P.zza Risorgimento, 1 Pontecagnano Faiano Intimo e Collant P.zza Risorgimento, 1 Pontecagnano Faiano Intimo e Collant Maria Giannattasio Maria Giannattasio GENNAIO/FEBBRAIO 2012 DISTRIBUZIONE GRATUITA POLITICA: "FUORI I NOMI" Partite le grandi manovre. Ad un anno dalle elezioni comunali la politica pontecagnanese è più che mai in subbuglio pag.2 e 3 Aeroporto Salerno-C. D'Amalfi UN FUTURO CHE NON C'E' No all'Amianto LA BATTAGLIA CONTINUA pag. 6 e 7 pag. 8 ORA BASTA! Speciale Picciola e Magazzeno LA VOCE DELLA GENTE Partiamo da via Corigliano... pag. 9, 10, 11 e 12 pag. 5 ANNO 5 NUMERO 1 NUOVO GOVERNO STESSA DELUSIONE La nomina del governo Monti ha portato indi scutibilmente unaria nuova che da tempo si era persa nel Paese. Una ventata di credibilità quasi soffocante dopo la gestione devastante di Ber lusconi. Ottimismo e fiducia hanno accompa gnato le mosse di questa squadra da battaglia, costituita da personaggi dallalto profilo morale e professionale. Mai nessun esecutivo, allatto del suo insediamento, ha potuto vantare il con senso incondizionato dellopinione pubblica. Il tempo delle scelte dolorose, dei sacrifici, delle lacrime e sangue è stato recepito dagli italiani con la riscoperta di quel senso dello Stato trapelato solo a tratti nelle stagioni più luttuose della Repubblica. La partenza sprint del premier è stata roboante, tanto da far intendere che qualcosa stava finalmente cambiando in nome di quei diritti e doveri uguali per tutti spazzati via da 17 anni di agonia. Poi la brusca frenata, o meglio la scivolata, in materia di crescita e sviluppo. Monti ha conosciuto, come tutti i suoi predecessori, la forza delle lobby ed è rimasto intrappolato nella tela del ragno. Rabbia e delusione hanno accompagnato le continue ritrattazioni del governo sul pacchetto liberalizzazioni. La grande chance che avevamo per dare una svolta alleconomia e rilanciare loccupazione è stata così vanificata per la gioia dei petrolieri, dei farmacisti, dei banchieri, degli avvocati e così via. Eppure il popolo questa volta si era schierato dalla parte giusta, dalle parte dei tecnici, speranzoso che fosse bastato questo per convincerli ad abbattere un passato che ci ha miseramente logorato. Quale futuro ora ci attende se nemmeno chi è stato chiamato a fare gli interessi degli italiani (e non della politica) è finito con lassecondare i diktat dei potenti di sempre? Atene Docet Pietro Giunti 2 Politica DE...LUSI o DISIL...LUSI? Vito Faenza (Scrittore e Giornalista) La battuta del sindaco Renzi è di quelle felici: «Una volta si rubava per il partito, ora si ruba al partito ». Il riferimento a quello che è accaduto nella Margherita è evidente. Il caso del senatore del Pd (espulso) che ha fatto affari con i soldi dei rimborsi elettorali sta facendo salire la marea «anti partitica», ma non risponde alla domanda: «Chi li ha votati?». Purtroppo a farlo siamo stati noi elettori deponendo la scheda nellurna e quindi prima di lamentarci della «partitocrazia» dobbiamo chiederci che scelte abbiamo fatto. La disilLUSIone può essere grande, specie se si sente che è stato arrestato un esponente di Rifondazione Comunista per assunzioni clientelari a Gubbio (la giunta era un monocolore di Rc). Ma i media dimenticano di farci conoscere nel dettaglio le spese effettuate dalla presidenza del Consiglio. Solo quando Monti ha deciso di tagliarle abbiamo scoperto che coi soldi di tutti venivano fatti regali a destra e a manca. Un mio vecchio amico, sbagliando, sostiene: «Non si salva nessuno». Ma con questa affermazione non sono daccordo. Io sono stonato e se dirigessi unorchestra che deve eseguire una sinfonia, la stonatura non sarebbe dello spartito, ma soltanto mia. Per dirla in politica, se i nostri rappresentanti rubano, sprecano, agiscono male, la colpa non è delle leggi (ne abbiamo fin troppe), ma proprio degli esecutori che in questo momento appaiono stonati. Tutti i partiti prendono i rimborsi elettorali (anche i Radicali che hanno promosso il referendum su questo punto), compreso il Pdl. I 13 milioni recepiti lo scorso anno non sono bruscolini e non sono frutto delle fidejussioni. Per non parlare dei fondi di An utilizzati, dopo lo scioglimento, per finanziare le attività della formazione di Berlusconi. Insomma nessuno può chiamarsi fuori, neanche gli elettori. Anche se nel centro dove sono nato (Nocera Inferiore) non torno da anni, seguo le vicende di questa zona (non fosse altro che mi occupo di fenomeni criminali da anni). Eppure qui ho visto eleggere personaggi discutibili e mandare a casa politici onesti e capaci. La colpa? Chiaramente di chi sceglie. Lo stesso avviene dove abito (Aversa) e in tantissimi centri del Nord e del Sud dellItalia. La soluzione non è quella dellastensione, ma della partecipa zione, come si faceva una volta in quella vituperata «Prima Repubblica» che per molti anni è stata ampiamente migliore della Seconda. Ma se gli elettori scelgono un pessimo sindaco, pessimi consiglieri comunali, pessimi deputati e senatori, passando per i consiglieri regionali e provinciali, prima devono fare autocritica e poi criticare. Molti dei comportamenti dei «politici» possono anche essere penalmente irrilevanti, ma sicuramente molti attuano atteggiamenti «politicamente inac cetabili». Un ultimo appunto, rivolto, ai cattolici: come si può avere nei pressi delle chiese lapidi che ricordano camorristi assassinati sul sagrato? Mi risulta che una lapide di questo genere sia ancora visibile a Pagani. Possibile che nessuno abbia pensato di toglierla? Possibile che tutti coloro che sono inquisiti sono vittime e mai carnefici? So bene che queste parole sono gettate nel vento. E mi ricordano quello che accadeva nel passato quando in qualche centro della Campania veniva eletto un personaggio colluso con la malavita o di discussa moralità e il giorno dopo la proclamazione non trovavi nessuno, proprio nessuno, che lo aveva votato. Lo stesso accade oggi quando vengono messe le manette a qualche personaggio o i giudici lo condannano. Mai che accadesse, nelle nostre zone, che ci sia una rivolta popolare come quella avvenuta a Parma. Siamo capaci solo di lamentarci, ma siamo anche pronti sempre ad appoggiare i peggiori. Dunque non sono i partiti a essere corrotti, siamo tutti noi a dare spago alla corruzione che ci costa (come levasione) ogni anno il 12,5% del Pil. Come dire che in 8 anni avremmo azzerato il nostro debito pubblico senza nessuna tassa aggiuntiva e potremmo pagare (in quattro anni se si stanga anche levasione) il carburante fra i 50 e i 75 centesimi al litro. Quindi meditate gente, meditate. Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 FUORI Partite le grandi manovre. Ad un anno dalle elezioni la politica pontecagnanese è più che mai in subbuglio. Ancora indefinibili i connotati delle coalizioni che si daranno battaglia SICA CORTEGGIA FLI Perfino il sindaco Ernesto Sica, sicuro candidato nonostante le voci di una possibile staffetta con il delfino Francesco Pastore, non sa ancora con quale casacca correrà. Probabilmente non con quella del Pdl, i cui dirigenti provinciali hanno espresso più volte malumori sulle vicende giudiziarie del primo cittadino. Ancor più sintomatico è il mancato coinvolgimento di Sica nelle iniziative pidielline tenutesi sul territorio negli ultimi mesi. Difficile pensare, tuttavia, ad unuscita del sindaco dallarea di centrodestra. Più facile ipotizzare, in caso di divorzio, un Pdl costretto ad apparentarsi con la lista civica di Sica, che ha già provveduto ad aprirsi qualche spazio nella cosiddetta società civile. Ne è un esempio Fare città, definito da molti il trampolino di lancio verso una futura lista civica. Slogan per certi versi somigliante a quel Fare Futuro tanto caro al presidente della Camera, Gianfranco Fini, leader di Fli. Ebbene, secondo fonti autorevoli, il sindaco di Pontecagnano si sarebbe recato già a Roma per tastare un possibile approdo a Fli. Lopposizione non se la passa meglio. La galassia che in questo momento si trova dallaltra parte della barricata, composta non solo dalle formazioni di centrosinistra ma anche da partiti come Udc, Fli e Api, vive un momento di confusione. Le ultime riunioni non hanno prodotto risultati esaltanti, tranne vaghi accenni ad una piattaforma comune per iniziative che possano fungere da pungolo per lammi nistrazione. In ogni caso immaginare una coalizione che vada da Fli a Rifondazione Comunista risulta unoperazione alquanto audace. A mancare sono in particolare i nomi dei candidati. Il Pd non ha sciolto le riserve sul nome da presentare. Ad oggi i nomi più accreditati che circolano nellambiente sono due: Giuseppe Bisogno (figlio dellex sindaco) e Michele Buonomo (Presidente regionale di Legambiente). Proprio in questi giorni il coordinamento cittadino Pd ha iniziato ufficialmente al suo interno un ragionamento sulla figura del candidato sindaco. Non si escludono colpi di scena con una possibile novità che rappresenti il rinnovamento apportato dalla classe dirigente democratica (che vuole tagliare definitivamente i rapporti con lo scomodo passato), sostenuta anche da partiti come Sinistra Ecologia e Libertà, ben felice di sostenere un candidato giovane. In ogni caso il segretario Roberto Brusa ha già annunciato un accordo con Nicola Landolfi del Pd provinciale, per ufficializzare il nome entro e non oltre lestate. Incerta è anche la posizione del Terzo polo, duro nellopposizione a Sica ma ancora indeciso sul da farsi, vista anche la posizione dellUdc, da sempre freddo nei confronti dellipotesi terzopolista. Nicola Sconza propende per unalleanza coi suoi ex compagni del Pd, magari con lui come candidato. A fare da sponsor politico ci sarebbe Vincenzo De Luca, ras locale del partito, con il quale Sconza ha più volte provato a tessere rapporti. Lipotesi è sostenuta anche da qualche grande vecchio del circolo di via Tevere. Uno scenario comunque improbabile: la segreteria Brusa ha tutto da perdere nel riaffidarsi ad un uomo scelto da De Luca dopo la disastrosa esperienza di Del Gais. CAPITOLO ANASTASIO New entry del panorama politico è sicuramente lItalia dei Valori, scomparsa da qualche tempo e riapparsa allorizzonte con le sembianze di Lorenzo De Vita, che ha preso in mano le redini del partito diventandone commissario. Qualcuno ha fatto notare che De Vita sia parente di Antonio Anastasio e lo stesso coordinamento provvisorio, necessario per costituire il circolo, sia composto da persone molto vicine al consigliere provinciale. Un preludio al passaggio dello stesso Anastasio allIdv? Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 3 Politica I NOMI Molto probabile, vista anche la situazione di stallo del Pdl nei confronti di Sica, per il quale lex assessore ai Lavori Pubblici chiese lespulsione immediata dopo le note vicende giudiziarie «Sarebbe importante - ha dichiarato lo scorso 10 gennaio - la nascita di un movimento di cittadini, che aiuti le opposizioni nel difficile compito di respingere questo tipo di politica». Un passaggio allIdv da parte di Anastasio porterebbe scompiglio manco a dirlo nel centrosinistra, vista la collocazione naturale dellItalia dei Valori. Anche Anastasio come Sconza ha qualche sostenitore fra i democratici (e in altri partiti del centrosinistra) e potrebbe mettere sul tavolo un pacchetto di voti maggiore rispetto a quello di Sconza, facendo gongolare qualche vecchia volpe già pronta con il pallottoliere. Insomma, se il Pd non trova un candidato entro lestate, sarà un candidato esterno a trovare il Pd. IL RITORNO DI FERRO A riscaldare lambiente è stata inoltre la decisione del presidente del consiglio comunale, Marcello Ferro, di ritirare le dimissioni presentate lo scorso 30 novembre. Un rientro (il secondo in due anni) che ha colto tutti di sorpresa. Da giorni si parlava dellapprodo di Dario Del Gais sulla poltrona più alta del consiglio comunale e di un posto da assessore per Ferro (importante in ottica rimpasto visto che, dopo le dimissioni di Sconza, ben dieci deleghe sono rimaste nelle mani del sindaco). A criticare duramente la scelta del presidente è stata lopposizione: «Siamo alla follia. Qualcuno, nella nostra città, pensa che la gestione del governo corrisponda ai Giochi della Gioventù e che lassunzione di un incarico, e quindi di un impegno, sia una sorta di tiro alla fune». In difesa di Ferro è accorso il sindaco: «Sono vicino allamico Marcello Ferro che, dopo la decisione di ritirare le sue dimissioni da presidente del consiglio comunale, è stato fatto oggetto di accuse che ritengo davvero gratuite ed incomprensibili». SATIRIPONT: GUIDA AL RIMPASTO Il sindaco da qualche mese è impegnato nella difficile definizione del rimpasto della sua giunta. Le alternative al vaglio attualmente sono tre: MAXI RIMPASTO Il sindaco spacchetta tutte le deleghe creandone anche di nuove. Nasce lassessorato alle Buche e ai Sottopassi, lassessorato agli Affari Faianesi (che sarà assegnato di diritto a Vincenzo Germano) e lassessorato alle Varie ed Eventuali, che si occuperà di eventi importanti quali linvasione delle zanzare e labbattimento dei babbi natale appesi ai balconi. Indiscrezioni danno per certo lassegnazione dellassessorato alla Fascia Costiera a Rambo: un uomo di coraggio AUSTERITY Un rimpasto in linea con il governo nazionale. Il sindaco ha facoltà di lasciare tutto comè, ma dovrà recepire le direttive Monti sulla spending review: basta spese voluttuarie; eliminare tutti i ficus benjamin allinterno degli uffici; eliminare tablet e cellulari di ultima generazione, con conseguente acquisto, a spese degli interessati, di un Motorola Startac del 96; soppressione delle como dissime poltrone girevoli in luogo degli sgabelli Ikea. Gli assessori saranno obbligati a recarsi in Comune in bici anche in caso di condizioni meteorologiche avverse. Al presidente del Consiglio comunale sarà assegnato come benefit una Fiat Regata diesel dell83. PESCA E VINCI Lipotesi consiste nellinserimento in unurna di vetro cinese di biglietti recanti il nome di tutti i residenti di Pontecagnano Faiano. Fatto questo si procederà allestrazione in piazza (una per quartiere così non si offende nessuno). I rischi di unoperazione simile sono molti. Uno su tutti: che dallurna venga estratto il nome di qualche primo cittadino del recente passato. Pagine a cura di Alessandro Mazzaro e Pietro Giunti LE PROMESSE CHE ALLONTANANO LE IDEE Ultima fase di governo, prime schermaglie elettorali. La politica di Pontecagnano Faiano è tutta qui. Tra chi cerca disperatamente di recuperare un consenso visibilmente naufragato e chi prova a riproporsi alla cittadinanza in una veste nuova, alternativa (sulla carta) al passato. Di risposte e proposte ai problemi attuali del territorio, neanche a parlarne. Siamo entrati nella fase nella quale a tutti è concesso promettere qualcosa. Lattuale maggioranza, ad esempio, finita nellangolo dopo le ultime denunce arrivate alla ribalta delle cronache nazionali, è impegnata a costruire alibi e giustificazioni per gli errori che ha commesso lungo il mandato. La minoranza, da par suo, ha dato una svolta alla propria strategia puntando tutto sui media: apparizioni fisse in una televisione locale, comunicati stampa fiume, campagne fotografiche satiriche. Tutto bene, anche lultima iniziativa Ridiamo per non piangere può essere definita una buona intuizione. Da un partito però è lecito aspettarsi dellaltro: programmi precisi, progetti dettagliati e alternative. È facile allo stato attuale fermarsi sul concetto: Loro hanno sbagliato, noi faremo meglio. Non basta questo per meritare la fiducia di un elettore disorientato e scontento dalla classe politica in generale. Alla gente devi saper dire che al posto di un Pino nel viale, tu metterai una Quercia spiegando il perché. Alla gente devi spiegare, conti alla mano, che i soldi per riqualificare la periferia e la fascia costiera ci sono e Sica non li ha utilizzati perché ha preferito puntare forte sul business facile delledilizia. Senza questi passaggi il centro sinistra si ritroverà a richiedere consenso non garantendo un bel nulla. Tra buche e mostri fantasma del cemento, lattenzione si è spostata fin troppo dal problema centrale. Da quando Sconza si è fatto da parte nella giunta, ad esempio, non cè stato nessuno che si sia chiesto il perché Sica abbia accentrato nelle sue mani una miriade sterminata dincarichi e deleghe: Sportello unico, Attività produttive, Demanio, Agricoltura, Manutenzione, Bilancio, Tributi e Finanze, Patrimonio. Una roba da guinness dei primati. Ma gestire unamministrazione vuol dire per caso fare incetta di proprietà come quando giochi al Monopoli? Per tutti questi motivi la competizione elettorale si fa più che mai incerta, come un mistero restano le coalizioni che verranno formate e che si contenderanno la vittoria finale. Accanto ai soliti noti (che cascasse il mondo si ripresenteranno puntualmente), serviranno nuovi candidati. Meglio se giovani e liberi da un passato scomodo con il quale dover fare i conti per salvare la pelle ogni dì. Pontecagnano in questa fase storica così delicata non ha bisogno di populismo ma di serietà. Il vento sta cambiando e porta in dote sorprese che fanno risvegliare la speranza per un domani migliore. I casi di Napoli, Cagliari, Milano e Genova, città nelle quali hanno clamorosamente trionfato candidati alternativi a quelli imposti dal Partito Demo cratico, fanno percepire un risveglio della società civile dettato principalmente dal bisogno di cambiamento. Chi saprà cogliere questo mutamento riuscirà a guadagnare il rispetto e, di conse guenza, il voto sincero di un libero cittadino. Il centrodestra da questo punto di vista parte svantaggiato e di molto. Leccessivo frazionamento, la scelta di Sica di ripresentarsi comunque vada (anche con una lista civica), il passaggio di uomini chiave come Anastasio e Sconza sul carro dellopposi zione, rendono il tutto ancora più enigmatico. 4 Il Cantastorie Anno 5 n° 1 -gennaio/febbraio 2012 Il Cantastorie Picentino L'ITALIA CAMBIA, NOI NO! Francesco Longo Il 12 novembre scorso, dopo una lunga e scintillante carriera, Silvio Berlusconi si è dimesso da presidente del Consiglio dei Ministri. Meno di una settimana dopo, al suo posto si è insediato Mario Monti. Così il potere è passato improvvisamente da un famoso imprenditorepolitico ad un ignoto professore universitario, del tutto estraneo ai giochi dei partiti. Monti ha 68 anni; laureatosi a 22 anni in Economia presso lUniversità Commerciale Bocconi, di Milano, vi ha poi insegnato; successiva mente ne è diventato rettore ed infine presidente. Si è specializzato negli Stati Uniti (università di Yale); per dieci anni, dal 1994 al 2004, è stato commissario economico dellUnione Europea; ha scritto numerosi libri ed articoli. Nella sua qualità di capo del Governo, ha riservato a sé la delega a ministro dellEconomia e delle Finanze. Lattuale Governo è costituito da alcuni professori universitari, alcuni dirigenti di enti pubblici ed onlus, un banchiere, un finanziere, un avvocato, un ambasciatore, un ammiraglio. Fin dallinizio il neopremier è apparso misurato e risoluto; a volte ironico, più spesso garbatamente inflessibile. Non poteva esserci contrasto maggiore col suo predecessore. Siamo passati dalle luci accecanti della ribalta mediatica alla lampada da scrittoio di uno stu dioso; dal lusso ostentato allagiatezza riservata; dalla intraprendenza sfrontata al coraggio della ragione. Silvio Berlusconi si è dovuto dimettere sotto la pressione della finanza internazionale, che stava rovinando non solo lItalia ma anche le sue proprie aziende quotate in borsa; ironia della sorte: è stato proprio il danaro, di cui si considerava lartefice magico, che lo ha abbattuto. E così, da alcuni mesi e dopo un lungo periodo, il Governo italiano ridiscute di problemi vitali: la disoccupazione, il debito pubblico, levasione fiscale, i privilegi della casta dei politici e delle tante corporazioni professionali, commerciali e sindacali. Si riparla finalmente di giustizia sociale, di parassitismo e di come uscire dalla crisi, cui siamo giunti dopo circa quaranta anni di sfrenata corruzione (a tutti i livelli). E mentre il governo nazionale cambia strategia ed impone il rigore, la nostra amministrazione comunale continua a «governare» come se niente fosse. Eccovi alcuni esempi. Tra giugno e novembre scorsi, il sindaco Sica ha sovvenzionato la locale squadra di pallavolo per circa ventimila euro; successivamente, a dicembre, gli stessi Revisori dei conti del nostro Comune hanno ufficialmente rilevato che «lAmministrazione non ha rispettato le norme». Come se niente fosse, il sindaco, il 2 febbraio 2012, ha deciso una ulteriore assunzione esterna (cioè al di fuori del corpo dei dipendenti comunali) per incrementare il suo già esuberante staff di collaboratori. Nonostante il 17 gennaio 2012 il nostro segretario comunale avesse, per iscritto, invocato il rigore dei conti, ricordando, tra laltro, le somme non ancora riscosse per gli avvenuti condoni e concessioni edilizie nonché per i tributi Tarsu degli anni passati. Ha anche ricordato che i trasferimenti di danaro dallo Stato al nostro Comune, nel 2011 sono diminuiti di ottocentomila euro, e che nellanno 2012 diminuiranno di un milione e mezzo di euro. Per cui questanno pagheremo più tasse, oltre alla reintrodotta Ici-Imu e laddizionale Irpef già decise a livello nazionale (e già paghiamo un lauto compenso al Consiglio di Amministrazione della Farmacia comunale, che ancora non cè). Aggiungiamo, per completare il quadro, un elenco parziale delle spese decise dal nostro sindaco. Le decine di consulenze esterne, le centinaia di cause comunali in sospeso, le abbondanti spese telefoniche e di benzina, le allegre spese di rappresentanza; ed inoltre le gioiose occasioni del Centenario, della Biennale, della Festa della pizza, non trascurando le luminarie natalizie ed i vari fuochi dartificio, che vanno sempre bene in tutte circostanze (nel com plesso, tra mancate entrate e spese superflue, si arriva ad alcuni milioni di euro di danaro pubblico). Il sindaco Sica, simpatico e festoso, segue lo stile del suo capo Berlusconi. E noi ce lo dobbiamo tenere per un altro anno. Domanda: esiste, a Pontecagnano Faiano, una persona seria ed in grado di riavviare la crescita di questa nostra Città? Forse. Ma intanto la maggioranza dei concittadini, un persona così, non la cerca nemmeno. LItalia cambia, noi no. Anno 5 n° 1 -gennaio/febbraio 2012 La voce della gente 5 PARTIAMO DA VIA CORIGLIANO UNA STRADA COMUNALE DAL SAPORE ANTICO Federico Marra Potrebbe sembrare un titolo romantico che riporta alla mente atmosfere lontane nel tempo e piene di fascino. Purtroppo non è così. Quella nella foto è via Corigliano, una strada comunale che collega via Piave con via Pompei e dove abitano diverse famiglie costrette a convivere con una strada stretta, costeggiata da canali, priva di protezioni e in larga parte sterrata. Il suo dissesto è evidente ed è maggiormente evidenziato nei periodi più piovosi dellanno. Il livello di degrado sta raggiungendo soglie non più accettabili dai cittadini lì residenti e le ultime piogge hanno di nuovo evidenziato il rischio di alluvione per alcune abitazioni poiché lunico tombino,e il sottostante collettore, presente sulla strada sono sottodimensionati per drenare il flusso delle acque piovane, e tali abitazioni sono praticamente al livello stradale senza marciapiedi. La parte più a monte delle strada è sterrata e raccoglie le acque provenienti dai terreni confinanti essendo sottoposta ad essi come si vede dalla foto. Non essendo dotata di nessun canale di scolo, provoca il trasporto a valle da parte dellacqua piovana di cospicue quantità di terreno che intasano il suddetto tombino, costringendo gli abitanti a ripulirlo per evitare il peggio. Inoltre, essendo la strada costeggiata da alberi decidui, si raccolgono cospicue quantità di foglie che, insieme alla spazzatura, residuo della raccolta differenziata, contribuiscono nel periodo autunnale ad aggravare la situazione. Questa situazione ci è stata evidenziata dai cittadini che, pur informando lamministrazione, non hanno avuto alcuna risposta. Pertanto si sono rivolti al Partito Democratico per lanciare una sottoscrizione, a cui hanno aderito praticamente tutti i residenti, per chiedere un intervento urgente di manutenzione ordinaria e straordinaria e mettere in sicurezza le abitazioni di via Corigliano eliminando le situazioni che determinano questo stato di pericolo e disagio. In particolare abbiamo evidenziato gli interventi che riteniamo più urgenti. Adeguamento delle dimensioni del tombino, e relativo collettore, presso il civico 15 di via Corigliano, rimozione del terriccio sparso lungo tutto il tratto asfaltato di via Corgliano, pulire con regolarità le foglie e la spazzatura che si accumula presso larea adibita alla raccolta differenziata, aggiunta di tombini o di un canale di scolo lungo il tratto attualmente asfaltato di via Corigliano e la predispo sizione di una griglia al confine del tratto sterrato per evitare che lacqua piovana sparga il terreno lungo la parte asfaltata intasando i tombini, adeguare ai minimi criteri di sicurezza ed asfaltare quanto resta di via Corigliano ancora sterrato. Il livello di civiltà di una amministrazione si misura non nelle grandi opere o nei grandi eventi ma dalla cura e vivibilità delle periferie. Lo stato di via Corgliano è l'immagine simbolica del degrado di gran parte delle aree periferiche di Pontecagnano Faiano e siamo partiti da questa piccola realtà, ma non meno importante, per lanciare una serie di iniziative che evidenzieranno le inefficienze, il degrado e il disagio sociale della nostra città. 6 Il calvario infinito Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 AEROPORTO SALERNO COSTA D'AMALFI: PROSPETTIVE DI UN FUTURO CHE NON C'E' Carla Cotroneo UN PO DI STORIA - L'aeroporto nasce nel 1926 come campo di fortuna creato dal Genio aeronautico e dal 1929 viene utilizzato dal 20º Stormo aeroplani da ricognizione comandato dal colonnello Mario Martucci, al quale sarà intitolato inizialmente lo scalo. Risale al 1933 l'istituzione della scuola provinciale di volo a vela, destinata a diventare nel 1938 Scuola nazionale di volo senza motore. Dal 1940 al 1943 ospita la scuola di pilotaggio 1° periodo e negli stessi anni l'architetto Pier Luigi Nervi progetta degli hangar. Nel 1946 viene istituito un servizio meteorologico, con relativa stazione affiliata all'Organizzazione meteorologica mondiale, mentre risale al 1952 la fondazione dellAero Club Salerno, con primo avioraduno nel 1958. Nello stesso anno viene presentato uno schema di atto costitutivo per il Consorzio per l'aeroporto di Pontecagnano (poi ufficializzato nel 1981). Nel 1962 vi atterra laereo con a bordo la famiglia Kennedy. Dal 1958 al 1970 vi si sono svolti 13 tra avioraduni e manifestazioni aeree. Dal 1975 ospita il 7° Elinucleo dei Carabinieri, mentre nel 1984 arriva il 9º Nucleo elicotteri de vigili del fuoco e la sezione locale dellAssociazione Nazionale Paracadutisti con la sua scuola di lancio. Nel 1987 viene realizzata la nuova torre di controllo. Fino al 2007 è stato utilizzato esclusivamente, oltre che da Carabinieri e Vigili del Fuoco, dalle scuole di volo e paracadutismo e per traffico business di piccoli jet privati. Nel 2007 laeroporto è stato adeguato per sviluppare il traffico civile su larga scala, con quattro banchi check-in, due aree di imbarco, nastri bagagli e sale d'aspetto. La pista, che dispone del sistema radiofaro VOR, di radioassistenza VDF e di un sistema luci e apparecchiature per semplificare le manovre di atterraggio, è stata allungata per un totale di 1654 metri. Nel 2011 è stato presentato il progetto per il prolungamento della pista fino a 2020 m (più 60 metri di antiblast) e per la realizzazione di nuovi edifici e altri adeguamenti tecnici. I voli di linea sono iniziati nel 2008, con la compagnia VolaSalerno che ha operato dal 2 agosto 2008 al 18 dicembre 2008, seguita dal 27 luglio 2009 al 7 maggio 2010 dalla compagnia Air Dolomiti. Dal 1 dicembre 2010 opera la compagnia Alitalia con due voli giornalieri dal lunedì al venerdì ed un volo il sabato e la domenica su Milano Malpensa. Inaugurazione dell'Aeroporto da sinistra: Villani - Strianese - Bassolino - Volpe UN PO DI DATI - Da quando lAeroporto è di ventato scalo civile e quindi pronto per sviluppare il traffico civile su larga scala ha ospitato nel 2008 18.067 passeggeri con 588 movi menti, nel 2009 ha ospitato 3.968 passeggeri e 469 movimenti, nel 2010 5.163 passeggeri e 1.049 movi menti. Il 2011 doveva rap presentare lanno della svolta e invece i risultati dellultimo anno sono stati ancora più disastrosi degli anni precedenti. In tutto il 2011, tra arrivi e partenze, Antonio Anastasio sono stati 22.576 i passeg Vice-Presidente dell'Aeroporto geri: limpianto ha ospitato 62 passeggeri al giorno con un impegno finanziario che si aggira intorno agli 8 milioni di euro tra costi di gestione e convenzione con Alitalia. Semplificando ogni singolo passeggero è costato 354,36 euro. Da qui la constatazione dei bilanci in rosso. LO SCALO OGGI -Laeroporto può anche aver superato lesame dell Enac ma la domanda di fondo resta: ha senso con questi numeri e con Capodichino un po più in là (che fa registrare quasi 5,8 milioni di passeggeri) tenere aperto limpianto? Il presidente della camera di commercio di Salerno, Guido Arzano, crede che sia ancora possibile ma avverte che il 2012 sarà lanno della verità. Il nodo da sciogliere resta il maxi finanziamento promesso dalla Regione per lampliamento della pista; senza questo intervento il decollo della eroporto Salerno Costa DAmalfi è impossibile. Costretto ad ospitare solo Dornier da 31 posti, invece con la pista da 2.200 metri si potrebbero avere Boing 737 e Airbus A320. Il presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, ha dichiarato nelle settimane scorse: «Lobiettivo che ci eravamo prefissati è stato raggiunto, forse si dimentica che laeroporto di Salerno era pratica mente chiuso quando la mia amministrazione si è insediata. Non è certo attribuibile allamministrazione di centrodestra la realizzazione dellinfrastruttura, progettata senza unadeguata pista e per la quale erano state spese decine e decine di milioni di euro. Noi avevamo due possibilità: chiudere lo scalo o rilanciarlo cercando di ottenere i finanziamenti che in venti anni il centrosinistra aveva solo promesso. Abbiamo scelto di far decollare laeroporto, in poco meno di un anno, lo abbiamo riaperto al traffico nazionale e internazionale, abbiamo presentato la progettazione per lallungamento della pista e abbiamo potenziato la viabilità della nuova uscita autostradale di Montecorvino Pugliano allaeroporto e attraverso la tangenziale. Adesso lultima parola spetta al ministro Passera sul blocco delle concessioni e delle ripercussioni su Pontecagnano». 7 Il calvario infinito LE PROSPETTIVE - Una delegazione della Camera di commercio è stata ricevuta a Roma dal sottosegretario alle infrastrutture, Guido Improta, allarmata dalle dichiarazioni dintenti del ministro dello Sviluppo economico, Passera, contrario da sempre alla filosofia di «un aeroporto in ogni Provincia». Il presidente dellente camerale Guido Arzano, il vicepresidente Antonio Ilardi e il dirigente Raffaello De Sio, hanno chiesto al segretario provinciale dellApi Salvatore Paravia di fare da mediatore per ottenere un incontro con il sottose gretario alle infrastrutture, buon amico di Rutelli ritenuto in orbita Api. La delegazione è stata così ricevuta negli uffici romani del ministero e ha potuto richiedere opportune rassicurazioni sul futuro dello scalo. Dopo aver sottolineato limpegno del governo Monti per il Mezzogiorno, con tanto di delibera Cipe e stanziamento di fondi per lautostrada Salerno-Reggio Calabria, il sottosegretario ha promesso massimo impegno per sbloccare i fondi per lampliamento della pista: «Farò i necessari approfondimenti con la Regione Campania e il ministero per la Coesione territoriale per proseguire sul cammino già intrapreso di una condivisione delle priorità dalla quale far discendere una programmazione condivisa delle opere da realizzare». Il segretario provinciale Paravia ha poi aggiunto: «Abbiamo ottenuto la riconferma dellimportanza dello scalo di Pontecagnano e abbiamo discusso del potenziamento dellimpianto attraverso lampliamento della pista; Improta ci ha confermato che laeroporto rappresenta una priorità per il governo Monti. Noi abbiamo ottenuto garanzie. Adesso Cirielli deve far sentire il suo peso a Napoli e nel suo partito. La Regione avrà un ruolo decisivo per trovare i finanziamenti per lampliamento della pista». LEnac intanto proprio nelle scorse settimane ha rilasciato al Salerno Costa dAmalfi il codice di aeroporto doganale, aprendo alla possibilità di ospitare anche voli, da e per, Paesi extra Ue. Così laeroporto di Salerno ha emanato un bando per cercare i scali partner per invogliare le compagnie aeree ad attivare rotte alternative ed incrementare così il traffico passeggeri. Con la pubblicazione sul sito web ufficiale, la società di gestione dello scalo picentino ha chiesto agli aeroporti interessati ed alle società omologhe, di manifestare il proprio interesse per un accordo commerciale e sinergico. Lintento è quello di creare le condizioni per le compagnie aeree ad attivare rotte da e per Salerno nei prossimi mesi. Laccordo prevede che gli aeroporti si accollino a metà gli oneri per dare il via a nuove tratte, in alternativa allattuale collegamento con Milano Malpensa di Alitalia. Una maniera din vogliare le compagnie a scegliere gli scali che favoriscono le condizioni migliori per attivare nuovi voli. Lintesa prevede anche la creazione di una sorta di rete che metta in condizione, soprattutto agli aeroporti medio-piccoli, di fare sinergia non solo in ambito commerciale ma anche di marketing. Una iniziativa importante anche in prospettiva dello sviluppo nel settore dei cargo a cui Salerno ambisce fortemente. Entro la fine di aprile laeroporto di Salerno avrà il suo progetto definitivo per lallungamento della pista e potrà dare corso al bando di assegnazione dei lavori. Presentato allEnac nei mesi scorsi il preliminare per i rilievi del caso e le eventuali modifiche, ora il progetto passa alla fase esecutiva. Entro sessanta giorni i vertici dello scalo di Pontecagnano adotteranno il documento progettuale finale e nello stesso tempo sarà redatto anche il piano di sviluppo dellaeroporto salernitano. Gli step successivi prevedono per giugno la gara di affidamento dei lavori e per i primi giorni del 2013 la posa della prima pietra dei lavori che porteranno in poche settimane la pista, dagli attuali 1600 metri a 2100. Ma il futuro rimane comunque incerto. Secondo il piano nazionale aeroporti elaborato dal ministro Passera, gli hub italiani saranno classificati in: 14 aeroporti strategici, 10 aeroporti primari e 24 aeroporti complementari. Questa suddivisione inevita bilmente porterà importanti conseguenze pratiche, che si chiamano finanziamenti pubblici. Semplificando, solo i 14 aeroporti strategici potranno accedere ai finanziamenti nazionali; mentre i 24 comple mentari dovrebbero reggersi contando solo sulle proprie forze. Si sa che senza finanziamenti pubblici non è che poi si vada così lontano; insomma per questi 24 aeroporti (si parla già degli scali di Verona, Parma, Forlì, Rimini, Salerno, Crotone e Reggio Calabria) il futuro non è poi così sicuro. Via G. Budetti, 89/91 84098 Pontecagnano F. (SA) P.Iva 02956760652 Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 8 Ora Basta! Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 NO ALLAMIANTO: LA BATTAGLIA CONTINUA Dalla denuncia de Il Ponte Nuovo qualcosa si sta muovendo A Pontecagnano troppe le strutture contaminate ad alto rischio Maurizio Pezzuco Capannoni dell'ex tabacchificio Alfani ricoperti di amianto (foto di Alessandro Giannattasio) Questa è la storia di un killer invisibile. La storia dello stabilimento Eternit di Casale Monferrato, la più grande fabbrica di manufatti in cemento-amianto dEuropa. Dopo una lunga battaglia finalmente anche la legge ha raggiunto la triste certezza che quella polvere di amianto, impercettibile, generata dallusura dei materiali prodotti nello stabilimento piemontese, uccide. È la storica sentenza del processo Eternit con la quale sono stati condannati a 16 anni di reclusione per disastro doloso e omissione di cautele, il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga, Jean Louis De Cartier, proprietari dellazienda chiusa ormai da circa trenta anni. La conclusione del processo di Casale Monferrato riporta allatten zione dellopinione pubblica un grande, silenzioso e costante pericolo esistente su tutto il territorio nazionale. Lamianto è ancora ampiamente presente nella nostra vita: si trova in capannoni industriali, in coperture di box auto, tetti, vernici, navi, scuole e oggetti fabbricati prima del 1992 (anno della messa al bando della variante cemento-amianto). Le ultime stime del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) e dellIspesl (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) parlano di oltre 32 milioni di tonnellate presenti in Italia. Ogni anno, nel nostro Paese, si registrano tra le duemila e le quattromila vittime causate dellesposizione professionale, ambientale e domestica alle fibre. E purtroppo i dati sanitari dellInail rilevano come gli effetti di questo killer siano destinati a crescere fino al 2020. Ancora oggi a Casale Monferrato vengono registrati 50 nuovi casi di mesotelioma pleurico (una forma di cancro ai polmoni) derivanti dallinalazione di polveri cancerogene. Poco più di una anno fa, Il Ponte Nuovo, realizzò uninchiesta (foto in alto a destra) denunciando la presenza di una bomba pericolo sissima lasciata lì a marcire senza preoccuparsi più di tanto di quelli che potrebbero essere i suoi effetti letali, scriveva nellarticolo il direttore Pietro Giunti. Stiamo parlando dellex Tabacchificio Ati nel pieno centro di Pontecagnano Faiano, un gigante di eternit abbandonato allincuria e allintemperie. Un pericolo reale dal momento che la struttura, in condizioni fatiscenti, provoca la dispersione nellaria delle polveri damianto, nocive se inalate. Occorre un intervento delle autorità competenti affinché operino in tempi brevi. Una corsa contro il tempo, una battaglia che il nostro giornale ha scelto di proseguire per non lasciare nel dimenticatoio una questione che tocca da vicino tutti i cittadini, nessuno escluso. Fortunatamente in questa lotta non siamo soli. Nelle ultime settimane il presidente dellassociazione Ombra, Angelo Mazza, ha presentato unistanza alla Procura della Repubblica di Salerno, allAsl e a numerose altre istituzioni affinché venga fatta piena luce sulla presenza di eternit su numerosi fabbricati del nostro territorio. Le strutture in questione sono per la maggior parte capannoni industriali ormai in disuso e, quindi, completamente abbandonati come i conservifici Gambardella e Crudele o appunto il Tabacchificio di Corso Italia. Tra gli edifici coinvolti nellistanza vi è anche un istituto scolastico: la scuola primaria di via Palinuro. Nellattesa che le autorità chiamate in causa accertino la pericolosità di quanto segnalato e intervengano prontamente, è bene sottolineare come la bonifica dei siti contaminati possa diventare anche opportunità di risparmio e rilancio economico per le aree invase dalla polvere tossica. Un anno e mezzo fa, AzzeroCO2 e Legambiente, hanno lanciato la campagna Eternit free, (http://www.azzeroco2.com/eternitfree/) con lobiettivo di promuovere la sostituzione di tetti in eternit con impianti fotovoltaici. AzzeroCO2 segue aziende, pubbliche ammi nistrazioni e privati in tutto liter, dalla valutazione di fattibilità alla ricerca dei finanziamenti, fino alla progettazione tecnica dellimpianto fotovoltaico. La Provincia di Salerno, lo scorso dicembre, ha aderito a questa campagna con lo scopo di raggiungere il primato nella diffusione degli impianti fotovoltaici su tutto il territorio, con il coinvolgimento di enti ed associazioni di categoria per accelerare la sostituzione delleternit ed agevolare le imprese locali al fine di realizzare azioni di risparmio energetico e di tutela del territorio e della salute dei cittadini con i minori costi possibili. Qualcosa si sta muovendo ma non basta. La conferenza dei capigruppo ha approvato un documento unitario al fine di attivare uniniziativa di monitoraggio e bonifica dell'amianto presente sul territorio di Pontecagnano Faiano. Restituire un ambiente sano ai cittadini dovrebbe essere il punto di partenza imprescindibile di una buona amministrazione, a prescindere dal suo colore politico. Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 Ora Basta! SPECIALE "PICCIOLA" Giovanna Trezza La fontana di via Sanzio 9 10 Speciale Litoranea Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 LA LITORANEA ED IL SINDACO Francesco Longo Negli ultimi tre mesi, nella nostra Litoranea sono accaduti i soliti episodi criminali: il furto di una autocisterna di carburante, custodita allinterno di un deposito fornito di telecamere; il furto di un camion frigorifero, parcheggiato in una stradina secondaria; due furti notturni in due diverse abitazioni, con i proprietari in casa; due tentativi di furto in altre due abitazioni, anche qui con i proprietari in casa; due tentativi di rapina, a distanza di sette giorni, ai danni dello stesso benzinaio. Nelle ultime settimane, alcuni residenti della zona hanno notato vari gruppi di zingari, che perlustravano i diversi nuclei abitativi, sia di giorno che di sera, dandosi regolarmente il cambio. Per tali motivi e per le numerose altre esigenze pubbliche locali, lassociazione Costa Picentina ha invitato il sindaco e tutti i concittadini ad un incontro pubblico, che si è tenuto presso lHotel Gea a Magazzeno, il 5 febbraio scorso e, su proposta dello stesso sindaco, si è ripetuto il successivo 10 febbraio. In entrambe le riunioni, molti dei residenti intervenuti hanno variamente esposto i loro disagi: dalla carenza di sicurezza, allinsopportabile rumore notturno delle discoteche; dal problema delle prostitute, a quello della poca o nulla illuminazione delle strade e stradine interne; compresa la inadeguatezza del trasporto pubblico verso Pontecagnano e Salerno; la mancata metanizzazione; lo scarso controllo sugli scarichi inquinanti; e per finire la presenza delle numerose microdiscariche, che completano il panorama del degrado. Gli organizzatori avevano preparato un elenco di proposte per la riqualificazione di tutta la zona. Eccole in sintesi. - Una maggiore presenza dei Vigili Urbani; - la bonifica delle micro-discariche; - il controllo della rumorosità delle discoteche; - uno sportello per le informazioni (ai turisti ed agli extracomunitari residenti in loco); - un mercatino settimanale di prodotti ortofrutticoli ed altre merci varie; - lilluminazione di via Mar Adriatico; - il progetto per la metanizzazione di Magazzeno e Picciola; - la lotta allabusivismo edilizio; - un piano-spiagge (la gestione comunale delle spiagge libere, il controllo dei limiti di ciascuno stabilimento, leliminazione delle cabine); - il progetto per la ristrutturazione turistica della strada litoranea (la sua chiusura, la realizzazione di parcheggi municipali allo sbocco delle vie mare Mediterraneo, mare Adriatico, Magellano e lago Lucrino; il progetto di Pappalardo L. & C. s.a.s Patenti: A-B-C-D-E-K Via Solferino, 8 Pontecagnano Faiano tel. 089.201291 per lattivazione di una linea di trasporto pubblico con minibus, da un capo allaltro della strada litoranea; e, lungo tutta la stessa, la piantumazione di un doppio filare di pini). Nel loro complesso, tali proposte mirano a rendere tutta la zona litoranea più vivibile per i residenti e più allettante per i turisti; affinché essa non sia più la riserva di caccia per imprenditori senza scrupoli. Al termine delle due riunioni, il sindaco ha detto che il magro bilancio comunale e latteggiamento avverso della burocrazia provinciale e regionale non gli consentono di accogliere tutte le proposte, ma solo alcune. Ciononostante egli si è detto pronto a prendere i seguenti impegni: il pattugliamento dei Vigili Urbani per il sabato sera, durante tutto lanno, e per tutti i giorni dei mesi di luglio e di agosto; la bonifica delle micro-discariche; la pulizia della pista ciclabile; la autorizzazione al mercatino settimanale; lallesti mento di un dispensario della farmacia comunale; la costruzione di marciapiedi lungo tutta la strada litoranea (lato monte); limpianto di alcuni lampioni allo sbocco di via mare Adriatico. Prendiamo atto, con soddisfazione, delle promesse del sindaco ed aspettiamo di vederle realizzate. Nel frattempo, però, vorremmo ricordare alcuni obiettivi che egli si pose durante lultima campagna elettorale (anno 2008). Nellele gante opuscolo intitolato Le cose da fare, il candidato sindaco Ernesto Sica diceva: La zona costiera dovrà diventare una delle risorse più importanti per lo sviluppo di tutto il nostro territorio; nel più breve tempo possibile saranno ripristinate le condizioni di vivibilità, fruibilità e dignità, attraverso la lotta alla prostituzione, allabusivismo edilizio, ( ) il potenziamento delle strade locali interne, della rete di illuminazione, (...) la realizzazione di marciapiedi, (...)il monitoraggio dellinquinamento marino, la pulizia periodica della fascia costiera, (...)la costruzione di una chiesa (pag.40). Egli si proponeva la creazione di un comando distaccato dei Vigili Urbani sulla Litoranea (pag.28) e, nel lungo termine, sempre nella fascia costiera, anche la realizzazione del parco ludico più grande del sud Italia e la creazione della città del cavallo (pag.30). Stavolta il sindaco ha preso un nuovo impegno con i concittadini della Litoranea. E noi aspettiamo, con rinnovata fiducia. Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 Speciale Litoranea 11 INTERVISTA AD ABDUL Francesco Longo Abdul è un nome di fantasia. Il giovane marocchino che ho di fronte ha accettato di parlarmi di sé, a patto che io non riporti alcun indizio che possa identificarlo; ed ha scelto questo nome. Abdul ha 23 anni, è alto e forte. Si esprime in un italiano approssi mativo e parla a bassa voce; spesso mi guarda dritto negli occhi: vuole verificare se ho capito. Da molti mesi abita a Pontecagnano. Del suo passato mi dice solo che ha lasciato due fratelli più piccoli e la sorella; vivevano tutti insieme con i genitori ed uno zio. Lo zio, che lavora col padre, gli ha insegnato a lavorare le pelli; ma negli ultimi tempi non ce la facevano più a tirare avanti e lui è dovuto partire. Non mi ha riferito dove è sbarcato in Italia, né dove è stato prima di giungere da noi. Attualmente risiede in una imprecisata zona di campagna, assieme a cinque fratelli marocchini, in una casa di quattro mura grezze, ricoperte da una spessa lamiera isolante. Sono fortunati perché il pozzo è vicino e dispongono anche della corrente (ma non possono tenere in funzione contemporaneamente la luce e la stufetta elettrica, altrimenti scatta il contatore, per sovraccarico). In quella abitazione, di circa sessanta metri quadri, loro cucinano, mangiano e dormono. PAN DOLCE - Via G. Budetti, 125 Pontecagnano Faiano (Sa) - Tel. 089.848153 Pagano ciascuno circa ottanta euro al mese, tra alloggio e corrente elettrica. Lui accetta il lavoro che gli capita; nei campi quando è possibile, oppure come uomo di fatica in qualche cantiere o deposito merci o nei traslochi. Mi ha raccontato che alcuni marocchini, che vivono qui da molti anni, lavorano dalle parti di Salerno come imbianchini o giardinieri e perfino pizzaioli; sono i più fortunati e guadagnano fino a milleduecento euro al mese. Lui è impegnato abbastanza spesso e riesce a guadagnare anche ottocento euro al mese (venti-trenta euro al giorno). Si alza tra le cinque e le sei del mattino e fatica per otto - nove ore al giorno; a volte gli succede di lavorare anche la domenica (e questo fa molto piacere ai padroni, che però non gli pagano lo straordinario). La domenica mangia a casa, insieme ai fratelli, quello che tutti insieme hanno cucinato. A fine mese manda quasi la metà del suo guadagno alla famiglia. Ha deciso di rimanere in Italia altri quattro -cinque anni, per poi tornarsene definitivamente in Marocco; di cui sente la nostalgia. Gli ho chiesto perché è venuto proprio in Italia; mi ha risposto che pensava che lItalia fosse una nazione dellEuropa. Alla fine mi ha spiegato che Abdul, in arabo, significa servo di Dio; ma che lui non vuole diventare servo degli uomini. La segnalazione 12 Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 BENVENUTI «AL DI LÀ DELLA STRADA FERRATA» Lallarme di un residente di Picciola sullo stato del territorio Il degrado regna, il coraggio di cambiare le cose resiste Giovanna Trezza civiltà in breve tempo; at tendiamo ore interminabili che quelle sbarre si alzino e al momento della loro apertura è come un lascia passare di noi fantasmi nella città di Pontecagnano. Eppure siamo residenti come tutti gli altri, paghiamo le tasse come tutti i cittadini del centro; solo che noi non abbiamo nulla e viviamo di nulla. Vogliamo parlare della mancanza di servizi? Par tiamo dallilluminazione: non è solo un servizio che noi residenti chiediamo ma è una necessità; le strade qui sono talmente buie che non solo rendono difficile la guida ma la rendono peri colosissima: fari che ti ab bagliano, pioggia sul para brezza e in un attimo non ti rendi conto che ti sei rovi nato la vita; sono decine e decine le persone che cam minano per strada (la mag gior parte extracomunitari) a piedi, in bicicletta, sui motorini senza targa o bar Strada degradata in località Picciola collando al centro della Sono ormai quasi due anni che io e la mia strada, con il rischio di investirli. La banale famiglia abbiamo deciso di lasciare la città scusa data dallamministrazione? Lillumina di Salerno e trasferirci nella vecchia casa di zione qui non è di competenza del Comune famiglia in Via Magellano. Sono bastati pochi ma della Provincia. Questi sono solo i pro giorni per renderci conto che il divario tra la blemi più evidenti che anche un amico che città e questa zona è imparagonabile. Parlare ti viene a trovare, estraneo della zona, note di degrado forse è troppo poco: qui a Ponte rebbe subito. Si è costretti sempre ad utilizzare cagnano Faiano e nelle sue zone periferiche un' auto anche per fare 10 metri perché non (Picciola, Magazzeno, tratto Aversana) vi è può essere altrimenti; non cè un marciapiede completa indifferenza e menefreghismo da per le strade, non ci sono strisce pedonali. parte dellamministrazione comunale. Eppure Solo strade nelle quali regna lillegalità e ci viviamo in tanti, forse siamo quanti gli laltissima velocità. Daltronde è bello vivere abitanti di Piazza Sabbato, di Corso Umberto senza regole. E poi non penso sia sicuro I, ecc. ma noi non abbiamo nulla: forse solo camminare per queste strade dal momento il coraggio e neanche quello ci viene ricono che non sono altro che frequentate il più delle sciuto. Siamo definiti quelli che abitano volte da ubriachi. Non esistono dei trasporti laggiù, quelli che abitano al di là della pubblici se non garantiti solo nel periodo strada ferrata che separa due mondi a Pon estivo (bisogna sfatare il mito che chi abita tecagnano. Non vi è nessun sottopasso, nessun in queste zone lo fa solo da turista, noi ci cavalcavia che ci permette di raggiungere la abitiamo 12 mesi lanno), non esistono dei di Fasulo Giuseppe & C. S.a.s collegamenti con le scuole e con luniversità di Salerno. Non cè un supermercato, non cè un alimentare (se non il piccolo mini market), non cè un tabacchi, non cè un bar, non cè una farmacia. Sembra superfluo ma non lo è, si è mai pensato che in queste zone vivono famiglie con bambini piccoli? Siamo costretti ogni giorno a fare le scorte di alimenti e di medicine neanche se vivessimo chissà dove. Quello che manca qui è la civiltà. I numeri civici? Non esistono, già viviamo nel completo abbandono e della completa oscurità e la mancanza dei numeri civici non ci aiuta. Queste zone sono ad altissimo rischio. La sicurezza? Qui non ne conosciamo proprio la parola. In tarda serata le stradine dove sono situate le nostre case vengono utilizzate dalle auto per appartarsi ed in punta di piedi devi entrare in casa spegnendo immediata mente i fari con il timore di chissà chi possa esserci allinterno. La motivazione che ci viene data a giustificazione dellattuale stato di degrado prossimo allanarchia, è la pre senza del vincolo ambientalistico paesaggi stico. Quando si parla di zona a vincolo paesaggistico, il verde dovrebbe farla da padrona con relative strutture finalizzate al godimento di questarea (come parchi, zone dedicate alla valorizzazione del territorio). Qui esiste solo degrado, un verde ormai divenuto bianco e nero, spazzatura che viene lanciata dai finestrini delle auto in corsa, campi nomadi che sorgono dovunque realiz zati con qualsiasi materiale, prostitute e mac chine che si appartano dinanzi alle nostre case. Questo è semplicemente abusivismo, il vero male che deturpa il paesaggio. E i primi a compiere abusi e deturpazione del paesaggio sono quelli dellamministrazione e coloro che detengono il potere. Lo stato di degrado, dabbandono, sommato al menefre ghismo dilagante della classe politica, sono le prime vere forme di deturpazione del pae saggio. E noi siamo solo vittime, siamo solo capri espiatori, persone alle quali puntare continuamente il dito. Queste zone sono considerate terra di nessuno, non vi sono regole, non vi è linteresse di nessuno. Ci resta solo il nostro coraggio e la speranza che cambi qualcosa, la speranza che ritorni la civiltà. La speranza che nessuno ci potrà togliere comunque vada. Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 PonteFAIANO 13 ADOLESCENZA A FAIANO Giovanni Nicotera Questa volta da Faiano non arriva un articolo di critica e di protesta, ma la voce di alcuni ragazzi e di alcune ragazze che frequentano la scuola media A. Moscati e di tanti giovani a cui manca la possibilità di esprimere le proprie idee in libertà. Uno studente universitario di Faiano sostiene che spesso esistono persone che parlano di problematiche senza starci dentro e senza comprenderle a fondo. Molti, continua lo studente, come i vari industriali e politici di turno, invocano scenari apocalittici senza che però risentano degli effetti della crisi e per giunta usufruendo anche di vari benefici ed immunità. Questo scenario nazionale fatto di parole altisonanti, di retorica fine e di pochi fatti, incide e ricade anche negli ambiti locali e territoriali, che abusano in modo mag giormente accentuato di sistemi clientelari e di scorciatoie che non sempre favoriscono i giovani in modo equo. Lo studente universitario a tal proposito aggiunge: «Questatmosfera negativa la si respira anche nel nostro Comune, con scelte politiche poco responsabili e poco conformi alle reali necessità. La cittadinanza tutta non riesce a spiegare come mai gli unici centri di aggregazione siano formati da associazioni e sempreverdi oratori». Ed in effetti Faiano offre questo, unassociazione, un oratorio e tanti problemi. Spazi disastrati, campetti abbandonati a se stessi, nessuna zona verde attrezzata per i bambini. Ma nonostante tutto cè qualcuno che preferisce utilizzare il tempo per fare qualcosa di costruttivo. Oggi parliamo di Anna, Maria Carmine e Giuliano, ragazzi di scuola media che si dilettano ad esprimere le loro voci giovanili attraverso il disegno e la poesia. Ma prima è ulteriormente opportuno esplicare per sommi capi in cosa consiste il periodo adolescenziale. Secondo molti studi quando si parla di adolescenza si fa riferimento a quel periodo transitorio, successivo all'età infantile e precedente all'età adulta, compreso a livello cronologico tra i 12 e i 20 anni. I limiti detà appena citati non possono essere considerati definitivi e precisi, di fatti ogni individuo, in base alla propria personalità, alle proprie caratteristiche e alle proprie esperienze di vita, può maturare in momenti diversi o comunque vivere in maniera personale il periodo adolescenziale. Durante l'adolescenza avvengono numerosi cambiamenti, non solo a livello fisico, ma anche a livello psicologico; il corpo si modifica in maniera decisa, abbandonando le caratteristiche infantili e pren dendo forma adulta. Questo periodo viene ritenuto estremamente delicato, e nella maggior parte dei casi piuttosto problematico. Tutti questi cambiamenti portano spesso ad una impreparazione da parte degli adolescenti che si ritrovano costretti a subire delle modificazioni pur non essendo per nulla pronti. Gli adolescenti possono quindi sviluppare forti insicurezze o mani festare stati d'ansia, a causa della sensazione di inappropriatezza che li coinvolge, alla maturazione conseguono sempre nuovi com portamenti e quindi risvolti psicologici importanti, che influenzano fortemente lo sviluppo della personalità dei futuri adulti. Dal punta di vista emotivo, ladolescente comune manifesta un forte senso di introspezione e di disagio che ha il suo apice soprattutto quando è a contatto con estranei dai quali si sente osservato ma sono assai frequenti i casi dell'adolescente scontroso e ribelle nei confronti delle convenzioni e delle autorità. Ciò è assolutamente nella norma poiché l'adolescente comincia a voler affermare la propria personalità proprio in coincidenza con la sua maturazione sessuale. Mentre alcuni adolescenti reagiscono in maniera ribelle, altri, come questi nostri amici, hanno trovato un modo alternativo per esprimere se stessi ed i propri sentimenti e stati danimo. NON CERCARMI PIU di Maria Non cercarmi più In questo mondo senza virtù. Ti ho aspettato per tutto questo tempo, e se poi ci penso me ne pento. Mi son fidata di te ma ho capito di aver commesso un errore, in questo mondo deluso e senza amore. Ragazzo non cercarmi più ed una lacrima scende giù. CAPIRE CHI SEI di Anna Per capire chi sei, devo cercarti nei sogni miei, per vivere di te devo saper soffrire; per averti vorrei anche morire. Di te so poco, ma hai acceso in me un grande fuoco, che non si spegnerà mai, perché in me per sempre vivrai. LA PRIMAVERA di Carmine La bruma del mattino colora il cielo, il bosco verde allinizio della primavera, e quando cala il sole, si chiude il primo fiore. E dopo quella sera, sorge il mattino, arriva il sole e nasce un nuovo cuore. 14 Cultura Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 LA FALSIFICAZIONE NAZISTA DEL BENE Matteo Sonatore Himmler, durante la guerra, pronunciò numerosi Questi quattro aggettivi descrivono adeguata discorsi davanti agli ufficiali superiori e ai capi mente le caratteristiche delletica nazista. delle SS e il tono era sempre quello dellesorta zione morale. Ecco un testo che supera le con Nel suo discorso del 6 ottobre 1943, Himmler tingenze dellepoca, gli stessi interessi del Reich, enuncia la sua concezione della soluzione finale: per elevarsi alluniversale: «Tutto ciò che facciamo «La frase gli ebrei devono essere sterminati deve trovare una giustificazione rispetto ai nostri comporta poche parole, è presto detta, signori. antenati. Se non troviamo questo riferimento Ma ciò di cui ha bisogno chi la mette in pratica morale, il più profondo e il migliore in quanto è ciò che vi è di più duro e difficile al mondo. il più naturale, non saremo capaci, a questo Ovviamente si tratta di ebrei, sono solo degli livello, di sconfiggere il cristianesimo e di co ebrei, è ovvio; ma pensate a quante persone stituire questo Reich germanico, che sarà una anche compagni di partito - che hanno rivolto benedizione per lintero pianeta. Da millenni, la a qualche servizio, o anche a me, la famosa razza bionda ha il dovere di dominare la terra richiesta, dicendo che certamente tutti gli ebrei e di conferirle benessere e civiltà (9 giugno sono dei porci, salvo Tizio o Caio, che sono degli 1942)». ebrei perbene, ai quali non si deve far niente. Il bene, secondo il nazismo, consiste nel restaurare Mi azzardo a dire che, a giudicare dal numero un ordine naturale corrotto dalla storia. La corretta di queste richieste e dal numero di persone che gerarchia delle razze è stata sovvertita da avve pensano in tal modo, in Germania, vi sono stati nimenti funesti rappresentati dal cristianesimo più ebrei perbene di quanti ne esistessero no («questa peste, la peggiore malattia che ci abbia minalmente. ( ) Vi chiedo con insistenza di Heinrich Himmler mai minacciato in tutta la nostra storia»), la ascoltare semplicemente ciò che affermo qui, democrazia, il regno delloro, il bolscevismo, gli in comitato ristretto, e di non parlarne mai. Ci ebrei. Lordine naturale è sublimato dal Reich tedesco, ma vi è posto è stata rivolta la seguente domanda Che ne facciamo delle donne anche per gli altri popoli germanici: scandinavi, olandesi, fiamminghi. e dei bambini?. Ho preso una decisione; e anche questa volta, ho Si può anche lasciare intatto limpero britannico, che è «un impero trovato una soluzione evidente. Non sentivo di aver il diritto di mondiale creato dalla razza bianca». Al di sotto i francesi, gli sterminare gli uomini - se preferite, di ucciderli o di farli uccidere italiani. Ancora sotto gli slavi, che saranno resi schiavi e decimati - e di lasciare crescere i bambini che si sarebbero vendicati sui (Himmler spera in una riduzione di trenta milioni). Anche allinterno nostri bambini e sui nostri discendenti. Si è dovuta prendere la grave della società si restaurerà «lordine naturale, per far sì che dominino decisione di far scomparire questo popolo dalla terra. Per lorga i migliori, i più duri, i più puri, i più cavallereschi, i cui esempi nizzazione che ha dovuto svolgere questo compito è stata la cosa viventi sono forniti dallélite della Waffen-SS». Quando Himmler più grande che abbia mai conosciuto. Credo di poter affermare che pronuncia questo discorso, gli incurabili, gli handicappati, gli estranei ciò è stato realizzato senza che i nostri uomini o i nostri ufficiali ne alla «razza» tedesca hanno già subito clandestinamente leutanasia abbiano sofferto nel cuore o nellanima. Eppure questo pericolo negli ospedali e negli ospizi. «Tutto questo non si farà - prosegue esisteva. La strada era fra due possibilità: diventare troppo duri, Himmler - senza una battaglia di una durezza estrema». Nei suoi senza cuore e non rispettare più la vita umana, oppure diventare discorsi egli fa appello continuamente alleroismo, al superamento troppo deboli e perdere la testa fino ad avere una crisi di nervi: una del sé, al senso del dovere superiore verso il Reich, particolarmente strada tra Scilla e Cariddi disperatamente stretta». quando si tratta di eseguire ordini dolorosi: «Dobbiamo affrontare Questo juste milieu virtuoso, cui fa riferimento Himmler, fu raggiunto: i compiti ideologici e rispondere al destino, qualunque esso sia; molti grandi boia, in effetti, sono stati dei teneri padri di famiglia, dobbiamo restare sempre in piedi, mai cadere, mai mostrare debo degli sposi sentimentali. lezza; sempre presenti, finché la vita non si spenga o il compito di Il compito doveva essere realizzato senza lintervento di motivi ciascuno sia raggiunto». La soluzione finale, per certi aspetti, è egoistici, con calma, senza debolezze nervose. Darsi al bere, solo un problema tecnico, come la spidocchiatura quando vi è violentare una ragazza giovane, depredare i deportati, lasciarsi andare pericolo di tifo: «Distruggere le pulci non dipende da una concezione ad un sadismo inutile sarebbe stata prova di indisciplina, di disordine, del mondo. È una questione di pulizia ( ) Presto non avremo più di dimenticanza dellidealismo nazista: cose biasimevoli, da punire. pulci (24 aprile 1943)». La metafora dellinsetto da distruggere ricorreva regolarmente nel campo di sterminio ideologico. Lenin laveva già utilizzata. Ma PUBBLICIZZA LA TUA AZIENDA SUL Himmler dice ciò per rassicurare e incoraggiare il suo uditorio. Sa bene che non è così semplice, che possono sorgere falsi scrupoli e NOSTRO PERIODICO O SUL SITO WEB! che per svolgere un certo tipo di compito «bisogna sempre aver coscienza del fatto che ci troviamo allinterno di una battaglia Contattaci su: [email protected] razziale, primitiva, naturale e originale ( 1° dicembre 1943)». Prodotti per coltivazioni idroponiche, Fertilizzanti, Agrofarmaci, Alimenti zootecnici, Sementi, Reti e films per agricoltura, Piante da interno e da esterno, Ortaggi in polistirolo, Arredo giardino, Vasi in terracotta e plastica Str. Prov. Pagliarone - Loc. S. Vito Montecorvino Pugliano Tel. & Fax 0828.350188 Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 15 Sport LANOMALIA DEL SALERNO CALCIO: SQUADRA VINCENTE, ARECHI VUOTO! Edoardo Cioffi Non incanta, eppure resta lì, in testa, solo al comando, ancora lanciatissimo verso la Lega Pro. Il Salerno Calcio di Perrone continua la propria cavalcata, piena di tormenti e contraddizioni, però sempre più prossima a diventare trionfale. I gol di Biancolino e Mounard, la seconda giovinezza di De Cesare, la crescita di alcuni under che potrebbero tornare utili anche in prospettiva futura al progetto LotitoMezzaroma, infatti, riescono a tamponare la crisi di gioco, a volte persino didentità, che pare accompagnare questa squadra sin dallinizio della stagione. Pur nella consapevolezza che ci sarà ancora molto da combattere per rintuzzare gli attacchi del Marino e del rientrante Porto Torres, insomma, resta la sensazione che per vincere in serie D bastino le magie dei solisti. E per entusiasmare il pubblico invece? Il Salerno Calcio ad oggi è una capolista che non tira. Almeno non come dovrebbe. Lo dicono i dati fatti registrare dal cassiere dellArechi. Lennesimo riscontro negativo nella gara interna contro il Progetto Calcio SantElia, che ha fatto toccare il secondo picco verso il basso della stagione in corso. Appena 280 unità sopra il record infelice stagionale centrato contro il Civitavecchia. Contro la formazione laziale vi era la parziale scusante della diretta televisiva, della gara da disputarsi alle 14, ma contro gli isolani? Si fa fatica a cercare una scusante per nascondere la lenta fuga dallArechi, col dato di domenica scorsa inferiore di 500 unità rispetto alla gara precedente contro il Sora. Eppure la squadra è prima in classifica; per lopinione calcistica del settore è destinata al salto di categoria. Ma non cè entusiasmo, non cè fervore. Nemmeno le iniziative messe in atto dalla società sembrano sortire gli effetti sperati. Già di per sé è un errore riproporre la stessa iniziativa che, nelle domeniche precedenti, non è servita a ripopolare le gradinate dellArechi. Perseverare, diventa diabolico. Forse, sarebbe servita qualcuna di più facile intuizione ed attuazione per arrivare allo scopo finale. Del resto si tratta di dover assistere pur sempre ad una gara di serie D e non certo di Champions League. Magari unoperazione simpatia da parte dei tesserati, con una maggiore presenza in città ed un migliore contatto diretto con la tifoseria. Sarà, forse, causa della crisi imperante sul suolo nazionale o di una squadra che, per colpe non proprie, si ritrova a giocare la domenica in modo anonimo, senza le caratteristiche distintive che amano i tifosi. Di certo lArechi è sempre meno frequentato: i dati dellultimo mese dicono che al botteghino passano quasi duemila unità in meno rispetto allesordio col Palestrina che rappresenta la seconda nota lieta (dopo il match contro il Budoni). Di per sé numeri di un certo rilievo, presenze che in qualsiasi altro impianto della categoria farebbero felici il presidente e la squadra stessa per gli incassi registrati ai botteghini. Ma Salerno è una storia a parte e, di certo, sta vivendo il capitolo più buio della storia del calcio cittadino. Mai, lArechi si era ritrovato a registrare così poche presenze allo stadio. Nemmeno nel totale, con le quasi quarantamila presenze finora fatte segnare, 39.366 per essere pignoli, che sono appena appena paragonabili ai dati fatti registrare, a parità di giornate, nella stagione di C1 2005/06. Allora furono 44.521 le presenze totali e con due categorie di differenze dallattuale. Ma anche allora cera una crisi didentità da parte della tifoseria granata, che pur mantenendo parzialmente la denominazione ed i colori, era orfana dellippocampo sulle casacche. Sarà un caso o un dato sul quale riflettere? US FAIANO, OBIETTIVO SALVEZZA. MERCATO, ECCO DONNARUMMA Ettore D'Ascoli È senza dubbio un ottimo campionato quello disputato dallU.S. Faiano. La squadra di patron Pappalardo sin dalle prime battute del torneo in corso, ha dimostrato le sue capacità tecnicotattiche facendosi valere gara dopo gara. Il bilancio della compagine picentina può dirsi di tutto rispetto. I punti messi già in cassaforte fanno ben sperare per il proseguo. Il Faiano ha raggiunto con merito una zona tranquilla di classifica mettendo in mostra buone qualità ed un gioco a tratti divertente. Ora viene però il difficile perché i ragazzi allenati da mister Trezza, dovranno confermare quanto di buono fatto intravedere. Un calo di tensione sarebbe fatale in un campionato così ostico ed equilibrato. Compagini come Calpazio, Agropoli, Città de la Cava, Montecorvino Rovella Cam pagna e Libertas Stabia, hanno caratteristiche e qualità nelle rose per riuscire a mettere in difficoltà il Faiano. Ciò che importa è che la zona rossa è distante ed il primo obiettivo stagionale resta quello di disputare un dignitoso campionato, evitando così i playout pericolosi finali. Anzi, i buoni risultati conseguiti, permet teranno alla squadra di poter giocare con più serenità e senza quella pressione tipica del den tro o fuori. La società biancoverde, nel frat tempo, ha messo a segno un importante colpo di mercato per la categoria. Grazie al lavoro del direttore sportivo Bracco, il Faiano si è assicurato le prestazioni del centrocampista Giuseppe Don narumma, classe 1981. Il giocatore vanta una lunga esperienza tra i campi della Lega Pro e della serie D, dove ha giocato con Vico Equense ad Angri. Nella prima parte della stagione, Donnarumma, ha indossato proprio la maglia della formazione napoletana iscritta al campio nato di Promozione, girone B. Lingaggio del centrocampista servirà a far compiere un ulteriore salto di qualità al parco giocatori già agli ordini di mister Trezza. Le condizioni per fare bene ci sono tutte. La rincorsa alla salvezza continua. La Curva Sud semi-vuota 16 Brevi Questo il titolo della prima mostra fotografica di Leonardo Viviani, organizzata in sinergia con lassociazione Il Ponte per il futuro e la Consulta delle Associazioni di Pontecagnano. Si è svolta Domenica 8 gennaio presso la Parrocchia SS. Corpo di Cristo in Piazza Ri sorgimento. Ad omaggiare il lavoro svolto dallartista anche il sindaco, Ernesto Sica. Tema centrale della mostra sono stati i magnifici scorci del nostro territorio, angoli come le gole di Felitto: canyons millenari, foreste ed acque cristalline o Ravello vista dalla terrazza del linfinito a villa Cimbrione. Ma Viviani ha immortalato nei suoi scatti anche persone e attraverso la sua macchina fotografica ne ha colto sentimenti e stati danimo, di delicata bellezza la foto che ritrae lultimo abitante di Roscigno Vecchia, la Pompei del 900. Ad accompagnare il visitatore anche tanta flora e fauna dai colori cangianti, la forza della natura come le cascate delle Marmore a Terni. Visto il riscontro ottenuto invitiamo Leonardo Viviani a riproporla perché il fotografo è una persona speciale, capace di guardare in profondità, dove gli altri non vedono niente. AUGURI ESTER CITRO Nel gennaio scorso, la nostra giovane concittadina, Ester Citro, si è laureata in Matematica presso lUniversità di Salerno, con 110 e lode. Infiniti Auguri dalla redazione de Il Ponte Nuovo e de ilpontenuovo.it! Anno 5 n° 1 - gennaio/febbraio 2012 edito dall'Associazione culturale "Il Ponte nuovo" Via Veneto 14, Pontecagnano Faiano (SA) E-mail: [email protected] Sito web: www.ilpontenuovo.it Anno 5 - Numero 1 gennaio/febbraio 2011 Registrazione presso Tribunale di Salerno n. 25/2010 Fondatore: Francesco Longo Vicario Generale: Mario Montefusco Direttore responsabile: Pietro Giunti In questo numero hanno collaborato: Roberto Brusa, Edoardo Cioffi, Carla Cotroneo, Ettore D'Ascoli, Vito Faenza, Federico Marra, Alessandro Mazzaro, Angelo Mulieri, Giovanni Nicotera, Maurizio Pezzuco, Matteo Sonatore, Giovanna Trezza. Grafico e Impaginatore: Roberto Brusa Contabile: Catello Beatrice Punti di distribuzione Risolto il problema parcheggi a Pontecagnano: si sosta sui marciapiedi! Il Ponte Nuovo ringrazia per il loro generoso contributo: Oreste Bisogno, Paolo Citro, Alessandra Civilli, Rita Giannotti e Vienna Palo. A Faiano: Edicola Taiani, piazza Garibaldi; Pasticceria Ornella, piazza Garibaldi; Studio Casa, piazza Garibaldi; Hair Style by Tonino, via Montegrappa; Tabacchino Ferrara, via Montegrappa; Associazione Tyrrhenoi, via Pisacane; Supermercati Conad; Tabacchino loc.Acquara; Alimentari Nenna, Baroncino; Panetteria-Pasticceria Apicella, Via Piave. A Sant'Antonio: Edicola Landi. A Magazzeno e Picciola: Edicola Tabacchi di Magazzeno, via Mar Ionio; Bar-Ristorante San Michele, via dei Navigatori; Salumeria piazza Villaggio Picciola; Minimarket-Tabacchi, via Marco Polo; Bar Elia, via Magellano. A Pontecagnano: Edicola Tabacchi, via Lamia; Edicola Spetteguless, Via Budetti 76; Edicola Marino, corso Umberto 34; TabacchiEdicola di M. Faggiano, corso Umberto 93; Edicola, corso Umberto 118; Elioteknica, via Carducci 9; Edicola-Cartoleria-Merceria, via Italia 183; Edicola, via Pertini; Supermercato Conad, via Moro; Bar Europa, piazza Risor gimento; Salone Senatore, via Veneto 20; Cinema "Nuovo" Angelo Vassallo. TUTTI GLI SPONSOR. ... 6 APRILE 2012 ... www.ilpontenuovo.it