Unità Operativa di Medicina Sportiva Sede di Terni Via Bramante n° 39 Responsabile UO: Giorgina Scarficcia PERSONE CREATTIVE GENTE DINAMICA PROGETTAZIONE INTEGRATA DELLE ATTIVITA’ MOTORIO SPORTIVE NEI SERVIZI ALLA PERSONA Referente: Pierangela Piras CONTENUTI Premessa Scheda di Progetto Relazione sullo stato di avanzamento delle attività Presentazione dei progetti integrati in avvio 1 PREMESSA Tutte le indicazioni internazionali individuano nei mutamenti degli stili di vita e nella costruzione di una nuova cultura sulla salute l’unica soluzione all’urgente necessità di contrastare l’ipocinesia e le patologie ad essa correlate. Alla regolare ed adeguata esperienza motorio-sportiva sono riconosciute anche valenze educative e sociali in ogni fascia d’età e per differenti situazioni di disagio. E’ pertanto crescente lo sforzo di attivare e coordinare sinergie nazionali e sovranazionali con esiti tuttora inincidenti. E’ possibile che questo impegno resti sterile se saranno solo le istituzioni a stabilire i concetti di salute e benessere e ad indicare i comportamenti corretti. Più fruttuoso potrebbe essere coinvolgere attivamente la popolazione perché possa a sua volta partecipare consapevolmente alla definizione di che cosa è ‘bene’ per se stessa e trovare modalità per mantenere o raggiungere questo stato. Se è pur vero che in questo momento storico i singoli individui si vivono spesso come impotenti di fronte alla globalizzazione dei problemi, delle cause o delle possibilità di intervento, l’allarme per la salute umana, ma anche ambientale, potrebbe smuovere le persone dall’annichilimento che le affligge se fossero date loro speranza, fiducia e, soprattutto, strumenti ed occasioni per poter agire e partecipare alla costruzione del proprio futuro. In tal modo la ricerca di soluzioni sarebbe al contempo strumento di self empowerment, responsabilizzazione e consapevolezza. La microprogettazione territoriale, nonostante la sua apparente frammentazione e scarsa incisività sui grandi numeri, ha invece la forza della rete dove è il tessuto nella sua interezza ad essere portante e ha l’enorme vantaggio di attribuire utilità e senso a chiunque anche e soprattutto nella sua individualità, originalità e diversità. Tuttavia, dato il complesso contesto di regole ed esigenze politiche ed economiche dalle quali non si può prescindere e dalla necessità di competenze specifiche, la messa a disposizione di risorse, non solo in termini economici ma soprattutto per quanto riguarda le informazioni e gli strumenti per poter agire, è indispensabile. 2 La progettazione nel Welfare territoriale prevede l’equilibrato connubio tra razionalità e creatività: forse questa inusuale combinazione potrà offrire risultati che l’una e l’altra separatamente non sono finora riuscite a raggiungere. Questo è tanto più vero in dimensioni come la corporeità e il movimento che oggi sono finalmente a loro volta rivalutati nel loro aspetto unitario psicofisico e considerati inestricabilmente interconnessi con l’ambiente. La Scienza è sempre stata al servizio dell’umanità restando però accessibile a pochi sia nel linguaggio che nei suoi prodotti: questo progetto vuole dimostrare la necessità e la possibilità che essa diventi patrimonio di tutti sia chiedendone il coinvolgimento nelle attività di ricerca e progettazione sia per la semplificazione degli strumenti di cui essa dispone per renderli fruibili. Inoltre gli approcci al Welfare territoriale contestano spesso le soluzioni predefinite che, indipendentemente dalla loro ragionevolezza, tendono ad imporre condizioni che non tengono sufficientemente conto del contesto sia in termini di bisogni che di risorse. Un’analisi attenta può dimostrare che gran parte della popolazione ha nel proprio stile di vita potenzialità di movimento che, pur essendo talvolta differenti da quelle suggerite, ne posseggono requisiti simili o altrettanto desiderabili: partire da queste acquisendone consapevolezza e valorizzandole per svilupparle potrebbe essere una possibilità di soluzione più tempestiva e praticabile di proposte di ‘cambiamento’ vissute come estranee e forzate. 3 SCHEDA DI PROGETTO OBIETTIVO GENERALE Favorire la diffusione di stili di vita attivi a tutte le fasce della popolazione attraverso la cooperazione con i Servizi alla Persona e i portatori di interesse del territorio per individuare, valorizzare e sviluppare le potenzialità di movimento già presenti nelle consuete attività. OBIETTIVI SPECIFICI Individuare le risorse territoriali e le possibili collaborazioni Mappare i bisogni del territorio, le loro priorità e tendenze Valutare le proposte motorie o, comunque, i contenuti motori delle attività proposte nei Servizi alla Persona al fine di valorizzarli e svilupparli Individuare metodologie, contenuti e strumenti operativi adatti all’applicazione nell’ambito del Welfare territoriale Predisporre materiale informativo/formativo Acquisire le competenze e le risorse necessarie AZIONI 1) Mappatura dell’Ambito territoriale N° 10 dell’Umbria in riferimento a: - servizi sociosanitari - servizi sociali - associazioni e cooperative operanti nei Servizi alla Persona - associazioni od altri enti e strutture di possibile interesse (es. associazioni culturali, circoli sociali, associazioni giovanili, scuole, Università per la Terza Eta’, strutture turistiche, etc) - Enti, associazioni, o altre strutture operanti nel settore motorio-sportivo, comprese le palestre. - Risorse ambientali e naturali (es. parchi urbani, parchi naturali, percorsi attrezzati, itinerari naturalistici, boschi, laghi, fiumi e loro accessibilità e possibile utilizzo, etc) - Enti pubblici potenzialmente coinvolgibili per la messa a disposizione di risorse umane, finanziarie, infrastrutturali o per eventuali convenzioni e autorizzazioni. 2) Reperimento dei dati statistici ed epidemiologici in riferimento a: - struttura della popolazione - tendenza dello scenario demografico - composizione e tipologia delle famiglie - situazione economica della popolazione e povertà - stato di salute della popolazione e disabilità - condizioni della popolazione femminile - sportività della popolazione 3) Individuazione e analisi della tipologia di proposte e iniziative motorio sportive attuate nei servizi alla persona e nel territorio per valutarne le caratteristiche e le potenzialità di sviluppo con particolare riferimento a: Infanzia Adolescenti e giovani Anziani Immigrati Disabili Adulti e famiglie 4) Individuazione, analisi ed adattamento di metodologie, strumenti e contenuti operativi, con particolare riferimento a: - proposte di attività motorie dedicate (in particolare: cammino, ciclismo, danze, giochi motori, attività ricreative ed espressive, esercizi psicofisici) - monitoraggio delle attività 4 - valutazione delle capacità psicofisiche e dello stato di autonomia e benessere (test, scale, questionari, etc) - metodologie didattiche e pedagogiche - materiale formativo/informativo 5) Attivazione delle collaborazioni createsi attraverso: - l’individuazione dell’approccio progettuale più adatto - la definizione e l’attribuzione di ruoli e competenze (anche in relazione al reperimento di finanziamenti) - definizione degli obiettivi e dei beneficiari - scelta dei contenuti e delle strategie operative e valutative 6) Avvio dei progetti integrati 7) Verifica Progetto Destinatari Operatori dei servizi sociali e sociosanitari Operatori del territorio portatori di interesse Risorse e soggetti Vedi scheda dedicata istituzionali coinvolti PIANO DELLE ATTIVITÀ ATTIVITÀ I 2008 II 2008 III 2008 IV 2008 TRIMESTRI I II III 2009 2009 2009 IV 2009 I 2010 II 2010 III 2010 Mappatura Ambito 10 Dati statistici e epidemiologici Proposte e iniziative motorie da sviluppare Individuazione metodologie, strumenti e contenuti operativi Avvio collaborazioni Definizione metodologie, strumenti e contenuti operativi Avvio progetti Verifica 5 PROGETTAZIONE INTEGRATA DELLE ATTIVITA’ MOTORIO SPORTIVE NEI SERVIZI ALLA PERSONA Oggetto: Relazione sullo stato di avanzamento del progetto Attività Mappatura Ambito 10 Dati statistici ed epidemiologici Proposte e iniziative motorie da sviluppare Individuazione metodologie, strumenti e contenuti operativi Incaricati Documenti di output Attuazione prevista inizio fine Data di attuazione inizio fine Giorgina Scarficcia Pierangela Piras Giorgina Scarficcia Pierangela Piras Pierangela Piras Mappatura di Zona 01-2008 09-2008 02- 2008 09-2008 Mappatura di Zona 01- 2008 09- 2008 02- 2008 09- 2008 Mappatura di Zona 07-2008 06- 2009 07-2008 Pierangela Piras Tesi di Master Raccolta programmi e modulistica da sperimentare Materiale didattico Documenti di intesa Raccolta programmi e modulistica Materiale didattico Raccolta programmi e modulistica Materiale didattico Relazione finale 10-2008 09-2009 09-2008 01-2009 04-2009 09- 2009 09- 2009 11-2008 04- 2009 06-2010 17-2010 09-2010 Avvio collaborazioni Definizione metodologie, strumenti e contenuti operativi Avvio progetti Giorgina Scarficcia Pierangela Piras Cristina Palermo Verifica progetto Giorgina Scarficcia Pierangela Piras Pierangela Piras Cristina Palermo PIANO DI LAVORO OBIETTIVO GENERALE: Favorire la diffusione di stili di vita attivi a tutte le fasce della popolazione attraverso la cooperazione con i Servizi alla Persona e i portatori di interesse del territorio per individuare, valorizzare e sviluppare le potenzialità di movimento già presenti nelle consuete attività. OBIETTIVI SPECIFICI OBIETTIVI RAGGIUNTI Individuare le risorse territoriali e le possibili Ottenute informazioni esaurienti nell’ambito sociosanitario. collaborazioni Censiti tutti gli impianti sportivi del territorio, ancora incomplete o comunque insoddisfacenti le informazioni sull’offerta motorio-sportiva. In tutti i settori sono state raccolte significative e orientative informazioni sui punti di forza e debolezza della rete e le esigenze degli operatori 6 Mappare i bisogni del territorio, le loro priorità e Sufficientemente indicativa l’analisi della situazione tendenze sociosanitaria. Incompleta quella relativa a bisogni, esigenze e motivazioni per il movimento e la pratica sportiva anche per la carenza di strumenti e indagini a livello locale Valutare le proposte motorie o, comunque, i Sono state censite le molte attività motorie proposte in ambito contenuti motori delle attività proposte nei Servizi sociale e quelle che, anche se altrimenti finalizzate, alla Persona al fine di valorizzarli e svilupparli comprendono una componente attiva di movimento. Carente l’indagine sui contenuti per la diffusa mancanza di programmi descrittivi. Individuare metodologie, contenuti e strumenti Sono stati analizzati i progetti già attuati individuando operativi adatti all’applicazione nell’ambito del metodologie, contenuti e strumenti adeguati in quanto già Welfare territoriale applicati con successo. Attraverso una ricerca bibliografica, ne sono stati individuati altri pianificando gli opportuni adattamenti a settori specifici. In attesa di verifica sperimentale. Sono state predisposte due presentazioni in ppt – una tecnica e una divulgativa – per la descrizione del progetto ad operatori di settore e possibili fruitori Acquisire le competenze e le risorse Partecipazione a corsi di formazione specifici, compreso un Master in Welfare territoriale. necessarie AZIONI PIANIFICATE AZIONI ATTUATE Conoscenza del territorio urbano Visite a Centri erogatori di servizi sociali, alle palestre e centri sportivi e interviste agli operatori e alla popolazione Conoscenza dell’ambiente naturale Ricerca sitografica di settore. Visite presso i Monti Martani, Parco fluviale del Nera, Cascata delle Marmore, Gole della Valnerina. Contatto con Enti Parco ed altri Enti locali. Raccolta informazioni demografiche ed epidemiologiche Consultati siti Istat, Agenzia Umbra Ricerche, Regione Umbria, CONI Reperimento legislazione di settore Ricerca sitografica e consultata biblioteca UO Medicina dello Sport, Terni Reperimento Piani Regionali e di Zona Ricerca sitografica e consultata biblioteca UO Medicina dello Sport, Terni Raccolta informazione sui servizi: Reperiti: Bilancio Sociale Ambito 10 Opuscoli informativi Descrizioni su siti Internet Piani e programmi di lavoro Descrizione dei servizi da parte di operatori e responsabili Censimenti su impianti sportivi Verifica punti di forza e debolezza Interviste agli operatori Partecipazione a riunioni e focus group 7 Revisione metodologie, contenuti e strumenti Sono stati rivisti i contenuti dei progetti: operativi adatti all’applicazione nell’ambito del - Progetto Arcobaleno Welfare territoriale - Impegno per una vita migliore - Amico Sport per l’infanzia - Formare non Uniformare - Ambiente e salute - Città Sane - Amico Sport per tutte le età - Benessere Sono state revisionate le Linee Guida Internazionali di settore (con particolare riferimento a quelle Canadesi ed Europee) e nazionali (comprese quelle riferite all’Ecosport) E’ stata revisionata la bibliografia inerente la progettazione in ambito sociale e reperiti alcuni progetti pertinenti già attuati Individuazione metodologie, contenuti e strumenti operativi adatti all’applicazione nell’ambito del Welfare territoriale Sono stati selezionati e raccolti i contenuti che meglio corrispondevano alle esigenze individuate, in particolare per le loro caratteristiche di specificità, appropriatezza e fruibilità. Predisposizione materiale formativo/informativo E’ stata predisposta una presentazione Ppt divulgativa sia come informazione di ritorno alle organizzazione già coinvolte sia per l’attività informativa alle nuove organizzazioni che saranno contattate. E’ stata predisposta una presentazione Ppt didattica generale da utilizzare con i Servizi che hanno chiesto di avviare una collaborazione. Sono in preparazione presentazioni didattiche specifiche per singole realtà. ISTITUZIONI E SOGGETTI COINVOLTI • • • • Direzione e personale della UO Medicina dello Sport di Terni Direttori e/o responsabili Dipartimenti ASL 4 Terni e Distretto Sociosanitario 1 Comune di Terni - Agenzia dello Sport Associazionismo locale DOCUMENTI DI OUTPUT • • • • • • Mappatura dei Servizi Sociosanitari del Distretto 1 della ASL 4 – Terni dell’Umbria (Giorgina Scarficcia) Mappatura Ambito territoriale 10 dell’Umbria (Pierangela Piras) Tesi di Master – ‘Welfare territoriale: metodologie di progettazione integrata delle attività motorio sportive nei Servizi alla persona’ (Pierangela Piras) Prima raccolta di programmi e modulistica da sperimentare nei singoli progetti Presentazione Ppt divulgativa Prima presentazione Ppt didattica 8 SERVIZI INDIVIDUATI COME POSSIBILI PORTATORI DI INTERESSE INFANZIA - attività nelle scuole e a sostegno di alunni ludoteche, centri per bambini e famiglie, laboratori attività estive ADOLESCENTI E GIOVANI - centri di aggregazione per adolescenti e giovani iniziative giovanili per la città, laboratori attività integrative estive centri giovanili autogestiti Progetti legge 45/1999 (Fondo lotta alla droga) turismo scolastico ANZIANI - centri sociali strutture semiresidenziali protette anziani nelle circoscrizioni iniziative estive turismo IMMIGRATI - progetti per la promozione dell’interculturalità servizi per l’integrazione DISABILI - servizi per l’inclusione sociale centri socio-riabilitativi soggiorni vacanza ADULTI - servizi di tutela della salute della donna, della coppia, della famiglia e della maternità turismo alcuni ambiti lavorativi - 9 RELAZIONE SULLO STATO DI AVANZAMENTO Dal punto di vista sociosanitario, i due Piani Regionali – Sanitario e Sociale rappresentano un concreto sforzo per attuare quanto previsto dalla Legge 8 novembre 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. Tuttavia, forse a causa della recente applicazione, il sistema rivela ancora molti aspetti carenti che a Terni si sta comunque tentando, via via, di individuare e risolvere anche attraverso un monitoraggio costante, nel quale si è per ora impegnato soprattutto il comparto sociale, sia con il censimento degli interventi e servizi erogati, sia attraverso focus group degli operatori coinvolti. Gli aspetti per i quali gli operatori sociali si ritengono maggiormente soddisfatti sono: la loro crescente consapevolezza e responsabilizzazione, le maggiori opportunità di formazione e confronto, i migliori rapporti e possibilità di mutuo e auto aiuto degli utenti e degli operatori. Più numerosi e complessi sono invece i punti di debolezza. A fronte dello sforzo di pianificazione, i servizi e gli interventi risultano ancora, per gran parte, discontinui e disomogenei né risultano ancora chiare le reciproche responsabilità. In particolare gli operatori sociali riscontrano un’eccessiva medicalizzazione di alcune tipologie di disagio, mentre gli operatori sanitari denunciano un’eccessiva improvvisazione nelle attività sociali con scarsa formazione di molti operatori del settore. Tutt’ora gli interventi risultano insufficientemente flessibili e tali da non consentire di predisporre nei confronti degli utenti progetti individuali concretamente realizzabili. Alcuni organismi creati proprio allo scopo di favorire l’integrazione e rappresentare punti di riferimento stabili, apparirebbero ad oggi ancora infruttuosi e privi di ‘senso’. Quale conseguenza di queste carenze, troppo spesso verrebbero inopportunamente delegate le associazioni per risolvere problematiche non di loro competenza. Più confusa appare la situazione dell’offerta motorio sportiva. Già a livello di pianificazione è da rilevare che il Piano Sociale Regionale non prende in considerazione le attività motorio-sportive. Ciò a fronte delle frequenti proposte attuate che risultano spesso non programmate e documentate nonché erogate da operatori per i quali non sono state individuate neppure le competenze minime necessarie. Il mancato inserimento di questo settore nel Piano Regionale, evidentemente non riconoscendone la valenza socioeducativa, induce il fondato timore che queste problematiche possano persistere con scarse probabilità di essere affrontate. Ad esempio, gli uffici della Cittadinanza, chiamati all’informazione ed orientamento della popolazione sull’offerta dei servizi, non prevedono l’informazione sulle iniziative motorio-sportive della zona di competenza. 10 Il Piano Sanitario Regionale, invece, ne valorizza il ruolo anche preventivo e prevede politiche specifiche sia per l’avviamento di tali attività per le fasce di popolazione che non svolgono alcuna pratica motoria, sia per lo sviluppo delle iniziative già in essere al fine di migliorare lo stato di salute dei praticanti. Il Piano Sanitario riconosce, inoltre, il ruolo di ‘cabina di regia’ al Dipartimento di Prevenzione delle ASL –compresa la Medicina dello Sport e il SIAN- con l’indicazione di dedicare almeno il 50% delle risorse a favorire l’adozione di stili di vita corretti. Non sono tuttavia chiare le interfacce con le quali relazionarsi, sia per quanto riguarda il Sociale, sia per quanto riguarda l’universo sportivo. Non sono neppure state chiaramente delineate o circoscritte le responsabilità e le competenze né le esatte attribuzioni di ruoli nell’ambito dei finanziamenti. Persiste il rischio che, senza la presenza di una pianificazione anche sociale, le attività motoriosportive possano diventare a loro volta eccessivamente ‘medicalizzate’. Almeno un possibile ponte con le istituzioni che gestiscono le attività sportive, è rappresentato invece dal fatto che i Medici dello Sport appartengono anche ad una Federazione del CONI, ma, volendo agire nell’ottica auspicata dal Piano Sanitario Regionale umbro, andrebbero rivisti i rapporti e le competenze. Non si può non sottolineare che il CONI, quale Comitato Olimpico, non abbia una tradizione di rapporti consolidati con il settore sociale. L’attenzione per la componente tecnica e agonistica della pratica sportiva è stata evidenziata in molti programmi reperiti in zona anche per i progetti multidisciplinari per l’età evolutiva che rappresentano comunque la premessa per il successivo avvio alla pratica di discipline sportive specifiche più ancora che l’auspicata educazione ad uno stile di vita attivo. Anche l’appartenenza della Medicina dello Sport al Dipartimento di Igiene e Prevenzione rispecchia la sua rilevanza per la tutela e vigilanza sanitaria delle attività sportive trascurando, ad oggi, il suo ruolo, e quindi anche quello delle attività motorio sportive, nell’ambito socio-educativo, senza, oltre tutto, fornire sufficienti strumenti formali di dialogo e integrazione con altri settori di intervento, in particolare con il Dipartimento di Salute Mentale per gli aspetti psicologici e sociali, con il Dipartimento Riabilitazione per gli aspetti psicofisici e con il Dipartimento Sostanze da Abuso per quanto attiene al doping. Se, dunque, la recentissima pianificazione regionale consente di inserirsi in una realtà ancora in divenire senza dover affrontare situazioni ormai rigidamente cronicizzate, sarebbe opportuno colmare le lacune dei due Piani Regionali, eventualmente definendo un Piano di Zona dedicato. Fortunatamente, almeno per situazioni specifiche, ci sono collaborazioni già esistenti con altri Dipartimenti, anche se per iniziativa personale di singoli operatori e direttori. Inoltre è in organico alla U.O. Medicina dello Sport una laureata in Scienze Motorie Adattate, che collabora 11 con il C.E.F.F.A.S., l’Agenzia per lo Sport del Comune di Terni e ciò favorisce il dialogo tra le due istituzioni. La costante disponibilità della Direzione della UO a sostenere e collaborare con il territorio, in particolare le scuole, le Circoscrizioni e i Medici di Medicina Generale, rappresenta infine una concreta possibilità perché si possano concertare modalità di collaborazione da proporre poi agli Enti pubblici titolari. La più grave carenza è stata riscontrata in riferimento alla reale mappatura dei bisogni e delle esigenze della popolazione per quanto riguarda il movimento e le attività sportive. In effetti, tali bisogni non sono forse soltanto impliciti ma addirittura non conosciuti dalla stessa popolazione che risulta poco informata su quanto l’ipocinesia rappresenti un fattore di rischio per la salute psicofisica e sulle indicazione e raccomandazioni nazionali ed internazionali. In particolare, coloro che risultano avere uno stile di vita sedentario non sembrano esserne sufficientemente consapevoli e considerano l’attività motoria, anche il semplice camminare per recarsi al lavoro o a scuola, come una ‘medicina amara’ e lamentano piuttosto una carenza dei trasporti pubblici o della viabilità urbana. Nella successiva programmazione sarà necessario tenere conto di alcuni dati rilevati dagli studi statistici ed epidemiologici (per il dettaglio vedi i documenti: ‘Mappatura dell’Ambito territoriale N° 10 dell’Umbria’ e ‘ Mappatura dei S ervizi Sociosanitari del Distretto 1 della ASL 4 – Terni’) : - la maggior parte della popolazione si concentra nel Comune capofila dell’Ambito: Terni - dopo il calo degli ultimi decenni, la tendenza della popolazione è nuovamente in aumento soprattutto per la rilevante presenza di immigrati stranieri: tasso di incremento migratorio circa 9%, percentuale di stranieri = 5% con punte del 9% - più del 24% della popolazione è ultra 65enne e la tendenza dell’indice di vecchiaia è in costante aumento - la tipologia familiare sta rapidamente trasformandosi dal modello allargato tipico contadino e mezzadrile a quello mononucleare e addirittura monopersonale con tutte le criticità assistenziali conseguenti - circa il 6% delle famiglie è classificabile come ‘povera’ e circa l’8% risulta a rischio di povertà - circa il 20% della popolazione presenta disabilità o patologie croniche Per quanto riguarda la pratica motorio-sportiva, tutte le indagini statistiche consultate sono risultate carenti. Lo stesso Sistema di Sorveglianza “PASSI” (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), predisposto dall’Istituto Superiore della Sanità per la sorveglianza della salute e degli stili di vita della popolazione, è risultato insoddisfacente per indagare l’attività 12 fisica nel suo complesso, tema peraltro sul quale resta accesa la discussione internazionale e per il quale non si è ancora giunti a soluzioni standardizzate. Né sono risultate soddisfacentemente indagate le motivazioni che potrebbero indurre le persone delle diverse fasce d’età a modificare le proprie abitudini motorie e ad avere maggior attenzione e cura per il proprio vissuto corporeo. D’altronde, i relativi insuccessi delle Campagne contro l’obesità, il fumo, la guida imprudente, etc, hanno dimostrato che la semplice ‘minaccia’ dei rischi per la salute propria e altrui non è un incentivo sufficiente. Così, tutti i tentativi realizzati per proporre programmi motori, siano essi stati pensati per la scuola, per gli anziani o per la popolazione in generale, non hanno mai avuto il successo e la diffusione auspicati. Sono stati tuttavia individuati ampi spazi di intervento in ambito sociale e turistico (anche in relazione al turismo locale). La maggior parte dei Servizi alla Persona comprendono proposte di attività motorie – soprattutto a scopo ricreativo, educativo e riabilitativo - anche se non sempre adeguatamente programmate e documentate. Molte altre proposte, altrimenti finalizzate, comprendono tuttavia una componente di movimento che potrebbe essere valorizzata e sviluppata. Operatori ed utenti hanno dimostrato interesse in tal senso, proponendo talvolta possibilità di sviluppo originali ed interessanti. Resta la resistenza alla necessità di documentare ed opportunamente monitorare gli interventi attuati, una scarsa consapevolezza sulla necessità di acquisire almeno competenze minime di settore e una dichiarata diffidenza per la possibilità di costruttivi rapporti con altri professionisti sanitari o tecnici motorio-sportivi. La presentazione di strumenti operativi consoni alle prassi sociali ha tuttavia consentito di aprire il dialogo ed ottenere il coinvolgimento di molti operatori per un percorso progettuale comune. E’ stata ipotizzata l’utilità di creare ‘Linee guida’ per i diversi settori che meglio potrebbero supportare i Servizi e gli operatori coinvolti. A tale scopo è stato quindi avviato uno studio di fattibilità, la ricerca bibliografica di pertinenza e la raccolta del materiale necessario. (vedi P. Piras, Tesi di Master - Welfare territoriale: progettazione integrata di attività motorio sportive nei servizi alla persona) La possibilità di intervenire valorizzando e sviluppando gli interventi già consueti dei Servizi alla Persona, è stata evidenziata come una strategia efficace per ridurre la necessità di risorse. Tuttavia esse devono essere ricercate per fornire, almeno in fase di avvio e sperimentazione, la formazione, il supporto ed il materiale didattico e operativo (programmi e modulistica) necessario e per formalizzare i rapporti istituzionali. Queste sono dunque le priorità previste nella fase successiva del progetto insieme all’avvio delle prime collaborazioni per la sperimentazione delle metodologie, dei contenuti e degli strumenti 13 individuati o per l’implementazioni di altri più adeguati. A tal proposito sono state già predisposte due presentazioni Ppt, una informative ed una didattica, ed è stata avviata la raccolta e sistematizzazione dei programmi e della modulistica selezionata e, in alcuni casi, adattata. In particolare, è stata rilevata la necessità di scegliere opportunamente l’approccio alla progettazione più opportuno, sia sulla base degli obiettivi posti, sia sulla base dei contesti e dei portatori di interesse coinvolti: l’approccio sinottico razionale risulta poco gradito ai servizi territoriali, tuttavia esso appare come l’unico efficace in ambito prettamente sanitario, quando la progettazione coinvolge soggetti affetti da patologie specifiche e ad alto rischio: ad esempio i cardiopatici ed i diabetici. l’approccio concertativo o partecipato è quello che meglio concilia i consueti modi di operare sia nella sanità che nel sociale e risulta adeguato nella maggior parte dei progetti ipotizzati. l’approccio euristico è poco compreso in ambito sanitario ed in effetti sembra avere indicazioni specifiche di utilizzo, nel caso in cui, ad esempio, la priorità sia data al coinvolgimento di tutti i portatori di interesse, ivi compresi i destinatari. Come nota finale, va comunque evidenziata la necessità, da parte degli operatori sanitari e dei tecnici motorio-sportivi, di aprirsi veramente al dialogo con gli operatori sociali, rinunciando alla rigidità di metodo e pensiero che spesso viene loro attribuita. Essi dovrebbero altresì conoscere e confidare anche negli approcci alla progettazione sociale che, pur con caratteristiche diverse da quelle proprie dell’universo sanitario e scientifico, risultano meglio utilizzabili e più efficaci per le tipologie di intervento che si intendono attuare in questo contesto. 14 PROGETTI INTEGRATI IN REDAZIONE O IN AVVIO Il dialogo con gli operatori dei servizi sociali e i portatori d’interesse del territorio, superate le resistenze iniziali, ha generato un rapido susseguirsi di proposte operative: evento davvero inaspettato. Non tutte le proposte sembrano avere caratteristiche di fattibilità ma è certo che gli operatori coinvolti, una volta compresi obiettivi e necessità, hanno saputo ben individuare tutte le risorse disponibili – occasioni di movimento, possibili sviluppi, potenzialità della rete. In particolare essi hanno dimostrato di ben comprendere e valorizzare la necessità di responsabilizzare gli utenti beneficiari, di considerare l’elemento motivazionale delle iniziative e di aprirsi ad un’ottica di collaborazione e intersettorialità. In anticipo sui tempi pianificati, sono stati pertanto proposti numerosi progetti, alcuni dei quali sono di seguito riportati e che, benché necessitino ancora di studi di fattibilità, sono la dimostrazione di quanto il territorio disponga in termini di capacità e risorse: dinamicità, creatività e innovazione, rapidità di attivazione e collaborazione, conoscenza dei contesti sia in termini di bisogni che di risorse. 15 1) IN FORMA, IN FORM-A-CASA, IN FORM-ANDANDO (vedi allegato) Bisogni Un quarto della popolazione ternana è ultra65enne e la tendenza è in aumento. Nonostante siano dimostrati i benefici dell’attività fisica e di una sana alimentazione per il mantenimento della salute e dell’autonomia anche nella terza età, gli anziani sono difficili da raggiungere in termini di comunicazione e rappresentano ostacoli alla diffusione di iniziative a loro dedicate i costi, la difficoltà negli spostamenti, la solitudine e il loro imbarazzo a muoversi e la scarsa fiducia nelle proprie possibilità. Risorse Gli anziani utilizzano molto la televisione, persino come strumento di compagnia. Pur rappresentando una delle cause della sedentarietà, essa può invece essere utilizzata come strumento di formazione ed informazione privilegiata proprio per gli anziani, sia quali utenti che proponenti. E’ altresì presente una fascia di popolazione di anziani molto attivi, casalinghe e pensionati, che desiderano accrescere il loro bagaglio di competenze e sono disponibili al volontariato locale. Partner Cure intermedie e servizi di Riabilitazione Servizi Anziani territoriali Emittenti televisive locali Obiettivi Favorire, nella popolazione anziana, corrette abitudini motorie ed alimentari proprio attraverso il principale nemico dello stile di vita attivo: la televisione. Destinatari Servizi di riabilitazione ospedaliera Servizi sociosanitari territoriali per Anziani Popolazione ultra 60enne Attività In-forma a casa: proposta di esercizi di ginnastica domestica sia a scopo preventivo che riabilitativo, e di lezioni di gastronomia ed educazione alimentare In-forma: notiziari e trasmissioni dedicate all’informazione sulle iniziative territoriali inerenti il segretariato sociale, salute e strutture sanitarie, negozi e mercatini dedicati, trasporti pubblici e percorsi pedonali, servizi domiciliari, suggerimenti per giardinaggio, accudimento animali, etc, con esperto in linea per consigli sulla salute, la prevenzione degli infortuni, i problemi sociali. Iniziative favorenti il Welfare di prossimità. In forma-andando: incentivare e comunicare le iniziative locali coinvolgendo le palestre, promuovendo gite e manifestazioni, diffondendo attività di volontariato per anziani. Formare anziani perché possano essere i protagonisti delle attività, quali giornalisti, cuochi, trainer. Stato del Progetto: in redazione 16 2) TERRE DANZANTI Bisogni Gli immigrati a Terni rappresentano ormai il 5% della popolazione con punte del 9% ed un tasso di incremento migratorio in continuo aumento. Le società sportive arruolano i minori extracomunitari maschi con una tempestività maggiore della burocrazia necessaria all’ottenimento dei permessi di soggiorno. I ragazzi, pertanto, non possono usufruire della visita medico-sportiva gratuita presso la struttura pubblica. Le immigrate, bambine, adolescenti e adulte, sono molto poco rappresentate nelle società sportive locali a significare una scarsa o nulla integrazione nel mondo sportivo e la difficoltà ad accedere ad iniziative che favoriscano uno stile di vita attivo e alla tutela sanitaria. Un caso a parte è rappresentato dalla popolazione Rom: sono stati infatti evacuati tutti i centri di accoglienza a loro dedicati. Risorse La Diocesi di Terni ed in particolare la Parrocchia di Santa Maria Regina promuove il Progetto Salute per il Kosovo, con la collaborazione dell’Azienda Ospedaliera, la ASL e la regione Umbria, sia accogliendo bambini e adulti gravemente malati per le cure necessarie, sia con iniziative in Kosovo di sostegno educativo ed economico e, soprattutto, per favorire la riorganizzazione del sistema sanitario locale pressoché assente dal dopoguerra. http://www.diocesi.terni.it/primopiano_dett.asp?ID=48. http://www.santamariareginaterni.it/progetti.asp. Tra le attività motorio sportive la cui pratica è in Italia in continuo incremento, sono la danza e il ballo. Esse sono inoltre ben rappresentate nelle tradizioni di ogni cultura e di ogni etnia. Musica e danza rappresentano linguaggi universali che possono favorire l’incontro tra culture diverse e sono gradite in ogni fascia d’età: dai più giovani agli anziani. Le danze gitane, in particolare, possono rappresentare una risorsa significativa per la loro varietà, essendosi evolute e diversificate attraverso la contaminazione con popoli asiatici, africani ed europei nel lungo viaggio di queste popolazioni nomadi. Partner “Progetto salute” della parrocchia di Santa Maria Regina e Diocesi di Terni (referente del Progetto) Servizi per l’integrazione; Associazionismo sulle tradizioni locali ternane Scuole di Danza Obiettivi Incrementare la proposta e la pratica di danze tradizionali ed etniche a tutte le fasce della popolazione anche al fine di promuovere la multiculturalità e l’integrazione degli stranieri, con particolare riferimento alla popolazione femminile. Destinatari Popolazione in generale; Scuole, Associazioni di volontariato giovanile, Servizi Anziani, Servizi Immigrati Attività Formativa/informativa: A favore dei ROM – Cineforum con dibattito. Programma: Proiezione e commento del film- documentario Latcho Drom Dibattito su testi e canzoni di De Andrè sulla popolazione dei Rom Presentazione di danze gitane Proposte motorie: attivazione e divulgazione di corsi di danze popolari ed etniche Manifestazioni: spettacoli e festival di danze. Stato del Progetto: già avviate iniziative con gruppi provenienti dall’Ucraina e dal Kosovo. 17 3) BICILANDIA: ADOTTA UN PERCORSO Bisogni La riorganizzazione della viabilità per favorire una diminuzione del traffico urbano incontra costanti resistenze da parte dei cittadini che la ritengono una ‘diminuzione dei servizi’. L’abitudine di camminare almeno 30 minuti al giorno, come raccomandato a livello internazionale, non si radica nella popolazione neppure a fronte della creazione di percorsi ciclabili e pedonali che, a loro volta, non sempre rispondono ad esigenze della popolazione. Gli orari scolastici e lavorativi sembrano mal conciliarsi con la possibilità di dedicare una parte del tempo per muoversi a piedi. Risorse A Terni esistono numerose associazioni sportive ciclistiche dilettantistiche che tradizionalmente collaborano con le scuole locali per diffondere la pratica della Mountain bike e del ciclismo su strada in un’ottica di promozione della salute e ambientale. Per le particolari problematiche di Terni inerenti l’inquinamento, le scuole sono spesso impegnate in un’attiva educazione alla salute e all’adozione di stili di vita corretti. Partner Associazione ciclistica dilettantistica Team Bike Miranda (Referente del Progetto “Ciclismo e Scuola – Uno stile di vita per tutti ) Scuole primarie; Polizia Municipale Obiettivi Educare le nuove generazioni ad un ampio concetto di salute che comprenda l’adozione di stili di vita adeguati a favore di se stessi, della comunità e dell’ambiente urbano. In particolare il buon uso della bicicletta potrà favorire le iniziative volte a migliorare la viabilità attraverso la creazione e l’utilizzo diffuso di percorsi ciclabili per consentire la diminuzione del traffico e dell’inquinamento urbano. Destinatari Alunni delle scuole primarie; ragazzi ed adolescenti Attività A cura dell’associazionismo sportivo (Associazione Team Bike Miranda) in collaborazione con la UO medicina dello Sport e la Polizia Municipale: Lezioni di educazione sanitaria ed alimentare; Lezioni di educazione stradale; Lezioni di educazione ambientale; corsi di ciclismo a scuola e iniziative di turismo scolastico dedicato A cura della Scuola: mappatura del territorio al fine di individuare percorsi da ‘adottare’ per individuarne risorse e criticità; sensibilizzazione degli alunni alla cura dei percorsi individuati anche con iniziative di segnalazione problemi e coinvolgimento di negozianti ed abitanti; collaborazione con i volontari anziani del quartiere per una miglior vivibilità dei percorsi (pulizia dei parchi, controllo del traffico, etc); lavori di gruppo per favorire la proposta di iniziative da parte degli alunni finalizzate a diffondere l’utilizzo degli spazi aperti e dei percorsi; individuazione di accompagnatori che consentano agli alunni di utilizzare i percorsi sia a piedi che in bicicletta (genitori, insegnanti, anziani volontari, ciclisti) Stato di avanzamento: Già avviate le proposte di alcune attività a cura dell’associazione Team Bike Miranda in collaborazione con la UO di Medicina dello Sport e la Polizia Municipale. 18 4) CORPI NARRATI – CORPI NARRANTI: le autobiografie come pratica integrata alla proposta di attività motorie in campo preventivo e riabilitativo. Bisogni L’attuale cultura del corpo e del movimento, diffusa soprattutto dai mass media e legata ad immagini di performance, eterna giovinezza, eccessiva magrezza e innaturale bellezza, contrasta con il concetto di salute che si vuole diffondere. Questa disarmonia determina reazioni emotive e resistenze nelle diverse fasce di popolazione che si desidera coinvolgere, ed in particolare i giovani, le donne e gli anziani. Risorse I Servizi alla Persona, più di quelli sanitari, comprendono l’espressione dei propri vissuti ed emozioni quali contenuti utili al raggiungimento degli obiettivi dei servizi proposti e ad esse dedicano ampi spazi. Attualmente la ricerca scientifica in campo neurofisiologico, psicologico e psichiatrico ha dimostrato l’utilità della comunicazione dei propri vissuti anche in riferimento al corpo quali eccellenti strategie terapeutiche e riabilitative e si sta diffondendo la cultura della Narrative Based Medicine ad utile supporto della Evidence Based Medicine. Inoltre il racconto ben accolto della propria storia risulta in grado di favorire il rispetto e l’accoglienza delle storie altrui con un miglioramento delle proprie capacità relazionali e dell’espressione di sé. Il miglioramento espressivo coinvolge anche la cinesi, favorendola. Partner Cure intermedie EO Ospedali Galliera di Genova Servizi alla Persona territoriali in tutti gli ambiti (Giovani, Tutela della salute della Donna e Maternità, Integrazione immigrati stranieri, Riabilitazione e Inclusione Disabili, Anziani) Obiettivi Incidere sulla cultura corrente diffondendo una immagine del corpo e del movimento più attinente al concetto di salute personale e della comunità, e aiutare le persone a prendere coscienza e superare le proprie resistenze emotive e a scoprire nuove motivazioni per muoversi con più piacere. Destinatari Popolazione sedentaria Soggetti in riabilitazione Attività Programmi di attività motoria espressiva e artistica integrati alla pratica delle autobiografie. Diffusione delle ‘storie’ raccolte attraverso diversi canali anche attraverso manifestazioni e concorsi Pubblicazione e diffusione dei testi più significativi Manifestazioni e spettacoli di Movimento artistico e testi autobiografici. Stati di avanzamento: in redazione con la collaborazione di una UO Cure Intermedie genovese 19 5) AGORÀ CITTADINE Bisogni La popolazione sedentaria non risulta consapevole dei reali danni da ipocinesia e comunque non è motivata al cambiamento delle proprie abitudini. Le campagne informative sui rischi specifici – guida pericolosa, fumo, droghe – impostate sull’enfasi della minaccia alla propria salute, non incidono sufficientemente sugli stili di vita. Sono scarse o nulle le occasioni in cui i cittadini possano partecipare al governo proponendo idee, discutendo opinioni o collaborando al cambiamento. Risorse L’esperienza nel Welfare territoriale ha dimostrato che le soluzioni predefinite, per quanto ragionevoli, sono meno efficaci delle progettazioni concordate. La nuova cultura di interventi intersettoriali ha aperto spazi di collaborazione tra Istituzioni diverse, che stanno coinvolgendo sempre più la Scuola, gli Enti locali, i Servizi territoriali e l’associazionismo locale. Partner Circoscrizioni Obiettivi Aumentare l’empowerment comunitario in riferimento alla salute individuale e pubblica per promuovere condizioni ambientali che favoriscano gli stili di vita salutari. Ricreare nell’ambiente urbano ‘spazi emotivi’ che i cittadini sentano propri e comincino a frequentare per incontrarsi, prendersene cura, scambiarsi iniziative e proposte e poter praticare all’aperto attività motorio sportive, senza imbarazzo ed in compagnia. Costruire un concetto di salute condiviso. Destinatari Cittadinanza Attività Creare gruppi di rappresentanza delle diverse fasce di popolazione, cominciando dagli alunni delle scuole, i giovani e gli anziani, tra loro coordinati, che organizzino momenti di confronto e dibattito con la cittadinanza ed incontri con gli Enti pubblici sulle tematiche di interesse: traffico, proposte motorie, problematiche inerenti i Servizi, tematiche sulla salute, etc. Identificare spazi (parchi pubblici, piazze, palestre, parrocchie…) ed occasioni ( eventi gastronomici, artistici, culturali, di tradizione locale, sportivi, gite, …) dedicati che i cittadini possano riconoscere come ‘propri’ e frequentare volentieri. Diffondere con regolarità ed iniziative dedicate le proposte e le decisioni scaturite. Attivare siti internet per favorire la comunicazione. Responsabilizzare i gruppi alla realizzazione di quanto via via proposto. Stato di avanzamento: in redazione 20 6) SELFCARE – NATURECARE Bisogni Anche le persone - bambini, giovani, anziani – consapevoli che la salute è possibile solo in una dimensione olistica e vorrebbero adottare comportamenti salutari e di salvaguardia della natura (uso di alimenti biologici, riciclaggio dei rifiuti, risparmio energetico,…) spesso non posseggono competenze adeguate e/o vivono sentimenti di frustrazione ed impotenza. Risorse Terni è circondata da un ambiente naturale vario e spesso incontaminato con parchi protetti. Molte sono le iniziative di turismo ecologico o di eco sport che offrono proposte ad impronta educativa ed intersettoriale. Partner Associazione Umbria in Mountain Bike (referente del Progetto ENASS: “Educazione – Natura – Ambiente – Salute attraverso lo Sport”) Obiettivi Educare e fornire competenze per la salute, l’ambiente e le relazioni sociali attraverso la pratica di attività sportive individuali e di gruppo in ambienti naturali ed iniziative di turismo scolastico e sociale. Destinatari Tutte le fasce di popolazione. Attività Organizzazione di attività, eventi e soggiorni vacanza ‘a tema’ che comprendano momenti educativi e di formazione/informazione, alla pratica di discipline sportive dedicate e ad esperienze e sperimentazioni di settore (offerta di cibo ecologico, artigianato locale o produzioni con materiale riciclato,…). Predisporre materiale didattico da consegnare alle scuole perché possano continuare a lavorare in classe sugli argomenti trattati. Creare un sito interattivo dove le scuole possano scambiarsi esperienze e discutere con esperti di settore per attivare ulteriori iniziative locali. Stato di avanzamento: già avviato 21 7) I KIT DELLA SALUTE Bisogni Molti soggetti predisposti o affetti da patologie specifiche che trarrebbero beneficio dalla pratica di attività motorio sportive, in realtà conducono una vita sedentaria per il timore di aggravamenti della sintomatologia. Talvolta sono gli stessi medici che sconsigliano la pratica o ne negano l’idoneità per il rischio di complicanze. E’ il caso, ad esempio, dei cardiopatici, dei soggetti affetti da patologie osteoarticolari o metaboliche, etc. Risorse Le recenti acquisizioni in ambito tecnologico e nel settore dell’educazione sanitaria, consentono di aiutare le persone ad una autogestione delle proprie patologie. E’ il caso, ad esempio, dei diabetici che, se opportunamente seguiti ed educati sono in grado di monitorare e correggere la propria glicemia anche in circostanze particolari quali la pratica sportiva anche agonistica, come la maratona. Partner Ambulatori e Centri di Salute Obiettivi Consentire ai soggetti predisposti o affetti da patologie specifiche di praticare attività motorio sportive, autogestendo il monitoraggio di parametri selezionati e di aggiustare di conseguenza la terapia dosando anche opportunamente il proprio allenamento. Destinatari Soggetti a rischio per patologie psicofisiche Soggetti in fase di remissione o riabilitazione da patologie psicofisiche Attività Identificare strumenti di monitoraggio di singole patologie tali da essere autogestite dai pazienti stessi. Organizzare servizi di educazione dei pazienti in collaborazione tra strutture specialistiche diverse e servizi territoriali. Formare operatori e tecnici sulle caratteristiche delle diverse attività motorio sportive in riferimento a specifiche patologie e sulle opportunità e possibilità di monitoraggio ed intervento a supporto dei praticanti. Stato di avanzamento: in redazione 22 8) CIRCO-LANDO Bisogni Nonostante gli sforzi dell’universo sportivo di aprirsi ad un concetto di ‘sport per tutti’ anche con funzioni educative e ricreative, rimangono radicate le immagini di uno sport a forte componente agonistica e che quindi esclude i meno predisposti, oppure di un’attività motoria medicalizzata a scarso impatto motivazionale. Risorse Esistono modelli motorio sportivi che valorizzano prioritariamente le componenti espressive, artistiche, culturali e ludiche del corpo e del movimento. Le attività circensi ne sono tradizionalmente un esempio ed esse sono anche caratterizzate da una grande capacità dinamica e sanno diversificarsi e adattarsi alle epoche, alle culture e alle circostanze trasferendo saperi differenti che acquisiscono ed esportano. Esse favoriscono altresì la diffusione attraverso la spettacolarità ed il coinvolgimento del pubblico. Partner Laboratori giovanili Associazioni artisti Associazioni circensi e multiculturali Obiettivi Diffondere modelli di attività motorie inconsuete quali quelle espressive, artistiche, culturali e ricreative. Destinatari Adolescenti e giovani Attività Creare laboratori circensi che definiscano, presentino e insegnino attività motorie dedicate e assimilabili, con opportuni adattamenti, a quelle circensi: - agility dog - danza e mimo - attività clownesche - ciclismo, pattinaggio, skateboard, , etc - ginnastica artistica, ritmica e con attrezzi - equitazione anche su pony o asinelli - arrampicata Stato di avanzamento: in redazione 23 9) VENDO SALUTE Bisogni Scarsa reperibilità, visibilità e garanzia di prodotti utili a coltivare stili di vita salutari: alimentari (compresi bar, chioschi, ristoranti e self service), abbigliamento, calzature, arredo, servizi, etc. Risorse Disponibilità di servizi commerciali sia in territorio urbano che nei comuni minori, questi ultimi specialmente in relazione al turismo. Partner Commercianti Circoscrizioni Obiettivi Diffondere l’uso di prodotti e servizi realmente utili alla prevenzione nella salute e allo sviluppo di comportamenti e stili di vita adeguati. Destinatari Cittadinanza Attività Selezione di prodotti e di servizi nell’ambito di uso comune che possano essere verificati, monitorati e segnalati come ‘prodotti salutari’, specificandone anche l’utilizzo e la destinazione corretta. Dare visibilità ai servizi commerciali aderenti al progetto e, all’interno di essi, dei prodotti selezionati. Diffondere l’informazione su tale iniziativa e sui servizi commerciali che aderiscono attraverso i canali mediatici e/o di settore. Favorire la produzione e il commercio di tali prodotti e servizi, con particolare riferimento a: Alimentazione ed integratori Abbigliamento e calzature Cosmetica e profumeria Igiene personale Prodotti per la casa Oggetti di uso comune e cartoleria prodotti con materiali riciclati e/o naturali Commercio eco solidale Arredo Proposte motorie Stato di avanzamento: in redazione 24 10) I BIOGIOCHI Bisogni Il tempo libero dei bambini e degli adolescenti è sempre più dedicato all’uso della televisione, internet e ai giochi virtuali favorendo l’ipocinesia e diminuendo le occasioni di esperienze concrete. I giocattoli sono sempre più complessi e costosi e, anche quando didattici, non lasciano abbastanza spazio alla fantasia e creatività dei giovanissimi, inibendo anche lo sviluppo di competenze manuali e di ingegno personale. Risorse Esiste un’antica tradizione di giochi che non richiedono altra attrezzatura che la propria immaginazione o per i quali la costruzione del giocattolo o attrezzo è compresa nella componente ludica. Questo patrimonio di giochi tradizionali di cui gli anziani sono i depositari, è attualmente rivalutato da numerose associazioni e proprio a Terni sono tenute le relative Olimpiadi. I ‘Giochi tradizionali’ sono anche una disciplina associata al CONI. Inoltre la rivalutazione dell’artigianato locale e l’attenzione per i prodotti naturali, benché ancora di nicchia, è comunque in espansione. Gli artigiani e gli anziani sono spesso disponibili, quando opportunamente coinvolti, a mettere a disposizione le loro conoscenze. Partner Associazione ‘giochi tradizionali’ Scuole Artigiani Obiettivi Diffondere giochi motori che aiutino anche i bambini e i ragazzi a sviluppare fantasia, creatività e ingegno, oltre che competenze motorie e manuali, per contrastare l’uso di televisione, internet e Playstation. Favorire la relazione tra generazioni e diverse culture e tradizioni. Destinatari Bambini e ragazzi Ludoteche, centri di animazione e laboratori del territorio. Scuole. Attività Attivazione di tutti i portatori di interesse per l’attivazione di iniziative inerenti la proposta di giochi tradizionali o laboratori per la costruzione di giocattoli artigianali. Promozione dei giochi tradizionali attraverso la diffusione di questi in spazi dedicati: es. disegno del pampano in parchi e scuole, aree dedicate e protette per i giochi di gruppo e di squadra, diffusione di filastrocche tipiche dei giochi di palla o motori tradizionali. Organizzazione di incontri, ricerche, lavori di gruppo, interviste, tra alunni e nonni o anziani del quartiere. Concorsi sulle ricerche effettuate e sulla costruzione dei giocattoli. Manifestazioni e tornei di giochi. Coinvolgimento dei bambini e delle famiglie immigrati per uno scambio di conoscenze in relazione alle proprie tradizioni. Stato di avanzamento: già avviato 25 11) BASTA UN POCO DI MOTO E… IL RISCHIO VA GIÙ Iniziative di educazione sanitaria e promozione del movimento Bisogni Le informazioni fornite dai media sono spesso frammentarie, poco chiare e talvolta contradditorie, ciò non permette alle persone di consolidare le proprie opinioni e di acquisire sufficienti competenze per discernere tra i vari messaggi. Risorse Le associazioni forniscono l’occasione per incontri e dibattiti con esperti di settore che, oltre a presentare in modo mirato le informazioni, possono dialogare con i presenti per fornire i chiarimenti richiesti. Partner Confartigianato Associazionismo Obiettivi Informare la popolazione in modo corretto e mirato alle esigenze di ciascuna fascia sulle questioni inerenti gli stili di vita salutari e le abitudini motorie adeguate. Destinatari Associazioni e gruppi di cittadini Attività Incontri, dibattiti e tavole rotonde in tema di educazione alla salute. Stato di avanzamento: già avviato con la Confartigianato 26