UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE
Corso di formazione per i Rappresentanti del Lavoratori per la sicurezza e i referenti per la prevenzione e sicurezza dei dipartimenti
M4.1: Gestione della salute e sicurezza in Ateneo metodologiche, criteri e strumenti
prof. Stefano GRIMAZ
E
IGIE
NE
ZZA
URE
SIC
AMBIENT
SERVIZI
INTEGRATI DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
DISPENSE
Servizi Integrati di prevenzione e protezione
D3/2012
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE
Corso di formazione per RLS e referenti dei dipartimenti – 2012
Università di Udine
Università degli Studi di Udine
Servizi integrati per la prevenzione e protezione
CORSO DI FORMAZIONE PER RLS E REFERENTI PER LA PREVENZIONE E SICUREZZA DEI DIPARTIMENTI Modulo M4.1 GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA IN ATENEO
modello organizzativo e strumenti operativi
Stefano Grimaz
Docente di Sicurezza e Protezione Ambientale – Facoltà Ingegneria
Direttore Centro studi e ricerche SPRINT
Università degli Studi di Udine
 Riferimenti normativi
L’approccio UniUD
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
RIFERIMENTO NORMATIVO: artt. 17 e 28 del D.Lgs 81/2008 (testo unico sicurezza sul lavoro)
OBBLIGO:
obbligo non delegabile del Datore di Lavoro (Rettore)
FINALITÀ: documento che definisce in modo globale i riferimenti per la gestione della salute e sicurezza sul lavoro in modo integrato nel normale svolgimento delle attività e che contiene:
‐ analisi dei rischi
‐ individuazione delle misure necessarie per il loro controllo (approccio integrato e auto‐
responsabilizzato)
‐ monitoraggio ed eventuale introduzione di misure correttive (audit)
‐ revisione periodica del processo (riunioni periodiche)
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
Dispense ad uso didattico interno – a cura di: Servizio di prevenzione e protezione d’Ateneo
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Corso di formazione per RLS e referenti dei dipartimenti – 2012
Università di Udine
 L’approccio comunitario
punti cardine
FILOSOFIA DELLA NORMA
valutazione dei rischi come processo dinamico e sistemico finalizzato al miglioramento continuo con esplicito riferimento alla rilevanza degli aspetti di rischio di natura organizzativa
definizione di un processo di prevenzione che consenta di decidere il da farsi sulla base di valutazioni contestualizzate e di passare al fare attraverso specifica attribuzione di competenze attuative e di strumenti e mezzi per l’attuazione
approccio partecipato dei rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nella gestione del processo di prevenzione;
individuazione di settori con rischi specifici da trattare ad hoc;
APPROCCIO GESTIONALE SISTEMICO ALLA PREVENZIONE
CENTRALITÀ DEGLI ASPETTI ORGANIZZATIVI
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
 L’approccio comunitario
punti cardine
FILOSOFIA DELLA NORMA
definizione di condizioni di lavoro idonee: non solo in termini di adeguatezza dei luoghi di lavoro ma anche e soprattutto di adeguata gestione delle attività, dei comportamenti organizzati e singoli
centralità della persona nelle valutazioni: rischi collegati allo stess, differenze di genere, all’età, provenienza da altri paesi.
importanza della gestione delle interferenze: nella gestione dei rapporti con soggetti terzi (appalti e forniture)
approccio gestionale alle problematiche di salute e sicurezza organizzato e permanente e dinamico tale da consentire una azione pro‐attiva di prevenzione
LA SICUREZZA NON VA VISTA E GESTITA COME SE FOSSE SOLO UN PROBLEMA DI TIPO TECNICO
CENTRALITÀ DELLA GESTIONE DELLE ATTIVITÀ E DEGLI ASPETTI DI COORDINAMENTO prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
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Corso di formazione per RLS e referenti dei dipartimenti – 2012
 Approccio comunitario
Università di Udine
sicurezza=organizzazione
IL MODELLO ORGANIZZATIVO (art.30)
1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi:
a) al rispetto degli standard tecnico‐strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici;
b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti;
c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
d) alle attività di sorveglianza sanitaria;
e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori;
f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori;
g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;
h) alle periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate.
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
 Approccio comunitario
sicurezza=organizzazione
IL MODELLO ORGANIZZATIVO (art.30)
2. Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazione delle attività di cui al comma 1.
3. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell’organizzazione e dal tipo di attività svolta, un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche ei poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.
4 Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l’eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all’igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell’organizzazione e nell’attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico.
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 Università e Sicurezza ruolo attivo
ATTIVITÀ PROMOZIONALI (art.11)
1. Nell’ambito della Commissione consultiva di cui all’articolo 6 sono definite, in coerenza con gli indirizzi individuati dal Comitato di cui all’articolo 5, le attività promozionali della cultura e delle azioni di prevenzione con riguardo in particolare a:
a) finanziamento di progetti di investimento in materia di salute e sicurezza sul lavoro da parte delle piccole, medie e micro imprese; per l’accesso a tali finanziamenti deve essere garantita la semplicità delle procedure;
b) finanziamento di progetti formativi specificamente dedicati alle piccole, medie e micro imprese, ivi compresi quelli di cui all’articolo 52, comma 1, lettera b);
c) finanziamento delle attività degli istituti scolastici, universitari e di formazione professionale finalizzata all’inserimento in ogni attività
scolastica ed universitaria, nelle istituzioni dell’alta formazione artistica e coreutica e nei percorsi di istruzione e formazione professionale di specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti a favorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza nel rispetto delle autonomie didattiche.
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 Contenuti del documento D.Lgs.81/08 documento programmatico
I CONTENUTI PREVISTI DALLA LEGGE (art.28)
A
Relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; B
Indicazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all’art. 17 comma 1) lettera a);
C
Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;
D
E
F
Indicazione del nominativo del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del Medico competente che ha partecipato alla valutazione dei rischi;
Individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
Indicazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e conoscenza del contesto lavorativo.
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 Riconoscimento delle specificità
Testo unico
Il D.Lgs. 81/08, all’art. 3 “Campo di applicazione”, definisce che:
UNIVERSITÀ
il decreto si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio.
nell’ambito delle università, le disposizioni del D.Lgs. 81/08 sono applicate tenendo conto delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità organizzative, individuate entro e non oltre dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo con decreti emanati, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988 n. 400.
Fino alla scadenza del termine di emanazione di detti decreti, sono fatte salve le disposizioni attuative dell’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e in particolare dal DM 363/98.
363/98
U
L’UNIVERSITÀ RIENTRA TRA I SETTORI PER CUI IL LEGISLATORE PREVEDE UN’APPLICAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO CHE TIENE CONTO DELLE EFFETTIVE PARTICOLARI ESIGENZE CONNESSE AL SERVIZIO ESPLETATO E ALLE PARTICOLARITÀ ORGANIZZATIVE
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E LA GESTIONE DELLA SICUREZZA DEVE ESSERE CONTESTUALIZZATA
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 Peculiarità
soggetti
Priv
Collaboratori
Prestatori d’opera
Lavoratori autonomi
Orario prefissato
Unicità del soggetto che
può aprire autonomamente
i rapporti
363/98
U
UNIVERSITÀ
Dipendenti Pubb
Docenti
Ricercatori
Tecnici amministrativi
Docenti a contratto
Collaboratori di didattica e ricerca
Collaboratori
Studenti
Dottorandi
Borsisti
Tirocinanti
Specializzandi
Pluralità dei soggetti
che possono aprire
autonomamente
i rapporti
Assegnisti
Frequentatori
Cultori della materia Visitatori Modi e orari
di lavoro
differenziati
e autogestiti
Prestatori d’opera
Lavoratori autonomi
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 Peculiarità
i processi
363/98
UNIVERSITÀ
U
Pubb
Priv
Università
Azienda generica
nucleo di processi multidirezionali e pluriutente/cliente
aggregato di microattività che interagiscono con l’esterno
basato sull’interscambio di conoscenze
processo produttivo principale monodirezionale e definito
azienda impermeabile rispetto all’esterno
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 Peculiarità
organizzazione gerarchica
Priv
363/98
U
UNIVERSITÀ
Pubb
ORGANIZZAZIONI GERARCHICHE DELL’UNIVERSITÀ
L’ORGANIZZAZIONE GERARCHICA
DELL’AZIENDA
CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE AUTONOMIA STATUTARIA
Quadri
L 168/89
Direttore
centri di servizio
Dirigenti
RETTORE
Delegati
SENATO
ACCADEMICO
centri polifunzionali
Datore di lavoro
(consiglio di amministrazione)
controllo
legittimità
Impiegati e Operai
prodotti e servizi
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 Peculiarità
diritti costituzionali
UNIVERSITÀ
Priv
363/98
U
Pubb
L’art. 33 della Costituzione garantisce
la libertà della didattica e dalla ricerca
tale diritto è ribadito anche dall’art. 6
della legge 168/89 sull’autonomia universitaria
Politiche
Obiettivi
Requisiti
Linee di indirizzo Vincoli
RETTORE
DdL
Dir
controllo
coordinamento
Prep
audit
comando
Lav
RStrutt
RADRL
auto-responsabilizzazione
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 Peculiarità
UNIVERSITÀ
U
DINE
strutturazione gestionale
DIPARTIMENTI
ORGANI DI GOVERNO
Rettore
Consiglio di Amministrazione
Senato Accademico
Centri di gestione ordinari con autonomia finanziaria,
di spesa e di bilancio limitatamente al funzionamento della struttura
con propri Organi di direzione e gestione
e di Amministrazione decentrati
FACOLTA’ , CENTRI DI SERVIZIO e CENTRI POLIFUNZIONALI
Centri di spesa dotati di autonomia di spesa ma non di bilancio
con propri Organi di direzione e di Amministrazione periferica
dipendente dall’Amministrazione Centrale
AMMINISTRAZIONE CENTRALE
Centro di gestione speciale centrale
con autonomia finanziaria, di spesa e di bilancio
con propri Organi di direzione e gestione
organizzata su varie linee di responsabilità funzionale e di supporto
Cura la gestione del patrimonio immobiliare nonché
la fornitura e i servizi legati alla gestione e manutenzione dello stesso
e gli approvvigionamenti dei prodotti energetici e gli allacciamenti
Cura inoltre i rapporti di lavoro subordinato e i servizi comuni
AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA
Azienda autonoma
AZIENDA AGRARIA
Centro di gestione speciale con autonomia finanziaria,
di spesa e di bilancio
con propri Organi di direzione e gestione
Delegazione Amministrativa
N.B.
Le Strutture decentrate non godono di completa
autonomia tecnico funzionale e pertanto non si configurano come unità produttive così come definite alla lett.t) dell’art. 2 del D.Lgs. 81/08
fa eccezione l’’Azienda Agraria che opera in regime di relativa autonomia rispetto all’università
nell’ambito di specifici regolamenti e convenzioni
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 Peculiarità
processi multi‐anello
Vertice decisionale
UNIVERSITÀ
U
Organi di Governo
Amministrazione Centrale
DINE
C?
B?
Direzione
Vertice decisionale
A?
C.d.A.
Unità operativa
Direttore
C?
B?
I processi delle Strutture periferiche
Capo Ufficio
A?
Unità operativa
I processi dell’Amministrazione centrale
l’organizzazione delle Strutture periferiche e degli Uffici dell’Amministrazione centrale deve stabilire le competenze dei singoli
attori del processo e le regole
dei punti di scambio A, B e C
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 Responsabilità
principio dell’effettività
CO
DUE FACCE DI UNA STESSA MEDAGLIA
OTTA
ND
PRINCIPIO DELL’ EFFETTIVITÀ
è responsabile chi:
- doveva e poteva fare ma non ha fatto
- non doveva fare ma ha fatto
Articolo 299 ‐ Esercizio di fatto di poteri direttivi
Le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lettere b), d) ed e), gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti.
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 Regolamento interno per la sicurezza
DR 565/98
Regolamento di funzionamento – strumento attuativo delle disposizioni legislative
Capo I – disposizioni generali
1. Campo applicazione
2. Definizioni
Capo II – organizzazione del sistema permanente di gestione della prevenzione
Art. 30 D.Lgs. 81/08
modelli organizzativi
3. Individuazione del datore di lavoro
4. Sistema di prevenzione d’Ateneo
5. Commissione permanente di coordinamento
prevenzione
6. Servizio di prevenzione e protezione
7. Designazione addetti Sistema prevenzione
8. Prevenzione incendi e pronto soccorso
9. Manuale della sicurezza e procedure (All. I,II,III)
10. Atlante degli immobili
11. Ruolo del RSPP
Capo III – obblighi e responsabilità
12. Responsabilità nel settore della prevenzione
13. Osservanza degli obblighi
14. Autoresponsabilizzazione
15. Rispetto e violazione delle norme e disposizioni
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 Regolamento interno per la sicurezza
DR 565/98
Capo IV – competenze
16. Competenze degli uffici e delle strutture (All.III)
17. Formazione degli addetti
Capo V – casi particolari
18. Avvio e modifica di nuove attività
19. Fruizione di locali comuni
20. Strutture dell’università ospitate presso altri Enti
ed Enti ospitati
21. Strutture a rischio rilevante
Capo VI – disposizioni finali
22. Disposizioni interne
23. Natura del regolamento
24. Efficacia e divulgazione
ALLEGATO I
Procedure per adempimenti particolari per le strutture
Sezione D
Documento ex art. 17 e 28
A1.1 uso energia elettrica
A1.2 impianti di distribuzione gas tecnici
A1.3 impianti antincendio
A1.4 cambio destinazione d’uso
A1.5 depositi magazzini archivi
A1.6 sovraccarichi
A1.7 affollamento locali e spazi comuni
A1.8 vie di fuga e uscite di sicurezza
A1.9 manifestazioni e convegni
A1.10 acquisti e forniture
A1.11 affidamento lavori e fornitura di servizi da parte di terzi
ALLEGATO II
Uffici competenti ad autorizzare variazioni e lavori
ALLEGATO III
Ruoli ai fini degli adempimenti dettati dal D.Lgs. 81/08
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 Sistema di prevenzione d’Ateneo
SiPrA
COMMISSIONE COORDINAMENTO PREVENZIONE
Allargata
Art.30
Testo unico sicurezza
Ristretta
Rettore
Medico
competente
Rappresentante
dei lavoratori
per la sicurezza
Responsabile
del servizio
SERVIZIO PREVENZIONE E
PROTEZIONE
Direttore
Amministrativo
Delegato
per la sicurezza
DIPARTIMENTO
Esperto
qualificato
INTERVENTI EDILIZI
Medico
autorizzato
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 Linee di pianificazione
strumenti
La linea del fare…
cosa…
Programma quadro (politica, obiettivi generali, requisiti di base)
Piano strategico triennale (obiettivi strategici e strategie)
Piano annuale (obiettivi specifici e azioni mirate)
Sezione C
Documento ex art. 17 e 28
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 Programma quadro
requisiti di base
RB1
ORGANIZZAZIONE
RB2
PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE DELLA SICUREZZA
RB3
DOCUMENTAZIONE DELLA GESTIONE DELLA SICUREZZA
RB4
PROGETTAZIONE
RB5
MANUTENZIONE
Adottato nella seduta del CdA
del 29.10.1998
RB6
ISPEZIONI PROVE E CONTROLLI PERIODICI
RB7
APPROVVIGIONAMENTI
RB8
GESTIONE RAPPORTI CONTRATTUALI CON SINGOLI SOGGETTI
Agenti pericolosi
Macchine apparecchiature attrezzature
RB9
GESTIONE RAPPORTI CONTRATTUALI
RB10
SORVEGLIANZA SANITARIA
Contratti appalto e d’opera
Negozi giuridici relative a beni immobili
Contratti noleggio attrezzature
RB11
CONTROLLO DELLA SICUREZZA DELLE ATTIVITÀ
RB12
ANOMALIE NON CONFORMITÀ E QUASI INCIDENTI
RB13
INCIDENTI ED EMERGENZE
RB14
AZIONI CORRETTIVE E STRATEGIE DI INTERVENTO
RB15
INFORMAZIONE FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO
RB16
SAFETY AUDIT
RB17
ANALISI STATISTICHE
RB18
ASSEGNAZIONE E GESTIONE DELLE RISORSE
RB19
ARCHIVIAZIONE DOCUMENTAZIONE CERTIFICATIVA AUTORIZZATIVA E DI REGISTRAZIONE
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 Programma annuale di prevenzione
strutturazione
DEFINIZIONE PROGRAMMA E PUNTI DI CONTROLLO
Art. 3 DM 363/98
Art. 3 DM 363/98
Stato avanzamento
CdA
DIC
GIU
Valutazione finale
M1
NOV
CdA
M2
STRUTTURA DEL PROGRAMMA
Linee d’azione
Linea azione
competenza
requisito PQ
obiettivo
indicatore
scadenza
M1
M2
Capitoli di bilancio/finanziamenti dedicati
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 Obiettivi strategie e linee d’azione
strutturazione
OBIETTIVI STRATEGICI
OS1 – miglioramento dell’operatività del Sistema di prevenzione d’Ateneo
OS2 – progressivo adeguamento degli immobili e delle infrastrutture
OS3 – incremento della sensibilizzazione e auto‐responsabilizzazione del personale a partire dai ruoli direttivi
OS4 – accrescimento della cultura della sicurezza con particolare riferimento agli studenti
STRATEGIE D’AZIONE
S1 – Strutturazione del programma su linee strategiche
S2 – Definizione dei momenti di raccordo e verifica dello stato di attuazione
S3 – Diretta individuazione delle modalità attuative da parte delle direzioni competenti
S4 – Introduzione di un sistema di audit interno
S5 – strutturazione di un programma su base biennale
LINEE D’AZIONE
CV – linea consultiva e valutativa
DO – linea direttivo‐organizzativa
GE – linea gestionale tecnico amministrativa
EM – linea gestione emergenze
RS – linea gestione attività a rischio specifico
IF – linea informativa e formativa
SI – linea di supporto informatico
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 Quadro della situazione
carenze‐esigenze
Sezione A
Documento ex art. 17 e 28
Commissione allargata per la prevenzione - seduta del 28/7/08
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a cura di Stefano Grimaz
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 Quadro situazione
carenze‐dove‐cosa‐priorità
Sezione A
Documento ex art. 17 e 28
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
 Carenze ambienti di lavoro
principali evidenze
Sezione A
Documento ex art. 17 e 28
Criteri di indagine
Principali elementi di criticità
per fattore di rischio
Manipolazione, movimentazione e conservazione sostanze
pericolose
Percorribilità e sicurezza vie di transito e di esodo
Depositi impropri di materiale combustibile
Sicurezza elettrica e fonti di potenziale innesco
per problematica
Prevenzione incendi (certificato di prevenzione incendi – autorizzazione
all’esercizio)
Barriere architettoniche (accessibilità persone diversamente abili)
Condizioni di esercizio/idoneità destinazioni d’uso (uso non
conforme al progetto)
Controllo accessi alle aree e locali a rischio specifico (permeabilità
delle aree a maggior rischio)
Segnaletica di sicurezza (carenze in fase di consegna/apertura nuove
sedi)
Gestione emergenze (sottodimensionamento di alcuni presidi di
emergenza)
per ambito omogeneo
Laboratori chimici e biologici (in particolare funzionamento e
manutenzione cappe di laboratorio)
Aree di transito (ostacoli e ingombri lungo le vie di fuga)
Depositi e magazzini (carico d’incendio elevato nei locali o gestione
impropria reagentari)
Aule (affollamenti impropri)
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 Quadro situazione sanitaria
evidenze medico‐sanitarie
Sezione A
Documento ex art. 17 e 28
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 Procedura richiesta dal D.Lgs. 81/08
Procedura richiesta dal D.Lgs. 81/08
e gia prevista nel PQ Università
DR 565/98
AGENDA
PROGRAMMA DELLE AZIONI DI PREVENZIONE
DA ATTUARE
NUOVO PROGRAMMA
REGISTRO
Bilancio preventivo
Investimenti €
REGISTRAZIONE DELLE
AZIONI DI PREVENZIONE ATTUATE
Sezione C
Documento ex art. 17 e 28
Bilancio consuntivo Investimenti €
Investimenti €
attuazione
RUOLI E PROCEDURE E POTERI
ATTUAZIONE
registrazione
Sezione B
Documento ex art. 17 e 28
Sezione C
Documento ex art. 17 e 28
AUDIT
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 Registro delle azioni attuate
misure organizzative
Sezione B
Documento ex art. 17 e 28
Misure organizzative
stato
AZIONE
Strumenti adottati
Istituzione e regolamentazione di un Sistema di prevenzione d’Ateneo
Regolamento interno per la salute e sicurezza (DR 565/98); Attribuzioni e competenze in materia di sicurezza e prevenzione Allegato III al Regolamento interno per la salute e la sicurezza
Definizione degli obiettivi generali e le politiche dell’Ateneo in tema di sicurezza
Programma quadro (approvato in CdA il 29.10.1998);
Definizione di regole e norme interne Disposizioni del rettore
Disposizione n° 01/2001 – Divieti e
limitazioni di esercizio
Disposizione n° 01/2008 – Disposizioni
in tema di impiego di agenti
cancerogeni e/o mutageni in ambito di
Ateneo)
Procedurizzazione della gestione dei processi critici
adottato
adottato
adottato
emanate
emanate in parte Procedure di riferimento
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 Registro delle azioni attuate
misure gestionali
Misure gestionali
AZIONE
Strumenti adottati
Monitoraggio delle modalità di Utilizzazione delle
Strutture d'Ateneo
Sezione B
Documento ex art. 17 e 28
Archivio informatico degli atlanti tematici delle varie sedi: banca dati online Ar.Te.M.I.U.S.
stato
attivo
informatiz.
Tutela prevenzionistica del personale e servizio di gestione della Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori
Gestione delle modalità di presa in carico lavoratori e criteri per la categorizzazione in gruppi omogenei, visite mediche preventive e periodiche, idoneità mansione)
Presa in carico soggetti
Caratterizzazione profilo personale di rischio
Protocolli sanitari
Fascicolo personale prevenzionistico
attivo
cartaceo
Gestione documentata degli infortuni Modulo comunicazione Procedura denuncia/rapportino
attivo
cartaceo
Gestione pre‐organizzata e sistemica delle emergenze
Sistema Interno di Gestione delle Emergenze (SIGEm) istituito con provvedimento dirigenziale n° 142/2003)
Rapporti di intervento
Gestione del coordinamento preventivo in materia sicurezza nei contratti di affidamenti lavori e appalti Procedura affidamento lavori e gestione rischi interferenze
Accordi relativi nella assegnazione di spazi e attrezzature (DUVRI)
attivo
in fase sperimentale
Gestione delle reciproche competenze in materia di sicurezza e prevenzione nelle convenzioni/contratti che definiscono rapporti con soggetti o Enti Clausole convenzione gestione adempimenti in materia di sicurezza (sorveglianza sanitaria, informazione formazione, fornitura DPI)
attivo
in forma di prassi non procedurizzata
Gestione degli approvvigionamenti Procedure istruttorie per l’installazione
in fase sperimentale
Gestione delle reciproche competenze in materia di sicurezza nei contratti relativi a beni immobili Clausole contrattuali e Allegato gestionale per immobili
in fase sperimentale
Gestione delle reciproche competenze in materia di sicurezza nei contratti relativi al noleggio/messa a disposizione attrezzature Clausole contrattuali e Allegato gestionale per attrezzature
attivo
in fase sperimentale
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Corso di formazione per RLS e referenti dei dipartimenti – 2012
Università di Udine
 Registro delle azioni attuate
misure comportamentali
Misure comportamentali
AZIONE
Strumenti adottati
stato
Creazione di un punto informativo generalizzata e continua in materia di sicurezza
Infoteca dei riferimenti informativi in materia di sicurezza (banca dati IRIS su sito http://safe.uniud.it)
attivo
Piano pluriennale di formazione (parte integrante del programma pluriennale di prevenzione) Formazione all’assunzione (accoglimento)
approvato
Addestramento per rischi specifici o ove
previsto per legge
Idoneità tecnica personale SIGEm
(antincendio e primo soccorso)
effettuato
Esercitazioni periodiche
Simulazioni e prove periodiche di evacuazione, gestione emergenze e situazioni critiche
Definizione di percorsi formativi mirati in materia di sicurezza e prevenzione
effettuate in parte
Sezione B
Documento ex art. 17 e 28
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 Registro delle azioni attuate
misure tecniche
Misure tecniche
stato
AZIONE
Strumenti adottati
Progettazione operativa (con esplicito raccordo agli aspetti operativo gestionali e di esercizio)
Allestimento operativo delle sedi prima dell’ingresso
Definizione delle condizioni di esercizio
Introduzione del criterio delle zone omogenee nella progettazione o riorganizzazione delle sedi
Adeguamento degli immobili secondo criteri di accorpamento e priorità basati sulla valutazione delle criticità presenti
Piano di adeguamento dell’esistente integrato nel piano edilizio d’Ateneo
Notifica dell’avvenuto adeguamento
effettuate in parte
Gestione preventiva cambi di destinazione d’uso e spostamenti
Introduzione criteri di miglioramento
Aggiornamento delle nuove destinazioni
effettuate in parte
Controlli periodici sistemi antincendio
Registri dei controlli periodici per le varie sedi
Manutenzioni periodiche sistemi di sicurezza
Etichettature della classe di funzionamento dei sistemi di protezione collettiva
Regolarizzazione non conformità
Attivazioni procedure di regolarizzazione
attivato in parte adottati
cartaceo
attivato e attuato in parte
attivate
Sezione B
Documento ex art. 17 e 28
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 Registro delle azioni attuate
DPI
Dispositivi di protezione individuale
AZIONE
stato
Strumenti/attività
Creazione di strumenti di supporto alla corretta scelta, acquisto dei dispositivi di protezione individuale per le varie attività presenti in ateneo
Prontuario d’Ateneo dei DPI (on line)
elaborato Uso autorespiratori in situazioni di emergenza
Corso pratico di addestramento con VVF
effettuato
Sezione B
Documento ex art. 17 e 28
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 Registro delle azioni attuate
progetti e piani di settore
Sezione A
Documento ex art. 17 e 28
Programmi e piani di settore
stato
oggetto
denominazione
Descrizione sintetica
Organizzazione
Progetto Minerva
conosci per fare
Il progetto mira all’organizzazione del sistema permanente di gestione della sicurezza in ateneo con la redazione del regolamento interno e la definizione di un programma quadro di azioni
terminato
Laboratori
Progetto ProLAB
Il progetto mira alla definizione delle procedure di gestione dei processi critici connessi con le attività di laboratorio (sorveglianza sanitaria, gestione attività, gestione rifiuti) e per la classificazione dei locali attraverso apposito cartello identificativo
terminato
Sorveglianza sanitaria
Progetto Esculapius
Il progetto è finalizzato alla definizione dei protocolli sanitari relativi a diversi profili di attività caratteristici presenti nell’Università. Mira altresì a definire dei metodi semplificati per la definizione preliminare dei livelli di esposizione a rischio dai quali fare dipendere le scelte delle periodicità delle visite
terminato
Studenti
Programma H‐demic Il programma è pensato appositamente per la tutela prevenzionistica degli studenti durante la loro carriera universitaria e permette allo studente di inserirsi organicamente nel contesto organizzativo del Si.Pr.A. avvalendosi degli strumenti messi a punto nell’ambito del programma Pro.M.E.Te.O.. in corso
Emergenze
Progetto IntrAugustus Il progetto mira a fornire gli elementi conoscitivi, logistici ed organizzativi necessari per la gestione delle emergenze interne all’Ateneo udinese in modo coordinato con i soccorsi esterni. Ha portato all’organizzazione e attivazione del Sistema interno di gestione delle emergenze SIGEm alla formazione del personale, all’allestimento della centrale operativa e dei presidi locali. in corso
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 Registro delle azioni attuate
progetti e piani di settore
Sezione A
Documento ex art. 17 e 28
Programmi e piani di settore (continua)
stato
oggetto
denominazione
Descrizione sintetica
Aule
Piano aule
Piano che mira a definire i massimi affollamenti delle singole aule dell’Ateneo in funzione delle caratteristiche dimensionali, di aerazione e del sistema d’esodo
elaborato
Cappe laboratorio
Piano cappe
Analisi sistematica dei sistemi di protezione collettiva dei laboratori dell’ateneo con indicazione delle eventuali carenze e necessità di intervento elaborato
Rischi specifici (laboratori)
Programma Pro.M.E.Te.o (Programma di Miglioramento dell'Efficacia Tecnico‐
Organizzativa per la sicurezza e la prevenzione)
Programma che, riprendendo il precedente progetto ProLAB, ha come finalità quella di pervenire ad un riassetto organizzativo delle attività a rischio specifico, che porti a coniugare le imprescindibili esigenze di continuare a svolgere in modo funzionale le attività con quella di operare in condizioni di sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti. Il programma in particolare si prefigge l’obiettivo di introdurre strumenti gestionali per la sicurezza e prevenzione, il più possibile semplici e sistemici, integrati nel normale svolgimento delle attività.
in corso
Informatizza‐zione
Progetto Ges.Sic.A. (Gestione sicurezza d’Ateneo)
Sistema informatico per la gestione della sicurezza d’ateneo attraverso procedure di monitoraggio on‐line e formazione di banche dati per controlli di gestione
attivato
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 Gestione della sicurezza
componenti
GESTIRE LA SICUREZZA = FARE LA QUADRATURA DEL CERCHIO SULLE ATTIVITÀ
ATTREZZATURE
SOSTANZE
RESPONSABILITÀ
SOGGETTI
“presa in carico”
inventari
manutenzione
VALUTAZIONE RISCHI
informazione e formazione
sorveglianza sanitaria
ATTIVITÀ
vademecum criteri
e metodi
SPAZI
RAPPORTI
atlanti immobili
procedure
condizioni esercizio
adeguamento
manutenzione
operative, gestionali, ordinarie e di emergenza
gestione interferenze
reciproche competenze
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 Ruota della gestione della sicurezza
processo gestionale
Governo
criteri e requisiti di base
pareri e consulenze
Politica, obiettivi
e programmi
e
a
de re pe
l pr r la
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vio
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attuazione
risposta
END
ST
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Verifica
esito
Miglioramento
strumenti
organizzazione
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segnalazione
esigenza
processo
progettazio
guide alla
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e
esecutivo
progetto processo
del
gestione
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in
v
scelte
autorizzazione del processo
indirizzi e direttive
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no
© Stefano Grimaz, 2008
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
 Strumenti di supporto
Artemius
Atlanti degli immobili
Sezione B
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 Strumenti di supporto
Iris
Guide e opuscoli
Collana ”MANSIONE SICURA”
Operatore di laboratorio biochimico
Operatore di laboratorio biologico/microbiologico
Veterinario
Operatore di laboratorio chimico
Operatore di laboratorio radioattivo
Operatore di laboratorio di analisi strumentale
Operatore di laboratorio elettronico
Operatore di laboratorio meccanico
Stabularista
Operatore agricolo
Operatore trattamento fitosanitario/antiparassitario
Operatore zootecnico
Operatore di sala operatoria
Operatore di sala settoria
Operatore sanitario
Operatore attività di campagna archeologica
Operatore attività di campagna e rilievo
Operatore attività di campagna geologica
Operatore attività di campagna marittima
Docente
Tecnico - Amministrativo
Bibliotecario/archivista
Magazziniere
Facchino
Tecnico informatico
Portiere/custode
Centralinista
Addetto gestione emergenze
Addetto smaltimento rifiuti
Addetto pulizie
Addetto bonifiche-disinfestazioni
Autista patente B
Autotrasportatore
Autista di macchine operatrici – movimento terra
Tecnico di cantiere
Elettricista
Muratore
Idraulico
Falegname
Giardiniere
Manutentore macchine apparecchiatura
Meccanico/operatore di officina
Università degli Studi di Udine
S ervizio di prevenzione e protezione
Documenti del Sistema di prevenzione d’Ateneo
a cura del Servizio di Prevenzione e Protezione
1.
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17.
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19.
20.
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25.
26.
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28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
Gli opuscoli “Mansione Sicura” possono essere richiesti a:
Università degli Studi di Udine
Servizio di Prevenzione e protezione
Responsabile ing. Stefano Grimaz
Via D’Aronco, 2 – 33100 Udine
tel. 0432 556418 - 0432 295108 - fax 0432 295627
e-mail: spp @amm.uniud.it sito WEB http://safe.uniud.it
N° 22
Bibliotecario
Archivista
collana
MANSIONE
SICURA
Opuscoli informativi per
la sicurezza
e la prevenzione
Ia Edizione
Ottobre 2002
Sezione B
Documento ex art. 17 e 28
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
 Strumenti di supporto
Iris
Procedure gestione pulizie
Sezione B
Documento ex art. 17 e 28
Identificazione aree a rischio specifico
Sicurezza studenti
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 Strumenti di supporto
Iris
Fogli informativi
Schede guida
di prevenzione
Sezione B
Documento ex art. 17 e 28
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
 Strumenti di supporto
CPRS
Cartella personale di esposizione a rischio
Sezione B
Documento ex art. 17 e 28
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 Strumenti di supporto
DMS
DMS - Documento di monitoraggio attività significative per la salute e la sicurezza
Struttura del DMS
I
Mappa delle aree operative
Map
Registro operatori abituali
Roa
(da Atlanti degli immobili)
Inventari attrezzature e sostanze pericolose
II
Iat
Il D.M.S.
monitoraggio
attività
significative
Isr
Lista attività significative per la salute e sicurezza Att
Caratterizzazione
situazioni di rischio
associate
Attività 1
Cpa
Schede di specifica
fattori di rischio
ed esposti a rischio
Valutazione rischio
individuazione
misure protezione
XXXf
XXXe
Svr
Procedura di
sicurezza
attività
Psax
Test su
procedura
attività
Tst
XXXf
XXXe
Gestione
rifiuti
XXXf
XXXe
Rif
Attività n
Scheda segnalazione problemi e proposte miglioramento Spm
III
Prospetti riassuntivi
IV
Schede personali di esposizione a rischio professionale
V
Allegati di riferimento
Sezione B
Documento ex art. 17 e 28
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 Gestione della sicurezza
Criteri guida
CRITERI DI VALUTAZIONE
Sezione A
Documento ex art. 17 e 28
COINVOLGIMENTO
ZONAZIONE
CARENZE PESATE
SITUAZIONI POTENZIALI DI RISCHIO
MISURAZIONI OVE LE VALUTAZIONI PRELIMINARI LO RICHIEDONO
INDIVIDUAZIONE DEI PROCESSI CRITICI E CAUSE GENERATRICI
INQUADRAMENTO DELLE CARENZE PER LINEE DI GESTIONE
Sezione C
Documento ex art. 17 e 28
STRATEGIE DI GESTIONE
PRESA IN CARICO
PROCEDIBILITÀ D’UFFICIO IN CASO DI NON CONFORMITÀ A NORME COGENTI
DEFINIZIONE DEGLI STRUMENTI DI SUPPORTO ALL’AUTOGESTIONE (INFORMATICI)
INTERVENTI COORDINATI
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 Le azioni
breve periodo
AZIONI
Sezione C ‐ D
Documento ex art. 17 e 28
MANTENIMENTO PROGRAMMA
RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI PREVENZIONE D’ATENEO
Creazione board dei referenti di settore
Designazione dei Referenti locali
Designazione dei Referenti locali
AGGIORNAMENTO ALLEGATO II E III REGOLAMENTO (competenze)
SENSIBILIZZAZIONE DIRIGENTI E SOGGETTI DEL SISTEMA DI PREVENZIONE
AGGIORNAMENTO SITO STRUMENTI DI SUPPORTO ALL’AUTOGESIONE
SENSIBILIZZAZIONE PRESIDI PER PROGRAMMI FORMAZIONE SICUREZZA
INFORMATIZZAZIONE DELLA GESTIONE DELLA SICUREZZA D’ATENEO
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 Lo stile di gestione
il più adatto
QUALE STILE DI GESTIONE ADOTTARE?
en
te
Regolamento
attuativo Università
co
inv
ivo
olg
as
INFORMAZIONE
E FORMAZIONE
consapevolezza
e responsabilità
tu fai
io osservo
Norme di derivazione
comunitaria anni ‘90
o
crittiv
pr es
dele
gante
facciamo
insieme
rsu
tu fai
io ti supporto
e verifico
pe
Orientamento alle persone (sostegno)
TESTO UNICO
io ti comando
e ti controllo
Norme nazionali
anni ‘50-’90
?!
PER RIMETTERE IN MOTO
IL MECCANISMO VIRTUOSO
Orientamento ai compiti
ottimo
buono
discreto
basso
Grado di maturità psicologica e professionale
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
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 I punti delicati
Strumenti adatti
VALUTAZIONE RISCHI
Sezione C ‐ D
Documento ex art. 17 e 28
STRESS CORRELATI
PSICO SOCIALI – burn out, mobbing
DI GENERE (gravidanze, età)
STRANIERI
DIVERSAMENTE ABILI
RIMOZIONE PUNTI DI POTENZIALE INERZIA/RESISTENZA
ISTITUZIONE DEI RUOLI DI REFERENTI DEL SISTEMA DI PREVENZIONE
PASSAGGIO AD UNA GESTIONE RESPONSABILE PRO‐ATTIVA E COORDINATA
INTRODUZIONE SISTEMATICA DI PROCEDURE E BUONE PRASSI
INTRODUZIONE AUDIT
ATTIVAZIONE PERCORSI FORMATIVI STUDENTI IN TUTTE LE FACOLTÀ
INFORMATIZZAZIONE DELLA GESTIONE DELLA SICUREZZA D’ATENEO
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
 La situazione a livello nazionale
L’indagine CRUI
QUESTIONARIO
ESITI DELL’INDAGINE CRUI
7 PUNTI CHIAVE EMERSI
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
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Corso di formazione per RLS e referenti dei dipartimenti – 2012
Università di Udine
 Esiti dell’indagine CRUI
Punto chiave
1
ATTENZIONE AI NON STRUTTURATI
si è rilevata la centralità, e a volte la preponderanza, delle problematiche correlate alla gestione della sicurezza del personale non strutturato (assegnasti, borsisti, studenti, frequentatori, ecc.) soprattutto per l’identificazione dei soggetti esposti a rischio, la gestione della relativa tutela sanitaria e l’attivazione delle opportune misure di prevenzione e protezione.
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
 Esiti dell’indagine CRUI
Punto chiave
2
ATTENZIONE ALLA VARIAZIONE DEI SOGGETTI CHE RIVESTONO RUOLI CHIAVE
Rettore, Direttori di Dipartimento, Presidi, ecc. sono cariche elettive che, pertanto, vedono giocoforza avvicendamenti periodici di soggetti che nell’assumere la carica assumono anche un ruolo di responsabilità nella gestione della sicurezza (corrispondente a quella del datore di lavoro, del dirigente o quantomeno del preposto). Negli avvicendamenti, non sempre si ha un effettivo “passaggio di consegne” e una “immediata presa di coscienza/conoscenza” delle incombenze che la carica comporta nel settore della sicurezza. Sarebbe di aiuto per tali soggetti instaurare un “sistema organizzativo strutturato” di supporto per la gestione della sicurezza, alla stregua di quello amministrativo‐contabile.
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
Dispense ad uso didattico interno – a cura di: Servizio di prevenzione e protezione d’Ateneo
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Corso di formazione per RLS e referenti dei dipartimenti – 2012
Università di Udine
 Esiti dell’indagine CRUI
Punto chiave
3
STRUTTURARE LA FORMAZIONE DEGLI STUDENTI
Pur avendo constatato che l’eterogeneità che caratterizza il mondo delle Università italiane non consente, di definire “modelli organizzativi e strategie standard” validi in via generale per l’applicazione delle norme di sicurezza, sul fronte della formazione degli studenti è emerso che questo potrebbe invece essere fatto. Al riguardo si potrebbero estendere le esperienze di alcuni atenei che si sono già attivati in tal senso introducendo crediti formativi obbligatori o prevedendo l’integrazione degli aspetti di sicurezza nei programmi degli insegnamenti curriculari, in modo da formare gli studenti prima del loro accesso alle attività a rischio specifico (laboratori).
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
 Esiti dell’indagine CRUI
Punto chiave
4
IMPORTANZA DEL CONFRONTO: SOTTO L’EGIDA DELLA CRUI
E’ stato evidenziato più volte come l’interscambio di informazioni, la sinergia e il confronto costituiscono facilitatori del miglioramento per il singolo ateneo. Poter disporre di una banca delle soluzioni e di occasioni di confronto, come è accaduto nel passato grazie all’azione del CNSPP (Coordinamento Nazionale dei Servizi di prevenzione e protezione delle Università e degli Enti di ricerca), risulta a tutt’oggi elemento essenziale per proseguire sulla strada del miglioramento. Unanime in tal senso è stato l’auspicio che l’attività finora svolta per iniziativa volontaria dal CNSPP possa trovare la sua naturale collocazione sotto l’egida della CRUI/Fondazione anche e soprattutto per ricevere il necessario sostegno per il mantenimento/aggiornamento del sito e riprendere le attività convegnistiche e di aggiornamento a livello nazionale con cadenza almeno annuale.
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
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Università di Udine
 Esiti dell’indagine CRUI
Punto chiave
5
DEFINIRE LINEE DI INDIRIZZO E INDICATORI DI PERFORMANCE
Se non è possibile definire “modelli standard” è invece possibile definire delle linee di indirizzo uniformi delineando i paletti entro i quali muoversi per costruire il sistema organizzativo per la sicurezza e indicando i requisiti minimi da rispettare. L’introduzione di indicatori di performance, collegati a criteri e sistemi premiali, potrebbero accelerare il processo di miglioramento
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
 Esiti dell’indagine CRUI
Punto chiave
6
PROGRAMMAZIONE DELLA PREVENZIONE E MONITORAGGIO DELLA SICUREZZA
Si è evidenziata l’importanza di porre in essere le misure di sicurezza secondo programmi di prevenzione annuali (cosa che risulta in perfetta sintonia con le disposizioni dell’art.3 del DM 363/98). È anche emersa la necessità di dotarsi di sistemi interni, organizzativi e informatici, finalizzati a garantire il monitoraggio degli aspetti connessi alla gestione della sicurezza.
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 Esiti dell’indagine CRUI
Punto chiave
7
PREVENZIONE INCENDI
ADEGUAMENTI ACCORPATI
La maggior parte delle criticità evidenziate in termini di esigenze di adeguamento a norme ante 626 può essere risolta rivedendo il modo di affrontale la prevenzione incendi. Adeguamento di impianti elettici, temici e barriere architettoniche possono esser accorpati in un unico processo di adeguamento, guidato dalla prevenzione incendi. Al riguardo, in forza dell’art.8 del D.M. 363/98 si auspica la revisione delle norme di prevenzione incendi per le Università non solo sul piano tecnico ma anche e soprattutto su quello procedurale passando ad un approccio autorizzativo maggiormente flessibile e polifunzionale rispetto all’attuale. Al riguardo si auspica l’attivazione di uno specifico tavolo di lavoro e la concertazione tra Ministero dell’Università e Ricerca, Ministero dell’Interno e Ministero dei beni culturali.
prof. ing. Stefano Grimaz – Centro studi e ricerche SPRINT ‐Università di Udine
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
Stefano Grimaz
Università degli Studi di Udine
Centro studi e ricerche SPRINT
[email protected]
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28
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M4.1: Gestione della salute e sicurezza in Ateneo