RISERVE SULLA
COSTA COSTA TIRRENICA
La costa della provincia di Roma si estende per oltre
100 chilometri da Civitavecchia a Nettuno in cui si
susseguono numerosi centri balneari. Si consigliano
di seguito due itinerari in cui la ricchezza del patrimonio
naturale si fonde con l’offerta di strutture turistiche
attrezzate.
Partendo dal Litorale nord si incontra la Riserva
Naturale di Macchiatonda che si estende tra Santa
Marinella e Santa Severa. E’ una zona costiera
umida, importante punto di sosta per la fauna
migratoria, con un bosco di allori e di olmi. E’ visitabile,
su richiesta, da maggio a ottobre.
Superato il cancello e percorrendo una strada sterrata
carrabile, si giunge al parcheggio.
11
Il fondo stradale del parcheggio, in terra erbosa, è
abbastanza compatto.
In questo punto, dove si trovano anche tavoli e panche
ombreggiati, incomincia un sentiero, che gira attorno
al laureto e costeggia poi gli stagni costieri. Il percorso
è lungo circa 2 km. In prossimità delle zone umide
sono presenti dei capanni di avvistamento in legno.
Il sentiero ha un andamento pianeggiante; il fondo,
in terra erbosa, è prevalentemente compatto, con
pochi tratti accidentati. Sono presenti ponticelli e
attraversamenti in legno. Il percorso è delimitato da
una corda­guida, sorretta da paletti in legno; sono
presenti pannelli informativi in braille ed alcune
mappe tattili. Il percorso del sentiero “natura” ha inizio dietro la
casetta di legno vicina al parcheggio. Il primo tratto
gira attorno al piccolo bosco di alloro e olmo, la
macchia circolare che ha dato il nome alla riserva,
Borgo di S. Severa
residuo di una antica foresta che, fino a circa due
secoli fa, ricopriva l’intero territorio tra S. Marinella
e Fregene. Le opere di bonifica hanno via via smantellato
questo ambiente, per far posto agli insediamenti
umani e all’agricoltura.
Si sta attualmente cercando di ampliarne l’estensione,
reintroducendo alcune specie arboree tipiche delle
antiche foreste scomparse (farnia, leccio, frassino,
corbezzolo, olmo).
Tartaruga terrestre
Questa prima parte dell’itinerario termina alla
“piscina”, una piccola depressione circolare trasformata
in uno stagno perenne. Lasciata la piscina si attraversa
la parte orientale della zona di ripopolamento arboreo,
giungendo, dopo aver attraversato due ponticelli, al
recinto delle tartarughe terrestri. Ci si dirige poi
verso una serie di bacini artificiali realizzati tra
il 1986 e il 1995 per ricostruire l’ambiente originale,
quasi completamente estinto, a causa dell’avanzamento
del mare, degli stagni costieri: qui sono presenti i
capanni di avvistamento da cui è possibile osservare
gli uccelli migratori: aironi, anatre, limicoli, oche
selvatiche, che vi sostano durante il passo primaverile
e autunnale.
I capanni sono collegati al sentiero da passerelle
in legno, pianeggianti ed accessibili, con feritoie per
l’avvistamento disposte a varie altezze.
Superati i bacini, si prosegue in un’area aperta di
prato; da qui il sentiero si avvicina progressivamente
al mare. Sono visibili due bunker della seconda guerra
mondiale, prima sommersi dalle acque, che testimoniano
l’arretramento della linea di costa. Fino a 200 metri
dalla linea di costa, e per tutta la sua lunghezza, si
estende un’oasi marina protetta.
L’ultimo tratto del percorso, caratterizzato da una
strada poderale che attraversa una zona acquitrinosa
ricca di giunchi, conduce all’idrovora. Qui è presente
una torre di avvistamento dalla quale si può avere
uno sguardo d’insieme sulla zona dei bacini. La strada
che conduce agli osservatori è fiancheggiata da una
Riserve sulla costa tirrenica
lunga siepe di essenze mediterranee, che segna il
confine con la zona B della riserva, in cui è racchiuso
il terreno agricolo.
Il Borgo di S. Severa e l’Area Archeologica di
Pyrgi sono tra le più importanti località di interesse
storico e archeologico del litorale tirrenico.
Tra l’XI e il X sec. a.C. (periodo tra l’Età del Bronzo
e l’Età del Ferro) si svilupparono i grandi centri
protourbani della civiltà etrusca, come le vicine
Tarquinia e Caere (Cerveteri).
Pyrgi diventò, intorno al VII sec. a.C., grazie alle
favorevoli condizioni ambientali, un importante
scalo marittimo, uno dei tre porti di Caere, a questa
collegato da una strada monumentale.
Nel 250 a.C. i principali centri costieri dell’Etruria
meridionale diventarono luoghi di difesa dagli
attacchi provenienti dal mare; Pyrgi diventò una
città fortificata, circondata da mura poligonali,
ancora esistenti e visibili in numerosi tratti. In epoca
tardo antica diventò una grande villa di proprietà
imperiale.
Nel XII sec. d.C. fu costruita una torre di avvistamento,
detta Torre Saracena, una delle numerose torri
d i d i f e s a d a g l i a t t a c c h i d e i S a r a c e n i c h e
contraddistinguono la costa. La torre fu successivamente
inglobata nel castello. Alle spalle del torrione si
estendeva, protetto dalle antiche mura poligonali, il
borgo agricolo detto Civitas Sanctae Severae (in
onore della martire cristiana).
Nel 1482 tutto il territorio annesso al castello di
Santa Severa, fu acquisito dallo Stato Pontificio.
All’interno del Borgo si possono oggi visitare il
Centro visite della Riserva Naturale di
Macchiatonda, il Museo Civico e numerose botteghe
artigiane. Il parcheggio, pianeggiante e con fondo in terra
compatta è a circa cento metri dalle mura del borgo.
E’ possibile parcheggiare anche nell’area antistante le
mura, dove sono presenti due posti riservati ad auto
13
Castello di S. Severa
munite di speciale contrassegno. L’ingresso del Borgo
è accessibile. Le strade interne, in pietra e laterizio,
sono generalmente pianeggianti, con parti sconnesse
e lievi pendenze.
Sulla sinistra dell’ingresso vi è una corte da cui si
accede al centro visite della Riserva di
Macchiatonda; qui è possibile reperire materiale
informativo sulla Riserva e sulle visite guidate e visitare
un piccolo museo naturalistico. Riserva Naturale
di Macchiatonda
L’ingresso del centro visite ha un gradino, la sala
interna non presenta ostacoli alla mobilità. I servizi
igienici hanno spazi ristretti.
Il Museo Civico, che contiene una esposizione
permanente sulla storia di Pyrgi, è oggi ospitato in
una piccola sala e sarà presto trasferito in un altro
edificio del Borgo, attualmente in corso di restauro,
in cui confluiranno anche i reperti degli scavi
archeologici dell’antica Pyrgi oggi esposti al museo
di Villa Giulia a Roma.
L’attuale ingresso al Museo Civico presenta un
gradino.
Dall’area del parcheggio si accede all’Antiquarium,
dove è raccolta un’esposizione dei reperti rinvenuti
negli scavi della città di Pirgy. L’ingresso all’Antiquarium presenta un piccolo
gradino.
A sud del litorale romano, quasi al confine con la
provincia di Latina, si può visitare il centro balneare
di Anzio. La città fu assai fiorente in età imperiale
come luogo prescelto per la villeggiatura; a testimonianza
di ciò restano ancora gli imponenti ruderi della villa
di Nerone e di altre costruzioni della stessa epoca. La passeggiata sul lungomare di Anzio può partire
da via Furia Anziate, vicino il faro, dove sono ubicati
dei parcheggi. La piazzola, che sorge su una piccola
Riserve sulla costa tirrenica
penisola naturale, è una spettacolare terrazza con
fondo lastricato e panche in legno. Da qui si può
percorrere il panoramico lungomare Riviera
Vittorio Mallozzi, la cui prima parte è caratterizzata
da giardini con piante esotiche e panche in pietra.
Il percorso è in sampietrini un pò sconnessi e
presenta lievi pendenze.
Si può continuare la passeggiata sul lungomare della
Riviera di Ponente accompagnati dallo spettacolo
dell’infrangersi delle onde contro le scogliere e delle
manovre di ormeggio delle imbarcazioni, il tutto
colorito dal riflesso del mare. La via è dotata di marciapiedi larghi corredati da
rampe dotate di passamano. Il tragitto comprende
numerose panche. Lungo il percorso vi sono parcheggi
riservati ad auto munite di speciale contrassegno. Sul
lungomare sono presenti alcuni stabilimenti balneari
accessibili.
15
Continuando si giunge nel piazzale Sant’Antonio
dove inizia il porto di Anzio, la cui origine risale
all'epoca Volsca, che con le sue attività costituisce
una delle maggiori risorse economiche della cittadina.
Nella piazza sono presenti dei parcheggi riservati,
il fondo stradale è in parte asfaltato, in parte
pavimentato con sampietrini ben connessi, le vie
sono ampie e i marciapiedi a livello, dotati di sedute.
Proseguendo, si imbocca Corso del Popolo che
conduce nella caratteristica piazza Pia su cui si affaccia
la chiesa neoclassica di SS Pio e Antonio risalente al
XIX secolo. Si tratta di un complesso architettonico
di particolare interesse religioso ed artistico e
rappresenta da sempre il fulcro della cristianità
anziate. La piazza è corredata di una fontana marmorea
e panche in pietra. Tutto il percorso è un susseguirsi di invitanti ristoranti
in cui gustare il pesce appena pescato, pizzerie,
Anzio
Chiesa SS. Pio e Antonio
gelaterie, bar con tavoli all’aperto il cui ingresso è,
nella maggior parte dei casi, privo di ostacoli alla
mobilità.
La piazza è pavimentata con sampietrini ben
connessi. Parcheggi riservati sono ubicati nella vicina
piazza del Municipio.
A poca distanza dalla zona balneare di Anzio, sempre
sul lungomare, si può ammirare il Parco
Archeologico della Villa Imperiale, la quale ospitò
tutti gli imperatori da Augusto ai Severi.
Anzio scavi E’ possibile lasciare l’auto all’esterno, sulla via
Fanciulla di Anzio.
Il primo nucleo della costruzione risale all'età repubblicana
(II sec. a.C.) con successivi ampliamenti ed arricchimenti
nelle successive età augustea, giulio­claudia, adrianea
e severiana. L’area archeologica comprende il porto,
fatto costruire dall'imperatore Nerone, di cui restano
visibili i due moli, l'area dei magazzini portuali e la
Villa imperiale che si estende su un fronte di 800
metri a picco sul mare. Si possono vedere, inoltre, i
resti di murature d'ambiente, di pavimentazioni a
mosaico, dell'impianto di riscaldamento del
Calidarium delle annesse terme ed un criptoportico
conosciuto come "Biblioteca di Domiziano". L’interno presenta fondo in ghiaia e diversi gradini. E’
possibile apprezzare l’area archeologica dall’esterno
della recinzione, percorrendo il largo marciapiede
dotato di rampette dalla morbida pendenza e di
panche.
Spostandosi verso il centro di Anzio si può visitare
Villa Adele, una costruzione con nucleo seicentesco,
ampliata poi tra il ‘700 ed i primi anni del ’900 dai
successivi proprietari. Attualmente la villa e l’annesso
giardino sono di proprietà comunale. Essa ospita gli
Uffici Comunali, il Museo dello Sbarco, il Museo
Archeologico, la Biblioteca Comunale e la
Mediateca Comunale per bambini. La struttura
Riserve sulla costa tirrenica
inoltre è stata adeguata a Centro Culturale
polifunzionale per esposizioni permanenti e polivalenti,
mostre, proiezioni, seminari e convegni.
I parcheggi sono ubicati ai lati della strada, in
casi eccezionali è possibile lasciare l’auto all’interno
della recinzione. L’ingresso ed i percorsi interni
non presentano ostacoli alla mobilità. I servizi
igienici accessibili e attrezzati di sostegni, ubicati
al secondo piano e raggiungibili con uno spazioso
ascensore, sono utilizzabili richiedendo le chiavi
all’ingresso. Villa Adele ospita il famoso Museo dello sbarco,
inaugurato in occasione del 50° anniversario dello
sbarco di Anzio, il 22 gennaio 1994. Realizzato su iniziativa dei soci del "Centro di ricerca
e documentazione dello sbarco e della battaglia di
Anzio", il museo è diviso in quattro sezioni:
Americana, Inglese, Tedesca ed Italiana. Nelle vetrine
e nelle bacheche sono esposte uniformi, armi,
decorazioni, documenti, piani di battaglia, foto di
veterani, oggetti d'uso quotidiano. Nel museo si trovano
anche bandiere, raccolte di stampe d’epoca,
motoveicoli; la collezione va sempre più ampliandosi
grazie alle donazioni di altri musei e delle associazioni
di veterani dei paesi belligeranti.
La sala espositiva non presenta ostacoli alla
mobilità.
Il museo dello sbarco condivide il pianterreno di
Villa Adele con il Museo Civico Archeologico che
illustra la nascita e lo sviluppo dell’antica Antium,
con approfondimenti relativi alle ville, al porto, alla
marineria della città in età antica. Il materiale esposto
proviene sia da recuperi subacquei che da recenti
scavi archeologici. Il percorso è accompagnato da pannelli informativi,
dove sono riportati passi di autori antichi e sintesi su
gli eventi più significativi della storia della città.
17
Anzio
Museo Civico
Archeologico
Le sale espositive sono collegate da rampe dalla lieve
pendenza.
Da Anzio, percorrendo la via Ardeatina, si può fare
una piacevole escursione nella Riserva Naturale di
Tor Caldara.
Si tratta di un’area di 44 ettari, situata tra Anzio e
Lido di Lavinio istituita nel 1988 dalla Regione Lazio
ed inserita nel sistema Area Oasi del W.W.F.. Presso
il Centro Visite, ubicato all’ingresso della riserva, è
possibile reperire brochure ed opuscoli informativi.
Anzio
Tor Caldara
Si può lasciare l’auto all’ingresso della riserva dove
sono ubicati dei parcheggi riservati ai visitatori. Il
Centro Visite presenta all’ingresso una rampa dalla
discreta pendenza, i servizi igienici sono accessibili ed
attrezzati di sostegni.
La riserva è un esempio di foresta mediterranea a
prevalenza di sempreverdi: lecci, che ne costituiscono
il 70%, sugheri, erica arborea, corbezzolo; nelle zone
più umide crescono ontani, pioppi, tremuli, farnie.
L’area è particolarmente ricca di fauna, costituita da
nove specie di rettili, cinque specie di anfibi, circa
cinquanta specie di uccelli, numerose specie di
mammiferi e diversi esemplari di tartarughe.
Tra i sentieri che attraversano l’oasi naturale ve ne
sono alcuni fruibili da persone con ridotta mobilità.
Il primo si sviluppa dall’ingresso della riserva fino
alla Torre cinquecentesca a strapiombo sul mare. La
lunghezza complessiva, andata e ritorno è di circa
1600 mt.
Il fondo stradale, costituito prevalentemente da
terra battuta, presenta alcuni brevi tratti in
ghiaia mista ad acciottolato ed è, in alcuni punti,
lievemente sconnesso.
Lungo il tragitto si incontrano le stalle degli asini e
dei cinghiali. Proseguendo si può ammirare la fitta
lecceta ricca di elementi della macchia mediterranea
con bellissime composizioni intricate di rampicanti:
Riserve sulla costa tirrenica
lonicera, smilace, vitalba. Da un balcone naturale a
metà strada si può ammirare lo scorcio sulle sorgenti
termali immerse nella foresta, generate dalla risalita
dei gas vulcanici dalle radici periferiche del vulcano
laziale. Più avanti si può osservare un particolare
gruppo di sughere piegate dall’azione dei venti.
Alla fine del percorso si apre una radura dove è frequente
trovare gli asini della riserva al pascolo. Al centro si
erge la cinquecentesca Torre di avvistamento, edificata
per scopi difensivi. Dopo una sosta nella piazzola, da
cui si gode di un’incantevole vista panoramica sul
mare, si può tornare indietro al punto di partenza.
Da qui si può visitare l’area didattica dove sono ubicati
l’Orto Botanico, la Serra, il Vivaio ed il Giardino
delle Felci. La lunghezza del percorso è, tra andata e
ritorno, di circa 300 mt. Il percorso è leggermente sconnesso in alcuni punti. Il
fondo stradale è in terra battuta.
19
La riserva è attraversata da altri percorsi che collegano
i diversi ambienti naturalistici che presentano
ostacoli alla mobilità quali scalini, strettoie e
sconnessioni.
A pochi chilometri da Anzio sorge Nettuno, una
simpatica ed accogliente cittadina marittima.
Per goderne appieno l’atmosfera familiare si consiglia
di percorrere le vie del nucleo urbano partendo da
piazza Mancini adornata dalla famosa Fontana del
Dio Nettuno.
Si può lasciare l’auto, munita di speciale contrassegno, in
piazza Mancini. I marciapiedi sono larghi e dotati di
rampette d’accesso dalla discreta pendenza.
Da qui si può imboccare via Vittorio Veneto, strada
elegante, ricca di negozi per gli appassionati di shopping
e di prodotti tipici, e di invitanti pizzerie, bar e gelaterie
con ingressi privi di ostacoli alla mobilità e con tavoli
all’aperto, fino a giungere nella graziosa piazza alberata
Nettuno
Fontana del Dio Nettuno
di Vittorio Veneto, corredata di panche in pietra.
Via Vittorio Veneto ha fondo stradale lastricato ed è
zona a traffico limitato.
Tornando indietro in piazza Mancini si può percorrere
il centralissimo viale Giacomo Matteotti che costeggia
l’antico muro di cinta del borgo medioevale.
Viale G. Matteotti è dotato di larghi marciapiedi con
rampe. Il borgo medioevale ha fondo stradale in
sampietrini ed è accessibile da viale Matteotti.
Nettuno
panorama
Proseguendo sul viale si incontra il caratteristico
Municipio con torre ed orologio. Di fronte si può
ammirare il rinomato porto turistico di Nettuno.
Tutto il viale è un susseguirsi di golosi chioschetti
con tavoli all’aperto che vendono ogni sorta di leccornia.
A seguire, si giunge al famoso ed imponente
Santuario ­ Basilica di Nostra Signora Delle
Grazie e di Santa Maria Goretti. Esso sorge dove
un tempo era ubicata la chiesina dell'Annunziata,
edificata nel 1914 per volontà dei Padri Passionisti.
La tradizione narra che la statua della Madonna sia
giunta in questo luogo nel 1532 dopo varie peripezie.
Dal Santuario si può continuare a percorrere il
lungomare, oppure tornare al punto di partenza.
Nel piazzale antistante il Santuario sono ubicati
dei parcheggi riservati. Il Santuario è visitabile
percorrendo una lunga rampa dalla discreta
pendenza.
Riserve sulla costa tirrenica
Scarica

mare e monti - Presidio del Lazio