www.liberoreporter.it Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 44 del 21 Dicembre 2015 Sanità All’Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli, donati endoscopi all’avanguardia pag.3 Salute e Benessere Zanzare Ogm divengono ‘armi’ anti-malaria pag.4 Sociale Il ruolo dei social network nella gestione dell’aspetto psicologico pag.4 Sanità Il piede neuropatico, una delle complicanze ortopediche più pericolose del diabete pag.6 www.nellattesa.it I tagli per risparmiare non sempre aiutano i bilanci, poiché si tende a tagliare in modo indiscriminato o in settori dove le proteste sono deboli. Ciò, però, non garantisce un risparmio automatico, poiché i costi che emergono, risultano essere più gravosi dei temporanei risparmi. Intanto, il blocco delle assunzioni e i pensionamenti riducono il personale, gravando quello esistente di responsabilità e compiti che indubbiamente nel medio-lungo periodo sono novcivi per il benessere psico-fisico del personale medico e paramedico. Perciò, i medici protestano, nonostante il Governo sia stato costretto dalla normativa europea ad aprire i cordoni di borsa per assumere o per stabilizzare il personale. Ciò non è stato sufficiente per i medici che hanno scioperato, i cui sindacati non hanno risparmiato critiche al Governo Renzi. pag. 2 SANITA’ www.nellattesa.it 2 La Sanità italiana e i tagli generali I numerosi tagli orizzontali operati alla Sanità nazionale in questi anni, hanno spogliato quest’ultima di risorse ingenti. Nonostante ciò, la nostra è ancora ai primi posti tra le Sanità nazionali seppur le politiche stiano cercando di annientare questo gioiello. Certamente, la loro brillantezza è andata a ridursi notevolmente negli anni. Del resto, gli sprechi ci sono stati e permangono, dovuti a fattori diversi ma convergenti, i cui molteplici effetti dannosi si scaricano sulle spalle dei cittadini. Infatti, non bisogna dimenticare il blocco delle assunzioni, una certa arretratezza degli studi universitari troppo sbilanciati sugli interventi e poco sulla cronicità, nonché l’eccessiva interferenza dei partiti polotici nella sfera sanitaria. Perciò, mentre le risorse umane a disposizione della Sanità si assottigliavano sia per i pensionamenti sia per il blocco delle assunzioni, chi è rimasto, è stato sottoposto ad un accumulo di responsabilità e di incarichi che non hanno giovato certamente. Ora, l’Unione europea ha deciso di porre dei freni ed uno di questi è stata l’entrata in vigore da poche settimane dell’impossibilità per il medico di continuare a svolgere attività dopo aver fatto il turno di notte. In questo modo, si salvaguarda la salute del personale ipersfruttato, ma blocca non poche attività nei reparti. Ciò ha costretto il Governo a bandire un concorso per 6 mila posti a tempo determinato per tamponare le falle. Dopo un lungo dibattito, è arrivato il via libera al nuovo testo dalla commissione Bilancio del Senato. Poi, si prevede la possibilità di assunzioni a tempo indeterminato ma, solo dopo una verifica della situazione del fabbisogno. La difficoltà maggiore deriva nella necessità di recuperare le risorse indispensabili per garantire l’assunzione dei medici, di cui una parte è rappresentata da precari storici. In un primo emendamento, infatti, si prevedeva che la copertura dovesse derivare dagli attesi risparmi da concretizzare attraverso le norme relative alla responsabilità medica che sono state inserite nella Sanità. Queste sono state finalizzate per evitare gli altissimi costi della cosiddetta medicina difensiva, la cui concretezza, però, è piuttosto incerta allo stato attuale. Il Governo ha riformulato, quindi, l’emendamento, recuperando risorse da altri tagli. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha spiegato: ‘’Abbiamo cambiato il sistema alla base delle assunzioni, non più legate alla legge sulla responsabilità dei medici e cioè alla riduzione della medicina difensiva. I fondi arriveranno invece dai risparmi generati da altri provvedimenti entrati in stabilità: su appropriatezza, centrali uniche di acquisto, piani di rientro delle Asl in deficit’’. Risparmi che sono in capo alle regioni: ‘’Penso - ha detto il ministro - che le regioni non avranno problemi a recuperare i 300 milioni necessari, perché abbiamo permesso gli strumenti per le assunzioni previste. È una scommessa che le Regioni possono assolutamente vincere”. Questa posizione non convince neppure e l’assessore alla Sanità del Veneto, Luca Coletto ha risposto: “Il governo trova sempre il modo, a parole, di trovare i soldi per tutto e per tutti. La realtà è che il ministro Lorenzin non può non sapere che i soldi non ci sono. Basta con il gioco delle tre carte”. Sulla stessa linea sono i sindacati medici - che oggi sono in sciopero generale - i quali affermano come ‘’nell’emendamento non si identificano fondi certi, ma FARMACIA FATTA DOTT.SSA CLEMENTINA APERTA ANCHE IL SABATO AFFILIATO SANIT CARD Autoanalisi - Fitoterapia - Omeopatia - Veterinaria Ossigeno - Dermocosmesi - Preparazioni Magistrali Integratori sportivi - Puericultura SERVIZIO NOTTURNO CONTINUATO Via dell’Orsa Minore 102, Palermo tel. 091447268 - [email protected] derivanti da risparmi tutti da verificare’’. Inoltre, avvertono ‘’sembra siano consentiti contratti co.co.pro. che il job act ha cancellato per il privato e che rappresentano un danno per i medici. Noi abbiamo chiesto e continueremo a chiedere con forza contratti a tempo determinato’’. Il Ministero della Salute ha, inoltre, promosso l’approvazione di un emendamento che mira a rendere più facile ed ‘esigibile’ il diritto di cura dei pazienti al di fuori della regione di residenza. D’ora in poi, salvo ripensamenti, gli accordi bilaterali tra regioni per la mobilità sanitaria interregionale diventeranno obbligatori. Uno stanziamento è stato promosso per aiutare i pazienti affetti da disturbi autistici. Nonostante queste novità, non si placa la protesta dei medici che hanno indetto, di recente, uno scio- pero generale dei medici, cancellando visite e interventi, tranne le prestazioni d’urgenza che sono state garantite. Secondo i sindacati di categoria Anaao e Fimmg, lo sciopero avrebbe ricevuto un’adesione del 75% che ha riunito medici, pediatri e veterinari del servizio pubblico, cosa che ha fatto saltare 40mila interventi chirurgici. Il presidente dell’Aroi, il sindacato degli anestesisti, Alessandro Vergallo, ha dichiarato: “Noi siamo la categoria più interessata dalle ragioni dello sciopero, abbiamo avuto una adesione altissima, dell’80%, di tutti i medici che non potevano essere precettati. Sono saltati almeno 40mila interventi di elezione, ma siamo riusciti a garantire senza problemi le urgenze”. Francesco Sanfilippo SANITA’ Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 3 All’Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli, donati endoscopi all’avanguardia D i recente è stato inaugurato presso l’Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli di Palermo, un nuovo Centro di Eco – Endoscopia all’interno dell’ambulatorio di endoscopia, dotato di apparecchiature all’avanguardia più efficaci per giungere ad una diagnosi. Per effettuare esami diagnostici sempre più all’avanguardia e aumentare il numero di prestazioni a favore dei pazienti, la Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo ha donato al nosocomio una strumentazione di endoscopia digestiva innovativa, che permette, rispetto agli strumenti precedenti, una maggiore performance attraverso immagini ad alta definizione e un maggior contrasto con sistemi di colorazione artificiale (cromo endoscopia virtuale). In particolare, la risoluzione ottica ad alta definizione consente di ottenere immagini di alta qualità che possono zoomare l’immagine per magnificarla su lesioni anche minimali, fatto particolarmente importante nello screening delle malattie neoplastiche che per il colon possono iniziare anche da micro - polipi millimetrici. Sono stati donati un gastroduodenoscopio, un colonscopio, un duodenoscopio a visione laterale, e un eco endoscopio, quest’ultimo in dotazione soltanto in pochissimi Centri della Sicilia. Il sistema ecografico, contribuirà all’innovazione tecnologica del nosocomio di Via Messina Marine e consentirà diagnosi più efficaci, nei casi di neoplasie che interessano il pancreas e le vie biliari. Nell’ambulatorio di endoscopia dell’Ospedale Buccheri La Ferla, attivo fin dal 1991, vengono effettuate oltre 2000 endoscopie all’anno e oltre 300 di queste sono di tipo ope- G rativo. Il tumore del colon retto è in aumento. Attualmente in Europa è per incidenza di mortalità il secondo, sia per gli uomini che per le donne. “Questa nuova dotazione di apparecchiature endoscopiche – dichiara il Presidente della Provincia Romana dei Fatebenefratelli, Fra Gerardo D’Auria, O.H. – consentirà all’Ospedale di raggiungere i più elevati livelli tecnologici attualmente disponibili in tale ambito. Grazie alla donazione da parte della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, si avrà un vantaggio sia per gli operatori che avranno a disposizione apparecchiature e dispositivi di ultima generazione, sia per i pazienti che potranno contare su un ulteriore innalzamento della qualità delle cure prestate offrendo un’assistenza sempre più umana”. L’eco-endoscopia, è un esame che permette di effettuare diagnosi più appropriate in situazioni particolari: le alterazioni della parete e di lesioni oltre questa non bene esplorabili dall’interno del lume (parte interna dell’apparato digerente) con un normale endoscopio. Si tratta di un esame che si basa su un’indagine interna con l’introduzione attraverso il tubo digerente, di un endoscopio che sulla punta è munito anche di una sonda ecografica che consente l’esplorazione non solo della parete ma anche degli organi limitrofi: pancreas, fegato, cisti, ascessi, linfonodi e organi addominali. Questa metodica oggi è utilizzata per la corretta stadiazione dei tumori digestivi e consente una diagnosi più raffinata. Inoltre, è possibile effettuare esami eco endoscopici operativi per l’esecuzione di: biopsie oltre il tubo digerente attraverso aghi dedicati o drenaggi di cisti e ascessi. “Sono davvero felice di aver contributo ad elevare l’eccellenza diagnostica di questo ospedale, come già ho avuto modo di fare nella Capitale, attraverso la Fondazione Roma di cui la Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo è uno dei bracci operativi, con il prestigioso Fatebenefratelli di Via Cassia – ha dichiarato il Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria EmanueleQuesta iniziativa coniuga due delle “anime” della Fondazione Terzo Pilastro: il sostegno alla sanità e alla ricerca scientifica, e quello a favore del territorio - il Sud Italia ed il Mediterraneo - le cui esigenze sono, come tutti sappiamo, costantemente in aumento. Mi auguro, di cuore, che questa sinergia possa proseguire anche in futuro”. Da quando ha avuto inizio lo screening del tumore del colon-retto, in ambulatorio vengono effettuate sempre più colonscopie di screening che risultano efficaci per prevenire l’insorgere e la mortalità di questo tumore. Inoltre l’ambulatorio, effettuando endoscopie sia diagnostiche che operative sulle vie biliari e il pancreas, rappresenta un centro di riferimento per l’intera Sicilia Occidentale. L’Eco-endoscopia consentirà un’ulteriore specializzazione del Centro su tali patologie; inoltre la possibilità di utilizzare anche il modulo doppler permetterà di distinguere tra strutture vascolari e non di particolare importanza nei casi di procedure operative. La risoluzione ottica ad alta definizione consente di ottenere immagini di alta qualità che possono zoomare l’immagine per magnificarla su lesioni anche minimali, fatto particolarmente importante nello screening delle malattie neoplastiche che per il colon possono iniziare anche da micro - polipi millimetrici. “Siamo molto soddisfatti e grati alla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo – ha concluso fra D’Auria – per questa importantissima donazione che andrà a favore dei pazienti e ad arricchire la nostra dotazione. Questa nuova apparecchiatura, ci consentirà di migliorare nel nostro viaggio per l’assistenza e nell’erogazione delle cure. Tutto ciò sulla scia del carisma del nostro Fondatore – San Giovanni di Dio.” Redazione Inail e vigili del fuoco uniti per le scuole iovedì 17 dicembre si è svolta dalle ore 9.00 alle ore 17.00, a Palermo, Piazza Giuseppe Verdi la manifestazione “Pompieropoli”, promossa dalla Direzione Regionale Inail Sicilia e dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Palermo, in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco. Finalità del progetto è quella di istruire gli alunni delle scuole elementari e medie sulle principali tecniche di prevenzione incendi e le azioni da compiere in caso di calamità naturali, attraverso giochi, simulazioni, oltre a sensibilizzare l’opinione pub- blica sul ruolo e funzioni delle Istituzioni coinvolte. Durante la manifestazione è stata allestita un “villaggio della sicurezza”. In questo vollaggio è stato possibile visionare i mezzi del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco ed assistere alle dimostrazioni dei nuclei specialisti- ci dello stesso (SAF, CINOFILI; NBCR). Non ultimo, sono stati allestiti stand per la distribuzione di opuscoli informativi e la proiezione dei filmati sulla sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro. Redazione SALUTE E BENESSERE www.nellattesa.it 4 Zanzare Ogm divengono ‘armi’ anti-malaria Z anzare geneticamente modificate per combattere la malaria. Sembra una contraddizione, ma per la prima volta questi insetti sono stati modificati e trasformati in un’arma contro la malattia. I maschi Ogm fanno diventare sterili le femmine e sono in grado di trasmettere questo tratto alle generazioni future. In pratica, è la prima volta che le modifiche del Dna diventano trasmissibili a un’intera specie, aumentando così la possibilità di ridurre la diffusione della malaria. La zanzara Anopheles gambiae - protagonista della ricerca - è un importante vettore del parassita della malaria, che infetta oltre 200 milioni di persone ogni anno e provoca più di 430 mila morti. Ora un team di ricercatori guidato da studiosi dell’Imperial College di Londra, fra cui l’italiano Andrea Crisanti, ha geneticamente modificato i maschi di Anopheles gambiae, in modo da renderli portatori di un gene che interrompe la produzione delle uova nelle femmine. L’eccezionale ricerca è descritta in uno studio su ‘Nature Biotechnology’. “In pratica, i maschi - spiega all’AdnKronos Salute Crisanti, professore di parassitologia molecolare dell’Imperial College - si trasformano in una sorta di cavallo di Troia: trasmettono alle femmine delle generazioni successive la ‘sterilità’”. Gli scienziati hanno usato una tecnologia chiama- ta ‘gene drive’ per assicurare questa trasmissione accelerata alla prole del gene modificato nel corso del tempo. “Nel giro di pochi anni, questo potrebbe drasticamente ridurre o eliminare le popolazioni locali della specie di zanzara portatrice della malaria”, dice lo studioso. Normalmente, ogni variante del gene ha una probabilità del 50% di essere tramandata dai genitori ai figli. Negli esperimenti del team con Anopheles gambiae, il gene per l’infertilità è stato trasmesso a oltre il 90% della prole, sia agli esemplari maschi che alle femmine. La tecnica utilizza geni recessivi, in modo che molte zanzare erediteranno una sola copia del gene. Ma ne servono due per causare sterilità, il che significa che le zanzare con una sola copia diventano portatrici, e possono diffondere il gene nella popolazione di insetti. Questa è la prima volta che la tecnica è stata testata e si è rivelata efficace nelle Anopheles gambiae. “Stiamo combattendo la malaria da più di 100 anni - ricorda Crisanti - In caso di successo, questa tecnologia ha il potenziale per ridurre sostanzialmente la trasmissione della malaria”. “Come per ogni nuova tecnologia, però, ci sono molti passi da fare ora. Dobbiamo fare delle verifiche e garantire la sicurezza di quest’approccio. E serviranno almeno 10 anni prima che questa tecnica possa diventare un intervento operativo”, evidenzia Austin Burt dell’Imperial College di Londra. Ma gli scienziati sono ottimisti. “La nostra è una strategia nuova, che opera un taglio molto selettivo. Certo, dobbiamo condurre esperimenti mirati per soddisfare le esigenze di sicurezza ambientale e per la salute umana. Ma questo ‘attacco alla specie’ è innovativo e promettente”, afferma Crisanti. Molte delle misure per controllare la malaria si basano sulla riduzione delle popolazioni di zanzare malariche, su insetticidi e zanzariere. Con problemi di costi, effetti tossici degli insetticidi, e la possibilità che si sviluppino resistenze ai medicinali. Una misura di controllo basata sulla diffusione genetica attraverso una popolazione target di zanzare della malaria potrebbe integrare questi interventi, senza pesare sul bilancio dei Paesi con risorse limitate. “Ci sono circa 3.400 specie diverse di zanzare in tutto il mondo: la Anopheles gambiae è un importante vettore della malaria, ma è solo una delle circa 800 specie di zanzare in Africa; sopprimerla in alcune zone non dovrebbe avere un impatto significativo sull’ecosistema locale”, interviene Tony Nolan del Dipartimento di Scienze della vita presso l’Imperial College, altro autore dello studio. Il team ha identificato tre geni chiave per la fertilità femminile, modificandoli con la tecnica Crispr/Cas9 endonu- cleasi, una ‘forbice’ del Dna che può essere indirizzata a tagliare parti molto specifiche del codice genetico. “In pratica, dopo il taglio il cromosoma rotto utilizza il cromosoma che porta la variante desiderata come uno strumento per riparare se stesso, copiando il codice del gene alterato”, precisa Crisanti, secondo cui proprio la particolare tecnica usata - e la sua precisione - ridurrebbe la possibilità che le zanzare sviluppino resistenza alla modifica. “Ci auguriamo che altri studiosi utilizzeranno la nostra tecnica per capire come funziona con le zanzare, dandoci più munizioni nella lotta contro la malaria”, afferma il primo autore del lavoro, Andrew Hammond. La ricerca è stata finanziata dalla Bill & Melinda Gates Foundation. “C’è ancora del lavoro da fare - conclude Crisanti - ma oggi le zanzare ci fanno un po’ meno paura”. AdnKronos Il ruolo dei social network nella gestione dell’aspetto psicologico F acebook si è insediato nelle nostre vite, sicuramente in modo talvolta eccessivo ma, in certi casi, è possibile ritrovare in esso un valido aiuto psicologico e morale nell’accettazione di una malattia? Il discorso di per sé sarebbe molto ampio e sicuramente non condivisibile da tutti, ma senza dubbio si può riscontrare un altissimo numero di persone che si affidano al mondo virtuale per “creare gruppo”, per ritrovare le medesime sensazioni, per sentirsi capiti da chi sa cosa si prova. Come è possibile, però, che ci si possa fidare di persone che spesso non hanno un volto, che possono usare nomi fittizi, che non conosciamo nella vita reale? Semplice- mente perché quelle persone rispecchiano le nostre emozioni e, nel caso del diabete, ci si può ritrovare nelle sensazioni provate durante un iperglicemia, si può condividere la paura dell’ipoglicemia, ci si confronta sulla gestione. Spesso il diabete non è la mera malattia che di per sè fa “il malato” ma molto di più fa il modo in cui la persona diabetica si relaziona con gli altri. Si può, quindi, parlare della protezione che il web, e in modo più specifico il gruppo o pagina Facebook di riferimento, dà a chi si sente confinato all’interno della patologia e sente il bisogno di confrontarsi e non essere giudicato, non essere visto come meno efficiente, meno in forma, non in buona salute. Forse, allora, è solo la paura del diverso a spingere l’uomo a cercare chi gli è più simile e ad avere il bisogno di essere rassicurato in un’isola virtuale in cui non entrano “gli estranei”, cioè coloro che non provano e non comprendono il peso di una malattia cronica. Le persone che si conoscono in questo contesto spesso diventano amici e confidenti e si instaura con loro un reale rapporto che, spesso, diviene più profondo e intimo di quello che si ha con le persone con cui ci si relaziona ogni giorno. Ovviamente ci sono dei rischi in tutto ciò: si ha la stessa malattia ma la gestione può essere diversa. Sarebbe bene allora evitare di dare ed ascoltare consigli su questioni pret- tamente mediche e ricordarsi che il supporto morale è di grandissimo aiuto ma la gestione deve essere coordinata con il medico specialista. Alla luce di queste brevi riflessioni posso affermare che, secondo il mio parere, il mondo virtuale e, più precisamente, i gruppi di Facebook dedicati alla specifica patologia, possono offrire un valido supporto morale e un sano confronto a chi sente il bisogno di avere una spalla su cui appoggiarsi o vuole ritagliarsi un momento di chiacchiere sulla patologia o, perché no, per dimenticarla anche solo per cinque minuti al giorno. Francesca Loddo Pedagoga Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 I l bizzarro titolo è una sfida che vogliamo lanciare ai nostri lettori con l’obiettivo di rianimare la tavola degli italiani con un profondo significato salutistico. Parliamo di buona alimentazione e sana cucina, alimenti a “KM 0”. Oggi mangiar sano è più complicato di quanto si possa immaginare, basta pensare alle difficoltà di reperire le materie prime non contaminate, l’acquisto di prodotti genuini garantiti e a buon prezzo diventa sempre più complicato. Causa il “cattivo” stile di vita che oggi giorno la maggior parte della nostra società vive.I tempi sono cambiati, la società oggi vive una realtà molto più caotica, spesso soggetta a orari di lavoro ambigui, location distanti dalla propria residenza e quindi costretti a mangiare “cibo spazzatura”, considerando il fatto che il tempo che rimane per preparare un buon piatto è diventato davvero esiguo. Il mercato del cibo facile, non aiuta di certo, anzi ci da ragione di sostenere questa evidenza.I fast-food esistevano prima? I cibi di strada o street food continuano si a sopravvivere, ma sono diventate eccezioni o nicchie, non considerabili nella massa. Siamo nell’era dei McDonald, pizza a pranzo, cena e colazione, cheeseburger, patatine fritte, cartocci e tante altre frivolerie. La teoria espressa sopra non esula il 65% degli italiani che si “dice anziani”, infatti tra chi cerca di arrotondare perchè con la pensione non sopravvive e chi svolge la mansione di nonno a tempo pieno il concetto non cambia. Lo stile di vita è fondamentale per un’alimentazione corretta e sopratutto sana. Superati tutti questi inconvenienti resta la cosa più importante, quella di saper preparare un piatto, con ingredienti semplici, sani e non artefatti, perchè la nostra salute rivendica ogni giorno tutela! Ecco da cosa parte la “Salute nel Piatto”, un concorso a premi, che mira a premiare tutti coloro che sanno cucinare piatti semplici, buoni e da fare senza grandi complicazioni, ovviamente con un occhio di riguardo alle ricette tipiche delle periferie e delle province, dove la cultura del KM0, sopravvive. Come si partecipa? Inviando una ricetta (completa di ingredienti e procedimento) o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] o compilando il form sul sito www.nellattesa.it Un nutrizionista e il nostro VOLONTARIATO 5 comitato scientifico, sceglieranno la ricetta della settimana da pubblicare sul giornale “nell’attesa…”, inoltre le ricette più votate sulla nostra pagina facebook andranno alla finalissima a fine anno. I premiati dalla rete (amici, parenti, conoscenti e tutti coloro che voteranno la ricetta) a fine anno parteciperanno alla serata organizzata da ANIO denominata “CUOCI CA TA RICRII” insieme a grandi nomi della cucina italiana in una serata di gala con fini sociali. La giuria fatta dal pubblico partecipante e da chef, premieranno gli autori del “piatto sociale dell’anno”. Adesso partiamo e inviateci le vostre ricette tradizionali, semplici e buone e arricchiamo il tavolo italiano di salute e bontà. Compila il form ed inoltra la tua Ricetta! SANITA’ www.nellattesa.it 6 Il piede neuropatico, una delle complicanze ortopediche più pericolose del diabete I l piede neuropatico configura una delle due più gravi lesioni principali agli arti inferiori ed in particolare al piede (l’altra è il piede ischemico di cui parlerò in altra trattazione) che caratterizzano nel diabete quella complessa patologia neuropatica e vascolare che ha il termine generico di “ Piede Diabetico”.Il piede neuropatico si distingue essenzialmente per i seguenti caratteristici quadri clinici: le deformazioni, l’ulcera plantare, l’osteoartropatia (patologia che, come dice il nome, incide sulle ossa e sull’articolazione del piede) e l’edema (evidente gonfiore dalla caviglia a tutto il piede).Tale patologia è sempre espressione di una grave compromissione nell’innervazione del piede sia di ordine sensitivosia motorio. Le estremità specie inferiori, insomma, perdono progressivamente la sensibilità vibratoria, tattile, termica e dolorifica e la capacità di rispondere con pronti riflessi alle stimolazioni provocate. Le deformazioni sono anche la principale conseguenza della perdita di sensibilità e dell’attenuazione degli stimoli motori sulle strutture muscolari che in tal modo perdono i loro fisiologici equilibri e le loro specifiche funzioni specie nel soggetto in movimento.L’avampiede è la struttura soprattutto coinvolta conlatendenza delle dita ad assumere una conformazione ad “ artiglio”simile alle zampe di un uccello rapace. La pianta del piede subisce,spesso, lo scivolamento delle teste metatarsali,poichémetatarsi sono delle ossa localizzate nel piede fra le dita (falangi) ed il tallone (complesso di ossa che costituiscono la parte posteriore del piede). Tali teste si presentano come protuberanze plantari sede di anomale pressioni,di ripetuti traumatismi eddi pericolosi attriti dei piedi con le calzature (per confortevoli che possano essere).Conseguenze di tutto ciò sono callosità (accentuanti pressioni e traumatismi), ematomi sottocutanei, ed infine raccolte sierose che, aprendosi in superficie, esitano in silenti ulcere plantari, (non sempre rispondenti alle cure locali). Queste ultime, a volte, si approfondiscono sino ad evidenziare le sottostanti strutture articolari ed ossee del piede con enorme rischio,in casi trascurati ed avanzati, di amputazione dello stesso. Le deformità in altre patologie (ad es. artriti reumatiche) difficilmente producono ulcere, ma nel piede diabetico la mancanza del dolore fa sì che tutto avvenga in maniera indolore, senza o con tardiva presa di coscienza del paziente. Quest’ultimo, così, arriva all’osservazione medica con vere e proprie lesioni sanguinanti infette a volte fistolizzate in profondità.Quanto descritto influenza, inoltre, sia la circolazione artero-venosa del piede (aggravando lo stato ulceroso), sia il sistema osteo-articolare dell’arto interessato (osteoartropatia neurogena) che, in tal occasione, può presentare un piede caldo, arrossato, gonfio, con vene superficiali ingrossate ed evidenti.Oltre alle deformazioni ed alle ulcere plantari, caratteristica del piede neuropatico è l’osteoartropatia ad evoluzione progressiva che compromette strutture ossee ed articolari. Frequenti sono nel piede neuropatico i versamenti intra-articolari, le sublussazioni,e l’osteoporosi dei molti ossicini che ne fanno parte.Da aggiungere a quanto su descritto, microfratture, ascessi, osteiti ed osteomieliti (gravi infezioni dell’osso e della guaina che ricopre l’osso), di cui non entro in approfondita descrizione.Infine, unprogressivo riassorbimento delle teste metatarsali e delle falangi, specie prossimali (più vicine al centro piede) portano spesso alla scomparsa delle articolazioni metatarso- falange (articolazioni fra il centro piede e le dita) con le immaginabili gravi conseguenze incidenti sulla stabilità e la deambulazione del soggetto interessato.Sono tutte o parte di queste su elencate patologie (bilaterali in circa il 25% dei casi, ma più frequentemente prevalenti in uno dei due piedi) che possono,alla lunga, apportare il cosiddetto cedimento o crollo della fisiologica volta plantare.Nel neuropatico abbiamo,dunque, un danneggiamento sia delle fibre nervose che veicolano gli stimoli della sensibilità superficiale (che consente la percezione del dolore e della variazione di temperatura), sia delle fibre deputate al controllo della sensibilità profonda (che informano sul- le tensioni, sulle sollecitazioni e pressioni muscolo-articolari e sulla sensibilità tattile (il sentirsi toccare) e vibratoria. Di queste sensibilità la superficiale può essere valutata poggiando in determinate superfici cutanee del piede un oggetto appuntito (monofilamento di Semmes) e osservando la risposta del paziente alla stimolazione. Per confermare la presenza di una neuropatia periferica devono comunque risultare almeno tre punti positivi di insensibilità. Lo studio della sensibilità termica può essere valutata semplicementeattraverso il contatto,alternativamente, di due provette contenenti acqua fredda e acqua calda. La sensibilità profonda di tipo vibratorio può valutarsi poggiando un diapason attivato su una prominenza ossea, quasi sempre ai malleoli tibiali.Infine è da dire che le microalterazioni circolatorie e l’alterata innervazione (in particolare del nervo simpatico), provocante un’anomala permeabilità dei vasi sanguigni, sono da considerare cause importanti nella formazione del tipico gonfiore (edema neuropatico). Dr. Gaetano Giardina Emerito Dirigente Chirurgo Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 SALUTE E BENESSERE 7 Spiedini Spatola e Gamberoni ALLERGOLOGIA DOTT. CLAUDIO RAGNO Specialista in Allergologia e immunologia clinica. diagnosi delle malattie respiratorie, delle allergie alimentari, per allergie a farmaci. Ticket visita Euro 34,50. Riceve a Palermo in via XII Gennaio 16 091.584114 cell. 337 895499 ANDROLOGIA - UROLOGIA Ingredienti per 4 persone: 12 filetti di spatola 12 gamberoni 4 cucchiai di pangrattato 1 scalogno Prezzemolo fresco 1 cucchiaino di capperi sotto sale 2 limoni 2 cucchiaini di uva passa 1 cucchiaino di pinoli 1 cucchiaio di Parmigiano grattugiato 1 cucchiaio di pecorino romano grattugiato 1 zucchina genovese 1 cucchiaio di pistacchi al naturale 1 cucchiaino di semi di papavero Sale, pepe ed olio e.v.o. q.b. Istruzioni: Per prima cosa prepariamola farcia dei filetti di spatola. In una boule mettiamo il pangrattato, lo scalogno tritato grossolanamente ed il prezzemolo che avremo precedentemente tritato. Sciacquiamo abbondantemente i capperi sotto l’acqua corrente e tritiamoli quindi aggiungiamoli agli altri ingredienti unitamente alla scorza del limone, l’uva passa, i pinoli ed i formaggi. Irroriamo con l’olio e mescoliamo con un cucchiaio fino a quando non avremo un composto “sabbioso”. A questo punto possiamo prepararci a farcire i filetti. Posizioniamoli su di un tagliere con la pelle rivolta verso l’alto. Stendiamoci sopra la qualche cucchiaio di farcia quindi arrotoliamoli su se stessi e mettiamoli da parte. Dedichiamoci, adesso, ai gamberoni. Priviamoli del carapace ma lasciamo le teste, aggiungiamo sale e pepe. Tritiamo i pistacchi ed aggiungiamoli ai gamberi insieme ai semi di papavero quindi mescoliamo in modo da panarli ed insaporirli su tutti i lati. Tagliamo a rondelle la zucchina ed a fette il limone e prepariamoci ad assemblare i nostri spiedini. Infilziamo una rondella di zucchina quindi un involtino di spatola, una fetta di limone, un gamberone, ancora una fetta di zucchina, un altro involtino di spatola, una fetta di limone, un altro gamberone e chiudiamo con un’ultima rondella di zucchina. Adagiamo gli spiedini così composti su di una teglia foderata di carta forno e stendiamo la farcia avanzata sui soli involtini di spatola. Completiamo con un filo d’olio. Inforniamo, a forno preriscaldato a 195°, per 30’ avendo cura di coprire la teglia con della stagnola per evitare che i gamberoni si secchino. Trascorso il tempo di cottura, sforniamo e prepariamoci ad impiattare. DOTT. EMILIO ITALIANO Specialista in Urologia e Andrologia. Consulente Sessuologo. Riceve a Palermo in via F.Paolo di Blasi 35. Sito Web: www.emilioitaliano.it [email protected]. Per prenotazioni, telefonare ai numeri 091 346563 cell. 338 8546604 FISIATRIA DOTT.SSA BARBARA SCHEMBRI Medico Fisiatra, Osteopata, Omeotossicologia. Riceve per appuntamento Cell. 3405269019 Email: [email protected] Studio medico zona Via Libertà GASTROENTEROLOGIA DOTT. SERGIO PERALTA Dirigente Medico U.O. di Gastro-enterologia ed Epatologia. Responsabile U.O.S. di Endoscopia Digestiva Policlinico, Piazza delle Cliniche, 2 Palermo. Mob. 338 6963040 e-mail: [email protected] www.gastroenterologiaperalta.it NEUROLOGIA DOTT. MARCELLO ROMANO Neurofisiopatologo. Az. Osp.Riuniti Villa Sofia Cervello, Studio di neurologia ed elettromiografico. Riceve per appuntamento in via E. Notarbartolo, 38 Palermo Tel. 0916259811 - Cell. 3491467337 Email: [email protected] PSICOLOGIA DOTT.SSA CATERINA D’ANNA Psicologa - Psicoterapeuta. Psicologia Psicoterapia del bambino, dell’adolescente e della famiglia. Via Tripoli 18 Palermo. Recapiti telefonici: 329 4321204 settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. Reg. al Tribunale di Palermo n° 11 del 29/05/2006 Mise en place: Alla base del piatto, mettiamo della lattuga e del radicchio tritati, adagiamoci sopra due spiedini quindi spolveriamo con del prezzemolo tritato al momento e una salsina ottenuta emulsionando succo di limone, olio, sale, pepe, due cucchiaini di pesto di pistacchio e prezzemolo tritato da adagiare sopra gli involtini di spatola. Buon appetito!!!!! Comitato Scientifico: Dir. Scientifico: Girolamo Calsabianca Segretario Nazionale ANIO Onlus - [email protected] Dr. Dario Bellomo Medico Specialista ASP di Asti Prof. Giorgio Maria Calori Prof. Univ. Milano Dir. COR Gaetano Pini (Mi) Prof.ssa Carla Giordano Resp. UOC di Endocrinologia Policlinico (Pa) Dr. Emilio Italiano Andrologo Osp. riuniti Villa Sofia Cervello Dr. Tommaso Mannone Risk Manager A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa) Dr. Sergio Salomone Pres. Associazione A.S.S.O. Dr. Angelica Provenzano Resp. Centro Officine di Ippocrate A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa) Dr. Alessandro Scorsone, Diabetologo, Asp 6 Ospedale Civico di Partinico Dr. Gabriele Viani, Medico Specialista in Radiologia Dr. Benedetto Alabastro, Consulente ANIO per il diabete A.N.I.O. Numero Verde: 800 688 400 (chiamata gratuita) Sito web: www.anio.it Pagina Ufficiale ANIO Facebook: www.facebook.com/anioinforma nell’attesa... Edito da: Phoenix di Simona Lo Biondo Direttore Responsabile: Francesco Sanfilippo - [email protected] Divisione Commerciale e Grafica: Andrea Ganci - [email protected] Stampa: Pitti Grafica via Pelligra, 6 (Pa) Redazione: Andrea Ganci - e-mail: [email protected] Sito web: www.nellattesa.it Pagina Ufficiale Nell’attesa...: https://www.facebook.com/nellattesa Per abbonarsi al giornale: Inviare una email a: [email protected] Per la vostra pubblicità: Cell. 3389432410 | [email protected] Autore: CasaCostantino Le informazioni pubblicate da “nell’Attesa…” non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.