Il servizio di mediazione culturale come strumento di comunicazione per la sicurezza del paziente immigrato Adriano Passerini Servizio Rapporti con il Pubblico Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento Importanza della comunicazione per la sicurezza dei pazienti Comprendersi, capirsi, non è scontato e automatico… Comprendersi e capirsi fra individui appartenenti a culture diverse è ancora più difficile, non solo a causa degli aspetti linguistici Comunicazione per la sicurezza la comunicazione non è solo una trasmissione di messaggi, ma è trasmissione di messaggi che produce azioni e quindi conseguenze. Un messaggio non compreso correttamente può produrre azioni e conseguenze pericolose. Capirsi è poi importante perché… •principio bioetico relativo all’autonomia del paziente: il paziente dovrebbe normalmente essere messo in grado di scegliere se accettare o meno un intervento quale parte del suo più generale diritto di determinare la propria vita. È diventato quindi fondamentale fornire un’informazione adeguata e corretta affinché gli individui possano compiere scelte autonome e consapevoli •la relazione medico – paziente si è evoluta, passando da un modello “paternalistico” in cui il flusso comunicativo era unidirezionale - dal medico al paziente -, ad uno più “condiviso” in cui vi è uno scambio di informazioni tra i due soggetti coinvolti nella relazione ed una partecipazione più paritaria alle scelte Per questo… è necessario “cucire” le informazioni (tailor information) su quello che il paziente desidera/vuole conoscere e verificarne la comprensione…..questo vale anche per le persone di altre culture che in più hanno la necessità di tradurre le informazioni in un altro linguaggio e in un altro “contesto culturale” Quindi… È necessario trovare un aiuto per sviluppare una adeguata comunicazione fra operatori sanitari e immigrati: questo aiuto può essere dato dal mediatore culturale. Ma anche se importante non è sufficiente: accanto alla figura del mediatore culturale deve svilupparsi un sistema di attività finalizzato alla creazione di un contesto favorevole alla reciproca comprensione (immigrato e personale sanitario e non). La creazione di tale contesto deve fare riferimento al “concetto di servizio”. Il servizio come relazione sociale si può dire che il servizio è un’esperienza di interfaccia ossia un’esperienza nella quale vengono messe in relazione persone che hanno “sistemi cognitivi” diversi (intendendo con ciò esperienze di vita, aspettative, bisogni, conoscenze, ecc...) e vengono messe in contatto persone e “contesti” per lo più sconosciuti, estranei, a volte complicati tecnologicamente. La maggior parte dei servizi consiste in azioni ed interazioni che sono tipicamente eventi sociali (R. Normann) Processo di creazione di un servizio Ogni servizio viene realizzato attraverso un sistema di erogazione che si compone di risorse umane, di mezzi e tecnologie e di clienti-utenti. La partecipazione del cliente-utente è necessaria alla realizzazione del servizio (cliente come coproduttore) R. Normann ha coniato il neologismo di "prosumer" ad indicare che il consumatore è allo stesso tempo produttore del servizio Gli elementi fondamentali del sistema di erogazione del servizio sui quali agire per migliorarne le prestazioni (anche in termini di sicurezza per il paziente) Essenzialmente: Ia persona che eroga il servizio, la persona che fruisce del servizio, il contesto in cui si svolge il servizio. Le linee prioritarie di azione per migliorare le prestazioni (anche in termini di sicurezza) relativamente alla popolazione immigrata 1)incrementare l’empowerment degli immigrati: attività che promuovono la conoscenza dei servizi sanitari a disposizione, delle modalità di accesso agli stessi e che ne promuovono un loro corretto uso. 2)incrementare l’empowerment degli operatori sanitari e tecnico-amministrativi: attività formative e di aiuto alla conoscenza del fenomeno 3)facilitare l’interfaccia fra persona immigrata e operatori sanitari o tecnico-amministrativi: attività di mediazione interculturale finalizzate a facilitare la comunicazione e la compliance medico/operatore e paziente immigrato. Esempi di attività della prima linea di azione (il “cittadino immigrato”) Costituzione di una “banca dati” delle reti sociali in cui è inserito l’immigrato Collaborazione con le reti sociali per l’individuazione delle priorità informative/comunicative Collaborazione con le reti sociali per le attività di “comunicazione conversazionale” (incontri sul territorio) su tematiche riguardanti la salute Traduzioni di opuscoli informativi su tematiche ritenute rilevanti (dagli operatori sanitari o dalle reti di immigrati) Esempi di attività della seconda linea di azione (il personale) Attività formativa del Servizio Formazione (seminari/moduli formativi specifici anche inseriti trasversalmente in corsi di formazione su altre tematiche) Attività informativa/formativa con la collaborazione delle associazioni-cooperative di mediazione culturale rivolta agli operatori (incontri nelle strutture) Esempi di attività della terza linea di azione (il contesto e il sistema organizzativo) Servizio di mediazione culturale e suo miglioramento Formazione dei mediatori culturali (analisi periodica dei “casi” con supervisione) Coinvolgimento del sistema di prenotazione delle visite specialistiche (CUP) Miglioramento del contesto e del sistema di organizzazione interno attraverso la conoscenza degli elementi che incidono sulla sua capacità di accoglienza e accesso (organizzazione di focus group per comprendere meglio le esigenze degli immigrati, costituzione e attivazione periodica del gruppo di lavoro interno sul tema “immigrazione e salute”) Il servizio di mediazione culturale nell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento Il servizio di mediazione culturale: obiettivi generali Favorire e migliorare l’interazione delle persone immigrate con gli operatori dei servizi sanitari allo scopo di migliorare l’efficacia dell’intervento e la rimozione, per quanto possibile, degli ostacoli che impediscono il successo dell’incontro domandaofferta di salute, superando la logica dell’assimilazione e garantendo il rispetto delle differenze culturali. La mediazione culturale come: Intermediariato risoluzione di conflitti trasformazione sociale Mediazione culturale come intermediariato Il primo significato è quello di intermediariato dove non c’è conflitto ma difficoltà di comunicazione e il servizio consiste nel facilitare la comunicazione e la comprensione tra persone di culture diverse Mediazione culturale come risoluzione di conflitti Il secondo significato fa riferimento all’area della risoluzione dei conflitti di valori tra l’immigrato e la società di accoglienza Mediazione culturale come processo di trasformazione sociale Il terzo significato fa riferimento al processo di trasformazione sociale, attraverso azioni finalizzate ad aprire collaborazioni fra le parti in una prospettiva di cambiamento sociale Mediazione culturale come processo che si esplica a tre livelli: Livello pratico - orientativo Livello linguistico - comunicativo Livello psico - sociale Livello pratico - orientativo Fa riferimento a quei compiti di aiuto pratico e di orientamento per l’accesso ai servizi, che il mediatore svolge nei confronti del proprio gruppo di appartenenza e nei confronti degli operatori Livello linguistico - comunicativo Si riferisce al ruolo di traduzione, interpretariato, prevenzione e gestione di fraintendimenti, malintesi, blocchi comunicativi. Non si limita alla traduzione ma chiarisce ciò che è implicito o nascosto nella comunicazione interculturale. Livello psico - sociale Il mediatore può assumere un ruolo di attivatore del cambiamento sociale, di stimolo per la riorganizzazione del servizio. Il servizio di mediazione culturale nell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Collaborazione con: associazione Amic che opera presso l’ospedale di Trento e nel territorio dei distretti sanitari di Trento e Valle dei Laghi, Alta e Bassa Valsugana e Tesino, Cembra, Rotaliana e Paganella, Val di Non e Val di Sole, Fiemme e Fassa, Primiero. cooperativa Città Aperta che opera presso l’ospedale di Rovereto e nel territorio dei distretti sanitari di Vallagarina, Alto Garda e Ledro, Giudicarie e Rendena. Organizzazione del servizio di mediazione culturale L’attivazione del servizio è disposta dal responsabile dell’U.O./Servizio o suo delegato che provvede alla chiamata della coordinatrice della associazione interessata territorialmente che provvederà a inviare direttamente il mediatore culturale dove richiesto. Organizzazione del servizio di mediazione culturale INTERVENTO DIURNO PROGRAMMATO(dalle ore 8 alle ore 22) per tutte le strutture aziendali INTERVENTO URGENTE DIURNO (entro 1 ora dalle 8 alle 22 per gli ospedali di Trento e Rovereto e per i presidi ospedalieri di Cles, Borgo Valsugana, Cavalese, Tione e Arco ) INTERVENTO URGENTE NOTTURNO (entro 1 ora dalle 22 alle 8 per gli ospedali di Trento e Rovereto) TELEFONATA A TRE Organizzazione del servizio Il servizio di mediazione culturale disponibile per tutte le strutture aziendali, attivabile a chiamata, è svolto nelle seguenti lingue: arabo, albanese, serbo, croato, bosnia‐co, russo, ucraino, polacco, rumeno, bulgaro, ceco, macedone, rom, pachistano/urdu, cinese, turco, wolof, spagnolo, portoghese, francese, inglese,tedesco. Per l’attivazione del servizio di mediazione culturale è sufficiente una semplice telefonata. Il servizio di mediazione culturale è sottoposto a una valutazione periodica che si basa su una scheda di valutazione appositamente formulata e compilata ad ogni intervento. Nell’ambito delle attività del servizio di mediazione culturale sono comprese attività e incontri fra mediatori culturali e operatori sanitari e non su vari temi con lo scopo comune di incrementare la reciproca conoscenza dell’approccio delle varie culture in merito al concetto di salute e malattia. Conclusione L’impostazione data dall’Apss per cercare di perseguire l’obiettivo, è quella di sviluppare attività che siano sostenibili nel tempo e che agiscano su tutti gli aspetti del sistema di erogazione del servizio. Conferma della validità dell’impostazione: continua crescita degli interventi e miglioramento della qualità degli stessi così come percepita dagli operatori