custodire l’albero della Pace? È un imdi vivere gli uni accanto agli altri intes- pegno che chiama in causa personalmente chi scrive e sendo rapporti di giustizia e di solidarie- chi legge queste righe. Sapremo essere responsabili dei tà” allora questa dipende dal cuore degli nostri figli, dei nostri fratelli e di noi stessi? uomini in cui è scritta la “grammatica” Riccardo Moro Sfide alla pace: a colloquio con mons. Valentinetti, presidente di pax christi La tentazione della violenza S e crediamo nel rispetto della vita dobbiamo crederci sempre, a tutti i livelli.Per questo diciamo che l’embrione è vita come diciamo che non si può togliere la vita con la pena di morte”. Lo afferma mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne e presidente di Pax Christi Italia, commentando la recente iniziativa del governo italiano di chiedere alle Nazioni Unite una moratoria sulla pena di morte, dopo il dibattito seguito all’esecuzione, in Iraq, di Saddam Hussein e di altri. Come giudica l’iniziativa del governo italiano contro la pena di morte? L’iniziativa è stata lodevole. Va nella direzione del rispetto della vita, che è sacra ed inviolabile e non può essere mai toccata, anche quando ci troviamo davanti a persone che hanno commesso crimini efferati. Finalmente si pone il problema all’interno di un consesso internazionale. La questione della pena di morte va infatti affrontata nella dimensione del diritto internazionale, dove tra i principi universali è compreso anche il diritto alla vita. Gli Stati dove ancora si esercita la pena di morte devono allora interrogarsi se veramente è una prassi da continuare”. Il nuovo segretario dell’Onu, Ban Ki-Moon, ha ri- trattato la sua prima affermazione su questo tema sostenendo che ogni Stato deve decidere da solo. Ha riportato la questione in ambito internazionale. Sappiamo però che Usa, Russia e Cina e altri non hanno molta intenzione di desistere. Solo un organismo internazionale può affrontare la questione della pena di morte nell’ambito del diritto internazionale, non lo possono fare i singoli Stati in nome di un diritto che va al di là della possibilità dello Stato di legiferare. Si sposta il soggetto del diritto: non è più lo Stato ma la comunità internazionale a dover prendere coscienza di quanto il valore della vita sia fondamentale”. Perché un cristiano dovrebbe essere “sempre” contro la pena di morte? Se crediamo nel rispetto della vita dobbiamo crederci sempre, a tutti i livelli ed essere coerenti. Per questo diciamo che l’embrione è vita come diciamo che non si può togliere la vita con la pena di morte. E poi la pena capitale viene concepita all’interno di una logica vendicativa. Ma nel momento in cui esiste un processo e l’accertamento di responsabilità, la pena dovrebbe essere un cammino verso il ravvedimento e la riabilitazione, per ridare alla persona - quindi anche a Saddam Hussein - la capacità di comprende- re di aver sbagliato. In questo cammino di rinascita trova poi spazio la logica di perdono, scelta nobile e capace di favorire gesti di riconciliazione. Ricordiamo il messaggio di Giovanni Paolo II di qualche anno fa: ‘Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono’. Anche se in molte circostanze si fa fatica a capire la logica del perdono, il cristianesimo non può rinunciare a questa dimensione, perché sarebbe come svuotarlo di una grossa parte della sua essenza e teologia, sulla quale si fonda la redenzione dell’umanità”. Se dovesse leggere alcuni segnali degli ultimi anni… Non c’è il rischio che in maniera sottile si insinui un cambiamento di coscienza pericoloso? Sicuramente il rischio esiste e lo avvertiamo anche nell’opinione pubblica a noi vicina. Dobbiamo preoccuparcene ed essere convinti e convincenti nel dire che la strada della pena di morte, dell’occhio per occhio, del dente per dente non porta al futuro. Occorre ribadire con la ragione che queste non sono state, non sono e non saranno mai scelte per fermare la violenza e costruire la giustizia e la pace. Occorre quindi essere promotori di una cultura e di una comunicazione capaci di liberare le coscienze da ombre di morte, vendetta e violenza. a cura di Patrizia Caiffa 11 gennaio 2007 Territorio arcevia A colloquio con il sindaco, Silgio Purgatori il circolo ‘o.franceschini’ di brugnetto Cultura in paese Un 2006 importante I risultati raggiunti sono stati numero- ni sociali ed economiche. Intendo per di pubblica illuminazione, alla manusi e di qualità.” Così si esprime il pri- questo sviluppare sempre più il gioco tenzione straordinaria del vicolo dei mo cittadino di Arcevia, relativamente di squadra non solo con i soggetti eco- macelli.” al bilancio del 2006. “Quello che si è nomici e sociali ma anche con i diversi Le linee progettuali continuano ad concluso è stato comunque un anno livelli istituzionali.” essere tradotte in concreto. “Sono in importante per Arcevia” ribadisce Sil- Il sindaco entra nei dettagli, rimar- corso d’opera i lavori di ampliamento vio Purgatori, che sottolinea la solerzia cando l’importanza del dialogo, della del cimitero di Castiglioni (297.500,00 con cui l’Amministrazione sta affron- concertazione, del confronto e della euro) e la sistemazione delle strade tando i primi impegni del 2007, nella pazienza nel creare positive reti. comunali di S.Ginesio, accesso Macertezza dell’insostituibilità dell’ente “Abbiamo cercato di reperire risorse gnadorsa, tratto S.Donnino-Civitalba, locale. ovunque esisteva una possibilità, cer- Barasta-Castiglioni 1° lotto e Collina “Il Comune può svolgere un ruolo cen- cando la collaborazione dei vari Mi- di Piticchio (progetto portato avanti trale, non solo attraverso il proprio nisteri, della Regione Marche, della tramite la Comunità Montana per un intervento diretto, ma ancor di più po- Provincia e della Comunità Montana, importo di 410.000,00 euro).” nendosi come catalizzatore delle indi- verificando l’ipotesi di attingere alle Prioritaria l’attenzione alla salute, cervidualità cittadine e delle organizzazio- risorse comunitarie (infatti i lavori del cando di limitare al massimo i disagi e i rifacimento di corso Mazzini, di piaz- trasferimenti dell’utenza. za Garibaldi e del nuovo impianto di “Nel 2006 abbiamo contribuito al rafilluminazione del capoluogo, sono stati forzamento della struttura sanitaria realizzati con un progetto presentato dotandola di apparecchiature per la alla Regione Marche nel 2002).” teletrasmissione a distanza di immaViabilità, recupero e consolidamen- gini video per diagnostica medica con to dell’esistente, valorizzazione delle sistema wireless: al fine di garantire strutture architettoniche hanno man- alla popolazione un miglior livello di tenuto il profilo di precetti-guida del- servizio.” l’iter amministrativo, di cui Purgatori In questa direzione, ad affiancare gli ripercorre le principali tappe. amministratori sono stati numerosi “Sono stati portati a compimento lavori cittadini, in un momento di particolaper le opere pubbliche (1.190.628,00 re risveglio del senso di appartenenza euro) relative alla sistemazione del- e della maturazione della dimensiola strada comunale Conce/S.Croce, al ne della solidarietà. “Infine” chiude il consolidamento di una parte della cin- cerchio Purgatori “ si è proceduto alla ta muraria del capoluogo, al lavoro di valorizzazione del sistema produttivo e restauro e riqualificazione dei Fontanili delle eccellenze di Arcevia sotto il prodi Vado, Appurano, Prosano e Palazzo, filo culturale.” alla messa in sicurezza dell’impianto Umberto Martinelli Caccia ai caprioli Dopo la provincia di Pesaro Urbino inizia anche nella provincia di Ancona la mattanza dei caprioli. Da una nota del presidente del WWF Marche, Vittorio Palazzini, si evince la preoccupazione per questa specie. “ Il WWF Marche estremamente preoccupato per questa iniziativa della Provincia di Ancona. I cacciatori impongono le loro “leggi” e le Amministrazioni Provinciali eseguono senza un minimo di consultazione con soggetti diversi dal mondo venatorio. Si comincerà a sparare ai caprioli anche nella Provincia di Ancona non certamente perché questo splendido animale è in esubero, infatti attualmente in questa provincia non vi sono densità tali di capriolo da giustificare tecnicamente un prelievo sostenibile sulla specie. Si darà inizio alla mattanza solo perché i cacciatori lo chiedono, vogliono emulare la vicina Provincia di Pesaro dove si continua il prelievo di caprioli in base a censimenti fatti dagli stessi cacciatori e validati solo dall’ ufficio caccia del Presidente della Provincia anche lui cacciatore. A Serra de’ Conti lavori in corso Via 1° Maggio, nel corso degli ultimi anni, è divenuta una delle principali arterie di Serra de’ Conti. Una via i cui lavori di adeguamento risalgono a oltre 30 anni orsono, realizzati tramite un “cantiere scuola”. Dopodiché nulla o pressoché nulla, nonostante che sia notevolmente aumentato il numero dei residenti ed il traffico viario e nonostante le numerose richieste formulate a vario livello. Lavori che chiaramente comportano un considerevole impegno finanziario ma che sono oggi più che mai improrogabili. Ora l’Amministrazione comunale ha organizzato per le ore 21 di giovedì 11 gennaio presso la residenza municipale un pubblico incontro per illustrare i nuovi intereventi che saranno eseguiti in via 1° Maggio. Si tratta di lavori che ci si augura vengano realizzati in maniera molto più soddisfacente rispetto a quelli relativi all’adeguamento dell’impianto della pubblica illuminazione del centro storico, che attualmente mostrano gravissime lacune ed imperfezioni, soprattutto in corso Roma, ove in alcuni tratti i selcini malposizionati evidenziano crepe e distacchi gli uni dagli altri d’estrema pericolosità per i passanti. Mondolfo e le sue bellezze nella piazza di Bruxelles Marche ed Europa L a recente giornata delle Marche a 1463, e la suggestiva città di Mondolfo Bruxelles ha visto fra le protagoniste fortificata quasi negli stessi anni dal Marpure la città di Mondolfo, che è cam- tini. Una città e un palazzo a confronto peggiata con una gigantografia nel cuore per un solo istante: una magica sovrappostesso del capoluogo belga. Durante le sizione di epoche, stili e culture che fanno manifestazioni nella capitale dell’Unione delle Marche una regione di piccoli cenEuropea, infatti, promosse dalla Regione tri in grado di relazionarsi con l’Europa. Marche, sono state proiettate, in nottur- Forse solo un grande artista come René na, alcune significative immagini delle Magritte (Lessines 1898 - Bruxelles 1967), Marche, tali da qualificare la Regione nel il maggior esponente del surrealismo belMondo e, fra queste, vi era un acquerel- ga, avrebbe potuto lasciarci un’immagine lo raffigurante Mondolfo nel XVII secolo. tanto “improbabile” ma così altrettanto “E’ stata proiettata – spiega il presidente efficace!”. di Archeoclub Mondolfo, Claudio Paoli- Non nasconde certo la sua soddisfazione nelli, il disegno con la veduta “a volo il Presidente di Archeoclub Mondolfo. d’uccello” eseguito nel 1626 da Francesco “Sono anni che come associazione lavoriMingucci, e presente nel Codice Barber- amo in stretta intesa con le istituzioni iniano della Biblioteca Apostolica Vati- del territorio per valorizzare i diversi siti cana. Il nostro Castello appare racchiuso storico-artistici presenti nell’intero Codalle mura martiniane, con in primo pia- mune. Si tratta infatti di un patrimonio no il Convento Agostiniano e la porta di culturale di primaria importanza, che va S.Maria. Evidente è il palazzo municipale dapprima individuato, censito e studiato e, ad un buon osservatore, non sfugge per essere, quindi, adeguatamente valonemmeno il mastio della possente rocca”. rizzato. In tale direzione, ad esempio, lo Evidentemente il Castello di Mondolfo sforzo condotto nell’ano appena passato nella raffigurazione seicentesca qualifica per il restauro della Fiaccola Votiva Perla Regione. “Vedere l’immagine del Cas- petua presente nel Parco della Rimemtello di Mondolfo proiettata sulla fac- branza a Mondolfo, altro manufatto di ciata del palazzo municipale di Bruxelles stile liberty che - fra l’altro – testimonia – prosegue Paolinelli - ha suscitato un una professionalità un tempo assai difinaspettato confronto tra l’imponenza del fusa nella nostra Città a Balcone sul mare, municipio tardogotico fiammingo, eretto quella dei cementisti”. sulla Grand Place dal Van Rujsbroeck nel Alessandro Berluti 11 D uemilasei da incor- Sebastianelli (il popolare niciare per il Circolo “fabbro del Brugnetto”) Culturale “Oscar France- con un criterio di conschini” di Brugnetto. Gra- servazione e tutela degli tificante il consuntivo del- arredi e delle attrezzature la attività della istituzione che vi erano conservanella annata appena tra- te. In estate il Circolo ha scorsa, così come ci è sta- come sempre animato la to illustrato dal presiden- tradizionale “Tavolata del te del sodalizio, Simone Borgo”, ed ha promosso Mandolini. Le iniziative una varietà di spettacoli, messe in cantiere hanno da “Il galletto meravigliofatto registrare ampi con- so” a “Lino il topolino cosensi, ed hanno soddi- raggioso”, a “Le nozze di sfatto una molteplicità di Pulcinella” andate in scena interessi di aggregazione, proprio in occasione della a partire dagli incontri del monumentale “tavolata”. ciclo “Per saperne di più”, Apprezzamento e parteciche hanno caratterizzato pazione ha fatto registrare il primo scorcio del 2006. anche il corso di ginnastiInserita in un percorso ca per adulti. formativo che viene ri- Quanto al 2007 da poco proposto -su una molte- iniziato, il direttivo lo ha plicità di argomenti- anno salutato riproponendo, il dopo anno, l’iniziativa si 6 gennaio, l’atteso e ormai è articolata su tre appun- tradizionale “Concerto tamenti ospitati nella Sala dell’Epifania” nella chiesa della Comunità, e dedicati parrocchiale di San Mirispettivamente al disagio chele Arcangelo, protagiovanile (relatrice la dot- gonisti i componenti del toressa Laura Pedrinelli), Coro Polifonico “David al rapporto fra l’alimenta- Brunori” di Moie, diretto zione ed il rischio cardio- dal maestro Michele Quavascolare (relatrice la dot- gliani. E intanto Simone toressa Silvana Manfrini, Mandolini conferma l’inresponsabile del Centro tenzione del sodalizio di antidiabetico dell’ospedale stabilizzare l’apertura podi Senigallia) e alla pre- meridiana della Bibliotevenzione delle patologie ca, di recente dotata di un oncologiche, tema la cui nuovo sistema informatiillustrazione è stata affida- co, e che può ormai offrire ta al dirigente medico del a chi la frequenta anche la reparto Oncologia dottor possibilità di accedere al Massimo Marcellini. Tra servizio Internet. le altre iniziative gestite Raoul Mancinelli in corso d’anno, vanno segnalate la collaborazione offerta al comune di Ripe per l’allestimento della kermesse “La bottega delle tradizioni”, indirizzato alla valorizzazione dell’artigianato artistico e nel cui contesto è stata inaugurata nel centro urbano di Brugnetto la caratteristica “Bottega di Bino”, riaperta al pubblico da Fulvio appena 10 righe CORINALDO: niente grazia per Fabrizio Catalani, in carcere in Marocco. Neanche in occasione dell’ultima festività musulmana del 31 dicembre il re del Marocco Mohamed VI ha concesso la grazia a Fabrizio Catalani, originario di Corinaldo, in carcere in Marocco dal settembre 2005 con l’accusa di possesso di sostanze stupefacenti. Deve scontare due anni e quindi resterà in carcere fino al prossimo mese di settembre. Monterado: tentativo di furto. Cercano di far saltare il bancomat della Banca Popolare di Ancona di Ponte Rio ma fanno male i conti e devono scappare senza il bottino. Un forte botto ha svegliato i residenti della zona, che hanno subito allertato i Carabinieri, ma non è bastato a far saltare il bancomat. I malviventi, dopo aver dato qualche colpo presumibilmente con delle spranghe nel vano tentativo di riuscire ad aprire la cassaforte, sono scappati a mani vuote. Ostra Vetere: “Guinness dei primati”. Una nuova sfida di Tony di Modugno che tornerà sul palco per superare il suo primato mondiale di canzoni non stop. Nel gennaio 2005 l’artista aveva raggiunto il primato cantando ininterrottamente per 54 ore, ma l’anno dopo è stato superato da un cantante tedesco che ha prolungato di un’ora il record. Ora l’artista pugliese ma con origini ostraveterane ci riprova. E, questa volta, vuole superare le 60 ore di canzoni non stop. Ma c’è anche un altro artista ad Ostra Vetere. Si tratta del Mago Ciccio, che cercherà di realizzare in un’ora di tempo 600 sculture di palloncini in modo di superare il record mondiale detenuto da un americano con 535 sculture. Il Comune ha organizzato, questo nuovo appuntamento con il “Guinness dei primati”, a partire dalle ore 16 di giovedì 18 fino a domenica 21 gennaio nella sala cinema “Alberto Sordi”. Ostra: fattibile la rotatoria di Casine. Animato e molto interessante l’incontro tenuto a Casine per affrontare le problematiche della viabilità della frazione, alla presenza dell’Assessore Provinciale alla viabilità Quercetti, dei tecnici della Provincia e del Sindaco Cioccolanti. Si è trattato soprattutto della realizzazione di una rotatoria nell’incrocio con Via Arceviese. Corinaldo: polacco muore in auto. Il corpo di Onichimiuk Andrezej è stato ritrovato all’interno della sua vettura senza vita. L’uomo è morto in macchina, colto molto probabilmente da un arresto cardiaco. Non ha avuto neanche il tempo di chiamare qualcuno. L’auto era parcheggiata lungo la via e forse stava per scendere. La luce interna dell’auto era accesa e Andrezej aveva in mano le chiavi della vettura e il cellulare, preso probabilmente per chiamare i soccorsi. Era di origine polacca, aveva 54 anni ed era residente a Corinaldo da diverso tempo con la moglie. 12 11 gennaio 2007 Cultura idee Lo sviluppo del dibattito sul valore del sapere scientifico in rapporto ai valori etico - religiosi Ragionare sulla fede (3) N el discorso di Ratisbona BenedettoXVI sostiene che la ragione non si identifica con il sapere scientifico tanto da relegare i valori etici e religiosi nell’ambito della decisione soggettiva del tutto a-razionale. La riconquista di un più vasto orizzonte della ragione, tale da comprendere anche il discorso etico e religioso, sta avvenendo nel dibattito filosofico su due linee. Nella scorsa puntata ho descritto lo sviluppo del dibattito sul valore del sapere scientifico, ora mi prefiggo di esporre l’analogo processo nel dibattito sui valori etici e religiosi. Nell’immediato dopoguerra la scuola filosofica di Francoforte, contro la riduzione della ragione all’uso strumentale che ne fa la scienza, rivendica il diritto di un uso critico per smascherare le disumanità del sistema costruito dalla razionalità strumentale a servizio del capitalismo. Nel 1972 esce in Germania il volume Riabilitazione della filosofia pratica curato da Manfred Riedel, ma scritto da tanti autori che pur nelle diverse prospettive, condividono l’opinione che sia possibile ridare un fondamento razionale all’etica, sottraendola alla soggettiva decisione, troppo spesso dominata dagli interessi privati e persino dal capriccio. All’inizio del nuovo millennio anche nel nostro ambiente culturale (vedi: Bolaffi, Marramao in Frammento e sistema) si nota un senso di saturazione dell’ondata di nichilismo e il bisogno di porre nuove basi etiche per la convivenza pacifica. La realizzazione di questo progetto non passa attraverso la ricostruzione del discorso metafisico, come nel pensiero classico, ma a partire da una riflessione filosofica su delle esperienze condivise. Paul Ricoer sente che la tempesta nichilistica gli ha sottratto tutte le certezze: non so più chi sono, da dove vengo, dove vado… ma son certo che in questa situazione che vivo c’è qualcosa di intollerabile, un bambino che muore di fame. E’ il punto di Archimede che mi permette di ricostruire una nuova dimensione etica condivisa. Per Hans Jonas l’etica della responsabilità (dal latino respondeo) comporta un dover rispondere; ma a chi? Non più a chi è superiore, ma a chi per le condizioni di vita, non per dignità, mi è inferiore, ossia non ha la possibilità di realizzare se stesso. L’uomo che muore di fame, o per malattia senza che nessuno lo curi, l’uomo indigente mi interpella con il suo sguardo e mi chiama a rispondere, non con parole, a lui non servono le parole, ma con l’impegno per mutare quella situazione che ingiustamente degrada la sua umanità. Tra le più significative è la proposta di Emmanuel Lévinas. Nel sistema capitalistico l’uomo si caratterizza come soggetto di bisogni. Il bisogno nasce da una carenza in me, mi spinge a prendere i frutti della natura per mangiarli. L’oggetto altro cessa di esistere nella sua alterità e rinsalda la forza del soggetto, ossia viene ridotto a me medesimo. La stessa logica viene applicata alle persone, non vengono considerate nella loro alterità, ma semplicemente in funzione di me. L’Occidente ha colonizzato il mondo distruggendo ogni diversità e tutto riconducendo ai propri schemi culturali. Ulisse incarna questo modo di essere: può girare tutto il mondo, ma sempre ritorna a Itaca. Abramo ha il coraggio di lasciare la sua terra e di insediarsi nella diversità. Questa è la logica del desiderio che non nasce da una carenza propria, ma dal rivelarsi dell’altro attraverso il volto che è l’epifania della persona. L’altro in quanto tale è sempre oltre i miei schemi. Le cose le domino con il mio sguardo, sono semplicemente mio oggetto. Con l’altro sto “faccia a faccia” nella reciprocità; debbo riconoscere la sua dignità come esigo che venga riconosciuta la mia. Viviamo un momento aurorale di speranza in cui può inserirsi l’annuncio del messaggio evangelico, purché ripensato in rapporto ai nostri problemi e riespresso con il nostro linguaggio. Vittorio Mencucci Libri Manlio Brunetti approfondisce, nel suo ultimo lavoro editoriale, il legame tra la Parola rivelata e l’approccio umano alla fede Bibbia e dintorni, per credere oggi H o avuto più di una volta l’impressione che l’Autore (Ortensio da Spinetoli, ‘Bibbia parola umana e divina’, n.d.r.) non potesse non rendersi conto di lasciar sospesi problemi, di bloccare conclusioni necessarie, di fingere di non vedere pararglisi contro obbiezioni; o che, affascinato da qualche intuizione promettente, abbia poi evitato di misurarne da tutte le parti la valenza esplicativa. Sarei tentato di sospettare che il giusto rispetto dell’ortodossia abbia frenato il libero movimento della ragione. Mi assumerei pertanto il compito, più che il rischio, di far riemergere i problemi dribblati, d’inoltrarmi per quei tratti di cammino non percorsi dall’autore e di arrivare là dove altri non si sono sentiti di giungere”. Muove da questa premessa il percorso narrativo dell’ultima speculazione del prof. Manlio Brunetti, ‘Bibbia e dintorni – alla luce della Ragione’, approdato in molte famiglie grazie alla consueta iniziativa natalizia della Banca delle Marche. Dedicato alla lungimiranza culturale di Tonino Perini, presidente emerito dell’istituto di credito, l’ultima fatica letteraria di Brunetti è un’indagine dell’intelletto sulla credibilità e sulla veridicità della Bibbia. “Il senso di questo libretto è che, ai nostri giorni in cui la modernità, per il diffondersi del relativismo e dell’indifferentismo e per il sovraccredito ottenuto dal ostra v. In scena il testo teatrale dello scrittore fanese pensiero scientifico e dalla tecnologia, è una sfida al pluralismo religioso, se non proprio alla religione in se stessa, bisogna rimuovere le religioni rivelate dall’autoreferenzialità e sospingerle, se non ad un ecumenismo dommatico impossibile, almeno all’autogiustificazione”. La Ragione è la bussola del viaggio analitico dell’autore di origini barbaresi: “Un cattolico crede a tutto a quello che il Magistero gli propone come da Dio rivelato, perché è convinto (è stato convinto o ha potuto convincersi) di avere valide ragioni per credere…. Ascolta e risottopone al vaglio della Ragione le sue personali opinioni, quando le veda discordare dalle indicazioni del Magistero e si accorga non essere rigorosamente verificate sul piano della scienza e della filosofia. Ma non si può pretendere da lui che abdichi alla Ragione”. Con approccio tomista Brunetti sviscera i termini del rapporto tra Ragione e Fede, precisando che fra di esse “non c’è contraddizione, perché i campi dell’una e dell’altra sono distinti. Ma può e deve esserci collaborazione: quella di fungere entrambe da criterio esterno di riconoscimento e valutazione”. Un concetto reso ancor più chiaro con una massima di Gerardo di Ripamuscosa (sec. XI): “Fede e ragione sono, ambedue, raggi dello stesso Sole”. Entro questo binomio, Serra de’ conti Due belle opere ancora visitabili L’ipocondriaco di Anselmi L’arte della Natività A A d Ostra Vetere è in programma il quarto spettacolo teatrale del cartellone, che andrà in scena sabato prossimo, 13 gennaio alle ore 21,30 nella sala cinema-teatro “Alberto Sordi”. “L’Ipocondriaco”, una commedia in due atti di Luciano anselmi rivisitata dal regista Davide Giovagnetti, con Ilaria Verdini e lo stesso Davide Giovagnetti, Patrizia Giacchetti, Marco Cavalletti e Gloria Santilli. Lo spettacolo, prodotto dal Laboratorio di Arte e Spettacolo “Iride” di Falconara e dal Gruppo “TeaTroTre” di Ancona, è diviso in due atti di mezzora l’uno. Veloce, dinamico, brillante. Diverte il pubblico e allo stesso tempo lo fa riflettere e prendere conoscenza di quella che è una vera e propria malattia. La scena nella sua semplicità rende la camera da letto di Agnese e Andrea Sciorilli (i due protagonisti) colorata e vivace, gli attori si propongono al pubblico sicuri e mai scontati, dinamici nei movimenti e con battute esilaranti. L’autore dello spettacolo, Luciano Anselmi (1934-1996), è nato e vissuto a Fano. Narratore, commediografo, giornalista (per ‘Il Mondo’, ‘il Resto del Carlino’, il ‘Corriere della Sera’), ha curato una scelta dall’epistolario di Marcel Proust (La Nuova Italia, 1972) e pubblicato due diari, una raccolta di poesie, saggi su Proust, Simenon, De Gaulle. Tra i suoi romanzi: Gli anni e gli anni (Rusconi, 1976) e Piazza degli Armeni (Bompiani, 1982). Una parte dei suoi articoli ed elzeviri sono raccolti in I gatti di Léautaud (1991) e Cronache di un guidatore (1996). I suoi otto brevi romanzi gialli sono compresi ne Il liocorno blu e altre inchieste del commissario Boffa (Camunia, 1992). Il regista Davide Giovagnetti è fondatore, nel 1987, del gruppo teatrale Centro Lettura Attività Espressive Teatrali di Ancona. A. Maria Montevecchi tradizionalmente conflittuale, Brunetti sviscera i concetti interconnessi di Rivelazione ed Ispirazione, sottolineando più volte la compenetrazione fra il messaggio divino di salvezza e l’espressione culturale umana. Le argomentazioni, problematiche e profonde, vengono illustrate anche attraverso riflessioni ipotetiche e dubbi. Porsi talune domande - si premura di specificare lo scrittore – non equivale “a negare che ci siano prove del fatto dell’Ispirazione e della Rivelazione. Noi non l’abbiamo negato”. Prosegue Brunetti nelle pagine conclusive: “Noi,dunque (ribadendo), non abbiamo pregiudiziali diffidenze e riserve nei confronti della Bibbia e, soprattutto, del Nuovo Testamento; ma non neghiamo l’autorità di Dio quando esortiamo l’uomo a “sapere aude”, cioè ad avere il coraggio di servirsi della Ragione, senza della quale non risulterebbe a lui né la possibilità dell’esistenza di Dio e della Rivelazione, né la Sua autorità veritativa. Per questo non ci sentiamo di dubitare della Scienza, della Filosofia, dell’esperienza della vita, della storiografia: non c’è bisogno di sminuire la Ragione per ‘credere’; anzi diciamo che c’è proprio bisogno della Ragione per ‘credere dignitosamente e moralmente’. Leonardo Pasqualini Serra de’ Conti è possibile ancora ammirare due splendide ricostruzioni della Natività, già visitate da un pubblico molto numeroso. Un pregevole Presepe realizzato dall’artista Bruno d’Arcevia: nel chiostro di San Francesco, che occupa un’ala dell’attuale palazzo municipale, è stato collocato un Presepe realizzato dal pittore, caposcuola del “neo-manierismo” italiano. Bruno d’Arcevia, fra i più celebrati protagonisti dell’arte contemporanea, è legato da un lungo rapporto di frequentazione con Serra, che ospita alcuni suoi mirabili lavori. In occasione delle festività natalizie, ha deciso di mettere a disposizione della Amministrazone Comunale una elegante e vivace scena della Natività che ha realizzato e decorato personalmente alcuni anni or sono; Un’altra grande ricostruzione della Natività presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria de Abbatissis. Proseguendo una tradizione consolidatasi nell’arco di lunghi ed operosi anni, il parroco don Severino Sebastianelli ha stimolato una equipe di valenti collaboratori che hanno realizzato nel presbiterio della chiesa un monumentale Presepe. La singolarità del lavoro sta nella sua ambientazione: la scena della Nascita di Gesù è stata infatti collocata in un caratteristico contesto marinaresco, con sullo sfondo una veduta dell’Adriatico, e come contorno oggetti, arredi ed attrezzi tipici della tradizione marinara marchigiana. Entrambi i presepi resteranno in visione del pubblico sino alla prima domenica di febbraio. Raoul Mancinelli Laurea Ad Urbino il card. honduregno Mariadiaga Porpora e politica L unedì 15 gennaio Il card. Oscar Rodrialle ore 16,00 si gez Maradiaga, priterrà in Urbino un im- mate dell’Honduras, portante incontro-di- una delle nazioni più battito sul tema: “La povere e dimenticate Politica nell’era globale” dell’America Latina, al quale parteciperà il “creato” cardinale a soli Card. Oscar Rodriguez 58 anni e inserito nella Maradiaga. Al conve- lista dei papabili nelgno, che sarà presie- l’ultimo Conclave, ha duto dal dott. Enzo saputo negli anni farsi Romeo, giornalista del apprezzare dentro e Tg2, interverrà il dott. fuori la Chiesa, sopratSavino Pezzotta, tutto per le sue Presidente della prese di posiFondazione per zione contro il il Sud. debito estero, L’incontro si la povertà, gli terrà presso il squilibri nella Giardino d’Indistribuzione verno del Palazdella ricchezzo Ducale. za. In patria è Martedì 16 gennaio considerato una sorta alle ore 11.00 l’Univer- di eroe nazionale e un sità degli Studi “Carlo ambasciatore del suo Bo” conferirà al Card. Paese, ma c’è anche chi Oscar Rodriguez Ma- lo vorrebbe morto per radiaga la Laurea ad la lotta intrapresa conHonorem in Scienze tro la corruzione e il Politiche. narcotraffico. 11 gennaio 2007 Spettacolo CORINALDO Il gemellaggio con Arcore pensando al tenente Casati Quando la storia rivive D opo il gemellaggio con la cittadina di Nettuno, nel nome di Santa Maria Goretti, la Città di Corinaldo si gemellerà, domenica 14 gennaio 2007, con la Città di Arcore, in provincia di Milano. Il Comune di Arcore e il Comune di Corinaldo sono legati dalla figura del S. Ten. di Fanteria Alfonso Casati (Medaglia alla memoria), nato a Milano il 13 luglio 1918, vissuto ad Arcore e deceduto a Corinaldo il 6 agosto 1944, ove si compì la sua straordinaria seppur breve vita, cadendo sotto il fuoco nemico per la liberazione del patrio suolo dall’oppressione nazista. Fra le due municipalità intercorrono buoni e cordiali rapporti di amicizia, affermatisi nel corso di incontri e scambi di visite, avvenuti in occasione di manifestazioni patriottiche di carattere nazionale quali il 4 novembre, il 25 aprile e il 2 giugno, e di carattere locale come la Liberazione di Corinaldo (10 agosto 1944), nonché di convegni e giornate di studio di carattere storico; momenti che hanno portato le due comunità ad approfondire maggiormente la reciproca conoscenza e i reciproci legami. Nell’ultimo incontro avuto ad agosto 2006, le due rappresentanze civiche hanno manifestato la volontà di costituire e sottoscrivere patto di amicizia e gemellaggio, per consolidare gli attuali rapporti. La due comunità hanno concordato di avviare una fase di reciproche consultazioni preliminari, nelle rispettive il taccuin TEATRO Ostra - Venerdì 19 gennaio 2007, Nuovo Teatro Nuovo - Mercadante - Teatro Stabile di Napoli “Le intellettuali” di Molière, traduzione di Cesare Garboli con Salvatore Caruso, Beatrice Ciampiglia, Arturo Cirillo. Montemarciano - Teatro Alfieri, 14 gennaio, A perdida d’occhio, ore 17, Storie di Kiriku, teatro per ragazzi. Fabriano - Al teatro ‘Gentile’ arriva il 13 e il 14 gennaio Mariangela Melato in Sola me ne vo’ che debutta in anteprima nazionale in un one woman show con la regia di Giampiero Solari - Info biglietti 0732 3644. MOSTRE Falconara Marittima - Aeroporto Sanzio, Wintertime, una mostra fotografica di S.Wittmer e S. Marcelli. Fino al 31 gennaio 2007. Un incontro di immagini, di dimensioni 300x200 cm, di due artisti tanto diversi. Ancona - Mole Vanvitelliana, Lorenzo Viani. Pittore e scrittore espressionista. Ore 16.30/20.00-sab e festivi 10.30/12.30-15.30/20. Nel 70° anno dalla morte (Viareggio 1882 - Lido di Ostia 1936), la rassegna analizza ed attraversa il percorso umano ed artistico di un sedi istituzionali e tra di loro sui temi che possono essere di comune interesse e che in via approssimativa si indicano nei seguenti: scambio di visite tra i cittadini dei due Comuni, al fine di creare legami d’amicizia che si protraggono nel tempo, nati da una conoscenza più approfondita delle reciproche culture; scambio di giovani singoli o associati per scopi turistici, culturali e di studio; iniziative di carattere sportivo, culturale, turistico ed economico; creazione di itinerari turistico, culturali nei due Comuni. Le manifestazioni per il gemellaggio avranno inizio sabato 13 gennaio, ad Arcore, con l’accoglienza e il saluto alla delegazione di Corinaldo capeggiata dal sindaco Livio Scattolini, alle ore 14.30, presso il Municipio di Arcore, “Villa Borromeo d’Adda”. Visite alle scuderie e alla cappella Vela, concerto di musica classica (a cura dell’Associazione Culturale Natura e Arte). Il programma di domenica 14 gennaio, con il patrocinio e la partecipazione dei Comuni di Arcore, Bellano, Biassiono, Casatenovo, Lomagna, Missaglia e con la significativa partecipazione dei Comuni di Carpi, Corinaldo, Monza e Muggiò, prevede: ore 8.30 – Corteo, accompagnato dal Corpo Musicale, Città di Arcore; deposizione di corone d’alloro al Monumento alla Resistenza e al Monumento ai Caduti di tutte le guerre. Ore 9.30 - S. Messa nella Chiesa Parrocchiale del Rosario. Ore 10.30 – Auditorium Don Oldani, dedicazione della giornata all’idea della Libertà, nella memoria dei Martiri di Valaperta e dei Martiri Arcoresi nella guerra di Liberazione. Cerimonia ufficiale di gemellaggio fra il Comune di Arcore e il Comue di Corinaldo, nel nome del S. Ten. Alfonso Casati, Medaglia d’Oro al Valore Militare, eroe della guerra di liberazione, morto a Corinaldo il 6 agosto 1944, combattente con il C.I.L. per la liberazione della Città. Interventi del Sindaco di Arcore Marco Rocchini e del Sindaco di Corinaldo Livio Scattolini. Nel 62° anniversario dell’eccidio di “Valaperta”, orazione ufficiale del prof. Raffaele Mantegazza. Ore 12.30 – Chiusura delle cerimonie. Ilario Taus 13 ARCEVIA Appuntamento di solidarietà ed arte Andiamo a teatro D opo “’l sogn d’ Ce- no, Alessandra, Eugenio, sar” (allestito da “La Cristina, Laura, Michesciabica” di Marzocca), le, Ornella, Giuseppina, domenica 14 gennaio, Emanuela). La coordinasarà la compagnia “Corte trice Sandrina Ottaviani Rossa” di Fossombrone a ribadisce la linearità deldare continuità e svilup- l’itinerario promozionale, po al progetto “Andiamo il quale fonde cultura, a teatro”. solidarietà, enogastroAl “Misa” di Arcevia, nomia (previste le tappe l’appuntamento è fissato a “I Cappuccini”, al “Pialle 16. Saranno i passi nocchio” e alla “Shagiadella drammaturgia di ra”, tutti nel centro storiThorton Wilder a tenere co). In più: l’aiuto ai 300 desta l’attenzione degli bambini indiani, adottati spettatori, per quattro a Warangal (affinché atti tutti da gustare nel “possano avere una vita gioiello storico-archi- più dignitosa”). tettonico della Perla dei Per la prevendita: 0731Monti. Verrà inscena- 9127 (Pro Loco). Per inta “La sensale dei ma- formazioni: 339-3227572 trimoni” per la regia (Sandrina). di Simone Orciari, che U.M. ha raccolto l’invito del pool promotore, costituito dall’associazione India nel Cuore e dalla Pro-Arcevia (patrocinio dell’Amministrazione Comunale). All’insegna dello slogan “Viviamo Arcevia d’inverno”, tutti torneranno a fare squadra. Opereranno lo staff tecnico (Giuseppe Felicetti, Paolo Agostinelli ed affini), il fotografo-cameraman Massimo Mori e la sua Digital Photo, il gruppo di volontariato (Isabella, Daniele, Renata, Patrizio, Arianna, Stefa- di Tullio Piersantelli grande protagonista dell’Espressionismo con più di 60 oli, numerosi disegni, xilografie e testi letterari. LETTERATURA Senigallia - Nell’ambito del ciclo di incontri ‘Auto&voli’, il 17 gennaio 2007 Salvatore Ritrovato, Dentro il Paesaggio, Poeti e Natura, edizioni Archinto. Un excursus sulla poesia dagli anni Cinquanta ad oggi, sugli autori che hanno fondato la loro poetica sul rapporto uomo-ambiente. Sala del Trono di Palazzo del Duca, ore 17.30. MUSICA Senigallia - Giovedì 18 gennaio, presso il locale SottoZero, Sotto Zero Jazz, ore 21.30 Cyrano Quartet. EVENTI Senigallia - Scuola di pace venerdì 12 gennaio, alle ore 21, a San Rocco. Interviene Lisa Clark, vicepresidente dei Beati costruttori di Pace sul tema “Le donne per la pace nei territori di guerra”. Ha vissuto a Sarajevo, per lunghi periodi è stata in Kosovo, in Palestina. Da circa sei anni vive in Congo dove, dopo anni di guerra, sta lentamente crescendo la democrazia e la pace. IL LIBRO L’albero della vita di Louis de Wohl Torna un grande successo di Louis de Wohl, l’autore di romanzi storici che fin dagli anni quaranta ha dato voce alle grandi figure e alle grandi questioni antiche e moderne in pagine di forte e appassionante letteratura. Dopo L’ultimo crociato e La liberazione del gigante, ripubblicati in questa collana, ora L’albero della vita ci dà un affresco avvincente della vita dell’impero romano del IV secolo. Elena, Costantino il Grande, Costanzo e le lotte per il potere e per l’Impero sono restituite con la precisione dello storico e il fascino di una viva narrazione. Con passione e acume de Wohl fa entrare il lettore tra le battaglie feroci, a seguire gli inizi del cristianesimo nel cuore dell’Impero, e a sorprendere i vizi e le ombre di grandi personalità. Veniamo così coinvolti in uno dei periodi più vivaci e importanti della storia del mondo BUR - Euro 9,00 Cinema multisala GABBIANO AL da venerdì 12 gennaio 2007 G A B B I A N O www.gabbiano.senigallia.biz [email protected] - tel. 071.65375 L’ARIA SALATA Regia di Alessanro Angelini. Con Giorgio Pasotti, Giorgio Colangeli, Michela Cescon, Katy Louise Saunders, Sergio Solli, Paolo De Vita, Paolo Pierobon. 85’. Italia 2006. Fabio lavora in carcere come educatore. Fronteggia ogni giorno, con le sue belle maniere, i volti segnati e gli scatti d’ira dei detenuti che vanno a colloquio da lui e s’impegna per far loro trovare la strada giusta, che conduca a un permesso o a uno sconto di pena. Un giorno, un collega gli affida il caso di un tizio che è appena stato trasferito da un altro penitenziario: Luigi Sparti, assassino, dietro le sbarre da venti calendari. Quello che né il collega né il carcerato sanno è che Sparti (Colangeli) è il padre di Fabio (Pasotti), sparito da decenni nel nulla per scontare la pena, mentre la sua famiglia, fuori, si ritrovava ugualmente condannata a una vita segnata dal suo gesto. Nonostante la sorella Cristina si opponga all’idea di cercare il contatto con quell’uomo, Fabio vuole un padre, per colmare il vuoto del passato ora che si affaccia sulla soglia di una vita adulta e Sparti desidera un figlio, perché questo è il suo modo di immaginare un futuro. Le luci della sera Regia di Aki Kaurismaki 78’. Francia - Germania 2006 Koistinen, guardiano notturno di un importante centro commerciale, conduce una vita solitaria. Non ha mai avuto una compagna e quindi il giorno in cui una bionda avvenente lo avvicina e sembra interessata a lui se ne innamora. La donna è però solo un’esca per consentire una rapina a una gioielleria di cui Koistinen sarà involontario complice. Kaurismaki torna a fare l’unico cinema che sa fare. Il suo è uno sguardo costantemente alla ricerca di solitudini che cercano di colmare il vuoto della vita non sapendo mai bene da che parte cominciare. Lo fa con quello stile rarefatto che ne connota lo stile e con un’attenzione al cinema del passato che trasuda da ogni fotogramma. venerdì e sabato: 20.30 - 22.30 domenica: 16.30 - 18.30 -20.30 - 22.30 lunedì - martedì - mercoledì: spettacolo unico 21.15 14 11 gennaio 2007 Sport calcio La Vigor Senigallia in un bell’ incontro al ‘Bianchelli’ si impone sul Montegranaro L’anno nuovo porta bene VIGOR 3 – MONTEGRANARO 0 I l girone di ritorno inizia bene per la Vigor. Un tre a zero, contro una diretta interessata alla permanenza in Eccellenza, fa morale. Si può dire che la partita odierna, con la squadra rossoblu in campo, per il gioco che ha svolto, la determinazione nei contrasti e la grande voglia di ben figurare di fronte al proprio pubblico, è stata una delle più belle viste al comunale da inizio campionato. I ragazzi si sono espressi, specialmente nel primo tempo, ad alto livello, giocando un calcio fatto di scambi veloci e continue inventive che spesso hanno messo in serie difficoltà la difesa avversaria. Un incontenibile Camilletti ha dato “il la” a questa vittoria, mettendo a segno una rete su rigore e una bellissima seconda per tempismo e precisione. Per ottenere questo, non si può non menzionare tutto il complesso, i giovani Paupini, Guerra, Bertozzini e Moschini, autore quest’ultimo della terza rete. Nella squadra ha fatto il debutto stagionale Bartoccetti, proveniente da Pesaro, in sostituzione dell’indisposto Goldoni. Buona la sua prestazione ma comunque da rivedere in altre occasioni. Inizio incontro con le squadre a studiarsi, poi improvviso al 4° il colpo di testa di Moretti che Moroni, d’intuito, devia in calcio d’angolo. Passata la paura, la squa- dra si distende e crea la più grossa occasione della partita per andare in rete. 5°, lungo lancio di Bertozzini per lo smarcato Traiani, pronto ad inserirsi in area. Il portiere ospite in uscita gli impedisce la realizzazione. L’incontro si svolge prevalentemente al centrocampo con la Vigor sempre in fase offensiva. 34°, De Filippi dal limite impegna Mandorlini. Al 39°, Montanari viene trattenuto in area: l’arbitro decreta il rigore che Camilletti trasforma di precisione. 43°, Quintili, su punizione dal limite, sfiora il montante. 44°, Camilletti serve De Filippi in area: il successivo tiro sorvola di poco la traversa. 47°, nel tempo di recupero, Sciarra manca la sfera; ne approfitta Camilletti ,che superato il portiere in uscita, da posizione decentrata mette comunque in rete. Inizio ripresa con Camilletti superstar. Per ben due volte insidia la porta di Mandorlini che si salva con difficoltà. 63°, Stroppa colpisce l’incrocio dei pali; 72°, Sanda di testa impegna Moroni in angolo. 85°, su calcio d’angolo battuto da De Filippi il colpo di testa di Moschini non perdona. Per il ragazzo è il suo primo gol in questo campionato. 91°, Moretti colpisce la traversa: Moroni manda in angolo. 94°, altra traversa del Montegranaro: troppo tardi. Negli spogliatoi Giuliani esordisce: “Abbiamo iniziato questo girone di ritorno nel migliore dei modi. La vittoria odierna ci fa fare un buon salto in classi- Basket maschile serie b1 basket marzocca c2 Ultimi secondi fatali N on è bastato il grande cuore espresso in campo per battere la blasonata squadra del Forlì. I ragazzi di Bianchi in diverse occasioni dell’incontro si sono sentiti superiori e solo la sfortuna nel trovarsi tre elementi come Radovanovic, Mariani e Bazzoli, infortunati chi può chi meno, non ha permesso di poterli utilizzare con dovizia in campo. Inizia bene la Goldengas con canestri a ripetizione di Filattiera e Graziani. Al 9°, massimo vantaggio della serata: 24-10, poi chiusura del primo quarto su 24 a 15. Nel secondo quarto c’è il recupero del Forlì con Tassinari e Davolio che prima agguantano il pareggio al 13° (30-30) poi lo chiudono in vantaggio sul 37-44. Terzo quarto coi senigalliesi in rimonta e sempre a stretto contatto con gli avversari (26°: 52-52). Chiusura in favore del Forlì con 54 a 62. E’ nel quarto quarto che la Goldengas, pur priva dei tre elementi sopracitati, si esprime ai massimi livelli: 35° (64-66), 28° (75-76), un minuto dalla fine: 78-80. A questo punto alcuni errori a cane- Buona prestazione stro danno la possibilità al Forlì di prendere il sopravvento. Il presidente Moroni a fine incontro dice: “Abbiamo giocato una grande partita contro una delle più forti squadre del girone, giocandola alla pari fino alla fine. Di più non potevamo fare, constatata l’indisponibilità a tempo pieno di Mariani, Radovanovic e poi Bazzoli. Quest’ultimo da venti giorni non si allenava e da lui non si poteva pretendere di più”. Prossimo incontro, domenica, in trasferta a Cento. Goldengas: Filattiera 22, Graziani 11, Mariani 4, Maggio 5, Raminelli 15, Grosso, Bazzoli 12, Casagrande 7, Radovanovic 2, Catalani. Allenatore: Bianchi. Forlì: Chiumenti 2, Tassinari 19, Frassineti 6, Michelon 5, Cardinali 15, Piani, Compagni 4, Soave 2, Amoroso 17, Davolio 14. Allenatore: Garelli. Arbitri: Scudiero e Migotto. Classifica: Mestre 26, Treviglio 22, Forlì 22, Casalpusterlengo 20, Omegna 18, Fidenza 18, Porto Torres 18, Ozzano 18, Lumezzane 16, Riva del Garda 14, Vigevano 12, Goldengas 10, Gorizia 8, Ancona 8, Trieste 2. G.M. Crollo in trasferta CHIETI 72 – FREDDE BONTA’ 28 S erata da dimenticare la trasferta contro la corazzata Chieti da parte delle ragazze guidate dall’allenatore Luconi; la mancanza in campo della Satolli non può giustificare una così cocente sconfitta. Sabato 13, prima di ritorno, trasferta a Pesaro. Chieti: Diodati 5, De Luca 15, Mazzoni 7, Thompson 1, Cardinale 9, Di Rocco, Di Matteo 17, Poliandri 4, Crestani 14, Marino. Allenatore: Maione. Fredde Bontà: S.Lucarelli 4, Marcelletti 4, Bugari, M.Lucarelli, Albano 2, Ceccarelli 10, Ricci 2, Riccio, Bedini 6. Allenatore: Luconi. Arbitri: Di Benedetto e Lobascio di Bari. Parziali: 22-0; 37-9; 61-18. Classifica: Chieti 22, P.S.Elpidio 22, S.Marino 22, Triestina 20, Dueville 18, Sulmona 16, Fredde Bontà 12, Forlì 10, Monfalcone 10, Pesaro 10, Abano Terme 8, Pescara 6, Alpo 4, Civitanova 2. G.M. a ripe una bella atmosfera per un meeting speciale Incontro tra maratoneti B uona l’organizzazione da parte del dott.Stefano Ripanti, nonché sponsor della riunione da parte della “Futur Sporter Medicale Physiotherapy” di Pianello di Ostra e della “Life Service” srl di Ripe che si sono riuniti presso i locali della Pro loco di Ripe alta. Un ringraziamento va all’assessore allo sport del Comune di Senigallia, dott.Fabrizio Volpini, che ci ha onorato con la sua presenza, non solo come rappresentante istituzionale ma anche come ottimo maratoneta. Tanto è vero che ha portato a termine diverse maratone con il suo tempo migliore in 2:59’. Hanno preso parte: Riccardo Quattrini il migliore maratoneta del momento e di sempre, portanto a termine anche 4 maratone in un solo mese e sempre sulle 2:30’ ca.; Lucio Pierfederici, vecchia gloria, perché ormai ha appeso le scarpe al chiodo ma con una prestazione ancora a tutt’oggi di altissimo livello in 2:32’; Flaviano Polinori, il due volte campione del mondo della Km 100; campione italiano della Km 50 su pista e con un tempo di 2:44’ sulla maratona; Ferdinando Marconi, attuale campione regionale sulla distanza, portando a termine nella sua carriera ben 78 maratone; Jean Claude Filippini, con 15 gare al suo attivo e con il miglior tempo di 3:37’; Annibale Montanari, con il suo record invidiabile di ben 143 maratone e presiden- E ASCOLI 82 – MIU J’ADORE 95 ’ stata una trasferta positiva per gli uomini di Ligi. L’incontro ha visto gli ospiti sempre in vantaggio con nessuna possibilità da parte dei locali di poter insidiare la sicura vittoria dei biancorossi. Con questa vittoria il Marzocca rimane sempre in corsa per le posizioni al vertice. Ascoli: Di Silvestro 5, Sacripanti 4, Mazzella 34, Bassi, Zolicoffer 27, Stirpe 6, D. Mattei, M.Mattei, Abbassi, Roscioli 6. Al- lenatore: Montaguti. Miu J’Adore: Nobili 22, Papa 22, P.Bartoli, Carboni 2, Gurini 16, Granarelli 10, Ganzetti 2, Mosca 14, Paolini, R.Bartoli 7. Allenatore: Ligi. Arbitri: Scanu di Monsano e Balletti di Jesi. Classifica: Recanati 24, Macerata 24, Cagli 22, Miu J’Adore 22, Supernova 21, S.Benedetto 20, Fabriano 20, Urbino 18, Jesi 16, Ascoli P. 12, Chiaravalle 10, Ascoli 9, San Severino 6, Pedaso 4, Pisaurum (PU) 4, Potenza Picena 4. G.M. Lo ‘Zeppa bike’ I CICLISMO GOLDENGAS 78 – FORLI’ 84 fica. Ad un primo tempo, esaltante da parte della mia squadra, ha fatto seguito un periodo di relativa stasi nel secondo ed è comprensibile visto che stavamo vincendo per due a zero. Sono contento per Moschini che ha messo a segno la sua prima rete in questo campionato”. Domenica prossima si giocherà il derby di sempre: Jesina-Vigor in campo neutro per la squalifica dello stesso, forse a Falconara. Vigor : Moroni 7, Bertozzini 7,5, Montanari 6,5, De Filippi 6,5, Turchi 7, Bartoccetti 6,5, Paupini 7 (70° Moschini 7), Traiani 6,5, Morganti 6 (60° Sintini 6), Savelli ng (29° Guerra 7), Camilletti 7,5. A disp. Memé, Giraldi, Morbidelli, Simic. All. Giuliani. Montegranaro: Mandorlini, Cardinali, Acciarini (68° Sanda), Appignanesi, Sciarra, Strappa, Ulissi (46° Curzi), Paniccià (46° Marani), D’Ascanio, Moretti, Quintili. A disp. Mercuri, Milanovic, Trobbiani. All. Emili. Arbitro: Sacchi di Macerata. Spettatori 450 circa. Recuperi: 2 + 5. Classifica: Recanatese 36, Fossombrone 35, Pian S. Lazzaro 31, Fermignano 31, Urbino 27, Civitanovese 27, Castelfrettese 26, Vigor 24, Jesina 24, Monturanese 24, Cingolana 24, Chiaravalle 22, Acqualagna 18, P.S.Elpidio 17, Montegranaro 15, Caldarola 14, Real Vallesina 13, Montegiorgese 12. Giancarlo Mazzotti l Trofeo “Zeppa Bike” di ciclocross si risolve nell’arrivo solitario di Mirko Meschini (biancorosso del team Cingolani), che solo nelle ultime centinaia di metri riesce ad aver ragione di Paolo Eugeni. La laurea della fascia che inquadra i corridori maturi viene consegnata ad Alessio Olivi (3° assoluto), in grado di annullare quasi per intero il gap della partenza (secondo scaglione a muoversi una quindicina di secondi dall’avvio del primo). Nella graduatoria dei veterani, il pianellaro è seguito da Giovanni Tittoni e da Gilberto Antognoli (prossimo a mettere in sella anche il giovanissimo erede, secondo i migliori dettami della bici educativa). Chiude soddisfatto Roberto Baldoni (bronzo di settore), presidente-atleta del Team Ponte, sodalizio promotore della manifestazione con il contributo del locale Ragamon Bike. Sulle sponde recanatesi del fiume Musone, nella Zona Industriale “Squartabue”, affronta sorridentemente la fatica pure patron Flavio Montecchiari (quinto senior) contitolare dello Zeppa Bike, il nuovo e già trafficatissimo “emporio” delle due ruote di Villa Musone, che ospita l’atto di chiusura della festa fuoristrada, con ricca premiazione, riscaldata anche dal vin brulè, offerto ai graditi ospiti. te del Comitato della “Colle-Mar-Athon” (Barchi-Fano), gara nazionale ed internazionale, fiore all’occhiello della Regione Marche, la cui 5^ edizione avrà luogo il 6 maggio 2007; Simone Mandolini con 3 maratone e record personale di 3:44’; Giovanni Forace oltre ad aver movimentato allegramente la serata con le sue canzoni e chitarra, accompagnato anche da Riccardo Quattrini, ha un personale di 3:27’; Ivaldo Pierini il primo maratoneta della storia della Società Atletica Senigallia con la sua partecipazione a quella di Russi (RA) con 2:46’; Mauro Barzon (non udente) di Ostra ma che gareggia con l’atletica Senigallia in 3:24’; Franco Bittoni giovane che ha ancora tanta strada da percorrere e migliorarsi in 3:30’; Roberto Canestrari in 3:26’; Robert Mead, anche per lui ancora margini di miglioramenti con (per ora) 3:06’; Loriano Brunetti oltre che maratoneta è anche il fotografo ufficiale dell’Atletica Senigallia (con 3:21’); Salvatore D’Amico con un tempo di 3:15’; Osvaldo Perini, Presidente pro tempore dell’Atletica Senigallia in 2:46’; Sandro Petrolati che fa parte del Consiglio dell’Atletica e responsabile in parte del settore giovanile in 3:17’; Roberto Pongetti il tecnico del computer dell’Atletica in 3:39”; Francesco Mancini in 3:38’; Giorgio Perini in 3:14’; Giancarlo Mazzotti, collaboratore di Voce Misena, che a 56 Dopo le sette ripetizioni del circuito di un paio di chilometri, infila la quarta piazza open Roberto Manna (Cicli Catena - Mondolfo). Vincitori di categoria sono Luca Piangerelli, Paolo Eugeni, Fabrizio Pirani, Raffaele Egidi. La cronaca è presto configurata. Meschini comanda alla fine del primo anello. Dalla chiusura del secondo in avanti è tandem, con Eugeni a fare spesso l’andatura, cercando anche di strappare. A campana abbontandemente suonata, la progressione di Meschini è incontenibile. Domenica prossima, appuntamento-clou: Cannella di Senigallia metterà in palio i titoli marchigiani uispini. Due le prove (primo avvio alle 14,15). Giancarlo Cercamondi e consoci cannellesi monitoreranno l’anello e lo spessore organizzativo in vista del Campionato Italiano Ciclocross Uisp 2008. Classifiche. Primavera: 1.Luca Piangerelli (Pianello); 2.Andrea Animali; 3.Riccardo Costantini. Cadetti - Juniores: 1.Mirco Meschini (Cingolani); 2.Roberto Manna. Seniores: 1.Paolo Eugeni (Comaf Tiralento); 2.Alessandro Alessandrini; 3.Roberto Baldoni. Veterani: 1.Alessio Olivi (Cingolani); 2. Giovanni Tittoni (Whistle); 3.Gilberto Antognoli (Cicli Basili). Gentlemen: 1.Fabrizio Pirani (Cingolani). Umberto Martinelli anni l’ha portata a termine in 3:22’ ed ancora oggi con i suoi 76 anni lo vediamo su strada a gareggiare; Loris Duscio che, fra le tante, conta pure quella di Parigi, mentre l’ultima del 10 dicembre scorso a Reggio Emilia (il suo miglior tempo è di 3:58’); Paolo Bartolacci che ancora non vuole appendere le scarpe al chiodo e nonostante provenga dal mezzofondo veloce ha un tempo di tutto rispetto: 3:23’; Antonio di Nardo, con la sua specialità di velocità assoluta (anche campione italiano dei m 100), gareggia anche in maratona con il tempo appena appena sopra le 4 ore, ma da parte sua ha dichiarato che non è finita e riproverà per migliorarsi ancora nei prossimi 5 anni; Fiorenzo Filippini con 41 maratone di cui 9 all’estero è passato nella storia del podismo senigalliese, unico atleta a terminare la maratona con un peso corporeo superiore a quello prima della partenza; Paolo Altea di Piagge (PU) con 3:22’; Raimondo D’Amato, ottimo specialista nel mezzofondo su pista, ma anche con un buon tempo in maratona di 2:47’; Fausto Perini 2:46’; Claudio Marocchi con 3:11’; Maurizio Cuttone (velocista) ma con 3:07’; Marco Falcinelli in 3:12’; Alberto Piergentili in 3:50’; Carlo Massacci in 3:32’; Gilberto Volpini in 3:13’. Continua - Leonardo Pazzani 11 gennaio 2007 penultima LA PAROLA Le nozze di Cana DI DIO C 14 GENNAIO 2007 II domenica del tempo ordinario erto, che il Messia poteva iniziare il ministero di predicazione pubblica in tanti modi, ma questo ci sembra abbastanza originale! Che il primo miracolo di Gesù potesse consistere nel provvedere il vino ad una festa di matrimonio forse un po’ troppo allegrotta, a ben pensarci non ce lo aspettavamo. Già questo primo miracolo di Gesù dovrebbe quindi bastare, per farci capire che forse con Lui i nostri schemi non funzionano, in Lui tutto è nuovo, tutto è inedito, tutto è originale. Tutto questo è sicuramente bello, ma costringerà il discepolo, costringerà ciascuno di noi, ad una ginnastica di mente e di cuore non indifferente! Con Gesù Cristo qualcosa di nuovo erompe nel tempo, quel qualcosa che trasforma il succedersi casuale degli eventi in “storia di salvezza”, nella storia degli uomini entra in gioco la novità, in quella storia che altrimenti è il ripetersi frustrante di momenti sempre uguali. Nel tempo c’è invece un momento culminante che potrà dare senso nuovo a tutti gli alti momenti, c’è un’ora, come la chiama Gesù nel vangelo di oggi, che non è uguale alle altre, ed alla quale è legato il destino di tutta la storia e di ogni storia. Il momento dell’incontro con Cristo, nella vita di ciascuno di noi, è il momento di grazia per il quale nulla è più uguale a prima, momento del quale ogni uomo ha estrema fame e ardente sete. Il maestro di tavola si trova ad essere testimone ed annunciatore che un tempo nuovo è arrivato, un tempo tutto da gustare: “Tutti servono da principio il vino buono e, quando tutti sono un po’ brilli, quello meno buono, tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono!” Eppure ci domandiamo: quanto ancora abbiamo gustato del buon vino della nuova Alleanza? Oppure siamo rimasti alle vecchie giare per la purificazione rituale dei giudei, segno di una vecchia e vuota religiosità? Con il miracolo del buon vino Gesù vuole dun- Isaia 62,1-5 Salmo 95 1Cor 12,4-11 Gv 2,1-12 di don Emanuele Lauretani, parroco a Ripe indirizzare a: La Voce Misena Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia fax 071.7914132 e-mail: [email protected] Dedicato ad Anna Cara Anna, Dio non poteva farmi regalo migliore: la tua amicizia. La tua disponibilità illimitata ci ha legate sempre più. Mi hai insegnato, e non solo a me, quanto è bello condividere gioie e dolori, perché insieme abbiamo trascorso gli anni più belli della nostra vita con tutte le sfaccettature che essa ci presentava. Ora che ci hai lasciato per andare in un altro mondo, sicuramente migliore di questo, io non lo accetto facilmente, mi sembra che tutto ciò sia solo un brutto sogno e che una di queste sere ci vediamo per organizzare una cenetta con gli amici come facevamo sempre. Poi però mi arrendo alla realtà e nella mia mente affiorano mille ricordi, mi basta sentire una canzone dei nostri tempi e ricordo che bastava uno sguardo e scattava in noi la voglia di ballare. Se apro il quaderno delle ricet- que dare un segno, il segno che si inaugura la sua epoca, l’epoca messianica, che troverà il suo compimento alla fine dei tempi, ma è già presente nell’esperienza di fede dei credenti. E’ l’epoca nuova dell’amore al posto del timore, dello Spirito che scavalca la legge, della grazia che annulla la colpa, della figliolanza che soppianta la servitù. E’ l’epoca nuova della gioia, dell’esultanza nello Spirito, epoca nuova che nei Vangeli viene inaugurata da Maria che concepisce e da alla luce il figlio Gesù. Nel Vangelo secondo Giovanni, Maria compare per la prima volta proprio nel momento chiave delle nozze di Cana, come per ribadire che il suo compito è proprio quello di presentare Cristo al mondo. Maria sembra tentare Gesù, sì, tentarlo come Eva tentò Adamo. Ma una tentazione fu per la rovina dell’umanità, l’altra provocò l’inizio della storia della salvezza al posto di quella della disperazione. Maria la ritroveremo sotto l’albero della croce, fedele in tutto al suo Signore, e lì sarà, come alle nozze di Cana, chiamata di nuovo donna dal Cristo: “Donna ecco il tuo figlio”, dirà Gesù alludendo al discepolo amato. E’ chiamata donna per essere la nuova Eva, madre della nuova umanità. i Lettori scrivono... te, trovo le tue e penso a quando ce le scambiavamo e ridevamo dicendo che anche noi ci scambiavamo le figurine; come queste tanti altri ricordi nelle cose semplici di tutti i giorni, ed è proprio per queste cose semplici della mia quotidianità e per il tuo meraviglioso sorriso che ti ricorderò sempre e non solo io, ma tutti quelli che ti hanno conosciuta. Ciao La tua amica Anna Unità nella divesità Abbiamo abbastanza religione per odiare il prossimo, ma non per amarlo”. Parole che sembrano rispecchiare il momento attuale e storico, specie per questo tempo di preghiera, per l’Unità dei cristiani e per il Dialogo Interreligioso. Unità e dialogo che dovrebbero iniziare nel nostro cuore, nella nostra famiglia, ovunque siamo, viviamo, operiamo. Sono tante le mancanze di amore, accoglienza e rispetto verso l’Uomo, la Persona, di qualsiasi età, sesso, cultura, razza e credo. L’uomo, la persona, secondo il pensiero di alcuni mistici, è la seconda Eucarestia: questo per dire quanto è più importante delle tradizioni religiose. Un piccolo fratello ecumenico diceva che: “quando l’elemento, il fattore religioso, diventa religione (mettere, legare insieme, relegare), le tradizioni finiscono per essere la verità. La Verità è una ed è Cristo Signore della storia, che non ha nulla a che vedere con le religioni, ma può trovare in esse una espressione. Vivere l’Ecumenismo, è svolgere un compito: la liberazione dell’Uomo dall’errato concetto di Dio, dall’errato concetto di sé. Enrico Greppi - Senigallia Un Natale vissuto intensamente Pio IX oggi a cura del Servizio animazione dell’Opera Pia Mastai - Ferretti U n Natale particolarmente ricco di incontri ha caratterizzato le festività di quest’anno all’Opera Pia. Come sempre infatti si può contare sul desiderio di tanti gruppi di condividere un momento di festa con gli anziani residenti all’Opera Pia. In preparazione al Natale hanno aiutato a creare un clima di festa e gioia la “Corale dell’Immacolata”, con i tradizionali canti natalizi, e “Tomas e i suoi amici”, che hanno animato una piacevole festa per lo scambio degli auguri. Un’incontro tutto speciale si è avuto con alcuni bambini della Scuola Materna Pascoli, che hanno proposto i loro canti e regalato la loro gioia di vivere. Nel periodo delle vacanze scolastiche due sono stati i gruppi dei ragazzi del catechismo che hanno animato pomeriggi di festa e canti: i ragazzi della parrocchia di Montignano e i ra- gazzi della parrocchia di Castelleone di Suasa. E poi ancora un concerto di musica del complesso senigalliese “Chitarre e chitarrine” , che ha proposto brani pieni di ricordi: quella degli anni della gioventù. E non potevano mancare due tombolate natalizie, con ricchi premi, guidate dal servizio animazione, e tutto si svolto in una casa addobbata a festa con i lavori che nei mesi precedenti erano stati preparati insieme dagli ospiti. L’aspetto più bello di tutta questa presenza di gruppi, corali e complessi è che molti vengono ormai costantemente da diversi anni, segno che si è creato un vero e proprio legame. E’ la forza dei legami che rende più leggero il peso di una solitudine che in molte situazioni di vita è inesorabilmente presente. Allora diventa facile lasciarsi trasportare dal clima di festa che si respira e gustare di più la bellezza del tempo di Natale. 15 IN BREVE MONTERADO Grande successo del Gruppo Corale Strumentale, diretto da Angela Tommasetti, sabato 30 dicembre, dalle ore 21 in poi, per il Concerto natalizio che ha visto un pubblico stipato in ogni angolo della chiesa. Per la precisione storica: è stata la decima edizione concertistica del Gruppo che – prima corale – ora si è completato con il Gruppo strumentale. Il coro era formato da: Valentina Ambrogiani, Sofia Bacchiocchi, Ylenia Baldetti, Alessia Bellucci Aurora Casagrande, Daniele Casagrande, Federica Casagrande Paoloni, Riccardo Ciofi, Mattia Gemignani, Rebecca Gemignani, Niccolò Guidarelli, Edoardo Guidi, Giovanni Mancini, Francesco Marini, Noemi Montanari, Diego Paolini, Lorenzo Paolini, Alex Pompili, Tamara Roma, Serena Allegrezza, Lorenzo Antonelli, Nancy Casagrande, Angelica Casagrande Paoloni, Sara Casagrande Paoloni, Cecilia Guidarelli, Alessandra Mancini, Lucia Marinelli, Jessica Morganti, Alessandro Nicoletti, Mirco Pacenti, Serena Rossini, Stefania Angelucci, Michela Casagrande Paoloni, Matteo Cavalletti, Marika Discepoli, Laura Francesconi, Maria Grazia Matteucci, Valeria Montanari, Letizia Petrolati, Emanuela Spadoni, Claudia Tommasetti. I musicisti, diretti da Cristian Malerba, erano: Marina Carboni e Cristian Malerba alle tastiere, Giacomo Antonelli e Vanni Nicoletti alle chitarre, Federico Ciofi al basso, Lucia Malerba al clarino e al sax, Laura Fabbri al flauto, Claudio Procaccini e Lamberto Muscellini alle percussioni. I brani eseguiti sono stati ben trenta! AUGURI A GISELDA E ATTILIO Attilio Giacometti e Giselda Bartoli hanno celebrato il 50° di Matrimonio nella Chiesa del Monastero delle Clarisse di Serra de’Conti il 6 gennaio scorso, alle 11. Ha celebrato la S.Messa Padre Fermino Giacometti, fratello di Attilio.I figli Patrizio, Giacinto e Domenico, le nuore, i nipoti, parenti ed amici presenti alla cerimonia augurano loro gioia, pace e felicità. CONCERTO DELLA CORALE CALICANTO Ha riscosso un notevole successo di pubblico e di consensi all’Auditorium S.Rocco strapieno, l’esibizione dell’Accademia Corale Calicanto, un ideale viaggio musicale attraverso i secoli riferito a brani di noti autori da M.Praetorius, a F.Schubert sino al contemporaneo M° Roberto Beccaceci di Ancona (presente in sala) oltre a coinvolgenti spirituals. Il ricco repertorio corale, molto apprezzato con prolungati applausi per l’originalità interpretativa ed i particolari effetti di gradevole coralità, è stato eseguito dal giovane promettente organista Enrico Lombardi di Senigallia, con la magistrale direzione del M° Stefania Imperiale, che vanta esperienze in precedenti analoghi Concerti nonchè di collaborazione con la Corale della Parrocchia del Portone. Alberto Bruschi IN RICORDO DI DANIELE Domenica 7 gennaio, nella chiesa parrocchiale di san Francesco in Corinaldo, è stata celebrata una Messa in suffragio di Daniele Tranquilli in occasione dell’ottavo anniversario della sua morte. I genitori, i nonni, i parenti e gli amici ne mantengono vivo il ricordo attingendo al suo indimenticabile esempio di giovane forte e coerente nella fede. COMPLIMENTI A SUSANNA E ROBERTO Susanna e Roberto Mancini, figli del nostro fedele abbonato Delio, si sono entrambi laureati con 110 e lode. Susanna, il 14 dicembre 2006, in “Chimica farmaceutica” all’Università di Bologna, mentre Roberto “Interpretetraduttore”, pochi mesi fa, a Forlì. I genitori, i parenti e tutti gli amici, a cui si unisce anche la redazione di Voce Misena, esprimono auguri vivissimi. Settimanale della Diocesi di Senigallia P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071 64578 - Fax 071 7914132 Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti. Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. 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AUGURI come abbonarsi a Voce Misena Conto corrente postale n. 10514602 intestato a La Voce Misena Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia abbonamenti 2007 * ordinario: 35 euro * sostenitore: 50 euro * amico: 100 euro in redazione lunedì - sabato: 9.30 - 11.30 mercoledì: 9.30 - 16.30 presso la Libreria Mastai Senigallia on-line, sul sito www.vocemisena.it