L’ECO DI BERGAMO
VENERDÌ 13 GIUGNO 2008
29
➔ Economia
Maxi progetto
della Vitali
nel Milanese
In vista della chiusura
Smi Wrap (ex Cima)
Per i sindacati
urgente un accordo
Centro direzionale da 150 milioni di euro
con certificazione ambientale Usa
■ È targato Vitali Real Estate Deve- la zona, e la trasforma in corte tecnolopment, divisione della Vitali Spa di logica, valorizzando anche il patrimoCisano Bergamasco, il progetto del nio storico-architettonico adiacente.
nuovo centro direzionale «Headquar- «Sarà restaurato, infatti, - sottolinea
ter Basilisco», un intervento dal valo- Vitali – il vecchio fontanile Gambarore stimato intorno ai 150 milioni di eu- ne, testimonianza dell’intensa attività
ro previsto alla porte del comune di agricola della zona». Un occhio di riPeschiera Borromeo, in provincia di guardo è stato speso anche per chi laMilano. Il progetto (presentato ieri nel- vorerà negli uffici di prossima realizlo stand Vitali all’interno di Eire, l’Ex- zazione. «Un centro fitness, oltre a asipo internazionale dedicato al merca- li aziendali in convenzione con il Coto immobiliare in corso nel comples- mune di Peschiera, caffetterie – sottoso fieristico di Rho-Pero) comprende linea Vitali –: sono servizi pensati per
3 torri per un totale di 50 mila metri rendere più confortevole il soggiorquadrati di uffici, mensa, auditorium no degli operatori».
L’area su cui sorgerà il centro direda 400 posti, sale conferenze e meeting, oltre a 40 mila metri quadri di zionale, inoltre, è di proprietà del
parcheggio interrato per 1.000 posti gruppo Vitali che metterà in locazioauto e 60 mila metri quadri di parco ne gli spazi. «Nelle prossime settimane si concluderà un accordo con
con percorsi vita e footing.
Il tutto immerso nella campagna mi- un’importante multinazionale – antilanese, in piena flessibilità e funzio- cipa Vitali -, che vuole impiantare la
nalità anche con il prospiciente Parco propria sede a Basilisco; le trattative
agricolo Sud di Milano e all’area ver- sono in corso e non aggiungo nulla di
de dell’Idroscalo, e allo stesso tempo più».
A mitigare l’impatto ambientale delal centro di importanti arterie di comunicazione: l’aeroporto di Linate, le le strutture ci ha pensato lo studio Floprovinciali Paullese a sud e Rivoltana res & Prats Arquitectes di Barcellona
che ha lavorato alla Pergoa nord, la stazione ferrola d’ingresso agli edifici
viaria di Segrate e la metropolitana di San Donato
Contatti in corso e alle loro facciate per ottenere la massima fusione
Milanese.
con una
con i campi circostanti.
L’apertura dei cantieri
multinazionale
«Abbiamo ripreso le righe
per la struttura, che, pridell’aratura dei terreni vima opera edile in Italia, ha
interessata
cini – spiegano gli archiottenuto il certificato ameal trasferimento
tetti catalani – e le abbiaricano Leed (Leadership
mo trasformate in struttuin Energy and Environa «Headquarter
re di abbellimento estetimental Design), per l’atBasilisco»
co».
tenzione all’ecosostenibiSoddisfatto dell’opera
lità sia in fase di realizzazione che nella successiva di gestio- anche l’assessore all’Urbanistica del
ne, è già in atto e la fine dei lavori è fis- Comune di Peschiera Borromeo, Silsata per i primi mesi del 2010. «Que- vio Chiapella. «Come amministraziosto centro direzionale sarà il fiore al- ne abbiamo creduto e crediamo in quel’occhiello dello sviluppo del settore sto centro direzionale – sottolinea -. È
terziario in provincia di Milano – af- un lavoro che va avanti da due anni,
ferma Cristian Vitali, architetto e am- in stretta sinergia anche con la Provinministratore delegato dell’azienda di cia di Milano e il Parco Agricolo Sud,
famiglia che ha sede amministrativa a e che darà una forte spinta innovativa
Cisano Bergamasco -. Rappresenterà alla nostra città, coniugando allo stesuna piccola città, se si pensa che in so tempo risposte al settore occupaogni torre, alta quattro piani per 3.000 zionale, della sostenibilità ambienmetri quadri di superficie a piano, può tale e delle infrastrutture. Questo tipo
ospitare 850 persone che lavoreranno di insediamento, infatti, mette la città
quasi en plein air, grazie alle vetrate al passo con i tempi raggiungendo il
alte tre metri che circondano gli edifi- connubio tra ambiente e sviluppo».
Per il gruppo bergamasco un’altra
ci».
L’attenzione all’efficienza energeti- occasione di crescita: nato negli anca è stata massima. «Potremmo defi- ni ’80, oggi la Vitali Spa gestisce cannirli uffici “risparmiosi” – aggiunge tieri in Italia e in Europa con 350 adl’architetto milanese Angelo Lovati detti, 150 professionisti specializzati
che si è occupato del concept architet- e 400 mezzi, con attività che dall’otonico -, perché utilizzano sistemi di riginario settore delle costruzioni si è
risparmio energetico e allo stesso tem- sviluppata in quattro divisioni speciapo producono energia grazie all’im- lizzate: real estate development, infrastrutture, demolizioni speciali e propianto fotovoltaico».
Il progetto riprende l’idea della cor- duzione di calcestruzzi.
te agricola, ancora molto diffusa nelGabriella Persiani
Il plastico dell’intervento a Peschiera Borromeo
IIE POLI LOGISTICIM
INTERVENTI PER HEINEKEN, VALSECCHI E K-FLEX
Tra gli ultimi interventi negli immobili industriali della Vitali figura la realizzazione, in autunno
del centro logistico Partesa (società di distribuzione del gruppo birraio Heineken): un edificio a Bonate Sotto, al confine con Chignolo, di 3.000 metri
quadri su una superficie di 7.500. Adiacente alla
struttura Heineken la Vitali ha realizzato anche il
polo logistico della Valsecchi (lavorazione del legno) di 4.000 metri quadrati. Per la K-Flex (isolanti elastomeri) è invece in realizzazione un fabbricato di 50 mila metri quadrati a Roncello (Milano), vicino al casello di Trezzo e a poca distanza
da Basiano dove la Vitali ha realizzato il centro logistico della Decathlon (articoli sportivi).
■ Per sindacati e lavoratori della Smi Wrap (ex Cartiere Cima) di San Giovanni Bianco, la prossima sarà
una settimana cruciale riguardo ai destini della società
dopo l’annunciata cessazione delle attività a fine giugno. Dopo l’incontro avuto in Provincia mercoledì, ieri si sono svolte le assemblee di fabbrica con la fermata di 3 ore delle attività produttive. «La preoccupazione dei lavoratori è palpabile - commentano Gigi Pezzini e Marcello Bertazzoni, segretari provinciali di Fistel-Cisl e Slc-Cgil -: per questo serve chiarezza già dalle prossime ore». A partire dall’incontro in Confindustria Bergamo mercoledì: i sindacati chiedono che già
in quella sede emerga un impegno concreto affinché
siano esplorate tutte le possibilità di cessione delle attività produttive per salvaguardare il patrimonio occupazionale nella Valle: «Occorre percepire in modo
definitivo se qualcuno ha interesse alla continuità
aziendale - dicono -. È un’opportunità importante per
tutti: istituzioni, Confindustria, territorio».
Contemporaneamente, per il sindacato è doveroso ci si prepari ad attivare la rete di ammortizzatori
sociali necessari a gestire l’emergenza occupazionale che coinvolgerebbe la settantina di dipendenti di San Giovani Bianco: «Serve immediatamente
un accordo sindacale in cui ci sia l’impegno del gruppo Smi a salvaguardare l’occupazione sia attraverso il ricollocamento dei lavoratori della ex Cima nelle altre società del gruppo sia facendosi carico di ricollocamenti in aziende sul territorio. Ma è anche
necessario attivare tutti gli ammortizzatori sociali
del caso a partire dalla cassa integrazione straordinaria per cessata attività (con adeguate coperture
d’integrazione al reddito da parte dell’azienda stessa), passando per la mobilità volontaria per chi singolarmente dovesse trovare una ricollocazione.
P. P.
In un convegno l’attività della Provincia. Contratto diffuso, metalmeccanica primo settore
Dal 2000 formati oltre 8 mila apprendisti
■ Sono oltre 23 mila gli apprendisti
attivi nella Bergamasca, per quasi il
30% impiegati nel settore metalmeccanico. Seguono il commercio (23%), l’edilizia (10%) e il turismo (8%). Poco
più di 1.700 sono minorenni e per la
maggior parte (quasi 17 mila) sono stati assunti secondo il modello previsto
dalla legge Treu del ’97, mentre la restante parte delle assunzioni è frutto
dell’applicazione della successiva legge Biagi. Dal 2000 al 2007 la Provincia di Bergamo ha finanziato 800 corsi per la formazione complessiva di
8.800 apprendisti e 232 corsi per oltre 1.700 tutor. Sono questi i dati principali presentati ieri allo Spazio Viterbi della Provincia, nel corso del convegno «L’apprendistato in provincia di
Bergamo. La ricerca di un modello».
«Il contratto di apprendistato è ora
molto diffuso sul territorio bergamasco
– ha affermato Giuliano Capetti, assessore provinciale all’Istruzione, formazione e lavoro – e numerosissime sono
le assunzioni effettuate dalle aziende.
Si tratta di un contratto a contenuto formativo, che prevede la possibilità di
imparare sul campo una professione».
Capetti ha poi precisato che «l’istituto dell’apprendistato sta vivendo una
fase di transizione; in precedenza, con
la legge Treu, il percorso formativo si
svolgeva esclusivamente all’esterno dell’azienda. Ora, la nuova disciplina in-
(foto Imagoeconomica)
trodotta dalla legge Biagi prevede anche la formazione mista, con un periodo da svolgersi all’interno dell’azienda
(circa 40 ore sulle 120 complessive di
durata dei corsi)».
«La Provincia ha operato negli ultimi anni in diverse direzioni per favorire lo sviluppo dell’apprendistato – ha
proseguito l’assessore – anche attraverso un confronto fondamentale con le
parti sociali (sindacati e associazioni di
categoria)». «In questo ambito, il ruolo
dell’amministrazione è stato significativo e importante – ha sottolineato – e
ora che ci troviamo di fronte ad una fase di ulteriore evoluzione (a seguito dell’entrata in vigore delle norme regionali sul mercato del lavoro e sulla riforma
dell’istruzione professionale, emanate
nel 2007) è auspicabile che la Regio-
Il gruppo di Rovetta lancia la sua prima linea di prodotti per l’automazione domestica. In programma spazi più ampi
Comelit, la crescita passa dalla domotica e porterà una sede nuova
■ Si aprono nuovi spazi di crescita per la Come- dei tasti a sfioramento e nei primi mesi del proslit di Rovetta con l’integrazione dei prodotti entra- simo anno questo diventerà il sistema centrale delti nel gruppo attraverso le acquisizioni degli ultimi la linea «Simple home». Sul fronte dell’antifurto,
mesi. Sta partendo infatti la presentazione e la di- invece, la fiera «Sicurezza» che si terrà a fine nostribuzione della prima linea a marchio Comelit di vembre a Rho sarà l’occasione per presentare la nuova gamma dei prodotti anti-intrusione.
sistemi per l’automazione domestica per la geSul piano economico il gruppo seriano
stione degli impianti di casa.
si attende che il processo di espansioLa nuova gamma, denominata «Simne in nuovi segmenti di mercato conple home», arriva sul mercato, partentribuirà alla crescita a doppia cifra
do dall’Italia per pensare poi dall’anpreventivata per il 2008: la previno prossimo a possibili sviluppi ansione per fine anno è arrivare infatche all’estero, a pochi mesi dall’acti a un fatturato consolidato di 60
quisizione della maggioranza dell’amilioni, in aumento del 20% rispetzienda lecchese Alarm Systems, di
to ai 50 milioni dell’anno scorso. Un
Verderio Inferiore, che ha portato nel
dato, quest’ultimo, al quale la capogruppo Comelit le competenze relatifila Comelit Group Spa di Rovetta
ve appunto alla domotica e ai sistemi anPier Antonio Brasi
ha contribuito per oltre 37,5 milioti-intrusione e antifurto. Il progetto è fare
ni, in crescita del 25% rispetto aldi «Simple home» il punto di partenza per
l’integrazione dei vari prodotti della Comelit, azien- l’anno precedente e generato per metà in Italia e
da nata e cresciuta con la videocitofonia, gli impian- metà all’estero, con una prevalenza, vicina all’inti televisivi a circuito chiuso e i sistemi telefonici. circa all’80%, dei mercati europei. In quattro anni,
In autunno, come spiega il direttore marketing di dal 2003 al 2007, la capogruppo ha più che raddopComelit, Bruno Pellegrini, l’azienda presenterà in- piato il fatturato e la prospettiva per quest’anno è
fatti un videocitofono che utilizzerà la tecnologia salire a 45 milioni, con l’attesa di un’ulteriore cre-
scita per i prossimi anni trainata anche dal lancio tenze sui sistemi di controllo accessi, sono entrati
nel gruppo altri due centri di ricerca.
e dall’integrazione dei nuovi prodotti.
«L’obiettivo - dice Brasi -è integrare il lavoro di
A fronte dello sviluppo dell’attività, sta emergendo inoltre la necessità di avere un quartier gene- questi quattro poli di progettazione». Ciascuno conrale più grande. «Abbiamo bisogno di più spazi e tinuerà a operare nella sua sede, spiega ancora il
presidente, ma si punterà a una collaborazione
abbiamo quindi in programma di realizzare una
e a uno scambio di conoscenze ed esperiennuova sede, con l’obiettivo di rimanere
ze per arrivare alla realizzazione di «prosempre qui sull’altopiano», dice il predotti multitecnologia». «Avere la possidente Pier Antonio Brasi. Una desibilità di governare una serie di teccisione sulla localizzazione sarà prenologie così ampia è senz’altro un
sa entro quest’anno, dopo di ché sapunto di forza», dice Brasi ed è su
ranno necessari i tempi tecnici per
questo che Comelit intende puntala realizzazione, per cui la previsiore in questa fase per lo sviluppo del
ne è diventare operativi nella nuova
gruppo, a partire dalla nuova linea di
base all’incirca nell’arco di un paio
prodotti per la domotica. In second’anni. A Rovetta lavorano oggi 120
da battuta si penserà anche a un’ulpersone, su un totale di gruppo che si
Bruno Pellegrini
teriore espansione all’estero con l’aaggira sui 300 addetti. Una ventina di dipertura di nuove filiali commerciapendenti della sede in alta Val Seriana sono
dedicati all’attività di ricerca. A questi si aggiungo- li per andare a coprire, spiega Brasi, la fascia di Paeno i ricercatori del centro aperto negli ultimi anni si, come l’Est Europa e l’Asia centrale, dove oggi
a Bergamo, dove operano una decina di persone. Comelit non è presente. Attualmente il gruppo conCon l’acquisizione di Alarm System e, in preceden- ta dieci succursali, per lo più in Europa e una in Ciza, della francese Immotec Systèmes di Créteil, nel- na, oltre a due uffici di rappresentanza a Singale vicinanze di Parigi, che ha portato le compe- pore e Dubai.
ne attribuisca alle Province le competenze riguardanti il governo del fenomeno sul territorio, soprattutto sul piano della scelta dei criteri e della definizione della priorità di zona e settore. In
particolare sarà importante sapere come Milano modulerà lo strumento della “dote”, che attribuisce al singolo apprendista, in collaborazione con l’impresa di appartenenza, l’utilizzo dei
contributi messi a disposizione dalla
Regione per la formazione».
Sull’attività di gestione dell’apprendistato da parte della Provincia si è soffermata Delia Rinaldi, responsabile della Formazione di via Tasso. «In provincia sono attivi oltre 23 mila apprendisti – ha precisato – di cui quasi 4.500
assunti in base alla normativa Biagi, per
la maggior parte impiegati nel settore
metalmeccanico. Nel corso di quest’anno è previsto lo svolgimento di 213 corsi per 2.800 apprendisti e di 60 destinati alla formazione di 750 tutor».
Durante il convegno è stata inoltre
presentata la pubblicazione «L’apprendistato in provincia di Bergamo. La ricerca di un modello». L’opuscolo contiene anche i risultati del lavoro svolto
dal Tavolo tecnico provinciale sull’apprendistato. Attraverso un’indagine che
ha raggiunto, tramite questionario, circa 1.900 imprese, delle quali 248 hanno risposto, si è constatato, come ha
precisato Sergio Bevilacqua, esperto in
politiche del lavoro, «che il 58% delle imprese ha espresso il proprio gradimento per i corsi di apprendistato,
l’84% è soddisfatta della preparazione
degli apprendisti, mentre l’80% ha difficoltà a reperire lavoratori già operativi».
Le opzioni chiave (governo basato
sulla conoscenza, la «dote», il partenariato, l’autonomia dei soggetti e l’integrazione delle risorse) della nuova programmazione prevista dalla Regione
Lombardia sono state messe in luce da
Diego Fea, esperto in modelli di formazione.
Nella successiva tavola rotonda, Roberto Terranova, responsabile area education di Confindustria Bergamo, ha ricordato che «è necessario fornire corsi
di alto livello qualitativo per soddisfare le aspettative delle aziende», mentre
Enrico Betti, del comitato unitario «Imprese & Territorio», ha proposto «la
creazione di un fondo per l’apprendistato in forma mutualistica tra associazione ed enti bilaterali per integrare le
risorse regionali e provinciali». Orazio
Amboni, della Cgil di Bergamo, ha osservato che «l’esperienza di Bergamo,
basata su un forte coinvolgimento delle parti sociali e sul ruolo determinante della Provincia, può costituire un
buon modello per il futuro».
Andrea Iannotta
Scarica

l`eco di bergamo giugno 2008 223 KB