Dichiarazione ambientale anno 2007 Stabilimento di Merano Oggetto della presente Dichiarazione Ambientale è lo stabilimento di Merano della MEMC Electronic Materials SpA. Questo documento è stato redatto in conformità all’art. 6 del Regolamento CEE n. 761/2001 del 19/03/01. I dati pubblicati sono relativi al periodo (1997) 2000/2007. Pubblicazione a cura della funzione: ESH - Protezione Ambiente e Sicurezza. Responsabile Progetto: A. Tonini Collaborazione Redazionale: C. de Santis, R. Marangon Diritti Riservati. Foto pubblicate per gentile concessione di: ______________________ Progetto Grafico: Achab Triveneto S.r.l. 1ª Edizione – Dicembre 2008 Lettera del vertice aziendale Uno scenario in profonda e continua mutazione. La crescita tumultuosa della domanda energetica nei paesi a più alto tasso di sviluppo economico (primi fra tutti la Cina e l’India) e il progressivo impoverimento delle risorse fossili del pianeta, riflessi dall’ incremento pressoché incontrollato del prezzo del petrolio, hanno stimolato, negli ultimi anni - e continuano a stimolare, grazie anche agli incentivi pubblici offerti dai governi delle nazioni più industrializzate - numerose e sempre nuove iniziative private nel campo delle fonti di energia rinnovabili. A lungo frenato dagli elevati costi di investimento, anche il settore fotovoltaico è alla fine esploso, trascinando al rialzo i prezzi delle materie prime utilizzate per la fabbricazione dei pannelli solari (segnatamente, il silicio policristallino). In un contesto così rapidamente trasformato dalle delicatissime e sempre più urgenti problematiche globali di natura energetica e ambientale, è venuto progressivamente affermandosi il ruolo chiave dalla MEMC, quale fornitore di silicio per il “solare”. Il nuovo ruolo della MEMC. Da tempo impegnata nella produzione di substrati (wafers) utilizzati per la fabbricazione dei dispositivi elettronici più avanzati (microprocessori, memorie, e numerosi altri tipi di circuiti integrati), l’ azienda ha saputo mettere le proprie tecnologie - sviluppate, tanto negli Stati Uniti che in Italia, in lunghi anni di attività nel settore dei materiali semiconduttori – nonché le proprie competenze, al servizio di un mercato sempre più orientato al soddisfacimento della crescente domanda di silicio per applicazioni fotovoltaiche. La MEMC è così riuscita, senza perdere il contatto con il tradizionale “core business” della microelettronica, a spostare progressivamente il baricentro delle proprie operazioni verso il solare. Per l’ ambiente e nell’ ambiente. Il recente ampliamento della capacità di produzione di silicio policristallino sul sito di Merano, e l’ ulteriore, significativo progetto di espansione di tale capacità, da poco approvato e in fase di avviamento, riflettono la volontà dell’ Azienda di continuare a investire considerevoli risorse umane e finanziarie nel solare fotovoltaico. Il modello esecutivo che la MEMC adotta nella gestione dei propri progetti - modello improntato alla costante minimizzazione di tutte le possibili ricadute delle proprie attività sull’ ambiente circostante, riflette la continua attenzione della MEMC alle problematiche della conservazione delle risorse naturali e il suo orientamento ideale verso l’ “impatto zero”: un obiettivo, questo, tanto tendenziale nella sua concezione di principio, quanto direzionalmente rilevante nella definizione della strategia operativa dell’ azienda. Questo tipo di approccio appare oggi particolarmente importante, in considerazione del fatto che il citato progetto di incremento della capacità di silicio policristallino a Merano insiste su un’ area che - non dimentichiamolo - ha una profonda e radicata vocazione agricola e turistica. La cultura della difesa dell’ ambiente. Al conseguimento degli obiettivi ambientali della MEMC contribuiscono in modo significativo - oltre ai grandi piani sopra descritti di espansione e ammodernamento degli impianti – anche i progetti di sviluppo di nuove tecnologie produttive e, su base quotidiana, il lavoro di miglioramento continuo dei processi esistenti, che incorporano sistematicamente attività specifiche finalizzate alla valutazione dell’ eventuale impatto ambientale e alla conservazione dell’ energia e delle risorse naturali più critiche (es. l’ acqua di falda). Strumenti chiave a sostegno della performance della MEMC in materia di ambiente rimangono: • il sistema di gestione, declinato trasversalmente in tutti i settori operativi; • la costante opera di informazione, formazione e coinvolgimento di tutta la popolazione aziendale; • la condivisione delle nostre attività e di nostri obiettivi con tutte le parti terze interessate (“stake holders”): comunità locale, clienti e fornitori. Il positivo andamento dei principali parametri di monitoraggio e i risultati conseguiti nel corso del 2007 (segnatamente, la riduzione dei consumi energetici specifici e dell’ utilizzo di sostanze chimiche inquinanti di aria, acqua e suolo, nonché l’incremento dei rifiuti avviati al recupero, in alternativa allo smaltimento), raccolti nella nostra Terza Dichiarazione Ambientale, ci incoraggiano a proseguire nel lavoro fin qui svolto, nella convinzione che una gestione indirizzata allo sviluppo sostenibile sia condizione imprescindibile per assicurare un futuro all’ azienda, nel lungo termine. Mauro Pedrotti Presidente MEMC S.p.A. Sommario 5 6 9 12 15 16 20 28 31 48 50 54 55 Introduzione Informazioni generali 7 - Il gruppo MEMC Electronic Materials Inc. 8 - Lo stabilimento di Merano 9 - Il silicio e le sue applicazioni Uno sguardo alla Storia 10 - L’impegno di MEMC per la tutela dell’ambiente Collocazione geografica e contesto ambientale La Politica MEMC La struttura organizzativa 17 - Il Sistema di Gestione Ambientale Il processo produttivo 21 - Area POLY: la produzione di silicio policristallino 23 - Il reparto LM: le lavorazioni meccaniche 24 - Il reparto CZ: la produzione di silicio monocristallino 25 - Reparto CZ Services: i controlli sul prodotto 26 - Gli Impianti Ausiliari Gli aspetti ambientali 28 - Significatività attribuita agli aspetti ambientali diretti 29 - Significatività attribuita agli aspetti ambientali indiretti Aspetti ambientali diretti 31 - Risorse Energetiche 34 - Risorse idriche 36 - Consumi di materie prime e ausiliarie 38 - Emissioni in atmosfera 43 - Scarichi idrici 46 - Rifiuti 48 - Bonifica, Messa in sicurezza e Protezione del Suolo e della Falda 49 - Rumore 49 - Sostanze lesive dell’ozonosfera, Policlorobifenili e Amianto Aspetti Ambientali Indiretti 51 - Gestione del rapporto con fornitori ‘critici’ 51 - Attività delle imprese che operano all’interno del sito 51 - Acquisizione e trasporto di sostanze e preparati pericolosi 52 - Comunicazione Il Programma di Miglioramento Ambientale Legislazione di Riferimento Glossario Introduzione Il sito MEMC di Merano è dotato di un Sistema di Gestione Ambientale certificato UNI EN ISO 14001 dal 1999 ed è iscritto nel Registro delle Organizzazioni europee che aderiscono all’EMAS (Regolamento CE 761/2001) dal 2002 (registrazione I-000121). Nel rispetto del Regolamento EMAS, ogni anno la MEMC di Merano mette a disposizione dei soggetti interessati le informazioni riguardanti l’Azienda, i risultati ottenuti in campo ambientale e i suoi programmi di miglioramento ambientale, attraverso la Dichiarazione Ambientale convalidata dal verificatore ambientale. La Dichiarazione Ambientale consolida la volontà della MEMC di operare con la massima trasparenza nei confronti del proprio personale, della comunità locale, degli enti pubblici, nonché delle imprese confinanti e di quelle che operano all’interno del sito. Il presente documento costituisce la terza edizione integrale della Dichiarazione Ambientale dello stabilimento. Le informazioni contenute sono aggiornate al 31 dicembre 2007; per rendere più agevole la lettura e il raffronto dei dati con quelli degli scorsi anni, il documento mantiene l’impostazione delle precedenti edizioni. 5 Informazioni generali Il gruppo MEMC Electronic Materials Inc. MEMC Electronic Materials è un gruppo internazionale produttore di silicio iperpuro, attivo nel mercato della microelettronica e, dal 2004, del solare fotovoltaico. La sede del gruppo si trova a St. Peters, nel Missouri (USA); conta nel mondo nove stabilimenti produttivi (tre negli Stati Uniti, due in Europa, uno in Giappone, uno in Malesia, uno a Taiwan, e una joint venture con una partner coreana), e copre con la rete commerciale tutto il globo (vedi Figura 1). La presenza produttiva MEMC in Europa è rappresentata dalla MEMC Electronic Materials S.p.A. costituita dagli stabilimenti di Merano, oggetto della presente Dichiarazione Ambientale, e di Novara, sede europea del gruppo. I clienti di MEMC S.p.A. sono le principali aziende che operano nei settori della microelettronica (informatica, telecomunicazioni, telefonia cellulare, alta fedeltà, trasporti, elettromedicali, elettronica industriale) e del solare fotovoltaico. Attualmente la produzione della MEMC di Merano è destinata per il 50% al mercato del solare e per il 50% a quello della microelettronica. MEMC Electronic Materials Inc. è quotata in borsa dal 1995 (N.Y.S.E. – id: WFR). La MEMC nel mondo fig.1 6 Lo stabilimento di Merano MEMC Electronic Materials S.p.A. Via Nazionale, 59 39012 Merano (BZ) www.memc.com [email protected] Cod. NACE rev 2: Cod. ISTAT (ATECO2003): 20.13 Fabbricazione di altri prodotti chimici di base inorganici 24.130 Fabbricazione di altri prodotti chimici di base inorganici Nel sito MEMC di Merano si producono: Silicio policristallino e silicio monocristallino per microelettronica e fotovoltaico Dimensioni del sito: Superficie totale 102.707 Area coperta 23.128 Aree scoperte 59.254 Area verde 20.325 m m2 m2 m2 2 Lavorazione a ciclo continuo: 52 settimane/anno 7 giorni/settimana 3 turni da 8h/giorno Dipendenti: n. 421 (di cui 30 laureati e 134 diplomati) suddivisi nelle seguenti aree: 312 reparti produttivi 17 innovation facilities 12 innovation equipment 23 Innovation process & product 3 qualità 39 amministrazione, acquisti marketing, personale 15 sicurezza e ambiente Certificazioni Qualità: ISO 9002 nel 1991 ISO 9001 nel 1994 QS 9000 nel 1999 ISO 9001:2000 nel 2003 ISO/TS 16949 nel 2003 Ambiente: ISO14001 nel 1999 EMAS nel 2002 Sicurezza: OHSAS 18001 nel 2007 Fatturato MEMC S.p.A. anno 2007: 371.377 milioni di Euro (dati al 31/12/2007) 7 Il silicio e le sue applicazioni Il silicio è un elemento chimico che nella forma cristallina è un materiale semiconduttore; come tale trova applicazione nell’industria della microelettronica, in quanto supporto basilare per la realizzazione dei circuiti integrati (chips), vale a dire di quei dispositivi elettrici che, elaborando e/o archiviando dati, sono alla base del funzionamento di tutte le apparecchiature elettroniche utilizzate nell’industria e nella vita di tutti i giorni. La microelettronica I chips sono piccole piastrine della dimensione di pochi millimetri quadrati che ospitano milioni di circuiti elettrici integrati. I circuiti integrati sono costituiti da microscopici componenti elettrici (resistenze, condensatori, diodi, transistor) tra loro interconnessi, in grado di elaborare e memorizzare informazioni che gli vengono fornite sottoforma di segnali elettrici. In particolare, i ‘chips logici’ sono quelli che elaborano informazioni ricevute in ingresso secondo istruzioni stabilite dal costruttore o dall’utilizzatore, e forniscono dati e informazioni (diversi da quelli in ingresso) in uscita. I ‘chips di memoria’ sono dispositivi che permettono l’archiviazione di informazioni, in modo temporaneo (le informazioni si perdono con la mancanza di energia elettrica) o permanente (le informazioni sono mantenute anche in assenza di energia elettrica). Tali dispositivi si trovano in tutte le apparecchiature elettroniche oggi ampiamente utilizzate: si pensi ad esempio agli oggetti di uso comune (i cellulari, i computer, le centraline di controllo delle auto, le videocamere e le macchine fotografiche...), agli strumenti diagnostici (TAC, NMR, ecc.), alle applicazioni industriali (per guidare le sequenze dei processi produttivi automatizzati). In misura sempre crescente il silicio cristallino è utilizzato anche nel settore del solare fotovoltaico, per la produzione delle celle fotovoltaiche che permettono di trasformare l’energia solare in energia elettrica. Il solare fotovoltaico Il funzionamento delle celle fotovoltaiche si basa sulla capacità di alcuni materiali semiconduttori di convertire l’energia della radiazione solare in energia elettrica: il silicio è il materiale maggiormente utilizzato a tale scopo. La tecnologia fotovoltaica cominciò a svilupparsi alla fine del 1950 nell’ambito dei programmi spaziali, per i quali era necessario disporre di una fonte di energia affidabile ed inesauribile; oggi sono ormai diffusi sia gli impianti per l’alimentazione di utenze isolate (‘stand alone’) che quelli collegati ad una rete elettrica preesistente (‘grid connected’). I sistemi stand-alone sono utili per elettrificare utenze difficilmente collegabili alla rete perché ubicate in aree poco accessibili, e per quelle con bassissimi consumi di energia che non rendono conveniente il costo dell’allacciamento alla rete elettrica. I sistemi grid-connected permettono di cedere l’energia prodotta in sovrappiù alla rete alla quale sono allacciati, e quindi di ottenere un ritorno dal punto di vista economico Il silicio, però, pur essendo l’elemento quantitativamente più abbondante del nostro pianeta dopo l’ossigeno, in natura si trova sempre legato ad altri elementi: nel quarzo, ad esempio, nel quale è legato all’ossigeno, o nei silicati, minerali nei quali compare legato a vari elementi (magnesio, alluminio, sodio e molti altri). Il silicio pertanto, può essere ottenuto solo mediante processi industriali: nello stabilimento MEMC di Merano si produce silicio puro in forma policristallina e poi, utilizzando questo prodotto come materia prima nella successiva fase del processo produttivo, in forma monocristallina, come descritto nei paragrafi che seguono. Il silicio puro è quindi trasformato, in altri stabilimenti, per le applicazioni sopra menzionate. 8 1940 2005 Uno sguardo alla storia Anni Venti del secolo scorso 2° conflitto mondiale 1955 - 1972 1961 1974 1977 1980 1988 1989 1999 2001 2003 2006 La Montecatini costruisce a Merano uno stabilimento per la produzione di fertilizzanti (solfato biammonico, nitrato di calcio, nitrato di ammonio); l’area di Merano è scelta per la disponibilità di energia elettrica a condizioni vantaggiose e di materie prime locali. Lo stabilimento è utilizzato per la produzione di prodotti per esplosivi e di acqua pesante. Nello stabilimento si avviano processi pilota per la produzione di sostanze di diverso tipo: ossido di berillio, calcio metallico, litio metallico, carbonato di litio, sodio iperpuro. Ha inizio la produzione sperimentale di silicio iperpuro per semiconduttori. Viene costituita la SMIEL (Società Materiali Iperpuri per Elettronica). Lo stabilimento viene sottoposto a completa ristrutturazione e riconvertito alla produzione esclusiva di silicio iperpuro: dal policristallo alla produzione dei wafers. La produzione dei wafers viene trasferita allo stabilimento di Novara. La SMIEL viene acquisita dalla tedesca Dynamit Nobel Ag; la ragione sociale è modificata in DNS Dynamit Nobel Silicon. La divisione chimica della Dynamit Nobel Ag che comprende lo stabilimento di Merano viene acquistata da un’altra società tedesca, la Hüls del gruppo multinazionale VEBA. La Hüls acquista la Monsanto Electronic Materials del Gruppo Monsanto, fondando la MEMC Electronic Materials: da quel momento anche lo stabilimento di Merano acquistò la denominazione MEMC Electronic Materials. Si instaura un nuovo assetto societario in seguito alla fusione della VEBA con VIAG che diede origine al gruppo E.ON Ag. E.ON Ag cede la proprietà al nuovo azionista di maggioranza, la Texas Pacific Group (TPG), una società di investimento americana. TPG acquista tutte le quote dello stabilimento di Hsinchu in Taiwan. Lo stabilimento di Merano viene ampliato per rispondere alla richiesta di silicio policristallino da parte del mercato del solare fotovoltaico, per la quale sono stati investiti circa 18 milioni di dollari (circa 15 milioni di euro). 9 L’impegno di MEMC per la tutela dell’ambiente Le attività per la tutela dell’ambiente costituiscono da tempo un importante impegno per la MEMC, che nel corso degli ultimi due decenni ha portato a compimento numerosi progetti mirati sia a rimediare agli effetti delle produzioni svolte in passato, sia a eliminare, ridurre o prevenire gli impatti ambientali generati dalle attività correnti. Di seguito riportiamo una sintesi degli interventi più rilevanti. 1990 1990 1991 1999 200-2004 MEMC dà avvio al primo intervento di monitoraggio, bonifica e prevenzione della contaminazione del suolo, del sottosuolo e della falda, attraverso una prima campagna di analisi la rigenerazione delle vasche di raccolta delle sostanze chimiche esauste e la sostituzione e/o isolamento in doppia parete delle relative tubazioni interrate, l’eliminazione di alcune sostanze (trielina e tricloroetano) dal processo produttivo, nonché la creazione di una “barriera idraulica” idrogeologicamente a valle del sito produttivo per contenere ogni contaminazione “all’interno” dalla perimetro aziendale e il “lavaggio” della falda contaminata mediante immissione, in alcuni pozzi posti idrogeologicamente a monte del sito, di acqua non inquinata. Ha inizio la serie ad oggi ininterrotta di interventi che porteranno la MEMC a ridurre in modo consistente i consumi specifici di energia elettrica (nel 1990 si consumavano 60 tep/t silicio, nel 2007 sono stati consumati 31,9 tep/t silicio) e di acqua di falda (nel 1990 si prelevavano 13 mc acqua/kg silicio, nel 2007 sono stati prelevati 5,58 mc acqua/kg silicio). MEMC bonifica e cede alla Provincia di Bolzano l’area sulla quale oggi si trova la zona artigianale e commerciale posta immediatamente a sud della proprietà, che in passato, negli anni in cui nello stabilimento si produceva l’acido solforico, era stata contaminata da metalli pesanti. MEMC ottiene la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale secondo la norma ISO 14001. Hanno inizio le attività di monitoraggio sistematico di tutti gli aspetti ambientali dello stabilimento: emissioni in atmosfera, scarichi idrici, produzione rifiuti, rumore, ecc., presentati nella Dichiarazione Ambientale MEMC dà avvio e porta a compimento il progetto di caratterizzazione, bonifica/messa in sicurezza e monitoraggio delle aree “ex-mensa” (dove oggi è ubicato il parcheggio) e interne dello stabilimento ai sensi del decreto 471/99. Il progetto è iniziato con una indagine storica finalizzata a ricostruire le attività svolte in passato nel sito, in modo da individuare i punti potenzialmente contaminati, e con la raccolta di tutti i dati e le informazioni provenienti dalle campagne analitiche svolte in passato. Per approfondire ulteriormente la conoscenza dello stato di contaminazione del sito, l’eventuale “mobilità” degli inquinanti e il rischio per l’uomo derivante dalla loro presenza sono state realizzate, previa approvazione degli enti competenti, ulteriori perforazioni per la raccolta e l’analisi di campioni di suolo e per la posa di piezometri per la raccolta e l’analisi dell’acqua di falda. Tali indagini hanno permesso di elaborare e mettere in atto, previa approvazione degli enti competenti, le 10 attività di bonifica, conclusesi nel 2004 con collaudo e trasmissione alla Provincia di Bolzano dei rapporti di fine bonifica. Gli effetti degli interventi via via attuati nel corso degli anni sono regolarmente seguiti attraverso piani di monitoraggio dell’acqua di prima falda, con campionamento delle acque dai piezometri di controllo e analisi dei contaminanti presenti, conformemente a quanto disposto dal piano di monitoraggio interno predisposto sulla base della normativa vigente e delle linee guida MEMC Corporate. 2002 2006 2006 MEMC ottiene la registrazione all’EMAS. Da allora ogni anno è soggetta a ispezione da parte di un ente certificatore accreditato e indipendente, e pubblica la Dichiarazione Ambientale riportando in dettaglio i dati relativi agli impatti ambientali, ai programmi di miglioramento e ai risultati via via conseguiti, verificati e validati dall’ente certificatore. Lo stabilimento di Merano viene ampliato per rispondere alla richiesta di silicio policristallino da parte del mercato del solare fotovoltaico. I nuovi impianti sono stati progettati e costruiti tenendo in considerazione le esigenze di tutela ambientale; dalla messa in esercizio sono già stati conseguiti importanti risultati dal punto di vista ambientale: • un aumento di produzione di silicio per il solare pari a circa 600 tonnellate/anno, corrispondenti a circa 60 MW di potenza; i vantaggi derivanti dalla produzione di energia elettrica mediante le celle fotovoltaiche sono brevemente illustrati nel riquadro “Il solare fotovoltaico”, • l’ottimizzazione del consumo elettrico e idrico e l’ingegnerizzazione con riduzione dei consumi specifici, • il recupero nel ciclo produttivo di silicio prima destinato a rifiuto, • la scelta di gas refrigeranti non lesivi dell’ozonosfera (ODP = 0) e che non contribuiscono al riscaldamento globale (GWP = 0). Ha avvio il progetto teleriscaldamento che consentirà di cedere parte del calore di processo, circa 10 MkCal/ h, alla popolazione di Sinigo e Merano per le esigenze di riscaldamento e/o di produzione di acqua calda sanitaria. Il teleriscaldamento consiste nella produzione di un fluido termovettore ad alta temperatura (usualmente acqua o vapore sopra i 100°C) da parte di una grossa centrale di riscaldamento e nella sua distribuzione a più edifici ubicati anche a chilometri di distanza mediante un sistema di tubazioni interrate e coibentate. Una volta a destinazione, il fluido termovettore cede il proprio calore all’acqua dell’impianto di riscaldamento e/o sanitaria di ogni singola utenza attraverso uno scambiatore di calore, che va quindi a sostituire la caldaia di quella utenza. Dopo lo scambio, il fluido termovettore raffreddato ritorna alla centrale di riscaldamento per essere riportato alla massima temperatura e ricominciare il suo viaggio. Nel progetto MEMC, la centrale di produzione è lo stabilimento di Merano, e il fluido termovettore è costituito dall’acqua di raffreddamento che sarà inviata nel circuito di teleriscaldamento alla temperatura di circa 105°C. 11 Collocazione geografica e contesto ambientale Il sito produttivo MEMC è ubicato nel territorio comunale di Merano, in Alto Adige, nella Zona Industriale di Sinigo, classificata “Zona per insediamenti Produttivi di Interesse Provinciale” nel Piano Urbanistico Comunale. Lo stabilimento confina a nord con un’area ad uso agricolo; l’abitazione più vicina in questa direzione è situata a circa 50 metri dal confine, mentre a circa 200 metri si incontrano i primi edifici della frazione di Sinigo. Merano A est l’area aziendale è delimitata dal rilievo porfireo della val d’Adige, caratterizzato dalla presenza di vigneti, aree boscate, siepi e, nel tratto che sovrasta lo stabilimento, da ampi tratti di parete rocciosa e scoscesa che rientrano in un’area classificata come “area a rischio geologico e idrogeologico controllato” nel Piano Urbanistico Comunale del comune di Merano. A sud del sito sono insediate attività artigianali e commerciali. Il confine occidentale è costituito dalla strada statale n. 38 che collega Merano a Bolzano; al di là della strada, l’area prospiciente lo stabilimento è adibita a parcheggio; oltre, a circa 300 metri, scorre il fiume Adige. Lo stabilimento è attraversato, in prossimità del confine settentrionale, dal Rio Sinigo, che si immette poi nell’Adige. La cittadina di Merano si trova a circa 4,5 chilometri dallo stabilimento, in direzione nord; il comune conta circa 35.000 residenti; il nucleo abitato di Sinigo si trova a circa 1 chilometro dallo stabilimento, in direzione nord. Entro la distanza di 5 chilometri dallo stabilimento si trovano i comuni di Lana, Postal e Marlengo, che contano rispettivamente circa 8.000, 1.200 e 2.200 residenti. Il sito MEMC è agevolmente raggiungibile con mezzi privati utilizzando l’autostrada A22 fino a Bolzano e da lì la superstrada Merano-Bolzano, fino all’uscita Lana – zona industriale. A pochi chilometri dallo stabilimento si trovano anche le stazioni di Bolzano, Lana e Merano della linea ferroviaria Bolzano-Merano. Lo stabilimento dista circa 20 chilometri dall’aeroporto di Lainburg (BZ). Aspetti Geologici ed Idrogeologici Lo stabilimento MEMC si colloca nella conca che risulta dall’incontro tra la Val Venosta e la Valle Passiria, nel tratto mediano della valle dell’Adige, a circa 330 metri sul livello del mare. Quest’area è caratterizzata dalla presenza di acquiferi di origine alluvionale, costituiti in prevalenza da ghiaie e sabbie con intervalli limosi e argillosi, e con tetto spesso in prossimità del piano campagna. Il sito MEMC, in particolare, è ubicato sulla conoide del rio Sinigo, costituita prevalentemente da sedimenti alluvionali (costituiti da ghiaie, sabbie, ciottoli e blocchi), molto permeabili, che poggiano su un substrato roccioso porfirico ubicato a profondità compresa tra quaranta e cento metri. A profondità variabile, tra i quattro e i ventidue metri, è presente uno strato a bassa permeabilità di limo sabbioso-argilloso e torba. In quest’area sono presenti un acquifero superficiale, di scarsa potenza, la cui soggiacenza dal piano campagna all’interno del sedime aziendale varia tra uno e tredici metri e la cui direzione di flusso ha andamento pressoché ortogonale al corso del rio Sinigo; e un sistema multifalda semiconfinato a profondità superiore ai venti metri. Nella zona sono presenti numerosi pozzi in concessione privata, utilizzati prevalentemente per uso irriguo, ma anche alcuni insediamenti industriali e artigianali, tra cui la stessa MEMC, sono muniti di pozzi per l’approvvigionamento di acqua ad uso industriale. Ad ovest del sito ci sono 3 pozzi pubblici a scopo potabile; lo stabilimento non interferisce con le relative zone di rispetto. 12 Il Clima e la Qualità dell’Aria L’area di Merano è caratterizzata da una temperatura media annua di circa 11°C, con valori medi massimi intorno ai 30°C nel mese di luglio e valori medi minimi intorno ai -3°C e -5°C nei mesi di dicembre e gennaio. Il periodo invernale è generalmente molto secco: infatti la piovosità media annua si colloca intorno ai 700 mm, ma presenta un andamento tipicamente alpino con un massimo prolungato nel periodo primaverile-estivo e uno, meno accentuato, autunnale. Dal punto di vista climatico, quest’area è caratterizzata da una temperatura particolarmente mite, e dal verificarsi di fenomeni di inversione termica. La mitezza del clima è dovuta alla posizione alpino interna, dovuta a un periodo di insolazione particolarmente lungo e da una elevata intensità di radiazione, alla presenza delle Alpi, che costituiscono una barriera fisica all’afflusso dei venti freddi provenienti da nord, e all’azione delle masse d’aria temperata provenienti da sud. Questi stessi elementi concorrono però a determinare anche il fenomeno dell’inversione termica, che comporta la stagnazione delle masse d’aria e, conseguentemente, l’accumulo degli inquinanti negli strati più prossimi al suolo. Con riguardo alla qualità dell’aria, si sottolinea che questo territorio è interessato non tanto da inquinamento di origine industriale – data la limitata presenza di industrie nel territorio – quanto da quello generato dal traffico per fronteggiare il quale anche il comune di Merano è dovuto ricorrere negli ultimi anni alla limitazione della circolazione nel centro cittadino durante il periodo invernale. Ambiente Idrico Superficiale Il corso d’acqua principale della conca meranese è il fiume Adige, il quale riceve nei pressi dello stabilimento MEMC le acque del torrente Passirio, che scorre nella valle omonima, il Valsura, che scorre nella val d’Ultimo, il rio Nova e il rio Sinigo; poco più a sud dello stabilimento, nell’Adige immettono gli scarichi dei depuratori dei comuni di Merano e di Lana. Le indagini condotte tra il 2001 e il 2004 sul fiume Adige dal laboratorio biologico della Provincia di Bolzano, finalizzate a determinare lo stato di qualità del corso d’acqua, hanno evidenziato due aspetti principali: da una parte, a monte di Merano il fiume risente sensibilmente degli effetti delle derivazioni di acqua per scopi idroelettrici, in quanto spesso l’acqua è resa al fiume con portate insufficienti a garantire le condizioni di vita per la fauna acquatica. Dall’altra, la messa in esercizio del depuratore di Merano, nell’anno 2000, ha comportato un notevole miglioramento del livello qualitativo del fiume a valle di Merano, che nel 1999 risultava invece essere uno dei punti più critici tra tutti i corsi d’acqua che scorrono in territorio altoatesino, anche a causa della scarsa pendenza del fiume in quel tratto che favorisce la sedimentazione dei carichi immessi piuttosto che il trasporto e la diluizione. 13 La natura e il paesaggio L’Alto Adige, posizionato com’è al centro e lungo il versante meridionale dell’arco alpino, è punto di convergenza di influssi climatici e di elementi ambientali diversi, che hanno consentito il formarsi di una varietà di habitat naturali estremamente ampia. Questo multiforme contesto naturale è stato plasmato, nel corso dei secoli, dall’azione dell’uomo: talvolta in modo positivo, riuscendo a creare quel paesaggio rurale tradizionale che oggi rappresenta una delle ricchezze paesaggistiche dell’Alto Adige; talaltra in modo negativo, frammentando e riducendo, soprattutto nei fondovalle, gli habitat naturali preesistenti. In particolare tra i comuni di Lana e Merano, alla distanza di circa 1 chilometro dallo Stabilimento, si colloca uno dei pochi residui di delta fluviale dell’Alto Adige, un’area a bosco ripariale e paludoso caratterizzato dalla presenza di ontani, salici e frassini. Il delta, esteso in passato più di 100 ettari, copre ora una superficie di soli 30 ettari, una decina dei quali sono tutelati come biotopo “Delta del Valsura”: al suo interno fauna e flora sono protette in modo assoluto. L’area è stata inoltre proposta dall’Italia come “Sito di Importanza Comunitaria” ai fini della direttiva “Habitat”. Il contesto economico e sociale Nel territorio altoatesino vivono meno di mezzo milione di persone appartenenti a tre principali gruppi linguistici: tedesco, italiano e ladino. La popolazione non è uniformemente distribuita sul territorio, ma si concentra nelle aree di fondovalle, dove la densità di popolazione arriva a superare le 1000 persone per kmq, essendo qui presenti la maggior parte delle attività economiche, quasi tutte le strutture del servizio pubblico (ospedali, scuole, pubblica amministrazione), nonché tutte le infrastrutture di trasporto di rilievo (rete ferroviaria e stradale, aeroporto). Dal punto di vista economico, il territorio è caratterizzato dalla presenza di imprese di piccole e piccolissime dimensioni “tradizionali” (agricole, artigianali e del terziario), diffuse su tutto il territorio; la media e industria è rappresentata da poche imprese localizzate nelle città principali: Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico. 14 La Politica MEMC La “Politica per l’Ambiente, la Salute e la Sicurezza” della MEMC è l’insieme degli obiettivi che l’Azienda persegue per tutelare l’ambiente e la salute e sicurezza del personale e della popolazione. La Politica è definita e sottoscritta dai direttori di tutte le aree funzionali della Società, che in questo modo sottolineano il loro pieno appoggio e coinvolgimento. 15 La struttura organizzativa La struttura organizzativa della Società MEMC S.p.A. (stabilimenti di Merano e Novara) è raffigurata nella figura che segue. Materials Merano Plant PRODUCTION (O.T. & Maintenance) Novara Plant Admin & Finance ↔ ↔ ↔ Scheduing ↔ ↔ ↔ Supply Chain (Bill of Materials Purchasing, Materials & Spares process product INNOVATION Proc./Product Devel. & System equipment facilites H. R. mty sclence Polycrystal ↔ Process Development Projects Single Crystal CZ ↔ Process Development Projects CZ Services ↔ Equipment Development Projects Mods CVD ↔ Facilities Development Projects Polishing Cleaning ↔ Quality Development Projects Epitaxy ↔ I.T. Development Projects Production Process Development Process Quality Information Tecnology La componente produttiva è organizzata su sei reparti – tre a Merano (Polycristal, Single Cristal CZ e CZ Services) e tre a Novara – responsabili del conseguimento degli obiettivi operativi di qualità, costo, resa e produttività nel rispetto delle procedure aziendali e delle leggi vigenti in tema di protezione ambientale e sicurezza del posto di lavoro. L’area “Supply Chain” è unica responsabile della supervisione di tutte le attività di programmazione ed avanzamento della produzione per entrambi gli stabilimenti, nonché del confezionamento e della spedizione del prodotto finito, allo scopo di assicurare il conseguimento degli obiettivi aziendali di produzione e di puntualità di consegna. Lo sviluppo tecnologico dei processi produttivi, l’ingegneria di manutenzione, la progettazione impiantistica, il Sistema Qualità con i laboratori, i Sistemi Informativi e l’Industrial Engineering, sono gestiti dall’area “Innovation” attraverso progetti di sviluppo a sostegno della generazione di nuovo “know how”. Alcuni tecnici fungono inoltre da interfaccia tecnica verso i reparti produttivi, con l’obiettivo di allineare le attività di sviluppo tecnologico alle esigenze della Produzione, oltre che alle specifiche richieste del mercato. Vi sono infine le funzioni Commerciale, Amministrazione, Finanza e Controllo di Gestione, con gestione unica per entrambi gli stabilimenti mentre ciascuno stabilimento ha le proprie funzioni Materiali, Risorse Umane e Sicurezza e Protezione Ambientale. 16 Il Sistema di Gestione Ambientale Nell’ambito della struttura organizzativa sopra descritta è istituito un Comitato Direttivo – EHS Steering Committee – che opera per entrambi gli stabilimenti per la pianificazione annuale delle attività relative sia alla protezione dell’ambiente che alla salute e alla sicurezza, che opera per entrambi gli stabilimenti. Il Comitato Direttivo si avvale, per la gestione e il coordinamento di tali attività a livello di stabilimento, di un Comitato Operativo - EHS Committee - costituito dai responsabili delle funzioni che determinano il maggiore impatto ambientale. Il coordinamento tra il Comitato Direttivo e il Comitato Operativo è svolto dal Rappresentate della Direzione per la Protezione Ambientale, RDPA, designato dalla Direzione. La responsabilità dell’attuazione della politica e degli obiettivi ESH è attribuita a dirigenti, preposti e dipendenti, nell’ambito delle proprie competenze e nei limiti connessi alla posizione: ognuno è chiamato a rispondere delle proprie azioni al proprio superiore ed è responsabile per coloro che da lui dipendono. MEMC Eletronic Materials S.p.A. Merano - Struttura ESH COMITATO DIRETTIVO (ESH Steering Committee) Presidente MEMC S.p.A. Direttore materiali Direttore Innovazione Direttori di Stabilimento Novara e Merano Direttore Risorse Umane R.D.P.A. Rappresentante della Direzione per la Protezione Ambientale COMITATO OPERATIVO (ESH Committee) Direttore di Stabilimento Responsabile di produzione Responsabile Policristallo Responsabile Monocristallo Responsabile innovazione impianti Responsabile innovazione apparecchiature Responsabile innovazione processi monocrist. Responsabile CZ Services Responsabile magazzini Responsabile Risorse Umane Ciclo di Deming PLAN Cosa fare? Come farla? ACT Si può fare meglio? DO Fare quando pianificato CHECK Fatto? Il modello gestionale adottato da MEMC per la tutela dell’ambiente è quello comunemente denominato PDCA, altrimenti noto con il nome di “Ciclo di Deming”, che prevede la reiterazione nel tempo delle seguenti quattro fasi gestionali: • Plan: Pianificare il miglioramento • Do: Attuare quanto pianificato • Check: Verificare quanto si sta attuando • Act: Valutare quanto attuato, in modo da Consolidare o Rivedere le linee di indirizzo intraprese. 1 L’analisi è condotta sia sulle attività che rientrano sotto il diretto e totale controllo gestionale della MEMC (es. consumi energetici, emissioni in atmosfera, etc.) sia sugli “aspetti ambientali indiretti” vale a dire quelli derivanti dalle relazioni che MEMC instaura con gli altri soggetti, potenziali agenti di impatto ambientale; l’unico intervento che MEMC può operare con riguardo a tali aspetti è l’adozione di precise politiche e strategie o per orientare i soggetti con cui entra in relazione verso comportamenti ambientalmente sostenibili, o per scegliere nelle sue relazioni economiche soggetti che dimostrino di possedere una cultura rispettosa dell’ambiente. Plan: la Pianificazione del miglioramento Ogni anno, nel corso del mese di aprile, il Comitato Operativo individua necessità, opportunità e possibilità di miglioramento in campo ambientale1, e stabilisce il programma annuale delle azioni da attuare, sulla base dei dati raccolti nel corso dell’anno grazie alle attività di controllo operativo, monitoraggio e audit attuate dalla MEMC. Per quanto riguarda gli aspetti ambientali diretti, tali dati sono analizzati e valutati rispetto ai seguenti criteri di valutazione: • la conformità dell’Azienda alla normativa vigente; • il rispetto delle linee guida ESH della MEMC Worldwide e della Politica ESH dello Stabilimento di Merano; • l’impatto ambientale generato; • richieste da parte della comunità locale e da altri soggetti interessati; • i costi di gestione e le possibilità di risparmio; • l’immagine e le richieste di mercato. 17 In funzione della situazione esistente, a ciascun criterio viene associato valore che è compreso tra 1 (corrispondente alla situazione migliore) e 4 (corrispondente alla situazione peggiore). Per ciascun aspetto considerato, il risultato della somma dei punteggi attribuiti a ciascun criterio considerato rappresenta la significatività relativa attribuita a tale aspetto ambientale rispetto agli altri. In questo modo è possibile ordinare sulla seguente scala di priorità gli interventi da attuare: • molto significativi: aspetti che richiedono un intervento immediato; • significativi: aspetti che non presentano caratteristiche tali da richiedono un intervento immediato; sono presenti margini di miglioramento, ma le azioni per ottenerli possono essere implementate dopo aver affrontato gli aspetti ad alta priorità di intervento; • poco significativi: aspetti che non richiedono interventi allo stato attuale in quanto non esistono margini di miglioramento rilevanti. Anche la valutazione di significatività degli aspetti indiretti è condotta attraverso l’attribuzione e la somma di punteggi ai seguenti criteri di valutazione: • significatività degli impatti ambientali; • intensità con cui MEMC ricorre al soggetto coinvolto; • esistenza di soggetti alternativi; • grado di controllo attuabile da MEMC sul soggetto considerato. Sulla base dei risultati dell’analisi ambientale il Comitato Operativo individua gli obiettivi e i traguardi ambientali, le azioni necessarie, i responsabili e le scadenze, e organizza queste informazioni nella bozza del Programma Ambientale da sottoporre al Comitato Direttivo. L’analisi e l’approvazione del Programma Ambientale vengono effettuate dal Comitato Direttivo nell’ambito del riesame annuale del Sistema di Gestione Ambientale. Quanto fin qui detto riguarda l’attività a consuntivo; tuttavia, anche i progetti di modifica di processi e impianti sono soggetti a una procedura interna per garantire che siano approvate solo quelle innovazioni che non determinano significativi effetti negativi sull’ambiente circostante. DO - Attuazione La fase Do è la fase nella quale sono attuate in modo organizzato le azioni pianificate nella fase Plan. Tutte quelle attività che possono cagionare impatti significativi sull’ambiente (ad esempio, la gestione degli impianti di trattamento, la gestione dei rifiuti, la movimentazione delle sostanze pericolose, le manutenzioni, ecc.) sono effettuate nel rispetto di procedure e istruzioni operative che descrivono le corrette modalità di gestione per minimizzare o eliminare gli effetti sull’ambiente. Inoltre, la gestione di eventuali emergenze di carattere ambientale è garantita dalla predisposizione e divulgazione del Piano di Emergenza, che stabilisce segnali e comportamenti in caso di incidenti ed emergenze, e prevede l’intervento su chiamata del Personale Operativo per l’Emergenza, appositamente addestrato. Infine, nella fase Do sono definiti e attuati i piani di comunicazione, sensibilizzazione e formazione dei dipendenti e dei terzi che interagiscono con l’azienda: incontri periodici con il personale, opuscolo informativo per i visitatori, visite guidate per le scuole, incontri con altre aziende, informativa alle imprese esterne che operano nello stabilimento, comunicati stampa, articoli su riviste locali. 18 CHECK - Verifica Attraverso le verifiche quanto permettono di accertare costantemente il corretto funzionamento del sistema di gestione nel suo complesso, di verificare l’effettivo raggiungimento di obiettivi e traguardi nonché individuare eventuali interventi correttivi. Le attività della fase Check comprendono: • i monitoraggi ambientali periodici estesi a tutti gli aspetti ambientali significativi, descritti in un piano dedicato che riporta anche le modalità di archiviazione dei dati; • audit interni e segnalazioni, per verificare la conformità a quanto previsto dalle procedure e dalla normativa di riferimento; • audit di sistema, per verificare la conformità del sistema di gestione ai requisiti delle norme prese a riferimento (ISO 14001 e EMAS). ACT – Consolidamento e Miglioramento I risultati conseguiti nel corso dell’anno sono verificati e valutati durante il riesame periodico effettuato dalla Direzione negli incontri del Comitato Direttivo. In tali incontri sono sottoposti alla Direzione: • i risultati della valutazione di significatività degli impatti associati agli aspetti ambientali; • il consuntivo delle attività di formazione e comunicazione ambientale; • i risultati dei monitoraggi ambientali e degli audit interni ed esterni. Sulla base di queste informazioni la Direzione definisce gli indirizzi per eventuali variazioni della Politica e degli altri elementi del Sistema di Gestione Ambientale, nell’ottica del miglioramento continuo. 19 Il processo produttivo Lo stabilimento di Merano è suddiviso nelle seguenti quattro aree funzionali fondamentali: • produzione policristallo (area POLY); • frantumazione e selezione policristallo (area LM); • produzione monocristallo (area CZ); • controllo qualità e spedizioni (area CZ Services). Il processo produttivo complessivo è sintetizzato nello schema che segue; le singole fasi del processo vengono descritte nei paragrafi successivi, per ciascuna delle quali sono indicati i principali aspetti ambientali associati. TET IN INGRESSO AREA POLY TCS IN INGRESSO IDROGENO ACQUISTATO E IDROGENO PRODOTTO TET IDROGENAZIONE TET TCS PURIFICAZIONE IDROGENO PURIFICAZIONE CLOROSINALI RECUPERO CLOROSILANI AREA LM DEPOSIZIONE SILICIO POLICRISTALLINO RECUPERO IDROGENO PREPARAZIONE NUGGETS POLICRISTALLO FOTOVOLTAICO SELEZIONE E CONFEZIONAMENTO IMBALLO E SPEDIZIONE CRESCITA BARRE MONOCRISTALLINO PREPARAZIONE E SELEZIONE GERMI AREA CZ PREPARAZIONE E SELEZIONE DROGANTE AREA CZS CONTROLLI E SELEZIONE IMBALLO E SPEDIZIONE 20 Area POLY: la produzione di silicio policristallino Il silicio policristallino è prodotto negli impianti del reparto POLY per reazione tra idrogeno (H2) e triclorosilano (TCS) a una temperatura di circa 1100 °C. La reazione avviene all’interno di apposite camere di reazione, ciascuna delle quali è costituita da una campana di acciaio raffreddata ad acqua, nelle quali vengono collocati dei supporti di silicio (detti “anime”) resi incandescenti mediante passaggio di corrente elettrica; nei reattori vengono quindi introdotti, opportunamente dosati, l’idrogeno e il TCS in forma gassosa, i quali reagiscono tra loro permettendo la deposizione del silicio sulle anime, in forma di aggregato policristallino. L’idrogeno in parte è prodotto internamente mediante elettrolisi dell’acqua, in parte è acquistato e giunge allo stabilimento mediante carri bombolai. Il triclorosilano (TCS) in parte è acquistato dalla Degussa, stabilimento di Anversa, in parte è prodotto in loco per reazione tra tetracloruro di silicio (TET) e idrogeno a una temperatura di circa 1200 °C, all’interno di appositi reattori di idrogenazione; il TET è acquistato sempre dalla Degussa, stabilimenti di Rheinfelden e di Bitterfeld. Il TET e il TCS acquistato arrivano allo stabilimento trasportati in cisterne ferroviarie e quindi stoccati nei serbatoi presenti nello stabilimento. Prima della loro immissione nel processo produttivo, l’idrogeno, il TCS e il TET sono soggetti a purificazione affinché raggiungano un grado di purezza compatibile con quello richiesto per il silicio da produrre (titolo minimo 99,9999): l’idrogeno per compressione, il TET tramite complessanti, il TCS prima tramite complessanti e quindi per distillazione. La reazione di produzione non è di tipo quantitativo, pertanto le materie prime che non si sono trasformate in silicio vengono recuperate e riutilizzate previa ripurificazione. Anche l’acqua di raffreddamento dei reattori è inserita in un circuito chiuso che ne permette il recupero e il riutilizzo. Inoltre, il calore accumulato dall’acqua viene utilizzato per riscaldare l’olio diatermico utilizzato nei servizi di distillazione, riducendo il fabbisogno di olio combustibile bruciato nelle caldaie. Durante la stagione invernale il calore accumulato dall’acqua viene utilizzato anche nel riscaldamento di parte dei fabbricati. IDROGENO TRICLOROSILANO (TCS) TETRACLORURO DI SILICIO (TET) Formula chimica: H2 Formula chimica: SiHCl3 Densità liquido: 1,335 g/cm3 Punto di fusione: - 127° C Punto di ebollizione: 32° C Formula chimica: SiCl4 Densità liquido: 1,48 g/ cm3 Punto di fusione: - 68,8° C Punto di ebollizione: 57,3° C II TCS è una sostanza incolore dall’odore pungente. A temperatura ambiente è allo stato liquido, mentre nel processo è utilizzato allo stato gassoso. Il TCS è estremamente infiammabile e corrosivo; in presenza di umidità sviluppa acido cloridrico. È irritante per le vie respiratorie; è dannoso se immesso nell’ambiente perché provoca un aumento dell’acidità. II TET è una sostanza incolore dall’odore pungente. Viene acquistato e trasportato allo stato liquido, mentre nel processo è utilizzato allo stato gassoso. Il TET è corrosivo; in presenza di umidità sviluppa acido cloridrico con formazione di nebbia. È irritante per le vie respiratorie; è dannoso se immesso nell’ambiente perché provoca un aumento dell’acidità. Punto di ebollizione: - 253°C Limite di infiammabilità: 4 - 75 (volume % in aria) In natura l’idrogeno è allo stato gassoso ed è incolore. È una sostanza estremamente infiammabile e può formare miscele esplosive con l’aria. Non sono noti effetti tossicologici e sull’ambiente. Elevate concentrazioni di idrogeno nell’aria possono causare asfissia. 21 TRAFFICO EMISSIONI TRAFFICO EMISSIONI TET TRAFFICO EMISSIONI TCS TRASPORTO E SCARICO TRASPORTO E SCARICO TRASPORTO RECUPERO RECUPERO RECUPERO TET TCS H2 RIFIUTI (fondi di colonna) AZOTO ENERGIA ELETTRICA ACQUA DEMI E INDUSTRIALE PRODUZIONE IDROGENO REFLUO BASICO POTASSA PURIFICAZIONE TET (1° step) ACQUA INDUSTRIALE OLIO DIATERMICO H2 COMPLESSANTI COMPRESSIONE E PURIFICAZIONE H2 PURIFICAZIONE TCS (1° step) ACQUA INDUSTRIALE OLIO DIATERMICO ENERGIA ELETTRICA RIFIUTI (fondi di colonna) AZOTO OLII USATI COMPLESSANTI H2 PURIFICAZIONE TCS (2° step) TET IDROGENAZIONE TET ENERGIA ELETTRICA TCS ACQUA INDUSTRIALE OLIO DIATERMICO ACQUA EMISSIONI CONVOGLIATE GRAFITE ACQUA AZOTO EMISSIONI CONVOGLIATE GRAFITE RIFIUTI QUARZO A IDROGENAZIONE TET DEPOSIZIONE RECUPERO ENERGIA ELETTRICA AZOTO H2 RIFIUTI QUARZO (grafite, quarzo) (grafite, quarzo) TCS MISCELA GASSOSA DI SCARICO REATTORI H2 TCS HCI TET POLICRISTALLO MICROELETTRONICA: A LM POLI SOLARE: A CZS AREA PRODUZIONE POLICRISTALLINO AREA RECUPERO POLICRISTALLINO SCAMBIATORI DI CALORE RECUPERO HCI ENERGIA ELETTRICA ENERGIA ELETTRICA ACQUA ACQUA FREON AZOTO RIFIUTI EMISSIONI GLICOLE OLI USATI RIFIUTI FREON (silici) H2 HCI H2 TET TCS OLIO DIATERMICO ACQUA INDUSTRIALE HCI VENDITA LAVAGGIO IDROGENO FRAZIONAMENTO ENERGIA ELETTRICA ACQUA TCS AZOTO TET TORNANO AL PROCESSO PRODUTTIVO (recupero) SODA REFLUO BASICO H2 TORNA AL PROCESSO PRODUTTIVO (recupero) 22 Il reparto LM: le lavorazioni meccaniche Presso il reparto LM le barre di silicio policristallino destinate alla produzione del monocristallo vengono sottoposte a controllo qualitativo e frantumate in pezzi di piccole dimensioni denominati “nuggets”; nel reparto si frantuma anche il monocristallo fuori specifica ma con caratteristiche tali da poter essere nuovamente fuso al reparto CZ e si controlla il silicio destinato al mercato fotovoltaico. Nel reparto vengono inoltre preparate le “anime”, i supporti già citati che vengono inseriti nei reattori di produzione del silicio policristallino, ed i germi di silicio iperpuro utilizzati nella crescita del monocristallo. Il monocristallo frantumato, parte dei nuggets, le anime e i germi sono sottoposti ad attacco chimico con miscele acide per l’eliminazione di eventuali contaminanti superficiali, quindi confezionati per mantenerne la purezza fino al successivo utilizzo. POLICRISTALLO AREA LAVORAZIONI MECCANICHE POLICRISTALLO RICICLI MONO BARRE PER ANIME FRANTUMAZIONE POLICRISTALLO E RICICLI MONOCRISTALLO BARRE PER GERMI TAGLIO E RETTIFICA ENERGIA ELETTRICA EMISSIONI IN ATMOSFERA (polveri) ACQUA DEMI RIFIUTI (silicio) CLEAN ROOM MORCHIE DI SILICIO ATTACCHI CHIMICI ATTACCHI CHIMICI ACQUA DEMI ACQUA DEMI MISCELA ACIDA MISCELA ACIDA EMISSIONI CONVOGLIATE EMISSIONI CONVOGLIATE REFLUI ACIDI REFLUI ACIDI SELEZIONE E CONFEZIONAMENTO IMBALLAGGI RIFIUTI CLEAN ROOM NUGGETS A REPARTO MONO O A VENDITA ANIME PER POLICRISTALLO E GERMI PER MONOCRISTALLO 23 Il reparto CZ: la produzione di silicio monocristallino Il silicio monocristallino viene prodotto con il metodo Czochralski di tiraggio da crogiolo, che consiste nella fusione dei nuggets e nella successiva ricristallizzazione del silicio fuso all’interno di appositi forni elettrici (puller) raffreddati ad acqua. La fusione dei nuggets, caricati assieme a opportuni droganti in un crogiolo in quarzo, avviene ad una temperatura di oltre 1400 °C; a fusione avvenuta la temperatura viene ridotta e sulla superficie del bagno viene immerso un germe di silicio monocristallo, estratto poi lentamente. Questa operazione permette la solidificazione progressiva del silicio monocristallino, in forma di lingotto cilindrico, attorno al germe, il quale trasmette le proprie caratteristiche cristallografiche a tutto il volume del cristallo in crescita. Tutte le operazioni sono effettuate all’interno del forno e avvengono in un’atmosfera mantenuta inerte da un flusso di gas (argon), erogato a portata e pressione controllate. Al termine di ciascun ciclo il lingotto di silicio monocristallino e il crogiolo vengono estratti; il forno viene pulito con l’ausilio di aspiratori per ripartire con il nuovo ciclo. AREA PRODUZIONE SILICIO MONOCRISTALLINO REPARTO CZ NUGGETS POLICRISTALLINO DROGANTE GERME TRATTAMENTO CROGIOLO ENERGIA ELETTRICA TRATTAMENTO ALCALINO ACQUA CRESCITA CRISTALLO REFLUI RIFIUTI (plastica, carta) ENERGIA ELETTRICA ACQUA DEMI EMISSIONI IN ATMOSFERA (nebbie, oleose, ARGON monossido di silicio, polveri) ESTRAZIONE LINGOTTO E CROGIOLO PULIZIA PULLER ED ELEMENTI DI GRAFITE RIFIUTI (quarzo, silicio) ALCOOL ISOPROPILICO GRASSO EMISSIONI IN ATMOSFERA (polveri) RIFIUTI (monossido di silicio, grafite, quarzo, silicio) BARRA MONOCRISTALLO A REPARTO CZS 24 Reparto CZ Services: i controlli sul prodotto Nel reparto CZ Services si effettua il controllo qualità e la preparazione per la spedizione del monocristallo. I controlli sono di tipo chimico-fisico e meccanico e sono effettuati su spezzoni e fette ricavati dalle barre di silicio monocristallino, previa preparazione mediante trattamento chimico e/o termico. I parametri controllati sono la resistività, il contenuto di ossigeno e carbonio, la perfezione cristallografica, l’assenza di difetti interstiziali, il lifetime. Le barre di cristallo i cui campioni hanno superato il controllo qualitativo sono quindi sottoposte a rettifica per ottenere il diametro richiesto dal cliente. Successivamente sulla barra viene eseguito uno smusso piatto (flat) o un’incisione a forma di “V” (notch), che permettono di identificare il tipo di conducibilità del monocristallo ed il suo orientamento cristallografico. Il ciclo di lavorazione a questo punto è ultimato e il monocristallo viene imballato e spedito ai clienti in tutto il mondo. AREA PRODUZIONE SILICIO MONOCRISTALLINO REPARTO CZS BARRA MONOCRISTALLO TAGLIO SPEZZONI E FETTE ENERGIA ELETTRICA ACQUA EMISSIONI IN ATMOSFERA (polveri) DETERGENTE REFLUI. RIFIUTI (morchie di silicio) SPEZZONI FETTE TRATTAMENTO CHIMICO E TERMICO ENERGIA ELETTRICA CONTROLLI E MISURE ACQUA DEMI EMISSIONI CONVOGLIATE ACIDI E BASI ENERGIA ELETTRICA REFLUI ACIDI A TRATTAMENTO ENERGIA ELETTRICA A RICICLO REFLUI, RIFIUTI (morchie di silicio) FLAT/NOTCH ENERGIA ELETRICA IMBALLO E SPEDIZIONE CARTONE RADIAZIONI IONIZZANTI PLASTICA POLISTIROLO ALLUMINIO LEGNO RIFIUTI BARRA MONOCRISTALLO 25 Gli Impianti Ausiliari La gestione degli impianti a supporto della produzione è articolata secondo le responsabilità di seguito descritte. Policristallo • centrale termica • centrale produzione di aria compressa • trattamento acque reflue (ecologico, cristallino) Monocristallo • produzione e distribuzione acqua demineralizzata CZ Services • trattamento acque reflue di reparto. Utilities: • cabine elettriche, trasformatori • trattamento con antincrostanti e distribuzione acqua industriale • gruppi elettrogeni di continuità. Ciascuno dei reparti, inoltre, ha la responsabilità delle porzioni di propria competenza di: • rete di collettamento dei reflui acidi • ventilatori, reti di aspirazione/collettamento, impianti di condizionamento • trattamento emissioni ENERGIA ELETTRICA SODA ACIDO CLORIDICO ANTINCROSTANTI → → EMISSIONI IMPIANTO PURA → PRODUZIONE → ACQUA E IPERPURA ACQUA DEMI COMBUSTIBILE → CENTRALE TERMICA → ACQUA INDUSTRIALE ENERGIA ELETTRICA ACQUA →ENERGIA TERMICA FUMI DA TRATTARE EMISSIONE → TRATTAMENTO EMISSIONI → TRATTATE → → → RIFIUTI SOLIDI (filtri) RIFIUTI SPECIALI (ceneri) REFLUI ACIDI A TRATTAMENTO RIFIUTI SOLIDI (filtri) OLI 26 Di seguito sono riportati i dati relativi all’andamento della produzione di silicio (monocristallo e policristallo) nel periodo 2000-2007, che evidenziano il trend positivo degli ultimi anni determinato, come anticipato nel capitolo precedente, anche dalla crescente domanda di silicio dal mercato del solare fotovoltaico. Produzione (Tabella 1) ANNO PRODUZIONE DI SILICIO Valori % di t silicio riferiti al 2000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 100 71 78 87 100 112 118 136 Andamento produzione (Grafico 1) 2000 2004 POLY Quantità prodotta (posto 1997=100) 150 100 50 MONO TOTALE 0 2001 2002 2003 2005 2006 2007 27 Gli aspetti ambientali Nei paragrafi che seguono si riportano la significatività attribuita da MEMC ai propri aspetti ambientali diretti e indiretti e le informazioni inerenti le prestazioni ambientali dello stabilimento di Merano aggiornate al 31 dicembre 2007. Molto significativo Significativo Non significativo CONDIZIONI PREGRESSE CONDIZIONI DI EMERGENZA CONDIZIONI NORMALI Significatività attribuita agli aspetti ambientali diretti RISORSE ENERGETICHE Consumi energia elettrica Consumi olio combustibile, gasolio Consumi metano RISORSE IDRICHE Consumo acqua industriale (di falda) Consumo acqua di acquedotto (potabile) CONSUMO MATERIE PRIME CONSUMI MATERIALI AUSILIARI PER PRODUZIONE Consumi materiali ausiliari per controllo sul prodotto Consumi materiali ausiliari per impianti ausiliari Consumi materiali ausiliari per mtz e servizi Consumo carta, cartone, legni, plastica EMISSIONI IN ATMOSFERA Emissioni convogliate in atmosfera (HCl, HF, SOX, CO, CO2, polveri, polveri di combustione, sostanze organiche) Emissioni convogliate in atmosfera (NOX) Emissioni diffuse in atmosfera (fumi di combustione) SCARICHI IDRICI Scarichi idrici (pH, COD, Oli minerali, Cu, Zn, Cr, N, Cl-, solidi sospesi) Scarichi idrici (fluoruri) RIFIUTI Rifiuti speciali pericolosi Rifiuti speciali non pericolosi Rifiuti recuperabili Rifiuti speciali non pericolosi – Recupero Si da quarzo/Si RUMORE ESTERNO CONTAMINAZIONE SUOLO PCB ODS AMIANTO ODORI RADIAZIONI VIBRAZIONI INTRUSIONE VISIVA TRAFFICO EFFETTI SULLA BIODIVERSITÀ 28 Significatività attribuita agli aspetti ambientali indiretti ATTIVITÀ APPALTATE ALL’INTERNO DELLO STABILIMENTO Imprese di manutenzione e costruzione (opere edili, coibentazioni, verniciatura, impianti elettrici, scavi/sbancamenti, installazione e mtz impianti, spurghi, giardinaggio) Pulizie uffici e reparti, servizi mensa ATTIVITÀ SVOLTE AL DI FUORI DELLO STABILIMENTO ACQUISIZIONE PRODOTTI/SERVIZI Recupero / smaltimento rifiuti non pericolosi Recupero / smaltimento rifiuti pericolosi Acquisizione materie prime (TET, TCS, idrogeno) Acquisizione prodotti chimici pericolosi Acquisizioni prodotti chimici non pericolosi , parti di ricambio e altri materiali di consumo Acquisizione energia elettrica Acquisizione olio combustibile, gasolio Acquisizione metano TRASPORTI ESTERNI Trasporto rifiuti non pericolosi Trasporto rifiuti pericolosi Trasporto materie prime (droganti) Trasporto materie prime (TET, TCS) Trasporto prodotti chimici pericolosi Trasporto prodotti chimici non pericolosi parti di ricambio e altri materiali di consumo Trasporto prodotto (silicio) Trasporto prodotto (HCl) Trasporto persone LAVORAZIONE / IMPIEGO DEL PRODOTTO FORNITO DA MEMC Trasformazione silicio Utilizzo chips Utilizzo celle fotovoltaiche Smaltimento silicio Molto significativo Significativo Non significativo Utilizzo acido cloridrico ATTIVITÀ SUL TERRITORIO attività di comunicazione/sensibilizzazione impatto socio –economico 29 Come leggere le informazioni inerenti la valutazione di significatività e le prestazioni ambientali La procedura seguita da MEMC per valutare i propri aspetti ambientali è descritta nel precedente paragrafo “Plan – Pianificazione”. La significatività attribuita a ciascun aspetto ambientale è evidenziata nelle pagine che seguono mediante un “bollino” rosso (molto significativo), giallo (significativo) o verde (non significativo). Ove non indicato diversamente, le informazioni relative alle prestazioni ambientali si riferiscono al complesso delle attività svolte nel sito MEMC di Merano. Le informazioni inerenti alcune tipologie di consumi (fonti energetiche, risorse idriche, materie prime) e di emissioni (emissioni in aria e in acqua, rifiuti, rumore) sono rese mediante due tipologie di indicatori: • assoluti, vale a dire la quantità annua del parametro in esame (ad esempio, le tonnellate di rifiuti prodotte in un anno). Gli indicatori assoluti permettono di seguire nel tempo la pressione complessiva dell’azienda sull’ambiente; • specifici, ottenuti dividendo i valori assoluti di consumo o di emissione di un anno per la produzione di quello stesso anno (ad esempio, le tonnellate di rifiuti prodotte per ogni tonnellata di silicio prodotta). Gli indicatori specifici permettono di seguire nel tempo l’efficienza ambientale dell’azienda. Gli indicatori sono stati elaborati a partire dai dati raccolti nel corso delle attività di monitoraggio attuate dall’azienda sui propri aspetti ambientali nel periodo 2000-2007. Informazioni di dettaglio sugli interventi attuati e sui risultati ottenuti sono date nel consuntivo del Programma Ambientale per il triennio 2005/2007 riportato a pagina 53 e seguenti. 30 Aspetti ambientali diretti Risorse Energetiche Le fonti energetiche impiegate nello stabilimento di Merano sono energia elettrica, olio combustibile, gasolio e metano. L’energia elettrica contribuisce per la quasi totalità ai consumi energetici complessivi dello stabilimento (vedi Tabella 2), ed è utilizzata principalmente per i processi di crescita dei cristalli di silicio (poli e mono), per l’idrogenazione del TET in TCS e per la produzione dell’idrogeno. L’elettricità è fornita in alta tensione e trasformata nelle cabine elettriche ubicate nel sito per le utenze interne a media e bassa tensione. L’olio combustibile è a basso tenore di zolfo ed alimenta la caldaia che, con al calore ceduto dall’acqua di raffreddamento in uscita dai reattori del Poly, riscalda l’olio diatermico impiegato nei processi di purificazione e di recupero dei clorosilani. Gasolio e metano sono utilizzati per il riscaldamento di alcuni degli edifici dello stabilimento che non sono serviti dal circuito di recupero dell’acqua di raffreddamento. Il gasolio è utilizzato anche per autotrazione (automezzi utilizzati per la movimentazione interna e quelli della squadra di emergenza aziendale) e per alimentare i gruppi di continuità. Nel Grafico 2 sono riportati i dati relativi al consumo energetico complessivo dello stabilimento, in valore assoluto e specifico (espresso in tep per tonnellata di silicio prodotto); nelle Tabelle 2 e 3 e nei Grafici 3 e 4 sono riportati i dati disaggregati per fonte energetica. Consumo energetico totale (Grafico 2) 60.000 50.000 50,00 40.000 40,00 30.000 20.000 Consumo totale Consumo specifico Trend (Consumo specifico) tep = tonnellate equivalenti di petrolio 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Consumo specifico (tep/t silicio) Consumo totale (tep) 60,00 30,00 Il calcolo dei consumi energetici in tep è effettuato applicando i seguenti fattori di conversione, contenuti nella Circolare MICA n. 219/F del 2 marzo 1992 “Art. 19 della legge n. 10/1991. Obbligo di nomina e comunicazione annuale del tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia”: • Gasolio: 1t = 1,08 tep • Olio combustibile: 1t = 0,98 tep • Gas naturale: 1000 Nmc = 0,82 tep • Energia elettrica fornita in alta tensione: 1 MWh = 0,23 tep. 31 Consumo di energia elettrica (Grafico 3) Consumo totale (tep) 60.000 Totale Poly 100% 50.000 80% 40.000 60% 30.000 Consumo specifico (tep/t silicio) 120% 70.000 Totale Mono Specifico 40% 20.000 2000 2001 2002 2003 2004 Consumo di energia elettrica ANNO 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 TOTALE 2005 2006 2007 (Tabella 2) SPECIFICO tep tep/t silicio 64.400 54.411 53.416 56.652 58.691 60.494 60.673 64.627 43,3 51,5 46,3 43,7 39,6 36,2 34,7 31,9 % (2000 = 100) 100,0 119,0 106,9 101,0 91,5 91,3 80,1 73,8 Consumo di combustibili (Grafico 4) 2,200 1,9 Consumo totale (tep) 2,000 1,4 1,900 1,800 1,700 0,9 1,600 Olio combustibile 1,500 Metano 1,400 Gasolio 1,300 Specifico 1,200 0,4 Consumo specifico (tep/t silicio) 2,100 -0,1 2000 2001 2002 2003 2004 Consumo di energia elettrica ANNO 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2005 2006 2007 (Tabella 3) CONSUMO TOTALE ANNUO SPECIFICO Olio combustibile tep Gasolio tep Metano tep tep/t silicio % (2000 = 100) 1783 1781 1584 1318 1468 1448 1608 1531 34,5 32,5 25,6 29,6 26,1 37,7 36,1 39,1 17,9 17,4 16,6 17,3 13,6 17,1 17,5 20,5 1,2 1,7 1,4 1,1 1,0 0,9 0,9 0,8 100 142 117 92 85 56 79 66 32 I dati evidenziano una ulteriore consistente riduzione del consumo specifico di energia elettrica, ottenuta grazie a nuovi interventi che hanno consentito di aumentare le rese di produzione sia nel reparto policristallo che nel reparto monocristallo (ottimizzazione dei parametri di processo nella fase di deposizione del policristallo e installazione di schermi termici ad alta efficienza sui puller nel reparto monocristallo). La riduzione dei consumi dell’olio combustibile è stata resa determinata dagli interventi sulla centrale termica che ne hanno migliorato la combustione. Il maggior consumo di energia elettrica, in termini assoluti, è determinato dal consistente aumento della produzione di policristallo. Risorse idriche Nella Tabella 4 sono riportati i dati relativi al prelievo di acqua industriale, che costituisce la quota principale dei prelievi idrici rappresentati anche nel Grafico 5, e di acqua potabile. Nel 2007 è stata ottenuta una ulteriore importante riduzione dei prelievi di acqua industriale grazie a una serie di interventi che hanno permesso di aumentare il riciclo di acqua nel processo produttivo e di ridurre pertanto, a parità di produzione, il fabbisogno di acqua prelevata dalla falda. Il maggior consumo di acqua potabile è stato determinato da alcuni fattori, tra i quali: l’utilizzo dei servizi mensa e igienici da parte delle maestranze coinvolte nei lavori di ampliamento, le prove del servizio di emergenza del nuovo impianto (docce e lavaocchi) per il collaudo dello stesso, nuove procedure di decontaminazione delle attrezzature di laboratorio. (Tabella 4) CONSUMI IDRICI ACQUA DI FALDA ANNO 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 CONSUMI IDRICI ACQUA POTABILE TOTALE SPECIFICO m3 / anno m3 / kg silicio % 14,64 13,53 13,88 13,28 12,65 11,72 11,31 11,29 9,8 12,8 12,0 10,3 8,5 7,0 6,5 5,6 100 130 94 85 83 82 66 57 ANNO 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Consumo totale (m3) Consumi di acqua industriale da falda TOTALE SPECIFICO Mm3 / anno m3 / persona % 48.222 47.615 39.003 27.442 32.543 41.778 41.112 50.868 91,70 96,90 86,30 63,50 75,92 99,24 100,27 121,99 100 106 94 69 83 108 109 133 (Grafico 5) 16 14 14 12 12 10 10 8 8 6 Consumo specifico (m3 / kg silicio) Prelievi di acqua Consumo annuo Consumo Specifico 4 6 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 33 Consumi di materie prime e ausiliarie Nella Tabella 5 e nei Grafici 6 e 7 è riportato l’andamento dei consumi specifici di clorosilani e di idrogeno normalizzati al 2000, preso come anno di riferimento. Come già ampiamente illustrato nel paragrafo “DESCRIZIONE DEL PROCESSO”, le materie prime necessarie alla crescita di cristalli di silicio sono costituite dai composti chimici “clorosilani” (triclorosilano o TCS e tetracloruro di silicio o TET) ed idrogeno. Le combinazioni di questi tre prodotti concorrono alla formazione del cristallo di silicio oppure alla formazione di miscele particolarmente pregiate ed utilizzate nel settore della microelettronica per la crescita di substrati epitassiali. Negli ultimi anni, lo stabilimento di Merano è impegnato anche nella produzione delle miscele di clorosilani e quindi il triclorosilano in ingresso non viene impiegato esclusivamente per la crescita dei cristalli, ma una parte viene dirottato sulla linea di produzione delle miscele. Consumo di silani e di idrogeno ANNO CLOROSILANI IDROGENO Valori% t/t Poly riferiti al 2000 ‘Valori% t/t Poly riferiti al 2000 100 100 99 100 97 101 101 99 100 237 175 190 179 173 102 127 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Consumo di clorosilani (Tabella 5) - in t equivalenti di TET (Grafico 6) 160 110 150 100 130 120 95 110 90 100 90 Consumo specifico (t/t Poly) Consumo annuo % ( 2000=100 ) 105 140 85 80 80 70 2000 2001 2002 2003 Consumo di idrogeno 2004 2005 2006 2007 (Grafico 7) 3.500 250 3.000 150 2.000 1.500 100 1.000 50 Consumo totale Consumo specifico Consumo annuo % (2000=100) Consumo annuo (km3) 200 2.500 500 0 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 34 Lo stabilimento dispone di alcune apparecchiature di autoproduzione dell’idrogeno; il gas prodotto internamente non viene computato nel consumo di materie prime, ma si attribuisce un maggiore impatto ambientale al prodotto acquistato sul mercato esterno. Nella tabella che segue sono invece riportati i dati relativi alle sostanze e ai preparati chimici pericolosi utilizzati in attività e processi ausiliari il cui consumo annuo supera la soglia di 100 chilogrammi. Consumi in tonnellate MATERIE AUSILIARIE SIMBOLO DI PERICOLO 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Acido Cloridrico 37% Corrosivo 2,1 1,5 2,2 2,4 2,1 2,1 1,9 1,6 Acido Fluoridrico 40% Corrosivo, molto tossico 18,9 18,5 24,8 33,6 33,5 36,6 36,9 26,5 Acido Nitrico 65%-70% Corrosivo 0,7 0,6 1,1 0,5 1,2 3,2 5,4 4,8 Corrosivo, Tossico 378,1 267,1 315,5 371,5 362,5 325,8 302,7 247,0 Potassa caustica 50% Corrosivo 32,0 27,3 27,1 30,8 15,6 44,7 25,7 46,4 Soda caustica 50% Corrosivo 882,8 423,3 495,0 787,0 1.355,9 853,3 924,9 1.088,5 Corrosivo, Pericoloso per l’ambiente 0,8 0,4 0,5 0,4 0,4 0,4 0,3 0,3 Corrosivo, Tossico 2,6 2,5 3,7 4,8 4,7 3,3 2,7 1,7 Acqua Ossigenata 30-33% Corrosivo 5,5 5,7 8,6 8,7 8,6 8,9 9,1 8,0 Alccol etilico e isopropilico Facilmente Infiammabile, Irritante 1,8 0,9 1,2 1,4 1,6 1,6 1,4 0,8 Miscele acide HNO3/HF/acetico Ammoniaca 30% Anidride cromica 30% Solveclean Nocivo - - - 0,2 0,6 0,8 0,8 0,8 Olio combustibile fluido Tossico 1.832,7 1.816,9 1.616,4 1.344,7 1.497,5 1.473,2 1.640,7 1.562,2 Tossico 32,7 33,6 25,6 17,4 22,1 20,1 39,0 36,2 Pericoloso per l’ambiente 2,5 2,3 3,0 3,6 6,8 5,6 8,3 8,1 Gasolio Freon 22 Importanti risultati sono stati ottenuti per quanto concerne i prodotti utilizzati nelle fasi di controllo del silicio prodotto, in particolare le miscele acide e l’anidride cromica. Procedure di controllo del silicio destinato al mercato del solare fotovoltaico diverse rispetto a quelle utilizzate per il controllo del silicio destinato al mercato della microelettronica sono la ragione dei minori consumi delle miscele acide e di acido fluoridrico. Il minor consumo di anidride cromica è stato reso possibile dall’implementazione dei processi di controllo senza cromo ora pienamente operativi dopo le fasi di ricerca e test che MEMC ha sviluppato negli scorsi anni. Infine, la campagna di sorveglianza e prova dell’intera rete frigorifera pianificata nel programma di miglioramento 2006-2008 (più di 200 ore di lavoro), ha portato alla individuazione e alla sostituzione di alcune valvole malfunzionanti. Tali attività dovrebbero produrre nel 2008 una riduzione del consumo di gas refrigerante Freon 22 (che in altre parti del documento chiamiamo anche R22 e che è un gas lesivo dell’ozonosfera). 35 Emissioni in atmosfera Le centrali termiche, le attività legate al controllo dei semilavorati e del prodotto (pulizia chimica, taglio, rettifica), il ciclo di recupero dei clorosilani, gli stoccaggi, generano vapori, gas e polveri che sono convogliati in linee di aspirazione dedicate e, in funzione della tipologia e della pericolosità delle sostanze contenute, eventualmente sottoposti ad abbattimento degli inquinanti prima dell’emissione in atmosfera. Le attività e i processi che generano emissioni significative in atmosfera, i sistemi di abbattimento utilizzati e le sostanze emesse sono rappresentati schematicamente nella seguente figura: Centrale termica Attacchi acidi SOx, NOx, CO, CO2, polveri NOx, HF, HCI Sfiati stoccaggi acido cloridrico HCI Recupero sfiati a bassa temperatura e lavaggio idrogeno HCI Abbattitori ad acqua (Scrubber) Aspirazione centralizzata monocristallo Pulizia grafite monocristallo Polveri di Silicio Atmosfera Polveri grafite Filtri meccanici Lavorazioni meccaniche Cabina verniciatura Taglierine Polveri di Silicio Polveri Polveri di Silicio Nebbie oleose Puller Filtri elettrostatici Nella tabella che segue sono riportati gli esiti della campagna di monitoraggio effettuata da laboratorio esterno qualificato nel 2007, che ha confermato l’esiguità sia dei flussi di massa che delle concentrazioni rilevate, abbondantemente entro i limiti di legge per tutti i parametri misurati. Emissioni in atmosfera. Concentrazioni e flussi di massa rilevati Punto di emissione Descrizione Parametri analizzati (Tabella 7) Valore Limite di rilevato legge mg/Nm3 Flusso di massa kg/h E2 Sfiati HCl reparto Poly Acido cloridrico <1 30 < 0,000436 E3 Sfiati HCl reparto Poly Acido cloridrico <1 30 < 0,013618 Polveri totali 31,74 80 0,23796 CO 10,5 100 0,07870 NOX come NO2 392,44 400 2,94199 SO2 437,17 1700 3,27728 <1 30 < 0,02040 E4 Scarico caldaie industriali Acido cloridrico E5 Scarico cappe attacchi acidi dei reparti POLY, MONO, LM, CZS E8 Sfiato silos stoccaggio calce E9 Scarico argon esausto reparto CZA E9 alto Scarico argon esausto reparto CZA Acido fluoridrico <1 5 < 0,02040 Cromo totale 0,0952 1 0,00194 NOX come NO2 31,85 50 0,64964 <1 75 < 0,001047 < 0,001047 Polveri totali <1 Non previsto Polveri comprese nebbie oleose Calcio (come calcio idrossido) 2,20 75 0,00025 Polveri comprese nebbie oleose <1 75 <0,00013 0,005 5 0,000001 Antimonio 36 Bario Polveri totali E10 Sfiato cappa trattamento crogioli reparto CZA Scarico aspirazione pulizia grafite reparto CZB <0,005 Quarzo <0,005 E13 E14 Scarico argon esausto reparto CZA E15 Scarico cappa attacco germi reparto CZB Scarico aspirazione pulizia grafite reparto CZB <0,005 <0,00001 <0,00001 <1 75 Silice cristallina < 0,005 5 Quarzo <0,005 < 0,00292 < 0,00001 < 0,00001 Cristobalite <0,005 < 0,00001 Tridimite <0,005 < 0,00001 <1 75 Silicio come SiO2 0,035 5 0,00002 Silice cristallina <0,005 5 < 0,00001 < 0,0006 Quarzo <0,005 Cristobalite <0,005 < 0,00001 Tridimite <0,005 < 0,00001 < 0,00001 Nebbie oleose 3,12 75 0,00057 Acido fluoridrico <1 5 < 0,00019 NOX come NO2 14,40 50 0,00268 <1 75 < 0,00262 Silice cristallina <0,005 5 Quarzo <0,005 < 0,00001 < 0,00001 Cristobalite <0,005 < 0,00001 Tridimite <0,005 < 0,00001 Polveri totali Scarico aspirazione centralizzata CZB E20 Scarico impianto abbattimento polveri silicio reparto LM E22 Scarico argon esausto reparto FZ Polveri comprese nebbie oleose E24 Scarico da aspiratore reparto CZ Services COT (Alcol isopropilico) Scarico caldaie cabina verniciatura <0,00001 <0,00001 <0,005 E17 E25 5 Tridimite Polveri totali E16 <0,00001 <0,00228 Cristobalite Polveri totali Scarico aspirazione centralizzata reparto CZA Non previsto <1 Silice cristallina Polveri totali E12 < 0,005 Silicio come SiO2 Polveri totali 1,09 75 0,0008 0,0848 5 0,00006 < 0,00624 <1 75 0,028 5 0,00017 <1 75 < 0,00049 29,37 150 0,01982 Polveri totali 2,88 80 0,00082 Ossigeno 10,45 CO 58,0 100 0,01659 Silicio come SiO2 NOX come NO2 0,00299 132,44 150 0,03788 Polveri totali <1 3 < 0,02827 E26 Scarico cabina verniciatura C.O.V. 2,89 5 0,08158 E27 Scarico cabina sabbiatura Polveri totali <1 75 < 0,00678 E30 Scarico cappe attacchi basici reparto CZS Ammoniaca 0,75 3 0,00242 E31 Scarico cappa attacco germi reparto CZA Acido fluoridrico <1 5 < 0,0007 NOX come NO2 <5 50 < 0,00349 0,00843 E32 Scarico aspirazione centralizzata CZB E33 Scarico aspirazione rettifiche reparto CZS E34 (ex E21) Scarico aspirazione rettifiche reparto CZS Polveri totali 14,0 75 Silicio come SiO2 0,036 5 0,00002 Silice cristallina < 0,005 5 < 0,00001 Quarzo < 0,005 Cristobalite < 0,005 < 0,00001 Tridimite < 0,005 < 0,00001 Polveri totali < 0,00001 <1 75 0,032 5 0,00005 Polveri totali <1 75 < 0,00183 Silicio (come SiO2) 0,04 5 0,00008 Silicio (come SiO2) < 0,00151 Nelle tabelle e nei grafici che seguono sono invece riportate le stime di emissione dell’anidride carbonica generata dalla combustione dell’olio combustibile, del gasolio e del metano, e le stime di emissione di anidride carbonica equivalente, calcolata sulla base dei consumi dei gas refrigeranti usualmente denominati R22 e R23. I dati evidenziano una riduzione sia per quanto concerne le emissioni da combustione, dovute al minor consumo di olio combustibile, sia per quanto riguarda i gas refrigeranti, determinato dalla riduzione dei consumi di R23. 37 l monitoraggio delle emissioni di gas a effetto serra è effettuato dalla MEMC volontariamente, data l’importanza che questo aspetto ha assunto negli ultimi anni; lo stabilimento infatti non rientra nel campo di applicazione della Direttiva 2003/87/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea, che ha istituito il sistema di scambio di quote di emissioni dei gas effetto serra all’interno dell’Unione Europea e che impone, tra vari altri adempimenti, il conseguimento dell’autorizzazione a emettere gas serra, il monitoraggio nel tempo delle emissioni, la certificazione da parte di un ente accreditato dei risultati dei monitoraggi. MEMC ha individuato le proprie fonti di emissione di gas a effetto serra nella combustione di combustibili fossili (gasolio, olio combustibile e gas naturale) e nelle emissioni di refrigeranti (R22 e R23). La combustione genera anidride carbonica, il principale gas a effetto serra; il quantitativo di CO2 emesso dalla MEMC di Merano è stimato moltiplicando i consumi di combustibile per i seguenti fattori di conversione: • per gli anni dal 2000 al 2006 la Deliberazione CIPE 25 febbraio 1994 “Approvazione del Programma nazionale per il contenimento delle emissioni di anidride carbonica entro il 2000 ai livelli del 1990”: - Gasolio 1 tep = 3,10 t CO2 - Olio combustibile - Gas naturale 1 tep = 3,07 t CO2 1 tep = 2,35 t CO2 • per l’anno 2007 il Decreto direttoriale 1° luglio 2005, n. Dec/Ras/854/05 emanato dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e dal Ministero delle attività produttive: - Gasolio 1 tonnellata = 3,173 t CO2 - Olio combustibile - Gas naturale 1 tonnellata = 3,210 t CO2 1 Std m3 = 1,966 t CO2 Per i gas refrigeranti, è stato calcolata l’emissione in termini di “anidride carbonica equivalente”, moltiplicando i consumi di gas per i seguenti potenziali di riscaldamento (GWP, Global Warming Potential): • R22 (CHClF2, Clorodifluorometano): GWP (100 anni) = 1700 (fonte: scheda di sicurezza del prodotto) • R23 (CHF3, Trifluorometano): GWP (100 anni) = 11700 (fonte: IPCC Second Assessment Report, 1996) Il “Global Warming Potential” (GWP) rappresenta il rapporto fra il riscaldamento causato da un gas in 100 anni ed il riscaldamento causato nello stesso periodo dall’anidride carbonica (CO2) nella stessa quantità. Il valore del biossido di carbonio è quindi posto pari ad uno. Emissione di anidride carbonica (Tabella 8) annuo Anno Olio combustibile ktCO2 Gasolio ktCO2 Metano ktCO2 Totale da combustione ktC02 specifico andamento Complessivo kt CO2/t silicio % 2000 5,474 0,107 0,042 5,623 0,004 100 2001 5,466 0,101 0,041 5,608 0,005 100 2002 4,863 0,079 0,040 4,982 0,004 89 2003 4,046 0,092 0,041 4,179 0,003 74 2004 4,505 0,081 0,032 4,618 0,003 82 2005 4,355 0,126 0,033 4,515 0,003 80 2006 4,936 0,112 0,041 5,089 0,003 91 2007 5,015 0,115 0,049 5,179 0,003 92 38 Emissione di anidride carbonica da combustione (Grafico 8) 10,000 0,010 0,009 9,000 Quantità totale (kt CO2/ anno) Olio combustibile 0,008 7,000 0,007 0,006 6,000 0,006 5,000 0,005 4,000 0,004 0,003 3,000 0,003 2,000 0,002 Gasolio 0,001 1,000 Metano Specifico Quantità specifica (kt CO2/tsilicio) 0,008 8,000 0,001 0,000 0,000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Emissione di anidride carbonica equivalente (Tabella 9) annuo Anno specifico andamento Complessivo kt CO2/t silicio % 100 R 22 ktCO2 R 23 ktCO2 R507 ktCO2 Totale 2000 3,7 70,3 0,0 74,0 0,05 2001 3,5 38,0 0,0 41,5 0,04 80 2002 4,5 57,6 0,0 62,1 0,05 100 2003 5,4 58,0 0,0 63,4 0,05 100 2004 10,1 60,0 0,0 70,1 0,05 100 2005 8,4 170,2 0,0 178,6 0,11 220 2006 12,4 90,2 0,0 102,6 0,06 120 2007 12,2 22,5 0,0 34,6 0,02 47 ktCO2 Emissione di anidride carbonica equivalente. Proiezione dei valori ai cento anni (Grafico 9) 500 1 0,9 R 23 Quantità totale (kt CO2/ anno) R 22 0,7 0,6 300 0,5 200 0,4 0,3 0,2 100 0,1 R507 Specifico Quantità specifica (kt CO2/tsilicio) 0,8 400 0 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 39 Scarichi idrici Gli effluenti liquidi di MEMC sono costituiti dagli scarichi civili provenienti dai servizi igienici, dalle acque meteoriche, dall’acqua di raffreddamento degli impianti, dai reflui “industriali” provenienti dalle operazioni di controllo e lavaggio dei cristalli, dalle taglierine e dal ciclo di recupero dell’idrogeno, le acque di spurgo dei piezometri nonché le acque di “troppo pieno” delle vasche di accumulo di emergenza installate in quota per garantire il raffreddamento delle utenze “calde” (colonne di distillazione, puller, reattori, ecc.) in caso di black-out. Dal 2003 è funzionante una importante azione di miglioramento, vale a dire l’invio al depuratore consortile dei reflui industriali in uscita dagli impianti di trattamento on-site deputati all’abbattimento degli inquinanti contenuti nelle acque provenienti dalle operazioni di controllo e lavaggio dei cristalli e dall’impianto di recupero dell’idrogeno; all’impianto consortile sono inviati anche i reflui civili. Il layout attuale degli scarichi idrici dello stabilimento è illustrato schematicamente nella Figura 2: vi sono indicate le attività e i processi che generano reflui idrici, le sostanze presenti, i sistemi di trattamento onsite e off-site in cui vengono convogliati per l’abbattimento del carico inquinante, e il corpo ricettore finale. Tutti gli scarichi sono autorizzati dalla Provincia di Bolzano con Autorizzazione Integrata Ambientale prot. Nr. 29.1.62.08/3147 del 14 settembre 2005 e dal Comune di Merano. Meteoriche e Piezometri Abbattimento meccanico Solidi sospesi Polmone Trattamento chimico-fisico Cloruri, Floruri, Azoto Polmone Trattamento chimico-fisico Cloruri Taglierine reparto CZS Vasca raccolta morchie Taglierine reparto LM Vasca raccolta morchie Vasca di equalizzazione Fiume Adige Acque di raffredamento Trattamento emissioni acide Attacchi acidi Lavaggio idrogeno Officina meccanica Reflui civili Acque meteoriche Disoleatore Depuratore Consortile Sostanze organiche Sostanze organiche Rio Sinigo fig.2 40 La tabella e il grafico che seguono riportano i volumi di acqua scaricata direttamente nel fiume Adige, recettore finale dello scarico principale delle acque di processo. Scarichi idrici (Tabella 10) SCARICO IDRICO FINALE - QUANTITÀ SCARICATA Acqua scaricata in corpo idrico Acqua scaricata a depuratore Acqua prelevata Mm3/anno Mm3/anno Mm3/anno % 2000 14,34 - 14,64 98 2001 13,34 - 13,53 99 2002 13,78 - 13,88 99 2003 13,29 0,05 13,29 100 2004 12,47 0,06 12,65 99 2005 11,27 0,06 11,72 97 2006 11,05 0,10 11,31 99 2007 10,93 0,10 11,29 98 Anno Scaricata / prelevata Quantità scaricata ( Mm3 ) Acqua industriale 16 105 14 100 12 95 Acqua scaricata % acqua scaricata/acqua prelevata 90 10 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 41 Nelle tabelle che seguono sono riportati i valori di azoto nitroso, azoto nitrico, fluoruri e cloruri scaricati direttamente nelle acque del fiume Adige: come si osserva, i dati confermano il rispetto dei limiti prescritti. Per quanto concerne le acque scaricate direttamente nel fiume Adige, le analisi eseguite hanno permesso di evidenziare gli effetti positivi ottenuti mediante l’allacciamento al depuratore consortile, in particolare la consistente riduzione (fino al 40% in meno rispetto agli anni precedenti) del carico diretto - al fiume - di fluoruri e di cloruri. Nel mese di luglio si è verificato un superamento del limite per i Cloruri nelle acque destinate ad essere trattate dall’impianto di depurazione di Merano. La causa deve imputarsi ad una condizione anomale di sovraccarico dell’impianto di trattamento effluenti interno, per il quale la MEMC ha pagato la dovuta sanzione amministrativa alla Provincia di Bolzano (rif. Prot. Nr. 29.10.62.01.04WA36/449282 della Provincia di Bolzano). Le successive analisi del Laboratorio Provinciale hanno sempre confermato il rispetto dei limiti di legge nelle acque scaricate sia in corpo idrico superficiale che quelle destinate al depuratore esterno. SCARICHI IDRICI AZOTO NITROSO (N-NO2) SCARICHI IDRICI AZOTO NITRICO (N-NO3) ANNO LIMITE L.P. 8/2000 CONCENTRAZIONE CONCENTRAZIONE MASSIMA MEDIA ANNO LIMITE L.P. 8/2000 2000 2001 0,6 0,6 0,10 0,17 0,07 0,08 2000 2001 20 20 10,1 8,4 5,6 4,8 2002 2003 2004 0,6 0,6 0,6 0,10 0,06 0,02 0,06 2002 2003 2004 20 20 20 8,6 6,4 3,6 5,6 2005 2006 0,6 0,6 0,02 0,006 0,004 2005 2006 20 20 5,7 2,4 2,9 2007 0,6 0,012 0,02 2007 20 2,17 1,98 mg/litro 0,7 mg/litro 0,01 0,02 0,02 2,7 2,4 2,0 25 0,6 0,5 20 0,4 15 0,3 mg/litro mg/litro CONCENTRAZIONE CONCENTRAZIONE MASSIMA MEDIA 10 0,2 5 0,1 0 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2000 SCARICHI IDRICI FLUORURI (F) ANNO LIMITE L.P. 8/2000 2000 2001 6 6 1,7 0,5 2002 2003 6 6 2004 2005 2006 2007 2001 2002 2003 2007 LIMITE L.P. 8/2000 0,6 0,4 2000 2001 1200 1200 CONCENTRAZIONE CONCENTRAZIONE MASSIMA MEDIA 524,0 488,8 136,5 75,2 2,2 0,4 0,5 0,3 2002 2003 1200 1200 381,0 348,0 57,6 22,1 6 6 6 0,8 0,5 0,5 0,4 0,4 0,3 2004 2005 2006 1200 1200 1200 12,0 12,0 12,8 8,0 9,8 8,6 6 2,1 0,5 2007 1200 20,0 9,71 mg/litro 1400 1000 4 800 3 600 2 400 Concentrazione massima 1 200 Concentrazione media 0 mg/litro 1200 5 mg/litro 2006 ANNO 6 Limite di legge 2005 SCARICHI IDRICI CLORURI (Cl) CONCENTRAZIONE CONCENTRAZIONE MASSIMA MEDIA mg/litro 7 2004 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 42 Rifiuti Rifiuti speciali non pericolosi , Rifiuti speciali pericolosi Negli schemi che seguono sono elencati i rifiuti prodotti, con l’indicazione delle attività da cui hanno origine, delle modalità di gestione all’interno del sito e del destino finale (recupero o smaltimento). Schema rifiuti speciali non pericolosi (Figura 2) Raccolta differenziata presso i reparti e presso il polo rifiuti 10.01.99 Grafite PROCESSO Avvio a Smaltimento (solo nel 2004) 06.05.03 Silice amorfa da recupero HCL 06.08.99 Quarzo e quarzo misto a Sicilio 06.08.99 Sicilio metallurgico e scarti di Si per controllo IMBALLAGGI 15.01.01 Carta e cartone 15.01.02 Plastica 15.01.03 Legno 15.01.07 Vetro MANUTENZIONI UFFICI 17.02.01 Legno 17.04.01 Cavi rame 17.04.05 Ferro e acciaio Avvio a Recupero Raccolta differenziata presso i reparti e presso il polo rifiuti Avvio a Smaltimento 20.01.01 Carta e cartone 15.01.06 Toner CURA AREE VERDI IMPIANTI TRATTAMENTO ATTIVITÀ VARIE 20.02.01 Verde per compost 06.05.03 Fanghi fluoridrici e cromici 19.08.14 Fanghi di sicilio da CZS 10.08.99 Filtri da trattamento fumi 20.03.01 Rifiuti assimilati agli urbani 20.03.07 Rifiuti ingombranti Altri codici di rifiuti occasionali Schema rifiuti speciali pericolosi Olio esausto 13 02 08 MANUTENZIONI ORDINARIE Raccolta differenziata presso i reparti e presso il polo rifiuti (Figura 3) RACCOLTA IN FUSTI NEI REPARTI Filtri olio 16 01 07 DEPOSITO TEMPORANEO AL POLO RIFIUTI Accumulatori al piombo 16 06 01 Solventi 14 05 03 DEPOSITO TEMPORANEO AL POLO RIFIUTI AVVIO A SMALTIMENTO Fondi da colonne di purificazione silani TRATTAMENTO ACQUE REFLUE Fanghi da disoleatore 13 05 02 Fanghi da silicio (reparto LM) 12 01 14 Rifiuti sanitari 18 01 03 Reagenti obsoleti 16 05 07 - 16 05 08 RIFIUTI OCCASIONALI Polvere assorbente (contenimento sversamenti accidentali) 15 02 02 CONFERIMENTO AI RELATIVI CONSORZI DI RACCOLTA 07 01 07 DEPOSITO TEMPORANEO AL POLO RIFIUTI AVVIO A SMALTIMENTO Fanghi da pulizia serbatoi e vasche 43 Nella tabella e nel grafico che seguono sono riportate le quantità di rifiuti speciali prodotti complessivamente nello stabilimento: sono evidenziati i quantitativi inviati a recupero e quelli inviati a smaltimento, e la quantità di rifiuti prodotti per tonnellata di silicio. Rifiuti prodotti Anno (Tabella 11) rifiuti smaltiti rifiuti recuperati rifiuti totali rifiuti specifici t/anno t/anno t/anno t/t Si 2000 678 508 1.186 0,80 43% 2001 523 567 1.090 1,03 52% 2002 195 711 906 0,79 78% 2003 704 841 1.545 1,19 54% 2004 692 444 1.136 0,77 39% 2005 833 398 1.230 0,74 32% 2006 775 290 1.065 0,61 27% 2007 557 573 1.130 0,56 51% Rifiuti prodotti (Grafico 11) 1.800 Produzione annua (t) 1,6 1.200 1,2 900 0,8 600 Produzione specifica (t/t ) Silicio 2,0 1.500 Smaltiti % dei rifiuti recuperati sui totali 0,4 300 Recuperati Totali specifico 0 0,0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Si osserva che nel corso del 2007 la produzione complessiva di rifiuti è lievemente aumentata a fronte dell’aumento di produzione di silicio; si evidenzia tuttavia l’aumento della quota di recupero rispetto a quella avviata a smaltimento, dovuto in particolare alla silice (è aumentata la quota inviata a recupero rispetto all’anno scorso). Nella tabella e nei grafici sopra riportati non sono stati inseriti i terreni avviati a smaltimento nell’ambito del progetto di bonifica realizzato nel 2005 (circa 2000 tonnellate di rifiuto), e i terreni e le macerie avviate a smaltimento nel corso del progetto di ampliamento realizzato nel 2006 (circa 700 tonnellate di rifiuto), trattandosi di rifiuti prodotti una tantum nel corso della realizzazione degli specifici progetti citati. 44 La tabella e il grafico che seguono evidenziano invece l’andamento della produzione dei soli rifiuti pericolosi, sia in valore assoluto sia in valore specifico. Come già si è avuto modo di osservare nelle precedenti Dichiarazioni Ambientali, i rifiuti pericolosi sono per lo più generati da manutenzioni straordinarie o comunque pianificate con periodicità superiore all’anno: nel corso del 2006, in particolare, si è proceduto con la pulizia delle vasche del disoleatore a servizio dell’officina meccanica e con la pulizia di alcune vasche di raccolta di emulsioni oleose. Rifiuti speciali pericolosi specifica t/anno t/anno/t silicio % Produz. Rifiuti crf. Anno 2000 % dei rifiuti pericolosi sui totali 2000 37 0,03 100 3% 2001 77 0,07 233 7% 2002 34 0,03 100 4% 2003 13 0,01 33 1% 2004 43 0,03 72 4% 2005 61 0,04 133 5% 2006 78 0,04 133 7% 2007 102 0,05 167 9% Anno Produzione annua (t) Rifiuti speciali pericolosi (Grafico 12) 100 0,10 80 0,08 60 0,06 40 0,04 20 0,02 Produzione specifica (t/t ) Silicio annua (Tabella 12) Produzione totale Produzione specifica 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 0,00 45 Bonifica, Messa in sicurezza e Protezione del Suolo e della Falda Le attività per la tutela del suolo e della falda costituiscono un importante impegno per MEMC, che da tempo opera con la collaborazione di professionisti del settore al fine di ridurre il “toxic debt” generato dalle attività svolte in passato nel sito. Le attività di bonifica attuate da MEMC nel corso degli anni sono ampiamente descritte nella Dichiarazione Ambientale 2004, alla quale si rinvia per una descrizione delle stesse essendosi le attività di bonifica concluse nel 2004 e certificate dalla Provincia Autonoma di Bolzano con documento Prot. Nr. 29.6/62.07.07/4600 del 12.09.2006. Il certificato di avvenuta bonifica, pone in essere alcune prescrizioni sull’uso futuro del suolo e sulle misure di contenimento di un eventuale contaminazione della falda acquifera. Per tale motivo è attivo un sistema di sbarramento idraulico costituito da una serie di elettropompe sommerse in pozzi profondi, poste al confine sud dello stabilimento. Da questi punti vengono prelevati periodicamente dei campioni di acqua e analizzati per verificare lo stato della falda; i risultati delle analisi vengono raccolti in una relazione tecnica che viene inviata alla Provincia Autonoma di Bolzano, così come previsto dal documento prot. Nr. 29.6/62.07.07/2593 del 13.05.2004. Oggi la contaminazione del suolo o della falda rappresenta un evento improbabile, dati gli accorgimenti tecnicoimpiantistici e gestionali in uso. Rumore L’impatto acustico dello stabilimento è controllato mediante campagne di misura effettuate annualmente, così come prescritto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Provincia Autonoma di Bolzano il 14 settembre 2005; in caso di modifiche significative di processo o di impianti, di richieste motivate da parte di soggetti interessati, come previsto dal piano di monitoraggio ambientale interno. I rilievi al confine dello stabilimento sono stati effettuati nel 1997, nel 2000, nel 2003 e nel 2005, 2006 e 2007; le finalità e gli esiti di tali rilievi sono state ampiamente descritte nella Dichiarazione Ambientale 2004, alla quale si rinvia. In mancanza della zonizzazione acustica del territorio e posto che l’area in cui è ubicato lo stabilimento è a vocazione prevalentemente industriale/artigianale, i professionisti incaricati da MEMC hanno sempre classificato l’area come appartenente alla “classe V - Aree prevalentemente industriali” del DPCM 14 novembre 1997 “Determinazione dei valore limite delle sorgenti sonore”, i cui limiti sono 70 dB(A) diurni e 60 dB(A) notturni, che risultano essere rispettati; così come vengono rispettati i limiti imposti dal DPGP 6 marzo 1989, n. 4 per le zone industriali. Ciononostante nel 2007 la MEMC ha effettuato alcuni interventi per ridurre ulteriormente il rumore sul lato nord dello stabilimento, con la sostituzione di una intera parete di circa 4x4 metri nel locale contenente i gruppi elettrogeni di continuità e migliorando di fatto il clima acustico sul lato nord-occidentale dello stabilimento. 46 Sostanze lesive dell’ozonosfera, Policlorobifenili e Amianto Rimangono immutate le considerazioni fatte nelle Dichiarazioni Ambientali precedenti per quanto riguarda i policlorobifenili e l’amianto. Per quanto concerne le sostanze lesive dell’ozonosfera (ODS, Ozono Depleting Substances: vedi riquadro), nel 2007 la MEMC ha iniziato a utilizzare la sostanza non lesiva dell’ozonosfera individuata come sostituto del fluido refrigerante denominato Freon 22, unico ODS ancora in uso nello stabilimento. Nel corso del prossimo anno MEMC provvederà a sostituire il Freon 22 con il nuovo fluido in tutti i circuiti di raffreddamento delle colonne di distillazione (impianto CDI esistente). Le sostanze lesive dell’ozonosfera Con “sostanze lesive dell’ozonosfera” (ODS, Ozono Depleting Substances) si intendono alcuni composti chimici artificiali che hanno la caratteristica di essere molto stabili, e quindi di persistere per lungo tempo nell’ambiente, in quanto si degradano solo in presenza di un’intensa azione della luce ultravioletta. Quando questo accade, tali composti rilasciano gli atomi di cloro e/o di bromo che li compongono, che hanno invece la caratteristica di essere in grado di “catturare” le molecole di ozono. L’ozono è una molecola costituita da tre atomi di ossigeno. In natura si trova in concentrazioni molto elevate negli strati alti dell’atmosfera, in particolare nella stratosfera, tra i 10 e i 50 km di altitudine (gli aerei commerciali volano nella parte inferiore della stratosfera): l’ozono stratosferico è essenziale per la vita sulla Terra, in quanto in grado di assorbire le radiazioni ultraviolette UV-B provenienti dal Sole, dannose per gli esseri viventi, riducendone le quantità che arrivano a colpire la superficie terrestre. Il problema degli ODS è che una volta rilasciati nell’ambiente (es. per perdite dai circuiti che li contengono), essi vanno ad accumularsi proprio negli strati alti dell’atmosfera, dove l’ancora intensa radiazione ultravioletta li decompone e dove gli atomi di cloro e bromo che vengono liberati catturano l’ozono che naturalmente vi si trova. In sintesi, il rilascio di ODS nell’atmosfera comporta la riduzione dello strato di ozono e quindi una minor protezione di tutti gli esseri viventi alle radiazioni UV-B. Appartengono alla categoria degli ODS molte delle sostanze che un tempo erano largamente utilizzate come refrigeranti, solventi, agenti propellenti, agenti estinguenti del fuoco. Per avere un’idea quantitativa degli effetti causati dai composti ODS è stato concepito il concetto di potenziale di eliminazione dell’ozono (ODP, Ozone Depleting Potential); l’ODP è, convenzionalmente, il rapporto tra l’impatto sull’ozono causato da una determinata massa di composto chimico e l’impatto sull’ozono causato dalla stessa massa dell’ODS denominato CFC-11, il più dannoso (quindi l’ODP del CFC-11 è pari a 1). Nello stabilimento MEMC di Merano l’unica ODS ancora in uso è il Freon 22, o R22, il cui ODP è pari a 0,05, utilizzato nei circuiti di raffreddamento impianti; dopo lunga ricerca, MEMC è finalmente riuscita a individuare la sostanza sostitutiva, e nei prossimi anni cesserà completamente l’utilizzo di R22 nel proprio stabilimento di Merano. 47 Aspetti Ambientali Indiretti Gli aspetti ambientali indiretti ritenuti significativi da MEMC sono: • la gestione del rapporto con fornitori che offrono materiali o servizi critici dal punto di vista ambientale e della sicurezza; • le attività delle imprese terze che operano all’interno del sito; • l’acquisizione e il trasporto di merci pericolose; • le attività di comunicazione. Gestione del rapporto con fornitori ‘critici’ La scelta dei fornitori ‘critici’ è attuata sulla base di specifici requisiti tecnici, economici, qualitativi e ambientali, che sono valutati - preliminarmente all’assegnazione dell’ordine, e successivamente con cadenza periodica da un apposito comitato aziendale secondo le modalità indicate nella procedura di vendor rating della MEMC. Parte della valutazione è basata sulle evidenze che i candidati forniscono circa la loro attenzione alla tutela dell’ambiente: la registrazione EMAS o la certificazione ISO 14001, ad esempio, ma anche in assenza di certificazione è considerata positivamente l’adozione di specifiche prassi operative o procedure, soprattutto nella valutazione delle imprese locali, spesso di piccole e piccolissime dimensioni com’è tipico del sistema imprenditoriale dell’Alto Adige, alle quali MEMC si rivolge, in particolare, per l’affidamento delle attività di manutenzione, come descritto anche nella prossima sezione. I fornitori di servizi inerenti la gestione dei rifiuti (vale a dire, i soggetti che effettuano le attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento dei rifiuti prodotti dalla MEMC) sono sottoposti anche ad ulteriori verifiche: tutti sono infatti soggetti a una valutazione documentale tesa a verificare l’adeguatezza e la completezza delle autorizzazioni che, per legge, devono possedere per svolgere le attività loro richieste, e a una visita di controllo presso il sito operativo. Attività delle imprese che operano all’interno del sito All’interno del sito operano stabilmente imprese cui sono affidate alcune attività di manutenzione (opere edili, coibentazioni, verniciatura, impianti elettrici), i servizi di pulizia e il servizio mensa. Nella gestione del rapporto con queste imprese, MEMC è attiva su più fronti: i terzi che operano nel sito vengono informati dei rischi presenti nello stabilimento e sui comportamenti da adottare affinché le attività loro affidate possano essere svolte in condizioni di sicurezza e nel rispetto dell’ambiente, nonché sulla Politica Ambientale della MEMC e sui requisiti del sistema di gestione ambientale che li riguarda. Inoltre, al fine di permettere una buona organizzazione del lavoro e un adeguato livello di housekeeping, MEMC ha delimitato e identificato apposite aree per il deposito di materiali e rifiuti di ciascuna impresa; ove necessario le aree sono dotate di bacini di contenimento per evitare contaminazioni del suolo e delle acque sotterranee. MEMC effettua infine una attività di sorveglianza attiva, attraverso l’esecuzione di audit periodici volti a verificare l’effettivo rispetto delle istruzioni fornite, e a mantenere il controllo sulle sostanze utilizzate e sui rifiuti prodotti. 48 Acquisizione e trasporto di sostanze e preparati pericolosi L’introduzione di nuove sostanze e preparati chimici nello stabilimento, anche da parte delle imprese esterne, è soggetta all’approvazione congiunta del RDPA e del medico competente, che ne valutano le caratteristiche di pericolosità in funzione di parametri quali la destinazione d’impiego, le caratteristiche del processo interessato, la presenza di altre sostanze pericolose, il tipo di esposizione, etc., secondo quanto disposto da una specifica procedura di gestione della MEMC. Le merci viaggiano prevalentemente su strada, principalmente a causa dei condizionamenti geografico e infrastrutturale che impediscono di orientare le scelte verso il trasporto su ferrovia o su nave. MEMC tuttavia pone da sempre particolare attenzione a questo aspetto. Personale qualificato effettua i controlli documentali e sui mezzi richiesti per i trasporti assoggettati alla disciplina ADR (trasporto su strada di merci pericolose). Per quanto riguarda il TET e il TCS inoltre, che attualmente viaggiano su rotaia fino alla stazione di Merano e poi su strada fino alla MEMC, particolari accorgimenti sono da tempo adottati nel controllo dei carri ferroviari e dei mezzi stradali utilizzati per il trasferimento delle cisterne dalla stazione ferroviaria allo stabilimento; inoltre i trasporti stradali sono preceduti e seguiti da una scorta tecnica, e le cisterne in sosta presso la stazione di Merano sono controllate da una compagnia privata di sorveglianza. Comunicazione La comunicazione rappresenta un altro importante ambito di relazione all’interno del quale la MEMC muove il proprio impegno ambientale, per accrescere l’interesse verso le tematiche ambientali presso i suoi numerosi interlocutori, interni ed esterni, e per dimostrare il suo serio e costante impegno verso la tutela dell’ambiente. Al riguardo, nel corso del 2007: • sono proseguite le azioni di formazione e di sensibilizzazione ambientale dei dipendenti, secondo quanto pianificato nel Programma di Formazione Ambientale e nel Programma di Comunicazione Interna; • la copia cartacea della Dichiarazione Ambientale 2006 convalidata, pubblicata nelle due lingue principali locali – italiano e tedesco - è stata distribuita agli enti pubblici, scuole, associazioni e chiunque ne abbia fatto richiesta • le versioni elettroniche della Dichiarazione Ambientale MEMC sono pubblicate nel sito internet MEMC Inc. www.memc.com. 49 Il Programma di Miglioramento Ambientale PROGRAMMA AMBIENTALE 2007-2008-2009 Consuntivo delle azioni con scadenza 2007 AZIONE DI MIGLIORAMENTO AZIONE SPECIFICA SCADENZA RISULTATO FUNZIONE RESPONSABILE CONSUMI ENERGETICI - CONDIZIONI DI NORMALE FUNZIONAMENTO OBIETTIVO: Riduzione dei consumi di energia elettrica. Entro il 2009: -5% sullo specifico del 2006 1.A.18 Studio di fattibilità per la costruzione di un impianto di Teleriscaldamento per soddisfare una parte della domanda di calore della comunità di Sinigo Verificare la fattibilità tecnico /economica di un impianto che ceda il calore del processo MEMC (10 MkCal/h ) ai bisogni della comunità esterna 1.A.19 Ingegnerizzare il processo di produzione policristallo con un nuovo reattore 18 barre Riduzione consumo specifico di energia elettrica del 19% del silicio prodotto sul reattore prototipo 1.A.20 Implementazione delle modifiche al processo di produzione del policristallo Riduzione dei consumi di energia elettrica per mancato consumo in fase di idrogenazione di 20 kWh/kg di poly 1.A.21 Modifica ulteriori 10 apparecchi di tiraggio monocristallo mediante installazione schermi termici superiodi (fast pull e processo di ricarica) Riduzione consumo specifico di energia elettrica del 25% del silicio prodotto su questi puller (77,6 kWh/kg Si) Dicembre 2007 Studio di fattibilità terminato, in corso di attuazione il progetto esecutivo Innovation Dicembre 2007 IN CORSO. Il reattore è nella fase delle prime marce e non è possibile ancora consuntivare il risparmio Innovation Dicembre 2007 RAGGIUNTO Innovation Dicembre 2007 RAGGIUNTO Innovation CONSUMI IDRICI - CONDIZIONI DI NORMALE FUNZIONAMENTO OBIETTIVO: Riduzione dei consumi di acqua di falda Entro il 2009: -2% sullo specifico del 2006 2.A.8 Studio di fattibilità per l’ingegnerizzazione del circuito idrico dell’acqua al III livello (temperatura media) Sfruttare ulteriori 700 mc/h di acqua a temperatura media per il raffreddamento di processo, senza dovere intaccare la risorsa primaria d falda AZIONE CONCLUSA, RISPARMIO DI 470 MC/H Dicembre 2007 Innovation CONSUMI MATERIALI AUSILIARI PER IL CONTROLLO SUL PRODOTTO OBIETTIVO: Riduzione dei consumi di soda = -10% rispetto al 2006 4.A.5 Implementazione nuovi impianti di recupero dell’acido cloridrico con conseguente minore utilizzo degli impianti “colonne di abbattimento a soda” 4.B.4 Nuove tecniche e modalità di intervento manutentivo straordinario sull’impianto HCl volte alla riduzione dell’utilizzo indiretto di sostanze chimiche e degli impatti sugli impianti di trattamento acque reflue Riduzione del 10% del consumo di soda caustica rispetto ai consumi 2006 Riduzione del consumo di soda Miglioramento della pulizia dell’impianto Riduzione del quantitativo di acqua impiegata Dicembre 2007 IN CORSO Innovation Dicembre 2007 OBIETTIVO RAGGIUNTO Policristallo 50 EMISSIONI IN ATMOSFERA OBIETTIVO: Riduzione emissioni gas a effetto serra = -50% rispetto al 2006 6.E.1 Implementare le verifiche e i miglioramenti alla combustione della centrale termica B8 Abbassare del 50% le emissioni di CO2 rispetto al 2006 Dicembre 2007 AZIONE CONCLUSA. Riduzione del 41% Innovation SCARICHI IN ACQUE SUPERIFICIALI- CONDIZIONI DI NORMALE FUNZIONAMENTO OBIETTIVO: Riduzione degli scarichi di sostanze inquinanti nelle acque superficiali 9.D Modifiche all’impianto di recupero HCl 9.E.1 Modifiche all’impianto di trattamento effluenti “Ecologico” 9.E.1 Modifiche all’impianto di trattamento effluenti “Ecologico” Ridurre lo scarico di cloruri al depuratore consortile Studio di ingegneria per la verifica delle capacità di trattare gli effluenti acidi dell’attuale impianto di trattamento, al fine di migliorarne le performance Revamping delle apparecchiature elettriche di gestione e controllo dell’impianto di trattamento degli effluenti Dicembre 2007 Il completamento dell’impianto è in ritardo Innovation Dicembre 2007 Lo studio è stato completato ed è stata rilasciata dalla Provincia Autonoma di Bolzano - Autorizzazione del 18/12/2007 Inizio prove da febbraio 2008. Policristallo Dicembre 2007 COMPLETATO Policristallo Innovation RIFIUTI OBIETTIVO: Riduzione dei rifiuti 10.B.2 Iniziare le operazioni di recupero di Si per il mercato del solare fotovoltaico Recupero di almeno 5 t di silicio altrimenti destinato a smaltimento esterno Dicembre 2007 Il progetto è concluso.Le attività di recupero sono state interrotte perchè il materia è stato destinato ad altre lavorazioni Monocristallo ODS Obiettivo: Ridurre le emissioni di ODS in atmosfera 12.3 Azioni di sorveglianza e prove sullo stato di tutte le linee dell’impianto frigorifero con apposita strumentazione Sorveglianza straordinaria sul 100% della rete frigorifera Dicembre 2008 12.4 Sostituzione del fluido refrigerante freon 22 con nuovo in tutto l’impianto CDI Sostituzione Freon22 con sostanza alternativa Dicembre 2008 12.5 Sostituzione del fluido refrigerante freon 22 con nuovo in tutto l’impianto CDI Sostituzione Freon22 con sostanza alternativa Dicembre 2008 La sostituzione è iniziata in alcune sezioni dell’impianto Dicembre 2008 OBIETTIVO RAGGIUNTO OBIETTIVO RAGGIUNTO STUDIO CONCLUSO POSITIVAMENTE IDENTIFICATA LA SOSTANZA ALTERNATIVA A R22 RUMORE Obiettivo: Ridurre livello di rumore al confine 15.2 Insonorizzazione delle sorgenti sonore individuate per migliorare il clima acustico sul versante nord-ovest dello stabilimento Abbassare il livello equivalente di rumore a 60 dBA EMISSIONI IN ATMOSFERA – CONDIZIONI DI EMERGENZA Obiettivo: Prevenire le emissioni di clorosilano/idrogeno E7.9 Definire sistema di verifica periodica del funzionamento loop/strumentazione critica per la sicurezza ed inizio attività E7.10 Implementare sistemi di sicurezza sulle sezioni critiche area poly (stoccaggi puri – CDI) Evitare l’intervento del disco di rottura/valvola di sicurezza con conseguente emissione d vapori/liquido Evitare l’intervento del disco di rottura/valvola di sicurezza con conseguente emissione d vapori/liquido Dicembre 2008 IN CORSO Innovation Dicembre 2008 IN CORSO Innovation IN CORSO EHS CONTAMINAZIONE SUOLO E FALDA – CONDIZIONI DI EMERGENZA Obiettivo: Prevenire la contaminazione del suolo e della falda E.18.4 Ripristino tenuta vasche D175, D151, tubazioni interrate, piazzole di contenimento e infrastrutture Prevenzione contaminazione falda Dicembre 2008 51 PROGRAMMA AMBIENTALE 2008-2009-2010 AZIONE DI MIGLIORAMENTO TRAGUARDO SCADENZA FUNZIONE RESPONSABILE RISORSE FINANZIARIE CONSUMI ENERGETICI - CONDIZIONI DI NORMALE FUNZIONAMENTO OBIETTIVO: Riduzione dei consumi di energia elettrica. Entro il 2009: -5% sullo specifico del 2006 1.A.14 Studio di fattibilità per la costruzione di un impianto di cogenerazione elettrica per soddisfare una parte dei consumi elettrici di stabilimento 1.A.19 Ingegnerizzare il processo di produzione policristallo con un nuovo reattore 18 barre 1.A.22 Ingegnerizzare il processo di produzione policristallo con un nuovo reattore 36 barre 1.A.23 Modifica ulteriori 10 apparecchi di tiraggio monocristallo mediante installazione schermi termici superiori (fast pull e processo di ricarica) Applicazione di nuove tecnologie per la riduzione del consumo di energia elettrica da idroelettrico / combustibile Riduzione consumo specifico di energia elettrica del 19% del silicio prodotto sul reattore prototipo Riduzione consumo specifico di energia elettrica del 10% del silicio prodotto sul reattore prototipo Riduzione consumo specifico di energia elettrica del 25% del silicio prodotto su questi puller (77,6 kWh/kg Si) Dicembre 2008 Innovation Dicembre 2008 Innovation Dicembre 2008 Innovation Dicembre 2008 Produzione Monocristallo CONSUMI IDRICI - CONDIZIONI DI NORMALE FUNZIONAMENTO OBIETTIVO: Riduzione dei consumi di acqua di falda. Entro il 2009: -2% sullo specifico del 2006 2.A.9 Ingegnerizzazione della rete idrica dell’espansione impianto poly al fine di recuperare la maggiore quantità d’acqua Riduzione del consumo specifico di acqua da pozzo da 5,5 mc/kg a 4,5 mc/kg Dicembre 2008 Innovation CONSUMI IDRICI - CONDIZIONI DI NORMALE FUNZIONAMENTO OBIETTIVO: Riduzione dei consumi di acqua potabile = -10% rispetto al 2007 2.B.1 Verifica della rete idrica di stabilimento al fine di ottimizzare i consumi Installazione misuratori di portata e azioni mirate alla riduzione del consumo del 10% Dicembre 2008 Innovation Dicembre 2008 Innovation Dicembre 2009 Innovation CONSUMI MATERIALI AUSILIARI PER LA PRODUZIONE OBIETTIVO: Riduzione dei consumi di soda = -10% rispetto al 2006 4.A.5 Implementazione nuovi impianti di recupero dell’acido cloridrico con conseguente minore utilizzo degli impianti “colonne di abbattimento a soda” 4.A.9 Ingegnerizzare la rete di distribuzione dell’energia termica prodotta da combustibili fossili Riduzione del 10% del consumo di soda caustica rispetto ai consumi 2006 Riduzione del consumo specifico di olio combustibile da 0,8 tep/t silicio a 0,7 tep/t silicio CONSUMI MATERIALI AUSILIARI PER IL CONTROLLO DELLA PRODUZIONE OBIETTIVO: Riduzione dei consumi di miscele acide = -10% rispetto al 2007 4.B.5 Diminuzione quantità miscela acida per effettiva diminuzione degli attacchi acidi su prodotto Attesa diminuzione del 50% del consumo di miscela acida Dicembre 2009 CZ services 4.B.6 Studio fattibilità per l’implementazione sulla linea di produzione di cappe attacco acido automatiche Riduzione del consumo specifico di acido Dicembre 2008 Produzione Policristallo 52 EMISSIONI IN ATMOSFERA OBIETTIVO: Riduzione emissioni gas a effetto serra 6.E.1 Ingegnerizzare la rete di distribuzione dell’energia termica prodotta da combustibili fossili 6.B.1 Studio di fattibilità per l’implementazione sulla linea di produzione di cappe attacco acido automatiche Riduzione produzione di CO2 per minore consumo specifico di olio combustibile da 2,4 tCO2/t silicio a 2,1 TCO2/t silicio Dicembre 2009 Innovation Dicembre 2008 Produzione Policristallo Dicembre 2008 Innovation Dicembre 2008 Produzione Policristallo Sostituzione freon22 con sostanza alternativa Dicembre 2010 Innovation Minore generazione di rifiuti speciali pericolosi da C5c Dicembre 2009 Innovation Dicembre 2008 Produzione Monocristallo Dicembre 2008 EHS Dicembre 2008 Produzione Policristallo Riduzione della produzione di vapori acidi convogliati allo scrubber SCARICHI IN ACQUE SUPERFICIALI OBIETTIVO: Riduzione degli scarichi di sostanze inquinanti 9.D Raddoppio impianto HCL 9.E.3 Implementazione della modifica agli impianti di trattamento interno delle acque reflue come autorizzato dalla provincia di BZ Sostituzione di elementi di impianto ad efficienza maggiore Miglioramento della performance sia in termini quantitativi che di stabilità dell’efficacia del trattamento nel tempo ODS Obiettivo: Ridurre le emissioni di ODS in atmosfera 12.5 Sostituzione del fluido refrigerante FREON 22 con nuovo in tutto il CDI RIFIUTI Obiettivo: Riduzione dei rifiuti 10.B.3 Ingegnerizzazione recupero TET da colonna C5c di complessazione 10.B.4 Ottimizzare il processo di crescita del monocristallo al fine di diminuire il residuo al fondo della carica Recupero di almeno 6 t di silicio altrimenti destinato a rifiuto CONTAMINAZIONE SUOLO E FALDA – CONDIZIONI DI EMERGENZA Obiettivo: Prevenire la contaminazione del suolo e della falda E.18.4 Ripristino tenuta vasche D175, D151, tubazioni interrate, piazzole di contenimento e infrastrutture E.18.5 Rifacimento della tratta di tubazione olio combustibile in doppia parete Prevenzione contaminazione falda Prevenzione contaminazione falda 53 Legislazione di Riferimento Nella tabella che segue sono evidenziati i principali adempimenti previsti dalla normativa vigente per gli aspetti ambientali giudicati significativi, e la relativa posizione dello stabilimento MEMC di Merano. ASPETTO AMBIENTALE RIFERIMENTO NORMATIVO CONSUMI ENERGETICI L. 10/91 CONSUMI IDRICI R.D. 1775/33 D.lgs. 152/06 L.P. 8/02 EMISSIONI IN ATMOSFERA D.lgs. 152/06 L.P. 8/00 IPPC: D.Lgs. 59/2005 L.P. 14/03 SCARICHI IDRICI D.lgs. 152/06 L.P. 8/02 IPPC: D.Lgs. 59/2005 L.P. 14/03 RUMORE RIFIUTI PCB SOSTANZE LESIVE DELL’OZONOSFERA ADEMPIMENTI RICHIESTI POSIZIONE MEMC Denuncia annuale dei consumi globali dello stabilimento da fonti primarie e designazione Energy Manager Invio comunicazione su consumi e nominativo Energy Manager ogni anno entro il 30 aprile Denuncia pozzi esistenti. Denuncia per ritrivellazione di pozzi esistenti. Comunicazione effettuata e ottenimento della concessione per l’estrazione di acqua sotterranea. Comunicazioni effettuate e ottenimento della concessione trentennale all’utilizzo dei pozzi. Autorizzazione integrata ambientale. Rispetto dei limiti prescritti. Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Provincia di Bolzano il: 14 settembre 2005. Valida fino a: 14 settembre 2013. L. 447/95 D.P.G.P. 4/89 IPPC: D.Lgs. 59/2005 L.P. 66/78 Rispetto dei volumi e dei tempi di deposito temporaneo dei rifiuti all’interno dello stabilimento. Tenuta registro di carico e scarico e registro oli. Compilazione del formulario di accompagnamento. Denuncia alla CCIAA della qualità e quantità dei rifiuti prodotti e smaltiti (M.U.D.) Deposito temporaneo gestito nei modi prescritti. Registri e Formulari compilati e conservati nei tempi e nei modi prescritti. Presentazione annuale del MUD effettuata entro il 30 aprile di ogni anno. D.P.R.216/88 Comunicazione alla Provincia della presenza all’interno dello stabilimento di apparecchi, impianti e fluidi che contengono PCB in concentrazione superiore a 50 ppm. Prima comunicazione effettuata il 29 maggio 1989, seconda comunicazione effettuata il 21 febbraio 1990. Regolamento CE/2037/2000 Inventario delle apparecchiature che contengono sostanze lesive dell’ozonosfera ed applicazione delle misure per evitare emissioni di tali sostanze durante le operazioni di manutenzione. È stato effettuato il censimento delle apparecchiature contenenti Freon 22 (unica sostanza lesiva dell’ozonosfera utilizzata nello stabilimento), aggiornato in caso di modifiche. Sono adottati accorgimenti tecnici e operativi per evitare l’emissione di tali sostanze in atmosfera. D.Lgs 152/06 e norme correlate Dpr 15 febbraio 2006, n.147 AMIANTO D.P.R. 215/88 SOSTANZE CHIMICHE D.Lgs 626/94 D.Lgs. 334/99 L. 40/00 CONTAMINAZIONE DEL SUOLO D.lgs. 152/06 DGP 1072/05 Inventario dei materiali presenti nel sito che possono contenere Amianto. Presentazione piani di bonifica per gli interventi di alienazione di beni contenenti amianto. Inventario aggiornato su base annuale. Sono stati presentati i piani di bonifica per tutti gli interventi di rimozione effettuati. Analisi periodica dei rischi. Notifica e scheda di informazione alla popolazione. Rapporto di sicurezza. Nomina del Consulente per la sicurezza dei trasporti di merci Pericolose. Relazione annuale del consulente per la sicurezza dei trasporti e di merci pericolose Documento di analisi rischi 626 Inviate a Provincia di BZ, Ministero dell’Ambiente e Comune di Merano (ottobre 2000). Inviato a Commissariato del Governo, Provincia di BZ (ottobre 2000). Nominato consulente. Redatta relazione annuale. Bonifica dei siti contaminati Bonifiche effettuate 54 Glossario AMBIENTE Contesto nel quale un’organizzazione opera, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani le loro interrelazioni. Il contesto si estende dall’interno di un’organizzazione al sistema globale. ASPETTO AMBIENTALE Elemento delle attività o dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente. AUDIT AMBIENTALE Strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva delle prestazioni dell’organizzazione, del sistema di gestione e dei processi destinati a proteggere l’ambiente. EFFETTO o IMPATTO AMBIENTALE Qualunque modificazione dell’ambiente, negativa o benefica, causata totalmente o parzialmente dagli aspetti ambientali di un’organizzazione. EMAS Sistema comunitario di gestione e audit ambientale al quale possono aderire, su base volontaria, le organizzazioni, per valutare e migliorare le prestazioni ambientali e fornire al pubblico informazioni riguardanti tali prestazioni. Il sistema è istituito dal Regolamento n. 761/2001 del Parlamento e del Consiglio Europeo. Per poter aderire a EMAS le Organizzazioni devono essere dotate di un sistema di gestione ambientale conforme alla norma ISO 14001 e devono pubblicare una Dichiarazione Ambientale contenente tutte le informazioni dell’organizzazione riguardanti l’ambiente. L’adesione a EMAS è concessa solo dopo il superamento di una visita di controllo da parte Verificatore indipendente privato e successivo controllo documentale (anche sul rispetto della normativa ambientale vigente) da parte di un apposito Organismo competente di natura pubblica. ISO 14001 Norma internazionale che specifica i requisiti di un Sistema di Gestione Ambientale che, integrati con le altre esigenze di gestione, aiutano le organizzazioni a raggiungere i loro obiettivi ambientali ed economici. MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLE PRESTAZIONI AMBIENTALI Processo di miglioramento dei risultati misurabili del sistema di gestione ambientale di un’organizzazione, riguardanti gli aspetti ambientali significativi di quella organizzazione PRESTAZIONI AMBIENTALI Risultati derivanti dalla gestione degli aspetti ambientali da parte dell’organizzazione. SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE La parte del sistema complessivo di gestione di una azienda che comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi, le risorse per elaborare, mettere in atto, conseguire, riesaminare e mantenere attiva la politica ambientale. TOXIC DEBT Passività ambientale, inquinamento di una o più matrici ambientali (suolo, sottosuolo, falda, aria, acque superficiali) generato da attività svolte nel passato. 55 Oggetto della presente Dichiarazione Ambientale riferita all’anno 2007 è lo stabilimento di Merano della MEMC Electronic Materials S.p.A. Questo documento è stato redatto in conformità all’art. 6 del Regolamento CEE 761 /2001 del 19.03.2001. I dati pubblicati sono relativi al periodo 2000/2007. La presente Dichiarazione Ambientale è stata redatta dalla funzione ESH ed approvata dal Comitato Direttivo: Presidente della Società MEMC S.p.A, Direttori degli stabilimento di Novara e Merano, Direttore Materiali, Direttore Tecnologie e Direttore delle Risorse Umane. Responsabile del progetto: A. Tonini Collaborazione redazionale: C. de Santis, R. Marangon La presente Dichiarazione Ambientale è stata approvata dal Verificatore ambientale ERM Certification and Verification Services ( numero UK-V-0013 ), 8 Cavendish Square, London W1G OER, in data 11 luglio 2008. La prossima validazione sarà effettuata entro maggio 2009. Il prossimo aggiornamento annuale della Dichiarazione Ambientale sarà effettuato nel 2009. Le persone di riferimento a cui è possibile richiedere eventuali chiarimenti ed informazioni sono: • Tonini Andrea - RSPP/RDPA, Memc Merano - tel: 0473-333.408 - fax: 0473-333.140 - @: [email protected] • De Santis Claudio - Environment Manager, Memc Merano - tel: 0473-333.214 - fax: 0473-333.140 @: [email protected] Diritti riservati. Progetto grafico : Achab Triveneto S.r.l. - via E. Ferrari, 15 - Scorzè (VE) - 041/5845003 - www.achabgroup.it