NOTA STAMPA PROTOCOLLO D'INTESA TRA CNA E ANCI SARDEGNA A SOSTEGNO E TUTELA DELL'ARTIGIANATO ARTISTICO, TIPICO E TRADIZIONALE Cagliari, hotel Mediterraneo, Lungomare Colombo 46 Venerdì 13 luglio 2012, ore 10 Sensibilizzazione dei Comuni alla tutela dell'attività artigianale artistica e tradizionale dall’uso improprio del nome della Sardegna Monitoraggio su pubblicità ingannevole, frodi e contraffazioni Un marchio forte che distingua i prodotti sardi da tutti gli altri Campagna di educazione al consumo e all’acquisto dei veri prodotti sardi Risveglio dell’orgoglio nazionale isolano a sostegno dell’economia interna Sensibilizzare produttori, commercianti, istituzioni e consumatori al rispetto delle norme sulle frodi, sulle contraffazioni e anche a quelle sulla semplice pubblicità ingannevole che crea danni ingentissimi all’intero sistema dell'artigianato artistico e tradizionale della Sardegna. E' questo l'obiettivo del protocollo sottoscritto questa mattina dalla Cna Artistico e Tradizionale e Anci nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Cagliari. Da una recente indagine condotta da Cna Sardegna su un centinaio di aziende del settore artistico, tipico e tradizionale è emerso infatti che le imprese sarde, già da diversi anni in difficoltà a causa di una crisi economica senza precedenti, sono penalizzate in misura enorme dal fenomeno delle frodi e delle contraffazioni. A fronte di un numero sempre crescente di imprese sarde che chiudono i battenti, il mercato sardo è infatti letteralmente invaso dalle imitazioni extraregionali dei prodotti tipici, quasi sempre provenienti da Paesi emergenti dove i costi di produzione sono irrisori. Tale fenomeno rischia di dare il colpo di grazia a un settore che prima e più di altri ha avvertito la crisi finanziaria internazionale in atto, al punto che alcune produzioni si possono già considerare a rischio di estinzione. Molte attività - soprattutto in settori come la cestineria, la lavorazione di alcuni metalli preziosi, piuttosto che l’oreficeria, la tessitura o la ceramica - sono infatti destinati alla chiusura, talvolta ponendo fine ad esperienze produttive che si tramandano da genitori a figli da generazioni. LA RICERCA DELLA CNA Lo studio elaborato dalla Cna rileva che negli ultimi 5 anni il fatturato delle imprese di artigianato artistico, tipico e tradizionale è diminuito in oltre il 40% dei casi, così come è calato l’utile (55%) e il personale (20% dei casi). Tra le prime tre cause della profonda crisi di questo settore negli ultimi anni, gli artigiani segnalano le difficoltà ad approcciare il mercato, anche quello interno; la stagione turistica troppo corta e l’assenza di una adeguata tutela del prodotto sardo e di marchi di riconoscimento. In una parola: le imprese sarde hanno difficoltà nella vendita del prodotto e in particolare stentano a distinguersi nell’offerta globale perché privi di strumenti di valorizzazione del prodotto. Il paradosso di questa situazione è che a fronte di una crisi senza precedenti e di un numero sempre crescente di imprese sarde che chiudono, i negozi della Sardegna che vendono artigianato sono sempre più ricchi di produzioni extraregionali, quasi sempre provenienti da Paesi emergenti dove i costi di produzione sono irrisori. Questo fatto genera di per sé un grave pregiudizio alle imprese locali che non riescono a piazzare i propri prodotti nemmeno nel mercato interno. Ma la situazione è aggravata dall'enorme numero di prodotti sardi contraffatti: la maggior parte delle produzioni artigianali vendute in Sardegna, infatti, è proposta come sarda anche quando sarda non è. La contraffazione, oltre a sottrarre un’ampia fetta di mercato agli artigiani isolani, rappresenta un illecito: chi usurpa il nome della Sardegna per proporre qualcosa che di isolano non ha nulla, infatti, froda l’acquirente vendendogli un prodotto di provenienza diversa da quella intesa o dichiarata. Questo fenomeno, purtroppo assai frequente nella vita quotidiana dei sardi, sta diventando una triste prassi tra i turisti che, privi di qualunque strumento di valutazione, si trovano ad acquistare manufatti esteri o nazionali venduti per sardi. L'INTESA TRA CNA E ANCI «Il protocollo che Cna Artistico e Tradizionale e Anci sottoscrivono oggi ha lo scopo di rendere consapevoli produttori e consumatori della grave ingiustizia che si sta compiendo a danno delle imprese sarde in un momento di crisi economica come questo», afferma Francesco Squintu, presidente regionale della Cna Artistico e Tradizionale. «Intendiamo sensibilizzare Comuni, produttori, commercianti, istituzioni e quanti abbiano un ruolo, a qualunque titolo, nella vita economica della nostra regione, al rispetto delle norme sulle frodi, sulle contraffazioni e anche sulla semplice pubblicità ingannevole che crea danni ingentissimi all’intero sistema in un momento di difficoltà come questo – prosegue Squintu -. Vogliamo anche risvegliare l’orgoglio nazionale dei sardi riconducendoli ad un acquisto che oltre a dare piena soddisfazione delle proprie aspettative, sia altresì un modo per incoraggiare la ripresa dell’economia regionale, già martoriata e vessata da problematiche ataviche». «Abbiamo deciso di sottoscrivere un accordo con Cna e dar vita ad una serie di iniziative che coinvolgano direttamente anche i comuni della Sardegna perché siamo fermamente convinti che questa battaglia per salvare le produzioni isolane e sostenere l’economia interna della regione sia necessaria e non più rinviabile», aggiunge Cristiano Erriu, presidente Anci Sardegna. «Ciò che chiediamo ai sindaci – tra le varie cose – è di vigilare, soprattutto nelle località turistiche, affinché nessuno utilizzi il nome della Sardegna a scopo speculativo e vengano viceversa tutelati e incentivati i commercianti virtuosi che, pur tra tante difficoltà, continuano a promuovere e proporre prodotti sardi doc. Per questo – prosegue Erriu - Anci e Cna stanno chiedendo a tutti i sindaci della Sardegna di deliberare in merito, sostenendo la causa del vero prodotto sardo. L’economia isolana potrà reggersi, soprattutto nei Comuni dell’interno, solo se quelle piccole attività artigianali che realizzano prodotti d’eccellenza, potranno continuare a vendere e a proporsi nei mercati. L’artigianato artistico, tipico e tradizionale – conclude Erriu - è un inestimabile patrimonio di valori che per la Sardegna non si esaurisce nell’aspetto economico, ma significa soprattutto cultura, identità e saperi: cose a cui i piccoli paesi non possono rinunciare». Il protocollo d’intesa tra Anci e Cna non si esaurisce nel coinvolgimento dei sindaci sardi. Ad una prima azione di sensibilizzazione dei Comuni seguirà infatti il coinvolgimento degli altri enti pubblici, associazioni di categoria e consumatori, nonché organismi di controllo e di repressione. Anci e Cna si impegnano ad informare, formare e orientare comunemente commercianti e venditori in merito alle pratiche commerciali scorrette che possono arrecare danno all’economia isolana; ad avviare un sistema di sostegno alle imprese e ai consumatori vittime di truffe, frodi o pubblicità ingannevole; a pubblicare opuscoli e materiale informativo a disposizione delle imprese produttrici e dei commercianti che vendono prodotti locali al fine di consentire al consumatore un acquisto consapevole; a realizzare nei prossimi tempi un marchio di origine dei prodotti sardi di artigianato artistico, tipico e tradizionale. Referenti Maria Antonietta Dessì CNA Sardegna Tel 070273728 – 3475201263 [email protected]