COMUNE DI CASTIGLIONE DELLA PESCAIA Provincia di Grosseto Rassegna Stampa Giovedì 30 settembre 2010 Sì trasversale in Regione: avanzo di 68.000 euro Via libera ai conti del Parco GROSSETO - Via libera, da parte del consiglio regionale della Toscana, al conto consuntivo del Parco della Maremma. "Il conto consuntivo lo approviamo ai sensi della legge sul Parco e stiamo parlando di un avanzo di amministrazione pari a 68.000 e 234 euro su un totale di 2 milioni e 360 mila, di cui 1 milione e 400 mila erogati dalla Regione Toscana". Lo ha detto Vincenzo Ceccarelli (Pd), presidente della commissione Territorio e Ambiente, invitando i colleghi a leggere con attenzione la relazione al conto consuntivo 2009 dell'Ente Parco. Nel corso del dibattito nell'aula del consiglio regionale hanno annunciato il voto contrario i consiglieri Giuseppe Del Carlo (Udc), Gianluca Lazzeri (Lega Nord), Marco Carraresi (Udc) e Antonio Gambetta Vianna (Lega Nord). I consiglieri dell'Udc "senza mettere in dubbio la regolarità dei conti ma andando oltre nella valutazione" e i consiglieri della Lega Nord "perché contro i Parchi". Alessandro Antichi (Pdl), annunciando il voto favorevole, ha invece parlato di un "conto corretto che si inserisce in una buona amministrazione dell'ente"; sulla stessa lunghezza d'onda anche Marta Gazzarri (Idv), che ha dichiarato di apprezzare la diminuzione delle spese relative al personale. L'aula si è quindi espressa a maggioranza. Intanto ieri il presidente del Parco, Giampiero Sammuri (che è anche presidente di Federparchi) commentando quanto accaduto alle Cinque terre, ha fatto il punto sulla realtà della Maremma. "A una rigorosa tutela ambientale - sottolinea - si è unito lo sviluppo sostenibile e gli esempi sono tanti e vanno dalla Sicilia alle Dolomiti alla Valle d'Aosta". Un esempio su tutti: "Il parco della Maremma oggi ha più di 100 attività agrituristiche. Solo dieci anni fa non ne possedeva neanche un terzo". Alla natura per i parchi si sono poi aggiunte anche le offerte del territorio con i prodotti tipici. E i numeri parlano da soli. IL TIRRENO Il poker cala l’asso: no al Marraccini Tutti i candidati contro il progetto di una moschea all’ex cinema Ma il portavoce ufficiale della comunità precisa che la trattativa d’acquisto sta andando avanti GROSSETO. Quattro candidati, ma un programma unico: no alla moschea all’ex Marraccini. Tra i motivi della destituzione del presidente e del rinnovamento invocato dalla comunità musulmana grossetana c’è la questione che per mesi ha tenuto sotto assedio gli animi in città. La paventata creazione di una moschea nei locali dell’ex cinema di via Mazzini. A febbraio il Pdl annuncia che il presidente Rhallab ha presentato un’offerta di acquisto dell’ex cinema per farci una moschea. La città si spacca. Chi grida allo scandalo per la vicinanza con il duomo, tanto più che poco tempo prima il vescovo aveva pensato all’ex cinema come sede del Museo di Arte Sacra. Chi (Pdl) raccoglie firme contro i musulmani, e chi (Lega Nord) propone un referendum. Il sindaco frena perché il luogo non è destinato al culto. Ma, per prudenza, le associazioni di categoria propongono di costruirci un tempio sì, ma dello shopping. A quel punto, si dice il Comune, tempio per tempio meglio investire in cultura e arriva la proposta di farne un contenitore di eventi. Con quali soldi? Quelli della Banca di Credito Cooperativo che a sua volta vuole comprare. Ma qui, il colpo di scena: c’è una controversia legale sulla legittima proprietà del bene e il Monte dei Paschi impone l’alt. Il Marraccini non si può vendere né ai musulmani né a nessun’altro. Il polverone si abbassa, le grida si quietano. E sulle ceneri della polemica spuntano a poco a poco i musulmani. Che riescono finalmente a dire la loro ed è un fulmine a ciel sereno. L’idea di fare la moschea al Marraccini a loro non è mai piaciuta. «Non vogliamo andare contro l’opinione pubblica - spiegano oggi i candidati - e tantomeno privare i grossetani di un luogo loro caro. E poi, se per comprare e sistemare il Marraccini servono tre milioni di euro, con 200mila ci compriamo un capannone che ha pure i parcheggi. E questo lo pensavamo anche all’inizio dell’anno». Voci di dissenso si erano levate in qualche occasione, ad esempio dalla comunità turca. Gli albanesi, dal canto loro, hanno già allestito una moschea in affitto in via Genova. Oggi, però, la spaccatura nella comunità musulmana è insanabile e dimostra che quella della moschea in via Mazzini è stata una scelta portata avanti non dall’intera base, ma solo dal presidente Rhallab, l’unico, tra l’altro, accreditato come portavoce ufficiale della comunità presso le istituzioni locali. Che oggi conferma la sua scelta: «Le cose al Marraccini stanno andando avanti e faremo sapere tutto quando avremo le carte». (f.f.). il Giornale della Toscana Rossi, ecco la manovra: tagli anche a sanità ed edilizia I CONTI DELLA REGIONE: BLOCCO DELLE ASSUNZIONI NELLE ASL Nero su bianco ecco i risparmi della Regione. Sono contenuti nel documento preliminare al bilancio 2011 approvato in giunta lo scorso lunedì. Trenta pagine, dove, per rispondere alle richieste del governo, si prevedono risparmi per circa 84 milioni (tra cui un taglio di 20 milioni sull'edilizia residenziale pubblica), un recupero di circa 230 milioni sui trasferimenti agli enti locali, il blocco delle assunzioni del personale amministrativo delle Asl. E in futuro si ipotizza anche la revisione dei criteri di accesso alle prestazioni sociali. Regione, ecco la manovra della giunta Rossi FIRENZE Nero su bianco ecco i risparmi della Regione. Sono contenuti nel documento preliminare al bilancio 2011 approvato in giunta lo scorso lunedì. Trenta pagine, dove, per rispondere alle richieste del governo, si prevedono risparmi per circa 84 milioni (tra cui un taglio di 20 milioni sull'edilizia residenziale pubblica), un recupero di circa 230 milioni sui trasferimenti agli enti locali e, tra le altre, si ipotizza in futuro la revisione dei criteri di accesso alle prestazioni sociali. Partiamo dalle cifre. Sono oltre 57 milioni i risparmi attesi dalla giunta regionale sulle spese di funzionamento della macchina. Di questi 11.840.000 euro arriveranno dalla riduzione della spesa così come previsto dal governo. Il taglio più consistente è quello legato alla "comunicazione e convegnistica" (3.342.000 curo). Altri 2.087.000 euro arriveranno dai risparmi su "consulenze e ricerche" e a questi si aggiungono i 561.000 euro della "formazione" e i 650.000 euro per le missioni. Per quanto riguarda il personale si prevede di recuperare 200 mila euro sui dirigenti, un milione sia sul "piano occupazionale" sia sul "tempo determinato" e tre milioni sul "tempo indeterminato". Si trovano altri 45.887.000 che arrivano dal taglio delle Apt (8.940.000 euro), dalla riduzione delle spese di enti, agenzie dipendenti e fondazioni regionali (8.859.000 euro) e inoltre: 5 milioni dalla riduzione del 10% dei costi funzionamento che passeranno agli enti locali, 4,5 milioni di risparmi legati al Consiglio regionale (in parte dovuti alla riduzione dei consiglieri), 2.938.000 euro sull'acquisto di beni e servizi. E ancora: 690mila euro dal taglio dei "costi della politica" (riguarda la trasformazione in gettoni di presenza delle indennità dei membri dei vari enti regionali), 260 mila euro per i tagli ai canoni di locazione (su una spesa nel 2010 di 4.750.000 euro). Infine la Regione prevede 15 milioni di euro di oneri finanziari del debito. A 57milioni vanno aggiunti altri 25.949.000 che la giunta troverà attraverso una revisione dei programmi regionali: 20 milioni arriveranno dall'edilizia residenziale, 2 milioni dalla cooperazione internazionale, 1,2 dalla caccia, 1.519.000 dalla cultura, 1.230.000 dal sociale. Nel complesso dunque i risparmi previsti ammontano a 83 milioni e 676 mila euro. Ma secondo i conti della Regione mancherebbero ancora circa 236 milioni chepotrebbero essere recuperati dal taglio dei trasferimenti agli enti locali. Ipotizzabile dunque un effetto domino sul fronte di tariffe e tagli ai servizi. Entriamo nello specifico di alcune voci di risparmio degli enti. Si prevede la soppressione dei Cda di Ars e Irpet e la loro sostituzione con un comitato di indirizzo e controllo con gettone di presenza di 30 euro a seduta. Medesimo adeguamento coinvolgerà anche Ardsu, Enti Parco e Lamma. Saranno poi omologati numero (tre) e compenso dei collegi sindacali (massimo 3% dell'indennità del governatore per il presidente e del 2% per gli altri membri). Si punta poi sul potenziamento della centralizzazione degli acquisti presso la Regione e la massima riduzione delle sedi in locazione (che oggi costano intorno ai 5,7 milioni). Negli indirizzi della Regione si trovano inoltre la riduzione del 5% della spesa per il personale, il 50% delle spese per la formazione del personale e 1'80% delle spese di rappresentanza. Per quanto riguarda le fondazioni (ed esclusione Scuola di musica di Fiesole di quella di Polizia locale e della í onasterio) il contributo per le spese di funzionamento arriverà in base al programma di attività. Anche in questo campo arriverà il gettone di 30 euro o la riduzione del 10% del compenso. La giunta ha confermato inoltre la soppresione delle 14 Apt con ilpassaggio dell'accoglienza alle Province e della promozione ad Apet con una cabina di regia sul turismo composta dal l'assessore regionale e da quelli provinciali. Ribadita anche la soppressione dell'Arsia dal prossimo primo gennaio mentre all'Ente parso di San Rossore saranno attribuite le funzioni del settore "Incremento ippico" della Regione. Un capitolo a parte merita la sanità. La Regione punta a chiudere in pari i bilanci sia nel 2010 e nel 2011 ma non sarà risparmiata dai tagli: «La Giunta ritiene opportuno impegnare anche le Aziende Sanitarie al rispetto del blocco assunzione personale amministrativo, ovvero alla riassunzione di un numero pari a 2 su 10 cessati, alla riduzione del 10% delle spese generali di funzionamento degli Enti, nonché alla presentazione di un piano occupazionale per la garanzia delle assunzioni necessarie a mantenere i livelli essenziali di assistenza», si legge nel documento. Non saranno toccate invece le risorse destinate alla formazione. Fin qui i risparmi. La Regione punta però a far cassa anche rafforzando la lotta all'evasione (nel 2009 ha portato 110 milioni di euro) attraverso la creazione di un'apposita infrastruttura regionale e rafforzando la collaborazione con gli enti locali. Tra le novità anche un servizio di sms e mail per avvertire che il bollo auto è in scadenza. Su Irap e Irpef invece si lascia aperta la porta a un ritocco ma solo dopo che arriverà il decreto legislativo sul federalismo regionale. Oltre alle cifre vengono alla luce anche i progetti della Regione, a partire da una legge che dia poteri speciali al presidente Rossi in fatto di opere strategiche, così da "aggirare" limiti imposti dal patto si stabilità. Indirizzi per il futuro che riguardano da vicino anche l'attesa riforma dei servizi pubblici. Per il trasporto nel 2011 si prevede una razionalizzazione attraverso una maggiore integrazione con i servizi ferroviari. Per il futuro l'idea è quella di un'unica azienda di trasporto per la Toscana. Per quanto riguarda servizio idrico e rifiuti si prevede di passare da 9 a 4 Ato. L'obiettivo è quello di altrettante aziende: una sola società di gestione per l'acqua e tre per i rifiuti. Il primo passaggio formale sarà la nomina dei commissari liquidatori. Per il servizio idrico «il commissario scrive la giunta -, in attesa della riforma organica, procederà ad affidare il servizio di gestione nell'attuale Ato 1 per adeguare gli attuali affidamenti non a norma». Per quanto riguarda i rifiuti il commissario «avrà il compito di procedere all'affidamento del servizio nei tre ambiti (...). In particolare dovrà iniziare le procedure di gara negli attuali Ato Centro ed Ato Costa (da due anni inadempienti rispetto agli obblighi della legge regionale) e completare le procedure già avviate nell'Ato Sud». Si prevede che l'accorpamento porterà un risparmio di 2 milioni di curo (sui 9,5 di costi attuali). Da segnalare infine anche l'ipotesi di «revisione dei criteri d'accesso allo stato sociale» per cui in futuro si potrebbe assistere a una restrizione delle prestazioni con conseguenti risparmi. [AM] IL TIRRENO Bocciata la mozione sui rimborsi L’aveva presentata la Lega: «Allevatori becchi e bastonati» Chiedeva di snellire i tempi per i rimborsi con importi pari ai prezzi che sono imposti dal mercato AMIATA. Mentre gli allevatori chiedono il via libera a sparare ai lupi, o ai cani inselvatichiti, in consiglio regionale la maggioranza ha bocciato una mozione sul tema, presentata dalla Lega Nord. Mozione che chiedeva alla Giunta regionale uno snellimento delle procedure di rimborso, con importi rispondenti ai prezzi di mercato ed ai costi effettivamente sostenuti. Tra le richieste anche quella di ampliare la copertura assicurativa allo smaltimento dei capi e consentire alle aziende allevatrici di assicurare solo i capi al pascolo. Una bocciatura che ha fatto infuriare Antonio Gambetta Vianna, consigliere regionale della Lega Nord, che aveva firmato la mozione stessa. «La sinistra - scrive - ha condannato a morte le greggi e gli allevatori. Ringraziamo chi in consiglio regionale si è astenuto dal voto sulla mozione sulla legge regionale 26/05 “Tutela del patrimonio zootecnico soggetto a predazione””, non facendola approvare. Una mozione che avrebbe permesso agli allevatori di accedere ai contributi per coprire la perdita delle proprie greggi sbranate dai predatori». «Mentre la Lega e il Pdl hanno votato a favore di questa mozione per tutelare gli allevatori e il loro bestiame - prosegue il leader del Carroccio in Palazzo Panciatichi -, tutta la sinistra, Pd, Idv e Fds, ha espresso un non voto ideologico soltanto perché la mozione era stata presentata dalla Lega. Così non si fanno gli interessi dei cittadini, bensì quelli di partito». «Noi stiamo dalla parte degli allevatori e delle loro greggi, mentre la sinistra ha dimostrato di stare dalla parte dei lupi e degli altri predatori. Gli allevatori, grazie alla scelta della sinistra, dovranno ancora sorbirsi l’uccisione delle proprie greggi perché non ci sarà una sufficiente prevenzione e, soprattutto, continueranno a essere“becchi e bastonati”. Oltre a perdere il proprio bestiame, dovranno sorbirsi i costi di smaltimento delle carcasse. È naturale che, alla fine gli allevatori abbandonino le carcasse creando un serio danno all’ambiente». la Repubblica Quel partito alle corde e l´attesa di un segnale MASSIMO VANNI E ora il Pd? Da che parte pensa di ricominciare dopo le cento assemblee che lo schiacciano fino a farne un accessorio politico? Un mese fa ha scosso il Pd nazionale sbadigliando davanti al Nuovo Ulivo e chiedendo la rottamazione dei vertici. Adesso il sindaco Matteo Renzi inaugura un rapporto tra amministrazione e cittadini fuori da ogni mediazione politica e istituzionale. Non tutte le assemblee sono state un successo, nonostante la spettacolarità connaturata alla scelta della contemporaneità: in piazza San Marco o al Lotto zero la partecipazione non c´è stata. C´è stato però l´effetto generale: dopo il rigido inverno del decennio Domenici, l´amministrazione diretta dal sindaco Pd si riaffaccia alla città e migliaia di fiorentini riaprono il loro banco dei prestiti di fiducia. Una volta c´erano le sezioni del Pci a tenere i collegamenti, a spiegare le scelte di Palazzo Vecchio, a mediare, a incanalare il dissenso. Oggi il Pd ha lasciato il campo e Renzi adesso lo dissoda. Mentre il sindaco si posiziona sul macro come l´antiBersani di un Pd che non raccoglie neppure quando il Pdl sprofonda e getta nel micro ponti di collegamento diretto con la città, il Pd fiorentino che da oltre un anno non fa sentire la sua voce con una iniziativa pubblica, se ne sta in disparte a litigare sul nuovo segretario metropolitano. Il segretario regionale Andrea Manciulli è invece in tour istituzionale in Usa. Le cento assemblee, che Renzi progetta di trasformare in laboratori permanenti, by-passano, rendono inutile il partito come associazione che concorre alla vita politica. E per tutta risposta il responsabile enti locali Stefano Bruzzesi scrive una nota con il timbro solenne del Pd toscano: «Grazie all´amministrazione fiorentina per il successo dell´iniziativa». Il sigillo di un´abdicazione? Forse il Pd ha chiarito se è d´accordo con Renzi sullo sviluppo dell´aeroporto? O magari sulla Cittadella viola? Potrebbe farlo adesso. Se non sarà troppo tardi. Cutini presenta il gruppo consiliare "Futuro e libera per l'Italia" GROSSETO - Laura Cutini ufficializza la nascita del gruppo consiliare Futuro e Libertà in Provincia. Oggi alle 10 nella sala del Consiglio di palazzo Aldobrandeschi Cutini spiegherà le ragioni di questa scelta, che ormai prelude alla nascita di un nuovo soggetto politico autonomo dal Pdl. Ci sarà anche Riccardo Sarra, vice coordinatore regionale. Rivelazioni e attacchi dei due consiglieri del Pdl. "C'è una delibera introvabile": è giallo "Terzo centro commerciale a Poggetti Nuovi" Lolini e Colomba: "E un altro in via Matteotti col pressing delle associazioni GROSSETO - A Grosseto potrebbe sorgere un terzo centro commerciale. Non solo, ma nei locali attualmente occupati dall'Oviesse potrebbe trovare sede una nuova media struttura di vendita su "richiesta" delle associazioni di categoria. Le rivelazioni di Lolini e Colomba Sono le pesanti rivelazioni che i consiglieri di opposizione, Mario Lolini (Pdl) e Luigi Colomba (Buongoverno-Socialdemocrazia), fanno attraverso una lunga nota stampa "condita" anche di mistero. Quello di una delibera che, a loro dire, sembrerebbe fantasma. "Il commercio di vicinato langue" La bordata di Lolini e Colomba arriva prendendo spunto dai recenti dati congiunturali sul commercio e dalle considerazioni espresse dalle associazioni di categoria sullo stato di forte difficoltà in cui è costretto a dibattersi il comparto. E attaccano a testa bassa. "Il grido di dolore (delle categorie, ndr) - scrivono - trova evidente dimostrazione anche agli occhi del cittadino qualunque che assiste alla chiusura di piccoli negozi e, recentemente, alla loro sostituzione con abitazioni al piano terra. Invitiamo tutti a fare una passeggiata per il centro storico e verificare come antiche vetrine siano state sostituite da portoni, portoncini, rigidamente blindati, di ingresso ad appartamenti". "Stravolto il Piano strutturale" A fronte di questa situazione, Lolini e Colomba rivendicano ali 'ex Amministrazione di centrodestra di aver approvato, nel 2006, un Piano strutturale "...che prevedeva un solo ipermercato al Commendone, ammettendo solo trasferimenti, puntualmente localizzati per le altre grandi distribuzioni di vendita e, primo caso in Toscana, contingentando il numero di nuove medie distribuzioni di vendita. E' di tempi recenti - sottolineano poi - la vicenda del recupero dell'ex fornace Chigiotti, nella quale sarà inaugurato a breve un nuovo centro commerciale. Ed è sempre di tempi recenti l'acceso dibattito politico che è conseguito alla notizia del procedimento in Regione per l'apertura del suddetto centro. La conseguenza di quel dibattito politico, che vide l'attuale maggioranza del Comune in forte fibrillazione, fu secondo i due consiglieri - l'approvazione di una delibera di Consiglio con la quale fu sospeso l'iter di adozione della variante normativa al Piano strutturale, fin quando non fosse stato definito il Regolamento urbanistico con le decisioni da assumere in materia di urbanistica commerciale, con particolare riferimento alla evoluzione della ex Fornace Chigiotti". "Bonifazi tradisce quanto annunciato" "In quella seduta del Consiglio attaccano i due esponenti di centrodestra - il sindaco, nello sciorinare i dati del Piano strutturale a lui del tutto incomprensibili, affermò categoricamente che con il Regolamento urbanistico si sarebbe effettuata un'inversione di tendenza, non ammettendo più nuove grandi e medie distribuzioni di vendita". Al sindaco, Lolini e Colomba imputano di essersi dimenticato di richiamare l'articolo 26 del Piano "...che prescrive il riuso del patrimonio edilizio liberato dal trasferimento delle grandi e medie distribuzione di vendita per attività commerciali di vicinato nel limite del 30% del volume e per altre funzioni non commerciali il residuo 70%". "Il regolamento urbanistico? Mistero" Ma secondo i due esponenti del Pdl "...ad oggi del Regolamento urbanistico non si sa assolutamente nulla, se non quanto si è potuto intuire con la presentazione di bozze parziali e provvisorie alla quarta commissione consiliare,che non ne viene più investita da maggio. "Dalle bozze spunta un terzo Centro" Da tali bozze è emersa la possibilità di un terzo centro commerciale a Poggetti Nuovi, a nord del capoluogo, "...con grande gaudio - ironizzano delle piccole attività commerciali e in piena linea con quanto atteso dalle associazioni di categoria e con quanto affermato solennemente dal sindaco". "...e in via Matteotti un altro" Ma Lolini e Colomba si lasciano andare anche ad altre indiscrezioni. "A Grosseto gira voce, alquanto insistente, che nell'attuale sede della Oviesse di via Matteotti (che si trasferirà al Casalone, ndr), aprirà una nuova media struttura di vendita. Ci chiediamo, vista l'evidente contrasto con gli indirizzi del Piano strutturale, se tale iniziativa abbia qualcosa a che fare con una recente richiesta delle associazioni di categoria, improvvisamente e immotivatamente, di una modifica della delibera di Giunta n. 446/2009, in palese contraddizione con le recenti denunce a mezzo stampa sulla crisi del commercio di vicinato a Grosseto". "Categorie in pressing" "E ci si chiede anche se la recentissima delibera di giunta n. 494 del 21 settembre che ha modificato la delibera 446, abbia a che fare con la suddetta istanza e se, per concludere, tutto ciò abbia a che fare con l'apertura di una nuova media distribuzione di vendita in via Matteotti. Ci si chiede infine - concludono Lolini e Colomba - se il rallentamento del Regolamento urbanistico possa agevolare tale iniziativa". Il "mistero" della delibera introvabile I due consiglieri del Pdl vanno giù pesante e denunciano anche che "...della delibera di giunta n. 494 non vi è traccia fisica in comune. Sebbene dichiarata immediatamente eseguibile, non è stato possibile visionarla né presso l'ufficio deliberazioni né presso la segreteria generale, forse perché, a oggi, non è stata ancora redatta dal direttore generale (stranamente non dagli Uffici commercio e urbanistica). Il 28 settembre sono pervenute ai capigruppo le copie degli atti deliberati il 21 settembre, ma manca quella delibera. A questo punto sarebbe opportuno che chi di dovere si attivasse per verificare la legittimità di tali comportamenti". IL TIRRENO Comunità islamica alle urne A Grosseto domenica i musulmani eleggono il loro leader Si presentano in quattro ma l’attuale capo, che si è proclamato da solo, non ci sta Votano anche le donne Sulle schede le foto dei candidati FRANCESCA FERRI GROSSETO. La comunità islamica grossetana si spacca in nome della democrazia. Domenica prossima i musulmani maremmani andranno alle urne per votare, per la prima volta, il consiglio del Centro culturale islamico, l’organo di rappresentanza della comunità locale. Sfiduciato e destituito l’attuale presidente, Mohamed Rhallab, salito in carica per autonomina dodici anni fa. Alla nuova guardia si candidano giovani trentenni con un’idea in comune: nessuno faccia la moschea all’ex cinema Marraccini, nel cuore storico della città. È stata proprio la polemica intorno alla paventata realizzazione di una moschea nell’ex cinema una delle scintille che hanno convinto la comunità a voltare pagina. Fortemente voluta dal presidente Rhallab, la moschea in centro non piaceva e non convinceva gran parte dei musulmani, ma la battaglia è andata avanti lo stesso tra la levata di scudi della città. «È stato chiaro a quel punto - spiega Anouar Khamiss, uno dei candidati - che non ci sentivamo più rappresentati da Rhallab». «Il presidente Rhallab ha fatto molto - spiega l’imam Mohamed Dehami - ma oggi la comunità, composta da centinaia di persone, ha bisogno di rappresentanti eletti da tutti». Le votazioni, uniche nel loro genere in Toscana, si terranno domenica 3 ottobre nella moschea di via Irlanda 11. Al voto sono ammessi uomini e donne della comunità che conta 3mila persone di diverse nazionalità, dal Magreb all’Asia, di fede musulmana. I quattro candidati, tutti operai edili marocchini o tunisini, sono Hicham Essafa, 33 anni, Mustafa Hamid, 31 anni, Abderrahim Errami, 32 anni, e Anouar Khamiss, 37 anni. Sulle schede ci saranno anche le loro foto, per permettere di votare anche a chi non sa l’italiano. Con loro si eleggeranno anche i dieci membri della giunta, uno per ciascun paese musulmano rappresentato in provinvia. Il consiglio rimarrà in carica tre anni. Sul voto pesa però la rivolta del presidente Rhallab. «Queste elezioni sono illegali - spiega - e non ci saranno avvicendamenti fino a marzo». Dal vortice della polemica, promettono però gli islamici, soffieranno presto nuove brezze di democrazia. Grosseto L’APPELLO NON TOCCATE IL «118» di ROBERTO DESIDERI* OMBRE e luci di una sanità maremmana che deve fare i conti con una scarso numero di abitanti dislocati su un enorme territorio. Purtroppo facciamo i conti con un sistema di spartizione delle risorse finanziarie che non tiene conto di numerose varianti e per questo la nostra provincia è «martorizzata» a livello sanitario. E’ vero che non abbiamo una popolazione numerosa, ma è pure vero che è una tra le più anziane della regione, il che significa quindi avere un alto tasso di incidenza sulle prestazioni sanitarie. E poi abbiamo un territorio vastisimmo che deve fare i conti con distanze notevoli da coprire, facendo i conti con i secondi per salvare vite umane. La spartizione delle risorse finanziarie dovrebbe tenere conto anche di questi aspetti. Non soltanto del numero di abitanti. E questo è uno dei grossi intoppi. PER FORTUNA di chi gestisce le risorse, i maremmani sono gente paziente. Abituata a sopportare, ma ad un certo punto si deve dire basta e puntare i piedi. E per questo sarebbe utile uno spessore politico più forte. In grado di attirare maggiori soldi sul territorio. Sono molti i settori della nostra sanità che languono. Che mostrano il segno dei tempi. Per fortuna tra le tante ombre, abbiamo anche qualche luce. Importante. Come l’efficienza del servizio 118. All’avanguardia, su un territorio così vasto riesce a dare risposte in tempi rapidissimi. Pare che ci sia all’esame di «rivederlo». Di riorganizzarlo. Non c’è n’è bisogno, perché questo significherebbe sicuramente tagliare e peggiorare. Per favore non mettiamo le mani dove le cose vanno bene. Utilizziamole per migliorare ciò che non funziona. *Commissario Tribunale del malato IL TIRRENO «Più Apt in Provincia, che spreco» D’accordo con Lamioni: rivedere i criteri per le risorse GUIDO FIORINI GROSSETO. Gianni Lamioni ha lanciato il sasso, tirando per la giacca la politica su molte questioni. E Gianni Chelini, assessore provinciale al turismo, raccoglie subito l’invito. In particolare su area vasta, turismo, autostrada, edilizia. «Quello del presidente della Camera di Commercio - dice Chelini - è una provocazione che merita di essere raccolta. Sono d’accordo con lui su molti aspetti». Intanto l’area vasta. Lamioni ha parlato di Grosseto come un vaso di coccio fra i vasi di ferro. «Sono sostanzialmente in linea con Lamioni. Ma punterei il dito soprattutto sulla distribuzione delle risorse. Il sistema, così com’è concepito, non può funzionare. Il principio che prevede un contributo per ogni testa, ci fa uscire con le ossa rotte. Noi abbiamo il 20% del territorio della Toscana e appena il 5% della popolazione. Ci rimettiamo sempre. E pensare che noi abbiamo distanze enormi e quindi maggiore necessità di infrastrutture. Un esempio chiaro? La sanità. Prato ha più popolazione di noi ma, viste le distanze ridotte, ha un solo ospedale. Noi dobbiamo gestire, oltre a Grosseto, Massa Marittima, Orbetello, Pitigliano, Castel del Piano. Credo che la componente territoriale vada inserita. E poi mica sempre è così. Nella zootecnia, il criterio cambia. Noi saremmo avvantaggiati per il numero dei capi, ma in realtà il conto non torna». Veniamo all’Apt. Cosa ne pensa l’assessore al turismo? «La posizione della provincia l’ha già espressa il presidente Marras. E Lamioni è sulla stessa linea. Io mi sento di confermare che, con un “brand” come il nostro, con il nomeMaremma da promuovere, non possiamo stare “sotto” Toscana Promozione che, fra l’altro, ha come primo scopo l’attrazione di investitori stranieri. La promozione ce la facciamo benissimo da soli e il direttore Tapinassi e gli uffici stanno lavorando benissimo. Se vogliono risparmiare, impongano una sola Apt per Provincia. Ce ne sono alcune che ne hanno due (Pistoia, Lucca e Livorno ndr) e una con tre (Siena, ndr). Questo sì che è spreco di risorse. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo riunito tutto sotto l’Apt Maremma, abolendo l’Amiata (che invece è rimasta su Siena, ndr)». Edilizia e autostrada. Due temi legati. «Sull’edilizia sono anch’io con Fusini. Si “spacchettino” i grossi lavori per far accedere le imprese locali, abolendo il massimo ribasso. Questo faciliterebbe anche i pagamenti da parte degli enti pubblici. Sull’autostrada, è imbarazzante che si parli ancora di cambiare tracciato. È già tutto approvato, ho letto anche manifesti con scritte “grazie Matteoli”. Bene, si parta e in fretta, senza altri ritardi. E si prediliga l’imprenditoria locale». Seggi aperti dalle 9 alle 22 nella moschea di via Irlanda: iniziativa all'avanguardia in Italia Gli islamici al voto per il presidente Svolta a Grosseto: domenica le elezioni per scegliere il capo comunità Giancarlo Capecchi GROSSETO - Il Corriere lo aveva annunciato quando ancora si parlava della moschea al Marraccini e alcuni musulmani si facevano anche fotografare, intenti a pulire per la fretta che avevano di entrare possesso dell'ex sala cinematografica. Una "provocazione", come venne definita, che innescò polemiche che non hanno fatto bene nessuno. Ma la comunità musulmana, che questi anni è molto cresciuta, sentiva il bisogno di essere rappresentata, per crescere insieme a quella grossetana, attraverso elezioni che già due anni fa erano state richieste da tunisini e turchi. Non n'era fatto niente, non sappiamo perché, ma due mesi fa, più o meno, l'imam Mohamed Dehami rilanciò l'idea che trovò subito apprezzamenti. "Vogliamo un presidente eletto da tutti e un consiglio che rappresenti tutti i Paesi di origine dei musulmani di Maremma". Ecco quindi la raccolta di firme tra islamici, il bando, seguito qualche scaramuccia, anche qualche malumore da chi le elezioni non gradiva ed ecco spuntare infine, al termine del tempo a disposizione, le candidature richieste. la prima volta, sicuramente in Toscana, ma loro dicono anche in Italia, che i musulmani partecipano a un'elezione diretta per eleggere presidente del centro culturale islamico e giunta esecutiva. In un comunicato, 0 Centro di via Irlanda 11, dove si trova la moschea che ospiterà domenica i votanti (seggio aperto dalle 9 alle 22), spiega che gli eletti rimarranno in carica per tre anni e che i candidati alla presidenza sono tre marocchini e un tunisino: Essafa Hickam 33 anni, Hamid Mustafa 31 anni, Errami Àbderrahim 32 anni e Khamiss Anouar, tunisino, 37 anni. Naturalmente parteciperà alle votazioni anche l'imam Mohamed Dehami. Notizia delle votazioni è stata data anche alla Questura di Grosseto. Si voterà inserendo nell'urna la scheda con i dati anagrafici e la foto del candidato che aspira alla presidenza mentre saranno le varie comunità a esprimere il loro rappresentante nel consiglio. Scheda con foto per evitare difficoltà, come avviene in molti paesi arabi, a coloro che, sono naturalmente pochissimi, non sanno leggere e scrivere e quindi riconoscono la persona da votare dalla foto. L'imam è soddisfatto: "Ringraziamo - ha dichiarato - per la disponibilità e il lavoro di tanti anni Mohamed Rhallab che ha svolto le funzioni di presidente, ma oggi la comunità ha bisogno di riconoscersi, tutta, in una persona eletta democraticamente che rispetti il mandato che le viene affidato da tutti. Non si può essere rappresentanti a vita, è giusta l'alternanza. L'invito a tutti i musulmani, dai magrebini ai pakistani, dagli albanesi ai turchi, dagli altri africani al Bangladesh, è quello di partecipare al voto in assoluta serenità e tranquillità per dare una dimostrazione di grande democrazia a chi ci ospita. Noi operiamo sicuramente per garantire l'arricchimento di ognuno, italiano, cattolico o musulmano che sia, e per convivere in pace, serenità, collaborando e crescendo insieme come comunità". Al voto in moschea di domenica sono ammesse anche le donne che hanno costituito un'associazione per contribuire a realizzare gli obiettivi che l'imam Dehami ha annunciato per una convivenza pacifica e costruttiva in Maremma. la Repubblica Lucca, centrodestra alla resa dei conti Silurato il presidente del consiglio comunale. Il Pd: pronti per il voto Quattro anni fa il precedente: l´allora sindaco Fazzi liquidato dopo una lite con Pera PIETRO JOZZELLI LUCCA - La città del centrodestra, il fiore all´occhiello di Berlusconi, è a un passo dalle elezioni anticipate per l´implosione del centrodestra. Martedì notte, la prova generale: una mozione di Forza Lucca (sette consiglieri, tuttora nel Pdl, ma autonomi dal gruppo) ha silurato il presidente berlusconiano del consiglio comunale con l´appoggio dei voti del Pd. Un avviso in chiaro al sindaco Favilla: la prossima volta, tocca a te. Se il primo cittadino non riesce a ricucire le ferite interne, tra quindici giorni potrebbe presentarsi dimissionario e aprire al voto a maggio. Non è la prima volta che il centrodestra mangia il suo primo cittadino: accadde lo stesso quattro anni fa, quando Pietro Fazzi fu liquidato dopo la lite con Marcello Pera. Questa volta, quasi in parallelo con le difficoltà nazionali, si compie la parabola di una forza politica, sulla carta maggioritaria, ma così divisa da odi e rivalità interni che a tutto pensa meno che a governare. Il Pd si prepara al voto, dice il capogruppo Tambellini. Ma la città guarda con disagio e vive con stanchezza l´implosione del gruppo dirigente. Chi sono gli uomini neri della destra lucchese in lotta fratricida? Uno è Maurizio Dinelli, ex capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, estromesso da Denis Verdini dall´assemblea toscana e per questo gliel´ha giurata: ha guidato lui l´attacco di Forza Lucca contro la maggioranza del Pdl, dicendo no all´offerta di due assessori fatta dal sindaco. Un altro è Pietro Fazzi, l´ex sindaco sfiduciato dal suo partito, che si prepara al gran ritorno come candidato sindaco della destra se Favilla lascia. Fazzi e Favilla smentiscono, ma in piazza Napoleone, nessuno ci crede. Il terzo è Favilla, che ha di che meditare sulle alleanze che si è scelto. Lanciato sindaco dalla lista civica Governare Lucca che mise insieme Forza Italia e i vecchi democristiani lucchesi, Favilla si è iscritto al Pdl per averne le grazie: per ora, si è inimicato i vecchi democristiani e rischia che Fazzi sia scelto al suo posto. Verdini tenta di tirare le briglia a questi cavalli imbizzarriti. Ma anche la mitica Lucca, emblema nazionale del successo del centrodestra, non sembra più disposta a riconoscergli poteri taumaturgici. Quello che sta crollando, non è soltanto un gruppo dirigente, perennemente in lotta. Ma la politica che aveva annunciato di voler fare. Tutto è fermo a Lucca, la giunta non decide alcunché, il Comune rischia di perdere i 2,4 milioni dei fondi regionali per l´autosufficienza, nessuno sa se la giunta si impegnerà o no a trovare quei 16 milioni necessari a finanziare i progetti di sviluppo sostenibile che uniti ad altri 20 della Regione metterebbero in moto la città. Ma seccherebbero per un anno la possibilità di indebitamento. Favilla in crisi può assumersi impegni di questa portata? Ha la forza di portare a compimento la variante urbanistica che dovrebbe riequilibrare gli indici di urbanizzazione concessi dal regolamento in eccesso a quelli indicati nel piano strutturale? Ato, i commissari gestiranno la transizione A POCHI mesi dalla soppressione degli Ambiti territoriali ottimali la Regione annuncia l’avvio di una fase di transizione che precederà la riforma dei servizi pubblici. La proposta di legge permetterà di individuare quattro commissari,- uno per l’acqua e tre per i rifiuti, che avranno il compito di completare e continuare a gestire i due importanti servizi essenziali. La newsletter di Scarlino Energia "stuzzica" l'associazione del cigno per le site campagne di sensibilizzazione "Anche i rifiuti di Legambiente finiscono negli impianti" GROSSETO - Se non è polemica, almeno una provocazione lo è di sicuro. Nella newsletter di Scarlino Energia, ieri è stata presa di mira Legambiente e la sua iniziativa Puliamo il mondo. "Migliaia di tonnellate di rifiuti raccolti nel week end da Legambiente e volontari. Ma sono tutti rifiuti indifferenziati. Che quindi vanno o in discarica o... nei termovalorizzatori", si ironizza nella newsletter. "Da molti anni - si legge - Legambiente ci delizia con iniziative di sensibilizzazione ambientale circa le pulizie di spiagge, pinete, boschi e parchi. Queste attività, come dimostra l'ampia rassegna stampa di questi giorni, sono tendenzialmente rivolte ai ragazzi ed agli studenti, proprio per l'alto valore educativo-formativo insito nell'agire in prima persona e fare qualcosa di concreto per l'ambiente. Sicuramente - si osserva nella newsletter - dovranno passare molti, ancora troppi anni prima che queste campagne possano essere considerate 'inutili' o 'demodé', in quanto le virtù della cittadinanza non sembrano proprio migliorare con il passare del tempo, anzi, a voler essere sinceri, stiamo semmai registrando una generale regressione nel sentimento civico della popolazione. Quindi ci sarà ancora tanto bisogno di Legambiente e di tutte le altre associazioni che organizzano simili campagne". Fin qui, quindi, nulla da ridire da parte di Scarlino Energia. Che invece solleva un'altra questione: "Queste raccolte di rifiuti una tantum sono sicuramente un bene, e l'abbiamo detto, però evidenziano una cosa che molti 'ambientalisti' e comitati fanno finta di non vedere (o raccontare): queste tonnellate di spazzatura raccolte sono tutti rifiuti indifferenziati! Lo spazzamento stradale, lo svuotamento dei cestini (perché anche in caso di porta a porta i cestini rimangono, specialmente nei luoghi turistici, nei centri storici, nei parcheggi) e - appunto - le iniziative tipo Spiagge pulite, creano valanghe di rifiuti indifferenziati. E questi ci saranno sempre. Magari passando il tempo e con un po' di ottimismo, la percentuale relativa seguirà un trend in diminuzione, ma ci sarà sempre del rifiuto indifferenziato da trattare e smaltire. Ed oggi, anche in base alle disposizioni normative, qualsiasi rifiuto indifferenziato con sufficiente potere calorifico non può essere smaltito in discarica se prima non si è cercato, almeno, il suo recupero energetico". L'eterna battaglia tra chi vuole gli impianti e chi li vede come il diavolo, dunque, continua. Gli ambientalisti chiedono spiegazioni sulla struttura del parco di Montioni "Quale sarà il futuro del podere Zonfone?" Da diverso tempo le Bandite di Scarlino e il comune di Follonica sono tornati in possesso e disponibilità del podere Zonfone localizzato all'interno del parco di Montioni e ricadente nel patrimonio agroforestale della Regione Toscana. Come ben sappiamo tale area agricola è costituita da diversi ettari di vigneto, oliveta, bosco e strutture abitative e funzionali all'azienda stessa. La conduzione viene concessa dalle Bandite di Scarlino ai soggetti che sono un possesso dei requisiti specifici, essere agricoltori iscritti all'albo degli imprenditori agricoli come prima cosa. Dopo la morte del precedente locatario, la conduzione passò ad altro soggetto, rivelatosi poi, a successivo controllo , non rispondente ai criteri per poter occupare il bene . Sono seguiti ritiri della concessione, ricorsi al Tar e Consigio di Stato, che hanno determinato il ritorno del bene alla comunità e la necessità di effettuare un bando pubblico per l'affidamento dell azienda agricola. Da notare che il canone per tale bene era di pochissime migliaia di euro all'anno. Si ritiene che Bandite di Scarlino e comune di Follonica abbiano ben agito opponendosi al tentativo del soggetto precedente di poter disporre di un bene della comunità al quale non aveva diritto. Da ricordare anche che nel periodo dell'occupazione è stato contestato e sanzionato l'uso di rifiuti tossico nocivi, traversine ferroviarie, come recinzione della proprietà. Oggi siamo in attesa di nuovo bando . Sarebbe importante sapere quali soggetti possono partecipare a questo e se si potrà concedere la conduzione a chi realmente ne avrà bisogno per vivere e non solo per avere una casa in campagna a disposizione a prezzi modici alle spalle della comunità. 'Ambientalisti del Golfo LA MANOVRA DELLA REGIONE TAGLI PER 84 MILIONI, BLOCCO DI ASSUNZIONI NELLA SANITA’, RIVOLUZIONE NEI SERVIZI Venti milioni in meno per le case, 4 commissari per gli Ato — FIRENZE — VENTINOVE pagine che riassumono mesi di annunci, misure correttive, tagli alla spesa, rivoluzioni nei servizi pubblici e nella sanità. Un documento preliminare per la finanziaria regionale ricco di mumeri e tabelle, che contiene le scelte della giunta toscana per ridurre la spesa del 2011, farla scendere da 2 miliardi e 178 milioni a quota 1.858, considerando i 320 milioni della manovra governativa. Le operazioni di riorganizzazione della spesa porteranno un risparmio di 83 milioni e 676mila euro: 11,8 milioni per le riduzioni imposte dalla legge; 45,8 per le decisioni prese dalla giunta e dal consiglio regionale e per i 15 milioni di interessi passivi sul debito risparmiati; 26 milioni per i tagli al sociale, alla cultura, alla caccia, alla cooperazione e soprattutto (20 milioni) all’edilizia residenziale, ovvero le case popolari e per le giovani coppie. I capitoli più interessanti sono i conclusivi: a partire dai tagli al sistema sanitario regionale, che nel 2010 avrà 35 milioni di euro in meno e l’anno prossimo 40. Le Aziende sanitarie dovranno rispettare il blocco delle assunzioni degli amministrativi, potendone riassumere 2 ogni 10 cessati e dovranno ridurre del 10 per cento le spese generali. La giunta si impegna a mantenere 100 milioni di euro di investimenti nella sanità e di ricostruire i 27 milioni di euro del fondo della non autosufficienza, utilizzando i residui. Oltre ai tagli dei consigli d’amministrazione e dei gettoni, alla soppressione delle Apt, il capitolo più succoso è quello sul servizio idrico e la gestione dei rifiuti: dai 6 Ato per l’acqua e 3 per i rifiuti, la Toscana passerà a un solo ambito territoriale per il servizio idrico e conserverà i tre per i rifiuti, affidandoli a commissari. Il commissario regionale per l’acqua liquiderà i 6 Ato e lavorerà per favorire l’aggregazione delle aziende di gestione, con l’obiettivo di arrivare, nel lungo termine, ad un’unica azienda. Sui rifiuti i commissari dovranno accelerare le procedure di gara per l’affidamento dei servizi, soprattutto nell’Ato Centro e nell’Ato Costa, inadempienti da due anni. I commissari saranno affiancati da 9 assemblee consultive formate dai sindaci dei comuni di ambito. L’operazione porterà un risparmio di 2 milioni di euro sui 9,5 totali. P.D.B. Rifiuti Dopo le anticipazioni del Corriere la Sinistra chiede di rinegoziare tutto La spaccatura nell'Ato diventa caso politico Rifondazione fa muro: "L'addendum mette a rischio la differenziata" GROSSETO - (g.d'o.) La spaccatura dei sindaci sull'addendum alla convenzione tra Ato rifiuti e Unieco, registrata lunedì nel corso dell'assemblea dei soci, quando il punto non è stato discusso per mancanza di numero legale, rischia ora di aprire crepe politiche nelle Amministrazioni in cui siede anche la Federazione della Sinistra. Ieri la segreteria provinciale di Rifondazione ha diramato una nota nella quale fa letteralmente a pezzi il contenuto dell'addendum, contro il quale si era già espressa su queste colonne il sindaco di Follonica Eleonora Baldi. Rifondazione l'aggiunta, proposta ma non ancora discussa, "peggiorativa nei confronti dell'Ato in genere e dei Comuni in particolare". Il Prc evidenzia un particolare della proposta, che è il vero nodo del contendere: "I Comuni debbono assumersi direttamente l'impegno del conferimento di una quantità costante ed elevata di indifferenziato alla Unieco (oggi Futura) impedendo di realizzare gli obiettivi di raccolta differenziata". Insomma, la Sinistra teme che gli sforzi compiuti per andare verso una raccolta differenziata spinta nel capoluogo come in altre realtà della provincia venga vanificata. E le parole rassicuranti di Bonifazi, che ieri sul Corriere ha sostanzialmente ribadito la compatibilità fra il percorso di rafforzamento della differenziata e l'attivazione dell'impiantistica (a Strillale e a Scarlino), tanto più che "è praticamente impossibile arrivare a rifiuti zero". Per Rifondazione è l'esatto contrario. La quantità di indifferenziato da fornire a Unieco "dovrà essere garantita dai Comuni con una fideiussione pari al valore di un conferimento annuo, mentre nella vecchia convenzione (del 2005, ndr) l'impegno era in capo all'Ato, che poteva anche provvedere con flussi provenienti da altre province, qualora fosse cresciuta la raccolta differenziata nei nostri Comuni, come tutti auspicano". Rifondazione spinge perché sia il contenuto stesso della convenzione ad "essere ridiscusso e rinegoziato". Infatti "il fissare una quantità costante ed elevata di indifferenziato che ogni Comune dovrà conferire presso gli impianti di Strillale per costituire Cdr che finirà poi all'inceneritore non è stata una scelta corretta". Secondo Rifondazione "le quantità sono state determinate su numeri non corretti provenienti dal Piano provinciale dei rifiuti adottato nel 2002, ripresi poi dal Piano industriale del 2005 e infine dal Piano straordinario dell Ato Toscana sud. Si definiva un trend di crescita deirifiuti del 5% annuo, tale da far prevedere una produzione per il 2006 di 181.557 tonnellate, mentre dai dati della Provincia si hanno 169.707 tonnellate". Non solo. Rifondazione fa presente che mentre la Regione "pone l'obiettivo della riduzione di rifiuti del 15% rispetto al dato del 2004, perché i Comuni dovrebbero pagare a una società privata se non conferiscono, nel rispetto degli obiettivi regionali della diminuzione dei rifiuti e dell'aumento della differenziata fino ad almeno il 65% la quantità di indifferenziato fissata erroneamente in quella convenzione". La preoccupazione principale di Rifondazione è che i Comuni che portano avanti il porta a porta (Grosseto e Follonica in primis) vadano in difficoltà e che salti il percorso. Per questo chiedono se "i sindaci si siano resi conto delle insane condizioni di questa convenzione?". E chiedono che della vicenda se ne parli nei consigli comunali "organi democratici che rappresentano i cittadini". Anche perché - per stessa ammissione di Bonifazi - è molto probabile che dell'addendum l'assemblea dell Ato Toscana sud non discuta più, visto il commissariamento che potrebbe avere luogo in tempi piuttosto brevi. Ma la discussione potrebbe spostarsi nelle aule della politica. Bramerini: "Presto i commissariamenti degli Ato" GROSSETO - Mentre si discute sull'addendum alla convenzione tra Ato rifiuti e Unieco, l'ipotesi di un commissariamento delle tre autorità sui rifiuti e di quella per l'acqua si fa più concreta. L'assessore regionale all'Ambiente, Annarita Bramerini, ha infatti annunciato che nei prossimi giorni sarà proposto in consiglio regionale un documento che avierà la riforma dei servizi pubblici in Toscana a partire da quella degli Ato che, in base alla Finanziaria, saranno soppressi entro la fine dell'anno. La proposta di legge permetterà di individuare quattro commissari, che avranno il compito di completare e continuare a gestire il servizio idrico e quello dei rifiuti. Il provvedimento, che sarà allegato alla legge finanziaria regionale in pubblicazione entro dicembre 2010, prevederà quindi la realizzazione di un unico ambito per l'acqua e la prosecuzione del lavoro nei tre ambiti dei rifiuti(dove l'Ato sud ha già pubblicato il bando di gara per l'affidamento del servizio). La norma, che rientra nel percorso di riduzione dei costi complessivi della gestione e della politica, produrrà un risparmio di almeno 1 milione e 200mila euro l'anno. "Si tratta di una soluzione - spiega Bramerini - che la Regione ha individuato alla luce di un quadro normativo nazionale non sempre coerente, in cui la Finanziaria abolisce gli Ato, il codice ambientale li mantiene, il ministro Calderoli sta lavorando alla riforma delle autonomie locali e la Regione Veneto ha fatto ricorso alla Corte costituzionale dichiarando la soppressione degli Ato illegittima". Ai commissari saranno affiancate assemblee consultive formate dai sindaci appartenenti all'ambito di riferimento, la cui composizione riprodurrà sostanzialmente la composizione delle assemblee dei rappresentanti in seno alle attuali Autorità". Massa Marittima La minoranza concentra le proteste su Coseca e carenza di scuolabus L'assemblea cerca provvedimenti anticrisi n sindaco: "Nel 2011 sarà impossibile mantenere k tariffe invariate MASSA MARITTIMA - "Ogni anno il Comune incassa sempre meno e se nel 2010 ci siamo impegnati a mantenere le tariffe invariate e non aumentare le tasse, dubitiamo che nel 2011 sia ancora possibile mantenere questa condizione". Così il sindaco di Massa Marittima ha presentato la situazione del Comune, in forte debito a causa del lodo Pizzarotti ma con un'ingente somma di denaro ancora da riscuotere dal ministero dell'industria. "Si è verificato - ha sottolineato il sindaco - un minor introito da parte dei cittadini dovuto essenzialmente alla crisi finanziaria che stiamo attraversando. E' nostro compito comunque verificare la veridicità dell'Isee di molte famiglie". Legato al momento economico non certo positivo, è stato affrontato anche il tema dell'edilizia, un problema che riguarda non solo Massa con le sue frazioni ma anche tutti i comuni limitrofi. Approvati, anche se con non poche polemiche e con il voto sfavorevole dell'opposizione, i regolamenti di contabilità dell'istituto Falusi e il nuovo statuto societario del Coseca. Mentre Santini si è dichiarato sfavorevole anche ad affidare nuovamente al Consorzio Coseca la gestione della pulizia urbana e gestione dei rifiuti, gli altri consiglieri di minoranza hanno contestato il fatto di non potersi esprimere su un argomento tanto complesso sul quale non si sono potuti preparare approfonditamente a causa della mancanza di tempo. Il primo cittadino si è cosi dichiarata propensa ad organizzare un incontro con l'Ato. Un accesso dibattito è stato inoltre sollevato per la mancanza di autobus scolastici mentre il "discobus è stato portato avanti per l'intera estate nonostante la mancanza di giovani che ne usufruissero". Durante la seduta è stato approvato all'unanimità anche il protocollo d'intesa con la Parrocchia per l'uso del chiostro di San Pietro all'Orto. La struttura infatti è di è di proprietà della chiesa per la parte coperta che poggia sulla Chiesa di Sant'Agostino e la canonica mentre è di proprietà comunale per la parte centrale scoperta e lo spazio che si sviluppa lungo i lati del Complesso. "La restituzione della struttura al patrimonio architettonicomonumentale e religioso - ha spiegato l'assessore Michelini - ha reso necessario concordare forme d'uso che, nel rispetto della storia e del contesto sociale e religioso in cui è ubicata, consentano anche il suo ritorno alla fruibilità pubblica". La struttura potrà essere utilizzata per iniziative di carattere religioso, culturale, educativo, artistico, scientifico, ricreativo e del tempo libero, turistico e di promozione della città. Chiara Calcagno IL TIRRENO Tornano gli esami notturni E ora la prestazione la prenota direttamente il medico La misura dell’Asl 9 per ridurre ulteriormente le liste d’attesa: risonanze dalle 20 alle 24 GROSSETO. Un taglio netto alle liste d’attesa, da sempre cruccio della sanità pubblica. L’Asl 9 si è rimboccata le maniche e ha deciso di dare risposte alle segnalazioni di ritardi, molte arrivate attraverso il nostro giornale, soprattutto in alcuni reparti. Dati alla mano, il direttore sanitario dell’Asl 9 di Grosseto, Danilo Zuccherelli, smentisce chi polemizza sulle attese record per farsi gli esami. E testimonia lo sforzo fatto dall’azienda per andare incontro all’utenza. La realtà - secondo lui - dice esattamente l’inverso e cioè «che esiste mediamente una situazione molto soddisfacente per le prime visite, con tempi accettabili. Quasi dappertutto è possibile fare una prenotazione entro 15 giorni in una postazione dell’Asl mentre ce ne sono altre, è vero, in cui esistono tempi più lunghi dei 15 giorni, ma non è questa la regola. Le situazioni più in sofferenza sono le ecografie soprattutto internistiche e alcuni accertamenti sul versante dell’urologia e dell’ortopedia, anche se ci stiamo “attrezzando” per riportare anche questi settori all’interno dei tempi previsti dalla Regione Toscana: che sono 15 o 30 giorni». I numeri. Al 15 settembre il monitoraggio delle nove prestazioni specialistiche ambulatoriali (ginecologia, cardiologia, otorinolaringoiatria, ortopedia, neurologia, dermatologia, oculistica, urologia e chirurgia) rilevava che per fare un esame urologico i tempi d’attesa sono di 57 nell’Amiata grossetana, 48 nelle Colline metallifere, 21 a Grosseto e 2 nelle Colline dell’Albegna. Per l’ortopedia 36 giorni a Grosseto, 33 nelle Colline dell’Albegna, 21 nelle Colline metallifere, 10 nell’Amiata grossetana. Le misure. Che cosa vuole dire “attrezzarsi” per abbattere i tempi? Significa che per le risonanze magnetiche (che fino a oggi sono stati uno dei tasti dolenti della sanità) sono stati comprati nuovi macchinari ed è stato assunto personale. Sono tornati anche gli esami in notturna dalle 20 alle 24, e le liste d’attesa sono crollate da nove mesi a meno di due. Intanto l’Asl sta pensando a una sperimentazione coi medici di famiglia. Presto arriverà «un nuovo programma telematico tramite il quale i medici di famiglia, nel momento in cui prescrivono gli esami di laboratorio, se autorizzati dal paziente invieranno la richiesta direttamente all’azienda per l’accettazione. Successivamente ricevono il referto nel proprio pc e lo archiviano nella cartella del paziente. Questo nuovo programma era già partito con successo in via sperimentale, nella zona-distretto Amiata grossetano. Il progetto, reso possibile grazie alla collaborazione dei medici di famiglia (al momento sono un centinaio) è destinato a snellire le procedure e a velocizzare l’accettazione nei punti prelievo aziendali, poiché non è necessario che l’operatore digiti l’elenco degli esami da fare, ma è sufficiente la lettura della ricetta con il lettore ottico, in un tempo molto più rapido rispetto al sistema tradizionale e riducendo al minimo il margine di errore. Il referto sarà inviato direttamente anche al medico di famiglia che lo archivia nella cartella del paziente o, se è stata attivata la Carta sanitaria, nel fascicolo sanitario. Al momento sono circa 100 i medici che hanno aderito, cosicché circa la metà dei cittadini della provincia potranno usufruire di questo servizio con l’obiettivo di coinvolgere il totale dei medici di famiglia». (El. Gi) IL TIRRENO Referti truccati, chiesti 3 anni per il radiologo Il pm ne vuole altrettanti anche per l’assicuratore, la sentenza a novembre GUIDO FIORINI GROSSETO. Tre anni e mezzo per Federico Mannarelli, tre anni per Enzo Betti. Queste le richieste del pubblico ministero, Fabio Maria Gliozzi, di fronte al giudice dell’udienza preliminare Marzo Mezzaluna per il primo processo legato all’“Operazione Pandora”. Un’operazione curata dalla polizia stradala sulle truffe alle assicurazioni sui rimborsi per gli infortuni dovuti a incidenti stradali. Operazione che, fra l’altro, sta andando avanti su nuovi filoni, seguiti dal pm Pizza. Le richieste sono arrivate in sede di rito abbreviato, per cui il Gup emetterà una sentenza, prevista dopo le repliche il prossimo 19 novembre. Le accuse ruotano intorno al capo di imputazione principale, la corruzione, e contemplano anche l’accesso illegale ai sistemi informatici (dell’Asl 9, ndr), il falso e il peculato. In sostanza il tecnico di radiologia Federico Mannarelli, 34 anni, difeso dall’avvocato Roberto Cerboni, è accusato di essersi introdotto nel sistema informatico dell’Asl, aver prelevato alcuni referti, e aver usato i radiogrammi (chiamati comunemente “lastre”, ma non ditelo a un dottore... ndr) per falsificare accertamenti per le assicurazioni. In sostanza, anche in presenza di una semplice contusione, secondo la tesi dell’accusa, il Mannarelli avrebbe prelevato dall’archivio informatico un radiogramma compatibile, per età e struttura, che presentava fratture, giustificando così rimborsi gonfiati. In un caso un paziente è stato anche ingessato: radiogramma a parte, è curioso capire come un medico possa ingessare un arto che, a un occhio esperto, non si presenta “rotto”. Ma tant’è. L’assicuratore Enzo Betti, 57 anni, difeso dall’avvocato Cristiano Conte di Roma, è invece accusato di aver offerto soldi al Mannarelli affinché gli indirizzasse i pazienti che il primo aveva visto a radiologia in seguito a incidenti stradali e che avevano bisogno di assistenza nelle pratiche medico-legali. Tornando al Mannarelli, si sarebbe introdotto abusivamente nel sistema informatico della radiologia utilizzando illegittimamente le password di due colleghi e poi firmando i referti a nome loro, uno dei quali, difeso dall’avvocatessa Giada Algeri, si è costituito parte civile. Per l’Asl 9, invece, l’avvocato è Luciano Giorgi. Quello di ieri di fronte al Gup è, comunque, solo il primo processo di un’indagine molto ampia, portata avanti su più filoni. I fatti contestati a Mannarelli e Betti risalgono all’aprile del 2007. Ma già nello scorso marzo altre 17 persone, fra cui medici e avvocati, sono stati iscritti nel registro degli indagati. Santucci e Fornai sul tetto d’Europa In Maremma due medaglie d’oro Pattinaggio artistico Grande vittoria a Vic nonostante i problemi fisici HANNO salvato l’onore dell’Italia ancora una volta con due superprestazioni da incorniciare. Marco Santucci, il pattinatore dell’Hc Castiglione, e Giulia Fornai della Polisportiva Barbanella: ai campionati Europei di pattinaggio artistico che si sono disputati a Vic in Spagna, i due atleti maremmani hanno centrato la medaglia d’oro, anche se il resto degli azzurri ha chiuso la manifestazione in chiaro scuro. Se Giulia Fornai ha confermato la crescita costante laureandosi campionessa degli obbligatori fra i juniores, a impressionare è stato comunque Marco Santucci fra i seniores. Santucci, alle prese con un problema al ginocchio che lo ha fortemente penalizzato, ha comunque sbaragliato la concorrenza nella prova degli obbligatori, confermandosi un atleta dalla spessore mondiale. Purtroppo per Marco le sue condizioni non gli hanno permesso di centrare altre medaglie: solo un ottavo posto nel libero ed un quarto nella combinata, a causa di un programma lungo, condizionato dal problema al legamento del ginocchio sinistro, a cui ha fatto da complice una pista tecnicamente difficile da pattinare, estremamente scivolosa e di minime dimensioni, che ha dato del filo da torcere al gigante dell’Hc Castiglione, e a molti altri pattinatori. Marco Santucci ha comunque saputo lasciare un segno indelebile nella trasferta catalana: è stato l’unico senior italiano a vincere la medaglia d’oro nel singolo. Da qui a breve Marco avrà la possibilità di riscattare la prestazione sottotono del libero con il trofeo di Noain in programma dal 7 al 10 ottobre e ha commentato così i prossimi impegni: «Tornerò in Spagna con la voglia di riscattarmi, non sarò preparato come per un campionato ufficiale, ma avrò con me tutta la voglia di far vedere qualche asso nella manica che all’Europeo è di certo mancato». A Marco Santucci e a Giulia Fornai sono arrivati durante questi giorni molti attestati di stima da tutta la provincia, anche dalle massime autorità cittadine: i due atleti rappresentano le punte di diamante della specialità, e sicuramente potranno ripetersi ai prossimi campionati mondiali. Ancora medaglie quindi, in due sport che sono considerati minori, ma che hanno bisogno di dure giornate di allenamento quotidiano. Santucci e Fornai, adesso, proseguiranno nelle sedute per prepararsi al meglio per le prossime gare, a cominciare dai prossimi campionati del mondo. Il paese ricorda Silvano Signori Intitolata una strada al "senatore della gente" CASTIGLIONE DELLA PESCAIA -Una strada per il senatore. Ad oltre sette anni dalla morte, il Comune di Castiglione della Pescaia, di cui era stato consigliere comunale, ha deciso di intitolare una strada al Senatore della Repubblica ed ex Sottosegretario alla Difesa, Silvano Signori. Tirlese di nascita, di famiglia e di cuore, al punto che è il cimiterino della frazione ad averlo accolto, per cinque Legislature ricoprì per il Psi, il ruolo di appassionato 'senatore della gente'. Anche per le sue doti di umanità e semplicità, che gli sono sempre state compagne, il sindaco e la Giunta di Castiglione, hanno voluto dedicargli una strada, intendendo così rendere omaggio e memoria a questo loro concittadino. Nei giorni scorsi, alla presenza dei familiari e di tanti amici ed ex compagni di partito, tra i quali Eugenio Mencacci, attuale assessore della giunta Faenzi, si è svolta la cerimonia di inaugurazione. Una palina con su riportato il cognome e nome del senatore, è stata scoperta nella zona d'ingresso in paese, dalla Castiglionese, Paolo Pisani Castiglione della Pescaia Boom di presenze tra i banchi. Gli anziani tornano a scuola I segreti antitruffa arrivano anche a Tirli e Vetulonia CASTIGLIONE DELLE PESCAIA - I carabinieri insegnano agli anziani a difendersi da ladri, truffatori e scippatori: tutti a scuola per frequentare un corso ad hoc che mostrerà loro le tecniche che i malviventi usano per trarre vantaggio dalla loro buona fede e i sistemi per non cascarci. Così i castiglionesi over 70 potranno riconoscere più facilmente un malintenzionato. I corsi, proposti dal comando della stazione carabinieri di Buriano, sono patrocinati dal Comune di Castiglione della Pescaia. Martedì si è tenuto il primo dei tre appuntamenti al centro sociale di Buriano, al quale hanno partecipato il comandante della stazione di Buriano e promotore dell'iniziativa, maresciallo Ivan Carito e il comandante della compagnia carabinieri di Grosseto, capitano Edoardo Campora. Il consigliere con delega al sociale, Edoardo Mazzini, ha introdotto l'iniziativa dell'Arma quale importante strumento per spiegare agli anziani come riconoscere i millantatori. Si tratta di un progetto innovativo che punta a fornire agli anziani, che vivono nelle aree periferiche a maggiore rischio, la giusta consapevolezza per evitare che si trasformino in vittime di truffatori. Un piano per la sicurezza che vede coinvolti in prima linea le forze dell'ordine per sviluppare una linea della prevenzione sempre più efficace". Il secondo appuntamento si terrà oggi a Tirli, alle 16 all'ex scuola e U terzo domani a Vetulonia alle 17 nella sala conferenze del nuovissimo centro diocesano. Lo slogan dell'iniziativa è Fidati solo di chi conosci. "Il progetto ha lo scopo di mettere in contatto esperti della sicurezza con persone della terza età - ha proseguito Mazzini - partendo dalle zone più a rischio del nostro territorio, quelle maggiormente periferiche rispetto al capoluogo. In questo modo si potranno fornire tutte le informazioni utili per evitare di cadere vittime dei reati che più di frequente colpiscono la categoria, come truffe, scippi, furti in appartamento e all'uscita dagli uffici postali o dagli istituti di credito. Nella realizzazione di questa campagna di formazione e informazione, che verrà condotta in collaborazione con l'amministrazione comunale, ci avvarremo della consulenza qualificata di personale dei carabinieri che provvederà direttamente a dare agli anziani tutte le indicazioni necessarie ad evitare di essere raggirati e derubati. E' prevista, inoltre, la distribuzione di opuscoli e materiale informativo. E' nostro interesse proteggere le fasce più deboli dai reati più diffusi". MaremmaNews Anziani a scuola anti-truffa: successo di pubblico a Buriano Domani appuntamento a Tirli e venerdì a Vetulonia Buriano: I carabinieri insegnano agli anziani a difendersi da ladri, truffatori e scippatori: tutti a scuola per frequentare un corso ad hoc che mostrerà loro le tecniche che i malviventi usano per trarre vantaggio dalla loro buona fede e i sistemi per non cascarci. Così i castiglionesi over 70 potranno riconoscere più facilmente un malintenzionato. I corsi, proposti dal comando della stazione carabinieri di Buriano, sono patrocinati dal Comune di Castiglione della Pescaia. Martedì si è tenuto il primo dei tre appuntamenti al centro sociale di Buriano, al quale hanno partecipato il comandante della stazione di Buriano e promotore dell’iniziativa, maresciallo Ivan Carito e il comandante della compagnia carabinieri di Grosseto, capitano Edoardo Campora. Il consigliere con delega al sociale, Edoardo Mazzini, ha introdotto l’iniziativa dell’Arma quale “importante strumento per spiegare agli anziani come riconoscere i millantatori. Si tratta di un progetto innovativo che punta a fornire agli anziani, che vivono nelle aree periferiche a maggiore rischio, la giusta consapevolezza per evitare che si trasformino in vittime di truffatori. Un piano per la sicurezza che vede coinvolti in prima linea le forze dell’ordine per sviluppare una linea della prevenzione sempre più efficace”. Il secondo appuntamento si terrà domani, giovedì 30 settembre a Tirli, alle 16 all’ex scuola e il terzo venerdì 1° ottobre a Vetulonia alle 17 nella sala conferenze del nuovissimo centro diocesano. Lo slogan dell’iniziativa è “Fidati solo di chi conosci”. “Il progetto ha lo scopo di mettere in contatto esperti della sicurezza con persone della terza età, - ha proseguito Mazzini - partendo dalle zone più a rischio del nostro territorio, quelle maggiormente periferiche rispetto al capoluogo. In questo modo si potranno fornire tutte le informazioni utili per evitare di cadere vittime dei reati che più di frequente colpiscono la categoria, come truffe, scippi, furti in appartamento e all’uscita dagli uffici postali o dagli istituti di credito. Nella realizzazione di questa campagna di formazione e informazione, che verrà condotta in collaborazione con l’amministrazione comunale, ci avvarremo della consulenza qualificata di personale dei carabinieri che provvederà direttamente a dare agli anziani tutte le indicazioni necessarie ad evitare di essere raggirati e derubati. E' prevista, inoltre, la distribuzione di opuscoli e materiale informativo. E’ nostro interesse proteggere le fasce più deboli dai reati più diffusi”.